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Claudio Petronio - Presidente Associazione Home & Digital Care - Confindustria Dispositivi Medici

Assistenza domiciliare e Recovery plan, necessario un nuovo sistema di cure strutturato e integrato per garantire la continuità assistenziale ospedale-territorio

L’Assistenza Domiciliare trova un importante riconoscimento all’interno del Recovery Plan, ma permane ancora un approccio parziale nel un’adeguata continuità terapeutica post dimissione e per il mantenimento domiciliare del paziente. In Italia ci sono oltre 200.000 pazienti con supporto pianificarne i modelli di sviluppo. ventilatorio domiciliare (di cui 35.000 in ventilazioIl problema riguarda ‘cosa’ si intenda per assistenza ne life support), 100.000 in ossigenoterapia, 30.000 domiciliare e soprattutto il ‘come’ questa centralità nutriti artificialmente per via enterale o parenterale. venga tradotta in un modello realmente attuabile e che In moltissimi casi i pazienti domiciliari necessitano consenta di raggiungere l’am- di più terapie contemporanebizioso obiettivo di assistere a amente (ad esempio gli oltre casa 500mila pazienti in più. 6.000 pazienti affetti da SLA), Il punto di partenza necessario ma la grande disomogeneità è una reale conoscenza di quali Le soluzioni di di erogazione da Asl e Asl e la prestazioni, oggi, vengono erogate a domicilio dal SSN per telemedicina e frammentazione delle forniture generano pesanti ricadute e curare pazienti cronici e mul- telemonitoraggio complicazioni per pazienti e ticronici, spesso con fragilità e caregiver. disabilità invalidanti, anziani rappresentano il vero Oltre a ciò, sono sempre più ma anche i tanti casi pediatrici con patologie complesse o rare. valore aggiunto per erogati a domicilio, anche per le attuali limitazioni di accesIl primo ambito sono le presta- abilitare l’ambito so alle strutture causa Covid, zioni sanitarie e sociosanitarie proprie dell’ADI (e Cure pallia- domiciliare e in questo molti esami diagnostici (ECG, spirometria, emogasanalisi, tive) erogate oggi sia dai distretti sia da Homecare Provider e senso i contenuti del polisonnografie, RX, per citarne i principali e i più diffusi). terzo settore. Un importante Recovery Plan sono un A fronte di una tale ampiezza e passo avanti è stato fatto con l’approvazione nella Legge di significativo passo avanti complessità delle cure domiciliari, resa possibile anche grazie Bilancio 2021 dell’emenda- all’innovazione tecnologica, ci mento dell’On. Trizzino, che pare parziale limitare il raggio prevede un percorso di autoriz- dell’assistenza domiciliare alla zazione e accreditamento per gli operatori privati che sola ADI, come se solo qualche accesso infermieristisupera le storture delle gare di appalto, avviando un co alla settimana potesse bastare per una reale presa in percorso più strutturato e più volto alla valorizzazione carico dei pazienti domiciliari. Il tutto aggravato dalla della qualità delle prestazioni. persistente carenza di personale infermieristico sul “terLa seconda tipologia di prestazioni domiciliari riguarda ritorio” di almeno 30.000 infermieri, come rileva da le terapie salvavita che necessitano di supporti tecnolo- tempo la FNOPI. gici complessi (ventilazione meccanica, nutrizione arti- Certamente le soluzioni di telemedicina e telemonitoficiale, ossigenoterapia, dialisi, ecc.), imprescindibili per raggio rappresentano il vero valore aggiunto per abilita-

re l’ambito domiciliare e in questo senso i contenuti del Recovery Plan sono un significativo passo avanti. Per una adeguata programmazione, però, oltre alla fornitura di kit di monitoraggio, è indispensabile valorizzare anche quelle soluzioni digitali per monitorare le tante terapie già erogate a domicilio per garantire aderenza e appropriatezza del piano terapeutico e le necessarie competenze gestionali per supportare il medico di riferimento nella presa in carico del paziente. Quanto sin qui evidenziato rappresenta chiaramente che solo con un modello integrato tra prestazioni sanitarie, terapie tecnologiche e soluzioni di telemedicina è possibile una reale presa in carico domiciliare del paziente cronico. Quello che è urgente avviare, anche grazie alla definizione di linee programmatiche del Recovery Plan, è una profonda revisione dell’offerta delle cure domiciliari che porti il sistema a riconoscere formalmente quei soggetti, gli Homecare Provider, che sono effettivamente in grado di erogare una reale presa in carico domiciliare dei pazienti cronici e fragili. Tale assunto deve poi trovare attuazione in modelli adeguati di procurement che contemplino la complessità della gestione domiciliare delle cronicità e valorizzino le competenze disponibili, l’innovazione tecnologica e un sistema integrato e strutturato. È utopia? La Regione Toscana ha già avviato un percorso virtuoso di integrazione delle prestazioni domiciliari che va nella direzione sin qui descritta, riconoscendo di fatto a quegli Homecare Provider in grado di prendere in carico a 360 gradi il paziente domiciliare, un ruolo specifico come attori a supporto del SSN. Un tale modello diventa quindi funzionale a sviluppare un nuovo sistema di cure domiciliari strutturato e integrato, che possa garantire quella continuità assistenziale ospedale-territorio che supporti il lavoro degli specialisti o dei MMG e che può essere realizzata solo col coinvolgimento di chi quotidianamente entra nelle case dei pazienti e ne gestisce i bisogni di salute.

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