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Il recupero del travel in Cina post pandemia

Come conseguenza della pandemia, la presenza in Europa e, in particolare, in Italia dei visitatori cinesi è ancora molto bassa, con ripercussioni negative sul settore turistico e sullo shopping. La domanda ricorrente è: quando avremo di nuovo i cinesi che affolleranno le nostre città turistiche e i nostri shopping district? Partiamo con l’analisi di quanto sta avvenendo nel settore dei viaggi nel mercato interno cinese. Mentre i viaggi outbound sono ancora estremamente limitati, quelli interni hanno visto una ripresa post-pandemica leader a livello mondiale in quanto il rimbalzo ha superato i picchi del 2019. Il numero dei passeggeri ha registrato un aumento dell’8% rispetto ai dati del 2019 e la capacità dei posti è costantemente superiore del 15% ai dati del 2019, poiché le compagnie aeree hanno ridistribuito le flotte dalle rotte internazionali per servire il mercato interno. Anche i viaggi in treno sono cresciuti e le prenotazioni alberghiere sono aumentate del 6% (Fig.1). Come detto, al contrario, in viaggi outbound non hanno registrato alcun recupero e il numero di passeggeri rimane in calo del 95% rispetto ai livelli pre-COVID. La linea guida del governo è che tutti i viaggi in uscita non essenziali dovrebbero essere evitati. Vengono ovviamente richiesti test anticorpali e un sistema di quarantena “14 + 7 “ (quarantena centralizzata di 14 giorni in hotel e isolamento domiciliare di una settimana). Più in generale, saranno i fattori di salute pubblica a influenzare come e quando la Cina sarà in grado di revocare le restrizioni ai viaggi, ma lo scenario più probabile è una riapertura graduale, soprattutto considerando quanto sta avvenendo sul fronte organizzativo nelle città cinesi con la costruzione di “bolle” isolate per il rispetto del periodo di quarantena. L’esempio è quello della mega struttura a Guangzhou, costruita in meno di tre mesi alla periferia della città, che servirà a sostituire gli alberghi per mettere in quarantena cinesi e stranieri in arrivo dall’estero. Un progetto da 260 milioni di dollari su un’area che equivale a 46 campi di calcio con 5.074 stanze dotate di strumentazioni elettroniche e pasti tre volte al giorno serviti da robot. Per dare una previsione temporale attendibile su quando la Cina aprirà nuovamente i propri confini citiamo una analisi dell’autorevole The Economist – Corporate Network, uscita lo scorso mese, dal titolo “Asia’s economic outlook amid Covid-19 impacts”. Essa prevede una graduale riapertura a metà del prossimo anno, con il turismo che tornerà ai livelli pre-pandemia solo 2 anni dopo all’inizio del 2024 (Fig.2). Le previsioni formulate riguardano anche alcuni aspetti sulle modalità. Hong Kong / Macao, Singapore, Giappone e Corea del Sud beneficeranno della loro collocazione geografica, verranno privilegiati i mezzi di trasporto e i soggiorni dove è più facile soddisfare i requisiti di distanziamento sociale (auto a noleggio, alloggi con angolo cottura, ecc.), saranno più richiesti i viaggi personalizzati a discapito dei grandi tour di gruppo, rimarrà una riduzione (di circa un terzo) dei viaggi di business.

fonte: MCkinsey & Company

Fig.1: Viaggi post-covid nel mercato interno cinese

fonte: The Economist Intellingent unit

Fig.2: Previsione ritorno viaggi outbound cinesi

CONSEGNE VELOCI E GDO: SI INFIAMMA IL MERCATO EUROPEO

La Gdo, per i generi alimentari, scopre le potenzialità delle consegne ultra veloci. E parte la sfida a colpi di partnership. Nel Regno Unito, Gorillas, leader di mercato europeo nella consegna istantanea di generi alimentari, ha siglato una partnership con la più grande fra le catene del settore, Tesco. La collaborazione parte da Thornton Heath, Greater London, per essere poi estesa ad altre località nei prossimi mesi. Per operare insieme nelle consegne, Gorillas e Tesco realizzeranno magazzini coubicati all’interno di ciascun negozio Tesco. La partnership consentirà ai clienti Tesco di accedere ai suoi prodotti, disponibili per la consegna in pochi minuti tramite Gorillas, sbloccando al contempo un’ampia selezione della gamma di prodotti Tesco ai clienti di Gorillas attraverso l’app Gorillas. In Francia, a Parigi, un accordo di questo tipo vede protagonisti Uber e Carrefour. In questo caso, i clienti della app Uber Eats troveranno presto un’icona Carrefour Sprint, con cui fare la spesa, con la promessa di ricevere il tutto entro un massimo di 15 minuti. La particolarità di questo progetto è che i rider di Uber non andranno a raccogliere la spesa in un ipermercato Carrefour, ma si appoggeranno a una rete di 9 dark store, sparsi per la capitale francese, con una selezione di 2.000 prodotti, gestiti appositamente dalla start up Cajoo.

McDonald’s VENDE A IBM IL SUO LABORATORIO “TECH”

McDonald’s vuole sviluppare intelligenza artificiale e riconoscimento vocale, per arrivare in poco tempo a dotare i suoi chioschi digitali di funzioni come “prendo il solito”. Una frase pronunciata dal cliente, che si tramuti subito in ordine. Per farlo, ha stretto un accordo con IBM, in virtù del quale il colosso informatico acquista il McD Tech Labs, il laboratorio digitale che Big Mac aveva iniziato a sviluppare nel 2019 dopo l’acquisizione di Apprente. Al di là del riconoscimento vocale, il brand della ristorazione vuole accelerare verso l’integrazione sempre più spinta dei punti vendita. Dal punto di vista economico non sono stati svelati i dettagli dell’accordo, ma il Cfo di McDonald’s, Kevin Ozan, ha dichiarato che non si tratta di un annuncio dal grande peso finanziario, quanto piuttosto di carattere strategico. Il closing è previsto per dicembre.

GERMANIA: NUOVO FONDO “FOOD RETAIL” DI SONAE SIERRA

Sonae Sierra ha lanciato un nuovo Fondo d’investimento alternativo in Germania: Sierra German Food Retail Income Fund I. Investe principalmente nel settore della vendita al dettaglio di alimentari, con focus su discount, super e ipermercati. Il fondo presenta un volume di investimento target di almeno 200 milioni di euro e inizia con 5 immobili, che coprono una superficie totale di circa 6.500 mq GLA, gestiti da riconosciuti marchi tedeschi come Aldi, Rewe e Netto. “La creazione di questo nuovo FIA rappresenta un nuovo punto di riferimento per Sonae Sierra in Germania e offre una soluzione per gli investitori professionali e istituzionali, alla ricerca di un reddito stabile a lungo termine gestito da player che combinano la gestione del patrimonio con il know-how degli investimenti” secondo Christoph Billwiller, a capo dell’investment management team di Sonae Sierra in Germania.

L’ECOMMERCE CINESE JD.COM CI PROVA IN EUROPA CON I SUPERMARKET

Ci prova in sordina, partendo dall’Olanda. Ma la notizia si fa sentire. Il colosso cinese dell’eCommerce Jd.Com apre un negozio fisico in Olanda, a Leida, un supermarket a nome Ochama, scelto in modo da non fare confusione con Jd Sports (marchio britannico che non ha nulla a che fare con i cinesi). Già prima della pandemia, Jd.com aveva manifestato l’idea di sbarcare in Europa, annunciando una sede in Germania, un centro logistico in Francia e un ufficio in Italia. Ma poi il Covid ha bloccato tutto. Adesso arriva il negozio olandese, supportato da un centro di distribuzione poco lontano, a Venray. In Cina, Jd.com oltre alla vendita di prodotti tradizionali, ha dato vita anche al marchio 7Fresh per il recapito a casa dei prodotti presi al supermarket. Anche questa opzione potrebbe far parte delle attività europee.

OXFORD CIRCUS, IKEA PRENDE IL PALAZZO EX TOPSHOP

Il colosso svedese Ikea ha acquistato da Arcadia Group il palazzo nel centro di Londra in cui aveva sede uno dei maggiori negozi Topshop, brand finito in amministrazione straordinaria, in Oxford Street. L’operazione è avvenuta per un controvalore di 378 milioni di sterline, circa 450 milioni di euro. Nel building, di sette piani complessivi, tre piani verranno adibiti a negozio Ikea, secondo quanto riporta un comunicato ufficiale di Ingka. Lo store dovrebbe aprire tra la primavera e l’estate del 2023 e si inserisce nella strategia di Ikea, che sta investendo sui negozi di prossimità nei centri delle grandi metropoli, come Parigi o come la stessa Londra, dove è quasi pronto il primo punto vendita di questo tipo, ad Hammersmith. Secondo Krister Mattsson, managing director di Ingka Investment, il braccio del gruppo che possiede la maggior parte dei negozi Ikea, nel mirino ci sono anche operazioni a Milano, Roma e Berlino.

ORA BURGER KING PENSA AI NUGGETS “PLANT BASED”

Dopo l’hamburger vegetale, che tenta di ricreare la sensazione della carne rossa ma al 100% vegetale, non poteva mancare l’esperimento riguardo alla carne di pollo. Ci pensa Burger King, che negli Stati Uniti inizia a testare un prodotto fornito dalla Impossible Food, ossia le crocchette di pollo, anche queste di origine vegetale. Le Impossibile Nuggets iniziano a essere vendute in alcuni ristoranti di Des Moines, Boston e Miami. Con questa operazione, Burger King fa concorrenza diretta a McDonald’s, che invece collabora con la società Beyond Meat per la fornitura dei suoi prodotti plant-based. La partnership con Impossible Food era iniziata già in precedenza, con l’Impossible Whopper, ma ora gli investimenti verso il cibo sostenibile stanno aumentando.

Milano - Dallo scorso 28 ottobre, varcato l’ingresso di via Orefici 15, Clock Tower accoglie adulti e bambini diffondendo ogni ora le note della canzone FAO Schwarz. Il primo store nell’Europa continentale dell’iconico marchio di giocattoli è frutto di un accordo in esclusiva tra Prénatal Retail Group e il partner californiano ThreeSixty Group, proprietario del marchio FAO Schwarz.

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