Rivista mensile - n° 3 maggio-giugno 2015 € 5,16 - Poste Italiane SpA - Sped. in abb. post. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/04 n.46) - Art. 1, comma 1, DCB Milano. In caso di mancato recapito si restituisca al mittente che si impegna a pagare la relativa tassa
INCENTIVE | CONVENTION | EVENTI COVER STORY 1
COVER STORY 2
CONGRESSI MEDICI
CONGRESSI E INCENTIVE ALL'ESTERO
I FORMAT EVOLVONO
QUANTO PESA L'EFFETTO WOW?
MAG-GIU | 2015
numero
03
LA DESTINAZIONE DEL MESE
BASILICATA
TEAM BUILDING
Mai più voci...
...fuori dal coro HOW TO
Il live streaming
adesso passa da Twitter
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SICILIA
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03 2015
sommario
16
96
100
104
editoriale Qualche riflessione sulla ripresa
9
HOT TOPICS meeting comment Meraviglioso Expo. E dopo? – Alan Pini
11
incentive comment Il ruolo centrale (?) delle incentive house – Emanuele Nasti 13 l’intervista Riccardo Rossi: lo dice per ridere
14
la destinazione del mese Basilicata: oltre i luoghi comuni
16
in my opinion L’altra metà del cielo – Luca Corsi
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No limits – Paolo Missiaja
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Lettere senza francobollo – Pier Giorgio Cozzi
26
La diagnostica in vitro con Mz Congressi
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Target motivation: affidabilità tailor made
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Adi Hotels: dentro la città
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Unione Industriale: Torino ad alto livello
58
Kolbe Hotel Rome: aperto sulla Città Eterna
60
Congressi da intenditori al Lloyd’s Baia
62
Hilton Garden Inn Matera: relax tra i Sassi
64
Una Hotel Regina: tra comfort e tecnologia
66
Tenuta Moreno: congressi di charme
68
Hotel Monte Sarago: tra i colori della Puglia
70
Tenuta Donna Lavinia: tra storia e design
72
Iberotel Apulia: congressi senza stress
74
cover story viaggi incentive all’estero
cover story congressi medici Nuovi format per l’Ecm
28
Dimmi dove vai…
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La location perfetta
38
Le mete da non perdere
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Dura lex
44
Zagabria: mitteleuropea con brio
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Aim Group nel cuore d’Europa
48
La poliedrica Madrid
88
Meeting Planner: l’arte dell’innovazione
50
India: it’s yoga time!
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03 2015
sommario hotel
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Excelsior Hotel Gallia: un’attesa rinascita
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Cenobio dei Dogi: il rigore dell’asimmetria
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Excelsior Palace Rapallo: alla ricerca della perfezione 122 Hotel Posta: viaggio nel passato
124
Hotel Villa Vecchia: un congresso al museo
126
incentive resort Hotel Giò: ospitalità a tema
128
Pullman Timi Ama Sardegna: natura protagonista
130
highlight 92 how to Periscope e gli altri: gli eventi in diretta
notiziari e associazioni 100
mice from amerika Assistenti molto particolari
132
96
report Un team building anima e corpo
news persone e poltrone
Federcongressi
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Mpi
138
Site Italy
140
104 news supplier 142
blogsurfing L’organizzatore che non conosceva le donne
109 SPECIALE VILLE CASTELLI E PALAZZI Una storia incredibile
under the spotlight Buy Mice: buona la prima!
110
Sorrento, avanti tutta!
112
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regioni d’Italia La Sicilia è di moda
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colophon Presidente: Marco Biamonti Direttore operativo: Lucia Rancati Direttore editoriale: Marco Garavaglia Direttore PR: Nino Vermicelli Resp. comunicazione e marketing: Lorenzo Bini Ediman Srl Via Ripamonti, 89 - 20141 Milano Telefono 02.57.31.15.11 (r.a.) Fax 02.55.23.14.86 info@ediman.it Sito internet: www.ediman.it MC online: www.mconline.it Cap.soc. € 93.600 i.v.
LA RIVISTA DELLA MEETING INDUSTRY
Organo di consultazione per dirigenti, industrie, associazioni, ordini professionali, studi di pubbliche relazioni e di consulenza aziendale, agenzie di pubblicità, sindacati, partiti politici, organismi internazionali, agenzie di viaggio, ecc. Prezzo della copia: € 5,16 più spese di spedizione DIRETTORE RESPONSABILE Marco Biamonti DIRETTORE EDITORIALE Marco Garavaglia COORDINAMENTO EDITORIALE Simona P. K. Daviddi CONSULENZA PER LA GRAFICA Massimo Bernardi CONSULENZA PER I TESTI Alessandra Boiardi, Aldo Lo Re SEGRETERIA DI REDAZIONE Jessica A. Presa – jessica.presa@ediman.it HANNO COLLABORATO A QUESTO NUMERO: Piera Carlomagno, Teresa Chiodo, Pier Giorgio Cozzi, Luca Corsi, Giulia De Stefano, Stefano Ferri, Elisa Ferro, Domenico Matarazzo, Paolo Missiaja, Emanuele Nasti, Andrea Paternostro, Sabrina Piacenza, Alan Pini, Matteo Rocca, Michela Rossi, Simona Zin PROGETTO GRAFICO Silvia Ferri – www.madeweb.it In copertina - Illustrazione di Angelo Siviglia Fotolito e stampa: Prontostampa Srl - Zingonia (Bg) Poste Italiane SpA - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/04 n. 46) - Art. 1, comma 1, DCB Milano Registrazione Tribunale di Milano n. 177 del 27/04/1973 Tiratura del presente numero: 11.000 copie
ANNO 43° - N. 3 Maggio-Giugno 2015 Abbonamento annuo € 150,00 (Estero € 200,00) L’abbonamento comprende anche la “GUIDA” delle Sedi Congressuali e va eseguito con versamento sul Conto Corrente Postale N.15717200 intestato a Ediman Milano (specificando la testata cui si desidera abbonarsi) oppure con rimessa diretta. La rivista non è in vendita nelle edicole e viene spedita direttamente agli abbonati.
Redazione (diretto): 02.57.31.15.33 jessica.presa@ediman.it
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editoriale Dovesse il mercato ripartire, come ci comporteremo? Faremo tesoro degli insegnamenti degli ultimi anni? Credo di sì, ma il processo sarà graduale. Si tratta di tenere le orecchie tese e i nervi saldi, che il momento dello scampato pericolo potrebbe essere a portata di mano
MARCO BIAMONTI direttore responsabile marco.biamonti@ediman.it
Qualche riflessione sulla ripresa S
ei anni. Tanto è durata – per tanti – la crisi economica, al punto che sembra ci siamo abituati. Non se ne parla ormai più, per rassegnazione e per adeguamento. Sei anni sono tanti. È quasi una generazione, se si tiene conto di cosa è successo alla tecnologia in questo periodo. È strano: abbiamo vissuto un periodo di crisi associato a una forte crescita tecnologica, quasi che l’una sia la causa o l’effetto dell’altra. Il settore in tutto questo tempo ha continuato – seppur con sacrifici – a lavorare: meno eventi e budget più bassi. È dimagrito ma ha tenuto. Ha lavorato di creatività e di soluzioni spesso al limite, pur di “portare a casa”. Ci siamo ingegnati. E siamo cresciuti. Ma dovesse il mercato ripartire, come ci comporteremmo? Faremo tesoro degli insegnamenti degli ultimi anni? Credo di sì (almeno fino a quando ci ricorderemo di questa esperienza) ma il processo sarà graduale. Per tenere in piedi le nostre attività ci siamo dovuti tutti muovere con cautela e prudenza, senza inseguire miraggi o sogni di grandezza, che abbiamo tenuto nel cassetto. Ora, forse, anche se qualche tenue refolo di ripresa sembra potersi scorgere, in pochi vorranno già riprendere a scommettere. Gli anni di crisi hanno per molti riempito gli armadi di
scheletri. Per ripartire alla grande bisognerà prima sbarazzarsi di quelli. Altri sono stanchi, consumati dall’extra sforzo che la lunga congiuntura sfavorevole ha imposto loro. Ritroveranno l’entusiasmo e la motivazione per ripartire, consapevoli che le ricompense non saranno comunque immediate? Anche qui, credo di sì. Perché la competenza, l’esperienza, la tenacia non hanno prezzo, e coloro che sanno scorgere il valore aggiunto di un vero professionista esistono ancora. Se si riprende effettivamente un cammino di crescita, una delle prime raccomandazioni è poi di riprendere a investire sulle generazioni più giovani. A causa dei necessari risparmi non hanno spesso ricevuto formazioni adeguate, soprattutto nel nostro Paese, e si troveranno svantaggiati in uno scenario competitivo sempre più globale. Piano piano stiamo tirando fuori la testa dal guscio, riprendendo fiducia in noi stessi, negli altri e nelle potenzialità del mercato. Si tratta di tenere le orecchie tese e i nervi saldi, che il momento dello scampato pericolo potrebbe essere a portata di mano.
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Meraviglioso Expo. E dopo? E
ccoci arrivati. Expo è cominciato. Al netto dei black block – sui quali, mi perdonerete, non desidero soffermarmi – l’inizio è stato come meglio non ci si poteva attendere: un sito grandioso, padiglioni in gran spolvero, allegria e positività ovunque. Soprattutto, visitatori a iosa (200mila nella sola prima giornata), tutti soddisfatti, anche quelli che, inevitabilmente, hanno trovato qualche pecca da stigmatizzare. Ovvio, è troppo presto per trarre non dico un bilancio ma anche previsioni di media gittata. Sei mesi sono lunghi, solo alla fine dell’estate potremo capire come saranno andate le cose. C’è però un problema che da subito possiamo e dobbiamo porci, ossia cosa fare “dopo”, quando le luci si saranno spente e di Expo sarà rimasto solo il ricordo. Fino al 31 ottobre la visibilità non solo di Milano ma di tutt’Italia sarà massima, e i visitatori stranieri saranno quelli che più facilmente sapranno comunicare i nostri punti di forza e le opportunità di business offerte dal nostro Paese. E poi c’è da considerare l’aspetto mediatico, che è lecito immaginare sia parecchie volte superiore al consueto. Il giorno dell’inaugurazione Expo apriva le news di tutti i siti, di tutti i giornali e di tutte le reti televisive del mondo. Era la notizia del giorno! Certo, non sarà sempre
Per far fruttare al massimo la grande visibilità di questi sei mesi bisognerà lavorare di fantasia e creatività, perché i mezzi tradizionali di promozione possono non bastare in un contesto straordinario come questo così. Ma a questo punto possiamo ben sperare che l’interesse resti costantemente alto per l’intera durata dell’esposizione. Expo sta dunque stagliandosi quale opportunità-principe per recuperare le quote di mercato perdute in questi sette anni di crisi. È un treno che non possiamo permetterci di perdere. Chiunque abbia contatti, o voglia crearsene, con agenzie o altre strutture dei mercati esteri, ecco, sappia che si trova nel momento giusto per capitalizzarli attraverso un investimento su Expo – investimento del quale finiremo a cascata per beneficiare tutti, il che mi pare pure giusto perché questa grande manifestazione ce la siamo pagata noi come contribuenti. Immagino non sia difficile, ancorché impegnativo, impiegare ogni mezzo a disposizione – e ne abbiamo – per allargare le nostre reti e per sfruttare la maggiore visibilità di cui parlavo. Bisognerà lavorare di fantasia e creatività, perché i mezzi tradizionali di promozione e di comunicazione possono non bastare in un contesto straor-
dinario come questo. Credo sia prioritario imparare a usare i social network in modo professionale, smettendola una buona volta di impiegarli solo per riempirci la bocca o twittare a vanvera. Bisognerà poi creare network anche informali per l’offerta di servizi, ma più di ogni altra cosa dovremo indirizzare i nostri sforzi verso i mercati meno conosciuti in Italia, ovvero alcuni dell’estremo oriente (Corea, Vietnam, Filippine), l’Australia e quei Paesi africani (Sudafrica in primis) che hanno sviluppato un ceto medio capace di guardare all’estero in un’ottica business. Il discorso, come vedete, ruota intorno ai soliti assiomi: damose da fa’, l’imbeccata non ce la dà nessuno, meglio sporcarsi le mani oggi che rosicare domani. Considerazioni talmente ovvie da sfiorare la banalità, eppure – ahimé – sempre attuali. Il che vuol dire che la lezione, per quanto semplice, non l’abbiamo ancora imparata. Che Expo ci sia d’aiuto. È un treno superveloce che non passerà mai più. E l’Italia può scegliere se salirci o lasciarsene travolgere.
ALAN PINI Chief executive officer Teknocongress www.teknocongress.it alan.pini@teknocongress.it
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HOT TOPICS incentive comment
Il ruolo centrale (?) delle incentive house
P
er natura sono scettico verso chi tende a denigrarsi, parlando male dell’Italia e degli italiani, tanto più che – misurando abitudini e comportamenti dei nostri colleghi di altri mercati – possiamo sì concludere di non essere degli esempi di professionalità e rettitudine, ma siamo in buona compagnia. Tuttavia, dovremmo comunque tornare a porci delle domande che abbiamo smesso di farci da un po’. Nella cover story di questo numero si affronta ad esempio il tema degli eventi all’estero, soprattutto per cercare di comprenderne le motivazioni e il potenziale sviluppo. La risposta è nella genesi stessa dell’incentivazione, che si è subito divisa in due capisaldi: il viaggio “premiante” e quello “incentivante”. È vero che una cosa non esclude l’altra ma è altresì vero che il primo è concettualmente superato e in sostanza non richiede una particolare tecnicalità, mentre l’incentive puro deve rispondere a logiche e obiettivi molto più precisi. A seconda che il target siano i collaboratori o i clienti, che si voglia comunicare o premiare, valutare i singoli o costruire e motivare una squadra, che siano ammessi accompagnatori oppure no, lo scenario cambia radicalmente. Tutto questo dovrebbe essere oggetto di uno studio preliminare da parte del committente e a questo studio le agenzie specializzate dovrebbero ispirarsi, forti della loro conoscenza del “prodotto mondo”. Il budget, la durata del viaggio e i
Obiettivo di un consulente dovrebbe essere quello di trasferire le proprie conoscenze ai clienti, facendo scoprire loro nuovi orizzonti, a volte molto più accessibili del previsto. Sì, dovrebbe... collegamenti disponibili sono altri fattori di fondamentale importanza che dovrebbero aiutare a fare una successiva scrematura delle varie possibilità per presentarsi al cliente con uno o due progetti e con ottime possibilità di aver colto nel segno. Ma non è quasi mai così. Spesso si ribaltano i fattori: si parte dal budget e dalla durata e si va per esclusione. Questa prospettiva non può premiare le destinazioni di lungo raggio, ovviamente penalizzate dai costi e della durata, ma il rischio è che per rispondere al budget, si perdano di vista gli obiettivi cui quel budget era stato dedicato. E dunque, come trovare l’equilibrio fra i vari fattori? Semplicemente tornando a fare il proprio mestiere di consulenti, trasferendo le proprie conoscenze e facendo scoprire alle aziende nuovi orizzonti, che se visti dalla giusta prospettiva possono rivelarsi molto più accessibili del previsto. E qui veniamo al punto dolente: la conoscenza. Sua Maestà il “Buyer-Trade” si è da tempo accomodato su un trono neanche troppo comodo, affannandosi a sfornar preventivi per Sua Maestà il “Buyer-Corporate” con cui condivide spazi angusti. Dall’alto della sua sempre più impalpabile utilità, perde ogni occasione per elevarsi agli occhi dei suoi umili sudditi e
fornitori. Ne ho avuta l’ennesima riprova in occasione di un evento recentemente organizzato dalla mia azienda per conto di un Ente del Turismo estero. Si trattava di una cena di Gala a Milano, molto esclusiva, che aveva l’obiettivo di ispirare la domanda indirizzandola verso una destinazione molto esotica e di grande appeal per il Mice. Non si voleva fare una dimostrazione asettica. L’obiettivo era lanciare un nuovo format per favorire il business, mettendo allo stesso tavolo domanda, offerta e intermediazione. Abbiamo dunque proposto ad alcune importanti incentive house di partecipare invitando una piccola delegazione di clienti corporate a loro fidelizzati. Invito respinto dai più (qualcuno ammettendo apertamente di non fidarsi a “condividere” i propri clienti, qualcun altro adducendo le giustificazioni più diverse). Il risultato? Con l’aiuto di tre agenzie capaci di riconoscere l’opportunità abbiamo raccolto un parterre di clienti molto qualificati e desiderosi di capire fino in fondo cosa avessimo da dir loro. L’evento è stato un successo, ma rimane l’amaro in bocca per l’ennesima conferma di come l’intermediazione abbia completamente smarrito il rapporto fiduciario con i propri clienti e il senso del proprio ruolo.
EMANUELE NASTI General Manager Htms International enasti@htmsinternational.com
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HOT TOPICS l’intervista
riccardo rossi
Lo dice per ridere
© Alberto Novelli
Voce inconfondibile e ironia versatile sono solo due fra le connotazioni suggestive con cui Riccardo Rossi sa mettere freschezza e vivacità anche nel format televisivo più rigido o nella convention più ingessata TERESA CHIODO
A
ttore comico, teatrale e televisivo, passa per la radio e infine arriva al cinema con il recentissimo film “La prima volta (di mia figlia)”, dove esordisce anche nella regia. È un percorso completo quello di Riccardo Rossi, lungo il quale ha consolidato un suo modo di inquadrare le cose con lucidità e chiarezza. Secondo lui, un attore è credibile nell’interpretazione del proprio ruolo anche quando è capace di scardinare la rigidità imposta dalla pièce teatrale o dal personaggio, quando sa attingere dalla propria identità e dalla propria indole, senza negarle mai. Secondo lui, lo spettacolo si può considerare riuscito quando l’intera troupe lavora nella più piena collaborazione… e uno scenario simile è auspicabile in qualunque team di lavoro aziendale che miri al conseguimento di risultati brillanti. L’agire di ciascuno in azienda sarà
tanto più efficace quanto meglio ciascuno saprà conciliare le responsabilità e i vincoli connessi al proprio ruolo. Secondo lui, nell’economia di una convention o di un evento, il momento ludico non dovrebbe mai mancare, specialmente se è in linea con l’immagine del prodotto o dell’azienda perché può essere considerato un ingrediente capace di dare, oltre che smalto, valore aggiunto all’evento. «Si sa che quando si ride su una cosa, questa si fissa nella memoria», spiega. «Solo una lezione noiosa si dimentica. Chi ti fa ridere è avvincente e accende un meccanismo particolare del cervello». Televisione, cinema, pubblicità, radio, teatro. Cosa sente di più nel suo elemento, in questa lunga carriera come autore, attore, conduttore? «La dimensione che preferisco è il teatro, anche se l’ho scoperta tardi. La svolta è avvenuta in seguito alla stesura dei miei due libri dove sono raccolti dei miei monologhi. Interagire con il pubblico in sala ti dà una carica che in altri contesti non arriva». Da “Conosco un posticino” a “Cuochi e
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Fiamme” a molto altro. Al momento della performance, quando tutto è pronto perché nulla venga lasciato al caso, c’è più automatismo o più controllo o più improvvisazione? «In Tv c’è una scaletta che viene osservata scrupolosamente, solo nel momento in cui si apre un varco si può entrare con l’improvvisazione e dall’errore può uscire qualcosa di divertente. In teatro si può improvvisare di più e la scaletta diventa un’ancora di salvezza in un particolare momento di stanchezza». Una rappresentazione teatrale riesce nella misura in cui ciascuno si cala non solo nella propria parte, ma anche e soprattutto nella parte degli altri, nel senso che un attore si deve coordinare, muovere e parlare conservando il giusto ritmo in rapporto a quello che gli altri fanno e dicono. Un buon attore deve essere, dunque, straordinariamente empatico. Una pausa di troppo, una battuta pronunciata in anticipo, una risposta scoordinata all’azione e all’accento degli altri possono compromettere l’intera riuscita di uno spettacolo. Secondo lei, tutto questo è sovrapponibile anche alle dinamiche di una realtà aziendale? «In una commedia di Shakespeare certamente l’errore può compromettere la riuscita di uno spettacolo. In altri casi, come avviene negli sketch del Monty Python’s Flying Circus per esempio, l’errore è quasi cercato, addirittura poi rimarcato e diventa spunto per un’improvvisazione che dà spazio a una più ampia libertà creativa. Quando si gira un film, attori, scenografi, macchinisti, attrezzisti, costumisti devono far confluire le forze e coordinare armonicamente le parti in gioco, rispettando i tempi e senza creare il minimo ostacolo. Il primo reparto che toppa manda all’aria il lavoro degli altri. Anche in azienda la partnership di ogni settore va orchestrata e ogni mossa deve essere calibrata su un obiettivo comune; un errore può essere pericoloso». Lei è una figura versatile. Quanto conta essere versatili nel contesto di un evento che quasi mai può omologarsi su una gabbia rigida? «Essere versatili è importantissimo. Quando vengo ingaggiato per una convention spesso succede che si parta concordando un intervento di quarantacinque mi-
l’intervista
nuti che poi si riduce a dieci, per mancanza di tempo. In questo andare per sottrazione ci vuole capacità di sintesi non comune. Poi è necessario, durante una presentazione, avere l’esatta percezione del tempo che passa, bisogna essere un po’ psicologi e mettere a proprio agio gli interlocutori, agire tempestivamente, mediando, contenendo o moderando il carattere di ciascuno. Tutto sempre benevolmente e con grande cortesia». Vip e testimonial continuano a dare all’evento un valore aggiunto non indifferente fatto di prestigio e affermazione; si possono definire veri e propri strumenti di comunicazione? «Sì. Perché i vip creano immedesimazione e innescano un processo di affezione al marchio. Io ci credo molto. Non c’è nulla di male ad essere abbinato a un prodotto. Quando uno ci mette la faccia significa che ne sposa la filosofia. È necessario scegliere il vip giusto per l’evento giusto, altrimenti il risultato potrebbe essere dannoso per entrambe le parti».
IDENTIKIT
Nato a Roma nel 1963, comincia la sua carriera di attore con il film College del 1984. Ha lavorato tra cinema, pubblicità e televisione con i più grandi registi italiani: Dino Risi, Giuseppe Tornatore, Alessandro D’Alatri. Nel 2002 debutta a teatro come autore e attore realizzando sette spettacoli, tra cui “L’amore è un gambero”. In televisione ha condotto “Assolo”, la carrellata di comici in onda su La7, e i collegamenti di “Quelli del calcio”. Ha collaborato come autore di Rosario Fiorello ed è stato ospite fisso del Fiorelloshow. Dal 2011 a oggi è andato in onda in tv con “Cuochi e Fiamme” su La7d e su DoveTv con “Conosco un posticino”. Ha pubblicato due libri: “Pagine Rossi”, (Mondadori) e “Alla mia età” (Baldini Castoldi Dalai). Il suo sito ufficiale è www.riccardorossi.it, ma Rossi ha anche un blog divertentissimo: www.paginerossi.com. A tutte queste attività affianca anche quella di testimonial e showman per convention ed eventi aziendali. E nel mondo Mice il suo riferimento è l’agenzia Galeazzi Spettacolo (www.galeazzispettacolo.it).
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HOT TOPICS destinazione del mese
Destinazione del mese: Basilicata
Oltre le rotte comuni SIMONA P.K. DAVIDDI
C
he la Basilicata si stia guadagnando una posizione tra le big del turismo italiano è ormai un dato di fatto, complici anche i riflettori che, attori, registi e personalità di spicco dello show-biz hanno contribuito ad accendere sul suo meraviglioso territorio: da Rocco Papaleo con la sua gradevole pellicola Basilicata coast to coast ad Arisa, vincitrice lo scorso anno a Sanremo e ora tra i giudici del seguitissimo X-Factor. Testimonial a parte, la Basilicata è già nota da tempo immemore a un elite di viaggiatori raffinati, alla ricerca di vere e proprie gemme, preziosissime, lontane dagli itinerari di massa e la varietà del suo
territorio racchiude potenzialità infinite sia per ammaliare il turismo leisure sia per sedurre la meeting industry. Città d’arte uniche, località costiere mondane lambite da un mare cristallino, siti archeologici imponenti, borghi sospesi nel tempo, paesaggi di una bellezza ancestrale e misteriosa, ambienti naturali generosi e incontaminati. E ancora, tradizioni antiche e vivissime, miti e riti coinvolgenti, una cucina che prende il meglio del territorio e una produzione vinicola di altissimo livello. Un tourbillion di colori, sapori, panorami, atmosfere e profumi in grado di garantire il successo di qualsiasi evento.
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HOT TOPICS destinazione del mese
Una regione, la Basilicata, tutta da scoprire, andando oltre gli itinerari conosciuti: per la meeting industry alla ricerca di destinazioni inedite e incontaminate, dal ritmo slow e dal lifestyle che seduce i sensi. A iniziare dal suo capoluogo, la “verticale” Potenza A fianco la mondana Maratea, il fiore all’occhiello lucano sulla costa tirrenica. Sotto la cattedrale di Acerenza che, secondo una leggenda, custodisce il sacro Graal
NON SOLO MATERA È innegabile: l’icredibile Matera, la “Città dei Sassi” dichiarata dall’Unesco Patrimonio dell’Umanità nel 1993, è il gioiello più famoso dello scrigno lucano. E in effetti, il pittoresco groviglio di case e vicoli, di sfarzosi palazzi barocchi e scarni edifici incastonati nella roccia, di scalinate che si adagiano, apparentemente in bilico, sull’anfiteatro naturale formato dal Sasso Barisano e dal Sasso Caveoso lascia letteralmente a bocca aperta: grotte usate un tempo come abitazioni, chiese rupestri – alcune delle quali, sconsacrate, utilizzabili per meeting e convegni – anfratti, archi, ballatoi che diventano tetto per la casa sottostante, campanili che sembrano spuntare dal nulla; e poi decorazioni, simboli misteriosi scavati nella pietra, il tutto con un’uniformità cromatica che rimane a lungo impressa nella memoria. Un post congress tra le sue stradine, le cripte ipogee e i cunicoli, tra le atmosfere arcane che permeano ogni angolo di Matera – eletta, tra l’altro, Capitale Europea della Cultura per il 2019 – via via che si scende lungo le pendici del burrone, sarà sicuramente difficile da dimenticare. Ma il fascino della Basilicata non si esaurisce certo con Matera, anzi: l’unicità che connota la terra lucana, non poteva non coinvolgere anche il suo capoluogo, che ha il vanto – tra
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coli e stradine accompagnano alla scoperta di altri angoli piacevoli di Potenza, come la Piazza Mario Pagano, dominata dalla mole candida del Palazzo del Governo. Il “salotto buono” della Basilicata si sta strutturando sempre più in ottica Mice, con alberghi moderni e assolutamente competitivi dal punto di vista economico, con location originali e di altissimo livello, ma anche esaltando quelle caratteristiche proprie della città che la meeting industry di ogni latitudine apprezza, primo fra tutti lo stile di vita slow, improntato al bien vivre e alla tranquillità – Potenza vanta una percentuale di criminalità praticamente nulla –, ai sapori genuini e al contatto con la
Basilicata
Sopra la medievale Tricarico. Sotto l’elegante Teatro Stabile nel cuore di Potenza. Nella pagina accanto in alto, ancora Potenza e una scena del film The Passion. In basso, la natura incontaminata del Parco del Pollino
l’altro – di essere il più alto del Belpaese: Potenza è una vera e propria “città verticale”, i cui diversi livelli sono collegati tra loro da stretti vicoli, gradinate scenografiche, scale mobili infinite e cunicoli misteriosi, che conducono a palazzi dal sapore antico – tra i quali i resti del castello cittadino risalente all’Anno Mille, l’ottocentesco Teatro Stabile, l’elegante Palazzo Loffredo e il candido Duomo – e ad ardite architetture contemporanee (una per tutte: il Palazzo dell’Ina, di matrice fascista), in una sapiente mescola che si stringe intorno a Via Pretoria, fulcro della vita cittadina a ogni ora, popolata com’è di negozi, ristoranti e locali dove tirar tardi. Da Via Pretoria, suggestivi vi-
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natura – che qui è esuberante e incontaminata – senza tuttavia tralasciare l’importante aspetto logistico: la città ha, infatti, una posizione baricentrica nel Meridione d’Italia, che la rende facilmente raggiungibile da differenti direttrici. Infine, Potenza è il punto di partenza perfetto per infiniti tour alla scoperta dei dintorni, circondata com’è da borghi-gioiello che da soli valgono un post congress. Satriano, per esempio, con i variopinti murales e i resti dell’antica, famosissima, torre normanna, uno dei luoghi simbolo della Lucania più antica; la medievale Brienza, un gruppuscolo di case dominate da un severo castello; l’ancor più antica Vietri di Potenza, con le belle chiese affrescate; Muro Lucano, un vero e proprio presepe a grandezza naturale che fu teatro, nel 1382 della morte della regina Giovanna I d’Angiò; Avigliano con il poderoso e intatto castello federiciano di Lagopesole, possente e squadrato come una fortezza; il raccolto e raffinato abitato di Pignola, conosciuto come il “paese dai cento (magnifici) portali” e la vicina, appartata Tito; e Filiano, con i preziosi graffiti risalenti al Paleomesolitico.
CIAK, SI GIRA!
Con la sua bellezza ruvida e assolutamente particolare, con i suoi paesaggi sublunari e biblici, la Basilicata attira da sempre registi e sceneggiatori di fama internazionale. Pier Paolo Pasolini, per esempio, nel 1964 scelse Matera per la Gerusalemme de Il Vangelo secondo Matteo mentre Franco Rosi, oltre alla città rupestre, girò a Craco, Aliano e Guardia Perticara il suo Cristo si è fermato a Eboli. In anni più recenti, la Sicilia de L’Uomo delle Stelle di Giuseppe Tornatore è in realtà Matera, Gabriele Salvatores sceglie San Leonardo, vicino a Melfi per ambientare il suo Io non ho paura, ma la vera
consacrazione della Basilicata come set cinematografico avviene con Mel Gibson, che nel 2004 gira a Matera il suo The Passion of the Christ, seguito, più di recente da Christ The Lord: Out of Egypt di Cyrus Nowrasteh, mentre è tuttora in corso il remake del colossal Ben Hur. Infine, merita un cenno a sé un film girato e ambientato in terra lucana, Basilicata coast to coast, con Alessandro Gassman e Giovanna Mezzogiorno. Da movie tour a team building, il filone cinematografico in Basilicata, quindi, si può declinare in svariati modi, a tutto vantaggio della meeting industry.
NATURA COMPLICE Se i borghi arroccati affascinano con il loro manto di storia e di lasciti culturali, l’entroterra lucano non è da meno, con le sue distese collinari a perdita d’occhio, i prati assolati punteggiati da isolate masserie fortificate, i boschi selvaggi, i profondi canyon scavati da impetuosi torrenti e i rilievi montuosi (le Dolomiti lucane) che formano suggestivi totem e dolmen naturali, all’ombra dei quali sorgono borghi da presepe stretti intorno a cattedrali e castelli. Non sorprende, dunque, che un territorio così ricco e così particolare sia stato scoperto, prima ancora che dal turismo, dalla potente industria cinematografica, sempre alla ricerca di set suggestivi e dalle atmosfere uniche e che oggi sia il set perfetto per team building e post congress dall’effetto “wow”.
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Sopra a sinistra, una delle tante attività di team building possibili in Basilicata, tra le quali c’è anche un unicum a livello europeo, il Volo dell’Angelo. A destra il suggestivo agglomerato fantasma di Craco, di recente riaperto al pubblico con interessanti visite guidate
Le Dolomiti lucane, per esempio, con i loro pinnacoli che le rendono simili a suggestive cattedrali di arenaria, dominano tappeti di boschi che sembrano non aver fine e che, in ogni stagione, regalano emozioni uniche, declinate in mille sfumature cromatiche e nelle innumerevoli specie faunistiche e arboree che le popolano; anche le opere dell’uomo hanno trovato la loro armonica collocazione in tanta esuberanza, sotto forma di paesini arroccati a cuspidi rocciose – la cui cima è spesso raggiungibile, dai più temerari, attraverso stretti scalini intagliati nella pietra – o aggrappati a strapiombi e speroni affacciati su burroni infiniti, come Pietrapertosa e Castelmezzano, annoverati tra i borghi più belli d’Italia, o come il delizioso e arabeggiante Tricarico, un susseguirsi di stretti vicoli ciechi, giardini terrazzati, edifici dagli echi saraceni dominati dai resti ben conservati del castello normanno; o ancora, come Campomaggiore e Craco, due paesi fantasma, luoghi senza tempo – e perfetti set cinematografici – dove le case tufacee, abbandonate da tempo, sembrano non volersi rassegnare alla solitudine, rimanendo aggrappate alla roccia e ai ruderi di suggestivi lasciti antichi. Per il Mice, quindi, non c’è che l’imbarazzo della scelta: i borghi poco affollati, infatti,
ECCELLENZE NEL BICCHIERE
Un post congress che lasci il segno, deve necessariamente avere una rimarchevole componente enogastronomica, così vogliono le ultime tendenze. E la Basilicata non manca certo di spunti e di ricette golosissime, così come di veri protagonisti dell’enologia nazionale, capofila dei quali è sicuramente l’Aglianico un rosso corposo e dal
sapore intenso, ottenuto dai vitigni che punteggiano il territorio del Vulture dove, tra abbazie, chiese campestri e cattedrali avvolte dalla leggenda – pare che il Sacro Graal sia custodito proprio “da queste parti”, nella cattedrale di Acerenza – si incontrano antiche cantine, perfette per degustazioni e per eventi all’insegna di Bacco.
diventano i palcoscenici perfetti per cacce al tesoro tra vicoli assolati e palazzi antichi, ma anche per urban orienteering e, nel caso di borghi disabitati, per avvincenti sessioni di softair, mentre le distese verdi si prestano a escursioni, trekking in mountain bike o a cavallo. Per la meeting industry alla ricerca di avventure adrenaliniche, i boschi lucani celano il Parco Avventura Lucania Outdoor Park, un parco acrobatico sospeso nell’aria dove sperimentare, totalmente immersi nella natura, ponti tibetani, liane, reti di corda, teleferiche e piattaforme sospese. Chi, invece, fosse desideroso di emozioni ancora più forti, può letteralmente volare da Pietrapertosa a Castelmezzano, grazie al Volo dell’Angelo, un unicum a livello europeo: imbracati a pancia in giù a due cavi d’acciaio, si sorvolano boschi e burroni a circa quattrocento metri d’altezza, raggiungendo una velocità che a tratti sfiora i 120 chilometri orari. Paesaggi ugualmente aspri e, forse, ancor più imponenti, quelli che si incontrano dirigendosi verso Sud (imperdibile il turrito castello di Isabella Morra, che domina il paesaggio dall’alto di una rupe a Valsinni, raccontando di una Basilicata feudale che si perde nella notte dei tempi) e addentrandosi nel magnifico Parco del Pollino, reame delle nevi e degli sport bianchi in inverno, regno dei naturalisti nelle altre stagioni: cascate, torrenti, grotte, laghetti, alti pascoli e boschi frondosi – qui si trovano gli ultimi, maestosi, esemplari di pino loricato – da assaporare facendo trekking, rafting, canyoning, arrampicate, da sorvolare in parapendio e da perlustrare a cavallo o in mountain bike. GLAMOUR IN ESCLUSIVA Natura, borghi appartati, città slow: con Maratea, però, la Basilicata cala il suo asso mondano e glamour. Vera punta di diamante balneare di una regione che, nonostante i pochi chilometri di costa, vanta perle di rara bellezza e offre la scelta tra due mari – il
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HOT TOPICS destinazione del mese
Tirreno e lo Jonio – Maratea affascina con il suo mix di vitalità e natura. Regina della costa tirrenica e soprannominata la “città dalle 44 chiese” per le numerose chiese, cappelle e monasteri che la abbelliscono, la cittadina vanta anche un litorale assolutamente scenografico – dominato dalla ciclopica statua del Redentore, alta ben 22 metri, che svetta dalla sommità di un promontorio –, un susseguirsi di insenature e grotte, scogli e secche lambiti da un mare purissimo e dalle cromie stupefacenti, spiaggette di sabbia e ciottoli, grotte e anfratti (da non perdere, a Marina di Maratea, la Grotta delle Meraviglie, un trionfo di stalattiti e stalagmiti). Una tale ricchezza si traduce, ovviamente, nella possibilità di praticare qualsiasi sport acquatico, di organizzare suggestive escursioni alla ricerca delle calette più recondite e immersioni sorprendenti – un solo esempio: i fondali dell’isolotto roccioso di Santo Janni, sul quale la leggenda vuole sia approdato anche Ulisse, sono ricchissimi di anfore e reperti romani, risalenti circa al 300 a.C.– mentre al tramonto Maratea cambia volto e sfodera il proprio lato glamour e frizzante, con ristorantini all’aperto e locali alla moda, nei quali far tardi assaporando l’atmosfera rilassata. SULLE TRACCE DEI TEMPLARI E per la meeting industry amante dell’archeologia? Nessun problema, la provincia di Potenza vanta sul suo territorio l’antica capitale del Ducato di Puglia (a partire dal 1059) nonché sede di diversi concili papali, Melfi, dominata dal castello normanno, ampliato da Federico II di Svevia, che lo protesse con otto poderose torri e una severa cinta muraria e che proprio nei suoi saloni promulgò, nel 1231, le famose Constitutiones Augustales, le norme che riorganizzavano i diritti feudali e che riconoscevano alla donna il diritto di successione ereditaria. Ma sono numerosi, in questo lembo di Basilicata, il Vulture, anche gli echi del passaggio del Templari (proprio a Melfi fu siglata l’alleanza tra Chiesa e Nor-
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manni, che portò poi alla prima Crociata): abbazie, chiese con cripte segrete e simbologie misteriose, allegorie e stanze nascoste tanto che, secondo la leggenda, anche il Sacro Graal sarebbe custodito da queste parti, nella cattedrale di Acerenza per l’esattezza, dietro a una nicchia murata. Dalle cripte alle cantine: il Vulture, infatti, è anche il territorio del rinomato Aglianico, un rosso corposo e dal sapore intenso, il perfetto leit motiv per post congress all’insegna di Bacco, da coniugare, magari, con un rilassante trekking alla scoperta di altre due perle lucane, i due laghi gemelli di Monticchio, di origine vulcanica e dalle acque addolcite da splendide distese di ninfee.
Sopra a sinistra, il poderoso castello di Melfi, che custodisce al suo interno il celebre e bellissimo sarcofago di Rapolla. A destra, Castelmezzano, borgo-presepe incastonato nelle Dolomiti Lucane
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HOT TOPICS l’altra metà del cielo
in my opinion
C’è engagement ed engagement U
ltimamente le aziende di tutto il mondo stanno attingendo a piene mani ad app e social media, stravolgendo il proprio approccio di marketing al mercato perché questi nuovi strumenti digitali sembrerebbero in grado di conquistare e fidelizzare i consumatori con grande efficacia (soprattutto, però, fra i Millennials, che non sanno stare cinque minuti senza dare uno sguardo allo smartphone). In particolare, su Snapchat (app di gran moda che permette di chattare, ma soprattutto di condividere foto e video) e su Spotify (altra app in grande spolvero, legata alla condivisione della musica) stanno puntando con grandi aspettative aziende del calibro di Coca-Cola, McDonald’s, At&T, Reebok e Intel. Difficile che stiano “toppando” completamente, no? Ed ecco quindi che aziende di ogni dimensione e tipologia hanno iniziato a organizzare ogni sorta di “evento” digitale per conquistare il pubblico attraverso la Rete. Tutto questo è sicuramente molto innovativo, probabilmente efficace e magari anche economico. Ma resta il fatto – imprescindibile quando si parla di marketing relazionale – che l’evento “fisico” è tutta un’altra cosa. Non avrei mai pensato di dirlo, in tutta onestà, ma Expo 2015 sta dimostrando il vero valore di un evento: e cioè diventare un momento di comunicazione fra il brand e i suoi stakeholder che fa dire ai partecipanti, con orgoglio,
con gioia, con vanto: “Io c’ero”. Expo, il Giubileo, un grande concerto sono eventi che aggregano e creano coinvolgimento proprio perché motivano immensamente alla partecipazione diretta, più di quanto qualsiasi app o social media possa fare. Un evento fisico, quindi, non è “piatto” come una campagna digital, ma è sempre più difficile farlo comprendere oggigiorno (perché? Forse perché le aziende, per risparmiare, hanno ridotto le competenze interne in event management e trasferito le relative decisioni alle unit commerciali, alle human resource o agli uffici acquisti? Probabile, ma questa è un’altra storia…). Ora, io capisco che le campagne digital, le app e tutto quello che oggi la Rete offre al marketing abbiano grandissimi pregi, ma per raggiungere e mantenere il successo bisogna saper distinguere fra engagement ed engagement. E l’evento “fisico” è un elemento chiave nelle strategie di avvicinamento al brand. L’obiettivo delle azioni di brand engagement, infatti, è quello di dar vita a un’interazione fra l’azienda e i suoi stakeholder che continui nel tempo e che possibilmente si estenda a un pubblico ancora più vasto grazie a una spirale virtuosa di condivisioni. Ma perché questo accada occorre dare al proprio target un motivo valido per interagire con l’azienda e condividere poi la propria esperienza con amici e famigliari. Gli strumenti per ottenere ciò
Le persone interagiscono con i brand come fanno con gli altri individui. Chiaramente chat, app e social media funzionano, ma gli eventi fisici di più! stanno nella parola stessa “engagement”, che letteralmente significa “coinvolgere intensamente; ingaggiare (qualcuno) in una conversazione; partecipare; promettere (di fare qualcosa)”. Quattro significati che riportano ad altrettante capacità che un evento “fisico” possiede, mentre una app no: coinvolgere i partecipanti avvicinandoli ai valori e ai prodotti dell’azienda; dar vita a interazioni fra partecipanti e organizzatori; incentivare il target a partecipare alla brand experience; e infine rafforzare la promessa di marca con i partecipanti. Nulla come un evento vero, dunque, avvicina le persone all’azienda e al brand generando – scusate l’ennesima ripetizione – engagement! E cioè partecipazione, vicinanza, coinvolgimento, confidenza. Le persone, non dimentichiamocelo mai, interagiscono con i brand così come fanno con le altre persone: non danno facilmente confidenza agli sconosciuti, a meno che non siano questi ultimi a fare il primo passo per tendere la mano, presentarsi e intavolare una conversazione. Non è che non si possa fare con una chat, intendiamoci. È che visà-vis viene molto meglio.
LUCA CORSI Responsabile Comunicazione & Eventi Vorwerk Folletto luca.corsi@folletto.it
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HOT TOPICS in my opinion
no limits
Il Senato dà, la burocrazia toglie Alcune novità fiscali incentivano all’organizzazione di eventi in location come Pompei o la Reggia di Caserta. Ma presto ogni entusiamo si spegne
I
PAOLO MISSIAJA Amministratore Unico Medicon Italia Congressi p.missiaja@mediconitaliacongressi.it
n molti musei e luoghi storici italiani si possono organizzare eventi privati, in contesti meravigliosi che spesso le aziende non considerano e che pullulano di bellezza, di artisti e di collezionisti. L’approvazione definitiva da parte del Senato del decreto proposto dal ministro dei Beni e delle Attività culturali, Dario Franceschini, introduce novità significative per il settore, a cominciare dall’ArtBonus, che prevede la deducibilità del 65 per cento delle donazioni devolute per il restauro di beni culturali pubblici, le biblioteche e gli archivi, gli investimenti dei teatri pubblici e delle fondazioni lirico sinfoniche, fino ad arrivare alle agevolazioni fiscali per favorire la competitività del settore turistico attraverso la sua digitalizzazione. Tra le maggiori innovazioni, le misure per Pompei, la Reggia di Caserta, il recupero delle periferie, le semplificazioni amministrative in campo turistico, le foto libere nei musei, il riesame dei pareri delle soprintendenze, la Capitale italiana della Cultura. Insomma, sembrerebbe un grandissimo passo avanti, ma
dobbiamo considerare una criticità fondamentale: gli adempimenti burocratici che devono essere seguiti per poter usufruire di tali strutture (adempimenti che a volte inducono a fuggire all’estero dove, in alcuni Paesi, le pratiche sono di gran lunga meno impegnative e onerose). Qui sotto, in breve, vi elenco alcune delle fasi da seguire per tutti coloro che vogliano organizzare un evento in Italia, in questi luoghi meravigliosi. ■ Licenza di pubblico spettacolo: richiesta che deve essere indirizzata al Sindaco del Comune nel quale si svolgerà la manifestazione. ■ Domanda di patrocinio: va presentato al Comune, alla Regione o anche a Fondazioni di diritto privato (allegando i requisiti antimafia). ■ Diritto d’autore: occorre ottenere il permesso rilasciato dalla Siae, indicando una descrizione della natura dell’evento, l’ampiezza dell’area, il numero di spettatori previsti, se l’ingresso è gratuito o a pagamento. ■ Occupazione di suolo pubblico: da presentare al Comune; deve contenere i dati del rappresentante del gruppo organizzatore, il luogo e la natura dell’occupazione e l’eventuale richiesta di chiusura del traffico. ■ Agibilità: la rilascia la Commissione Provinciale di Vigilanza
di Pubblico Spettacolo (occorre far precedere un parere cosiddetto di “fattibilità”). ■ Antincendio: per essere in regola con la normativa antincendio va prodotto un certificato di prevenzione incendi, da richiedere al Comando dei Vigili del Fuoco. ■ Rumore: va chiesta un’autorizzazione al Settore Ambiente e Territorio del Comune. Copia della richiesta, presentata al Comune deve essere inviato anche all’Arpa – Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente ■ Requisiti di pubblica sicurezza: il soggetto richiedente deve, in generale, possedere i requisiti così come previsto dal Testo Unico di Pubblica Sicurezza (vedi articoli 11 e 92). ■ Alimenti e bevande: occorre fare riferimento alle direttive regionali in materia. ■ E forse ne esistono altri… Infine, va sottolineato che mentre in Italia spesso la concessione di spazi pubblici è soggetta alle intemperanze di qualche zelante amministratore pubblico, all’estero in alcuni casi subentrano situazioni in cui lo Stato stesso è sponsor dell’evento poiché vede nell’evento un veicolo pubblicitario ed promozionale unico nel suo genere, basti pensare al risvolto internazionale che ogni evento può produrre. Ogni ulteriore commento è superfluo.
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HOT TOPICS in my opinion
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L’erba del vicino Per competere con l’effetto wow di destinazioni Mice estere, facili da raggiungere e competitive non solo sul prezzo, ma anche sull’offerta globale (lo chiamano “exciting factor”) abbiamo un solo strumento a disposizione: il benchmarking
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PIER GIORGIO COZZI Giornalista, saggista e docente di marketing e comunicazione pgcozzi@fastwebnet.it
omanda: anche l’erba Mice del vicino è sempre più verde della nostra? Alcune valutazioni indurrebbero a rispondere: sì, certo. Abbastanza sconsolante, eppure realistico. Vediamo perché. Per scegliere una destinazione, il committente (impresa, agenzia, consulente, associazione, organizzazione che sia) guarda prevalentemente al rapporto costo beneficio. Che, ricordiamo, origina da fattori che ovviamente includono attrattività e fascino, ma che non possono prescindere da elementi di valutazione specifici quali accessibilità, infrastrutture specializzate, logistica adeguata, clima meteorologico e socio-politico. E non solo questi. A far pendere la bilancia a favore di una destinazione concorrono anche altri elementi complementari eppure determinanti: il livello dei prezzi; l’attrazione turistica; la coerenza tra le connotazioni della località e il tema dell’evento; la disponibilità di personale
specializzato, l’utilizzabilità e l’efficienza delle strutture ricettive e specializzate per la meeting industry (hotel, convention bureau e via elencando); la stagionalità; la disponibilità delle tecnologie It... e tutti quegli altri elementi intangibili che vanno sotto la voce: affidabilità. Ora, non c’è dubbio che queste caratteristiche positive sono riscontrabili – generalmente – anche in Italia. Perché allora di questi tempi la nostra attività Mice sembra orientarsi più verso l’outgoing? Una risposta può essere: forse perché gli enti promotori di certe destinazioni straniere sono più abili nel fare un marketing efficace; probabilmente perché l’offerta straniera è più “allenata” a competere sul mercato Mice. Bahamas, Capo Verde, Cipro, Malta, Dubai, il “solito” Mar Rosso, per citarne solo alcune, sono destinazioni smart che, come ha ben sintetizzato Catherine Chalet, presidente di Global Dmc Part-
ners: «Will be exciting while offering more value for the money». Facili da raggiungere, producono uno stuzzicante “effetto wow”. Ecco, l’“exciting factor”, il valore aggiunto che rende memorabile un viaggio incentive, motivazionale o un evento aggregativo. Che la domanda Mice riscontra maggiormente – al momento – presso destinazioni turistiche, perlopiù inconsuete, oltreconfine. Destinazioni che si contendono la domanda del mercato Mice italiano perché, probabilmente, sono in grado di sviluppare meglio l’offerta privilegiando «oltre al modo e al dove, anche l’efficienza del “durante” piuttosto che l’attrattiva del “dopo”» (G. Maresu, 2006). Concludendo, la tradizionale nostra offerta turistica (creatività, città d’arte…) potrebbe non bastare più a contrastare l’appealing complessivo di certe destinazioni estere. Quale la possibile risposta di marketing? Benchmarking. Inteso come quel «processo sistematico e continuo per la comparazione delle performance, delle funzioni o dei processi delle organizzazioni […] allo scopo non solo di raggiungere quelle performance ma di superarle» (Commissione Europea, 1996).
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CONGRESSI MEDICI
Nuovi format per l’Ecm Tecnologie mobili e animazioni 3D, congressi ibridi e sempre più social, ma anche nuovi paradigmi che coinvolgono medici e cittadini: ecco come l’Educazione Continua è destinata a cambiare volto MATTEO ROCCA
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hot topics
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orniamo a parlare di format, per due motivi. Il primo è che i congressi medicoscientifici, compressi da anni all’interno delle rotaie burocratiche dell’Ecm, hanno un disperato bisogno di creatività, come ogni altro evento aggregativo e di formazione. Il secondo, corollario del primo, è che le tendenze innovative ci sono: ancora piuttosto rare forse, affiorano a macchia di leopardo qua e là nei racconti e nelle best practice di Pco e agenzie, ma confermano in pieno la necessità, avvertita da più parti, di svecchiare i modelli tradizionali della formazione d’aula statica e
monotona, unidirezionale, uno-a-molti. La stessa impressione si può ricavare se si ha occasione di conversare con i veri protagonisti di questi eventi: i medici, i paramedici, i farmacisti, il personale delle aziende sanitarie e affini. Senza voler far torto a nessuno e senza voler generalizzare, diciamo solo che non sarà difficile imbattersi nel resoconto di una rassegnata e un po’ annoiata partecipazione obtorto collo. Nessuno di loro mette in dubbio l’utilità dei corsi di aggiornamento, né il concetto stesso di “educazione continua”, che è ovviamente essenziale per lo svolgimento del loro lavoro, ma una certa insofferenza verso quello che viene talvolta avvertito come un “corsificio” rimane. Del resto, la forma del congresso medico si è mantenuta sostanzialmente identica a se stessa nell’arco di tutto il XX secolo: una platea di professionisti in una grande sala e un tavolo di relatori davanti a loro. L’offerta,
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CONGRESSI MEDIC tuttavia, è influenzata dalla domanda, e il passaggio tra una generazione di medici e l’altra comporta inevitabilmente dei cambiamenti. L’aspetto tecnologico e informatico è forse quello più cruciale: i giovani medici che iniziano ora la loro carriera sono predisposti a priori all’uso di tablet e social media, mentre i professionisti più maturi si sono dovuti adeguare man mano all’introduzione nel loro lavoro di strumenti informatici che hanno reso digitali fascicoli sanitari e certificati. Che non si tratti di un’idea peregrina lo dimostrano, tra i tanti esempi possibili, le statistiche del congresso dell’European Society of Cardiology, pubblicate nella sezione “congresses & events” del sito dell’associazione, escardio.org: le sessioni del congresso di Barcellona 2014 hanno registrato oltre 30mila partecipanti fisici, e più di 190mila partecipanti online: praticamente un comune di medie dimensioni. Tutto questo non può lasciare indifferenti, e non può non avere implicazioni per il lavoro dei Pco. I congressi medici stanno cambiando, ed è utile continuare a interrogarsi sulle direzioni che questi fenomeni potrebbero prendere nell’immediato futuro, trasformando anche i piccoli meeting e gli eventi su scala regionale. I CONGRESSI MEDICI NON SONO SOLO PER I MEDICI Siamo abituati a pensare al congresso medico-scientifico come a un evento altamente specialistico, riservato a una platea di professionisti e addetti ai lavori, ed è indubbiamente così. I temi trattati, i contenuti, lo stesso linguaggio adoperato selezionano il pubblico di riferimento e automaticamente sembrerebbero escludere qualunque apertura dell’evento ai comuni cittadini. D’altra parte sarebbe sbagliato dire che i
comuni cittadini, in quanto pazienti e destinatari finali di cure, farmaci e terapie, non siano annoverabili tra gli stakeholder di un congresso scientifico. Anche se non siamo in grado di maneggiare i contenuti dei corsi di aggiornamento a cui partecipa il nostro medico di base, lo specialista che ha in cura un nostro familiare o il primario di ostetricia in cui nascerà nostro figlio, sono cose che in qualche modo ci riguardano da vicino. Per questo motivo non è da sottovalutare la tendenza a includere, nel target di riferimento di eventi medico-scientifici, anche figure non strettamente addette ai lavori, come pazienti, familiari e volontari. Ne avevamo citato un caso interessante due anni or sono (MC maggio-giugno 2013, pag. 53 e seguenti) a proposito dell’International Conference on Recovery tenutasi a Bolzano, in cui erano previste sessioni e workshop appositamente dedicate ai familiari di pazienti colpiti da depressione e disabilità psichiatriche. È evidente che esistono casi in cui i contenuti del congresso hanno un impatto diretto anche sulla vita di pazienti e no, ed è pertanto giusto e opportuno immaginare nuove forme di eventi aggregativi che permettano la coesistenza tra momenti di formazione specialistica e training non specialistico, oltre a favorire il dialogo tra medici, personale sanitario e cittadini comuni. APRITE LE PORTE Un esempio ancora più evidente e recente di come un evento medico di alto profilo possa aprirsi alla cittadinanza, e quindi a un pubblico non specialistico, è offerto da un evento in programma proprio in questi giorni a Roma; ce lo racconta Paolo Missiaja, amministratore di Medicon Italia Congressi, che ne cura l’organizzazione e la segreteria. «La cornice è quella di un congresso molto
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CONGRESSI MEDICI
PAOLO MISSIAJA, amministratore di Medicon Italia Congressi La prima edizione del “Middle East Mediterranean Dental Congress and First Symposium on Aesthetic Dentistry” sarà un momento di condivisione scientifica con oltre 200 conferenzieri. La grande novità è rappresentata dall’apertura a cittadini e stampa attraverso due tavole rotonde, dedicate all’odontoiatria sociale e alla prevenzione
OGGI LA FAD, DOMANI I MOOC
Tutti conosciamo la Fad, forse non tutti hanno già sentito parlare dei Mooc: con questo acronimo si indicano i Massive Open Online Courses, corsi che università e centri di alta formazione diffondono in rete a titolo gratuito tramite apposite piattaforme. È un fenomeno in crescita in tutto il mondo, anche in Italia, in grado di coinvolgere decine, talvolta centinaia di migliaia di iscritti.
Sono sempre più i contenuti formativi, anche di elevata qualità, che si spostano in direzione del loro target, e anche se la virtualità non potrà mai sostituire la formazione residenziale, questi fenomeni stanno ridisegnando il concetto tradizionale di frequenza e partecipazione. E quello che vale per le lezioni universitarie degli studenti di oggi varrà ben presto anche per i congressi dei laureati di domani.
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importante, la prima edizione del “Middle East Mediterranean Dental Congress and First Symposium on Aesthetic Dentistry”. Si tratta di un momento di condivisione scientifica con Paesi mediterranei e medio orientali, in programma a Roma dal 18 al 20 giugno all’Atahotel Villa Pamphili, con oltre 200 conferenzieri. La grande novità è rappresentata dall’apertura a cittadini e stampa attraverso due tavole rotonde, dedicate all’odontoiatria sociale e alla prevenzione». L’idea di inserire questi momenti di confronto a porte aperte è stata dell’agenzia, ed è stata accolta con entusiasmo dal comitato organizzatore, ben contento di dare visibilità ai temi della propria agenda e di dar vita a un momento “out of the box” all’interno di un congresso scientifico internazionale. Il concetto è in fondo molto semplice: un argomento dal tenore più divulgativo può essere declinato a favore di una platea diversa e più ampia. Del resto, dal dentista ci andiamo proprio tutti, e il delicato rapporto tra spesa sanitaria e accesso alle cure mediche è anch’esso di interesse generale. «Che io sappia, è la prima volta che un congresso scientifico di questa portata apre le porte alla società civile, almeno in Italia ma, io credo, anche a livello internazionale», spiega Missiaja. «Per dare visibilità alle tavole rotonde abbiamo diffuso un comunicato stampa e realizzato del materiale informativo ad hoc. L’odontoiatria sociale è del resto un tema che sta molto a cuore all’Andi, l’associazione nazionale dei dentisti, che è impegnata da tempo nella promozione di iniziative di cura pro bono e di volontariato da parte dei suoi iscritti per offrire cure di qualità anche a chi è economicamente svantaggiato». Negli ultimi anni sono sempre di più gli italiani che pur di contenere le spese odontoiatriche si recano in Paesi con costi più accessibili; contemporaneamente si stanno diffondendo le
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CONGRESSI MEDICI
IN ARRIVO LA PRIMA GUIDA COMPLETA AI CONGRESSI MEDICO-SCIENTIFICI A partire dalla fine di quest’anno, gli organizzatori e i committenti di congressi medico-scientifici e di corsi Ecm potranno contare sulla prima e unica pubblicazione interamente dedicata alla classe medica, per presentare in modo chiaro ed esauriente le informazioni indispensabili alla realizzazione di un evento a regola d’arte e per illustrare nel contempo le opportunità offerte dalle diverse strutture e destinazioni congressuali italiane. La Guida ai Congressi MedicoScientifici sarà distribuita in migliaia di copie a tutti i decision maker del mercato dei congressi medico-scientifici associativi, aziendali ed Ecm (i Presidenti e i membri dei consigli direttivi di tutte le Società medico scientifiche italiane, i provider italiani, i Pco
non provider, gli Uffici congressi delle aziende farmaceutiche e di dispositivi medici, i professori ordinari delle principali facoltà di medicina italiane, e le principali fiere del settore medicoscientifico). Così concepita, è uno strumento indispensabile sia per la classe medica troppo spesso impreparata ad affrontare le articolate e delicate problematiche dell’organizzazione di un evento congressuale, sia per le strutture e le agenzie che finora non disponevano di una vetrina per promuoversi nei confronti di questa ampia quanto eterogenea domanda. La Guida ai Congressi Medico-Scientifici sarà disponibile anche in versione di e-book gratuito su diverse piattaforme, così da raggiungere il pubblico più ampio possibile.
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pubblicità di centri “low cost”, che puntano a far concorrenza agli studi dentistici tradizionali facendo leva proprio sulla convenienza. Insomma, ci sono molteplici elementi che potrebbero indurre anche un comune cittadino a partecipare a un evento su questi temi, per informarsi e approfondire e quindi per scegliere in modo più consapevole. E anche un grande congresso internazionale con crediti Ecm può essere l’occasione per un momento di confronto tra medici, pazienti e istituzioni.
TECNOLOGIA E FORMAZIONE Che ci sia la necessità di adeguare i format a un pubblico che cambia è confermato anche dalle parole di Alessandro Sbrogiò, Ceo di Target Motivation, che ci racconta come queste trasformazioni abbiano di fatto reso il lavoro del Pco scientifico per molti versi sovrapponibile a quello di un’agenzia di comunicazione a tutti gli effetti. «Oggi il pubblico del settore farmaceutico e medico ha esigenze diverse rispetto a qualche anno fa. La diffusione dell’informazione e le implicazioni dello sviluppo di nuove tecnologie pongono nuovi paradigmi anche nel settore congressuale. Sapersi relazionare con tali nuove opportunità è fondamentale, come anche offrire qualcosa di “diverso” ai propri clienti e partner, sfruttando la creatività abbinata al contenuto e l’utilizzo delle potenzialità del web come applicazioni, social network e live streaming, per fare solo degli esempi. Per questo abbiamo al nostro interno un ufficio dedicato a Tecnologia, Graphics & Design e l’ufficio Comunicazione, che studia insieme al cliente l’evento nella sua completezza. Servizio tailor-made, logistica e innovazione sono gli elementi che riteniamo siano fondamentali per l’organizzazione di un evento medico-scientifico oggi». Il Ceo di Target Motivation elenca alcuni esempi di come tecnologia e creatività possano essere usate per variare e rendere coinvolgenti gli eventi che si svolgono all’interno della cornice Ecm. «Puntiamo moltissimo sull’innovazione, pur sempre rispettando i codici deontologici e muovendoci all’interno dei limiti che il mondo pharma impone. Dal video wall al learning theatre per la promozione di un prodotto e il suo sviluppo commerciale, dal video mapping ai software che ci permettono di rendere interattivo un prodotto farmaceutico o una parte del corpo: davanti alle richieste dei nostri clienti, rispondiamo sempre con proposte all’avanguardia e originali. Ad esempio, durante un evento
ALESSANDRO SBROGIÒ, Ceo di Target Motivation Le nuove tecnologie pongono nuovi paradigmi anche nel settore congressuale, offrendo qualcosa di “diverso” grazie alla creatività abbinata al contenuto e all’utilizzo delle potenzialità del web come app, social network e live streaming
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CONGRESSI MEDICI
aziendale di respiro internazionale, abbiamo coinvolto un illustratore per catturare l’attenzione dei partecipanti. Durante un convegno di una nota azienda farmaceutica abbiamo reso interattivo qualsiasi movimento di ogni partecipante con un video wall, e abbiamo creato un piano comunicazione in 3D per il lancio di un prodotto farmaceutico». Sembra la dotazione multimediale di una moderna convention, ma questo non deve sorprendere. L’uso di strumenti multimediali e perfino di qualche “effetto speciale” ha lo scopo di aumentare il coinvolgimento dei partecipanti, massimizzarne l’attenzione e stimolarne ancora di più l’apprendimento. Quale contenuto rimarrà più a lungo nella memoria dei medici discenti: quello veicolato attraverso qualche decina di slide di powerpoint, o quello dinamico realizzato grazie alla tecnologia del video mapping o dell’animazione 3D? OBIETTIVO AGGREGAZIONE L’attività professionale dell’organizzatore di congressi si conferma quindi più che mai improntata alla comunicazione strategica, con importanti sforzi progettuali che coinvolgono sia gli allestimenti e gli spazi fisici, sia i media digitali. «Altre casistiche frequenti riguardano l’impiego di app dedicate per il personale dell’azienda e per i potenziali clienti; la realizzazione di allestimenti studiati con declinazioni multimediali importanti; lo studio di una grafica ricercata e del claim dell’evento, o la progettazione di un vero e proprio museo virtuale per la promozione di un prodotto e le sue caratteristiche», prosegue Sbrogiò. Il congresso medico tradizionale risponde
fondamentalmente a due esigenze: da una parte c’è un’azienda (o più aziende) interessate a comunicare, informare, lanciare sul mercato e promuovere nuovi prodotti farmaceutici o nuove tecnologie biomedicali o aggiornare sui risultati di ricerche e studi scientifici; dall’altra ci sono dei professionisti che hanno a cuore la propria formazione e che hanno la necessità di apprendere quanto più possibile sull’esistenza di nuovi strumenti di lavoro, nuove prassi cliniche e operatorie, nuovi sviluppi della ricerca. Ma i paradigmi sono in continua evoluzione, come abbiamo visto, e l’attività del Pco deve tenerne conto. «Il settore dei congressi medici e farmaceutici è costantemente in crescita, sia come appuntamenti, sia come esigenze», spiega Sbrogiò. «Ormai non è più sufficiente saper organizzare al meglio un congresso tra professionisti medici, è importante veicolare un messaggio, presentare nuove tecnologie in modo sorprendente, puntando su aggregazione e motivazione oltre che sulla formazione. Questi sono gli obiettivi che ogni giorno ci poniamo, consapevoli di parlare a diverse tipologie di pubblico e di organizzare sia eventi molto complessi, sia semplici ma importanti corsi di aggiornamento, fondamentali per la crescita professionale degli addetti al settore pharma». Di nuovo, ci aspetteremmo parole come “sorprendente”, “aggregazione” e “motivazione” nell’ambito di un discorso sugli incentive o sulle convention, e invece è necessario mettere sempre più questi temi in relazione anche con i congressi medico-scientifici e con l’Ecm, per svecchiarne una volta per tutte l’immagine di eventi compassati e necessariamente ancorati a vecchi schemi.
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CONGRESSI MEDICI
La location perfetta Tra esigenze pratiche, bisogno di originalità e strettoie normative, la scelta della struttura in cui organizzare congressi e altri eventi per la comunità medico-scientifica è tutt’altro che semplice MATTEO ROCCA
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erdonateci la breve parentesi storica: dal 20 al 26 ottobre 1974 Firenze e la Toscana accolsero l’XI Congresso internazionale di Cancerologia, presieduto da un giovane Umberto Veronesi nel ruolo di segretario generale, che portò nel nostro Paese circa ottomila delegati provenienti da tutto il mondo. Fu un evento memorabile, per diversi motivi, tanto che ne abbiamo parlato anche nel numero speciale con cui un anno e mezzo fa abbiamo festeggiato il 40° compleanno non solo di Meeting e Congressi, ma in senso lato dell’Italia congressuale e della moderna meeting industry nazionale. Perché citiamo di nuovo quell’evento così
lontano nel tempo? Perché in qualche modo, in quella prima grande occasione in cui l’Italia si aprì al mondo come destinazione di alto profilo per i congressi medico-scientifici, possiamo ravvisare alcuni elementi di base che caratterizzano, ancora oggi, la sfida professionale dei Pco. Pensate alla mole di lavoro, alla complessità del workflow e allo sforzo logistico e organizzativo richiesto da un grande convegno con ottomila partecipanti internazionali. Adesso eliminate con l’immaginazione dalla vostra scrivania il computer – ovvero internet, mail, pacchetto Office e applicativi vari – e naturalmente i cellulari, e rimpiazzateli con macchina per scrivere, telefono fisso a ghiera, un voluminoso archivio cartaceo pieno di faldoni e – massima frontiera delle telecomunicazioni dell’epoca – il telex. E ora, ripensate alla mole di lavoro necessaria per gestire il transfer di ottomila viaggiatori internazionali in epoca pre-Schengen e addirittura in clima di Guerra Fredda, garantire a tutti vitto e allog-
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CONGRESSI MEDICI
ROSANGELA QUIETI, managing director di AIM Congress «Il Wi-Fi gratuito ormai deve essere una commodity, è così nella percezione della maggior parte delle persone e dei congressisti in tutto il mondo, senza contare che ormai nei congressi medicoscientifici i tablet e le applicazioni digitali rivestono un ruolo cruciale: sono strumenti eccellenti per facilitare le operazioni di survey e di televoto»
gio per una settimana e assicurare il rispetto dell’agenda dell’evento. Lo scopo di questo esercizio non è quello di far venire la nostalgia ai nostri lettori di più lungo corso, né quello di far tirare un sospiro di sollievo a quelli più professionalmente giovani. Anche perché il balzo tecnologico che separa il lavoro del Pco degli Anni 70 dal suo omologo attuale, se da un lato ha semplificato e reso più veloci alcune cose, dall’altro ha indubbiamente fatto aumentare il numero dei task giornalieri, e non sempre in modo giustificato (ma questa è un’altra storia). No, quello che qui ci interessa è riflettere sullo sforzo e sul livello di impegno, anche istituzionale, che fu necessario per compiere quell’impresa. Il Parlamento concesse addirittura un contributo straordinario di cento milioni di lire: robe d’altri tempi, si potrebbe dire, e la valuta non c’entra. L’Italia voleva quel congresso, a tutti i costi, e ce la fece, nonostante la palese assenza di strutture ricettive realmente in grado di ospitare una tale mole di delegati. Gli organizzatori superarono gli ostacoli logistici con la forza della creatività: il congresso venne strutturato per sezioni parallele in varie località della Toscana, con tanto di panoramici transfer via bus da una sede all’altra. L’evento fu un successo straordinario, e diede un segnale forte di ciò che il mondo congressuale italiano era in grado di realizzare. SPAZI REALI E SPAZI VIRTUALI E oggi? Oggi che la tecnologia, lo sviluppo alberghiero, i convention bureau e le nuove venue congressuali dovrebbero a buon diritto rendere più semplice il lavoro del Pco, quali sono le sfide logistiche da affrontare? Cosa chiedono gli organizzatori alle location (intese sia come destinazioni, sia come strutture), e quali sono i livelli di servizio e le
dotazioni che possono garantire la loro competitività in un mercato sempre più inevitabilmente globale? Abbiamo raccolto in proposito le opinioni di Rosangela Quieti, managing director di AIM Congress. «Parlando di destinazioni, la prima distinzione da fare ovviamente è quella tra congressi internazionali e nazionali: nel primo caso è naturale che la scelta cada su località di grande accessibilità, in grado di garantire collegamenti aerei veloci, una buona rete di trasporto pubblico e un’adeguata ricettività alberghiera. Per gli eventi nazionali e di piccole dimensioni questi aspetti assumono ovviamente una rilevanza inferiore. Scendendo nel dettaglio delle caratteristiche del centro congressi, invece, un tratto importante è dato dalla presenza di diversi spazi polifunzionali e sale per le sessioni parallele, che nel corso del tempo sono divenute sempre più essenziali». Non si tratta più solo di individuare una sala plenaria abbastanza capiente, ma di garantire la possibilità di diversificare i contenuti e i momenti di interazione, in linea con l’evoluzione dei format dei congressi di cui ci siamo occupati nelle pagine precedenti. «A questo bisogna aggiungere ovviamente la disponibilità di aree espositive adeguate per gli sponsor e per le poster session», prosegue Quieti. «Può capitare e anzi capita spesso di imbattersi in strutture che hanno una cosa e non l’altra, perfette sotto un punto di vista ma carenti sotto un altro». Aggiungiamo noi che inoltre può anche accadere che la location sia formalmente perfetta, ma che malauguratamente abbia anche una Spa o un centro benessere che la connoti come struttura dal taglio troppo leisure, finendo così per cadere sotto la mannaia dei codici etici – sui quali ci soffermiamo più nel dettaglio in un altro articolo di questa stessa cover story.
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CONGRESSI MEDICI
MADDALENA MILONE, titolare di Meeting Planner «Purtroppo il divieto di sponsorizzare eventi congressuali nelle masserie ha tagliato fuori un intero territorio, con significativo danno economico per queste strutture che hanno investito in tecnologia e personale. Sinceramente non mi spiego questo divieto che ha colpito solo la Puglia»
Spostando il discorso sui servizi essenziali, e sui miglioramenti complessivi dell’offerta richiesti dai Pco, la managing director di AIM Congress si sofferma poi su un’altra annosa questione: «Il Wi-Fi gratuito ormai deve essere una commodity, è così nella percezione della maggior parte delle persone e dei congressisti in tutto il mondo, senza contare che ormai nei congressi medico-scientifici i tablet e le applicazioni digitali rivestono un ruolo cruciale, sono strumenti eccellenti per facilitare le operazioni di survey e di televoto, e per rendere fruibili moltissimi contenuti senza dover stampare enormi quantità di carta, consumando risorse ecologiche ed economiche. La rete è uno strumento di lavoro a tutti gli effetti, e va garantita come tale, ma non tutti sembrano averlo capito». Nell’elenco dei desiderata delle agenzie non sembra invece prioritario che la struttura possa mettere in campo i propri fornitori: un servizio in effetti è tale se va incontro a una reale esigenza da parte del cliente, offrendogli un risparmio di tempo e denaro o una facilitazione operativa che però, in questo caso, non sempre si verifica. «In generale preferiamo lavorare con partner che conosciamo da anni, con i quali c’è un rapporto consolidato, per cui il fatto che la struttura abbia dei partner da proporre diventa un vantaggio laddove la struttura è in grado di garantire un servizio di elevata qualità a prezzi competitivi», spiega Quieti. Sempre a proposito di strutture, nello scorso numero di MC, parlando di grandi eventi, raccoglievamo lo spunto di uno dei nostri intervistati sul fatto che Parigi può vantare ben due “gigahotel” con oltre mille camere a due passi dal Palazzo dei Congressi: Roma e Milano no, e questo rende ovviamente più complessa la gestione logistica di un gran-
de congresso internazionale. «Questa è una differenza importante, percepita come un limite e uno svantaggio dagli operatori stranieri che pensano a Roma o a Milano come destinazione per i loro eventi. Chi lavora nel settore congressuale in Italia, gli stessi partecipanti ai congressi, sono abituati a queste caratteristiche nell’offerta alberghiera», osserva la managing director di AIM Congress. «Gli stranieri inoltre sono abituati a interfacciarsi con un convention bureau che soprattutto nella fase di candidatura fa da tramite con i vari attori che compongono l’offerta della destinazione, possono rimanere sorpresi. La speranza ovviamente è che ora, con il convention bureau nazionale finalmente operativo, possiamo colmare questo ritardo». LOCATION A REGOLA D’ARTE Gli aspetti normativi, come ben sappiamo, incidono notevolmente sulla scelta di una location, e l’attenzione agli standard è un requisito imprescindibile per un buon Pco, come ci ricorda Maddalena Milone, titolare di Meeting Planner. «Innanzitutto la struttura deve essere in regola con le autorizzazioni e le relative destinazioni d’uso. Sempre più spesso si ritiene che le location più sono unconventional, più sono appealing, ma non sempre queste sedi sono nate per ospitare convegni, per cui per quanto ci riguarda richiediamo sempre la relativa documentazione a supporto di adempimenti “a norma di legge”». Va bene cercare l’originalità, ma senza perdere di vista il buon senso pratico; d’altra parte è necessario saper personalizzare le soluzioni in modo da far percepire al partecipante tutta l’attenzione che gli è stata dedicata nel progettare quel meeting, facendolo sentire a proprio agio. «Il tempo delle proposte standard è supe-
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CONGRESSI MEDICI
LIBERATE INTERNET
Parlare di Wi-Fi libero in Italia nel 2015 dovrebbe sembrare superfluo. Dovrebbe, ma non è così: secondo le annuali rilevazioni di HRS, il nostro Paese è terzultimo nella classifica europea delle località con la più alta quota di hotel e conference center con connessione “free”: appena il 58,5%. La capofila è la Svezia (con oltre l’85%), seguita dalla Turchia (84,8%). Anche un paese dell’Europa orientale e turisticamente “giovane”, come la Polonia, ci surclassa con l’80,5%. E pensare che ci sono mille modi attraverso cui gli hotel
potrebbero generare ricavi per pagare le spese di connessione, senza addebitarle agli ospiti: basterebbe inserire un paio di banner pubblicitari e di contenuti sponsorizzati nella pagina di benvenuto a cui si connettono i clienti, e il gioco sarebbe fatto. A volerlo fare… rato ormai, il cliente vuole sentirsi unico e nota queste differenze», spiega Milone. Per ottenere questo risultato la collaborazione della struttura è fondamentale: «Dal punto di vista del Pco è inoltre importante avere un interlocutore qualificato di riferimento in struttura, una persona dedicata agli eventi congressuali, in grado di parlare la stessa lingua e di lavorare in sinergia con il Pco per raggiungere l’obiettivo comune, ovvero quello del cliente. Senza tralasciare gli obblighi imposti dai codici deontologici, ovviamente». A proposito dei codici deontologici, il discorso non può ovviamente fare a meno di cadere ancora una volta sulle preclusioni, talora assurde, che condizionano il lavoro e inibiscono la produttività di un intero segmento di mercato. Da buona Pco pugliese, Madda-
lena Milone puntualizza uno dei fronti tuttora aperti della diatriba. «Purtroppo il divieto di sponsorizzare eventi congressuali nelle masserie ha tagliato fuori un intero territorio, con significativo danno economico per queste strutture che hanno investito in tecnologia e personale. Sinceramente non mi spiego questo divieto che ha colpito solo la Puglia le masserie sono una costruzione tipicamente pugliese -, lasciando indenni le cascine e i casali, architetture tipiche di altre regioni italiane. Auspico una revisione di questo divieto specifico, almeno per le strutture che, pur chiamandosi masserie per comprensibili ragioni di brand e posizionamento strategico su mercati soprattutto internazionali, hanno una connotazione prevalentemente alberghiera e sono dotate di sale meeting funzionali e centri congressi a regola d’arte». Si avverte l’esigenza di una riflessione più matura da parte di chi – aziende e istituzioni – ha il potere di far evolvere positivamente le cose, e valorizzare nel giusto modo un settore fondamentale del nostro turismo congressuale, che a sua volta rappresenta una parte tutt’altro che secondaria e trascurabile dell’industria turistica nel suo complesso. «Mi auguro che i provvedimenti, anche statali, si orientino unicamente al sostegno della formazione e che si privilegi la qualità della formazione. Per qualità non intendo solo rispetto delle procedure, ma investimenti in innovazione. Questo sia in merito ai format di svolgimento degli eventi – che devono puntare sempre più sul coinvolgimento del partecipante –, sia in merito all’uso della tecnologia. Sono convinta che quest’ultima debba supportare lo scambio di informazioni e di best practice, favorire la creazione di community, di forum di discussione, di reti internazionali. La tecnologia può fornire un supporto concreto e immediato, ma constato una volta di più che la vera innovazione è essere innovativi», conclude Milone.
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CONGRESSI MEDICI
Dura lex
Tra leggi dello Stato e codici etici, i congressi medici e le strutture ricettive continuano a venire penalizzati da un approccio restrittivo, che punta a salvare le apparenze ma non agevola affatto la formazione MATTEO ROCCA
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È
una questione che va avanti da anni, e dubitiamo che avrà mai termine: tra provvedimenti statali e regole deontologiche imposte da Farmindustria e Assobiomedica ai propri iscritti, il lavoro dei Pco si è fatto nel corso del tempo sempre più irto di vincoli, anche se introdotti per motivazioni idealmente condivisibili. Tutto ebbe inizio nel 1990, quando i provvedimenti dell’allora ministro della Sanità De Lorenzo impattarono per la prima volta sul mondo dei congressi sponsorizzati dalle case farmaceutiche, ponendo fine a una lunga fase di deregulation in cui senza dubbio qualcuno aveva abusato della troppa libertà. Da quel momento in poi i contenuti avrebbero dovuto essere di “stretta natura tecnica”, non sarebbe più stato possibile reclamizzare apertamente farmaci e distribuire campioni omaggio; le aziende avrebbero inoltre dovuto presentare una richiesta di approvazione preventiva del
convegno al ministero, e non avrebbero più potuto dedurre buona parte delle spese sostenute per l’attività congressuale. Obiettivo dichiarato dal governo: colpire i “congressivacanze”, indurre il settore a una maggiore sobrietà ed eticità ex lege e soprattutto porre un freno alla spesa sanitaria derivante dalle prescrizioni anomale dei farmaci spinti nel corso di tali eventi. Messe alle strette e non accettando di passare per i cattivi della situazione, le grandi sigle confindustriali avrebbero finito per reagire varando apposite norme per promuovere tra i propri iscritti la stretta aderenza agli obiettivi scientifico-informativi dei congressi e dei corsi di aggiornamento. Il risultato fu però quello di concentrarsi soprattutto sull’aspetto più esteriore e più facilmente controllabile a priori: le location. Una volta escluse dalle possibili scelte le strutture con un taglio anche solo vagamente vacanziero – questo il ragionamento implicito – nessuno potrà più tacciare le case farmaceutiche e biomedicali di volersi accattivare i medici con il pretesto dei corsi di formazione. Il risultato però fu quello di essere più realisti del re: se la principale preoccupazione dello Stato era quella di contenere la spesa sanitaria e di continuare comunque a subappaltare alle imprese la sponsorizzazione della forma-
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zione medica, quella delle sigle industriali era di difendere anzitutto la propria immagine. Nessuno sembra essersi posto il problema di migliorare davvero la qualità della formazione medica, ponendo sì i necessari paletti, ma senza limitarsi a quello. UNO SGUARDO DA VICINO Vediamo quindi come si presenta la situazione oggi, codici deontologici alla mano. Entrambe le associazioni vietano i 4 stelle Lusso, Superior e i 5 stelle: gli eventi possono essere ospitati solo in strutture da 4 stelle standard in giù. Farmindustria fa una piccola eccezione per gli eventi internazionali con più di 1.500 partecipanti, per i quali – dovendogli pur trovare posto – è ammesso l’uso di sale congressuali in strutture a 5 stelle, che potranno anche ospitare i medici stranieri per la notte, ma attenzione, solo loro: per gli italiani resta in vigore il limite dei 4 stelle standard, e non plus ultra. Una stranezza che ha fatto giustamente storcere il naso all’Antitrust, che già anni fa aveva raccomandato alle due associazioni di fare retromarcia. L’invito è stato finora recepito solo da Assobiomedica, che ha siglato un protocollo di intesa con Aica, Federalberghi e Assohotel ristabilendo il principio della libera concorrenza, eliminando la discriminante “stelle” per introdurre specifici tetti di spesa per ciascun professionista partecipante. Il codice di Farmindustria, invece, si conferma più puntiglioso, e laddove Assobiomedica prescrive un generale rispetto del principio della sobrietà, affinché il luogo scelto non diventi l’attrazione principale dell’evento, Farmindustria vieta esplicitamente i resort, le ville storiche e i castelli situati al di fuori del contesto cittadino, gli agriturismi e le strutture termali che non presentano una netta separazione tra spazi congressuali e servizi wellness (Assobiomedica, un po’ più morbida, specifica che tali servizi potranno essere utilizzati dai partecipanti, ma a proprio carico).
Lo sforzo classificatorio degno di Linneo con cui Farmindustria ha tentato di dividere le strutture alberghiere in “etiche” e “no” ha però generato dei veri e propri nonsense. È il caso delle famigerate masserie: le antiche fattorie tipiche del Mezzogiorno, soprattutto dell’agro pugliese, ristrutturate e trasformate in accoglienti strutture alberghiere. Troppo accoglienti, secondo l’estensore del codice etico, che le ha inserite tra le location da evitare. Peccato che non si capisca perché vietare le masserie e non, ad esempio, le cascine lombarde e toscane, che sono di fatto la stessa cosa. Basta davvero che una struttura abbia nella sua ragione sociale la parola “masseria” o “wellness” per renderla poco idonea? Entrambe le sigle industriali vietano poi i periodi di alta stagione per le località balneari (da giugno a settembre) e per quelle montane (da dicembre a marzo e da luglio e agosto secondo Farmindustria, da metà dicembre a marzo e da metà giugno a metà settembre secondo Assobiomedica). Farmindustria fa eccezione per i capoluoghi costieri sede di strutture ospedaliere o universitarie di rilievo, purché ovviamente il congresso non si svolga in location che dispongono di lidi attrezzati o similari. Ogni azienda membro può inoltre avere il proprio codice deontologico, talvolta più vincolante di quello dell’associazione di riferimento. LEGGI A SORPRESA Stato e impresa continuano ancora oggi a porre paletti lungo il cammino professionale di provider e Pco, sempre più specialisti di slalom giuridico. Come ci racconta Mauro Zaniboni, titolare di MZ Congressi, le complicazioni normative possono saltare fuori anche in modo imprevedibile: è il caso della legge 165 del 2001 sul pubblico impiego. «Questa norma prescrive che, nel momento in cui si invita un dipendente pubblico – come può essere il funzionario di un Asl – a
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CONGRESSI MEDICI
MAURO ZANIBONI, titolare di MZ Congressi «Stato e impresa continuano ancora oggi a porre paletti lungo il cammino professionale di provider e Pco, sempre più specialisti di slalom giuridico, perché le complicazioni normative possono saltare fuori anche in modo imprevedibile»
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MARIO BUSCEMA, presidente di Federcongressi «Sulla questione dei codici etici, continueremo a cercare di riaprire il dialogo, puntando a coinvolgere anche altri soggetti e altri enti per convincere le associazioni a rivedere le norme più restrittive e penalizzanti per tutta la meeting industry italiana
partecipare a un evento formativo, ed è previsto per lui un compenso, gli organizzatori sono tenuti a chiedere l’autorizzazione dell’ente pubblico a cui il funzionario appartiene», spiega Zaniboni. «La legge è tutt’altro che nuova, ma solo nel secondo semestre del 2014 la Guardia di Finanza ha cominciato ad applicarla sul fronte dei congressi medici, e per ogni irregolarità sono previste multe di circa duemila euro. Per questo tramite Federcongressi abbiamo chiesto una consulenza legale, per studiare la normativa e capire come muoverci». Zaniboni prosegue spiegandoci che ci sono molte variabili: l’autorizzazione all’ente va chiesta per gli eventi a carattere formativo, ma non per quelli informativi o divulgativi; dipende anche dall’inquadramento professionale del dipendente pubblico, e dal fatto che percepisca o meno un compenso per il suo intervento. Inoltre, visto che come sempre accade le leggi vengono periodicamente modificate, le condizioni cambiano anche a seconda dell’anno in cui si è tenuto il congresso. «Il problema è che la legge rimane sempre interpretabile. Abbiamo individuato almeno undici diverse casistiche, ciascuna delle quali richiede un diverso modello di lettera con cui chiedere l’autorizzazione, se necessaria, o per comunicare in via cautelativa all’ente che l’autorizzazione non è stata richiesta per questo e quest’altro motivo», spiega il titolare di MZ Congressi. Per rendere il tutto ancora più bizantino entra in gioco anche la legge 231/01 sulla responsabilità amministrativa, per cui vale il principio del silenziodiniego, non del silenzio assenso: se l’ente, a cui abbiamo chiesto il permesso di invitare dietro compenso un suo dipendente, non risponde entro 30 giorni, l’autorizzazione si intende negata. Anche questo ha fatto nascere incomprensioni, e provocato multe salate a più di un organizzatore. OPERAZIONE TRASPARENZA Un altro tema aperto è quello della procedura transparency di Farmindustria, che impone alle aziende iscritte di raccogliere i dati relativi a tutti i trasferimenti di valore effettuati direttamente o indiretta-
mente a favore di Operatori e Organizzazioni sanitarie a partire dal 1 gennaio 2015, anche attraverso la mediazione di un Pco. Come ci spiega Zaniboni, «questi dati dovranno essere pubblicati sul website aziendale a partire dal 2016, e comprenderanno il dettaglio delle spese sostenute per viaggi, trasferimenti, hotel, pasti, quote di iscrizione e compensi professionali a docenti e relatori Ecm». Verranno inoltre rese pubbliche le cifre percepite da associazioni, ospedali, università e altri enti, inclusi i contributi dati ai Pco per le iniziative mono-sponsor. Le difficoltà qui sono di due ordini: il primo è che le aziende adottano format diversi per la raccolta di questi dati, ciò che è pertinente per l’una può non esserlo per un’altra, e nel caso di un evento multisponsor questo complica un po’ le cose; il secondo è che per la pubblicazione dei dati relativi a persone fisiche è necessario ottenere il consenso al trattamento dei dati personali. Se il consenso viene negato i dati vengono pubblicati in forma aggregata, fornendo ad esempio il totale dei compensi erogati ai relatori nel 2015. «Questa iniziativa non è un’idea di Farmindustria, ma risponde a una direttiva della “European and international federations of the pharmaceutical industry”, Efpia, a cui Farmindustria deve ovviamente adeguarsi», spiega Mario Buscema, Buscema presidente di Federcongressi. «Dal punto di vista dei Pco non comporta un carico di lavoro maggiore, perché si tratta di dati che erano già maneggiati abitualmente dagli organizzatori. Per ciò che riguarda più in generale la questione dei codici etici, non ci sono novità di rilievo, salvo il fatto che continueremo a cercare di riaprire il dialogo, puntando a coinvolgere anche altri soggetti e altri enti per convincere le associazioni a rivedere le norme più restrittive e penalizzanti per tutta la meeting industry italiana».
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CONGRESSI MEDICI
Aim Group nel cuore d’Europa Nuove sedi, nuovi prodotti innovativi, nuovi business, ma anche la conferma di prestigiosi appuntamenti in vista per un’agenzia che continua a fare la storia dell’organizzazione congressuale A CURA DELLA REDAZIONE COMMERCIALE
I
l successo di un’azienda attiva sul mercato dei congressi da oltre cinquant’anni può derivare esclusivamente da una costante capacità di rinnovarsi, esplorando nuove frontiere e nuovi mercati senza mai perdere la passione per le sfide. Questa caratteristica pare ben radicata nel Dna di Aim Group. Già presente in tutta Europa con ben 11 sedi internazionali, e altre due oltreoceano (a New York e Philadelphia), il gruppo ha consolidato ulteriormente la sua ramificazione territoriale con due nuove importanti aperture, entrando così in uno dei pochi mercati in cui non era ancora presente: quello tedesco. «Grazie agli accordi con due agenzie locali – rispettivamente Quality Travel Berlin e live2communication – siamo ora operativi anche a Berlino e Monaco», spiega Flaminia Roberti, global sales director di Aim Group «La scelta di puntare su dei partner affiliati qualificati, che manterranno la loro identità pur operando nell’ambito del nostro brand, riassume bene il concetto espresso dal nostro claim, che è “Worldwide know-how, local experience”».
RESTYLING E NOVITÀ Il claim campeggia infatti in bella vista sul nuovo sito del guppo, completamente rinnovato con un design agile e moderno che tiene conto della ormai imprescindibile fruibilità da tablet e smartphone oltre che da pc. Il restyling è opera di vanGoGh, agenzia di comunicazione fortemente orientata all’innovazione digitale, di cui Aim Group ha recentemente acquisito il 25 per cento del capitale: una partnership che permette a entrambe le realtà di espandere i loro orizzonti, e che offre ad Aim Group l’opportunità di progettare direttamente nuovi prodotti e servizi multicanale per il mercato dei congressi, sempre più alla ricerca di soluzioni smart e creative per dare vita a format di comunicazione originali. Nuove aperture e nuove alleanze strategiche; ma anche nuove soluzioni organizzative per diversificare la propria offerta e adeguarsi alle esigenze dei clienti, come dimostra la recente creazione di una divisione interna completamente dedicata agli eventi sportivi. «Era un segmento in cui eravamo già presenti da tempo, ma che ora abbiamo per così dire istituzionalizzato per migliorarne l’efficienza e la riconoscibilità», racconta Roberti. «Abbiamo preso in gestione la logistica di numerosi club impegnati in trasferte internazionali per la Champions e l’Europa League, e ci occupiamo naturalmente anche dei servizi
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di corporate hospitality in occasione di grandi appuntamenti sportivi. L’anno scorso, per esempio, la nostra sede di Lisbona ha gestito oltre mille persone invitate da UniCredit per assistere alla finale di Champions League e quest’anno è toccato all’ufficio di Berlino in occasione dell’evento tenutosi il 6 giugno. Sempre nel 2014, inoltre, abbiamo curato l’organizzazione dell’Aquabike Music Festival all’Idroscalo di Milano, con oltre 15mila spettatori: per noi è stato una sorta di battesimo in questo segmento, e il successo dell’evento ci ha confermato che abbiamo molto da offrire anche sul fronte dello sport». Il core business di Aim Group rimane comunque quello dei grandi congressi medico-scientifici, secondo una tradizione inaugurata nel 1960 da Enzo Buongiorno, che creò a Roma il nucleo di quella destinata a diventare negli anni una delle maggiori realtà internazionali del settore. Corsi e ricorsi: proprio a Roma, l’anno prossimo, Aim Group curerà i servizi logistici dell’edizione 2016 del congresso annuale dell’Esc, European Society of Cardiology, uno dei più grandi, prestigiosi e impegnativi eventi scientifici europei, con una partecipazione media di oltre 30mila delegati internazionali. L’ultima volta che il congresso aveva visitato l’Italia era stato proprio a Roma, e proprio nel 1960: il grande evento che aveva inaugurato la carriera di Enzo Buongiorno come Pco. «Per noi è un grande motivo di orgoglio essere riusciti, assieme al comitato locale e alla città di Roma, a riportare in Italia questo
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evento così importante», commenta Flaminia Roberti, «dimostrando che Roma, e in generale il nostro Paese, possono essere destinazioni altamente competitive». Sono certa che Esc sarà il volano che ci aiuterà a promuovere l’Italia quale importante destinazione congressuale in grado di competere con le altre grandi realtà europee». indirizzi a fine rivista
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CONGRESSI MEDICI
L’arte dell’innovazione Articolati progetti di marketing territoriale e nuovi prodotti per la comunicazione via smartphone: l’attività di Meeting Planner, frizzante agenzia pugliese, è sempre più 2.0 A CURA DELLA REDAZIONE COMMERCIALE
Sopra Maddalena Milone, titolare di Meeting Planner. Sotto uno “chic-nic” in masseria
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er un’agenzia altamente specializzata nell’organizzazione di meeting, congressi ed eventi Ecm, la passione per la comunicazione innovativa è tutt’altro che secondaria. Bisogna dimostrarsi capaci di non dare mai nulla per scontato, saper immaginare nuove soluzioni e avere il coraggio di sperimentare e investire nel futuro. È quello che ha fatto Meeting Planner, realtà ormai consolidata nel panorama Mice nazionale e con forti radici nel territorio pugliese. L’agenzia ha da tempo rivolto un’estrema at-
tenzione ai nuovi media digitali, sia attraverso un social media team interno, stabilmente dedicato alla promozione online dell’offerta “made in Puglia”, sia con appositi progetti di più ampio respiro. È il caso del portale Apulia2Meet, nato per valorizzare e dare risalto a tutta l’offerta Mice territoriale. Apulia2Meet è sia una Dmc di nuova concezione sia una directory ricca di contenuti e di facile consultazione, in cui aziende e professionisti possono reperire agevolmente tutto il necessario per organizzare un evento, un viaggio incentive o un post-congress originale nel circondario pugliese. Un vero e proprio marketplace virtuale, su cui a breve verranno lanciati tre nuovi club di prodotto dedicati rispettivamente alla meeting industry (apulia2event), al cicloturismo (apulia2bike) e alla promozione del capoluogo in chiave Mice (apulia2meet per Bari), ognuno dei quali comprende un ampio selezionato network di aziende. La passione per l’innovazione strategica si riflette inoltre nella scelta dell’agenzia di diversificare e arricchire il proprio ventaglio di soluzioni, aprendosi a nuovi mercati che vadano anche al di là del tradizionale perimetro Mice. Attraverso la piattaforma Dmm – Direct Mobile Marketing, Meeting Planner è in grado di sviluppare campagne di comunicazione personalizzate per dispositivi mobile, sempre più imprescindibili per generare contatti e ottenere risultati concreti e misurabili per qualunque obiettivo commerciale, dalla promozione di brand e prodotti all’eshopping e al couponing. indirizzi a fine rivista
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La diagnostica in vitro con Mz Congressi Il secondo maggior congresso mondiale della diagnostica in vitro ha in cabina di regia una società italiana: la milanese Mz Congressi. Che sempre, nelle edizioni passate, si è resa protagonista di performance straordinarie A CURA DELLA REDAZIONE COMMERCIALE
I
numeri sono decisamente impressionanti: cinquemila iscritti previsti, oltre trecento relatori provenienti da tutta Europa, 1.200 poster, più di cento aziende espositrici per oltre 4.500 metri quadratii espositivi netti (di cui 1.500 occupati da sole sei grandi multinazionali). È il 21esimo Ifcc-Eflm, European Congress of Clinical Chemistry and Laboratory Medicine, in programma al palazzo dei Congressi di Parigi dal 21 al 25 giugno e organizzato dall’italiana Mz Congressi, parte di Mz International Group, che da tanti anni è core Pco di Ifcc. «Il nostro rapporto con questa grande società scientifica», racconta il titolare Mauro Zaniboni, «comincia nel 1999, con il congresso mondiale di quell’anno, che si tenne a Firenze. La nostra performance fu molto superiore non solo alle aspettative, ma persino agli standard dell’epoca, dato che a quei tempi ai Pco si chiedeva essenzialmente di essere dei semplici organizzatori e non dei partner strategici. Ebbene, oltre a realizzare un’area espositiva più ampia del trenta per cento rispetto alle previsioni, portammo ben settemila persone (tra iscritti e visitatori
alla mostra), di cui circa ottocento delegati delle aziende. Un risultato del genere ovviamente valse la riconferma sia per l’edizione successiva a Praga (2001) sia per quella di Barcellona (2003), nelle quali, pur non ancora da core Pco, contribuimmo a innalzare gli utili dell’evento». Mz Congressi continuò poi a seguire la manifestazione anche nelle successive edizioni, e ora approda nella capitale francese con quella che promette di essere la più memorabile di tutte: cinque sessioni plenarie (compresa quella di apertura), 23 simposi, 38 workshop e una varietà di eventi collaterali, tra cui un farewell party in stile antica Grecia e un get together per 1.500 ospiti al Museo d’Orsay, straordinario mix tra convivio e cultura. «Abbiamo concentrato i nostri sforzi sull’area espositiva», racconta Stefano Montalbetti, amministratore delegato di Mz Congressi, «molto appetibile per gli sponsor perché è la seconda più vasta al mondo per la diagnostica in vitro. Abbiamo anche dato il nostro contributo alla qualità dei relatori e dei contenuti scientifici, non solo per le sessioni in sé, ma anche per ottimizzare l’interazione tra gli speaker e i partecipanti, poiché il vero valore aggiunto di questi eventi è la possibilità di far nascere gruppi di lavoro e progetti di ricerca tra gente valida davvero». indirizzi a fine rivista
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CONGRESSI MEDICI
Affidabilità tailor made Ogni aspetto dell’organizzazione di un congresso medico scientifico (e no) è curato in ogni dettaglio da Target Motivation, una realtà con orizzonti internazionali e presente in Italia e all’estero A CURA DELLA REDAZIONE COMMERCIALE
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ggregazione, formazione e motivazione sono le parole d’ordine e un know-how esteso a tutti i livelli della congress industry è il biglietto da visita, anche se Target Motivation non ha bisogno di molte presentazioni nel settore essendo una realtà già molto apprezzata in ambito congressuale grazie alla sua doppia anima di Dmc (Destination Management Company) e Pco (Professional Congress Organizer). Azienda affermata a livello sia nazionale sia internazionale, vanta un team capace e motivato che, con la sua esperienza e creatività, è in grado di fornire un servizio tailor made. Diversi gli ambiti di intervento di Target Motivation, che si propone come interlocutore privilegiato per l’organizzazione di eventi e congressi, lanci prodotti, roadshow, corsi formativi, allestimenti fieristici, business travel e convention in Italia e all’estero. Di indubbio vantaggio la capillarità di Target Motivation sul territorio italiano: grazie infatti ai suoi uffici in diverse zone geografiche del nostro Paese, l’azienda è in grado di essere “fisicamente” presente e sempre vicino al cliente.
PROFESSIONALITÀ ED EFFICIENZA: I CONGRESSI MEDICO-SCIENTIFICI Con le sue sedi di Milano, Roma e Venezia (dal 1985) Target Motivation è Provider Ecm Nazionale n. 1346, registrato presso il Ministero della Salute e collabora da tempo con associazioni medico–scientifiche, università, istituti di ricerca, strutture ospedaliere e medici organizzatori di congressi e convegni, nazionali e internazionali. Inoltre, figura nell’albo fornitori di primarie aziende farmaceutiche in ambito nazionale ed europeo. Un partner affidabile per l’organizzazione di congressi medico-scientifici, l’azienda è comunque alla ricerca costante di nuovi fornitori da inserire nell’albo soprattutto grazie all’operato dell’ufficio acquisti, che viene coadiuvato dall’ufficio qualità, e annovera attualmente più di ottomila fornitori, con i quali sono stati stipulati contratti tailor made e policy competitive. IL CONGRESSO STEP BY STEP Dall’analisi dei bisogni formativi all’individuazione degli argomenti specifici da trattare, dalla scelta delle modalità didattiche da utilizzare alla precisazione dei criteri di valutazione, dall’identificazione degli strumenti di verifica da adottare all’indicazione dei criteri per la scelta dei docenti locali fino alla nomina dei responsabili scientifici dei corsi: Target Motivation si occupa direttamente di ogni step dell’organizzazione di un congresso medico-scientifico, compre-
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se naturalmente la segreteria scientifica e organizzativa dell’evento. Inoltre, l’azienda utilizza, al fine di gestire al meglio l’evento, il programma Cms – Congress Management System: si tratta di un programma che permette di gestire l’evento partendo dal budget a disposizione, in modo da ottimizzare tempi e risorse, permettendo di creare il preventivo per il cliente finale con importi di vendita sia preventivi sia consuntivi derivati dal preventivo interno che comprende costi. Tale procedimento consente di lavorare in totale trasparenza con il cliente finale. UN UNICO INTERLOCUTORE PER GLI EVENTI Seicento delegazioni di aziende farmaceutiche in Italia e all’estero, novanta corsi Ecm, progetti di stand, 25 lanci di prodotti in ambito nazionale e internazionale e 12 convention in ambito nazionale ed extra-europeo sono alcuni dei numeri di Target Motivation, che sia in ambito medico-scientifico sia in altri settori vanta un’importante attività nell’organizzazione di eventi e convention per cui mette a disposizione segreteria organizzativa e servizi di logistica, un ufficio per la progettazione e l’allestimento di stand in occasione di fiere e congressi, servizi di biglietteria e ufficio acquisti e gare. Da tempo Target Motivation ha redatto inoltre un protocollo interno per assicurare il rispetto delle norme del codice deontologico di Farmindustria, notoriamente un punto
fondamentale nell’organizzazione di congressi di pertinenza medico-scientifica. A livello internazionale invece il network dell’azienda opera sotto il brand Net Tam Events, che permette di seguire le delegazioni che partecipano a congressi internazionali direttamente on site. Diversi sono i Paesi coinvolti: Spagna, Francia, Grecia, Germania, Inghilterra, Marocco, Tunisia, Dubai, Oman, Giordania, India, Russia, Polonia, Estonia, Lituania, Lettonia, Olanda, Portogallo, Malta , Algeria, Danimarca, Turchia, Egitto e Usa.
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La doppia anima di Target Motivation, sia Dmc sia Pco, garantisce la riuscita di eventi originali e di successo
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CONGRESSI MEDICI
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Sopra al titolo il Grand Hotel Doria, raffinato quattro stelle a due passi dalla Stazione Centrale. Qui sotto l’Hotel Poliziano Fiera, situato in posizione strategica vicino a FieraMilanoCity e al MiCo
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lberghi Dove Incontrarsi: è questo l’acronimo di Adi, catena di hotel protagonisti della meeting industry, che a Milano propone due soluzioni moderne ed efficienti, ideali per un turismo d’affari evoluto e cosmopolita, due strutture di grande livello, due hotel rinomati e collocati in posizione strategica all’interno del tessuto urbano. Il Grand Hotel Doria, un quattro stelle superior, sorge nei pressi della Stazione Centrale in un elegante palazzo in stile Liberty facilmente raggiungibile grazie alla vicinanza alle fermate della metropolitana MM1 Loreto e MM2 Caiazzo. Oltre alle 124 eleganti camere di diverse tipologie, con pavimento in moderno parquet o in soffice moquette, l’hotel dispone di un’area congressuale articolata composta da un ampio foyer e quattro sale polifunzionali attrez-
zate con le più moderne tecnologie (wi-fi, proiettori 3.000 Ansi Lumen ad altissima definizione con remote control, schermi a parete, impianto audio con microfoni fissi o radiomicrofoni, lavagna a fogli mobili), capaci di accogliere complessivamente fino a 270 persone. L’incantevole sala Archi, con luce naturale, può ospitare fino a 120 partecipanti ed è la cornice ideale per meeting, conferenze stampa e banchetti; le sale Saba e Svevo, dotate di parete modulare, accolgono fino a ottanta persone e la sala Montale, da 25 posti, è perfetta per piccoli eventi e riunioni aziendali. Modernità, stile e attenzione ai dettagli contraddistinguono anche l’Hotel Poliziano Fiera, moderno quattro stelle che gode di una posizione strategica grazie alla sua vicinanza a FieraMilanocity e al Centro Congressi (MiCo), facilmente raggiungibile con la MM5, grazie alla nuovissima fermata Domodossola Fiera situata a pochi metri di distanza. Per il turismo d’affari la struttura propone un’unica grande sala, scomponibile in tre ambienti indipendenti, da venti a ottanta posti, tutti con luce naturale e completamente insonorizzati. Il Caffè Bistrot “Le Cupole” e l’elegante giardino d’inverno rendono l’hotel una tranquilla oasi nel cuore della città e ospitano coffee break e business lunch durante i meeting. Le raffinate cento camere coniugano funzionalità e alti standard di comfort e accoglienza. Da circa un anno, per offrire la miglior attenzione al segmento dei congressi medici, Adi Hotels, ha creato una nuova divisione dedicata, che facilita l’incontro fra gli operatori del settore e i due rinomati alberghi del gruppo. indirizzi a fine rivista
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Via Bracco n.3 - 70033 Corato (BA) tel. 080.8722698 - 080.8725344 - Fax 080.3580056 www.cortebracco.it - e-mail: info@cortebracco.it
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CONGRESSI MEDICI
Torino ad alto livello Il Centro Congressi Unione Industriale del capoluogo piemontese offre elevati standard di servizio nei suoi spazi polifunzionali, in grado di accogliere qualsiasi tipo di evento fino a ottocento persone A CURA DELLA REDAZIONE COMMERCIALE
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nato nel 1992 e da allora è un punto di riferimento per i congressi nella città piemontese: il Centro Congressi Unione Industriale di Torino è una location per eventi che racchiude in sé vivacità e innovazione tecnologica e coniuga i più attuali standard di sicurezza alla massima funzionalità strutturale. Nato come società di servizi per le attività congressuali delle aziende, dell’università, di enti e associazioni, oggi si distingue per i temi di interesse sociale, culturale e di attualità che caratterizzano gli eventi e le iniziative ospitate al suo interno. TECNOLOGIA E PROFESSIONALITÀ Strategicamente posizionato nelle vicinanze della stazione, facilmente rag-
giungibile dall’aeroporto di Caselle e con parcheggi convenzionati, il centro congressi è dotato di quattro sale che sono in grado di accogliere da quindici a ottocento delegati. Tutti gli ambienti sono attrezzati con le più moderne tecnologie e gestiti da personale altamente qualificato e possono essere completati anche dalla quattro sale di rappresentanza settecentesche che si trovano nella nobile palazzina Marone Cinzano: gli interni di questi ulteriori spazi si affacciano su un elegante giardino, che può essere utilizzato nell’ambito di un evento. Anche la ristorazione del Centro Congressi Unione Industriale merita una menzione: il servizio esclusivo Il Circolo è gestito con grande professionalità per soddisfare qualsiasi esigenza, dal welcome coffee al coffee break, dal pranzo in una delle sale riservate al buffet fino a cinquecento coperti. Non stupisce, dunque, che la location torinese ospiti oltre quattrocento eventi l’anno: tra gli ultimi, Oic Firenze – Current Concept Sigascot – Ortopedia, Congresso Annuale Dermatologia Aidnid, Fara Congressi – 40esimo Convegno di Dermatologia Istopatologica, Convegno Sipps – Pediatria – Professor Mussa, XV convegno Amiar – medicina omeopatica. Tra gli altri eventi del 2014: Sipps – Pediatria, Amiar – Studi Terapie naturali e fisiche, Gise – Convegno Società Italiana di Cardiologia Invasiva, 5th International Conference on Clinical Neonatology, Autism-Europe – Promoting equal rights for people with Autism, Mei – Mammography Education. indirizzi a fine rivista
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GRAND HOTEL VILLA BALBI
Villa Balbi Antica ed aristocratica villa del 600 Si trova sul lido di Sestri Levante, a pochi metri dal bellissimo mare del Golfo del Tigullio. Gli interni di grande eleganza e ricchezza che conservano ancor oggi tutto il loro fascino, un servizio attento e professionale ed un elevato comfort, fanno del Grand Hotel Villa Balbi, il luogo ideale per incontri di lavoro a contatto con la storia e la suggestiva natura ligure. Sono a disposizione diverse sale meetings, tutte ottimamente equipaggiate e dotate di aria condizionata, salone ricevimenti, aree espositive ed eccellente assistenza tecnica.
GRAND HOTEL VILLA BALBI
Viale Rimembranza, 1 - 16039 Sestri Levante (GE) Tel. 0185.42941 - Fax 0185.482459 e-mail: villabalbi@villabalbi.it - www.villabalbi.it
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CONGRESSI MEDICI Kolbe Hotel Rome Roma Numero totale camere: 72 | Ristoranti: 1 | Posti: 150 | Sale meeting: 19 | Capienza sala maggiore: 150 a teatro | Capienza sala minore: 8 | Saletta segreteria | mq di aree espositive: 140 | Possibilità organizzazione post congress
Aperto sulla città eterna Un’esclusiva porta d’accesso alla scoperta di Roma fra tradizione e conservazione; antichi fasti ed estetica attuale si mescolano al Kolbe Hotel Rome, che annuncia l’importante nomination ai World Luxury Hotel Awards A CURA DELLA REDAZIONE COMMERCIALE
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una tradizione architettonica dalla natura complessa si sono affiancate sapienti operazioni di restyling durate due anni per ridare smalto a un edificio storico immerso in un contesto di rigogliosa vita arborea all’ombra del colle Palatino e affacciato sul suggestivo scenario del Foro Romano. Stiamo parlando del Kolbe Hotel Rome. In seguito alla ristrutturazione, il riposizionamento della struttura – da esclusivamente leisure a business-oriented – è stato fortemente voluto dal managing director Carlo Izzo. «Provenendo da esperienze in alberghi business, mi sono reso conto che il Kolbe Hotel Rome aveva tutte le carte in regola per convertirsi al turismo d’affari e a quello congressuale. A iniziare dalla sua atmosfera tranquilla e raccolta, quasi austera – non dimentichiamoci che l’edificio, risalente al 1625, ospitava un convento francescano – dove tutto funziona però alla perfezione, per continuare con la tecnologia di ultimissima generazione, che consente, per esempio, di utilizzare il wi-fi gratuito anche in terrazza o in giardino, oltre che, sa va sans dire, nelle stanze e nelle aree comuni».
L’ospitalità dell’hotel offre al visitatore una posizione strategica per vivere tutto ciò che la città offre, a due passi dal Colosseo e dal Circo Massimo. All’interno, i volumi, le forme, le finiture e i tratti originali dei segni architettonici sorprendono in ogni angolo e nulla assolve alla sua semplice funzione pratica senza essere connotato da una forte valenza estetica. In una diffusa varietà di stili e di materiali, anche nelle parti comuni l’illuminazione è chiamata a dialogare con il contesto architettonico in un gioco di luci e ombre ritmicamente scandito. Seducono alcuni mix inconsueti e assolutamente originali; come i divani in pelle bordeaux della hall che contrastano armoniosamente con le volte in mattoni e gli imponenti lampadari di design. A disposizione degli ospiti ci sono 16 salette per riunioni, ricavate dalla conversione di alcune suite in deputate meeting room, perfette per incontri di lavoro del top management. Anche la ristorazione è all’insegna della raffinatezza e della cura del dettaglio con le proposte del garden restaurant Al Palatino, cornice perfetta per un business lunch o una cena elegante, grazie anche alla splendida terrazza panoramica affacciata sul giardino. Dopo una giornata di full day meeting è anche possibile rilassarsi con un massaggio o un trattamento wellness. indirizzi a fine rivista
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CONGRESSI MEDICI
Congressi da intenditori Solo a Salerno, per chi sceglie il Lloyd’s Baia Hotel e la sua posizione straordinaria in città, ma alle porte della Costiera Amalfitana, anche un itinerario turistico d’eccezione, sulle tracce del famoso medico medievale Matteo Silvatico A CURA DELLA REDAZIONE COMMERCIALE
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scendo dal Lloyd’s Baia Hotel, quattro stelle superiore affacciato sul mare, a sinistra si “entra” letteralmente in Costiera Amalfitana da Vietri, la città della ceramica tra le più rinomate al mondo. Andando a destra, invece, si è già nella città dell’antica Schola Medica, Salerno Hippocratica Civitas, sede della prima scuola di Medicina nata nell’Occidente Cristiano. Un itinerario post-congress attraverso i luoghi frequentati dal “medico medievale” è una proposta di fascino, cultura e originalità assoluta. Il Giardino della Minerva che si apre dietro le mura del centro antico alto, lungo l’asse degli orti cinti e terrazzati che vanno dal mare al castello e che viene considerato il precursore di tutti gli orti botanici d’Europa, era il viridario del medico medievale Matteo Silvatico; il Museo di Strumentario Chirurgico “Roberto Papi”, poco distante, meraviglia per la ricchezza dei dettagli, perché, oltre alla straordinaria collezione, sono allestite scene d’altri tempi, come la bottega del barbiere-cavadenti o quella dello speziale; il Museo virtua-
le della Scuola Medica Salernitana, invece, cattura il visitatore e lo porta dentro la storia. Sono solo alcuni esempi, la città di Salerno offre di più e non solo la città ma anche la Costiera Amalfitana con centri da favola come Amalfi, Ravello e Positano, oppure con i templi di Paestum e il verde e il mare del Cilento. TRA BUSINESS E RELAX Il Lloyd’s Baia Hotel è elegante e dotato di ogni comfort, luminoso come una perla affacciata sul mare cobalto; ogni camera è arredata con maioliche di Vietri dai colori e motivi differenti, sulle sue terrazze ci si rilassa al sole o sotto una luna romantica. In estate un ascensore panoramico porta sulla spiaggia privata e attrezzata. Ma non è solo relax. Il Lloyd’s Baia Hotel mette le donne e gli uomini d’affari o i professionisti in viaggio di aggiornamento, nelle condizioni di operare in qualsiasi momento della giornata. Inoltre il centro congressi – sette sale, con capienze variabili da dieci a trecento posti, spazi modulabili a ferro di cavallo, a banchi di scuola, a teatro o a tavolo unico per le riunioni di lavoro con minor numero di partecipanti – è attrezzato per fornire il supporto logistico e tecnologico necessario per lo svolgimento di ogni tipologia di evento. Il parcheggio conta 270 posti auto. Completa l’offerta Re Maurì, un ristorante di nuovissima concezione per pranzi e cene all’insegna dell’enogastronomia mediterranea di qualità, con una cantina di prim’ordine e una cucina a vista decorata con ceramica di Vietri. La location è l’ideale per business lunch e pranzi rilassanti, cornice perfetta per cene romantiche, serate importanti, eventi di stile personalizzati, cene all’insegna della tranquillità e del relax. indirizzi a fine rivista
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CONGRESSI MEDICI
Relax tra i Sassi Un contesto unico, un paesaggio irripetibile, quello di Matera, in cui oggi trova posto una struttura ricettiva moderna e funzionale, l’Hilton Garden Inn, con un’offerta articolata anche per il Mice A CURA DELLA REDAZIONE COMMERCIALE
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ittà da poco eletta Capitale Europea della Cultura 2019, da più di dieci anni, invece, per l’Unesco è patrimonio mondiale dell’umanità, ma da sempre è un territorio di grande fascino, un agglomerato urbano tra i più antichi al mondo formato da grotte naturali scavate nella roccia: Matera è tutto questo, ma non solo. La città dei Sassi, che sorge a ridosso del canyon la Gravina ed è caratterizzato da cave dei primi insediamenti umani e da suggestive chiese rupestri, ha visto negli ultimi anni crescere di molto la propria popolarità, anche per essere stata set naturale e scenografia di numerosi film internazionali di grande successo. Matera è la testimonianza concreta di come l’uo-
mo, insediandosi in un territorio arido, abbia adattato la natura ai propri bisogni, modificando la fisionomia del paesaggio. All’interno di uno scenario così inedito si inserisce l’ospitalità unica dell’Hilton Garden Inn, una struttura immersa in cinque ettari di parco sulle colline lucane, a pochi minuti dal centro storico della città. Situato all’interno del caratteristico Borgo Venusio, l’hotel costituisce una location moderna ed elegante, capace di rispondere con grande flessibilità alle esigenze più svariate legate all’organizzazione di riunioni di lavoro e congressi, soggiorni incentive, esposizioni, convegni ed eventi aziendali e di gala. Facilmente raggiungibile sia dalle statali sia dall’aeroporto internazionale di Bari-Palese ¬¬– distante una sessantina di chilometri – la struttura si inserisce in un contesto molto ricco da un punto di vista naturalistico e storico, ma anche artistico, spirituale ed enogastronomico, che si presta a numerosi itinerari di scoperta, visite guidate e attività all’aria aperta.
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Hilton Garden Inn Matera Borgo Venusio (Mt) Numero totale camere: 125 | Ristoranti: 6 | Posti: 1.000 | Sale meeting: 5 | Capienza sala maggiore: 350 posti | Capienza sala minore: 35 posti | Saletta segreteria | mq di aree espositive: 200 | Possibilità organizzazione post congress
A due passi dall’incredibile Città dei Sassi, l’elegante Hilton Garden Inn Matera dispone di sei sale meeting, da 35 a 350 posti e di 125 camere
DOTAZIONI TOP PER IL BUSINESS Per il segmento Mice l’hotel dispone di un centro congressi all’avanguardia, dotato delle migliori tecnologie audiovideo per teleconferenze, proiezioni, amplificazioni, registrazioni e cabina regia, che comprende cinque sale dalla capienza flessibile con superfici dai quaranta ai quattrocento metri quadrati, in grado di accogliere complessivamente settecento persone. Tutte le sale sono illuminate da luce naturale e presentano un accesso diretto per carico/ scarico attrezzature. Alle sale meeting si affiancano cinque eleganti sale banchetti, una bellissima terrazza per cocktail ed eventi e un elegante foyer con ampio spazio espositivo, guardaroba e zona reception, oltre ad aree dedicate per coffee break e colazioni di lavoro. Sono 125 le camere a disposizione degli ospiti, incluse tre spaziose junior suite, sapientemente arredate e corredate di numerosi comfort. Per i ricercati momenti di relax l’hotel dispone di un
centro benessere che unisce ai benefici originali e rivitalizzanti della natura la sapienza di tecniche antiche e contemporanee per donare un’esperienza di vera rigenerazione, una moderna sala fitness con ampie vetrate panoramiche, una piscina interna e una esterna con idromassaggio, la spa con zona umida, sauna, bagno turco, percorso di docce, area relax e tre cabine per trattamenti estetici e massaggi, una vera oasi che permette di ricaricare le batterie e di ritrovare l’equilibrio tra mente e corpo. Ma l’Hilton Garden Inn non dimentica l’offerta gastronomica: la tradizione della cucina lucana, con quel tocco di maestria che la caratterizza e le conferisce un gusto inimitabile, rivive attraverso una reinterpretazione delle ricette storiche di Matera, a cui si affianca una proposta di piatti speciali e di sicuro impatto scenografico, espressione della creatività dello chef Giuseppe De Rosa. indirizzi a fine rivista
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CONGRESSI MEDICI Una Hotel Regina Noicattaro – (Bari) Numero totale camere: 100 | Ristoranti: 3 | Posti: 750 | Sale meeting: 12 | Capienza sala maggiore: 700 (platea) | Capienza sala minore: 5 | Saletta segreteria | mq di aree espositive: da 35 a 700 | Possibilità organizzazione post congress
Tra comfort e tecnologia Situato nelle vicinanze di Bari, l’Una Hotel Regina è una location di classe che ha ospitato importanti convegni medici grazie ai suoi ampi spazi per eventi dai grandi numeri A CURA DELLA REDAZIONE COMMERCIALE
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n “borgo hotel” particolare: questo e molto altro è l’Una Hotel Regina di Noicattaro, un hotel che si presta a ospitare congressi con numerosi partecipanti, grazie alla sua sala plenaria che accoglie fino a settecento partecipanti e alla moderna tecnologia che caratterizza gli spazi per eventi, le aree comuni e le camere. La struttura è realizzata nel tipico stile architettonico dei borghi pugliesi ed è situata in posizione strategica: dista, infatti, 15 minuti d’auto dal centro storico di Bari, 31 chilometri dall’Aeroporto Internazionale K. Wojtyla di Bari e soprattutto solo settecento metri dall’uscita della statale
16 bis. La sua ubicazione esclusiva offre agli ospiti l’opportunità di poter visitare le più importanti attrazioni della zona, come il centro storico di Bari con la sua Cattedrale, il Castello Svevo, la Valle d’Itria e i suoi trulli. SPAZI MODULARI L’Una Hotel Regina è stato già sede di importanti convegni medici quali meeting di diabetologia, oncologia e incontri di Asl regionali grazie alla possibilità di usufruire di sale modulabili o di utilizzare una sala plenaria che può contenere fino a settecento persone. In tutto le sale a disposizione sono 12, tutte con ingresso indipendente, con controllo autonomo del suono e dell’illuminazione. Comodi foyer consentono di organizzare in contemporanea rinfreschi e coffee break e ospitare tutti i servizi di accoglienza e segreteria. Le sale sono equipaggiate con la più moderna tecnologia e alcune sono illuminate da luce naturale; sono inoltre dotate di aria condizionata, schermo, videoproiettore, set completo di cancelleria e connessione a internet ad alta velocità. Le cento camere dell’Una Hotel Regina sono tutte dotate di terrazzo privato, scrivania da lavoro e dei comfort più moderni anche per la clientela business, che può utilizzare la propria stanza come un vero e proprio ufficio. Il Noha Ristorante Mediterraneo, luminoso e accogliente, offre una selezione di specialità culinarie e ottimi vini: con le sue aree all’aperto e interne, il ristorante può ospitare eventi e incontri esclusivi fino a settecento persone. indirizzi a fine rivista
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CONGRESSI MEDICI Tenuta Moreno Mesagne (Br) Numero totale camere: 86 | Ristoranti: 1 | Posti: 450 | Sale meeting: 5 | Capienza sala maggiore: 500 posti | Capienza sala minore: 20 posti | Saletta segreteria | mq di aree espositive: 500 | Possibilità organizzazione post congress
Congressi di charme Tenuta Moreno unisce il fascino della tradizione di un’antica masseria pugliese con le dotazioni più all’avanguardia che permettono di organizzare congressi ed eventi dalle diverse esigenze A CURA DELLA REDAZIONE COMMERCIALE
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spitata in un’antica masseria del Settecento, Tenuta Moreno è oggi una location di charme perfettamente inserita nella tipica campagna dell’alto Salento, in Puglia, in un luogo magico di ulivi, profumi e colori mediterranei. Il suo centro congressi modernamente allestito e flessibile permette a Tenuta Moreno di essere un’apprezzatissima sede di congressi, scelta da tempo dalla meeting industry più esigente. Il centro congressi Agorà si compone di un
salone multifunzionale dotato di soluzioni tecnologiche all’avanguardia – che permette di organizzare eventi e convegni fino a 450 persone – e di altre sale, tra cui quelle executive sono adatte in particolare ad accogliere corsi di formazione e master, colazioni di lavoro e cene di gala ed esposizioni. Tutti gli ambienti della tenuta sono tradizionalmente chic, dalle 86 camere circondate da giardini fioriti ai luoghi relax, complementari agli spazi deputati al lavoro. Imperdibile da questo punto di vista è la spa, realizzata con materiali naturali e illuminata da ampie vetrate, con una vista panoramica sull’aranceto e sulla piscina scavata nella roccia. La tradizione locale viene esaltata qui dall’utilizzo dell’olio extravergine di oliva, proveniente dalla vicina riserva marina di Torre Guaceto, profumato di lavanda e rosmarino. La natura a Tenuta Moreno si manifesta in tutti i suoi aspetti e viene tradotta in un concetto di vita sostenibile che passa dall’attenzione al consumo dell’acqua alla riduzione dell’utilizzo di anidride carbonica, dalla raccolta differenziata alla limitazione degli ingombri. Anche la cucina è all’insegna del green, con i piatti preparati dallo chef Vincenzo Elia, che trasforma i prodotti a chilometri zero dell’eccellenza del territorio (come i pesci che sono forniti dalla Cooperativa dei Pescatori di Torre Guaceto, che è un presidio slowfood) in emozionanti combinazioni e creazioni, per un’esperienza unica di tradizione e originalità. Due sono i ristoranti, Aranceto e Sallentia, che variano i loro menu in funzione della stagionalità. Infine, anche come attività post congress, gli ospiti hanno la possibilità di raccogliere ortaggi e verdure ottenute dalle antiche sementi autoctone dell’orto biodinamico della masseria. indirizzi a fine rivista
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Il tuo evento nel cuore della Puglia
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SPAZI PER EVENTI CENTRO CONGRESSI - CENTRO BENESSERE & GD 0RUHQR ĥ 6 6 XVFLWD /DWLDQR HVW ĥ 0HVDJQH Ī%Uī WHO ĥ ID[
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CONGRESSI MEDICI Hotel Monte Sarago Ostuni (Br) Numero totale camere: 40 camere | Complesso residenziale composto da 10 ville | Piscina: 1 outdoor | Ristoranti: 3 L’Opificio 90 posti, Galleria 40 posti, Bar Terrazza 200 posti | Sale meeting: 2 | Capienza sala maggiore: 230 posti | Capienza sala minore: 40 posti | Saletta segreteria | mq di aree espositive: 150 | Possibilità organizzazione post-congress | Connessione wi-fi gratuita
Tra i colori della Puglia Il bianco di Ostuni, il verde degli ulivi e il blu del mare: queste le nuances che contraddistinguono l’Hotel Monte Sarago, moderna location per eventi esclusivi nelle sue due sale A CURA DELLA REDAZIONE COMMERCIALE
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Hotel Monte Sarago si affaccia sulla “città bianca”, la bella Ostuni, una delle destinazioni più interessanti in territorio pugliese: conferisce agli eventi che ospita una particolare atmosfera da oasi rilassante, pur disponendo di un dinamico centro congressi dotato della più moderne tecnologie. La struttura è un quattro stelle di recente realizzazione, che in poco tempo ha saputo imporsi come apprezzata sede congressuale. Gli spazi per eventi comprendono un’ampia sala meeting, capace di accogliere fino a 230 persone comodamente sedute, a cui si aggiungono
un’altra sala riunioni, di dimensioni ridotte – utile per incontri di lavoro fino a quaranta persone – e due sale di recente inaugurazione, rispettivamente da cinquanta e da dieci posti a sedere. L’area business copre nel complesso settecento metri quadrati, dotati di impianti audiovisivi e di attrezzature di altissimo livello tecnologico. Equipaggiamenti e ambienti ideali a parte, a disposizione degli organizzatori c’è anche uno staff esperto, per aiutare il cliente in tutte le fasi dell’evento. UN HOTEL “GREEN” Il quattro stelle salentino è stato di recente arricchito con dieci nuove ville per il massimo della tranquillità e dell’autonomia, assicurata anche dalla loro bellissima posizione panoramica. Il design moderno e accattivante di queste nuove costruzioni va ad aggiungersi a quello delle quaranta camere, suddivise nelle diverse tipologie, standard, standard con vista e suite. Queste ultime sono tre in tutto: la junior, è caratterizzata da due terrazze panoramiche e trenta metri quadrati a disposizione; la Suite Blue Royal è invece suddivisa in tre ambienti, con una spa privata all’interno; infine la Suite White Ostuni, la più prestigiosa, dispone di una terrazza panoramica affacciata su Ostuni, oltre che di una spa privata. Anche l’eco-sostenibilità è tra i plus della struttura pugliese: sono stati scelti, infatti, impianti di ultima generazione e materiali certificati che permettono di ridurre i consumi idrici ed elettrici nelle camere e che completano l’approccio green della location. Lo stile attuale dell’hotel si ritrova anche negli arredi sobri ed eleganti che caratterizzano gli spazi dell’accoglienza, e ben si abbinano alle scelte tecnologiche e di utilizzo di materiali moderni e all’avanguardia. Dalla struttura, inoltre, si possono ammirare scorci pano-
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La candida Ostuni, nel cuore del Salento, è la cornice del moderno Hotel Monte Sarago, in grado di accogliere eventi fino a 230 persone in un’unica sala
ramici di rara bellezza: il più alto di tutti, sulla cima del colle, è quello in cui si trova, sospesa su rocce ingentilite dal vento, una splendida piscina, in un angolo di benessere che ben si presta come “rifugio” dopo un appuntamento di lavoro nel centro congressi.
o la vita da spiaggia, si possono velocemente raggiungere dalla struttura il borgo medievale di Ostuni, con tutti i locali più trendy, e le famose spiagge della marina anche con la navetta messa a disposizione dall’hotel. indirizzi a fine rivista
PROFUMI MEDITERRANEI All’Hotel Monte Sarago la fa da padrona anche la buona tavola: nel ristorante L’Opificio, un paradiso di profumi derivanti da prodotti locali, da quelli dell’orto ai più sapidi del mare, permette di gustare il meglio della cucina mediterranea abbinata a una selezione di ottimi vini italiani e, naturalmente, rossi e rosati pugliesi Doc. Nella bella stagione, cena e aperitivo possono essere ordinati al Bar Terrazza, raffinato roof garden, ideale per gustare una bibita fresca o un cocktail, per leggere un libro o preparare un intervento a un meeting mentre si sorseggia un bicchiere di buon vino, ma anche luogo ideale per ambientare incontri di lavoro, eleganti aperitivi ed eventi speciali, coccolati dalle specialità dell’esperto barman e dalle delizie dello chef. Per chi ama la movida
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CONGRESSI MEDICI
Tra storia e design Sono immerse in un vasto parco Tenuta Donna Lavinia e Lavinia Bianchi Congressi, due location che interpretano l’esclusività attraverso due diverse anime: una dimora storica e una struttura moderna A CURA DELLA REDAZIONE COMMERCIALE
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a proposta congressuale di Tenuta Donna Lavinia e Lavinia Bianchi Congressi accontenta gli organizzatori di eventi più esigenti grazie alle sue due strutture, nella bella Trani, diverse tra loro ma allo stesso tempo complementari. Rispettivamente un’affascinante dimora storica e una moderna struttura aprono, infatti,
le porte agli eventi con una straordinaria capacità ricettiva, articolata in tre sale principali, di cui la sala plenaria accoglie fino a trecento persone, una seconda sala 180 e un’altra, più raccolta, ne può ospitare fino a quaranta. Strategica la posizione delle location anche dal punto di vista logistico, grazie alla loro vicinanza con l’aeroporto internazionale di Bari (a circa quaranta chilometri), con l’autostrada (a soli 3,5 chilometri) e a breve distanza dalla stazione ferroviaria. Anche gli spazi esterni possono essere utilizzati per l’allestimento di cocktail, aperitivi e cene di gala. Tra i plus offerti dagli spazi, quelli importantissimi della flessibilità e la possibilità di utilizzare le strutture in esclusiva. Tenuta Donna Lavinia e Lavinia Bianchi Congressi possono infatti accogliere qualsiasi tipo di evento, anche quelli che prevedano l’utilizzo delle tecnologie audio-video più moderne. Tutti gli ambienti sono dotati di connessione a Internet wi-fi gratuita. Fiore all’occhiello della proposta congressuale sono i ricevimenti, grazie a una proposta gastronomica raffinata e curata nei minimi dettagli, che rendono le due strutture particolarmente apprezzate. I menu vengono direttamente ispirati dal territorio, con l’utilizzo di ingredienti rigorosamente a chilometri zero o addirittura di produzione propria, come gli agrumi e l’olio d’oliva biologico. Grande ispirazione viene naturalmente tratta dalla eccellenza della dieta mediterranea, un modo per conoscere il territorio pugliese anche a tavola oltre che in tour post congress e attività incentive proposte, alla scoperta di Trani e dei dintorni. indirizzi a fine rivista
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CONGRESSI MEDICI Iberotel Apulia Antistress Resort Marina di Ugento (Lecce) Numero totale camere: 333 | Ristoranti: 2 | Posti: 800 | Sale meeting: 5| Capienza sala maggiore: 320 posti | Capienza sala minore: 20 posti | Saletta segreteria | mq di aree espositive: 300 | Possibilità organizzazione post congress
Congressi senza stress Nella suggestione di Marina di Ugento, in Puglia, l’Iberotel Apulia è un luogo particolare da scegliere per congressi all’insegna del benessere, dai momenti di lavoro alla tavola, fino alle attività all’aria aperta A CURA DELLA REDAZIONE COMMERCIALE
È
soprattutto nel contesto di un congresso che la location può fare la differenza per quanto riguarda l’esperienza di soggiorno dei delegati. Per questo l’Iberotel Apulia di Marina di Ugento offre un’indimenticabile esperienza antistress in un resort unico nel suo genere, che tra l’altro si contraddistingue per la certificazione Eco Resort ottenuta grazie all’importante contributo ecologico (raccolta differenziata, riduzione dei consumi e degli sprechi d’acqua) e promozione di numerosi progetti di educazione ambientale, come per esempio le visite naturalistiche all’interno del parco che lo circonda. Il resort, che ha riaperto il 15 maggio, propone quest’anno alcune novità, soprattutto per quanto riguarda l’offerta gastronomica, sempre di alta qualità e con prodotti a chilometro zero, che si completa con piatti gluten free: si potranno scegliere, dalla colazione alla cena, numerose pietanze senza glutine, pronti in monoporzione e certificati, con l’ innovativo imballo “bake off ”. Per un soggiorno di lavoro all’insegna del benessere, l’Iberotel Apulia propone
anche numerose attività sportive, per esempio nel Parco Avventura in pineta, con percorsi sugli alberi per esperti e principianti, la rinomata golf academy di Simon Elliott, il fitness in pineta, corsi di yoga, Tai-Chi, Qi-Gong e i peculiari Lifting Gym e Smovey. È a disposizione anche un antistress coach che, con il suo team specializzato, è in grado di creare programmi su misura. Nella bella stagione non manca naturalmente la possibilità di approfittare di qualche ora sulle spiagge che non hanno nulla da inviare ai Caraibi, in un luogo magico particolarmente adatto per le aziende che vogliono dare un tocco diverso ai propri meeting e incentive. L’hotel, infatti, presenta una moderna sala meeting da 320 posti a sedere, un anfiteatro da 350 posti (all’aperto) ideale per premiazioni, ampi spazi in giardino con un piacevole paesaggio di piscine, lounge bar, due ristoranti con terrazza, oltre che un’originale offerta di attività di team building: dalle dragon boat – speciali imbarcazioni orientali ideali per rafforzare lo spirito di squadra gareggiando al ritmo del tamburino – sino all’adventure golf in pineta. Fiore all’occhiello della nuova stagione sarà, inoltre, il recente riconoscimento di Official Antistress Academy e centro organizzativo del club internazionale Unique Antistress Resorts in the world. indirizzi a fine rivista
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EVENTI ALL’ESTERO
Dimmi dove vai… La scelta della destinazione per un evento all’estero è orientata da diversi driver. Non solo dal rapporto qualità-prezzo, ma anche da strategia comunicativa, volontà di sorprendere e passione per le novità MATTEO ROCCA
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li studi di marketing in ambito retail – ovvero i negozi, la vendita al dettaglio – hanno prodotto una vastissima letteratura sul comportamento dei consumatori, su ciò che orienta i loro gusti e le loro strategie di acquisto, dal packaging alla pubblicità, dal passaparola alla customer experience complessiva. Interi negozi vengono disegnati appositamente per andare incontro alle aspettative di un certo tipo di cliente; art director qualificati studiano nel minimo dettaglio la composizione delle vetrine; gli uffici marketing lavorano a tutta forza per costruire un’immagine forte per il loro brand, e declinarla su diversi media e canali di vendita. Sarebbe interessante poter mappare con altrettanta chiarezza le dinamiche di scelta e acquisto b2b, ma qui, come sappiamo, il discorso è più complesso. Innanzitutto,
buyer e utente finale non coincidono; inoltre, il buyer non è un cliente occasionale, ma stabilisce un rapporto piuttosto continuativo con i dealer, i fornitori, i tour operator, con i quali conduce la sua azione mediatrice. È un marketing di natura relazionale, simmetrico, alla pari: il meeting planner che si confronta con un convention bureau non cerca solo il prodotto giusto o l’offerta migliore, ma un interlocutore che lo aiuti a costruirla. Se parliamo poi di eventi e viaggi incentive, la natura particolare del “prodotto” che viene comprato e venduto è altamente composita, perché è risultato di un mix di ingredienti: la destinazione, la struttura, i contenuti e la “cornice” del viaggio, i servizi, il food&beverage, le attrazioni, e chi più ne ha più ne metta. Concentriamoci su quello che, tra tutti, è forse il più affascinante: cos’è che influenza la scelta di una destinazione? Al di là della regola aurea del miglior rapporto qualità-prezzo, cosa rende preferibile un resort caraibico a uno dell’Oceano Indiano, o viceversa? Perché un’azienda sceglie di premiare la sua forza vendite con una convention sul Mar Rosso piuttosto che a Barcellona? A parità di fattori, cosa fa pendere la bilancia da una parte o dall’altra?
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EVENTI ALL’ESTERO IL VERO RUOLO DELLE AGENZIE Come ci spiega Emanuele Nasti, general manager di HTMS, nel momento in cui consideriamo quali siano i driver che orientano la scelta di una destinazione estera, dobbiamo riflettere attentamente anche sulla dinamica della domanda, che può rientrare grosso modo in tre tipologie: «Nel primo caso, l’azienda sceglie autonomamente una o più destinazioni e le sottopone all’agenzia; nel secondo, l’azienda mette in gara due o tre destinazioni diverse; e nel terzo, l’azienda si affida all’incentive house chiedendo un supporto di tipo realmente consulenziale. Purtroppo, negli ultimi anni, è la prima situazione che è diventata largamente predominante. Complice la crisi, nel mondo corporate si è diffusa la tendenza a porre le agenzie di fronte a situazioni del tipo “prendere o lasciare”, e questo ha fatto sì che le agenzie abbiano cominciato a sfornare preventivi a tutta forza, senza poter fare il loro vero lavoro, che sarebbe quello di conoscere e valorizzare il prodotto. Le agenzie a loro volta sono costrette a replicare la stessa logica con i loro fornitori, e questo porta a un impoverimento generale in termini di qualità». La situazione ideale verso cui tendere sarebbe senza dubbio la numero tre: l’agenzia tornerebbe libera di progettare e ideare soluzioni in modo originale e creativo, e di questo il mondo corporate sarebbe il primo ad avvantaggiarsene. Occorrerebbe però deporre gli atteggiamenti miopi, che inducono tutta la filiera a forzarsi la mano a vicenda pur di spuntare le condizioni migliori al prezzo più basso.
L’INTRAMONTABILE FASCINO DELL’ESOTICO Un altro spunto di riflessione interessante sollevato da Nasti riguarda la convenienza dell’incentive estero a lungo raggio: «Per essere davvero premiante, un viaggio deve puntare o su una destinazione esotica, come tale non accessibile a tutti, oppure sui contenuti dell’incentive stesso, che però a quel punto deve dare la possibilità ai partecipanti di vivere e vedere una destinazione più accessibile in un modo in cui da soli non potrebbero mai vederla o viverla». Tra le due opzioni, la prima potrebbe rivelarsi a
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EMANUELE NASTI, general manager di HTMS «Complice la crisi, nel mondo corporate si è diffusa la tendenza a porre le agenzie di fronte a situazioni del tipo “prendere o lasciare”, e questo ha fatto sì che le agenzie abbiano cominciato a sfornare preventivi a tutta forza, senza poter fare il loro vero lavoro, che sarebbe quello di conoscere e valorizzare il prodotto»
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EVENTI ALL’ESTERO di più, il che non è neanche detto», prosegue Nasti. «È per questo che è auspicabile che le agenzie siano nuovamente messe in condizione di fare il loro vero lavoro, e così tutta la filiera, perché solo così sarà possibile offrire dei viaggi di qualità, originali, sicuri e con un valore aggiunto significativo».
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GIANNI DAVI, buyer e responsabile eventi presso UniCredit Group «L’attrattività di una location è da ricercare nell’evoluzione complessiva del Paese, nella sua capacità di attrarre con iniziative accattivanti, ma soprattutto nella capacità delle destinazioni di rinnovarsi, di non aver paura di rimettersi in gioco, di rischiare»
sorpresa quella più conveniente anche da un punto di vista economico: «Paradossalmente, sulle destinazioni raggiunte da un buon numero di charter, i costi risultano competitivi e rendono più conveniente anche un incentive a lungo raggio, anche se poi magari si è costretti ad alloggiare nel villaggione gestito dal tour operator, e questo è un altro fattore che può portare a un certo appiattimento nell’offerta, perché rende l’esperienza di soggiorno un po’più standardizzata, anche se di qualità». Non si tratta solo di qualità-prezzo, insomma, ma anche di autenticità. Se scelgo di mandare i miei partecipanti in Costa Azzurra piuttosto che su Mauritius, dovrò impegnarmi per garantire loro un’esperienza originale, che vada al di là di ciò che avrebbero potuto fare autonomamente: in quel differenziale sta l’elemento premiante. Viceversa, la destinazione esotica contiene di per sé degli elementi di novità e di eccezionalità che la rendono più vicina a un’esperienza one-of-a-kind, e starà all’abilità del planner individuare le soluzioni migliori per alimentare questa atmosfera. «Un incentive a lungo raggio è senza dubbio un investimento più alto per l’azienda, perché espone a maggiori incertezze, richiede più valutazioni, porta le persone lontano dal posto di lavoro per più tempo, e non solo perché banalmente costa
LOCATION ALLA MODA La genuinità, l’originalità, la freschezza della destinazione rappresentano dei plus particolarmente importanti anche secondo Gianni Davi, buyer e responsabile eventi presso UniCredit Group. «Il buyer cerca valide destinazioni a costi equilibrati, e quindi con un buon rapporto qualità-prezzo, certo, purché di tendenza, all’avanguardia, innovative, ma anche tranquille dal punto di vista della sicurezza, e soprattutto senza problematiche, ovvero con la massima disponibilità della location a collaborare perché tutto fili liscio. La scelta della destinazione estera dipende da una serie di fattori: il budget disponibile, ovviamente, ma contano altrettanto la policy interna per la distanza e i costi, il profilo delle persone coinvolte nell’evento, che vanno a costituire il nostro target, e il ventaglio delle destinazioni che presentano elementi di novità». L’attenzione alla composizione del gruppo non è secondaria: l’età, il ruolo, i rapporti interpersonali all’interno della comitiva possono incidere considerevolmente sul gradimento di una destinazione, anche se ci sono località che ovviamente hanno tantissimo da offrire sia a un pubblico più giovanile sia a un gruppo di professionisti più maturi. Torniamo ora al nostro paragone con il retail e pensiamo all’abbigliamento: è abbastanza intuitivo capire come si muove la moda, quali sono le tendenze e le novità della stagione; nel nostro caso, cos’è che rende una destinazione più trendy di un’altra? «L’attrattività di una location è da ricercare nell’evoluzione complessiva del Paese, nella sua capacità di attrarre con iniziative accattivanti, ma soprattutto nella capacità delle destinazioni di rinnovarsi, di non aver paura di rimettersi in gioco, di rischiare», spiega Davi. «Prendiamo ad esempio le azioni intraprese da Milano per migliorare il suo posizionamento nei confronti dei turisti internazionali: gli investimenti nel nuovo skyline, la riqualificazione di interi quartieri come Isola e Fiera, la darsena completamente rinnovata, per tacere ovviamente dell’Expo. Lo stesso vale anche per New York, a sua volta capace di rinnovare il suo skyline e i suoi quartieri nonostante sia già una città-icona, e di mettere in campo ogni anno numerose iniziative culturali di alto livello». Ad esempio l’apertura della nuova sede del Whitney Museum of American Art, progettata da Renzo Piano, novità newyorkese della primavera 2015. I planner devono quindi sapersi compor-
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EVENTI ALL’ESTERO tare da autentici trend-setter, per prendere in prestito un termine caro al settore della moda, mantenendosi aggiornati su tutte le novità, le iniziative, i progetti di rinnovamento urbano e le evoluzioni in atto. Se una location sta investendo nelle proprie infrastrutture, si sta candidando a ospitare eventi importanti o sta per essere raggiunta da nuove rotte aeree, migliorando così il suo appeal, ecco che entra nel radar delle destinazioni interessanti.
LUCA CORSI, communication & event manager di Vorwerk Folletto «Siamo una delle poche realtà corporate che ha una divisione eventi interna: negli anni la crisi e la terziarizzazione hanno spinto molti a esternalizzare questi servizi, che solo le aziende con importanti reti di vendita diretta hanno mantenuto al loro interno. Questo ha in qualche misura impoverito la qualità della comunicazione d’impresa»
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ANCHE IL VIAGGIO È COMUNICAZIONE Ci sono realtà aziendali per cui la scelta della destinazione ha un peso specifico importante, come ci conferma Luca Corsi, communication & event manager di Vorwerk Folletto: «Di eventi all’estero ne organizziamo parecchi, e appartengono alla tipologia che potremmo definire del “vecchio incentive”, ormai in estinzione: un viaggio assolutamente tailor-made, non un prodotto a catalogo. Questo perché per una realtà come la nostra l’aspetto premiante, la motivazione e la fidelizzazione della forza vendite rappresenta un aspetto irrinunciabile». La scelta della meta quindi è tutt’altro che casuale. Per una realtà come Folletto, l’incentive è un momento fondamentale della relazione tra il brand e la sua rete. «Il viaggio deve offrire qualcosa di inedito, di nuovo, di esclusivo e quindi portare le persone verso una destinazione in cui difficilmente sceglierebbero di recarsi in autonomia, e comunque facendo vivere loro esperienze altrimenti inaccessibili. Avendo una rete di vendita che è abituata a viaggiare dobbiamo necessariamente organizzare viaggi originali, puntando anche su mete che esulano dai circuiti tradizionali», spiega Corsi. Gli chiediamo quindi di farci qualche esempio: «In Europa abbiamo organizzato recentemente ottimi viaggi a Siviglia e Monaco di Baviera, nel corto raggio mediterraneo Marrakech è una meta che
abbiamo toccato spesso, e anche Israele, nell’area di Tel-Aviv, è una destinazione ricca di attrazioni e lontana dai circuiti incentive consueti. Sulle lunghe distanze siamo stati spesso negli Stati Uniti, per esempio a New Orleans, e anche in Canada, Messico, Argentina, Brasile e Venezuela. Recentemente siamo tornati anche a puntare sulle Maldive. A oriente invece siamo stati a Dubai, in India, Vietnam e in Cina, a Shanghai e Hong-Kong». Si delinea un mappamondo pieno di bandierine, che indicano i luoghi toccati dagli incentive organizzati da Luca Corsi e dal suo team, e in effetti c’è un po’ di tutto: mete tradizionali e non, destinazioni usuali accanto ad altre più insolite, città mediterranee e mitteleuropee accanto a grandi metropoli asiatiche. «Le tipologie progettuali sono due: lungo e corto raggio», spiega Corsi. «Per il lungo raggio, proponiamo ai partecipanti un ventaglio di destinazioni, e sono proprio loro a votare per scegliere quella che preferiscono. Per il corto raggio solitamente è la direzione che seleziona la location. Una volta scelta la destinazione, organizziamo una gara fra tre agenzie e selezioniamo l’idea più creativa con l’offerta migliore, che poi sviluppiamo in sinergia con l’incentive house, senza sovrapporci o sostituirci a lei, ma semplicemente lavorando insieme per definire il programma». A questo proposito, l’event manager di Vorwerk Folletto apre un’interessante riflessione sul proprio ruolo e sulla sua evoluzione nel corso del tempo: «Siamo una delle poche realtà corporate che ha una divisione eventi interna: una volta non era così, ma negli anni come ben sappiamo la crisi e la terziarizzazione hanno spinto molti a esternalizzare questi servizi, che solo le aziende con importanti reti di vendita diretta hanno mantenuto al loro interno. Era inevitabile per certi versi, anche se questo ha in qualche misura impoverito la qualità della comunicazione d’impresa». Il viaggio è una forma di comunicazione estremamente efficace, altamente coinvolgente e capace di veicolare più di mille parole, e forse persino più di un premio di risultato corrisposto nel suo controvalore economico, l’investimento che l’azienda fa sulle persone che ne rappresentano la spina dorsale. In quest’ottica, la destinazione è il contenuto del messaggio che può lasciare un segno indelebile e rimanere viva nel ricordo dei partecipanti per gli anni a venire: davvero, è una scelta che non può essere lasciata al caso.
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EVENTI ALL’ESTERO
Le mete da non perdere Mentre è in corso la vetrina mondiale di Expo 2015, ecco qualche suggerimento sulle destinazioni che stanno registrando un gradimento crescente da parte degli italiani che organizzano eventi MATTEO ROCCA
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uali e quanti fattori influenzano il successo di una destinazione? Difficile dirlo con precisione: come abbiamo cercato di evidenziare nell’articolo precedente, il mix di fattori è piuttosto variegato. Quello che è chiaro è che i viaggiatori professionisti e i partecipanti agli incentive, da veri intenditori, non si accontentano di mete tradizionali e inflazionate, e sono ogni volta alla ricerca di un’esperienza nuova e il più possibile inedita. Ci sono tante mete che presentano
costantemente elementi di novità: è chiaro che anche chi ha visitato l’Italia in passato ora ha la possibilità di rifarlo alla luce di Expo, cogliendo l’occasione di visitare i padiglioni e di partecipare a eventi legati all’atmosfera cosmopolita dell’Esposizione. Proprio Expo, inoltre, sta offrendo a moltissimi Paesi partecipanti l’opportunità di farsi conoscere dal mercato italiano, sia come destinazioni leisure, sia Mice: Milano è in queste settimane una grande vetrina, una sorta di fiera internazionale del turismo a cielo aperto, in cui gli enti del turismo di mezzo mondo stanno mettendo in piedi strategie di marketing tese a migliorare la visibilità e la conoscenza dei loro rispettivi territori e della loro offerta. Gironzolando tra i padiglioni, poi, è possibile approfondire la realtà culturale di oltre 140 Paesi del
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EVENTI ALL’ESTERO mondo (su 204 totali), farsi venire delle idee e stimolare la propria curiosità e il desiderio di mettersi in viaggio. Proviamo allora a orientarci tra le tante alternative possibili facendoci dare una mano dalle principali classifiche pubblicate online da alcuni siti di uso frequente, che pubblicano annualmente degli insight molto interessanti sulle destinazioni più cercate, cliccate e acquistate in rete dai nostri connazionali. Spesso, la popolarità di una destinazione sul mercato leisure si porta dietro anche un corrispettivo apprezzamento da parte dei buyer Mice, interessati, come abbiamo visto in all’interno di questa cover story, a proporre mete originali e di sicuro successo.
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ANCHE IL CIBO È COMUNICAZIONE
Nelle due settimane a cavallo dell’inaugurazione dell’Expo, il padiglione coreano ha realizzato un’interessante iniziativa di comunicazione in piazzale Cadorna a Milano: il K-Food Truck, un chiosco itinerante che ha fatto conoscere ai milanesi incuriositi le specialità culinarie e la cultura gastronomica della Repubblica sudcoreana. L’operazione – organizzata da Next Group – rientra proprio nel mix di attività che il KTO – Korea Tourism Organization sta portando avanti ormai da tempo per promuoversi presso i viaggiatori europei.
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L’ANNO DELLA COREA Secondo Skyscanner, che ha mappato le percentuali di incremento delle ricerche online dall’Italia negli ultimi tre anni, tra le destinazioni di tendenza per il 2015 spiccano Seoul
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(al primo posto con +34%), Panama (+29%), Nicaragua (+26%) e Sri Lanka (+20%). La capitale della Corea del Sud, in particolare, si sta promuovendo da anni come destinazione in ascesa, traendo beneficio dall’incoming proveniente dalla Cina ma anche dagli Stati Uniti, e investendo sulla propria immagine di paese moderno e sicuro, grazie anche al successo di numerosi brand coreani, soprattutto nei settori dell’alta tecnologia, del mobile (Samsung e LG) e automotive (Daewoo e Hyundai) che hanno raggiunto una diffusione globale. Un po’quello che accadde al Giappone negli Anni 80, reso popolare anche grazie al successo delle sue aziende che cominciarono a fare concorrenza a quelle americane. Per questo motivo, la Corea sembra avere tutte le carte in regola per proporsi come una destinazione interessante dal punto di vista Mice.
BACK TO CUBA? Questo sarà un importante anno di svolta anche per Cuba: che sia l’effetto diretto dello storico riavvicinamento politico con Washington e della riapertura dei voli da e per gli Stati Uniti, o che al contrario i viaggiatori sognino di riuscire a cogliere un ultimo bagliore della tradizionale atmosfera della Cuba “rivoluzionaria” prima che questa cambi per sempre, il dato di fatto è che l’isola caraibica si trova sempre ai piani alti delle classifiche di gradimento dei viaggiatori internazionali. Il disgelo e la fine dell’embargo da parte degli Stati Uniti sono destinati a influire sulla reputazione complessiva della destinazione, e questo potrebbe rapidamente portare a un graduale riposizionamento dell’isola anche in ottica Mice. Tornando alla classifica di Skyscanner, l’aumento di interesse per le regioni centroamericane potrebbe dipendere dalla vo-
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EVENTI ALL’ESTERO
MEGLIO EVITARE
La Farnesina ha pubblicato come di consueto un elenco aggiornato – ci riferiamo ai primi di maggio 2015 – dei Paesi in cui è meglio evitare di recarsi se non strettamente necessario. Tra questi si segnalano alcune regioni del Messico (Guerrero, Jalisco, Michoacan e Tamaulipas) per problemi di ordine pubblico e scontri in corso con i cartelli del narcotraffico. Dopo i tristi fatti del museo del Bardo del 18 marzo e le crescenti tensioni nella vicina Libia, anche la Tunisia è entrata nella lista dei Paesi che richiedono una certa cautela. Massima prudenza anche in Turchia, per via della recente serie di attentati contro obiettivi e palazzi istituzionali. La situazione in Ucraina, in particolare nelle regioni sudorientali del Paese, rimane “instabile, fluida ed imprevedibile”. Da monitorare anche la situazione nelle tradizionalmente pacifiche
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Maldive, per una serie di manifestazioni di protesta politica a Malé e nei principali centri abitati, che però non stanno interessando le località turistiche. Il violento sisma che ha colpito il Nepal rende ovviamente sconsigliabili viaggi in quella regione. Sono inoltre segnalate possibili attività eruttive da parte dei vulcani Calbuco, in Cile, e Zao, in Giappone. lontà di esplorare nuovi Paesi oltre a quelli più battuti e già noti dell’America Latina, come il Messico, il Brasile e l’Argentina. Lo stesso vale per lo Sri Lanka, vicino all’India ma portatore di una cultura per molti
versi autonoma rispetto a quella indiana. Inoltre, dal gennaio 2015 i titolari di passaporti stranieri non hanno più bisogno di ottenere un’autorizzazione per poter compiere viaggi nella Provincia Settentrionale, precedentemente sconsigliata a causa dei possibili strascichi del conflitto con i guerriglieri Tamil. Un’altra importante classifica online, il ranking “Travelers’ Choice Awards Destinations on the Rise 2015” di TripAdvisor, segnala invece il grande ritorno del sudest asiatico, con ben tre destinazioni indocinesi - Vietnam, Cambogia e Thailandia – nei primi quattro posti della classifica (al terzo posto c’è la mediterranea Cipro, dove la recente ripresa dei colloqui di pace e il disgelo tra la metà turca e quella greca dell’isola potrebbero portare a un netto miglioramento della fruibilità turistica). Anche l’Indonesia sembra mantenersi in cima alla lista dei desideri dei viaggiatori italiani, stando alle classifiche pubblicate da Expedia.it. Restando in Asia, da tenere d’occhio l’evoluzione di Hong Kong, Taiwan e Macau: metropoli orientali dallo stile occidentale, che ne tradiscono - nel caso di Hong Kong e Macau - il passato coloniale, nonché mete in ascesa nel firmamento turistico internazionale grazie anche al forte gradimento dei viaggiatori e delle aziende cinesi. In particolare gli analisti internazionali hanno sottolineato in questi ultimi mesi la volontà del governo di Hong Kong di incentivare il turismo, presentandosi come una destinazione alla mano per incentive e viaggi d’affari. CARA VECCHIA EUROPA Non mancano le mete interessanti anche nel corto raggio. Sempre Expedia.it riporta che il 2014 è stato l’anno dell’Europa del Nord: Norvegia, Finlandia, Svezia e Danimarca hanno visto un aumento sostanziale delle prenotazioni dall’Italia, che ha coinvolto anche Belgio e Olanda. C’è motivo di credere che la Scandinavia e l’Europa settentrionale continueranno ad attirare visitatori provenienti dal Belpaese anche durante l’anno in corso. Le nazioni dell’Europa orientale – Romania, Ungheria, Bulgaria, Polonia – compaiono spesso nelle liste delle mete più convenienti, ma sono anche protagoniste di un crescente dinamismo turistico. Come riportavamo anche all’interno della cover story sulle location per i congressi medici, in questo stesso numero, citando la classifica stilata da HRS, è sorprendente notare che l’80% degli hotel polacchi offrono la connessione Wi-Fi gratuita ai loro ospiti (e in Italia siamo fermi poco sopra il 50%). Questo ci insegna due cose: che l’Italia, che con Expo intende fregiarsi per sei mesi del titolo di “ombelico del mondo”, ha comunque ancora molto da imparare; e che anche la cara, vecchia Europa non è da sottovalutare, perché non manca mai di offrire nuove frontiere e nuove località da scoprire e visitare.
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EVENTI ALL’ESTERO
Mitteleuropea con brio Zagabria coniuga alla perfezione le sobrie atmosfere mitteleuropee della sua architettura con uno stile di vita glamour e mediterraneo. Un connubio unico e irresistibile, a tutto vantaggio della meeting industry A CURA DELLA REDAZIONE COMMERCIALE
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ifficile definire Zagabria con un unico aggettivo. La capitale della Croazia, infatti, regala a chi la visita una commistione unica di atmosfere e di suggestioni, di infinite e seducenti contaminazioni che si fondono in contraddizioni magiche e mai stridenti. Gli splendidi edifici gotici e barocchi che si susseguono lungo le caratteristiche stradine della Città Alta creano un piacevole contrasto con le
piazze ariose e dall’allure mitteleuropea della Città Bassa, mentre le gallerie d’arte e i musei – Zagabria ne conta più di cinquanta – “rivaleggiano” con i numerosissimi cafè all’aperto, che donano alla città una frizzante atmosfera mediterranea. Un vero scrigno di tesori, dunque, il cuore della città croata, che la meeting industry può scoprire passeggiando, grazie alla sua dimensione assolutamente “walking distance”, scegliendo itinerari tematici o semplicemente lasciandosi condurre dall’istinto. Il lascito storico-architettonico è ricchissimo e assolutamente variegato: dalla cattedrale neogotica alla chiesa tardoromanica di San Marco – con il bellissimo portale scolpito –, dal Teatro Nazionale Croato – con i sontuosi interni e la gradevole mole neobarocca, che prospetta su una delle piazze più eleganti dell’Europa Centrale, caratterizzata da una piacevole commistione di stili – alla candida torre Loscak, uno dei simboli della città. Un post congress dal tocco frizzante, però, non può non prevedere una sosta al Dolac, uno dei mercati all’aperto più vivaci d’Europa, con i suoi ombrelloni rossi, per una piacevole full immersion tra l’animata popolazione locale. Anche il bellissimo e pluripremiato complesso del Ferro di Cavallo di Lenuci – una serie di parchi e piazze che si susseguono in pieno centro città – merita attenzione in qualsiasi stagione ci si trovi a Zagabria. Infine, per vedere la città dall’alto, il posto giusto è senza dubbio lo Zagreb Eye, al sedicesimo piano di un grattacielo risalente alla fine
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EVENTI ALL’ESTERO
degli Anni 50 affacciato su piazza Ban Josip Jelacic, vero baricentro della città: da qui la vista può spaziare a 360 gradi sullo splendido panorama, spingendosi oltre i confini cittadini. La location, inaugurata poco più di un anno fa, apre le proprie porte anche agli eventi corporate, ai lanci di prodotto e alle presentazioni e inoltre propone un vario calendario di eventi musicali durante tutto l’anno. MUSEO O CENTRO CONGRESSI? Una città così ricca architettonicamente come la capitale croata non può che offrire al Mice una varietà di location pressoché infinita. A iniziare dall’hotellerie di lusso, con edifici di raro fascino, come l’ultracentenario Palace Hotel o The Esplanade, costruito nel 1925 e legato al famoso Orient Express, che oggi dispone della sontuosa Emerald Ballroom, in grado di ospitare fino a 250 persone. O come i lussuosi portabandiera delle più importanti catene internazionali, dal Westin allo Sheraton, al Doulbetree by Hilton. E poi ci sono i grandi “contenitori per eventi”, capitanati dall’Hypo Expo XXI – un centro polifunzionale la cui plenaria può far accomodare fino a 1.400 delegati – e dal centro congressi della Fiera di Zagabria, in grado di ospitare eventi fino a duemila partecipanti. Infine, sono numerosi anche i musei che aprono le porte alla meeting industry, come il Mimara, in pieno centro storico e affacciato su una delle piazze più belle di Zagabria, in grado di accogliere i delegati per grandi e piccoli eventi nei suoi sontuosi ambienti, ricchi di opere d’arte; l’Archivio di Stato, tra i più begli esemplari di Art Decò del Paese; o come la neobarocca Gol-
den Hall, nella Città Alta, dagli interni spettacolari, resi unici dagli affreschi e dalle sculture dei più importanti artisti croati del tempo, oggi in grado di ospitare fino a cento partecipanti per cocktail esclusivi e cene di gala. TEAM BUILDING A LUME DI... LAMPIONE Anche le attività di post congress non possono che trarre spunto dalla storia e dal tessuto urbano della città. Per esempio, pare che l’ultima strega a salire sul rogo in Europa sia stata proprio a Zagabria: un avvincente “witch tour” tra i vicoli della città riporterà il Mice indietro all’oscuro Medioevo e consentirà ai delegati di apprendere usi, abitudini e tradizioni della popolazione croata del tempo e di incontrare anche qualche strega. Per il Mice che non ha voglia di camminare, Zagabria si può scoprire anche a bordo di vecchi tram noleggiati in esclusiva: tra fragole e champagne la città si svelerà agli occhi dei delegati, accompagnati dal suono melodioso del violino, tra scorci antichi e architetture moderne. Infine, tra le proposte post congress, ce n’è una assolutamente originale e dall’allure romantica: la Città Alta è ancora illuminata da antiche lampade a gas (214 per l’esattezza), che vengono accese tutte le sere a mano – e spenti tutte le mattine allo stesso modo – da una squadra di “lampisti”: non solo li si può seguire nel loro itinerario serale, ma per un giorno si può addirittura indossare le loro uniformi e aiutarli a illuminare la città.
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Raffinata e frizzante, Zagabria apre al Mice i suoi musei più prestigiosi e i suoi edifici storici più significativi. Ma la città croata dispone anche di importanti centri congressi con spazi tecnologicamente all’avanguardia
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La poliedrica Madrid Una capitale vivace e sobria allo stesso tempo, una metropoli che sorprende con la sua vita notturna ma che mantiene uno stile e una classe unica: Madrid seduce la meeting industry A CURA DELLA REDAZIONE COMMERCIALE
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primati non mancano. È la capitale più alta d’Europa, grazie alla sua posizione a circa 660 metri sul livello del mare; è sorta attorno a una fortezza araba nell’arido altipiano della Nuova Castiglia che domina la valle del fiume Manzaranes e la vista ininterrotta sulla Sierra di Guandarrama innevata, nella terse e limpidissime giornate d’inverno, è impagabile così come la sensazione che le montagne siano lì dietro l’angolo, a un passo o poco più. Madrid è una città che non si è formata nel corso dei secoli, ma fu creata ex novo per volontà di Filippo II, che la scelse per ritirarsi nel cupo, superbo e bellissimo El Escorial, a 46 chilometri di distanza, insieme palazzo, monastero e sepolcro. In due soli secoli sorse una grande città che oggi è la terza capitale
più grande d’Europa, servita da un aeroporto moderno e ben collegato come l’Adolfo Suárez Madrid-Barajas Airport (uno dei più importanti hub per i collegamenti con l’America Latina). Gli spostamenti in città sono agevolati da un’ottima rete infrastrutturale e da un sistema di trasporti efficiente e capillare che comprende una metropolitana moderna, con oltre trecento stazioni, che permettono di accedere velocemente ai più importanti siti storici collegando il centro cittadino a quartieri più periferici. TRADIZIONE CONTEMPORANEA Cuore della vita cittadina sono la Plaza Mayor, con i portici che ne segnano il perimetro e i monumentali palazzi che vi si affacciano e il Paseo de la Castellana, asse centrale della città, con i suoi immobili lussuosi e destinati a una clientela raffinata, che riflette alla perfezione lo spirito di Madrid. Edifici maestosi, che ospitano le sedi delle grandi banche, delle compagnie di assicurazioni e degli uffici governativi.
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La proposta culturale è pressoché infinita con circa novanta musei dei quali fanno parte alcune eccellenze di livello internazionali come il Museo Reina Sofia, che ospita una delle opere più famose al mondo, Guernica di Picasso, il Museo Thyssen Bornemisza e il Museo del Prado con gli affascinanti Goya e Velázquez. Con oltre 242 hotel la capitale spagnola è in grado di offrire un’ospitalità eccellente e diversificata, mettendo a disposizione strutture quattro e cinque stelle che soddisfano le raffinate esigenze del turismo d’affari, grazie anche alla presenza di meeting center e spazi adatti per eventi e incontri di lavoro. In particolare, il Madrid Convention Bureau (www.esmadrid.com/mcb) – un’organizzazione non-profit creata proprio dall’amministrazione madrilena in collaborazione con un gruppo di aziende pubbliche e private (oggi conta circa duecento membri) – è nato con lo scopo preciso di promuovere Madrid come location ideale per ospitare meeting ed eventi nazionali o internazionali di diversa tipologia, che sappiano associare business a momenti di svago, per soddisfare qualsiasi esigenza organizzativa. Lavoro e divertimento (ricordiamoci che è una delle capitali del calcio mondiale, nonché la città d’elezione del flamenco) per una città sempre alla ricerca dell’equilibrio tra tradizione e contemporaneità, tra le solide radici ancorate nella cultura spagnola più profonda e una visone internazionale che una capitale moderna deve saper offrire. Lo testimonia anche la diversificata proposta gastronomica, che spazia dall’eccellenza qualitativa dei ristoranti stellati (in città ce ne sono adirittura 13), dei boutique restaurant che permettono di gustare la straordinaria varietà della cucina spagnola con contaminazioni internazionali, fino ad arrivare alle tendenze più innovative dello street food con tradizionali tapas bar e trova terreno fer-
tile per molte nuove “invenzioni” culinarie. Madrid è anche una città green, che vanta numerosi spazi verdi inseriti nel cuore del tessuto cittadino come i parchi El Retiro, La Casa de Campo or El Monte de El Pardo che permettono piacevoli momenti di relax all’aria aperta senza dover uscire dalla città. Ma se quanto offre la città non vi basta e volete muovermi un pò in fuori, a solo un ora di macchina, ecco i sei siti inseriti nella lista dell’Unescocome World Heritage: Aranjuez e El Escorial da sempre punti di riferimento per le vicende e la storia della casa reale spagnola con i loro straordinari palazzi e giardini dall’importante valore culturale e naturalistico, ma anche Alcalá de Henares, Ávila, Segovia e Toledo, con i loro stupendi centri storici, testimonianze significative di epoca medioevale e rinascimentale.
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Una città sempre in movimento ma anche rigorosa nel suo essere simbolo istituzionale della storia spagnola, Madrid offre al Mice atmosfere uniche e memorabili
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It’s yoga time! Il 21 giugno è stata proclamata dall’Onu giornata mondiale dello yoga su proposta del primo ministro indiano. E proprio l’India è la capofila nella divulgazione di questa pratica millenaria A CURA DELLA REDAZIONE COMMERCIALE
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o yoga è di moda. In Occidente è divenuta ormai una disciplina olistica con milioni di seguaci, che hanno iniziato a praticarla per il benessere dell’organismo e ne hanno poi scoperto i benefici psicofisici e le sue capacità rilassanti e antistress. Per questo motivo anche la meeting industry l’ha inserito tra le proposte post congress più gettonate: basta infatti anche solo il tempo di un coffee break per distendere la mente e sciogliere le articolazioni con un paio di asana (questo il nome delle “posizioni” dello yoga). RITORNO ALLE ORIGINI Ma non tutti sanno che lo yoga è in realtà una pratica ascetica e meditativa nonché una filosofia religiosa con origini antichissime; e proprio per preservarne la tradizione il primo ministro indiano Narenda Modi ha chiesto di istituire una giornata mondiale dedicata allo yoga e ha lui stesso nominato un ministero dedicato, che si occuperà della sua diffusione, cercando di coinvolgere anche burocrati e alti dirigen-
ti del Paese in una sorta di rivoluzione a discapito di lunghi pranzi e partite al golf club, in nome di uno stile di vita più sano e consapevole. Non solo. Il 21 giugno alle sette di mattina (ora indiana) il primo ministro indiano ha deciso di “dare il buon esempio” organizzando una sessione mattutina di yoga collettiva che ha visto la partecipazione di circa 35mila persone nel centro di Delhi. MANGIA, PREGA, AMA Parlando di yoga e di stress della vita moderna, non può non tornare alla mente Julia Roberts nel celebre Mangia, prega, ama, quando si rifugia in un ashram (parola sanscrita che indica un luogo deidcato alla meditazione) proprio nel cuore dell’India: il Paese, infatti, consente di declinare lo yoga in tutte le sue diverse sottodiscipline – dall’Hatha al Kundalini, dal Mantra all’Asthanga e al Bhakti – trovando quella più adatta alle proprie corde interiori e creando situazioni perfette per la meeting e incentive industry alla ricerca di un’esperienza profonda, in grado di cambiare e migliorare l’io di ogni partecipante. Innumerevoli, ovviamente, i contesti paesaggistici tra i quali l’India consente di scegliere: dal fascino regale del Rajahstan e delle sue meravigliose città alle atmosfere rilassanti del Kerala (dove abbinare lo yoga a un’altra filosofia religiosa millenaria, l’ayurveda), dalla vivacità di Goa all’aria mistica e rarefatta delle alture himalayane e del buddista Ladakh, dall’esuberante natura dei parchi protetti alle monumentali opere architettoniche che punteggiano il Paese. indirizzi a fine rivista
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ALESSANDRA BOIARDI
FIRENZE CONVENTION BUREAU DIVENTA FLORENCE CONVENTION AND VISITORS BUREAU Il Firenze Convention Bureau festeggia quest’anno i suoi 20 anni di attività con una novità su tutte: il cambio di denominazione in Florence Convention and Visitors Bureau e il conseguente aggiornamento dell’oggetto sociale che prevede la possibilità di studiare e organizzare attività promozionali mirate anche al turismo leisure. L’annuncio è arrivato il 12 maggio quando l’assemblea dei Soci di Firenze Convention Bureau si è riunita presso l’Hotel Albani. Con l’occasione è stato presentato lo staff che negli ultimi anni è stato arricchito con nuove professionalità altamente profilate per un totale di dieci persone che attualmente lavorano per la promozione della città e per attirare business internazionale. Le attività di FCB verranno inoltre implementate e diversificate in vista dell’apertura delle due nuove divisioni: una dedicata a Firenze come wedding destination e una dedicata al turismo leisure, appunto. Giacomo Billi, presidente di Fcb, ha spiegato che: «L’obiettivo principale del Firenze Convention Bureau è quello di continuare a organizzare le attività come un’unica realtà che opera per conto delle aziende private che fanno parte del nostro network, consapevoli di svolgere però una funzione di interesse pubblico: la creazione di ricchezza per la nostra città attraverso l’acquisizione di eventi e congressi. La scommessa dei prossimi mesi sarà il potenziamento e la diversificazione del lavoro finalizzato all’acquisizione di eventi, ma anche l’ampliamento delle nostre attività alla promozione turistica di Firenze».
ROMA UNICA ITALIANA TRA LE TOP 20 SECONDO ICCA Con 214 meeting svolti nel 2014, Parigi resta in vetta alla classifica delle destinazioni mondiali, seguita da Vienna (in ascesa) che conquista la seconda posizione persa da Madrid. Al quarto e quinto posto un altro scambio, con Berlino che adesso precede Barcellona. La top 10 è completata, nell’ordine, da Londra, Singapore, Amsterdam, Istanbul e Praga. Sono i risultati del ranking annuale diffuso da ICCA, l’International Congress and Convention Association. L’unica italiana tra le prime venti destinazioni mondiali per numero di meeting e congressi è Roma al 18esimo posto preceduta anche da Bruxelles, Lisbona, Copenhagen, Pechino, Seul, Hong Kong, ex aequo con Budapest e seguita soltanto da Stoccolma e Taipei. Nella classifica per nazioni, gli Stati Uniti (831 eventi) figurano al primo posto, prima di Germania, Spagna, Regno Unito, Francia e Italia (452).
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EFFETTO EXPO: SALDO POSITIVO PER IMPRESE SERVIZI A MILANO Effetto Expo per le agenzie di viaggio, noleggio e servizi di supporto alle imprese a Milano: il settore ha registrato un saldo positivo di imprese del 2,2 per cento nel primo trimestre 2015, in controtendenza rispetto ai numeri generali dell’artigianato cittadino (-0,3 per cento) che comunque contiene la discesa, rispetto alla media lombarda (-0,8 per cento). Sono i dati resi noti dall’Unione degli artigiani di Milano. Saldo molto positivo anche per i servizi di informazione e comunicazione (+6,1 per cento) che beneficiano dell’avvio dell’Esposizione Universale. Un
contributo significativo viene dagli imprenditori di origine straniera: +1,7 per cento a Milano, +0,8 per cento in Lombardia. «In un quadro ancora critico per l’artigianato – ha detto il segretario generale dell’UAM Marco Accornero – i segnali offerti da questi servizi dimostrano tangibilmente l’incidenza positiva rappresentata da Expo 2015. Sebbene siamo ben lungi da una consolidata ripresa, vogliamo accogliere positivamente questi dati a cui nei prossimi mesi si potrebbero aggiungere altri comparti, sempre grazie al “traino” dell’Esposizione Universale».
BENE LA SICILIA DEI CONGRESSI NEL 2014 «Il 2014 si è rivelato un anno significativo per il congressuale siciliano, nonostante le criticità della destinazione, a partire dai deboli collegamenti aerei con mercati target importanti e la scarsa competitività sul fronte prezzi di cui la Sicilia risente nell’arena internazionale». Lo afferma Vincenzo Tumminello, presidente del Sicilia Convention Bureau, che dichiara «La crescita del 61 per cento nel numero di eventi registrati ci rende soddisfatti della partecipazione degli operatori della filiera alla raccolta e mappatura degli eventi siciliani di cui siamo promotori. Ancora la strada da percorrere è lunga e alcune mete siciliane sono meno rappresentate di altre nel quadro generale dell’isola – le province di Enna e Caltanissetta stanno ancora nelle retrovie, mentre Catania e Palermo guidano le fila congressuali siciliane – ma il rinnovato interesse verso il settore manifestato anche dall’Assessorato Turismo della Regione Sicilia ci rende fiduciosi di una svolta sempre più vicina». Tumminello fa riferimento ai dati dell’Osservatorio Congressuale Siciliano 2014, che alla sua quarta edizione ha aperto i lavori della consueta masterclass, rivolta agli operatori della meeting industry, quest’anno dedicata alla comunicazione come leva per il business e chiave per aprire le porte alla “Mice New Era”, come è stato titolato l’evento 2015. La ricerca realizzata da Sicilia Convention Bureau in collaborazione con UniCredit continua il percorso tracciato dal Sicilia Convention Bureau verso la definizione dell’identità del mercato congressuale siciliano. Nel 2014 sono state censite 1.675 richieste (+61% rispetto al 2013) inserite da 111 aziende siciliane, di cui 1095 eventi confermati e 580 richieste di eventi poi non confermati, dati positivi se confrontati con il meno performante 2013. La sede prevalentemente scelta per lo svolgimento degli eventi resta il meeting hotel, il 34 per cento della committenza rimane italiana nel 2014, con una rilevante quota di richieste provenienti da Belgio (24 per cento), Inghilterra (19 per cento), Usa (12 per cento), Francia (10 per cento). Se il 45,8 per cento degli eventi realizzati rientra nella tipologia dei meeting aziendali e il 10 per cento nei congressi, si attesta intorno a un debole 2,8 per cento la quota di viaggi incentive, tipologia su cui puntare nel 2015 per valorizzare destinazioni siciliane ancora oggi inesplorate dal Mice.
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COME VALORIZZARE EVENTI E TRASFERTE DURANTE EXPO L’Expo Milano 2015 è una grande vetrina per il Made in Italy, ma come fare a cogliere l’opportunità di gestire l’incoming per un risultato virtuoso per l’Italia durante e dopo il grande evento? La risposta viene da Amadeus che ha stilato le cinque regole per non fallire l’obiettivo. La prima è il Focus sui Paesi a tasso più alto di incoming: «Secondo i dati di ConfTurismo, la Germania è prima in classifica tra i flussi turistici esteri in Italia» sottolinea Francesca Benati, A.D. e Direttore Generale di Amadeus Italia. Regola numero due: Seamless travel: integrare le tecnologie per un’esperienza di gestione fluida, fondamentale per rispondere all’esigenza del viaggiatore di vivere un’esperienza di viaggio che non presenti rotture dalla partenza al ritorno. «Occorre investire sulle infrastrutture che supportino la logistica del viaggio come, ad esempio, collegamenti ferroviari tra gli aeroporti e le città. E al tempo stesso i provider di viaggi sono chiamati a offrire soluzioni di coordinamento tra i diversi mezzi attraverso piattaforme che assicurino un solo processo di ticketing per i diversi mezzi che compongono il viaggio e un supporto informativo constante, reattivo e immediato via mobile» sottolinea Benati. La regola numero tre riguarda Bleisure e intrattenimento, ovvero la possibilità di vivere un’esperienza di viaggio completa anche quando il motivo della trasferta è il lavoro, con maggiore attenzione al benessere, alla necessità di trascorrere più tempo in famiglia, all’esigenza di trovare momenti di svago durante la trasferta. Shopping e Made in Italy, la regola numero quattro: l’obiettivo, secondo Amadeus, sono i Paesi Bric: russi, brasiliani, indiani e cinesi hanno registrato tassi di crescita ragguardevoli se pur con le debite differenze: il viaggiatore russo dimostra una forte propensione allo shopping, mentre il turista cinese preferisce destinare più della metà del budget extra pacchetto alla ristorazione e in generale al mondo del Food. Infine , si dovrà pensare al post-EXPO nell’area di Milano: entro il 2017 si prevede un aumento di 1.700-1.800 stanze nell’area di Milano, che presenta una tendenza alla riqualificazione delle strutture verso quattro e cinque stelle. Secondo Amadeus le previsioni guardano anche al medio-lungo periodo, a ritenere che entro il 2019 verranno erette 16 nuove strutture ricettive per accogliere ospiti in 3.150 nuove stanze.
NUOVI SOCI PER IL CONVENTION BUREAU ITALIA Il Convention Bureau Italia continua la sua attività dopo i primi successi raggiunti. La partecipazione alle fiere internazionali (Icca, Ace of Mice, Successful Meeting University e Meedex), la firma del protocollo di intesa con Enit, e un congresso che si terrà nel 2016 in una destinazione italiana in fase di conferma sono alcune delle più recenti attività del cb, che annuncia l’aggiunta di nuovi soci. Ecco l’elenco delle aziende che si sono aggiunte ai soci di Convention Bureau Italia: AIM Group International, Aristea, Auditorium del Massimo, ENIC Meeting and Events, EURAC Convention Centre, Gruppo Triumph, Hotel Duke di Roma, MIA Meeting in Action, Mocren Interart, MZ Congressi, OIC, Planning Congressi, PLS Educational, PR Incentives, SEE Italia, Studio EGA, Symposia, Tecnoconference TC, Turismo Torino e Provincia Convention Bureau e Veronafiere. CBI sta lavorando affinché nei prossimi mesi tutti gli accordi presi con altre importanti realtà sul territorio si concretizzino in nuovepartnership e in un supporto alla costituzione di nuovi convention bureau, così che l’Italia possa essere rappresentata al meglio in occasione dei prossimi appuntamenti internazionali come Imex a maggio e The Meeting Show a luglio 2015. Rivelante è anche il fatto che molti DMO regionali stiano entrando nel network per consentire a tutti gli operatori della filiera congressuale di usufruire dei servizi messi a disposizione da Convention Bureau Italia.
NASCE LA RETE MICE SARDEGNA È ufficialmente costituita, con sede a Cagliari, la Rete Mice Sardegna, cui aderiscono 25 imprese del settore degli eventi di tutta l’isola. La rete si propone di curare la promozione dei servizi delle imprese aderenti e di coordinarne l’offerta al fine di garantire le migliori opportunità per realizzare un evento in Sardegna. Le imprese che ne fanno parte appartengono alle seguenti categorie e rappresentano l’intera filiera della meeting industry della Sardegna: hotel con un numero di camere compreso tra sessanta e cinquecento unità e sale congressi da cinquanta a mille posti; centri congressi con una capienza sale da trenta a 1.600 posti; dimore storiche con sale riunioni da venti a 180 posti e banchetti fino a mille per-
sone, Pco e Dmc, società di servizi congressuali (audio-video, allestimenti e spettacolarizzazione), società di servizi aeroportuali, società di transfer, società di organizzazione escursioni, team buiding e intrattenimento. A guidare la rete, in qualità di soggetto capofila, due professionisti del settore, Nicola Pala con esperienza ventennale nel settore degli eventi e del marketing delle destinazioni in ambito nazionale ed Emanuele Cabras esperto in progetti e fondi europei e partnership internazionali.
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Periscope e gli altri: gli eventi in diretta Dalle app per il Twitter broadcasting arrivano nuove opportunità per la creazione di format innovativi per congressi e convention capaci di andare ben oltre il “semplice” streaming (e scusate se è poco) ANDREA PATERNOSTRO
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na nuova “guerra” dei contenuti online: questo lo scenario che si profila tra Periscope – l’applicazione di video streaming via Twitter, comprata e supportata direttamente dal social network dei 140 caratteri – e i suoi concorrenti, primo fra tutti Meerkat. La curiosità degli addetti ai lavori, soprattutto nel settore hi-tech, era partita dalla rapidissima crescita in pochi giorni di un’applicazione quasi identica, Meerkat (in inglese il suricato, mammifero sudafricano che compare anche nel logo): una “sfida” digitale a Twitter, perché Meerkat permette di trasmettere online la diretta video di un evento, portandolo proprio sulla popolarissima piattaforma da quasi 300 milioni di utenti attivi mensilmente. La reazione di Twitter non si è fatta attendere, con l’immediata acquisizione di Periscope.
MICE: ARRIVA IL LIVE BROADCASTING MOBILE Al momento Periscope funziona solo tramite la fotocamera di iPhone e iPad ed è presto per dire se riuscirà a cambiare davvero le modalità di fruizione degli eventi, soprattutto nell’ambito professionale. Dall’altro lato, però, si ampliano le possibilità di allargare le platee virtuali. L’interesse viene anche da altri settori, ad esempio per i lanci pubblicitari di prodotti. In meno di un mese dalla pubblicazione sull’Apple Store il 27 febbraio scorso, Meerkat otteneva circa 160mila utenti attivi e un finanziamento da 12 milioni di dollari. Twitter rispondeva bloccandone alcuni automatismi, come il follow automatico e acquistando per oltre 50 milioni di dollari la concorrente Periscope, per non perdere terreno su questo segmento di mercato, perdipiù attraverso la propria stessa piattaforma. Dopo avere registrato il proprio account Twitter all’applicazione, infatti, è possibile iniziare la registrazione video e i follower ricevono una notifica della diretta. Come spesso accade, attorno a funzionalità in crescita si sviluppano servizi correlati: nel caso di Meerkat c’è
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Katch, che aggiunge un’azione importante: pubblica il filmato finito su YouTube. Ma quali sono le reali opportunità di questi nuovi strumenti? «Hangout e YouTube c’erano già, ma l’enorme differenza è il live broadcasting mobile», spiega Alessandro Zavone, esperto di web marketing e fondatore di Periscopitaly, prima “broadcasting house” tutta italiana, che mira a realizzare un vero e proprio servizio per le dirette professionali sfruttando le opportunità concesse dalla nuova tecnologia. «Si è creato – continua Zavone – un piccolo fenomeno, per esempio, attorno al regista Giulio Base, che si è specializzato nelle dirette Periscope da Roma, mostrando al mondo le sue bellezze. Americani, sauditi, pakistani: da ogni angolo del globo non si vede l’ora di poter ammirare l’Italia. Non è più voyeurismo e la capacità di interagire in inglese, da questo punto di vista, è fondamentale». Zavone vede «un filo rosso tra queste opportunità nel film “social” di Gabriele Salvatores “Italy in a day”, esperimento di cinema collettivo con un’ottima colonna sonora, passato anche in televisione, dove è stato visto da tre milioni di spettatori. Da questo punto di vista è una rivoluzione della democrazia digitale, si passa all’interazione totale con persone che già segui nella vita comune, come i Vip nel loro essere più spontaneo: Antonacci improvvisa un concertino privato alle due di notte nella sua camera d’albergo e viene seguito da decine di migliaia di persone».
LA FORTE SPINTA DEGLI EVENTI LIVE Alla base del successo di questa nuova modalità di condivisione in streaming ci sono i grandi eventi live. Meerkat, per esempio, è balzata in prima pagina nelle cronache hi-tech perché utilizzata durante il recente South by Southwest, il grande festival che si tiene annualmente ad Austin (Texas). Curiosamente, fu proprio il SXSW – nel 2007 – il punto di svolta di Twitter: in quei giorni il traffico triplicò, grazie all’uso di due grandi schermi che visualizzavano i cinguettii degli utenti durante questa importante kermesse musicale e cinematografica. Come dire: dietro un grande streaming, c’è sempre un grande evento dal vivo. Le applicazioni potenziali sono comunque migliaia. Pensando solo agli usi professionali, è possibile trasmettere con pochi clic le dirette video di conferenze stampa, congressi, lanci di prodotto, riunioni aziendali e convention. Ma su quale app sarebbe meglio orientarsi? «Meerkat ha il problema del nome, germanofono, che ricorda il mercato», afferma Zavone. Più promettente forse è l’italiana Streamago, app di live broadcasting sviluppata da Tiscali, che è pronta a sbarcare su Android dopo iOs e Windows Phone: «È un’alternativa persino più incisiva, perché la piattaforma include già una directory: il filmato non scompare – continua Zavone – e possiamo
ALESSANDRO ZAVONE, esperto di web marketing e fondatore di Periscopitaly «Grazie a Periscope e alle app simili, americani, sauditi, pakistani... chiunque da ogni angolo del globo non vede l’ora di poter ammirare l’Italia. Non è più voyeurismo e la capacità di interagire in inglese, da questo punto di vista, è fondamentale»
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LUCA PANZARELLA, fondatore di App&Map «Periscope è un’app disruptive, che sconvolge il mercato. Si piazza come leader nel mercato consumer del live streaming, ad oggi occupato solo da aziende b2b come Ustream»
IL SUPPORTO DECISIVO DI TWITTER
Il fatto che un’applicazione sia direttamente acquisita e promossa da una piattaforma gigantesca come Twitter ha un ruolo determinante per le statistiche di download. Il servizio online App Annie permette di tracciare nel tempo la quantità di app scaricate e la loro posizione nelle classifiche: ebbene, Periscope all’inizio di maggio era nona (posizione eccellente per un successo mondiale) contro il 60esimo posto della concorrente Meerkat, osteggiata da Twitter che ne ha bloccato alcune funzionalità. Twitter ha investito in Periscope probabilmente, anche per “salvare” se stessa nel lungo periodo. Gli ultimi bilanci del social network, infatti, nonostante l’aumento dei ricavi, hanno registrato una live perdita del numero di utenti attivi a causa soprattutto di alcuni problemi con dispositivi Apple. Diverso potrà essere il discorso in caso di boom del mercato del live streaming, che potrebbe valere miliardi di dollari, ma che attualmente si scontra con difficoltà normative e conflitti non da poco. Ne è un esempio il
problema dei diritti televisivi per grandi eventi, in particolare quelli sportivi: di fatto il “match del secolo” (sul fronte degli incassi) di boxe tra Mayweather e Pacquiao è andato in onda “abusivamente” tramite utenti Periscope. Il Manchester United, uno dei club calcistici più importanti del mondo anche per il volume d’affari generato, ha giocato d’anticipo bannando dal proprio stadio Old Trafford tablet e altri dispositivi portatili di pari grandezza, ufficialmente per i problemi di visibilità causati.
decidere a chi far seguire la nostra diretta e dove archiviarla. Inoltre è cross-social, perché si interfaccia direttamente con la pagina facebook. Periscope, invece, al momento è molto “twitteriana” e soffre l’assenza di una versione Android». «Periscope è un’app disruptive, che sconvolge il mercato», interviene Luca Panzarella, fondatore di App&Map. «Si piazza come leader nel mercato consumer del live streaming, ad oggi occupato solo da aziende b2b come Ustream. Con il pubblico però non vedo molti spazi per monetizzare, a meno che non diventi popolare come YouTube, che fino a oggi ha avuto problemi a far soldi. Il modello da seguire può essere quello pubblicitario con contenuti premium a pagamento, cosa che YouTube ha inserito solo negli ultimi mesi. In questi casi l’investimento finanziario dei fondatori torna indietro solo se l’app viene acquisita in seguito».
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Corpo e anima
Dirompente, coreografico, coinvolgente. Il coro gospel diventa metafora rappresentativa del mondo aziendale: ensemble creativo, ma anche luogo di condivisione di valori di gruppo TERESA CHIODO
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uando si parla di gospel la mente inevitabilmente corre ai cori e alle chiese, ma per forza di cose anche al film “Sister act, una svitata in abito da suora” in cui Whoopi Goldberg, la protagonista, si trova a dirigere un coro di suore dapprima male in arnese, ma poi capace di sorprendere tutti con una clamorosa performance, intonando un “Salve regina” in chiave gospel e rock. Tecnicamente classificato come musica rituale afro-
americana, in cui l’energia vitale della lode si sprigiona in un crescendo coinvolgente, dal potere liberatorio, intenso, unificante, esaltante, il gospel trascina oltre le sofisticate reti di comunicazione, oltre gli ingessati simbolismi anche in azienda, in un già ampiamente sperimentato format di team building. Gestire il ritmo, coordinare il respiro, far convergere una molteplicità di voci in un’unica armonia sono tutti presupposti che stanno alla base della miglior performance possibile. In che termini questi aspetti possono essere visti come strumenti per lavorare in team? Lo abbiamo chiesto ad Anna Garaffa, team builder di Bevoice Gospel Choi, e a Stefano Malinverno, co-fondatore di Sartoria della Musica, agenzie di team building specializzate in formazione corale. «Creare un coro significa essere in armonia, ossia accordare le proprie frequenze alle frequenze dell’altro», sostiene Anna Garaffa. «Il gospel sembra nato per creare proprio questo tipo di alchimia, dove la difficoltà di entrare in sintonia con l’altro è quasi del tutto azzerata. La freschezza melodica e la vivacità del ritmo, i suoni per nulla costretti e mai forzati, l’aspetto aggregante favorito dal coinvolgimento emotivo sono tutti aspetti vincenti di ogni nostra proposta per un team building aziendale. Il gospel non si canta solo con la voce, ma con tutto il corpo; il modello proposto dall’educazione europea inibisce questa modalità espressiva, limitando non
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solo il movimento spontaneo ma anche la capacità di mantenere liberamente un ritmo. Sempre per un fatto culturale, nel corso dei primi anni di vita abbandoniamo tutte quelle modalità di emissione dei suoni ritenute nell’ambiente di riferimento sconvenienti, scorrette o non gradevoli. Molti di questi suoni invece producono a loro volta frequenze vitali importanti che perdiamo come preziosi alleati del nostro benessere psicofisico. Questi suoni sono presenti nella tecnica gospel, tecnica che proponiamo per la sua modalità coinvolgente applicata in ambito formativo con risultati eccellenti su ogni fronte». Interviene Stefano Malinverno, co-fondatore di Sartoria della Musica: «Il coro è un micro-insieme che presenta le stesse caratteristiche e le stesse dinamiche di insiemi più grandi, con la differenza che non si può salire sul palcoscenico a reclamare attestati: la performance o funziona o non funziona. L’intera attività viene quindi preparata in vista del risultato: “no excuse, no exceptions”. La leadership diventa quindi impersonale e viene assegnata alla competenza; in quanto tale, ripristina il suo significato autentico (il leader è il conducente, non il condottiero) e viene accettata e condivisa naturalmente in una struttura non necessariamente verticale. La complessità degli elementi che formano una buona performance viene affrontata spontaneamente riattivando il senso ludico della “squadra”». UNO, NESSUNO, CENTOMILA In che modo un team building costruito proiettando i partecipanti in una performance come quella di mettere in piedi un coro gospel può essere funzionale nell’ambito di un contesto formativo aziendale? «Attraverso la creazione di un coro gospel – interviene Anna Garaffa – non solo si viene a creare una strategia di squadra attraverso la quale ottenere dai propri dipendenti il massimo in termini di “perfomance” ma, focalizzandosi sullo sviluppo delle competenze distin-
COME SI STRUTTURA UN TEAM BUILDING GOSPEL Un gruppo iniziale, se cospicuo, viene suddiviso in più sottogruppi divisi in ambienti diversi. I sottogruppi guidati da un formatore saranno coinvolti nell’apprendimento di brani gospel, dove oltre alla performance canora dovranno creare delle piccole o grandi coreografie. In questo modo ogni brano così preparato e personalizzato sarà pronto per essere rappresentato davanti a tutti gli altri gruppi che a turno si esibiranno. L’accento non è mai posto esclusivamente sulla performance in se stessa, ma sul grado di coinvolgimento, di creatività e della capacità di inserire nell’esibizione di ogni gruppo richiami diretti in chiave seria o seriosa, agli obiettivi, alle particolarità aziendali o alla vita lavorativa quotidianamente condivisa. A conclusione del team building il gruppo si ricompatta in
un unica formazione per esibirsi nel pezzo precedentemente preparato in ogni sede di lavoro, scelto come “jingle” aziendale. L’incontro deve essere svolto in una struttura che permetta la suddivisione in gruppi e sviluppato nell’arco di una intera giornata o comunque in un tempo non inferiore alle tre ore.
tive di un’azienda, si va a creare un senso di identità per ogni componente del gruppo di lavoro. Il coinvolgimento in un’attività canora è un’esperienza estremamente esaltante dal punto di vista individuale perché cantando si afferma la propria identità profonda. Ancor più esaltante se questa affermazione del sé viene proposta e vissuta in un contesto gruppale, dove ognuno è libero di offrire il proprio apporto secondo le proprie possibilità e mai giudicato per ciò che riesce o non riesce a dare. Attraverso il canto, avviene un riequilibrio personale ma anche in relazione all’altro. La voce, il suono, trapassano l’“altro” e in un preciso momento, se siamo in due o tre a
ANNA GARAFFA team builder di Bevoice Gospel Choi «Creare un coro significa essere in armonia, ossia accordare le proprie frequenze alle frequenze dell’altro. Il gospel sembra nato per creare proprio questo tipo di alchimia, dove la difficoltà di entrare in sintonia con l’altro è quasi del tutto azzerata»
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FINALITÀ
Quali sono gli obiettivi che si vogliono raggiungere? ■ Favorire il lavoro in equipe e sperimentare il risultato finale con soddisfazione. ■ Rendere coscienti i partecipanti circa l’importanza del proprio lavoro e dellacondivisione delle proprie capacità per la buona riuscita delle finalità del gruppo impresa. ■ Creare un clima familiare e di competizione positiva all’interno del gruppo aziendale. ■ Incrementare l’autostima dei partecipanti facendoli diventare consci delle proprie capacità molte volte inaspettatamente al di là dell’evidenza. ■ Sviluppare le proprie capacità espressive e superare e la paura di divenire “protagonisti”. ■ Aprire le porte alla creatività dei partecipanti come motore di creazione di nuove vie che possano essere allo stesso modo applicare e sviluppate nel lavoro.
STEFANO MALINVERNO co-fondatore di Sartoria della Musica «Il coro è un micro-insieme che presenta le stesse caratteristiche e le stesse dinamiche di insiemi più grandi, con la differenza che non si può salire sul palcoscenico a reclamare attestati: la performance o funziona o non funziona. L’intera attività viene quindi preparata in vista del risultato: “no excuse, no exceptions”»
■ Avvicinare in modo semplice i partecipanti all’architettura musicale in modo da farli “partecipi e creatori” in ogni piccolo gruppo rappresentato dalla totalità dell’opera musicale, facendo risaltare in questa l’importanza di ogni persona e del piccolo gruppo. ■ Favorire conoscenze più approfondite oltre gli stereotipi e gli schemi propri dei ruoli. ■ Sentirsi “valutati” e “preziosi” da parte della dirigenza aziendale anche nella proposta di attività di formazione così particolari e coinvolgenti come il team building gospel. cantare insieme, non siamo più singole unità ma siamo “uno”. Tutto ciò avviene semplicemente attraverso l’emissione di suoni, che in modo progressivo lavorano». Il pensiero di Malinverno converge per altre strade: «Nel coro esistono diversi livelli di equilibrio. Il primo livello è all’interno delle singole sezioni, formate da voci con registro congruente: l’obiettivo è riuscire a non distinguere la propria voce nell’insieme. Il secondo livello di equilibrio è quello tra le sezioni, ed è dinamico: ogni sezione dovrà variare di intensità con o contro le altre, in base al momento musicale. Il terzo livello, quasi sempre sottovalutato, è tra il solista del momento e il coro: va inteso come un normale equilibrio tra sezioni, non come un gruppo di persone che “serve” il più bravo. La performance non avrà successo se questi tre livelli non verranno rispettati, e il risultato finale sarà ugualmente gratificante per tutti gli elementi del gruppo. Questo, in genere, non succede in azienda».
come se attraverso la nostra voce chiunque potesse conoscerci nel profondo. Qualsiasi commento sulla nostra capacità di “cantare” è da noi percepito come un giudizio e rischia di ferire, tant’è vero che possiamo persino bloccarci e mai più azzardarci a cantare in pubblico. Ciò che avviene nel canto, o meglio, nell’esperienza vibrazionale legata al canto, accade ogni volta che emettiamo dei suoni con simili frequenze e lunghezze d’onda, in una risata prolungata, un pianto disperato, un grido, un canto sereno, come quello dei bambini, o nel canticchiare sotto la doccia. Ogni volta che qualcuno interrompe o emette giudizi relativi a una di queste nostre performance vibrazionali ha il potere di ferirci. In un momento di team building invece la “riarmonizzazione” di frequenze esperita attraverso l’esperienza vibrazionale possiede la straordinaria capacità di livellare le differenze, valorizzando l’individualità, mettendo cioè in risalto gli aspetti migliori di una personalità, ma in vista del raggiungimento positivo di un obiettivo da perseguire insieme all’interno del gruppo». «In un coro – conclude Malinverno – la diversità è la risorsa, non il problema… scoprirsi valorizzato nelle proprie peculiarità, sentire che queste arricchiscono il contesto generale è uno dei modi di ripensarsi all’interno del gruppo. Accade tuttavia anche di scoprire quanto un collega sottovalutato possa improvvisamente mostrare competenze inaspettate».
CHI SIAMO VERAMENTE? Potrebbe essere che cantare aiuti a stanare alcuni aspetti della personalità… «L’atto del cantare – sostiene Garaffa – presuppone già di per sé un “mettere in risalto” tratti della propria personalità. Quando ci esponiamo nel canto, specialmente di fronte ad altre persone, spesso ci sentiamo in forte imbarazzo, perché attraverso l’atto del canto è come se “regalassimo” al mondo esterno il contenuto prezioso di chi noi siamo,
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Assistenti molto particolari Si chiamano Siri, Cortana, Google Now, Alexa, Nina… Sono servizi di segreteria gratuiti, efficienti e altamente personalizzati: sanno letteralmente tutto dei loro capi, al punto che riescono perfino ad anticiparne i bisogni dal nostro corrispondente da New York DOMENICO MATARAZZO
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l programma dell’ultima convention dell’Aia (American Institute of Architects), comprendeva sei settori di specializzazione, per un totale di circa duecento workshop. La superficie espositiva era occu-
pata da ottocento stand in rappresentanza di circa settanta categorie tra prodotti e servizi. Trattandosi del principale appuntamento per architetti, i planners dell’Aia hanno dovuto organizzare tour delle attrazioni architettoniche locali: quaranta per la precisione. Tra un workshop e una visita all’esposizione alcuni delegati hanno anche dovuto partecipare ad almeno una delle cinquanta tra riunioni e celebrazioni di commissioni varie. Se a qualcuno fosse ancora rimasto del tempo libero era giusto fornire una panoramica di ciò che offriva la città ospitante dal punto di vista turistico. Per la natura della loro attività gli architetti che si sono presentati alla convention dell’Aia non hanno avuto troppe difficoltà a orientarsi tra mappe, guide e attrazioni. La quantità e l’organizzazione delle informazioni diventa più complessa per eventi
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come l’International Ces, il Nab (National Convention of Broadcasters), entrambi a Las Vegas, o per appuntamenti accademici come la convention dell’Apa (American Psychology Association) o Siggraph che offrono centinaia di workshop a migliaia di partecipanti. Per questo tipo di eventi il programma include sessioni tipo “The event for first timers” (“Per chi è alla prima volta”) o “Find your way at...” (“Come orientarsi al…”). Per consentire una migliore navigazione tra sessioni ed espositori i planner ricorrono alle app o a funzioni online che consentono di creare un’agenda online e di ricercare sessioni per parole chiave o settori d’interesse. Nè app nè aree riservate online però proteggono i partecipanti dalle distrazioni offerte dai responsabili delle pr di espositori o da eventi collaterali. Ci è capitato più volte per esempio di accettare l’invito di aziende a vedere prodotti in anteprima assoluta ma che ci hanno portato in camere di albergo lontano dagli spazi espositivi. Anche l’utilizzo di app inoltre richiede un investimento di tempo per l’accesso alle informazioni e non anticipano le necessità dell’utente. Tutto questo però sta per cambiare. Ben presto i planner potranno organizzare la marea di informazioni relative a un evento con la certezza che queste saranno accessibili a voce, non solo dalle persone fisiche, ma anche dalle loro assistenti digitali. Queste sono solo tre, ma sono in grado di servire milioni di utenti: Siri, Google Now e Cortana, le tre assistenti rispettivamente di Apple, Google e, l’ultima arrivata, Microsoft. INTELLIGENZA ARTIFICIALE TASCABILE I tre colossi informatici si stanno affrontando per fornire un assistente digitale in grado non solo di rispondere alle interrogazioni ma di anticipare le necessità dell’utente. L’assistente digitale conoscerà il programma della giornata e avviserà quando è il momento di recarsi alla sessione d’interesse. Se la sessione è all’ora di apertura l’assistente digitale suggerirà l’orario di partenza in base alle condi-
zioni del traffico in tempo reale. Se invece il viaggio e su lunga distanza ed è previsto un volo per il rientro, qualora questo venisse cancellato per maltempo, l’informazione viene trasmessa al passeggero al momento dell’annuncio. Contemporanemente sono fornite le informazioni sui voli alternativi o sugli alberghi della zona nel caso si debba trascorre un’altra notte. Se su un social network una persona annuncia la partecipazione allo stesso evento e rientra nei contatti d’interesse, l’assistente digitale lo comunicherà immediatamente. Non si tratta di applicazioni futuristiche ma di un uso più sofisticato di quanto è già disponibile oggi. Così come chi usa un computer utilizza solo una minima parte dei programmi disponibili, anche l’uso di tecnologie come Siri o Google Now è limitato a funzioni di sveglia, calendario o navigazione online, ovvero funzioni automatiche impostate dall’utente. I nuovi assistenti digitali sono integrati ai motori di ricerca, analizzeranno la voce in modo più rapido e, oltre a fornire risposte, anticiperanno i bisogni dell’utente. Questo avviene attraverso l’accesso autonomo a social network, mappe, calendari, contatti a abitudini di comportamento.
I colossi informatici stanno sviluppando un assistente digitale in grado non solo di rispondere alle interrogazioni ma di anticipare le necessità dell’utente: ricordare il programma della giornata, suggerire l’orario di partenza in base alle condizioni del traffico, avvisare se il volo è in ritardo o cancellato, proporre voli alternativi o alberghi della zona nel caso si debba trascorre la notte in loco e mille altri dettagli che soltanto la più efficiente segretaria saprebbe anticipare…
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NON SOLO AGENDA DIGITALE… A dare rilevanza all’assitente digitale è stato l’annuncio da parte di Microsoft di puntare su Cortana come una delle principali innovazioni di Windows 9, il nuovo sistema operativo il cui lancio è previsto per il prossimo settembre. Cortana è già presente sul telefonino Window e, con il permesso dell’utente, organizza le informazioni attraverso l’accesso ai contatti (email e telefono) la location dell’utente e l’account su Facebook. Ogni volta che viene lanciata la app, appare un sommario dei contenuti d’interesse. Per quanto riguarda le comunicazioni invece può agire da filtro permettendo l’inoltro di chiamate solo da parte di persone definite in una determinata cerchia di contatti. A rendere ancora più personali questi assistenti digitali sono i progressi nel riconoscimento vocale. La voce e l’intelligenza di Siri ad esempio sono forniti da Nuance, società leader nel settore del riconoscimento vocale e presente anche sul mercato consumer e business con prodotti che possono essere ritenuti i capostipiti degli assistenti digitali: Dragon NaturallySpeaking e Dragon Dictate. Queste applicazioni di fatto hanno sostituito le assistenti che raccoglievano gli appunti dei manager. Apple lo scorso anno ha acquisito la società britannica Novauris Technologies, specializzata in riconoscimento vocale e nata proprio da una costola di Dragon Systems. Con Novariuos i comandi vocali sono ela-
borati direttamente dal telefonino anziché’ da un server e ciò consente una maggiore rapidità e personalizzazione dei comandi. La stessa Apple come Microsoft, vuole posizionare Siri come una componente essenziale del proprio sistema operativo. Google Now lanciato nel 2012 è considerato come il migliore assistente attualmente presente sul mercato. Non sorprende se si considera che per sua natura Google è predisposto ad analizzare milioni di informazioni e da queste analisi può selezionare ciò che è rilevante per l’utente. Il servizio consiste di fatto di due servizi separati: Voice Search and Google Now. Attraverso Voice, toccando il microfono vicino all’icona Google Search si può chiedere al telefonino o tablet con Android di chiamare un contatto, dare le direzioni per una destinazione, fare domande, navigare su internet. Se si è cercato chi fosse il keynote durante una convention ad esempio Google Now presume che l’utente voglia seguire la persona o l’azienda e invia aggiornamenti periodici. Se si è cercato un ristorante, e a distanza di tempo l’utente si trova nei paraggi dello stesso ristorante, Google Now si attiva per informare della vicinanza del ristorante. Google Now accede anche a email e calendario e ricorda quando è il momento di partire in base alle condizioni del traffico. UN FUTURO ANCORA PIÙ RICCO Il mercato del lavoro per le assistenti digitali non è comunque limitato a tre operatrici. Altre stanno spingendo per far sentire la loro voce: Alexa è l’assistente digitale di Amazon e parla attraverso uno speaker chiamato Echo collegato via Bluetooth. Alexa può rispondere a domande quali “Chi è stato il ventesimo Presidente Americano? Chi ha vinto il mondiale nel 70? Quante persone partecipano a ComicCon?”. In fase di training è anche BlackBerry Assistant, autorizzata a cercare tra email, contatti, calendari e Twitter con lo scopo di creare un profilo del suo utente. Nina invece è l’assistente digitale offerta da Nuance di cui sopra. Nina può conversare, eseguire ordini ma non ha una propria identità. Di fatto chi voglia sviluppare una app o creare un servizio online con un’interazione vocale può rivolgersi a Nuance per richidere Nina: questa può essere personalizzata in base ai gusti del datore di lavoro.
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L’organizzatore che non conosceva le donne
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uando si organizza un evento non c’è niente di più pericoloso di farsi idee sbagliate sulla propria audience. Si rischia di fallire e di proporre attività che non interessano ai partecipanti, tralasciando magari quelle che potrebbero riscuotere un inaspettato successo. È un po’ quello che sostiene Traci Browne – esperta in marketing degli eventi, scrittrice e giornalista per pubblicazioni di settore negli Stati Uniti, nel Regno Unito e nel Canada, nonché autrice di “The Social Trade Show “ edito da Que) – nel suo post pubblicato su “Event Planning”, il blog di Cvent. La Browne se la prende in particolare con un organizzatore di eventi che le avrebbe confessato di evitare di ricorrere alla cosiddetta gamification (in estrema sintesi, l’inserimento di attività ludiche all’interno dell’evento in coerenza con l’obiettivo di comunicazione) in caso di audience femminile. Il suddetto organizzatore avrebbe motivato la propria scelta con la convinzione, tutta sua, che le donne non amino giocare. Niente attività ludiche dunque agli eventi per le signore: e niente di più sbagliato. Secondo le statistiche riportate dalla Browne, in realtà sui 1,1 milioni di device in circolo nel mondo sono proprio le donne a “dominare” il mercato dei giochi per mobile, sia per tempo passato a giocare con lo smartphone sia per spesa. Pare anzi che le signore siano addirittura più “fedeli” alle app degli stessi uomini. Interessanti anche le categorie di gioco preferite dalla sfera femminile: corsa, giochi sui social, e giochi che anche a che fare con il management. Dunque, la morale tratta da queste argomentazioni è la seguente: prima di escludere la gamification meglio informarsi sulla propria audience. E soprattutto: i giochi come attività da inserire in un evento possono avere un’enorme presa perché il gioco fa parte della vita, ma è indispensabile scegliere quelli giusti in coerenza con l’evento stesso e a supporto dell’obiettivo comunicativo. Spesso, suggerisce la Browne, non servono idee pazzesche, basta una caccia al tesoro studiata ad hoc che, anche se può sembrare banale, raggiunge almeno tre obiettivi: 1 – conoscere nuova gente 2 – imparare cose nuove
Quanto è importante conoscere la propria audience quando si organizza un evento? Una buona “profilazione” è praticamente la chiave del successo, anche quando si tratta di un semplice gioco…
3 – trovare soluzioni. Questo il tipo di semplice analisi che gli organizzatori di eventi dovrebbe fare per scegliere un’attività ludica, declinandola secondo le esigenze. Facciamo un esempio: ci interessa più di tutti il primo punto, e cioè fare conoscere tra loro persone che non si sono ancora incontrate? Allora la caccia al tesoro potrebbe focalizzarsi sul “trovare persone”. Tra i suggerimenti della Browne: trovare un membro del board, un senior, un fornitore, un espositore, e così via. Oppure, punto due, una caccia al tesoro potrebbe includere domande alle quali i partecipanti possono trovare risposta soltanto stando molto attenti durante una sessione di formazione. E se l’evento include espositori, la caccia al tesoro potrebbe essere di prodotti e oggetti forniti dagli stessi, per dare loro più visibilità per esempio. In questo caso, ci si potrebbe affidare, sempre secondo la Browne, a un gioco virtuale magari sviluppandolo in una app, così da non “rubare” Tempo al business e al networking.
ALESSANDRA BOIARDI
In questa pagina abbiamo preso spunto da un post del blog di Cvent “Event Planning”
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Buy Mice: buona la prima! Debutto a Roma, presso Villa Miani, per il nuovo workshop ideato da Ediman e dedicato a tutto il comparto Mice. Si attende, in autunno, la seconda edizione sulla piazza milanese ALESSANDRA BOIARDI
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on ha deluso le aspettative il nuovo evento firmato da Ediman, che ha raccolto i consensi di tutto il comparto già al suo debutto, avvenuto il 6 maggio scorso. Buy Mice, questo il nome del workshop, ha coinvolto – a Roma, nella splendida cornice di Villa Miani – la domanda e l’offerta del Mice, offrendo una possibilità d’incontro unica per qualità e modalità a 45 tra le migliori strutture congressuali e società di servizi da
un lato e 140 importanti organizzatori di eventi dell’area romana dall’altro. In Buy Mice è confluita tutta l’esperienza di Ediman, che da ben vent’anni organizza eventi di successo, tra cui lo storico Travel Trend, che ha visto la sua ultima edizione a Milano lo scorso anno, e i famosi workshop a marchio Full Contact, da cui il nuovo evento trae la formula degli incontri one-to-one programmati dai buyer e organizzati in agende personalizzate. UN EVENTO AD HOC Buy Mice ha presentato un format studiato nei minimi dettagli per offrire ai partecipanti il massimo in termini di opportunità soprattutto di business, ma anche di net-
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working. Tra i plus la possibilità di ottimizzare i tempi e le disponibilità sia da parte dei buyer sia per quanto riguarda gli espositori, in modo che possa essere garantito il numero più alto di incontri possibili a entrambi gli interlocutori. Il programma di Buy Mice, concentrato in mezza giornata, è stato pensato per proporre ai partecipanti due momenti di networking: dalle 16 alle 20,30 si sono svolti gli incontri tra espositori e buyer secondo le agende e con tutto il supporto dell’onnipresente staff organizzativo. Nell’ultima ora di incontri, un aperitivo al vassoio tra gli stand ha preceduto la cena a buffet, alla quale hanno partecipato tutti i buyer e tutti gli espositori.
Per gli espositori, invece, le novità riguardano due garanzie uniche nel panorama dei workshop di settore: una è quella di ottenere almeno quindici incontri programmati e l’altra la qualità dei buyer che Ediman è in grado di assicurare. Ediman si impegna infatti con ogni espositore, qualora non riceva il numero garantito di richieste di incontro, di mandare tempestiva comunicazione prima dell’inizio dell’evento. Ogni espositore riceve inoltre la lista dei buyer che in fase di pre-accredito hanno espresso interesse nella loro offerta e alla fine della manifestazione riceverà anche l’elenco di tutti i buyer partecipanti.
Format vincente e atmosfera rilassata sono state le premesse del Buy Mice, nuovo evento targato Ediman che ha debuttato a Roma lo scorso 6 maggio
APPUNTAMENTO A MILANO Dopo il successo del debutto romano, Buy Mice vedrà la sua seconda edizione a Milano in autunno. Data e location sono ancora da definire, ma presto vi daremo tutti le coordinate necessarie. www.buymice.it
IL FORMAT NEL DETTAGLIO Sono diverse le novità dedicate ai buyer e agli espositori. Innanzitutto è bene precisare che i buyer sono selezionati esclusivamente su invito in base alle preferenze e agli interessi che essi stessi indicano in fase di preaccredito. Ogni buyer, il giorno dell’evento, ha così a disposizione un’agenda personalizzata direttamente da parte dello staff di Ediman, che è presente sul parterre dell’evento dall’inizio alla fine per poter gestire la successione degli incontri e ottimizzare in tempo reale le agende dei buyer, garantendo a ogni incontro il tempo necessario senza costrizioni di timing prestabiliti.
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Da sinistra: Michele Savarese, presidente Federalberghi Giovani Albergatori Sorrentini; Vincenzo Falcone, General Manager, “St. Regis Hotel Rome”; Giuseppe Cuomo, Sindaco di Sorrento; Nino Vermicelli, Presidente AICT; Giuseppe De Martino, General Manager “Sheraton Eur Roma”. In piedi Antonino Scarpato, Rappresentante Maître Hotel
Sorrento, avanti tutta! L’evoluzione del turismo sorrentino al centro di un convegno organizzato dall’Associazione Internazionale Cavalieri del Turismo. Positivi i segnali di un’economia che appare anticiclica MARCO GARAVAGLIA
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o scorso aprile, presso la sala consiliare del Comune di Sorrento, si è svolto un convegno organizzato dall’Associazione italiana Cavalieri del Turismo, in collaborazione con il Comune di Sorrento, dal titolo “Evoluzione del turismo a Sorrento nell’industria alberghiera”. L’evento, fortemente voluto dal presidente dell’associazione, nonché direttore pr di Ediman, Nino Vermicelli, si è articolato in particolare attraverso gli interventi – fra i tanti relatori convenuti – di Giuseppe Cuomo, sindaco di Sorrento; Vincenzo Falcone, direttore generale del St. Regis di Roma;
CAVALIERI DEL TURISMO, UNA MISSION “DINAMICA” L’Associazione Internazionale Cavalieri del Turismo è un’associazione non profit di alto valore culturale e sociale, formata da operatori esperti nei vari settori del comparto turistico. Compongono il sodalizio anche stimati professionisti con specifici e particolari interessi nei confronti del settore turistico, che si prefiggono di operare nelle rispettive professionalità
contribuendo allo sviluppo del turismo dando il proprio contributo di esperienza, di idee, di iniziative con la creatività personale. Il loro apporto personale deve mirare alla soluzione dei singoli problemi come la qualità dell’offerta, il miglioramento delle infrastrutture come viabilità, ristorazione, accoglienza e la formazione dei giovani che si affacciano al mondo del lavoro.
Giuseppe De Martino, direttore generale dello Sheraton di Roma; Claudio Linda, già capo di Gabinetto del ministero dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo e Michele Savarese, presidente Federalberghi Giovani Albergatori Sorrentini. TREND IN CONTROTENDENZA Pluripremiata nel 2014 e nel 2015 da Trivago – uno dei più celebri motori di ricerca di hotel, b&b, ostelli e altri tipi di strutture, che raccoglie inoltre le opinioni dei clienti su destinazioni, alberghi e attrazioni turistiche –, Sorrento sta vivendo un trend turistico e congressuale molto positivo, «che assume ancora maggiore rilevanza – ha commentato il Sindaco Cuomo – se si considera che non sono poche le realtà turistiche della nostra Regione e dell’intero territorio nazionale che in questi anni hanno accusato più o meno significative flessioni, nonché più o meno allarmanti sintomi di criticità». indirizzi a fine rivista
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ALESSANDRA BOIARDI
NUOVO SITO WEB PER L’HOTEL DE LA VILLE DI MONZA Con il mondo della comunicazione in perenne evoluzione, sia in termini di immediatezza sia di design grafico, è impossibile rimanere inattivi. L’Hotel de la Ville di Monza, consapevole e cosciente di come le nuove tecnologie stiano modificando le abitudini nella ricerca e fruizione delle informazioni, ha deciso di investire in modo prioritario nel rifacimento del proprio sito web, uno strumento di marketing che assicuri il “look & feel” indispensabile a trasmettere la percezione di prodotto e servizio di qualità che da sempre lo contraddistingue. Grandi professionisti nell’ambito della fotografia e della web agency (Vivacom/Idearia) hanno contribuito con soddisfazione al restyling grafico e al perfezionamento dei contenuti del primo biglietto da visita dell’Hotel de la Ville, che permetterà agli ospiti, così come agli addetti ai lavori e ai curiosi, di reperire – in un layout gradevole e più attuale – qualsiasi tipo di informazione sull’albergo e sulle opportunità turistiche a Monza e sul territorio.
PALAZZO GALLIA TORNA A SPLENDERE Da sempre uno dei punti di riferimento per l’ospitalità di lusso della metropoli milanese, l’Excelsior Hotel Gallia è il fiore all’occhiello di un progetto impegnativo con il quale Starwood Hotels & ResortsWorldwide Inc. intende potenziare la più ampia strategia di restauro di alcuni degli alberghi più iconici del marchio The Luxury Collection in Europa. Situato nel cuore del quartiere emergente di Porta Nuova, nuovo polo d’attrazione della città in cui questo storico palazzo si inserisce al meglio riflettendo la vivacità culturale, lo stile raffinato e la dinamica vita milanese, oggi l’Excelsior Hotel Gallia si compone di due edifici principali: il palazzo storico completamente restaurato e una nuova ala moderna che ospita gli spazi destinati agli incontri business. Per il segmento Mice diverse sono le possibilità di organizzare eventi, convegni e incontri di lavoro. Duomo, Manzoni, Brera, Montenapoleone, Scala e Spiga sono i nomi delle sale moderne e tecnologicamente avanzate che possono ospitare un diverso numero di persone in spazi funzionali e di stile. Dodici sale in tutto, più il foyer a piano terra, che diventa spazio espositivo e di incontro con una superficie di settecento metri quadrati; ambienti, alcuni dei quali con accesso privato, che si possono trasformare facilmente anche in sale da ricevimento come avviene sotto la cupola storica dell’albergo. (S.P.)
EVENTI PREZIOSI AL MUSEO DIOCESANO
Il Museo Diocesano è senza dubbio uno dei poli culturali di riferimento della città di Milano: situato in uno dei complessi monumentali più importanti del tessuto urbano, si distingue per storia, posizione e collezioni. La prestigiosa sede include uno dei due chiostri di S. Eustorgio, complesso del quale fanno parte la chiesa, di fondazione tardo romanica e il convento domenicano. Gli spazi espositivi, inaugurati nel 2001, si sviluppano nel secondo chiostro, danneggiato durante la seconda guerra mondiale e successivamente restaurato e valorizzato attraverso le collezioni. Il Museo ospita opere che spaziano dal IV fino al XXI secolo, da Sant’Ambrogio a Lucio Fontana. Conferenze, corsi, concerti, manifestazioni ed eventi privati possono essere ospitati nella sala maggiore, detta dell’Arciconfraternita, nell’incantevole portico del chiostro o nel curatissimo prato. Il chiostro è la location ideale per ricevimenti e cene, soprattutto nella bella stagione quando tavoli e arredi sapientemente illuminati dialogano con la sequenza di colonne binate che sorreggono gli archi del portico. Gli spazi del chiostro offrono la possibilità di installare una tensostruttura che ne consente la fruizione anche in caso di condizioni meteorologiche non ottimali.
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APRE IL CROWNE PLAZA HOTEL BERLIN Nuovo hotel per InterContinental Hotels Group con l’apertura del Crowne Plaza Hotel Berlin – Potsdamer Platz (già Wyndham Grand Berlin Potsdamer Platz). L’albergo è ben posizionato per soddisfare le esigenze dei viaggiatori d’affari nazionali e internazionali, situato nei pressi di edifici governativi, sedi di partiti politici e di aziende, e a quindici minuti a piedi dalla celebre Potsdamer Platz. L’hotel dispone di 256 camere di cui 19 suite, un piano executive dotato di una sala lounge e una terrazza sul tetto. Inoltre offre di cinquecento metri quadrati di sale per riunioni ed eventi, che si dividono in otto sale meeting e una sala da ballo in grado di ospitare meeting ed eventi da 250 persone. Infine, l’hotel offre quattrocento metri quadrati di spazi dedicati al tempo libero, con un centro benessere, un’area fitness e cabine per trattamenti.
GLI HOTEL MIGLIORI D’EUROPA SECONDO I CLIENTI E-DREAMS
Sono a Innsbruck, Lisbona e Santander, gli alberghi migliori d’Europa secondo una classifica diffusa da eDreams e basata sulle recensioni dei clienti. I tre hotel meglio recensiti dai viaggiatori che hanno acquistato tramite l’agenzia di booking online sono rispettivamente l’Hotel Innsbruck nel capoluogo tirolese, l’Hotel Marques de Pombal nella capitale del Portogallo e l’Hotel Bahia nella città spagnola. Per il ranking vengono prese in considerazione sei categorie: camere, design e stile, offerta culinaria, pulizia, rapporto qualità-prezzo e servizio. Vengono incluse nelle classifiche soltanto le strutture che hanno ricevuto almeno dieci recensioni. Il vincitore nella categoria servizio è a Madrid (Wellington), le migliori camere sono allo Sheraton Lisbona (premiato anche nelle categorie design, stile e pulizia) mentre per qualitàprezzo primeggia l’Holiday Inn Express Alicante e per l’offerta gastronomica l’Innsbruck.
PALAZZO DEI CONGRESSI DI PADOVA INIZIA I LAVORI Parte a giugno il cantiere del nuovo Palazzo dei Congressi in Fiera di Padova. La nuova struttura, che avrà un auditorium da 1.620 posti, sostituirà il padiglione 10 – noto come Palazzo delle Nazioni – di cui resterà solo il celebre portale scolpito da Luigi Strazzabosco. La notizia è stata data da Il Mattino di Padova. Verrà demolita l’attuale Sala dei Carraresi. Saranno costruite inoltre tre grandi sale e un foyer, oltre a due sale medie e a una serie di salette multifunzionali, un ristorante, un bar e un bistrot. L’Intercantieri Vittadello di Limeno è la capofila del raggruppamento d’imprese che si sono aggiudicate i lavori per oltre 19 milioni di euro. Il progetto è firmato dall’architetto giapponese Kengo Kuma e si ispira alla concezione flessibile degli spazi che è propria del Sol Levante: il centro congressi funzionerà a prescindere dall’apertura o meno della Fiera. Sarà presente anche un anfiteatro per eventi all’aperto.
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KLIMA HOTEL: EXPO CON VISTA Se la posizione del Klima Hotel è di per sé strategica, letteralmente a due passi da Expo Milano 2015 e dalla Fiera di Rho-Pero, la proposta che l’albergo ha studiato per i visitatori della grande manifestazione internazionale è di quelle che rimangono impresse a lungo nella memoria. Oltre a una splendida terrazza al 14esimo piano con vista sui padiglioni e sul decumano, infatti, Klima Hotel – in joint venture con Alessandro Rosso – propone Experience in the Sky, ovvero la possibilità di ammirare Expo a cinquanta metri di altezza.
Infatti, durante i sei mesi di Expo, sarà possibile privatizzare la piattaforma – che può far accomodare fino a 22 commensali – per una colazione, un aperitivo, un pranzo o una cena. La terrazza, invece, funzionerà come una vera e propria sala polifunzionale, con possibilità di allestirvi breakfast, coffee break e riunioni. Un ultimo dettaglio è degno di nota. Il Klima Hotel ha il vanto di essere tra le pochissime strutture davvero ecologiche e green presenti sul territorio nazionale. (P.K.)
ARRIVA L’HILTON GARDEN INN MILAN NORTH Apre i battenti l’Hilton Garden Inn Milan North, situato a pochi passi dalla fermata M1 Villa San Giovanni a Milano, dotato di area fitness 24 ore su 24, business center e diversi servizi che lo rendono particolarmente adatto a soggiorni di lavoro, come il collegamento wi-fi gratuito. Hilton Garden Inn Milan North offre inoltre dieci sale meeting che possono ospitare riunioni di lavoro e social per un totale di ottocento metri quadri di spazi congressuali, in grado di accogliere fino a 850 delegati. L’hotel è di proprietà e gestito dalla GdF Milano Nord, ed è un’importante aggiunta al crescente portfolio del marchio che oggi conta oltre trenta strutture in Europa, otto in Italia e più di seicento nel mondo. «Abbiamo annunciato l’accordo per l’apertura dell’Hilton Garden Inn Milan North a ottobre dello scorso anno, e a soli cinque mesi di distanza, siamo lieti di poter accogliere i primi ospiti – ha commentato Adrian Kurre, global head, Hilton Garden Inn –, il marchio è già conosciuto tra i visitatori di Milano e sono certo che i viaggiatori sapranno apprezzare i comfort delle camere e i prezzi convenienti che questa struttura è in grado di offrire».
BUSINESS EXTRA LUSSO AD ALTA QUOTA
L’incanto delle Dolomiti e una lunghissima esperienza che ha fatto dell’eccellenza nell’accoglienza il proprio fiore all’occhiello: è questo il biglietto da visita del Cristallo Hotel Spa & Golf di Cortina che quest’anno moltiplica le proposte per il mondo Mice e il turismo d’affari coniugando nella nuova frontiera del bleisure (business e pleasure) infinite possibilità dedicate ai professionisti. Il cinque stelle lusso ospita spazi specifici per il settore Mice, dall’elegante Sala Gustavo III – caratterizzata da un soffitto a cassettoni e da grandi lampadari di cristallo, integrata con elementi tecnologici e funzionali d’alto livello – alla Sala Goethe, oltre a diversi spazi versatili per esigenze specifiche come la Sala Living, Il Ristorante Il Gazebo, lo spazio per feste private Monkey o la Veranda Bar con terrazza. L’hotel è perfettamente allineato con le nuove tendenze del settore con un’ampia gamma di proposte business oriented: dal team building con sport estivi e invernali come golf, alpinismo, pattinaggio e sci, alle attività legate alla cucina e alla gastronomia con degustazioni o cene a tema, ma anche le adrenaliniche proposte sportive come la guida su ghiaccio ad alta quota o i voli turistici in elicottero. Al business si uniscono anche le richiestissime proposte benessere come la spa, dotata di tutti i comfort grazie al Transvital Swiss Beauty Center o il Fitwell Club, dedicato al mantenersi in forma con speciali percorsi tematici.
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ME MILAN IL DUCA, IL BRAND DI MELIÁ APPRODA IN ITALIA Il primo hotel Me By Meliá in Italia, il Me Milan Il Duca, è diventato realtà. L’hotel è collocato nell’edificio che ospitava un tempo l’Hotel Duca di Milano, una delle architetture più conosciute di Aldo Rossi oggi reinventata da un team internazionale di professionisti, composto dallo studio milanese Arassociati, dall’architetto spagnolo Alvaro Sans di Palma di Maiorca e dallo Studio Nicola Gallizia, per diventare il nuovo Me Milan Il Duca. La “design promenade” è il concept che ha guidato l’interior design, un omaggio alle opere dei più famosi designer e architetti della città, che si sviluppa attraverso i diversi piani dell’hotel: da Giò Ponti a Luca Meda, Lodovico Barbiano di Belgiojo-
so, Aldo Rossi, Caccia Dominioni, Achille Castiglioni, Franco Albini, Ignazio Gardella, Vico Magistretti, Joe Colombo, Marco Zanuso e Guglielmo Ulrich. L’hotel dispone di 132 camere e suite e di due spazi che si propongono come nuovi punti di riferimento del divertimento milanese: Radio via Marco Polo, un bar che offre una vista impagabile sul nuovo skyline milanese, e la steakhouse in stile americano Stk Milan. Per meeting e conferenze sono a disposizione quattro moderne sale, mentre il Giardino del Duca sarà il punto di riferimento per colazioni, pranzi e cene all’aperto, dove gli ospiti potranno anche trovare, nel menu à la carte, una selezione di piatti della steakhouse.
PERCORSO NELL’ARTE A PALAZZO DI VARIGNANA
SHERATON SBARCA SUL LAGO DI COMO Taglio del nastro per Sheraton Lake Como Hotel, il primo albergo del brand internazionale di fascia alta appartenente al gruppo Starwood Hotels & Resorts ad aprire a Como. «Siamo orgogliosi di intraprendere questa che siamo certi sarà una duratura collaborazione di successo con Grand Hotel di Como. L’incontro di due marchi iconici quali Sheraton e Lago di Como, saprà soddisfare al meglio le esigenze dei viaggiatori di tutto il mondo» ha dichiarato Robert Koren, vice presidente e direttore generale Sud Europa per Starwood Hotels & Resorts. Gli ospiti di Sheraton Lake Como Hotel possono godere di una posizione privilegiata a due chilometri dal centro storico della pittoresca città di Como e a pochi passi dalle rive del suo celebre lago. L’hotel è situato appena fuori Cernobbio ed è adiacente alla prestigiosa Villa Erba, rinomato centro congressi e spazio espositivo. Nel raggio di cinque minuti a piedi, gli ospiti potranno inoltre raggiungere il molo dove i battelli salpano regolarmente per i tour intorno al lago. Per gli ospiti sarà possibile rigenerarsi nel parco verde di oltre diecimila metri quadrati. Al ristorante Gusto, gli ospiti potranno assaporare una cucina italiana rivisitata in chiave moderna. I sapori delle griglierie sudamericane hanno ispirato il ristorante Kincho, che include un bar e una pizzeria, che si vanno così ad aggiungere al Lobby Bar e allo Sheraton Club Lounge.
Si chiama “Varignana per l’Arte” l’iniziativa presentata da Palazzo di Varignana Resort & Spa dedicata all’arte. La struttura, immersa in un parco di 28 ettari sulle colline di Bologna e parte della collezione LVX di Preferred Hotels & Resorts, propone un percorso in collaborazione con l’Associazione Gallerie d’arte moderna e contemporanea Confcommercio Ascom di Bologna: accompagnati da galleristi, curatori e artisti è possibile scoprire alcuni degli artisti più interessanti del panorama italiano e internazionale. La prima edizione sarà visitabile fino al 13 settembre e prevede in occasione della mostra la pubblicazione dei Quaderni dell’Arte di Palazzo, cataloghi dedicati alle esposizioni di volta in volta presenti e che andranno a comporre negli anni una vera e propria collana. «L’idea è ospitare una presenza continuativa dell’arte a Palazzo di Varignana, con una presenza ciclica di gallerie, artisti, collezioni – spiega Vittorio Morelli, direttore di Palazzo di Varignana – , siamo felici di dare il via a Varignana per l’Arte, un’occasione per promuovere il nostro resort soprattutto verso un pubblico internazionale».
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Excelsior Hotel Gallia, a Luxury Collection Hotel, Milan L Milano Numero totale camere: 235 | Ristoranti (ristorante, bar e terrazza insieme): 1 | Posti: ristorante: 50 / terrazza: 90 / bar: 35 | Sale meeting: 12 | Capienza sala maggiore: 400 | Capienza sala minore: 6 | mq di aree espositive: 1.466 | Possibilità organizzazione post congress
Uno degli alberghi più prestigiosi di Milano, l’Excelsior Hotel Gallia, riapre e lo fa in grande stile dopo un intervento complesso e articolato, che rispecchia il dinamismo della città stessa
Un’attesa rinascita SABRINA PIACENZA
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na delle aperture più attese, o meglio riaperture, sì perché l’Excelsior Hotel Gallia è da sempre uno dei punti di riferimento per l’ospitalità di lusso della città di Milano e oggi, dopo un lungo intervento di riqualificazione degli spazi e della struttura, ritorna ad assumere il ruolo che gli compete. Un progetto im-
pegnativo con il quale Starwood Hotels & Resorts Worldwide, Inc. intende potenziare la più ampia strategia di restauro di alcuni degli alberghi più iconici del marchio The Luxury Collection in Europa. La rinascita del Gallia, aperto per la prima volta nel 1932 con il nome di Palazzo Gallia, coincide con due momenti importanti per il capoluogo lombardo: da un lato Expo – che porterà in città milioni di persone durante i sei mesi della manifestazione – dall’altro il completamento di uno dei più grandi interventi di riqualificazione del tessuto urbano in Europa. L’albergo, infatti, è situato nel cuore del quartiere emergente di Porta Nuova, uno dei nuovi poli d’attrazione della città, caratterizzato da architetture contemporanee in cui questo storico palazzo si inserisce al meglio riflettendo la vivacità culturale, lo stile raffinato e la dinamica vita milanese. Oggi l’Excelsior Hotel Gallia si compone di due edifici principali: il palazzo storico completamente restaurato in perfetto stile Belle Epoque e una nuova ala moderna con una facciata che ricorda una cortina leggera in acciaio e vetro. L’intervento di re-
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Lusso esclusivo, posizione strategica e una dotazione congressuale per numeri importanti, l’Excelsior Gallia riapre all’insegna del Mice
cupero, sviluppato dall’architetto Marco Piva, aveva come obiettivo quello di riaffermare attraverso un esempio di stile e di eleganza, i valori d’eccellenza della città di Milano, a partire dall’architettura, dal design, dal costume e dalla moda. A testimoniare l’eccellenza del made in Italy gli interni, che richiamano lo stile di vita milanese e l’eleganza senza tempo del periodo Art Deco, animato da arredi unici realizzati dai migliori designer e artigiani italiani in esclusiva per l’albergo. TRA LUSSO E BUSINESS La struttura accoglie i propri ospiti in 235 lussuose camere, tra cui 53 suite, la più opulenta delle quali, la Katara Suite, con i suoi mille metri quadrati, sarà una delle suite presidenziali più grandi d’Italia. Anche la Gallia Suite è concepita come una sofisticata dimora privata con lussuose finiture, arricchite da marmo di Carrara, legno laccato e pelle, mentre le restanti 51 suite si suddividono in cinque tipologie: Excecutive, Signature, Design, Art e Atelier. L’Excelsior Hotel Gallia è la location ideale per qualsiasi tipo di esperienza. In particolare per il segmento Mice diverse sono le possibilità di organizzare eventi, convegni e incontri di lavoro. Duomo, Manzoni, Brera, Montenapoleone, Scala e Spiga sono i nomi delle sale moderne e tecnologicamente avanzate che possono ospitare un diverso numero di persone in spazi funzionali e di stile. Dodici sale in tutto, più il foyer a piano terra, che diventa spazio espositivo e di incontro con una superficie di settecento metri quadrati; ambienti, alcuni dei quali con accesso privato, che si possono trasformare facilmente anche in sale da ricevimento come avviene sotto la cupola storica dell’albergo, situata al settimo piano, che ospiterà un’esclusiva sala po-
lifunzionale che può diventare cinema privato o luogo spettacolare e unico per feste ed eventi privati come concerti o matrimoni. Dal foyer si dipana una promenade coperta, un’affascinante passerella lunga cento metri con piccole vetrine che richiamano la famosa via Montenapoleone, il passaggio collega l’entrata storica con l’ingresso principale del nuovo edificio. A completare l’offerta cinque stelle dell’albergo il roof-top bar e il ristorante del settimo piano, che offrono una splendida vista panoramica della città e un sofisticato centro benessere in collaborazione con Shiseido, caratterizzato da un ambiente rilassante con luce naturale, che comprende spa e zona fitness con le più moderne attrezzature firmate Artis by Technogym. indirizzi a fine rivista
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Cenobio dei Dogi Camogli (Ge)
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Numero totale camere: 103 | Ristoranti: 3 | Posti: 200 + 90 + 50 | Sale meeting: 7 | Capienza sala maggiore: 200 | Capienza sala minore: 15 | Saletta segreteria | mq di aree espositive: 70 | Possibilità organizzazione post congress
Cos’è luxury? Luxury è esclusivo. L’esclusivo è nell’autenticità del genius loci fra matericità, superfici di aria e di luce: percezioni multiple all’elitario Cenobio dei Dogi
Il rigore dell’asimmetria TERESA CHIODO
L’
ospitalità contemporanea dell’Hotel Cenobio dei Dogi porta con sé il fondamento di un’antica eredità culturale. L’identità conviviale si legge ancora intatta attraverso la natura complessa delle stratificazioni di elementi architettonici ancora in evoluzione. Come intatta è Camogli, il nucleo che l’accoglie, compatta e arroccata, quasi una serigrafia fatta di alte case d’epoca, dipinte di rosso, ocra, giallo e verde che si stagliano su un anfiteatro naturale formato da pini marittimi e ulivi. Il senso di appartenenza al paesaggio, al Cenobio dei Dogi, comincia dalla riscoperta del suo dna materico-cromatico. La scelta dei colori rimanda a una tavolozza iconica che va a saturare i toni in contrasto con il blu del mare: dalle calde tonalità pastello del giallo, alle nuance di azzurro, dall’arancio di certi tessuti al rosso corallo. La planimetria diffusa, nata quasi dalla necessità di ancorarsi e assecondare un movimento del terreno, si
compone di 105 camere luminose, arredate ciascuna in modo differente. Si passa dalle camere standard alle camere classic fino ad arrivare alle suite, tutte finemente arredate con grande cura del dettaglio e dotate di ogni comfort business-oriented. Nella zona della reception le cromie pastello si fondono con i toni caldi delle pareti, nella lounge i divani corallo, di gusto delicatamente eccentrico, si coniugano agli arredi di gusto classico. Questo mix di materiali e di stili è presente anche nel bar, parte integrante del living, ideale per un incontro d’affari informale. Il giardino conserva un impianto naturalistico con piante autoctone ed è scandito da una pavimentazione in cotto terra di Siena a ordinare e bilanciare gli spazi esterni in cui si inserisce una piscina. Un recente restyling ha coinvolto molteplici aree della struttura, passando da angoli intimi come le camere a pièces votate alla socialità nelle parti comuni. La vista sulla baia attraverso l’involucro vetrato del
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La splendida Camogli, con le sue case colorate e i suggestivi carrugi, fa da cornice all’esclusivo Cenobio dei Dogi, punto di riferimento per il Mice alla ricerca di eleganza
SPAZIALITÀ INFINITESIMALI Il Cenobio fa del rapporto fra natura e artificio il paradigma di riferimento privilegiato dei suoi servizi business-oriented. Le aree polifunzionali, a geometria variabile e attrezzate secondo i dettami delle più moderne tecnologie, sono adatte a qualsiasi tipologia di evento: meeting, incentive di alto livello e team-building. Il risultato è un’estetica fruibile in ogni spazio, momento o stagione. Prendono forma ambienti e allestimenti su misura, sempre caratterizzati da una magistrale attenzione per il dettaglio. La passione di uno staff di preparati professionisti, il metodo e il dialogo con i clienti, permettono all’hotel di porsi come partner altamente qualificato, oltre che come consulente ideale per la scelta dei fornitori, anche per la spettacolarizzazione di un evento. Per gli amanti della natura sono previsti itinerari che si snodano tra il mare e l’entroterra. Una visita a piedi all’abbazia di San Fruttuoso,
splendido complesso monumentale costruito a metà del X secolo, può essere seguita da un’escursione in battello verso la celebre e mondana Portofino. Negozi eleganti, panfili alla fonda e scalinate nel verde inquadrano questo incantevole porticciolo che dà il nome al monte. La spiaggia privata con accesso diretto costituisce un tutt’uno con la struttura. Per chi ama vivere il mare sono numerose le attività: pagaiare in kayak alla ricerca di insenature nascoste, munirsi di maschera e pinneggiare tra gli scogli, o esplorare il mondo sommerso dell’area marina protetta con immersioni subacquee organizzate dalla B&B Diving Camogli. Il prestigioso golf club di Rapallo dista pochi chilometri, mentre tennis e calcetto sono disponibili sul posto. indirizzi a fine rivista
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ristorante I Dogi smaterializza ancora di più la struttura per fondersi con il panorama naturale, dove trova il suo compimento. Nulla sfugge a una ricerca di presa diretta dell’anima del luogo anche in cucina, dove gli chef partono dagli ingredienti del territorio per un percorso gastronomico che rivisita la regionalità per aprirsi alle influenze esterne. Tutto questo è valore aggiunto a disposizione per eventi, serate di gala e cocktail party. Anche il Ristorante La Playa è un laboratorio di idee per il gusto ed è a disposizione per incontri di lavoro e lunch, per arrivare a una capienza fino a duecento persone.
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Excelsior Palace Rapallo L Rapallo (Ge) Numero totale camere: 127 | Ristoranti: 2 | Posti: 240 (per servizi di banchettistica) | Sale meeting: 9 | Capienza sala maggiore: 450 posti | Capienza sala minore: 10 posti | Saletta segreteria | mq di aree espositive: 650 | Possibilità organizzazione post congress
In una delle aree più prestigiose della Liguria, l’esclusivo Excelsior Palace Hotel di Rapallo amplia e rinnova le sue strutture storiche extra lusso
Alla ricerca della perfezione SABRINA PIACENZA
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ra Rapallo e Portofino, regine incontrastate del Levante Ligure, da oltre cent’anni l’esclusivissimo Excelsior Palace Hotel domina il Golfo del Tigullio, uno dei paesaggi più intensi e celebrati dalla letteratura italiana. Un luogo ricco di fascino, nel quale è incastonato questo hotel cinque stelle lusso che di recente è entrato a far parte del “Registro nazionale delle imprese storiche” di Unioncamere. Punto d’incontro del bel mondo internazionale e frequentato da un turismo raffinato, l’hotel si propone anche come struttura ideale per ospitare incontri di lavoro top level e rinnova quest’anno i propri spazi ampliando alcuni servizi e dotazioni della struttura. «Durante lo scorso inverno abbiamo programmato diversi interventi per migliorare la nostra offerta», racconta Aldo Werdin, direttore generale e Ad dell’Excelsior Palace. «La sala meeting Faruk, per esempio, è stata totalmente ristrutturata e resa ancora più bella grazie a un ampliamento della superficie vetrata che permette ora di godere del bellissimo panorama stando comodamente seduti al tavolo. La sala è stata, inoltre, dotata di un passaggio diretto alla terrazza sottostante, location ideale per gustosi aperitivi o dolci coffe break». Ma non solo; per l’esigente businessman sono notevoli gli aggiornamenti nella celebre struttura
ligure: a partire da due nuove junior suite poste al sesto piano, oggetto di totale ristrutturazione, ma anche sei comodissime aree di rifornimento per auto elettriche e ibride, una nuova piscina scoperta a sfioro per godere del massimo relax tra cielo e mare e un’invidiabile pontile per l’accesso diretto al mare con la barca, dal quale poter salpare per andare a cena in una delle prestigiose località della riviera. Un hotel di stile, l’Excelsior Palace di Rapallo, nel quale è possibile trovare tutto ciò che rende il soggiorno davvero esclusivo: beach club con terrazze a mare, piscina panoramica, oltre a un ricco centro benessere per trattamenti personalizzati, palestra, corsi di spinning, yoga, pilates e aquagym. Grandi progetti anche per il futuro: «Stiamo organizzando alcuni interventi per la prossima stagione», continua Werdin. «Sicuramente rinnoveremo il bar, amplieremo uno dei ristoranti e soprattutto creeremo una nuovissima area talassoterapia dove potersi immergere in una piscina di acqua salata per rigenerarsi a 360 gradi». Se a tutto questo aggiungiamo la vicinanza a luoghi unici come Portofino o le Cinque Terre, un ricercato campo da golf a 18 buche e soprattutto il mare cristallino e unico della Liguria…cosa chiedere di più? indirizzi a fine rivista
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Hotel Posta Reggio Emilia Numero totale camere: 38 | Sale meeting: 2 | Capienza sala maggiore: 100 | Capienza sala minore: 8 | Saletta segreteria | mq di aree espositive: 108 | Possibilità organizzazione post congress
L’allusione agli antichi fasti e la componente estetica di sapore attuale si mescolano sapientemente all’Hotel Posta che quest’anno festeggia i suoi cinquecento anni di attività alberghiera
Viaggio nel passato TERESA CHIODO
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ituato in pieno centro storico, nel cuore antico di Reggio Emilia, il Palazzo del Capitano del Popolo appare come una filigrana, sofisticata e preziosa, che il tempo non è riuscito a sgranare. La storia dell’edificio, che dal 1280 fu dimora dei capitani del Popolo e in seguito dei rappresentanti delle Signorie che per due secoli governarono la città, affonda le sue radici in tempi lontani attraversando alterne vicende di una plurisecolare realizzazione. Per cinque secoli, attraverso contratti di affitto e passaggi di proprietà, il palazzo cambia molte volte la gestione e anche il nome (da Osteria del Cappello Rosso, a Locanda della posta dei cavalli, Albergo della Posta, Hotel Posta) senza però mai cambiare la destinazione alberghiera. Nei secoli il Palazzo subisce però numerosi rifacimenti tanto che nel 1919 quando Eugenio Terrachini lo acquista, non esiste più l’aspetto originario, scomparso con il tamponamento delle bifore e del rosone e con la cancellazione di ogni traccia
del passato sotto uno spesso strato di intonaco. Successivamente, un deciso intervento di restauro, condotto nel rispetto assoluto del patrimonio storico-artistico, consente il recupero dei fasti e dello splendore di un tempo. Una struttura dell’età dei comuni che sarebbe andata completamente perduta rinasce a nuova vita in un sodalizio perfetto fra tecnica, perizia e armonia e testimonia il grande impegno della società verso un immenso valore monumentale oggi destinato a diventare anche scenario di una prestigiosa sede di meeting e congressi. Dal 1919 la proprietà è rimasta sempre della stessa famiglia Terrachini Sidoli, che ancora oggi porta avanti la tradizione e la gestione dell’attività. Dopo il grande restauro degli anni venti, nel 1986/87 è stato eseguito un altro importante intervento che, oltre a un aggiornamento degli impianti, ha rinnovato tutti gli spazi interni, restaurato l’antico salone delle adunanze e rinfrescato l’esterno dell’edificio.
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POST CONGRESS NEL SEGNO DELLA TRADIZIONE Nei vari interventi di ristrutturazione che negli anni si sono avvicendati, la tradizione si è rivelata un ingrediente importante nell’opera degli architetti. Questi ultimi, nel recupero del passato scoprono la moderna dote della versatilità, la capacità di inserirsi negli ambienti di spessore antico portando con sé quella individualità e quella consistenza che efficacemente si integrano con scintillanti seduzioni attuali. Dietro all’imponente e rigorosa facciata medievale, la bellezza e il fasto del liberty si aprono in un turbine di virtuosismi tecnici che caratterizzano raffinate architetture e superbe scenografie. Le decorazioni, le combinazioni cromatiche, le soluzioni d’arredo e la qualità dei materiali e delle finiture, accompagnano come un file rouge i vari ambienti. L’hotel dispone di un ampio salone affrescato, detto Del Capitano del Popolo, perfetto per qualsiasi tipo di evento, con i suoi stemmi araldici, le grandi vetrate piombate e le capriate di legno secolare, di 38, romantiche e accoglienti camere tutte diverse le une dalle altre e di un’affascinante sala breakfast in stile liberty. Per meeting di piccole dimensioni l’Hotel Posta offre altre funzionali ed eleganti salette. L’arredamento originale in stile Liberty del bar proviene da un’antica pasticceria reggiana. A due passi c’è l’Albergo Reggio, la dépendance dell’Hotel Posta, con 16 camere spaziose e silenziose e gli stessi servizi dell’Hotel Posta. Le suggestioni culinarie della gastronomia emiliana, la qualità degli ingredienti e la raffinatezza degli allestimenti trasformano ogni cena in un’autentica esperienza dei sensi all’Agriturismo Cavazzone, a soli 15 chilometri e della stessa proprietà dell’Hotel Posta, dove vengono proposte visite all’acetaia, degustazioni e lezioni di cucina. L’Agriturismo Cavazzone ha otto suite, una sala riunioni, il ristorante e un’importante
produzione di aceto balsamico. Offre spazi suggestivi di alto livello funzionale, realizzati per rispondere alle più svariate esigenze dei clienti, con tecnologie e servizi all’avanguardia all’insegna della flessibilità operativa e del comfort ambientale; tutto è perfettamente attrezzato per ospitare eventi di qualsiasi genere. Le storiche radici di questa location confermano una forte volontà di affermazione nell’instaurare uno stretto rapporto con il territorio, che si traduce anche in originali proposte di format per team building o incentive. Da qui si irradiano numerosi itinerari culturali ed enogastronomici, per andare alla scoperta di città d’arte come Bologna, Parma e Ferrara, borghi medievali, aziende come Ferrari, Lamborghini, Maserati e Max Mara e percorsi gastronomici alla scoperta di Parmigiano Reggiano, aceto balsamico, prosciutto, paste ripiene e Lambrusco.
Hanno il profumo della storia gli ambienti dell’Hotel Posta, ospitato in un palazzo duecentesco nel cuore di Reggio Emilia. Qui sopra, lo staff
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La Posta Vecchia Hotel L Palo Laziale (Roma) Numero totale camere: 19 | Ristoranti: 1 | Posti: 70 per un evento | Sale meeting: 1 | Capienza sala maggiore: 70 | Capienza sala minore: 10 | mq di aree espositive: 400 | Possibilità organizzazione post congress
La Posta Vecchia Hotel è oggi una moderna location per eventi, ma custodisce al suo interno splendidi tesori artistici risalenti al suo antico passato, che la contraddistinguono nel panorama Mice
Un congresso al museo SIMONA ZIN
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n’antica villa sulla costa laziale risalente al 1640 costruita dagli Orsini sui resti della città romana di Alsium: allora La Posta Vecchia era stata concepita come luogo di accoglienza per amici e viaggiatori, e ancora oggi svolge questo ruolo di punto di ritrovo per i congressisti e il settore Mice in genere. Dalla sua fondazione ne sono trascorsi di anni ma i segni e le testimonianze del passato restano anche nella location odierna che, tra l’altro, ospita al suo interno anche un piccolo museo archeologico – al piano interrato – oltre ad arredi e opere d’arte d’epoca di grande valore. Oggi La Posta Vecchia, appartenente a The Leading Hotels of the World ed è parte del Gruppo Pellicano Hotels, guidato da poco dal general manager Marco Filippi, che vanta un curriculum di tutto rispetto nel mondo dell’hotellerie.
EVENTI DI GRANDE IMPATTO Ritorniamo all’affascinante storia di questo hotel: luogo di ristoro fino al 1918, cadde poi in rovina in seguito a un incendio. Nel 1960 fu però acquistato da Jean Paul Getty che lo riportò agli antichi splendori arredandolo con la consulenza dello storico dell’arte Federico Zeri, con mobili originali del XV e XVII secolo, preziose opere d’arte e pezzi provenienti da dimore principesche e chiese da tutto il mondo. Durante la sua ristrutturazione vennero alla luce i resti di una grande villa romana, che costituiscono il nucleo principale del piccolo museo archeologico al piano interrato dell’albergo. L’attuale proprietario, Roberto Sciò, che l’acquistò dalla famiglia Getty nei primi Anni 80, utilizzò la dimora come residenza privata fino al 1989; nel 1990 restituì La Posta Vecchia alle
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Marco Filippi, il general manager de La Posta Vecchia. Lo splendido cinque stelle lusso fa parte del Gruppo Pellicano Hotels
funzioni originali di accoglienza, senza toccare nulla dei tesori collezionati da J. Paul Getty. Oggi questa originale location dispone di 19 camere e suite arredate con mobili d’epoca originali, di un ristorante, The Cesar, pluripremiato a livello internazionale, di una sala meeting per settanta persone e di altre sale allestibili in occasione di eventi, di una piscina interna con acqua calda e di un centro benessere. Lo scenario per un evento a La Posta Vecchia è dunque di grande impatto: l’hotel, perfetto per congressi e per riunioni di lavoro, garantisce il massimo livello di equilibrio tra gastronomia eccellente, comfort e servizi e propone anche pacchetti su misura per team building (all’insegna della competizione letteraria, sportiva o enogastronomica). La sala meeting, con una capacità massima di settanta persone a platea è dotata di luce naturale e offre tecnologia e attrezzature all’avanguardia. Per eventi e meeting sono a disposizione anche sale e saloni per ospitare da trenta a sessanta persone, adattabili a seconda dell’allestimento desiderato. GASTRONOMIA TOP-CLASS Con la bella bella stagione aumentano gli spazi per convention, congressi, presentazioni di prodotti, sfilate di moda o cerimonie di premiazione che si possono organizzare nel grande parco con piante secolari e vista sul mare. L’elegan-
te e luminosa sala ristorante, insieme alla spettacolare terrazza fronte mare, fanno da cornice alla raffinata cucina regionale dello chef campano Michelino Gioia, che, dal 2003, guida il rinomato The Cesar Restaurant, insignito di una stella Michelin nel 2007 e premiato con due forchette dal Gambero Rosso nel 2010. La sua profonda passione per la cucina mediterranea e il vivo interesse nello sperimentare tecniche innovative, fanno di lui un attento interprete della cucina italiana contemporanea, capace di trasformare i piatti della tradizione in creazioni moderne. Gran parte dei prodotti utilizzati nel menu sono biologici e coltivati nell’orto de La Posta Vecchia. Anche il benessere è di casa nell’albergo laziale: chi lo sceglie per un evento ha a disposizione anche un health and beauty club che utilizza solo prodotti firmati Santa Maria Novella, che nel 2014 ha festeggiato i quattrocento anni dalla nascita. Il centro benessere, accessibile attraverso la zona della piscina coperta, è composto da due cabine di cui una per massaggi di coppia dotata di Calidarium. Grazie a un approccio naturale al benessere, l’Lpv Health and Beauty Club coniuga la medicina classica alle terapie complementari e si avvale di metodi diagnostici con le tecnologie più avanzate, offrendo una vasta gamma di trattamenti di bellezza e di percorsi benessere. indirizzi a fine rivista
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Ospitalità a tema Il valore aggiunto di alcune eccellenze del nostro Paese, il carattere forte e l’offerta integrata di strutture a tema: a Perugia l’Hotel Giò è il punto di riferimento di un’ospitalità evoluta che associa business e cultura SABRINA PIACENZA
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asce più di vent’anni fa l’ambizioso e originale progetto della famiglia Guarducci di dare vita a un hotel a tema che inaugurasse una nuova tendenza nel settore dell’ospitalità italiana; una proposta di ricettività turistica e culturale che fosse molto legata al territorio e alle sue specificità, ma che avesse allo stesso tempo ambizioni e prospettive internazionali. Con questi obiettivi, nel 1992, viene inaugurato il primo albergo a tema “vino”, l’Hotel Giò, una struttura particolare nel cuore di Perugia nella quale, per esempio, gli arredi di ciascuna camera raccontavano l’eccellenza della casa vinicola dalla quale prendevano il nome, gli arredi della hall si ispiravano a una cantina e a una vecchia casa padronale e prendevano lo spunto dall’emporio gastro-
nomico di famiglia. Il tema del vino caratterizza attualmente la struttura, trovando piena espressione nel ristorante, che propone una carta di ben mille etichette di vino provenienti da tutte le regioni del mondo, oltre che ovviamente dall’Italia. DAL VINO AL CIOCCOLATO Sei anni più tardi i fratelli Guarducci hanno inaugurato un secondo albergo a tema, l’Etruscan Chocohotel, dedicato, come appare evidente dal nome, a un altro valore aggiunto del territorio umbro, il cioccolato. Protagonista da oltre un secolo della storia della città, grazie allo stabilimento e alle vicende uniche della Perugina, il cioccolato è assoluto protagonista di Eurochocolate, la fortunata e golosa manifestazione ideata e organizzata da Eugenio Guarducci. Il tema cioccolato viene sviluppato, all’interno dell’Etruscan Chocohotel, con le camere sul piano al latte piuttosto che al fondente, la vasca piena di cioccolata da sciogliere per un bagno inebriante, le coccole al cacao, il chocovelox all’ingresso e le statue di ciocco-
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Hotel Giò Wine e Jazz Area Perugia Centro Congressi Perugia Numero totale camere: 206 | Ristoranti: 2 | Posti: 250 (sala eventi: 520) | Sale meeting: 26 | Capienza sala maggiore: 700 | Capienza sala minore: 5 | Saletta segreteria | mq di aree espositive: 2.000 | Possibilità organizzazione post congress lato fondente, il Chocostore, dove sono disponibili gli invitanti prodotti al cioccolato by Costruttori di Dolcezze. Accanto a queste due strutture prende vita nel 2007, durante la settimana di Umbria Jazz, il terzo albergo a tema, legato proprio a questo genere di musica che anima Perugia con concerti ed eventi che richiamano un pubblico internazionale proveniente da ogni parte del mondo. Non si tratta in realtà di un nuovo edificio ma dell’ampliamento dell’Hotel Giò che diventa così Hotel Giò Wine e Jazz Area, un’unica struttura con due aree a tema collegate da una originale galleria dominata da una gigantesca tastiera di pianoforte sulla quale si cammina. Ultima novità del gruppo è il progetto CameraCantina che vede protagonista la Wine Area di Hotel Giò: una camera d’albergo unica, emozionale, che ricorda i colori, le atmosfere e gli ambienti tipici delle cantine in grado di far “viaggiare” l’ospite nel mondo del vino, uno spazio-mostra nel quale le aziende e le realtà del vino possono raccontare le loro storie, lo stile e la passione che accompagna la nascita dei grandi vini. Un progetto totalmente made in Italy che, insieme alle cantine, ha visto la partecipazione di grandi aziende italiane, dall’arredo ai rivestimenti e la ricerca dell’Istituto Italiano di Design.
o rappresentazioni teatrali. Accanto all’auditorium il centro congressi ospita 26 meeting room da venti a 250 posti, modulabili in base alle esigenze specifiche e anch’esse dotate dei più moderni impianti tecnologici. Completano le dotazioni di spazi l’area espositiva di duemila metri quadrati (con guardaroba e segreteria) e l’ampio ristorante per colazioni di lavoro e cene di gala fino a 520 posti. Il Perugia Centro Congressi è dedicato interamente al jazz, ogni sala prende il nome da un grande musicista di questo meraviglioso genere musicale e dallo strumento che lo ha reso famoso, nella hall sono presenti angoli musicali, una collezione di antichi pianoforti verticali, prime edizioni di dischi in vinile e un fornitissimo music store. Una Cantina Business, con sei postazioni Internet, è a disposizione gratuita degli ospiti, come gratuito è l’accesso wi-fi nelle parti comuni e in tutte le camere.
Sopra i fratelli Guarducci, titolari di Hotel Giò Wine e Jazz Area, Etruscan Chocohotel (entrambi a Perugia) e Hotel Il Brigantino a Porto Recanati
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BUSINESS IN CENTRO CITTÀ All’interno del Giò Wine e Jazz Area, il Perugia Centro Congressi, dispone di un auditorium che può ospitare fino a settecento posti con poltroncina congressuale, dotato di impianto di amplificazione, schermo per proiezioni, video proiettore, palco relatori di dodici per quattro metri, podio internazionale, tavolo relatori. L’auditorium può essere suddiviso in due sale distinte da 350 e duecento posti, grazie a pareti mobili insonorizzate, mantenendo invariate le caratteristiche tecniche. La sala è dotata di poltroncine movibili, questo permette di adeguarla alle più svariate esigenze per manifestazioni anche diverse dai congressi come sfilate di moda, concerti
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Pullman Timi Ama Sardegna Villasimius (Ca) Numero totale camere 275: | Ristoranti: 3 | Posti: 900 | Sale meeting: 4 | Capienza sala maggiore: 350 | Capienza sala minore: 50 (a teatro) | Saletta segreteria | mq di aree espositive: 1.050 | Possibilità organizzazione post congress
Natura protagonista Acque turchesi che lambiscono la sabbia candida, palme che agitano le fronde sotto il cielo azzurro: il Pullmann Timi Ama Sardegna è una location da sogno dove potersi rigenerare in una natura incontaminata, tutta da esplorare SABRINA PIACENZA
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ollocato in posizione privilegiata sull’estrema punta sud-orientale della Sardegna e immerso nelle bellezze naturali dell’area marina protetta di Capo Carbonara, il Pullman Timi Ama Sardegna è una struttura che può vantare un’ambientazione davvero mozzafiato. Dalla baia, una torre aragonese sorveglia l’immenso parco naturale: una vera e propria oasi per la fauna selvatica che si aggira in una ricca vegetazione con una gran varietà di piante e fiori. Non c’è da meravigliarsi se ogni anno stormi di fenicotteri rosa raggiungono questo angolo di paradiso stanziandosi nella laguna posta proprio di fronte all’hotel. Al Pullman Timi Ama Sardegna stimoli e ispirazione non sono però prerogativa esclusiva dei vacanzieri, ma coinvolgono
anche gli uomini d’affari che in questa struttura possono trovare differenti spazi meeting, oltre a programmi incentive di grande livello. Sono quattro le sale riunioni a disposizione, per una capienza massima di 350 persone, tutte con accesso wi-fi veloce e gratuito e la possibilità di utilizzare il Connectivity Lounge, con Pc e stampanti a disposizione, nel corso dell’evento. Al termine del lavoro, quando arriva il momento di rilassarsi, ecco i Chill-Out Spaces: confortevoli sale impreziosite da un caleidoscopio di colori cangianti e da una vasta gamma di possibilità di utilizzo, dall’intrattenimento per chiacchierate informali alla iPod docking station per ascoltare musica, passando per la biblioteca con libri in diverse lingue. Gli organizzatori possono, inoltre, fare affidamento su un It solutions manager e su un event manager dedicati che assicurano il regolare svolgimento dell’evento. La struttura, composta da 275 camere, di cui 38 executive, 11 deluxe e quattro suite, offre diverse soluzioni relax post lavoro: una piacevole piscina, un istituto di talassoterapia nel quale sottoporsi a trattamenti rigeneranti a base di acqua di mare, ma anche un centro diving, una spiaggia privata e attrezzata a cinquecento metri e un campo da golf e un maneggio a meno di un chilometro. Ampio e variegato anche il ventaglio di attività di team building: dagli sport ai giochi di squadra passando per le escursioni di gruppo nella natura incontaminata che circonda l’hotel situato a soli due chilometri da Villasimius e a poco più di cinquanta chilometri dall’aeroporto internazionale di Cagliari. indirizzi a fine rivista
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86 camere Centro congressi 300 persone (fino a 6 sale meeting) Centro benessere e piscine esterne Garage e city bike Wi fi free
PALACE HOTEL DESENZANO
Palace Hotel Desenzano Viale F. Agello, 114A - 25015 Desenzano del Garda (BS) -tel. 030 9902262 www.palacehoteldesenzano.it
PARTNER news persone e poltrone
ALESSANDRA BOIARDI
GONZÁLEZ TEJERA (NH HOTELS) NEL COMITATO ESECUTIVO DEL WTTC
Federico J. González Tejera, amministratore delegato di Nh Hotel Group, è entrato a far parte del comitato esecutivo del World Travel and Tourism Council (Wttc), l’organo che sostiene e promuove il contributo che il set-
tore viaggi e turismo offre all’economia e alla società in tutto il mondo, una delle voci più influenti e potenti del settore, forum di manager, presidenti e amministratori delegati di un centinaio delle compagnie di viaggi e turismo più importanti del mondo. Ogni anno il Wttc organizza un Global Summit, che unisce leader del settore da tutto il mondo, riunendo esponenti di settori pubblici e privati, dalle associazioni di viaggi ai media, per creare occasioni di network e per discutere circa le opportunità, le sfide e le principali questioni che interessano il settore. Madrid ha di recente ospitato la 15esima edizione del summit, il primo tenutosi in Europa in sette anni. Federico J. González Tejera ha parlato all’evento, partecipando a un dibattito sullo sviluppo del turismo in relazione alle trasformazioni dettate dall’innovazione tecnologica. L’amministratore delegato di Nh Hotel Group ha affrontato questo tema attuale insieme ad altri dirigenti di compagnie come Hertz, Expedia, Google e Airbnb.
MARCO FILIPPI GENERAL MANAGER DI PELLICANO HOTELS Marco Filippi è stato nominato General Manager del gruppo Pellicano Hotels. Già hotel manager de La Posta Vecchia di Palo Laziale dal 2013, Filippi è stato precedentemente General Manager dell’Hotel Il Principe di Piemonte a Torino, del Relais Villa D’Amelia dal 2007 al 2012 e dell’Ac Torino dal 2005 al 2007. Per entrambi gli alberghi, affiliati a The Leading Hotel of the World, La Posta Vecchia e Il Pellicano di proprietà della famiglia Sciò, Filippi assumerà il ruolo di ambasciatore del gruppo Pellicano Hotels nei confronti degli ospiti e sarà responsabile dello sviluppo e dell’implementazione degli standard di qualità dei servizi attraverso la gestione operativa di entrambe le strutture. Filippi riveste ufficialmente il ruolo di General Manager dall’inizio della nuova stagione 2015, che vede la riapertura di entrambe le strutture dal 23 aprile per un anno ricco di sorprese e novità soprattutto all’Hotel Il Pellicano, che nell’anno del suo 50esimo anniversario avrà anche il nuovo chef Sebastiano Lombardi alla guida dell’omonimo ristorante, enclave gourmet dell’Argentario.
GIORGIO GALLI NUOVO PARTNERSHIP MANAGER DI HRS ITALIA
Giorgio Galli è il nuovo partnership manager di Hrs Italia, il portale per i viaggi d’affari. Laureato in Ingegneria Gestionale al Politecnico di Milano, Galli, che risponde al managing director di Hrs Italia, Flavio Ghiringhelli, e centralmente al direttore partnership del gruppo, può contare su un’esperienza ventennale nel settore delle vendite e delle soluzioni tecnologiche applicate al business del trasporto e del turismo prima come It manager in Eurofly (Gruppo Alitalia) e poi come Sales Manager in Amadeus Italia, società che fornisce soluzioni It per il settore del turismo e dei viaggi. Il ruolo di Galli sarà strategico in Hrs Italia, dal momento che rappresenta il punto di contatto locale per i principali partner internazionali del gruppo. Compito di Galli è quello di declinare sul territorio nazionale le strategie di Hrsdefinite a livello globale, gestendo relazioni strutturate con i partner locali, Tmc, genzie di viaggio e Gds, sviluppando nuove opportunità di business – anche nel mercato corporate in sinergia con il team di Corporate Sales –, ampliando e valorizzando le partnership già avviate sul territorio.
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PARTNER news persone e poltrone
CARLOTTA FERRARI RESTA VICE-PRESIDENTE DI FEDERCONGRESSI&EVENTI
ELSA DORIANA BRIGUGLIO PRESIDENTE DI SITE ITALY
Il nuovo comitato esecutivo di Federcongressi&eventi, recentemente rinnovatosi con le elezioni tenutesi durante la convention nazionale dell’associazione, si è riunito a Roma, e a norma di statuto ha provveduto a nominare al proprio interno il vice-presidente. Su proposta del presidente Mario Buscema (Planning srl), Carlotta Ferrari, presidente del Convention Bureau Italia e direttore del Firenze Convention Bureau, è stata riconfermata in questa carica, che già ricopriva nel precedente mandato (2013- 2015).
RICCARDO ESPOSTO CONFERMATO PRESIDENTE DI CB GENOVA Rimarrà in carica tre anni il nuovo consiglio di amministrazione di Convention Bureau Genova, eletto per acclamazione dall’assemblea soci e composto da 13 membri in rappresentanza di tutte le categorie di soci. Riccardo Esposto è stato confermato presidente del convention bureau, con l’obiettivo di proseguire il dialogo tra pubblico e privato in modo costruttivo e vincente e confermare il consorzio quale importante referente operativo per le istituzioni locali. «La forza del Convention Bureau Genova – afferma il riconfermato presidente Esposto – è quella di presentare il settore Mice in modo compatto e coeso facendo del consorzio un pilastro della promozione turistica cittadina. Inoltre, il livello qualitativo dei servizi offerti dai soci del nostro consorzio è molto buono: l’elevata qualità dei servizi logistici e tecnologici; l’accoglienza degli hotel cittadini; le brevi distanze tra centro congressi, hotel, sedi di eventi cittadine; la magnificenza delle ville storiche, dell’Acquario, dei Palazzi dei Rolli (Patrimonio Unesco); la bontà e qualità del nostro banqueting; la convenzione stipulata da Convention Bureau Genova e il Comune di Genova, che dà concreti vantaggi agli operatori che vogliano realizzare eventi in città; e, non ultimo, per il 2015, essere il mare vicino all’Expo».
Il nuovo consiglio direttivo di Site Italy si è insediato: nuova presidente è Elsa Doriana Briguglio, già eletta l’anno scorso che subentra a Dario Cherubino. La affianca, come President-elect, Antonio Foti, che, come da tradizione ormai consolidata, assume contestualmente il ruolo di Vice President Education. Elsa Doriana Briguglio è catanese, laureata in Scienze politiche, con un master in Economia regionale. Ha cominciato la sua carriera nell’ambito del marketing di prodotto e territoriale e dello sviluppo sostenibile. Nel 2000 ha fondato il tour operator/Dmc L’Isolabella, attivo nell’ambito della meeting industry con il brand Eventia. In Site dal 2007, dal 2008 al 2012 ha fatto parte del board di Site Italy in qualità di Segretario, nel 2014 in qualità di President Elect e Vp Education. Ecco tutti i nomi e le cariche del nuovo direttivo: Elsa Doriana Briguglio, presidente; Antonio Foti, Presidentelect e Vice President Education; Dario Cherubino, Immediate past president; Mauro Acquati, Vice President Communication; Gaia Budello, Secretary; Paolo Teruzzi, Vice President Finance; Simona Ferro, Vice President Membership; Miek Egberts, Site Global Conference Ambassador & Advisor. Il direttivo resterà in carica sino a fine marzo 2016.
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Ilr ecupero del cibo: si può, dunque si deve! Federcongressi&eventi si impegna a sostenere le buone pratiche per evitare che il cibo rimasto inutilizzato dai convegni vada inutilmente sprecato
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ome noto, durante la convention nazionale di Federcongressi&eventi è stato firmato un accordo tra l’associazione e Banco Alimentare ed Equoevento Onlus, nel quadro del progetto Meet&Eat: No Waste! lanciato proprio in occasione della Convention e mirato al recupero del cibo eccedente dei convegni (il che grazie alla Legge 155 del 2003 è diventato un problema di facile soluzione). In forza di questo accordo, che ha durata annuale e si rinnoverà tacitamente di anno in anno, la fondazione si obbliga ad adottare tutte le misure necessarie affinché le organizzazioni della sua rete recuperino le eccedenze alimentari in occasione degli eventi e nei luoghi segnalati da Federcongressi&eventi. Al ritiro delle eccedenze provvederà direttamente l’organizzazione della rete o altro ente caritativo dalla stessa incaricato per il ritiro. IL RECUPERO: PERCHÉ? In molti casi i convegni si rivelano non solo occasioni di conoscenza e sviluppo, ma anche fonte di spreco alimentare. La volontà di lusingare gli invitati con buffet molto ricchi e contemporaneamente la difficoltà di determinare l’esatto numero di partecipanti producono eccedenze che restano inutilizzate. Queste eccedenze, anziché sfamare chi ne ha bisogno, finiscono per aumentare il carico di rifiuti, e ciò è moralmente, civilmente e socialmente intollerabile: oltre al fatto che trasformare il cibo in rifiuti è un costo ancora maggiore che riciclarlo (perché i rifiuti vanno poi smaltiti), c’è tanta gente che ha fame, e il nostro cibo in eccesso può davvero servire a sfamarla. E poi recuperare il cibo è facile, costa poco tempo ed energie, e c’è una legge (la 155) che consente di farlo senza troppi cavilli o inghippi di burocrazia. Ecco il riepilogo dei benefici che se ne traggono: ■ un beneficio sociale, innanzitutto, perché si dà sostegno ai bisognosi;
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■ poi ce n’è uno economico, perché attraverso il recupero del cibo si riutilizzano le risorse e se ne ottimizza la disponibilità; ■ un beneficio ambientale: si crea meno inquinamento perché si buttano meno alimenti nelle discariche; ■ e infine uno educativo: si educa al rispetto per il valore del cibo e per la fatica umana nel prepararlo. Da notare, come ultima cosa, che tutto ciò è perfettamente in linea col tema dell’anno, quello di Expo, il cui claim recita appunto “Nutrire il pianeta – energia per la vita”. È giusto tradurre questo concetto nella pratica della nostra quotidianità, assai più che limitarsi a citarlo senza soffermarsi sul suo significato. I TEST RECUPERO Tre strutture associate a Federcongressi&eventi hanno nei mesi scorsi effettuato alcuni test per verificare la fattibilità della pratica. Nel corso di cinque eventi tenutisi tra febbraio e marzo, sono state recuperate quantità di cibo significative: 700 porzioni di primi piatti, 407 porzioni di secondi piatti, 10 porzioni di contorni, 126 porzioni di dessert, 150 panini, 16,5 chilogrammi di pane e prodotti da forno e 2,5 chilogrammi di frutta. I ritiri dal Palacongressi di Rimini si sono svolti senza problemi, il catering ha dimostrato grande disponibilità e ha proposto di allargare la collaborazione anche ad altri eventi, slegati dall’associazione. È stata incaricata al ritiro l’Opera Sant’Antonio per i poveri che ha una mensa per 180 indigenti a poca distanza dal luogo del congresso. I prodotti ritirati erano in parte in frigorifero e in parte ancora caldi, l’ente caritativo li ha poi rimessi in frigo, utilizzandoli lo stesso giorno e il successivo. Da Cotone Congressi Genova il ritiro è stato effettuato da volontari del Banco Alimentare della Liguria con un mezzo refrigerato e prodotti a temperatura ambiente. I prodotti da forno sono stati poi consegnati a una parrocchia mentre i piatti pronti a un ente caritativo residenziale. Anche in questo caso, come a Rimini, si è poi riusciti a stabilire un buon rapporto con il catering che ha iniziato a effettuare donazioni anche da eventi slegati da Federcongressi&eventi. Da Milano infine si registra l’ottima collaborazione sia con l’agenzia MZ Congressi sia con il catering che ha fornito il menù dei vari pranzi e si è detto disponibile a continuare la collaborazione con Banco Alimentare. I ritiri sono stati effettuati dalle 14,00 alle 15,00 e i prodotti erano a temperatura ambiente con alcune porzioni ancora calde, i dolci erano in frigo. I prodotti ritirati sono stati consegnati a tre strutture caritative, e tutto è stato consumato lo stesso giorno. Alle suore francescane, che non hanno mensa serale, sono stati consegnati pocket lunch recuperati nel corso dell’evento. Come si vede, la procedura è semplice, non implica ricarichi di lavoro e, oltre a un sensibile risparmio per la collettività, consente di restituire il sorriso, sia pure “solo” per lo spazio di
un pranzo o una cena, a gente più sfortunata di noi, che non avrebbe alcuna possibilità di gustare le pietanze raffinate a cui noi siamo invece abituati. LE PROCEDURE Ma come si fa, in pratica, a recuperare il cibo? Occorrono attenzione e tempi molto ravvicinati rispetto alla preparazione delle pietanze, al fine di ridurre i potenziali rischi connessi al loro riutilizzo. Per questa ragione il loro consumo deve essere limitato alle 24 ore successive al loro ritiro, ferme restando le idonee condizioni di conservazione. Gli alimenti, anche se cotti, non devono essere conservati a temperatura ambiente per più di due ore dalla cottura e non si devono sottoporre a ripetuti raffreddamenti e riscaldamenti. Da notare che ci sono alimenti che non si possono ritirare: piatti a base di pesce o carne cruda (roast-beef, carpacci, sushi...), insalate già condite, i prodotti che contengono maionese e creme con uovo crudo non industriale. Gli alimenti recuperati devono essere correttamente disposti da parte del donatore in contenitori per alimenti, e inoltre, se esposti al pubblico, non devono presentare né segni di avvenuto consumo (parti di alimento, avanzi nei piatti) né evidenti segni di deterioramento, contaminazione od odori sgradevoli. Se non esposti al pubblico, vanno mantenuti entro determinati range di temperatura, nonché essere protetti con apposito film protettivo, in contenitori chiusi per alimenti. Il trasporto degli alimenti esposti al pubblico deve necessariamente avvenire in un tempo limite di 30 minuti. Infine, i cibi caldi devono essere trasportati in contenitori adatti a mantenere la catena del caldo, ed essere opportunamente riscaldati prima della somministrazione. A breve sul sito di www.federcongressi.it si potranno scaricare le linee-guida complete; inoltre chi è interessato può rivolgersi all’associazione per essere messo in contatto con i referenti. www.federcongressi.it
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Non solo tacchi Organizzare eventi non è un passatempo. Consigli utili per aspiranti event planner che non sanno cosa li aspetta OLIMPIA PONNO (President MPI Italia) SIMONA BIANCHI (Director of Sales Amanda EventZ)
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icuramente a molti di voi, lettori di una rivista di settore, sarà capitato di rispondere alla fatidica domanda “Che lavoro fai?” con un laconico “Organizzo eventi”. “Beato te – vi avranno detto –, mi inviti la prossima volta?”. Il dubbio sorge spontaneo: forse ci ha scambiati per pr o per la protagonista de “Il diavolo veste Prada”? Organizzare eventi non è solo girare il mondo, soggiornare in hotel 4 o 5 stelle lusso, cenare in ristoranti stellati, visitare luoghi meravigliosi, conoscere nuove culture e nuova gente... Noi gli eventi li creiamo, elaboriamo, organizziamo, misuriamo alla scrivania esattamente come fa un ingegnere o un architetto quando è chiamato a costruire e presentare un progetto di responsabilità, da cui dipendono la coesione e l’equilibrio di un ecosistema di persone, cose, numeri, ambienti, dove un elemento fuori posto crea disagio e scompenso a tutto il resto, compromettendone la stabilità. Ore di duro lavoro, che spesso e volentieri le persone al di fuori del settore non comprendono, magari perché siamo noi i primi a non spiegarlo bene. Quest’articolo vuole essere un momento di riflessione per noi professionisti e allo stesso tempo un avvertimento per tutti gli aspiranti giovani e meno giovani event planner, che si avvicinano a un mestiere artigiano come il nostro, solo apparentemente glam, e che attira soprattutto donne. Nell’esperienza quotidiana a contatto con stagiste, hostess o con persone che si improvvisano, perché ritengono la professione semplice da svolgere, notiamo la totale mancanza di consapevolezza di cosa voglia dire essere in prima linea prima, durante e dopo un evento. Una delle prime domande che ci vengono rivolte a un colloquio è “Che tipo di abito devo indossare?”. Per carità è legittimo, ma il dress code è sicuramente l’informazione finale di una lunga lista che dovrebbe essere insegnata, condivisa nelle Università e nei Master professionali. Per non parlare di quando si vedono splendide fanciulle in tacco 12 con la pretesa di fare assistenza, scattare per risolvere un eventuale problema, per poi risponderti
“Ma io non posso correre, ho i tacchi”. O quando delle hostess in abito da sera si servono al buffet insieme ai clienti, invece di restare al loro posto e osservare che tutto stia andando bene. Quali meeting e event designer, spesso e volentieri indossiamo scarpe comode, per non rischiare la frattura di una caviglia, abbiamo scrivanie piene di caffè e generi di conforto per le lunghe ore di preparazione, disposti a fare anche l’alba, se necessario, per consegnare il progetto a un cliente sotto scadenza gara. Prima di voler affrontare questa professione dalle mille responsabilità vale la pena ricordare che: non si guadagna facilmente, lo si fa per passione; pensare di lavorare dal lunedì al venerdì e far cadere la penna alle 17.00 non è realistico; programmare i fine settimana con gli amici o la famiglia è una grossa sfida; la pazienza è la prima virtù che occorre dimostrare, al pari di un maestro zen, nel caso il cliente richiedesse una camera Ocean View in Toscana... noi non facciamo miracoli, ma troviamo soluzioni; la curiosità, lo spirito di osservazione sono ingredienti indispensabili per avere successo in un settore come il nostro in continua trasformazione, che richiede quella conoscenza che anticipa non solo i desiderata dei clienti, ma il loro essere super informati; la trasversalità dei ruoli è consigliata per riuscire a definirsi professionisti a 360 gradi; guardarsi intorno e attingere da settori disparati è linfa vitale per individuare idee vincenti ed evitare autoreferenzialità. «Spesso collaboratori alle prime armi pensano di avere finito il loro compito a fine evento, mentre la chiusura del “backstage” comporta un notevole e impegnativo lavoro di follow-up, ritiro dei materiali, ringraziamenti ai vari stakeholder coinvolti, pratiche amministrative, attività time-consuming e meno glam, ma fondamentali», testimonia Simona Manzoni, Direttore Marketing & Promozione del Teatro Olimpico di Roma. Non ci resta che amare questo mestiere che qualcosa ci toglie ma che tanto ci dà! info@olimpiaponno.com @olimpiaponno
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Formazione e comunicazione per Site Italy 2015-2016 Tanti i punti qualificanti sottolineati dalla nuova presidente Elsa Doriana Briguglio. In primis il Capitolo passerà dal concetto di “associazione” a quello di “community” in forza della sua membership internazionale
In alto, da sinistra, Elsa Doriana Briguglio, Dario Cherubino, Antonio Foti, Mauro Acquati. Sotto, Gaia Budello, Paolo Teruzzi, Simona Ferro, Miek Egberts
Site Italy è il capitolo italiano di “Society for Incentive Travel Excellence” e da 35 anni è l’associazione dedicata all’eccellenza negli incentive
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i è insediato il nuovo Consiglio direttivo di Site Italy, che a norma di Statuto rileva le cariche in scadenza. Nuova presidente è Elsa Doriana Briguglio, già eletta l’anno scorso. Subentra a Dario Cherubino (da oggi Immediate Past president) sotto il cui mandato l’awareness – anche internazionale – e la membership del Capitolo si sono ulteriormente innalzate. La affianca, come President-elect, Antonio Foti, che, come da tradizione ormai consolidata, assume contestualmente il ruolo di Vice President Education. Sono confermati nei loro ruoli il Vice President Communication Mauro Acquati, la segreteria generale Gaia Budello e l’ormai storico tesoriere Paolo Teruzzi. Per quel che riguarda i nuovi ingressi, oltre a quello della VP Membership Simona Ferro, segnaliamo il ritorno di Miek Egberts, che presiedette il Capitolo nel mandato 2010-2011, nell’inedita veste di Advisor nonché di Ambassador della Site Global Conference, l’evento internazionale dell’associazione, che una volta all’anno raduna i propri soci da tutto il mondo per tre giorni all’insegna della forma-
zione e del networking. Nel 2014 si tenne in Europa, a Rotterdam, e il Capitolo Italia ne uscì sugli scudi: ben tre dei nove Crystal Awards di Site – il premio tradizionalmente assegnato durante la Global Conference ai migliori eventi d’incentivazione realizzati dai soci in tutto il mondo – andarono infatti a eventi svoltisi in Italia, e un premio in particolare fu conferito all’italiana Patrizia Rapisarda. Il direttivo resterà in carica, a norma di Statuto, sino a fine marzo 2016. All’atto dell’insediamento, la presidente Doriana Briguglio si è espressa come segue: «Raccolgo dall’amico Dario il mandato di presidente di Site Italy innanzitutto ringraziandolo di quanto s’è speso per noi tutti e dei risultati che ha colto. Site Italy si conferma oggi un Capitolo dal profilo internazionale con membri provenienti non solo dall’Italia ma anche da Austria, Croazia, Svizzera e persino da Cuba e dalla Malesia. Per questo vedo innanzitutto necessario passare dal concetto di “associazione” a quello di “community” e permettere a tutti i soci di massimizzare la propria membership. «Sul fronte dell’education, da sempre nostro punto di forza, occorre continuare l’erogazione di una formazione di alto livello sulle tematiche di pertinenza di Site, cioè incentivazione, motivazione e focus sui mercati emergenti. Occorre anche approfondire la collaborazione con le Università, iniziata già da un anno, e iniziare a coltivare un sogno in grande stile: un progetto formativo, dai contorni ambiziosi, dedicato ai futuri young leader. «Infine, la comunicazione: una community si forma anche attraverso la costante creazione di contenuti. Nel nostro caso, ciò significa specifica attenzione ai social media e aumento di visibilità a livello internazionale, intensificando la collaborazione con gli altri capitoli di Site». www.site-italy.com segreteria@site-italy.com
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HOTEL CASALEÈILLUOGOIDEALEPERAVEREUNSUCCESSOGARANTITO Il complesso del “Casale”, nell’entroterra marchigiano, a pochi chilometri dalla costa adriatica e dalla medievale Ascoli Piceno, è incastonato tra i colori delle cime appenniniche e quelli delle palme esotiche. La struttura è stata ricavata dal restauro di un antico borgo, preservandone l’elevato valore artistico. La location ideale per meeting, congressi, sfilate di moda, conferenze e team building. Dotato di 23 meeting room di diverse dimensioni e di un elegante auditorium in grado di ospitare fino 1.200 persone, inaugurato nel 2009. Tutti gli spazi sono equipaggiati con tecnologia di ultima generazione, per soddisfare qualsiasi richiesta.
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TECNOCONFERENCE EUROPEGRUPPO DEL FIO FESTEGGIA 25 ANNI Tecnoconference Europe–Gruppo Del Fio, fondata a Roma nel 1990, compie 25 anni e li festeggia, tra l’altro, con un nuovo sito. A partire dal 1999, da quando cioè Silvio Del Fio ne ha assunto pienamente le redini, la società ha vissuto un’inarrestabile fase di crescita, che tuttora continua, arrivando a essere fra i maggiori fornitori di servizi e prodotti tecnologici per eventi, nell’Italia centrale, in termini di fatturato, numero di eventi, numero di collaboratori, numero di clienti attivi. Dal 1999 Tecnoconference Europe–Gruppo Del Fio è dietro le quinte della maggior parte dei principali eventi tenutisi nel nostro Paese, al
vertice della comunicazione politica (spesso di livello internazionale), economica, medico-scientifica e corporate. Solo a titolo d’esempio citiamo il Vertice G8 dell’Aquila (2009) e di Genova (2001), i Vertici G8 dell’Economia e del Lavoro tenutisi a Roma sempre nel 2009, il Summit Nato-Russia di Pratica di Mare, il Vertice dei Capi di Stato e di Governo del Semestre di Presidenza Italiana dell’Unione Europea. Per celebrare il venticinquesimo anniversario sono in calendario una serie di importanti iniziative, tra cui appunto il nuovo sito www.
“UNA BELLISSIMA MILANO” CON CWT Carlson Wagonlit Travel ha di recente organizzato un evento dedicato a Milano nell’anno di Expo 2015, per celebrare la bellezza della città insieme a gruppo selezionato di travel manager, direttori acquisti e decision maker di aziende clienti e prospect e di professionisti degli eventi e della comunicazione, – circa un centinaio – che ha potuto anche vedere in anteprima la splendida terrazza al 13esimo piano del nuovo LaGare Hotel Milano Centrale – MGallery Collection, inaugurata per l’occasione. La serata è stata organizzata da Cwt in collaborazione con Etihad Airways, Abu Dhabi Tourism & Culture Authority e Accor Hospitality. «Siamo consapevoli di vivere in una città in pieno fermento e con piacere abbiamo deciso di celebrarla insieme ai clienti in concomitanza di un grande evento come Expo che ha contribuito a trasformarla profondamente» ha dichiarato Armando Mastrapasqua, senior director Cwt Meetings & Events Italia «La vera sfida è cogliere appieno, anche in futuro, tutte le opportunità che offre per il business e per gli eventi». Durante il cocktail l’esperto internazionale di strategie urbane e digital Pr per Expo 2015, Giacomo Biraghi (autore, tra l’altro, della guida ExpOttimisti), ha messo in evidenza – anche grazie a inediti retroscena e curiosità – l’evoluzione che Milano ha vissuto negli ultimi 15 anni e che l’ha resa “bellissima” agli occhi del mondo. «Milano è giustamente salita alla ribalta posizionandosi alla pari delle altre grandi mete internazionali come Parigi, Berlino e Barcellona – ha spiegato Biraghi –, grazie a importanti investimenti privati e pubblici che si sono armonizzati in modo per lo più spontaneo, e a felici concomitanze, è diventata una città vivibile e ricca di appealing. Una città dei record: dalla rete integrata metropolitana e ferroviaria alla percentuale di raccolta differenziata, ai nuovi parchi urbani agli eccellenti musei aperti, all’uso del car sharing o ai nuovi quartieri riqualificati e costellati di realizzazioni di importanti archistar».
tecnoconference-europe.com, concepito per riassumere – in poche pagine e con tutta l’interattività del web – la grande offerta di prodotti e servizi tecnologici per eventi che Tecnoconference Europe–Gruppo Del Fio oggi esibisce. È stato progettato per integrarsi perfettamente con le strategie di comunicazione multicanale dell’azienda.
PACIFIC WORLD SI ALLEA CON LA GIAPPONESE JTB GLOBAL MARKETING & TRAVEL
Pacific World ha di recente confermato un’alleanza strategica con Jtb Global Marketing & Travel, Dmc giapponese. Con questa partnership permetterà a Pacific World di puntare sul Giappone come destinazione Mice, includendo il Paese nel proprio network di agenzie corporate e meeting planner in tutto il mondo. Herve Joseph-Antoine, Global Md di Pacific World ha commentato: «Il Giappone è conosciuto per essere una destinazione turistica tradizionale, ma il Paese è stato recentemente riscoperto dalle aziende e dalle associazioni con sede in America ed Europa nel ruolo di meta strategica per conferenze ed eventi nella regione dell’Asia-Pacifico».
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LA CONVENTION DI MPI PARLA DI BIODIVERSITÀ In occasione della giornata mondiale della biodiversità, che è stata festeggiata il 22 maggio, Mpi Italia annuncia i contenuti della XXIV edizione della Convention Annuale, che quest’anno si terrà a Padova il 4 e 5 luglio e il 6 luglio a Expo Milano, puntando sulla Cultura della diversità biologica quale componente chiave di tutte le comunità, epoche, ambienti per fare tesoro del passato, trasformare il presente e guidare il futuro. Palcoscenico naturale del percorso formativo-esperienziale l’orto Botanico di Padova più antico del mondo fondato nel 1545 e patrimonio dell’Unesco dal 1997, frutto di tre miliardi e mezzo di anni di evoluzione delle specie, ma anche motore del cambiamento insieme al Giardino della Biodiversità inaugurato nel 2014, con 1.300 piante utilizzate a livello alimentare, medico-curativo provenienti da tutto il mondo e che fanno parte integrante di un ecosistema che mette in relazione l’uomo con l’ambiente e le sue sfide di vita personale e professionale, in un complesso provvisto di pannelli fotovoltaici e di un sistema per la raccolta dell’acqua piovana che viene immagazzinata per l’irrigazione delle piante. «Le specie possono collaborare se sono organizzate, affinché non si cannibalizzino l’una con l’altra – commenta Olimpia Ponno coordinatrice dei contenuti scientifici della convention e presidente Mpi Italia –, l’azienda è un ecosistema, il territorio è un ecosistema, la convention è un ecosistema, noi stessi rappresentiamo un ecosistema. Un viaggio verso il cambiamento e l’evoluzione di qualsiasi entità inizia con la necessità di comprendere se il mezzo che ci trasporta è in condizioni di partire, se i compagni di viaggio sono felici di stare con noi e affrontare il percorso insieme».
THE NEXT EVENT AL PRIMO ANNIVERSARIO Compie un anno la business unit di Next Group dedicata alla comunicazione per gli eventi, un traguardo che Alberto Camerino, general manager di The Next Event commenta così: «Un anno di vita e un primo fatturato da sei milioni di euro. Numeri significativi per una start up». Continua Camerino: «Dopo un anno molto intenso vissuto con passione al fianco di grandi professionisti, questo primo trimestre del 2015 sembra promettere molto bene, e ci spinge ad affrontare il nostro secondo anno con entusiasmo. Convention ed eventi di comunicazione sono nuovamente una spesa virtuosa nei bilanci delle imprese. Con l’esperienza e la creatività che ci contraddistinguono, siamo convinti che il nostro gruppo possa ritagliarsi un ruolo da protagonista in questa nuova fase del mercato». «Aver puntato su creatività e strategia ci ha permesso di vincere numerose gare, anche in ambito consumer. Del resto il travaso di competenze tra B2B e B2C è continuo: target e linguaggi sono diversi, ma la professionalità, l’attenzione per i nuovi trend e per le nuove tecnologie, le capacità produttive sono fattori comuni, e quando diventano un metodo di lavoro permettono di operare su qualunque progetto» spiega Simone Coggi, client director dell’agenzia.
PUGLIAPROMOZIONE LANCIA I SEMINARI GRATUITI DI AGGIORNAMENTO Un ciclo di sei seminari gratuiti in altrettante location (Vieste, Barletta, Monopoli, Ostuni, Taranto, Lecce) per l’aggiornamento professionale di operatori e istituzioni sui temi del turismo digitale. È l’offerta formativa Puglia Tourism Update 2015, realizzata in collaborazione con Bto – Buy Tourism Online, l’annuale evento fiorentino sull’innovazione nel travel. Una cassetta degli attrezzi del turismo 2.0, utile per affrontare il mercato, gestire la reputazione online e utilizzare i nuovi strumenti di promozione digitale messi a disposizione dalla Regione Puglia, tra cui il nuovo portale ufficiale viaggiareinpuglia.it curato da Pugliapromozione. Il format, uguale per tutti gli appuntamenti, prevede la presentazione iniziale dei partecipanti, poi cinquanta minuti con Pugliapromozione e la terza parte, di pari durata, per approfondire i temi con esempi pratici e buone pratiche (Revenue Management, Distribuzione del Prodotto Turistico, Reputazione, Facebook & Twitter per il Turismo, Coopetition).
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Una storia incredibile È LA TRAMA DI UNA STORIA LUNGA SECOLI A RIPORTARCI LE TESTIMONIANZE DI TEMPI ANDATI TRA FASTI E TRADIZIONI, ORA DA RIVIVERE IN OCCASIONE DI UN EVENTO IN UNA LOCATION STORICA. CASTELLI, VILLE, INTERI BORGHI UNISCONO ESCLUSIVITÀ, CULTURA E L’ESSENZA PIÙ VERA DEL NOSTRO PAESE
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arlare di storia in Italia significa celebrarne la grandiosità che caratterizza ogni angolo del nostro Paese. “La storia è testimonianza del passato, luce di verità, vita della memoria, maestra di vita, annunciatrice dei tempi antichi” diceva Cicerone. Ogni testimonianza storica rende insomma ogni luogo più prezioso. È per questo che una location storica ha un fascino tutto particolare, che si nutre del prestigio del tempo e lo trascende per offrire, anche in occasione di un evento, un’esperienza non replicabile altrove. Castelli medievali, ville del Cinquecento, palazzi barocchi e architetture austere degli anni Trenta: la scelta in Italia per gli organizzatori che
vogliono optare per questo tipo di location è davvero amplissima. La mappa delle residenze storiche nel nostro Paese si articola in un tracciato che da nord a sud e da est a ovest non trova soluzione di continuità, colorandosi di sfumature che dal Medioevo ai primi del Novecento dipingono i momenti più alti e significativi della storia italiana.
Atmosfere fiabesche, location da sogno e arredi preziosi attendono il Mice lungo tutta la Penisola
TRA CULTURA E SCENOGRAFIA Perché scegliere una location storica per il proprio evento? Naturalmente i motivi sono molteplici, ma tra i primi in ordine di esclusività c’è la possibilità di ottenere soltanto per i propri delegati quello che normalmente è
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Castelli medievali, ville cinquecentesche, borghi storici. E poi giardini all’italiana, chiostri e cortili d’onore: l’offerta di location dal sapore antico è pressoché infinita
per tutti. Ecco dunque che una visita serale a un museo abbinata a una cena di gala diventa un momento unico che prima di tutto fa sentire speciali i partecipanti, offrendo tra l’altro il vantaggio di beneficiare di un momento culturale altissimo, sia che si tratti di collezioni d’arte o di archeologia, di raccolte scientifiche o storiche. A raccontare la storia sono anche le residenze antiche, che tra le loro stanze hanno visto celebrare i momenti più significativi che hanno saputo magari cambiare il destino del nostro Paese o più semplicemente hanno visto animarsi tra le loro pareti routine quotidiane molto spesso oggi ancora testimoniate da preziosissimi pezzi unici di arredamento, oggetti d’uso comune o di raro pregio. Le residenze storiche mettono a disposizione degli eventi il loro volto più magnificente, che molto spesso è quello degli imponenti saloni, ancora meglio se introdotti dai proprietari stessi, trait d’union con la grandezza di antenati illustri o custodi di uno scrigno prezioso del passato. I saloni sono spesso musei essi stessi, portatori di preziosità antiche come affreschi, arredi ed elementi decorativi, offrendo un contesto autentico e non replicabile per eventi che vogliano sottolineare un certo gusto raffinato. PASSATO, PRESENTE E FUTURO È importantissimo che le dimore storiche conservino il loro patrimonio con attenzione e persino con amore, oltre a offrire competenza e professionalità. Le ricchezze che custodiscono sono troppo preziose per non essere tutelate nel tempo, unica maniera perché esse possano rivivere attraverso i secoli ed essere consegnate alle generazioni future, compresi gli organizzatori di eventi.
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Restyling, cure e vere e proprie ristrutturazioni permettono a queste location di conservarsi nel tempo, ma anche di offrire, nel pieno rispetto delle loro originarie peculiarità, tutta la tecnologia necessaria ai planner per potervi collocare i loro eventi senza soffrire di particolari ostacoli architettonici. A tutto vantaggio, naturalmente, delle emozioni, che si amplificano in un luogo del genere e danno la possibilità di organizzare eventi tailor made, nel vero senso della parola. A PASSEGGIO TRA I SECOLI Caratteristica di molte dimore storiche sono anche gli spazi all’aperto, che in linea con la magnificenza degli interni, molto spesso si moltiplicano in ettari di verde tra boschi e curatissimi giardini all’italiana, che volentieri si prestano come setting esclusivo per gli allestimenti più eleganti, da cene di gala ambiziose a cocktail a cielo aperto. Per non parlare dell’eredità che una certa tradizione ottocentesca ci ha lasciato in quanto a fontane e suggestivi giochi d’acqua. Non solo: grazie all’ampiezza degli spazi a disposizione le aree verdi che circondano le location si prestano volentieri anche all’organizzazione di attività outdoor in luoghi che, tra l’altro, hanno il vantaggio di essere a uso esclusivo degli organizzatori. Orienteering, bird watching, passeggiate a cavallo o alla scoperta di piante e fiori, le attività che si possono organizzare hanno un unico limite: la fantasia e il buon gusto degli organizzatori. DALLA CONFERENZA ALLO SHOOTING Se qualche planner si stesse chiedendo per quale tipo di evento possa essere presa in
considerazione una location storica, la risposta è molto semplice: tutti quelli che vogliano essere sostenuti da una scenografia che non faccia solo da sfondo, ma diventi parte integrante dell’obiettivo di comunicazione dell’evento stesso. Ancora meglio: tutti quegli “eventi” che hanno al centro un oggetto prezioso da valorizzare al massimo in un continuo dialogo con la location stessa. Sarebbe questo il caso, per esempio, di un lancio di prodotto, di una sfilata, di un spot pubblicitario. Ma attenzione, questo ovviamente non esclude le residenze storiche dall’essere perfette location anche per corsi di formazione, riunioni – magari di quelle “ristrette” per il top management – o per veri e propri convegni. CASTELLI, BORGHI E ABBAZIE: LA STORIA È DIFFUSA Sotto la definizione di “location storica” si colloca una vasta e varia gamma di strutture di cui l’Italia è ricchissima, che abbracciano un lunghissimo periodo che si allunga fino ai primi anni del secolo scorso e presentano peculiarità diversissime tra loro. Oltre alle location più esclusive, si potrebbe optare per castelli di origine medievale, abbazie e monasteri fino a interi borghi riportati in vita dalla volontà conservativa di chi crede nel valore della tradizione, la scelta è praticamente infinita. È soprattutto in quei casi che la storia coincide con la tradizione: il valore aggiunto diventa quello di andare a scoprire ricchezze non soltanto ornamentali tra enogastronomia, artigianato, antichi mestieri in via d’estinzione che rivivono negli eventi e si tuffano in un passato ancora vitale in grado di essere interpretato da attività incentive ricche di spunti.
SCELTI PER VOI
LOMBARDIA
Sala Convegni Palazzo Brambilla Pavia pag. 152
PIEMONTE La Venaria Reale La Venaria Reale (To)
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VENETO Palazzo Verità-Poeta Verona
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FRIULI VENEZIA GIULIA Hotel Villa Luppis Pasiano (Pn)
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PAVIA
LOMBARDIA
Sala Convegni Palazzo Brambilla UNA SALA CONVEGNI CON TECNOLOGIA DI ULTIMA GENERAZIONE NEL CUORE DI PAVIA, BRAMBILLA, DOVE HA SEDE LA FONDAZIONE BANCA DEL MONTE DI LOMBARDIA
È
una città raccolta e scrigno di icone storiche, Pavia, con il suo Castello Visconteo, l’Università degli Studi, San Pietro in Ciel d’Oro e il Ponte Coperto. E proprio nell’epicentro cittadino, nel vivo della storia, si staglia Palazzo Brambilla dove ha sede la Fondazione Banca del Monte di Lombardia. Settecentesco, Palazzo Brambilla consente ancora oggi di ammirarne l’impianto originario, a iniziare dalla facciata, concepita secondo i canoni neoclassici del Piermarini. La storia si intreccia con il presente e pro-
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PALAZZO
ietta nel futuro, a Palazzo Brambilla, soprattutto nell’elegante sala per eventi: dotata di tecnologia avveniristica, accoglie 54 ospiti disposti intorno a un unico tavolo ovale, ed è perfetta per incontri ai massimi livelli nazionali e internazionali. Attiguo, un salottino per 14 persone – con monitor e postazioni computer – e una sala interpreti. Uno sguardo, infine, ai momenti conviviali: nella sala da pranzo, per un totale di sessanta persone, vengono servite colazioni di lavoro sedute o a buffet, aperitivi e coffee break.
La mole neoclassica di Palazzo Brambilla custodisce la sala per eventi e il salottino adiacente, con un’elegante sala da pranzo che può ospitare fino a sessanta coperti
SALA CONVEGNI PALAZZO BRAMBILLA 2 54 16 1 100 60 ■ ■ ■
Camere Sale meeting Capienza sala principale Capienza sala minore Ristoranti Posti pranzo in piedi Posti pranzo seduti Saletta segreteria Aree espositive (mq) Parcheggio auto Giardino Wi-Fi nelle camere Wi-Fi nelle aree comuni
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In centro città In periferia Fuori città
Sala Convegni Palazzo Brambilla Corso Strada Nuova, n. 61 27100 - Pavia Tel. 0382 305811 Fax 0382 305895 convegni@isansrl.com www.isansrl.com
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LA VENARIA REALE (TO)
La Venaria Reale
PIEMONTE
LA VENARIA REALE AFFASCINA PER LA FASTOSITÀ DELLE SUE ARCHITETTURE, DEI SUOI INTERNI E DEI GIARDINI, PERMETTENDO DI VIVERE UN’ESPERIENZA ESCLUSIVA IN OCCASIONE DI UN EVENTO
È
un luogo unico La Venaria Reale, la più famosa delle regge sabaude oggi al centro del circuito delle Residenze Reali del Piemonte. Il complesso alle porte di Torino, talmente pregiato da essere Patrimonio mondiale dell’Unesco, è tanto più prezioso quanto si considera il suo carattere moderno. Si tratta, infatti, prima di tutto di un luogo vivo e contemporaneo, che l’originale magnificenza barocca – ispirata alla metà del Seicento dal duca Carlo Emanuele II di Savoia e oggi restituita al complesso – non fa che esaltare nella sua qualità di grande “progetto culturale permanente” che offre esperienze molteplici in perfetto equilibrio tra emozioni e conoscenza. Questa “corte contemporanea” è diventata un punto di riferimento anche per gli organizzatori di eventi, che hanno a disposizione eccezionali spazi di rappresentanza. Meeting, conferen-
ze, cene di gala e cocktail di diverse dimensioni trovano posto in diversi spazi. Tra i più imponenti c’è la Galleria Grande, capolavoro di Filippo Juvarra, in grado di accogliere fino a 650 persone sedute, mentre cocktail e rinfreschi arrivano anche a 850 invitati. Convegni e concerti per un totale di 350 posti possono essere organizzati nella scenografica Cappella di Sant’Uberto, mentre la Galleria Alfieriana è a disposizione per cene di gala fino a 180 posti. Anche gli spazi esterni si prestano all’allestimento di eventi dal carattere esclusivo. In particolare la Corte d’onore regala raffinati giochi d’acqua e colori con la Fontana del Cervo, ma sono gli stessi Giardini della Reggia a prestarsi come location dall’alta memorabilità. La Venaria Reale con la Reggia e i suoi Giardini forma un unicum architettonico ambientale con il vicino Parco della Mandria e il Borgo Antico.
Fascino contemporaneo e opulenza dal sapore antico si mescolano negli esclusivi spazi – interni ed esterni – della Venaria Reale
LA VENARIA REALE 3 350 100 2 850 650 ■ 118 ■ ■ ■
Camere Sale meeting Capienza sala principale Capienza sala minore Ristoranti Posti pranzo in piedi Posti pranzo seduti Saletta segreteria Aree espositive (mq) Parcheggio auto Giardino Wi-Fi nelle camere Wi-Fi nelle aree comuni
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In centro città In periferia Fuori città
La Venaria Reale Piazza della Repubblica, 4 10078 - Venaria Reale (To) Tel. 011 4992416 – 011 4992300 Fax 011 4322228 ilmiospazio@lavenariareale.it www.lavenariareale.it
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VERONA
Palazzo Verità-Poeta
VENETO
PALAZZO VERITÀ-POETA SI TROVA NEL CUORE DI VERONA, UNA DIMORA STORICA CHE DAL SETTECENTO FA PARTE DELLE VICENDE DELLA CITTÀ E APRE OGGI I SUOI AMBIENTI AFFRESCATI AL MICE PIÙ RAFFINATO
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Eleganti arredi, mobili preziosi, quadri e affreschi a profusione, atmosfere di altri tempi: è Palazzo Verità-Poeta, nel cuore della splendida Verona
el centro della città scaligera si cela un forziere di storia e di arte: è Palazzo Verità-Poeta, una struttura dall’eleganza antica – le cui vicissitudini dal Settecento si legano a quelle di Verona – e dalle suggestioni d’autore che si presta all’organizzazione di importanti eventi contemporanei. Il nome del palazzo deriva dalla nobile famiglia veronese dei Verità Poeta, fra le più antiche e illustri della città. Palazzo Verità-Poeta – che è stato dichiarato di notevole interesse storico e artistico sin dal 1939 e a seguito di importanti restauri nei primi anni Novanta ha potuto riacquistare per intero il fascino dell’epoca della sua costruzione – è una dimora storica che da oltre vent’anni è un punto di riferimento per la meeting industry che sceglie di organizzare un evento nel cuore di Verona. Il Palazzo si trova infatti in posizione strategica vicino all’Arena, a Castelvecchio e all’Arco dei Gavi. Al suo interno, in una profusione di affreschi, mobili d’epoca e decorazioni settecentesche, vi sono sei sale per
una capacità complessiva di trecento persone di cui 120 nella principale. La caratteristica principale di queste sale sono i meravigliosi affreschi e gli arredi, caratteristici mobili d’epoca. Ma a Palazzo Verità-Poeta è possibile anche organizzare eventi open air di grande atmosfera, grazie al suggestivo giardino: oltre mille metri quadrati di oasi verde a un passo da piazza Brà. Palazzo Verità-Poeta è anche una dimora ricca di sorprese: le cantine per esempio – grazie alla loro perfetta insonorizzazione – si prestano come cornice originale per eventi musicali oltre che per degustazioni. Tra le innumerevoli peculiarità spicca anche una curiosità: gli artisti che hanno partecipato alla realizzazione dell’edificio si sono raffigurati in un affresco all’interno del palazzo realizzando una rara galleria di ritratti di artisti illustri. Questa elegantissima dimora storica è adatta a ospitare eventi aziendali o associativi, tra cui cene di gala, lanci di prodotto, presentazioni, meeting, ma anche sfilate e servizi fotografici.
PALAZZO VERITÀPOETA 6 140 10 350 300 ■ 450 ■
Camere Sale meeting Capienza sala principale Capienza sala minore Ristoranti Posti pranzo in piedi Posti pranzo seduti Saletta segreteria Aree espositive (mq) Parcheggio auto Giardino Wi-Fi nelle camere Wi-Fi nelle aree comuni
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In centro città In periferia Fuori città
Palazzo Verità-Poeta Vicolo S. Silvestro, 4/6 37122 Verona Tel. 045 596214 info@palazzoverita.it www.palazzoverita.it
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PASIANO (PN)
Hotel Villa Luppis
FRIULI VENEZIA GIULIA
UN MONILE NEL VERDE DELLA CAMPAGNA TRA IL VENETO E IL FRIULI VENEZIA GIULIA: È L’HOTEL VILLA LUPPIS, ANTICO CONVENTO TESTIMONE DEL TEMPO, CONVERTITO IN UNA RAFFINATA RESIDENZA D’ATMOSFERA
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onvento Benedettino del 1000, ampliato da Camaldolesi nel 1200, divenne agli inizi del 1800 elegante residenza di campagna della famiglia Chiozza Luppis. Nel 1991 gli ultimi discendenti l’hanno destinata a una raffinata accoglienza conviviale realizzando un hotel di 39 camere, con arredamento d’epoca e dotate di ogni comfort. Un ristorante “gourmand” Lupus in Tabula, un ristorantino – Carpe Luppis – con le specialità del territorio, piscina, campo
da tennis nei sette ettari di parco, fitness e area benessere, biciclette, shuttle bus da/per Venezia, shopping a convenzioni privilegiate con aziende produttrici completano la dotazione di servizi per gli ospiti. La casa propone particolari pacchetti e suggerisce iniziative (Cooking School, Wine Tasting, Tour delle Ville Venete, Palladiane e dei Castelli Friulani, visita alle cantine del Prosecco e Prosciuttifici di San Daniele, ecc.) legate agli aspetti più interessanti del territorio. È un antico convento duecentesco trasformato in hotel di charme: Villa Luppis accoglie il Mice nei suoi ambienti eleganti e ricchi d’atmosfera
HOTEL VILLA LUPPIS 39 4 200 30 3 600 500 ■ 500 ■ ■ ■ ■
Camere Sale meeting Capienza sala principale Capienza sala minore Ristoranti Posti pranzo in piedi Posti pranzo seduti Saletta segreteria Aree espositive (mq) Parcheggio auto Giardino Wi-Fi nelle camere Wi-Fi nelle aree comuni
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In centro città In periferia Fuori città
Hotel Villa Luppis Via San Martino, 34 33087 Pasiano (Pn) Tel. 0434 626969 Fax 0434 626228 hotel@villaluppis.it www.villaluppis.it
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SICILIA
Un territorio multiforme, ricchissimo di storia, archeologia e folclore che seduce il Mice come un monile prezioso sedurrebbe una donna. Un’icona di “mediterraneità” che non conosce stagioni 157 Sicilia 1 Cop Reg 2015.indd 157
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Porto Empedocle
GLI INDIRIZZI DEL MICE 1 Sicilia Convention Bureau
Catania 2 Best Western Ai Cavalieri Hotel Palermo 3 Ghs Hotels Palermo 4 Grand Hotel Piazza Borsa Palermo
5 Hotel Torre Normanna PAG. 162 PAG. 170
Altavilla Milicia (Pa)
6 Splendid Hotel La Torre Mondello (Pa)
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8 Sheraton Catania Hotel & Conference Center PAG. 174
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9 Centro Fieristico Congressuale Etnafiere PAG. 174
7 Cantine Florio Marsala (Tp)
Acicastello (Ct)
Catania
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Giardini Naxos (Me)
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La Sicilia è di moda G
oogle ha deciso di organizzare la propria convention mondiale proprio in Sicilia, sulla costa sud-occidentale dell’isola, a Sciacca (in provincia di Agrigento) per l’esattezza. Vip, teste coronate, star del cinema, dello sport e della musica si sono dati appuntamento lo scorso agosto in quel lembo ancora poco conosciuto, ma ricco di risorse, tanto che ogni ospite ha potuto crearsi su misura il proprio post congress: Jovanotti, per esempio, è andato in bicicletta fino a Caltabellotta, borgo medievale aggrappato su uno sperone roccioso e dominato dai resti di un castello, famoso per aver visto la firma, nel 1302, della pace che mise fine alla guerra dei Vespri; i Reali di Svezia, invece, hanno optato per un po’ di relax all’interno della riserva Wwf di Torre Salsa: una distesa chilometrica di sabbia soffice lambita da mare cristallino e incorniciata da bianche falesie e vegetazione mediterranea. Incredibile anche il set scelto per la cena di gala: i maestosi templi greci di Selinunte, illuminati, per l’occasione, da migliaia di candele. Ma quello di Google è solo uno dei tanti eventi che, le statistiche confermano, la Sicilia congressuale ha ospitato di recente. Il merito
È tra le destinazioni preferite dalla meeting industry internazionale, che non si accontenta degli itinerari eclatanti ma va alla ricerca degli angoli incontaminati dell’isola, ancora poco battuti dal turismo di massa di tale successo – che vede l’isola in controtendenza rispetto all’andamento generale del settore degli eventi nel Belpaese –, è sicuramente da ascrivere alla commistione unica di arte, natura e bien vivre che l’isola sa offrire, alla “mediterraneità” del territorio, che si è fusa così armoniosamente con i lasciti arabi, normanni e fenici, dando vita a un imponente unicum architettonico di raro fascino e a una gastronomia tra le più seducenti del globo. Ma sicuramente il successo della Sicilia in chiave Mice è merito anche del carattere solare della sua gente, capace di far convivere tradizioni millenarie e al contempo di stare dinamicamente al passo con il progresso che avanza, proiettando sul palcoscenico internazionale un’immagine dell’isola fresca e in continua evoluzione, alla quale si aggiungono una ricchezza praticamente infinita di location per
1 / Il paesaggio mozzafiato delle Eolie
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2 / L’elegante teatro Politeama nel cuore di Palermo 3 / Uno scorcio di Siracusa
eventi e di atmosfere, una proposta fantasiosa di attività di team building e incentive – che attingono tematiche e fil rouge non solo dalla storia millenaria della Trinacria ma anche dalla creatività instancabile delle incentive house del territorio – e un’offerta per post congress di qualità e sorprendenti in grado di superare la fantasia più fervida. Insomma, indipendentemente dalla latitudine dalla quale si provenga, la Sicilia non lascia mai indifferenti, tanto che la schiera di “repeater” che vi tornano una seconda ¬ e anche una terza e una quarta volta si infoltisce in continuazione.
MILLENNI DI STORIA E DI LOCATION È la storia stessa della Sicila, il suo essere crocevia infinito di popoli e genti, a suggerire alla meeting industry le location dalle atmosfere più diverse, svelando a sorpresa veri e propri gioielli da lasciare letteralmente a bocca aperta. Gli antichi bagli che hanno il sapore arabeggiante dei caravanserragli e che punteggiano le campagne infinite rivaleggiano con i palazzi nobiliari dai decori barocchi che abbelliscono le vie cittadine – e che spesso suggeriscono reminiscenze cinematografiche, come Palazzo Gangi a Palermo, set del famoso ballo de Il Gattopardo – ma anche le residenze di famiglie aristocratiche, come Palazzo Donnafugata Trifiletti, affacciato sulla bellissima cattedrale di Ragusa; i castelli medievali appollaiati a scoscesi dirupi (uno per tutti: il Castello di Calatabiano, nel catanese) rubano la scena alle innumerevoli torri costiere di epoca normanna – Torre Cabrera, per esempio, sulla morbida spiaggia di Pozzallo, nel ragusano, consente di allestire aperitivi fino a cinquanta invitati –e persino le tonnare hanno scoperto la propria vocazione congressuale; tra queste ultime, la ormai famosa Tonnara di Scopello, adagiata su una splendida spiaggia sabbiosa e protetta da minacciosi faraglioni ai confini della Riserva dello Zingaro, rappresenta un esempio riuscitissimo di riqualificazione postindustriale, con suggestivi spazi per eventi, cene e cocktail. E ancora musei, orti botanici – bellissimo quello settecentesco di Palermo – teatri – nel sontuoso Teatro Massimo di Palermo, per esempio, è possibile organizzare eventi privati nella
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sala degli Stemmi – templi e curiosi “unicum” come la stravagante e assolutamente stupefacente Villa Palagonia a Bagheria, con il suo esercito di mostri di pietra e l’altrettanto bizzarro Castello Incantato di Sciacca, nell’agrigentino, con le migliaia di “facce” scolpite nella pietra da Filippo Bentivegna, considerato uno dei massimi esponenti mondiali dell’art brut. ARTE, NATURA E… POST CONGRESS! Anche per i momenti di post congress, basta scegliere atmosfere, fil rouge e periodo storico, al resto ci pensa il territorio siciliano. Un evento sulla scia dell’Unesco? In Sicilia si può scegliere tra ben cinque realtà: la Villa del Casale a Piazza Armerina, la Valle dei Templi di Agrigento, le isole Eolie, Siracusa e la necropoli rupestre di Pantalica, le Città barocche della Val di Noto e l’Opera dei Pupi, annoverata tra i Patrimoni Orali e Immateriali dell’Umanità. Escursioni nella natura incontaminata? Parchi, riserve e aree protette non mancano, dal Parco delle Madonie alla Riserva dello Zingaro, dal Parco dei Nebrodi a quello dell’Etna e ancora, alle aree marine protette che punteggiano Eolie, Egadi, Ustica, Lampedusa e Linosa. E poi, ovviamente, i giganti fumanti, i vulcani, per godere di paesaggi onirici o per provare l’ebbrezza di sciare accanto a una colata lavica.
niti post-congress e per finire con quello goloso dei cibi di strada, le innumerevoli sfiziosità che riempiono l’aria e conquistano il palato: stigghiole, arancini, panelle e granite. E per il Mice alla ricerca di stelle (Michelin), sono ben 12 i ristoranti a fregiarsi del prestigioso riconoscimento, con la provincia di Ragusa a fare da capofila. Sono gli altrettanti sfiziosi i frutti della terra che fanno da leit motiv di team building sulle tracce di Bacco: sono ben 12 le strade del vino che invitano a scoprire altrettanti circuiti legati ora a un rosso importante come il Nero d’Avola, ora un bianco frizzante come l’Alcamo, un passito dolce come quello di Pantelleria, o a un vino liquoroso come il Marsala, tutti da degustare nelle diverse cantine storiche che punteggiano il territorio.
4 / Le acque cristalline della Riserva dello Zingaro 5 / Gli imponenti lasciti greci di Selinunte
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STREET FOOD O STELLE MICHELIN? Tutti i cinque sensi sono allertati durante un evento in Sicilia e sicuramente l’olfatto è tra i più stimolati, grazie ai mille profumi che inondano letteralmente l’atmosfera, a iniziare da quello agrumato delle zagare, per continuare con quello salmastro del mare, “autore” di infi-
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La Sicilia: glamour più che mai Aria di grandi novità e fermento creativo a casa del Sicilia Convention Bureau, attivo in azioni strategiche di grande portata, da educational internazionali al rilancio del brand dell’isola, al restyling del sito A CURA DELLA REDAZIONE COMMERCIALE
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a Sicilia è di moda. A dimostrarlo basta citare una delle società che l’hanno scelta come palcoscenico per il proprio evento clou: Google. La famosa multinazionale del web, infatti, ha ambientato nella Trinacria sudoccidentale – a Sciacca per l’esattezza – la propria convention annuale (organizzata da Pr Incentive, vincitrice, tra l’altro, di un Crystal Award all’ultima edizione della Site Global Conference per l’evento Ypo 2014), alla quale hanno partecipato Vip, celebrità e teste coronate di tutta Europa, da Jovanotti ai reali di Svezia. La scelta di Google è caduta su una Sicilia inedita e fuori dalle rotte comuni, caratterizzata da una bellezza incontaminata e da un’offerta alberghiera al top (la location scel-
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ta per l’evento era il Verdura Resort, cinque stelle lusso del gruppo Rocco Forte) ma sono talmente numerose le bellezze – artistiche e naturali – presenti sull’isola, che un viaggio solo non basta per scoprirle tutte. Se poi aggiungiamo le eccellenze enogastronomiche, le tradizioni e l’artigianato, i viaggi che servono per scoprire la ricchezza e le potenzialità della Sicilia diventano infiniti. Potenzialità che, declinate in chiave Mice, sono in grado di soddisfare le richieste di qualsiasi meeting planner, sia in termini di location e atmosfere, sia per quanto concerne attività di team building e post congress. Alla regia, per far incontrare domanda e offerta, il Sicilia Convention Bureau, rinnovato di recente nell’immagine e arricchitosi nel team di lavoro di tre nuove professionalità. DAL TEAM AL WEB La squadra del Sicilia Cb, sapientemente guidata da Vincenzo Tumminello, presidente del convention bureau, e coordinata da Daniela Marino, ha infatti iniziato il 2015 con una riorganizzazione dell’attività e un potenziamento delle professionalità – in particolare negli ambiti chiave delle candidature, del sales e del marketing – pensati soprattutto per poter raccogliere a piene mani le nuove sfide lanciate dai mercati internazionali e per raggiungere gli ambiziosi traguardi che il Cb si è prefissato. Ma questa non è l’unica novità. È recentissimo, infatti, il restyling totale del sito Internet, www.siciliaconvention.com, reso ancor più moderno e accattivante, ricco nei contenuti e di facile navigabilità; tante le novità sia per i buyer, alla ricerca di spunti e supporto per l’organizzazione dei propri
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eventi in Sicilia, sia per gli affiliati, che possono presentarsi anche attraverso immagini, case history e link a tutti i canali social, sia per gli amanti della destinazione in generale, che nel magazine online trovano breaking news, curiosità, consigli e informazioni pratiche. PRIMO: PROMUOVERE E RILANCIARE Sono numerosissime le iniziative che il Sicilia Convention Bureau ha messo a punto per promuovere la bellissima isola e rilanciarne il turismo in chiave Mice, sia sul mercato interno sia all’estero. Conferenze, road show e incontri sul territorio sono infatti stati organizzati per aggregare nuovi soci, fare sistema e per far conoscere non solo le attrazioni eclatanti, ma anche i piccoli tesori che la Trinacria racchiude; vincenti i nomi delle manifestazioni, improntati alla solarità che la Sicilia evoca nell’immaginario comune: Sicliy Happy Talk per l’evento itinerante sull’isola e Sicily Happy Hour per il road show che ha toccato diverse città della Penisola nel corso del 2014. Un altro tema caro al Cb siciliano è la ricerca di una via comune per destagionalizzare i flussi turistici, che passa necessariamente attraverso la cooperazione di tutti i protagonisti della filiera. Il presidente Tumminello ha commentato così il nuovo corso del Cb e la ricchezza di ini-
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ziative di marketing territoriale intraprese: «A partire da diverse azioni pianificate per il rafforzamento dei collegamenti aerei da e per la Sicilia per favorire l’incoming congressuale proveniente da mete turistiche strategiche a livello internazionale, abbiamo predisposto un piano di interventi tanto impegnativo quanto entusiasmante. Focus sul digitale e ricorso a strategie di marketing multicanale: lo scopo è la promozione della destinazione per gli eventi che si avvalga di strumenti non convenzionali e sfrutti la mobilità dei turisti, la crescente digitalizzazione del mercato e i big data. Altresì - continua Tumminello non mancheranno strumenti di marketing più tradizionali, come la creazione di una congress card, iniziative di co-marketing con player a noi vicini volte alla destagionalizzazione della Sicilia, un booking online system per il congressuale, campagne pro affiliazione e un “Programma Ambasciatori” volto a identificare quegli opinion leader in grado di supportarci nella promozione della nostra destinazione come meta ideale per un prossimo evento».
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La pittoresca Marzamemi Il famoso elefante di Catania Modica, la capitale del cioccolato Le saline di Marsala L’Isola Bella, di fronte a Taormina Ibla, a tutto Barocco La sorprendente Scala dei Turchi La cattedrale di Palermo
LET’S GO INTERNATIONAL Una parte importante degli sforzi intrapresi dal Sicilia Convention Bureau è dedicata alla promozione della destinazione sui mercati stranieri, attraverso una strategia d’azione 8
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9 / Fumi e vapori sull’Etna 10 / La suggestione dei templi di Agrigento in notturna 11 / Lo scenografico teatro di Taormina 12 / I mosaici di Villa Romana del Casale a Piazza Armerina, Patrimonio Unesco 13 / Il team building? In Cinquecento 14 / Vigneti a perdita d’occhio accolgono il Mice per sfiziose degustazioni
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diversificata, che include sia un road show nelle principali capitali europee sia una serie di educational tour alla scoperta del territorio. Il primo appuntamento del Sicily Happy Hour 2015 – il road show, appunto – si è svolto a Bruxelles e ha riscosso notevole successo, conquistando gli oltre quaranta buyer presenti con un mix informale e unico di sapori e atmosfere siciliane. Il secondo e il terzo happy hour fanno tappa a Francoforte e a Barcellona – in concomitanza con i due appuntamenti fieristici di settore più attesi dell’anno, Imex (18 Maggio 2015) e Ibtm (Novembre 2015) – e Vienna il 23 giugno 2015. Sono stati invece rivolti agli addetti ai lavori tedeschi, svizzeri e britannici i due eductour mirati a valorizzare in chiave Mice altrettante destinazioni siciliane. È stato il territorio di Catania a sedurre i 14 ospiti tedeschi e svizzeri : la città stessa in primis – con i suoi splendidi contrasti – e poi il magnifico e misterioso Etna e l’affascinante Taormina, in un tourbillion di colori e sapori che ha incluso anche un contest fotografico sui social, una
cooking lesson, un momento di wine tasting e un assaggio dello sfiziosissimo street food catanese. Grazie alla recente riapertura dell’aeroporto di Comiso, invece, 15 professionisti inglesi hanno potuto volare direttamente da Stansted e immergersi in luoghi e atmosfere non ancora toccati dal turismo di massa: da Modica, scoperta a bordo di fiammanti Fiat 500 vintage, a Scicli sulle tracce del commissario Montalbano, dai tesori del Barocco a Donnafugata e Ragusa Ibla alle molteplici degustazioni delle eccellenze enogastronomiche e dolciarie iblee, fino allo show cooking nella suggestiva location dell’Antico Convento Ibla. Insomma, si prospetta un 2015 dall’accento siciliano per la meeting industry internazionale. Sicilia Convention Bureau Piazza Ludovico Ariosto, 3 95127 Catania Tel. 095 2276420 Fax: 095 2276416 info@siciliaconvention.com www.siciliaconvention.com
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L’OVEST: DOVE ARTE E NATURA RIVALEGGIANO IN BELLEZZA
Amore a prima vista
Sorprende tutti i cinque sensi l’ovest della Sicilia: città emozionanti, borghi scenografici, templi imponenti, saline candide, vigneti a perdita d’occhio, bagli, tonnare e persino mulini a vento. E ovviamente un mare spettacolare
È
un territorio quantomai variegato l’ovest della Sicilia, un viaggio attraverso secoli di storia e di tradizioni, un itinerario immerso in una natura sorprendente, dove le tappe sono scandite da tesori artistici maestosi ma anche da piccoli scrigni di delicata bellezza, da colori difficili da trovare in altri paesaggi e da cibi dai sapori seducenti. Tutta questa ricchezza si traduce in un forziere dal quale il Mice può attingere a piene mani idee e risorse per eventi dal successo assicurato. PALERMO: UNICA E INDIMENTICABILE Palermo è uno di quei posti che non si dimenticano facilmente: una volta che entra nel cuore, ne esce difficilmente, avvolto com’è da un alone unico e intenso. Persino i contrasti che ne scandiscono il tessuto urbano, capace di mutare svoltando un sem-
plice angolo,¬ non fanno che aggiungere un fascino tutto particolare alla capitale della Trinacria, fascino che si stempera negli echi orientaleggianti delle mille cupole rossastre e dei preziosi ceselli che ricordano la più fine architettura moresca, e che si colora di vivaci accenti popolari nel vociare allegro che anima i numerosi mercati rionali. Un post-congress tra le vie di Palermo non può non “assaggiare” tutte le atmosfere della città, iniziando idealmente dall’imponente cattedrale arabo-normanna e dal Palazzo dei Normanni con la stupefacente Cappella Palatina, che da sola merita una visita a Palermo, con il suo immenso trionfo di mosaici bizantini. Il Mice alla ricerca di colore popolare potrà poi immergersi nel pittoresco mercato della Vucciria o nel decadente quartiere di Ballarò, per cambiare poi ancora contesto scegliendo tra chiese strepitose – come quella della Martorana o Casa Professa – o teatri prestigiosi, o ancora il verde dell’antico giardino botanico, che presta i propri spazi per eventi e convegni. E a proposito di spazi, Palermo offre alla meeting industry una serie di palazzi nobiliari privati – spesso ancora abitati dalle famiglie nobili locali – dall’eleganza
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1 / La cattedrale di Palermo 2 / Cefalù: un diadema di case incastonate in un mare cristallino 3 / Saline e mulini tra Trapani e Marsala
sontuosa e dall’atmosfera intatta; un paio di esempi? Villa Martorana Genuardi, un antico baglio dall’imponente giardino d’inverno, e Palazzo Asmundo, che accoglie il Mice con un tripudio di affreschi di rara fattura. A una manciata di minuti dal centro della città, invece, non si può non fare un salto a Monreale per ammirare il massimo esempio di arte arabo-normanna in Sicilia, il magnifico Duomo e rilassarsi poi nella “profana” Mondello, il “salotto a mare” dei palermitani. MOSTRI, LEGGENDE E AGAVI È un profano grottesco quello che caratterizza uno degli edifici più stravaganti della Sicilia, Villa Palagonia a Bagheria. Attraversando distese di agrumi, olivi e vigne, intervallati da fichi d’india e agavi, si arriva in quella che era la località di villeggiatura dei nobili palermitani, Bagheria appunto, che angora oggi vanta palazzi nobiliari di gran pregio (una per tutti: la fastosa Villa Gravina di Valguarnera) e tra queste l’eccentrica Villa Palagonia, popolata da una sessantina di statue bizzarre quanto mostruose, in una composizione folle che, in qualche modo, preannuncia ¬ con qualche secolo di anticipo ¬ il surrealismo. Tutt’altra atmosfera avvolge Cefalù, splendido borgo marinaro la cui parte più vecchia è costituita da una manciata di case costruite le une addosso alle altre, a formare un diadema che affonda le radici nel mare; da contraltrare, la parte più mondana della cittadina è invece un dedalo di viette caratteristiche sulle quali si affacciano invitanti ristoranti (molti dei quali consentono di cenare su scenografici terrazzamenti a mare: un must per il Mice!); su tutto dominano l’imponente Duomo, reso ancor più coreografico da una ripida scalinata e i resti di un antico maniero, aggrappato a uno sperone roccioso.
SALINE, BAGLI, CASTELLI E... ...una riserva marina protetta, quella dello Zingaro, nel golfo di Castellammare: tra le prime aree protette dell’isola, la riserva regala emozioni uniche con il suo paesaggio fatto di scogliere a strapiombo su un mare dalle gradazioni caraibiche – punteggiato da suggestivi faraglioni – e calette quasi inaccessibili di soffice sabbia dorata. Ed è invece bianca ma altrettanto soffice la lunga spiaggia della vicina e vivace San Vito lo Capo, protagonsta, a settembre dell’ormai famosissimo festival del cous cous. Sempre nel golfo di Castellamare merita una sosta Scopello, piccolo borgo di case candide costruito intorno a un baglio, dove il Mice trova una location sorprendente per gli eventi: un’antica tonnara adagiata sulla spiaggia tra fichi d’india e agavi, che consente di organizzare convegni ed esposizioni in quelli che erano i magazzini e gli spazi dedicati al marfaggio e cene di gala o cocktail nei cortili e nella terrazza a mare. Dirigendosi verso ovest – dopo una sosta a Erice per ammirarne il borgo fortificato dalla curiosa forma triangolare e godere della vista mozzafiato sulle Egadi – si cambiano, ancora una volta, atmosfere e scenari e si viene sopresi dal bianco abbagliante delle saline trapanesi, in un paesaggio quasi onirico: le
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IL PARADISO PUÒ ATTENDERE Il mare che lambisce la Sicilia sud-occidentale è punteggiato da una manciata di piccole isole, dal fascino irresistibile e dal carattere unico. Pantelleria seduce con il proprio profilo, ora lussureggiante ora selvaggio e brullo di roccia lavica, quasi sempre mosso dal vento. Linosa, fuori dai circuiti del turismo di massa, è perfetta per la meeting industry alla ricerca di un contatto emozionante con la natura (è facile imbattersi nelle ormai rare tartarughe marine). Lampedusa regala scenari da favola con cale incontaminate lambite da un mare smeraldo – la spiaggia dei Conigli è entrata nella top ten delle più belle spiagge del mondo secondo Tripadvisor – e con la possibilità di incontri indimenticabili: capodogli e balene al largo di Capo Grecale, falchi e tartarughe marine sulla costa settentrionale. E poi, ancora, le tre Egadi, a poca distanza dalla costa trapanesi. Favignana, da visitare in bicicletta spostandosi da una baia all’altra – imperdibili Cala Rossa, un mix meraviglioso di rocce e sabbia lambite da un mare caraibico, e Cala Azzurra, vera e propria piscina naturale – per approdare al delizioso capoluogo per un aperitivo al tramonto e sbirciare tra gli yacht ancorati al porticciolo alla ricerca dei Vip (un nome tra gli abituè dell’isola: Giorgio Armani). Marettimo e Levanzo, più appartate e intime ma ugualmente spettacolari, dove dimenticare lo stress quotidiano abbandonandosi ai ritmi e alle bellezze della natura. Infine, una perla (nera) isolata, Ustica, scura di roccia lavica che sembra scagliata da un gigante al largo delle coste palermitane: la meeting industry amante dello snorkelling e, soprattutto delle immersione resterà a bocca aperta.
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distese di sale a perdita d’occhio sono interrotte da candidi cumuli salini e da inaspettati mulini a vento; in un simile contesto la meeting industry può sbizzarrirsi, tra post congress, cocktail ed eventi più strutturati. Dal sale al vino: proseguendo verso sud il bianco lascia il posto al verderame delle vigne man mano che ci si avvicina a Marsala, famosa per l’omonimo vino da dessert e per lo storico sbarco di Garibaldi e dei Mille nel 1860. Volendo abbinare a una degustazione un tocco culturale, poco distante meritano una visita l’isola di Mozia, con i resti di un insediamento fenicio, e i bellissimi resti grecoromani di Segesta – il tempio dorico, risalente al 430 a.C. è tra i meglio conservati dell’isola –, teatro, nella stagione estiva, di rappresentazioni artistiche e manifestazioni culturali. Si è ormai giunti alla punta estrema dell’isola,
con l’arabeggiante Mazara del Vallo, un magnifico dedalo di vicoli che custodisce un vero tesoro regalato dal mare: l’incredibile statua bronzea del Satiro Danzante, ritrovata da un peschereccio locale nel 1997 sui fondali del Canale di Sicilia e ora ospitata presso il museo archeologico di Mazara. I SUDDITI DI PIETRA E LA SCALA DEI TURCHI La costa meridionale della Sicilia è una commistione unica di arte occidentale e di architettura araba, con palazzi gotiche che occhieggiano da vicoli degni di una casbah, copole magrebine che si alternano a facciate barocche. Ne è un esempio la deliziosa Sciacca, con il suo centro storico tutto da scoprire, con l’animato e pittoresco porticciolo, con le sorgenti termali dalle proprietà curative
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e dalle origini leggendarie e con una location più unica che rara, perfetta per riunioni, cocktail, speech e cene di gala, il Castello Incantato. Si tratta di un museo open-air che custodisce oltre tremila sculture di Filippo Bentivegna, artista folle e squilibrato morto nel 1967 e oggi considerato massimo esponente dell’Art Brut. Salpando direttamente da Sciacca, ci si può dirigere verso Porto Empedocle e raggiungere poi la Scala dei Turchi, uno sperone di falesia bianchissima levigata dal vento che si erge a strapiombo sul mare dividendo due spiagge di sabbia candida, raggiungibili inerpicandosi su una salita simile, appunto, a una scala naturale in pietra calcarea. Le due spiagge erano servite in passato come riparo a saraceni, arabi e turchi e oggi sono state immortalate più volte dall’agrigentino Andrea Camilleri (l’immaginario Vigata del commissario Montalbano sarebbe a due passi da qui).
la scena alle mille gradazioni che il mare assume in questo tratto, a lasciare i visitatori a bocca aperta. Per il Mice appassionato di antichità sono ancora due i siti da non perdere in questo estremo lembo di Sicilia, Eraclea Minoa – con il ben conservato teatro, dove i più curiosi non mancheranno di notare nove sedili con braccioli e schienali, destinati alle personalità più importanti – e Gela, che sorprenderà per la commistione di reperti che custodisce.
4 / Favignana, lambita da un mare caraibico 5 / La scenografica Trapani 6 / Il sito archeologico di Selinunte 7 / La tonnara di Scopello 8 / Colonne moresche nel chiostro del Duomo di Monreale 9 / Minaccioso e severo: il castello di Erice
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A TUTTA ARCHEOLOGIA Simbolo della ricca eredità archeologica della Trinacria è sicuramente Agrigento, con l’incredibile Valle dei Templi, dichiarata Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco. Dell’antica Akragas greca oggi rimangono cinque templi principali (in realtà costruiti su un crinale e non sul fondo di una vallata), i resti dell’acquedotto e diverse testimonianze del successivo periodo romano. Fa eco ad Agrigento un altro incredibile sito archeologico, Selinunte, che si incontra procedendo sulla costa verso occidente e che alle splendide rovine unisce la posizione estremamente coreografica, affacciato com’è sul mare turchese. Anche qui sono gli imponenti templi dorati che ammiccano dominando da basse colline la scenografia circostante e rubando
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Tra glamour e tradizione Nel cuore di Palermo, a brevissima distanza da tutte le attrazioni l’Hotel Ai Cavalieri è un quattro stelle superior dalla spiccata vocazione congressuale. E dall’innegabile tocco mondano A CURA DELLA REDAZIONE COMMERCIALE
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alermo è una città incredibile, in grado di coniugare alla perfezione la sua immensa ricchezza artistica, le tradizioni popolari più colorate e la mondanità delle grandi città mediterranee. E l’indirizzo giusto per scoprirne i suoi innumerevoli volti è sicuramente quello dell’Hotel Ai Cavalieri, elegante struttura quattro stelle superior affiliata al gruppo Best Western e ospitata in un palazzo dei primi anni del Novecento sapientemente ristrutturato. L’hotel – situato nel pieno centro della città, a due passi dalla celebre piazza Politeama –
può vantare la disponibilità di quattro sale meeting, modulari, versatili e dotate delle più moderne tecnologie, di 39 confortevoli camere e suite, di un nuovissimo wine bar, il Graal Club, –che propone un’eccellente selezione di vini italiani ed esteri – e del Giardino d’Inverno, perfetto per aperitivi e cocktail raffinati e per l’allestimento di pranzi, coffee breake cene di gala fino a 130 persone. Le proposte gastronomiche spaziano dalla nouvelle cuisine ai più genuini piatti siciliani, sempre accompagnati da dolci meravigliosi e da un’eccellente selezione di vini. Stessa cura è riservata, al mattino, al buffet della prima colazione: lo chef in persona sceglie i migliori prodotti biologici e segue l’allestimento in modo che la tavola rispecchi la più alta tradizione culinaria. SPAZI POLIVALENTI Altro punto di forza dell’Hotel Ai Cavalieri di Palermo è la sua offerta di sale meeting e dotazioni tecnologiche all’avanguardia, capaci di garantire la perfetta riuscita di qualsiasi incontro professionale. L’albergo si è recentemente arricchito di un nuovo spazio da ottanta posti, la sala Gold, costruita ex novo e dotata di arredi di design unici nel loro genere. Il nuovo spazio congressuale si è aggiunto così alla sala Principe con i suoi 130 posti a platea (anch’essa completamente rinnovata), all’esclusiva sala Ai Cavalieri da 35 posti, alla più piccola sala Harem da 15 posti e all’executive lounge per riunioni dirigenziali riservate a un massimo di dieci partecipanti. Le aree per incontri e riunioni sono anche supportate dalla consulenza tecnica del personale qualificato e dalla possibilità di organizzare originali post congress, approfittando magari del ricco calendario di eventi di carattere culturale, enogastronomico e artistico – che Palerma offre a chi la visita soprattutto nei mesi più caldi. Ai Cavalieri Hotel Via S. Oliva, 8 90141 Palermo Tel. 091 583282 Fax 091 6126589 info@aicavalierihotel.it www.aicavalierihotel.it
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Tris vincente Tre strutture a quattro stelle nel cuore più seducente di Palermo, oltre quattrocento camere, circa vent’anni di presenza sul mercato: questi i numeri di Ghs, gruppo siciliano a forte vocazione business A CURA DELLA REDAZIONE COMMERCIALE
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ono oltre vent’anni che il siciliano Ghs Hotels è presente sul mercato turistico internazionale, forte di una base solida, di uno sviluppo costante e della determinazione a offrire – sia alla clientela leisure sia a quella business – esperienze di qualità e di classe nel cuore di Palermo. Ed è proprio nel centro della bellissima città che si trovano le tre strutture, tutte a quattro stelle, targate Ghs: l’Astoria Palace Hotel, l’Hotel Garibaldi e l’Hotel Vecchio Borgo, per un totale di oltre quattrocento camere. Proprio la straordinaria ricettività a livello di camere, di sale congressuali e di ristorazione consente a Ghs di ospitare anche meeting per numeri importanti, conferenze, banchetti ed eventi di ogni tipo, garantendo la soddisfazione di qualsiasi esigenza, pratica, logistica e di concept. Le posizioni strategiche delle strutture, invece, ne favoriscono la raggiungibilità dalle principali arterie autostradali e dall’efficiente rete di mezzi pubblici.
GLI HOTEL IN DETTAGLIO L’Astoria Palace Hotel (311 camere) vanta un centro congressi di ampie dimensioni, strutturato in otto sale modulari ubicate su due piani per un totale di oltre mille posti, con desk di segreteria su ciascun piano, aree espositive, quattro cabine di traduzione simultanea, una sala regia e attrezzatura di ultima generazione. La presenza di quattro sale ristorante e di ampi spazi prospicienti le sale permette la perfetta organizzazione di colazioni di lavoro, brunch, coffee break e cene di gala. Il tutto viene completato dalla professionalità ed esperienza dello staff tecnico e dalla cortesia ed efficienza degli organizzatori, che si fanno garanti del successo di ogni evento. L’Hotel Garibaldi (71 camere) dispone di una funzionale e raccolta area Mice composta da quattro sale meeting e da ampi spazi dove poter allestire desk di segreteria, aree espositive, coffee break e colazioni di lavoro. La location esclusiva, in pieno centro città, e il parcheggio interno rendono la struttura la meta ideale per piacevoli e proficui incontri di lavoro. Infine, l’Hotel Vecchio Borgo (33 camere) è un delizioso albergo dall’atmosfera calda e accogliente ai margini di uno dei più tipici e antichi mercati cittadini, nel cuore pulsante di Palermo. Indipendentemente dall’albergo scelto, Ghs Hotels mette a disposizione del Mice un esclusivo servizio di consulenza, specializzato nell’organizzazione degli eventi, nonché uno staff tecnico altamente qualificato e totalmente dedicato a supervisionare il loro svolgimento. Ghs Hotels Via Montepellegrino, 62 90142 Palermo Tel. 091 6281111 Fax 091 6372178 congress@ghshotels.it www.ghshotels.it
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La seduzione è a portata di mano L’ospitalità firmata da Costa degli Ulivi: alberghi di grande fascino senza perdere di vista neppure le esigenze più concrete dei planner, prima tra tutte la raggiungibilità delle location A CURA DELLA REDAZIONE COMMERCIALE
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e infinite declinazioni di fascino che rendono unica la Sicilia trovano una fedele traduzione nell’ospitalità alberghiera proposta da Costa degli Ulivi, che con le sue strutture dedica alla meeting industry l’interpretazione più autentica di quelli che sono i vantaggi di scegliere la bella isola per un evento o un incentive. E se professionalità, eleganza degli ambienti e buona tavola fanno degli alberghi di Costa degli Ulivi indiscutibili atout per il successo di un incontro di lavoro, è la loro posizione strategica a costituirne tratto distintivo e comu-
ne, per un vero valore aggiunto di efficienza. Per eventi nel cuore di Palermo, il Grand Hotel Piazza Borsa si trova – in un edificio straordinario che nel nucleo centrale ospita l’ex-convento e la grande Chiesa dei Padri della Mercede e propone otto sale congressi – a walking distance dai luoghi più strategici della città, come il Palazzo dei Normanni, che è anche sede dell’Assemblea regionale siciliana, a circa ottocento metri, e Piazza Pretoria, sede del Municipio, raggiungibile in meno di cinque minuti a piedi. Per ritrovarsi in un luogo lontano dalla frenesia senza rinunciare alle atmosfere più autenticamente palermitane si può optare per l’allure urbana fronte mare dello Splendid Hotel La Torre, a Mondello, facile da raggiungere dal centro in pochi minuti, anche con un autobus, semplicemente al di là dei grandi viali del Parco della Favorita. L’hotel può ospitare eventi di tutte le tipologie in settecento metri quadrati di spazi congressuali. Su scala provinciale e interregionale l’Hotel Torre Normanna, situato all’interno del complesso Torre Normanna, permette ai delegati di approfittare di una location dalle caratteristiche perfette, prima tra tutte la raggiungibilità dalle città siciliane, grazie all’ubicazione a 16 chilometri dall’autostrada in direzione Messina per chi giunge da Palermo, che consente tra l’altro un piacevole percorso lungo la costa tirrenica. Una location a grado zero di stress dunque, anche perché al suo interno tutte le facility sono a portata di Mice: l’albergo, con le sue 143 camere; l’efficiente centro congressi che può ospitare fino a novecento persone, il Villaggio e la possibilità di praticare tanti tipi di sport. Costa degli Ulivi Via dei Cartari, 18 90133 Palermo Tel. 091 320075 Fax 091 6116700 www.costadegliulivihotels.it
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Costa degli
Ulivi Hotels Perle di Sicilia, eventi indimenticabili
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Grand Hotel
Piazza Borsa In centro a Palermo, percorso benessere, 3 sale riunioni da 40 a 220 persone
www.piazzaborsa.it
Splendid Hotel
La Torre www.latorrehotel.it
A Palermo, Lido di Mondello, direttamente sul mare, 14 sale riunioni da 10 a 350 persone
Hotel Torre
Normanna e dei Congressi Ad Altavilla Milicia (PA) Club Hotel, negozi, ascensori per il mare, 15 sale riunioni da 10 a 700 persone
www.torrenormanna.it
Eolian Hotel A Vulcano, Isole Eolie, 3 sale riunioni da 10 a 100 persone
www.eolianhotel.it
www.costadegliulivihotels.it - Numero verde 800236118
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In vino veritas Un caratteristico baglio, cantine ottocentesche, una terrazza con vista impagabile e un vino famoso in tutto il mondo, il Marsala: sono gli ingredienti che fanno di Cantine Florio una location vincente per la meeting industry A CURA DELLA REDAZIONE COMMERCIALE
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ostruite nella suggestiva pietra di tufo da Vincenzo Florio nel 1832, le Cantine Florio di Marsala, grazie alla posizione favorevole, al clima mite tutto l’anno e alle bellezze paesaggistiche e architettoniche che le circondano, rappresentano una location perfetta per organizzare non solo eventi culturali, mostre d’arte e feste ma anche – e soprattutto – meeting aziendali ed eventi istituzionali. Siamo nel lembo più occidentale della Sicilia, in provincia di Trapani, e queste storiche Cantine, mescolano i tratti più affascinanti dell’architettura siciliana con lo stile tipicamente anglosassone dell’epoca in cui vennero edificate, con ampi archi a sesto acuto e pavimento in ”battuto” di polvere di tufo. La struttura del baglio, che copre circa 44mila metri quadrati di superficie, rappresenta il cuore della produzione: da qui un tempo partivano le navi della compagnia Florio cariche del prezioso nettare di Bacco e qui, ancora oggi, si produce uno dei vini liquorosi più famosi al mondo, il celeberrimo e celebratissimo Marsala. TRA RIUNIONI E DEGUSTAZIONI Le Cantine Florio accolgono la meeting industry in un ambiente ricco di storia, suggestivo e tranquillo, con ampi spazi che coniugano bellezza e grande funzionalità. I servizi offerti, la professionalità garantita e le strutture all’avanguardia uniti al fascino della location e alla grande disponibilità dello staff rendono ogni evento unico e indimenticabile. Le Cantine Florio sono dotate di sei sale,
tre delle quali comunicanti, che permettono di ospitare fino a 350 persone sedute. Gli ambienti disponibili sono dislocati fra la cantina vera e propria e la palazzina storica, elemento che consente di organizzare diverse tipologie di eventi e di prevedere allestimenti diversi. All’interno delle storiche navate della cantina è possibile usufruire della Sala di degustazione Donna Franca Florio, dove assaporare i vini superlativi coinvolgendo tutti i sensi. La sala occupa una superficie di circa trecento metri quadrati ed è arricchita sulla parete di fondo da una scenografica quinta di botti in rovere. L’allestimento, pulito e minimal, vede al centro un importante tavolo – anch’esso in rovere – lungo quattordici metri, che può essere utilizzato anche per allestimenti
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originali e per un pranzo raffinato o un aperitivo informale. Per eventi con più di mille persone poi, è prevista la possibilità di installare moderne tensostrutture di diverse dimensioni all’interno dell’atrio, un ampio spazio all’aperto che contraddistingue la storica struttura del baglio ottocentesco, arricchito da un rigoglioso e verdissimo giardino mediterraneo. VINI VISTA MARE Infine, merita un cenno a sé la nuova Terrazza Florio, uno spazio di tranquillità affacciato sul mare, moderno ed elegante, che permetterà di godere dello splendido panorama assaporando i vini Duca di Salaparuta, Corvo e Florio. Si tratta di due terrazze contigue, in cui l’arredo, essenziale e raffinato, si inserisce in modo fluido nella splendida cornice naturale e lo spirito magico delle Cantine Florio rimane protagonista indisturbato. Una location perfetta dove organizzare degustazioni, eventi o semplicemente assaporare un momento di relax al tramonto. Qui, infatti, illuminati dal sole e profumati dalla brezza che soffia leggera e lieve dal mare, trovano posto gazebi di diverse dimensioni, arredati con grandi divani, poltrone e tavolini – tutti di candido color bianco – disposti in modo non lineare per poter creare ambienti differenti e garantire spazi riservati per gli ospiti che desiderano assaggiare i vini Duca di Salaparuta in compagnia degli amici. Il pavimento della terrazza è costruito in doghe di “gre-
enwood”, un materiale caratterizzato dal tipico aspetto del legno ma capace di dilatarsi e non rovinarsi a contatto con la salsedine marina. Infine, l’impianto luce è stato studiato per poter creare atmosfere diverse e personalizzabili per ogni occasione. Comfort e glamour, dunque, sulla Terrazza Florio, per far vivere agli ospiti un’esperienza enologica unica in uno degli angoli più affascinanti della Trinacria, da raggiungersi magari dopo aver visitato l’arabeggiante kasbah di Mazara del Vallo, con il Museo dedicato al Satiro Danzante, il bel centro di Marsala, ricco di resti storici, o l’elegante Trapani, con i suoi palazzi antichi e il suggestivo affaccio sul mare.
Una struttura che coniuga lo stile anglosassone dell’architettura e il sapore tutto siciliano dell’atmosfera, un vino che non ha bisogno di presentazioni, spazi suggestivi per il Mice: questa è la proposta delle Cantine Florio, nella splendida Marsala
Cantine Florio Via Vincenzo Florio, 1 91025 Marsala (Tp) Tel. 0923 781305/317 hospitality@duca.it www.duca.it
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L’EST, DOVE LA NATURA REGNA SOVRANA
Tra lava e Barocco
Città frizzanti e vivaci, ricche di lasciti storici ma attente al futuro che avanza. Borghi di rara bellezza sospesi nel tempo. Contesti naturali sorprendenti e unici. E su tutto, l’allure del Barocco e la sagoma affascinante dell’Etna
S 1 / Il centro storico di Catania 2 / L’Etna: set per innumerevoli team building 3 / Il teatro grecoromano di Taormina
olo i superlativi possono descrivere la Sicilia orientale: gli aggettivi, da soli, non bastano per raccontare tutti i tesori che questo territorio custodisce, dei quali il tempo non fa che amplificarne la bellezza. Lasciti storici fuori dal comune, resti archeologici misteriosi, una natura a dir poco esuberante – capitanata dalla presenza inquietante e affascinante dell’Etna – e poi tradizioni ancestrali, eredità gastronomiche irresistibili e il calore curioso e disponibile della gente: tutti ingredienti che, combinati insieme, sono in grado di dar vita ad eventi indimenticabili. LA TERRA DELLE LEGGENDE Pittoresca e chiassosa in mondo contagioso, Catania è la città dove i contrasti creano armonia, a iniziare da quello tra la nera pietra lavica – che in città si ritrova ovunque, ammantandola di un alone scuro – e la luce so-
lare che ne inonda le strade per circa 2.528 ore al giorno, tra le medie più alte d’Italia. Catania è anche la città dove passato e futuro prossimo convivono rendendo l’atmosfera frizzante e moderna ma senza perdere le radici e le tradizioni. È anche la città del vulcano, dominata e governata com’è dall’Etna, amato e temuto, con il suo perpetuo sbuffare e con le sue eruzioni a sorpresa, scenografiche e terribili al contempo, che più volte l’hanno distrutta e temprata. Percorrendo la costa verso nord, ci si ritrova prima in un mondo che ha ancora il sapore dei tempi passati, con piccoli borghi marinari dove non è raro vedere i pescatori intenti a districare le reti prima di uscire a pesca (tra i più pittoreschi, Aci Trezza e Aci Castello) e poi nel glamour colto di Taromina, simbolo indiscusso della mondanità più esclusiva dell’isola, ma famosa anche per lo splendido teatro grecoromano, dal quale la vista abbraccia il mare blu e la costa lussureggiante. La costa accompagna la meeting industry fino all’estrema punta nordorientale della Sicilia, a Messina, dove l’isola fronteggia la Calabria e la mente oscilla tra gli echi mitologici di Scilla e Cariddi e gli spettri moderni del fa-
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moso ponte sullo stretto. Ci vuole tempo per scoprire le gemme che Messina custodisce, perché la città non ne fa una mostra sguaiata e ostentata, ma li serba per i visitatori più pazienti, a iniziare dall’elegante Duomo sormontato da un orologio astronomico, per continuare con le tracce che parlano di dominazioni angioine, fino alle voci popolari che la vorrebbero città natia nientemeno che di Shakespeare. Il Mice alla ricerca di indizi, potrà assistere alla rappresentazione dell’opera teatrale Tantu traffico ppi nenti, versione messinese (ambientata a Messina!) della shakesperiana Much Ado about Nothing che le cronache affermano essere però comparsa molto prima dell’”originale” in inglese. TEAM BUILDING A TUTTA NATURA Dalla cultura alla natura, la Sicilia orientale affascina, con un’attenzione particolare al Mice desideroso di esperienze adrenaliniche e fuori dal comune. Il maestoso Etna è il protagonista indiscusso ¬– e non poteva essere altrimenti – di infiniti team building. Che si voglia solo esplorarne le pendici insieme a esperti vulcanologi o che lo si svoglia approcciare più seriamente, dormendo in uno dei campi d’osservazione a metà strada verso la vetta, uno dei maggiori vulcani attivi d’Europa regala colori e paesaggi straordinari in ogni stagione: terribilmente scenografico è, infatti, il contrasto invernale, quando i versanti si ammantano di neve e si trasformano in piste da sci e la lava continua a scorrere placida con il suo bagliore rossastro, mentre il mare, all’orizzonte, promette temperature più miti (per gli amanti dell’estremo, si possono organizzare giornate neve-mare, che prevedano prima una sciata sull’Etna e poi un frizzante bagno nello Ionio).
Ancora adrenalina nelle vicine e altissime gole dell’Alcantara (dove scorre il fiume omonimo), stretti canyon di roccia lavica che sembrano plasmati da vento, secoli e intemperie apposta per permettere all’uomo di misurarsi con la propria resistenza: rafting, canyoning, trekking e arrampicate, infatti, sono tra le attività più gettonate. BAROCCO, CIOCCOLATO E CERAMICA Se per gli itinerari post congress la Sicilia orientale non manca certo di spunti originali, andare alla scoperta dei gioielli architettonici creati dall’esuberante stravaganza del Barocco (e protetti dall’Unesco) è sicuramente un must che sortisce sicuri effetti di memorabilità. Ragusa, inerpicata su uno stretto sperone roccioso e la “sorella” sottostante Ragusa Ibla, a cui è collegata da una lunghissima scalinata settecentesca, seducono il viaggiatore già in lontananza, accogliendo la vista con cupole, pinnacoli e arabeschi, statue, campanili e facciate decorate che sembrano voler toccare il cielo. La vicina Noto è un gomitolo color miele, dal quale emergono edifici dalle mirabili scenografie architettoniche, che prospettano su piazze, vie e ripide gradinate, come la chiesa di San Domenico, con la facciata convessa sulla quale si rincorrono nicchie, statue, motivi floreali e colonne. Modica, infine, oltre a conquistare la meeting industry con le sue case color pastello abbarbicate sul fianco di una collina che scende dalla città alta a quella bassa, e con la chiesa di San Giorgio, considerata tra le più belle di tutta l’isola, la prenderà per la gola con il suo famoso cioccolato, il cui processo produttivo può diventare il tema di golosissimi team building.
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EOLIE: GLAMOUR NATURALE Sette smeraldi purissimi, le Eolie, con caratteristiche talmente diverse tra loro da meritare ognuna (più di) una visita. Vulcano, con le sue spiagge di sabbia nera; Lipari, bianca di pomice e nera di ossidiana; Stromboli, nera di giorno e rossa di notte per la lava in continua, lenta fuoriuscita; Salina, verde smagliante per le distese di capperi; Filicudi e Alicudi, di un verde ancora diverso, inscurito dalle rocce basaltiche; Panarea, ambrata e punteggiata di candidi dammusi. Sette risorse in grado di offrire al Mice spunti per attività memorabili, dalla salita ai vulcani al bagno tra i fanghi sulfurei di una spa naturale, dal soggiorno in strutture esclusive alla rivisitazione storica del periodo in cui le isole erano vittime di incursioni piratesche, per fare un paio di esempi.
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Un’ultima tappa merita una sosta in questo angolo di paradiso, magari per portare a casa un souvenir che rinforzi la memorabilità dell’evento: Caltagirone, la cui sublime arte ceramica è compendiata nella coreografica scalinata di Santa Maria del Monte, 142 gradini le cui alzate sono rivestite di ceramiche dipinte a mano, una diversa dall’altra.
4 / Le ceramiche di Caltagirone: un reminder perfetto per il Mice 5 / La splendida Ragusa 6 / Uno scorcio di Siracusa sul mare 7 / Noto, capitale del Barocco
SICILIA DA UNESCO Il Mice alla ricerca di emozioni non può tralasciare Siracusa –e la sua parte più antica, l’isola di Ortigia – le cui origini si perdono nella notte dei tempi, quando era una delle più fiorenti città greche sulle rive del Mediterraneo; di quell’epoca rimangono i gloriosi resti della Neapolis, con il grande teatro scavato
nella roccia bianca (che poteva accogliere fino a 16mila persone) e l’anfiteatro di epoca romana, il terzo più grande della Penisola. Volendo cambiare totalmente contesto, non si può non prevedere una sosta a Pantalica (Patrimonio Mondiale Unesco) o magari organizzare un trekking alla scoperta di questa immensa necropoli abbandonata definitivamente nel XII secolo, che stupirà il Mice con i suoi crateri lunari verticali, e l’impressionante susseguirsi di buchi e grotte scavati nelle montagne. Un altro dei numerosi siti Unesco siciliani offre spunti inconsueti alla meeting industry, Piazza Armerina, con la celeberrima Villa Romana del Casale, risalente al III secolo d.C. e caratterizzata da meravigliosi mosaici policromi.
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Eventi eco-chic Design e arte, eco-sostenibilità e tecnologia, accessibilità e servizi al top: sono gli elementi che, da sempre, fanno dello Sheraton Catania una location amata dalla meeting industry italiana e internazionale A CURA DELLA REDAZIONE COMMERCIALE
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o Sheraton Catania Hotel & Conference Center, da oltre trent’anni tra gli hotel di riferimento per il Mice e il turismo in Sicilia, nel rispetto delle linee che lo rendono unico sin dall’apertura – nel dicembre del 1983 – si prepara ad accogliere i suoi ospiti consolidando le sue cinque parole d’ordine: arte e design, sicurezza, accessibilità, digitalizzazione ed eco-sostenibilità. Gran parte delle 169 camere, per esempio, sono valorizzate da complementi d’arredo originali, che ben si accostano alle opere d’arte che l’hotel da anni si pregia di avere – a cominciare dalla scultura di Agostino Bonalumi e continuando con le opere di Urano Palma, Mark Kostabi, Enrico Baj e Girolamo Ciulla – e dall’utilizzo di materiali particolari, come l’Ecocarat, una ceramica giapponese utilizzata per i rivestimenti che, rispondendo ai principi della bioarchitettura, purifica l’aria mantenendo un’atmosfera sana e confortevole. Fra le sette suite, completamente rinnovate, si distinguono di sicuro la Presidenziale e la Diplomatica che offrono, oltre a un ampio e prestigioso salone per incontri d’affari riservati, un terrazzo di oltre settanta metri quadrati per cocktail privati e coffee break con una strepitosa vista sul mare. TRA LAVORO E RELAX Il centro congressi con ingresso indipendente – composto da otto sale modulabili e quattro salette riunioni di cui una di nuova realizzazione con luce naturale – riconferma il successo della struttura e del suo staff e vanta un parterre di clienti – tra aziende e istituzioni – dai grandi nomi, che
possono avvalersi anche degli importanti spazi outdoor, con la Piazzetta Sheraton in primis, quattrocento metri quadrati dove è possibile estendere gli eventi con area espositiva o coffee break. Al termine di una proficua giornata di lavoro, gli ospiti possono rilassarsi nell’Arantia Rubra Spa o mantenersi in forma nello Sheraton Fitness, ideali per rigenerare i sensi e distendere la mente: sauna, bagno turco, jacuzzi, ice room, trattamenti e massaggi targati Maria Galland e una sala fitness con attrezzature cardio e isotoniche. CONVIVIALITÀ DI CLASSE Arte anche al Melograno lobby Bar, che celebra alcuni dei più grandi designer del Novecento come Le Corbusier, Mies Van Der Rohe, Eero Saarinen e che ricorda, con una mostra fotografica, i grandi artisti jazz che lo Sheraton Catania ha avuto l’onore di ospitare negli anni. A rendere unica l’esperienza di soggiorno, Il Timo Gourmet Restaurant con le innovazioni culinarie dell’executive chef Saverio
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Piazza che – nel rispetto della tradizione siciliana e della stagionalità delle materie prime – racchiudono il piacere più autentico dell’arte culinaria mediterranea, piacere che si ritrova e contraddistingue anche i coffee break, i cocktail, i banchetti nuziali e le cene di gala de Il Timo Events. Qui, al primo piano, una sala completamente rinnovata accoglie ricevimenti fino a 350 ospiti che, in estate, possono facilmente estendersi in terrazza circondando elegantemente la nuovissima piscina con acqua marina. Più ampia e accogliente sarà la piattaforma con accesso diretto al mare, disponibile in estate per un tuffo nelle acque cristalline del Mar Jonio e per godere del caldo sole siciliano. Grazie al servizio di navetta gratuito per il centro città e ai preziosi suggerimenti dello staff dell’albergo, si potranno esplorare gli itinerari più suggestivi che offre il territorio – uno per tutto, l’Etna – che fanno di Catania una delle mete più richieste anche per i viaggi incentive. Dal miglioramento dell’accessibilità, ai sistemi di sicurezza più innovativi in mate-
ria antincendio, lo Sheraton Catania non dimentica certo il rispetto per l’ambiente con dispositivi a risparmio energetico ed ecosostenibili e programmi come “Make a Green Choice” che premia i clienti che rinunciano ai servizi di pulizia in camera. Nei bagni, nuovi sistemi di filtraggio anticalcare, walk-in nella zona doccia e ultime novità firmate Pozzi Ginori che al design uniscono i massimi standard di igiene grazie al sistema “rim-free”. Completano il portafoglio dei nuovi servizi dello Sheraton Catania il sito web, accattivante, intuitivo e visualizzabile anche da tablet e smartphone e la potenziata rete wi-fi. Fra i progetti in calendario, infine, una sezione del sito interamente dedicata al centro congressi con foto, planimetrie e informazioni dettagliate su ciascuna delle 19 sale meeting.
Punto di riferimento ormai collaudato per gli eventi e i congressi, l’elegante Sheraton Catania rinnova i propri spazi all’insegna dell’arte e dell’ecosostenibilità
Sheraton Catania Hotel & Conference Center Via Antonello da Messina, 45 95020 Acicastello (Ct) Tel. 095 7114111 Fax 095 271380 www.sheratoncatania.com
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Aria di novità sotto il vulcano Anche gli eventi di taglia maxi hanno una location adatta in Trinacria: Etnafiere, che mette a disposizione della meeting industry settemila metri quadrati di spazi allestibili e assolutamente versatili A CURA DELLA REDAZIONE COMMERCIALE
C’
è un fermento positivo sotto il vulcano: il mondo degli eventi in Sicilia è vivo e strategico, i grandi eventi corporate creano emozioni, mobilitano energie e motivazioni trasmettendo a partecipanti e stakeholder la vision aziendale. Nata con l’ambizione di diventare la struttura di riferimento per gli operatori che scelgono una delle isole più belle del Mediterraneo come destinazione per convegni, fiere, congressi e tanto altro, Etnafiere è diventata in poco tempo la location che mancava, in grado di ospitare i “large event” che finalmente ritornano ad animare la meeting industry in Sicilia. Unica per ampiezza, posizione e potenzialità espresse dal territorio e declinate per il turismo, Etnafiere è una struttura soprattutto flessibile. Nel padiglione in un’area libera di quattromila metri quadrati, grazie a layout e scenografie studia-
ti su misura, è possibile trasformare anche il tradizionale momento della presentazione dei dati aziendali in un vero show. In occasione di Imex a Francoforte, a cui Etnafiere ha partecipato anche quest’anno come unico centro fieristico e congressuale all’interno della collettiva organizzata dalla Regione Sicilia, sono state presentate ai buyers italiani e stranieri le novità del 2016: la costituzione della divisione Mice di Expo Srl, la società che gestisce virtuosamente il centro fieristico, il nuovo ristorante gourmet Il Monsù – una cucina d’eccellenza all’interno di un antico casale siciliano e ideale per gli incontri business “a tavola” – e le proposte studiate per le grandi case automobilistiche che da anni guardano alla Sicilia per l’organizzazione di car launch con la partecipazione di seller e addetti ai lavori provenienti da tutto il mondo. Si perché Etnafiere è anche un polo moderno e attrezzato, all’avanguardia nel Sud Italia per strutture e dotazioni tecnologiche di settore: può ospitare contemporaneamente fino a 1.500 ospiti in platea unica e dieci sale meeting, dispone di parcheggi gratuiti riservati ai fruitori del centro fieristico e un’area outdoor di oltre ventimila metri quadrati. Inoltre, Etnafiere gode di un grande vantaggio perché raccoglie in sé tutti i fattori che sono richiesti per raggiungere alti standard di partecipanti e di qualità: oltre alla struttura non va dimenticato il clima, l’arte e la cultura, asset indicati dagli operatori come criteri di scelta per l’organizzazione di eventi di qualità e che senza dubbio costituiscono una caratteristica distintiva della Sicilia. Etnafiere Centro Fieristico Congressuale Sede: C.da Valcorrente c/o Centro Etnapolis Uffici operativi :Viale Africa 170/d Catania Tel/fax 095 7463355 mobile: 393 9770496 info@etnafiere.it – info@expoct.it www.etnafiere.it
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Il Mice che risplende Diamond Naxos Taormina è un vero diamante che risplende nel firmamento dell’ospitalità in Sicilia, interprete innovativo della più raffinata accoglienza e delle proposte più accattivanti A CURA DELLA REDAZIONE COMMERCIALE
È
arrivata con la bella stagione la grande novità dell’offerta Mice in Sicilia: Diamond Naxos Taormina, il nuovo indirizzo cinque stelle di Diamond Hotels & Resorts che nel segno dell’esclusività che caratterizza il brand si impone con un concetto di ospitalità tutto nuovo, facendosi interprete privilegiato del più esigente e innovativo lifestyle all’insegna di un nuovo modo di concepire l’accoglienza di standard elevato. A pochi minuti da Taormina, incastonata come un vero diamante tra il meraviglioso mare e le gentili colline di Giardini Naxos, la nuova struttura brilla sulla scena nazionale e internazionale grazie innanzitutto alla premessa innovativa che ha portato alla realizzazione di spazi nati per essere efficienti, belli e per stupire grazie alle dotazioni tecnologiche di ultima generazione che non solo facilitano gli incontri di lavoro più istituzionali, ma permettono agli eventi di dare il massimo in creatività tramite strabilianti impianti luci dai mille effetti e suggestive ambientazioni scenografiche. Tutto questo è possibile nella magnifica ballroom modulabile di oltre quattrocento metri quadrati, a cui si affiancano tre sale riunioni più piccole per una capacità che raggiunge i 430 posti complessivi. Tutto l’hotel è stato realizzato con avanzate tecniche ecosostenibili che permettono di utilizzare fonti energetiche rinnovabili, e di
irrigare il giardino mediterraneo attraverso un sistema di raccolta della pioggia. Ma l’innovazione riguarda anche gli altri spazi dedicati ai congressisti e ai gruppi aziendali come il business centre, l’innovativa area green conference e la possibilità di allestire cocktail non solo nella sala ricevimenti, ma anche in ambienti non convenzionali come l’area glamour a bordo piscina o il bellissimo parco che circonda la struttura. L’offerta ricettiva vanta una capacità di 113 camere e suite e le spaziose e lussuose royal e presidential suite. Sono tanti i luoghi in hotel dove approfittare del massimo del comfort e del relax immersi in atmosfere eleganti e raffinate, come l’esclusivo lobby bar. Ampio spazio è dedicato al benessere, per esempio con le due piscine esterne con pool bar dedicati e soprattutto nei mille metri quadrati di spa che propone docce sensoriali, sala yoga, tisaneria e vasca jacuzzi e i più efficaci trattamenti estetici e di remise en forme. E ampissimo spazio è anche quello dedicato allo sport, con un moderno impianto sportivo polifunzionale e soprattutto un golf putting green a nove buche. E poi, la tavola, uno delle espressioni più esplosive dell’accoglienza siciliana che al Diamond Naxos Taormina ha i sapori della cucina mediterranea rielaborati dall’estro dello chef. Tutti da accompagnare a una pregiatissima cantina di vini siciliani ed etichette internazionali. Diamond Naxos Taormina Via dei Sei Mulini Contrada Sirina 98035 Giardini Naxos (Me) Tel. 0942 52064 Fax 0942 550492 events@hotelsdiamond.it www.hotelsdiamond.it
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Making business a pleasure
8:30 am I trasporti a Madrid sono eccellenti. Ci me iamo 5 minuti per andare dall’aeroporto al principale centro congressi della ci à.
11:00 am Ma inata altamente produ iva. Mi porto a casa tante buone idee e nuovi conta i.
2:00 pm Una passeggiata lungo la Gran Via con i colleghi. Il momento giusto per qualche tapas e drink in questa strada brulicante.
9:00 pm Serata gradevole e una fantastica vista. Molto più rilassata delle consuete cene d’affari.
11:00 pm Ho bisogno di più tempo per scoprire Madrid. Mi fermerò fino a lunedì!
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