Poste Italiane spa - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, CNS S1/BA - € 2,00 - Anno 2010 Numero 11
SPECIALE PRODOTTI Quando l’Architettura diventa emozione Mario Botta e la Chiesa del Santo Volto
Autorizzazione paesaggistica semplificata Interventi minori sottoposti a vincoli
Recupero energetico e sviluppo sostenibile Dibattito aperto ad “Ecomondo 2010”
sommario NEWS
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Direttore responsabile Arch. Alessandro Robles
Direttore editoriale Arch. Lorenzo Margiotta
ARTICOLI
Segreteria di Redazione Simona Serpino Editore Evolution City Group S.a.S. di Maurizio Margiotta & C. Registrazione Registrazione del Tribunale di Bari n. 33/07 del 4 Ottobre 2007 Iscrizione al ROC n. 16655 Pubblicità Camilla Maiorano tel. 080-2146234 c.maiorano@edilia2000.it Contatti tel. 080-2146234 fax 080-4552441 email: info@edilia2000.it web: www.edilia2000.it Numero 11 - Anno 2010
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I costi della progettazione
Al via l’indagine in Italia
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Arch. Lorenzo Margiotta
Autorizzazione paesaggistica semplificata
Interventi minori sottoposti a vincoli
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Arch. Lorenzo Margiotta
Quando l’Architettura diventa emozione
Mario Botta e la Chiesa del Santo Volto
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Arch. Lorenzo Margiotta
Recupero energetico e sviluppo sostenibile
Dibattito aperto ad “Ecomondo 2010”
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Mario Botta - Architetture 1960-2010
Grande retrospettiva al MART di Rovereto
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NEWS
Mario Botta - Architetture 1960-2010 Grande retrospettiva al MART di Rovereto E’ in svolgimento a Rovereto la mostra antologica che documenta le opere più significative realizzate da Botta, nato a Mendrisio nel 1943 e laureato a Venezia. Si possono ammirare i
lavori progettati in tanti anni di fortunata attività professionale: dalle prime case unifamiliari, originali espressioni della scuola ticinese, fino ai grandi edifici pubblici, biblioteche, teatri, musei, chiese e sinagoghe, realizzati in tutto il mondo. L’itinerario architettonico di Mario Botta, che trova le proprie origini nell’interpretazione della tradizione del Movimento Moderno e prosegue negli anni senza cedimenti su questa linea, si configura oggi
I costi della progettazione Al via l’indagine in Italia Su iniziativa del Consiglio Nazionale degli Architetti Pianificatori Paesaggisti Conservatori (CNAPPC) è stata avviata una indagine conoscitiva sugli effettivi costi di progettazione sostenuti dagli studi di architettura in Italia. Il CNAPPC ha intrapreso questa iniziativa con l’obiettivo di modernizzare, in sintonia con l’Europa, il campo dei compensi per l’attività professionale di progettazione. Si è ritenuto che il sistema della verifica dei costi della progettazione sia propedeutico ad un sistema innovativo di compensi equi e verifi-
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cabili, anche alla luce dell’applicazione dei protocolli prestazionali emessi sempre dal Consiglio Nazionale. Tali sistemi sono già utilizzati in alcuni paesi europei a seguito di una capillare indagine statistica estesa a varie realtà organizzative della categoria e alle varietà tipologiche di intervento. Come già pre-annunciato, quindi, con una Circolare CNAPPC del 30/07//2010, è partita ufficialmente l’Indagine sui Costi della Progettazione mediante una operazione rapida ed esclusivamente on-line. L’indagine è dedicata al reperimento dei dati relativi al tempo impiegato nel processo progettuale e ai costi gestionali degli studi per ottenere il compenso adeguato. E’ evidente che un’iniziativa di tale importanza potrà riuscire soltanto con l’adesione dei Consigli provinciali degli architetti, ai quali sarà demandato il ruolo di promotori delle indagini statistiche attraverso il mezzo informatico, unico sistema che, oltre alla sua economicità,
come “ragione critica” rispetto alla fragilità dei modelli e delle mode offerte dalla globalizzazione. L’attuale mostra è l’occasione per studiare e ammirare circa 60 progetti di edifici realizzati, documentati con schizzi e modelli originali, fotografie e disegni inediti attraverso un originale percorso espositivo organizzato in dodici sezioni: dalle opere di piccola scala fino ai progetti più recenti per i grandi spazi urbani. Nel suo studio di Lugano, l’architetto ticinese progetta edifici che trovano la propria ragione d’essere nella consapevolezza di interpretare la sensibilità della cultura contemporanea e nel contempo evocare
quel territorio di storia e di memoria che costituisce il vero patrimonio dell’identità dell’architettura europea. La sua architettura molto influenzata da Le Corbusier, Carlo Scarpa e Louis Kahn risulta caratterizzata da un notevole pragmatismo e dalla creazione di uno Spazio architettonico forte e geometrico, spesso rivestito di mattoni in cotto edificati con un attento disegno del particolare architettonico. Presente e passato convivono spesso dentro un linguaggio figurativo fatto di geometrie e materiali, senza ombra di nostalgie storiciste o velleità tecnologiche. L’architettura ritrova così la propria vocazione primitiva di forma essenzia-
può ottenere la partecipazione rapida ed immediata degli studi professionali italiani. Ogni iscritto, per partecipare al sondaggio, potrà accedere all’area riservata con le chiavi fornite dal proprio ordine (al fine di garantire l’anonimato dei partecipanti, infatti, i dati di accesso saranno comuni a tutti gli iscritti della stessa regione). Il questionario per l’inserimento dei dati progettuali è molto facile e veloce da compilare e le possibili risposte sono già preventivamente formulate per agevolare le operazioni statistiche. Tre sono i principi informatori dell’iniziativa: • il ricorso a sistemi informatici; • la garanzia della esternalizzazione delle operazioni di tenuta e valutazione dei dati raccolti; • la massima garanzia di anonimato per tutti coloro che vorranno partecipare. I dati raccolti verranno valutati, sempre con piena garanzia dell’anonimato di tutti i partecipanti, da parte di un organismo terzo qualificato.
Autorizzazione paesaggistica semplificata
fonte: www.awn.it
le che modella lo spazio di vita dell’uomo e che, rispettando le funzioni alle quali deve rispondere, aspira ad offrire inedite emozioni. Nell’esposizione di Rovereto risulta molto apprezzata anche l’ultima sezione dedicata alle creazioni di oggetti di design e ai progetti di allestimento degli interni, dalla quale traspare tutta l’attenzione dell’architetto ticinese per il dettaglio e la perfezione. Periodo espositivo: fino al 23 gennaio 2011 Mart - Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto Corso Bettini 43, 38068 Rovereto (TN) www.mart.tn.it foto di Matt Patterson
Interventi minori sottoposti a vincoli Il vincolo paesaggistico-ambientale è uno strumento previsto dalla legislazione statale per la tutela delle aree di maggiore pregio paesistico, con la finalità di mitigare l’inserimento nel paesaggio di opere edilizie ed infrastrutture nonché di rendere il più possibile compatibili le attività a forte impatto visivo. Tale vincolo è stato introdotto dalla legge 1497/39, successivamente integrato dalla legge 431/85 (Legge Galasso) ed essere quindi inserito nel Testo Unico delle disposizioni legislative in materia di beni culturali e ambientali determinato dal D.Lgs. 29 ottobre 1999, n. 490. In data 22 gennaio 2004 il Decreto Legislativo n. 42 “Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio, ai sensi dell’art. 10 della legge 06 luglio 2002, n. 137”, ha provveduto a sostituire ed abrogare tutta la normativa precedente. Quindi il Consiglio dei Ministri ha licenziato il decreto legislativo recante disposizioni correttive ed integrative del Codice dei beni culturali e del paesaggio, così come previsto dall’art. 10, comma 4, della legge-delega 6 luglio 2002, n. 137. Il testo contiene significative novità volte ad accelerare il superamento della fase transitoria prevista
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ARTICOLI dal Codice e ad aumentare la efficacia concreta della tutela. Veniva, infatti, incentivata l’opzione dell’elaborazione congiunta Stato - regioni dei piani paesaggistici, fino ad allora rimasta inattuata, prevedendo che in caso di elaborazione unilaterale da parte della regione la Soprintendenza potesse esprimere un parere vincolante sul rilascio dell’autorizzazione paesaggistica. L’obiettivo era quello di fare, delle previsioni di tutela e valorizzazione del paesaggio, uno strumento di indirizzo delle trasformazioni del territorio, aumentando la trasparenza, la comprensibilità e la condivisione sociale dei vincoli e dando certezza alla repressione degli abusi sostanziali. Sulla Gazzetta Ufficiale n.25 del 31 gennaio 2006 veniva poi pubblicata la nuova versione del Codice dei beni culturali e del paesaggio. Il nuovo codice stabilisce che l’amministrazione competente al rilascio delle autorizzazioni per le opere da localizzarsi, dovrà utilizzare la relazione paesaggistica come base di riferimento essenziale per le valutazioni previste in materia di autorizzazione. Sono definite le finalità, i criteri di redazione, i contenuti della relazione paesaggistica che correda congiuntamente al progetto dell’intervento che si propone di realizzare ed alla relazione di progetto - l’istanza di autorizzazione paesaggistica. La relazione paesaggistica quindi deve dar conto sia dello stato dei luoghi prima dell’esecuzione delle opere previste, sia delle caratteristiche progettuali dell’intervento, e rappresentare, infine, nel modo più chiaro ed esaustivo possibile, lo stato dei luoghi dopo l’intervento. E proprio con riferimento alle peculiarità dei valori paesaggistici da tutelare, le Regioni sono state autorizzate ad integrare i contenuti della relazione paesaggistica e, previo accordo con la direzione regionale del Ministero territorialmente competente, introdurre semplificazioni ai criteri di redazione e ai contenuti della relazione paesaggistica per le diverse tipologie di intervento. Le competenze amministrative per il rilascio delle autorizzazioni in argomento, quindi, sono state ridefinite dalle Leggi regionali che prevedono l’istituzione della “Commissione Locale per il Paesaggio” della quale i Comuni si avvalgono per il rilascio delle Autorizzazioni paesaggistiche. Verificata però la complessità della materia, Il Consiglio dei Ministri ha approvato definitivamente un regolamento che provvede a semplificare la procedura prevista per l’autorizzazione paesaggistica per interventi minori (o di lieve entità), così come esaustivamente indicati in sede legislativa. Il provvedimento (entrato in vigore dal 10 settembre 2010) è stato emanato in base all’art. 146 del Codice dei beni culturali e del paesaggio, D.Legs. n. 42/2004, il quale prevede appunto che con regolamento siano stabilite procedure semplificate per il rilascio dell’autorizzazione paesaggistica per gli interventi di lieve entità.
Sono state considerate tutte quelle opere che non comportino alterazione dei luoghi o dell’aspetto esteriore degli edifici, con l’obiettivo di razionalizzare gli adempimenti connessi, e per rendere l’iter amministrativo ulteriormente rapido ed efficiente, è stato anche previsto che l’istanza debba essere presentata in via telematica. L’elenco dei tipi di interventi minori o di lieve entità è allegato allo stesso provvedimento per dare uniformità di esecuzione su tutto il territorio nazionale. Comunque è già previsto che con successivi decreti del Ministro per i beni e le attività culturali potranno eventualmente essere apportate all’elenco ulteriori specificazioni, rettifiche e/o integrazioni in base ad esigenze di natura strettamente tecnica. Sono ben 39 gli interventi individuati come di lieve entità, e tra gli interventi agevolati attualmente previsti si segnalano quelli più salienti: • incremento di volume non superiore al 10% della volumetria della costruzione originaria e comunque non superiore a 100 mc; • interventi di demolizione e ricostruzione (solo nel caso di pieno rispetto di volumetrie e sagome precedenti) per immobili non sottoposti a tutela ai sensi dell’art. 136 del D. Legs. 42/2004; • aperture o modifiche di porte o finestre esistenti; • interventi sulle finiture esterne (intonaci, tinteggiature, rivestimenti); • realizzazione o modifica di balconi e terrazze, cornicioni, ringhiere; • rifacimento del tetto e interventi antisismici; • realizzazione autorimesse di pertinenza con volume non superiore a 50 mc, sia fuoriterra che interrate o parzialmente interrate; • realizzazione di cancelli, recinzioni, muri di cinta, ma anche modifica degli stessi senza incrementi di altezza; • posizionamento di parabole satellitari, pannelli solari, pozzi e strutture sportive o turistiche rimovibili. • realizzazione di tettoie, porticati, gazebo e manufatti consimili aperti su più lati, aventi una superficie non superiore a 10 mq; • realizzazione di manufatti accessori o volumi tecnici di piccole dimensioni; • interventi necessari al superamento delle barriere architettoniche. In merito poi alla procedura stessa, con l’obiettivo di una tempistica molto più rapida, il regolamento stabilisce che l’istanza presentata ai fini del rilascio dell’autorizzazione semplificata, sia corredata unicamente da una relazione paesaggistica semplificata, redatta da un tecnico abilitato su un idoneo schema tipo. E’ ovviamente implicito che il professionista dovrà attestare la conformità dell’intervento alla disciplina del paesaggio e alla vigente disciplina urbanistica, ma ciò comporterà in ogni caso controlli specifici da parte degli Enti territoriali preposti e delle relative Commissioni locali per il Paesaggio di recente costituzione.
Arch. Lorenzo Margiotta
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Quando l’Architettura diventa emozione
Mario Botta e la Chiesa del Santo Volto Arch. Lorenzo Margiotta
foto di Marco Della Valle
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La costruzione di nuove chiese è sempre stato un grande problema per la comunità. Lo è soprattutto in questi ultimi tempi per la comunità cristiana, dovendo adeguare forme e funzioni dello spazio liturgico alla importante riforma voluta dal Concilio Vaticano II. Oggi la Chiesa italiana, erede di un tesoro di tradizioni architettoniche consolidatosi nel tempo, intende non solo conservare le testimonianze del passato, ma vuole accogliere e favorire anche le migliori proposte dell´arte e dell’architettura contemporanea, perché si pongano al servizio del luogo privilegiato per l’incontro sacramentale con Dio nel quale si riunisce la comunità cristiana per ascoltare la parola di Dio e innalzare a Lui preghiere di intercessione e di lode. “La riflessione sulla sacralità dell’arte e dell’architettura è molto complessa - a parere dell’Arch. Mons. Giancarlo Sante, membro del Comitato Scientifico di Koinè Ricerca - e richiederebbe l’apporto di esperti di numerose discipline (antropologia, filosofia, teologia, liturgia, appartenenti alle diverse religioni e confessioni), di architetti particolarmente preparati e di adeguata documentazione. Ma come ha ben rilevato l’Arch. Giuliana Quattrone “Negli ultimi anni la realizzazione di un rilevante numero di architetture e spazi sacri “molto discuti-
bili” ha fatto emergere a livello di dibattito scientifico il significato dell’edificio chiesa in rapporto alla funzione di spiritualità insita in esso e a un contesto sociale e urbano in mutamento” (vedi Corso di alta formazione “La chiesa nella città moderna: architettura, arte e progetto urbano”). La complessità del tema - puntando a riscoprire il ruolo simbolico dell’edificio chiesa all’interno della città, in base al quale l’architettura sacra non deve essere più semplicemente autocelebrativa e quindi fine a se stessa, ma funzionale rispetto alla finalità liturgica cui è demandata - pone il professionista ad affrontare con rigore ed umiltà la progettazione degli edifici di culto, il loro inserimento all’interno di uno specifico brano di città e lo spazio architettonico esterno rispetto al significato simbolico che assume in un contesto urbano soggetto a svariate sollecitazioni di una società che cambia. Alcuni esempi recenti di tali processi hanno dimostrato con i fatti che la costruzione di una chiesa suscita grande interesse e doverose aspettative proprio all’interno della comunità che fruirà abitualmente il nuovo fabbricato. Non si può partire dall’edificazione di una chiesa considerata solo come opera costruttiva. Prima ci si deve porre di fronte ai soggetti per i quali sarà edificata e al Soggetto divino a cui è riferita.
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foto di marmox Basti qui ricordare due esempi contrapposti: la Chiesa “Dives in Misericordia” di Richard Meier, perfettamente inserita nel quartiere Tor Tre Teste di Roma e la Chiesa di San Giacomo di Massimiliano Fuksas a Foligno. A Roma, pur con l’imponenza e la complessità della realizzazione (sono ormai famose le tre ampie vele di cemento bianco per evidenziare una spiritualità ricolma del vento dell’Amore divino), la progettazione architettonica di un monumentoevento così importante (la commemorazione della Divina Misericordia in ricordo del Giubileo del 2000) non ha ostacolato, nel quartiere Tor Tre Teste, il suo adeguato inserimento ricco di modernità e con uno sguardo verso il futuro. Lo stesso Richard Meier affermava, presentando la sua opera al Papa Giovanni Paolo II, che “Le vele bianche ci condurranno verso un mondo nuovo”. L’architettura religiosa autentica, infatti, non è mai nata e non può nascere dal caso. E il quadro dei parametri teologici e filosofici che hanno presieduto nel corso di questi due primi millenni allo sviluppo dell’arte cristiana mostra che l’architettura religiosa è nata e nasce determinata da una necessarietà intrinseca. E’ vero che la cultura laica moderna, rispetto all’epoca delle basiliche paleocristiane, si è frantumata in un pluralismo di espressioni, in cui è difficile decodificare gli elementi portanti della sua unità, però Fuksas a Foligno non ha minimamente evitato la ricerca forzata della monumentalità e il ricorso alla mera esibizione strutturale. Il rapporto tra chiesa e quartiere ha valore qualificante rispetto ad un ambiente urbano non di rado anonimo, che acquista fisionomia tramite questa presenza, capace di orientare e organizzare gli spa-
zi esterni circostanti ed essere segno dell’istanza divina in mezzo agli uomini. Oggi invece a Foligno, con l’opera di Fuksas, si assiste alla preoccupante tendenza a costruire “cattedrali nel deserto” che tengono scarsamente conto dell’ambiente circostante e delle preesistenze. E’ stato realizzato un cubo criptico chiuso all’intorno. In realtà sono due parallelepipedi, ma è il volume Chiesa che si staglia enorme sul territorio circostante. E’ un ingombro costituito da due scatole, una dentro l’altra, in brutale cemento armato e con pochissime aperture. Entrando si ha l’impressione di trovarsi in due scatole cinesi. Ma qui si affronterebbe inevitabilmente la tematica difficile dell’affidamento degli incarichi a nomi troppo noti e forse a volte non perfettamente in linea con la Nota pastorale “La progettazione di nuove chiese”, del 18 febbraio 1993: “il progettista è persona di particolare qualificazione già a livello professionale, ma deve mostrarsi specialmente sensibile ai valori teologico–liturgici che l’edificio dovrà rappresentare”. Progettare edifici di culto è indubbiamente una operazione complessa, ma sembra anche che per la committenza italiana sia indifferente scegliere un architetto rispetto a un altro, perché sembra che importi in primo luogo il fatto che il nuovo complesso parrocchiale venga progettato e realizzato rapidamente, al minor costo possibile. La qualità del progetto e dell’opera, cioè, non costituisce una priorità. Invece è tutto qui il problema: l’architettura vera deve sempre esprimersi pensando alle sensazioni che deve suscitare nei vari e differenti fruitori. L’architettura è e deve essere “spazio fruito e fruibile”. A maggior ragione quando si tratta di Architettura religiosa. Essa deve diventare pura emozione! E l’Arch. svizzero Mario Botta a Torino c’è riuscito. La sua “Chiesa del Santo Volto” (2001-2006) rappresenta il più alto esempio di approccio professionale ad un tema altamente qualificante. Infatti, come ha ampiamente spiegato lo stesso architetto in occasione della sua mostra personale a Firenze (Architetture del Sacro - Preghiere di pietra), “Costruire una chiesa oggi in una società fortemente secolarizzata, dopo i pronunciamenti sulla “morte dell’arte”, dopo l’azzeramento dei codici linguistici e il congedo degli stili operato dalle avanguardie nel XX secolo, risuona temerario, una sfida estrema. Eppure è anche compito urgente e vivo dal quale non possiamo sottrarci se ancora crediamo nella possibilità di affermare alcuni valori fondamentali.” E l’architettura religiosa, nel percorso creativo di Mario Botta, parte proprio dal “bisogno di spiritualità insito nell’uomo e si pone come paradigma di un modo di interpretare tale bisogno, modellando con sapienza luce e spazio così da trarne un significato
foto di jpmm
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foto di Marco Della Valle
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simbolico riconosciuto e condiviso”. La grande capacità dell’architetto ticinese è appunto quella di sviluppare un linguaggio architettonico “basato sullo studio delle forme primarie, dei volumi puri, della geometria elementare, dei laterizi e dei materiali lapidei”. La sua architettura basata su linee solide e rigorose, infatti, influenzata da Le Corbusier, Carlo Scarpa e Louis Kahn, risulta caratterizzata da un notevole pragmatismo, una vera progettazione della luminosità e un uso attento di elementi costruttivi a base geometrica. E come scrive lo stesso Botta, “di fronte al disagio delle incerte frontiere della nuova urbanizzazione, la città storica, caposaldo della vecchia Europa cristiano-occidentale, ultimo baluardo di riferimento rispetto alle grandi istituzioni dell’uomo attorno alle quali è maturata la nostra coscienza collettiva (la chiesa, il museo, il teatro, la biblioteca, il mercato, la piazza), pone continui interrogativi rispetto
alle attuali architetture ormai orfane di un contesto e di una centralità che le privano di credibilità e autorevolezza negando loro la forza di un significato simbolico”. La Chiesa del Santo Volto è un edificio religioso particolarmente significativo della città di Torino, costruita lungo la “Spina 3”, ovvero quella parte del comune di Torino compresa tra i quartieri San Donato, Parella e Madonna di Campagna un tempo regno di fabbriche, altiforni e acciaierie, poi decaduta e oggetto negli ultimi anni di interventi di riqualificazione urbana. Quindi serviva una realizzazione strettamente funzionale ma con caratteri monumentali che diventassero un segno particolare del nuovo quartiere: una Chiesa come segno del nostro tempo. E infatti la sua stessa collocazione ha dettato le linee portanti dell’idea progettuale con la proposta di un intervento a pianta centrale ma a forte carattere monumentale. Mario Botta, aveva già sperimentato la pianta circolare e la grande superficie muraria, realizzando l’unica cattedrale francese del XX secolo a Evry, con poche aperture sull’esterno ma aperta superiormente per far filtrare la luce dall’alto, e con l’uso massiccio di un unico materiale, il laterizio. E a Torino realizza praticamente l’unica cattedrale italiana del XXI secolo con la stessa tipologia a pianta circolare (anche se inserita in pianta eptagonale), con lo stesso principio di luminosità -per proiettare la luce radente all’interno- rivestendo tutte le murature esterne con lo stesso caldo materiale, ma con una diversa tessitura più consona ai rigori geometrici italiani. Il Complesso religioso del Santo Volto è connotato da sette torri alte 35 m (è la struttura stessa della chiesa che, formata dalle torri perimetrali collegate tra loro, offre un enorme spazio interno a volta piramidale), da un centro congressi per le attività pastorali posto sotto la chiesa e il sagrato, da una serie di ambienti per le attività parrocchiali e dagli uffici della curia torinese per una superficie complessiva di 12000 metri quadrati. L’interno, molto luminoso grazie ai raggi di luce che penetrano perpendicolarmente dalle alte torri, ha una capacità di 700-800 posti. Un amplio corridoio lievemente in pendenza conduce verso l’abside. L’attenzione è subito catturata dall’immagine del Santo Volto che si anima di fronte al visitatore, alle spalle dell’altare: un gioco ottico che riproduce un immenso ologramma del volto della Sindone. Come racconta il progettista in un’intervista pubblicata da “la repubblica” dell’8/12/2006 in occasione dell’inaugurazione: ”...ho preso l’immagine in negativo del volto impresso sul lino e l’ho trasformata in pixel. Sul muro il marmo rosso di Verona capta la luce zenitale che batte e ricrea quell’immagine attraverso un gioco di luci e ombre. Avvicinandosi all’abside, però, il volto scompare.” La disposizione generale di una chiesa deve rendere l’immagine di un’assemblea riunita per la celebrazione ordinata e articolata dei santi misteri, in modo da favorire il regolare svolgimento dei riti e l’attiva partecipazione di tutto il popolo di Dio. E qui a Torino l’interno risulta molto sobrio e privo di decorazioni, con banchi in acero dalle linee essenziali e disposti a raggiera. Un gioco di spazi e volumi essenziali impreziositi da materiali di pregio. Ma la particolarità progettuale è proprio l’aver dato importanza all’illuminazione come ruolo fondamentale. Durante il giorno la luce naturale arriva molto attenuata affluendo in modo zenitale dagli altissimi lucernai posti in cima alle sette torri; una luce più forte e radente proviene invece dai lucernai delle basse cappelle laterali. Il visitatore si trova quindi inspiegabilmente avvolto da una luce
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che lo raggiunge senza disturbare. Dal tramonto invece il gioco di luce si inverte: la chiesa illuminata artificialmente dall’interno trasmette luce all’esterno mediante 700 finestrelle quadrate in vetro, già incassate nelle torri in fase di getto, che lasciano trapelare la luce dando visibilità ai grandi volumi. Come elemento di continuità tra la preesistente acciaieria e l’attuale Chiesa è stata lasciata la vecchia ciminiera: un campanile post-moderno, avvolto da una struttura metallica elicoidale che dà un senso di slancio verso la croce d’argento posta sulla sommità: un novello campanile che, illuminato di notte, forma un potente faro religioso, un polo di riferimento per l’intero quartiere. “La ciminiera -ha sottolineato lo stesso Botta- è una presenza, una memoria della cultura operaia che ha visto grandi fatiche su questo territorio. La caratteristica della cultura della città europea è quella di avere una stratificazione storica: non azzerare il tessuto preesistente, ma creare una complicità. Noi abbiamo voluto segnare la presenza delle grandi acciaierie che contraddistinguevano questo luogo con la permanenza della ciminiera, che è stata “corretta” con la forma ellittica che termina con la croce”. La realizzazione di questo importante intervento fa certamente scuola per coloro che devono progettare in contesti urbani che continuano ad avere memorie storiche di vita vissuta. Mario Botta, nella sua lectio magistralis al Salone Internazionale del Libro del maggio scorso, ha delineato i rapporti che intercorrono tra architettura e passato: “Questa disciplina vive anche di un singolare rapporto con i ritmi solari. Inoltre nello spazio storico troviamo alcuni archetipi di cui abbiamo bisogno … ad esempio, ci sembrano luoghi
con alta qualità della vita, anche se sono stati creati per rispondere a bisogni molto diversi da quelli di oggi. Evidentemente in questi spazi troviamo valori simbolici che per noi sono essenziali”. E in questo Complesso del Santo Volto abbiamo ritrovato e sentito personalmente quanto l’architetto predica da anni: un’architettura vera che deve suscitare anche richiami al passato e a valori simbolici insostituibili. Camminando silenziosi anche all’esterno della Chiesa del Santo Volto abbiamo provato la netta sensazione che il famoso architetto si sia posto come vero obiettivo quello di offrire una nuova qualità urbana. Abbiamo percepito veramente l’intento dell’autore di realizzare una cerniera tra il passato industriale della zona periferica, dove tuttora sorge la cosiddetta Spina 3, e il suo attuale ruolo di polo d’attrazione nel processo di riqualificazione urbanistica in corso a Torino. Botta, pensando “al progetto della casa di Dio con lo spirito di costruire la casa dell’uomo” ha riqualificato una parte della città, ha realizzato una parrocchia come piazza urbana, ha dato un centro spirituale al quartiere intero, ha costituito un nuovo polo di vita sociale oltre che religiosa.
«Una nuova chiesa é luogo di sosta, di silenzio, di preghiera che, attraverso l’architettura, riafferma i valori di autentico umanesimo della cultura cristiano-occidentale per riproporli oggi quali premessa per un’autentica accoglienza all’interno della comunità. Il fatto architettonico, in quanto opera che agisce come modello capace di definire lo spazio di vita dell’uomo non è una componente neutra e immobile dentro il tessuto sociale, ma una realtà che interagisce con forza offrendo, o talvolta negando, le condizioni ambientali di qualità e di bellezza essenziali per accogliere l’utilizzatore. La bellezza, pur modellata attraverso i canoni e la sensibilità del nostro tempo, è parte essenziale dei valori e delle emozioni che inconsciamente tutti noi cerchiamo nella città. Si può in tal senso forse dire che il vero obiettivo di questa nuova realizzazione è quello di offrire una nuova qualità urbana» Mario Botta
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Uno dei maggiori produttori statunitensi di pietre ricostruite per impieghi decorativi e rivestimenti ha adottato una nuova tecnologia che potrebbe cambiare radicalmente un’abitudine consolidata tra operatori e imprenditori del settore edilizio: la tendenza a ordinare più materiali del necessario, dovuta al timore che lotti ordinati in tempi diversi non abbiano lo stesso colore. “La corrispondenza esatta dei colori è un problema che affligge il nostro settore da anni” ha affermato Kevin Calandra, vice presidente senior della produzione presso Reading Rock Inc., con sede a Cincinnati. “Finalmente abbiamo uno strumento che ci permette di ottenere una corrispondenza costante dei colori per i nostri prodotti in pietra ricostruita RockCast®, a prescindere dal fatto che siano realizzati a gennaio o giugno.” Per misurare il colore in modo esatto, Reading Rock ha adottato una nuova generazione di spettrofotometri nelle proprie linee di produzione RockCast®. Si tratta di soluzioni in grado di resistere ai duri ambienti di utilizzo industriali, offrono la stessa precisione di misurazione dei modelli realizzati per uso in laboratorio e costano circa un quinto dei sistemi dotati delle tecnologie precedenti. VeriColor® Spectro, prodotto da X-Rite Inc. a Kentwood, Michigan, offre una lettura del colore molto precisa senza entrare in contatto con la pietra ed è abbastanza robusto da poter essere installato sulle linee di produzione di Reading Rock, dove esegue rilevamenti ogni 30 secondi in condizioni difficili, come quelle caratterizzate da variazioni di luce e temperatura. Reading Rock conta circa 300 dipendenti, impegnati nella produzione di materiali edili di alta qualità. Oltre a RockCast®, la società produce pietre per pavimentazione, muri di sostegno a gravità e blocchi architettonici oltre a fornire l’installazione di camini e ripiani in granito. I prodotti RockCast® sono dotati di eccezionali standard prestazionali ed è possibile utilizzarli sullo stesso livello e pulirli con prodotti acidi. Sono inoltre ideali per tutti i tipi di applicazioni commerciali e residenziali in cui è richiesto l’aspetto della pietra naturale. Si installano con tecniche edili standard e sono più convenienti nonché affidabili dei prodotti naturali disponibili. I prodotti ricavati da pietre naturali possono presentare variazioni cromatiche non ideali, mentre i committenti, gli operatori edili e i proprietari preferiscono colori uniformi. Solo il processo RockCast® ed X-Rite possono soddisfare questa aspettativa. “L’esterno di un edificio deve avere un aspetto uniforme in ogni sua parte: dall’alto al basso e da lato a lato” ha spiegato Calandra. “La mancata corri-
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spondenza esatta del colore risalta agli occhi di tutti come un difetto.” Rockcast® combina aggregati fini e cemento per realizzare pietre ricostruite che hanno l’aspetto e la consistenza di vari materiali naturali, tra cui la pietra di calcare, l’arenaria e il granito. Anche se può sembrare semplice mescolare i materiali in modo da ottenere sempre gli stessi risultati nella realizzazione dei prodotti Rockcast®, Calandra spiega che il processo presenta notevoli difficoltà. Gli operatori di Reading Rock devono tenere conto di diverse variabili in grado di alterare il colore dei prodotti, come ad esempio le variazioni nelle tonalità degli aggregati che si creano quando i fornitori degli aggregati utilizzano una vena diversa durante l’estrazione, nonché quelle relative al livello di umidità degli aggregati, al trattamento a vapore e alle condizioni ambientali. Poiché i prodotti RockCast® sono realizzati con processo a secco, le minime differenze nelle variabili di cui sopra possono avere un notevole impatto sul colore. Dal momento che produce circa 230.000 metri cubi di pietra Rockcast® l’anno (all’incirca quanto basta per riempire quattro dirigibili Goodyear ), Reading Rock aveva veramente bisogno di sistemi affidabili per il monitoraggio e la regolazione dei colori dei propri prodotti. Oltre ai notevoli miglioramenti nell’uniformità dei colori, è stato anche il costo relativamente basso della soluzione VeriColor Spectro a convincere Reading Rock ad adottare questa tecnologia, che offre una precisione tale da soddisfare le esigenze delle aziende che applicano vernici, rivestimenti, coloranti e inchiostri per prodotti al dettaglio. Il dispositivo costa meno di 20.000 dollari, un prezzo abbastanza contenuto perché possa essere utilizzato in diverse applicazioni di produzione. Eseguendo delle regolazioni del processo di produzione in base allle misurazioni di VeriColor Spectro, Reading Rock conta di riprodurre in modo uniforme e accurato il colore dei prodotti realizzati nei mesi precedenti. “VeriColor Spectro offre ai nostri clienti (imprese edili, architetti ecc.) il tipo di garanzia e sicurezza che vogliono nella corrispondenza dei lotti, in modo che non siano costretti ad acquistare tutti i materiali insieme” ha precisato Calandra. “E per quanto riguarda la nostra produzione, ci offre la flessibilità necessaria per evitare gli eccessi di stoccaggio allo scopo di offrire servizi adeguati ai nostri clienti.” Calandra ha aggiunto che l’azienda in futuro potrebbe utilizzare VeriColor Spectro e altri strumenti per produrre lotti personalizzati per imprese edili e architetti che richiedono prodotti in pietra ricostruita con colori specifici, che corrispondano agli altri materiali di costruzione usati. “Credo che sarà possibile per Reading Rock realizzare pietre speciali in modo personalizzato, analogamente a quanto avviene con la mescola delle vernici per ottenere tonalità specifiche” ha affermato. “Il bello di VeriColor Spectro sta nel fatto che ci consente di riprodurre i colori con precisione.”
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ARTICOLI
Recupero energetico e sviluppo sostenibile
Dibattito aperto ad “Ecomondo 2010” Anni fa si diceva che l’ecologia (dal greco: oikos, “casa” o anche “ambiente”; e logos,”discorso” o “studio”) era la disciplina che studiava gli ecosistemi ambientali. L’edilizia ecologica nasceva come reazione alla grave crisi ambientale di cui l’attività del costruire è pienamente responsabile, incidendo per un terzo circa sul consumo totale di energia nel mondo. L’applicazione dei criteri di bioedilizia incontra però ancora diverse difficoltà, i committenti per primi non sono abituati a pensare alle conseguenze ambientali delle proprie azioni, e ancor meno gli utenti finali delle varie costruzioni attuali. Tuttavia, si assiste oggi ad un cambiamento nei comportamenti: forse nasce dalla paura per la propria salute e speriamo che approdi ad una maggiore sensibilità verso i problemi ambientali e quindi alla sostenibilità. Ma il concetto di sostenibilità è molto vago. Accanto all’impegno etico di non compromettere, alle generazioni future, la possibilità di soddisfare i propri bisogni, è necessario oggi offrire nuove possibilità. Bisogna metabolizzare i concetti profondi di sostenibilità ambientale, sociale, economica ed avere il coraggio di creare una nuova concezione: all’idea di sostenibilità è bene che si affianchi quella di sviluppo durevole. Lo sviluppo sostenibile è una forma di sviluppo che preserva la qualità e la quantità del patrimonio e delle riserve naturali: l’obiettivo è quello di mantenere uno sviluppo economico compatibile con l’equità sociale e gli ecosistemi, operante così in regime di equilibrio ambientale. Quindi, come continuare a vivere felicemente pur adottando una logica di sviluppo sostenibile? La risposta è immediata: bisogna educare tutti alla sostenibilità e ad una vera qualità della vita che induca tutti noi cittadini a conoscere, e quindi scegliere, nuovi modi di vivere ed abitare. Tutti ormai sanno di inquinamento ambientale e domestico, di variazioni bioclimatiche, di effetto serra e contenimento delle emissioni nocive. Ma non ci si deve lasciar affascinare soltanto dai risparmi energetici per contenere il CO2 e ridurre il cosiddetto “buco nero” dell’ozono. E sapendo che le costruzioni edilizie e le trasformazioni del territorio sono tra le cause più aggressive dell’eco-sistema ambientale, dobbiamo approfondire molto tutte le dinamiche che possano aiutare a risolvere, o quanto meno contenere, questo grave problema. Il 2010 è -tra l’altro- l’anno internazionale della biodiversità, occasione ghiotta per tutelare la biodiversità e quindi mantenere la funzionalità degli ecosistemi attraverso l´uso corretto delle risorse e attraverso politiche mirate ad azioni e comportamenti etici e responsabili. E a Rimini Fiera, durante la kermesse ambientale “Ecomondo” che si svolgerà dal 3 al 6 novembre prossimi, saranno affrontati proprio le tematiche inerenti il riciclaggio dei rifiuti, il ciclo dell’acqua e la qualità dell’aria, l’energia rinnovabile e l’efficienza energetica degli edifici. Al centro dei dibattiti, quindi, sarà il tema dell´ambiente come motore della green economy: le innovazioni tecnologiche e le ricerche industriali verso la sostenibilità dei prodotti, nonchè
i processi e i sistemi di gestione dei materiali. La scelta dei materiali da costruzione appare infatti di fondamentale importanza, in quanto influisce sull’ambiente e sulla salute degli abitanti. I materiali comunemente usati oggi richiedono grandi consumi d’energia, esauriscono le risorse naturali e nella loro composizione è lasciato ampio spazio ad innumerevoli sostanze nocive. Inoltre il consumo di energia primaria nella produzione è decisamente significativo nella valutazione ecologica dei materiali edili. In effetti se la fabbricazione e lavorazione di una certa quantità di materiali (ad esempio i coibentanti) consuma alla fine più energia di quanta ne venga risparmiata sulla spesa di riscaldamento, questo sarebbe un cattivo impiego delle nostre sempre più esigue riserve energetiche future.
Arch. Lorenzo Margiotta
I materiali per la bioedilizia sono invece quelli che riescono a svolgere la loro funzione minimizzando l’impatto sull’ambiente. I materiali bio-ecologici sono quelli che necessitano di un basso consumo di energia ed hanno una bassa produzione di rifiuti in tutte le fasi della loro vita e cioè: produzione, utilizzo e smaltimento una volta esaurito il loro ciclo. Si tratta quindi di sostanze naturali, biodegradabili e facilmente riciclabili come ad esempio: legno, sughero, cotone, lino, lana ed isolanti in fibra di legno. E materiali tradizionali quali argilla, calce, pietra, fibre vegetali, sono tuttora abbondanti e persino le scorte di legname possono essere garantite o migliorate con la gestione equilibrata dello sfruttamento del bosco. Le soluzioni quindi -come dichiara il Prof. Luciano Morselli dell’Università di Bologna- passano attraverso una economia sobria e consapevole, con strategie efficaci per uno sviluppo di Sostenibilità e di Ecoefficienza e con un disegno ecologico del tutto innovativo dei processi: “prodotti e sistemi dedicati al mondo produttivo e dei servizi che prendono origine dal pensiero filosofico della cultura della Responsabilità per trovare applicazione nelle strategie dettate dagli economisti”.
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SPECIALE PRODOTTI
Gestione
e visualizzazione
Energia
R isparmiare energia non è mai stato così facile BTicino S.p.A. Via Messina 38 20154 Milano (MI) tel: 800-837035 fax: 02-3480707 info@bticino.it www.professionisti.bticino.it
BTicino, leader italiano tra i produttori e distributori di impianti elettrici per installazioni in ambito civile, industriale e terziario, ha accompagnato sin dall’immediato dopoguerra la crescita del Paese e ha saputo dare un contributo determinante alla modernizzazione del suo patrimonio edilizio con prodotti innovativi, anticipando spesso l’evoluzione e le scelte del mercato. Elemento caratterizzante dell’azienda è un’attività che, coniugando progettazione e tecnologie d’avanguardia, consente di sviluppare soluzioni mirate alle diverse esigenze abitative, rivoluzionando il modo di concepire l’impianto elettrico. “Se c’è qualcosa di nuovo da studiare e realizzare nel settore del materiale elettrico da installazione, dobbiamo farlo noi per primi”.
È questa la filosofia aziendale che guida BTicino fin dalla sua nascita. BTicino è fra i più importanti produttori mondiali del settore delle apparecchiature elettriche in bassa tensione destinate agli spazi abitativi, di lavoro e di produzione, distinte in soluzioni per la distribuzione dell’energia, per la comunicazione (citofonia e videocitofonia) e per il controllo di luce, audio, clima e sicurezza. L’offerta di Bticino oggi si basa su un sistema domotico a intelligenza distribuita, dove ogni componente è progettato per assicurare alti livelli di compatibilità con le diverse apparecchiature e gli impianti presenti nello spazio abitato, allo scopo di semplificare, rendere più flessibile ed economica la gestione delle attività quotidiane.
Visualizzare i consumi e tenere sotto controllo la gestione dei carichi: queste le nuove soluzioni My Home per venire incontro alle esigenze dell’utente finale sempre più attento ai consumi.
Touchscreen Sul display del Touch Screen è possibile visualizzare: • il consumo istantaneo; • il consumo giornaliero; • il consumo mensile; • il consumo medio giornaliero per ogni mese • il consumo totale degli ultimi 12 mesi • i grafici di consumo giornaliero, mensile e per gli ultimi 12 mesi; • il consumo in diverse unità di misura (m3, l, kWh, etc.) e l’equivalente in valuta (euro, $, £, etc.)
VISUALIZZAZIONE DEI CONSUMI I dispositivi per la visualizzazione dei consumi permettono di visualizzare sui touch screen non solo i consumi elettrici, ma anche quelli di acqua e gas, nonché i dati derivanti dal sistema di contabilizzazione centralizzato del calore. E’ inoltre possibile visualizzare i dati di produzione di energia (impianti fotovoltaici e solari termici). La visualizzazione dei consumi fornisce all’utente i dati istantanei e cumulati tramite i touch screen con i quali è possibile vedere anche rappresentazioni grafiche e tabelle che ne facilitano l’interpretazione. E’ possibile inoltre, impostando un valore di tariffa indicativo, avere una valutazione quantitativa della spesa economica. Interfaccia conta impulsi (cod.3522) Il dispositivo rileva, conta ed elabora le informazioni provenienti da contatori (acqua, gas, etc..) dotati di uscita ad impulsi; le rende disponibili sul Bus SCS e le visualizza sui Touch Screen. Le funzioni di elaborazione e contabilizzazione previste sono: • consumo istantaneo; • consumo su base oraria, giornaliera e mensile (memoria un anno). Il dispositivo può essere installato in scatole da incasso, dietro a dispositivi di tipo tradizionale o anche nei Quadri.
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CONTROLLO DEI CARICHI I dispositivi per il controllo carichi gestiscono la potenza assorbita dal carico controllato ( es. una lavatrice o una lavastoviglie) scollegandolo in caso di sovraccarico, permettendo inoltre di visualizzare sui touch screen il consumo della linea controllata. Configurando gli attuatori del sistema controllo carichi anche in modalità automazione è possibile impostare attraverso i touch screen delle temporizzazioni per attivare i carichi ad orari prestabiliti ( ad esempio la lavatrice in ciclo serale). Il sistema di Gestione controllo carichi My Home: gestisce la massima potenza impiegata scollegando automaticamente, in caso di sovraccarico, gli elettrodomestici meno importanti (massimo 63 carichi). visualizza sui touch screen il consumo istantaneo e cumulato su base oraria, giornaliera, mensile. Dà la possibilità di disabilitare o riabilitare tramite i touch screen le priorità configurate in base alle esigenze mutate del cliente. Carico controllato. Centrale controllo carichi (cod. F521) Il dispositivo è in grado di misurare la potenza assorbita dall’impianto elettrico e di comandare lo stato degli attuatori del sistema Gestione Carichi per prevenire il rischio di stacco del contatore elettrico. La centrale gestisce fino a 63 elettrodomestici o carichi elettrici per fase, misura correnti e tensioni ed elabora questi dati per fornire informazioni di energia e potenza. Le funzioni di elaborazione e contabilizzazione previste sono: • consumo istantaneo della linea controllata; • consumi cumulati su base oraria per gli ultimi 12 mesi, su base giornaliera per gli ultimi 2 anni, su base mensile per gli ultimi 12.
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Sistema Comfort Acustico Il controllo assoluto del suono Il suono del silenzio è piacevole: Knauf lancia il nuovo Sistema Comfort Acustico. Innovativa, completa e unica nel suo genere: da Knauf l’offerta di 95 soluzioni certificate per un totale isolamento acustico e un migliore comfort abitativo. Da un’esperienza trentennale e da continui investimenti in Ricerca & Sviluppo nasce il nuovo Sistema Comfort Acustico Knauf: l’unica gamma completa di sistemi costruttivi presente sul mercato dalle elevate prestazioni fonoisolanti e fonoassorbenti per eliminare fastidiosi rumori di diversa natura provenienti dall’esterno o dall’interno degli edi-
Elementi
fici e garantire il massimo comfort abitativo, oltre al rispetto della privacy. Innovativo e all’avanguardia, il Sistema Knauf è la soluzione ideale sia in caso di costruzioni nuove che di ristrutturazioni per un perfetto comfort acustico degli ambienti, operando sia su superfici verticali, realizzando pareti e contropareti, sia su superfici orizzontali, quali soffitti o pavimenti, attraverso vari elementi: lastre in cartongesso, lastre in gessofibra, lastre in cemento, lastre forate, pannelli in fibra minerale ed altri, tutti dotati di elevate proprietà fonoassorbenti e fonoisolanti. In particolare, la tecnologia stratificata a secco adottata da Knauf consente, unitamente ad un’adeguata progettazione e realizzazione, di ridurre ai minimi livelli l’inquinamento acustico negli ambienti, in linea con la normativa vigente, e migliorare il comfort abitativo. Senza dimenticare l’estetica: le forme e le finiture che si possono realizzare con un sistema a secco sono infinite, senza perdere le prestazioni acustiche richieste. E tutto con la garanzia del marchio Knauf, sinonimo di innovazione e qualità, che offre in un’unica soluzione tutti gli strumenti necessari per assicurare al progettista e, di conseguenza, all’utente finale i massimi livelli di isolamento acustico degli edifici.
decorativi in
Knauf di Lothar Knauf S.a.s. Località Paradiso 56040 Castellina Marittima (PI) tel: 050-69211 fax: 050-692301 knauf@knauf.it www.knauf.it
EPS
Ricoperti con resine fibrorinforzate ad alta resistenza meccanica La New Coming S.a.s. realizza profili per facciate che, grazie all’impiego di tecniche e di materiali all’avanguardia, offrono la possibilità di soddisfare qualsiasi esigenza estetica sia nelle nuove costruzioni che nelle ristrutturazioni con disegni personalizzati a costi contenuti, rapidamente e con la migliore qualità. I prodotti sono di facile e pronta applicazione, leggeri, resistenti agli agenti atmosferici e colorabili con qualsiasi finitura.
con della colla da cappotto e, solo se più dimensionati, si consiglia l’ausilio di un fissaggio meccanico. Si tinteggiano con qualsiasi pittura ed il loro utilizzo elimina gli inconvenienti dovuti ai ponti termici, in quanto l’anima è costituita da polistirene espanso che oltre all’isolamento termico attribuisce al manufatto notevole stabilità dimensionale nelle diverse condizioni climatiche.
New Coming S.a.s. Via Prov.le Nocera, 205 84087 Sarno (SA) tel: 081-944760 fax: 081-944760 newcoming@alice.it www.new-coming.it foto: edificio prima (a sinistra) e dopo (a destra) ristrutturazione
In particolare gli elementi decorativi sono realizzati in polistirene espanso sinterizzato (EPS) con rivestimento in resina bicomponente e sabbia al quarzo. La particolare resinatura che funge da strato di rivestimento, garantisce la resistenza all’urto, secondo la norma UNI 13497. Grazie al loro peso ridotto i profili si fissano
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SPECIALE PRODOTTI
TECU®Solar System I l nuovo tetto solare di KME - solo il bello del solare KME Italy S.p.A. Via Corradino d’Ascanio, 4 20142 Milano tel: 02-89388-244 /-306 /-205 fax: 02-89388478 tecu-solarsystem@kme.com www.kme.com/tecu-solarsystem
TECU Solar System è il sistema solare termico invisibile, ideato da KME: una copertura in rame con moduli captanti perfettamente integrati, che sfruttano l’irraggiamento solare per la produzione di ACS e integrazione del riscaldamento a pavimento o parete. La sagoma del collettore TECU®Solar Roof è integrata al resto della copertura in rame, con assoluta omogeneità. Ha elevata capacità di captazione della radiazione solare grazie all’impiego del rame, materiale riciclabile e sano, leggero e durevole, che non necessita di manutenzioni straordinarie. L’elemento attivo è solidale alla superficie della copertura e risulta totalmente protetto dagli agenti atmosferici, completamente invisibile e perfettamente integrato nello skyline urbano e territoriale. La configurazione a circo®
lazione forzata, è costituita da tre componenti: collettore, circuito primario, boiler di accumulo. Il sistema è completato da tubi in rame SANCO®Radiant, soluzione ideale studiata da KME per soddisfare le specifiche esigenze dei sistemi a bassa temperatura. Le elevate caratteristiche tecniche e meccaniche e la sua elevata conduttività termica, ne fanno il prodotto specifico per questo campo di applicazione. Grazie alle caratteristiche prestazionali e igieniche delle tubazioni di rame, si può alimentare, con la stessa sicurezza, sia i prelievi domestici, sia i sistemi di scambio con le utenze di tipo termico come pavimenti radianti, piscine e serre. Nelle varie tipologie di edifici i sistemi KME garantiscono elevate prestazioni e non necessitano di manutenzione dovuta a problemi di stagnazione o batteriostaticità. La necessità di adattare i moderni impianti a fonti energetiche alternative come pompe di calore, pannelli solari, termocamini o abbinarli a caldaie a condensazione allo scopo di raggiungere il massimo risparmio energetico, comporta l’impiego di prodotti compatibili con queste specifiche soluzioni: KME offre la soluzione completamente integrata.
Piz Sistema integrato per il rivestimento di Edifici
PIZ S.r.l. Via dei Molini, 22 23010 Cosio Valtellino (SO) tel: 0342-606060 fax: 0342-606080 piz@zecca.com www.piz.it
PIZ è un sistema innovativo, sviluppato da ZECCA Prefabbricati, per il rivestimento di facciata in edifici civili ed industriali. La struttura è posta in opera mediante fissaggio meccanico di guide in lega leggera su cui è poi fissato il pannello. Il pannello è costituito da un paramento in malta cementizia fibrorinforzata
modificata accoppiata ad un lastra di materiale isolante. L’elemento cementizio presenta sui bordi superiori ed inferiori una scanalatura idonea ad accogliere i profili di montaggio. Il sistema per il rivestimento delle facciate PIZ, oltre che riqualificare esteticamente gli edifici, ha come funzione primaria l’isolamento termico nelle costruzioni. L’azienda, alla continua ricerca di innovazione volta a migliorare le prestazioni del prodotto, ha recentemente sostituito su tutta la produzione il tradizionale EPS con il Neopor® (sviluppato dalla BASF e contenente particelle di grafite) ottenendo, a parità di spessore, un incremento della resistenza termica del pannello pari al 13%. La sensibilità ambientale alla base della filosofia aziendale ha dettato la scelta di offrire un materiale con prestazioni termiche superiori allo stesso prezzo, senza alcun aggravio di costo per il cliente. PIZ è stato sviluppato per soddisfare le crescenti esigenze del mercato delle costruzioni in termini di risparmio energetico e di qualificazione architettonica degli edifici. Il sistema è destinato al rivestimento di tutte le tipologie di edifici sia per gli interventi di ristrutturazione sia per le nuove costruzioni. Il Sistema PIZ è disponibile anche con principio attivo autopulente ad alta efficienza. Saie 2010 pad. 21 Stand. A139
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Linea Home
e
Home Freematch
Tre “in” uno! Haier A/C Italy Trading Spa amplia la gamma dei multisplit con la linea Home e Home Freematch. Questa è la soluzione ideale per climatizzare ambienti separati grazie alle molteplici combinazioni che si possono creare con le unità: ad un’unica unità esterna è possibile collegare un massimo di tre unità interne. Questo permette di ridurre sia gli spazi sia i costi d’installazione. I climatizzatori multisplit permettono di regolare automaticamente le singole temperature locali con un telecomando, differenziando la climatizzazione di ogni singolo ambiente, garantendo così un clima personalizzato. Inoltre queste unità a parete sono dotate di diverse funzioni per aumentare ulteriormente il comfort: tecnologia DDC Inveter a corrente continua, refrigerante ecologico R410, filtro ESF (elimina l’azione nociva di eventuali sostanze chimiche presenti nell’aria), filtro antimuffa (trattiene le piccole particelle di polvere ed elimina l’odore di muffa), modalità soft, modalità notturna, impostazione intelligent air, temporizzatore impostabile nelle 24 ore, funzione auto-restart, modalità power,… Garantendo la massima flessibilità nell’installazione: la lunghezza delle tubazioni può arrivare fino a 45m per le unità esterne da 18000 btu. Le unità esterne Haier A/C hanno un design semplice e robusto e possono essere facilmente installate sopra un terrazzo, su un tetto o contro
una parete esterna. Le unità esterne sono dotate di un compressore DC Inverter che garantisce un livello sonoro minimo, alto risparmio energetico e di conseguenza basso consumo. Un compressore controllato con tecnologia inveter permette di regolare la capacità con precisione per adattarla alle variazioni dei carichi termici nel locale tenendo conto della temperatura esterna. All’avvio, l’ambiente climatizzato può essere raffredato o riscaldato molto rapidamente. Una volta raggiunto il punto di regolazione della temperatura, la macchina comincerà a lavorare a carichi parziali, consentendo una sensibile riduzione dell’assorbimento elettrico.
Haier A/C Italy Trading S.p.A. Via Marconi, 96 31020 Revine Lago (TV) tel: 0438-562511 fax: 0438-562590 info@haci.it www.haci.it
Strato Software di topografia, progettazione stradale e ferroviaria
Strato® è un prodotto specialistico italiano per l’ingegneria civile, interamente ideato e sviluppato dalla Carazzai S.r.l., rivolto ad utenti che operano nel settore della progettazione e costruzione di infrastrutture, quali studi di progettazione e topografici, Pubbliche Amministrazioni, imprese di costruzione, scuole ed università. Strato® integra moduli applicativi in grado di funzionare in maniera autonoma o interconnessa. I moduli o aree operative sono: libretti di campagna, planimetrie ed assi (con verifica a normativa stradale ferroviaria), profili altimetrici e di linee elettriche, sezioni trasversali del terreno e di progetto, sezioni contabili qualsiasi, sezioni in galleria, triangolazioni e trilaterazioni, creazioni sezioni tipo, creazioni muri e manufatti, cartografia. Verifiche di capacità delle rotatorie. Strato® permette di acquisire direttamente i dati da tutti i tipi di registratori di campagna o di convertire il file proveniente da un qualsiasi tipo di strumento utilizzato per il rilievo. La versatilità di Strato® permette di utilizzare numerosi metodi per l’inserimento dei dati: file di testo ASCII o DXF o CSV, ecc. Si possono importare da DXF piani quotati, sezioni progettuali qualsiasi (sezioni contabili), sezioni in galleria e profili del
terreno e di progetto. La gestione di qualsiasi oggetto grafico può essere effettuata interattivamente con il cursore oppure da tastiera tramite finestre di dialogo. La reciprocità tra i dati numerici e la relativa rappresentazione grafica consente di effettuare modifiche interattive sul disegno e di ottenerne l’immediato riscontro numerico e viceversa, anche di verifica alle normative. Vantaggioso poter memorizzare tutto il lavoro su file ASCII. Tutti gli elaborati grafici sono esportabili in formato DXF 2D o 3D, o su layer definiti dall’utente. Tutti i report generati possono essere memorizzati in formato TXT, DOC, CSV e DXF. La creazione del file in formato Pregeo 10 o precedenti. Interfacciamento con i principali programmi di contabilità lavori.
Carazzai S.r.l. Via Casabellata, 30 32035 S. Giustina (BL) tel: 0437-858707 fax: 0437-858714 info@carazzai.com www.carazzai.com
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ERGON® Living Cresce lo spazio riduce gli ingombri
Celegon S.a.s. Via Galileo Galilei, 6 Z.I. 30035 Mirano (VE) tel: 041-5728404 fax: 041-5728522 info@ergon.eu www.ergon.eu
Ridurre gli ingombri del 50% ERGON® Living è il pluripremiato sistema rototraslante per porte che riduce del 50% l’ingombro dell’anta. Grazie all’innovativo movimento, la porta è apribile da entrambi i lati e il suo funzionamento a spinta risulta agevole come quello di una qualsiasi porta a battente. Mantenere i costi ERGON® Living non richiede interventi su opere murarie. Non pone limiti alla fase progettuale essendo il sistema adatto a tutti i supporti come porte in legno, porte vetrate, in metallo o in plastica. Spazi utili a metrature minime ERGON® Living è uno strumento che già in fase progettuale offre interessanti soluzioni ai problemi di razionalizzazione di spazi interni , delineando nuove prospettive d’arredo anche in ambienti di piccole dimensioni. Il kit consente di produrre, sia a livello artigianale che industriale, ogni tipo di porta, dal tamburato al massello, con apertura rototraslante. Con ERGON® Living non esistono più spazi inutilizzabili o troppo piccoli. È possibile ricavare un disimpegno agevole in soli 4 mq . Un sistema certificato e brevettato Il sistema ERGON® Living dispone di
due modalità applicative: ERGON® S40 per porte con pannelli tamburati, ERGON® T.E per porte con pannelli in massello o vetrate. I sistemi ERGON® Living nascono dalla già collaudata ferramenta ergon community. ERGON® Living è sinonimo di qualità e forza. Il sistema ERGON® ha superato con successo la rigorosa istruttoria CATAS di 100.000 aperture eseguite. Catas, il laboratorio di ricerche e sviluppo nel settore del legno-arredo che dopo severi test sulla resistenza del sistema all’apertura e alla chiusura ripetuta, ha rilasciato un Rapporto di prova a norma EN 1191/00. ERGON® Living è un marchio Celegon depositato nei maggiori mercati mondiali.
Depoil PC Trattamento acque meteoriche - Impianti monoblocco prefabbricati in C.A.V.
Depureco S.p.A. Via Michele Mitolo, 13 70125 Bari tel: 080-5010944 fax: 080-5023622 info@depureco.it www.depureco.it Ing. Fernando Delussi cell: 347-3207183 delussi@depureco.it
Trattamento acque meteoriche provenienti dalle superfici impermeabili. Gli impianti modello DEPOIL PC dimensionati per la disoleazione e dissabbiatura, ad alto rendimento in rapporto alla superficie specifica, si applicano a quanto disposto dalla normativa regionale in materia di trattamento delle acque meteoriche (Piano di Tutela delle acque della Regione Puglia, ex Piano Direttore). L’impianto descritto si compone di una vasca in CAV prefabbricata realizzata e controllata in sta-
bilimento secondo il progetto costruttivo DEPURECO S.p.A.. All’interno è realizzata una particolare geometrìa che impone un particolare comportamento idrodinamico della corrente in maniera tale da favorire la sedimentazione delle particelle pesanti (dissabbiatura) e la flottazione delle particelle leggere (disoleazione). Il trattamento che viene effettuato è di dissabbiatura e disoleazione come previsto dall’art. 5 dell’allegato A1 al Piano Direttore della Regione Puglia e dall’art 6 dello stesso allegato se l’inquinamento previsto nelle acque risulta essere uguale sia per le acque di prima pioggia sia per le acque di dilavamento successive ovvero sempre sabbie, olii e idrocarburi. Gli impianti DEPOIL-PC si suddividono in: Impianti centrifughi a flusso tangenziale modello DEPOIL-PC 20/40 (a sinistra), idonei al trattamento di dissabbiatura e disoleazione fino ad una portata di 36 lt/sec. Impianti a flusso orizzontale con pacchi coalescenti modello DEPOIL PC 50/100 (a destra), idonei al trattamento di dissabbiatura e disoleazione fino a una portata di 200 lt/sec. Catalogo scaricabile nell’area download del sito internet www.depureco.it
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Facciate
tessili
Modificare l’aspetto degli edifici esistenti senza interventi strutturali L’utilizzo di tessuto per il rivestimento di facciate non si limita solo ad una funzione di decoro e ornamento. L’uso di queste nuove tecnologie in fase progettuale ed esecutiva infatti risolve anche esigenze di tipo funzionale come problemi strutturali, problematiche termico-energetiche, sicurezza, manutenzione nonché la maggiore leggerezza e trasparenza insieme alla ecosostenibilità data dalla possibilità di riutilizzare i materiali alla fine della propria funzione. Località: Legnano (MI) Anno di realizzazione: 2009 Cliente: SAVO GI S.r.l., Rozzano Progetto: Studio D.A., Milano / Canobbio S.p.A. Area: 500 m2 Tessuto: rete PVC
Scopo del progetto il rivestimento della facciata di un capannone industriale, ex concessionaria, trasformato in attività commerciale. 61 pannelli rettangolari di varie dimensioni, costruiti con profili di alluminio per una superficie totale di 500 mq, sempre continui e senza
fughe. I pannelli sono fissati alla struttura in acciaio retrostante con speciali piastre di ancoraggio. Sul tessuto retinato sono stati verniciati i loghi dei marchi. Località: Pero (MI) Anno: 2010 Cliente: De Carlo S.r.l., Pero (MI) Progetto architettonico: Arch. D. Giaffreda Progetto membrana: Canobbio S.p.A. Area: 254 m2 Tessuto: rete PVC e tessuto PES/PVC
Canobbio S.p.A. Via Roma 3 15053 Castelnuovo Scrivia (AL) tel: 0131-823353 fax: 0131-823521 trade@canobbio.com www.canobbio.com
Scopo del progetto il rivestimento di un fabbricato precedentemente adibito ad officina. Questa applicazione si rivela particolarmente versatile in quanto permette una rapida realizzazione insieme ad una parziale o totale sostituzione dei pannelli allo scopo di variarne l’aspetto ed i colori se richiesto. La facciata tessile rappresenta una soluzione elegante e semplice, superando lo skyline tipico a cui le tensostrutture a membrana sembravano essere destinate di staticità “resistente per forma”.
CAD Comp Il primo software “super partes” certificato per progettare con FRP CAD Comp è un programma di calcolo per la progettazione di interventi di rinforzo con materiali compositi FRP (Fiber Reinforced Plastic), in conformità alle raccomandazioni tecniche riportate nel CNR DT 200/2004 e aggiornato secondo la più recente normativa tecnica italiana (NTC08). Tale software permette il calcolo di rinforzi a flessione e a taglio, oltre che di confinamento di colonne e travi. Gli input da inserire consistono in dati geometrici relativi alla sezione trasversale dell’elemento strutturale da rinforzare, nonché allo schema statico dello stesso, dati relativi all’armatura longitudinale e, qualora presente, trasversale in acciaio, proprietà dei materiali (classe di resistenza di calcestruzzo e acciaio) e, infine, valori dei carichi sollecitanti. È possibile selezionare una tipologia di rinforzo (fibre di carbonio, vetro o aramide) dal ricco database implementato e continuamente aggiornato con tutte le soluzioni commerciali attualmente disponibili sul mercato, visualizzando, oltre alle caratteristiche meccaniche e ai formati, anche il link del fornitore, in modo da poter visionare la corrispondente scheda tecnica on-line. La flessibilità del software permette anche l’inserimento manuale di fibre, da parte dell’utente, delle caratteristiche dell’FRP. A livello di output CAD Comp è in grado di elaborare automaticamente sia la relazione di calcolo che gli esecutivi.
CAD Comp è prodotto dal CETMA, un centro di ricerca applicata per lo sviluppo e l’innovazione nel campo dell’ingegneria civile, informatica e dei materiali e viene distribuito in Italia da CSPFea, società italiana attiva nella distribuzione e nello sviluppo di software FEM avanzati per l’ingegneria civile. • Software e manualistica in lingua italiana • Interfaccia user friendly per inserire i dati di input • Analisi e verifiche in accordo con CNR DT200/2004, NTC08, DM96 e Linee Guida FRP per confinamento, resistenza e/o duttilità, taglio e flessione • Database dettagliato e completo di materiali FRP di tutti i principali produttori sul mercato • Stampa automatica della relazione di calcolo e dei disegni esecutivi • Certificato e validato da CETMA, un avanzato centro di ricerca “super partes”.
CSPFea s.c. Via Zuccherificio, 5/D 35042 Este (PD) tel: 0429-602404 fax: 0429-610021 segreteria@cspfea.net www.cadcomp.it
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SPECIALE PRODOTTI
Rheinzink, zinco-titanio certificato Le super fici decapate RHEINZINK RHEINZINK Italia S.r.l. Via De Gasperi 9 37010 Costermano (VR) tel: 0456-210310 fax: 0456-210311 info@rheinzink.it www.rheinzink.it
Il RHEINZINK prodotto dal processo di laminazione presenta una superficie lucida, la quale, esposta agli agenti atmosferici si trasforma in una patina grigio chiara. Questo processo naturale non progredisce in egual misura su tutta la superficie ma inizialmente presenterà delle superfici variegate che si uniformeranno nell’arco di diversi anni, a seconda delle condizioni climatiche locali. Al fine di ottenere un aspetto patinato e uniforme della superficie fin dalla posa, RHEINZINK ha brevettato e sviluppato un esclusivo sistema di decapaggio che permette di usufruire di due versioni di superfici prepatinate: RHEINZINK„prepatinatopro grigio chiaro“ e il RHEINZINK„prepatinatopro grigio scuro“. La particolarità del sistema di decapaggio RHEINZINK, consiste nel fatto di mantenere integre le originarie proprietà del metallo e di
Impianto
consentire al materiale di sviluppare la patina protettiva in forma naturale per mostrare nel tempo il caratteristico invecchiamento, motivi per i quali il RHEINZINK può vantare il certificato ECO. Il RHEINZINK viene sottoposto a intensivi e volontari test effettuati da parte di autorevoli istituti, al fine di dimostrare l’attenzione che RHEINZINK rivolge alla qualità e alla rispondenza del materiale agli elevati standard qualitativi. Il TÜV Rheinland/Berlin/Brandenburg ha sviluppato e stabilito i criteri QUALITY ZINC. Tali criteri si basano principalmente sul controllo delle caratteristiche meccaniche-tecnologiche e della composizione chimica. Il materiale è così sottoposto a un monitoraggio continuo durante tutto il processo produttivo nonché intensivi test di laboratorio. Rigorose analisi attuate dall’Institut Bauen und Umwelt lo identificano quale prodotto ecologico ed ecosostenibile. RHEINZINK è quindi dotato di certificazione: • ECO secondo DIN ISO 14025, III quale prodotto ecosostenibile in tutte le fasi di produzione e lavorazione • QUALITY ZINC - TÜV Rheinland/Berlin/Brandenburg • IGEF (società internazionale per l’elettrosmog) per le sue caratteristiche di protezione dalle radiazioni elettromagnetiche
di disoleazione
BM3
Trattamento per la disoleazione di acque reflue industriali Boer Group S.r.l. Via B. Stringher, 14 33084 Cordenons (PN) tel: 0434-931695/932284 fax: 0434-580341 info@boergroup.it www.boergroup.it
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Presente sul mercato dal 1928, Boer Group produce vasche monolitiche in c.a. di grandi dimensioni, manufatti in calcestruzzo per l’edilizia e progetta e realizza impianti per la depurazione delle acque reflue civili ed industriali. Tra i prodotti di maggior rilievo annovera impianti di disoleazione, chimico-fisici, a filtrazione, fitodepurazione, biologici a fanghi attivi. Un prodotto di punta dell’azienda è l’impianto di disoleazione BM3, in grado di trattare fino a 3 lt/s di portata in ingresso contaminata da idrocarburi, oli minerali e sabbie. L’impianto è in produzione dal 1985 e gode ancora di un grande successo grazie alle sue dimensioni ridotte e compatte, alla semplice e immediata posa e manutenzione e soprattutto all’elevata efficienza depurativa nella separazione delle particelle oleose che può arrivare fino al 99,9%. Tali rendimenti depurativi sono stati di recente confermati da una modellizzazione fluidodinamica effettuata dal CIFI - Centro Interdisciplinare di Fluidodinamica e Idraulica dell’Università di Udine e sono risultati praticamente identici a quelli ottenuti dalle prove di efficacia effettuate in sito come previsto dalla norma UNI EN 858. L’impianto viene installato a servizio di autofficine, carrozzerie, autolavaggi e di tutte le realtà industriali che possono presentare scarichi contaminati da idrocarburi. E’ costituito da un unico monoblocco in cav suddiviso internamente in 5 vani in
modo che avvengano i seguenti stadi depurativi: sedimentazione delle particelle grossolane, disoleazione gravimetrica, filtrazione su pannello a coalescenza per separare le particelle oleose più piccole. L’estrazione degli oli avviene mediante canalina basculante che può essere azionata manualmente o da un dispositivo automatico collegato ad un’apparecchiatura elettronica di rilevamento oli (anche alimentata da pannello fotovoltaico). Sono inoltre presenti un vano adibito allo stoccaggio degli oli estratti e un vano finale per il campionamento da parte delle autorità competenti. L’impianto è realizzato con calcestruzzo C35/45 XA2, resinato internamente e fornito completo di tubazioni interne in PE e guarnizioni in ingresso e uscita. Il tutto in conformità ai requisiti dell’appendice ZA della norma armonizzata UNI EN 858-1:2005 e dalle regole di applicazione definite dalla direttiva 89/106/CEE.
www.edilia2000.it
Nemo Schermo solare a risparmio energetico in tela metallica Ultimo nato tra i prodotti della linea Metal Design, il tessuto metallico Nemo assicura una riduzione della trasmittanza solare fino all’80% se impiegato come rivestimento esterno di facciata, frangisole o avvolgibile. Il tessuto può essere altresì utilizzato per la realizzazione di parapetti o barriere di sicurezza, pareti divisorie interne ed esterne e componenti d’arredo. L’intreccio a base rettangolare permette ampia flessibilità, sfruttando la struttura longitudinale composta da gruppi di due funi, e assicura grande rigidità data dalla struttura trasversale composta da tondini molto ravvicinati tra loro. La sua originale tramatura consente spettacolari giochi di luci naturali ed artificiali, con effetti ottici innovativi ed originali trasparenze. Questa particolare tipologia di tela metallica applicata ad un sistema a rullo, consente di usufruire di schermatura all’occorrenza, con notevoli vantaggi estetici e architettonici. Nemo permette inoltre di schermare qualsiasi vetrata in qualunque condizione meteorologica, garantendo così un reale isolamento termico della facciata, un’effettiva resistenza alle possibili lacerazioni causate dal vento e al deterioramento ad opera dei raggi UV e dello smog. Nemo, come tutti gli articoli della linea Metal Design per Architettura, viene prodotto in larghezza massima di 4 metri e viene fornito in rotoli o tagliato
in pannelli su misura; può essere realizzato con Acciaio Inox Aisi304 e Aisi316 e sottoposto a successivi trattamenti superficiali. Il prodotto Nemo appartiene alla ricca linea Metal Design per Architettura, nata per soddisfare esigenze architettoniche e opportunità di risparmio energetico attraverso una tecnologia innovativa che garantisce l’alta qualità del prodotto.
Tessitura Tele Metalliche Rossi Oliviero & C. S.r.l. Via dell’Artigianato, 16 22079 Villa Guardia (CO) tel: 031-480350 fax: 031-481642 info@ttmrossi.it www.ttmrossi.it
La TTM Rossi, attiva dal 1959 sul territorio nazionale ed estero come produttore leader di tele e reti metalliche standard e personalizzate, realizza articoli che si integrano perfettamente con le soluzioni architettoniche e di design più innovative e che si pongono come scelta preferenziale nel mondo dei professionisti, garantendo consulenza tecnica e offrendo assistenza in tutti gli aspetti di progettazione.
CardMaker Software per la creazione di tesserini di riconoscimento Negli ultimi anni sono state emanate diverse leggi che obbligano i datori di lavoro a dotare i propri dipendenti e collaboratori di tesserini di riconoscimento. CardMaker permette di risolvere velocemente questo problema. Il software infatti permette di creare l’elenco dei propri dipendenti, acquisire le fotografie direttamente da WebCam o macchine fotografiche digitali e stampare i tesserini in pochi e semplici passi. CardMaker viene fornito pre-configurato per ottemperare alle normative attuali in materia di sicurezza. La grafica dei tesserini è completamente personalizzabile in modo da poterla adattare alle proprie esigenze e ad eventuali variazioni delle vigenti normative. CardMaker è disponibile in due versioni: • Versione Base: permette di creare e gestire l’elenco dei dipendenti, acquisire le foto da WebCam o immagini su computer, fare ricerche, personalizzare una sola grafica di stampa e stampare i tesserini. Non permette di personalizzare le colonne o di gestire grafiche multiple. • Versione Pro: ha le stesse funzioni della versione Base e inoltre permette di personalizzare quali dati memorizzare dei dipendenti (cambiare o aggiungere le colonne) e gestire più grafiche personalizzate.
CardMaker è disponibile anche in KIT completi di tutto il materiale necessario per creare i propri tesserini: • Software CardMaker • WebCam per l’acquisizione delle foto dei dipendenti • Stampante per piccoli formati (tessere standard 85x55mm) • Portabadge in plastica con clip metallica
Emalag Via Tagliamento 24 20020 Busto Garolfo (MI) tel: 0331-536003 fax: 02-32066658 info@emalag.it www.emalag.it www.tesserariconoscimento.it
I KIT sono disponibili in vari tagli e configurazioni in base al numero di tesserini da stampare. Per maggiori informazioni e per i prezzi visitare il sito www.tesserariconoscimento.it Nella sezione Download è possibile anche scaricare la versione demo gratuita del software.
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SPECIALE PRODOTTI
Battiscopa
a raso muro
L’idea rivoluzionaria per chi ama il design AGS-Systems S.r.l. Stava 47B 39025 Naturno (BZ) tel: 0473-666376 fax: 0473-420390 info@ags-systems.com www.ags-systems.com
Nuovi standard nelle opere architettoniche più importanti: un allestimento formale degli spazi che tiene conto della combinazione armonica di tutti i suoi elementi. Le superfici a filo assolvono egregiamente a queste esigenze, grazie alla fusione di forme raffinate e confortevole funzionalità, garantendo eleganza classica, silenzio e affidabilità nelle proprie quattro mura: la soluzione semplice per il vostro personale comfort abitativo. Superficie a filo Un battiscopa con superficie a filo scorre a livello del muro senza sporgere. In questo modo, i mobili possono essere appoggiati direttamente alla parete, senza necessità di aggiustamento del battiscopa. L’ altezza dello zoccolo incassato è variabile tra 35 fino a 120 mm. Gradini, scale, curve, angoli fuori 45° oppure
retroilluminazione - tutto è fattibile. Isolamento anticalpestio Poiché non c’è contatto diretto tra pavimento, battiscopa e muro, la superficie a filo è la solu zione ideale anticalpestio, poiché non trasmette le oscillazioni del pavimento, come certificato da un istituto di controllo esterno. Igiene La superficie a filo impedisce alla polvere di posarsi sul bordo del battiscopa, evitando così spiacevoli segni sulle pareti causati dal panno per la polvere. Semplicità di montaggio Grazie al sistema di giunzione brevettato con angolo interno ed esterno, il montaggio diventa semplice e rapido, evitando così complicati tagli obliqui. Adatto a strutture a secco o massicce. Vantaggi per l´intonacatura Il battiscopa viene montato direttamente sul muro prima di procedere con l’intonacatura. In questo caso, lo spigolo superiore funge da orientamento per l’asse verticale e orizzontale, agevolando così notevolmente i lavori d’intonacatura e risparmiando tempo prezioso. Varietà illimitata dei materiali Nuovi standard nella scelta dei materiali: dalle varietà di legno classiche come la quercia, il frassino, il wenge e il ciliegio, fino al laminato d’alluminio e d’acciaio, alle superfici antisporco, al corian, al carbonio e alle incisioni personalizzate, ecc.
Home & Office Security Alta Qualità di prodotti per la protezione Anti-Intrusione Wireless SeSy Ng Via G. Giusti 6 20090 Cesano Boscone (MI) numero verde: 848-001070 tel: 02-36591150 fax: 02-36591151 info@sesyng.it www.sesyng.it
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Centralina Wireless bi-direzionale 16 ZONE programmabili, conforme agli standard di comunicazione 868MHz e 434MHz. Con questa potente ed affidabile centralina è possibile collegare tutte le periferiche necessarie alla gestione di un’ottima sicurezza perimetrale delle vostre case, uffici e non solo. Sono disponibili una vasta gamma di accessori per rendere completo il vostro impianto: Combinatore Telefonico PSTN, GSM, PIR, Tastiera aggiuntiva, Telecomando, Contatti magnetici per le porte e Analizzatori di vibrazione, Sensori Fumo, Sensori perimetrici da esterno e Sirena.
E per un perfetto sistema di sicurezza non bisogna dimenticare il nuovissimo DVR COMBO che permette la gestione di 4-8-16 telecamere contemporaneamente. Questo sistema oltre al monitor LCD compreso nel kit, può gestire fino a n. 2 monitor esterni. Si possono collegare tutte le telecamere presenti in commercio, dalle fisse alle brandeggiate. Il sistema può essere gestito localmente, con un pc o via internet. La qualità delle immagini è elevata. Ottimo per rendere sicure le abitazioni, gli uffici e non solo.
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Decor House Elementi decorativi per facciate DecorHouse è la linea di Elementi Decorativi per Facciate della Arpol Italia, azienda che da anni si è specializzata nella Lavorazione del Polistirene Espanso.
Gli Elementi Architettonici della DecorHouse sono tutti in Polistirene Espanso Autoestinguente di densità 30 Kg/mc in classe E conforme alle norme UNI-EN 13163 e 13501 e sono ricoperti da uno strato (circa mm. 2-3) di una Speciale Malta Polimerizzata che ne garantisce una Resistenza Meccanica ed una Durabilità temporale uguale a quella dei comuni prodotti in cemento.
I Profili Decorativi in Polistirolo DecorHouse sono l’ideale sia per il restauro di facciate danneggiate che per l’ornamento e la personalizzazione di nuovi edifici sui quali si è intervenuti con un Sistema Isolante a “cappotto”. Inoltre sono disponibili Soluzioni per l’Arredo degli Interni.
Arpol Italia S.n.c. Via R. Reali, 8 - Z.I. Terrafino 50053 Empoli (FI) tel: 0571-931904 fax: 0571-540242 info@arpolitalia.it www.arpolitalia.it
Gli Elementi Decorativi DecorHouse sono durevoli, leggeri e facili da applicare.
Cilindro con sistema “chiave cantiere” La tua casa sempre in sicurezza Il sistema “chiave cantiere” nasce per soddisfare le esigenze di tutti coloro che si trovano a dover affidare la propria casa a terze persone durante i lavori di rifinitura delle proprie abitazioni. In origine, il cilindro è impostato per funzionare con la chiave da cantiere in dotazione, utilizzata prima che l’abitazione venga consegnata al proprietario. Al termine dei lavori, la chiave da cantiere viene disattivata dal proprietario tramite l’inserimento della chiave padronale nel cilindro. Il sistema sfrutta l’adozione del nuovo codice associato alla chiave padronale, in grado di escludere in maniera definitiva il codice della chiave da cantiere. L’effetto ottenuto è lo stesso che si ottiene
sostituendo il cilindro, con un risparmio notevole di tempo e denaro. Il sistema utilizza la chiave a profilo radiale ed è completo di una tessera di proprietà per la riproduzione delle chiavi. Per maggiori informazioni visitare il sito www.effetitaroni.it dove è possibile trovare anche: • Cilindri di sicurezza per grate e portoncini blindati • Cilindri speciali per porte in vetro e scorrevoli • Casseforti • Lucchetti di alta sicurezza con copertura in acciaio
EFFE-TI dei f.lli Taroni S.n.c. Via del fante 40/44 25066 Lumezzane Pieve (BS) tel: 030-871682 fax: 030-871096 taroni@effetitaroni.it www.effetitaroni.it
I prodotti sono disponibili con impianti speciali chiavi uguali KA e master key MK.
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SPECIALE PRODOTTI
Cammello R iser va idrica da incasso in muratura
Home and Professionals S.r.l. Via Venafra, 150/A 72015 Fasano (BR) tel: 080-4422952 cell: 327-1003389 info@cammello.info www.cammello.info
CAMMELLO è la prima riserva idrica salva spazio da incasso in muratura, per applicazione in civili abitazioni e locali commerciali. L’idea di realizzare una riserva idrica a scomparsa sotto intonaco o pannelli di cartongesso, viene da molti fattori, come evitare l’installazione di cisterne sui tetti che provocano impatti ambientali; evitare
di occupare spazi adibiti a vani per l’installazione di cisterne; nel caso di condomini permette di avere la propria riserva idrica in casa e non in aree comuni o di non proprietà; evita lunghe stesure di tubazioni idriche e cavi d’alimentazione pompe; evita scavi per l’interro di cisterne. CAMMELLO ha un facile accesso dalle porte e può essere installato su murature perimetrali o su muri divisori con spessore di cm. 25, grazie alle sue dimensioni, alt. 143 cm - lung. 192 cm - larg. 19 cm. A lavoro ultimato, sulla muratura interessata ci sarà solamente un coperchio bianco in alto, come quelli utilizzati per gli impianti elettrici, che funge da zona d’ispezione. CAMMELLO è un prodotto pratico, innovativo ed indispensabile da applicare in tutte le nuove costruzioni e in fase di ristrutturazioni di unità abitative e commerciali. Il prodotto ha in dotazione un telo protettivo ed insonorizzante, galleggiante di carico antirumore, raccorderia e valvola, rete porta intonaco, coperchio bianco e naturalmente il libretto di istruzioni con certificato di garanzia e modulo di ubicazione della cisterna da compilare ed utilizzare in caso di ristrutturazioni, realizzazione fori, ecc… CAMMELLO è realizzato in PE ad alta densità per uso alimentare con attacchi di troppo pieno e di aspirazione in ottone, è un prodotto riciclabile al 100%.
Tailorsan Ser vizio bagni mobili Tailorsan S.r.l. Zona Industriale Piombinara 00034 Colleferro (RM) tel: 06-9770292 fax: 06-97089297 info@tailorsan.it www.tailorsan.it
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L’azienda contribuisce all’igiene e la sicurezza nei luoghi di lavoro con i propri bagni chimici mobili, grazie all’adozione delle migliori pratiche internazionali nel noleggio a servizio completo. Il prodotto Tailorsan garantisce il massimo comfort nell’utilizzo rispettando i criteri di leggerezza e compattezza necessari nella movimentazione all’interno anche dei cantieri più problematici grazie all’ausilio dei ganci per il sollevamento con gru. Caratteristiche Tecniche I bagni mobili sono costruiti in polietilene espanso ad alta densità ( HDPE) con pedana antiscivolo, pareti lisce, appendiabiti, mensola portaoggetti, portarotoli, e tetto translucido.
Inoltre sono forniti di un presidio medico chirurgico come il gel lavamani con potere virucida e del comodo lavamani azionato da pompa a pedale con il quale si garantisce il pieno rispetto del T.U.S.L. Dotati di vasca chiusa con sistema di ricircolo a filtraggio chimico o con acqua pulita addizionata a liquido chimico disgregante e disinfettante, rispettano in pieno le normative vigenti in materia di sicurezza ed igiene. Le misure sono 2,29 x 1,12 x 1,22. Certificazioni Tailorsan Srl, operativa da Novembre del 2009 è in fase di certificazione UNI EN ISO 9001:2008 e 14000:2004” . I bagni mobili sono dotati di certificazioni internazionali che ne attestano l’altissima qualità costruttiva. Sul sito internet dell’azienda sono presenti tutte le schede tecniche del produttore. Attività Azienda Tailorsan Srl ha sede centrale in Colleferro (Roma). Grazie alla rete in via di sviluppo di dealers sul territorio è in grado di intervenire in molte aree della penisola. Completano il servizio offerto, il noleggio di moduli prefabbricati allacciabili alle utenze, con uso bagno e docce e dotati di scaldabagni e box separati. Costo Il Full service, € 119,00 + iva al mese
www.edilia2000.it