CENTRO POLIGRAFICO MILANO SPA via Puccini, 64 – 20059 Casarile - MI
EMAIL orafo@edifis.it
WEB SITE www.orafoitaliano.it
PREZZO PER COPIA € 5,00 / ARRETRATI € 10,00
Registrazione Tribunale di Milano N° 1038 del 10/01/1949. Iscrizione al Registro degli operatori della comunicazione n° 06090. Tutti i diritti di riproduzione degli articoli e/o foto sono riservati. Manoscritti, disegni, fotografie, supporti audio e video anche se non pubblicati non saranno restituiti. Per le fotografie e le immagini per cui, nonostante le ricerche eseguite, non sia stato possibile rintracciare gli aventi diritto, l’Editore si dichiara disponibile ad adempire ai propri doveri. Ai sensi del Reg. EU 679/2016 l’Editore garantisce la massima riservatezza nell’utilizzo della propria banca dati con finalità redazionali e/o di invio del presente periodico. Ai sensi dell’art. 15 il ricevente ha facoltà di esercitare i suoi diritti fra cui la cancellazione mediante comunicazione scritta a EDIFIS S.r.l. - Viale Coni Zugna 71 - 20144 Milano (o ai riferimenti sotto trascritti), luogo della custodia della banca dati medesima.
Info line +39 0575 66500 - 661930 info@granipreziosi.it - www.granipreziosi.it
OLTRE L’INSTABILITÀ: NUOVE ROTTE COMMERCIALI E GEOPOLITICHE
Gennaio, si comincia. Come sarà il nuovo anno? Quali novità, mercati, rischi, aperture, vediamo per il 2025? Partiamo dall’incertezza, ormai il companatico di ogni pasto. Forte e diffusa, l’incertezza segue le vicende geopolitiche, le nuove prospettive commerciali tra dazi e nuovi mercati.
Di fatto si possono ipotizzare (e auspicare) nuovi accordi per l’Ucraina e la fine del conflitto con la Russia. Fatti che potrebbero riaprire una direttrice forte verso il mercato russo, un fatto positivo.
Interessante anche quanto potrà avvenire verso il mercato statunitense. Il presidente Trump porrà dazi radicali che disturberanno anche il nostro comparto? O ci saranno uguali o migliori condizioni rispetto al presente? E la Cina? Il “reflusso del lusso” continuerà così come abbiamo visto lo scorso anno o si tornerà a comprare in fascia alta-altissima?
D’altra parte, fasi complicate dal punto di vista politico, finanziario e militare, spingono a investire nei cosiddetti beni rifugio. Non più il lingotto d’oro o il diamante semplice ma anche gioielli, opere d’arte, auto d’epoca. Comunque, linfa per il settore.
Probabilmente assisteremo a un significativo peggioramento dello scenario europeo. Il nostro continente è pervaso da un bizzarro istinto autolesionista di ispirazione nazionalista. Indotto da “partner” poco interessati alla prosperità europea ma comunque gestibile e guaribile: disponiamo di una buona diagnostica e di ottimi strumenti di cura.
Noi non dobbiamo dimenticare che mercati aperti, paesi floridi, clienti sereni sono sempre e comunque il miglior punto di partenza, anche per i nostri prodotti.
Info line +39 0575 66500 - 661930 info@granipreziosi.it - www.granipreziosi.it
SOMMARIO
CLOSE UP
Brat Vs Demure
A Winter’s Tale
HAUTE JOAILLERIE
Alba Cappellieri, “I gioielli? Una storia entusiasmante da raccontare”
Le Damier di Louis Vuitton
Divins Joyaux - La collezione Arikawa
Claire Choisne, “Reinventare i preziosi è un’arte”
Modellart - Arte gioielliera su misura nel cuore di Valenza
Pianegonda - Kosmos
Il prezioso è servito
MARKET TREND
Gioielli italiani, tra boom dell’export e timori geopolitici
Il risveglio dei diamanti indiani
La nota congiunturale del Club degli Orafi
La nota sull’export di Federorafi
A Vicenzaoro il meglio dell’alta gioielleria
Altagamma - Rallenta il lusso mondiale
FOCUS OROLOGI
Complessità meccanica
Mercato d’Epoca, tendenza accreditata
Quadranti come opere d’arte
TREND
Beige meets grey
Cool burgundy
Wish List for Him
Wish List for Her
In copertina: collane in oro giallo, di Alessi Domenico. Foto: Lorenza Ricci Studio
ALESSI DOMENICO
Info line +39 0575 66500 - 661930
info@granipreziosi.it - www.granipreziosi.it
BRAT DEMURE
Negli ultimi anni, il mondo delle tendenze ha visto emergere nuove estetiche che sfidano le convenzioni e invitano a esplorare dualità culturali e personali. Una delle più recenti e affascinanti è sicuramente la dicotomia tra Brat e Demure. Questi due stili, apparentemente opposti, offrono una rappresentazione dei nuovi valori e delle attitudini della generazione contemporanea, riflettendo le sfide e le aspirazioni della società moderna.
/ di Simona Infantolino
Il termine Brat evoca immagini di giovinezza, ribellione e una certa spavalderia. Questo stile si distingue per un atteggiamento audace e provocatorio, con elementi come capi in pelle, forti contrasti, dettagli punk e accessori dalla spiccata personalità. Brat incarna una filosofia di vita che abbraccia la totale libertà di espressione e la rottura delle norme sociali. Essere Brat significa esprimere la propria individualità senza pregiudizi e utilizzare la moda come un mezzo per dichiararsi al mondo.
ASTRA
BEA BONGIASCA
ALEXANDER MCQUEEN
SEPHORA
SAINT LAURENT
ELISABETTA FRANCHI
PIANEGONDA
All’opposto dello spettro troviamo la filosofia Demure che incarna grazia, sobrietà e una qualche forma di riservatezza. I capi e gli accessori sono spesso caratterizzati da linee eleganti, toni neutri e silhouette classiche. Il Demure è associato a una femminilità che non necessariamente punta sull’ostentazione, ma si fonda su una bellezza naturale e su dettagli raffinati. Tessuti morbidi, tagli sofisticati e un filo di perle: uno stile che riflette un’eleganza
E M U R E
SIMONE ROCHA
MAKEUP BY MARIO
ALVIERO MARTINI 1A CLASSE
BROSWAY
R.E.M. BEAUTY OVIÉ
N°21
La sobrietà Demure passa per le tonalità tenui del rosa che romanticizzano una visione angelica della donna moderna. Chi abbraccia questo stile spesso sceglie di presentarsi con un approccio moderato, enfatizzando l’intelligenza e il potere attraverso l’unione di minimalismo e raffinato gusto estetico. In questo modo, il mondo Demure risponde con riservatezza ed eleganza alla frenesia della società di oggi, che, sempre più spesso punta sulle apparenze e sugli eccessi.
S’AGAPÕ
MABINA GIOIELLI
MORELLATO
TOO FACED
PRADA
CELINE
SARA WONG
KAYALI
Il verde acido, rinominato proprio brat green, è il colore simbolo della tendenza Brat. Pop, neon e accesissima, questa particolare tonalità di verde ha sposato la filosofia grazie alla popstar Charli XCX che lo ha scelto per la cover del suo album che porta proprio il nome “Brat”. Ben presto la tendenza ha conquistato altri giovani artisti e influencer, che hanno fatto del Brat un potente strumento di narrazione personale che incoraggia la scoperta di sé e celebra la diversità.
GUCCI
MAX&CO.
FURLA
LUCA CANTARELLI
MAC COSMETICS
YVES SAINT LAURENT
A winter’s tale
/ di Simona Infantolino
VIVID
Chi ha detto che in inverno si abbandonano i colori non ha visto le ultime sfilate dedicate alla stagione fredda. Gli abiti trovano nuova vita in accesissime tonalità mai banali: vividi arancioni, gialli neon e blu elettrici vibrano sui tessuti drappeggiati ma, ancor di più, sulle pietre preziosissime protagoniste di creazioni d’alta gioielleria. Zaffiri blu dello Sri Lanka accompagnano le bocche di serpenti ricoperte di diamanti, mentre gemme ovali dai vivaci colori sormontano imponenti anelli cocktail.
Piaget
Buccellati
Ferrari
Comodi ma sempre con stile. Le tendenze per la stagione appena iniziata puntano anche sul confort degli abiti sportivi, con combinazioni spesso inttese che vedono bomber e pantaloncini abbinati a stivali con tacchi alti. A confermarlo anche la gioielleria che si ispira, volutamente e non, agli sport più conosciuti. Una sfera bicolore può così trasformarsi in un pallone e un anello può segnare il punteggio (richiamando un numero caro al brand che lo ha creato) come nei tabelloni sportivi.
SPORTY
Chanel
Dior
The Attico
Ferragamo
LET IT SHINE
Le donne non smetteranno mai di brillare, che sia grazie a copricapi tempestati di cristalli o ad abiti con gocce scintillanti. Gli abbinamenti vedono primeggiare il ton sur ton, con abiti bianchi lattiginosi o dai colori tenui, o i grandi contrasti tra il nero e la luce dei cristalli. Il diamante si conferma la pietra preziosa perfetta per brillare al massimo nelle occasioni più speciali. È possibile risplendere con piccoli gioielli dai motivi floreali o, per le più audaci, con imponenti collier di diamanti e opale.
Pasquale Bruni
De Beers
The Attico
Elisabetta Franchi
Aniye Records
I ruggenti anni Venti trovano nuove interpretazioni nelle passerelle della FW 2024-2025, che rivisitano il motivo delle frange in una rinnovata veste contemporanea. Abiti lunghi e tessuti corposi, eleganti tubini con cascate di cristalli o, ancora, blazer destrutturati che si scompongono in lunghe sciarpe di tessuto sfrangiato. Nella gioielleria gli orecchini, ma anche i collier più dinamici, sono sicuramente i migliori accessori per interpretare la tendenza con cascate di gemme che ricadono sul collo.
20 s VIBE
Boucheron
Dolce&Gabbana
Calcaterra
Pomellato
Diesel
Elegance you can wear
Chloè Collection
Italian Manufacturer of Fine Baby Jewellery since 1982 www.babychibi.it - info@babychibi.it
ALBA CAPPELLIERI
“I GIOIELLI?
UNA STORIA ENTUSIASMANTE DA RACCONTARE”
/ di Laura Astrologo Porché @journaldesbijoux
Alba Cappellieri è un personaggio dai mille talenti. Non solo è una grande professionista nell’ambito della gioielleria e una docente appassionata e dall’entusiasmo contagioso, ma è anche un’importante promotrice della valorizzazione culturale del gioiello e una fonte di ispirazione per tutte le donne che aspirano a eccellere nel proprio campo. Professore ordinario al Politecnico di Milano, dov’è Head of Jewellery and Accessory Design e Direttrice del Master in Fashion Accessories & Jewellery, è una ricercata curatrice di mostre e autrice di libri di fama internazionale, focalizzandosi sullo storytelling per prestigiose maison come Van Cleef&Arpels, Bulgari, Buccellati, Tiffany, Damiani e Pomellato,
solo per citarne alcune. Il suo impegno costante per la parità di genere e il sostegno ai giovani creativi la rende una figura significativa nel panorama accademico e professionale dei gioielli mondiale. Tra le sue realizzazioni più recenti spicca “DIVA! Italian Glamour in Fashion Jewellery”, una mostra che celebra 200 opere di rinomati gioiellieri, stilisti e designer italiani. Questo progetto, gestito da POLI.design e patrocinato dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione, evidenzia il suo impegno nel promuovere l’eccellenza creativa italiana. Di recente, Cappellieri ha anche curato la prestigiosa esposizione di Pomellato presso la Fosun Art Foundation di Shanghai, intitolata “Art & Jewelry: Pomellato’s Legacy of Creativity and Craftsmanship, From 1967 to Today”.
Alba Cappellieri, quali sono le principali tendenze nel design del gioiello?
Le tendenze contemporanee nel design del gioiello riflettono una pluralità di voci e linguaggi che fondono tradizione e innovazione. La stampa 3D ha aperto a libertà progettuali un tempo impensabili, generando forme organiche e complesse che sfuggono alle tecniche tradizionali. L’Intelligenza Artificiale si inserisce in questo panorama, consentendo di elaborare modelli di design sempre più personalizzati e di analizzare le preferenze individuali, dando vita a gioielli che parlano direttamente alle sensibilità e ai desideri di chi li indossa. D’altro canto, si stanno riscoprendo il patrimonio artigianale tradizionale, le tecniche antiche, i saperi delle botteghe e le lavorazioni che da sempre costitu
iscono l’essenza del bagaglio culturale. In parallelo, vediamo emergere una concezione del gioiello come portafortuna, amuleto di protezione e buon auspicio. E poi c’è l’aspetto dell’inclusività: i gioielli si adattano ai corpi, alle storie, ai bisogni individuali, diventando simboli di un ideale di bellezza più democratica.
Come si è evoluto il concetto di gioiello negli ultimi dieci anni?
Il gioiello non è più solo un investimento o un bene di lusso, ma sempre più un medium attraverso il quale esprimere identità, appartenenza e, soprattutto, emozioni. C’è una crescente attenzione alla sostenibilità, non solo in termini di ecologia ma anche sociale ed etica, legata alla filiera produttiva e al rispetto per le persone che contribuiscono a fare un gioiello. Per le nuove generazioni, il gioiello sfida i confini di genere, diventando uno spazio fluido e inclusivo. Non esiste più un maschile e un femminile, ma una pluralità di espressioni, dove ogni pezzo è libero dai codici tradizionali e riflette la propria identità.
Qual è il panorama attuale del settore in Italia?
Per certi versi è diviso: da un lato abbiamo il consolidato sistema dei brand, dall’altro cresce con forza un movimento di piccole realtà artigiane, che, seppure lontane dalla visibilità internazio-
nale, stanno ridefinendo il concetto di lusso democratico attraverso l’unicità, la personalizzazione e la sostenibilità.
L’Italia è di fronte a una doppia sfida: quella di preservare la sua tradizione e quella di conquistare nuove nicchie di mercato attraverso la creatività e l’innovazione.
Quali sono le principali sfide che l’industria dei preziosi sta affrontando in Italia?
Una delle più urgenti riguarda la sostenibilità, che oggi è anche una sfida culturale, perché richiede una revisione dei processi produttivi e un cambiamento di mentalità profondo. Ma la vera sfida per l’industria del gioiello in Italia è preservare la sua identità.
Qual è il contributo unico che le donne apportano alla gioielleria?
Le donne, nel design del gioiello, portano una visione che non si limita solo alla forma, ma alla relazione che si stabilisce tra l’oggetto e chi lo indossa. La progettazione del prezioso, per una donna, non è mai un atto astratto, ma un dialogo col corpo e la persona: il gentil sesso tende a focalizzarsi sul valore simbolico ed emotivo del gioiello più che sul suo valore puramente estetico o commerciale. Il contributo femminile rimette al centro il “senso” del gioiello, che non è solo un oggetto da
esibire, ma una storia da raccontare.
Come viene valorizzata la presenza femminile nel campo del design e della produzione di gioielli?
La presenza femminile nel design del gioiello è finalmente riconosciuta come un valore aggiunto, ma non senza difficoltà. La visibilità delle donne è aumentata grazie a premi, mostre e progetti speciali che ne celebrano il talento come il Kering Jewelry Awards, un riconoscimento dedicato ai talenti internazionali che il Politecnico di Milano sta coordinando per il gruppo Kering insieme alle principali università internazionali. Tuttavia, la strada da percorrere è ancora lunga, soprattutto se pensiamo alla necessità di parità di accesso alle risorse, alle opportunità e alla visibilità. Le donne sono protagoniste di un cambiamento culturale nel settore che non riguarda solo il design, ma anche il modo in cui il gioiello viene concepito come prodotto e come esperienza.
Quali consigli darebbe ai giovani designer che vogliono affacciarsi al mondo del gioiello?
Coltivate la curiosità, siate aperti al nuovo e all’imprevisto, perché spesso sono questi elementi a stimolare le idee più originali. Osate.
English translation page 104
LE DAMIER DI LOUIS VUITTON
RIVIVE IN UNA COLLEZIONE DI DODICI GIOIELLI IN ORO BIANCO E GIALLO
vo “Damier” della maison. Cornice della presentazione l’hotel Soltykoff, una dimora di fine Ottocento costruita da un principe russo e recentemente acquisita da LVMH per diventare sede delle attività di gioielleria. Situato all’angolo di Place Vendôme, epicentro delle maison gioielliere parigine, dopo la ristrutturazione l’edificio diverrà una residenza ideale sia per la sua straordinaria posizione che per le decorazioni in stile Régence che lo impreziosiscono. Il classico design a scacchiera è celebrato in una serie di gioielli contemporanei e raffinati, capaci di catturare lo sguardo con un’eleganza magnetica. Creato nel 1888 da Louis Vuitton e suo figlio Georges, il motivo Damier è diventato un simbolo di originalità ed eternità su bauli e articoli di pelletteria per oltre un secolo. Oggi, questo iconico pattern rivive in una collezione di dodici gioielli unisex in oro bianco e giallo, arricchiti da quadrati di oro e diamanti che ne esaltano l’estetica senza tempo. “Abbiamo creato un anello Damier un anno fa e ha riscosso un successo straordina-
@journaldesbijoux
rio, così abbiamo deciso di svilupparlo in una collezione completa”, ha spiegato Francesca Amfitheatrof, direttrice artistica della Gioielleria e Orologeria di Louis Vuitton. A suo dire, la collezione affascina non solo per i diamanti ma per il particolare disegno che propongono. I gioielli, tattili e sofisticati, si indossano come una seconda pelle, fondendo sensualità e linee pure. Tra i pezzi più importanti spicca un emblematico anello declinato in due varianti, che incarna l’essenza del Damier e offre possibilità di personalizzazione e sovrapposizione. La linea comprende anche un elegante bracciale ispirato al classico modello tennis, una collana con ciondolo circolare e piccoli orecchini a cerchio in oro giallo, arricchiti da dettagli distintivi e contemporanei. Questa collezione, audace e preziosa, esprime una visione moderna e inclusiva, con l’ambizione di durare per sempre. I sottili braccialetti sono ideali da indossare impilati come pure è di tendenza mescolare i diversi colori dell’oro e le varie dimensioni. “Le Damier di Louis Vuitton segna l’inizio di una nuova era. È una collezione moderna intrisa di eternità”, ha concluso Amfitheatrof.
CARTIER
/ di Laura Astrologo Porché @journaldesbijoux
ALLA SCOPERTA DELL’INCANTATO
UNIVERSO DI NATURE SAUVAGE
artier si è sempre ispirato alla natura, rappresentando flora e fauna nelle sue creazioni uniche e affascinanti. Nella nuova collezione “Nature Sauvage II”, gli animali sono i protagonisti assoluti e ci trasportano in uno scenario, al tempo stesso naturale e immaginario, animato da trompe-l’oeil, illusioni ottiche e incontri inaspettati. Ad esempio, un elefante si trasforma in un raffinato motivo grafico, mentre una realistica pantera spicca al centro di un collier dai colori intensi. Delicate farfalle si posano su parure vivaci, esprimendo vitalità attraverso la loro luminosità, mentre un coccodrillo agita le sue squame. “Si tratta di un nuovo sguardo di Cartier sulla fauna”, afferma Jacqueline Karachi, direttrice creativa della maison, descrivendo la nuova collezione: un bestiario in piena regola, dove pantere, elefanti, uccelli, coccodrilli e serpenti si intrecciano in disegni audaci e stupefacenti. Il collier “Panthère Chatoyante” è emblematico perché ripropone il tema della pantera, simbolo della maison sin dal 1914. Il design, elegante e puntuale, infonde alla collana un’energia intensa, data dal movimento vibrante di rubelliti, crisoprasi e smeraldi. Gli occhi del felino sono ipnotici e il manto viene rappresentato armoniosamente da un alternarsi di diamanti e onice. In questo
II
squisito bestiaire non poteva mancare l’eterea farfalla, ben rappresentata nella collana “Chryseis”, che prende il nome da una particolare specie presente negli archivi storici Cartier. Le ali, punteggiate di onice, richiamano la delicatezza naturale del papillon, mentre il contrasto tra le sfumature monocromatiche e le sfere di calcedonio dona freschezza e nuova linfa. Al centro, risplende una rubellite di 63,76 carati. La collana rivisita il classico trio di colori rosso-verde-nero, tratto caratteristico di Cartier, con una palette vivace e moderna. E ancora, nel collier “Sibaya”, dalle foreste africane sbuca all’improvviso un coccodrillo, rievocato dalle scaglie rappresentate da smeraldi a taglio cabochon, selezionati individualmente per colore e forma tondeggiante. I diamanti richiamano invece il luccichio dell’acqua e le ondulazioni del coccodrillo intento a nuotare tra le onde. “Nature Sauvage II” va oltre la semplice rappresentazione del mondo naturale: Cartier gioca abilmente con forme e percezioni, creando illusioni ottiche e sorprendenti combinazioni di colori che incantano l’osservatore. Con questa collezione, la maison rende omaggio alla natura selvaggia, trasformandola in un tributo al lusso e all’eleganza eterna.
DIVINS JOYAUX
I CAPOLAVORI “SPIRITUALI” DELLA COLLEZIONE ARIKAWA
/ di Laura Astrologo Porché @journaldesbijoux
All’Hôtel de Mercy-Argenteau di Parigi in mostra venti straordinari gioielli storici scelti dal grande collezionista.
La mostra “Divins Joyaux. À la recherche de la beauté” organizzata dall’École des Arts Joailliers presso la prestigiosa nuova casa parigina dell’Hôtel de Mercy- Argenteau, ha avuto una risonanza internazionale, perché Kazumi Arikawa, celebre collezionista di gioielli di calibro mondiale, ha scelto questa sede per esporre una selezione di capolavori della sua straordinaria raccolta e lanciare in esclusiva il libro, edito da Flammarion e curato dalla storica dell’arte Diana Scarisbrick, che ripercorre 40 anni di passione per la gioielleria. La mostra, visitata in occasione del vernissage, si articola in dieci capitoli tematici che spaziano dai cammei e intagli dedicati ai sovrani, al simbolismo mistico delle pietre, fino alla celebrazione della bellezza
effimera della natura attraverso diademi, collane e altri ornamenti preziosi, ognuno dei quali riflette un aspetto di questa straordinaria ricerca artistica. La mostra ha riunito circa venti gioielli d’inestimabile valore storico, che esaltano la bellezza dei materiali e l’eccellenza artigianale della gioielleria. La selezione rappresenta una collezione ben più vasta, composta da più di 250 esemplari che attraversano il tempo: dall’antichità fino all’art déco. Ogni gioiello narra stili, usanze e tradizioni d’epoche diverse, rivelando un patrimonio ricco e variegato che comprende gioielli diplomatici e tiare cerimoniali. Tra i pezzi più iconici spiccano una spilla-cameo con l’effigie di Napoleone I di Nicola Morelli, Il diadema pettine di René Lalique del 1903,
esempio dell’Art Nouveau, una spilla Ballerine firmata Van Cleef & Arpels del 1951, il diadema della Contessa Raggio realizzato da Filippo Chiappe intorno al 1909 e un collier “Giardinetti” della metà del XVIII secolo. Arikawa è un appassionato cultore della bellezza: cresciuto in Giappone senza una figura paterna, dopo aver completato gli studi in economia ha scelto di dedicare la sua vita all’ascetismo buddista, una nobile disciplina che gli ha conferito un costante equilibrio interiore. In seguito, il suo amore per i gioielli lo ha portato a fondare nel 1985 Albion Art, un vero e proprio punto di riferimento per gli amanti della gioielleria antica. Lo abbiamo intervistato in occasione della mostra ed è stato illuminante ascoltare il racconto del suo percorso. Ci ha raccontato che, come un moderno San Paolo sulla via di Damasco, rimase folgorato dai gioielli storici esposti al Victoria and Albert Museum di Londra. “Sono rimasto profondamente colpito dalla bellezza della prima statua del Buddha che acquistai verso la fine dei miei vent’anni, e questo
mi spinse a iniziare a collezionare arte buddhista. Questo mondo di bellezza ha avuto un’influenza profonda sul mio senso del gioiello”. Gli abbiamo chiesto quale siano le sue linee guida nel collezionismo: “Mi concentro sulla bellezza di un pezzo e su come riesce a suscitare le mie emozioni. Questa è la mia unica filosofia.” Infine, una domanda su quali consigli darebbe ai giovani collezionisti di oggi: “Indipendentemente dal campo, occorre aprirsi al maggior numero possibile di cose belle. L’occhio sensibile alla bellezza si sviluppa grazie alla contemplazione dei migliori esempi. Osservare innumerevoli pezzi mediocri non affina il gusto. La vita dovrebbe essere guidata dai fremiti dell’anima. Devi vivere con aspirazioni elevate: non solo migliora le nostre capacità, ma affina anche il nostro carattere. I gioielli rappresentano la bellezza del cosmo e la nostra aspirazione alla felicità e alla purezza. Collezionare gioielli è una forma di preghiera”. L’esposizione e il libro presentati da Kazumi Arikawa sono un tributo al suo straordinario percorso
come collezionista e amante dell’arte. Attraverso decenni di passione e dedizione, Arikawa ha dimostrato come la bellezza e l’eccellenza possano arricchire e trasformare l’animo umano. La sua collezione e le riflessioni racchiuse in queste iniziative, non solo celebrano un’eredità gioielliera d’inestimabile valore, ma ispirano gli appassionati a sviluppare uno sguardo raffinato e a coltivare ambizioni colte. Per finire, un omaggio a un uomo capace di unire estetica, spiritualità e storia in un unico, meraviglioso viaggio.
“REINVENTARE I PREZIOSI È UN’ARTE”
CLAIRE CHOISNE DI BOUCHERON
/ di Laura Astrologo Porché @journaldesbijoux
Claire Choisne, Direttrice Creativa di Boucheron, è una figura rivoluzionaria nel mondo dell’alta gioielleria. Con un focus sulla sostenibilità e una visione audace, sta ridefinendo i canoni del settore, conferendo un tocco magico e innovativo alle creazioni della maison. Abbiamo avuto occasione di incontrarla in diverse occasioni rimanendo sempre colpiti dall’entusiasmo contagioso e dalla passione che mette nel suo lavoro. Questa volta conversiamo amabilmente nei saloni parigini dell’Hôtel de Nocé, al civico 26 di Place Vendôme.
Claire Choisne ci racconta il suo percorso nel design dei preziosi? Sono sempre stata interessata alle tec-
niche di lavorazione e creazione dei gioielli, il che mi ha permesso di sviluppare un approccio innovativo per tutte le mie collezioni. Ho frequentato l’École de Joaillerie de la rue du Louvre dal 1994 al 1997, dove ho avuto l’onore di ricevere il premio ‘Jacques Lenfant’. Nel 1998 ho iniziato a creare gioielli per L’Oiseau Kebadjan, prima di fondare la mia azienda l’anno successivo. Nel 2001 sono entrata a far parte della Maison Lorenz Baümer come responsabile dello studio creativo, dove ho avuto l’opportunità di lavorare con i più grandi nomi di Place Vendôme nella gioielleria, alta gioielleria e orologeria. Nel 2011 sono infine entrata in Boucheron come direttrice creativa.
Come si sviluppa il suo processo creativo in una collezione o in un gioiello? Il mio processo creativo comincia sempre da un sogno, una ricerca che prende forma attraverso il nostro studio, il nostro dipartimento di R&S, e il nostro laboratorio di alta gioielleria. Ciò che mi motiva maggiormente ogni giorno è vedere l’entusiasmo delle nostre maestranze: ad esempio, quando condivido la volontà di rendere eterni i fiori incastonandoli negli anelli (Nature Triomphante, 2018), di catturare un frammento di cielo e sigillarlo intorno al collo (Contemplation, 2020), o di trasformare la sabbia nera dalle spiagge islandesi in un collier (Or Bleu, 2024), mai nessuno afferma che il progetto è impossibile: troviamo sempre il modo di renderlo realtà.
Quali fondamenti guidano il suo approccio al design?
In Boucheron siamo tutti ferventi sostenitori della libertà creativa. Ogni anno,
Hélène Poulit-Duquesne, Ceo Boucheron, mi concede la piena libertà di scegliere il tema delle collezioni ‘Carte Blanche’, attraverso cui posso esprimere appieno la mia visione: lo apprezzo profondamente e sono grata di poter esplorare costantemente nuove prospettive. Come Frédéric Boucheron, credo in una alta gioielleria emotiva e creativa che susciti emozioni nelle persone che vedono e indossano i miei pezzi. Mi piace l’idea che i gioielli possano trascendere la loro materialità.
Che ruolo ha il lavoro di squadra nella realizzazione della sua visione creativa?
Credo che la nostra più grande ricchezza risieda nelle mani dei nostri gioiellieri, capaci di realizzare i nostri sogni e di creare pezzi eccezionali e unici, collaborando strettamente con il nostro dipartimento di R&S dedicato all’innovazione. Le nostre storie e collezioni sono il risultato della combinazione di una tradizione artigianale secolare e dell’innovazione tecnologica, entrambe essenziali presso Boucheron.
Quale creazione per Boucheron l’ha resa più orgogliosa?
Sono particolarmente orgogliosa di aver contribuito, insieme a Hélène Poulit- Duquesne, a ridefinire il concetto di ‘prezioso’. In particolare, nelle mie collezioni ‘Carte Blanche’ e nelle “Capsule Innovation’, ho voluto che i pezzi fossero composti da materiali che io considero preziosi, sebbene non siano tradizionalmente “nobili”. Come il Cofalit, scarto industriale definibile come ‘materia ultima’; l’aerogel, il legno bruciato o la sabbia nera delle spiagge islandesi, per me altrettanto preziosi dell’oro e dei diamanti. Perché, allora, non farli coesistere nei gioielli? Ritengo che le nuove generazioni siano particolarmente sensibili a
questa visione, e ne sono felice.
Come affronta Boucheron l’innovazione, dal punto di vista dei materiali e delle tecniche?
Prediligiamo tecniche e materiali innovativi perché consentono di dare vita ai miei sogni. Tuttavia, l’innovazione è solo il mezzo e non l’obiettivo, non siamo una maison tecnologica. Quello che mi affascina è scoprire una modalità innovativa di esprimere un sogno e di trasmettere un messaggio. Continuerò sempre a esplorare materiali e a collaborare con i maestri artigiani al di fuori del mondo dell’alta gioielleria, perché amo l’idea di fonderli insieme per creare pezzi unici, facendosi portatori di un messaggio e di un’emozione.
Quali iniziative della maison vanno verso la sostenibilità nel design e nella produzione di gioielli?
In Boucheron abbiamo un team R&S che si occupa di individuare e portare avanti nuovi materiali e processi creativi, che rispettino gli impegni di responsabilità sociale e ambientale della maison e del Gruppo Kering. L’obiettivo è selezionare nuove materie prime e massimizzare il loro utilizzo, adottando un approccio innovativo che integri la sostenibilità nelle collezioni. In questo percorso siamo supportati dal Jewelry Innovation Lab di Kering (JIL) e dai suoi esperti, che studiano materiali con una forte componente riciclata, la produzione di materiali duri con processi energeticamente meno intensivi, la sostituzione di alcuni metalli con compositi a base di fibre naturali, e lo sviluppo di materiali a basso impatto ambientale.
Come vede il futuro di Boucheron e dell’industria gioielliera?
Credo che la percezione dell’alta gioielleria stia evolvendo, soprattutto perché sempre più maison creano pezzi anche per maschi. Noi di Boucheron destiniamo i nostri gioielli sia agli uomini che alle donne, poiché consideriamo le persone come individui e non limitate a un genere specifico. Tutte le mie collezioni ‘Carte Blanche’ sono unisex, in particolare ‘Contemplation’ (2020) e ‘Art Deco’ (2021). Sono entusiasta di questa evoluzione, che si accompagna a un movimento della società che mi ispira ancora più libertà creativa per gli anni a venire.
English translation page 105
GIOIELLI NUZIALI
TRA TRADIZIONE E INNOVAZIONE
/ di Laura Astrologo Porché @journaldesbijoux
Millennial e Gen Z stiano ridefinendo i canoni tradizionali del mercato, prediligendo design personalizzati, pietre colorate e accessori versatili.
Una delle categorie più affascinanti nel mondo dell’alta gioielleria? La “bridal jewelry”: un settore che, negli ultimi tempi ha vissuto un rinnovamento tale da lanciarlo sul mercato come linea indipendente e distintiva. Anelli di fidanzamento, fedi e parure per il giorno delle nozze ricevono un’attenzione particolare da parte dei brand e designer, diventando accessori essenziali per esaltare gli abiti con eleganza. Tra i materiali più diffusi spiccano l’oro bianco, il platino e i diamanti, apprezzati per la loro purezza e lucentezza atemporale. L’anello di fidanzamento, spesso impreziosito da un diamante centrale, è il simbolo per antonomasia della promessa d’amore, mentre le fedi, talvolta arricchite da incisioni personalizzate o piccoli diamanti, rappresentano l’unione e la fedeltà. Tut-
tavia, la scelta dei gioielli nuziali è anche e soprattutto un momento intimo in cui le coppie spesso infrangono le tradizioni per seguire inclinazioni e preferenze personali. Di recente, Buccellati ha presentato la collezione “Romanza”, composta da anelli disegnati espressamente per il grande giorno. Grazie alle tecniche artigianali risalenti al Rinascimento, ogni gioiello si distingue per la sua unicità. Il titolo stesso della collezione richiama un mondo romantico e cavalleresco. I preziosi, infatti, portano nomi iconici ispirati alle muse della letteratura mondiale: Ginevra, la pulzella amata da Lancillotto; Antiope, regina delle Amazzoni; Beatrice, musa di Dante Alighieri; Carlotta, protagonista delle “Affinità elettive” di Goethe; Titania, regina delle fate nel shakespeariano “Sogno di una notte di mezza esta-
te”; Penelope, simbolo omerico di fedeltà; Lavinia, promessa sposa di Enea, e per finire, Giulietta, eroina dell’amore tragico. Andando oltre, stili di vita informali, l’approccio gender-neutral e il desiderio di esprimere la propria individualità hanno influenzato profondamente questo settore. PICCHIOTTI in tal senso ha introdotto una gamma “bridal” dal design audace e innovativo che include, oltre alle vere nuziali Xpandable™, orecchini pendenti e una selezione speciale di collier “tennis”. Non di rado sono proprio i Millennial e gli appartenenti alla Gen Z a guidare le nuove tendenze, puntando sempre di più sulle pietre colorate al posto dei classici diamanti. Durante la pandemia, molte coppie hanno cercato gioielli da poter indossare quotidianamente, ma con un tocco speciale. Da allora, la loro
percezione è cambiata: hanno compreso che un anello di fidanzamento ormai può essere qualsiasi cosa, non necessariamente un solitario con una grande pietra, ma un gioiello che si adatti meglio alle loro esigenze pratiche e individuali. Ancora, il marchio newyorkese Verragio ha sviluppato un nuovo prodotto, attualmente in attesa di brevetto, chiamato Embellishers™. Un accessorio innovativo che funziona come una “jacket” per anelli, ma con un esclusivo gambo con montatura che fissa saldamente l’anello di fidanzamento, impedendo che scivoli o si inclini sul dito. Gli Embellishers™ si distinguono per il loro design elegante e la capacità di aggiungere versatilità agli anelli nuziali, una caratteristica molto apprezzata dalle generazioni contemporanee, che cercano soluzioni
personalizzate e dinamiche. I giovani non desiderano più limitarsi a un singolo anello o a un look immutabile per tutta la vita. Vengono così offerte possibilità di creare combinazioni bicrome, andando incontro al desiderio di flessibilità e originalità. Per quanto riguarda le fedi, i gioiellieri spesso si avvalgono di linguaggi creativi contemporanei che richiamano stili classici. Davide Maule, maestro orafo basato in Svizzera italiana, ha ideato una collezione dedicata agli anelli nuziali, frutto di anni di ricerca e passione. Salvini, dal canto suo, propone anelli dai nomi suggestivi come “Battito”, “Forever” e “Special Day”. Un altro grande ritorno? L’anello “Toi et Moi”. Abbiamo sentito al riguardo Tobias Kormind, direttore e cofondatore di 77 Diamonds, la più grande gioielleria online di diamanti in Europa,
specializzata in anelli di fidanzamento e preziosi su misura. “C’è il ritorno dei gioielli di proposta Toi et Moi – “Tu e Io” in francese –, anelli che presentano due pietre anziché una, un design popolare nell’Ottocento. Oggi, molte celebrità sono tornate a indossare di nuovo un anello Toi et Moi, simbolo perfetto per due persone innamorate: il design è meraviglioso dal momento che offre molta versatilità. Le combinazioni di pietre sono infinite e molti clienti amano vedere la propria pietra di nascita affiancata a quella del partner, permettendo di creare preziosi unici e inusuali. Di recente, abbiamo lanciato la nostra collezione di gioielli Toi et Moi e ci aspettiamo che sia apprezzata dalla clientela”.
GIOIELLI MADE IN ITALY
TRA BOOM DELLE ESPORTAZIONI
E TIMORI GEOPOLITICI
/ di Gianfilippo Versari
Collezione LIKE Crivelli. “La visione è ottimistica. L’Italia resta il primo mercato, reattivo e resiliente, insieme ad Europa, Medio Oriente, Giappone, America del Nord e del Sud. Obiettivo per il 2025 è potenziare i mercati raggiunti ed essere pronti per nuove sfide” Alessia Crivelli (DG)
L’oro continua a correre senza sosta, spingendo il settore orafo italiano verso una crescita eccezionale delle esportazioni. Nel primo semestre del 2024, le vendite all’estero hanno superato i 7 miliardi di euro, registrando un incremento del 48,8% in valore, secondo l’ufficio studi di Intesa Sanpaolo, ma attenzione al fumo negli occhi della Turchia. Il report sulle materie prime del suddetto studio ha sottolineato che l’oro ha toccato i 3mila dollari l’oncia, trainando un aumento delle esportazioni del settore orafo di oltre 2,3 miliardi di euro. La Turchia è diventata il primo mercato di sbocco, con un balzo delle vendite da 368 milioni a 2,7 miliardi di euro, mentre gli Emirati Arabi Uniti hanno registrato una crescita del 12,4%. La Cina, pur restando il principale
mercato globale, ha subito un calo del 4,1% delle esportazioni, penalizzate dalla forte flessione del secondo trimestre (-8,9%). A queste statistiche si affiancano quelle effettuate dal Centro Studi di Confindustria Federorafi su dati ISTAT, che nel primo quadrimestre del 2024 confermano il trend in crescita dell’export, come evidenziato da Intesa Sanpaolo, sostenuta dai rialzi delle quotazioni dei metalli preziosi, ma soprattutto dalla performance turca che potrebbe aver falsato i dati, e a cui è seguito un drastico rallentamento della crescita nel secondo trimestre 2024. L’export italiano in Turchia nell’arco dei primi cinque mesi del 2024 ha infatti registrato una variazione pari al +721,3% (da ricondurre alla gioielleria da indosso), arrivando a coprire il 37,9% delle esportazioni settoriali di periodo. L’evoluzione “anomala” di questa nazione è tuttavia da ricondursi alla ricerca di nuove rotte a causa del conflitto russo-ucraino, all’aumento dei dazi/ tassazione locale sull’oro (materia prima) che ha incentivato l’importazione da parte degli operatori turchi di semilavorati o prodotti finiti come confermato anche dal World Gold Council. Nel mese di giugno, andando avanti, le esportazioni dall’Italia alla Turchia hanno accusato una significativa flessione di natura congiunturale (n.d.r. - 82,2% rispetto a maggio). Sembra quindi profilarsi il previsto riassorbimento dell’interscambio anomalo con la Turchia, che spinge Federorafi a esprimere un certo pessimismo sul futuro. Le materie prime hanno affrontato mesi com-
Dune - Annamaria Cammilli. in costante crescita anche grazie all’ingresso nell’alta gioielleria, il brand ha inaugurato OPIFICIUM, il nuovo atelier di scultura orafa contemporanea. Le previsioni per il 2025 positive, con l’export al 90% e aumento del fatturato, con incremento nel mercato asiatico.
plessi a causa dell’incertezza globale e dei rischi geopolitici. Il rallentamento economico e le difficoltà del settore manifatturiero continuano a esercitare pressioni ribassiste, mentre le aspettative di un’espansione della politica monetaria e una ripresa accelerata verso la fine del 2025 offrono speranze a medio termine. Secondo gli analisti, il futuro dell’oro sarà influenzato principalmente da pressioni speculative e dalla domanda di beni rifugio, mentre fattori come la richiesta di gioielli, il dollaro, i tassi e l’inflazione giocheranno un ruolo minore. Le stime indicano che l’oro potrebbe stabilizzarsi a una media di 2.490 dollari nel 2025, per poi risalire a 2.600 dollari nel 2026. Un ruolo chiave sarà svolto dall’aumento del reddito disponibile e della ricchezza complessiva dei clienti nei mercati emergenti, che accresceranno il potere d’acquisto per articoli di lusso. Marchi storici come Tiffany & Co., Cartier e Bulgari continueranno a trainare la domanda: colossi del lusso che faranno a gara per contendersi le quote di mercato.
L’Asia-Pacifico si confermerà invece la regione più dinamica del mercato globale dei gioielli di alta gamma, con una crescita stimata dell’8,4% entro il 2032. Cina e India sono i due Paesi più forti in termini di domanda e consumo, vista l’elevata richiesta dei clienti locali. Va anche considerato che alcuni marchi di gioielli più importanti al mondo sono cinesi e indiani, ovvero Tanishq, Malabar Gold & Diamonds, Qeelin, Wallace Chan. Dall’altra parte dell’Oceano, anche gli Stati Uniti dovrebbero vedere un incremento del 6,3%: la domanda di gioielli di lusso è significativamente elevata nel mercato nordamericano grazie a redditi elevati e al fatto che si è posizionata come una destinazione importante per il turismo di lusso, il che la rende appetibile per molti brand. Il Nord America è infatti il mercato più grande per marchi come Pandora, Tiffany & Co., Chopard, Blue Nile, Signet, Cartier e Harry Winston. L’Europa, invece, dovrebbe crescere a ritmi più lenti. Nonostante una domanda globale in calo del 10,2% per i gioielli in oro, le
Collezione
Collezione
Diva
Leo Pizzo
rete retail in continua espansione vede la prossima apertura entro fine anno a Parigi.
esportazioni orafe italiane hanno raggiunto, come detto, i 7 miliardi di euro (+48,8% in valore, +37% in quantità). Gli Stati Uniti, con la rielezione di Donald Trump, rimangono comunque un’incognita per il settore. L’Italia si conferma il primo esportatore europeo negli USA nei settori a forte presenza di micro e piccole imprese (MPI) come cibo, moda, arredamento e anche per i gioielli. Dal 2021 al 2024, le esportazioni italiane negli Stati Uniti sono cresciute del 36,1%, un tasso superiore a quello verso Francia (+16,8%) e Germania (+6,5%). Anche gli USA, tuttavia, presentano un’inversione di tendenza e calano del -1,6% rispetto al medesimo periodo del 2023 e le politiche commerciali “Trumpiane”, almeno da campagna elettorale – che includono tariffe universali del 10% e dazi aumentati al 60% sulla Cina, ad esempio – potrebbero compromettere l’export. Maurice Obstfeld del Peterson Institute ha ammonito che queste misure rischiano di danneggiare i mercati. “Le dinamiche che ci attendiamo per la chiusura dell’anno dovrebbero confermare il forte e progressivo rallentamento delle performance, anche se i dati in valore saranno positivi in quanto influenzati dai continui record delle materie prime preziose e dal ‘boom’ della Turchia”,
spiega la presidente di Federorafi, Claudia Piaserico. “Nelle nostre simulazioni, riducendo l’exploit turco il primo semestre 2024 si sarebbe chiuso non con il +42,1% ma in perdita del -0,3% rispetto allo stesso periodo del 2023. Questo è il trend che ci attendiamo per i prossimi mesi, valutando anche i contraccolpi della politica commerciale dell’amministrazione Trump sul nostro principale mercato di sbocco. In questo scenario incerto”, prosegue Piaserico, “dobbiamo continuare a diversificare i mercati di riferimento, proseguendo nel monitorare e fidelizzare al Made in Italy i buyer internazionali come stiamo facendo, con azioni di comunicazione e di influencer marketing. Un esempio? Il video ‘Alla scoperta dell’Italia orafa’ realizzato con ICE e MAECI per il mercato USA e UK, e poi gli accordi con la GDO che, dopo gli USA stanno prendendo piede in Francia, Polonia, Canada, Giappone e UK. O con azioni come ‘Opera & Gioiello’, dove esporteremo con un format innovativo l’abbinamento tra due eccellenze italiche come il melodramma e l’oreficeria. Già il ‘test’ fatto ad Arezzo lo scorso settembre ha confermato le grandi potenzialità di questa sinergia, ma le risposte del mercato le potremo verificare durante Vicenzaoro January”.
Collezione Flora Leo Pizzo. “Il 2024 ha visto Leo Pizzo cogliere nuove opportunità. Nonostante la contrazione dell’import americano tipica degli anni elettorali e il rincaro dell’oro, l’azienda ha registrato una crescita del fatturato del 10% puntando sul mercato GCC.” Rocco Pizzo (AD)
Orecchini e collana collezione Venetian Princess by Roberto Coin. Il brand, nato nel 1996 e oggi distribuito in oltre 60 paesi nel mondo, fa dell’export la base del suo commercio. La
IL RISVEGLIO DEI DIAMANTI INDIANI
MARCHI IN ESPANSIONE E NUOVE ALLEANZE
/ di Gianfilippo Versari
Un accordo strategico tra i colossi De Beers e Tanishq rilancia il mercato diamantifero indiano, con buone stime per il 2025. Ma anche altri player sono pronti a entrare in gioco.
Èufficiale, secondo Rapaport l’India è oggi il secondo mercato mondiale di gioielli con diamanti naturali, superando la Cina e tallonando gli Stati Uniti. In risposta a questa crescita, De Beers e Tanishq hanno siglato una collaborazione strategica per promuovere i diamanti naturali e rafforzare la fiducia dei consumatori. Con un’economia vivace e una classe media in espansione, il potenziale per il settore dei gioielli nel paese è immenso. Il mercato indiano, tuttavia, deve affrontare anche sfide come la concorrenza dei diamanti sintetici e un calo della domanda globale. Nei mesi scorsi abbiamo assistito a un’impennata della domanda di gioielli e lingotti d’oro tra i consumatori indiani. Un recente taglio delle tariffe ha contribuito a portare i prezzi globali dell’oro a una serie di nuovi massimi. Le importazioni d’oro dell’India hanno raggiunto il livello più alto mai registrato ad agosto, con un valore di $10,06 miliardi, equivalenti a circa 131 tonnellate di lingotti: il sesto totale più alto mai registrato per volume,
secondo una stima preliminare della società di consulenza Metals Focus. Di fronte a un mercato in rapida crescita, emerso come il secondo più grande al mondo per i gioielli con diamanti naturali e rappresentando l’11% della domanda globale, il leader mondiale dei diamanti “per sempre”, De Beers, ha stretto un’importante collaborazione con Tanishq, il più grande marchio di gioielleria al dettaglio in India, parte del colosso Tata Group. Questo accordo, annunciato alla fine di agosto del 2024, promette di rafforzare la connessione tra i consumatori indiani, con un piano ambizioso per incrementare la consapevolezza e la formazione del pubblico. Una formazione su cui non puntano solo De Beers e Tanishq come riportiamo più avanti. Sandrine Conseiller, CEO di De Beers Brands, ha dichiarato in merito: “Siamo entusiasti di collaborare con Tanishq per sbloccare il pieno potenziale del mercato indiano. Condividiamo la stessa passione per i diamanti naturali, riconosciuti per il loro potere, la prezio-
sità e il prestigio”. L’agreement prevede anche l’uso di tecnologie De Beers per la verifica dell’autenticità delle pietre, a garanzia di qualità e tracciabilità. In conclusione, mentre il settore affronta una fase di transizione, l’alleanza tra De Beers e Tanishq promette di scrivere un nuovo capitolo per i diamanti naturali in India, un mercato dalla crescita esponenziale, con l’obiettivo di riaffermare il fascino senza tempo di queste gemme straordinarie. Inoltre, la crescente diffusione dei diamanti coltivati in laboratorio (LGD) ha portato a potenziali confusioni sul mercato, dove sia i diamanti naturali che quelli coltivati in laboratorio vengono spesso venduti senza chiare distinzioni. Sempre in India il GJEPC, Gem and Jewellery Export Promotion Council, dallo scorso ottobre sta sollecitando il governo indiano a modificare il Consumer Protection Act per rivedere le definizioni di “Naturale” e “Lab-Grown”, per garantire che i consumatori non siano ingannati. Ma non c’è solo il binomio Tanishq/De Beers che in-
COLLIER “THE KNOT OF HARMONY”, PARTE DELLA COLLEZIONE “ETHEREAL WONDERS” DI TANISHQ: BAGUETTE E FILI DI SOLITARI, DIAMANTI GIALLI E TSAVORITE KENIANA DA 14 CT.
tende valorizzare l’unicità senza tempo dei diamanti naturali. Il Gruppo Aditya Birla, ad esempio, punta a diventare uno dei primi tre marchi di gioielli in India entro cinque anni, secondo fonti stampa. Ha investito 50 miliardi di rupie (circa 600 milioni di dollari) nel progetto Novel Jewels, che prevede l’apertura di negozi esclusivi in tutto il Paese, mentre lo scorso luglio ha lanciato il suo marchio di punta “Indriya”. E ancora, Malabar Gold & Diamonds, sesto rivenditore di gioielli al mondo che conta oltre 360 showroom in 13 Paesi, ha recentemente aperto venti nuovi showroom non solo in India ma in Usa, Emirati Arabi Uniti, Qatar, Arabia Saudita. Kalyan Jewellers, invece, nel secondo trimestre 2024 ha visto aumentare i ricavi del 37,5%, raggiungendo i 733,5 milioni di dollari con un utile netto nel primo semestre dell’anno fiscale che è cresciuto del 10,6%, toccando i 37 milioni di dollari e con L’EBITDA salito del 4,3%. Uno scenario competitivo che si estende poi a brand come PC Jeweller, con 100 showroom sparsi sul territorio, o Joyalukkas, un marchio di gioielleria con awareness a livello internazionale e una forte presenza in India. Il marchio offre una splendida gamma di gioielli in oro, diamanti, platino e perle, ed è cresciuto fino ad avere oltre 160 showroom in undici Paesi. Nonostante le difficoltà, l’industria dei diamanti in India condivide un cauto ottimismo, sostenuta da minori necessità di capitale circolante e da una gestione oculata dei crediti. Anche le compagnie di estrazione stanno riducendo la produzione per stabilizzare il mercato. Nel frattempo, le previsioni di crescita sono incoraggianti: un rapporto di Rediffusion’s Red Lab prevede che il mercato della gioielleria indiana raggiungerà i 145 miliardi di dollari entro il 2028, con un tasso di crescita del 15- 16% partendo dagli 80 miliardi del 2024.
English translation page 106
CANDIED COUTURE - BRACCIALE
VERDANT HARMONY DI KALYAN
JEWELLERS CHE REINTERPRETA LA CLASSICA KADA INDIANA.
L’ATTRICE INDIANA WAMIQA GABBI
INDOSSA UNA PARURE DI KALYAN JEWELLERS PER LA CAMPAGNA
WOMEN’S DAY”.
COLLIER THE GOLDEN GATEWAY, SET DELLA COLLEZIONE “TALES OF MYSTIQUE” DI TANISHQ: ORO ROSA, DIAMANTI E CITRINI.
Alcuni tra i più importanti eventi per l’industria del tempo che si sono svolti nel 2024 sono qui puntualmente riportati, come la rassegna veneziana Homo Faber e la presentazione tutta britannica di una nuova creazione Richard Mille. E altri ne attendiamo per il 2025, come il VoVintage di gennaio - sempre in queste pagine un’anticipazione - e la prossima edizione di Watches & Wonders, che si svolgerà a Ginevra dall’1 al 7 di aprile. Già annunciata come “la più grande mai organizzata”, grazie anche all’apertura al pubblico negli ultimi due giorni e all’aumento dei marchi partecipanti. Hanno raggiunto la sessantina e con tanto di new entry, tra le quali su tutte brillerà Bulgari.
COMPLESSITÀ MECCANICA
/ di Paolo De Vecchi
Siamo al quarto atto della collaborazione tra il costruttore d’orologi
Richard
Mille e la casa automobilistica britannica McLaren.
Dopo il modello 50-03 Tourbillon del 2017, l’11-03 Flyback del 2018 e il 40-01 Automatic Speedtail del 2021, ora è la volta della serie limitata a 500 esem plari del modello RM 65-01 McLaren W1. Intitolata all’ultima supercar (1.275 cavalli di potenza e assetto strada le derivato da quello che le vetture di Woking hanno in pista) della casa au tomobilistica britannica, che, proprio lo scorso anno ha celebrato il 50° del primo titolo mondiale vinto – allo stes so tempo per costruttori e, con Emer son Fittipaldi, per piloti – in Formula 1. Tutti elementi che Richard Mille ha voluto enfatizzare con un segnatempo di grande complessità meccanica e ad alte prestazioni. Il meccanismo, ad esempio, ha una frequenza d’oscillazioni del bilanciere elevata a 36.000 alternanze/ora, che consentono al cronografo sdoppiante di misurare i tempi trascorsi con una precisione fino al decimo di secondo. È inoltre for-
mato da 480 componenti e ha un rotore di carica a geometria regolabile, per adattarsi allo stile di vita di chi lo indossa. La cassa è invece realizzata in Carbon TPT® ed è ispirata alle caratteristiche estetiche della W1, dando origine – tra le molte altre cose – alla doppia lunetta merlata, al quadrante in titanio scheletrato e al cinturino in gomma. Dal caratteristico “color papaya” di McLaren e con elementi in rilievo che vogliono richiamare i dettagli aerodinamici delle alette, e dei condotti presenti sul cofano motore e sugli spoiler deportanti della W1.
MERCATO D’EPOCA
TENDENZA SEMPRE PIÙ ACCREDITATA
/ di Paolo De Vecchi
Sessioni d’aste e mercatini, ma anche eventi specializzati stanno spingendo come non mai gli orologi del nostro recente passato.
Manifestazione fieristica di punta di Italian Exhibition Group, società quotata sul mercato Euronext Milan di Borsa Italiana e leader nell’organizzazione di eventi fieristici e congressuali nel mondo (oltre a Vicenza, Rimini e Arezzo, anche in USA, Emirati Arabi Uniti, Arabia Saudita, Cina, Singapore, Messico e Brasile), dal 17 al 20 gennaio 2025 si aprirà nel nel “foyer” di “Vicenzaoro” la nuova edizione di VO Vintage, l’evento attualmente più importante in Europa per la filiera orafo-gioielliera. Giunto alla sua sesta puntata, si tratta di un appuntamento dedicato agli appassionati e ai collezio-
nisti di orologeria e gioielleria vintage di pregio e si è ormai confermato per il numero dei pezzi in vendita e la quantità di espositori (una cinquantina), il riferimento italiano per l’acquisto in tutta sicurezza di segnatempo e monili d’epoca. Nel contesto delle iniziative di Italian Exhibition Group questo - all’epoca della sua nascita - inedito evento dedicato al Vintage, apre l’anno precedendo quello più tradizionale che, sempre nel contesto di Vicenzaoro e con apertura al pubblico, si svolge a settembre. In questo caso, dedicato invece a appassionati e addetti ai lavori dell’orologeria con-
temporanea. Battezzato VO’Clock Privé, nel 2025 sarà alla sua quarta edizione. Non è stata facile la scommessa iniziale, dato il particolare tipo di format che prevede non solo la presenza di marchi con le loro novità, ma anche seminari, corsi e incontri con professori e professionisti su tematiche di vario interesse e con l’intervento di giornalisti specializzati. Ma nel 2024 si è fatto a questo proposito registrare l’ampliamento dell’offerta a una quindicina d’appuntamenti, e alla presenza di una trentina di marchi. Particolarmente significativa, anche per inquadrare il tipo di manifestazione,
la partecipazione di Locman e Oisa che, per voce dei rispettivi responsabili Marco Mantovani e Fausto Berizzi, hanno presentato il loro - primo - movimento automatico Made in Italy. I due marchi si erano già resi protagonisti di una collaborazione con il modello Montecristo, che oggi ha portato al Decimo Canto, una collezione d’orologi Locman con movimento a carica manuale Oisa Cinque Ponti, cassa in titanio e quadranti in pietra dura. Tornando a VO Vintage, gioca le sue carte vincenti sull’attuale tendenza di mercato del così detto “secondo polso” che, dopo la corsa rialzista culminata con i prezzi record raggiunti negli anni d’oro 2021-2022, sta lentamente ma inesorabilmente scendendo, offrendo quindi agli appassionati l’opportunità di trovare l’orologio dei propri sogni a prezzi interessanti. Inquadra in maniera molto concisa, ma altrettanto chiara, la situazione dell’importante polo fieristico veneto, il Global Exhibition Manager Matteo Farsura, in un passo di
un’intervista raccolta per Icon Magazine dal giornalista Michele Mengoli: “Vicenzaoro è storicamente un evento B2B e di conseguenza si rivolge agli operatori del settore, mentre VO Vintage di gennaio così come anche il VO’Clock Privé che si tiene a settembre per il segmento dell’orologeria contemporanea, è dedicato al cliente finale e consiglio quindi a tutti, pubblico femminile compreso, di venire a vederlo perché l’atmosfera degli oggetti d’epoca emana un fascino unico”. Si parlava prima della possibilità di imbattersi in buoni affari. Ecco un esempio che vale per tutti, visto che si tratta di uno dei top player del settore. Sempre con riferimento all’esperto Michele Mengoli, risulta infatti che “il celeberrimo Rolex Daytona in acciaio
Referenza 116500LN, il penultimo modello in commercio e ora fuori produzione, nel biennio 21-22 non si trovava sotto i 30mila euro; attualmente invece viaggia intorno ai 23mila euro. Per non parlare del vintage vero e proprio. Oggi i solo-tempo degli anni Sessanta, anche in oro e di marche importanti, si trovano tranquillamente intorno ai 4-5mila euro”. A ciò possiamo aggiungere che, nel panorama della produzione contemporanea il meglio dei produttori più noti è in parte realizzato con riedizioni di propri modelli del passato. Opportunamente aggiornati dal punto di vista tecnologico, ma con l’ineffabile fascino dell’oggetto d’epoca.
English translation page 107
QUADRANTI
COME OPERE D’ARTE
/ di Paolo De Vecchi
L’ultima edizione di Homo Faber è stata una bella occasione per esibire le prodezze tecniche e ornamentali di alcune maison dell’orologeria d’alta gamma.
Oltre mille oggetti in mostra realizzati da più di cento artigiani provenienti da settanta Paesi del mondo, hanno animato dieci scenografie dedicate ad altrettanti aspetti della vita, allestite negli spazi della Fondazione Cini di Venezia, che, tra le altre meraviglie comprendono il labirinto botanico che immette nei Chiostri di San Giorgio, i giardini del vecchio monastero, la grande piscina coperta e il Cenacolo del Palladio. Evento biennale promosso e organizzato da Michelangelo Foundation durante il mese di settembre, Homo Faber acco-
glie sull’isola di San Giorgio visitatori da tutto il globo e nel 2024 è giunto alla sua terza edizione. Ha messo in scena “The Journey of Life”, un percorso creato dai direttori artistici Luca Guadagnino e Niccolò Rosmarini per celebrare la grande unicità, la mirabile bellezza dell’artigianato contemporaneo e il suo ruolo in quel viaggio che è la nostra vita. Vero e proprio omaggio all’inventiva umana e all’abilità manuale, promosso con spirito mecenatesco dalla Fondazione del Gruppo Richemont, Homo Faber ha ospitato tra la miriade di oggetti d’arte, anche una selezionata produzione di alcune maison del lusso come Cartier, Van Cleef & Arpels, Jaeger-LeCoultre e Panerai, che hanno manifestato il loro approccio all’artigianalità mettendo in mostra le proprie creazioni, o offrendo la possibilità ai propri talenti di esibire le loro capacità. In maniera molto tra-
dizionale, nel caso di Jaeger-LeCoultre, ad esempio, che ha chiamato a raccolta i migliori artigiani dei propri laboratori elvetici sul fronte della miniatura su smalto, invitandoli a realizzare contestualmente all’evento di Homo Faber un’edizione speciale del Reverso, il proprio segnatempo più iconico. Ne è nata la “Serie Venezia”, tre nuovi orologi con cassa in oro bianco e movimento meccanico a carica manuale, resi particolari da un fondello decorato a mano con tre tipici panorami veneziani - San Giorgio Maggiore, il Canal Grande e Palazzo Ducale - dipinti a suo tempo niente di meno che da Claude Monet. Magistrale la capacità di Jaeger- LeCoultre di riprendere il soggetto di un dipinto trasferendolo con grande qualità sulle minime dimensioni di una cassa d’orologio da polso. Meno convenzionale l’intervento a Homo Faber di
Van Cleef & Arpels Lady Arpels Jour Nuit.
Panerai, che ha invece collaborato con “thebackstudio”, un duo artistico torinese che si esprime mischiando arte, design, artigianato. La maison ha promosso una struttura luminosa che rimanda sottilmente ad alcuni elementi identitari di Panerai, storico produttore di orologi meccanici noti anche per l’eccezionale visibilità al buio. L’installazione ha occupato la Sala degli Arazzi, trasformando il soffitto in un “assemblaggio tra scultura e funzionalità”, combinando elementi di costruzione industriale e creazioni in vetro soffiato a mano, e illuminandola per tutta la durata di Homo Faber. Esemplare anche la presenza di Van Cleef & Arpels, storico gioielliere che si è innamorato dell’orologeria dandone una visione del tutto personale, quella delle così dette “complicazioni poetiche”, che associano – per renderle appunto tali - a un’impeccabile tecnologia nel campo delle complicazioni meccaniche la raffinatezza delle lavorazioni d’oreficeria. Magnifico e recente esempio è una seducente interpretazione dello spettacolo degli astri offerta dall’orologio Lady Arpels Jour Nuit. Luna e Stelle tempestate di diamanti sembrano rincorrere incessantemente il Sole, impreziosito da zaffiri gialli incastonati “a neve”. Dotato di un disco girevole 24 ore, anche se in maniera quasi impercettibile, il quadrante ruota e grazie all’effetto di profondità generato dal vetro
avventurina di Murano con cui è realizzato, questa creazione evoca al tempo stesso l’immensità degli spazi siderali e la magia di una notte stellata. Autentica prodezza tecnica e di pazienza, il vetro avventurina viene finemente traforato, così da accogliere le minuscole stelle in oro bianco e incastonate di diamanti. La linea dell’orizzonte dietro cui scorre la poesia del cosmo è ottenuta da una “conchiglia” in madreperla bianca finemente lavorata guilloché..
English translation page 107
Panerai
Luminor Marina.
Jaeger-LeCoultre Reverso Tribute Lady Enamel
GISMONDI 1754
SETTE GENERAZIONI DI ECCELLENZA ORAFA
Dott. Gismondi, l’eclettismo per lei è una risorsa o una “condanna”?
Una risorsa. Ho portato il mio bagaglio in azienda, che prima di me ha avuto papà e i miei avi: siamo sette generazioni che portiamo avanti il gioiello in questa città meravigliosa che è Genova. Rivesto un triplice ruolo, ad, direttore creativo e gemmologo. Mi piace seguire ogni singolo aspetto del business. L’eclettismo è inevitabile in imprese a conduzione familiare come la nostra, e lo stesso vale per molte delle celebrate PMI italiane.
Cosa vuol dire essere gemmologo nell’azienda di famiglia?
Significa che la selezione delle pietre
/ di Michele Weiss
“Non è un caso che a Genova ci siano aziende lungimiranti e con radici nel passato così spiccate”, racconta Massimo Gismondi: ad, gemmologo e anche art director di Gismondi 1754, maison presente sul mercato dei preziosi dalla metà del XVIII secolo.
Da quest’anno, il brand ligure è entrato nel prestigioso “Club degli Orafi”, e l’Orafo Italiano non poteva lasciarsi sfuggire l’occasione di scoprire i progetti di un Gruppo che fattura quasi 8 milioni di euro e che impiega una cinquantina di addetti, contando le controllate: Gismondi 1754, Vendorafa e la fabbrica Hyperion Lab.
English translation page 108
importanti passa sempre da me: questo non vale per la produzione più estesa, che segue comunque le mie linee guida a Valenza. Con questo negli ultimi anni l’azienda si è sviluppata molto, abbiamo una struttura che mi permette di concentrarmi su strategie e qualità prodotto. A me rispondono direttamente i direttori dei nostri tre rami operativi: marketing, commerciale e finanziario. Sovrintendo ricerca, creatività, strategia e qualità del prodotto finito, oltre alla parte business.
L’altra sua grande passione è il design? Confermo, mi occupo io delle bozze dei gioielli che poi i miei collaboratori portano a termine. Questo è un punto fondamentale che ci rende, credo, unici nel panorama internazionale, con un proprietario che fa anche il direttore creativo in una vera azienda strutturata. Il design è mio, ci tengo a sottolinearlo,
poi delego l’esecuzione e il perfezionamento. In qualità di azienda familiare il correlato emozionale dei nostri gioielli è importante, quasi essenziale. Chi fa gioielli comunica qualcosa e per questo il design è così speciale, e quindi deve partire da me.
Qual è l’evoluzione del vostro posizionamento?
Il brand si è evoluto molto negli ultimi sette anni. Nel 2016-17 facevamo pezzi unici, poi negli ultimi cinque anni ci siamo mossi attraverso lo sviluppo di collezioni con referenze, rendendo i nostri gioielli accessibili a una platea più ampia. In questo lasso di tempo, però, abbiamo imparato che i pezzi unici, che chiamiamo “boutique”, erano e sono la nostra grande peculiarità. Quindi la nostra posizione oggi è collocata in un segmento di mercato molto alto. E poi produciamo anche preziosi tailor made per diverse capacità di spesa. I prossimi cinque anni? Faremo più pezzi boutique, gioielli esclusivi in edizione limitata.
Come si concretizza questo tipo di posizionamento?
Nei prossimi anni ci collocheremo in questo segmento elevato mediante azioni concentrate sulla produzione e
su un numero di pezzi inferiore: ma non solo, grazie anche a una comunicazione ad hoc sui social media, sui canali istituzionali e grazie agli indossi celebrity. Infine, attraverso una distribuzione commerciale più selettiva.
Dove si trovano i punti vendita Gismondi 1754 a parte la boutique genovese?
Abbiamo dei flagship store a Portofino, St. Moritz, Praga, Doha e adesso anche a Tokyo, Giappone. E poi sul canale wholesale siamo presenti in Italia e in Europa in diversi punti vendita.
Guardando ai numeri, il 2024 è stato un anno complicato.
Sì nel 2024 c’è stata una grande contrazione. Alzando il posizionamento ci collocheremo in cima alla “piramide”, che è il segmento meno toccato. Siamo certi che questo tipo di posizionamento ci farà crescere. Inoltre, abbiamo rafforzato il controllo della catena produttiva con l’acquisto della fabbrica Hyperion Lab, che reindirizziamo a produzione dell’alto di gamma visto che i valori del contoterzismo si sono dimezzati quest’anno. Il mercato sta cambiando e non si tornerà al passato, il prodotto mass market non toccherà più i vertici di prima visto anche l’oro così alto.
Di conseguenza anche il made in Italy deve cambiare: le istituzioni possono fare qualcosa?
Certamente, il sistema deve avviare un’evoluzione verso l’alto di gamma: occorre scremare andando a prendere le eccellenze delle PMI, che sono le custodi del vero made in Italy. Le istituzioni poi devono fare di più, devono rappresentare tutti i mestieri della filiera creativa italiana, tutelando questo patrimonio immenso: e la dimostrazione che non sta accadendo è il fatto che sempre più aziende familiari passano in mano straniera. In Italia abbiamo la culla del design, della moda, dei preziosi, che parte da lontano, dal gusto del Rinascimento: è un peccato che vengano svendute perché hanno bisogno di supporto, agevolazioni e corsi formativi.
Infine, le maestranze: anche per voi è un problema individuarle e formarle?
Sì e sotto vari aspetti. Come dicevo, è opportuno studiare delle agevolazioni alle aziende non temporanee ma permanenti, in modo che possano formare a dovere i ragazzi, che necessitano di un tempo più lungo, almeno cinque anni. Purtroppo, quelle attuali si esauriscono prima, e va ricordato che il costo del personale in Italia è molto sostenuto.
ONLINE DIAMOND MARKETPLACE
Soluzioni per gioiellieri e orafi per competere nel mondo dell’e-commerce
Gestire un laboratorio orafo o una gioielleria nel mondo digitale comporta sfide uniche:
1.CONCORRENZA ONLINE
con un numero sempre maggiore di siti e-commerce che offrono pietre preziose e gioielli a prezzi competitivi, i negozianti rischiano di perdere clienti e vendere meno.
2. PREZZI E MARGINI SOTTO PRESSIONE
I siti e-commerce possono battere i prezzi dei negozi utilizzando modelli di business a zero-inventario e raggiungendo clienti a livello nazionale e globale.
3. ESPERIENZA DIGITALE
molti negozianti faticano a creare un’esperienza online coinvolgente che possa indirizzare il traffico verso i loro negozi fisici, limitando la loro capacità di conquistare un pubblico più ampio.
4. INVENTARIO LIMITATO
investire su un vasto inventario presenta dei rischi, soprattutto di giacenze. Al tempo stesso, con un inventario ridotto e a causa dei lunghi tempi di riassortimento, è più difficile concludere una vendita.
Come possono i gioiellieri superare queste sfide?
La piattaforma Nivoda offre tutti gli strumenti per espandere la propria presenza online, adottare un modello di business a inventario-zero, incrementare i margini di guadagno e le vendite in negozio:
• Inventario globale a portata di mano: accesso immediato a oltre due milioni di diamanti naturali e lab-grown, melee e pietre preziose da fornitori verificati in tutto il mondo, per trovare sempre la pietra perfetta per il tuo cliente, senza dover investire in un ampio inventario fisico.
• Showroom virtuale: tramite l’applicazione Nivoda Showroom, con una rapida ricerca puoi mostrare esattamente ciò che il cliente cerca e concludere la vendita sul momento.
• Feeds: se hai un sito e-commerce, tramite i nostri feeds puoi arricchire la tua offerta e raggiungere una vasta clientela.
• Servizio completo: dal controllo qualità, alla fatturazione e spedizione, il team di Nivoda gestisce tutta la logistica, permettendoti di concentrarti sui tuoi clienti e sulla crescita del tuo business con serenità.
Se sei pronto a portare il tuo business al prossimo livello, visita www.nivoda.com e contattaci all’indirizzo carlo@nivoda.com o luana@nivoda.com
LA FOTOGRAFIA
DEL SETTORE
I dati del 2024 e l’outlook 2025
Il settore orafo italiano si appresta a chiudere il 2024 consolidando i buoni risultati degli ultimi anni: le statistiche Istat mostrano nel periodo gennaio-settembre una crescita del fatturato del 4,4% a fronte di un calo nel manifatturiero del -3,6%. Alla base di questi risultati si conferma trainante il presidio e la competitività delle imprese italiane sui mercati internazionali. Nei primi 9 mesi del 2024 le esportazioni di gioielli in preziosi hanno superato il valore complessivo del 2023 e si sono attestate a 10,4 miliardi di euro, con una crescita del 40,5% in valore (in oro +44,5%; in argento -1,0%) e del 4,7% in quantità (in oro +28,6%; in argento -2,2%). Il mercato che ha generato buona parte di questi incrementi è la Turchia, che complessivamente (compresa bigiotteria e argenteria) si è attestata sui 3,6 miliardi di euro di esportazioni, in crescita di oltre tre miliardi rispetto allo stesso periodo del 2023. Il forte balzo verso questo mercato, che diventa così di gran lunga il primo partner per vendite all’estero, è da ricondurre agli effetti delle tensioni geopolitiche che ne rafforzano il ruolo di hub, oltre a politiche di importazioni proprie del Paese che risente di tensioni inflattive elevate. Tra gli altri mercati si segnala la crescita delle esportazioni verso gli Emirati Arabi Uniti (+8,6%) e l’Irlanda (+5,1%), mentre calano gli Stati Uniti (-8,7%) e la Svizzera (-20,1%).
Le attese degli operatori e le prospettive per il 2025
Anche la visione degli operatori del settore, raccolta a dicembre con la settima indagine congiunturale condotta dal Club degli Orafi insieme al Research Department di Intesa Sanpaolo col coinvolgimento delle imprese leader, mostra attese di consolidamento per il 2024. La percentuale di imprese che stima una crescita del fatturato è pari al 37% (era del 33% nella rilevazione di giugno), con punte sopra il 60% tra quelle più grandi. Per il 2025, la quota di chi si aspetta un incremento del fatturato si riduce leggermente e si attesta al 26%, confermando comunque una quota più elevata per le aziende medio-gran-
(a)Idatisiriferiscono,senonaltrimentispecificato,algruppomerceologicoidentificatodalcodice32.1dellaclassificazioneATECO 2007,che secondo la definizione dell’ISTAT includelafabbricazionedigioielleria,bigiotteriaearticoliconnessi,lavorazionedelle pietrepreziose.Inquestatabella non sonopertantoinclusiivalorirelativiallematerieprimemetallifere(metallipreziosi)rilevati inunaltrocodicementresonoincluselepietrepreziose.
(*) Stima relativa al fatturato ex fabrica; livelli stimati sulla base dei dati Eurostat ProdCom, variazioni ricavate dall’indice del fatturatototaleISTAT**)FonteISTAT (***)Gioielliinargento(cod.HS711311),inorooaltrimetallipreziosi(cod.HS711319),anche rivestitieplaccati
I n d i c e d e l f a t t u r a t o e d e l l a p r o d u z i o n e d e
(mediemobilia12termini,2021=100)
Fonte:elab.sudatiISTAT
di (39%). Le preoccupazioni maggiori, che potrebbero minacciare la crescita riguardano il peggioramento delle condizioni della domanda interna (53,8%) e l’andamento dei costi delle materie prime (53,8%). I timori sulla tenuta della domanda internazionale sono più rilevanti per la domanda europea comprensiva della Turchia, evidenziato dal 27%, mentre il peggioramento della domanda americana è stato indicato dal 23% e della domanda asiatica dal 19%. Coerentemente con l’evoluzione dello scenario che è interessato da una politica monetaria accomodante con interventi di riduzione dei tassi, si sono ridimensionati in modo sensibile i timori legati al costo del debito, che sono stati evidenziati dal 4%. È importante sottolineare come l’indagine metta in evidenza una buona propensione a investire da parte delle imprese, con una quota del 22% del campione che indica inve-
Fatturato Produzione
stimenti in crescita nel 2025 con quote sostanzialmente allineate per classe dimensionale (23% per le medio-grandi e 21% per le micro-piccole). Questo aspetto risulta particolarmente rilevante per sintetizzare la propensione del tessuto a sostenere la competitività con l’obiettivo di cogliere l’evoluzione della domanda (41%), del contesto competitivo (37%) e di introdurre tecnologia (33%). Le prospettive per il 2025 restano condizionate da forte incertezza, ma le attese sono orientate a una ripresa del ciclo economico grazie a una spinta maggiore dai consumi, che potranno beneficiare di un recupero del potere di acquisto. Anche nella competizione internazionale, il settore può contare su un’elevata qualità delle proprie produzioni, riconosciuta e valorizzata nell’ottimo posizionamento e che rappresenterà sempre di più una leva strategica nella concorrenza coi competitor esteri.
in Corea del Sud si incrementa del +21,1% per un
Da ultimo, si segnala che perde ancora terreno il Sud Africa, con l’export di O-A-G in calo del -11,8%.
Figura 2 - Il commercio con l'estero del settore orafo-argentiero-gioielliero: export per Paese di destinazione nel gennaio-agosto 2019-2023-2024 a confronto (Top10) (Milioni di euro)
Come già si è avuto modo di ricordare, l’export settoriale ha ampiamente superato i livelli pre-pandemici; a livello di singolo sbocco, la quasi totalità dei mercati ha sperimentato un sorpasso, come indica bene la Figura 2. Tra le prime dieci destinazioni, fanno eccezione Hong Kong e il Regno Unito; a fronte di scelte logisticodistributive operate da multinazionali del settore, Hong Kong assiste ancora ad un gap del -24,1% (corrispondente a circa 108 milioni di euro) da gennaio ad agosto 2024 a confronto con il gennaio-agosto 2019. Molto più contenuto risulta, invece, il divario nel caso del Regno Unito, pari al -1,0% ovvero a circa 1,4 milioni di euro.
UnitiSvizzeraEmirati
Arabi
Uniti
Gennaio-Agosto 2019
FranciaIrlandaHong Kong
Gennaio-Agosto 2023
GermaniaMessicoRegno Unito
Gennaio-Agosto 2024
Fonte: Centro Studi Confindustria FEDERORAFI su dati ISTAT
Sulla base delle elaborazioni effettuate dal Centro Studi di Confindustria Federorafi su dati ISTAT, nel periodo compreso tra gennaio e agosto 2024 il settore orafo- argentiero-gioielliero sui mercati internazionali assiste a una prosecuzione dei trend dicotomici emersi a partire dall’ultimo quarto dello scorso anno, e per tutto il primo semestre 2024: l’export vede confermare la dinamica di segno positivo su ritmi vivaci, mentre le importazioni restano negative. Più in particolare, la crescita dell’export risulta ancora superiore al +30,0%, sostenuta non solo dai rialzi delle quotazioni dei metalli preziosi, ma soprattutto dalla performance “anomala” della Turchia; nel periodo qui in esame l’export di O-A-G fa registrare un aumento del +39,2% (rispetto al +42,1% con cui si era chiuso il primo semestre), per un totale di 9.777 milioni di euro. Parallelamente, l’import risulta interessato da un decremento pari al -18,8% sul medesimo periodo dello scorso anno, portandosi a 1.447 milioni di euro. Nei primi otto mesi del 2024, il saldo commerciale di comparto risulta, dunque, pari a 8.300
milioni di euro, in aumento del +59,5% (ovvero 3.095 milioni in più) a confronto col surplus archiviato nel corrispondente periodo del 2023. Non di meno, i livelli raggiunti sia dalle esportazioni sia dalle importazioni si mantengono ampiamente superiori a quelli dei primi otto mesi del 2019 (pre-pandemia): l’export, in particolare, eccede quei valori di oltre cinque miliardi di euro (5.328 milioni, ovvero +119,8%), l’import di circa 158 milioni di euro (+12,0%). Del resto, per il settore il recupero (o meglio il sorpasso), in termini di vendite estere e import rispetto ai livelli pre-Covid, risulta avvenuto da diverso tempo, grazie a una pronta ripartenza. Il comparto preponderante (88,4% dell’export), ovvero l’oreficeria/gioielleria in oro, presenta una dinamica delle vendite estere più sostenuta della media settoriale, crescendo del +45,9% nei primi otto mesi dell’anno. Al contempo, la gioielleria in argento frena al -0,8% portandosi a 553,8 milioni di euro, mentre cresce del +12,8% quella in metalli comuni placcati, limitatamente a un valore complessivo di 22,7 milioni. Considerando le quantità,
Come già si è avuto modo di ricordare, l’export settoriale ha ampiamente superato i livelli pre-pandemici; a livello di singolo sbocco, la quasi totalità dei mercati ha sperimentato un sorpasso, come indica bene la Figura 2. Tra le prime dieci destinazioni, fanno eccezione Hong Kong e il Regno Unito; a fronte di scelte logisticodistributive operate da multinazionali del settore, Hong Kong assiste ancora ad un gap del -24,1% (corrispondente a circa 108 milioni di euro) da gennaio ad agosto 2024 a confronto con il gennaio-agosto 2019. Molto più contenuto risulta, invece, il divario nel caso del Regno Unito, pari al -1,0% ovvero a circa 1,4 milioni di euro.
con riferimento alla gioielleria da indosso nel suo complesso, i volumi esportati sono altresì cresciuti, anche se su ritmi decisamente più contenuti rispetto alla dinamica sperimentata dai valori monetari, registrando un +4,8% nel cumulato a otto mesi, ovvero 31.015 chili in più rispetto al gennaio-agosto 2023. Lato import, invece, le quantità presentano un risultato peggiore a confronto coi valori monetari e cedono il -49,5% (-198.468 in termini assoluti). Una variazione positiva, ma decisamente meno accentuata della media settoriale, interessa le esportazioni di oggettistica in metalli preziosi, in aumento del +14,6% rispetto ai primi otto mesi del 2023: in particolare, il comparto registra un incremento dell’export di oggettistica in oro del +18,2%, mentre le esportazioni omologhe in argento crescono del +7,4%, portandosi su valori non troppo lontani: rispettivamente 35,8 e 29,4 milioni di euro. Infine, i flussi con l’estero di oggettistica in metalli comuni placcati sono saliti del +26,1%, per un valore di quasi 10 milioni di euro.
TurchiaStati
UN’EMOZIONE INCASTONATA NEL TEMPO
/ di Simona Infantolino
Milano, un palcoscenico scintillante di arte, moda e cultura, una cornice di eleganza dove si respira costantemente il profumo della creatività. È proprio qui che, nel 2018, nasce il Gruppo Garatti, un’impresa che ha rapidamente scalato le vette della gioielleria dedicandosi a un’arte tanto antica quanto attuale. Attraverso l’utilizzo di diamanti rarissimi – soprattutto verdi e rossi – Garatti racconta storie di bellezza ed emozioni che solo l’alta gioielleria sa trasmettere. I maestri orafi dell’azienda, con abilità
che tramandano di generazione in generazione, plasmano queste gemme rare creando opere d’arte che sembrano quasi vivere, respirare. Come i motivi floreali dei gioielli Akoya Rose e Red Rose, i cui delicati petali sbocciano grazie alla luminosità dell’oro e delle pietre preziose. In contrapposizione a questa evidente ispirazione naturale, la geometria e l’architettura lasciano la propria impronta in creazioni lavorate come sculture artistiche in miniatura. È il caso della collezione Venezia, ispirata all’eleganza degli chandelier, e dei gioielli Domino che catturano l’essenza della geometria in un gioco di smeraldi
purissimi e pavé di diamanti bianchi. Per raccontare la caleidoscopica personalità che contraddistingue il mondo Garatti, l’azienda si è affidata alla sapiente visione del fotografo Gianpaolo Sgura che ha firmato la campagna pubblicitaria worldwide con protagonista la top model Bianca Balti. La campagna, che mette in risalto l’inconfondibile bellezza dei gioielli grazie a giochi di luci e ombre, ha coinvolto anche la città di Milano tappezzandone le strade in occasione della settimana della moda e trasformandola in una vera e propria galleria d’eleganza a cielo aperto.
BEIGEMEETS GREY
G-SHOCK
OFFICINE GÉNÉRALE
GIOVANNI RASPINI
di Simona Infantolino
È la stagione degli abbinamenti cromatici quella che si appresta a iniziare. Se da una parte si tentano sperimentazioni più azzardate, i grandi classici non passano mai di moda. Come il grigio e il beige che, insieme, rappresentano la scelta vincente di questo inverno.
YOHJI YAMAMOTO
BARRETT
MARINELLA
BURLINGTON
COOL BURGUNDY
SODINI
ELIE SAAB
RAYMOND WEIL
di Simona Infantolino
Dalle tonalità avvolgenti e seducenti, il color borgogna monopolizza ormai da mesi i guardaroba più ricercati. La moda e la gioielleria hanno saputo sapientemente declinare questo particolare tono di rosso dalle sfumature violacee a quelle più marroni.
PHAN DANG HOANG
LORO PIANA
SILHOUETTE
VIBI VENEZIA
BENEDETTA BRUZZICHES
di Simona Infantolino
WISHList
La pioggia e il freddo non fermano gli uomini più temerari, che, sotto un impermeabile e armati di stivali in pelle, affrontano le intemperie di questi mesi. Nascosto dal capospalla, però, si cela un maschio attento alla cura di sé: immancabile il kit per tenere la barba sempre in ordine, il profumo di nicchia e l’accessorio perfettamente abbinato a tutto il resto.
Portachiavi Elementalist di Breil in acciaio lucido e agata nera. Retro personalizzabile con incisione.
Anello chevalier di Zancan in argento e pietre naturali. Collezione Insignia Color.
Stivale Wooster di Scarosso in pelle spazzolata nera con elastico nero e suola in gomma Vibram.
Rain coat blu di Ludovica Mascheroni in lana vergine e cotone, impermeabile e antipioggia, con inserti in puro cashmere.
Orologio solo tempo Runner 3H di Hugo Boss con cassa e cinturino in acciaio e quadrante di colore verde acqua.
Profumo ICYFIZZ di J.U.S Un fougère rinvigorente sublimato dal delicato profumo del tè Long Jing.
Set di Plisson 1808 per la manutenzione di barba e baffi. Pettine, spazzola e forbici in acciaio.
Bracciale di Boccadamo in fili di cuoio intrecciato blu con chiusura e placca in argento.
di Simona Infantolino
WISHList
Per l’anno appena iniziato si sognano già atmosfere da “Mille e una notte” con profumi e accessori che evocano la magia dell’Oriente. Le tonalità dello smeraldo conquistano non solo la gioielleria ma anche la moda, con abiti da sera perfettamente abbinati ad accessori dorati in grado di richiamare i motivi incantevoli dell’Oriente più affascinante.
Charm L’Essenziale Rosa dei Venti di Atelier VM in oro e smeraldo.
Bracciale dorato di Kidult con cristalli bianchi.
Rossetto Liquido Mat Bio (Formula Pura) di Deborah Milano composto da ingredienti 100% naturali. Colorazione Brick red.
Vestito asimmetrico increspato di Mango con spacco laterale sul bordo inferiore.
Sandali Flavia di Gianvito Rossi in pelle effettospecchiato con inserto in Plexi trasparente e tacco stiletto di 105mm.
Profumo Royal Muse di Ajmal dalle note ambrate fougère.
Anello di Pandora a fascia intrecciata sottile con fiocco, placcato oro con cubic zirconia.
Orecchini Afrodite di 12pm in ottone con finitura in oro e onice verde. Incisioni realizzate a mano.
FRANCÉCLAT
COMPETENZA, CREATIVITÀ E INFLUENZA INTERNAZIONALE
La gioielleria francese, col suo eccezionale patrimonio e il suo savoir-faire, è da secoli sinonimo di eccellenza e innovazione. Grazie alle grandi Maison di Place Vendôme, si è affermata come punto di riferimento del lusso su scala globale. Oggi, con l’evoluzione delle tendenze e delle aspettative, sta emergendo una nuova genera zione di marchi. Creativi e visionari, stanno aprendo nuove prospettive e lasciando il segno sulla scena interna zionale. Per celebrare e sostenere questo slancio creativo, abbiamo progettato 2 aree dedicate all’edizione di Vicenzaoro di gennaio 2025, dove una selezione di audaci marchi d’oltralpe rivelerà tutto il proprio potenziale.
PADIGLIONE 1 - STAND 171
Nel padiglione 1 di Vicenzaoro, il French Creative Corner riunisce 4 marchi francesi - Ikoba, Morganne Bello, Mysteryjoy e Unknow Brand - ognuno dei quali afferma la propria identità attraverso il design contemporaneo. Venite a trovarci allo stand 171.
Gioielli da uomo ispirati al mondo. Ikoba incanta gli amanti dei gioielli maschili con creazioni uniche, disponibili nelle boutique francesi e internazionali. Ogni pezzo trae ispirazione dai viaggi e dalle culture di tutto il mondo, offrendo una grande varietà di modelli e materiali naturali. La collezione Ikoba si distingue per i suoi design autentici, che integrano elementi come la pelle, il legno fossile, i lapislazzuli, la pietra lavica e molti altri ancora. Nelle boutique, il marchio è riconoscibile per gli eleganti espositori in pelle e legno. Nel mondo di Ikoba, ogni gioiello racconta una storia di viaggi e di incontri.
“Ode all’infanzia e all’immaginario, Mysteryjoy gioca con i codici dell’onirismo e del fantastico”. Ogni gioiello è realizzato in Francia con oro a 18 carati e diamanti di laboratorio. Un approvvigionamento equo, con una promessa e un impegno. Joy Toledano dà vita ai suoi gioielli come un mago crea i suoi trucchi: ogni gioiello è un libro da scoprire, una storia misteriosa da raccontare.
CLAIRE HENIMANN
International Development Director
Direttrice Sviluppo Internazionale c.henimann@franceclat.fr
+33 6 62 30 13 19
Morganne Bello rappresenta tutta l’essenza dell’eleganza innata, della sempli cità raffinata, dello chic prezioso e senza tempo. Fondata a Parigi nel 2002, la Maison si è allontanata dai canoni della gioielleria tradizionale per creare uno stile subito riconoscibile, combinando alla delicata armonia delle forme la bellezza naturale delle gemme semipreziose. Lavoriamo esclusivamente con le pietre più belle, che troviamo e selezioniamo con cura meticolosa attraverso il mondo. Ogni gemma viene lavorata a mano per dare forma ai nostri tagli emblematici. La bellezza magnetica delle pietre colorate, unita al desiderio di realizzare pezzi che esprimano un’immediata e ineffabile poesia, guida ogni nostro passo sul cammino della creazione.
Unknow Brand, un marchio di gioielleria francese, reinventa la gioielleria tradizionale fondendo l’eleganza senza tempo alla francese con lo spirito della street culture americana. Fondato nel 2018 da Florian de Launay, il marchio offre creazioni audaci e moderne unisex, pensate per chi desidera esprimere la propria personalità con stile e autenticità. Le nostre collezioni Bind Me, Love Affair e Dreamer reinterpretano l’oggetto quotidiano della fascetta stringitubo in pezzi di gioielleria raffinati, combinando argento 925 o oro 18 carati con diamanti neri o bianchi. Indossato da icone internazionali dello sport come Neymar Jr, Wembanyama, Tony Parker, Karim Benzema, e da leggende della musica come J Balvin, Unknow Brand rappresenta una nuova era nella gioielleria, dove lusso, modernità e cultura urbana si fondono con audacia ed eleganza.
STEFANI CARVALHO
International Project Manager Project Manager Internazionale s.carvalho@franceclat.fr
+33 6 62 31 75 03
ANNE-LAURE GOURDON
Communication Project Manager Project Manager Comunicazione al.gourdon@franceclat.fr
+33 6 62 30 05 60
MORGANNE BELLO
PADIGLIONE 6 - STAND 153
Nel padiglione 6 di Vicenzaoro, il French Creative Corner riunisce anche 4 marchi francesiChrstns, Copin, Oscar Massin e Rouvenat - rinomati per la loro esperienza nel campo della gioielleria e per il loro design esclusivo. Venite a trovarci allo stand 153.
Copin, gioielleria e oreficeria dal 1870, esce dagli schemi proponendo una visione meno convenzionale, più all’avanguardia e distaccata dai codici tradizionali della gioielleria. Un retaggio di eccellenza e una direzione artistica forte riescono a fondere le singolarità, ponendo il gioiello Copin al centro della visione creativa, ben oltre il marchio. Per Copin, la maestria è una parola d’ordine. La Maison di gioielleria e oreficeria perpetua le sue competenze di artigiano esperto orientandole verso una prospettiva futurista. Copin mescola le temporalità usando con intelligenza gli archivi della Maison. Importa e testa ingredienti provenienti da altri settori e influenze per comporre una visione innovativa.
CHRSTNS
CHRSTNS svela un regno di spiritualità attraverso sculture di gioielli ammalianti, come un invito all’esplorazione profonda delle connessioni emotive. I suoi pezzi, realizzati con cura minuziosa, trascendono l’estetica e trasmettono un messaggio d’amore e di connessione senza tempo. Steffie Christiaens, fondatrice e direttrice artistica della Maison, trae ispirazione da un’odissea universale in cui si fondono diverse influenze culturali, per creare una gioielleria d’avanguardia. Le creazioni racchiudono simboli nascosti, che riflettono la bellezza insita in ciascuno di noi, e incorporano elementi mobili in gioielli preziosi. Tagli audaci sposano una maestria artigianale, fermamente radicata nella tradizione dell’alta gioielleria. L’inclusione di diamanti, opali, rubini, smeraldi, spinelli e zaffiri arricchisce i nostri design contemporanei. I gioielli CHRSTNS incarnano un fascino nostalgico, con spazi segreti ed elementi mobili che celebrano la gioia, l’amore e la vita. Sono una vera e propria ode alla bellezza dell’essere.
OSCAR MASSIN
Oscar Massin, Est. 1859 / 2022 - Dopo aver ricoperto ruoli chiave presso Cartier, Harry Winston e De Beers, Frederic de Narp, Coralie de Fontenay e il direttore creativo Sandrine de Laage hanno unito le forze per dare vita a un progetto rivoluzionario. Con il rilancio della Maison Oscar Massin, l’eredità del suo fondatore, visionario grand joaillier del XIX secolo, viene fatta evolvere radicalmente per creare un nuovo precedente per l’alta gioielleria. Le collezioni si ispirano ai design più iconici di Massin, in particolare ai suoi merletti in metallo, e alla sua sensibilità altamente raffinata e fantasiosa, mettendo in mostra la bellezza in continua. La produzione utilizza solo diamanti coltivati a impatto climatico zero, completamente tracciabili, in montature di oro riciclato al 100%. Queste pietre eccezionali sono le prime a soddisfare i più alti standard di responsabilità ambientale ed etica di SCS Global Services. Oscar Massin è in missione per creare gioielli che valga la pena indossare.
ROUVENAT
Fondata da Léon Rouvenat durante il Secondo Impero e rilanciata nel novembre 2022, la Maison Rouvenat perpetua un patrimonio di eccellenza nella gioielleria. Senza tradire la tradizione che ha consacrato Rouvenat come una delle case più splendenti del XIX secolo, sceglie di reinventare pezzi iconici rispettando il ciclo di creazione ecologica. Ogni gioiello è progettato con un approccio rispettoso dell’ambiente, privilegiando l’uso di materiali sostenibili come l’oro e l’argento riciclati, le pietre antiche e il packaging riciclato. Il gioiello si adatta alla pietra e non viceversa, riflettendo l’impegno di Rouvenat per un’alta gioielleria sostenibile.
“Oltre ai nostri 2 stand collettivi, altri marchi francesi sono presenti al salone, come: Akillis, Bijoux CN, Cédille Paris, Isabelle Langlois, La Brune & La Blonde, Marcel Robbez Masson, Min&ral Joaillerie, My First Diamond, Zag Bijoux. Visitateli per avere una panoramica completa della creatività d’oltralpe”.
FRANCÉCLAT INTERNATIONAL
Francéclat supporta lo sviluppo di brand francesi di orologi, gioielli e articoli per la tavola. Il suo obiettivo è quello di espandere e sviluppare questi tre settori simbolici sia in Francia che nel resto del mondo, promuovendo la tanto ammirata art de vivre alla francese. Francéclat studia e comprende i mercati, guida la creatività, stimola l’innovazione e riunisce le persone giuste per accelerare la crescita di questi iconici settori d’Oltralpe. Le nostre iniziative per mettere in luce il savoir-faire francese si estendono ben oltre i confini della Francia. Abbiamo legami in tutto il mondo e la nostra ambizione è quella di promuovere e favorire l’esperienza francese attraverso prodotti francesi autentici e finemente lavorati.
NARDI GOLD
TECNOLOGIA, FASCINO E TRADIZIONE
Storica eccellenza del distretto orafo aretino, l’azienda propone dal 1981 i suoi prodotti sui mercati internazionali: quest’anno tornano in voga i modelli degli anni Settanta e Ottanta.
Fondata nel 1981 e annoverata tra i grandi protagonisti del distretto orafo aretino, Nardi GOLD ha vissuto il passaggio generazionale dai genitori Patrizio e Katia Nardi, ai figli Iacopo, Francesco e Agnese, che hanno innovato nel segno della continuità. L’azienda eccelle nella produzione in tutti i titoli di catene leg
Nardi GOLD ha rivisitato i classici anni Settanta e Ottanta delle catene saldate a mano, unite dal taglio laser con texture diverse, tutti i titoli in AU, AG e GOLDFILLED. Nardi GOLD è proiettata al futuro per la continua innovazione in tecnologia avanzata e modellistica, con nuove idee e sperimentazioni in titoli e prodotti
vincerli del nostro valore, oggi siamo noi in prima persona a portare il nome di Nardi GOLD in giro per il mondo. L’approccio commerciale diretto che abbiamo adottato sta dando i risultati che speravamo e siamo intenzionati a percorrere questa strada fino in fondo”. Nardi GOLD non è solo un cognome o
GRAZIELLA AIR
L’ORO PIÙ LEGGERO DELL’ARIA
Nel 2024 il brand ha lanciato una nuova tecnologia per creare gioielli con maggiore volume e minor peso.
Graziella nel 2024 ha scelto di incrementare gli investimenti in ricerca e sviluppo per contrastare l’aumento del prezzo dell’oro attraverso nuove soluzioni produttive, tra cui la tecnologia brevettata “Graziella Air” per la creazione di gioielli con maggiori volumi, minor peso e, di conseguenza, un prezzo al pubblico più basso. Questa innovazione, oggi utilizzata anche nelle collezioni di Graziella destinate ai mercati occidentali, ha aperto la strada a nuove collaborazioni e partnership che permetteranno di ampliare ulteriormente gli orizzonti commerciali e di sviluppare, entro il 2025, gli affari in Europa e America. Dopo la presenza all’edizione settembrina di VicenzaOro, la tecnologia Graziella Air è stata presentata anche al Jewellery & Gem World 2024 (18-22 settembre a Hong Kong) e all’Istanbul Jewelry Show (in calendario dal 2 al 5 ottobre nella metropoli turca).
“Graziella Air” - spiega Giacomo Gori, amministratore delegato di Graziella Braccialini - riduce il peso del 50%. Le potenzialità di questa tecnologia sono state messe in luce dal classico orecchino a cerchio da donna, che mantiene i tradizionali volumi con un peso superleggero tra i 2 e i 4 grammi. Abbiamo scelto di investire in nuove soluzioni capaci di affrontare situazioni avverse, come il rialzo del prezzo dell’oro, l’inflazione o le incertezze geopolitiche, attraverso un nuovo paradigma di design e produzione che ci permette di espandere notevolmente i nostri orizzonti commerciali, anche in un periodo di generale difficoltà del settore. In quest’ottica, i risultati raggiunti nell’anno sono particolarmente positivi: nei prossimi mesi avvieremo partnership e collaborazioni con nuovi clienti che consentono di guardare con rinnovata fiducia al futuro”.
CRESCITA E SOSTENIBILITÀ PER IL FUTURO DEL GIOIELLO
L’azienda torna a Vicenzaoro 2025 con soluzioni che consolidano il percorso di trasformazione, orientato all’innovazione e alla responsabilità.
Legor a gennaio torna a VicenzaOroT.Gold 2025, appuntamento irrinunciabile per i maggiori attori internazionali del comparto. Per l’azienda, T.Gold rappresenta da sempre un’occasione per celebrare l’eccellenza italiana attraverso il saper fare, nonché un momento privilegiato per condividere il proprio percorso di crescita, fondato sui principi di tradizione, innovazione e responsabilità. Principi che Legor condivide con clienti e partner in tutto il mondo e che guidano ogni scelta dell’azienda per concretizzarsi in una vasta gamma di prodotti creati ad hoc per i mercati di riferimento. T.Gold è una vetrina per i fiori all’occhiello Legor: come le leghe rosse Antares affiancate dalla nuova famiglia di leghe per oro rosa, frutto di un accurato lavoro di R&D per offrire prestazioni elevate e una resa estetica impeccabile. Grande risalto viene dato al “Bianco” Legor: leghe per oro bianco a base palladio – scelte dai top brand del lusso –, leghe di platino Andromeda in graniglia e Silnova®, lega d’argento composta da palladio dall’intrinseca brillantezza. Non manca la nuova generazione di finiture a base rodio, migliorata ulteriormente nelle performance. Special guest in fiera? Il progetto Modern Electrum™, un’esclusiva lega ispirata a una tradizione orafa millenaria e realizzata con cinque metalli preziosi – oro, argento, platino, palladio e Rodio – provenienti al 100% da fonti di riciclo certificate. Nello stand Legor ci sarà però spazio anche per prodotti “Decorative”, come le nuove soluzioni di argentatura esen-
ti da cianuri e Oxifend, una soluzione passivante anti-tarnish per gioielli e accessori che sfidano il tempo. E poi, protagonista anche l’innovazione Legor col 3D Metal Hub e il 3D Metal Jet Printing Service, che consente di creare oggetti a partire da polveri metalliche, preziose e non, grazie alla rivoluzionaria tecnologia Binder Jet. Attraverso i prodotti, sviluppati all’insegna dell’eccellenza e attenti alle esigenze dei clienti, Legor trasmette l’impegno verso una continua evoluzione, che avviene grazie anche a collaborazioni strategiche: l’acquisizione del Gruppo Valmet, a dicembre 2023, ha portato sostanziali cambiamenti e arricchito il reciproco know-how. Le due realtà, insieme, hanno dato vita a una sinergia che rafforza ulteriormente la posizione di Legor come partner qualificato nel settore degli accessori, per rispondere in modo ancora più mirato alle richieste del mercato. Questo orientamento ha spinto l’azienda a intensificare le relazioni con le filiali nel mondo, presidi strategici per garantire una presenza costante e una risposta immediata ai clienti. Con l’inizio del 2025, Legor punta a espandere ulteriormente la sua rete globale. Ma anche il percorso di responsabilità è in fase di trasformazione: a fine 2024 è stato pubblicato il primo report integrato, strumento indispensabile per raccontare in un quadro strutturato aspetti economici, ambientali, sociali e di governance (ESG).
ARTE GIOIELLIERA SU MISURA
NEL CUORE DI VALENZA
MODELLART produce una linea di gioielli raffinati insieme a collezioni uniche on demand grazie al servizio esclusivo “private label”.
MODELLART nasce quattro decadi fa in Italia, nel distretto orafo di Valenza, città famosa nel mondo per la maestria dei suoi artigiani orafi. Il marchio fa tesoro dell’esperienza quarantennale nell’alta gioielleria del fondatore, Michele Elettro, supportato da un team brillante e con riconosciuta professionalità, sempre al passo con le nuove tecnologie e impegnato nella cura del dettaglio e nella ricerca dell’eccellenza: caratteristiche che consentono all’azienda di collaborare con i più importanti brand della gioielleria, per i quali vengono seguite tutte le fasi lavorative. MODELLART rilancia la vocazione di andare sempre oltre, sperimentando o attualizzando lavorazioni del passato, col risultato di arrivare a creazioni contemporanee e uniche come chi le indossa. Ma non è tutto. Tra le acclarate peculiarità di MODELLART ci sono le collezioni esclusive per i marchi private label. L’azienda si offre come soluzione perfetta per aiutare a ideare collezioni uniche, per creare un marchio o consolidarne l’identità. Con il servizio “private label” è possibile vedere realizzati i propri gioielli, anche in tiratura limitata, in modo facile e garantito ottenendo: know-how da grande azienda, cura di ogni fase lavorativa, dal disegno alla finitura e controllo qualità; realizzazione di produzioni in serie limitate, realizzazione di oggetti unici e ottimizzazione delle risorse per abbattere i costi senza rinunciare alla ricerca della perfezione.
KOSMOS
IL VIAGGIO NEL TEMPO DI PIANEGONDA
/ di Michele Weiss
Il brand marchigiano lancia una collezione ispirata agli antichi simboli geometrici.
Kosmos di Pianegonda è una sapiente fusione di arte e design che trasforma antichi simboli geometrici in preziosi gioielli da indossare. Ispirata a forme archetipiche come il cerchio, il cubo e la piramide, ogni creazione è caratterizzata da significati profondi e dalla perfezione delle forme. La lavorazione meticolosa dell’argento sterling, materiale di cui è composta la nuova collezione, esalta l’armonia e la simmetria di queste figure, dando vita a preziosi generosi ma leggeri, che trasmettono una sensazione di equilibrio e serenità. La geometria è il linguaggio del cosmo, una scienza anti-
ca che descrive i modelli energetici che danno origine e unificano tutte le cose. Kosmos invita a esplorare il legame con l’universo attraverso la bellezza e l’arte, accompagnandoci in un viaggio verso l’equilibrio e l’armonia. Kosmos è idealmente il seguito della collezione di gioielli “Assoluto” di Pianegonda, caratterizzata da forme geometriche come il cubo, le piramidi e la sfera, suo iconico simbolo. Pianegonda disegna e produce gioielleria in argento dal design contemporaneo e fa parte di Bros Manifatture, un gruppo internazionale di gioielleria fondato nel 1979 con sede principale nelle Marche. Il gruppo sostiene e promuove lo sviluppo di alcuni originali marchi italiani di gioielleria e orologeria: Rosato – creazioni in argento di raffinata manifattura; Brosway – gioielli e orologeria fashion in acciaio; S’Agapõ – creazioni in acciaio dedicate al mondo dei teenager; Bros – cinturini in pelle per orologi; Dhiva – packaging per gioielleria.
IL PREZIOSO È SERVITO
/ di Michele Weiss
Design, food e 28 creativi del gioiello per un accostamento inedito e audace.
In un accostamento audace e suggestivo, Food Design Stories (progetto dedicato alla promozione del design indipendente Made in Italy) presenta le opere di ventotto designer del gioiello contemporaneo in un’inedita tavola delle meraviglie: “Il Gioiello è servito”. Sandra Faggiano e Caterina Misuraca, da dieci anni si occupano di eventi in cui, come sintetizza bene il nome del concept – Food Design Stories – al centro dell’indagine, ci sono sempre storie
di design che hanno a che fare col cibo, non solo per affinità di materiali e forme o per funzione, ma soprattutto perché gli alimenti sono innanzitutto, “cibo per la mente”. Infatti, ogni “storia di design” raccontata da FDS, è l’insieme delle idee, delle visioni e dei sogni di un singolo designer, messe letteralmente “a tavola” con altri artisti, in un convivio di saperi, bellezza e opportunità. “Questa – spiegano Faggiano e Misuraca – è la prima volta in cui la nostra tavola delle meraviglie ha come focus il gioiello. Abbiamo affrontato la selezione dei brand seguendo il nostro istinto e la nostra idea di tavola. Ci siamo innamorate dei dettagli di ogni pezzo scelto. Per noi
i dettagli sono essenziali. Del resto in cucina e nel design sono proprio i dettagli i segreti vincenti dei progetti. Quindi la scelta che abbiamo fatto con cura e rigore come sempre, racconta la nostra visione. Racconta il nostro viaggio, in questo meraviglioso mondo del gioiello contemporaneo, dove abbiamo incontrato storie poetiche e bellissime che siamo felicissime di mettere insieme a tavola”. Sono sei le categorie che hanno accolto i 28 designer selezionati, sorprendenti per gli accostamenti e i pezzi scelti: Sculture indossabili – in brindisi di cristalli; Architetture apparecchiate; Portate di surrealismo; Mise-in-nature; Matericamente; Once upon a time.
BUCCELLATI
RINASCE NEL CUORE DI MILANO
/ di Michele Weiss
Un gioiello dentro un gioiello: la maison raddoppia con un nuovo spazio esclusivo sopra la storica gioielleria di via Montenapoleone.
B
uccellati compie un ritorno alle origini con l’inaugurazione del Piano Nobile nel prestigioso Palazzo Gavazzi, ubicato in via Montenapoleone 23 a Milano. Questa nuova, straordinaria, vetrina si trova proprio nel capoluogo lombardo dove Mario Buccellati fondò l’azienda nel 1919, scegliendo uno spazio carico di storia e significato. Il primo piano della magione, un elegante edificio neoclassico costruito tra il 1838 e il 1839, vanta una facciata in bugnato liscio e un’ampia balconata che un tempo fu testimone di importanti vicende risorgimentali legate alle Cinque Giornate di Milano. Il restauro, affidato all’interior designer parigino Chahan Minassian in collaborazione con lo Studio Quadrilatero di Milano, ha saputo coniugare il rispetto dell’architettura originaria con l’identità storica del marchio Buccellati. L’ambiente si configura come un prezioso écrin, ovvero una scatola portagioielli, dove ogni dettaglio è accuratamente studiato. Gli arredi, interamente su misura e firmati Chahan Interiors Design, presentano forme organiche che richiamano le origini armene del designer. I tessuti, provenienti da storiche manifatture italiane come Bevilacqua, Fortuny e Rubelli, impreziosi-
scono ulteriormente gli interni. La palette cromatica ruota intorno a tonalità metalliche: oro, argento lunare e bronzo si riflettono in sete iridescenti, specchi color champagne e intrecci di rete metallica, creando un’atmosfera che rimanda immediatamente all’universo Buccellati. Le storiche vetrine vintage si alternano armoniosamente a nuove teche disegnate ad hoc, esponendo sia i gioielli contemporanei che una preziosa selezione di pezzi d’archivio. Gli spazi sono pensati per offrire ai clienti un’esperienza di acquisto esclusiva e riservata. Nelle ampie vetrine fanno bella mostra gioielli e argenti che proseguono idealmente l’esposizione già presente negli spazi al piano terra. Un piccolo e delizioso atelier permette infine ai visitatori di assistere dal vivo al lavoro degli artigiani, immortalati mentre praticano l’incisione – la tecnica distintiva di tutti i manufatti della maison. Per finire, più che un semplice spazio commerciale il progetto si configura come un omaggio alla tradizione orafa italiana, dove storia, artigianato e bellezza si incontrano in un dialogo continuo in cui Buccellati ha scritto, e continua a farlo, pagine indelebili.
Eccellenze Legor
Prodotti iconici scelti, riconosciuti e validati dai brand più esclusivi del lusso e dal mercato
Lasciati conquistare dall’eccellenza dei nostri prodotti, apprezzati dai protagonisti dell’alta gioielleria: leghe per Oro Bianco a base Palladio, ideali per offrire maggiore protezione e brillantezza ai gioielli; leghe di Platino in
graniglia, perfette per realizzare creazioni dal bianco impeccabile, ottimizzando la produttività; la rivoluzionaria lega per Argento a titolo 925 Silnova®, espressione di una lucentezza intramontabile.
Queste e molte altre soluzioni innovative, dedicate al mondo della gioielleria e del lusso, ti aspettano a VicenzaOro-T.Gold 2025 Vieni a scoprirle presso lo Stand 160, Hall 9
/ di Michele Weiss
A VICENZA
IL MEGLIO DELL’ALTA GIOIELLERIA
/ di Michele Weiss
Dal 17 al 21 gennaio 2025 va in scena Vicenzaoro January, il più affermato hub europeo del settore. Il nuovo claim? “Crafting the Future”
Il mondo della gioielleria e dell’orologeria torna a Vicenza dove va in scena, sold out, Vicenzaoro January – The Jewellery Boutique Show (VOJ), dal 17 al 21 gennaio 2025, col nuovo claim “Crafting the Future”. Organizzata da IEG, con i suoi oltre 70 anni di storia la manifestazione è il punto di riferimento internazionale per la community del gioiello, che unisce l’intera filiera e accoglie i protagonisti del settore in un contesto di confronto e scambio intergenerazionale. Fulcro e leit motiv sono infatti i giovani, leva di cambiamento e continuità per la stessa industry, chiamata ad accogliere l’innovazione senza disperdere conoscenze, espe-
rienze e valori della tradizione. Spazio in parallelo anche a T.Gold, vetrina globale di tecnologie e macchinari per l’oreficeria. E a VO Vintage (dal 17 al 20 gennaio) che accoglie appassionati e collezionisti, con un’esclusiva selezione di gioielli e orologi vintage. Vicenzaoro January 2025 si conferma il principale hub europeo per la filiera dei preziosi, un evento col meglio del Made in Italy insieme alle anteprime più rilevanti, in un polo fieristico in espansione grazie all’ampliamento della Hall 2, partito a dicembre e terminato nel 2026. Dall’alta gioielleria alle eccellenze del design orafo, dalle lavorazioni artigianali al prodotto semi-finito, dai componenti
alle pietre preziose, packaging e servizi, fino all’innovazione tecnologica, Vicenzaoro è garanzia di un’offerta completa e accuratamente selezionata per rispondere alle esigenze della distribuzione globale. Inoltre, è la boutique ideale per esplorare le tendenze e le opportunità del settore grazie alle eccellenze in mostra e al contributo delle voci più autorevoli come l’osservatorio indipendente di IEG sui trend del lusso Trendvision Jewellery + Forecasting, think tank di innovazione per tutte le novità del gioiello. Ma Vicenzaoro January è anche la voce del mercato e un momento di confronto per il mondo istituzionale e associativo grazie alla presenza di Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, ICE - Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane, Confindustria Federorafi, Confartigianato Orafi, Confcommercio Federpreziosi, CNA Orafi, Club degli Orafi Italia, Confimi Industria Categoria Orafa ed Argentiera, Assogemme, Assocoral, AFEMO – Associazione Fabbricanti Esportatori Macchinari per Oreficeria. Contribuiscono all’agenda della manifestazione anche autorevoli realtà internazionali: da CIBJO – Confederazione Mondiale della Gioielleria, che promuove la sostenibilità economica e sociale della filiera del gioiello, a GJEPC India, Hong Kong Jewellery & Jade Manufacturers Association, e Francéclat tra gli altri. Per finire, la sesta edizione di VO Vintage accoglierà il pubblico di collezionisti e appassionati in uno spazio esclusivo e dedicato: per ammirare pezzi rari e pregiati, dialogare con esperti e partecipare a momenti formativi e di approfondimento. Un evento unico per i watch lover e i cultori dell’orologeria e gioielleria vintage.
ALTAGAMMA
RALLENTA IL LUSSO MONDIALE
Il mercato globale dell’alto
di gamma frena dopo l’anno
record e la Cina, mentre a livello di comparti, performano meglio beau
L’Osservatorio Altagamma 2024 hasancito il rallentamento del lusso globale dopo l’anno record 2023. Nel 2024 il comparto è sceso a 1.478 miliardi di euro – dai circa 1.500 miliardi del 2023 –, con un calo di circa il 2%. La novità è la marcata crescita del lusso esperienziale, che segna un +5%. Nel 2024 il mercato dei beni di lusso personali registra un giro d’affari stimato di circa €363 miliardi di euro (vs 369 del 2023). Beauty, gioielli e occhiali sono le categorie di prodotto che crescono. Per il 2025 si stima una ripresa moderata, con una crescita dei ricavi del 3% come media generale dei personal luxury goods e un’EBITDA del 3%. La ripresa dei viaggi e la ritrovata fiducia dei cinesi potrebbero infondere nel secondo semestre un impatto positivo. Le stime per il nuovo anno e lo stato dell’arte del comparto sono emersi dai due studi: Altagamma Consensus 2025, presentato dalla direttrice generale di Altagamma, Stefania Lazzaroni, e realizzato con il supporto di 21 analisti italiani e internazionali; e Altagamma-Bain Worldwide Luxury Market Monitor 2024, a cura di Claudia D’Arpizio e Federica Levato, Senior Partner di Bain & Company. Mercati: vola il Medio Oriente Si prevede una crescita del 2% per l’Europa. La debole domanda interna sarà parzialmente compensata dai flussi turistici, in particolare quelli americani. Il mercato Nordamericano si conferma prioritario per i settori del lusso, con una previsione di crescita del +3,5%, in attesa di capire i dazi USA sui prodotti europei. L’America Latina dovrebbe crescere del 4% mentre il Giappone rallenta: solo +2% dovuto a un cambio dello Yen meno positivo e, di conseguenza, alla possibile riduzione dei flussi turistici. Incerta la crescita in Cina (+3%), per via della più cauta domanda della classe me-
Abbigliamento
CONSENSUS 2025
dia e della crisi immobiliare: il governo sta varando nuovi aiuti e tagli fiscali che potrebbero avere effetto nella seconda parte del 2025. Il Medio Oriente conferma una crescita stimata del +5%, nonostante tensioni e instabilità geopolitica. L’area del Golfo (in particolare l’Arabia Saudita) rimane un mercato di rilievo con investimenti ingenti nel real estate.
Categorie di prodotto: bene beauty e gioielli
Crescite modeste per pelletteria (+2%) e calzature (+1%), mentre si stima una crescita moderata dell’abbigliamento (+3%), polarizzata fra i marchi in crescita (quiet luxury) e quelli che sottoperformano. La cosmesi si conferma fra le best categories con una crescita del 6%.
Prosegue con un +4,5% il trend positivo dei gioielli, che rimangono beni rifugio e di investimento. Per gli orologi si prevede un +1%.
Canali distributivi: in crisi il wholesale Il retail fisico (+5%) si impone come best performer, grazie allo sviluppo di nuovi mercati, e rimane un canale strategico grazie a servizi ad hoc e personalizzati, showroom dedicati, modalità esclusive di vendita, aree di entertainment ed experience. Il retail digitale - dato in crescita del 3% - è intrinsecamente legato ai negozi fisici e presidiato dai brand, con focus sull’Intelligenza Artificiale. Il wholesale, sia fisico che digitale, conferma la crisi.
IL PUNTO DI VISTA DEI BRAND
SEMILAVORATI AFFIDABILI
ITALIAN MANUFACTURER OF GOLD AND SILVER FINDINGS
SCEGLI I NOSTRI SEMILAVORATI
Chiusure Palline Orecchini CNC e Laser
Scegliere un semilavorato Orchidea Preziosi significa scegliere prodotti certificati e garantiti. Realizzati con una tecnologia d’avanguardia, forgiati con macchinari da noi stessi progettati e costruiti, i nostri prodotti costituiscono l’eccellenza nel settore.
www.orchideapreziosi.it
MAGIE PREZIOSE
Antica tradizione artigiana
Magie Preziose è una affermata azienda orafa situata nella provincia di Arezzo. L’azienda costruisce il suo futuro puntando sull’innovazione e sulla continua ricerca di nuove tecnologie, basandosi però sempre sull’antica tradizione artigiana, per creare gioielli semplici ma allo stesso tempo originali e dalle forme eleganti. La tradizione artigianale della produzione di gioielli, trasferita da una generazione all’altra è il punto di forza: ogni creazione viene disegnata, modellata e realizzata all’interno della fabbrica, prestando particolare attenzione a tutte le fasi del processo, dallo schizzo iniziale al prodotto finale. Come questo anello in argento rodiato, con zirconi bianchi e perle naturali di fiume.
UNIVERSITÀ DI SIENA
Master in “Storia, Design e Marketing del Gioiello”
Promosso dall’Università di Siena nella sua sede di Arezzo, in collaborazione con le associazioni del comparto orafo aretino è attivo da oltre dieci anni il master universitario in “Storia, Design e Marketing del gioiello”. Dalla storia degli ornamenti preziosi alle tecniche orafe, dal design del gioiello al “jewellery marketing e management”, fino alla comunicazione e promozione: un ricco percorso formativo per specializzarsi in tutte le fasi del processo lavorativo del comparto con l’obiettivo di formare figure esperte nell’innalzare la qualità della produzione, ma anche abili a promuoverla. Il Master è aperto a tutti i laureati, e prevede stage in imprese del comparto orafo e in laboratori artigianali. Le domande per l’edizione 2025 vanno presentate entro il 17 marzo 2025.
Rivoluzione hi tech per la gioielleria
Il Gruppo ePlay/Art&sofT, leader in soluzioni tecnologiche avanzate per la gioielleria, ha lanciato XOX CRM, un rivoluzionario sistema per gestire le relazioni con la clientela per boutique e brand di preziosi. XOX CRM racchiude una tecnologia all’avanguardia e la Business Intelligence integrata, che favoriscono il cross-selling e l’alternative-selling grazie alla perfetta integrazione con l’ERP ePlay o di terze parti. Il sistema evita duplicazioni di dati e semplifica le procedure, garantendo un’implementazione rapida e senza complicazioni. Tra le funzionalità: dati centralizzati e aggiornati in tempo reale; integrazione con workflow documentali; cross-selling avanzato; dashboard Client Profile avanzata; implementazione rapida; creazione di cluster e segmentazione avanzata; followup automatici e manuali.
UNOAERRE PER SEMPRE
Fedi nuziali con blockchain
Unoaerre ridefinisce gli standard della gioielleria di lusso col progetto “Unoaerre PER SEMPRE”. Una nuova linea di fedi nuziali che rappresenta un connubio tra la tradizione artigianale e l’avanguardia tecnologica, introducendo la blockchain per garantire tracciabilità, trasparenza e autenticità. Ogni fede è impreziosita da un esclusivo sigillo d’oro a forma di goccia: al suo interno, un QR code invita gli sposi a scoprire l’affascinante viaggio del loro anello. Attraverso questa tecnologia si accede a una narrazione digitale che ripercorre ogni fase della produzione: dalla selezione dell’oro sostenibile al controllo qualità finale. Grazie alla blockchain, ogni passaggio è registrato in modo sicuro e immutabile, trasformando il racconto del gioiello in una garanzia di autenticità e responsabilità etica.
Acquemarine, rubini, zaffiri, smeraldi, topazi, opali, ambre e pietre sintetiche di ogni forma, gradazione e colore. Sono alcuni esempi della gran varietà di gemme che Oxygène propone alla clientela da quasi quarant’anni. Dietro l’azienda, che ha sede a San Marino dal 2006, i due soci, Vittorio Ummarino e Paride Bolognini, commercializzano principalmente perle, pietre naturali e sintetiche, oltre a una linea di prodotti finiti destinati alla vendita in gioielleria. “Abbiamo maturato la nostra esperienza lavorativa in Italia con altre realtà, ma dal 1985 le nostre forze si sono unite in Oxygène per intraprendere il commercio di perle e pietre”. Qui accanto, un pezzo dell’ultima linea di gioielli in oro bianco 750/100 e tanzanite.
FILOSTIL
Verso un approccio sartoriale
Filostil, factory orafa fondata nel 1978, prova ad anticipare il futuro della gioielleria grazie a una visione in cui la frammentazione delle tendenze incontra la sensibilità artigianale. In un mercato sempre più competitivo e diversificato, Filostil non si limita alla produzione da mera fabbrica, ma accompagna i committenti nella definizione di gioielli che esprimono identità e originalità, andando oltre il disegno e l’idea iniziale. “Il nostro approccio non è quello di semplici esecutori”, sottolinea Giorgia Cattelan, CEO di Filostil. “Vogliamo dare qualcosa in più, non solo producendo quello che ci viene detto, ma creando qualcosa di inedito. Ci mettiamo del nostro, perché è in questa attenzione e passione per il dettaglio che si può ricercare una vera e onesta innovazione dal punto di vista del design”.
A.F.E.M.O. NEWS
In carica il nuovo consiglio direttivo
A.F.E.M.O., Associazione Italiana Fabbricanti ed Esportatori di Macchine Orafe, ha un nuovo consiglio direttivo. Il nuovo consiglio è presieduto da Massimo Poliero, ceo di LEGOR Group, già noto nel panorama industriale per la sua competenza e leadership. Poliero sarà affiancato dai vicepresidenti Michele Adda e Gianluigi Barettoni. Insieme a loro, i consiglieri Giovanni Leiwkoski e Omar Antonio Cescut contribuiranno a portare avanti le strategie per il rilancio e la valorizzazione delle aziende associate. Poliero si impegnerà anche a rafforzare la presenza di A.F.E.M.O. sia nel contesto del Made in Italy che nei mercati internazionali. L’obiettivo principale è valorizzare il know-how tecnico-specialistico delle imprese italiane, promuovendo l’associazione come punto di riferimento tecnologico avanzato nel settore della gioielleria.
GRUPPO RICHEMONT
Cambi al vertice per Vacheron e Jaeger
Ricambi al vertice per due top brand del portafoglio orologiero Richemont. Vacheron Constantin ha nominato ceo Laurent Perves, il quale succede a Louis Ferla con cui ha collaborato negli ultimi otto anni. Laurent ha intrapreso il suo percorso nel mondo orologiero nel 2014 in Audemars Piguet, come responsabile della comunicazione di marca. Nel 2016 ha compiuto un passaggio significativo, entrando a far parte del gruppo Richemont. Inizialmente ricoprendo la posizione di chief marketing officer, per poi essere promosso nel 2021 a chief commercial officer, consolidando ulteriormente la sua posizione nel prestigioso gruppo del lusso. È invece un gradito ritorno alle origini quello di Jérôme Lambert, fresco ceo di JaegerLeCoultre, maison di cui è già stato controllore finanziario. Il manager, nel settembre 2018 era diventato direttore generale di Richemont fino al giugno 2024, quando è diventato direttore delle operazioni.
Quest’anno battuti 8.7 milioni
Con un totale di oltre 8.7 milioni di euro raccolti nei due semestri, Pandolfini, la casa d’aste italiana più antica nel settore, si conferma punto di riferimento per i preziosi e i segnatempo.
Dopo un primo semestre da sogno, che ha visto debuttare le aste di gioielli e orologi nella sede milanese, anche il secondo appuntamento ha conquistato i collezionisti provenienti da tutto il mondo, chiudendo con un ottimo risultato: 2.979.900 euro, realizzando il 149% delle stime pre-asta e aggiudicando il 97% dei lotti proposti, oggetto dell’attenzione dei collezionisti nazionali e internazionali presenti: più di 350 i partecipanti sulla piattaforma e oltre 700 i collegamenti telefonici dai principali Paesi europei e da tutto il Far East. “Spostare le aste dedicate a gioielli e orologi nella nostra sede di Milano si è rivelata un’ottima intuizione, che ha permesso di raggiungere un numero ancora maggiore di mercanti, collezionisti e appassionati”, ha commentato l’ad Pietro De Bernardi.
PANDOLFINI
DAMIANI-BORSALINO
Partnership d’autore
Il mondo del lusso italiano festeggia un incontro straordinario tra Damiani e Borsalino in occasione del centenario della maison di gioielleria. La collaborazione non è solo un tributo all’eccellenza del Made in Italy, ma dà vita a una collezione unica che fonde magistralmente l’arte della gioielleria con l’alta moda. Il frutto sono tre cappelli Borsalino accuratamente personalizzati con i gioielli più iconici di Damiani. Il primo è la cloche Nina, proposta in un sofisticato nero e impreziosita dagli elementi della collezione Belle Époque. Sophie, il cappello simbolo di Borsalino, è invece abbinato alla collezione Mimosa, testimonianza dell’abilità artigianale di Damiani. Il capitolo finale di questa collaborazione è la reinterpretazione del baseball cap in un audace viola ametista, con la collezione Margherita di Damiani.
OROLOGERIA SVIZZERA
Export contrastante, bene USA e Giappone
Secondo la nota di ottobre della Fédération de l’Industrie Horlogère Suisse, l’export di orologi svizzeri è calato del 2,2% rispetto all’ottobre 2023. L’industria ha inviato all’estero l’equivalente di 2,3 miliardi di franchi, portando il totale dei dieci mesi a oltre 21,5 miliardi. Questo risultato cumulativo è inferiore del 2,6% al livello raggiunto un anno fa. Gli orologi in acciaio (-7,6%) hanno fatto abbassare il valore, mentre quelli in metallo prezioso (-1,2%) hanno resistito meglio. Il numero totale di pezzi è sceso di 170.000 unità (-11,2%), penalizzato dall’andamento di tutti i materiali. I mercati hanno mostrato andamenti contrastanti. Gli USA (+11,3%) hanno rivelato un dinamismo sostenuto, rafforzando la loro crescita annua. Il Giappone (+20,4%) ha seguito l’esempio a un livello superiore, confermando la seconda posizione acquisita a settembre. La Cina (-38,8%) ha visto ancora una volta peggiorare la propria situazione insieme a Hong Kong (-14,8%). L’Europa, infine, (+0,2%) è rimasta in equilibrio, con Regno Unito (+2,8%) e Spagna (+16,9%) che hanno compensato la flessione di Germania (-5,0%), Francia (-4,5%) e Italia (-1,4%).
DAMIANI
Rafforza il retail con 10 boutique Parati
Il Gruppo Damiani consolida la sua espansione nel mercato dei gioielli con una nuova società in collaborazione con Damiano Parati, azienda familiare di lunga tradizione nell’alta gioielleria italiana. L’accordo prevede che Damiani assuma la maggioranza della nuova società, permettendo al contempo alla famiglia Parati di mantenere una quota significativa. L’operazione favorirà l’integrazione nel network Rocca di dieci boutique Parati, azienda originaria di Arezzo con un fatturato di 22,3 milioni di euro. Tra le boutique del brand aretino interessate dall’acquisizione quella a Ponte Vecchio, Firenze; e poi altri retail a Perugia, Siena, Arezzo e Porto Cervo. Grazie a quest’operazione, Rocca supererà le 40 boutique a livello nazionale, rafforzando la sua presenza nel mercato italiano ed estero.
HUBLOT
Innovare è la parola d’ordine di un brand come Hublot. E una delle sue ultime novità in materia è il BIG BANG TOURBILLON CARBON SR_A by Samuel Ross, sviluppato in collaborazione con l’artista, designer nonché Brand Ambassador, Samuel Ross. Presentato alla Miami Art Week, introduce una nuova variazione cromatica basata sul blu. Pur mantenendo il diametro di 44 mm e lo spessore di 13,75 mm, l’emblematica cassa in titanio del Big Bang sfoggia un reticolo a nido d’ape in una nuova finitura grigia che si estende anche al movimento. In edizione limitata a 50 esemplari, è mosso dal calibro di manifattura, HUB6035, che tra i suoi 264 componenti annovera un microrotore a carica automatica e, naturalmente, un tourbillon scheletrato visibile al 6. Cinturino in caucciù blu liscio scuro.
WATCH NEWS
AUDEMARS PIGUET
Royal Oak Concept Tourbillon “COMPANION” / 43 mm
La collaborazione con l’artista di graffiti KAWS sottolinea il dialogo costante di Audemars Piguet con linguaggi e mondi diversi. Mentalità che si evince in particolare in questa edizione speciale e limitata del Royal Oak Concept Tourbillon “COMPANION”, che sfoggia l’estetica di KAWS su entrambi i lati. L’orologio è animato dal nuovo movimento periferico per ore e minuti a carica manuale, il calibro 2979, che lascia spazio al tourbillon sul quadrante a ore 6. Una delicata complicazione di alta gamma che riduce gli effetti della gravità sulla precisione. Cassa in titanio sabbiato 43 mm, quadrante Platina in titanio con motivo soleil e COMPANION di KAWS in miniatura in titanio di diverse tonalità di grigio, movimento calibro 2979 tourbillon a ore 6, cinturino intercambiabile in pelle di vitello grigia effetto tessuto.
BREGUET
TYPE XX CHRONOGRAPHE 2067
Dopo il lancio della nuova generazione del Type XX nel giugno 2023, Breguet continua a sviluppare la linea di questa icona orologiera dedicata all’aviazione, dando il benvenuto a una versione civile in oro, materiale inedito per la nuova generazione, con lunetta in oro e anello bidirezionale in ceramica, materiale questo utilizzato per la prima volta nelle collezioni Breguet. Sul quadrante nero si leggono le diverse indicazioni relative alla misurazione del tempo: il contatore dei 15 minuti spicca a ore 3, mentre, rispettivamente a ore 6 e a ore 9 sono situati il contatore delle 12 ore e i secondi correnti. I numeri arabi, le lancette e il triangolo sulla lunetta presentano un trattamento luminescente color avorio. Il datario a finestrella è situato a ore 4:30. Cassa in oro rosa 42mm, movimento calibro 728 flyback con riserva di carica di 60 ore, cinturino in alligatore blu notte.
Big Bang Tourbillon Carbon Sr_A by Samuel Ross
For Luxury Retailers
The Luxury Blockchain For Luxury Manufacturers
PATEK PHILIPPE
4910/1201r-Twenty~4
Per celebrare i 25 anni della collezione da donna Twenty~4, diventata un classico dell’eleganza senza tempo, Patek Philippe presenta una nuova versione del modello “braccialato” al quarzo con un quadrante estremamente raffinato. La placca del quadrante viene dapprima incisa con un motivo a onde concentriche, per essere in seguito rivestita di varie decine di strati sovrapposti di lacca viola e poi di lacca trasparente incolore che creano un affascinante effetto di profondità. L’originale forma della cassa rettangolare a doppio godron è sottolineata da due file di 17 diamanti taglio brillante (0,63 ct) incastonati sui due lati del quadrante. Il bracciale sagomato in oro rosa, interamente lucido, è dotato di una fibbia déployante in oro rosa che garantisce comfort e sicurezza.
VACHERON CONSTANTIN
Patrimony Manuale 1410u/000r-h018 39 mm oro rosa
La purezza dello stile e la ricerca dell’essenzialità conferiscono a questo orologio in oro rosa un’estetica intramontabile. Richiamando i modelli degli anni Cinquanta, le lancette e gli indici delle ore riprendono delicatamente la forma bombata del quadrante. Il nuovo colore azzurro del cinturino dona all’orologio un tocco decisamente contemporaneo. Quadrante nella tonalità argento antico con finitura satinata soleil. Area esterna convessa con minuteria circolare con finitura perlata composta da 48 perle in oro lucidato. Lancette delle ore e dei minuti di forma “bâton” in oro e indici applicati. La cassa sottile in oro rosa inedita di 39mm è dotata di un fondello massiccio che consente di personalizzare la referenza con un’incisione; movimento a carica manuale, referenza 1440, bracciale in alligatore.
ROLEX
Oyster Perpetual Datejust 36
La collezione Datejust è l’orologio classico femminile Rolex per eccellenza, capace di coniugare raffinatezza, stile, preziosità e anche prestazioni tecniche. La finitura soleil del Rolex Oyster Perpetual Datejust 36 crea delicati riflessi di luce su molti quadranti della collezione Oyster Perpetual. Per ottenerla, si fa ricorso a sapienti tecniche di spazzolatura che producono lievi scanalature che si diramano dal centro del quadrante verso l’esterno. Cassa Oyster 36 mm, acciaio Oystersteel, oro Everose e diamanti, lunetta con diamanti, quadrante con numeri romani VI e IX in oro 18 ct con 24 diamanti; movimento Perpetual, meccanico a carica automatica Calibro 3235 di Manifattura, bracciale Jubilee Rolesor Everose con fermaglio Oysterclasp.
ENGLISH TEXT
P. 32
Alba Cappellieri: turning jewellery into stories by Laura Astrologo Porché @journaldesbijoux
Alba Cappellieri is a character of many talents. Not only is she a great jewellery professional and a passionate teacher with contagious enthusiasm, but she is also an important promoter of cultural appreciation of jewellery and a source of inspiration for all women who aspire to excel in their field. A full professor at the Milan Polytechnic, where she is Head of Jewellery and Accessory Design and Director of the Masters Course in Fashion Accessories & Jewellery, she is a sought-after exhibition curator and author of internationally renowned books, focusing on storytelling for prestigious houses such as Van Cleef&Arpels, Bulgari, Buccellati, Tiffany, Damiani and Pomellato, to name but a few. Her unwavering commitment to gender equality and support for creative young people makes her a significant figure on the academic and professional jewellery scene worldwide. Among her most recent achievements is ‘DIVA! Italian Glamour in Fashion Jewellery’, an exhibition celebrating 200 works by renowned Italian jewellers, stylists and designers. This project, managed by POLI.design and sponsored by the Ministry of Foreign Affairs and Cooperation, highlights a commitment to promoting Italian creative excellence. Recently, Cappellieri also curated the prestigious Pomellato exhibition at the Fosun Art Foundation in Shanghai, entitled ‘Art & Jewelry: Pomellato’s Legacy of Creativity and Craftsmanship, From 1967 to Today’.
Alba Cappellieri, what are the main trends in jewellery design?
Contemporary trends in jewellery design reflect a plurality of voices and languages that blend tradition and innovation. 3D printing has opened up previously unthinkable design freedoms, generating
organic and complex forms that elude traditional techniques. Artificial Intelligence fits into this landscape, enabling increasingly customised design models and analysing individual preferences, resulting in jewellery that speaks directly to the wearer’s sensibilities and desires. On the other hand, traditional craftsmanship, ancient techniques, workshop knowledge and processes that have always been the essence of cultural heritage are being rediscovered. At the same time, we see the emergence of a conception of the jewel as a lucky charm, an amulet of protection and good omen. And then there is the aspect of inclusiveness: jewellery adapts to bodies, stories, individual needs, becoming symbols of a more democratic ideal of beauty.
How has the concept of jewellery evolved over the last ten years?
Jewellery is no longer just an investment or a luxury good, but increasingly a medium through which to express identity, belonging and above all emotions. There is a growing focus on sustainability, not only in terms of ecology but also in social and ethical terms, linked to the production chain and respect for the people who contribute to making a piece of jewellery. For the new generations, jewellery challenges gender boundaries, becoming a fluid and inclusive space. There is no longer male and female, but a plurality of expressions, where each piece is free from traditional codes and reflects its own identity.
What is the current panorama of the sector in Italy?
In some ways it is divided: on the one hand we have the consolidated brand system, on the other a movement of small artisanal realities is growing strongly, which, although far from international visibility, are redefining the concept of democratic luxury through uniqueness, customisation and sustainability. Italy is facing a double challenge: that of preserving its tradition and that of conquering new market niches by means of creativity and innovation.
What are the main challenges the jewellery industry is facing in Italy?
One of the most urgent is sustainability, which today is also a cultural challenge, because it requires overhauling of production processes and a profound change of mentality. But the real challenge for the jewellery industry in Italy is to preserve its identity.
What is the unique contribution women make to jewellery?
Women, in jewellery design, bring a vision that is not limited only to the form, but to the relationship that is established between the object and the wearer. For a woman, jewellery design is never an abstract act, but a dialogue with the body and the person: the fairer sex tends to focus on the symbolic and emotional value of jewellery rather than its purely aesthetic or commercial value. The female contribution puts the ‘meaning’ of jewellery, which is not just an object to be exhibited, but a story to be told, back at the centre.
How is the female presence valued in the field of jewellery design and production?
The female presence in jewellery design is finally recognised as an added value, but not without difficulties. The visibility of women has increased thanks to prizes, exhibitions and special projects celebrating their talent such as the Kering Jewelry Awards, an award dedicated to international talent that the Politecnico di Milano is coordinating for the Kering group together with leading international universities. However, there is still a long way to go, especially considering the need for equal access to resources, opportunities and visibility. Women lead the way in cultural change in the sector that affects not only design, but also the way jewellery is conceived as a product and as an experience.
What advice would you give to young designers who want to enter the world of jewellery?
Cultivate curiosity, be open to the new and the unexpected, because it is often these elements that stimulate the most original ideas. Be daring.
P. 38
How to reinvent preciousness: interview with Claire Choisne of Boucheron
by Laura Astrologo Porché @journaldesbijoux
Claire Choisne, creative director of Boucheron, is a revolutionary figure in the world of high jewellery. With her focus on sustainability and a bold vision, she is redefining the canons of the industry, lending a magical and innovative touch to the creations of various houses. We have had the opportunity to meet her on several occasions and were always impressed by the contagious enthusiasm and passion she puts into her work. This time we have an amiable conversation in the Parisian salons of the Hôtel de Nocé, at 26 Place Vendôme.
Claire Choisne tells us about your journey into jewellery design?
I have always been interested in the techniques of working and creating jewellery, which has allowed me to develop an innovative approach for all my collections. I attended the École de Joaillerie de la rue du Louvre from 1994 to 1997, where I had the honour of receiving the ‘Jacques Lenfant’ award. In 1998 I started making jewellery for L’Oiseau Kebadjan, before setting up my own company the following year. In 2001, I joined Maison Lorenz Baümer as head of the creative studio, where I had the opportunity to work with the biggest names of Place Vendôme in jewellery, fine jewellery and watchmaking. In 2011, I finally joined Boucheron as creative director.
How does your creative process develop into a collection or a piece of jewellery?
My creative process always starts with a dream, a quest that takes shape via our studio, our R&D department, and our high jewellery workshop. What motivates me most every day is to see the enthusiasm of our workers: for example, when I share the desire to make flowers eternal by setting them in rings (Nature Triomphante, 2018), to capture a fragment of sky and seal it around the neck (Contemplation, 2020), or to turn black sand from Icelandic beaches into a necklace (Or Bleu, 2024), no one ever says that the project is impossible: we always find a way to make it a reality.
What principles guide your approach to design?
At Boucheron we are all fervent supporters of creative freedom. Every year, Hélène Poulit-Duquesne, CEO of Boucheron, gives me complete freedom to choose the theme for the ‘Carte Blanche’ collections, through which I can fully express my vision: I deeply appreciate this and am grateful to be able to constantly explore new perspectives. Like Frédéric Boucheron, I believe in emotive and creative fine jewellery that arouses emotions in the people who see and wear my pieces. I like the idea that jewellery can transcend its materiality.
What role does teamwork play in the realisation of your creative vision?
I believe that our greatest wealth lies in the hands of our jewellers, who are able to realise our dreams and create exceptional and unique pieces, working closely with our R&D department dedicated to innovation. Our stories and collections are the result of combining centuries-old craftsmanship and technological innovation, both essential at Boucheron.
Which creation for Boucheron have you been most proud of?
I am particularly proud to have contributed, together with Hélène Poulit-Duquesne, to redefining the concept of ‘precious’. In particular, in my ‘Carte Blanche’ and ‘Capsule Innovation’ collections, I wanted the pieces to be made of materials that I consider precious, even though they are not traditionally ‘noble’. Like Cofalit, industrial waste that can be defined as ‘ultimate material’; aerogel, burnt wood, or the black sand of Icelandic beaches, which are as precious to me as gold
and diamonds. Why, then, not make them coexist in jewellery? I think the new generations are particularly sensitive to this vision, and I am happy about that.
How does Boucheron approach innovation, from the point of view of materials and techniques?
I prefer innovative techniques and materials because they allow me to bring my dreams to life. However, innovation is only the means and not the goal; we are not a technology house. What fascinates me is to discover an innovative way of expressing a dream and conveying a message. I will always continue to explore materials and collaborate with master craftsmen outside the world of fine jewellery, because I love the idea of fusing them together to create unique pieces, making them bearers of a message and an emotion.
Which of the house’s initiatives go towards sustainability in jewellery design and production?
At Boucheron, we have an R&D team dedicated to identifying and bringing forward new materials and creative processes that respect the house’s and the Kering Group’s social and environmental responsibility commitments. The aim is to select new raw materials and maximise their utilisation, adopting an innovative approach that integrates sustainability into the collections. We are supported in this by the Kering Jewellery Innovation Lab (JIL) and its experts, who study materials with a strong recycled component, the production of hard materials with less energy-intensive processes, the replacement of some metals with natural fibre-based composites, and the development of materials with a low environmental impact.
How do you see the future of Boucheron and the jewellery industry? I think the perception of high jewellery is evolving, especially as more and more houses are also creating pieces for men. We at Boucheron target our jewellery at both men and women, as we consider people as individuals and not limited to a specific gender. All my ‘Carte Blanche’ collections are unisex, in particular ‘Contemplation’ (2020) and ‘Art Deco’ (2021). I am excited about this development, which is accompanied by a movement in society that inspires me with even more creative freedom for years to come.
P. 50
India’s booming diamond market: expanding brands and new alliances
by Gianfilippo Versari
A strategic agreement between giants De Beers and Tanishq boosts the Indian diamond market, with promising forecasts for 2025. But other brands, such as Malabar Gold & Diamonds and Kalyan Jewellers, are ready to step in.
It’s official, according to Rapaport, India is now the world’s second largest market for natural diamond jewellery, overtaking China and trailing the United States. In response to this growth, De Beers and Tanishq signed a strategic partnership to promote natural diamonds and strengthen consumer confidence. With a vibrant economy and an expanding middle class, the potential for the jewellery sector in the country is immense. The Indian market, however, also faces challenges such as competition from synthetic diamonds and a drop in global demand. In recent months, we have witnessed a surge in the demand for gold jewellery and gold bars among Indian consumers. A recent rate cut helped push global gold prices to a series of new highs. India’s gold imports reached the highest level ever recorded in dollar value terms in August, at $10.06 billion, equivalent to about 131 tonnes of bullion, representing the sixth-highest total ever recorded by volume, according to a preliminary estimate by consultancy firm Metals Focus. Faced with a fast-growing market that has emerged as the world’s second largest market for natural diamond jewellery, accounting for 11% of global demand, the world leader in ‘forever’ diamonds, De Beers, has entered into a major partnership with Tanishq, India’s largest retail jewellery brand, part of the giant Tata Group. This agreement, announced in late August 2024, promises to strengthen the connection between Indian consumers, with an ambitious plan to increase public awareness and education. A lineup that not only De Beers and Tanishq are banking on, as we state further on. Sandrine Conseiller, CEO of De Beers Brands, said on the
subject: ‘We are excited to partner with Tanishq to unlock the full potential of the Indian market. We share the same passion for natural diamonds, recognised for their power, preciousness and prestige’. The agreement also includes the use of De Beers technology to verify the authenticity of the stones, guaranteeing quality and traceability. In conclusion, as the industry faces a transitional phase, the alliance between De Beers and Tanishq promises to write a new chapter for natural diamonds in India, an exponentially growing market, with the aim of reaffirming the timeless appeal of these extraordinary gems. Moreover, the increasing popularity of lab-grown diamonds (LGDs) has led to potential confusion in the marketplace, where both natural and labgrown diamonds are often sold without clear distinctions. Also in India, the GJEPC, Gem and Jewellery Export Promotion Council, has, since last October, been urging the Indian Government to amend the Consumer Protection Act to revise the definitions of ‘Natural’ and ‘LabGrown’ to ensure that consumers are not misled. But it is not only the Tanishq/ De Beers duo that aims to enhance the timeless uniqueness of natural diamonds. The Aditya Birla Group, for instance, aims to become one of the top three jewellery brands in India within five years, according to press sources. It has invested INR 50 billion (about USD 600 million) in the Novel Jewels project, which includes the opening of exclusive shops throughout the country, and launched its flagship brand ‘Indriya’ last July. Also, Malabar Gold & Diamonds, the world’s sixth largest jewellery retailer with over 360 showrooms in 13 countries, recently opened twenty new showrooms not only in India but in the USA, UAE, Qatar, Saudi Arabia. Kalyan Jewellers, on the other hand, saw revenues in Q2 of 2024 increase by 37.5% to $733.5 million with net profit in the first half of the fiscal year increasing by 10.6% to $37 million and EBITDA rising by 4.3%. A competitive scenario that extends to brands such as PC Jeweller with 100 showrooms spread across the country, or Joyalukkas a jewellery brand with international awareness and a strong presence in India. This brand offers a beautiful range of gold, diamond, platinum and pearl jewellery and has grown to over 160 showrooms in eleven countries. Despite the difficulties, the diamond industry in India shares a certain optimism, buoyed by lower working capital requirements and prudent credit management. Mining companies are also reducing production to stabilise the market. Meanwhile, growth forecasts are encouraging: a report by Rediffusion’s Red Lab predicts that the Indian jewellery market will reach $145 billion by 2028, with a growth rate of 15-16% from $80 billion in 2024.
Vintage market, a growing trend
by Paolo De Vecchi
Auction sessions and flea markets, but also specialised events are pushing the watches of our recent past as never before.
Flagship event of the Italian Exhibition Group, a company listed on the Euronext Milan market of the Italian Stock Exchange and leader in the organisation of trade fairs and congresses worldwide (in addition to Vicenza, Rimini and Arezzo, also in the USA, the United Arab Emirates, Saudi Arabia, China, Singapore, Mexico and Brazil), the new edition of VO Vintage, currently the most important event in Europe for the gold and jewellery industry, will open in the foyer of “Vicenzaoro” from 17 to 20 January 2025. Now in its sixth edition, this is an event dedicated to enthusiasts and collectors of fine vintage watches and jewellery, and has by now been confirmed, in terms of the number of items on sale and the number of exhibitors (around fifty), as the Italian reference point for the safe purchase of vintage watches and jewellery. In the context of the Italian Exhibition Group’s initiatives, this event - unprecedented at the time of its birth - dedicated to Vintage opens the year preceding the more traditional one that, again in the context of Vicenzaoro and open to the public, takes place in September. In this case, dedicated instead to contemporary watchmaking enthusiasts and insiders. Christened VO’Clock Privé, it will be in its fourth year in 2025. The initial gamble was not an easy one, given the particular type of format that includes not only the presence of brands with their novelties, but also seminars, courses and meetings with professors and professionals on various topics of interest and with the participation of specialised journalists. In 2024, however, the offer was expanded to some fifteen appointments and the presence of some thirty brands. Particularly significant, also in order to frame the type of event, was the participation of Locman and Oisa, which, speaking with the voices of their respective managers Marco Mantovani and Fausto Berizzi, presented their - first - Made in Italy automatic movement. The two brands had already been involved in a collaboration with the Montecristo model, which has now led to Decimo Canto, a Locman watch collection with an Oisa Cinque Ponti hand-wound movement, titanium case and hard stone dials. Returning to VO Vintage, it plays its trump cards on the current market trend of the so-called “second wrist”, which, after the bullish run that culminated with the record prices reached in the golden years 2021-2022, is slowly but surely declining, thus offering enthusiasts the opportunity to find the watch of their dreams at attractive prices. Very concisely, but equally clearly, Global Exhibition Manager Matteo Farsura, in a passage of an interview collected for Icon Magazine by journalist Michele Mengoli, outlines the situation of the important exhibition centre in Veneto: “Vicenzaoro is historically a B2B event and is therefore aimed at trade operators, while VO Vintage in January, as well as the VO’Clock Privé held in September for the contemporary watch segment, is dedicated to the end customer, and I therefore recommend that everyone, including the female public, come and see it because the atmosphere of vintage objects exudes a unique charm.” The possibility of running into good business was mentioned earlier. Here is an example that applies to everyone, since it is one of the top players in the industry. Again, with reference to the expert Michele Mengoli, it appears that “the very famous Rolex Daytona in steel Reference 116500LN, the penultimate model on the market and now out of production, in the two-year period of ‘21-’22 was not to be found for less than € 30,000; instead, it currently flies at around € 23,000. Not to mention actual vintage. Today, 1960s solo-timepieces, even in gold and of major brands, can easily be found for around four to five thousand euros”. To this we can add that, in the panorama of contemporary production, the best items of the most renowned manufacturers are partly made up of re-editions of their own models from the past. Appropriately updated in terms of technology, but with the ineffable charm of the vintage item.
P. 58
Dials as works of art
by Paolo De Vecchi
The latest edition of Homo Faber was a fine opportunity to showcase the technical and ornamental prowess of a number of high-end watchmakers.
More than a thousand items on display, created by over a hundred craftsmen from seventy countries around the world, enlivened ten sets dedicated to as many aspects of life, set up in the spaces of the Cini Foundation in Venice, which, among other wonders, include the botanical labyrinth leading into the Cloisters of San Giorgio, the gardens of the old monastery, the large indoor pool and Palladio’s Last Supper. A biennial event promoted and organised by the Michelangelo Foundation during the month of September, Homo Faber welcomes visitors from all over the globe to the island of San Giorgio, and in 2024 it reached its third edition. It staged “The Journey of Life”, created by artistic directors Luca Guadagnino and Niccolò Rosmarini to celebrate the great uniqueness, the admirable beauty of contemporary craftsmanship and its role in the journey that is our life. A true homage to human inventiveness and manual skill, promoted as patrons by the Foundation of the Richemont Group, Homo Faber hosted, among the myriad of objets d’art, also a selection of products from such luxury maisons as Cartier, Van Cleef & Arpels, Jaeger-LeCoultre and Panerai, who demonstrated their approach to craftsmanship by displaying their own creations, or by offering their talents the opportunity to showcase their skills. In a very traditional way, in the case of JaegerLeCoultre, for example, which called together the best craftsmen in its Swiss workshops on the enamel miniature front, inviting them to create a special edition of the Reverso, its most iconic timepiece, at the same time as the Homo Faber event. The outcome has been “Serie Venezia” (the “Venice Series”), three new watches with a white gold case and a hand-wound mechanical movement, made special by a case back hand-decorated with three typical Venetian panoramas - San Giorgio Maggiore, the Grand Canal and the Doge’s Palace - painted in his time by none other than Claude Monet. Jaeger-LeCoultre’s ability to take the subject of a painting and transfer it with great quality onto the tiny dimensions of a wristwatch case is masterly. Less conventional was Panerai’s intervention at Homo Faber, which instead collaborated with “thebackstudio”, an artistic duo from Turin that expresses itself by mixing art, design and craftsmanship. The maison has promoted a luminous structure that subtly refers to certain identity elements of Panerai, the historical manufacturer of mechanical watches also known for their exceptional visibility in the dark. The installation took up the Sala degli Arazzi, transforming the ceiling into an “assemblage of sculpture and functionality”, combining industrial construction elements and hand-blown glass creations, and illuminating it for the duration of Homo Faber. Also exemplary is the presence of Van Cleef & Arpels, the historic jeweller who fell in love with watchmaking and gave it his very personal vision, that of the so-called “poetic complications”, which combine - to make them just that - impeccable technology in the field of mechanical complications with the refinement of goldsmithing. A magnificent and recent example is a seductive interpretation of the spectacle of the stars offered by the Lady Arpels Jour Nuit watch. Diamond-studded Moon and Stars seem to chase incessantly after the Sun, embellished with snow-set yellow sapphires. Equipped with a rotating 24-hour disc, although almost imperceptibly, the dial revolves and, thanks to the effect of depth generated by the aventurine Murano glass it is made of, this creation evokes both the immensity of sidereal spaces and the magic of a starry night. A true feat of technique and patience, the aventurine glass is finely pierced to accommodate the tiny stars in white gold and set with diamonds. The horizon line behind which the poetry of the cosmos flows is obtained from a finely guilloché white mother-of-pearl “shell”.
P. 60
Gismondi1764, seven generations of goldsmithing excellence
by Michele Weiss
“It is no coincidence that Genoa is home to forward-thinking companies with such strong roots in the past,” says Massimo Gismondi, CEO, gemmologist, and art director of Gismondi1764, providing goldsmithing excellence for over two centuries, proudly based in Genoa. As of this year, the Gismondi1764 Group has joined the prestigious ‘Goldsmiths’ Club’, and Italian Goldsmithing did not miss the opportunity to discover from the patron the projects of a Group with a turnover of almost Euro 8 million, employing around fifty people counting the three subsidiaries: Gismondi1764 (thirty employees), Vendorafa and the Hyperion Lab factory.
Dr. Gismondi, do you see eclecticism as an asset or a ‘condemnation’?
As a resource. I have brought my baggage to the company, which before me had my father and my ancestors: seven generations of us have carried the jewel forward in this wonderful city, that is Genoa. I play a triple role, CEO, creative director and gemmologist. I like to look after every single aspect of the business. Eclecticism is inevitable in family businesses like ours and the same is true for many of Italy’s celebrated SMEs.
What does it mean to be the gemmologist in the family business?
It means that selection of important stones always goes through me: this does not apply to the larger production, which still follows my guidelines in Valenza. In this way, in recent years the company has developed a lot, we have a structure that allows me to focus on strategies and product quality. I am directly answerable to the directors of our three operating arms: marketing, sales and finance. I oversee research, creativity, strategy and quality of the finished product, as well as the business side.
Your other great passion is design.
Tokyo, in Japan. And then on the wholesale channel, we are present in several outlets in Italy and Europe.
That’s true. I take care of the sketches of the jewellery, which my collaborators then complete. This is a key point that I think makes us unique on the international scene, with an owner who is also a creative director in a real company. The design is mine, I emphasise, then I delegate execution and refinement. As a family business, the emotional correlation of our jewellery is important, almost essential. Whoever makes jewellery communicates something and that is why design is so special, so it has to start with me.
What is the evolution of your positioning?
The brand has evolved a lot over the last seven years. In 2016-17 we were making one-off pieces, then in the last five years we moved on to develop collections with references, making our jewellery accessible to a wider audience. During this time, however, we have learnt that unique pieces, which we call ‘boutiques’, were and are our great speciality. So our position today is in a very high market segment. And then we also produce valuable Taylor-made products for different spending capacities. The next five years? We will make more boutique pieces, exclusive limited edition jewellery.
How is this type of positioning realised?
In the coming years, we will position ourselves in this high segment through actions focused on production and a lower number of pieces: but not only that, thanks also to ad hoc communication on social media, institutional channels and thanks to celebrity wear. Finally, through more selective commercial distribution.
Where are your sales outlets located apart from the Genoese boutique?
We have flagship stores in Portofino, St. Moritz, Prague, Doha, and soon
Looking at the figures, 2024 was a complicated year. Yes, in 2024 there was a big contraction. Raising our positioning will place us at the top of the ‘pyramid’, which is the segment least affected. We are confident that this kind of positioning will make us grow. In addition, we have strengthened control of the production chain with the purchase of the Hyperion Lab factory, which we are redirecting to high-end production as the contracting values have halved this year. The market is changing, and there will be no going back to the past, the mass market product will no longer reach the heights it did before, also because gold is so high.
Consequently, Made in Italy must also change: can the institutions do something?
Certainly, the system has to start evolving towards the top of the range: we have to skim by going for the excellence of SMEs, which are the guardians of true ‘Made in Italy’. The institutions then need to do more. They need to represent all the trades in the Italian creative chain, protecting this immense heritage: and the proof that this is not happening is the fact that more and more family businesses are passing into foreign hands. In Italy we have the cradle of design, of fashion, of valuables, which starts from way back, from the taste of the Renaissance: it is a pity that they are being sold off because they need support, incentives and training courses.
Finally, the craftsmen: is it also a problem for you to identify and train them?
Yes, and in many ways. As I was saying, it would be appropriate to come up with incentives for companies that are not temporary but permanent, so that companies can properly train young people, which requires a longer period of time, at least five years. Unfortunately, the current ones run out sooner, and it should be remembered that the cost of personnel in Italy is very high.
LE PROPOSTE PIÙ ESCLUSIVE DELL’HOTELLERIE
45 TIMES BARCELONA HOTEL – BARCELLONA
Palladium Hotel Group torna a Barcellona con l’apertura del 45 Times Barcelona Hotel, una struttura 4* superior situata in Plaza de Cataluña. Con 119 camere e un rooftop mozzafiato, la struttura rappresenta una nuova esperienza cosmopolita, che unirà il fascino del marchio 45 Times Hotels a una futura trasformazione nel lusso del brand BLESS Collection Hotels. Un progetto che consolida la presenza del gruppo nel segmento urbano spagnolo, con un occhio a sostenibilità, innovazione e design e non è solo un hotel ma un’esperienza. Il rooftop con piscina e bar offre un panorama mozzafiato sulla città: il luogo ideale per vivere Barcellona dall’alto, con un cocktail in mano e l’orizzonte urbano come sfondo. Questo, insieme ai 119 alloggi curati in ogni dettaglio, pone il 45 Times Barcelona Hotel come una destinazione da vivere intensamente, anche se solo per un periodo limitato. Il tutto, senza mai perdere di vista l’impegno per una crescita sostenibile e redditizia, valorizzando Barcellona come crocevia globale.
ROCCO FORTE HOUSE MILAN – MILANO
Milano si arricchisce di una nuova icona dell’ospitalità di lusso: Rocco Forte House Milan è una collezione esclusiva di 11 appartamenti firmati da Olga Polizzi e dal designer Paolo Moschino. Dopo il successo di Rocco Forte House a Roma, questo nuovo progetto porta una ventata di eleganza e raffinatezza nel cuore della città. Situati in una posizione prestigiosa sulla storica Via Manzoni, questi appartamenti rappresentano il primo esempio di residenza privata di lusso nel capoluogo lombardo. Il marchio Rocco Forte, celebre per la sua capacità di coniugare tradizione e modernità, introduce qui un nuovo standard di ospitalità: un’esperienza che unisce l’intimità di una casa privata ai servizi di un hotel di lusso. Ogni dettaglio è stato curato per offrire un’esperienza luxury raffinata, perfettamente in linea con lo stile italiano contemporaneo. Gli appartamenti, con affacci su tipiche corti milanesi, fondono elementi classici come stucchi d’epoca e soffitti affrescati con tocchi moderni, come le grandi finestre in vetro e le terrazze panoramiche.
MARE HOTEL – SAVONA
Nel cuore della Riviera Ligure, il Mare Hotel di Savona è un connubio perfetto di storia, innovazione e ospitalità di eccellenza. Nato da un’attività familiare radicata nella tradizione, oggi offre esclusività e cucina d’autore grazie ai tre ristoranti che celebrano la cucina ligure e l’apertura verso il mondo: Bistrot Marea, Sushi Beach e lo storico A Spurcacciun-a con lo chef Simone Perata ai fornelli di una cucina all’avanguardia. La storia del Mare Hotel è intrinsecamente legata a quella della famiglia Tiranini. La struttura offre 66 camere, spiaggia privata ed è in una posizione privilegiata a pochi passi dal bagnasciuga, con il litorale Bandiera Blu che garantisce un mare cristallino e una cornice naturale di rara bellezza. Il beach club Marea, immerso in un giardino tropicale, è il rifugio perfetto per chi cerca relax e raffinatezza. Lezioni di yoga al mattino, aperitivi al tramonto e musica lounge creano un’atmosfera sospesa tra sogno e realtà. L’offerta culinaria, come anticipato, è il fiore all’occhiello: i tre ristoranti differiscono per concept ma sono uniti dalla ricerca dell’eccellenza.