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Con oltre 200 presenze, e un sold out registrato sin da dicembre, si è svolto il 28 gennaio a Cascina Triulza il primo Rubber Day organizzato congiuntamente da L’Industria della Gomma e Assogomma. La giornata si è rivelata un’ottima opportunità di networking per le aziende che hanno preso parte all’evento.
28 MERCATO DELL’AUTO ANCORA IN CALO
A
DICEMBRE E NELL’ANNO
Nuova battuta d’arresto del mercato italiano dell’auto a dicembre e nell’intero 2024 dopo la ripresa registrata a giugno. Con un divario enorme tra veicoli venduti e veicoli prodotti, le prospettive per il settore nel 2025 non sono rosee.
FOCUS SILICONE
35
PERFORMANCE E FLESSIBILITÀ
Grazie alla sua resistenza a temperature estreme, alla corrosione chimica e alle radiazioni, il silicone si conferma un materiale essenziale per numerose applicazioni industriali, dal settore cosmetico al food & beverage, dalla chirurgia mininvasiva all’elettronica di consumo, fino all’automotive. La sua crescente diffusione spinge la necessità di soluzioni produttive sempre più performanti e flessibili, macchinari specializzati capaci di gestire la sua natura viscosa e adesiva con la massima precisione, nonché strumenti di test sempre più accurati e affidabili. Nelle pagine che seguono proponiamo alcuni esempi di queste soluzioni.
u BOY
STATE TECHNOLOGIES
u COATING TECHNOLOGY
u COLMEC
u COMET
u DGTS
u ENGEL
u FOR LAB ITALIA
u GIBITRE INSTRUMENTS
u JP-TECH
u KRAIBURG
u MAPLAN
STATE TECHNOLOGIES
u MESGO
u RP STAMPI
u REP-RPM
u RIVI MAGNETICS
u TSF
u WACKER
MENSILE DEGLI ELASTOMERI
E DEGLI ALTRI POLIMERI RESILIENTI
Dalle Aziende
54 ARBURG E SVERITAL
SOMMARIO
RAFFORZANO LA PARTNERSHIP ANCHE NEL SILICONE
Le due aziende potenziano l’offerta per le tecnologie di lavorazione del silicone e annunciano l’evento Flawless, in programma ad aprile 2025.
58 MOTORI IDRAULICI BOSCH REXROTH
PER UN MESCOLATORE APERTO DI COMERIO ERCOLE
Riduzione della potenza installata e maggiore sicurezza, minore ingombro e ridotta manutenzione: queste le caratteristiche vincenti di una macchina innovativa e dalle alte prestazioni, realizzata da Comerio Ercole per un committente italiano che vanta uno stabilimento produttivo negli USA, dove è in procinto di essere installato.
62 NOVACHEM INIZIA L’AVVENTURA NEGLI STATI UNITI
La società svizzera, specializzata nella distribuzione e nel trading di materie prime per il settore della gomma, ha aperto a gennaio una nuova sede nel Delaware, Stati Uniti. La nuova società collabora con due partner logistici: uno per il mercato del midwest con sede a Norfolk, Virginia, e il secondo a Orange, nello stato del Texas, per seguire il mercato del sud-ovest.
Assogomma informa
64 ACCORDO ASSOGOMMA-CONLEGNO PER SUPPORTARE LE IMPRESE NEGLI OBBLIGHI EUDR
L’accordo con il Consorzio Servizi Legno-Sughero è stato pensato per offrire alle imprese associate ad Assogomma un supporto operativo concreto, che possa facilitare l’adempimento degli obblighi imposti dalla normativa.
65 CATALOGO FORMATIVO ASSOGOMMA ACADEMY 2025
Formazione e innovazione per il futuro dell’industria della gomma: anche per il 2025, Assogomma Academy si propone come punto di riferimento per la formazione nel settore della gomma, al servizio delle Imprese.
News
66 IL TACCUINO
u Federazione Gomma Plastica: “Sostenibilità sì, ma senza compromettere la competitività”
u È nata Federazione Confindustria Macchine
u Argomm Group e Gapi Group: aggregazione industriale da oltre 220 milioni di euro
u Annunciate le date di Plast 2026
u Rubber Conversion ottiene la Certificazione Gold di sostenibilità Ecovadis
u Stampi e canali freddi: vendite record nel 2024 per Desma
u Düsseldorf ai blocchi di partenza per K 2025
72 GLI INSERZIONISTI DI QUE STO NUMERO
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54 16
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VENDITA, DISTRIBUZIONE E ASSISTENZA TECNICA PER GOMME SINTETICHE, LATTICI SINTETICI E PRODOTTI CHIMICI PER L’INDUSTRIA DELLA GOMMA
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Rassegna della stampa tecnica estera
DELLA 6PPD PER MEZZO DI UNA MIGLIORATA RESISTENZA ALLE FESSURE DA OZONIZZAZIONE CON MOLECULAR REBAR.
A. Krupp, K. Swogger, C. Bosnyac, Molecular Rebar Design, Austin, Texas (USA) - RUBBERWORLD, ottobre 2024, pag. 28-36.
Nel 2023 Molecular Rebar Design (MRD) ha ottenuto un riconoscimento dalla U.S. Environmental Agency (EPA) per l’utilizzo dei suoi nanotubi di carbonio, inteso a ridurre o sostituire la 6PPD nelle mescole per pneumatici, con lo scopo di ottenere una simile o migliore durata dello pneumatico con un minore impatto ambientale.
Gli antiossidanti amminici, come la 6PPD, vengono utilizzati per prevenire la degradazione delle catene polimeriche tramite l’ozonolisi che, se non prevenuta, fa sì che l’ozono crei ozonidi nelle mescole di gomma, che sotto sforzo si decompongono e rompono le catene polimeriche. Conseguenza di questa rottura è la formazione di microfessure, che si agglomerano per formare fessure più grandi, che nel tempo possono causare la rottura dello pneumatico. Negli ultimi anni è stato verificato che la 6PPD e i suoi sottoprodotti di reazione, come il 6PPD chinone, sono purtroppo la causa di morie di pesci, soprattutto salmonidi come il salmone Coho, con diversi gradi di tossicità.
Letter of the law
Di solito gli antiozonanti sono utilizzati insieme ad antiossidanti, come il TMQ (2.2.4-trimetil-1,1-diidrochinolina), e cere di vari pesi molecolari, ma questi prodotti non sono in grado di mantenere le qualità della mescola durante l’invecchiamento ad ozono senza la presenza di un antiozonante. Per questo motivo non è fattibile ridurre il negativo impatto ambientale degli pneumatici sulla vita acquatica con la rimozione della 6PPD dalla mescola, senza un ulteriore modifica della formulazione. Sulla scorta di significative raccolte di dati, MRD ha dimostrato che i suoi nanotubi di carbonio migliorano molto la resistenza degli elastomeri alla propagazione delle fessure, per cui si può ipotizzare che questa tecnologia, intesa a trattare gli effetti della ozonizzazione del polimero piuttosto che prevenire l’iniziale degradazione da ozono, sia un approccio esclusivo che elimina le relative microfessure da ozono e consente l’utilizzo di antiossidanti più sicuri, non contiene 6PPD ed assicura la durata del pneumatico, rispondendo alla preoccupazione ambientale sugli antidegradanti contenuti nel pneumatico.
Lo studio si occupa inizialmente dell’uso di Molecular Rebar (MR) in mescole per fianco pneumatico, al fine di eguagliare o superare le proprietà meccaniche in gioco. Le funzionalità rinforzanti esaminate in questa fase sono quelle di: NOMR, un nanotubo di carbonio multiparete
I più interessanti articoli usciti di recente sulle riviste tecniche internazionali specializzate e riguardanti materiali, applicazioni, processi, prove, misurazioni e destinati al settore della trasformazione della gomma. Letti e riassunti per voi dai nostri esperti.
(MWCNT) non ossidato e personalizzato; MR (MA776B), un MWCNT ossidato e personalizzato; APTES MR, un MWCNT ossidato e successivamente funzionalizzato con (3-amminopropil)trietossisilano (APTES) e a sua volta personalizzato.
Tutti questi gradi vengono utilizzati in una tipica mescola per fianco pneumatico, in cui l’aggiunta di MR richiede una riduzione dei livelli della obbligatoria carica, carbon black o silice, per mantenere o migliorare le proprietà fisiche richieste per una buona prestazione dello pneumatico.
Le prime prove condotte fanno scartare il grado APTES MR, che si rivela una funzionalità chimica non idonea per l’applicazione. Le prove successive con gli altri due gradi dimostrano che il corretto livello di carico è vicino a + 4.5 phr di MR, con la rimozione di - 13 phr di carbon black. In questa fase lo studio si focalizza su adsorbimento e deadsorbimento della 6PPD sul grado NOMR non ossidato e sul grado MR (MA776B) ossidato; entrambi i gradi sembrano non accelerare la migrazione della 6PPD dalla mescola.
Lo studio affronta quindi la sostituzione della 6PPD con MR per eliminare il cedimento della fessura: si tratta della parte più corposa e interessante della trattazione, che risulta troppo lunga e articolata per essere riassunta, per cui ne lasciamo la lettura a chi è interessato a rendersi conto della validità di utilizzo dei prodotti MR.
Riepiloghiamo quindi solo il risultato della sperimentazione, ossia che mescole per pneumatico, con l’utilizzo di MR e carichi addizionali di TMQ e cere protettive, microcristalline e paraffiniche, e assenza di 6PPD, manifestano una prestazione uguale o migliore nella prevenzione dei danni causati dall’ozono, senza alcuna perdita di proprietà meccaniche in paragone a mescole per fianco pneumatico tradizionali con 6PPD e carbon black come carica rinforzante.
I miglioramenti ottenuti riguardano modulo, resistenza all’abrasione, resistenza al rotolamento e caratteristiche intrinseche di robustezza. La combinazione di MR e antiossidante, in sostituzione della 6PPD, mostra una prestazione simile nelle caratteristiche di degradazione antiozono, con migliore durata nell’invecchiamento post ozono e una riduzione della formazione di fessure post ozono.
La soluzione di sostituzione della 6PPD, proposta dallo studio, è facilmente attuabile in caso di mescole per fianco pneumatico e lascia prevedere la sua applica-
zione in altre mescole di pneumatico, come quelle per battistrada. Molecular Rebar Design ha proposto la costruzione di un intero pneumatico, sulla base di questa soluzione, per testare la prestazione dello pneumatico in tutte le caratteristiche previste per soddisfare le richieste di sicurezza e prestazione.
PROVE E MISURAZIONI
VALUTAZIONE DELLE PROPRIETÀ DI USURA DI UN MATERIALE CON IL SISTEMA DI PROVA DELL’USURA UESHIMA FPS.
E. Britton, J. Slovensky, ACE Laboratories, Ravenna, Ohio (USA) - RUBBERWORLD, ottobre 2024, pag. 38-42.
Il successo della gomma è dovuto soprattutto alla sua flessibilità e durata e la sua intrinseca resistenza all’usura è generalmente una delle sue caratteristiche distintive. Per le applicazioni dinamiche la ricerca si è attivata da decenni per prolungare la durata dei manufatti e sulla resistenza all’abrasione continua a concentrarsi l’attenzione delle risorse tecniche
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dell’industria.
Tuttavia una delle più grandi carenze in quest’ambito continua a essere la correlazione fra le prove di laboratorio e quelle sul campo, che nel primo caso, grazie alle norme standard (ASTM, ISO etc.), producono dati comparativi che si possono usare per stabilire requisiti, che assicurino la qualità dei materiali, mentre, nel secondo caso, possono raccogliere, con sufficiente tempo e risorse spesso nel lungo periodo, dati sufficienti per correlare i risultati di laboratorio alla previsione della vita di servizio. Questi metodi tendono però a mancare della personalizzazione, necessaria al fine di generare un più consistente insieme di dati per comprendere i materiali in una varietà di condizioni, per cui tendono ad escludersi a vicenda nell’intento e nell’esecuzione.
Da parte sua il compoundatore ha il compito di valutare la resistenza all’abrasione di un materiale e il modo in cui le modifiche di una formulazione influenzano questa proprietà, parlando soprattutto di pneumatici, nastri trasportatori, rulli,
Trattamenti al plasma: Lipocer con HMDSO, Carbon Coating, Fluorurazione Lavaggio ad alta pressione sotto cappa a flusso laminare (Cleanliness)
Micropulizia, Etching, Grafting
supporti antivibranti e tubi.
Sono stati fatti progressi nella tecnologia delle prove di abrasione, i cui metodi tradizionali, a cilindro o piano rotanti, risultano statici e forniscono misurazioni del peso del provino prima e dopo la prova, senza offrire nulla in termini di dati intermedi. Un progresso in tal senso è costituito dal sistema offerto da Ueshima Seisakusho (AB212 FPS = Field Performance Simulation), caratterizzato come un migliorato metodo Lambourn, secondo la ISO 23794, che consiste di due ruote rotanti indipendenti, una con superficie abrasiva ed una costituita dal materiale della prova.
Lo studio descrive quindi l’apparecchiatura, completamente personalizzabile con una varietà di impostazioni (carico normale, rapporto di slittamento, velocità della ruota, temperatura ambiente e tempo di durata), non.
Lo scopo dello studio è quello di esplorare la funzionalità del sistema Ueshima FPS e confrontare i risultati dell’abrasione con i metodi standard di laboratorio e le proprietà meccaniche di base, esaminare come i suoi parametri influiscono sulle velocità di usura di materiali differenti e paragonare i dati, forniti da FPS, con quelli di altri soliti indicatori di proprietà meccaniche e di prestazione dello pneumatico, con l’obiettivo di identificare le tendenze o le correlazioni fra i diversi metodi di prova.
Si tratta di uno studio davvero interessante, che illustra l’innovativo metodo di una prova, importante per molti manufatti di gomma e da tempo relegata a metodi statici e probabilmente obsoleti rispetto alle moderne caratterizzazioni dei materiali.
Dopo la parte sperimentale, lo studio presenta i risultati della prova di abrasione, condotta su di una mescola per battistrada pneumatico in SBR/BR, e successivamente parla delle aree da analizzare in studi futuri, ad esempio la temperatura della prova o i dati di forza tangenziale, torque ed energia di abrasione (non presentati in questo studio), per stabilire una possibile correlazione con altre prove di laboratorio o proprietà applicative. Espressa anche la constatazione che questo studio non è inteso a valutare compiutamente la ripetibilità e la riproducibilità dell’apparecchiatura, dei materiali e del metodo di prova, si arriva alla con-
clusione che i dati, forniti da FPS, mostrano una chiara tendenza di aumento della velocità di usura all’aumentare della severità delle condizioni, oltre al fatto che l’aumento del rapporto di slittamento provoca un effetto più severo sulle velocità di usura rispetto all’aumento del peso applicato.
ELASTOMERI E APPLICAZIONI
GOMMA LIQUIDA FUNZIONALIZZATA CON SILANO PER PNEUMATICI DI VEICOLI ELETTRICI.
N. Takahashi, Kuraray America, Houston, Texas (USA) - RUBBERWORLD, ottobre 2024, pag. 44-46.
Iplastificanti sono componenti chiave delle mescole di gomma e degli adesivi, di cui abbassano la durezza, migliorano la processabilità e riducono i costi della materia prima. D’altro canto le proprietà meccaniche spesso si deteriorano con il contenuto di plastificante che inoltre, nel tempo, può causare cambiamenti come macchie (per volatilizzazione) o perdita di colore, per cui ftalati e oli aromatici possono essere regolamentati a causa dei problemi per l’ambiente e la salute umana.
La gomma liquida Kuraray (KLR) è una buona alternativa ad altri plastificanti meno ecologici, dal momento che è un plastificante che può essere vulcanizzato con la gomma solida, per cui molto difficilmente presenta i cambiamenti sopra citati. Recentemente sono state sviluppate gomme liquide con un gruppo silanico reattivo, che può reagire con la silice nelle formulazioni per pneumatici, migliorando il consumo di carburante del veicolo con riduzione della resistenza al rotolamento, ed è proprio questo l’argomento affrontato dall’articolo.
KLR è un polidiene con un basso peso molecolare, il cui intervallo si colloca fra la gomma solida e l’olio di processo, così che si trova ad avere caratteristiche sia di gomma che di plastificante, con la co-vulcanizzabilità di gomma solida ed ottimi effetti di plastificazione, tanto da definirsi un plastificante reattivo.
La silice è ormai un ingrediente abituale dello pneumatico ma, poiché le sue caratteristiche idrofile indeboliscono l’interazione delle sue particelle con la gomma, con conseguente scarsa dispersione e forte aggregazione delle particelle, richiede di solito l’utilizzo di agenti silani-
ci leganti (TESPT), che migliorano l’interazione silice-gomma. Per questo motivo Kuraray ha sviluppato il grado GS-LR (Graft Silane Liquid Rubber), i cui gruppi alcossisilile ramificati reagiscono con il gruppo idrossile sulla superficie della silice come un agente silanico.
Dopo aver evidenziato la differenza fra pneumatici per veicoli a motore termico e per veicoli elettrici, che richiedono una maggiore resistenza all’usura e una migliore resistenza al rotolamento (questo perché i veicoli elettrici sono più pesanti, a causa del peso della batteria, e i loro pneumatici devono anche sopportare un’elevata coppia istantanea), l’articolo passa a verificare il comportamento della gomma liquida GS-L-BR-018 (polibutadiene modificata silano) in due tipiche formulazioni per battistrada e fianco pneumatico.
I risultati delle prove di caratterizzazione confermano la validità della gomma di Kuraray, che conferisce alle mescole, che la contengono, migliori proprietà di resistenza al rotolamento e all’usura rispetto a quelle di controllo, che ne sono prive.
MANUFATTI DI GOMMA - PRODUZIONE E CONTROLLO
PROFILATTICI NELL’AFRICA
SUBSAHARIANA: LA QUALITÀ
RICHIEDE PRODUZIONE
RESPONSABILE E CONTROLLO INDIPENDENTE.
K. Cornish, United States Department of Agriculture (USA) - RUBBERWORLD, novembre 2024, pag. 27-28.
Questo breve articolo può sembrare insolito e di scarsa importanza. Incominciando però a leggerlo, ci si rende conto che quanto evidenziato dall’autrice riguarda un argomento, riferito a una produzione su larga scala in tutto il mondo: i profilattici sono infatti uno dei principali manufatti da lattice di gomma naturale e costituiscono un mercato ancora in netta crescita, grazie alla sua azione di prevenzione delle malattie infettive trasmesse sessualmente, come l’HIV. R iferendosi alla situazione nell’Africa subsahariana, l’articolo illustra la situazione creatasi in quest’area nel 2009, quando la cinese Choice subentrò all’americana Alatech nella fornitura di profilattici, distribuiti dal governo del Sudafrica per libero uso. Da quel momento incomincia-
RUBBER CLUB
rono a intensificarsi i casi di eritemi e infiammazioni delle zone riproduttive dei consumatori dei profilattici Choice. Prove, condotte nel laboratorio ella Ohio State University, hanno evidenziato che i prodotti cinesi contenevano una grande quantità di proteine estraibili, pericolose per la salute umana. La presenza di proteine è un problema comune a tutti gli articoli da lattice di gomma naturale, che si cerca da tempo di risolvere con l’utilizzo di lattice da guayule o da gomme sintetiche (poliisoprene e poliuretano), che non ne contengono.
L’articolo mostra quindi una formulazione per profilattici in lattice di gomma guayule e due tabelle, che riportano i valori delle prove tensili e di estrazione di proteine condotte sui profilattici Choice: questi valori sono una chiara evidenza del fatto che essi non sono stati sottoposti al lavaggio post-produzione in acqua calda (da 40 a 80 °C) per 2-3 minuti, come previsto da una corretta procedura produttiva.
MANUFATTI E PRESTAZIONI PRESSIONE INTRACARCASSA E DURATA DELLO PNEUMATICO.
B. Rodgerts, ELL Technologies, Leander. Texas (USA) - RUBBERWORLD, novembre 2024, pag. 31-40.
Fin dalla metà degli anni ’60 ci si è resi conto che la crescita eccessiva della pressione nell’area dei cord, in uno pneumatico tubeless (senza camera d’aria), causa o accelera separazioni fra i componenti, riducendo la durata dello pneumatico e provocandone di conseguenza la rottura. Il fenomeno è stato descritto come pressione intracarcassa ICP (IntraCarcass Pressure) e, nonostante la difficoltà di misurazione, sono stati sviluppati metodi per rilevarla, fra i quali il più efficace è quello attuato mediante ruote di acciaio (vedi www.tuvsud.com).
I primi risultati delle prove effettuate con questo metodo hanno mostrato l’efficacia delle mescole per inner liner (rivestimenti interni) a base gomma clorobutile e cromobutile, che hanno più bassa permeabilità e prolungano la vita di uno pneumatico.
Illustrata la tecnologia usata nell’ambito dell’argomento, l’articolo elenca le principali cause di aumento della pressione intracarcassa: basso spessore dell’inner liner; al di sotto di 1 mm per pneumatico automobile e 2 mm per pneumatico autocarro medio si verifica una maggiore trasmissione di gas ad alta pressione dalla cavità all’interno del corpo del pneumatico, dando luogo ad un aumento della pressione intracarcassa; le velocità di trasmissione del gas aumentano all’aumentare della temperatura di servizio; formulazioni di mescole con gomma naturale o con elevato livello di olio di processo aumentano la permeabilità del liner, consentendo a più gas di passare nella carcassa; alte parti finali di componenti dell’inner liner sopra la punta, che permettono al gas di passare attraverso il tallone e poi sopra i cord dello strato fino alle terminazioni della cintura, con conseguente ossidazione e degradazione della zona del componente; l’affaticamento della mescola per deformazione ad alta
frequenza, che causa crepe dell’inner liner, il che dipende dalla formulazione per una durata a basso affaticamento; rotture o crepe del liner a causa di impatto o altri pericoli della strada, dovute quindi a danni esterni, come tagli del battistrada o altro; montaggio e smontaggio del pneumatico dal cerchione; forature e riparazioni sbagliate.
Per assicurare una bassa pressione intracarcassa occorre una mescola ben formulata, caratterizzata da 100 phr di gomma alobutile (preferibilmente bromobutile), basso contenuto di olio, utilizzo di un agente di omogeneizzazione e assenza di carica inorganica, che può dare inizio a rottura per affaticamento. La mescola deve anche avere uno spessore sufficiente e uniforme da tallone a tallone, bassa permeabilità, viscosità idonea per un’efficace produzione dello pneumatico, sufficiente robustezza della gomma non vulcanizzata per evitare deformazioni durante la lavorazione, elevata adesione ad ogni barriera adiacente o atro nello pneumatico, elevata resistenza all’affaticamento e basso punto di infragilimento.
L o studio è adatto a chi già conosce l’argomento e intende approfondire, grazie alla competenza specifica di ELL Technologies, società americana specializzata nella progettazione, sviluppo e ottimizzazione di pneumatici e articoli industriali, che ne fornisce un panorama completo ed accurato.
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A. WennersHerron, Penn State University, State College, Pennsylvania (USA)RUBBERWORLD, novembre 2024, pag. 42-43.
La pelle può inviare certi segnali sulla salute come, ad esempio, il bisogno di umidità quando si rivela troppo secca e “tira”. C’è da chiedersi se la pelle può essere più intelligente e in grado di monitorare e condividere informazioni specifiche di salute, come la concentrazione di glucosio nel sudore o la frequenza cardiaca. È stata proprio questa domanda che ha spinto un gruppo di ricercatori della Penn State University a sviluppa -
re un dispositivo di cerotto sensibile, che si attacca perfettamente alla pelle per rilevare e monitorare la salute di chi lo porta.
P ubblicati su Advanced Materials nell’agosto 2024, i dettagli della pelle sensibile forniscono anche informazioni su come la si possa riprogrammare per rilevare vari segnali e persino riciclare. Superando gli sforzi, compiuti per ottenere sensori di monitoraggio della salute portabili, e offrendo un metodo di fabbricazione efficace e di basso costo, questa ricerca propone un dispositivo multifunzionale aderente alla pelle, riprogrammabile, di tracciatura laser semplice e poco costosa. D opo avere introdotto i sensori LIG (Laser-Induced Graphene) e le precedenti esperienze di messa punto di un prodotto ottimale, l’articolo mette in evidenza la conclusione di tutti i tentativi compiuti, ossia che è opportuno preparare un sensore 3D LIG poroso direttamente sul substrato elastico. Q uesto risultato è stato ottenuto producendo un composito adesivo con polveri di poliimmide, che aggiungono robustezza e resistenza al calore, e polietilenimmina etossilata su base ammina, un polimero che può modificare i materiali conduttivi, disperso in un elastomero siliconico o in gomma. Questo composito elastico non solo ospita la preparazione diretta di 3D LIG, ma si conforma e aderisce a forme non uniformi e variabili, come il corpo umano.
L’articolo è breve ed esaustivo e vale la pena di essere letto, soprattutto per rendersi conto della validità ed efficacia del dispositivo in questione per gestire varie malattie, come il diabete, e monitorare problematiche come infezioni e ferite.
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A PEROSSIDO CON LIQUIDO IONICO. M. Hussain, S. Yasin, A. Uddin, H.Tanveer Ashraf, Z. Feichao, Y. Bin, Q. Zheng, Y. Song, ricercatori dell’Università di Zhejiang,
Hangzhou (China) - email munir88@zju.edu. cn - JOURNAL OF MATERIALS RESEARCH AND TECHNOLOGY, 33 (2024), pag. 9752-9761.
L’attuale dilemma di protezione ambientale e più basso consumo di energia in pneumatici green ad alta prestazione, caricati con nanoparticelle (NP), è oggetto di grande attenzione da parte di ricercatori e industria. La presenza di nanoparticelle, infatti, conferisce un rinforzo che permette di ottenere avanzate proprietà meccaniche, reologiche, termiche e dielettriche, che potrebbero ridurre i consumi e migliorare la tenuta di strada e la resistenza al pattinamento sul bagnato. L a gamma di nanoparticelle disponibili comprende diversi gradi di carbon black, caolino e silice. Particolarmente importante, per i nanocompositi di gomma (RNC), è diventata la silice, la cui produzione mondiale annua ha raggiunto i 2,4 milioni di tonnellate, utilizzate principalmente per la produzione di pneumatici green. Tuttavia la sua efficacia di utilizzo e prestazione è conseguenza dei legami chimici fra le sue particelle e le catene polimeriche e alla dispersione in gomma, risultati per ottenere i quali è necessario ricorrere ad una sua modifica per mezzo di silani, il cui consumo globale per questa applicazione è superiore a 100.000 tonnellate/anno. I l silano, utilizzato nella produzione di pneumatici green, è il bis (3-trietossisililpropil) tetrasolfuro (Si69), che tuttavia richiede grandi quantità per funzionare in gomme molto viscose, a causa della sua bassa reattività, e inoltre, nella modifica della silice insitu, rilascia composti organici volatili (VOC) etanolo e metanolo, provocando rischi per la salute umana e la protezione dell’ambiente.
A questo proposito basti pensare che nella produzione di pneumatici vengono emessi dai silani 13.000 m3 di etanolo e metanolo, mentre la produzione degli RNC può rilasciare 107 VOC a basso peso molecolare, fra aromatici, acidi grassi, esteri, chetoni, aldeidi e alcani, di cui solo in Cina, nel 2018, sono stati rilasciati 0.76 milioni di tonnellate. Dai numeri sopra menzionati si comprende il motivo per cui, in molti paesi, si sono avviate politiche di regolamen -
RUBBER CLUB
tazione delle emissioni di VOC e perché lo sviluppo di tecnologie, che le riducano nella produzione di RNC ad alta prestazione, caricati con silice, costituisca un problema critico per l’industria della gomma. Per risolvere questo problema viene usato TWEEN 20 (polisorbato modificatore di silice) per sostituire parzialmente l’Si69, al fine di migliorare robustezza e deformazione a rottura, mentre per modificare la silice nella produzione di RNC si usa la dopamina. L’ingrediente essenziale, nella produzione di RNC di gomma green, è costituito da liquidi ionici (IL), che sono solventi green a bassa tossicità, non volatili e dotati di stabilità chimica e termica.
I l dosaggio di IL può migliorare le proprietà termiche, meccaniche e chimiche, facilitando la dispersione della carica, aumentando l’interazione interfacciale e la densità di reticolazione e impedendo l’efflorescenza degli agenti di reticolazione. Un utilizzo combinato di IL ed Si69 favorisce la reattività di salinizzazione della silice negli RNC e riduce le emissioni di VOC. Negli RNC, gli IL sono efficaci per sistemi di vulcanizzazione a zolfo, mentre non si conoscono gli effetti su RNC vulcanizzati con dicumilperossido (DCP), la cui efficienza di reticolazione migliora con l’aggiunta di coagenti vinilici per creare legami intercatena.
I n questo studio vengono preparati vulcanizzati di gomma polibutadiene (BR) caricata con silice, per valutare l’effetto di 1-etil-3-metilimidazolo acetato ([EMIM]OAc) ed Si69 sulla vulcanizzazione e sui comportamenti viscoelastici. I risultati mostrano che gli IL possono causare l’interazione interfacciale fra BR e silice, nonché mediare la cinetica di vulcanizzazione e le proprietà tensili, termiche e viscoelastiche degli RNC.
In confronto a RNC con Si69 nella stessa quantità, IL riduce considerevolmente il valore di tangente, fornendo un metodo semplice per produrre RNC green esenti da VOC e con comportamenti di rinforzo e di dissipazione regolabili.
L o studio prende in esame quattro formulazioni di gomme, gomme vulcanizzate, mescole RNC e vulcanizzati RNC rispettivamente e, dopo aver illustrato materiali, produzione dei campioni e metodi di misurazione, espone l’impegnativa descrizione, nell’ordine, di: analisi strutturale di gomma, vulcanizzati ed RNC, tutti contenenti IL; analisi TGA e parametri cinetici; proprietà dielettriche e tensili; comportamenti reologici di mescole e vulcanizzati BR; rilassamento da sforzo; effetto Payne.
I n definitiva, lo studio si rivela molto accurato ed esaustivo nel trattare un argomento senz’altro innovativo nell’ambito della produzione di nanocompositi green, esenti da composti organici volatili, mediante vulcanizzazione perossidica che, grazie alla reazione fra liquido ionico e dicumilperossido, permette di ottenere materiali ad alta prestazione.
MONDOGOMMA
di D. Garbillo e A.L. Spelta
Un evento ricco di contenuti
Con oltre 200 presenze, e un sold out registrato sin da dicembre, si è svolto il 28 gennaio a Cascina Triulza il primo Rubber Day organizzato congiuntamente da L’Industria della Gomma e Assogomma. La giornata si è rivelata un’ottima opportunità di networking per le aziende che hanno preso parte all’evento.
Si è svolto il 28 gennaio scorso, a Cascina Triulza, il Rubber Day 2025: una giornata dedicata alla sostenibilità e organizzata congiuntamente dalla nostra rivista e da Assogomma. Con oltre 200 presenze e un sold out che si era registrato sin da dicembre 2024, l’evento si è rivelato un’ot-
tima opportunità di networking per le aziende che hanno preso parte all’evento.
“S ono molto lieto di essere riuscito a organizzare questa giornata con Assogomma: Rubber Day rappresenta una ripartenza degli eventi dedicati al settore della gomma”, ha dichiarato in aper-
tura di giornata Andrea Aiello, Ceo di Edifis, casa editrice de L’Industria della Gomma. “Siamo felici di aver raggiunto il sold out, anche se dispiaciuti di aver dovuto lasciare fuori decine di persone interessate, ma ci tenevamo che l’evento si svolgesse in Mind, in quella che oggi è un’area in trasformazione, ma che
In una sala gremita, Andrea Aiello, Ceo di Edifis, dà il via al Rubber Day 2025.
Foto di D. Garbillo
sta per diventare uno dei poli di R&S più importanti del nostro paese”, ha aggiunto.
Il direttore di Assogomma Fabio Bertolotti nel suo discorso di apertura ha sottolineato e ricordato come il tema portante della giornata – la sostenibilità – sia proprio nel DNA del settore della gomma, materia prima che, ancora oggi, per il 44% dei consumi, è costituita da gomma naturale.
Bertolotti ha poi invitato sul palco per un saluto anche il Presidente dell’associazione, Livio Beghini, che ha ribadito la soddisfazione per la buona riuscita e la qualità dei contenuti espressi dall’evento, complimentandosi con gli organizzatori.
S ì è poi entrati nel vivo delle relazioni, con la sapiente ed esperta moderazione di Riccardo Oldani, giornalista scientifico e divulgatore, che dal 2014 al 2022 ha guidato proprio la redazione de L’Industria della Gomma. I l tema portante della giornata, la sostenibilità, appunto, è stato affrontato sotto diversi punti di vista, che andremo a raccontare nelle pagine seguenti, per poi completare e concludere nel prossimo numero della rivista.
LA DEVULCANIZZAZIONE DI RUBBER CONVERSION
Tra i primi interventi della giornata, c’è stato quello di Rubber Conversion, che ha presentato un aggiornamento relativo al processo di devulcanizzazione con particolare riferimento allo pneumatico. Rubber Conversion è una società relativamente giovane, ma con un
management di grande esperienza e con la mission di migliorare significativamente la sostenibilità dei manufatti in gomma, anche altamente prestazionali, attraverso l’impiego di materiali sostitutivi di quelli vergini e promuovendo modelli di produzione circolare, attraverso processi aziendali innovativi. I l suo core business è la tecnologia di devulcanizzazione offerta al mercato
Il Presidente di Assogomma, Livio Beghini, esprime soddisfazione per la buona riuscita dell’evento.
Riccardo Oldani, giornalista e divulgatore scientifico, già direttore della nostra rivista, ha moderato la giornata.
MONDOGOMMA
con prodotti, un servizio per il trattamento di manufatti prima e/o dopo lo smaltimento e la cessione di tecnologia. I due mercati principali della gomma vulcanizzata, pneumatico e automotive, hanno da tempo recepito le indicazioni europee di maggior sostenibilità, vale a dire minor utilizzo di materiali di origine fossile e con minor impatto ambientale durante la produzione, l’uso e il fine vita.
Relativamente allo pneumatico, Rubber Conversion concorda che sia necessario un approccio integrato, che coinvolga nero di carbonio sostenibile (sCB) e/o da riciclo (rCB), gomma sintetica più sostenibile e anche gomma devulcanizzata.
Il focus di Rubber Conversion è sulla devulcanizzazione, al fine di recuperare efficacemente il materiale di cui è costituito un manufatto di gomma vulcanizzata, lo pneumatico a fine uso ad esempio. Tale recupero, come noto, è molto più complesso del recupero del materiale di cui è costituito un manufatto in plastica (per esempio un imballaggio a fine uso). La complessità risiede nel fatto che il materiale è costituito da una mescola vulcanizzata, cioè una combinazione di una o più gomme, una fra-
zione molto importante di additivi (tipicamente dal 30 al 70%), il tutto inviluppato in un reticolo chimico irreversibile. Se prendiamo a titolo di esempio il manufatto in gomma di gran lunga più dif-
fuso, lo pneumatico, la procedura consolidata per il recupero consiste nella sua frantumazione e macinazione. Il polverino che si ottiene è una materia prima di valore non comparabile a quel-
Il direttore di Assogomma Fabio Bertolotti, ha sottolineato e ricordato che la sostenibilità è nel DNA del settore della gomma.
Francesco di Pierro, Ceo di Rubber Conversion, ha illustrato le possibilità offerte dalla tecnologia proprietaria di devulcanizzazione a bassa temperatura.
la di partenza. Perché il materiale, come detto, è una mescola ed è vulcanizzata, cioè non si deformerà sufficientemente nella fase di mescolazione al fine di ridurre la sua dimensione a livello submicron. Al momento non si conoscono metodologie di polverizzazione in grado di raggiungere in modo efficiente dimensioni sub-micrometriche.
U n polverino di gomma (o meglio di mescola) vulcanizzata potrà essere aggiunto a mescole vergini destinate ad applicazioni di qualità a livello del 5-10%, considerato in genere troppo basso per un efficiente recupero di materiali di riciclo.
Un metodo per aumentare la percentuale di recupero è quello di sottoporre il polverino di pneumatico a un processo di “devulcanizzazione”.
Per devulcanizzazione si intende un processo che provoca la rottura selettiva dei legami chimici zolfo-zolfo (S-S) e carbonio-zolfo (C-S), cioè quelli generati durante la vulcanizzazione, senza rompere le catene polimeriche e senza degradare il polimero di partenza (legami C-C). L’obiettivo è quindi quello di ottenere una gomma, o meglio mescola, devulcanizzata che possa essere miscelata con gomma vergine o con altri tipi di matrici per dare nuove mescole limitando la diminuzione delle proprietà meccaniche e fisiche. Si ritiene che la devulcanizzazione consenta di almeno raddoppiare, rispetto al polverino, l’impiego di materiale di recupero in mescole vergini.
Rubber Conversion ha sviluppato una tecnologia proprietaria, a basso impatto ambientale e che non richiede l’impiego di prodotti chimici aggressivi. Attualmente vengono proposti 4 gradi, con trademark SRC (Substainable Rubber Compounds), caratterizzati da assenza di pericolosità, secondo CLP, odore, VOC (Volatile Organic Compounds) e che non generano vapori pericolosi durante la lavorazione. Tutti i gradi sono REACH compliant, Nitrosaminefree, non contengono oli aromatici e consentono una riduzione significativa delle emissioni di CO2 del compound finale.
I prodotti sono ottenuti con un processo di devulcanizzazione a bassa temperatura, con alto grado di devulcanizza-
zione e bassa depolimerizzazione, che possono essere impiegati in taglio in diverse mescole.
L a materia prima iniziale è polverino che deriva da: autovettura o veicolo commerciale leggero (SRC 200, costituito da gomma sintetica e destinato all’articolo tecnico); pneumatici T&B (SRC 350, costituito da una miscela gomma naturale e sintetica e destinato allo pneumatico o componentistica auto di bassa severità); battistrada di pneumatici T&B (SRC 450 EVO e HP, costituito da gomma naturale e destinato allo pneumatico o componentistica auto di alta severità).
LA RIGENERAZIONE DI REP
N el suo intervento, Rodrigo Diaz di REP, società che commercializza presse a iniezione dal 1948 e che a partire dal 1961 si è specializzata nell’iniezione della gomma, ha presentato il processo HSR High Shear Regeneration (rigenerazione per mezzo di alti shear), grazie al quale la mescola vulcanizzata, sottoposta appunto ad alti shear e deformazioni, può essere reimpiegata nella formulazione originale.
Dopo aver illustrato il ciclo della gom-
ma e i vari metodi di riciclo (primario, secondario, terziario, quaternario e pirolisi), Diaz ha spiegato nel dettaglio il processo HSR. Si tratta di un metodo di riciclo meccanico, che non utilizza additivi chimici e che permette di reintegrare la gomma trattata nelle mescole originali. La gomma è sottoposta a forze di taglio e deformazione, che rompono selettivamente i legami di reticolazione. Si generano così particelle di gomma che vengono parzialmente devulcanizzate. Con l’aumento di calore e pressione, queste particelle si riaggregano e si vulcanizzano nuovamente. I benefici sono sia in termini economici che ambientali, poiché il riutilizzo della gomma devulcanizzata riduce il costo della materia prima e l’impatto ambientale: per ogni kg di gomma riciclata, si evitano 4,5 kg di emissioni di CO2. Nell’esempio illustrato da Diaz, in un anno, si possono evitare le emissioni di 408.156 kg di CO2 e ottenere un risparmio economico di 230.000 €.
Dati sperimentali su diverse tipologie di gomma (NR, FKM, AEM) dimostrano che il materiale devulcanizzato mantiene buone proprietà meccaniche (durezza, carico e allungamento a rottura etc.). HSR, quindi, rappresenta un’alter-
Rodrigo Diaz di REP ha presentato il processo HSR High Shear Regeneration (rigenerazione utilizzando alti shear).
nativa sostenibile ed economicamente vantaggiosa per il riciclo della gomma.
IL PUNTO SUL REGOLAMENTO EUDR
L’intervento di Giovanni Panico di Assogomma e Angelo Mariano di Conlegno si è focalizzato sullo stato dell’arte del Regolamento EUDR, la cui data di applicazione è slittata a fine 2025, ma che resta un argomento “caldo” per gli operatori del settore. Assogomma ha aperto la relazione ripercorrendo lo sviluppo della normativa non solo a livello europeo, ma anche nazionale. È stata l’occasione per evidenziare le criticità tuttora aperte e i passi normativi che dovranno essere realizzati nei prossimi mesi a livello nazionale per rendere la normativa applicabile in maniera chiara e congrua per le Imprese del settore gomma. C ome noto, l’Unione Europea ha emesso nel 2023 il Regolamento EUDR (2023/1115) al fine di ostacolare la deforestazione del pianeta. L’Europa contribuisce per circa il 10% alla deforestazione planetaria. Questo avviene principalmente, come indicato nel Re -
golamento, attraverso l’importazione di olio di palma (34,0%), soia (32,8%), legno (8,6%), cacao (7,5%), caffè (7,0%), bovini (5,0%) e gomma naturale (3,4%). Con il Regolamento EUDR l’Unione Europea fa divieto di importare, produrre o esportare/riesportare i prodotti regolamentati a meno che non siano: a deforestazione zero; conformi alla legislazione del paese di produzione; oggetto di una dichiarazione di dovuta diligenza.
Angelo Mariano ha analizzato in dettaglio il Regolamento EUDR, evidenziando la rilevanza degli obblighi fondamentali degli operatori, in particolare l’espletamento della dovuta diligenza, vale a dire la raccolta delle informazioni, la valutazione del rischio e l’attenuazione dello stesso, al fine di arrivare ad avere un rischio trascurabile di non conformità.
L a dovuta diligenza effettuata va dichiarata nel sistema informatico dedicato, prima di immettere i prodotti sul mercato. Spetta inoltre all’operatore comunicare agli altri player a valle della catena di approvvigionamento le infor-
mazioni necessarie per dimostrare che la dovuta diligenza è sia stata correttamente eseguita, nonché mettere a disposizione delle Autorità competenti la relativa documentazione e i registri. M ariano ha anche illustrato la documentazione rilevante richiesta, come questa vada recuperata e correttamente utilizzata.
Come noto, e come rilanciato in più occasioni dalla nostra rivista, a fine 2024 la data di attuazione dell’EUDR è stata rinviata di un anno, al 30/12/2025, per dar modo a tutti gli operatori di prepararsi meglio agli obblighi del Regolamento. Inoltre, gli operatori che al 31/12/2020 erano costituiti come micro o piccole imprese avranno ulteriori 6 mesi a disposizione, per cui per loro l’EUDR si applicherà a partire dal 30/06/2026. Conlegno è un Consorzio privato, non a scopo di lucro, che ha l’intento di tutelare il patrimonio forestale e la biodiversità, favorendo l’impiego del legno, dalla materia prima all’imballaggio, al legno strutturale. Esso ha una esperienza consolidata di rapporti con l’UE fin dal 2013, essendo stata la prima Orga-
Giovanni Panico di Assogomma (foto a sinistra) e Angelo Mariano di Conlegno (foto a destra) hanno illustrato le affinità produttive che accomunano il legno e la gomma naturale nell’ambito del regolamento EUDR.
nizzazione a essere riconosciuta come
Monitoring Organization EUTR (EU Timber Regulation, 995/2010). Il Portale Legnoweb sviluppato da Conlegno è diventato il fulcro operativo del sistema di dovuta diligenza ed è regolarmente utilizzato da centinaia di aziende della filiera del legno.
Sfruttando questa competenza, Conlegno, in collaborazione con Università ed enti esterni, ha realizzato il nuovo Portale Legnokweb-EUDR, che propone agli operatori un approccio guidato alla dovuta diligenza dei prodotti a deforestazione zero.
Date le affinità produttive che accomunano il legno e la gomma naturale, chi importa, commercializza, trasforma o esporta tali materie prime e i prodotti regolamentati da esse derivati, può trarre un concreto vantaggio dall’utilizzo degli strumenti Legnokweb. In questo senso Assogomma e Conlegno, in occasione del Rubber Day, hanno sottoscrit-
to uno specifico accordo di collaborazione che, oltre all’uso del portale, comprende specifiche iniziative di formazione rivolte alle imprese del settore gomma (vedi sezione Assogomma Informa a pagina 64).
IL FILLER FUNZIONALIZZATO RINNOVABILE DI LEHVOSS-UPM
Da anni, Lehvoss Italia si distingue per la sua sensibilità verso la sostenibilità,
minimo ingombro
Il design compatto in combinazione alla nostra esperienza nel settore della gomma e del silicone sono i fattori chiave per il successo dei nostri clienti.
Armin Mattes Head of Sales ELAST
Grande affidabilità, design estremamente compatto e ottima efficienza energetica, grazie al servoazionamento ecodrive, rendono le presse orizzontali ENGEL da 300 e 440 tonnellate la soluzione ideale per aumentare la produttività nello stampaggio di componenti in gomma e silicone.
offrendo materiali che consentono alle aziende di ridurre l’impronta ecologica. In qualità di distributore per il mercato italiano, Lehvoss Italia collabora con UPM per promuovere la diffusione di UPM BioMotion™ RFF. Il gruppo UPM, con headquarter a Helsinki e un fatturato di 10,5 miliardi di € nel 2023, utilizza materie prime che derivano principalmente dal legno ed è impegnato nei business delle fibre, dell’energia, delle etichette, della carta (speciale e per comunicazione), del legno compensato e della bio-raffinazione. La mission del gruppo è quella di impiegare la biomassa al posto del fossile, dando così il proprio contributo all’economia circolare.
I Renewable Functional Fillers, commercializzati come UPM BioMotion™ RFF, sono prodotti nella nuova bio-raffineria di Leuna in Germania, costata quasi 1,2 miliardi di €, la cui costruzione è iniziata nel 2021 e che nel 2024 ha iniziato la produzione. Con più di 100 dipendenti, la capacità produttiva è di 220 KT, e si producono bio glicol monoetilenico (BioMEG), bio glicol monopropilenico (BioMPG) e, ap -
punto, i Renewable Functional Filler a partire da legno di faggio. Tale legno proviene da foreste regionali, gestite in modo sostenibile al 100% e certificate FSCTM/PEFC.
L a materia prima è climaticamente neutra, in quanto la biomassa accumula carbonio durante la crescita delle piante, sequestrando la CO 2 dall’aria e generando ossigeno. Mentre nel caso di materie prime fossili questo processo (cioè la ben nota fotosintesi clorofilliana) è avvenuto centinaia di milioni di anni fa.
I l legno, definibile come biomassa di seconda generazione, non compete con la produzione alimentare e non richiede l’impiego di fertilizzanti.
La costruzione dell’impianto RFF non è ancora completata, ma sono disponibili campioni del prodotto da impianto pilota per la promozione presso i clienti e la valutazione.
I l nuovo filler è potenzialmente di grande interesse perché ha un’impronta carbonica addirittura negativa, ha il contenuto carbonico al 100% di origine biologica, ha una densità relativamente bassa (1,3 g/cm 3), è isolante
elettricamente e ha un’elevata purezza (assenza di policiclici aromatici e basso contenuto di zolfo).
A l momento sono disponibili 3 tipi, principalmente differenziati per l’area superficiale. L’impiego è previsto sia in gomme tradizionali che termoplastiche, ma anche nelle materie plastiche e in altri materiali.
UPM BioMotion™ RFF si è classificato al primo posto con 543 punti su 700 nella Top 10 dei progetti sostenibili dell’European Rubber Journal del 2024.
GESTIONE DI RIFIUTI/SOTTO PRODOTTI PER ARRIVARE ALL’END OF WASTE
Stefano Maglia, fondatore, oltre 20 anni fa, della società di consulenza e formazione ambientale TuttoAmbiente, ha illustrato la legislazione che regola il recupero di materiali da prodotti in gomma vulcanizzata a fine uso.
TuttoAmbiente affianca le aziende non solo per prevenire rischi, responsabilità e sanzioni, ma anche per guidarle a non perdere opportunità e incentivi sul terreno della corretta gestione am-
Luca Giavari di Lehvoss Italia (foto a sinistra) ha illustrato, insieme a Florian Diehl di UPM (foto a destra), le caratteristiche dei Renewable Functional Fillers UPM BioMotion™ RFF.
bientale (in particolare in tema di gestione rifiuti), della sostenibilità e della transizione ecologica.
Stefano Maglia è professore in Diritto Ambientale presso l’Università di Parma ed è Presidente Nazionale di AssIEA (Associazione Italiana Esperti Ambientali). La sua presentazione è iniziata spiegando le definizioni di Rifiuto (Art. 183), ovvero “qualsiasi sostanza od oggetto di cui il detentore si disfi o abbia l’intenzione o abbia l’obbligo di disfarsi” e Sottoprodotto (Art. 184-bis), ovvero “qualsiasi sostanza od oggetto che soddisfa tutte le seguenti condizioni: la sostanza o l’oggetto è originato da un processo di produzione, di cui costituisce parte integrante, e il cui scopo primario non è la produzione di tale sostanza od oggetto; è certo che la sostanza o l’oggetto sarà utilizzato, nel corso dello stesso o di un successivo processo di produzione o di utilizzazione, da parte del produttore o di terzi; la sostanza o l’oggetto può es -
sere utilizzato direttamente senza alcun ulteriore trattamento diverso dalla normale pratica industriale; l’ulteriore utilizzo è legale, ossia la sostanza o l’oggetto soddisfa, per l’utilizzo specifico, tutti i requisiti pertinenti riguardanti i prodotti e la protezione della salute e dell’ambiente e non porterà a impatti complessivi negativi sull’ambiente o la salute umana”.
S i parla di End of waste quando cessa la qualifica di rifiuto (Art. 184-ter).
Un rifiuto cessa di essere tale quando è stato sottoposto a un’operazione di recupero, incluso il riciclaggio, e soddisfa i criteri specifici, da adottare nel rispetto delle seguenti condizioni: la sostanza o l’oggetto sono destinati a essere utilizzati per scopi specifici; esiste un mercato o una domanda per tale sostanza od oggetto; la sostanza o l’oggetto soddisfa i requisiti tecnici per gli scopi specifici e rispetta la normativa e gli standard esistenti applicabi-
e come questi possano smettere di essere tali (end of waste).
li ai prodotti; l’utilizzo della sostanza o dell’oggetto non porterà a impatti complessivi negativi sull’ambiente o sulla salute umana.
Maglia ha ricordato che secondo il Decreto 31 marzo 2020 n. 78 la gomma vulcanizzata derivante da pneumatici fuori uso ha cessato di essere qualificata come rifiuto, ma c’è un rischio revisione. I l professore ha poi affrontato la specificità del nostro settore, ricordando che si parte dal confezionamento di una mescola (semilavorato), che questa viene sottoposta a un processo di formatura (via estrusione o trafilatura, stampaggio, calandratura, assemblaggio/confezione), e infine vulcanizzata. M aglia ha indicato le fasi industriali che possono dare origine a diverse tipologie di residuo/ scarto: mescola cruda (cioè non vulcanizzata) scaduta, fuori specifica, scottata (semi-vulcanizzata), in soluzione; gomma vulcanizzata; gomma accoppiata con altri materiali. I l residuo può essere costituito interamente da gomma oppure da gomma accoppiata ad altri materiali, ad
esempio di rinforzo, che tipicamente possono essere metalli o fibre tessili. È stato poi affrontato il problema di cosa fare dei residui produttivi ed è stata indicata la possibilità di riciclare i residui di gomma vulcanizzata per generare nuova materia idonea alla produzione di nuovi articoli utilizzando, ad esempio, devulcanizzazione e pirolisi. Quest’ultimo aspetto è stato meglio analizzato. Attraverso la pirolisi del ciabattato o dei “chips” derivanti dalla frantumazione del PFU, è possibile ottenere oli e carbon black che possono essere riutilizzati nella produzione di pneumatici nuovi. La pirolisi rientra tra le operazioni di recupero di rifiuti elencate nell’Allegato C (Operazioni di recupero) al D.L. 152/2006: “R3 Riciclaggio/recupero delle sostanze organiche non utilizzate come solventi (comprese le operazioni di compostaggio e altre trasformazioni biologiche - sono comprese la preparazione per il riutilizzo, la gassificazione e la pirolisi che utilizzano i componenti come sostanze chimiche e il recupero di materia or -
ganica sotto forma di riempimento)”.
A d oggi, quindi, solo un impianto autorizzato al recupero di rifiuti ( R3) potrebbe svolgere tale trattamento chimico sul rifiuto costituito dal PFU. Maglia ha concluso ricordando che “dichiarare non è dimostrare”.
LE INNOVAZIONI DEI MACCHINARI DESMA
S ergio Lunari ha presentato le innovazioni offerte dalle macchine e dai processi di trasformazione di Desma, che garantiscono una maggiore produzione, in meno tempo e con meno dispendio energetico. Desma è una società tedesca che fa parte di un grosso gruppo multinazionale, con 5 stabilimenti, il principale è in Germania, il secondo in Slovacchia, gli altri tre sono in India, Cina e Stati Uniti. Conta circa 500 dipendenti, e un fatturato annuale di circa 110-115 milioni di euro.
N el suo intervento, Lunari si è soffermato sul modo in cui la transizione energetica, e in particolare la sostitu -
Il presidente dell’Associazione Italiana Esperti Ambientali Stefano Maglia ha trattato il tema della normativa inerente sottoprodotti, rifiuti
zione delle fonti fossili con energie rinnovabili, impatta anche sui mercati e applicazioni delle aziende.
D al 2022, infatti, Desma ha acquisito 70 nuovi clienti, di cui un terzo in settori emergenti o start-up nell’ambito dell’energia verde (tecnologie per la generazione e distribuzione dell’energia), della mobilità elettrica (componenti per batterie e infrastrutture di ricarica), del farmaceutico (nuovi materiali e processi produttivi), dell’idrogeno (guarnizioni per elettrolizzatori, ovvero gli impianti che separano l’idrogeno dall’ossigeno nell’acqua). L unari si è soffermato in particolar modo proprio sull’idrogeno, un combustibile che è già tecnicamente utilizzabile per produrre energia, movimentare i veicoli, produrre calore, il cui principale vantaggio consiste nel fatto che è facilmente stoccabile. L’idrogeno, inoltre, può utilizzare la rete di trasporto e distribuzione già esistente per altri liquidi.
Problemi con la ricetta?
La RHEONIC è una società di ingegneria fondata nel 2015, con la missione di fornire servizi di consulenza e partnership alle industrie della gomma nei seguenti campi:
l Formulazione di mescole di gomma l Ottimizzazione dei processi mediante tecniche di simulazione numerica l Sviluppo dei cicli di vulcanizzazione l Reologia
Sergio Lunari ha presentato le innovazioni offerte dalle macchine e dai processi di trasformazione di Desma.
Q uindi s i possono usare, con le opportune m odifiche, g li oleodotti o i serbatoi o i distributori di c arburante esistenti. Desma si è quindi già attivata per la realizzazione di grosse guarnizioni per gli e lettrolizzatori con una pressa verticale di grandi dimensioni (2 metri di diametro). Secondo alcuni studi, l’utilizzo di idrogeno passerà da 1,2 milioni di tonnellate nel 2018 a 160 milioni nel 2050, quindi lo sviluppo sarà esponenziale.
A ltri nuovi mercati in cui Desma si è affacciata sono quell o delle guarnizioni per le batterie dei veicoli elettrici, che hanno caratteristiche specifiche, e quello della componentistica per le reti elettriche (quindi isolatori, connettori eccetera).
LA NUOVA GENERAZIONE DI ATTIVATORI SILOX
Olivier Roumaché di Silox ha illustrato le caratteristiche dell’attivatore di vulcanizzazione sostenibilile Acti Eco+ e Green, che può sostituire l’ossido di zinco convenzionale con importanti vantaggi in termini di sostenibilità.
Silox è una società belga attiva da più di 20 anni nella lavorazione di composti chimici di Zinco e Zolfo, pigmenti anticorrosione e riciclo di residui metallici complessi, ma le cui radici risalgono alla fine dell’800.
Come noto, l’Ossido di Zinco (ZnO) può essere ottenuto tramite tre processi di produzione differenti: indiretto (francese), diretto (americano) e con un processo chimico per via umida.
Silox adotta quest’ultimo procedimento, vale a dire la precipitazione dell’Ossido di Zinco da soluzioni a base di composti di Zinco.
Il precipitato è asciugato o calcinato per rimuovere l’acqua e/o l’anidride carbonica in modo da poter ottenere una varietà di morfologie differenti.
Rispetto all’Ossido di Zinco tradizionale gli Acti-Eco+ e Acti-Eco+Green hanno una componente che deriva da recupero e/o da fonti bio molto più alta (60-94% vs 10-15%) e quindi un’impronta carbonica più che dimezzata. Analogamente allo ZnO Zineco della stessa Silox, i 2 disperdenti non sono ecotossici.
In mescola per pneumatici (T&B con NR e HCBR) l’attivatore Acti-Eco+ ha mostrato di poter quantomeno replicare le prestazioni reologiche e meccaniche di un ZnO, sigillo oro. Come noto l’efficienza dello ZnO durante la vulcanizzazione aumenta massimizzando la superficie di contatto con gli altri ingredienti di mescola, vale a dire attraverso una morfologia che privilegi un’alta area superficiale e dimensioni piccole e omogenee del prodotto all’interno della matrice elastomerica. Allo stesso modo una morfologia ottimizzata consente miglioramenti in fase di confezionamento delle mescolanze con minore polverosità ambientale e miglior dispersione dell’attivatore. Rispetto agli ZnO tradizionali, gli attivatori Aci-Eco+ hanno anche altri vantaggi: una minore tendenza ad assorbire umidità, una minore tendenza a dare efflo-
rescenza e deposito (anche sugli stampi), migliori prestazioni in caso di articoli espansi. Un prossimo sviluppo prevede l’impiego di zinco di recupero (ZincOPALE) di provenienza captiva grazie all’integrazione con l’attività del riciclo di residui metallici complessi, in particolare dallo stabilimento di Dunkirk, acquisito nel 2021.
I l progetto attivatori Acti-Eco+ e ActiEco+Green di Silox si è classificato al terzo posto con 518 punti su 700 nella Top 10 dei progetti sostenibili dell’European Rubber Journal del 2024.
Nel fascicolo di aprile concluderemo il report del Rubber Day con il racconto delle restanti relazioni.
Ricordiamo ai nostri lettori che sul nostro sito sono disponibili, in formato pdf, le presentazioni dei relatori che ci hanno autorizzato alla pubblicazione. u
Olivier Roumaché di Silox ha illustrato le caratteristiche dell’attivatore di vulcanizzazione sostenibilile Acti Eco+ e Green.
Mercato dell’auto ancora in calo a dicembre e nell’anno
Nuova battuta d’arresto del mercato italiano dell’auto a dicembre e nell’intero 2024 dopo la ripresa registrata a giugno. Con un divario enorme tra veicoli venduti e veicoli prodotti, le prospettive per il settore nel 2025 non sono rosee.
Agiugno dell’anno scorso era stata registrata una ripresa delle immatricolazioni auto che lasciava sperare in una chiusura positiva dell’anno sul fronte delle vendite, e invece i dati pubblicati dal Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità indicano un calo del mercato del 4,9% a dicembre 2024
rispetto allo stesso mese del 2023, con 105.715 nuove immatricolazioni contro 111.201 nonostante due giorni lavorativi in più. È “il quinto calo mensile consecutivo” ha affermato Roberto Vavassori, presidente di Anfia (Associazione Nazionale Filiera Industria Automobilistica).
N ell’intero 2024 il mercato italiano ha totalizzato 1.558.704 vendite, che significano una contrazione dello 0,5% rispetto a 1.566.521 immatricolazioni di nuove vetture dell’anno prima e abbassano il volume complessivo del mercato a un livello inferiore di oltre 358.000 unità (-18,7%) rispetto a quello pre-pandemia del 2019.
di Giuseppe Cantalupo
QUALI ASPETTATIVE PER IL 2025?
C on un mercato nazionale che permane debole e caratterizzato da un divario enorme tra veicoli venduti e veicoli prodotti, le prospettive per il settore dell’auto nel 2025 non sono di certo rosee. Lo ha detto a chiare lettere Vavassori, quando, commentando il quadro generale delineato dalle immatricolazioni autovetture, ha dichiarato “ci aspettiamo un 2025 ancora difficile e incerto su entrambi i fronti, mercato e produzione, mentre l’attesa per il 2026 è di ridurre finalmente questo divario”. Un divario che, secondo le affermazioni dello stesso Presidente, è l’unica disparità di una certa consistenza tra quelle registrate in Europa.
N emmeno si può dire che siano confortanti i risultati scaturiti dall’inchiesta congiunturale di fine dicembre condotta tra i concessionari dal Centro Studi Promotor (CSP) di Gian Primo Quagliano. L’acquisizione degli ordini è stata giudicata alta soltanto
dal 4% degli intervistati, mentre per l’80% è stata bassa e solo per il 16% è stata normale. Di qui la conclusione che le prospettive per il settore autovetture nel 2025 – e anche negli anni successivi secondo Quagliano – non sono rosee. D’altra parte, dalla stessa inchiesta del CSP emerge che solo il 14% dei concessionari intervistati ritiene che nei prossimi tre/quattro mesi le vendite di auto aumenteranno, mentre per il 38% rimarranno stabili e per il 48% diminuiranno.
G li indicatori di dicembre provenienti dall’indagine Istat, riportati da Anfia, mostrano, per il terzo mese consecutivo, una flessione dell’indice di fiducia dei consumatori, che scende da 96,6 a 96,3 (base 2010=100).
A umenta, invece, dopo due mesi consecutivi di discesa, l’indice composito del clima di fiducia delle imprese (IESI – Istat Economic Sentiment Indicator), che sale da 93,2 a 95,3.
N ell’ambito generale dell’indice di fiducia dei consumatori, stimato in di -
scesa dall’Istat, è da segnalare tuttavia, in particolare, che l’indice della propensione all’acquisto di beni durevoli, tra i quali l’automobile, mostra un lieve miglioramento, passando da -71,0 a -70,7.
IN CALO IL GRUPPO STELLANTIS
I dati pubblicati indicano che nel 2024 il Gruppo Stellantis - marche nazionali - ha registrato un calo delle immatricolazioni sia a dicembre che nei dodici mesi. A dicembre sono state immatricolate 24.574 vetture contro 30.004 di dicembre 2023 (-18,1%) e la quota di mercato è scesa al 23,2% dal 27,0% dello stesso mese dell’anno prima.
N ell’anno il progressivo è arrivato a 454.013 nuove vetture immatricolate che hanno significato un calo del 10,2% rispetto al 2023, quando le immatricolazioni sono state 505.518, e una flessione della quota dal 32,3% al 29,1%. P er quanto riguarda le marche, a dicembre solo Jeep e Al -
Foto di Federico Fermeglia da iStock.
fa Romeo hanno chiuso il mese col segno più mentre Fiat, Lancia e Maserati hanno registrato una variazione negativa delle immatricolazioni; nell’anno, invece, le variazioni sono state tutte negative rispetto all’anno prima.
L a tabella illustra il dettaglio dei dati di dicembre e dei dodici mesi degli anni 2024-2023 a confronto.
DICEMBRE NEGATIVO MA ANNO POSITIVO PER I VEICOLI COMMERCIALI
I dati relativi alle immatricolazioni dei veicoli commerciali leggeri, VCL, con peso totale a terra – ptt - fino a 3.500 kg elaborati da Unrae (Unione Nazionale Rappresentanti Autoveicoli Esteri) sulla base di quelli pubblicati dal Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità, mostrano un calo delle vendite a dicembre e un aumento nell’intero 2024.
L’ultimo mese dell’anno ha archiviato la quinta contrazione consecutiva del mercato del 2024, registrando
una flessione delle vendite del 13,7% rispetto allo stesso mese dell’anno prima, con 15.300 immatricolazioni di nuovi veicoli contro le 17.722 del dicembre 2023.
L’intero 2024 ha fatto registrare, invece, un incremento dell’1,1%, con i volumi saliti a 198.630 unità dalle 196.551 dell’anno prima che avevano significato una crescita del 5,3% sul periodo pre-pandemia del 2019. I l 2024 si è articolato attraverso due andamenti opposti nei dodici mesi: crescita notevole nel periodo gennaio-luglio, con un aumento delle vendite di oltre 17.200 unità rispetto ai primi sette mesi del 2023 (+15,4%), e calo altrettanto importante nei mesi agosto-dicembre, quando sono state registrate oltre 15.100 vendite in meno rispetto agli stessi cinque mesi del 2023 (-17,8%).
U n calo, quest’ultimo, nonostante il quale l’effetto positivo dei primi sette mesi è riuscito a prevalere nel bilancio dell’intero anno.
Le previsioni per il 2025 non sono rosee. Secondo il Centro Studi e Sta -
tistiche di Unrae, il mercato dei VCL scenderà, all’incirca, a 190.000 immatricolazioni, che significheranno una contrazione delle vendite del 4%. Tuttavia, nonostante questa stima poco incoraggiante, l’associazione delle case automobilistiche estere tiene a sottolineare che il mercato previsto a fine 2025 rimarrebbe comunque superiore alla media degli ultimi dieci anni, che si aggirerebbe intorno alle 180.000 immatricolazioni.
MERCATO POSITIVO A DICEMBRE E NEGATIVO NELL’ANNO PER AUTOCARRI E VEICOLI TRAINATI
G li autocarri medi (ptt maggiore di 3.500 kg e minore di 16.000 kg) e pesanti (ptt uguale o maggiore di 16.000 kg) hanno chiuso il mese di dicembre col segno più, con 1.896 libretti di circolazione rilasciati a fronte di 1.874 dello stesso mese del 2023 (+1,1%).
L a chiusura dell’anno, invece, è stata negativa, con 28.702 immatricolazio -
Foto di Marie Sjödin da Pixabay.
ITALIA - IMMATRICOLAZIONI AUTOVETTURE
ITALY - NEW CAR REGISTRATIONS
dati provvisori/provisional data
DICEMBRE DECEMBER
Fonte: CED - Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili
I dati rappresentano le risultanze dell'archivio nazionale dei veicoli al 31/12/2024 * Fino al 2020 Alfa Romeo, Fiat, Jeep e Lancia erano conteggiati nel Gruppo FCA, Citroen, DS, Opel e Peugeot nel Gruppo PSA
Associazione Nazionale Filiera Industria Automobilistica
GENNAIO/DICEMBRE JANUARY/DECEMBER www.anfia.it
MONDOGOMMA
ni di veicoli nuovi a fronte di 28.889 dell’anno prima (-0,6%).
S tessi andamenti nel comparto dei veicoli trainati pesanti (rimorchi e semirimorchi con ptt maggiore di 3.500 kg): positiva la chiusura di dicembre, negativa quella dell’intero 2024. I dati elaborati da Anfia, infatti, dicono che a dicembre sono stati rilasciati 902 libretti di circolazione per nuovi rimorchi e semirimorchi (+4,3% su dicembre 2023, quando i veicoli immatricolati sono stati 865) ripartiti in 104 per i rimorchi e 798 per i semirimorchi.
A lla chiusura dell’anno si sono contati, invece, 13.513 libretti di circolazione di nuovi veicoli trainati (-13,1% sull’intero 2023, quando le immatricolazioni sono state 15.552), suddivisi in 1.376, quelli assegnati ai rimorchi, e 12.137 quelli dei semirimorchi. Questo calo del mercato dei mezzi trainati nel 2024 è stato il secondo consecutivo dopo quello del 7,8% registrato nel 2023.
IN CRESCITA A DICEMBRE E
NELL’INTERO 2024 IL COMPARTO TRASPORTO PASSEGGERI
I l settore dei mezzi adibiti al trasporto passeggeri (autobus con ptt maggiore di 3.500 kg) è stato l’unico, nella categoria dei veicoli industriali, a chiudere col segno più sia il mese di dicembre dello scorso anno che tutto il 2024, mettendo a segno, per di più, incrementi percentuali fino a tre cifre.
A dicembre sono state rilasciate complessivamente 937 nuove carte di circolazione, che hanno concretizzato la considerevole crescita del 181,4% rispetto a dicembre 2023, quando il mercato ha totalizzato 333 nuove unità.
I nuovi documenti rilasciati nell’ultimo mese dell’anno sono risultati così ripartiti tra i vari segmenti di veicoli: - 761 complessivi per gli autobus e midibus urbani e interurbani adibiti al Trasporto Pubblico Locale (588 per i mezzi urbani e 173 per gli interurbani) a fronte di 255 del 2023 (+198,4%); i 255 libretti
rilasciati a dicembre 2023 erano costituiti da 110 per i veicoli urbani e 145 per gli interurbani;
- 32 per gli autobus e midibus turistici (+255,6% su dicembre 2023, quando ne sono stati rilasciati 9);
- 89 per i minibus (+147,2% su 36 rilasciati lo stesso mese dell’anno prima);
- 55 per gli scuolabus (+66,7% sui 33 di dicembre 2023).
Nel periodo gennaio-dicembre 2024 sono stati rilasciati complessivamente, nel comparto TPL, 6.594 nuovi libretti di circolazione, che hanno costituito un incremento del 26,7% rispetto ai dodici mesi del 2023, quando i nuovi veicoli immatricolati sono stati 5.205, con la seguente distribuzione tra i vari segmenti del mercato:
- 4.230 agli autobus urbani e interurbani (2.439 e 1.791 le rispettive attribuzioni), che hanno realizzato una crescita del 19,0% sul 2023, quando sono stati immatricolati, complessivamente, 3.556 veicoli (1.403 i mezzi urbani e 2.153 gli interur-
- 651 agli autobus e midibus turistici, che hanno compiuto un significativo balzo in avanti del 24,7% sui 522 assegnati nel 2023;
- 1.121 ai minibus, che, col notevole incremento del 92,6% sul dato dei dodici mesi dell’anno prima (582 veicoli immatricolati), mostrano una dinamica molto positiva, come ha dichiarato Andrea Rampini, presidente della Sezione Autobus di Anfia; - 592 libretti agli scuolabus, che realizzano una crescita dell’8,6% sui 545 del 2023. Come ha dichiarato con soddisfazione il presidente Rampini, questi dati confermano, soprattutto nel segmento dei minibus, la crescente domanda, da parte delle aziende, di “mezzi più moderni e sostenibili, in linea con gli obiettivi di transizione ecologica”.
AVANZA ANCORA L’ELETTRICO NEL SETTORE DEI MEZZI PESANTI
Il comparto autocarri con ptt maggiore di 3.500 kg ha fatto registrare nel seg-
mento “elettrico” un ragguardevole aumento a tre cifre delle immatricolazioni. Queste, infatti, sono passate da 99 di gennaio-dicembre 2023 a 213 di gennaio-dicembre 2024, mettendo agli atti una crescita eccezionale del 115,2%. Ancora maggiore è l’aumento realizzato
dagli autobus elettrici, che sono arrivati a 1.174 unità con un incremento del 161,5%, che rappresenta il 18% circa del mercato totale degli autobus. È la conferma anche in questo settore della crescente tendenza all’utilizzo di veicoli capaci di ridurre l’impatto sull’ambiente.u
INNOVATIVE RUBBER SOLUTIONS
La nostra selezione di mescole comprende i seguenti tipi:
LA GOMMA
CHE NAVIGA BENE!
Speciale per industria navale
Mescola anti-olio innovativa
Grazie a tecnologie all’avanguardia e formulazioni innovative, abbiamo sviluppato NAVYPRENE®: una mescola speciale studiata per rispondere perfettamente alle esigenze dell’industria navale. Garantisce una resistenza superiore agli agenti atmosferici, rendendola perfetta per l’impiego in applicazioni marittime. Ideale per cantieri di produzione, rimessaggio ed esigenze di bordo.
RESISTE, PROTEGGE, DURA.
Altamente robusto
Resistente all’idrolisi
I poliuretani elastomerici offrono eccellente resistenza all’abrasione, non macchiano, resistono all’idrolisi e sono antistatici. Disponibili in nero e colorati, uniscono resilienza e durata. I Mixed Blends speciali migliorano le prestazioni, garantendo soluzioni affidabili per ogni applicazione industriale Perfetti dove è richiesta durata e qualità costante nel tempo.
Foto di Fontanis da iStock.
u Boy –State Technologies
u Coating Technology
u Colmec
u Comet
u DGTS
u Engel
u For Lab Italia
u Gibitre Instruments
u JP-Tech
u Kraiburg
u Maplan –State Technologies
u Mesgo
u RP Stampi
u REP-RPM
u Rivi Magnetics
u TSF
u Wacker
Performance e flessibilità
Grazie alla sua resistenza a temperature estreme, alla corrosione chimica e alle radiazioni, il silicone si conferma un materiale essenziale per numerose applicazioni industriali, dal settore cosmetico al food & beverage, dalla chirurgia mininvasiva all’elettronica di consumo, fino all’automotive.
La sua crescente diffusione spinge la necessità di soluzioni produttive sempre più performanti e flessibili, macchinari specializzati capaci di gestire la sua natura viscosa e adesiva con la massima precisione, nonché strumenti di test sempre più accurati e affidabili. Nelle pagine che seguono proponiamo alcuni esempi di queste soluzioni.
Foto di Khaligo da iStock.
Boy - State Technologies
Presse ibride per materiali a bassa viscosità
Boy, distribuita in Italia da State Technologies da oltre 15 anni, procede con l’introduzione dei nuovi modelli ibridi-elettrici sulla linea di presse dalla 35 ton in su.
In particolare, questa linea si presta allo stampaggio di materiali a bassa viscosità, aumentando la performance della macchina in termini di efficienza sul tempo di ciclo.
U ltimamente State Technologies ha trovato diverse soluzioni per i trasformatori di LSR, sia per applicazioni di tipo medicale che industriale.
I n particolare, attraverso lo sviluppo di progetti in co-design con un’officina italiana, ha fornito pacchetti completi per lo stampaggio del silicone liquido comprensivi di: pressa, robot, pinza/mano di presa, pompe silicone, canale freddo multiugello, stampo e
impianto di termoregolazione. La stessa configurazione è replicabile anche per lo stampaggio del silicone in pasta o del fluorosilicone, dove al posto delle pompe per LSR si va a includere una tramoggia di caricamento idraulica di capacità tra i 2 e i 10 kg.
Se necessario, è possibile montare anche i kit per l’utilizzo di stampi a 3 o 4 piastre (dalla 50 ton in su), oppure il tradizionale gruppo spazzole con soffi aria in uso tipicamente nelle presse orizzontali per elastomeri. Particolare attenzione è stata prestata alla precisione dei dosaggi e alla conservazione delle proprietà estetiche/meccaniche del materiale, considerando che spesso si tratta di articoli con pesi inferiori di molto al grammo, arrivando fino a 0,1 g. I l personale tecnico commerciale di State si offre come partner di riferimento per lo sviluppo di progetti di stampaggio o microstampaggio per materiali siliconici, ed è in grado di indirizzare il cliente sulle soluzioni tecnologiche più vantaggiose, in termini di qualità, efficienza e contenimento di costi e spazi. u
Coating Technology
Revol-Sil®: trattamento anti-friction per silicone
Revol-Sil®, sviluppato e brevettato da Coating Technology, è una soluzione rivoluzionaria per il trattamento delle superfici in silicone. A differenza delle laccature lubrificanti tradizionali, non crea un deposito superficiale, ma innesca una reazione fisica che ne migliora le performance, senza alterare le proprietà del materiale.
Grazie alla sua formulazione unica, Revol-Sil® riduce il coefficiente d’attrito fino al 50%, eliminando l’effetto stick-slip e rendendo più agevole la manipolazione e l’assemblaggio. Il suo effetto soft-touch migliora la sensazione al tatto e previene rumori indesiderati, un vantaggio cruciale per applicazioni industriali, medicali e tecniche.
Uno dei suoi punti di forza è la formulazione deposit-free: il trattamento non crea strati superficiali, eliminando i rischi derivanti dalla migrazione di particelle di coating. Questo lo rende ideale per settori regolamentati come medicale, farmaceutico, cosmetico e food & beverage, dove sicurezza e assenza di contaminazione sono prioritarie. Inoltre, la conformità agli standard ISO 10993 ne attesta la biocompatibilità per usi critici.
Incolore e senza limiti di temperatura d’uso, Revol-Sil® si adatta a una vasta gamma di applicazioni, ottimizzando anche la selezione automatica e velocizzando l’assemblaggio di O-ring e guarnizioni in gomma. I risultati si traducono in maggiore efficienza produttiva e prestazioni superiori.
Con Revol-Sil®, Coating Technology ridefinisce gli standard nei trattamenti anti-attrito, offrendo una soluzione innovativa, sicura e affidabile per le industrie più esigenti. u
Colmec
Nuovo mescolatore CVM™ (Conical Variable Mixer)
Un altro nuovo brevetto entra a far parte della famiglia dei macchinari Colmec: il CVM™ (Conical Variable Mixer). Si tratta di un mescolatore che rappresenta un'importante evoluzione del precedente CTM, già presente sul mercato da diversi anni.
U na delle principali caratteristiche distintive del CVM™ è la geometria variabile. La forma del cilindro tronco-conico, infatti, può cambiare durante il ciclo di miscelazione, adattandosi dinamicamente alle necessità specifiche del processo.
Q uesta variazione della geometria interna della camera
consente di ridurre significativamente i tempi di ciclo. Infatti, il processo di miscelazione avviene in tempi più rapidi rispetto ai mescolatori tradizionali, aumentando la produttività senza compromettere la qualità del materiale lavorato.
U n altro vantaggio fondamentale del CVM™ è il riuscire a mantenere una più bassa temperatura di mescolazione durante il ciclo. Questo è particolarmente importante quando si lavorano materiali sensibili al calore, come il silicone, che possono deteriorarsi o perdere le loro proprietà fisiche se esposti a temperature più elevate.
I nfine, il CVM™ offre una pulizia più efficiente. La possibilità di variare la forma del mescolatore durante il ciclo facilita le operazioni di pulizia, riducendo i tempi di fermo macchina e il cambio colore. Questo è un aspetto cruciale nelle produzioni in cui è necessario cambiare frequentemente il tipo di materiale o colore, riducendo i costi e migliorando la gestione del tempo.
I n conclusione, il CVM™ rappresenta un'evoluzione tecnologica significativa nel settore dei mescolatori industriali, rispondendo alle esigenze di velocità, efficienza e qualità che caratterizzano le moderne linee di produzione. Con la sua geometria variabile e le altre caratteristiche tecniche, il CVM™ è la soluzione ideale per le aziende che cercano prestazioni superiori e un controllo ottimizzato delle temperature di processo e del tempo ciclo. u
Comet
Mescole VMQ/FVMQ
La gamma mescole siliconiche e fluorosiliconiche VMQ/FVMQ di Comet, azienda attiva dal 1980 e riconosciuta leader di mercato in ambito mescole organiche nere, è declinata nei formati più richiesti dalla clientela e le ricette sono sempre customizzate.
L’offerta dei compound siliconici soddisfa, infatti, le richieste più esigenti anche in termini di colore: siliconi compatti da 10 a 95 Shore A, espansi da 0,35 a 0,80 g/cm 3 a catalisi perossidica o platinica adatti a ogni sistema di trasformazione e impiegabili in molteplici settori applicativi (elettrico, medicale, alimentare, edile, automotive ecc.); fluorosiliconi perossidici da 25 a 80 Shore A; non mancano specialità, come i siliconi ceramizzanti oppure i fenilici (PVMQ) destinati principalmente al mondo militare e nucleare. Comet ha da poco concluso la realizza-
zione di una nuova ala da circa 10.000 mq per ospitare l’intera produzione dei compound VMQ/FVMQ. Le operazioni di trasferimento termineranno entro giugno 2025. Contestualmente, l’azienda si è dotata di un nuovo magazzino automatico, implementando anche il flusso interno dei materiali. Consapevole delle proprie capacità d’innovazione tecnologica, Comet intende affermarsi sempre di più nel panorama italiano ed europeo delle mescole inorganiche, attraverso la crescita continua, qualitativa, quantitativa, e in termini di competenze del personale. u
Rilassamento di carico anche con cicli termici
La prova di Stress Relaxation sta diventando sempre più popolare per la determinazione delle caratteristiche della gomma, poiché il test è inserito nelle norme di prodotto, per esempio guarnizioni dei tubi, ma anche l’automotive ha incominciato a richiederlo.
La prova consiste nella misura in continuo della forza necessaria per mantenere una costante deformazione su di un provino. Questa forza non è costante, ma decresce con il tempo con l’invecchiamento del materiale.
Il sistema della Elastocon SA, proposto in Italia da DGTS, si compone di: equipaggi di prova, realizzati anche in materiale resistente agli acidi, per prove in compressione, trazione e flessione in aria o in liquido (anche per prove in carburante con il ri-
cambio di liquido e aria ALE) e anche in pressione; rack elettronico, per l’acquisizione di forza e temperatura da ciascun equipaggio e tramite cui collegare gli equipaggi al computer; stufa a celle per prove di invecchiamento che consentono di eseguire prove a temperatura ambiente, ad alte temperature (oggi fino a 350 °C) e anche a cicli di temperatura freddo-caldo e ambiente-caldo per riprodurre le reali condizioni di impiego degli stessi materiali; software EC05, da installare su computer cui è collegato il rack elettronico.
Le prove di Stress Relaxation consentono, inoltre, di condurre stime del ciclo di vita dei materiali utilizzando il grafico di Arrhenius (ISO 11346): è disponibile una opzione del software per ottenere questi grafici. Normative di Riferimento: ISO 3384, ISO 6914, ASTM D6147. u
Precisione e flessibilità nello stampaggio di LSR
La tendenza alla miniaturizzazione impone nuove sfide nella produzione di componenti sempre più piccoli, dalle geometrie complesse e con tolleranze dimensionali estremamente ridotte. In questo contesto, il silicone liquido (LSR) si afferma come materiale d’elezione per applicazioni che spaziano dalla chirurgia mininvasiva all’elettronica di consumo, fino all’automotive. Le sue proprietà di biocompatibilità, resistenza termica ed eccellente stampabilità lo rendono ideale per la realizzazione di microcomponenti, dove ogni minima variazione di peso o dimensioni può compromettere la funzionalità.
Le macchine senza colonne e-victory di Engel sono la piattaforma ideale per lo sviluppo di impianti dedicati sia alla produzione di massa di componenti in LSR, sia a progetti ad alta specializzazione, garantendo efficienza e flessibilità in ogni applicazione. L’elevata precisione è assicurata dal gruppo di iniezione elettrico e dal Force Divider brevettato, che distribuisce uniformemente la forza di chiusura sui piani, eliminando ogni possibile differenza di compressione tra le diverse impronte. È quindi possibile ottenere pezzi tecnici di elevata qualità, anche nel caso di tolleranze dimensio -
nali e geometriche strette, e la massima riproducibilità dei pesi delle stampate. Un altro punto di forza della tecnologia senza colonne è la possibilità di sfruttare completamente i piani portastampo, quindi di installare stampi voluminosi e complessi su macchine di tonnellaggio inferiore rispetto alle presse tradizionali. Ne conseguono significativi risparmi in termini di costi di investimento, consumo energetico e spazio occupato, aspetto – quest’ultimo – particolarmente interessante per le produzioni in camera bianca. Inoltre, la tecnologia senza colonne Engel facilita i movimenti del robot che, in assenza di ostacoli, può raggiungere la cavità lateralmente e non solo dall’alto come nelle presse tradizionali, facilitando così l’integrazione di sistemi di automazione più complessi ed efficienti senza compromettere la compattezza della cella produttiva. Un esempio concreto delle prestazioni delle e-victory è la produzione di guarnizioni per cavi del peso di 0,06 grammi su una pressa con forza di chiusura di 100 tonnellate, equipaggiata con uno stampo a 256 impronte realizzato dal costruttore austriaco Rico. Oltre a massima ripetibilità e precisione, l’impianto sviluppato assicura la massima produttività: il tempo ciclo, infatti, è di soli 12 secondi. u
For Lab Italia
Forno di post-curing dedicato a mescole siliconiche
La richiesta di forni che possano operare in una clean room è frequente. In linea generale, tutti i forni sono in grado di soddisfare tali esigenze, ma la clean room, per definizione, è un ambiente altamente controllato, con un preciso controllo della temperatura e dell'umidità, e non ammette variazioni nel tempo. È evidente che un forno standard non può soddisfare queste necessità, perciò For Lab Italia ha progettato e costruito un forno con la porta di carico e scarico all’interno della clean room, mentre tutta la parte di potenza, i motori di ventilazione, l’aspirazione e lo scarico sono esterni all’ambiente clean.
Inoltre, per eseguire il ciclo di post-curing con aria pulita, è stato progettato e installato un filtro HEPA sul circuito dell’aria in entrata. Lo chassis del forno può essere sigillato alla clean room per consentire eventuali passaggi d’aria.
I forni For Lab Italia sono programmati per soddisfare le specifiche tecniche dei fornitori di compound di silicone: 2 ore di rampa di riscaldo, 4 ore a 200 °C di stabilizzazione e 1 ora di raffreddamento, 110 litri di aria fresca al minuto per kg di materiale. Una nuova tecnologia, denominata L.C.P. (Lavaggio Camera Programmabile), gestita dal PLC Siemens, apre una valvola a intervalli programmati e consente un ingresso aumentato di aria fresca riscaldata, scaricando rapidamente la concentrazione di fumi all'interno del forno, riducendo il rischio di esplosioni senza compromettere la temperatura della camera. La rampa di salita è gestita dal PLC Siemens e deve seguire una curva di temperatura predefinita (in gradi °C per minuto) per consentire l’evacuazione dei gas emessi durante il riscaldamento. Nei forni For Lab per silicone, la ventilazione della camera è stata progettata per garantire il corretto rapporto di ricam-
bio dell’aria (in m³ per ora). La realizzazione di flaps regolabili consente di "controllare" la stratificazione orizzontale dell’aria, così da "calibrare" ogni singolo forno e ottenere un’uniformità di temperatura su 9 punti entro i 5 °C su un volume di 2.500 litri. Come visibile nell'immagine, il rischio è sempre presente, e la porta è senza dubbio la parte del forno più critica. I tecnici For Lab hanno dedicato particolare attenzione a questa problematica. Poiché non sono note né la concentrazione di perossido nella ricetta né la quantità di materiale caricato, For Lab ha applicato una barra contenitiva davanti alla porta. Questa soluzione permette di far scaricare la sovrapressione, mantenendo comunque la porta ancorata al forno. Due sensori di prossimità impediscono al forno di funzionare se la barra non è correttamente posizionata.
La gamma di forni For Lab comprende: FG, forni statici da 400 a 5.000 litri con la possibilità di inserire carrelli a ripiani; FGR, forno rotativo da 840 litri.
Tutti i forni possono essere equipaggiati, a seconda delle esigenze, con filtri HEPA, in grado di rimuovere qualsiasi particella di polvere nell'aria in entrata, quadro elettrico con gestione PLC Siemens, memorizzazione interna fino a 49 cicli richiamabili e interfaccia Ethernet diretta al gestionale del cliente; software di gestione remota e tracciabilità dei dati storici; blocco porta, che garantisce la sicurezza per gli operatori; scambiatore di calore, che grazie al recupero del calore dai fumi di scarico consente un risparmio energetico fino al 25% e allo stesso tempo condensa una buona parte di polveri e inquinanti volatili; 3 sonde di temperatura PT100 calibrate Accredia con auto-impostazione della temperatura di sicurezza; L.C.P. Lavaggio Camera Programmabile. u
Gibitre Instruments
Strumenti di test dei prodotti siliconici
Per garantire la qualità dei prodotti siliconici, che sono impiegati in applicazioni speciali, è essenziale eseguire test accurati in ogni fase della produzione. Gibitre Instruments, con la sua esperienza, ha sviluppato competenze avanzate per il controllo dell’intero processo produttivo, mettendo a disposizione dei laboratori di prova degli operatori del settore strumenti altamente specializzati. I n particolare si tratta di strumenti per prove su prodotti finiti: Tensor Check-PC, dinamometro con morsetti dedicati per articoli tecnici e O-ring; Automatic Hardness CheckDrive, Durometri Micro-IRHD e Shore-M con dispositivi di centraggio manuali o laser.
Gibitre offre anche strumenti per la preparazione di provini: Laboratory Press–Drive, pressa da laboratorio; Multi-Head Die Cutter, fustellatrici e fustelle.
E ancora strumenti per prove su mescole siliconiche: Rheocheck MD–Drive, reometro a camera oscillante; MooneyCheck-Drive, viscosimetro con velocità variabile e setup per
prove a 25 °C; Density Check–PC, densimetro elettronico automatico; Tensor Check-PC, dinamometro per prove a temperatura controllata (-40 + 250 °C); Automatic Hardness Check-Drive, durometri Shore A, Shore 00 e IRHD; Low temperature Check, strumento per prove di TR e Brittleness Point; Block Oven Aging Check, strumento per test di resistenza al contatto con liquidi; Flammability Check, strumento per prove di resistenza alla fiamma.
La gamma di strumenti Gibitre è dotata di ottimizzazioni e funzionalità progettate per effettuare test nelle condizioni specifiche richieste dai prodotti siliconici, garantendo prestazioni affidabili.
I n oltre, l’offerta include una vasta gamma di accessori e porta-provini compatibili con gli strumenti.
I l software Datagest 11, progettato per la raccolta dei dati e il reporting, è continuamente aggiornato per soddisfare le esigenze dei clienti e rispondere alle richieste del mercato. u
Innovazione e sostenibilità nella lavorazione del silicone
Il settore della lavorazione del silicone sta vivendo un periodo di forte espansione e trasformazione tecnologica. In questo contesto, JP-Tech è impegnata nello sviluppo di macchinari all'avanguardia per rispondere alle esigenze di produzione più avanzate. Grazie a un costante impegno in ricerca e sviluppo, l'azienda sta contribuendo a migliorare gli standard di efficienza e precisione nel settore. Il silicone si conferma un materiale essenziale per numerose applicazioni industriali, grazie alla sua resistenza a temperature estreme, alla corrosione chimica e alle radiazioni. La sua crescente diffusione spinge la necessità di soluzioni produttive sempre più performanti e flessibili. Tuttavia, la lavorazione di questo materiale presenta sfide uniche, richiedendo macchinari specializzati capaci di gestire la sua natura viscosa e adesiva con la massima precisione.
La chiave del successo di JP-Tech risiede nell'incessante investimento in tecnologia e innovazione. L'azienda sta sviluppando nuovi modelli di estrusori, mescolatori a cilindri e altre apparecchiature specializzate per ottimizzare la produzione, garantendo risultati costanti e di alta qualità.
Uno degli aspetti più rivoluzionari delle soluzioni JP-Tech è l'integrazione di sistemi di automazione avanzata. Tra le novità più significative vi sono: sistemi di visione artificiale per il monitoraggio in tempo reale della qualità dei prodotti, riducendo gli scarti e assicurando conformità alle specifiche del cliente; algoritmi di machine learning per l'ottimizzazione dinamica dei parametri di lavorazione, adattandoli alle variazioni dei materiali e delle condizioni operative; software di controllo intelligente per la gestione remota e l'integrazione con sistemi di produzione 4.0, migliorando l'efficienza e riducendo i tempi di inattività. Oltre all'innovazione tecnologica, JP-Tech è fortemente impegnata nella sostenibilità ambientale. L'azienda sta adottando misure concrete per ridurre la propria impronta ecologica, tra cui: l'ottimizzazione dei consumi energetici dei macchinari per minimizzare gli sprechi; l'utilizzo di materiali riciclabili e processi produttivi a basso impatto ambientale; l'implementazione di soluzioni che favoriscono l'efficienza nell'uso delle materie prime, riducendo il consumo di risorse non rinnovabili. Grazie a un approccio orientato all'innovazione e alla sostenibilità, JP-Tech sta contribuendo al futuro della lavorazione del
silicone. Le sue soluzioni tecnologiche avanzate permettono alle aziende di migliorare la produttività, ridurre i costi operativi e garantire la massima qualità dei prodotti finiti. Con una visione proiettata verso l'industria 4.0 e una forte attenzione alla responsabilità ambientale, JP-Tech si propone come un partner strategico per chiunque voglia affrontare le sfide del settore con strumenti all'avanguardia. u
Gummiwerk Kraiburg
Mescole di silicone per un futuro energetico sostenibile
Con oltre 75 anni di esperienza nella lavorazione degli elastomeri e una comprensione approfondita delle esigenze relative alla produzione di energia sostenibile, Gummiwerk Kraiburg offre un'ampia gamma di mescole di silicone. In particolare, i tipi HTV (High-Temperature Vulcanizing) presentano una combinazione eccezionale di stabilità termica, isolamento elettrico e resistenza meccanica. Queste caratteristiche garantiscono un funzionamento affidabile anche in condizioni estreme, rendendoli materiali imprescindibili per le linee elettriche. Tali linee svolgono un ruolo centrale nell’ambito del Green Deal europeo: consentono, infatti, il trasporto efficiente e su richiesta dell'energia prodotta su lunghe distanze, collegando così gli impianti di produzione situati in aree ricche di vento e sole con i centri di consumo (industria, abitazioni, mobilità elettrica) contribuendo così in modo significativo alla stabilità e all'efficienza dell'approvvigionamento energetico.
Tutti i tipi HTV sono disponibili con reticolazione al perossido che con per addizione. La gamma di prodotti standard e speciali comprende mescole polimeriche VMQ, PVMQ e FVMQ con durezze da 20 a 90 Shore A, disponibili in diverse forme di fornitura.
Grazie alle loro eccellenti proprietà isolanti (resistenza al passaggio > 1012 Ω * cm), le mescole di silicone sono particolarmente adatte per l'isolamento e la protezione di cavi ad alta e bassa tensione, isolatori ad alta tensione e manicotti isolanti. Oltre all'isolamento elettrico, i rivestimenti a base di silicone proteggono cavi, tubi e bussole da carichi meccanici, vibrazioni e danni.
Inoltre, le mescole di silicone si distinguono per la loro eccellente resistenza alle temperature atmosferiche. L'uso continuo di VMQ varia da -50 °C (PVMQ: -110 °C) a +210 °C, mentre FVMQ resiste da -50 °C a +200 °C, con una temperatura di punta superiore a 300 °C. Un ulteriore vantaggio è la loro resistenza al fuoco e la capacità di ritardare la fiamma. Con l'aggiunta di appositi additivi, possono essere resi ritardanti di fiamma (UL 94 V0, V1; LOI: 23-55%; DIN 4102 B2). Le mescole di silicone di Gummiwerk Kraiburg offrono una soluzione affidabile per le elevate esigenze delle linee elettriche moderne. Grazie alla loro flessibilità, alla resistenza alle intemperie e alla stabilità termica, assicurano che le linee energetiche funzionino in modo affidabile anche in condizioni difficili, contribuendo così a un approvvigionamento energetico stabile e sostenibile nell'ambito della transizione energetica. u
www.kraiburg-rubber-compounds.com
Maplan - State Technologies
Soluzioni per lo stampaggio del silicone
Maplan aggiorna la propria offerta di soluzioni per lo stampaggio del silicone con due innovazioni. La prima consiste nel caricatore automatico MAP. sil feed, che consente di caricare fino a 100 kg di silicone o fluorosilicone in pasta, di qualsiasi durezza. Il principio è quello di una tramoggia conica rotante a bassa velocità, che interferisce con una vite di caricamento. Il materiale viene quindi caricato delicatamente a velocità controllata, e questo aiuta a risolvere alcuni problemi di disomogeneità durante il riempimento del gruppo di plastificazione, oltre che ridurre la pressione necessaria per alimentare il materiale stesso. Sono disponibili diverse taglie volumetriche, e il sistema è già stato fornito a diversi clienti, per applicazioni che svariano dal settore elettromeccanico al sealing. La seconda proposta è invece più legata alla tecnologia di stampaggio, in particolare all’utilizzo dei sistemi a canali freddo MAP.pin point e MAP.itm. Entrambi i sistemi si prestano alla gestione del materiale siliconico o in generale a viscosità ridotta, con lo scopo dichiarato di ottenere pezzi finiti da stampo, ovverosìa flash-free o rework-free, quindi con bave assenti oppure dimensionalmente controllate e accettabili. Tali sistemi trovano la propria collocazione ideale nella produzione di articoli di taglia media o medio grande (dai 30 ai 300 mm), dove sia possibile individuare uno o più
punti di iniezione direttamente sul pezzo, con appoggio planare, in modo tale da lasciare null’altro che un piccolo testimone di accoppiamento. Nel caso del MAP.pin point interviene un sistema di otturazione idraulica che blocca il flusso di materiale nel pezzo, dosando in maniera indipendente la quantità di materiale (regolabile a tempo o a quota). Nel caso del MAP.itm, invece, si lavora con il transfer, dosando quindi il materiale all’interno di una piastra di trasferimento e andando ad alimentare capillarmente i pezzi con la chiusura dello stampo. In questo caso c’è un po’ di scarto di materiale dovuto alla piastra transfer, ma si ottiene quasi sempre un risultato esente da bave. u
Mesgo
Mescole siliconiche per mobilità elettrica
La gomma siliconica ha accompagnato l’evoluzione del motore endotermico degli ultimi decenni grazie alle note proprietà quali: resistenza al calore e alle deformazioni permanenti, isolamento elettrico, flessibilità, anche a freddo. Le applicazioni tipiche sono: manicotti, guarnizioni, connettori, cablaggi e supporti, tutto ciò che è generalmente esposto agli ambienti più caldi dei veicoli.
L’avvento dei veicoli elettrici degli ultimi anni ha però portato con sé nuovi modelli costruttivi, sfide sempre più complesse e di conseguenza nuovi requisiti tecnici. Ad esempio, oggi sono necessarie gomme siliconiche con elevata conducibilità termica, con capacità di schermatura elettromagnetica, alta purezza, resistenza alle bassissime temperature, con proprietà autolubrificanti e bassa viscosità per realizzare geometrie sempre più sofisticate.
Le applicazioni possono essere guarnizioni di tenuta o alloggiamenti flessibili, per preservare i componenti elettronici sensibili, i pacchi batteria o i motori da umidità, polvere e contaminanti. Naturalmente cablaggi e connettori, per proteggere i componenti elettrici dai cortocircuiti e migliorare la sicurezza complessiva del veicolo. E ancora componenti per celle a combustibile, per garantire la tenuta all’idrogeno
ad alta pressione. Ma anche antivibranti, per una guida più fluida e silenziosa.
Mesgo è pronta ad assistere nella progettazione di tutti questi nuovi componenti, grazie a partnership consolidate con i principali fornitori di polimeri siliconici, strumentazione all’avanguardia, un modello votato all’innovazione. E soprattutto il servizio al cliente, che da sempre la contraddistingue. u
OR.P. Stampi
Mercato LSR: una crescita costante
OR.P. Stampi continua il suo impegno nell’innovazione dello stampaggio del silicone, offrendo soluzioni all’avanguardia per diverse applicazioni in tutta Europa. L’esperienza maturata in anni di progettazione e realizzazione di stampi di alta precisione, dapprima nella gomma e poi nel silicone liquido, ha permesso all’azienda di sviluppare tecnologie sempre più performanti. Per il 2025, OR.P. Stampi è focalizzata su nuove so-
luzioni destinate a dispositivi medicali e non solo. Un esempio concreto è il recente sviluppo di uno stampo dedicato alla produzione di un componente co-stampato per forniture ospedaliere, caratterizzato da una geometria complessa e da tolleranze ridottissime. Lo stampo garantisce una ripetibilità eccellente e un’elevata qualità del prodotto, con pezzo finito da stampo. Le tecnologie di OR.P. Stampi includono sistemi di iniezione avanzati, con diversi “coming soon” dal reparto R&D, e soluzioni per la gestione termica. Inoltre, l’attenzione alla sostenibilità ha portato l’azienda a implementare prodotti che minimizzano l’impatto ambientale dei plant dei clienti durante l’utilizzo delle attrezzature.
L’adozione di sistemi di simulazione avanzata consente a OR.P. Stampi di prevedere e risolvere eventuali criticità già in fase di progettazione, garantendo ai clienti soluzioni su misura per le loro esigenze.
Con uno sguardo al futuro, OR.P. Stampi continua a investire in ricerca e sviluppo per portare sul mercato soluzioni sempre più efficienti, affidabili e sostenibili per lo stampaggio del silicone, confermando la posizione di partner di riferimento. L’azienda sarà presente ad Amsterdam, il 19 e 20 marzo, alla Silicone Expo, stand 632. u
REP-RPM
Soluzioni per applicazioni automotive
Il settore biomedicale è in continua evoluzione, con un costante bisogno di componenti sempre più precisi, sicuri e biocompatibili. Il silicone liquido (LSR) si è affermato come materiale fondamentale per la produzione di dispositivi medici, grazie alle sue proprietà uniche. L'introduzione di presse orizzontali completamente elettriche nel processo di stampaggio ha ulteriormente ottimizzato la produzione, migliorando la qualità, l'efficienza e la sostenibilità.
I l silicone liquido è un elastomero ad alte prestazioni che, grazie alla sua biocompatibilità, viene utilizzato in applicazioni critiche come impianti, guarnizioni e dispositivi medici. Il LSR è resistente a temperature estreme, presenta un'eccellente stabilità chimica e una flessibilità che lo rende ideale per l'uso in ambienti sanitari. A differenza dei materiali plastici, il silicone non solo è biocompatibile, ma possiede anche una durata di vita significativamente più lunga, rendendolo perfetto per dispositivi medici impiantabili. Le presse orizzontali RPM elettriche rappresentano un'innovazione significativa rispetto alle tradizionali presse idrauliche.
L a loro configurazione orizzontale consente un'operazione più compatta e precisa, ideale per il controllo di piccole e medie quantità di silicone liquido. Rispetto alle presse idrauliche, quelle completamente elettriche offrono numerosi vantaggi in termini di precisione, velocità ed efficienza, sostenibilità.
I l controllo elettronico permette una regolazione estremamente precisa della pressione, della temperatura e dei tempi di iniezione. Le presse elettriche riducono i tempi di ciclo e migliorano l'efficienza energetica, con un minor consumo di energia rispetto alle presse idrauliche. L’uso di energia elettrica anziché idraulica riduce l'impatto ambientale della produzione, una caratteristica sempre più richiesta nel settore biomedicale. u
Rivi Magnetics
Silicone e sistemi magnetici: una sinergia per l’efficienza produttiva
Nel settore dello stampaggio di gomma e silicone, efficienza, precisione e rapidità nei cambi stampo rappresentano fattori chiave per l’ottimizzazione dei processi. Il sistema di ancoraggio magnetico M-Tecs R di Rivi Magnetics offre una soluzione tecnologicamente avanzata per il cambio rapido degli stampi ad alte temperature, rispondendo alle esigenze più stringenti del comparto. Progettato per l’impiego su presse a iniezione orizzontali e verticali, nonché su presse a compressione, il sistema si adatta alla lavorazione di silicone solido e liquido, mescole in gomma organica, sintetica e naturale. La sua versatilità ne consente l’applicazione anche su presse a mono iniezione o con canali freddi, rendendolo una scelta ideale per un’ampia gamma di lavorazioni. Un elemento distintivo di M-Tecs R è la sua superficie liscia, priva di nicchie in cui potrebbero depositarsi contaminanti, garantendo standard elevati di pulizia e igiene. Questa caratteristica lo rende particolarmente indicato per l’utilizzo in camere bianche e in settori regolamentati, come food & pharma, dove il mercato ha visto una crescente adozione di catalizzatori platinici per il silicone. Dal punto di vista produttivo, il sistema offre significativi vantaggi operativi: velocità e sicurezza nel cambio stampo, con una drastica riduzione dei tempi di fermo macchina; uniformità termica e di pressatura, grazie all’eliminazione dei tradizionali sistemi di fissaggio puntuale; minore usura degli stampi e riduzione degli scarti, assicurando maggiore stabilità dimensionale del prodotto finito. Il controllo della temperatura è un aspetto cruciale nello stampaggio del silicone. I sistemi Rivi Magnetics, disponibili nelle versioni magnetica, magnetica-riscaldante (MTecs R) e solo riscaldante (H-Tecs R), operano fino a 240 °C, garantendo una precisione sul delta T di ±2 °C. Infine, l’integrazione dell’optional CR-diagnostica remota consente il monitoraggio e l’assistenza da remoto, riducendo costi e tempi di manutenzione. u
Mescole speciali
Tra i prodotti di punta di TSF, azienda specializzata nello studio e produzione di mescole in gomma speciali, ci sono mescole per applicazioni atte a garantire la massima sicurezza nel settore ferroviario con omologazioni secondo EN 45545-2.
In una struttura di oltre 32.000 mq, TSF dispone di strutture produttive in grado di garantire altissimi standard qualitativi. L'offerta include mescole siliconiche indicate per stampaggio sia a compressione che iniezione, estrusione di profili e cavi, calandratura, produzione di tubi, attacco gomma-metallo, rivestimento rulli. Offre inoltre mescole antifiamma certificate secondo UL 94 V0 con migliorate performance fisico-meccaniche. Recen-
temente sono stati sviluppati compound di siliconi termo conduttivi per E-mobility. E ancora mescole ad accelerazione platinica in silicone espanso, in grado di garantire elevate proprietà meccaniche, oltre a essere approvabili per applicazioni in ambito alimentare. TSF offre un vasto portafoglio di mescole per le principali specifiche automotive, settore alimentare e contatto acqua. Tra i recenti investimenti, tre nuove camere bianche ISO 6 e ISO 8 per lo sviluppo di mescole speciali. Un team di esperti tecnologi è a disposizione dei clienti per progettare e sviluppare ricette formulate e personalizzate in relazione alle specifiche esigenze. u
Wacker
Nuova gomma siliconica liquida autoadesiva
Spesso è un’impresa alquanto impegnativa far aderire saldamente il silicone con i materiali termoplastici. Il gruppo chimico Wacker ha recentemente sviluppato gomme siliconiche liquide che aderiscono ottimamente al policarbonato e ad altre materie plastiche ad alte prestazioni solitamente difficili da lavorare.
Oggi sono molto diffusi i manufatti in plastica costituiti da una parte rigida e una parte morbida, elastica. Generalmente, in questi compositi in cui si uniscono proprietà rigide e morbide: un termoplastico rigido fornisce la resistenza, mentre la componente morbida in silicone apporta una funzione impermeabilizzante, di smorzamento delle vibrazioni o fonoassorbente, oppure migliora le caratteristiche tattili dello stampato.
Per poter produrre questi articoli a costi contenuti su larga scala è indispensabile una coesione ottimale fra i due materiali. Una sfida speciale è rappresentata dall’unione policarbonato/silicone: per ottenere un’adesione efficace con i siliconi comuni, la superficie del policarbonato deve essere precedentemente attivata con un primer o con un trattamento preliminare al plasma. Per il produttore dei componenti ciò comporta un’ulteriore fase di lavorazione oltre allo stampaggio.
La gomma siliconica liquida autoadesiva Elastosil® LR 3078 di Wacker permette di evitare questi costosi passaggi supplementari. Il prodotto reticola velocemente e crea una forte unione con il materiale termoplastico e nello specifico con il policarbonato. Ciò consente di realizzare facilmente componenti compositi morbidi-rigidi con il processo di stampaggio a iniezione bicomponente. Il sistema di adesione sviluppato da Wacker è privo di bisfenolo A e i prodotti vulcanizzati sono stati testati superando le più comuni prove di biocompatibilità.
Il prodotto presenta buone proprietà di adesione anche con altre materie plastiche ad alte prestazioni, difficilmente lavorabili con procedura 2K, come ad esempio il polifenilenetere (PPE), il polisolfone (PSU), il polietersolfone (PESU), il polifenilsolfone (PPSU) e il polieterimmide (PEI). Grazie alla sua buona adesione, Elastosil® LR 3078 viene impiegato per la produzione a costi contenuti di maschere per rianimazione e anestesia, sistemi di drug delivery o dispositivi per operazioni ed esami mininvasivi. Test dimostrano che la gomma siliconica autoadesiva Elastosil® LR 3078 aderisce in modo eccellente al policarbonato senza pretrattamento delle superfici.
Con Elastosil® LR 3078 si possono produrre maschere per rianimazione con processo di stampaggio a iniezione bicomponente su larga scala, con elevato grado di automazione e massima efficienza. Il silicone, in quanto componente morbida ed elastica, si adatta esattamente alla forma del viso, creando una tenuta perfetta. u
Arburg e Sverital rafforzano la partnership anche nel silicone
Le due aziende potenziano l’offerta per le tecnologie di lavorazione del silicone e annunciano l’evento Flawless, in programma ad aprile 2025.
Nel mondo dello stampaggio del silicone a iniezione, la precision e, la flessibilità e l'innovazione tecnologica sono fondamentali per garantire un processo produttivo efficiente e di alta qualità. Con oltre 40 anni di esperienza nel settore, Arburg si è affermata come il punto di riferimento per le aziende in cerca di soluzioni avanza -
te e personalizzate per la lavorazione del silicone, sia nella sua forma liquida (LSR) che in quella solida (HTV).
La storica collaborazione con Sverital permette di offrire ai clienti soluzioni all'avanguardia, contribuendo così a migliorare la loro competitività e l'efficienza produttiva.
Per celebrare e dimostrare il valore di questa partnership, il 10 aprile 2024
si terrà l'evento esclusivo "Flawless – Unlock new standards in silicone performance", ospitato da Sverital presso la sede di Cologno Monzese (MI).
Q uesta sarà un'occasione imperdibile per approfondire le tecnologie di lavorazione del silicone e scoprire nuove opportunità per ottimizzare i processi p roduttivi.
UN MATERIALE VERSATILE E DUREVOLE
I l silicone è un materiale altamente versatile e durevole, che è diventato un elemento fondamentale in molti settori, spaziando da prodotti di uso quotidiano a tecnologie all'avanguardia. Le sue proprietà uniche lo rendono ideale per una vasta gamma di applicazioni, dimostrando così di non essere solo popolare oggi, ma anche di avere un futuro promettente. Per essere più precisi, nel 2024, il mercato globale di dispositivi medici realizzati in LSR ha avuto valore di circa 595 miliardi di dollari. Con la crescente domanda di mercato, è più importante che mai adottare tecnologie avanzate per rimanere competitivi.
I n questo contesto, Arburg e Sverital si distinguono per le loro soluzioni innovative. Le presse per lo stampaggio a iniezione Allrounder sono progettate per offrire soluzioni altamente adattabili per la lavorazione del silicone, sia nella versione liquida che solida, e assicurano una gestione ottimale del processo produttivo, con un focus particolare sull'automazione, la riduzione degli sprechi e il controllo della qualità.
L e soluzioni Nexus Dosing per il dosaggio del silicone liquido, distribui -
te in esclusiva da Sverital sul mercato italiano, offrono tutte le qualità necessarie per completare un processo di stampaggio all'avanguardia. Precisione nel rapporto di miscelazione, riduzione degli scarti al minimo e un design robusto che assicura prestazioni impeccabili nel tempo si combinano con l’affidabilità di un’azienda solida, apprezzata per la fiducia riposta nelle sue persone e per un servizio di assistenza rapido ed efficiente in caso di emergenze.
Cilindro LSR ugelli con chiusura ad ago.
Moduli cilindro LSR.
APPUNTAMENTO AD APRILE
D urante l'evento "Flawless", i partecipanti avranno l'opportunità di scoprire le ultime innovazioni nel settore dello stampaggio a iniezione, con un confronto approfondito tra il silicone liquido LSR, il silicone solido HTV e le gomme termoplastiche. Verranno analizzate le caratteristiche tecniche e i vantaggi di ciascun materiale, svelando anche i materiali più performanti per vari settori industriali. I l Partner FCS F.lli Calamari Stampi offrirà una panoramica sulle caratteristiche degli stampi impiegati nella produzione di particolari in LSR. Con la partecipazione di Wacker, multinazionale tedesca leader nella produzione di siliconi, polimeri e semiconduttori, l’evento offrirà l’opportunità di esplorare il silicone in profon -
dità. Saranno illustrate le proprietà e le caratteristiche dei vari tipi di elastomeri, con l’obiettivo di fornire una panoramica sui materiali più u tilizzati nell’industria e di presentare quelli dal potenziale più promettente. N on mancheranno le testimonianze di aziende che hanno già beneficiato delle soluzioni offerte da Arburg e Sverital, offrendo uno spaccato reale delle esperienze di successo nel settore.
UNA PRESSA ALL’OPERA
U n momento clou dell'evento sarà la dimostrazione pratica della pressa elettrica Allrounder 470 A 1000 290, configurata per lo stampaggio del silicone liquido. Questa macchina, dotata di uno stampo a 4 impronte fornito da FCS, produrrà un’ottica
per lampade LED industriali. Grazie alla tecnologia stampo FlowControl, sarà possibile regolare in modo indipendente i quattro ugelli del canale freddo, ottimizzando così il processo di stampaggio.
L a pressa elettrica Allrounder 470, con una forza di chiusura di 1000 kN e un gruppo di iniezione da 290, si distingue per il suo dinamismo in termini di accelerazione e decelerazione.
È dotata di un trasduttore di pressione nella zona di carico, il quale monitora costantemente la pressione di dosaggio fornita dalla pompa, garantendo che rimanga stabile e priva di ritorni durante la fase di iniezione dalla valvola posta sulla vite. Inoltre, fornisce indicazioni utili per programmare interventi di pulizia del cilindro, particolarmente quan -
Sistemi di dosaggio Nexus Servomix.
do si lavora con materiale reticolato.
L a movimentazione del pezzo è affidata al robot Sepro Success 11 dotato di una mano di presa Drakar Automation™ che offre un'ottimizzazione nella gestione e nel posizionamento dei componenti.
G razie alla sua tecnol ogia avanzata e robustezza, il robot garantisce precisione ed efficienza, completando così il processo produttivo in modo fluido e completamente automatizzato.
I l sistema di dosaggio Nexus Dosing integra l’equipaggiamento con la sua innovativa tecnologia Splitnex, in grado di garantire un rapporto di
miscelazione preciso e costante, eliminando la presenza di aria e riducendo drasticamente gli sprechi di materiale nella fase di spurgo.
IL VALORE DELLA CONSULENZA
I l futuro non sarà solo legato alla tecnologia avanzata delle presse, delle periferiche e dei processi, ma soprattutto al valore della consulenza. La partnership tra Arburg e Sverital si basa su figure altamente specializzate e su una rete capillare di partner esperti in materiali, stampi, periferiche e automazioni. Insieme, le due aziende sviluppano
soluzioni all’avanguardia, fondate sull’ascolto attento delle esigenze e su un dialogo costante con i clienti.
I l cambiamento del mercato europeo apre nuove opportunità per gli imprenditori della gomma e dello stampaggio plastico, spingendoli a esplorare scenari innovativi.
F lawless rappresenta quindi l’occasione perfetta per chi intende avvicinarsi alla tecnologia del silicone o desidera conoscere le ultime novità di questo settore promettente direttamente dai pri ncipali esperti.
P er maggiori informazioni e per la registrazione all’evento scrivere a p aola_annichiarico@arburg.com. u
Sistemi di dosaggio Nexus Servomix.
Motori idraulici Bosch Rexroth per un mescolatore aperto di Comerio Ercole
Riduzione della potenza installata e maggiore sicurezza, minore ingombro e ridotta manutenzione: queste le caratteristiche vincenti di una macchina innovativa e dalle alte prestazioni, realizzata da Comerio Ercole per un committente italiano che vanta uno stabilimento produttivo negli USA, dove è in procinto di essere installato. a
Comerio Ercole festeggia nel 2025 i 140 anni di attività, oggi focalizzata nella realizzazione di macchine e di linee per la lavorazione della gomma, delle materie plastiche e per l’industria del non tessuto. La società ha sede a Busto Arsizio, il suo è un mercato globale
(l’esportazione supera la percentuale del 90%), favorito dalla capacità di saper customizzare i macchinari destinati alla clientela sulla base di precise e specifiche richieste e perseguendo sempre lo sviluppo di prodotti e di processi produttivi sicuri e innovativi.
U n esempio lampante di questo modus operandi è rappresentato da un mescolatore aperto per la gomma realizzato per un committente italiano che vanta uno stabilimento produttivo negli USA, dove è in procinto di essere installato. Il cuore del macchinario è formato, come d’abitudi -
ne per un mescolatore, da due rulli che ruotano uno nel senso opposto all’altro e nel cui interstizio la gomma viene lavorata.
LA SOLUZIONE HÄGGLUNDS
N el caso specifico, racconta Alberto Viganò, Automation Engineer in Comerio Ercole, “questo mescolatore aperto non è azionato da motori elettrici accoppiati ai riduttori, ma da due motori idraulici lenti ad alta coppia Hägglunds di Bosch Rexroth, direttamente calettati sulle allunghe dei rulli, e forniscono la forza sufficiente a mescolare la gomma, materiale che richiede elevate potenze per essere trattato”. Bosch Rexroth è uno dei massimi fornitori mondiali nel settore delle tecnologie di azionamento e controllo. “C ome accennato - aggiunge Viganò - i motori sono due, uno per ciascun rullo, sono montati sfalsati perché il diametro del motore è superiore al diametro del rullo stesso e si trovano entrambi dallo stesso lato. Ne consegue che le tubazioni dell’olio
idraulico in pressione siano concentrate da una sola parte, mentre nel lato opposto del mescolatore sono situati due giunti rotativi in cui entra l’acqua calda termoregolata che serve a mantenere i rulli alla corretta temperatura. Questa ripartizione spaziale delle utenze (olio e acqua) contribuisce a facilitare l’impiantistica fluidica da realizzare nell’impianto dell’utilizzatore finale”.
IL RISPARMIO ENERGETICO
L a scelta di comandare il mescolatore con motori idraulici, e non elettrici, è stata ampiamente condivisa con il cliente per una ragione data principalmente dal risparmio energetico derivante da questa soluzione. Spiega Viganò: “La pompa unica in comune per i due motori idraulici riesce a distribuire l’energia corretta ai due rulli che girano a velocità diverse, cosa che non avverrebbe utilizzando un motore elettrico. Nel secondo caso avremmo assorbimenti differenti tra i due rulli, e uno dei due, il più lento, verrebbe trasci -
nato elettricamente dal più veloce”. A quel punto “non si otterrebbe un dimensionamento ottimale dell’energia che viene consumata dai due drive che comandano i due motori”. “Invece, così facendo - sottolineagrazie ad un’unica pompa è proprio la trasmissione oleodinamica che ripartisce la coppia che viene data ai due motori che girano a velocità diverse, mantenendo una frizione reciproca uno con l’altro”.
MAGGIORE
SICUREZZA PER GLI OPERATORI
D avide Borroni, funzionario vendite in Bosch Rexroth, pone l’accento su un altro aspetto vincente legato all’adozione di motori idraulici in un macchinario di questo genere: “La soluzione Hägglunds rispetto ad una elettromeccanica ha altri e numerosi vantaggi, alcuni dei quali già evidenziati. Uno di questi, ed è molto rilevante, investe l’aspetto della sicurezza di chi opera presso l’impianto. L’arresto di emergenza viene attivato azionando una barra
di sicurezza. La normativa vigente EN 1417 del 2023 sui requisiti di sicurezza dei mescolatori aperti stabilisce che l’arresto vada effettuato in 45 gradi. Con il sistema Hägglunds si è in grado di arrestare la macchina in 10 gradi, se non di meno. Ciò significa aumentare in maniera esponenziale la sicurezza di chi lavora su questo mescolatore”.
“P ossiamo dunque affermare senza tema di smentita - proseguono Viganò e Borroni - che in materia di sicurezza la soluzione Hägglunds è davvero vincente considerando che con un motore elettrico lanciato alla massima velocità si ottengono angoli di arresto di circa 40 gradi, quindi proprio al limite stabilito dalla normativa e quindi con prestazioni inferiori rispetto ai 6-10 gradi ottenuti da Hägglunds. La tecnologia idraulica può arrestare senza conseguenza alcuna, non sovraccaricando alcun componente, cosa che inve -
I motori Hägglunds di Bosch Rexroth risultano meno ingombranti di una normale soluzione elettromeccanica.
ce avviene con la soluzione elettromeccanica, dove per bloccare il motore intervengono freni a disco sui quali sono applicate più pinze per ottenere la frenata entro un certo angolo. Ciò comporta una naturale usura delle pastiglie delle pinze, con la conseguente e necessaria manutenzione. Diversamente, azionando le elettrovalvole certificate per la sicurezza, montate direttamente sulle bocche dei motori Hägglunds, esse chiudono immediatamente la mandata dell’olio al motore, il quale si ferma istantaneamente”.
INGOMBRI E RUMORE RIDOTTI
N on è comunque la potenza l’elemento decisivo nella scelta tra un motore elettrico e uno idraulico, dal momento che anche la seconda tipologia vanta taglie importanti nel portafoglio Hägglunds. Rispetto ai vantaggi già illustrati, la questione spazio ha una sua importanza poiché i motori Hägglunds risultano meno ingombranti di una normale soluzione elettromeccanica, la quale prevederebbe, per il mescolatore, oltre ai giunti cardanici, la presenza dei ri -
Il mescolatore aperto di Comerio Ercole comandato da due motori idraulici Hägglunds.
Comerio Ercole a Tire Technology Expo
Comerio Ercole sarà protagonista a Tire Technology Expo, la manifestazione fieristica in calendario ad Hannover dal 19 al 21 marzo prossimi, evento che riunisce professionisti, esperti e aziende all'avanguardia nel campo della tecnologia nel mondo dello pneumatico. Nell’occasione verrà illustrato ai visitatori come la collaborazione con Bosch Rexroth sia costantemente mirata al miglioramento continuo con particolare riguardo alla sicurezza degli operatori, all’energy management e alla sostenibilità dell’intero progetto.
duttori appoggiati su una placca e, ovviamente, i motori elettrici. Inoltre, la centralina idraulica Hägglunds può essere posta anche non nelle immediate vicinanze del mescolatore, può addirittura venire collocata oltre un muro di separazione, e ciò comporta due benefici: il primo consta nella riduzione di ingombro all’interno del plant, il secondo in un notevole abbassamento del rumore avvertito da chi governa la macchina.
B orroni, sempre in tema di benefici
assicurati dall’utilizzo di un sistema idraulico Hagglunds, pone l’accento su uno di essi: “Con il sistema Hägglunds, è possibile anche erogare il massimo della coppia già a 0,1 giri/ min, peculiarità che il motore elettrico asincrono non è in grado fornire. Sapendo che i mescolatori in diversi casi hanno necessità di girare a soli 3 RPM ad alta coppia per fare determinate lavorazioni, il motore idraulico Hägglunds è nettamente vincente rispetto alla soluzione elettromeccani -
ca tradizionale nell’equivalente punto di lavoro”.
V iganò ha anche constatato che le tempistiche preventivate per il progetto in questione sono state ampiamente rispettate, grazie anche alla collaborazione fornita da Bosch Rexroth, “sempre tempestiva e ottimale sia durante lo sviluppo della commessa, sia in fase di montaggio degli stessi motori, dall’apertu ra delle casse, alla calettatura e fino alla loro messa in funzione”. u
a cura della redazione
Novachem inizia l’avventura negli Stati Uniti
Nasce Novachem Americas Inc., situata nello stato Delaware.
La società svizzera, specializzata nella distribuzione e nel trading di materie prime per il settore della gomma, ha aperto a gennaio una nuova sede nel Delaware, Stati Uniti. La nuova società collabora con due partner logistici: uno per il mercato del midwest con sede a Norfolk, Virginia, e il secondo a Orange, nello stato del Texas, per seguire il mercato del sud-ovest.
Grazie all’ingresso di Humberto Lovisi, manager di elevata esperienza commerciale e gestionale con una solida conoscenza del mercato americano, il 2 gennaio 2025 è stata costituita la società incorporata Novachem Americas Inc., ovvero la nuova sede di Novachem negli Stati Uniti. La società svizzera, fondata nel 2021 e specializzata nella distribuzione e nel trading di materie prime per il settore della gomma, ha infatti registrato uno sviluppo notevole nei primi anni di attività, non solo nel mercato europeo, ma anche in quelli asiatico e sudamericano. Nel 2022, Novachem SA ha raggiunto un fatturato consolidato che ha sfiorato i 40 milioni di euro. Partita come start-up con soli 3 collaboratori, oggi la società è cresciuta significativamente, contando un team che, tra diretti e indiretti, supera le 15 unità, grazie anche all’apertura della sede americana.
LA STORIA
Novachem SA nasce dall'idea del fondatore, Ivano Liguori, di unire il suo solido background tecnico con l’esperienza maturata negli anni precedenti come General Manager di un’altra società di trading svizzera. L’obiettivo era quello di fornire al mercato soluzioni non so -
lo competitive, ma anche tecnicamente valide, in grado di supportare lo sviluppo del business dei clienti. Ivano Liguori inizia la sua carriera lavorativa alla Centro Mescole Sud, dove, co-
me operatore di laboratorio, acquisisce esperienza per poi assumere la direzione tecnica e commerciale nel 2001. Nel 2003 diventa Responsabile tecnico e commerciale della CM Manzoni SpA,
Suddivisone delle vendite Novachem per famiglia di polimero.
con il compito di sviluppare il mercato del compound per cavi elettrici in gomma. In questo ruolo, ottiene un successo notevole, conquistando non solo il mercato europeo, ma anche quello internazionale.
Nel 2014, Liguori decide di entrare nel settore del trading e della distribuzione, diventando socio e Direttore Generale di Epichem SA, dove contribuisce in maniera significativa alla crescita globale dell’azienda. Nel 2021, prende la decisione di avviare la propria società, Novachem SA, che in breve tempo è diventata uno dei player più rilevanti nei mercati europeo e sudamericano.
IL FUTURO E GLI OBIETTIVI
NEGLI USA
L’apertura della sede negli Stati Uniti rappresenta un passo naturale per Novachem SA, volto a consolidare ulteriormente le vendite nelle Americhe e a soddisfare la crescente richiesta dei clienti statunitensi di avere un distributore locale in grado di garantire una fornitura "just in time" dei materiali offerti. La società, con sede legale nel Delaware, collabora attualmente con due partner logistici: uno per il mercato del midwest con sede a Norfolk, Virginia, e il secondo a Orange, nello sta-
to del Texas, per seguire il mercato del sud-ovest.
La visione di Novachem SA è quella di raggiungere un fatturato consolidato di 50 milioni di euro entro il 2026. L’obiettivo non è solo quello di sviluppare ulteriormente il mercato delle Americhe, ma anche di instaurare nuove collaborazioni con produttori europei ed extra-europei. Attualmente, Novachem SA commercializza una vasta gamma di polimeri sintetici tradizionali, puntando non solo su prodotti di prima scelta, ma anche su soluzioni near to prime e off grade, che consentano ai propri clienti di essere altamente competitivi in un mercato che richiede standard qualitativi elevati a costi più contenuti.
LE DISTRIBUZIONI E LE ATTIVITÀ EXTRA USA
Novachem SA vanta numerose distribuzioni ufficiali in diverse aree geografiche.
I n Italia, le principali collaborazioni includono il produttore venezuelano Negroven, con capacità produttiva di 60.000 tonnellate, produttore dei più importanti gradi di carbon black utilizzati nell’articolo tecnico, e il produttore brasiliano Nitriflex per la distribuzione di NBR, resina altostirolica ed NBR PVC.
Novachem SA ha aumentato il suo carico nel corso degli ultimi anni puntando come idea principale su uno staff giovane e dinamico. Questa strategia ha portato la possibilità per Liguori di dedicarsi all’espansione dei mercati internazionali della Novachem grazie a una rete commerciale oggi che copre la maggior parte delle zone a livello mondiale.
IL TEAM
L’organigramma aziendale di Novachem vede Ivano Liguori nel ruolo di Amministratore Delegato.
Il team vendite per l'Italia è composto da Danilo Brenna e Melissa Lobascio, che gestisce anche il mercato del Far East. Marco Bernardoni è responsabile delle vendite nei paesi europei e in India, mentre Humberto Lovisi si occupa del mercato americano.
La gestione logistica è affidata a Monia Despini, che cura anche il mercato latino-americano. Nadia Clement è responsabile degli acquisti e delle operazioni extra-UE, mentre Chiara Niada gestisce il back-office e le operazioni in Europa.
Gli affari regolatori e l’amministrazione sono curati da Janna Hamdar, mentre Sanda Timpu coordina le attività di magazzino. u
Distribuzioni di Novachem nel mondo.
Accordo Assogomma-Conlegno per supportare le imprese negli obblighi EUDR
L’accordo con il Consorzio Servizi Legno-Sughero è stato pensato per offrire alle imprese associate ad Assogomma un supporto operativo concreto, che possa facilitare l’adempimento degli obblighi imposti dalla normativa.
Nel corso del Rubber Day, svoltosi lo scorso 28 gennaio, Assogomma e Conlegno (Consorzio Servizi Legno-Sughero) hanno siglato un importante Accordo di collaborazione per supportare le imprese nell’applicazione del Regolamento europeo sulla deforestazione - Regolamento 2023/1115 (EUDR).
S ebbene la data di applicazione del nuovo regolamento sia stata posticipata alla fine del 2025, il tema è di grande rilevanza per gli operatori del settore, che devono sfruttare i 10 mesi che mancano, prima che gli obblighi diventino definitivamente attuati, per prepararsi al meglio e raccogliere tutte le informazioni necessarie per le proprie dichiarazioni di dovuta diligenza. Per questo motivo, l’accordo è stato pensato per offrire alle imprese associate ad Assogomma un supporto operativo concreto, che possa facilitare l’adempimento degli obblighi imposti dalla normativa. M aterie prime come il legno e la gomma naturale sono strettamente collegate per affinità produttive. Il portale LegnOk, sviluppato sulla base dell’esperienza maturata con la precedente EU Timber Regulation, è una piattaforma pensata per agevolare la raccolta e la verifica delle informazioni necessarie per adempiere agli obblighi di dovuta diligenza previsti dall’ EUDR. Grazie a questo strumento, le aziende potranno usu -
fruire di un sistema strutturato per il controllo e la conformità ai requisiti di legalità e zero deforestazione richiesti dalla normativa.
S aranno previste iniziative di informative dedicate alle imprese del settore della gomma, la prima del -
le quali si terrà il prossimo 27 marzo. Questa opportunità rappresenta un vantaggio concreto per le aziende, permettendo loro di affrontare con maggiore consapevolezza gli obblighi normativi attraverso un supporto mirato e uno strumento specifico. u
L’accordo tra Assogomma e Conlegno è stato siglato lo scorso 28 gennaio da Fabio Bertolotti, direttore di Assogomma, e Angelo Mariano, responsabile due diligence di Legnook.
Catalogo formativo Assogomma Academy 2025
Formazione e innovazione per il futuro dell’industria della gomma: anche per il 2025, Assogomma Academy si propone come punto di riferimento per la formazione nel settore della gomma, al servizio delle Imprese.
Per il 2025 Assogomma Academy promuove un catalogo formativo arricchito da nuovi corsi e iniziative che affrontano le tematiche più rilevanti per il settore. Quest’anno, il catalogo si amplia ulteriormente per fornire alle imprese una varietà di scelta formativa che copre, oltre agli ambiti fondamentali come tecnologia, salute, ambiente, sicurezza sul lavoro e dei prodotti, anche temi di grande attualità quali la circolarità dei materiali, la sostenibilità delle imprese e la normativa doganale per le attività di
Calendario 2025
28 Gennaio
Rubber Day
25 e 26 Febbraio
La circolarità della gomma
17 – 18 e 24 – 25 Marzo
Corso base di tecnologia della gomma
27 Marzo
Regolamento EUDR: la piattaforma LegnoOk web per il settore gomma
10 e 15 Aprile
Classificazione ed origine delle merci
Maggio (data da confermare)
La mescolazione della gomma
22 Maggio
Regolamento CLP: gli obblighi normativi a seguito delle revisioni di legge
import ed export. Questi argomenti assumono un’importanza sempre maggiore per le aziende del settore, rispondendo alle sfide di un mercato in continua evoluzione. Per garantire alle imprese la possibilità di coniugare aggiornamento professionale ed esigenze operative quotidiane, la maggior parte dei corsi sarà erogata tramite piattaforma online, assicurando flessibilità e continuità nella crescita delle competenze. Un valore aggiunto dell’offerta formativa è poi rappresentato dalle sessioni in presenza che si
terranno presso Cerisie, il laboratorio di Assogomma, un centro altamente specializzato e qualificato nell’analisi e nella ricerca sugli elastomeri, in grado di offrire un’esperienza pratica e avanzata ai partecipanti. Assogomma Academy rinnova così il proprio impegno nel supportare le imprese e i professionisti del settore, offrendo strumenti formativi sempre aggiornati e in linea con le evoluzioni del mercato. Per informazioni sul dettaglio di tutti i corsi scrivere a: assogomma@federazionegommaplastica.it. u
18 Giugno
Regolamento CLP: come applicare i criteri di classificazione alle miscele
Giugno/Luglio (data da confermare)
La sostenibilità e i nuovi modelli di gestione strategica per l’Impresa
30 Settembre
Le ispezioni Reach e CLP nelle imprese
7 e 9 Ottobre
Procedure di importazione ed esportazione
16 e 23 Ottobre
Corso di tecnologia della gomma versione business
13 Novembre
Prove di laboratorio per la caratterizzazione della gomma
Novembre (data da confermare)
La difettologia degli articoli in gomma
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Federazione Gomma Plastica: “Sostenibilità sì, ma senza compromettere la competitività”
Si è svolta il 30 gennaio, presso il Museo della Scienza e della Tecnologia di Milano, l’Assemblea Pubblica di Federazione Gomma Plastica, con la partecipazione dei principali esponenti di due settori cruciali per l’economia italiana, in cui operano oltre 160.000 lavoratori. Settori che, pur rimanendo all’avanguardia in sostenibilità e innovazione, si trovano ad affrontare sfide significative legate a una congiuntura economica difficile, a una contrazione dell’export, a normative europee sempre più stringenti, e a un contesto geopolitico complesso. Difendere le industrie della gomma e della plastica significa tutelare non solo migliaia di imprese, ma anche filiere vitali per l’economia italiana, come l’automotive e l’alimentare.
I l Presidente Marco Do ha rivolto un forte appello alle istituzioni: “Oggi più che mai, è fondamentale difendere i settori della gomma e della plastica, pilastri strategici e trasversali a tutto il sistema manifatturiero italiano, di fronte alle sfide normative e di mercato”.
“Le crisi internazionali – ha dichiarato Do – hanno avuto un impatto considerevole: nel 2024 si è registrata una contrazione della produzione del 3,84% rispetto all’anno precedente e una riduzione dell’export dell’1,25%.
A questo si aggiunge l’applicazione di un Green Deal europeo che, pur perseguendo obiettivi condivisibili, impone vincoli eccessivamente rigidi senza un adeguato piano di transizione. La sostenibilità ambientale è fondamentale, ma deve essere accom -
pagnata da politiche industriali che supportino le imprese italiane nella transizione, senza metterne a rischio la competitività. La Federazione chiede con forza un potenziamento degli investimenti europei e un dialogo costruttivo con la manifattura italiana per garantire una transizione sostenibile che non penalizzi la competitività delle imprese e tuteli i 160.000 lavoratori qualificati del settore”.
E lemento di criticità non nuovo ma sempre impattante è costituito dai costi energetici, che in Italia rimangono meno competitivi rispetto a quelli di altri paesi.
“Le aziende energivore della gomma e della plastica – ha sottolineato Do –sono particolarmente esposte a questa criticità, e per questo la Federazione chiede misure concrete per abbat-
Foto di Daniela Garbillo.
tere i costi dell’energia, agevolare lo sviluppo delle comunità energetiche e incentivare le fonti rinnovabili, garantendo così una base solida per la competitività industriale”.
D o ha tracciato un bilancio del quadriennio 2021-2025, mettendo in evidenza i risultati raggiunti dalla Federazione, che nonostante le difficoltà congiunturali, ha rafforzato la propria struttura e i servizi offerti: una crescita data dall’adesione di 120 nuove aziende, raggiungendo così un totale di circa 50.000 lavoratori nelle 500 aziende associate. Questo rafforzamento testimonia il valore dell’azione federativa in un contesto di crescente complessità, dove sostenibilità e competitività devono procedere di pari passo.
I Presidenti delle due associazioni, parte di Federazione, hanno approfondito le criticità legate all’impatto del Green Deal europeo. Marco Bergaglio, Presidente di Unionplast, ha ricordato che l’industria della plastica
in Italia è la seconda manifattura europea e leader nel riciclo, con il 90% dei rifiuti plastici raccolti e il 50% degli imballaggi riciclati, mentre sono oltre 1 milione e 300mila tonnellate le plastiche riciclate utilizzate per nuovi prodotti. “Siamo tra i più virtuosi in Europa nel riciclo, ma ci troviamo di fronte a normative che rischiano di penalizzare fortemente il settore, nonostante i nostri progressi concreti,” ha dichiarato Bergaglio.
Livio Beghini, Presidente di Assogomma, ha ribadito la necessità di un approccio basato su dati scientifici per evitare misure punitive che penalizzano il settore. “Il nostro comparto genera un fatturato di 5-6 miliardi di euro senza contare l’indotto. La gomma naturale, che rappresenta oltre il 44% dei consumi del nostro settore, è un materiale intrinsecamente sostenibile, ma rischia di essere messo sotto pressione dalle normative sulla deforestazione” ha spiegato Beghini. L a discussione si è estesa anche al
ruolo della plastica e della gomma in settori strategici come l’automotive e il beverage, con Roberto Vavassori, Presidente di Anfia, e Giangiacomo Pierini, Presidente di Assobibe, che hanno messo in evidenza l’importanza di questi materiali per l’efficienza e la sostenibilità dei rispettivi prodotti.
A chiudere l’Assemblea, il Presidente di Confindustria, Emanuele Orsini, che ha espresso il forte impegno della Confederazione a difesa delle industrie della gomma e della plastica, ribadendo con decisione che la sostenibilità deve coniugarsi con la competitività.
L’Assemblea ha confermato il ruolo centrale di Federazione Gomma Plastica come punto di riferimento per il settore e interlocutore autorevole nelle dinamiche industriali e politiche. Il prossimo appuntamento sarà a giugno 2025, con l’insediamento del nuovo Presidente e del nuovo Consiglio di Presidenza. u
È nata Federazione
Confindustria Macchine
Il 28 gennaio scorso, presso l’NH Milan Congress Centre di Milanofiori, si è svolta la prima Assemblea dei Soci di Federazione Confindustria Macchine. Il nuovo soggetto di Confindustria nasce per l’iniziativa di quattro soci fondatori, ovvero i presidenti di quattro importanti associazioni confindustriali di produttori di beni strumentali: Paolo Lamberti, presidente di Acimac (Associazione Costruttori Italiani di Macchine e Attrezzature per la Ceramica), Enrico Aureli, presidente di Acimall (Associazione Costruttori Italiani Macchine per la Lavorazione del Legno), Massimo Margaglione, presidente di Amaplast (Associazione Nazionale Costruttori di Macchine e Stampi per Materie Plastiche e Gomma) e Riccardo Cavanna, presidente di Ucima (Unione dei Costruttori Italiani di Macchine Automatiche
per il Confezionamento e l’Imballaggio). In virtù dei soggetti proponenti, la dicitura completa della nuova associazione è Federazione Confindustria Macchine per Ceramica, Legno, Plastica e Gomma, Imballaggio e Confezionamento.
O gnuno dei settori federati rappresenta un’eccellenza del made in Italy, un riferimento nel mondo per i rispettivi settori clienti, con forti percentuali di export. Il fatturato cumulato totale della nuova federazione è di oltre 18 miliardi di euro (sulla base dei preconsuntivi 2024 pubblicati dalle quattro Associazioni), generati da circa 1.300 aziende che occupano quasi 70.000 addetti.
L’Assemblea ha nominato alla Presidenza per il biennio 2025-2027 Riccar-
do Cavanna, già Presidente di Ucima dal 2022. “La costituzione di Federazione Confindustria Macchine rappresenta un approdo in un nuovo mondo”, ha commentato in una nota il neo eletto Cavanna. “Q ui potremo moltiplicare i nostri talenti e le nostre ambizioni, per rendere ognuno dei comparti che rappresentiamo più forti: servizi, comunicazione e promozione dei settori, attività di lobbying, sinergie per affrontare le grandi sfide del futuro della manifattura industriale, come la transizione ecologica e l’intelli genza artificiale”. u
Argomm Group e Gapi Group: aggregazione industriale da
oltre 220 milioni di euro
Argomm Group e Gapi Group, affermate realtà del Distretto della Gomma-Plastica del Sebino, hanno annunciato un’aggregazione industriale che rafforza il loro posizionamento nel settore, consolida la competitività internazionale e crea nuove opportunità di sviluppo e crescita. L’operazione si realizza nel cuore della Rubber Valley bergamasca, polo manifatturiero di riferimento europeo e internazionale, a oggi caratterizzato da una forte frammentazione di mercato stimata in circa 250 aziende, 4.600 addetti per un fatturato aggregato superiore ai 2 miliardi di euro all’anno. Argomm Group è un gruppo internazionale di aziende industriali che da oltre quarant’anni è partner affidabile nella progettazione, sviluppo, produzione e fornitura di componenti custom in materiale elastomerico, termoplastico, siliconico liquido e solido e in soluzioni multicomponente. Il Gruppo si distingue per una forte focalizzazione sul mercato mobility, una costante spinta alla crescita internazionale e una con-
tinua ricerca d’innovazione tecnologica e di prodotto. Con oltre sessant’anni di presenza nel settore delle soluzioni di tenuta, Gapi Group, attraverso un continuo sviluppo e varie acquisizioni industriali, con elevate competenze specifiche ha creato un sistema integrato di“total sealing”in grado di offrire al mercato internazionale una gamma completa di tenute. Attraverso le più innovative tecnologie nel settore della gomma e gomma metallo, nel PTFE, nei termoplastici e tecnopolimeri e un sistema distributivo internazionale è in grado di offrire in tutto il mondo le proprie competenze e il proprio servizio. Argomm e Gapi sono nate da radici familiari comuni, hanno sviluppato un
know-how tecnologico avanzato e costruito una solida reputazione. La complementarità dei due Gruppi permetterà di ampliare la gamma di prodotti e servizi, ottimizzare le sinergie operative, migliorare l’efficienza e rafforzare la presenza globale. L’aggregazione tra Argomm Group e Gapi Group crea un player di primo piano nel settore con un fatturato consolidato di oltre 220 milioni di euro, un organico di 1.745 collaboratori che operano in 20 siti produttivi e in 5 centri logistici, distribuiti in 11 Paesi tra Italia ed estero. Il closing dell’operazione è previsto per giugno. Nel frattempo, i due Gruppi collaboreranno per strutturare il percorso di integrazione. u
Riccardo Cavanna, presidente della neonata Federazione Confindustria Macchine.
Annunciate le date di Plast 2026
Sono state annunciate le date della prossima edizione di Plast, il Salone internazionale per l’industria delle materie plastiche e della gomma, che si terrà dal 9 al 12 giugno 2026 nel quartiere fieristico di Fiera Milano a Rho. Le iscrizioni per gli espositori apriranno a marzo 2025. Plast 2026 si propone di riaffermare il proprio ruolo centrale nel settore, offrendo un’opportunità di aggiornamento, innovazione e business per espositori e visitatori. La manifestazione rappresenterà inoltre una vetrina d’eccellenza per la produzione europea di impianti per la lavorazione delle materie plastiche e della gomma, sottolineando il primato tecnologico e qualitativo del Vecchio Continente e favorendo il dialogo con i mercati emergenti protagonisti di una nuova fase di sviluppo economico e tecnologico. Con una superficie di 50.000 m² netti e 38.000 visitatori, l’ultima edizione di Plast, tenutasi nel 2023,
si è riconfermata come manifestazione di successo. L’evento ha ospitato i suoi saloni satellite Rubber (filiera della gomma), 3D Plast (stampa 3D e affini), PlastMat (materiali innovativi) e una vasta gamma di soluzioni tecnologiche di ultima generazione. La presenza di 1.323 espositori, di cui il 47% provenienti dall’estero, ha ribadito l’internazionalità della fiera, un dato che risulta ancor più significativo considerando che molte filiali italiane di costruttori stranieri sono state registrate come aziende italiane. I padiglioni hanno accolto visitatori provenienti da 109 Paesi, con una quota internazionale pari al 30%. L’Europa ha rappresentato la fetta più consistente (64%), seguita da Asia (20%), Africa (7,58%), America (7,56%) e Oceania (0,75%). Un contributo rilevante all’internazionalizzazione dell’evento è stato dato dai circa 300 buyer coordinati da ICE – Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione del-
le imprese italiane. Mario Maggiani, direttore generale di Promaplast, società che organizza la manifestazione, ha dichiarato in una nota: “Per affrontare le sfide sempre più impegnative del settore, è fondamentale adottare strategie innovative e creative. Plast 2026 si svolgerà in concomitanza con Xylexpo, biennale internazionale dedicata alle tecnologie per la lavorazione del legno e per l’industria del mobile, consentendo la libera circolazione dei visitatori tra le due fiere. Questa sinergia è particolarmente rilevante poiché esistono complementarità tra i settori: ad esempio, alcuni centri di lavoro per il legno trovano applicazione anche nella lavorazione della plastica e di altri materiali. La nostra determinazione e la fiducia nel settore fieristico ci permettono di offrire ancora una volta un evento di riferimento per l’industria delle materie plastiche in un panorama fieristico internazionale sempre più competitivo”.u
Rubber Conversion ottiene la Certificazione Gold di sostenibilità Ecovadis
Rubber Conversion, azienda fondata a Verona nel 2017 che si sta affermando a livello internazionale come fornitore di gomma devulcanizzata sostenibile di alta qualità per i settori automotive, pneumatici, calzature e articoli in gomma (GRG) per il settore industriale, ha raggiunto un traguardo importante nel suo percorso verso la sostenibilità: l’ottenimento della prestigiosa Medaglia d’Oro nella Classifica di Sostenibilità EcoVadis.
Con questo riconoscimento Rubber Conversion si colloca tra il 5% delle imprese migliori a livello globale, superando il 95% delle aziende valutate da EcoVadis nell’ultimo anno.
«Questo rating Gold riflette il nostro impegno a generare un cambiamento duraturo e significativo», ha dichiarato in una nota Cveta Majtanovic, Chief Sustainability Officer (nella foto). «La nostra gamma di Sustainable Rubber Compounds® (SRC), derivata da materiali di pneumatici a fine vita (PFU), è già adottata con successo dai principali produttori di pneumatici in alte concentrazioni (20phr) per l’utilizzo in varie categorie di prodotto (PCR, TBR, AGRI, OTR). Questa innovazione non solo riduce significativamente le emissioni di CO2, ma garantisce anche che non ci siano compromessi in termini di prestazioni del prodotto o etichettatura dello pneumatico (tire labelling)». EcoVadis valuta le aziende sulla base di quattro aree chiave: Ambiente, Lavoro e
Umani, Etica e Acquisti Sostenibili. Per ottenere un rating Gold Rubber Conversion non solo ha rispettato, ma ha anche superato gli standard del settore in queste aree critiche, posizionandosi così tra i leader globali più innovativi e responsabili nel panorama del business sostenibile.
«Siamo incredibilmente orgogliosi di questo risultato», ha dichiarato Francesco Di Pierro, CEO di Rubber Conversion. «In un’epoca in cui la responsabilità ambientale non è più opzionale, l’industria della gomma affronta una sfida cruciale: innovare rapidamente e su larga scala per sostituire le materie prime tradizionali con alternative sostenibili, riciclate e bio-based, senza compromettere le prestazioni del prodotto. In Rubber Conversion, abbiamo abbracciato questa sfida attraverso la nostra tecnologia proprietaria di de-
vulcanizzazione a bassa temperatura, un processo brevettato a livello globale che sta rivoluzionando il riciclo della gomma post-produzione e post-consumo». Per celebrare questo traguardo, EcoVadis pianterà un albero a nome di Rubber Conversion tramite One Tree Planted, rafforzando ulteriormente l’impegno dell’azienda verso un futuro più verde.
«Oltre a questo prestigioso riconoscimento, Rubber Conversion è stata anche premiata con l’iscrizione al Meaningful Business Membership nel 2024», ha aggiunto Majtanovic, «consolidando ulteriormente la nostra posizione all’interno di una comunità globale di leader distinti che non solo si impegnano ad affrontare le sfide più urgenti del mondo, ma anche a garantire che le nostre pratiche aziendali siano allineate con il nostro approccio orientato allo scopo». u
Stampi e canali freddi: vendite record nel 2024 per Desma
La produzione di stampi e canali freddi di Desma, noto produttore di presse a iniezione per la gomma, è cresciuta costantemente negli ultimi anni, e l’azienda conta oggi quasi 80 dipendenti in tutto il mondo. Inoltre, le capacità produttive di tutte le sedi sono state significativamente ampliate e modernizzate. N el 2024 sono stati effettuati investimenti in nuovi macchinari di produzione in
tutto il mondo. Un esempio è il centro di fresatura, tornitura e rettifica a 5 assi recentemente messo in funzione a Fridingen, in Germania. Per far fronte alla continua forte domanda, per il 2025 sono già stati approvati investimenti di espansione. Nel 2024, infatti, il segmento della costruzione di stampi ha registrato vendite e
ordini record. Questo sviluppo positivo è dovuto, tra le altre cose, a numerosi progetti legati alla transizione energetica globale e ai conseguenti progetti infrastrutturali. u
Diritti
Düsseldorf ai blocchi di partenza per K 2025
Èonline il database espositori di K 2025, la fiera per l’industria della plastica e della gomma in programma dall’8 al 15 ottobre prossimi a Düsseldorf, dove in 18 padiglioni espositivi saranno presenti più di 3000 aziende provenienti da 61 paesi. L’area fieristica risulta già completamente prenotata. Con il suo motto “La forza della plastica! Green – Smart – Responsible”, la manifestazione evidenzia i valori e gli obiettivi attuali dell’industria, sottolineando come la plastica sia una componente indispensabile di molti settori che contribuiscono significativamente all’innovazione e al progresso.
Attualmente, tutti i principali espositori sono già elencati sul sito e il database sarà gradualmente completato con i loro co-espositori.
I l sito di K non solo fornisce dettagli sull’evento già in questa fase iniziale, ma offre anche numerose opportunità attraverso altri canali per ottenere informazioni approfondite sugli sviluppi at-
Rubber Trade
tuali del settore attraverso la rivista KMag, la newsletter K-monthly e la nuova newsletter di K su LinkedIn. Nel mese di aprile, infine, verrà aperto il Ticketshop per K 2025. u