GSA 6/2015

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PULIRE 2.1 REPORT

dalle persone alle cose: il futuro è nella connessione Sono ormai innumerevoli i campi di applicazione dell’Internet of things, e le opportunità non mancano nemmeno nella puizia professionale. Un bel convegno organizzato a Verona da Forum Pulire ha approfondito l’argomento, aprendo scenari inaspettati per un futuro ormai vicino. 38 GIUGNO 2015

E se in un prossimo futuro noi umani fossimo soltanto delle (scomode) appendici in un mondo di oggetti intelligenti che dialogano fra loro, prendono decisioni autonome, si organizzano in reti sempre più fitte e complesse? Uno scenario fantascientifico che esiste solo nella mente e nella penna degli scrittori e dei registi di fantascienza? Non proprio, almeno stando a quanto emerso nel corso di Internet of things, uno dei piatti forti del programma convegnistico di Pulire 2015, svoltosi la mattina del 20 maggio in sala Mascagni. L’appuntamento, organizzato da Forum Pulire, si è tenuto rigorosamente in lingua inglese, a testimonianza del respiro internazionale che la manifestazione veronese va sempre più assumendo.

Gli “speakers”

Platea interessata e speakers tutti di alto livello: da Markus Asch, Ceo di Kärcher, a Simon Chen, managing director di Ice, da Federico Baffetti, manager Ricerca e sviluppo di Injenia, ad Andrea Granelli, presidente di Kanso e dell’associazione Archivio storico Olivetti, con la sapiente moderazione di Carlo Massarini, giornalista esperto in tecnologie digitali.

IoT: di cosa parliamo?

La domanda di partenza, a cui tutti, dalla loro peculiare prospettiva, hanno provato a rispondere, era come l’internet delle cose potrà incidere, in un prossimo futuro, sul mercato in generale e su quello del cleaning in particolare. Insomma è arrivata, anche per il nostro settore, l’ora di approfondire il concetto di internet delle cose, o più propriamente “internet degli oggetti”, traduzione dall’inglese “internet of things”. La teorizzazione del concetto, infatti, arriva dal mondo anglosassone, e in particolare dall’agenzia di ricerca e consulenza strategica americana Gartner. Ma che cos’è, precisamente, questa nuova “rete delle cose”? Cominciamo con il dire che l’Internet delle cose è vista come una possibile evoluzione dell’uso della rete. Grazie a un continuo dialogo fra di loro e con la realtà che le circonda, le cose che utilizziamo tutti i giorni “prendono vita” e diventano strumenti intelligenti, adattandosi alle circostanze. Non è del tutto fuorviante, fatte ovviamente le debite distinzioni, parlare di facoltà adattativa: il principio, in fondo, è analogo a quello che già governa i dati in rete: cerchi su google una macchina e quando apri facebook ti escono i banner delle case automobilistiche, hai uno smartphone e la pagina del tuo sito preferito si adatta alle dimensioni del tuo schermo, sei in piazza Verdi ed è mezzogiorno e il telefono ti indica i ristoranti più vicini. Sono le diciotto, esci dal lavoro e ti compare il tempo di percorrenza fino a casa, a seconda di traffico, scioperi dei mezzi, lavori, incidenti. E si potrebbe andare avanti all’infinito. Insomma, estendendo il concetto alla vita di tutti i giorni, gli oggetti “in rete” si rendono

riconoscibili e acquisiscono intelligenza grazie al fatto di poter comunicare dati su se stessi e accedere ad informazioni aggregate da parte di altri. Ad esempio, sveglie che suonano prima in caso di traffico, piante che dicono all’innaffiatoio quando è il momento di bagnarle, scarpe da ginnastica che trasmettono tempi, velocità e distanza per gareggiare in tempo reale con persone dall’altra parte del globo, vasetti e contenitori di medicinali e farmaci che avvisano i familiari se si dimentica il momento della la terapia. Tutti gli oggetti possono acquisire un ruolo attivo grazie al collegamento alla Rete. L’obiettivo dell’internet delle cose è di far sì che il mondo elettronico tracci una mappa di quello reale, dando un’identità elettronica alle cose e ai luoghi dell’ambiente fisico. Gli oggetti e i luoghi muniti di etichette Identificazione a radio frequenza (Rfid) o Codici QR comunicano informazioni in rete o a dispositivi mobili come i telefoni cellulari.

Molti esempi… dall’igiene orale a quella ambientale

Ad aprire la danze, a Verona, è stato Granelli, che ha presentato vari esempi di utilizzo della rete delle cose: dalla botanica alla viabilità, fino alla misurazione dei flussi di persone in determina-


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