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Eppur si muove

IUn fatturato globale pari a 1,5 miliardi di euro, in progressione del +10% per 4 miliardi di consumazioni, in crescita del +5%. È in questi due numeri lo stato di salute (ritrovata) del mondo del vending in Italia nel 2022, secondo quanto emerge da uno studio Ipsos realizzato per CONFIDA

Il caffè si conferma la bevanda preferita degli italiani durante i momenti di pausa al distributore automatico: l’anno scorso ne sono stati bevuti circa 2,3 miliardi (57% delle consumazioni totali) presso le 830mila venging machine installata da nord a sud dello Stivale; buone anche le performance per bevande fredde (+12%), gelati (16,31%) e snack (18,51%).

La rincorsa

Prosegue dunque il recovery del comparto della distribuzione automatica, fiore all’occhiello del

Made in Italy: il Belpaese è infatti leader a livello europeo con più di 30.000 addetti, 3.000 imprese e appunto quasi 1 milione di apparecchi installati. Risultato: come detto, il fatturato del settore cresce del 10% rispetto al 2021 attestandosi a 1,5 miliardi di euro. A questi si sommano poi i 384 milioni del canale OCS (office coffee service), il servizio di caffè in capsule e cialde, con quasi 4 miliardi di consumazioni (+5% rispetto al 2021). Numeri che testimoniano il progressivo recupero del terreno perso durante il Covid, anche se il settore non è ancora tornato ai livelli del 2019 (-16% fatturato, -19,2% le consumazioni).

Andando più nel dettaglio, nel 2022 gli italiani hanno bevuto quasi 2,3 miliardi di caffè (+1,03%), pari al 57% delle consumazioni totali alle vending machine: ulteriore riprova di come sia questa la bevanda regina nelle pause in uffici, scuole, università e tutti i contesti dove è presente un distributore. Che nella stragrande maggioranza dei casi è rigorosamente made in Italy, così come l’Italia fa da battipista anche all’estero con i suoi prodotti, particolarmente apprezzati oltreconfine, se si pensa che il 70% delle vending machine creare nel nostro Paese viene esportato.

Non solo caffè

Peraltro, tra il 2021 e il 2022 i consumatori italiani hanno accresciuto anche il consumo di altre bevande, accanto al caffè: +13% il ginseng (che attira per i benefici alla salute sia fisica che mentale che apporta), +2,65% il the, +2,73% la cioccolata calda, a discapito del caffè d’orzo, che lascia sul terreno, anzi, al distributore, il 2,11% del consumo.

“Questi dati fotografano un comparto resiliente in costante ripresa dalla crisi della pandemia e che, nonostante tutto, continua ad impegnarsi nell’innovazione sostenibile come dimostrano i molti progetti avviati, tra cui RiVending per il recupero e il riciclo di bicchieri e bottigliette in plastica alle vending machine”: così Massimo Trapletti, presidente dell’Associazione

Italiana Distribuzione Automatica, a commento di questi numeri. Poi aggiunge: “Tuttavia, il nostro comparto avverte una forte preoccupazione per i contenuti del nuovo Regolamento europeo su imballaggi e rifiuti da imballaggio (PPWR) che, se fosse approvato nei termini della proposta in discussione, vanificherebbe gli investimenti che l’Italia ha fatto nel riciclo degli imballaggi e che l’hanno

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