GSA 6/2015

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PULIRE 2.1 REPORT

un re-cavaliere alla corte dei ruffo Pulire, si sa, è anche un luogo privilegiato per il “gossip” del settore: tra le notizie più commentate non poteva mancare l’ultima “bomba” del mercato: l’improvviso e sorprendente passaggio alla Tmb di Maurizio Cigola, storico numero uno di Soteco. 60 GIUGNO 2015

Dopo 40 anni in Soteco, il “pioniere” Maurizio Cigola sbarca a San Giovanni Lupatoto, in casa Tmb. “Cosa mi ha portato qui? L’amicizia con Giampaolo Ruffo, la passione, la condivisione di un progetto”. Di seguito il resto del Cigola-pensiero. Sorpresi? Non poco. Fino a pochi mesi fa tutto ci saremmo aspettati fuorché vedere lui, il “re” della Soteco Maurizio Cigola, sedere in forma smagliante e sorriso sotto i baffi alla “tavola rotonda” dei concorrenti di sempre, i Ruffo degli aspiratori, e in particolare la Tmb dell’ex presidente Afidamp Giampaolo. L’amicizia tra i due si consolida proprio lì, sui tavoli associativi, nonostante la differenza d’età (Cigola è del 1946), fra riunioni, fiere, viaggi e direttivi. Tante esperienze fianco a fianco che oggi sfociano nella partnership che non ti aspetti. Ma a volte anche gli scenari impossibili diventano realtà: “E’ come se mio papà fosse assunto in Soteco”, scherza Giampaolo.

Un rapporto di stima personale

Tutto è maturato in brevissimo tempo, ma ci arriveremo, con calma. Anche perché quando hai davanti lui, uno di quelli che hanno fatto nascere questo mercato in Italia, non puoi rinunciare a partire dai ricordi. “Soteco nasce nel 1975, agli albori del cleaning italiano. Molte

delle aziende più importanti nacquero in quegli anni. Noi eravamo quattro soci, io mi occupavo in particolare della parte commerciale. Eravamo una piccola realtà, ci guardavamo intorno in un settore tutto nuovo”.

La prima fiera in cui ci affacciammo all’estero

Molto cambiò qualche anno dopo: “Era il 1981, anno della prima fiera di Amsterdam a cui partecipammo. Fu in quell’occasione che le nostre aziende, che prima si rivolgevano quasi esclusivamente al mercato nazionale, misero il naso di là dalle Alpi e capirono che si estendevano praterie da esplorare. Agli stand c’era la fila, eravamo un po’ i “cinesi” d’Europa. E incominciammo a crescere, del 20, 30%. Allora la Soteco aveva pochissimi dipendenti e 200 metri quadrati. Oggi ne ha 220 su 25mila metri quadri di stabilimento ed esporta in 70 paesi del mondo. Il problema era far fronte allo sviluppo costante, adeguare le nostre piccole realtà ai grandi numeri che incominciavano a girare. E adeguare anche le persone”. Il che significa anche, banalmente, imparare a comunicare con l’estero. “Ricordo quando, un’estate, mi presi un mese per andare in Irlanda. E anche i primi viaggi in America per imparare l’inglese. All’epoca era una lingua che conoscevo poco e male, mi ci vollero due anni di full immersion per adeguarmi”.

Fiore all’occhiello, le relazioni internazionali

Le relazioni internazionali sono state, da sempre, al centro dell’attenzione di Cigola, che fin dal 1982 è abituato a passare molto tempo in macchina e sugli

aerei. Tempi diversi, in cui però era importante avere fiuto e intuito. Per capire quante cose siano cambiate da allora, basta sentire Cigola “Non era semplice nemmeno comunicare. Gli ordini arrivavano via telex. Si viaggiava con le tasche piene zeppe di gettoni del telefono, ci si fermava al primo Autogrill sperando di trovare una cabina libera per chiamare i clienti e prendere gli appuntamenti, fra cabine coi gettoni incastrati, telefoni che non si liberavano mai e cornette scassate. Che fatica... Rispetto ad oggi? Posso dire che, se da un lato comunicare era più complicato, dall’altro imprendere era forse più facile. D’altra parte, però, c’era più fame. Non tanto per il desiderio di soldi, ma di costruire qualcosa. Gli imprenditori di prima generazione vivevano per l’azienda, oggi vedo molte seconde generazioni un po’ meno aggressive, con meno voglia di impegnarsi”.

Dal telex alla mail, con la passione di sempre

Dal telex alla mail, passando per il mitico fax (“all’inizio pensavamo che non fosse destinato a durare”), Soteco cresceva e costruiva le basi del suo successo, prima fra tutte il portfolio, la gamma prodotti, con 17 -sì, avete letto bene, diciassette- linee di aspiratori professionali. Una potenza di fuoco non indifferente, che si rivolgeva a un mercato estero


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