Meeting e Congressi - Gen Feb 2016

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INCENTIVE | CONVENTION | EVENTI COVER STORY 2

COVER STORY 1

CONVENTION BUREAU

E CLUB DI PRODOTTO

MILANO E LOMBARDIA

DOPO EXPO

GEN-FEB | 2016

numero

LA DESTINAZIONE

01

LE ISOLE BAHAMAS DOSSIER

Il lusso

negli eventi

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01 2016

sommario editoriale

cover story: convention bureau

Committenti inesperti generano agenzie infelici

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2016, l’anno dei convention bureau

30

Il grande volo del Cb Italia

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HOT TOPICS

Trentino Cb: una terra, due anime

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meeting comment

Firenze Cb: un compleanno memorabile

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Puglia, la terra del Mice

42

E se iniziassimo a volare alto? – Alan Pini

11

cover story: Milano e Lombardia dopo Expo

incentive comment Quel mondo più piccolo che ci piace di meno – Luca Corsi

13

l’intervista Walter Rolfo: l’arte di realizzare l’impossibile

L’eredità di Expo

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Excelsior Hotel Gallia: il must per il Mice

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Klima Hotel Milano Fiere: anima green

54

14 highlight 56

la destinazione del mese 16

Le Isole Bahamas: simply magic!

under the spotlight Hotel Posta: cinque secoli di ospitalità

dossier speciale lusso Eventi di lusso: continuità e nuovi orizzonti

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Jw Marriott Venice: l’essenza del lusso

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22 team building

in my opinion

Quando le aziende non girano a vuoto

italy docet – Rodolfo Musco

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fuori dal coro – Emanuele Nasti

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mice from amerika

no limits – Paolo Missiaja

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Design innovativo: basta chiedere

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01 2016

sommario destination

out of the box Felici e produttivi

76

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news persone e poltrone

blogsurfing Un albergo per amico

Tamil Nadù: viaggio nell’India mistica

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81 congressi

SITE INSPECTION

Formedica: la formazione 2.0

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news location 82

Incentive Pv Agency: carattere distintivo

112

chains and clubs Jsh Hotels: dove il Mice incontra il leisure

86

Roma Aurelia Antica e Capannelle: l’unione fa la forza

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news supplier 114 notiziari e associazioni

hotel

Federcongressi

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Hotel Vis a Vis: navigazione virtuale

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Site Italy

120

A.Roma Lifestyle Hotel: nuovo di zecca

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Mpi

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Una Hotel Regina: qualità e tradizione

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Hotel Monte Sarago: nel cuore della Puglia

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speciale Wellness to Business

Masseria Santa Lucia: all’ombra della città bianca

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Famolo (no)strano

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Hotel Ambasciatori: benessere in onda

128

Park Hotel Ai Cappuccini: monastero stellato

129

location per eventi Bologna Congressi: non solo location

100

Contenuto Extra Osservatorio Business Travel

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incentive resort Leone di Messapia: incontrarsi in Salento

102

Tenuta Moreno: eventi tra gli ulivi

104

Indirizzi 130

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colophon Presidente: Marco Biamonti Direttore PR: Nino Vermicelli Resp. comunicazione e marketing: Lorenzo Bini

LA RIVISTA DELLA MEETING INDUSTRY

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DIRETTORE RESPONSABILE Marco Biamonti COORDINAMENTO EDITORIALE Simona P.K. Daviddi CONSULENZA PER LA GRAFICA Massimo Bernardi CONSULENZA PER I TESTI Aldo Lo Re SEGRETERIA DI REDAZIONE Jessica A. Presa – jessica.presa@ediman.it HANNO COLLABORATO A QUESTO NUMERO: Teresa Chiodo, Luca Corsi, Mario Masciullo, Domenico Matarazzo, Paolo Missiaja, Rodolfo Musco, Emanuele Nasti, Sabrina Piacenza, Alan Pini, Francesca Luciana Rebonato, Matteo Rocca, Simona Zin PROGETTO GRAFICO Silvia Ferri – www.madeweb.it In copertina - Illustrazione di Angelo Siviglia Fotolito e stampa: Prontostampa Srl - Zingonia (Bg) Poste Italiane SpA - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/04 n. 46) - Art. 1, comma 1, DCB Milano Registrazione Tribunale di Milano n. 177 del 27/04/1973 Tiratura del presente numero: 11.000 copie

ANNO 44° - N. 1 Gennaio-Febbraio 2016 Abbonamento annuo € 150,00 (Estero € 200,00) L’abbonamento comprende anche la “GUIDA” delle Sedi Congressuali e va eseguito con versamento sul Conto Corrente Postale N.15717200 intestato a Ediman Milano (specificando la testata cui si desidera abbonarsi) oppure con rimessa diretta. La rivista non è in vendita nelle edicole e viene spedita direttamente agli abbonati.

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Redazione (diretto): 02.57.31.15.33 jessica.presa@ediman.it Ufficio abbonamenti: Anna Esposito Tel. 02.57.31.15.36 – anna.esposito@ediman.it Le pubblicazioni Ediman: • Meeting & Congressi • Guida Meeting e Congressi • Turismo d’Affari • Guida ai Congressi Medico Scientifici Gli eventi Ediman: • Buy Mice Milano / Buy Mice ROma • Full Contact Discover Italy • Full Contact Incentive Destinations • Full Contact Exclusive Venues • Full Contact Meeting Planner • Full Contact Pco

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editoriale L’opacità e l’inesperienza di certi committenti maldestri fanno la fortuna di agenzie inaffidabili. Volete sapere quali sono le migliori? Chiedete ai responsabili meeting delle location

MARCO BIAMONTI direttore responsabile marco.biamonti@ediman.it

Committenti inesperti generano agenzie infelici N

on è infrequente che grandi committenti – sia aziende sia associazioni – si affidino ancora ad agenzie di organizzazione dalla dubbia attendibilità. Molte agenzie quotate lamentano da tempo questo fenomeno e non riescono a darsene una spiegazione logica. È noto, infatti, che un qualunque evento professionale – soprattutto se caratterizzato da un elevato numero di partecipanti – passa attraverso un terreno disseminato di molti e imprevedibili pericoli e minacce, i cui rischi solo l’esperienza di agenzie quotate può contribuire a ridurre notevolmente. Non credo esista una risposta immediata, chiara e lineare. Azzardo due ipotesi. La prima è antica e spesso antipatica: il comportamento “opaco” di un committente può nascondere interessi che alle volte neanche la migliore agenzia del mondo può scalfire, tanto più quanto più sono di natura “personale” («come è possibile che non ci abbiamo affidato l’incarico quando i nostri costi erano più bassi e la nostra esperienza e competenza chiaramente superiori?»). In questi casi non rimane – in un Paese come il nostro – che armarsi di santa pazienza: alla lunga qualunque committente dovrebbe modificare le proprie scelte se i suoi eventi non producono i risultati attesi (e se poi gli interessi sono fraudolenti può anche scapparci lo scandalo).

La seconda (e mi auguro più frequente della prima): molti committenti non hanno una percezione definita del valore aggiunto fornito dall’agenzia e pertanto privilegiano la leva del costo (questo avviene soprattutto presso quelle entità che non dispongono di un meeting planner, un professionista dedicato, al proprio interno). Problema, anche questo, di difficile soluzione: il risultato del lavoro di un Pco è quasi tutto invisibile (anzi, quanto più è invisibile tanto più è di qualità). Risulta perciò arduo per chi non ha competenza poterlo valutare correttamente. A questi committenti mi sento però di dare un suggerimento. Volete capire quali sono le migliori agenzie? Chiedete ai responsabili meeting di alberghi e centri congressi. Questi, soprattutto se lavorano in strutture dedicate, sanno distinguere tra le buone e le cattive agenzie perché le vedono all’opera, e hanno appreso a valutarne la capacità di fornire il servizio e di risolvere i problemi.

In questo numero di Meeting e Congressi abbiamo pubblicato integralmente l’Osservatorio Business Travel per l’elevato valore che ha anche per il settore congressuale.

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E se iniziassimo a volare alto? L

eggevo tempo fa i dati sul traffico aereo in Italia nel 2015. Tutti segni più, ovviamente. L’effetto Expo s’è sentito eccome. L’aeroporto Sant’Anna di Crotone ha dato una performance sbalorditiva: +320,34% di passeggeri sul 2014. Se l’è cavata magnificamente anche lo scalo di Perugia (+30,9), seguito, non per caso, da Orio al Serio, la sponda low-cost di Milano (+18,60), e da Roma Ciampino, (+16,30). A seguire, una valanga di segni “più” a una o due cifre. Il risultato nazionale di fine anno è stato del +4,50%. Nel finale d’anno l’andamento ha conosciuto un calo – non solo verso l’Italia peraltro – a causa della recrudescenza del terrorismo internazionale. Sappiamo, per esempio, che a Roma gli albergatori non sono soddisfatti nonostante il Giubileo. Poiché, mentre scrivo, i dati di gennaio non sono disponibili, l’unica cosa seria che posso fare è osservare i parziali e gli aggregati del 2015 e spingermi in alcune considerazioni al netto dell’attualità. E mi chiedo: ci rendiamo conto, noi operatori del Mice, di quale occasione la nostra industria si sta lasciando sfuggire? Proviamo a immaginare cosa accadrebbe se i diritti di traffico dei vettori che atterrano nei nostri aeroporti venissero coniugati all’offerta congressuale. Avremmo agevolazioni a valanga per una community di frequent flyer (e big spender) che

i dati Icca danno in crescita quanto meno su Milano e su Roma, e che certamente è incline ad acquistare biglietti a tariffe ormai inimmaginabili nel leisure. Avremmo turisti danarosi e di alto profilo capaci di spendere quasi settecento euro a testa durante il loro soggiorno. E le compagnie aeree, da molti anni costrette a campare di yield management, dunque a cancellare ogni volta possibile i voli che non raggiungono il settanta percento di riempimento cabina, osserverebbero come almeno parte del loro settanta percento sarebbe riempito da viaggiatori in grado di dare un’impennata al ricavo medio. Il discorso diventa ampio, perché la risposta alla domanda di cui sopra è complessa. C’è, di base, una certa mancanza di conoscenza di quello che il Mice è e di cosa potenzialmente rappresenta per l’economia. Nonostante oltre undici anni di prodigarsi da parte di Federcongressi, ancora il messaggio deve penetrare in modo adeguato. Significa che qualcosa non ha funzionato, nella strategia prima ancora che nella comunicazione. In parte ne ho già parlato su numeri precedenti di Meeting e Congressi. C’è pure, e forse soprattutto, una mancanza di volontà da parte delle istituzioni: volontà non tanto di capire, perché sarebbe pretendere troppo, quanto anche soltanto di mettersi ad ascoltare. L’Enit per tanti anni ha fatto finta

Aviazione e meeting industry potrebbero, in Italia, agevolarsi a vicenda, in barba allo yield management. Certo, servirebbe il supporto delle istituzioni... di ascoltarci, ormai è acclarato, altrimenti si sarebbe già mossa coi fatti, non solo con le parole. E senza una cabina di regia istituzionale – si chiami Enit, Ministero, Commissione o quant’altro – in Italia non si fa nulla. È vero, Enit sostiene la nostra presenza di filiera ad Imex, Imex America e Ibtm World, peraltro in misura non costante e, anzi, ultimamente sempre minore. Comunque, nel darle atto che almeno questo lo sta facendo, dobbiamo anche riconoscere che ciò nulla dice rispetto a una strategia di sviluppo, di investimenti, di presenza continuativa. Niente di niente. Da queste colonne posso fare ben poco, ma quel poco lo faccio, e invito tutti a riflettere su fatto che, se vogliamo far volare alta la nostra industria, ebbene ci occorrono le ali. L’Italia ha una tradizione brillante, quanto a storia dell’aviazione commerciale, sia pure coi suoi alti e bassi: Alitalia ha rappresentato molto nel nostro dopoguerra, e oggi è di nuovo lanciatissima dopo la partnership con Etihad. Insomma, le ali ci sono. Dobbiamo solo imparare a usarle.

ALAN PINI Chief executive officer Teknocongress www.teknocongress.it alan.pini@teknocongress.it

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Quel mondo più piccolo che ci piace di meno

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e fino al 13 novembre 2015 dovevamo “semplicemente” imparare a viaggiare convivendo con l’idea che certi rischi non sono prevedibili né aggirabili, se in qualche modo potevamo ancora pensare che il terrorismo – medi-atico oltre che medi-orientale – non avrebbe prevalso sul nostro desiderio di condurre una vita “normale”, anche nei panni dei viaggiatori, oggi quei 132 innocenti morti in un qualsiasi venerdì sera parigino hanno sicuramente ridotto le nostrte opzioni. La “mappa delle destinazioni sicure”, che già presentava una geografia dai confini incerti, quotidianamente mutevoli, spesso e volentieri con poca o nessuna capacità predittiva, è andata letteralmente in frantumi. Non tanto perché siano definitivamente scomparsi i luoghi in cui possiamo sentirci al sicuro – quelli non ci sono mai stati, vuoi per colpa del terrorismo, vuoi a causa della criminalità organizzata, vuoi perché il pazzo di turno con pistola è sempre dietro l’angolo –, ma più che altro perché è stato inferto il colpo di grazia alla nostra libertà di viaggiare perfino con la consapevolezza dei rischi annessi e connessi. Oggi siamo più spaventati di ieri – e tanto già potrebbe bastare –, ma siamo anche meno liberi. Meno liberi di affrontare il terrorismo con rinnovato coraggio e meno liberi di scegliere dove andare per una vacanza o anche più banalmente per ascoltare un po’ di musica dal vivo.

Il terrorismo – è triste ammetterlo – ci sta condizionando più di quanto avremmo voluto concedergli e lo sta facendo anche “per interposta persona”: se non lo fa la paura, è un superiore “buon padre di famiglia” a limitare la nostra libertà di camminare per il mondo. Pensate soltanto alle ulteriori e assai limitanti misure di sicurezza varate l’indomani i fatti di Parigi: la Francia, seguita da Svezia e Danimarca, ha chiuso le frontiere a tutti, europei compresi, alla faccia di Schengen (e le feste natalizie hanno registrato code chilometriche per varcare frontiere che pensavamo non esistessero più); gli aeroporti di tutto il mondo hanno intensificato i controlli al check-in (nessuna distinzione tra chi è cittadino dell’Unione Europea e chi non lo è, “dossier” di polizia sui viaggiatori, tolleranza zero nei confronti degli oggetti non direttamente identificabili all’interno dei bagagli, code ai metal detector e tempi di attesa più lunghi); il dipartimento di Stato americano ha addirittura emesso un’allerta globale, che sollecita i suoi cittadini a essere particolarmente prudenti nei viaggi (e il provvedimento resterà in vigore almeno fino alla fine di febbraio); e che dire delle Compagnie aeree, che per prudenza hanno ridotto drasticamente i collegamenti con alcune destinazioni? Insomma, siamo sempre più osservati e limitati nei movimenti da un Grande Fratello che agisce per

Con la strage di Parigi del 13 novembre scorso la “mappa delle destinazioni sicure”, che già aveva confini incerti, è andata letteralmente in frantumi il nostro bene e che ha trovato nel terrorismo una giustificazione di esistenza così efficace che nemmeno Orwell se lo sarebbe mai potuto immaginare. Tutto questo senza contare il buon senso della gente comune, le comprensibili preoccupazioni del turista medio, che pure hanno un peso – e notevole – sul comportamento delle masse. Limitandoci al caso italiano, secondo un sondaggio prenatalizio, il comparto turistico ha subito un calo del venti per cento nelle prenotazioni di fine anno. Addio Egitto, addio Nord Africa – mete considerate a rischio dai viaggiatori italiani –, ma addio anche capitali europee, viste come obiettivi sensibili nel mirino degli jihadisti. Non parliamo poi del lungo raggio, che era in crisi già da anni. Ecco, la somma degli eventi successivi al 13 novembre 2015, siano essi esogeni o endogeni alla nostra volontà, ci ha catapultati in uno scenario con molte meno opzioni. Uno scenario con un mondo molto più piccolo. Reso più piccolo non dal progresso che accorcia le distanze, come ci è sempre piaciuto pensare, ma dai motivi più sbagliati.

LUCA CORSI Responsabile Comunicazione & Eventi Vorwerk Folletto luca.corsi@folletto.it

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HOT TOPICS l’intervista

walter rolfo

L’arte di realizzare l’impossibile Mago, illusionista, giornalista, autore del format televisivo Masters of Magic, team-builder e formatore, leader mondiale per l’organizzazione di eventi live e televisivi legati all’illusionismo; Walter Rolfo sostiene che niente è impossibile e tutto si può superare TERESA CHIODO

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mparare a pensare come un mago vuol dire mettere in atto dedizione, sacrificio e perseveranza per il raggiungimento dei propri obiettivi – anche i più complicati – da una prospettiva inedita. Cosa c’è oltre alla lucidità e al controllo di chi sa gestire un approccio out of the box? «Dietro al mio lavoro ci sono anni di preparazione e di studio – afferma Walter Rolfo – un team affiatato, un lavoro quotidiano di allenamento; una formazione scientifica [una laurea in ingegneria gestionale al Politecnico di Torino, ndr] ha arricchito e ampliato il mio animo artistico, insegnandomi l’importanza di obiettivi mirati e concreti. Anche ai professionisti di oggi, per essere competitivi in un mercato altamente sfidante, è richiesto di possedere ben più delle proprie competenze di settore. Il palcoscenico della vita è impietoso e non regala applausi immeritati: bisogna imparare ad allenarsi duramente, a uscire dalla propria zona di comfort abolendo il “non si può fare”». I suoi format di team building con la magia costituiscono una risposta inedita, che propone l’illusionismo come strumento innova-

tivo per impostare creativamente i problemi, condurli rapidamente alla soluzione e, perché no, per imparare dalla dimensione ludica e dall’arte magica a gestire una dinamica aziendale. “L’arte di realizzare l’impossibile” è il suo format di maggior successo, proposto ai top manager di multinazionali tra le quali Wind, Juventus, Banca Bnl, Dnv Gl, Galderma, Glaxo, Hp, Goodyear, H3g, solo per citare i nomi del secondo semestre del 2015. È evidente che Lei nei suoi spettacoli non lascia nulla all’improvvisazione. Tutto è perfettamente orchestrato. Questo può essere letto come metafora della professionalità che un’azienda deve avere nel suo segmento di mercato? «La magia è definita la “regina” di tutte le arti, perché un vero artista dell’illusione, per coinvolgere, stupire, emozionare il pubblico deve essere la crasi di tante doti differenti: deve avere l’acume dello scienziato, l’arguzia di un comico, l’eleganza di un danzatore e la presenza scenica di un attore. Queste caratteristiche non si possono lasciare all’improvvisazione, vanno curate, con costanza una a una».

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HOT TOPICS walter rolfo

l’intervista

Insegna a non arrendersi mai, perché radica la convinzione che una soluzione esiste sempre: bisogna solo trovarla. La forma mentis dell’illusionista spalanca gli orizzonti verso quei traguardi considerati irraggiungibili, in azienda così come nella vita. La filosofia del pensiero illusionistico si fonda su quattromila anni di storia e insegna a utilizzare tutte le tecniche che permettono ai prestigiatori di risolvere, quotidianamente, problemi impossibili (problem solving), condizionare le menti (marketing strategico), stupire e affascinare (leadership e public speaking)».

Uscendo da un contesto di pura spettacolarizzazione dell’evento aziendale, le sue performance si propongono di richiamare in qualche modo le caratteristiche dell’azienda? «Lo spettacolo di magia è lo strumento con il quale creiamo emozioni e le emozioni sono il tramite attraverso il quale veicoliamo messaggi speciali destinati a rimanere impressi indelebilmente nelle menti e nel cuore degli spettatori, ben oltre l’ultimo applauso. La forza della nostra filosofia risiede proprio nell’aver scelto la magia come strumento di comunicazione, plasmato di volta in volta su misura, in base a esigenze aziendali specifiche. A seconda del contesto selezioniamo la tipologia di spettacolo».

Esistono team building “magici” che aiutino a gestire il cambiamento, a imparare a riconoscere i nostri punti di forza o a cambiare il nostro vecchio sistema di credenze? «Sì. I nostri team building partono da una teoria antica quanto sconosciuta. Per scardinare il nostro sistema di credenze ci vuole impegno, la magia aiuta ad affrontare il cammino schiudendo diversi scenari di fronte ai nostri occhi. Traendo ispirazione dal pensiero illusionistico, le nostre tecniche costituiscono oggi uno strumento teorico-pratico adatto alla realizzazione di percorsi formativi basati su metodi di problem solving non convenzionale. Questa attitudine noi la insegniamo. Abbiamo format che adattiamo alle esigenze del cliente e molti prodotti creati ad hoc per l’evento custom-made. La nostra specialità è ideare progetti su misura. È per questo che abbiamo creato un approccio ludico e rivoluzionario nel campo della formazione».

«La forma mentis dell’illusionista spalanca gli orizzonti verso quei traguardi considerati irraggiungibili, in azienda così come nella vita. La filosofia del pensiero illusionistico insegna a utilizzare tutte le tecniche che permettono ai prestigiatori di risolvere problemi impossibili (problem solving), condizionare le menti (marketing strategico), stupire e affascinare (leadership e public speaking)»

La dimensione ludica dell’illusionismo e della magia come può veicolare la proposta di una visione laterale delle problematiche, nella vita come in azienda? «L’illusionista è la figura ideale per insegnare a scoprire nuove opportunità, raggiungere traguardi inaspettati, laddove altri (la concorrenza) vedono ostacoli. Per creare un effetto magico, il mago si pone di fronte a un problema irrisolvibile con la canonica logica verticale aristotelica e aggira l’ostacolo utilizzando tecniche estreme di problem solving. Quello che il resto del mondo chiama magia, i neuroscienziati chiamano pensiero laterale illusionistico. Pensare come un mago aiuta a non lasciare alcuna strada intentata e insegna che non sempre quella che sembra la più facile o la più immediata sia quella giusta.

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HOT TOPICS destinazione del mese

Destinazione del mese: Le Isole Bahamas

Simply magic! SIMONA P.K. DAVIDDI

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n firmamento di isole incontaminate – se ne contano circa settecento – incastonate nel turchese profondo e cristallino del mare tra la Florida e Cuba, dove si incontrano le acque dell’Oceano Atlantico, del Golfo del Messico e del Mar dei Caraibi, dando vita a gradazioni cromatiche seducenti: le Bahamas “vanno di moda” – senza tuttavia essere mai diventate “di massa”, nel senso negativo del termine –

già dai tempi di Cristoforo Colombo e da allora avvolgono il visitatore in un’atmosfera unica, dove la natura esuberante e magnetica fa eco a tradizioni folkloristiche accattivanti e coinvolgenti, i lasciti storici si accompagnano a una gastronomia golosa e saporita e le infrastrutture di lusso – dagli hotel ai comodi collegamenti – facilitano gli spostamenti e rendono il soggiorno un’esperienza unica.

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HOT TOPICS destinazione del mese

Un ecosistema incontaminato, un mare da favola che lambisce chilometriche spiagge di velluto, un folklore accattivante, una tradizione enogastronomica irresistibile, un tocco di contemporaneità: sono gli ingredienti che rendono magiche le Isole Bahamas

Sono circa settecento, le Isole Bahamas, tutte incastonate in un mare dalle gradazioni irresistibili, ma ognuna impreziosita da caratteristiche che la rendono unica

ISLAND HOPPING Le isole principali sono 16, tutte perfette in qualsiasi periodo dell’anno (la temperatura oscilla tra i 30-35°C estivi e i 21-24°C dell’inverno caraibico), mai tormentate dal freddo ma neanche mai soffocate dal caldo eccessivo, e tutte collegate tra loro sia da comodi voli interni sia da una rete di traghetti veloci, che consentono di “saltare” da un’isola all’altra e includerne più d’una in un viaggio incenti-

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HOT TOPICS destinazione del mese

evento ambientato alle Bahamas, ai quali si affiancano proposte uniche, come la possibilità di organizzare film building sulle orme di James Bond – le Isole Bahamas sono, infatti, tra le destinazioni più immortalate nelle pellicole del celebre agente segreto –, di seguire il Tru Bahamian Food Tours alla scoperta di sapori nuovi e accostamenti irresistibili, di vivere il Junkanoo, l’esuberante carnevale locale – una vera esplosione di colori e suoni che si svolge alla fine dell’anno ma che si declina in una serie di eventi durante tutte le stagioni

Isole Bahamas

Natura sorprendente ma anche tradizioni coinvolgenti e lasciti storici importanti: un incentive alle Isole Bahamas è in grado di regalare emozioni indelebili

ve, in modo da assaggiare atmosfere e scenari differenti, scegliendo tra le innumerevoli attività possibili. Indimenticabili crociere al tramonto, competizioni in barca a vela, barbecue sulle spiagge da sogno – la cui sabbia va dal talco al rosa, al color champagne –, snorkeling in riserve marine protette, escursioni alla scoperta della flora autoctona in parchi naturali e giardini botanici – un esempio per tutti: il Retreat Garden di Nassau, con oltre 170 specie di palme – sono solo alcuni dei post congress che possono corredare un

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HOT TOPICS destinazione del mese

e che può diventare il leitmotiv di incentive travolgenti –, o ancora di conoscere il raffinato mondo del rum visitando le distillerie locali o partecipando al RumBahamas Festival. NASSAU/PARADISE ISLAND: WHAT ELSE?! Se è vero che la capitale, situata sull’isola di New Providence, è il punto di arrivo delle compagnie aeree internazionali, la porta d’entrata delle Isole Bahamas ha in realtà molto da offrire. A iniziare dal cuore coloniale, ingentilito da edifici settecenteschi, tra i quali spiccano la neoclassica Government House, davanti alla quale assistere – tutti i venerdì dell’anno – al cambio della guardia, e la Blackbeard’s Tower, da dove la leggenda vuole che il Pirata Barbanera spiasse le navi in arrivo; e poi le viette caratteristiche, come Bay Street e i musei imperdibili, come quello dedicato ai Pirati. Per continuare con il volto più glam della città, fatto da locali dall’atmosfera frizzante, bar sulla spiaggia dove cimentarsi in gare di limbo, discoteche e casinò dove tirare mattina. E ancora, i ristoranti di alta gastronomia, le gallerie d’arte, i laboratori tradizionali e lo shopping di lusso sono ingredienti che regalano al Mice corollari perfetti per qualsiasi evento, ai quali si aggiunge un’hotellerie di livello elevato. E, ça va sans dire, il mare spettacolare, tra banchi di corallo, secche, chilometriche, pareti oceaniche e sabbia multicolore. Collegata a Nassau da due ponti merita una visita Paradise Island, costellata da resort di lusso – tra i quali il famosissimo Atlantis, che vanta uno tra i più grandi acquari a cielo aperto al mondo, popolato da cinquantamila animali – e da numerose attrazioni, come l’Aquaventure Park, uno dei casinò più grandi dei Caraibi, campi da golf, botteghe artigiane, mercatini locali e i rigogliosi Giardini di Versailles.

ISOLE BAHAMAS

Mare cristallino, natura rigogliosa e folklore seducente: ecco gli ingredienti per un viaggio incentive indimenticabile GRAND BAHAMA ISLAND: TRA STORIA E TRADIZIONI Resti archeologici che risalgono a settemila anni fa. Testimonianze di una dominazione spagnola risalente alla scoperta dell’America. Leggende che narrano le gesta di Barbanera, Captain Kidd ed Henry Morgan. Storie che hanno il sapore del rum e del contrabbando durante gli anni del Proibizionismo statunitense. Tutto questo rende Grand Bahama Island – la quarta isola per estensione – una destinazione affascinante oltremisura, perfetta sia per chi vuole aggiungere un tocco vivace (Freeport e Lucaya offrono, per esempio, locali alla moda, vita notturna e ristoranti di lusso) sia per chi vuole lasciarsi incantare dalla perfezione della natura. Soprattutto la parte est dell’isola regala spiagge incontaminate con sabbia finissima e acque cristalline – imperdibile quella deserta di Gold Rock, set cinematografico del secondo e terzo episodio dei Pirati dei Caraibi – oltre a una serie di riserve naturali, tra le quali il bellissimo Lucayan National Park, con i suoi sette chilometri di caverne sottomarine, e il giardino botanico delle mangrovie.

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HOT TOPICS destinazione del mese

Grazie al People-to-People Program, si può condividere con i bahamiani un momento della loro vita quotidiana. Tra gli eventi più prestigiosi, il Tea Party, a casa del Governatore

L’ACCOMMODATION? DI LUSSO!

Hotel di lusso, all-inclusive e resort da sogno, ecco un breve elenco delle strutture alberghiere più prestigiose e Mice-oriented delle Isole Bahamas. Nassau/Paradise Island ■ The Atlantis Paradise Island: iconico complesso con oltre 3.800 camere e diverse proposte per i momenti conviviali. www.atlantisbahamas.com ■ Melià Nassau Beach: sulla splendida Cable Beach, con 694 camere a due passi dal centro cittadino. www.melia.com/Nassau‎ ■ Graycliff Hotel: una delle più raffinate dimore delle Bahamas, con cucina a cinque stelle e proposte per il Mice. www.graycliff.com ■ Warkwick Paradise Island: quattro stelle all-inclusive di recentissima apertura con 245 camere. warwickhotels.com/paradise-island-bahamas ■ British Colonial Hilton: per chi ama i comfort della posizione centrale. www.hiltoncaribbean.com/destinations/nassau.html ■ Sandals Royal Bahamian: per chi cerca atmosfere appartate e relax. www.sandalsresorts.it/Royal_Bahamian

LE OUT ISLANDS: VIA DALLA PAZZA FOLLA Non si esauriscono certo con le due isole principali le risorse che le Bahamas offrono alla meeting industry. Tra le isole “minori” ci sono veri e propri paradisi terrestri, ognuno con caratteristiche uniche, scorci affascinanti e proposte originali per rendere indimenticabile ogni evento. L’arcipelago delle Abaco, per esempio, oltre a essere costellato da graziosi villaggi, dispone di due campi da golf a 18 buche e vanta una delle dieci spiagge più belle al mondo secondo il National Geographic, Treasure Cay; Eleuthera e Harbour Island, invece, regalano spiagge di sabbia rosa e piantagioni di ananas a perdita d’occhio, oltre al seicentesco Dunmore Village, la prima capitale delle Bahamas; Andros, tesoro naturalistico unico

Grand Bahama Island ■ Viva Wyndham Fortuna Beach: all-inclusive adagiato su un’ampia spiaggia di sabbia bianca. www.vivafortunaresort.com ■ Grand Lucayan: lusso e comfort all-inclusive nel cuore dell’isola; accomodation in 740 camere. www.grandlucayan.com ■ Memories Grand Bahama Beach & Casino Resort: un all-inclusive con 470 camere su una spiaggia incontaminata. www.memoriesresorts.com Eleuthera ■ The Cove Eleuthera: affacciato sull’oceano, tra due spiagge di sabbia rosa. www.thecoveeleuthera.com Isole Abaco ■ Abaco Club at Winding Bay: su una delle spiagge più belle dell’isola; dispone di un campo da golf 72 par. theabacoclub.com ■ Treasure Cay Beach Hotel, Marina & Golf Resort: incastonato in un tipico villaggio bahamiano, con campo da golf a 18 buche. treasurecay.com San Salvador

■ Club Med Columbus Isle: stile Club Med e formula all-inclusive; 236

camere e innumerevoli attività sportive. www.clubmed.it/Columbus_Isle

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HOT TOPICS destinazione del mese

– con ben cinque parchi nazionali! – vanta scenari selvaggi di rara bellezza e attrazioni fuori dal comune, come un meraviglioso “buco blu” nel cuore della foresta (si tratta di un fenomeno carsico tipico delle Bahamas) in cui fare il bagno; o ancora le Ragged Island, le più piccole dell’arcipelago, sulle quali ambientare team building alla Robinson Crusoe; Bimini, baciata dalla corrente del Golfo e impreziosita dalla casa di conchiglie di M. Saunders e dallo Shark Lab, dedicato alla ricerca sugli squali; San Salvador, scoperta da Cristoforo Colombo nel 1492. E ANCORA... Se la natura bahamiana lascia incantati e da sola vale un incentive, tuttavia le tradizioni e la gente sono due risorse preziose, dalle quali il Mice in viaggio alle Bahamas può cogliere

a piene mani spunti e momenti indimenticabili. Il Ministero del Turismo, per esempio, ha istituito il People-to-People Program, che prevede la possibilità di condividere con gli abitanti del luogo un momento della loro vita quotidiana e, tra gli eventi più prestigiosi figura sicuramente il Tea Party a casa del Governatore a Nassau, ogni ultimo venerdì del mese, accolti direttamente dalla consorte a Government House. Per la meeting industry amante del gusto, invece, è possibile organizzare cooking lesson e cooking contest con i grandi chef locali, imparando a cucinare i saporiti piatti bahamiani, o visite alle distillerie del pregiato rum, come la storica John Watling’s Distillery a Nassau, per esempio, per imparare a conoscere e riconoscere il pregiato distillato e tutti gli abbinamenti migliori per degustarlo. Infine, per colorare incentive e convention di folklore locale o di manifestazioni mondane dal respiro internazionale, basta scegliere dal fitto calendario di eventi delle Bahamas, ricchissimo di proposte irresistibili, tra festival, feste popolari e manifestazioni gastronomiche. Qualche esempio? In primavera, a Nassau ha luogo il Transforming Spaces, un festival dell’arte che si dispiega tra atelier, gallerie e “spazi trasformati”; a febbraio, ancora nella capitale, il festival del rum porta sull’isola le marche più pregiate provenienti da tutto il mondo, contornate da musica e balli; il Bahamas International Film Festival, invece, si svolge a dicembre tra Nassau, Harbour Island ed Eleuthera e vanta un pubblico proveniente da ogni parte del globo. Last but not least, ovviamente, l’evento-principe che colora di musica, abiti sgargianti e balli irresistibili tutto l’anno bahamiano, il Junkanoo, con le splendide parate in costume, i ritmi locali, i concerti fino a notte fonda.

Campi da golf, attrezzature nautiche, distillerie di rum, festival gastronomici, musica, feste popolari: alle Isole Bahamas non c’è tempo per annoiarsi

indirizzi a fine rivista

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HOT TOPICS under the spotlight

Cinque secoli di ospitalità Ha compiuto cinquecento anni l’Hotel Posta, storico indirizzo nel cuore di Reggio Emilia, dove il lusso del tempo si coniuga perfettamente con le moderne tecnologie, proponendo al Mice spazi unici SIMONA P.K. DAVIDDI

L’

edificio, il Palazzo del Capitano del Popolo, risale al 1280 e conserva intatto tutto il suo sobrio fascino medievale, scandito da monofore, bifore e merli in mattoni rossi. Varcata la porta d’ingresso, si viene avvolti, invece, da un’atmosfera calda ed elegante, dove gli stucchi, i preziosi arredi Liberty e i colori tenui degli ambienti invitano immediatamente al relax. Siamo nel cuore di Reggio Emilia, all’Hotel Posta, che ha il vanto di essere l’albergo più antico d’Italia, con i suoi cinquecento anni ininterrotti di ospitalità: le cronache narrano, infatti, che dal 1515 nei locali del palazzo ci fosse una “bona et capace hostaria”, l’Osteria del Cappello, divenuta poi del Cappello Rosso, in seguito Albergo della Posta (siamo nel 1739) e infine Hotel Posta. Oggi l’albergo è un raffinato quattro stelle affiliato al brand francese Chateaux & Hotels Collection, presieduto da Alain Ducasse, e accoglie gli ospiti in 38 tra camere e suite, una diversa dall’altra e tutte caratterizzate dall’attenzione al minimo particolare: tessuti pregiati, mobili antichi, dettagli tecnologici e pavimenti in parquet regalano ambienti unici e di raro fascino. Decisamente unici anche gli

spazi per gli eventi, a iniziare dal sontuoso Salone del Capitano, un vero gioiello architettonico dall’alto soffitto in legno e dalle pareti affrescate con rari dipinti del XIV e XV secolo, perfetto per raffinate cene di gala, convegni e conferenze fino a un massimo di cento partecipanti; una saletta per riunioni raccolte fino a otto persone e spazi espositivi completano l’offerta Mice. E, finita la sessione di lavoro, si può scegliere tra un po’ di fitness in palestra o un ottimo aperitivo al bar dell’hotel, arredato con splendidi mobili Liberty provenienti dall’antica Pasticceria Nazzani, ottocentesco salotto buono dell’aristocrazia cittadina. Per quanti volessero, invece, andare alla scoperta di Reggio Emilia, l’Hotel Posta mette a disposizione gratuitamente pratiche biciclet-

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HOT TOPICS under the spotlight

Lo staff dell’Hotel Posta con, al centro, il direttore Umberto Sidoli. Sotto, l’agriturismo Cavazzone

UN LIBRO (PREZIOSO) PER CELEBRARE

te, anche se le principali attrazioni della città, la Cattedrale di Santa Maria Assunta, il Palazzo Comunale e il Teatro municipale sono letteralmente dietro l’angolo. POST CONGRESS? IN ACETAIA! Reggio Emilia, oltre a essere una delle capitali del Parmigiano Reggiano, contende a Modena il primato dell’aceto balsamico, preziosissimo condimento affinato in botti e in lunghi anni di attesa. Un post congress dal sapore local, allora, non può non prevedere una tappa in un’acetaia; ad appena 12 chilometri da Reggio, si incontra lo scenografico agriturismo Cavazzone, una vera dimora di campagna della stessa proprietà dell’Hotel Posta, con sei suite, una sala riunioni, un prelibato ristorante – dove organizzare lezioni di cucina o cooking contest – e una suggestiva acetaia (l’agriturismo vanta un’importante produzione di balsamico) dove apprendere tutti i segreti della produzione del pregiato liquido. indirizzi a fine rivista

Cinquecento anni non è un traguardo così comune – e facile – da raggiungere e, per questo motivo, esige festeggiamenti importanti, come il prezioso libro dedicato all’Hotel Posta che ne ripercorre la storia con documenti, fotografie d’epoca, racconti e una prefazione tutta da leggere, uscita dalla penna irresistibile di Roberto Gervaso: «Un tempo i viaggi di nozze si facevano a Roma, a Firenze, a Venezia, a Napoli. Nel secolo scorso anch’io, una trentina d’anni dopo il mio matrimonio, partii per Venezia. In quel di Reggio Emilia, l’auto che guidava Vittoria (io sono negato, confondo la marmitta con la batteria) ebbe un improvviso guasto. Un elettrauto col carro-attrezzi la rimorchiò nel suo garage in città e noi in taxi bussammo in piena notte all’uscio di quello che aveva la fama, fama meritatissima, di essere l’hotel più rinomato e ospitale di Reggio: l’Hotel Posta nell’antico Palazzo del Capitano del Popolo. Ci venne destinata una sontuosa suite con un superbo letto degno di una coppia di sovrani. Avrei voluto, con Vittoria, visitare il resto dell’hotel ma si era fatto tardi, molto tardi. L’indomani,

dopo una colazione degna del Re Sole, mi venne incontro uno dei proprietari dell’albergo, Umberto Sidoli, che si offrì di farci da Cicerone. Chiesi di visitare le altre stanze vuote e di avere l’onore di sedermi sulle poltrone e di sdraiarmi sui letti. Un rischio mal calcolato perché su uno, il più galeotto, mi appisolai, risvegliato da Vittoria che mi ricordò – e fece bene – che eravamo, sia pure tardivamente, in viaggio di nozze. Fummo quindi accompagnati nel Salone delle Adunanze, guarnito alle pareti da spezzoni di dipinti del XIV e XV secolo, che avrei volentieri trafugato se la difficoltà dell’impresa e la mia innata probità non mi avessero impedito di appagare il miraggio. Nel salone si svolgevano e si svolgono multiformi eventi, cene, matrimoni, convenzioni, conferenze. Due finestre, due vetrate a tondini di fattura squisita illuminavano la sala. Non resistetti alla tentazione di chiedere al mio premuroso e dotto Virgilio di poter presentare lì il mio prossimo libro. Fui accontentato. Pochi mesi dopo, su una scranna, dietro le auliche finestre, raccontai al pubblico i grandi amori delle grandi coppie del passato. (...)».

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HOT TOPICS in my opinion

italy docet

I meeting cambiano il mondo Viviamo nell’era del web, ma le connessioni tra persona e persona non dovrebbero mai essere sottostimate. Perché quando le persone si incontrano, le cose si realizzano

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RODOLFO MUSCO pubblicista e meeting architect certificato Cmp, Cmm, Cme musco@motivationandevents.com

hen we meet, we change the world”. È lo slogan di un convegno della Meeting Professionals International. Mi viene in mente ogni volta che analizzo i risultati degli eventi aggregativi che progetto e realizzo e ogni volta che i partecipanti esprimono spontaneamente giudizi e apprezzamenti dopo i meeting. D’altro canto, quella di riunirsi è una necessità vecchia come la storia umana, poiché gli individui hanno sempre avuto, e hanno, bisogno di scambiarsi il sapere, conoscere le novità, risolvere problemi comuni, avviare relazioni, essere ispirati. Recentemente il dirigente di un’azienda russa mi ha comunicato che molti dei loro dealer più importanti accettano di partecipare ai convegni soltanto se sanno che a organizzarli siamo noi. Perché? Perché ogni cosa è organizzata al meglio per farli interagire, per generare idee che possono migliorare il loro business e per contribuire a sedimentare memorie molto positive.

Noi organizzatori professionisti di convegni abbiamo il compito di assistere i nostri clienti affinché individuino obiettivi utili per tutti gli stakeholder, al fine di disegnare il convegno in modo da ottenere il miglior supporto dei tanti specialisti e tecnici che sono coinvolti nella realizzazione dell’evento: produttori e gestori di audiovisivi, fornitori di camere alberghiere e spazi per convegni, ristoratori, fornitori di viaggi, trasporti, sicurezza, assistenza, spettacoli e intrattenimenti, e molto ancora. Non importa se si tratta di convegni di associazione, meeting aziendali, conferenze, trade show, eventi politici, riunioni di studio e aggiornamento professionale o altro. Sono molte le persone che lavorano nel backstage di questo settore professionale e che noi, meeting specialist, abbiamo il compito di “pilotare”. Teniamo nella dovuta considerazione anche il business che i convegni generano con un effetto-domino: stimolo alla collettività, spese dei convegnisti nei negozi, nei bar, nei trasporti, nei teatri locali. L’ultima ricerca realizzata ha registrato la partecipazione ai convegni negli Stati Uniti di un milione e settecentomila persone in 365 giorni, con una spesa di 263 miliardi di dollari, proventi

notevoli per i bilanci statali e una consistente induzione economica sul territorio. Senza contare la spinta alle innovazioni scentifiche, l’incremento del coinvolgimento di quanti lavorano nelle aziende e negli enti pubblici, il miglioramento della redditività delle imprese e dei commercianti e lo sviluppo del senso sociale. Non possiamo che essere contenti se, per esempio, a seguito di un forum di futuri speaker si registrano accordi tra istituti ospedalieri, tra università e tra aziende. O se dopo un convegno aziendale si registrano miglioramenti dei prodotti o dei servizi, azzeramento del turnover del personale, scambi attivi tra le filiali. Certo, come per ogni professione, abbiamo bisogno di preparazione approfondita e di aggiornamenti costanti. Abbiamo bisogno anche che il nostro sapere sia valutato e certificato. Per questo sono importanti le associazioni internazionali che ci aiutano a migliorare le conoscenze su elementi tattici di attività, contrattualistica, multigeneration audience, responsabilità sociale, sostenibiltà e molto ancora. Sì, sono veramente contento di essere un organizzatore di convegni perché i convegni cambiano il mondo.

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LA CREATIVITÀ CHE SOGNI & I RISULTATI CHE VUOI

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fuori dal coro

Paese che vai... ...modus operandi (e “pagandi”) che trovi. Ma l’Italia, che tipo di “cliente” è per l’offerta Mice internazionale? E soprattutto, che ruolo ha nel Belpaese la formazione?

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EMANUELE NASTI General Manager Htms International enasti@htmsinternational.com

ra qualche giorno, nell’ambito degli eventi a margine della Borsa Internazionale del Turismo, avrò il piacere di moderare un dibattito che si annuncia piuttosto stimolante, in occasione di un convegno dal titolo Mice: la Domanda italiana a confronto con l’Offerta internazionale. Cercheremo di mettere a nudo pregi e difetti della nostra meeting industry da una prospettiva nuova: non cercando risposte nelle pieghe di una “domanda” che siamo abituati ad analizzare e interpretare in continuazione, ma piuttosto confrontandoci con l’offerta internazionale e, più precisamente, con l’esperienza che gli operatori internazionali hanno maturato vendendo servizi congressuali a clienti di tutto il mondo. Chiederemo loro di aiutarci a capire quale sia il confine accettabile entro cui è lecito, per le agenzie specializzate e per i loro committenti, aspettarsi di essere assecondati e quali siano invece le pretese ingiustificate che rischiano di farci finire nella “serie B” dei clienti da soddisfare. Quando mi leggerete, l’incontro avrà già avuto luogo; sarà dunque doppiamente intrigante per chi vi scrive confrontare le proprie opinioni personali con i risultati del dibattito. Provo dunque a tracciare alcuni elementi che ritengo imprescindi-

bili rispetto al tema in discussione. Prima di addentrarci su aspetti qualitativi, si dovrà innanzitutto capire quanto pesa il nostro mercato sotto il profilo quantitativo. È, infatti, pressoché impossibile trovare dati attendibili sull’outbound congressuale. Ogni articolo, statistica o analisi risponde a un unico quesito che evidentemente è ritenuto più interessante dai più, cioè quanti stranieri l’Italia accolga, in quali regioni, per quanto tempo e con quale budget di spesa. Non dico che sia sbagliato. I dati sono incoraggianti. Il traino di Expo, le recenti nomine di Pistoia 2017 e Matera 2019 come capitali della cultura, la ripresa dei lavori di riqualificazione di Pompei, sono tutti elementi positivi. Difficile dire se all’origine oppure figli di una innegabile crescita dell’incoming italiano, congressuale e non. A maggior ragione però, non capisco perché debba essere così difficile conoscere anche il rovescio della medaglia. E ora veniamo agli aspetti qualitativi: quali sono le dinamiche attraverso le quali è generata la domanda? Quali sono i meccanismi decisionali che indirizzano la scelta prima verso una certa destinazione e poi al fornitore in loco? In queste colonne ho più volte espresso alcune mie perplessità sull’eccessivo peso di

usi e consuetudini di molte agenzie specializzate rispetto a quella che dovrebbe essere un’attività di monitoraggio e consulenza continua sui fornitori per offrire sempre il miglior rapporto qualità/prezzo, anche a costo di mettersi un po’ in gioco. Scopriremo come si comportano gli altri. E ancora, quanto pesano nella scelta le condizioni di pagamento? Da noi ahimé, sembra che questo elemento abbia quasi superato in ordine d’importanza quello che è sempre stato il fattore di scelta primaria: il prezzo. E quando così non è, spesso c’è da aspettarsi una sorpresa a cose fatte. L’aspetto peggiore è che ci siamo così abituati che non ci facciamo quasi più caso. Il fatto che sia una prassi consolidata per noi però, non vuol dire che sia giusto, normale o accettabile per i fornitori internazionali, che invece sanno essere ottimi pagatori. Scopriremo se agenzie e corporate francesi, inglesi, tedesche, americane sono più puntuali di noi. Io ci scommetto fin da ora. E infine, qual è il vero valore che è dato alla formazione? Le agenzie sono pronte ad accogliere queste azioni investendo a loro volta in ore lavoro “perdute” per la formazione anziché sullo sviluppo di new business e preventivi? Fiere, workshop, eventi di presentazione, educational: sono formule di promozione ancora valide? Io credo fermamente di sì e non a caso proprio in queste colonne continuo a insistervi da qualche tempo, essendo convinto che proprio dietro la capacità di riconoscere il valore della formazione si possa arginare la dirompente tendenza a non riconoscere l’indispensabile ruolo dell’intermediazione qualificata e imparare a valorizzarla, anche economicamente.

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in my opinion

Ci risiamo!

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uesto è un argomento che ho già trattato in un precedente articolo, sottolineando il fatto che uno dei più grandi e importanti alberghi di Roma offre ai propri clienti una serie di servizi che nulla hanno a che fare con l’ospitalità alberghiera. Parlo naturalmente di quelle attività che sono proprie dei Dmc (Destination Management Company) e cioè visite private, escursioni, team building, personale di assistenza qualificato, ricerca di location particolari e altro ancora. Riporto qui di seguito l’articolo apparso su Ttg il 28 dicembre scorso e che mi ha fatto accapponare la pelle: “Allegroitalia Hotels & Resorts crea la Dmc Allegroitalia Hotels & Resorts entra nel segmento trade con una Dmc creata ad hoc. «Abbiamo già preso contatti con numerosi network e agenzie sparsi in tutta Italia» ha spiegato Domenico Gadaleta, sales manager della società, a capo della nuova realtà Allegroitalia Dmc. «Nei primi mesi del 2016 siamo pronti a entrare nelle agenzie con offerte a catalogo, che stiamo mettendo a punto in tutti i territori in cui siamo già presenti. Andremo a proporre

Ci sono notizie che non vorresti mai leggere sui giornali di settore. Sto parlando di quelle relative allo “sconfinamento di competenze”, agli alberghi che si improvvisano Dmc, alle agenzie leisure che si improvvisano Pco, a tutto svantaggio della professionalità

itinerari caratteristici del luogo, con un occhio particolare all’enogastronomia. Tra questi, Torino e Rimini sono praticamente messi a punto e saranno i primi a essere commercializzati»”. Fermo restando che siamo in un libero mercato dove chiunque può fare ciò che vuole, mi viene qualche dubbio sulla strategia di mercato di questa compagnia alberghiera, che dà ampio risalto al fatto di aver creato una nuova Dmc. Forse i promotori di questa iniziativa non hanno valutato a fondo i pro e i contro di questo progetto e se vogliono posso indicarne io alcuni: Pro: ampliamento dei servizi offerti ai propri clienti, fidelizzazione di alcuni di essi…… e poi?? Contro: facendo un calcolo di quanto business viene prodotto dai vari Dmc, che vendono già sui mercati internazionali pacchetti comprendenti anche l’ospitalità alberghiera, il management di questa società pen-

sa veramente che noi poveri e piccoli Dmc andremo a vendere i loro pacchetti, ben sapendo che si tratta di concorrenza sleale? Ribadisco ancora una volta il concetto che, se gli albergatori si aspettano da noi piccoli Dmc di “produrre” volume di affari per i loro alberghi, dovrebbero almeno avere la decenza di non porsi sul mercato in veste di concorrenti. Dare una così ampia evidenza a una operazione discutibile mi sembra una provocazione. Ci è già successo in passato che un nostro cliente che ci aveva richiesto una serie di servizi, tra cui l’ospitalità alberghiera, è stato contattato direttamente dall’albergo, il quale ha offerto gli stessi servizi a un prezzo inferiore. Noi da parte nostra non possiamo interferire nelle quotazioni alberghiere abbassando i prezzi per vincere la concorrenza, per cui siamo sempre nella mani dei più forti.

PAOLO MISSIAJA Amministratore Unico Medicon Italia Congressi p.missiaja@mediconitaliacongressi.it

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CONVENTION BUREAU

2016, l’anno dei convention bureau A lungo sottovalutati dalle istituzioni, e talvolta anche dagli addetti ai lavori, i Cb territoriali e i club di prodotto si stanno prendendo la loro rivincita, segno di una rinnovata fiducia nel Mice italiano, finalmente deciso a fare gioco di squadra MATTEO ROCCA

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er i convention bureau e i club di prodotto in Italia sembra essere suonata l’ora della ribalta: dopo una lunga fase in cui per vari motivi – su alcuni dei quali proveremo a riflettere in queste pagine – il nostro Paese sembrava scontare una sorta di diffidenza nei confronti di questi preziosi strumenti di marketing territoriale, l’anno appena concluso sembra aver coronato una svolta, regalando non pochi motivi di soddisfazione. Nel 2015 si è festeggiato il primo anno di attività ufficiale del convention bureau nazionale, rimasto a lungo una vera e propria chimera; sono nati nuovi soggetti,

come la Rete Mice Sardegna, il convention bureau di Napoli e quello della Val d’Aosta, segnali importanti di una rinnovata fiducia del settore nella capacità di attrarre eventi e valorizzare in Italia e all’estero l’immagine di questi capisaldi del nostro territorio; inoltre, realtà ormai consolidate del settore come i Cb di Firenze (attivo dal 1995) e Rimini (1994) sono entrate nel loro terzo decennio di attività, rimarcando così la validità e la capacità di durare nel tempo del loro modello di business, anche attraverso trasformazioni importanti. Anche in Puglia si è registrata una bella novità: esattamente un anno fa la Regione ha indetto un bando per selezionare i club di prodotto a cui affidare ufficialmente la promozione del territorio in chiave congressuale, individuandone addirittura quattro (Bari Convention Bureau-Grandi eventi, costituitosi nel 2013; MicExperience Puglia; apulia2event; Puglia Imperiale Mice). Un’altra realtà molto attenta e attiva è stata il Veneto, dove ogni singola provincia si è dotata in tempi recenti di un suo convention bureau e, a livello regionale si è pensato di radunare sotto un unico brand – Venice Region Convention Bureau Network – la costellazione dei sette Cb territoriali, ovvero Welcome 2 Venice Cb,

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CONVENTION BUREAU Meet in Polesine Cb, Padova Terme Euganee Cb, Vicenza Cb, Dolomiti Belluno Cb, Verona & Lago di Garda Cb, Marca Treviso Cb. E il 2016 appena iniziato si è già aperto con il botto, rappresentato dal lancio del Cb di Bologna, che regala così anche al capoluogo emiliano un network dedicato allo sviluppo del mercato Mice. Dalle porzioni di territorio più ampie, che possono includere un’intera regione o provincia autonoma – (come nel caso di Sicilia o Trentino) passando per quelle circoscritte alla promozione di una città e dei suoi dintorni (come Genova, Torino o Bergamo) fino a quelle che connettono piccole ma importanti realtà provinciali (come il convention bureau di Alba-Bra e la rete d’imprese Portofino Coast): il nostro Paese sta arricchendo sempre di più la sua capacità di strutturare e mettere a sistema la sua offerta turistico-congressuale e di promuoversi in modo proattivo anche sul mercato internazionale con un ventaglio di destinazioni ricco e diversificato. Perché non basta più, ammesso che sia mai bastato, avere un ottimo prodotto se non si è in grado di veicolarlo tramite una altrettanto ottima promozione. La ricchezza enogastronomica, artistica, storica e culturale italiana, l’eccellenza dell’artigianato made in Italy, la professionalità degli operatori del settore (hotel, centri congressi, agenzie) sono indiscutibili, ma è giunto il momento di fare un deciso salto di qualità nella capacità di fare marketing territoriale.

CB ITALIA: ERA ORA! Carlotta Ferrari è direttore del Firenze Convention & Visitors Bureau e presidente del Convention Bureau Italia, una doppia carica che la rende una testimone particolarmente preziosa per la nostra inchiesta. Cominciamo a parlare del Cb nazionale, ufficialmente partito nel 2014 con grandi e legittime aspettative. La prima riflessione riguarda le criticità che hanno fatto slittare per anni un simile progetto. «Il convention bureau nazionale ha dovuto superare diversi ostacoli, primo fra tutti la disattenzione delle istituzioni nei confronti del turismo in generale – che per quanto possa sembrare incredibile non ha mai ricevuto la giusta dignità in quanto industria – e del Mice in particolare, visto per l’appunto come una nicchia marginale. Per anni non si sono potuti fare dei tentativi seri e strutturati, finché non si sono create le condizioni giuste per la presa di iniziativa da parte dei privati, che hanno dovuto in buona parte supplire a una funzione pubblica». A un certo punto però il vento è cambiato, e la nascita del Cb nazionale è stato il primo e più importante segnale di questa svolta. «Il primo anno di attività è stato più che positivo. Nato ufficialmente a giugno 2014, il Cb Italia è diventato operativo a partire da novembre dello stesso anno. Nel corso del 2015 abbiamo praticamente raddoppiato il numero dei soci e questo per ora è il dato più importante. Per il 2016 è previsto un piano di attività di comunicazione e promozione molto ricco e

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CARLOTTA FERRARI direttore del Firenze Convention & Visitors Bureau e presidente del Convention Bureau Italia «Il convention bureau nazionale ha dovuto superare diversi ostacoli, primo fra tutti la disattenzione delle istituzioni nei confronti del turismo in generale e del Mice in particolare»

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CONVENTION BUREAU e ci sono le basi per farlo crescere sempre di più» spiega Ferrari. La “svolta” leisure del Cb toscano, resa evidente dal cambio di denominazione sociale, apre quindi una nuova stagione per questa bella realtà del nostro panorama turistico.

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orientato su diversi mercati: non solo le principali fiere di settore internazionali in Europa e Stati Uniti, ma anche verso realtà ancora in ampia parte inesplorate come l’India. A oggi abbiamo ricevuto oltre cento richieste di eventi in Italia, e più della metà sono transitate dal nostro sito web, che siamo riusciti a lanciare e posizionare in modo eccellente. L’altro obiettivo ovviamente è quello di continuare a sviluppare la membership, includendo sempre più soci, tra cui i diversi Cb locali e i club di prodotto, così da poter contare su un’offerta già aggregata». FIRENZE: L’ANNO DELLA SVOLTA LEISURE Spostando il discorso entro i confini nazionali, le soddisfazioni espresse da Ferrari relativamente a Firenze Cb non sono certo minori: «Il 2015 è stato un anno straordinario, non solo perché abbiamo festeggiato il ventesimo compleanno del Cb Firenze, ma anche perché abbiamo rafforzato il nostro staff che ora conta dieci persone a pieno regime, ci siamo trasferiti in una nuova sede, abbiamo ampliato la nostra base (siamo a quasi duecento soci), abbiamo cambiato la nostra ragione sociale in “convention & visitors bureau” vincendo il bando del Comune di Firenze per diventare partner per la promozione della città anche in ottica leisure». Oggetto del bando era quello di sostenere un progetto in grado di fare leva sull’immagine della città per promuoverla come meta turistica nei settori congressuale e wedding: «Per noi il settore del wedding internazionale è sempre più strategico: ad aprile ospiteremo il congresso mondiale annuale dei wedding planner, con oltre 150 professionisti da tutto il mondo. Firenze e la Toscana hanno un ottimo posizionamento nel campo del wedding,

I PROGRAMMI AMBASSADOR: COSA SONO E A COSA SERVONO Tendenza consolidata a livello internazionale, anche i Cb italiani hanno ormai iniziato a reclutare veri e propri testimonial all’interno del mondo accademico e scientifico a cui affidare il compito di fare da ambasciatori di una destinazione e sostenerne la candidatura a ospitare grandi congressi. I vantaggi sono enormi per entrambe le parti: per i Cb, si tratta di fidelizzare importanti decision maker del mondo associativo e di rafforzare la propria attrattività in sede di gara; per i professionisti scelti come Ambassador, il vantaggio è soprattutto quello di poter contare sulla consulenza di un intero Cb per gestire tutti gli step di un progetto complesso come un convegno internazionale. Recentemente il Cb di Genova ha presentato i suoi primi 11 ambasciatori, personalità del mondo accademico, scientifico e manageriale che si impegneranno a sostenere la causa della loro città come venue per grandi eventi; e anche il Cb Sicilia ha annunciato che nel 2016 lancerà il suo primo Ambassador Program, una scelta strategica per consolidarsi a livello internazionale e penetrare in nuovi mercati. L’apripista è però stato il Cb fiorentino, che nel 2015 ha anche inaugurato un prestigioso momento di riconoscimento ai suoi ambasciatori, in stretta partnership con il Comune. Come ci spiega sempre Carlotta Ferrari, si tratta di un evento destinato a ripetersi: «Il nostro Falp, Florence Academic & Leader Program, porta in dote al territorio oltre 45 candidature all’anno, rinforzando l’immagine della città come polo universitario e ospedaliero di primo livello. Come si fa? È frutto di un lungo lavoro quotidiano, selezionando nel tempo un pool di opinion leader che ci aiutano a diffondere la cultura Mice all’interno del mondo accademico. Lo scorso anno abbiamo deciso di premiare oltre sessanta docenti universitari che hanno fatto da ambasciatori per la città, con una cerimonia nel Salone dei Cinquecento a palazzo Vecchio, davanti a oltre 150 loro colleghi che sono stati così stimolati a fare altrettanto». BORN IN THE USA Facciamo un passo indietro: quando e dove nascono i moderni Cb e le altre “destination marketing organization”? Le loro origini possono essere rintracciate con una certa facilità negli Stati Uniti, da sempre abili a veicolare la loro immagine di Paese delle grandi occasioni. La filosofia del “sogno americano” si sposa del resto bene con l’idea di un’istituzione dedicata a dialogare con i viaggiatori d’affari e presentare loro tutte le migliori opportunità per alloggiare e stringere contatti interes-

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CONVENTION BUREAU santi. Già a cavallo tra ‘800 e ‘900 nascono e si diffondono in tutto il Paese i grandi welcome center, spesso legati alle camere di commercio locali, che si propongono come porta d’accesso per l’incoming, con l’obiettivo di fare da vetrina al territorio e alla sua filiera turistica e imprenditoriale. Ben presto, la mentalità yankee intravide l’opportunità di andare oltre, creando dei veri e propri consorzi dedicati alla promozione commerciale del territorio nei confronti di tutti i soggetti interessati a organizzare fiere, convegni e congressi. Si tratta quasi sempre di iniziative private, ma il coinvolgimento attivo delle amministrazioni locali e delle camere di commercio ne garantisce la finalità non lucrativa e di pubblica utilità, finalizzata a creare opportunità di business, indotto economico e posti di lavoro attraverso l’incentivazione del turismo d’affari, consolidando nel contempo l’immagine del luogo e dando vita a quello che oggi chiameremmo un brand. L’idea di base è semplicissima: le imprese del medesimo territorio fanno gioco di squadra per attirare quante più opportunità possibili, senza paura che questo possa far guadagnare alcuni a scapito di altri, perché c’è la consapevolezza che agendo uniti nel lungo periodo vinceranno tutti. È il medesimo concetto riassunto dalla formula inglese “win-win”: tutte le parti in gioco ottengono un vantaggio. LE ORIGINI DEI CB ITALIANI E in Italia? Anche senza voler fare improbabili confronti diretti con la precocità statunitense – è ovvio che alcuni modelli di business nati oltre oceano si siano potuti sviluppare da noi

solo a maturazione economica avvenuta, e quindi diciamo dagli Anni 60 in poi – non si può fare a meno di notare come l’istituzione del convention bureau, e più in generale delle reti d’impresa nel settore congressuale, abbia stentato un po’ troppo a decollare nel nostro paese. Ma perché? Forse non tutti lo ricordano, ma il merito di aver provato a lanciare il primo Cb italiano spetta a Trieste. Nel 1985 che il Consorzio Promotrieste, gestore del centro congressi della Stazione Marittima, dà vita a quello che può considerarsi a tutti gli effetti il primo convention bureau di casa nostra: padrino dell’iniziativa fu Lamberto Ariani, il primo presidente di Italcongressi (dal 1975) e già direttore del centro congressi di Firenze, senz’altro uno dei più attivi protagonisti della meeting industry italiana di quegli anni. L’esperienza di quel pionieristico Cb triestino fu tuttavia di breve durata, e per assistere alla “messa in orbita” con successo del primo convention bureau bisogna fare un salto in avanti di quasi altri dieci anni, quando nel 1994 nasce il Cb della Riviera di Rimini. Per capirci quando parliamo di “ritardo italiano”: il Cb di Vienna è nato nel 1969, quello di Barcellona nell’83. Gabriella Ghigi è stata il primo direttore del Cb romagnolo, e successivamente di quello di Torino; ora nella sua attività liberoprofessionale con Meeting Consultants è attivamente coinvolta nella start-up del Cvb della Val d’Aosta. Doveroso dunque chiedere a lei quali sono le maggiori criticità da affrontare nel portare a termine con successo il decollo di questo genere di progetti. «Una delle sfide principali è quella della continuità nel tempo: trovare le risorse, estendere la base

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GABRIELLA GHIGI fondatrice di Meeting Consultants «Nel corso degli ultimi anni c’è stata senz’altro una maggiore presa di coscienza del valore dei convention e visitors bureau in Italia. Nel frattempo però, si sono anche ridotti le risorse e i budget»

IL PRIMO CONVENTION BUREAU DELLA STORIA Sembra che il primato del Cb più antico spetti alla città di Detroit: il “Metropolitan Detroit Convention and Visitors Bureau” venne fondato nel 1896, il che vuol dire che il 19 febbraio 2016 l’ente avrà festeggiato la ragguardevole età di 120 anni. Il merito dell’iniziativa fu di Milton J. Carmichael, un giovane giornalista del Detroit Journal, che un bel giorno scrisse un articolo sugli evidenti vantaggi economici che la città poteva trarre dal settore congressuale. Furono in molti a trovarla un’idea vincente: appena un paio di settimane dopo alcuni imprenditori locali si ritrovarono per siglare lo statuto dell’associazione, di cui lo stesso Carmichael fu il primo direttore.

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CONVENTION BUREAU

GABRIELLA GENTILE fondatrice di Meeting Consultants «In Italia abbiamo scontato a lungo una certa resistenza culturale nei confronti dei Cb, perché talvolta si tende a sacrificare la visione d’insieme ai risultati immediati, ma progressivamente questo ritardo si sta colmando»

ALESSANDRA ALBARELLI congress manager di Riva del Garda Fierecongressi «Proprio qui sta il grande valore del Cb, nel garantire una riduzione dei tempi e nell’avvicinare domanda e offerta in un modo altrimenti impensabile»

degli associati, ricevere la giusta e opportuna attenzione da parte delle istituzioni pubbliche, sono tutte variabili che possono condizionare notevolmente l’attività di un Cb nella sua fase di lancio», spiega Ghigi. «Non a caso il primo progetto di Lamberto Ariani, anche se validissimo, non riuscì ad attecchire fino in fondo. Nel corso degli ultimi anni c’è stata senz’altro una maggiore presa di coscienza del valore dei convention e visitors bureau in Italia. Nel frattempo però si sono anche ridotte le risorse, i budget, e con il taglio dei diritti camerali anche le camere di commercio, che sono sempre state tra i soggetti maggiormente favorevoli allo sviluppo dei convention bureau, si trovano ora a corto di fondi per finanziare le iniziative del territorio». Vent’anni fa il clima era diverso, evidentemente, quando in quel di Rimini si cominciò a parlare di fare un salto di qualità nella promozione della destinazione. Artefici dell’operazione furono il Palazzo dei congressi e la Fiera del capoluogo romagnolo: «Sia noi del Palacongressi, sia la Fiera (proprietaria del palazzo), vedevamo l’opportunità congiunta di valorizzare e far crescere il settore congressuale creando un Cb che facesse da calamita anche per tutti quegli eventi che noi come Palacongressi non potevamo ospitare, ma che avrebbero potuto benissimo trovare la loro casa nel territorio di Rimini e dintorni». Nessuna paura quindi di far guadagnare la concorrenza o perdere clienti a vantaggio di altre strutture? «Nemmeno per idea! Il cliente a cui trovi una soluzione sarà sempre un cliente soddisfatto, che premierà l’attenzione e gli sforzi che gli sono stati dedicati. Già all’epoca, e oggi più che mai, è chiaro a tutti che è la destinazione che “vince” un evento, non la singola struttura o la singola agenzia. Anche leggendo il rapporto 2014 dell’Osservatorio Italiano dei Congressi e degli Eventi si può verificare come le località dotate di più sedi per eventi raccolgano una quota di mercato decisamente superiore sia alla media, sia in proporzione alla quantità di centri congressi. Quindi la concentrazione di sog-

getti che offrono servizi per eventi crea una specializzazione del territorio che si dimostra vincente. In questo caso decisamente: l’unione fa la forza!» L’UNIONE FA LA FORZA Sulla stessa lunghezza d’onda anche Gabriella Gentile, partner di Gabriella Ghigi in Meeting Consultants, che vanta a sua volta una lunga esperienza come “levatrice” di numerose reti d’impresa convention bureau territoriali. Uno degli ostacoli “culturali” da superare, talvolta, è la difficoltà a riunire più soggetti abituati a considerarsi come competitor, e aiutarli a elaborare una visione più ampia e di più lungo periodo. «Spesso alcuni operatori tendono a concentrarsi sui risultati di breve e medio termine, perdendo di vista i benefici a lungo termine; ma i convention bureau sono sempre progetti destinati a dare i loro frutti nel tempo, perché si tratta di creare e affermare sul mercato un brand territoriale, e come ben sappiamo non è cosa che si possa forzare. In Italia abbiamo scontato a lungo una certa resistenza culturale nei confronti dei Cb, perché talvolta si tende a sacrificare la visione d’insieme ai risultati immediati, ma progressivamente questo ritardo si sta colmando, come dimostra la nascita di tanti nuovi progetti come quelli di Bologna – che avrò il piacere di affiancare personalmente –, di Napoli e della Val d’Aosta, per limitarci ai più recenti, e il consolidamento di realtà importanti come il convention bureau del Trentino, e di tanti club di prodotto nati per valorizzare l’offerta di uno specifico territorio». SINERGIE TRA PUBBLICO E PRIVATO Una variabile che influenza moltissimo il destino di un Cb è il commitment delle istituzioni e degli enti locali, che più di tutti dovrebbero essere interessati a “spingere” sulla promozione turistica. «Il modello dominante, anche all’estero, è quello della partnership tra pubblico e privato» conferma Gentile. «In Italia avremmo senz’altro bisogno di una maggiore attenzione da parte del pubblico, che in molti casi è il grande assente, mentre agli operatori privati rimane il compito di portare in questi progetti il loro know-how e la loro competenza tecnica». Per fortuna però non è sempre così, come ci spiega Alessandra Albarelli, congress manager di Riva del Garda Fierecongressi, che a sua volta è una delle anime del progetto Trentino Mice Convention Bureau. «Il Cb Trentino nasce da un progetto di Trentino Marketing, che è la società unica preposta alla promozione turistica del territorio della Provincia autonoma di Trento, e di Riva del Garda, che è il principale polo fieristico e congressuale della regione. Il progetto è pienamente operativo dal 2014 con il lancio del portale www. trentinocb.it, in cui abbiamo radunato l’offerta di quelle che oggi sono oltre 130 tra strutture e agenzie, permettendo alla domanda una rapida consultazione e la possibilità di

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CONVENTION BUREAU richiedere preventivi che vengono di norma evasi nell’arco di 36 ore, garantendo una velocità di risposta e di riscontro commerciale attraverso un interlocutore unico. Proprio qui sta il grande valore aggiunto del Cb, che garantisce una riduzione dei tempi e avvicina domanda e offerta in modo altrimenti impensabile». La lungimiranza dell’ente locale (che mette a disposizione le risorse) combinata all’efficienza degli operatori (che sanno concretizzare la loro efficienza commerciale) dà buoni risultati. «La collaborazione tra pubblico e privato è imprescindibile. Sicuramente qui siamo in un’isola felice, il rapporto diretto con la Provincia autonoma e la partnership con Trentino Marketing ci danno pieno riconoscimento “istituzionale”, il che naturalmente ci facilita molto» conferma Albarelli. «Rispetto a un club di prodotto, che svolge comunque una funzione importante, un Cb ha sicuramente una marcia in più dal punto di vista della propulsione commerciale, può partecipare alle gare rappresentando un intero territorio e può promuovere sinergie e iniziative di formazione agli operatori per migliorare la qualità degli eventi». CONVENTION BUREAU ALLA RISCOSSA Il 2015, dicevamo, è stato particolarmente fortunato per il lancio di nuovi progetti. A fine novembre si è ufficialmente costituito il Cb di Napoli, varato da dieci soci fondatori, presieduto da Armando Brunini (presidente Gesac, società che gestisce l’aeroporto di Capodichino) e diretto da Giovanna Lucherini, presidente in carica di Mpi Italia. La scorsa primavera, invece, è stato il turno della Rete Mice Sardegna, coordinata da Emanuele Cabras e Nicola Pala: un network di 25 soci e la volontà di agire fin da subito come un vero e proprio convention bureau a vocazione regionale. Notizia recentissima è quella della nascita del Bologna convention & visitors bureau. Lo scorso aprile, Bologna Welcome – società di promozione turistica del capoluogo emiliano – si era aggiudicata il bando del Comune per un progetto focalizzato sul turismo Mice. La città è da sempre un polo universitario e ospedaliero di rinomanza internazionale e l’assenza di un vero e proprio Cb era avvertita da molti operatori cittadini come una pecca, a cui però è stato posto rimedio, come ci spiega Patrik Romano, managing director di Bologna Welcome. «Il fatto di essere nati all’interno di Bologna Welcome come business unit dedicata al turismo congressuale è un innegabile vantaggio, perché c’è già una struttura di riferimento, uno staff con esperienza, dei costi fissi che non occorre sostenere di nuovo, e un centro di competenze già rodate. Il Cb parte con oltre quaranta soci, rappresentanti di tutta la filiera cittadina, mentre all’interno del comitato di coordinamento figurano nomi di primo piano del Mice e dell’industria turistica nazionale, come Celso de Scrilli, Daniela Sala e il pre-

sidente di Federcongressi Mario Buscema». Il progetto nasce quindi su basi solidissime: a breve i soci si riuniranno nuovamente per varare il piano delle attività di questo primo anno, che già si annuncia intenso, con la finalità di valorizzare la destinazione in Italia e all’estero. «Dopo aver vinto la gara indetta dal Comune abbiamo lavorato sodo, con l’obiettivo di arrivare a chiudere entro l’anno e lanciare ufficialmente il Cb a inizio 2016, cosa che siamo puntualmente riusciti a fare», racconta Romano. Sembra di poter affermare che, laddove gli enti locali si dimostrano ben disposti a supportare attivamente l’attività dei Cb – attraverso bandi, sovvenzioni o altre investiture ufficiali – si creano più rapidamente le condizioni per uno sviluppo efficace delle strategie di promozione e di accelerazione commerciale. Al contrario, i privati devono rimboccarsi le maniche e lavorare anche per compensare un ruolo pubblico assente, il che ovviamente comporta tutta una serie di criticità, a cominciare da quelle di sostenibilità economica. Già, perché i convention bureau operano quasi pro bono, contando sull’autofinanziamento dei soci ed eventualmente su una simbolica fee nel caso di una gara vinta o di un evento aggiudicato. Il vero guadagno, per queste reti di impresa, sta nel valore che sono in grado di conferire al loro territorio, rafforzandone l’immagine e l’attrattività turistica – e di conseguenza l’economia locale. Speriamo che il recente fermento e le tante nuove iniziative di questi ultimi mesi possano far riflettere le istituzioni – da quelle periferiche fino ai più alti livelli – sugli innumerevoli vantaggi derivanti da una politica di supporto ai convention bureau e ai tanti club di prodotto portati avanti con passione e dedizione da tanti professionisti della meeting industry, a fronte di investimenti tutt’altro che faraonici.

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PATRIK ROMANO managing director di Bologna Welcome «Il fatto di essere nati all’interno di Bologna Welcome come business unit dedicata al turismo congressuale è un innegabile vantaggio, perché c’è già una struttura di riferimento, uno staff con esperienza, dei costi fissi che non occorre sostenere di nuovo»

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Il grande volo del Cb Italia Allacciate le cinture, si parte: il convention bureau nazionale si prepara a decollare a pieno regime, forte di un numero di soci in rapido e continuo aumento e di una nuova visibilità internazionale A CURA DELLA REDAZIONE COMMERCIALE

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ostituito nel giugno 2014 ed entrato in fase pienamente operativa a novembre 2014, il Cb nazionale si è trovato fin da subito a dover affrontare una sfida tutt’altro che semplice: essere all’altezza delle aspettative coltivate a lungo dall’intera meeting industry italiana. Aspettative che, a oggi, risultano confermate dal bilancio più che positivo e dai risultati raggiunti. La grande professionalità, incisività e determinazione dimostrati nei primi 15 mesi di attività confermano che il vento è cambiato e che per l’Italia congressuale si è finalmente inaugurato un nuovo capitolo.

Da molti anni tutti gli operatori della meeting industry italiana sentivano la necessità di avere un organismo efficiente e coeso che potesse rappresentare e promuovere la straordinaria offerta turistico-congressuale italiana agli occhi del mondo, al pari di ciò che avviene nelle altre grandi nazioni europee. Il primo anno di vita del Convention Bureau Italia è stato necessario a creare una base societaria ben consolidata. Necessità concretizzatasi a maggio dello scorso anno con la trasformazione da rete di imprese a società consortile. I numeri parlano chiaro: solo nel corso del 2015 Convention Bureau Italia ha più che triplicato il numero dei soci rispetto ai venti fondatori dell’allora rete di imprese. La volontà degli operatori di salire a bordo è sicuramente il segnale più evidente della bontà del progetto e del suo futuro, tant’è che da gennaio 2016 altri dieci partner sono entrati a far parte del network e altrettanti stanno formalizzando il loro ingresso.

A fianco al centro, Carlotta Ferrari, presidente del Cb Italia, a destra Tobia Salvadori, sales and marketing manager, a sinistra Francesca Sandri, marketing and communication. Nella foto a destra, un momento dello Spritz Time durante The Meetings Show a Londra nel 2015

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UN BRAND CHIAMATO ITALIA La mission di un convention bureau rimane però ovviamente quella di promuovere la propria destinazione di riferimento e di accreditarsi come interlocutore autorevole per tutte le opportunità di business in entrata, portando valore al brand Italia. Anche su questo fronte il giovane Cb nazionale non sta deludendo le aspettative: nel corso del 2015 il Paese è stato presentato e rappresentato in sette importanti eventi internazionali a Londra, Parigi, New York, Istanbul e Barcellona, oltre a quelli notoriamente gestiti da Enit a Francoforte e a Las Vegas. In queste occasioni il Convention Bureau Italia ha preso contatto con oltre ottocento buyer e nel corso dell’anno ha gestito oltre cento richieste per eventi internazionali in Italia. Ma, guardando al futuro, il Convention Bureau Italia ha già presentato un ricco piano di attività che vede confermata la presenza italiana sulle realtà già ampiamente consolidate e un ulteriore investimento su alcuni mercati strategici emergenti, tra cui quello indiano. Dopo che Enit non è riuscito a confermare la propria partecipazione a Ibtm world a causa di un momento di profonda riorganizzazione interna, il Convention Bureau Italia si è fatto carico della gestione e del coordinamento della partecipazione italiana a quella che è una delle principali fiere Mice al mondo riuscendo, di fatto, a garantire la presenza degli operatori italiani sotto il cappello del brand Italia. La disponibilità del Convention Bureau Italia a supportare e collaborare con Enit sia per coordinare la partecipazione italiana alle grandi fiere sia per favorire la promo-commercializzazione del Paese all’estero, è sancita dal Protocollo di Intesa siglato tra le due realtà ad aprile dello scorso anno. È evidente che la volontà degli operatori italiani di fare sistema,

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sfociata nella creazione di un convention bureau nazionale di carattere privato a disposizione degli operatori e delle istituzioni, è uno stimolo continuo nei confronti dell’ente del turismo e degli organismi preposti affinché la promozione attiva della destinazione Italia su un palcoscenico globale sia ripresa al più presto anche attraverso gli investimenti sulle grandi fiere e sugli eventi internazionali. Non resta quindi che continuare a seguire con entusiasmo il volo dell’Italia dei congressi e degli eventi, alla ricerca della meritata visibilità e di una nuova competitività, finalmente supportata da un organismo all’altezza di questa importante e delicata missione. indirizzi a fine rivista

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Una terra, due anime Qualità, ricettività, diversificazione ambientale e geografica, ma anche sostenibilità e cultura: il Trentino ha tutti numeri per diventare una meta ambita per meeting e congressi ai più alti livelli A CURA DELLA REDAZIONE COMMERCIALE

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l Trentino è un territorio con due anime che corrispondono a scenari differenti e a differenti climi, paesaggi variegati che si snodano dalle Dolomiti al Lago di Garda in contesti ricchi di sorprese per il mercato Mice, dove le opportunità per il divertimento sulla neve si accompagnano alla dolce quiete di musei e giardini. Accanto a un’economia fertile troviamo grandi tesori d’arte e un fitto calendario di eventi di richiamo internazionale. La potenzialità di affermazione nel settore Mice si è consolidata nel tempo grazie a una ricettività alberghiera di qualità, a operatori esperti e professionali e a una notevole offerta congressuale di strutture e servizi di standard elevato. Numerosi sono i luoghi e le strutture ricettive particolarmente adatte ai viaggi di incentivazione e agli eventi motivazionali legati allo sci, al canyoning, al rafting e agli

sport montani in genere; il centro congressi di Riva del Garda è in grado di ospitare eventi fino a 1.200 persone. DALLE DOLOMITI AL LAGO, ALLE CITTÀ È nell’ambiente naturalistico il valore aggiunto di questa destinazione. Le Dolomiti, patrimonio dell’Unesco, circondano le località in alta quota e sono il luogo ideale per attività sportive sia in inverno (sci, ciaspole, sleddog) sia nel periodo estivo (trekking, vie ferrate, mountain bike, nordic walking, arrampicata); con il supporto di guide alpine professioniste è possibile conoscere il territorio in maniera approfondita. Chi predilige l’acqua avrà l’imbarazzo della scelta fra i 39 laghi alpini presenti. Molti di essi sono il luogo ideale per visite naturalistiche alla scoperta della flora e della fauna che li caratterizzano. Sulle acque del lago di Garda è possibile organizzare non solo attività sportive (vela, surf, canoa) ma anche crociere alla scoperta dei piccoli paesi che vi si affacciano da nord a sud. Inoltre, non sono da tralasciare i numerosi corsi fluviali dove si possono organizzare, nel periodo primaverile-estivo, rafting

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e canyoning. E poi, arte, cultura e infinite opportunità di scoprire la storia del luogo. Il Trentino, come terra di confine, ha vissuto nel corso delle varie epoche importanti mutamenti, dall’epoca romana fino allo scorso secolo si sono avvicendati diversi governi, che hanno man mano apportato peculiarità differenti e questo ha fatto in modo che il territorio trentino diventasse quello che oggi è, ovvero una terra accogliente, vocata all’ospitalità e contraddistinta da numerose attrattive diversificate. Borghi e castelli medievali sono sparsi su tutto il territorio della provincia su cui si irradiano numerosi itinerari di visita guidati. Molte strutture sono location insolite, ideali per piccoli meeting aziendali e per l’organizzazione di cene di gala o di aperitivi in musica. Come luoghi di cultura a disposizione ci sono i musei locali, interessanti non solo per il loro contenuto ma anche per le strutture architettoniche che li caratterizzano: il Mart a Rovereto, dedicato all’arte contemporanea, e il Muse – il Museo delle Scienze di Trento – con la sua proposta espositiva scientifica assai innovativa e i suoi spazi per ospitare meeting, convegni ed eventi di qualsiasi tipologia. Il paesaggio naturalistico e la proposta culturale trovano un trait d’union nell’offerta enogastronomica che consente di visitare le numerose aziende vitivinicole e le distillerie del Trentino e conoscerne le tradizioni. La rinomata accoglienza trentina e l’efficienza organizzativa rendono l’offerta qualitati-

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vamente alta e interessante per agenzie e aziende che devono scegliere una destinazione per i loro eventi. TUTTI I NUMERI DEL CB Il Trentino Mice Convention Bureau diventa punto d’incontro fra domanda e offerta e si pone quale attivatore della trasformazione e dello sviluppo del mercato, facendosi promotore di un confronto costante tra operatori, istituzioni e imprese private e catalizzatore di interessi per alberghi, trasporti locali, musei, dimore storiche e tutto ciò che ruota intorno alla parola turismo. Raggruppa sette centri congressi, 14 sale congressuali, settanta hotel congressuali oltre a numerose location tipiche per eventi conviviali (cene di gala, cocktail di benvenuto, get together party, degustazioni), tutti i servizi logistici e organizzativi, le aziende di catering e di servizi audio-video, allestitori e aziende di trasporti. Tutta l’offerta è facilmente consultabile sul sito www.trentinocb.it, il venue finder realizzato da Trentino Mice Convention Bureau, nel quale si possono rintracciare location e servizi accessori per l’organizzazione di convention, congressi medico-scientifici, meeting aziendali, incentive e team building sul territorio della Provincia autonoma di Trento e attraverso lo staff ricevere un supporto gratuito nella selezione delle location e nella costruzione degli eventi. indirizzi a fine rivista

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Firenze, un compleanno memorabile Nuovo nome, nuova sede, un nuovo sito e tanti programmi per il futuro: il Convention & Visitors Bureau di Firenze, attivo dal 1995, si conferma uno dei più dinamici d’Italia A CURA DELLA REDAZIONE COMMERCIALE

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ent’anni, si sa, sono un’età meravigliosa, in cui si fanno progetti per il futuro e si è al contempo animati da una grande energia che rende possibile dedicarsi alle proprie passioni esplorando tutte le proprie possibilità: ed è con questo entusiasmo e con questa voglia di fare che il Firenze Convention & Visitors Bureau ha spento le sue prime venti candeline nel 2015, anno ricco di momenti importanti, e si prepara a viverne un altro che si annuncia non meno intenso. Uno dei primi elementi di novità è stata la partnership con il Comune di Firenze, che ha scelto il progetto del Cb per la promozione turistica della città per l’acquisizione di congressi, eventi e matrimoni internazionali. I prossimi passi di questo nuovo corso prevedono, tra altre cose, la creazione di un portale web dedicato all’intera offerta turistica fiorentina: un progetto ambizioso, che

ricalcherà l’inglese visitlondon.com, e le cui fila saranno tenute dalla nuova vicepresidente, Lara Fantoni. Il Fcvb si è sempre dimostrato, d’altronde, uno dei bureau più attivi sul fronte della comunicazione, come dimostra anche il restyling del sito, posizionato in modo invidiabile (www.conventionbureau. it) e arricchito con nuove sezioni dedicate agli organizzatori di eventi, alle social news e al portale di prenotazioni alberghiere Florence Congress Booking (www.florencecongressbooking.com), interamente dedicato al settore Mice. Le evoluzioni però non finiscono qui: il 2015 ha visto anche l’apertura di una nuova divisione, Tuscany for weddings, interamente dedicata allo sviluppo del mercato dei matrimoni: un settore in cui Firenze e la Toscana vantano già un posizionamento internazionale invidiabile, avendo già ospitato anche le cerimonie di numerose celebrità (come Kanye West e Kim Kardashian, o Melissa Joan Hart e Mark Wilkerson); un ruolo che verrà presumibilmente rafforzato in occasione del Dwp Congress, ovvero il congresso mondiale dei wedding planner che si svolgerà proprio nel capoluogo toscano dall’11 al 13 aprile 2016, portando centinaia dei top wedding planner

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Lo staff del Cb fiorentino al party per i vent’anni dell’associazione

mondiali a stretto contatto con le bellezze cittadine e le eccellenze del territorio. I risultati operativi di quest’anno, presentati dal direttore Carlotta Ferrari ai soci nel corso dell’assemblea tenuta lo scorso dicembre, sono peraltro motivo di grande soddisfazione: innanzitutto gli stessi soci sono ormai quasi duecento, rappresentativi di tutta la filiera congressuale cittadina; sono state presentate ben 46 candidature, e gestite oltre trecento richieste di eventi, di cui 118 confermati, (una redemption di circa il quaranta percento) con un fatturato complessivo di oltre un milione di euro tramite le prenotazioni alberghiere dal portale Florence Congress Booking. L’attività promozionale ha visto il convention bureau coinvolto in ben venti appuntamenti, tra fiere e altri incontri b2b, che hanno fruttato contatti con oltre seicento buyer internazionali interessati alla destinazione. Un volano importante alle candidature internazionali è stato rappresentato dal Falp, il Florence Academic & Leader Program, che include numerosi accademici, ricercatori, manager e professionisti che hanno agito da veri e propri ambasciatori della città, proponendola come sede per importanti

congressi internazionali ed eventi associativi. Per rinsaldare ulteriormente il legame con i propri ambassador, il convention bureau ha organizzato – in partnership con Comune di Firenze e l’Università degli Studi di Firenze – una vera e propria cerimonia di premiazione nella prestigiosa cornice del Salone dei Cinquecento, a Palazzo Vecchio: un modo per ringraziare pubblicamente i propri testimonial, ma soprattutto per ribadire l’importanza del mercato congressuale per l’intero tessuto cittadino. Non meno importante, a inizio 2016 è arrivato anche il trasferimento degli uffici in un nuova sede (piazza Madonna degli Aldobrandini 8): un cambiamento che sembra quasi inaugurare simbolicamente una nuova pagina nella storia di uno dei Cb più importanti e dinamici d’Italia. indirizzi a fine rivista

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Puglia, la terra del Mice Per promuovere il suo fantastico territorio, la Puglia ha scelto di mettere in campo un vero poker d’assi: quattro realtà territoriali per veicolare al meglio la sua variegata offerta per meeting ed eventi speciali A CURA DELLA REDAZIONE COMMERCIALE

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a sempre generosa in tutto, anche nel Mice la Puglia non si è certo risparmiata: all’inizio del 2015 la Regione ha indetto un bando per selezionare club di prodotto a cui affidare ufficialmente la promozione del territorio nei confronti della meeting industry internazionale. La risposta è stata eloquente: sono infatti ben quattro le realtà che si sono aggiudicate questo importante riconoscimento, quattro giovani ma già autorevoli network di realtà professionali altamente specializzate, che promettono di fare da traino all’offerta di una delle aree turisticamente più attrattive del Paese. BARI CONVENTION BUREAUGRANDI EVENTI Il Cb del capoluogo pugliese è nato nel 2013, ed è stato costituito grazie a otto imprese

alberghiere che gestiscono ben 15 strutture, mettendo in campo un centinaio di sale congressuali con capienza fino a novemila partecipanti e quasi 1.400 camere. Opera nel territorio della città e dell’Area Metropolitana di Bari, e riunisce tutte le più importanti associazioni di categoria (Federalberghi, Confcommercio e Confindustria) che integrano così tutte le realtà produttive della filiera turistico-congressuale. Obiettivo del Bcb è quello di fare da volano a una città e a un territorio in pieno rilancio turistico, che aspira a consolidare ulteriormente la sua posizione nel mercato degli eventi, grazie anche al patrocinio attivo della Regione e dell’agenzia regionale del turismo, Pugliapromozione, oltre che della Camera di Commercio barese e della Fiera del Levante MICEXPERIENCE PUGLIA Questo club di prodotto ha come focus il Mice esperienziale e i piccoli eventi non convenzionali e tailor-made nell’area della stupenda Valle d’Itria. Incentive, team building ma anche wedding internazionale, proveniente soprattutto da Uk e Nord Europa, sono le principali aree di business in

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cui MicExperience punta a costruire eventi unici ed emotivamente coinvolgenti. Si tratta di una start-up giovane e dinamica: il progetto nasce nel 2015 e vede aggregate ben 15 importanti realtà del settore ricettivo e della ristorazione, affiancate da provider di trasporti, tecnologia e viaggi. I piani per il 2016 prevedono il potenziamento della promozione a livello sia nazionale sia internazionale, grazie a un sito bilingue italiano/ inglese e a un fitto calendario di attività per far conoscere al mercato tutte le potenzialità di un territorio straordinario. APULIA2EVENT Il network nasce nel 2014 raggruppando ben 24 aziende – 11 strutture ricettive (hotel congressuali, residenze storiche e masserie), 12 aziende di servizi (Pco, associazioni di guide turistiche, tour operator, agenzie di noleggio e di comunicazione, servizi tecnici e allestimenti) e una location unconventional, le Grotte di Castellana. I partner di apulia2event sono rappresentativi di tutta la filiera della meeting industry, hanno una profonda conoscenza del territorio e si propongono come interlocutori di riferimento per l’organizzazione di eventi memorabili, incentive, escursioni originali, tour enogastronomici e degustazioni, attività culturali e sportive, team building e raffinate cene di gala nelle location più esclusive, in un territorio che va dal sud-est barese fino al Salento. Ottimi i riscontri ottenuti dal network all’estero, con molte richieste ricevute già nel 2015 provenienti da Uk, Usa, area nord europea e Russia.

aderiscono le società di gestione dei castelli più importanti della zona. Il club promuove il concetto di centro congressi “diffuso”, proponendosi come interlocutore privilegiato per il tailor-made travelling nei segmenti business, incentive travel e conference. Con un parterre di imprese altamente qualificate, una gastronomia unica, strutture di pregio e location unconventional con servizi e tecnologie all’avanguardia, Puglia Imperiale Mice è la scelta migliore per luxury event, wedding, incentive travel e team building: a meno di mezz’ora dall’aeroporto internazionale vi sono circa venti strutture alberghiere a quattro e cinque stelle per un totale di circa 1.500 posti letto, una trentina di sale meeting da dieci a trecento posti e un centro congressi con una capienza massima di oltre 1.500 posti complessivi.

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Il Teatro Petruzzelli di Bari Il porto di Trani La Fiera del Levante a Bari Il centro storico di Lecce Un team building dal sapore... pugliese

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PUGLIA IMPERIALE MICE Situato in posizione geografica strategica fra l’azzurro dell’Adriatico e il verde della Murgia, in una terra ricca di beni culturali e artistici di rara bellezza, tra cui spicca il famoso Castel del Monte – Patrimonio Unesco, il club di prodotto Puglia Imperiale Mice è coordinato dalla Dmo locale e vi

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L’eredità di Expo

La grande kermesse ha tenuti accesi i riflettori mondiali su Milano per sei lunghi mesi e la città ne ha approfittato non solo per “rifarsi il trucco” ma anche per presentarsi alla ribalta con un’allure internazionale e irresistibile SABRINA PIACENZA

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i sono da poco spenti i riflettori sul più importante evento internazionale che ha interessato l’Italia negli ultimi anni, catalizzando l’attenzione di milioni di visitatori accorsi sul sito espositivo alla periferia della metropoli milanese. È passato poco tempo dalla chiusura dell’Esposizione Universale e sono ancora vivi i ricordi dei sei mesi di eventi, incontri, dibattiti e feste collaterali che hanno coinvolto l’intera città. Nell’area di Expo sono in corso i lavori di smantellamento, che preserveranno pochi episodi a futura memoria, e già ci si interroga su quale sia il lascito dell’esposizione su Milano e più in generale sulla Lombardia, in termini di numeri, idee e progetti, trasformazioni urbane e nuovi poli di attrazione. Il dibattito è aperto, la visibilità per il capoluogo lombardo c’è stata ed è indiscutibile ma quanto è davvero rimasto dopo Expo? Cosa ha lasciato la manifestazione alla città e al territorio lombardo? Non c’è dubbio che Milano si sia rifatta il look per l’occasione, andando a colmare alcune lacune croniche che, come sempre

nel Belpaese vengono affrontate solo in queste occasioni straordinarie. A partire dai collegamenti infrastrutturali e dai mezzi pubblici, con l’apertura delle nuove linee della metropolitana lilla, con il potenziamento delle tratte ferroviarie, con l’ampliamento e la realizzazione di nuove strade di carattere extraurbano, che hanno permesso di raggiungere il sito di Rho dal resto della regione. Si tratta di interventi “strutturali” che ovviamente rimangono, infrastrutture che seppur con qualche prevedibile intoppo sono state completate in tempo utile e da ora in poi potranno rivelarsi sicuramente un plus anche per il settore Mice. Expo ci lascia questa eredità tangibile assieme al Palazzo Italia, sulla cui destinazione d’uso, come per tutta l’area, si sta ancora discutendo; l’Open Theatre, che potrebbe essere utilizzato per eventi all’aperto, e l’Albero della Vita, con una non ben definita ipotesi di riutilizzo. Ma ci lascia anche il Paqdiglione Zero e alcuni cluster, sui quali si stanno già sviluppando alcune iniziative culturali. COSA SUCCEDE IN CITTÀ? Expo è passata ma non se ne è andata del tutto. L’Esposizione Universale ha sicuramente incoraggiato investimenti nel settore turistico (Mice incluso) e più in generale nell’ospitalità, ha favorito interventi di ristrutturazione, nuove aperture, ampliamenti di hotel, nuovi spazi espositivi e congressuali,

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sono stati completati musei e padiglioni, interi quartieri hanno cambiato radicalmente volto completando un processo di trasformazione che sembrava non avere mai fine. È il caso per esempio di Porta Nuova, che si presenta oggi in una veste completamente inedita andando a colmare una ferita aperta molti anni fa nel cuore della città da un susseguirsi di progetti sbagliati e iter infiniti di ipotesi mai realizzate. Il completamento del progetto, che ha interessato anche i quartieri Isola ed Ex Varesine, ha dato vita a un nuovo polo di attrazione per la metropoli, che ruota attorno a una nuova piazza (intitolata alla signora dell’architettura Gae Aulenti) rappresentativa di una città europea evoluta e moderna. All’interno di un progetto articolato, che ha visto l’edificazione di torri residenziali e grattacieli per uffici, di aree commerciali ed edifici misti, non mancano le nuove location per eventi e congressi. Come l’Unicredit Pavillon, uno degli ultimi tasselli di quest’ampio progetto di riconversione, realizzato a cavallo tra le nuove torri e il parco per ospitare convegni, conferenze stampa, presentazioni. Una location versatile e polifunzionale dalla forma sinuosa e organica, nata dall’estro creativo di Michele De Lucchi che l’ha definito “il seme” di una nuova urbanizzazione. La struttura in legno, apribile grazie alle ali laterali, ospita un auditorium, uno spazio ampio e modulabile, oltre alla Passerella dell’Arte, sospesa al primo piano e dedicata all’esposizione di differenti

DOPO EXPO

forme artistiche, la Greenhouse sulla sommità dell’edificio, un open-space luminoso e suggestivo destinato a meeting ed eventi business, oltre al nido d’infanzia Mini Tree. Il Padiglione completa un progetto forse un po’ disomogeneo dal punto di vista estetico e formale ma che ha ridato vita a un’area nella quale si collocano altre strutture interessanti come la Casa della Memoria, inaugurata lo scorso anno su progetto dello Studio Bau-

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Sopra, piazza Gae Aulenti, simbolo della Milano rinnovata e, sotto, la Casa della Memoria. Nella pagina accanto, una veduta dalla terrazza del Duomo di Milano e il fascino evergreen dei Navigli

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Sopra, la Fondazione Prada e, sotto, The Wheat Field, l’opera di land art creata in Porta Nuova, a due passi dal nuovo Unicredit Pavillion, firmato da De Lucchi. Nelle pagine successive, la nuova Darsena e la Galleria Vittorio Emanuele II, arricchita da un percorso pedonale sui tetti che regala scorci indimenticabili

DOPO EXPO

kuh. Si tratta di uno spazio pubblico dedicato ad attività culturali, scientifiche, espositive e didattiche, un luogo di confronto, scambio e dibattito, nonché la casa di alcune associazioni che conservano la memoria della conquista della libertà e della democrazia in Italia. Fin dal suo aspetto esteriore esprime al meglio la propria identità poiché è interamente rivestita di immagini rappresentative della storia di Milano del dopoguerra, che appaiono più nettamente da lontano e poi perdono chiarezza avvicinandosi...un edificio dal grande significato simbolico. Cambiando decisamente zona e trasferendoci in uno dei distretti più attivi e vitali degli ultimi anni, soprattutto in occasione della vivace Design Week che porta a Milano migliaia di appassionati da tutto il mondo, è possibile visitare finalmente il tanto atteso Mudec, Il Museo delle Culture, progettato dal britannico David Chipperfield. Una location di grande fascino che nasce dalle ceneri dell’ex Ansaldo in zona Tortona, per ospitare opere e manufatti con i quali ripercorrere la storia delle civiltà extraeuropee oltre a mostre temporanee. Uno spazio interessante e flessibile, a disposizione della meeting industry più colta perché gli ambienti espositivi veri e propri sono completati da un auditorium con trecento posti dedicato alle performance e alle arti visive, un bistrot, il design store, la sala Forum delle Culture, una sala conferenze-spazio polifunzionale, uno spazio per la didattica, un laboratorio di restauro e una serie di depositi allestiti per essere visitati da piccoli gruppi. Rimanendo nella stessa parte di città occorre segnalare l’apertura dell’Armani Silos, lo spazio espositivo voluto da uno degli ambasciatori assoluti della moda italiana nel mondo che ripercorre, attraverso i modelli più celebri, la storia della griffe all’interno di uno

spazio monolitico che si sviluppa su quattro livelli. Ambienti ampi, superfici eleganti, materiali preziosi che contribuiscono a suscitare atmosfere di raffinata eleganza. Spazi che si prestano al meglio non solo per ospitare i capi che hanno segnato il look delle epoche recenti ma anche per organizzare eventi, feste, presentazioni e qualsiasi altra tipologia di incontro. Spostandoci più in periferia, direzione sud, grande attenzione merita il nuovo quartier generale della maison Prada, la Fondazione Prada appunto, che sta rapidamente diventando un interessante polo culturale nato sotto la sapiente regia di Rem Koolhas che ne ha definito spazi e funzioni. Un intervento che ambisce a ridefinire il tradizionale luogo dedicato all’arte proprio attraverso la contaminazione e la pluralità di influenze artistiche diverse, una serie di edifici connessi che danno vita a una “cittadella” facilmente riconoscibile grazie a una torre tutta d’oro che svetta oltre la ferrovia. Uno spazio infinito di quasi ventimila metri quadrati di superficie (appartenuti a un ex distilleria), una via di mezzo tra un museo e un parco giochi, che punta tutto su percorsi tematici, mostre, spazi dal mood sofisticato, ma anche molto entertainment. In particolare con Podium, un parallelepipedo completamente vetrato, in cui saranno allestite le mostre temporanee ma anche eventi, feste, presentazioni e sfilate. Moda, arte e architettura condensate in un unico spazio. Anche la casa dell’architettura milanese, la Triennale di Milano, è stata oggetto di un’altra delle novità più interessanti. La Terrazza Triennale oggi è uno spazio eventi e ristorante, guidato dallo chef stellato Stefano Cerveni, ospitata proprio sul terrazzo del Palazzo dell’Arte, che gode di una impareggiabile vista sullo skyline meneghino. Una serra in vetro, con

EUGENIO GALLI direttore commerciale di Klima Hotel Milano Fiere «La posizione strategica è stata l’elemento chiave del successo in termini di occupazione, che non è mai scesa sotto il novanta per cento durante i sei mesi di Expo»

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MILANO E LOMBARDIA

SILVIO COSSI socio fondatore e direttore marketing di Sdc Service «Per Expo abbiamo ideato

una nuova tipologia di team building, “App4play”, una sorta di caccia al tesoro a tema, un’attività che abbiamo poi replicato in tutta Italia con un staff dedicato»

DOPO EXPO

brigata a vista e un orto di erbe aromatiche all’ingresso, uno spazio in cui l’alta cucina si integra in armonia con l’ambiente circostante, una teca fruibile in inverno ma che con la bella stagione aumenta il suo spazio di utilizzo. Una clientela colta, internazionale e sofisticata potrà così rigenerarsi con l’alta cucina dopo una visita al Triennale Design Museum o alle esposizioni temporanee, mentre aziende e privati potranno utilizzare la location per cene di gala o piacevoli cocktail serali. Location diverse fra loro, spazi nuovi o recuperati, interventi che hanno riportato alla luce spazi dimenticati, che possono allo stesso tempo perpetrare la memoria di un recente passato da non dimenticare trasformandosi in nuovi luoghi per la collettività e la meeting industry internazionale. In quest’ottica nuova linfa e importanti conferme anche per la Fabbrica del Vapore con il consolidamento della “Cattedrale” come spazio espositivo di qualità per mostre contemporanee, la riqualificazione di alcuni laboratori e il miglioramento dell’accessibilità al sito grazie alla nuova fermata della metropolitana lilla. Il lascito di Expo per Milano non ha interessato solo edifici e complessi isolati, ma interi quartieri o porzioni storiche di città. Forse il caso più eclatante è quello della Nuova Darsena, lo specchio d’acqua collocato al termi-

EXPO PER GIOCO

Accanto alle nuove aperture e alla riaffermazione di rinnovate location, la meeting industry si è mossa anche in altre direzioni, sopratutto per quanto riguarda l’intrattenimento. Di certo ci si aspettava – e così certamente è stato – un altissimo numero di presenze provenienti da ogni parte del mondo tra ospiti, visitatori, delegati o business man e questa consapevolezza ha fatto fiorire molteplici iniziative mirate a soddisfare una domanda che inevitabilmente sarebbe cresciuta considerevolmente, quella legata all’organizzazione di eventi aziendali. Team building, eventi a tema, tour, gare, visite dedicate e molto altro...sono state copiose le soluzioni pensate ad hoc da chi opera nel settore del business & incentive travel. Tra le tante proposte che hanno ingolosito i potenziali clienti durante i mesi di Expo, Sdc Service ha proposto un carnet ricchissimo di attività ludiche, ricreative e motivazionali per gruppi di lavoro

di provenienza internazionale. «Siamo stati presenti a Milano principalmente per le attività di team building e tour emozionali con auto d’epoca – ci racconta Silvio Cossi, socio fondatore e direttore marketing di Sdc Service –. Per Expo abbiamo ideato una nuova tipologia di team building, “App4play”, una sorta di caccia al tesoro a tema, un’attività che abbiamo poi replicato in tutta Italia con un staff dedicato in modo specifico e capace di coinvolgere fino a mille persone. Durante Expo abbiamo organizzato circa una quarantina di attività “App4play” con Ipad destinate solo all’incoming, oggi la stiamo implementando con nuovi temi e nuovi itinerari, nuovi format per altre città e con la possibilità di personalizzazione da parte delle aziende». Attività che hanno alimentato momenti di svago e divertimento unici, ma che allo stesso tempo hanno anche incrementato notevolmente la promozione del made in italy e del suo ricchissimo territorio.

ne dei Navigli che da anni era teatro di incuria, degrado e assenza di un progetto chiaro di gestione. Oggi la Darsena è tornata a vivere, il progetto di recupero degli spazi all’aperto è stato completato, le sue sponde sono vivibili, pulite e frequentatissime da milanesi e non, richiamati dal “fascino dell’acqua” che caratterizza le città del nord Europa. L’OSPITALITÀ MILANESE Un’occasione unica ed eccezionale come Expo non poteva che essere felicemente cavalcata da tutta la meeting industry italiana. Copiose le opportunità che hanno interessato tutte le imprese del settore, in particolare il segmento costituito da hotel e alberghi. Le innumerevoli strutture presenti nel territorio si sono mosse strategicamente per tempo, promuovendo e incentivando soggiorni presso le proprie location con pacchetti studiati ad hoc, sconti, promozioni ma soprattutto ampliando servizi e organizzando eventi paralleli, riservando ai potenziali ospiti un ventaglio di offerte e proposte davvero interessanti. Abbiamo chiesto a Eugenio Galli, direttore commerciale di Klima Hotel Milano Fiere in che direzione si sono mossi per essere pronti al grande evento del 2015: «Abbiamo iniziato i preparativi un anno e mezzo prima identificando i mercati e i Paesi di origine della clientela che avrebbe partecipato alla manifestazione. Dopodiché siamo usciti tra i primi su tutti i canali distributivi con tariffe diverse per tipologia di segmento di mercato. Questa nostra scelta, che si è posta in antitesi con tutto il mercato dell’hôtellerie milanese, ci ha premiato. La posizione strategica è stata l’elemento chiave del successo in termini di occupazione, che non è mai scesa sotto il novanta per cento durante i sei mesi dell’Esposizione Universale. Siamo solo a pochi metri dall’ingresso di Roserio Est e la nostra clientela ha potuto raggiungere a piedi il sito espositivo. Il secondo fattore di successo è stata la nostra

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proposta culinaria, che ha visto un susseguirsi di menu internazionali etnici e speciali per essere in linea con i temi principali della manifestazione. Infine, la nostra impronta green ed ecosostenibile ha completato l’opera». Ma Expo cosa ha lasciato in eredità? Quali iniziative potranno essere ripetute nel futuro? Ancora Galli: «Sicuramente l’esperienza e il confronto con una clientela internazionale proveniente da ogni angolo del mondo ci ha permesso di migliorare il servizio, avendo clienti dalle diverse abitudini, usanze ed esigenze. Le serate gastronomiche organizzate sono state iniziative che abbiamo intenzione di ripetere anche quest’anno perché hanno riscosso un notevole successo». Appare a tutti evidente come Expo 2015 abbia portato in città grandi cambiamenti, numerosi progetti finalmente realizzati e una spinta propulsiva che ha dato a Milano nuova credibilità anche e soprattutto a livello internazionale. Su questi presupposti hanno investito tante catene alberghiere, che hanno concentrato progetti, investimenti e know-how sul capoluogo lombardo, come la catena spagnola Nh che proprio a Milano vanta già diversi indirizzi, ma che quest’anno ne ha aggiunto

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un altro, l’Nh Milano Congress Centre ad Assago Milanofiori. Perché questa nuova apertura? Lo abbiamo chiesto a Chema Basterrechea, Ceo di Nh Italia. «Di certo il successo di Expo 2015 ha rappresentato per Milano una straordinaria vetrina mondiale e un’occasione per dare lustro ulteriore alla destinazione in termini di attrattività turistica a più livelli. Sotto questo profilo il cosiddetto “lascito di Expo” dovrebbe garantire una maggiore destagionalizzazione per la città e soprattutto dovrebbe consentire un maggiore interesse nei prossimi anni per la destinazione come possibile sede di eventi e congressi di respiro internazionale. Alla luce di queste opportunità il nostro investimento potrà rivelarsi più che mai centrato. Oltre ai mercati più tradizionalmente presenti sulla città, è da attendersi un miglioramento dei nuovi mercati. La nostra offerta per il meeting&event, grazie alla sua matrice di per sé internazionale, in questo senso ha una marcia in più». Dunque una nuova apertura, frutto di una riqualificazione di una struttura preesistente, alle porte di Milano, nella zona a vocazione direzionale della città. Cosa si aspetta Nh da questa nuova location? «Nh Milano Congress Centre rappresenta una delle più importanti ristrutturazioni effettuate da Nh Hotel Group a livello mondiale. Oltre le 255 camere e gli spazi comuni dell’hotel, è stato ristrutturato l’intero building del centro congressi: cinquemila metri quadrati di spazi congressuali nei quali si possono gestire innumerevoli tipologie di eventi, anche di grandi dimensioni. La location è molto ben raggiungibile, sia grazie alla viabilità sia alla metropolitana e ha il vantaggio di non soffrire del congestionamento del centro città; la posizione è quindi strategica. Su Milano possiamo ora vantare l’hotel congressuale con il miglior rapporto tra dimensione e qualità degli spazi». Il fermento rappresentato da Expo ha portato nella città meneghina anche nuove aperture (o riaperture) di lusso come lo storico Excelsior Gallia, uno degli alberghi più prestigiosi di Milano sin dal 1932, anno di inaugurazione del Palazzo Gallia, oggi riportato allo splendore grazie a un intenso intervento di ristrutturazione curato dall’architetto Marco Piva, che è riuscito a conciliare l’estetica contemporanea con l’originale stile architettonico Belle Epoque dell’albergo originale. Una corposa parte dell’edificio e degli spazi disponibili sono stati dedicati alla meeting industry, con un centro congressi davvero notevole sia in termini architettonici sia di metri quadrati a disposizione. E nel cuore della città, nella vivace Brera, all’interno del Quadrilatero della moda, la sofisticata catena internazionale Mandarin Oriental ha aperto il primo hotel in Italia. Un edificio unico, risultato dell’accorpamento di quattro edifici storici, elegantemente ristrutturati dallo studio di architettura di Antonio Citterio. Un altro nuovo indirizzo per il Mice a cinque stelle!


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CHEMA BASTERRECHEA Ceo di Nh Italia «Di certo il successo di Expo 2015 ha rappresentato per Milano una straordinaria vetrina mondiale e un’occasione per dare lustro ulteriore alla destinazione in termini di attrattività turistica a più livelli»

ELEONORA BRESCIANI sales & marketing manager di Lake Como Events «La mission di Lake Como Events rimane, anche dopo Expo, quella di promuovere sempre più il Lago di Como come destinazione per eventi, incrementando la clientela potenziale attraverso contatti diretti o azioni di web marketing»

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UNO SGUARDO OLTRE LA MADONNINA Non è solo Milano ad aver cambiato volto. L’Esposizione Universale ha contagiato anche il resto della Regione con iniziative dedicate specificatamente all’evento, ma anche con alcuni interventi più strutturali che si protrarranno anche in futuro. Sarebbe impossibile menzionarli tutti ma certamente per quanto riguarda le infrastrutture non si può sottolineare il significativo restyling dell’Aeroporto Malpensa con il nuovo terminal inaugurato lo scorso aprile. Un intervento necessario, a cura dello studio Caccia Dominioni & Zucca, per adeguare agli standard internazionali uno degli scali più importanti del nostro Paese. La struttura, rinnovata nell’aspetto e nella funzionalità, occupa oggi una superficie totale di 350mila metri quadrati, con novanta gate di imbarco, 270 banchi check-in, 41 pontili mobili e due per AirbusA380, che possono essere accolti contemporaneamente. La nuova Malpensa si propone oggi non solo per la funzione propria di scalo aeroportuale ma anche, con l’annesso hotel, come luogo di incontri, scambi commerciali, appuntamenti di lavoro, nell’ottica di consolidamento del ruolo all’interno dei nuovi “luoghi di socialità e business” che stanno cambiando le abitudini degli uomini d’affari di tutto il mondo. In particolare, il progetto ha visto il completamento del terzo satellite dell’aerostazione e il relativo collegamento con la struttura esistente, per dar vita a un impianto moderno, funzionale e accogliente. In materia di accoglienza, una delle provincie lombarde che più si è distinta in occasione di Expo è stata senza dubbio Como, che si è preparata per tempo alla manifestazione, come sottolinea Eleonora Bresciani, sales & marketing manager di Lake Como Events:

«Le attività più rilevanti si sono concentrate prima di Expo e non durante la manifestazione, in previsione dell’arrivo di un flusso importante di espositori, visitatori e “addetti ai lavori”. L’obiettivo di Lake Como Events per Expo 2015 è stato duplice: sono stati contattati i soggetti incaricati di gestire la partecipazione delle delegazioni estere (Camere di Commercio estere in Italia e consolati tra gli altri) per promuovere le opportunità che il Lago di Como poteva offrire quale valida alternativa per i pernottamenti alberghieri, ma soprattutto come destinazione per eventi, programmi sociali e turistici o altre “attività collaterali “fuori Expo». Uno dei migliori risultati per il Lago di Como è stato il German Day, ospitato nella splendida cornice di Villa Erba, che ha accolto per un ricevimento serale oltre mille invitati, tra cui numerosi rappresentanti dei 148 paesi partecipanti a Expo 2015. Ancora Eleonora Bresciani: «La mission di Lake Como Events rimane, anche dopo Expo, quella di promuovere sempre più il Lago di Como come destinazione per eventi, incrementando la clientela potenziale attraverso contatti diretti o azioni di web marketing». Un’esperienza e un obiettivo che si possono e si devono trasferire all’intera regione, per dimostrare come le infrastrutture esistenti siano perfettamente in grado di assorbire considerevoli flussi di viaggiatori, auspicando altre manifestazioni di questa portata, anche se non sarà semplice. Expo 2015 ha sicuramente contribuito ad aumentare la visibilità delle nostre destinazioni presso la clientela internazionale, ma occorre consolidare questo trend per rafforzare la nostra offerta di servizi per il Mice, proponendoci come interlocutori privilegiati anche per quei mercati solo apparentemente lontani.

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Il must per il Mice Excelsior Hotel Gallia: l’apogeo del lusso di Starwood, un’icona di stile, di restyling e di seduzioni, con atout perfetti per la meeting industry, come la Terrazza Gallia e la prima spa Shiseido in Italia A CURA DELLA REDAZIONE COMMERCIALE

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ilano capitale internazionale del business, del design, della moda e della creatività. E a Milano il meeting point d’élite ha un nome ben preciso: Excelsior Hotel Gallia a Luxury Collection Hotel Milan, fra i più prestigiosi alberghi di Milano dal 1932, quando il suo nome era “Palazzo Gallia”. Nel terzo

millennio e nel 2015 la location ha riaperto i battenti dopo un totale restyling – dal costo multimilionario – che la conferma icona dell’ospitalità di lusso, uno dei fiori all’occhiello di Starwood Hotels & Resorts, di proprietà di Katary Hospitality. HIGHLIGHT E TERZO MILLENNIO È stato il pluripremiato studio di architettura milanese Marco Piva a orchestrare il restyling dell’Excelsior Hotel Gallia – situato a Porta Nuova, nuovo cuore pulsante del capoluogo lombardo – nel quale l’estetica contemporanea si amalgama con l’originale Belle Epoque della struttura. Lo stile di vita milanese e l’eleganza senza tempo degli anni Trenta rivivono negli ambienti dell’albergo – che tra l’altro vanta una collezione unica di oltre cinquecento opere d’arte fra sculture, fotografie e dipinti – e fra questi la storica hall rende omaggio all’Art Deco e al Teatro alla Scala, alla Galleria Vittorio Emanuele e a Villa Necchi Campiglio. Su tutto domina la luce, che trova grande espressione nel lampadario di trenta metri d’altezza in vetro di Murano, con 180 cilindri di luce. Ricercata eleganza e

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raffinatezza caratterizzano l’Excelsior Hotel Gallia, che consta di due edifici principali: il palazzo storico – totalmente rinnovato – e una nuova ala moderna con una vista spettacolare sulla capitale economica italiana. EFFETTI SPECIALI Nel contesto dell’accommodation sono a disposizione degli ospiti 235 fra camere e suite fra le quali spicca la Katara Suite – fra le più grandi in Italia –, mille metri quadrati nei quali trovare comfort esclusivo, due terrazze, quattro camere da letto e una spa privata. Straordinarie anche le ulteriori 52 suite: in primis la Gallia Suite, concepita come una dimora privata, sofisticata e con una loggia provvista di colonne storiche e statue, mentre le altre 51 suite si suddividono in cinque tipologie: Executive, Signature, Design, Art e Atelier. Le Art Suite –ospitate nel nuovo edificio – prospettano sulla piazza, le Signature Suite sono concepite come gallerie d’arte, le Design Suite sono dedicate a personalità di spicco di Milano, le Atelier Suite sono ispirate a laboratori creativi mentre le Suite Executive rimandano all’eleganza sofisticata dei loft milanesi. Essenza di valenza anche e soprattutto nel contesto degli eventi: l’hotel dispone di una “Promenade” coperta, con piccole vetrine che richiamano la celebre via Montenapoleone, epicentro del quadrilatero della moda milanese. La Promenade collega l’entrata storica con l’ingresso principale del nuovo edificio e il piano terra del nuovo palazzo è dedicato ai meeting e ai congressi con 12 sale che si snodano in mille metri quadrati a cui si aggiungono settecento metri quadrati di foyer e una grande sala da ballo in grado di accogliere sino a quattrocento persone. La cupola storica dell’albergo, invece, al settimo piano, ospita un’esclusiva sala polinfunzionale – dotata di tecnologia all’avanguardia – perfettamente modulabile: a seconda della tipologia di evento la sala viene approntata con la debita coreografia.

DESTINAZIONE EPICUREA Nella panoramico rooftop dell’albergo è incastonata la Terrazza Gallia, ristorante gastronomico affidato alla maestria degli chef Vincenzo e Antonio Lebano, con la consulenza e supervisione della famiglia Cerea – tre stelle Michelin nel loro ristorante Da Vittorio –, anche nel contesto del catering. Il ristorante è progettato come un teatro e le cromie del total black, punteggiato da un caldo color bronzo, accompagnano gli ospiti in veri e propri viaggi del gusto. A completamento del ristorante spicca la Sala Maserati, per incontri raccolti per otto persone, con pareti rivestite in pelle e impreziosite da una cascata di luce. Cascata di emozioni, infine, nella Shiseido Spa Milan dell’albergo, la prima spa Shiseido in Italia: mille metri quadrati di remise en forme con piscina indoor e zona fitness con le più moderne attrezzature firmate Artis by Technogym. Un punto di riferimento, la spa e la ristorazione della location, per il Mice e, ovviamente, anche per i milanesi che scelgono il meglio in città. indirizzi a fine rivista

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Anima green

Un quattro stelle superior, a due passi dal quartiere fieristico, costruito seguendo le più innovative tecniche edilizie, rispecchiando tutti i parametri ecologici e ambientali: architettura moderna e ambienti confortevoli A CURA DELLA REDAZIONE COMMERCIALE

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lima Hotel Milano Fiere è il nuovissimo albergo quattro stelle superior della metropoli lombarda, all’avanguardia in tema di risparmio energetico ed ecosostenibilità. Costruito secondo le più innovative e avanzate tecniche architettoniche e le più recenti tecnologie antisismiche, una struttura che

rispecchia tutti i parametri ecologici di riferimento ambientale vantando la classe energetica A e l’etichetta di green hotel. Situato a nord di Milano, a ridosso dell’area occupata poco tempo fa dall’evento internazionale Expo 2015, in un contesto urbanistico dinamico, in grande trasformazione e riqualificazione e in ottima posizione per raggiungere facilmente il vicino quartiere fieristico di Rho Pero. L’elegante hotel si sviluppa in una torre alta quindici piani che incarna perfettamente il concetto di ecosostenibilità: la facciata anteriore è composta totalmente da pannelli fotovoltaici che forniscono buona parte dell’energia necessaria alla struttura per il suo funzionamento, la parete posteriore mostra invece un rigoglioso giardino verticale. La filosofia del risparmio energetico è il comune denominatore che contraddistingue il Klima Hotel: dalle fonti di luce utilizzate ai prodotti Ecolabel proposti a ogni ospite, senza dimenticare l’applicazione per scaricare e leggere gratis le principali testate giornalistiche di tutto il mondo. Gratuita è anche la connessione wi-fi, mentre tutta la carta utilizzata in hotel è certificata Fsc® (Forest Stewardship Council), anche i bicchieri per le camere e le sale sono in materbio, grazie alla partnership con Ecozema. Ogni ambiente è totalmente “no smoking” comprese le 115 camere suddivise in camere a due letti, matrimoniali o triple, decisamente spaziose nei loro 25 metri quadrati circa (otto delle quali per diversamente abili). Tutte dotate di ogni comfort, per un soggiorno all’insegna della quiete e del relax anche grazie a un sistema particolare di insonorizzazione con vetri a quattro strati, si affacciano in parte verso il centro città e in parte verso la zona fieristica e sono dotate di coffee maker per la preparazione di bevande calde a scelta.

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Klima Hotel Milano Fiere S Milano Numero totale camere: 115 | Ristorante: Visconteo – Posti: 250 | Sale meeting: 6 | Capienza sala maggiore: 300 posti | Capienza sala minore: 20 posti | Saletta segreteria | mq di aree espositive: 650 | Possibilità organizzazione post congress

DOTAZIONI E SERVIZI TOP LEVEL All’interno della struttura è presente un importante centro convegni composto da cinque sale riunioni dotate di luce naturale ed equipaggiate con attrezzature di ultima generazione nelle quali è possibile organizzare eventi da un minimo di dieci a un massimo di seicento persone. Nella sala plenaria – la Sala Expo – è disponibile un’ampia cabina regia con possibilità di traduzione simultanea. Il ristorante Visconteo, aperto anche agli esterni, è un ambiente di design molto rilassante con ampie vetrate dai motivi floreali e può ospitare fino a 250 coperti. Gli chef utilizzano solo prodotti freschi di agricoltura biologica e biodinamica seguendo la stagionalità, alcuni di provenienza Fair Trade (commercio equo e solidale), e propongono piatti della cucina tradizionale italiana, internazionale ma anche menù per vegetariani, vegani e celiaci. Fiore all’occhiello dell’albergo la terrazza panoramica polifunzionale, inaugurata recentemente è situata al 14esimo piano e riceve luce dalle due ampie pareti in vetro che si affacciano sulla fiera e sul centro città. Uno spazio estremamente versatile, ideale per allestire eventi, buffet privati o meeting; al centro della terrazza, dotata di ottanta posti a sedere, si trova un bancone realizzato in carta e cartone riciclati, a conferma della filosofia green dell’hotel. Al secondo piano sono a disposizione il gym club, aperto tutti i giorni dalle 6 alle 23 con accesso gratuito e la Private Spa a uso esclusivo (fino a un massimo di sei persone) dota-

ta di sauna, bagno turco e grotta del sale in cui ossigenarsi dopo una giornata di lavoro. La prenotazione va effettuata presso il ricevimento almeno trenta minuti prima e su richiesta anche trattamenti viso e corpo. I più gettonati? Il massaggio corpo rilassante e il nuovo peeling al melograno. Completa l’offerta dei servizi un ampio parcheggio auto, sia coperto che scoperto, dove sono installate anche due colonnine che forniscono energia elettrica per la ricarica di auto e moto elettriche. indirizzi a fine rivista

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PAOLA OLIVARI

OSSERVATORIO BUSINESS TRAVEL, UN ANNO IN CRESCITA Un’economia finalmente in crescita sia a livello internazionale sia in Italia segna un anno positivo anche in tutti i segmenti del business travel in Italia. Sono confortanti, a questo proposito, i dati della quindicesima edizione dell’Osservatorio Business Travel, che la rivista Turismo d’Affari ha presentato in occasione della Bit (Borsa Internazionale del Turismo) di Milano. La ricerca, che analizza il mercato del turismo d’affari in Italia nel 2015, è condotta dal professor Andrea Guizzardi e realizzata con il supporto scientifico e tecnico della Scuola Superiore di Scienze Turistiche e il patrocinio del Dipartimento di Scienze Statistiche dell’Università di Bologna. Sponsor ufficiali sono Hrg Italia, Hrs – Hotel Reservation Service e Vueling con il supporto di AirPlus International Italia. In linea con i mercati europeo e nazionale, i viaggi d’affari delle imprese italiane sono cresciuti nel 2015 del 3,3% rispetto al 2014 raggiungendo quota 31,8 milioni. Confermato l’andamento positivo iniziato nel 2014, l’incremento riguarda tutti i segmenti, compreso quello intercontinentale

che, pur registrando la performance peggiore (+1,7%) a causa dell’indebolimento della domanda dei Paesi emergenti e dell’aumentato livello di rischio in diverse aree, è sostenuto dalla crescita degli investimenti diretti esteri delle aziende italiane. L’escursionismo d’affari in aumento del 4,5% influisce negativamente sulla durata media dei viaggi con l’aumento dei pernottamenti che si ferma al 2%. Nel 2015 la spesa per i viaggi d’affari sale a 19,5 miliardi di euro (+2%). Molto differenti le dinamiche sui segmenti nazionale (+ 3,3%) e internazionale (+1,2%) soprattutto a causa dei prezzi dei servizi travel, in diminuzione sul mercato internazionale, mentre in Italia il crollo del costo dei carburanti è stato in parte bilanciato da importanti aumenti nel costo dei passaggi aerei e degli hotel. Anche il 2016 sarà un anno a segno più secondo i travel manager, con una previsione positiva per il terzo anno consecutivo. A pagina 131 potete trovare il resoconto completo dell’Osservatorio Business Travel.

FEDERCONGRESSI&EVENTI, SÌ ALL’ESTENSIONE DELL’OSSERVATORIO A FOCUS SPECIFICI E REGIONALI A margine del convegno “Lo stato dell’arte del turismo congressuale in Toscana”, organizzato da Toscana Promozione e Firenze Convention & Visitors Bureau con il patrocinio della Regione Toscana e tenutosi a Prato, la consigliera esecutiva di Federcongressi&eventi Gabriella Gentile ha considerato «l’estensione dell’Osservatorio italiano dei congressi e degli eventi a focus specifici e regionali, perché la nostra industria sia sempre meglio conosciuta». «Penso di rappresentare l’opinione di tutti i colleghi – ha detto Gentile – se auspico che, per le prossime edizioni, l’Osservatorio si doti di focus specifici, peraltro già previsti, in grado di approfondire i dati, di recuperarne altri ancora non sviscerati, come il fatturato del settore che tanto peso in più ci darebbe nel rapporto con le istituzioni, e di ripartire per regione i dati nazionali, esigenza avvertita da più parti e spesso manifestata negli ultimi mesi. Occorre però anche il contributo delle istituzioni, soprattutto di quelle locali, che invito a valutare questo investimento come una grande opportunità per i loro territori».

È NATO IL CONVENTION & VISITORS BUREAU DI BOLOGNA

Creato come divisione di Bologna Welcome, il nuovissimo Convention and Visitors Bureau di Bologna ha il compito di promuovere la destinazione nel mercato Mice a livello nazionale e internazionale accogliendo i turisti business attraverso gli uffici in Piazza Maggiore e in aeroporto. Al nuovo Cb aderiscono 44 operatori, riuniti grazie a un accordo in seno alle principali associazioni di categoria nazionali e internazionali (Cbi, Federcongressi, Icca, European Cities of Marketing). Il presidente Federcongressi&eventi Mario Buscema ha espresso grande soddisfazione. «La peculiarità di questo nuovo organismo è quella di essere nato con il completo sostegno e la partecipazione delle istituzioni locali, in particolare del Comune di Bologna. Adesso spetterà agli operatori locali il compito di raccogliere la sfida per sostenere e sfruttare al meglio l’opportunità che è stata offerta alle aziende del comparto congressuale bolognese e non solo». «La nascita del Convention and Visitors Bureau – conclude Celso De Scrilli, presidente di Bologna Welcome – completa il progetto di promozione della destinazione Bologna già avviato da Bologna Welcome in ambito leisure. La nuova struttura ci consente di adeguare l’offerta italiana a quella internazionale». Per un approfondimento, la cover story di pagina 30 è dedicata ai Cb italiani.

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IBTM, DIECI ANNI DI MICE AD ABU DHABI

Ibtm Arabia 2016 ha celebrato il decimo anniversario come evento leader internazionale ed esclusivo nel Golfo nella Mice industry. Quest’anno, dal 9 all’11 febbraio, Ibtm Arabia – realizzato in collaborazione con Abu Dhabi Tourism & Culture Authority, Abu Dhabi Convention Bureau ed Etihad Airways – si è svolto nell’esclusivo cinque stelle Jumeirah at Etihad Towers, in Abu Dhabi. «Avendo di recente registrato uno sviluppo significativo nell’ospitalità a livello infrastrutture per il turismo – ha spiegato Mubarak Al Shamisi, director of Abu Dhabi Convention Bureau – Abu Dhabi è oggi uno dei posti migliori per soddisfare le più alte esigenze degli organizzatori. Attrazioni di primo piano, splendidi nuovi resort, una dedizione unica e stimolante all’eccellenza del servizio permettono alla destinazione di raggiungere una nuova era di maturità». Uno studio di Alpen Capital suggerisce che le società internazionali attive nel Mice in Medio Oriente sono più che triplicate negli ultimi dieci anni. A supporto di ciò, lo studio più recente di Amadeus mostra che la meeting industry nell’area del Golfo sta registrando una crescita costante e che il Medio Oriente si sta espandendo ancor di più, attirando eventi globali di alto profilo e investimenti infrastrutturali all’avanguardia.

L’eccellenza in corporate incentive travel DMC South of France

DESTINATION MANAGEMENT Sistemazione alberghiera, Escursioni, Dine Around, Team Building, Trasporti, Servizi e Supporto Meeting

DESTINAZIONI Montecarlo, Nizza, Cannes, Marsiglia e la Provenza, Lione e Bordeaux

EVENTI SPECIALI E SPORTIVI Ricerca delle Location, Produzione Artistica, Logistica,

www.french-riviera-experience.com Tel. -33 9 82 39 28 08 Fax +33982632270 52, boulevard Risso – 06300 Nizza – info@french-riviera-experience.com


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CWT MEETINGS & EVENTS: IL COINVOLGIMENTO COME FONTE DI CAMBIAMENTO Carlson Wagonlit Travel è intervenuta come speaker, presentando la propria esperienza nella metodologia Lean Six Sigma, al convegno “Eccellenza nel servizio al cliente, ingaggiare le persone nel miglioramento”. «In Cwt crediamo molto nel coinvolgimento dei collaboratori come fonte di cambiamento», ha spiegato Giancarlo Bianchi, senior director quality & customer experience Emea. «Per questo abbiamo un approccio strutturato che combina un programma globale di Operational Excellence, la formazione Six Sigma delle risorse e l’applicazione della metodologia Lean in eventi chiamati kaizen (kaizen è la composizione di due termini giapponesi kai, in meglio, e zen, cambiamento e indica un processo di miglioramento continuo, ndr)». «In particolare - ha continuato Bianchi - negli ultimi mesi Cwt ha coinvolto in eventi kaizen oltre 750 collaboratori, che hanno proposto idee e soluzioni concrete per migliorare il servizio al cliente, partecipando direttamente al cambiamento». «Durante gli eventi kaizen si evidenzia nei fatti come il coinvolgimento delle persone sia il vero motore del cambiamento», ha sottolineato Armando Mastrapasqua, senior director Cwt Meeting & Events Italia. «Occorre però seguire un metodo rigoroso e garantire al team la giusta visione degli obiettivi, le adeguate competenze, le corrette risorse e assicurare un efficace piano d’azione».

MIGLIORANO GLI HOTEL NEL 2015. E NON È SOLO EFFETTO EXPO Il 2015 si è concluso all’insegna di un miglioramento complessivo delle performance alberghiere nelle località esaminate dalla ricerca di Res Hospitality Business Developers, che ha analizzato tramite Str Global le performance di circa cinquecento alberghi di fascia media e alta in 14 destinazioni italiane per un totale di circa 62mila camere. Nel confronto tra le performance del 2015 rispetto al 2014, Milano, grazie al successo registrato durante i sei mesi di Expo, si conferma senza sorprese la regina: l’occupazione sale del 9,4 per cento, la tariffa media giornaliera del 19,3 per cento e il ricavo medio per camera disponibile del 30,5 per cento. A seguire, la performance positiva di Napoli, Malpensa (da ascriversi quasi sicuramente all’effetto Expo), Torino – che si conferma in crescita costante dal 2013 – e Lecce (nella foto). «I dati che abbiamo analizzato mostrano che il 2015 è stato un anno positivo, all’insegna di una crescita generalizzata» commenta Marco Malacrida, presidente di Res Hospitality Business Developers. «Le conseguenze degli attacchi terroristici a Parigi hanno avuto un impatto sui flussi turistici di fine anno nelle principali destinazioni italiane, non su quelle cosiddette “secondarie”, che hanno registrato un incremento nell’occupazione. Risultano in crescita anche la tariffa media giornaliera e il ricavo medio per camera disponibile. Questi segnali positivi, uniti all’apprezzamento del dollaro e alla crescente domanda internazionale consentono un cauto ottimismo per l’anno in corso».

CONGRESSUALE: ITALIA BELLA MA POCO COMPETITIVA, BENE MILANO

L’Italia è il quarto Paese europeo per superficie complessiva a meeting dopo Germania, Francia e Spagna. È quanto emerge, tra i molti dati interessanti, dall’ebook di Paola Bensi, Alessandra Carminati e Roberto Nelli, Destinazione Europa. Strutture congressuali e fattori di attrattività delle principali città europee (Vita e Pensiero, 2016) realizzata dal Lamci-Laboratorio di Analisi del Mercato Congressuale Internazionale dell’Università Cattolica, che ha preso in esame 551 sedi per congressi ed eventi di grandi dimensioni di 302 città in 34 Paesi europei. In particolare, l’Italia gode di un giudizio positivo con riguardo all’ampiezza del patrimonio artistico, alla rilevanza dell’industria creativa, all’elevato numero di fiere ed esposizioni ospitate e alla ricchezza delle infrastrutture turistiche. Tuttavia è penalizzata dal giudizio sulle politiche pubbliche che non supportano lo sviluppo del settore e dalla mancanza di competitività nei prezzi. In ambito europeo Parigi si colloca al primo posto, presentando il più alto potenziale strutturale congressuale; dobbiamo scendere fino al settimo posto per trovare Milano. Il capoluogo lombardo si classifica al terzo posto per superficie espositiva, mentre presenta un numero non particolarmente elevato di spazi a meeting. Inoltre, si distingue per le caratteristiche dei centri congressi, con riferimento ai quali rappresenta la prima città in Europa per superficie.

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Eventi di lusso: continuità e nuovi orizzonti Il mercato delle esperienze esclusive cresce in tutto il mondo: il Mice italiano deve cavalcare l’onda, innovandosi per essere all’altezza delle aspettative internazionali, che vedono ancora l’Italia come destinazione prestigiosa MATTEO ROCCA

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gni anno, i più autorevoli studi di settore confermano la natura anti-ciclica dei beni e dei servizi di lusso: un mercato sempre più internazionale, sempre più diversificato e in crescita costante. All’interno di questo scrigno, i segmenti trainanti si confermano quelli di sempre: auto di prestigio, viaggi e

hospitality, moda e accessori personali. Questa triade, secondo le analisi annuali di Altagamma, rappresenta l’ottanta percento del mercato totale, facendo registrare nel 2015 tassi di crescita davvero ragguardevoli (+8% per le autovetture, +7% per hotel e servizi alberghieri, +6% per l’artigianato d’eccellenza). L’Italia continua a detenere una quota di mercato importante, e a posizionarsi come destinazione “di classe” a livello internazionale: secondo le rilevazioni presentate nel corso della scorsa Bit (che come si ricorderà proprio nel 2015 ha inaugurato un focus tematico sul mondo del lusso), la quota luxury del turismo internazionale in Italia era il 17,2% nel 2005,

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SPECIALE LUSSO ed è passata a 20,8% nel 2013. Al di là dei rimpianti per il recente passaggio di tanti prestigiosi marchi della moda e del design italiani in mano a gruppi stranieri, occorre tenere presente che, in un mercato sempre più globalizzato e senza frontiere, l’internazionalizzazione (e quindi anche le fusioni e acquisizioni di aziende oltre confine) è un processo inevitabile. Se per un big spender mondiale acquistare un capo di moda firmato Gucci o Valentino o una Lamborghini rappresenta uno status symbol, lo stesso vale per i grandi investitori, che nei brand del lusso italiani vedono una preziosa risorsa in grado di aprire nuove opportunità di sviluppo: ecco perché i vari colossi come Lvmh, Kering e compagnia hanno fatto follie per assumere il controllo dei marchi del Belpaese, ed ecco perché anche per i gruppi provenienti da quelli che ormai non ha più molto senso chiamare “Paesi emergenti” – Cina, India, penisola araba – entrare nel mercato del made in Italy equivale a una sorta di investitura. Certo, spiace che la proprietà di tanti brand sia dovuta emigrare all’estero, ma ciò non intacca minimamente l’aura di esclusività, prestigio, unicità ed eccellenza che quegli stessi marchi continuano a esercitare. L’ITALIA META DEL LUSSO INTERNAZIONALE Per l’industria degli eventi italiana, ciò significa non di rado trovarsi a gestire un patrimonio in termini di immagine. Le imprese del lusso continuano a godere di buona salute, a fare affari e quindi a comunicare con il mercato, oltre a dover continuamente addestrare e motivare le proprie risorse umane: un’esperienza di shopping di alto profilo è tale anche perché solitamente passa attraverso il contatto con un personale altamente qualificato. Chi vi sta vendendo un abito firmato, un orologio di marca o un viaggio da sogno non può permettersi di essere approssimativo né impreparato, pena un impoverimento

della stessa esperienza d’acquisto, che per il mondo del lusso è fondamentale. Tutto questo si traduce nella continua necessità di organizzare eventi – convention, presentazioni, workshop, lanci di prodotto – da gestire nel modo più adeguato, puntando sulle location idonee e su una particolare attenzione nella regia. Inoltre, l’Italia si conferma una vetrina estremamente efficace, tanto da diventare il palcoscenico d’elezione per gli eventi internazionali del settore. Basti pensare che lo scorso aprile la primissima edizione della Condé Nast International Luxury Conference – un evento di assoluto richiamo per il mondo della moda e del lusso, a cui hanno preso parte la celebre firma di Vogue Suzy Menkes, Karl Lagerfeld di Chanel e i Ceo di aziende del calibro di Lvmh, Hermès, Ferragamo – ha scelto come destinazione Firenze. Non Parigi, New York o Shanghai, ma la capitale del Rinascimento italiano: scelta tutt’altro che banale. Come ci racconta Stefano Gabbrielli, Ceo di Enic, che ha seguito in prima persona l’organizzazione dell’evento, la capacità dell’Italia di attrarre gli eventi del settore lusso non andrebbe mai sottovalutata: «Ancora oggi noi italiani non ci rendiamo ben conto, persi come siamo nelle nostre querelle quotidiane, di cosa significhi il nostro Paese agli occhi del mondo. Molte persone vogliono vestire italiano, mangiare italiano, venire qua a vedere, a toccare con mano l’inesauribile bellezza delle nostre città: ci considerano signori del gusto, e in effetti siamo noi i più grandi produttori di beni di lusso. Solo nel nostro territorio sono decine e decine le aziende che lavorano per i grandi marchi: dietro un profumo c’è una bottiglia, un tappo, un packaging; dietro una borsa, oltre ai pellami, ci sono le maniglie, le fibbie, le catene e così via. Questi artigiani spesso sono veri e propri artisti ed è per questo che vengono scelti dalle grandi aziende della moda. L’immensa ruota produttiva che gira intorno al settore del lusso

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STEFANO GABBRIELLI Ceo di Enic «Ancora oggi noi italiani non ci rendiamo ben conto, persi come siamo nelle nostre querelle quotidiane, di cosa significhi il nostro Paese agli occhi del mondo. Molte persone vogliono vestire italiano, mangiare italiano, venire qua a vedere, a toccare con mano l’inesauribile bellezza delle nostre città: ci considerano signori del gusto e, in effetti, siamo noi i più grandi produttori di beni di lusso».

La primissima edizione della Condé Nast International Luxury Conference – un evento di grande richiamo per il mondo del lusso – si è svolta a Firenze

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Sotto Sharon Stone alla Celebrity Fight Night, gran galà di beneficienza svoltosi lo scorso settembre a Firenze

ELENA IANNANTUONI sales manager di The Leading Hotels of the World «Molto spesso ciò che fa la differenza è la qualità dei servizi food & beverage, che in alcuni casi vedono il coinvolgimento di chef stellati. La qualità dell’offerta gastronomica e il servizio in sala sono quel quid che può fare la differenza. Fondamentale è anche la flessibilità che permette di soddisfare anche le richieste meno comuni»

spesso è basata su prodotti creati dai “nostri” artisti/artigiani, e anche il nostro lavoro di organizzatori di eventi mi piace considerarlo artigianale, perché alla fine ogni pezzo è unico». Il richiamo del lusso made in Italy si fa sentire soprattutto all’estero, sia perché, come sempre accade, chi vive a quotidiano contatto con la bellezza finisce per assuefarcisi e notarla un po’ meno, sia perché è solo andando oltre i nostri confini che possiamo verificare di persona quale sia l’immagine del nostro Paese. «Recentemente sono stato in Cina dove avremo un evento l’anno venturo e anche lì, di fronte a un italiano, tutti erano pronti a proporre il meglio per non deluderci, a conferma del fatto che da noi italiani proviene un input di classe» racconta Gabbrielli, che ha da tempo una certa esperienza nel confrontarsi con le richieste e le aspettative dei Vip internazionali. Sempre a Firenze si è tenuta infatti lo scorso settembre la Celebrity Fight Night, il gran galà di beneficienza organizzato dalla Fondazione Andrea Bocelli. Ne approfittiamo per chiedere al Ceo di Enic quali sono le sfide principali per l’agenzia coinvolta nella gestione di un evento capace di radunare un parterre da notte degli Oscar: «Durante il planning viviamo un lungo periodo di incertezza sulle effettive presenze delle “star”. È chiaro che quando si tratta di celebrità mondiali tutto il calendario delle giornate dipende dalla loro effettiva presenza, che dipende a sua volta dalle centinaia di impegni che queste persone hanno e che quindi devono ben vedere come inserire nel loro calendario un evento di beneficenza. Alcune star sono molto precise e puntuali, altre sono un po’ più “dive”, ma alla fine questo aspetto è anche divertente» commenta Gabbrielli. «A livello operativo le attività da svolgere sono più o meno le stesse di tutti gli altri eventi

top, con un particolare accento sui servizi che io chiamo “trasversali”, cioè necessari per tutti, come il transfer, la scelta degli autisti, la security, il trucco e molti altri. Ma più di ogni altro impegno vale quello di trattare e tenere i rapporti sia con le autorità sia con gli sponsor, che devono muoversi di concerto per accogliere tutte queste personalità. Un esempio potrebbe essere la cena organizzata per un main sponsor nella Galleria del David di Michelangelo: dovevamo rispettare le richieste della direzione del museo, della sicurezza, degli artisti e delle autorità presenti, badando anche alla formazione dei tavoli e naturalmente alla visibilità dello sponsor». Gli eventi di lusso quindi sono ben vivi e godono di ottima salute, anche in Italia, e anche da parte di clienti italiani, laddove un tale investimento sia ritenuto strategico da parte della casa-madre, perché anche i brand più ricchi vogliono ovviamente ottimizzare le loro risorse. «Bisogna vedere cosa si intende per clienti italiani: cosa producono, cosa vendono, e dove lo vendono», spiega Gabbrielli. «Se il loro scenario è internazionale sicuramente per i luxury good gli investimenti sono più grandi, ma sempre senza sprechi. Ci sono budget precisi che rispondono a survey mondiali che indicano dove come quando e quanto investire su un certo evento per un certo prodotto. Il lusso un po’ più sobrio nell’immagine può anche andar bene, ma con troppa sobrietà che lusso sarebbe? Il lusso deve far sognare. Ci sono molte aziende del lusso che praticano una social responsibility molto attenta, e questo è importante, ma ancora più importante è il valore di questi beni per il nostro Pil». LA PAROLA AGLI HOTEL Parlando delle strutture coinvolte dal Mice più prestigioso, è opportuno chiedersi quali siano gli strumenti su cui hotel e location congressuali possono puntare per andare incontro ai desideri del loro target più esigente e preparato. Ne abbiamo parlato con Elena Iannantuoni, sales manager di The Leading Hotels of the World: «Chi sceglie di viaggiare nei Leading Hotels si aspetta sempre di trovare alberghi di pregio, con un servizio curato e attento. Ogni dettaglio viene meticolosamente studiato per far sì che l’esperienza vada al di là delle aspettative. Niente viene lasciato al caso e questo è imprescindibile per chi organizza un evento. Il punto fondamentale è ascoltare attentamente e capire, sin dal principio, quale è il “concept” che il cliente vuole dare al proprio evento e quali le necessità. Lo strumento che utilizziamo io e le mie quattro colleghe è quindi l’ascolto attivo: sondiamo, in questo modo, i bisogni reali dei possibili clienti, offrendo loro non solo un servizio personalizzato ma anche un’esperienza unica». Per intercettare la domanda di location di pregio è molto importante comunicare i plus delle diverse strutture in modo efficace, curando moltissimo i rapporti con i buyer e as-

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hôtellerie couture L’incanto di inizio secolo rivive in ogni dettaglio dell’ Excelsior Palace. Dentro la fresca, intramontabile eleganza, fuori il profumo dei gelsomini e del Mediterraneo. 5 stelle Lusso ed oltre 100 anni di esperienza per indimenticabili soggiorni.

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sicurandosi di far conoscere tutti gli elementi della propria offerta. «Utilizziamo diversi strumenti di comunicazione, che cambiano in base all’interlocutore e al tipo di obiettivo che ci prefiggiamo di raggiungere. Crediamo molto nel rapporto professionale ma personale, quindi cerchiamo di incontrare le nostre agenzie top più volte durante l’anno. Oltre alle consuete sales call, organizziamo diversi eventi dedicati, cocktail o pranzi, dove le agenzie hanno la possibilità di incontrare i rappresentanti dei nostri alberghi. Questi eventi vengono organizzati non solamente a Milano e Roma, ma andiamo costantemente in quelle città di nicchia, come Vicenza, Brescia, Bari o Palermo, per noi ugualmente strategiche», spiega Elena Iannantuoni. «Quest’anno ci sarà un’importante novità: il prossimo 4 marzo organizzeremo la prima edizione del Leading Mice Day, un incontro tra agenzie Mice e alcuni Leading Hotels, italiani e non, nel meraviglioso Grand Hotel Billia a Saint Vincent. Sarà una giornata sicuramente di networking, ma cercheremo di stupire i partecipanti con attività leisure che possano stimolare la loro curiosità».

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ALCUNI TREND: CLIENTI ITALIANI E CASE AUTOMOBILISTICHE A tal proposito, quindi, cosa può rendere un evento organizzato in un hotel di prestigio un’esperienza davvero “di lusso”? I fattori principali sembrano essenzialmente due: massima qualità del servizio e disponibilità incondizionata nei confronti del cliente: «Molto spesso ciò che fa la differenza è la qualità dei servizi food & beverage, che in alcuni casi vedono il coinvolgimento di chef stellati. La qualità dell’offerta gastronomica e il servizio in sala sono quel quid che può fare la differenza. Fondamentale è anche la flessibilità che permette di soddisfare anche le richieste meno comuni». La sales manager di Lhw ci aiuta poi a fotografare un paio di tendenze in atto nel settore: innanzitutto, un aumento delle richieste da parte di committenti italiani, che investono sulla location prestigiosa come fattore di incentivazione: «Si tratta di una clientela variegata, non c’è un settore trainante ma ciò che emerge dalle nostre statistiche è una forte trasversalità tra i vari settori. Il trend degli ultimi due anni è sicuramente quello di organizzare più eventi in Italia, dove ci si può permettere una spesa più alta sui servizi alberghieri a fronte di un risparmio sui trasporti». Emerge poi una particolare predilezione per gli hotel di lusso da parte di un preciso settore produttivo, quello dell’auto, tanto da aver elaborato un canale di comunicazione privilegiato nei suoi confronti: «Un segmento per noi estremamente importante è quello dell’automotive. Molti dei nostri hotel sono le location ideali per organizzare le presentazioni di nuovi modelli d’auto. Per dare un servizio sempre più vicino alle esigenze degli organizzatori, abbiamo da poco lanciato un nuovo website interamente dedicato al segmento auto, www. lhwauto.com: una guida nella scelta della location perfetta per gli eventi automotive. Consultando il sito è possibile scoprire tutte le novità e consultare le informazioni dei 39 Leading Hotels che ospitano abitualmente car launch, drive tour, incentive, ma anche meeting e media briefing dell’industria automotive».

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SPECIALE LUSSO NUOVE TECNOLOGIE, ALTA FEDELTÀ Dopo una lunga carriera per prestigiosi brand dell’hotellerie, Patrizia di Patrizio veste oggi i panni di imprenditrice con The Luxury Lab, realtà specializzata nella consulenza e nella rappresentanza commerciale a imprese, strutture ricettive e destinazioni operanti nel campo dell’ospitalità di lusso. Insieme a lei cerchiamo di fare il punto sulle tendenze che stanno modellando il settore, con un occhio di riguardo al segmento Mice. «Quando si parla di luxury, il trend dominante – sia nel leisure, sia nel Mice – è quello delle esperienze uniche. Si punta sempre di più a offrire dei viaggi esperienziali, che diano l’opportunità di stabilire un contatto autentico con il territorio e con la comunità locale, e questo vale sia per l’outgoing diretto verso mete esotiche, sia per l’incoming o per gli eventi che rimangono sul territorio italiano. Gli eventi di lusso sono calati di numero ma non di importanza, i marchi di alta gamma continuano a utilizzare hotel di lusso per eventi più piccoli e contenuti di un tempo, e d’altra parte l’esigenza di aggregare, motivare e valorizzare le persone ci sarà sempre. Di qui la sfida, per gli hotel e per le agenzie, di costruire esperienze esclusive. L’Italia e il made in Italy rappresentano una sfera di eccellenza che porta con sé altissime aspettative, dovremmo valorizzare di più le nostre risorse in ottica Mice, de-standardizzare l’offerta creando maggiore intimità con i partecipanti». Spesso l’acquirente leisure sceglie in autonomia la struttura in cui soggiornerà, ma non sempre: le agenzie di viaggio e i tour operator svolgono ancora un fondamentale ruolo di mediazione, che Di Patrizio sottolinea, tenendo conto anche delle caratteristiche specifiche e dei comportamenti di acquisto del segmento luxury. «Per gli hotel le agenzie sono dei partner e rappresentano un valore aggiunto per costruire l’esperienza esclusiva del cliente. L’obiettivo per l’hotellerie di lusso è riuscire a creare un legame emotivo tra cliente e prodotto: il cliente luxury ha una forte propensione al repeat dell’esperienza e quindi può essere fidelizzato. Il Mice ha un modello di

business diverso rispetto al leisure, ma anche in chiave b2b è possibile costruire una reciproca lealtà e fedeltà al prodotto. Non dimentichiamoci che il lusso è sempre uno status symbol, e anche per i buyer avere forti legami con prodotti di prestigio può tradursi facilmente in un valore aggiunto». Quali sono quindi, per un consulente come Patrizia Di Patrizio, le sfide principali e i temi su cui lavorare per far evolvere la capacità degli hotel di offrire esperienze esclusive, uniche e coinvolgenti ai loro ospiti? «I processi di acquisto stanno cambiando. Molti operatori stanno sempre di più abbandonando la classica brochure o il catalogo, tutto transita sempre di più online. Questo perché è il cliente che si sta trasformando: innanzitutto è più giovane, non a caso si parla tanto dei Millennial e della Generazione Z. Occorre imparare a dialogare con il nuovo cliente senza perdere contatto con quello per così dire “tradizionale”, intercettare le tendenze future, capire dove il mercato sta andando per affinare la propria offerta, sia in termini di marketing sia commerciali. La tecnologia in questo senso è una frontiera importante. I social media per esempio sono preziosi per ottimizzare i canali di comunicazione, e le tecnologie digitali sono sempre più importanti già molto prima del soggiorno in hotel, perché attraverso di esse inizia a costruirsi l’esperienza. Gli hotel devono quindi utilizzare questi strumenti nuovi in modo efficace e in questo l’Italia accusa un po’di ritardo, che però va visto soprattutto come una grande opportunità di sviluppo». I nuovi consumatori di beni ed esperienze di lusso vanno raggiunti parlando la loro stessa lingua e presidiando i canali di comunicazione che già utilizzano abitualmente: per i marchi più prestigiosi si tratta di accettare e vincere la sfida di comunicare la loro esclusività “aristocratica” attraverso un medium popolare e “democratico” come il web 2.0.

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PATRIZIA DI PATRIZIO imprenditrice con The Luxury Lab «Quando si parla di luxury, il trend dominante – sia nel leisure, sia nel Mice – è quello delle esperienze uniche. Si punta sempre di più a offrire dei viaggi esperienziali, che diano l’opportunità di stabilire un contatto autentico con il territorio e con la comunità locale»

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L’essenza del lusso Luce, atmosfera, malìa. È il JW Marriott Venice Resort & Spa, raffinata sintesi di lusso ed esclusività per la meeting industry più esigente A CURA DELLA REDAZIONE COMMERCIALE

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l prestigioso JW Marriott è il brand che contraddistingue l’eccellenza del gruppo alberghiero Marriott International: l’apogeo dell’eleganza, dello charme, dell’esclusività. Se si aggiunge la destinazione Venezia, il risultato è un cocktail sapiente e seducente, targato JW Marriott Venice Resort & Spa. Una struttura con un design a firma di Matteo Thun che si staglia sull’Isola delle Rose – di proprietà – e che riaprirà i battenti il 10 marzo dopo aver coronato una stagione ricca di successi. In primis il traguardo della prima stella Miche-

lin nel contesto della ristorazione, assegnata al Dopolavoro Dining Room, il ristorante gourmet della struttura, supervisionato dallo chef veronese Giancarlo Perbellini la cui brigata è coordinata da Federico Belluco. Il Dopolavoro Dining Room è ospitato in un edificio del 1936 ed è oggi il regno di uno degli chef più acclamati in Italia, “un cuoco artigiano” come ama definirsi, che miscela con abile alchimia la tradizione della grande cucina italiana con virtuosismi di innovativa creatività. UNA NUOVA STAGIONE Se l’ambìto riconoscimento enogastronomico seduce il Mice con promesse del gusto, la spa del JW Marriott Venice Resort & Spa, la Goco Spa Venice – tra le più grandi spa di Venezia, 1.750 metri quadrati di remise en forme – prelude a una garantita sinfonia di benessere e non a caso è stata proclamata Best New European Spa dagli Senses Wellness Awards, Best for Wow Factor e Best Beauty & Anti-Aging da Spafinder Wellness Travel Awards. Non è finita qui. Il resort, infatti, è stato premiato come Europe’s Leading New Hotel 2015 dai World Travel Awards, facendo concludere il 2015 davvero in bellezza. E ora lo sguardo è sul 2016, che al JW Marriott Venice Resort & Spa si preannuncia entusiasmante. Basti pensare che l’Isola delle Rose interpreta l’arte veneziana dell’ospitalità offrendo le migliori soluzioni per qualsiasi tipologia di evento e, per il massimo della privacy e dell’esclusività, l’isola può essere affittata in esclusiva. Ai convegni è dedicato il centro congressi del JW Marriott Venice Resort & Spa con 14 sale meeting provviste di tecnologia di ultima generazione, mentre la chiesetta neoromanica è perfetta per orchestrare cene di gala in un contesto elegante e

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JW Marriott Venice Resort & Spa L Venezia Numero totale camere: 266 | Ristoranti: 4 | Sale meeting: 14 | Capienza sala maggiore: 400 posti | Capienza sala minore: 10 posti | Saletta segreteria | Possibilità organizzazione post congress

raffinato. Agli incontri del Mice provvedono anche i giardini della spa, che nel loro susseguirsi di spazi eleganti e ricercati – impreziositi dalla presenza di una vera da pozzo veneziana e aree relax – ben si prestano ad accogliere cocktail e aperitivi a bordo laguna. Le aree esterne e interne, su richiesta anticipata, possono essere infatti privatizzate per organizzare cocktail all’aperto completamente personalizzati, di alto livello e fino a un massimo di 150 ospiti. I giardini dell’hotel, inoltre, possono essere utilizzati per attività di team building e per accogliere cocktail serali.

esterne o a bordo piscina. Last but not least, nel carosello di opportunità di relax, vi sono lezioni di yoga, meditazione e esercizi olistici da ambientare nei giardini della location. indirizzi a fine rivista

MICROCOSMO IN ESCLUSIVA Eventi top level, quelli ambientati al JW Marriott Venice Resort & Spa, il cui edificio principale è il risultato di una sapiente riconversione architettonica a opera dello studio Matteo Thun e Partner: i soffitti alti e il tetto spiovente in legno originali si sposano con lo stile moderno dalle linee pulite caratteristico del brand JW Marriott e con l’utilizzo di materiali naturali locali. Nel contesto dell’accomodation il JW Marriott Venice Resort & Spa vanta 266 tra camere e suite e, fra i suoi plus, emergono un ampio parco secolare, quattro ristoranti – fra i quali spicca lo stellato Michelin –, un’accademia di cucina, un’area rooftop con piscina e vista a 360 gradi su Venezia e sulla laguna. Un microcosmo in esclusiva nel quale rigenerarsi lavorando grazie anche alla Goco Spa che attinge alla tradizione delle spa europee con particolare attenzione a trattamenti e a rituali rivitalizzanti. La spa comprende un’esclusiva spa suite – raggiungibile anche in barca e affacciata alla laguna – e otto sale per i trattamenti, di cui sei provviste di pontile esterno con lettini. In estate, inoltre, gli ospiti possono scegliere di effettuare i trattamenti nelle quattro cabine

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Quando le aziende non girano a vuoto Un team building in cui si commenta lo spezzone di un film o si realizza un cortometraggio può diventare un momento attivante di un processo di comunicazione finalizzato a interpretare, mettendoli in scena, i valori dell’azienda TERESA CHIODO

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uante volte ci siamo immedesimati nel protagonista di un film facendo nostre le più sfaccettate emozioni provate durante un passaggio per noi particolarmente significativo? Ciascuno di noi, almeno una volta, si è sentito perfettamente in sintonia con l’attore o l’attrice protagonista di una scena che ci è sembrato di rivivere. Il cinema mette spesso in scena delle situazioni che, per proiezione, diventano una rappresentazione degli schemi più ricorrenti, mettendo a nudo le paure, i disagi, o le ambizioni più riposte. La domanda è: commentare un film può essere anche un’occasione, all’interno di un’azienda, per correggere dinamiche di rivalità ed esclusione e, allo stesso tempo, per promuovere coesione e integrazione? Ce ne parla Sandro Santi team builder dell’agenzia 2golive. «Il cinema, più di tanti altri strumenti ha il

dono di farci sentire protagonisti consapevoli o inconsapevoli di situazioni nelle quali è facile immedesimarci – sostiene Santi –. Nello specifico di un ambito aziendale, negli Anni 90 mi capitò di impiegare dei brevi cortometraggi creati ad arte da una società di formazione per rappresentare in modo romanzato tutto ciò che di sbagliato potesse capitare in una ipotetica azienda Acme Ltd. In questa collana di cortometraggi emergevano proprio le classiche problematiche di un team di lavoro legate a rivalità, esclusioni, gelosie, diffidenze, comunicazioni difficili o mal gestite. Ricordo come, durante la proiezione di questi cortometraggi, si ridesse tutti insieme degli errori clamorosi (volutamente) commessi dagli interpreti dei cortometraggi, anche se ciascuno, in cuor suo, riconosceva qua e là qualcosa di proprio. Ma dato che noi, per fortuna, “non eravamo la Acme Ltd”, ricordo anche come fosse facile sorridere e sottolineare gli errori dei loro collaboratori puntando il dito sui problemi e non sulle persone. Una serie di cortometraggi-metafora selezionati ad arte consentono l’emergere spontaneo di istanze di miglioramento e di promozione dei principi di coesione, integrazione, spirito

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di squadra, orientamento al problem solving e molto altro. Chi non ha mai visto la scena cruciale di “Ogni maledetta domenica” in un corso di formazione?». Il cinema, come il teatro, rappresenta un esempio alto di storytelling, che sfrutta la capacità degli autori di creare empatia verso i personaggi e i valori che rappresentano. Per questo motivo, soprattutto se viene utilizzato non in modo passivo durante una classica formazione d’aula ma vivendolo in prima persona, può stimolare l’analisi di qualsiasi problematica, condividendo modelli esistenti e facilitandone la creazione di nuovi, in linea con le esigenze aziendali. «Lavorando su un piano narrativo, quindi di finzione – sostiene Sergio Rinaldi, regista e ideatore dei format Corporate Movie e Movie Game – i partecipanti si sentono meno esposti e sono quindi liberi di esprimere i propri dubbi o ipotesi di soluzioni in un contesto tra pari, dove cioè non soffrono per le limitazioni legate alle gerarchie e ai conflitti del contesto reale». L’INCANTO DEL CINEMA Un film è un punto di partenza per creare momenti di condivisione aziendale dal forte coinvolgimento emotivo, che lasciano una forte traccia sia nel singolo partecipante sia nel team aziendale. Quali sono le opportunità che consentono di risolvere problematiche aziendali se trattate in un contesto come quello del cinema? «Il mondo del cinema – dice Rinaldi – per chi non lo frequenta abitualmente come noi, è affascinante ma anche misterioso, e i partecipanti a un team building cinematografico si trovano a dover affrontare una sfida sempre più frequente nel mondo del lavoro di oggi:

risolvere una situazione per la quale non si è stati formati o non si dispone di una procedura specifica. Quando un compito è nuovo all’interno di un team di lavoro, il tema della responsabilità emerge forzando il gruppo a trovare il tipo di leadership funzionale al perseguimento dell’obiettivo finale, che nel caso del team building è realizzare un breve video con determinate caratteristiche. Per questo motivo il contesto cinematografico permette di sviluppare nei gruppi aziendali la creatività, il pensiero laterale e il concetto di team, rafforzando nel contempo i legami interni». Spesso i team building vengono impiegati semplicemente come una parentesi di intrattenimento aziendale ovvero “una pausa SANDRO SANTI team builder dell’agenzia 2golive «Il cinema, più di tanti altri strumenti, ha il dono di farci sentire protagonisti consapevoli o inconsapevoli di situazioni nelle quali è facile immedesimarci»

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SERGIO RINALDI Regista e ideatore dei format Corporate Movie e Movie Game «Il mondo del cinema, per chi non lo frequenta abitualmente come noi, è affascinante ma anche misterioso, e i partecipanti a un team building cinematografico si trovano a dover affrontare una sfida sempre più frequente nel mondo del lavoro di oggi: risolvere una situazione per la quale non si è stati formati o non si dispone di una procedura specifica»

divertente e ludica in un programma di lavoro impegnativo”, tralasciando la loro innata vocazione di “generatori di metafore aziendali”, che invece, se ben trasposte nelle specifiche realtà nelle fasi di de-briefing “fuori-metafora”, con l’aiuto di esperti nello sviluppo delle risorse umane, possono innescare dei processi spontanei di miglioramento dal basso verso l’alto, compresa la complicità e la “benedizione” del management. In che modo quindi un team building costruito proiettando i partecipanti nella dimensione del cinema può essere funzionale nell’ambito di un contesto formativo aziendale? «Un team building a base di cinema – continua Santi – consente di “mettere in scena” specifiche situazioni potenzialmente “critiche” di un’impresa e può risultare la scelta più idonea per favorire l’innesco di un processo di sviluppo formativo aziendale, perché richiede al gruppo di mettersi in gioco suddivisi in team al

QUANTO DURA E COME VIENE STRUTTURATO

Il format principale prevede la realizzazione di un breve video per ogni squadra di massimo 12 persone e può durare dalle tre ore della sit-com girata in una sola sequenza che non prevede montaggio, ai due giorni per i filmati più lunghi e strutturati dove non solo è previsto il montaggio (comunque a carico dei tutor) ma i partecipanti devono gestire ogni aspetto produttivo a partire dalla scrittura della storia. La durata media è di quattro ore più due di montaggio, che normalmente avviene durante il pranzo o la cena.

Un altro format consiste in un’attività indoor in cui le squadre divise in tavoli da 10-12 partecipanti sono degli studios che gareggiano per l’Oscar. L’attività, totalmente modulabile, può variare dalle due alle otto ore e consiste in un’alternanza di prove passive (quiz supportati da video, slide e altri gadget) e prove attive (provini cinematografici, doppiaggio, film muto...). Entrambi i format sono competitivi e si concludono con una premiazione arricchita da veri “oscar”.

fine di affrontare una criticità specifica messa a fuoco in fase di briefing». «La diversità del contesto mette tutti sullo stesso piano – dice Rinaldi – e l’idea vincente può venire a chiunque, così come ci si può trovare a essere l’attore o l’attrice principale perché il gruppo si compatta sulla scelta. Non ci sono manuali o procedure e ogni partecipante è chiamato a rispondere a questa domanda: cosa sei disposto a fare affinché il tuo film vinca? Con la guida esperta dei nostri tutor, anche le persone più schive e reticenti alla fine si buttano nella mischia e danno una mano trovando il proprio spazio dietro o davanti alla telecamera. Perché anche se lo si sente dire molto spesso nelle aziende, nel cinema è davvero così: ogni contributo è determinante per arrivare al progetto finito». UNO NESSUNO… In un’azienda c’è sempre chi si espone meno di altri, per paura di compromettere certi equilibri. Può il cinema aiutare a mettersi in gioco un po’ di più? «Gli schemi mentali e organizzativi seguono sempre i partecipanti al di fuori dell’azienda – afferma Rinaldi – ma per la mia esperienza più che il tipo di attività conta il modo in cui viene gestita. In questo noi ci distinguiamo perché il nostro core business sono le video produzioni, e i tutor che formiamo sono tutti film maker professionisti, in grado non solo di garantire la massima qualità possibile dei video, ma di far percepire ai team che non si sta giocando ma si sta veramente cercando di produrre qualcosa di valore, nei contenuti e nella forma. Condividere le tecniche e i trucchi usati dai professionisti è un’ulteriore leva per coinvolgere i partecipanti, un livello di arricchimento personale in più. Quando la telecamera è tenuta in mano da un collega ci si sente facilmente ridicoli e fuori posto, ma se è un regista a darti un’indicazione capisci che lo sta facendo per far venire bene una

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HOT TOPICS team building

QUALI SONO GLI OBIETTIVI CHE SI VOGLIONO RAGGIUNGERE?

scena e sempre, dico sempre, il bene collettivo alla fine vince sulle ritrosie individuali». La paura del giudizio e la necessità costante di ottenerne approvazione continua dagli altri bloccano ogni giorno spirito di iniziativa e slancio creativo. Nella società, ancor prima che in azienda siamo orientati a “non fare”, invece che a “fare” pur di non mettere a rischio la nostra autostima. «Nelle realtà aziendali, gli errori vengono messi spesso alla berlina, rafforzando conformismo e appiattendo originalità e creatività – sostiene Santi – ma soprattutto facendo dimenticare come in realtà gli errori possano divenire fonte di apprendimento. Scegliamo così di rimanere nella nostra “zona di comfort” per evitare rischi. Scegliamo o “non scegliamo” pur di ottenere giudizi mediamente positivi, per non essere derisi. In questo loop perdiamo autostima e ci autoconvinciamo di “non sapere” o di “non essere all’altezza”, mortificando progressivamente la nostra carica espressiva e creativa. Un team building a base di cinema è anche una ricerca di emancipazione attraverso una “messa in scena” volutamente divertente da cui vengono fatte emergere spontaneamente e col sorriso le metafore aziendali più sotterranee, con il vantaggio di essere spersonalizzate e trasposte in una realtà diversa e creata ad arte. In fondo, siamo negli anni in cui i social media e gli smartphone incentivano l’uso di immagini e video: posare o recitare davanti a un obiettivo non è più così inconsueto e imbarazzante. Il desiderio di apparire su uno schermo, in questo senso, aiuta molto noi team builder perché ora è davvero più semplice convincere i gruppi a realizzare filmati e servizi fotografici. Certo, c’è sempre chi è timido e impacciato di fronte a una videocamera, ma sono pochi e per loro ci sono naturalmente i compiti chiave di regia, scenografia e costumi, cioè quegli incarichi dietro la macchina da presa ma pur sempre essenziali».

Gli obiettivi che il format si pone sono quelli di divertire e coinvolgere tutti i partecipanti assegnando loro ruoli differenti e complementari, favorendo l’emergere spontaneo delle istanze di miglioramento focalizzate sulle aree critiche/evolutive individuate in fase di briefing. Gli obiettivi sono molteplici perché si lavora sempre su almeno due piani. Da un punto di vista metodologico i partecipanti hanno l’opportunità di lavorare veramente in team e conoscersi meglio rivelando attitudini organizzative o artistiche da trasformare in energia positiva all’interno dell’azienda. Sul piano dei contenuti, invece, studiando opportunamente il tipo di filmato oggetto della competizione, i membri delle squadre sono chiamati a ragionare su quei temi o parole chiave importanti per l’azienda a livello strategico. Uno spot di un nuovo prodotto o un

carosello sul brand diventano così il modo per condividere e rendere omogenea quella visione che nei documenti strategici rimane affidata alla teoria, ma che non sempre poi viene metabolizzata nello stesso modo da tutti i dipendenti. Inoltre l’impiego di film maker professionisti permette di riutilizzare i filmati prodotti in altri contesti aziendali. Lo svolgimento ideale di questo team building prevede uno “stacco” tra la fase di progettazione e le riprese con la presentazione dei cortometraggi realizzati. Questo “stacco” è normalmente impiegato per il cosiddetto “fuori metafora”, ovvero quella parte dove un esperto nello sviluppo delle risorse umane, traendo spunto da alcuni spezzoni “grezzi” di girato, è impegnato nel far scaturire gli elementi di “lesson learned” e successivamente nel far emergere le indicazioni da mettere in atto già dal giorno successivo all’evento.

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HOT TOPICS mice from amerika

Design innovativo: basta chiedere Creare spazi espositivi dove l’unico limite alla creatività è rappresentato dall’immaginazione è già possibile grazie a intelligenza artificiale, computer e robot integrati tra loro. Ecco cosa c’è di nuovo sotto al sole (statunitense) dal nostro corrispondente da New York DOMENICO MATARAZZO

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o scorso dicembre, all’ingresso del salone espositivo presso l’hotel Venetian di Las Vegas, una struttura simile a un alveare accoglieva i partecipanti alla convention di Autodesk, il marchio sotto il quale sono distribuiti prodotti come Maya, Autocad, Inventor, Revit, ovvero i software leader nei settori della grafica per l’entertaiment e per la progettazione meccanica. Il concetto di alveare è abbastanza ricorrente nell’ambito del design e ne abbia-

mo già parlato su queste pagine (vedi Meeting e Congressi n.3 del 2013). Uno degli esempi più recenti è stato il padiglione inglese a Expo Milano 2015. All’appuntamento di Autodesk, denominato Autodesk University, l’alveare era una struttura molto più complessa e, allo stesso tempo, più resistente e leggera di qualsiasi altra struttura precedentemente creata: di fatto sarebbe stata impossibile da realizzare da un team di ingegneri in tempi brevi, così come è avvenuto, invece, in occasione della convention. A dire il vero, gli stessi ingegneri più qualificati di Autodesk hanno avuto ben poco a che fare con la struttura, che è stata il risultato di una partnership tra intelligenza artificiale, computer e robot, con un intervento umano ridotto al minimo.

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HOT TOPICS mice from amerika

L’installazione ha voluto rappresentare le prossime frontiere del design e, a giudicare dagli esempi e dalle visioni degli executive di Autodesk, il settore delle fiere potrà presto contare su nuovi strumenti creativi, dove l’unico limite è l’immaginazione. REALTÀ AUMENTATA: IL FUTURO È QUI Autodesk sta attivamente lavorando su questo nuovo modello produttivo e Jeff Kowalski, Cto del brand, ha definito questa nuova epoca “Augmented Age”: « un’era in cui le capacità dell’individuo sono potenziate oltre ai limiti immaginabili attraverso l’integrazione di computer, robotica e intelligenza artificiale». Nel corso della sua presentazione, per esempio, Kowalski ha illustrato come Autodesk negli ultimi cinque anni abbia collaborato con Airbus per definire il design dell’aereo del futuro. Il progetto comprende una visione generale del nuovo look a livello di design, ma Autodesk ha anche iniziato a produrre prototipi di alcune parti dell’aeromobile, come il pannello che separa le cabine dei velivoli e sul quale sono posti i sedili per gli assistenti di volo; il pannello attuale è usato da decenni ma ci si è chiesti come potesse essere migliorato: Airbus ha fornito gli algoritmi con gli obiettivi e i limiti per creare pannelli di nuova generazione e gli

strumenti di Autodesk hanno fatto il resto. Il risultato è stato una gamma di migliaia di possibili soluzioni e, da queste, gli ingegneri di Airbus sono poi intervenuti per selezionare il prodotto finale: un pannello più flessibile, resistente ma, nello stesso tempo, più leggero di quasi la metà rispetto ai pannelli esistenti. Il risparmio è di 25 chili per aereo, che può sembrare insignificante, ma esteso su tutta la flotta Airbus, diventa un risparmio significativo in termini di costi, energia e inquinamento. Questo processo viene definito da Autodesk come Generative Design e precede la fase in cui gli strumenti con intelligenza artificiale identificheranno o produrranno la soluzione migliore con un intervento umano minimo.

Sopra Jeff Kowalski, Cto di Autodesk, durante la conferenza sulla realtà aumentata; al centro e sotto, l’alveare presentato all’Autodesk University

DALL’ALVEARE... AI BANDITI Uno dei modi in cui le macchine imparano a prendere decisioni è attraverso i dati raccolti dalle macchine stesse. Sempre nel corso della Autodek University, nell’a-

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HOT TOPICS mice from amerika

rea espositiva erano presenti i Bandito Brothers, un team di acrobati su auto che hanno già all’attivo diversi primati registrati nel Guinness Book of Records. Gli acrobati di questo team spingono le auto

ai limiti, con balzi, rotazioni aeree, giri della morte e, per mantenere vivo l’interesse del pubblico, è necessario pensare sempre a nuove prestazioni, che possono essere realizzate solo modificando le auto. Per realizzare un nuovo chassis, per esempio, i Banditos – in collaborazione con Autodesk – hanno provato un’auto dotata di sensori in ogni comparto e l’hanno sottoposta a ogni sorta di manovra spericolata tra curve, salti e accelerazioni a tutto gas. Ogni secondo di guida ha generato migliaia di dati, che sono poi stati immessi in un computer e da qui è stato elaborato uno chassis che neppure l’ingegnere più capace, con tutto il suo know-how, sarebbe riuscito a concepire. Iniziative come l’Alveare o l’auto dei Banditos non sono studiate ad hoc per l’evento annuale di Autodesk, ma fanno parte di un’attività di ricerca permanente su idee innovative. Tra i progetti in corso, per esempio, vi sono anche applicazioni in grado di simulare sia i movimenti degli individui in un ambiente sia il modo in cui gli stessi individui interagiscono tra loro. L’obiettivo di questo tipo di applicazioni è quello di creare spazi che riducano al minimo l’impatto ambientale, ma è prevedibile che gli stessi strumenti e le informazioni raccolte possano venir adattati per simulare il comportamento dei visitatori di uno spazio espositivo.

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Viale Lamberti snc – 81100 Caserta Tel. +39.0823.523001 – Fax +39.0823.523113 info@plazacaserta.com www.plazacaserta.com Il Golden Tulip Plaza Caserta è una moderna struttura 4 stelle Superior, ubicato in una posizione strategica a metà strada tra il centro di Caserta e Napoli. Camere confortevoli, una calorosa accoglienza e servizi di alto livello sono a disposizione per coloro che viaggiano per business o per piacere. L’hotel è una struttura moderna costruita intorno a una piazza di 4.700 metri quadri, caratterizzata da una futuristica copertura in vetro. Le camere dell’hotel, i Ristoranti, i Bar, il Centro Congressi e l’ingresso si affacciano tutti “sulla piazza”. Inoltre, il Golden Tulip Plaza Caserta è il punto centrale del Centro Direzionale “Tecnocampus”, vero e proprio Business park che comprende uffici, appartamenti, negozi, ecc.. • 320 camere arredate con uno stile moderno • 13 sale meeting, con una sala plenaria in grado di ospitare fino a 1.000 delegati • 2 Ristoranti • 2 Bar • Piscina all’aperto • Centro Fitness • Un ampio ingresso su due livelli disponibile per esposizioni di grandi dimensioni

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HOT TOPICS out of the box

Felici e produttivi Stress d’ufficio addio. Sul luogo di lavoro si pensa alla felicità e al benessere dei dipendenti, anche a favore della produttività aziendale. Per farlo si può scegliere tra team building, formazione e... una nuova figura professionale ALESSANDRA BOIARDI

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hi si ricorda la ballata fantozziana “sveglia e caffè, barba e bidè, presto che perdo il tram”, paradosso del lavoro (in ufficio e non) spesso associato a una routine piuttosto noiosa e senza stimoli? Sì perché anche quando il lavoro piace, sono molti i motivi per essere stressati e malcontenti, dai colleghi con cui non si riesce a legare a obiettivi da raggiungere sempre più ambiziosi. Del resto, le aziende puntano in primo luogo alla produttività, come dimostra per esempio una ricerca effettuata dalla agenzia McKinsey, secondo la quale il 58 percento delle aziende di tutto il mondo sta investendo per aumentare la propria produttività. Tendenza confermata da Insead (la francese Business school of the World), secondo la quale nove imprese su dieci avrebbero di-

chiarato come la produttività sia tra le loro priorità nei prossimi cinque anni. Ma c’è una grossa novità a questo proposito: le aziende iniziano a concepire la produttività come il risultato di una serie di fattori tra i quali il benessere e la felicità dei dipendenti giocano un ruolo fondamentale. LA FELICITÀ CHE CONVIENE «Ormai sono numerosi gli studi che attestano la relazione tra la felicità in azienda e la produttività. Negli Stati Uniti e nel Nord Europa abbiamo tanti esempi di aziende che si relazionano con il personale a livello molto umano e ottengono molto di più. Basti pensare alla gestione del personale di aziende come Google o come la Virgin di Richard Branson. Il concetto è: trattiamo il dipendente come persona e gli permettiamo di vivere serenamente il lavoro e di essere, quindi, più produttivo». A spiegarlo è Assunta Corbo, fondatrice del blog That’s Good News e sostenitrice del giornalismo costruttivo. Lei stessa, tre anni fa, ha cominciato un percorso personale «per migliorare la mia vita comprendendo, grazie al lavoro

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HOT TOPICS out of the box

di questi anni e alle persone che ho incontrato, che la felicità non si raggiunge ma si riconosce» spiega. Ma come si fa a migliorare la vita lavorativa di manager e impiegati? «Ci sono aziende negli Stati Uniti che bloccano le mail aziendali sullo smartphone dei manager dopo le 18 e fino al mattino dopo – racconta Assunta Corbo – oppure ci sono realtà che hanno creato uno spazio in sede dove offrono gratuitamente ai dipendenti momenti di meditazione o di pratica yoga. In altri casi l’azienda paga la palestra ai dipendenti perché chi si prende cura di sé è più felice». Chi nelle aziende si occupa di tutto ciò acquisisce il nome di chief happiness officer, il responsabile insomma della felicità dei dipendenti. «Questa figura affascinante – continua Corbo – per prima cosa deve essere veramente felice. Deve essere il primo a portare l’esempio in azienda. Il suo compito è portare leggerezza, serenità e buonumore in azienda. Lavora a stretto contatto con il management e la direzione ma dà voce e valore ai dipendenti. Il suo compito è di creare eventi e iniziative volte a generare emozioni positive in azienda. Per esempio organizza una catena della gratitudine via mail: si scrive il motivo per cui si è grato a un collega; spinge a celebrare chi ha aiutato un collega in una situazione; consente ai dipendenti di gestire il proprio tempo a favore della produttività; organizza team building e momenti esperienziali per favorire il lavoro di squadra». FELICITÀ TRA FORMAZIONE E TEAM BUILDING Se la felicità in ufficio non può prescindere da un atteggiamento costruttivo che, come nella vita al di fuori dell’ambito lavorativo, ogni individuo può scegliere o meno

di adottare, le imprese che perseguono la felicità dei propri dipendenti possono intraprendere un percorso di formazione affidandosi a professionisti. Un esempio è una preciso format che con il nome di WorkShock ha l’obiettivo di insegnare ai partecipanti a riconoscere le proprie emozioni e a gestirle per un maggiore benessere. Il suo ideatore è Richard Romagnoli, teacher training e ambasciatore nel mondo dello Yoga della Risata (Laughter Yoga), una particolare tecnica che combina esercizi che stimolano la risata incondizionata con la respirazione yoga (vedi box). «Partendo da una precisa metodologia che individua tre tipi di stress – quello fisico, quello mentale e quello emozionale – si va a lavorare su quest’ultimo attraverso le tecniche di Yoga della Risata avendo come obiettivo il riconoscimento delle proprie emozioni e la loro gestione, e il potenziamento della propria individualità. Inoltre, attraverso rilassamenti guidati, visualizzazioni e così via si ottiene, in passaggi successivi, un interscambio emotivo fra colleghi, fra manager e dipendenti, sempre con l’obiettivo di migliorare i rapporti ma soprattutto l’impatto con se stessi. Un altro step è il lavoro alla ricerca delle nuove abitudini felici, un incontro che in qualche ora permette ai partecipanti di rilasciare lo stress e di creare queste nuove abitudini felici. Un esempio è il “semplice” mantra “Ho ho ha ha”, che riprende la risata e, al solo ripeterlo, aiuta a superare i momenti di forte stress». Il WorkShock viene proposto alle aziende sotto forma di team building in un unico incontro o come vera e propria formazione a più incontri. In entrambi i casi si tratta di una sorta di investimento sui partecipanti, che ne potranno trarre beneficio anche per quanto riguarda

RICHARD ROMAGNOLI teacher training e ambasciatore nel mondo dello Yoga della Risata (Laughter Yoga) «Attraverso rilassamenti guidati e visualizzazioni si ottiene un interscambio emotivo fra colleghi, fra manager e dipendenti, sempre con l’obiettivo di migliorare i rapporti, ma soprattutto l’impatto con se stessi»

ASSUNTA CORBO fondatrice del blog That’s Good News «Ci sono aziende negli Stati Uniti che bloccano le mail aziendali sullo smartphone dei manager dopo le 18 e fino al mattino dopo; oppure ci sono realtà che hanno creato in sede uno spazio dove offrono gratuitamente ai dipendenti momenti di meditazione o di pratica yoga»

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MARIAPAOLA LA CARIA trainer Consorzio Starting4, teacher trainer di Yoga della Risata «Il nostro format ha l’obiettivo di trasformare gli addetti all’accoglienza in “esseri accoglienti”: la base è lo Yoga della Risata, cui vengono abbinate quelle tecniche di comunicazione efficace derivate dalla programmazione neurolinguistica»

la loro sfera personale. «Se sono costretto a spegnere un incendio senza estintore dovrò adoperarmi con mezzi improvvisati – è la metafora di Romagnoli –, quando sarò riuscito a domare le fiamme in qualche modo, mi arrabbierò molto con chi non mi ha messo a disposizione un estintore». Fuor di metafora attraverso il WorkShock l’azienda fornisce ai dipendenti uno strumento per gestire le proprie emozioni, per spegnere il proprio incendio emozionale. I partecipanti provano gratitudine nei confronti dell’azienda, consapevoli di avere arricchito il loro bagaglio in una maniera altrimenti non possibile, portando con sé qualcosa che da quel momento in poi potranno utilizzare nel lavoro e nella vita personale. Secondo l’equazione che vuole dipendenti felici corrispondere a dipendenti più produttivi, a guadagnarci sarebbe ovviamente anche l’azienda e non solo per il fatto di avere dipendenti meno stressati. A sperimentare il format di Romagnoli sono aziende come Fernet Branca, Adidas, Trussardi, Lancôme.

LO YOGA DELLA RISATA

Si tratta di una disciplina nata in India venti anni fa e ideata dal medico indiano Madan Kataria. «Tale disciplina – spiega Mariapaola La Caria, trainer Consorzio Starting4 e teacher trainer di Yoga della Risata certificata – agisce su entrambi gli emisferi del nostro cervello, partendo da una reazione fisiologica. Mettendo insieme esercizi di risata (la gelotologia, scienza che studia la risata, è usata in molte patologie come supporto terapico) e respirazione yogica pranayama, lo Yoga della Risata permette un abbassamento del cortisolo (ormone dello stress) e allo stesso tempo l’attivazione di endorfine e dopamine già presenti nel nostro corpo, che determinano una maggiore lucidità, una maggiore concentrazione e quindi un atteggiamento mentale positivo. La tecnica dello Yoga della Risata si basa sul fatto che il nostro corpo non riconosce la risata autentica da quella indotta: i benefici sono gli stessi. Provocando, quindi, la risata in maniera indotta e prolungandola per almeno dieci minuti, la nostra capacità di ossigenazione aumenta di circa il 25 per cento L’allenamento e la pratica di tale tecnica permettono di gestire le emozioni negative e di mantenere il giusto distacco

da tutto ciò che può creare un disturbo alla nostra accoglienza. La risata infatti elimina il fattore “preoccupazione” e mantiene il nostro cervello nel “qui e ora”. Sarà quindi più semplice osservare i comportamenti dei nostri clienti con distacco, trovare soluzioni creative ai problemi piccoli e grandi che si possono presentare e soprattutto sorridere in maniera autentica fin dal primo incontro».

L’Oréal, Tech Data. Quest’ultima «per stessa ammissione dell’amministratore delegato ha registrato un aumento di fatturato a due cifre» conclude Romagnoli. ACCOGLIENZA TURISTICA CON IL SORRISO Avere un atteggiamento positivo è indispensabile soprattutto per le persone che, per lavoro, sono a stretto contatto con il pubblico. Da questo presupposto è partito il progetto Nicetomeetyou, un percorso formativo che si rivolge all’accoglienza. Lo propone il Consorzio Starting4 ed è rivolto a coloro che nelle strutture ricettive alberghiere ed extra alberghiere hanno il compito di accogliere i clienti. «Quando abbiamo ideato il percorso formativo Nicetomeetyou! – spiega Mariapaola La Caria, trainer Consorzio Starting4, teacher trainer di Yoga della Risata, certificata dalla Laughter Yoga University ed esperta di comunicazione e relazioni pubbliche – siamo partiti dalla considerazione che la qualità dell’accoglienza è uno degli elementi più sottolineati nelle recensioni da parte degli utenti, in termini negativi ma anche in termini positivi. Secondo Hotel.info, per esempio, tra le dieci cause più ricorrenti di recensioni negative ci sono al secondo posto la persona non disponibile e al sesto la scortesia del personale. Il nostro format ha l’obiettivo di trasformare gli addetti all’accoglienza in “esseri accoglienti”: la base è lo Yoga della Risata, cui vengono abbinate quelle tecniche di comunicazione efficace derivate dalla programmazione neurolinguistica, utili a comprendere appieno l’interlocutore e a interagire correttamente. Accogliere è infatti un processo complesso, fatto di ascolto, comprensione e condivisione. Le tre fasi avvengono spesso in un brevissimo lasso di tempo, ed è quindi necessario padroneggiare gli strumenti per gestirle nel miglior modo possibile».

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HOT TOPICS blogsurfing

Un albergo per amico C

hi viaggia spesso per lavoro inseguendo riunioni e convention non sempre ha un buon rapporto con gli hotel. Se le trasferte sono più frequenti – e di molto – delle vacanze in famiglia, il soggiorno fuori casa è più che altro un obbligo al quale si vorrebbe volentieri rinunciare. Ma se bisogna fare di necessità virtù, tanto vale trarre il meglio dalla propria permanenza in hotel. I consigli a tal proposito non sono mai scontati, anche quando riguardano qualcosa di apparentemente ovvio come la generosità da esibire al personale – le mance insomma – che naturalmente non bisognerebbe dimenticare di elargire per accattivarsi la simpatia di chi, per uno o qualche giorno, si prende cura di noi. Edward Mady, regional director of West Coast Usa e general manager di Dorchester Collection suggerisce, in un articolo online sull’Harvard Business Review, alcuni accorgimenti per quei frequent traveller che, loro malgrado, soggiornano spesso fuori casa. La cosa che ci è parsa interessante è che quasi tutti i suoi consigli sono utili anche ai meeting planner che, per pianificare un evento, si rivolgono a un albergo. Se il consiglio di “essere più di un numero di camera” infatti è per chi viaggia per lavoro un monito a entrare in contatto con lo staff alberghiero da un punto di vista più personale, non avendo timore di avanzare le proprie richieste (se pur ovviamente in maniera gentile) certo si può dire lo stesso al meeting planner che incontra la propria controparte in hotel. Mady suggerisce inoltre, nel caso si torni spesso nella stessa struttura, di cercare di avere a che fare sempre con le stesse persone, in modo da costruire un feeling senz’altro importante per fa comprendere al meglio le proprie esigenze. Interessante è anche il suggerimento di fare di camerieri e staff i propri alleati. Mady fa l’esempio di una cena di lavoro in cui si deve “far colpo” (naturalmente dal punto di vista lavorativo) sui propri ospiti. Perché non chiedere al maître de sale di accogliervi in maniera amichevole, chiamandovi magari per nome mentre vi accompagna al tavolo migliore del ristorante? Una bella figura è assicurata! Il mondo dell’accoglienza alberghiera è molto “friendly” del resto, e questo atteggiamen-

Capita a chi viaggia spesso per lavoro di non poterne di più degli hotel. Eppure il soggiorno sarebbe più piacevole con qualche piccolo accorgimento, che il caso vuole sia prezioso anche per i meeting planner to aiuterà lo staff a sentirsi a proprio agio, che siate un business traveller o un meeting planner. Meno stress, agitazione e ansia da parte del cliente, più disponibilità da parte del personale. E bisogna essere generosi. D’accordo, delle mance abbiamo già parlato, ma ci riferiamo alla gentilezza, ai complimenti, alla disponibilità a lasciare buoni commenti (se meritati) nel libro degli ospiti. Chi lavora a contatto con il pubblico apprezza molto un buon feedback del proprio operato. E se c’è qualcosa che non va, non temiate di dirlo, è nei vostri diritti. Ma ancora una volta la forma è tutto: una lamentela fatta con buone maniere sortirà l’effetto desiderato più di una sfuriata. Mady prende l’esempio di un front desk non efficiente: chiedere subito del direttore imbarazzerebbe la persona incaricata dell’accoglienza e la situazione diventerebbe difficile per tutti. Meglio fare un passo indietro – secondo Mady – e chiamare il manager in disparte, magari al telefono: vi darà più attenzione e senza stress avrà più lucidità per risolvere il vostro problema.

ALESSANDRA BOIARDI

In questa pagina abbiamo preso spunto dal post di Edward Mady, regional director West Coast Usa e general manager di Dorchester Collection sull’Harvard Business Review

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PAOLA OLIVARI

KEMPINSKI PALACE DI PORTOROSE, RIAPERTURA IMMINENTE Dopo un 2015 di successo all’inizio di marzo riapre il Kempinski Palace di Portorose. Oltre alla celebrazione dei suoi 105 anni di vita, l’anno trascorso è stato per l’hotel il “migliore” della sua lunga vita, che lo ha visto ottenere anche il Certificato di Eccellenza di TripAdvisor. Il successo dell’Hotel nella passata stagione si deve anche all’incremento del turismo d’affari. Gli spazi dedicati al Mice sono particolarmente versatili e accolgono i delegati con verve, stile e savoire faire. L’hotel di lusso Kempinski Palace Portorose, inaugurato dopo il restyling nel 2008, è situato direttamente sulla costa adriatica della Slovenia, non lontano dalla perla medievale di Pirano e a meno di due ore da Venezia. L’hotel cinque stelle superior è una combinazione unica tra design tradizionale e contemporaneo, ha 181 camere e splendide suite, sei strutture congressuali adatte a qualsiasi tipo di evento, seminario o conferenza, una spa di 1.500 metri quadrati, una storica sala da ballo unica, un parco privato e propone gastronomia dal concetto innovativo con una ricca carta dei vini in tutti i suoi ristoranti e bar. Il Kempinski Palace Portorose sostiene inoltre l’ambiente mettendo a disposizione degli ospiti le nuove automobili elettriche Bmw i3.

JSH HOTELS COLLECTION CONQUISTA INNSBRUCK

«Siamo approdati in Austria, aggiungendo alla collezione di hotel e resort da noi gestiti una location di pregio, ricca di storia ed emblema di eleganza e raffinatezza». A dirlo è Raniero Amati, direttore marketing Jsh Hotels Collection, commentando l’ingresso dello storico Grand Hotel Europa di Innsbruck tra le 16 strutture già gestite dal gruppo. «Il Grand Hotel Europa premia gli sforzi fatti per crescere in questo segmento e rafforzare la nostra reputazione al di fuori dei confini nazionali». Fondato nel 1869, l’hotel ha visto tra i suoi ospiti più illustri Re Carlo Gustavo di Svezia, e ha saputo conservare nel tempo il suo grande fascino. Recentemente rinnovato e ampliato, il Grand Hotel Europa, situato nel cuore di Innsbruck, è dotato di 108 camere suddivise in cinque differenti tipologie e metrature, tutte dotate dei migliori comfort e arredate con materiali di pregio e antichi. Per celebrare un’occasione speciale o per appuntamenti business, l’hotel offre quattro meravigliose sale in stile imperiale e stile barocco, eleganti e raffinate, dotate delle migliori tecnologie. La competenza e professionalità del team in hotel è in grado di rispondere a qualsiasi tipo di richiesta curando ogni dettaglio, dagli allestimenti personalizzati alle decorazioni, fino al buffet e al programma di intrattenimento.

SPACE HOTELS, NOVE NUOVI ALBERGHI E BUONI RISULTATI Space Hotels, organizzazione leader in Italia nel settore delle marketing, vendite e prenotazioni alberghiere, con una collezione unica di settanta alberghi indipendenti in quaranta destinazioni business e leisure italiane, annuncia l’ingresso di nove nuove strutture tra il 2015 e il primo mese del 2016: il Turin Palace di Torino, l’Eracle Resort & Sport di Napoli-Volla, il Galilei di Pisa, lo Spadai di Firenze, il Katane Palace di Catania, l’Ala di Venezia, il Royal Court, il Vintage e il Galles di Roma. Il presidente Space Hotels Franco Coppini, titolare del First Hotel di Milano Malpensa, ha annunciato i risultati positivi conseguiti da Space Hotels nel 2015: fatturato aumentato dell’1,93 per cento nonostante la crisi perdurante, fatturato proveniente dagli Usa cresciuto dell’11,11 per cento, prenotazioni tramite Gds aumentate del due per cento e traffico telefonico incrementato dell’1,83 per cento, in controtendenza rispetto all’andamento generale. Il Mice è un segmento importante per Space Hotels che offre ai suoi clienti un servi-

zio ad hoc per i meeting con staff dedicato. Space Hotels è partner di Supranational Hotels, una delle più grande società di rappresentanza Gds al mondo che fornisce tecnologie di distribuzione e prenotazione avanzate per più di cinquecento alberghi in tutto il mondo.

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I N T E R N A T I O N A L

LONDON MARRIOTT HOTEL COUNTY HALL, RISTRUTTURAZIONE TRA DESIGN ED ELEGANZA

Lo storico London Marriott Hotel County Hall, icona dell’hôtellerie londinese, è oggi protagonista di una grande opera di trasformazione. L’hotel di duecento camere situato ai piedi del Westminster Bridge combinerà il meglio del design contemporaneo con il patrimonio storico e l’eleganza che già lo contraddistinguono. L’edificio del 1922 ospitava in origine la sede del Gre-

ater London Council, per poi essere convertito in hotel nel 1998. I suoi imponenti soffitti a volta e le camere rivestite in legno sono stati testimoni di momenti fondamentali della storia di Londra e la sua struttura architettonica eccezionale permette ora di offrire agli ospiti alcune delle camere più spaziose del centro città, con incredibili vedute sul fiume, sul Big Ben e su Westminster. Molte delle nuove camere e suite sono già disponibili ma l’intera ristrutturazione sarà completata entro maggio. L’hotel offrirà un’esperienza senza pari anche in ambito Mice con le sue 13 sale per eventi e riunioni e la possibilità di prenotare eventi privati in un eccezionale ambiente storico. I servizi includono un centro benessere e spa, una piscina di 25 metri, un’offerta culinaria di alto livello e il tradizionale tè pomeridiano nella Library Lounge.

AL PARCO DEI PRINCIPI GRAND HOTEL & SPA UN AWARD FOR EXCELLENCE Dopo essere stato in diverse occasioni tra le strutture ricettive europee finaliste ai Condé Nast Johansens Awards for Excellence – gli “Oscar” dell’ospitalità di lusso –, il Parco dei Principi Grand Hotel & Spa di Roma si è aggiudicato per la prima volta il riconoscimento di Best Hotel with Spa – Europe & Mediterranean 2016, La cerimonia di premiazione si è tenuta a Londra e in rappresentanza della Roberto Naldi Collection, il brand di lusso di cui il Parco dei Principi Roma fa parte, è stata presente Adele Naldi. «Una gioia immensa per un riconoscimento che premia un grande investimento fatto da mio padre, quello di realizzare la più grande, moderna e lussuosa spa nel centro di Roma. In questo modo abbiamo reso il Parco dei Principi Grand Hotel & Spa un vero e proprio urban resort di fama internazionale». All’annuncio della vittoria Roberto Naldi ha voluto ringraziare lo staff del Parco dei Principi e della Prince Spa: «Siamo certi che, oltre che alle strutture, il successo di un’attività come la nostra è legato soprattutto alle persone che lavorano con passione e dedizione al loro interno, regalando a ogni ospite esperienze da sogno». Situato nell’elegante quartiere Parioli, il Parco dei Principi offre 179 camere, 18 sale meeting e la Sala Fernandes, dotata di luce naturale e accesso indipendente dall’hotel, che può ospitare fino a novecento persone.

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INTERCONTINENTAL LONDON - THE O2 APRE SULLA PENISOLA DI GREENWICH InterContinental Hotels Group ha annunciato l’apertura dell’innovativo InterContinental London – The O2 sulla Penisola di Greenwich, la porta d’accesso storica, ludica e finanziaria di Londra. Oltre ai cinque bar e ristoranti, come The Peninsula Restaurant e lo sky bar panoramico Eighteen, l’hotel, con le sue 453 stanze, vanta una spa di altissimo livello, sistemazioni lussuose – comprese le 59 suite – e una vista mozzafiato sulla capitale. Situato a quattrocento metri dalla stazione metropolitana di North Greenwich e dal molo North Greenwich Pier, che garantiscono un comodo accesso al centro di Londra, l’InterContinental London – The O2, mette a disposizione organizzatori di eventi e meeting planner una vasta gamma di soluzioni. Il conference centre dell’hotel vanta una sala di 3.100 metri quadrati, una delle più grandi in Europa, con ulteriori 19 meeting room, un ufficio organizzativo e uno spazio pre-function di 1.600 metri quadrati con vista su Canary Wharf, tra i panorami più suggestivi di Londra. L’offerta premium dell’albergo per occasioni di meeting e leisure, insieme alla possibilità di appro-

fittare di esperienze culturali sulla Penisola e nei dintorni, garantisce un’esperienza londinese di sicuro impatto.

HOTEL NOVARELLO RESORT & SPA, IL PARTNER IDEALE PER IL MICE A due passi dall’aeroporto di Malpensa, a metà strada tra Torino e Milano, Hotel Novarello Resort & Spa è un punto di riferimento per gli uomini d’affari che necessitano di spazi per sviluppare il proprio business. Una struttura di eccellenza, un quattro stelle in grado di garantire al turismo Mice tutti i comfort necessari grazie alla presenza di dieci sale meeting capaci di accogliere fino a oltre quattrocento persone. Il polo congressuale è caratterizzato da multiformi spazi che soddisfano differenti bisogni: riunioni di lavoro, seminari, corsi di formazione, incentive, team building, layout a teatro, a ferro di cavallo, a banco di scuola, a tavolo unico, ma anche convegni, congressi e convention. L’auditorium, con la sua planimetria circolare e le vetrate luminose si presta ad eventi multiformi, il raffinato Centro Congressi accoglie eventi di ampio respiro; per gli eventi dai grandi numeri, invece, è disponibile in PalaNovarello con i suoi mille metri quadrati. Ricca anche l’offerta dei servizi a partire dalla qualità delle camere, silenziose e dotate di ogni comfort; un ristorante&bar che offre diverse tipologie di colazioni e pranzi di lavoro, light lunch e dinner, aperitivi, buffet ma anche cene aziendali; il centro wellness&spa per rigenerarsi, il rinomato centro sportivo con campi da calcio, beach volley, palestra e il palasport per praticare sport indoor per appassionanti sfide aziendali.

KEMPINSKI HOTEL ADRIATIC, TUTTO PRONTO PER LA RIAPERTURA

Il Kempinski Hotel Adriatic, splendido resort vicino a Umago, in Istria, ha riaperto ai primi di marzo. Situato su una punta del golfo di Pirano, proprio di fronte alla magica cittadina, ha una spiaggia privata, una serie di piscine e vasche idromassaggio digradanti verso il mare trasparente e vanta una gastronomia di altissimo livello sulla splendida terrazza del ristorante Kanova. Gli interni esclusivi riflettono una calda atmosfera mediterranea e fondono armoniosamente design classico e contemporaneo. Le camere, ampie e arredate lussuosamente, offrono una splendida vista sulla campagna istriana o sul mare. Per il relax degli ospiti troviamo una spa di tremila metri quadrati e, nei pressi del Kempinski Hotel Adriatic, un campo da golf 18 buche. La meeting industry trova qui ampi spazi dedicati per incontri, convegni, conferenze e seminari. La struttura dispone di diverse soluzioni che possono ospitare fino a 310 delegati. Uno staff interno dedicato al Mice è a disposizione per la perfetta riuscita dell’evento.

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APERTO L’HILTON GARDEN INN MILAN NORTH, QUATTRO STELLE BUSINESS ORIENTED

È stato inaugurato a Milano l’Hilton Garden Inn Milan North, in via Lucio Giunio Columella 36, tra le fermate della linea metropolitana rossa di Precotto e Villa San Giovanni. La nuova iniziativa gestionale di Gdf Group sviluppa gli elevati standard internazionali del brand Hilton Garden Inn e rende disponibile al nuovo posizionamento turistico di Milano una moderna ed efficiente struttura. Particolarmente qualificata l’offerta Mice della nuova struttura con una proposta di ottocento posti totali, un conference cen-

ter di trecento posti e dieci sale modulabili, tutti con sistema wifi all’avanguardia, banda ultralarga, schermi, videoproiettori, impianti audio di nuova generazione, ampi spazi anche all’esterno per cocktail e coffee break immersi in un curato giardino. Un raffinato ristorante gestito dal talentuoso chef Edoardo Andres Martinez Romero, un’imponente e luminosa hall con tutti i servizi, un elegante bar balconato sul foyer, un’attrezzata palestra panoramica, spazi esterni in una zona verde e tranquilla delineano la riconoscibilità di un marchio che da sempre offre agli operatori del settore proposte high standard. Alla festa di inaugurazione sono intervenuti Guido Della Prera, presidente di Gdf Group, e Michela Giolo, resident manager dell’hotel gestito in franchising dal gruppo, e Mark Nogal e Alan Mantin, vertici di Hilton Worldwide, azienda leader mondiale che opera sulla struttura con il marchio Hilton Garden Inn. T.C.

PALACONGRESSI DI RIMINI, SUCCESSO TRA SCIENZA E MEDICINA Il Palacongressi di Rimini si sta affermando come luogo cruciale del dibattito e del confronto tra ricercatori, scienziati e medici e anche il 2016 si avvia sotto questo segno. Il primo portale d’informazione dedicato ai quattrocentomila infermieri italiani, Nurse24.it, ha scelto infatti i locali del “Palas” per l’apertura della sua nuova e ampliata redazione giornalistica e 28 delle settanta manifestazioni già confermate nel calendario affrontano temi legati a ricerca scientifica e cura della salute. Tre i grandi meeting internazionali: a maggio il Congresso Multisala Scivac con i suoi 2.500 veterinari, a settembre la 2° European Mineralogical Conference – Emc con i migliori ottocento scienziati del continente e il congresso “Eurosas Surgery 2016” con protagonisti i trecento specialisti europei più affermati nel trattamento dei disturbi del sonno. Un programma destinato tradursi, entro il prossimo dicembre, in 55mila congressisti attesi a Rimini. Un numero destinato a crescere ulteriormente con le conferme di manifestazioni ancora solo in opzione. La cifra della presenze richiamate sul territorio dalle attività del Palas si colloca oggi a oltre 130mila. Dato avviato a superare il milione conteggiando anche eventi come il Meeting dell’Amicizia tra i Popoli o le iniziative di Rinnovamento dello Spirito, in programma invece nei padiglioni di Rimini Fiera per la grande scala dimensionale delle manifestazioni.

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Marepineta Resort  Milano Marittima (Ra)

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Numero totale camere: 172 (di cui 83 Villa Regina 4*S e 89 Casa Madre 5*L) | Ristoranti: 2 | - Posti: Ristorante interno fino a 600 persone; in spiaggia fino a 200 persone | Sale meeting: 5 | Capienza sala maggiore: 280 | Capienza sala minore: 40 | Saletta segreteria | mq di aree espositive: 25.000 | Possibilità organizzazione post congress 2

Le strutture di Jsh Hotels Collection si distinguono nel settore congressuale per spazi e tecnologia di prim’ordine ma non trascurano le proposte legate allo svago e al tempo libero che tanto possono contribuire al successo di un evento

Dove il Mice incontra il leisure D

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alle pendici dell’Etna, con Il Pìcciolo Etna Golf Resort & Spa, all’incantevole costa della Maremma Toscana, con il Golf Hotel Punta Ala, fino alle più belle città d’arte italiane, come Roma, con il cinque stelle Radisson Blu es. Hotel e l’Holiday Inn Rome Pisana, o Taormina, Firenze, Milano, Rimini: questa è la mappa di tutte le strutture di Jsh Hotels Collection, che offrono tra i più ampi e completi poli congressuali del territorio di competenza, servizi tout-court e infinite opportunità leisure, in location suggestive e facili da raggiungere. La filosofia del gruppo, infatti, è quella di unire dovere e piacere: facile farlo in hotel dal forte carattere, in location straordinarie, dove è possibile aggiungere agli impegni di lavoro un pizzico di sale, tra un bagno termale, una partita a golf, un’uscita alla scoperta delle ricchezze del territorio, un piatto stellato accompagnato da un calice delle migliori cantine. Questo è il mondo Mice di

un gruppo che si prefigge come obiettivo quello di offrire destinazioni e prodotti Mice con una vocazione irresistibilmente leisure. DESTINAZIONI TOP Riconosciuta come una delle più innovative società di gestione e management alberghiero in Italia grazie al suo portafoglio del tutto peculiare, che include strutture indipendenti e con brand internazionale, Jsh Hotels Collection propone soluzioni business in destinazioni straordinarie, in location esclusive e incantevoli dove organizzare eventi perfetti, circondati da panorami mozzafiato, tra terme, colline, vulcani, coste incontaminate, uliveti. Divisi nelle tre Collezioni JLive Resorts, JHub City Hotels e JLux Hotels, gli hotel e i resort Jsh sono caratterizzati da uno stile fortemente individuale, ma accomunati dalla stessa ricerca di eccellenza nel servizio e impeccabile accoglienza. Nelle collezioni di

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hotel e resort Jsh si fa tanto business, ma poi ci si dedica al benessere, si gioca a golf, si gusta la miglior cucina, ci si bagna nelle acque più turchesi d’Italia, si fa sport, ci si diverte, e si scoprono territori incantevoli, ricchi di storia e cultura antica e affascinante. LE DUE NOVITÀ Tra le ultime strutture affiliate al gruppo, lo storico cinque stelle di Milano Marittima MarePineta Resort, da quest’anno nella collezione Jlive. Immerso nel verde di pini secolari a pochi passi dal mare, dagli Anni 20 è richiamo per una clientela raffinata ed esigente e per il jet set in riviera. Il resort, recentemente ristrutturato, rappresenta oggi un modello architettonico e ricettivo unico nel suo genere e ospita eventi da mille e una notte in spazi esclusivi. Altra grande novità di questa stagione è il Grand Hotel Europa, storico cinque stelle nel cuore di Innsbruck: definito il “miglior albergo di Innsbruck” dallo stesso re di Baviera Ludwig II, dal 1869 è emblema di eccellenza in una località montana tra le più esclusive d’Europa. Le sue sette sale spettacolari, in stile imperiale e barocco, si uniscono a una cucina pluripremiata in un contesto unico per posizione e bellezza. TERME E BENESSERE Sui Colli Euganei in Veneto sorge Galzignano Terme Spa & Golf Resort, una struttura immersa nel verde con un rinomato centro termale e spazi congressuali di prima categoria. Oltre che fra trattamenti benessere e relax, il tempo libero può essere trascorso qui anche con una partita a golf nello splendido campo a nove buche. Tra gli ulivi del Salento, Acaya Golf & Spa Resort si candida tra le location di maggior prestigio in Puglia per qualsiasi tipo di evento e come punto di riferimento indi-

scusso per il Mice su tutto il territorio: il suo centro congressi, a luce naturale, modulare e dotato delle più moderne attrezzature, può accogliere fino a ottocento delegati, mentre la meeting terrace, con vista panoramica sul bellissimo entroterra salentino, è perfetta per ospitare eventi esclusivi ed esposizioni di prodotto. Il campo da golf a 18 buche, la splendida spa, le rinomate coste dalle acque cristalline a poca distanza, i ristoranti, il lounge bar, i suggerimenti del local advisor per scoprire la ricchezza del territorio circostante, completano l’offerta di una struttura inserita in una meravigliosa cornice naturale.

1 / Il Pìcciolo Etna Golf Resort & Spa 2 / Il MarePineta Resort a Milano Marittima 4 / Il Radisson Blu es. Hotel Rome 5 / L’Acaya Golf & Spa Resort in Salento 6 / L’Holiday Inn Rome Pisana 7 / Il Galzignano Thermae Spa & Golf Resort 8 / Il Golf Hotel Punta Ala 9 / Il Living Place Hotel a Bologna 10 / Il Villa Mon Repos a Taormina

indirizzi a fine rivista

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Due location, l’Hotel Roma Aurelia Antica e l’Hotel Capannelle, accomunate oggi da una gestione integrata, due quattro stelle con servizi da cinque stelle, un nuovo management per rinnovare la tradizione dell’ospitalità: un connubio vincente per la capitale

L’unione fa la forza SABRINA PIACENZA

In alto, l’Hotel Roma Aurelia Antica offre al Mice un centro congressi con 17 sale modulari. Sotto, l’Hotel Capannelle dispone di otto sale tecnologicamente all’avanguardia

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quindici minuti dall’aeroporto di Fiumicino e dal Vaticano e vicinissimo al Grande Raccordo Anulare: la posizione strategica è uno dei plus dell’Hotel Roma Aurelia Antica, dallo scorso settembre gestito, insieme all’Hotel Capannelle, da un unica società. La struttura è inserita in un area verde, tranquilla e accogliente, e mette a disposizione dei propri ospiti 270 camere a cui si aggiungono una palestra attrezzata con terrazza, una piscina all’aperto circondata da giardini e numerosi spazi ristorazione: il ristorante La Sughereta, ideale per pranzi e cene con la sua ampia terrazza che può ospitare fino a 140 ospiti, il caffè Mallorca, il bar terrazza L’Ulivo perfetto per un cocktail di benvenuto e il pool Bar Formentera per rigenerarsi durante le lunghe e calde giornate estive. Anche per la sua cucina, ma soprattutto per la qualità, il livello dei servizi e l’eccellenza nell’ospitalità l’hotel ha ricevuto il Gold Key Award. Per il business, il Roma Aurelia Antica, offre un ampio centro congressi con ingresso indipendente che racchiude 17 sale riunioni multifunzionali, con la possibilità di ospitare eventi fino a settecento persone. Alle sale,

dall’acustica eccellente, si aggiungono un’area accoglienza, ottocento metri quadrati di foyer per servizi espositivi e coffee break. Completano i servizi l’internet point nella hall, la connessione wi-fi ad alta velocità, il servizio segreteria, hostess e assistenza tecnica, il parcheggio interno con una capienza di 150 posti auto – a cui si aggiunge la possibiltà di ulteriori parcheggi nelle aree pubbliche adiacenti – e il servizio shuttle per il centro città che agevola il collegamento con il cuore della capitale. Anche l’Hotel Le Capanelle, distante solo cinque minuti dall’aeroporto di Ciampino e una ventina di minuti dal centro città, dispone di un articolato centro congressi composto da otto sale modulari e dotate delle più avanzate tecnologie, per una capienza totale di ottocento posti: si passa dagli oltre 350 metri quadrati della sala più grande in sessione plenaria, ai trenta di quella più piccola. Due distinte reception attrezzate, un guardaroba per l’accoglienza dei partecipanti, foyer e ampi spazi comuni dove consumare coffee break o welcome drink, consentono di organizzare qualsiasi tipo di evento in tutta comodità, con il comfort della connessione gratuita alla rete wi-fi. Business e turismo per una nuova proprietà e un nuovo management: da gennaio Gerardo Fruncillo è il nuovo general manager e porta l’esperienza della direzione di un hotel cinque stelle a cui si affianca Fabio Manetti, nuovo direttore commerciale. Un cambio di rotta nel segno della continuità, una svolta radicale, un percorso da proseguire per mantenere alto il valore dell’ospitalità di entrambe le strutture. indirizzi a fine rivista

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Hotel Vis à Vis  Sestri Levante (Ge) Numero totale camere: 46 (di cui 3 junior suites) | Ristoranti: 2 (1 interno e 1 sul mare) | Posti: 200 | Sale meeting: 3 | Capienza sala maggiore: 160 posti | Capienza sala minore: 30 posti | Saletta segreteria | mq di aree espositive: 120 | Possibilità organizzazione post congress

L’Hotel Vis a Vis di Sestri Levante è come una nave da crociera che naviga tra le terre e il mare della Liguria, con spazi congressuali attrezzati, centro benessere di prim’ordine e interessanti proposte post congress

Navigazione virtuale SIMONA ZIN

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osizione centrale e privilegiata, vista incomparabile e qualità dei servizi: questi sono solo alcuni plus dell’Hotel Vis a Vis di Sestri Levante, elegante struttura che si contraddistingue anche per la calorosa accoglienza. Al settore Mice l’albergo ligure propone il suo centro congressi, che si trova nel parco sottostante la reception: l’area meeting è costituita da tre sale polifunzionali indipendenti, luminose e in grado di rispondere alle varie esigenze delle aziende per meeting, convegni, corsi di formazione, esposizioni, eventi. Tra gli altri plus della struttura, wi-fi e parcheggio gratuiti. POST CONGRESS SU MISURA All’offerta congressuale l’Hotel Vis a Vis, che apre la stagione il 4 marzo per chiuderla il 2 novembre, unisce anche una proposta gastronomica di alta qualità: un pranzo nel suo ristorante panoramico Olimpo, o al ristorante sul mare Portobello, nella famosa Baia del Silenzio, si trasforma in un viaggio gastronomico tra piatti di alta cucina, in un mix tra ricette locali e originalità proposte dagli chef. Chi durante un congresso o un evento vuole prendersi una pausa di puro relax può farlo nel Centro Benessere Giunone, dove ci

si può dedicare a se stessi, lasciandosi accarezzare dalle proposte del personale specializzato per ritrovare le energie, per migliorare il proprio aspetto, per riposare la mente ed essere in equilibrio, per vivere in armonia la vita di tutti i giorni. Il centro propone diversi trattamenti, tutti eseguiti con gli eccellenti prodotti naturali a base di olio extravergine di oliva dell’Erbario Toscano. Ancora relax anche nella piscina con idromassaggio nel parco o in una delle 46 camere, tutte arredate con stile ed eleganza e dotate di tutti i comfort, mentre eventi di ogni tipo posso essere organizzati sulla terrazza panoramica Sky Bar Ponte Zeus. Il servizio concierge è a disposizione per proporre e organizzare attività leisure ed educative di vario genere, dalla gastronomia alla scoperta del territorio, ad attività specifiche per il training aziendale. Tutto costruito su misura e a diversi livelli, a seconda delle esigenze. indirizzi a fine rivista

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A.Roma Lifestyle Hotel Rome  Roma Numero totale camere: 276 | Ristoranti: 1 Sapori Dal Mondo | Posti: 400 | Sale meeting: 19 | Capienza sala maggiore: 600 posti | Capienza sala minore: 10 posti | Saletta segreteria | mq di aree espositive: 300 | Possibilità organizzazione post congress

Una recentissima apertura in un contesto di grande bellezza, un hotel di lusso che offre atmosfere e servizi cinque stelle per tutto il segmento Mice. E tutt’intorno, il fascino della Città Eterna

Nuovo di zecca! SABRINA PIACENZA

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a corposa e articolata proposta ricettiva di una città come Roma, meta di un turismo dinamico che comprende sia il turista leisure sia quello business, da pochissimi mesi è stata arricchita di un nuova presenza, un hotel dotato di centro congressi e spa, parte di un importante gruppo industriale internazionale, l’Ldc group, che vanta numerose strutture in tutto il mondo, anche in Italia, con alcune location distribuite sul territorio oltre che nella capitale. Situato nei pressi della meravigliosa Villa Pamphili e circondato dallo spettacolare parco naturale di Valle dei Casali, l’A.Roma Lifestyle Hotel offre spazi e servizi di nuovissima generazione per tutta la città, oltre a essere una struttura di grande respiro artistico grazie alla presenza di numerose opere d’arte distribuite nelle diverse aree dell’hotel. Tra i plus dell’hotel il ristorante Sapori dal Mondo, che offre un magico viaggio gastronomico attraverso le numerose pietanze che caratterizzano le cucine internazionali. Gli esperti chef che animano il ristorante dimostrano il proprio talento nelle cucine a vista: dieci postazioni di show cooking nelle quali cuochi di diverse nazionalità cucinano una gran varietà di piatti, permettendo così all’ospite di osservare da vicino i loro segreti.

Da segnalare anche lo straordinario centro benessere A.Roma Wellness & Spa che accoglie gli ospiti in un ambiente meravigliosamente sereno. Uno spazio distribuito su oltre 2.500 metri quadrati, dotato di una gamma di ambienti e attrezzature all’avanguardia e da un’ampia selezione di massaggi e trattamenti di lusso: sauna finlandese e biosauna, entrambe con vista sul parco, bagni turchi (uno per sole signore), il percorso di docce e getti d’acqua Roman Impluvium, la piscina interna con acqua di sali minerali riscaldata a 32 gradi. Inoltre, il Lago Salino esterno, la grande palestra Technogym, le diverse aree di relax e meditazione, insieme alle cabine per massaggi e trattamenti estetici, regaleranno momenti di piacere e benessere totale. In una struttura di questo spessore non poteva mancare un centro congressi notevole: 19 sale capaci di accogliere da un minimo di venti a un massimo di seicento posti, con un’offerta tecnologica completa e di nuova generazione. Nel salone Giove si può anche usufruire di uno dei più grandi schermi a Led disponibili in un hotel in Italia: 12 per quattro metri di grandezza di altissima definizione, numeri da capogiro. indirizzi a fine rivista

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Una Hotel Regina  Noicattaro – (Ba) Numero totale camere: 100 | Ristoranti: 3 | Posti: 750 | Sale meeting: 12 | Capienza sala maggiore: 700 (platea) posti | Capienza sala minore: 5 posti | Saletta segreteria | mq di aree espositive: da 35 a 700 | Possibilità organizzazione post congress

Controllo della qualità e standard elevati, così come ci si aspetta da un albergo a marchio Una Hotels & Resorts con, in più, tutto il fascino della tradizione pugliese più genuina

Qualità e tradizione SIMONA ZIN

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na Hotel Regina è una struttura fortemente legata al territorio ma con uno sguardo attento alle esigenze del mercato internazionale. Così questo albergo sviluppa e coltiva con profitto la sua vocazione sia sul fronte congressuale, ridefinendo un’antica tradizione di ospitalità attraverso un concept innovativo che sa integrare nel genius loci le moderne facility di un mercato alberghiero al passo con i tempi. Il nuovissimo City Resort, realizzato secondo lo stile architettonico tipico dei borghi pugliesi, si trova alle porte di Bari e a breve distanza dal mare. L’Una Hotel Regina Bari offre molteplici soluzioni per meeting ed eventi di successo. Dispone di 12 sale meeting da cinque a settecento posti a sedere, tutte con ingresso indipendente, controllo autonomo del suono e dell’illuminazione, aria condizionata, schermo, videoproiettore, set completo di cancelleria e connessione a Internet ad alta velocità. EVENTI E RELAX Alcune sale sono illuminate da luce naturale. Comodi foyer consentono di organizzare in contemporanea rinfreschi e coffee break e di ospitare tutti i servizi di accoglienza e segreteria. Gli ampi spazi esterni permettono l’organizzazione di attività outdoor, come team building, cocktail ed esposizioni.

Uno staff di professionisti esperti operatori del settore eventi è a completa disposizione per trovare le soluzioni migliori a ogni singola esigenza e fornendo il supporto necessario in ogni fase dell’organizzazione. L’hotel è dotato di un ampio parcheggio interno gratuito che può ospitare fino a 250 autovetture e quattro autocarri. L’hotel propone inoltre una Spa: cinquecento metri quadri di area umida tutta realizzata in pietra e parzialmente sviluppata all’interno di tre tradizionali trulli. Qui si trovano una piscina, percorso Kneipp con camminamento su sassi di fiume, docce cromo/aromaterapiche, sauna e bagno turco, aree relax con chaise longue in pietra riscaldata e vasche idromassaggio individuali. Il territorio che si estende a sud di Bari è costellato dai suggestivi paesi che si incontrano lungo la costa e da quelli dell’entroterra, ricchi di testimonianze storiche. Fra ondulate colline e attraverso Gioia del Colle dall’antico castello e Massafra ricca di grotte, si è nel cuore della civilissima Martina Franca. Poi troviamo il regno sotterraneo di Castellana Grotte, il Castello Svevo, la cattedrale di Ruvo, Castel del Monte, la Cattedrale di Trani sul mare, le scogliere e il centro storico di Polignano, la Valle d’Itria e i suoi Trulli, e molto altro ancora. indirizzi a fine rivista

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Let’s Meet and Work together !

Organizziamo e realizziamo per voi, ovunque nel mondo, eventi scientifici e aziendali, incentive, meeting e convention come strategie vincenti

E V E N T S & C O M M U N I C AT I O N

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Hotel Monte Sarago  Ostuni (Br) Numero totale camere: 40 camere | Complesso residenziale: 10 unità | Piscina: 1 outdoor | Ristoranti: 3 L’Opificio 90 posti, Galleria 40 posti, Bar Terrazza 200 posti | Sale meeting: 2 | Capienza sala maggiore: 230 posti | Capienza sala minore: 40 posti | Saletta segreteria | mq di aree espositive: 150 | Possibilità organizzazione post-congress | Connessione wi-fi gratuita

L’Hotel Monte Sarago è un moderno quattro stelle inserito in un territorio di grande bellezza, da dove la vista abbraccia l’antica Ostuni; dalla struttura pugliese partono interessanti itinerari alla scoperta dei dintorni

Nel cuore della Puglia SIMONA ZIN

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hi cerca un quattro stelle di recente realizzazione e con forte vocazione congressuale in Puglia trova nell’Hotel Monte Sarago di Ostuni tutta una serie di spazi flessibili e adattabili alle diverse esigenze: un’ampia sala meeting capace di accogliere fino a 230 persone comodamente sedute, un’altra sala riunioni di dimensioni ridotte, utile per incontri di lavoro fino a quaranta persone, e due recenti ulteriori sale rispettivamente da cinquanta e da dieci posti a sedere. L’area congressuale è dotata dei più innovativi impianti audiovisivi e di attrezzature ad altissimo livello tecnologico e a disposizione degli organizzatori c’è uno staff esperto che segue il planner in tutte le fasi dell’evento. QUALITÀ ANCHE A TAVOLA L’albergo si distingue anche per l’ampio e confortevole ristorante denominato L’Opificio, nel quale viene servita una cucina di tipo mediterraneo, che spesso si fonde con note di modernità: qui si possono assaporare i profumi dell’orto e i sapori del mare e della terra, degustando ottimi vini italiani e Rossi

Pugliesi doc. L’Hotel Monte Sarago si trova a Ostuni, la “città bianca”, così denominata per il colore abbagliante delle sue tipiche case. Questo gioiello architettonico non è l’unico “plus” che la struttura pugliese offre in tema di itinerari turistici: da qui si possono, infatti, raggiungere comodamente anche tutte le mete più importanti della Puglia, come Alberobello, Castel del Monte, Castellana Grotte, Cisternino, Martina Franca, la Valle D’Itria, Lecce, solo per citare le principali. E per chi si vuole concedere un momento di relax, la piscina dell’hotel, raggiungibile con una navetta gratuita, sorge sulla vetta del Monte Sarago: la sua posizione, impareggiabile, offre una meravigliosa veduta del centro storico di Ostuni, delle Murge e della distesa degli ulivi e, a perdita d’occhio, del mare Adriatico. Pur essendo di recente costruzione, la struttura ha già avuto modo di rinnovare la sua capacità ricettiva, che è stata ampliata con dieci nuove unità in una bella posizione panoramica. indirizzi a fine rivista

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Grand Hotel Masseria Santa Lucia  Ostuni Marina (Br) Numero totale camere: 132 | Ristoranti: 1 | Sale meeting: 12 | Capienza sala maggiore: 1.300 | Capienza sala minore: 10 | Saletta segreteria | mq di aree espositive: 600 | Possibilità organizzazione post congress

Con questo nome è conosciuta in tutto il mondo Ostuni, in Salento, sotto la quale sorge il Grand Hotel Masseria Santa Lucia, famoso per i suoi spazi per eventi, oltre che per la collocazione in un territorio di straordinaria bellezza

All’ombra della Città Bianca SIMONA ZIN

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uando si parla di Salento un congresso o un evento che si vuole ambientare in questo territorio acquista già un fascino particolare: se poi la struttura scelta è il Grand Hotel Masseria Santa Lucia, che sorge ad appena 25 chilometri da Brindisi, proprio sotto la splendida Ostuni, il successo è doppiamente assicurato. Immerso nel verde a pochi metri dal Mar Adriatico, l’hotel nasce dal progetto di riproporre, in un ambiente tipicamente mediterraneo, un luogo dove i congressi acquistano valore anche per la funzionalità e la contemporaneità degli spazi proposti. TRA ANTICO E MODERNO Accanto a un nucleo più antico della struttura si dipanano le strutture moderne, ovvero le nuove ali che accolgono le 132 camere, la cui architettura replica in modo discreto le forme della struttura originaria, con una particolare attenzione alla scenografia, che approfitta di un suggestivo fronte mare. In questo ambiente, la location pugliese offre la possibilità di fruire di piacevoli sale e spazi esterni, coperti, con-

fortevoli e accoglienti per riunioni e convegni: il Grand Hotel Masseria Santa Lucia dispone infatti di un centro congressi con una capacità che va da dieci a 1.200 posti, corredato di tutti i moderni equipaggiamenti tecnologici, comprese dotazione wi-fi in tutti gli ambienti, impianto di amplificazione, possibilità di pareti mobili, servizio di segreteria, tecnici luci, suoni e proiezioni, aree espositive all’interno e all’esterno. Tra i servizi a richiesta anche la navetta per trasferimenti dall’aeroporto e dalla stazione ferroviaria, programmi post congress su misura. Nel suo ristorante la struttura salentina propone specialità della cucina pugliese e di quella internazionale, con una particolare attenzione alle preparazioni regionali e alla tradizione, nonché alla qualità delle materie prime. E una volta terminati i lavori, per chi lo desiderasse, dall’hotel partono diversi itinerari per andare alla scoperta non solo della bianca Ostuni, ma anche dei tanti centri della costa e dell’entroterra di grande valore storico e paesaggistico. indirizzi a fine rivista

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Per lavorare in alta quota tra le montagne, alleggerire il carico delle tensioni e delle responsabilità incontrando un ambiente favorevole, dove il benessere si aggiunge ai compiti e alle incombenze, la cortesia influenza il buonumore, ed il piacere di non vedere il solito ufficio ma panorami unici ed indelebili dove la montagna ispira le intuizioni e le idee. Le nostre 6 sale meeting possono ospitare fino a 400 posti e sono dotate delle piu’ avanzate tecnologie ed inoltre ogni aspetto dal coffee break con pasticceria fresca a un light lunch fino ad una cena di gala e’ sapientemente curato dai nostri chef

104 camere di diverse tipologie 2 ristoranti Après Ski Sala biliardo e sala carte Beauty Farm 1.000mq 2 piscine coperte e riscaldate Centro congressi fino a 400 partecipanti Parcheggio coperto Garage

GRAND HOTEL PRESOLANA Via Santuario 35 - Castione della Presolana - BG Tel.+39 0346 32911- Fax +39 0346 32922 info@grandhotelpresolana.it - www.grandhotelpresolana.it - www.mytoshotels.it


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Bologna Congressi: pionieri della meeting industry, quarant’anni di esperienza, tre sedi, infinite location. Un interlocutore unico in grado di offrire una consulenza a 360 gradi in ogni fase di progetto e realizzazione di qualsiasi evento

Non solo location LUCIANA FRANCESCA REBONATO

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ologna Congressi vanta un team affiatato, dinamico e sensibile, in grado di proporre servizi di assoluta qualità e soluzioni su misura per ogni singolo cliente. Oltre a un’offerta diversificata di sedi, dotate di spazi ampi, flessibili e tecnologicamente avanzati, Bologna Congressi propone una gamma completa di servizi di accoglienza, che va dall’organizzazione dei trasporti all’ospitalità alberghiera e al social program, per godere appieno del tempo libero.

LE LOCATION E I NUMERI Tre spazi polifunzionali e interconnessi a disposizione delle diverse esigenze: il Palazzo della Cultura e dei Congressi, la Sala Maggiore ed il Padiglione 19–20. Con una capienza complessiva di 11mila persone, il Polo Congressuale è il fiore all’occhiello di uno dei quartieri fieristici più importanti d’Europa. Quattro sale congressi, in grado di accogliere da trecento a seimila persone, nove sale meeting da venti a duecento persone e ben 13.750 metri quadrati di area espositiva. Costruito nel 1975 su progetto degli architetti Melchiorre Bega e Lieuwe Op’t Land, il Palazzo della Cultura e dei Congressi è un autorevole esempio di architettura contemporanea. Al suo interno, tra sale di varie dimensioni, l’Europauditorium rappresenta una plenaria a capienza variabile da 530, 850, fino ad arrivare a 1.350 posti, caratterizzata da un palcoscenico tecnologicamente attrezzato e da un’acustica perfetta. Completano l’offerta gli ampi foyer che accolgono spazi espositivi e momenti conviviali in un’atmosfera prestigiosa. La Sala Maggiore – edificio che ospitava la Galleria d’Arte Moderna di Bologna – è oggi una struttura moderna e versatile che può accogliere oltre mille persone per lo svolgimento delle attività congressuali oppure

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offrire una superficie di 2.500 metri quadrati per la realizzazione di esposizioni e servizi catering di alto profilo. Un accurato restauro ne ha esaltato le caratteristiche di configurabilità e flessibilità, al fine di soddisfare le esigenze delle differenti tipologie di evento. Il Padiglione 19-20, infine, è una location articolata su due livelli, che può essere modellata per diverse esigenze: dalle fiere ai congressi, dalle mostre agli spettacoli. È la sede ideale per eventi di grandi dimensioni grazie ai 9.800 metri quadrati di aree espositive e a una sala plenaria capace di accogliere fino a seimila persone, libera da ingombri strutturali. UNA CITTÀ INTORNO In aggiunta al Polo Congressuale, Bologna Congressi offre numerose alternative di location sul territorio, quali dimore storiche immerse nel verde, spazi post industriali, edifici ultramoderni e quanto di meglio la città offre.

Bologna, infatti, gode di una posizione assolutamente privilegiata ed è un crocevia naturale per l’Italia e per l’Europa, grazie all’aeroporto internazionale e alla stazione centrale con l’alta velocità che la collega a Milano e Roma con frequenze elevate e tempi di percorrenza minimi. È inoltre uno dei centri storici medievali meglio conservati al mondo, una città ricca di cultura, arte e con un’impareggiabile tradizione gastronomica. Con la regia autorevole di Bologna Congressi si ha la possibilità di scoprire Bologna sotto un’altra luce, fatta di atmosfere medievali, palazzi rinascimentali e giardini nascosti. Un fascino antico che incontra e si sposa con il moderno, il quale emerge a getto continuo ma senza frenesia, in un luogo dove la cultura - nel senso di sapere ma anche del piacere, dell’eleganza e del vivere bene - è la più solida delle istituzioni. indirizzi a fine rivista

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Incontrarsi nel Salento più virtuoso L’ospitalità salentina, le tradizioni di una terra unica, la qualità delle materie prime, in una sola parola eccellenza, ovvero, il tratto distintivo di una struttura nella quale organizzare e vivere eventi indimenticabili SABRINA PIACENZA

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na struttura elegante che associa tradizione e modernità, un’offerta di servizi impeccabili, una natura rigogliosa che ospita le espressioni di una cultura antica ma che diventa risorsa preziosa per l’intrattenimento e il business: il Leone di Messapia Hotel&Conference è un quattro stelle che traduce nell’ospitalità e nel Mice di alto livello tutta l’accoglienza tipica salentina, grazie all’eccellenza e ai plus di un’offerta unica e a spazi esclusivi diversi per tema, tipologia e dimensioni. Una posizione strategica, a pochi chilometri dal centro di Lecce e a breve distanza da alcune delle principali mete turistiche della Puglia, come Otranto, Gallipoli o Santa Maria di Leuca. Un luogo magico che riesce a fondere le influenze e la storia mille-

naria del Barocco leccese con i paesaggi mozzafiato dell’entroterra e della splendida costa. E proprio al territorio è legato a doppio filo il Leone di Messapia, interprete fedele, ma allo stesso tempo innovativo, della cultura dell’eco-sostenibilità. Tale approccio, da una parte si traduce in un impegno quotidiano, per esempio con il rispetto del sistema di raccolta differenziata e con l’educazione al riciclo, dall’altra ha guidato le scelte costruttive della struttura. Infatti, l’utilizzo di tecnologie dal “dna green” ha permesso, oltre a garantire un elevato comfort termico e acustico, un risparmio energetico del venti percento rispetto all’edilizia tradizionale. La cucina dell’hotel rappresenta una perfetta sintesi della ricchezza enogastronomica della zona, espressa attraverso la qualità e la ricercatezza delle materie prime. Esperienze culinarie uniche orchestrate dal noto chef Luca Montersino, titolare dell’accademia di cucina e pasticceria iCook, che

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Best Western Plus Leone di Messapia Hotel & Conference  Lecce Numero totale camere: 108 | Ristoranti: 1 | Posti: 300 | Sale meeting: 5 | Capienza sala maggiore: 450 posti | Capienza sala minore: 30 posti | Saletta segreteria | mq di aree espositive: 932 | Possibilità organizzazione post congress si è dedicato a sviluppare una proposta gastronomica di altissima qualità, oltre a formare continuamente le nuove leve nel solco di una tradizione che si proietta al futuro. Il Leone di Messapia fa parte della catena Best Western (categoria Plus) e accoglie i suoi ospiti in 108 camere di varie tipologia: comfort, deluxe, junior suite e suite executive, tutte dotate di wi-fi gratuito. Per tenere viva la tradizione, la struttura offre ai suoi ospiti la possibilità di cenare à la carte, o in mezza pensione, presso la masseria, in tipico stile salentino, Amadeus - Bella ‘Mbriana distante soli 170 metri dall’hotel. IL BUSINESS INCONTRA LA TRADIZIONE Il Best Western Plus Leone di Messapia Hotel&Conference mette a disposizione del segmento business e del Mice un attrezzato centro congressi composto da tre sale meeting, una sala conferenza e un ampio foyer. La più grande è la Sala Messapia, libera da colonne e da partizioni interne. È in grado di ospitare fino a 450 persone nella disposizione a platea ed è dotata di luce naturale, oltre che delle più attuali tecnologie, tra cui impianto audio, schermo per proiezio-

ni, video-proiettore, cabina di regia e aria condizionata. La sala può disporre dell’attiguo foyer di 286 metri quadrati, uno spazio multifunzionale perfetto per allestire cocktail, coffee break e spettacoli di musica dal vivo ai quali possono prendere parte oltre 250 ospiti. Un servizio banqueting di alto livello permette di intervallare il momento squisitamente lavorativo con un break relax nel quale ritrovare nuova energia per affrontare gli impegni di business. Taras, Sybar e Alytia sono, invece, i nomi delle altre tre sale meeting, rispettivamente da novanta, trenta e sessanta posti. Dalle dimensioni più contenute sono perfette per organizzare riunioni, incontri di lavoro, presentazioni e conferenze stampa, tutte illuminate naturalmente e dotate di tecnologie all’avanguardia. Fiore all’occhiello della struttura sono gli oltre settemila metri quadrati di parcheggio gratuito per auto e pullman che completa i servizi del centro congressi, raggiungibile comodamente dagli aeroporti di Brindisi e Bari distanti rispettivamente sessanta e 180 chilometri. indirizzi a fine rivista

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Tenuta Moreno  Mesagne (Br) Numero totale camere: 86 | Ristoranti: 1 | Posti: 450 | Sale meeting: 5 | Capienza sala maggiore: 500 posti | Capienza sala minore: 20 posti | Saletta segreteria | mq di aree espositive: 500 | Possibilità organizzazione post congress

Eventi tra gli ulivi Immersa nella campagna pugliese, Tenuta Moreno è un’affascinante dimora storica oggi trasformata in location per congressi e meeting, dotata di spazi ad hoc e concepita secondo i più moderni concept SIMONA ZIN

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i troviamo non lontano da Brindisi, più precisamente a Mesagne: sorge qui Tenuta Moreno, dimora storica ospitata in un complesso architettonico che risale al 1700 e che oggi si presenta come una struttura alberghiera e congressuale di prim’ordine. La location è caratterizzata dalla serena atmosfera della campagna pugliese, con alberi da frutta e scenografici ulivi secolari. Grazie a questo contesto, i congressi e gli eventi qui ospitati godono di una situazione unica dal punto di vista della privacy, utilizzando spazi concepiti per essere in grado di ospitare eventi di diverse dimensioni, compresi quelli più complessi dal punto di vista logistico e organizzativo: il centro congressi Agorà è sicuramente uno dei punti di forza di Tenuta Moreno, soprattutto grazie al salone multifunzionale che è stato dotato delle soluzioni tecniche più all’avanguardia. Sono cinque in tutto le sue sale: si va dagli spazi executive – ciascu-

no con una capienza massima di venti posti – fino ai 450 posti del salone. I PLUS DELLA STRUTTURA I meeting planner che scelgono Tenuta Moreno possono contare su personale altamente qualificato, così come su una ristorazione molto curata che propone piatti unici e ricercati che prendono spunto dalla tradizione pugliese più classica per essere sapientemente rivisitati. Anche gli spazi esterni possono fare da cornice agli eventi: la parte outdoor della struttura propone infatti aree come quella del gazebo esterno, o della Corte del Fagiano o, ancora, del laghetto botanico. Oltre che per le raffinate camere, il complesso pugliese si distingue anche per il suo centro benessere e per la spa, luoghi ideale per momenti di relax dopo un impegno di lavoro. Tenuta Moreno può anche essere il perfetto punto di partenza, magari a fine lavori, per scoprire altri luoghi bellissimi della Puglia come Mesagne stessa, Alberobello, la bianca Ostuni o Lecce; o come le masserie disseminate nella campagna pugliese, spesso sedi di degustazioni enogastronomiche; o, ancora, come le spiagge e i litorali della zona. indirizzi a fine rivista

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Tamil Nadu:

viaggio nell’India mistica È la terra del filosofo Sri Aurobindo, della dinastia dei Chola e dei Pallava. Ma è anche la terra dei bramini e del ricco folklore, impreziosito da “tocchi” di cultura francese. La meta ideale per il Mice in ricerca di emozioni vere MARIO MASCIULLO

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l Grande territorio indiano riserva sorprese indimenticabili. Lo stato del Tamil Nadu, nella parte sud orientale della penisola indiana introduce nell’India mistica di bramini, templi, divinità. Pondicherry enclave ex francese, oggi Puducherry, (era lungo tempo meta del popolo dei fiori) non ha cancellato la sua identità. Architettura, stili di vita, toponomastica, convivono con un territorio indiano ricco di folklore, templi e chiese cattoliche. Ristoranti e bistrò, alberghi, spiagge ben curate, un lungomare dal piacevole passeggio notturno richiamano la vita del sud della Francia mentre a poca distanza, a fianco di un tempio hindù, un vispo elefante impartisce la benedizione al donatore di una banconota che ritira con la proboscide e la porge al

suo mahout (addestratore). Sri Aurobindo ha vissuto qui buona parte della sua vita di filosofo, scrittore e leader del movimento reazionario indiano nella lotta contro il dominio coloniale britannico. Considerato da Aldous Huxley come il Platone delle generazioni future. Il mausoleo di Sri Aurobindo è oggi meta di pellegrinaggi. Chennai (Madras), capitale dello stato e punto di arrivo internazionale, è ricca di attrazioni, monumenti storici, importanti templi, chiese come quella di St. Mary e la cattedrale Santhome, il planetario Birla e molto altro. Chennai è anche sede di attività congressuali. Il Grand Chola Luxury Collection Hotel si inserisce in questo circuito. Il Tamil Nadu propone numerose attrattive di interesse storico e naturalistico. Ottima occasione da inserire a fine lavori, dopo un congresso e un viaggio di lavoro. Un tour classico parte da Chennai e visita Mahabalipuram, Tiruchirapalli, Madurai via Tanjore. Sette giorni per ammirare le pianure del Chettinad, i villaggi dei leggendari Chettiar – la casta millenaria dei ricchissimi mercanti che costruivano dimore da favola con mura intarsiate e portali decorati da mille e una notte di cui solo alcuni sono agibili e trasformati in hotel – le riserve di animali e quelle

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1 / Il ricco abbigliamento delle donne indiane 2 e 4 / Due scorci di Chidambaram 3 / Le infinite piantagioni di tè 5 / Da sinistra Mr G.Chilka direttore India Milano, il console indiano di Milano Mr. A.K.Sharma, il Ceo di Madras Travels Mr. Nandakumar e Ms Sini Matthew, marketing Madras Travels India 6 / Un tempio a Mallapuram 7 / Foto d’epoca di un membro dei Chola a Villa Chidambara 8 / Simboli votivi all’entrata di Villa Ambaram

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botaniche, con dimore strettamente ecologiche. E poi le costruzioni della dinastia dei Chola. Sotto di loro in Tamil Nadu sono stati realizzati i più strepitosi templi di pietra di tutta l’India, ispirati dalle sculture di Mallapuram (a sud di Chennai) Qui i templi risalgono al VII secolo, agli inizi della dinastia Pallava. Alcuni scavati nella roccia con fini bassorielievi e cinque rathas (carri rituali) scolpiti nella pietra. Nelle vicinanze di Kanchipuram, una delle sette città più sacre dell’induismo con decine di templi tra cui il famoso Kailasanatha e l’Ekambaresvara dedicato a Shiva si lavora la seta come duemila anni fa. Più a sud sulla costa, la città-tempio di Chidambaram dedicata a Nataraja. Non ultimo la degustazione di una cucina molto speziata ma non piccante. GLI OPERATORI SPECIALIZZATI Madras Travels & Tours (Mtt) è una delle principali società di gestione di viaggio a Chennai con uffici associati a Delhi e Mumbai. Offre un’ampia gamma di servizi che comprendono l’attività turistica ricettiva e in uscita (incoming e outgoing), biglietteria aerea, prenotazioni alberghiere, auto noleggio (dalle autovetture e pullman di lusso). La fondazione di Mtt risale al 2004 e la società aderisce alla International Air Transport Association (Iata), all’Indian Association of Tour Operators (Iato), è certificata Iso (9001: 2008) ed è registrata presso il Ministero del Turismo del Governo dell’India. Propone diversi servizi esclusivi che si traducono in un valore ag-

giunto per i suoi clienti e i partner di viaggio di tutto il mondo. Mtt gestisce inoltre un numeroso parco di vetture, dalle piccole alle grandi cilindrate, e intrattiene solidi rapporti commerciali con le maggiori catene alberghiere. Si avvale di personale fidelizzato e di grande esperienza, in particolare nella gestione del cliente: un team dedicato di professionisti di viaggio, infatti, guida i clienti Mtt nel loro intero itinerario, assicurando loro un’esperienza indimenticabile. indirizzi a fine rivista

I SERVIZI DI MADRAS TRAVELS & TOURS

Viaggi ricettivi: Mtt offre una gamma completa di tour in India, per gruppi e individuali, solo trasporto o solo alloggio (su richiesta) e una serie di proposte speciali ”South Indian” che includono arte, cultura, Avventura, ayurveda, yoga, attività congressuale (Mice) e molti altri. Viaggi in uscita: Mtt offre un’ampia proposta di tour internazionali di gruppo e individuali nei settori Mice, viaggi di nozze e vacanze comprendenti

viaggi all’insegna di emozione, avventura, cultura, istruzione, tempo libero, pellegrinaggio, residenza mare. Air Travel Service: Mtt gestisce le prenotazioni per i servizi aerei nazionali e internazionali e i servizi per passaporto e visti. Autonoleggio: grazie alla sua ampia e moderna flotta di automezzi Mtt è in grado di offrire mezzi di buona qualità e autobus di lusso con conducenti di grande esperienza.

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PARTNER news persone e poltrone

PAOLA OLIVARI

MILONE: «SOSTENIBILITÀ E MEETING INDUSTRY, UN CONNUBIO POSSIBILE» Un nuovo possibile connubio felice anche per le aziende pugliesi che si occupano di meeting e congressi grazie anche al progetto Food for Good. Se ne è parlato a Bari in un convegno, “L’industria dei congressi nelle strategie di attrattività”, presso la sede di Confindustria Bari Bat, organizzato dalla Delegazione Puglia Federcongressi&Eventi, con il patrocinio del Comune di Bari e di Stati Generali dell’Innovazione. «Ogni evento o congresso, sia esso piccolo o grande, ha un impatto sull’ambiente, ma oggi parlare di sostenibilità ambientale è riduttivo, perché bisogna considerare la sostenibilità sotto ogni suo aspetto: ambientale, sociale ed economico» ha commentato Maddalena Milone, amministratore unico di Meeting Planner. «Per sostenibilità sociale si intende l’impatto che un evento ha sulla comunità locale, e questo è forse l’aspetto fino a oggi

ESCARRER: «25 NUOVI HOTEL E TANTO “BLEISURE” PER MELIÁ HOTELS INTERNATIONAL» Alla Fitur di Madrid il vicepresidente e Ad di Meliá Hotels International Gabriel Escarrer ha presentato il programma di apertura di 25 nuovi hotel e resort in 15 Paesi di quattro continenti, arrivando a offrire più di seimila camere e suite al portfolio del Gruppo. Escarrer ha ricordato come l’azienda sia cresciuta dal suo primo hotel a Maiorca a una presenza odierna – con forte vocazione Mice – in quaranta

meno preso in considerazione, ma che più di ogni altro contribuisce a creare un legame tra i partecipanti e il territorio. Le buone pratiche di responsabilità sociale accrescono la reputazione non solo degli organizzatori, ma di tutti gli attori dell’evento stesso, favorendo innovazione sociale e sviluppo».

DANIEL N. BARR ALLA DIREZIONE DEL GRAND HOTEL PALAZZO DELLA FONTE DI FIUGGI Seguendo l’idea che il Grand Hotel Palazzo della Fonte di Fiuggi, proprio in forza alla sua grande tradizione, abbia ancora molto da raccontare, Daniel N. Barr giunge oggi alla sua direzione. Daniel N. Barr è una figura cosmopolita dalla lunga esperienza nel settore dell’hôtellerie. Un’esperienza iniziata all’Omni Berkshire Place nel 1980 a New York da allora divisa fra l’Italia e gli Stati Uniti, in alberghi illustri e società dirette e gestite con mano sapiente come la mai dimenticata Ciga Hotels di cui è stato direttore vendite e marketing dal 1991 al 1995 e succesivamente all’Hotel Eden di Roma. Fra le più recenti e riuscite collaborazioni a Roma sono senz’altro da citare quella con la Silvano Toti Holding Spa, l’Hotel Capo d’Africa, il Visconti Palace Hotel, l’Hotel dei Mellini e poi, dopo la direzione del Parco dei Principi Grand Hotel & Spa, il ritorno negli Stati Uniti all’Hotel Madeline Telluride in Colorado cui seguono incarichi a Palazzo Montemartini e con la Manfredi Fine Hotel Collection. Il Grand Hotel Palazzo della Fonte di Fiuggi – storico cinque stelle lusso in stile Liberty tra i più scenografici della realtà ricettiva Italiana – si colloca in una strategica posizione a meno di un’ora da Roma e vanta lussuose camere e suite tutte con vista, un parco secolare che lo circonda, un ristorante gourmet e un’innovativa spa. Al Mice offre 16 sale di varie dimensioni, tutte illuminate da luce naturale, dotate di connessione wi-fi e accesso diretto al parco dell’hotel.

Paesi, spiegando come l’internazionalizzazione sia diventata fondamentale per la crescita e la diversificazione dell’azienda stessa. Tra le evidenze l’imminente apertura dell’Innside NoMad di New York, vicino a Times Square, così come la spettacolare apertura del nuovo Me Miami, con il quale Meliá rafforzerà ancora di più la sua presenza nelle città con influenza ispanica degli Stati Uniti. Il Gruppo Meliá si concentrerà anche sul “bleisure”, che sta guidando lo sviluppo di molti alberghi cittadini e mira a soddisfare delegati e viaggiatori d’affari, ma non per questo meno leisure. Secondo Gabriel Escarrer, il 74 per cento degli alberghi in Asia saprà soddisfare questo mercato, contro il 44 nelle Americhe e il 29 (in trend crescente) nelle città europee.

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La formazione 2.0 Un progetto organico, multidisciplinare, approfondito: la formazione, soprattutto in ambito medico, riveste un ruolo fondamentale che ha bisogno di provider affidabili e innovativi capaci di rendere un evento scientifico professionale ma anche divertente SABRINA PIACENZA

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on se ne può fare a meno, è indispensabile come l’aria, è l’essenza e l’attività principale dell’arte medica: la formazione in medicina è tutto, è uno strumento insostituibile per passare dalla teoria alla pratica, per tradurre conoscenze e competenze in procedure e comportamenti idonei, per cercare di prevenire invece che curare, per elevare il livello delle prestazioni sotto ogni aspetto, operativo e gestionale. La formazione non è un insieme di nozioni fini a se stesse, ma è il risultato di un piano organico e strutturato che alimenta la professione, la completa, la mantiene viva e aggiornata. Un processo duraturo nel tempo per il quale, oltre ai contenuti, assume un ruolo di primo piano la struttura organizzativa della formazione, perché una buona gestione è indispensabile per trasformare le conoscenze in sapere, il saper fare in esperienze e il saper essere in comportamenti funzionali ed efficaci. Perché la formazione sia efficace è fondamentale affidarsi a provider di comprovata professionalità, come Formedica, la società nata nel 2002 e la cui attività è dedicata alla formazione e all’aggiornamento nell’ambito sanitario, più precisamente in quello della

medicina sia specialistica sia di base, ma al contempo è anche un validissimo Pco, professional congress organizer. Una società dedicata esclusivamente all’Educazione Continua in Medicina (ECcm, che mette a sistema l’esperienza maturata in ambito medico-scientifico e comunicazionale attraverso un percorso di studi e di partnership con aziende, enti di ricerca, case farmaceutiche, società scientifiche e università. L’obiettivo di tutti i corsi e delle offerte formative di Formedica è quello di mettere a punto un programma che possa tradursi in un vantaggio reale e concreto per il medico e conseguentemente in un beneficio indiretto per il paziente. Solo in questo modo sarà possibile considerare la Formazione Continua in

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PARTNER congressi

Medicina un’insostituibile strumento per migliorare quello stato di completo benessere fisico, psichico e sociale che rappresenta la salute dei cittadini. DIVERTIRSI OLTRE LA FORMAZIONE Una formazione concreta e puntuale, quindi, che soddisfi le reali esigenze di chi vi si approccia, come conferma Susanna Priore, amministrazione unico di Formedica «Credo che occorra pensare a un modello sempre più autonomo e indipendente della formazione, come indicato dal nuovo regolamento Ecm. Un modello che risponda al reale fabbisogno formativo del medico, sul piano concettuale, ma soprattutto sul piano pratico. Pensare alla formazione come qualcosa che sviluppi real-

mente le capacità del medico di prevenire, di intervenire elevando al massimo la qualità del servizio erogato e riducendo al minimo i rischi». Ma allo stesso modo è importante che l’evento formativo scientifico sia coinvolgente e interattivo, occasione anche di riflessione, di messa in discussione, di confronto, di scambio e di integrazione. Una formazione capace di coinvolgere a 360 gradi tutti i partecipanti. Occorre esperienza e professionalità nella pianificazione dell’evento formativo, è certamente necessario curare ogni piccolo dettaglio, partendo dal coordinamento del comitato scientifico per la valutazione dei contenuti, fino alla progettazione del modello di apprendimento, ma anche i contatti con i relatori, con i partecipanti, la scelta della location, il materiale formativo e tutto quanto concerne la comunicazione e la promozione dell’evento stesso ma mai deve essere sottovalutato anche l’aspetto più ludico che ha come obiettivo far vivere un’esperienza unica, incisiva e soprattutto efficace. A conferma di questo, spiega Rosario Gagliardi, co-founder, owener e project manager di Formedica: «Formare divertendosi o più semplicemente divertirsi formandosi consente di elevare la quota di apprendimento. Riprendendo un aforisma di Mc Luhan “Coloro che fanno differenza tra educazione e divertimento, non sanno che il divertimento deve essere formativo e la formazione deve essere divertente”. Noi crediamo in questo motto e inoltre, quotidianamente, perseguiamo come obiettivo della nostra attività formativa la realizzazione di una formazione sempre aggiornata, innovativa, attenta ai nuovi modi di comunicare, che passi attraverso la progettazione e l’adozione di modelli di apprendimento facilmente assimilabili».

Susanna Priore, amministratore unico di Formedica

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Valutare le informazioni chiave e le esigenze del cliente è un’abilità costantemente allenata da Pv Agency per garantire una scelta efficace e, dunque, il successo di un evento

Carattere distintivo TERESA CHIODO

Luca Aquilino, Pv Agency

I

l viaggio incentive è un raffinato strumento di marketing, un gadget costoso e ha il dovere di essere un’esperienza memorabile. La capacità di evocare immagini, suscitare emozioni e smuovere sensazioni nella prospettiva di una partenza costituiscono una condizione imprescindibile per confezionare un valido e originale prodotto. Lo sa bene Pv Agency e lo sanno bene i suoi cinquanta dipendenti. Pv Agency è un’azienda solida e in continua crescita, che da oltre quarant’anni opera nel settore incentive, eventi corporate, medical e Dmc. Nell’arco di questa pluridecennale esperienza un preciso orientamento della domanda da parte delle aziende ha determinato un preciso orientamento di un’offerta fortemente competitiva, ma rigorosamente basata su elevati livelli di expertise. Alle aziende occorrono agenzie-partner che garantiscano specialisti a tutto campo e la scelta a monte si deve basare su una solida conoscenza dell’azienda stessa, della sua immagine, della sua storia e della strategia di marketing che la contraddistingue, oltre che sulla capacità di essere un consulente in grado di generare quel mix di valore, creatività ed eccellenza esecutiva che trasformano un fornitore in un vero e proprio partner. Queste sono le prerogative base di Pv Agency, che di recente ha implementato i servizi offerti con una business unit intera-

mente dedicata agli eventi. Un evento di successo, meeting, congresso, viaggio incentive, presentazione di prodotto che sia, dipende da un mix di fattori che devono risultare in perfetto equilibrio fra di loro. Una ferrea organizzazione e un organismo efficiente devono far confluire le forze per coordinare armonicamente le parti in gioco, orchestrando la partnership di tutti gli specialisti del settore. Pv Agency, nella sua politica commerciale, contempla tutto questo e sa interpretare in maniera puntuale e affidabile gli obiettivi di un cliente che vuole creare un evento su misura capace di coinvolgere, suscitare emozione e dare vita a esperienze memorabili. Il risultato offerto consiste in una piattaforma strategica caratterizzata da un notevole livello di innovazione dove ogni intervento si distingue per la coerente e continua ricerca di nuove vie di comunicazione verso il mercato. La massima attenzione per i clienti rientra in un disegno ben chiaro di mission & philosophy. La cura del dettaglio, dal preevento fino al feed-back finale, non viene mai persa di vista e assume una valenza sia logistica sia estetica dove le idee si concretizzano grazie a una combinazione unica di creatività e professionalità. indirizzi a fine rivista

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PAOLA OLIVARI

PHONOPLAST, CHIAVETTE USB PERSONALIZZATE IN PRONTA CONSEGNA

Phonoplast, dal 1955 leader della duplicazione industriale, con il progetto Logousb mette a disposizione dei propri clienti Mice un vasto catalogo di chiavette usb personalizzate qualitativamente ineccepibili. Le pen drive trattate da Logousb sono dispositivi tecnologici di ottima fattura che includono

memorie nand in classe A di aziende produttrici primarie. Phonoplast è in grado di fornire il prodotto finito in soli due-tre giorni lavorativi per decine di modelli a prezzi molto vantaggiosi, già compresi di personalizzazione, e assolutamente concorrenziali sul mercato di riferimento. Sui dispositivi, Phonoplast può caricare i dati cancellabili e incancellabili, serializzare le memorie, proteggere contenuti con password e creare partizioni software in base alle esigenze dei clienti. Da oltre sessant’anni Phonoplast offre sempre lo stesso servizio, adattandolo alle nuove tecnologie e che comprende inoltre la duplicazione, personalizzazione, confezionamento di cd e dvd, il servizio di post-produzione con studio interno all’azienda e la fornitura di supporti cd e dvd come dispositivi medici (certificati Ce in classe IIA) e attrezzature per la gestione delle immagini diagnostiche negli ospedali e nelle strutture sanitarie.

ACCADEMIA DEL CERIMONIALE, LA PERFEZIONE SI IMPARA Culture, tradizioni, credi diversi ma sempre più a contatto. Nel mondo globalizzato – e la meeting industry ne è parte attiva – lo scivolone è dietro l’angolo. Il caso delle statue inscatolate per eccesso di zelo e malamente rimbalzato su tutta la stampa ne è esempio freschissimo. Per evitare figuracce, anche nel mondo Mice è indispensabile apprendere l’arte dell’accogliere e del rapportarsi con tutte le persone nel modo più consono. Il che non sempre è immediato: è di qualche settimana fa l’errore di Pippo Baudo, ineccepibile nella lunga carriera, che in Tv tenta di dare un bacio a una ospite musulmana e viene respinto. Al di là dei costumi occidentali, infatti, oggi dobbiamo tener conto di una molteplicità di fattori, e sbagliare potrebbe compromettere il nostro business. La peculiarità dell’Accademia del Cerimoniale consiste nell’offrire corsi di formazione ad alto livello per imparare ad apprendere non solamente la forma protocollare ma anche il linguaggio, i simboli e i comportamenti da adottare in occasione di cerimonie ed eventi ma anche in qualunque circostanza della propria vita. L’Accademia si avvale della competenza dei propri membri che assumono il ruolo di docenti grazie alla loro lunga esperienza nella materia. I corsi – base e perfezionamento – sono modulabili sulle esigenze della committenza con un’offerta didattica individuale e collettiva mirata sui partecipanti.

LUSSO, INCONTRI E LAVORO AL BMW BUSINESS CENTER DI MILANO LINATE PRIME

A poco più di sei mesi dall’inaugurazione, dopo il totale restyling del nuovo terminal di business aviation Milano Linate Prime, Sea Prime, gestore e fixed-base operator del terminal, e Bmw rafforzano la propria partnership realizzando il nuovo progetto “Bmw Business Center” interno all’aerostazione. «Nell’ambito della strategia di lancio della nuova ammiraglia Bmw Serie 7 – ha dichiarato Sergio Solero, presidente e Ad di Bmw Italia – abbiamo scelto Milano Linate Prime per realizzare un’innovativa attività di product placement del brand e dei suoi valori nell’ambito non solo di un luogo fisico ma, soprattutto, di un servizio esclusivo». Un servizio che, dando continuità alla già avviata collaborazione con Prime AviationServices mettendo a disposizione le auto per il pick-up dei passeggeri, coniuga perfettamente comfort a lusso e funzionalità, e a cui potranno accedere, su prenotazione, non solo i passeggeri in transito nel terminal Milano Linate Prime, ma anche ospiti esterni provenienti dalla città e in cerca di uno spazio esclusivo per meeting importanti e riservati. Coerentemente con la filosofia del brand automobilistico, che da sempre affida all’ammiraglia il compito di segnare i nuovi cicli d’innovazione per l’intera gamma di autovetture, Bmw ha trovato in Sea Prime il partner ideale per rivolgersi a un pubblico di fascia non solo alta, ma anche lusso, offrendo accanto ai plus di prodotto derivanti dall’utilizzo delle più avanzate tecnologie e dei migliori materiali, anche un servizio a 360° che possa rispondere alle necessità della clientela più esigente.

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MEETINGS & EVENTS BY CLUB MED, TEAM BUILDING SULLA NEVE Un nuovo brand, ampliamento dell’offerta in termini di servizi e risorse e passione per la neve. L’offerta business Meetings & Events by Club Med mette in campo una rosa di proposte per vivere la settimana bianca insieme ai colleghi per un piacevole team building e networking. Anche se quest’anno la neve è arrivata tardi, il ventaglio Meetings & Events by Club Med è sufficientemente variegato da permettere alle aziende di scegliere al volo la vacanza incentive esclusiva per i propri dipendenti. In Val d’Aosta, a Cervinia, destinazione di montagna per eccellenza a 2.050 metri di altitudine, in Francia, a Chamonix Mont-Blanc, stazione mitica con vista sul Monte Bianco, a Pragelato, in Piemonte, sito naturale protetto a 1.600 metri d’altitudine con uno chalet in stile tipico di montagna e molto altro. «Siamo pionieri delle vacanze con settanta resort nei luoghi più belli del mondo. Come gruppo Club Med vantiamo quarant’anni anni di esperienza nel Mice e realizziamo più di mille eventi ogni anno. Possiamo offrire ai nostri clienti un Resort Club Med in esclusiva, da duecento a mille partecipanti; oppure, sempre con la stessa modalità, salpare a bordo del veliero Club Med 2 con la possibilità di pianificare itinerari ad hoc. Pensiamo noi a tutto e sappiamo come rendere felici i nostri ospiti da oltre sessanti anni», ha dichiarato Daniele Rutigliano, direttore M&E by Club Med.

WE ARE A CREATIVE MODERN PROFESSIONAL AGENCY WITH FRESH NEW IDEAS

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IL MEETING & EVENT MANAGEMENT È UNA PROFESSIONE. ORA CI SI PUÒ CERTIFICARE CME, CMS E CMT L’organizzazione di convegni è una vera e propria professione. E come tale deve sapere analizzare i bisogni e gli obiettivi del convegno, come impostarlo e gestirlo, e come valutarne i risultati. Chiunque sia interessato all’impostazione e alla gestione dei convegni – che lavori in azienda, associazione o agenzia – può ora migliorare la propria professionalità in Meetings & Events Management e conseguire una certificazione che sta seguendo il percorso per il riconoscimento Iso Uni e del ministero dello Sviluppo economico, per il quale Mpi Italia è già riconosciuta come ente formativo. Il manuale per prepararsi agli esami, così come i quiz degli esami stessi, sono in lingua italiana. Dall’Italia, infatti, è partito il progetto di certificazione che riguarda non solo i professionisti di convegni, ma anche quanti concorrono a realizzarli. La certificazione è organizzata

a tre livelli e può essere conseguita anche da assistenti congressuali, promotori di congressi e gestori di spazi per convegni (per il secondo livello), e da teambuilder, addetti alla logistica e da guide e accompagnatori di convegnisti (per il terzo livello). Le certificazioni sono amministrate dal capitolo Italia di

STUDIO EXEDRA, UN PARTNER QUALIFICATO PER OGNI EVENTO

Da oltre dieci anni organizza congressi, meeting, convention, eventi celebrativi, presentazioni aziendali e incentive, con esperienza, professionalità e affidabilità garantendo un ottimo rapporto tra qualità e costi dell’evento. Ma non solo. Lo Studio Exedra è anche una società di consulenza che opera nel campo delle relazioni pubbliche e della comunicazione d’impresa, è socio di Federcongressi ed Eventi (Associazione Italiana delle Imprese di Organizzazione Congressuale) e Provider Nazionale Ecm n.1642. Grazie a professionalità eccellenti, competenze qualificate e massima flessibilità organizzativa, Studio Exedra realizza congressi di alto livello (nazionali e internazionali) e fornisce assistenza completa dalla progettualità alla realizzazione dell’evento. La qualità diffusa della proposta lo rende il partner ideale per società farmaceutiche, ordini professionali, aziende ospedaliere e sanitarie, dipartimenti universitari, istituti bancari ed enti pubblici. Oltre al settore medico-scientifico, che rappresenta la principale area operativa, Studio Exedra opera a largo raggio anche in diversi altri ambiti con significative collaborazioni con enti ed aziende di grande rilievo.

Mpi-Meeting Professionals International, la più grande e importante associazione mondiale di categoria. Per ulteriori informazioni contattare il presidente del comitato scientifico Rodolfo Musco (musco@motivationandevents.com) o la segreteria di Mpi Italia (tel. 333.7310310, info@mpiweb.it).

BCD MEETINGS & EVENTS ARRIVA IN ITALIA Bcd Meetings & Events, sister organization di Bcd Travel, entra nel mercato degli eventi italiano: è la prima novità del 2016 di Ventura Spa, che promette di superare i risultati in crescita dell’anno appena trascorso. Bcd Meetings & Events, l’organizzazione con focus sul settore Mice che conta più di settecento collaboratori in quaranta Paesi, propone soluzioni efficaci per l’organizzazione e la partecipazione a eventi di qualsiasi grado di complessità. L’introduzione del brand per la prima volta in Italia segna un rinnovamento nelle strategie e nell’entusiasmo del team Mice, Fairs & Sport, dedicato alla gestione di minimeeting, incentive, convention e manifestazioni fieristiche e sportive. «Un 2016 ricco di sfide, che segue un anno, quello appena passato, di grandi cambiamenti. Su tutti, l’acquisizione del ramo business travel di Seneca, del brand Target Buy e l’apertura della sede a Torino. Il 2015 si è così concluso con ottimi risultati di vendite, che hanno superato i 250 milioni e segnato il rafforzamento dell’andamento positivo per tutte le tre linee di business di Ventura», commenta Davide Rosi, General Manager. Nel 40° anniversario di attività il Gruppo si conferma pronto a farsi strada attraverso le nuove opportunità proposte da un mercato in costante fermento.

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IL SIPARIO MUSICALE, UN ACCESSO PRIVILEGIATO AGLI EVENTI MUSICALI PIÙ ESCLUSIVI La magia della grande musica unita all’arte di viaggiare per vivere esperienze uniche, momenti indimenticabili ed emozioni da condividere. Sono passati vent’anni da quando Fabrizio Meo ha fondato Il Sipario Musicale, il primo tour operator italiano esclusivamente dedicato all’organizzazione di viaggi per gli amanti della musica classica che è diventato ben presto un punto di riferimento assoluto per gli operatori internazionali che si dedicano al turismo musicale. Nel 2001 è arrivata la partnership con il Fondo Ambiente Italiano, grazie alla quale oggi il tour operator organiz-

za in tutto il mondo i “viaggi musicali” in esclusiva per il Fai. Passione e competenza guidano Il Sipario Musicale nella selezione dei migliori alberghi, magari collocati vicino ai principali teatri, nella scelta dei ristoranti più esclusivi, nella realizzazione di itinerari culturali raffinati per affiancare all’incanto della musica il fascino di monumenti e scorci, la bellezza dei capolavori racchiusi in chiese, palazzi o mostre. Occasioni uniche e imperdibili, viaggi speciali ed eventi personalizzati di altissimo livello in cui ogni dettaglio viene studiato e curato per incontrare le esigenze di ogni singolo cliente.

SPAZIO SUGUS, INCONTRI NEL RISPETTO DELL’AMBIENTE

Spazio Sugus, nel quartiere Isola di Milano – a cinque minuti da Corso Como e da Porta Garibaldi – è una location dedicata ad accogliere le persone per incontri professionali e di formazione, conferenze stampa e presentazioni in un ambiente gradevole e caratterizzato dai caldi colori della terra. La reception, organizzata per ricevere gli ospiti, si apre su un’ampia sala con soffitto a volta di mattoni attrezzata con proiettore, schermo e impianto audio. La sala riunioni può ospitare fino a cinquanta persone; un ampia sala contigua, può essere utilizzata per catering o mostre, ma anche feste per bambini o aperitivi. Uno spazio di servizi ampio e attrezzato completa l‘offerta di accoglienza di Spazio Sugus. La scelta di Spazio Sugus – sede dell’associazione Buen Vivir – può servire a evidenziare il valore della cultura e del rispetto per l’ambiente, che già sono i caratteri distintivi della location.

UN AUDITORIUM DA SEMPRE PUNTO DI RIFERIMENTO PER CONVEGNI NAZIONALI E INTERNAZIONALI Nel centro di Milano, vicino alla zona Fiera, comodamente raggiungibile con i mezzi pubblici, l’Auditorium Don Giacomo Alberione è uno spazio polivalente nato nei primi anni Settanta nella sede milanese dei Periodici San Paolo e perfetto per ospitare eventi aziendali di diversa tipologia grazie alla ricca proposta di sale presenti. Meeting, convegni, congressi o corsi di formazione, da un minimo di otto fino a trecento partecipanti, vengono quotidianamente organizzati in un contesto professionale ed estremamente efficiente, che occupa una superficie di oltre cinquecento metri quadrati. L’Auditorium si avvale di diversi spazi, dall’elegante foyer ideale per ospitare allestimenti espositivi alla saletta conferenze che può accogliere fino a 55 persone ed è perfetta per incontri in assoluta tranquillità e riservatezza, dalla raffinata e più piccola sala meeting per 26 posti e caratterizzata dalla presenza di un tavolo dotato di 12 monitor collegati tra di

loro al computer principale fino a numerose sale riunioni funzionali e confortevoli capaci di accogliere fino a otto-dieci partecipanti. Tutti gli spazi sono riccamente equipaggiati con tecnologie e sistemi di ultima generazione per garantire un evento al massimo del comfort.

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Oice: oltre 308mila

eventi in Italia nel 2014 Dei 308.912 eventi rilevati in Italia nel 2014 il 57,5% si è svolto al Nord (che concentra il 50,3% delle sedi), il 26,1% al Centro e il 16,4% nel Sud e nelle Isole. L’indagine fotografa un’industria attiva e in salute, ma con molti margini di miglioramento

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ltre 25 milioni di persone nel 2014 si sono mosse sul territorio italiano per partecipare ai più dei 308mila tra eventi e congressi organizzati in circa seimila strutture di tutta Italia. E, di questi, più della metà nel Nord del Paese. È il segnale di un settore in buona salute, di un comparto produttivo dell’economia italiana che negli ultimi anni è stato in grado di compensare le flessioni della domanda nei segmenti maturi dell’offerta turistica. Lo rivela l’Osservatorio italiano dei congressi e degli eventi, il progetto di ricerca – presentato a Roma a fine novembre durante un incontro nella sede dell’Agenzia Nazionale del Turismo – promosso da Federcongressi&eventi e realizzato dall’Alta Scuola in Economia e Relazioni Internazionali (Aseri), coordinato da Roberto Nelli dell’Università Cattolica. EVENTI E PARTECIPANTI Uno sguardo dettagliato all’analisi – condotta tra giugno e ottobre 2015 sulla base di un questionario distribuito online a 5.786 sedi per congressi ed eventi operanti nel settore – mostra che dei 308.912 eventi rilevati in Italia nel 2014 il 57,5% si è svolto al Nord (che concentra il 50,3% delle sedi), il 26,1% al Centro e il 16,4% nel Sud e nelle Isole. Con riferimento ai 25.534.011 partecipanti, la percentuale maggiore è stata registrata al Nord (il 61,7%), seguito dal Centro (27,1%), mentre il Sud e le Isole hanno ospitato l’11,2% dei partecipanti totali. Il Nord si contraddistingue per un numero di partecipanti per evento (pari a 89) superiore alla media nazionale. Il 60% del totale degli eventi ospitati in Italia (e il 56% dei partecipanti complessivi) ha avuto un ambito di riferimento locale, ovvero con partecipanti, esclusi i relatori, provenienti prevalentemente dalla stessa re-

gione dove è ubicata la sede congressuale; il 31% degli eventi (e il 33% dei partecipanti totali) ha avuto un orizzonte nazionale, ossia con partecipanti, esclusi i relatori, provenienti prevalentemente da fuori regione; il 9% degli eventi (e l’11% dei partecipanti totali) è risultato classificabile come internazionale, avendo partecipanti provenienti in numero significativo dall’estero. Inoltre, gli eventi promossi da associazioni, aziende e istituzioni hanno rappresentato nel loro insieme il 77,3% di quelli complessivamente ospitati in Italia. In particolare, le aziende promuovono il 56% degli eventi totali (con il 40% dei partecipanti e il 38% delle presenze); le associazioni il 33% (il 48% dei partecipanti totali e il 50% delle presenze); enti e istituzioni di tipo governativo, politico, sindacale e sociale l’11% (con il 12% dei partecipanti e il 12% delle presenze). TIPOLOGIE DI SEDE E FATTURATI Quanto alla tipologia di sede l’analisi fa vedere come in Italia siano gli alberghi congressuali (il 70,9% di tutte le sedi analizzate) a concentrare nel loro insieme la maggior parte degli eventi (il 76,3% del totale), pur realizzando una percentuale non altrettanto elevata di partecipanti (il 46,4%) e di presenze (37,7%). Seguono le dimore storiche (6,5%) e i centri congressi e fieristico congressuali (5,9%). Un’ultima nota riguarda il fatturato. Il 71,2% delle sedi che hanno preso parte all’indagine ha dichiarato di non aver modificato nel 2015 le proprie tariffe rispetto al 2014, con differenze statisticamente significative in base alla tipologia di sede: gli alberghi a cinque e quattro stelle che hanno partecipato alla ricerca sono le sedi che più delle altre hanno dichiarato (rispettivamente nel 50% e nel

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21,5% dei casi) di aver aumentato nel 2015 le proprie tariffe; le sedi fieristico congressuali costituiscono la tipologia di sede che in percentuale maggiore (nel 90% dei casi) ha dichiarato di averle lasciate invariate, mentre i centri congressi quella che in percentuale maggiore ha dichiarato (nel 15,6% dei casi) di averle diminuite. Quanto alle previsioni per il 2015, la metà dei partecipanti al questionario ha espresso ottimismo circa una probabile crescita. «La ricerca – dichiara Roberto Nelli dell’Università Cattolica – ha fatto emergere la consapevolezza da parte di molte strutture, anche di piccole dimensioni, dell’importanza di un monitoraggio continuativo dei dati del settore, pur nella difficoltà, talvolta manifestata, di fornire tutte le informazioni richieste per mancanza all’interno di un sistema di rilevazione delle attività svolte. Un approfondimento della conoscenza delle caratteristiche del settore non può quindi non passare dalla diffusione di una maggiore capacità di gestire e di condividere le informazioni tra le reti territoriali degli operatori». «Questo è il primo step di un’analisi che vogliamo proseguire con i prossimi osservatori», fa eco Mario Buscema, presidente di Federcongressi&eventi, «anche estendendo i dati a quelli che riguardano il peso economico del settore e i trend del mercato. L’impegno che ci prendiamo è quello di iniziare già da domani l’impostazione dell’osservatorio sui dati 2015. A caldo mi sento di dire che questi numeri documentano ancora una volta la grande rilevanza del settore per l’economia nazionale, e ci fanno intravedere ampi spazi di miglio-

ramento. A fronte di una grande numerosità di eventi e di partecipanti, l’offerta congressuale risulta molto frammentata, come peraltro accade anche nel turismo leisure – ed è una delle caratteristiche tipiche dell’imprenditoria italiana. Ciò fa emergere ancora una volta il ruolo di un’associazione come Federcongressi&eventi che, stimolando la crescita professionale del comparto e favorendo il networking tra imprese, deve innestare un percorso virtuoso capace di apportare un miglioramento complessivo dell’offerta di strutture e servizi per rendere più efficiente e competitiva la destinazione Italia soprattutto sul mercato internazionale». L’indagine è stata condotta grazie al determinante supporto della rivista Meeting & Congressi e al contributo di Bologna Congressi, Carlson Wagonlit Meetings & Events, Centro Congressi di Riva del Garda (Tn), Centro Congressi Veronafiere, Convention Bureau della Riviera di Rimini, Convention Bureau Genova – Porto Antico di Genova Centro Congressi, Fidenza Village, Firenze Fiera Congress & Exhibition Center, Holiday Inn Rome Eur Parco dei Medici, Turismo Torino e Provincia Convention Bureau. www.federcongressi.it

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All’insegna dell’internazionalità Tempo di bilanci e di nuovi progetti, per il capitolo italiano di Site, dopo un anno impegnativo, ma carico di soddisfazioni e denso di successi

«I Qui sopra, un momento della Site Global Conference tenutasi a Nuova Delhi. Nelle altre immagini, la conferenza nazionale di Site Italy

Site Italy è il capitolo italiano di “Society for Incentive Travel Excellence” e da 35 anni è l’associazione dedicata all’eccellenza negli incentive

l 2015 è stato un anno ricco di contenuti e denso di successi – dichiara Doriana Briguglio, past-president di Site Italy –una straordinaria Site Global Conference a Delhi, nella quale l’Italia, tra l’altro, ha dato un significativo contributo dal punto di vista dell’educazione, con una affollatissima doppia sessione intitolata Inspirationpedia; tre webinar dedicati alla scoperta, rispettivamente, dei mercati indiano, messicano e statunitense; una conferenza nazionale incredibile, con una partecipazione al di là di ogni aspettativa, più di sessanta professionisti del settore tra soci Site provenienti da tutta Italia e dall’estero e tanti non soci, a dimostrazione dell’in-

teresse che l’associazione desta tra i professionisti della filiera. È stata una straordinaria occasione di confronto e crescita, con tanto divertimento a condire due giorni tanto leggeri quanto consistenti». Se siete curiosi, è disponibile online uno slideshow al link http://bit.ly/1PxcrtK”. PASSAGGIO DI CONSEGNE Nella stessa assemblea, si è svolto nel segno della massima continuità il passaggio di consegne tra Doriana Briguglio e Antonio Foti alla presidenza del capitolo Italiano di Site. Con loro nel board 2016 Maria Arnolda Egberts (president elect e Vp education), Paolo Teruzzi (Vp finance), Dario Cherubino (Vp communication), Daniela Marino (Vp public relations), Simona Ferro (Vp social media), Joseph Bugeja (Vp membership – international members), Rachele Buti (Vp membership – national members) e Gaia Budello (secretary). «Il capitolo italiano vanta soci da Malta, come anche dalla Svizzera, dalla Slovenia, o dal lontano oriente – aggiunge Antonio Foti – e lo sdoppiamento della carica di Vp membership a Rachele Bandini Buti (per i soci italiani) e a Joseph Bugeja (per i soci internazionali) mette ancora una volta in evidenza la forte componente di attrattiva che l’Italia suscita anche all’estero». Già operativo, il board sta pianificando un denso programma per il 2016. «Già in fase di completamento la pianificazione di diversi appuntamenti dedicati alla formazione, sempre più di alto livello, in diverse parti d’Italia come anche via webinar. I successi degli scorsi anni ci spingono sempre più in quella direzione» aggiunge Foti. «E naturalmente coroneremo l’anno con una nuova conferenza nazionale, stavolta in centro Italia». www.site-italy.com segreteria@site-italy.com

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Kenya chiama Mpi Mpi Italia lancia una raccolta fondi per la campagna Sogni di Polvere per Betania Kenya, con la consapevolezza che le associazioni debbano avere sempre più una responsabilità sociale attiva. Ecco il programma e le coordinate

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pi ha tra i capisaldi della sua missione quello di contribuire nel settore sociale e sostenere il medio ambiente. Tale obiettivo è ben saldo da anni all’interno della comunità di Mpi Italia Chapter, che è sempre molto attenta e impegnata attivamente in progetti di collaborazione attiva con diverse realtà. Chi ha partecipato alla nostra XXIV convention a Padova e alla giornata in Expo a Milano a luglio 2015 ha certamente conosciuto la squadra operativa degli studenti Mpi e dei due ragazzi dell’ Associazione Italiana Persone Down. Il progetto di collaborazione, che ha avuto un riconoscimento e contributo di supporto da Mpi Foundation, è nato l’anno prima grazie alla testimonianza di una nostra socia storica, Daniela Baldelli, che ha raccontato il successo della iniziativa Hotel 6 stelle: un hotel della catena da lei rappresentata ha coinvolto attivamente nel lavoro quotidiano e per un mese una squadra di ragazzi dell’Aipd. Approfittiamo di questa finestra sulla rivista di riferimento del nostro settore per condividere con voi l’ultima iniziativa alla quale abbiamo aderito attivamente. Tutto è nato da un’appassionata conversazione con la immediate past president Olimpia Ponno che, di rientro da un mese di volontariato per un progetto in Kenya, ci racconta la sua esperienza con l’Associazione Betania Onlus (www.associazionebetaniaonlus.org) attiva a Emali dal 2006. I volontari italiani vengono a contatto con la realtà locale e capiscono immediatamente dove è necessario intervenire con azioni concrete: l’emergenza è ovunque, bisogna migliorare le condizioni di vita di adulti e bambini, creare pozzi d’ acqua potabile e una scuola e, soprattutto, assistere i tanti malati di Aids. Abbiamo capito che avevamo anche noi la possibilità di intervenire tempestivamente, seppur da lontano. Da Natale fino a giugno 2016 abbia-

mo avviato la campagna di raccolta fondi Sogni di Polvere per Betania Kenya, per contribuire al raggiungimento di almeno tre obiettivi: 1. Emergenza sanitaria: bisogna garantire il costante rifornimento di medicinali e supporti medicali per l’ambulatorio interno all’orfanotrofio e per rispondere all’incessante richiesta di aiuto che viene dall’esterno. Un medico a disposizione un giorno a settimana costa 150 euro: sono necessari dentisti e chirurghi (per operazioni ai piedi) oltre a infermieri per assistenza post operatoria, per un valore che va da duemila a seimila euro. Per i casi più gravi bisogna spostarsi a Nairobi. 2. Biancheria intima, calze, scarpe, indumenti, cibo (principalmente mais, fagioli, riso latte in polvere per i neonati). Si può acquistare materiale e cibo da spedire almeno una volta l’anno con un container dall’Italia che tra spese di viaggio, tasse e sdoganamento costa ventimila euro. 3. Un pulmino da nove a 16 posti: indispensabile per trasportare i bambini all’esterno della missione e in sicurezza. Usato, ha un valore di 25mila euro. Se desiderate versare un contributo liberale (fiscalmente deducibile) queste sono le coordinate bancarie: c.c. Associazione Betania onlus Kenya Commercial Bank P.Box 240 Emali – Kenya C.c 1129547329 codice BicSwift: Kcblkenx. Vi invitiamo a inserire come causale: contributo liberale di (cognome) – membro (o amico) di Mpi Italia, al fine di riuscire a comprendere quanto siamo stati in grado di donare attraverso la nostra community e condividere il risultato. Betania Kenya, su richiesta, può ospitarvi come volontari presso l’orfanotrofio, al fine di toccare con mano e dal vivo la realtà, che cambia la prospettiva della vita. Per qualsiasi informazione contattare info@associazionebetaniaonlus.org.

GIOVANNA LUCHERINI Presidente Mpi Italia direttrice Convention Bureau Napoli

g.lucherini@cbnapoli.it @lucherinig

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Famolo (no)strano Inizia bene, il 2016, per il wellness del Mice: spiccano sul podio i trattamenti benessere incentrati su eccellenze naturali tutte italiane che rinnovano armonia, proattività ed energia LUCIANA FRANCESCA REBONATO

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l wellness profuso a piene mani sul corpo e nella mente della meeting industry è innanzitutto made in Italy. Un elisir di “ingredienti” con peculiarità biologiche, salmastre e montane, lacustri e di campagna, un patrimonio naturale che genera una pressoché infinita gamma di trattamenti a base di eccellenze tricolori. NATURALI E À LA CARTE Generosa, la natura, preziosa alleata del wellness in ogni stagione e che vede protagonisti, in questo 2016, i massaggi al miele di acacia, castagno ed eucalipto – dalle proprietà rilassanti, coadiuvate dall’aromaterapia sprigionata dal miele caldo –, i trattamenti decontratturanti a base della rarissima stella alpina, le castagne macinate a mano e miscelate con acqua termale e olio di vinacciolo per trattamenti rigeneranti, senza dimenticare che anche la corteccia e le foglie delle castagne trovano la loro applicazione nel wellness: ricche di vitamine C ed E sono alla base di trattamenti disintossicanti. Uno speciale estratto dei semi della castagna rinvigorisce le gambe del Mice, facilitando la circolazione e il metabolismo. Per rilassarsi dopo sessioni di business è invitante la nuova “Delizia ai lamponi”: si tratta di un massaggio gourmand al lampone di

montagna, una full immersion nella sensorialità. Sempre più in auge sono i trattamenti energizzanti al luppolo e alla birra – così ricca di vitamina E –, gli estratti di malva selvatica che leniscono le infiammazioni della pelle o di echinacea che aiuta il processo di rinnovo dell’epitelio, perfetti dopo un lungo viaggio o anche solo per ridare ossigeno alla pelle e alla mente. Sul podio dei must spiccano gli olii biologici di alta qualità, fonte naturale di acidi omega 3, 6 e 9, perfetti per massaggi che attivano le terminazioni nervose e stimolano la circolazione sanguigna, eliminando la tensione nervosa, i mal di testa e anche l’insonnia. Molto interessanti, fra le nuove proposte, sono i laghi termali nei quali spiccano grotte – allestite con postazioni individuali di idromassaggio – dove un tripudio di bolle e di getti fanno dimenticare stress e preoccupazioni. Gli esperti assicurano che l’aroma della carota, impiegata in specifici trattamenti, massaggi, bagni, saune “aiuta a rallentare il ritmo dei pensieri” e lo stesso dicasi per le fragranze e le proprietà del fico d’india, della ciliegia, del rosmarino, della menta, della lavanda e dell’olio d’oliva. Basta un semplice trattamento scrub affiancato da un impacco per rinnovare l’energia o, per una “fuga nel beauty”, per rimettere in sesto la pelle provata dallo stress. E le tensioni si sciolgono anche al cospetto del sale, o meglio, nelle straordinarie “stanze del sale”, remineralizzanti per le vie aeree: le pareti costruite in mattoncini di Salgemma rosa non sono solo benefiche per l’organismo ma rappresentano anche uno spettacolo per gli occhi.

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MARE, MARE, MARE I trattamenti a base di acqua marina diventano un vero toccasana per ricaricare le batterie beneficiando al massimo degli ioni presenti nell’acqua di mare, in grado di rinforzare le difese immunitarie dell’organismo. Magnesio, calcio, potassio, silicio e molto altro ancora rendono l’acqua marina, sia calda sia fredda, perfetta per ridare vigore a corpo e mente, eliminando le tossine. Novità assoluta è la vasca con l’olio di mare, nella quale è presente un’alta concentrazione di magnesio, che accelera gli scambi ionici con l’organismo e ha un effetto antistress. Furoreggia anche il thalassomassage, una sorta di watzu eseguito nell’acqua ad alta densità salina con una totale assenza di gravità, che porta a un totale relax del corpo e della mente. La formula dell’olio di mare è applicata pure a impacchi e massaggi, anche in binomio con il fango marino, per eliminare le tossine. Defaticanti, tonificanti e disintossicanti sono le alghe, concentrati di minerali e vitamine indispensabili al rinnovo psicofisico. Ancora acqua negli itinerari del wellness al servizio del Mice, dove campeggiano – richiestissime – le terme.

WELLNESS AL CHECK-IN

Eventi, congressi, viaggi incentive, incontri d’affari, convegni all’estero? No problem at all, il wellness è perseguibile a qualsiasi latitudine e vanta una miriade di seduzioni, provenienti non solo dall’Italia ma anche da ogni parte del globo, per un viaggio di sensazioni dai benefici effetti: bagni caldi con lenzuola intrise di essenze dalle mille virtù, impacchi

di argille, fanghi a base di minerali vulcanici attivi, ayurveda abbinata alla stone therapy, relax nipponico in cui campeggia il massaggio Kobido e poi ancora il massaggio hawaiano Lomi Lomi Nui per rinnovare l’energia, il massaggio australiano Bowen per sbloccare le tensioni e il massaggio andino Qhaqoy per un’ottimale integrazione tra mente e corpo.

MAI PIÙ SENZA WELLNESS Dove la natura cede il passo all’asfalto, invece, le spa delle location e delle strutture ricettive metropolitane diventano “l’esotico nazionale”, agognati spazi emozionali nei quali rinnovare vitalità e concentrazione. Alcuni esempi? Mani che allentano le tensioni del corpo in ambienti dai colori rilassanti e permeati da quasi impercettibili fragranze,

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un appropriato sottofondo musicale e, per concludere in bellezza dopo un massaggio, una tisana. Leggendo fra le righe, si scopre che sono entrati in gioco tutti e cinque i sensi: il tatto, la vista, l’olfatto, l’udito e il gusto. Approfondendo il discorso, si arriva al nome di alcuni trattamenti che fanno stare bene ancora prima di provarli. Scegliendo a caso e fra le docce emozionali, ecco il programma “pioggia tropicale”, nel quale al getto d’acqua calda vengono abbinati olii essenziali ed effetti cromatici di colore arancione; oppure “nebbia fredda”, che avvolge il corpo in una fitta nebulizzazione di acqua profumata all’arnica, il tutto permeato da giochi di luce blu. Il primo trattamento infonde energia, il secondo distende ed entrambi migliorano il fisico e aguzzano i sensi, in questo caso l’olfatto con l’aromaterapia e la vista con la cromoterapia. Se si aggiunge un brano musica-

le, scende in campo anche la musicoterapia, stimolatrice emozionale. L’aromaterapia, dal suo canto, si rivela prodigiosa nella diffusione ambientale ma anche quando caratterizza un massaggio. Si pensi alla vaniglia: per molti rappresenta un mare di voluttà, ad alcuni rievoca l’infanzia e quindi “legittima” il desiderio di attenzioni, a tanti porta la mente lontano, verso paesi esotici dove la vaniglia si mangia, si beve, si distribuisce sui capelli e si spalma sul corpo. IL PIACERE DI PIACERSI È chiaro, a questo punto, quanto il wellness sia il necessario passaporto del Mice per il raggiungimento di un profondo benessere psicofisico. I trattamenti, proprio perché agiscono sul corpo, aiutano a sentire il mondo emotivo, che è quello che dà spessore alle azioni dell’essere umano. Il wellness, collegando il capire con il sentire, agevola l’importantissimo processo dell’integrazione, cioè di unione e armonia individuale e quando un professionista della meeting industry è “unito”, può esprimersi al meglio utilizzando tutta la sua energia, raggiungendo gli obiettivi con il massimo impegno. Quando si è appagati si riesce a indirizzare al meglio le energie verso gli obiettivi prefissati, riuscendo a raggiungerli. La cura del corpo espressa attraverso il contatto o il massaggio accresce la sensorialità che aumenta l’autostima e stimola il piacere, che è fondamentale: con il benessere si sviluppano le endorfine, gli anticorpi agli stimoli negativi con funzione di rafforzamento delle difese immunitarie, che preservano dagli elementi ossidativi causati dallo stress del lavoro. Interrompendo frequentemente la curva dello stress, si evita di raggiungere gli elevati vertici dello stress irreversibile che depaupera le energie primarie. E questa è sicuramente la più importante caratteristica del wellness: essere un ponte tra il passato e il futuro per un presente da leoni.

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Quando business fa rima con piacere.

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wellness to business

Benessere in onda Hotel Ambasciatori: nel cuore della frizzante Riccione, sul nuovo lungomare pedonale e affacciato sul mare. L’indirizzo perfetto per eventi e congressi… in forma smagliante! LUCIANA FRANCESCA REBONATO

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ropositiva, vitale, divertente, trendy. È Riccione, città-giardino dell’Adriatico, osservatorio ideale per scoprire le tendenze della meeting industry e per infondere una rinnovata energia a mente e corpo. L’approdo perfetto? L’esclusivo Hotel Ambasciatori, quattro stelle superior – all’insegna di una raffinata eleganza – che aprono i battenti a eventi orchestrati nel cuore della destinazione, a pochi passi da viale Ceccarini e dalle terme. Il valore aggiunto dell’Hotel Ambasciatori è la valenza emozionale: business in binomio

con il wellness, quindi, per coccolare, rigenerare e incentivare il Mice nella nuovissima Ambasciatori Spa, un paradiso wellness di cinquecento metri quadrati articolati in “acque”, “zona salina”, “zona umida” “zona relax” e trattamenti. Che raggiungono l’apogeo dell’esclusività negli “Spa system”, percorsi personalizzati a tutto benessere. Il wellness, infatti, è la parola che amalgama il business con una miriade di seduzioni e soluzioni: congressisti, incentivati o business traveller necessitano di opzioni differenti e l’Hotel Ambasciatori di Riccione le appaga tutte. VIAGGIO SENSORIALE L’Ambasciatori Spa è ispirata al dogma salus per aquam nel quale termalismo classico e seducenti innovazioni originano trattamenti e percorsi ad altissimo potere rigenerante. C’è solo l’imbarazzo della scelta, a iniziare dalla Vasca salina – perfetta per riappropriarsi di un benessere che solo il sale sa restituire, con il corpo cullato da musica e cromoterapia subacquea – per proseguire con la Parete del sale rosa dell’Himalaya: si tratta di una luce riposante sprigionata da un’intera parete in salgemma - estratta da giacimenti sotterranei formatisi in millenni – posizionata in un ambiente curato in ogni minimo dettaglio e con un microclima che consente un rilassamento totale, e la sensazione di essere distesi di fronte a un tramonto. Spazio ai cinque sensi anche con le docce emozionali, una sarabanda di getti d’acqua, luci, musica ed essenze profumate. I percorsi comprendono la pioggia tropicale, la pioggia fredda, il temporale estivo e la nebbia fredda – tutte in alternanza fra loro –, una perfetta sintesi dei volti e degli “stati d’animo” della natura. Ancora relax nell’area tisaneria mentre via libera a una

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sferzante energia nelle due piscine dell’Hotel Ambasciatori, sia indoor sia outdoor. La prima, sessanta metri quadrati di benessere, è riscaldata a una temperatura costante di 34 gradi e il suo idromassaggio in acqua costituisce l’approdo ideale per recuperare le energie, consentendo una totale distensione fisica e mentale. Punta di diamante nel regno delle acque dell’Hotel Ambasciatori è la piscina esterna, mille metri quadrati di seduzione color turchese – la temperatura dell’acqua si attesta sui trenta gradi – incastonati in una coreografia di palme, lettini, giochi d’acqua e cocktail bar. IL POTERE DELLE EMOZIONI Per regalare emozioni agli incentivati, per coccolare i congressisti o per il meritato relax del business travel, l’Hotel Ambasciatori apre le porte a una pressoché infinita opportunità di trattamenti personalizzati, gli “Spa system”. Alcuni esempi? Massaggi – relax e decontratturanti, per esempio –, rituali della foresta di bambù – canne di bambù che oscillano e scorrono sui contorni del

corpo per attenuare le tensioni e restituire vitalità – e dei giardini di Capri, Spa sport – rimedio anti-stress e contro le tensioni, ideale per ripristinare l’equilibrio psicofisico – e molto altro ancora. Uno staff competente e dedicato è a disposizione del Mice per perseguire la più rigenerante remise en forme, così come uno staff dedicato agli eventi orchestra i momenti business della meeting industry che all’Hotel Ambasciatori può disporre della modulare Sala Maestrale – in grado di accogliere sino a 110 persone –, provvista di tecnologia all’avanguardia. Per eventi dai grandi numeri, inoltre, il Mice può avvalersi del nuovo Palazzo dei Congressi di Riccione. I criteri di eccellenza dell’Hotel Ambasciatori proseguono nel contesto dell’accomodation, dove spiccano le Dream Luxury Suite, vere e proprie terrazze panoramiche da vivere in ogni momento del giorno, binomio di lusso ed eleganza che si propagano in cinquanta metri quadrati di assoluto comfort. indirizzi a fine rivista

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Monastero stellato Park Hotel ai Cappuccini: un antico monastero nel cuore dell’Umbria con il culto dell’ospitalità in binomio con i più moderni comfort. Quattro stelle di classe per eventi di alto profilo e tailor made LUCIANA FRANCESCA REBONATO

È

una struttura perfetta per gli incontri della meeting industry e anche per i suoi soggiorni leisure, il Park Hotel ai Cappuccini, arricchito dagli affreschi di Capogrossi e dalle sculture di Arnaldo Pomodoro. Le sue pietre, la sua architettura sono fra le più alte testimonianze di un passato luminoso, raffinato e colto. Appartato eppure vicinissimo al centro di Gubbio, il Park Hotel ai Cappuccini unisce magistralmente ambienti antichi e spazi moderni all’insegna dell’eleganza e della qualità dei servizi.

RIGENERARSI LAVORANDO Immersa nel verde di un parco secolare – perfetto per team building outdoor –, la struttura consente di abbinare il business a un ottimale riequilibrio psicofisico. A questo concorre anche un tempio del benessere suddiviso in due aree per un totale di circa duemila metri quadrati: la spa e il Parco Acque, nei quali trovare il trionfo del vapore, delle acque e dei loro benefici effetti. Novità assoluta è la face trainer Lucia Colaiacovo, con la quale i manager possono imparare a “fare ginnastica con il viso”, molto importante per la gestione dello stress quotidiano. I vini di qualità sono protagonisti nell’enoteca – ricavata all’interno di un’antica cisterna di acqua piovana – che propone una selezione di etichette, nel Monasticum – la farmacia dei monaci speziali – e nella Madia del Convento, nella quale acquistare le eccellenze e i prodotti tipici del territorio. E a proposito di valenze autoctone, la location si rivela punto di partenza ideale per corsi di cucina, cacce al tartufo – con esperti locali – o cacce al tesoro fra i vicoli del centro storico. Dall’azione si passa a echi di pace monastica nel cortile interno dell’albergo mentre l’efficienza tecnologica contraddistingue il centro congressi articolato in dodici sale per una capacità complessiva di mille persone, la maggiore per 450 ospiti. La più prestigiosa è la Sala Capogrossi, ex chiesa del monastero. Un tuffo nel passato lo propone anche l’accomodation, 92 fra camere e suite fra quelle ricavate nella parte antica del monastero e quelle realizzate nell’ampliamento della parte nuova. indirizzi a fine rivista

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dimora storica contemporanea L’Umbria conserva intatto il fascino della natura, delle arti e delle tradizioni. Gubbio, nel cuore dell’Umbria, rappresenta un candido gioiello incastonato nel verde, le sue architetture sono tra le testimonianze più alte di un Medioevo colto e raffinato e giungono a noi come monumenti senza tempo. In questa cornice vi accoglie il Park Hotel ai Cappuccini, dimora ideale di un’antica, nuovissima ospitalità, offrendovi spazi esclusivi e servizi eccellenti per convegni e incentives di sicuro successo.

Park Hotel ai Cappuccini Via Tifernate • 06024 • Gubbio (Perugia) • Italy • Tel. +39 075 9234 • Fax +39 075 9220323 www.parkhotelaicappuccini.it • info@parkhotelaicappuccini.it

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HOT TOPICS destinazione del mese ■ BAHAMAS TOURIST OFFICE info@bahamas.it www.bahamas.it under the spotlight ■ HOTEL POSTA Piazza del Monte, 2 42121 Reggio Emilia Tel. 0522 432944 Fax 0522 452602 info@hotelposta.re.it www. hotelposta.re.it cover story Club di prodotto e convention bureau ■ CONVENTION BUREAU ITALIA Piazza Adua, 1 50123 Firenze info@conventionbureauitalia.com www.conventionbureauitalia.com ■ RIVA DEL GARDA FIERECONGRESSI Parco Lido 38066 Riva del Garda (Tn) www.rivafc.it ■ FIRENZE CONVENTION & VISITORS BUREAU Piazza Madonna degli Aldobrandini, 8 50123 Firenze Tel. 055 29881 firenze@conventionbureau.it www.conventionbureau.it ■ BARI CONVENTION BUREAU GRANDI EVENTI c/o Fiera del Levante – Lungomare Starita, 4 70132 Bari Tel. 393 9649138 info@bariconventionbureau.it www.bariconventionbureau.it ■ MICEXPERIENCE PUGLIA c/o Tenuta Monacelle Tel. 080 9309942 ask@micexperience.events www.micexperienceevents.com ■ APULIA2EVENT c/o Meeting Planner via Alberotanza, 5 70125 Bari Tel. 080 9905360 Fax 080 9905359 / 080 2140203 info@apulia2event.com www.apulia2event.com ■ PUGLIA IMPERIALE MICE Corso Cavour, 23 70033 Corato (Ba) Tel. 080 4031933 Fax 080 4032430 mice@pugliaimperiale.com mice.pugliaimperiale.com

indirizzi cover story Milano dopo Expo ■ EXCELSIOR HOTEL GALLIA Piazza Duca D’Aosta, 9 20124 Milano Tel. 02 67851 excelsior.hotelgallia@luxurycollection.com www.excelsiorhotelgallia.com ■ KLIMA HOTEL MILANO FIERE Via Privata Venezia Giulia, 8 20157 Milano Tel. 02 4550461 info@klimahotelmilano.com www.klimahotelmilano.com dossier Lusso ■ JW MARRIOTT VENICE RESORT & SPA Isola delle Rose, Laguna di San Marco 30133 Venezia Tel. 041 8521300 www.jwvenice.com events.venice@jwmarriotthotels.com SITE INSPECTION chains & clubs ■ JSH HOTELS COLLECTION Via Circonvallazione Meridionale, 56 47923 Rimini (Rn) Tel. 0541 620122 info@jsh-hotels.com www.jsh-hotels.com ■ HOTEL ROMA AURELIA ANTICA Via degli Aldobrandeschi, 223 00163 Roma www.romaureliantica.com www.hotelcapannelle.it hotel ■ HOTEL VIS A VIS Via della Chiusa, 28 16039 Sestri Levante (Ge) Tel. 0185 42661 – 480801 Fax 0185 480853 www.hotelvisavis.com ■ A.ROMA LIFESTYLE HOTEL Via Giorgio Zoega 59 00164 Roma Tel. 06 87800168 info@hotel-aroma.com www.hotel-aroma.com www.ldcitalianhotels.com ■ UNA HOTEL REGINA SP57 Noicattaro/Torre a Mare 70126 Bari Tel. 080 5430907 Fax 080 5431662 una.regina@unahotels.it http://www.unahotelreginabari.it/

location per eventi ■ BOLOGNA CONGRESSI Piazza della Costituzione, 4/A – Bologna Tel. 051 6375111 Fax 051 6375170 info@bolognacongressi.it www.bolognacongressi.it Incentive resort ■ BEST WESTERN PLUS LEONE DI MESSAPIA HOTEL&CONFERENCE Provinciale Lecce-Cavallino, 32 73100 Lecce Tel. 0832 613102 conference@leonedimessapia.it info@leonedimessapia.it ■ TENUTA MORENO C.da Moreno S.S. 7 uscita Latiano Est 72023 Mesagne (Br) Tel. 0831 774960 Fax 0831 721487 info@tenutamoreno.it www.tenutamoreno.it destinazioni ■ MADRAS TRAVELS & TOURS Viale di Villa Pamphili , 15 00152 Roma Tel. 349 2503664 – 06 58331783 madrasviaggi@gmail.com mario@madrastravel.in congressi ■ FORMEDICA SCIENTIFIC LEARNING Viale Aldo Moro, 71 73100 Lecce Tel/Fax 0832 304994 Tel. 0832 279335 ecm@formedica.it www.formedica.it incentive ■ PV AGENCY V.le Gian Galeazzo, 3 20136 Milano www.pvagency.it www.italydmc.it Wellness to Business

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■ PARK HOTEL AI CAPPUCCINI Via Tifernate 06024 Gubbio (Pg) Tel. 075 9234 fax 075 9220323 info@parkhotelaicappuccini www.parkhotelaicappuccini

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OSSERVATORIO BUSINESS TRAVEL 2016

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Viaggi, fatturato e soddisfazione dei clienti del turismo dʼaffari italiano nel 2015

TURISMO d’AFFARI 10/02/16 16.55


EXECUTIVE SUMMARY

Un anno in crescita Trasferte di lavoro in aumento oltre il 3% e spesa a + 2% contraddistinguono un 2015 a segno positivo per i viaggi d’affari delle aziende italiane. Gli ottimisti prevalgono nelle previsioni che riguarderanno il 2016 Un’economia finalmente in crescita sia a livello internazionale sia in Italia segna un anno positivo anche in tutti i segmenti del business travel in Italia. Sono confortanti a questo proposito i dati della quindicesima edizione dell’Osservatorio Business Travel, che la rivista Turismo d’Affari ha presentato in occasione della Bit (Borsa Internazionale del Turismo) di Milano. La ricerca, che analizza il mercato del turismo d’affari in Italia nel 2015, è condotta dal professor Andrea Guizzardi e realizzata con il supporto scientifico e tecnico della Scuola Superiore di Scienze Turistiche e il patrocinio del Dipartimento di Scienze Statistiche dell’Università di Bologna. Sponsor ufficiali sono HRG Italia, HRS - Hotel Reservation Service e Vueling con il supporto di AirPlus International Italia. In linea con i mercati europeo e nazionale, i viaggi d’affari delle imprese italiane sono cresciuti nel 2015 del 3,3% rispetto al 2014 raggiungendo quota 31,8 milioni. Confermato l’andamento positivo iniziato nel 2014, l’incremento riguarda tutti i segmenti, compreso quello intercontinentale che, pur registrando la performance peggiore (+1,7%) a causa dell’indebolimento della domanda dei Paesi emergenti e dell’aumentato livello di rischio in diverse aree, è sostenuto dalla crescita degli investimenti diretti esteri delle aziende italiane. L’escursionismo d’affari in aumento del 4,5% influisce negativamente sulla durata media dei viaggi con l’aumento dei pernottamenti che si ferma al 2%. Nel 2015 la spesa per i viaggi d’affari sale a 19,5 miliardi di euro (+2%). Molto differenti le dinamiche sui segmenti nazionale (+ 3,3%) e internazionale (+1,2%) soprattutto a causa dei prezzi dei servizi travel, in diminuzione sul mercato internazionale, mentre in Italia il crollo del costo dei carburanti è stato in parte bilanciato da importanti aumenti nel costo dei passaggi aerei e degli hotel. Anche il 2016 sarà un anno a segno più secondo i travel manager, con una previsione positiva per il terzo anno consecutivo. «Gli ottimisti prevalgono soprattutto nel terziario a causa della maggiore esposizione delle nostre imprese industriali al rallentamento delle economie emergenti – spiega Andrea Guizzardi – e a crescere saranno soprattutto spesa e trasferte sui mercati core per il terziario ovvero i segmenti nazionale ed europeo. Nel complesso le valutazioni dei travel manager intervistati sono compatibili con un aumento della spesa, in termini nominali, tra 2,5 e 4,5%. La proiezione sconta le positive prospettive di crescita per l’economia nazionale, la rivalutazione del dollaro ma prezzi del petrolio stabili. Rimane comunque una grande incertezza legata alle prospettive di crescita economica nei Paesi emergenti, in primis la Cina». II | 01 2016 | MC

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Il mercato italiano dei viaggi d’affari nel segmento corporate 1) Misura e analisi del turismo d’affari

III

2) Dimensione del mercato: i volumi III 2.1 Il quadro

macroeconomico

2.2 l viaggi d’affari

III V

3) La durata dei viaggi d’affari VII 4) Il mezzo di trasporto 5) La motivazione del viaggio d’affari

VIII X

6) Dimensione del mercato: i valori XI 6.1 Le previsioni di spesa

(un altro anno di crescita!) XIV

Appendice (note metodologiche)

XV

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Il mercato italiano dei viaggi d’affari nel segmento corporate 1) MISURA E ANALISI DEL TURISMO D’AFFARI L’Osservatorio Business Travel Italia (Obt) ha concluso la sua quindicesima edizione. In questo rapporto è contenuta la sintesi dei risultati e il confronto con i dati rilevati negli anni passati. Promosso dalla rivista Turismo d’Affari, l’osservatorio ha il supporto scientifico e tecnico della Scuola Superiore di Scienze Turistiche e il patrocinio del Dipartimento di Scienze Statistiche dell’Università di Bologna. L’indagine si è svolta in una singola tornata tra novembre e dicembre 2015 intervistando direttamente i responsabili della gestione dei viaggi di un campione di imprese stratificato per dimensione e settore produttivo. L’indagine ha riguardato imprese con almeno 10 addetti; l’osservatorio non comprende i viaggi degli occupati nella pubblica amministrazione e nell’agricoltura. L’intervista all’azienda, rispetto all’intervista alle famiglie o ai viaggiatori con cui attualmente sono raccolte le informazioni ufficiali sul turismo d’affari, oltre a essere da un punto di vista teorico più appropriato (è l’azienda che compra i viaggi1), permette di approfondire aspetti altrimenti non rilevabili quali: l’“escursionismo” d’affari, le aspettative sulle dinamiche future della domanda, le strategie con cui è gestito l’impiego di questo input intermedio e le valutazioni di chi - nelle imprese - acquista i servizi. Il particolare punto di vista adottato in questa indagine permette, quindi, sia analisi di tipo “macroeconomico” sull’intero sistema sia analisi di tipo “aziendale” sugli stili di gestione e le preferenze di acquisto. I risultati ottenuti possono così essere usati dai policy maker per valutare la reale dimensione di questo importante mercato, dagli operatori del settore per predisporre un’offerta mirata sulle esigenze dei clienti e dalle stesse imprese che partecipano alla rilevazione per confrontare i propri risultati e/o strategie di gestione. 2) DIMENSIONE DEL MERCATO: I VOLUMI

2.1 Il quadro macroeconomIco Il 2015 è stato un anno di crescita per l’economia globale e il commercio internazionale. Si è ridotta la forbice nelle dinamiche tra Paesi emergenti e Paesi sviluppati, con i primi frenati dal rallentamento dell’economia cinese. In Europa si è confermata la fase di espansione e anche l’economia italiana è uscita dalla lunga fase recessiva. È tuttavia rimasta forte la propensione a investire all’estero delle multinazionali italiane mentre, sul fronte interno, vi è stato un graduale recupero della propensione alla spesa delle famiglie. Nel prossimo futuro il commercio mondiale è previsto in crescita tendenziale del 4,1%, un valore che sintetizza la debolezza dell’interscambio commerciale dei Paesi emergenti dell’Asia e il ritrovato vigore dell’export delle economie avanzate. In Italia il quadro per il 2016 è positivo: la domanda interna è vista in netta ripresa come anche gli investimenti. Il 2015 è stato un anno positivo per l’economia globale. Secondo l’Fmi2, Pil e commercio internazionale hanno fatto registrare incrementi rispettivamente del 3,2% e del 3,3%. Rispetto agli anni più recenti si riduce la differenza tra economie avanzate (+2,0%), in uscita dalla lunga fase recessiva, ed emergenti (+4,0%) frenate dal rallentamento dell’economia cinese e dalle performance particolarmente negative di Brasile e Russia. In Cina la dinamica del Pil (+6,8%) è linea con gli obiettivi definiti dal governo nell’ambito del processo di transizione verso un modello di sviluppo più fondato sui consumi delle famiglie e meno OsservatOriO Business travel

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1 Per una disamina più approfondita si veda: A. Guizzardi (2003) “Misura ed Analisi dei Viaggi nel Segmento Affari”, in “Il pensiero e la scienza nel turismo italiano” pp. 75-84, ministero delle Attività Produttive, Direzione Generale per il Turismo, Roma 2 World Economic Outlook (2015), proiezioni di ottobre 2015

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Banca D’Italia e Il Sole 24 Ore: “Sondaggio sulle aspettative di inflazione e crescita delle imprese con almeno 50 addetti” Bollettino Economico - N. 4/2015, ottobre 2015 (consultabile sul sito bancaitalia.it)

su esportazioni e investimenti. Il rallentamento dell’economia cinese ha inciso negativamente sull’attività degli altri Paesi dell’Asia e delle economie esportatrici di materie prime energetiche e industriali, tra cui il Brasile (-3,0%) e la Russia (-3,8%), dove pesano anche le sanzioni economiche imposte dall’Unione Europea e dagli Stati Uniti. Nei Paesi avanzati il quadro sembra meno incerto. Sul finire d’anno la Fed ha aumentato i tassi di riferimento, certificando la buona salute dell’economia Usa, che cresce del 2,6% su base annua con un contributo positivo di tutte le componenti, ma soprattutto dei consumi delle famiglie. Nell’area dell’euro prosegue la ripresa dell’attività economica (+1,5%) anche se le previsioni non scontano le – incerte – conseguenze della frode Volkswagen. Il rallentamento dei Paesi emergenti e la brusca frenata dei prezzi dei beni energetici e delle materie prime non energetiche contribuiscono a contenere l’inflazione sia nelle economie Avanzate (attorno allo zero nell’area euro) sia in quelle emergenti, con le importanti eccezioni di Russia e Brasile dove i prezzi salgono del 15,7% e 9,5% – rispettivamente – per effetto della debolezza del cambio. La bassa inflazione ha rafforzato l’orientamento “accomodante” nella politica monetaria della Bce, che nel 2015 ha favorito la svalutazione dell’euro rispetto al dollaro (circa il 15% considerando le quotazioni medie annue). Il petrolio, a fine anno, è sceso sotto i 35 dollari al barile, sui minimi del 2015. Nel medio periodo le quotazioni non dovrebbero risalire: la domanda mondiale è infatti sensibilmente inferiore all’offerta di greggio a causa sia della debolezza dell’attività globale sia del ritorno sui mercati internazionali della produzione iraniana. Nel 2016 l’Fmi prevede una crescita dell’economia mondiale del 3,6%, un dato che potrebbe scendere in caso di un marcato rallentamento in Cina. Il commercio mondiale è previsto in crescita tendenziale del 4,1%. Il valore sintetizza la debolezza dell’interscambio commerciale dei Paesi emergenti dell’Asia e il ritrovato vigore dell’export delle economie avanzate. Anche in questo caso, una forte riduzione della dinamica degli investimenti cinesi si ripercuoterebbe negativamente sulle esportazioni di beni capitali di molte economie avanzate. Tra queste la Germania, le cui vendite in Cina comprendono una quota consistente di componenti prodotti in Italia e nel resto dell’Unione europea. In Italia, i principali indicatori confermano la ripresa e l’uscita dell’economia italiana dalla lunga fase recessiva. L’attività economica nel 2015 si stima3 in crescita dello 0,7%, sostenuta dalla domanda interna, in particolare dai consumi delle famiglie nel comparto dei beni durevoli, e dagli investimenti che incidono più direttamente sul potenziale produttivo come macchinari, attrezzature e beni immateriali. Il valore aggiunto è salito nei servizi e nell’industria in senso stretto, tanto che la produzione industriale (nei primi nove mesi del 2015) si è portata sul livello più elevato dall’autunno del 2012; è ancora diminuito il Pil nelle costruzioni e nell’agricoltura. L’andamento delle vendite all’estero è rimasto favorevole nel comparto manifatturiero, beneficiando della crescita delle esportazioni verso tutti i maggiori mercati di sbocco inclusa la Cina. A trainare il comparto l’aumentata competitività degli esportatori italiani – misurata sulla base dei prezzi alla produzione dei beni manufatti – che si è giovata delle dinamiche dell’euro. Anche dal lato dei consumi i primi nove mesi dell’anno mostrano una dinamica positiva. Il rialzo è stato sostenuto soprattutto dalla spesa in beni durevoli e dai servizi. Il reddito disponibile ha segnato un recupero superiore all’1% su base annua mentre il debito delle famiglie italiane – in rapporto al reddito disponibile – continua a mantenersi ben al di sotto di quello medio dell’area dell’euro. L’inflazione è stata di poco superiore allo 0%, condizionata dalla dinamica ancora marcatamente negativa della componente energetica, che ha effetti sui prezzi dei beni industriali. L’inflazione di fondo è invece sostenuta dal recupero della componente dei servizi e dei beni non alimentari destinati al consumo finale. Prosegue la crescita dell’occupazione, già rilevata al termine dell’anno passato. Si tratta di una crescita anche qualitativa, visto che aumenta l’incidenza delle assunzioni a tempo indeterminato mentre si sono ridotte le ore di Cig autorizzata utilizzate dalle aziende. In crescita anche la domanda di lavoro, come segnalato dal numero di posti vacanti. Nei primi otto mesi dell’anno l’andamento delle esportazioni è stato positivo (+0,7%). La vendita di merci è stata trainata dalla robusta espansione di quelle verso i Paesi della Ue; si sono al contrario ridotte le vendite nei mercati extra Ue, risentendo del rallentamento congiunturale nei Paesi produttori di petrolio e nelle altre economie emergenti. Alla crescita delle esportazioni hanno contribuito principalmente le vendite da parte delle imprese operanti nei settori dei prodotti petroliferi raffinati, della chimica farmaceutica e del “made in Italy”. Le importazioni di beni e servizi in volume sono cresciute di circa il 1,8% sospinte dalla componente dei beni (soprattutto macchinari,

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Banca D’Italia Bollettino Economico - N. 4/2015, ottobre 2015 (consultabile sul sito bancaitalia.it)

4 Istat, (2015) “Struttura, performance e nuovi investimenti delle multinazionali italiane all’estero”, Statistiche report dic. 2015 5

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attrezzature e mezzi di trasporto). Continua il trend di espansione degli investimenti diretti all’estero. Secondo Istat4, nel biennio 2014-2015 si conferma la tendenza verso una crescente internazionalizzazione del sistema produttivo italiano. Il 61,4% dei principali gruppi multinazionali italiani attivi nell’industria e il 52,6% di quelli dei servizi hanno dichiarato di aver realizzato o progettato un nuovo investimento di controllo all’estero per il biennio 2014-2015 (+7% rispetto al biennio precedente). Più contenuta, ma sempre in crescita rispetto al biennio precedente, la propensione all’investimento estero dei gruppi multinazionali più piccoli. I nuovi investimenti all’estero sono focalizzati nelle attività core – produzione di beni e servizi – rispetto ad altre funzioni aziendali e risultano localizzati prevalentemente nell’Ue15. Le strategie di internazionalizzazione sono sempre più trainate da fattori diversi dalla riduzione dei costi. L’accesso a nuovi mercati è infatti la principale motivazione per realizzare nuovi investimenti tanto nell’industria quanto nei servizi; seguono l’aumento della qualità, lo sviluppo di nuovi prodotti e minori problemi di regolamentazione. In chiave prospettica, i giudizi sulla situazione economica generale registrano un netto miglioramento per il 20165, insieme con le attese sull’evoluzione della domanda e le valutazioni sulle condizioni per investire. Sull’andamento della domanda estera pesa il recente scandalo Volkswagen le cui conseguenze sulle imprese italiane potrebbero rivelarsi importanti. La Germania, infatti, costituisce il mercato di destinazione di circa il 23% della filiera automotive italiana.

2.2 I vIaggI d’affarI I viaggi d’affari delle imprese italiane crescono del 3,3% grazie a una analoga crescita dei mercati europeo e nazionale. Quest’ultimo conferma i buoni progressi fatti registrare nel 2014, tanto che ora tutti i segmenti del mercato dei viaggi d’affari sono allineati e in crescita. La peggiore performance del segmento intercontinentale (+1,7%) risente dell’indebolimento della domanda dei Paesi emergenti e dell’aumentato livello di rischio in diverse aree del globo, anche se continua a essere sostenuto strutturalmente dalla crescita degli investimenti diretti esteri delle aziende italiane. Sul piano geografico spiccano le performance di Stati Uniti e Brasile, mentre in Europa crescono soprattutto le trasferte verso Germania e Francia. La Cina mostra una crescita importante ma che è ben lontana dai valori a due cifre del recente passato. Il dato potrebbe preannunciare l’inizio di una fase di stasi per le trasferte delle nostre aziende, in coincidenza con l’avviarsi del processo di transizione dell’economia cinese verso un modello più sostenibile. Sul piano settoriale i viaggi dell’industria rimangono stazionari (+0,4%) mentre l’ottima performance del terziario (+4,3%) conferma la crescita registrata nel 2014. Questi ultimi due anni di crescita stabilizzano e rafforzano le prospettive del mercato nazionale dei viaggi d’affari sul medio periodo dopo che tra 2008 e 2013 si era registrata una perdita, cumulata, del 32%. Il mercato dei viaggi d’affari delle imprese italiane è cresciuto di un milione di trasferte arrivando nel 2015 a 31,8 milioni (vedi Tav.1). Tutti i mercati sono in crescita, un dato che conferma le aspettative delle aziende italiane misurate da questo osservatorio l’anno passato.

Tav. 1 - Viaggi d’affari per destinazione (valori assoluti x 1000) Totale nazionali

In Europa

Extraeuropei

Totale internazionali

Totale

Viaggi 2014

21.693

6.922

2.146

9.068

30.760

Viaggi 2015

22.428

7.150

2.183

9.333

31.761

Variazione % ’15/’14

3,4%

3,3%

1,7%

2,9%

3,3%

Il +3,3% complessivo riflette sia l’uscita dalla crisi dell’economia italiana sia la robusta espansione degli scambi con i Paesi della Ue. A guidare la crescita è il mercato nazionale (+3,4%) che, per la prima volta nel “dopo-crisi”, mostra una dinamica superiore a quella del mercato internazionale (+2,9%). L’incremento si spiega, dal lato della domanda, con la ripresa del clima di fiducia delle famiglie italiane, del loro reddito disponibile e con una migliore qualità dell’occupazione. Dal lato dell’offerta sono importanti le favorevoli valutazioni delle imprese sulle condizioni per investire e un minore razionamento del credito. Sul mercato internazionale spicca, per il secondo anno consecutivo, la performance del segmento europeo (+3,3%). La minore crescita del segmento intercontinentale (+1,7%) risente dell’indebolimento della domanda dei Paesi emergenti e dell’aumentato livello di rischio in diverse aree del globo. Il trend OsservatOriO Business travel

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è, però, ancora marcatamente positivo, sostenuto dalla crescita degli investimenti diretti esteri, che si risolvono nell’incremento dei viaggi internazionali per molte attività che prima erano “stanziali di stabilimento” quali l’organizzazione del lavoro, il controllo qualità o, in generale, la supervisione tecnica. In ottica pluriennale (vedi Fig. 1) il dato 2015 conferma l’inversione di tendenza registrata l’anno precedente e certifica quindi l’uscita del mercato dei viaggi d’affari dalla lunga fase recessiva iniziata nel 2008. La dinamica rafforza il trend di lungo periodo che, a dispetto della prolungata congiuntura negativa, è sempre rimasto strutturalmente – e globalmente – in espansione, come confermato da diversi studi6 relativi ai Fig 1 - La dinamica annuale dei viaggi d’affari (2001-2015) principali Paesi avanzati. Si riduce leggermente la forbice tra la dinamica delle trasferte nazionali e internazionali: per la prima volta dal 2009 le prime mostrano tassi di crescita tendenziale superiori a quelli del mercato internazionale. Nel raffronto con i livelli pre-crisi il divario rimane comunque importante. Le performance dei due mercati sono infatti risultate molto differenti: il mercato nazionale ha perso il 14%, quello internazionale ha guadagnato il 7%. L’analisi per destinazioni7 mostra che l’America è il continente dove nel 2015 si è registrata la maggiore espansione dei viaggi internazionali dall’Italia grazie alle performance positive di Usa e Brasile. Al contrario, l’Africa mostra la peggiore performance (-8%). La diffusione del terrorismo jihadista ha determinato un vero e proprio crollo delle trasferte in buona parte dei Paesi mediterranei. Non appare un caso che il Paese più stabile dell’area, l’Egitto, mostra l’unica dinamica positiva. La crescita delle trasferte verso l’Asia (+3%) è penalizzata dalla forte riduzione dei viaggi verso il Giappone (-24%) e dal fatto che il resto del continente – esclusa la Cina - si è fermato a un +2% di crescita. La Cina – che rimane il principale mercato dei nostri viaggi d’affari – mostra una crescita del 6%, lontana dai valori a due cifre del recente passato. Il dato potrebbe preannunciare l’inizio di una fase di stasi per le trasferte delle nostre aziende, in coincidenza con l’avviarsi del processo di transizione dell’economia cinese verso un modello di sviluppo meno dipendente da esportazioni e investimenti e più attento alla sostenibilità. In Europa, grazie al consolidamento della ripresa congiunturale europea, Germania e Francia fanno registrare importanti incrementi, anche se è la Grecia il Paese che mostra la crescita maggiore (+15%) dopo un 2014 in forte contrazione. Le peggiori performance (-12%) si registrano sui mercati dell’Est europeo extra Ue, un dato che risente delle tensioni geopolitiche e delle sanzioni imposte dall’Unione alla Russia. Continua il trend negativo dei viaggi verso la Romania (-5%), dato che riflette la crisi di un’area che nei primi anni del millennio aveva attratto molte aziende italiane. L’analisi settoriale (Tav. 2) evidenzia che la crescita nelle trasferte d’affari è determinata dalla ottima performance del segmento terziario in tutti i segmenti di mercato. Il maggiore differenziale con la manifattura si ha sul segmento nazionale, dove la distribuzione commerciale si è avvantaggiata dei maggiori consumi delle famiglie e i servizi alle imprese hanno beneficiato della ripresa della produzione industriale.

Settore produttivo Totale industria Totale terziario Totale industria Totale terziario

I viaggi nel settore manifatturiero Per il settimo anno consecutivo i viaggi internazionali delle imprese manifatturiere sono aumentati, nel complesso, più di quelli nazionali. Questi (-0,9%) non riflettono a pieno il migliorato quadro economico nazionale a causa Tav. 2 - Viaggi d’affari per destinazione e settore sia della de-industrializzazione e del downsizing del nostro In Italia In Europa Extra-europei Totale tessuto produttivo sia delle Valori assoluti (x 1000) performance negative del set3.250 3.753 1.348 8.351 tore delle costruzioni. 19.178 3.397 835 23.410 Sul mercato internazionale la crescita è abbastanza uniforVariazioni % ’15/’14 me tra segmenti. L’intercon-0,9% 1,7% 2,0% 0,4% tinentale (+2,0%) dopo anni 4,4% 5,1% 1,3% 4,3% in decisa crescita, risente in

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negativo del rallentamento della congiuntura nei Paesi emergenti mentre quello europeo accelera grazie alle performance di Francia e Germania. Il trend rimane comunque strutturalmente positivo. I legami tra controllate estere e casa madre sono oggi particolarmente importanti anche nei settori tradizionali del “made in Italy”. Secondo Istat8, la quota di fatturato esportato verso l’Italia dalle controllate italiane delle industrie della “fabbricazione di articoli in pelle” e di quelle “tessili e della confezione di articoli di abbigliamento”, ha raggiunto – rispettivamente – il 40,3% e il 45,2%. I viaggi nel settore terziario L’ottima performance del terziario (+4,3%) è particolarmente rilevante, perché si forma su entrambi i principali mercati di destinazione. Il +5,1% registrato sul segmento europeo è importante sia per l’ordine di grandezza sia perché la crescita conferma quella dell’anno passato e sottolinea la (recente) modificazione nel baricentro geo-economico di diverse aziende italiane dei servizi e della distribuzione. Anche a seguito di sette anni di difficoltà del manifatturiero nazionale, molte aziende del terziario si sono proposte come fornitori per realtà industriali e finanziarie multinazionali. L’integrazione sul mercato europeo permette anche di gestire la distribuzione, la logistica, il marketing o le vendite e i servizi post-vendita di realtà industriali o finanziarie che da più anni hanno acquisito una dimensione europea o mondiale. La forte crescita delle trasferte verso Germania e Francia, non sembra casuale. Di non minore rilievo il +4,4% realizzato sul mercato nazionale, quello dove si origina la maggior parte dei viaggi del comparto. Anche in questo caso si conferma la crescita registrata nel 2014, dopo che tra 2007 e 2013 si erano sempre osservati segni negativi e una perdita cumulata di circa 8 milioni di viaggi (il 32% del mercato). L’importanza di questi due anni di crescita va quindi oltre il dato quantitativo, perché stabilizza e rafforza le prospettive dell’intero mercato nazionale dei viaggi d’affari sul medio periodo. La dinamica positiva capitalizza una performance molto positiva di tutti i comparti. La distribuzione commerciale e i servizi alle persone hanno beneficiato della ripresa dei consumi delle famiglie (soprattutto nel comparto dei beni durevoli), in coincidenza con l’incremento del reddito disponibile e con un calo dei tassi di interesse, che ha fatto scendere la propensione al risparmio sotto il 9%. D’altro canto anche i servizi alle imprese hanno beneficiato della ripresa della produzione industriale.

6 World Tourism and Travel Council. (2015). Travel & tourism economic impact 2015 (nazioni varie). London, UK: World Travel & Tourism Council 7 Banca d’Italia (2015a): “Indagine sul turismo internazionale”. Aggiornamento settembre 2015 8

Istat, (2015) Op. Cit

3) LA DURATA DEI VIAGGI D’AFFARI Nel 2015 la forte crescita dell’escursionismo d’affari (+4,5%) riduce la durata media dei viaggi. La riduzione è nel solco di una dinamica di più lungo periodo sostenuta, dal lato dell’offerta, dalla crescita delle opportunità di trasporto (aereo low cost e alta velocità ferroviaria) e dal lato della domanda dalla convinzione – spesso non suffragata da elementi statistici – di potere ottenere sia risparmi economici sia guadagni di produttività del lavoro organizzando le trasferte in giornata. L’incremento dei pernottamenti si ferma quindi al 2% rispetto al 2014 (1,1 milioni sul mercato nazionale e -0,1 milioni sul mercato internazionale). Il quadro generale è determinato principalmente da quanto avviene nel terziario, dove l’importante progresso delle trasferte senza pernottamenti (+5,4%) si lega alla forte crescita delle trasferte in Italia. Il deciso rialzo nelle trasferte nazionali ha contribuito alla forte crescita dell’escursionismo d’affari registrato nel 2015 (vedi Tav. 3). I viaggi senza pernottamento hanno superato i 12,6 milioni (39,8% del mercato) con una crescita del 4,5%. In un mercato che guadagna oltre il 3% “scendono” i viaggi di durata più lunga (+1%) mentre risulTav. 3 - Viaggi d’affari per durata tano “stazionari” i viaggi con Valori assoluti (x 1000) uno o due pernottamenti, che continuano a rappresentare Nessun Uno o due Più di due Nessun Totale pernott. pernott. pernott. pernott. la parte principale del mercato con una quota del 41,7%. I 12.847 5.817 30.760 39,3% Viaggi 2014 12.096 “tagli” alla durata media delViaggi 2015 12.637 13.249 5.875 31.761 39,8% le trasferte più brevi si sono Variazione % concentrati sulle destinazioni 4,5% 3,1% 1,0% 3,3% ’15/’14 nazionali ed europee, dove OsservatOriO Business travel

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Composizione % Uno o due pernott.

Più di due pernott.

41,8%

18,9%

41,7%

18,5%

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sono maggiori le opportunità offerte dal trasporto aereo (anche a basso costo) per raggiungere le principali mete comunitarie dei nostri viaggiatori d’affari (Francia e Germania soprattutto). L’effetto netto – congiunturale – è una riduzione nella Valori assoluti (x1000) Variazione rispetto al 2014 durata del viaggio d’affari Nessun Uno o due Più di due Nessun Uno o due Più di due “medio”, che però è nel solco Totale pernott. pernott. pernott. pernott. pernott. pernott. di una dinamica – strutturale 2.236 3.589 2.527 8.352 1,6% -0,5% 0,8% Industria – iniziata già prima della crisi con la crescita delle opporTerziario 10.401 9.661 3.348 23.410 5,1% 4,5% 1,2% tunità di trasporto aereo low cost (nuovi aeroporti e orari) e rafforzatasi negli anni più recenti grazie alla diffusione capillare dell’alta velocità ferroviaria. La crisi economica e la diffusione delle tariffe scontate hanno poi modificato strutturalmente il mercato anche dal lato della domanda. Oggi le aziende risultano molto determinate nel comprimere la durata del viaggio, nella percezione di potere ottenere sia risparmi economici sia guadagni di produttività del lavoro, spesso senza sapere/potere verificare se la strategia risponde veramente agli obiettivi9. Purtroppo questo comportamento genera un importante fenomeno pro-ciclico che accentua 9 Guizzardi, Stacchini, Ranieri (in l’instabilità del mercato dei viaggi d’affari che, nei momenti di difficoltà, oltre ai viaggi rischia press) “Best buy: what does it means in corportate travel”, Current Issue in di perdere pernottamenti. Va comunque sottolineato che “comprimere” i tempi di trasferta Tourism, Taylor & Francis ed. spesso implica la domanda di servizi ausiliari ad alto contenuto tecnologico, di innovazione e di preparazione del personale. A trasferte più brevi si accompagna quindi, generalmente, la 10 Secondo Uvet-American Express domanda di servizi a maggior valore aggiunto che possono parzialmente compensare la perdita (2015), Business travel survey 2015, nel 3° trimestre 2015 si è assistito di fatturato legata al mancato pernottamento. al sorpasso del treno sull’aereo nella Quanto osservato è compatibile con un incremento del 2% dei pernottamenti rispetto al 2014, tratta Milano-Roma pari a circa un milione di notti. La dinamica non è però omogenea su tutti i segmenti: il mer11 cato nazionale cresce di circa 1,1 milioni, il mercato europeo perde circa 70mila notti e quello Istat (2015a) Numeri indici Nic per voci di prodotto; consultabili sul sito intercontinentale ne perde 30mila. www.istat.it I risultati per macro branche produttive (vedi Tav. 4) non mostrano particolari differenziazioni rispetto al trend generale. Tutti i settori vedono diminuire le quote di viaggi lunghi a favore di 12 Dati riferiti ai primi 9 mesi del quelli di durata più breve, anche se nel terziario crescono anche i viaggi con uno o due pernot2015; fonte Dataforce (Quattroruote, allegato al n° 723, Dicembre 2015) tamenti (+4,5%) in concomitanza con l’importante crescita delle trasferte in Europa. Tav. 4 - Viaggi d’affari per durata (prospettiva settoriale), anno 2015

4) IL MEZZO DI TRASPORTO Anche nel 2015 è il treno il mezzo di trasporto che fa registrare la migliore performance (+3,9%) grazie al progresso delle trasferte nazionali. L’aereo (+3,8%) ha quasi azzerato il differenziale dei tassi di crescita grazie soprattutto alla performance del mercato europeo. Il mercato nazionale avanza di circa 200mila voli, il miglior risultato da quando è iniziata la concorrenza con l’alta velocità. L’automobile rimane il mezzo preferito dai business traveller, sebbene registri un tasso di crescita inferiore (+2,6%). Segnali positivi si registrano sul piano qualitativo, visto che si è stabilizzato il fenomeno del downgrading e downsizing delle flotte e, soprattutto, si è leggermente ridotta la durata media di utilizzo dei veicoli. In sintesi nel 2015 si conferma l’effetto di sostituzione tra mezzi di trasporto che sta da alcuni anni privilegiando il treno. Tuttavia, il mercato sembra ormai prossimo al nuovo equilibrio “post alta velocità”, visto che diversi fattori giocano a favore di auto e aereo nel nuovo scenario macroeconomico espansivo. Anche nel 2015 le trasferte su rotaia fanno registrare la migliore performance (3,9%, vedi Tav. 5), un dato di rilievo anche perché dalla stima sono escluse le trasferte di un grande utilizzatore della ferrovia come il settore pubblico. Si conferma quindi il trend positivo che ha caratterizzato il trasporto ferroviario da quando è stato possibile viaggiare ad alta velocità10. Quest’ultima modalità di trasporto sta anche continuando ad assorbire parte del trasporto ferroviario tradizionale, che oramai raccoglie solo poco più del 30% delle preferenze nel segmento business, grazie sia alla sempre maggiore offerta di tratte e orari sia a politiche di prezzo molto aggressive. Anche l’aereo ha mostrato una performance superiore al dato medio (+3,8%), e quasi azzera il differenziale dei tassi di crescita con il treno. La dinamica positiva si determina prevalentemente VIII | 01 2016 | MC

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Tav. 5 - Viaggi d’affari per mezzo di trasporto sul mercato internazionale, e in particolare sulle trasferte in Valori assoluti (x 1000) Composizione % Europa, ma è importante notaAuto Treno Aereo Totale Auto Treno Aereo re che anche il mercato nazio4.498 11.978 30.760 46,4% 14,6% 38,9% Viaggi 2014 14.284 nale avanza di circa 200mila voli, il miglior risultato da Viaggi 2015 14.660 4.673 12.428 31.761 46,2% 14,7% 39,1% quando è iniziata la concorVariazione % 2,6% 3,9% 3,8% 3,3% renza con l’alta velocità. ’15/’14 Il +2,6% dell’automobile, ne consolida il primato come mezzo preferito dai business traveller con una quota di mercato del 46,2%, ma l’incremento di quasi 400mila trasferte rimane tuttavia inferiore a quello osservato per le trasferte nazionali. Il vistoso calo dei prezzi del gasolio da autotrazione (sceso in media del 12,3%11) e la forte crescita di nuove immatricolazioni (16,4%)12 non sono quindi bastati a interrompere l’emorragia di trasferte dal trasporto su gomma a quello su rotaia che questo osservatorio rileva da diverse edizioni. La dinamica settoriale (vedi Tav. 6) mostra che dopo anni di predominio dell’alta velocità l’industria torna a preferire l’aereo come mezzo di spostamento anche sulle distanze brevi. Il decremento dei passaggi auto e treno va infatTav. 6 - Viaggi d’affari per mezzo di trasporto (prospettiva settoriale) ti ben oltre la diminuzione di -0,9% delle trasferte nazioValori assoluti (x 1000) Variazione rispetto al 2014 nali. Tale tendenza si osserva Auto Treno Aereo Totale Auto Treno Aereo anche nel terziario seppure in 2.493 950 4.908 8.351 -2,1% -1,3% 2,1% Industria questo caso la crescita delle Terziario 12.169 3.724 7.517 23.410 3,7% 5,3% 4,8% trasferte aeree “brevi” è soprattutto legata alla crescita del mercato europeo mentre in ambito nazionale si è privilegiato soprattutto il treno. La buona performance settoriale del trasporto su gomma è invece guidata dall’incremento di attività (e trasferte) della distribuzione commerciale che rimangono i maggiori utilizzatori di auto. In sintesi, nel 2015 si è confermato l’effetto di sostituzione tra mezzi di trasporto che sta, da alcuni anni, aumentando la quota di mercato del treno. Tuttavia l’intensità di tale effetto è molto diminuita rispetto agli anni passati e (alle condizioni attuali) si può prevedere che nel 2016 sarà ancora minore. Il mercato sembra ormai prossimo al nuovo equilibrio “post alta velocità”, visto che diversi fattori giocano a favore di auto e aereo nel nuovo scenario macroeconomico espansivo. I viaggi in auto beneficeranno dell’incremento del parco auto, favorito dalle recenti norme fiscali sulla deducibilità (vedi Ddl Stabilità), e di prezzi dei carburanti stabili. Sul piano qualitativo si vedono già segnali positivi quali la stabilizzazione del downgrading e downsizing delle flotte e, soprattutto, la riduzione della durata media di utilizzo dei veicoli prima della sostituzione. Anche il trasporto si sta avvantaggiando sia del moltiplicarsi delle tratte servite e degli orari, sia di schemi di pricing, sempre più aggressivi, in grado di premiare la trattativa e il know how degli uffici viaggi o delle Tmc. La prossima stabilizzazione del mercato sarà infine favorita da un ridimensionamento della percezione di convenienza relativa delle tariffe ferroviarie non modificabili (super economy o low cost). Le aziende hanno in parte sperimentato la difficoltà ad acquistare biglietti molto scontati (super economy o low cost) a causa del loro razionamento soprattutto in prossimità della data di partenza. Inoltre la diffusione di tecniche di business travel intelligence (e una crescente attenzione al dato statistico), ha permesso di indagare il comportamento dei viaggiatori, e in particolare il rispetto di date e orari fissate alla prenotazione, così da valutare l’effettiva convenienza delle tariffe non modificabili. Tutto questo a meno di prossimi “sconvolgimenti”. Vi è infatti un aspetto di grande incertezza che riguarda l’annunciata privatizzazione delle ferrovie. La scelta sulla carta potrebbe dare nuovo slancio al trasporto ferroviario a patto che le modalità di privatizzazione tengano conto del fatto che i treni ad alta velocità sono già un asset (pubblico) con una buona produttività. OsservatOriO Business travel

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5) LA MOTIVAZIONE DEL VIAGGIO D’AFFARI Il 2015 è stato un anno favorevole soprattutto ai viaggi individuali per incontrare clienti e fornitori che crescono di quasi 900mila unità (+4,1%) mentre riunioni aziendali e fiere mostrano le maggiori difficoltà (+1,4% e +1,3% rispettivamente). Il risultato del comparto fieristico è appesantito dalle difficoltà del mercato nazionale; nemmeno l’Expo sembra essere stato un fattore decisivo per il segmento corporate. Al contrario i viaggi per Meeting (extra-aziendali), Incentive, Conferencing, Exhibition mostrano una buona crescita (3,0%). Questa, riflette un investimento in innovazione di processo, di prodotto e nel capitale umano che è importante per accompagnare le imprese fuori dal periodo di recessione. Purtroppo si osserva un gap tra imprese a capitale solo italiano e imprese con partecipazioni azionarie estere: le prime – in media – destinano al Mice il 7% del loro travel budget, le seconde il 13%. La crescita più importante (+5,1%) si registra nel segmento dei viaggi individuali per incontrare clienti e fornitori del terziario che, dopo anni di difficoltà, torna quindi a investire risorse nel proprio core business. Considerato che il comparto genera circa il 70% del Pil italiano, vi sono tutte le premesse per attendersi che anche nel 2016 continuerà la fase congiunturale positiva della nostra economia nazionale. L’analisi per motivazione (vedi Tav. 7) mostra un 2015 favorevole soprattutto ai viaggi individuali per incontrare clienti e fornitori che crescono di quasi 900mila unità (+4,1%). Tutti gli altri segmenti crescono meno del dato complessivo ma sono riunioni aziendali e fiere a mostrare le maggiori difficoltà (+1,4% e +1,3% rispettivamente). Il quadro complessivo può essere interpretato alla luce dell’importante crescita economica nazionale. Con il ciclo in uptrend aumentano infatti sia i clienti sia il ritorno economico delle singole trasferte, e l’impresa tende a spostare il focus dal contenimento dei costi all’aumento dei ricavi. Aumenta così la partecipazione a incontri organizzati da soggetti esterni, meno economici rispetto agli incontri organizzati in azienda ma anche molto meno impegnativi per l’organizzazione, che può quindi liberare risorse sul core business. Fiera Milano (2015), Relazione finanziaria semestrale 30 giugno 2015

Le trasferte per visitare fiere perdono quota di mercato (scendono al 15,5%) coerentemente con la fase di maturità che sta attraversando il mercato fieristico sia italiano sia europeo. Caratteristiche salienti di questa fase sono, secondo Fiera Milano13, la trasformazione delle manifestazioni da 14 Formato per circa due terzi dal “luogo di incontro della domanda e dell’offerta” a “evento che consente a espositori e visitatori segmento congressi, e per la restante maggiori opportunità di business”, oltre a un sempre maggiore sviluppo dei mercati asiatici e meparte da trasferte per lancio di nuovi dio-orientali. E, infatti, anche nel 2015 si osserva la forbice tra i risultati delle fiere internazionali prodotti o viaggi incentive (positivi) e i risultati delle fiere nazionali (appena positivi). Nemmeno l’Expo sembra essere stato un fattore decisivo per il segmento fieristico corporate nazionale; le imprese del nostro campione non hanno infatti evidenziato nessuna discontinuità significativa con le dinamiche del recente passato. Per il futuro gli operatori fieristici si attendono che la parte più consistente dei profitti venga dallo sviluppo di accordi con altri operatori, dal riposizionamento di alcune manifestazioni su segmenti di mercato affini o dalla riconversione delle strutture fieristiche in contenitori per eventi aziendali. A conferma delle attese i viaggi nel segmento “altro”14 mostrano una dinamica importante (+3,0%) molto vicina a quella del mercato nel complesso. La crescita dei viaggi per Meeting (extraaziendali), Incentive, Conferencing, Exhibition segnala che le aziende italiane ritornano a investire nella formazione scientifica e tecnologica del personale. Il dato ha un rilievo particolare perché investire nell’innovazione di processo, di prodotto e nel Tav. 7 - Motivazione del viaggio d’affari capitale umano rappresenta spesso un passaggio che acValori assoluti (x 1000) Composizione % celera l’uscita dai periodi di Incontri Incontri Riunioni Riunioni recessione. Purtroppo si regiclienti/ Fiere Altro Totale clienti/ Fiere Altro aziendali aziendali stra un gap tra imprese a cafornitori fornitori pitale solo italiano e imprese Viaggi 20.311 3.165 4.856 2.428 30.760 66,0% 10,3% 15,8% 7,9% con partecipazioni azionarie 2014 estere: le prime – in media e Viaggi senza considerare eventi stra21.135 3.208 4.918 2.500 31.761 66,5% 10,1% 15,5% 7,9% 2015 ordinari – destinano al Mice il Variazione 7% del loro travel budget, le 4,1% 1,4% 1,3% 3,0% 3,3% % ’15/’14 seconde il 13%. 13

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La differenza è in diminuzione rispetto a quanto registrato nel 2014 ma rimane comunque significativa e potrebbe penalizzare le prospettive di crescita macroeconomica per il 2016. Il condizionale è comunque d’obbligo visto che – tra i rispondenti ¬ i “top spender” attuano una gestione del Mice che è spesso indipendente da quella del business travel. Lo spaccato settoriale evidenzia crescite superiori alla meTav. 8 - Motivazione del viaggio d’affari (prospettiva settoriale) dia nei viaggi per incontrare Valori assoluti Variazione rispetto al 2014 clienti e fornitori di entrambi Incontrare Incontrare i settori produttivi qui consiRiunioni Riunioni clienti/ Fiere Altro clienti/ Fiere Altro derati (vedi Tav. 8). L’industria aziendali aziendali fornitori fornitori cresce “solo” dell’1,2%, zavorIndustria 5.418 1.083 1.207 643 1,2% -2,0% -0,7% 0,6% rata dal rallentamento delle economie dei Paesi emergenti Terziario 15.718 2.125 3.711 1.857 5,1% 3,1% 2,0% 3,8% dove la nostra manifattura è più esposta. Le ridotte opportunità di vendere prodotti industriali su questi mercati hanno anche frenato la partecipazione delle aziende del “made in Italy” (alimentare, abbigliamento, prodotti in cuoio, in legno…) alle fiere all’estero (-0,7%). La dinamica è stata insufficiente soprattutto nei grandi Paesi (Cina e Brasile). Le aziende del terziario mostrano dinamiche molto più sostenute. Il +5,1% osservato per incontrare clienti e fornitori indica che il comparto è tornato a viaggiare per realizzare il proprio corebusiness. Considerato che nei servizi si genera circa il 70% del Pil italiano, vi sono tutte le premesse per attendersi che anche nel 2016 continuerà la fase congiunturale positiva della nostra economia nazionale. A differenza di quanto osservato per l’industria “tiene” anche il segmento dei viaggi collettivi (riunioni aziendali +3,1% e altro +3,8%). La crescita conferma la crescente integrazione e diversificazione produttiva sui mercati europei delle nostre aziende. Nell’attività di una multinazionale dei servizi o della distribuzione commerciale, il coordinamento tra casa madre e le filiali nazionali è infatti cruciale in molte fasi del processo produttivo. Anche volendo contenere i costi, le maggiori difficoltà di comprendere/comunicare/coordinare il business in Paesi con sistemi legislativi, economici, sociali e culturali tra loro differenti rendono quindi difficilmente sostituibili/comprimibili le trasferte. 6) DIMENSIONE DEL MERCATO: I VALORI Nel 2015 la spesa per viaggi d’affari sale a 19,5 miliardi di euro, in crescita del 2,0%. Il dato sintetizza dinamiche molto differenti sui segmenti nazionale e internazionale, con il primo che cresce del 3,3% e il secondo che si ferma al +1,2%. Per comprendere il differenziale, oltre alla diversa performance in termini di viaggi, occorre considerare la dinamica dei prezzi. Nel mercato internazionale i prezzi dei servizi travel sono infatti diminuiti più che sul mercato nazionale, dove il crollo del costo dei carburanti è stato in parte bilanciato da importanti aumenti nel costo dei passaggi aerei e degli hotel. La deflazione ha accentuato il trend negativo del prezzo medio per viaggio. L’analisi settoriale evidenzia la crescita del solo terziario dove – nonostante la diminuzione dei prezzi – la dinamica della spesa si avvicina a quella dei viaggi a causa del forte aumento delle trasferte più costose per visitare fiere o convegni. Il comparto manifatturiero riduce la spesa domestica in concomitanza con la contrazione dei viaggi nazionali, ma non avanza nemmeno sul segmento internazionale, dove al calo dei prezzi si somma la scarsa crescita delle – più costose – trasferte intercontinentali. Il trasporto incide per il 57% sui travel budget delle aziende italiane, una quota in diminuzione a causa sia dalla forte contrazione della spesa per trasporto su gomma (-2,3%) sia del limitato aumento della componente di biglietteria aerea e ferroviaria, che cresce di appena lo 0,9% a fronte di un aumento dei passaggi vicino al 4%. In forte crescita la spesa per alloggio (+6,0%) sostenuta sia dall’aumento dei pernottamenti sia dall’aumento del costo medio della camera. L’aumento dell’escursionismo d’affari ha anche sospinto la spesa per la ristorazione (+3,4%). nsizing che aveva caratterizzato le revisioni delle travel policy aziendali negli anni più recenti. Nel 2015 la spesa per viaggi d’affari delle imprese private italiane a prezzi correnti è salita a quota 19,5 miliardi di euro, in crescita del 2,0% rispetto ai livelli dell’anno precedente (vedi Tav. 9). Nel dato sono comprese tutte le spese che le aziende italiane, con almeno 10 addetti, imputano a OsservatOriO Business travel

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Tav. 9 - Spesa per viaggi d’affari (mln. di euro) Nazionale

Internazionale

Totale

Spesa 2014

6.774

12.334

19.109

Spesa 2015

6.998

12.488

19.486

bilancio come costo dei viaggi d’affari.

Il dato complessivo sintetizza dinamiche molto differenti sui segmenti nazionale e internaVariazione % ’15/’14 (a prezzi correnti) 3,3% 1,2% 2,0% zionale. Il +3,3% della componente nazionale è un risultato di grande rilievo perché conferma e migliora il risultato 2014, in un anno dove il costo dei carburanti è sceso in media del 12,3% e dove il valore unitario delle trasferte ha continuato a risentire dell’emorragia di passaggi aerei a favore della – meno costosa – alta velocità. Positiva anche la 15 Istat (2015a) Numeri indici Nic per performance della componente internazionale (+1,2%) sostenuta esclusivamente dalla forte rivavoci di prodotto; consultabili sul sito www.istat.it lutazione del dollaro, che ha pesato sui conti delle nostre imprese per circa 350 milioni di euro. Per comprendere la forbice tra i due mercati occorre considerare che il 2015 è stato un anno complesso dal lato dei prezzi, con effetti sul potere d’acquisto delle aziende italiane che sono diversificati sui mercati nazionale e internaFig. 2 - Dinamica annuale della spesa per viaggi d’affari 2001- 2015: zionale. Sul mercato nazionale la crescita dei complessiva (sopra), per singolo viaggio (sotto) prezzi di alloggio, vitto e trasporto aereo (rispettivamente 2,2%, 1,0% e 5,1%)15 è stata abbondantemente bilanciata dal crollo del costo dei carburanti. Sul mercato internazionale la forte diminuzione dei prezzi dei voli europei e intercontinentali (rispettivamente -3,4% e -4,4%) è stata invece solo parzialmente bilanciata dalla crescita nei prezzi dell’alloggio. Il risultato netto è quindi una deflazione che accentua la dinamica negativa del prezzo medio per viaggio (Fig. 2 sopra), innescata dalla minore crescita delle destinazioni a “lungo raggio”. Continua invece il trend positivo che ha caratterizzato la dinamica della spesa a prezzi costanti nei periodi più recenti (Fig. 2 sotto) e si riduce la forbice tra le dinamiche dei mercati nazionale e internazionale. Entrambi i mercati restano comunque diversi punti percentuali sotto il livello pre-crisi, un livello che difficilmente sarà raggiunto in futuro visto il trend negativo nel prezzo medio delle trasferte. A questo proposito, è opportuno evidenziare che prezzi medi in diminuzione non sempre possono essere letti come maggiore efficienza dei fornitori di servizi travel. A ben guardare, una possibile chiave di lettura può venire dal combinato dell’evoluzione dell’offerta dei servizi travel e dell’insufficiente attenzione delle aziende alla business travel intelligence. Da un lato i fornitori – nel tentativo di conquistare quote di mercato – non aumentano il servizio base ma piuttosto la complessità dell’offerta prevedendo numerose “integrazioni” a pagamento nell’ambito della sicurezza, comfort, salvaguardia dei dati, reporting, sostenibilità. Se – dall’altro lato – per carenza di “intelligence”, il servizio base fosse l’unico tracciato dalle aziende, la diminuzione del costo medio non rifletterebbe una reale condizione di migliorata efficienza dei fornitori ma sarebbe solo la conseguenza delle logiche di revenue management che suggeriscono di scorporare dal “best buy” i costi per la flessibilità (cambi, XII | 01 2016 | MC

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rimborsi), per i servizi “accessori” (garage, colazione, accesso prioritario eccetera) o i costi indiretti (reporting, protezione informazione eccetera). Nel quadro per produzioni omogenee (Tav. 10) si evidenzia la crescita del solo terziario dove – nonostante la diminuzione dei prezzi – la dinamica della spesa si avvicina a quella dei viaggi a causa del forte aumento delle Tav. 10 - Spesa per viaggi d’affari e variazioni sull’anno precedente (prospettiva settoriale) trasferte “costose” per visitare fiere o convegni. L’increValori assoluti (mln. di euro) Variazione % rispetto al 2014 mento di spesa sul mercato Nazionale Internazionale Totale Nazionale Internazionale Totale nazionale (+4,4%) è tuttavia 1.338 7.223 8.561 -1,1% 0,2% 0,0% Industria superiore a quello sul mercaTerziario 5.660 5.265 10.926 4,4% 2,6% 3,5% to internazionale (+2,6%) sia perché le dinamiche dei prezzi nazionali sono state meno negative sia per una maggiore crescita dei viaggi in Europa rispetto a quelli intercontinentali sul segmento internazionale. Il comparto manifatturiero riduce la spesa domestica in concomitanza con la contrazione dei viaggi nazionali ma non avanza nemmeno sul segmento internazionale, dove la riduzione dei prezzi dei passaggi aerei ha più che compensato la crescita della domanda. Per comprendere lo 0,2% realizzato sul mercato internazionale va anche considerata la stasi delle – più costose – destinazioni nei Paesi emergenti e la professionalità degli uffici viaggi nel gestire in modo efficiente i – più costosi - viaggi intercontinentali. Come negli anni passati, la voce più rilevante nel determinare il valore del mercato dei viaggi d’affari in Italia è il trasporto, con una quota del 57,3% della spesa complessiva (vedi Tav. 11) in diminuzione frazionale rispetto all’anno passato. Il bilancio è frenato dal trasporto su gomma che – a dispetto della crescita nel numero di trasferte – fa registrare una spesa in diminuzione del 2,3% a causa della forte contrazione del costo di carburanti. La stessa componente di prezzo penalizza anche il risultato della biglietteria aerea e ferroviaria che cresce di appena lo 0,9% a fronte di un aumento dei passaggi Tav. 11 - Ripartizione della spesa per viaggi per macrotipologia di prodotto vicino al 4%. Il differenziale si amplia sul mercato interVariazione sul 2014 Euro (mln.) Quota nazionale, dove la crescita di Euro (mln.) (%) passaggi aerei è concentrata 11.088 56,9% -34 -0,3% Trasporto sul segmento europeo, quello dai biglietti meno costosi e - Biglietteria aerea/ferroviaria 7.093 36,4% 61 0,9% con la maggiore concorrenza - auto/noleggi/taxi/trasporti locali 3.995 20,5% -95 -2,3% dei vettori low cost. Sul merAlloggio 5.631 28,9% 319 6,0% cato nazionale il clima è più Ristoranti / vitto 2.767 14,2% 92 3,4% sereno visto che, secondo l’Istat, i prezzi dei passagTotale 19.486 377 2,0% gi sono aumentati molto più dell’inflazione e soprattutto si è ridotto al minimo il travaso di passaggi verso l’alta velocità ferroviaria. Sulla spesa per alloggio (+6,0%) incide in modo rilevante sia l’aumento dei pernottamenti sia l’aumento del costo medio della camera, forte soprattutto sui mercati intercontinentali, dove si stimano incrementi del prezzo medio della camera vicini al 20% a causa sia della svalutazione del dollaro sia dell’inversione dell’effetto “downsizing” che aveva caratterizzato le revisioni delle travel policy aziendali negli anni più recenti. L’aumento dell’escursionismo d’affari ha anche inciso sulla spesa per la ristorazione (+3,4%). Nel complesso il fatturato degli hotel e ristoranti sul segmento business è quindi aumentato di oltre 400 mln. che si sommano ai 400 mln dell’anno precedente. L’uscita dalla “crisi” sembra quindi consolidata, anche se va sottolineato che buona parte del fatturato si indirizza fuori dai confini nazionali: nemmeno l’Expo sembra avere inciso sulla spesa complessiva per hôtellerie del segmento corporate nazionale. OsservatOriO Business travel

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6.1 Le previsioni di spesa. Un altro anno di crescita Per il terzo anno consecutivo – dopo la lunga fase negativa iniziata nel 2008 – anche il 2016 vedrà crescere la spesa e le trasferte soprattutto sui segmenti nazionale ed europeo. L’ottimismo è diffuso soprattutto tra i travel manager delle aziende del terziario. Dato che il segmento determina circa il 70% del Pil italiano, le previsioni dei travel manager confermano il consolidarsi della ripresa della nostra economia nazionale. Allargando la prospettiva temporale al triennio 2014-2016 si nota la preponderanza delle aziende che prevedono crescita stabile (29%) rispetto a quelle che registrano una spesa travel in ripetuta contrazione (appena il 6%). L’evidenza è compatibile con un aumento della spesa, in termini nominali, tra 2,5 e 4,5 punti percentuali (oltre il 5% nel terziario). La proiezione sconta le positive prospettive di crescita per l’economia nazionale, la rivalutazione del dollaro e prezzi del petrolio stabili. La variabilità prevista è soprattutto legata alla crescita economica nei Paesi emergenti; in primis la Cina, dove si è avviata la transizione verso un modello di sviluppo più sostenibile. Le trasferte dell’industria, che quasi monopolizzano il mercato intercontinentale, saranno quindi determinanti per il posizionamento del dato 2016 entro l’intervallo previsto.

Spesa in aumento Industria

40%

Servizi e distribuzione

50%

Totale

44%

Nel 2014 questo osservatorio aveva previsto un incremento nella spesa aggregata tra 1,5 e 3 punti percentuali, un valore che si rispecchia esattamente nel 2,0% effettivamente realizzato, tenuto conto della leggera deflazione nei prezzi travel. Come previsto, sono cresciute soprattutto le trasferte dalle imprese del terziario sul mercato nazionale, mentre il segmento manifatturiero si è sviluppato soprattutto all’estero. Per il 2016, le previsioni dei Tav. 12 - La previsione per settore travel manager sono ulteriormente migliorate. Per il terzo Previsione 2016 Previsione 2016 anno consecutivo – dopo la (risposte non pesate) (quote di spesa) lunga fase negativa iniziaSpesa Spesa Spesa Spesa Spesa ta nel 2008 – anche il 2016 stazionaria in diminuzione in aumento stazionaria in diminuzione vedrà quindi crescere la spesa 50% 10% 37% 46% 17% per viaggi d’affari delle imprese italiane. Gli “ottimisti” 36% 14% 56% 34% 10% sono quasi diventati maggioranza assoluta (vedi Tav. 12). Il 45% 11% 42% 43% 15% loro prevalere sui “pessimisti” è leggermente meno evidente nel dato non ponderato per quote di spesa (pesando cioè le risposte dei travel manager per quote di spesa amministrata) a causa della maggiore esposizione dei grandi viaggiatori della manifattura al previsto rallentamento di molte economie emergenti. Che una maggiore incertezza sul futuro sia peculiare delle imprese industriali è però evidente nel fatto che la maggior parte di queste riporta una spesa stazionaria, mentre la maggior parte delle imprese del terziario-servizi prevede una spesa viaggi in aumento (il 50% in entrambi i casi). L’ottimismo delle imprese attive nei comparti servizi e distribuzione, suggerisce che a crescere saranno soprattutto la spesa e le trasferte sui mercati nazionale ed europeo, dove si concentra la loro attività. Considerato che nel terziario si determina circa il 70% della ricchezza prodotta in ambito nazionale – e visto anche il robusto incremento delle trasferte per incontrare clienti e fornitori – queste previsioni rafforzano le prospettive di crescita dell’intera economia nazionale. Allargando la prospettiva temporale si riescono a valutare meglio le dinamiche dell’attuale fase di espansione. In Tav. 13 si sono incrociate le previsioni delle imprese sul 2016, con il risultato realizzato nel 2015, ottenendo – di fatto – un confronto sul triennio 2014-2016; i dati si riferiscono a risposte pesate per la spesa travel amministrata. L’elemento principale che caratterizza questo triennio “dopo crisi” è la preponderanza del peso delle aziende che sperimentano crescita stabile (29%) rispetto al peso di quelle che registrano una spesa travel in ripetuta contrazione (appena il 6%). Inoltre, se si esclude anche quel 20% del mercato che, dopo un 2015 difficile, prevede stazionaria la spesa travel, emerge che quasi una metà del mercato prevede di sperimentare livelli di spesa “stazionari” sui 3 anni. Si tratta di una evidenza estremamente positiva, considerato che l’indagine si rivolge direttamente a travel manager che possono scontare, con valutazioni prudenti (stazionarie), le attese sui risultati futuri della loro attività di saving o – più semplicemente – che possono non ritenere opportuno certificare in una indagine statistica aumenti nella spesa amministrata. In sintesi, quanto mostrato è compatibile con un aumento della spesa, in termini nominali, tra 2,5

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e 4,5 punti percentuali. Il dato Tav. 13 - Confronto tra dinamiche presenti e prospettiche della spesa (quote di spesa) sconta le positive prospettiNel 2016 Variazione ve di crescita per l’economia osservata Resterà nazionale indicate dalle prinAumenterà Diminuirà nel 2015 stazionaria cipali agenzie economiche (e confermate dalle previsioni Aumentata 29% 6% 9% 43% dei travel manager). Inoltre, Nel 2015 Stazionaria 12% 17% 0% 29% assume un ritorno a livelli più Diminuita 1% 20% 6% 28% elevati di inflazione nell’aera Attese 2016 42% 43% 15% 100% euro, un’ulteriore rivalutazione del dollaro e soprattutto prezzi del petrolio stabili. Quest’ultimo scenario è particolarmente critico vista la rilevanza che hanno i prezzi dei carburanti sul costo dei servizi travel e la grande incertezza che regna sullo scacchiere mediorientale. Nella prospettiva settoriale le attese rimangono più favorevoli nel terziario, che nel 2016 potrebbe sperimentare crescite superiori al 5%. Visti i mercati di riferimento, se ne avvantaggerebbero soprattutto gli operatori del mercato nazionale ed europeo. Le trasferte dell’industria (che quasi monopolizzano il mercato intercontinentale) dovrebbero rimanere stabili sugli attuali livelli. L’“outlook” rimane comunque negativo vista la prevista contrazione delle economie dei Paesi emergenti, in primis la Cina, dove è forte l’incertezza per le conseguenze della transizione da un modello di sviluppo industriale basato su export e investimenti a un modello più sostenibile.

Appendice (note metodologiche) L’indagine ha come obiettivo la misura della spesa per viaggi d’affari da parte delle imprese italiane definita come il totale dei costi per viaggi registrati a bilancio. Le risorse disponibili hanno imposto di escludere le imprese agricole, il pubblico impiego e le micro imprese dall’universo di riferimento che è pertanto limitata alle “sole” imprese private di dimensione superiore a 9 addetti. L’universo è definito ricorrendo all’archivio Asia 2013 e rappresenta circa il 25% delle imprese e il 70% degli addetti complessivi in Italia. Per l’indagine si è scelto un piano di campionamento stratificato a uno stadio come usualmente avviene nelle indagini presso le imprese. La previsione di realizzare un numero compreso tra 100 e 150 interviste ha consigliato di limitare il numero degli strati a 4; come variabili di stratificazione sono state considerate la dimensione (meno di 250, e 250 o più addetti) e la classificazione produttiva (industria e servizi). Nella scelta si sono considerati i risultati ottenuti nelle precedenti indagini, che hanno anche consentito di ottenere una stima preliminare della varianza di strato utilizzata per determinare la numerosità campionaria rispetto alla classificazione produttiva. Rispetto alla dimensione si è invece vincolato a priori la numerosità complessiva nei due strati (grandi imprese e Pmi) a 1/2. La scelta è stata dettata dalla volontà di garantire maggiore controllo della variabilità campionaria nelle imprese più grandi (economicamente più rilevanti). L’indagine si è chiusa il 30 dicembre 2015 con 94 rispondenti. Il processo di raccolta dei dati ha riguardato circa 1000 aziende di cui 96 rispondenti l’anno precedente, e le rimanenti 904 scelte casualmente. La redemption complessiva è del 9,5% ma scende al 2,0% se si considerano le sole aziende non rispondenti l’anno precedente. La frazione di campionamento complessiva è pari allo 0,012% e sale al 1,3% se si considerano le imprese con più di 250 addetti. Il processo di verifica della coerenza interna delle risposte è basato sull’analisi delle somme percentuali e sul controllo dei rapporti tra spesa in viaggi d’affari e addetti e/o fatturato. Le imprese che presentavano valori considerati anomali perché superiori a 3 volte lo scarto quadratico medio di strato sono state ricontattate. Il trattamento della mancata risposta parziale è stato affrontato dapprima visitando i siti internet delle aziende e imputando le informazioni mancanti qualora pubblicate; successivamente si è ricorsi a metodologie hot-deck dopo avere determinato le classi di imputazione in base alle variabili: Ateco, addetti e costo medio del singolo viaggio (classi). Nel caso fossero tali informazioni a mancare, si è provveduto a contattare il non rispondente; solo nel caso di ulteriore non risposta si è imputato il dato attraverso correlazioni con variabili note e (quando disponibili), con le informazioni comunicate nelle indagini precedenti. L’indagine statistica si è conclusa il 30.12.2015 ed è stata condotta mediante questionario elettronico auto-compilato. Le risposte sono quantitative e qualitative: le prime riguardano le grandezze 2015, le seconde giudizi in scala likert da 1 a 7 sulle tendenze passate e sulle dinamiche previste per il 2016. OsservatOriO Business travel

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