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MEDIAWORLD FA 30 ANNI E PUNTA SULLO “SMART”

In occasione dei suoi 30 anni, MediaWorld ha lanciato in Italia i primi esempi di formato di negozio “Smart”, ossia i negozi di prossimità di piccole dimensioni, inseriti nel centro città, diversi dai maxi store dell’elettronica cui siamo abituati. Le prime aperture sono state a Roma, in via Tuscolana, a Torino in piazza Castello e a Salerno in corso Vittorio Emanuele. Questi negozi presentano un assortimento selezionato di prodotti, in prevalenza di fascia medio alta, e sono strategici per integrarsi con gli acquisti on line, come “pickup” e “pick&pay”. Strategici per la clientela anche alcuni servizi offerti all’interno, come la riparazione smartphone e la possibilità di prenotare un appuntamento a casa con un tecnico per la corretta configurazione dei dispositivi. “Queste aperture dimostrano ancora una volta il nostro impegno, la grande connessione con il territorio nazionale e la volontà di continuare a creare valore, sperimentando nuovi servizi e format” ha detto l’amministratore delegato di MediaWorld in Italia, Luca Bradaschia.

PULL&BEAR RINNOVA L’IMMAGINE DEGLI STORE

Pull&Bear rinnova la propria immagine in Italia con il flagship store inaugurato al centro commerciale I Gigli di Campi Bisenzio (FI). Il punto vendita del brand (Gruppo Inditex) si presenta con una superficie di vendita di oltre 500 mq e sviluppa un nuovo concept, proponendo un negozio innovativo e digitalizzato, dove gli elementi decorativi e di arredo si distinguono per la loro funzionalità. Inoltre, la comunicazione in store si realizza in formato digitale tramite schermi multiposizione con strisce di illuminazione in policarbonato. Con il nuovo concept, Pull&Bear introduce il sistema di pagamento automatico come parte del processo di digitalizzazione del punto vendita. L’estetica depurata e alleggerita e la nuova disposizione dei capi di abbigliamento, resa possibile da una struttura regolabile, offrono un campo visivo più ampio. Gli interni dello store accostano superfici bianche e metallizzate. Ora Pull&Bear conta 53 punti vendita in Italia.

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BUY

PRIMARK La casa madre Associated British Food ha chiuso il terzo trimestre fiscale con vendite a +207%. Ma soprattutto, il marchio Primark spinge ancora sulla rete retail e in autunno sarà inaugurato il suo 400esimo negozio. Ultimamente, sono arrivate le opening di Roma, Madrid, Bilbao, Chicago e il flagship store da 7.400 metri quadrati inaugurato a Rotterdam, nei Paesi Bassi, presso l’Alexandrium Shopping Center. HERMES La casa di moda ha messo il turbo con i conti del primo semestre dell’anno, chiuso con ricavi in crescita del 77%, a 4,23 miliardi di euro. Il risultato è clamoroso perché, calcolato a valuta costante, batte del 33% il primo semestre del 2019, dunque Hermes è fuori dalla pandemia. PRADA Il Gruppo Prada ha chiuso il primo semestre dell’anno con ricavi netti a 1,501 miliardi di euro, in crescita del 60% a cambi correnti rispetto al primo semestre 2020. Le vendite retail (+60%) sono addirittura superiori dell’8% rispetto al primo semestre 2019, nonostante il 17% dei negozi sia rimasto spesso chiuso. In confronto a 2019 il, wholesale perde invece 37 punti percentuali.

NEUTRAL

UNIQLO A metà luglio, Fast Retailing, società che controlla il marchio Uniqlo, ha lanciato un profit warning rivedendo al ribasso le stime per la chiusura del 2021. Una precauzione dovuta al parziale ritorno in Giappone dello stato di emergenza sanitaria. Comunque, nei primi nove mesi di bilancio terminati a maggio, l’utile è aumentato quasi del 70% (a 227,9 miliardi di yen). AEFFE La società quotata al segmento Star ha rilevato il 30% del capitale che ancora le mancava di Moschino, per un corrispettivo di 66,5 milioni di euro. Obiettivo: integrare le collezioni donna all’interno del gruppo. Intanto, i ricavi consolidati del primo trimestre sono stati pari a 80,1 milioni di euro rispetto ai 76,2 mln del Q1 2020, registrando una crescita limitata al 5,1%. AMAZON Amazon ha toccato ricavi per 113 miliardi di dollari nel secondo trimestre fiscale dell’anno, in rialzo del 27%. Ma secondo gli analisti è difficile mantenere i livelli 2020, vero anno record dovuto alla pandemia. La crescita infatti è più lenta rispetto al +41% registrata un anno fa ed è stato di 2 miliardi sotto le attese.

SELL

GAP Come già annunciato, il marchio americano ha deciso davvero di ridimensionare le attività europee con un drastico taglio della rete retail. Tra la fine di agosto e l’inizio di settembre si abbassano le serrande su 81 store in Irlanda e Inghilterra, dopodiché le chiusure proseguiranno in Francia e Italia. Nel Vecchio continente, Gap punterà sull’on line. SMCP Il secondo trimestre di Smcp (gruppo francese che controlla marchi come Sandro, Maje, Claude Pierlot e De Fursac ) si è chiuso in crescita del 59,1% rispetto allo stesso periodo del 2020, con ricavi per circa 229 milioni di euro. Il risultato, nonostante denoti una ripresa, è ancora sotto del 14% rispetto ai livelli dello stesso periodo del 2019. ALIBABA Il colosso cinese dell’ecommerce ha chiuso il primo trimestre 2021/22 con ricavi aumentati del 34%, su base annua, a 205,7 miliardi di RMB. Nonostante la crescita dei ricavi, margini e risultato sono in ribasso, con un Ebitda adjusted sceso del 5% a 48,6 miliardi e un utile netto calato dell’8% a 42,8 miliardi.

A SAVILLS LA GESTIONE DI AREA 151, CON FOCUS SUL FOOD

L’incarico di property management del parco commerciale Area 151 Shopping di Pederobba (TV) è stato conferito a Savills, multinazionale specializzata nella consulenza immobiliare. Il parco, inaugurato il 4 marzo 2021, sorge nell’area “Ex Funghi del Montello”, tra le province di Treviso e Belluno, sulla Strada Regionale Feltrina. Area 151 Shopping si sviluppa su due livelli, dispone di circa 1.100 posti auto ed è caratterizzato da un brand mix che include ipermercato Tosano, Cisalfa Sport, Rizzato Calzature, NKD e Upim. Le attività di commercializzazione sono state suddivise in due fasi: la prima conclusa con il piano terra di circa 3.000 mq, fully let grazie alla recente sottoscrizione dell’ultimo contratto; la seconda, in corso di negoziazione, per la food court del primo piano. Il piano superiore sarà ampliato. “Tra gli obiettivi imminenti – ha sottolineato Ermanno Tetta, head of property management di Savills – il consolidamento del rapporto tra centro e territorio e una crescente fidelizzazione dei clienti attraverso l’implementazione dei servizi e dell’offerta a favore del territorio”.

ROHLIK, L’ANTI AMAZON NATO A PRAGA, PUNTA L’ ITALIA

La start up ceca Rohlik, appena battezzata “unicorno”, guarda anche all’Italia per la sua espansione internazionale. Rohlik ha chiuso un round di finanziamento da circa 100 milioni di euro, guidato da Index Ventures, che le assegna una valutazione pari al miliardo. Fondato a Praga nel 2014, il retailer offre ai consumatori un marketplace on line con più di 17.000 prodotti, compreso il “fresco” come carne e prodotti caseari, con la consegna che arriva a casa nel giro di 2 ore, con un business model misto fondato su una rete di dark store proprietari e l’appoggio a partner territoriali. Già attiva in Ungheria e Austria, la piattaforma tra luglio e agosto inizierà le operazioni in Germania, a Monaco di Baviera. Ma il comunicato ufficiale, diffuso in occasione del round di finanziamento, spiega che il management sta preparando lo sbarco anche in Italia, Romania, Francia e Spagna. “La liquidità in arrivo ci permette di accelerare il piano di espansione in modo ancora più rapido del previsto” ha commentato Tomas Cupr, ceo e fondatore di Rohlik. “In particolare, ci consente di avanzare sul piano dei nuovi mercati da esplorare e sull’automazione dei centri di distribuzione”.

DECATHLON “APRE” L’ECOMMERCE PER LA LEADERSHIP SPORTIVA

Decathlon rivoluziona l’eCommerce e attiva il markteplace aperto alle parti terze. La multinazionale dei prodotti sportivi ha annunciato il lancio di questa novità, basata su Miraki Marketplace, una delle più avanzate piattaforme (Saas). In sostanza, se prima il sito di Decathlon permetteva solo di scandagliare la disponibilità di prodotti già presenti in magazzino, adesso il portale permetterà di vendere anche gli articoli di cui non gestisce direttamente lo stock né le consegne. A questa novità, si accompagnerà un allargamento degli sport e dei prodotti specializzati, andando anche a toccare nicchie ancora non presenti “a catalogo”. “Abbiamo da sempre una vocazione multispecialistica ma non è facile essere presenti per tutti gli sport, praticati a qualunque livello. Da qui è nata la decisione di lanciare un Marketplace” dichiara Fulvio Matteoni, presidente e amministratore delegato di Decathlon Italia. “Il nostro obiettivo è raggiungere un’offerta marketplace composta da brand leader e start up, che hanno innovazione e\o eco-ideazione al centro della loro strategia di business. Ci siamo rivolti a Mirakl perché ne riconosciamo la migliore tecnologia e competenza nel settore” secondo Luca Boldrin, Marketplace Country Leader, Decathlon Italia.

ANCHE A MALPENSA IL MARKETPLACE MULTICANALE

AMilano Malpensa arriva il portale per lo shopping “click and collect” in aeroporto. Si chiama Milano Malpensa Boutique ed è un importante tassello della strategia omnichannel di Sea, società di gestione degli scali milanesi. Sul sito è possibile sfogliare i cataloghi dei negozi aderenti e prenotare i prodotti, perfezionando l’acquisto direttamente all’aeroporto il giorno della partenza: “Il Marketplace Milano Malpensa Boutique è un progetto avviato prima della pandemia, le cui ragioni sono state rafforzate dalla crisi” dichiara Luigi Battuello, direttore Non-Aviation Business Development di Sea. Inizialmente sono disponibili circa 2000 prodotti di boutique presenti a Malpensa, quali Dodo, Etro e Montblanc, oltre al player specializzato Dufry, con un’importante selezione di articoli di alta gamma. Ogni prodotto viene venduto a prezzo pieno oppure in versione “duty free” per i clienti extra Ue.

Le cLausoLe vessatorie neLLe vendite onLine: come sono regoLamentate?

Avv. Giulia Comparini

L’“e-commerce”, ha portato con sé novità e conseguenze anche sul piano giuridico, specialmente con riferimento al tema della conclusione dei contratti di compravendita che sono sempre più standardizzati, ossia disciplinati dalle condizioni generali predisposte unilateralmente dal venditore, tra cui possono essere incluse le clausole cosiddette “vessatorie”.

Nel nostro ordinamento le clausole vessatorie hanno una disciplina par-

ticolare. Innanzitutto vengono definite dall’articolo 1341, comma 2 del codice civile come “le condizioni che stabiliscono, a favore di colui che le ha predisposte, limitazioni di responsabilità, facoltà di recedere dal contratto o di sospenderne l’esecuzione, ovvero sanciscono a carico dell’altro contraente decadenze, limitazioni alla facoltà di opporre eccezioni, restrizioni alla libertà contrattuale nei rapporti coi terzi, tacita proroga o rinnovazione del contratto, clausole compromissorie o deroghe alla competenza dell’autorità giudiziaria”. Per questa tipologia di clausole la legge prescrive la necessità di una specifica approvazione per iscritto del contraente cui sono dirette, in quanto parte debole del rapporto. Più precisamente, i requisiti per la validità ed efficacia di tali clausole sono due: (i) la manifestazione della esplicita volontà del contraente di accettarle e (ii) la forma scritta di tale accettazione.

ma come si riesce a garantire L’espLicita accettazione deLL’aLtro contraente neLLe vendite on Line? Solitamente, nelle vendite online vengono predisposti due distinti form: il primo, per manifestare l’accettazione del complessivo regolamento negoziale, tramite la pressione del cosiddetto “tasto negoziale virtuale” o “point and click” e il secondo, con le stesse modalità, per accettare in modo specifico le clausole vessatorie. Il requisito della forma scritta è invece più problematico da soddisfare, poiché non è pensabile che, nella pratica, sia possibile ottenere da ogni contraente aderente l’uso di una firma digitale o avanzata.

Questo problema, di fatto, non si pone con riferimento alle compravendi-

te cosiddette “B2C” (business to consumer), tra professionista e consumatore. Ed infatti, quando una delle parti è un consumatore, si attiva una serie di tutele previste dal Codice del Consumo (d. lgs. 206/2005), tra cui quella relativa alla nullità delle clausole vessatorie non espressamente approvate dal consumatore all’esito di una trattativa individuale, che nelle vendite online in genere non si verifica. Nei contratti B2C il legislatore prevede quindi una tutela di carattere sostanziale.

Diverso è invece il caso dei contratti cosiddetti “B2B” (business to bu-

siness), ossia tra professionisti, per i quali l’ordinamento non ha previsto una tutela forte come quella dei contratti B2C, bensì una tutela meramente formale finalizzata ad assicurare l’esistenza di un consenso consapevole della parte che non ha predisposto e che accetta le clausole vessatorie. Nei contratti B2B si pone, dunque, il problema della doppia accettazione, sul quale ancora la giurisprudenza non ha assunto una posizione univoca. La prima innovativa pronuncia sul punto risale al 2002, quando il Giudice di Pace di Partanna escluse la vincolatività della clausola vessatoria per l’assenza di una specifica approvazione, poiché l’adesione tramite “point and click” aveva riguardato l’intero contratto, mentre sarebbe stato necessario ottenere un doppio assenso: il primo per l’adesione al contratto e il secondo per la specifica approvazione delle clausole vessatorie. Nel 2012 il Tribunale di Catanzaro si è espresso diversamente, ritenendo necessaria, ai fini della validità delle clausole vessatorie, la loro sottoscrizione tramite firma digitale. A questo orientamento hanno recentemente aderito anche il Tribunale di Trapani e il Giudice di Pace di Milano con due sentenze del 2019, che hanno altresì affermato che la mera “spunta” della casella relativa alle condizioni generali del contratto non può ritenersi sostitutiva della firma del contraente richiesta per le clausole vessatorie. Questo orientamento appare decisamente restrittivo perché il requisito della firma digitale comporta una compressione dell’autonomia privata nell’ambito dei contratti online stipulati tramite il “point and click”, estendendo eccessivamente il requisito della forma scritta. Ed infatti gli operatori commerciali che acquistano e vendono on line non sono generalmente dotati di firma digitale. La medesima obiezione è stata mossa dal Tribunale di Napoli con una sentenza del 2018, secondo cui richiedere la firma digitale per la validità delle clausole vessatorie imporrebbe l’uso di uno strumento ancora non diffuso e “paralizzerebbe lo sviluppo a livello nazionale di un settore di traffici sempre più importante a livello planetario”. Secondo l’orientamento meno restrittivo, potrebbe essere sufficiente la predisposizione, da parte del venditore, di un apposito form che richiami ogni clausola vessatoria contenuta nelle condizioni generali, da accettare con apposito click, previa nuova autenticazione dell’acquirente mediante inserimento di user name e password. Tale soluzione, certamente più semplice, permetterebbe comunque un’esplicita approvazione delle clausole vessatorie da parte dell’acquirente. La materia è quindi ancora controversa ed è pertanto auspicabile un intervento del legislatore che definisca una volta per tutte le modalità attraverso le quali sia possibile accettare le clausole vessatorie nei contratti online B2B.

MAXI RESTYLING PER 12 NEGOZI UNIEURO

Tra ristrutturazioni dell’esistente e nuove location, 12 punti vendita Unieuro si rinnovano. In particolare, gli store a gestione diretta interessati dai lavori sono sei e si trovano a Olbia, Cagliari Quartucciu, Cremona, Pavia, Vigevano e Viterbo. A Olbia il negozio si è trasferito al piano terra del centro commerciale Olbia Mare di Sa Marinedda, in un nuovo spazio da circa 1.550 mq dove presenta un format adeguato “agli standard qualitativi dell’insegna”, ha specificato la società in una nota. Dopo importanti ristrutturazioni, si presentano da oggi completamente rinnovati anche i cinque negozi Unieuro di Cagliari Quartucciu in via delle Serre, Cremona nel centro commerciale Cremona Po di via Castelleone, Pavia a San Martino Siccomario in via Piemonte, Vigevano (Pavia) in via dell’Industria e Viterbo in via Igino Garbini. Pronti ad accogliere i clienti in una veste rinnovata anche i negozi affiliati di Borgo Valsugana (Trento), Lecco, Merate (Lecco), Pavullo (Modena), Corinaldo (Ancona) e Sava (Taranto).

AL MAXIMO DI ROMA DEBUTTA IL “JOYVILLAGE”

Con il debutto del JoyVillage, che ha aperto alle famiglie a inizio luglio, l’offerta di Maximo Shopping Center entra finalmente a pieno regime. Il JoyVillage del Maximo è l’ultimo nato tra i centri di intrattenimento per famiglie creati dal gruppo LED. Nei suoi 2.800 mq presenta 10 piste da bowling e Hyper Bowling, 2 piste da Mini Bowling, 11 tavoli da carambola, il Joy4Kids, un’area giochi di 550 mq dove i più piccoli possono mettersi alla prova con playground, percorso ninja, cannoni spara palline, saletta di gioco virtuale, aree a tema spazio e salette per feste di compleanno; baby cars per bambini da 3 a 9 anni e sala giochi con circa 110 apparecchi da intrattenimento. Inaugurato nel quartiere Laurentino, a Roma, il 27 novembre 2020, Maximo ha visto alcuni importanti operatori costretti a ritardare le aperture a causa del Covid. In particolare, a fare le spese del contesto sanitario sono state le insegne più votate al benessere e all’intrattenimento. Anche la grande area dedicata al food nella galleria commerciale non ha potuto per mesi esprimere il proprio potenziale, soprattutto nei weekend e nelle ore serali. Sempre al secondo piano del centro commerciale si trova UCI Luxe Maximo, al momento unico nella capitale.

HEKFANCHAI, AVANZA A MILANO LO STREET FOOD DI HONG KONG

Avanza a Milano la catena di ristorazione Hekfanchai. Si tratta di un brand ispirato alla cucina di Hong Kong, caratterizzata dalla fusione di elementi anglosassoni ed asiatici, che sta riscuotendo successo anche per il mix di buona qualità e prezzi accessibili. La catena è arrivata a tre aperture per ora tutte concentrate a Milano, tra via Francesco Sforza, China Town e via Padova. I ristoranti lavorano con il delivery, take away, e anche per mezzo di posti a sedere al bancone, con vista sulla cucina e sulla squadra all’opera. Una modalità che riprende i veri “Bing Shi”, le “piccole trattorie popolari” tipiche dello street food di Hong Kong. “Questo periodo complicato non ha fermato l’ambizione del nostro team nel far nascere questo progetto, anzi ha alimentato ancora di più la voglia di far riemergere i ricordi dell’infanzia a Hong Kong e di portare a Milano i sapori con cui sono cresciuto, nella loro genuinità e senza omologarsi necessariamente ai gusti locali, ma piuttosto proponendo una cucina autentica e tradizionale” ha detto l’amministratore delegato e fondatore, Eric Yip. Hekfanchai si avvale della collaborazione dello chef Kin Cheung, celebre a livello internazionale, per la creazione dei menù.

PARTE DA TORINO IL NUOVO PLAYER MIKAPOKE

Il campo già affollato del pokè si arricchisce di una new entry, MicaPoke, caratterizzato da un’offerta al 100% italiana, con riso del vercellese. I fondatori sono i torinesi Federico Giovannelli, ideatore del format “Barotto”, specializzato in taglieri di montagna, e Gabriele Conte, cui si deve la creazione del marchio di riso gliAironi. MicaPoke è partito dal primo punto vendita in centro a Torino, poi ha raddoppiato nel mercato centrale del capoluogo piemontese, in piazza della Repubblica, e ha posizionato un punto anche all’interno dell’Hilton Doubltree Lingotto. Dal 16 ha aperto anche in Liguria, a Santa Margherita Ligure. Il nuovo player tenta di sfondare nel settore del pokè facendo virare le tradizionali “bowl” di riso verso le ricette della tradizione italiana. Tra gli esempi: la MicaCarbonara, con uovo cotto a bassa temperatura e guanciale, o la MicaZena, con olive taggiasche e crumble basilico e pinoli. In alcuni casi, viene sperimentata anche la cottura lunga, tipica del risotto. MicaPoke è affiliato ai servizi di delivery Just Eat e Eat in time.

OSSERVATORIO CONFIMPRESE-EY: OUTLET E HIGH STREET BATTONO IL PRIMO SEMESTRE 2020

L’Osservatorio permanente Confimprese-EY sui consumi di mercato ha analizzato i dati di giugno 2021, sullo stesso mese 2019, e tracciato il consuntivo del primo semestre 2021, che chiuso in linea con il 2020 e con un pesante -44% rispetto al periodo pre-pandemia. Rispetto ai singoli canali, nessuno ha ancora recuperato i livelli pre Covid, ma ci sono alcune note positive rispetto al 2020. I centri commerciali a livello semestrale mostrano -49,4% rispetto al 2019 e -5,2% rispetto all’anno scorso, gli outlet rispettivamente -43,6% e +1,4%, le high street -38% e +10,9%, il travel -67,7% e -18%. “Indipendentemente dall’andamento dei prossimi mesi, anche il 2021 è destinato a chiudere con bilanci molto difficili per le aziende retail” ha commentato Mario Maiocchi, direttore centro studi retail Confimprese. Rispetto ai comparti, abbigliamento/accessori è a -44% sul primo semestre 2019 ed è pari rispetto al 2020, il food&beverage mostra -57,2% e -13,4%, il totale negozi -43,7% e +1,6%.

DEBUTTA IN VENETO LA NEW ENTRY CASA CONVENIENTE

Con l’apertura a Villafranca (VE) debutta ufficialmente Casa Conveniente: il nuovo format ideato da Kisenè per la commercializzazione di articoli da cucina, home decor e piccoli elettrodomestici. Il punto vendita si estende su circa 210 mq. Il piano di sviluppo dell’insegna di proprietà della G&C Enterprise prevede l’apertura di un secondo store a Brescia, all’interno del centro commerciale Le Rondinelle. Nel medio termine, invece, l’obiettivo è di arrivare a quota dieci negozi in due anni. Le metrature degli store, specifica l’azienda in una nota, saranno comprese tra i 200 e i 400 metri quadri, in una prima fase, per poi arrivare a spazi più ampi, fino ai 500 metri quadri, che consentiranno l’inserimento di ulteriori categorie merceologiche. “Negli ultimi anni abbiamo assistito all’accentuarsi del divario tra la fascia alta e quella bassa, in termini di prezzo e qualità” ha dichiarato l’amministratore delegato di G&C, Cosimo Carbonelli D’Angelo. “Casa Conveniente, sulla scia di Kisenè, nasce per dare una risposta a chi cerca prodotti di qualità a prezzi smart”.

COLPO ALL’ESTERO PER POKE HOUSE: ACQUISITA CATENA IN UK

Poke House parte verso lo shopping all’estero e piazza il primo colpo in Gran Bretagna. La catena fondata da Matteo Pichi e Vittoria Zanetti ha infatti rilevato Ahi Pokè, una catena con sei punti vendita tutti concentrati a Londra, che ora assumeranno il brand italiano. E nel mirino ci sarebbero già altre due operazioni, una in Francia e la seconda negli Stati Uniti. Alla base dell’espansione c’è la nuova tranche di finanziamenti ricevuta ad aprile, un round di “serie b” da complessivi 20 milioni di euro, guidato Eulero Capital (fondo italiano di permanent capital fondato nel 2020) cui hanno aderito anche FG2 Capital (holding milanese) e MIP (Milano Investment Partners sgr). Mip è la società di gestione di cui anchor investor è Angelo Moratti, erede della famiglia di petrolieri che controlla Saras. MIP, il mese scorso, aveva investito anche in un’altra catena di ristorazione in forte crescita, Miscusi, anche questa sostenuta con un round da 20 milioni cui aveva partecipato anche il fondo americano Kitchen Fund. Attualmente Poke House ha circa trenta punti vendita tra Italia ed estero e l’attesa per il 2021 è di un giro d’affari di 40 milioni di euro.

AUGUSTO SPA SI SCIOGLIE, SUL MERCATO IL 52% DI AEDES

Afine luglio, il cda di Augusto Spa, controllante di Aedes SIIQ e Restart, ha posto in liquidazione volontaria la società. Fino all’assemblea convocata per l’approvazione del bilancio di esercizio, al 31 dicembre 2022, la liquidazione è affidata a un collegio di 3 liquidatori, composto da Serenella Rossano, Presidente del collegio dei liquidatori e avente legale rappresentanza della società, da Pietro Bianchi e da Andrea Dara, nominati rispettivamente dai soci Arepo AD S. à r.l., Prarosa spa e Tiepolo S.r.l. A questi il compito di vendere le attività aziendali, in particolare la partecipazione del 51,25% detenuta in Aedes SIIQ spa e la partecipazione detenuta in Restar spa, pari al 35,47%, proseguendo nel frattempo l’attività di impresa ed esercitando, anche in funzione del migliore realizzo, l’attività di direzione e coordinamento sulle controllate Aedes e Restart.

IMMOFINANZ PORTA STOP SHOP IN ITALIA AL PARCO FIORE

Immofinanz ha acquistato per 35 milioni di euro il centro commerciale Parco Fiore di San Fior (Tv), che ora assume il brand Stop Shop. Per il colosso immobiliare viennese si tratta della prima operazione in Italia e fa parte di un piano di sviluppo a lungo termine nel nostro Paese. “Le strutture commerciali disponibili, unite al potere d’acquisto degli italiani, soprattutto nel Centro e Nord Italia, creano un potenziale significativo per la creazione di moderni parchi commerciali con il marchio Stop Shop. I nostri piani prevedono dieci sedi, con un volume di investimento fino a 250 milioni di euro entro il 2024”, ha spiegato l’amministratore delegato di Immofinanz, Dietmar Reindl. Il Parco Fiore, circa 27.000 metri quadrati di superficie commerciale disponibile, è attualmente tutto occupato e il tenant mix vede marchi nazionali e internazionali come C&A, Takko, MediaWorld, Decathlon, Roadhouse Grill, Burger King, Mega supermercati, Globo, Terranova, Casa Tua.

HOST 2021, A OTTOBRE RIPARTE IL MONDO DEL DOLCE IN FIERA MILANO

Dal gelato alla pasticceria, dalle materie prime ai prodotti finiti. L’Ho.re.ca, con tutte le sue diverse filiere, si ritrova per costruire insieme il mondo della nuova normalità ad Host (a fieramilano, dal 22 al 26 ottobre 2021). Mai come quest’anno vero e proprio place-tobe dell’ospitalità professionale (più di 1100 espositori già confermati, provenienti da 40 Paesi) dove incontrarsi dopo tanto tempo e fare business, non solo osservando le ultime novità in fatto di attrezzature professionali, ma anche intercettando le tendenze che plasmeranno l’immediato futuro. Un evento che, oltre a svolgersi “in presenza” e in sicurezza, quest’anno beneficerà dello svolgimento in contemporanea di TUTTOFOOD, la manifestazione leader dell’ecosistema agroalimentare. Per chi non potrà esserci in presenza, si potrà utilizzare l’appendice virtuale della piattaforma mymatching. Da sempre trendsetter di ciò che accade nell’intero mondo dell’hospitality, anche per la sua 42esima edizione la manifestazione di Fiera Milano ha apparecchiato poi un menu di oltre 800 eventi. Si parte con SMART Label - Host Innovation Award, l’evento dedicato all’innovazione organizzato da Fiera Milano e HostMilano in collaborazione con POLI.Design Consorzio del Politecnico di Milano, con il patrocinio di ADI (Associazione Italiana per il Disegno Industriale). Tornerà anche “Pasticceria di Lusso nel Mondo” by Iginio Massari, cui si aggiungeranno i campionati internazionali a cura di FIPGC (Federazione Internazionale Pasticceria Gelateria Cioccolateria), con il Campionato del Mondo del Tiramisù. Sempre in tema gelato e pastry, farà il suo debutto il nuovo concept International Pastry Award, affiancato da Art Gallery (con oltre 200 opere e lavorazioni dal vivo in esposizione di Pasticcieri Italiani ed Internazionali) e da The best Pastry chef in the World (con le equipe eccellenze FIPGC tra cui 18 campioni del Mondo). Altro appuntamento da non perdere, il Panettone World Championship a cura dell’Accademia dei Maestri del Lievito Madre e del Panettone Italiano. L’ultima new-entry riguarda l’accordo raggiunto con Specialty Coffee Association (SCA), l’associazione che rappresenta migliaia di professionisti del caffè, dai produttori ai baristi di tutto il mondo, per lo svolgimento durante i cinque giorni della manifestazione dell’appuntamento top del segmento caffè: i Campionati mondiali SCA 2021 - World Barista Championship, World Brewers Cup e World Cup Tasters Championship. Non solo. L’accordo con SCA prevede inoltre che saranno tre le edizioni dei campionati ad HostMilano: nel 2021, 2023, 2025.

SIGNORVINO A VERONA TESTA IL FORMATO “SMART”

Signorvino mette in pista tre aperture e sperimenta un nuovo format: niente servizio ristorazione, solo vendita diretta di vino. La catena nata nel 2012 conta oggi 22 punti vendita in Italia. Entro fine anno ne arriveranno altri tre: Verona, Milano e Torino, le prime due su strada, l’ultima presso lo shopping center Le Gru. Il nuovo format sarà sperimentato a Verona, con apertura prevista il 30 luglio in pieno centro, a un passo da piazza Erbe. Si tratta di un locale più raccolto del solito, con la sola esposizione e vendita di vino, senza possibilità di pranzare o cenare. “Non si tratta soltanto di un nuovo format ma di una prova di business destinata ad espandersi velocemente. Questi locali sono destinati a essere ancora più capillari e presenti sul territorio italiano” secondo Luca Pizzighella, brand manager di Signorvino. “Questo progetto va a rinforzare quello che è il vero core business del gruppo: promuovere e commercializzare le bottiglie più rappresentative dei territori vinicoli italiani” ha detto Federico Veronesi, general manager di Signorvino con negozi dedicati al solo asporto. “Questo test sarà importante per Signorvino per studiare i trend di vendita di questi nuovi punti di incontro fra produttore e consumatore, per monitorare l’andamento ed il comportamento del cliente all’interno di store che prevedano il solo asporto”.

MONCLER: CORRE LA VENDITA DIRETTA E SI SENTE L’EFFETTO STONE ISLAND

Nel primo semestre dell’anno, i ricavi di Moncler sono aumentati del 57% sullo stesso periodo 2020, arrivando a 621,8 milioni di euro, e superando dell’11% il 2019. Dal 1 aprile, il secondo trimestre, sono contabilizzati anche i dati del nuovo acquisto Stone Island, che ha contribuito per 56,2 milioni di euro. La crescita è stata impetuosa in Asia (+59%), contenuta in area Emea (+10%). Quanto ai canali di vendita, la fetta principale è appannaggio del direct-to-consumer, 418,4 milioni a +44%, ossia i negozi monomarca. Il wholesale ha fruttato 147,1 milioni, +42%. Al 30 giugno 2021, la rete di negozi monomarca del marchio Moncler conta 224 punti vendita diretti retail. Ancora marginale, ma in forte crescita l’ecommerce, cresciuto a tre cifre rispetto al 2019. L’utile operativo è stato pari a 92,8 milioni. “Da aprile siamo diventati un gruppo e commentiamo i primi risultati consolidati di Moncler e Stone Island. Sono numeri molto buoni” ha commentato il presidente e ad di Moncler, Remo Ruffini. “Ma, come dico sempre commentando la semestrale, la parte più importante dell’anno è ancora di fronte a noi”.

NYX PROFESSIONAL (L’OREAL) INVESTE SUL SUD CON ODOS GROUP

Nyx Professional, concept store californiano, parte del gruppo L’Oreal, approda al Sud. Il brand ha aperto il suo primo punto vendita in Calabria all’interno del centro commerciale di Reggio “Porto Bolaro” shopping center. L’operazione è importante non solo per l’arrivo del marchio internazionale, ma perché segna il primo tassello del piano di rinnovamento del centro operato da Odos Group, subentrato nella gestione dello shopping center ad aprile 2020, in piena pandemia. Nei mesi successivi, Odos ha dovuto affrontare in primo luogo le situazioni dei tenant più critici e in alcuni casi procedere alla risoluzione dei contratti. Ora, con la ripresa in corso, può dedicarso al rinnovamento del “tenant mix”. L’obiettivo di breve periodo del team leasing di Odos group è alzare il livello dell’offerta del complesso calabrese. Per quanto riguarda Nyx Professional, il marchio ha come missione principale quella di rendere accessibile il makeup, con prodotti di alta qualità ad un prezzo contenuto.

I AM VIRA SUL FRANCHISING, DOPO PADOVA ARRIVA MONDO JUVE

La catena di fast fashion I Am apre a Torino, a Mondo Juve, rafforzando il progetto franchising. Il brand romano, nato nel 2010, ha iniziato a esplorare la formula del franchising con il negozio aperto a Padova circa tre mesi fa. Adesso arriva il secondo contratto di affiliazione aprendo nello shopping village di Vinovo (To), circa 150 mq. di superficie all’interno della galleria Diana. Nell’ambito del processo di diversificazione dei canali di vendita, da qualche settimana invece I Am è approdata per la prima volta in un “retail park”, con 220 mq all’interno del Parco Commerciale Da Vinci, a Fiumicino. La società I Am Stores è stata creata dalla famiglia Calò che ancora lo controlla. È attiva con l’e-commerce ed è arrivata a contare circa 25 negozi in Italia, molti dei quali in noti centri commerciali come Porta di Roma, Maximo, Euroma 2, Le Befane, I Gigli, Fiordaliso, Oriocenter.

vita e negozio

DAL TABACCAIO

F676+WF Milano

Il rappresentante,

Non voglio sembrare rude, o eccessivamente duro. Ma non mi convincerai a comprare la solita stecca di sigari di cui il mercato non sentiva il bisogno. Sono passati venti secondi dall’ingresso dell’ennesimo rappresentante che, stante il periodo, vaga per la città. Deluso si convince subito. Il rappresentante capace sa quando ha già perso la battaglia. Non prova neanche la PNL (Programmazione neuro linguistica). Quello meno scaltro, poco capace, inesperto si prostra e riceve una serie infinita di no. Dopo aver perso dieci minuti della sua vita e averne fatti perdere dieci della mia, prova la carta peggiore: “Lo metti qui a fianco della cassa e vedrai che li vendi”. Occhiataccia. “Non mi fai segnare proprio niente oggi?” Lo guardo come il signor Carunchio guardava una straordinaria Melato sulle spiagge di “Travolti da un insolito…”. Capisce. Smette. Venticinque anni di attività ti laureano. Psicologo, sociologo, economista, dottore, politico, prete confessore, educatore, geriatra, comunicatore, assistente sociale. La gestione degli altri nelle varie forme in cui ti si presentano. Ricordate “Clerks” (1994), pellicola in bianco e nero, o il più nobile “Smoke” con Harvey Keitel e William Hurt, orso d’argento a Berlino? Storie di vita e negozio si mischiano come il caffè e il latte quando tutto va; e come cozze e nutella quando non gira bene. La vita non può purtroppo, o per fortuna, essere gestita senza tenerne conto. Giorno per giorno, sempre ballando.

“Abbiamo appreso in ritardo, con profondo dolore, della prematura scomparsa del Dott. Birger Strom, Presidente di S.C.C., e vogliamo esprimere alla sua azienda e ai famigliari il nostro profondo cordoglio, anche a nome del Consiglio Nazionale dei Centri Commerciali. Arch. Roberto Bramati

Presidente Spazio Futuro Group Vicepresidente C.N.C.C.”

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