Meeting e Congressi - Apr 2013

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Rivista mensile - n° 3 aprile 2013 € 5,16 - Poste Italiane SpA - Sped. in abb. post. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/04 n.46) - Art. 1, comma 1, DCB Milano. In caso di mancato recapito si restituisca al mittente che si impegna a pagare la relativa tassa

INCENTIVE | CONVENTION | EVENTI COVER STORY

GRANDI EVENTI

TRA TATTICA E STRATEGIA

APR | 2013

numero

03

LA DENUNCIA Travel and event manager:

mestiere o professione? LA PROVOCAZIONE

Un "paso doble"

per eventi di grande effetto

TEAM BUILDING Quando il wellness

fa gioco di squadra

Paola Marella

VENDO LOCATION DISPERATAMENTE

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CONTENUTO EXTRA

VILLE CASTELLI E PALAZZI SUPPLEMENTO Destinazioni d’Italia

PUGLIA

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03 2013

sommario editoriale

cover story grandi eventi

Affidarsi all’istinto per vincere la guerra

9

Grandi eventi o eventi grandi?

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AAA nuovi equilibri cercasi

42

HOT TOPICS

Gran Visconti Palace: eventi nella vecchia Milano

52

meeting comment

Excelsior Palace Hotel: declinato al futuro

54

Rimini Cb: la convention che fa la differenza

56

Palazzo dei Congressi di Pisa: moderno con brio

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Sdc Service: creatività allo stato puro

60

Nova Yardinia: il paradiso dei grandi eventi

62

Malta, so easy!

64

Fairmont Monte Carlo: semplice perché esclusivo

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Stretta di mano e web event – Luca Corsi

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incentive comment Un Paese per vecchi – Alan Pini

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highlights 14

blogsurfing 69

Tecnologia: se la conosci, la utilizzi

l’intervista Paola Marella: vendo location disperatamente

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allo specchio Il Mice siciliano: un tesoro da 200 milioni di euro

Under the spotlight Sistema Puglia: nuove sinergie per la meeting industry 20 Travel Trend Roma: caput meeting

22

in my opinion

70

la provocazione 73

Sponsorship: it takes two to tango

la denuncia

lettere senza francobollo – Pier Giorgio Cozzi

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no limits – Alex Bellini

26

coffee break – Aldo Lo Re

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report

ex libris – Ugo Canonici

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L’anima del commercio? La p…arola!

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out of the box – Marco Garavaglia

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Ben-essere o non essere

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In un pianeta lontano chiamato Università

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03 2013

sommario dossier location Sale di sale

88

Bermuda: se l’incentive è da sogno

124

Sudafrica: una meta dai grandi numeri

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SITE INSPECTION

news persone e poltrone

news location

130

94 PARTNER congressi

chains & club Cosmopolitan Hotels: Italian way of life Sun International: al vertice della piramide

98 100

Oasi di Kufra: oasi di nome e di fatto

104

Grand Hotel Piazza Borsa: eventi nel chiostro

106

location per eventi

132

Incentive Toni Cosenza: la musica che fa spettacolo

hotel

Radicepura: le radici del successo

Riva del Garda Fierecongressi

134

Service & technology Mattiazzo-Carey: trasporti per eventi

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news supplier 108

138

NETWORKING incentive resort Hotel Santa Tecla Palace: firmamento siciliano

notiziari e associazioni 110

Federcongressi

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Site Italy

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news destinazioni

112

indirizzi

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destination Zagabria: a portata di meeting

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Speciale VILLE CASTELLI E PALAZZI

Dresda, dove il calore parla tedesco

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I NOSTRI PROSSIMI EVENTI TRAVEL TREND ROMA 8 Maggio 2013 Spazio Novecento - Roma

TRAVEL TREND MILANO Ottobre 2013

FULL CONTACT MEETING PLANNER 7-8 Giugno 2013 Palace Hotel - Milano Marittima

FULL CONTACT EXCLUSIVE VENUES 8-9 Novembre 2013 Grand Hotel Imperiale - Moltrasio (Co)

FULL CONTACT DISCOVER ITALY 5-6 Luglio 2013 Unaway Hotel Bologna San Lazzaro - Bologna

FULL CONTACT MEETING PLANNER 2 8-9 Novembre 2013 Grand Hotel Imperiale - Moltrasio (Co)

FULL CONTACT INCENTIVE DESTINATIONS 23-24 Settembre 2013 Excelsior Palace Hotel - Rapallo

FULL CONTACT PCO Febbraio 2014

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colophon Presidente: Marco Biamonti Direttore operativo: Lucia Rancati Direttore editoriale: Marco Garavaglia Direttore PR: Nino Vermicelli Resp. comunicazione e marketing: Lorenzo Bini Ediman Srl Via Ripamonti, 89 - 20141 Milano Telefono 02.57.31.15.11 (r.a.) Fax 02.55.23.14.86 info@ediman.it Sito internet: www.ediman.it MC online: www.mconline.it Cap.soc. s 93.600 i.v.

LA RIVISTA DELLA MEETING INDUSTRY Organo di consultazione per dirigenti, industrie, associazioni, ordini professionali, studi di pubbliche relazioni e di consulenza aziendale, agenzie di pubblicità, sindacati, partiti politici, organismi internazionali, agenzie di viaggio, ecc. Prezzo della copia: €5,16 più spese di spedizione DIRETTORE RESPONSABILE Marco Biamonti – marco.biamonti@ediman.it DIRETTORE EDITORIALE Marco Garavaglia – marco.garavaglia@ediman.it COORDINAMENTO EDITORIALE Simona P. K. Daviddi – coordinamentomc@ediman.it CONSULENZA PER LA GRAFICA Massimo Bernardi Copertina: illustrazione di Angelo Siviglia - www.angelosiviglia.it CONSULENZA PER I TESTI Alessandra Boiardi, Aldo Lo Re, Luciana Francesca Rebonato PROGETTO GRAFICO Silvia Ferri – www.madeweb.it SEGRETERIA DI REDAZIONE Jessica A. Presa – jessica.presa@ediman.it HANNO COLLABORATO A QUESTO NUMERO: Alex Bellini, Ugo Canonici, Teresa Chiodo, Luca Corsi, Pier Giorgio Cozzi, Giulia De Stefano, Stefano Ferri, Elisa Ferro, Ofelia Figus, Aldo Lo Re, Domenico Matarazzo, Andrea Paternostro, Alan Pini, Stefano Re, Matteo Rocca, Michela Rossi, Simona Zin Fotolito e stampa: Prontostampa Srl - Zingonia (Bg) Poste Italiane SpA - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/04 n. 46) - Art. 1, comma 1, DCB Milano Registrazione Tribunale di Milano n. 177 del 27/04/1973

Tiratura del presente numero: 11.000 copie

ANNO 41° - N. 3 aprile 2013 Abbonamento annuo €150,00 (Estero €200,00) L’abbonamento comprende anche la “GUIDA” delle Sedi Congressuali e va eseguito con versamento sul Conto Corrente Postale N.15717200 intestato a Ediman Milano (specificando la testata cui si desidera abbonarsi) oppure con rimessa diretta. La rivista non è in vendita nelle edicole e viene spedita direttamente agli abbonati.

Redazione (diretto): 02.57.31.15.33 jessica.presa@ediman.it

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editoriale Nella nostra meeting industry il modello “classico” dei congressi, degli incentive e degli eventi, così come li abbiamo confezionati per decenni, tiene sempre meno. Un nuovo modello è indispensabile, se si vuole continuare a operare in questo mercato. Affidarsi all’istinto e tentare strade avvolte dalla nebbia è un rischio. Ma se l’istinto è buono, va seguito

MARCO BIAMONTI Direttore responsabile marco.biamonti@ediman.it

Affidarsi all’istinto per vincere la guerra n Italia, la generazione oggi produttiva non aveva finora mai vissuto una guerra. Era stata fortunata, dato che quelle precedenti, attraverso almeno una – o altra calamità universale –, ci erano passate e chi sopravviveva aveva sopportato pesanti privazioni e sacrifici.

I

Evidentemente tocca a tutte le generazioni, ed è forse una legge naturale: infatti, oggi, anche noi siamo in guerra. Sì, in guerra, perché siamo costretti a tirare fuori gli attributi, quelli veri, per dimostrare il nostro valore e per sopravvivere. E, come ogni guerra, è nuova. Contro un nemico insidioso perché oscuro, scivoloso e distante, composto da un intreccio di economia, politica, globalizzazione, tecnologia, ignoranza, ottusità. Non sappiamo dunque come affrontarla perché ci mancano gli esempi. E sta durando troppo a lungo perché si riesca a tenere alta la fiducia, l’ottimismo. Che fare? Ho un’unica ricetta: ascoltare, per imparare. Uno scenario c’è senz’altro, ma è nuovo, e ancora per lo più ignoto. Chiudendo gli occhi provate a immaginarvi il vostro futuro. Non ci riuscirete, molto probabilmente, se razionalmente. Ma allo stesso tempo sentirete delle pulsioni, dei segnali: quella è la strada, seppur avvolta nella nebbia.

Oggi ciascuno di noi ha due alternative: nascondersi o buttarsi. Si può nascondere chi ha sufficiente grano in cascina per resistere fino alla fine della bufera, ma allora rischierà di trovare un mondo molto diverso da quello che aveva lasciato. Chi invece si affiderà al proprio istinto si lascerà sì trascinare dalla corrente ma – se non affonderà – approderà. E da lì potrà iniziare una nuova vita. Nella nostra meeting industry il modello “classico” dei congressi, degli incentive e degli eventi, così come li abbiamo confezionati per decenni, tiene sempre meno. La liturgia dei format tradizionali annoia, sa motivare e coinvolgere sempre meno e non accende gli entusiasmi che devono generare l’azione e i profitti. E continuano a costare, spesso cifre considerevoli. Esistono segnali crescenti, nel mondo, di nuovi modelli cui ispirarsi. E anche se nessuno si è ancora imposto definitivamente, è essenziale seguirne l’evoluzione. Un nuovo modello è indispensabile, se si vuole continuare a operare in questo mercato. Affidarsi all’istinto e tentare strade avvolte dalla nebbia è un rischio. Ma se l’istinto è buono, va seguito. Dipanata la nebbia potrebbe svelarsi davanti a noi un nuovo mondo di incontri.

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011 Meeting Comment Corsi.qxp

11-04-2013

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HOT TOPICS TOPICS HOT meeting comment

Strette di mano e web event osa dirvi ancora sugli eventi? In questi mesi ho scritto di C tutto, ho provato a evidenziare tutte le criticità e le tendenze che ho visto radicarsi in quel mondo che è il nostro mondo e il nostro lavoro. Mi risulta difficile dire qualcosa di diverso, perché la situazione, rispetto a quella analizzata, non è purtroppo cambiata. Ma allo stesso tempo non posso certo mettere la parola fine a un argomento che, fino a pochi anni fa, offriva una miriade di sfaccettature, proponeva una quantità di novità che hanno rispecchiato con grande fedeltà una fase diversa e più brillante della nostra economia. E non dico la parola fine perché, comunque, di eventi si continua a parlare, anche se non sempre a proposito. Da qui il dovere di una riflessione che voglio condividere con voi. Evento, grande evento è senz’altro una delle espressioni più abusate in cui ci si può imbattere; ma non è soltanto un’improprietà lessicale, si tratta di un vero e proprio travisamento del senso più profondo della parola. Un evento, se vogliamo tenere fede a quello che è sempre stato il nostro lavoro, è un accadimento reale, fisico, che movimenta persone e cose, che abbisogna di una preparazione meticolosa di professionalità fra loro molto diverse che devono remare tutte nella stessa direzione. Cos’è diventato, invece, nell’accezione più diffusa oggi, un evento? Un pallia-

tivo, che comincia, si svolge e finisce su internet. Ossia un fatto che resta confinato, in larghissima parte, nell’ambito del virtuale. E alzi la mano chi ha avvertito qualche beneficio dal ruolo sempre più massiccio che si è ritagliato il web. Cosa ha dato, fino a oggi, il web agli eventi, se escludiamo il supporto alla logistica; che cosa in termini di show di impatto, di partecipazione fisica di persone? Molto poco, se vogliamo dircela tutta. Ma voglio subito chiarire una cosa: il mio non è un j’accuse nei confronti del web, che, anzi, presenta possibilità che dovremo essere in grado di capitalizzare sempre meglio. Come per ogni strumento è l’utente a fare la differenza; e il modo con cui, a oggi, si sono messe a frutto le possibilità del web in chiave eventi, salvo pochissime eccezioni, è per lo meno, da rivedere. Ultimamente, abbiamo assistito a uno spostamento dagli eventi reali a quelli virtuali che deve farci porre qualche domanda. Una per tutte. In cosa si traduce il battage socialmediatico del web? Un misero chioschetto fisico dove degustare qualche leccornia, una superficie di due metri per tre in cui sono esposti gli ultimi modelli di un due o tre ruote: sono questi gli eventi di cui il tam tam sul web? Dove finisce il valore incentive in iniziative di così corto respiro? Il web è un formidabile strumento per intercettare interesse, creare attesa, ma questa attesa

Eventi via internet: una contraddizione in termini. Un fatto che resta confinato nell’ambito del virtuale può essere definito evento? E può essere “incentivante”? non può essere superiore all’evento stesso, altrimenti è il mezzo a prevalere sul fine. E oggi il web si è mangiato una percentuale che va dal 60 al 70 per cento di quanto, prima, era un avvenimento reale, con persone in carne e ossa che si incontravano e vivevano momenti unici. Grandi eventi, per fortuna, ci sono ancora, anche senza scomodare il calendario mondiale che ha visto nel 2012 i Giochi olimpici e vedrà il prossimo anno il Brasile impegnato nei Mondiali di Calcio. C’è il grande mondo degli spettacoli che rimane come avamposto di grandi eventi di nome e di fatto, ma il mondo delle aziende? È soltanto la crisi a condizionare questa inversione di tendenza oppure è una crisi dell’evento per come l’abbiamo fino a ieri inteso? A ognuno il suo ambito: il web offre cose magnifiche, altre non può darle. Il web è un alleato degli eventi, non può esserne il succedaneo. Impariamo a chiamare le cose con il proprio nome, altrimenti sarà sempre più difficile parlarne con cognizione di causa.

LUCA CORSI Responsabile Comunicazione & Eventi Vorwerk Folletto luca.corsi@folletto.it

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013 Incentive Comment Pini.qxp

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HOT TOPICS TOPICS HOT incentive comment

Un Paese per vecchi

uest’anno festeggio un compleanno importante: Q ho raggiunto l’età della saggezza, alcuni dicono. Ora sono considerato una persona affidabile, e ciò non può che farmi piacere. Mi fa molto meno piacere invece, sino a spingermi a considerarlo un’oscenità, il fatto che io e altri coetanei passiamo per essere più affidabili dei trentenni o dei quarantenni. No amici miei, non è giusto e non è neppure vero. Le persone tutte d’un pezzo sono affidabili sempre, a trenta come a settant’anni, e non sono in gerarchia d’età. Considerare un anziano – come tra qualche tempo inizierò a diventare – migliore di un giovane per il solo fatto di avere parecchie primavere in più sulle spalle è sintomatico di una malattia dalla quale l’Italia non riesce a guarire, cioè la ritrosia al ricambio generazionale. Il nostro è un Paese che non si rinnova a sufficienza. Passano le epoche, crollano le certezze, imperversano crisi che dovrebbero quantomeno insinuarci il dubbio di aver sbagliato qualcosa, e tuttavia l’hardware non lo cambiamo: gerontocrati eravamo e gerontocrati siamo rimasti. Il nostro settore poi lo è ancor più perversamente, preso com’è dai piccoli interessi del quotidiano e delle botteghe.

Non dovrebbe essere così, ma l’Italia è, purtoppo per noi, un Paese inadatto ai giovani. Passano le epoche, crollano le certezze, imperversano le crisi economiche eppure noi l’hardware mica lo cambiamo: vince sempre la gerontocrazia Ben pochi di noi accettano di mettersi al servizio degli altri: preferiscono barricarsi in un isolazionismo d’altri tempi, che se una volta poteva servire a far prosperare l’orticello, oggi non porta nulla se non recessione e fallimento. Ne tengano conto, i sostenitori dell’«io penso per me». Sapete bene che un mesetto fa, a Roma, si è tenuta la sesta convention nazionale di Federcongressi&eventi, associazione che è cresciuta, nella forma e nelle dimensioni, sino a diventare una realtà veramente grande e autorevole, l’ambasciatrice del settore, la sola in grado di rappresentarci tutti, senza distinzione di specialità. Ebbene, mi chiedo: perché ci sono ancora colleghi che non intravedono la necessità di iscriversi? Ecco la risposta che mi sono dato: in Italia – si noti bene, solo in Italia – l’organizzatore di eventi percepisce la propria funzione come l’unica che conti qualcosa. Non riesce a vedere l’importanza della catena dei servizi, figlia di una filie-

ra alla quale ciascuno di noi appartiene a pieno titolo. Ogni evento è frutto di un concorso di funzioni diverse e complementari, che purtroppo spesso non si conoscono neppure (c’è ancora chi storce il naso quando faccio presente che anche i tassisti sono parte del Mice – pensateci bene: ai palacongressi la gente chi ce la porta?), non hanno nessuna familiarità reciproca, eppure sono tutte determinanti al successo del nostro lavoro. Nessuno mette in dubbio il primato dell’organizzatore. Il regista è lui. Anche nel calcio c’è il regista: ai miei tempi c’era Rivera, oggi ci sono Neymar, Balotelli, Pirlo. Ma provate a toglier loro la squadra, provate a lasciarli soli in campo o a farli giocare con compagni che non conoscono e coi quali non si sono mai allenati. Scommettiamo che perdono 30 a zero? Qui mi fermo. Questi sono discorsi per un Paese di giovani, non per la nostra Italia. Che è quello che non dovrebbe essere: un Paese per vecchi.

ALAN PINI Chief executive officer Teknocongress www.teknocongress.it alan.pini@teknocongress.it

MC | 03 2013 | 13


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HOT TOPICS TOPICS HOT highlights

ANDREA PATERNOSTRO

MARIO BUSCEMA NUOVO PRESIDENTE FEDERCONGRESSI&EVENTI Mario Buscema (già responsabile per gli Ecm e gli eventi medico-scientifici) è stato eletto nuovo presidente di Federcongressi&eventi dai soci riuniti a Roma presso l’hotel Crowne Plaza St. Peter’s – durante la sesta Convention annuale dell’associazione, che ha ratificato a larghissima maggioranza la sua candidatura alla successione a Paolo Zona, il quale ha terminato il secondo mandato consecutivo da presidente, dunque non rinnovabile per statuto. Buscema era candidato unico alla presidenza. Il suo nome è emerso al termine del lavoro della Commissione di designazione tra gli ultimi mesi del 2012 e la fine di gennaio. Il mandato è biennale e scadrà in occasione della Convention nazionale del 2015. Il nuovo Comitato esecutivo si è riunito per la prima volta il 26 marzo a Bologna e ha nominato i due vice presidenti, Carlotta Ferrari (direttore del Firenze Convention Bureau) ed Emilio Milano (titolare dell’agenzia Meetitaly).

ALESSANDRO ROSSO GROUP ACQUISISCE KUONI E BEST TOURS Alessandro Rosso torna nel tour operating con l’acquisizione al cento per cento di Kuoni Italia e Best Tours. L’operatore svizzero aveva davanti a sé la prospettiva della chiusura: l’obiettivo di The Rs Holding, società di Ar Group che ha finalizzato l’operazione, sarà rilanciare i due marchi storici. Alla guida è stato chiamato Marco Cisini, ex direttore generale di Hotelplan Italia, nominato nuovo Ceo. «Sarebbe presuntuoso dire che siamo qui per salvare il settore, per ora siamo qui al servizio di Kuoni e Best Tours, siamo qui per continuare e ci mettiamo a disposizione di questo staff e di queste risorse, un patrimonio umano unico — ha sottolineato Rosso durante l’incontro con la stampa a Milano — Noi solchiamo i nuovi mari con una buona nave, senza nave non si conquista nulla, l'equipaggio, insieme al comandante deve essere unito, deve essere credibile, con un’unione tra chi comanda la direzione e il suo staff. Fiducia, professionalità, con una grande passione comune. Io e Marco condividiamo questa passione da tanto tempo, abbiamo voglia di metterci in campo con la nostra credibilità con successo, per seguire obiettivi comuni, per costruire». Più attenzione al cliente e un approccio Mice sarà l’atteggiamento di Kuoni Italia nel suo nuovo corso. «Seguiremo i nostri clienti in ogni momento del viaggio incrementando i servizi e la cura dei dettagli che sono già parte del passato di Kuoni. Porteremo la nostra esperienza incentive e Mice nel mercato del turismo leisure» assicura Rosso.

14 | 03 2013 | MC

IKEA ENTRA NEL MERCATO DEI MEETING

Per la prima volta la parola low cost viene associata nel mondo dell'hotellerie anche al congressuale, grazie al recente annuncio dell’inedita alleanza tra Marriott e Ikea, per il progetto di una nuova catena di hotel low cost in Europa. Il primo sarà aperto in Italia, e più esattamente a Milano, entro un anno. La partnership coinvolge Inter Hospitality, sussidiaria della capogruppo Inter Ikea Group, e la curiosità è che gli alberghi, che avranno il brand Moxy, non saranno arredati con i mobili svedesi. A occuparsi del design, oltre che della gestione, sarà la società norvegese Nordic Choice Hospitality, mentre Marriott avrà il ruolo di franchiser e proprietario del brand. Il contributo di Ikea, che nel progetto investirà cinquecento milioni di dollari, riguarda invece la messa a punto di nuove tecniche di costruzione ispirate in qualche modo all'assemblaggio delle librerie Billy e degli armadi Pax: le stanze saranno prefabbricate e poi "montate" sul posto. La catena, che ha come target i "viaggiatori della prossima generazione", molto attenti allo stile ma anche al portafoglio e sempre connessi, comprenderà alberghi in cui sono previsti sale meeting e spazi per eventi, dalle 150 alle trecento camere con grandi tv a schermo piatto, porte Usb accanto a ogni presa elettrica e ambienti comuni. Nella lobby saranno a disposizione distributori automatici di cibo e bevande, mentre l'hotel offrirà prime colazioni continentali e un bar per le ore serali. L'obiettivo è aprire 150 alberghi in tutta Europa nei prossimi dieci anni. Il primo aprirà i battenti a Milano entro i primi mesi del 2014. Seguiranno Berlino, Francoforte e Londra. Anche Olanda, Belgio e Austria sono considerati mercati interessanti.


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IMEX AMERICA 2012, UN EVENTO GREEN

Regent Exhibitions, l’organizzatore della fiera della meeting industry Imex America 2012, ha reso noti i risultati ottenuti con l’ultima edizione dell’evento di Las Vegas, dal punto di vista della sostenibilità ambientale, in termini di riduzione dell’inquinamento e delle emissioni nocive. L’obiettivo era quello di coniugare questi fattori con la crescita della fiera e la qualità complessiva dell’evento. I risultati dei test eseguiti dal partner MeetGreen mostrano che l’Imex America 2012 ha ottenuto un punteggio del 63 per cento nel primo livello dello standard “Apex/Astm Environmentally Sustainable Event”. Alcuni esempi dei risultati raggiunti sono la raccolta differenziata all’87,5 per cento per i rifiuti prodotti nel Sands Expo and Convention Center, il riuso del 94 per cento delle coperture per i pavimenti e altre azioni a vantaggio della comunità locale, come 63 ore di volontariato donate e una raccolta fondi da cinquemila dollari.

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9-04-2013

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HOT TOPICS TOPICS HOT highlights

REGNO UNITO, GLI EVENTI VALGONO 47 MILIARDI

Nel 2011 il Regno Unito ha ospitato oltre 1.301.600 eventi, ai quali hanno partecipato 116,1 milioni di persone, con una spesa di poco inferiore a quaranta miliardi di sterline, ovvero 47,2 miliardi di euro al cambio di oggi. Le location sono state 10.127 e il 64 per cento dei meeting viene classificato “small”cioè sotto i cento delegati, mentre il trenta per cento riguarda eventi tra cento e cinquecento partecipanti e il sei per cento oltre questa soglia. Sono i primi risultati dello studio sull’impatto economico degli eventi (Uk Economic Impact Study, Ukeis) presentato al recente Confex di Londra dalla Mpi Foundation (Meeting professionals international) in partnership con 16 operatori del settore. Si tratta della prima analisi di ampio respiro sull’industria degli eventi britannica, che ha preso come punto di partenza le analoghe esperienze condotte in Canada, Messico e Stati Uniti. Dal report si evince che la domanda di eventi è sostenuta dal segmento corporate (oltre l’81 per cento degli eventi) e che le maggiori fonti di ricavo per gli organizzatori restano le fee per registrarsi all’evento (nel 38,1 per cento dei casi), poi le tariffe pagate dagli espositori (31,6 per cento) e infine le sponsorizzazioni (19,5 per cento).

16 | 03 2013 | MC

MILANO NELLA TOP TEN DELLE DESTINAZIONI EUROPEE Milano entra nella top ten della classifica European Best Destinations, stilata dall’organizzazione European Consumers Choice: il capoluogo lombardo, con il suo nono posto, è dunque tra le principali destinazioni del vecchio continente secondo la graduatoria stilata dai cittadini europei con un voto online. La città è stata apprezzata soprattutto per cultura stile, eleganza, energia e internazionalità. La votazione è stata condotta con un ampio coinvolgimento del pubblico anche nei social network. Al primo

posto troviamo la turca Istanbul, seguita dalla capitale portoghese Lisbona e da quella austriaca Vienna. Barcellona, Amsterdam, Madrid, La Valletta e Nizza le altre destinazioni presenti, l’ultima è Stoccolma. In tutto hanno partecipato al sondaggio venti destinazioni europee.

NUOVA SEDE AFRICANA PER ICCA

Icca (international congress and convention association), l’organizzazione che riunisce quasi mille professionisti del settore congressuale nel mondo, ha aperto una sede in Africa. Alla guida del nuovo ufficio è stata designata Chris Prieto e il suo quartier generale sarà in Sudafrica. La nuova iniziativa è il segno della crescita del mercato degli eventi aziendali e associativi nel continente: «La priorità numero uno è assicurare un punto di contatto a ciascun membro di Icca in Africa» ha dichiarato la Prieto. Si tratta della quinta sede continentale di Icca (in aggiunta al quartier generale dell’organizzazione ad Amsterdam) dopo quelle nelle aree Asia-Pacifico, Nord e Sud America e Medio Oriente.

LA PUGLIA PREMIATA CON IL BEST EXHIBITOR AWARD E IL COLUMBUS PRIZE La Puglia è stata premiata, al terzo posto dopo Turchia e Grecia, come miglior stand nella categoria Europa per il Best Exhibitor Award della Itb di Berlino, manifestazione B2B nel mondo per gli operatori del turismo, organizzata dalla Cologne Business School. Le ragioni del successo sono state individuate nella qualità e creatività della comunicazione multicanale, nella professionalità, cortesia e competenza del personale e nella eccellente disposizione logistica che ha favorito i contatti a tutti i livelli: desk di distribuzione del materiale, area social, area operatori, area cooking con cucina a vista e possibilità di partecipare alla preparazione dei piatti tipici pugliesi. Un altro importante riconoscimento è arrivato dall’Associazione dei giornalisti turistici tedeschi (Vdrj) che ha assegnato il premio Columbus nella categoria Tv al giornalista Herbert Stiglmaier che, con il supporto organizzativo e logistico della Regione Puglia e dell’Enit, ha realizzato un documentario sulle isole Tremiti.


Perché scegliere quando potete avere tutto?

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Un Centro Congressi che coniuga bellezza, qualità e comodità. Avere tutto non è mai stato così facile. Facile scegliere quando si ha a disposizione un Centro Congressi come i Magazzini del Cotone: 12 sale di varie dimensioni, un auditorium spettacolare, 8500 metri quadrati coperti di spazi espositivi. E poi, l’intero Porto Antico di Genova per aggiungere fascino e valore ai vostri eventi, alle vostre promozioni, ai vostri momenti di incontro. Già, facile scegliere un centro congressi nel cuore della città, a due passi da tutto: aeroporti, stazioni, alberghi, luoghi di interesse culturale Patrimonio dell’Umanità. Ma, poi, perché scegliere, quando potete avere tutto? PORTO ANTICO DI GENOVA S.P.A. Edificio Millo - Calata Cattaneo, 15 - 16128 Genova - T. +39 010 2485611 - F. +39 010 2758929 - www.centrocongressi.portoantico.it - centrocongressi@portoantico.it


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9-04-2013

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HOT TOPICS l’intervista

paola marella

Vendo location disperatamente Dimenticatevi scelte estreme e al limite della creatività. Paola Marella, volto noto del canale televisivo Real Time e celeberrima intermediatrice immobiliare, ci racconta come dovrebbe essere la perfetta location per eventi. Che forse, per definizione, ancora non esiste ALESSANDRA BOIARDI

is more. Lo diceva il noto architetto tedesco Ludwig Mies van der Rohe, Lunoess dei maestri del Movimento Moderno (benché la paternità della famosa massima sia del poeta Robert Browning). Un vero e proprio invito al minimal – quello de “il più è il meno” – o ancor meglio all’essenziale. Per qualcuno è addirittura diventato quasi una filosofia di vita, per noi è il concetto che meglio riassume il “succo” della nostra chiacchierata con Paola Marella, che abbiamo raggiunto per avere qualche “tip” sulle location per eventi. Lei, architetto e mediatrice immobiliare, divenuta celebre grazie alle trasmissioni «Vendo Casa Disperatamente» e «Cerco Casa Disperatamente» (che Aldo Grasso ha definito “reality immobiliari”) è oggi uno dei volti più noti di Real Time (il canale televisivo che spopola proprio per i reality). Sempre molto chic ed elegantissima, aiuta le persone a vendere e a comprare casa, proponendo a volte abitazioni letteralmente da sogno. Ma quando si parla di location ci riserva una sorpresa: «a differenza di quello che suggerirei per la casa – dice – la location per eventi deve essere prima di tutto “pratica”». Qual è la prima cosa da prendere in considerazione nella scelta di una location per eventi? «La prima caratteristica che deve avere una location per eventi è la funzionalità. Arredamento e colori sono certo importanti, ma passano in secondo piano. Per funzionalità intendo per esempio la divisione degli spazi, da valutare a seconda del tipo di evento che si deve organizzare. Non c’è una regola precisa, ma soprattutto se è previsto un momento di relax è necessario che le diverse aree siano divise in modo preciso. Io personalmente – soprattutto nel caso di corsi di aggiornamento o anche in occasione di convegni – apprezzo specialmente la semplicità degli ambienti». E se invece l’evento deve prima di tutto intrattenere? «Per una cena di gala ci si può sbizzarrire. Le cene placé con tavole molto apparec-

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HOT TOPICS paola marella

chiate sono però passate di moda. La parola d’ordine – soprattutto per questo tipo di eventi – è networking, molto meglio allora allestire cene in piedi, come gli aperitivi lunghi che piacciono tanto. Danno il vantaggio agli ospiti di potersi muovere e incontrare più persone, magari con salottini che danno la possibilità di conversare stando anche comodi. Il mio appunto va infatti a chi non si cura di creare angoli che – anche nel caso di cena in piedi – siano confortevoli, perché è difficile sostenere una conversazione, tenere un piatto in una mano e un bicchiere nell’altra... In questo caso arredi e luci possono fare la differenza, perché a volte bastano piccoli accorgimenti per creare ambienti dalla personalità molto forte. Ma sempre con un occhio di riguardo alla comodità». Come si rinnova una location ? «Quando considero una casa parto prima di tutto dalla valutazione di quello che già è presente. Questo perché credo che il giusto approccio a un ambiente da modificare sia inizialmente quello del recupero dell’esistente. Uno stile non è mai migliore di un altro in assoluto, l’importante è che gli ambienti siano armonici. Anche per rimodernare una location dunque potrebbe bastare inserire in un particolare contesto qualche elemento di design. Oggi in Italia abbiamo giovani artisti molto promettenti e soprattutto bravissimi, e devo dire che i loro prodotti

sono anche abbastanza abbordabili dal punto di vista economico. Il mix di stili diversi mi piace molto, movimenta gli ambienti, soprattutto quando si abbina tradizione e design. Ma prima di tutto è necessario “pulire” gli ambienti, che ahimé a noi italiani piacciono sempre un po’ troppo sovraccarichi».

l’intervista

«La prima caratteristica che deve avere una location per eventi – ci spiega Paola Marella, “archistar” televisiva di Real Time – è la funzionalità. Arredamento e colori sono certo importanti, ma passano in secondo piano. Per funzionalità intendo per esempio la divisione degli spazi»

E per quanto riguarda gli hotel, cosa piace di più? «La scelta in questo caso è ancora più soggettiva, non ci sono alberghi più giusti di altri. Alcuni hotel di design che si trovano nelle nostre città, come Milano che ne ha diversi, colpiscono molto gli ospiti, ma io sono molto attratta anche dagli alberghi tradizionali. Secondo me il difetto di alcuni alberghi di design è che non riescono a creare una vera empatia con l’ospite, perché risultano un po’ troppo distaccati e lontani dagli ambienti a cui siamo abituati». L’ambiente circostante influisce sullo stile di una location? «Direi che è determinante... non per niente lo stile provenzale è nato in Provenza. Qualsiasi ambiente, location per eventi o casa che sia, deve instaurare un dialogo con il contesto. La scelta di arredi minimal in campagna secondo me è decisamente stridente, io tendo molto alla tradizione e al recupero, figuriamoci se non lo sosterrei in luoghi che sono praticamente il loro contesto naturale».

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020-021 under 2S_Federcongressi Puglia

9-04-2013

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HOT TOPICS under the spotlight

Sistema Puglia, nuove sinergie per la meeting industry Dalla prima iniziativa promossa dalla neo costituita delegazione pugliese di Federcongressi&eventi sono nate nuove, importanti, sfide per conquistare il congressuale ALESSANDRA BOIARDI

ecarsi in Puglia per un congresso o un meeting è molto di più di una sempliR ce trasferta di lavoro. Entrare in contatto con il territorio pugliese significa infatti vivere un’esperienza straordinaria. Non c’è un angolo di questa regione, baciata dal sole quasi tutto l’anno, che non regali scorci naturali indimenticabili, atmosfere autentiche e una piacevolissima offerta enogastronomica. Dal Gargano al Salento, passando per Castel del Monte e i trulli di Alberobello, tutta la Puglia si presenta agli organizzatori più intraprendenti di meeting e congressi, sempre più alla ricerca di suggestive ed esclusive location, come uno scrigno zeppo di preziose sorprese. Per questo, negli ultimi tempi in Puglia si è deciso di puntare sulla meeting industry. L’obiettivo è rendere il comparto strategico per l’economia regionale facendo leva su una stretta e proficua collaborazione tra pubblico e privati. Questo nuovo e interessante

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scenario pugliese è emerso durante l’incontro «Le azioni di sistema per la meeting industry: una opportunità?» organizzato di recente alla Fiera del Levante di Bari dalla delegazione pugliese di Federcongressi&eventi. Moderato da Marco Biamonti, presidente della casa editrice Ediman, l’incontro ha permesso di individuare in concreto le azioni integrate che potrebbero risultare utili alla realizzazione di un sistema pubblico/privato capace di valorizzare nel miglior modo l’offerta pugliese, come ha spiegato Mario Buscema, neo presidente di Federcongressi&eventi: «In Puglia esiste una realtà molto vivace, con iniziative


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HOT TOPICS under the spotlight

interessanti che potrebbero far affermare il territorio come eccellente destinazione di eventi congressuali. Occorre, e vale per tutta Italia, fare sistema: tutti gli interlocutori pubblici e privati devono muoversi in modo più coordinato superando le inerzie». UN RINNOVATO SCENARIO PER IL MICE Una proposta, quella riguardante la sinergia tra pubblico e privato, che ha incontrato subito la disponibilità delle istituzioni, a partire dalla Regione Puglia, come ha dichiarato l'assessore al turismo, Silvia Godelli: «È indispensabile fare regia e continuare a sviluppare un rapporto di partenariato tra istituzioni pubbliche e imprese private. La Regione e la sua agenzia per il turismo, Pugliapromozione, hanno un rapporto stabile con i privati che devono ora collaborare in questo ulteriore passo. Non sono tempi facilissimi ma questa è una delle strade praticabili per sviluppare il turismo congressuale in Puglia, consolidando i sensibili risultati positivi già raggiunti». Certo, anche gli operatori devono fare la propria parte – secondo il direttore generale di Pugliapromozione, Giancarlo Piccirillo che ha spiegato come «in questo percorso l'Agenzia può essere un punto di riferimento. L'interlocutore pubblico esiste e quello che serve è un livello adeguato di aggregazione da parte degli imprenditori, per poter operare in sinergia». E la risposta da parte degli imprenditori non si è fatta attendere: «Siamo pronti – ha assicurato il presidente della commissione turismo di Confindustria Puglia, Vittorio Andidero – a organizzare l'offerta turistica congressuale con una ricettività affidabile. Si deve fare sistema e attraverso il costituendo distretto del turismo sarà possibile dare forma a un'offerta aggregata». Una sfida che è stata raccolta anche dagli albergatori, come ha specificato il presidente di Federalberghi di Bari e Bat, Francesco Caizzi: «L'industria alberghiera ha già fatto tanto supplendo alla mancanza di un centro congressi. Siamo a disposizione per continuare a sostenere il sistema, ma vorremmo che il settore pubblico collaborasse più strettamente con noi». Di centro congressi ha parlato

MADDALENA MILONE: VOGLIAMO RENDERE LA PUGLIA ANCOR PIÙ ATTRAENTE Bari - L’incontro “Le azioni di sistema per la meeting industry: una opportunità?” è stato promosso dalla delegazione pugliese di Federcongressi&eventi, costituitasi lo scorso novembre e composta da Ciso Eventi, Fiera del Levante, Formedica, Meeting Planner, Villa Romanazzi Carducci. «Abbiamo costituito la delegazione – afferma la sua coordinatrice, Maddalena Milone – con l’obiettivo di contribuire alla definizione di un nuovo scenario della meeting industry regionale, che favorisca lo sviluppo di sinergie tra enti pubblici e operaanche il presidente della Fiera del Levante, Gianfranco Viesti: «l’ente fieristico sta facendo la sua parte. La struttura congressuale sarà presto pronta. Avere coordinate tante forze insieme sarà decisivo per meglio posizionare i servizi sui mercati». Anche Adolfo Parodi, membro del comitato esecutivo Federcongressi&eventi, crede nelle potenzialità del sistema Puglia: «È possibile offrire prodotti in linea con i bisogni del turismo congressuale, rendendo questa attività molto redditizia per i territori che ospitano eventi». Infine, ha concluso Maria Gabriella Gentile, vice presidente uscente: «Avere un’offerta di qualità, che assicuri determinati standard grazie all'aggregazione della filiera, sarà anche per la Puglia uno degli elementi di successo. Ma servono anche una volontà politica e una visione comune per andare tutti assieme nella stessa direzione e raggiungere il miglior risultato». L’incontro si è concluso con un question time a cura di Marina Lalli, presidente della sezione turismo di Confindustria di Bari e Bat.

tori privati, le azioni di coordinamento tra gli operatori e una più efficace promozione in ambito extraregionale della nostra filiera congressuale. In altre parole, vogliamo rendere la Puglia ancor più attraente andando a intercettare la domanda nazionale e internazionale con proposte condivise che soddisfino pienamente le esigenze degli organizzatori».

Intercettare la domanda nazionale e internazionale con proposte concrete e attraenti: la promozione della Puglia congressuale passa anche da qui

indirizzi a fine rivista

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HOT TOPICS under the spotlight

Travel Trend Roma: caput meeting Dopo il successo dello scorso anno, il workshop dedicato alla meeting e incentive industry torna nella Capitale con la sua formula innovativa, per un appuntamento da non perdere, il prossimo 8 maggio

TOMMASO CROCIERA

l prossimo 8 maggio, nella moderna ed evocativa cornice dello Spazio INovecento, torna nella Capitale uno degli appuntamenti più apprezzati della meeting e incentive industry: Travel Trend, il workshop che mette in contatto diretto i meeting, incentive e event manager aziendali con i rappresentanti della migliore offerta di strutture, destinazioni e servizi per eventi, incentive, congressi e business travel. L’edizione 2013 punta a bissare il successo dello scorso anno, scandito dalla partecipazione di oltre 600 partecipanti – numeri da fiera a onor del vero – e un concept volutamente “no stress”, studiato cioè per allietare i partecipanti

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in vari modi e agevolarne così gli incontri d’affari, direttamente nell’area espositiva del suggestivo Spazio Novecento, nel cuore della zona Eur della Capitale. Save the date, qundi: l’appuntamento con il Travel Trend Roma è a partire dalle ore 16 dell’8 maggio, per un pomeriggio di workshop che si protrarrà fino alle 21,30, così da consentire a domanda e offerta di fare utile networking. Il tutto in un contesto friendly, con servizio di open bar e catering continuo, affinché i momenti di business e quelli di socializzazione siano completamente gestiti da tutti i partecipanti con i propri tempi e secondo le proprie esigenze.



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HOT TOPICS in my opinion

lettere senza francobollo

Tweet on Mice? C’è chi sostiene che esistano soluzioni virtuali alternative all’evento. Ma ve lo vedete voi un “incentive” virtuale? O un meeting affidato a (solo) 140 caratteri? PIER GIORGIO COZZI Giornalista, saggista e docente di marketing e comunicazione pgcozzi@fastwebnet.it

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domanda è secca: i social sono nuove tecnoloLgieamedia di comunicazione e driver essenziali per le aziende? Nel nostro caso specifico, potrà la meeting e incentive industry passare alla fase 2.0? Possiamo immaginare congressi ed eventi (spettacolari e no) organizzati con l’apporto dei social media, Twitter in primis? L’ipotesi, tutt’altro che peregrina, è anzi attualissima: un blog del nostro settore informa che già da qualche tempo alcune aziende di comunicazione e marketing propongono soluzioni virtuali alternative all’evento, non solo quello promozionale, ma anche a quello classico, aggregativo, per intenderci. Per esempio, ambientare un evento dal contesto reale a una realtà virtuale, una specie di “Second Life”. Del resto, sottolinea il blog, anche ora alcune fasi organizzative precedenti gli eventi tradizionali si affidano alla così detta “realtà virtuale”: site inspection, per esempio; gestione degli aspetti logistico amministrativi, eccete-

ra. Argomentazioni che, a mio parere, inquinano il contenuto della domanda; mezzi e strumenti telematici utilizzati a fini gestionali nulla hanno a che fare con mezzi (media), strategie, tattiche di marketing e comunicazione corporate o di prodotto. Qui la domanda è se, in un avvenire che immaginiamo dietro l’angolo se non già sulla soglia di casa, il mezzo può davvero diventare il messaggio. Mi sembra necessario che prima di spendere certezze a sostegno di questa tesi, si faccia (umilmente) un passo indietro e si guardi al percorso della comunicazione negli ultimi quattro decenni, che hanno visto il progressivo sviluppo e l’affermazione – sia pure tra luci e ombre – della tecnologia informatica. A nostro avviso, Bruno Ballardini inquadra con chiarezza il problema nel suo “La morte della pubblicità” (Lupetti edc, 2012): «...Il digitale non ha ancora mantenuto le sue promesse. Nella fretta e nella superficialità della nostra epoca ci si diverte di più a tracciare ipotesi e a immaginare come sarà ciò che ancora non esiste, anziché impegnare lo stesso tempo per costruire cose concrete. A fianco degli informatici è prosperata così una nuova schiera di

parassiti che sfruttano la generale ubriacatura per l’hi-tech assumendo il ruolo di nuovi oracoli: i futurologi. Da Alvin Toffler a Nicholas Negroponte, via via fino a quelli specializzati nei media e nel nuovo marketing come Seth Godin o Martin Lindstrom. Ebbene, il mondo non ha bisogno di nuove Cassandre ma di più uomini come Steve Jobs che non parlano mai di futuro: lo creano direttamente… È la comunicazione strategica, con le sue esigenze, a condizionare la nascita di nuovi media, non il contrario». D’altra parte, sino a oggi tutte le promesse della “telematica” e del digitale (nella comunicazione così come nel marketing) si sono rivelate mere illusioni. La prima condizione perché gli strumenti tecnologici attuali (e le loro applicazioni) “funzionino”, è che il loro utilizzo sia accompagnato da cambiamenti culturali, di processo e comportamentali, cambiamenti richiesti a tutti gli attori: aziende e loro collaboratori, agenzie e consulenti. Siamo sicuri che questo cambiamento sia realmente avvenuto o per lo meno iniziato? Che i social media agiscano sulle persone come fonti di informazione invece di coinvolgerle in un rapporto reale bi-direzionale di comunicazione? In chiusura, una provocazione: ve lo vedete voi un “incentive” virtuale? O un meeting affidato a (solo) 140 caratteri? Qualcuno, prima o poi, dovrà pur meditarci sopra.


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HOT TOPICS in my opinion

no limits

Tempo futuro Il principale proposito di un’impresa, sportiva o economica che sia, non è evitare i rischi, ma saper raccogliere i frutti derivanti dall’assunzione di questi rischi ALEX BELLINI avventuriero (e formatore) info@alexbellini.it

imanere senza cibo in mezzo all’oceano è il mio R incubo più ricorrente. Lo è almeno dal giorno in cui rimasi davvero senza cibo, nel 2005, durante il mio terzo tentativo di traversata dell’oceano Atlantico in barca a remi. Nei mesi precendenti la partenza di quell’avventura, avevo fatto il possibile per escludere questa terribile ipotesi: avevo considerato i dati meteorologici relativi alla direzione e alla forza delle correnti marine, la velocità media che potevo mantenere con la mia barca, l’incidenza del deterioramento psicofisico sulla mia performance, l’alleggerimento della barca con il trascorrere dei mesi e le ore medie giornaliere di remata. Avevo raccolto dati storici circa la frequenza di eventi meteorologici anomali e, incrociandoli con le varie rotte possibili. Non potendo contare su alcun genere di supporto esterno, avevo scorte di cibo limitate, da quella previsione

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dipendeva la mia sopravvivenza. Ma le cose andarono diversamente: al termine dei 226 giorni voluti per arrivare in Brasile, il conto dei chilometri totali salì a undicimila, tremila in più di quanti pianficati, e il ritardo in termini di tempo fu superiore a 50 giorni. Come ho già raccontato nel numero di ottobre 2012 di «Meeting e Congressi», proprio a causa di questo ritardo remai cinque giorni a completo digiuno prima di raggiungere un arcipelago in mezzo all’oceano, dove venni soccorso da quattro scienziati increduli. Le due lezioni più importanti che trassi da quell’esperienza furono che talvolta la voglia di sopravvivere è più forte della disperazione, ma soprattutto che rispondere agli eventi è tanto importante quanto pianificare una strategia. Solo scrivendolo, un piano, non significa che si verificherà. Il mondo è molto più complesso della nostra capacità di pianificare e l’eventualità che si viva un evento inaspettato è molto frequente, non solo in mare. Nel termine avventura è insita la desinenza del futuro. L’avventura è legata a quel tempo che si chiama tempo futuro e ha la fondamentale caratteristica di essere indeterminato, poiché è l’enigmatico dominio dei possibili e possiede tutta l’indeterminazione del mistero. L’ambito dell’avventura è l’avvenire. L’avvenire è ambiguo anzitutto per-

ché è certo e incerto al tempo stesso. Quello che è certo è che il futuro sarà; ma quello che l’avvenire sarà rimane avviluppato nell’incertezza. Le persone, è comprensibile, affrontano i rischi e le incertezze in modo molto differente, c’è chi fa di tutto per evitare di trovarcisi di fronte e chi invece spinge se stesso così lontano dalla propria confort zone che inevitabilmente avrà a che fare con essi. Chi li detesta e chi li accoglie, ma che la si pensi in un modo o nell’altro dai rischi e dalle incertezze potrebbero scaturire le migliori occasioni della nostra vita. Evitare i rischi non è il principale proposito di un’impresa, né di una sportiva, né tanto meno di una di carattere economico. L’obiettivo di un’impresa è raccogliere i migliori frutti derivanti dall’assunzione di questi rischi. Siccome il futuro è incerto tutte le decisioni avranno un esito incerto. Ma siccome stiamo cercando di formare il nostro futuro avremo ancora bisogno di prendere decisioni, talvolta rischiose. Le incertezze si possono ridurre solo prendendo decisioni e facendo azioni. Non si può attendere che l’incertezza sparisca ma si può scegliere di creare certezza di intenti e di direzione. Non si può rimuovere il rischio dalle nostre vite, ma è possibile pensare a come creare una cultura e dei processi di adattamento a problemi inaspettati.


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HOT TOPICS in my opinion

coffee break

Motivazione cinese Incentivazione addio? In Cina si rovescia il concetto: anziché premiare chi raggiunge i risultati, un’azienda ha avuto la brillante idea di punire chi non centra l’obiettivo ALDO LO RE giornalista aldolore@alice.it

a qualche tempo non si parla più di team building D ma è probabile che il silenzio sull’argomento sia una conseguenza della crisi che ha cancellato gli stanziamenti per la motivazione aziendale. Da qualche parte però si comincia a dubitare dell’efficacia dei metodi adottati in questo campo per inseguire le teorie statunitensi della sociologia aziendale. Ora, la notizia pubblicata dal «Quotidiano del popolo» – diffuso a Chengdu, metropoli industriale della provincia dello Sichuan, nella Cina sudoccidentale – offre un valido sostegno allo scetticismo che comincia a diffondersi in Italia fra i committenti dei programmi di incentivazione. Il sito online del quotidiano ha pubblicato la foto di una ventina di giovanotti che, a torso nudo e in calzoncini, correvano lungo un viale della città. Pioveva e c’era vento e in testa al gruppo, a bordo di una limousine nera, viaggiava un manager aziendale

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incaricato di regolare il passo. Il testo che accompagnava la foto spiegava che erano impiegati del marketing di una grande azienda di prodotti alimentari puniti per non aver raggiunto gli obiettivi di vendita fissati per il 2012. Per una informazione completa il giornale precisava che la sanzione della corsa di dieci chilometri in tenuta estiva per i maschi e di cinque per le femmine, era stata concordata in sede di rendiconto annuale della società. Alle donne era stato concesso di indossare abiti completi ma sempre leggeri per costringerle a “rigenerarsi” tramite il freddo come i colleghi uomini. Alcuni dei partecipanti al footing, intervistati dal giornalista, si sono dichiarati colpevoli di scarso impegno e hanno accettato la punizione convinti che quella prova di resistenza li avrebbe motivati a migliorare il proprio lavoro per centrare gli obiettivi di produttività concordati con il management. La lettura di questa notizia farà tornare in mente certe astruse trovate con cui, negli anni passati, si credeva di riuscire a rendere più produttivi i viaggi incentive di casa nostra. La competizione in un mercato che cominciava a dare segnali di crisi, spingeva molti operato-

ri del settore a inventare metodi di motivazione infantili, simili ai giochi che una volta facevano i ragazzi. Si sono visti dipendenti di una società elettrotecnica spinti a mettere in scena commedie, venditori di prodotti caseari costretti a improvvisare composizioni poetiche, agenti immobiliari convinti a passeggiare in gruppo sui carboni ardenti (per poi finire all’ospedale con i piedi ustionati...). E non dimentichiamo nemmeno quell’esperto della motivazione che per realizzare il suo team building radunava i gruppi in una dimora isolata, costringeva i partecipanti a farsi reciproche accuse e a infliggersi dure punizioni con conseguenze talvolta corporali. Ricordando certe esagerazioni del passato, quelle cinesi di oggi sono altrettanto discutibili, ma non si può negare una loro efficacia confermata dagli indici di incremento del Pil nazionale. Per restare in argomento citiamo il quotidiano economico francese «Les Echos» che ha pubblicato la lettera con cui Maurice Taylor, produttore americano degli pneumatici “Titan”, ha rifiutato l’acquisro della “Goodyear” di Amiens, in grave crisi con rischio di chiusura. Motivo del rifiuto? «Salari alti, settimana di 35 ore, con i dipendenti che su sette ore parlano per tre, fanno sostapranzo per una e lavorano per le altre tre soltanto». Vien da chiedersi, in effetti, se alla Goodyear non sia il caso di studiare un bel programma incentive di stampo cinese.


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HOT TOPICS in my opinion

ex libris

Cosí parlò Zarathustra Oggi, il superominismo non è più l’ideale compimento del percorso interiore tanto caro a Nietzsche, ma il minimo sindacale richiesto a un meeting planner UGO CANONICI Presidente di Cleis ugo_canonici@cleis.it

n un celebre passo del suo Zarathustra, Nietzsche ci preIsenta la figura del superuomo. E questa immagine dell’uomo superiore me l’ha riproposta di recente un collega. Credo che questo amico abbia frequentato un corso di yoga o qualcosa del genere. Perché prima di cominciare a parlare, dopo avermi invitato a prestare attenzione al suo ragionamento, ha fatto un paio di lunghi, lunghissimi respiri, di quelli in cui si coinvolge anche il diaframma e che dicono portino sangue al cervello. «Mi sembra che adesso si esageri – ha cominciato – anche con questo fatto di dover essere creativi. Già siamo in una situazione che Dio-solo-lo-sa, il mercato sembra che giochi a nascondersi, i clienti sono irriconoscibili, tutte le situazioni al contorno sembra che congiurino contro. E questo non aiuta a farti sentire sereno, tranquillo, Non abbandonare i tuoi sogni, ti dicono. Ma a me sembra che in questo momento stia diventando difficile non solo sognare, ma prima ancora, riuscire a dormire. Bon, in questo clima sai cosa ti suggeriscono per aiutarti a superare i problemi? “Devi esser creativo e innovativo!”. E ti rac-

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contano, pescandoli qua e là, alcuni esempi di imprese di successo che stanno andando alla grande perché hanno saputo esserlo. Allora tu ti concentri e dici: “Perbacco anche io devo essere creativo e innovativo”. E pensa che ti ripensa vai alla ricerca di qualche bella novità. E mentre pensi ti ricordi anche che nel corso della tua vita non ti sembra mai di aver inventato qualche cosa di assolutamente originale e geniale. Intendiamoci non trovi niente da rimproverarti perché hai sempre fatto le cose con coscienza e attenzione. A scuola eri di quelli che il professore sentenziava: “è intelligente ma non si applica”, ma quando era il momento ti applicavi e raggiungevi i tuoi risultati. E poi nel lavoro non sei mai stato uno stakanovista, ma il giusto l’hai sempre fatto. E quando serviva, anche qualcosa di più. E poi il salto a metter su la tua piccola attività. E anche qui “bravino”, senza strafare, ma galleggiando con serietà e competenza e tanta attenzione ai risultati. Insomma una cosa non eccezionale, ma neanche da buttar via. Una cosa media. D’altra parte ti sei sempre detto che, non avendo tu a disposizione un garage, non potevi competere con i vari Bill Gates o Steve Jobs o studentelli di quel calibro, come quelli che hanno inventato un sito, a Cambridge negli Stati Uniti: Mark Zuckerberg e i suoi com-

pagni di università Eduardo Saverin, Dustin Moskovitz e Chris Hughesche , sì proprio Facebook. Loro riuscivano a essere creativi e innovativi chiudendosi negli spaziosi garage. E andando più indietro ti dicevi che, come Leonardo, non ce ne sono stati poi così tanti di personaggi eccezionali. Così non ti sentivi in dovere di essere anche tu “eccezionale”. E poi ti era venuto in soccorso Lucio Dalla che, in “Disperato Erotico Stomp”, sosteneva: “La cosa eccezionale, dammi retta, è essere normale”. E tu, nella normalità eri conscio di esserci. Adesso sembra che non sia più sufficiente. Se non sei un superuomo, qualcosa vicino al genio, vieni infilato di forza nella categoria di chi non conta niente. Non sembri più dover ambire a niente. Le cose medie, quelle per la gente comune, quelle per gli onesti lavoratori ed i buoni padri di famiglia, sembra che non ci siano più. Devi essere creativo e innovativo. O sei un superuomo o non ti tocca niente. E allora ti rimetti a pensare , e ti spremi le meningi. Dovrà pure venire fuori l’idea anche a te. E magari non l’ideona ma una ideuzza ti viene anche per quel lavoro che stai preparando per quella gara… E allora la studi bene, la limi e la affini e infine la proponi. Sono stato creativo e innovativo. Questa volta non si scappa. Ma qualche cosa non va bene lo stesso. E scappa…». Aveva, il mio collega, parlato tutto di seguito. Ma adesso sembrava che gli mancasse il fiato! Si aspettava un mio commento. Che non ho fatto.


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HOT TOPICS out of the box

in my opinion

Un patto d’instabilità recente approvazione da del Consiglio dei miniLstriaparte del decreto legge per il pagamento dei debiti commerciali scaduti della pubblica amministrazione è un primo passo verso un pacchetto di misure per il rilancio dell’economia nazionale che auspichiamo arrivi presto e sia molto ben articolato. Perché le imprese italiane, e non solo quelle che vantano crediti nei confronti dello Stato, stanno cedendo ogni giorno che passa. L’impegno a erogare 40 miliardi di euro in dodici mesi alleggerirà, seppur di poco (la cifra stanziata copre poco più della metà del debito totale), il fardello di molte aziende, che a loro volta avranno qualche spicciolo di liquidità a disposizione per saldare i propri debiti con dipendenti e fornitori. Non è un granché, ma rappresenta un primo concreto intervento di sostegno all’economia reale e può contribuire a innestare quell’inversione di tendenza tra recessione e crescita di cui il Paese ha un bisogno impellente. Il solco è tracciato, calchiamo l’aratro adesso! Cominciando dal patto di stabilità, che va rivisto dalle fondamenta, tanto che risulta paradossale già nel nome: un patto scellerato che, semmai, cristallizza l’instabilità, danneggiando chi ha operato bene. Nello scorso numero di «Meeting e Congressi» (che potete trovare online, nell’archivio del

nostro sito: www.mconline.it), abbiamo intervistato il sindaco di Verbania, Marco Zacchera. Figlio d’arte (la sua famiglia è da sempre uno dei nomi di spicco dell’hôtellerie italiana), ma anche politico concreto, come solo chi viene dalle amministrazioni locali sa essere, Zacchera invoca da tempo un allentamento del patto di stabilità interno, per consentire ai Comuni virtuosi, in possesso di risorse finora bloccate – ma anche alle Regioni e agli altri enti locali che hanno saputo amministrare bene il denaro dei contribuenti –, di avviare programmi di investimento di opere pubbliche e quant’altro sia utile al rilancio dell’economia del territorio di competenza. E siccome da anni ci sgoliamo nel sostenere che il turismo congressuale è un buon volàno per la crescita economica del Paese (perché porta incoming dall’estero, perché un congressista ha una ricaduta economica sul territorio pari mediamente a tre volte un normale turista, perché dà impulso alla destagionalizzazione e chi più ne ha più ne metta), ben vengano quei sindaci – come Zacchera appunto – che investirebbero immediatamente anche nel Mice. Certo, il turismo non è in cima alla lista dei problemi del Paese, che combatte contro licenziamenti a pioggia, cassa integrazione a go-go, servizi sanitari ridotti, assistenza agli anziani ai minimi termini, asili e scuole

Occorre allentare, subito, il patto di stabilità, per consentire agli enti virtuosi, in possesso di risorse finora bloccate, di avviare investimenti utili alla ripresa insufficienti... Il welfare, ovviamente, viene prima di qualsiasi altra cosa, almeno secondo il modello di Stato europeo al quale siamo abituati (e senza il quale il benessere dei cittadini scricchiola pericolosamente). Ma il welfare va anche finanziato, e un territorio capace di attrarre turismo dall’estero – è il caso di Verbania e del Lago Maggiore, per non allontanarci troppo dal nostro ispiratore, Zacchera – è un territorio che fa entrare nelle casse denaro fresco: denaro che non esce dalle tasche degli italiani, ma che può finanziarne servizi e assistenza (scusate se è poco, ma a noi pare molto). E a chi si chiede ancora oggi – davanti a un Parlamento bloccato, che sembra in affido congiunto tra il Quirinale e Bruxelles – a cosa servano le azioni di lobbying (quella buona, all’americana per intenderci), si può dare soltanto una risposta: ad accendere un riflettore su interessi di parte che potrebbero portare denaro a vaste aree del Paese, con beneficio per tutti i cittadini. Quindi, diamoci una mossa, con questa benedetta lobbying.

MARCO GARAVAGLIA Direttore editoriale Ediman marco.garavaglia@ediman.it

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HOT TOPICS cover story

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GRANDI EVENTI

Grandi eventi o eventi grandi?

Unici, spettacolari, memorabili: i momenti di comunicazione che coinvolgono un ampio pubblico continuano a rivelarsi efficaci – e convenienti – per chi li interpreta nel modo giusto. Ovvero dando il giusto peso alla creatività MATTEO ROCCA

mmaginate di trovare la casa dei vostri sogni: grande, luminosa, ben posizioInata, con i vani ritagliati proprio come avreste sempre desiderato, un comodo box, un bel terrazzo con il pergolato, una romantica mansarda con vista sui tetti del quartiere. Per giunta già ristrutturata. Insomma, la combinazione perfetta, irresistibile.

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Va bene, ma il prezzo? È alto, sì, ma non inaccessibile: fatti due conti, con un po’ di coraggio ce la si potrebbe fare... E qui ha inizio il dilemma, che prende la forma di una serie di interrogativi a bruciapelo: «Ma il momento è quello giusto? Non sarà una mossa azzardata?». A quale metà del fatidico bicchiere sceglieremo di dare retta? Potrebbe essere un grande investimento, l’affare della vita, un traguardo rincorso a lungo, l’occasione per realizzare tanti piccoli progetti in una volta sola. Oppure, tutto il contrario: un passo più lungo della gamba, una spesa inutile, un rischio di troppo. In fondo, a pensarci bene, dove abitiamo ora non si sta poi tanto male...


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QUANDO IL GIOCO VALE LA CANDELA I grandi eventi corporate, oggi, vivono più o meno la stessa situazione. Hanno un fascino irresistibile: quale impresa non vorrebbe, avendone i mezzi e l’occasione, promuovere la propria vision e la propria strategia commerciale con un’iniziativa di comunicazione coinvolgente e in grande stile, lasciando tutti a bocca aperta? D’altra parte, deliberare un grande investimento in questa direzione non è mai una scelta semplice. Tra il dire e il fare c’è il consueto spazio per un mare di valutazioni (ma il momento è quello giusto? Non sarà una mossa azzardata?). Come la bella casa del nostro esempio, una grande convention o un lancio di prodotto memorabile possono rivelarsi un ottimo affare, in grado di generare ritorni importanti e duraturi, tanto più preziosi in un contesto economico come quello attuale, caratterizzato da incertez-

SUGGESTIONI PROPULSIVE La “suggestione motrice” che deriva da un’esperienza spettacolare vissuta in prima persona garantisce un elevato livello di efficacia, di coinvolgimento e di soddisfazione che è difficile pensare di poter raggiungere in altro modo. L’uomo è da sempre estremamente sensibile ai simboli. Il Conclave conclusosi poche settimane fa ne fornisce una perfetta testimonianza: nell’arco di pochi giorni piazza San Pietro ha catalizzato su di sé gli sguardi di tutto il mondo, sia laico sia religioso, e oltre centomila persone hanno presenziato fisicamente a un rituale andato in scena sulla base di un copione che da secoli si ripete identico.

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za e volatilità. I grandi eventi richiedono coraggio, certamente, ma soprattutto la capacità di mettere in atto una visione sistemica, per dare il giusto peso a tutti gli elementi in gioco. Possiamo cioè scoprire che la nostra casa dei sogni non è un semplice sfizio, ma è davvero conveniente, perché è di gran lunga migliore rispetto a tutte le altre nello stesso quartiere, a parità di budget; e che per ottenere gli stessi risultati con altri mezzi finiremmo in realtà con lo spendere di più. I grandi eventi creano emozioni, mobilitano energie e motivazione, trasmettono a partecipanti e stakeholder una carica positiva, orientano verso obiettivi comuni, e al tempo stesso permettono di veicolare messaggi importanti e complessi. Per le realtà aziendali con ampi pubblici interni, e per tutte quelle che in generale si confrontano con interlocutori numerosi e variegati, i grandi eventi rappresentano un momento di incontro strategico ineludibile, anche – se non soprattutto – in tempo di crisi.

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GRANDI EVENTI

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A sinistra, Cesena, anno 2009, la convention Unipol “One” firmata Filmmaster Events. Sotto, le Olimpiadi invernali di Torino, anno 2006, sempre by Filmmaster. Un format spettacolare permette di concentrare tutto in poche ore di show, riunendo migliaia di persone in uno stadio e facendole partecipare tutte insieme al medesimo evento

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GRANDI EVENTI

ENRICO FINZI, presidente di AstraRicerche: «Gli eventi di grandi dimensioni offrono un vantaggio notevole: quando e se sono fatti bene – condizione forse banale, ma tutt’altro che secondaria –, anticipano o seguono sempre grandi investimenti in pubblicità e pr, e diventano essi stessi l’oggetto della comunicazione»

Le liturgie preliminari, le fasi dell’elezione scandite dalle fumate, l’attesa, il sussulto delle folle radunate sotto il balcone da cui il Papa, lui solo, si affaccia per comunicare con la comunità dei fedeli, la rivelazione finale nel momento stesso in cui il nuovo pontefice compare per pronunciare il suo primo discorso: tutto questo esercita un fascino, un’attrazione e una curiosità irresistibili. “Si parva licet” (se il paragone è lecito) si tratta degli stessi meccanismi retorici – creazione dell’attesa, stupore, coinvolgimento emotivo – che sono all’opera in ogni altra forma di “grande convenire”. IL GRANDE EVENTO? TIENE ANCHE CON LA CRISI Per capire qual è la situazione sul fronte dei large events di casa nostra, e le strategie con cui la meeting industry può continuare a conciliare la ragione economica con l’esigenza, mai sopita, di realizzare grandi momenti di comunicazione, abbiamo chiesto un parere a Enrico Finzi, presidente di AstraRicerche, società che cura l’edizione dell’annuale Monitor sul mercato degli eventi. «Farei anzitutto una premessa. Gli eventi risentono della crisi, come ben sappia-

UN CASO DA MANUALE

Il presidente di AstraRicerche ci racconta quello che per lui rappresenta un esempio perfetto di grande evento business di successo, senza precedenti e, almeno per ora, senza repliche: il lancio della nuova Fiat 500, a cavallo tra il 2006 e il 2007. «In quell’occasione furono prese decisioni rivoluzionarie: nessun ricorso all’advertising tradizionale, e in compenso un uso spinto del web. Il lancio vero e proprio divenne una serata pubblica con oltre centomila spettatori e una diretta televisiva su Canale 5, che coinvolse milioni di spettatori: un mass event mediatico senza precedenti, a conclusione di un teasing fantastico, durato esattamente 500 giorni. Fino a quel momento erano state rilasciate pochissime immagini ufficiali della nuova vettura, ma la partecipazione, le iniziative, i contest collegati erano stati un successo. Fu un grande investimento, con costi elevati, certo, ma anche grandi savings rispetto a un evento di pari dimensioni

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gestito con strumenti "tradizionali" di advertising. Oggi Fiat non ha il budget per replicare qualcosa del genere, ma il format in sé resta assolutamente ripetibile». Un altro esempio di successo è offerto dal Salone del Mobile, o meglio, dal Fuorisalone: «Il mondo del mobile e del design ha trovato la modalità per trasformare tutta una città in un meta-evento globale, in un evento fatto di tanti eventi che da solo basta a far parlare di sé».

mo, ma pur sempre meno rispetto al panorama generale degli strumenti di comunicazione: rimangono al secondo posto in classifica, alle spalle del web, che è l’unica voce in controtendenza che continua a mantenere un segno positivo. Il decremento c’è e si vede, ma ripeto, è mediamente più contenuto rispetto a tutta la comunicazione nel suo insieme». Nella fase di recessione che stiamo attraversando, appare scontato che una politica di cost saving tenda a penalizzare tutti i grandi investimenti, e che i grandi eventi, proprio in base alla loro dimensione, risultino difficilmente “digeribili”. Lo scenario, però, è meno cupo di quanto sembrano raccontare le cifre: Finzi elenca tre grandi elementi di positività, che testimoniano come, al di là delle difficoltà transitorie legate al momento economico, il format del “grande evento” sia tutt’altro che passato di moda. «Il primo fattore da tener presente è che non c'è mai stata una perdita di fiducia nelle potenzialità dei grandi eventi. Chi ha continuato a farli in questi anni ne è sempre rimasto soddisfatto, e chi li ha sospesi ha semplicemente scelto di temporeggiare e rimandarli a momenti migliori. La difficoltà data dalle condizioni del mercato non si è mai tradotta in una vera e propria rinuncia, lo strumento in sé conserva tutto il suo appeal. La seconda considerazione è che gli eventi di grandi dimensioni offrono un vantaggio notevole. Quando e se sono fatti bene – condizione forse banale, ma tutt’altro che secondaria –, anticipano o seguono sempre grandi investimenti in pubblicità e pr, e diventano essi stessi l’oggetto della comunicazione. Un grande evento riuscito continua a far parlare


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di sé, e garantisce un ritorno e una visibilità che difficilmente potrebbe essere ottenuta con altri strumenti. Infine – prosegue Finzi – in termini relativi, l'efficacia di un evento si conferma sempre maggiore rispetto agli altri grandi investimenti in comunicazione. A parità di budget, il grande evento assicura un Roi migliore rispetto all’advertising, e persino rispetto al web. Questa è una considerazione interessante: internet è conveniente per i budget medi, ma non ripaga a sufficienza i grandi investimenti, perché un’eccessiva pressione sul web genera spesso una sensazione di fastidio e “intrusione” nel target, causando un effetto boomerang. Se pianifico un grande investimento, se ritengo per me strategico un grande effort di comunicazione, l’evento è sempre la scelta migliore». COERENZA INNANZITUTTO Grande evento non significa necessariamente “evento grande”, né “grande investimento” tout court: la grandiosità è anzitutto un aspetto dell’efficacia, che a sua volta deriva dall’impeccabilità della regia e da una scelta appropriata dei registri di comunicazione. Su questo punto, Finzi elenca alcuni punti d’attenzione, da cui dipende in modo vincolante il successo di un’iniziativa su larga scala: «Innanzitutto – spiega Finzi –, le dimensioni devono essere giustificate. Bisogna evitare l’overquality, specie in questi tempi in cui il target è più sensibile e attento


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hot topics ALFREDO ACCATINO, direttore creativo di Filmmaster Events: «Oggi c’è un’attenzione spasmodica al budget: tutti tagliano tutto, senza capire che eventi poveri impoveriscono tutta la comunicazione. Viviamo in un sistema sclerotizzato: da una parte c’è una tendenza che vorrebbe gli eventi sempre più piccoli, dall’altra parte si capisce che il grande evento porta con sé una grande redemption»

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a notare i possibili sprechi. La sobrietà e la coerenza con tutte le altre scelte aziendali deve rientrare appieno nel mix. Inoltre, a differenza di tutti gli altri format di comunicazione, l’evento è un one shot irripetibile. La partecipazione dal vivo a un momento di condivisione di obiettivi e di contenuti ha una forza motivante altissima; al tempo stesso, la struttura è molto delicata. Se non hai previsto un contrattempo tecnico, o hai lesinato sui fornitori, rischi un autogol. Spesso per risparmiare si tende ad affidarsi solo alle proprie risorse interne, che magari non hanno la professionalità e l’expertise per gestire un’emergenza o un cambio di programma». Sobrietà, coerenza e professionalità devono inoltre convivere con un quarto elemento imprescindibile: l’attenzione e il rispetto per il pubblico coinvolto. L’evento deve essere interamente orientato al target, senza mai cadere nell’autocelebrazione, nel narcisismo da parte dei vertici aziendali, nell’autoreferenzialità. «È un errore tattico abbastanza frequente, quello di trasformare l’evento in una “piramide” costruita con i soldi dell’azienda; solo che nel nostro mondo aziendale vedo ben pochi Faraoni». SHOW MUST GO ON Un grande evento deve stupire, incantare, indurre emozioni: il coefficiente di creatività, di non-convenzionalità e di spettacolarizzazione deve essere adeguato all’occasione. Non si tratta però di semplici effetti speciali: il ricorso a grandi scenografie e soluzioni cinematografiche può rivelarsi una strategia per lavorare non solo nella direzione dell’efficacia, ma anche in quella dell’efficienza, permettendo di ottimizzare tempi e risorse. È questa l’opinione di Alfredo Accatino, direttore creativo di Filmmaster Events e autore delle cerimonie e degli show più

importanti degli ultimi anni, dalle Olimpiadi di Torino 2006 al lancio della Nuova Fiat 500. «Il concetto di grandi eventi è premiante. Ci sono aziende che non comunicano con il loro pubblico interno perché pensano che sia un costo sbagliato. Non è vero. Il problema di oggi è la crisi, certo, vedo un’attenzione spasmodica al tema del budget: tutti tagliano tutto, senza capire che eventi poveri impoveriscono tutta la comunicazione. Viviamo in un sistema sclerotizzato: da una parte c’è una tendenza che vorrebbe gli eventi sempre più piccoli, dall’altra parte si capisce che il grande evento porta con sé una grande redemption. Nel nostro caso, l’esperienza maturata con le cerimonie olimpiche ci ha aiutato a introdurre questo format nell’ambito corporate. Ad esempio, nel 2009 a Cesena abbiamo realizzato la convention Unipol “One”: 11.000 persone riunite in uno stadio con uno show di quattro-cinque ore. Se coinvolgi tante persone con un grande evento in questo modo puoi realmente ottimizzare i costi. Prendiamo un parametro banale come può essere quello del costo a persona. Una volta, la convention tradizionale richiedeva due o tre giorni, con tutto un corollario di trasferimenti, cene di gala, diarie da pagare, notti in alberghi a quattro stelle. Un format spettacolare mi permette di concentrare tutto questo in poche ore di show, riunendo migliaia di persone in uno stadio e facendole partecipare tutte insieme al medesimo evento. Il costo complessivo rimane, poniamo, lo stesso di una convention di tre giorni, ma il costo a persona si è notevolmente ridotto». Accatino sottolinea poi un tema a lui particolarmente chiaro: quello della necessità di sperimentare continuamente nuovi linguaggi, nuovi codici di comunicazione, che tengano sempre di più conto di tutte le possibilità offerte dai social media. «I grandi eventi sono, per chi li fa come per chi li vive, una delle emozioni più belle della vita: riuscire a comunicare a tante persone con mezzi scenici valori ed emozioni è un’adrenalina, è una malattia, è quello che in qualche modo ci frega e che ci costringe a metterci continuamente in gioco in una costante ricerca di superamento. Ormai chi fa eventi corporate ne ha viste di tutti i colori, è imperativo trovare linguaggi diversi: il grande evento ti consente di farlo, usando scenografie particolari, trasformando anche il tradizionale momento della presentazione dei dati aziendali in uno show. Oggi poi c’è una crossmedialità totale: dobbiamo sempre di più far sì che l’evento venga socializzato sui vari network a


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GRANDI EVENTI

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FUOCHI D’ARTIFICIO, NO GRAZIE Chi organizza grandi eventi oggi in Italia? La classifica dei committenti più importanti ricalca quella presentata in questi giorni dalla Consulta degli Eventi di AssoCom, sulla base delle gare d’agenzia: le aziende farmaceutiche sono quelle che investono di più per singolo evento (797mila euro di media), seguite dai player del settore energetico (700mila euro), dalle telecomunicazioni (245mila) – che, però, indicono il maggior numero di gare – e da banche e assicurazioni (222mila). Abbiamo chiesto ad Alessandra Lanza, presidente della Consulta, di commentare per noi questa classifica: «Ogni settore merceologico ha le sue peculiarità: gli eventi delle farmaceutiche fanno un po’ storia a sé perché prevedono molti momenti di formazione abilitante ai venditori, mentre le convention degli altri settori sono forse più omogenee tra loro. Resta il fatto che il valore delle agenzie sta nella loro capacità di rendere ogni evento originale e irripetibile, ideando di volta in volta nuovi format e nuove strategie di comunicazione. Tenendo sempre presente le variabili di ciascun evento: gli obiettivi strategici del committente, il budget, la location, il

ALESSANDRA LANZA, presidente della Consulta: «Le grandi convention richiedono oggi più contenuti, più strategia e meno “fuochi d’artificio” per affrontare temi complessi, nell’ottica di contenere i costi e di motivare la forza vendita. Le agenzie quindi sono sempre più chiamate a elaborare nuove strategie di comunicazione»

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numero di partecipanti… ». Se sul fronte delle committenze non ci sono grandi cambiamenti rispetto al passato, quello che si osserva è un diverso modo di strutturare e gestire i contenuti della comunicazione. «I grandi eventi rimangono fondamentali, ma sono cambiati. Prima erano grandi show, poi la crisi ha indotto un cambio nella modalità di comunicazione», prosegue Lanza. «Le grandi convention richiedono oggi più contenuti, più strategia e meno “fuochi d’artificio” per affrontare temi complessi, nell’ottica di contenere i costi e di motivare la forza vendita. Le agenzie quindi sono sempre più chiamate a elaborare un pensiero strategico, che si ripercuota sul modo di presentare i contenuti all’interno delle convention, sulla scelta della location, del format, di tutta la regia dell’evento, integrando coerentemente tutti gli elementi della comunicazione. L’intelligenza sta nell’individuare e seguire un fil rouge efficace». disposizione nel momento stesso in cui accade. Questo crea un dialogo, un’interazione dal basso verso l’alto per mezzo della quale la platea può dialogare con il palco in tempo reale. Finito l’evento posso condividere online il backstage, i commenti, tutto un follow up di contenuti che continuano a tenere vivi i messaggi veicolati. Oggi più che mai un grande evento crea un’emozione condivisa da delle comunità on line, si dà vita a un nucleo che deve continuare a vivere anche dopo». A livello di codici e prassi di comunicazione, tuttavia, le imprese italiane hanno ancora molto da imparare, secondo il direttore creativo di Filmmaster Events: «Non puoi più gestire l’evento aziendale come una volta: servono autori, per trasformare i contenuti dell’azienda in un momento di comunicazione, non basta invitare un comico o un presentatore che mi faccia un monologo. In America c’è una professione ben definita, quella degli speechwriter. Lo “stay hungry stay

foolish” di Jobs, i discorsi di Obama... sicuramente qualcuno li ha scritti per loro, ovviamente dietro loro brief. Qui da noi difficilmente un Ceo ammetterebbe che qualcun altro gli ha scritto il discorso, o ha contribuito a farlo. C’è una strana forma di vergogna, che tarpa le ali a un margine di creatività che potrebbe invece crescere e svilupparsi». IL VALORE DEI GRANDI EVENTI I grandi eventi – sportivi, mediatici, istituzionali e no – hanno un valore immenso, che rischia però di essere sottovalutato, soprattutto in Italia, dove Accatino segnala l’esistenza di un ritardo culturale al riguardo: «La mia vuole essere una provocazione alle istituzioni: in Italia si continua a credere che un evento, anche istituzionale, sia un costo, senza mai capire fino in fondo il ritorno che questo costo ha. Una grande cerimonia ti assicura un ritorno d’immagine a livello mondiale enorme, è un investimento importante quanto quello di un’infrastruttura. Un evento ha lo stesso valore di un tratto di autostrada, ma ancora adesso preferiamo investire in lavori pubblici inutili, con un atteggiamento provinciale folle e contrario alla logica della comunicazione». Lo show non è mai fine a sé stesso, e non è un semplice elemento estetico: è parte integrante del contenuto della manifestazione, predispone l’atteggiamento del pubblico e lo orienta. Capire questo consentirebbe di fare progressi che avrebbero una serie di ricadute a cascata su tutto un settore, un segmento produttivo o anche su un intero territorio, migliorandone il posizionamento e l’attrattività agli occhi del mondo. «Tutte le grandi manifestazioni hanno capito che un grande evento mediatico ha ritorni enormi. I Mondiali di calcio non avevano una cerimonia inaugurale, oggi ce l’hanno. Gli Europei idem. Come Filmmaster abbiamo curato la cerimonia dei Giochi paralimpici, in mondovisione: è stato un momento di visibilità fondamentale, un traino per far seguire i giochi, altrimenti sarebbero rimasti poco più che una curiosità. Da noi si fa fatica a capire il meccanismo tra l’investimento e il ritorno d’immagine. Le Olimpiadi di Barcellona del ’92 hanno lanciato l’intera Catalogna. Noi avremmo potuto fare una grandiosa cerimonia d’apertura per i 150 anni dell’Unità d’Italia a Roma, ed è stata un’occasione persa. Ora ci sarà l’Expo, che per come la vedo io sarà l’ultima grande occasione per almeno vent’anni, perché i grandi eventi internazionali hanno ormai preso un altro giro. Speriamo di approfittarne».


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hot topics La crisi ha agito sui mezzi a disposizione, non sulla fame di grandi eventi. E ciò si è trasformato in un equilibrismo in più per aziende e agenzie: trovare nuove sintesi creative tra budget e obiettivi. Perché in merito all’efficacia non si fanno sconti MATTEO ROCCA

ormai non hanno sentito parladi Ruzzle, il gioco per smartphone Ipiùnrepochi scaricato di sempre, che negli ultimi mesi ha dato vita a una vera e propria mania. Il meccanismo è molto semplice, e come spesso accade, tutt’altro che nuovo: il concept è quello del caro vecchio “Scarabeo”. Il giocatore ha a disposizione una griglia di sedici lettere dell’alfabeto, disposte a caso, e deve riuscire a mettere insieme il maggior numero di

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parole di senso compiuto tracciando una linea continua sullo schermo. La particolarità, resa possibile dal mobile, è quella di poter sfidare amici, colleghi e conoscenti, in un crescendo di competitività e logomania. Il punteggio più alto è riservato a chi, partendo da un insieme di lettere finito, caotico e apparentemente impossibile da ordinare, riesce a individuare le parole più lunghe e impensabili, trovando percorsi articolati, zigzaganti, creativi, per nulla scontati. C’è da credere che chi lavora nella meeting industry abbia tutte le carte in regola per eccellere in questo gioco, che ben si presta a fare da metafora per descrivere l’attività di chi, partendo da elementi sparsi e magari difficili da mettere insieme, ha comunque il compito di portare a casa un tutt’uno di senso compiuto –


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l’evento – che contenga in sé tutti gli elementi di cui sopra: e cioè l’efficacia, la soddisfazione del cliente, le tempistiche di consegna, il budget... GRANDI EVENTI, TRA ROMPICAPO E BISOGNO Quando si parla di grandi eventi, poi, il rompicapo sembra farsi ancora più fitto: il numero dei partecipanti cresce nell’ordine delle migliaia, con tutte le complicazioni logistiche che ne conseguono; e la gestione dei diversi momenti di comunicazione si frammenta, si dilata, si attorciglia sempre di più. Il tempo non gioca mai a favore, e i budget pongono spesso vincoli rispetto ai quali le geometrie di Ruzzle sembrano un’inezia. Eppure l’enigma viene sempre risolto, come nel più classico degli intrecci polizieschi. La prova sta nel fatto che i grandi eventi continuano a scandire la vita di tutte quelle imprese e organizzazioni che hanno bisogno di costruire dei momenti di incontro e aggregazione importanti per obiettivi, dimensioni e target coinvolti. Si riducono i margini, si limano i tempi per le gare, si sovraccarica e si stressa la catena produttiva; qualcuno soprassiede, qualcuno riduce il numero dei partecipanti, ma alla fine tutti si ritrovano a fare la stessa identica cosa: trovare il modo, la soluzione, il tracciato vincente che consenta di riunire insieme quante più lettere possibile, ricorrendo anche a idee nuove, format ibridi, soluzioni alternative o comunque improntate alla pragmaticità. Perché l’evento, il grande evento, s’ha da fare, a dispetto della recessione, della spending review, dell’ingovernabilità vera o presunta, dello spread, e chi più ne ha più ne metta. Anzi: forse proprio in un momento come questo, diventa più che mai necessario riunirsi per cercare il contatto con chi fa

business con noi tutti i giorni. Fare in modo di esserci e far sentire che ci siamo, generare un effetto presenza, dare e chiedere feedback, stimolarsi a vicenda. Il grande evento rientra in questa cornice, perché diventa un modo in cui gridare “ci siamo” forte e chiaro, raggiungendo in un solo momento migliaia di interlocutori. I modi e le strategie per propagare quel “ci siamo” sono infiniti, e dipendono da tante variabili: gli obiettivi di comunicazione, la creatività dei professionisti all’opera, il coraggio e la visionarietà dei decision maker dell’azienda. REINVENTARE LA CONVENTION Per i player del settore delle telecomunicazioni, per esempio, le convention sono occasioni di confronto e motivazione imprescindibili: le reti di vendita vanno seguite, coinvolte e “portate a bordo” di ogni nuovo progetto, ed è altresì indispensabile per l’azienda ricevere feedback da tutti i suoi partner, con cui continuare la collaborazione in un contesto di mercato sempre più agguerrito e affollato. Marco Tomaselli Marzano, responsabile sales operations di Vodafone Italia, ci ha raccontato in che modo l’azienda ha gestito la recente convention consumer di Marrakech, a cominciare dalla scelta della location: «Più o meno ogni anno portiamo i rivenditori e partner in convention, per dar vita a un’occasione in cui veicolare i nostri messaggi più importanti e per stare vicini, costruire relazioni e vicinanza con loro. Per l’ultima edizione abbiamo scelto Marrakech perché è una città con strutture ricettive in grado di gestire un numero importante di persone coinvolte – circa duemila – e perché negli ultimi anni ha sviluppato moltissimo in termini di cultura, energia e proposte per il turismo congressuale». Sullo sfondo, il tema dei “savings” e di un “lean thinking” crescente, di cui non è possibile non tenere conto, anche nella

MARCO TOMASELLI MARZANO, responsabile sales operations di Vodafone Italia: «La sfida è quella di organizzare dei momenti in cui passare i nostri messaggi commerciali con la forza di cui abbiamo bisogno e stare vicino ai nostri partner. Il vincolo di budget c’è, ma si trasforma in una sfida a essere sempre efficaci»

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Mark, il personaggio simbolo dei vent’anni di Mediamarket, è andato oltre il web, fino a diventare protagonista di una clip virale che è andata anche in televisione su Italia1 (nella foto)

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ciali. Sì, se dovessi sintetizzare direi questi tre elementi: individuare un messaggio-guida, coinvolgere il top management e affidarsi ad esperti per la realizzazione dell’evento».

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scelta della destinazione. «Il tema dei costi è di grande attualità e rispetto al quale siamo molto sensibili. La sfida è quella di organizzare dei momenti in cui passare i nostri messaggi commerciali con la forza di cui abbiamo bisogno e stare vicino ai nostri partner. Il vincolo di budget c’è, ma si trasforma in una sfida a essere sempre efficaci». Per le aziende che continuano ad avere nei grandi eventi un forte elemento trainante, l’efficacia comunicativa costituisce una priorità. Chiediamo a Tomaselli di raccontarci quali sono i fattori determinanti per la riuscita di una grande convention come questa. «Ogni convention è diversa dall’altra. Il punto di partenza è l’obiettivo che ci diamo, il messaggio da passare che ogni anno è diverso. Dipende molto dal momento di mercato, dal momento competitivo in cui si trova l’azienda e dal tipo di risposte che vogliamo dare, dalla reazione che vogliamo innescare. Intorno al messaggio si costruisce tutto il resto. Il fattore critico è affidarsi ad agenzie che sappiano supportarti al meglio, sia nella logistica che nella gestione delle attività. Un altro ingrediente importante è il coinvolgimento del top management dell’azienda, che è chiamato a confrontarsi direttamente con tutti i nostri partner commer-

DUE AGENZIE SONO MEGLIO DI UNA? La convention di Marrakech è stata organizzata con l’apporto di due agenzie, Next e Input: la prima per la logistica, la seconda per la comunicazione. Una strategia collaudata, prosegue Tomaselli, che ha consentito di pianificare al meglio un evento di notevole complessità. «È una scelta che facciamo da qualche anno proprio perché così sappiamo di poter essere seguiti al meglio, grazie alla focalizzazione di ciascun team di professionisti su aspetti diversi. L’evento corre su due binari paralleli: da un lato la logistica, che prevede lo spostamento di duemila persone, il loro alloggio completo di tutto il necessario, il loro rientro; dall’altro il trasferimento dei contenuti, la presentazione della nostra nuova offerta nell’arco di un evento che dura 4-5 ore e l’intrattenimento. Avere due soggetti ci rende sicuri di ottenere il massimo su entrambi i fronti». Gli obiettivi di comunicazione ruotavano attorno al lancio delle nuove offerte Relax e all’innovativo concept degli store Vodafone. Per garantire l'ingaggio e il coinvolgimento di tutti i partecipanti all'evento, l’azienda ha puntato su un approccio emozionale, rilanciato come leit-motiv durante tutti i diversi momenti dell’iniziativa. «Il mood era quello dell’evoluzione e dell’energia: volevamo lanciare una forte risposta commerciale nel mercato delle


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GRAZIANO MASCHERI, Ceo di Sinergie: «Per i vent’anni di Mediamarket abbiamo proposto di far precedere l’evento in sé da una web community che fungesse da spina dorsale di tutte le iniziative online e off line... In questo modo l’evento è diventato il momento finale di un evento ancora più grande durato quasi un anno. Lo stesso investimento posto esclusivamente sul momento finale non avrebbe avuto il successo che ha avuto»

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telecomunicazioni, dove lo scenario competitivo si sta facendo sempre più acceso e i concorrenti incalzano in modo sempre più aggressivo. Con questa convention volevamo contrattaccare, avendo aperto per primi in Italia al mercato dei servizi illimitati volevamo comunicare cambiamento ed energia. Intorno a questo cambiamento abbiamo costruito la tre giorni. Parimenti, durante la serata abbiamo stupito gli ospiti con la nuova offerta commerciale e con una serie di effetti speciali. L’obiettivo è cercare di “contaminare” tutto l’evento con situazioni che concorrono a declinare la parola chiave della convention stessa durante tutti i momenti di aggregazione: sia in plenaria, sia nella serata trascorsa insieme al management, sia durante le altre attività di intrattenimento». La soddisfazione e la fiducia nelle potenzialità del grande evento vengono ampiamente confermate: la criticità dello scenario economico viene fatta rientrare all’interno dell’evento sotto forma di messaggio implicito, attraverso un’attenzione costante a tutti gli elementi costitutivi della convention. «Io credo che la necessità di comunicare, coinvolgere la distribuzione, sentirsi vicini rimanga sempre», prosegue Tomaselli. «Soprattutto in questo momento di mercato competitivo e selettivo. La necessità di fare eventi c’è. Lo scenario di attenzio-

ne ai costi è sicuramente molto attuale e questo obbliga a ripensare tutto da zero. In questo momento, tenendo fermo l’obiettivo, bisogna ripensare a ogni aspetto del passato provando a costruirlo in modo diverso. Per noi che facciamo grandi eventi è un momento in cui fare appello a tutta la creatività che abbiamo, reinventando le formule già utilizzate in precedenza. Credo che gli stessi ospiti dei grandi eventi si attendano ora come ora una maggiore sobrietà in alcune scelte. Anche questo è un messaggio che deve arrivare, è un modo per dire che stiamo vivendo pienamente e con consapevolezza questo particolare momento di mercato. Questo è il contesto in cui lavoriamo e con cui vogliamo continuare a misurarci». EVENTI SENZA CONFINI Cos’è che fa grande un evento? Le dimensioni, certo: tante persone coinvolte, e quindi grandi superfici, grandi location, strutture ampie come tendoni, piazze, padiglioni, palazzetti, villaggi vacanze, eccetera. Ma c’è anche un altro ordine di dimensione di cui tenere conto, ovvero quello temporale. Un grande evento può essere anche un “evento lungo”, la cui stessa realizzazione e messa a punto si trasforma in un grandioso happening che coinvolge tutti i partecipanti. Un effetto che può essere ottenuto integrando nel mix gli strumenti del web 2.0, insieme a una sapiente dose di creatività. È questo quello che è avvenuto in occasione delle celebrazioni per i vent’anni in Italia di Mediamarket, il colosso dell’elettronica di consumo che controlla i brand MediaWorld e Saturn. L’evento è stato senza dubbio grande per partecipazione e target coinvolto: più di 7.000 persone, i dipendenti di tutti i punti vendita delle due catene, che hanno di fatto celebrato l’importante ricorrenza aziendale con una grande festa, organizzata nei padiglioni di Rho Fiera Milano. Ma l’evento, come ci racconta Graziano Mascheri, Ceo di Sinergie, aveva preso il via quasi un anno prima: «Il cliente pensava a serie di iniziative durante l’anno fino all’evento finale; noi abbiamo proposto una web community, come spina dorsale di tutte le iniziative online e off line... è stata questa la grande novità. La community ha preso piede nell’arco di un anno, ed era dedicata a tutti i dipendenti dell’azienda: un ambiente di scambio virtuale che si autoalimentava con una serie di animazioni e iniziative come il filo diretto con il management, una chat su vari temi e un dialogo costante. La community ha interagito, postato commenti, condiviso foto, video ed esperienze. Una parte importante è stata poi l’iniziativa “Make your party”: tutta


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GRANDI EVENTI l’animazione sulla community aveva un secondo fine, quello di dare alle persone più attive un punteggio attraverso cui avere diritto di voto sulla scaletta della festa finale: la scelta del mood, degli eventi musicali, degli artisti, votando tra diverse soluzioni». In questo modo l’evento finale ha riscosso un successo garantito, in quanto coprogettato dagli stessi partecipanti, che hanno scelto, ad esempio, l’intervento di Elio e Le Storie Tese come special guest musicali. Ma la festa per i vent’anni dell’azienda, di fatto, è durata un anno intero, attraverso le iniziative on line e nei punti vendita, oltre a una serie di spin-off come una mostra tecnologica organizzata presso la Triennale di Milano, e un giornalino mensile con le interviste ai membri della community, che veniva veicolato anche attraverso i canali ufficiali della catena. La gestione di tutta l’animazione ha richiesto un notevole sforzo da parte dell’agenzia, e soprattutto una grande flessibilità nell’adattare man mano le iniziative a quanto accadeva ogni giorno sulla community. «È stato un evento unico anche per noi, almeno con questa forma, con un utilizzo così prolungato del canale web», prosegue Mascheri. «Noi abbiamo creato un team con due persone dedicate alla moderazione dei contenuti, curato il concept creativo e gestito il lancio di tutte le iniziative, che si sono moltiplicate e hanno assunto forme che inizialmente non avevamo previsto: ad esempio Mark, il personaggio simbolo della community, è andato oltre il web, entrando fisicamente nei punti vendita come elemento di animazione e diventando protagonista di una clip virale che è andata anche in tv su Italia1». Il rischio da evitare era che un evento di questo genere – con tanta comunicazione, spirito di appartenenza, passione, entusiasmo, racchiusi tutti in un unico momento finale che celebra la vita del-

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l’azienda in maniera spettacolare de emozionale –, potesse non ottenere un successo adeguato. La community ha consentito di catalizzare il tutto, veicolare messaggi nel corso dei mesi precedenti la serata finale, creare teasing e motivazione. «L’evento conclusivo è stato una grande serata con la premiazione dei vincitori dei contest online, l’intervento del top management, i discorsi di rito, un crescendo fino al momento della festa con il concerto di Elio e il dj set di Papeete fino all’una di notte, e poi tutti a casa con treni speciali per 7.000 persone. È stato un evento importantissimo e in grande stile, ha comunicato il valore del marchio in modo forte, ha celebrato la ricorrenza, ha creato emozione, condivisione e senso di appartenenza, ma ripeto, era il momento finale di un evento ancora più grande durato quasi un anno. Se avessimo fatto la stessa proposta con solo l’evento conclusivo non avrebbe avuto lo stesso risultato. Lo stesso investimento posto esclusivamente sul momento finale non avrebbe avuto il successo che ha avuto». In questo caso, l’ibridazione tra virtuale e reale è stata particolarmente efficace, dando vita a un grande evento corporate dalle caratteristiche inedite e ricche di potenzialità. «Si può dire che stia nascendo un format, in cui il social è parte integrante della life communication degli eventi ed è sempre più strategico all’interno del mix», commenta Mascheri. «Dipende dal tipo di evento ovviamente, ma in questo caso, con una comunicazione di marketing strategico trasposta sul web attraverso la community puoi coinvolgere tante persone con rapidità, creare viralità, aprire anche ai consumer. Abbiamo preso un fenomeno comune – l’attitudine a usare i social network – e lo abbiamo portato dentro un evento b2b, usandolo anche come trampolino per l’evento finale».


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MARCO JANNARELLI, presidente CDA del Gruppo Next: «Elemento distintivo dell’evento per i 150 anni di Poste Italiane è stata la cura che ci abbiamo messo, in ogni dettaglio. E infatti Poste 150 è stato uno degli eventi meglio riusciti in Italia nel 2012, premiato anche dal Best Event Award con due premi: il primo per Innovazione e Tecnologie e il terzo come Celebrazione e Ricorrenza»

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LA MAGIA DELLE GRANDI OCCASIONI I grandi eventi hanno bisogno anche di grandi committenti, e di occasioni all’altezza della loro forza comunicativa. Nel fitto calendario di celebrazioni e ricorrenze che ha fatto seguito al 150° compleanno dell’Italia unita hanno trovato posto anche importanti appuntamenti aziendali: la mostra itinerante per i 150 anni di Poste Italiane è un ottimo esempio di come un grande evento altamente istituzionale – dato il calibro dell’azienda e l’intervento delle autorità – possa essere declinato con un format innovativo, che punta a coinvolgere e stupire un pubblico allargato con l’uso di tecnologie audio/video e soluzioni creative per l’allestimento. L’azienda aveva scelto di organizzare una grande mostra celebrativa, “150 anni dedicati al futuro”. La scelta del Circo Massimo come location per l’inaugurazione ufficiale, avvenuta a Roma l’8 Maggio 2012 alla presenza del Presidente della Repubblica, aveva un forte valore evocativo. L’evento è stato poi replicato in altre due città-simbolo come Venezia e Torino, prima capitale del Regno d’Italia. All'interno di una tensostruttura di nuova generazione, composta da due avveniristiche cupole hitech collegate tra loro, l'itinerario della mostra portava i visitatori alla scoperta della storia, del presente e del futuro dei servizi postali. Chiediamo a Marco Jannarelli, presidente Cda del Gruppo Next, di raccontarci com’è nato il concept dell’evento, e quali sono stati i momenti salienti – e le sfide – di un progetto di comunicazione ambizioso: «Il filo conduttore è stato realizzare un evento istituzionale vicino al sentire delle persone. L’intero progetto ha avuto lo scopo di ripercorrere la storia passata, analizzare il presente e strizzare un occhio a quello che Poste sarà domani, il tutto unendo l’emozione con la modernità, la tecnologia più innovativa con le tradizioni: un impegno importante che ha portato a un successo straordinario». Creatività, problem solving, scelta accurata di location e protagonisti: l’X factor per ogni grande evento di successo si conferma sempre la passione dei realizzatori. «Innanzitutto la squadra affiatata di nostri professionisti che ha realizzato per intero questo progetto, oltre 100 persone», prosegue Jannarelli, alla domanda su quali siano stati i fattori chiave del progetto. «Poi

la creatività, istituzionale ed emozionale assieme, che ha saputo veicolare importanti contenuti in modo impattante e memorabile, come ad esempio la scelta di affidare ad Augias il racconto della storia di Poste. Sicuramente poi la tecnologia: veramente all’avanguardia e con prodotti di ultimissima generazione – alcuni mai utilizzati prima – come la realizzazione di un cubo avveniristico con quattro schermi touchless da 100 pollici con tecnologia laser». La tecnologia interattiva e “avvolgente” con cui era organizzata la sezione dedicata al futuro delle Poste ha avuto senza dubbio un ruolo determinante per il successo e l’efficacia dell’evento, ma la chiave è stata soprattutto la possibilità di rendere i visitatori i veri “registi” dell’evento. Interattività e personalizzazione sono una valida ricetta per l’engagement dei partecipanti: «La Cupola del Futuro ha un diametro di 14 metri ed è alta 7, completamente in vetroresina oscurante per permettere alle proiezioni immersive di raggiungere una incredibile definizione. I visitatori inoltre hanno potuto interagire direttamente richiamando i diversi video con proiezioni a 360 gradi, attraverso il semplice sfioro di una mano di una delle facce del cubo al centro della sala con un telecomando “on demand” creando una atmosfera alla Minority Report». Non sono ovviamente mancate criticità e “nodi” organizzativi da sciogliere per l’allestimento di un grande evento come questo: «Tantissimi – racconta Jannarelli – basti anche solo pensare alla gestione delle cupole gonfiabili trasportate in varie piazze italiane tutelate dai Beni Culturali, alla sincronia delle tecnologie, alle numerosissime visite istituzionali, prima fra tutti quella del nostro Presidente della Repubblica il giorno dell’inaugurazione. Ma la sfida è stata vinta: Poste 150 è stato uno degli eventi meglio riusciti in Italia nel 2012, premiato anche dal Best Event Award con due premi: il primo per Innovazione e Tecnologie e il terzo come Celebrazione e Ricorrenza». Il grande evento, di qualunque tipo, ha una missione semplice e sfidante al tempo stesso: riuscire a stupire, coinvolgere e suscitare un senso di meraviglia e ingaggio emozionale nei confronti dei contenuti presentati, del brand e dell’evento stesso – un sentimento di benessere e soddisfazione che deriva dall’essere presenti, protagonisti di uno show di cui si è al tempo stesso i destinatari. Finché continuerà ad esserci questa esigenza, supportata dalla passione, dalla creatività e dallo spirito innovatore di chi con gli eventi e per gli eventi vive e lavora tutti i giorni, la magia non verrà mai meno.



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GRANDI EVENTI Grand Visconti Palace MGallery Collection HHHHS Milano Numero camere: 172 | Ristoranti: 1 | Posti: 50 | Sale meeting: 14 | Capienza sala maggiore: 270 posti | Capienza sala minore: 2 posti | Saletta segreteria | mq di aree espositive: 850 | Possibilità organizzazione post congress

Eventi nella vecchia Milano Tra i palazzi storici della città, il Grand Visconti PalaceMGallery Collection si sceglie per l’equilibrio tra prestigio ed eleganza, servizi moderni e atmosfere classiche A CURA DELLA REDAZIONE COMMERCIALE

n centro a Milano il Grand Visconti Palace-MGallery Collection interpreta al Imeglio il senso meneghino di ospitalità, in perfetto equilibrio fra tradizione e contemporaneità, tra la cultura dell’accoglienza dei grand hotel di una volta e la disponibilità delle moderne tecnologie al servizio del mondo degli eventi. L’albergo è sorto sulle spoglie dell’antico mulino Verga, risalente ai primi del ‘900, esempio di edificio della Milano industriale: in una costruzione imponente ed elegante sono racchiusi ampi spazi sia interni sia all’aperto, per un’estensione

complessiva di 12mila metri quadrati. La struttura offre 172 camere, alcune raffinate suite e un centro congressi composto da 14 sale meeting di diversa capienza e metratura, di cui la maggior parte a luce naturale, che possono ospitare fino a 270 partecipanti, come nel caso della sala plenaria Porta Romana, per un totale di circa un migliaio di posti a sedere. Dove un tempo si trovava il cortile del mulino oggi c’è un parco interno di 2.500 metri quadrati, un luogo non convenzionale che aggiunge lustro e versatilità agli spazi dell’hotel e consente un elevato livello di personalizzazione degli eventi ospitati. All’interno del parco si trova il Giardino d’Inverno, un luminoso gazebo in ferro e cristallo che regala un’atmosfera ancora più informale, tra arredi etnici e sedute in pelle dai colori caldi e avvolgenti, location ideale per cocktail, brunch e pranzi di lavoro. Anche il Salone Visconti, deputato a ospitare banchetti e cerimonie, si affaccia con le sue ampie vetrate sul parco, garantendo luminosità naturale, tranquillità e riservatezza. L’elegante spa con piscina coperta è una delle caratteristiche più apprezzate dell’albergo, insieme all’attico gourmet Al V piano e al lounge bar, che rendono il Grand Visconti Palace-MGallery Collection un punto di riferimento per tutta la città. indirizzi a fine rivista


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GRANDI EVENTI Excelsior Palace Hotel HHHHHL Rapallo Numero totale camere: 128 | Ristoranti: 2 (Lord Byron, ubicato al piano hall e aperto tutto l’anno, e Eden Roc situato al beach club e aperto in stagione) | Posti: 160 + 120 | Sale meeting: 3 principali suddivisibili ciascuna in 3 sale ulteriori per un totale di 9 sale | Capienza sala maggiore: 450 posti (a teatro) | Capienza sala minore: 10 posti | Saletta segreteria | mq di aree espositive: 650 | Possibilità organizzazione post congress

Declinato al futuro L’Excelsior Palace si rinnova per offrire ai clienti i must dell’ospitalità contemporanea; tante le proposte su misura per il segmento business e Mice A CURA DELLA REDAZIONE COMMERCIALE

er il 2013 l’Excelsior Palace Hotel di Rapallo si apre agli ospiti, all’arte e alla P business community all’insegna di numerose novità, sia nelle camere sia nelle parti comuni. Materiali innovativi, arredi, oggetti, cromatismi dialogano in una nuova coinvolgente esperienza fra eleganza e ragioni pratiche. Il restyling ha visto la realizzazione di nuove suite al settimo e ultimo piano dove si trova già la Suite Presidenziale, quest’ultima arricchita di una seconda sala da bagno. È stata realizzata la cosiddetta Suite Relax, collegabile con la Suite Pre s i d e n z i a l e, dotata di sauna privata, ideale per coccolarsi, rilassarsi e rigenerarsi. Per fine aprile è in previsione anche la collocazione della vasca idromassaggio

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Jacuzzi all’esterno. Inoltre, sono state accorpate altre due camere per creare un’ulteriore Classic Suite provvista di salotto, camera da letto e due sale da bagno. L’ultimo piano dell’hotel è destinato a diventare un All Suite Floor, ideale per essere affittato da una clientela prestigiosa, con staff al seguito. Il restyling passa poi da angoli intimi a pièces votate alla socialità. L’attracco privato al beach club consentirà all’albergo di proporre alla clientela gite in barca a Portofino, a San Fruttuoso e alle Cinque Terre o ancora sci nautico, e permetterà ai clienti in vacanza a bordo di uno yacht di raggiungere la struttura via mare e di utilizzare i servizi alberghieri, in primis la ristorazione ma anche, per esempio, il beach club e la spa. Il ristorante sul mare Eden Roc, situato sul contrafforte di una magnifica terrazza a picco sul mare, rivolto verso la baia di Portofino e la costa delle Cinque Terre, diventerà lounge restaurant. Sarà aperto per gli ospiti dell’albergo e non, ininterrottamente a partire dal servizio del lunch fino a tarda sera. Gli orari saranno: dalle 12.30 per il pranzo fino alle 14.30, dopodiché sarà in vigore una piccola carta fino alle 18.00. Inizierà poi il servizio dell’aperitivo seguito dalla cena per poi concludersi ancora con l’after dinner; tutto allietato da un ottimo intrattenimento musicale dal vivo. indirizzi a fine rivista


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GRANDI EVENTI

La convention che fa Si è tenuta presso il Palacongressi di Rimini la convention annuale Coca-Cola Hbc Italia. Un successo corale sotto la conduzione del Convention Bureau della Riviera di Rimini A CURA DELLA REDAZIONE COMMERCIALE

oca-Cola ha organizzato la sua convention di quest’anno presso il PalaC congressi di Rimini. Un ritorno, quello del celebre brand di bevande, che ha scelto per la terza volta per il suo evento le strutture congressuali riminesi e i servizi del Convention Bureau della Riviera di Rimini (CBRR).

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«Dopo tre anni di pausa abbiamo scelto nuovamente la location di Rimini perché è una struttura nuova, tecnologicamente avanzata, flessibile, che ben si adatta alle nostre esigenze di spazi e dinamiche di allestimento» racconta Lorella Mari, Events Manager di Coca-Cola Hbc Italia. «Il Palacongressi è centrale geograficamente rispetto al nostro territorio di competenza e facilmente raggiungile da tutti i colleghi». «Ci siamo ritrovati con la voglia di ripartire insieme per realizzare un grande evento» commenta Francesca Ferraris, event manager di Convention Bureau della Riviera di Rimini. «Il giorno della convention nevicava (era il 22 febbraio, ndr), ma siamo riusciti a gestire tutto perfettamente grazie alla professionalità di tutti e a una destinazione come Rimini che ha dimostrato di avere le caratteristiche giuste: l’expertise di tutto il territorio e la tradizione nell’accoglienza ricettiva, autenticamente client-oriented. E naturalmente il Palacongressi, che grazie a una struttura moderna ed estremamente funzionale, permette la massima personalizzazione degli ambienti». La convention Coca-Cola ha infatti richiesto un grande lavoro di tematizzazione al quale la struttura è stata sottoposta grazie alla massima flessibilità degli ambienti, ricreando così “una sorta di nuova sede della Coca-Cola”: «Si sono create importanti sinergie che hanno permesso a noi e a


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GRANDI EVENTI

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la differenza Coca-Cola di lavorare fianco a fianco» spiega Nicola Bocchini di Archetipo, ufficio progettazione del Palacongressi. «Ne abbiamo condiviso le scelte di comunicazione e abbiamo potuto procedere fino alla fase realizzativa grazie alla nostra profonda conoscenza di tutte le potenzialità di una location così importante, che per esempio permette di sfruttare al meglio non solo le sale, ma anche gli spazi di “passaggio”, tutti luminosissimi e al servizio del networking». DALL’IDEA CREATIVA AL GRAND BUFFET Ha partecipato alla convention tutta la forza vendita del Paese, oltre 1.400 dipendenti Coca-Cola. Due erano gli obiettivi principali: da un lato comunicare i nuovi piani aziendali, le strategie commerciali e presentare i nuovi prodotti e dall’altro creare networking tra colleghi della funzione commerciale che operano sull’intero territorio nazionale per dare loro modo di confrontarsi e di fare squadra. Il concept creativo, Tu fai la differenza, doveva trasmettere il messaggio dell’importanza del contributo individuale per il successo della squadra. «Dovevamo partire dal concetto di motivare i singoli e al contempo di fare sentire ognuno dei 1.400 partecipanti come parte di una squadra» spiega Mauro Martelli, fondatore di Estra e Coo di Input, che ha gestito il concept e la spettacolarizzazione. «Per questo abbiamo scelto come moderato-

re il giornalista sportivo Fabio Caressa, che si è confermato una scelta più che azzeccata grazie al suo carisma, e abbiamo voluto portare anche la testimonianza del Ct Arrigo Sacchi, che di sicuro nel calcio è riuscito a fare la differenza, in particolare modo grazie a un suo modulo di gioco che riusciva a valorizzare i calciatori meno in luce, perfetto dunque come metafora sportiva per il concept della convention Coca-Cola». «Rimini ha dei vantaggi indiscutibili – fa eco Carolina Robustelli, responsabile operativo di Reign Travel, l’agenzia che si è occupata dell’organizzazione, della logistica e delle accomodiation – tra cui l’ubicazione centrale facilmente raggiungibile da tutta Italia, una stazione ferroviaria che offre ottimi collegamenti, un suo aeroporto, se pur di dimensioni limitate e la vicinanza con lo scalo più grande di Bologna, un’ampia ricettività alberghiera e una buona professionalità dei fornitori. Ma quello che più conta è lo spirito di collaborazione che si respira: tutti sono sempre ben disposti a creare le necessarie sinergie». L’evento si è concluso con una cena curata da Summertrade, l’azienda del gruppo Rimini Fiera che gestisce il catering presso il Palacongressi, con l’intrattenimento del comico Enrico Brignano e lo chef Simone Rugiati.

Motivare 1.400 persone e allo stesso tempo farle sentire parte di una squadra: questo l’obiettivo della grande convention Coca-Cola, che ha voluto puntare su una destinazione di sicuro successo, Rimini

indirizzi a fine rivista

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GRANDI EVENTI Palazzo dei Congressi di Pisa (Pi) Sale meeting: 20 | Capienza sala maggiore: 1000 | Capienza sala minore: 10 | Saletta segreteria | mq di aree espositive: 1500 | Sala banchetti interna | Pranzo in piedi: 1.500| Pranzo seduti: 1.000 | Possibilità organizzazione post congress

Moderno con brio Tanti partner, un unico interlocutore: configurabile per differenti tipologie di allestimento, il Palazzo dei Congressi di Pisa offre servizi integrati al Mice A CURA DELLA REDAZIONE COMMERCIALE

Spazi moderni, tecnologia all’avanguardia e una collocazione suggestiva a due passi dai Lungarni pisani: questi gli ingredienti del successo del Palazzo dei Congressi di Pisa

n evento di successo, meeting, congresso, presentazione di prodotto U che sia, dipende da un mix di fattori che devono risultare in perfetto equilibrio fra di loro. Una ferrea organizzazione e un organismo efficiente devono far confluire le forze per coordinare armonicamente le parti in gioco, orchestrando la partnership di tutti gli specialisti del settore. Il Palazzo dei Congressi di Pisa ha piena consapevolezza di tutto ciò, per questo realizza soluzioni uniche e innovative attraverso una coerente sequenza logica di analisi, pianificazione, gestione e controllo. La location è una struttura multipiano polifunzionale a forma semicircolare, realizzata a gradinate con giardini.

Dei tre piani che la compongono, il primo e il secondo sono collegati fra di loro da una vetrata inclinata, destinata a illuminare naturalmente il piano superiore. La superficie interna priva di pilastri garantisce l'adattabilità degli ambienti e, insieme ai migliori accessori e ai moderni servizi tecnologici, lo rende ideale per ospitare congressi, eventi, manifestazioni che interessano diversi ambiti settoriali, sia a livello nazionale sia internazionale. Al piano terra si trovano la Sala Plenaria e i principali servizi, fra cui la reception e il bar. Al primo piano sono situate le cabine di regia e di traduzione, al secondo piano hanno sede varie sale minori particolarmente adatte per piccole riunioni. Lo spazio superiore, corrispondente a una originale copertura a gradinate praticabile, simile a un anfiteatro all’aperto, non ha soluzione di continuità fra interno ed esterno. Inaugurato nel 1984, nel corso degli anni ha ospitato numerosi eventi di natura scientifica, culturale, politica, commerciale e sportiva. Per le caratteristiche architettoniche e per la sua ubicazione prossima al centro storico, il Palazzo dei Congressi rappresenta un complesso edilizio di grande rilevanza, posto in una zona particolarmente suggestiva della città fra il Lungarno Buozzi e il verde viale delle Piagge. Sensibile all’evoluzione delle tecnologie più avanzate applicabili al mondo congressuale, la struttura si avvale di sistemi all’avanguardia e di un’èquipe di esperti che curano con meticolosità e scrupolo ogni dettaglio. indirizzi a fine rivista

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GRANDI EVENTI

Creatività allo stato puro SDC Service, con oltre quattrocento eventi organizzati e ottanta agenzie, Dmc e incentive house che vi si rivolgono, si propone come partner a 360 gradi A CURA DELLA REDAZIONE COMMERCIALE

Silvio e Davide Cossi soci di SDC Service impegnati su un set di Cinecittà a Roma

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na società specializzata nell’ideazione e organizzazione di eventi azienU dali, che nel corso degli anni ha ampliato il suo bagaglio di creatività e professionalità e ha fatto una scelta mirata, quella di impegnarsi anche nella direzione artistica e nell’ideazione di grandi eventi: tutto questo è SDC Service. Nello specifico, la società romana cura l’organizzazione del progetto e ogni aspetto correlato alla comunicazione dell'evento ed eventuali connessioni promozionali legate all'immagine aziendale. Ci parla di SDC il suo titolare, Silvio Cossi: «La mission, per dirlo in poche parole è quella di far sognare i nostri clienti! Uno staff di professionisti, oltre a un numero elevato di artisti performer, ci permette di poter creare momenti magici. Gestiamo gruppi di cento o mille persone, non poniamo limiti, il nostro obiettivo è riuscire a trasmettere emozioni. Tengo a sottolineare che lavoriamo con i Dmc e solo in pochi casi, con il cliente finale. In

questo momento, stiamo pianificando un evento che si realizzerà il prossimo aprile nella splendida cornice del Salone delle Fontane per cinquecento persone. In anteprima posso svelare la presenza di settanta artisti e performer, il resto è ancora top secret». AMPIO SPETTRO DI EVENTI Tra gli eventi realizzati di recente da SDC Service, sono da citarne alcuni che hanno avuto particolare risonanza. Di questi, diversi sono stati creati per una importante casa farmaceutica. L’elemento distintivo, è stata la riproduzione originale di format e contesti. Durante la serata Alla conquista del West, i clienti si sono impegnati a creare una coreografia di line dancing, tipica danza western; l’evento Ep Factor ha visto invece gli stessi clienti sfidarsi in esibizioni canore; così come la serata ispirata al cinema che si è svolta nel Casinò a Venezia. Per l’azienda Santander, la creatività e l’immaginazione hanno preso forma attraverso due serate indimenticabili: Antica Roma realizzata all’interno del magnifico set di Cinecittà con l’intento di far rivivere tradizioni e usanze dell’epoca, e Una Venezia a Roma ispirata invece alla Venezia del ‘700. La cornice della location di Villa Miani, si è prestata alla perfezione per la realizzazione di altri importanti progetti: la serata Circo dei Sensi, in cui la percezione e la magia, hanno dominato creando suspance e stupore; la sfilata targata Ferragamo, è stata invece pianificata in esclusiva per cinquecento clienti russi. indirizzi a fine rivista


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GRANDI EVENTI

Il paradiso dei grandi Con un’occupazione media, nel 2012, superiore al novanta per cento, Nova Yardinia Resort guarda al 2013 con grande ottimismo e fiducia A CURA DELLA REDAZIONE COMMERCIALE

ova Yardinia è tra i più grandi convention & spa resort d’Italia, grazie a N numeri importanti (quattro alberghi, di cui due hotel-village a quattro stelle – il Calané e il Valentino – e due hotel a cinque stelle – il Kalidria e l’Alborea –, 790 camere, trenta sale meeting, 7.800 metri quadrati di aree espositive e spazi non convenzionali tra i quali l’ipertecnologico Teatro dei Colori, 14 ristoranti, cinque chilometri di spiaggia privata, 3.500 metri quadrati di thalasso-spa) e alle possibilità: il contesto territoriale della costa ionica in cui si inserisce Nova Yardinia risulta fortemente connotato e impreziosito dalla presenza di una riserva naturale, chiamata Stornara, che si estende per centinaia di ettari e abbraccia le strutture del resort regalando ai suoi ospiti un meraviglioso colpo d'occhio. Nova Yardinia si connota real-

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mente come destinazione Mice di eccellenza: il resort è pronto, in qualsiasi stagione dell’anno, a offrire una notevole varietà di spazi all’aperto e al chiuso, offrendosi pienamente alla creatività e alle esigenze progettuali più diverse. Uno dei principali obiettivi del resort è mettere al centro del proprio progetto l’appartenenza al territorio pugliese, attraverso iniziative commerciali e promozionali che evidenzino le peculiarità uniche del territorio, della tradizione, della cultura e dell’enogastronomia della regione Puglia, con l’obiettivo di mostrare le eccellenze di un territorio versatile e ricchissimo di risorse. Tali iniziative condividono anche gli sforzi e le attività che la Regione Puglia, attraverso l’Agenzia Puglia Promozione (www.agenziapugliapromozione.it), sta mettendo in atto per divulgare e consolidare il brand Puglia sia sul mercato italiano sia estero. Anche grazie alle potenzialità espresse dal territorio, sapientemente declinate per il turismo, Nova Yardinia è stata assegnataria del 18esimo Premio Excellent, considerato il più prestigioso riconoscimento per chi opera nell’industria del turismo e dell’ospitalità: la motivazione evidenzia il contribuito dato da Nova Yardinia nell’aver dotato la Puglia di una delle destinazioni Mice più importanti del bacino mediterraneo, coniugando mirabilmente tradizione e innovazione, nel pieno rispetto di un contesto naturalistico di eccezionale bellezza.


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eventi IL PROGRAMMA DEL 2013 La preferenza da parte delle più grandi aziende farmaceutiche, assicurative e tecnologiche, è la dimostrazione della versatilità dell’offerta di Nova Yardinia al mercato Mice. Quest’anno si registra anche una crescita su altre tipologie di eventi, prima fra tutti quella sindacale, per la quale alla metà di maggio è programmata una doppia convention nazionale. Quindi l’appuntamento universitario europeo per eccellenza del programma Erasmus. Poi, il turismo religioso e sportivo: dopo aver accolto l’evento internazionale di Orienteering, in ottobre si svolgerà il quinto campionato mondiale di karate, coinvolgendo tutte le strutture ricettive del resort. È prevista la presenza di oltre 1.300 persone tra atleti, accompagnatori e appassionati dell’arte marziale, prove-

nienti da ogni parte del mondo, che parteciperanno a tutti gli incontri in programma che si svolgeranno sui tanti ring che saranno montati all’interno delle strutture. E in settembre grande appuntamento per la presentazione in anteprima europea delle novità inerenti il mondo dell’entertainment e dei videogame. «Cresciamo nonostante il momento di crisi», commenta il managing director Vincenzo Gentile, «e ciò accade, evidentemente, sia per la nostra capacità di ospitare eventi diversificati – in funzione alla qualità dei nostri spazi e servizi – sia per la flessibilità operativa del nostro Mice department, che è in grado di dare la risposta migliore e più efficiente a ogni richiesta assimilabile alla tipologia-evento».

Numeri importanti e assolutamente di rilievo per Nova Yardinia, convention & spa resort incastonato in uno degli angoli più affascinanti della Puglia

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GRANDI EVENTI

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Malta, so easy Richieste last minute, budget limitati, programmi di viaggio alternativi, location emozionanti e tanta tanta flessibilità? Malta, l’isola a cui piace dire “si” A CURA DELLA REDAZIONE COMMERCIALE

Repubblica di Malta (di cui fanno anche Gozo e Comino), destinaLzioneaparte top nel Mediterraneo per il settore congressuale e dei viaggi incentive, è in continua evoluzione, di pari passo con le necessità della meeting industry italiana e internazionale. I plus di base sono: vicinanza, clima caldo e soleggiato trecento giorni all’anno, spiagge e paesaggi splendidi, interessanti attrazioni di carattere storico e culturale, prezzi concorrenziali e una gran-

Clive Vella

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de varietà di soluzioni, location e servizi finalizzati ad accogliere al meglio le aziende e gli operatori Mice che hanno intenzione di ambientare il loro evento in un contesto diverso dal solito, sorprendentemente dinamico, moderno e di sicuro richiamo. Oltre a queste caratteristiche – valorizzate in modo concreto e intelligente sia sul piano organizzativo sia promozionale, vi è una forte motivazione da parte degli operatori locali che gestiscono le strutture alberghiere, piuttosto che le venue, i servizi logistici e le Dmc, con particolare attenzione alle Quality Assured Dmc, riconosciute tali da Mta per gli elevati standard di qualità, coerenza e professionalità. Tutti questi attori si muovono in maniera sinergica per rendere la destinazione un unico prodotto adeguato a qualsiasi tipologia di richiesta. Sotto questo aspetto, anche Malta Tourism Authority (Ente del turismo di Malta) si pone in maniera attiva. Di seguito qualche esempio. Per il 2013 è in atto un programma di incentivazione che prevede l’erogazione di supporti economici alle associazioni che programmano di organizzare un meeting aggregativo a Malta. Inoltre, vi sono agevolazioni per l’utilizzo di location di grande valore storico e culturale. L’effetto scenico ed emozionale è fondamentale per riscuotere successo tra i delegati. Pertanto, la possibilità di utilizzare la piazza principale di una capitale europea come Valletta, designata capitale europea della cultura per il 2018, piuttosto che i duecenteschi bastioni di Mdina per un welcome drink, oppure una cena di gala, offrono un valore aggiunto al programma.


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PICCOLO È BELLO: IDEALE PER TEMPI DIFFICILI La vera comodità di Malta è che in un territorio di soli 316 chilometri quadrati, sospeso scenograficamente fra cielo e mare, si hanno a portata di mano (o di transfer) tutte le strutture, le attrezzature professionali e le possibilità per il tempo libero che rendono proficua e indimenticabile ogni riunione di lavoro o la partecipazione a una grande convention lontani dalla propria sede abituale. Lo sanno bene le numerose società, le istituzioni e gli organizzatori internazionali che ogni anno scelgono Malta per svolgervi importanti convegni e congressi di carattere medico e scientifico, così come, d’altra parte, lo hanno perfettamente compreso sia le varie Dmc che operano in loco sia le prestigiose catene alberghiere – da Westin a Intercontinental, da Hilton a Corinthia Hotels – che hanno scelto l’isola per offrire a una clientela selezionata, oltre a sale meeting ampie, versatili e moderne, un servizio di accomodation e di ristorazione di alto livello, a tariffe molto competitive. Inoltre sull’isola sono presenti tre grandi centri congressi, il maggiore dei quali è il Malta Fair and Convention Centre, con i suoi diecimila posti a sedere e settemila metri quadrati di aree espositive. Seguono il Mediterranean Conferen-

ce Centre, con auditorium da 1.400 posti, e il Malta Hilton Convention Centre da 1.300 posti circa. Tutto ciò rende possibile eventi come il raduno del 2011 di Oriflame Cosmetics, che ha registrato la partecipazione di ben cinquemila agenti di vendita della rinomata multinazionale svedese della cosmetica, un evento memorabile. Malta è in grado di stupire anche il business più esigente ed esclusivo! Situato a Vittoriosa, nella discrezione e privacy più assoluta, Palazzo Vittoriosa (www.palazzovittoriosa.com) è l'ultima chicca dall'essenza maltese. Design chic e raffinato, questa magnifica residenza è in grado di far rivivere con uno stile moderno e lussuoso le abitazioni maltesi di un tempo. Ideale per viaggi di affari in binomio con il leisure, a pochi minuti di distanza dalla capitale Valletta, l'aeroporto, il Grand Harbour Super Yacht Marina en Smart City. È possibile riservare interamente la struttura e usufruire di un servizio tailor made per gli ospiti, godendo a pieno di tutti gli spazi dello stabile come palestra, jacuzzi e la piscina con un panorama spettacolare sulla capitale oppure richiedere servizi aggiuntivi come prenotazione per i migliori ristoranti, escursioni private e molto altro ancora.

1 / Passeggio sul Grand Harbour 2 / Valletta, vista dal porto di Marsamxett 3 / Birgu 4 / Piazza Regina, Valletta 5 / Vista dal roof garden di Palazzo Vittoriosa 6 / Wellness a Gozo

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Semplice perché esclusivo Se il segreto del successo è il piacere del palato, il servizio di catering Private Dining by Fairmont Monte Carlo è la giusta scelta. Accontenta anche i palati principeschi A CURA DELLA REDAZIONE COMMERCIALE

Georges-Olivier Kalifa

Philippe Joannès, chef esecutivo del Fairmont Monte Carlo, delizia non solo i palati degli ospiti del prestigioso hotel, ma anche quelli dei reali monegaschi

uando si parla di lusso non si può non pensare al Fairmont Monte Q Carlo, un nome che da sempre è associato all’idea di eventi esclusivi. Questo raffinato hotel non solo è famoso per i suoi privilegiati ambienti, ma anche per il suo sempre più apprezzato servizio di catering Private Dining by Fairmont Monte Carlo. Una proposta che pone l’accento sui piaceri del palato, sempre più l’unica reale chiave di successo di un evento, e che si trasforma per i suoi partecipanti in una vera e propria esperienza gratificante. Fairmont Monte Carlo coltiva la sua

sapiente arte del banqueting da trent’anni e in particolare il suo servizio Private Dining by Fairmont Monte Carlo ha già avuto modo di essere apprezzato da Palazzo in molte occasioni. È stato infatti scelto per i suoi più importanti ricevimenti, in occasione di celebrazioni memorabili: nel 1997, per la celebrazione dei settecento anni del regno dei Grimaldi, nel 1999 per festeggiare i cinquant’anni di regno del Principe Rainieri III, nel 2005 per celebrare l’Avvento di S.A.S. il Principe Alberto II di Monaco e più recentemente, il 1 luglio 2011, in occasione del cocktail offerto ai seimila monegaschi per il matrimonio civile tra S.A.S il Principe Alberto II di Monaco e Charlène Wittstock. Padrone di casa è lo chef esecutivo del Fairmont Monte Carlo Philippe Joannès, insignito della nomina di Meilleur Ouvrier de France (Migliore Artigiano di Francia). Una personalità discreta che si esprime al meglio attraverso i suoi piatti, Philippe Joannès ha una passione per i sapori del sud, che trasmette anche al servizio catering, rigorosamente a base di prodotti locali. Ama girare per i mercati e le campagne circostanti in cerca di sapori genuini. Il servizio Private Dining by Fairmont Monte Carlo assicura il successo di ogni evento offrendo un servizio su misura, dal pranzo alla cena di gala, il tutto con garanzie di prestazioni innovanti, moderne e adatte ai bisogni, desideri e obblighi di ciascuno. indirizzi a fine rivista

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HOT TOPICS blogsurfing

Tecnologia: se la conosci, la utilizzi ggi è fondamentale monitorare senza sosta il tam tam dei blogger e O dei social network, che fa rimbalzare le informazioni, i pensieri e le riflessioni (in gergo, i post) più apprezzati dalla Rete. Tra questi uno in particolare ha attirato la nostra attenzione: twittato e ritwittato, è un post di Derrick Stomp (esperto di tecnologia mobile e cofondatore di twoppy.com) sul blog lizkingevents.com. Interessante, fin dalla premessa: “Se è vero che la tecnologia è un trait d’union inedito tra realtà e mondo virtuale e che le sue potenzialità sembrano infinite, non ci si deve far prendere la mano. La prima cosa da considerare è il grado di familiarità che si ha con i nuovi media: il nostro come organizzatori di eventi, ma soprattutto quello dei nostri clienti”. Utilissima la tecnologia insomma, ma solo se si è in grado di dominarla. Per questo Derrick Stomp prosegue con un elenco di sette “techno-tool” utili a dare a un evento un tocco di modernità in più. Realtà aumentata (Augmented Reality) È una tecnica che permette di aggiungere elementi virtuali al mondo reale attraverso l’ausilio di una telecamera. È come guardare in uno specchio e vederci riflesso qualcosa di più, che nella realtà non si vede. Si tratta di uno strumento perfetto durante un evento per costruire brand awareness e interazione tra gli ospiti. Nuvola informatica (Cloud Computing) Dà la possibilità di archiviare file via Internet. Vi si può accedere da svariate tipologie di dispositivi e permette di avere sempre con sé… il proprio ufficio. Per esempio, si carica un documento dal laptop e lo si scarica dallo smartphone. Location Awareness (Voi siete qui) Con la diffusione del mobile ci sono nuove possibilità di interazione che si basano sulla geolocalizzazione. Questa tecnologia è in grado di indicare alle persone dove si trovano esattamente, è perfetta per guidare gli ospiti al check-in di un evento, per la “navigazione” guidata di

Trarre il meglio da smartphone e tablet anche durante l’organizzazione di un evento? Meglio partire dalle basi: astenersi da innovazioni troppo difficili da gestire, infatti, è il primo consiglio dell’esperto. Trovato (naturalmente) in rete una location, e lascia margini alla fantasia per team building tecnologici. Calcolo Mobile – Mobile Computing Smartphone e tablet hanno cambiato l’approccio alla comunicazione? Ebbene sì, oggi siamo tutti raggiungibili e sempre. Un consiglio, però, è quello di considerare che potremmo “raggiungere” i nostri contatti professionali in un momento inappropriato… NFC Nfc è l’acronimo di Near Field Communication, permette la comunicazione senza contatto tra due dispositivi (per esempio per i pagamenti via smartphone). Utile anche per trasfemmetere file ai giornalisti, al posto della vecchia “cartella stampa”.

ALESSANDRA BOIARDI

Questo “Blogsurfing” ha preso spunto da un post di Derrick Stomp (esperto di tecnologia mobile e cofondatore di twoppy.com) sul blog tematico: www.lizkingevents.com

Codici QR Sono quei codici a barra bidimensionali che permettono l’interazione con gli smartphone. Possono essere usati come leva del marketing anche in un evento, per risvegliare la curiosità dei partecipanti. Una call-toaction tipo “scansiona il codice e scopri…” ha sempre il suo fascino. Wi-Fi Ormai, chi partecipa a un evento si aspetta una location con connessione Wi-fi. Non averla, può recare un grosso danno d’immagine. Al limite troviamo uno sponsor disposto a fornircela gratuitamente in cambio di visibilità.

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HOT TOPICS allo specchio

Il Mice siciliano: un tesoro da 200 milioni di euro Lo rivela l’Osservatorio Congressuale Siciliano, realizzato da Sicilia Convention Bureau in collaborazione con UniCredit e presentato lo scorso marzo a Siracusa. Nel comparto congressuale dell’isola tengono bene soprattutto gli hotel, i congressi medici e i mesi primaverili

TOMMASO CROCIERA

uecento milioni di euro. È quanto vale il comparto congressuale della D Sicilia, ivi compreso l’indotto, secondo le stime della seconda edizione dell’Osservatorio Congressuale Siciliano. Realizzato da Sicilia Convention Bureau in collaborazione con UniCredit, l’Osservatorio è stato presentato lo scorso marzo a Siracusa, nell’ambito della terza edizione della Master Class, quest’anno intitolata “Industria degli eventi presente e futuro: la sfida dell’evoluzione”. LA SICILIA TIENE BOTTA, NONOSTANTE LA CRISI «Stimiamo che i 941 eventi svolti e censiti dal nostro Osservatorio – ha spiegato Maja de’ Simoni, direttore generale di Sicilia Convention Bureau – rappresentino circa il 25 per cento del mercato complessivo siciliano. Pertanto il fatturato della filiera congressuale si attesta intor-

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no a circa cento milioni di euro, cifra che anche nel 2011 era stata stimata come la grandezza totale del comparto. Partendo da questo valore, poiché tutti gli studi internazionali rilevano che l’indotto corrisponde a circa una volta il fatturato diretto, possiamo desumere che complessivamente il comparto del turismo congressuale valga circa duecento milioni di euro per l’intera regione. I dati, che a una prima analisi non sembravano positivi (sia per la durata degli eventi, sia per la committenza soprattutto regionale e italiana), sono in realtà in linea con le tendenze europee, di contrazione generale delle spesa e della durata in giornate, con un privilegio di meeting sul suolo nazionale e un coinvolgimento di un minor numero di partecipanti per evento. Un’analisi dei trend ci porta a essere quindi prudenzialmente ottimisti, poiché la destinazione non sembra perdere


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HOT TOPICS allo scpecchio

molto, rispetto alla situazione generale, fatto che fa ben sperare in una ripresa, qualora ci sia una sinergia da parte di tutti gli attori per una programmazione strategica dello sviluppo turistico della regione, con un focus importante sul segmento congressuale e degli eventi». «La novità e scommessa, se vogliamo, è l’analisi dei dati – ha commentato Vincenzo Tumminello, nuovo presidente di Sicilia Convention Bureau – delle richieste degli eventi non confermati. La motivazione ricorrente è quella della mancanza di collegamenti aerei diretti e di collegamenti stradali disagevoli (45,7 per cento), seguita dal rapporto qualità/prezzo non competitivo (27,8 per cento). Questo evidenzia che i principali competitor della Sicilia sono nell’area del Mediterraneo e in Italia. Infatti gli eventi che non sono stati acquisiti dalla Sicilia sono andati principalmente in Spagna, Marocco e Grecia per quanto riguarda i Paesi esteri e Campania, Sardegna e Puglia per quanto riguarda le altre regioni italiane. Un’analisi di questo tipo, apparentemente non importante ai fini del censimento degli eventi, ci sembra invece molto opportuna, proprio per poter valutare i gap che la Sicilia deve colmare per essere competitiva e vincente». LA TRIS: HOTEL, MEDICI E PRIMAVERA La ricerca di quest’anno ha preso in esame 110 aziende siciliane, 1.484 richieste, di cui 941 eventi confermati e 543 richieste di eventi poi non confermati (per poter svolgere un’analisi delle motivazioni e delle cause della mancata acquisizione e capire così chi sono i competitor e quali strategie di marketing pianificare). Gli eventi censiti e confermati si sono svolti soprattutto a Catania (563), Palermo (125), Agrigento (117), Taormina (93) e nelle altre province siciliane con numeri decisamente inferiori. Le location predilette e scelte per lo svolgimento degli eventi sono meeting hotel (777), resort congressuali (100), dimore storiche (17), centri congressi e sedi pubbliche con numeri assai inferiori. La provenienza geografica della committenza dell’evento vede in testa l’Italia (858), seguita da Usa (21), Francia (12), Inghil-

terra (8), Germania (8) e a seguire Belgio, Israele, Svizzera. Gli 858 eventi confermati di provenienza Italia sono stati acquisiti da agenzie italiane (321), agenzie siciliane (61) e direttamente dal cliente finale (476). La tipologia degli eventi confermati vede una prevalenza di meeting aziendali (24 per cento), seguita da congressi (18,3 per cento), conferenze (13,1 per cento), presentazione e lancio di prodotti (10,8 per cento), viaggio incentive (9,1 per cento), meeting associativo (6,9 per cento), eventi sportivi (4,8 per cento), convention (3,8 per cento) e altre tipologie (7,5 per cento). Il settore merceologico prevalente è quello medico/scientifico (23,1 per cento) seguito dalla grande distribuzione (20,3 per cento). La suddivisione per mese degli eventi confermati nel 2012 conferma il trend registrato nel 2011, con una prevalenza di eventi nei mesi di aprile e maggio, seguiti da gennaio e ottobre. Si è registrato, rispetto al 2011, un aumento notevole degli eventi con durata di un giorno (pari a 535). Nel 2012 si è registrato un aumento degli eventi con un numero di delegati che vanno da 10 a 49 (pari a 479) e da 50 a 99 (187) in proporzione a quelli censiti nel 2011. I 941 eventi confermati hanno coinvolto 91.604 delegati per 56.120 pernottamenti, con un fatturato generato pari a oltre 23,7 milioni di euro.

LE LOCATION SCELTE, SUDDIVISE PER TIPOLOGIA

MAJA DE’ SIMONI, direttore generale di Sicilia Convention Bureau: «L’analisi dei trend ci porta a essere prudenzialmente ottimisti: la Sicilia non perde molto, rispetto alla situazione generale, fatto che fa ben sperare in una ripresa, qualora ci sia una sinergia da parte di tutti gli attori sul segmento congressuale e degli eventi»

VINCENZO TUMMINELLO, nuovo presidente di Sicilia Convention Bureau: «I principali competitor della Sicilia sono nell’area del Mediterraneo, in particolare: Spagna, Marocco e Grecia per quanto riguarda i Paesi esteri e Campania, Sardegna e Puglia per quanto riguarda le altre regioni italiane»

GLI EVENTI DEL 2012, SUDDIVISI PER SETTORE MERCEOLOGICO

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It takes two to tango budget, oggi, è la prima preoccupaanche per chi fa comunicazione, Ie lzione non è certo una sorpresa. Ma ci sono tanti modi di contenere i costi e alcune soluzioni potrebbero addirittura finire per avere vantaggi extra rispetto al mero risparmio. Se proprio bisogna abbattere le spese, meglio farlo con un pizzico di creatività. Perché allora non pensare a impiegare le nostre risorse in strategie di condivisione con altre aziende? La letteratura del marketing in questo senso è molto ampia: si pensi al co-branding (avete presente le macchine per caffè Krups? Sono diventate famose per avere legato il proprio marchio al più famoso Nespresso) oppure al licensing, che prevede la cessione da parte di un’azienda del diritto di utilizzo del proprio marchio (chi non ha mai avuto tra le mani un accendino marchiato Ferrari o un telo mare Coca-Cola?). Le declinazioni del concetto di due o più marchi che creano delle sinergie possono essere “varie ed eventuali”, e quando c’è la necessità di “eventizzare” la comunicazione, il proverbio inglese “It takes two to tango” (biso-

Ovvero: bisogna essere in due per ballare il tango. E di questi tempi, un “paso doble” fra aziende può essere la chiave di volta per realizzare eventi di grande effetto. Come? Dalle azioni di co-marketing alle sponsorship, non c’è che l’imbarazzo della scelta gna essere in due per ballare il tango) diventa più efficace che mai. Perché dunque non utilizzarlo come antidoto anti-crisi per esempio ricorrendo al co-marketing? Per non far sì che le ristrettezze, oltre che economiche, siano anche di immagine, il co-marketing porta vantaggi in termini economici e di visibilità e permette di ampliare il mercato di riferimento. Anche in ambito B2B questo tipo di collaborazioni tra aziende può trovare più di un’interpretazione e una certa efficacia. Tra esse intendiamo includere anche la sponsorizzazione, che può diventare un vero programma d’incentivazione, come è stato nel caso della Vorker Folletto, main sponsor del Parma FC.

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HOT TOPICS la provocazione

Righe anomale tracciate a centrocampo mettono a rischio la partita Parma-Sampdoria. Gli agenti Folletto entrano in campo e ripristinano il campo con gli aspirapolvere. Si è celebrata così la sponsorizzazione del Parma FC da parte di Vorkerk Folletto

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«Decidere di sponsorizzare il Parma FC non è stato per noi così scontato», racconta Luca Corsi, responsabile comunicazione ed eventi di Vorker Folletto. «Quando tre anni fa la squadra ci ha contattato non nascondo un nostro iniziale scetticismo. Ma potevamo essere proprio noi a non rispondere a chi stava suonando il campanello? Scherzi a parte (la Vorker Folletto basa il suo sistema di vendita sul porta a porta, ndr), superate le iniziali perplessità ci siamo buttati». Da allora la multinazionale ha implementato gradualmente il suo impegno con la società sportiva fino a diventarne oggi il main sponsor. «Ci siamo resi conto che un tipo di sponsorizzazione del genere poteva essere correlata alle nostre politiche di comunicazione molto più di quanto credessimo. Intanto da un punto di vista valoriale, poiché il Parma è una realtà sana, che non ha mai prestato il fianco agli scandali che hanno coinvolto il mondo del calcio, le sue tifoserie sono sempre state tranquille, allo stadio ci

vanno le famiglie per divertirsi. E la città di Parma è sicuramente una città di valore, di cultura e bon ton». SPONSORSHIP CON FORMULA INCENTIVE Come può la comunicazione b2b beneficiare di una sponsorizzazione del genere? Quella legata a una squadra di calcio è sicuramente una sponsorship sui generis, ma può comunque essere un ottimo esempio di investimento con un enorme ritorno di immagine anche in ambito business to business. Spiega Corsi: «Il primo pubblico di Vorker Folletto sono i suoi 4mila venditori, che si sentono parte


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HOT TOPICS la provocazione

LUCA CORSI, responsabile comunicazione ed eventi di Vorker Folletto «Ogni domenica portiamo venditori e clienti allo stadio. Ristorante dedicato, possibilità di scendere a bordo campo per vedere l’allenamento dei giocatori, partecipazione alla conferenza stampa post-partita... Si tratta di un vero “incentive trip” per i nostri venditori»

integrante della sponsorship perché sentono che è stata possibile anche grazie al loro lavoro. Dal punto di vista della motivazione è importante. Ogni domenica portiamo venditori e clienti allo stadio. E quando il Parma gioca in casa, allo stadio offriamo un ristorante dedicato, la possibilità di scendere a bordo campo per vedere l’allenamento dei giocatori, partecipare alla conferenza stampa postpartita. Si tratta di un vero “incentive trip” per i nostri venditori». «Vorker Folletto – gli fa eco Lorenzo Barale, responsabile commerciale e marketing del Parma FC – è un brand nuovo nel panorama delle sponsorizzazione

della serie A. È una realtà multinazionale molto solida, e il suo percorso con la squadra è cresciuto mano a mano fino a diventare il main sponsor di Parma FC. Un merito che è anche del nostro staff marketing, che ha saputo dare valore a questa sponsorizzazone. Parma FC è sicuramente un veicolo di grande notorietà, la sua positività non può che essere un vantaggio». A inizio campionato partecipanti e spettatori della partita Parma-Sampdoria sono stati sorpresi da un guerrilla marketing molto divertente. In campo un grande “smile” disegnato nel cerchio di centrocampo decorava il terreno di gioco rendendo impossibile l’inizio della partita (vedi la sequenza fotografica di queste pagine). Cinque agenti Folletto hanno risolto il problema aspirando la sabbia di troppo e restituito a giocatori e spettatori un campo perfetto. «È stato molto divertente – ha confermato Barale –, sono iniziative da ripetere perché credo che ci sia bisogno di dare sempre più spazio a tutto ciò che è unconventional e sappia parlare a pubblici più ampi».

LORENZO BARALE, responsabile commerciale e marketing del Parma FC «Il guerrila marketing che ha celebrato la sponsorizzazione Folletto-Parma è stato molto divertente. Sono iniziative da ripetere perché credo che ci sia bisogno di dare sempre più spazio a tutto ciò che è unconventional e sappia parlare a pubblici più ampi»

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HOT TOPICS la denuncia

In un pianeta lontano chiamato Università Qualunque sia il loro ruolo, le figure che in azienda si occupano anche di gestione dei viaggi aziendali non provengono da una formazione accademica specifica. Semplicemente perché non esiste. Tutta colpa della scuola, o anche le aziende hanno qualche responsabilità? ALESSANDRA BOIARDI

ualcuno si è accorto che in Italia non esiste un corso universitario di Q amministrazione, controllo e finanza aziendale che includa una voce specifica per il Mice? Forse no, ma è così. Questo

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perché evidentemente il mondo universitario non considera necessaria la formazione di figure in grado di occuparsi, a livello manageriale, della gestione della spesa delle trasferte legate ai meeting, alle convention, agli eventi e ai viaggi di lavoro in generale. E infatti in azienda una figura manageriale specifica di questo tipo è una rarità, come confermano anche i dati rilevati recentemente da più di una ricerca in ambito Mice e business travel. Per esempio secondo l’Airplus Travel Management Study 2012 in Italia solo il 23 per cento di chi si occupa di viaggi in azienda ha responsabilità sul controllo della spesa per il segmento Mice. Vuol dire che il restante 77 per cento è diviso tra le altre figure aziendali, una dispersione che ha come effetto inevitabile una mancata gestione centralizzata sul controllo della spesa dei viaggi azien-


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HOT TOPICS la denuncia

dali. Eppure è proprio il contenimento dei costi che un’altra ricerca, la Cwt Travel Management Priorities, indica come priorità nel segmento Mice e business travel a livello globale. I travel buyer che secondo questa indagine dichiarano di concentrare l’attenzione sulle maggiori opportunità di risparmio provengono da aziende diverse per settore merceologico, dimensioni e budget di spesa per i viaggi e, soprattutto, ricoprono i più differenti gradi di responsabilità. FORMAZIONE CERCASI Se servisse, ricordiamo che il segmento della meeting industry vale in Italia non meno di 15 miliardi di euro, anche ipotizzando che dal 2008 a oggi abbia subito una flessione superiore al 25 per cento. Forse queste cifre non sono sufficienti affinché l’università italiana ne percepisca il valore, o ancor prima, la sua stessa esistenza. In particolare le specializzazioni delle facoltà di economia e commercio sono le più varie secondo le diverse funzioni aziendali (dall’amministrazione alla finanza, dal marketing alla produzione). Ma – lo abbiamo verificato – nessuna di esse prende in considerazione qualche specificità legata al Mice o al business travel. Abbiamo chiesto dunque il parere a un accademico. «Bisogna prima di tutto considerare separatamente – ci ha spiegato Andrea Guizzardi, professore di statistica dell’Università di Bologna e curatore dell’Osservatorio sul Business Travel di Turismo d’Affari – i corsi di laurea triennali e

le specializzazioni post-laurea. Prendiamo in considerazione i primi, a cui ci si iscrive da giovani “matricole”: non mi risulta che siano previste classi specializzate nella formazione di figure manageriali orientate alla gestione dei viaggi in azienda. A mio avviso invece, proprio nei corsi a indirizzo economico, sarebbe necessaria una formazione specifica e mi stupisce il fatto che non esista». L’impressione è che il mondo accademico non abbia imparato a distinguere il turismo leisure dal segmento legato alle trasferte di lavoro e al Mice.

ANDREA GUIZZARDI, docente dell’Università di Bologna «L’università di Bologna è particolarmente attiva sul fronte Mice. L’anno scorso è partito il master in Business Tourism & Destination Management e da cinque anni esiste il corso di formazione Analisi e gestione dei viaggi d’affari»

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HOT TOPICS la denuncia

CHI FA COSA? L’università da questo punto di vista è lontana dal mondo reale, ma ci sarebbe poi da decidere se è nato prima l’uovo o la gallina… Assodata la responsabilità del mondo accademico nei confronti del “vuoto” nell’iter formativo di manager preposti alla gestione aziendale delle spese delle trasferte e in ambito Mice, si possono assolvere del tutto le aziende? A fronte di una mancata “offerta” accademica – in buona sostanza – la domanda come si comporta? Ipotizza Guizzardi: «Prendiamo l’esempio di chi in azienda è chiamato a occuparsi dei viaggi d’affari. Spesso accade che le aziende stesse chiamino a ricoprire tale ruolo una persona al più diplomata, probabilmente proveniente da un background professionale in agenzia di viaggi, senza preparazione universitaria, e comunque non in ambito economico. Al contrario, per altre mansioni più “classiche” e istituzionalizzate, come per l’esempio l’ufficio acquisti, si tende a scegliere candidati super specializzati scelti tra figure di formazione manageriale». Le università non danno e le aziende non chiedono, insomma. VENDESI MASTER Un rapporto ancora più stretto tra domanda e offerta è quello dei master universitari post-laurea. A differenza di un corso di laurea, un master specialistico prende il via solo quando raggiunge un certo numero prestabilito di iscritti che sia giudicato sufficiente per “giustificarlo”. Ma la “scarsa” domanda non sarebbe che

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una delle difficoltà, poiché nel caso di ipotetici master specialistici per il Mice il vero problema sarebbe quello di reperire docenti accademicamente preparati sul settore. Settore, che dal canto suo non è mai riuscito del resto a farsi sentire dal mondo universitario e della specialistica. «Non credo che nel nostro Paese il mercato Mice e business travel abbia il “peso” sufficiente a esercitare una qualche influenza sul mondo universitario. All’estero tutto è molto più strutturato, le realtà del settore hanno un livello di organizzazione e di consapevolezza tale da riuscire a imporsi anche in una realtà così chiusa e selettiva come quella accademica» specifica Guizzardi. «Eppure siamo in Italia, ed è questo il vero paradosso. Il nostro Paese è la seconda potenza industriale d’Europa, ma siamo ancora intrappolati nel cliché dell’offerta legata al prodotto turistico “mare”, in cui tra l’altro fatichiamo a essere competitivi. Paradossalmente non ci accorgiamo invece che nessuno – a parte noi – può permettersi di offrire un congresso all’ombra del Colosseo o del Duomo di Firenze. Valorizzare l’Italia come meta culturale e di business: queste sarebbero le carte su cui puntare, ma nessuno sembra rendersene conto». Eppure qualcosa si muove, come specifica lo stesso Guizzardi: «L’università di Bologna è particolarmente attiva da questo punto di vista. L’anno scorso è partito il master in Business Tourism & Destination Management, che ha già raccolto ampio consenso, e da cinque anni esiste il corso di formazione Analisi e gestione dei viaggi d’affari tenuto nello specifico dalla facoltà di Scienze statistiche dell’Università di Bologna in collaborazione con la Scuola superiore di Scienze Turistiche. Si tratta di un corso residenziale organizzato in diversi appuntamenti settimanali che si distingue per il suo carattere accademico con lezioni tenute da docenti universitari ai quali sono affiancati manager affermati provenienti da grandi realtà del settore». E chissà che queste “meteore” non diventino presto il centro di una nuova galassia.


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DALPICCOLOMEETINGALGRANDEEVENTO

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HOTEL CASALEÈILLUOGOIDEALEPERAVEREUNSUCCESSOGARANTITO Il complesso del “Casale”, nell’entroterra marchigiano, a pochi chilometri dalla costa adriatica e dalla medievale Ascoli Piceno, è incastonato tra i colori delle cime appenniniche e quelli delle palme esotiche. La struttura è stata ricavata dal restauro di un antico borgo, preservandone l’elevato valore artistico. La location ideale per meeting, congressi, sfilate di moda, conferenze e team building. Dotato di 23 meeting room di diverse dimensioni e di un elegante auditorium in grado di ospitare fino 1.200 persone, inaugurato nel 2009. Tutti gli spazi sono equipaggiati con tecnologia di ultima generazione, per soddisfare qualsiasi richiesta.


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L’anima del commercio? La p...arola! L’oratoria, ovvero l’arte del parlare in pubblico, si sta rivelando strategica per le “vendite”, specie in questo periodo di recessione. Ecco perché molti direttori commerciali guardano con crescente attenzione alle tecniche e ai corsi di public speaking dal nostro corrispondente negli Usa DOMENICO MATARAZZO

on crescente frequenza, fiere e convention in settori differenti hanno C sessioni sulle tecniche di presentazione che non hanno nulla a che vedere con il settore merceologico dell’evento. Alla recente “Seco 2013” di Atlanta, uno dei seminari si intitolava: “So you want to be a speaker” e forniva linee guida su come parlare in pubblico, senza alcun riferimento a occhiali e lenti, ovvero i prodotti merceologici per i quali Seco è una delle fiere più importanti a livello internazionale. Sessioni simili vengono presentate regolarmente anche alla convention annuale dell’Associazione Americana degli Archi-

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tetti. Le ultime due edizioni hanno avuto seminari con titoli come: “Reclaim Your Power!” o “But I am not in sales!”. I contenuti di fondo sono gli stessi, ovvero l’assegnazione di un contratto non sempre si basa su disegni e modelli di una struttura o di un’idea, quanto sul modo in cui queste vengono presentate oralmente. È da tener presente, infatti, che spesso l’ultimo interlocutore è un decision maker senza competenze tecniche e i dettagli quindi possono essere controproducenti. Maggiori probabilità di successo si hanno se le presentazioni fanno riferimento alla visione del decision maker e se il tono della presentazione è convincente. Una caso citato spesso in America, anche dalla stampa di settore, riguarda il noto architetto italiano Renzo Piano il quale ha fama di presentare con degli schizzi estemporanei su un tacquino accompagnati da una presentazione effettuata con stile rilassato, persuasivo e condito con un apprezzato accento italiano.


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CICERONE E IL DE ORATORE: PUBLIC SPEAKING ANTE LITTERAM Il nuovo interesse verso l’arte oratoria è da attribuire al recente successo dei discorsi politici di Barack Obama. Durante la campagna elettorale per le elezioni presidenziali in Usa, Paul Ryan, scelto da Mitt Romney come eventuale vicepresidente, aveva invitato Barack Obama a fare discorsi senza l’uso del promoter (il gobbo elettronico). Lo strumento infatti, secondo Ryan, nasconde le reali capacità di un leader di comunicare le proprie visioni. Dal punto di vista politico i sostenitori di Obama hanno ribadito che Ryan e seguaci non avevano altro su cui arrampicarsi. Dal punto di vista del management invece, l’invito ha richiamato le critiche che vengono fatte a Powerpoint, additato spesso come un “oppressore della parola”. Di fatto i discorsi elettorali di Obama, ma anche il discorso di Clinton durante la convention democratica, sono stati ampiamente elogiati per la qualità oratoria. Alcuni cronisti hanno scomodato editori in pensione per avere un confronto con i discorsi celeberrimi di Churchill, Franklin Delano Roosevelt o Kennedy e i discorsi del presidente Obama sono stati posizionati allo stesso livello di Churchill e sicuramente meglio di quelli di Roosevelt e Kennedy, per i quali la popolarità è stata merito anche di ottimi speech writer. Ciò che ha messo in risalto ancora di più i discorsi di Obama e di Clinton è il fatto che questi hanno perforato l’universo dei messaggi scritti attraverso Twitter, Facebook, blog vari, sms o Instagram, ovvero i canali più popolari tra le nuove generazioni di elettori. Questi canali sono alimentati anche dal fatto che nelle scuole americane, dalle elementari e fino alle superiori, raramente si hanno interrogazioni orali o discussioni di gruppo ma i test si basano su domande scritte dove si deve selezionare la risposta esatta tra molteplici opzioni. In questo panorama una presentazione con toni elevati viene spesso qualificata come un esercizio teatrale, esattamente come ha fatto Paul Ryan, come se non ci fossero decisioni importanti che scaturiscano da presentazioni con questi toni. I discorsi di Obama e di Clinton hanno ribadito invece che l’oratoria può ancora appassionare individui su scala globale. Clinton per esempio, dopo la performance politica, è stato invitato a presentare il vincitore del Golden Globe come migliore attore protagonista. L’evento televisivo è secondo solo agli Oscar, dove, in assenza di Obama, è stata invitata la moglie Michele a presentare l’Oscar per la stessa categoria. Powerpoint, Teleprompter e anche i vari speech writer, quindi, sono dei buoni supporti di comunicazione, ma non si

L’ars oratoria è saper dire tutto e il contrario di tutto senza apparire contraddittori. E per Cicerone, il buon oratore possiede: “…l’acume del dialettico, la profondità dei filosofi, l’abilità verbale dei poeti, la memoria dei giureconsulti, la voce dei tragici, il gesto dei migliori attori”. (Cicerone, De oratore)

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DANILO BRUNI attore, regista e coordinatore del CentroD di Torino «Per migliorare nel public speaking, si lavora sul recupero della respirazione con il diaframma, sulla ginnastica fonatoria e articolatoria, sui cinque elementi espressivi della voce e sui colori, i famosi 36 stati d’animo che costringono piacevolmente l’allievo a fare esercizi di espressività»

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sostituiscono alle caratteristiche fondamentali che deve avere un buon speaker e che sono trattate in un’abbondante letteratura. Anche per quanto riguarda le scuole proprio di recente ogni singolo stato americano si è impegnato a introdurre una maggiore enfasi alle materie legate alla lettura, comprensione, dibattito e alle tecniche di presentazione. Si torna all’antichità, per certi versi… IMPARARE A CONVINCERE Negli Usa ci sono organizzazioni che aiutano a raffinare le capacità oratorie e tra questa la più popolare (ed economica) è sicuramente la Toastmasters International (www.toastmasters.org). Si tratta di un’organizzazione internazionale, con 280mila iscritti, raccolti in 13.500 club in 116 nazioni. Chi si iscrive vuole migliorare il proprio stile di comunicazione e, a tal fine, durante le riunioni periodiche, i partecipanti possono presentare un argomento difronte ad altri soci per fare pratica e per ricevere commenti. La stessa organizzazione pianifica anche delle competizioni per votare le presentazioni più convincenti. Vi sono ovviamente anche eventi dedicati ai professionisti della presentazione come quelli organizzati da Presentation Magazine e dalla Astd (American Society for Training & Development). Esperti in tecniche di presentazione erano presenti anche alla “Asha 2013”, la convention annuale della Speech and Hearing Association. «Siamo qui perché spesso invitiamo professionisti per fornire soluzioni a chi ha problemi di natura fisica o psicologica», ci comunica la rappresentante di SpeakEasy, società che da trent’anni fornisce training in tecniche di comunicazione. In Italia, il punto di riferimento per chi vuole migliorare il proprio stile, e la dizione in particolare, è il CentroD di Torino, nato negli anni Sessanta per iniziativa di Iginio Bonazzi, attore di teatro e personaggio

carismatico che apriva la struttura proprio di fronte alla sede Rai di Torino. Ogni doppiatore o voce radiofonica che si rispetti ha con ogni probabilità studiato sotto la guida del maestro Bonazzi. Dopo la sua scomparsa il CentroD è gestito da Danilo Bruni, attore, regista e soprattutto una delle voci più popolari sul piccolo e sul grande schermo sia come doppiatore sia come voice over per pubblicità e per grandi eventi (come le Olimpiadi di Torino, per esempio). «Iginio – ci racconta Danilo Bruni – era un gentiluomo e una persona molto simpatica e generosa, oltre che un grande professionista. Non ci sono praticamente varianti al formato originale del suo metodo: si lavora sul recupero della respirazione con il diaframma, sulla ginnastica fonatoria e articolatoria, sui cinque elementi espressivi della voce (tono, volume, tempo, ritmo e mordente) e sui colori, i famosi 36 stati d’animo che costringono piacevolmente l’allievo a fare esercizi di espressività». La durata del corso è di 30 lezioni, una alla settimana, ma gli iscritti devono esercitarsi quotidianamente per migliorare. Non vi sono compiti o voti, ma all’inizio e alla fine del corso viene fatta leggere la stessa pagina di un libro e la voce viene registrata. Ex allievi del corso confermano che se si eseguono gli esercizi regolarmente, si nota una netta differenza nel tono di voce tra la registrazione effettuata all’inizio e alla fine del corso. «I partecipanti ai corsi di dizione in genere sono aspitanti attori, giornalisti, oratori, politici, insegnanti, persone che vogliono migliorare la loro capacità di comunicazione, ma anche persone che vogliono combattere la timidezza e essere più spigliate nella vita di tutti i giorni», spiega ancora Danilo Bruni. L’importanza di una buona tecnica di comunicazione è dimostrata anche dai risultati che si ottengono in assenza di questa. Sempre in ambito presidenziale, se si cercano su YouTube le gaffe del presidente Obama si trova poco materiale e non particolarmente divertente. Se ci cercano invece i discorsi del suo predecessore, George W.Bush, notoriamente uno dei peggiori speaker a livello presidenziale, si trovano ancora oggi videoclip che attirano milioni di visitatori. Non a caso durante le ultime elezioni George W. Bush non è praticamente mai apparso sulla scena. Tanto meno durente le convention del suo partito.


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un evento...

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HOT TOPICS TOPICS HOT report

Ben-essere o non essere Molte aziende (ma non tutte) lo hanno capito: la performance aziendale è strettamente legata agli asset immateriali. E allora scopriamo assieme i team building che coniugano l’esperienza rigenerante del benessere personale con le dinamiche di cooperazione della squadra TERESA CHIODO

ggi la giornata in azienda spesso si riduce a essere un fondale di sfiniO menti e disagi, prima psicologici poi comportamentali; un ritmo di lavoro incalzante a cui si inframmezza la quasi totale mancanza di certezze, la pressione prodotta dal superlavoro, le scarse prospettive del “tutto in sospeso”, generano inevitabilmente meccanismi nevrotici stressanti. L’esemplare adulto in età da lavoro ci compare davanti trafelato, di cattivo umore, scostante, demotivato, non ama più quello che fa e non è apprezzato per l’impegno che profonde. Da parte delle aziende la dinamica è sempre la stessa, cioè quella di chiedere sempre di più, ai propri manager, ai dipendenti, a tutta l’organizzazione: alte prestazioni, dedizione, tempo, spesso

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senza dare in cambio nessuna sicurezza, nel vorticoso cambiamento dei mercati fatto di continue acquisizioni, fusioni, integrazioni; tutto per poter sopravvivere. Ma un’azienda responsabile non può ignorare i problemi di stress e di salute associati agli alti ritmi di lavoro e di performance richiesti. E l’ultima cosa da fare è bruciare il livello di prestazione dei dipendenti gettando al vento gli investimenti sostenuti in termini di tempo, risorse e formazione. Per questo anche le agenzie di team building hanno ritenuto opportuno volgere l’attenzione ad alcuni bisogni primari intesi come criteri del sano sviluppo dell’essere umano, proponendo un nuovo format tutto orientato sul benessere. L’AZIENDA: UNA PALESTRA PER ALLENARSI AL BENESSERE Indurre una persona a identificarsi con un momento di dedizione a sé, attribuendo a esso il potere di aumentare il proprio valore personale e il proprio benessere, non è quindi solo un capriccio egoistico, consumistico o materialista, ma un momento costruttivo oltre


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che rigenerante. Una premessa che va a supportare quanto sostiene Sandro Santi, managing director dell’agenzia 2bsmart: «Un periodo dominato da crisi, incertezza e scarso controllo su quello che sarà il futuro di ciascuno di noi rende particolarmente necessario insegnare a ritrovare un proprio equilibrio e una certa stabilità emotiva: requisiti fondamentali per poter essere sempre all’altezza della professionalità richiesta dall’azienda e dai clienti e soprattutto per restare motivati alla condivisione e al lavoro di squadra. In sintesi, ciò che va ricostruito in taluni casi o rinsaldato in altri è il senso di appartenenza. Ecco allora che scaturisce la richiesta, da parte delle aziende, a noi team builder ed esperti in attività motivazionali, di progetti su misura per aiutare i propri collaboratori a ritrovare armonia e fiducia in se stessi e ricostruire proprio questo senso di appartenenza all'azienda e di collaborazione con i colleghi». Elio Zoccarato Ceo e Direttore Creativo di Sunnyway condivide questa analisi: «Se diventiamo pienamente consapevoli di come viviamo la nostra vita e le nostre giornate possiamo ridurre lo stress determinato dal modo in cui entriamo in contatto con le persone e con gli eventi della vita. Questo può accadere solo se stacchiamo ogni tanto e ascoltiamo il nostro corpo per riscoprire il nostro equilibrio psico-fisico e per non continuare a farci travolgere dalla quotidianità: questo è un passaggio essenziale per recuperare il nostro benessere interno e l’integrazione mente-corpo. Una cultura aziendale capace di sviluppare un valido programma per la salute e il benessere dei propri dipendenti aiuta la collaborazione a tutti i livelli all’interno della struttura lavorativa e ha il potenziale di ridurre i conflitti e d’innescare positività e ascolto fra le persone. Il conflitto minaccia le relazioni e la coesione all’interno della cultura azien-

I FORMAT DEL TEAM WELLNESS I format per il wellness team building sono diversi in base alle esigenze e le aspettative del cliente. La proposta minima impegna mezza giornata (quattro ore circa), ma il consiglio è di “staccare” almeno per un giorno. Sono molto efficaci le due giornate all’interno di una struttura con il centro benessere adeguato alle esigenze delle attività. Il lavoro aumenta esponenzialmente l’efficacia con alcuni “richiami” periodici, per questo certi programmi evolutivi si sviluppano anche attraverso molti mesi. Una giornata tipo può essere: check psico-fisico e attitudinale per ognuno e attività di relax o nella Spa la mattina; lunch leggero ma energetico, alla scoperta di alimenti sani ma nutrienti; attività più energizzanti e lavoro sulle relazioni interpersonali nei diversi giochi di squadra il pomeriggio; debriefing per riportare il lavoro fatto nella giornata all’interno dell’ambiente lavorativo; fine giornata rilassante nel centro benessere. Le proposte di attività possono

essere: circuit training, piccoli tornei in diverse discipline sportive, attività rilassanti e introspettive (pilates) che possano anche orientarsi verso un aspetto più meditativo ed energetico (Reiki) o più divertenti di fitness (zumba). A disposizione troviamo anche specialisti e istruttori laureati in scienze motorie per un check iniziale, Per le attività acquatiche ci sono dei docenti della Federazione Italiana Nuoto. Specialisti della comunicazione e del public speaking si occupano della gestione di postura, voce e rilassamento. Ci sono poi dei servizi continuativi presso sedi fisse: i Rebalancing Corner, spazi multisensoriali dove concedersi una pausa per riequilibrarsi e concentrarsi prima di una performance o una decisione importante, le wellness academy di gruppo (per tecniche di respirazione, yoga e discipline affini) i quick shiatsu massage, per allentare le fastidiose tensioni muscolari dovute alle lunghe giornate davanti al computer o a momenti di grande stress.

dale. Quando l’azienda dà un contributo positivo per ridurre i conflitti, l’energia di tutti si concentra su altre aree di priorità come la produttività e l'innovazione». È evidente, quindi, che esistono format e percorsi formativi “wellness oriented” per risolvere le problematiche aziendali. «Il nostro obiettivo è creare proattività,

SANDRO SANTI, managing director dell’agenzia 2bsmart: «È dalla necessità di rinsaldare il senso di appartenenza all’azienda che di questi tempi scaturisce la richiesta di progetti su misura per ritrovare armonia e fiducia in se stessi, recuperando un’eccellente collaborazione con i colleghi»

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ELIO ZOCCARATO, Ceo e Direttore Creativo di Sunnyway: «Staccare ogni tanto e ascoltare il nostro corpo per riscoprire il nostro equilibrio psico-fisico e per non continuare a farci travolgere dalla quotidianità è un passaggio essenziale per recuperare il nostro benessere interno e l’integrazione mente-corpo»

WELLNESS MOBILE C’è un format benessere anche per gli eventi. Si tratta di vere e proprie mobile Spa, aree benessere mobili di 80-100 metri quadrati, oasi di piccole dimensioni ma di grande suggestione, operative in poche ore. Sono l’ideale per promuovere concept o pro-

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self confidence e propensione al cambiamento, anche in chi è più sfiduciato o sulla difensiva», spiega Zoccarato. «Via via che superiamo i nostri problemi personali, ci sentiamo più rilassati, riusciamo quindi a lavorare in modo più efficiente, nutriamo più interesse per la vita, possiamo trasferire facilmente a colleghi e collaboratori la mentalità vincente. Uno stile di vita equilibrato influisce anche sulla produttività lavorativa. Il Wellness Team Building è un nuovo format molto efficace perché il suo scopo non è solo quello di fare squadra come gli altri team building, ma anche quello di migliorare la produttività agendo in modo specifico sulla qualità di vita dei dipendenti, sia dentro sia fuori dall'ambiente aziendale». I MASTER WELLNESS Conciliare professionalità e benessere quindi prima di tutto. Esistono addirittura delle aziende specializzate che forniscono esclusivamente servizi di wellness per le aziende. Si tratta di specialisti e profondi conoscitori del benessere, in modo trasversale alle diverse culture orientali e occidentali. Si occupano di salute e hanno una competenza molto ampia sulle discipline olistiche; business

dotti legati ad aziende ma anche come pura formula di intrattenimento. La Formula 1 per esempio ha la We! Wellness Lounge da diversi anni come parte integrante dei servizi per i fortunati ospiti dell’esclusivo Paddock Club.

coach, trainer, organizzatori di performance sensoriali di impatto lavorano sulla motivazione delle persone a vantaggio della performance aziendale, sia in eventi formativi sia in occasioni espressamente dedicate al rafforzamento della dinamica di team. Ce ne parla Sarah Cossu, managing director di “We! Wellness”, un brand che è anche una inequivocabile dichiarazione di missione: «Prendersi cura in modo concreto del benessere dei dipendenti significa condivisione, ascolto, attenzione alla sensibilità e alle aspirazioni individuali, opportunità di crescita, anche maggiore qualità del tempo libero, una risorsa che rigenera. Se l’azienda ha questo tipo di sensibilità a maggiore ragione il messaggio prende forza quando il benessere permea di sé i momenti speciali dedicati alla motivazione e al consolidamento di un clima collaborativo. La strada per il benessere aziendale passa senza dubbio dal benessere dei collaboratori. Il passo evolutivo, che si sviluppa nei nostri team building, è far comprendere concretamente come il benessere collettivo sia costruito da tutti ogni giorno. Il messaggio entra così nei muscoli e diventa patrimonio aziendale. I mantra sono: “il mio benessere è importante e so come coltivarlo”, “il benessere della mia squadra è importante, e so come contribuire a questo”».


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Ci è chiaro che in tempi connotati da incertezza e repentini cambiamenti di assetto, a tutti i livelli aziendali ciò che maggiormente fa la differenza quindi è la capacità di mantenere una centratura personale, la giusta resilienza che consente di attraversare con consapevolezza e altrettanta imperturbabilità la tempesta. «Prima ancora di trovare il migliore schema di gioco – conclude la Cossu – la squadra deve essere in grado di trovare equilibrio e formule efficaci per accedere a stati-risorsa, individuali e collettivi. Ecco perché oggi più che mai parlare di benessere per i team building è vincente». STEP BY STEP «Nel momento in cui ciascun individuo si sente meglio fisicamente – continua Santi – conosce meglio se stesso e le proprie risorse su cui contare; automaticamente ne deriva un atteggiamento più aperto verso l’esterno, più disponibile ad accogliere ciò che arriva dall’esterno e dagli altri. Come in una spirale positiva, un atteggiamento di apertura e fiducia induce ogni essere umano a osare di più, a mettersi in gioco per apprendere nuove cose, adottare nuove soluzioni e dunque essere da motore per sé e per gli altri. Il desiderio di cambiare, imparare, evolversi diventa così un bene personale, ma anche professionale incalcolabile». «Quando la vision aziendale ha come missione quella di migliorare la salute generale e il benessere dei dipendenti – interviene a questo punto Zoccarato –nonché il loro morale, si avvia un processo di identificazione con la cultura aziendale; l’ambiente di lavoro diventa più divertente, il morale si solleva e va a influenzare il comportamento. Non c’è dubbio che i dipendenti felici e produttivi siano spesso gli elementi più innovativi per la crescita aziendale e la redditività. I programmi di wellness aziendale hanno un impatto positivo su tanti aspetti della vita lavorativa: meno infortuni, livelli più bassi di stress, meno errore umano, meno depressioni, maggiore autostima, un ambiente di squadra migliore. Non è facile trovare il modo per aiutare i dipendenti e apportare modifiche per una vita più salutare. Bisogna scoprire i loro interessi, motivarli a partecipare ai programmi

aziendali, aiutarli a mantenere l’entusiasmo e a crescere ogni giorno. Per prima cosa è importante individuare il loro stato attuale di benessere: come va l’assenteismo? Le persone hanno problemi di salute, stress familiari, preoccupazioni d’altro genere? Si comincia da qui per trasformare il posto di lavoro in un ambiente veramente sano e per conciliare un percorso di benessere personale e di squadra all’interno di quello lavorativo. Io consiglio di procedere verso obiettivi finali a piccoli passi realizzabili e alla portata di tutti che dovrebbero poi essere misurabili in termini di risultati. Il progetto può essere dimenticato se la linea temporale è troppo lunga, oppure si può creare stress e risentimento se è troppo breve». Livia Napoleone, business development manager di Wish Days, condivide e sottolinea: «Il benessere di per sé costituisce una delle condizioni nelle quali il singolo individuo riesce a massimizzare le sue capacità, grazie a una condizione non così diffusa nell’ambito professionale. Ecco che il benessere “di squadra” è spesso uno degli obiettivi che vengono richiesti dalle nostre aziende clienti per avvicinare le persone e motivarle a lavorare insieme verso obiettivi comuni, annientando quella distanza che si crea tra ruoli e viene estremizzata dalla quotidianità».

SARAH COSSU, managing director di “We! Wellness”: «Il passo evolutivo che si sviluppa nei nostri team building è far comprendere concretamente come il benessere collettivo sia costruito da tutti ogni giorno. Il messaggio diventa così patrimonio aziendale»

LIVIA NAPOLEONE, business development manager di Wish Days: «Il benessere di per sé costituisce una delle condizioni nelle quali il singolo individuo riesce a massimizzare le sue capacità, grazie a una condizione non così diffusa nell’ambito professionale»

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Sale di sale Grotte saline metropolitane, stanze del sale, piscine di acqua di mare, talassoterapia: sono alcuni paradigmi in cui si declina l’haloterapia. Un concept incentrato sui benefici terapeutici dell’elemento sale, che fa tendenza e diventa un plus per la salute e il Mice TERESA CHIODO

elogio delle proprietà terapeutiche del sale, note sin dall’antichità, viene L’ più di recente dai ricercatori dell’Est Europa, in particolare russi e ungheresi, che hanno messo a punto una vera e propria cura chiamata haloterapia (dal greco “halos”, sale): è una terapia naturale che sfrutta le proprietà benefiche del cloruro di sodio allo stato puro micronizzato, autentico toccasana per le vie respiratorie, prezioso alleato per la bellezza e la salute della pelle e l’intero sistema immunitario; prevede sedute all’interno di grotte saline dove vengono ricreate artificialmente le stesse condizioni di quelle naturali. Il sale è fondamentale per lo svolgersi di numerosi meccanismi fisiologici vitali, come la trasmissione degli impulsi nervosi, lo scambio di liquidi e la regolazione della pressione arteriosa. Ha anche la capacità di ionizzare e

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migliorare la qualità dell’aria neutralizzando gli ioni positivi causati ad esempio dallo smog, dal fumo di sigaretta, dalle onde elettromagnetiche. BIANCO ASSOLUTO: VECCHIO E NUOVO TREND Andiamo quindi a scoprire i moltissimi modi di sfruttare il più semplice dei minerali per la salute e il benessere: soluzioni, bagni, inalazioni, lavaggi, trattamenti, tutti a base di sale. Lo faremo con dottor Giorgio Bartolomucci, medico specialista e direttore delle riviste La Pelle, Pelle Beauty e Area Wellness. «Molte delle grandi scoperte scientifiche sono legate a osservazioni casuali» spiega Bartolomucci. «Lo stesso si può dire per gli effetti benefici che, a metà de XIX secolo un medico polacco notò su un gruppo di minatori con problemi respiratori che lavoravano all’interno di cave naturali di sale. Partendo dalla semplice osservazione che il loro stato di salute era migliore di quello che ci si poteva attendere, egli approfondì lo studio del microclima delle grotte saline dando origine a una ricerca su base scientifica nei riguardi della speleo terapia (trattamento in grotte) e dell’haloterapia (trattamenti a


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base di sale). Con il sale cristallino dell’Himalaya puro al 100 per cento si possono mettere in atto sia cure idrosaline orali, capaci di disintossicare e rigenerare l’organismo, sia preparare maschere al limo di peloide cristallino, in grado di trasferire alla cute preziosi oligoelementi, sia creare le condizioni per un efficace bagno di salute all’interno di apposite Stanze del Sale. Insomma, per qualsiasi problema estetico che si presenti, esiste un rimedio a base di sale. Un amico insostituibile e inesauribile. Le ricerche di bioclimatologia ci spiegano che nell’aria di mare c’è una maggiore carica di ioni negativi dell’ossigeno che creano immediati legami con l’emoglobina, sostanza deputata al trasporto dell’ossigeno alle cellule dei tessuti, da ciò i benefici nelle cure per varie affezioni respiratorie. Lo stesso avviene nelle grotte naturali di rocce saline, dove un certo grado di umidità relativa favorisce il rilascio di micromolecole di sale dalle stalattiti, costituendo la base per spiegare i principi della speleoterapia, un forma di terapia naturale ben conosciuta agli antichi Romani e ancor oggi utilizzata in diverse stazioni termali italiane ed europee. Da tempo, quindi, la sfida principale per le aziende leader nel settore del benessere è stata quella di riuscire a costruire ambienti, o meglio stanze o cabine di sale, in cui il microclima riproduca quello marino o di una grotta di sale e in cui ci si possa soffermare per avvantaggiarsi degli effetti dell’haloterapia, respirando aria arricchita di sali purissimi e con una bassissima carica batterica. Molte delle sensazioni di benessere che si provano all’interno di una Spa di un hotel sono legate al confort ambientale e termoigrometrico. Ciò implica la necessità di coniugare tecnologie costruttive d’avanguardia, in grado di offrire soluzioni confortevoli, funzionali e, soprattutto, flessibili. La scelta di installare una stanza del sale o una piscina di acqua salata va a determinate un plus interessante se si vuole offrire ai partecipanti un servizio ben gradito dopo i lavori congressuali». Quindi, il sale utilizzato per costruire le moderne grotte, ispirate alle antiche 1

miniere, deve essere naturale: non ottenuto chimicamente, ma recuperato, per quanto possibile, da saline, miniere, laghi salati dove l’acqua sia evaporata; tra i maggiori “fornitori” di sale per grotte figurano il Mar Nero e le miniere polacche. Vediamo dove. IL SALE IN UNA STANZA La stanza del sale è uno spazio interamente rivestito di sale, con temperatura e umidità costanti, ideale per lenire, rilassare e disintossicare. All’interno, un microclima particolare riproduce, amplificandoli, gli effetti del tempo trascorso in riva al mare: il sale sotto forma di particelle micronizzate – di incredibile leggerezza – viene inalato e assorbito dall’epidermide con effetti benefici per la pelle e naturalmente per le vie respiratorie. Si può entrare parzialmente vestiti e ci si può rilassare anche attraverso il piacevole effetto riposante della cromo e musico-terapia. Sono numerose in Italia; le troviamo nelle città come spazi indipendenti oppure inserite negli hotel per completare l’offerta benessere.

¢ Salbea, Grotte di Sale - Roma www.salbea.it La Grotta microclimatica misura circa 60 metri quadrati. Il microclima al suo interno è riprodotto in maniera del tutto naturale. Una distesa di sale del Mar Morto per terra, rocce di sale himalayano e provenienti dalle miniere polacche sulle 2 pareti, volte con stalattiti, cascate d’acqua (fonti di salgemma) diventano uno scenario fiabesco dove fortificare il proprio organismo rilassandosi al tempo stesso; un luogo in cui lasciare libera la mente da stress e preoccupazioni, gustando i suoni e i profumi della natura. Una vacanza in città – a pochi passi dalla stazione di Roma Tuscolana –, che non richiede impegno, preparazione o grande disponibilità di tempo; a due passi dall’ufficio e in qualsiasi momento della giornata, senza dover pensare a borse, accappatoi o attrezzature adeguate. Il posto ideale per piccoli eventi aziendali, dove abbinare alla ricchezza del microclima salino messo a disposizione dalla natura, dei servizi esclusivi forniti dall’uomo come per esempio un concerto d’arpa o di musica etnica, lezioni di yoga, meditazioni, trattamenti olistici.

1 / Halosal è un centro di haloterapia nel cuore di Milano che mette a disposizione degli ospiti una Stanza del Sale di 35 metri quadrati 2 / La Grotta microclimatica Salbea offre, a pochi passi dalla stazione di Roma Tuscolana, uno scenario fiabesco in cui fortificare il proprio organismo rilassandosi al tempo stesso

¢ Halosal - Milano www.halosal.com Halosal è un centro di haloterapia nel cuore di Milano, che mette a disposizio-

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SALE A BLOCCHI Il Salar de Uyuni è un enorme deserto di sale che, con i suoi 12.000 chilometri quadrati, è la più grande distesa salata del mondo. È situato nei dipartimenti di Potosí e di Oruro, nei pressi della città di Uyuni, nell’altopiano andino meridionale della Bolivia, a 3.650 metri di quota. Si stima che il Salar de Uyuni contenga 10 miliardi di tonnellate di sale di cui meno di 25.000 vengono estratte annualmente. Il luogo è un’attrazione turistica di grande suggestione ma con un problema contingente, dovuto alla sua posizione isolata rispetto ai centri abitati più vicini. È stato quindi naturale pensare di costruire degli alberghi con dei blocchi di sale. Ne segnaliamo due. ¢ Il Palacio de Sal (www.palaciodesal.com.bo), ai margini del Salar de Uyuni, a 350 chilometri a sud dalla capitale boliviana La Paz. Il Palacio de Sal, o Palazzo del sale, è un meraviglioso hotel costruito

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nel 2007. Per la sua realizzazione sono stati impiegati circa un milione di blocchi di sale di 35 centimetri, utilizzati per il pavimento, le pareti, le sculture e il soffitto. Ma anche per i mobili, compresi letti, tavoli e sedie. Lo straordinario albergo dispone anche di una sauna e di un bagno turco, di una piscina di acqua (salata) e di varie vasche idromassaggio. ¢ Il Luna Salada Resort (www.lunasaladahotel.com.bo), tutto di sale... muri, tavoli, sedie e letti! Ubicato sulle rive del maestoso Lago Salato di Uyuni, conosciuto anche come il deserto bianco; dispone di 23 camere così suddivise: 6 camere matrimoniali, 14 camere doppie, 2 camere triple e una suite. Tutte le camere sono dotate di servizi privati e area living con camino. A disposizione degli ospiti ci sono: ristorante, centro convention, informazioni turistiche, un servizio banchetti e navetta da e per l’aeroporto. ne degli ospiti una spaziosa reception e due locali. La Stanza del Sale è di 35 metri quadrati. Nell’altra stanza si possono ospitare anche corsi di formazione, workshop o team building. Halosal, in collaborazione con "The Happy Company", offre servizi alle aziende che si occupano di fornire strumenti teorici e pratici per facilitare una continua evoluzione nelle aree chiave delle risorse umane: energia, chiarezza mentale, fiducia ed equilibrio nel change management. La metodologia d’insegnamento porta ciascun partecipante ad acquisire tecniche della gestione dello stress e di autoconsapevolezza concrete e di facile utilizzo che possono essere praticate in modo semplice e continuativo creando un 5 impatto positivo e percepibile sulla performance, sulle attitudini relazionali, sullo stile di leadership in termini di work-life balance. 3

3 / Il Palacio de Sal di Uyuni, a 350 chilometri a sud dalla capitale boliviana La Paz, è un meraviglioso hotel realizzato interamente di blocchi di sale 4 / Sempre a Uyuni, il Luna Salada Resort è anch’esso un hotel tutto di sale 5 / A Melegnano, alle porte di Milano, la Grotta di Sale Galos è una stanza completamente costruita con mattoni di sale del Mar Nero

¢ Grotta di Sale Galos Melegnano (MI) www.grottadisalegalos.it La Grotta di Sale Galos è una stan-

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za completamente costruita con mattoni di sale del Mar Nero e, grazie a una tecnologia brevettata, riproduce il microclima che possiamo avere in una località di mare. Si differenzia dalle altre per l’assenza di micronizzatori o halogeneratori in quanto è costruita con sale e non semplicemente rivestita. A ogni seduta viene attivato un ricircolo dell’aria e una lampada battericida fa in modo di prevenire qualsiasi possibilità di contaminazione dall’esterno. Ospita piccoli eventi aziendali con la possibilità di utilizzare una lavagna a fogli mobili all’interno della grotta. Un aperitivo o una colazione possono seguire sedute rilassanti con musiche ipnotiche o della natura, o sedute con visualizzazione guidata.

¢ La Dogana del Sale (Romeo Hotel) - Napoli www.romeohotel.it La prima luxury spa di Napoli. Le virtù del sale, i rituali dell’acqua, il design più ricercato e le nuove tecnologie: questi i concept della Dogana del Sale che si distingue nel panorama dei beauty & health center per la scelta di trattamenti all’avanguardia e per la vocazione all’haloterapia. I programmi di remise en forme sono all’insegna dell’acqua e del sale e di particolare rilievo sono i trattamenti viso e corpo. La Stanza del Sale della Dogana del Sale è uno spazio interamente rivestito di sale bianco con temperatura e umidità costante, ideale per lenire, rilassare e disintossicare. Al nono piano il nuovo skybar e restaurant Beluga è una location ideale per eventi speciali e può ospitare fino a 200 persone sedute. La sala è direttamente collegata con la


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terrazza piscina, set privilegiato per cocktail e aperitivi al tramonto. A disposizione altre quattro sale e un foyer.

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¢ CastaDiva Resort & Spa - Como www.castadivaresort.com CastaDiva Resort è un esclusivo ed elegante Hotel & Spa che sorge all’interno di Villa Roccabruna, sulla sponda orientale del ramo occidentale del Lago di Como. Una location davvero suggestiva per riunioni aziendali, unisce alla disponibilità delle sale, dotate delle più moderne attrezzature tecnologiche, un’ampia offerta di servizi dedicati al comfort e al benessere. La Spa, con i suoi giochi d’acqua, profumi e colori, e la sua area wellness, raggiunge il suo apice con la stanza del sale, le cui pareti sono costituite da pregiato sale rosa dell’Himalaya; è il luogo ideale per ottenere il massimo beneficio fisico e psichico. Agli ospiti viene riservata un’esperienza sensoriale 6 / La Dogana del Sale è la prima luxury spa di Napoli, uno spazio interamente rivestito di sale bianco con temperatura e umidità costante 7 / CastaDiva Resort è un esclusivo ed elegante Hotel & Spa che sorge all’interno di Villa Roccabruna, sulla sponda orientale del ramo occidentale del Lago di Como 8 / Al Fonteverde Tuscan Resort & Spa, elegante resort di San Casciano dei Bagni, l’elemento sale si declina in diversi ambienti perfettamente attrezzati

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unica, in un’ambientazione simile a un piroscafo d’epoca o in comode chaiselongue appoggiate su un pavimento di cristallo sospeso in una darsena dell’Ottocento. All’esterno la sorpresa di scoprire una piscina galleggiante sul lago, con jacuzzi e sundeck direttamente sul lago. PISCINE DI MARE La talassoterapia, nell’offerta di numerose strutture alberghiere, è una cura che sfrutta l’effetto combinato di sale, iodio e acqua di mare, regalando benefici all’organismo e ottimi risultati anche in campo estetico. I pori della pelle, a contatto con l’acqua riscaldata, pura e ricca di sali minerali, si dilatano e permettono il passaggio dei preziosi oligoelementi che vengono liberati nel sistema sanguigno, correggendo gli squilibri e contribuendo così a ridare vitalità, energia, salute e forma a chi è stanco e sotto stress.

¢ Fonteverde Tuscan Resort & Spa -

San Casciano dei Bagni (SI) www.fonteverdespa.com L’elegante resort si trova a San Casciano dei Bagni, antico borgo della campagna toscana. Al Fonteverde Tuscan Resort & Spa l’elemento sale si declina in diversi ambienti. Il Thalaquam è una piscina di acqua di mare, così satura di sali da diventare suggestiva per l’alto grado di galleggiabilità; ottima per stimolare, rimineralizzare, rilassare e rigenerare. Il Salidarium è un letto di cristalli di sale marino a una temperatura di 39 gradi dove il corpo si libera dalle tossine aiutando lo scioglimento di contrazioni muscolari. È possibile poi provare il Biobalancing che prevede varie fasi di trattamento a partire da un peeling depurativo con sale marino. Ancora: l’Alma Maris e il Fango Mediterraneo. Per gli eventi c’è La Casina delle Rose, una splendida palazzina stile liberty all’in-

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tech all’avanguardia e firmate Crestron. Gli spazi sono adatti a differenti tipologie di evento: plenarie, team building e board meeting. Una menzione a sé merita la possibilità di ospitare presentazioni di auto e motovetture, con accesso attraverso un percorso di aperture studiato in funzione di questa particolare tipologia di evento.

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9 / Un susseguirsi di vasche e lagune, grotte e cascate d’acqua salso-bromoiodica che sgorga purissima a 47 gradi. Tutto questo è l’ Aquardens di Verona 10 / La presenza di una piscina con acqua salata nell’area pool di Aqualux Hotel Spa Suite & Terme di Bardolino è motivata dall’intento di sfruttare tutti i benefici dell’acqua, filo conduttore dell’albergo 11 / La Miniera di sale di Wieliczka, in Polonia: l’interno è decorato con statue, bassorilievi, nicchie, stanze e cappelle scolpite nel sale 12 / Les Thermes Marins des Cascades di Soma Bay, sul Mar Rosso, sono uno dei centri spa e talassoterapici più grandi e meglio equipaggiati del mondo 13 / Il centro benessere Kalidria Thalasso Spa, situato all’interno del complesso di Nova Yardinia, è la più grande Thalasso-Spa d’Italia

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terno del resort che torna a vivere dopo una sapiente ristrutturazione. Gli spazi interni e all’aperto sono disponibili per riunioni, conferenze, dibattiti, mostre d’arte e fotografiche, può essere utilizzata come spazio espositivo in genere e anche come suggestiva area banqueting.

¢ Aqualux - Bardolino (VR) www.aqualuxhotel.com La presenza di una piscina con acqua salata nell’area pool di Aqualux Hotel Spa Suite & Terme di Bardolino – che tra outdoor e indoor conta ben 8 vasche, di cui sette di acqua termale – rientra nel concetto di benessere a 360 gradi che globalmente ispira l’offerta wellness della struttura. La decisione di inserirla è legata all’intento di sfruttare tutti i benefici connessi all’acqua, elemento cardine per la struttura fin dalla sua fase progettuale, e agli effetti positivi per la cute, la muscolatura e la capacità respiratoria che una piscina con acqua salata garantisce. Questo è il filo conduttore che va a perfezionare lo spazio ritagliato ad hoc delle aree polifunzionali, dal perimetro mobile, dotate di attrezzature hi-

¢ Aquardens - Verona www.aquardens.it Un susseguirsi di vasche e lagune, grotte e cascate che mettono a disposizione oltre 5.200 metri quadri d’acqua salso-bromoiodica che sgorga purissima a 47 gradi da una profondità di 130 metri, per coniugare i benefici della balneoterapia con il piacere di idromassaggi e musico-cromoterapia, con atmosfere coinvolgenti in primavera ed estate e suggestive e avvolgenti in inverno, quando le terme esprimono il loro meglio. Il luogo ideale in cui sperimentare la meravigliosa sensazione di galleggiare sulle acque del Mar Morto, godendo delle proprietà depurative, detossinanti e drenanti dei suoi sali, unite ai benefici dell’acqua termale. Ancora: un centro wellness con beauty e Spa all’avanguardia e una Medical Spa dove poter consultare affermati specialisti. Le aree riservate agli eventi sono le due sale del ristorante Aquardens Restaurant, una sala un po’ più piccola attigua, ma anche la bellissima hall con vista sul Parco. Eventualmente si volesse stare all’interno delle terme è possibile riservare le due terrazze sopra le grotte dell’armonia e della fonte (una all’esterno e una all’interno) con vista sul meraviglioso panorama della Valpolicella. LE PIÙ GRANDI: IN ITALIA E NEL MONDO Come non soddisfare la curiosità di sapere quali sono i centri di talassoterapia più grandi. Minerali, alghe purissime e fisiocinesiterapia. Il Novayardinia in Italia e il Soma Bay in Egitto.

¢ Soma Bay - Les Thermes Marins des

Cascades (Hurgada, Egitto) www.thermesdescascades.com Les Thermes Marins des Cascades sono parte integrante de La Résidence des Cascades, membro dei Leading Hotels of the World e sono facilmente accessibili direttamente dalle camere dell’hotel, ma operano anche come day-spa, per tutti gli ospiti di Soma Bay. Queste terme sono uno dei centri spa e talassoterapici più grandi e meglio equipaggiati del mondo. Fiore all’occhiello del programma di talassoterapia, l’Aquato-

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nic Pool, è un’ampia piscina che si estende su un’area di 750 metri quadrati e che contiene ben 830 metri cubi di acqua di mare. La piscina è suddivisa in zone ben distinte tra loro, che offrono getti di acqua corrente, docce e vasche idromassaggio, Un Convention Center con cinque meeting room è in grado di accogliere fino a 800 ospiti. Una qualificata brigata di cucina, il servizio di alta qualità e l’inconfondibile décor, garantiscono il successo di qualsiasi tipologia di evento.

¢ Nova Yardinia Castellaneta Marina (TA) www.novayardinia.it Rappresenta un concept di prodotto turistico fra i più innovativi e corrisponde alla definizione di Polo Turistico Integrato. L’offerta è molto ricca: spiccano quattro hotel con 790 camere, il centro benessere Kalidria Thalasso Spa, discoteche, caffetterie, ristoranti e una magnifica spiaggia. La più grande Thalasso-Spa d’Italia, sviluppata in 3500 metri quadrati su un unico livello, sorge nel cuore del Grand Hotel Kalidria: una raffinata struttura di design, bio-architettonicamente incastonata nella cornice unica della riserva naturale di “Stornara”. Piscina interna ed esterna con acqua di mare riscaldata, 11 cabine per la balneo-cromoterapia, 14 cabine per impacchi ed idroterapia, 14 cabine per ogni genere di massaggi, cabine per trattamenti estetici, sauna, bagno turco, area fitness con macchinari all’avanguardia: nell’ambito di questo spazio dedicato al Wellness è possibile organizzare pacchetti su misura in occasione di gruppi ed eventi, con il potenziale di rendere accessibile la Thalasso-Spa alla fruizione contemporanea da parte di un elevato numero di persone. 12

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LA CATTEDRALE DEL SALE In Polonia, nella città di Wielickza, nei dintorni di Cravovia, esiste un importante sito iscritto dal 1978 nella lista dei Patrimoni dell’Umanità dell’Unesco (www.minieradisalewieliczka.it). Si tratta della Miniera di sale di Wieliczka (che vedete anche nella fotografia di apertura di questo articolo). Il suo sfruttamento è iniziato nel XII secolo e tuttora viene utilizzata per l’estrazione del sale. La sua profondità supera i 320 metri e le sue gallerie si espandono per una lun-

ghezza di almeno 300 chilometri. La particolarità che la rende unica al mondo è l’interno, decorato con statue, bassorilievi, nicchie, stanze e cappelle scolpite nel sale. Nella miniera sono presenti bar, un caratteristico ristorante e una sala concerti che ospita importanti eventi musicali. I sotterranei salini sono ideali anche per grandi eventi aziendali fino a 600 persone. Tutti gli spazi sono dotati di attrezzature tecnologiche all’avanguardia. Si organizzano anche team building.

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IHG OFFRE INTERNET GRATIS AI CLIENTI FIDELIZZATI

Ihg (InterContinental Hotels Group) ha annunciato la volontà di offrire connessione internet illimitata e gratuita a tutti i membri del programma di fedeltà: il progetto prenderà il via a luglio 2013 per i membri Elite e si espanderà a tutti i clienti fidelizzati nel corso del 2014. A luglio inoltre sarà potenziato e rinominato il Priority Club Reward, che diventerà Ihg Rewards Club. L’annuncio segue la pubblicazione di una ricerca online globale che ha evidenziato come quasi metà della popolazione adulta (43 per cento) non sceglierebbe di soggiornare in un albergo con servizio internet a pagamento. Il 23 per cento degli intervistati ha affermato che internet gratuito nelle camere e in tutto l’hotel è il servizio più importante quando si soggiorna per lavoro, contro un sette per cento del servizio in camera; in particolare, i viaggiatori inglesi e americani ritengono il pagamento per l’uso di internet la seconda cosa più noiosa dopo gli ospiti rumorosi.

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ANDREA PATERNOSTRO

BARCHETTA EXCELSIOR RIAPRE DOPO IL RESTYLING Con l’arrivo della primavera riapre a Como l’hotel Barchetta Excelsior, parte del gruppo Villa d'Este Hotels, dopo il restyling invernale: una struttura dagli ambienti raffinati, moderni e silenziosi, che offre camere arricchite di nuovi tessuti e di arredamenti dai toni beige e verdi. Gli interventi hanno reso gli spazi più piacevoli da vivere e più funzionali sia per la clientela d’affari sia per i viaggi di piacere. Il sesto piano è un executive floor: sono presenti una suite con salotto separato e tre junior suite con spazio living adiacente, ampie terrazze con vista sul Duomo o sul lago. Il nuovo chef del Ristorante Bistrot, Christian Babuin, dopo l’esperienza al fianco di Sergio Mei al Four Seasons di Milano, porta nel cuore di Como una cucina regionale di tradizione con tocchi di leggerezza e modernità, tra piatti semplici per il lunch e una carta più importante a cena.

IL MICE AL CROWNE PLAZA STABIAE SORRENTO COAST Dopo alcuni lavori di manutenzione all’impiantistica dell’hotel, ha riaperto una delle location più ambite del golfo di Napoli, il Crowne Plaza Stabiae Sorrento Coast, resort quattro stelle a forte vocazione Mice che ha ospitato un evento di Poste italiane, con la presenza di oltre trecento persone. La struttura campana si propone all’industria degli eventi per meeting, incentive e lanci di prodotto, come la recente presentazione della nuova Audi A3 Sportback al Convivio Ricevimenti (location con ristorante panoramico, all’interno del complesso) organizzata da A&C Motors. Il 12 marzo, inoltre, si è svolta una importante serata benefica della Croce Rossa Italiana, per l’acquisto di due defibrillatori, con un noto comico e attore napoletano. Ma la struttura è disponibile anche per eventi privati e matrimoni. E per il 2013, Hyundai, Bausch & Lomb, Malesci, il Giro d’Italia, Seat, Prodent Italia, Andi e altre importanti aziende italiane e internazionali hanno già scelto il Crowne Plaza sorrentino per i loro eventi. In collaborazione con Art & Profession, fornitore di attrezzature audio/video, è stata anche rinnovata la dotazione hitech del centro congressi, che conferma il Crowne Plaza Sorrento Coast tra le location più dotate nella costiera sorrentina. Recente restyling, infine, anche per il sito (a cura dell’agenzia veneziana Virtual Venice).


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BEST WESTERN, A MILANO ENTRANO IN PORTFOLIO ATLANTIC E ST GEORGE

Continua lo sviluppo di Best Western Italia: con il Best Western Atlantic Hotel di Milano sale a 12 il numero delle strutture del gruppo alberghiero nel capoluogo lombardo. Completamente rinnovato in tutte le aree, il nuovo Atlantic si trova nella zona della Stazione Centrale. L’albergo dispone di 62 camere, due sale meeting, parcheggio riservato, lounge bar e fitness center con attrezzature Technogym. «L’affiliazione a Best Western Italia rappresenta per noi una scelta strategica» sottolinea Davide Canzi, mana-

ging director della struttura, «il progetto di restyling al quale abbiamo sottoposto camere e spazi comuni unitamente alla localizzazione centrale della nostra struttura, si rafforzeranno ulteriormente grazie al legame con un marchio forte che ci aprirà a mercati internazionali». Il primo nuovo affiliato del 2013 era stato l’Hotel St. George, un quattro stelle a breve distanza da Corso Buenos Aires. Tra le proposte, un pacchetto di servizi ad hoc con interpreti e traduttori, segreteria personalizzata, autonoleggio, parcheggio nelle vicinanze e servizio di car valet. «Non si tratta di una mera affiliazione commerciale ma piuttosto della scelta consapevole di voler fare parte di un gruppo consolidato che agisce con strumenti innovativi e obiettivi strategici» ha commentato Valentina Valenti, manager del Best Western Hotel St. George.

ATAHOTELS E GLI EVENTI IN PRIMAVERA

Arriva la primavera e una “calda” stagione di meeting: Atahotels propone in alcuni dei suoi alberghi più prestigiosi spazi convegni all’avanguardia e flessibili, per andare incontro a tutte le esigenze dei meeting planner. Negli hotel specializzati di Milano, Roma, Varese, Torino, Toscana, Sicilia, Sardegna e Madonna di Campiglio è possibile, prenotando entro il 30 aprile, usufruire di offerte studiate ad hoc per riunioni ed eventi speciali. Le proposte sono espressamente pensate per il settore Mice e permettono di usufruire degli ottimi servizi dedicati al settore presenti in ogni albergo del gruppo. Per saperne di più www.atahotels.it

CASTELFALFI TOSCANA, RESORT CON CENTRO CONGRESSI Inizieranno a ottobre di quest’anno i lavori per costruire il centro congressi che sarà incluso nel complesso del Toscana Resort Castelfalfi – comune di Montaione, provincia di Firenze – ovvero il grande progetto immobiliare e ricettivo da 250 milioni di euro, avviato dal gruppo tedesco Tui (Touristik Union International), che prevede la ristrutturazione di un intero borgo con castello esistente da ottocento anni e l’aggiunta tra l’altro di tre alberghi e spazi per gli eventi. Una tenuta da 1.100 ettari complessivi, acquistata nel 2007 e che a regime darà 250 posti di lavoro. A fine marzo, inoltre, è stato inaugurato il primo hotel, La Tabaccaia, tre stelle da 31 camere al quale seguiranno due cinque stelle rispettivamente da 120 e 180 camere (il secondo attualmente in fase di progettazione). Il centro congressi sarà in grado di ospitare 320 persone e avrà tre sale modulari: per costruirlo sarà necessario un anno. La Toscana sarà un punto di riferimento per il mercato di alta fascia anche in futuro» ha spiegato Stefan Neuhaus, amministratore delegato della Tenuta, durante un incontro con i giornalisti a Milano. Il complesso Castelfalfi, situato nel verde della Toscana a venti minuti dall’uscita di Pontedera e a meno di

un’ora dall’aeroporto di Pisa, si presta a eventi per marchi di prestigio, lanci di prodotto e attività di team building. La clientela target è upscale e per la maggior parte straniera, in particolare tedeschi, inglesi e americani. Gli ultimi lavori saranno ultimati nel 2017.

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LA CLAUSTRA, L’EX FORTEZZA CHE SI È FATTA ALBERGO

Le fortezze blindate non sono unicamente destinate a essere depositi di banche dati e merce di valore, ma possono racchiudere un loro potenziale turistico e poetico. Così un forte militare abbandonato è stato riadattato dall’artista e sociologo Jean Odermatt. Si chiama La Claustra e si trova nelle viscere del massiccio del San Gottardo, è stato trasformato in un albergo a quattro stelle e si trova a 2050 metri di altitudine. Da maggio 2013 aprirà al pubblico leisure e anche della meeting industry. Diciassette camere, un ristorante di alto livello e sale per seminari su una superficie di quattromila metri quadrati, interamente scavati nella roccia. Un vero e proprio centro interdisciplinare underground dedicato alla ricerca e alla comunicazione.

ROSEWOOD HOTELS & RESORTS, 310 MILIONI PER LONDRA Oltre 310 milioni di dollari: è l’investimento compiuto dal gruppo alberghiero del segmento ultra luxury Rosewood Hotels & Resorts per ristrutturare lo storico edificio del periodo edoardiano sulla High Holborn della capitale britannica, che diventerà il Rosewood London. L’albergo, che aprirà a ottobre di quest’anno, si aggiunge a un portfolio di strutture di grande eleganza che comprende The Carlyle, il Rosewood Hotel di New York e il Rosewood Mansion on Turtle Creek di Dallas. Il Rosewood londinese avrà 262 camere e 44 suite, in stile residenza british rivisitata dallo studio newyorchese Tony Chi e Associati, che ha curato anche il design degli spazi per eventi. Tra i materiali usati figurano specchi prismatici, legni venati e lacche che conferiscono un tono glamour agli interni. Nonostante ciò sono stati mantenuti elementi originari dell’epoca di Edoardo, come la grande scalinata in marmo paonazzo di Carrara. Saranno disponibili 11 sale per eventi, inclusa una ballroom fino a 435 ospiti e sale riunioni in grado di accogliere da dieci a 85 persone.

STARHOTELS RINNOVA I MICHELANGELO Tre proprietà Starhotels sono oggetto di importanti interventi di restyling. Innanzi tutto il The Michelangelo di New York, nel cuore di Manhattan, che in occasione dei suoi primi vent’anni ha interamente rinnovato dieci ampie suite, con ambienti fino a cento metri quadri. Protagonisti del progetto gli arredi d’autore, come la scrivania di Eero Saarinen o le poltrone Frau, in modelli differenti per ogni camera; interamente made in Italy l’illuminazione (Flos, Fontana arte e Contardi). Nello Starhotels Michelangelo di Roma, invece, il restyling sarà completato in primavera. Gli interventi hanno adottato solu-

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zioni tecniche a basso impatto ambientale e consumi ridotti, in un ambiente dallo stile classico in cui convivono elementi contemporanei, a pochi passi da Piazza San Pietro. A Firenze, lo Starhotels Michelangelo è stato recentemente rinnovato, con interventi sulle camere del secondo piano in linea con il nuovo stile dell’albergo, che esprime l’eleganza del capoluogo toscano e ospita un centro congressi con sei sale riunioni per quasi seicento posti.


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KEMPINSKI HOTELS, PRIMO ALBERGO VIENNESE Aprirà i battenti il 21 marzo il nuovo Palais Hansen Kempinski di Vienna, primo albergo della catena di lusso Kempinski Hotels nella capitale austriaca: la struttura sorge nell’antico palazzo Hansen e conta 152 camere e suite, grandi saloni e una ballroom in grado di accogliere fino a 280 ospiti, un centro benessere e due ristoranti. Sono disponibili inoltre 17 residenze (appartamenti dai 130 ai 350 metri quadrati). «Il Palais Hansen Kempinski – afferma Rupert Simoner, regional vice president per il gruppo Kempinski – combina atmosfera storica, moderna architettura ed eleganza tutta europea. Un luogo di riferimento a Vienna moderno ed elegante, innovativo e senza tempo, rilassato e anticonvenzionale; sarà la destinazione ideale sia per la clientela d’affari che per quella turistica di classe e gusto».

BORGO EGNAZIA, SUCCESSO PER LA LOCATION PUGLIESE

Inaugurato nel maggio 2010, Borgo Egnazia è diventato un punto di riferimento per la meeting industry anche grazie alle innumerevoli proposte post congress che è in grado di organizzare, complice lo splendido territorio che lo circonda: «Dal relax all’interno della spa» spiega Cristiano Cabutti, direttore commerciale «alle cooking class per imparare a cucinare i piatti tipici pugliesi; da lezioni di taranta e danza delle spade alla visita di Ostuni, Alberobello o Polignano a Mare, tutte a una trentina di chilometri dall’hotel».E proprio Cabutti, insieme a Giuseppe De Benedetto, responsabile del mercato italiano, hanno di recente festeggiato risultati importanti per il resort pugliese che, entrato a regime di fatturato già dal 2011, ha fatto registrare nel 2012 una crescita del quaranta per cento, andando in controtendenza rispetto ai risultati dell'afflusso di presenze dell’intera regione, che ha segnato un calo del due per cento di presenze rispetto all'anno precedente.

INTERCONTINENTAL APRE IL LONDON WESTMINSTER InterContinental, il marchio di lusso del gruppo Ihg (InterContinental Hotels Group) ha inaugurato nel cuore politico della Gran Bretagna il London Westminster, primo albergo di nuova apertura a Londra, con questo brand, dopo 36 anni. L’hotel si trova a pochi passi dal Parlamento e dal Big Ben e gode di una vista panoramica sull’Abbazia di Westminster: un investimento da 150 milioni di sterline, che ha permesso di riportare in vita l’ex palazzo governativo Queen Anne’s Chambers. L’hotel si sviluppa su sei piani e dispone di 256 stanze, tra cui 44 suite e un imponente attico; la facciata e gli interni eleganti si sposano con i ricchi arredi in stile british al centro della vita urbana della capitale. Al centro si trova l’oasi Emmeline, in onore della fondatrice del movimento delle suffragette, con fiori esotici, musica soffusa e arredi delicati. La vicina Lobby Lounge offre il tipico tè pomeridiano all’inglese. L’albergo dispone anche di una collezione d’arte, edizione limitata di dipinti dell’artista Gerald Scarfe, litografie di Chris Orr, vignette politiche di Marin Rowson e sculture bronzee di Tom Clark, per un tocco di satira e umorismo. Una grande tela di Agamaria Pasternak ritrae 650 deputati del passato e del presente.

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Grand Hotel Continental HHHH Tirrenia (Pi) Numero totale camere: 175 | Ristoranti: 2 sale | Posti: 400 totali | Sale meeting: 6 | Capienza sala maggiore: 300 posti | Capienza sala minore: 16 posti | Saletta segreteria | mq di aree espositive: 320 | Possibilità organizzazione post congress

Uno stile senza tempo e la filosofia innovativa del vivere contemporaneo sono i concept dei Cosmopolitan Hotels: una delle principali realtà di gestione alberghiera della Toscana. Vocazione business oriented soprattutto per il Grand Hotel Continental

Italian way of life TERESA CHIODO

l gruppo Cosmopolitan Hotels è un progetto di nuova generazione, di alta Igamma, consolidatosi sulla base di un modello di gestione improntato sul tratto distintivo dell’ Italian style. Costituitosi nel 2009, la società vanta nel suo portafoglio un insieme di strutture esclusive e di gran pregio, nate nel rispetto dei meccanismi della migliore ospitalità. I parametri dell’italianità risultano facilmente misura5

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bili, nelle raffinate atmosfere, nella cura del dettaglio, nei servizi, che non pongono limiti alle richieste dell’ospite; ancora, nel calore della relazione con il cliente, nello stile e nella professionalità. Un prodotto moderno, funzionale, competitivo e in costante evoluzione. Questo armonico dispiegarsi di molteplici virtù improntate alla ricerca dell’eccellenza si innesta nel territorio toscano per riconfermarne la posizione nel panorama del turismo sia sul piano nazionale sia internazionale. Il Grand Hotel Continental è la struttura del gruppo che spicca sulle altre per una maggior vocazione congressuale. Siamo a Tirrenia, in provincia di Pisa, dove lo splendido albergo a quattro stelle è affacciato sul mare e immerso in una pineta secolare. La struttura, oltre a 175 camere dotate di ogni comfort e a cinquanta eleganti appartamenti nell’adiacente Continental Resort, dispone di un moderno centro congressi con sala plenaria da trecento posti e cinque sale minori da 16 a ottanta-cento posti ciascuna, nonché di


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un’area per esposizioni di 320 metri quadrati. Il tutto supportato dalla presenza di un responsabile congressuale, uno staff tecnico qualificato e tecnologie d’avanguardia, una ristorazione di alta qualità e la possibilità di programmi sociali all’insegna dell’arte, della cultura e dello sport. NON SOLO, MA ANCHE L’offerta firmata Cosmopolitan Hotels si completa con il Grand Hotel Bonanno, situato a due passi da piazza dei Miracoli e dal centro di Pisa, e con il Val di Luce Spa Resort, nel cuore del comprensorio sciistico dell’Abetone. Con 35 camere e 45 suite, il Val di Luce Spa si propone come luogo ideale per eventi corporate nel contesto full immersion della natura. La sempre maggiore attenzione rivolta al benessere psico-fisico ha decretato il successo della sua spa, che utilizza prodotti esclusivamente naturali come ribes nero, miele e farina di castagne, creando così osmosi con la vita arborea circostante incontaminata e rendendo l’evento rigenerante oltre che costruttivo. Si può scegliere tra un “Green Forrest Aroma & Energy Rituale”, uno scrub al sale di montagna ed estratti di pino mugo per un’azione tonificante, oppure una doccia orizzontale Evian o ancora trattamenti anti-age personalizzati. Suggestiva la scenografica piramide di vetro che ricopre la piscina dei cristalli, dalla quale lo sguardo può spaziare sulle cime dell’Abetone, in inverno completamente imbiancate di neve. Per gli eventi aziendali il resort dispone di un’area meeting di sessanta posti: un’al-

ternativa vincente che unisce lavoro, natura, sport e relax, aggiungendo divertimento e benessere ai tradizionali servizi business. Il Grand Hotel Bonanno, a pochi passi dal centro storico di Pisa, offre 84 camere e sei junior suite. Elegante e funzionale, è la soluzione ideale per un soggiorno business o leisure nel centro della città. Con la sua suggestiva sala dei Profeti, che accoglie fino a 85 persone ed è attrezzata con i più avanzati supporti tecnologici, è perfetto per incentive cittadini e convegni di medie dimensioni. Gode di una posizione strategica, non in Ztl, e dista solo tre chilometri dall’aeroporto. Tutti gli hotel si trovano inseriti in una ricca rete di itinerari turistici sul territorio della Toscana interna, di interesse storico, artistico ed enogastronomico, che diventano per elezione valide alternative per il post congress.

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1-2 / Il Grand Hotel Continental a Tirrenia 3-4 / Il Val di Luce Spa Resort, nel comprensorio dell’Abetone 5-6 / Il Grand Hotel Bonanno, nel centro di Pisa

indirizzi a fine rivista

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The Maslow Hotel è la grande novità business di Sun International per il Sudafrica. Situato nel cuore finanziario di Johannesburg, e ispirato alla teoria dei bisogni di Maslow, si fa già ricordare per la personalizzazione dei servizi e la fresca atmosfera

Al vertice della piramide ELISA FERRO

psicologo Abraham Maslow ideò la piramide dei bisogni pensanLdo ocelebre a come l’individuo possa realizzarsi

pienamente tramite l’appagamento di una serie di necessità materiali, affettive e intellettuali, passando progressivamente dagli stadi più elementari di soddisfazione a quelli più elevati, concernenti per esempio la stima, il successo, la creatività e l’autorealizzazione. È proprio partendo da considerazioni di questo tipo e dalla necessità, quindi, di soddisfare nel modo più completo le esigenze e i bisogni dei propri ospiti, in particolare di chi viaggia per affari e delle aziende o degli operatori che scelgono il Sudafrica quale destinazione per congressi, incentive ed eventi, che Sun International ha inaugurato all’inizio del 2013 il nuovo The Maslow Hotel di Johannesburg, prestigioso quattro stelle superior dalla posizione strategica. Ispirata infatti nel nome e nel concept all’opera dello studioso

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nordamericano, la location fonde un design moderno ed estremamente funzionale con la vibrante cultura cosmopolita, finanziaria e commerciale tipica di Sandton (il quartiere dove l’hotel è perfettamente inserito), offrendo in un’unica


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Un albergo business nel cuore finanziario di Johannesburg: The Maslow Hotel è l’ultimo nato nel prestigioso firmamento di Sun International

soluzione tutto il comfort, i servizi, le opportunità e il glamour necessari per un soggiorno all’insegna della qualità e del dinamismo. UNA SPICCATA PERSONALITÀ In linea con la sua filosofia di fondo, il nuovo hotel offre un servizio discreto, attento alla personalizzazione e piacevolmente tecnologico. A cominciare dalla scelta delle 281 camere disponibili, di diverse tipologie, curate nei particolari e con una grandezza media di 32 metri quadrati. Al loro interno, oltre al collegamento internet wi-fi (gratuito come in ogni zona dell’albergo) e a tutto il necessario per lavorare senza essere disturbati, è possibile rilassarsi sfruttando, per esempio, l’innovativa media hub per ascoltare musica o vedere un film su schermo Lcd quaranta pollici, oppure preparasi un caffè con la macchina Nespresso o concedersi una pausa sotto la rinvigorente power shower, da godere

in qualsiasi momento della giornata. Alle comodità in camera si affiancano le eccellenze della ristorazione e del benessere. Il raffinato menu del ristorante Lacuna Bistro Bar, curato dallo chef Dallas Orr, declina alla perfezione il concetto di glocal, selezionando le migliori proposte della cucina internazionale e utilizzando, per realizzarle, solo gli ingredienti locali più freschi e genuini, in un felice connubio tra innovazione e tradizione; ai suoi tavoli non si incontrano solo uomini d’affari ma anche la giovane clientela della città, che ha già decretato il Lacuna Bistro Bar come uno dei luoghi di ritrovo più trendy di Sandton. D’altra parte, l’esclusiva Africology Spa di cui è dotato il The Maslow è un plus ancora unico nel panorama dell’offerta ricettiva firmata Sun International: si tratta di uno spazio benessere – del brand skincare Africology – capace di coniugare antichi rituali africani e moderni trattamenti studiati ad hoc per ridurre lo stress e le tensioni fisiche e mentali. All’interno della spa vi è anche una palestra all’avanguardia, dotata di attrezzature cardio di ultima generazione per permettere di mantenere, anche in trasferta, la propria workout routine. Senza dimenticare, infine, l’offerta degli altri spazi e servizi appositamente studiati per il corporate: dall’elegante Lounge Wayfarer, il luogo migliore dove trascorrere l’attesa tra il check out dall’hotel e la coincidenza con il volo avendo a disposizione ogni comodità (connessione internet, docce e servizio ristorazione), al Maslow Conference Centre, ideale per conferenze, management meeting, eventi di formazione e workshop. Il centro si articola in 12 sale meeting, un audito-

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rium e una speciale stanza “Incubator” (un luogo senza distrazioni per favorire la concentrazione e la creatività) e può accogliere fino a seicento delegati. Servito dal comodossimo Gautrain, che in un quarto d’ora effettua il collegamento diretto con l’aeroporto internazionale di Johannesburg, l’albergo è anche la base ideale per scoprire le principali attrazioni della destinazione: il Sandton Convention Centre, il più grande convention ed exhibition centre del Sudafrica, e l’elegante Sandton City Shopping Complex (collegati all’hotel da un servizio shuttle appositamente dedicato), lo storico quartiere di Soweto, ora polo culturale di Johannesburg, con il Nelson Mandela Museum, e lo scenografico Montecasino Leisure and Entertainment Complex.

INCENTIVE: IMPERDIBILI ROTTE AFRICANE «Siamo molto orgogliosi di questa nuova apertura», spiega Lidia Martinuzzi, Sales and Marketing South European Region. «Le prenotazioni per The Maslow, già numerose, arrivano soprattutto da parte dei gruppi incentive. La tendenza è di combinare all’immancabile tappa a Johannesburg alcune tra le più famose mete dell’Africa meridionale: in ognuna Sun International offre strutture e servizi al top». A cominciare da uno degli hotel più rinomati, The Table Bay, cinque stelle lusso icona di Città del Capo, una tappa obbligata di un viaggio in Sudafrica. Scenograficamente affacciato sul V&A Waterfront, con vista sulla baia e sulle Table Mountain, è al centro di un’area ricca di negozi e divertimenti. Per continuare con il nuovissimo The Boardwalk Hotel di Port Elizabeth, lussuoso cinque stelle dal mix unico di atmosfere vittoriane e modernità. Per incentive a tema natura e avventura in stile safari si può invece

optare per il Sun City Resort, a 170 chilometri circa da Johannesburg, realizzato nel cratere di un vulcano spento a ridosso del Parco Nazionale Pilanesberg, con i suoi celeberrimi big five. Al suo interno, due meravigliosi campi da golf e l’impeccabile The Palace. Infine, l’esclusivo The Falls Resort, a pochi passi dalle suggestive Cascate Vittoria, in Zambia, situato all’interno di una magnifica riserva naturale. Ospita il sofisticato The Royal Livingstone, recente cinque stelle extra-lusso che offre l’occasione di una proposta incentive originale e irripetibile, sulle tracce del celebre esploratore scozzese David Livingstone, di cui proprio quest’anno cade il bicentenario della nascita. Un avvenimento che darà vita a festeggiamenti da non perdere in onore di colui che scoprì le cascate e diede loro il nome dell’allora Regina del Regno Unito. indirizzi a fine rivista

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LO STILE ESCLUSIVO DEI VOSTRI E VENTI

Borgo Lanciano Relais Wellness & Congress la struttura d’eccellenza per business meeting ed eventi di pregio. L’atmosfera del luogo, teatro di suggestioni uniche create dalla natura, valorizza l’incontro e si prende cura dei Vostri ospiti seducendoli con l’eleganza e il comfort di un relax di stile. 49 CAMERE | 7 SALE RIUNIONI DA 20 A 300 POSTI | 2 RISTORANTI

Località Lanciano, 5 - Castelraimondo (MC) Marche - tel. +39 0737.642844 - fax +39 0737.642845 www.borgolanciano.it


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Hotel Oasi di Kufra HHHH Sabaudia (Lt) Camere: 120 | Ristoranti: 3 | Posti: 500 | Sale meeting: 3 | Capienza sala maggiore: posti 400 | Capienza sala minore: posti 20 | Saletta segreteria | mq di aree espositive: 200 | Possibilità organizzazione post congress

Un centro congressi per quattrocento persone, uno spazio benessere, tre ristoranti di prestigio e programmi post congress: tutto questo all'Hotel Oasi di Kufra, una chicca dell'hotellerie raffinata sul lungomare di Sabaudia

Oasi di nome e di fatto SIMONA ZIN

nella luce inconfondibile del Mare Tirreno, a un centinaio di chilomeItrimmerso a sud di Roma, sorge l'Hotel Residence Oasi di Kufra, luminoso complesso alberghiero residenziale a quattro stelle circondato dal Parco Nazionale del Circeo, legato al mare da una spiaggia privata di soffice sabbia bianca, fra dune dolci e selvagge. L'elegante struttura è ubicata appena fuori della cittadina di Sabaudia, a soli 45 minuti di distanza da Roma, dove le acque tranquille del Lago di Sabaudia sono divise da Mar Tirreno da una sottile striscia di macchia mediterranea e spiaggia. È un'oasi naturale e di benessere accogliente, nella quale lavorare o partecipare a un congresso diventa davvero piacevole.

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NOVITÀ NEL CENTRO CONGRESSI L’hotel di Sabaudia dispone di un moderno e attrezzato centro congressi, dotato di tre sale capaci di ospitare fino a quattrocento persone che consentono di rispondere alle esigenze più diverse, grazie alla particolare suddivisione degli spazi e alle ampie superfici espositive. La novità più importante dell'offerta congressuale della struttura è quella che riguarda la sala plenaria, Sala Kufra: è stata completamente ristrutturata e attrezzata con i più moderni e sofisticati sistemi di proiezione e audio, inoltre su richiesta sono a disposizione traduzione simultanea e spider phone per teleconferenze. Le sale meeting sono attrezzabi-


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li per una riunione riservata, un meeting, una convention, con la proverbiale qualità nei servizi di ristorazione, dai coffee break ai buffet, alle colazioni di lavoro, progettati su misura per ciascun evento. RISTORAZIONE PER INTENDITORI L'Oasi di Kufra vanta altri assi nella manica, come i suoi tre ristoranti, rinomati per una proposta gastronomica di alto livello e per un servizio impeccabile. Uno di questi si trova all'aperto sul mare, mentre un altro è uno snack-bar estivo sulla spiaggia, con american bar e piano bar. Un cenno particolare merita la ristorazione proposta dal ristorante Il Tamarisco con gastronomia di alto livello a base di specialità regionali e internazionali, che utilizzano solo prodotti freschissimi dei giardini e degli orti pontini. Lo chef napoletano Domenico Sodano, maestro degli abbinamenti e dei sapori mediterranei, presenta prelibatezze degne dei più esperti gourmand. L'eleganza e la freschezza degli ambienti comuni e non dell'Hotel Oasi di Kufra creano un insieme di comfort e funzionalità tali da rendere un congresso o un evento in questa struttura un vero piacere. In particolare, sono 120 le camere e gli appartamenti con angolo cottura, di cui tre suite con bagno e vasca idromassaggio e sei camere de luxe con mini-piscina in terrazza: in tutto offrono ben 291 posti letto con tuti i più moderni servizi e comfort. BENESSERE E POST CONGRESS Anche il relax trova i suoi spazi all'interno della struttura di Sabaudia: nelle

grotte di Kufra, Fitness & Benessere, trovano spazio una palestra, una piscina con docce e idromassaggio, una sauna e un bagno turco. Inoltre, è presente un centro estetico, nel quale è possibile beneficiare di massaggi rigeneranti e di trattamenti personalizzati. E anche senza visitare lo spazio wellness, la struttura dispone di spiaggia privata attrezzata con ombrelloni, lettini e servizio "baywatch", sulla quale si possono trascorrere momenti di benessere e relax dopo un impegno di lavoro. L'hotel organizza attività di animazione e post congress, oltre a creare programmi ad hoc in occasione di eventi e congressi. Tra le possibili attività post congress: escursioni sul promontorio del Circeo e sui monti Lepini; jogging nella foresta del Circeo o in riva al mare, canoa e canottaggio, immersioni subacquee, vela, windsurf e flysurf, sulle spiagge di Sabaudia, sci nautico, free climbing e mountain bike. Sabaudia sorge nell'Agro Pontino, una vasta pianura a sud di Roma, che un tempo era palude e che nel corso dei secoli è stata oggetto di numerose opere di bonifica che hanno trasformato una zona malsana in una rigogliosa campagna, nella quale è piacevole fare lunghe passeggiate a contatto con la natura. Da visitare, infine, nei dintorni, anche San Felice Circeo, Terracina, Sperlonga, Anzio e Nettuno, o uno dei quattro laghi della zona: il Lago Paola, il Lago Caprolace, il Lago Monaci e il Lago di Fogliano.

Affacciato sul lungomare di Sabaudia, l’Hotel Oasi di Kufra dispone di 120 camere, cofortevoli e raffinate

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Grand Hotel Piazza Borsa HHHH Palermo

Due monumenti nazionali, l'antico chiostro e la sala Ducrot, caratterizzano un luogo esclusivo: il Grand Hotel Piazza Borsa di Palermo, che mantiene un ottimo rapporto qualitàprezzo e offre al Mice tecnologia e servizi di prim'ordine

Numero totale camere: 127 | Ristoranti: 4 | Posti: 400 | Sale meeting: 8 | Capienza sala maggiore: 250 posti | Capienza sala minore: 20 posti | mq di aree espositive: 250 | Possibilità organizzazione post congress

Eventi nel chiostro SIMONA ZIN

Tre palazzi di raro fascino nel cuore storico di Palermo si sono “fusi” in un’unica, raffinata, struttura alberghiera, con spazi pensati per il Mice

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l Grand Hotel Piazza Borsa, appartenente a Costa degli Ulivi Spa, è il frutto di un Iprogetto veramente suggestivo che ha preso corpo all’inizio del 2005: quello di “fondere” in un’unica grande struttura alberghiera, tre palazzi contigui del centro storico di Palermo, eretti tra il '500 e il '900, il nucleo centrale dei quali era stato il convento e la grande chiesa dei Padri della Mercede. Di quel tempo rimane oggi, pressoché immutato, il chiostro con gli arditi verticalismi del portico e la porta del vecchio convento. E infine lo scalone monumentale, che, benché oggetto nei secoli di taluni rifacimenti parziali, ostenta ancora, in gran parte dei suoi gradini, l’introvabile marmo rosso della vicina Piana degli Albanesi. I tre palazzi sono stati quindi riuniti in un’unica struttura alberghiera, non solo perfettamente organica nelle sue componenti, ma anche rispettosa delle antiche tradizioni di quegli edifici. Un’impresa, questa, con pochissimi precedenti in Europa. Il

nuovo Grand Hotel Piazza Borsa si propone di rivitalizzare le grandi tradizioni dell’hotellerie siciliana, affermatesi nella prima metà del '900, attraverso servizi di autentica eccellenza. AMBIENTAZIONI UNICHE In questo contesto di grande fascino trovano spazio gli ambienti del Grand Hotel Piazza Borsa: una struttura che racchiude veramente in sé l’idea del “vivere al centro”. Piazze, parchi, monumenti, vie e molto più di questo, si trova nel raggio di cinquecento metri dall’albergo: così, ciascuna delle 127 camere offre dalle sue finestre uno scorcio diverso, sempre mutevole, del cuore pulsante della città: dai tetti della vecchia Palermo, che si inseguono verso l’alto come un gigantesco presepe, alla animata piazza Cassa di Risparmio, piazza “Borsa” per i palermitani. Altrove le camere si aprono sugli eleganti “passetti” del Palazzo Cattolica Briuccia o sulle multiformi cupole e campanili della città dalle


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cento chiese. Oppure ancora, sulla medievale piazza San Francesco e l’omonima, celebre chiesa. Tutte queste “soluzioni di soggiorno” sono concepite per dare alla clientela congressuale, e non solo, il massimo del comfort e della tecnologia. Riunioni di altissimo livello possono trovar spazio anche nell'antico chiostro, fiore all’occhiello della struttura siciliana, che ospita accoglienti salottini in 250 metri quadrati circa. Appena al di là di questi, un bel prato fa da cornice all’immancabile fontana, le cui sonorità evocano, come sempre in Sicilia, le influenze del vicino Oriente. I tecnici dell'hotel hanno ideato inoltre, una struttura retrattile che da un’altezza di 15 metri, protegge il chiostro dai rigori della brutta stagione. SERVIZI DI ALTO LIVELLO Organizzare un grande evento a “Piazza Borsa”, oppure semplicemente decidere di incontrarsi in questa struttura risulterà vincente, vista l'avanguardia dei servizi tecnici e l'assistenza particolare proposte dalla struttura. Le otto sale congressi, di diversa capienza, sono disposte su più livelli. Ve ne sono al piano terra, al primo e al secondo. Ciò che è veramente notevole, è che c’è sempre, in questa struttrua, una sala raggiungibile sia dagli ingressi alberghieri sia attraverso i propri accessi indipendenti. Per un meeting, si sa, anche la ristorazione è importante: le quattro sale (Roof Garden, sala Liberty, le due salette) sono ambienti accoglienti ed esclusivi per un veloce pranzo di lavoro o per una cena di gala, organizzati a seconda delle esigenze e caratterizzate da menu su misura: per gli ospiti si può creare, infatti, un percorso di antiche tipicità, oppure intrigarli con sapori che dal consueto vanno verso luoghi inesplorati, oppure ancora attingere alla festosità monumentale dei piatti più blasonati d’Europa. Non meno importante del buon cibo, il benessere: a disposizione degli ospiti c'è anche un percorso che comprende sala relax, sala massaggi, bagno turco, sauna, vasca idromassaggio, docce emozionali.

UN POKER D'ASSI Quelle di Costa degli Ulivi Spa sono tutte “strutture uniche in luoghi straordinari”: oltre al Grand Hotel Piazza Borsa, la società comprende anche lo Splendid Hotel La Torre di Palermo, l'Hotel Torre Normanna, ad Altavilla Milicia, sempre in provincia di Palermo, e l'Eolian Hotel, sull'Isola di Vulcano. La società nasce nel 1967 ed è una realtà che da una parte raccoglie il testimone della gran mole di iniziative degli anni precedenti, dall’altra la volontà di concentrare tutti gli strumenti e i servizi necessari per ogni singola struttura. Oltre mezzo secolo dopo, le strutture alberghiere della Costa degli Ulivi Hotels conservano ancora intatto lo spirito che contraddistinse i pionieri del periodo post-bellico che si impegnarono per creare sull'isola realtà turistiche e strutture per il divertimento con grande impegno, delle quali gli hotel sopra elencati sono tra i migliori esempi. indirizzi a fine rivista

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In un contesto di rara bellezza, che stupisce ed emoziona, Radicepura accoglie ogni desiderio e lo esaudisce con stile e funzionalità. Dalle convention aziendali agli educational botanici, dagli itinerari nel parco alle numerose opportunità di post congress

Le radici del successo MICHELA ROSSI

ncastonato come uno smeraldo tra le pendici dell’Etna e il blu intenso del Imare di Sicilia, il Parco Radicepura è un nuovo punto di riferimento in Sicilia per un turismo congressuale di qualità, nonché centro d’eccellenza per paesaggisti e appassionati del verde. Cinque ettari di terra incontaminata con oltre tremila specie di fiori, piante ed erbe aromatiche, una banca dei semi per salvaguardare la biodiversità e strutture dedicate al congressuale perfettamente integrate nell’ambiente circostante e realizzate secondo standard al cento per cento ecosostenibili. Spazi diversi e versatili, immersi in uno scenario unico e tecnologicamente

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attrezzati: dalla copertura di rete wi-fi al controllo domotico per i sistemi di illuminazione e audio/musicali, per ospitare qualunque evento in modo impeccabile, flessibile e mai banale. UNA LUNGA STORIA D’AMORE La realtà del parco scaturisce «dall’amore profondo per la natura, dal sogno e dalla grande passione di un uomo, Venerando Faro, che qui ha valorizzato la sua esperienza, lunga mezzo secolo, nel campo del florovivaismo internazionale». A parlare è Mario Faro, figlio di Venerando, che racconta come la passione abbia spinto la sua famiglia a rendere fruibile


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Radicepura non solo agli operatori del settore botanico ma «al mondo intero, per ospitare congressi, meeting ed eventi di ogni genere, all’insegna del rispetto dell’ambiente e dell’amore per la Sicilia e per il nostro lavoro». L’Azienda Piante Faro esporta oggi in più di quaranta Paesi in tutto il mondo e le sue piante mettono radice in tre continenti. «Radicepura – prosegue Faro – vuole essere un segno tangibile del nostro saper fare e un tributo alla nostra terra e alle piante mediterranee che sono il nostro pane quotidiano. Venerando Faro ha donato a Radicepura la sua collezione privata di piante, frutto di una ricerca durata quasi cinquanta anni, che annovera piante rarissime, alcune secolari: una vera e propria collezione museale a cielo aperto, una selezione di specie e varietà che arrivano da ogni angolo del mondo». TANTI SCENOGRAFICI SET Conferenze, congressi, mostre, sfilate, lanci di prodotto, ma anche feste ed eventi privati: Radicepura rinnova così la formula dell’accoglienza attraverso un contesto dove il parco mediterraneo, il vetro e l’acqua incorniciano palazzi aristocratici ed edifici moderni e innovativi. Sono diverse le aree meeting disponibili, a seconda dell’evento e del numero dei partecipanti, e ampie le opportunità di stile e organizzazione degli spazi: interni ed esterni, grandi e piccoli, con atmosfere classiche o minimaliste. Spiccano nel verde il Palazzo Nobiliare di fine Ottocento e la modernissima Serra dei Congressi. Il Palazzo è un capolavoro che testimonia l’abilità degli artigiani siciliani, una dimora di campagna con tutti i comfort del tempo. Al piano nobile sono presenti cinque prestigiosi ambienti in grado di ospitare fino a cento persone. Di grande pregio le volte dipinte dei saloni di rappresentanza, i frontali di pietra bianca scolpiti a mano, le Scuderie del Barone con il colonnato di pietra lavica (capace di accogliere circa settanta persone) e il Palmento del Padrino, esempio

di archeologia industriale in cui furono girate alcune scene del film Il Padrino II: qui si possono organizzare scenografici incontri fino a duecento partecipanti. La Serra dei Congressi, invece, è un innovativo edificio in vetro che ricrea l’ambiente di una vera serra, completamente autosufficiente dal punto di vista energetico: all’interno, piante rare e lussureggianti fanno da cornice a una grande e luminosa sala da ottocento posti. All’esterno, infine, ampi spazi all’aperto per oltre 1.500 persone si fondono con la bellezza rigenerante di un bosco tropicale, palme da dattero e l’azzurro del cielo. Un’offerta unica, dunque, quella di Radicepura, valorizzata anche dal fatto che il parco e le strutture sono al centro di un territorio in cui le possibilità di scoperta artistica, paesaggistica e culturale sono infinite. La Sicilia più ricca e ospitale mostra qui i suoi gioielli: Catania, Taormina, Siracusa, l’Etna, Giarre e Acireale, mete per itinerari enogastronomici, escursioni naturalistiche, visite a monumenti e a borghi antichi.

Cinque ettari di terra incontaminata con oltre tremila specie arboree: è Radicepura, al cui interno trovano posto affascinanti location per eventi

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Hotel Santa Tecla Palace HHHH Loc. Santa Tecla Acireale (Ct) Numero totale camere: 182 | Ristoranti: 4 | Posti: 720 | Sale meeting: 11 | Capienza sala maggiore: 500 posti | Capienza sala minore: 35 posti | Saletta segreteria | mq di aree espositive: 1.800 + 450 (foyer) | Possibilità organizzazione post congress

Firmamento siciliano Comfort, qualità, professionalità, accoglienza: sono le quattro stelle che il Santa Tecla Palace Hotel garantisce ai propri ospiti all’interno della sua grande e prestigiosa struttura

STEFANO RE

l Santa Tecla Palace rappresenta un'incantevole e inaspettata oasi di esclusiva Itranquillità immersa nella Riserva Naturale della Timpa – in provincia di Catania – e bagnata dalle limpide acque del Mar Jonio, benefiche per la densità dei suoi sali minerali. Il moderno e funzionale quattro stelle, che dispone di 182 camere, di un centro congressi con nove sale (e una ricettività complessiva di oltre mille posti), due ristoranti, un American bar, e un ampio parcheggio, sa conquistare i propri ospiti con il suo personale efficiente e discreto, garantendo uno standard di qualità internazionale. Progettato e realizzato con la massima cura e attenzione, il Santa Tecla Palace Hotel rappresenta, infatti, la soluzione ideale per la meeting industry nella Sicilia orientale. TRA LAVORO E LEISURE Agli eventi l’hotel catanese offre un grande centro congressi con undici sale per

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oltre mille persone, la principale delle quali – la Plenaria – con una capacità ricettiva di cinquecento posti. Le sale sono equipaggiate con moderne attrezzature audio, video e multimediali, con la possibilità di allestire videoconferenze. Appositi spazi, poi, possono accogliere colazioni di lavoro, brunch e coffeebreak, mentre non mancano, infine, ampie aree espositive dove allestire eventuali stand. Due sono, invece, i ristoranti per i momenti conviviali, il Pontile e il Giardino d’Inverno, che conquisteranno gli ospiti con una ricchissima varietà di proposte, dalla più affascinante tradizione siciliana alle più raffinate proposte internazionali. A disposizione, inoltre, anche l’American Bar nell’ampia hall, dove gustare cocktail e drink preparati con estro e passione. Sono infine degni di nota alcuni servizi, pensati per il comfort degli ospiti; tra questi la lavanderia e stireria, le cassette di sicurezza, lo shuttle bus per il centro storico, il collegamento a internet gratuito dalle camere e dalle aree comuni tramite wi-fi, l’ampio parcheggio scoperto e, fiore all’occhiello, la splendida piscina con acqua di mare. indirizzi a fine rivista


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ANDREA PATERNOSTRO

BMW SCEGLIE ANCORA LA SICILIA Dopo il successo registrato a maggio 2012 per il lancio della nuova Serie 6, Bmw ha scelto ancora la Sicilia per presentare alla stampa internazionale automotive la nuova serie 3 Gt: i 300 giornalisti invitati dalla casa tedesca (suddivisi in sei gruppi da cinquanta-settanta persone) hanno potuto visionare e provare su strada la nuova auto dall’11 al 23 marzo. Ancora una volta, a curare l’organizzazione locale e la logistica della presentazione è stata la Dmc SicilyEvents, contattata dall’agenzia tedesca di eventi Vokdams. I giornalisti sono stati accompagnati al Baglio della Luna nel territorio di Partinico, location circondata dal verde, selezionata come welcome lounge; terminata l’accoglienza e il buffet a cura di Galati Catering, sono partiti in auto a coppie per il test drive, che li ha portati fino all'Hotel Verdura Roccoforte di Sciacca per la conferenza stampa. Dopo la cena di rito e la notte in albergo, il giorno seguente si è tenuto il pranzo di saluto e le

auto sono state riconsegnate. «È stato stupendo ripetere un evento così prestigioso in Sicilia, soprattutto perché siamo riusciti ormai a creare un team affiatato sia con l’agenzia Vokdams che con la stessa Bmw» sottolineano i project manager di SicilyEvents, Marcel Gribling e Nicola Figlioli. «Grazie a questo spirito di squadra la manifestazione è stata un successo e ci aspettiamo quindi presto di avere altre occasioni per promuovere la Sicilia come location per eventi automotive».

DUBAI, QUARTIER GENERALE DI STARWOOD

È NATO L’ABU DHABI CONVENTION BUREAU

Trasloca per un mese a Dubai il quartier generale di una delle più grandi catene alberghiere del mondo, Starwood Hotels & Resorts Worldwide, che ha deciso di organizzare questa “full immersion” per concentrarsi su uno dei mercati più importanti, quello degli Emirati Arabi Uniti e di questa città-hub, dove a fine febbraio il gruppo statunitense ha ricevuto il premio Green Key per la sostenibilità ambientale. Il presidente e Ceo di Starwood, Frits van Paasschen e i senior executive terranno quindi le proprie riunioni quotidiane dalla città simbolo del dinamismo economico negli ultimi anni. C’è un precedente per questo tipo di operazione, che risale al giugno 2011, quando la sede scelta fu la Cina. Starwood ha nel suo portfolio 1.134 proprietà e con 171mila dipendenti copre quasi cento Paesi del mondo. La sede tradizionale dell’head quarter è Stamford, nel Connecticut, Stati Uniti.

Un nuovo ente per promuovere Abu Dhabi, la capitale degli Emirati Arabi Uniti, come meta di eccellenza per la meeting industry e un obiettivo preciso: essere inserito nella classifica di Icca (International Congress and Convention Association) tra le top cinquanta destinazioni nei prossimi cinque anni. È la missione dell’Abu Dhabi Convention Bureau, che nasce nell’alveo dell’Abu Dhabi Tourism & Culture Authority (Tca Abu Dhabi) supporterà la crescita del settore Mice nell’emirato, forgiando le relazioni con gli operatori e provvedendo al supporto finanziario e non delle varie attività. «È un chiaro segnale della maturazione del mercato dell’industria Mice locale e regionale e della sua controparte internazionale, Abu Dhabi sta dando priorità a questo settore come non mai, in linea totale con la visione economica Abu Dhabi 2030» spiega Jasem Al Darmaki, deputy director general, Tca Abu Dhabi, «La costituzione del bureau dimostra anche il riconoscimento del potenziale del settore Mice al fine di contribuire alle aspirazioni turistiche di Abu Dhabi e generare un significativo impatto economico per la destinazione incrementando il numero degli ospiti».

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REPUBBLICA CECA: GOLF E VIAGGI D’AFFARI

La Repubblica Ceca punta sui golfisti in viaggio d’affari: molti “green” della destinazione europea si trovano nei pressi delle grandi città, con facilità di collegamenti nelle pause di lavoro o per appositi meeting sull’erba. Un esempio di struttura per appassionati, situata direttamente sul campo, è il Golf Resort Konopiste, a un’ora di viaggio in auto da Praga, che l’anno scorso ha ampliato la propria capienza a 55 camere con ampio centro benessere. Nelle vicinanze dell’aeroporto della capitale si trova invece il Golfovy Resort Albatross, occasione per fare qualche tiro tra un aereo e l’altro. Inoltre, vicino alla città di Brno è ubicato il Golf area Kaskáda, mentre nella Moravia settentrionale si trova il Prosper Golf Resort Celadná, con campo a 36 buche. Questi tre siti, nel 2012, sono stati valutati a pieni voti dalla rivista americana Golf Digest.


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CRESCE IL MICE NEL GOLFO PERSICO

Emirati Arabi Uniti, Arabia Saudita e Oman sono i tre mercati emergenti per l’industria degli eventi nel Golfo Persico, come testimonia la crescita delle infrastrutture e location in quest’area geografica. Lo sottolinea Reed Travel Exhibitions, la multinazionale degli eventi che organizza la Gibtm (Gulf Incentive, Business Travel and Meetings Exhibition) che si è tenuta ad Abu Dhabi dal 25 al 27 marzo. In questi Paesi, infatti, molti “significativi progetti e iniziative sono mirati a portare più business Mice alle destinazioni, in linea con i loro ambiziosi obiettivi in questo settore” spiega Lois Hall, direttore della fiera di Reed che si svolgerà presso l’Abu Dhabi National Exhibitions Centre. Le strutture congressuali che questi Paesi stanno costruendo “aiutano a fare di questa regione un hub della meeting industry” ha aggiunto Hall. Cresce l’interesse degli espositori europei nei confronti della manifestazione, con la presenza di fornitori dal vecchio continente sostanzialmente quadruplicata.

VIENNA, EVENTI PER QUASI UN MILIARDO Un impatto economico record con quasi 915 milioni di euro e un trend positivo rispetto all’anno precedente (più sette per cento) con aumenti sia per il numero di eventi sia per altri parametri come la durata media del soggiorno e la spesa dei delegati: Vienna continua a macinare numeri positivi nel settore Mice, come evidenziato dalle statistiche del convention bureau della capitale austriaca. Sono stati 3.376 i congressi e gli eventi aziendali in città, un aumento del sette per cento rispetto al 2011 e oltre 1,5 milioni i pernottamenti. Un ulteriore indicatore dei benefici per il Prodotto interno lordo e la comunità locale sono i 17.500 posti di lavoro stabili creati dall’industria degli eventi. Avendo archiviato risultati così buoni in un anno difficile, il Vienna Convention Bureau si dichiara ottimista anche per l’andamento del business nel 2013. I congressi sono stati 1.146 (più 13 per cento rispetto ai 12 mesi precedenti) mentre il corporate, tra convention e incentive, ha registrato 2.230 eventi (più cinque per cento).

THAILANDIA, IL MICE FA +14 PER CENTO Nel primo trimestre 2013, in Thailandia, il settore Mice è cresciuto del 14 per cento rispetto allo stesso periodo del 2012. Lo afferma il Thailand Convention and Exhibition Bureau (Tceb). Nonostante la svalutazione della moneta locale, l’ente di promozione degli eventi nella destinazione asiatica ha previsto un fatturato di 2,3 milioni di euro (88 milioni di baht) alla fine di quest’anno. L’identikit degli arrivi per eventi e meeting in Thailandia (stimati per il 2013 in circa 940mila stranieri) vede in prima fila viaggiatori asiatici, seguiti da europei e nordamericani; nonostante si tratti di una ristretta percentuale rispetto ai numeri del turismo leisure, secondo il Tceb gli arrivi per eventi di business generano una spesa media più alta. La crescita del settore da gennaio a marzo è stata molto alta anche negli altri Paesi dell’area asiatica.

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Incontri di piacere. Un convegno, un congresso, un educational di qualunque livello: chi ha detto che devono svolgersi in sedi fredde e impersonali, o in contesti tanto caotici da far rimpiangere di non essere altrove? Da noi potrai organizzare i tuoi incontri di lavoro godendo del valore aggiunto dato da tutto ciò che le Terre di Siena hanno da offrirti, come sedi prestigiose, teatri storici, resort immersi nel verde della campagna più celebre del mondo; e inoltre abbazie, castelli, luoghi di interesse storico che renderanno piacevoli anche le più pesanti giornate di lavoro. Se poi vogliamo parlare delle pause post congress, non avrai che da scegliere tra momenti di relax nelle tante strutture termali, l’enogastronomia, l’arte e tante altre cose che fanno parte del nostro vivere quotidiano.

Terre di Siena. Meeting e congressi nel miglior luogo possibile.

www.meeting.terresiena.it www.congressi.vivichiancianoterme.it

ph & design: pangea-ad.it

Terre di Siena meeting


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A portata

di meeting

Zagabria è una destinazione Mice tra le più suggestive d’Europa, dove tutto è a portata di mano. Il suo dinamico convention bureau offre un riferimento prezioso per orientarsi nell’ampia scelta di sedi e servizi proposti ELISA FERRO

Divisa in “città alta” e “città bassa”, Zagabria affascina con il mix di atmosfere che sa regalare

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on un centro cittadino incantevole e compatto, dove tutto si raggiunge C piacevolmente a piedi o al massimo con un breve spostamento in tram, Zagabria rappresenta una meta congressuale e per viaggi incentive di assoluto richiamo. Accogliente, vivace e dotata di moderne strutture ricettive, di location originali ed eleganti, forniture e servizi di alto livello in grado di esaltare qualunque tipologia di evento, dal grande congresso con migliaia di partecipanti alla più esclusiva riunione di vertice, dall’educational per buyer e giornalisti ai soggiorni aziendali con finalità formative, di team building o d’incentivazione, la capitale della Croazia è una città capace di rinnovarsi e di sorprendere ogni volta il visitatore. In questo contesto dinamico e ricco di opportunità opera il Zagreb Tourist Board & Convention Bureau, la cui missione è proprio quella di offrire alle aziende e agli operatori Mice nazionali ed esteri tutta l’assistenza, l’esperienza professionale e le “dritte” necessarie per sfruttare al meglio le innumerevoli potenzialità della destinazione.


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EVENTI SEMPRE PIÙ EUROPEI Il prossimo 1° luglio la Croazia entrerà ufficialmente a far parte della comunità europea, coronando un percorso iniziato dieci anni fa e che vedrà il Paese divenire il 28° Stato membro dell’Unione Europea. Nel frattempo Zagabria, nella sua politica di sviluppo del settore turistico e del segmento business and conference in particolare, si è dotata di un nuovo albergo internazionale, il Double Tree by Hilton Hotel, situato strategicamente nel distretto commerciale di Green Gold. L’elegante e nuovissimo quattro stelle superior offre 152 camere, sei sale meeting da venti a 250 posti e un’esclusiva spa con centro fitness collocata al decimo piano; nello stesso distretto sorge anche il Congress Centre Forum, che con i suoi ambienti tecnologici e multifunzionali può ospitare complessivamente circa quattrocento delegati. Il brand Hilton si aggiunge così a un’offerta ricettiva già ricca di marchi blasonati, che comprende ben 13 hotel di categoria quattro stelle e tre (centralissime) strutture extralusso a cinque stelle: il Westin Zagreb Hotel, con la sua magnifica Crystal Ballroom da ottocento posti, lo Sheraton Zagreb Hotel con sala plenaria da seicento posti (suddivisibile in tre sezioni da novanta, 130 e trecento) e lo storico e bellissimo Hotel Esplanade, inaugurato nel 1925 e costruito per accogliere i viaggiatori del mitico Orient Express. Quest’ultima location, in particolare, vera icona della tradizione di Zagabria, rinomata anche per la sua eccellenza gastronomica, dispone di tre sale meeting da 120, 150 e 250 posti a platea (la Paris Suite, l’Istanbul Suite e l’Emerald Ballroom) ed è perfetta per eventi di gala, cene romantiche e soggiorni di rappresentanza in pieno stile mitteleuropeo. Le principali attrazioni della città si trovano a poca distanza dai grandi hotel e offrono a loro volta luoghi indimenticabili per meeting ed eventi di sicuro impatto scenografico: si va – solo per citarne alcuni – dal Mimara Museum allo splendido palazzo dell’Archivio di Stato, dal Museo delle Arti e dei Mestieri al National Theatre, gioiello barocco da settecento posti dove, oltre a un prestigioso programma di performance teatrali, operistiche e di balletto, vanno in scena coreografici convegni, ricevimenti ed eventi promozionali.

AL SERVIZIO DEL MICE Il Tourist Board & Convention Bureau di Zagabria garantisce un’assistenza professionale, gratuita e imparziale ad aziende e istituzioni interessate a scoprire le potenzialità dell’affascinante capitale croata. In particolare il supporto nella pianificazione dell’evento comprende: ¢ ricerca della sede/location più adatta ¢ preparazione dei documenti e delle pratiche necessarie

¢ visite preliminari, ispezioni in loco e scelta dell’accomodation ¢ individuazione di eventuali partner, fornitori, Pco e Dmc locali ¢ suggerimenti per programmi sociali, eventi collaterali, visite e tour pre/post evento ¢ assistenza nella programmazione degli spostamenti ¢ fornitura di materiale informativo e promozionale

INCONTRI IN GRANDE STILE Zagabria, del resto, è una metropoli che sprizza arte e cultura da ogni angolo e piazza, sia nella panoramica “cittadella alta” medievale (Gornji grad), piccola Montmartre croata con le sue scalinate e la funicolare, sia nella «città bassa» (Donji grad), edificata nell’Ottocento in stile neoclassico. Complessivamente vi si contano una cinquantina di musei e

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Frizzante e vivace, Zagabria offre numerosissime location per il Mice, da moderni centri congressi a dimore storiche, da hotel di lusso a venue inconsuete

pinacoteche, numerose gallerie private e circa venti tra teatri e sale per concerti. Senza contare i luoghi di culto, i mercati, le famose botteghe artigianali, i café, i parchi, le ville e le vie che nella bella stagione si animano di spettacoli all’aperto. In un quadro così articolato e stimolante, oltre a quelle già ricordate, la città offre anche sedi per convention e kermesse dai numeri imponenti. L’Arena Zagreb, per esempio, è un palazzetto dal design moderno costruito nel 2008 per ospitare grandi eventi sportivi, di svago e di settore (concerti, mostre, congressi, fiere): dispone di due ambienti che possono accogliere rispettivamente 15.200 spet-

tatori seduti e oltre ventimila visitatori, a seconda dell’evento organizzato. Grande qualità tecnica e di allestimento è quella offerta anche dalla celebre Concert and Congress Hall Vatroslav Lisinski e dal polo fieristico Zagreb Fair (con il suo centro congressi che può contenere fino a cinquemila persone): la prima location presenta un magnifico auditorium da 1.841 posti a sedere, nonché una hall più piccola da 305 posti e un ampio e versatile foyer dove allestire cocktail di benvenuto, presentazioni e conferenze stampa; la seconda, invece, risalente agli inizi del Novecento, si estende su una superficie di quasi seicentomila metri quadrati e ospita ogni anno almeno venti expo specializzate, soprattutto nei settori climatico, energetico e delle costruzioni, con la partecipazione di circa cinquecentomila operatori professionali. Un ultimo accenno meritano infine le svariate possibilità di programmi sociali, visite ed escursioni offerte dalla capitale croata e dai suoi dintorni. Si possono organizzare interessanti percorsi enologici e cacce al tesoro a spasso per la città, così come fare acquisti presso la famosa manifattura di cristallo di Samobor. O ancora: fare trekking o sciare sulla vicina montagna Medvednica, raggiungere il villaggio di Kumrovec con il suo museo etnologico e la casa natale del maresciallo Tito, visitare la città barocca di Varazdin e il castello da fiaba di Trakoscan. Per chi ha più tempo (due ore d’auto) sono imperdibili il Parco Nazionale del Lago Plitvice, patrimonio naturalistico dell’Unesco, e la costa adriatica con Opatija e la rinomata perla Dubrovnik (raggiungibile anche in quaranta minuti di volo da Zagabria). indirizzi a fine rivista

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Dresda,

dove il calore parla tedesco La chiamano, freddamente, la capitale della Silicon Saxony, eppure Dresda è una città accogliente, quasi “calda”, nonostante le temperature non proprio mediterranee, e soprattutto bella da girare ALESSANDRA BOIARDI

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ugusto il Forte, chi era costui? Non è un passo dei Promessi Sposi, ovviaA mente, anche perché non abbiamo nulla

e culturale, ha un altro soprannome, egualmente significativo, che però si estende anche all’intera regione: Silicon Saxony. Si tratta di un evidente riferimento alla californiana Silicon Valley, e si riferisce al forte ruolo economico della Sassonia, una delle zone industrialmente più attive della Germania. Molti fornitori industriali, in particolare di ingegneria meccanica e della produzione di silicio, hanno infatti sede proprio a Dresda.

a che fare con le sponde del lago di Como, trovandoci in pieno territorio tedesco. Ma di certo Augusto il Forte non è un personaggio scolpito nella nostra mente. Eppure, per chi non lo conoscesse, la sua parte nella Storia l’ha avuta eccome: è stato principe elettore e re di Polonia qualche tempo fa, nel diciottesimo secolo. Ma nella capitale sassone è come se fosse ancora vivo, vi guarda dalle confezione di dolcetti e cioccolatini esposti nelle vetrine, e vi mostra il suo tesoro nel Castello residenziale di Dresda, dove proprio lui iniziò a promuovere una metodica attività collezionistica che nel 2010 ha festeggiato il 450esimo anniversario. Un businessman ante litteram a suo modo, in quella che oggi è una città vivace e coinvolgente, non solo meta di short break turistici, ma sempre più interessante per il business. Non per nulla, oltre a essere denominata Firenze dell’Elba per il suo enorme patrimonio artistico

DALLA RICOSTRUZIONE ALLO SHOPPING Dresda è una città recentissima, i cui edifici più importanti non hanno nemmeno dieci anni. Non lo direste mai dal loro aspetto: il centro, in particolare, è un gioiello in stile barocco, ma bisogna ripercorrere la storia di questa città per sapere che, di originale, non c'è praticamente nulla. Il bombardamento a tappeto da parte degli alleati durante la seconda guerra mondiale, nel febbraio del 1945, rase al suolo gran parte della città. Molto, tra l'altro, si ricamò sul numero delle vittime: pur rimanendo uno degli eventi tragici della seconda guerra mondiale, pare che soprattutto nei primi decenni dopo il conflitto furono stimate 250mila vittime, una cifra oggi considerata ben al di là di quella reale, frutto della propaganda postbellica. Il risultato era comunque sotto gli occhi


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di tutti: la città simbolo dell'umanesimo barocco fu profondamente ferita. Ma bisognerà arrivare fino al 2005 perché gli abitanti di Dresda riescano a vedere la chiesa principale, la Frauenkirche, ricostruita. Durante gli anni della Ddr infatti le rovine furono lasciate a loro stesse, quasi un monito per gli stessi abitanti. Bisognò dunque aspettare dopo il 1989, il tempo della riunificazione: all’inizio fu tutto un discutere, per anni, su quello che doveva essere il piano di ricostruzione del centro storico di Dresda. Oggi non mancano i cantieri, ma buona parte del recupero è compiuto. Oltre la chiesa, anche i palazzi della piazza principale sono stati rifatti nel pieno rispetto di quelli preesistenti: un colpo d’occhio di sicuro effetto, non solo per la gradevolezza del contesto, ma soprattutto per l’idea che tutto ha al massimo qualche anno. Ora in sostanza mancherebbero solo gli ultimi lavori al Castello Residenziale, che verranno ultimati per febbraio, quando è prevista una riapertura in grande stile. Anche per questo chi si trova a Dresda per impegni di lavoro non si vorrà far mancare un paio d'ore per visitare la città. Tutto è a walking distance, addirittura la sensazione è quella di fare chissà quali giri per poi tornare sempre al punto di partenza. Ma si tratta una sensazione tutt’altro che sgradevole, perché in realtà da vedere c'è moltissimo, soprattutto per gli appassionati di arte e di musei in generale: dal palazzo barocco di Augusto il Forte all'immenso mosaico di piastrelle di ceramica di Meissen lungo 102 metri e raffiguarante i 93 principi di Sassonia. Ma Dresda è anche un vero e proprio tempio della musica, e non sarà raro poter assistere, gratuitamente o per pochi euro, a concerti di musica classica, anche nella Frauenkirche. Sede naturale della musica a Dresda rimane però la Semperoper, la grande opera dell'architetto Gottfried Semper, un edificio in stile rinascimentale che ha accolto le prime rappresentazioni di opere di Wagner e Strauss e accoglie ancora oggi il Dresdner Musikfestspiele. Sempre attorno al centro si snoda una lunghissima via piena zeppa di negozi: perlopiù si tratta delle grandi catene internazionali monomarca di abiti, ma ce n’è veramente per tutti i gusti e le tutte le tasche. Qui il tempo della Ddr sembra essere lontanissimo, eppure nello sfrenato consumismo resta un non-so-ché di “diverso”. Meta museale meno classica ma tappa fondamentale, oltre che per gli appassionati, per chi vuole conoscere più a fondo la produzione pittorica tedesca è il Nuovo Albertinum che raccoglie opere dal Romanticismo ai giorni nostri. È un museo rinnovato da poco, dopo l’esondazione del fiume Elba del 2002, con notevoli implementazioni sia per il

design sia per quanto riguarda l’esposizione. Si possono ammirare capolavori di Friedrich e di altri esponenti del Romanticismo quali Carus, Dahl e Richter, ma anche di espressionisti come Otto Dix, membri del gruppo artistico Die Brücke, come Kirchner, Schmidt-Rottluff e rappresentanti della Secessione di Dresda come Kretzschmar e Lohse. UNA CITTÀ, IL SUO FIUME Dalla parte opposta del centro, scorci suggestivi vengono regalati dall’Elba, al di là del quale si anima la vivace NeuStadt. Per attraversarla, si può percorrere la Meraviglia Blu, il Loschwitzer Brücke, ponte d’acciaio bello da vedere e con una storia curiosa: nel 1893, quando venne inaugurato, era di colore verde, ma dopo poco tempo diventò blu. Anche il ponte d’Augusto collega il centro storico alla NeuStadt ed è il più piacevole da percorrere a piedi. Arrivando dalla riva opposta, regala uno scorcio del centro che, in un colpo d’occhio, racchiude tutti i monumenti più belli. Lungo l’Elba, e siamo sempre a due passi dal centro, c’è una bellissima camminata sul fiume, tanto più suggestiva d’inverno, dove rilassarsi dopo una lunga giornata di lavoro. La NeuStadt, in ogni caso, è la Dresda più autentica, la città di tutti i giorni che se vi capita di visitare un sabato pomeriggio vi regala le piacevoli atmosfere del tempo libero, da passare entrando e uscendo dagli originali negozietti di abiti e oggetti curiosi che riempiono più di una via. Qui le palazzine sono piuttosto basse, tutte coloratissime, invogliano a una passeggiata anche quando il termometro segna temperature sotto zero. Basterà scegliere di fermarsi in uno dei numerosi baretti per un tè caldo e visto il mood “alternativo” della zona, si può scegliere di fare merenda anche con

In apertura uno dei tanti scorci possibili dalle camminate lungo il fiume Elba; subito sotto la chiesa principale di Dresda, la Frauenkirche. Al piede di questa pagina, la celebre “processione dei principi”, realizzata in porcellana su una delle pareti esterne del Palazzo Reale. Qui sopra, il colonnato interno del palazzo

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UN TOCCO HELVETICO NEL CUORE DI DRESDA È recentissima l’apertura di un nuovo hotel dalla posizione eccezionale, nel cuore del centro storico di Dresda, proprio davanti al Castello Residenziale. Si tratta dello Swissôtel Dresden, un albergo d’atmosfera, intimo e perfetto per chi, anche per lavoro, cerca un luogo discreto. Le camere sono modernissime e colorate, di diverse metrature,

tutte fedeli a un concept divertente ed efficiente allo stesso tempo, grazie alla tecnologia presente, che va dagli attacchi per pc al free wireless. Un posto gradevole, con una sala colazioni accogliente e dotata di libreria, e una spa suggestiva, ricavata dalle cantine a volta del quindicesimo secolo. www.swissotel.com/hotels/dresden uno speziato piatto mediorientale, soprattutto se si è già provato lo Stollen, il dolce tipico di Dresda e abbastanza diffuso in tutta la Germania. Viene venduto un po’ ovunque, di solito si trova confezionato in carta trasparente (quindi ottimo anche come souvenir), perché la sua preparazione a base di pasta lievitata richiede molti giorni. I più buoni si trovano comunque nelle numerose pasticcerie di Dresda. PILLOLE UTILI Se l’idea di un meeting o di un incentive a Dresda comincia a farsi largo nella vostra immaginazione, qualche indicazione sulla logistica locale può essere utile. Dresda, innanzitutto, ha un aeroporto, ma non opera voli in Italia. Il modo più semplice per raggiungere Dresda, dun-

que, è quello di volare fino a Berlino e prendere il treno che con una percorrenza di circa due ore e mezzo arriva alla stazione cittadina. C’è soltanto l’imbarazzo della scelta, invece, sul fronte gastronomico. Per una cena formale, ma che conceda molto al “tipico”, potete scegliere il ristorante Sophienkeller, un palazzetto costruito in origine da Augusto il Forte per la sua amante, la contessa di Cosel. Vi accoglieranno cameriere in vestiti dell’epoca, che vi faranno accomodare in tipici tavoli di legni “rafforzati” come le pietanze, a base di carne, patate e ricche salse. Tutto molto tipicamente tedesco, decisamente pittoresco, ma dal gusto inconfondibile. Lo stesso vale per lo shopping, nei ritagli di tempo fra un impegno e l’altro. La Pfunds Molkerei si pregia di essere la più bella latteria del mondo. Sicuramente è una delle attrazioni turistiche di Dresda, grazie alla particolarità del negozio ubicato nella NeuStadt: tutte le pareti sono piastrellate con mattonelle in stile neorinascimentale, prodotte da Villeroy & Boch, che hanno collaborato con diversi artisti di Dresda. Originariamente, dopo vari traslochi, i locali ospitavano lo spaccio della Latteria di Dresda dei Fratelli Pfund, famosa per essere stata la prima in Germania a produrre latte condensato. Fortunatamente il negozio non fu distrutto dal bombardamento del 1945, ma rimase chiuso durante il periodo della Repubblica democratica, fino agli anni Novanta. Oggi si può fare un salto per ammirare i locali, ma soprattutto per degustare i formaggi a base di latte crudo, accompagnandoli a un buon bicchiere di vino. Vendono anche saponi di latte condensato, cioccolatini in lattine colorate e tanti gadget in stile neorinascimentale. Prager Strasse, invece, collega la stazione con il vecchio mercato, è un’area pedonale dove si trovano numerosissimi negozi e centri commerciali. Tutte le più grandi marche internazionali sono presenti e la più grande libreria dell’ex Germania dell’Est. Del quartiere barocco di NeuStadt abbiamo già parlato, ma va aggiunto che nell’esclusiva Königstrasse eleganti boutique si alternano a negozi di antiquariato e raffinati ristoranti di cucina internazionale. Il quartiere di Arte Moderna racchiude cinque gallerie. Il Mercato Coperto è interessante per la sua elaborata struttura, ristrutturata come doveva essere nel tardo diciannovesimo secolo. E infine, in Alaunstrasse, Boehmische Strasse e Rothenburger Strasse si trovano i negozietti più alternativi di vestiti, gioielli e musica. indirizzi a fine rivista

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Se l’incentive

è da sogno Destinazione esclusiva (che però non vuole essere inarrivabile), Bermuda è sinonimo di hotel di prestigio, campi da golf verdissimi e una gastronomia da scoprire. E riserva al Mice più di una novità ALESSANDRA BOIARDI

blu del mare e il rosa delle spiagge i colori che si stagliano negli occhi Idilsono chi approda a Bermuda. Quasi un cliché, se pur meraviglioso, tanto che la bellissima isola non si accontenta di quello che la natura – così generosa – le ha donato. Bermuda punta infatti sempre più al comparto travel internazionale e lo fa con un nuovo claim, che la dice lunga: “Bermuda, so much more”. “Bermuda, molto di più”, appunto, per fare conoscere la destinazione da diversi punti di vista anche al segmento Mice. Un’offerta, quella dedicata al mercato degli incentive e dei congressi, che si declina sia in termini di alti standard alberghieri sia in nuovi progetti, come quelli che ha illustrato in una sua recente visita a Milano il neoministro del Turismo Shawn G. Crockwell. «Oltre a strutture alberghiere di lusso dotate di sale congressi e servizi ad hoc per la meeting industry – ha

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annunciato il ministro – abbiamo in progetto un vero e proprio centro congressi, probabilmente ad Hamilton, la capitale, e un casinò con spazi per eventi». E non c’è che l’imbarazzo della scelta anche per quanto riguarda le attività di post congress e di team building: l’intera isola è praticamente a disposizione della fantasia degli organizzatori. «Abbiamo un lascito culturale e architettonico di rilievo e tutto da scoprire; una gastronomia che ha colto il meglio di numerose cucine trovando poi una strada espressiva autoctona; abbiamo campi da golf per tutti i livelli; fondali meravigliosi da esplorare» ha concluso il ministro. Non ultimo in importanza, la destinazione è a sole due ore di volo da New York e dalle principali città della costa orientale degli Stati Uniti, con voli più volte al giorno, ed è perfetta per viaggi incentive che vogliano puntare prima di tutto sull’esclusività. Rivolta decisamente all’up market ma non inarrivabile, l’isola di Bermuda propone strutture ricettive che vanno dai grandi resort ai piccoli cottage in stile coloniale. In tutti si possono trovare efficienti spazi per eventi e dotazioni tecnologiche di prim’ordine e staff dedicato. Dalla sala per board meeting a sale plenarie modernissime, qualsiasi tipologia di incontro trova la giusta collocazione. indirizzi a fine rivista


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Una meta dai grandi numeri I risultati di Meetings Africa, la fiera internazionale che si svolge ogni anno a Johannesburg, confermano l’importanza del Sudafrica quale destinazione business e congressuale di qualità

il bufalo), insieme a numerose altre specie animali, una rigogliosissima vegetazione e il melting pot delle città, espressione di ben 11 lingue ufficiali. Senza contare il decisivo volano di un’economia in continua e rapida crescita.

annuale edizione di Meetings Africa si è svolta in febbraio presso il SanL’ dton Convention Centre di Johanne-

IL MELTING POT DI JOBURG Non si può dire di essere stati in Sudafrica se non si è visitato “Joburg”, il

OFELIA FIGUS

sburg, ospite del South Africa Convention Bureau. La manifestazione ha radunato l’offerta Mice di tutto il continente alla presenza di oltre duemila delegati e trecento buyer provenienti da tutto il mondo, a dimostrazione che l’attenzione internazionale verso il Sudafrica è in continua crescita. Un interesse confermato anche dai dati forniti dal South African Tourism sugli arrivi nel Paese dei nostri connazionali, che, per il periodo da gennaio a novembre dell’anno appena passato, confermano un incremento del 14 per cento – tra i più alti della media europea – per un totale di 55.766 presenze. Merito sia della vasta campagna promozionale avviata dall’ente sui principali media italiani, ma, soprattutto, della forza e della bellezza di un Paese straordinario, con i suoi personaggi simbolo, come il premio Nobel per la pace Nelson Mandela, i panorami mozzafiato, la natura selvaggia, con gli imperdibili Big Five (l’elefante, il leone, il rinoceronte, il leopardo e

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nomignolo con cui i suoi abitanti chiamano Johannesburg, la Città dell’Oro, capitale economica e finanziaria. Il vero melting pot è qui, abita le sue strade, lavora nei suoi cantieri o nei centralissimi uffici nel cuore della metropoli. Perché, a dispetto di quel che vogliono farvi credere, anche Joburg ha un centro, nonostante i tanti quartieri che, ognuno con la sua personalissima fisionomia, ne articolano l’ampio tessuto urbano. Si inizia con Parkhurst, gradevole sobborgo costellato di piccoli negozi di arredamento e antichità, per continuare con Rosebank, con il suo grande ed elegante mall con i brand più prestigiosi. Si prosegue con la storica Soweto, epicentro delle rivolte che portarono i neri alla liberazione dall’Apartheid e ora polo culturale, con il Nelson Mandela Museum, i bar e i colorati mercatini di artigianato africano. Nel quartiere di Sandton, viceversa, trovano posto gli hotel delle catene più rinomate, l’avveniristico Sandton Convention Centre, il più grande del Sudafrica, e l’elegante Sandton City Shopping Complex, con oltre quattrocento marchi internazionali e locali. In quest’area sorge il nuovissimo The Maslow Hotel, inaugurato da Sun International all’inizio dell’anno. Offre 281 camere, un conference centre da 12 sale, un auditorium e un ulteriore spazio fino a seicento posti. Insieme all’esclusiva Africology Spa, il suo Lacuna Bistro Bar, con tavoli a bordo piscina, offre uno spaccato della lifestyle di Joburg. È raggiungibile dall’aeroporto in soli 15 minuti grazie al comodo Gautrain. Per gli amanti dei safari, a circa due ore di auto da Johannesburg è possibile incontrare da vicino la spettacolare fauna e flora africane presso il Pilanesberg National Park, dall’impressionante collocazione in un vulcano spento, circondato da quattro cerchi concentrici di montagne. Altrettanto vicina è la Riserva Faunistica Madikwe, con i suoi 75mila ettari popolati da diecimila animali di 28 specie diverse, dalla giraffa alla zebra, dall’ippopotamo al coccodrillo, oltre a numerose varietà di antilopi e di uccelli. L’area ospita anche i terreni sabbiosi del deserto del Kalahari. Un'altra delle attività che vale, da sola, un viaggio in Sudafrica è il golf, uno sport che qui ha origini abbastanza remote ed è ampiamente praticato. Grazie ai circa seicento campi attrezzati, all’eccellente ospitalità dei club e a una cornice naturale unica: parchi nazionali, riserve private, ampie distese di spiagge, green dalla vegetazione rigogliosa, merito di un clima invidiabile, con il primato della più alta percentuale di giornate di sole all’anno.

Una destinazione in grado di sorprendere e ammaliare, il Sudafrica, non solo con il fascino selvaggio della propria natura, ma anche con il glamour delle proprie città

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Nelle immagini, Meetings Africa, fiera internazionale dedicata all’offerta Mice africana, che si svolge annualmente a Johannersburg

CAPE TOWN, LA PIÙ COOL È indubbio: incastonata tra la Table Mountain e la sua splendida baia, Cape Town è tra le città più affascinanti al mondo, con tanti imperdibili luoghi da scoprire. Passeggiando per il colorato quartiere malese di Bo-Kaap, è possibile imbattersi in un set cinematografico, uno spot o un servizio di moda. Al Green Marquet Square si acquista il meglio dell’artigianato locale e si gusta il cibo di strada, riflesso dell’anima multietnica della città, così come al The Old Biscuit Mill, nella zona di Woodstock, dove è di scena anche il design. Da non perdere, la salita in teleferica sulla Table Mountain, per godersi la magnifica vista della città dall’alto; una visita ai lussureggianti Kirstenbosch Gardens, tra i più antichi giardini botanici; una gita on the road (o dall’alto, in elicottero) alla incontaminata riserva naturale della Penisola del Capo, per ammirare da vicino le colonie di pinguini di Boulders Beach, che di notte lasciano la spiaggia e si avventurano per le strade della pittoresca cittadina, o per raggiungere in battello le cosiddette Isole delle Foche, popolate da centinaia di esemplari. Non è infrequente imbattersi in qualche antilope o negli smaliziati babbuini, furbissimi nel rimediare dagli incauti ma

UNA DESTINAZIONE PER TUTTE LE STAGIONI Il Sudafrica è visitabile in ogni stagione, non ha fuso orario rispetto all’ora legale italiana ed è servito quotidianamente dalle principali linee aeree: South African Airways, Lufthansa, Swiss, British Airways, Klm, AirFrance, Iberia, Tap, Turkish

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Airlines, Qatar Airways, Emirates, Olympics. Nessuna vaccinazione è obbligatoria; la profilassi antimalarica è consigliabile, da ottobre a marzo, soltanto per visitare il Kruger Park, tra i più famosi e antichi parchi nazionali al mondo, e le riserve del Kwazulu Natal.

divertiti turisti ogni sorta di snack. Mentre da luglio e novembre, nel tratto percorso dalla Garden Route, l’incantevole strada che collega Cape Town a Port Elizabeth costeggiando infinite e bianchissime spiagge, è possibile avvistare le balene: nella False Bay, nella Whale Coast, a Hermanus e a Gansbaai, regno anche del famigerato squalo bianco. Una delle esperienze più adrenaliniche da provare nelle acque del Capo è proprio l’incontro ravvicinato con il temibile predatore, calandosi a pelo d’acqua all’interno di speciali gabbie protettive. Di fronte a Cape Town, è inoltre possibile raggiungere via mare Robben Island, l’isoletta Patrimonio Unesco che fu la prigione di molti membri dell’African National Congress, come lo stesso Mandela. Ristoranti, bar e boutique animano il vivace Victoria and Alfred Waterfront, l’antico porto di Cape Town, quando al tramonto per i sudafricani è l’ora del sundown, l’equivalente del nostro appuntamento mondano, l’aperitivo. Lungo il profilo della baia si succedono gli hotel più prestigiosi, come il lussuosissimo The Table Bay di Sun International, con le sue 329 camere, una scenografica ballroom divisibile in due, ideale per cene di gala fino a duecento posti, e un ulteriore spazio fino a cinquecento persone aperto sulla panoramica terrazza. indirizzi a fine rivista


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CWT SOLUTIONS GROUP, RENARD ALLA GUIDA

Carlson Wagonlit Travel (Cwt) ha nominato Christophe Renard nuovo vice president della divisione globale di consulenza dell’azienda, Cwt Solutions Group. Renard, il quale succede a Nick Vournakis (che ha assunto la carica di vice president global marketing) ha ricoperto in precedenza il ruolo di vice president marketing, communications and business intelligence dell’azienda specializzata in soluzioni di travel management. Renard ha fatto il suo ingresso in Cwt nel 1998 e ha svolto diverse funzioni all’interno dell’area program management e sales prima di essere nominato head of Cwt Travel Management Institute(Tmi) nel 2006. Dal 2009 Renard ha anche gestito il corporate marketing, la comunicazione globale e le attività di business intelligence. La divisione di Cwt sta sviluppando nuovi progetti che sfruttano la tecnologia per ottenere maggiore produttività e compliance, come l’algoritmo alla base del Travel Stress Index in un pilot, con l’obiettivo di dimostrare ai clienti l’impatto finanziario dello stress del viaggio sulla produttività. CWT sta studiando anche un nuovo programma di incentivazione della compliance dei viaggiatori, che ricompensa le decisioni nel rispetto del budget o della travel policy, come la prenotazione anticipata, la scelta di tariffe restrittive e/o più basse o di hotel preferenziali.

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ANDREA PATERNOSTRO

CISALPINA TOURS: GARCEA È IL NUOVO DIRETTORE COMMERCIALE Giorgio Garcea è il nuovo direttore commerciale di Cisalpina Tours. Con oltre 25 anni di esperienza nel business travel, Garcea, milanese di 46 anni, è in azienda dal 2010 nel ruolo di sales & business development manager. Si completa così la riorganizzazione della struttura commerciale della travel management company, avviata nel 2009. Il nuovo direttore avrà anche il compito di rafforzare la vocazione internazionale di Cisalpina Tours, attraverso il legame con il network Radius, per la gestione dei travel program di aziende multinazionali e multisede. «Giorgio Garcea ha saputo diventare rapidamente un importante punto di riferimento per le aziende clienti – dichiara Alfredo Pezzani, direttore generale di Cisalpina Tours – dunque è

la persona più idonea per dare il giusto valore ai nuovi prodotti e ai servizi che stiamo sviluppando grazie a continui investimenti, incluse le dotazioni tecnologiche più avanzate e i sistemi di ottimizzazione della spesa, con un occhio di riguardo alla sostenibilità»

CAMBIO DI DIREZIONE AL DUE TORRI HOTEL DI VERONA Silvano De Rosa, 44 anni, è il nuovo direttore del Due Torri Hotel di Verona. Dopo 25 anni di carriera dedicata al mondo dell’hôtellerie made in Italy, il giovane manager prende le redini del cinque stelle scaligero, appartenente all’omonimo gruppo e membro del network dell’eccellenza ricettiva Leading Hotels of the World. De Rosa ha iniziato la sua carriera nel 1988 in una struttura alberghiera dell’hinterland bolognese. Da lì, un percorso in continua ascesa lo ha portato all’attuale nomina. Il gruppo Due Torri è presente anche a Milano, Firenze, Bologna e Genova. La prestigiosa struttura, ospitata in un palazzo del 1300, è stata rinnovata di recente; dispone di 90 camere ed è vicina alla Chiesa di Sant’Anastasia, a pochi passi dal balcone di Giulietta, da Piazza Bra e dell’Arena. L'hotel è anche rivenditore ufficiale della Fondazione Arena di Verona e vanta un’illustre clientela italiana e internazionale.


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PARTNER news persone e poltrone

TRAVEL CONSULTANTS, MARASCIA PRESIDENTE Ulisse Salvatore Marascia è stato eletto presidente di Travel Consultants City Center Italia (con Giuliano Cazzaro vicepresidente) dall’assemblea straordinaria dei soci, che ha nominato il nuovo Consiglio di amministrazione per il biennio 2013-2014, in una riunione presso lo Starhotels Echo di Milano.Tra volti storici del board e nuovi ingressi nel panorama direttivo del network, figurano gli stessi Marascia (Sistina Travel Lufthansa City Center Srl, Roma) e Cazzaro (Hirondelle Srl di Treviso) oltre a Stefano Fiori (Univers

MSC CROCIERE, MACCOTTA NUOVO DIRETTORE MICE Fe d e r i c o Maccotta è il nuovo responsabile dello sviluppo Mice per l'Italia di Msc Crociere. Il manager, 43 anni, è entrato in azienda nel 1995 come promoter per l’area Toscana, per poi diventare nel 2001 responsabile delle vendite per l’area Nord Italia. Durante la sua carriera, Maccotta si è occupato delle relazioni istituzionali e dei top client, nonché dei rapporti con le agenzie e i network. Lavorando a fianco della direzione commerciale e della direzione network Italia, il manager ha sviluppato progetti incentive assieme alle agenzie di viaggi e attività di co-marketing organizzando crociere tematiche promosse anche a livello nazionale.

Srl, Roma), Marco Mantovani (Mango Viaggi di San Bonifaci, Verona) e Arrigo Patrizio (Livenza Viaggi di Sacile, Pordenone). Viene data dunque continuità al progetto nato nel 2011 con la nascita del marchio BB&LL (business and leisure life) dall’unione del network di agenzie leisure Cta con Tccci (Travel Consultants City Center Italia). L’assemblea ha ufficializzato l’ingresso di sei agenzie Cta e della laziale Stb srl, portando la ‘famiglia’ Travel Consultants a 21 tra le maggiori realtà agenziali del territorio nazionale.

UNINDUSTRIA: STEFANO FIORI ELETTO PRESIDENTE SEZIONE TURISMO Stefano Fiori è stato eletto Presidente della Sezione Industria del Turismo e del Tempo libero di Unindustria, l’Unione degli Industriali e delle imprese di Roma, Frosinone, Rieti, Viterbo. 57 anni, è Amministratore unico del Gruppo Univers srl, società operante nel settore viaggi, business travel, incentive, eventi e congressi. Subito dopo gli studi, nel 1974, entra nell’azienda di famiglia, la Univers srl, diventando prima Direttore Marketing e poi Direttore Generale. L’esperienza acquisita in ambito imprenditoriale, unita alla passione per la sua professione, ha fatto si che Fiori ricoprisse posizioni di prestigio in società e istituzioni: è stato prima Consigliere, Vicepresidente e poi Presidente della COTAV (Cooperativa dei Titolari delle Agenzie di Viaggio); è stato membro della Commissione Aeroporti di Roma come appartenente al Comitato Accoglienza Giubileo e membro del Cda della GBS, società specializzata in gestione di servizi globali e dell’outsourcing; è stato Presidente e Socio della Univers Incentive Milano Srl, la prima società italiana, nel settore degli eventi, ad aprire una sede a Pechino. Attualmente è socio di Univers Formazione, di cui è stato Presidente dal 2004 al 2011. Il neo Presidente ha voluto così sintetizzare il suo programma di attività per il biennio 2013-2015: “Uno degli obiettivi è consolidare l’attività del tavolo tecnico delle imprese del turismo, nato in Unioncamere Lazio al quale partecipa Unindustria. Altro settore su cui puntare, fino a oggi poco valorizzato, è quello del turismo congressuale, che richiede azioni mirate per il suo sviluppo. Siamo fermamente convinti che si debba procedere in tempi brevi alla costituzione di un Convention Bureau di Roma e del Lazio. Il turismo - prosegue Fiori - è storicamente una delle industrie trainanti del Lazio e del, in grado di generare un indotto che non si ferma solo all’ospitalità, ma produce ricchezza per tutta la Regione. Esistono delle attrattive turistiche in tutto il Lazio che non vengono adeguatamente valorizzate, ma affinché questo accada è necessario che vengano potenziate le infrastrutture a livello locale ad esempio con una gestione integrata dei trasporti. Solo così - conclude Fiori - si potranno rendere fruibili nuovi ed innovativi percorsi turistici che potranno rilanciare il turismo del territorio”.

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Al servizio del cambiamento Flessibilità e rapidità nel trovare la soluzione migliore. Con Riva del Garda Fierecongressi si ha a disposizione, in sole 24 ore, tutto il necessario per realizzare un evento di successo. A cominciare da una delle più importanti location congressuali del Trentino ELISA FERRO

capacità di adattarsi velocemente esigenze del cliente è la caratteriLsticaaalleprincipale di uno dei maggiori poli fieristici e congressuali del Trentino e di Riva del Garda Fierecongressi Spa, la società che lo gestisce con successo. La mission, infatti, è quella di promuovere l’economia del territorio attraverso un approccio dinamico e versatile, sempre attento ai mutamenti “in tempo reale” del mercato e alle richieste delle aziende e dei protagonisti della meeting & event industry. Ciò è possibile grazie alla professionalità di uno staff qualificato e all’offerta di strutture e soluzioni organizzative flessibili e al servizio del cambiamento.

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UNA LOCATION A EFFETTO Riva del Garda è una località elegante e scenografica e il suo prestigioso centro congressi, comodamente raggiungibile a piedi dai numerosi alberghi disponibili, ospita regolarmente eventi di grande richiamo, come il celebre Flicorno D’oro, concorso bandistico con oltre ottanta bande musicali provenienti da tutto il mondo, il Concorso Internazionale Corale che vede la partecipazione di oltre cento cori, le convention di Forever Living Europa, con oltre duemila partecipanti, e quella di Telethon e decine di congressi internazionali di carattere scientifico. La versatilità degli spazi e degli allestimenti è dovuta a una struttura interna che si articola in una sala plenaria con vista lago da novecento posti, divisibile in due sottosale da seicento e duecento posti; una sala da 250 posti a platea, modulabile in due ambienti da 120 posti; un’altra sala panoramica da novanta posti in grado di ospitare anche servizi di catering, area espositiva e poster; un’ulteriore sala da novanta posti separabile in due breakout session e quattro sale meeting da quaranta posti che, insieme alla zona segreteria e a un’ampia e luminosa area reception, rendono il tutto estremamente funzionale e indicato per incontri di alto livello. Senza dimen-


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PARTNER congressi

Il fascino discreto e ammaliante del Garda Trentino seduce il Mice, al quale offre location versatili e moderne, anche per eventi dai numeri importanti

ticare l’adiacente Palameeting, una struttura polifunzionale di 2.700 metri quadrati adatta a qualsiasi esigenza (show, lanci di prodotto, feste) e con un parco secolare perfetto per eventi en plein air e attività di team building. UN’OFFERTA A 360 GRADI L’Area Congressi di Riva del Garda Fierecongressi, quale referente unico per la destinazione, ha due anime che operano in stretta sinergia: l’Ufficio Congressi, che progetta direttamente gli eventi insieme al cliente, proponendo soluzioni su misura e adatte a tutti i budget, e Rivatour, la Dmc del Garda Trentino, che propone una vasta gamma di servizi legati all’incoming congressuale, testati e selezionati da un’esperienza ultraventennale. Proprio questi servizi – riuniti nella formula All in One – rappresentano la novità del

2013 di Riva del Garda Fierecongressi, che si pone sul mercato come risolutore di problematiche organizzative che Pco, agenzie e aziende si trovano ad affrontare quando scelgono una nuova venue. Gli organizzatori sono supportati in tutte le fasi e possono risparmiare tempo e denaro con la garanzia della massima efficienza. In sole 24 ore vengono messi a disposizione strumenti moderni di web booking alberghiero, registrazione dei partecipanti, prenotazioni on line di transfer da/per l’aeroporto e per l’acquisto delle escursioni; mentre l’approfondita conoscenza del territorio serve a individuare location inusuali per cocktail di benvenuto, cene di gala, eventi collaterali e indimenticabili attività di gruppo.

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Attraverso un unico interlocutore, in 24 ore, Riva del Garda Fierecongressi riesce a dare risposte complete a tutte le esigenze del cliente: sede congressuale, location per eventi collaterali, disponibilità alberghiera e quotazioni, programma escursioni, sistema di registrazione online per l’evento e organizzazione servizi di transfer da/per l’aero-

CINQUE IN UNO porto e stazione ferroviaria. La formula vincente si chiama All in One e comprende cinque servizi fondamentali – One for accommodation, connection, registration, sensation, location –, che garantiscono l’ottimizzazione del tempo, la riduzione dei rischi e l’abbattimento dei costi. Con tutta l’efficienza e la qualità di una regia unica.

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PARTNER incentive

La musica che fa spettacolo Showman eclettico e di talento, Toni Cosenza è l’artista prestato al mondo dei convegni che con la sua eccezionalità trasforma ogni momento di intrattenimento in un successo

GIULIA DE STEFANO

Artista eclettico, chiamato a esibirsi a livello internazionale, Tony Cosenza è attualmente impegnato in un progetto dedicato al canto napoletano, antico e moderno

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momenti di relax sono indispensabili per la buona riuscita di un congresso. IServono a far recuperare ai convegnisti

energie mentali e a creare occasioni di rapporto umano, di confidenzialità, di colloquio. Una buona scelta, se si propone per esempio uno spettacolo, non può non dipendere dalla simpatia e dalla bravura dell’artista chiamato a sostenere il ruolo di intrattenitore, musicista, cantante o uomo-cabaret che sia. Una caratteristica che non manca a Toni Cosenza, artista per eccellenza con un vastissimo repertorio di spettacoli, grazie alle sue radici di vero showman. La caratterizzante origine partenopea, la sicura competenza musicale, la profonda passione per il jazz, la straordinaria tecnica chitarristica sono gli ingredienti fondamentali delle sue performance. La sua arte è la musica che parla tutte le lingue e che affascina ogni pubblico. Cosenza riesce in questo con antica maestria, con una classe priva di condiscendenze al “guittismo”, con l’eleganza del suo atteggiamento un po’ fané e un po’ cinico. Tante le occasioni

eccezionali che l’hanno visto all’opera, come quando per la Regione Lazio intrattenne migliaia di veterani giunti sui luoghi di battaglia dello Sbarco di Anzio-Nettuno, proponendo loro un repertorio di canzoni e musiche d’epoca, da Lilì Marlene a Munasterio ‘e Santa Chiara, In the Mood. La soddisfazione più grande Cosenza la ebbe comunque a Miami, quando, presentando il cd nato dal memorabile meeting dedicato ai veterani, in occasione del Pow Wow dell’Asta Convention, ricevette tra i molti complimenti, quelli della famosa tour operator, Donna Franca. Ma si potrebbero citare anche i convegni con la Sas a Copenaghen e a Tromso in Norvegia; con la Finnair a Cuba, con Air France a Fort de France, e con Alitalia a Toronto, oltre alle convention Venta Club e Foderaro Viaggi. In questo momento un ruolo importante del programma di Toni Cosenza è affidato – con riscontri lusinghieri – al repertorio antico e moderno dedicato al Canto Napoletano: progetto che lo vede impegnato con un altro bravo della chitarra, Michele Ascolese, con cui ha realizzato il primo volume di una collana di cd prodotti dalla RealTimeStudios, dedicati alla musica popolare italiana. indirizzi a fine rivista


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Oliena sardegna tel. 0784-287512 fax 0784-287668 Centro (Nu) Congressi – Oliena (Nu) sardegna0784-287552 tel. 0784-287512 0784-287552www.sugologone.it www.sugologone.it email email sugologone@tin.it sugologone@tin.it


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PARTNER service & technology

La nuova dimensione del trasporto per eventi Mattiazzo-Carey, evoluta realtà aziendale legata alla meeting industry, si propone come partner strategico nell’organizzazione di eventi offrendo un intero sistema dedicato alla progettazione, organizzazione e fornitura di servizi di trasporto GIULIA DE STEFANO

vere partner affidabili è la chiave per il successo di ogni evento. Lo sa A Mattiazzo-Carey, un’azienda di trasporti di famiglia che fin dal lontano 1919 ha messo a servizio dei clienti professionalità e serietà. Ma come accade in molti ambiti, anche il modo di intendere la logistica si è evoluta negli anni: una riflessione che ha portato questa longeva azienda verso l’esigenza di offrire, per ogni settore, servizi ad hoc. È nata così nel tempo una business unit particolarmente dedicata al Mice, al quale Mattiazzo-Carey ha dedicato una expertise specifica, e che oggi permette alla società di proporsi come partner logistico indispensabile per il successo di ogni evento. Carey-Mattiazzo fa della capillarità sul territorio una delle sue caratteristiche di efficienza più importanti, sia con le tre sedi strategicamente ubicate a Milano, Roma e Venezia sia grazie

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alla presenza nel resto d’Italia attraverso un network di 650 aziende partner. E oltre che nel nostro Paese, l’azienda è presente in 75 Paesi nel mondo e, per la precisione, in cinquecento città straniere: peculiarità che fa di Mattiazzo-Carey una vera e propria global company, in grado di gestire eventi organizzati anche a livello internazionale. I PLUS PER UN EVENTO Niente è lasciato caso quando si tratta di fornire servizi logistici per un evento: Mattiazzo-Carey verifica preventivamente ogni location con inspection meticolose, per evitare qualsiasi problema “dell’ultimo minuto”. Non c’è percorso che non sia studiato fin nei minimi dettagli in precedenza, così come non c’è spostamento minuziosamente


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PARTNER service & technology

monitorato. La società propone infatti, tra i servizi specifici al Mice, il planning dei transfer dei delegati, in modo che ogni partecipante possa essere “accudito” in ogni fase del trasporto. Per esempio, in caso di arrivi aerei in diverse fasce orarie, nulla è lasciato al caso: ogni ospite viene infatti accompagnato dall’aeroporto al luogo del ritrovo senza inutili attese, anche grazie all’ampia flotta disponibile.

Tutti i percorsi – come dalla sede del congresso ai diversi alberghi e viceversa – sono studiati per offrire il massimo comfort e la minima dispersione di tempo e risorse, sempre grazie allo studio minuzioso degli itinerari. Il tutto grazie a un coordinamento capillare certosino in ogni aspetto, che lascia l’organizzatore libero da qualsivoglia preoccupazione legata alla logistica, con la serenità che tutto sarà gestito in modo assolutamente professionale. La flotta degli automezzi MattiazzoCarey è costituita da auto deluxe, quali Mercedes, Eclass e Sclass, minibus e bus delle migliori case automobilistiche, tutte munite di licenza di noleggio e assicurazioni superiori agli standard. Puntualità, eleganza, riservatezza, cortesia e affidabilità sono le peculiarità con le quali Mattiazzo-Carey seleziona tutti i suoi autisti, che vengono scelti anche in base alla loro conoscenza delle strade e delle lingue straniere. Al passo con i tempi, la Carey-Mattiazzo ha realizzato un modernissimo video di presentazione, che può essere visualizzato sul canale YouTube dell’azienda.

Nella foto, Francesco Mattiazzo. Mattiazzo-Carey ha messo a punto servizi ad hoc per il Mice, affinché il transfer di ogni delegato sia organizzato nel dettaglio

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ANDREA PATERNOSTRO

CWT, DUE SUCCESSI AGLI EYEFORTRAVEL AWARDS Carlson Wagonlit Travel ha ottenuto un doppio riconoscimento alla recente edizione annuale degli EyeForTravel Mobile Innovation Awards, svoltasi a San Francisco. WorldMate, società acquisita pochi mesi fa da Cwt e specializzata nei servizi mobile, ha vinto il premio per la Miglior App mobile per il secondo anno consecutivo; inoltre, Cwt si è aggiudicata il titolo per la Miglior strategia mobile. «Investire nei servizi mobile per i nostri clienti è parte del nostro impegno dedicato a offrire sempre the perfect trip – ha commentato Douglas Anderson, president e chief executive officer di Cwt – e risponde al nostro obiettivo di fornire ai viaggiatori le informazioni chiave, in modo personalizzato, attraverso differenti canali». Cwt To Go powered by WorldMate sarà disponibile per i viaggiatori Cwt nei prossimi mesi e includerà servizi quali la gestione dell’itinerario per trasferte prenotate sia tramite Cwt sia tramite altri canali, aggiornamenti in tempo reale sullo stato dei voli e, verso fine anno, anche la possibilità di effettuare prenotazioni direttamente via mobile.

PREMIATO RADIUS, IL NETWORK DI CISALPINA TOURS Radius, il network internazionale di travel management di cui Cisalpina Tours è membro fondatore e socio per l’Italia, ha ricevuto il premio Best Practices nella Business Intelligence in occasione della 16esima conferenza annuale di MicroStrategy a Las Vegas. L’americana MicroStrategy, leader mondiale nella fornitura di strumenti di business intelligence e di software per dispositivi mobili, premia ogni anno le realtà che spiccano nell’utilizzo di soluzioni hi-tech di analisi strategica all’interno del proprio mercato di riferimento; Radius è stata premiata nella categoria Express Application. Il network sviluppa soluzioni personalizzate per multinazionali e sistemi di consolidamento dei dati di spesa, tramite attività di global account management; conta novanta agenzie di business travel con 3.300 sedi in ottanta Paesi, che gestisce oltre 21 miliardi di dollari di spesa annuale in viaggi aziendali (una delle attività principali è il Global Hotel Program) e ha le sedi principali a Bethesda (Maryland, Stati Uniti), Londra, Singapore e San Paolo.

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ALESSANDRO ROSSO, AL VIA IL PARTNERED LOYALTY PROGRAM Alessandro Rosso Group, la holding della comunicazione e degli eventi, ha presentato alle aziende – presso l’Hotel Boscolo Exedra di Milano – il progetto PartneRed loyalty program, nuovo programma di fidelizzazione che ha l’obiettivo di fornire a tutti i corporate partner iscritti uno strumento utile sia da un punto di vista professionale (tramite corsi, workshop, team building in collaborazione con esperti professionisti o enti autorevoli) sia per creare opportunità di networking tra le aziende in occasione di eventi centrati su argomenti di grande attualità. «Tra i nuovi partner annoveriamo Emirates, Boscolo Hotels, Kuoni Italia e Best Tours. Per partecipare a questo prog r a m m a abbiamo selezionato circa duecento dei nostri top clienti, su oltre cinquecento» commenta Valentina Ferrari, sales key account PartneRed. PartneRed, sottolinea inoltre il gruppo, sarà un programma in continua evoluzione, gestito da una segreteria dedicata.


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TECNOCONFERENCE EUROPE GRUPPO DEL FIO NEL BACKSTAGE DI FOREX E ISTAT Tecnoconference EuropeGruppo Del Fio ha realizzato a febbraio sia il backstage del 19esimo congresso Assiom Forex (uno dei più grandi eventi della finanza italiana, alla fiera di Bergamo, con oltre duemila partecipanti e duecento espositori e l’intervento del governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco) sia la conferenza annuale dell’Istat al Palazzo dei congressi di Roma. Il progetto tecnico per il Forex era imperniato su un fondale di circa cinquanta metri con tre schermi gestiti da altrettanti videoproiettori, sui quali scorrevano la comunicazione, le immagini live (regia tricamere full Hd) e numerosi altri contributi grafici e non, gestiti da una sofisticata regia emissione. Tecnoconference Europe ha fornito un avanzato sistema audio specifico per ambienti molto riverberanti, l’impianto luci per il fondale e il palco e le tecnologie per l’affollata sala stampa con oltre duecento giornalisti accreditati. Al principale evento dell’Istat hanno presenziato oltre mille persone ed è intervenuto anche il ministro dell’Ambiente Corrado Clini. Tecnoconference Europe ha realizzato nove allestimenti, che hanno richiesto una squadra di 15 tecnici per oltre una settimana, numerose attrezzature e attività. Presso l’Auditorium era stata allestita una grande scenografia con un maxischermo widescreen. Le riprese venivano trasmesse in diretta streaming sul sito della conferenza. Alla fine di ogni sessione, inoltre, le registrazioni dei singoli interventi venivano editate, codificate in un formato adatto e consegnate alla web tv dell’Istat per la messa in onda, con un “editing on site”.

AIM GROUP APRE A NEW YORK

Aim Group International ha annunciato l’apertura di un nuovo ufficio a Manhattan, nel cuore di New York, come ulteriore tappa dell’espansione internazionale che segue le 12 sedi in Europa. A breve distanza da Times Square (l’indirizzo è Broadway 1601) l’ufficio statunitense sarà il punto di riferimento per i clienti nord americani. Negli Stati Uniti, Aim ha partnership soprattutto con società farmaceutiche multinazionali e associazioni scientifiche, che hanno firmato accordi pluriennali e per seguire meglio questi clienti è arrivata ora l’apertura della nuova sede.

CATERING ENOTECA LA TORRE VINCE KING OF STYLE

Vincendo il premio King of Style, il Catering Enoteca La Torre di Viterbo ha consolidato quest’anno i successi ottenuti nelle due edizioni precedenti di King of Catering Bisol, l’unico riconoscimento dedicato alle società di catering e banqueting. La premiazione della terza edizione è avvenuta alla Stazione Leopolda di Firenze, nell’ambito di Taste, il salone delle eccellenze del gusto organizzato da Pitti Immagine. Catering Enoteca La Torre nasce dall’esperienza pluriennale dell’omonimo ristorante situato entro le mura medievali della cittadina laziale, nelle ex scuderie del cinquecentesco Palazzo dei Mercanti. Sei anni fa la scelta di cimentarsi anche nell’attività di banqueting e catering. Nel segno di un legame con i prodotti e le materie prime della Tuscia, lo chef Fulvio Pagliaccia pratica una cucina creativa di rivisitazione di antiche ricette, cercando l’innovazione nella tradizione; il menu tiene conto della stagionalità dei prodotti, confezionando su misura una proposta in base alle esigenze e richieste di ciascun cliente. L’attività del ristorante ha ricevuto riconoscimenti a livello nazionale e internazionale, tra cui una stella Michelin (2010, 2011 e 2012), per cinque anni consecutivi le due forchette del Gambero Rosso (nel 2010 quarto miglior ristorante del Lazio) e la nomination nella Guida Duemilavini tra le prime tre cantine d’Italia.

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Il nuovo Presidente è Mario Buscema Con lui eletta tutta la nuova governance di Federcongressi&eventi. «Desidero contribuire a fare qualcosa per il mio Paese», ha dichiarato il neopresidente all’atto dell’insediamento, che si è tenuto a Roma nel corso della sesta Convention nazionale dell’associazione

Sopra, il neopresindete di Federcongressi&eventi, Mario Buscema. Nella pagina accanto, il momento finale della Convention e la consueta consegna degli attestati It.com ai ragazzi del progetto Mentore

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Mario Buscema il nuovo Presidente di Federcongressi&eventi. È stato eletto È dai soci, i quali – riuniti a Roma il 14-15

era pervenuta in segreteria, segno di una positiva unità d’intenti e di compattezza strategica tra i soci. Il mandato di Mario Buscema è biennale e scadrà in occasione della Convention nazionale del 2015. Nato a Roma nel 1954, bolognese d’adozione in quanto residente nel capoluogo emiliano dal 1960, il nuovo Presidente di Federcongressi&eventi è stato informatore scientifico del farmaco per ISF Farmaceutici e Searle Italia. Di quest’ultima società divenne area manager per poi passare in Pfizer Italia, con identica qualifica, nel 1989. In Pfizer restò sino al 2003, divenendo dirigente e maturando un’approfondita esperienza nella pianificazione, realizzazione e monitoraggio di numerose iniziative promozionali. Dal 2003 è socio e dal 2005 Vice-Presidente di Planning Congressi Srl, dove si occupa prevalentemente di sviluppo commerciale e relazioni esterne. Dal 2009, infine, ha ricoperto la carica di Responsabile Federcongressi&eventi per l’Educazione Continua in medicina (Ecm) e gli eventi medico-scientifici. Con questa funzione ha intrattenuto rapporti istituzionali con il Ministero della Salute, con Farmindustria e Assobiomedica.

marzo presso il Crowne Plaza St. Peter’s per la Convention annuale dell’associazione – hanno ratificato a larghissima maggioranza la sua candidatura alla successione di Paolo Zona. Buscema era candidato unico alla Presidenza. Il suo era tra i nomi emersi al termine di un lungo lavoro di sondaggio e scrematura condotto dalla Commissione di Designazione tra gli ultimi mesi del 2012 e la fine di gennaio di quest’anno. Dopo un costruttivo dialogo condotto in piena armonia con gli altri potenziali candidati, solo la sua scheda di candidatura

I NUOVI CONSIGLIERI ESECUTIVI Contestualmente al nuovo Presidente Mario Buscema, l’Assemblea dei Soci ha eletto anche otto componenti del Comitato Esecutivo, i Revisori dei conti e i membri del Collegio dei Probiviri, tutti con identico mandato biennale (2013-2015). Ai sensi del nuovo Statuto, modificato dall’Assemblea straordinaria convocata a Milano lo scorso 5 dicembre, quattro componenti del Comitato Esecutivo sono eletti ciascuno dagli appartenenti alla propria categoria associativa.


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I quattro eletti, tutti candidati unici, sono: ¢ per la categoria Destinazioni e sedi congressuali, Carlotta Ferrari (Firenze) ¢ per la categoria Organizzazione congressi ed eventi, Mauro Zaniboni (Milano) ¢ per la categoria Motivazione e incentivazione, Emilio Milano (Roma) ¢ per la categoria Servizi e consulenze, Alan Pini (Milano). I restanti quattro componenti del Comitato Esecutivo sono stati invece scelti da tutti i soci tra una rosa di otto candidati. Sono risultati eletti: ¢ Adolfo Parodi (Genova) ¢ Marisa Sartori (Padova) ¢ Paolo Novi (Roma) ¢ Marcella Gaspardone (Torino). Componente di diritto dell’Esecutivo è infine Paolo Zona, in qualità di Past President. Mentre per il Collegio dei Revisori le nuove nomine sono le seguenti: ¢ Presidente del Collegio dei Revisori dei conti è stata eletta Daniela Senlis Manferrari ¢ al medesimo collegio è stata eletta anche Eleonella Righetti Cinquetti Infine, ecco la composizione del nuovo Collegio dei Probiviri: ¢ Stefania Agostini ¢ Emma Aru ¢ e Riccardo Esposto. LE PRIME DICHIARAZIONI DI BUSCEMA «Alla radice della mia disponibilità ad accettare la candidatura alla Presidenza c’è stata, nei mesi scorsi, una riflessione su me stesso. Ho pensato che, in un contesto socio-economico come questo, dove io, come tutti, non faccio che lamentarmi di quello che accade, fosse particolarmente preziosa l’opportunità di dare un piccolo contributo a migliorare le cose. In questi ultimi giorni ho tenuto incontri con colleghi in varie regioni, incontri che sono stati molto utili perché mi hanno consentito di entrare in una serie di dinamiche associative. Ma devo dire che per moltissime delle esigenze emerse sono state avviate, iniziate o addirittura già portate a termine opportune soluzioni dall’esecutivo guidato da Paolo Zona. Dunque potrò limitarmi a rafforzare, se possibile, quanto fatto sino a qui e, col supporto della squadra, trovare nuovi spazi di crescita. All’ordine del giorno porrò i servizi ai soci delegati regionali, i rapporti istituzionali, i rapporti con le altre associazioni internazionali, il progetto Provider Ecm (che ho guidato sino a ieri), la

PREMIATI I VINCITORI DEL CONCORSO IT.COM Nel corso della convention, Federcongressi&eventi e il Comitato italiano di ICCA (International Conference & Congress Association) hanno premiato i vincitori del concorso It.Com 2, destinato alla scoperta dei giovani talenti nell’ambito dell’innovazione. Due i lavori premiati ex-aequo, a opera di studentesse dell’Università Lumsa di Roma: “Veni, vidi, Italy”, di Cinzia Muceli e Katia Titi, e “Riva del Garda: non vendiamo uno spazio ma un’esperienza”, di Veronica

Ghizzoni e Laura Scalingella. Il Comitato Italiano di ICCA ha offerto alle vincitrici quattro tablet brandizzati. Federcongressi&eventi ha offerto l’ingresso gratuito alla Convention e la possibilità di attivare uno stage di due mesi presso un’azienda socia. Alle vincitrici è stata altresì data la possibilità di mettersi in mostra di fronte ai principali player della meeting industry italiana attraverso la pubblicazione di saggi e dei cv sui siti www.federcongressi.it e www.iccaitaliancommittee.com.

membership, il Learning center, il Progetto Mentore. Darei la priorità al rafforzamento delle rappresentanze regionali e allo stimolo al networking tra gli associati. Importante, inoltre, sarà proseguire l’opera di rapporti istituzionali, attualmente difficile a causa della caotica situazione politica in cui versa l’Italia. Cercherò inoltre di capire come rendere più efficiente la comunicazione interna, dato che non tutte le cose che facciamo sono note agli associati. In questo una bella mano me la darà il nuovo Statuto, grazie al quale ogni categoria associativa avrà il suo rappresentante in Esecutivo. Infine, desidero studiare un’efficace rete di delegati regionali, sempre ai sensi del nuovo Statuto, cercando di supportarli e di assisterli in ogni modo. Inizio la mia presidenza con spirito volontaristico: vorrei che il mandato mio e dei colleghi dell’Esecutivo fosse caratterizzato, nei limiti del possibile, da un clima sereno. Oso parafrasare John Fitzgerald Kennedy e concludo invitando tutti, me incluso, a non chiederci solo che cosa può fare l’associazione per noi, ma anche che cosa possiamo fare noi per l’associazione». www.federcongressi.it

Federcongressi&eventi è l’associazione nazionale delle imprese pubbliche e private e dei professionisti che svolgono attività connesse con il settore dei congressi, convegni, seminari ed eventi aggregativi, di incentivazione e di comunicazione

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Site Italy: oggi si gioca! Con un evento che nei contenuti è stato assolutamente inedito per la meeting industry europea, il Capitolo italiano di Site ha cercato di definire il concetto di “gioco” e inquadrarne le possibili applicazioni negli eventi aziendali

aprile, a Roma, presso l’Hotel BoscoAleph, Site Italy ha tenuto un seminaIriolol 5senza precedenti nel nostro settore: a cura del professor Luca Giuliano, uno dei massimi esperti mondiali di gioco e simulazioni, docente all’Università “La Sapienza” di Metodologie delle scienze sociali, si è parlato di gamification.

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Per gamification s’intende l’utilizzo di meccaniche e dinamiche ludiche in contesti esterni al gioco, allo scopo di creare coinvolgimento e interesse, o risolvere problemi. È un trend che nel mondo sta diventando massivo: secondo il Gartner research report del 2011, entro il 2015 il 50% delle aziende inserirà processi di


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NETWORKING notiziari e associazioni

Gamification all'interno della propria strategia di comunicazione e marketing. Tuttavia, lo stesso studio asserisce che l’80% dei tentativi di gamificazione falliranno nel raggiungimento dei loro obiettivi, a causa di una progettazione inaccurata e a un pessimo game design. È dunque un trend che Site Italy ritiene sia da conoscere a fondo da parte del nostro settore, dove può trasformarsi in una vera rivoluzione progettuale, e dove questi stessi principi sono spesso stati utilizzati (inconsapevolmente) nella progettazione di attività di team-building o di training tra manager. Nel seminario sono state approfondite le applicazioni e le implicazioni del fenomeno alla meeting industry. La prima parte in particolare, a cura di Luca Giuliano, è stata incentrata sulla definizione di “gioco” e sulle sue conseguenze teoriche. «Nessuno è mai riuscito a definire esattamente che cosa sia un gioco», ha considerato Giuliano, «ma qualche linea di confine si può provare a tracciarla». Uno dei punti di partenza è stata la tendenza al gioco teorizzata da Friedrich Schiller, che sosteneva la necessità di educare l’uomo al sentimento della bellezza facendo rivivere in lui l’antico ideale pedagogico greco della kalokagatia, del bello e del buono. Una pedagogia estetica che renda completo l'uomo come armonica sintesi di sensibile e sovrasensibile basata sul "libero gioco" delle facoltà umane. Il gioco è un'attività ineliminabile nella natura umana che non persegue alcun fine esterno a se stessa, né è ispirata da un preciso scopo razionale, ma è un atto dove sensibilità e razionalità convivono nell'azione ludica rendendo l'uomo libero. In questa armonia di forma e materia si realizza la bellezza e l'essenza umana per cui «l'uomo è completamente uomo solo quando gioca». Altro “landmark” è l’Homo Ludens, scritto da Johan Huizinga, in cui si esamina il gioco come fondamento di ogni cultura dell’organizzazione sociale, e si evidenzia il fatto che anche gli animali giocano, quindi il gioco rappresenta un fattore preculturale. C’è poi Roger Caillois, che molto scrisse sulla competizione e sulle infinite sfumature del gioco, da quello calcolato a quello totalmente aleatorio, da quello dei bambini al gioco degli adulti. Dopo aver esaminato altri autori, Giuliano ha concluso la sua relazione entrando nel merito del gioco di ruolo, un gioco in cui i giocatori solitamente assumono il ruolo di un personaggio, in un’ambientazione storica o di pura invenzione, come in una sorta di letteratura o di teatro interattivo. La seconda parte del seminario è invece stata condotta da Grazia Sapigni, che con questa relazione ha concluso il pro-

LA TEORIA DELLA SCELTA RAZIONALE La teoria della scelta razionale, ritenendo che c’è un prezzo per ogni cosa, afferma che l’azione umana è determinata dal perseguimento di interessi personali. Tre gli elementi-base: 1) gli individui entrano in relazione solo quando capiscono che nell’interazione possono massimizzare l’utilità soggettiva; 2) la cooperazione non è funzionale al sistema bensì all’individuo; 3) c’è uno scambio tra agire individuale e contesto. Homans, riprendendo l’antropologia, mette in risalto che l’azio-

ne di reciprocità si attiva in base a regole che a loro volta creano sistemi di alleanze che sono sia simmetriche sia asimmetriche perché il valore di scambio cresce col livello d’importanza del soggetto. Blau riprese da Leon Festinger il termine “dissonanza cognitiva” per indicare quel processo in cui i membri di un’organizzazione tendono a nascondere o modificare certi fatti che sono in contrasto con le aspettative del gruppo per ottenere il riconoscimento alle proprie idee trasformandole in norme e valori condivisi. (fonte: Wikipedia)

prio anno di presidenza, passando poi la parola al suo successore Tobia Salvadori. I due, insieme a Dario Cherubino e ancora al professor Giuliano, sono entrati nel vivo delle applicazioni pratiche della gamification nei più svariati settori, dal business alla salute, dal design al marketing, focalizzandosi su come applicare meccaniche e dinamiche ludiche nel contesto di un evento aziendale, attraverso case history ed esempi di successo, in un confronto con il pubblico in sala che ha senza dubbio stimolato l’inventiva e mostrato le potenzialità di un settore ancora tutto da esplorare.

LA LINEA CALDA DI SITE ITALY

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dimora storica contemporanea L’Umbria conserva intatto il fascino della natura, delle arti e delle tradizioni. Gubbio, nel cuore dell’Umbria, rappresenta un candido gioiello incastonato nel verde, le sue architetture sono tra le testimonianze più alte di un Medioevo colto e raffinato e giungono a noi come monumenti senza tempo. In questa cornice vi accoglie il Park Hotel ai Cappuccini, dimora ideale di un’antica, nuovissima ospitalità, offrendovi spazi esclusivi e servizi eccellenti per convegni e incentives di sicuro successo.

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Dimore storiche per eventi, meeting, congressi e incentive

DIMORE D ’EPOCA

PER EVENTI CON ECHI DI STORIA E MODERNA DINAMICITÀ

Evocative, lussuose e magnetiche FORGIATA AL TORNIO DI UNA MEMORIA STORICA, LA MAPPATURA DELLE LOCATION STORICHE LAMBISCE OGNI APPRODO REGIONALE E DIVENTA UNA FUCINA DI OPPORTUNITÀ PER I MEETING PLANNER CHE SCEGLIENDO UNA RESIDENZA STORICA ELEVANO ALLA MASSIMA POTENZA IL VALORE DEGLI EVENTI

Lusso, arte ed esclusività sono tra i plus che le dimore storiche offrono al Mice, complici ambienti ricchi di opere preziose e ammantati dallo spirito del tempo

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ono una diversa dall’altra, autentici scrigni di arte e di storia: le dimore S storiche aprono i battenti agli eventi e seducono per la loro atmosfera raffinata e per il continuo gioco di sponda tra presente e passato. Il tempo trascorso ha lasciato la sua impronta e oggi basta varcare la soglia delle residenze storiche per percepire tutte le suggestioni che “l’antico” sprigiona. Ecco, quindi, che un evento aziendale può guadagnare in efficacia e forza comunicativa solo per il fatto di svolgersi fra nobili mura e la prima regola da seguire per la

scelta di una location è che quest’ultima sia coerente con il messaggio aziendale, il che significa non solo in linea con i valori di cui l’azienda si fa portatrice, ma anche con i valori di cui si vuole investire i destinatari dell’evento. La scelta di una dimora storica, quindi, si rivela vincente: un evento nei saloni dove i grandi del passato hanno vissuto i loro momenti gloriosi non può che garantire quel valore aggiunto che altri set up non possono vantare. È strabiliante, infatti, il potenziale delle location storiche, e più secoli vi sono sulle loro


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Dimore storiche per eventi, meeting, congressi e incentive

“carte d’identità”, maggiore può esserne l’attrattiva. Non solo. Al “vezzo” delle centinaia di anni brillantemente ben portati – grazie a restyling volti a preservarne il look – questi duttili spazi per eventi aggiungono la sollecitudine a implementare costantemente l’aspetto tecnologico e a cavalcare le trasformazioni del mercato, continuando a diversificare e aggiornare le loro offerte. Le location d’epoca, costruite ciascuna in un periodo e in un luogo diversi e per finalità spesso opposte l’una dall’altra, vantano ognuna un appeal e una reason why personalissimi. Si tratta di spazi e di luoghi che un privato difficilmente è in grado di raggiungere e per questo suscitano nell’immaginario collettivo delle proiezioni legate a miti indiscussi: basti pensare che per secoli i palazzi sono stati i luoghi esclusivi della nobiltà ed entrarvi significa accedere a una casta di privilegiati. Dove l’antico trionfa le emozioni si amplificano e il partecipante a un evento può vivere la storia non come si legge o come viene raccontata ma da protagonista. Un assunto importante nel contesto di eventi ambientati nelle location storiche è il binomio vincente proprietariogestore. Nessuno meglio dell’anfitrione, infatti, può avere quella sensibilità necessaria per accogliere gli ospiti. Ancora meglio se “il padrone di casa” li accompagna a visitare il palazzo fuori dall’orario di apertura al pubblico. E cosa dire dell’opportunità di ammirare icone artistiche o archeologiche di fama internazionale in occasione di un evento che prevede il palazzo e il suo museo in esclusiva?

ne a livello globale, è tuttora spiccatamente rilevante per le residenze storiche. Le aziende prediligono queste location per il valore aggiunto che assicurano e continuano ad aumentare il loro relativo peso nella composizione del portafoglio-clienti. La committenza che richiede le dimore storiche per ambientarvi eventi aziendali rappresenta, infatti, il cliente più importante delle residenze storiche, promuovendo il 69,2 per cento degli eventi ospitati nelle stesse. Il secondo cliente in ordine di importanza per fatturato generato è costituito dalle associazioni, che registra un 27 per cento di presenze mentre il sistema politico, invece, le utilizza pochissimo: appena il 3,8 per cento del fatturato delle residenze storiche è attribuibile alla domanda di incontri di enti, istituzioni, partiti e sindacati». Performance positive, quindi, quelle delle location storiche italiche, che riescono a contenere le flessioni e ad aumentare

ATTIVITÀ CONGRESSUALE DISAGGREGATA PER LOCATION (2011) Alberghi Centri congressuali congressi Incontri ed Eventi

337.035

13.584

Residenze Storiche

Altre sedi

TOTALE

3.692

45.852

400.163

506.282

21.493.791

48.553.020

Giornate di presenza congressuale 16.936.248

9.616.699

Fonte: prof. Attilio Gardini, ordinario di econometria all’Università di Bologna

PROTAGONISTE E CON SUCCESSO L’alone di successo che gravita intorno alle residenze storiche pare evidente, ma quali sono, precisamente, i dati aggiornati? È il professor Attilio Gardini, ordinario di econometria all’Università di Bologna, che fa per noi il punto della situazione asserendo che «la nicchia della domanda di eventi rivolta alle residenze storiche si configura come uno dei pochi segmenti che riescono a reggere la concorrenza. L’Italia, che non ha agganciato la ripresa per il debole posizionamento d’immagine e ha registrato nel 2011 e nel 2012 rilevanti flessioni del livello di attività congressuale – in contrasto con i buoni risultati conseguiti dai Paesi limitrofi quali Francia, Spagna, Grecia e Portogallo –, palesa, fortunatamente, uno scenario diverso nel contesto delle residenze d’epoca. Le residenze storiche italiane, infatti, nel 2011 hanno ospitato 3.692 eventi, fatturando oltre cinquecentomila giornate di presenza congressuale. La domanda di location storiche promossa dalle aziende, pur essendo in marcata flessio-

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Dimore storiche per eventi, meeting, congressi e incentive

L’ATTIVITÀ CONGRESSUALE NELLE DESTINAZIONI Centri urbani

Località turistiche (no mare)

Località marine

Città d'arte/ Metropoli

119.194

49.042

72.588

159.340

Partecipanti 6.635.054

3.236.038

9.664.544

13.399.270

Presenze

5.277.071

12.885.822

21.771.494

Incontri

8.618.632

Fonte: prof. Attilio Gardini, ordinario di econometria all’Università di Bologna

il livello di attività. Ma come è distribuita la provenienza della clientela? «I clienti provenienti dall’estero» specifica Attilio Gradini «sono quasi un quarto della domanda: un dato che dimostra la competitività internazionale e motiva le performance in questa fase di crisi. Il posizionamento internazionale influenza anche la dimensione media degli eventi ospitati nelle residenze storiche che è quasi il triplo della dimensione media degli eventi ospitati negli alber-

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ghi. E anche la permanenza media risulta superiore, alimentando quindi una rilevante domanda di pernottamenti a beneficio del comparto alberghiero. Le residenze storiche italiane hanno colto le opportunità esistenti sul mercato internazionale, più dinamico di quello interno, e in tal modo hanno attenuato gli effetti negativi della grave crisi italiana che persiste da diversi anni e crea rischi per le aziende del settore. Un contributo importante per evitare il collasso può venire dalla comunicazione istituzionale del brand “Italia congressuale” sui mercati internazionali. Se l’offerta del Belpaese si posizionerà correttamente ed efficacemente, con i suoi plus storico-artistici unici al mondo, le potenzialità dell’Italia potranno esprimersi efficacemente sul mercato internazionale in cui la sostenuta dinamica della domanda può consentire una crescita in grado di contagiare non solo tutta l’industria dell’ospitalità ma anche il resto del sistema produttivo italiano». STORIA IN MOVIMENTO Nello scegliere una dimora storica italiana la bussola della storia è essenzialmente puntata tra Medioevo e Ottocento: si apre il sipario su realtà una diversa dall’altra, dalla dimora patrizia al resort nobiliare di campagna, dal castello metropolitano al palazzo-scrigno di collezioni d’arte, dalla confraternita ancora esistente dai tempi dell’antica Repubblica di Venezia alla struttura ricettiva “d’annata”, con capolavori artistici indoor o con facciate che spesso sono sotto la Soprintendenza alle antichità e belle arti. E poi interi borghi, monasteri e abbazie: in tutti questi scenari, il bello risiede nel far rivivere fasti passati facendo assaporare in diretta l’intreccio con il presente. Ed è qui che scendono in campo anche i team building, i percorsi post congressuali e di incentivazione, declinabili in una straordinaria varietà di opportunità. Ma quali sono, in estrema sintesi, le aree del Belpaese più “gettonate” nel quadro della richiesta di dimore d’epoca? È ancora Attilio Gardini a rispondere, che afferma: «L’offerta congressuale italiana è localizzata prevalentemente nelle città d’arte metropolitane, nelle quali si concentra la maggior parte delle residenze storiche. Nel 2011 tali destinazioni hanno ospitato il quaranta per cento degli eventi e realizzato il 45 per cento delle presenze congressuali italiane. Nel 2011 le città d’arte hanno ospitato 159mila eventi realizzando 21,7 milioni di presenze congressuali. Quanto alle quote di mercato, quello delle città d’arte è pari al 45 per cento, seguito dalle località marine con il 27 per cento e dagli altri centri urbani con il 18 per cento. Le località turistiche montane, collinari e lacustri, infine, realizzano appena l’11 per cento delle presenze».


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Dimore storiche per eventi, meeting, congressi e incentive

SCELTI PER VOI PIEMONTE Villa Claudia dei Marchesi Dal Pozzo Berlgirate – Lago Maggiore (Vb) pag. 152

LOMBARDIA Villa Repui Cardana di Besozzo (Va)

pag. 154

LIGURIA Excelsior Palace Hotel Rapallo (Ge)

pag. 156

VENETO Collezione Peggy Guggenheim Venezia pag. 158

AUTOREVOLI E GOLIARDICHE Un meeting aziendale ambientato in un luogo di indiscusso valore storico tocca le corde dell’emotività con un’intensità tale da ripagare immediatamente l’investimento. E tutto questo deve essere salvaguardato: è opportuno, a questo punto, segnalare quanto ha asserito Giovanni Maria Flick, presidente emerito della Corte Costituzionale italiana: «Le dimore storiche segnano profondamente il valore estetico del territorio; se c’è un campo nel quale abbiamo la prova evidente di come la tutela dei beni culturali e la tutela del territorio e dell’ambiente siano perfettamente collegati, è proprio quello delle dimore storiche, le quali propongono una sinergia particolarissima tra cultura, ambiente e paesaggio. Segnano anche un test importante per quello che è il rapporto tra pubblico e privato nella gestione dei beni culturali, dell’interesse generale all’esistenza delle dimore storiche. Io credo che siano un valore già per il solo fatto di esistere oltre che per la loro fruibilità ». (Fonte: atti del convegno La sfida delle Dimore Storiche a un trentennio dalla legge n. 512/1982: riferimento culturale e leva economica, indetto dalla Associazione Dimore Storiche Italiane e tenutosi a Roma il 10 ottobre 2012). Un patrimonio da salvaguardare, quello delle residenze d’epoca, nelle quali gli spunti per

programmi tailor made sono così numerosi da non poterli compendiare tutti, l’importante è far galoppare la fantasia e proporre sempre – molto gradite e di grande coesione – le attività legate al territorio in cui sono incastonate le dimore, per esempio percorsi sulle orme dei paladini di Bacco nelle cantine di proprietà o in altre sedi rigorosamente “millesimate”. Sovente, infatti, molte location giocano la carta della tipicità incentrata sull’abbinata “sapori e saperi”, con riflettori puntati anche sull’eccellenza dell’olio extravergine d’oliva, l’oro liquido che condisce emozioni e degustazioni. E gli assaggi sono immancabili, in una sorta di educazione al gusto che passa attraverso l’attenzione alla sfumatura e alla differenza. Gli spunti sono numerosissimi e non mancano team building incentrati su corsi di cucina con ricette che arrivano in diretta dalle epoche storiche. Tutto impegno e fatica? Non proprio, visto che dopo essersi cimentati ai fornelli gli “allievi” indossano abiti d’epoca e si godono il banchetto in qualità di ospiti: decisamente una rappresentazione storica sottolineata dalle sale in cui si tiene, magari quelle di un antico refettorio. Sono numerosissime, le carte vincenti delle location storiche, ognuna con differenti attrattive e peculiarità ma con un unico denominatore: essere sempre attuali. Nei secoli dei secoli.

Scuola Grande San Giovanni Evangelista Venezia

pag. 159

Villa Borromeo Sarmeola di Rubano (Pd)

pag. 160

Palazzo Verità-Poeta Verona

pag. 161

FRIULI VENEZIA GIULIA Hotel Villa Luppis Pasiano (Pn)

pag. 162

LAZIO Palazzo Velli Roma

pag. 163

Casino dell’Aurora Pallavicini Roma pag. 164 Palazzo Colonna Roma

pag. 166

TOSCANA Abbazia di Spineto incontri e studi Sarteano (Si) pag. 168

CAMPANIA Grand Hotel Cocumella Sant’Agnello di Sorrento (Na) pag. 170

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152 VCP SX_Villa Claudia

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Dimore storiche per eventi, meeting, congressi e incentive

BERLGIRATE – LAGO MAGGIORE ( VB)

PIEMONTE

Villa Claudia dei Marchesi Dal Pozzo UNA

DIMORA STORICA AMMANTATA DI TUTTO IL FASCINO DEL PASSATO E DELLE SEDUZIONI LACUSTRI,

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È annoverata fra le più antiche ville del Lago Maggiore ed è incastonata nella sua cornice piemontese, attorniata da un paesaggio da cartolina. Un compendio naturale di impatto, perfetto per la prestigiosa Villa Claudia – con arredi e quadri storici di grande levatura – che nei suoi interni, in occasione di cene di gala, può ospitare fino a 160 persone in quattro saloni comunicanti tra loro per mezzo di grandi porte, tutti affacciati sulla splendi-

da terrazza vista lago, quest’ultima in grado di accogliere sino a 250 ospiti. E a proposito di accueil, è dal mese di marzo che nel parco secolare di Villa Claudia ha aperto i battenti il piccolo relais “Casali della Cisterna", ottenuto da due strutture ottocentesche, anticamente destinate ad abitazione dei marinai e dei giardinieri. E i nomi delle suite riprendono i nomi di piante e di barche a vela, in omaggio alle origini della location.

Una terrazza, da cui si gode una meravigliosa vista sul Lago Maggiore, in grado di ospitare fino a 250 ospiti: è una delle proposte di Villa Claudia per il Mice

VILLA CLAUDIA DEI MARCHESI DAL POZZO 6 2 50 30 ¢ 70 50 ¢ ¢ ¢ ¢ ¢

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Villa Claudia dei Marchesi Dal Pozzo Strada Statale del Sempione 5 28832 Berlgirate – Lago Maggiore (Vb) Tel. 0322 772011 - Cell 349 5269554 Fax 0322 292754 dalpozzo.claudia@gmail.com www.villaclaudiadalpozzo.com



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Dimore storiche per eventi, meeting, congressi e incentive

BESOZZO ( VA)

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Durante la bella stagione è possibile organizzare aperitivi e cocktail “a bordo piscina”. Spazi interni versatili con sofisticati impianti audio in filodiffusione e cablaggi wireless consentono l'ottimale svolgimento di eventi, mentre nel parco è possibile concertare team building. Un’ampia cucina attrezzata – con doppio accesso di servizio –, infine, permette alle aziende di catering di realizzare prelibatezze gastronomiche.

Una dimora raffinata ed elegante affacciata sul Lago Maggiore: Villa Repui accoglie il Mice più sofisticato nei propri spazi

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In centro città In periferia Fuori città

Villa Repui Via del Pozzo, 21 21023 Cardana di Besozzo (Va) Tel. 0331 245961 Fax 0331 787137 info@villarepui.it www.villarepui.it


1510MC_VillePonti_Layout 1 10/04/13 10:59 Pagina 1

dimore storiche per meeting e ricevimenti sale da 50 a 400 posti 56.000 mq di parco secolare per eventi e relax 600 posti auto


156 VCP SX_Excelsior Palace Rapallo

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Dimore storiche per eventi, meeting, congressi e incentive

RAPALLO (GE)

LIGURIA

Excelsior Palace Hotel UN

COMPENDIO DI STORIA E STILE, CINQUE STELLE LUSSO NELLE QUALI LA PERFEZIONE REGOLA

L’ARTE DELL’ACCOGLIENZA E DEGLI EVENTI, CONTRADDISTINTI DA SUCCESSO INEGUAGLIABILE xcelsior Palace Hotel: un’icona di accoglienza della Liguria orientale e E un’offerta congressuale concepita secondo criteri di eccellenza. Quella che fu la sede di uno dei primi casinò italiani, nonché meta d’elezione del jet set internazionale, ha in serbo una sorpresa per i propri ospiti: il settimo e ultimo piano dell’albergo, sottoposto a un innovativo restyling, diventa nel corso del 2013 un “all suite floor” grazie alle due nuove

suite, una delle quali con sauna panoramica. Una struttura, l’Excelsior Palace Hotel, nella quale la tecnologia di ultima generazione gioca la parte del leone: oltre al centro congressi con nove sale per 450 persone – dotato di terrazza e vista sul mare – tutti gli spazi dell’albergo sono cablati con collegamenti wireless. Fra i plus, la ristorazione di alto livello, l’Health & Fitness Club, il Beach Club e la Beauty Farm, sinonimo di straordinaria remise en forme.

Luogo elitario e raffinato, l’Excelsior Palace di Rapallo ha annunciato una novità ancor più... elitaria: l’all suite floor, all’ultimo piano dell’elegante edificio

EXCELSIOR PALACE HOTEL ¬¬¬¬¬L 128 9 450 10 2 300 187 ¢ 650 ¢ ¢ ¢

156 | 03 2013 | MC

Camere Sale meeting Capienza sala principale Capienza sala minore Ristoranti Posti pranzo in piedi Posti pranzo seduti Saletta segreteria Aree espositive (mq) Parcheggio auto (130 circa) Giardino Wi-Fi nelle camere Wi-Fi nelle aree comuni

¢

In centro città In periferia Fuori città

Excelsior Palace Hotel Via San Michele di Pagana, 8 16035 Rapallo (Ge) Tel. 0185 230666 Fax 0185 230214 excelsior@excelsiorpalace.it www.excelsiorpalace.it


1010MC_CenobioDogi_Layout 1 21/01/11 09:17 Pagina 1


158 VCP SX_Guggenheim

9-04-2013

15:21

Pagina 158

Dimore storiche per eventi, meeting, congressi e incentive

VENEZIA

VENETO

Collezione Peggy Guggenheim AFFACCIATA

SUL

CANAL GRANDE,

LA

COLLEZIONE PEGGY GUGGENHEIM ACCOGLIE GLI EVENTI NOVECENTO. DA AMMIRARE IN ESCLUSIVA

DELLA MEETING INDUSTRY FRA LE ICONE DELL’ARTE DEL

alazzo Venier dei Leoni, nel cuore di Venezia e sede della Collezione GugP genheim, è un unicum di capolavori:

© Collezione Peggy Guggenheim, Venezia. Ph. Andrea Sarti/CAST1466

dell’astrazione, del Cubismo, del Surrealismo e dell’Espressionismo astratto. È il più importante museo italiano di arte europea e americana della prima metà del ventesimo secolo e rappresenta una quinta di grande atmosfera per meeting, cocktail e cene di gala. Soprattutto, consente di abbinare all’evento l’emozione

di visitare – in esclusiva – le sale del museo: una straordinaria coreografia per il Mice che qui trova spazi per ogni esigenza, dalla terrazza Marino Marini – raggiungibile in gondola o in barca, ideale per welcome drink o cocktail – ai Giardini delle Sculture passando per la terrazza panoramica – perfetta per cene di gala e disponibile anche durante il giorno, con vista mozzafiato su Venezia – e Il Museum Café, in un contesto indoor.

Abbinare il proprio evento a una visita in esclusiva di una delle più importanti collezioni di arte moderna? E magari anche a una vista mozzafiato su Venezia? Nel palazzo che ospita la Collezione Peggy Guggenheim è possibile!

COLLEZIONE PEGGY GUGGENHEIM 350 50 1 150 150 800 ¢ ¢

158 | 03 2013 | MC

Camere Sale meeting Cap. sala princ. (Giardino Sculture) Cap. sala minore (Museum Café) Ristoranti Posti pranzo in piedi (Terrazza panoramica) Posti pranzo seduti (Terrazza panoramica) Saletta segreteria Aree espositive (mq) Parcheggio auto Giardino Wi-Fi nelle camere Wi-Fi nelle aree comuni

¢

In centro città In periferia Fuori città

Collezione Peggy Guggenheim Palazzo Venier dei Leoni Dorsoduro 701 30123 Venezia Tel. 041 2405418 Fax 041 5206885 specialevents@guggenheim-venice.it www.guggenheim-venice.it


159 VCP DX_ScuolaGrande

9-04-2013

15:23

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Dimore storiche per eventi, meeting, congressi e incentive

VENEZIA

VENETO

Scuola Grande San Giovanni Evangelista UNA

PRESTIGIOSA SEDE CONGRESSUALE DI RILEVANZA INTERNAZIONALE, UN COMPENDIO ARTISTICO

DI ASSOLUTO SPESSORE E, AL CONTEMPO, LO SCRIGNO DI STRAORDINARIE MOSTRE D’ARTE ell’ottobre 2012 sono state rinnovate le sale che accolgono gli eventi: N si punta tutto sulla luce, ora, alla Scuola Grande San Giovanni Evangelista, un’icona della Serenissima sin dai tempi della Repubblica di Venezia, quando erano innumerevoli le “scuole”, che indicavano una confraternita dedita alla devozione del proprio santo. Fra queste se ne distinguevano sei e fra esse, ancora esistenti, spicca la Scuola di San Giovanni Evangelista, la più antica. Sorta

nel 1261, accoglie nella sua sede monumentale le più preziose opere dell’arte veneziana. Una location nella quale ambientare eventi in una pluralità di sale attorniati da capolavori, a iniziare dall’esterno, con il septo marmoreo di Pietro Lombardo per proseguire con i numerosi ambienti fra i quali emergono la Sala delle Colonne – che conserva l'aspetto gotico –, la Sala dell’Albergo e il monumentale Salone San Giovanni.

Pregevoli opere d’arte e saloni sontusi accolgono il Mice nella splendida Scuola Grande San Giovanni Evangelista, a Venezia

SCUOLA GRANDE SAN GIOVANNI EVANGELISTA Camere 5 Sale meeting 300 Capienza sala principale 60 Capacità sala minore Ristoranti 300 Posti pranzo in piedi 300 Posti pranzo seduti ¢ Saletta segreteria 200 Aree espositive (mq) Parcheggio auto ¢ Giardino ¢ Wi-Fi nelle camere ¢ Wi-Fi nelle aree comuni

¢

In centro città In periferia Fuori città

Scuola Grande San Giovanni Evangelista San Polo, 2454 30125 Venezia Tel. 041 718234 Fax 041 5244022 info@scuolasangiovanni.it www.scuolasangiovanni.it

MC | 03 2013 | 159


160 VCP SX_Villa Borromeo

9-04-2013

15:24

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Dimore storiche per eventi, meeting, congressi e incentive

SARMEOLA

DI

RUBANO (PD)

VENETO

Villa Borromeo UNA DIMORA VENETA SECENTESCA CONTRADDISTINTA DA TECNOLOGIA ALL’AVANGUARDIA: È VILLA BORROMEO, DI STRAORDINARIA RAFFINATEZZA, A POCHI MINUTI DA PADOVA, PER IL MICE PIÙ ESIGENTE assato, presente e futuro si incontrano a Villa Borromeo, incastonata in P ventimila metri quadrati di parco illuminato – splendida cornice per cene di gala d’atmosfera – e con un piano nobile contraddistinto da ambienti affrescati. La location, sottoposta a un accurato restyling che ha trasformato la villa e gli annessi rustici in un’attrezzata e raffinata cornice, accoglie in esclusiva qualsiasi tipologia di evento: meeting, cene di

gala, sfilate e mostre. Gli arredi d’epoca sono affiancati da elementi moderni che consentono un’ottima funzionalità degli eventi. Tra le dotazioni della villa vi sono il sistema “light control”, che consente di programmare fino a 32 scenografie luminose, microfonia fissa e mobile, videoproiettori con schermo e monitor al plasma, wi-fi, ionizzazione dell’aria e tutto quanto è necessario per rendere ogni evento unico nel suo genere.

Atmosfere passate e tecnologie moderne si fondono a Villa Borromeo, per offrire al Mice il massimo della versatilità

VILLA BORROMEO Camere 12 Sale meeting 400 Capienza sala principale 30-200 Capienza sale minori Ristorante 500 Posti pranzo in piedi 400 Posti pranzo seduti ¢ Saletta segreteria 600 Aree espositive (mq) ¢ Parcheggio auto (300 posti) ¢ Giardino Wi-Fi nelle camere ¢ Wi-Fi nelle aree comuni

160 | 03 2013 | MC

¢

In centro città In periferia Fuori città (a 3,5 km)

Villa Borromeo Via della Provvidenza, 61 35030 Sarmeola di Rubano (Pd) Tel. 049 8979900 Fax 049 8988483 info@villaborromeo-pd.it www.villaborromeo-pd.it


161 VCP DX_Verità Poeti

9-04-2013

15:25

Pagina 161

Dimore storiche per eventi, meeting, congressi e incentive

VERONA

VENETO

Palazzo Verità-Poeta IL SUO NOME DERIVA DALLA FAMIGLIA VERONESE VERITÀ POETA, FRA LE PIÙ ANTICHE E ILLUSTRI AL SUO INTERNO, LA DIMORA CELA AFFRESCHI E DECORAZIONI SETTECENTESCHE

DELLA CITTÀ SCALIGERA.

orge nel centro della città, non distante dall’Arena, da Castelvecchio – e S dalle mura romane e medievali – così come dall’Arco dei Gavi, una delle principali porte d’accesso di Verona. Una dimora, Palazzo Verità-Poeta, che vanta la peculiarità di ben tre ambientazioni di grande impatto: saloni, giardino e cantine, queste ultime “inaugurate” nel 2010. Grazie alla loro perfetta insonorizzazione, si rivelano cornice sfiziosa per eventi

musicali oltre che per classiche degustazioni. Spazio open air di grande atmosfera, invece, è il giardino nel quale sorseggiare aperitivi discorrendo d’affari. Agli incontri della meeting industry la dimora dedica sei sale per una capacità complessiva di trecento persone di cui 120 nella principale. Una curiosità: alcuni degli artisti che hanno partecipato alla realizzazione dell’edificio sono raffigurati in un affresco all’interno del palazzo.

Affreschi settecenteschi decorano gli spazi, di grande impatto scenico, di Palazzo Verità-Poeta, nel centro storico di Verona

PALAZZO VERITÀ - POETA Camere 6 Sale meeting 140 Capienza sala principale 10 Capacità sala minore Ristoranti 350 Posti pranzo in piedi 300 Posti pranzo seduti ¢ Saletta segreteria 450 Aree espositive (mq) Parcheggio auto ¢ Giardino Wi-Fi nelle camere Wi-Fi nelle aree comuni

¢

In centro città In periferia Fuori città

Palazzo Verità - Poeta Vicolo San Silvestro, 6 37122 Verona Tel. 045 96214 palazzoverita@libero.it www.palazzoverita.it

MC | 03 2013 | 161


162 VCP SX_Villa Luppis

11-04-2013

11:11

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Dimore storiche per eventi, meeting, congressi e incentive

PASIANO (PN)

FRIULI VENEZIA GIULIA

Hotel Villa Luppis UN MONILE NEL VERDE DELLA CAMPAGNA DEL FRIULI VENEZIA GIULIA: È L’HOTEL VILLA LUPPIS, UN ANTICO CONVENTO TESTIMONE DEL TEMPO, CONVERTITO IN UNA RAFFINATA RESIDENZA D’ATMOSFERA antica struttura conventuale del 1200, secolarizzata da Napoleone L’ nell’Ottocento, è oggi un prezioso relais arricchito, dal 2013, da un’area benessere e da una palestra, perfetti per compensare le grandi tentazioni della cucina. Villa Luppis è contemporaneamente un punto di arrivo alla location che incornicia gli eventi e l’inizio di un percorso a ritroso nel tempo, nel quale ogni oggetto rappresenta uno spaccato di storia. Un trionfo dell’antiquariato in

alchimia con il presente, Villa Luppis – dalla memorabile cucina di altissimo livello, che vale da sola un evento (così come le proposte post congressuali di grande impatto organizzate da Stefania e Giorgio Luppis) – esalta la sua unicità anche nei percorsi enogastronomici alla scoperta del territorio attraverso, per esempio, il prosciuttificio di San Daniele, le cantine del Collio, il Prosecco di Valdobbiadene e le distillerie di grappa “d’autore”.

Un ex convento duecentesco trasformato in dimora d’atmosfera e in hotel di charme: è la splendida Villa Luppis

HOTEL VILLA LUPPIS ¬¬¬¬ 39 4 200 30 3 400 350 ¢ 500 ¢ ¢ ¢ ¢

162 | 03 2013 | MC

Camere Sale meeting Capienza sala principale Capienza sala minore Ristoranti Posti pranzo in piedi Posti pranzo seduti Saletta segreteria Aree espositive (mq) Parcheggio auto Giardino Wi-Fi nelle camere Wi-Fi nelle aree comuni

¢

In centro città In periferia Fuori città

Hotel Villa Luppis Via San Martino, 34 33087 Pasiano (Pn) Tel. 0434 626969 Fax 0434 626228 hotel@villaluppis.it www.villaluppis.it


163 VCP DX_Palazzo Velli

9-04-2013

15:28

Pagina 163

Dimore storiche per eventi, meeting, congressi e incentive

ROMA

LAZIO

Palazzo Velli NELLA

CORNICE STORICA DI

TRASTEVERE,

A

ROMA,

SPICCA IL QUATTROCENTESCO

PALAZZO VELLI,

CHE CUSTODISCE UNO SPAZIO ESPOSITIVO INNOVATIVO E ALL’AVANGUARDIA PER GLI EVENTI storia del palazzo inizia nella prima del 1400 con la nobile famiglia Ldeiametà Velli, mentre nel terzo millennio il Mice può vivere eventi “storici” nelle sue maestose sale interne. La zona espositiva, studiata per ottimizzarne al massimo la polifunzionalità, mantiene i caratteri architettonici originali: quattrocento metri quadrati articolati in due livelli e collegati da un’ampia scalinata con cinque sale espositive caratterizzate da un’alta flessibilità di utilizzo e di illumi-

nazione. Tutte le sale vantano pareti “fruibili”, pronte per diventare scenografia di un’infinita pluralità di eventi. La dotazione multimediale degli spazi comprende una rete cablata con più punti di connessione per ogni sala, una rete wireless interna e la predisposizione di tutte le canalizzazioni per apparati multimediali e audio-video. Completa l’offerta della location un’ampia cucina di dieci metri quadrati destinata al servizio catering.

Ambientazioni che uniscono il design al sapore quattrocentesco dell’edificio, Palazzo Velli, a Trastevere, seduce il Mice con proposte raffinate

PALAZZO VELLI Camere 5 Sale meeting 110 Capienza sala principale 60 Capienza sala minore Ristorante 150 Posti pranzo in piedi 70 Posti pranzo seduti Saletta segreteria 400 Aree espositive (mq) Parcheggio auto Giardino Wi-Fi nelle camere ¢ Wi-Fi nelle aree comuni

¢

In centro città In periferia Fuori città (mare)

Palazzo Velli Piazza Sant’ Egidio, 9 00453 Roma Tel. 06 66150998 – 06 5896663 Fax 06 66153898 – 06 5896663 info@palazzovelli.it www.palazzovelli.it

MC | 03 2013 | 163


164 VCP SX_Aurora Pallavicini

9-04-2013

15:30

Pagina 164

Dimore storiche per eventi, meeting, congressi e incentive

R OMA

LAZIO

Casino dell’Aurora Pallavicini NEL

CUORE DI

ROMA

SPICCA, PER EVENTI MEMORABILI, IL

CASINO DELL'AURORA PALLAVICINI,

GEMMA DALLA PREZIOSA FACCIATA CON DETTAGLI BAROCCHI E SECOLI DI STORIA INCISA NELLA PIETRA mmerso nel verde di un giardino di 1.800 metri quadrati nel centro della Icapitale, il Casino Dell'Aurora Pallavicini si staglia di fronte al Quirinale e sorge sulle rovine delle Terme di Costantino. Storia, arte e fascino a profusione si respirano in questa location nella quale si possono ambientare vari tipi di eventi, esclusi i ricevimenti privati, con sicuro successo e in un’atmosfera ineguagliabile. Le tre sale interne possono accogliere sino a 170

persone per cene di gala e 280 in occasione di cocktail. Un ampio piazzale in porfido e travertino funge da cerniera tra il padiglione e il giardino che durante la bella stagione può ospitare ben ottocento invitati in piedi. Impreziosito nella facciata da lastre di sarcofagi romani, il Casino Dell'Aurora Pallavicini è affrescato dal Reni con la celebre "Aurora" e conserva, fra le numerose opere, dipinti e sculture marmoree della collezione Pallavicini.

Il Casino delll’Aurora Pallavicini ospita solo eventi istituzionali, congressuali e culturali (cene di rappresentanza, meeting, conferenze, convegni, colazioni di lavoro, mostre, concerti ecc.); sono esclusi i matrimoni e i ricevimenti privati

CASINO DELL’AURORA PALLAVICINI Camere 3 Sale meeting 120 Capienza sala principale (a platea) 130 Capacità sale minori (a platea) Ristoranti 220 Posti pranzo in piedi 170 Posti pranzo seduti Saletta segreteria 225 Aree espositive (mq) ¢ Parcheggio auto (3 posti) ¢ Giardino (1.800 mq ca) Wi-Fi nelle camere ¢ Wi-Fi nelle aree comuni (su richiesta)

164 | 03 2013 | MC

¢

In centro città In periferia Fuori città

Casino dell’Aurora Pallavicini Holding Immobiliare Pallavicini Spa Via XXIV Maggio, 43 – 00187 Roma Tel. 06 83467000 Fax 06 83467070 aurorapallavicini@holdingimmobilarepallavicini.it www.casinoaurorapallavicini.it


1501MC_CasinoAuroraPallavicini_Layout 1 08/04/13 16:15 Pagina 1

Per informazioni: Holding Immobiliare Pallavicini S.p.A. Via XXIV Maggio 43 Roma - Tel 06-83467000 - Fax 06-83467070 aurorapallavicini@holdingimmobiliarepallavicini.it – www.casinoaurorapallavicini.it


166-167 VCP 2S_Galleria Colonna

9-04-2013

15:31

Pagina 166

Dimore storiche per eventi, meeting, congressi e incentive

R OMA

LAZIO

Palazzo Colonna EDIFICATO A PARTIRE DAL XIII SECOLO E AMPLIATO MAGGIORMENTE TRA FINE QUATTROCENTO E SEICENTO, PALAZZO COLONNA SI RIVELA IN UN’IMPONENTE ARCHITETTURA TARDO BAROCCA

alazzo Colonna occupa l'isolato compreso tra piazza Santi Apostoli, P via Nazionale, via IV Novembre e via Sono due le sale di Palazzo Colonna disponibili per il Mice, in grado di accogliere fino a seicento persone

della Pilotta, e si estende su un'area dove già prima dell'anno Mille sorgevano edifici e fortezze appartenenti ai conti di Tuscolo, dai quali discende la nobile famiglia dei Colonna. Lo stemma di questi ultimi – e quindi il nome – deriva dal feudo “Colonna” di proprietà

del primogenito della famiglia Colonna, Pietro I, detto per l’appunto della Colonna e vissuto tra l’anno Mille e il 1100. Fin dal XII secolo si hanno notizie di un palazzo dei Colonna in questo luogo: nel 1328 vi fu ospitato l’imperatore Ludovico il Bavaro, nel 1341 il poeta Francesco Petrarca. Il nucleo fondamentale del nuovo palazzo alle pendici del Quirinale si

PALAZZO COLONNA Camere 2 Sale meeting 500 Capienza sala principale 100 Capienze sale minori Ristorante 500 Posti pranzo in piedi 500 Posti pranzo seduti ¢ Saletta segreteria (su richiesta) Aree espositive Parcheggio auto ¢ Giardino (su richiesta) Wi-Fi nelle camere ¢ Wi-Fi nelle aree comuni (su richiesta)

166 | 03 2013 | MC

¢

In centro città In periferia Fuori città

Palazzo Colonna Piazza SS. Apostoli, 66 00187 Roma Tel. 06 6784350 - 06 69921022 Fax 06 6794638 info@galleriacolonna.it www.galleriacolonna.it


166-167 VCP 2S_Galleria Colonna

9-04-2013

15:31

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Dimore storiche per eventi, meeting, congressi e incentive

deve al papa Martino V (1417-1431), che ne fece la sua residenza. Nel secolo successivo i Colonna entrano in possesso anche dei palazzi Riario e Della Rovere, sempre nell’area della basilica dei santissimi Apostoli. A partire dalla metà del Seicento, per volontà del Cardinale Girolamo I Colonna, iniziano grandi lavori di ristrutturazione e di accorpamento di gran parte di questi edifici e fu sempre Girolamo Colonna a far costruire l'ala più famosa del palazzo. È la celebre Galleria Colonna – ini-

ziata da Antonio Del Grande nel 1654 –, inaugurata nel 1703 dal principe Filippo II Colonna, destinata a ospitare la prestigiosa raccolta d’arte del casato dei Colonna, una delle collezioni più importanti della capitale. La meeting industry del terzo millennio può ambientare eventi in due sale concepite per accogliere complessivamente seicento persone che a sessioni concluse possono usufruire anche dei meravigliosi e accoglienti spazi all’aperto, giardini e terrazze.

MC | 03 2013 | 167


168 VCP SX_Abbazia di Spineto

9-04-2013

15:33

Pagina 168

Dimore storiche per eventi, meeting, congressi e incentive

SARTEANO (SI)

TOSCANA

Abbazia di Spineto ECHI

MONASTICI CHE ATTRAVERSANO I SECOLI DALL’ANNO

MILLE

MICE AFFIANCATI DOVE? ALL’ABBAZIA DI SPINETO

ED EVENTI PER IL

A QUELLI CULTURALI COME MOSTRE D’ARTE, LETTURE E CONCERTI. in una valle in provincia di Siena – alle pendici del Monte Cetona I–ncastonata e circondata da una tenuta di 830 ettari, l’abbazia si dedica alla conservazione e alla tutela del patrimonio naturale in cui si trova, tanto da poter vantare la certificazione Iso 14001. Nel novembre 2012, inoltre, si è tenuta la prima edizione del premio di ecologia umana Le terre e il cielo dell’Abbazia di Spineto, un’ulteriore indicazione del-

l’importanza attribuita dalla location al suo ambiente e al suo territorio. L’Abbazia di Spineto accoglie il Mice in una pluralità di ambienti, anche outdoor: la sala convegni recuperata nella vecchia scuderia, la “voliera”, l’antico orto dei monaci benedettini fondatori del sito, la foresteria e i casali dell’abbazia. Alto livello anche nel contesto della gastronomia locale, percorsi del gusto per business lunch e cene di gala.

Si perdono nei secoli le origini dell’Abbazia di Spineto, tra le colline senesi. Spazi di rara suggestione per il Mice che vuole uscire dai luoghi comuni

ABBAZIA DI SPINETO INCONTRI E STUDI 98 7 200 70 1 200 180 ¢ ¢ ¢ ¢

168 | 03 2013 | MC

Camere Sale meeting Capienza sala principale Capienza sala minore Spazi ristorazione indoor e outdoor Posti pranzo in piedi Posti pranzo seduti Saletta segreteria Aree espositive (mq su richiesta) Parcheggio auto (200 circa) Giardino Wi-Fi nelle camere Wi-Fi nelle aree comuni

¢

In centro città In periferia Fuori città (in collina)

Abbazia di Spineto incontri e studi Via Molino di Spineto, 8 53047 Sarteano (Si) Tel. 0578 23271 – 0578 265555 Fax 0578 266174 info@spineto.net www.abbaziadispineto.com


1511MC_Spineto_Layout 1 10/04/13 11:02 Pagina 1


170 VCP SX_Cocumella

9-04-2013

15:35

Pagina 170

Dimore storiche per eventi, meeting, congressi e incentive

SANT ’AGNELLO

DI

SORRENTO (NA)

CAMPANIA

Grand Hotel Cocumella TRA

LE PIÙ ANTICHE STRUTTURE A CINQUE STELLE DELLA PENISOLA SORRENTINA, IL

È OSPITATO IN UN MONASTERO CINQUECENTESCO.

PROFUMO

COCUMELLA

DI MARE E DI STORIA PER GLI EVENTI

ncastonato nel verde di giardini, frutteti e aranceti, il Grand Hotel Cocumella, Iaffacciato sul golfo di Napoli, sorge a pochi passi dalla piazza principale di Sorrento. Ubicato in una ex dimora dei Gesuiti – di cui ancora conserva l'incantevole cappella – è stato convertito in struttura ricettiva nel 1822. A disposizione dei clienti vi sono il parco che circonda l’albergo – con rare essenze botaniche – e il veliero Vera, uno dei più antichi in navigazione nel Mediterra-

neo, ancorato nella conca privata dell’hotel. Da pochi anni la struttura seduce la meeting industry con una novità: è il Coku, sfizioso ristorante fusion, ubicato sulla spettacolare terrazza dell’albergo, con vista sul mare e con una gastronomia incentrata su un’inedita fusione tra prelibatezze mediterranee e maestria giapponese. Agli eventi sono dedicate cinque accoglienti sale che possono far accomodare fino a un massimo di cinquecento persone.

Storia, mare, suggestioni di un antico misticismo: tutto questo si ritrova al Grand Hotel Cocumella, splendido cinque stelle della penisola sorrentina

GRAND HOTEL COCUMELLA ¬¬¬¬¬ 50 5 300 10 3 300 250 ¢ ¢ ¢ ¢ ¢

170 | 03 2013 | MC

Camere Sale meeting Capienza sala principale Capacità sala minore Ristoranti Posti pranzo in piedi Posti pranzo seduti Saletta segreteria Aree espositive (mq) Parcheggio auto Giardino Wi-Fi nelle camere Wi-Fi nelle aree comuni

¢

In centro città In periferia Fuori città

Grand Hotel Cocumella Via Cocumella, 7 80065 - Sant’Agnello (Na) Tel. 081 8782933 Fax 081 8783712 info@cocumella.com www.cocumella.com



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