Meeting e Congressi - Mar 2011

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Rivista mensile - n° 2 marzo 2011 € 5,16 - Poste Italiane SpA - Sped. in abb. post. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/04 n.46) - Art. 1, comma 1, DCB Milano. In caso di mancato recapito si restituisca al mittente che si impegna a pagare la relativa tassa

MAR | 2011

numero

02

COVER STORY

Viaggi incentive

pag. 56

LA LOCATION IL PERSONAGGIO LA DESTINAZIONE

Four Seasons Hotel Firenze

Luigi Cammi

Engadin St. Moritz



04.00 PM Marketing and sales meeting

intensiveincentive Meeting, orari impossibili, clienti esigenti, obiettivi da raggiungere, deadlines. E’ l’agenda del business e di professionisti motivati al raggiungimento degli obiettivi. Hotelplan incentive lavora, come voi, sulle persone, per aiutarvi a formare squadre affiatate e vincenti. Venticinque anni di esperienza ai massimi livelli nel mondo del viaggio, per costruire professionisti e rilanciare traguardi ambiziosi. Lasciateci le vostre agende per qualche giorno. Ve le restituiremo piene di entusiasmo.


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sommario editoriale Cb nazionale, un brindisi da rimandare HOT TOPICS meeting comment Cosa resterà dei grandi eventi incentive comment Fiere: un dubbio valore?

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breaking news 14

personaggio del mese Luigi Cammi: l’unione fa il successo destinazione del mese Engadin St. Moritz: vette di stile, emozione e azione

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ex libris – Ugo Canonici

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green point – Elio Minutella

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cover story viaggi incentive

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location del mese Four Seasons, Firenze: quando l’ospitalità diventa arte

la gogna – Annamaria Ruffini

Il viaggio incentive si fa evento

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Mete e scenari del viaggio incentive vincente

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C’era una volta (e ancora c’è)

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Nord Africa in fermento: effetto domino

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Hirondelle: alla scoperta del mondo

80

Benvenuti a San Marino

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La Rèserve: sorgente di benessere

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report 18

24

Italia: le ragioni di un podio sfiorato

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Imparare gli eventi

92

A qualcuno piace caldo

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Per una guerra in santa pace

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La vita è un pendolo

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Dossier location: se il meeting è piatto...

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28 SITE INSPECTION

under the spotlight ega: scuola e tirocinio professionale? A bottega Carlson sale in bici Borgo Casale: magnetica energia Nun Assisi: il concept relais che mancava L’oro della Puglia in my opinion convergenze parallele – Alessandra Lanza meeting design – Mike van der Vijver cronache marziane – Margherita Ruggiero

news location 35 36 38 40 42

112 chains & club Concerto Hotels: il The Hub va in scena

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Ghs Hotels: ricomincio da tre

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hotel 44 46 48

Grand Hotel Villa Serbelloni: stelle d’acqua dolce

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L’Excelsior si ri-formula

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Hotel 500 Firenze: un tuffo nel passato

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sommario Op Hotel – Auditorium del Massimo: l’America all’Eur

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PARTNER

Grand Hotel Parker’s: salotto partenopeo

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news persone e poltrone

Grand Hotel Vanvitelli: dove la raffinatezza è di casa 135

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Park Hotel Potenza: il fattore congressuale Masseria Traetta Exclusive: candidi eventi

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congressi

San Paolo Palace Hotel : parola d’ordine, versatilità

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Capurro Ricevimenti: il valore aggiunto

194

Hotel Santa Tecla Palace: meeting & Sicily

142

Papillon Eventi: lo spettacolo esce dalla cucina

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Versilia reloaded

198

Stiria, l’Austria più verde

200

Fairmont Monte Carlo: assolutamente straordinario 144 Grand Hotel Bernardin: protagonista sloveno

146

location per eventi

service & technology

Mediolanum Forum: non è un video(gioco)

148

Minitalia Leolandia compie 40 anni

150

Riva del Garda Fierecongressi: tra vittorie e nuove strategie153

Mondialtecnica: esperienza e qualità, binomio vincente 203 news supplier 207

incentive resort CastaDiva Resort: l’incanto del lago

156

Hotel Caesius: all’insegna del benessere

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Meeting olimpici all’Hotel Parchi del Garda

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Tenuta Monacelle: rifugio tra gli ulivi

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Destinazione: Sheraton Catania

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Grand Hotel Minareto: un’oasi per gli eventi

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news destinazioni

NETWORKING workshop and exhibition Full Contact Pco: un workshop inimitabile

212

Imex 2011: cavalcando la ripresa

220

notiziari e associazioni Federcongressi

222

Site Italy

226

171 news associazioni 229

destination Networking in Val di Chiana

176

Israele: shalom Mice

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232 IL GIRAMONDO

special destination Berlino: la metropoli del futuro

indirizzi

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Sardegna: baluardo mediterraneo

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I NOSTRI PROSSIMI EVENTI FULL CONTACT INCENTIVE DESTINATIONS 16-17 maggio 2011 Colonna Beach Hotel & Resort – Porto Cervo FULL CONTACT INTERNATIONAL VENUES Data da definire Location da definire

Incentive Destinations

I n t e r n a t i o n a l Ve n u e s

FULL CONTACT LUXURY VENUES 14-15 ottobre 2011 Fairmont Monte Carlo – Principato di Monaco

FULL CONTACT MEETING PLANNER 2 Data da definire Location da definire

FULL CONTACT DISCOVER ITALY Data da definire Location da definire FULL CONTACT MEETING PLANNER 8-9 luglio 2011 Villa Le Maschere, Una Poggio Dei Medici – Mugello TRAVEL TREND MILANO 29 settembre 2011 Palazzo del Ghiaccio – Milano

FULL CONTACT LARGE EVENTS Data da definire Location da definire

FULL CONTACT PCO Data da definire Location da definire

L arge Event s


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11-03-2011

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colophon Presidente: Marco Biamonti Direttore operativo: Lucia Rancati Direttore editoriale: Marco Garavaglia Direttore PR: Nino Vermicelli Resp. comunicazione e marketing: Lorenzo Bini Ediman Srl Via Ripamonti, 89 - 20141 Milano Telefono 02.57.31.15.11 (r.a.) Fax 02.55.23.14.86 info@ediman.it Sito internet: www.ediman.it MC online: www.mconline.it

LA RIVISTA DELLA MEETING INDUSTRY

Redazione (diretto): 02.57.31.15.32 mc@ediman.it Ufficio abbonamenti: Grazia Tolotti

Organo di consultazione per dirigenti, industrie, associazioni, ordini professionali, studi di pubbliche relazioni e di consulenza aziendale, agenzie di pubblicità, sindacati, partiti politici, organismi internazionali, agenzie di viaggio, ecc. Prezzo della copia: €5,16 più spese di spedizione.

PROMOZIONE E PUBBLICITÀ

DIRETTORE RESPONSABILE Marco Biamonti – marco.biamonti@ediman.it DIRETTORE EDITORIALE Marco Garavaglia – marco.garavaglia@ediman.it COORDINAMENTO EDITORIALE Simona P. K. Daviddi – coordinamentomc@ediman.it CONSULENZA PER LA GRAFICA Massimo Bernardi CONSULENZA PER I TESTI Alessandra Boiardi, Aldo Lo Re PROGETTO GRAFICO Silvia Ferri – www.silviaferri.com SEGRETERIA DI REDAZIONE Elena Bernabei – elena.bernabei@ediman.it HANNO COLLABORATO A QUESTO NUMERO: Fabio Alcini, Manuela Bellini, Ugo Canonici, Giulio Carloni, Teresa Chiodo, Paolo Colombo, Pier Giorgio Cozzi, Elisa Ferro, Leonardo Fibonacci Jr., Ofelia Figus, Alessandra Lanza, Giorgio Maggi, Domenico Matarazzo, Elio Minutella, Stefano Re, Luciana Francesca Rebonato, Michela Rossi, Michela Rossi, Annamaria Ruffini, Margherita Ruggiero, Mike van der Vijver, Nino Vermicelli, Mauro Zaniboni, Simona Zin fotolito: Grafiche Sima Srl - Ciserano (Bg) stampa: Sate Srl - Zingonia (Bg) Poste Italiane SpA - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/04 n. 46) - Art. 1, comma 1, DCB Milano Registrazione Tribunale di Milano n. 177 del 27/04/1973 Testata volontariamente sottoposta a certificazione di tiratura e diffusione in conformità al Regolamento CSST - Certificazione Stampa Specializzata Tecnica Per il periodo 1/1/2009-31/12/2009 Tiratura media: n. 11.017 copie Diffusione media: n. 10.916 copie Certificato CSST nº 2009-1945 del 26/02/2010 Società di revisione: Fausto Vittucci & C. Sas

Tiratura del presente numero: n. 11.000 copie

ANNO 39° - N. 2 marzo 2011 Abbonamento annuo €150,00 (Estero €200,00) L’abbonamento comprende anche la “GUIDA” delle Sedi Congressuali e va eseguito con versamento sul Conto Corrente Postale N.15717200 intestato a Ediman Milano (specificando la testata cui si desidera abbonarsi) oppure con rimessa diretta. La rivista non è in vendita nelle edicole e viene spedita direttamente agli abbonati.

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21-03-2011

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editoriale La costituzione formale del convention bureau nazionale è una notizia storica per la meeting e incentive industry. Ma andiamoci piano con i facili entusiasmi, perché rischiano ancora di infrangersi contro il muro delle logiche di palazzo

MARCO BIAMONTI Direttore responsabile marco.biamonti@ediman.it

Cb nazionale, un brindisi da rimandare a notizia sarebbe di quelle da far brindare a champagne, specialmente noi del congressuale, che soffriamo da sempre di un “complesso di invisibilità” agli occhi delle istituzioni. Il ministro del Turismo, Michela Vittoria Brambilla, ha formalmente costituito il convention bureau nazionale (denominato Convention Bureau SpA). Di più: Paolo Zona, presidente di Federcongressi, ha ricevuto da parte di Promuovi Italia (agenzia di supporto per l’occupazione e lo sviluppo dell’industria turistica, controllata da Enit) una lettera di invito a entrare a far parte del consiglio d’amministrazione del neonato bureau.

L

Due avvenimenti apparentemente storici per la meeting e incentive industry italiana, che dovrebbero sancire il completo sdoganamento del cosiddetto turismo congressuale, svincolandolo dal calderone dei comparti di nicchia, per assurgere alla dignità di mercato a sé stante, forte di un fatturato che rappresenta, euro più euro meno, il tre per cento del Pil nazionale.

divinatoria secondo altri), si potrebbe sospettare che il ministero fosse quasi obbligato a costituire un ente preposto al congressuale, almeno sulla carta, per poter acciuffare i fondi stanziati dal governo. Da qui a riempire di contenuti una scatola per il momento vuota ce ne corre. E questo spiegherebbe anche il tiepido entusiasmo di Paolo Zona, che ha accettato la poltrona del Cda soltanto dopo molte riflessioni. E benissimo ha fatto Zona, sia a rifletterci – segno di intelligenza e di sincero attaccamento al bene del nostro comparto –, sia ad accettare l’incarico, perché è molto meglio mettere un piede dentro il Cb, con l’obiettivo di contribuire a imprimere la giusta rotta, che starne fuori e blaterare invettive destinate a cadere nel vuoto. Accogliamo con ottimismo, dunque, ciò che questa svolta può rappresentare, ma teniamo gli occhi aperti, giacché gli ostacoli sono ancora molti. Cameriere, rimetta in fresco lo champagne.

Piano, però, con i facili entusiasmi, perché rischiano ancora di infrangersi contro il muro delle logiche di palazzo. A pensar male (peccato per la Chiesa, dote

Come già sapete, i marchi Convegni, Ville Castelli e Palazzi, Ville e Castelli Sposi sono da poco entrati a far parte della gamma di prodotti Ediman. Ed è mio piacere informarvi che mentre leggete queste righe, in casa Ediman sta nascendo Convegni Interactive, il più innovativo magazine online che questo settore abbia mai visto.

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10-03-2011

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HOT TOPICS meeting comment

Cosa resterà dei grandi eventi? iamo tutti contenti che un nuovo regolamento Ecm, per Squanto in parte ancora oscuro e migliorabile, ci sia. Un po’meno lo siamo di certe sue implicazioni. Per esempio, pochi hanno notato che, ai sensi della neovigente normativa, gli eventi di formazione medico-scientifica superiori a 200 partecipanti sono accreditabili con la miseria di 0,20 crediti l’ora, per un massimale di cinque crediti, pensate un po’! La logica di un simile paradosso è che prevale il metodo sul contenuto. È ai piccoli eventi – in grado di massimizzare la comunicazione per e tra i frequentanti proprio in ragione delle loro ridotte dimensioni – che il sistema dell’educazione continua demanda il grosso della sua efficacia didattica. Il valore in crediti è assegnato con un criterio di proporzionalità inversa: più sono i frequentanti, meno sono i crediti e viceversa. Bisogna scendere proprio all’ultima casella, quella degli eventi più piccoli (meno di 25 persone), per vedere associato il massimale di crediti più alto. Giusto? Sbagliato? Bisogna farci una riflessione. Dal punto di vista puramente scientifico, i grandi eventi coi grandi speaker non hanno rivali: i contenuti di miglior livello sono i loro. D’altronde, e senza voler mancare di rispetto a nessuno, un luminare di fama internazionale varrà ben di più del pur serio e capace professionista “della porta accanto”. Ciò detto, le regole restano rego-

le e bisogna adeguarcisi. Parecchie associazioni hanno smesso di accreditare Ecm i loro congressi nazionali. Il gioco non vale la candela: non ha senso arrovellarsi su montagne di pratiche per una media di quattro crediti in tre giorni, quando gli stessi crediti si possono accumulare in tre ore di corso Fad con tutor. Inoltre, come ben si sa, l’accredito fa automaticamente scattare i meccanismi a tutela del conflitto d’interessi, imbrigliando gli sponsor e la loro libertà d’invito. Tolta l’Ecm, le regole sono quelle dei codici deontologici di Farmindustria e Assobiomedica: imparagonabile, per lo stress di organizzatori e promotori. È questo, che voleva la Commissione? Voleva forse dirci che l’Ecm se la conosci la eviti (almeno per gli eventi più grandi)? Non sta a me la risposta. Posso solo comunicare una sensazione, peraltro condivisa: che il mercato stia evolvendo verso una maggioranza di congressi privi di accredito. Su questo tema mi piacerebbe sentire le aziende, le quali sono perfettamente legittimate a partecipare agli eventi non Ecm, ma se ne fanno un problema e spesso lasciano perdere, con grave danno di un sistema – quello appunto dei grandi congressi – che molto ha da dire nei contenuti e moltissimo ne avrebbe nei format. Le case farmaceutiche sanno che ai fini delle pratiche obbligatorie dell’Aifa (l’Azienda italiana

I congressi medici oltre i 200 partecipanti totalizzano un’infima quantità di crediti Ecm. Ma perché il settore pharma non si libera per sempre di lacci e lacciuoli? del farmaco) giustificare il contributo a un evento non Ecm è facilissimo. C’è un codice apposito, basta riportarlo. Beninteso, non sto affatto dicendo che è un bene quando l’Ecm non c’è. Voglio solo fare buon viso a cattivo gioco e constatare che, stando le cose come stanno, un grande congresso può benissimo prescindere dagli accrediti senza insoddisfazione per nessuno. Anzi, di questa potenziale liberalizzazione i primi soddisfatti dovrebbero essere proprio i medici, cui si spalancano orizzonti di formazione e networking praticamente illimitati. Concludo con un invito alla Commissione: ci ripensi e rivaluti il valore formativo e professionale dei congressi. I congressi nazionali valgono davvero meno dei seminari di provincia? Non sono forse momenti d’incontro insostituibili, per conoscersi, scambiarsi esperienze e, chissà, decidere di avviare ricerche comuni che un domani potrebbero risultare provvidenziali? In fondo, fu grazie a un congresso che, nel 1929, un certo Alexander Fleming fece decollare la penicillina…

MAURO ZANIBONI presidente di MZ Congressi mauro.zaniboni@mzcongressi.com

Il ministero della Salute ci comunica ufficialmente che il grande congresso, quello cui intervengono i premi Nobel e i migliori specialisti al mondo, non vale di più...

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Progetto3

19-01-2009

10:55

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013 Incentive Comment DX.qxp

10-03-2011

16:21

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HOT TOPICS incentive comment

Fiere: un dubbio valore?

di essere professionalmente domandandomi – Sprimaocriticabile di disporre dei dati consuntivi sulla manifestazione di cui parlerò – se un evento fieristico sia ancora utile per i suoi “pubblici d’interesse”; tuttavia, dopo l’ultima Bit (Borsa internazionale del turismo), una riflessione va fatta, anche perché il discorso può tranquillamente essere allargato alla maggior parte delle manifestazioni fieristiche tradizionali. Sono rimasto impressionato – e non sono l’unico – dalla visibile “povertà” della Bit di quest’anno, in termini sia di affluenza di buyer sia di presenza di supplier. Colpa soltanto della situazione economica e delle congiunture internazionali, oppure la Bit ha imboccato la fase discendente del suo ciclo di vita? Qualcuno sostiene che le fiere b2b attuate secondo le “modalità tradizionali” verranno scalzate dalle fiere online, che possono riprodurre tutti gli elementi delle fiere fisiche – dagli stand al workshop, ai seminari collegati – offrendo al contempo molti vantaggi: visibilità moltiplicata dai grandi numeri del web, velocizzazione e ottimizzazione dei tempi fieristici, accessibilità immediata a tutti i materiali informativi più aggiornati di seller e destinazioni, maggiore sostenibilità ambientale degli eventi, ma soprattutto costi nettamente inferiori per i supplier (la spesa media per partecipare a una fiera nazionale si aggira sugli 11mila euro e rag-

giunge i 20mila per le fiere internazionali; il costo di un “e-stand” non supera invece gli 800 euro). Parrebbero pensarla allo stesso modo perfino il ministro del Turismo e l’Enit, che il 16 novembre dell’anno scorso hanno annunciato il lancio di una borsa turistica online, il Virtual Travel Market.Italia (www.turismofinanza.it), prima fiera virtuale b2b per la promozione della “destinazione Italia” sui mercati internazionali”. Il Web, insomma, comincia a offrire realmente l’opportunità di creare un ponte fra domanda e offerta e di affermare strumenti come la opinion mining e la market voice per delineare strategie di social media intelligence, nuova frontiera della relazione azienda-cliente. E tutto questo a costi modestissimi. A proposito di costi: quest’anno la Bit appariva ancor più in contrasto con l’attuale necessità di stringere la cinghia: gli unici espositori che non sembravano aver risentito (troppo) della congiuntura economica erano le Regioni, presenti con i loro stand faraonici e prodighi di (costosi) quotidiani banchetti offerti indiscriminatamente a tutti i visitatori, fossero o no interlocutori decisivi. Difficile percepire queste iniziative come “strategie di marketing businessto-business” o come “operazioni di comunicazione istituzionale d’immagine”. L’obiezione più frequentemente ricevuta da coloro che ho interpellato sul punto è stata: «Alla fiera bisogna esserci,

Le borse tradizionali mostrano il segno dei tempi, ma la soluzione non è nel Web. La “scienza” della motivazione può renderle più proficue della rottamazione per farsi vedere e per incontrarsi». Ma ne siamo proprio sicuri? La partecipazione a una fiera tradizionale deve essere frutto di un’oculata programmazione strategica aziendale, in quanto può diventare un mezzo di comunicazione efficace sia esterna sia interna, anche nell’era di Internet. La possibilità di incontrare persone generando contatti di ogni tipo e di partecipare a dibattiti, convegni, riunioni, rassegne, seminari ha infatti, per le risorse umane implicate, anche un valore che – se declinato secondo le tecniche dell’incentivazione e della motivazione dei partecipanti – merita più attenzione di quanto siamo abituati a dare. In ottica di economia del turismo, inoltre, l’importanza che l’attività fieristica, congressuale e degli eventi ha in termini di indotto e di marketing territoriale sulle aree ospitanti è notevole. Queste considerazioni spicciole meriterebbero un approfondimento e dovrebbero indurre a più di una riflessione sullo strumento di marketing che le fiere tradizionali potrebbero continuare a rappresentare, pur se affiancate da omologhi online. Vogliamo parlarne?

PIER GIORGIO COZZI Giornalista, saggista e docente di marketing e comunicazione pgcozzi@fastwebnet.it

La partecipazione a una fiera deve essere frutto di un’oculata programmazione strategica, perché può diventare un mezzo di comunicazione efficace anche nell’era di Internet

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10-03-2011

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HOT TOPICS breaking news

STEFANO RE

EDIMAN ACQUISISCE IL MARCHIO “CONVEGNI” Ediman, la nostra casa editrice, leader di mercato nella Meeting Industry, annuncia di aver acquisito i marchi delle testate Convegni®, Venue Italia®, Ville, Castelli e Palazzi®, Ville e Castelli Sposi®, e che le relative pubblicazioni andranno a integrarsi con la sua già ampia gamma di prodotti editoriali, tra i quali è capofila la rivista Meeting e Congressi. «Questo investimento rappresenta per noi un ulteriore passo avanti verso l’obiettivo di riunire sotto un unico cappello i migliori strumenti di comunicazione tra domanda e offerta del nostro mercato – dichiara Marco Biamonti, presidente di Ediman – e ci permetterà di offrire a tutti i professionisti degli eventi un’informazione sempre più utile, completa e multimediale».

CONVENTION BUREAU NAZIONALE: IL PROGETTO DIVENTA REALTÀ È stato formalmente istituito il Convention bureau nazionale. L’annuncio è stato dato da Promuovi Italia Spa, agenzia di supporto per l’occupazione e lo sviluppo dell’industria turistica, controllata al 100 per cento da Enit: «Come indicato dall’azionista unico Enit – si legge nella missiva a firma del direttore generale di Promuovi Italia Spa Francesco Montera – i destinatari della presente sono stati nominati componenti degli organi sociali». Cinque fra i destinatari, tra cui il presidente Federcongressi&Eventi Zona, vanno a costituire il consiglio d’amministrazione della società. Oltre a Zona, che ha già accettato la proposta di sedersi nel cda, sono stati indicati i nomi di Margherita Bozzano, ex assessore al Turismo della Liguria, Laura Colombo, assistente del ministro del Turismo, e Paolo Rubini, direttore generale dell'Enit che avrebbe anche il ruolo di presidente della società. Fra i nomi indicati per il consiglio di amministrazione emerge anche quello di Eugenio Magnani, del quale non si conoscono per il momento le intenzioni nell'accettare o meno l'eventuale incarico.

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Ediman, già forte dell’evoluzione della propria offerta che oggi annovera oltre ai prodotti editoriali un ampio portafoglio di workshop che permettono l’incontro “vis à vis” tra gli operatori del Mice, avrà quindi modo di mettere a frutto la propria esperienza per soddisfare le esigenze di un nuovo pubblico, quello dei futuri sposi. «Non solo – aggiunge Lorenzo Bini, responsabile del marketing in Ediman – aver acquisito un marchio conosciuto e apprezzato come Convegni ci permetterà di lanciare a breve un prodotto editoriale straordinariamente innovativo, che siamo sicuri il mercato accoglierà con entusiasmo». Ediman prevede di lanciare questo rivoluzionario nuovo prodotto a giugno 2011.

ALLEANZA STRATEGICA PER AIM GROUP INTERNATIONAL E ASSOCIATION HEADQUARTERS Aim Group International e Association Headquarters, Inc (AH) hanno di recente annunciato la nascita di un’alleanza strategica, grazie alla quale le associazioni clienti di Aim Group International e Association Headquarters potranno dispor- Da destra: Gianluca Buongiorno, presidente Aim Group re di una gamma International e William L. MacMillan, ceo Association ancora maggiore Headquarters di servizi, di un know-how multi culturale e di un nizzazione dei loro eventi internavalido network internazionale, con zionali grazie a un maggiore potere 13 uffici in 11 Paesi. Il nuovo sche- contrattuale nei confronti dei fornima si basa su uno straordinario tori. «Con il management e con lo expertise globale e spalanca le staff di Association Headquarters porte del mondo ai clienti delle condividiamo la stessa filosofia di due società grazie alle specializza- business» afferma Gianluca Buonzioni complementari dei partner. Il giorno, Presidente di Aim Group servizio congiunto dei due gruppi International (nella foto a destra, renderà inoltre le associazioni con William L. MacMillan, ceo Assoancora più competitive nell’orga- ciation Headquarters).


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UFFICIALIZZATA LA NASCITA DI UNIVERSAL WORLDEVENTS UniversalProcon e WorldEvents diventano ufficialmente Universal WorldEvents. Le due consolidate realtà del settore dell’organizzazione di eventi, con questa fusione, puntano al settore farmaceutico, forte di collaborazioni già in essere con importanti case farmaceutiche nel mondo. Graham McIntosh, il nuovo amministratore delegato, ha dichiarato: «Lavoriamo insieme già da parecchio tempo, e lo spirito di squadra è eccellente». Nel corso del 2010 le due aziende avevano infatti unito le loro forze per concorrere insieme a un importante progetto globale in ambito farmaceutico, aggiudicandoselo. Oggi l’azienda lancia il suo branding e il nuovo sito web www.universalworldevents.com. Universal WorldEvents potrà contare su oltre 250 dipendenti presso le sue sedi nel Regno Unito, Francia, Germania Hong Kong, Italia, Paesi Bassi, Singapore, Spagna e Usa. L’obiettivo sarà quello di ampliare maggiormente la propria presenza globale. Nello scorso anno l’azienda ha gestito 1.100 meeting ed eventi in oltre cinquanta Paesi.

Gloria Spotti, general manager della sede italiana a Roma


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FULL CONTACT INCENTIVE DESTINATIONS, IL PROSSIMO EVENTO EDIMAN

Incentive Destinations

Appuntamento nella glamour Porto Cervo per la prossima edizione di Full Contact Incentive Destinations, che si svolgerà i prossimi 16 e 17 maggio presso il Colonna Beach Hotel & Resort. Le più affascinanti destinazioni e le più interessanti strutture

per incentive italiane e straniere incontreranno le agenzie di incentivazione, le agenzie di comunicazione, gli incentive planner e i responsabili comunicazione aziendali. Per saperne di più www.edimanfullcontact.com.

OBT: I VIAGGI D’AFFARI VERSO IL SERENO

La rivista Turismo d’Affari ha presentato in Bit (Borsa Internazionale del Turismo) lo scorso 17 febbraio i dati della decima edizione del suo Osservatorio sul Business Travel (Obt), ricerca realizzata con il patrocinio del Dipartimento di Scienze Statistiche dell’Università di Bologna, e condotta dal professor Andrea Guizzardi con il supporto scientifico e tecnico della Scuola Superiore di Scienze Turistiche. Sponsor ufficiali sono Amadeus Italia e HRG Italia, con il supporto di AirPlus International. L’indagine, che ha analizzato il mercato del turismo d’affari in Italia nel 2010, ha evidenziato una diminuzione del 2,2 per cento dei viaggi d’affari delle imprese italiane, con 30,4 milioni di trasferte. Il dato, consi-

derando il ben più significativo calo del 2009, può essere interpretato come una sorta di assestamento del mercato in un quadro economico ancora incerto. La contrazione più evidente si registra sul mercato nazionale (-2,4 per cento), mentre le trasferte internazionali diminuiscono dell’1,4 per cento. Coerentemente con consolidarsi delle relazioni industriali delle imprese italiane con i Paesi emergenti cresce progressivamente la durata media delle trasferte, soprattutto quelle con più di due pernottamenti che aumentano anche in termini assoluti dello 0,2 per cento. Trend positivo per i dati relativi alla spesa, che cresce dell’1 per cento, raggiungendo nel 2010 quota 17,3 miliardi, con un importante avanzamento, anche in questo caso, nelle trasferte internazionali (3,3 per cento) a controbilanciare il calo del 2,5 per cento di quelle nazionali. La migliore notizia arriva dai travel manager intervistati, che sembrano concordi nel valutare un 2011 con spesa in crescita, sinonimo di ripresa del segmento travel delle proprie aziende. Dando alle risposte un peso proporzionale alla spesa gestita risulta infatti che il 41 per cento del mercato prevede per il 2011 una spesa in aumento, mentre solo l’1 per cento prevede una diminuzione.

NEWTONLAB SI FA GRANDE Newtonlab sbarca in grande stile nel mondo dei “grandi eventi”, con due appuntamenti unici nel loro genere, che la accreditano a società in grado di gestire eventi complessi sotto ogni aspetto. Newtonlab gestirà in esclusiva Uniexpo, grande fiera dedicata al mondo dell’elettronica di consumo dove i 2.500 commessi di Unieuro incontreranno la grande industria in cinque eventi, ognuno della durata di due giorni allo Sheraton Malpensa , dal 17 al 29 aprile. In uno spazio di circa duemila metri quadrati verranno allestiti cento

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stand dedicati, dodici aule di formazione saranno attive tutto il giorno, due sale plenarie ospiteranno seicento posti ciascuna. Ma Newtonlab gestirà anche un altro grande importante evento: la prossima visita del Santo Padre a Venezia, il prossimo 8 maggio. La società si è infatti aggiudicata la gara di appalto per la gestione tecnica, l’organizzazione generale e la regia di questo appuntamento, per cui è attesa la presenza di duecento-

mila persone e che rappresenta un grande significato politico e sociale rispetto al nord est d’Italia e a tutti i Paesi dell’area.


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Location del mese: Four Seasons Hotel, Firenze

Quando l’ospitalità diventa ARTE 18 | 02 2011 | MC


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Un tesoro rinascimentale immerso nel più grande spazio verde privato della città del Giglio. Una scelta di classe unica per eventi di alta gamma, dove il culto del bello si sposa con quello della più raffinata efficienza NINO VERMICELLI

Situata al piano terra del Palazzo Della Gherardesca, la meeting room Giusti (sotto) si affaccia sul parco (a sinistra una veduta aerea), è illuminata da luce naturale ed è dotata di un foyer e di un’entrata separati

gni casa racconta una storia, ma ben poche possono vantare il fascino O evocativo del Four Seasons di Firenze. Questo tesoro a cinque stelle, sempre che abbia senso attribuire stelle all’arte pura, non è solo uno dei pochi alberghi al mondo inserito in un monumento artistico, ma è, più che altro, un pezzo di storia che riemerge sovrana per regalare vibrazioni tali da toccare il cuore e la mente. Pensiamo a due capolavori rinascimentale – Palazzo della Gherardesca e il Conventino – e vediamoli protagonisti di un certosino restauro durato oltre otto anni che, con un investimento globale di oltre 135 milioni di euro, ha permesso di offrire ai viaggiatori contemporanei il privilegio

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PAGINE DEDICATE AL BELLO

Il Four Seasons di Firenze previene anche i desideri di cultura e informazione dei suo ospiti e lo fa con Seasoning, house organ che, su raffinata carta patinata con ricchezza di corredo fotografico a colori, immerge ogni lettore nella vita della città del Giglio. Il prestigioso trimestrale, infatti, è una guida a tutti gli eventi che, nel periodo, si svolgono a Firenze: dalle mostre più ricercate ai vernissage, dai concerti e opere in cartellone ai richiami per tutti gli appassionati di cultura e di life style, con chicche e curiosità che soddisfano anche i viaggiatori più esigenti. E proprio a loro, e a tutti gli amanti del bello, è dedi-

cato anche il libro “Palazzo ScalaDella Gherardesca - Four Seasons Firenze e la dimora ritrovata” realizzato dal Gruppo Fingen, proprietario della struttura, e curato da Marco Ferri col coordinamento editoriale di Gianluca Tenti. Il magnifico volume, offerto agli ospiti illustri, è più di una stupenda monografia: è un vero cammino nella storia dell’arte nato dopo un certosino lavoro di ricerca durato oltre due anni che ha permesso di documentare, anche con immagini a grande formato, la lunga e complessa ristrutturazione che ha portato alla riconversione in hotel dello storico palazzo.

Firenze

di vivere in un contesto che fu prima villa urbana del primo ministro di Lorenzo de’ Medici e, successivamente, residenza papale, convento, sede della prima compagnia ferroviaria italiana, residenza della nobilità fiorentina e palazzo di un vicerè egiziano. E tutto il flair di secoli di storia è,

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dal giugno del 2008, uno scrigno prezioso che si apre anche ad eventi di alta gamma a pochi minuti dal centro storico. EVOCAZIONI RINASCIMENTALI La venue è, dunque, un’opportunità, esclusiva, di realizzare appuntamenti nell’arte, ma è anche alla portata dei budget più di quanto si possa immaginare (provare per credere). Il restauro, seguito per l’alto valore dalla Soprintendenza per il Patrimonio Artistico, dal ministero per i Beni e le Attività Culturali e dalla Soprintendenza delle Belle Arti, ha riportato agli antichi splendori elementi come il sontuoso cortile del XV secolo, oggi lobby, con i suoi affreschi, bas-


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sorilievi e stucchi. Non solo: la teatralità del tardo barocco domina nella preziosa decorazione delle suite e del salone da ballo del piano nobile mentre l’ex chiesa del Conventino è stata riportata all’originario disegno del XIX secolo, con il soffitto a volta a crociera e pareti affrescate, offrendo un’atmosfera suggestiva per ricevimenti e serate di gala con la privacy di un hotel dentro l’hotel. E il viaggio nell’arte inizia dalle differenti opportunità di sistemazione: tutte le 116 camere e suite sono, infatti, diverse l’una dall’altra, con dettagli unici come affreschi, fregi, straordinari soffitti istoriati, scalinate e camini monumentali. E anche le “amenity” sono all’insegna

di evocativa raffinatezza, create in esclusiva da Lorenzo Villoresi, artigiano e maestro profumiere fiorentino, unico italiano ad aver vinto l’ambito Prix Coty. SOLUZIONI PER EVENTI Non è dunque difficile immaginare come ogni appuntamento ospitato al Four Seasons di Firenze abbia già nella location la caratterizzazione per farne un evento realmente capace di far sentire ogni partecipante un privilegiato, laddove il privilegio raro consiste nel lusso che incontra l’arte. Le soluzioni offerte consistono in 758 metri quadrati di locali affrescati, ideali per banchetti e ricevimenti, così come negli

FOUR SEASON HOTEL FIRENZE Tesoro del Rinascimento fiorentino, scrigno di opere d’arte, stupendo parco privato secolare spazi all’aperto degli oltre quattro ettari del magnifico giardino. Sette sono le sale a disposizione degli organizzatori, compresa la Sala da Ballo del Palazzo Della Gherardesca che, situata al piano nobile, può ospitare meeting sino a 90 partecipanti. Ma il vero plus della venue è sicuramente il Conventino, interamente privatizzabile, dove tutte le 37 camere e suite sono state pensate espressamente per accogliere gruppi o conferenze, con la sala banchetti di 120 posti che collega, con una propria entrata a vetrate, lo spazio pre-fuction a la contigua meeting room con la possibilità di aggiungere altri spazi, con ricevimento e portineria indipendenti. Il tutto in un

L’ex chiesa del Conventino (a sinistra e sopra) è stata riportata all’originario disegno del XIX secolo, con il soffitto a volta a crociera, per ricevimenti e serate di gala con la privacy di un hotel dentro l’hotel

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Il ristorante “Il Pelagio”, la Winery, la Spa, il giardino botanico, gli affreschi e le opere d’arte... tutto al Four Seasons di Firenze trasmette, con squisito garbo, lusso ed esclusività

contesto di alto valore artistico: il Conventino, infatti, fu fondato intorno alla metà dell’Ottocento da Emilia d’Otremont, baronessa di Hoorgworst, su un preesistente insediamento di palazzotti e la chiesa, in stile tardo gotico, si è insediata, secondo alcuni studiosi, su un pre-esistente edificio di epoca romana. E in più, il Conventino riserva ai planner un’altra scenografica soluzione: la Villa, suite ricavata dalla limonaia e restaurata in stile moderno e sofisticato con pareti a vetrate che regalano una bellissima vista sul giardino. SCRIGNO VERDE Anche il parco della dimora, utilizzabile per buffet e cene di gala all’aperto, rispecchia l’eccezionalità di tutto il complesso. I quasi cinque ettari erano noti già nel Quattrocento come giardino botanico e, dagli inizi del XIX secolo, come dimora di piante rare e in via di estinzione. Il Four Seasons ha dunque riportato il giardino, polmone

SPAZI PER OGNI ESIGENZA Four Seasons Hotel Firenze, diretto magistralmente dal GM Patrizio Cipollini, è immerso nel verde di un parco secolare di quasi cinque ettari, il più grande giardino privato di Firenze, ed è situato nel cuore della città. Affreschi, stucchi e bassorilievi fanno sentire tutta la magia del Rinascimento. Le 116 camere e suite si suddividono tra Palazzo Della Gherardesca e il Conventino. ■ SALE CONGRESSI Numero sale: 7 Capacità massima: 200 posti ■ SALA PLENARIA Capacità a teatro: 120 posti ■ SERVIZI TECNICI E AUDIOVISIVI Moderni sistemi audio-video Team esperto in eventi di alto livello

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■ ALTRE INFORMAZIONI Ristorante “Il Palagio”: 110 posti di cui 55 all’aperto Winery: 20 posti

verde del capoluogo toscano, al suo originario stile romantico ottocentesco, dove rigenerare lo spirito in un intreccio di percorsi, prati e boschetti pittorescamente intervallati da poggi e vasche tra statue, fontane, il tempietto ionico e la Kaffeehaus. Facile, dunque, pensare di perdere la dimensione del tempo, cercando con lo sguardo, magari a bordo delle minicar elettriche messe a disposizione dell’hotel, pregiate specie botaniche come il centenario albero Thuja, conosciuto come “albero della vita” per le proprietà omeopatiche e la sempreverde e maestosa Sequoia. E, proprio nel cuore del Giardino della Gherardesca, un edificio a due piani di disegno romano affacciato sulla piscina è sede del tempio della “remise en forme”. E anche la Spa, disegnata da Pierre-Yves Rochon, non tradisce la tensione verso l’eccellenza. Il piano terra, la lobby e la zona relax sono arredati in stile semplice ma elegante, con toni crema intercalati da tocchi di grigio, in uno stile unico sottolineato dai dettagli ispirati all’arte classica, dalle statue e dalle colonne ornamentali. Salendo, poi, al piano superiore, ecco nove cabine, caratterizzate da grandi vetrate e pavimenti in quercia anticata, dove farsi coccolare con trattamenti basati sulle benefiche virtù di erbe officinali ed estratti di piante. Seguendo il trend contemporaneo che privilegia il bio anche nel wellness, la Spa collabora infatti con l’Officina ProfumoFarmaceutica di Santa Maria Novella di Firenze (una delle più antiche farmacie ed erboristerie officinali del mondo) per utilizzare prodotti assolutamente naturali e di rara efficacia sia nella cura della bellezza sia per indicazioni terapeutiche.

Parcheggio posti auto: 35 ■ CAMERE Numero totale camere: 116 Suite: 44

INTERNAZIONALITÀ CREATIVA Continuando a parlare di atmosfere, ecco che qui si respira quella cosmopolita e internazionale, data anche da un qualificatissimo staff, magistralmente guidato da


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Firenze

Patrizio Cipollini, general manager di alto rango. La sua carriera in Four Seasons inizia nel 1993 con l’apertura della struttura milanese e lo porta nel 2008 a guidare il team di pre-apertura dell’hotel, da lui oggi seguito con la passione e il calore di un toscano doc. Ma, come dicevamo, qui operano i migliori professionisti d’Europa, basti pensare al director of sales and marketing Thomas Citterio, giovane manager di eccellente formazione, laureato in hotel management alla famosa scuola di Losanna, poliglotta, capace e attento interprete dei mercati leisure e Mice. All’executive chef Vito Mollica, grande sostenitore del movimento Slow Food, si devono invece le creazioni di alta cucina proposte da il ristorante “Il Pelagio” che, capace di 110 posti di cui 55 all’aperto sulla terrazza, propone una carta dei vino con oltre 400 etichette. E proprio ai devoti di Bacco è dedicata la Winery, enoteca che, all’interno del ristorante, si presta ad accogliere cene private e degustazioni di vino sino a 20 partecipanti. E per un light lunch o per incontri business dal sapore informale, non manca la risorsa dell’Atrium Bar che, coperto da un’elegante piramide di vetro, occupa uno spazio luminoso della lobby dove, di sera, riecheggiano le note sofisticate e armoniose del piano bar. LA CITTÀ DEL GIGLIO Alla luce delle tante eccellenze della casa, non stupisce che le previsioni siano state ampiamente rispettate anche in piena crisi, con performance di grande spessore che hanno potuto contare sulla presenza di ospiti provenienti da tutto il mondo sia per motivi business sia per occasioni leisure. E gli obiettivi del prossimo triennio non possono che essere, dunque, la conferma di questo successo accompagnato dal naturale incremento derivante dal perfezionamento continuo dei servizi interni e da una mirata e intensa strategia di marketing che non può che contare su un plus

unico al mondo: Firenze. La culla del Rinascimento italiano, dimora di oltre la metà del patrimonio artistico del Paese, avvolge infatti l’hotel come una collezione privata a cielo aperto a uso e consumo degli ospiti per innalzarne l’anima alla vista dei capolavori creati da Giotto, Brunelleschi, Botticelli, Michelangelo, Raffaello e Leonardo da Vinci. Non solo: perdersi tra il bello significa anche godere di un’atmosfera a misura d’uomo, lontana dal disincanto e dalle frenesia di tanta proclamata modernità. E anche lo shopping diventa allora arte tra botteghe artigiane come Moleria Locchi, specializzata nella creazione e riparazione di oggetti in cristallo di rocca; Pampaloni, eclettica argenteria attiva sin dal 1902 e Stefano Bember, artigiano calzolaio che ha conquistato, con le calzature su misura, anche il premio Oscar Daniel Day Lewis, divenuto per un periodo di tempo anche suo allievo calzolaio. indirizzi a fine rivista

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Il personaggio del mese: Luigi Cammi

L’unione fa il successo PAOLO COLOMBO

Sopra, Luigi Cammi (in ginocchio a sinistra) con i soci italiani Icca presenti al Congresso Icca di Victoria (Canada) nel 2008, per presentare il Congresso dell’anno successivo a Firenze. Sulla Vespa è Leigh Harry, all’epoca presidente dell’associazione

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Cammi, fiorentino doc, nasce a Firenze il 3 marzo 1974 da una famiLgliauigi che ha la consulenza aziendale nelle vene. Suo papà Bruno e sua mamma Maddalena, infatti, fondano Promo Leader Service nel 1989, destinata a triplicarsi e formare, insieme a Centro Consulenze e OkMedico il gruppo PLS. Non si tratta di pura agiografia. In effetti il bouquet di servizi di PLS, e lo stesso know-how di Promo Leader Service Congressi, nata come società di servizi ma evolutasi poi in una direzione ben più completa e “moderna”, riflettono molto del pensiero di questo figlio d’arte, ben precoce nel

mostrare i suoi talenti. Un esempio? Nell’estate fra la prima e la seconda media, cioè a 12 anni appena compiuti, Luigi scelse Principi di marketing di Kotler come lettura da portare al rientro a scuola. A chi scrive sarebbe piaciuto vedere le facce dei suoi compagni – verosimilmente dediti a letture non proprio equivalenti – al momento della presentazione del testo. Chi a 12 anni legge Kotler, a 14 è un leader. Luigi lo diventa anche di nome allorché, nell’estate 1988, si reca a Venezia con suo padre, per un evento dell’azienda farmaceutica in cui questi lavorava. Lì,


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37 anni, una laurea in economia e un master ad Harvard, è l’unico italiano salito sul gradino più alto del premio Icca e più di tanti altri ha portato nel nostro Paese la cultura dell’association management, con tutto quel che ne consegue in ambito strategico e di marketing. Oggi è a capo della business unit congressuale di Gruppo Gem. Ma sono successi che non sente solo suoi. Ama condividerli con la sua squadra. Affiatata quant’altre mai

spontaneamente, e con l’orgoglioso beneplacito del genitore, collabora all’organizzazione guadagnandosi sul campo i galloni di project leader e mettendo contestualmente in luce la vocazione che, negli anni a venire, avrebbe consolidato e trasformato in un mestiere. Sono gli anni dell’università (laurea in economia e commercio a Firenze, indirizzo marketing) e di Harvard, dove Luigi vola per un master in Consulting Firm, una disciplina ancora sconosciuta in Italia che riassume e sublima tutto ciò che fa impresa, dalla strategia alla tecnologia, dall’organizzazione delle risorse umane all’operatività. Risale a quel periodo, cioè al 1997, il primo incarico ufficiale in Promo Leader: a soli 25 anni Luigi si ritrova una responsabilità operativa a un congresso europeo da duemila persone. Al di là degli ottimi risultati, il “gioco” comincia a piacergli, e decide di dedicarvi tutte le energie professionali, integrando al lavoro organizzativo – fra i primissimi in Italia – la visione strategica appresa oltreoceano. «Ho sempre pensato che la vera discriminante tra il congressuale italiano e quello straniero sia la mentalità strategica», ci racconta. «Generalmente quelli che fanno il nostro mestiere, in azienda o in agenzia, risentono dei lunghi anni – lontani ma purtroppo ancora determinanti – in cui il momento organizzativo dell’evento prevaleva sugli atout della comunicazione. Per la maggior parte dei Pco ciò significa non riuscire a “scrollarsi di dosso” il proprio passato turistico, che per carità è indispensabile nel retaggio di un organizzatore, ma che soprattutto nel mondo d’oggi può funzionare solo a valle di una ben precisa strategia, in grado di interagire col marketing e con il promotion, e capace di integrarsi a tutte le altre attività di comunicazione, dall’advertising alle iniziative one to one». Advertising, sì. Un passaggio decisivo.

Nel 2000 PLS viene acquisita da una multinazionale della pubblicità, Havas Advertising. Luigi segue quest’integrazione come international account. Il frizzante mondo della pubblicità lo conquista e, per usare le sue stesse parole, gli permette di «sviluppare una propensione al bello e al particolare che non è tipica nei Pco» e che lo ha aiutato tantissimo nel confronto con le event agency. Un confronto che per intanto vale un grosso primato a PLS: quello di essere la prima società italiana a poter integrare all’approccio gestionale un tratto creativo, dinamico, capace di apportare idee “diverse” nell’ambito di un settore all’epoca ingessatissimo (siamo all’inizio degli anni Duemila) e che le normative Ecm avrebbero giocoforza ulteriormente imbrigliato. Nel 2001 si trasferisce a Milano, in OKSalute Spa, per occuparsi di marketing associativo. Qui impara a sviluppare progetti editoriali, di comunicazione e marketing on-line finalizzati all’erogazione di corsi di formazione Ecm a distanza (Fad). E nel frattempo conosce la vasta realtà mondiale del settore, partecipando alle assemblee di Icca, che si svolgono ogni anno in un continente diverso. Nel 2006 si convince, in accordo con il padre, a prendersi la delega sulle attività congressuali di Promo Leader Service. In Uruguay segue il primo

Sopra, la consegna del premio Icca Best Marketing 2007 con Leigh Harry, attuale past president dell’associazione. Sotto, una foto di gruppo scattata durante la convention GEM di febbraio 2011

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HOT TOPICS il personaggio del mese

Sopra, Maria Cristina Schiavone, operation manager, con Andrea Fiorio, sales manager. A fianco lo staff PLS con Paolo Belli al congresso nazionale delle malattie digestive (Rimini, marzo 2008). Sotto Luigi Cammi sul podio Bea con, a destra, Diana Cora Tenderini, all’epoca sales & marketing manager del Firenze Cb. In basso ancora Maria Cristina Schiavone con Alessandra Colombo, anch’essa operation manager

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congresso Icca e approfondisce la conoscenza delle grandi association management company europee: MCI, Kenes e Congrex su tutte. L’esempio di questi colossi, così in sintonia con quanto appreso negli anni precedenti, completa il “salto del guado” e consolida l’azienda come consulente strategico delle grandi società scientifiche, capace di star loro accanto in tutte le scelte strategiche di sviluppo associativo e interpretare al meglio lo sviluppo economico del momento, le dinamiche di mercato e l’integrazione con altri servizi. PLS diventa una fucina di progetti e il congressuale diventa il core business aziendale, dagli 0,8 milioni di euro del 2006 ai 15 milioni del 2010. L’organizzazione si stravolge grazie anche ad attività di fund raising “mirata” nel senso completo del termine, non limitato cioè alla grezza raccolta fondi, bensì esteso al complesso di attività necessarie a ottenere risorse anche materiali e umane. Luigi e il suo staff lavorano sulla qualità, sui progetti web, sulla membership dei clienti, ed è normale trovarli in giro per l’Europa, nelle aree espositive dei grandi congressi medici, a sottoscrivere contratti in nome e per conto di. Con un’elevata propensione a “fare centro” su tutti gli obiettivi. Le classiche competenze logistiche, che per alcuni sarebbero ancora dei plus, per PLS sono il prerequisito implicito e a volte non necessario. Da questo complesso di caratteristiche sortiscono grandi cose. Per esempio, a Firenze nel 2007, Promo Leader Service idea il primo congresso medico creativo mai ospitato dal nostro Paese, che valse – caso forse unico nella storia del nostro Mice – il massimo premio di settore, l’Icca Best Marketing award: era il 15esimo congresso della European association for Psychotherapy. È una storia di cui ancor oggi si parla, che con l’escamotage dei “nasi viola” indossati e fatti indossare ai giocatori di calcio di Fiorentina e Sampdoria (e ai tifosi) tre settimane prima dell’evento a fini benefici coinvolse, di fatto, l’intera città. Una partecipazione collettiva senza precedenti nella storia italiana degli eventi medico-scientifici. PLS diviene così una realtà grande, nota

in tutto il mondo. Insieme a Luigi si è sviluppato uno staff dirigenziale di ottimo livello che comprende le operation manager Maria Cristina Schiavone e Alessandra Colombo, i sales manager Matteo Corda e Andrea Fiorio, le senior project manager Monica Bambi, Maddalena Brazzini e Chiara Cammi e l’administration manager Ilaria Palma. Il resto è storia di oggi. Un’azienda con queste potenzialità non poteva non essere notata da chi è più grande e vuole diventare grandissimo. L’ingresso nel gruppo GEM, il “gigante” italiano degli eventi, già forte di Gruppo Fonema, Jumbo Grandi Eventi e Centro Congressi Internazionale (C CI ), è di fine 2010. P LS , che aggiunge alla sigla il nome “educational”, diviene insieme a CCI la business unit per il congressuale medico, tecnico e scientifico del gruppo, probabilmente la più grande forza espressa dall’Italia nello specifico dell’industria congressuale (non solo medica) e fieristica. Una business unit guidata dallo stesso Luigi Cammi insieme a Giulio Ferratini, consigliere d’amministrazione di GEM (e già amministratore delegato di C CI ). Al gruppo di lavoro si aggiungono, oltre a Ferratini, anche l’executive manager Germana Garrone e la project manager Elena Baccalaro. «Appena ultimata questa operazione», conclude Luigi, «dichiarai che “siamo” lieti e orgogliosi di essere stati prescelti per continuare l’espansione di questa importante realtà della convegnistica italiana, forse l’unica, in prospettiva, a poter sostenere la concorrenza dei grandi gruppi stranieri. Parlai al plurale, non al singolare. E qui insisto con questo concetto. Se siamo arrivati sino a qui il merito è equamente ripartito fra tutte le professionalità che compongono il gruppo di lavoro storico di PLS, forte di un’eccezionale attitudine al gioco di squadra. Lo ripeto sempre: noi non siamo singoli individui che lavorano nello stesso palazzo. No, siamo proprio un’azienda, intesa come realtà viva, che si muove grazie alla passione e al cuore di ciascuno. Per questo dico che la fortuna di PLS ieri, e della nostra business unit GEM oggi, siamo tutti noi».


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HOT TOPICS Destinazione del mese

Engadin St. Moritz: un comprensorio articolato in tredici località una diversa dall’altra, un unico spazio a disposizione del Mice nel quale ambientare eventi, incentive e congressi in ogni declinazione e stagione 1

LUCIANA FRANCESCA REBONATO

Il Centro Congressi Rondo di Pontresina, fra i più moderni della Svizzera e a pochi minuti di passeggiata dai prestigiosi alberghi della località, vanta otto sale affacciate sui ghiacciai del Roseg, di cui una plenaria per cinquecento delegati

1 / Il Centro Congressi e Cultura Rondo, Pontresina / © Pontresina Turismo 2 / Meeting in Engadin St. Moritz, a El Paradiso

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e la scelta della destinazione è l’elemento vincente del successo di un S evento (e lo è), ecco a voi Engadin St. Moritz, un comprensorio turistico capace di garantire ai planner di eventi, congressi e convention due aspetti decisivi che non sempre convivono tra loro: la capacità di emozionare e la certezza di poter contare su una rete di servizi e di strutture tutte dello stesso livello: il massimo dell’eccellenza. Parliamo, infatti, di una regione dalle infinite peculiarità, tutte da scoprire, ma soprattutto parliamo di qualità top level, a partire dall’esclusiva St. Moritz, dove il glamour non è mai sfacciato, dove la mondanità è sofisticata, dove le tradizioni vengono coltivate accanto a proposte sempre nuove. Ed è lo spirito del luogo a incantare. Qui si respira un mood tanto unico da fare della cittadina elvetica un’icona di charme e raffinatezza, nella quale ama ritrovarsi da oltre un secolo il jet set internazionale, sedotto da un’alchimia di fascino che si specchia nel pit-

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toresco lago a oltre 1.800 metri di altitudine. St. Moritz è, dunque, una gemma preziosa, valorizzata da un contesto, quello dell’Engadina, in cui la natura esalta le creazioni dell’uomo e il paesaggio è sovrano. Come non pensare, perciò, a uno scenario che, senza artifici, è già pronto per accogliere congressi ed eventi? E a questo aggiungiamo anche un’attenzione al Mice che non si ferma mai, come confermano le più recenti novità di questo territorio. NOVITÀ IN ALTA QUOTA Facciamo qualche esempio. Immaginiamo un gala dinner dal tocco francese?


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Destinazione del mese: Engadin St. Moritz

Vette di stile, emozione e azione MC | 02 2011 | 29


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ENGADIN ST. MORITZ Sono innumerevoli e per tutti i mood le attività che la destinazione svizzera propone al Mice Engadin St. Moritz, la mecca degli sport invernali. Fra i monti, quattro protagonisti con altrettanti aggettivi: Corviglia – il prominente –, Corvatsch – lo sportivo –, Diavolezza – lo spettacolare – e Muottas Muragl, il rilassante

3 / Cresta Rider, Cresta Run St. Moritz 4 / Snow Night Corvatsch con la pista notturna più lunga della Svizzera

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Detto fatto: è questa, infatti, la proposta del nuovo e intimo The “K”del Kulm Hotel di St. Moritz. Vogliamo invece sposare il momento conviviale a un’occasione di lavoro? L’indirizzo da non perdere è quello del lounge ristorante “De Fät Moonk” di Corviglia; la “Marmotta Grassa” – questo il significato del nome svizzero-inglese – è parte di Mathis Food Affairs ed è un vero e inaspettato esempio di fusion. Qui viene per l’appunto servita una cucina alpina ma contemporanea, in un ambiente di mix design: il calore del legno che riveste le pareti e che emana dal camino scoppiettante si fonde con lo spettacolo di ciò che avviene all’esterno e dà vita a un vero e proprio show, offerto da schermi con live feed che possono trasformarsi in supporti per presentazioni in occasione di seminari e convention per circa cinquanta partecipanti. Vogliamo infine un meeting ecologico? Basta spostarsi vicino a Pontresina, sede

del Centro Congressi Rondo – le cui otto sale si affacciano sui ghiacciai del Roseg –, e raggiungere Muottas Muragl, la montagna più panoramica della regione. Qui, dallo scorso dicembre, i green meeting possono contare su una risorsa che rispecchia il trend dell’eco-lusso: dopo un attento restyling ha infatti ria-

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perto l’Hotel Muottas Muragl, ora Romantik Hotel. E la venue, a 2.456 metri di altitudine, è davvero una pioniera del rispetto ambientale, essendo il primo albergo nelle alpi che nell'arco dell'anno produce più energia di quanto consuma, un gioiello architettonico di grande impatto che ben si presta a creare la giusta atmosfera per appuntamenti di medie dimensione, da dieci a duecento persone. Sempre a Muottas Muragl si trova anche una location decisamente insolita, all’insegna del tanto richiesto “effetto wow”. È l’Event Igloo, e il nome la dice già lunga sul suo appeal: un vero gioiello di neve e di ghiaccio a disposizione del Mice. Al suo interno, infatti, in inverno prendono vita presentazioni di prodotti, attività di team building, aperitivi e serate foundant. Rimanendo sulla stessa cima, coccolati dalle atmosfere autentiche e sincere delle montagne, chi cerca un ambiente molto raccolto, ideale per board meeting di livello sino a 25 partecipanti, può contare su Villa Lyss, una tipica baita ristrutturata con gusto. WHITE ACTION E quando l’evento si declina nell’incentive o in attività di team building, l’Alta Engadina dà il meglio di sé, complice anche un clima che fa sentire più tonica

TOP EVENTS

L’intera area alpina di Engadin St. Moritz è un carosello di manifestazioni ed eventi di calibro internazionale. Fra i numerosi, sono da segnare in agenda: GENNAIO Bob e skeleton: coppa del mondo St. Moritz Polo World Cup on Snow FEBBRAIO Cricket on ice White Turf St. Moritz, corse internazionali di cavalli sul lago ghiacciato di St. Moritz (dal 1907)

MARZO Maratona di sci di fondo dell’Engadina GIUGNO Resonanzen – Festival internazionale della cultura LUGLIO British Classic Car Meeting – diciottesima edizione AGOSTO St. Moritz Art Masters 2011 St. Moritz Match Race, una rinomata regata velica che fa parte di un circuito internazionale, alla quale partecipano ogni anno skipper di fama mondiale

non solo la mente, ma anche il fisico. E allora, nel magico scenario dell’inverno, non si può perdere la Snow Night, in scena al Corvatsch. Solo di venerdì per il leisure, ma ogni giorno per il Mice, e sino alle due di notte, la pista illuminata più lunga della Svizzera diventa lo scenario non solo di discese mozzafiato ma anche di party sulla neve ed eventi cool.

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Engadin St. Moritz Engadin St. Moritz seduce anche con il wellness, per una rigenerante remise en forme in mezzo alla natura incontaminata. Perché una mente riposata, si sa, è terreno fertile per progetti vincenti

5 / Mountain biking in Engadin St. Moritz 6 / Il ristorante The Fät Moonk su Corviglia / © Mathis Food Affairs 7 / Il ristorante the K presso il Kulm Hotel St. Moritz / © Kulm Hotel St. Moritz 8 / Il monte Muottas Muragl, con albergo e ristorante ristrutturati 9 / Mountain lunch su Diavolezza 10 / Parco di arrampicata con funi a Pontresina

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Ma il Corvatsch non è certo famoso solo per questa strabiliante pista e, anzi, fa la felicità degli appassionati di sci con 14 impianti di risalita per ben 120 chilometri di discese a cui si aggiunge una nuova struttura ricettiva a misura di planner: l’Alpine Rock, a Surlej-Silvaplana, che offre settanta camere doppie, una sala per seminari e un’oasi di wellness, il tutto a ridosso della funivia. Naturalmente, la seduzione dell’inverno in Engadina non finisce qui. Alzi la mano chi non ha mai immaginato, sciando, di seguire il ritmo delle sette note: bene, a loro, ma non solo a loro, è dedicata la discesa Paradiso, la prima pista “Chillout” della Svizzera. Nello skiresort più famoso della regione, il Corviglia, sulla montagna che sovrasta St. Moritz, dominata dai 3.057 metri del Piz Nair, si invita a sciare piano, in totale relax, viaggiando con la mente al ritmo di un sottofondo di musica chillout. A chi cerca invece l’adrenalina pura è dedicata un’altra pista, il Cresta Run di St.

Engadin St. Moritz perché Una propensione all’eccellenza, quella di Engadin St. Moritz, un forziere di primati e di avventure outdoor impareggiabili nell’intero arco alpino, di emozioni sportive in alchimia con il mondo del gusto e di eventi di richiamo internazionale. Sceglierla come destinazione Mice ha motivazioni oggettive: ■ L’intero territorio viene concepito e proposto come un’unica destinazione ■ Il Convention Service Engadin St. Moritz è il partner ideale – assolutamente gratuito! – per orientare i clienti verso le scelte migliori, seguendoli grazie a uno staff esperto e in grado di mettere in contatto i meeting e incentive planner italiani con il meglio dell’offerta Mice locale ■ Il comprensorio consente una “destagio-

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nalizzazione economica”, con budget accattivanti nei mesi di dicembre/gennaio, marzo/aprile e da giugno a ottobre ■ Oltre alla top level quality delle strutture ricettive è altissimo il livello delle attività post congressuali e di incentivazione ■ L’Engadin St. Moritz è vicinissima all’Italia (da Milano sono sufficienti due ore e mezzo in automobile) e vanta il fascino di una destinazione straniera.

Moritz, lo spettacolare canale di ghiaccio che ha festeggiato nel 2010 i suoi 125 anni. Qui per il Mice più ardito si possono organizzare discese ineguagliabili “men only” visto che, per tradizione, questo sport è praticato solo da uomini che si precipitano a capofitto, sdraiati e con la testa in avanti, su slitte simili a quelle dello skeleton. E per non far scendere il battito del cuore, ecco la pista da bob di St. Moritz: 75 secondi di divertimento a 130 chilometri all’ora, un inusuale viaggio possibile anche in un “bob taxi” per il Mice. Infine, chi ama coccole soft ha diverse novità da scegliere. Sul fronte del benessere, per esempio, è imperdibile – soprattutto per i gruppi incentive – il Mineralbad & Spa di Samedan, un labirinto di bagni e saune, disposto su tre piani e firmato da Miller & Maranta, che si snoda alla volta di una rigenerante remise en forme. E il tutto a soli dieci minuti in auto da St. Moritz. Ma ad appena trenta minuti in automobile, si raggiunge l’In Lain Hotel Cadonau, nella località di Brail, dove ci viene offerto un itinerario del gusto che si snoda tra i piaceri gastronomici proposti dal suo ristorante la Stuvetta e la possibilità di assistere alla preparazione del formaggio, dando anche il proprio contributo. DAGLI SCI ALLE DUE RUOTE Regina fra le novità dell’estate 2011 è l’ebike, ovvero la bicicletta elettrica, una normale bici accessoriata con un motore elettrico che entra in funzione mentre il ciclista pedala e può aiutarlo a percorrere senza sforzo chilometri e chilometri nel pieno rispetto dell’ambiente, oltretutto facendo pochissima fatica (non per nulla si chiama “pedalata assistita”). Tanti i percorsi curiosi sulle due ruote come quello – ora ancora più accessibile proprio grazie all’ebike – che porta al caseificio alpino Morteratsch, dove scoprire come avviene la pro-


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duzione casearia e consumare un sostanzioso brunch prima di una sessione di lavoro. Sempre a bordo della nuova bicicletta si può poi raggiungere la “carfree” Valle Roseg dove i partecipanti, convinti di rientrare in hotel dopo la cena, ricevono invece in dono un kit per trascorrere la notte nel rifugio annesso all’Hotel Roseggletscher: e lo spirito di gruppo, con “amarcord” dei tempi della giovinezza, è garantito dopo aver dormito in 6/8/12 o anche 16 in una camera! Per il Mice ancora più attivo ecco, poi, la Diavolezza da vivere sia in combinazione con una notte o un seminario a tremila metri, sia raggiungendola comodamente con l’impianto di risalita per poi percorrere la via ferrata sul Piz Trovat o praticare il glacier hiking con guida in una lunga discesa per Pontresina dove chi cerca ancora azione può trovarla all’Adventure Park con liane, corde e prove di abilità. Atmosfere più green, invece, nei due campi da golf a 18 buche di Samedan e Zouz (affiancati da un nove buche – pres-

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so l’Hotel Kulm di St. Moritz – e uno da sei a Sils) e nei laghi dove praticare sport acquatici come vela, surf e kitesurf. Sempre in squadra, si può esplorare la destinazione con il Gps Hunt Engadine Valley: una vera e propria caccia al tesoro (da due ore alla giornata intera, per un massimo di duecento persone suddivise in team) che, fattibile in ogni stagione dell’anno, riserva in estate un contatto diretto con la natura nel suo massimo fulgore di colori e profumi. A ogni team viene consegnato un Gps Smartphone che consente di destreggiarsi al meglio nel raggiungimento degli obiettivi dei vari percorsi. Un’attività di team building con un solo “effetto collaterale”: l’innamoramento a vita di Engadin St. Moritz. indirizzi a fine rivista

Non solo sport, in Engadin St. Moritz, ma anche stuzzicanti degustazioni di formaggio, vino, caviale o whiskey - quest'ultima in un vero e proprio caveau registrato per la sua ampia gamma nel Guiness Book of World Records

Immagini da www.swiss-image.ch, © Engadin St. Moritz Fotografi: Christof Sonderegger, Robert Boesch, Andrea Badrutt, Daniel Gerber, JR Larraman

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On Top of L@= DHK

La LJ9<ARAGF= incontra la modernità Il posto ideale per le vostre manifestazioni, dove l’ ambizione diventa espressione determinante. Seminari, conferenze ed indimenticabili incentives che segneranno le vostre future decisioni.

www.kempinski.com/stmoritz


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Scuola e tirocinio professionale? A bottega baglia chi pensa che, nel gurgite vasto dell’offerta Mice italiana, il S “fequeismo” (cfr. nota a margine, nrd) non abbia più spazio. E i nantes non sono poi così rari. Nella meeting and incentive industry nostrana, infatti, per un certo numero di operatori (e di committenti!), la nasometrìa, la disciplina che regola l’approssimazione professionale, di cui il fequeismo costituisce l’opzione più praticata, trova ancora adepti. Questione di scuola, la spiegazione di Emma Aru. Nel senso di formazione non sempre adeguata alla bisogna. Perché se in questa professione una certa esperienzaccia e la tradizionale creatività italica possono supplire al “mestiere”, i tempi però cambiano, crescono gli aspiranti event maker e con l’avvento del web 2.0 la comunicazione stessa – d’impresa e di prodotto – vira verso modalità che richiedono skill appropriati. Che si possono (si devono, precisa Aru) apprendere solo con una formazione mirata. Ora, è vero che quella cosiddetta accademica non manca, e che certe associazioni professionali preparano i loro quadri e manager. Ma come addestrare i giovani a inserirsi efficientemente ed efficacemente nel contesto operativo dell’industria congressuale? La ricetta di Emma Aru si basa su presupposti semplici: strategia, tattica di comunicazione, digital knowledge. E bottega q.b. «Auspico la ripresa del dismesso concetto di praticantato – preconizza Emma Aru – e dovremmo essere proprio noi operatori del congressuale, opportunamente integrandoci con imprese committenti e istituzioni, a predisporre iniziative di formazione professionale di personale e quadri mirata al settore Mice. Un disegno che certamente conseguirebbe due importanti risultati: dotare le nostre aziende di risorse umane competenti e, in un momento difficile come l’attuale, offrire concrete

Giovani e formazione: la ricetta di Emma Aru per la formazione degli aspiranti event maker che si affacciano ogni giorno sul mercato Mice

opportunità di lavoro ai giovani». Da questo punto di vista i risultati ottenuti con l’addestramento dei collaboratori cinesi del padiglione Italia all’Expo di Shanghai e il programma di formazione per hostess congressuali realizzato da ega, per citare solo due esempi in questa direzione, sono davvero esemplari. E magari – perché no? – si domanda con un pizzico di malizia Emma, un po’ di formazione aziendale per pco e meeting planner; la reciproca, approfondita competenza professionale non potrà che esser di giovamento all’intero settore.

PIER GIORGIO COZZI

Fequeismo, che significa? La parola deriva da “fe’ quéo” (fate quello!), indicazione perentoria, riferita a un progetto di corporate publicity, impartita ai consulenti di comunicazione da un importante imprenditore del Nord Est, a conferma di una scelta effettuata tenendo in nessun conto il ventaglio di proposte presentategli

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Carlson sale in bici Anche quest’anno CWT e RCS Sport proseguono la partnership relativa al Giro d’Italia e ai principali eventi sportivi di ciclismo. Per vivere le corse in prima fila grazie al know-how della multinazionale tra i leader mondiali nel business travel management e negli eventi GIORGIO MAGGI

quadra che vince non si cambia. Dopo l’esperienza di successo del S 2010, anche quest’anno R Sport ha CS

Per il secondo anno consecutivo, RCS Sport ha scelto Carlson Wagonlit Travel come partner per l’organizzazione dei servizi logistici e alberghieri legati al Giro d’Italia

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scelto C WT quale agenzia partner per l’organizzazione dei servizi logistici e la fornitura di servizi alberghieri in occasione del prossimo Giro d’Italia 2011 e delle più importanti manifestazioni sportive dell’anno dedicate alle competizioni ciclistiche.

HOTEL E LOGISTICA Ancora una volta, CWT è stata scelta per il know-how maturato a livello nazionale e internazionale nella gestione di grandi eventi sportivi. Anche quest’anno CWT sarà tenuta a seguire gli spostamenti giornalieri di tutte le persone coinvolte (team, addetti ai lavori, giornalisti e ospiti) e a curare nel dettaglio l’intera gestione dei servizi alberghieri e logistici, sia in fase di programmazione (ricerca strutture idonee, sopralluoghi, prenotazioni, rapporto con i fornitori) sia durante le singole tappe. Per assicurare un livello di servizio d’eccellenza - come già avvenuto lo scorso anno – CWT metterà a disposizione di RCS Sport un team di risorse specializzate con particolare expertise nella gestione di eventi articolati e complessi quali queste manifestazioni. Quest’anno, poi, CWT sarà


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HOT TOPICS under the spotlight

anche partner unico di RCS Sport per la commercializzazione dei pacchetti hospitality “Giro Club”, il servizio che permette di seguire “dall’interno” il Giro d’Italia e di viverne tutte le emozioni da una prospettiva assolutamente esclusiva. La giornata, infatti, comincia con l’accesso al Villaggio di Partenza nell’elettrizzante atmosfera che caratterizza i momenti prima dello start, prosegue con la visione della corsa a bordo di un’auto Vip ufficiale – seguendo la “fuga” o viaggiando vicino al gruppo – oppure da un elicottero. La conclusione è al top da posizione privilegiata, in prossimità del traguardo, per godersi l’arrivo in prima fila. IL GIRO IN PRIMA FILA Insomma, un’opportunità esclusiva per premiare e fidelizzare i top client, motivare e incentivare la forza vendita scegliendo uno dei tre pacchetti – Drive Experience, Fly Experience, Crono Experience – in cui si articola la proposta. E non è finita, perchè CWT resterà a disposizione per l’ideazione e il supporto di iniziative dedicate (eventi speciali, incentive, convention, team building, visite sul territorio) da affiancare ai pacchetti “Giro Club”. Ciliegina sulla torta, CWT può su richiesta ideare pacchetti originali in concomitanza delle diverse tappe della manifestazione. Un esempio? Due giorni di relax e silenzio in mezzo all’incanto della campagna toscana/umbra da affiancare all’adrenalina della gara tra Orvieto e Fiuggi Terme. «Siamo orgogliosi di essere stati selezio-

nati per il secondo anno consecutivo da RCS Sport – commenta Roberto Bacchi, amministratore delegato di Carlson Wagonlit Italia –. È una decisione che consolida la collaborazione tra due grandi gruppi leader ciascuno nel proprio settore. E dimostra, ancora una volta, l’efficacia e la competitività delle nostre soluzioni, l’efficienza della nostra struttura operativa e il valore aggiunto che CWT è in grado di offrire». E la conferma viene da Lorenzo Giorgetti, direttore commerciale di RCS Sport, che sottolinea «Rinnoviamo con soddisfazione il rapporto instaurato nel 2010, ampliando la collaborazione nell’ottica di una partnership a 360° che spazia dalla gestione professionale di una delle attività più complesse del Giro d’Italia fino alla commercializzazione di pacchetti hospitality». indirizzi a fine rivista

CWT E IL CICLISMO

Un’edizione, quella del Giro 2011, che si preannuncia già di grande appeal. Studiata per onorare e celebrare al meglio i 150 anni dell’Unità d’Italia, ripercorrendo tutti i luoghi simbolo di questa importante ricorrenza della nostra storia: da Torino a Quarto, da Sapri a Messina. Il più grande appuntamento italiano di ciclismo avrà inizio a Torino il 7 maggio e si

concluderà a Milano il 29 maggio. Ma l’impegno di CWT verso il ciclismo non si ferma qui. La partnership con RCS Sport, infatti, riguarda anche, nel dettaglio, la Milano Sanremo, la Tirreno Adriatico, la Montepaschi Strade Bianche, il Gran Piemonte e Il Lombardia. Per un totale di circa trentamila pernottamenti in oltre seicento diversi alberghi.

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HOT TOPICS under the spotlight

Magnetica energia Borgo Casale: un affresco di storia sull’appennino parmense, un alveo di energia e suggestioni per nuovi corsi di incentivazione. Un intero borgo di raro fascino a disposizione della meeting industry in cerca di eventi oltre i luoghi comuni LUCIANA FRANCESCA REBONATO

i sono i luoghi della memoria e quelli dell’anima. Siti nei quali viaggiare C sui binari dell’emozione e dell’armonia, promossi da una profonda energia. Borgo Casale appartiene a entrambi: siamo ad Albareto, nell’Appennino parmense, a settecento metri di altitudine e nel punto d’incontro fra Emilia, Liguria e Toscana. Un paesaggio ammantato di verde che circonda il medievale agglomerato di abitazioni di Borgo Casale, uno scenario nel quale il tempo sembra esse-

re scandito dall’avvicendarsi delle stagioni, un intero borgo a disposizione della meeting industry per incentive e incontri di alto profilo oltre le rotte comuni. RIGENERARE PER COMUNICARE Il relais è un gioiello architettonico di oltre duemila metri quadrati disposti lungo l’acciottolato di vicoli con le volte in pietra che distillano storia e rimandano all’Ottocento, a quando vi sostavano i pellegrini francesi in viaggio verso Roma. Oggi come allora si cerca il benessere dell’anima e infatti Borgo Casale apre i battenti a un mondo di sensazioni che portano a un immediato – e prolungato nel tempo – equilibrio interiore: un luogo di “ben essere”, una finestra sulla propria sfera emozionale per capirsi, rigenerarsi e poi relazionarsi al meglio dapprima con se stessi e, conseguentemente, con gli altri. Un luogo, Borgo Casale, immerso in faggeti e castagneti, con giardini di pietra e quinte di mura, finestre sulle vallate e con il sottofondo del ruscello che scorrendo si tuffa in un laghetto il cui disegno rimanda a una donna incinta: il simbolico processo della


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HOT TOPICS under the spotlight

vita. Ogni nascita ha la sua unicità così come ogni incentive a Borgo Casale è diverso dall’altro. Un luogo d’elezione anche per gli incontri del top management – e per la formazione – che può avvalersi non solo di una sala conferenze per quaranta ospiti ma dell’intero borgo in esclusiva, all’insegna della flessibilità e della personalizzazione. Declinabile a seconda delle esigenze della committenza, il relais mantiene inalterata la sua spiccata personalità, un microcosmo nel quale mettere in relazione – rilassandoli – mente e corpo non solo nelle aree comuni ma anche e soprattutto nel centro Côté Ben-essere, il tempio della remise en forme. Siamo nell’epicentro dell’energia di Borgo Casale, l’incontro tra Oriente e Occidente, con i quattro elementi – fuoco, aria , terra e acqua – che risiedono alla base di una pluralità di trattamenti – anche e soprattutto olistici – dalle differenti proprietà e finalità. Imperdibile l’Aromarium, la grotta dell’aromacromo terapia, con il fuoco che disegna fiamme sempre diverse nell’antica stufa in ghisa così come il Bagno Imperiale, il Calidarium e la Casa delle Nuvole, nella quale il lettino ad acqua consente di far fluire lontano lo stress accumulato. RICHIAMI IRRESISTIBILI Negli spazi comuni di Borgo Casale, un crescendo di gocce di cristallo che scendono dal soffitto, ceste ricolme di libri,

fascine di fiori e fieno, porte antiche, travi di legno, tende soffici e vaporose, cassettiere ricche di storia e dettagli d’arredo improntati al passato, tutti in ordine sparso e non per caso. L’accomodation è articolata in 16 camere una diversa dall’altra, personalizzate con colori, arredi e decori unici: stanze dai nomi evocativi quali, per esempio, Fiordaliso, Jardin secret e Anic Vert, luoghi-simbolo di stati d’animo, con Fiordaliso che simboleggia l’amicizia, Jardin secret la curiosità e Anic Vert la seduzione della natura. Ancora natura nell’Antico frutteto nel quale crescono piante e aromi riproposti nel ristorante Casimiro e Voi, dedicato all’ultima persona vissuta a Casale: un uomo eccentrico, solitario e amante delle tradizioni contadine. Esattamente come le prelibatezze della gastronomia, d’ispirazione tradizionale in alchimia con una moderna rivisitazione, incentrata sui prodotti del territorio e in accordo al ritmo delle stagioni: il “senso” del gusto da accostare alle più pregiate etichette di Bacco – da apprezzare anche nel Club del Vino – in ben tre sale: la sala bianca con il camino in pietra e il pavimento in cotto, il privé e, al piano superiore, la sala Provenza dai delicati colori pastello, un omaggio agli ottocenteschi pellegrini francesi.

La magia di Borgo Casale, fatta di riminiscenze antiche, ambientazioni suggestive e luoghi evocativi, non manca di sedurre il Mice che la sceglie per i propri eventi

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Il concept relais che mancava Si chiama Nun Assisi Relais & Spa Museum ed è un nuovissimo cinque stelle di rara suggesione, ricavato da un antico monastero nel cuore di Assisi. Ambienti rarefatti e atmosfere mistiche caratterizzano gli spazi, accogliendo – e avvolgendo – il Mice NINO VERMICELLI

a magia mistica di Assisi. La pace verde del territorio umbro tutt’inLtorno. Se un contesto simile, da solo, già varrebbe la scelta, la vera gemma incastonata in un tal gioiello è il Nun Assisi Relais & Spa Museum, un luogo dell’anima e dello spirito ancor prima che un meraviglioso cinque stelle. La nuovissima ed esclusiva struttura, infatti, nasce dal sapiente e accurato restyling dell’antico monastero benedettino di Santa Caterina, costruito nel 1275 sui resti di un anfiteatro romano. Ed è proprio la struttura medievale del monastero – concepito, appunto, secondo la regola benedettina di “città umana” di individui – quella che scandisce il ritmo architettonico del relais e la sua atmosfera rarefatta e intima. Atmosfera amplificata dall’utilizzo dei materiali naturali, dalla pietra al cotto antico, al lino della biancheria, ai quali fanno da cornice gli elementi antichi, i fregi e gli affreschi, a testimonianza della stratificazione dei periodi storici e delle vicende vissute dall’edificio. L’accomodation può contare su 18 suite, una diversa dall’altra e tutte rica-

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vate dalla conversione delle antiche celle: tra nicchie, volte a botte, dettagli antichi, affreschi, la sobrietà degli arredi e i colori candidi dei complementi si fondono al comfort tecnologico, in un rincorrersi di design e storia, misticismo e contemporaneità che rendono il soggiorno un’esperienza di per sé ritemprante. RELAX ET LABORA Basterebbe già il fatto di trovarsi nel cuore antico e privato di Assisi, con lo sguardo che può soffermarsi ad ammirare la Rocca Maggiore e Minore o rigenerarsi seguendo i declivi del monte Subasio. Ma per una sensazione di benessere davvero totale, non si può non concedersi del tempo nel Nun Spa Museum, un centro benessere davvero unico, quasi un museo privato, realizzato negli stessi spazi dove sorgeva l’anfiteatro di epoca romana: sei maestosi pilastri in calcare risalenti al I secolo d.C. si specchiano, infatti, nelle acque della piscina termale, da dove iniziare il percorso che si articola poi in quattro sale con differenti tem-


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perature e livelli di umidità e rivivere il culto antico delle terme romane. A ciò si aggiunge, ovviamente, la possibilità di sottoporsi a diverse tipologie di trattamenti estetici e di wellness – il centro massaggi e l’hammam sono ospitati nei locali delle vecchie cisterne romane – sotto le mani esperte del personale del Nun Spa Museum. Anche i momenti di lavoro non possono non essere permeati dalla stessa tranquillità che pervade gli ambienti del Nun Relais – quasi surreale e difficilmente immaginabile per gli abitanti della frenesia moderna – e che caratterizza aanche la Sala Santa Caterina, ricavata dal restauro dell’antica chiesa del monastero e trasformata ora in uno spazio versatile e prestigioso, perfetto per eventi, meeting e conferenze.

gastronomia all’insegna della freschezza, dell’artigianalità e della stagionalità. Il tutto da assaporare sotto le medievali volte a crociera o, quando la stagione si fa più tiepida, nel suggestivo chiostro antico. SUGGESTIONI MEMORABILI Infine, benché da un concept relais come il Nun non viene voglia di uscire, per i momenti di post congress si possono organizzare escursioni alla scoperta dei dintorni, da esplorare seguendo le direttrici della storia, della gastronomia o della natura.

Più che un “semplice” centro benessere, la spa del Nun Assisi Relais è un vero e proprio museo privato, con i resti dell’antico anfiteatro romano a fare da quinta alle suggestive vasche termali

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RAFFINATA CONVIVIALITÀ Ancora una volta è il territorio circostante a ispirare gusti e atmosfere del Nun Assisi Relais: l’Umbria con i suoi sapori semplici ma decisi, con le tradizione rurali e i profumi forti della cucina genuina, gli stessi che si ritrovano nei piatti proposti al Nun Restaurant, dove i contrasti cromatici e aromatici raccontano la storia del paesaggio circostante e i sapori sono quelli della natura, provenienti da un’attenta selezione dei fornitori – tutti piccoli produttori locali – per garantire una

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L’oro della Puglia Presentata a gennaio la prima guida dedicata all'offerta congressuale pugliese, la splendida regione approdata al grande palcoscenico della meeting industry. Con tutte le carte in regole per diventare una star LUCIANA FRANCESCA REBONATO

a regione Puglia è seduta su una miniera d’oro». Con questa metafo«L ra l’assessore regionale al turismo Silvia Godelli ha presentato l’11 gennaio nel Cineporto di Bari – Fiera del Levante – la guida “Promozione del Sistema Congressuale Pugliese: Italia for Events”. Una novità che irrompe nella meeting industry sempre alla ricerca di mete e infrastrutture di alto livello, il frutto del progetto interregionale – finanziato con la legge 135 del 2001 – che raccoglie i risultati dell’indagine conoscitiva e di mappatura svolta dalla Regione Puglia in collaborazione con le cinque Apt del territorio (soprattutto Lecce, in qualità di soggetto attuatore), l’Università del Salento, Confesercenti e Assoturismo Puglia. Una pubblicazione ottenuta grazie al censimento parziale delle strutture operanti sul territorio – per il quale sono stati investiti settantamila euro –, un primo step che si concluderà nei prossimi anni con l’aggiornamento e il completamento della mappatura regionale. I criteri attraverso i quali la pubblicazione ha selezionato le strutture a vocazione congressuale presenti in Puglia eviden-

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ziano – secondo i rigidi parametri utilizzati, tra l’altro, dall’Osservatorio turistico italiano – caratteristiche strutturali, tipologia e qualità di servizi offerti da agenzie di viaggio settoriali, convention bureau territoriali, club di prodotto e dimore storiche. Una vera e propria “Bibbia” per il settore. IERI, OGGI E DOMANI L’evento, oltre all’assessore regionale al turismo Silvia Godelli, ha visto la partecipazione di Francesco Giaccari – docente Università del Salento –, di Massimo Rota – presidente regionale Assoturismo Confesercenti –, Stefania Mandurino – commissario Azienda di promozione turistica di Lecce – e Marco Biamonti, editore di Ediman, fra le più autorevoli fonti di informazione nella meeting industry italiana. Con visibile orgoglio Silvia Godelli ha specificato: «Oggi presentiamo un pezzetto di prodotto che cambia radicalmente la prospettiva, perché promuovere nuove mete e nuovi servizi di qualità, inseriti in proposte che possano sostenere gli organizzatori di convegni e congressi, costituisce parte integrante della


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HOT TOPICS under the spotlight

strategia promozionale della regione Puglia». Un punto di partenza, dunque, la guida, per avviare e costruire le basi per un vero e proprio turismo congressuale pugliese, tenendo conto che una buona integrazione tra qualità dei servizi offerti e attrattività dei territori è fondamentale perché la Puglia possa competere veramente nel mondo del turismo congressuale. «Gli obiettivi – come ha illustrato Francesco Giaccari, docente Università del Salento – sono l’incremento dell’indotto economico, il potenziamento del turismo di qualità e il problema irrisolto della destagionalizzazione dei flussi turistici». Dalla ricerca si è stabilito che la localizzazione della maggior parte dei centri congressuali è fuori città, che tutte le sedi dispongono di portali web e di un responsabile eventi preposto ai congressi e ai simposi. Ancora uno sguardo alle cifre: il novanta per cento delle location è aperta tutto l’anno e la sala meeting principale è in grado di accogliere mediamente circa 460 persone.

offerte dal territorio, caratteristiche che diventano protagoniste in occasione di routing post congressuali e di viaggi incentive per ogni esigenza e in ogni stagione. Le punte di eccellenza sono compendiate in sei macro aree distinte in Lecce e Salento, Gargano con le isole e la Daunia, la Puglia imperiale, la terra di Bari e le Murge, la costiera ionica e la murgia tarantina, i trulli e la Valle d’Itria. A ogni spaccato pugliese, nella guida “Promozione del Sistema Congressuale Pugliese: Italia for Events” corrisponde la relativa selezione di strutture ricettive, venue – anche inusuali –, Pco e Dmc.

Sotto Silvia Godelli, assessore regionale al turismo, e Alfredo De Liguori, responsabile ufficio promozione assessorato al Mediterraneo-Regione Puglia. Nella guida la regione è stata suddivisa in sei macro aree territoriali

indirizzi a fine rivista

MOSAICO TERRITORIALE Un’offerta congressuale competitiva che innova la qualità dell’offerta rappresenta anche una formidabile opportunità per incrementare la destagionalizzazione dei flussi di incoming del Mice in Puglia. Nella stesura della guida, infatti, si è tenuto conto delle numerose peculiarità

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HOT TOPICS in my opinion

convergenze parallele

Uno scudo per il mondo degli eventi Due i traguardi della Consulta: un modello contrattuale che tutela la creatività delle agenzie e un modello di budget che stabilisce le modalità di remunerazione ALESSANDRA LANZA Presidente Consulta Eventi AssoComunicazione, direttore Marketing e Pr Gruppo Input alessandra.lanza@inputweb.it info@assocomunicazione.it

«Perché questi strumenti acquisissero una vera utilità, era necessario condividerli con altri soggetti protagonisti del nostro settore. Di qui l’importante tavolo di confronto con Upa»

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a redazione di un format di contratto agenzia-cliente e la Lrealizzazione di un modello di budget condiviso sono stati due importanti traguardi raggiunti dalla Consulta degli Eventi. Si tratta di due strumenti che mirano a fare ordine nel mondo degli eventi, fissando delle linee guida che aiutino agenzie e aziende a parlare un linguaggio comune e a stabilire dei criteri di qualità. Obiettivi che da oggi ci sembrano più vicini, e questo grazie all’apertura di un tavolo di lavoro con Upa (Utenti pubblicità associati). Partiamo dal contratto. Con il supporto legale dello studio Rossotto, consulente di AssoComunicazione, abbiamo elaborato un testo in grado di tutelare agenzie e aziende in tutte le fasi di elaborazione di un evento, dall’ideazione alla produzione finale. Ne è risultato un modello contrattuale che, oltre a definire con esattezza l’oggetto dell’incarico, il budget e le modalità di pagamento, tutela la creatività e la proprietà intellettuale delle agenzie. Non soltanto. Il contratto garantisce la sicurezza sul-

l’evento, rendendo obbligatoria la stipula di tutte le assicurazioni necessarie a coprire ogni genere di rischio, compreso quello dell’impossibilità di realizzare l’evento stesso. Un passaggio fondamentale considerato che, con la modifica del 2007 al D.Lgs. 626/2004, le agenzie risultano responsabili, di fronte ai loro committenti, di eventuali danni causati dai fornitori. Il budget, da parte sua, definisce chiaramente le modalità di remunerazione delle agenzie e tutti gli elementi che devono costituire le voci di spesa. Tra queste era per noi fondamentale che figurasse l’attività intellettuale svolta dall’agenzia in fase di consulenza, ideazione e preproduzione di un evento. Questo perché troppo spesso le aziende dimenticano che il nostro lavoro non è solo operativo. Al contrario, l’ideazione del concept, l’analisi strategica, le verifiche di fattibilità e tutto ciò che è pre-produzione sono fasi fondamentali del processo di realizzazione di un evento, e in quanto tali voci che è doveroso quantificare. Il format elaborato, inoltre, indica la modalità di calcolo del fee: una percentuale sulla produzione che, per quanto variabile a seconda della complessità dell’evento, la Consulta raccomanda che non scenda mai sotto il 10 per cento. Perché questi strumenti acqui-

sissero una vera utilità, era però necessario compiere un passo ulteriore, condividendoli con altri soggetti protagonisti del nostro settore. Di qui l’importante tavolo di confronto con Upa, reso possibile grazie alla preziosa collaborazione del suo direttore generale, Giovanna Maggioni. Sarà proprio questa la sede privilegiata per far comprendere alle aziende la differenza sostanziale tra le agenzie di comunicazione generica e le agenzie di eventi, i cui prodotti sono caratterizzati dall’essere live e “one shot”. L’evento infatti deve essere buono alla prima, non ci sono seconde chance. E soprattutto, è molto difficile cancellare un cattivo ricordo. Per cui è necessario che i nostri clienti siano ben consapevoli di tutto ciò che l’unicità dell’evento comporta, e prima di tutto dei problemi legati alla sicurezza e alla fattibilità, due temi che il contratto e il budget affrontano con chiarezza. Insomma, senza falsa modestia, siamo orgogliosi di questo risultato, che assegna ulteriore forza ai modelli definiti. In termini più generali, questo passo rappresenta il primo step di un percorso di collaborazione e condivisione con Upa che ci auguriamo porti ad altre operazioni insieme e che venga intrapreso anche da altri. Ma questa sarà un’altra storia.


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046 Opinion Van der Vijier_SXoke.qxp

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meeting design

Da discente a docente Di Einstein si diceva che era quasi autistico: era geniale ma non riusciva a spiegarsi tanto bene. Ma che c’entra Einstein con i meeting? C’entra, c’entra... MIKE VAN DER VIJVER Co-fondatore di MindMeeting “Designer of successful international meetings” mikevijv@xs4all.nl

Nei meeting siamo speakerdipendenti; tutte le strutture nei luoghi congressuali poggiano sul format dell’insegnamento frontale: palco, riflettori, tavolo dei relatori e così via

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a volta scorsa abbiamo conosciuto alcuni paradigmi poco Lproficui su cui si basa l’organizzazione dei meeting. Oltre a quelli, c’è ancora un altro malinteso: siccome tutti comunichiamo costantemente, si presume che tutti siano in grado di comunicare con efficacia davanti a un gruppo di persone. Questo malinteso è stato vertiginosamente “incancrenito” dall’invenzione di PowerPoint. Nei meeting siamo speakerdipendenti; tutte le strutture nei luoghi congressuali poggiano sul format dell’insegnamento frontale: palco, riflettori, tavolo dei relatori e così via. Per rimediare sono stati inventati i workshop e ora i miei clienti mi chiedono come bisogna fare per prevenire che i workshop diventino delle mini-plenarie. Le soluzioni non sono semplici perché la speakerdipendenza è una malattia grave. E, come sanno gli alcolizzati, rompere non è facile, se attorno a te tutto rimane invariato. Le soluzioni possono provenire da varie fonti, ma quasi tutte sono difficili da praticare. Vediamole assieme. La stragrande maggioranza dei relatori è convinta di comunicare già in maniera eccelsa. Di conseguenza, chiedere loro di

prepararsi diversamente da quello che fanno di solito (cioè, soffiare via la polvere dalla loro scatola di lucidi tanto cara) è un sacrilegio. E quindi si perdono di vista prospettive di terreni fertili nelle menti dei partecipanti, adeguatamente affrontati grazie a un’indagine sulle loro aspettative, grazie al loro coinvolgimento emotivo che moltiplica la capacità di apprendimento (anche se l’eventificazione e la spettacolarizzazione dei convegni ha senso soltanto se motivate attraverso i contenuti come ho già sostenuto in un articolo precedente), grazie allo sviluppo delle capacità didattiche del relatore (Ma come, io, il Professor Baron dei Luminaris, sto a sentire consigli su come si comunica con un pubblico? Ma lei chi è? Come si permette?). Tutte soluzioni utilissime, ma annegate dalla relatoromania. Le soluzioni vere, però, nascono altrove: quando si comincia a porsi delle domande prima, nella catena della programmazione dell’evento. Chiediamoci se, e fino a che punto, abbiamo bisogno di relatori per far imparare qualcosa ai partecipanti. E ricordiamoci del principio didattico descritto nella colonna che ha preceduto questa: si impara nella maniera più efficace quando si insegna. Prendiamo un convegno di mezza giornata per imprenditori interessati a terzializzare in Cina e già orientati verso questo Paese. Il programma comincia con una tersa relazione (15

minuti) sull’attuale clima economico-organizzativo in Cina. Poi, i partecipanti si suddividono in gruppi di quattro. A due di loro si assegna il ruolo di esperto sulla collaborazione con la Cina, gli altri due fanno loro un’intervista. L’unica risposta non ammessa è: “Non lo so.” Dopo 15 minuti si invertono i ruoli. In 30 minuti di discussione intensa, i partecipanti scambiano una quantità enorme di fatti, opinioni e visioni. Tutto “demand-driven”, cioè spinta dalla domanda di sapere, non dall’offerta di conoscenze. C’è un secondo risultato, non secondario: tutti i partecipanti scoprono con grande esattezza che cosa devono sapere ancora. Una delle cose più importanti da imparare! Nella discussione con gli esperti che segue, ci sono troppe domande per il tempo a disposizione (2 ore). L’organizzatore promette di aprire un’apposita pagina sul suo sito. Ah sì, dimenticavo quasi: l’argomento per convincere gli esperti ad assumere il ruolo di “almanacco cinese” era che non dovevano nemmeno preparare una relazione… È possibile inventare le alternative alla dipendenza dai relatori. Si possono impiegare gli esperti in maniera diversa. Si può utilizzare la “collective intelligence” per ottenere risultati migliori. Ci vuole solo la consapevolezza che i meeting sono una forma di comunicazione con infinite possibilità. E un po’ di coraggio.



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HOT TOPICS in my opinion

cronache marziane

Relatività applicata Per quanto possa apparirci “sacrilego”, evidentemente alcune caratteristiche delle città italiane si rivelano inadatte a motivare una field force orientale MARGHERITA RUGGIERO Co-proprietaria e direttore marketing strategico di Motivation m.i.c.e. margherita.ruggiero@motivation.it

Sue non percepiva affatto l’energia dei nostri antenati e forse non era l’unica a pensarla così, magari era solo la meno diplomatica, ma doveva avere un fondo di verità

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di capra l’avevo già lavaessiccata, montata sul cerLchioata,pelle e ancorata al fusto. Avevo anche già eseguito la rasatura. Prima di levigarla con carta vetrata fine, però, mi serviva l’aiuto di qualcuno più esperto di me per annodare il secondo livello di corde e accordare il djembe. Chiusi il tamburo nella tradizionale custodia senegalese e infilai le braccia nelle cinghie di tessuto issando il carico sulle spalle come se fosse uno zaino. In questo modo potevo trasportarlo piuttosto agevolmente. Attraversai l’Aventino in direzione del Palatino. Qui, proprio qui dove ora camminavo di buon passo, nell’antichità si celebrava la curiosa festività dei lupercalia. I sacerdoti correvano giù dal Palatino indossando pelli di capre sacrificate per l’occasione. Buffo, in qualche modo la tradizione era salva. La pelle di capra ce l’avevo anch’io, un po’ sacrificata lì sul tamburo. La luce calava e la sagoma del Palatino ormai si distingueva appena nel blu cobalto del crepuscolo. All’altezza del roseto comunale un refolo di vento tiepido portò l’odore dei fiori e insieme il ritmo dei tamburi. Mi bastava seguir quello per sapere dove cercare. Sul lato opposto, all’interno dell’arena del Circo Massimo,

c’erano sette o otto persone sedute vicine su piccoli sgabelli pieghevoli, sui gradini, sull’erba. Suonavano a occhi chiusi producendo note profonde e ossessive notoriamente assai sgradite agli abitanti del quartiere. Sfilai dalle spalle la custodia, estrassi il djembe e andai a cercarmi un posto sui gradini. Mi guardai intorno immaginando quanto altrettanto rumorosi e sgradevoli dovevano essere gli urli di incitazione lanciati dagli scommettitori che in quello stesso Circo Massimo puntavano i propri sesterzi sulla biga vincente. Ben poca cosa comunque al confronto dei festeggiamenti per lo scudetto nel 2001! Mi piace di Roma questa continua commistione tra passato e presente. A volte, per brevi attimi fortunati, sembra che nell’aria ci sia l’energia di tutte le esperienze vissute qui in tempi diversi, distanti, ma comunque con le emozioni umane di sempre. Aspettai il cambio tra l’esecuzione di un ritmo e l’altro per chiedere l’aiuto di cui avevo bisogno. Annodate le ultime corde, provai il tamburo con qualche colpo di Cucù. La pelle ancora non perfettamente rasata pizzicava le mani. Poi abbandonai la compagnia lasciando qualche lattina di birra fresca. L’indomani di primo mattino sfrecciavo in macchina verso il centro al fianco di Sue Yeo che in tre giorni di full immersion con me voleva vedere, o meglio intravedere, Roma, Milano e Parigi e decidere in quale delle tre motivare la sales force singaporese di una multinazionale. Sue era gio-

vane e imbronciata. La sua testa era perfettamente quadrata. Questo aveva forse appannato il mio giudizio con lombrosiane reminiscenze. Scartò le mie proposte di fare colazione al Colosseo, a Piazza Navona o al Caffè Greco. Preferì il bar di un hotel di design e il suo umore migliorò sensibilmente quando le promisi un giro di shopping da Gucci. All’ora di pranzo però si era già intristita di nuovo. «Mangiamo in un ristorante cinese? Non ne posso più di cibo italiano!». L’affronto era senza precedenti a me noti e praticamente ai limiti dell’incidente diplomatico. Risposi: «Certo, ti capisco, non c’è problema» e la mia voce suonava falsa alle mie stesse orecchie. A fine giornata, davanti a una zuppa di pinne di pescecane, Sue sembrava non riuscire a darsi pace finchè esternò: «Questa città è tutta così vecchia! Non riesco a capire perché non ristrutturate i monumenti, le piazze, i palazzi. Postreste rifarli nuovi o costruirci sopra edifici più moderni!». Che dire? Con calma analizzai i dati in mio possesso: Sue non percepiva affatto l’energia dei nostri antenati e forse non era l’unica a pensarla così, magari era solo la meno diplomatica. Senza esagerare con le conclusioni, potevo dedurne che alcune caratteristiche delle città italiane si rivelavano inadatte a motivare i giovani singaporesi. Quello che mi riusciva invece difficile da capire era la faccenda della testa di Sue: la forma quadrata dipendeva dal cranio o dalla distribuzione dei bulbi capilliferi?


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Sala Grande L’Auditorium Conciliazione si trova in via della Conciliazione tra piazza San Pietro e Castel Sant’Angelo. Il teatro consente di ospitare concerti, proiezioni cinematografiche, conferenze e cene di gala. Un importante spazio congressuale con una sala plenaria di 1250 mq, modulabile da 1763 a 1000 fino a 500 posti, dotato delle tecnologie più innovative. All’interno camerini, sale d’appoggio e aree ufficio.

Foyer mq 733, fino a 1500 persone e 500 persone sedute

Sala del Coro mq 390 fino a 300 persone e 200 persone sedute

Sala del Lucernario mq 20 fino a 20 persone

La Buvette mq 20 fino a 40 persone

DATI CONGRESSUALI -

Sala del Coro

Allestimenti scenografici Amplificazione Service Audio Video e Luci Proiezione diretta pc Cabina regia Teleconferenze

borgo s.angelo, 5 00193 roma

- Schermo cinematografico di m 17 - Proiettore HD Servizi su richiesta - Accoglienza - Vigilanza Armata - Parcheggio Gianicolo

tel. +39 06684391 info@auditoriumconciliazione.it fax +39 0668439211 www.auditoriumconciliazione.it


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HOT TOPICS in my opinion

la gogna

De cuius Quando toccherà alle giovani leve rilevare il testimone dalle generazioni di organizzatori di eventi che le hanno precedute? Forse solo “a babbo morto”... ANNAMARIA RUFFINI President & Ceo dell’agenzia Events In & Out a.ruffini@eventsinout.com

Lo squilibrio tra domanda e offerta di lavoro nel nostro settore è ormai vertiginoso e le reali prospettive d’assunzione sono inversamente proporzionali alle capziose promesse degli uffici placement

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el secolo scorso (oddio, sono così vecchia?), mentre N lavoravo alla tesi di laurea, il relatore molto carinamente mi chiese che cosa avrei voluto fare da grande. Mi propose di concorrere a un posto da sua assistente prima e da cattedratica poi. Caspita! Avrei dovuto rallegrarmi, e invece no. Rimasi interdetta e balbettai qualcosa d’imbarazzato: l’idea di fare da portaborse o da segretaria a tempo indeterminato, prima di giungere alla poltrona, non rispecchiava esattamente le mie ambizioni. Chi mi conosce lo sa bene. Per cui, lo ringraziai tantissimo e risposi che avrei dovuto valutare la cosa: d’altronde avevo già messo in cantiere una partenza per l’Inghilterra e un lungo soggiorno per frequentare un master. Se ne riparla tra un anno e mezzo o due, che ne dice prof? Il prof non disse nulla, stavolta ci restò interdetto lui. Tornò alla carica dopo l’esame di laurea, ma io ormai me l’aspettavo e sgusciai lesta: se gli dico di sì, pensai, chissà quando mi toccherà quella cattedra! Me ne

andai quindi, laureata e felice, in Inghilterra. Un anno e mezzo dopo, rientrata in Italia, venni a sapere da un gruppo di colleghi che il professore… era passato a miglior vita. I rosiconi, memori della famosa proposta, mi fecero notare che forse avevo gufato, e invece a me dispiacque davvero. “Passano gli anni, ma venti son lunghi, però la ragazza ne ha fatta di strada”… Mi specializzo nell’incentive e divento imprenditrice. Un bel giorno, poco tempo fa, da una rivista apprendo l’imminente avvio di corsi di formazione regionali per professioni del nostro settore. Pare che fra le attività più richieste ci siano il wedding planner (accidenti alla Lopez e al suo film…) e appunto l’event planner. La cosa non mi stupisce, la bulimia nell’offerta formativa di categoria è un trend da anni: oltre ai corsi pubblici (istituiti in pratica da tutte le regioni) ci sono quelli privati, poi quelli delle associazioni, poi quelli del Learning center di Federcongressi&eventi, e poi master di qua e master di là, non sempre validi e a volte, a essere onesti, improbabili. Noi agenzie riceviamo ogni anno centinaia di curricula di giovani leve, che con orgoglio – legittimamente, dal loro punto di vista – esibiscono i diplomi e gli attestati di specializzazione

senza sospettare che, ahiloro, lo squilibrio tra domanda e offerta di lavoro nel nostro settore è ormai vertiginoso, e che le reali prospettive d’assunzione sono inversamente proporzionali alle capziose promesse degli uffici placement. Nessuno glielo dice, nemmeno le associazioni, che invece dovrebbero “calmierare” l’offerta formativa proprio come fa lo Stato con le facoltà di Medicina o di Architettura. Detto per inciso, sono appena stata rieletta nell’esecutivo di Federcongressi&eventi, e questa sarà una delle proposte che farò. Nel mezzo di queste considerazioni mi si accende la lampadina del ricordo. E, sullo sfondo dell’antica proposta del mio relatore, mi sovviene una conversazione con alcune mie allieve di un master. Una di loro si lamentava dello “zoccolo duro” di professionisti che non lasceranno mai il posto ai giovani. «Ci sono gli “anziani”, che hanno fondato le grandi società, diceva. Poi ci siete voi, la generazione di mezzo. Noi veniamo solo alla fine». E concludeva caustica: «Chissà quando ci toccherà»! Quando vi toccherà? Non lo so, bimbe. Certo che questa domanda l’ho già sentita. E mentre rispondo, nascondo le mani e faccio le corna. Hai visto mai, è meglio avvantaggiarsi…


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IMEX +44 (0)1273 227311 | info@imexexhibitions.com

A meetings exhibition can only be judged by who you meet there. IMEX attracts more top people in the global meetings industry than any other show. Over 15,000 influential meetings professionals, creating great chemistry and great business at IMEX 2010, confirmed the industry’s judgement that this is the most important and unmissable show in the worldwide calendar. IMEX isn’t just about doing business - it’s about building it, providing the motivation and insight of our hallmark New Vision programme, led by dozens of high-profile speakers, to guide your business and your career to greater things. This depth of expertise is exclusive to IMEX. IMEX 2011, live in Frankfurt 24 - 26 May, will be full of interesting people, new contacts and new ideas. It’s the meetings meeting that provides inspiration with every handshake.

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052 Opinion Canonici_SXokeqxp.qxp

10-03-2011

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HOT TOPICS in my opinion

ex libris

“Io speriamo che me la cavo” Oggi tutti sentono la grande necessità di darsi (e di rispettare) delle (nuove) regole che stabiliscano comportamenti certi tra i vari protagonisti del mondo Mice UGO CANONICI Presidente di Cleis ugo_canonici@cleis.it

Guardiamo fuori e guardiamo dentro le nostre organizzazioni, le nostre conoscenze, i nostri modi di rapportarci. Organizziamoci, con la testa sgombra

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on è mai stato facile operare in un mercato. “Guadagnerai N il pane col sudore della fronte” è stato promesso. E c’è da scommettere che chi l’ha detto mantenga la parola. Uscendo dalle citazioni bibliche, diamo un’occhiata al mercato oggi. Ascoltando gli operatori della meeting industry è tutto un lamento. Non che non abbiano ragione di non essere contenti di una situazione che spinge a rivedere tutto, ma, forse, non c’è da meravigliarsi per il fatto che anche questo mercato costringa gli operatori a darsi da fare. Il vero problema, però, è che oggi sembra che non riusciamo a trovare il bandolo della matassa per cavarcela. Probabilmente perché non sappiamo trovare il tempo per riflettere. Riflettere su alcune cose. Questa industria è giovane. Fino a poco tempo fa operavano in pochi che, in base al buon senso, proponevano soluzioni, idee, comportamenti. E anche coloro che li ascoltavano erano pochi. Il tutto è andato avanti in un certo equilibrio. Poi, di colpo, il mondo è cambiato. Ed è cambiato inserendo quel concetto di accelerazione che ha

velocizzato tutto. Anche la crescita di questa industria. Oggi sembra che siamo, per l’industria dei convegni, nella fase due (quella del “è successo di tutto”). Insomma era giovane e non è ancora adulta. Gli operatori, i fruitori, si trovano al cospetto di nuovi strumenti e quindi di nuove modalità. Soprattutto nel campo della comunicazione (non dimentichiamo che un meeting di qualsiasi tipo è un momento di comunicazione, tra quelli che hanno maggior forza e validità) si stanno imponendo cose che qualche anno fa erano inimmaginabili. E allora c’è chi, consciamente o inconsciamente, si butta dentro a testa bassa, facendo un falò di tutto quello che si utilizzava prima. C’è, per converso, chi si ostina a voler ignorare le new entry e si abbarbica pervicacemente alle cose di un tempo. È facile intuire che l’errore si annida in entrambi i comportamenti. Ed il semplice buon senso suggerisce che un giusto mix sarebbe la giusta soluzione. Ma così non sta succedendo. Gli amanti del nuovo avranno avuto il cuore stretto sentendosi dire dagli esperti che le email sembra stiano già uscendo dal loro periodo di euforia e che Facebook avrà vita breve. Loro che avevano trovato il modo di invadere il mercato con le “proposte esclusive” a costo zero. Però se volgono lo sguardo indietro, a che fine abbia fatto

“Second life” con i suoi avatar… E gli abbarbicati al vecchio? Sono loro i primi a capire che il gusto del “ricevente”la comunicazione è stato “inquinato” dalle nuove forme, dai nuovi ritmi, dagli strumenti diversi. E allora? Allora procuriamoci qualche bella spugna per detergere il sudore dalla fronte, sospiriamo per le cose dei tempi andati e per le novità digitali da sballo, e mettiamoci di buzzo buono a trovare la risposta a quella che è la richiesta del mercato. Fermiamoci un momento per riflettere e decidiamo le cose da fare. Da fare, non da aspettare. Perché non ci sono cose annunciate che debbano cadere dal cielo. Guardiamo fuori e guardiamo dentro le nostre organizzazioni, le nostre conoscenze, i nostri modi di rapportarci. Organizziamoci, con la testa sgombra. Credo che tutti sentano la grande necessità di darsi (e di rispettare) delle (nuove) regole che stabiliscano dei comportamenti certi tra i vari protagonisti. Lo so, sarà un percorso faticoso. E chi dovrebbe farlo? Ciascuno di noi in prima persona. Magari con qualche “aiutino”: nel settore, di associazioni ce n’è una certa cifra. Non potrebbero aprire qualche tavolo qua e là, per concordare i comportamenti di tutti gli altri? Questo è solo un suggerimento di buon senso. Supportato però da un grido di dolore: “Così, io speriamo che me la cavo”.



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HOT TOPICS in my opinion

green point

Le tre E Economia, Etica, Ecologia: tre termini in profondo legame reciproco che insieme danno la proporzione dell’eco-sostenibilità. Ma quanti ne sono consapevoli? Certo non lo sono quanti vaneggiano che il green sia soltanto il recupero della biodiversità ELIO MINUTELLA Managing director BSI Group Italia www.bsigroup.it elio.minutella@bsigroup.com

Dovremmo modificare la convinzione secondo la quale l’aumento del consumo materiale sarebbe esemplificativo di progresso o di successo

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ecologia è la disciplina che studia la biosfera, ossia la L’ porzione della terra in cui è presente la vita e le cui caratteristiche sono determinate dall’interazione degli organismi tra loro. La principale causa del continuo deterioramento della biosfera, ossia dell’ambiente globale, consiste nei modelli insostenibili di produzione e consumo, in particolare nelle nazioni industrializzate. Un maggior numero di persone dovrebbe modificare la propria convinzione secondo la quale l’aumento del consumo materiale sarebbe esemplificativo di progresso o di successo. In questo senso si può parlare di “economia sostenibile”, che è un modo di agire capace di contribuire a salvaguardare la società e conservare l’ambiente per le generazioni venture. Le comunità locali e le realtà istituzionali hanno grossa importanza, ma ogni singola persona nella quotidianità può rendere migliore il suo e il nostro mondo. L’economia solidale si basa su nuove relazioni tra i soggetti economici, fondate su principi di cooperazione e reciprocità e sulla giustizia e rispetto delle persone. In un’economia solidale si ha partecipazione democratica

e territoriale, rispetto dell’ambiente e investimenti per scopi di utilità sociale. Giungiamo dunque a una prima conclusione, direi quasi assiomatica: l’economia, diversamente da altre scienze sociali, è indissolubilmente legata sia all’etica sia, in subordine, all’ecologia. Nei mass media si parla molto di “etica economica”, cioè ci si ferma al primo aspetto di questa triplice proporzione, ma noi, che di ambiente ci occupiamo, e gli operatori della meeting e incentive industry, che all’ambiente ormai si riferiscono quasi fosse uno stakeholder, dobbiamo esaminarla nella sua interezza. Essendo l’etica rilevante per l’economia è difficile tenere separati i problemi metodologici che hanno per argomento il carattere dell’economia dai problemi valutativi che riguardano le scelte individuali e le loro condizioni e conseguenze. In una visione ortodossa, l’economia è una scienza positiva nettamente distinta dall’etica e l’economia normativa non diviene che l’applicazione di questa a-eticità. In realtà certe distinzioni non sussistono: l’imprenditore non può essere

estraneo alla morale e utilizzare l’economia come semplice tecnica. Deve essere in grado di orientarsi in tematiche quali i bisogni, le opportunità, la libertà e i diritti da un lato, in una parola l’eticità, e la sostenibilità ambientale dell’altro. Economia = etica = ecologia, ecco la proporzione della città del sole, direbbe Tommaso Campanella. Ecco i presupposti per operazioni green che siano veramente tali, non puri e semplici atti di facciata, aggiungiamo noi. Eco-sostenibilità è in primo luogo benessere, e il benessere si esprime sempre a lunga gittata. Per costruirlo occorre una visione ad ampio respiro, un progetto a tempo indeterminato, che tenga conto del continuo mutare delle condizioni dell’uomo, tali per cui ciò che oggi è etico domani potrebbe non esserlo più, e viceversa. L’obiettivo primario, ripeto, sta nel non interferire mai con le libertà individuali, e lo stesso benessere è in realtà non il fine ma un mezzo. Il fine ultimo è quello di assicurare la libertà alle persone, e di permettere agli individui di perseguire i loro progetti personali. Quanti credono di cavarsela puntando tutto sul recupero della biodiversità perduta, e magari impostano le loro strategie green sul rimboschimento delle foreste lontane, altro non fanno, in realtà, che tappare con la mano la falla di una nave che affonda. Può funzionare, sì. Ma per cinque minuti.



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Il viaggio incentive si fa evento C’è ancora spazio, oggi, per gli incentive travel? Ha ancora senso che le aziende offrano viaggi per motivare le loro risorse umane o i propri clienti? E se sì, come sta evolvendo questo mercato? Mettiamo a confronto la visone dell’agenzia e quella dell’azienda committente

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VIAGGI INCENTIVE a congiuntura economica degli ultimi anni ha sicuramente limitato l’utilizzo Ldell’incentive travel in termini quantitativi – riducendo il numero dei viaggi organizzati ma anche il numero dei partecipanti, la durata, la distanza, il budget pro capite –, indipendentemente dal grado di complessità o dal valore. Va però ricordato che un viaggio può davvero dirsi “incentive” se è funzionale al raggiungimento di uno o più obiettivi prefissati. Obiettivi quantitativi e qualitativi, certo: gli scopi di un viaggio incentive sono molteplici. In gran maggioranza, il fine principe è quello d’indurre la propria rete commerciale a vendere di più e meglio. Ma questa è solo la punta dell’iceberg delle loro potenzialità. Nel calcolare la funzionalità del viaggio incentive occorre tener conto anche di valenze qualitative come la fidelizzazione dei destinatari, l’adesione all’identità aziendale, il potenziamento delle relazioni. E proprio qui sta il punto: per determinare se il viaggio incentive sia stato capace di raggiungere gli obiettivi, occorre un approccio di tipo sistemico che stabilisca quali sono gli obiettivi da raggiungere, dia loro un valore ponderato, identifichi criteri di valutazione e proceda poi all’analisi dei risultati. Certi fattori, se non rilevati o non tenuti nella corretta considerazione, possono falsare o persino impedire la percezione del vantaggio realmente ottenuto. Insomma, proprio nell’accurata valutazione dell’impatto sta la chiave di volta per capire se il v i a g g i o incentive sia un investimento o un costo superfluo di cui l’azienda si grava.

Questo vale anche per i viaggi incentive? «Il viaggio incentive è un evento aziendale. E poi, di viaggi incentive puri ce ne sono ormai pochi, ai nostri giorni. Si trovano più spesso eventi misti (incentive cum meeting, incentive cum convention…) in cui il termine clou è esperienziale. E di qualsiasi evento si tratti, per gli organizzatori i concetti chiave da perseguire sono certezza e impatto, in positivo e in negativo. Occorre minimizzare l’influsso sul budget con provate capacità di negoziazione, con scelte cost saving. A limitare quello ambientale contribuiscono la selezione della location, i materiali di supporto, il portale (ridurre l’uso della carta nel processo di registrazione dei partecipanti è possibile e velocizza anche i tempi), la massima attenzione nel formulare programmi rispettosi dell’ambiente circostante. Ma noi vogliamo produrre anche un impatto sociale, che va a tutto beneficio della memorabilità del viaggio e dell’immagine dell’azienda committente; lanciamo così un messaggio di responsabilità alle entità coinvolte sottolineando il coinvolgimento dei partecipanti in un programma solidale.

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STEFANO RE

Gradiva le differenze: forse per questo viaggiò tanto. Jorge Luis Borges Il manoscritto di Brodie Il duello

Un incentive moderno deve possedere un forte impatto esperienziale, che rafforzi la memorabilità dell’evento e concorra al raggiungimento degli obiettivi prefissati

PAROLA D’ORDINE: ESPERIENZIALE La valutazione dell’impatto è un cavallo di battaglia per Universal WorldEvents, l’agenzia internazionale di event management – tra le dieci maggiori d’Europa – che in gennaio ha aperto il suo ufficio italiano a Roma e ha chiamato a condurlo Gloria Spotti, professionista di spessore e d’esperienza internazionale, maturata in posizioni di rilievo in Kuoni Reiseburo, Viaggi Kuoni e Carlson Wagonlit Travel. «Noi parliamo di Triple Impact – dice la Spotti – perché oltre all’impatto commerciale (quello che si misura in termini di Roi, secondo la piramide di Jack Phillips, o quantomeno di Roo, cioè di return on objectives) stiamo attenti a creare eventi che minimizzino l’impatto ambientale e che sviluppino un impatto sociale».

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GLORIA SPOTTI, General Manager Universal WorldEvents: «Il viaggio incentive è un evento aziendale. E poi, di viaggi incentive puri ce ne sono ormai pochi, ai nostri giorni. Si trovano più spesso eventi misti (incentive cum meeting, incentive cum convention…) in cui il termine clou è esperienziale»

Non è forse l’Odissea il mito di ogni viaggio? (…) Per noi ogni nostro viaggio, piccolo o grande, è sempre Odissea. Italo Calvino Perché leggere i classici Le Odissee nell’Odissea

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Dedicare una giornata o una mezza giornata a qualcosa di socialmente utile, destinare una parte del proprio tempo e delle proprie risorse a una comunità locale fa sì che i partecipanti conoscano da vicino la realtà effettiva del Paese visitato, e che questa esperienza lasci un segno profondo, carico di valori. Il viaggio così organizzato è efficace, perché è costruito per rispondere agli obiettivi d’affari del committente: tutti i partecipanti alla campagna incentive sono focalizzati al raggiungimento del risultato, sapendo che verrà meticolosamente valutato; è attento ai costi, esaminando ogni possibile area di saving; è motivante, perché comunica passione e creatività; è ecologicamente sostenibile; e dà anche prova d’impegno solidale… insomma, tutti e tre gli elementi del triplo impatto – business, sostenibilità, responsabilità sociale – si fondono in un mix vincente e misurabile con precisione. Naturalmente, più l’investimento dell’azienda è integrato, più funziona. Le grandi aziende che sponsorizzano diverse manifestazioni sportive, quando organizzano viaggi incentive collegati a queste manifestazioni, sposano l’evento incentivante a una comunicazione di brand; e se gli investimenti sono decisi in una logica di global spending coordinato, il ritorno finale è decisamente maggiore». Vuol dire che, per le piccole-medie aziende, progettare un incentive legato a un evento esterno è fuori luogo? «Credo che, per una piccola-media impresa a livello locale, legare un viaggio incentive un evento di spicco sia un azzardo; il costi s’incrementano notevolmente, il ritorno su un singolo evento è generalmente basso e il gioco non varrebbe la candela. Ma è un’opinione che nasce dalla logica, non dall’esperienza diretta; Universal WorldEvents è un grande gruppo, e abbiamo esperienza soprattutto di grandi realtà aziendali. Anche in Italia, dove abbiamo aperto da

poco, abbiamo già diversi clienti importanti nel settore pharma – il nostro core business – e in quello del lusso». Molti buoni propositi, messi alla prova dei fatti, s’infrangono però sugli scogli del budget insufficiente, della scarsa sensibilità del committente ai temi ambientali e sociali… Fa parte della professionalità dell’agenzia convincere il cliente a produrre eventi secondo determinati criteri, e dimostrargli poi i risultati ottenuti. Recentemente, WorldEvents ha organizzato la Conferenza Europea per una fra le dieci più importanti aziende farmaceutiche a livello mondiale; l’evento – un incentive cum sales force convention – era finalizzato a motivare e a incentivare alle vendite circa 1.750 partecipanti provenienti da 17 differenti paesi in EMEA (acronimo per Europe, Middle East, Africa, ndr), con una maggiore rappresentanza del mercato dei paesi del G5 (Francia, Germania, Gran Bretagna, Italia, Spagna), inclusi 280 delegati provenienti dall’Italia: un numero elevato, poiché proprio il nostro Paese era stato quello che, dopo la casa madre europea, aveva espresso i best performer nell’anno precedente. Come meta è stata scelta un’isola del Mediterraneo, di grande fascino, facilmente accessibile da tutti i partecipanti. Il programma è stato sostenuto creativamente da attività teatrali, effetti speciali e sessioni interattive per tutta la durata dell’evento; attività improntate al principio di corporate social responsibility si sono poi tenute in tutta l’isola, supportate dal contributo del presidente dello Stato, che è intervenuto alla manifestazione per ringraziare personalmente tutti per il loro sostegno. Il nostro direttore a livello europeo, Andrew Winterburn, parlando di questa Conferenza Europea ha dichiarato: “WorldEvents ha raggiunto i propri obiettivi nei confronti del cliente perseguendo il principio di Triple Impact, offrendo un evento che ha conseguito gli obiettivi commerciali degli utenti finali, minimizzando l’impatto con l’ambiente circostante e lasciando in eredità una serie di progetti eco-sostenibili da svolgere sull’isola”. E al termine dell’evento, il presidente EMEA della casa farmaceutica ha aggiunto: “Questo evento è stato tra i


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più memorabili che avessimo mai realizzato, lasciando il pubblico motivato e finalizzando tutti gli obiettivi di business preposti”. La valutazione finale post evento ha dimostrato infatti che WorldEvents aveva realizzato oltre il 95 per cento del Roi, basandosi sui criteri prefissati con l’azienda committente, generando così un forte impatto nei confronti del cliente stesso e dei suoi migliori venditori». UNA SCOPERTA DI LUOGHI, DI VALORI E DI PERSONE Il caso appena esposto riguardava un evento multitask: viaggio incentive, ma anche convention, ma anche team building… Se il viaggio incentive ha perso qualche estimatore – quando non è possibile farlo rientrare nel budget degli investimenti, tagliato ai minimi termini, si sostiene magari che è uno strumento non più adatto ai tempi – in altri casi le

aziende hanno sì modificato il loro atteggiamento nei confronti di questa leva di incentivazione, ma continuano a tenerla in grande considerazione. Laura Fabbri, responsabile dei progetti di comunicazione e degli eventi del marketing di Assicurazioni Generali, si occupa da anni dei viaggi e degli eventi per la

Produrre in seno a un incentive anche un impatto sociale va a tutto beneficio della memorabilità del viaggio e dell’immagine dell’azienda committente


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LAURA FABBRI, responsabile degli eventi del marketing di Assicurazioni Generali: «Abbiamo impostato i nostri progetti incentive caricando molto il portato emotivo del programma, risparmiando sui costi ma investendo su un contenuto più incisivo. E dietro a questa impostazione c’è un lavoro meticoloso»

Che forza strana e ammaliante, e trascinante, e piena d’incantesimo, in questa parola: viaggio! E com’è pieno d’incantesimo esso stesso, codesto viaggiare! Nikolaj Gogol Le anime morte Parte prima, cap XI

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rete di vendita italiana e ci porta una testimonianza diretta dell’evoluzione di questo tema vista e vissuta dall’interno di un’importante organizzazione aziendale come quella del colosso assicurativo che ha sede a Mogliano Veneto. «In Generali ci sono due appuntamenti classici con il viaggio incentive, che si rivolgono a due platee distinte: gli agenti e la nostra rete diretta di produttori dipendenti. Due fasce di persone abbastanza diverse per profilo, che gareggiano durante l’anno per conquistare vari traguardi, partecipare a week end particolari o a iniziative di team building; ma il viaggio è sempre la punta di diamante, il premio che sancisce l’appartenenza a una élite. Il tema dei budget si è fatto sentire, ovviamente, anche sul versante dei viaggi incentive, ma ci ha aiutato lo stile Generali: sicuramente non siamo una di quelle aziende che “danno nell’occhio”, ci piace rimanere sobri, e questo vale ancor di più in un momento di mercato come quello attuale. Ma non solo. Abbiamo impostato i nostri progetti incentive caricando molto il portato emotivo del programma, risparmiando sui costi ma investendo su un contenuto più incisivo. Dietro a questa impostazione c’è un lavoro meticoloso: si selezionano mete e programmi per fare del viaggio una scoperta di luoghi, di valori e di persone. In particolare, l’incentive dei venditori dipendenti (più junior rispetto agli agenti) ha una storia abbastanza breve; dal 2006, anno in cui ha avuto luogo la prima volta, si è però molto trasformato: da una settimana di mare e vacanza oggi è un

viaggio di scoperta di un Paese e della sua storia, su percorsi inusuali e avventurosi, che miscela abilmente il divertimento, il relax e l’esperienza assolutamente unica. Un esempio di cosa vuol dire “unico” è stata, nel 2009, la partecipazione ad una missione di restauro in Cappadocia insieme ai ricercatori universitari italiani… la differenza sta nel creare l’occasione per un’esperienza unica e raffinata, vissuta assieme, qualcosa che dà una panoramica privilegiata della civiltà locale e che nessun partecipante potrà mai trovare in un viaggio da catalogo. Lo stesso accade, a maggior ragione, anche per il viaggio degli agenti. Non si tratta solo di “portarli a...”, ma di calarli appieno nel tessuto reale di un Paese. Questo spesso avviene anche attraverso la partecipazione attiva a un progetto locale di tipo sociale o culturale. Non è solo per dovere etico, per quanto importante, ma anche perché è in questi incontri che si tocca davvero con mano la realtà del posto che stiamo visitando, che ci si trasforma da spettatori ad attori di un’esperienza che non è più solo vista ma vissuta. Oltretutto spesso, per non dire sempre, questo ci dà modo di conoscere personaggi assolutamente straordinari. Nell’ultimo viaggio, ad esempio, siamo stati a Cuba: una destinazione che abbiamo scoperto sotto una luce particolare anche grazie all’incontro con chi si cura dei progetti di recupero dell’Avana vecchia, Patrimonio dell’Umanità protetto dall’Unesco. Abbiamo ammirato gli edifici, visto i progetti di recupero architettonico ma soprattutto abbiamo incontrato le persone che vivono nel cuore di questa città, portatori di una storia, di tradizioni e di arti che rischiano di andare perdute. Abbiamo condiviso alcuni loro progetti e in cambio abbiamo potuto conoscere una faccia di Cuba che non si trova nelle cartoline». Sentire un committente esprimere in maniera così chiara il fattore



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…il viaggio era… com’è tipico anche ai nostri giorni di ogni viaggio fatto con intelligenza, una scuola di resistenza, di stupefazione, quasi un’ascesi, un mezzo per perdere i propri pregiudizi, mettendoli in contatto con quelli dello straniero. Marguerite Yourcenar Il giro della prigione Viaggi nello spazio e viaggi nel tempo

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qualitativo che differenzia un viaggio comune da un incentive ben concepito dà la dimensione di come la sfida sia aperta e stimolante: perché le aziende che sono entrate appieno nella cultura dell’incentivazione sono quelle più esigenti, non sono disposte ad accontentarsi di un buon programma ma pretendono – giustamente! – che il viaggio abbia valenze di novità, di esperienza incomparabile, per toccare i partecipanti nel profondo e farli entrare nelle viscere del Paese visitato. Nel creare l’esplorazione della meta bisogna tener conto dei valori dell’azienda, far sì che la scoperta si leghi indissolubilmente al confronto con le persone, che diventi un arricchimento personale per ciascun viaggiatore ma abbia una forte dimensione collettiva d’esperienza condivisa, con i giusti spazi per il confronto, per i rapporti interpersonali, per i progetti di partecipazione che esprimano in maniera riguardosa ed efficace lo spirito di corporate social responsibility. «Il punto dolente dei viaggi incentive – prosegue la dottoressa Fabbri – coincide col loro punto di forza, ovvero col fatto che si tratta di un premio molto elitario e come tale stimola una fascia di destinatari per definizione limitata al solo vertice; c’è dunque bisogno di un mix di altre iniziative per stimolare tutta la rete di vendita. Ma al tempo stesso il viaggio è irrinunciabile proprio per la sua connotazione di esperienza vissuta e condivisa, che permette di approfondire il contatto con le persone. E consolidare la relazione con le persone è parte della tradizione tipica delle Generali. La nostra rete non è fatta di individui che cambiano compagnia frequentemente, molti iniziano la loro professione con noi e qui la concludono decenni dopo: i quarantennali di servizio sono ancora numerosi. Per un Gruppo così, che ha bisogno di riconoscersi nella sua gente, le persone fanno la differenza: e frequentarsi senza cravatta dà tutto un altro valore alla conoscenza reciproca col collega, col capo, con l’esponente della Direzione. Sembra una banalità, e invece è un ingrediente fondamentale della motivazione che dura nel tempo».

MOTIVATI, PRODUTTIVI E… SAGGI Motivazione che dura nel tempo: eccola, l’eredità di un viaggio incentive ben riuscito. Un ricordo che resta per la vita, rinnovando ogni volta l’appagamento per la gratificazione ricevuta e la condivisione di valori sperimentata assieme. Forse non torneranno più i tempi favolosi dei viaggi ultraoceanici da due settimane che rendevano oggetto d’invidia i vincitori di certe campagne degli Anni 80, probabilmente si moltiplicheranno gli abbinamenti fra l’incentive travel, le convention, i sales meeting o chissà che altro; ma fino a quando ci sarà la possibilità di confronto e relazione coi propri colleghi e col board aziendale in un ambiente confidenziale e stimolante, ricco di fascino e di cose da scoprire, fino a quando ci sarà creatività progettuale e organizzativa in grado trasformare il viaggio in un turbinio di emozioni vere, allora il magic mix dell’incentivazione con la valigia tornerà ad esprimere la sua malìa. Perché “visitare terre lontane e conversare con genti diverse rende saggi gli uomini”, come già scriveva Cervantes alla fine del XVI secolo; ma non solo: li può rendere anche più motivati e più produttivi.

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Non è più tempo di budget generosi. La crisi ha lasciato una scia di lacrime e sangue, ma il bisogno di motivare le risorse umane resta. E a chi vuol stimolare gli uomini ad andare avanti con decisione, il viaggio incentive ha ancora tanto da dire STEFANO RE

i sono scrittori che cadono pressoché nell’oblio, ma qualcosa di loro rimane, C magari una frase isolata, che resta appesa come un gancio alla memoria collettiva. "Plus ça change, plus c'est la même chose", scrisse Jean-Baptiste Alphonse Karr, giornalista e romanziere dell’800 francese; e questo epigramma forse è l’unica cosa che di lui ricordi la gente, a eccezione di un ristretto novero di cultori della letteratura francese.

Proviamo per un istante a fare un esercizio. Immaginiamo che la citazione sia monca, che la conclusione dimenticata recitasse “à fasciner tous ceux qui l’approchent”, e cerchiamo poi d’individuare il soggetto della frase. Qualcuno che opera nel nostro settore potrebbe dire “il viaggio incentive”, e avrebbe perfettamente ragione. Perché di certo è cambiato l’incentivo in sé (i viaggi d’oggi sono in genere più brevi, meno costosi, e le mete spesso sono meno lontane) ma non la sua capacità d’ammaliare e di far sognare, non l’effetto finale di stimolo per coloro ai quali viene proposto. A osservare quel che accade sul mercato, ci accorgiamo che il viaggio incentive s’è ristretto; alcune campagne incentive che un tempo si concludevano con un viaggio fanno ricorso ad altri strumenti di premiazione, altre sono state eliminate e

Mete e scenari del viaggio incentive vincente

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la durata del viaggio, comunque, s’è accorciata, dato che tenere un manager o un agente fuori azienda per una settimana o più ai nostri giorni è quasi impensabile. Non è una mera questione di tagli di budget; il vantaggio economico c’è senza dubbio (meno giornate = meno pranzi, cene, escursioni), ma è meno cospicuo di quanto si potrebbe immaginare.

Tornano in auge le crociere: offrono buoni pacchetti a condizioni abbordabili, ogni anno si varano nuove navi, il servizio è decisamente elevato ed è possibile lavorare molto sull’aggregazione, che è un dato fondamentale per i viaggi incentive

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ritorno a distanza fissa». A fare queste considerazioni è Fabrizio Pisciotta, direttore commerciale di Blu Holding S.p.A., capogruppo del primo polo turistico in Italia attivo nel turismo leisure, business travel, tour operating. «È soprattutto una questione di produttività aziendale quella che porta a ridurre la durata. E anche un desiderio di maggiore sobrietà, un segno dei tempi. Viviamo anni in cui indubbiamente l’incentive travel medio ha tirato il freno, mentre crescono i meeting aziendali; ma continua a esserci richiesta di viaggi d’alta gamma – e alto costo – ricchi di personalizzazione e di esclusività, per gruppi di selezionatissimi partecipanti, 15-20 persone per volta. Insomma: la crisi non ha inferto colpi ai top spender quanto ai viaggi di medio e basso costo». Peraltro, alcune delle mete dai prezzi più abbordabili sembrano essere diventate problematiche per motivi socio-politici: basti pensare alla Tunisia e all’Egitto… quali destinazioni potranno rimpiazzarle? «Speriamo davvero che la situazione si ristabilisca: erano Paesi dal rapporto tra prezzo e qualità eccezionale, oltre a offrire scenari esotici a pochissime ore di volo. Se la transizione verso la democrazia sarà veloce, torneranno rapidamente a richiamare viaggiatori, prima gli individuali, poi i gruppi e gli incentive. Nel frattempo, ad avvantaggiarsi della confusione nordafricana saranno le Canarie, Capoverde, la Grecia, la Turchia. Anche le destinazioni balneari domestiche – Sicilia e Sardegna in primis, ma non solo, per esempio anche la Puglia sta andando forte – vedranno più gruppi; ma i costi non saranno certo altrettanto vantaggiosi. Vedo bene le crociere: offrono buoni

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L’INCENTIVE AL TEMPO DELL’AUSTERITY «Uscire dal pacchetto tarato sulla classica durata settimanale comporta costi proporzionali più alti. L’hotel, che nel caso di un soggiorno di quattro giorni resterebbe probabilmente vuoto per gli altri tre, non concederà grandi sconti, ed è più difficile e costoso anche organizzare i voli, anch’essi ottimizzati su andata e

FABRIZIO PISCIOTTA, direttore commerciale di Blu Holding S.p.A: «Viviamo anni in cui indubbiamente l’incentive travel medio ha tirato il freno, mentre crescono i meeting aziendali; ma continua a esserci richiesta di viaggi d’alta gamma»

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C’È TRASFERIMENTO E TRASFERIMENTO

All’inizio fu il Concorde, l’aereo supersonico capace di volare dall’Europa all’America in poco più di 3 ore. Oggi, per un viaggio fuori dall’ordinario, si può far ricorso all’Airbus 380, l’aereo più grande del mondo, in grado di trasportare 853 persone in versione charter o 525 nella tipica configurazione a tre classi: un mastodonte dei cieli. Oppure quel portento di tecnologia che è il Boeing 787 - il primo al mondo tra gli aerei di linea a fare un uso massiccio di fibra di carbonio e di parti in titanio atte a rinforzare la struttura – il cui prototipo è stato inaugurato nel dicembre 2009 e che presto entrerà in servizio passeggeri. A disposizione dei supervip esiste un Boeing 747 a noleggio, interamente equipaggiato a prima classe: solo 90 posti, iperchic e dotati d’ogni comfort pos-

Fra le destinazioni emergenti per un incentive il Sudafrica, “lanciato” lo scorso anno dai Mondiali di calcio, e il Mozambico, una terra ancora tutta da scoprire (nella foto sotto un’immagine suggestiva del parco naturale di Sodwana Bay, al confine tra Sudafrica e Mozambico)

GIANLUCA MAMELI, titolare di Highway Incentive: «Il viaggio incentive fa parte del vissuto aziendale: è un appuntamento atteso cui i partecipanti annettono un forte valore di riconoscimento. Annullarlo equivale a diffondere un messaggio negativo»

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sibile e immaginabile. E chi è sensibile al fascino del treno, oltre al celeberrimo Orient Express consideri il Blue Train che da Città del Capo risale sino a Pretoria. Il Blue Train, divenuto sinonimo di lusso, è un vero e proprio hotel a 5 stelle “in movimento” con sontuose suite ove ogni dettaglio è un tocco di distinzione. pacchetti a condizioni abbordabili, ogni anno si varano nuove navi, il servizio è decisamente elevato e poi, come nei villaggi, è possibile lavorare molto sull’aggregazione, che è un dato fondamentale per i viaggi incentive. Si viaggia di notte, di giorno si fa scalo in posti diversi: c’è un buon mix di varietà, divertimento, cultura, relax; non a caso, lavoriamo parecchio con Costa e con MSC, per iniziative Mice». E per gli incentive di media e d’alta gamma? «Giordania e Libia erano in gran voga e si prestano a viaggi molto caratterizzati; in Libia, ad esempio, abbiamo organizzato viaggi d’altissimo pregio, coi partecipanti accolti in eleganti campi tendati appositamente costruiti nel deserto. Ora bisognerà attendere gli sviluppi delle recenti rivolte in Nord Africa e Medio Oriente. Viceversa, Kenya e Zanzibar sono tornati in auge. E poi la Tanzania, e il Sudafrica, che coi Mondiali di Calcio ha avuto un revival. Nel sud est asiatico, la Malesia e il Vietnam. E in America, tiene sempre la terna New York, Las Vegas e Miami». Ci sono anche destinazioni emergenti? «A dispetto di chi dice che “al mondo non c’è più nulla da scoprire”, ci sono località che si mettono in luce perché rinnovano o creano un’offerta turistica di maggiore appeal. Così è stato recentemente in Egitto per Marsa Matrouh, quasi al confine libico, con le sue spiagge mozzafiato e acque che non hanno nulla da invidiare ai Caraibi. Si stanno muoven-

do bene la Croazia e il Montenegro, Cipro e persino la Bulgaria. Ma se dovessi indicare un Paese particolarmente ricco d’opportunità, direi Mozambico: una terra bellissima, ancora relativamente poco battuta dal turismo internazionale. Chi arriverà per primo a creare un’accoglienza di classe potrà davvero raccogliere buoni frutti». Prima ha citato i Mondiali del Sudafrica. La formula viaggio incentive + evento è vincente? «Se ben organizzata, sì, perché alla motivazione del viaggio aggiunge quella dello special event, a tutto beneficio dell’unicità e della memorabilità; ma occorre fare attenzione a non far sì che l’evento cannibalizzi il viaggio, calibrare bene i momenti collettivi che l’evento destina a tutti e quelli esclusivi studiati appositamente per il gruppo degli incentivati, e preventivare costi abbastanza elevati: com’è accaduto a Valencia per l’America’s Cup, così anche in Sudafrica per i Mondiali le strutture d’accoglienza non erano certo in offerta». LOW COST = LOW MOTIVATION Pisciotta è nell’insieme ottimista. A suo avviso, le capacità di far squadra che il viaggio incentive offre sono tali da mantenerne intatta la validità, anche in periodi d’economia non trainante; e poi, dato che si va in viaggio quando l’obiettivo prefissato è stato raggiunto, il costo dell’incentive è già stato compreso nel processo industriale, il viaggio incentive “s’è pagato da sé” portando gli incentivati a produrre le performance che l’azienda richiedeva.

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VIAGGI INCENTIVE Non vede nero neppure Gianluca Mameli, titolare di Highway Incentive. «Si sono ridotti i giorni, si cerca magari di re-inventare mete non molto distanti con creatività, animazione e proposte a tema, per ridurre i costi dei trasferimenti: ma per molte imprese il viaggio incentive fa parte del vissuto aziendale da decenni, è un appuntamento atteso cui i partecipanti annettono un forte valore di riconoscimento; annullarlo equivale a diffondere un messaggio negativo, destabilizzante in termini d’immagine, generatore d’insicurezza. È il vecchio discorso della coperta corta: qualcosa bisogna pur tagliare se si vogliono far quadrare i conti. C’è chi ha sacrificato il viaggio di coppia, per esempio, e questo per converso sembra aver potenziato il potere motivante di chi ancora lo offre: perché in tempi di magra anche le famiglie riducono le spese, e l’opportunità di partire per un viaggio offerto dall’azienda fa del partner del partecipante il migliore alleato dell’iniziativa, un vero e proprio stimolo quotidiano che rinnova l’attenzione al risultato da raggiungere. A noi è capitato, in una recente campagna, d’inviare l’invito direttamente alle mogli! Questo non vuol dire entrare di prepotenza nel privato delle persone, ma al contrario dimostrare interesse per la loro realtà non solo professionale, creare un legame più stretto che non si ferma sulla soglia di casa. Era così un tempo: c’erano aziende – una mi pare fosse l’IBM – che regalavano una catenina d’oro alla nascita di un figlio; e la recente classifica di Yahoo sulle 100

aziende migliori al mondo tiene conto di fattori che sembrano rinnovare proprio questo tipo d’attenzione alla persona: la presenza di asili nido, di sale fitness… insomma, di fattori che vanno oltre il mero rapporto prestazione lavorativa/stipendio per creare una forma di empatia relazionale. E il viaggio incentive, a tal fine, è imbattibile». In questi momenti di budget ristretti s’è sentito parlare di incentive low cost. Lei che ne pensa? «Francamente, sono convinto anch’io che si possa porre maggiore attenzione ai budget: ma un incentive è come una vettura full optional, scintillante di personalizzazioni. Incentive low cost suona un po’ come una contraddizione in termini, il rischio è che il viaggio si trasformi non più in un incentivo efficace ma in una trasferta di gruppo. Insomma, che al low cost corrisponda una low motivation. I viaggi dal più alto potere motivante sono quelli che includono esperienze “che non hanno prezzo”, come dice la campagna di una nota carta di credito. La capacità dell’agenzia sta proprio nell’arricchire i viaggi con esperienze di questo tipo, è non è detto neppure che costino un patrimonio. Quando abbiamo portato un gruppo a Cape Kennedy, in Florida, a vedere la partenza dello Shuttle, l’emozione si poteva


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toccare con mano. Nessuno aveva mai avuto prima la possibilità d’essere testimone di un evento spaziale: e non era il costo di quell’esperienza (peraltro inferiore a 100 dollari a testa), ma la sua eccezionalità a renderla formidabile. Abbiamo corrispondenti molto bravi, in giro per il mondo, in grado di scovare o di creare, all’occorrenza, personalizzazioni che nessun viaggiatore potrebbe mai crearsi da sé: per esempio, la cena a corte da uno dei re di Bali. L’isola era suddivisa in 12 regni, un tempo, e i monarchi sono ancora influenti nella comunità locale. Ricreare la procedura d’accoglienza ai diplomatici, con 400 figuranti in costume che sfilano e presentano doni, in uno sfolgorio di luci di torce e candele, di musica e danze, nel palazzo di un autentico re che s’è prestato alla ricostruzione scenografica, ha permesso di vivere per una serata la full immersion in un’atmosfera suggestiva, tra il romanzo di Salgari e i reportage di viaggio degli inviati d’inizio secolo. Altre volte sulla particolarità del viaggio influisce il vettore utilizzato, capace di far vivere i trasferimenti non come un male necessario ma come

GLI EVENTI PROSSIMI VENTURI

Il 2011 non è particolarmente ricco di manifestazioni internazionali di richiamo. Ma il 2012, al contrario, sarà l’anno di due grandi eventi sportivi:

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in giugno il Campionato Europeo di Calcio UEFA, che vedrà le finali in Polonia e, fra fine luglio e inizio agosto, le Olimpiadi di Londra, che si prevede porteranno nella capitale inglese milioni di viaggiatori. La Gran Bretagna sarà in particolare luce per tutto l’anno: il 6 febbraio, infatti, è il giorno del Diamond Jubilee per Elisabetta II, da 60 anni appunto regina del Regno Unito, del Canada, dell’Australia e della Nuova Zelanda e capo del Commonwealth; e anche questa data costituirà un polo d’attrazione per visitatori da tutto il mondo.

un generatore di gratificazione. La differenza di servizio fra le compagnie aeree può essere notevole. Se poi si usano mezzi straordinari – e ce ne sono, basta dare un’occhiata al box qui a fianco, ndr – il viaggio diventa tutta un’altra cosa… ma i costi, ovviamente, cambiano di conseguenza». Mameli prosegue ricordando come proprio la ricerca spasmodica di saving possa ingenerare cadute di stile, e auspica un maggiore ricorso alla misurazione dell’efficienza degli investimenti. «Molti manager, anche in quelle società che non si prendono cura di calcolare il Roi o il Roo, mi riferiscono che per un trimestre almeno i risultati sono più brillanti, dopo l’effettuazione di un viaggio incentive. E allora misuriamoli, questi risultati! Perché alla prova dei fatti si vede che un viaggio incentive ben studiato e organizzato continua a essere vincente. Anche ai nostri giorni».


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C’era una volta (e ancora c’è)

are il punto della situazione e comparare quel che accadeva un tempo con F la situazione del mercato attuale è prero-

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gativa di chi ha qualche decennio di frequenza con questo settore. Se questo può ricordare che l’anagrafe è impietosa, consola però la consapevolezza d’aver vissuto in prima persona anche gli anni dell’ottimismo, della fiducia in un progresso continuo che sembrava essere possibile e a portata di mano. È sembrato naturale allora parlarne con Mario Sciacca, rientrato alla grande in questo settore (com’era immaginabile sin dall’inizio: ci si chiedeva solo come e quando sarebbe successo), oggi fresco Vice Presidente Esecutivo del Gruppo Next e di B2U, negli Anni 70 manager di punta della E.F. MacDonald, player storico nel mondo dell’incentivazione vendite con sede centrale nell’Ohio.

GLI ANNI SETTANTA: INCENTIVE FROM USA «1972: questo è l’anno della svolta, per l’Italia – ricorda Sciacca –; il Paese vive una fase di forte conflitto sociale: alla contestazione del ‘68 erano seguiti gli anni di piombo, è l’anno dell’uccisione del commissario Calabresi, tanto per ricordare il clima dell’epoca. Ma al tempo stesso è vitale e in crescita. L’entusiasmo per i viaggi come incentivo, già evidente negli Stati Uniti, viene prima esportato in Germania. La General Motors, che li aveva sperimentati con successo in Usa,

C’è un po’ di favola, in ogni viaggio incentive: una magia che non perde tensione, che si rinnova ogni volta e non si esaurisce, adeguandosi ai tempi. Com’è arrivato l’incentive travel in Italia, com’è cambiato sino ai giorni nostri fa da testa di ponte con la Opel e contagia il mercato tedesco; anche i concessionari di quel Paese, fra oggetti da catalogo e viaggio, scelgono quasi plebiscitariamente il viaggio». Nel ‘72 l’esempio viene recepito dalla Fiat; la prima campagna, “I cannonieri Fiat”, rivolta ai venditori delle concessionarie e alle officine autorizzate con un catalogo a punti da impiegare per richiedere oggetti premio, offre ai concessionari un viaggio alle Antille francesi: è l’inizio di un’epoca». L’automotive, dunque, è uno dei primi compar-

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MARIO SCIACCA, Vice Presidente Esecutivo del Gruppo Next e di B2U: «Tutto inizia negli Anni 70, epoca in cui c’era fiducia nel futuro, si sentiva il Paese ancora in crescita, seppure il boom degli Anni 50 e 60 fosse ormai già storia. E c’era disponibilità di budget da investire da parte delle aziende...»

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ti produttivi ad aprirsi alle nuove tecniche di motivazione (pur con parecchie riserve iniziali); l’altro è il settore bancario, che alla ricerca di nuovi clienti e di denaro fresco sposa le campagne incentive rivolte ai dipendenti, a contatto diretto e a contatto indiretto col pubblico, affinché portino amici, parenti e conoscenti alla propria banca. BNL e Banco di Sicilia sono le apripista: ma la voce della partecipazione attiva dei dipendenti si estende anche ad altri istituti, che via via danno vita a proprie iniziative. Proprio per i bancari, nel ‘73, nasce il catalogo viaggi, che presenta mete di diverso raggio con la logica del catalogo oggetti, abbinando a ogni proposta un valore in punti. Nel frattempo, iniziano le grandi campagne d’incentivazione per le imprese che operano nel largo consumo: in Italia, in prima linea c’è Colgate Palmolive, desiderosa di emulare i successi ottenuti dalla casa madre americana. «C’era fiducia – continua Sciacca –, si sentiva il Paese ancora in crescita, seppure il boom degli Anni 50 e 60 fosse ormai già storia. E c’era disponibilità di budget da investire da parte delle aziende: basti pensare che, per i partecipanti di livello – concessionari, clienti top, grossisti – era normale organizzare viaggi incentive da 10 o persino 14 giorni negli Stati Uniti, in Argentina, in Brasile o nel sud-est asiatico, mentre si cominciavano a proporre viaggi di minore durata e distanza per target intermedi, così da “democratizzare” questo modo d’incentivare allargando il novero dei motivati. Alle mete marine del Mediterraneo – la Grecia, Creta e Rodi in particolare, erano un best seller dell’epoca – si aggiunge ben presto l’Egitto e si scopre il mar Rosso, mentre le capitali europee sono la soluzione più frequente per i week end». Non è nostalgia, quella di Sciacca, ma orgogliosa consapevolezza d’esser stato protagonista della fase pionieristica di questo mercato; mentre parla dei sopralluoghi iper accurati, dell’organizzazione delle campagne di comunicazione per mantenere alta l’aspettativa e l’entusiasmo nel partecipare, del clima cameratesco che si creava nei viaggi di maggiore durata il tono della voce si scalda, gli occhi balenano da un capo all’altro del planisfero appeso alla parete.

LA MILANO DA BERE E I VIAGGI ANNI 80 «E poi arrivano gli Anni 80, con la voglia di distinguersi, di far colpo, d’eccellere: anche coi viaggi. C’erano budget cospicui, che permettevano margini elevati alle agenzie, ma elevatissimo era pure lo standard qualitativo richiesto, anche nel caso di aziende locali, per le quali non poteva esserci volontà di fare meglio della casa madre estera, come capitava a volte nelle multinazionali. Per gli esponenti al top della rete di vendita di un’azienda del comparto ceramico di Sassuolo, proprio in quegli anni, avevano organizzato un viaggio alle Maldive, e l’anno successivo li avevamo portati in Polinesia... Era l’era della Milano da bere, col capoluogo lombardo assurto a centro dell’innovazione che trainava il Paese, la società era caratterizzata dal benessere diffuso, dal rampantismo arrivista dei ceti sociali emergenti e dall’immagine, la moda era diventata a tutti gli effetti una delle attività trainanti. Sembrava che tutto dovesse andare per il meglio, senza limiti. In Russia l’evoluzione aveva la faccia rassicurante di Gorbaciov, in Germania l’euforia del muro di Berlino fatto a pezzi dalla gente in festa». Interviene a questo punto Giulio Carloni, libero professionista della comunicazione che spesso scrive su Meeting e Congressi, attivo nel campo dell’incentive proprio dalla metà degli Anni 80, in precedenza special events manager in una multinazionale americana. Proprio con Sciacca, Carloni ha lavorato per anni come direttore creativo del gruppo Promoplan-Catiturama, assieme i due hanno scritto un libro e affrontato un cospicuo numero di campagne culminanti in viaggi incentive: che a metà degli Anni 80 erano già strumento consueto, spesso previsto come premio top riservato ai migliori da un concorso di merito, magari in coincidenza con altri premi assegnati con diversa meccanica. L’abbinamento fra operazione a premi con catalogo oggetti e viaggio a classifica finale, ad esempio, era un classico di quei tempi. ANNI NOVANTA: CAMBIA LA CULTURA DEL VIAGGIO «Il risveglio degli Anni 90 – racconta Carloni – ha l’aria truce di Saddam e della prima guerra del Golfo. All’avvento del mercato unico, nel ‘93, le leggi comunitarie stabiliscono un limite agli interventi di sostegno dei singoli Stati, e l’Italia deve rinunciare a mantenere quella ridondante struttura parastatale che è sempre stata il perno del sistema clientelare. Si comincia a vedere in concreto una sequela di privatizzazioni, anche nel privato fusioni e aggregazioni di impre-


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se sono frequenti, e questa trasformazione dell’economia riverbera effetti anche sui viaggi incentive. Cambia la cultura del viaggio: la parola d’ordine non è più stupire ad ogni costo, anzi, ai costi ora si fa attenzione. I budget principeschi calano, si è più sensibili a non esagerare nella durata, nella distanza… non a caso, le mete simbolo di questi anni sono il Brasile e la Thailandia: esotismo sì, ma a spesa ragionevole». «E tengono sempre gli Stati Uniti – ricorda Sciacca –, un evergreen che si riconferma negli anni, al di là delle mode. In positivo, c’è da rimarcare che la pratica delle campagne incentive culminanti in un viaggio s’è ormai estesa a un numero ampio di aziende. Le reti di vendita e i clienti dei distributori si sono abituate a viaggiare, l’incentive annuale è un appuntamento atteso su cui si fa conto». DAL DUEMILA IN POI, I BUDGET SI RESTRINGONO Poi, le Torri Gemelle. Il 2001 non è solo uno shock per gli equilibri politici del mondo, costretto a fare i conti col terrorismo di Al Quaeda: è anche un confine fra l’epoca dei viaggi incentive puri e ciò che sarebbe venuto dopo. Nel 2001 si viaggia pochissimo, meno che mai in paesi arabi o in quelli occidentali che possano risultare sotto minaccia dei terroristi. E le aziende, anche quelle i cui bilanci non sono affatto negativi, rivedono in senso restrittivo i criteri d’investimento; si vuole dare un messaggio di austerità, di dispendio contenuto. Gli uffici acquisti, dapprima in affiancamento al marketing e alle vendite, sono sempre più spesso il vero decisore che stabilisce a chi affidare l’incarico, quando c’è da organizzare un viaggio incentive. Si arriva all’aberrazione della gara online, in cui il programma di viaggio perde importanza, diventa quasi una pura commodity. L’oggi è sotto gli occhi di tutti. La crisi, dal 2007 in poi, in molti casi ha trasformato quella parsimonia che prima era virtù in necessità, svariate campagne incentive sono state tagliate, altre utilizzano incentivi dal costo unitario meno elevato rispetto al viaggio. Nello strenuo tentativo di far fruttare ogni euro investito sino all’ultimo centesimo trionfa l’evento multitask: la convention con qualche giorno in più di puro leisure&pleasure per chi ha ottenuto risultati particolari, un po’ ricompensa per i risultati già ottenuti, un po’ stimolo per quelli ancora da conseguire, e magari un team building a rafforzare lo

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spirito di squadra, e un momento formativo che serve sempre, anche ai fini fiscali… Ci sono ancora aziende che incentivano i propri uomini coi viaggi, certo. «Ma il viaggio incentive come era pensato un tempo – riepiloga Sciacca –, con una campagna di comunicazione che tenesse alta l’attenzione, i teaser, i messaggi d’animazione, la presentazione della meta, i gadget, e il follow up dopo l’effettuazione, adesso sembra un privilegio del passato. Ed è da qui che ripartirei, per ridare fiato alla motivazione: dalla campagna di comunicazione». «Che sia affidata all’incentive house o ad altra agenzia non importa; l’importante è che ci sia, che si comunichi l’esclusività, l’unicità, il privilegio di poter vivere un’esperienza indimenticabile», conclude Carloni. UNA SCOMMESSA SUL FUTURO Cambierà? Entrambi danno la stessa risposta, quasi d’istinto: «Mai dire mai: l’esperienza insegna che vi sono corsi e ricorsi anche nel nostro settore…». Se i viaggi incentive riprenderanno il vigore d’un tempo, dipenderà molto dalle contingenze economiche; ma sarà merito anche di chi continua a operare in questo settore concependoli come un’esperienza di vita, della vis creativa e della conoscenza del mondo di chi si dedica loro con passione, professionalità, esperienza ed entusiasmo: e di professionisti così ce ne sono, per fortuna. E c’è da scommetterci: chi non vive l’incentive travel solo come un mestiere, ma sa trasmettere l’innato piacere del viaggiare, che non si sazia mai e dunque si ripropone con immutata forza, incentivazione dopo incentivazione, ne è stato contagiato in prima persona.

GIULIO CARLONI, libero professionista della comunicazione: «Il risveglio degli Anni 90 ha l’aria truce di Saddam e della prima guerra del Golfo. Cambia la cultura del viaggio: la parola d’ordine non è più stupire a ogni costo, anzi, ai costi ora si fa attenzione»

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PARTECIPAZIONE.

GATTINONI, EVOLUZIONE CONTINUA.

CONDIVISIONE.

Che in un meeting aziendale la logistica sia funzionale, va da sé. Che in un congresso medico-scientifico la segreteria sia impeccabile, è conditio sine qua non. Che i supporti audio, video e luci di un convegno funzionino a dovere è il minimo che ci si possa aspettare. Ma per la qualità al top, se rve molto di più. Occorrono capacità gestionali e relazionali affinate dall’esperienza, creatività per esprimere efficacemente i messaggi, abilità nel far risaltare il ruolo dell’azienda che ha promosso l’evento. Attenzione per ogni minimo particolare e visione d’insieme al tempo stesso. E un partner come Gattinoni può fare la differenza. www.gattinoni.it


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L’INCENTIVE IN ITALIA: I MIEI PRIMI 40 ANNI

del Paese. Alcuni dettagli, per quanto eterogenei, aiutano a ricreare l’atmosfera dei quattro decenni trascorsi dagli Anni 70 a oggi.

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MUSICA Del ’73 è Knockin’ on heaven’s door di Bob Dylan, del ’75 Born to run di Bruce Springsteen. In Italia, ci sono le “canzonette” e i cantautori. L’abbinata Battisti-Mogol diventa un fenomeno di culto. E, nel ’77, scoppia la Febbre del sabato sera.

MUSICA Dalla disco music si passa ai gruppi: i Duran Duran e gli Spandau Ballet sbancano le classifiche; fra i solisti, il nome simbolo è David Bowie. A Sanremo ’86 cantano Eros Ramazzotti, Fiorella Mannoia, Vasco Rossi e uno sbarbato Jovanotti.

MUSICA Spopolano sia il genere House sia il Techno, con aggressive sonorità elettroniche. Madonna impazza, cambiando look e sound di continuo. Laura Pausini vince fra i giovani a Sanremo ’93 e diventa una delle voci italiane da esportazione.

MUSICA Anni confusi: torna in voga il rap nella versione hip hop di Eminem. La musica d’autore porta al successo James Blunt. In Italia, i talent show televisivi sfornano cantanti pop come Marco Mengoni e Noemi. Michael Jackson muore nel 2009.

AUTO Nell’82 la Maserati Biturbo, nell’84 la Ferrari Testarossa, nell’85 la Lamborghini Countach 5000 Quattrovalvole. Le italiane fanno sognare high speed.

AUTO Decolla il mercato delle monovolume: guidabilità da berlina, ma 7 posti e ampio spazio per i bagagli. Ogni casa ne ha almeno una in listino, perlopiù turbodiesel.

STILE Pantaloni a tubo, tinte elettriche e glitter, orologi di plastica multicolor. Spalle imbottite all’inverosimile, per uomini e donne. Per yuppie e fashion victim, trionfo degli stilisti italiani: Armani, Versace, Ferré, Valentino, Krizia, Trussardi e Romeo Gigli diventano star. Dolce&Gabbana, trasgressivi, rendono protagonista la lingerie.

STILE Sempre e comunque raggiungibili! Il telefonino è il simbolo degli anni ’90. La moda è minimalista: ma oltre agli abiti destrutturati, grigi o neri, si rende disponibile una gamma di stili assai più vasta di quanto sia mai accaduto in passato. Sotto la direzione di Tom Ford, fra le maison di lusso, Gucci diviene il marchio più ricercato.

AUTO La Fiat 127 è del ’71. Del ’72 la Renault 5 e l’Alfasud. La mitica Golf nasce nel ’74. Prestazioni e comfort arrivano anche alle auto medio-piccole. STILE Continua il flower power hippy coi gonnelloni e i pantaloni a zampa d’elefante, i camicioni coloratissimi, gli zoccoli. In Italia si afferma Elio Fiorucci con la sua moda giovane; la maglieria è la vera, incontrastata regina della seconda metà del decennio assieme agli zatteroni che fanno sembrare le donne più alte... e più instabili. VIAGGI INCENTIVE Incominciano, inizialmente destinati a soli partecipanti top.

VIAGGI INCENTIVE Forte diffusione, a breve, medio e lungo raggio: è l’epoca d’oro.

VIAGGI INCENTIVE Limati gli eccessi, i viaggi continuano ad essere fra gli incentivi più usati.

AUTO La parola d’ordine è SUV, acronimo di Sport Utility Vehicle: auto dall’assetto rialzato e quasi sempre con trazione integrale… anche per chi non va mai off road. STILE I leggins; le scarpe a punta; i pantaloni a vita bassissima; i jeans stretti, spesso dentro gli stivali… In realtà, la moda sciorina una serie di recuperi del passato, con una sola vera novità: gli Ugg, le calzature di montone che tengono i piedi caldi e comodi, come in pantofole. S’impongono le catene di moda accessibile: Zara e H&M fra tutte. VIAGGI INCENTIVE Meno viaggi incentive puri, più eventi multitask: calo dei budget.

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L’evoluzione dei viaggi incentive in Italia è una tessera di un mosaico, un aspetto di una trasformazione più ampia che attraversa ogni aspetto


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Nord Africa in fermento: effetto domino L’hanno chiamata “la rivolta del couscous”: una inattesa reazione a catena di ribellioni e violenze di massa che ha preso il via da un fatto isolato, in Tunisia. Che cosa comporta per il settore incentive? Ecco una mappa ragionata dei luoghi ancora caldi e quelli in cui, nonostante tutto, ci si può recare ancora

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PAOLO COLOMBO

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utto è iniziato a Sidi Bouzid, cittadina della Tunisia interna. Il 17 dicembre T scorso, il venditore ambulante di verdure Mohamed Bouazizi si è dato fuoco in piazza. È morto il 4 gennaio. Da lì in poi le proteste di strada in tutte le città del Paese si sono moltiplicate, estendendosi a macchia d’olio (complici i social media) a tutto il Magreb e a parte del Medio Oriente. Causa scatenante, la fiammata dei prezzi delle materie prime alimentari sui mercati internazionali. Perché ne parliamo qui? Perché questi Paesi, soprattut-


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ministro del Turismo della Tunisia ha tranquillizzato gli italiani circa la praticabilità turistica del Paese, e a tutt’oggi sembra che la situazione sia tornata tranquilla. Lo attesta il progressivo ritorno degli operatori: ultimi in ordine di tempo Valtur, Blue See Viaggi, InViaggi.

to alcuni (Marocco, Tunisia, Egitto, Yemen, Giordania), costituivano – e in teoria ancora costituiscono – una sorta di “paradiso degli incentive”: clima estivo tutto l’anno; rapporto tra qualità e prezzo forse unico al mondo; facile raggiungibilità e jet lag – quando c’è – minimo; paesaggi spettacolari; innata propensione all’ospitalità da parte dei locali; disponibilità di alcuni dei resort e dei cinque stelle più ambiti del pianeta. Un patrimonio adatto al turismo di massa come a quello business che, per ora, è come “congelato” in attesa di un’evoluzione positiva della situazione. Nell’intento di fornire una panoramica quanto più aggiornata possibile, riferiamo dettagliatamente, Paese per Paese, la situazione quale si presentava agli inizi di marzo.

EGITTO: A SHARM EL SHEIKH INCENTIVE GIÀ IN RIPRESA Le parole d’ordine dei manifestanti egiziani sono analoghe a quelle dei tunisini: basta con la corruzione, più lavoro, più libertà, prezzi meno alti per i beni di primo consumo e soprattutto stop al regime di Hosni Mubarak, al potere da trent’anni. I disordini si sono diffusi in molte città (i morti, alla fine, saranno più di 350). Il potere è passato temporaneamente all’esercito che dovrebbe accompagnare il Paese verso future elezioni. Ciononostante il Mar Rosso egiziano, e Sharm el Sheikh in primis, totalmente votati al turismo, hanno confermato di essere un porto franco rispetto al resto del territorio. Qui la rivoluzione non si è vista. Tutto è rimasto tranquillo. Un press trip a Sharm el Sheikh ha mostrato che la zona è tranquilla e pienamente fruibile da turisti e visitatori. L’evento è stato organizzato dalla compagnia aerea Blue Panorama Airlines e da un gruppo di tour operator italiani specializzati sulla destinazione Egitto: Swan Tour, Eden Viaggi, Settemari, Alpitour, InViaggi, Viloratour. I primi voli su Sharm e Marsa Alam sono ripartiti nell’ultimo weekend di febbraio e dal 5 marzo è ripresa l’attività regolare sia di Bpa con i voli da tutta Italia, sia dei tour operator che operano sulla destinazione.

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Il Magreb e alcune destinazioni del Medio Oriente rappresentano un patrimonio adatto al turismo di massa come a quello business che, per ora, è come “congelato” in attesa di un’evoluzione positiva della situazione

TUNISIA: ALLARME RIENTRATO I dimostranti manifestano contro la corruzione, la disoccupazione endemica, l’aumento dei prezzi e per una maggiore libertà. Lo scontro si è radicalizzato (i morti saranno in tutto circa ottanta) e il 14 gennaio il presidente Ben Ali è stato costretto a scappare in Arabia Saudita. Il primo ministro Mohamed Ghannouci cerca ora di guidare il Paese verso elezioni nei prossimi mesi. Durante la Bit, il

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VIAGGI INCENTIVE LIBIA: SITUAZIONE A RISCHIO Ci sono stati violenti scontri tra manifestanti antigovernativi e gruppi pro-Gheddafi. Le città principali sono sprofondate nel caos, migliaia di persone hanno occupato la Piazza Verde di Tripoli, i palazzi del potere sono stati dati alle fiamme, la Libia si è trovata isolata. Al momento di andare in stampa, l’Onu ha approvato una risoluzione che prevede l’utilizzo di tutte le misure necessarie per proteggere la popolazione civile, risoluzione che si è tradotta in una serie di raid aerei su bersagli militari libici tuttora in corso. Come altre compagnie aeree, Alitalia ha sospeso i voli di linea sulla Libia. La decisione, ha spiegato il vettore in una nota, è dovuta “all’aggravarsi della situazione nel Paese e all’aeroporto di Tripoli in particolare, dove è compromessa la possibilità per i passeggeri di raggiungere i gate d’imbarco, non funzionano i collegamenti telefonici interni e internazionali, sono a rischio le misure di sicurezza”. La sospensione dei voli durerà “fino a che non saranno ripristinate le necessarie condizioni operative”. ALGERIA: TENIAMOLA D’OCCHIO A partire da gennaio, l’Algeria ha assistito a varie proteste antigovernative che hanno portato in superficie il malessere che da tempo sobbolle nel più vasto Maghreb. Nel mese di gennaio, alcuni algerini si sono autoimmolati, a imitazione del venditore ambulante tunisino Mohamed Bouazizi che, dandosi fuoco, aveva innescato la rivolta popolare nel suo Paese. Il presidente algerino, Abdelaziz Bouteflika, al potere dal 1999, ha cercato di calmare gli animi, promettendo la revoca dello stato di emergenza in vigore da 19 anni, revoca effettivamente avvenuta giovedì 24 febbraio. Secondo molti osservatori si tratta però di una manovra più che altro simbolica. È dunque una destinazione da tenere d’occhio con una certa prudenza. BAHRAIN: OCCORRE PRUDENZA In Bahrain, miniarcipelago indipendente nel Golfo Persico, a metà del mese di febbraio hanno avuto inizio grandi proteste di piazza contro il re Hamad bin Isa al-Khalifa. La situazione

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di turbolenza ha condotto all’annullamento del Gran Premio che avrebbe dovuto aprire il Mondiale di Formula 1 proprio in Bahrain. Il piccolo Stato petrolifero ha grande importanza strategica e ospita la Quinta Flotta della Marina militare americana, impegnata a “controllare” il dirimpettaio Iran e in operazioni di appoggio su fronti caldi come l’Afghanistan e l’Iraq. GIORDANIA: IL TURISMO TIENE Il Regno di Giordania, a partire da gennaio, è stato attraversato dalle proteste di piazza, particolarmente accese ogni venerdì, giorno della preghiera. Lo scorso 18 febbraio gli scontri tra manifestanti antigovernativi e supporter lealisti sono stati particolarmente violenti e hanno causato una decina di feriti. Gli oppositori hanno appuntato le loro critiche sul suo primo ministro Samir Rifai e sulla regina Rania (di origine palestinese), accusata di spese eccessive. Motivo di permanente frizione è anche l’enorme presenza di rifugiati palestinesi. Non si hanno però notizie di flessioni significative nei flussi turistici da e per Petra e altre città storiche. MAROCCO: TUTTO TRANQUILLO In Marocco l’ondata di proteste popolari è per ora stata più contenuta rispetto ai Paesi vicini. Ci sono state manifestazioni pacifiche, solo in alcuni casi degenerate in episodi di violenza e di danneggiamento. Altre proteste si sono sviluppate il 26 febbraio, soprattutto a Casablanca. Situazione tranquilla sul fronte viaggi. YEMEN: ANCORA SCONTRI Da più di un mese decine di migliaia di persone animano manifestazioni antigovernative in Yemen. Violenti scontri hanno opposto chi protesta e “squadracce” di picchiatori “controrivoluzionari” che molti pensano siano stati assoldati e armati dal governo. I morti nel Paese sarebbero una dozzina. La piazza continua a chiedere un passo indietro al presidente Saleh, ma egli è deciso a resistere al suo posto. OMAN: QUALCHE PROTESTA CONTINUA Domenica 27 febbraio i dimostranti, che chiedono migliori salari, più lavoro, una distribuzione più equa dei proventi del petrolio, meno corruzione e le dimissioni del governo (per ora non è invece stata presa di mira la figura del sultano) si sono scontrati con le forze di sicurezza nella città di Sohar, che si trova circa 200 chilometri a nord della capitale Mascate. La protesta continua, benché ad animi sostanzialmente calmi.


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VIAGGI INCENTIVE

Alla scoperta del mondo Gli incentive di Hirondelle propongono un punto di vista esclusivo per aziende che vogliono fare di un viaggio o di un evento un marchio di distinzione A CURA DELLA REDAZIONE COMMERCIALE

Sotto Giuliano Cazzaro, general manager di Hirondelle, riceve il Primo premio Italia per vendita gruppi di Costa Crociere

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ualità e servizio ripagano. Parola di Hirondelle Incentive, che ha fatto di Q queste caratteristiche il suo biglietto da visita nei venti anni di esperienza, che l’hanno portata oggi a essere una delle agenzie più importanti e qualificate del Nord Italia. Davvero tante le convention e le attività incentive organizzate con successo in questi due decenni, forte anche della capacità di fidelizzazione della sua sempre soddisfatta clientela. Ne sono un esempio le convention organizzate negli ultimi anni da Hirondelle per il suo cliente più importante, Electrolux Distriparts. Nel 2008 l’agenzia ha portato in Sudafrica 284 clienti dell’azienda, per un evento sviluppato sulle località di Sun City e CapeTown. Di particolare impatto le attività incentive che hanno animato il soggiorno: un avventuroso safari al Pilanesberg, un suggestivo drink con champagne al tramonto sulla Table Mountain , rilassanti escursioni ai vigneti di Stellenbosch e cene tipiche sul waterfront. Stesso obiettivo per la convention dell’anno seguente. Nel 2009 la scelta è ricaduta sull’Argentina: i 268 clienti hanno potuto conoscere Buenos Aires, assaporare da vicino l’anima del Paese, andare a scuola di tango e vivere una giornata

“gaucha” in una estancia. Di particolare suggestione la visita delle cascate di Iguassù in elicottero e in gommone e in particolare della famosa “garganta del Diablo”, ovvero la gola del diavolo: una cascata di ben ottanta metri. Cambio di scenario per il 2010 con la crociera Costa Luminosa negli Emirati Arabi, Dubai, Bahrein, Abu Dhabi e Muscat , con la bellezza di 370 clienti. Ai clienti più importanti è stata dedicata una visita di Dubai in limousine e una cena a base di pesce presso il noto sette stelle Burj Al Arab. Questo incentive ha valso a Hirondelle il riconoscimento Costa Crociere di primo premio Italia vendita gruppi. E anche per quest’anno una nuova sfida: un incentive per una nuova meta che incontra sempre più pareri positivi: il Vietnam con Ho ci Min e Hoi An. indirizzi a fine rivista


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Benvenuti. Siate nostri ospiti in questo nuovo Resort, circondato da un rigoglioso parco agreste di 100 ettari. Godetevi pace e tranquillità, lontano da ogni stress o rumore, immersi in piscina, ammirando il magnifico panorama e sorseggiando un drink. Coccolatevi passando una giornata nel nostro centro benessere: i nostri esperti si prenderanno cura di voi. Lasciate che organizziamo i vostri eventi, seguendo i vostri desideri e le vostre necessità, perché tutto sia perfetto, piacevole ed elegante. I vostri ospiti saranno deliziati dalle particolari creazioni del nostro Chef. Affidateci la preparazione del vostro meeting. Le nostre sale riunioni ampie e modernamente attrezzate sono state concepite perché il vostro incontro di affari si svolga perfettamente. Il Park Hotel Elizabeth è il luogo ideale per creare il vostro evento perfetto...per godere di una giornata di relax tutta per voi...un week-end per staccare la spina in tranquillità...un soggiorno per scoprire la Puglia...qualunque sia la ragione della vostra visita, saremo lieti di accogliervi, di illustrarvi le nostre proposte e realizzare il vostro desiderio.

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VIAGGI INCENTIVE

Benvenuti a San Marino A un anno dalla nascita, il Convention & Visitors Bureau della Repubblica di San Marino inaugura con entusiasmo la nuova stagione. Molte le ragioni per organizzare eventi di successo in questa accogliente e suggestiva destinazione A CURA DELLA REDAZIONE COMMERCIALE

Il Cvb di San Marino si è aggiudicato il Sustainability Award all’ultima edizione dell’Eibtm (foto in alto a destra)

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an Marino vanta straordinarie peculiarità in Italia e all’estero: oltre a essere la S più antica Repubblica al mondo, da alcuni anni è anche al primo posto tra i Paesi più longevi e vivibili, mentre il suo centro storico è divenuto patrimonio Unesco nel 2008. Il team del Convention & Visitors Bureau vede, tra i propri impegni, la valorizzazione di queste preziose unicità, altamente apprezzate da sempre da parte degli ospiti, delle aziende e degli operatori. Il Convention & Visitors Bureau fornisce consulenza super partes per ogni aspetto relativo all’organizzazione dell'evento, mettendo a disposizione l’esperienza pluriennale di personale qualificato, fungendo da tramite con le istituzioni locali e dando garanzia delle quotazioni più competitive e della qualità dei servizi offerti dai propri partner. Altri punti di forza che rendono San Marino una destinazione ottimale per ogni tipo di evento vanno individuati nella collocazione geografica, favore-

vole dal punto di vista climatico e paesaggistico; nella percorribilità del centro storico, con i suoi monumenti e gli alberghi; nel Centro Congressi di recente ristrutturato e a distanza pedonale dal centro; nella posizione strategica, a pochi chilometri dalla Riviera di Rimini, snodo di collegamento con le principali capitali europee; e soprattutto nell’ospitalità millenaria che da sempre caratterizza questo piccolo Stato. A completare il quadro di un’offerta quanto mai suggestiva ed esclusiva contribuiscono anche l’eccellente tradizione culinaria, che fonde la cucina delle alte Marche con quella della bassa Romagna, e il prestigio enologico, con vini autoctoni premiati più volte al Vinitaly. Il Convention e Visitor Bureau ha attivato nel 2011 una serie di educational per far conoscere la propria destinazione. Il primo appuntamento è in programma a Milano il 24 marzo alle ore 12.00 presso l’Hotel Rosa Grand, dove sono invitati tutti i professionisti che operano nel settore Mice: Pco, associazioni, decision maker per gli eventi motivazionali delle aziende lombarde. Seguirà un aperitivo offerto a tutti i partecipanti e un brindisi in onore della piccola grande Repubblica di San Marino. indirizzi a fine rivista



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HOT TOPICS

VIAGGI INCENTIVE

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La sorgente del benessere arà l’aria pulita e tersa, saranno i lievi rumori del bosco, i freschi torrenti che S scorrono al di là della finestra, le acque termali e terapeutiche che sgorgano calde nelle piscine o si trasformano in rigenerante vapore, nelle saune e nei bagni turchi. A La Réserve è proprio il caso di parlare di benessere a tutto tondo. In ogni ambiente si respira un'ospitalità autentica, sincera e genuina, punto di partenza di un metodo che considera lo star bene, con se stessi e con gli altri, come risultato di un appagamento completo di tutti i sensi. Costruita nel cuore verde dell’Abruzzo e in perfetta armonia con la natura circostante e l’ambiente, La Réserve vanta una tradizione termale antica, unica per la ricchezza delle sue applicazioni e la cultura massoterapica. Un centro benessere che si avvale della della professionalità di operatori che arricchiscono costantemente il proprio bagaglio d'esperienza con la ricerca di proposte, tecniche e metodi terapeutici sempre nuovi. A La Réserve c'è solo l'imbarazzo della scelta: in base all'esigenza e dopo un col-

Un toccasana per il corpo, la mente e gli affari. La Réserve si trova al centro di una terra protetta, la Valle dell’Orfento, nel cuore del Parco Nazionale della Maiella, dove rigenerarsi è d’obbligo loquio iniziale con un medico del centro benessere, l'ospite inizierà un personale percorso volto alla rigenerazione di corpo, mente e spirito. Trattamenti e cure termali, dietetica e beauty service, sentieri su misura, in versione dolce o intensa in base alla durata del soggiorno o allo specifico obiettivo terapeutico. È proprio il caso di dirlo: a La Réserve, star bene è una gioia.

A CURA DELLA REDAZIONE COMMERCIALE

ACQUA PREZIOSA L’acqua de La Réserve sgorga da cinque sorgenti naturali già famose nel 1576 ed è il centro di tutto il sistema rigenerante. Qui l’acqua la si inala per liberare le vie respiratorie, ci si immerge per curare la pelle e rilassare le tensioni muscolari, la si beve perché, oligominerale, ha proprietà diuretiche e disintossicanti fortissime.

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VIAGGI INCENTIVE

Il giusto mix tra lavoro e remise en forme: è questa la promessa che La Réserve fa (e mantiene) al Mice

Insomma un ciclo depurativo completo di sicuro beneficio. E, se a tutto ciò, si aggiunge poi la moderna architettura della struttura, il calore degli ambienti, la cura dei dettagli e dei materiali utilizzati, la vivace ma delicata accoglienza, beh, il successo è davvero assicurato. Le 72 camere, suddivise tra Elegance, Prestige e Suite (queste ultime mansardate, con salotto privato e due sale da bagno), sono tutte spaziose e confortevoli, dotate di ogni comodità e servizio che si aprono sull'aspro paesaggio della Maiella con ampie vetrate che inondano gli ambienti di luce e annullano ogni barriera tra interno ed esterno. La prima colazione si gusta nella Terrasse, la sala allestita con ricchi buffet preparati ogni mattina da sapienti e rinomati pasticceri, mentre la cena viene servita nel ristorante Le Regard, con un menu di gran livello tra cui scegliere piatti più o meno ricchi ed elaborati, ma tutti preparati con i prodotti della natura circostante e della migliore tradizione italiana e mediterranea. Un piacere per la gola, oltre che per muscoli e cervello, grazie soprattutto alla disciplina e alla maestria del giovane chef Antonello De Maria che dai suoi fornelli dà le migliori interpretazioni della cucina regionale abruzzese e delle influenze internazionali. IL PARADISO DEI BUSINESSMAN Niente di più azzeccato de La Réserve esiste per ritiri di lavoro e brevi viaggi d’affari che, dall’ingresso nell’accogliente hall dell’Hotel prendono subito un sapore sereno e vincente. Congressi, seminari, convention e workshop qui sono i benvenuti e acquistano immediatamente un tono più leggero e

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salutare. Tre gli spazi a disposizione: Le Foyer, il grande salotto capace di ospitare 120 persone sedute “a teatro” e sessanta ad aula o ferro di cavallo; La Terrasse, con una capienza fino a 35 persone e l’Espace 401, la sala multimediale posta al piano più alto con ampie vetrate sui monti e adatta a piccole riunioni (fino a 15 persone), corsi di formazioni e seminari. Ogni spazio è naturalmente modulabile e attrezzato per ogni evenienza e il team dell’hotel è a pronta disposizione per aiutare nella pianificazione e nell’organizzazione di ogni tipo di evento. Ciononostante, le sale meeting sono già comprese di alcuni gradevolissimi servizi, tra cui il cocktail di benvenuto, la cena di gala con intrattenimento serale, il coffee break durante l’evento, le diverse attrezzature come i microfoni dei relatori, la lavagna luminosa, lo schermo, il video proiettore e un hospitality desk. A richiesta, inoltre, sono disponibili servizi di videoconferenza, traduzione simultanea, computer portatili e organizzazione di transfer privati. E una volta finito il lavoro, via con il massimo del relax. Cominciando da un massaggio per togliere la tensione, a un bagno turco per far evaporare lo stress, a una seduta di tapis roulant per rimettere in moto le gambe dopo una giornata passata seduti. Oppure liberi di bracciare in piscina, tra quella coperta e quella esterna, e ritrovare la forma e il benessere sguazzando nella tiepida acqua sulfurea. Un meraviglioso regalo meritato dopo una giornata di estenuante lavoro e un domani sicuramente più produttivo. indirizzi a fine rivista


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Italia: le ragioni di un podio sfiorato Milano quinta, Roma nona. Questo il posizionamento italiano nella “top ten” di una classifica realizzata dall’ente turistico di Lisbona sui congressi internazionali. Davanti, oltre alla capolista Lisbona, ci sono Londra, Madrid e Parigi. Perché? È la domanda che abbiamo rivolto ai responsabili degli enti di promozione di queste città

STEFANO FERRI

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ccadde a Lisbona, nel 2010. L’Osservatorio turistico locale, per il tramite di A un’agenzia specializzata, condusse nei mesi di maggio, giugno, agosto e settembre un’inchiesta presso 909 partecipanti a congressi internazionali. Sono congressi di tutti i tipi, non solo medico-scientifici (c’era anche il World Road Meeting e il simposio mondiale di orticultura). Lo scopo era inconsueto: si mirava non a censire le città in cui si tengono gli eventi di maggior calibro o che ospitano più congressi di altre, bensì a verificare, sulla base della mera opinione degli interpellati, dove si svolgano i congressi migliori “dal punto di vista organizzativo”. Quelli, per intenderci, che magari a onta di una struttura poco capiente non fanno una grinza nella qualità del programma e non presentano alcuna “pecca” tecnica. Quelli dai quali, insomma, ci si congeda con un ottimo ricordo. Originale come indice (le ricerche qualitative sono la bestia nera di tutti gli


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statistici) e autorevole il campione, formato com’era da assidui frequentatori delle assisi mondiali. Gente, insomma, che la sa lunga. I parametri sui quali questi esperti sono stati chiamati a esprimersi erano plurimi. Hanno dato un voto alla qualità dei servizi aeroportuali, dei transfer dall’aeroporto agli alberghi e dagli alberghi al centro congressi nonché al livello degli hotel in cui hanno soggiornato. Hanno altresì valutato il rapporto tra qualità e prezzo degli stessi alberghi, dei ristoranti e dei mezzi di trasporto, la qualità delle dotazioni tecnologiche congressuali, l’efficienza del team di supporto presso i centri congressi e l’eccellenza del programma sociale. Infine hanno espresso una valutazione globale sull’organizzazione dell’evento cui hanno partecipato. MILANO BATTE NEW YORK I risultati sono molto significativi. Secondo questa ricerca la città in cui si tengono i congressi migliori dal punto di vista organizzativo è proprio la capitale portoghese (che si classifica al primo posto con l’11,3% delle preferenze). Seguono Londra (10%), Madrid (8,4%) e Parigi (6,7%). Quinta classificata Milano, con il 5% delle risposte, davanti nientemeno che a New York (4,6%), Monaco di Baviera (3,4%) e Barcellona (2,9%). Al nono posto un’altra italiana, Roma, distaccata di un solo decimo di percentuale (2,8%). Chiudono la classifica Amsterdam (2,6%), San Paolo (2,4%) e Berlino (2,2%). Prima considerazione: chi dice che siamo dei tapini non ha capito nulla. Il fatto che le classifiche Icca – che, ricordiamo, sono solo quantitative – non ci posizionino mai al di sopra del ventesimo posto non è la conseguenza di scarse capacità o di risultati di medio livello. Anzi, nero su bianco, i frequentatori dei grandi eventi ci premiano con un posizionamento molto lusinghiero e con una compresenza di due città ai primi dieci posti (Milano e Roma appunto) che solo la Spagna (con Madrid e Barcellona) è riuscita a bissare. Siamo forti, questa è la verità.

Seconda considerazione, che è piuttosto una domanda: d’accordo che siamo forti, ma per quale motivo non lo siamo stati così tanto da raggiungere il podio delle prime tre? Per rispondere ci siamo confrontati, con spirito autocritico, con tutte le città che ci hanno preceduto, inquadrandone i risultati in un contesto di “marca”: Lisbona ha un grande convention bureau, Londra ha alle spalle VisitBritain (uno dei maggiori convention & visitors bureau del mondo), di Madrid si può dire lo stesso relativamente al convention bureau spagnolo e idem vale per Parigi con Atout France e con il convention bureau cittadino. “Giochi di squadra” che già da soli potrebbero dare un’interpretazione del distacco con Milano e Roma, entrambe sfornite di enti promozionali efficaci, pur se perfettamente dotate quanto a location, e pure prive, a monte, di un convention bureau nazionale, quanto meno all’epoca dell’inchiesta.

ANTONIO COSTA, presidente dell’Ente del turismo di Lisbona: «Lisbona è la sola città a essere contemporaneamente capitale di uno Stato, attraversata da un fiume e affacciata sull’oceano sul quale il fiume sfocia. Questo ci dà un’atmosfera irripetibile»

I SEGRETI DI LISBONA Lisbona, dunque, ha vinto alla grande. E da parte nostra sarebbe troppo comodo cavarcela con sospetti di partigianeria (la ricerca era realizzata in casa). Ci dev’essere di più. Infatti le parole di Antonio Costa, presidente dell’Ente del turismo locale, ci fanno riflettere. «La città si dà da diversi anni un piano strategico triennale», spiega. «Abbiamo varato recentemente quello per il 2011-2014, che riterrà il meglio, esplodendolo, dei progetti 2007-2010. L’obiettivo è di andare sul

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SIMON MILLS, responsabile del reparto Business visits and events e partner marketing di VisitBritain: «Le ragioni del successo di Londra? Le nostre event agency e Dmc vincono regolarmente tutti i premi internazionali di categoria e le nostre strutture congressuali, non solo a Londra ma ovunque, sono sempre nei centri città»

generale, giocandoci una carta unica al mondo: siamo infatti la sola città a essere contemporaneamente capitale di uno Stato, attraversata da un fiume e affacciata sull’oceano sul quale il fiume sfocia. Questo ci dà un’atmosfera irripetibile: non sto facendo pubblicità, sto semplicemente constatando. Un mix di impal-

pabile e di concreto – l’eccellenza dei centri congressi e degli alberghi, per esempio – che alla fine, come s’è visto, paga». Una mano l’ha data sicuramente anche la provenienza del campione, formato per quasi il 10% da delegati della vicina Spagna, che Lisbona considera mercato d’elezione per ragioni geografiche, come il Brasile lo è per ragioni linguistiche (c’era anche un 4,6% di brasiliani tra gli intervistati). «Ma io credo – conclude Costa – che la differenza la faccia il contesto promozionale. Lisbona è al centro di un’area che, con Estoril e Fatima, può davvero “parlare” a strati d’utenza plurimi e complementari». LONDRA TRA EURO, IMEX ED EIBTM Londra, secondo posto. «La nostra capitale è molto nota ovunque – considera Simon Mills, responsabile del reparto business visits and events e partner marketing di VisitBritain – e beneficia di caratteristiche che condivide con tutte le altre grandi città del Regno Unito: ottime strutture, eccellente raggiungibilità da ogni lato del globo, provata esperienza nella gestione di eventi su ampia scala, con riguardo anche al post-conference, che da noi è davvero eccezionale. Anche il cambio con l’Euro attualmente è favorevole (in effetti è significativo questo secondo posto di una meta fino a ieri considerata cara e ancor oggi estranea all’Euro-zona, ndr). Quanto al merito di questa ricerca, che è qualitativa, faccio notare come le nostre event agency e Dmc vincano regolarmente tutti i premi internazionali di categoria (anche questo è un fatto da meditare: ad Imex ed Eibtm i premi li vincono solo agenzie inglesi, ndr), e che le nostre strutture congressuali, non solo a Londra ma ovunque, sono sempre nei centri città».

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MADRID E PARIGI Terza, Madrid. Il direttore dell’ufficio spagnolo del turismo, Ignacio Angulo Ranz, è un fiume in piena. «Oltre che sull’eccellenza e sulla varietà delle proposte, la Spagna può contare sul convention bureau nazionale, che rappresenta oltre 53 città e promuove i fattori chiave che fanno diventare il Paese un leader. In questo senso, è importante segnalare che tutte le nostre città possono ospitare eventi di almeno 500 persone, perché tale è uno dei requisiti di ammissione al convention bureau. Inoltre, più della metà delle città membro hanno specifiche capacità quanto a infrastrutture, alloggi e servizi per organizzare eventi di oltre i mille partecipanti. Un altro fattore chiave sono gli alberghi, nella maggior parte quattro stelle (64,3%) con precisi requisiti da osservare per garantire l’omogeneità e la qualità delle strutture. Per di più, si scommette in maniera chiara sulla sostenibilità ambientale, con politiche di risparmio energetico, stimolando l’uso sostenibile delle risorse naturali e incentivando gli imprenditori alla protezione dell’ecosistema». Infine Parigi: hub internazionale col suo aeroporto Charles de Gaulle, molto forte nell’accoglienza con strutture importanti a livello sia tecnologico sia ricettivo, capacità alberghiera di tre, quattro e cinque stelle di alta qualità, spostamenti facili sia in macchina sia coi mezzi pubblici, grazie soprattutto all’immensa rete metropolitana e alle ferrovie che la collegano – quasi quartiere per

quartiere – alla sua banlieue. Ci fermiamo qui. Lasciamo alla competenza – e all’autocritica nazionalistica – dei lettori il compito di fare il confronto con Milano e Roma, pensando peraltro che il posizionamento rispettivamente conseguito è più che lusinghiero. Teniamo comunque a far presente che mentre scriviamo è stato formalmente costituito il convention bureau nazionale italiano, e che in primavera verrà inaugurato, proprio a Milano, il centro congressi più grande d’Europa. Gli amici stranieri sono avvertiti…

IGNACIO ANGULO RANZ, direttore dell’ufficio spagnolo del turismo: «Oltre che sull’eccellenza e sulla varietà delle proposte, la Spagna può contare sul convention bureau nazionale, che rappresenta oltre 53 città e promuove i fattori chiave che fanno diventare il Paese un leader»

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Imparare gli eventi Che la communication by events sia sempre più in voga, che le aziende facciano affidamento sulla spettacolarità e sull’interattività per inviare messaggi di forte impatto ai propri target e trarne gli opportuni feed back è cosa ormai assodata. Ma se per medici e avvocati c’è l’università, qual è la formazione dell’event maker? GIULIO CARLONI

pragmatismo del mercato sancisce il degli strumenti più efficaci, e Iglilsuccesso eventi si sono dimostrati tali sia nei confronti del pubblico esteso dei consumatori, sia in relazione a destinatari professionali come le reti di vendita, i distributori, gli influenzatori. Per raccogliere un ulteriore segno evi-

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dente dell’interesse nei confronti di questa disciplina basta fare un salto in una libreria specializzata: se un tempo erano numerose le pubblicazioni sull’incentivazione e sulla sales promotion, ora fioriscono i testi sugli eventi. Ma, ora come allora, chi vuol farsi un’esperienza nel settore potrà soltanto trarre qualche spunto dai manuali. Quando un fenomeno è in voga, la conoscenza delle sue tecniche di base in larga parte è ancora da canonizzare, molto del mestiere si impara sul campo, mentre questo si evolve. E l’evoluzione è in pieno corso. La stessa Consulta degli Eventi di AssoComunicazione, l’associazione che rappresenta le agenzie più qualificate operanti nel settore eventi, è ancora relativamente recente: nata nel 2007 con l’intento di promuovere l’evento come leva di marketing, fare cultura, networking e regolamentare il sistema delle gare, raggruppa oggi una ventina di imprese. Ma agiscono nel campo degli eventi anche le agenzie di Pr, e quelle di pubblicità, e studi di professionisti associati… e nelle aziende – specie quelle grandi – si fa strada la figura dell’event manager. Fioriscono i master di specializzazione: percorsi formativi articolati su più date e finalizzati a fornire strumenti e competenze a chi opera nell’ambito della comunicazione, così da migliorare le performance aziendali sfruttando al meglio le potenzialità e la forza degli eventi.


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LA FORMAZIONE SI FA SUL CAMPO Nella quarta edizione del master organizzato dalla Business School del Sole 24 Ore, tenuta nel 2007, il coordinamento scientifico era affidato a Mario Viscardi, direttore artistico e socio fondatore di Piano B, che è stato anche docente di uno dei corsi, assieme a una nutrita schiera di affermati professionisti delle più note agenzie e delle aziende più attive nell’event making. Proprio da lui, allora, abbiamo cominciato a sondare lo stato dell’arte della formazione agli eventi. «Quando cerco un nuovo collaboratore per Piano B, so che dovrò formarlo in agenzia, che dovrò insegnargli questo lavoro nelle sue molteplici sfaccettature. Non chiedo esperienza, dunque, ma attitudini e curiosità. Parto in genere da persone che hanno dimostrato interesse per questo genere di materie, magari anche con la scelta del corso di studi: ma provenire da una scuola di comunicazione come lo IED o la NABA è solo un indice di predisposizione. Il mestiere s’impara col tirocinio, passando da un settore all’altro, come capitava agli apprendisti nelle botteghe medievali: perché serve un’overview sui vari settori per comprenderne l’estrema complessità. Molte delle persone che lavorano in Piano B hanno seguito questo iter, hanno acquisito conoscenze sul campo e dopo averle consolidate hanno raggiunto ruoli in cui dimostrare il loro valore professionale. Un esempio? Il nostro direttore creativo, Loredana Giulioli, è stata prima producer e account; e questo non è affatto strano, perché la creatività degli eventi, per esprimersi, presuppone conoscenze allargate così che l’idea creativa possa poi tradursi in processo reale». Già in passato, più di un professionista del settore aveva identificato nell’attenzione alla realizzabilità dell’evento il vero e proprio salto culturale da compiere; chi proviene da altre esperienze, per esempio dalla produzione video, fatica ad accettare questo scoglio: non c’è la postproduzione ad aggiustare le cose, non c’è la seconda o la terza ripresa, non è come il cinema. È teatro; la battuta detta è detta, buona la prima per forza. E allora, diventano essenziali i controlli di fattibilità, la sicurezza, i tempi, le prove, i possibili back up; pensiero creativo e strategia devono trasformarsi in materia concreta affidata a regia e tecnici affinché tutto si svolga secondo programma, senza intoppi. Ecco dunque il perché della forte enfasi sulla pratica». Ma allora, la teoria? «Conta, ma sicuramente non basta», prosegue Viscardi. «I vari seminari che le associazioni o gli atenei organizzano diventano corsi di formazione reale quando chiamano persone che operano professionalmente sul campo a trasmettere esperienze concrete. E nel nostro

settore, che è un mondo in continuo divenire, occorre portare case history “ancora calde”. Il déjà vu perde impatto per definizione, perché gli eventi sono un moloch esigente che pretende ogni volta un’alchimia nuova. Ma questa è la base di partenza; per acquisire know how, è essenziale che ai corsi segua un praticantato vero. Tanto è vero che le aziende, quando hanno bisogno di un event manager, lo prendono già bello e formato dalle agenzie, magari proprio dall’agenzia con cui stanno lavorando, ed è normale che sia così. Noi di Piano B spesso prendiamo giovani in stage, per sei mesi. I patti sono chiari: non li paghiamo un centesimo, e al termine quasi certamente non li confermeremo. Ma non vengono qui a far fotocopie: accompagnano l’account quando va dal cliente, stanno coi creativi quando si fa l’ideazione del progetto, stanno a fianco del producer mentre sceglie i fornitori e l’evento prende forma. Per fare un professionista servono almeno due anni pieni; ma dopo sei mesi intensi abbiamo formato un junior, pronto a lavorare come assistente: e in effetti molti di quelli che hanno fatto questo iter hanno potuto farsi riconoscere all’esterno le conoscenze acquisite. Allo stagista conviene: potrebbe fare un master a pagamento altrove, qui lo fa gratuito e sicuramente più concreto. E conviene anche a noi, perché quei giovani ci forniscono parametri di valutazione sui gusti e la sensibilità della loro generazioni; le loro reazioni sono importanti per mantenere sempre un filo diretto con quel target d’età». DALL’ARTIGIANATO ALLA SCIENZA Sull’importanza della formazione in agenzia concorda anche Simone Merico, Ceo di K-events, l’agenzia che ha curato alcuni fra gli eventi-monstre degli ultimi anni, dall’inaugurazione e la chiusura

MARIO VISCARDI, direttore artistico e socio fondatore di Piano B: «Quando cerco un nuovo collaboratore per Piano B, so che dovrò formarlo in agenzia, che dovrò insegnargli questo lavoro nelle sue molteplici sfaccettature»

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dei XX giochi olimpici invernali al lancio della Fiat 500. Alcuni atenei, a suo parere, accolgono ora corsi sugli eventi più articolati e improntati non solo alla formazione teorica ma anche allo studio delle realizzazioni concrete. Al Master di Progettazione e gestione di eventi dello IED, fra l’altro, proprio K-Events dà un apporto fondamentale. «Ma le nostre sono aziende fatte di persone. È un mondo in cui non ci sono brevetti fissi, per di più viviamo nel momento in cui il sistema sta passando dall’artigianato alla scienza, dalla nicchia del below the line alla leva strategica di marketing: ovvio che siano le persone a fare la differenza. Le agenzie vanno avanti grazie a persone che si sono incrociate nel proprio cammino e che si riconoscono capacità e potenzialità; quando si cercano dei giovani, ci si rivolge a persone neolaureate che si formano internamente, passando la conoscenza dai seniores agli juniores: proprio perché il settore è ancora giovane, e non esiste ancora una cultura degli eventi che abbia prodotto un modello di formazione adeguato. Ora che stiamo passando da factory a industry, ci rendiamo conto che occorre puntare su persone potenzialmente manager o effettivamente già manager, con capacità di delegare e conferire responsabilità».

LA BIBLIOTECA DELL’EVENT PLANNER

Il know how nasce dal connubio fra conoscenze teoriche ed esperienza. Se la seconda si forma

solo tramite la pratica del lavoro sul campo, alle prime può contribuire la lettura di questi testi.

U. Canonici – Organizzare eventi aziendali – Deus 2001 S. Ferrari – Event Marketing – Cedam 2002 J. Allen – Event Planning. Ethics and etiquette – Wiley 2003 D. G. Conway – The Event’s Manager Bible – How to Books 2004 R. Cocco – La magia degli eventi – Sperling & Kupfer 2007 G. Maresu – Il sistema dei congressi e degli eventi aggregativi – Hoepli 2007 D. Gallico – Il perfetto evento – Lupetti 2008 M. Pecchenino – Guida Il Sole 24 Ore a eventi e convegni – Il Sole 24 Ore 2008 L. Varriale – L’organizzazione degli eventi – Giappichelli 2008 S. Cherubini, S. Pattuglia – Comunicare con gli eventi – Franco Angeli 2009 P. G. Cozzi – Eventi. Strumenti di comunicazione per le imprese del III millennio – Lupetti 2009 A. Accatino - Dizionario degli eventi - Cooper e Banda Larga 2009 R. Cercola, F. Izzo, E. Bonetti - Eventi e strategie di marketing territoriale - Franco Angeli 2010 S. Cherubini, E. Bonetti, G. Iasevoli, R. Resciniti - Il valore degli eventi - Franco Angeli 2010 E. Vender Caldarelli, S. Ferri, A. Ruffini – Ecoeventi - Lupetti 2010

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Ma chi si avvicina a questo mondo, che caratteristiche deve avere? «Se le persone che vogliono entrare in questo mestiere sanno individuare con lucidità in quale area operare, è già molto, perché in base al ruolo si valutano le attitudini personali. La capacità di problem solving, l’entusiasmo e la disponibilità sono la base comune; ma poi, per il mercato internazionale prediligeremo una formazione internazionale e la conoscenza delle lingue, per quello italiano le conoscenze di marketing che permettano d’affrontare a ragion veduta questioni di posizionamento, di branding, di comunicazione, per le funzioni creative persone curiose di tutto, con le antenne pronte a captare qualsiasi spunto possa venire dalla società, dallo spettacolo, dalla cultura nelle sue diverse espressioni». E quanto tempo ci vuole per fare di un neolaureato non più un investimento, ma una risorsa? «Può variare da soggetto a soggetto, in media almeno due anni a volte anche il doppio. Ma non è una caratteristica propria degli eventi: anche un ingegnere civile può essere uscito col massimo dei voti dal Politecnico, ma finché non ha vissuto la vita del cantiere non può dire di conoscere il mestiere. Le difficoltà, nel nostro caso, sono acuite dal fatto che non ci sono benchmark precisi, né nella costruzione di un organigramma generale d’agenzia, né nella definizione del percorso formativo ideale. Si arriva agli eventi dal mondo del venue management, dal design, dalla comunicazione e dalla pubblicità, dalla logistica, dalla creatività pura. Insomma: c’è un processo culturale in atto, un’evoluzione profonda di questo mestiere. Anche questa intervista ne è un segno…». Lo è in effetti: perché una rivista come Meeting e Congressi ha nella sua missione specifica non solo quella di seguire il mercato ma di coglierne i segnali, monitorarne i cambiamenti, raccontarne l’evoluzione. Fianco a fianco con le agenzie leader, quelle che sentono la responsabilità d’agire per favorire trasformazione e sviluppo di tutto il comparto, dalle agenzie stesse alle aziende committenti. IL GIUSTO MIX DI TEORIA E PRATICA Carlson Wagonlit Travel è certamente uno dei fautori della crescita. Stefania Trallori, che è Head of CWT Meetings & Events Italy, parlando dell’imparare il mestiere degli eventi dice: «Le opportunità formative davvero valide presenti sul mercato non sono poi molte e i corsi risultano spesso frammentari e focalizzati soprattutto su specifici aspetti operativi/tecnici, in particolar modo quando si parla di formazione per chi già opera in


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azienda. Del resto, è proprio per colmare questa lacuna e rispondere alle esigenze delle aziende che CWT ha promosso in passato un corso di elevato livello professionale, il Meeting & Event Management Advanced Program, coinvolgendo una società di sviluppo delle risorse umane e due docenti grandi esperti del settore così da offrire ai partecipanti il giusto mix di teoria e pratica. Per chi fa oggi il suo ingresso nel settore, ritengo che il metodo migliore per acquisire e consolidare know how sugli eventi sia quello di entrare in un’agenzia seria, con un’organizzazione solida e risorse professionali e competenti, e che investa adeguatamente sulla formazione del personale interno. In CWT Meetings & Events, per esempio, sviluppiamo dei percorsi strutturati che partono dall’iniziale induction aziendale per le new entry, per proseguire con una formazione continua che prevede corsi specifici ad hoc e aggiornamenti su temi diversificati: gestione del cliente, negoziazione, tecnologie dedicate agli eventi, Ecm e normative in ambito healthcare, aspetti fiscali e così via». Gli aspetti dell’event making sono però davvero tanti e diversi; si va dalla creatività alla progettazione scenografica, dagli allestimenti indoor e outdoor alle tecniche audio e video, dalla regia ai casting artistici, ai servizi logistici integrati, al project management. Trallori chiarisce l’approccio CWT: «Credo sia opportuno sottolineare che il collaboratore non potrà essere formato su tutti questi aspetti, anche perché non è più il tempo dei “tuttologi”. Se la progressiva acquisizione di una visione d’insieme è indispensabile per tenere tutto sotto controllo e se è indubbio che alcuni ruoli e compiti devono essere necessariamente svolti dall’interno dell’agenzia, altri – soprattutto quelli più specialistici – possono essere acquisiti all’esterno con indubbi vantaggi di costo e di expertise». C’è fierezza, nel rivendicare il ruolo svolto proprio in campo formativo. «Per CWT la formazione è un must, è qualcosa di connaturato con il nostro Dna e che ci ha sempre contraddistinto sul mercato sia del business travel sia, in tempi più recenti, degli eventi. L’idea del Meeting & Event Management Advanced Program è nata, oltre che dall’identificazione di un bisogno del mercato, anche dall’esperienza e dal successo del nostro Travel Management Master, corso specialistico dedicato a chi in azienda gestisce i viaggi d’affari e lanciato addirittura nel 2002. Come già accaduto per la gestione del travel, ci siamo resi conto che anche in ambito eventi molte aziende potevano trovare utile un supporto formativo specialistico che coniugasse competenze tecnico-operative con l’approfondimento della valenza strategica degli eventi e

permettesse di trasporre freddi modelli concettuali in agili schemi di lavoro. E il mercato ha risposto con entusiasmo al nostro invito, decretando il successo dell’iniziativa. Che intendiamo rilanciare quest’anno – mentre il settore sta riallungando il passo dopo che la crisi economica ha imposto altre priorità – con nuovi contenuti e un nuovo format: il progetto è in fase avanzata e permetterà agli event manager di arricchire le proprie competenze, sviluppare una professionalità più ampia ed evolvere verso un ruolo sempre più strategico. In più, stiamo lavorando anche su una serie di Forum di carattere informativo – convegni di una giornata – che permetteranno agli uomini d’azienda (direttori marketing, direttori commerciali, brand manager o product manager, event manager) di approfondire e confrontarsi su temi innovativi legati ai meeting e agli eventi». TRE COINCIDENZE FANNO UNA PROVA Se, come il detto popolare vuole, una coincidenza è una coincidenza, due coincidenze sono un indizio, tre coincidenze sono una prova, la convergenza di pareri di tre specialisti di questo calibro dimostra la fondamentale importanza del tirocinio pratico per formare un buon event maker. D’altro canto, allo stesso punto poteva portare il pensiero induttivo: perché il sapere negli eventi va immediatamente tradotto in opera, e la conoscenza pura – con buona pace d’Aristotele e di quel che ci insegnavano al liceo sulla sophia, il sapere per i sapere, come massimo obiettivo – non è funzionale, mentre lo è la tekné, l’arte di saper fare, il know how insomma, che nasce dall’esperienza e d’esperienza si nutre. Negli eventi più che mai, dato che la verifica è immediata, si vede subito quel che funziona e quel che invece è da evitarsi, e la conoscenza acquisita può essere immediatamente riutilizzata nella realizzazione dell’evento successivo.

SIMONE MERICO, CEO di K-events: «Il settore è ancora giovane e non esiste ancora una cultura degli eventi che abbia prodotto un modello di formazione adeguato. Occorre puntare su giovani con capacità manageriali innate»

STEFANIA TRALLORI, Head of CWT Meetings & Events Italy: «In CWT Meetings & Events sviluppiamo dei percorsi strutturati che partono dall’iniziale induction aziendale per le new entry, per proseguire con una formazione continua che prevede corsi specifici ad hoc e aggiornamenti su temi diversificati»

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A qualcuno piace caldo Parafrasando il titolo del celebre film, l’impatto atmosferico dell’inverno scorso su meeting, fiere ed eventi ci conferma che il clima è una variabile da pianificare, ma anche una possibile opportunità... dal nostro corrispondente negli Usa DOMENICO MATARAZZO

estate scorsa la comunità pubblicitaria internazionale, ma soprattutto L’ quella italiana, che si recava ai Leoni D’Oro di Cannes – una sorta di Oscar della pubblicità con conferenze e premiazioni – ha dovuto ritardare la partecipazione per via dei violenti temporali che hanno causato evacuazioni e inondazioni nel sud della Francia, i più violen-

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ti degli ultimi cento anni. Già nella prima settimana del mese precedente però un’altra kermesse, il Film Festival di Cannes (che oltre alla proiezione di film ha convegni e una fiera di prodotti per l’audiovisivo) aveva subìto danni per milioni di euro a causa di un improvviso tornado che aveva devastato la famosa Croisette. Negli Usa invece, una delle ultime edizioni del World Energy Engineering Congress trattava temi come energie alternative, sistemi di conservazione di ener-


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gia e di risorse naturali. Il congresso si teneva ad Atlanta nella seconda settimana di agosto, durante giornate torride con temperature superiori ai 40 gradi. Se i planner dell’evento avessero messo la parola “water” tra i temi principali, lo stesso evento probabilmente avrebbe registrato il tutto esaurito, con un parterre che avrebbe incluso politici, manager, giornalisti e scienziati di varie discipline, anziché solo personale tecnico come di fatto è avvenuto. Le calde giornate del congresso infatti non erano che l’inizio di un periodo durato poi cinque mesi, contrassegnato da temperature record e mancanza di pioggia, che sarebbe passato alla storia come la peggiore siccità che si ricordi nel sud-est degli Stati Uniti. PREVISIONI DEL TEMPO: ALLEATE DEL PLANNER Bastava d’altro canto guardare alle temperature dell’anno precedente per promuovere il convegno in modo più allarmistico e attirare maggior attenzione. Anche il 2009 infatti aveva fatto registrare temperature torride in estate, seguite poi da un inverno anomalo con temperature a livelli quasi primaverili. Anche nelle regioni mediterranee gli istituti metereologici ogni anno confermano temperature sia estive sia invernali più alte rispetto alla media dell’ultimo decennio. L’inverno del 2010 con abbondanti nevicate sia negli Usa sia in Europa ha frenato un po’ gli allarmismi, ma c’è da dire che i rigori dell’inverno erano già stati annunciati l’autunno procedente. Morale: il clima è una variabile che non può più essere lasciata al caso. Soprattutto perché oggi gli strumenti e i servizi per avere previsioni sono più sofisticati e offrono un’accuratezza sempre maggiore. Non a caso questo è anche il messaggio che viene lanciato dalle convention dedicate al clima, uno dei pochi settori che sta beneficiando di questa instabilità. L’ultima della serie è stata la convention della American Meteorological Society a cui partecipano circa quattromila scienziati da ogni parte del mondo. A questo appuntamento ben 250 relazio-

ni (su duemila!) erano dedicate alla variabilità e ai cambiamenti in atto nel clima: in assoluto il tema più popolare. Alla stessa manifestazione gli espositori includevano gestori di satelliti e un crescente numero di fornitori di strumenti e servizi sempre più sofisticati per l’accurata previsione del tempo. CONTRATTACCO AL MALTEMPO Appuntamenti pianificati anche con anni di anticipo non possono certo essere cancellati di punto in bianco per via del clima ma si possono predisporre iniziative per non danneggiare l’immagine e la partecipazione a eventi successivi. Negli Stati Uniti per esempio, le prime due settimane di gennaio sono generalmente ricche di appuntamenti. Quest’anno però le abbondanti e inusuali nevicate che hanno colpito quasi contemporaneamente tutti gli stati americani hanno creato molti ostacoli per chi viaggiava. Nella maggior parte dei casi i meeting planner si sono

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Il clima è una variabile che non può più essere lasciata al caso. Soprattutto perché oggi gli strumenti e i servizi per avere previsioni sono più sofisticati e offrono un’accuratezza sempre maggiore

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fatti in quattro per limitare gli inconvenienti. Ad esempio i programmi venivano modificati posticipando l’apertura di sessioni di networking e dell’esposizione, workshop e keynote venivano registrati e messi a disposizione gratuitamente a chi aveva subito ritardi. Lo scorso aprile invece gli organizzatori della CHI 2010 (Computer-Human Interaction Conference) subito dopo la conclusione dell’evento di Atlanta, avevano contattato via email ciascuno dei partecipanti provenienti dall’Europa per fornire supporto a chi fosse rimasto a terra a causa della nube di fumo emessa dal vulcano in Islanda. Chi trae vantaggio dalle intemperanze climatiche sono i centri di dimensioni ridotte ma che offrono bel tempo durante l’intero anno. Il San Diego Convention and Visitors Bureau ad esempio abbina sempre la parola “clima” negli slogan delle sue campagne di marketing: “people, place and climate”. «Il nostro clima è un grande selling point per San Diego e decisamente uno dei criteri di scelta dei nostri clienti» dice Steven Johnson, Vice President Public Affairs del San Diego Convention Center Corporation. «Soprattutto però è importante l’impatto che il clima ha sull’accessibilità al convegno più che il numero di giorni di sole che abbiamo durante l’anno. Per esempio voli da e per San Diego in febbraio non sono un problema per noi. Lo stesso non si può dire di altre destinazioni dove i voli possono essere cancellati improvvisamente. Questo poi diventa un bonus quando vengono valutati altri fattori come funzionalità , numero di stanze, location...». Sul fronte italiano in tema di piccoli centri

chi si è messo ai ripari è la fiera Campionaria di Monza e Brianza. L’appuntamento tradizionalmente si teneva a fine ottobreinizio novembre, da quest’anno invece proprio per evitare interferenze climatiche, la fiera è stata spostata a maggio. BENEDETTA SIA LA NEVE… Anche gli alberghi con sale congressi non sono del tutto penalizzati da improvvise calamità climatiche. Se da un lato si possono avere cancellazioni di chi si reca in città per un evento, dall’altro le stanze e i saloni vengono occupati da chi deve per forza rimanere vicino al posto di lavoro. Ciò è particolarmente vero negli Stati Uniti dove il downtown di una città è generalmente non abitato ma occupato solo da uffici. Sempre durante le pesanti nevicate del gennaio scorso gli alberghi cittadini di città come New York, Atlanta e Washington, erano occupati dai manager che pernottavano ed usavano le sale riunioni dell’albergo per i loro meeting. Non a caso molti di questi erano giornalisti rimasti vicino agli studi televisivi per fare la cronache delle stesse pesanti nevicate.


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STAFF ITALIA, nei grandi eventi. Da sempre.

Viaggi Incentive - Eventi - Convention & Congressi Sede di Roma: 13, Via Nomentana 00161 - Roma Tel. +39 06 44.17.18.1 Fax. +39 06 44.25.42.44

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Per una guerra in santa pace In che modo paintball, softair o giochi di guerra similari, possono essere funzionali nell’ambito di un team building? Ecco alcune opportunità che consentono di risolvere le problematiche aziendali, esclusivamente trattate in un contesto di guerriglia TERESA CHIODO

DANIELA FREGOSI, esperta in formazione esperienziale, outdoor training, coaching e training on the job: «Nella pratica del softair ci sono enormi potenzialità per la formazione dei manager. La somiglianza tra le abilità richieste da questo gioco e quelle necessarie ai dirigenti d’azienda è evidente»

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a congiuntura economica poco favorevole ha portato le aziende a Lselezionare sempre più i propri dipendenti; questi ultimi per difendersi e dimostrare il loro valore hanno messo in atto tutte le loro potenzialità, rivelandosi sempre più agguerriti, senza esclusione di colpi. Allora perché non assecondare un’attitudine speciale che come il fiore più bello e prezioso sboccia nelle avversità? Perché non portarli a dimostrare il proprio valore su un campo vero? Magari di battaglia! Può il “gioco della guerra”, nella fattispecie il softair e in alcuni casi il paintball, promuovere competenze e rappresentare addirittura un eccellente contesto formativo? Fra le metodologie che si fondano sul legame imprescindibile tra apprendimento e azione si inserisce la formazione outdoor e, in quanto attività di formazione outdoor, anche il softair può essere considerato a buon diritto metafora e setting formativo delle modalità di collaborazione, pianificazione e messa in atto di strategie risolutive da parte di un team.


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LE DISCIPLINE PIÙ DIFFUSE

Il softair - è uno sport riconosciuto dal Coni come Fisa (Federazione Italiana Soft Air) dal 1996. Si tratta di una pratica molto recente in Italia ma nata precedentemente in Giappone e poi importata. Il termine che meglio descrive l’essenza del softair è “simulazione”. I giocatori di softair (uomini e donne), infatti, si dividono in due (o più) squadre che devono raggiungere uno o più obiettivi predefiniti simulando uno scontro armato. Ogni giocatore ha in dotazione una o più armi giocattolo (pistola, fucile, mitraglietta) che possono facilitare o essere necessarie al raggiungimento dell’obiettivo assegnato (non è previsto, però, il contatto fisico tra i giocatori in modo da eliminare la componente “violenta” della simulazione). Il paintball - lo scopo del gioco è eliminare l’avversario colpendolo con delle palline di

IN GUERRA COME IN AZIENDA La nota ricercatrice Daniela Fregosi, esperta in formazione esperienziale, outdoor training, coaching e training on the job, ha già ampiamente dimostrato come nella pratica del softair ci siano enormi potenzialità per la formazione dei manager. La somiglianza tra le abilità richieste da questo gioco e quelle necessarie ai dirigenti d’azienda è evidente. Gestire un’azienda, infatti, non può sicuramente essere frutto dell’improvvisazione, dell’intuito dell’imprenditore, ma deve essere il risultato di un’accurata attività di pianificazione che prevede la scelta degli obiettivi da raggiungere e le strategie da adottare per raggiungerli in base alle risorse a disposizione. La stessa procedura viene utilizzata nelle partite di softair. Per raggiungere gli obiettivi prefissati (conquistare un nuovo mercato in un’azienda o conquistare una bandiera nella partita) è necessario che dal vertice dell’azienda vengano comunicati gli obiettivi a tutti i lavoratori in modo da coinvolgerli e responsabilizzarli. Lo stesso avviene nel softair: il leader comunica l’obiettivo ai giocatori e a ognuno viene assegnato un compito in modo da valorizzare le differenze individuali e riuscire a creare uno spirito di squadra. Anche in azienda è

gelatina vivacemente colorate. Le palline vengono sparate da appositi strumenti ad aria compressa chiamati marker (marcatori, disciplinati da una norma sulle armi: per essere legali non devono superare la potenza di 7,5 J). Data la velocità d’impatto la pallina si rompe al contatto con l’obiettivo rilasciando sulla tuta dell’avversario una macchia. Una volta colpito da una pallina colorata il giocatore è eliminato, per rientrare deve attendere un tempo predeterminato o l’inizio di una nuova partita. Il campo di gioco ha un forma rettangolare ed è allestito con gonfiabili di forma e grandezza diversa sistemati nell’area di gioco in modo simmetrico. In campo si scontrano due team che partono dai due lati più lontani del campo e hanno come obbiettivo quello di raggiungere la postazione avversaria senza essere marcati.

necessario che nasca, nei diversi reparti operativi, un certo “spirito di squadra” che è alla base di un lavoro proficuo. SCENDIAMO IN CAMPO Anche i nostri intervistati sottolineano la forte valenza formativa del softair, come strumento per lavorare sul gioco di squadra, sul rispetto delle regole e il passaggio delle informazioni, sulla leadership, sulla pianificazione e la gestione del tempo. Alessandro Garelli, socio di Alpimmagine Events & Communications afferma: «Il softair è al servizio della formazione e dell’apprendimento organizzativo perché porta a condividere una strategia, a fare team e a fidarsi dei propri compagni per raggiungere insieme lo stesso obiettivo. È inoltre un ottimo training per avere il controllo e la gestione del tempo e sviluppare la capacità di risolvere situazioni complesse. Lo scenario aziendale richiede molto spesso un’attitudine a prendere decisioni su problemi complessi in tempi estremamente rapidi; lo stesso accade in uno scenario di guerra (simulata) quando si tratta di decidere come difendersi da un attacco, come espugnare una roccaforte nemica o come gestire un’imboscata. È inoltre un’attività che, in presenza di risorse adeguate, consente l’integrazione con performance outdoor e sportive a differenti livelli (passaggi con le corde,

ALESSANDRO GARELLI, socio Alpimmagine Events & Communications: «Lo scenario aziendale richiede molto spesso un’attitudine a prendere decisioni su problemi complessi in tempi estremamente rapidi; lo stesso accade in uno scenario di guerra»

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MILANO IN GUERRA

Da oggi c’è a disposizione Urban9mm (www.urban9mm.com): il primo poligono virtuale d’Italia, da poche settimane aperto a Milano in via Lombardi. Cinquemila metri quadrati, 16 sale di tiro con schermo di 7m x 3,5 e un software che gestisce le più svariate animazioni (a breve anche in 3D): a tema militare o altre più ludiche. Vengono proiettate sagome o elementi in dimensioni reali interattive con l’operatore. Le scene, impersonate da attori professionisti in ambienti reali sono arricchite da effetti speciali. Gli sce-

DANIELE ELTI, Event Media: «Il successo del softair è dovuto al particolare momento storico di crisi generalizzata che impone scelte difficili, rapidità di azione e determinazione per conquistare quote di mercato»

nari possono variare da ambientazioni urbane a luoghi chiusi, bui o affollati. Vengono poi proposti scenari in teatri operativi in aree desertiche, tropicali o montane. Le armi sono identiche alle corrispettive reali, ma dotate di laser a infrarossi che dà input a un sistema in grado di calcolare esattamente la caduta balistica del proiettile. Un sistema importato Usa e “fin’ora in utilizzo esclusivo degli apparati militari, oggi per la prima volta fruibile anche al grande pubblico”, come afferma l’ideatore del centro Davide Padovan. Il porto d’armi? Non serve, ovviamente. guado del fiume, ponte tibetano, survival, ricerca del cibo, prove di orienteering, spostamenti con fuoristrada 4x4) e con suggestive scenografie. A volte è capitato anche di reclutare ex militari. Per arrivare allo step finale per i più esperti: il softair con veri carri armati». «Da sempre – conferma Daniele Elti di Event Media – il mondo del marketing e delle vendite ha tratto ispirazione dall’Arte della Guerra di Sun Tzu e da tanti altri trattati militari di strategia e tattica. Il testo di Sun Tzu, scritto nel VI secolo avanti Cristo, è un vero manuale di vita e di competitività, e in ogni corso di formazione vendite c’è sempre qualche citazione. La metafora della guerra funziona sempre; già, oggi le aziende sono in guerra! Per fortuna senza morti e feriti, ma si tratta spesso di condurre battaglie durissime. Ogni aspetto deve essere ottimizzato e finalizzato al successo, ogni anello della catena deve essere forte; dal primo all’ultimo dipendente ci

deve essere armonia, condivisione dell’obiettivo e supporto reciproco. Organizziamo molti eventi di questo tipo e nell’ultimo periodo abbiamo assistito a una crescita importante della domanda, probabilmente ciò è dovuto al particolare momento storico di crisi generalizzata che impone scelte difficili, rapidità di azione e grande determinazione per conquistare quote di mercato». UNO SPORT MADE IN USA Anche il paintball è un potentissimo strumento a disposizione della formazione aziendale. Molte aziende lo stanno scoprendo. Ce ne parla Francesco Zuccaro di Smash Arena: «Una partita di paintball non viene improvvisata, ma si studia una strategia in base a come è allestito il campo di gioco e alle posizioni degli ostacoli; ogni singolo giocatore non gioca per se stesso, ma gioca per la squadra. Una sessione di paintball è molto veloce, può durare anche pochi secondi. Durante ogni sessione, in ogni squadra, che nei tornei ufficiali ha cinque componenti, ci sono almeno uno o due giocatori di attacco. Chi fa il gioco di attacco ha sempre un’area scoperta che deve, per l’appunto, essere coperta da un compagno di squadra della difesa. Se il giocatore di attacco si concentra solo sulla propria difesa, perde la sua funzione primaria di attacco e rischia di mettere a repentaglio tutta la strategia di squadra. Deve, quindi, sapersi fidare e puntare sull’obiettivo per finalizzare. Come in un business plan così nel paintball capita l’imprevisto o un cambiamento di programma. La cosa difficile è proprio prendere le decisioni giuste sotto adrenalina, capirsi nel gruppo, senza perdere la concentrazione, mantenendo il gioco di squadra; nonostante magari sia in corso una perdita importante (nel business può essere un licenziamento, un calo delle vendite o un assestamento in seguito a cambiamenti radicali)». QUALI SONO GLI OBIETTIVI DA RAGGIUNGERE? «Lo scenario e il target del gioco vengono sviluppati insieme al cliente – torna a dire Garelli – in relazione alle necessità di formazione, al tempo a disposizione e al luogo in cui ci si trova. Il softair prevede molte “storie” con obiettivi differenti. Un obiettivo può essere la conquista di un punto strategico, la liberazione di prigionieri, l’approvvigionamento di riserve. Le azioni, spesso, si contestualizzano in scenari storici. Questi ultimi si sviluppano personalizzandoli sulla base delle necessità dell’azienda, della natura dei partecipanti, sempre cercando di interpretare, aldilà del valore ludico dell’attività, la finalità formativa». «L’obiettivo che si vuol far raggiungere al

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singolo giocatore e al team è l’equilibrio dato da fiducia, – sostiene ancora Zuccaro – coordinazione, concentrazione e lavoro di squadra. Tutto è più facile se ciascuno è in grado di non perdere mai di vista la strategia preparata a tavolino. Se un giocatore sbaglia troppe volte e mette in difficoltà la squadra alla fine viene sostituito, un po’ come in azienda». COME E DOVE Il softair necessita di ambienti generalmente boschivi ma può essere svolto anche in territori urbani come cascine abbandonate, fabbriche dismesse, ruderi, cave abbandonate; tutti luoghi che, comunque, sono caratterizzati da ostacoli naturali o artificiali. Quanto dura e come viene strutturato? Ce lo spiega Daniele Elti: «In genere gli eventi di softair durano dalle quattro alle otto ore massimo, i partecipanti vengono dotati di divisa mimetica e tutte le protezioni del caso, vengono divisi in team e ognuno ha il suo obiettivo. Le modalità di gioco sono davvero tante. In alcuni casi abbiamo fatto costruire un vero accampamento, con barbecue, e abbiamo fatto preparare il rancho mentre alcuni componenti del team difendevano la zona dagli attacchi degli avversari. L’attività offre diverse opportunità di configurazione e la progettazione avviene sempre ad hoc in base al numero dei partecipanti, al tempo a disposizione, alla logistica e alla location. Insomma non esistono regole di durata. Ce lo conferma Garelli: «Ci sono sfide che durano un paio d’ore e altre che durano uno o più giorni. Basti pensare che a livello agonistico (e non aziendale) ci sono partite che durano anche 48 ore, con tanto di postazione vedetta e turni per la notte in caso di attacco. La durata è pertanto variabile e ogni volta viene concordata con il cliente, o organizzata in funzione del target. All’arrivo gli ospiti ricevono un briefing articolato, un handbook con la cartina della location e tutta una serie di informazioni strettamente necessarie al gioco. Il brief delinea in maniera chiara le regole e gli obiettivi, che sono l’ingrediente fondamentale per la buona riuscita dell’attività. Ovviamente si ricorda ai partecipanti che lo scenario di guerra è pur sempre, alla fine, una metafora, quindi l’importanza del buon senso non deve mai venire meno. A seconda del livello e del budget, il gioco prevede un kit professionale più o meno ricco, con materiali di qualità. Di solito forniamo: tuta mimetica, giubbotto multitasche, maschera in lattice, fucile MP5 con caricatore maggiorato, razione colpi, bandana e/o cappello, guanti aderenti, radio e auricolare e Gps».

Dove possiamo andare? Esistono moltissimi campi abilitati al softair in Italia, location che oltre a rispettare le leggi e le regole di sicurezza previste, hanno all’interno delle basi già costruite e una serie di facilities, quali alberi destinati ai cecchini, auto demolite che possono tornare utili come nascondigli, casematte e così via. In alternativa è possibile praticare il softair in terreni privati adottando una serie obbligatoria di misure e permessi come previsto dalla legge. Difficile è avere indicazioni precise. «Solamente una volta definita la convention diamo il via alla ricerca seguita da un’accurata site inspection – dice Garelli – e in molti casi le location segnalate in Internet possono rivelarsi non adatte ad accogliere target di senior management. Per questo la selezione è un importante valore aggiunto che nasce da anni di esperienza. Svelare le location è come chiedere al trifolau di dire dove si trovano i tartufi!».

FRANCESCO ZUCCARO, di Smash Arena: «Come in un business plan così nel paintball capita l’imprevisto o un cambiamento di programma. La cosa difficile è proprio prendere le decisioni giuste sotto adrenalina»

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Da Fibonacci a Schopenhauer: quando è necessario individuare nuove regole, occorre prima di tutto trovare un equilibrio fra le varie parti in campo. Una media ponderata fra la disponibilità di tutti e la tentazione di ciascuno di tirare l’acqua al proprio mulino

La vita è un pendolo LEONARDO FIBONACCI JR.

numeri di Fibonacci raccolti in queste pagine (e usciti sulla Newsletter settiImanale di Meeting e Congressi tra gennaio e marzo) sono solo alcuni esempi di situazioni – magari viste solo da una angolazione – che oggi si ritrovano, con sempre maggiore frequenza, in un mer-

FARE DA BANCA ALLA BANCA

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Come sta diventando strano il mercato in cui lavorano gli operatori della meeting industry! Il denaro, dappertutto, si muove con sempre maggiore vischiosità. Non solo è diventato difficile trovare il lavoro, ma una volta trovato è un’avventura farsi pagare. E se si viene pagati è un dramma far rispettare i tempi concordati. Ma anche se si ha a che fare con aziende che non hanno problemi (sembra impossibile, ma alcune ci sono ancora…) gli accordi che vengono proposti (imposti?) prevedono pagamenti a “futura memoria”. Peccato che per realizzare l’evento ci sono delle spese che devono essere saldate sull’unghia. Abbiamo saputo di importanti banche che impongono nel loro briefing un pagamento a 60/90 giorni. E allora l’operatore che vuol lavorare cosa fa? Deve anticipare lui. E allora va alla stessa banca (a un altro sportello, naturalmente) e si fa dare i soldi che servono. Ovviamente pagando il denaro che acquista. E poi paga i fornitori impazienti. E così fa da banca alla banca. Forse c’è qualcosa che non va…

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cato quasi irriconoscibile rispetto a quello che era solo pochissimo tempo fa. Una sorta di agitazione, di tensione, di smania di saper fare, di poter fare. Quando si decide di fare (o se si riesce a fare…). Sembra come se tutti fossero alla ricerca di una “cosa” nuova e diversa. Una cosa che forse non è ancora ben chiara e strutturata a livello razionale, ma che a livello emozionale c’è. E si fa sentire. Il mercato sta cambiando. Tutto sta cambiando. Si sente che ci vorrebbero cose diverse. Un nuovo equilibrio. Ecco, la parola giusta forse è “equilibrio”. Dovremmo sapere che “tutto scorre” e quindi cambia. Il problema è che ci si era abituati a uno “scorrimento”lento che quasi non ti faceva percepire il cambiamento. Oggi si va avanti a furia di stravolgimenti, di scossoni, di situazioni che non puoi ignorare e che ti spingono a modificare. E il problema, direbbe Schopenhauer, è quello del pendolo: quando si passa da una posizione di un certo tipo si tende a posizionarsi in una opposta. Troppo opposta. Il pendolo, subendo uno scossone, passa da un estremo all’altro. E prima di ricominciare a oscillare regolarmente ha bisogno di un certo tempo. Ma oggi questo tempo sembra non esserci. E allora: tutti tesi, tutti preoccupati, con le


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ACCIDENTI A INTERNET

OH TEMPORA, OH MORES

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Guai a chi dice male di Internet! È un grande, grandissimo, strumento che ci mette a disposizione il mondo. Ma, come tutti grandi strumenti, forse avrebbe avuto bisogno di essere messo a disposizione di tutti preparando prima il terreno. Credo che tutti coloro che guidano amerebbero sedersi al volante di una Ferrari. Ma credo che solo i più avventati lo farebbero senza una adeguata preparazione. Internet, e tutti i suoi ammennicoli, sono invece lì alla portata di tutti. E parecchi si sono già fatti male. Nella meeting industry, Internet ha portato i prodotti e i servizi sulla scrivania dell’utente. Niente di male. Anzi. Però lo si usi per quello che può servire. Per esempio se una zelante segretaria ritiene che per organizzare un evento sia sufficiente telefonare alla location e prenotare, sappia che tutto il servizio che c’è al contorno qualcuno lo deve pur fare. E sappia che forse avrebbe potuto scegliere qualcosa di meglio. E sappia che non ha senso chiedere all’agenzia (successivamente chiamata in soccorso) di cercare di ottenere un prezzo migliore. E sappia… Be’, sappia che non è con una telefonata a un numero suggerito da Internet che si organizza un evento.

Già i nostri progenitori sostenevano che bisognava tenere d’occhio i comportamenti e i tempi. Sui comportamenti non dico niente (troppo ci sarebbe da parlare). Sui tempi invece, oh, sui tempi (riferendomi al tempo che scorre) non riesco proprio a trattenermi. Sembra che il mercato si sia abituato a ritenere che gli operatori della meeting industry siano tutti dei Mandrake (o, per i più giovani, degli Harry Potter). In grado cioè di fare tutto senza tenere in considerazione quella che gli ingegneri chiamano la variabile “t”. A noi hanno sempre insegnato che ogni cosa ha bisogno del suo tempo. I proverbi, la saggezza popolare, son pieni di richiami al fatto che se si vuol fare bene bisogna dedicare il numero di giorni e di ore necessari. I responsabili di progetti nell’industria si avvalgono di potenti computer e sofisticati software per redigere diagrammi di Gantt o di Pert che permettano di tracciare i percorsi temporali per arrivare al risultato che non presenti rischi. Nella meeting industry tutto questo sembra non essere importante. La variabile tempo si è contratta. Ti chiamano oggi per un lavoro che deve essere pronto per ieri. A vantaggio di chi?

GHE PENSI MI

I TITOLI DI CODA

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L’ho sempre detto: le cose che funzionano bisognerebbe sempre lasciarle al legittimo proprietario. La frase ricordata era stata un grande successo quando fu lanciata dal cavalier Scotti. Chi l’ha voluta utilizzare in seguito non ha mai avuto soverchia fortuna. Ma ahimè sembra che sia entrata nel vocabolario degli utenti della meeting industry. Sembra che non ci sia argomento, esperienza, località, intrattenimento, gestione logistica e chi più ne ha più ne metta che questi signori non sappiano fare. E, naturalmente, meglio del loro interlocutore che, vedi caso, fa proprio questo di mestiere. Quando parlano con l’avvocato pendono dalle sue labbra, se hanno di fronte il medico non osano fiatare, se arriva l’idraulico o il meccanico non dicono beh. Se l’organizzatore di eventi suggerisce… si sentono sicuri di avere in tasca soluzioni migliori e si dipinge subito sul loro volto un bel “ghe pensi mi”. Io avrei da suggerirne un altro motto milanese: “Ofelè fa ’l to mestè”. unghie di fuori. Ci vorrebbe … Già, cosa ci vorrebbe? Dato che questa situazione non è amata da nessuno, teoricamente ci vorrebbe che si riuscisse a stabilire nuove regole a cui tutti sappiano adeguarsi. Ma quando bisogna trovare nuove regole ci vuole tanta disponibilità da tutte le parti per trovare un equilibrio che soddisfi tutti

Mi sono sempre chiesto a cosa servisse quella sequela infinita di attività e di nomi che scorrono dopo la parola “fine” dei film e delle trasmissioni televisive. La mia risposta era “per gratificare chi ci ha lavorato nonché per la gioia di parenti e amici”. Qualche giorno fa, alla fine di uno spettacolo televisivo, al momento dei titoli di coda mi sono ritrovato a fare una riflessione: “accidenti, quanta gente ha lavorato (e per chissà quanto tempo) per realizzare questo spettacolo di un’ora. E allora mi è venuto un “flash”. Forse bisognerebbe trovare un sistema per far scorrere i titoli di coda anche alla fine di un evento, di una convention, di una serata di gala con spettacolo. Non tanto per rendere felici coloro che hanno lavorato (e parenti amici) ma per far capire al cliente che po’ po’ di lavoro c’è dietro…

(utopia?) e non che ogni parte cerchi di approfittare del cambiamento per acquisire il massimo del vantaggio per sé. So che è un percorso lungo e difficile. Ma bisogna pur cominciarlo. Perché così com’è oggi questo modo di operare nel mercato non rende felice nessuno. Così non va bene!

Ditelo a Fibonacci Sei avete qualche considerazione da fare sul mondo della meeting industry invia una breve mail a: ❑ mc@ediman.it e scrivi nell’oggetto: ❑ “Ditelo a Fibonacci”

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Se il meeting è piatto… Si chiama show cooking ed è uno dei fenomeni più trendy del momento nel mondo della ristorazione: la cucina non è più dietro le quinte ma si trasferisce in sala o è visibile attraverso una vetrina. Per una cena business oriented il cibo incontra la strategia aziendale TERESA CHIODO

angiare non è solo nutrire il proprio organismo, ma anche pensare e M comunicare. Jeremy Rifkin, noto studioso di fenomeni sociali, sostiene che l’attuale società tenda a strutturarsi prevalentemente come una sorta di industria dell’intrattenimento, al fine di mercificare e rendere commerciabili esperienze, non solo prodotti materiali o servizi. Siamo di

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fronte a una vera e propria “economia dell’intrattenimento” che alle logiche della razionalità ha sostituito quelle del gioco creativo, del sogno, delle esperienze intense e godibili. In quest’ottica, l’attuale immaginario della ristorazione che avvolge il palcoscenico della gastronomia, richiede, infatti, anche professionisti della fantasia e della creatività – non solo esclusivamente culinaria – al fine di realizzare appositi scenari all’interno dei quali è possibile soddisfare la crescente domanda di interattività e di coinvolgimento polisensoriale e immersivo, tanto nel cibo, quanto nei luoghi deputati al suo consumo. Il cibo non è solo gola e convivialità, ma diventa medium di socializza-


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zione, attraverso la sua stessa spettacolarizzazione. Lo sa bene Simone Rugiati, chef esponente di spicco in Italia dello show cooking. «La figura dello chef è cambiata nel corso degli ultimi anni: in precedenza il cuoco era solo un operatore in cucina e il suo modo di comunicare avveniva solo attraverso le ricette e i piatti che lo rappresentavano. Di recente, invece, gli chef sono diventati i veri protagonisti, più degli stessi ristoranti in cui esercitano e il lavoro è diventato sempre più un mix tra la realizzazione delle ricette e lo stare in sala con i clienti, incontrarli, conoscerli, dare loro pareri e opinioni. Il primo step verso lo show cooking di una decina d’anni fa è stato nell’arredamento: molti ristoranti si sono dotati di cucine a vista, molto apprezzate dal pubblico che può vedere gli chef e le brigate all’opera mentre preparano i piatti che verranno poi portati in sala. Da questa richiesta da parte dei clienti è nata la mia innovativa idea di show cooking: lo chef entra in sala e interagisce con i commensali. Molto richiesto per le cene aziendali lo show cooking è un format giovane, fresco, dove una parte della cena può essere lasciata libera per parlare di business mentre un’altra si focalizza sul food, argomento sempre divertente anche per i meno appassionati di cucina. Si può declinare in base a tempistiche, location, numero di partecipanti, tipologia di incontro richiesta dal committente». Allora ecco che nell’era dell’experience economy la ristorazione si candida seriamente al ruolo di capofila di questa nuova filosofia fatta di emozioni e di atmosfere da vivere appieno e sempre più ristoranti in Italia mettono a disposizione i loro spazi per questa pratica.

Doris Diner, Milano www.dorisdiner.net È tutto american way of life il Doris Diner, uno spazioso loft postindustriale, disposto su due livelli e arredato stile Happy Days; ristorante e location per eventi nel

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cuore pulsante del quartiere milanese della Bicocca, mette a disposizione i suoi spazi per show cooking declinati nelle più svariate formule, a cui è sottesa la sapiente regia dei titolari, che a partire dalla fase di ideazione dell’evento stesso offrono una consulenza specializzata. Per un format personalizzato e su misura c’è anche la possibilità di affittare, nell’edificio adiacente, un’ambientazione a geometria variabile, più riservata e raccolta, elegante e con una cucina ben attrezzata. Proprio qui lo chef Antonio Marchello, pioniere in questo tipo di esperienza, ha di recente tenuto la prima di Cinderella, uno stage di show cooking di circa sette ore: un percorso sorprendente e fatto di interazione, creato per coinvolgere tutti i cinque sensi alla ricerca di quegli elementi positivi, stimolanti e motivazionali che caratterizzano ogni favola.

Spazio Strato, Milano www.stratocucine.com Spazio Strato è un ambiente suggestivo e contemporaneo, uno spazio di grande rigore situato di fronte a Parco Sempio-

SIMONE RUGIATI, chef esponente di spicco in Italia dello show cooking: «Molto richiesto per le cene aziendali, lo show cooking è un format giovane, fresco, dove una parte della cena può essere lasciata libera per parlare di business mentre un’altra si focalizza sul food»

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1 / È tutto american way of life il Doris Diner, uno spazioso loft postindustriale, disposto su due livelli e arredato stile Happy Days 2 / Spazio Strato è un ambiente suggestivo e contemporaneo, uno spazio di grande rigore situato di fronte a Parco Sempione

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tutte le esigenze, si arriva fino ad una capienza di 230 persone. Ben 99 sono le camere, delle quali 30 deluxe, 26 junior suite, 25 junior suite view, 13 suite, 2 executive suite, 2 diplomatic suite, e una presidential Suite di circa 140 metri quadrati.

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3 / Affascinante palazzo degli Anni 30, nel cuore di Torino, il Principi di Piemonte propone diverse possibilità di show cooking nelle sue sale meeting 4 / Atmosfera avant-garde tutta incentrata sullo show cooking: è questa l’offerta del Ristorante Anteprima di Chiuduno 5 / Academia Barilla è il primo centro polifunzionale situato a Parma, ideale per congressi, incentive, presentazione prodotti, cene di gala e team building a tema gastronomico

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ne, in cui organizzare eventi di vario genere, come esposizioni d’arte, piccole conferenze stampa, presentazione di prodotti, cene private ed esclusive. Dispone di una discreta galleria e di una zona vetrina da adibire ad area di benvenuto. Qui le cucine non sono solo in esposizione ma funzionano e sono visibili, non solo agli astanti che stanno cenando, ma anche ai passanti sulla via. «La cucina diventa un insostituibile strumento di convivialità e un luogo di piacere condiviso», dice Marco Gorini, fondatore di Strato Cucine, fine gourmet, architetto e ideatore di questo nuovo spazio che vuole essere un luogo di incontro aperto alla contaminazione tra arte e gusto design e cultura. Spazio Strato mette a disposizione 300 metri quadrati, cinque vetrine, una cucina di servizio funzionante con cantina vini, forno, fuochi e un cortile esterno.

Hotel Principi di Piemonte, Torino www.principidipiemonte.com Il Principi di Piemonte è un affascinante palazzo degli Anni 30, gioiello storico a cinque stelle dell’hôtellerie torinese. Sorge nel cuore della città, di fronte alla famosa via Roma, centro nevralgico della vita mondana e imprenditoriale. Propone alcune offerte di show cooking nelle sale meeting, generalmente affiancate ai coffee break; per questa pratica riserva anche spazi nelle sale lunch o dinner. Lo chef illustra agli ospiti i procedimenti per eseguire alcune delle più rinomate ricette tradizionali piemontesi, come la farcitura dei famosi cioccolatini e molto altro. Il business centre dell’hotel offre ampie possibilità per attività congressuali, meeting, incentive e sfarzosi gala grazie alle numerose sale, tutte con illuminazione naturale, fini arredi, ambientazioni uniche, solari e comunicative. Con diversi spessori rappresentativi per

Ristorante Anteprima, Chiuduno (Bg) www.ristoranteanteprima.it Qui l’atmosfera avant-garde è tutta incentrata sullo show cooking: la cucina come spettacolo, esplosione di creatività, da seguire sequenza dopo sequenza nel dettaglio su due grandi monitor al plasma e da sbirciare attraverso una parete di cristallo che, dalla show-kitchen, fucina di idee, cuore, anima e cervello d’Anteprima, guarda all’intera sala. Uno spettacolo in Anteprima avviene tra scenografie hi-tech e ambientazioni di impatto, di un’eleganza squisitamente minimalista. La cucina è un’emozione e un’arte tutta da condividere; un’esperienza culinaria multisensoriale che sfida i cinque sensi, a partire dalla vista, ingannata nell’ apparenza dalla destrutturazione dei piatti, dall’elegante equilibrio estetico, creati dallo chef executive Daniel Facen, che si diverte a giocare con la natura, a vederla trasformare tra le sue mani, regalando a quelli che ama definire suoi ospiti piuttosto che clienti, stupore e sorpresa. La cantina propone oltre 900 etichette italiane e internazionali accuratamente selezionate. Academia Barilla, Parma www.academiabarilla.com Academia Barilla è il primo centro polifunzionale situato a Parma, ideale per congressi, incentive, presentazione prodotti, cene di gala e team building a tema gastronomico, è dotato di strutture all’avanguardia per accogliere appassionati e professionisti di enogastronomia 5


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6 / A Montecatini bellezza architettonica e tradizione culinaria si incontrano nelle splendide sale liberty termali come la Sala Excelsior 7 / Un antico monastero francescano su una collina che affaccia su un paesaggio sconfinato: questa è la quinta scenica della nuova Boscolo Etoile Academy, un polo culturale, gastronomico e professionale di eccellenza

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italiana da tutto il mondo. Si trova in una zona centrale, a pochi passi dai principali monumenti del centro storico e dalle vie dello shopping e del divertimento. Creata per rispondere alle esigenze degli appassionati, dei professionisti e delle aziende, offre corsi di cucina, con la competenza e l’esperienza degli chef di Academia Barilla, esperienze di food show enogastronomiche esclusive e servizi per le imprese personalizzabili. L’innovativa struttura mette a disposizione, tra le altre sale l’Auditorium da 100 posti con cucina a vista; una cucina centrale artigianale dotata di doppia fiamma, con piastra a induzione, cuocipasta e tutte le attrezzature professionali per ogni tipo di dimostrazione culinaria sono ben visibili dal pubblico; una sala regia facilita lo svolgimento della dimostrazione permettendo focus di inquadratura dalla cucina, per andare sullo chef e anche sul pubblico.

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Sala Excelsior del centro benessere Montecatini, Montecatini Terme (Pt) www.montecatinicongressi.com Montecatini Congressi ha inserito, nell’offerta dei servizi “Emozionali” per eventi, anche lo show cooking come forma di intrattenimento adatto anche alle cene più formali, grazie alla collaborazione con la società di catering partner del Montecatini Congressi Convention Bureau e con i suoi grandi chef. Degustare un piatto succulento è un piacere, vederlo cucinare e percepire la cura e la dedizione con cui gli ingredienti si trasformano è un’esperienza che accresce il valore di un evento e unisce gli spettatori. A Montecatini bellezza architettonica e tradizione culinaria si incontrano nelle splendide sale liberty termali come l’Excelsior (per max 100 persone). Boscolo Etoile Srl, Tuscania (Vt) www.istitutoetoile.it Un antico monastero francescano, una cornice naturale estatica, una collina che affaccia su un paesaggio sconfinato. Questa è la quinta scenica della nuova Boscolo Etoile Academy. Un polo culturale, gastronomico e professionale di

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8 / L’Hilton Garden Inn Lecce, grazie a una piccola cucina al centro della sala del The Cube Bar & Restaurant, offre momenti di show cooking per gruppi da 30 a 120 persone 9 / Adagiata sulle colline del Mugello, a dominare il lago di Bilancino, Villa Le Maschere, con il suo Ristorante Piopponero, accoglie gli ospiti in un’avvolgente e suggestiva atmosfera 10 / All’Una Hotel Regina, gli spazi per lo show cooking hanno una capienza minima di 20 persone fino a un massimo di 300

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eccellenza per l’Italia. La struttura, che ospita esperienze di show cooking offre anche ricettività, ristorazione ed eventi di qualità, è immersa nel tipico paesaggio dell’Italia centrale. La superficie è di 2500 metri quadrati interni e 17.000 metri quadrati di parco esterno e ospita, oltre alla mediateca, sei laboratori di cucina: uno di cucina professionale (la cosiddetta “a tavola con lo Chef”), due di pasticceria e panificazione, di cui un’aula magna con 48 posti a sedere, una cucina con postazioni singole anche per gli amatori, un panificio/pizzeria dotato di forno a legna, una sala per la teoria ad alta tecnologia, 32 camere d’albergo, un ristorante, ancora, l’Orto dei semplici, destinato alla coltivazione delle primizie. Qui si custodisce la Biblioteca digitale del Libro Antico di cucina.

Villa Le Maschere, Barberino di Mugello (Fi) www.villalemaschere.it Ventidue maschere in pietra serena, classiche e grottesche, decorano la facciata di una delle più belle dimore di campagna del tardo Rinascimento fiorentino. Adagiata sulle colline del Mugello, a dominare il lago di Bilancino, Villa Le Maschere, dopo un restauro durato cinque anni, è rinata come resort cinque stelle che fonde grande valore storicoarchitettonico e interior design contemporaneo, espressione superba del made in Italy. Su richiesta e per gruppi è possibile organizzare serate di show cooking ad hoc. Il Ristorante Piopponero accoglie gli ospiti in un’avvolgente e suggestiva atmosfera. Grandi vetrate si aprono sulla terrazza affacciata al parco secolare. Con la bella stagione è possibile cenare all’aperto sull’incantevole terrazza del Foggini. A disposizione anche il ristorante Il Cancello di Ghiereto. Natura e arte, acqua e silenzio, fanno da cornice alle 65 camere e suite, e alle otto sale per eventi, affacciate su un giardino all’italiana che

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abbraccia due piscine fino ad allungarsi in un parco romantico di 18 ettari costellato di sequoie ed essenze rare.

Hilton Garden Inn, Lecce www.hgilecce.com Il maestro chef Luigi Perrone dell’Hilton Garden Inn Lecce, dietro una piccola cucina, posizionata al centro della sala del The Cube Bar & Restaurant, prepara e presenta i piatti che poi usciranno dalla cucina e saranno serviti ai clienti con la stessa presentazione e profumi di quelli realizzati alla vista degli ospiti. Si propone un menu composto da cinque portate e realizzato con ricette ispirate alla tradizione pugliese e salentina, sulla base degli ingredienti di stagione. Inoltre è previsto l’accurato abbinamento di un vino per ogni portata, fatto da un sommelier. Il numero di persone che possono partecipare allo show cooking può variare da 30 a 120. Una Hotel Regina, Torre a Mare Noicattaro-Bari www.unahotels.it/www.unahotelregina.com L’Una Hotel Regina di architettura tipicamente pugliese, si trova alle porte di Bari, a breve distanza dal mare. È dotato di 100 camere, wine bar, tre ristoranti di cui uno all’aperto per contenere un numero complessivo di 800 persone; due piscine semi-olimpioniche (indoor ed esterna) e palestra. Il centro congressi, con collegamento wi-fi, ha 11 sale con una capacità massima di 800 posti (plenaria:300 posti). La spa, luogo di pregio, offre: sauna, bagno turco, piscina, idromassaggi, percorso Kneipp, massaggi, estetica ed estetica terapeutica, parrucchiere. Ideale per show-cooking ed eventi di piacevole divulgazione legati oltre alla ristorazione anche alla salute e nutrizione. Gli spazi dove poter fare serate di show cooking hanno una capienza minima di 20 persone fino a 300 persone. In generale per dare a questo tipo di


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serata una maggiore "intimità" e vicinanza con lo Chef si preferisce restare intorno alle 100 persone.

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Atahotel Capotaormina, Taormina (Me) www.atahotels.it Spettacolare costruzione a picco sulla scogliera dell’omonimo promontorio, l’Atahotel Capotaormina sorge ai piedi di Taormina, su un alto sperone di roccia. Immerso nel verde e circondato su tre lati dal mare, gode di eccezionali viste panoramiche e rappresenta una vera e propria oasi di colori e di silenzio, ideale per il riposo e il relax. Splendide sono le terrazze panoramiche su cui è possibile organizzare piacevoli coffe break, pranzi di lavoro, cocktail o cene con show cooking. Sono inoltre a disposizione degli ospiti la spiaggia privata, la piscina con acqua di mare, la Jacuzzi 14 posti incastonata nella roccia, tre ristoranti, tre bar e sale banchetti con vista panoramica. La struttura ha un centro congressi che offre i servizi e la cornice ideale per organizzare eventi di sicuro successo. A disposizione sette sale riunioni dal tono raffinato e una sala plenaria da 450 posti a teatro con luce naturale e vista mare sull’Isola Bella.

Cervo Hotel, Costa Smeralda Resort, Porto Cervo (OT) www.sheraton.com/cervo Il Cervo Hotel è un resort di lusso, che offre un attrezzato centro congressi, un’ampia scelta di ristoranti e bar, un fitness center e un centro benessere. Sapori intensi, ricette leggere e un panorama mozzafiato possono accompagnare gli ospiti nella moderna formula dello show cooking: un viaggio culinario per scoprire le specialità gastronomiche locali. Il suggestivo ristorante La Terrazza si affaccia sulla famosa Piazzetta nel cuore di Porto Cervo: luogo ideale per indimenticabili cene in un’atmosfera resa romantica dalle luci soffuse del porto. Poi troviamo il ristorante La 13 Pergola e ancora Il Pescatore, Il Pomodoro, il Grill Restaurant & Bar. Il conference center dell’Hotel ha stanze modulari adatte ad ospitare qualsiasi tipo di meeting e uno staff efficiente per ricevimenti, feste ed eventi sino a un numero di 600 persone a stile teatro. Ha il massimo della tecnologia a pochissimi passi dal mare.

Traumhotel Liebes Rot-Flüh Haldensee/Grän, Austria www.rotflueh.com In Tirolo, sul lago di Halden-

see, a nord-ovest di Innsbruck si trova il castello di Cenerentola, il Liebes RotFlüh. Un cinque stelle raffinato per un soggiorno lussuoso e di gusto, con cucina gourmet e offerte wellness di alto livello. Lo spettacolo dello show cooking è sempre disponibile presso il ristorante Via Mala, con la sua cucina a vista. Il fascino alpino diventa cifra stilistica nelle decorazioni, inframmezzate da nicchie e angoli confortevoli; si crea un’atmosfera romantica e sorprendente a un tempo grazie agli effetti speciali della cascata sotto tuoni e lampi. Coreografiche preparazioni “a vista” le troviamo anche negli altri ristoranti, il gourmet Rot-Flüh Stüberl, La Cascata nobile o la rosticceria Loch Ness. Quotidianamente gli ospiti hanno libero accesso al Cinderella-Castle paradiso wellness con vasche e piscine, compresa quella unica al mondo di acqua energizzata, vasche idromassaggio calde, bagni di vapore, grotta delle fiabe, mondo delle saune, pozzo di ghiaccio, stanze relax, giardino e diverse strutture per lo sport.

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11 / L’Atahotel Capotaormina offre suggestive terrazze panoramiche su cui è possibile organizzare piacevoli coffe break, pranzi di lavoro, cocktail o cene con show cooking 12 / Al Liebes Rot-Flüh, un cinque stelle raffinato per un soggiorno lussuoso e di gusto, lo spettacolo dello show cooking è sempre disponibile presso il ristorante Via Mala 13 / Il Cervo Hotel è un resort di lusso, in cui sapori intensi, ricette leggere e un panorama mozzafiato possono accompagnare gli ospiti nella moderna formula dello show cooking

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ALESSANDRA BOIARDI

VILLA ARESE LUCINI E IL SUO OPEN SPACE DEL 1600 Charme e raffinatezza sono i tratti distintivi di Villa Arese Lucini, che amplia la prestigiosa offerta di Dream&Charme. Villa Arese Lucini si trova a Osnago, nel verde della Brianza, a breve distanza da Milano, Como e Lecco e si distingue per l’eleganza degli ambienti, le decorazioni sfarzose e i magnifici affreschi originali. Ma vero gioiello della villa, soprattutto per eventi, è la Torciera, un antico edificio che sorge nel rigoglioso giardino all’inglese e che conserva un soffitto a capriate riccamente affrescato. Il suggestivo complesso architettonico della Torciera può essere definito un “Open Space del ‘600” e offre un’originale versatilità per l’organizzazione di diverse tipologie di evento in un’atmosfera magica e senza tempo. Solo in occasione di eventi particolarmente esclusivi, possono essere richiesti villa e parco.

HILTON GARDEN INN DI BARI A SERVIZIO DEGLI OSPITI L’Hilton Garden Inn di Bari si propone come punto di riferimento alla meeting industry grazie a un’area congressuale flessibile che dispone di sale da 15 a 120 posti e di un ristorante da quaranta coperti aperto anche al pubblico a pranzo e a cena tutti i giorni. Con il passaggio al brand internazionale l’hotel propone anche il suo innovativo concetto di ospitalità: un clima caldo, accogliente, divertente in cui gli ospiti sanno di poter trovare la massima disponibilità alla soluzione di qualsiasi necessità o problema e tante facility. Sono solo degli esempi il letto Garden Sleep System, reso eccezionale da un materasso regolabile studiato appositamente per garantire a chi viaggia spesso, in sole sei ore di sonno, il riposo che un materasso tradizionale darebbe in otto ore, la sedia da lavoro Mirra by Herman Miller, regolabile in 14 posizioni, una completa palestra con macchinari Fitness by Precor oppure la possibilità di allenarsi in camera con lo Stay-Fit-Kit disponibile in reception.

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MERCEDES SCEGLIE CASTELBRANDO

Per il lancio sul mercato della nuova Classe Cls, la prestigiosa casa automobilistica Mercedes-Benz ha selezionato CastelBrando tra i suoi partner esclusivi. Ai clienti Mercedes è riservato infatti un esclusivo servizio concierge, che li guiderà alla ricerca di emozioni sensoriali, attraverso la scoperta di esclusivi servizi luxury. Nel network di professionisti selezionati anche CastelBrando, uno dei più grandi e antichi castelli d’Europa, che sorge nel cuore delle colline del Prosecco tra Venezia e le Dolomiti e racchiude al suo interno un hotel & spa, ristoranti e bar, un centro congressi, diverse aree museali tematiche e una boutique. La campagna marketing della nuova berlina/coupé è infatti legata a un interessante percorso plurisensoriale: “I Cinque Sensi”: vista, udito, gusto, tatto e olfatto.


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Ph Diego Gaspari Bandion

GRAND HOTEL SAVOIA CORTINA D’AMPEZZO Cultura del vivere, vivere nella Cultura.

É bello quando si torna a casa! E tornare al Grand Hotel Savoia Vi darà la stessa sensazione di esclusiva familiarità, di lussuoso calore, in una struttura completamente rinnovata. Sul comfort non siamo scesi a nessun compromesso, abbiamo pensato solo a quello che poteva farvi stare bene, con camere e suite di grande pregio, il ristorante Savoy, il bar Giardino d’inverno, il Cigar Bar, spazi per mostre d’arte ed eventi musicali, il centro benessere Messeguè e il centro congressi, l’unico in Cortina d’Ampezzo per 300 persone in sale perfettamente allestite. Grand Hotel Savoia, il nuovo hotel a 5 stelle di Cortina d’Ampezzo: è qualcosa di meglio, ed è bello poterlo scegliere!

GRAND HOTEL SAVOIA Via Roma, 62 - 32043 Cortina d’Ampezzo (BL) Tel. 0436/3201 - Fax 0436/869186 info@grandhotelsavoiacortina.it - www.grandhotelsavoiacortina.it


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IL CONGRESSUALE SI POTENZIA NELLE ASTURIE È in apertura il Palazzo dei Congressi di Oviedo, nella regione spagnola delle Asturie. Il nuovo centro congressi è opera del celebre architetto Santiago Calatrava, che nel realizzarlo ha puntato su un concept d’avanguardia che potesse permettere alla struttura di diventare un nuovo simbolo della città. L’edificio offrirà spazio per congressi, meeting ed eventi di portata nazionale e internazionale. L’auditorio ospiterà fino a 2.150 persone, che potranno essere accolte in quattro sale modulari, nei 3.200 metri quadrati di spazi espositivi interni e nei 1.600 metri quadrati all’esterno. Proprio a dimostrate il concept del centro, integrato al tessuto urbano, sono previsti anche trentamila metri quadrati per lo svago e il tempo libero, che andranno a implementare i servizi offerti da Oviedo.

HAMPTON BY HILTON, PRIMO HOTEL A GENOVA

Il brand Hampton by Hilton ha scelto il capoluogo ligure per la sua prima apertura italiana. L’hotel prenderà il nome di Hampton by Hilton Genoa West e sarà posizionato nel distretto direzionale di Genova Ovest, un’ubicazione strategica per chi lo sceglie per un meeting a poca distanza dall’aeroporto. Le camere saranno in tutto 115 e due le sale riunioni a disposizione di incontri di lavoro. L’Hampton by Hilton Genoa West presenterà – come tutte le strutture del marchio – le caratteristiche del brand, come una elegante lobby e l’accesso Internet gratuito in tutto l’hotel. Si tratta di un nuovo concetto di economy hotel, che strizza l’occhio al congressuale e ai viaggiatori business. L’apertura è prevista per il 2012.

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LA MALESIA SECONDO IHG InterContinental firma la sua prima struttura in Malesia, e più esattamente a Kuala Lumpur, nella zona di Jalan Ampang, a cinque minuti dalle Petronas Towers. L’albergo dispone di un centro commerciale, di uno spazio lounge ideale anche per incontri, di una spa e di un centro benessere con piscina all’aperto e di diversi ristoranti. Le camere sono 473, mentre si trova al ventiseiesimo piano l’InterContinental Club, che con una bella vista offre diversi servizi come colazione giornaliera, un tea time pomeridiano in stile british, rinfreschi durante la giornata, connessione Internet a banda larga supplementare, accesso a servizi business personalizzati e ampi e moderni spazi lounge. Il centro congressi è invece composto da una Grand Ballroom che può ospitare fino a 1.300 invitati, dalla junior Ballroom, che può ospitare 230 invitati, e altre otto piccole aree da trenta a settanta persone. L’InterContinental Kuala Lumpur è diretto da Adam McDonald.

NUOVO INDIRIZZO SHERATON A MILANO Ha di recente aperto i battenti il nuovo Sheraton Milan Malpensa Airport Hotel, un albergo di nuova concezione, con accesso diretto al terminal 1 di Malpensa, ma allo stesso tempo immerso tra le vedute sensazionali delle Alpi e del Monte Rosa. Ha 433 camere, 22 sale riunioni e un Club lounge di 200 metri quadrati. Con un costo di realizzazione di 70 milioni di euro, quest’inaugurazione rientra nei piani strategici di espansione del

brand e della compagnia Starwood che prevedono l’apertura nei prossimi tre anni di 50 nuove strutture nel mondo e l’incremento di 20.000 stanze al portfolio Sheraton. Lo Sheraton Milan Malpensa Airport Hotel va ad aggiungersi ai dieci alberghi Sheraton oggi presenti in Italia, e ai 30 alberghi gestiti da Starwood con i marchi The Luxury Collection, Westin, St. Regis, Le Méridien e Four Points by Sheraton.


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Venezia Calle Fiubera San Marco 950 t. 0415210544 Mercerie San Salvador San Marco 5020 t. 0415227934 Campo SS.Giovanni e Paolo Castello 6779 t. 0415227949 Mestre Via Cappuccina 17 t. 041988400 www.rosasalva.it info@rosasalva.it

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la migliore tradizione di pasticceria, cucina e banqueting


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PARK HOTEL AI CAPPUCCINI IN VERSIONE MEDIEVALE Le antiche tradizioni umbre e la cultura medievale arricchiscono le atmosfere affascinanti del Park Hotel Ai Cappuccini. La struttura di Gubbio propone infatti nuovi spazi: l’enoteca e Monasticum. La prima è ricavata all’interno di un’antica cisterna di acqua piovana e propone una selezione di etichette e prodotti d’eccellenza della gastronomia locale, mentre la seconda è una farmacia speziale come quella della tradizione monastica medievale, che propone infusi, rimedi e spiriti elaborati con antiche ricette, che si troveranno anche presso la spa, da poco inaugurata. Anche la cucina ha subito l’influenza mistica medievale, con ricette selezionate negli antichi archivi dei conventi che risalgono al XVII e XVIII secolo.

PARK HOTEL ELIZABETH, L’EVENTO IN PUGLIA Si trova alle porte di Bari il nuovissimo complesso Park Hotel Elizabeth, un albergo quattro stelle pensato per offrire alla meeting and event industry una location d’eccellenza. La struttura, che si trova a Mariotto di Bitonto, dispone di sale riunioni fino a cinquecento posti e area ricevimento per 350 persone. Le camere sono 44, a cui si aggiungono 16 tra suite e junior suite. L’hotel sarà anche un luogo dove prendersi cura di sé, grazie a un attrezzato centro benessere di quattrocento metri quadrati completo di piscina interna ed esterna e a una location da sogno, immersa in un parco di cento ettari con alberi d’ulivo, mandorli, ciliegi e vigneti. Alla guida del Park Hotel Elizabeth c’è Gianpaolo Ghirlandi. Il general manager, nato a Lodi, ha pluriennale esperienza nella direzione d’alberghi sia in Italia sia all’estero. Ha lavorato con le catene Sheraton e Accor, e si trova già da sei anni in Puglia dove ha diretto il Palace Hotel di Bari. «Ora – afferma Ghirlandi – con il mio staff sono pronto a soddisfare ed esaudire ogni tipo di richiesta da parte degli organizzatori di eventi».

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RIAPRE IL FOUR SEASONS HOTEL LONDON AT PARK LANE Four Seasons torna a Mayfair con la riapertura nel nuovo Four Seasons Hotel London at Park Lane. Con il fascino intramontabile delle residenze londinesi, l’hotel dispone di 192 camere e 45 suite, con splendidi balconi e terrazze. Ma un soggiorno al Four Seasons Hotel London at Park Lane avrà un gusto diverso se si soggiorna nella Garden Suite: dotata di un’ampia terrazza di sessanta metri quadrati con una vista unica su Hyde Park. Amaranto è il nuovo ristorante di design dove l’executive chef Adriano Cavagnini e lo chef del ristorante Davide Degiovanni propongono un menu d’ispirazione italiana che prevede l’utilizzo delle più fresche materie prime britanniche. L’ultimo piano dell’hotel, disegnato dall’architetto Eric Parry è invece consacrato al benessere: qui sorgeranno infatti la spa e una versatile lounge.

NUOVI SPAZI MEETING AL GALZIGNANO TERME SPA & GOLF RESORT Si andranno ad aggiungere alle tre sale riunioni già esistenti i nuovi spazi congressuali la cui inaugurazione è prevista proprio in questo periodo all’interno del Galzignano Terme Spa Golf & Resort. La struttura della provincia di Padova si doterà così del centro congressi Palladio, che ospiterà una grande sala estesa su una superficie di 318 metri quadri e capace di ospitare fino a 323 persone a teatro (trecento a cocktail e duecento a banchetto). Come le altre sale riunioni del complesso sarà dotata di amplificazione, schermo, lavagna a fogli mobili, videoproiettore. Alla sala verrà annesso un ampio foyer adatto a workshop ed esposizioni, esteso per 240 metri. Tutti i servizi congressuali saranno a disposizione su richiesta. Le tre sale meeting già esistenti hanno diversa capacità (da 25 a cento posti ciascuna).


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SPAZIO AL BENESSERE AL LUXURY CATANIA VILLA ITRIA Ora Luxury Catania Grand Hotel Villa Itria ha appena inaugurato il centro benessere Arabia. La struttura, in stile arabeggiante come dice il nome stesso, dispone di sauna, bagno turco

con cromoterapia e aromaterapia, sauna finlandese, docce emozionali, frigidarium con idromassaggio, zona relax con tisaneria, piscina interna con acqua riscaldata, vasca idromassaggio multijet sensoriale, palestra e spazi dedicati alla pratica dello Yoga e del Pilates. L’Ora Luxury Catania Villa Itria, recentemente inaugurato, adagiato in una posizione privilegiata con vivo lo sfondo dell’Etna, ricavato da un tipico agrumeto siciliano, offre un’espressione viva e originale della concezione di ospitalità, proponendo ampi spazi meeting e congressuali al suo interno e uno splendido roof garden e giardino al suo esterno.

UNA HOTEL MODENA UNA GRANDE APERTURA ANCHE PER IL VOSTRO BUSINESS Preparatevi a scoprire UNA Hotel Modena, a pochi chilometri dal centro, nella zona del nuovo Policlinico. 95 camere, bar e ristorante con 120 posti, centro congressi con collegamento Wi-Fi composto da 8 sale riunioni con una capacità di 250 posti, centro benessere dotato di sauna, bagno turco, docce emozionali e palestra.

Via Luigi Settembrini 10 - 41126 Baggiovara (Modena) T. +39 059 5139595 - F. +39 059 5139577 una.modena@unahotels.it - www.unahotels.it


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WI-FI GRATUITO NEI BETTOJA HOTELS DI ROMA Bettoja ha reso il servizio Wi-fi gratuito in tutti gli alberghi di Roma: Hotel Massimo d’Azeglio, Hotel Atlantico, Hotel Mediterraneo e Nord Nuova Roma. Nel panorama italiano dell’hôtellerie Bettoja Hotels è uno dei pochi esempi di catena totalmente privata e rappresenta una realtà a Roma da ben cinque generazioni, per la precisione dal 1875 quando Maurizio Bettoja, commerciante di vini piemontese, acquista il ristorante Massimo d’Azeglio su via Cavour. Da allora la famiglia ha creato quattro alberghi a Roma, tutti a pochi passi tra di loro e dalla Stazione Termini, dalla Basilica di Santa Maria Maggiore e dal Teatro dell’Opera, e ha costruito una propria specifica identità puntando sulla location strategica, la costante attenzione alla qualità del servizio e uno spiccato accento tecnologico e congressuale.

PRESENTATO IL BRAND AC BY MARRIOTT Ac Hotels, la catena alberghiera spagnola guidata da Antonio Catalán (nella foto con Amy MacPherson di Marriott), e il gruppo internazionale Marriott International guidato da J.W. Marriott Jr, hanno presentato la loro alleanza e il nuovo marchio Ac by Marriott. In questo modo Ac Hotels, attraverso il nuovo brand, entrerà a far parte del gruppo alberghiero leader a livello mondiale, legato a marchi come Marriott, Jw Marriott, The Ritz-Carlton, The Autograph Collection, Renaissance, Residence Inn, Courtyard, TownePlace Suites, Fairfield Inn, SpringHill Suites e Bulgari. Ac by Marriott incorporerà il concetto e il modello operativo di hotel urbani con stile a quattro stelle concepito da Ac Hotels con i sistemi globali di distribuzione e le piattaforme commerciali di Marriott International, tra cui in modo particolare Marriott Rewards, uno dei maggiori programmi di fidelizzazione al mondo nel settore alberghiero, con 33 milioni di utenti. Il nuovo brand sarà guidato da Antonio Catalán e dal suo attuale staff dalla sede di Ac Hotels a Madrid e riceverà supporto negli aspetti più importanti dallo staff Marriott in Europa, guidato da Amy McPherson, presidente di Marriott Europa. Da maggio 2011 gli hotel “AC by Marriott” verranno inclusi nel sistema di distribuzione globale del gruppo Marriott.

STARHOTELS MICHELANGELO SI RINNOVA Lo Starhotels Michelangelo di Firenze si veste di nuova luce. La facciata è in linea con l’elegante silhouette della vicina torre rinascimentale in pietra forte, come per completarla, e determina il segno stilistico del restyling che ha interessato le aree comuni e alcune camere. Il lavoro di restauro appena concluso ha interpretato l’eleganza fiorentina in chiave personale e secondo lo spirito dei nostri tempi. Il risultato è un albergo interpretato come un salotto cittadino. Alcuni esempi? Il colore grigio della pietra serena si ritrova nei tessuti e la foglia oro, tecnica in cui i fiorentini raggiungono l’eccellenza da secoli, viene applicata a tavoli dalla linea ipercontemporanea, mentre i separé, che delimitano le varie zone della lobby, tagliano la luce frammentandola in ricami di grande eleganza.

EVENTI CINQUE STELLE LUSSO AL MARINAGRI LUXURY NATURE & SPA L’Hotel Marinagri Luxury Nature & Spa è pronto a offrire alla meeting industry servizi al top in un contesto di assoluto relax. L’altro livello della struttura, situata a Policoro (Mt), si unisce a una posizione unica, circondata dal mare. Aperto tutto l’anno, l’hotel dispone di 97 camere in stile contemporaneo e con terrazza, di due centri congressi, di due sale

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banchetti, di un ristorante e tre bar, spa e piscina coperta e scoperta. Tante le idee proposte per post congress all’insegna del mare: corsi di vela e patente nautica, canottaggio, costal rowing, kite surf, diving, noleggio barche con skipper. Impeccabile nello stile e nel design, il nuovo hotel è il luogo ideale per un giusto connubio tra lavoro e relax.


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The Hub Hotel ★★★★ Milano Numero totale camere: 162 | Ristoranti: 2 | Posti: Mirror Restaurant 180, Banqueting Area 500 | Sale meeting: 9 | Capienza sala maggiore: 200 posti | Capienza sala minore: 10 posti | Saletta segreteria | mq di aree espositive: 190 interni + 100 esterni | Possibilità organizzazione post congress

La struttura di Concerto, ispirata al design più moderno, è stata scelta come palcoscenico per le riprese del programma Mediaset “Saturday Night Live from Milan”. Tra gli ultimi appuntamenti nella sua lounge, aperitivi all’insegna di tutti i segreti della birra

Il The Hub va in scena SIMONA ZIN

Non “solo” albergo, ma scenografia di trasmissioni di successo e set di eventi enogastronomici: The Hub continua a stupire e a far parlare di sé

he Hub Hotel, ultima apertura del gruppo Concerto Fine Italian Hotels, è T stato selezionato dal programma Mediaset “Saturday Night Live from Milan” come partner ufficiale e palcoscenico d’eccezione per le riprese della stagione 2010-2011. La prima puntata del celebre e irriverente programma, versione italiana dell'originale americano, è stata trasmessa su Italia1 domenica 19 dicembre e ha ufficialmente inaugurato la terza stagione di programmazione dello show. Nell’edizione italiana il format non ha perso la sua caratteristica fondamentale: la satira dissacrante e la caustica irrisione del mondo dello spettacolo, della politica e della vita quotidiana. A TUTTA BIRRA Per un programma giovane e anticonvenzionale come “Saturday Night Live from Milan” The Hub, con il suo design innovativo e cosmopolita e i suoi spazi inediti ed eclettici, rappresenta certamente la scenografia ideale: la hall dell’albergo ha visto nelle

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ultime settimane sfilare comici ormai collaudati come Carlo Pistarino, il principe Emanuele Filiberto di Savoia, “testimonial” della prima registrazione, personaggi del Grande Fratello e soubrette di oggi e di ieri come Laura Freddi e Raffaella Fico. I riflettori si riaccenderanno presto al The Hub per altri episodi in programmazione: in cartellone tanti altri artisti del mondo dello spettacolo come Elenoire Casalegno, Daniel Mc Vicar, attore di Beautiful, e altre celebrità. L’hotel di Concerto, animato tutto l’anno da un ricco calendario di eventi, dedica nel 2011 alla birra artigianale un calendario di 11 appuntamenti, uno al mese, organizzati in collaborazione con Edizioni Gribaudo Il Gusto e con i periodici Grande Cucina e Cucina Gourmet. Sempre curioso, attento alle tendenze e pronto a proposte inedite, il nuovissimo The Hub Hotel di Milano, promuove un modo di bere alternativo, guidando gli amanti della birra alla scoperta di nuovi prodotti, autentiche eccellenze della produzione enologica italiana, attraverso una serie di aperitivi durante i quali sono protagonisti assoluti i birrifici artigianali italiani. Gli eventi, aperti al pubblico, permetteranno agli ospiti di degustare ricette a tema realizzate dallo Chef del The Hub, Sandro Mesiti, di volta in volta affiancato da artigiani professionisti, abbinate alle selezioni dei singoli birrifici. indirizzi a fine rivista


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Il gruppo Ghs Hotels si espande e aggiunge al suo pool di strutture ricettive, già formato dagli splendidi Astoria Palace Hotel e Hotel Garibaldi, il quattro stelle Vecchio Borgo, anch’esso in posizione strategica. A Palermo, of course!

Ricomincio da tre LUCIANA FRANCESCA REBONATO

iniziato bene, il 2011, in casa Ghs, il maggiore gruppo palermitano in È termini di accoglienza – circa quattrocento camere –, che vanta ora un mirabile tris d’assi di strutture. All’Astoria Palace Hotel e all’Hotel Garibaldi, infatti, da gennaio si è aggiunto il quattro stelle Hotel Vecchio Borgo. Una nuova sfida per il gruppo alberghiero che fronteggia la contingenza economica mondiale espandendosi e senza ricorrere ad alcuna riduzione del personale. Il gruppo punta tutto sul fattore umano, il servizio tailor made, la formazione continua e la volontà di offrire alla propria clientela business il meglio in termini di modernità e infrastrutture. Le tre strutture sono collocate nei punti strategici di Palermo: l’Hotel Garibaldi si trova in piazza Politeama, in pieno centro, a due passi a piedi dalle suggestio-

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ni palermitane, ed è strategicamente posizionato anche l’Astoria Palace Hotel, ubicato tra il porto e il quartiere fieristico. L’Hotel Borgo Vecchio, infine, si trova nei pressi dell’Hotel Garibaldi, a pochi passi da piazza Politeama, ai margini di uno dei quattro mercati storici di Palermo, Borgo Vecchio, appunto, che si estende fino al mare. Scegliere l’uno o l’altro albergo – a seconda delle proprie esigenze – significa garantire il successo agli eventi grazie alla mirabile esperienza del presidente della F. Ponte Spa, Daniele Di Domenico, e la gestione di Lanfranco Rizzo, giovane general manager dalla prestigiosa esperienza. SIPARIO APERTO Il gruppo Ghs si connota per la sua offerta di altissimo livello che vede ora i


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riflettori puntati innanzitutto sull’Hotel Vecchio Borgo, splendido esempio di architettura razionalista e dalla fine essenzialità dei suoi esterni cui fa eco la sobria eleganza degli elementi d’arredo all’interno. Ogni dettaglio è improntato al massimo comfort, soprattutto nelle 32 camere, elegantemente arredate e improntate a cromie che vanno dal crema all’arancione passando per le gamme del giallo. Ai fasti antichi si accosta la più moderna tecnologia che ha consentito la realizzazione di un’ampia sala colazioni con vista sull’antico mercato. Una struttura, l’Hotel Vecchio Borgo, da vivere come un’appendice degli altri due alberghi del gruppo Ghs, a iniziare dall’Astoria Palace Hotel, il cui fiore all’occhiello è dato da un centro congressi articolato in otto sale modulari in grado di accogliere complessivamente 1.200 persone. Provviste di tecnologia di ultima generazione, le sale meeting sono affiancate da quattro cabine di traduzione simultanea e da una sala regia completamente attrezzata. Dopo il business, l’amusement: l’Astoria Palace Hotel vanta due ristoranti in grado di soddisfare i gourmet più esigenti con una ristorazione incentrata sulle specialità enogastronomiche regionali. Non solo. Il gruppo alberghiero propone anche cene di gala ambientate in altre prestigiose location ma con catering a firma Ghs. Dalle seduzioni del gusto a quelle del benessere: l’Astoria Palace Hotel, infatti, è portavoce di una rigenerante remise en forme con un raccolto centro benessere e un solarium al dodicesimo piano con due vasche idromassaggio e vista mozzafiato sulla città. Nel

contesto dell’accomodation vi sono 326 camere. LAST BUT NOT LEAST… L’Hotel Garibaldi è l’unico albergo nel cuore del capoluogo siciliano a vantare un ampio parcheggio interno e dispone di moderne e attrezzate sale per meeting concepite per ospitare sino a duecento persone di cui 85 nella principale. La struttura, che presenta collegamenti wireless negli spazi comuni, è approntata con impianti multimediali di ultima generazione e con aree espositive posizionate allo stesso piano delle sale. Efficienza e comfort sono le parole-chiave dell’Hotel Garibaldi che annovera 71 camere. La struttura, così come l’Hotel Borgo Vecchio, si rivela punto di partenza ideale scoprire la città e i suoi leggendari dintorni.

Sono tutte strategicamente posizionate nel centro di Palermo le tre strutture targate Ghs, in grado di soddisfare la meeting industry con un’offerta variegata e diversificata

indirizzi a fine rivista

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Bellagio – Lago di Como

GRAND HOTEL VILLA SERBELLONI

hotel

Grand Hotel Villa Serbelloni ★★★★★L Bellagio – Lago di Como Numero totale camere: 95| Ristoranti: Terrazza Serbelloni e Mistral | Posti: 180 nei 2 ristoranti | Sale meeting: 6 | Capienza sala maggiore: Salone Reale – 300 posti | Capienza sala minore: 20 posti | Saletta segreteria: collegata alla sala grande | mq di aree espositive: 120 in una sala a luce naturale | Possibilità organizzazione post congress

Grand Hotel Villa Serbelloni a Bellagio: cinque stelle lusso e una stella Michelin per il ristorante Mistral, atmosfera raffinata, servizi esclusivi e attracco privato per la navigazione. E tutt’intorno il glamour del Lago di Como

Stelle d’acqua dolce LUCIANA FRANCESCA REBONATO

ellagio: si staglia sulla punta della penisola che s’incunea nel cuore del Lario. Di B fronte le placide acque, alle spalle i profili dei monti. In mezzo, il borgo, attraversato longitudinalmente da via Garibaldi, intersecata ortogonalmente “a pettine” da fasce parallele di vicoli gradinati che la collegano al lago. Una località di rara eleganza, famosa da secoli come la sua più celebre dimora storica, il Grand Hotel Villa Serbelloni, annoverato fra i migliori alberghi di lusso al mondo e incastonato in un parco secolare. PASSATO, PRESENTE E FUTURO Ottocentesca, la dimora nasce come villa e da cinque generazioni è di proprietà della stessa famiglia. Nel 1873 viene convertita in struttura ricettiva con l’aggiunta di due ali simmetriche che sottolineano la solida eleganza del corpo centrale cui era possibile giungere, un tempo, solo dal lago. Oggi l’imbarcadero privato consente di salpare alla scoperta delle seduzioni lariane – e degli splendidi giardini che lo costellano - dopo le sessioni

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congressuali alle quali sono dedicate sei sale per una capacità massima di trecento persone nella principale, il Salone Reale, contraddistinto da ampie finestre affacciate sul parco, specchi e arredi antichi. Un convegno di successo concerta con successo gli impegni professionali al relax e a questo provvede la beauty farm della struttura: trecento metri quadrati nei ripristinare l’equilibrio psicofisico con percorsi benessere personalizzati fra i quali il massaggio Shirodhara – di tradizione ayurvedica –, trattamento a effetto rilassante che agendo sul sistema nervoso centrale riduce lo stress e le tensioni. Oltre al relax, lo sport: la meeting industry più sportiva può allenarsi nel centro fitness, dedicarsi a rigeneranti nuotate nelle due piscine – una indoor, l’altra outdoor a bordo lago –, giocare a tennis e a squash oppure, nelle vicinanze, praticare golf, trekking, equitazione e, naturalmente, vela, canoa e sci nautico. indirizzi a fine rivista


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EXCELSIOR PALACE HOTEL Rapallo (Ge)

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Excelsior Palace Hotel ★★★★★L Rapallo (Ge) Numero totale camere: 130 | Ristoranti: 2 | Posti: 160 /120 | Sale meeting: 3 principali suddivisibili ciascuna in 3 sale ulteriori per un totale di 9 sale | Capienza sala maggiore: 450 posti (a teatro) | Capienza sala minore: 10 posti | Saletta segreteria | mq di aree espositive: 650 | Possibilità organizzazione post congress

Tra il golfo di Rapallo e quello di Portofino, tra scogliere rocciose e un mare tutto da navigare, domina l’Excelsior Palace Hotel, un’esclusiva porta d’accesso dove il viaggio è una continua scoperta

L’Excelsior si ri-formula TERESA CHIODO

a poi c’è l’arte, ci sono la storia e i segreti degli antichi borghi di terra. M Siamo a due passi dal Monte di Portofino che già nel nome porta il sigillo emblematico del suo inconfondibile valore paesaggistico, e di fatto disegna una delle più incantevoli insenature esistenti, con il suo color cobalto che si frange su un mosaico di verdi. Il soggiorno si profila esclusivo fra shopping d’elite e cene da gourmet. Nel costante impegno sempre improntato alla ricerca dell’eccellenza che caratterizza i meccanismi della migliore ospitalità, l’Excelsior Palace presenta nuove proposte per ogni stagione. Interessanti soluzioni sono in programma per il 2011 con il pacchetto “Formula Azienda”, rivisto nelle stagionalità e nelle tariffe, grazie al quale i clienti-operatori del settore potranno usufruire di numerosi servizi disponibili a prezzi veramente vantaggiosi. Una soluzione “all inclusive” che comprende: sistemazione in camera doppia classic, sala riunione gratuita, materiale audiovisivo di base, accesso gratuito al beach club e al fitness/health centre (piscina coperta e scoperta, idromassaggio, sauna, bagno turco,

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palestra), stampa menu e segnaletica personalizzata, prima colazione a buffet, colazione di lavoro (tre portate) bevande incluse, due coffee break e shopping card. Tutto a partire dagli ottanta euro per persona in camera doppia. La posizione strategica, gli ampi spazi modernamente attrezzati e il capiente garage garantiscono la perfetta riuscita di eventi e incentive di ampie dimensioni. La struttura è idonea per organizzare convegni e manifestazioni fino a 450 persone. Prendono forma ambienti e allestimenti glamour al punto giusto, sempre caratterizzati da una magistrale attenzione per i dettagli, che come si sa, fanno la differenza. A disposizione un’area beauty che propone, sotto la guida di personale attento e qualificato, piacevoli trattamenti per recuperare una forma migliore e per liberarsi dallo stress. Il ristorante Lord Byron, affacciato con le sue luminose vetrate sul Golfo del Tigullio, è rinomato per la sua cucina regionale e mediterranea. L’Eden Roc, a picco sul mare e aperto nel periodo estivo, è il più esclusivo ristorante della Costa. indirizzi a fine rivista


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Hotel 500 Firenze ★★★★ Campi Bisenzio (Fi)

Immerso nel verde, a breve distanza dal centro di Firenze, l’Hotel 500 sorge all’interno di un suggestivo complesso tardo-rinascimentale, con due sale meeting che accolgono fino a quattrocento persone e spazi per eventi all’aperto

Numero totale camere: 60 | Ristoranti: 1 | Posti: 50 | Sale meeting: 2 | Capienza sala maggiore: 300 posti | Capienza sala minore: 120 posti | Saletta segreteria | Possibilità organizzazione post congress

Un tuffo nel SIMONA ZIN

icavato in un complesso d’epoca costruito nel ’500, adibito a OrfanotroR fio dello Spedale degli Innocenti, quindi trasformato in villa signorile e abbandonato nel secondo dopoguerra, l’Hotel 500 Firenze è stato oggetto di un importante intervento di recupero curato da Massimiliano Vaiani che ha messo assieme le esigenze del restauro conservativo con quelle della distribuzione degli spazi e dell’arredamento degli interni, allo scopo di trasformare il complesso in un prestigioso spazio ricettivo. Oggi la struttura è un moderno hotel con due sale

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congressi modulari, una piscina all’aperto e una cappella privata: vanta anche altri spazi esterni e interni nei quali è possibile ambientare suggestivi eventi. IERI E OGGI Dopo aver percorso il viale dei cipressi, si giunge al complesso ricettivo. Varcando la soglia lo sguardo si sofferma di fronte alla cappella gentilizia prima di accedere al ricevimento posto nella villa, edificio principale del complesso, articolato in vari corpi di fabbrica che mostrano chiaramente i segni di più sovrapposizioni storiche. Il ricevimento è formato da cinque sale risalenti al XVII secolo, dove sono stati ricavati spazi per il riposo, la lettura e l’accoglienza. Gli ambienti, impreziositi da pavimenti in cotto d’epoca e da soffitti affrescati nel XIX secolo, sono finemente arredati con elementi realizzati su misura accostati ad altri di design. Meeting, ricevimenti ed eventi possono essere organizzati sia negli spettacolari spazi interni sia negli ampi spazi esterni dell’hotel. Sono due le principali sale meeting: la prima è la Sala degli Archi, situata al piano terra, scandita da una suggestiva sequenza di 12 archi in muratura e sormontata da un’elegante copertura in legno e laterizio. Adatta per meeting, ricevimenti, presentazioni commerciali, appuntamen-


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HOTEL 500 FIRENZE Campi Bisenzio (Fi)

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passato ti fashion, workshop e altri tipi di eventi, accoglie complessivamente trecento delegati ma è anche divisibile in tre salette più intime: la Michelangelo, la Raffaello e la Leonardo, con capienze che vanno dalle venti alle duecento persone. La Sala della Loggia è la seconda sala disponibile: ricavata negli spazi della camerata del citato Orfanotrofio, è situata al piano superiore e raggiungibile sia con ascensore sia con una moderna scala in pietra. Caratterizzata da due infilate di piccoli archi posti sui lati più lunghi che definiscono un ampio spazio centrale, è l’ideale per meeting e ricevimenti fino a 120 persone. Nel parco dell’Hotel 500 Firenze, articolato nelle più ampie e importanti aree quali quella della Piscina Ellittica, quella del Parco delle Vasche e quella del più intimo Sanken Garden, è possibile organizzare sia i più classici ricevimenti all’aperto sia ogni altro tipo di evento. ARREDI PREZIOSI Le sessanta camere di cui dispone l’Hotel 500 Firenze sono tutte caratterizzate da pavimenti in tavolato di legno di quercia, pareti tinteggiate in più colori e da bagni rivestiti in travertino. Sono tutte pregevolmente arredate con mobili in legno di noce canaletto e con poltrone e testate dei letti imbottite in pelle. In par-

ticolare, le junior suite si sviluppano su due livelli, collegati da una scala in legno: al primo livello si trovano il bagno e un’ampia area giorno, mentre al secondo livello è posta l’area notte. La vivacità delle pareti di colore arancio e rosso è addolcita dal bianco del rivestimento in pelle delle poltrone e delle testate dei letti situati nei soppalchi. La suite è composta da un’area giorno, al primo livello, dominata da un pittoresco materasso rialzato per il relax, e da un’area notte situata nella sovrastante torre colombaia dell’hotel. Anche lo spazio de Il Ristorante ricavato nel corpo di fabbrica più antico del complesso che in origine accoglieva il refettorio dell’Orfanotrofio, è una gioia per gli occhi. In particolare la sala del ristorante è scandita da due pareti ad arco, in muratura mista di pietra e laterizio, che individuano una prima area dove sono poste la caffetteria e la mescita, e altre due aree dove la linearità e il rigore geometrico degli arredi in legno di castagno si armonizzano con lo spettacolare soffitto d’epoca in legno di abete. Il menu del ristorante, con la chiara impronta della tradizione del territorio fiorentino, è accompagnato da un vasto assortimento di vini.

La suggestione di un edificio storico avvolge gli eventi che si svolgono nei magnifici saloni dell’Hotel 500, a Firenze

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Roma

OP HOTEL AUDITORIUM DEL MASSIMO

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Ambienti ispirati alla West Coast, sale meeting, il prestigioso ristorante Gavius e una spa di prossima apertura: l’OP Hotel è una location di classe che ospita incontri fino a novecento persone anche nel vicino Auditorium del Massimo

Un pezzo d’America nel cuore dell’Eur a pochi mesi di vita ed è già un indirizzo di grande appeal nel quartiere H Eur di Roma: l’O Hotel, inaugurato nel P

luglio scorso, è frutto del progetto dello studio internazionale di architettura Gpaia di Toronto. La struttura è situata nella zona dell’Eur, quartiere della Capitale che negli ultimi anni si sta qualificando sempre più per accogliere una clientela congressuale e del settore del business travel. Con 116 camere dotate dei comfort più moderni e della migliore tecnologia, una sala meeting per cento persone e una spa che aprirà i battenti prossimamente, la struttura è già un punto di riferimento a Roma, per il suo stile unico e il servizio personalizzato. Altro dato molto importante: oltre agli spazi per meeting presenti nell’hotel, per eventi dai grandi numeri è a disposizione anche l’Auditorium del Massimo, a circa cinquecento metri dall’hotel. La struttura, che fa capo alla stessa società dell’OP Hotel, si presta per ospitare congressi e presentazioni fino a novecento partecipanti nell’anfiteatro e mette a disposizione anche altri spazi nei quali ambientare diversi tipi di eventi.

BUONA TAVOLA E BENESSERE All’OP Hotel si presta grande attenzione anche alla buona tavola: il Gavius Design Restaurant offre un servizio di alto livello ed è in grado di ospitare fino a cento persone, alle quali propone piatti della cucina internazionale con variazioni regionali creati dallo chef, che è stato anche premiato con una stella Michelin. Particolarità dell’Aqua Bar dell’OP Hotel è quella di potervi gustare cento tipi diversi di acque minerali e oligominerali da tutto il mondo. Presto sarà inaugurato anche l’Eureka Bar, nel quale saranno organizzati eventi e appuntamenti che trasformeranno il locale in un piacevole luogo di ritrovo, ideale per concedersi un po’ di relax dopo una giornata di lavoro. È imminente anche l’apertura di una spa, che garantirà agli ospiti dell’OP Hotel momenti di vero benessere. Una struttura che offre un’ampia gamma di servizi, dunque, quella guidata da Francesco Azzolini, che vanta un lungo e prestigioso curriculum nel settore dell’hotellerie e ha fatto in modo che anche l’OP Hotel diventasse in poco tempo una location di grande successo.

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È un’istituzione dell’hotellerie mondiale il Grand Hotel Parker’s di Napoli, celebre cinque stelle lusso che seduce con l’eleganza raffinata dei propri ambienti, a cui fanno eco, all’esterno, gli angoli più belli della città

Salotto partenopeo NINO VERMICELLI

a sua posizione, da sola, varrebbe il soggiorno. Il Grand Hotel Parker’s, Linfatti, è incastonato nell’elegante corso Vittorio Emanuele, nella zona dello shopping più esclusivo di Napoli e della vita mondana più raffinata che include anche via dei Mille, via Filangieri e le piazze Amedeo e dei Martiri, con i celebri quartieri di Posillipo e di Mergellina a una manciata di passi. Non solo. Essendo l’albergo più alto della città, dal suo roof si gode una vista magnifica sul coreografico golfo partenopeo, che lo sguardo riesce ad abbracciare dal Vesuvio a Castel del-

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l’Ovo, passando per tutti quegli angoli di rara suggestione che, nell’Ottocento, fecero di Napoli la capitale europea della cultura. E proprio lo storico edificio ebbe ruolo attivo ospitando nei propri sontuosi saloni l’aristocrazia internazionale e il jet set più celebre; negli stessi saloni che oggi la meeting industry ha a disposizione per convegni ed eventi, nel centro congressi I Borbone, recentemente rinnovato, con i suoi spazi polifunzionali – tutti illuminati da luce naturale – in grado di accogliere meeting da due e duecento persone. Punta di diamante è il Salo-


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GRAND HOTEL PARKER’S Napoli

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ne delle Feste, che ospita, da solo cento commensali nell’allestimento a banchetto, al quale si affiancano altre sette sale e la Presidential Suite, per riunioni del top management da due a dieci partecipanti. E, grazie al clima particolarmente favorevole di cui questo tratto di costa gode quasi tutto l’anno, il Grand Hotel Parker’s mette a disposizione della meeting industry anche una location “magica”, la splendida terrazza Le muse, al settimo piano, che l’arredamento informale e la vista superba rendono perfetta per cocktail rilassati e intimi get together d’atmosfera. UN HOTEL PER I CINQUE SENSI Sembra fatto apposta per coccolare tutti i sensi il Grand Hotel Parker’s. La vista può godere, infatti, delle bellezze assolute della città e del blu intenso del mare dalle 82 camere – alle quali si aggiungono otto esclusive suite su due livelli – tutte, tra l’altro, dotate di collegamento Wi-Fi. Il gusto viene letteralmente sedotto dallo chef Baciòt, che esprime ininterrottamente la sua arte culinaria in questo nobile albergo partenopeo da oltre vent’anni e che nel suo “regno” – il ristorante panoramico George’s, sul roof top – riesce abilmente a coniugare gli antichi sapori che hanno reso celebre nel mondo la gastronomia napoletana, con l’estetica della presentazione; niente di meglio delle eccellenze enologiche italiane per accompagnare tali ricette sopraffine: a parte alcune marche di champagne, infatti, la cantina dell’hotel vanta le migliori etichette nazionali, alcune insignite di prestigio-

sissimi riconoscimenti. Gli ultimi tre sensi, infine, vengono celebrati nell’elitaria spa Day Light firmata da Marc Mességué, dove liberarsi dallo stress e rigenerarsi con trattamenti personalizzati a base di erbe, massaggi detossinanti, bagno turco e idromassaggio. Una nota a parte, ma sempre con la stessa attenzione rivolta al bien vivre dei propri clienti, la meritano, inoltre, l’esclusivo Bidder’s Bar e il Cigar Corner, dove assaporare i sigari delle migliori marche internazionali. E per i bibliofili, c’è una vera chicca: una biblioteca con circa seicento volumi di fine Ottocento, consultabili dagli ospiti dell’albergo. Infine, per post congress dallo stesso sapore elitario dell’hotel, lo staff dell’hotel può mettere a punto esclusive attività di team building, visite in esclusiva, shopping con un assistente personale dedicato e trasferimenti in motoscafo privato.

Ambienti lussuosi e servizi esclusivi: questi due degli ingredienti che hanno fatto del Parker’s un’istituzione nel panorama alberghiero internazionale

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GRAND HOTEL VANVITELLI Caserta

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Grand Hotel Vanvitelli ★★★★ Caserta Numero totale camere: 240 | Ristoranti: 5 | Posti: 1.300 | Sale meeting: 16 | Capienza sala maggiore: 500 posti | Capienza sala minore: 10 posti | Saletta segreteria | mq di aree espositive: 1.000 | Possibilità organizzazione post congress

Il Grand Hotel Vanvitelli di Caserta è un luogo di grande fascino, unico nel suo genere: è un punto di riferimento per il Mice grazie al suo centro congressi che accoglie fino a 1.700 persone e alla possibilità di visitare le infinite bellezze della zona circostante

Dove la raffinatezza è di casa elle vicinanze della famosa reggia e in un territorio che ha molto da offrire in N tema di bellezze artistiche e paesaggistiche, sorge il Grand Hotel Vanvitelli, meta ideale della meeting industry per il suo centro congressi con 16 sale, per le sue eleganti e moderne camere e per i cinque ristoranti, spesso sede di prestigiosi eventi e serate di gala il cui successo è garantito dall’altissima qualità della cucina e del servizio. Da vedere assolutamente la hall con il lampadario, tra i più grandi mai realizzati in vetro di Murano, e la vetrata artistica di 280 metri quadrati, anch’essa tra quelle di maggiori dimensioni mai prodotte. Altro plus, un parco-piscina esterno con spettacolari effetti acquatici che creano un’atmosfera speciale e, attualmente in allestimento, un modernissimo centro benessere. TRA ARTE E CULTURA Tornando all’offerta congressuale del prestigioso hotel di Caserta, il centro congressi dispone di 16 sale meeting che accolgono complessivamente 1.700 persone: tra queste, la sala principale, la Carlo III, può contenere fino a cinquecento delegati. Per incontri più ristretti, si possono riservare le sei business room, anche queste caratteriz-

zate da grande eleganza e dotate della tecnologia più moderna, come tutti gli ambienti riservati ai congressi. In quanto a lusso ed eleganza, anche le 240 camere del Grand Hotel Vanvitelli non sono da meno: suddivise tra classic, superior, junior suite e suite, sono tutte caratterizzate dal raffinato gusto degli arredamenti unito al comfort della tecnologia e costituiscono veri e propri “rifugi” accoglienti e confortevoli. Strategicamente posizionato nei pressi della celebre Reggia di Caserta, il Grand Hotel Vanvitelli è facilmente raggiungibile sia dall’aeroporto di Napoli, in soli 15 minuti, sia dalla stazione ferroviaria di Caserta, in cinque minuti. Nelle sue immediate vicinanze, oltre alla celebre reggia, si possono visitare molti monumenti e centri di interesse culturale e paesaggistico, come Santa Maria Capua Vetere e l’Anfiteatro Romano, Napoli, gli scavi di Pompei ed Ercolano, fino ad arrivare a Sorrento e alla Costiera Amalfitana, senza tralasciare Ischia. Una raffinata ed elegante base di partenza il Grand Hotel Vanvitelli, dunque, per esplorare un territorio ricco e affascinante in occasione di un congresso o di un evento.

SIMONA ZIN

Sembra pensato per la meeting industry più esigente il Grand Hotel Vanvitelli, con le sue 16 sale congressi, i cinque ristoranti e il coreografico parco-piscina

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PARK HOTEL CENTRO CONGRESSI POTENZA Potenza

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Park Hotel Centro Congressi Potenza ★★★★ Potenza Numero totale camere: 144 | Ristoranti: 1 | Posti: 120 | Sale meeting: 6 | Capienza sala maggiore: 400 posti | Capienza sala minore: 10 posti | Saletta segreteria | mq di aree espositive: 750 | Possibilità organizzazione post congress

Qualità, personalizzazione ed efficienza al servizio di ogni evento. Il Park Hotel Potenza mette a disposizione degli ospiti un moderno centro congressi con plenaria da quattrocento posti, nonché tutta la professionalità e la cortesia di uno staff altamente specializzato

Il fattore congressuale pesso ciò che fa la differenza nell’organizzazione di un congresso o di un S esclusivo evento aziendale, al di là del comfort degli ambienti e delle dotazioni disponibili, è il fattore umano. Lo sa perfettamente la dirigenza del Park Hotel Centro Congressi Potenza che, nel proporsi al settore business & conference quale struttura di riferimento della principale città della Basilicata, ha puntato moltissimo sulla selezione e sulla qualificazione del suo staff di dipendenti e collaboratori. Così gli ospiti dell’hotel che soggiornano in città per lavoro, oltre ad ambienti raffinati e moderni, camere e suite estremamente accoglienti e un centro congressi adatto per ogni tipo d’incontro o conferenza, possono contare sulla grande cortesia e sulla sollecitudine di una squadra di professionisti sempre attenti alle esigenze di delegati e accompagnatori. Un plus, questo, che si combina alla perfezione con l’offerta a quattro stelle di servizi e spazi ad hoc di cui dispone il Park Hotel: si va dal ricco allestimento del salone Federico unito alla sala Orazio per eleganti

cene di gala con quattrocento invitati, al pergolato e alla fontana esterni che nella bella stagione regalano un’ambientazione unica per cocktail all’aperto; fino al più raccolto e conosciuto ristorante Liky, da 120 coperti, dove assaporare i migliori piatti della tradizione lucana e della cucina internazionale, accompagnati da ottimi vini. E poi ancora: il moderno centro congressi dell’hotel propone sei sale meeting, dalle più piccole, ideali per riunioni riservate fino a dieci partecipanti, alla Sala Fortunato, la maggiore da quattrocento posti a platea; il tutto supportato da ben 750 metri quadrati di aree espositive, da un ampio foyer adatto per coffee-break, da saletta segreteria, sala stampa, cabina regia e tecnologie d’avanguardia quali, solo per citarne alcune, la connessione a Internet Wi-Fi, gli schermi Lcd per videoproiezioni e la possibilità di televideoconferenze. Immancabili, infine, i programmi post congress con visite guidate ai Sassi di Matera, al castello di Melfi o al celebre sito di Metaponto.

MICHELA ROSSI

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Masseria Traetta Exclusive ★★★★★L Ostuni (Br)

Meeting di gran classe a due passi dalla bianca Ostuni e dall’azzurro del basso Adriatico. Circondata da ulivi e dotata di un centro congressi elegante e tecnologico, la Masseria Traetta Exclusive è perfetta per coniugare lavoro e relax

3 Suite Interne | 3 Sale ristoranti interne, 2 esterne | Totali tra interni ed esterni: 700 posti | Sale meeting: 3 | Sala maggiore: 200 posti a platea | Sala minore: 20 posti | Saletta segreteria | mq di aree espositive interni: 450; mq esterni: 900 | Possibilità organizzazione post congress

Candidi eventi MICHELA ROSSI

ntrare nella storica tenuta della Masseria Traetta Exclusive lascia senza E parole. La bellezza del suo vasto parco di uliveti e boschi e la magnificenza dell’edificio centrale, con le sue poderose arcate, gli arredamenti d’autore e la splendida piscina all’aperto, promettono emozioni forti. Così come emozionante è scoprire il territorio circostante, a cominciare da Ostuni, l’affascinante e pittoresca “città bianca” di origini messapiche, a soli cinque minuti d’auto dalla masseria, raggiungendo poi la non lontana Alberobello, con i suoi famosi trulli dichiarati dall’Unesco patrimonio dell’umanità, le rinomate Grotte di Castellana, oppure ancora il vicino litorale adriatico, per ammirarne la luce, gli spazi e l’alternarsi incantevole di lunghe spiagge candide e dune di sabbia ricoperte dalla macchia mediterranea, calette appartate, porticcioli e coste rocciose che si

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specchiano nel mare. In questo contesto, o meglio in questa porzione privilegiata del territorio pugliese, sorge dunque la Masseria Traetta Exclusive, una tenuta risalente alla fine dell’Ottocento che è stata sottoposta negli ultimi anni a un attento e scrupoloso lavoro di restauro, attraverso il quale non solo sono stati recuperati e valorizzati i tesori nascosti dell’antico complesso padronale – con pezzi unici e oggetti d’arredo degni di un museo –, ma si è anche trasformato quest’ultimo in una struttura moderna e raffinata di categoria cinque stelle deluxe, perfetta per ospitare meeting e congressi professionali, eventi aziendali riservati e grandi convention di sicuro richiamo. CLASSE, COMFORT E TECNOLOGIA Ciò che colpisce di più, visitando la masseria, è che nulla è stato lasciato al


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caso. Sia il recupero degli elementi strutturali sia gli arredi e i relativi complementi – impreziositi, peraltro, da una selezione accurata di manufatti dell’artigianato locale, nonché da diverse opere d’arte di autori di fama mondiale – sono il risultato di un’amorevole cura per i dettagli e di un attento interesse ai particolari preziosi e al bello. Gli ambienti comuni regalano così un’atmosfera rilassata e tranquilla, mentre i convegni e le riunioni di lavoro, ospitati nelle meravigliose e luminose sale con volte a stella o davanti a un caminetto, dotate delle più moderne attrezzature, rendono ogni evento intenso e indimenticabile, garantendo un mix unico di tradizione, personalizzazione e tecnologia. In particolare, il centro congressi si compone di un’ampia area lounge, che può ospitare fino a cento persone a platea oppure cinquanta tavoli per catering, coffee break e ricevimenti, e di tre meeting room di varie metrature, di cui la principale, la sala Bianca, può accogliere oltre duecento delegati. Il tutto supportato da uno staff altamente professionale e sempre attento alle esigenze del committente. A ciò si abbina, quale luogo deputato per pranzi di lavoro e cene di gala, da una parte l’esclusivo Salone delle feste, dove gli ospiti, oltre al servizio impeccabile, possono apprezzare tutta la qualità e la ricercatezza di una cucina che spazia dalle migliori ricette regionali ai grandi piatti nazionali e internazionali. Dall’altra, quale ambientazione ideale per cocktail di benvenuto e per conversare amabilmente con i colleghi in un momento di pausa, gli allestimenti mondani ai quali si prestano tanto il

Antonelli

MASSERIA TRAETTA EXCLUSIVE Ostuni (Br)

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giardino interno, quanto l’area del bordo piscina e la suggestiva terrazza panoramica di cui la masseria è dotata. Per quanto riguarda infine gli alloggi, l’aspetto nuovo e ricercato delle ex camere padronali, vere e proprie suite dotate di ogni comodità, riflette l’essenza stessa della Masseria Traetta Exclusive, offrendo massimo relax, stile e comfort sofisticati. Gli accessori e le tecnologie sono sempre integrati negli ambienti e, insieme ai bagni ampi e accoglienti, ai materiali naturali e alle tonalità rilassanti, contribuiscono al notevole effetto d’insieme. Un effetto reso ancor più esclusivo dall’elegante salotto presidenziale che introduce alle camere, arredato con gusto raffinato e fornito di libri e riviste a disposizione degli ospiti.

Ha la magia d’altri tempi la splendida Masseria Traetta Exclusive di Ostuni, trasformata da un sapiente restyling in un cinque stelle lusso

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San Paolo Palace Hotel ★★★★ Palermo Numero totale camere: 284 | Ristoranti: 2 | Posti: 250/550 | Sale meeting: 9 | Capienza sala maggiore: 900 posti | Capienza sala minore: 25 posti | Saletta segreteria | mq di aree espositive: 300 | Possibilità organizzazione post congress

San Paolo Palace: un quattro stelle con una capacità convegnistica tra le maggiori di Palermo anche negli spazi esterni, da approntare con la fantasia e con una serie di tensostrutture

Parola d’ordine, LUCIANA FRANCESCA REBONATO

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ede privilegiata dei grandi eventi del capoluogo siciliano, il moderno cenS tro congressi del San Paolo Palace è in

creano ulteriori sette sale per una capacità di ottanta ospiti ciascuna.

grado di ospitare sino a 1.800 persone. I suoi nove ampi saloni, infatti, con il principale concepito per accogliere sino a novecento delegati, si rivelano spazi versatili da dedicare a congressi, workshop, lanci di prodotto, spettacoli, esposizioni, concerti e sfilate di moda. Il business centre del San Paolo Palace, inoltre, è attrezzato con le più moderne tecnologie il cui funzionamento è assicurato da uno stafff tecnico altamente qualificato. Tutte le sale – dotate di impianto per la traduzione simultanea a raggi infrarossi e di sistema per videoconferenza – dispongono di connessione wireless e sono collegate fra loro con Intranet. L’albergo dispone anche di ampie terrazze utilizzate per l’allestimento di strutture capaci di ospitare oltre quaranta stand, disposti in modo da creare dei percorsi obbligati che conducono alle sale convegni. Non solo. Nell’ampio parco che circonda l’albergo è possibile approntare tensostrutture che

A DUE PASSI DAL CENTRO Situato a breve distanza dal nucleo storico cittadino e prospiciente le onde del Mediterraneo, il San Paolo Palace è annoverato fra i più prestigiosi alberghi congressuali del capoluogo siciliano e si distingue per l’effervescenza nelle proposte: una continua sorpresa per la meeting industry, un armonioso amalgama tra eccellenza congressuale e suggestioni leisure che rendono il soggiorno rigenerante e, quindi, costruttivo. L’albergo punta sulla qualità dei servizi non solo per quanto riguarda spazi e allestimenti ma anche nel contesto dello staff, sempre pronto a soddisfare le esigenze dei clienti. L’attenzione ai dettagli si rivela una roccaforte dell’accueil di questa struttura che vanta un continuo ammodernamento degli spazi: ad aprile dello scorso anno, infatti, ulteriori cinquanta camere – delle 284 complessive, suite incluse – hanno accolto il Mice con un nuovo look incentrato sempre su arredi


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SAN PAOLO PALACE HOTEL Palermo

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versatilità moderni ed eleganti. Fra i plus dell’albergo spicca la ristorazione, data da un eccellente binomio di location: il ristorante Omega e il ristorante Antares. Il primo, completamente rinnovato, consente un viaggio sensoriale: a iniziare dalla vista sul Mediterraneo – siamo al quattordicesimo piano del San Paolo Palace – per proseguire con olfatto e gusto consentiti dalle prelibatezze proposte per giungere all’udito grazie a un piacevole sottofondo musicale. Una cena di gala all’Omega è sinonimo di sapori della migliore tradizione mediterranea e della più classica cucina internazionale rivisitate dall’abilità e dalla fantasia degli chef. La capacità? Sino a trecento ospiti, con menu personalizzati anche per colazioni di lavoro, banchetti e serate conviviali. Nel ristorante Antares, invece, concepito per accogliere sino a cinquecento persone, si possono apprezzare specialità improntate alla genuinità e in accordo allo scorrere delle stagioni. Da non perdere la pasticceria – un trionfo di cannoli con ricotta e canditi, gelo di anguria con pistacchi e dolci alle mandorle – e i paladini di Bacco,

un’accurata selezione di etichette doc fra le quali spiccano il Passito di Pantelleria e il Nero d’Avola.

Punto di riferimento per il Mice in Sicilia, il San Paolo Palace dispone di nove sale, la principale da novecento posti

SUGGESTIONI DAL GOLFO Durante le sessioni congressuali, nulla di meglio che un coffee break o di un cocktail a bordo piscina. Dove? Al quattordicesimo piano della struttura, raggiungibile in trenta secondi dalla hall con un ascensore panoramico esterno. Con lo sguardo che spazia sul panorama mozzafiato del golfo palermitano, cento delegati possono sorseggiare i migliori drink della città durante la stagione estiva. E quando il clima si avvia verso i mesi invernali la soluzione è data dalla sala ricevimenti, anch’essa posta al roof top del San Paolo Palace, scenograficamente rivolta verso il mare. E sempre al mare sono dedicate numerose attività post congressuali e di team building a cui affiancare tutte le opportunità offerte dal meraviglioso territorio siciliano, un unicum di storia, archeologia e natura. indirizzi a fine rivista

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Hotel Santa Tecla Palace ★★★★ Acireale (Ct) Numero totale camere: 182 | Ristoranti: 4 | Posti: 720 | Sale meeting: 11 | Capienza sala maggiore: 500 posti | Capienza sala minore: 35 posti | Saletta segreteria | mq di aree espositive: 1.800 + 450 (foyer) | Possibilità organizzazione post congress

L’Hotel Santa Tecla Palace di Acireale è una location di spicco sulla scena congressuale siciliana e non solo. La posizione privilegiata, la qualità dei servizi e il nuovo centro congressi ne fanno un punto di riferimento esclusivo

Meeting & Sicily MICHELA ROSSI

roteso verso l’azzurro della meravigliosa Costa dei Ciclopi e immerso P nel verde e nel profumo degli agrumeti della Timpa, la riserva naturalistica di Acireale situata tra il mare e le pendici orientali dell’Etna, l’Hotel Santa Tecla Palace, oltre a essere da sempre una dimora di charme per villeggianti raffinati, negli ultimi tre anni è diventato anche un innovativo e rinomato punto d’approdo della meeting & event industry in Sicilia. La struttura è stata disegnata e realizzata in origine dall’architetto Luigi Vietti e ripresa dall’architetto Giovanni Cavallaro; dopo un primo restyling che

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ha visto il rifacimento delle camere (182 camere, di cui 89 deluxe room, 85 superior room e otto esclusive suite con vista mare), nel 2009 con la seconda fase della ristrutturazione si è dotata di un nuovissimo centro congressi, ideale per ospitare qualsiasi tipo di convegno, conferenza o presentazione e capace in così poco tempo, grazie alla modularità e funzionalità degli spazi, al suo staff dedicato e alle attrezzature tecniche e tecnologiche d’avanguardia, d’imporre nuovi standard qualitativi per il settore Mice in questo bellissimo e accogliente tratto costiero dell’isola.


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HOTEL SANTA TECLA PALACE Acireale (Ct)

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SUCCESSO ASSICURATO Il nuovo centro congressi del Santa Tecla Palace, che si sviluppa su una superficie di oltre duemila metri quadrati, ha tutto ciò che serve per ospitare incontri d’impronta esclusiva. Alla sala principale, che si affaccia splendidamente sul mare e può accogliere sedute plenarie da cinquecento partecipanti, si affiancano la saletta segreteria, il business center e altre dieci meeting room di varie metrature e capienze. Inoltre, a disposizione delle aziende e degli organizzatori di eventi vi sono ampi spazi espositivi, sia interni sia esterni al centro congressi, e un foyer di 450 metri quadrati, originale e suggestivo, che si presta alla perfezione sia per l’allestimento di cocktail di benvenuto in grande stile sia per funzionali e piacevoli coffee-break tra una sessione e l’altra dei lavori. Tutte le sale sono dotate di connessione Internet Wi-Fi, oltre naturalmente alle più moderne soluzioni audio-video e ai sistemi di amplificazione e di traduzione simultanea per lo svolgimento ottimale di ogni tipologia di riunione, dalle più piccole e riservate alle grandi convention internazionali. Per quanto riguarda la ristorazione e le serate dedicate agli eventi corporate e non solo, il Santa Tecla Palace può vantare una invidiabile ed eccellente varietà e qualità di scelta con i suoi quattro ristoranti che garantiscono l’ambiente più raffinato e scenografico per indimenticabili e piacevoli momenti, dove lo chef Aldo Carfora libera la sua

creatività ed emoziona gli ospiti a ogni portata, in menu esclusivi che rileggono le ricette tipiche italiane in chiave personale e innovativa. L’ARTE DEL POST CONGRESS A tutto ciò bisogna aggiungere un ampio parcheggio privato (che può contenere ben dieci pullman e altri duecento posti auto), un fornitissimo bazar, servizi top level come per esempio la possibilità su richiesta di concedersi trattamenti benessere, massaggi e cure di bellezza, noleggiare un quad, una limousine e persino un elicottero, godersi qualche ora di completo relax ai bordi della magnifica piscina d’acqua salata, oppure giocare a tennis, dedicarsi alla vela, al diving e alla pesca sportiva, o ancora usufruire delle convenzioni riservate agli appassionati di golf. Ma soprattutto, per delegati e accompagnatori, il Santa Tecla Palace propone eccezionali programmi post congress di carattere culturale e naturalistico, alla scoperta dei tesori del territorio circostante. Basti pensare alle escursioni sull’Etna o alle visite guidate alla stessa città di Acireale. Poco più lontano si trova Acitrezza, il piccolo borgo di pescatori immortalato da Giovanni Verga nei «Malavoglia», mentre il duomo e il centro storico di Catania distano soltanto 15 chilometri dall’hotel. Il celebre Teatro Greco di Taormina si trova invece a circa mezz’ora d’auto.

Fiore all’occhiello del Santa Tecla Palace, è il nuovissimo centro congressi di oltre duemila metri quadrati. La plenaria, affacciata sul blu marino, accoglie cinquecento delegati

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Fairmont Monte Carlo ★★★★ Principato di Monaco Numero totale camere: 602 | Ristoranti & Bar: 2 | Posti: 80/300 | Sale meeting: 18 | Capienza sala maggiore: 900 posti | Capienza sala minore: 20 posti | Saletta segreteria | mq di aree espositive: 3.300 | Possibilità organizzazione post congress

È la struttura nella quale vivere un’indimenticabile “Monte Carlo experience”: business e leisure in perfetto binomio per eventi oltre i luoghi comuni. E intorno, tutto l’allure del Principato più glamorous del mondo

Assolutamente straordinario ero e proprio forziere di sorprese, il celebre resort del Principato ha V festeggiato l’arrivo del 2011 con il LUCIANA FRANCESCA REBONATO

Sembra una nave di lusso ormeggiata nella baia del Principato di Monaco: il Fairmont Monte Carlo è l’indirizzo giusto per il Mice a caccia di sorprese emozionanti ed eventi esclusivi

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nuovo concetto di “Private Dining by Fairmont Monte Carlo”. La meeting industry può ora, finalmente, fruire di tutta l’esperienza, del savoir-faire e dello stile che contraddistinguono l’équipe del Fairmont Monte Carlo in occasione di prestigiosi happening in castelli, ville e venue della regione o anche all’interno della sua struttura, nella quale le ampie vetrate permettono di tuffarsi con lo sguardo nel mare. Il Mediterraneo, infatti, è il protagonista di questa location, la cui architettura rimanda a una nave di lusso ormeggiata in una delle destinazioni più esclusive del mondo e il suo concetto decorativo è un

omaggio allo stile Riviera: una miscellanea di eleganza casual, di ispirazione nautica e di un’arte di vivere decisamente glamour. CONCORSO DI CLASSE L’esclusività della struttura inizia dalla sua ubicazione, sul lungomare fra lo storico Palazzo del Casinò e il Grimaldi Forum, nel cuore del circuito del Gran Premio di F1 e nello stesso tempo a due passi dal centro di Monte-Carlo e del suo celebre Carré d’Or. Sottoposto a un maestoso restyling durato dal 2006 al 2009 – per il quale sono stati stanziati 46 milioni di euro – il Fairmont Monte Carlo ha ricevuto una serie di prestigiosi premi fra i quali il Prix Villégiature 2010 che ha designato la Willow Stream


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FAIRMONT MONTE CARLO Principato di Monaco

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Spa come la migliore spa d’albergo europea. Fra le ulteriori onorificenze spicca la medaglia d’oro Meeting & Incentive Travel nella categoria “Miglior hotel per conferenze oltremare” – ottenuta per il secondo anno consecutivo – seguita da The World Travel Awards che consacra il Fairmont Monte Carlo “Miglior albergo con Casinò in Europa”. Importanti riconoscimenti per questa struttura con 602 camere, suite e residence, due ristoranti, bar, boutique, casinò e una spa collegata direttamente al centro fitness con piscina esterna riscaldata tutto l’anno. La piscina – con lounge bar all’aperto – dal 2009 sfoggia un nuovo look e consente un panorama d’eccezione: il Mediterraneo, l’Opera, il Casinò e la celebre Curva Fairmont del Gran Premio di Monaco. WELLNESS E SPORT In occasione del total restyling del 2009, il Fairmont Monte Carlo ha trasformato completamente il deck del settimo piano e propone ora il nuovo ristorante Horizon – con vista spettacolare su tutta la baia di Monaco – e la Willow Stream Fitness & Spa, il tempio della remise en forme. Dopo il relax è un must il centro fitness con attrezzature Technogym con i runner dotati di un diffusore di essenze naturali che migliorano la respirazione. A questo si aggiungono una sala dedicata alla meditazione – con opportunità di “yoga espresso” per affrontare meglio importanti meeting– oltre ad hammam o sauna. Inoltre, grazie al programma fedeltà “Fairmont President Club”, gli ospiti possono richiedere scarpe da ginnastica e completo Adidas consegnati diret-

tamente in camera, cosi come un lettore Mp3 Creative Zen da utilizzare durante l’allenamento per rendere lo sforzo più piacevole. EVENTI AVANTI TUTTA Agli eventi il Fairmont Monte Carlo dedica il suo conference centre articolato in 18 sale per una capacità complessiva di 1.450 persone di cui novecento nel salone principale – tra i più grandi della Costa Azzurra – e 3.300 metri quadrati di aree espositive. Non a caso il Fairmont Monte Carlo è prescelto dal mercato americano per incentive dai grandi numeri e anche per corporate meeting che spaziano dalla finanza al settore assicurativo passando per quello tecnologico. L’Europa, dal suo canto, sceglie la struttura per lanci di prodotto, convention aziendali, meeting associativi e molti eventi del settore farmaceutico, che beneficia dell’ingente numero di sale riunioni e della possibilità di convertire numerose camere in salette di sottocommissione. indirizzi a fine rivista

NI BOX, DIVERTIMENTO A NON FINIRE! Da alcuni mesi e di fronte al mare, un moderno edificio bianco attiguo al Fairmont Monte Carlo ha aperto i suoi battenti. Si tratta del Ni Box, un nuovo universo di divertimenti unico nel suo genere: in una cornice che ostenta un'af-

fusolata architettura contemporanea con cemento a vista, ambiente scultoreo, ampie vetrate, oblò giganteschi e volumi arrotondati, il Ni Box funge da spazio innovativo e creativo, con dovizia di sorprese e intrattenimenti vari.

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Grand Hotel Bernardin: cinque stelle lusso per eventi di successo coronati da casinò, percorsi del gusto e del wellness, a pochi chilometri dall’Italia, sulla costa più mondana della Slovenia

Protagonista sloveno LUCIANA FRANCESCA REBONATO

na delle più importanti strutture ricettive slovene votate al congresU suale si trova tra la mondana Portorose e la medievale Pirano, appoggiata a una ripida scogliera che prospetta le acque dell’Adriatico. È il Grand Hotel Bernardin, uno scrigno di opportunità per la meeting industry e, al contempo, custode di una pregevole eredità artistica: proprio al centro del resort, infatti, si trovano le vestigia del quattrocentesco monastero di San Bernardin. GIOCO DI SQUADRA Il 2011 è iniziato con successo, al Grand Hotel Bernardin, che nel 2010 è stato cornice di trecento eventi di cui 36 internazionali e per un totale di 36mila partecipanti. Il prestigioso complesso alberghiero è sotto l’egida del Bernardin Group, brand cui appartengono anche il Metropol

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Resort di Portorose, il San Simon Resort di Izola, il Bioenergy Resort Saliera di Strugnano e l’Hotel Piran di Pirano. Un totale di 1.734 camere distribuite in quattro resort e in un hotel individuale, una galassia a quattro, tre e cinque stelle dall’offerta in continua espansione e rinnovo capitanata dall’esclusivo Grand Hotel Bernardin. Un firmamento di servizi top level e tecnologia all’avanguardia nel quale gioca la parte del leone il Saint Bernardin Adriatic Resort & Convention Center, moderno centro congressi che vanta 19 sale modulari concepite per accogliere complessivamente 2.600 persone di cui 1.100 nella principale. Progettato all’insegna della tecnologia di ultima generazione e con un design avveniristico, il polo convegnistico si rivela quinta ideale per qualsiasi tipologia di evento, dai simposi ai seminari passando per sfi-


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GRAND HOTEL BERNARDIN Portorose (Slovenia)

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late di moda, road show, incontri culturali, cene di gala e manifestazioni artstiche, il tutto supportato da uno staff esperto e dedicato. Eleganza, comfort e attenzione ai dettagli anche nelle 242 fra camere e suite – tutte provviste di balcone vista mare – in grado di soddisfare la meeting industry più esigente e di far catturare con lo sguardo la spettacolare bellezza del territorio. TENTAZIONI IRRESISTIBILI Dopo il dovere, il piacere. Nel resort, infatti, si trova il Casinò Bernardin, inaugurato nel dicembre 2007 e dotato di duecento slot machine, roulette elettriche, bingo, cabaret e cocktail bar. Nel maggio 2008, invece, ha visto la luce la Paradise Spa, duemila metri quadrati di remise en forme con una pluralità di trattamenti. Alcuni esempi? Nove saune con peculiarità e finalità diversificate, 18 sale massaggi, aromaterapia, cromoterapia e, gradite new entry, “docce avventurose”: leggere nebulizzazioni coniugate con fragranze tropicali e un appropriato sottofondo musicale che rilassano, rigenerano e conducono la mente in Paesi lontani. Non solo. Alla Paradise Spa è possibile affidarsi alle mani esperte di un’equipe di professionisti per trattamenti efficaci e specifici quali il massaggio riflessologico, il linfodrenaggio e i benefici impacchi delle vicine saline di Sicciole. Portorose, infatti, è la star delle località costiere slovene, da secoli rinomato centro termale, da 15 anni fra le top thermal destination. Nell’ottica del fun&relax, infine, il resort invita il Mice nel suo parco acquatico, la Laguna Bernardin: un complesso di piscine con acqua di mare – riscaldata e non – aperto tutto l’anno con tanto di cascate, getti massaggianti, geyser e scivoli acquatici.

SLOVENIA DA GUSTARE Offerta articolata e dettagli di stile anche nei ristoranti del complesso fra i quali spicca il Sunset Restaurant, con splendida vista sulla baia e con menu à la carte, perfetto per apprezzare una cucina mediterranea creativa. Da non mancare anche il Barka – famoso per la sua terrazza affacciata sul mare – in cui gustare prelibatezze a base di pesce e di molluschi accompagnati da una selezione di pregiate etichette. Per un aperitivo o un cocktail, infine, nulla di meglio del panoramico Gran Cafè, per discorrere d’affari in una cornice elegante e d’atmosfera. Uno staff dedicato agli eventi, infine, organizza un mare di team building dedicati a Nettuno e di itinerari del gusto alla scoperta di olio, vino e sfiziosi sapori locali.

Un centro congressi all’avanguardia, con 19 sale modulari, e un’innovativa spa in cui rigenerarsi sono i punti di forza del Gran Hotel Bernardin

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Ventisettemila persone in due giorni hanno affollato il Mediolanum Forum di Assago, a caccia del videogame più innovativo: per trasformare tutto questo in un evento di successo sono necessarie grande professionalità e una struttura straordinaria

Non è un (video)gioco FABIO ALCINI

randi spazi, grandi numeri, grandi performance: non è semplice guidaG re il processo di produzione di un evento pensato per dimensioni vaste, ma con la giusta esperienza e professionalità anche 27mila appassionati di videogames possono essere gestiti insieme a una manifestazione di successo. È quello che è accaduto sabato 27 e domenica 28 novembre 2010 al Mediolanum Forum di Assago, dove si è svolto il più grande evento italiano dedicato ai videogame, targato GameStop, la più importante catena mondiale specializzata nella vendita dei videogiochi, con più di seimila negozi al mondo e più di 350 solo in Italia. L’organizzazione dell’evento è stata gestita e curata, in totale sinergia con GameStop, dalla società milanese di event management e comunicazione non-convenzionale EventiSamarcanda. GameShow by GameStop è stato il primo show-evento

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incentrato esclusivamente sul mondo dei videogiochi, pensato non solo per “hardcore gamer”, ma per un pubblico eterogeneo. La sfida di GameStop, infatti, è stata dimostrare che i videogiochi sono un formidabile strumento di aggregazione, condivisione e divertimento adatto a tutte le fasce d’età. L’evento, a ingresso completamente gratuito, ha visto la partecipazione di tutti i più importanti operatori del settore – Nintendo, Sony con PlayStation, Microsoft con Xbox 360, Electronic Arts, Namco Bandai Partners, Halifax, Ubisoft, Activision Blizzard, Rockstar Games, 2K Games, Leader, Thq, AbsoluteJoy, Parrot con AR Drone, Eurosell e GameVision. Questo ha permesso a tutto il pubblico presente di conoscere in anteprima e provare tutte le novità delle line-up natalizie, talvolta con anteprime da record come Dead Space 2 e le due nuove mappe multiplayer di Crysis 2


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MEDIOLANUM FORUM Assago (Milano) (queste ultime in anteprima mondiale al pubblico) di Electronic Arts o quella offerta da Microsoft con il titolo cult Gears of War 3. La partecipazione della simpatica Juliana Moreira, sponsorizzata da Nintendo, ha contribuito ad accrescere l’entusiasmo dei 27mila partecipanti delle due giornate, conquistati da moltissime novità tra cui il Simulatore Ufficiale della Ferrari F10 grazie a Ferrari Virtual Academy, dalla show-car F1, e dal Temporary Store GameStop. Uno show continuo che si è avvalso della collaborazione di Radio Italia, media partner del GameShow. «Il GameShow, da noi organizzato per conto di GameStop, è stata una scommessa vinta sotto tutti i punti di vista» dichiarano Marco Moretti, general manager EventiSamarcanda, e Michele Budelli, executive director EventiSamarcanda. «A un successo di questa portata contribuiscono chiaramente moltissimi fattori, tra i quali la scelta della location. A tal proposito siamo convinti che il Mediolanum Forum di Assago abbia rappresentato davvero una scelta perfetta: gli spazi, la posizione strategica e la fama che lo contraddistinguono hanno senza dubbio contribuito in maniera determinante alla partecipazione di 27mila persone, una cifra veramente da record!». Il Mediolanum Forum, che per originalità architettonica e funzionalità della struttura è da anni punto di riferimento dei grandi eventi indoor a livello nazionale e internazionale, ha ospitato il GameShow seguendo ogni fase della realizzazione dell’evento. Il team di produzione del Mediolanum Forum, infatti, mette a disposizione del cliente una vasta gamma di servizi: dalla realizzazione dell’impianto audio, video e luci alla sicurezza; dagli allestimenti degli spazi espositivi – in questo caso affiancando lo staff di EventiSamarcanda – al supporto tecnico. Gli spazi scelti per ospitare l’evento sono stati la Sala Gallery (2.400 metri quadrati) e la Sala Premium (1.600 metri quadrati), entrambe collocate al piano terra del Mediolanum Forum, e utilizzate come aree espositive durante il GameShow. La Sala Gold (seicento metri quadrati), invece, per la sua posizione di snodo tra la Gallery e la Premium, è stata

adibita a punto ristoro. Tra i punti di forza, determinanti per il successo del GameShow, va quindi considerata, oltre alla competenza dello staff interno del Mediolanum Forum, la disponibilità nella ricerca di soluzioni sempre nuove adatte a ogni esigenza. Inoltre, dal 20 febbraio 2011, con l’apertura della fermata Assago – Milanofiori Forum, il Mediolanum Forum è direttamente raggiungibile tramite la Linea 2 (verde) della Metropolitana milanese, contribuendo a migliorare la viabilità in occasione degli eventi. MEDIOLANUM FORUM: UNO SPAZIO DI GRANDE PERSONALITÀ La Sala Gallery, ampiamente personalizzabile, è dotata di un foyer di seicento metri quadrati abitualmente adibito a reception, guardaroba e area welcome. Significativa è anche la dotazione tecnica della sala, dal punto di vista del service audio, che garantisce una copertura sonora omogenea in tutto lo spazio, e del sistema di americane motorizzate che facilita gli appendimenti per realizzare le diverse soluzioni di allestimento richieste dal cliente. La Sala Premium può ospitare 1.200 persone con un assetto a platea e mille coperti per una cena di gala. La sua collocazione strategica accanto alla Sala Gallery permette di utilizzare le due sale anche contemporaneamente per l’allestimento di eventi più ampi, quali per esempio le manifestazioni fieristiche. Il suo posizionamento di fronte al Teatro della Luna la rende particolarmente indicata per eventi pre o after show o come supporto a convention ospitate nella struttura teatrale. La Sala Gold si presta a serate aziendali, oltre che a eventi pre e after show, con il vantaggio di poter contare anche sul calendario artistico del locale che ospita (il Live Forum). La Sala Gold può ospitare eventi da cento a quattrocento persone oppure può essere utilizzata come ambiente riservato e di supporto per allestimenti di maggiore entità realizzati nelle altre sale.

Che il Mediolanum Forum fosse “abituato” ai grandi numeri è un dato di fatto, ma quelli del GameShow, organizzato da GameStop ed EventiSamarcanda sono sorprendenti: 27mila visitatori in due giorni

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Minitalia Leolandia Capriate San Gervasio (Bg) Sale meeting: 7 | Capienza sala maggiore: 600 posti | Capienza sala minore: 10 posti | mq di aree espositive: 240| Sala banchetti interna | Pranzo in piedi: 600 posti | Pranzo seduti: 300 posti | Possibilità organizzazione post congress

MINITALIA LEOLANDIA Capriate S. Gervasio (Bg) Meeting e congressi in uno del parchi divertimenti più importanti della Lombardia che quest’anno, in occasione delle quaranta candeline, inaugura una nuova serie di attrazioni. All’insegna dell’originalità

Minitalia Leolandia compie 40 anni MANUELA BELLINI

iapre in grande stile Minitalia Leolandia, con tante novità e quaranta canR deline da spegnere. Il parco, infatti, nasce nel 1971 a Capriate San Gervasio, esattamente a metà strada fra Milano e Bergamo, con l’intento di far conoscere ai bambini e alle loro famiglie la storia, la cultura e le meraviglie del nostro Paese. Oggi Minitalia Leolandia è il parco divertimenti più importante del Nord Ovest e può considerarsi una location suggestiva e originale che offre varie soluzioni per organizzare meeting e congressi di diverse dimensioni e tipologie, con possibilità di post-congress unici e personalizzati. Minitalia Leolandia, infatti, è il luogo dove cultura, natura e divertimento si fondono in un mix unico ed esplosivo. Oltre alla nuova Minitalia, con 160 monumenti riprodotti in scala e 16 statue parlanti rappresentanti personaggi celebri italiani, il parco si compone di

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un Acquario, un Rettilario, una Fattoria e un Museo dedicato al genio di Leonardo da Vinci. Da non dimenticare le trenta attrazioni per tutta la famiglia e gli spettacoli dal vivo, il tutto immerso nel verde. Il 2011, poi, è un anno da non perdere, il parco infatti festeggia i suoi quarant’anni con tante novità a partire dalla nuova area dedicata al mondo dei pirati, quattro attrazioni inedite, un parco giochi ideato per i più piccoli, nuovi spettacoli e tanti eventi speciali che faranno da cornice a originali meeting aziendali. Scelto nel 2010 anche dalla Cassa Rurale di Treviglio come location dell’annuale Assemblea generale dei soci, Minitalia Leolandia è l’unico luogo dove business e divertimento si fondono per dar vita a una giornata ricca di fantastiche sorprese. indirizzi a fine rivista


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Riva del Garda Fierecongressi Riva del Garda (Tn) Sale meeting: 16 | Capienza sala maggiore: 900 posti | Capienza sala minore: 30 posti | Saletta segreteria | mq di aree espositive: 2.700 | Sala banchetti interna | Pranzo in piedi: 1.200 posti | Pranzo seduti: 1.000 posti | Possibilità organizzazione post congress

Riva del Garda Fierecongressi festeggia i risultati del 2010 e mette in campo nuove strategie per aumentare la customer satisfaction di una destinazione che continua a registrare un alto indice di gradimento da parte dei congressisti

Tra vittorie e nuove strategie i sa, l’economia mondiale sta attraversando un periodo non facile, tuttavia, S nonostante la congiuntura poco favorevole, nel settore Mice, non mancano esempi che facciano ben sperare, visti i risultati positivi registrati di recente. A questo proposito, Riva del Garda Fierecongressi, rappresenta una realtà esemplare. Come dimostrano i dati più sensibili, infatti, analizzando gli ultimi cinque anni di attività, si registra un aumento costante del valore della produzione: si è passati dagli oltre nove milioni di euro del 2006 agli oltre 12 milioni e mezzo del 2010. Non solo: i ricavi complessivi dell’anno appena concluso segnano una crescita del nove per cento rispetto al 2009. L’elemento decisivo che ha contri-

buito alla brillante performance riconduce all’attività legata al soggiorno dei congressisti; tanto che il centro congressi e Rivatour, l’agenzia di viaggi incoming interna alla società, hanno avuto un’impennata del 18 per cento rispetto ai dodici mesi precedenti.

TERESA CHIODO

PERCORSO DI QUALITÀ I risultati nettamente positivi premiano e danno nuovi stimoli al club di prodotto Riva del Garda Mice, progetto in crescita costante che vede impegnati in prima fila Riva del Garda Fierecongressi con Ingarda Trentino e il supporto dell’Aeroporto Valerio Catullo di Verona Villafranca. Nato, infatti, due anni fa con lo scopo di porsi come referente unico per meeting planner e

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RIVA DEL GARDA CONGRESSI Riva del Garda (Tn) 2010: I NUMERI DI RIVA DEL GARDA FIERECONGRESSI 60 eventi congressuali 172 giornate di occupazione del centro congressi 94.000 presenze congressuali 30.000 pernottamenti generati

Numeri importanti, infrastrutture al top e un territorio ricco di risorse: con questi plus Riva del Garda primeggia sulla scena Mice

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da Rivatour 3.300 aziende espositrici in fiera 71.000 visitatori professionali e pubblico

pco, il club, che a oggi conta 18 strutture socie, prosegue nella sua mission incentrata in maniera decisa a investire sulla qualità. Da qui nasce un programma di formazione continua dedicata agli albergatori che saranno a breve protagonisti di due incontri curati da Gabriella Gentile, socia di Meeting Consultants. Entrambi i seminari saranno focalizzati su temi che pongono al centro il cliente (organizzatore e delegato) e avranno come titoli “La costruzione dei rapporti di soddisfazione e di fidelizzazione” e “Bisogni del congressista e gli standard di servizio negli alberghi”. «Sin dalla nascita del club, la qualità è stato il fattore su cui abbiamo puntato» commenta Alessandra Albarelli, responsabile marketing di Riva del Garda Fierecongressi e di Riva del

Garda Mice. «Certo, si potrà dire che questo è l’elemento su cui tutti puntano ma i numeri della nostra performance confermano la concretezza del nostro operare. Il mercato ci riconosce questo valore e noi ci impegniamo a rispettarlo tanto che stiamo valutando con attenzione che, strutture e fornitori di servizi desiderosi di entrare a fare parte del club, rispondano in maniera precisa ai nostri standard. Mi vien da aggiungere che forse sono sin troppo severi ma è una scelta che premia, anche alla luce di una nostra prossima azione di promozione sui mercati stranieri, quello tedesco in particolare». ALTO GRADIMENTO Il cliente, dunque, è il protagonista indiscusso delle attività del club di prodotto, come dimostra, per esempio, una promozione che permette, a chi richieda entro fine marzo il preventivo di un evento da tenersi questo o il prossimo anno, di godere di trasferimenti gratuiti dall’aeroporto veronese alla cittadina di Riva. Un’attenzione che rinforza quelle costanti messe in atto da Rivatour, agenzia interna al centro congressi che supporta l’attività degli organizzatori su tutti i fronti: dall’individuazione della venue alle prenotazioni alberghiere; dalla scelta delle attività di team building a quella di ricerca dei fornitori più adeguati alle esigenze dell’evento. E che i servizi offerti siano ben apprezzati, anche dai delegati, emerge da un’indagine sulla customer satisfaction condotta lo scorso anno da Riva del Garda Fierecongressi su un campione di circa mille congressisti. Secondo la ricerca, infatti, oltre il novanta per cento degli intervistati reputa molto positivo il servizio dell’agenzia. Non solo: il 62 per cento attribuisce un “ottimo” all’appeal della destinazione che, da oltre il settanta per cento, viene ritenuta facilmente accessibile. indirizzi a fine rivista


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Il tuo evento nel cuore della Puglia

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SPAZI PER EVENTI CENTRO CONGRESSI - CENTRO BENESSERE & GD 0RUHQR ĥ 6 6 XVFLWD /DWLDQR HVW ĥ 0HVDJQH Ī%Uī WHO ĥ ID[

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156 inc resort SX_Casta Diva Resort

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CastaDiva Resort ★★★★★L Blevio (Co) Numero totale camere: 75 | Ristoranti: 2 | Posti: 80/160 | Sale meeting: 4 | Capienza sala maggiore: 200 posti | Capienza sala minore: 33 posti | Saletta segreteria | Possibilità organizzazione post congress

CastaDiva Resort Blevio (Co)

L’incanto del lago Casta Diva è uno scenario che celebra il piacere della vita attraverso la sublimazione dei cinque sensi; ambienti multisensoriali liberano dal perenne stato di eccitazione e danno il tempo per tornare alla calma TERESA CHIODO

astaDiva Resort è un esclusivo ed elegante Hotel & Spa che sorge all'interC no di Villa Roccabruna, sulla sponda orientale del ramo occidentale del Lago di Como. Raffinata dimora edificata nel XVIII secolo, allora meta preferita della nobiltà in cerca di quiete e paesaggi da fiaba, è oggi luogo di grande appeal per i personaggi del jet set internazionale e non solo. L’intero resort è quello che si può definire una location cinque sensi, i suoi ambienti generano relazioni coinvolgenti nell’ospite stimolandone la mente per arrivare a toccarne il cuore. Proprio la risonanza emotiva degli stimoli può giocare un ruolo strategico poiché è già implicito l’invito a sintonizzarsi su

uno stato d’animo più disponibile, ideale per vivere l’esperienza di un meeting in maniera ottimale. Attraverso l’illuminazione, i colori, le impressioni tattili, i tessuti e i suoni emerge una cifra stilistica ben definita, sottolineata dalla proposta di un design moderno, con l' uso di materiali particolari, classici e di sintesi, di giochi di luce naturale e artificiale, linee originali, in spazi di forte impatto espressivo e di grande funzionalità, fluidi, planimetrici, emozionali. Nella spa, per esempio, agli ospiti viene riservata un’esperienza sensoriale unica, tra giochi d’acqua, in un’ambientazione simile a un piroscafo d’epoca o in comode chaiselongue appoggiate su un pavimento di cristallo sospeso in una darsena dell’Ottocento. All’esterno la sorpresa di scoprire una piscina galleggiante sul lago, con jacuzzi e sundeck. I ristoranti L’Orangerie e Il Giardino dei Sapori sono delle vere e proprie officine del gusto; collegati alla villa principale tramite una limonaia a vetri, coniugano piatti della cucina nazionale e mediterranea, con una particolare attenzione ai gusti delle tradizioni italiane. Dal ristorante e dalla terrazza si gode un’emozionante vista sul lago e sulle montagne circostanti. La sera, dopo il tramonto, il lago si illumina con uno spettacolo di suoni, luci e acqua. Scompare la piscina galleggiante e appare la dancing fountain “sospesa” nello specchio d’acqua del lago. indirizzi a fine rivista

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Hotel Caesius Thermae & Spa Resort ★★★★S Bardolino (Vr) Numero totale camere: 185 | Ristoranti: 3 (Augustus, Benacus e nei mesi estivi Le Vele) | Posti: 300 al Benacus , 200 all’Augustus e 120 alle Vele | Sale meeting: 6 | Capienza sala maggiore: Sala plenaria da 300 posti a platea | Capienza sala minore:10 posti | Saletta segreteria| mq di aree espositive: circa 200 presso il Foyer | Possibilità organizzazione post congress

Hotel Caesius Thermae & Spa Resort Bardolino (Vr)

All’insegna del benessere L’Hotel Caesius Thermae di Bardolino offre ai congressisti la possibilità di riunirsi in una delle sue sei sale e di approfittare poi dei trattamenti previsti nell’esclusivo centro wellness SIMONA ZIN

n’oasi di tranquillità sul Lago di Garda: questo rappresenta l’Hotel U Cæsius Thermae & Spa Resort, a pochi passi dal centro storico di Bardolino. La struttura apre le sue porte ai congressisti che desiderano regalarsi un albergo raffinato e votato al benessere dei suoi ospiti. Le belle e ampie camere e suite sono fornite di tecnologia all’avanguardia e propongono ambienti in cui si può lavorare in tutta tranquillità. L’hotel è composto da cinque edifici immersi nel verde e distribuiti su quarantamila metri quadrati, di cui ben tremila sono dedicati alla rémise en forme. Nel centro benessere e nel Cæsius Beauty Center ci si può prendere cura del proprio corpo in ogni modo e c’è anche la possibilità di scoprire tutti i benefici dell’acqua nel centro termale. E ancora: nel centro ayurvedico si può intraprendere, sotto la guida esperta di un medico, una terapia incentrata sulla celebre scienza indiana.

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A SPASSO TRA GLI ULIVETI Il Cæsius è anche il luogo giusto dove scoprire i piaceri di una tavola gustosa ma leggera, nei tre ristoranti: il Benacus, che propone sia la cucina tradizionale sia quella ayurvedica e dietetica, l’Augustus e, nel periodo estivo, Le Vele. Le riunioni di lavoro trovano posto nel moderno centro congressi, che dispone di cinque sale modulari da dieci a 150 persone e di una sala plenaria per grandi eventi fino a trecento persone. E per approfittare del clima mite della zona (il lago e la spiaggia distano pochi metri e il paese di Bardolino è raggiungibile con una passeggiata o con il minibus dell’albergo) ci si può immergere nella natura del grande giardino e rilassarsi a bordo delle cinque piscine, magari riposando comodamente sui lettini sotto l’ombrellone. Per i più attivi, non manca l’occasione di restare in forma con la ginnastica mattutina organizzata dallo staff, nella palestra attrezzata, cimentandosi nell’acquagym o nel nordic-walking, o più semplicemente passeggiando, anche con visite guidate, tra uliveti e vigneti. E se non bastasse, l’hotel organizza tour in bicicletta con accompagnatore, uscite in barca con il veliero San Nicolò e serate musicali. indirizzi a fine rivista


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Hotel Parchi del Garda Lazise (Vr)

Meeting olimpici sul Garda Dalla sua recente apertura l’Hotel Parchi del Garda ha già ospitato più di quaranta eventi, con oltre 75mila presenze. Con la possibilità, in vista di Londra 2012, di avvincenti “Olimpiadi aziendali” ELISA FERRO

nuovissimo Hotel Parchi del Garda, nell’aprile del 2010 insieImelinaugurato al suo moderno e multifunzionale centro congressi da 1.500 posti, si è subito distinto nell’arena nazionale ed europea della meeting industry per la sua positiva performance. In meno di

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un anno, infatti, ha già registrato 75mila presenze provenienti da ben 65 Paesi del mondo e ha ospitato più di quaranta importanti eventi suddivisi tra riunioni istituzionali, convegni, convention aziendali e workshop-expo. Giusto per dare l’idea di un 2010 ricco di soddisfazioni, ricordiamo che gli spazi dedicati al Mice hanno visto susseguirsi in ordine cronologico: il partecipato convegno politico dell’associazione di area democratica TrecentoSessanta, in giugno; la convention aziendale “Nuovo Giorno” organizzata in sinergia con un Pco affermato e rinomato come Alessandro Rosso Group, in luglio; il lancio da parte della Bmw del suo nuovo modello d’auto Mini Countryman, in settembre; e l’atteso duplice workshop sul turismo congressuale Full Contact Large Events - Meeting Planner targato Ediman, lo scorso novembre. Ogni occasione è stata colta al meglio per esaltare non solo l’eleganza e la funzionalità dell’accogliente foyer, delle polifunzionali sale meeting e delle dotazioni tecniche annesse, nonché la professionalità e la cortesia dello staff di supporto, ma anche per ambientare ogni evento, in modo del tutto esclusivo e personalizzato, nel contesto davvero unico del Lago di Garda e delle


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Hotel Parchi del Garda ★★★★ Lazise (Vr) Numero totale camere: 233 | Ristoranti: 3 | Posti: 600 | Sale meeting: 6 | Capienza sala maggiore: 870 posti | Capienza sala minore: 25 posti | Saletta segreteria | mq di aree espositive: 560| Possibilità organizzazione post congress

Numeri importanti per gli eventi ospitati nel nuovissimo Hotel Parchi del Garda, inaugurato nell’aprile 2010: oltre quaranta manifestazioni per un totale di circa 75.000 presenze

sue straordinarie bellezze naturali e paesaggistiche, un’ambientazione che non a caso ha da sempre affascinato poeti e viaggiatori quali Catullo, Goethe e Thomas Mann. POST CONGRESS “OLIMPIADI NEL BORGO E NON SOLO…” L’Hotel Parchi del Garda, con le sue 218 accoglienti camere e le 15 confortevoli suite, i tre ristoranti da seicento coperti complessivi, i due bar e gli oltre duemila metri quadrati di spazi congressuali ed aree expo, possiede tutte le carte per diventare la location ideale di incontri ed eventi di successo. In particolare, la maestosa sala Benacus da 870 metri quadrati, con una capacità di oltre ottocento posti e completamente senza colonne, rappresenta il vero fiore all’occhiello dell’intera struttura: dotata di luce naturale, di cabina regia, di tecnologie all’avanguardia, di backstage e ingresso autonomo, offre un colpo d’occhio di grandissimo effetto ed è perfetta non solo per “large events”ma anche come location per olimpiadi aziendali al coperto. A essa si affiancano altre cinque sale meeting da venti a 315 persone, il citato foyer (da 450 metri quadrati), un desk congressuale per la segreteria organizzativa, l’area guardaroba e un moderno

business center con postazioni pc e collegamento a Internet Wi-Fi. Il complesso alberghiero “a borgo” strutturato su cinque padiglioni collegati tra loro si avvale di aree verdi esterne ideali per l’organizzazione di stimolanti e personalizzabili format di team-building dall’aspetto ludico-formativo. Di qui l’idea di proporre ai meeting planner, in vista dei Giochi Olimpici che si svolgeranno a Londra nel 2012, le cosiddette “Olimpiadi aziendali”, con la possibilità di organizzare tutto l’anno avvincenti post congress all’insegna dello sport e della sfida. La posizione strategica della struttura, tra le località di Peschiera del Garda e Lazise, garantisce numerose altre soluzioni post-congressuali, suggerite dal nostro staff grazie alla creazione del network Parchi del Garda Experience, di cui l’hotel è promotore: i partecipanti potranno quindi cimentarsi in situazioni esperienziali del Parco Natura Viva, del Jungle Park Adventure, del Museo Nicolis, del Parco Giardino Sigurtà e del Movieland Park, con il suo circuito Hollywood Studios, Aqua Studios, Medieval Times Studio e Rock Star Studio. indirizzi a fine rivista

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Tenuta Monacelle Monopoli (Ba)

Rifugio tra gli Nello spettacolo unico della valle dell’Itria si apre come uno scrigno la Tenuta Monacelle, con le sue bianche, fresche e misteriose cupole. E tutt’intorno, la magia della natura TERESA CHIODO

l Salento è una terra da scoprire, ricca di bellezze naturali, incantevoli coste di Ispiagge, scogliere e pinete, e un entroterra caratterizzato da tante attrazioni artistiche e paesi suggestivi. Sembra emanare il fascino di un’antica pergamena, riscritta più volte durante i secoli, questa terra, leggibile a vari livelli, a vari strati: ogni volta una sorpresa, un particolare curioso, una storia nascosta.

Uno svelarsi lento e quasi sacro per un viaggio a ritroso che lascia intravedere, senza scoprirli mai del tutto, il piccolo borgo che il tempo non ha scalfito, gli ulivi incastonati nella terra rossa, le distese di viti che preludono a convivi memorabili, il mare cristallino, promessa di frescura nella canicola d’agosto, spiagge candide battute dal vento e botteghe artigianali dove va in scena ogni giorno la secolare esperienza manuale che dà vita e forma alle materie più svariate. Tutto questo fa da quinta scenica al resort Tenuta Monacelle, nella Selva di Fasano, in provincia di Bari, dove la Valle d’Itria s’immerge, con le sue morbide colline, nel vicino mare Adriatico. Un luogo fresco e ombreggiato in cui perdersi in un percorso di pace profonda, fra chiome di alberi e curiose cuspidi grigie a copertura di massicce costruzioni circolari. Si tratta di un villaggio edificato secondo una tipologia architettonica antichissima: il trullo. Al primo impatto sembra di essere in una scenografia da “mille e una notte”. ALL’OMBRA DEI CILIEGI IN FIORE Ogni trullo è diverso dall’altro per dimensione e organizzazione degli spazi, ma mantiene quel fascino d’antan impreziosito da dettagli raffinatissimi all’insegna di un’eleganza curata quanto discreta: mobili in legno, letti in ferro battuto, realizzati da abili artigiani della regione, can-

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Tenuta Monacelle ★★★★ Monopoli (Ba) Numero totale camere: 47 | Ristoranti: 2, Il Ciliegeto (à la carte) – Sala Gazebo (ricevimenti) | Posti: 110 (à la carte) – 250 (Ricevimenti) | Sale meeting: 3 | Capienza sala maggiore: 200 posti | Capienza sala minore: 20 posti | Saletta segreteria: su richiesta | Mq di aree espositive: 500 | Possibilità organizzare post congress

ulivi dide lenzuola, morbidi piumoni e copritavolo fatti all’uncinetto che evocano un corredo d’altri tempi. Già dalla colazione ci si immerge nell’intensa vita arborea circostante che sempre si rigenera su uno spazio di venti ettari. Si gustano così le marmellate di ciliegie, confetture ricavate dalle ciliegie degli alberi della tenuta, secondo una antica ricetta, crostate, ciambelle, torte di frutta; tutto rigorosamente fatto in casa. Si cena in un paesaggio da fiaba, presso il ristorante Il Ciliegeto; sotto le volte dei trulli che, così addossati l’uno all’altro, creano un contesto unico e suggestivo. La luce abbagliante del giorno lascia spazio a un sistema di illuminazione artificiale progettato per valorizzare la volta in pietra e il grande camino al centro delle sale che si chiamano Mangiatoia, Caminetto e Ortensia. Con la consulenza di uno staff specializzato è possibile organizzare qualsiasi tipo di evento. Qui il menu, sotteso dalla sapiente regia dello chef Pierluca Ardito, è un saggio superbo della gastronomia pugliese, che porta a riscoprire la genuinità degli ingredienti e l’originalità di alcuni sapori dimenticati. Ampia è l’offerta nel menu; dalla pasta fatta in casa, come le immancabili orecchiette, alle carni come l’agnello arrostito in crosta di fichi secchi e mandorle, al pesce, fino ai dolci della casa. A tutto questo si abbina una ricca carta di vini.

POST CONGRESS A COLORI Questo lembo di terra, pennellato del verde degli ulivi, che declina sul mare, riserva altre meraviglie. Dalla tenuta infatti si irradiano numerosi itinerari alla scoperta di sapori e tradizioni enogastronomiche o per raggiungere luoghi di grande importanza culturale. Per esempio Alberobello, un antico borgo intatto, che con i suoi mille trulli è stato dichiarato monumento nazionale. Si passa poi a Martina Franca, dove l’architettura splende in un barocco fastoso e discreto insieme. L’ondulato paesaggio si spalanca nel regno sotterraneo delle Grotte di Castellana che sembrano sculture: stalattiti intarsiate, gigantesche stalagmiti, laghetti serrati tra arabeschi di cristallo, lance di alabastro che pendono dalle volte maestose. Ancora, da vedere le candide abitazioni del borgo medievale di Ostuni, un fascinoso intrico urbano rassomigliante a una casbah araba, da cui il nome di “città bianca”.

Tutta la magia della natura pugliese avvolge Tenuta Monacelle, nei cui saloni possono essere allestiti eventi fino a 250 persone

indirizzi a fine rivista

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Sheraton Catania Hotel & Conference Center Aci Castello (Ct)

Destinazione: Sedici sale meeting, due ristoranti di alta qualità, un moderno centro benessere e dintorni affascinanti nei quali perdersi durante un post congress: tutto in un hotel di grande tradizione SIMONA ZIN

Il centro congressi, tra i più capienti della Sicilia orientale, è la punta di diamante che lo Sheraton Catania offre alla meeting industry

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pochi chilometri dalla vivace città di Catania, culla di numerose civiltà A come tutta la Sicilia, ricca di testimonianze greche, romane e soprattutto di numerose piazze, palazzi e monumenti in stile Barocco, si trova lo Sheraton Catania Hotel & Conference Center, un complesso che, grazie ai suoi numerosi plus e all’offerta benessere e congressuale, è una location per eventi e incentive di grande appeal, inserita in un contesto naturalistico molto suggestivo. Basti

pensare alla sua posizione sulla riviera di rocce vulcaniche, con splendida vista sul Mar Mediterraneo. DAL LAVORO AL BENESSERE La struttura catanese è rinomata per il suo centro congressi, uno dei più grandi della Sicilia orientale: formato da due aree indipendenti tra loro, offre un totale di 16 sale da cinque a novecento posti a platea. Anche all’aperto sono numerosi gli spazi utilizzabili per ogni tipo di evento: questi possono essere coperti con tensostrutture, aumentando così l’offerta espositiva. La copertura wireless totale, sia nelle aree comuni sia nelle camere, rende gli ospiti autonomi nell’accesso a Internet. Presente in hotel anche il “link at Sheraton” spazio allestito con computer, stampante e area lettura a disposizione dei clienti. Ma non è solo l’aspetto dedicato al lavoro quello curato nei minimi dettagli nell’hotel siciliano: anche il piacere del relax, dopo una giornata di incontri o di conferenze, è un must che la struttura si prefigge di garantire ai propri ospiti. Per questo è nata la zona dedicata al benessere, l’Arantia Rubra Spa. Qui, nella zona wellness, protagonisti assoluti sono l’acqua, con maxi Jacuzzi, doccia emozionale, sauna, bagno turco, doccia solare, e la Ice Room, per riattivare l’attività cardiocircolatoria. Nella zona beauty, sono poi a disposizione eleganti cabine per massaggi e trattamenti viso, corpo e ayurvedici. Sheraton Fitness è, invece, una palestra perfettamente attrezzata con apparec-


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Sheraton Catania Hotel & Conference Center ★★★★ Aci Castello (Ct) Numero totale camere: 169 | Ristoranti: Il Timo Events e Il Timo Gourmet | Posti: 500 e 46 | Sale meeting: 16 | Capienza sala maggiore: 900 posti | Capienza sala minore: 5 posti | Saletta segreteria | mq di aree espositive: 1.200 | Possibilità organizzazione post congress

Sheraton Catania chiature Technogym. A completare l’offerta sportiva e per il tempo libero, lo Sheraton Catania dispone anche di campo da tennis, piscina scoperta con acqua di mare, solarium e, da maggio a ottobre, piattaforma con discesa diretta verso il mare. SAPORI SICILIANI In una struttura di prestigio come questa non poteva mancare un occhio di riguardo anche per la cucina. L’executive chef Saverio Piazza esalta le materie prime della terra siciliana: Il Timo Events, è ideale per colazioni di lavoro ed eventi fino a cinquecento persone ai bordi della piscina. Il Timo Gourmet, invece, è un ristorante con pochi tavoli, dove poter gustare al massimo l’estro della brigata di cucina. Allo Sheraton sono a disposizione degli ospiti anche due bar, uno nella hall e uno ai bordi della piscina. La struttura siciliana è il luogo ideale per la clientela congressuale che non vuole perdere l’occasione, nel corso di un soggiorno di lavoro, di apprezzare gli affascinanti luoghi da visitare nei dintorni dell’hotel, dal quale sono possibili escursioni culturali e naturalistiche come quella verso l’Etna, o per visitare Taormina, Siracusa, Piazza Armerina, Caltagirone. Altro aspetto molto interessante per chi viaggia spesso per lavoro: i possessori della carta “Starwood preferred guest” possono utilizzare i loro Starpoints in più di 1.100 alberghi della catena Starwood, compreso lo Sheraton Catania Hotel & Conferen-

ce Center. Con la “Carta Rubra”, inoltre, i clienti che sceglieranno la tariffa corporate per i loro soggiorni allo Sheraton Catania hanno nuovi vantaggi: su tutti i servizi dell’albergo e del centro benessere sono previsti sconti, agevolazioni e gratuità (free parking, tra gli altri). Grazie alla nuova Joint con American Express, inoltre, a partire da febbraio molti tra i benefit della carta sono stati estesi ai titolari di carte corporate. La campagna promossa prevede ulteriori vantaggi riservati esclusivamente ai possessori di carta Platinum e Centurion. Lo Sherataon Catania Hotel & Conference Center è ormai un punto di riferimento per la clientela congressuale e non in Sicilia, grazie ai suoi molti plus e al servizio personalizzato che offre da sempre. indirizzi a fine rivista

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Gianfranco Guccione

incentive resort

Grand Hotel Minareto Siracusa

Un’oasi per gli eventi iracusa, Sicilia sudorientale, ci si arriva sia dalla terra ferma sia dal mare: in S entrambi i casi quella che si vive è un'esperienza indimenticabile. D’altra parte, lo diceva già Cicerone che è la più grande e bella di tutte le città greche. Adagiata lungo una splendida baia attraverso il Ponte Nuovo si allunga sino al proprio nucleo originario, l’isola di Ortigia, la parte più antica della città, capolavoro di arte e storia e patrimonio dell’Unesco, fondata da Archia, un nobile di Corinto che nel 734 a.C. sconfisse i siculi e fondò la colonia di Siracusa. Da allora, tutto un susseguirsi di grandi civiltà, dall’antica Roma agli Arabi, dai Normanni agli Svevi, dagli Aragonesi ai Catalani, ai Vicerè, dei quali, se ci si avventura tra le stradine del centro storico, se ne scorgono, intatte, tutte le tracce. Da ammirare il Tempio di Apollo, la fonte Aretusa, Il Duomo di Ortigia, il castello Maniace. E c’è un’altura, di fronte all’isola di Ortigia, circondata dal mare e dominata dall’imponente Faro Rosso, dove la storia ci ricorda che Archimede posizionò gli specchi ustori, per incendiare la flotta romana e difendere così Siracusa dall’assedio del console Marco Claudio Marcello. Su questa altura, dalla terrazza di un cinque stelle deluxe, il Grand Hotel Minareto, la vista del mare che si gode, da togliere il fiato, è la stessa

Sito in un contesto naturale incontaminato, con le sue cinque sale modernamente attrezzate, il Grand Hotel Minareto si propone come location ideale per congressi ed eventi di spessore che consentì agli antichi Greci di distruggere un’intera flotta avversaria.

SIMONA ZIN

CAMERA CON VISTA Costruito mantenendo l’antica pianta topografica del villaggio che anni fa sorgeva sullo stesso promontorio, il Grand

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Grand Hotel Minareto ★★★★★Deluxe Siracusa Numero totale camere: 97 | Ristoranti: 2 | Posti: 600 | Sale meeting: 5 | Capienza sala maggiore: 425 posti | Capienza sala minore: 10 posti | Saletta segreteria | mq di aree espositive: 2.000 | Possibilità organizzazione post congress

È un gioiello di lusso incastonato nella Sicilia più affascinante il Grand Hotel Minareto, con le sue 97 camere e le cinque sale meeting

Hotel Minareto incanta per bellezza, magnificenza e cura dei dettagli. Entrando, il colpo d’occhio è superlativo: una fitta rete di viali in stile greco romano, con pavimenti in mosaici dai motivi geometrici e arredi in marmo, si snoda tra ampie aiuole di fitta vegetazione mediterranea, palme, carrubi e ulivi, conducendo gli ospiti verso i bungalow dove si trovano le camere. Con un giretto in golf car si può visitare il resort, la sua spiaggia, la scogliera, la piscina, prima di entrare in una delle raffinate camere, che hanno l’ingresso personalizzato in mosaico e sono finemente arredate in una combinazione di stile tra il Classico, il Barocco, l’Art Decò. Sono dotate di collegamento a Internet e comprendono ampi balconi, vere living room all’aperto con poltrone e tavolini da cui la vista spazia sul golfo e sull’isola di Ortigia. Da questi terrazzi l’emozione del tramonto di Sicilia vale l’intero soggiorno. Si può godere il calar del sole anche dal Bar Minareto per l’happy hour quando la millenaria bellezza di Ortigia è illuminata dalle luci della sera, o cenare nello splendido ristorante Nesos, in greco antico “isola”, tra preziosi intarsi di marmo ed eleganti boiserie in legno, per assaggiare la tradizione gastronomica siciliana rivisitata in chiave moderna. D’estate, quando l’aria lieve e mite acca-

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rezza la pelle, è piacevole cenare al roof garden, a lume di candela e con lo sciabordio delle onde di sottofondo. E su tutto, aleggiano l’innata ospitalità e accoglienza siciliane, amplificate dallo staff del Grand Hotel Minareto. SPAZIO AGLI EVENTI Il Grand Hotel Minareto è perfettamente attrezzato anche per ospitare meeting ed eventi: l’area congressi è caratterizzata da estrema cura dei dettagli, con cinque sale modulabili per 425 posti a sedere che ospitano congressi, colazioni di lavoro, meeting all’insegna della funzionalità e dell’eleganza. A ciò si aggiunge la presenza di ampi spazi esterni, set ideale per workshop, presentazioni e mostre in un contesto unico e indimenticabile. La struttura è anche l’ideale per chi nel viaggio cerca l’arte e la storia, perché dal Grand Hotel Minareto partono collegamenti diretti con le località turistiche e di interesse storico della zona come Avola, Vendicari, Modica e la stessa Ortigia, quest’ultima raggiungibile anche mediante un battello via mare. Per tornare, quindi, da dove eravamo idealmente partiti, in questo viaggio alla scoperta dello spettacolare Grand Hotel Minareto. indirizzi a fine rivista


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ALESSANDRA BOIARDI

VERONA & LAGO DI GARDA CONVENTION BUREAU SI RINNOVA ONLINE Nuovo sito Internet per il Verona & Lago di Garda Convention Bureau. All’indirizzo www.conventionbureau.biz si trova un’interfaccia innovativa e accattivante, ricca di informazioni e di suggerimenti utili per organizzare convegni ed eventi congressuali di successo nell’area di Verona e provincia. Il nuovo portale web intende infatti promuovere la destinazione offrendo informazioni approfondite a chiunque desideri organizzare un evento sul territorio della provincia veronese, agevolare l’incontro tra la domanda e l’offerta nel mercato congressuale e utilizzare tutte le nuove tecnologie per la diffusione e la condivisione sul web delle informazioni sul territorio. In particolare, nella sezione Excellence Club è possibile

consultare le schede informative degli operatori del settore selezionati dal Verona & Lago di Garda Convention Bureau, nelle rispettive categorie. Spiega il presidente del Verona & Lago di Garda Convention Bureau, Diego Briani: «Grazie a questa innovativa piattaforma accessibile ovunque da computer e dispositivi cellulari, e alle soluzioni tecnologiche in grado di raggiungere un numero elevatissimo di qualificati contatti potenziali in tutto il mondo, integrate con gli strumenti di comunicazione in tempo reale dei social networks, gli operatori aderenti all’Excellence Club avranno la possibilità di dare la massima visibilità ai loro prodotti e di beneficiare di tutte le opportunità del mercato congressuale».

UN OSSERVATORIO CONGRESSUALE PER LA PROVINCIA DI FIRENZE Fornirà una banca dati dettagliata e funzionale che disporrà di dati statistici e misurerà l’impatto economico degli eventi sul territorio: si tratta del nuovo osservatorio, frutto della collaborazione tra il Firenze convention bureau e il Centro studi turistici di Firenze per l’attività di analisi del mercato del settore congressuale nella provincia. Lo studio di settore sarà possibile grazie all’utilizzo della mappatura online del convention bureau, integrata con quella messa a disposizione da Toscana Promozione. Il Centro di Studi Turistici di Firenze è un’associazione senza scopo di lucro composta da operatori pubblici e privati, creata nel 1975 dall’Azienda di Soggiorno di Firenze, per svolgere attività di studio e di ricerca sulle diverse problematiche del turismo. La sua attività riguarda la promozione e lo svolgimento di indagini e studi economici sul turismo, oltre all’organizzazione di convegni e dibattiti sui temi regionali, nazionali e internazionali di politica turistica, la cura di pubblicazioni a carattere scientifico ed operativo e la messa a disposizione di documentazione e dati statistici. Il Centro Studi svolge inoltre funzioni di consulenza nei confronti delle Amministrazioni pubbliche nelle materie di pertinenza, gestendo in proprio e per enti pubblici corsi di formazione professionale.

CANNES: THE CITY IS YOURS

È approdata nei mesi scorsi in Europa la campagna «The City is yours», una nuova iniziativa della Direzione del Turismo, dipartimento del Palazzo dei Festival e dei Congressi di Cannes che prende spunto dalla nuova comunicazione della destinazione. Attraverso diversi incontri infatti Cannes si propone con un’identità rinnovata e un brand riconoscibile. La nuova comunicazione si è concretizzata in eventi dedicati al pubblico, ai tour operator, alle agenzie di viaggi e giornalisti. La prima presentazione della città si è svolta a Parigi, poi è stata la volta di Milano, Monaco e Londra fino alla fine di marzo. Gli incontri permettono agli invitati di scoprire una città ricostruita, animata dagli operatori professionali di Cannes (hotel, gastronomia, shopping) dal Suquet alla Croisette, passando per il mercato di Forville. In programma tappeto rosso, pontili, mare, incontri in formula « workshop», ma anche concerti live.

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Non fate quella faccia, siamo sempre noi.

www.centrocongressi.portoantico.it

Cotone Congressi Genova cambia nome e diventa Porto Antico di Genova Centro Congressi Sappiamo che eravate affezionati alla vecchia immagine, però non fate quella faccia: siamo sempre noi. Stesso staff, stessa professionalità, stessa affascinante location, stessa qualità dei servizi. Anzi, meglio. Almeno, questo è quanto ci impegniamo a offrirvi in futuro. Abbiamo cambiato nome e marchio, colori istituzionali e sito internet, che ha ora una grafica completamente rinnovata e una navigabilità al passo con i tempi, per mezzo di Smartphone e iPad. Una piccola rivoluzione per razionalizzare e rafforzare l’identità della società. Solo questo, potete stare tranquilli. PORTO ANTICO DI GENOVA S.P.A. Edificio Millo - Calata Cattaneo, 15 - 16128 Genova - T. +39 010 2485611 - F. +39 010 2758929 - www.centrocongressi.portoantico.it - centrocongressi@portoantico.it


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UMBRIA ECOLOGICA

Si trova in Umbria, nel comune di Guardea, il Parco dell’energia rinnovabile (PeR), felice esempio di agronomia, edilizia e ospitalità green. Oggi il parco si apre al congressuale con due sale disponibili per aziende e gruppi, che pur essendo fornite di tutti i servizi tecnologici più moderni hanno il vantaggio di regalare ai

partecipanti un’esperienza a vero contatto con la natura. In dettaglio, nel casale all’interno del parco sono disponibili un’aula didattica per 24 persone e una sala conferenze da 50 posti, con reception e regia gestionale. Il parco offre ospitalità in moderne camere e junior suite, nonché un ristorante che serve prodotti biologici. Sono disponibili camere doppie o multiple, due junior suite e una junior suite più piccola. Al piano terra si trovano due appartamenti e tre camere. L’offerta ricettiva si completa con la “Casa energia zero”, completamente autonoma sotto il profilo energetico (si rifornisce di energia rinnovabile da sole, vento e pioggia)

INDIA TOURISM PROMUOVE GLI INCENTIVE L’Ufficio del Turismo indiano di Milano punta sulla promozione di nuovi prodotti turistici tra cui quelli legati al segmento Mice. Il Paese offre infatti interessanti proposte Ayurveda & Wellness, di turismo rurale, avventura, faunistico e montano. Inoltre, l’India è oggi impegnata concretamente nell’ammodernamento delle infrastrutture, nella qualità dei prodotti e dei servizi, nello sviluppo di nuovi prodotti e segmenti di nicchia, anche grazie alle più avanzate tecnologie informatiche, e una forte industria dell’intrattenimento come Bollywood. «Siamo consapevoli che il miglioramento delle infrastrutture è la chiave per la crescita del turismo nel nostro Paese. Ulteriori 150mila camere saranno pronte nei prossimi due anni, con ben 23 progetti in diverse fasi di costruzione» ha dichiarato Gobind Chandra Bhuyan (nella foto), direttore dell’Ufficio India Tourism di Milano.

LA PUGLIA IN UNA GUIDA MICE

Si chiama “Italia for events” la prima guida – presentata di recente - di promozione del sistema congressuale con cui la Regione Puglia intende valorizzare la promozione del comparto e consolidare la strategia di apertura verso nuovi segmenti turistici e nuovi mercati. La guida, che rientra nel progetto interregionale finanziato con la legge 131, è frutto dell’indagine conoscitiva e di mappatura svolta dalla Regione Puglia in collaborazione con le cinque Apt (Lecce soggetto attuatore), Università del Salento, Confesercenti e Assoturismo Puglia. La pubblicazione, oltre che avere individuato itinerari territoriali integrati, ha selezionato le strutture a vocazione congressuale, evidenziando - secondo i parametri utilizzati, tra l’altro, dall’Osservatorio turistico italiano (Oci) caratteristiche strutturali, tipologia e qualità di servizi offerti da agenzie di viaggio settoriali, convention bureau territoriali, Club di prodotto, dimore storiche.

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IL MICE TRA I SUCCESSI DI ABU DHABI

IL VENETO ORGANIZZA IL CONGRESSUALE

Il sistema congressuale del Veneto darà veste di “prodotto organizzato” alle più di trecento sedi che lo compongono. È quanto emerso a Vicenza, durante la terza convention regionale di Federcongressi&eventi. A dichiararlo l’assessore regionale al Turismo Marino Finozzi (foto), che ha così delineato il futuro: «Ci siamo posti l’obiettivo di portare entro il 2020 le presenze nella nostra Regione dalle attuali sessantamila l’anno a ottantamila. Per questo è importante un’azione coordinata di promozione del turismo congressuale, che inseriremo nella legge regionale in corso di stesura». Durante l’evento è stato anche anticipato un censimento regionale delle sedi congressuali, una sorta di “mappatura” delle location venete grazie al quale sarà possibile creare, all’interno del portale Veneto.to, un motore di ricerca a disposizione di quanti vorranno trovare nell’ambito regionale la sede più giusta per le loro esigenze aggregative. La convention è stata organizzata dalla delegazione regionale veneta coordinata da Enrico Jesu CMP e ha visto la partecipazione di duecento iscritti.

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«L’introduzione di eccezionali strutture di intrattenimento, come il Ferrari World Abu Dhabi e i nuovi campi da golf, di special event come lo Yas Island Shows Weekends, insieme a un eccellente calendario di eventi Mice di livello internazionale come il World Green Tourism Abu Dhabi hanno contribuito a garantire un trimestre finale all’insegna del successo facendo registrare le migliori performance della destinazione per i soggiorni in hotel». Lo ha affermato il direttore generale dell’Abu Dhabi Tourism Authority Mubarak Al Muhairi, commentando il numero degli arrivi nell’Emirato, che nel 2010 sono aumentati del 18 per cento rispetto al 2009. Molto, secondo Mubarak Al Muhairi è dovuto anche al più aggressivo approccio marketing.

GREEN CERTIFICATO IN GERMANIA Il German Convention Bureau (Gcb), l’European Association of Event Centres (Evvc) e l’Association of German Event Organisers ( Vdvo) collaborano con il Green Globe Certification. I green meeting non costituiscono infatti solo una scelta coerente con il rispetto ambientale, ma sono un elemento competitivo efficace. Con questa collaborazione tutti i membri del cb e delle associazioni coinvolte nel progetto potranno usufruire di benefit per l’organizzazione di eventi che tengano conto delle norme di tutela dell’ambiente applicabili alla meeting industry.


dimora storica contemporanea L’Umbria conserva intatto il fascino della natura, delle arti e delle tradizioni. Gubbio, nel cuore dell’Umbria, rappresenta un candido gioiello incastonato nel verde, le sue architetture sono tra le testimonianze più alte di un Medioevo colto e raffinato e giungono a noi come monumenti senza tempo. In questa cornice vi accoglie il Park Hotel Ai Cappuccini, dimora ideale di un’antica, nuovissima ospitalità, Vi offre spazi esclusivi e servizi eccellenti per convegni e incentives di sicuro successo.

PARK HOTEL AI CAPPUCCINI Via Tifernate t 06024 t Gubbio (Perugia) t Italy t Tel. +39 075 9234 t Fax +39 075 9220323 www.parkhotelaicappuccini.it t info@parkhotelaicappuccini.it

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Networking in Val di Chiana Chianciano Terme e la Val di Chiana sono sinonimo di relax, paesaggi favolosi, dolci colline ma anche ottima organizzazione di eventi; e poi, tanta attenzione alle novità tecnologiche più recenti FABIO ALCINI

hianciano Terme è una delle località termali più famose d'Italia: una posiC zione fra le più fortunate in assoluto, visto che si trova tra la Val d'Orcia con le sue celebri “crete” e la fertile Val di Chiana. Nel territorio ci sono le colline del Vino Nobile di Montepulciano, nonché città artistiche come Pienza, Chiusi, Sarteano. E poco più in là, Siena. Ma Chianciano Terme può van-

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tare anche molto altro, oltre alle bellezze paesaggistiche, turistiche ed enogastronomiche. Chi l'ha utilizzata come location per eventi, infatti, ha sempre trovato un teatro perfetto per organizzazione, professionalità e, ovviamente, ambientazione. Le location perfettamente attrezzate, la cortesia del personale, la disponibilità e la bellezza del contesto costituiscono una serie di vantaggi impossibili da trascurare. Ne sono prova numerosi eventi che hanno avuto luogo a Chianciano Terme negli ultimi mesi: per esempio il XXII Congresso Nazionale dell’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti, che ha ospitato oltre seicento partecipanti. In occasione del congresso, il Museo Etrusco di Chianciano Terme ha aperto le porte ai partecipanti e alcuni esperti hanno "guidato" i visitatori alla scoperta dei suoi tesori di rara bellezza e pregio storico un gruppo di oltre settanta tra non vedenti, ipovedenti e accompagnatori. Nel Museo Civico Archeologico di Chianciano Terme, è stato infatti realizzato dall’Apt Chianciano Terme Val di Chiana un percorso studiato su misura per consentire la visita ai non vedenti, attrezzato con piantine tattili e con la possibilità di "toccare" alcuni oggetti rappresentativi della civiltà etrusca.


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TRADIZIONI & SOCIAL NETWORK La Toscana è una delle regioni italiane più legate alle proprie tradizioni. Questo non significa però che non riesca a vedere i vantaggi offerti dalle nuove tecnologie. Ne è prova l'apertura dimostrata dall'Apt Chianciano Terme Val di Chiana che, grazie a un’innovativa applicazione, porta tutte le suggestioni di questo scorcio di Toscana... in palmo di mano. Le terme, la cultura, il tempo libero, i congressi, la storia, i musei, i parchi e, ancora, alberghi, ristoranti, eventi, pacchetti vacanze, mappe e percorsi: con iPhone e l’applicazione, disponibile sul sito Internet wwww.iphone.vivichiancianoterme.it e scaricabile gratuitamente, si può davvero assaporare virtualmente l’incantevole territorio di Chianciano Terme e della Val di Chiana dal proprio smartphone. L’applicazione è un concentrato vincente di funzionalità e soprese. E non è tutto: perfettamente al passo con i tempi, il Convention & Visitors Bureau Chianciano Terme Val di Chiana approda sui principali social media, un rivoluzionario modo di intendere la comunicazione e il marketing che rappresenta non soltanto un’innovativa opportunità di business, ma anche di relazione e di customer care. Un filo diretto e bidirezionale con i clienti del sistema Mice (Meeting Incentive Congress & Events) conciso ma puntuale, come vogliono i tempi, per fornire informazioni e aggiornamenti su attività, novità e per instaurare contatti. Su Facebook è possibile trovare la Fan Page Convention & Visitors Bureau Apt Chianciano Terme Val di Chiana: basta cliccare “mi piace” per ricevere le notizie e gli aggiornamenti periodici e poter interagire sul profilo con domande o richiesta di informazioni. E inoltre, per seguire le evoluzioni del turismo congressuale a Chianciano Terme e in Val di Chiana su Twitter il profilo è @aptChiancianoT.

Il Convention & Visitors Bureau Chianciano Terme Val di Chiana non poteva, inoltre, mancare nell’unico social network del prodotto turistico Italia dedicato ai professionisti del settore (Agenzie, Pco, Enti): Travel Trade Italia (www.traveltradeitalia.com) dove è raggiungibile richiedendo la connessione al profilo Apt Chianciano Terme Val di Chiana Turismo Congressuale. indirizzi a fine rivista

Territorio ricco di risorse per il Mice, quello di Chianciano Terme e della Val di Chiana, sceglie di promuoversi utilizzando tutti gli strumenti più moderni, social network inclusi

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Shalom Mice Le pietre millenarie di Gerusalemme, un bagno galleggiando sul Mar Morto e un aperitivo in spiaggia a Tel Aviv. Israele è questo e molto di più: una terra dove l’incentive si tinge di mille colori arto per Israele con grandi aspettative e anche con una fortissima curiosità: è P un Paese che – per me che non ci sono mai stata – è piuttosto difficile da immaginare, non so bene perché. La prima tappa è Tel Aviv, una città che definire sorprendente è poco. Già dalla periferia, chiacchierando con la simpaticissima guida, Mr. Yehuda, comprendo di trovarmi in un Paese dalle mille sfaccettature (e contraddizioni), e che un viaggio in questa terra significherà soprattutto scoperta. Lasciati i sobborghi esterni, la città moderna si delinea sempre più: alcuni futuristici grattacieli, alberghi internazionali e un lungomare quasi floridiano. È una bella città, dove si vede che la gente vuole divertirsi, all’aperto, in spiaggia, nei locali. Il “dress code” è sempre molto rilassato, anche in contesti abbastanza formali. Nei numerosi ristoranti – anche in quelli più à la page – le t-shirt sono la mise più gettonata: si guarda alla “sostanza”, e cioè ai buonissimi

ALESSANDRA BOIARDI

Un mix unico, quello che offre Israele alla meeting industry, con tutti gli ingredienti del successo: arte e cultura millenarie, nightlife frizzante, ottima gastronomia e strutture al top

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piatti di cucina internazionale e nazionale che si possono gustare nei molti locali della città a base di pesce, carne e con l’immancabile hummus come entrée. La nightlife più coinvolgente è quella della zona del Porto Vecchio, soprannominata Little Tel Aviv, dove il comune ha creato un’ampia zona pedonale. Qui si trovano gli edifici più alla moda e una fila di ristoranti, caffé e bar lunga un chilometro: per una serata (che finirà al sorgere del sole) non c’è che l’imbarazzo della scelta. Di giorno, nel tempo libero, si può prendere un po’ di tintarella sulla bellissima spiaggia di sabbia che si affaccia sul Mediterraneo: attenzione però a non prendere il largo quando il mare è agitato, i bagnini da terra vi urleranno contro. Questo reportage è stato reso possibile grazie al fam trip organizzato dal Ministro del Turismo di Israele che ringraziamo per averci esteso l’invito, in collaborazione con l’Ufficio Nazionale Israeliano del Turismo in Italia

INCENTIVE: UN INTERO PAESE A PORTATA DI MANO Israele è davvero un crocevia di continenti e la modernità di certe parti del Paese facilita l’organizzazione di eventi. Per il mercato italiano è una terra di forte appeal per i viaggi incentive: specializza-

INDIRIZZI CONGRESSUALI

In Israele le strutture alberghiere congressuali sono di alto livello, adatte a ospitare eventi di qualsiasi portata e soggiorni incentive. Ne segnaliamo alcune: Dan Hotel Tel Aviv Dan Panorama Hotel Tel Aviv

David Citadel Hotel (Gerusalemme) King David Hotel (Gerusalemme) Inbal Jerusalem Hotel Mamila Hotel Jerusalem Dan Panorama Jerusalem

te Dmc potranno essere validi partner. Uno dei vantaggi del Paese è quello di avere tutto “a portata di mano”, le sue piccole dimensioni permettono infatti rapidi spostamenti e repentini cambi di scenario. Il Mar Morto – a una sola mezz’ora da Gerusalemme – è il regno del benessere, il Nord nella regione del Golan, è il posto giusto dove apprezzare le belle montagne (e le piste da sci) e gli ottimi vini, mentre a sud, e più precisamente a Eilat, si può approfittare del baluardo israeliano sul Mar Rosso. Tel Aviv è una città abituata a ospitare eventi di grande portata, congressi internazionali e uomini d’affari provenienti da tutto il mondo e, forse ancor di più, lo è Gerusalemme. La Città Vecchia emana un fascino proverbiale, quello fuori dal comune di un luogo non solo carico di storia, ma sacro agli ebrei, ai cristiani, ai musulmani. Quasi superfluo indugiare su questo aspetto, anche se la sensazione di poter stringere in un unico virtuale abbraccio il Muro del Pianto, la Cupola della Roccia e il Santo Sepolcro supera emozioni traducibili. Che ci si trovi in una città dall’aura magica lo si percepisce un po’ ovunque, anche fuori dalle mura antiche, anche nei mercati di frutta e verdura, anche nei quartieri più alla moda dove i locali hanno un’allure decisamente internazionale. E che Israele sia un Paese moderno è indiscutibile. Me ne sono accorta a Tel Aviv, quando hanno chiuso le strade perché passava il Gay Pride, che con i suoi colori ha poi animato i locali del lungomare cittadino. Ne sono stata certa proprio a Gerusalemme, dove tra le pietre secolari si può fare shopping nelle boutique più alla moda senza che questo risulti una contraddizione. OSPITALITÀ INTERNAZIONALE Per l’organizzazione di qualsiasi tipo di evento a Tel Aviv si può contare sul know-how e le infrastrutture del The Israel Trade Affairs & Convention Center, in posizione strategica e facile da raggiungere, che offre uno staff specializzato per eventi di qualsiasi genere, da riunioni al top a grandi party aziendali. In città, si trovano anche hotel delle catene internazionali e le lussuose strutture della catena israeliana Dan Hotel, presenti un po’ in tutto il Paese. Uno dei simboli dell’ospitalità di alto livello (e anche della storia della città) a Gerusalemme è proprio il King David Hotel, scelto dalla diplomazia internazionale anche oggi, un Dan Hotel appartenente ai The Leading Hotels of The World. Particolarissimo, sempre nella capitale, il Mamila Hotel, una “nicchia” di design e azzardo di sicuro impatto per la clientela internazionale. indirizzi a fine rivista

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La metropoli del futuro

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È annoverata fra le quattro principali destinazioni worldwide nella classifica di Icca del 2009. Camaleontica, attrae il Mice per la promozione integrata delle sue risorse in binomio con arte, natura, scienza e cultura erlino, la città che cambia. Nella storia, nei musei, nei linguaggi delle archiB tetture, nelle classifiche e nei numeri. Una destinazione congressuale versatile, con strutture ricettive, poli convegnistici e infrastrutture di assoluta avanguardia. Nel 2010, la città è stata cornice di circa 113.100 eventi per un totale nove milioni e 110mila partecipanti. Berlino, inoltre, detiene il primato di location dell’intera Germania: sono in tutto 2.600, incluso il convention centre dalla maggiore capacità europea, l’ICC Berlin, che tra il 2014 e il 2016 chiuderà i battenti per un maestoso restyling e verrà “sostituito” - entro la fine del 2013 – da un nuovo centro congressi con trade fair centre nel contesto della Deutschland Halle. Al momento del re-opening, l’Icc Berlin e la Messe Berlin – Fiera di Berlino – vedranno la loro capacità quasi radddoppiata. Altro must berlinese è il Bcc – Berliner Congress Center –, ubicato nelle immediate vicinanze di Alexander Platz, che vanta tremila metri

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PAROLA D’ORDINE, ECCELLENZA

Nel panorama dei centri congressi e delle strutture ricettive berlinesi vi sono dei must. Eccoli: Estrel Berlin Congress Centre www.estrel.com The Regent Berlin www.regenthotels.com

Adlon Kempinski Berlin www.kempinski.com Concorde Hotel berlin.concorde-hotels.com Swissôtel Berlin www.swissotel.com

The Ritz-Carlton Berlin www.ritzcarlton.com

Radisson Blu Hotel Berlin www.radissonblu.com/hotelberlin

Hotel de Rome www.hotelderome.com

NH Hotel www.nh-hotels.it/NH-Berlino

1 / La futuristica Postdamer Platz 2 / La Porta di Brandeburgo, simbolo di Berlino 3 / L’avveniristica stazione centrale 4 / Il castello di Charlottenburg

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quadrati di superficie ed è concepito per accogliere duemila persone. Dal classico all’unusual: nello spazio che un tempo era la zecca della nazione – menzionata per la prima volta in documenti del 1280 – oggi si svolgono presentazioni di prodotti ed eventi in 413 metri quadrati ubicati al piano ter-

reno, circondati da un alone di storia (www.muenze-berlin.com). Simbolo degli stylish event a Berlino è il Bode Museum, un’icona dell’Isola dei musei – Patrimonio dell’Unesco dal 1999 – berlinesi, un set sontuoso con la possibilità di una cena di gala nella sala degli arazzi. La basilica, in stile rinascimentale fiorentino, accoglie sino a duecento persone (www.museumlocation.de/museen&htm). DI TUTTO, DI PIÙ Dall’antico al nuovo: è il caso di Labels2, nei pressi del fiume Spree, una nuova e creativa location, di design e con mille metri quadrati di spazio da fruire in libertà per congressi e roadshow con una spettacolare vista sul Molecule man, il monumentale work-of-art in acqua che svetta per trenta metri verso il cielo (www.labels2.de). Imperdibile la Residenz di Pariser Platz, dalla quale lo sguardo può spaziare sul celebre cancello di Brandenburg: 220 metri quadrati di superficie, quasi un designer apartment per settanta persone, l’ideale per cene di gala o incontri di alto profilo e non troppo “affollati”. Grandi numeri, invece, per il Moskau – situato nella Karl-Marx-Allee, una delle principali direttrici nei quartieri Mitte e Friedrichshain – con il suo leggendario club. Un ex café completamente rinnovato che sfoggia ora quattromila metri quadrati di superficie ospitando conferenze e manifestazioni sino a 2.400 persone (http://www.moskauberlin.net/). Sempre proiettata nel futuro, Berlino punta i riflettori sui green meeting i quali trovano la loro location d’elezione nell’axica Congress and Meeting Center di Pariser Platz, che osserva i dogmi dell’ecosostenibilità mondiale e

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clo e del risparmio energetico la location è stata definita la prima climatefriendly venue e apre i battenti a 450 persone (www.dbb-forum-berlin.de). La natura è di casa, a Berlino, e lo attestano le 2.500 aree pubbliche dedicate ai cromatismi botanici con 400mila alberi che ombreggiano i viali: ben il 32 per cento della città, infatti, è ammantato di verde. Con uno sguardo attento alla salvaguardia del globo, la capitale tedesca vanta numerose strutture ricettive e location ecosostenibili, tutte annoverate in un sito ideato dal VisitBerlin Berlin Convention Office (www.berlin-greenmeetings.com). Fra gli alberghi da citare, merita indubbiamente l’Hotel Scandic Berliner Potsdamer Pltz, inaugurato nell’ottobre 2010 (www.scandichotels.com/Hotels/Promotional-pages/Berlin-PotsdamerPlatz/). accoglie sino a settecento persone (www.axica.de). Ecologia e rispetto per il pianeta permeano con sempre maggiore insistenza il mondo dei green meeting berlinesi da ambientare anche nel Dbb forum, sulla Friedrichstrasse: per aver affrontato i temi della sostenibilità ambientale, del rici-

SENZA FRONTIERE Dalla propensione e al rispetto del verde all’indole creativa: con i suoi 1.550 eventi quotidiani Berlino garantisce la maggiore offerta culturale europea. Un evergreen delle manifestazioni è il festival al Bradenburger Gate, che

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5 / La Casa delle Culture del Mondo 6 / I resti del muro a Postdamer Platz

Contatto: Irene Zampieri tel.: +49.30.44 35 06 18 e-mail: i.zampieri@mr-congress.com web: www.mr-congress.com


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ELISIR DI HOTEL OPENING

È sempre in continua evoluzione, il calendario delle nuove aperture nel panorama ricettivo berlinese. Di seguito i siti web delle rispettive catene alberghiere per un’anteprima (fonte: Visit Berlin Berlin Convention Office) Adina Apartment Hotels www.adina.eu

Berlino è sempre all’avanguardia e il VisitBerlin Berlin Convention Office consente di sapere anche le principali novità riguardo al 2012. Tradotto in nomi e siti, ecco le strutture che apriranno i battenti l’anno prossimo (fonte: VisitBerlin Berlin Convention Office) Leonardo Boutique Hotel www.leonardo-hotels.de

Ramada Hotels www.ramada.de

Steingerberger Superior Hotel www.steigenbergerhotelgroup.com

Gruppo Pestana www.pestana.com

Arabella Hospitality Group www.chamartin.de

Gruppo Whim www.das-stue.com

Alexander Parkside- Holiday Inn Express www.hiexpress.com/

Waldorf Astoria Group www.waldorfastoria.com

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richiama il 5 giugno centinaia di migliaia di visitatori. Nello stesso giorno è in scena l’Adfc Radler-Sternfahrt, un bike rally per il quale gli sportivi convergono su due ruote – e da 18 direttrici – nel centro di Berlino. I palcoscenici della capitale tedesca offrono ogni sera spettacoli di grande effetto, dal teatro classico alle opere sfarzose passando per l’avanguardia sperimentale. Otto grandi orchestre sinfoniche – fra le quali la famosissima Berliner Philharmoniker, Filarmonica di Berlino – e tre teatri dell’opera animano la vita musicale della città. Dall’arte alla 9

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7 / La cupola di vetro del Reichstag regala panorami mozzafiato sulla città 8 / La famosa Alexanderplatz 9 / Il municipio berlinese

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scienza: dal 30 settembre al 2 ottobre è protagonista Clean Teach World, manifestazione di livello internazionale con conferenze previste al Tempelhof Airport: centinaia di espositori presentano i loro prodotti e le tecnologie più all’avanguardia in attesa del momento clou dell’evento: la presentazione del quarto Teach Media World Awards. Estremamente camaleontica, la capitale tedesca attrae proprio per la sua capacità di conciliare gli opposti e per la sua estrema versatilità. La si può scoprire via terra, acqua o in aereo, per esempio con un sightseeing da effettuare in elicottero o con un idrovolante che plana sullo Spree. Sfiziosa la possibilità di godersi il panorama che scorre alla giusta velocità di una bicicletta ma senza la “fatica” di pedalare: basta disporre di un taxi a pedali sul quale stare tranquillamente seduti e lasciarsi trasportare in giro per la città. Non mancano poi proposte più attive come un tour per la città alla guida di vecchie Trabant, l’auto simbolo della Germania dell’Est. indirizzi a fine rivista


7th–11th July 2011 A warm welcome to Meeting Place Berlin!

Berlin – the place to be for conventions. www.meeting-place-berlin.de 230x300_Ediman_Meeting_e_Congressi.indd 1

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La capitale degli eventi

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Berlino: la metropoli per eccellenza del Mice, una pluralità di location per ogni esigenza e committenza. Il tutto orchestrato dal VisitBerlin Berlin Convention Office A CURA DELLA REDAZIONE COMMERCIALE

na capitale in perenne evoluzione, Berlino, con un Dna votato alla meeU ting industry e dal 2001 sotto l’egida del VisitBerlin Berlin Convention Office – del Berlin Tourismus & Kongress GmbH –, un partner ineccepibile per realizzare qualsiasi tipologia di evento nella metropoli tedesca. I numeri parlano chiaro: nel 2009 ben 113.100 eventi hanno avuto sede a Berlino nell’area del fiume Spree, contro i 108.500 dell’anno precedente. E Icca conferma: con 129 eventi indetti da associazioni internazionali, Berlino avanza e si lascia alle spalle destinazioni titaniche come Singapore e Buenos Aires.

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A dispetto della crisi mondiale, Berlino non si arresta e incrementa la sua propositività, forte di un’ampia gamma di location, dai 368 metri della Torre della Televisione all’Hangar del Templehof Airport – per 5.000 persone – passando per le 166 strutture ricettive di alto livello e i numerosi convention centre. Il tutto con un eccellente rapporto qualità-prezzo che ha consentito a Berlino di poter vantare nel 2009 cinque milioni di pernottamenti, il sei per cento in più rispetto al 2008. Indipendentemente dalla loro capacità, i meeting hotel berlinesi hanno rappresentato il 53 per cento degli event provider del 2010, ospitando un totale di 95.500 eventi e registrando un incremento del cinque per cento rispetto all’anno precedente. MEETING PLACE BERLIN Nel dinamico tessuto degli eventi berlinesi è il Meeting Place Berlin 2011 a giocare la parte del leone, evento in calendario


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dal 7 all’11 luglio. Per quattro giorni Berlino sarà il fulcro delle nuove direttrici della meeting industry e per l’occasione sono attesi cinquanta local provider e circa 150 buyer provenienti da ogni parte del pianeta. Giunto alla sesta edizione, Meeting Place Berlin consentirà di soddisfare qualsiasi esigenza dei buyer con un approccio individuale e mirato grazie al Meet professional day, ovvero l’incontro tra la domanda e l’offerta rappresentativa berlinese data dalle strutture ricettive, dai convention centre e dalle unusual location. Il Meet professional day è completamente dedicato alla città e al suo fiume Spree e vuole anche essere la chiave di lettura di una Berlino eclettica, intrisa di arte e cultura. Non a caso l’highlight di Meeting Place Berlin 2011 sarà la partecipazione a un concerto del Classic Open Air Festival. Non solo. Per il 2011 Meeting Place Berlin ha previsto una novità, Berlin Active: 13

l’esclusiva opportunità di visitare la capitale del futuro e il suo principale aeroporto, il Berlin Brandenburg International Bbi, prima che questi apra i battenti al pubblico. Il grande opening, infatti, è previsto per il 3 giugno 2012. Un nuovo scalo internazionale, il Berlin Brandenburg International BBi, che sarà collegato – ogni venti minuti – al centro della capitale e alle principali stazioni di Berlino tramite un servizio shuttle. E dopo la site inspection fra le rotte aeree, in occasione di Meeting Place Berlin 2011 i buyer avranno solo l’imbarazzo della scelta fra quelle contemplate nel “Meet around”, sotto la cui egida sarà possibile partecipare alle presentazioni di tutte le venue della capitale tedesca. EVENTI IN PRIMO PIANO Oltre a Meeting Place Berlin 2011, sono da segnare in agenda altri importanti appuntamenti, primo fra tutti Imex, previsto per quest’anno dal 24 al 26 maggio, il leading event per l’industria del mercato congressuale in Germania. Un segmento, il Mice, diretto dalla sapiente regia del VisitBerlin Berlin Convention Office che vanta ora un nuovo sito, http://convention.visitberlin.de/en. La destinazione leader della Germania sul web è ora presentata e strutturata interattivamente: per ogni evento indetto a Berlino, per esempio, sono previsti dei framework che rimandano immediatamente alle opportunità di percorsi post congressuali e di incentivazione attuabili nella capitale tedesca. Con la certezza di trovare in VisitBerlin Berlin Convention Office un esperto nonché unico interlocutore per la realizzazione di qualsiasi tipologia di evento, grazie anche alla collaudata e sinergica azione dei suoi partner.

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10 / Un concerto all’aperto nell’ambito del Meeting Place Berlin 2009 11 / L’idea per un incentive? Un giro su una mitica Trabant 12 / Uno dei famosi orsi berlinesi 13 e 14 / Versatile e camaleontica Berlino, anche nelle location che riserva al Mice

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VLADIMIR SCANU ALLA GUIDA DEL KANUHURA

Vladimir Scanu è stato nominato general manager del resort maldiviano Kanuhura di Sun Resorts, membro di The Leading Small Hotels of the World. Negli ultimi otto anni il manager torinese ha rivestito un ruolo chiave per lo sviluppo e la gestione delle strutture Sun Resorts nell’Oceano Indiano, come vice president operations Food & Beverage. responsabile della divisione Food & Beverage per tutti i nuovi progetti Sun Resorts, ha curato l’intero processo di restyling e il rilancio del nuovo Sugar Beach, che è stato riaperto come un vivace e moderno resort cinque stelle ad agosto 2008. Nel 2009, sempre per Sugar Beach, ha accettato una nuova sfida professionale divenendo resident manager. Scanu si è inoltre occupato della formazione del team Food & Beverage di Long Beach, la nuova struttura 5 stelle che Sun Resorts inaugurerà ad aprile sulla costa est di Mauritius.

ALESSANDRA BOIARDI

DANIELE BOTTA AL MOLINO STUCKY HILTON VENICE Daniele Botta è il nuovo direttore operativo del Molino Stucky Hilton Venice. Il nuovo direttore fa il suo esordio nel gruppo Hilton proprio con l’hotel di Venezia dove avrà la responsabilità della gestione di reparti nevralgici come Ricevimento, Housekeeping oltre a tutto il Food & Beverage. Con più di 15 anni di lavoro alle spalle nel settore dell’hôtellerie, arricchisce la propria esperienza nell’area Food & Beverage in alcuni dei più prestigiosi hotel del mondo. Inizia il suo percorso professionale al Crown Plaza London Heathrow in Inghilterra e al Crown Plaza Cologne in Germania, approdando nel 2002 al lussuoso e imponente Royal Meridien Beach Resort di Dubai, in cui lavora come assistente Food & Beverage manager per circa tre anni per poi coprire la carica di Food & Beverage manager per i restanti quattro anni, contribuendo a incrementare l’eccellenza dell’of-

ferta ristorativa dell’hotel. Dopo l’esperienza di Dubai, Botta lavora come direttore del Food & Beverage al leggendario Badrutt’s Palace Hotel di St. Moritz, per poi approdare con il ruolo di direttore F&B al One & Only Reethi Rah Maldives.

L’HOTEL SAVOY ACCOGLIE EDWARD LEENDERS The Rocco Forte Collection annuncia Edward Leenders come nuovo general manager dell’Hotel Savoy di Firenze. Con 14 anni di esperienza nel settore dell’ospitalità, l’olandese Leenders si unisce al team del Savoy avendo già ricoperto la posizione di brand support director a livello centrale. Nel suo nuovo ruolo supervisionerà tutti gli aspetti e sarà responsabile di tutte le attività e le strategie che porteranno alla continua crescita dell’hotel, del rinomato ristorante L’Incontro, così come del bar e delle strutture Mice. Leenders ha svolto diverse mansioni all’interno della Rocco Forte Collection, ricoprendo cariche anche al Brown’s di Londra e all’Amigo di Bruxelles. Prima di unirsi alla Rocco Forte Collection, Leenders era direttore del Food&Beverage al Park Hyatt di Amburgo, oltre a essere general manager di due resort privati alle Seychelles.

ANDREA SANTIGNAZIO AL KEMPINSKI AJMAN DUBAI Una nuova sfida intercontinentale attende Andrea Santignazio, sales manager del Kempinski Giardino di Costanza di Mazara del Vallo. A marzo, volerà infatti negli Emirati Arabi Uniti, al Kempinski Ajman, a due passi dalla splendida Dubai. Negli Emirati ricoprirà il ruolo di senior sales manager con l’obiettivo di potenziare e incrementare il revenue nei segmenti Mice e corporate e di ricercare nuove nicchie di mercato. Classe 1979, laurea alla Bocconi e master of science in Economia del Turismo, Santignazio in precedenza ha ricoperto il ruolo di sales and marketing manager nel gruppo Hilton e di sales executive presso la catena Una Hotels & Resorts.

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GIORGIO BORGONOVO GM DEL CRISTALLO HOTEL SPA & GOLF

Giorgio Borgonovo è il nuovo general manager del cinque stelle lusso di Cortina Cristallo Hotel Spa & Golf. «Il mio obiettivo è perseverare nell’eccellenza – ha affermato il neo direttore – perché il Cristallo continui a essere il punto di riferimento assoluto per il turismo di lusso nelle Dolomiti mantenendo sempre alto il profilo della città». Giorgio Borgonovo inizia la carriera in Svizzera prima di approdare come manager in hotel esclusivi: tra gli altri, il Grosvenor House Hotel a Londra, il Sandy Lane Hotel a Barbados, l’Excelsior Gallia Hotel a Milano, Thè Plaza Athénée a Parigi. E non è nuovo di Cortina, dove per diversi anni ha lavorato per il Miramonti, prima di arrivare al Compleat Angler, a Marlow, in Inghilterra, per Macdonald Hotels & Resorts, ex Gruppo Forte e che oggi annovera sessanta alberghi tra Gran Bretagna e Spagna. Per loro è stato per i primi tre anni quality director e poi, nei tre successivi, manager di due luxury hotel, di cui ha seguito la completa ristrutturazione e il riposizionamento.

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ROSANGELA QUIETI DIRIGE AIM CONGRESS Aim Congress, società di Aim Group International specializzata nella gestione di congressi nazionali internazionali, è guidata ora da Rosangela Quieti. Entrata in azienda verso la fine degli anni Ottanta, la nuova general manager ha diretto la sede di Milano di Aim Congress e, più recentemente, ha assunto la responsabilità del coordinamento delle tre sedi della società (Roma e Firenze, oltre a Milano). Rosangela Quieti affronta con il nuovo incarico una nuova sfida in un momento di profondo mutamento del mercato. In effetti, l’affacciarsi nella meeting industry di nuovi strumenti di comunicazione – basti pensare alle potenzialità dei social network e dei virtual meeting – impongono nuove sfide e

un costante miglioramento per adeguare le proprie strutture e la propria offerta alle esigenze dei clienti.

DEMIDOFF, LA NUOVA SFIDA DI VITO SPALLUTO Dopo una brillante carriera maturata presso l’Hotel Green Park Resort e conclusasi come vice-direttore, e l’ultima direzione svolta con grande successo presso il Grand Hotel & La Pace, membro della prestigiosa affiliazione The Leading Hotels of the World, Vito Spalluto accoglie la sfida di rilanciare l’Hotel Demidoff di Pratolino, a pochi minuti da Firenze. La struttura, edificata nel 1990, vivrà un’importante opera di rinnovamento strutturale, con il rifacimento della hall, dell’american bar e di alcune camere e la costruzione di un piccolo ristorante gastronomico con vista mozzafiato su Fiesole e Firenze. Dal punto di vista manageriale vedrà un nuovo staff di junior e middle management, una squadra che punterà a rilanciare l’hotel sui diversi mercati con un occhio particolare al settore Mice, sviluppando nuove strategie di marketing, ottimizzando e migliorando la gestione dei servizi, promuovendo le peculiarità del ricco territorio circostante. Il manuale operativo che sarà redatto nascerà grazie alle diverse esperienze maturate dal management e, quindi, anche sulla base degli standard Leading. La location giusta per meeting circondati dal verde autentico della splendida collina fiorentina, per ritrovare una dimensione più naturale.



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Il valore aggiunto I suggestivi saloni affrescati della cinquecentesca Villa Spinola in Albaro e la maestria di Capurro Ricevimenti, ovvero l’arte di ricevere. Un’unica realtà per la meeting industry più esigente LUCIANA FRANCESCA REBONATO

Soluzioni gastronomiche ricercate e originali, location eleganti in esclusiva, maestria nell’arte del catering: questi gli ingredienti di un banchetto firmato Capurro Ricevimenti

na regione ricca di storia, la Liguria, incastonata tra la terra e il mare. U Uno spaccato italiano nel quale ambientare eventi di successo soprattutto se la regia è a opera di Capurro Ricevimenti, sotto la cui egida sono annoverate diverse dimore storiche. Fra queste spicca un poker d’assi d’eccezione: Villa Spinola in Albaro, il Palazzo della Meridiana – nel centro storico di Genova –, Villa Durazzo di Santa Margherita Ligure – sulla costa orientale – e la storica Commenda di San Giovanni di Prè – nel tessuto centrale del capoluogo ligure -, edificio medievale nel quale i pellegrini usavano sostare prima di salpare alla volta della Terra Santa. Location, queste, di grande prestigio, con Capurro Ricevimenti in qualità di caterer esclusivo.

Villa Spinola in Albaro e Capurro Ricevimenti

VILLA SPINOLA, CLASSE ANTICA Ubicata sulle colline di Albaro a tre chilometri dal cuore cittadino di Genova e costruita nella seconda parte del Cinquecento, Villa Spinola identifica le dimore di villeggiatura genovesi di architettura pre-alessiana. La location,

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ricca di portici, terrazzi e loggiati, è immersa nella quiete di un parco nel quale si trova un ampio parcheggio privato. Al suo interno uno scalone conduce al piano nobile ricco di grandi saloni caratterizzati da alte finestre e da affreschi commissionati da Paolo Alerame Spinola, che agli inizi del XVII secolo divenne proprietario della villa. Oggi la dimora accoglie eventi e ricevimenti in un contesto di raffinato prestigio e in cinque sale per conferenze – per un massimo di 180 persone – oltre ad alcune sale per banchetti dalla capienza variabile tra i venti e i seicento ospiti. Il banqueting, naturalmente, è a opera di Capurro Ricevimenti: cento anni di esperienza, professionalità e gastronomia incentrata su prelibatezze regionali, nazionali e internazionali, accostate alle migliori etichette. La società genovese è tra i leader nel banqueting e ha fatto del ricevimento un’arte con ricercati tovagliati, argenterie, vasellame e composizioni floreali adeguate al tipo di ricevimento, anche a domicilio. indirizzi a fine rivista


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Lo spettacolo esce Papillon Eventi spettacolarizza il catering: per animare un evento e renderlo sempre più "personalizzato" e mirato non c'è niente di più efficace dello show cooking. E l’interazione tra pubblico e chef è al top FABIO ALCINI

'evento può essere ben riuscito, con interventi di alto profilo, in una locaL’ tion perfetta, ben preparato e con ottimi sistemi di feedback post event. Ma se ciò che si mangia è pessimo, i partecipanti ricorderanno soprattutto questo: tale semplice ma incontrovertibile verità è ben presente a tutti gli operatori esperti

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del mercato del Mice. Ne discende un concetto molto diretto: per il catering del proprio evento è sempre bene affidarsi a persone competenti, a società che sono nel ramo da anni e che sanno "fiutare il vento", captare le ultime tendenze e trasformarle in un pasto rotondo e gustoso, che sia anche uno spettacolo per gli occhi. Una società come Papillon Eventi di Milano, che si occupa di catering fin dal 1990. «Non abbiamo prodotti standardizzati – spiega Luca Legnani, presidente di Papillon – lavoriamo esclusivamente su commessa, “cucendo” addosso a ogni nostro cliente il proprio vestito. Questo è il nostro modo di lavorare: non abbiamo mai massificato la produzione. Ma abbiamo scelto la nostra nicchia, proponendo un prodotto di alto profilo sia dal punto di vista qualitativo sia del servizio, personalizzandolo di volta in volta e adattandolo alle esigenze di ogni singolo cliente. Questa flessibilità ha regalato ai nostri clienti e naturalmente anche a noi, grandi soddisfazioni». Clienti fra i quali c'è Ediman: «Un esempio è proprio il Travel Trend, organizzato da Ediman. Abbiamo proposto diverse


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Papillon Eventi

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dalla cucina postazioni di show cooking soddifacendo e stupefacendo circa un migliaio di ospiti». Proprio lo "show cooking" è la novità più in voga e più richiesta al momento. «Si tratta di un prodotto prevalentemente primaverile ed estivo, che rende ancora di più quando possiamo lavorare su una bella terrazza oppure in uno spazio aperto; del resto non abbiamo problemi di fumi. Il menù può essere molto variabile, perché c'è sostanzialmente un rapporto one-to-one tra il cuoco e chi ordina il cibo. I nostri chef cucinano davanti alle persone: così si svelano piccoli segreti e piccole malizie normalmente celate fra le quattro mura della cucina. Invece con lo show cooking è possibile vedere come si effettua il taglio di un prodotto, come si utilizza un aroma, come si pratica una certa manipolazione o una certa cottura. Ognuno si sente ospite di riguardo e ognuno riceve un trattamento esclusivo; c'è un'interazione che porta a chiedere al cuoco: "Dammi un po' più di quello, aggiungi quella spezia, fai cuocere più o meno…" Il tutto non avviene tramite fuochi a gas, ma attraverso apparecchiature elettriche, di massima sicurezza». Insomma uno spettacolo sia per gli occhi sia per il gusto, ma con un plus di interazione e di personalizzazione che non può che aggiungere qualcosa all'evento. «Vedo questo tipo di attività molto adatta per eventi, per fare un esempio, come

quelli del "Salone del Mobile" di Milano, soprattutto per gli eventi del "Fuori Salone": per noi che abbiamo molti clienti nel campo del design si tratta di una tipologia di eventi in cui sappiamo dare il massimo, di solito con risultati molto apprezzati». Ma uno show cooking si può fare soltanto per eventi con numeri piccoli di partecipanti oppure funziona anche con dimensioni più ampie? «In realtà non è necessariamente legato a un numero piccolo: quando lo si fa per cinquanta ospiti può essere più da "perfezionisti", quando lo si mette in piedi per mille persone, richiede un'ottima capacità di "fuoco"… Tuttavia, secondo il numero di persone, cambiano i contenuti ma non la spettacolarizzazione. Del resto la nostra "batteria" di cuochi è consistente: ne abbiamo dieci-dodici fissi tutti i giorni, ma secondo la giornata possiamo averne anche più di venti…». Come viene effettuata la scelta dei cibi? «È decisiva la qualità della produzione. Siamo preparati alle esigenze del biologico e del vegetariano, ci piacciono i prodotti a chilometri zero e cerchiamo sempre produzioni locali da valorizzare, ma anche la sfiziosità che non è sempre conosciuta dal grande pubblico perché non è presente nella grande distribuzione. Alla base di tutto c'è sempre una buona conoscenza del prodotto e un lavoro di ricerca molto completo».

Sicuramente l’elemento enogastronomico è di fondamentale importanza all’interno di un evento, tanto da poterne decretare il successo o meno. Un format vincente? Lo show cooking di Papillon Eventi

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Versilia reloaded L’obiettivo del nuovo polo congressuale toscano è quello di stimolare e supportare costantemente il sistema congressuale, affinché l’offerta di strutture e servizi sia sempre adeguata alle esigenze della clientela nazionale e internazionale TERESA CHIODO

a volontà di dare vita a una struttura specializzata nella promozione di Lcongressi, convention e viaggi incentive nasce da una duplice considerazione; in prima istanza, la ferma convinzione che la Versilia e il suo territorio abbiano grandi potenzialità di affermazione nel settore Mice, grazie alla presenza di alcuni dei centri congressi migliori d’Italia, agli efficienti collegamenti aerei e ferroviari con il resto d’Italia e d’Europa, alle innumerevoli società di servizi specializzate, ad alberghi di ottimo livello e al suo patrimonio d’arte e cultura. In seconda istanza, la piena consapevolezza che per sviluppare tutte le potenzialità legate al turismo congressuale sia necessario creare un efficace sistema integrato di offerta, sviluppando nell’area una volontà di crescita comune. In quest’ottica, sono 21 le imprese turistiche del nuovo Consorzio Versilia Meeting che, assieme al Con-

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vention & Visitors Bureau Versilia/Costa Apuana fondato dalle Camere di Commercio, Apt e Province di Massa Carrara e Lucca, sono i motori del nuovo polo congressuale toscano compreso nel territorio tra Carrara e Viareggio. OGGI COME SEMPRE La riviera della Versilia evoca da sempre, nell’immaginario collettivo, villeggiature d’elite, scandite dallo shopping, dal rituale dell’aperitivo nei caffè alla moda e dalle serate mondane. Ma è soprattutto fuori stagione che la Versilia diventa un luogo dall’atmosfera rarefatta, dai ritmi più lenti, dove i visitatori possono gustare appieno il rito della passeggiata e scoprire le tante opportunità di svago e sport offerte dal territorio. Trekking o percorsi in bicicletta sulle Apuane, gite e regate in barca, escursioni nelle vicine città d’arte, itinerari enogastronomici e visite ai laboratori artigianali, offrono ottime soluzioni da abbinare a un meeting o a un incentive. Il nuovo polo congressuale toscano sulla costa versiliese e apuana diventa punto d’incontro tra domanda e offerta e si pone quale attivatore della trasformazione e dello sviluppo del mercato, facendosi promotore di un confronto costante tra operatori, istituzioni e imprese private. L’obiettivo è di offrire al


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turismo “business” associativo la stessa qualità dei servizi che fa della Versilia una delle mete più importanti di un turismo estivo “elegante”, grazie alle sue strutture dedicate anche ai bisogni del mercato congressuale. Per la prima volta un gruppo importante di queste imprese si sono unite per sfruttare al meglio le grandi potenzialità di destagionalizzazione di questo segmento turistico, sia per il mercato italiano sia per quello internazionale, per quanto riguarda l’organizzazione di congressi ed eventi. In particolare si parla di due centri congressuali come il Centro Congressi CarraraFiere e il Centro Congressi Principe di Piemonte; 16 strutture alberghiere di alto livello con grandi professionalità in questo settore e che dispongono di ampie sale congressuali, otto aziende di servizi specializzate negli allestimenti, trasporti, catering e grafica, infrastrutture dell’accoglienza come ristoranti e negozi esclusivi, teatri, e inoltre la possibilità di ospitare eventi congressuali di alto profilo simultaneamente in location differenti. In tutto, comprese anche le strutture che ancora non fanno parte del Consorzio, si parla di una potenzialità per 15.770 posti congressuali tra Versilia (seimila) e Costa Apuana (9.770).

Versilia Meeting

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POST CONGRESS La vocazione congressuale della Versilia trova i suoi punti di forza nella posizione geografica, nel clima mite e nella bellezza del territorio dal punto di vista culturale e paesaggistico. La raffinata Viareggio è fra le più frequentate stazioni balneari del Mar Tirreno, conosciuta anche per il Carnevale; famosa la passeggiata che, partendo dal molo prosegue per circa tre chilometri lungo il viale Margherita costeggiando una bella spiaggia di sabbia finissima. A soli otto chilometri è situata la tranquilla Camaiore il cui centro storico custodisce notevoli vestigia del suo passato medievale. Forte dei Marmi è una località balneare apprezzata e conosciuta in tutto il mondo, con la sua ampia spiaggia e la folta pineta, che nasconde le lussuose ville dei Vip. La città si è sviluppata intorno a un fortilizio, eretto nel 1788 presso un pontile usato per l'imbarco dei marmi provenienti dalle vicine cave. Proprio il pontile, proteso nel mare per circa cento metri, offre una fra le vedute più seducenti della Versilia. Ancora, troviamo Pietrasanta, capoluogo storico e artistico della Versilia. Di origine duecentesca, il suo centro storico è raccolto intorno alla splendida piazza che ospita i più significativi monumenti cittadini. Massa Carrara deve la sua notorietà al pregiato marmo di Carrara che si estrae da secoli e si esporta in tutto il mondo. Da visitare il Museo civico del Marmo.

Territorio di rara suggestione quello versiliese, dove lunghe passaggiate a mare si alternano a centri storici ricchi d’arte, avvolti da quell’atmosfera rilassata che concilia anche il meeting più impegnativo

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Stiria, l’Austria più Disegnata tra distese di boschi, prati, vigneti e piantagioni di frutta, la Stiria è destinazione ideale per chi cerca una vacanza a stretto contatto con la natura, gli sport all’aria aperta e il benessere. Nel cuore dell’Austria MANUELA BELLINI

romantiche passeggiate tra pascoli la delizosa cucina, la meraviLgliosaee foreste, catena montuosa di Dachstein, i bagni termali, sono così tante le attrazioni qui che una sola vacanza non basta. La splendida Stiria, il cuore verde dell'Austria, è un paradiso naturale di oltre 16mila metri quadrati punteggiato da ottocento montagne a duemila metri d’altitudine, 3.500 verdi prati, sette parchi naturali e un parco nazionale. Un microcosmo di natura incontaminata e paesaggi suggestivi che sarebbe davvero un peccato non scoprire. Famosa per la sua Strada dei Fiori, quella delle Mele (con oltre un milione di piante seminate lungo i 25 chilometri di percorso) e la Strada del Ferro (nota non solo per

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la sua storia e la sua tradizione ma anche e soprattutto per i magnifici corsi d’acqua e i pendii ideali per chi ama l’arrampicata, il canyoning, il rafting, o le escursioni nella neve), la Stiria è anche culla di ottimi vini e vigneti, storici castelli e prelibati piatti di cucina locale. Soprattutto, è accogliente, dal fascino rustico e particolarmente economica. Una destinazione speciale per le prossime vacanze. UN TOCCO DI COLORE AI TUOI EVENTI Grazie alle sue strutture e alla precisa organizzazione, la Stiria si conferma anno dopo anno anche ottima meta per il turismo congressuale e originale location per eventi. Con 26 Conference Hotel (ubicati in città, castelli, dotati di strutture wellness e impianti sportivi), sette centri congressi, quattro location per grandi manifestazioni, tre convention bureaux regionali, due mete per gite e due agenzie d’organizzazione eventi, la regione risponde a ogni tipo di evenienza e desiderio. Punto di riferimento di ogni viaggio business è lo Steiermark Convention, l’organo di servizio centrale per l’organizzazione congressuale in Stiria, sorto all’interno dell’organizzazione turistica regionale Steiermark Tourismus e che oggi conta ben 44 specialisti congressuali riuniti sotto un unico tetto. Partner indispensabile nella pianificazione e organizzazione di eventi, meeting, conferenze e incentive sul territorio stiriano lo Steiermark Convention, oltre alla funzione di centro servizi, svolge anche il ruolo di piattaforma di marketing su scala internazionale nel settore congressuale. Grazie infatti alle rafforzate presenze in Germania, Ungheria, Repubblica Ceca, Slovacchia, Italia, Gran Bretagna e Benelux, il Cb ha incrementato nell’ultimo anno ben del 15 per cento le richieste giunte proprio da questi Paesi. Con il marchio di qualità “Steirisch tagen“, lo Steiermark Convention Bureau ha messo a punto un’offerta di servizi particolarmente prestigiosa che spazia dalla gastronomia alle tradizioni, dalla cultura all’accoglienza, nel pieno rispetto degli


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Stiria Convention Bureau

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verde standard del turismo business internazionale ma senza mai perdere d’occhio il sapore e la genuinità delle caratteristiche tipiche del luogo. Un privilegio in più che si somma alla già vasta gamma di servizi offerta che va dalla consulenza nella scelta di hotel, venue e location alla stesura in toto di programmi incentive, dalla guida a escursioni e attività sportive alla gestione dei mezzi promozionali e informativi. GRAZ, PICCOLA PERLA DI CULTURA Punta di diamante dei programmi di viaggio in Stiria, la visita a Graz, seconda città d’Austria per densità e grandezza ma prima a pari merito in fatto di bellezza. Nominata Patrimonio mondiale dell’umanità dall’Unesco la cittadina è centro culturale di grande fermento. Sede di sei università e circa quarantamila studenti, il centro vecchio è uno dei più conservati dell’Europa centrale. Situata sul fiume Mur e a poco più di due ore di macchina da Vienna il capoluogo della Stiria, si estende tra viali e giardini, in un meraviglioso paesaggio di dolci colline.

Città d’arte, di musica e commercio, Graz non dimentica i piaceri del palato e offre deliziose specialità gastronomiche nei rinomati Buschenschank, delle tipiche trattorie austriache segnalate da una frasca o da un mazzo di fiori in cui i contadini offrono i loro prodotti caserecci. Da non dimenticare, prima di rientrare, una benefica sosta in una delle rinomate località termali. La più famosa della zona è Bad Blumau, un pittoresco villaggio dalle cupole dorate in cui tutto è in armonia con la natura. Le acque termali raggiungono qui una temperatura di cento gradi e quindi si può fare il bagno all’aperto tutto l’anno. indirizzi a fine rivista

Cuore verde dell’Austria, la Stiria promette eventi all’insegna del bien vivre, “contornati” cioè da post congress sportivi, escursioni culturali e pause termali

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www.federcongressi.it


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Esperienza e qualità: un binomio vincente Mondialtecnica opera dal 1972 e ha fatto tesoro di tutte le esperienze accumulate negli anni, affiancando partner di altissimo livello per ottenere sempre grande successo negli eventi, tanto da vantare oggi un invidiabile parterre di clienti a storia è importante: non soltanto la "Storia" con la "S" maiuscola, ma Lanche quella personale e individuale, che spesso racconta tutto. La storia porta con sé l'esperienza, elemento fondamentale quando si "maneggiano" situazioni potenzialmente molto delicate come possono essere gli eventi aziendali. La storia parla a favore di Mondialtecnica Centro Servizi Congressi, che nasce nel 1972 come impresa individuale. Ma grazie alla tenacia e alle intuizioni del suo fondatore Giuseppe Calvino, si trasforma poi in società di persone, acquisendo come soci operativi Stefano Quadraccia e Arianna Calvino. Con i nuovi soci e i suoi quarant’anni di esperienza, Mondialtecnica ha maturato a oggi, nel campo congressuale, la massima competenza arrivando a fornire i propri servizi nei più qualificati enti, alberghi e società. Una storia lunga, quindi, fatta soprattutto di successi: a confermarli c'è l’attestazione

di Mondialtecnica come partner Federalberghi Roma per tutte le manifestazioni da questa promosse. E altrettanto si può dire per l’ormai consolidato rapporto di collaborazione con le principali sedi congressuali della capitale: Sheraton, Hilton, Marriott, Boscolo e altre ancora. Tra i clienti più fedeli di Mondialtecnica si possono citare nomi come Aeroporti di Roma, Csm, Pfizer, Cassa Nazionale Ragionieri, Kintetsu e molti altri ancora.

FABIO ALCINI

NOVITÀ E CERTEZZE La nuova sede di Roma, in via Titta Ruffo, si sviluppa su oltre duemila metri quadrati e vanta

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PARTNER

Mondialtecnica Multimedia Conference & Meeting

service & technology

Sotto, parte dello staff Mondialtecnica che, al gran completo, conta circa quaranta persone

uno staff di circa quaranta collaboratori. Tutti a disposizione del cliente, per poter organizzare al meglio il lavoro. Infatti ogni persona di Mondialtecnica ha ben presenti gli obiettivi della società, a partire dal direttore generale, per giungere all’ufficio amministrativo, alle relazioni esterne, all’ufficio commerciale, al responsabile delle relazioni internazionali, alla segreteria, con personale sempre attento in grado di garantire tempestività e precisione dall’effettuazione del sopralluogo alla scelta della tecnologia più opportuna; alla realizzazione di un possibile progetto sino alla redazione del preventivo; il tutto con la massima premura, disponibilità, professionalità e cortesia. Il personale del magazzino, così come tutto quello tecnico è sempre pronto, con la propria professionalità, ad accogliere qualsiasi tipo di richiesta; anche e soprattutto richieste “last minute”. Tra le varie tecnologie proposte si possono citare

impianti di traduzione simultanea Sistema Digitale Infrarossi – Integrus; impianti di votazione interattiva Televoter; impianti di amplificazione (interni ed esterni); videoproiezioni su grandi schermi; audioconferenze; videoconferenze; riprese televisive e post-produzione; troupe Eng e regie mobili; sistemi di rilevazione accessi e presenze; impianti temporanei di illuminazione ed elettrici; cartellonistica; allestimento stand e spazi espositivi; realizzazione e fornitura in noleggio di pedane, fondali; noleggio Pc, stampanti, telefax, fotocopiatrici; servizi fotografici; interpreti professionali (simultanea, consecutiva, chuchotage); segreteria congressuale: hostess, receptionist (in divisa). Non va certo trascurato il contributo offerto dall'ufficio operativo, dal Ced e infine, ma non ultimo, dal personale riservato all’area ricerca & sviluppo della società, sempre pronto a cogliere le innovazioni per indirizzare quelli che sono i continui acquisti di tecnologie. Un insieme di collaboratori che, avendo a disposizione, in quanto tutte di proprietà della Mondialtecnica, le tecnologie audio, video e luci più moderne e avanzate, sono in grado di accogliere le esigenze del cliente e trasformarle in modo da fornire tutto il supporto tecnico necessario per la realizzazione finale dell’evento. Un’esperienza pluriennale, uno staff competente e motivato e un’ampia offerta di servizi fanno di Mondialtecnica il partner affidabile per la realizzazione di eventi che rispondono alle aspettative del cliente. indirizzi a fine rivista


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orto Ercole con il suo incomparabile panorama sull’Argentario, è la straordinaria cornice dell’hotel I L P ELLICANO , un elegante rifugio affacciato sul mare di Toscana, immerso tra gli ulivi secolari di un ampio giardino. Un albergo d’eccezione, eletto da Condé Nast Traveler USA, November 2008 “1ST AMONG THE 100 BEST SOUTHERN EUROPEAN HOTELS & 6TH AMONG THE TOP 100 BEST HOTELS IN THE WORLD” Sala meeting da 10 a 60 persone.

I L P E L L I C A N O HOTEL Località Sbarcatello - 58018 Porto Ercole (GR) - Italy

Tel: (+39) 0564 858 111 - Fax: (+39) 0564 833 418 info@pellicanohotel.com - www.pellicanohotel.com


sinergiadv.it

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“Ci vuole coraggio per farsi notare”

Non organizziamo eventi qualsiasi, il nostro lavoro è molto differente: noi organizziamo “Il Vostro Evento”. Ascoltiamo e trasformiamo ogni desiderio in un momento “Unico e Indimenticabile”, in grado di coinvolgere, non solo fisicamente, ma anche emotivamente chi vi partecipa e, perché no, chi vi collabora. Che sia un prodotto da lanciare, una ricorrenza significativa per l’azienda o un successo da festeggiare, il vostro evento sarà indimenticabile. Per essere tale ha bisogno di una organizzazione efficiente, creativa e flessibile.

AccomodateVi e RilassatteVi THANKS Agency progetterà e realizzerà il Vostro evento. Voi raccoglierete i frutti.

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ALESSANDRA BOIARDI

ALLA SCOPERTA DI ASSISI CON STUDIO DOC

Sono state atmosfere speciali quelle del coinvolgente educational che l’agenzia trevigiana Studio Doc (www.studiodoc.eu) ha dedicato ad aziende da tutta Italia e dei settori più vari. Lo scopo

era quello di informarle della nuova collaborazione con il gruppo Ora Hotels e di far vivere emozioni d’altri tempi, grazie alla collaudata esperienza in organizzazione di eventi e congressi. Già dall’arrivo in hotel era possibile percepire un’atmosfera particolare; l’Hotel Ora Domus Cenacolo di Assisi è un ex-convento francescano completamente ristrutturato, ma che ha mantenuto negli anni lo spirito di ospitalità tipico dei pellegrini. Dopo un’accoglienza d’eccezione da parte di Studio Doc (hanno allestito una delle camere dell’albergo con pavimenti interattivi e angolo d’attesa in minimal style) gli ospiti hanno degustato un ottimo spumante all’interno di un igloo riservato: l’ultima trovata gonfiabile di importazione londinese. La serata è proseguita con la cena tipica umbra servita nella sala panoramica. Ampie vetrate hanno regalato un’incantevole vista sui colli assisani. Il giorno seguente lo staff di Studio Doc ha accompagnato gli ospiti alla scoperta dei segreti mistici e religiosi della città e dei prodotti tipici enogastronomici presso una rinomata cantina del territorio di Montefalco.

CREATIVITÀ E LOGISTICA: DUE AGENZIE SONO MEGLIO DI UNA Non è una novità che il mercato degli eventi, dei congressi e degli incentive si sia orientato verso formule multitasking che vedono la crescente compenetrazione della creatività e della logistica nella comunicazione by events. Va da sé che gli operatori della meeting industry si stiano quindi attrezzando per offrire ai propri clienti una completa integrazione di questi aspetti. Ed è su questa scia che Cleis e Hotelplan Incentive hanno siglato un accordo di partnership diventato operativo a partire da fine 2010. La partnership nasce dall’esigenza di offrire al mercato e, soprattutto al cliente, una consulenza a 360 gradi dando, inoltre, l’opportunità di interloquire con un unico referente. «Hotelplan Incentive – dichiara Enzo Vitale, divi-

sion director – vanta un’esperienza trentennale nell’organizzazione di eventi, congressi e convegni e fa parte della grande famiglia di Hotelplan Italia, tra i tour operator di punta sul mercato italiano. Stante queste premesse riteniamo che Cleis sia il partner ideale per garantire un servizio strategico e creativo». «Fare sistema è diventato l’imperativo categorico – sostiene Sarah Canonici, direttore operativo di Cleis – per poter operare in un mercato sempre più esigente, alla ricerca di innovazione e di una comunicazione enfatizzata da quella emozione che è la molla che ne consacra il successo. Unire le professionalità, confermate da concrete esperienze sul campo, di due operatori complementari, è la chiave per raggiungere l’eccellenza».

L’HOSTESS SI FA ETEREA

La hostess è diventata virtuale con l’Interactive Virtual Hostess del GruppoDse, che permette senza l’ausilio “umano” di attrarre l’attenzione dei passanti (magari in una fiera o a un congresso) per campagne promozionali, lanci di nuovi prodotti, concorsi e così via. Oggi questo prodotto è stato implementato con un livello di autonomia maggiore, che permette di comandare la stampa immediata di buoni sconto o di qualunque altro tipo di coupon, semplicemente avvicinando la mano alla telecamera, senza l’ausilio di figure umane reali per la distribuzione manuale.

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CRESCE IL GRUPPO INPUT Estra Eventi e Comunicazione annuncia il suo ingresso nel Gruppo Input Spa. Con l’agenzia fondata da Mauro Martelli (nella foto a destra) salgono a sei le agenzie del gruppo, che convergono in un’unica struttura integrata nel campo degli eventi: Input Eventi e Comunicazione e Promoconvention, specializzate nell’ideazione e produzione di eventi, Output, società di logistica e incentive, InputLab, casa di produzione multimediale, Ebp, specializzata in congressi in ambito medico, e da oggi Estra. «Estra contribuirà con il suo know-how e la sua creatività alla crescita del Gruppo – ha precisato Alberto Camerino (nella foto a sinistra), fondatore di Gruppo Input –, in questo senso, l’invito che abbiamo rivolto a Martelli di entrare a farne parte è stato strategico. Creatività, capacità di lavorare per degli obiettivi comuni, attenzione ai dettagli, sono caratteristiche condivise da tutte le agenzie che convivranno in un’unica sede per uno scambio continuo».

ON BLUE DÀ IL BENVENUTO A ICBC Le suggestioni di Palazzo Mezzanotte, a Milano, hanno fatto da cornice alla serata esclusiva organizzata da On Blue per celebrare l’arrivo in Italia di Icbc, Industrial and Commercial Bank of China. La società di servizi specializzata da più di dieci anni in eventi di comunicazione e incentive, affiancata da Promoconvention - Gruppo Input – ha ideato l’impianto scenografico, la regia e la realizzazione dei contenuti audio e video. La cena di gala, servita per i trecento ospiti, ha consacrato la relazione tra il nuovo player, la città di Milano, le istituzioni e il mondo dell’imprenditoria, contribuendo a promuovere le relazioni economiche e commerciali tra i due Paesi alla presenza di ospiti illustri, come il sindaco di Milano, Letizia Moratti (nella foto), il presidente di Regione Lombardia, Roberto Formigoni, il presidente della Fondazione Italia Cina, Cesare Romiti, e il presidente di Icbc, Jiang Jianqing. Luci calde, proiezioni ad hoc e un quartetto d’archi hanno accompagnato la serata, scandita dai discorsi delle autorità, tra cui l’Ambasciatore cinese in Italia, Ding Wei e il Ministro dello Sviluppo Economico, Paolo Romani. La cena di gala è stata anticipata dal reveal del logo della banca, un atto scenografico e solenne accompagnato da giochi di luci e di colori.

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UN FUTURO RICCO DI EVENTI PER L’ETNA CONVENTION BUREAU A partire da quest’anno e fino al 2015 sono già nove gli eventi confermati e ben 37 le richieste di preventivo pervenute all’Etna Convention Bureau. Tra gli eventi più importanti che si terranno nei prossimo anno i Mondiali Assoluti di Scherma 2011, dall’8 al 16 ottobre, per i quali si stima una volume di turisti pari a circa 25-30mila presenze; i Campionati Internazionali di Hockey, questo mese; il Campionato Nazionale di Robotica che si svolgerà dal 14 al 16 aprile ospitando mille partecipanti. E ancora, una tappa del Torneo Nazionale di carte, dall’11 al 13 marzo, la convention annuale Finat (International Federation Of Converters Of Sensitives And Thermo-Plastic Adhesive Labels), associazione mondiale il cui scopo è di promuovere gli interessi dell’etichettatura autoadesiva e del narrow-web printing, a giugno; il meeting internazionale “Global Village Network” che ospiterà circa cento giovani professionisti e leader d’impresa provenienti da ogni parte del mondo dal 3 al 10 settembre, il congresso medico Aim Group che si terrà dal 4 al 6 ottobre 2012 prevedendo la partecipazione di più di mille partecipanti; l’evento internazionale Cnr: il consiglio nazionale delle ricerche organizzerà un grande evento dal 14 al 20 settembre 2015 (le date non sono ancora confermate con precisione) che durerà una settimana ospitando 800 delegati provenienti da Stati Uniti d’America, Giappone e resto d’Europa.


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TRIUMPH A FIUGGI PER TELECOM

CAREY ITALY – MATTIAZZO SPOSTA GLI EVENTI

L’atmosfera incantata del Grand Hotel Palazzo della Fonte di Fiuggi ha fatto da cornice alla convention istituzionale “Il miglior customer care d’Italia” promossa da Telecom Italia e organizzata da Triumph Group l’8 e il 9 febbraio. La convention ha visto la partecipazione di circa 350 persone provenienti da differenti divisioni interne dell’azienda. Per presentare i nuovi modelli di caring del cliente e condividere le best practice di ciaL’azienda di famiglia è stata fondata nel 1919 e da allora la Carey Italy – Mattiazzo ha saputo tenere il passo, fino a inaugurare, nel 2005, una divisione completamente dedicata al Mice. Con quattro sedi – Roma, Milano, Firenze e Venezia – grazie a questo nuovo e completo servizio, la società si propone come partner strategico nell’organizzazione di eventi offrendo un intero sistema dedicato alla progettazione, organizzazione e fornitura di servizi di trasporto. Con un portfolio che vanta tra i clienti importanti realtà nazionali e

scuna divisione, Triumph Group ha creato un evento coinvolgente ed emozionale, che ha favorito un clima di aggregazione e partecipazione attiva di tutti i presenti. Numerosi strumenti sono stati messi in opera per massimizzare l’atmosfera di coinvolgimento e partecipazione attiva: dalla sala in stile “agorà” senza allestimenti invasivi per favorire il flusso di dialogo, alla creazione di una parete di fondo multimediale per proiettare i numerosi filmati creati appositamente. Il claim ideato per l’occasione ha rafforzato l’obiettivo dell’evento aprendo future evoluzioni dello stesso. Il ritmo alternato e variegato degli interventi, unito alla ricchezza della location e delle offerte per i momenti di relax, hanno reso l’evento un vero momento di aggregazione aziendale e di condivisione favorendo lo spirito di gruppo.

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internazionali, la Carey Italy – Mattiazzo affida a un coordinatore in loco il compito di “dirigere” tutti i servizi di trasporto, effettuando una supervisione preventiva su ogni singolo servizio. L’azienda è in grado di fornire qualsiasi quantità di veicoli, in tutta Italia e servizi con conducente in 75 nazioni nel mondo. Tra i suoi più grandi successi, Eular 2010 che ha portato a Roma 15.500 partecipanti, per cui la Carey Italy – Mattiazzo ha curato l'organizzazione logistica e fornito i trasporti (più di 330 bus al giorno).

LA COMUNICAZIONE DIVENTA SOCIAL Pensata per un pubblico moderno e tecnologicamente evoluto, nasce Special Glue, agenzia di eventi social media frutto della collaborazione con Chrysalis, agenzia di eventi corporate e B2B con oltre vent’anni di esperienza. La novità sta nel riconoscere nel pubblico il nuovo vero media utilizzando le nuove comunità - le cosiddette “tribù”, che trovano nei social network spesso il fattore aggregante intorno a cui socializzare - per divulgare un brand. Successivamente, attraverso il marketing territoriale Special Glue offre alle comunità virtuali, grazie a una strategia studiata ad hoc, l’opportunità di incontrarsi, vivendo l’esperienza partecipativa esaltata dall’emozionalità fisica. «È grazie all’insieme di queste due attività - social media marketing e marketing territoriale - che Special Glue dà vita a nuovi scenari di collaborazione e co-creazione» afferma Valentina Monopoli, business manager di Special Glue (nella foto). «È importante individuare gli spazi di conversazione rilevanti e gli utenti più attivi - spiega Christian Debiasi, strategic planner di Special Glue (nella foto) - raggiungere un pubblico interessato deve essere l’obiettivo primario per ogni brand. La nostra mission consiste nello studiare e profilare il target e, di conseguenza, trovare la comunicazione più adatta a ogni media.


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IL FIRENZE CONVENTION BUREAU AGGIUNGE NUOVI SOCI Il Firenze Convention Bureau (Fcb) accoglie nuovi soci operanti nei settori di servizi logistici e organizzativi, location, hôtellerie e operatori. Carlotta Ferrari, product & development manager del Fcb ha commentato:

«Siamo molto soddisfatti per questa progressiva espansione dei nostri consociati, ai quali faccio un caloroso in bocca al lupo. Si tratta di una crescita molto importante in direzione di una fattiva e fondamentale ottica di sistema e di collaborazione tra grandi professionisti cittadini, per potenziare la promozione della nostra Firenze congressuale. Ai nuovi arrivati posso dire che il Fcb si impegnerà, come sempre, a garantire un servizio puntuale e professionale nella volontà di facilitare e valorizzare ulteriormente il loro lavoro».


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Full Contact Pco: un workshop inimitabile

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L’incontro di buyer e supplier nella collaudata e sempre apprezzata cornice dell’Excelsior Palace Hotel di Rapallo ha sancito un nuovo successo per Full Contact Pco, da sempre garanzia di professionalità e networking ad alto livello Le più qualificate agenzie di organizzazione hanno incontrato le migliori strutture e destinazioni congressuali in occasione di Full Contact Pco, il workshop di comprovato successo che anche quest’anno ha animato le sale dell’Excelsior Palace Hotel di Rapallo durante due giorni (7-8 febbraio) di proficui incontri di lavoro. Una durata, quella del workshop, studiata appositamente per dare ai partecipanti della domanda e dell’offerta tutto il tempo necessario per approfondire i rapporti professionali e per conoscere nuovi possibili partner strategici, ma anche per trascorrere del tempo in modo meno formale in un’atmosfera di relax. Come tutti i workshop di Ediman, anche Full Contact Pco è ideato secondo un concept che dà priorità massima all’ottimizzazione del tempo, evitando ai partecipanti inutili indugi. Gli appuntamenti sono infatti organizzati one-toone, il che significa che ognuno dispone del tempo necessario per approfondire gli aspetti che più interessano alla propria attività, e soprattutto scelti in anticpo dalla domanda secondo un’agenda personalizzata. PIÙ DI MILLE INCONTRI In due girnate di workshop, Full Contact Pco ha permesso la realizzazione di 1.021 incontri, che hanno avuto come protagonisti 43 espositori e 68 buyer. Numeri che decretano l’ennesimo successo di uno dei workshop più apprezzati dalla meeting industry italiana, un’occasione unica di networking sia per le dimensioni dell’evento sia per il livello dei partecipanti.

ALESSANDRA BOIARDI

Matteo Piganzoli

Tutti i Full Contact assicurano appuntamenti one-to-one secondo un’agenda personalizzata e affiancano agli inconri di lavoro momenti conviviali

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1 1 / Da destra Francesca Brocchi e Francesca Versace (Cinecittà Studios) con due buyer 2 / Da destra Stefania Beccaceci (Visconti Palace Hotel e Capo d’Africa Palace Hotel) con Manuela Rigano (Università di Genova) 3 / Davide Maestripieri (L’Albergo della Regina Isabella) con Clara Verlicchi (A&R Eventi) e Giovanna Lucato (Haddad)4 / Barbara Tringali (Aemilia Hotel) con Walter Negroni (Dialecticon) 2

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5 / Da destra Frida Briffa (Corinthia Hotels International) una buyer e Nada Ciccone (CapriMed) 6 / Riccardo Bacchi Reggiani (I Portici Hotel Bologna) con una buyer 7 / Simone Ancellotti (Mantova Multicentre) con Eleonora Giromi (Studio Doc)

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11 8 / Da sinistra Elena Prato e Katia Vescia (Ac Hotels) 9 / Bernard CarrĂŠ (Acropolis Palazzo dei Congressi di Nizza) con Nadia Ciccone (CapriMed) 10 / Da destra Roberto Fele e Marco Giovidelli (As Hotels) 11 / Da destra Maddalena Riva (Atahotels spa) con una buyer 12

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12 / Da destra Valeria Scaglia e Miriam Verderio (Devero Hotels) con due buyer 13 / Irene Binaghi (Exclusive Hotel Collection) con Roberto Cupi (Inside the Events) 14 / Da sinistra Serena Lobbene e Giuseppe Primicerio (Masseria Traetta Exclusive) con Barbara Ferri (MyEvent) 15 / Carlo Samuelli e Massimiliano Consonni (Tenuta Monacelle) 14

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16 / Da sinistra Francesco Taddei e Alina Catrina (Concerto Fine Italian Hotels) con Francesca Buccafusca (Nabi) 17 / Da sinistra Marina Sablich e Eleonora Guerrini (Firenze Convention Bureau e Firenze Fiera) 18 / Da sinistra Massimiliano Vaiani, Elisabetta Brunelli e Michelle Lozneanu (Hotel 500 Firenze) con Emilio Monciatti (Associazione Culturale For.Em) 19 / Da destra Jaimi Albert e Claudio Castellaro (Castello di Brolio-Barone di Ricasoli) con Susanna Priore (Formedica) 20

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20 / Da sinistra Cristina Scarpa e Francesca De Marco (Scuola Grande San Giovanni Evangelista) con Giuseppina Bassi (Ovest Destination Italie Lago Maggiore) 21 / Elisabeth Debiasi (Hotel Cavour) con Alessandro Faramia (Event World) 22 / Da sinistra Giulia Anastasi e Claudio Lomurno (Ihg Italy – Intercontinental Hotels Group) con una buyer di Kore Event Designer 23 / Da sinistra Micaela Fontana (Monrif Hotels) con Marta Pellizzari (Cisis)

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24 / Alvaro Angeli (Borgo Brufa Spa Resort) con una buyer di Kore Event Designer 25 / Francesca Migliore (Hilton Sorrento) con Rosario Gagliardi (Priority) 26 / A destra Samanta Di Francesco (Soft Living Places) con Anna Maria Di Martino (Organizzazione Ac) 27 / Da sinistra Walter Negroni (Dialecticon) con Stefania Serra (Sheraton Genova Hotel & Conference Center), Michele Fazzolari (Four Points by Sheraton Roma West) e Davide Bedin (Sheraton Padova)

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28 / Da sinistra Rita Carletti De Gasperis (Erreci Comunicazione) con Laura D’Ambrosio (Gardaland Resort)29 / Alessia Santa (Molino Stucky) con Alessandro Faramia e Lorenzo Gandolfi (Event World) 30 / Da sinistra Costantino Coia e Edyta Leonzi (Parc Hotel Paradiso & Golf Resort) con Francesca Sirignani di spalle (Avec) e Laura Comini (Ellisse)

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34 31 / A destra Marika Grassi e Francesca Magnago (Riva del Garda Mice) con Nada Ciccone (CapriMed) 32 / Wessam Elsokkari e Roberta Foffano (Sogedin Hotels) 33 / Valeria De Cherchi (Chia Laguna Resort) con Roberto Bonacquisti (Femca Cisl) 35

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34 / Fulvio Rossi (Artquick) con Ryan Dunlop (Hotel Doubletree by Hilton OlbiaSardinia) 35 / Da destra Fernando Marongiu (Is Morus Relais) con Francesco Scuto (Sunbeamtour) 36 / Da sinistra Carla Cantarella (Pullman Timi Ama Sardegna – Capovaticano Resort Thalasso & Spa) con una buyer di Bluechip 37 / Da sinistra Paola Vasta (Donnafugata Golf Resort & Spa - Ragusa) con Roberta Cassetti (Evolution Events)

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38 / Da sinistra Mariagrazia Puglisi (Etna Convention Bureau) con Daniela Maria Salvadori (Partner-Graf) e un altro buyer 39 / Michele Bellavista (Ghs) con Eugenia Cagninelli (Travel Design Studio) 40 / Da sinistra Claudio Ruffina (Kempinski Hotel Giardino di Costanza, Sicily) con Ugo Serra (Acaja Tour) 41 / Giulia Pizzo (San Paolo Palace Hotele e Centro Congressi) con Cesare Cervini (Much More Partners)

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42 / Da sinistra Andrea Cavallaro (Santa Tecla Palace Hotel & Conference Center) con Paolo Trevisan (Listrop Viaggi & Turismo) 43 / Da destra Ambra Venera e Baudo Santo (Sheraton Catania Hotel & Conference Center) con una buyer di Isp Communication 44 / Da sinistra Graziella Corbari, Vito di Savino, Pamela Perone (Ediman), Stefano Lai (Colonna Resort), Antonella Madotto (Ediman)

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IMEX 2011: cavalcando la ripresa La ripresa arriva, ma bisogna darle una mano: un buon aiuto può arrivare da eventi come Imex, la rassegna che si terrà a Francoforte dal 24 al 26 maggio e che vedrà numerose novità

FABIO ALCINI

ovità" è probabilmente la parola chiave che bisogna usare perché "N la crisi che ha funestato i mercati negli ultimi anni sia finalmente lasciata del tutto alle spalle. L'organizzazione di Imex, il grande evento che si terrà a Francoforte dal 24 al 26 maggio prossimi, sembra aver appoggiato per intero questo modus operandi e nella prossima edizione presenterà un numero consistente di novità. Ci saranno nuovi espositori, fra cui Dragonfly Africa (Dmc) e Oberoi Hotels, mentre Costa Rica, Lituania e Lettonia faranno un gradito ritorno. Ci saranno novità relative, come le destinazioni che hanno aumentato le dimensioni di alcuni stand per il 2011, tra cui: Thailandia, Parigi, Mosca, Ungheria, Paesi Bassi e Svizzera; e altrettanto faranno molte aziende del settore privato, tra cui: Tours Carat, Turchia, Abercrombie & Kent, Allied International, World of Dmc e Team Andaluces. Le Baleari, tra cui Mallorca, potranno godere dei vantaggi di un proprio stand, indipendente da quello "centrale" spagnolo. Tra gli espositori di nuova tecnologia ci saranno Eventsforce e ShowCare Event Management. Proseguirà la forte affluenza da grandi gruppi internazionali: farà ritorno Hyatt Hotels, mentre Accor, Arosa, Concorde, Corinthia, Mandarin Oriental Hotel Steigenberger hanno aumentato le dimensioni dei propri stand. Grazie al lancio di Imex America si espande l'area degli Stati Uniti, con protagonisti in particolare l'Arizona, Chicago, Las Vegas, Washington Dc, la Greater Boston e il Texas. Un'altra novità di quest'anno sono i vincitori di "Wild Card": tre destinazioni nuove agli incontri internazionali che hanno dimostrato di possedere sia l'ambizione sia le infrastrutture

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sufficienti per vincere un ambìto stand espositivo gratuito alla mostra. I vincitori del padiglione Wild Card per il 2011 sono la Mongolia, Budva in Montenegro e Jurmala in Lettonia. Un numero record di buyer ha partecipato a Imex nel 2010 (ben 3.870), ma i record sono fatti per essere battuti, e questo primato rischia di essere spazzato via nel 2011. indirizzi a fine rivista


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Una convention che ha fatto storia Nome, logo, Comitato esecutivo, marchio Oci, protocollo d’intesa con Btc, numerosi progetti del neo-rieletto presidente Zona, tra cui un incarico nel Cda del Cb nazionale. Ecco tutte le novità della quarta convention nazionale di Federcongressi&eventi NUOVO NOME E NUOVO LOGO Prima notizia: nell’ambito del suo discorso di fine mandato, il presidente Paolo Zona ha annunciato che l’associazione cambia nome in Federcongressi&eventi, con un nuovo logo e una nuova grafica. Invitata sul palco, la consigliera esecutiva Annamaria Ruffini, che è stata l’ispiratrice di questo cambiamento, ha ricordato come accanto ai congressi, ci sia «tutto un grande mondo fatto di convention corporate, di special events, di viaggi d’incentivazione. Le due parole “& eventi”, che oggi si aggiungono al nome dell’associazione, sono un contenitore che da domani riempiremo, con correttezza e professionalità».

I nuovi eletti alle varie cariche di Federcongressi&eventi. Da sinistra: Marcello Visconti, Marisa Sartori, Annamaria Ruffini, Alan Pini, Eleonella Righetti Cinquetti, Paolo Zona, Aleksandra Dermit, Stefania Agostini, Maria Gabriella Gentile, Lisa Grotti, Adolfo Parodi

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receduta, sabato 26 febbraio, dal primo evento promozionale Ex meet P ex a cura di Federcongressi, che ha registrato un record di 98 buyer (contro una media di 60-70 nelle passate edizioni), particolarmente selezionati, da domenica 27 a martedì 1° marzo si è tenuta, presso il Palazzo degli Affari di Firenze, la quarta convention nazionale dell’associazione, a sua volta un evento da record: 240 partecipanti (un’adesione pari all’80% dei soci) e numerose notizie di grande rilievo.

NUOVO COMITATO ESECUTIVO I soci della neo-rinominata Federcongressi&eventi, chiamati alle urne per rieleggere il presidente e i membri elettivi del Comitato esecutivo, si sono poi espressi riconfermando a larghissima maggioranza Paolo Zona al timone dell’associazione per il biennio 20112013. L’esito è da salutare come un segnale importante di coesione e di apprezzamento per il lavoro portato avanti da Zona nei due anni del precedente mandato. Accanto a Zona, sono stati riconfermati membri del Comitato esecutivo Stefania Agostini e Alan Pini in rappresentanza dei soci “imprese” e Annamaria Ruffini per i soci “professionisti”. Rieletto nell’esecutivo a pieno titolo, dopo avervi presenziato per due anni come past president, anche Adolfo Parodi, pure nella categoria “imprese”. Le due new entry afferiscono invece alla categoria “professionisti”, e sono


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I VINCITORI DEL PREMIO ETICA E PROFESSIONALITÀ

la coordinatrice dell’area Progetti speciali Maria Gabriella Gentile e la socia Lisa Grotti. La composizione del Comitato esecutivo andrà ora completata, a norma di Statuto, con la designazione di due componenti non elettivi, a cura rispettivamente di Federturismo/Confindustria e Confturismo/Confcommercio. Contestualmente, i soci hanno confermato le nomine a revisori dei conti di Marisa Sartori e Maurizio Visconti, e hanno eletto nel Collegio dei Probiviri Aleksandra Dermit, Maria Cristina Dalla Villa (che è anche responsabile del Corpo docenti) ed Eleonella Righetti Cinquetti. ACQUISITO IL MARCHIO DELL’OCI Il neo-rieletto presidente Paolo Zona ha subito annunciato che, attraverso un accordo firmato dal presidente Ediman Marco Biamonti, dal presidente del Convention bureau della Riviera di Rimini Mauro Ioli (i due fondatori e promotori dell’Oci dal 1996 al 2010) e da lui stesso, Federcongressi&eventi ha acquisito il marchio dell’Osservatorio congressuale italiano. L’associazione si è contrattualmente impegnata ad assicurare continuità nella realizzazione della ricerca per un periodo di almeno sei anni e a garantirne il mantenimento del livello qualitativo. I rapporti dell’osservatorio saranno disponibili e scaricabili dai siti di Federcongressi&eventi, di Ediman e del Convention bureau della Riviera di Rimini. D’ora innanzi l’associazione potrà fornire a tutti (operatori e analisti) uno strumento che si è guadagnato sul campo, in lunghi anni, autorevolezza e credibilità, e che è di fatto l’unica fonte attendibile di dati sul nostro comparto.

Durante la cena di gala della convention i partecipanti hanno applaudito i vincitori dell’edizione 2011 del Premio Etica e Professionalità, col quale, da quest’anno, l’associazione intende riconoscere e valorizzare le best practice deontologiche da parte sia delle imprese clienti sia delle aziende e dei professionisti di settore. Le due società vincitrici, vagliate attraverso una griglia di requisiti quantitativamente corposa e qualitativamente severa, sono PROTOCOLLO D’INTESA CON BTC E non basta: lo stesso Zona e Paolo Audino, amministratore delegato di Exmedia, la società che organizza BTC, hanno reso noto di aver siglato un protocollo d’intesa triennale con il comune obiettivo di rafforzare e sviluppare la meeting & event industry italiana. Cinque gli obiettivi principali: diffondere presso le istituzioni e le imprese la consapevolezza del valore economico, culturale e professio-

state Euler Hermes SIAC (società di assicurazione crediti – Gruppo Allianz) e Tecnoconference Europe, una delle due aziende di Gruppo Del Fio, specializzata nella fornitura di tecnologia per eventi di comunicazione. Hanno ritirato il premio Marco Antonelli, head of human resources Euler Hermes SIAC e area mediterranea di Euler Hermes, e Davide Del Fio e Alessandra Proietti, rispettivamente responsabile marketing, ricerca e innovazione e responsabile commerciale di Tecnoconference Europe. Di entrambe le società è stata ritenuta esemplare la correttezza e la lealtà nei confronti di collaboratori, dipendenti, fornitori e clienti finali (e anzi, proprio il pari trattamento verso tutti i pubblici di relazione era un prerequisito indispensabile per ottenere il premio). A Euler Hermes SIAC è stata inoltre riconosciuta la sensibilità verso la tutela dell’ambiente, per il fatto di promuovere eventi eco-sostenibili, mentre di Tecnoconference Europe si è sottolineata l’adozione di ben due codici deontologici a garanzia dell’eticità dell’approccio al lavoro.

In alto, i vincitori del Premio Etica posano per la rituale foto di gruppo. Sotto il vicedirettore Tg La7 Andrea Pancani dà il via alla prima giornata di lavori

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ché l’Italia degli eventi possa competere adeguatamente a livello internazionale». Oltre agli impegni per il reciproco supporto, rafforzamento, visibilità e promozione, il protocollo d’intesa fra i due soggetti prevede stretta collaborazione operativa anche sul fronte fieristico: da un lato BTC si impegna a offrire ai soci Federcongressi&eventi uno sconto del 10 per cento sull’acquisto di spazi espositivi e sulle quote di partecipazione ai workshop, e all’associazione uno stand istituzionale di 48 metri quadrati; dall’altro Federcongressi&eventi contribuirà a portare in BTC hosted buyer qualificati e selezionati.

Da sinistra: il coordinatore del Comitato ministeriale per la promozione e il sostegno del turismo congressuale Eugenio Magnani, l’esperto di comunicazione e sondaggista Luigi Crespi, il sociologo del lavoro Domenico De Masi, il giornalista Andrea Pancani, la presidentessa nazionale dei giovani imprenditori Confapi Valentina Sanfelice di Bagnoli e il direttore di Panorama Economy Giovanni Iozzia

Federcongressi&eventi è l’associazione nazionale delle imprese pubbliche e private e dei professionisti che svolgono attività connesse con il settore dei congressi, convegni, seminari ed eventi aggregativi, di incentivazione e di comunicazione

nale del settore; favorire lo sviluppo economico e professionale delle imprese che ne fanno parte; incrementare l’internazionalizzazione del mercato italiano e in particolare i convegni internazionali organizzati in Italia; stimolare e sostenere la realizzazione di studi e ricerche di settore; sviluppare e rafforzare il ruolo di rappresentanza del settore. In questo quadro d’intesa rientra l’accordo di gestione, da parte di BTC, dell’Osservatorio Congressuale Italiano. BTC, insieme con Federcongressi&eventi, ne ridefinirà, svilupperà e arricchirà i contenuti ricercando nuovi partner scientifici, ne sosterrà l’onere economico anche attraverso la ricerca di nuovi sponsor e ne curerà realizzazione, promozione e diffusione. «L’accordo tra Federcongressi&eventi e BTC segna il passaggio dal rapporto di sponsorship che ci lega da tempo a un rapporto di vera partnership» ha commentato Zona. «Il mio obiettivo è costituire un tavolo di coordinamento, una vera e propria cabina di regia che fornisca un indirizzo strategico al settore. Federcongressi&eventi e BTC ne sono il nucleo istitutivo, perché aggregheremo tutti gli stakeholder in un sistema sinergico, compatto e coeso. Solo così potremo continuare a stimolare efficacemente le istituzioni affinché, è uno degli obiettivi, vengano effettuati gli investimenti e intrapresi i provvedimenti necessari per-

GLI ALTRI PUNTI PROGRAMMATICI Intervistato sul palco della sala plenaria dalla socia Margherita Ruggiero, Paolo Zona ha poi completato il quadro degli obiettivi del suo secondo mandato biennale. «Si dovrà tesaurizzare quanto abbiamo fatto in questi due anni», ha dichiarato, «distinguendo tra obiettivi interni ed esterni. Tra i primi il principale sarà di dare forma a un’associazione che ora va razionalizzata, per poter conciliare al meglio le esigenze, spesso diversificate, delle sue macro-categorie di soci (imprese e professionisti). Tra i secondi, bisognerà dare continuità al rapporto con le istituzioni: per esempio stiamo per aprire, con il socio Mario Buscema, un tavolo con Farmindustria e Assobiomedica su aspetti di natura contrattuale ancora poco chiari. «Ristruttureremo il management board e l’organigramma dell’associazione per allinearlo al mutare dei tempi e delle situazioni, e valorizzeremo al massimo le attività di membership, sfruttando per esempio il traino delle delegazioni regionali (potenzialmente molto forte) e generando un meccanismo virtuoso di comunicazione che evidenzi il valore della nostra associazione su tutti i potenziali soci. Infine, sarà dato massimo rilievo alla formazione, cercando di costruire un’offerta la più ampia possibile attraverso accordi con MPI International e Site Global, entrambi possessori di un autorevole know how specifico». Quanto al neocostituito convention bureau nazionale, raggiunto sì da un punto di vista formale, ma «nato su presupposti costitutivi e statutari molto deboli», ha spiegato il presidente, «vanno stigmatizzati i vincoli rigidi alla sua gestione nonché le limitazioni importanti alle funzioni tipicamente riservate al CdA. Ciononostante ho deciso di accettare l’incarico di Consigliere d’amministrazione propostomi dal Ministro Brambilla, per poter stimolare dall’interno i numerosi cambiamenti e migliorie necessari a garantire che il CB funzioni come deve». www.federcongressi.it

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EMEA Forum: semplicemente bellissimo Dal 17 al 19 marzo Firenze è stata il cuore del mondo Site, grazie alla prima edizione dell’EMEA Forum. Centinaia di soci provenienti da tutta Europa e dal Medio Oriente hanno partecipato a numerosi seminari che attestano l’autorevolezza dell’education Sean Mahoney e molti rappresentanti dell’International Board. A tutti abbiamo presentato una Firenze in gran spolvero, col legittimo orgoglio di essere stati i primi ad aver ospitato questo evento, destinato a diventare un appuntamento irrinunciabile anche al di là dei confini della nostra Site. Per farvi la sintesi dei molti topici trattati riteniamo sia ideale radunare alcuni dei più prestigiosi nomi di speaker intervenuti e ripercorrere, per sommi capi, l’oggetto delle loro relazioni. JONATHAN MARGOLIS E IL FUTURO Si è cominciato parlando dell’avvenire, con una gustosa keynote in plenaria di Jonathan Margolis, noto giornalista britannico, pluripremiato in patria dove è anche apprezzato opinionista tv. Con una sessione intitolata Never Predict Anything – Especially the Future! Margolis ha accostato alla realtà attuale le visioni che del futuro si avevano dieci, venti o trenta anni fa. Inutile dire che le sorprese – e le ragioni di amarezza – non sono state poche. i è concluso da pochi giorni, a Firenze, il primo EMEA Forum di Site, il nuovo incontro internazionale dell’associazione riservato ai capitoli dell’Europa e del Medio Oriente. È stato un evento senza paragoni, perché per la prima volta ha radunato in un’unica sede (lo splendido Grand Hotel Baglioni) il “who’s who” della community per parlare, discutere, imparare e, perché no, anche divertirsi. C’erano il managing director di Site Allison Summers, la presidentessa Mary MacGregor, l’immediate past president

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SOSTENIBILITÀ: UNO STRUMENTO STRATEGICO Sul green, vero trend internazionale di settore, è stato chiamato a esprimersi Jonathan Cohen CMM, International sales & marketing manager business events di Visit Denmark, che ha tenuto un seminario intitolato Strategic Sustainability - A route map for event specialists. L’incontro prendeva le mosse dalla celebre Cop15, la conferenza sul clima patrocinata dall’Onu e tenutasi a dicembre 2009 a Copenhagen. È stato il primo evento Onu a ottenere la certificazione


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BS8901: fu recuperato il 100% delle emissioni di Co2, anche se certamente non è stato l’evento più eco-sostenibile di ogni tempo. Lo è stato nella misura in cui le esigenze di sicurezza, create dalla presenza di tanti capi di Stato, lo permetterono. Per esempio, ci si concentrò sul cibo: il 65% era organico ed è stata di fatto eliminata l’acqua in bottiglia, con il massimo possibile di pietanze vegetariane. In generale l’intera destinazione ha acquisito una consapevolezza che, partendo dallo staff, ha coinvolto gli sponsor, i fornitori e via via i governi, i partecipanti e tutta la società civile. Come risultato, le camere d’albergo cittadine certificate green sono passate dalle 1.800 del giugno 2008 (12%) alle 7.200 di dicembre 2009 (53%). LA MOTIVAZIONE I soci di Site sono specialisti della motivazione, e proprio per questo sanno di doversi sempre aggiornare su come suscitarla nei loro partecipanti. Ne ha parlato Debbie Donaldson, Director Regional Development della società inglese Grass Roots, che ha esaminato cosa comporta i cambiamenti nel comportamento a seguito di un programma motivazionale. Debbie ha approfondito i fattori culturali che impattano su questi programmi e quanto sia importante comprenderli per assicurare efficacia ai viaggi. Il contesto EMEA – che spazia dalla Finlandia all’Arabia Saudita – è estremamente variegato, per cui ciò che può esservi programmato a nord non può esserlo a sud, né climaticamente né culturalmente, e viceversa. Occorre fare molta attenzione e concepire i programmi in modo diverso a seconda della meta. Di tenore affine è stato il seminario a cura di Valentina Maltagliati, vicepresidente e direttrice delle risorse umane di Nest, oltre che consulente per l’accademia Peiffer di Londra. Ha parlato di Effective Communication, base di qualsiasi motivazione convincente. Il segreto – come ha spiegato – sta nel concentrarsi sul comportamento, non su una persona. Con questo focus così spostato, si possono far passare anche i messaggi più difficili: provare per credere! VIRUS POSITIVI Mady Keup, professore associato di marketing presso la business school francese Skema (12 anni di esperienza in VisitBritain, altri cinque anni presso VisitLondon e numerosi incarichi di rilievo internazionale tra cui quello di chief executive presso la la camera di commercio britannico-portoghese a Lisbona) ha parlato di Viral spins, l’ultima frontiera del marketing, la disciplina che studia i metodi per veicolare i contenuti attraverso gruppi di persone omogenee per stili di vita. Stra-

PROSSIMI EVENTI

L’attività di Site Global e di Site Italy non si ferma. Dal 23 al 24 maggio, in occasione di Imex, il Capitolo Italia porterà come di consueto un gruppo di Hosted buyer. Gli interessati possono ancora iscriversi sul sito di Imex (per informazioni scrivere alla presidente miek.egberts@sonatori.it). Il pacchetto comprende volo andata/ritorno per Francoforte da Malpensa, Linate, Roma, Firenze, Torino, Venezia,

Verona, Bologna; sistemazione in hotel 4 o 5 stelle per una notte escluso prima colazione; transfer con bus navetta da e per aeroporto/fiera/hotel; partecipazione all’elettrizzante Site Nite Europe e molti altri vantaggi. Save the date, inoltre, per la prossima Site International conference, che si terrà a Las Vegas subito dopo la prima Imex America, ossia dal 13 al 15 ottobre 2011.

no a dirsi, con queste entità plurisfaccettate, di per sé soltanto virtuali, si può anche “parlare”, come se ci si stesse rivolgendo a un’audience compatta. È possibile chiedere loro suggerimenti per nuovi prodotti, o per campagne pubblicitarie, oppure per ricerche o, appunto, programmi motivazionali. COME VINCERE LA CONCORRENZA Su questa, istanza delle istanze, ha approfonditamente discusso Carole McKellar, executive director europea di HelmsBriscoe, che in un workshop interattivo ha illustrato come vincere le complesse sfide del business nel clima economico di perdurante crisi. I fattori critici del successo sono stati individuati dagli stessi partecipanti, divisi in sottogruppi, e poi integrati in un unicum omogeneo dalla stessa McKellar, secondo la sua provata metodologia che l’ha resa già platinum speaker di MPI. Tra le altre relazioni, segnaliamo quella – interessantissima – di Jörg Stark, amministratore delegato dell’agenzia tedesca Online Digital X - Cross Media Online Marketing, sui social media, tema davvero frequentato dagli speaker di tutto il mondo, forse persino troppo, e tuttavia in questo caso esaminato con intrigante interattività alla ricerca delle risorse ancora poco note di Facebook, Twitter e LinkedIn.

www.site-italy.com segreteria@site-italy.com

Site Italy è il capitolo italiano di “The Society of Incentive & Travel Executives” e da 35 anni è l’associazione dedicata all’eccellenza negli incentive

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ALESSANDRA BOIARDI

IAPCO ALLA SCOPERTA DI QUÉBEC Più di 150 Pco si sono dati appuntamento a Québec lo scorso febbraio per l’Annual Meeting & General Assembly di Iapco. Organizzato dal Pco canadese JPdl membro dell’International Association of Professional Congress Organizers, il meeting ha ribadito la centralità del concetto di “qualità” per l’associazione. I membri di Iapco, più di cento provenienti da 35 Paesi, organizzano ogni anno più di 5.600 riunioni e congressi, per un totale di più di due milioni di presenze. A lato degli impegni lavorativi, i partecipanti al meeting hanno avuto l’occasione di conoscere la città di Québec e di partecipare al Winter Carnival, in corso proprio nei giorni dell’evento.

Da sinistra Emma Aru, Ega, Patrizia Buongiorno, Aim Group

ITALCONGRESSI-PCO PROSEGUE IN FEDERCONGRESSI&EVENTI

TRE DONNE AL VERTICE PER ICCA IN ITALIA

Il presidente di Italcongressi-Pco Italia Alan Pini (Teknocongress Milano, nella foto) è stato eletto nel comitato esecutivo d i Federcongressi&eventi, durante la quarta convention nazionale dell’associazione che rappresenterà tutta la meeting industry nazionale. Nello stesso comitato esecutivo anche due altri soci provenienti dalle file di Italcongressi: Stefania Agostini (Convention Bureau della Riviera di Rimini), e lo stesso presidente di Federcongressi&eventi Paolo Zona (Cluster srl), eletto per un secondo mandato alla presidenza. A margine della convention di Federcongressi&eventi si è svolta anche l’assemblea straordinaria di Italcongressi, che ha approvato la messa in liquidazione dell’associazione nata nel 1975. Il percorso di Italcongressi-Pco Italia, seguito in assemblea da numerosi soci, continuerà ora in Federcongressi&eventi con il loro fattivo contributo in campo Ecm, dei rapporti con l’industria farmaceutica, per la normazione dei rapporti economici all’interno del settore e in altri ambiti dei quali l’associazione si era occupata nel corso della sua lunga storia.

Il board italiano di Icca, l’International Congress and Convention Association è stato rinnovato durante la quarta assemblea nazionale di Federcongressi&eventi a Firenze. Tre le donne manager al vertice: il nuovo presidente è Federica Lucini, coordinatore marketing di Convention Bureau della Riviera di Rimini, affiancata da Maria Cristina Schiavone, operations manager di Pls Educational - Gruppo Gem, nel ruolo di vice presidente, e Valeria Guarisco, association manager Fiera Milano Congressi, come tesoriere.

EHMA PER LA PRIMA VOLTA IN RUSSIA Sarà San Pietroburgo a ospitare dal 28 aprile al primo maggio il 38esimo general meeting dell'Ehma,l’European Hotel Managers Association che riunisce 450 direttori di hotel a cinque e quattro stelle di livello internazionale. Fitto il programma di conferenze, incontri d'affari, eventi e tour alla scoperta di San Pietroburgo, soprannominata la Venezia del Nord. Precederanno la riunione dei soci, due importanti appuntamenti: l'University Day, il 28 aprile, e l'Educational Day, il 29 aprile. Il comitato organizzatore dell'evento è formato dai soci Ehma di San Pietroburgo guidati dal direttore del Grand Hotel Europe Yulia Pashovskaya.

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PROTOCOLLO D’INTESA TRA FEDERCONGRESSI E BTC Federcongressi&eventi e Btc hanno siglato un accordo di gestione, da parte di Btc, dell’Osservatorio Congressuale Italiano (Oci), il più autorevole studio statistico di settore che Federcongressi&eventi ha recentemente acquisito dall’editore Ediman e dal Convention Bureau della Riviera di Rimini, che ne sono stati i promotori per 16 anni. Inoltre, Federcongressi&eventi e Btc hanno siglato un protocollo d’intesa triennale con il comune obiettivo di rafforzare e sviluppare la meeting ed event industry italiana. «Questo protocollo segna il passaggio dal rapporto di sponsorship che ci lega da tempo a un rapporto di vera partnership - commenta Paolo Zona -, Federcongressi&eventi e Btc aggregheranno tutti gli stakeholder in un sistema sinergico, compatto e coeso. Solo così potremo continuare a stimolare efficacemente le istituzioni affinché, è uno degli obiettivi, vengano effettuati gli

investimenti e intrapresi i provvedimenti necessari perché l’Italia degli eventi possa competere adeguatamente a livello internazionale».


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Il Colonna Beach Hotel & Resort si estende in una area di circa 60.000 metri quadrati, in prossimità della spiaggia di Cala Granu, a Porto Cervo Nord. Il Resort, con i suoi 20.000 mq. circa di superficie coperta complessiva, si articola in diversi corpi che, con linee sobrie e tipiche dell’architettura “mediterranea”, si sviluppa su un parco di circa 50.000 mq. arricchito con corbezzoli, mirto e ginepri, dove il mare, le colline ed il verde circostante sono la naturale cornice di questo esclusivo insediamento, in cui domina, spesso, la pietra granitica delle murature di completamento. Costruzione, mare e natura si integrano quasi in modo perfetto, in un unico palcoscenico di rara bellezza. Chi giunge per la prima volta al Colonna Beach Hotel & Resort, a circa 2 Km dalla Marina di Porto Cervo, rimane colpito dall’ordine, dalle strade, dalle ville, dai prati, dalle rocce, dal profumo della vegetazione spontanea, dalla vista dell’ingresso del vecchio porto di Porto Cervo, che accoglie, nella media ed alta stagione, le “barche” più belle ed esclusive del mondo. Il Resort dispone complessivamente di 250 camere, comprese numerose Deluxe e Suites, quasi tutte con balcone o terrazzo e vista mare, lussuosamente arredate e dotate di ogni confort. Tutte le camere sono raggiungibili anche, attraverso diversi ascensori centrali, da una grande hall situata all’ingresso del Resort. Completano la struttura 2 ristoranti e 2 bar, ampi spazi per riunioni o conferenze con una capacità fino a 650 posti. Le piscine ad acqua di mare con solarium, cascate d’acqua, isole e angoli con idromassaggio, sono collocate a diversi livelli ed arrivano dalle camere fino al mare, spesso con un insieme di cascate di straordinario significato. Solarium e piscina hanno una superficie complessiva di circa 8.500 mq. Il Resort dispone inoltre di un Tennis Club con diversi campi e di un campo scuola per la pratica del Golf, oltre a diverse boutiques, centro benessere, posti auto privati, anche coperti, eliporto, di una struttura a mare con opportuni solarium in legno e con tratti di spiaggia, inseriti tra le caratteristiche rocce del Nord Sardegna. Tra i servizi la possibilità di diverse escursioni, in barca o automezzi privati nonché il noleggio di auto, moto ed imbarcazioni da diporto.

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A cura della redazione commerciale

SARDEGNA Innovazioni, riposizionamenti di mercato, nuove sinergie: una grande dinamicitĂ caratterizza la Sardegna, destinazione dalle molteplici sfaccettature e con localitĂ che evocano esotiche latitudini


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Feel the Luxury

Direttamente sul mare, di fronte allÕarcipelago di La Maddalena

Sea side, in front of La Maddalena archipelago

31 camere e 5 ville Wellness Center Recrea Lunaria Restaurant Sala Meeting sino a 70 persone 32 km dallÕaeroporto di Olbia 10 minuti da Porto Cervo

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Baluardo mediterraneo sirene del turismo leisure in Sardetalvolta allontanano lo sguardo Ldalegna segmento Mice e dalla sua continua evoluzione. L’isola, infatti, spesso è assurta “solo” a icona di un mare caraibico immortalato worldwide. Difficile il contrario, considerati i quasi duemila chilometri di litorale dall’incredibile varietà di forme nelle rocce e negli arenili, nel colore del mare e nei paesaggi umani. Ma esiste un’altra Sardegna, uno straordinario forziere di valori ambientali, storici e culturali che muovono la meeting industry a non bloccare la propria curiosità sulle banchine della costa e a “navigare” in un mare di opportunità post congressuali e di incentivazione in tutto il territorio. Un segmento che comprende tutte le attività outdoor – dal golf al trekking passando per la vela e il climbing – affiancata da sfiziosità trendy come le cene con i pastori nel cuore della regione con tanto di show cooking. Una destinazione fruibile in ogni stagione dell’anno, la Sardegna, che accoglie il Mice nei suoi tre aeroporti principali, Cagliari, Olbia e Alghero. Un tris d’assi,

Sardegna: l’isola della destagionalizzazione nella quale tutto è possibile, on demand e tailor made. Un forziere di idee per il Mice, complici cultura, storia, archeologia e natura queste città, che vantano novità aeroportuali – l’Aeroporto Olbia Costa Smeralda è stato inaugurato due anni fa – e waterfront come la Marina di Olbia – un approdo per 270 imbarcazioni – e il nuovo terminal crociere di Cagliari con numerose aree polifunzionali. Il capoluogo sardo cavalca la scena internazionale degli eventi acquisendo manifestazioni di grande prestigio sin dall’arrivo al suo aeroporto Mameli, provvisto ora di un business centre di cinquecento metri quadrati con area convegni articolata in due sale per un totale di 320 persone. Venti di novità anche per Alghero e il suo Palacongressi – 3.500 metri quadrati con 1.300 posti a sedere e un anfiteatro per 3.500 spettatori – ora nella fase definitiva della sua gestione.

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1 / Le tonalità caraibiche del mare in Costa Smeralda ricordano paradisi esotici 2 / Numerosi sono i campi da golf disseminati in Sardegna

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Palau 14 Cannigione

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Olbia-Tempio e il suo territorio

Isola Rossa

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Badesi Marina

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Alghero e il Nord-ovest PAG. XIV

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1 Villasimius

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Cagliari e la sua costa

Santa Margherita di Pula

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GLI INDIRIZZI DEL MICE 1 2 3 4 5 6 7

Fiera Internazionale della Sardegna Cagliari PAG. X Hotel Regina Margherita Cagliari PAG. VII Kassiopea Group - Cagliari PAG. VIII Kernos Ceramiche - Cagliari PAG. XII Sardinia Collection - Cagliari PAG. XI Forte Village Santa Margherita di Pula PAG. XIII Is Morus Santa Margherita di Pula PAG. IX

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PAG. XV Hotel Catalunya - Alghero Le Dune Resort & Spa Badesi Marina PAG. XX Hotel Relax Torreruja Isola Rossa PAG. XX Hotel Marinedda Thalasso e Spa Isola Rossa PAG. XX Resort Valle dell’Erica S. Teresa di Gallura PAG. XX Hotel Capo d'Orso - Palau PAG. XX Residence Il Mirto - Cala Capra PAG. XX

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Park Hotel Cala di Lepre PAG. XX Cala di Lepre Villa del Golfo - Cannigione PAG. XXIII Resort Cala di Falco Cannigione PAG. XX Ea Bianca - Baia Sardinia PAG. II Colonna Pevero - Porto Cervo PAG. XXII Hilton Olbia - Olbia PAG. XXIV Mercure Olbia - Olbia PAG. XVIII Pullman Timi Ama Sardegna Villasimius PAG. VI


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4 3 / Un dettaglio del ricco tessuto urbano di Cagliari 4 / Il vivace porto del capoluogo sardo 5 / Le cupole policrome del centro storico

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Cagliari, epicentro sardo n panorama di pietra e di mare, di stagni e di isole. Questo è il biglietU to da visita di Cagliari, raccolta tra le rocce di calcare bianco e l’azzurro del mare, con le case a picco sui precipizi e lo specchio lucido delle saline appena dietro la spiaggia. Una città dalle numerose anime e dalle altrettante direttrici storiche, a iniziare dalle radici fenicio-puniche passando per la miscellanea di civiltà che l’hanno dominata. Numerose chiavi di lettura con un protagonista, il colle San Michele: fortificato nel Medioevo dai pisani, si presenta oggi con cinta bastionata, torri nel ruolo di sentinelle che introducono al centro storico e all’omonimo castello. Nelle vicinanze, si ergono la cattedrale, il bastione di Saint Remy – belvedere di fine Ottocento –, apprezzabili botteghe antiquarie e lo straordinario artigianato sardo declinato in ogni sua espressione. In questo dedalo di stradine aperte a

improvvise vedute sulla località trova spazio la Cittadella dei Musei, sede delle principali collezioni cittadine fra le quali il Museo Archeologico Nazionale – che ricostruisce la storia dell’isola dall’età nuragica dei bronzetti – e la Pina5

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Your loyalty program


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lati da migliaia di uccelli di circa duecento specie diverse, un biotopo di eccezionale rilevanza nel quale primeggiano fenicotteri rosa, falchi di palude e garzette dalla livrea candida, in un continuo battito d’ali e voli radenti. 6

coteca Nazionale, connubio tra l’arte figurativa autoctona e quella di matrice catalano-aragonese. Ai piedi del castello, invece, espressioni romane nella curiosa grotta della Vipera – scavata nella roccia, con due serpi scolpite nel frontone – e nel colossale anfiteatro con la cavea addossata alla collina. Poco distante, un singolare tempio nel quale si officia quotidianamente un rito collettivo, quello della gastronomia: è San Benedetto, il più grande mercato coperto d’Italia, circa ottomila metri quadrati di colori, profumi e sapori. Un’opportunità insolita per conoscere meglio i “gusti” del territorio, nel quale si trova anche un Parco naturale regionale. Ai bordi del lido cagliaritano del Poetto, infatti, uno fra i più vasti del Belpaese, si trova il Molentàrgius, lo “stagno in città”: cinquecento ettari popo-

6 / Cagliari avvolge il visitatore con tutto il suo fascino 7 / I fenicotteri rosa di Molentàrgius, lo “stagno in città”

LIDI A SUD EST: DA CAGLIARI A VILLASIMIUS Il tratto costiero del cagliaritano che si sviluppa sino a Capo Boi presenta spiagge di rara bellezza, prima fra tutte la celebre spiaggia del Poetto, nel7

Al centro degli eventi ubicato nella via che dall’antico quartiere fortificato di Castello scende È verso l’ elegante passeggiata davanti al porto: appena fuori dalla hall della struttura, infatti, si trovano i negozi più belli, i bar antichi e quelli di tendenza, il panorama del mare e della città. Completamente rinnovato dai primi mesi del 2010, l’Hotel Regina Margherita unisce eleganza e modernità alla tradizione dell’ospitalità. Agli eventi dedica cinque sale modulari per una capacità complessiva di 810 persone e si rivela location ideale per incontri raccolti così come per simposi sino a trecento persone in contemporanea: soluzioni personalizzate a seconda delle esigenze della committenza che qui trova anche la Terrazza La Cascata: uno spazio in grado di accogliere sino a 180 ospiti, un gazebo completamente chiuso da

Nel cuore di Cagliari, l’Hotel Regina Margherita apre i battenti alla meeting industry in un connubio di storia e design intrecciati a charme e prestigio panoramiche vetrate e ubicato in una zona piantumata dell’albergo, con tanto di giardino e scenografica cascata d’acqua che si tuffa da un’altezza di cinque metri. Coreografia e flessibilità, professionalità e attenzione ai dettagli costituiscono il comune denominatore degli eventi ambientati all’Hotel Regina Margherita la cui accomodation è articolata in cento fra camere e suite, eleganti e raffinate, dalle quali catturare con lo sguardo l’intrigante luce di Cagliari e del suo Mediterraneo. La struttura è certificata iso 9001:2000.

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HOTEL REGINA MARGHERITA Viale Regina Margherita, 44 09124 Cagliari Tel. 070 670342 Fax 070 668325 booking@hotelreginamargherita.com www.hotelreginamargherita.com

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8 / La spiaggia del Poetto 9 / Il paradisiaco Capo Carbonara

l’omonima località: una lingua di sabbia bianca e sottile che si snoda per chilometri sormontata dal capo montuoso della Sella del Diavolo. Lungo la costa si arriva a Quartu Sant’Elena, nella quale ha sede il museo etnografico “Il ciclo della vita”, uno spunto per ripercorrere i momenti significativi della società agro-pastorale sarda e dei rituali propiziatori a essa legati. Raccontano il passato anche le chiesette medievali di Santa Maria di Cepola e di San Pietro del Ponte, mentre emozionano il presente i giochi pelagici della spiaggia della località. Spettacolare è anche la spiaggia Mari 9

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Pintau – “mare dipinto” in sardo, deve il suo nome all’acqua verde smeraldo – con la sabbia color oro, i ciottoli granitici levigati e gli scogli che concorrono a rappresentare un paesaggio magnifico con un fondale che declina dolcemente verso il mare aperto. Questo tratto costiero, lambito da acque trasparenti con fondali scenografici, è un richiamo irrefrenabile per la meeting industry che ama il diving e lo snorkelling. Anche Villasimius i suoi tesori li dispiega lungo le coste – e all’isola dei Cavoli, dominata da un ottocentesco, imponente faro che svetta al cielo per 37 metri -, e per farsene un’idea ci si deve

Nomen omen … Nel nome il destino, dicevano i latini. Non a caso Kassiopea Group, il cui nome deriva dai miti greci, è protagonista nella leggenda e nella meeting industry A CURA DELLA REDAZIONE COMMERCIALE

a oltre vent’anni Kassiopea Group concerta con successo eventi a livelD lo nazionale e internazionale: il suo staff programma, organizza e gestisce qualsiasi tipologia di manifestazione sul territorio sardo dando sempre la massima priorità alle esigenze della committenza. Particolarmente attiva nel contesto dei congressi medici, Kassiopea Group non è solo un interlocutore nel contesto dei convegni e dei simposi ma anche e soprattutto una delle Dmc di riferimento per la Sardegna. Un riconoscimento, questo, dettato dall’abilità di miscelare sapientemente la cultura, i paesaggi, le tradizioni, il folclore e la gastronomia del territorio con i programmi personalizzati del cliente. Non esiste un evento uguale all’altro e, infatti, l’obiettivo

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di Kassiopea Group è quello di articolare l’offerta congressuale sarda con i supplier – accuratamente selezionati – presenti sull’isola. Un gioco di squadra nel quale si intrecciano professionalità, esperienza, creatività e passione per il proprio lavoro, peculiarità foriere di traguardi vincenti. Fra i numerosi, il “30th International Conference on Lightning Protection”, congresso tenutosi a Cagliari dal 12 al 17 settembre 2010, per il quale sono intervenuti oltre quattrocento delegati provenienti da tutto il mondo. K ASSIOPEA GROUP Via Goffredo Mameli, 65 09124 Cagliari Tel. 070 651242 Fax 070 656263 info@kassiopeagroup.com www.kassiopeagroup.com


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recare al Capo Carbonara, che si erge al termine di una penisola protesa verso sud. A destra il golfo di Carbonara, con in fondo il Capo Boi, a sinistra il piccolo stagno di Notteri, quindi il lunghissimo arco sabbioso della spiaggia di Simius, con in fondo la punta Molentis – “degli asini” – e, al largo, l’isoletta di Serpentara. Un paradiso terrestre da esplorare direttamente nel mare dalle acque cristalline o a bordo di imbarcazioni dal fondo trasparente, per indimenticabili “acquavideo” con percorsi che possono condurre – in un fondale di dieci metri – alla statua della Madonna delNaufrago. Da Villasimius e sino a sud di Capo Ferrato, si snoda la famosa costa Rei. … E A SUD OVEST, DA CAGLIARI A TEULADA Dal porto di Cagliari si imbocca la strada a scorrimento veloce che costeggia il nuovo porto-canale e ci si immette nella statale 195: dopo una trentina di chilometri una deviazione sulla sinistra consente di arrivare a Pula e all’antica Nora. Appena prima di Pula si trova una delle più antiche chiese del cagliaritano, dall’intatta fisionomia romanica, nella cui cripta è posto – secondo la tradizione – il loculo che contenne i corpi

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dei santi Efisio e Potito. A Pula, invece, è da visitare il Museo Archeologico Giovanni Patroni, struttura a due piani con ampio loggiato e due cortili interni che mantengono le forme tipiche dell’ar-

Come tu la vuoi Sardinia Collection: una nuova e già affermata realtà del segmento Mice in Sardegna, partner delle più importanti incentive house del territorio

mpio e diversificato, il raggio d’azione di Sardinia Collection, che A fra le sue attività vanta la rappresentanza delle più prestigiose strutture ricettive dell’isola fra le quali il Tanka Village Golf & Spa e il Chia Laguna Resort. Un binomio d’eccezione con i due alberghi che delineano strategiche direttrici geografiche e “d’azione”: il primo, infatti, è situato sulla punta sudorientale della Sardegna, il secondo è incastonato nello splendido paradiso naturale di Chia, lungo la costa sudoccidentale sarda. Una realtà, Sardinia Collection, che dal 25 ottobre al 14 novembre dello scorso anno è stata scelta da Volkswagen Germania per gestire la presentazione

della nuova Passat alla rete commerciale mondiale, evento per il quale la Dmc ha organizzato tutti i servizi relativi alla partecipazione dei 13mila delegati provenienti da tutto il mondo. In occasione della manifestazione, l’intero sud della Sardegna è diventato un’unica location contraddistinta da un’indiscussa protagonista, la città di Cagliari. Perché scegliere Sardinia Collection? Perché garantisce, oltre a eventi tailor made frutto di un’accurata pianificazione, di scoprire una “nuova” Sardegna. Non solo mare, per intenderci, per eventi oltre i luoghi e le idee comuni.

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SARDINIA COLLECTION Largo Carlo Felice, 35 09124 Cagliari tel. 070 684288 fax 070 684289 info@sardiniacollection.com www.sardiniacollection.com

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10 / Gli scavi di Nora, a Pula 11 / La spiaggia di Chia

chitettura locale. I materiali esposti provengono in parte dagli scavi di Nora che fu scalo fenicio, centro punico e città romana mentre oggi rappresenta un unicum di rovine – terme, teatro, complesso di Esculapio – con una ricca testimonianza di mosaici, caratterizzati dall’uso pressoché esclusivo dei colori bianco, nero e ocra. Gli stessi colori che,

All’insegna dell’unicità Originalità e personalizzazione: questi i cardini di Kernos Ceramiche che con le sue opere commemora nel tempo gli eventi e i successi del Mice A CURA DELLA REDAZIONE COMMERCIALE

reazioni artigianali che nelle loro declinazioni creative danno forma C a opere tipiche del territorio: stiamo parlando di Kernos Ceramiche, azienda

insieme a quelli della natura si ritrovano nel ricco artigianato locale. Nella laguna di Nora, inoltre, il Mice può praticare canyoning ed emozionarsi alla ricerca di testimonianze dell’antica città di Nora anche sul fondo del mare. Dai reperti antichi al fulgore contemporaneo sulla costa tra Santa Margherita di Pula e Porto di Teulada, uno dei tratti più affascinanti del litorale, caratterizzato da uno sviluppo mosso e frastagliato, con declivi aspri e dolci che digradano sino al mare alternati a calette sabbiose e a cordoni di dune, quinta perfetta per team building in 4x4. Le dune di sabbia, degne del miglior deserto africano, sono impervie come nel Sahara. Nell’esuberante vegetazione costiera, invece, spiccano vaste macchie di ginepro che conducono a Chia, battuta da scirocco, ponente e levante e quindi banco di prova per provetti surfisti. Contrasta con la ridente piana di Chia il granitico Capo Sparviero, caratterizzato da emergenze rocciose e dal faro che lo sovrasta. A partire da qui e sino al piccolo golfo detto Porto di Teulada la morfologia costiera presenta alti tratti rocciosi e piccole rade incastonate in un ambiente naturale pressoché integro.

cagliaritana che dal 2003 produce pezzi artistici interamente realizzati a mano, oggetti esclusivi che vanno dal vaso al pannello pittorico passando dal servizio da tavola al complemento d'arredo. Non solo opportunità di shopping, gadget o reminder ma anche lo spunto per uno spaccato di incentive o per uno sfizioso post congress in occasione di una full immersion nel mondo della ceramica che la società può approntare per la meeting industry. Una realtà, Kernos Ceramiche, con collezioni sempre nuove e originali: pezzi unici portavoce di eventi di qualsiasi tipologia, per esempio le gare mondiali – categoria juniores – di vela per la cui premiazione sono state riprodotte le barche della gara in bassorilievo. Piatti, vassoi, vasi, i soggetti da personalizzare con il logo e il nome dell’evento sono infiniti così come le loro forme e colori, che esaltano le bellezze naturali della Sardegna: il mare, il sole e le sabbie dorate, filtrati dalla luce del gusto dei maestri artigiani che li realizzano. KERNOS CERAMICHE Via Pergolesi, 58 09100 Cagliari Tel. e fax 070 401471 info@ceramiche-artistiche.it www.kernosceramiche.it

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Nord-ovest: riflettori su Alghero ello spicchio nord-occidentale della Sardegna campeggia Alghero: N acque cristalline, una tavolozza di tonali-

12 / L’affascinante Alghero e la sua famosa marina 13 / La cattedrale di Alghero 14 / La torretta di Pelosa e, sullo sfondo, l’isola dell’Asinara 15 / Gli scogli di Capo Caccia

tà che spumeggia in onde turchesi, acquamarina e smeraldo e una costa che si snoda per circa ottanta chilometri in un susseguirsi di spiagge bianche frammiste a insenature e falesie. Un elisir di natura con labirinti pelagici, arabeschi di corallo infiammati dal sole e grotte marine, mentre nell’entroterra sentieri incastonati nella macchia mediterranea conducono a villaggi nuragici e tenute vitivi14

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nicole. Un paesaggio eterogeneo, quello di Alghero, una città da vivere tutto l’anno con numerosi percorsi che non possono prescindere da tre grandi soggetti: la città, il suo mare e i nuraghi. Alghero è anche la patria incontrastata del corallo e meritano opportunità post congressuali incentrate su quello che in loco viene chiamato “oro rosso”. Sempre nel contesto di Nettuno e dopo aver risalito la costa in direzione nord è imperdibile il promontorio di Capo Caccia che insieme all’Isola Piana costituisce un’area marina protetta nonché una delle più interessanti zone della Sardegna dal punto di vista naturalistico, paesaggistico e speleologico. E anche una delle più incontaminate e selvagge. Sono celebri le sue grotte sottomarine il cui apogeo è dato dalla Grotta di Nettuno, da percorrere lungo una sequenza di laghetti, stretti passaggi e ampi saloni con colonnati nei quali la fantasia della natura ha disposto scenari fiabeschi giocando con le concrezioni calcaree di stalattiti e stalagmiti. Architettura monumentale anche nel contesto dei nuraghi, di cui la provincia di Alghero è particolarmente ricca: protagonista è la necropoli di Anghelu Ruju, complesso preistorico costituito da 36 tombe ipogeiche, segui-

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to a ruota dal nuraghe di Palmavera, risultato di una lunga serie di rifacimenti che vanno da prima dell’anno Mille all’VIII secolo a.C.. A breve distanza dal villaggio di Palmavera si staglia l’area archeologica di Sant’Imbenia, nella quale oltre a un vil-

Soprese per il Mice Alghero: da oltre otto secoli incontrastata capitale del corallo, con echi spagnoli nel dedalo di vie che compongono il suo centro storico. A pochi passi dalla città antica si staglia l’Hotel Catalunya, con una vista mozzafiato sulla baia e sul porto turistico. Una struttura moderna, contraddistinta dal massimo del comfort, da dettagli eleganti e da un continuo restyling che consente agli ospiti di scoprire sempre qualcosa di nuovo. Nell’estate del 2010, infatti, l’Hotel Catalunya ha inaugurato il Blau Skybar & Events, uno spazio panoramico posizionato al nono piano della struttura, articolato in bar, terrazza coperta e ristorante: una location perfetta non

Hotel Catalunya: nelle immediate vicinanze del centro di Alghero, della spiaggia e del Mediterraneo. Un quattro stelle sempre in grado di stupire solo per colazioni di lavoro ma anche e soprattutto per cene di gala d’atmosfera sino a 150 persone. Nuovo look, invece, nel ristorante Maqù, incentrato su cromie chiare e boiserie di tendenza mentre è la tecnologia all’avanguardia a giocare la parte del leone nel centro congressi della struttura che dedica agli eventi quattro sale per una capacità complessiva di quattrocento persone. Last but not least, nel 2011 l’Hotel Catalunya accoglie la meeting industry nelle nuove camere superior: con vista mare, rappresentano una superba alternativa alle spaziose suite.

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HOTEL CATALUNYA Via Catalogna, 24 07041 - Alghero (Ss) Tel. 079 953172 Fax 079 953177 booking@hotelcatalunya.it www.hotelcatalunya.it

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NURAGHI, SENTINELLE DELLA STORIA

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Sono circa settemila, disseminati su tutta l’isola e la loro età approssimativa è calcolata intorno ai quattromila anni. Sono quasi sempre circondati da resti megalitici, villaggi di capanne disposte a cerchio, tempietti, pozzi, fonti e tombe collettive. Costruiti con grandi massi sovrapposti in file circolari tenute insieme dalla sola forza di gravità, alti spesso sino a venti metri, sono il monumento-simbolo della Sardegna. Il termine nurra, che in sardo significa sia mucchio sia cavità, pare essere l’origine del loro nome. I sette complessi nuragici più famosi sono – partendo da nord – quelli di Albucciu (Arzachena), Maiori (Tempio Pausania), Palmavera (Alghero) e Santu Antine ( Torralba). Al centro, quelli di Losa e il Villaggio di Santa Cristina (Abbasanta) mentre al sud vi sono i celebri nuraghi di Barumini. laggio nuragico si trovano anche sepolture fenicie e rovine romane con una villa a impianto termale. Un mondo a sé stante, intessuto di silenzio e di pietre e a breve distanza dalla costa.

16 / Uno dei settemila nuraghe che punteggiano l’isola 17 / La spiaggia della Pelosa, a Stintino

NORD-OVEST DA VIVERE La parte nord-occidentale della Sardegna è un’eccellente sintesi dei caratteri tipici dell’isola: paesaggi naturali, architetture di severa bellezza, artigianato – dal prezioso corallo ai cesti – e, nel Logudoro, le migliori espressioni del romanico. Trame medievali, invece, a sud di Alghero, nel castello di Serravalle di Bosa, edificato dai Malaspina: la località, adagiata in un’ansa del fiume Temo, è sottoposta a tutela ambientale. Dal Mille, divenuta feudo dei Malaspina, seguì in prima persona le vicende storiche della regione. 17

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Passaggio obbligato lungo la più importante via di comunicazione tra il sud e il nord dell’isola è Macomèr, con la sua altissima concentrazione di costruzioni nuragiche. Non sono da meno Bonorva e Torralba, dove si trova la Valle dei Nuraghi su cui campeggia, vicinissimo, il complesso della reggia nuragica di Santu Antine, uno dei più grandi dell’isola: il suo torrione centrale supera ancora i diciassette metri. Sassari e i suoi dintorni hanno molto da offrire alla meeting industry, a iniziare dal borgo fortificato di Castelsardo con il castello medievale che ospita il Museo dell’intreccio mediterraneo (cestini, nasse per la pesca e anche un’imbarcazione in materiale palustre). Affacciata sul mare è la cattedrale di Sant’Antonio Abate, del XVI secolo: al suo interno spicca lo splendido retablo, dell’ignoto artista del Quattrocento designato con il nome di Maestro di Castelsardo. Tutt’intorno, le zone interne dai paesaggi aspri e lunari nei quali andare a cavallo fra i sugheri. Muovendosi a est di Castelsardo si giunge a Porto Torres, adagiata su un pianoro che si tuffa lentamente nel mare: un compendio di arte e reperti archeologici da apprezzare prima di dirigersi verso l’estrema punta nord-occidentale della Sardegna, dove ad accogliere la meeting industry è Stintino. Le sue spiagge, quella delle Saline e soprattutto quella della Pelosa, sono spettacolari: acque smeraldine e torri spagnole per un tuffo anche nella storia. Prospiciente Stintino, l’Isola dell’Asinara, 52 chilometri quadrati di superficie e, dal 1976, il Parco nazionale dell’Asinara: un compendio di mare trasparente, branchi di mufloni e congre-




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Nord est, il granito nel vento 20

rotagonista dello spaccato nord orientale è la provincia di OlbiaP Tempio, in Gallura: pianura, collina, montagna, lande deserte e località mondane sulla costa. E foreste di querce, da cui si estrae il celeberrimo sughero, “l’oro morbido”. Incastonata nel suo golfo dominato dalla possente mole dell’isola di Tavolara, ecco Olbia, che da tappa di passaggio per la meeting industry diretta in Costa Smeralda è ora una vera e propria attrattiva per il Mice più esigente. Sono poche le città che, sul territorio nazionale, hanno cambiato faccia così rapidamente e in così breve tempo: a iniziare dalla riqualificazione della viabilità e dell’arredo urbano per culminare con il sistema delle infrastrutture che ha svolto un’intensa attività di marketing e di politiche commerciali generando ricadute positive sui flussi di turismo business. Di fronte a Olbia, un immenso tavolato calcareo emerge dal mare come un enorme bastione: è l’isola di Tavolara, che ospita un’abbondante

18 / L’isola di Tavolara 19 / Lo splendido litorale della Costa Smeralda 20 / La torre aragonese di Santa Teresa di Gallura

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fauna alata e conserva alcune specie botaniche diventate ormai rarissime. Agli estremi orientale e occidentale l’isola ha due appendici: Spalmatore di Fuori, montuosa e ripida, e Spalmatore di Terra, quasi totalmente pianeggiante. Prima di giungere al patinato mondo Vip della costa nord orientale sarda, è d’obbligo uno sguardo all’interno dove spicca Tempio Pausania, che sorge su un altopiano granitico fitto di sughereti e di vigneti cui fanno da sfondo le cime a guglie del monte Limbara. Famosa anche per le sue acque oligominerali, Tempio è una città di fondazione romana ed è da inserire nelle direttrici del Mice anche per i suoi superbi paladini di Bacco, il Vermentino e il Moscato. Proseguendo verso nord ecco Arzachena, la “capitale” della Costa Smeralda che vive con un occhio al futuro e l’altro a un lontanissimo passato: il suo territorio è letteralmente gremito di monumenti archeologici che inducono al silenzio della contemplazione. Pochi chilometri e si arriva a Palau, vivace centro di passaggio per La Maddalena. Una delle bellezze naturali del suo territorio è la famosa roccia di Capo d’Orso: ai piedi di questa formazione naturale - che prende il nome dall’animale di cui la possente mole evoca l’immagine – si dice che Omero abbia localizzato il paese dei Lestrigoni. Un inciso di leggenda che prosegue quando si arriva all’arcipelago della Maddalena, che vanta ora il Porto Arsenale La Maddalena, il più grande e moderno della costa con oltre seicento posti barca, grandi imbarcazioni incluse. L’arcipelago è costituito da un gruppo di isole granitiche per una superficie complessiva di circa 49 chilometri quadrati e delle sette isole maggiori quattro si trovano vicino alle coste galluresi: Spargi, Santo Stefano, Maddalena e Caprera. Budelli, Razzoli e Santa Maria, invece, circondate da uno sciame di isolotti e di

scogli, si affacciano sulle Bocche di Bonifacio. L’arcipelago è un must per il Mice grazie allo spettacolare paesaggio delle isole e dei fondali marini, alla fantasmagoria delle forme e dei colori e alla varietà delle specie ornitologiche che conferiscono a questo spaccato di Sardegna carattere di eccezionalità. Non a caso è stato istituito il Parco nazionale dell’arcipelago della Maddalena nel 1996. Seconda fra le isole è Caprera, il cui Centro Velico Caprera, la maggiore scuola di vela italiana, può diventare il fil rouge di adrenalici team building dedicati a Nettuno. In alternativa allo sport, via libera al Risorgimento con il Compendio garibaldino di Caprera, museo che ripercorre la vita del generale, qui in esilio dal 1849.

21 / Il colorato porticciolo della Maddalena 22 / Il famoso Orso di Palau

COSTA SMERALDA, BAGLIORE E STUPORE Prima di arrivare in Costa Smeralda, merita una deviazione a occidente dell’arcipelago della Maddalena Santa Teresa di Gallura, affacciata su un piccolo promontorio roccioso sulle Bocche di Bonifacio. 22

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23 / L’esclusiva Porto Cervo

La sua caratteristica più significativa? La pianta di fondazione, del 1808, disegnata di propria mano da Vittorio Emanuele I, che le diede il nome della regina. Oltre alla struttura regolare delle – originarie – strade della località, un fitto avvicendarsi di spiagge e spiaggette di sabbia finissima anima la costa da Punta Falcone alla penisoletta di Capo Testa, un’autentica sorpresa anche per il Mice più vaccinato contro la magia di tante bellezze naturali: mare, granito, sabbia e macchia medi-

Tra mirto e maestrale Colonna Pevero Hotel: cinque stelle che si specchiano nel suggestivo golfo del Pevero, in Costa Smeralda e nella mondana Porto Cervo A CURA DELLA REDAZIONE COMMERCIALE

i estende su un tappeto verde di circa cinquantamila metri quadrati, in un S declivio che scivola dolcemente verso il Golfo del Pevero. È il Colonna Pevero

terranea dispiegano qui la loro gamma di colori primogeni. Ed eccoci, finalmente, alla Costa Smeralda, sessanta chilometri di eco mondana con un mare, lo sa il mondo intero, che sembra un elisir di smeraldi, acquemarine e turchesi, il tutto lambito da pennellate di macchia mediterranea. La star della costa è Porto Cervo, adagiata in una cala riparata, con un abitato che ruota intorno alla famosa “piazzetta” e culmina nella chiesa di Stella Maris. Dal sacro al profano: a Porto Cervo la fantasia dei meeting planner può galoppare a briglie sciolte: non esiste un evento uguale all’altro e tutti i percorsi di incentivazione e di attività di team building sono possibili, dagli sport acquatici alle seduzioni del green dei campi da golf, dai percorsi del gusto alle vie dello shopping, il tutto in una mirabolante offerta di qualità e di spessore internazionale. Il jet set, qui, detta legge. Anche nell’attrezzatissimo porto turistico di Porto Rotondo, esattamente come quello del Golfo degli Aranci, con una località che affaccia in vista del suggestivo isolotto di Figarolo, fitto di macchia mediterranea. A monte del paese si trova invece l’importante pozzo sacro nuragico di Milis.

Hotel: incastonato in una macchia mediterranea punteggiata da mirto, ginepro ed elicrisio, un elisir da inspirare a pieni polmoni dalle 102 fra camere e suite che prospettano su questo eden naturale. Un boutique-hotel, il Colonna Pevero Hotel, inaugurato nel 2008 e che ha investito sulla qualità: non solo destagionalizzazione, quindi, ma un livello altissimo di servizi che l’ha condotta a ospitare per tre anni consecutivi alcuni degli happening della Rolex Cup. Agli incontri del Mice la struttura dedica due sale meeting: la prima concepita per ospitare novanta persone, la seconda – la sala Pevero – in grado di accogliere 110 ospiti in un contesto spettacolare. La location, infatti, è improntata all’architettura mediterranea e sembra il salotto di una villa sarda con travi in legno a vista e ampie vetrate che consentono una vista mozzafiato sul golfo del Pevero e sulle piscine. Illuminata con luce naturale, dispone di due terrazze panoramiche, rispettivamente di 35 e 75 metri quadrati, quinte perfette per coffee break e cene di gala d’atmosfera. COLONNA PEVERO HOTEL Località Golfo del Pevero 07021 Porto Cervo (Ot) Tel. 0789 907009 Fax 0789 92064 booking.colonnapevero@itihotels.it www.colonnapeverohotel.it

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