L'Industria della Gomma 4/2025

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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA

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Direttore responsabile

Andrea Aiello in reDazione

Daniela Garbillo - daniela.garbillo@edifis.it

Collaborano alla rivista

Gianpaolo Brembati, Giuseppe Cantalupo, Eugenio Faiella, A.L. Spelta

GrafiCa e impaGinazione

Barbara Aprigliano - barbara.aprigliano@edifis.it pubbliCità dircom@edifis.it

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L’Industria della Gomma una rivista edita da:

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ASSOCIAZIONE NAZIONALE

EDITORIA DI SETTORE

SOMMARIO

ANNO 69 - APRILE

Abbiamo letto

10 RASSEGNA DELLA STAMPA TECNICA ESTERA

Mondogomma

16 UN EVENTO RICCO DI CONTENUTI

Completiamo e concludiamo il racconto delle relazioni presentate lo scorso 28 gennaio a Cascina Triulza, dove il primo Rubber Day organizzato congiuntamente da L’Industria della Gomma e Assogomma ha offerto una panoramica sulla sostenibilità nel nostro settore.

24 LUCI E OMBRE PER L’INDUSTRIA ITALIANA DELLE

MACCHINE PER PLASTICA E GOMMA

Per le circa 160 aziende associate ad Amaplast il 2024 si è chiuso con un calo del fatturato rispetto al 2023 di entità inferiore ai due punti percentuali. In base a tale risultato, l’associazione stima per il fatturato del comparto nel suo insieme una contrazione di tre punti rispetto al 2023, ma il settore si conferma resiliente e pronto ad affrontare le criticità che si presentano a diversi livelli.

28 PNEUMATICI DI RICAMBIO:

VENDITE IN AUMENTO NEL QUARTO TRIMESTRE

Quarto trimestre positivo per le vendite degli pneumatici di ricambio in Europa in tutte le linee di prodotto. Leggero calo, nell’anno, solo per autocarri e autobus.

34 23ª MECSPE:

FOCUS SU TRANSIZIONE DIGITALE ED ENERGETICA

La 23ª edizione di MECSPE, a Bologna dal 5 al 7 marzo, ha chiuso con 66.573 visitatori e più di 2.100 aziende presenti, riconfermandosi come punto di riferimento per il manifatturiero. L’edizione 2025 si è distinta per un forte focus sulla transizione ecologica e digitale.

INCHIESTA MATERIE PRIME

39 FUTURO INCERTO TRA GEOPOLITICA E SOSTENIBILITÀ

Il 2024 è stato un anno particolarmente complesso, segnato da sfide logistiche, sanzioni internazionali e nuove normative ambientali. Per il 2025, le aziende si aspettano un anno di transizione, segnato da incertezze geopolitiche e fluttuazioni dei prezzi. Il mercato europeo dovrà trovare un equilibrio tra sostenibilità, competitività e stabilità della supply chain.

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SOMMARIO

Dalle Aziende

50 MESCOLE KRAIBURG PER L'INDUSTRIA ALIMENTARE ITALIANA

Il produttore ha ampliato il proprio portafoglio con mescole sviluppate specificamente per soddisfare i requisiti del mercato alimentare italiano. Queste mescole consentono di rispettare le rigorose normative stabilite dal Decreto Ministeriale italiano DM 21/03/1973.

Assogomma informa

52 IL PIANO D’AZIONE INDUSTRIALE PER IL SETTORE AUTOMOBILISTICO EUROPEO: FACCIAMO IL PUNTO

Presentato dalla Commissione europea lo scorso 5 marzo, il Piano dispone di un finanziamento di 1,8 miliardi di euro e ha come obiettivo quello di delineare il futuro del settore con azioni concrete che ne garantiscano solidità, sostenibilità e capacità innovativa.

Normative

54 IL REGOLAMENTO CLP SI VESTE DI NUOVO

Il nuovo regolamento ha come obiettivo tenere il passo con la globalizzazione, gli sviluppi tecnologici e le nuove modalità di vendita, come le vendite online. Nonostante sia entrato in vigore il 10 dicembre 2024, la maggior parte delle disposizioni sarà applicabile dal 1° luglio 2026 o dal 1° gennaio 2027, in modo da garantire un tempo congruo ai fornitori per adeguarsi alle nuove norme.

News

60 IL TACCUINO

u Un Italiano “Fellow” dell’International Rubber Research and Development Board

u Nuovo stabilimento Engel in Messico

u Eigenmann & Veronelli completa lo spin-off nella EV Produzione

u Ecopneus: oltre 168 mila tonnellate di pneumatici fuori uso raccolti nel 2024

u Premio Nazionale Franciacorta 2025 alla famiglia Oldrati

64

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LIGNINA: VERSO UNA SOLUZIONE SOSTENIBILE PER IL RINFORZO DELLE MESCOLE DI GOMMA PER PNEUMATICI.

S. Hait, L. Kumar, J. Ljaradar, A.K. Ghosh, D. De, J. Chanda, P. Ghosh, S. Das Gupta, R. Mukhopadyay, S. Wießner, G. Heinrich, A. Das, Istituto Leibniz e Università di Dresda (Germany), Istituto MCKVA di Howrah e Istituto Hari Shankar Singhania di Karnakata (India) - email: das@ipfdd.deJOURNAL OF CLEANER PRODUCTION 470 (2024), pag. 1-14.

Il mondo sta affrontando una sfida improrogabile per la scarsità di risorse e per le problematiche ambientali, causate dalla crescita della popolazione e dall’espansione industriale. L’industria della gomma, in particolare, dipende pesantemente dalle risorse fossili, il che aumenta le emissioni di CO2 e peggiora i problemi ambientali globali. Diventa così essenziale rivolgersi a risorse rinnovabili per la produzione di manufatti a basso consumo energetico ed ecologici: a questo proposito si possono attuare varie strategie, che comprendono il reinventare i processi produttivi con una più forte enfasi sulla sostenibilità. Considerando, per esempio, la silice, che ha sostituito largamente il carbon black, ottenuto da fonti non rinnovabili, nel settore dello pneumatico, occor-

Letter of the law

re rendersi conto che la tecnologia del processo comprende prodotti chimici non rinnovabili e non rientra quindi in un percorso sostenibile. Soprattutto nelle applicazioni pneumatico si sono fatti molti sforzi, al fine di scoprire biomateriali per sviluppare prodotti senza peggiorarne le prestazioni. Grande attenzione, a questo proposito, è stata rivolta alla lignina, un biopolimero tridimensionale che rappresenta una delle sostanze più abbondanti del pianeta, il che la rende una risorsa rinnovabile molto interessante. La lignina è una porzione importante della biomassa cellulosica (fra il 15 e il 35%) e ogni anno l’industria della carta e della cellulosa ne genera un’enorme quantità, di cui la maggior parte viene consumata come carburante poco costoso. Tuttavia, il fatto che sia disponibile, rinnovabile, sottovalutata e chimicamente funzionale fa di lei un candidato interessante per l’incorporazione in materiali sostenibili.

Nonostante queste caratteristiche, che hanno fatto aumentare gli sforzi per utilizzare la lignina come carica in mescole di gomma, per migliorarne l’efficienza in modo sostenibile, la sua spiccata polarità presenta le sfide dell’autoaggregazione dei suoi vari gruppi funzionali e dell’alta temperatura di transizione vetrosa, che ne rende difficile l’incorpo -

I più interessanti articoli usciti di recente sulle riviste tecniche internazionali specializzate e riguardanti materiali, applicazioni, processi, prove, misurazioni e destinati al settore della trasformazione della gomma. Letti e riassunti per voi dai nostri esperti.

razione a elevati livelli e la lavorazione. Per questo motivo si sta lavorando su vari metodi di modifica chimica, che ne migliorino l’incorporazione.

Questo è l’argomento di cui si occupa la lunga introduzione dello studio, che descrive anche le difficoltà e le opportunità incontrate, come l’utilizzo di solventi organici costosi e di cariche secondarie, come la produzione di nanoparticelle etc.

Lo studio descrive un percorso innovativo per rendere la lignina un biomateriale alternativo alle risorse non rinnovabili utilizzate finora, esplorandone il potenziale di carica rinforzante in pneumatici radiali per automobile (PRC), con mescole a base gomma SBR in soluzione (sSBR) e gomma polibutadiene (BR). Il nuovo approccio consiste in una modifica in-situ della superficie della lignina, con l’utilizzo di un metodo termochimico-meccanico, che comprende lignina kraft, derivata da biomassa, e il modificatore di superficie organofunzionale termicamente stabile (3-amminopropil) trietossisilano (APTES).

La parte dello studio, dedicata ai risultati ottenuti dalle prove di caratterizzazione delle mescole esaminate (una di riferimento con sole gomme eSBR e BR, tre con 60 phr di lignina kraft e tre diversi tipi di silano e una con 60 phr di silice e 6 phr di silano Si266) mette

in evidenza il comportamento dinamico meccanico e di rilassamento dello stress dei compositi, che vengono discussi criticamente riguardo alla dispersione della lignina. In conclusione, il composito preparato con lignina e silano APTES offre un inedito valore di carico di rottura (~15 MPa), con il 300% di allungamento a rottura, e presenta un più alto grado di rinforzo rispetto a una mescola tradizionale di pneumatico PRC, a base silice e silano polisolfurico, con un livello di carica simile, così che lo studio riesce a dimostrare il potenziale degli elastomeri rinforzati con lignina, offrendo pertanto un promettente percorso per ottenere materiali sostenibili di fattibilità commerciale.

MACCHINARI E ATTREZZATURE OTTIMIZZARE L’UTILIZZO DELLO STAMPO: IL CASO DEI DISTACCANTI SEMIPERMANENTI.

T. Beerman, C. Clarke, F. Niefind, Schill + Seilacher Struktol, Hamburg (Germany)RUBBERWORLD, dicembre 2024, pag. 34-38.

Il L a maggior parte dei metodi di produzione di manufatti in gomma implica un’operazione di stampaggio, per cui la prestazione del reparto stampaggio riveste molta importanza per le aziende del settore. Al fine di ottimizzare la produttività dello stampaggio, gli stampi stessi devono rimanere funzionali per lungo tempo, ma molti polimeri particolari e ingredienti, sistemi di vulcanizzazione e prodotti chimici speciali possono ridurre il tempo previsto, causando un prematuro sporcamento dello stampo. Ne consegue che la prestazione del processo diventa scadente e si riducono i livelli qualitativi, con flusso ed estrazione della stampata che causano cicli più lunghi e produttività ridotta.

Per contrastare i rischi sopraccitati, si può ricorrere a distaccanti semipermanenti, che si comportano come rivestimenti protettivi dello stampo, minimizzando il suo utilizzo e migliorando la qualità degli articoli stampati. L’articolo mira a fornire una migliore

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comprensione di come si ottiene questo risultato, discutendo teoria e applicazione dei distaccanti, per poi mostrare in qual modo i benefici forniti influenzano la produzione degli articoli, ottimizzando l’utilizzo dello stampo. I distaccanti semipermanenti formano uno strato sottile sulla superficie dello stampo, che è in grado di resistere all’azione abrasiva di sfregamento della gomma durante il riempimento dello stampo, offrendo al tempo stesso buone proprietà di distacco, essenziali per il rilascio degli articoli stampati per molti cicli. Il numero di cicli con efficace rilascio varia a seconda della composizione del distaccante, del tipo di stampo, della mescola di gomma e delle condizioni di stampaggio.

I distaccanti semipermanenti riducono anche lo sporcamento dello stampo, proteggono lo stampo inibendo le sue interazioni fra i componenti volatili, forniscono alla superficie dello stampo una migliore lubrificazione, che fa scivolare più facilmente la gomma nella

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fase di riempimento delle cavità, che diventa così più veloce consentendo cicli più corti.

L’articolo illustra compiutamente la chimica dei distaccanti semipermanenti, partendo dalla situazione attuale di mercato, in cui quelli a base acqua stanno ormai sostituendo, dove possibile, quelli a base solvente per ragioni di salute e ambiente.

Si passa quindi al loro meccanismo di funzionamento, determinato dalle azioni di riempimento dei microscopici buchi sulla superficie dello stampo e di lubrificazione della sua superficie. Interessanti, per chi ancora non le conosce o non le sfrutta al meglio, le modalità di applicazione dei distaccanti semipermanenti, senza trascurare la pulizia dello stampo prima dell’applicazione e la riapplicazione del film nelle zone dello stampo abrase dalla gomma, dopo avere rimosso l’eventuale accumulo nelle zone meno abrase. Per quanto riguarda il numero di cicli, che è possibile ottenere in ogni operazione, è importante comprendere che deve essere determinato individualmente per ogni processo produttivo, dal momento che dipende da molti fattori relativi all’operazione stessa, alla mescola, allo stampo etc. D opo due paragrafi, dedicati agli effetti dei distaccanti semipermanenti sull’utilizzo dello stampo, in cui vengono presi in esame il tempo di inattività, di iniezione, di estrazione, di applicazione dei prodotti e il livello dei pezzi di scarto, l’articolo parla brevemente delle innovazioni per modificare la microstruttura superficiale del rivestimento ottenuto. Nella conclusione si ribadiscono i punti principali dei vari argomenti affrontati e viene evidenziato che i distaccanti semipermanenti ottimizzano l’utilizzo dello stampo, aumentando notevolmente il numero di articoli prodotti in un periodo definito e fornendo di conseguenza considerevoli vantaggi economici.

PROVE E MISURAZIONI

CARATTERIZZAZIONE MECCANICA DI GOMME DIVERSE PER ANALISI AGLI

ELEMENTI FINITI.

M. Costardi, M. Ramini, Italian Gasket, Paratico, Brescia (Italia) - RUBBERWORLD, dicembre 2024, pag. 40-47.

Nell’introduzione dell’articolo si sottolinea il fatto che la gomma esibisce un comportamento sforzo-deformazione altamente non lineare, per cui costituisce una sfida progettare e prevedere il comportamento meccanico di un suo manufatto, dal momento che i modelli elastici lineari non lo descrivono accuratamente. Di conseguenza è necessario utilizzare modelli matematici diversi e più complessi, rivolgendosi alla iperelasticità, che fornisce un metodo di modellazione del comportamento sforzo-deformazione. Un materiale iperelastico è un tipo di modello costitutivo per materiali idealmente elastici, per i quali la relazione sforzo-deformazione deriva da una funzione W della densità di energia di deformazione, definita come l’energia di deformazione immagazzinata nel materiale per unità di volume iniziale. Calcolare il comportamento meccanico della gomma a grande deformazione richiede l’utilizzo di parecchie teorie matematiche di grandi deformazioni elastiche non lineari. Queste teorie, combinate con metodi numerici con un software di elementi finiti (FE), sono utilizzate per analizzare e prevedere la risposta meccanica di manufatti iperelastici, che lavorano sotto alta deformazione.

Le simulazioni rivestono un ruolo importante nella progettazione di manufatti di gomma: l’accurata previsione di deformazioni e sforzi per mezzo di simulazioni dell’analisi agli elementi finiti (FEA), conosciuta come ANSYS, è fondamentale per assicurare l’affidabilità delle parti iperelastiche.

L’articolo descrive l’utilizzo di un metodo interno per la caratterizzazione meccanica di materiali di gomma con un tensiometro monoassiale. Le curve sforzo-deformazione complete, sia in tensione che in compressione, a diverse temperature, dopo una valutazione statistica sono inserite in un dataset di progettazione di ANSYS LS-DYNA e utilizzati per simulazioni FEA. Questo approccio mira ad assistere progettisti e ingegneri per prevedere, con una corretta valutazione dei risultati della simulazione, la risposta meccanica di guarnizioni e tenute in gomma, che lavorano sotto bassa e alta deformazio -

ne, in una metodologia veloce e semplice. L’articolo si sviluppa, dopo un paragrafo dedicato ai modelli iperelastici di Mooney-Rivlin, Ogden e Yeoh, nella parte sperimentale (preparazione delle sei mescole in EPDM con cariche bianche, VMQ, HNBR, FKM, AEM ed EPDM con carbon black, sulla base di specifiche standard dell’automotive, e prove di laboratorio per la loro caratterizzazione) e in quella dei risultati ottenuti, opportunamente esemplificati da appositi grafici e tabelle.

L a conclusione dell’articolo ribadisce che le simulazioni FEA sono un passo fondamentale per il progetto di articoli tecnici di gomma, con guarnizioni e tenute in primo piano, e che un corretto processo di curve fitting dei dati sperimentali è cruciale. Dalle prove meccaniche e dai risultati del modello iperelastico risulta che le curve iperelastiche sforzo-deformazione, simulate dai parametri Mooney-Rivlin, Yeoh e Ogden, hanno un alto grado di corrispondenza con le curve definite dai dati della prova monoassiale. Fra i tre modelli, quello di Mooney-Rivlin è la scelta più adatta, in termini del migliore processo curve fitting monoassiale, sia in tensione che in compressione.

Gli autori dell’articolo si dichiarano fortemente impegnati a realizzare l’approccio sulla caratterizzazione meccanica di mescole green sostenibili, con lo scopo di studiare e valutare l’effetto dei nuovi ingredienti green sui coefficienti del modello iperelastico, verificando anche i modelli matematici iperelastici per garantire una corretta metodologia di simulazione con accuratezza meccanica e riproducibilità statistica.

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J. Neilsen, C. Oprisoni, V. Meenenga. Lanxess, Jannover (Germany) - RUBBERWORLD, dicembre 2024, pag. 48-53.

Dal momento che una grande varietà di ingredienti è necessaria per produrre mescole di gomma, si deve prestare particolare attenzione al loro potenziale effetto negativo su salute e ambiente, esplorando e sviluppando la potenziale efficacia dei

RUBBER CLUB

metodi intesi a minimizzare possibili rischi di problemi in merito. Un modo per ridurre la loro pericolosità è quello di incapsularli in leganti elastomerici, riducendo così l’esposizione degli operatori a prodotti chimici potenzialmente pericolosi e migliorando sensibilmente la loro manipolazione nel processo produttivo. È da molti anni che Rhein Chemie, una business unit di Lanxess, realizza i prodotti Rhenogran, una gamma di additivi per gomma predispersi in leganti elastomerici, che offrono anche il vantaggio di una veloce incorporazione nella mescola. Questo articolo mette in evidenza la prestazione dei prodotti Rhenogran riguardo a manipolazione, incorporazione, uniformità delle proprietà della mescola e sicurezza di salute e ambiente. La trattazione inizia con un paragrafo dedicato ai potenziali effetti negativi degli ingredienti per gomma, nel quale si sottolinea che i lavoratori del settore gomma, rispetto a quelli di altri settori industriali, sono soggetti a una più alta incidenza di malattie relative a tumori e ai sistemi respiratori, dermatologici e riproduttivi. Le fasi della produzione di mescole e manufatti di gomma, in cui si può solitamente verificare un’esposizione pericolosa, sono quelle della manipolazione delle materie prime, della pesatura, della mescolazione, dell’estrusione, della calandratura, dell’assemblaggio dei componenti e della vulcanizzazione. I prodotti Rhenogran sono disponibili per quasi tutti gli ingredienti della mescola (acceleranti, antiossidanti, perossidi etc. e fibre), e si presentano come piccoli pellet di gomma (alcuni disponibili anche come lastrine chiamate Rhenoslab), offrendo tutta una serie di vantaggi che, oltre a quelli già citati, comprendono anche facile lavorazione, eccellente stabilità di stoccaggio, migliore pesatura automatica, pulizia dell’area di lavoro, assenza di polvere e tempo di miscelazione più corto. L’articolo, con due paragrafi di chiara esposizione e corredati da una ricca serie di figure autoesplicative, mostra la manipolazione e la sicurezza delle predispersioni Rhenogran e mette in luce la loro qualità e affidabilità. Interessante, in particolare, la parte dedicata alla migliore uniformità che i Rhenogran conferiscono alle mescole in confronto agli stessi ingredienti in polvere, con l’esame di ben venti batch di ogni mescola prodotta per la prova di comparazione: una figura riporta le relative curve reometriche, da cui si vede che quelle riferite ai Rhenogran sono sensibilmente più uniformi di quelle riferite agli ingredienti in polvere. Ad analoga conclusione si arriva considerando i risultati delle prove di durezza e tensili, che mostrano intervalli decisamente più stretti per la versione Rhenogran.

PROVE E MISURAZIONI

PROPRIETÀ MECCANICHE DEGLI ELASTOMERI CON INGEGNERIZZAZIONE INVERSA.

N. Akgerman, I. Saltuk, Tavdi Company, Barrington, Rhode Island (USA) - RUBBERWORLD, gennaio 2025, pag. 30-36.

Il metodo di prova a fatica De Mattia è una delle principali tecniche utilizzate per determinare la resistenza a fatica dei materiali, della gomma in particolare. Il DMYO-V (Dynamic Mechanical Yerzley Oscillograph - V) è un dispositivo fisso che rileva le proprietà meccaniche di gomma ed elastomeri sotto condizioni dinamiche e sempre alla frequenza naturale del sistema. Una prova dinamica a compressione o a sforzo di taglio impiega di solito meno di cinque secondi e i risultati sono subito disponibili, così come sono disponibili anche prove di isteresi statica e di scorrimento.

L’ingegnerizzazione inversa su di un pezzo esistente incomincia con un’analisi chimica per determinare una possibile formulazione o condizioni potenziali di vulcanizzazione, ma sono importanti anche le proprietà meccaniche, sulle quali si concentra questo articolo. Dovendo replicare le caratteristiche di un articolo di gomma senza conoscere le specifiche per le proprietà meccaniche desiderate, occorre fare in qualche modo una valutazione o cercare di estrarre campioni di prova dall’articolo in questione. Il DMYO-V può essere usato per testare campioni non circolari e forme irregolari, purché i risultati siano usati come numeri comparativi, anche se comparazioni grafiche danno solitamente più informazioni con un’intera gamma di risposte (una figura esemplifica questo concetto).

L’articolo descrive dapprima la prova di compressione dinamica, per poi illustrare le applicazioni dei sistemi di isolamento dalle vibrazioni re-ingegnerizzati con l’utilizzo del DMYO-V, che riguardano i settori dell’industria aerospaziale, dell’automotive, della robotica, delle apparecchiature mediche etc.

Di seguito vengono menzionate tutte le prestazioni e gli utilizzi del DMYO-V nei vari ambiti presi in esame: possono essere particolarmente interessanti per tutti i lettori i paragrafi dedicati a resilienza, isteresi dinamica e statica, effetto Mullins e modulo elastico dinamico, anche se tutta la presentazione offre molti spunti di riflessione soprattutto per coloro che si occupano di isolatori di vibrazioni.

In conclusione, reingegnerizzare com -

ponenti di isolamento da vibrazioni con l’utilizzo del DMYO-V offre sensibili miglioramenti nella prestazione e nell’affidabilità dei sistemi sensibili alle vibrazioni, consentendo agli ingegneri di ottimizzare scelte del materiale, progettazione dei componenti e prestazione complessiva del sistema.

PROVE E MISURAZIONI

PROVA DI FATICA DE MATTIA CON ARCHIVIAZIONE AUTOMATICA E ANALISI IA DELLE IMMAGINI DEI CAMPIONI.

M. Belloni, Gibitre Instruments, Bergamo (Italia) - RUBBERWORLD, gennaio 2025, pag. 38-42.

Tutti gli operatori della gomma conoscono il metodo di prova a fatica De Mattia, la cui relativa apparecchiatura di laboratorio, grazie ai progressi tecnologici di integrazione di sistemi automatizzati per il monitoraggio e l’analisi dei campioni durante le prove, col vantaggio di miglior efficienza, accuratezza e velocità, viene oggi presentata da Gibitre in una nuova versione (De Mattia Fatigue Check AI). Si tratta di un sistema innovativo, che combina il metodo di prova De Mattia con un sistema avanzato di acquisizione delle immagini, un’analisi guidata dall’intelligenza artificiale e una camera ambientale per simulare varie condizioni termiche. L’articolo descrive inizialmente le caratteristiche dello strumento, che dispone di un controllo della temperatura da -40 a +200 °C, alloggia 12 campioni per più prove simultanee, le cui immagini vengono acquisite durante le prove da 6 telecamere, si serve dell’intelligenza artificiale per rilevare automaticamente le crepe e genera automaticamente filmati per ogni campione, così da mostrare la progressione delle crepe nel tempo. Successivamente viene illustrato il controllo dello strumento, che avviene tramite un software su PC integrato e su di un pannello anteriore, con il quale l’operatore può regolare frequenza di prova, corsa, distanza di presa e intervallo di temperatura. A questo si aggiunge un sistema di movimento esclusivo, in cui i portacampioni si muovono in direzioni opposte, riducendo al minimo rumore e vibrazioni, e un controllo della temperatura per mezzo di un’unità di refrigerazione integrato, con opzioni per la tem-

peratura ambiente o per un intervallo di temperatura completo. Le sei telecamere in bianco e nero, ciascuna con illuminazione LED indipendente e frequenza regolabile, sono sincronizzate col movimento del campione e costituiscono il sistema di acquisizione delle immagini, garantendo una raccolta precisa di dati su formazione e crescita delle cricche durante la prova. Il software gestisce migliaia di immagini per ogni campione e genera automaticamente filmati sull’evoluzione delle cricche nel tempo, che possono essere scaricati tramite USB o connessione di rete; inoltre, viene creato un file Excel, che mette in relazione le dimensioni delle cricche col numero di cicli, consentendo una facile analisi dei dati.

Per mostrare la capacità dello strumento, l’articolo presenta poi un esperimento pratico, basato sulla valutazione della crescita delle cricche in un campione di gomma naturale, sottoposto a prove di fatica a varie temperature, con l’obiettivo di osservare come il tasso di crescita delle cricche sia influenzato dalle diverse condizioni termiche. Lo svolgimento dell’esperimento è corredato di fotografie e grafici, che mostrano rispettivamente le variazioni dei campioni a diverse temperature e la sovrapposizione delle curve relative alle variazioni dei singoli campioni, con dimensione della cricca a diverso numero di cicli, per calcolare la velocità media di crescita delle cricche.

L’esperimento conferma che il tasso di crescita delle cricche del composito in gomma naturale è direttamente proporzionale alla temperatura di prova, basso a temperature più basse, per la migliore dissipazione del calore che porta a una minima degradazione termica del materiale.

PROVE E MISURAZIONI

UTILIZZARE PARAMETRI DI PROVA OTTIMIZZATI DI SOVRAPPOSIZIONE TEMPO-TEMPERATURA PER DETERMINARE L’ACCURATEZZA DI MISURA PER VARIE MESCOLE CARICATE E UNA MESCOLA NON CARICATA.

J.E. Martens, K. Yaceczko, Akron Rubber Development Laboratory (USA) - RUBBERWORLD, gennaio 2025, pag. 44-49.

Come discusso nel precedente articolo (vedi numero 718 della rivista, maggio 2024), il principio di sovrapposizione tempo-temperatura (TTS) comprende lunghi tempi di prova per varie proprietà viscoelastiche a una temperatura di servizio desiderata fino a tempi brevi di prova per le stesse proprietà a una temperatura più alta, mentre comprende tempi di prova molto brevi alla temperatura di servizio desiderata fino a tempi di prova più lunghi a temperature più fredde. Per le proprietà viscoelastiche il tempo di prova si evidenzia meglio nell’impostazione di frequenza per la prova: per esempio, se lo strumento di prova disponibile arriva solo a 500 Hz e occorre una caratterizzazione a 10 kHz, quelle proprietà si possono ottenere utilizzando questo principio ed effettuando la prova a temperatura più fredda. La relazione fra temperatura e tempo di prova fu pubblicata per la prima volta negli anni ’50 e questa tecnica di analisi venne denominata WLF dal nome dei principali ricercatori che la studiarono (Williams, Landel e Ferry). Da allora altri ricercatori se ne sono occupati e ciascuno si è focalizzato su vari aspetti del principio, cercando di gestire i dati di una mescola caricata, paragonati alle mescole non caricate sulle quali era stata fatta la ricerca originale. Non disponendo della capacità di testare le mescole caricate alle alte frequenze necessarie per convalidare i valori traslati, ogni metodo fu ritenuto appropriato. Con l’utilizzo di una tecnologia più recente, l’analizzatore dinamico meccanico Metravib VHF104 è uno strumento innovativo, in grado di misurare le proprietà viscoelastiche su di una gamma di alte frequenze da 100 Hz a 10 kHz: con una mescola caricata, testata con questo strumento, si può determinare il miglior metodo di analisi per mescole caricate. Questa ricerca mira a valutare l’accuratezza delle attuali analisi TTS, confrontando le curve maestre, ottenute con l’utilizzo dei parametri di prova ottimizzati discussi nell’articolo precedente, di sei diverse mescole di gomme caricate e di una non caricata con i loro corrispondenti risultati VHF. Le sei mescole caricate prese in esame sono a base di gomma naturale, gomma butilica (IIR), gomma siliconica (VPS), fluoroelastomero (FKM), nitrilica idrogenata (HNBR) ed S-SBR, mentre la mescola non caricata è a base S-SBR. Illustrate le procedure di prova, l’articolo espone i risultati ottenuti dalle prove TTS e VHF con dovizia di grafici, arrivando ad alcune conclusioni, tra cui quella che nessuno dei tre metodi di analisi TTS ha fornito una buona previsione per gli attuali valori di modulo di stoccaggio (E’) e di perdita (E”), il che indica che c’è probabilmente bisogno di un miglior metodo di traslazione dei dati, anche se si sarà in grado di saperne di più dopo le prove sulle rimanenti mescole e l’analisi dei loro risultati. Si discuterà così eventualmente in una futura ricerca lo sviluppo di un più accurato metodo di traslazione dei dati, per consentire alle prove TTS di prevedere meglio la prestazione (modulo in particolare) di un materiale ad alte frequenze.

Un evento ricco di contenuti

Completiamo e concludiamo il racconto delle relazioni presentate lo scorso 28 gennaio a Cascina Triulza, dove il primo Rubber Day organizzato congiuntamente da L’Industria della Gomma e Assogomma ha offerto una panoramica sulla sostenibilità nel nostro settore.

Come anticipato nel fascicolo di marzo, con questo numero concludiamo il resoconto sul Rubber Day 2025, che si è svolto il 28 gennaio scorso a Cascina Triulza e che ha offerto una panoramica sulla sostenibilità, affrontata da diversi punti di vista. Gli interventi della giornata, infatti, han-

no dimostrato come la sostenibilità sia da ricercare in tutte le direzioni possibili, da quelle tecnologiche sino alla finanza e ai rapporti con il sistema creditizio. Negli ultimi anni, infatti, la sostenibilità è diventata un elemento chiave per la competitività delle imprese, non solo per una questione di etica, ma anche per obbli-

ghi normativi sempre più stringenti.

I CRITERI AMBIENTALI MINIMI Sergio Saporetti del Ministero dell’Ambiente ha illustrato il Decreto Ministeriale D.M. 5 agosto 2024, entrato in vigore dal 21 dicembre 2024, relativo ai criteri ambientali minimi per l’affidamento del

Riccardo Oldani, giornalista e divulgatore scientifico, già direttore della nostra rivista, ha moderato il Rubber Day 2025.
Foto di D. Garbillo

Ministeriale 279 e di come potrebbero favorire l’uso del polverino di gomma riciclata nelle pavimentazioni stradali.

servizio di progettazione ed esecuzione dei lavori di costruzione, manutenzione e adeguamento delle infrastrutture stradali.

Partendo dalla definizione del GPP (Green Public Procurement) come leva di valorizzazione e supporto dell’investimento in eco-innovazione delle imprese italiane, nonché politica per orientarle all’economia green in Europa e nel mondo, sono stati esposti i criteri per gli acquisti sostenibili, come si deduce dalle proposte di regolamento, che riguardano ecodesign, imballaggio e prodotti da costruzione. È stato quindi spiegato il principio DNSH (Do No Significant Harm), nato per coniugare crescita economica e tutela dell’ecosistema, garantendo che gli investimenti siano realizzati senza pregiudicare le risorse ambientali: il rispetto dei CAM (Criteri Minimi Ambientali) può coincidere con il rispetto dei requisiti richiesti in merito e garantire il rispetto dei vincoli previsti. Per quanto riguarda gli obiettivi di CAM strade, ampiamente illustrati, è interessante, per il settore gomma, il riutilizzo del conglomerato bituminoso di recupero.

I PRODOTTI BALANCE® DI VERSALIS

Fabio Bacchelli, Technical Manager, Business Unit Advanced Materials di Versalis, ha portato il punto di vista di un produttore di gomme sintetiche, illustrando la nuova offerta dell’azienda di gradi sostenibili e il loro comportamento in applicazione.

Con una chiara e comprensibile espo-

sizione dell’argomento, nella sua complessità e necessaria tecnicità, Bacchelli ha saputo condensare tutti gli elementi chiave di economia circolare e sostenibilità nell’ambito della gomma.

Con riferimento ai prodotti Balance® di Versalis è stata spiegata l’attribuzione di sostenibilità attraverso l’approccio mass-balance, che consente di ottene -

Sergio Saporetti del Ministero dell’Ambiente ha parlato dei Criteri Ambientali Minimi (CAM) previsti nel Decreto

MONDOGOMMA

Fabio Bacchelli ha illustrato la nuova offerta di Versalis di gradi sostenibili e il loro comportamento in applicazione.

re prodotti bio-attribuiti, che si differenziano dai prodotti a base biologica perché non richiedono la rilevazione di una percentuale minima di carbonio biogenico: questi polimeri sono quindi certificati ISCC PLUS con dichiarazione di sostenibilità.

Dopo avere messo in evidenza che la fonte primaria di rifiuti di gomma consiste nello pneumatico a fine vita, la presentazione ne ha mostrato le differenze di gestione nelle diverse aree del mondo, per passare poi a spiegare l’utilizzo del concetto di economia circolare, come sistema che può essere impiegato per ridurre i rifiuti e la scarsità di materie prime attraverso l’uso continuo di risorse. Si è preso successivamente in considerazione il masterbatch gomma vergine/polverino che, in combinazione con ESBR da Mass-Balance/ISSC PLUS, dà vita alla famiglia di polimeri Revive® ESBR, in cui la microdispersione del polverino avviene in fase lattice.

L’ultima parte della presentazione ha riguardato la gomma devulcanizzata Revive® DVC, ottenuta con trattamento termo-meccanico degli pneumatici a fine vita. Spiegata la differenza fra reclaiming (rigenerazione) e devulcanizzazione, è stata poi illustrata, in particolare, la caratterizzazione di mescole a base SBR 1723

con contenuto di Revive® DVC da 10 a 40 phr. In conclusione Bacchelli ha ribadito la necessità di promuovere l’utilizzo dei materiali da riciclo pneumatici con l’ottimizzazione dei processi produttivi e la modifica delle formulazioni tradizionali, tenendo ben presente che la sostenibilità è, a tutti gli effetti, una proprietà della

mescola e deve entrare a pieno titolo nel bilancio prestazionale.

LE SOLUZIONI DI GIBITRE INSTRUMENTS

La sostenibilità, nell’ambito della gomma, non riguarda solamente le materie prime utilizzate per la produzione

Mauro Belloni di Gibitre Instruments si è soffermato sull’aumentata richiesta di controllo da parte delle aziende dovuta all’inserimento di prodotti riciclati nei processi produttivi.

dei manufatti, ma anche macchinari e attrezzature, in particolare quelle di laboratorio, come Mauro Belloni di Gibitre Instruments ha evidenziato nella sua relazione. Partendo dalla struttura dell’azienda, che dispone di impianti fotovoltaici, di isolamento termico e illuminazione LED dei reparti, è stato messo l’accento sul sistema di gestione interna paper-free, che investe la logistica, gli ordini e le offerte, il sistema qualità ISO 7025 e la generazione e l’uso dei certificati di taratura. In funzione dell’aumento delle necessità di controllo per l’utilizzo di prodotti riciclati, Gibitre aiuta i clienti supportando lo sviluppo di tecnologie per l’ottimizzazione dei relativi processi di controllo. La sostenibilità, relativa all’utilizzo degli strumenti di laboratorio, si concretizza nel miglioramento del comfort dell’operatore che, grazie alla nuova generazione di strumenti DRIVE, dispone di ergonomia di utilizzo, con dispositivi di segnalazione a distanza, riduzione dell’inquinamento acustico e facilità di manipolazione dei provini. Si mira poi a ridur-

Tima Musin di C.S.I. ha spiegato due possibili diversi approcci al tema della riduzione di emissioni dalla sbavatura criogenica.

re il consumo di prodotti e risorse, con l’ottimizzazione del consumo di liquidi per prove di invecchiamento, il miglioramento dell’efficienza termica per prove in temperatura e spegnimento e accensione temporizzate degli strumenti.

Le prove vengono eseguite eliminando la necessità di utilizzo di supporti cartacei, con l’archiviazione dei dati in database SQL unico, con generazione di report in formato digitale e con la possibilità di inviarli direttamente tramite e-mail.

Canale freddo MAP.crb SOLID

MONDOGOMMA

In chiusura Belloni ha ricordato che Gibitre Instruments sta sviluppando un progetto di stabilità per formalizzare un piano di sostenibilità e Strategia ESG e arrivare a una Carbon Footprint di prodotto.

I SISTEMI DI SBAVATURA

AUTOMATICA DI C.S.I.

Tima Musin di C.S.I. ha spiegato due possibili diversi approcci al tema della riduzione di emissioni dalla sbavatura criogenica: quello conservativo (riduci-riusa-ricicla) e quello radicale, garantito dal nuovo sistema di sbavatura automatica controllata MF-15L.

Il processo di sbavatura, essenziale nella produzione di guarnizioni, che si articola in sgrossatura (criogenica senza abrasivi), granigliatura (criogenica con abrasivi in policarbonato) e rettifica (senza azoto e con abrasivi minerali), presenta problemi di: costi, per azoto liquido, elementi abrasivi ed energia, tempi, per gestione esterna e per elaborazione interna; emissioni, riferite a consumabili, energia, logistica, scarto e pulizia.

È possibile, per risolverli in parte, adottare una politica di mitigazione conserva-

tiva in termini di riduzione, aumentando gli intervalli di cambio abrasivo e/o usando azoto liquido e abrasivi sostenibili, di riutilizzo, rigenerando abrasivi e usando azoto di scarico per raffreddare processi successivi, e di riciclo, differenziando gli scarti di polimeri diversi e usando abrasivi di materiali riciclati con dati ambientali dichiarati. Volendo essere drastici, come ha spiegato Musin, C.S.I. propone la soluzione della macchina innovativa MF-15L Macrofinishing, che offre un sistema di sbavatura automatica controllata. Questa macchina funziona, infatti, in automatico, senza azoto liquido e senza abrasivi, con cicli corti e con emissioni dichiarate, con maggiore trasparenza CSR (Corporate Social Responsibility) e facilità di reporting, consentendo di ottenere una decarbonizzazione di 300/400 tCO2eq (tonnellate di CO2 equivalenti) per anno, sulla base di un consumo di azoto liquido di 1.500/2.000 tonnellate/anno.

Entro giugno 2025 MF-15L Macrofinishing offrirà una dichiarazione certificata EPD (Environmental Product Declaration) degli impatti ambientali relativi al ciclo di vita del prodotto.

LA NUOVA GENERAZIONE DEL PROGRAMMA DI SIMULAZIONE DI SIGMASOFT

Burkhard Werner di Sigmasoft ha presentato la nuova generazione del programma di simulazione del flusso delle mescole nello stampo, che richiede relativamente poche informazioni grazie al database di numerosi materiali utilizzabili. SIGMA Engineering, fondata nel 1998 ad Aachen (Germany) è una consociata di MAGMA, società leader di tecnologia e mercato nella simulazione di colate di fonderia.

Werner ha innanzitutto presentato il core business dell’azienda, che consiste nello sviluppo del software SIGMASOFT® Virtual Molding, oltre alle vendite del software stesso, nell’addestramento degli operatori per il suo utilizzo (accademia SIGMA con corsi aziendali e individuali), nel supporto applicativo e progettuale per i clienti e nei servizi di simulazione (su richiesta). Dopo l’esemplificazione di ciò di cui il progettista deve tener conto per lo stampaggio di un manufatto (tipo di polimero, temperature, pressioni e grado di vulcanizzazione), è stato presentato il caso pratico

Burkhard Werner di Sigmasoft ha presentato la nuova generazione del programma di simulazione del flusso delle mescole nello stampo.

dello stampaggio di un dischetto di tenuta, partendo dalle caratteristiche di riempimento della singola cavità, per arrivare alla definizione delle azioni necessarie per ottenere uno stampaggio ottimale con 78 cavità. Davvero interessanti sono stati gli esempi di simulazione, illustrati con immagini chiare e comprensibili, che hanno ben evidenziato la differenza fra simulazione di riempimento dello stampo e stampaggio virtuale, dal momento che SIGMASOFT® Virtual Molding può creare più di un semplice gemello digitale dello stampo a iniezione, consentendo di operare virtualmente su molti cicli di produzione con reali impostazioni della macchina.

CSRD E FINANZA DI TRANSIZIONE: IL

TEAM ESG DI AZIMUT

L’ultimo aspetto affrontato durante il Rubber Day, grazie all’intervento di Raffaella Sommariva di Azimut, è quello sulla direttiva CSRD (Corporate Sustainability Reporting Directive) e sul modo in cui questa riguarda e riguarderà le aziende della filiera della gomma, ridefinendo il modo in cui devono rendicontare i propri impatti am-

bientali, sociali e di governance (ESG).

La CSRD, pubblicata in Gazzetta Ufficiale il 10 settembre 2024, infatti, segna una svolta epocale e introduce nuovi standard di rendicontazione di sostenibilità (ESRS), obbligando le imprese a fornire dati più dettagliati su emissioni, strategie di riduzione dell’impatto ambientale e obiettivi di lungo termine. Ma non si tratta solo di un semplice obbligo burocratico: questa direttiva ridefinisce il ruolo della tesoreria aziendale, che diventa un attore centrale nel sostenere la transizione verso un modello più sostenibile.

L’introduzione della CSRD si inserisce in un quadro normativo più ampio che punta a rendere il settore finanziario un motore della transizione ecologica.

Il SFDR (Sustainable Finance Disclosure Regulation) impone agli investitori e agli asset manager di rendicontare la loro impronta di carbonio, garantendo maggiore trasparenza sugli impatti ambientali degli investimenti.

La MiFID II, normativa sui mercati finanziari, ora include la sostenibilità tra i fattori da considerare nelle strategie di investimento,

richiedendo di integrare le preferenze ESG dei clienti. In pratica, chi investe dovrà essere sempre più consapevole delle emissioni generate dalle aziende e degli impatti ambientali dei loro portafogli finanziari. Per comprendere meglio le implicazioni della CSRD, è fondamentale distinguere le diverse categorie di emissioni: Scope 1 - emissioni dirette generate dalle attività aziendali, come il consumo di carburanti; Scope 2 - emissioni indirette legate all’energia acquistata dall’impresa; Scope 3emissioni indirette lungo tutta la catena del valore, che includono trasporti, materie prime, rifiuti, viaggi aziendali e perfino l’uso finale dei prodotti venduti.

Le emissioni Scope 3, in particolare, rappresentano una sfida per molte aziende, perché coinvolgono anche fattori esterni, come fornitori e clienti, rendendo la loro misurazione e riduzione un compito complesso ma necessario.

L’entrata in vigore della CSRD avverrà in più fasi. Nel 2025 le prime a dover rispettare i nuovi obblighi saranno le grandi aziende con oltre 500 dipendenti. Dal 2026 la normativa si estenderà alle imprese con alme-

Raffaella Sommariva di Azimut ha spiegato in che modo la direttiva CSRD (Corporate Sustainability Reporting Directive) impatta ed impatterà sulle aziende della filiera della gomma.

no 250 dipendenti. Nel 2027 sarà il turno delle PMI quotate in borsa. Nel 2029 anche le multinazionali con attività nell’UE e un fatturato superiore a 150 milioni di euro dovranno adeguarsi.

In totale, oltre 50.000 imprese saranno coinvolte direttamente, senza contare quelle della filiera che dovranno fornire dati per supportare la rendicontazione delle grandi aziende.

Il team ESG di Azimut, responsabile del progetto CSRD, ha una lunga esperienza nei mercati finanziari e nell’integrazione dei criteri di sostenibilità negli investimenti. Il loro obiettivo è sviluppare strumenti e metodologie per aiutare le aziende a navigare in questo nuovo scenario, trasformando gli obblighi normativi in opportunità di crescita e innovazione.

Le imprese che sapranno adattarsi rapidamente non solo eviteranno rischi normativi, ma potranno accedere più facilmente a finanziamenti sostenibili e migliorare la loro competitività. La finanza, quindi, diventa uno strumento essenziale per guidare questa trasformazione, aiutando le aziende a costruire un futuro più responsabile e resiliente u

L’ecosistema di MIND Milano Innovation District

Rubber Day si è svolto presso MIND (Milano Innovation District), che come ha raccontato Diego Valazza di Lendlease nel suo intervento, è un ecosistema di innovazione nato con l’obiettivo di attrarre investimenti, favorire la ricerca e creare un ambiente sostenibile e tecnologicamente avanzato. Si tratta di un’area strategica a Milano che coinvolge attori pubblici e privati, puntando su settori chiave come le scienze della vita, la rigenerazione urbana e le nuove tecnologie. Il distretto si propone come un modello di collaborazione tra istituzioni, aziende e investitori e si sviluppa intorno a sei realtà chiave che fungono da motore per la crescita del distretto: Human Technopole, istituto leader nella ricerca sulle scienze della vita; Ospedale Galeazzi – Sant’Ambrogio, centro di eccellenza per la chirurgia ortopedica e la ricerca medica; Università degli Studi di Milano, campus scientifico all’avanguardia; Fondazione Triulza, rete di innovazione per il terzo settore; Federated Innovation™, ecosistema di aziende e istituzioni per lo sviluppo di soluzioni innovative; Politecnico di Milano, università di riferimento per ingegneria e innovazione tecnologica. Il distretto include un grande campus universitario che ospiterà 23.000 persone tra studenti, ricercatori e personale accademico, con 1.100 posti letto in residenze universitarie, oltre 18.000 mq di spazi per la didattica e 5.500 mq di aree verdi.

Valazza, Business Development Director di Lendlease, ha descritto le caratteristiche e potenzialità del Mind, il quartiere in cui il Rubber Day si è svolto.

Diego

Luci e ombre per l’industria italiana delle macchine per plastica e gomma

Per le circa 160 aziende associate ad Amaplast il 2024 si è chiuso con un calo del fatturato rispetto al 2023 di entità inferiore ai due punti percentuali. In base a tale risultato, l’associazione stima per il fatturato del comparto nel suo insieme una contrazione di tre punti rispetto al 2023, ma il settore si conferma resiliente e pronto ad affrontare le criticità che si presentano a diversi livelli.

Rallentamento moderato, ma solidità strutturale: è quello che emerge dal consuntivo 2024 relativo alle aziende associate ad Amaplast, elaborato dal Centro Studi Mecs anche in base all’andamento del commercio estero, con dati di fonte Istat. Secondo le rilevazioni dirette svolte dalla segreteria, per le circa 160 aziende as-

sociate il 2024 si è chiuso con un calo del fatturato rispetto al 2023 di entità inferiore ai due punti percentuali. Del resto, il rimbalzo post-pandemico era stato vigoroso e il segno più aveva caratterizzato il bilancio del triennio 2021-2023, dopo la contrazione tutto sommato contenuta (-3%) verificatasi nel difficile 2020. Invece, a fine 2024 il numero di addetti delle imprese aderenti all’associazione è risultato ancora in crescita, seppure di misura (+1% circa), a conferma dell’impegno delle aziende a rinnovare la propria struttura, per far fronte alle sfide sempre più complesse del contesto globale, sviluppando soluzioni tecnologiche all’avanguardia e orientate all’impiego di intelligenza artificiale nonché

Foto di kynny da

1 - La geografia delle forniture all’estero vede una debolezza del quadrante europeo, soprattutto in ambito Unione, una stagnazione delle Americhe e una buona performance dell’Asia.

di sistemi declinati in termini di servitizzazione.

UN SETTORE RESILIENTE

La performance realizzata dai soci Amaplast restituisce quindi il quadro di un settore resiliente e pronto ad affrontare le criticità che si presentano a diversi livelli.

In base a tale risultato, Amaplast stima per il fatturato del comparto nel suo insieme una contrazione di tre punti rispetto al 2023; le rilevazioni puntuali ed elaborate per geografia, dimensione aziendale, tipologia di macchinari, settori applicativi verranno sintetizzate nell’Indagine Statistica Nazionale che sarà pubblicata a fine giugno, in occasione dell’assemblea dei soci.

L’EXPORT TIENE

Nonostante i ben noti e sempre più numerosi fattori geopolitici che minacciano la stabilità economica globale, questo importante segmento della meccanica strumentale italiana ha ancora una volta limitato le perdite grazie alla tenuta delle esportazioni che, per il quarto anno consecutivo, hanno registrato un incremento, seppure contenuto al +1,5%, con un valore complessivo di 3,62 miliardi di euro.

Le vendite all’estero hanno realizzato un balzo nell’ultimo trimestre dell’anno e in particolare nel mese di dicembre, comportando così la necessità di rivedere al rialzo le precedenti stime ipotizzate in base al trend registrato fino a settembre.

MERCATO INTERNO IN SOFFERENZA

La discreta performance dell’export (che assorbe circa tre quarti della produzione) controbilancia un mercato interno decisamente in affanno, condizione confermata anche dal calo di quasi sette punti dell’import – che supera appena il miliardo di euro – più accentuato di quello già registrato un anno fa; le imprese italiane clienti faticano a programmare e attuare gli investimenti strutturali di cui necessitano per acquisire quell’innovazione tecnologica che consentirebbe di migliorare la competitività dei sistemi produttivi. Situazione questa causata anche dai ritardi nell’emanazione dei decreti attuativi di Industria 5.0, anche se gli interventi di semplificazione auspi -

cati e annunciati più recentemente dovrebbero facilitare l’applicazione delle misure e l’accesso ai fondi.

IL DETTAGLIO DEI MERCATI

L a geografia delle forniture all’estero a livello macro vede una debolezza del quadrante europeo, soprattutto in ambito Unione, una stagnazione delle Americhe e una buona performance dell’Asia.

Più nel dettaglio dei singoli e più importanti mercati, si osserva una flessione delle forniture alla Germania – peraltro decisamente contenuta (-2% circa) se rapportata alla grave crisi economica e industriale del Paese – che si conferma comunque prima destinazione assoluta del Made in Italy di settore.

I l trend risulta ancora più confortan -

Figura
Foto di Vital Hil da iStock.

te se paragonato ai risultati ottenuti dai costruttori tedeschi, che nel 2024 hanno registrato un crollo delle vendite e della raccolta ordini interna nell’ordine del 30%.

A ltri mercati europei di rilievo che bene avevano fatto negli ultimi anni, come la Spagna e la Romania, hanno segnato una battuta d’arresto (rispettivamente -6% e -20%), e la Polonia ha registrato un ulteriore arretramento (-19%). Ancora in crescita, invece, la domanda dalla Turchia (+15%), nonostante il continuo sviluppo della locale industria costruttrice.

D a oltreoceano arrivano segnali contrastanti, a cui si aggiunge il più recente allarme provocato dalle misure protezionistiche (soprattutto dazi) minacciate, attuate, sospese e rilanciate dall’Amministrazione Trump. Nel 2024, rispetto al 2023, l’export italiano di macchine per plastica e gomma verso gli Stati Uniti (secondo sbocco commerciale assoluto) ha registrato una flessione di quattro punti ma occorrerà attendere i prossimi

mesi per valutare l’effetto delle eventuali nuove imposizioni tariffarie. Il Messico ha invece messo a segno una crescita, che si va a sommare a quella ben più consistente verificatasi negli anni precedenti; il Paese è però legato a doppio filo all’ingombrante vicino e i suoi programmi di investimento ne sono condizionati.

P iù a sud, spicca la performance eccezionale dell’export verso il Brasile: +86% rispetto al 2023, fino a un valore di oltre 120 milioni di euro, record storico assoluto, con quote rilevanti di macchinari ad alto contenuto tecnologico.

S ul fronte asiatico, i due principali mercati riservano risultati più che soddisfacenti per gli esportatori italiani: infatti, sia le forniture alla Cina sia quelle all’India mettono a segno un incremento di 15 punti sul 2023.

TIPOLOGIE DI MACCHINE

D al punto di vista delle tipologie di macchine per la trasformazione primaria che maggiormente contribu -

iscono all’export italiano di settore, a fronte di un calo nell’ordine dei sette punti per quelle a iniezione e gli estrusori si nota l’ottima performance (+34%) delle macchine per soffiaggio, in funzione di maggiori consegne negli Stati Uniti, in Brasile, Regno Unito, Francia, Turchia, Polonia.

B uon andamento anche per le stampatrici flessografiche (5% sul totale e +5%) e per le presse (5% di quota e un robusto +59%) mentre gli stampi, che rappresentano un quinto del totale export chiudono con un ben poco soddisfacente -5%.

Q uanto alle previsioni per il 2025, i costruttori italiani hanno rilevato qualche segnale incoraggiante, peraltro anche dal mercato interno, già nelle prime settimane dell’anno, nonostante le crescenti tensioni internazionali.

U na vera e propria inversione di tendenza – o comunque una più netta stabilizzazione degli indicatori – potrebbe però concretizzar si non prima della seconda metà dell’anno. u

Figura 2 - Export italiano di macchine per plastica e gomma verso i primi 10 mercati di destinazione (gennaio-dicembre 2024; milioni di euro; Δ% 2024/2023).

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Pneumatici di ricambio: vendite in aumento nel quarto trimestre

Quarto trimestre positivo per le vendite degli pneumatici di ricambio in Europa in tutte le linee di prodotto. Leggero calo, nell’anno, solo per autocarri e autobus.

L’ Associazione Europea dei Produttori di Pneumatici e articoli in Gomma (ETRMAEuropean Tyre & Rubber Manufacturers’ Association) ha pubblicato i dati relativi alle vendite degli associati in Europa nel quarto trimestre (Q4) e nell’intero 2024 nei settori degli autoveicoli (consumer: autovetture, SUV

e veicoli commerciali leggeri), degli autocarri e autobus, delle macchine agricole e in quello delle moto e degli scooter.

S econdo Adam McCarthy, Segretario Generale dell’associazione, dopo l’andamento negativo del 2023 (rispetto al 2022), che aveva fatto registrare un calo dell’8% nel segmen -

to consumer e del 17% in quello degli autocarri, il quadro che ne risulta è complessivamente positivo nel trimestre e nell’anno, se si considera che nei dodici mesi solo gli autocarri e gli autobus hanno fatto registrare una flessione, peraltro leggera. È da dire, comunque, che i volumi di entrambi i segmenti sono ancora a livel -

Figura 1 – Vendite di pneumatici di ricambio nel 2024.

li inferiori, rispettivamente del 3,5% e del 10,3%, a quelli pre-pandemia del 2019.

VENDITE IN AUMENTO

NEL SEGMENTO CONSUMER

L e vendite di pneumatici nel quarto trimestre 2024 sono aumentate, rispetto al 2023, in tutte le linee di prodotto soprattutto, come si è verificato nel terzo trimestre, grazie al significativo aumento del mercato delle gomme 4 stagioni che ha fatto da traino. Le vendite di queste gomme, infatti, hanno chiuso il trimestre ottobre-dicembre 2024 con il considerevole aumento del 18%.

C onsistente anche l’aumento delle gomme invernali, che sono cresciute del 15%, mentre quelle estive hanno fatto registrare un incremento dell’1%.

C omplessivamente, nell’ultimo trimestre dell’anno scorso, il mercato degli pneumatici di ricambio per autoveicoli è aumentato del 12%, con 56,516 milioni di pezzi venduti contro 50,683 milioni del quarto trimestre 2023.

N ell’intero 2024 sono stati venduti 223,267 milioni di pneumatici di ricambio per i veicoli consumer, con un aumento dei volumi del 5% rispetto a quelli realizzati nel 2023 con la vendita di 212,265 milioni di pezzi. A nche sull’incremento del mercato

nei dodici mesi ha influito l’evoluzione delle vendite delle gomme all-season, che hanno chiuso l’anno con un +16% di assoluto rispetto. P ositiva anche la variazione delle gomme invernali (+7%), mentre quelle estive, che hanno chiuso il quarto trimestre in crescita dell’1%, hanno accusato nell’anno una flessione del 2%.

AUTOCARRI E AUTOBUS BENE NEL TRIMESTRE, MA IN LEGGERA DISCESA NELL’ANNO

M ercato oscillante quello dei veicoli pesanti, che chiudono il periodo ottobre-dicembre del 2024 con un

aumento delle vendite e archiviano l’anno con una flessione, comunque lieve: a fronte di 2,763 milioni di pneumatici venduti nel Q4 2023, l’ultimo trimestre del 2024 viene archiviato con 2,882 milioni (+4%); nell’intero 2024, invece, il mercato cala dell’1%, con 11,295 milioni di vendite contro 11,390 milioni del 2023.

POSITIVO IL BILANCIO PER VEICOLI AGRICOLI, MOTO E SCOOTER

B ilancio decisamente positivo per gli pneumatici di ricambio per macchine agricole e quelli per moto e scooter.

L e vendite nel settore veicoli agrico -

li sono aumentate del 12% nel quarto trimestre 2024, con 152mila unità contro 136mila dello stesso periodo 2023, e del 5% nei dodici mesi, con i volumi cresciuti da 682mila unità dell’intero 2023 a 716mila.

N otevole l’aumento del mercato delle gomme di ricambio nel settore moto e scooter nel quarto trimestre, con le vendite salite da 978mila pezzi del Q4 2023 a 1,150 milioni nello stesso trimestre del 2024.

N ell’anno i volumi hanno registrato un incremento del 4%, con 9,026 milioni di unità vendute rispetto a 8,658 milioni del 2023.

PNEUMATICI DI PRIMO EQUIPAGGIAMENTO

I dati relativi alle vendite di pneumatici di primo equipaggiamento (Original Equipment – OE) nel 2024 mostrano un mercato in calo pressoché generale: il segmento consumer (autovetture, SUV e veicoli commerciali leggeri) ha accusato una flessione dell’8% e quello dei veicoli pesanti (autocarri e autobus) una contrazione ben più netta del 22%.

S econdo l’associazione, queste diminuzioni sono il riflesso del calo della produzione di veicoli che, nell’attuale contesto di incertezza economica e politica, si è verificato in tutta l’Europa. Nel 2024 la produzione dei veicoli leggeri è diminuita dopo una crescita significativa nel 2023; quella dei veicoli pesanti si è ridotta in misura più severa dopo due anni di crescita.

IMPORT IN EUROPA27 E UK

L a situazione riportata da Etrma si riferisce agli import in Europa27 e UK nei primi undici mesi del 2024 e mostra un aumento dell’import su tutti i fronti, settori e segmenti.

A uto e veicoli commerciali leggeri L e importazioni di pneumatici per questo settore (PCLT – Passenger Car and Light Truck) sono aumentate del 17% nel periodo gennaio-novembre del 2024 rispetto al 2023 e superano del 27% quelle registrate nello stesso periodo del 2019

I n totale, i volumi importati in Europa27 più UK dalla Cina sono aumen -

tati di oltre il 50% dal 2019, il che significa oltre 38 milioni di unità in più. Questi dati dicono che la Cina conserva stabilmente la sua quota di principale esportatore asiatico verso l’Europa27+UK, con volumi che superano il 71% di quelli importati globalmente da quest’area. C on un aumento del 32% rispetto al 2023 e una quota del 13,4%, l’import dalla Corea è il secondo dopo quello dalla Cina e consente a quella regione anche di essere, tra gli altri esportatori verso l’Europa, l’unico con una quota superiore al 4%. L e importazioni di pneumatici PCLT dal Giappone e dalla Tailandia sono diminuite come volumi e come quote, con queste ultime scese, rispettivamente, al 3,3% e al 2,9%. A nche le importazioni dall’India sono quasi triplicate dal 2019. N ei primi undici mesi del 2024 sono aumentate del 30% e la quota è salita all’1,8%. S econdo Etrma, l’aumento dell’import di pneumatici nel settore consumer dai paesi asiatici è dovuto a diversi fattori. Tra questi, in particolare, il forte aumento dal 2019 dei costi di produzione degli pneumatici in Europa rispetto a quelli in Asia, causato principalmente dal più alto costo dell’energia e della manodopera. L’aumento, in parallelo, dei tassi di inflazione e dei tassi di interesse ha

Figura 2 – Calo delle vendite di pneumatici OE.
Foto di Igor Radchenko da iStock.

spinto una parte dei consumatori ad acquistare pneumatici importati, più economici.

A utocarri e autobus

L e importazioni di pneumatici per

questa categoria di mezzi in EU27+UK da paesi extraeuropei sono aumentate del 3% nei primi undici mesi del 2024 rispetto allo stesso periodo del 2023 e superano anche del 23% quelle registrate nel periodo gennaio-novembre del 2019 . L a Tailandia si conferma principale esportatore con una quota del 30,1%, nonostante un calo della quota di

Figura 3 – Import di pneumatici autovetture e veicoli commerciali leggeri in EU27+UK da gennaio a novembre del 2024.

periodo gennaio-novembre 2024.

esportazione nello stesso periodo del 2023. L e importazioni dal Vietnam sono aumentate del 25% anno su anno e, in termini assoluti, sono cresciute di 1,1 milioni di unità dal 2019.

C on una quota del 23,5%, il Paese ha superato la Cina e ora è il secondo maggior fornitore asiatico di pneumatici in Europa. N el 2024 la Cina

ha aumentato i volumi esportati rispetto al 2023 e ha anche recuperato una parte della quota, salita al 20,8%. L a Corea e il Giappone, invece, hanno perso quota nel 2024 scendendo, rispettivamente, al 5,0% e al 4,5% dell’import totale registrato in Europa. I l calo di questi due fornitori ha consentito all’Egitto di salire al quarto posto nella gradua -

toria dei paesi extraeuropei esportatori di pneumatici in EU27+UK con una quota del 6,2% nel periodo gennaio-novembre 2024. I l Paese ha raggiunto questo risultato con una crescita delle esportazioni in Europa nei primi undici mesi partendo da un valore inferiore al 5% nel 2019 e superan do questa soglia nel periodo gennaio-novembre del 2024. u

Figura 4 – Import di pneumatici per autocarri e autobus nel

23ª

MECSPE: focus su transizione digitale ed energetica

La 23ª edizione di MECSPE, a Bologna dal 5 al 7 marzo, ha chiuso con 66.573 visitatori e più di 2.100 aziende presenti, riconfermandosi come punto di riferimento per il manifatturiero. L’edizione 2025 si è distinta per un forte focus sulla transizione ecologica e digitale.

Si è svolta a BolognaFiere, dal 5 al 7 marzo, la 23ª edizione di MECSPE, la fiera di riferimento per il manifatturiero, organizzata da Senaf. I 66.573 visitatori hanno potuto incontrare le oltre 2.100 aziende espositrici, visitare 13 saloni tematici e più di 100.000 mq di superficie espositiva. Con questi numeri, MECSPE si è confermata un’occasione

unica per esplorare le ultime innovazioni tecnologiche, confrontarsi con gli esperti del settore e scoprire nuove opportunità di crescita.

TRANSIZIONE ECOLOGICA E DIGITALE

L’edizione 2025 si è distinta per un forte focus sulla transizione ecologica

e digitale, dando ampio spazio anche al tema delle competenze necessarie per il suo sviluppo. Grazie al Piano Transizione 5.0, che con 6,3 miliardi di euro di incentivi spinge l’adozione di tecnologie avanzate, MECSPE ha offerto uno spazio privilegiato per discutere di temi quanto mai attuali come intelligenza artificiale, robotica collaborativa, digital twin e addi -

tive manufacturing, strumenti chiave per migliorare l’efficienza produttiva. D urante l’evento inaugurale si è sviluppato un talk sul tema della transizione digitale ed energetica durante il quale sono stati condivisi i dati dell’Osservatorio MECSPE sull’industria relativi al III quadrimestre 2024 con previsioni sul 2025, offrendo uno sguardo aggiornato sullo stato di salute delle imprese del settore, approfondendo temi come nuove tecnologie, sostenibilità e formazione.

IL PIANO TRANSIZIONE 5.0

G li incentivi del Piano Transizione 5.0, approvato lo scorso anno dal MIMIT, si confermano un fattore chiave per l’innovazione e la competitività delle oltre 526mila aziende attive del manifatturiero, uno dei settori chiave per l’economia nazionale. Proprio grazie alle risorse messe a disposizione del PNNR, 7 imprenditori su 10 affermano di aver effettuato investimenti che da soli non sarebbero stati in grado di affrontare o che avrebbero sviluppato in misura ridotta. La crescita deve quindi continuare grazie alle nuove misure 5.0 che affiancano alla transizione digitale quella

energetica, per una trasformazione del comparto in una direzione sempre più sostenibile ed efficiente.

LE INIZIATIVE SPECIALI

L’evento ha avuto anche un ricco programma di iniziative speciali, pensate per offrire ai visitatori un’esperienza immersiva e altamente formativa sulle principali innovazioni del settore, come per esempio l’Unità dimostrativa Piazza TMP: Dal granulo al prodotto finito, un’area dedicata al settore delle materie plastiche, che ha mostrato l’intero processo produttivo, dal granulo al prodotto finito, attraverso macchinari di ultima generazione e dimostrazioni dal vivo e la Linea di produzione elettronica, un progetto dimostrativo di Elettronica Italia, che ha evidenziato i processi avanzati di assemblaggio elettronico, dalla progettazione alla realizzazione di circuiti stampati, con focus su efficienza e innovazione tecnologica.

A ltri eventi significativi, specialmente in termini di innovazione e nuove tecnologie sono stati la Start Up Factory, un’area dedicata alle giovani imprese innovative, che hanno pre -

sentato soluzioni all’avanguardia per il settore manifatturiero, favorendo l’incontro con aziende consolidate e investitori interessati a nuove tecnologie e modelli di business e il Forum di Intelligenza Artificiale, un momento di confronto e approfondimento sulle applicazioni dell’AI nell’industria manifatturiera, con interventi di esperti e casi studio sulle opportunità offerte dall’intelligenza artificiale per migliorare la produttività e l’automazione industriale. I noltre, grazie alla collaborazione di ICE, Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane, la manifestazione ha accolto delegazioni di buyer da 11 Paesi: Algeria, Bosnia, Croazia, India, Messico, Polonia, Repubblica Ceca, Marocco, Turchia, Ungheria e Uzbekistan. Questa iniziativa ha creato nuove opportunità di business per gli espositori, permettendo di ampliare il proprio network attraverso un programma di matching, incontri d’affari one-to-one e attività di networking internazionale.

L’EDIZIONE DI NOVEMBRE A BARI

Prima dell’edizione 2026, che si terrà

il 4-6 marzo a B ologna, MECSPE tornerà a Bari dal 27 al 29 novembre 2025, presso la Nuova Fiera del Levante, un importante hub per l’innovazione e il business del Sud Italia. Questa edizione rappresenterà un’opportunità unica per le imprese del Mezzogiorno di connettersi con il panorama industriale nazionale e internazionale. L’evento

sarà articolato in saloni tematici che copriranno i principali settori dell’industria, con particolare attenzione all’innovazione tecnologica, alla digitalizzazione e alle strategie per un’industria sempre più sostenibile e competitiva.

Tra i focus principali dell’edizione barese, grande rilievo verrà dato alle opportunità di business per le PMI del Sud Italia,

con un’offerta espositiva mirata a supportare la crescita del settore manifatturiero locale, grazie a momenti di networking, incontri B2B e convegni con esperti del settore. Inoltre, sarà presente un’area dedicata a startup e giovani innovatori, per favorire l’integrazione di nuove tecnologie e competenze nel tessuto industriale del Mezzogiorno. u

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PRIMO LABORATORIO METROLOGICO ACCREDITATO PER IL SISTEMA OTTICO DI MISURAZIONE DIAMETRALE

UTPVision si conferma leader del settore nella produzione e distribuzione di soluzioni d’ispezione visiva. La sua gamma di prodotti e servizi si completa con l’accreditamento del proprio laboratorio metrologico di taratura da parte dell’ente di accreditamento indipendente ACCREDIA, garante della competenza, dell’indipendenza e dell’imparzialità del Centro UTPVision LAT 313

Le nostre domande

1.

Quello passato è stato un anno difficile per tutta una serie di variabili, dall’aumento improvviso dei costi dei noli marittimi - a cavallo fra 2023 e 2024 - fino alla disponibilità e prezzi delle materie prime: quali commenti potete fare in merito?

2.

L’entrata in vigore delle ultime sanzioni UE nei confronti di Russia e Bielorussia, alla fine di giugno 2024, e la conseguente mancanza sul mercato europeo delle materie prime di tale provenienza (principalmente gomme sintetiche e nero di carbonio), ha avuto un impatto sul vostro business?

3.

Le ultime direttive europee di lotta alla deforestazione e all’inquinamento (EUDR, PFAS etc.) hanno impattato o impatteranno direttamente anche sulla vostra azienda? Se sì, ritenete che ci possano essere ripercussioni negative sui prezzi delle materie prime?

4.

Esistono ormai, a disposizione degli utilizzatori, diverse materie prime alternative a quelle tradizionali, sia da fonti rinnovabili che da riciclo. Le state già trattando? Se no, ritenete possibile un loro efficace utilizzo a breve termine?

5.

Sia pure nell’attuale incertezza e nella impossibilità di fare previsioni sull’andamento del 2025, a causa delle ben note e critiche situazioni internazionali e del settore, che cosa vi aspettate o sperate che possa verificarsi in termini di disponibilità e prezzi delle materie prime?

Futuro incerto tra geopolitica e sostenibilità

Il 2024 è stato un anno particolarmente complesso, segnato da sfide logistiche, sanzioni internazionali e nuove normative ambientali. L’aumento dei costi dei noli marittimi e la riduzione della disponibilità di alcune materie prime hanno creato criticità nella supply chain, con ripercussioni sui prezzi e sulla competitività delle aziende europee. L’impatto delle sanzioni UE contro Russia e Bielorussia è stato variabile: alcune aziende, già preparate, non hanno subito effetti diretti, mentre altre hanno dovuto riorganizzare le proprie forniture, con difficoltà soprattutto nel reperimento di gomme sintetiche e nero di carbonio. Le nuove normative europee sulla sostenibilità, in particolare il regolamento EUDR sulla deforestazione, hanno acceso il dibattito nel settore. Molti operatori vedono in esse un’opportunità per migliorare la tracciabilità e la sostenibilità della filiera, ma segnalano anche un impatto sui costi e sulla burocrazia, con possibili rincari delle materie prime. L’industria sta esplorando l’uso di materie prime alternative, provenienti da riciclo o fonti rinnovabili, ma il passaggio a queste soluzioni incontra ancora ostacoli tecnici ed economici. L'adozione su larga scala appare possibile solo con incentivi adeguati e normative più incisive. Per il 2025, le aziende si aspettano un anno di transizione, segnato da incertezze geopolitiche e fluttuazioni dei prezzi. Il mercato europeo dovrà trovare un equilibrio tra sostenibilità, competitività e stabilità della supply chain.

Foto

Le risposte degli esperti

“Per i compounder è importante gestire materie prime delle quali conoscano l’impronta digitale”

A ZIENDA CHIMICA

M ILANESE

G iovanni Arnò

Amministratore

1.

I problemi sono sempre dietro l’angolo, la logistica ha una sua resilienza, a volte complicata sia da eventi geopolitici sia da lotte sindacali sparse nel globo, notizie che spesso non vengono raccolte dalla stampa, come scioperi portuali in India e Stati Uniti. A questo si aggiungono le speculazioni e balzelli altisonanti che si aggiungono nella filiera.

2.

Non ho notato terremoti, le sanzioni hanno una gestazione che consente al mercato di organizzarsi.

3.

I manuali di psichiatria dovrebbero aggiornarsi sullo sviluppo di processi neurali autodistruttivi. La burocrazia è un costo sia di tempo che di risorse, si cerca di rimodellare il mercato sulla falsa retorica ambientalista quando tutti gli addetti ai lavori sanno bene che i capitolati si indeboliscono tanto più si veicolano scappatoie green.

4.

L’inserimento nel mercato richiede diversi passaggi: una fattibilità tecnica ed economica. La ricerca è sempre benvenuta ma qui si sta cercando di attribuire un valore a nuove materie prime le quali intrinsecamente hanno dei problemi nella loro natura. Ad esempio, i polverini: oltre che essere ottenuti da mescole diverse subiscono trattamenti diversi. Per i compounder è importante gestire materie prime delle quali conoscano l’impronta digitale.

5.

Per la gomma naturale si cerca di moltiplicare le fonti, anche per sopperire a eventuali carenze di disponibilità per problemi climatici. Gli investimenti riguardano sempre più l’Asia in modo da operare una vera economia circolare, ovvero che la ricchezza parta e ritorni a loro. Per noi aumenti di prezzo. u

“Stiamo cercando di offrire un pacchetto di prodotti bio o riciclati sempre maggiore ai nostri clienti”

B RENNTAG

A lberto Francone

B usiness Manager Rubber Europe

South

1.

L’aumento dei noli e dei tempi di percorrenza delle tratte marittime hanno reso meno competitive le materie prime di origine asiatica, oltre ad aver causato notevoli ritardi negli arrivi. Questo contesto di mercato è stato particolarmente favorevole per le merci di produzione UE, riportando l’attenzione sulla necessità di avere una solida base di produzione europea di materie prime. In particolare, rappresentando principalmente case mandanti EU, siamo riusciti a operare sul mercato in modo continuo ed efficace. Essendo un’azienda leader nel settore della distribuzione, grazie alla nostra ampia struttura dislocata a livello globale, siamo riusciti a gestire al meglio le criticità del contesto in cui abbiamo operato.

2.

La nostra azienda per policy, già fin dall’inizio del conflitto in Ucraina nel 2022, aveva deciso di interrompere ogni tipo di relazione commerciale con Russia e Bielorussia quindi, a giugno 2024, non abbiamo subito alcun tipo di impatto.

3.

La normativa EUDR sicuramente impatta in modo significativo l’industria EU. Guardando in particolare al settore della gomma i prodotti maggiormente interessati saranno la gomma naturale e alcuni coadiuvanti di processo come acido stearico e stearati di origine vegetale. Ad oggi è difficile quantificare l’impatto economico. Sicuramente il rinvio dell’applicazione è stato importante per permettere agli addetti ai lavori di adeguarsi alle nuove richieste.

4.

Per Brenntag la sostenibilità e sicuramente un pilastro di primaria importanza nella strategia aziendale. Stiamo cercando di offrire un pacchetto di prodotti bio o riciclati sempre maggiore ai nostri clienti. Il nostro portafoglio comprende prodotti derivanti dal riciclo di pneumatici a fine vita come polverino (ottenuto tramite processo di disgregazione con getto d’acqua) e nero di carbonio da pirolisi oltre che materiali di origine vegetale come, ad esempio, la silice e la lignina. Riscontriamo sicuramente un crescente interesse che ancora fatica a tradursi in applicazione su larga scala.

5.

Riteniamo che il 2025 possa essere un anno di transizione segnato dall’incertezza legata alla situazione geopolitica attuale. In termini di disponibilità e prezzi, al momento, non prevediamo particolari tensioni. Stiamo puntando sullo sviluppo del portafoglio che aspira ad essere completo e pronto a soddisfare le esigenze dei nostri clienti seguendo i più recenti trend del mercato. u

“Eico Novachem è indirizzata alla ricerca di prodotti non solo innovativi, ma che seguano i clienti nel percorso di una filiera più sostenibile”

E ICO NOVACHEM

Daniele Girelli

Technical sales manager settore elastomeri

1.

Mentre la questione dei costi dei noli marittimi e dei tempi di navigazione tra Estremo Oriente ed Europa sono dipese da un fattore esterno e non prevedibile, la disponibilità di materiali e l'incremento dei prezzi potrebbe essere anche in parte dipeso, a nostro parere, dalle politiche speculative di alcuni produttori.

2.

Non siamo direttamente coinvolti poiché non abbiamo nel nostro portafoglio prodotti queste tipologie. Da quanto però risulta, a parte un riallineamento delle catene di fornitura e un leggero impatto sui prezzi, il sistema si è adeguato velocemente. Per non parlare del non quantificabile flusso di materie prime sotto embargo sfruttando le zone grigie: importazioni con triangolazione da Turchia, India.

3.

Ogniqualvolta entra in vigore una nuova restrizione vi è un impatto sulla attività di chi è coinvolto nella filiera delle materie prime. Nel caso delle due normative citate, la EUDR ci ha coinvolti maggiormente poiché abbiamo a catalogo molti derivati della oleochimica. In questo settore è stato evidente il legame tra introduzione e tempistica della normativa con l'impennata del prezzo dell'olio di palma, che ha trascinato tutti i prodotti collegati e derivati. Nel caso dei PFAS, per quanto ci compete, si è trattato soprattutto di incombenze di tipo burocratico. Tutte le normative e restrizioni che vengono man mano introdotte hanno più o meno un effetto sui costi, prezzi e mai in riduzione.

4.

Eico Novachem si è pro attivamente indirizzata alla ricerca di prodotti non solo innovativi, ma che seguissero i nostri clienti nel percorso di una filiera più sostenibile. In questo ambito proponiamo da tempo il PVB da riciclo, stiamo introducendo un sottoprodotto della produzione di cellulosa come attivatore di vulcanizzazione e nel campo degli agenti di processo sono ora disponibili le versioni sostenibili di alcuni prodotti tradizionali. In generale, e vista l'attuale congiuntura, ritengo che l'introduzione di queste tipologie di prodotti richiederà tempi più lunghi a meno di costrizioni normative.

Le nostre domande

1. Quello passato è stato un anno difficile per tutta una serie di variabili, dall’aumento improvviso dei costi dei noli marittimia cavallo fra 2023 e 2024 - fino alla disponibilità e prezzi delle materie prime: quali commenti potete fare in merito?

2.

L’entrata in vigore delle ultime sanzioni UE nei confronti di Russia e Bielorussia, alla fine di giugno 2024, e la conseguente mancanza sul mercato europeo delle materie prime di tale provenienza (principalmente gomme sintetiche e nero di carbonio), ha avuto un impatto sul vostro business?

3.

Le ultime direttive europee di lotta alla deforestazione e all’inquinamento (EUDR, PFAS etc.) hanno impattato o impatteranno direttamente anche sulla vostra azienda? Se sì, ritenete che ci possano essere ripercussioni negative sui prezzi delle materie prime?

4.

Esistono ormai, a disposizione degli utilizzatori, diverse materie prime alternative a quelle tradizionali, sia da fonti rinnovabili che da riciclo. Le state già trattando? Se no, ritenete possibile un loro efficace utilizzo a breve termine?

5.

Sia pure nell’attuale incertezza e nella impossibilità di fare previsioni sull’andamento del 2025, a causa delle ben note e critiche situazioni internazionali e del settore, che cosa vi aspettate o sperate che possa verificarsi in termini di disponibilità e prezzi delle materie prime?

5.

Purtroppo a fronte di un mercato sostanzialmente fermo, soprattutto per quanto riguarda l'Europa, e in attesa di chiarezza sulla situazione politica, ci si trova a confrontarsi con un mercato che fa poche previsioni. Non sono almeno al momento prevedibili situazioni di carenza di materie prime, a meno di situazioni particolari derivanti da politiche specifiche; mi viene in mente, per esempio, il Triossido di Antimonio e le decisioni delle autorità cinesi. u

Foto di pamirc da iStock.

“Anche il 2025 sarà un anno che obbligherà a una navigazione a vista. Non ci aspettiamo grandi fluttuazioni rispetto all’anno precedente, in termini di volume”

L AGORIO & DUFOUR

A mbrogio Dufour

A mministratore delegato

1.

L’impatto delle guerre in atto, tra Ucraina e Medio Oriente, hanno avuto un pessimo influsso sull’economia europea, danneggiando sia i dati di import che di export. Ma questo già da qualche anno. Nel caso specifico dei noli marittimi, l’impossibilità di utilizzare il canale di Suez, obbligando le compagnie a circumnavigare l’Africa, ha allungato i tempi e aumentato i costi, che sono tuttavia rimasti al di sotto dei livelli del 2021, considerato l’Annus Horribilis quando avevano sfondato la barriera dei 10.000 USD a FCL. Il mercato ha inizialmente sofferto ma in seguito è stato capace di assorbire tali aumenti. Per quel che riguarda i mercati a cui ci riferiamo (polimeri naturali e sintetici speciali dal Giappone) non abbiamo sofferto gravi mancanze di materiale.

2.

Per quel che riguarda i mercati su cui operiamo, non abbiamo avuto impatto diretto a seguito delle sanzioni aggiuntive. La nostra clientela ci ha fatto cenno di alcune grosse difficoltà nel reperire materiale (in particolare nerofumo dalla Russia), ma ci sembra di poter affermare, seppur indirettamente, che ancora una volta il mercato europeo è stato in grado di trovare valide alternative.

3.

I l regolamento EUDR ha avuto un grande ruolo nell’ultima parte del 2024, nell’ottica di una sua entrata in vigore il 01/01/2025. La gomma e il lattice naturale sono tra i materiali inclusi nella lista del regolamento. Molti clienti, avvalendosi dell’esenzione da tale regolamento per tutti i materiali immessi nel mercato UE fino al 31/12/2024, hanno anticipato gli approvvigionamenti, quindi abbiamo avuto un’impennata di ordini, seguita da una relativa calma all’inizio del 2025. Sorprendentemente la filiera a monte (i produttori) era molto più preparata della filiera a valle (istituzioni europee e consumatori). Ad ogni modo il repentino spostamento dell’entrata in vigore di un anno, ha calmato le acque per qualche tempo, ma ci aspettiamo una nuova fase “calda” da luglio 2025 in avanti. Sicuramente, al di là delle fisiologiche fluttuazioni stagionali, EUDR avrà un impatto sui prezzi, con premi sul prezzo standard che potrebbero andare dai 100 ai 300 euro/ton.

4.

Nonostante siamo al corrente da anni di tentativi più o meno riusciti di de-vulcanizzare la gomma, nel nostro settore (polimeri naturali e sintetici) non abbiamo sentito voci particolari su possibili alternative innovative.

5.

Come per il 2024, anche il 2025 con tutte le sue variabili sarà un anno che obbligherà a una navigazione a vista. Non ci aspettiamo grandi fluttuazioni rispetto all’anno precedente, in termini di volume. Il regolamento EUDR sarà l’aspetto più determinante, anche perché bisognerà sperare che ci sia materiale “compliant” sufficiente a soddisfare l’intera domanda europea. Inoltre, alla già delicata situazione internazionale si aggiunge il potenziale rischio di introduzione di dazi tra Europa e USA, che a seconda dei vari scenari potrebbe avere un impatto molto importante. u

“Novachem ha saputo diversificare e sviluppare nuovi mercati, ampliando le proprie opportunità di crescita anche in un contesto economico complesso”

N OVACHEM SA

Melissa Lobascio

Responsabile vendite

I talia e Far East Asia

1.

N onostante la diminuzione della domanda nel mercato europeo, riteniamo di poterci dichiarare soddisfatti dei risultati raggiunti nel periodo, grazie a strategie mirate e a un’attenta gestione del mercato. La nostra capacità di adattamento è stata fondamentale: Novachem ha saputo diversificare e sviluppare nuovi mercati, ampliando le proprie opportunità di crescita anche in un contesto economico complesso. Inoltre, l’ingresso di nuove risorse nel nostro team ha giocato un ruolo chiave nel raggiungimento di questi risultati, apportando competenze strategiche e nuove energie per affrontare al meglio le sfide future.

2.

Le nuove sanzioni UE contro Russia e Bielorussia, entrate in vigore a giugno 2024, non hanno avuto un impatto sul nostro business. Da sempre, infatti, non dipendiamo da materie prime di origine russa, in quanto siamo distributori ufficiali del carbon black Negroven, prodotto in Venezuela.

Per quanto riguarda le gomm e sintetiche, la lungimiranza e la strategia di diversificazione adottata dal nostro CEO, Liguori, ci hanno permesso di collaborare con diversi produttori. Questo approccio ci garantisce una presenza stabile sul mercato e una fornitura sicura, indipendentemente dalle restrizioni imposte dalle sanzioni.

3.

N ovachem è fortemente impegnata nell'attuazione del regolamento UE sulla deforestazione, collaborando con i fornitori per garantire la piena conformità entro i termini previsti. Stiamo raccogliendo e verificando tutti i dati necessari per tracciare l’origine della gomma naturale, assicurandoci che provenga esclusivamente da fonti sostenibili e certifi -

cate. Accogliamo con favore il periodo di introduzione graduale, che prevede 12 mesi aggiuntivi per le micro e piccole imprese, consentendo un'adozione più efficace delle nuove regole.

Q uesto tempo extra permette di affinare i processi di tracciabilità e certificazione, riducendo il rischio di disallineamenti. La nostra priorità è ridurre l’impatto ambientale e promuovere pratiche responsabili lungo l’intera filiera, contribuendo attivamente alla tutela delle foreste.

4.

Le nostre domande

1.

Quello passato è stato un anno difficile per tutta una serie di variabili, dall’aumento improvviso dei costi dei noli marittimia cavallo fra 2023 e 2024 - fino alla disponibilità e prezzi delle materie prime: quali commenti potete fare in merito?

2.

L’entrata in vigore delle ultime sanzioni UE nei confronti di Russia e Bielorussia, alla fine di giugno 2024, e la conseguente mancanza sul mercato europeo delle materie prime di tale provenienza (principalmente gomme sintetiche e nero di carbonio), ha avuto un impatto sul vostro business?

3.

Le ultime direttive europee di lotta alla deforestazione e all’inquinamento (EUDR, PFAS etc.) hanno impattato o impatteranno direttamente anche sulla vostra azienda? Se sì, ritenete che ci possano essere ripercussioni negative sui prezzi delle materie prime?

4.

Esistono ormai, a disposizione degli utilizzatori, diverse materie prime alternative a quelle tradizionali, sia da fonti rinnovabili che da riciclo. Le state già trattando? Se no, ritenete possibile un loro efficace utilizzo a breve termine?

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A d oggi, il passaggio a materie prime alternative da fonti rinnovabili o da riciclo procede ancora in modo lento e limitato. I compoundatori, infatti, non sono disposti a sostenere costi aggiuntivi legati all'origine "rinnovabile" dei materiali. Per quanto possa sembrare poco incoraggiante, l’utilizzo di materiali rigenerati, polverini e componenti riciclati resta un tema su cui l’UE deve ancora intervenire con incentivi concreti e sgravi fiscali. Senza misure di supporto adeguate, è difficile immaginare una diffusione su larga scala di queste soluzioni nel breve termine. Negli ultimi mesi abbiamo avviato un'azi one commerciale per l'utilizzo di mescole di scarto provenienti dal settore dei pneumaticisti in LATAM. Purtroppo, notiamo che molti clienti europei sono restii ad avvicinarsi a "scarti di questo tipo", spesso a causa di pregiudizi legati alla qualità e alla sicurezza.

5.

Sia pure nell’attuale incertezza e nella impossibilità di fare previsioni sull’andamento del 2025, a causa delle ben note e critiche situazioni internazionali e del settore, che cosa vi aspettate o sperate che possa verificarsi in termini di disponibilità e prezzi delle materie prime?

5.

L’incertezza attuale, sia a livello internazionale che nel settore, rende difficile fare previsioni certe sull’andamento del 2025. Alcuni fattori stanno influenzando la disponibilità e i prezzi delle materie prime, tra cui la chiusura di alcuni cracker europei e il contesto geopolitico attuale, che stanno determinando una riduzione dell’offerta. Inoltre, il trasferimento della produzione da parte di alcuni grandi produttori verso altri paesi sta modificando gli equilibri della supply chain globale.

N el caso in cui il mercato europeo, in particolare quello tedesco, dovesse registrare una ripresa, si potrebbe verificare un aumento della domanda, con possibili riflessi sui prezzi. Tuttavia, in uno scenario in cui le condizioni geopolitiche dovessero evolvere verso una maggiore stabilità, potrebbe esserci un allineamento tra domanda e offerta, con un impatto sui pre zzi più contenuto.

“I prezzi sono da considerarsi molto volatili e seguiranno l’andamento della domanda globale, che al momento è ancora imprevedibile per il 2025”

R ESINEX

A lberto Pancani

S ales Manager Elastomers

1.

Il 2024 è stato sicuramente un anno di sfide dove la domanda generale è calata notevolmente dal Q2, trascinata dalla forte crisi nel settore automotive, ma che pian piano ha coinvolto anche tanti altri settori legati al mondo dei polimeri, portando così a un anno decisamente sottotono. L’aumento dei noli marittimi e il lungo lead-time dall’Asia, nonché la riduzione dell’offerta da parte dei produttori principali e i prezzi sempre più alti hanno causato notevoli disagi su tutta la supply-chain europea sin dai primi mesi dell’anno, generando un malumore generale e forti pressioni per trovare le materie prime necessarie alla regolare produzione.

2.

Il nostro Gruppo non commercializzava materiale Russo con regolarità, ma solo su base spot, pertanto non siamo stati impattati dalle sanzioni avendo diverse altre alternative che ci hanno permesso la regolarità delle nostre offerte.

3.

La normativa EUDR avrà sicuramente un forte impatto su tutta la supply-chain europea causando un aumento dei prezzi delle materie prime importate e dei costi fissi per le aziende per la gestione delle nuove regole. Tutto ciò rischia di compromettere ulteriormente la competitività dell’Europa nei confronti di altre nazioni dove ovviamente la normativa non è applicata.

4.

Il nostro Gruppo distribuisce da diverso tempo polimeri plastici da riciclo post-consumer e post-industrial con molta attenzione sui nuovi metodi di feedstock da bio-massa. Le normative per il settore gomma non sono ancora sufficientemente forti da spingere gli elastomeri su questo orientamento e l’offerta da parte dei produttori principali è limitata, così come la domanda della clientela.

5.

S e la domanda rimane la medesima del 2024 non ci aspettiamo un deficit nella disponibilità, anche se in alcune aree del Far-East si riportano dei cali produttivi importanti (per esempio Indonesia), ma altri paesi hanno ribilanciato l’output generale con un forte aumento produttivo (per esempio la Costa d’Avorio). L’ago della bilancia è determinato dai futuri consumi del mercato cinese, che a seguito degli stimoli economici governativi potrebbero riprendere in maniera importante facendo mancare materia prima sui mercati. I prezzi sono da considerarsi molto volatili e seguiranno l’andamento della domanda globale, che al momento è ancora imprevedibile per il 2025. u

“Solo una molto ottimistica previsione di veloce fine dei dazi incrociati, unita al ritiro delle sanzioni da e verso la Russia, potrebbe cambiare lo scenario”

S.INT.A

Federico Doveri

S enior Sales manager

1.

L'anno passato non è stato dissimile dal precedente per quanto concerne l'oggetto della domanda, con i movimenti dei noli marittimi diventati oramai una variabile consuetudinaria di mercato e con un impatto non rilevante, mentre la disponibilità di lattice e gomma naturale non è stata mai un problema.

2.

La nostra azienda non si approvvigiona di materie prime di tale provenienza pertanto l'impatto è stato nel nostro caso nullo.

3.

L'entrata in vigore del Regolamento Europeo EUDR sulla deforestazione, rimandata al 1° Gennaio 2026, avrà sicuramente un forte impatto su tutte le aziende che a partire da tale data importeranno lattice e gomma naturale e su tutta la filiera di loro clienti a valle, con rincari che sono stimati almeno intorno al 10-20% rispetto ai prezzi attuali.

4.

Nel caso del lattice di gomma naturale al momento non esistono ancora fonti alternative all'albero della gomma (Hevea Brasiliensis). Sebbene negli ultimi anni si siano ottenuti risul-

tati scientificamente incoraggianti utilizzando il lattice proveniente dalle piante di Tarassaco e Guayule, tali risultati non sono ancora economicamente e produttivamente sostenibili, e probabilmente non lo saranno neanche a breve termine, se non per una produzione veramente di nicchia.

5.

Proprio perché tali situazioni internazionali a cui si è recentemente aggiunta l'aggravante della cosiddetta "guerra dei dazi" lanciata dalla nuova amministrazione americana hanno fortemente impattato sui consumi e sulla relativa domanda, non ci aspettiamo che i prezzi delle materie prime da noi trattate possano subire particolari variazioni al rialzo durante l'anno (al netto dell'impatto del Regolamento EUDR sopracitato). Solo una molto ottimistica previsione di veloce fine dei dazi incrociati, unita al ritiro delle sanzioni da e verso la Russia, potrebbe cambiare lo scenario. u

“Sulla scia del continuo sviluppo delle tendenze green stiamo valutando diverse materie prime, sia rinnovabili che da riciclo”

TORCHIANI

Ermes Veneri

Responsabile settore gomma

1.

Il 2024 è stato davvero molto critico per le situazioni citate, soprattutto all'inizio dell'anno, quando tutti speravano in una ripresa del mercato, speranza che è stata subito spenta dalla brutta sorpresa dell'aumento dei noli marittimi dal Far East, in particolare per le materie prime dalla Cina. La situazione critica del Golfo di Suez, che ha costretto quasi tutte le navi per l'Europa al periplo dell'Africa, ha allungato fino a tre mesi, se non di più, il tempo di approvvigionamento, considerando anche la carenza di navi e container, con l'utilizzo a volte di container vecchi e malconci e il pericolo di danneggiamenti delle merci contenute.

S i è arrivati spesso alla situazione, per cui il prezzo della materia prima imbarcata veniva deciso dal fornitore in base al costo del nolo in quel momento. In realtà non ci sono stati particolari problemi per la disponibilità delle materie prime, se non quelli legati ai ritardi dell'approvvigionamento, sempre a scapito degli utilizzatori, che dovevano aspettare a lungo i prodotti prima di poterli utilizzare, mentre i costi dei noli lievitavano fino a quattro, cinque volte rispetto a quelli della fine del 2023.

2.

L'impossibilità di importare carbon black e poliisoprene sintetico dai Paesi sanzionati ha avuto un impatto negativo sul nostro business ma, grazie agli ordini emessi ed evasi prima della fine di giugno, siamo riusciti ad assicurare ai nostri clienti la disponibilità di entrambi i prodotti fino alla fine del 2024.

Le nostre domande

1.

Quello passato è stato un anno difficile per tutta una serie di variabili, dall’aumento improvviso dei costi dei noli marittimia cavallo fra 2023 e 2024 - fino alla disponibilità e prezzi delle materie prime: quali commenti potete fare in merito?

2.

L’entrata in vigore delle ultime sanzioni UE nei confronti di Russia e Bielorussia, alla fine di giugno 2024, e la conseguente mancanza sul mercato europeo delle materie prime di tale provenienza (principalmente gomme sintetiche e nero di carbonio), ha avuto un impatto sul vostro business?

3.

Le ultime direttive europee di lotta alla deforestazione e all’inquinamento (EUDR, PFAS etc.) hanno impattato o impatteranno direttamente anche sulla vostra azienda? Se sì, ritenete che ci possano essere ripercussioni negative sui prezzi delle materie prime?

4.

Esistono ormai, a disposizione degli utilizzatori, diverse materie prime alternative a quelle tradizionali, sia da fonti rinnovabili che da riciclo. Le state già trattando? Se no, ritenete possibile un loro efficace utilizzo a breve termine?

5.

Sia pure nell’attuale incertezza e nella impossibilità di fare previsioni sull’andamento del 2025, a causa delle ben note e critiche situazioni internazionali e del settore, che cosa vi aspettate o sperate che possa verificarsi in termini di disponibilità e prezzi delle materie prime?

3.

Entrambe le direttive non hanno influito e non influiranno per ora sulla nostra attività, dal momento che le materie prime di nostra importazione non sono associate a pratiche di deforestazione illegale e non comprendono prodotti fluorurati.

4.

Sulla scia del continuo sviluppo delle tendenze green stiamo valutando diverse materie prime, sia rinnovabili che da riciclo. Allo stato attuale delle cose, tuttavia, riscuotiamo solo l'interesse degli utilizzatori, che le stanno provando in alcune formulazioni e/o manufatti, con il risultato che non si concretizzano poi i progetti avviati, a causa sia dei costi, rispetto alle materie prime tradizionali, sia della qualità dei risultati, in particolare riguardo alle caratteristiche fisico meccaniche e quindi alle prestazioni degli articoli ottenuti. Quasi sempre il commento in merito è che alcune materie prime seconde, quindi da riciclo, possono già essere utilizzate in specifiche produzioni selezionate, mentre quelle rinnovabili lo saranno quando i costi si abbasseranno e/o quando si sarà costretti a farlo.

5.

Attualmente il mercato è caratterizzato da un'accentuata incertezza e insicurezza sul futuro immediato, con aspettative poco positive per il medio e lungo termine. La perdurante crisi del settore automotive ne è la prova più evidente e, in pratica, si vive alla giornata in attesa di un cambio di rotta. L'altale -

nanza dei prezzi di molte materie prime fa sì che spesso l'utilizzatore faccia acquisti limitati alle necessità del momento e senza alcuna programmazione, situazione questa che si sta verificando ormai da molto tempo, e la ricerca di materie prime da paesi esportatori diversi dal passato (vedi carbon black dall'India piuttosto che dalla Cina) sta causando non poca confusione sul mercato. In definitiva, tutto sembra complicarsi per la mancanza di precise indicazioni di sviluppo da parte di un'economia globale avvelenata da guerre e dazi e, soprattutto, per l'incapacità di tradurre in pratica le buone teorie con una visione realisticamente chiara di un futuro, non condizionato da burocrazia ed egoistici interessi di parte. u

“Abbiamo dovuto adottare strategie più flessibili, rafforzare le relazioni con i fornitori e diversificare le fonti di approvvigionamento per mitigare i rischi”

1.

Sicuramente il periodo tra la fine del 2023 e l'inizio del 2024 è stato complesso per l'intero settore della gomma, con diverse sfide che hanno inciso sulla stabilità dei mercati. L’aumento improvviso dei costi dei noli marittimi ha avuto un impatto diretto sulla supply chain, causando difficoltà nella pianificazione delle consegne e aumentando i costi di approvvigionamento. Questo, a sua volta, ha influito sulla competitività e sui margini di profitto delle aziende. Sul fronte delle materie prime, la volatilità dei prezzi e la disponibilità limitata di alcuni materiali chiave hanno creato un ulteriore elemento di incertezza. Fattori come tensioni geopolitiche, problemi logistici e una domanda altalenante hanno reso più difficile la gestione delle scorte e la negoziazione di contratti di fornitura a lungo termine. Nel nostro settore, la capacità di adattarsi rapidamente a queste variabili è stata fondamentale. Abbiamo dovuto adottare strategie più flessibili, rafforzare le relazioni con i fornitori e diversificare le fonti di approvvigionamento per mitigare i rischi. In prospettiva.

2.

L’entrata in vigore delle ultime sanzioni UE contro Russia e Bielorussia ha sicuramente avuto un impatto significativo sul mercato europeo delle materie prime, in particolare per prodotti strategici come le gomme sintetiche. La conseguente riduzione dell’offerta ha portato a un aumento della pressione sulle fonti alternative, con un incremento della competizione per l’approvvigionamento e, in alcuni casi, un rialzo dei prezzi. Per quanto riguarda il nostro business, abbiamo dovuto adottare un approccio proattivo per mitigare questi effetti. In particolare, ci siamo concentrati su: ottimizzazione della supply chain – riducendo al minimo i rischi di interruzione; gestione strategica dei prezzi e delle scorte. In questo caso la volatilità dei prezzi ha reso necessario un monitoraggio costante del mercato per garantire competitività.

3.

Le recenti direttive europee sulla lotta alla deforestazione (EUDR) e alla riduzione dell’inquinamento (come le restrizioni sui PFAS) avranno sicuramente un impatto sul nostro settore, sia in termini di compliance normativa sia in termini di reperibilità e costi delle materie prime, in questo caso la gomma naturale. Queste normative potrebbero comportare un aumento dei costi di gestione perché impatteranno su: adeguamenti normativi e certificazioni; minore disponibilità di alcune materie prime; R&D e innovazione. La necessità di sviluppare alternative a materiali soggetti a restrizioni implica costi aggiuntivi in ricerca e sviluppo.

4.

Abbiamo già avviato diverse valutazioni e collaborazioni per l’integrazione di materie prime alternative nei nostri prodotti. Gomme sintetiche da fonti bio-based: da anni stiamo studiando polimeri derivati da fonti rinnovabili (es. bio-butadiene e bio-stirene) che possano garantire caratteristiche prestazionali comparabili alle gomme tradizionali, oggi la versione Bio polymer che sta crescendo maggiormente è quella basata sulla certificazione ISCC. Materiali da riciclo: il riutilizzo di scarti di produzione e il recupero di gomma da pneumatici a fine vita (ELT) sono temi di crescente interesse. Sebbene ci siano ancora alcune barriere tecniche e normative, stiamo monitorando gli sviluppi del settore. L’efficacia di queste soluzioni dipenderà dalla loro capacità di rispondere ai requisiti di performance richiesti dagli utilizzatori finali. Per alcune applicazioni, l’integrazione di materiali sostenibili è già possibile, mentre per altre servirà ulteriore innovazione. Nei prossimi anni, l’evoluzione della normativa europea e l’impegno delle aziende nella riduzione dell’impronta ambientale accelereranno l’adozione di queste alternative. Siamo pronti a collaborare con partner e clienti per testare e sviluppare soluzioni sostenibili che garantiscano qualità e competitività.

5.

Non è semplice ipotizzare le tendenze dei prezzi delle materie prime, così come la loro disponibilità durante il 2025, in quanto vi sono molteplici variabili che concorrono ad esse. Sarà pertanto necessario monitorare la situazione con molta attenzione insieme all’andamento del mercato. u

Foto di Sebastian Brock
Loeven da iStock.

“Vibiplast investe da sempre nello sviluppo di soluzioni meno pericolose e più ecologiche”

VIBIPLAST

Antonio Bissa General manager

1.

Desidero innanzitutto ringraziare la redazione de L’Industria della Gomma per questa opportunità. In un contesto così dinamico, affrontare i temi proposti sarà un’occasione per condividere una visione lucida e concreta delle sfide e delle opportunità che il settore della gomma sta attraversando. L'anno trascorso ha presentato sfide significative per l'intera filiera della gomma, con oscillazioni nei costi logistici e nella reperibilità delle materie prime. La situazione nel Mar Rosso, dove le tensioni geopolitiche hanno costretto le navi a circumnavigare l'Africa come ai tempi di Vasco da Gama, ha certamente contribuito a questo scenario idilliaco, impattando soprattutto nella prima parte dell'anno su tutti i beni importati. L'indebolimento della domanda del mercato nella seconda parte dell'anno ha contributo alla riduzione dei prezzi, che però si sono stabilizzati a una quota comunque superiore a quella del periodo precedente la crisi. E così, tra nuove rotte di approvvigionamento e sperimentazioni forzate, abbiamo imparato ancora una volta che la resilienza non è solo una parola alla moda, ma una necessità quotidiana.

2.

Le sanzioni UE contro Russia e Bielorussia hanno avuto un impatto trascurabile sul nostro business. Ma l’industria della gomma si è trovata a dover rimpiazzare fornitori chiave, con il nero di carbonio e alcune gomme sintetiche che sono diventati merce quasi più rara di un'offerta stabile sui mercati energetici.

3.

Le direttive europee come il REACH stanno già influenzando il settore da tempo, con periodiche restrizioni sulle sostanze chimiche. E rappresentano un chiaro segnale: l’industria deve accelerare sulla strada della sostenibilità. Ogni nuova regolamentazione porta con sé una serie di effetti collaterali, tra cui costi di conformità più alti e qualche mal di testa aggiuntivo per chi deve garantire la continuità produttiva. La direttiva europea EUDR rappresenta, senza ombra di dubbio, un ulteriore tassello nel mosaico di sfide che il legislatore, nella sua infinita saggezza, ha ritenuto opportuno predisporre per il nostro settore. Questa direttiva sulla deforestazione renderà il mercato della gomma naturale ancora più selettivo, con nuove certificazioni e controlli sulla tracciabilità che, inevitabilmente, faranno lievitare i costi. In sintesi: meno impatto ambientale, più impatto sui bilanci aziendali. Riteniamo, con misurato ottimismo, che queste normative pur gravando sui costi nel breve termine, offriranno un vantaggio competitivo a chi saprà adattarsi più rapidamente. Un po' come sostenere che la febbre alta, pur essendo spiacevole, ha il merito di eliminare alcuni patogeni.

4.

La sostenibilità è ormai un mantra, e le materie prime alternative non sono più un’utopia tecnologica, ma una realtà sempre più concreta. Tuttavia, la loro diffusione non è priva di ostacoli: costi elevati, stabilità delle forniture e compatibilità con i processi produttivi tradizionali sono ancora le principali sfide. Vibiplast ha già integrato diverse materie prime alternative nei suoi processi produttivi. Un esempio, nel settore dei cavi abbiamo già lanciato sul mercato una linea di prodotti che impiegano BIO polimeri e materie prime riciclate. Particolarmente stimolante è anche il nostro progetto ECO 101 -75 GE che propone una specifica lignina come antiossidante in alternativa al TMQ. L'utilizzo di bio-filler come la silice da lolla di riso, in sostituzione alla silice tradizionale o del nero di carbonio, rappresenta un altro esempio della nostra inclinazione all'innovazione. Allo stesso modo, stiamo valutando l’impiego di gomma sintetica bio-based, un’alternativa più sostenibile ai tradizionali polimeri di origine fossile. Con costi ancora decisamente superiori rispetto alle materie prime convenzionali e la loro diffusione resta più teorica che pratica. Del resto, per quanto queste soluzioni vantino indiscutibili meriti ecologici, è improbabile che il mercato le adotti su larga scala senza un intervento normativo che ne imponga l’utilizzo. Tuttavia, anche se alcune soluzioni sostenibili sono al momento più costose, non possiamo rinunciare alla tutela dell’ambiente e del nostro futuro.

5.

Formulare previsioni per il 2025 è un esercizio che richiederebbe doti divinatorie piuttosto che competenze manageriali. Tuttavia, con la dovuta cautela, ci permettiamo di sperare in una graduale normalizzazione. In uno scenario ottimista, potremmo assistere a una stabilizzazione dei prezzi delle materie prime, con una maggiore diversificazione delle fonti di approvvigionamento che mitighi le tensioni degli ultimi anni. In uno scenario meno roseo, invece, l’instabilità geopolitica continuerà a generare fluttuazioni e incertezze. Da non sottovalutare è il rapporto EUR/USD che negli ultimi 12-18 mesi ha mostrato una volatilità considerevole, oscillando in un range tra 1,03 e 1,12. Questa instabilità valutaria ha complicato ulteriormente la gestione degli acquisti di materie prime, considerando che gran parte delle commodities nel settore della gomma, chemicals compresi, sono quotate in dollari sui mercati internazionali. Ciò che è certo è che l’industria dovrà continuare ad adattarsi, magari con un’auspicabile maggiore indipendenza europea nella produzione di materie prime strategiche. Nel frattempo, la parola d’ordine rimane la stessa: flessibilità. Perché nel nostro settore, più che altrove, essere rigidi non è mai una buona strategia. u

Foto di pamirc da iStock.

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DALLE

Mescole Kraiburg per l'industria alimentare italiana

Il produttore ha ampliato il proprio portafoglio con mescole sviluppate specificamente per soddisfare i requisiti del mercato alimentare italiano. Queste mescole consentono di rispettare le rigorose normative stabilite dal Decreto Ministeriale italiano DM 21/03/1973.

Gummiwerk Kraiburg, produttore leader di mescole di gomma e silicone, ha ampliato il proprio portafoglio con materiali sviluppati specificamente per soddisfare i requisiti del mercato alimentare italiano. Queste mescole consentono ai produttori di materiali a contatto con alimenti – Materiali e Oggetti a Contatto con Alimenti (MOCA) – di rispettare le rigorose normative stabilite dal Decreto Ministeriale italiano DM 21/03/1973. La maggior parte delle mescole soddisfa anche i requisiti del FDA CFR 21 § 177.2600 statunitense.

MESCOLE ELASTOMERICHE SU MISURA PER IL MERCATO ALIMENTARE

Lo specialista tedesco delle mescole vanta una vasta esperienza nei compound elastomerici sviluppati per applicazioni a contatto con alimenti. In risposta alle nuove raccomandazioni del BfR tedesco (Bundesinstitut für Risikobewertung, Istituto Federale per la Valutazione dei Rischi) l'azienda si è già occupata intensamente dei severi requisiti del settore alimentare e li ha implementati in modo coerente in un portafoglio speciale. Le mescole per il mercato italiano vengono prodotte secondo gli stessi processi produttivi collaudati. I l

portafoglio, basato su NR, NBR, EPDM e FKM, copre una gamma di durezze comprese tra 50 Shore A e 87 Shore A, offrendo un’ampia versatilità d’impiego. Grazie a un’attenta selezione delle componenti della formulazione, Gummiwerk Kraiburg propone non solo mescole colorate, ma anche nere, conformi ai più severi requisiti normativi e idonee

alla produzione di componenti in linea con le disposizioni MOCA italiane.

MOCA: CONFORMITÀ PER PRODOTTI IN CONTATTO CON ALIMENTI –RESPONSABILITÀ E REQUISITI

I l Decreto Ministeriale del 21/03/1973 stabilisce le normative igieniche italiane per imballaggi, contenitori e utensili

Foto di Fahroni da iStock.

destinati al contatto con alimenti o sostanze per uso personale. Questo decreto funge da equivalente italiano delle raccomandazioni del BfR tedesco. Analogamente alla Raccomandazione XXI del BfR (e ad altri regolamenti relativi ai materiali a contatto con alimenti), il decreto del 1973 assegna la responsabilità della sicurezza dei materiali e degli oggetti destinati a contatto con alimenti ai produttori di manufatti. A livello dell'UE, il Regolamento (CE) n. 1935/2004 stabilisce il quadro normativo generale, imponendo che i materiali non rilascino sostanze negli alimenti in quantità e tipologia tali da costituire un pericolo per la salute umana. In assenza di una misura specifica per la gomma, le mescole utilizzate per la produzione di beni di consumo devono conformarsi alla rispettiva lista positiva nazionale e ai requisiti normativi nazionali previsti per tali prodotti. Gli articoli realizzati con questi compound devono essere presentati dal produttore a un istituto accreditato per i test obbligatori.

LTE Compuestos

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CONTROLLI PIÙ RIGOROSI

PER I BENI DI CONSUMO IN ITALIA

Con l’entrata in vigore del Piano Quinquennale nel 2023, l’Italia ha inasprito le normative sui materiali a contatto con alimenti. Q ueste misure mirano a rafforzare i controlli di conformità sui beni di consumo destinati al contatto con alimenti. La mancata osservanza

delle normative può comportare sanzioni severe, tra cui multe elevate e azioni di controllo più rigorose. L e mescole di Gummiwerk Kraiburg non solo rispettano gli standard normativi richiesti, ma offrono anche un'elevata affidabilità e durata per soddisfare le esigenze rigorose d ell’industria alimentare. u

Cologne (BS) - ITALY

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Mumbai - INDIA PARTNER

Foto di Adobe Stock.

Il Piano d’Azione Industriale per il Settore Automobilistico Europeo: facciamo il punto

Presentato dalla Commissione europea lo scorso 5 marzo, il Piano dispone di un finanziamento di 1,8 miliardi di euro e ha come obiettivo quello di delineare il futuro del settore con azioni concrete che ne garantiscano solidità, sostenibilità e capacità innovativa.

La Commissione europea ha presentato, lo scorso 5 marzo, il Piano d’Azione Industriale per il Settore Automobilistico Europeo, un documento sviluppato a seguito di un dialogo con gli stakeholder del settore.

L’obiettivo è delineare il futuro dell’industria automobilistica europea attraverso una serie di azioni concrete che ne garantiscano solidità, sostenibilità e capacità innovativa.

Per sostenere questa transizione, la Commissione metterà a disposizio -

ne 1,8 miliardi di euro. L’industria automobilistica rappresenta non solo un motore economico fondamentale per l’Europa, ma anche un pilastro della sua identità culturale.

A d oggi il comparto dell’automotive sta affrontando diverse sfide legate alla transizione ecologica, alla digitalizzazione e alla crescente concorrenza globale. Il futuro del settore sarà sempre più dominato dai veicoli connessi e autonomi, che richiederanno nuove infrastrutture e normative adeguate. Parallelamente a ciò si

aggiunge una forte dipendenza dalle importazioni di batterie e materie prime critiche che pongono nuove sfide in termini di competitività.

L a strategia delineata prevede dunque il potenziamento delle tecnologie legate ai veicoli connessi e dell’intelligenza artificiale, la riduzione delle emissioni di CO2 e l’incentivazione della mobilità sostenibile.

A l tempo stesso, viene posto l’accento: sulla necessità di garantire la resilienza e la competitività della catena di approvvigionamento; sulla dimen -

sione sociale che la crisi del settore automobilistico sta avendo; sulla sicurezza economica.

A ssogomma accoglie favorevolmente l’impegno europeo volto a promuovere un modello industriale che coniughi sostenibilità e innovazione. Tuttavia, l’associazione vede la necessità di una strategia politica che tenga conto di un concreto bilanciamento tra la promozione della sostenibilità ambientale e l’innovazione tecnologica.

S e da un lato è fondamentale perseguire, con una rigorosa regolamentazione, obiettivi ambientali ambiziosi, dall’altro non si può trascurare l’aspetto economico e sociale, per evitare il rischio di generare squilibri nel tessuto produttivo e sociale, compromettendo l’occupazione e la competitività delle aziende europee. L e normative che si delineano e le diverse soluzioni tecniche devono essere concretamente attuabili per evitare che restino mere dichiarazioni di intenti.

N ello specifico, quando si considerano i singoli componenti, è necessario tenere a mente la loro funzione

principale. Si pensi, ad esempio, agli pneumatici: questi non sono solo un componente essenziale del veicolo, ma anche un elemento determinante per le prestazioni dello stesso in termini di sicurezza, di impatto sull’ambiente e di consumo.

U n settore automobilistico competitivo richiede l’inclusione di tutti gli attori interessati dal sistema e, in questo, l’industria della gomma gioca un ruolo chiave, contribuendo con componenti essenziali, che non si limitano ai soli pneumatici, in una vettura sono mediamente presenti 70 kg di gomma, 35 kg circa di pneumatici e 35 kg di articoli in gomma come guarnizioni, profili, cuffie, materiale isolante, nastri autoadesivi, ecc. I n questo senso è fondamentale supportare la produzione europea e preservarne la competitività, assicurando una fornitura prevedibile e sicura delle materie prime critiche. Questo vale non solo per quelle necessarie alla transizione elettrica, ma anche per la gomma, in particolare quella naturale, materiale unico e insostituibile, che non può essere prodotto in Europa. La sua disponibilità dipende

da una catena di approvvigionamento globale che oggi è altresì regolata da normative rigorose sulla dovuta diligenza. U n altro aspetto cruciale per lo sviluppo del settore automotive è l’accesso ai dati a bordo veicolo. Per favorire soluzioni innovative e migliorare le prestazioni e la sicurezza dei veicoli, è essenziale intervenire tempestivamente con un quadro normativo specifico sul tema. Affidarsi esclusivamente ai principi dell’attuale Data Act potrebbe non essere sufficiente a dare la certezza normativa sulla proprietà e gestione dei dati prodotti nei veicoli, mettendo a rischio lo sviluppo di nuovi strumenti e tecnologie che potrebbero portare progresso e beneficio al settore e agli utenti finali. I n conclusione, le sfide ambientali devono essere affrontate con consapevolezza e pragmatismo, evitando una sovra regolamentazione. È fondamentale adottare un approccio olistico, che consideri sia gli aspetti ambientali che quelli legati alla sicurezza dei prodotti, garantendo un equilibrio tra innovazione, sostenibilità e competitività. u

Foto di pengyou91 da iStock.

NORMATIVE di Beatrice Garlanda

Il regolamento CLP si veste di nuovo

Il nuovo regolamento ha come obiettivo tenere il passo con la globalizzazione, gli sviluppi tecnologici e le nuove modalità di vendita, come le vendite online. Nonostante sia entrato in vigore il 10 dicembre 2024, la maggior parte delle disposizioni sarà applicabile dal 1° luglio 2026 o dal 1° gennaio 2027, in modo da garantire un tempo congruo ai fornitori per adeguarsi alle nuove norme.

La Gazzetta UE del 20 novembre 2024 ha pubblicato il regolamento (UE) 2024/2865 con il quale sono apportate modifiche sostanziali al regolamento CLP. Si vuole così rispondere alla necessità di tenere il passo con la globalizzazione, gli sviluppi tecnologici e le nuove modalità di vendita, come le vendite online.

O biettivo del nuovo provvedimento è il miglioramento della salute umana e l’ambiente.

A tal fine occorre che vi siano norme ottimizzate che le autorità di controllo possano applicare anche nei confronti di operatori economici al di fuori dell’Unione europea che

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vendono sostanze chimiche online ai consumatori dell’Unione. È necessario, pertanto, che vi sia un fornitore stabilito nell’Unione responsabile per ogni sostanza (o miscela) immessa sul mercato UE.

Tra le disposizioni del nuovo regolamento ricordiamo: l’introduzione di disposizioni specifiche per l’etichettatura digitale; i nuovi standard per le etichette pieghevoli; la regolamentazione delle stazioni di ricarica; le norme sulla classificazione di sostanze multi costituenti; le nuove disposizioni per la pubblicità e le vendite online; l’ampliamento delle categorie di pericolo.

T EMPI

I l regolamento in oggetto è direttamente applicabile. È entrato in vigore il 10 dicembre 2024. La maggior parte delle disposizioni, tuttavia, sarà applicabile dal 1° luglio 2026 o dal 1° gennaio 2027. È così dato un tempo congruo ai fornitori per adeguarsi alle nuove norme.

I n questa prima parte dell’articolo vogliamo offrire una panoramica delle principali modifiche apportate dal nuovo provvedimento al regolamento CLP.

T ITOLO I - QUESTIONI GENERALI

A rt. 1 (Scopo e ambito di applicazione)

Lo scopo del regolamento CLP, confermato dal regolamento (UE) 2024/2865, è, come visto sopra, quello di garantire un elevato livello di protezione della salute umana e dell’ambiente e della libera circolazione delle sostanze, delle miscele e degli articoli disciplinati dall’art. 4.

Al paragrafo 1 dell’art. 1 è aggiunta la lettera f) che prescrive l’obbligo per gli utilizzatori a valle, gli importatori e i distributori di cui all’art. 45, paragrafi 1 ter e 1 quater (introdotti dal nuovo regolamento e che vedremo in seguito), di trasmettere agli organismi designati conformemente all’allegato VIII, come modificato, informazioni utili per una risposta di emergenza sanitaria adeguata.

Art. 2 (Definizioni)

Sono aggiunte le seguenti definizioni:

- “stime della tossicità acuta” - valori numerici utilizzati per classificare le sostanze e le miscele in una delle quattro categorie di pericolo di tossicità acuta in base alla via di esposizione per via orale, cutanea per inalazione;

- “supporto dati” - un simbolo di codice a barre lineare, un simbolo bidimensionale o un altro mezzo di acquisizione automatica di dati di identificazione che può essere letto da un dispositivo;

- “r icarica” - l’operazione con la quale un consumatore o un utilizzatore professionale riempie un imballaggio con una sostanza o miscela pericolosa offerta da un fornitore nel corso di un’attività commerciale, a titolo oneroso o gratuito;

- “stazione di ricarica” - un luogo in cui un fornitore offre ai consumatori o agli utilizzatori professionali sostanze o miscele pericolose che possono essere comprate tramite ricarica, manualmente o tramite apparecchiature automatiche o semi automatiche.

Per questioni di facilità di lettura ricordiamo le seguenti definizioni, presenti sia nella vecchia che nella nuova versione del regolamento:

- “classe di pericolo” - la natura del pericolo fisico, per la salute umana o l’ambiente;

- “d ifferenziazione” - distinzione all’interno delle classi di pericolo in funzione della via di esposizione o della natura degli effetti;

- “a genzia” - agenzia europea per le sostanze chimiche istituita dal regolamento REACH.

A rt. 4 (Obblighi generali di classificazione, etichettatura e imballaggio)

I l testo modificato dispone che, se una sostanza è soggetta a classificazione ed etichettatura armonizzate in conformità del titolo V mediante una voce di cui all’allegato VI, parte 3, tale sostanza è classificata conformemente a tale voce e non è effettuata nessuna classificazione della sostanza stessa secondo il titolo II per le classi di pericolo e le relative differenziazioni o le forme o gli stati fisici figuranti in tale voce.

L a classificazione armonizzata si applica a tutte le forme della sostanza e suoi stati fisici, salvo diversamente disposto nell’allegato VI, parte 3.

Q ualora la sostanza non rientri in una voce di cui all’allegato VI, parte 3, la sua classificazione è effettuata ai sensi del titolo II per classi di pericolo, differenziazioni e forme o stati fisici.

A ll’art. 4, inoltre, è aggiunto il paragrafo 11 che dispone che una sostanza o una miscela è immessa sul mercato solo se un fornitore stabilito nell’UE, che è identificato sull’etichetta, nel corso di un’attività industriale o professionale soddisfa le norme del regolamento in esame per quanto riguarda la sostanza o la miscela in questione.

TITOLO II - CLASSIFICAZIONE DEI PERICOLI

A rt. 5 (Identificazione ed esame delle informazioni disponibili sulle sostanze)

I fabbricanti, gli importatori e gli utilizzatori a valle identificano le informazioni disponibili per determinare se la sostanza comporti uno dei pericoli fisici, per la salute o l’ambiente di cui all’allegato I, come modificato. Tra tali informazioni, il regolamento (UE) 2024/2865 cita i dati ottenuti da nuove metodologie di approccio.

L’art. 5 del regolamento CLP si arrichisce di nuove prescrizioni. In particolare, una sostanza contenente più di un costituente, sotto forma di un singolo costituente, un’impurezza identificata o un additivo per il quale sono disponibili le informazioni di cui sopra, è valutata utilizzando le informazioni disponibili su detti costituenti noti e sulla sostanza stessa. S alvo deroghe, per la valutazione di una sostanza contenente più di un costituente in relazione alle classi di pericolo “mutagenicità sulle cellule germinali”, “cancerogenicità”, “tossicità per la riproduzione”,“interferenza con il sistema endocrino per la salute umana” e “interferenza con il sistema endocrino per l’ambiente” di cui all’allegato I, il fabbricante, l’importatore e l’utilizzatore a valle utilizza le informazioni disponibili per ciascuno dei costituenti noti.

S i considerano le informazioni disponibili sulla sostanza stessa contenente più di un costituente se è soddisfatta una delle condizioni seguenti: a) le informazioni dimostrano proprietà mutagene sulle cellule germinali, cancerogene o tossiche per la riproduzione o proprietà d’interferenza con il sistema endocrino per la salute umana o per l’am-

biente; b) le informazioni rafforzano le conclusioni basate sulle informazioni disponibili sui costituenti della sostanza. Salvo deroghe, per la valutazione di una sostanza contenente più di un costituente in relazione alle proprietà di “biodegradabilità, persistenza, mobilità e bioaccumulo” nella classi di pericolo “pericoloso per l’ambiente acquatico”, “persistente, bioaccumulabile e tossico” o alle proprietà “molto persistente e molto bioaccumulabile” e “persistente, mobile e tossico” o alle proprietà “molto persistente e molto mobile” di cui all’allegato I, il fabbricante, l’importatore e l’utilizzatore a valle utilizza le pertinenti informazioni disponibili per ciascuno dei costituenti noti della sostanza.

S i tiene conto delle informazioni disponibili sulla sostanza stessa contenente più di un costituente se è soddisfatta una delle seguenti condizioni: a) le informazioni dimostrano proprietà di persistenza, mobilità e bioaccumulo o un’assenza di degradazione; b) le informazioni rafforzano le conclusioni basate sulle informazioni disponibili sui costituenti della sostanza.

A rt. 6 (Identificazione ed esame delle informazioni disponibili sulle miscele)

I fabbricanti, gli importatori e gli utilizzatori a valle di una miscela identificano le informazioni disponibili su una miscela o sulle sostanze che la compongono per determinare se la miscela stessa comporti uno dei pericoli fisici, per la salute o l’ambiente di cui all’allegato I. Tra le informazioni di cui tener conto il regolamento (UE) 2024/2865, innovando il testo precedente, annovera i dati ottenuti da nuove metodologie di approccio.

Foto di Dragon Claws da iStock.

I paragrafi 3 e 4 sono modificati. In particolare si dispone che, per la valutazione delle miscele in relazione alle classi di pericolo “mutagenicità sulle cellule germinali”, “cancerogenicità”, “tossicità per la riproduzione”, “interferenza con il sistema endocrino per la salute umana” e “interferenza con il sistema endocrino per l’ambiente” di cui all’allegato I, il fabbricante, l’importatore e l’utilizzatore a valle devono utilizzare le informazioni disponibili per le sostanze contenute nella miscela e non per la miscela stessa.

S e i dati sperimentali disponibili per la miscela stessa dimostrano una o più delle proprietà di cui sopra che non sono state identificate nelle informazioni disponibili sulla singola sostanza, anche tali dati sono considerarti ai fini della valutazione della miscela.

A nche per la valutazione di una miscela in relazione alle proprietà di “biodegradazione, persistenza, mobilità e bioaccumulo” nella classi di pericolo “pericoloso per l’ambiente acquatico”, “persistente, bioaccumulabile e tossico” o “proprietà molto persistenti e molto bioaccumulabili” e “persistente, mobile e tossico” o “proprietà molto persistenti e molto mobili” di cui all’allegato I, il fabbricante, l’importatore e l’utilizzatore a valle devono utilizzare le pertinenti informazioni disponibili per le sostanze contenute nella miscela e non per la miscela stessa.

A rt. 9 (Valutazione delle informazioni sui pericoli delle sostanze e delle miscele)

I fabbricanti, gli importatori e gli utilizzatori a valle di una sostanza o di una miscela valutano le informazioni identificate nei modi previsti dal titolo II, capo I, del regolamento CLP applicando i criteri di classificazione per ogni classe di pericolo o differenziazione di cui all’allegato I, in modo da accertare i pericoli che la sostanza o la miscela comporta. S i applica l’allegato VI, parte 3, in caso di classificazioni armonizzate delle sostanze.

I l regolamento (UE) 2024/2865 sostituisce i paragrafi 3 e 4 dell’articolo 9. Il testo, come modificato, stabilisce che, se i criteri di cui sopra non possono essere applicati direttamente alle informazioni identificate disponibili, i fabbricanti, gli importatori e gli utilizzatori a valle valutano basandosi sulla forza probante dei dati in base al giudizio di esperti secondo quanto disposto dall’allegato I, come modificato, considerando tutte le informazioni disponibili utili a determinare i pericoli della sostanza o della miscela e in conformità all’allegato XI del regolamento REACH. Nel valutare le informazioni sui pericoli delle miscele, i fabbricanti, gli importatori e gli utilizzatori a valle, se i dati sperimentali per la miscela stessa sono inadeguati o indisponibili, applicano ai fini della valutazione i principi ponte, cioè per miscele analoghe, elencati all’allegato I (punto

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1.1.3) e a ciascun punto delle parti 3 e 4 dell’allegato stesso. Se i principi ponte non possono essere applicati, i fabbricanti, gli importatori e gli utilizzatori a valle applicano gli altri metodi di cui all’allegato I, parti 3 e 4.

A rt. 10 (Limiti di concentrazione, fattori M e stime della tossicità acuta per la classificazione delle sostanze e delle miscele)

A nche l’art. 10 presenta una nuova versione. Innanzitutto enuncia, al primo paragrafo, che i limiti di concentrazione specifici e quelli generici sono limiti assegnati a una sostanza che indicano una soglia raggiunta o superata al di sopra della quale la presenza di tale sostanza in un’altra sostanza o in una miscela come impurezza, additivo o singolo costituente identificato determina la classificazione della sostanza o miscela come pericolosa.

I l fabbricante, l’importatore o l’utilizzatore a valle fissa limiti di concentrazione specifici se ci sono informazioni adeguate e attendibili dalle quali emerge che tale sostanza comporta un pericolo evidente quando è presente a un livello inferiore alle concentrazioni stabilite per ogni classe di pericolo nell’allegato I, parte 2 (pericoli fisici), o ai limiti di concentrazione generici stabiliti per ogni classe di pericolo nell’allegato I, parti 3 (pericoli per la salute), 4 (pericoli per l’ambiente) e 5 (pericoli supplementari).

I noltre i fabbricanti, gli importatori e gli utilizzatori a valle possono fissare un limite di concentrazione specifico per una sostanza in circostanze eccezionali, qualora risulti che un pericolo di una sostanza classificata come pericolosa non è evidente a un livello superiore alle concentrazioni stabilite per la rispettiva classe di pericolo di cui all’allegato I, parte 2, o superiore ai limiti di concentrazione generici di cui all’allegato I, parti 3, 4 e 5.

I fabbricanti, gli importatori e gli utilizzatori a valle stabiliscono i fattori M per le sostanze classificate come “pericolose per l’ambiente acquatico”, “tossicità acuta categoria 1” o “tossicità cronica categoria 1”.

I noltre stabiliscono stime di tossicità acuta per le sostanze classificate come tali da presentare un pericolo di tossicità acuta per la salute umana.

S i chiarisce che, per le classi di pericolo o relative differenziazioni armonizzate non sono stabiliti limiti di concentrazione specifici o fattori M per le sostanze riportate nell’allegato VI, parte 3, del regolamento CLP. Se, tuttavia, nell’allegato VI, parte 3, non è indicato un fattore M per le sostanze classificate come “pericolose per l’ambiente acquatico”, “tossicità acuta categoria 1” o “tossicità cronica categoria 1”,è determinato un fattore M basato sui dati disponibili per la sostanza in questione.

I noltre, per le classi di pericolo o le relative differenziazioni armonizzate non sono stabilite stime di tossicità acuta per le sostanze di cui all’allegato VI, parte 3, con l’indicazione di una stima di tossicità acuta.

N el determinare il limite di concentrazione specifico, il fattore M o la stima di tossicità acuta si tiene conto degli eventuali limiti di concentrazione specifici, fattori M o stime di tossicità acuta per la sostanza in questione che figurano nell’inventario delle classificazioni e delle etichettature.

Va anche osservato che i limiti di concentrazione specifica stabiliti dall’articolo 10 hanno la precedenza sui limiti di concentrazione di cui all’allegato I, parte 2 e sui limiti generici di cui all’allegato I, parti 3, 4 e 5.

S e una miscela contiene una sostanza classificata come pericolosa solo per la presenza di un’impurezza identificata, un additivo identificato o un singolo costituente identificato i limiti di concentrazione previsti dall’art. 10, par. 1, si applicano alla concentrazione dell’impurezza identificata, additivo identificato o singolo costituente identificato nella miscela. Se una miscela contiene un’altra miscela, i limiti di concentrazione si applicano alla concentrazione dell’impurezza identificata, dell’additivo identificato o del singolo costituente identificato risultante nella miscela finale.

A rt. 13 (Decisione di classificare le sostanze e le miscele)

S econdo la nuova versione dell’articolo in esame, se la valutazione effettuata ai sensi degli artt. 9 (valutazione delle informazioni sui pericoli delle sostanze e delle miscele) e 12 (casi che richiedono una valutazione ulteriore) indica che i pericoli associati alla sostanza o miscela corrispondono ai criteri di classificazio ne in una o più classi di pericolo o nelle relative differenziazioni di cui all’allegato I, parti da 2 a 5, i fabbricanti, gli importatori e gli utilizzatori a valle classificano la sostanza o la miscela o, se del caso, forme specifiche o stati fisici della stessa in funzione della/e rispettiva/e classe/i di pericolo o delle relative differenziazioni attribuendo: a) una o più categorie di pericolo per ogni rispettiva classe di pericolo o differenziazione; b) fatto salvo l’art. 21 (indicazioni di pericolo sull’etichetta), una o più indicazioni di pericolo corrispondenti a ciascuna categoria di pericolo attribuito c ome indicato dalla lettera a). u

Foto di Artur Wnorowski PhD da iStock.

Un Italiano “Fellow” dell’International Rubber Research and Development Board

L’ International Rubber Research and Development Board (IRRDB) ha ufficialmente nominato “Fellow” Sal vatore Pinizzotto, riconoscendo in questo modo il suo eccezionale contributo all’industria globale della gomma naturale. I l prestigioso riconoscimento viene assegnato a illustri scienziati e leader del settore che hanno dimostrato una dedizione e un contributo eccezionali al progresso del settore della gomma naturale e nel caso di Pinizzotto l’annuncio è stato fatto a seguito della riunione del consiglio di amministrazione dell’IRRDB tenutasi il 23 novembre 2024 presso il Royal Ambarrukmo Hotel di Yogyakarta, in Indonesia. S alvatore Pinizzotto, co-fondatore e attualmente amministratore delegato di Xida Communications, ha avuto un ruolo trainante nella promozione della sostenibilità, dell’espan -

sione del mercato e dell’innovazione nel settore della gomma naturale. I suoi sforzi sono stati determinanti nel promuovere le collaborazioni internazionali, lo sviluppo delle policy appropriate e nel plasmare il futuro del settore.

“S ono profondamente onorato di essere stato nominato Fellow dell’IRRDB”, ha dichiarato Pinizzotto. “L’industria della gomma svolge un ruolo cruciale negli sforzi globali per la sostenibilità e non vedo l’ora di continuare il mio lavoro con l’IRRDB e le parti interessate del settore per guidare l’innovazione, la sostenibilità e la crescita economica del settore”.

A bdul Aziz S.A. Kadir, Segretario Generale dell’IRRDB, ha sottolineato che questa nomina è un riconoscimento al suo sostegno incrollabile alle attività dell’IRRDB. Il Consiglio ha anche espresso la sua fiducia nella sua capa -

cità di assistere l’IRRDB nell’assicurare finanziamenti per programmi strategici volti a migliorare le condizioni di vita dei piccoli agricoltori e a migliorare la sostenibilità della catena globale del valore della gomma naturale. Nella sua brillante carriera, dove ha ricoperto ruoli di leadership in organizzazioni internazionali, tra cui il ruolo di Segretario Generale dell’International Rubber Study Group (IRSG) dal 2016 al 2022, Pinizzotto ha costantemente sostenuto politiche che allineano l’industria della gomma naturale agli obiettivi di sostenibilità globali. L a sua esperienza nella leadership strategica, nelle ricerche di mercato e nell’analisi dei dati di settore ha contribuito in modo significativo a plasmare le discussio ni internazionali sul futuro della gomma naturale e sulla sua integrazione nell’economia circolare. u

Nuovo stabilimento Engel in Messico

Con l’inaugurazione di un nuovo stabilimento produttivo a Querétaro, in Messico, Engel rafforza la sua presenza di mercato nelle Americhe, con l’obiettivo di garantire tempi di consegna più rapidi e una maggiore disponibilità di macchine per lo stampaggio a iniezione per i clienti di tutto il continente americano.

“Questa espansione ci consente di accelerare notevolmente l’avvio della produzione, garantendo una maggiore disponibilità delle nostre macchine per i clienti in tutta la regione”, afferma in una nota Stefan Engleder, Ceo del Gruppo Engel.

“I l Messico svolge un ruolo cruciale nella nostra strategia di produzione globale ed è un mercato chiave per la tecnologia dello stampaggio a iniezione”, aggiunge Vanessa Malena, Presidente di Engel Americas. “Con questo stabilimento, stiamo ampliando la nostra presenza produttiva locale e garantendo un’esperienza fluida per i nostri clienti, dalla produzione all’assistenza post-vendita”.

I noltre, l’impianto di Querétaro offre ampi spazi per future espansioni ed è progettato per supportare un flusso di produzione strutturato, garantendo la flessibilità necessaria per adattarsi alle evoluzioni della domanda di mercato. Oltre all’incremento della produzione, Engel sta anche ampliando il proprio organico. “Stiamo espandendo significativamente il nostro team per supportare le operazioni di produzione e il servizio clienti nella regione”, affer -

ma Nils Mayer, Direttore Generale di Engel Machinery Mexico. “Questo investimento non riguarda solo l’espansione dello stabilimento, ma anche il rafforzamento della nostra competenza e presenza nel mercato locale”. E ngel produrrà in questo stabilimento le serie e-mac (macchine elettriche di piccole dimensioni) e Wintec t-win (macchine idrauliche di grandi dimensioni con due piani), oltre a robot personalizzati e soluzioni di automazione.u

Eigenmann & Veronelli completa lo spin-off nella EV Produzione

Eigenmann & Veronelli (EV), azienda leader nella distribuzione di specialità chimiche e ingredienti alimentari con orientamento internazionale, ha completato lo spin-off delle proprie attività produttive nella EV Produzione S.r.l., segnando una svolta strategica per la nuova società che eredita un patrimonio di oltre 110 anni di esperienza.

Specializzata nella produzione di prodotti chimici per l’industria, con un fatturato di oltre 40 milioni di euro nel 2024, circa 90 dipendenti distribuiti nei siti produttivi di San Martino di Trecate (NO) e di Tradate (VA) e due centri di ricerca situati all’interno degli stessi stabilimenti, EV Produzione è ora un’unità indipendente con il proprio Consiglio di amministrazione.

Con una superficie complessiva di 75.000 mq, gli stabilimenti vantano una solida presenza in Italia, dove vengono prodotti: miscele, emulsioni, antischiuma, esteri,

saponi metallici e altre specialità chimiche essenziali per l’industria cosmetica, della gomma e delle materie plastiche, dei rivestimenti per superfici, della detergenza domestica e industriale, oltre a numerosi altri settori di applicazione. Gli impianti garantiscono versatilità operativa e supportano la qualità e l’innovazione dei prodotti a marchio EV, distribuiti dal Gruppo sul mercato nazionale e in oltre 45 Paesi nel mon-

do. Gli importanti investimenti, previsti dal nuovo piano industriale, garantiranno una combinazione di elevati standard e grande versatilità ai prodotti per offrire al mercato soluzioni innovative e all’avanguardia, sviluppate per far fronte alle attuali sfide ambientali. EV Produzione è al centro di questa evoluzione che porterà alla creazione di nuovo valore e sosterrà la crescita a lungo termine del Gruppo. u

Ecopneus: oltre 168 mila tonnellate di pneumatici fuori uso raccolti nel 2024

Il sistema di raccolta e riciclo dei PFU-Pneumatici Fuori Uso gestito da Ecopneus, la società senza scopo di lucro principale operatore della gestione dei PFU in Italia, chiude il 2024 con 168.034 tonnellate di PFU raccolte su tutto il territorio nazionale. R ispetto agli obiettivi di raccolta previsti dalla legge, calcolati sui quantitativi di pneumatici immessi nel mercato dalle aziende socie nell’anno solare precedente, la raccolta di Ecopneus si attesta al 110% per il 2024, raggiungendo pienamente gli obiettivi di raccolta straordinari fissati dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica per far fronte alle criticità del sistema di raccolta nazionale. Per dare un’idea dell’impatto di questa raccolta, la quantità di PFU gestita nel 2024, se disposta in fila, coprirebbe la lunghezza di circa 840.000

campi da basket 3×3 o l’equivalente di 252.000 piscine olimpioniche.

I l superamento del target, del 10%, è stato possibile grazie a una pianificazione efficiente e una rigorosa e trasparente gestione delle risorse economiche, senza che ci fosse un incremento del contributo ambientale versato dal cittadino che acquista uno pneumatico nuovo.

L a raccolta capillare ha visto soddisfare più di 45.000 richieste di prelievo presso gli oltre 18.500 punti di rigenerazione serviti in tutta Italia. Questo impegno si traduce in un impatto ambientale concreto: il riciclo dei PFU permette di risparmiare risorse naturali, ridurre le emissioni di CO2 e promuovere l’uso di materiali riciclati in settori come pavimentazioni sportive, asfalti e isolanti.

I l sistema di riciclo dei PFU gestito da

Ecopneus rappresenta un modello di economia circolare avanzato, in grado di ridurre il consumo di risorse naturali, abbattere le emissioni di gas serra e incentivare lo sviluppo di filiere industriali sostenibili. I materiali ottenuti dal riciclo trovano impiego in molteplici applicazioni, dalle pavimentazioni sportive ad alte prestazioni agli asfalti silenziosi e durevoli, dagli isolanti per l’edilizia agli arredi urbani, fino al recupero energetico.

L a gomma riciclata dai PFU è una risorsa di grande valore, sempre più richiesta a livello globale per la sua versatilità e sostenibilità. Ecopneus investe costantemente in ricerca e sviluppo, esplorando nuove applicazioni come il riciclo chimico e soluzioni innovative per l’industria, con l’obiettivo di sostenere ulteriormente il mercato della gomma riciclata. u

Premio Nazionale Franciacorta 2025 alla famiglia Oldrati

Il 1 marzo scorso Vanni Oldrati e tutta la famiglia Oldrati sono stati premiati al Premio Franciacorta 2025, riconoscimento di grande prestigio che celebra l’imprenditorialità, continuità generazionale e impegno sociale.

Tre i premi conferiti nel corso della cerimonia: Vanni Oldrati ha ricevuto il Premio Nobile Franciacorta per lo straordinario contributo dato al mondo imprenditoriale; Manuel, Attilio e Diego Oldrati sono stati insigniti del Premio Eredità d’Impresa per il continuo impegno nel passaggio generazionale e nell’evoluzione del Gruppo. La terza generazione, Giorgia ed Enrico Oldrati, è stata premiata con il Premio Speciale Franciacorta, un riconoscimento per il contributo nel portare avanti nuove sfide e ambizioni in linea con la storia e la tradizione familiare.

La storia di Vanni Oldrati inizia negli anni ’60 nella “Rubber Valley” tra le province di Bergamo e Brescia. È qui che nel 1964 fonda la Oldrati Guarnizioni In-

dustriali, una piccola impresa nata con grandi idee, ambizioni e potenzialità. Nel 1977 un grave incendio mette alla prova l’azienda, difficoltà che Vanni trasforma in opportunità, avviando i primi processi produttivi integrati e diversificando la gamma di prodotti, facendo dell’innovazione la chiave della crescita. I l 1991 con l’ingresso in società dei figli Manuel, Diego e Devid Attilio, vede la nascita ufficiale del Gruppo Oldrati e da quella data innovazione e crescita non si sono più fermate. Numerose sono le sfide e i traguardi che il Gruppo raggiunge, dall’espansione all’estero con siti in Slovacchia, Turchia, Brasile e Inghilterra, joint Venture in Est Europa e Asia, al lancio di Oldrati Ogreen, la prima gomma rigenerata ad alte performance che testimoniano la visione e l’ampiezza dell’internazionalizzazione del Gruppo. Nel 2024 il Gruppo Oldrati ha celebrato il 60° anniversario della fondazione, ricorrenza che non solo ha rappresentato un’occasione per riflettere sul percorso

storico intrapreso, ma che ha anche riconfermato l’impegno in innovazione e sostenibilità, temi da sempre al centro della visione aziendale.

Il 2024 è stato anche l’anno della Certificazione sulla Parità di Genere, un traguardo che ribadisce il continuo impegno in ottica di responsabilità sociale promuovendo una cultura aziendale improntata sul rispetto e la valorizzazione delle persone.

Oggi, il Gruppo Oldrati è testimone di continuità familiare con Giorgia ed Enrico, la terza generazione che consolida il successo di una family company che ha saputo rimanere saldamente ancorata ai valori quali innovazione, sostenibilità in un contesto in rapida evoluzione. Con questi riconoscimenti, il Gruppo Oldrati conferma il proprio impegno a proseguire con determinazione nel cammino di innovazione, sostenibilità e responsabilità sociale, ispirato a valori di famiglia che ne sono alla base, guardando con fiducia e ambizione al futuro.u

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