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f International News

New Markets Outlook | a cura di Luca Esposito | esposito_mail@yahoo.it

Il recupero del travel in Cina post pandemia

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gistrato un aumento dell’8% rispetto ai dati del 2019 e la capacità dei posti è costantemente superiore del 15% ai dati del 2019, poiché le compagnie aeree hanno ridistribuito le flotte dalle rotte internazionali per servire il mercato interno. Anche i viaggi in treno sono cresciuti e le prenotazioni alberghiere sono aumentate del 6% (Fig.1). Come detto, al contrario, in viaggi outbound non hanno registrato alcun recupero e il numero di passeggeri rimane in calo del 95% rispetto ai livelli pre-COVID. La linea guida del governo è che tutti i viaggi in uscita non essenziali dovrebbero essere evitati. Vengono ovviamente richiesti test anticorpali e un sistema di quarantena “14 + 7 “ (quaran-

fonte: MCkinsey & Company

ome conseguenza della pandemia, la presenza in Europa e, in particolare, in Italia dei visitatori cinesi è ancora molto bassa, con ripercussioni negative sul settore turistico e sullo shopping. La domanda ricorrente è: quando avremo di nuovo i cinesi che affolleranno le nostre città turistiche e i nostri shopping district? Partiamo con l’analisi di quanto sta avvenendo nel settore dei viaggi nel mercato interno cinese. Mentre i viaggi outbound sono ancora estremamente limitati, quelli interni hanno visto una ripresa post-pandemica leader a livello mondiale in quanto il rimbalzo ha superato i picchi del 2019. Il numero dei passeggeri ha re-

fonte: The Economist Intellingent unit

Fig.1: Viaggi post-covid nel mercato interno cinese

Fig.2: Previsione ritorno viaggi outbound cinesi 68

retail food | novembre 2021

tena centralizzata di 14 giorni in hotel e isolamento domiciliare di una settimana). Più in generale, saranno i fattori di salute pubblica a influenzare come e quando la Cina sarà in grado di revocare le restrizioni ai viaggi, ma lo scenario più probabile è una riapertura graduale, soprattutto considerando quanto sta avvenendo sul fronte organizzativo nelle città cinesi con la costruzione di “bolle” isolate per il rispetto del periodo di quarantena. L’esempio è quello della mega struttura a Guangzhou, costruita in meno di tre mesi alla periferia della città, che servirà a sostituire gli alberghi per mettere in quarantena cinesi e stranieri in arrivo dall’estero. Un progetto da 260 milioni di dollari su un’area che equivale a 46 campi di calcio con 5.074 stanze dotate di strumentazioni elettroniche e pasti tre volte al giorno serviti da robot. Per dare una previsione temporale attendibile su quando la Cina aprirà nuovamente i propri confini citiamo una analisi dell’autorevole The Economist – Corporate Network, uscita lo scorso mese, dal titolo “Asia’s economic outlook amid Covid-19 impacts”. Essa prevede una graduale riapertura a metà del prossimo anno, con il turismo che tornerà ai livelli pre-pandemia solo 2 anni dopo all’inizio del 2024 (Fig.2). Le previsioni formulate riguardano anche alcuni aspetti sulle modalità. Hong Kong / Macao, Singapore, Giappone e Corea del Sud beneficeranno della loro collocazione geografica, verranno privilegiati i mezzi di trasporto e i soggiorni dove è più facile soddisfare i requisiti di distanziamento sociale (auto a noleggio, alloggi con angolo cottura, ecc.), saranno più richiesti i viaggi personalizzati a discapito dei grandi tour di gruppo, rimarrà una riduzione (di circa un terzo) dei viaggi di business.


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