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Speciale “Software e tecnologia”
Architettura e informatica Professione digitale?
Abitazione automatizzata La casa domotica H2D
GIS & WEBGIS Open Source Approccio Open Source e applicazioni
Si riparla di Riforma delle Professioni Professionisti in lotta
Il piano metropolitano di Bari 2015 Tra i primi 100 “non fannulloni” della PA
sommario ARTICOLI 5
Direttore responsabile Arch. Alessandro Robles Direttore editoriale Arch. Lorenzo Margiotta Redazione Hanno collaborato a questo numero: - Ing. Nicola Maiellaro - Arch. Valentina Caprioli - Maurizio Margiotta - Dominika Sochan Editore Evolution City Group S.a.S. di Maurizio Margiotta & C.
Architettura e informatica
Professione digitale?
Ing. Nicola Maiellaro 6 GIS & WEBGIS Open Source
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Approccio Open Source e applicazioni Arch. Lorenzo Margiotta
Si riparla di Riforma delle Professioni
Professionisti in lotta
12 Abitazione automatizzata
La casa domotica H2D
Registrazione Testata giornalistica registrata Registrazione del Tribunale di Bari n. 33/07 del 4 Ottobre 2007 Iscrizione al ROC n. 16655
13 Il piano metropolitano di Bari 2015
Pubblicità Camilla Maiorano tel. 080-2146234 c.maiorano@edilia2000.it
Soluzioni Informatiche 9 Soluzione Edile
Contatti tel. 080-2146234 fax 080-2146236 email: info@edilia2000.it web: www.edilia2000.it Speciale “Software e Tecnologia” Anno 2008 - Numero 3 © Diritti di riproduzione riservati
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Arch. Lorenzo Margiotta
Tra i primi 100 “non fannulloni” della PA
SOFTWARE
Graphisoft 10 Archicad 12 e Artlantis Studio PuntaNet 13 Gestione Cantieri Interstudio 14 Domus.Cad e DigiCad 3D
Speciale “Software e Tecnologia”
EDITORIALE
Architettura e informatica Professione digitale?
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o studio professionale dell’architetto è cambiato negli ultimi quindici anni, anche a seguito di nuovi strumenti di lavoro. I vecchi tavoli da disegno, gli obsoleti tecnigrafi e molte altre strutture di supporto ai vari fogli progettuali (sia cartacei che in lucido, fotografici o acetati) sono andati in soffitta, smontati o quantomeno solo abbandonati e non rottamati per semplice valore nostalgico. Le tecnologie informatiche hanno invaso poderosamente il mondo della progettazione architettonica trasformando notevolmente la professione dell’architetto e dell’ingegnere vecchio stampo. Tutte le novità offerte dall’avvento di mezzi di comunicazione più veloci, fotocamere e telecamere digitali, ma principalmente dalla novità di Internet, dei vari computer, monitor, scanner d’immagine, stampanti e plotter, hanno radicalmente trasformato l’approccio e l’elaborazione del progetto professionale. Ma al di là dell’uso pratico, amministrativo o contabile dei computer, gli architetti sono stati investiti dall’avvento del CAD, il software che consente l’utilizzo del computer nel disegno e nella progettazione vera e propria. Il Computer Aided Design (CAD), cioè la Progettazione Assistita da Elaboratore, indica il settore dell’informatica volto all’utilizzo di tecnologie software e in particolare della computer grafica per supportare l’attività di progettazione di manufatti sia reali che virtuali. Uno dei più evidenti vantaggi, infatti, nell’utilizzo di un sistema CAD rispetto all’impiego di tecniche tradizionali, consiste nella grande facilità e rapidità con cui è possibile disegnare e modificare, anche in modo radicale un disegno per correggerlo o per crearne una differente versione. La possibilità, poi, di duplicare disegni esistenti -per generarne nuovi mediante opportune cancellazioni e modifiche- costituisce un’altra utile possibilità di utilizzo dei sistemi CAD in particolare qualora il disegnatore si trovi a realizzare disegni che presentano forti similarità con tavole prodotte in precedenza. In questi ultimi anni, quindi, si è avvertito il volto nuovo di un mestiere www.edilia2000.it
che ha visto sostituire la matita con il mouse, la carta da disegno con lo schermo del computer. L’abilità di visualizzare graficamente “a matita”, un’architettura immaginata è stata quasi totalmente soppiantata dalle rapide trasformazioni operate dai software CAD. Non va sottaciuto inoltre che l’uso di Internet ha permesso a tutti i tecnici di settore, e quindi anche agli architetti, di ottenere dati, informazioni, immagini, aggiornamenti in tempo reale, con possibilità di conoscenza impensabili in precedenza. Ma tutto ciò ha potuto trasformare il nucleo stesso della professione? Siamo sempre di fronte alla vecchia, autorevole professione di chi partecipa attivamente alle trasformazioni dello spazio umanizzato, oppure ci si trova di fronte ad un’evoluzione ormai inarrestabile, che fa leva unicamente sulle informazioni acquisibili da Internet? Penso proprio di no. Va precisato infatti che quanto precedentemente ricordato non cambia il serio approccio che si deve avere quando si ha intenzione di progettare. Alcuni hanno anche ipotizzato che “l’informazione è la materia prima dell’architettura” e che quindi l’approdo di Internet negli studi professionali ha modificato il concetto stesso di architettura. Ritengo però che le qualità di base e le esperienze tecniche che un architetto deve possedere, come una preparazione esauriente ed un’apprendistato operativo, non possano essere soppiantate. E’ vero che tramite Internet si possono trasmettere informazioni riguardanti la nostra disciplina, ma non ritengo che quello dell’architettura sia il campo più avvantaggiato da Internet a fronte di altri che ormai non ne possono più fare a meno. E’ certamente positivo che, nella fase di ricerca, l’architetto possa ricevere dati provenienti da centri specifici d’informazione, sedi universitarie, musei, produttori di materiali e sistemi costruttivi, ma ciononostante le suddette informazioni non costituiscono affatto la “materia prima dell’architettura”. In questi ultimi tempi ci siamo abituati alle “architetture cartolina”, alle opere di grandi architetti che spessissimo non badano molto alla funzionalità
stessa del costruito. Come ha affermato il prof. Antonino Saggio, “un edificio non è più buono solo se è solido, spazialmente ricco e vivibile, ma lo è perché rimanda ad altro da sé. Libeskind fa una Z drammatica per raccontare il dramma dell’olocausto, Eisenman un ballo di zolle telluriche per la sua chiesa, Gehry un fiore di loto nel suo auditorium, Domenig crepacci che si scontrano nella sua casa”. A questo punto ci domandiamo se queste ed altri grandi opere architettoniche si riescono a realizzare oggi per l’ausilio stretto delle nuove tecnologie informatiche o perché è cambiata l’aspettativa stessa della buona architettura? Con queste operazioni immobiliari, con questi ed altri interventi delle grandi firme -le cosiddette “archistar”- si vaporizza l’architettura, che diventa una specie di cipolla a strati, un effetto di superfici e niente spazio. L’architettura è ridotta al rango di semplice tessuto perdendo la volumetria e l’essenza stessa del costruire. Contro le archistar ed il loro sistema si è scagliato spesso anche il prof. Franco La Cecla (architetto di formazione e successivamente esperto di studi antropologici) dichiarando: “Sono artisti al servizio dei potenti di oggi. Sono grandi, abilissimi professionisti addetti a stupire e richiamare il grande pubblico con trovate che hanno pochissimo di un edificio e moltissimo invece di una messa in scena. Costruiscono enormi cartelloni pubblicitari sedotti da un foglio accartocciato” (vedasi il Frank Gehry del Guggenheim di Bilbao nel film a lui dedicato da Sidney Pollack). Ci auguriamo solo che l’Italia, dopo anni di oscurantismo architettonico, insegui pure le grandi firme architettoniche ma punti a creare con esse un nuovo percorso culturale.
Arch. Lorenzo Margiotta
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articoli
GIS & WEBGIS Open Source INTRODUZIONE
Ing. Nicola Maiellaro Istituto per le Tecnologie della Costruzione Sede di Bari maiellaro@itc.cnr.it www.ba.itc.cnr.it
Uno degli obiettivi del progetto Interreg “Albania: conoscere, comunicare, condividere” era quello di dotare le comunità locali di strumenti utili per conseguire un miglioramento competitivo del sistema turistico-culturale, offrendo nuove opportunità lavorative e di più alto valore.
Fig.1 – GIS e WEBGIS in ITC-CNR dal 1993 al 2008
MAIELLARO, N., 2005, Valorizzazione dei Beni Culturali e ambientali della Valle Dell’Ofanto, MondoGIS n.48, maggio-giugno 2005, pp. 33-36
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BARBANENTE A., MAIELLARO N., 1993, Sistemi informativi urbani e ipertesti, Cnr - Istituto per la Residenza e le Infrastrutture Sociali, Quaderno n. 12, Bari.
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3 In questo caso i fondi fanno riferimento al progetto “Viridia”, Regione Puglia, Programma operativo Regionale 2000-2006, Programma regionale per la società dell’informazione, Misura 6.2 – Società dell’Informazione. INIZIATIVE A SOSTEGNO DEL SISTEMA DELLE IMPRESE E DELLE PROFESSIONI.
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In linea con le più recenti tendenze nella gestione del patrimonio culturale, che considerano indispensabile l’integrazione del patrimonio intangibile, naturale e culturale con la partecipazione dei cittadini e la diffusione delle informazioni, il progetto ha inteso sviluppare un sistema informativo territoriale (in inglese GIS) - accessibile in rete (WEBGIS) - sui beni culturali in Albania, tenendo nel dovuto conto le relative specificità: scarsa diffusione dei GIS; bassa velocità delle linee; 800x600 risoluzione media dei monitor; risorse economiche limitate. Quest’ultima specificità ha indotto ad implementare soluzioni open source tra loro integrate, sviluppando specifiche procedure semplificate per utilizzare dati prodotti dai partner di progetto con diversi formati.
APPROCCIO OPEN SOURCE E APPLICAZIONI Nel software open source (OS) il codice sorgente è disponibile per essere
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modificato e distribuito al pubblico; in accordo con quanto stabilito nel 1984 dal progetto GNU, un programma OS è: utilizzabile per qualsiasi finalità e ridistribuito al pubblico; adattabile ai propri scopi e/o migliorabile e ridistribuibile al pubblico. Proprio per essere studiato e modificato, il programma deve essere disponibile in formato non compilato, ovvero il codice sorgente deve essere aperto (da qui il nome “open source”). La ridistribuzione è regolamentata da un “copyleft”, la licenza GPL (General Public License), che permette a chiunque di modificare un software esistente distribuito con tale licenza e ridistribuirlo a sua volta anche a pagamento, purché fornisca il codice sorgente. Questo metodo, apparentemente contraddittorio per lo sviluppatore - il lavoro prodotto non è coperto da copyright – favorisce la diffusione e il miglioramento del software; alla vendita di un prodotto “general purpose” si sostituisce lo sviluppo di soluzioni ed eventuali personalizzazioni, a vantaggio anche dell’utente finale: le risorse necessarie per sviluppare specifiche soluzioni e fornire assistenza tecnica comportano dunque ricadute a livello locale, favorendone la crescita non solo intellettuale ma anche economica. Proprio per questo motivo, per lo sviluppo del progetto è stato scelto l’approccio open source, superando la precedente fase di sviluppo di applicativi basati su software “free” e proprietario, con cui è stato realizzato S.I.T.I. Ofanto - sistema informativo territoriale integrato consultabile in rete, ritornando, in definitiva, alla fase iniziale di sviluppo software GIS (fig. 1) consolidatasi all’inizio degli anni ‘90. A seguito di numerose prove ed anche in relazione anche alle esigenze dei partner, per la gestione del SIT è stato selezionato il software QuantumGIS,
Fig. 2 – QGIS: Collocazione degli edifici vincolati nel
verificato “sul campo” anche in occasione del corso di specializzazione “Tecnico Esperto in Tecnologie Digitali e Sistemi Informativi Territoriali peri i Beni Culturali” - finanziato dalla Regione Puglia, sviluppando applicazioni sui comuni di Bitonto, Conversano e Terlizzi. ITC-CNR ha contribuito alla fase di test del software proponendo correzioni e miglioramenti recepiti dal team internazionale di sviluppo, oltre a far elaborare la traduzione in albanese dell’interfaccia e ad elaborare specifiche funzionalità aggiuntive di seguito illustrate. Il programma “dxf_to_shp” consente di trasformare i dati dal formato comunemente usato nelle amministrazioni pubbliche per la gestione grafica dei progetti a quello standard dei SIT; rispetto ad altri programmi, è possibile riprodurre anche i testi con l’inclinazione originaria. Il plug-in “table_joiner” consente di unire due archivi - tipicamente agli oggetti grafici presenti nella documentazione prodotta dalle pubbliche amministrazioni (eventualmente generati mediante il precedente programma) vengono collegati i dati di un’altro archivio esterno, contenente ulteriori informazioni messe a disposizione da altri enti coinvolti negli obiettivi del progetto; la fase di acquisizione della documentazione risulta pertanto indipendente dalla gestione dell’ambiente cartografico,
l centro storico di Berat
consentendo di ottimizzare tempi e risorse. Il plug-in “pmapper_export” consente successivamente di produrre interattivamente il file contenente i parametri necessari per la pubblicazione in rete del GIS mediante Pmapper. In particolare è possibile (per ciascun layer di tipo vettoriale): attivare i campi da usare nella ricerca; attivare i campi da usare come collegamento a immagini e documenti presenti sul server (se esterni, è sufficiente scrivere l’indirizzo completo); assegnare ai valori di un campo usato in legenda una bitmap a scelta dell’utente; selezionare il campo contenente le etichette da visualizzare secondo l’angolo contenuto in un campo per gli shapefile puntuali, oppure secondo l’andamento medio della polilinea per quest’altro tipo di shapefile.
comprensivo di lezioni “passo-passo” applicate a casi reali utilizzando Quantum-GIS. Ulteriore problema presentatosi ha riguardato la cartografia; sono attualmente disponibili 363 fogli di mappa in scala 1:25.000 georeferenziati nel sistema nazionale albanese; considerata l’impossibilità di riproiettare i raster, ne è stata elaborata una versione nel sistema internazionale. Le applicazioni sviluppate riguardano la città di Berat e il territorio Albanese: la prima, durante una fase di stage - cui hanno partecipato i tecnici dell’Istituto per i Monumenti della Cultura di Tirana, finalizzata ad acquisire competenze sull’impiego di Quantum Gis mediante lo sviluppo di un’applicazione al centro storico di Berat (fig.2); la seconda, intesa a localizzare sul WebGIS Pmapper (fig.3) i cinquanta siti selezionati dal partner Istituto per i Monumenti di Tirana (in corso di pubblicazione su www.ba.itc. cnr.it/webgis).
patrimonio architettonico “minore” - altrimenti destinato al degrado e all’oblio - attraverso un uso sempre più generalizzato di soluzioni open source (tra cui, un’applicazione per la navigazione su itinerari “off roads”, mediante NAVIT). In definitiva, procedure e tecnologie sviluppate riducono le risorse da utilizzare per condividere le informazioni in rete su base territoriale, essendo i costi limitati all’autoformazione del personale e alla rielaborazione di informazioni usualmente già patrimonio degli Enti interessati.
CONCLUSIONI Si prospetta dunque uno scenario futuro in cui le comunità locali potranno dare riconoscibilità e visibilità al
Fig. 3 – QGIS: Fasi di consultazione
A consolidamento dell’esperienza maturata in occasione del già menzionato corso di specializzazione “Tecnico esperto in tecnologie digitali e sistemi informativi territoriali per i beni culturali” organizzato da ITC-CNR, è stato inoltre sviluppato un sito web per l’apprendimento dei siFig. 4 – Pmapper: visualizzazione dei risultati della ricerca dei siti che richiedono urgenti interventi stemi informativi territoriali, www.edilia2000.it
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articoli
Si riparla di Riforma delle Professioni Professionisti in lotta
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on può che essere apprezzabile la disponibilità evidenziata dal Ministro della Giustizia On. Alfano a giungere in tempi brevi ad una riforma delle professioni intellettuali che gli Ordini e Collegi reclamano da anni. Anche la Federarchitetti, il Sindacato Nazionale Architetti Liberi Professionisti, ha appreso con soddisfazione che il nuovo Governo intende affrontare con la dovuta determinazione l’annoso problema della riforma delle professioni. Dopo oltre trent’anni di dibattiti, incontri, proposte e discussioni, i vari Governi succedutisi non sono riusciti a porre sotto esame singolarmente ciascun Ordine e Collegio e ciascuna professione ad essi collegata al fine di verificare la sussistenza di quelle caratteristiche che ne consentano l’ammissione alla considerata categoria delle professioni intellettuali di interesse generale. Del resto, per quanto concerne la professione di architetto e/o ingegnere, come già testimoniato dal contenuto
di decine di disposizioni normative, sarà sempre agevole dimostrare come essa sia connessa alla salvaguardia della sicurezza, interesse pubblico certamente meritevole di tutela anche se non sancito espressamente dalla Costituzione, ed alla qualità della vita dei singoli cittadini. A tale riguardo non va sottaciuto che il Disegno di Legge sulla Qualità dell’Architettura, richiesto dal Consiglio Nazionale degli Architetti e preannunciato dal Ministro On. Bondi in occasione del Congresso Mondiale UIA di Torino, è stato approvato in via preliminare dal Consiglio dei Ministri ed è già all’esame della Conferenza Unificata. Ben venga quindi, dopo l’iniziativa intrapresa dal Comitato promotore per la presentazione del disegno di legge di iniziativa popolare “Riforma dell’ordinamento delle professioni intellettuali”, una vera fase di dialogo stretto tra Governo e Comitato Unitario delle Professioni al fine di interpretare finalmente in chiave moderna e definitiva il ruolo che il professionista deve svolgere
oggi con la sua attività nel contesto del mercato globale. Forte e netta è la scelta di campo: la professione intellettuale non può essere assimilata alla prestazione anonima dei servizi commerciali e imprenditoriali. I professionisti - ha sempre ribadito il portavoce del CUP, Arch. Raffaele Sirica - rappresentano un patrimonio di conoscenze di inestimabile valore per il nostro Paese. Infatti per la sua natura di attività di interesse generale, la professione intellettuale è fondata sul sapere e sulla conoscenza specializzata e prevede una componente fiduciaria dell’incarico soprattutto per il valore degli interessi del cittadino, che devono essere tutelati dal professionista sulla base di un’etica che è estranea invece alla logica dell’impresa. La logica del dialogo tra tutte le parti in causa, che è mancata nelle ultime vicende relative alla conversione in legge del decreto varato nel giugno 2006 dal Governo precedente, deve essere il presupposto basilare per una corretta e rapida riforma delle professioni intellettuali.
Arch. Lorenzo Margiotta
Soluzione Edile
Costante e preciso monitoraggio dei lavori e dei cantieri Soluzione Edile è un software gestionale che da oltre sei anni l’azienda Soluzioni Informatiche ha messo a servizio delle imprese edili ed impiantistiche in tutta Italia, contraddistinto da grande flessibilità, semplicità di utilizzo, ma soprattutto sviluppato in collaborazione e secondo le esigenze e le direttive di esperti del settore. Potenza, affidabilità e flessibilità si fondono in esso, consentendo agli utenti di seguire e gestire tutte le fasi dei lavori: dalla finanziaria alla logistico-documentaria. Un software che cerca, quindi, di rispondere a tutte le esigenze delle aziende edili, ma che soprattutto è in continua evoluzione, sempre pronto ad ampliarsi di funzioni e personalizzazioni per rispondere anche alle esigenze più particolari. L’unico davvero in grado di determinare in maniera semplice, funzionale ed intuitiva gli utili e le spese. Soluzione Edile consente, con pochi click, di gestire i cantieri, gli ordini, i documenti di trasporto e le fatture dei fornitori (scannerizzandoli e addebitandoli ai cantieri), l’emissione www.edilia2000.it
dei preventivi, dei Sal e delle fatture, le giornate lavorative degli operai, gli automezzi, i pagamenti, i conti correnti movimentati e la prima nota, e molto altro ancora. Il vantaggio principale, come si può evincere, è il controllo costante, attraverso veloci e semplici comandi, di ogni fase del proprio lavoro, con la corrispettiva ottimizzazione dei tempi, ma soprattutto delle risorse economiche, monitorando gli incassi e riducendo le spese. Il software è stato inoltre studiato in ogni dettaglio per essere graficamente fruibile e facile da utilizzare in ogni funzione anche senza essere esperti di informatica. È tuttavia possibile ricevere una dimostrazione delle sue funzionalità; a tal scopo è offerta la possibilità di provare il software gratuitamente per 30 giorni, tramite una versione Demo scaricabile dal sito dell’azienda, e contestualmente ricevere assistenza tecnica e un corso di formazione al corretto utilizzo del software senza alcun impegno all’acquisto.
Per informazioni: Soluzioni Informatiche Via D. Scarlatti, 31 80046 San Giorgio a Cremano (NA) Tel. 0817716539 - Fax 0815741658 info@soluzioniinformatiche.info www.soluzioniinformatiche.info
Speciale “Software e Tecnologia”
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Archicad 12 e Artlantis Studio Rivenditore nazionale: Cigraph S.r.l. www.cigraph.com Rivenditore Basilicata, provincie Foggia e Bari: 3DLiFe S.n.c. via Torraca 76 85100 - Potenza Tel/Fax +39.0971.21.432 www.3dlife.it
Nuovi moduli per la gestione delle vetrate strutturali e delle scale e maggiore velocità di elaborazione sono solo alcune delle nuove caratteristiche della versione 12 del programma di progettazione architettonica di Graphisoft che si integra perfettamente con Artlantis Studio potente strumento di rendering 3D e di gestione delle animazioni e dei panorami VR della Abvent. 3DLife presenta per la Basilicata e le province di Bari e Foggia la nuova release 12 di Archicad con le sue numerose implementazioni tra le quali spicca sicuramente il modulo Curtain Wall, in grado di gestire parametricamente vetrate strutturali e altri elementi tridimensionali di facciata. Con l’innovativa funzione, non solo si possono mettere a punto le macrostrutture nel loro complesso in modo semplice e intuitivo, ma ogni singolo componente che fa parte della macrostruttura stessa (vetrate strutturali, pareti modulari, ma anche parapetti) può essere editato singolarmente in tutte le sue variabili costitutive. Il modulo Curtain Wall gestisce geometrie di pianta circolari, poligonali o miste ed è in grado di trattare strutture stratigrafiche complesse, identificando con appositi parametri gli elementi strutturali e distinguendoli dai tamponamenti e degli elementi isolanti, semplificando così il lavoro in cantiere.
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Archicad 12 implementa inoltre una novità assoluta per gli applicativi BIM: il Documento 3D; tramite questa funzione il progettista può creare un
aggiornando in automatico tutti i dati necessari a tutti i livelli.
documento parametrizzabile a partire da una vista 3D qualsiasi, arricchirlo di quotature e dettagli e impiegarlo per comunicare meglio il progetto a committenti, collaboratori, consulenti e maestranze.
importanti, funzioni per i retini, comprendenti retini immagine, pieni traslucidi trasparenti gestiti percentualmente dall’utente, che consentiranno agli architetti di preparare tavole di progetto per gare o presentazioni senza uscire dall’ambiente Archicad.
Altro fattore da non sottovalutare: la 12 è la versione di Archicad più veloce di sempre, in grado di sfruttare appieno la forza di calcolo delle più avanzate piattaforme multiprocessore presenti sul mercato. Velocità significa produttività: con la versione 12, infatti, i progettisti saranno in grado di gestire rendering sempre più complessi e tavole ricche di dettagli senza tempi morti dovuti all’elaborazione dei dati inseriti. Oltre alla velocità di elaborazione, per quanto importantissima per il lavoro quotidiano di uno studio di progettazione, i programmatori Graphisoft presentano ai progettisti, con la versione 12 di Archicad, la funzione Unione Intelligente, che consentirà agli utenti di gestire al meglio la collaborazione con professionisti esterni (impiantisti, strutturisti, ecc): il progetto in Archicad può, infatti, essere esportato in dwg e trasmesso ad esempio all’impiantista; una volta che quest’ultimo avrà apportato le proprie correzioni, queste verranno reimportate su un lucido apposito di Archicad e lì “congelate” in attesa dell’approvazione finale del responsabile di progetto. Solo quando le modifiche saranno vidimate entreranno a far parte del progetto complessivo,
Archicad 12 introduce anche nuove,
Infine la versione 12 propone una serie di miglioramenti per il modulo Stairmaker che consente ora una visualizzazione 2D più flessibile delle scale e aggiunge 4 nuove tipologie alla database già disponibile nella versione 11. Naturalmente Archicad 12 può esportare in tutti i file di disegno più comuni compreso il recente DWG 2008 e si interfaccia al meglio con Artlantis Studio della Abvent, anch’esso proposto da 3DLife. La release 2 del potente strumento di rendering 3D e di gestione delle animazioni e dei panorami VR si presenta davvero ricca di novità: dalla Full Radiosity al Post-processing integrato. Il nuovo motore di rendering consente oggi agli utenti (oltre 75.000 architetti in 80 paesi del mondo hanno già scelto Artlantis) di generare immagini con radiosity in tempo reale, direttamente all’interno della finestra di anteprima, accelerando i processi di produzione e garantendo una rappresentazione sempre fedele e precisa delle immagini definitive. Sorprendente anche la nuova gestione delle condizioni di illuminazione:
Abvent ha aggiunto il “cielo fisico”; dalla versione 2, infatti, il sole, la luna e le stelle interagiscono come fonti di luce fisica con l’illuminazione della scena. Sono anche disponibili differenti tipi di nuvole, dai cirri ai cumulonembi che rendono i cieli delle immagini ancora più fotorealistici. Con la nuova funzione di regolazione della luce, Artlantis 2 bilancia ora i livelli di illuminazione delle scene (albe, tramonti, esterni e interni), consentendo agli utenti di migliorare fino a livelli fino ad oggi impensabili la qualità dell’illuminazione complessiva delle immagini e delle animazioni 3D. Un altro potente strumento che contraddistingue questa nuova Release è il Post-processing integrato delle immagini che possono essere ritoccate direttamente all’interno del programma senza bisogno di utilizzare altri strumenti di editazione: il flusso di lavoro risulta così enormemente accelerato. Infine con la Release 2, Artlantis importa anche i file DWF, OBJ e FBX e si integra ancor meglio della versione precedente con i più importanti programmi CAD (sono stati aggiornati i plug-in per i DXF, i DWG e i 3DS). Abvent mette anche a disposizione dei progettisti una nuova, ricchissima, collezione di shaders e oggetti organizzata in ben 29 CD, nei quali sono presenti innumerevoli modelli 3D di alta qualità, quali: persone animate 3D, automobili e shaders di pietre e pavimenti di marmo. Tutti gestibili, nella logica che da sempre contraddistingue Abvent, tramite un semplice processo di drag and drop nella finestra di anteprima 3D.
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Cigraph oltre ad essere il distributore per il territorio nazionale di ad Artlantis 2 e ad Archicad sviluppa anche un’ampia gamma di plug-ins per Archicad in grado di semplificare il lavoro quotidiano del progettista: 15 sono i plug-ins fino ad oggi sviluppati. Ad esempio, ArchiQuant che consente di ottenere in modo più semplice ed immediato computi metrici estimativi legati agli elementi costruttivi (e non solo) dell’Edificio Virtuale ArchiCAD. Un altro esempio è ArchiMaterial che consente una nuova gestione dei materiali di superficie ArchiCAD, organizzandoli in modalità gerarchica (definibile dall’utente), assegnando dei preferiti e utilizzando la tecnica di drag & drop che permette di selezionare l’anteprima di un materiale per trascinarla sull’elemento a cui si vuole assegnarlo. Una semplice procedura consente di generare immagini di tessitura reiterabili senza giunzioni assieme ad immagini da usarsi per gli effetti di bump-mapping, trasparenza, ecc. Tutti i plug-ins sviluppati da Cigraph sono stati messi a punto per essere utilizzabili all’interno di ArchiCAD in maniera veloce e intuitiva.
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Abitazione automatizzata La casa domotica H2D
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seguito di un progetto creato grazie a tre aziende leader nei rispettivi ambiti di applicazione come Siemens, Telmotor e Zenucchi arredamento, è stata inaugurata “H2D - Home Domotic Design” a Luzzana in provincia di Bergamo. H2D è una realizzazione dimostrativa (a scopo residenziale) di ampie superfici, ricreata nello showroom di Luzzana da Zenucchi Arredamento. La proposta è nata con la volontà di creare una “casa intelligente”, perfettamente funzionante, nella quale poter creare un ambiente domestico opportunamente progettato e tecnologicamente attrezzato, al fine di rendere più agevoli le attività all’interno dell’abitazione (quali: accensione luci, attivazione e comando elettrodomestici, gestione climatizzazione, apertura di porte e finestre, ecc.), di aumentarne la sicurezza (controllo anti-intrusione, fughe di gas, allagamenti, ecc.). L’allestimento, visitabile per i prossimi tre anni, ha l’obiettivo di mostrare cosa significhi realmente abitare in una casa domotica e quali siano le potenzialità di questa tecnologia, in grado di migliorare la vivibilità di un ambiente domestico. Il sistema domotico è stato realizzato da Telmotor utilizzando la tecnologia Siemens per gli aspetti del comfort e della sicurezza, con l’integrazione di dispositivi in grado di comunicare fra loro. Con esperienze e competenze diverse, i tre partner hanno deciso di puntare su quest’iniziativa con il comune intento di proporsi al cliente in modo diverso, non più come fornitori individuali di prodotti, ma come unico interlocutore per un’offerta integrata “chiavi in mano”. L’allestimento della casa permette al visitatore di effettuare un percorso che si snoda nelle diverse stanze dell’appartamento: ingresso, soggiorno, 12
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cucina, bagno, zone wellness e fitness, fino alla camera da letto, includendo gli spazi esterni rappresentati dal giardino d’inverno e dalla piscina. In ogni singolo ambiente vengono mostrate le innumerevoli applicazioni di un sistema domotico, che si traducono nella creazione di scenari personalizzati in base alle esigenze individuali. Oggi il concetto di “casa” è cambiato così come sono cambiati i modi di abitare ed i nostri comportamenti che fanno parte della nostra vita e dei nostri bisogni. Realizzare una casa significa affrontare complessità progettuali e costruttive sempre maggiori con un approccio multidisciplinare ed un coordinamento alle varie fasi di progetto ed esecuzione impensabili fino a pochi anni fa: appare evidente come l’approccio tradizionale di costruzione realizzato a “strati” separati e sovrapposti, struttura edilizia, impianti per giungere all’arredamento dei locali, risulti insufficiente ed obsoleto. Al centro di ogni scelta ci deve essere sempre chi abita la casa, il suo stile di vita, le sue necessità, qualunque attività di progetto o applicazione tecnologica devono essere al suo servizio, gestendo le complessità per rendere effettivamente facile, semplice ed appagante abitare la propria casa con il massimo comfort. Nel concetto di comfort rientrano le funzioni volte a migliorare la qualità dell’abitare e del vivere quotidiano,
quali termoregolazione, azionamenti e motorizzazioni di tapparelle o cancelli elettrici, il controllo dei carichi elettrici e in particolare l’illuminazione. A tutto ciò non va disgiunto il primario desiderio di sicurezza. E per funzioni di sicurezza si intendono, invece, quelle relative all’antintrusione, controllo accessi, antincendio e videosorveglianza. L’attuale realizzazione dimostrativa, la “cosiddetta casa H2D” permette di apprezzare dal vivo tutti gli scenari possibili. Il più classico prevede che l’ingresso nell’appartamento comporti l’accensione simultanea delle luci e l’apertura automatizzata delle tende, così come l’avvio del riscaldamento o della climatizzazione. Abbinate a queste funzioni “comfort”, ci sono quelle che ruotano attorno al concetto di entertainment. Il sistema domotico può essere infatti impostato per un’accoglienza nella casa di grande suggestione. La programmazione di scenari multimediali determina la comparsa, dalla parete o dal soffitto, di grandi schermi sui quali viene proiettato in automatico un film, mentre l’hi-fi diffonde musica da casse nascoste dietro alle pareti. L’unica interfaccia utente che appare nella casa è costituita dal display touch screen, tramite il quale si scelgono e si impostano i vari scenari con un menu facile e intuitivo.
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Il piano metropolitano di Bari 2015 Tra i primi 100 “non fannulloni” della PA Il progetto di e-Democracy del Piano Strategico Metropoli Terra di Bari realizzato dal Centro di Competenza Oracle di Bari in collaborazione con Sud Sistemi utilizzando le tecnologie semantiche di Expert System ed Oracle - è tra i primi 100 “non fannulloni” della Pubblica Amministrazione, casi d’eccellenza premiati dal Ministro Brunetta. Il riconoscimento è stato conferito dal Ministro per la Pubblica Amministrazione e l’Innovazione alle 100 storie di successo, “esempi di grande profes-
sionalità, di innovazione, di coraggio per sperimentare nuove soluzioni tese a ridurre i costi, migliorare i servizi, rispondere meglio alle esigenze di cittadini e imprese”. “Il web semantico per ascoltare i cittadini”: così è stato riassunto il progetto del Comune di Bari, il cui obiettivo è sviluppare strumenti di e-Democracy che favoriscano la partecipazione attiva dei cittadini e delle organizzazioni del territorio, sfruttando le potenzialità della tecnologia semantica. Dai contributi dei cittadini nei forum attivi sul portale ba2015.org e dalle trascrizioni delle assemblee pubbliche, possono infatti emergere proposte ed idee per i trentuno Comuni della Metropoli Terra di Bari. Il progetto impiega la tecnologia semantica di Expert
System per analizzare ed interpretare automaticamente le opinioni dei cittadini, e la piattaforma Oracle RDF per il Web Semantico per la gestione avanzata delle informazioni raccolte. Integrando queste tecnologie innovative si possono quindi creare strumenti di ascolto e di partecipazione in grado di mostrare ai sindaci dei comuni della Metropoli un quadro utile dei suggerimenti e interpretare le opinioni dei cittadini (Quanti hanno espresso parere favorevole per la tale iniziativa? Quanti si sono lamentati? Che riscontro ha avuto sugli abitanti di quel determinato quartiere? etc.). “Siamo felici che sia stata riconosciuta l’eccellenza della Pubblica Amministrazione” afferma Paolo Poto, Account Manager Public Sector di Expert System “con la quale collaboriamo con successo da anni in molti progetti innovativi. Il progetto Bari 2015 è un’ulteriore conferma dell’importanza della tecnologia semantica per la realizzazione del Semantic Web.”
L’Analisi dei Costi di Cantiere
Come tenerli sotto controllo in modo efficiente Da alcuni anni è divenuto indispensabile per le imprese operanti nel settore dell’edilizia, avvalersi di strumenti tecnologici all’avanguardia (hardware e software) per snellire i flussi di lavoro inerenti la propria attività. Uno dei compiti più ardui, viste le numerose informazioni da acquisire, è rappresentato dalla gestione e dall’analisi dei costi che l’impresa sostiene globalmente e per ogni singolo cantiere. Questa operazione viene effettuata solitamente in diverse fasi: La prima fase consiste nel reperire tutti i costi e i ricavi acquisiti in contabilità generale e separarli in costi diretti (quelli direttamente imputabili a un cantiere) e costi indiretti (quelli legati alla normale gestione dell’impresa). La seconda fase consiste nel suddividere i costi in sottocategorie in modo da avere sotto controllo le spese effettuate per singowww.edilia2000.it
la voce (per esempio materie prime, noleggi, energia elettrica, carburanti ecc.). La terza fase consiste nell’analizzare tutti i rapportini giornalieri di cantiere e calcolare i costi del personale e dei mezzi impiegati separandoli per singolo cantiere. La quarta fase consiste nel riepilogare e analizzare tutti i dati estrapolati nelle precedenti fasi in un unico resoconto che permetta all’impresa di avere una visione d’insieme di tutti i costi e i ricavi per singolo cantiere, il tutto diviso per centri di costo, mano d’opera, mezzi, ecc. Tutte queste operazioni vengono effettuate normalmente attraverso l’utilizzo di software distinti di contabilità generale e di cantiere, tuttavia esistono oggi software gestionali che riescono a coniugare in unica procedura tutte le fasi sopra descritte integrando la contabilità generale con la contabilità di
cantiere. Il software Gestione Cantieri realizzato dalla PuntaNet è uno strumento altamente funzionale e flessibile che include tutti gli strumenti necessari a svolgere correttamente e velocemente tutte le operazioni sopra descritte, inoltre adotta un’interfaccia grafica intuitiva di facile utilizzo. Il software è diviso in quattro aree strettamente collegate tra loro: l’area utilità, l’area contabilità, l’area cantiere e l’area statistiche. All’interno di ogni area si trovano i singoli moduli per accedere alle funzionalità previste dal software. Attraverso i moduli dell’area contabilità è possibile caricare i documenti (Fatture, DDT, ecc.) gestirne i pagamenti utilizzando lo scadenzario, estrarre la prima nota ecc. Attraverso i moduli dell’area cantiere è possibile gestire le commesse lavori, i rapportini di cantiere, gli operai, i macchinari, le lavorazioni ecc. Infine attraverso i moduli dell’area statistiche è possibile analizzare tutti i dati raccolti durante la normale attività e visualizzarli in appositi report che indicano l’andamento dell’impresa. E’ possibile avere ulteriori informazioni sul prodotto e scaricare una versione Demo gratuita dal sito www.gestione-cantieri.it Speciale “Software e Tecnologia”
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Domus.Cad
Interstudio S.r.l. Piazza Monteoliveto 6/a 51100 - Pistoia tel. 0573 99291 fax. 0573 992930 www.interstudio.net interstudio@interstudio.net
Domus.Cad è un programma per la progettazione architettonica tridimensionale che permette di affrontare il problema del 3D con la stessa semplicità di un progetto tradizionale e con la semplicità che permette non solo di disegnare, ma di progettare direttamente su computer. Gli strumenti di base di Domus.Cad sono costituiti da un completo insieme di elementi architettonici tridimensionali parametrici: muri, pilastri, travi, finestre, porte, scale, tetti a falda e a padiglione, elementi generici orizzontali, verticali o inclinati, ringhiere, infissi ecc. Una esclusiva funzione di fusione dei muri permette la rapida creazione e modifica delle piante più complesse. Il progettista inserisce, modifica, allunga, sposta, divide, aggiunge i setti murari senza preoccuparsi mai delle connessioni, che vengono aggiornate automaticamente. La possibilità di
gestire anche muri a spessore variabile o combinati con forme varie è molto importante nel recupero dei vecchi edifici. Un’apposita finestra mostra continuamente il progetto in tridimensionale, nello stesso tempo nel quale viene disegnato e creato in pianta. Questo unisce la semplicità del disegno in pianta con il più completo controllo della tridimensionalità del lavoro. Le tecniche di Realtà Virtuale usate non solo per delle belle immagini, ma per essere di grande aiuto al progettista nello sviluppo delle sue idee. Si può lavorare direttamente nella vista 3D. E’ possibile inoltre muoversi all’interno del progetto, simulando il movimento nelle varie direzioni. La gestione interna delle tavole di stampa permette di creare tavole multiple per ogni singolo lavoro. In ogni tavola si possono inserire parti di disegno a scale diverse ed anche parti da disco esterne al disegno corrente. Queste parti vengono aggiornate
DigiCad 3D è un programma avanzato per la fotogrammetria architettonica e la cartografia. Tramite un assieme di funzioni di elaborazione delle immagini inserite nell’ambiante del suo CAD interno è in grado di affrontare dalle problematiche più semplici a quelle più complesse. Con vari metodi basati sulla conoscenza di 2, 4 o 5 punti noti è possibile eliminare la deformazione prospettica sia agendo direttamente sull’immagine che su elementi tracciati su di essa. Nel primo caso viene prodotta un’altra immagine priva della deformazione prospettica e in scala, mentre nel caso della digitalizzazione dell’immagine originale, una procedura dinamica produce immediatamente, in parallelo,
il disegno trasformato e in scala. Questo secondo metodo permette anche di valutare preventivamente la qualità dei dati e delle misure prima di procedere al raddrizzamento dell’intera immagine. E’ possibile trasformare solo una parte di un’immagine, delimitandola con un poligono. Questo può essere fatto sia delimitando l’immagine originaria, sia la zona dove viene trasformata. Il controllo della trasparenza delle immagini permette di sovrapporre tematismi diversi, anche con scale diverse, e fotografie di particolari o limitrofe, unendole in una mosaicatura. La corretta mosaicatura è garantita dall’origine comune delle misure note, dalla trasparenza delle immagini e dalla delimitazione delle stesse. DigiCad 3D è in grado di
DigiCad 3D
Interstudio S.r.l. Piazza Monteoliveto 6/a 51100 - Pistoia tel. 0573 99291 fax. 0573 992930 www.interstudio.net interstudio@interstudio.net
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Speciale “Software e Tecnologia”
automaticamente. Oltre alla vista interattiva a colori, vengono generate automaticamente anche viste tridimensionali di tipo tecnico: sezioni, prospettive, assonometrie, prospetti e spaccati. Queste viste possono essere modificate e integrate. Una volta disegnato lo stato attuale e futuro di un progetto, Domus.Cad crea automaticamente la tavola delle demolizioni (gialle) e ricostruzioni (in rosso). Una sofisticata procedura interna di quantificazione permette di visualizzare in ogni momento un computo in cui ogni elemento può essere misurato in 12 modi diversi. Computazione gerarchica di oggetti composti.
unire correttamente più immagini con parti mancanti. Grazie all’uso di una Mesh che si adatta alla superficie sulla foto, è possibile riportare in scala su un piano superfici curve sia regolari, come la Torre di Pisa al lato, sia irregolari. Con lo stesso metodo è possibile creare dei foto piani da foto aeree. Oltre alla deformazione prospettica, DigiCad 3D è in grado di eliminare anche la deformazione ottica a barilotto o a cuscino presente in alcuni obiettivi grandangolari. Gestione semplicissima con data base delle fotocamere più usate e la possibilità di correggere anche immagini eseguite da fotocamere ignote.