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ESG: per il CNCC
from retail&food 06 2022
by Edifis
ESG: PER IL CNCC È TEMPO DI “PAGELLE”
Presentati a Milano i risultati (incoraggianti) delle attività promosse dal Consiglio Nazionale dei Centri Commerciali in materia ESG. Tanti i punti di forza, ma non mancano le criticità
diPaola Oriunno
A un anno dal lancio del Manifesto per la Sostenibilità, a cui hanno aderito le principali properties associate oltre a diverse società di servizi e consulenza associate, per il Consiglio Nazionale dei Centri Commerciali arrivano i primi risultati. Scopo del Manifesto è di raggiungere 8 dei 17 obiettivi di sviluppo sostenibile definiti dalle Nazioni Unite nell’ambito dell’Agenda 2030. Il resoconto, presentato il 12 maggio al convegno “L’Industria dei Centri Commerciali e le trasformazioni in atto alla luce dei tre fattori che contribuiscono ai benefici ambientali e sociali “Environmental, Social and Governance”, ha mostrato un quadro incoraggiante del percorso di consapevolezza intrapreso dagli associati sulle tematiche ESG, evidenziando non solo i punti di forza ma anche gli aspetti su cui occorre lavorare ancora. La ricerca di Altis
L’analisi dei risultati, realizzata da Altis (Alta Scuola Impresa e Società) dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, è stata svolta in collaborazione con 24 società aderenti all’iniziativa, che insieme contano 790 milioni di euro circa di fatturato annuo e oltre 2.300 dipendenti. La ricerca ha analizzato le attività svolte sia a livello corporate che organizzate nei centri commerciali, le strategie e i KPI per ciascuno degli 8 Sustainable Development Goals (SDGs) identificati dal CNCC all’interno del Manifesto nei tre ambiti ESG: ambientale, sociale e di governance. “Le aziende che hanno aderito al progetto riceveranno una pagella”, ha sottolineato Stella Gubelli, docente incaricata di economia aziendale e responsabile area consulenza Altis, “che evidenzierà le aree critiche e darà indicazioni in ottica di miglioramento”.
I risultati della ricerca
Dai numeri emerge una diffusione delle buone pratiche di sviluppo sostenibile per il 47% degli associati rispondenti, un valore in costante aumento rispetto agli scorsi anni grazie all’incremento delle strategie in termini di riduzione delle emissioni di CO2. In materia di efficientamento energetico, l’industria si sta impegnando nella realizzazione di impianti per autoproduzione di energia da fonti rinnovabili (che conta per il 46% del totale dell’energia impiegata nei centri commerciali) e in un migliore sistema di gestione e monitoraggio dei consumi energetici. Inoltre, il 70% circa delle 24 società organizza campagne di sensibilizzazione e lotta agli sprechi, impiega materie prime provenienti da riciclo e riuso, e attua politiche di gestione per la riduzione dei rifiuti prodotti. Per quanto riguarda l’ambito degli SDG dalla valenza sociale, il 75% delle società coinvolte ha dichiarato di attuare strategie e iniziative rivolte ai dipendenti, clienti e visitatori in materia di salute e sicurezza, mentre il 70% assicura ai propri dipendenti buone condizioni di lavoro. La metà delle aderenti al progetto promuove politiche per
Roberto Zoia, Presidente CNCC Consiglio Nazionale Centri Commerciali Nel corso del panel moderato da Andrea Aiello, direttore di retail&food, sono stati presentati i dati di una survey interna realizzata dalla Commissione Architettura CNCC. “Abbiamo selezionato 5 degli 8 SDGs più legati a dinamiche tecniche e abbiamo realizzato una piccola survey interna su circa 50 centri commerciali”, ha spiegato Ermanno Albani, Business Development Manager di Elmet e membro della Commissione. “I dati sono molto interessanti: per quanto riguarda il risparmio dell’acqua, sono stati eseguiti il 40% degli interventi programmati già dal 2011, ma non risultano altri lavori pianificati. Per quanto riguarda, invece, la mobilità sostenibile, dal 2015 a oggi è stato realizzato il 55% dei lavori per la mobilità sostenibile e il 25% è stato programmato per i prossimi anni. La produzione di energia fotovoltaica mostra qualche criticità: solo il 30% è stato realizzato dal 2010 e il 10% è stato solo pianificato, ma pensiamo che con il meccanismo delle “comunità energetiche” potrà avere maggiore impulso”.
l’uguaglianza di genere.“È un buon punto di partenza”, ha commentato Francesco Soldi, Presidente commissione Esg del Cncc, e responsabile servizio marketing e Csr di Igd Siiq. “Da questi dati si intravedono grandi elementi di miglioramento che portano all’eccellenza”.
Un cambiamento che genera valore
“L’analisi di Altis è la riprova della trasparenza della nostra Industria, che attraverso l’individuazione dei suoi punti deboli mira a migliorarsi e a sfidarsi costantemente su tematiche di fondamentale importanza”, ha dichiarato Roberto Zoia, Presidente del CNCC, commentando i risultati. “L’obiettivo è quello di poter coinvolgere sempre più società in quest’iniziativa, per poter realizzare un vero cambiamento del settore retail”. Un cambiamento che genera valore, ma solo se diventa “progetto”. A sottolineare questo aspetto durante il convegno è stato Adolfo Suarez, architetto e socio fondatore di Lombardini22, presidente della Commissione Architettura CNCC. “L’ESG diventa efficace se diventa progettualità, se si trasforma in un disegno virtuoso che porta a sperimentare, verificare ed eventualmente a cambiare”, ha aggiunto Suarez. “Può dare risultati importanti se si interpreta come progetto, non come una tabellina da compilare o come una normativa a cui attenersi. È questo l’approccio giusto che può aggiungere valore al settore e far muovere le persone. Il retail, infatti, non è un’isola ma si definisce proprio nel rapporto con il suo territorio, in termini di comunità”.