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MEETING PLANNER CORPORATE MAR-APR | 2018
COVER STORY
numero
02
LOCATION COOL 2018
TRA NEW ENTRY E UNESCO
COMPAGNIE ALBERGHIERE I PLUS PER SCEGLIERLE FOCUS ON
IL CENTRO CONGRESSI ROMA CONVENTION CENTER LA NUVOLA
IL RESORT
TERME DI SATURNIA SPA & GOLF RESORT
LA COMPAGNIA DHOTELS
PERCHÉ UN EVENTO IN…
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Paolo Rossi
L'AZIENDA È COME UNA SQUADRA DI CALCIO: SERVE TUTTO IL TEAM PER FARE GOAL
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CODICE DEONTOLOGICO
Principato di Monaco, paese dove i congressi medici sono affetti da una sindrome d’integrità I rapporti tra l’industria ed i professionisti della salute sono attualmente ben regolati. Esistono diversi codici deontologici che regolamentano le relazioni tra l’industria, i professionisti della salute, le associazioni medico - scientifiche e le istituzioni sanitarie, che hanno un notevole impatto, in particolare, nell’ambito dell’organizzazioni di congressi medico - scientifici. Dal momento che la Salute e la Ricerca hanno da sempre un ruolo primario nel Principato, Il Convention Bureau ha anticipato e segue tale cambiamento sin dal 2014 accompagnando i propri clienti nel percorso necessario per essere in linea con queste norme.
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02 2018
sommario editoriale
cover story: compagnie alberghiere
Il nodo gordiano che soffoca l’industria dei congressi 9
I perché delle catene alberghiere
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Bettoja Hotels: l’arte italiana dell’ospitalità
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Jsh Hotels & Resorts: cinque nuove stelle siciliane
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Marcegaglia: microcosmo in esclusiva
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Th Resorts: la forza dei numeri
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HOT TOPICS meeting comment 10
Volli, volli, fortissimamente volli... incentive comment
highlight 13
Il door to door docet l’intervista
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cover story: location cool 2018
Se il testimonial è mondiale l’azienda fa goal!
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centro congressi del mese La Nuvola: centro di gravità permanente
Save the place
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Belle e... accessibili!
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Firenze Fiera: le vie del mice portano a Firenze
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18 focus on
resort del mese
Falsi miti e grandi verità
Terme di Saturnia: Rendez vous in Maremma
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24 team building
compagnia del mese
All you can team (building)
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Il raddoppio di DHotels
out of the box under the spotlight
Stress, non ti temo
Plinio Malucchi: pronti per essere al top
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36 mice from amerika
in my opinion
Gadget e modelle lasciano il posto al prodotto
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Incentive bizarre – Emanuela Giordano
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Riflessioni... in formazione – Paola Sabbatini
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SITE INSPECTION
Fuori dal coro – Emanuele Nasti
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news location
Generazione Y – Stefania Sarga
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02 2018
sommario destinazioni
speciale ville castelli e palazzi
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Qui la storia è protagonista
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Bruxelles: l’ombelico d’Europa
Palazzo Verità-Poeta: charme e tecnologia
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Beachcomber Resorts & Hotels: in esclusiva? Di più 120
La Venaria Reale: la Reggia in mostra
96
Palazzo Pucci Events & Academy: nel cuore di Firenze 98 Park Hotel ai Cappuccini: al centro del Mice
100
news supplier 122 congressi
chains and clubs Fh Hotels: quando l’hotellerie è solidale
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Studio Visio: scegliere il meglio
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workshop and exhibition
hotel Bhr Treviso Hotel: l’unione perfetta
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Excelsior Hotel Gallia: movida ed eventi a Milano
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Sheraton Lake Como Hotel: eventi vista lago
108
Grand Hotel Ritz: il Ritz punta sul Mice
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Pco: full contact da record
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Imex 2018: si parte dalla formazione
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notiziari e associazioni Federcongressi&eventi: nuovi progetti e nuove sfide 130 Mpi Italia sceglie la Slovenia
132
location per eventi Diageo Meeting Center: il perfetto meeting cocktail 112
indirizzi 134
incentive resort Relais Sant’Uffizio: pioggia di stelle
114
perché un evento in…
Saracen Sands: dove l’ospite si sente a casa
116
Sardegna
78
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I NOSTRI PROSSIMI EVENTI BUY MICE ROMA 9 maggio 2018 Villa Miani, Roma
BUY MICE MILANO Novembre 2018
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FULL CONTACT DISCOVER ITALY 30 settembre-2 ottobre 2018 Palazzo di Varignana (Bo)
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FULL CONTACT MEETING PLANNER 2 Novembre 2018
FULL CONTACT PCO Marzo 2019
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colophon Presidente: Marco Biamonti Resp. comunicazione e marketing: Lorenzo Bini
LA RIVISTA DELLA MEETING INDUSTRY
Organo di consultazione per dirigenti, industrie, associazioni, ordini professionali, studi di pubbliche relazioni e di consulenza aziendale, agenzie di pubblicità, sindacati, partiti politici, organismi internazionali, agenzie di viaggio, ecc. Prezzo della copia: € 5,16 più spese di spedizione DIRETTORE RESPONSABILE Marco Biamonti COORDINAMENTO EDITORIALE Simona P.K. Daviddi CONSULENZA PER LA GRAFICA Massimo Bernardi DOSSIER TERRITORIALI Luciana Francesca Rebonato SEGRETERIA DI REDAZIONE Jessica A. Presa – jessica.presa@ediman.it HANNO COLLABORATO A QUESTO NUMERO: Alessandra Boiardi, Teresa Chiodo, Luca Corsi, Carlotta Ferrari, Emanuela Giordano, Domenico Matarazzo, Sergio Mori, Emanuele Nasti, Lucrezia Nubiani, Sabrina Piacenza, Paola Sabbatini, Simona Zin PROGETTO GRAFICO Silvia Ferri – www.madeweb.it In copertina - Illustrazione di Angelo Siviglia Fotolito e stampa: CNS srl - Ciserano (Bg) Poste Italiane SpA - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/04 n. 46) - Art. 1, comma 1, DCB Milano Registrazione Tribunale di Milano n. 177 del 27/04/1973 Tiratura del presente numero: 11.000 copie
Ediman Srl Via Ripamonti, 89 - 20141 Milano Telefono 02.57.31.15.11 (r.a.) Fax 02.55.23.14.86 info@ediman.it Sito web Ediman: www.ediman.it Sito web Meeting e Congressi: www.meetingecongressi.com Cap.soc. € 93.600 i.v. Redazione (diretto): 02.57.31.15.33 jessica.presa@ediman.it Ufficio abbonamenti: Anna Esposito Tel. 02.57.31.15.36 – anna.esposito@ediman.it
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ANNO 46° - N. 2 Marzo-Aprile 2018 Abbonamento annuo € 150,00 (Estero € 200,00) L’abbonamento comprende anche la “GUIDA” delle Sedi Congressuali. La rivista non è in vendita nelle edicole e viene spedita direttamente agli abbonati.
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editoriale Una classe politica sorda e all’evidenza interessata prevalentemente alla propria sopravvivenza ha frenato lo sviluppo internazionale del nostro settore. Solo un approccio moderno – ma per gli italiani rivoluzionario – potrebbe modificare gli scenari
MARCO BIAMONTI direttore responsabile marco.biamonti@ediman.it
Il nodo gordiano che soffoca l’industria dei congressi O
ggi il mio livello di demoralizzazione è ai massimi, da quando – trent’anni fa – mi coinvolsi nel mondo congressuale italiano. Un lunghissimo periodo di tempo durante il quale ho visto sistematicamente vanificarsi ogni tentativo di far comprendere alla classe politica nazionale l’importanza della promozione internazionale del nostro settore, mentre negli altri Paesi europei questa consapevolezza fioriva e cresceva costantemente inducendo le istituzioni – quelle sì, serie – a investire nel suo sviluppo. E noi siamo ancora al palo. Vi invito a leggere (ma rischiate di perdere la calma) a pagina 10 l’amareggiato J’accuse rivolto ai nostri politici da Carlotta Ferrari, presidente del Convention Bureau Italia, l’unico Cb nazionale al mondo che ha dovuto costituirsi in forma privata – grazie all’impegno dei principali operatori – a causa dell’indifferenza di tutti i governi che l’Italia ha avuto. Questo comportamento è – per me – il segnale chiaro che la classe politica che abbiamo avuto finora non è stata interessata al Paese, ma solamente ai voti che poteva accumulare per perpetuarsi il più a lungo possibile. Non si spiegherebbe altrimenti la sordità verso evidenze lampanti – il dimostrato peso centrale e
strategico che il settore congressuale ha nel sistema turistico, la ricchezza moltiplicata che un congressista, tanto più se straniero, genera rispetto a un turista – se non con la “miseria” di voti elettorali – compresa la modesta grancassa mediatica – che iniziative e investimenti per il potenziamento dell’industria congressuale produrrebbero per ingrassare i partiti. Per provocare risultati apprezzabili bisognerebbe che cambi lo spirito con il quale i politici di Roma il loro “mestiere”: senso di servizio, affidabilità, serietà, rigore… La recente affermazione dei partiti di rottura potrebbe far ben sperare, perché sono il segno di un’insofferenza ormai al limite. Ma non so quanto questi stessi partiti riusciranno a mantenere quell’abbrivio – alle volte rivoluzionario per un Paese medievale come il nostro – necessario per spezzare i tanti nodi gordiani nei quali siamo avvolti e ricostituire quella passione e quel coinvolgimento che darebbero uno slancio inarrestabile a tanti veri patrimoni inutilizzati che gridano vendetta.
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HOT TOPICS meeting comment
Volli, volli, fortissimamente volli... È necessario fare chiarezza una volta per tutte su ruoli e modalità di governance: il Mice è un comparto strategico, in Italia ancora affidato all’iniziativa privata
L
CARLOTTA FERRARI Presidente Convention Bureau Italia www.conventionbureauitalia.com
a madre di tutti i problemi del comparto turistico (leisure e Mice) in Italia ha un nome: governance. Molto spesso chi ci rappresenta e ha la responsabilità di definire strategie di sviluppo non ha piena contezza del valore del settore, né tantomeno la consapevolezza della complessità dei requisiti necessari per competere in un mercato così complesso ed esigente. Un mercato che ormai è da anni affollato da competitor agguerriti che pur non avendo il nostro appeal, ma investendo tante risorse in un settore strategico ottengono risultati economici estremamente rilevanti.
L’Italia è rimasta qualche passo indietro, pur essendo nel continente che accoglie oltre il cinquanta per cento dei congressi internazionali, l’Europa, e pur possedendo un’attrattiva unica al mondo. L’attività di acquisizione di un congresso avviene generalmente attraverso la partecipazione a gare internazionali in cui vengono valutati numerosi aspetti, dalla funzionalità della destinazione al supporto delle istituzioni, alla reputazione del Paese e, solo da ultimo l’appeal di una città. L’unico soggetto preposto a presentare le candidature si chiama convention bureau
territoriale, ed è così in tutto il mondo. A prescindere dalle risorse di ciascun Cb, nazionale o territoriale, si registra un flusso di rapporti e un vero coordinamento tra Governo, Ministero di competenza (quasi sempre economia), ente nazionale del turismo, Cb nazionale (spesso entrambi parte del tourism board) e Cb locali, attraverso sostegno politico e flussi di denaro. In tutti i casi, c’è coesistenza e collaborazione tra pubblico e privato. Con chiari input sui modelli organizzativi. E se tutto il mondo funziona in un modo, come mai noi andiamo sempre in un’altra direzione? Dal punto di vista delle risorse, ci confrontiamo con realtà internazionali che ci mettono in imbarazzo: il Convention & Visitors Bureau di Vienna ha un budget di oltre venti milioni di euro; la maggior parte dei Cb vive grazie all’imposta di soggiorno e anche il più piccolo – prendiamo Uppsala in Svezia così siamo sicuri che non si dica “eh però loro sono Parigi o Londra” – parte economicamente molto avvantaggiato rispetto alla nostra realtà. In Italia? L’anarchia. In Italia pare che esistano 12.500 enti di promozione territoriale, tra Apt locali, aziende regionali, comunità montane, consorzi privati, città metropolitane e così via. Ci sono destinazioni in cui le Regioni fanno da padrone, ci sono regioni che hanno deciso di valorizzare molto il ruolo delle
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HOT TOPICS meeting comment
città; regioni che hanno aziende di promozione e hanno chiuso le Apt, altre dove le Apt territoriali esistono ancora o dove le città metropolitane lavorano sul turismo a stretto contatto con il comune di riferimento. Di base mancano delle vere Dmo: ce ne sono pochissime e quelle poche che funzionano e investono, essendo pubbliche, hanno il grosso limite di poter solo informare e non commercializzare; ovvero non stanno sul mercato, e possono con difficoltà misurare il roi delle loro azioni. E se cercano di collaborare con i privati, lo fanno in mezzo a mille ostacoli e difficoltà. Abbiamo destinazioni fantastiche ma spesso manca completamente il prodotto, un prodotto organizzato e vendibile. In Italia molte destinazioni hanno deciso, in modi diversi e adattandosi con fatica alla realtà locale, di costituire un convention bureau e lo hanno fatto bypassando mille difficoltà, talvolta dovendo rinunciare a una governance pubblica pur di sopravvivere, investendo energie e risorse provenienti solo dal mondo privato pur svolgendo di fatto una mission pubblica. Ciò rende più complessa la gestione della domanda internazionale, il coordinamento dell’offerta e anche la riconoscibilità di una destinazione come destinazione congressuale. Stiamo finalmente tornando a essere tanti adesso. Ci confrontiamo, ci incontriamo diverse volte l’anno, facciamo quel si-
stema che spesso la politica invoca ma non fa. A dimostrazione di ciò, nel 2014 abbiamo deciso di fare rete a livello nazionale, costituendo un Cb nazionale privato. Eravamo una decina di aziende e territori nel 2014, appoggiati dalle grandi associazioni di categoria (AssoHotel, Associazione Italiana Confindustria Alberghi, Confcommercio, Federalberghi, Federcongressi&Eventi, Federturismo Confindustria), con un budget di trentamila euro. Oggi abbiamo più di cento soci, rappresentiamo tutte le principali destinazioni italiane e il nostro budget si avvicina al milione di euro. Siamo parte dell’Alleanza Europea dei Cb Nazionali, sediamo al tavolo dei nostri colleghi europei che a confronto sono dei giganti, ma che ci accolgono a braccia aperte e plaudono al nostro modello. Ma in Italia, fatichiamo ancora a essere considerati dalle istituzioni. Non abbiamo ricevuto le giuste considerazioni da parte del ministro della scorsa legislatura, fatichiamo a operare con i soggetti nazionali di riferimento, non abbiamo mai ricevuto un euro a sostegno della nostra attività. E peraltro, la poca considerazione del governo nei confronti del comparto, a cascata, non crea interesse da parte dei grandi potenziali stakeholder, e questo rende complessa la collaborazione con grandi aziende che potrebbero accostare il loro brand a quello della destinazione Italia. Ma siamo molto felici del lavoro
fatto, anche e forse proprio perché lo abbiamo fatto totalmente da soli. Abbiamo sostituito più volte il pubblico e cercato di tamponare i danni fatti da precedenti iniziative e da convention bureau pubblici nati e morti in un anno, bruciando oltre sette milioni di euro e bruciando soprattutto la nostra reputazione a livello internazionale. Perché non facciamo chiarezza sulla governance, sui ruoli dei singoli enti e dei privati? Vogliamo chiarire una volta per tutte a chi spettano le competenze e, pur in un sistema nazionale che vede le Regioni come unico soggetto titolato alla promozione, vogliamo capire che nel Mice contano le città? Si candida uno specifico territorio, non una regione intera! Il congresso va in un posto specifico e noi competiamo con altre città, città che hanno tutto il supporto dal loro sindaco, dal governatore della regione, e dal Ministro. Noi vogliamo risposte concrete, vogliamo sapere chi e come deve regolare questo comparto, vogliamo essere chiamati sui tavoli di lavoro del Governo, perché noi sappiamo come funziona e siamo abituati, per vocazione personale e professionale, a mettere a disposizione il nostro know-how, le nostre risorse economiche e le nostre energie a servizio del pubblico. Vogliamo essere riconosciuti e sostenuti in modo stabile. Come avviene in tutti quei Paesi del mondo che tutti noi prendiamo a esempio, ma che non riusciamo mai a eguagliare.
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HOT TOPICS incentive comment
Il door to door docet
S
econdo una recente ricerca di Manhattan Associates – azienda tecnologica leader nel settore della supply chain e nel commercio omni-canale –, quattro italiani su cinque si sono dichiarati delusi dall’esperienza d’acquisto tramite e-commerce. Mentre secondo una ricerca di Univendita – l’associazione che rappresenta le aziende di eccellenza del settore della vendita diretta in Italia –, il 91% di chi ha acquistato a domicilio rifarebbe questa scelta. È questa la ragione, probabilmente, che ha permesso a Folletto di arrivare al 2018 con un costante incremento di fatturato e di festeggiare quest’anno l’ottantesimo anniversario di presenza sul mercato italiano. Il porta a porta, se mi consentite la metafora, è uno specchio fedele della realtà e fornisce la rappresentazione plastica della vittoria del marketing esperienziale su qualsiasi altra alternativa tecnologica. Il digitale, insomma, non è tutto. Non è un caso che big brand come Zara stiano puntando su forme innovative di flagship store, denominate pop-up store (il primo punto vendita della catena è stato inaugurato a Londra a fine gennaio), ovvero negozi in cui vestiti e accessori si scelgono in modalità “showroom“, ma poi si acquistano esclusivamente on-line.
Come dire che le formule di commercio puramente hi-tech, digitali, virtuali, intangibili, che sembravano destinate a modificare completamente il mondo degli acquisti, cominciano a mostrare tutti i loro limiti: le persone, piaccia o non piaccia ai guru di Internet, vogliono toccare con mano quello che stanno acquistando, provarlo, scoprirne tutte le caratteristiche e possibilmente essere accompagnate nella miglior scelta d’acquisto da un consulente specializzato. È questo il passo in più che il door to door riesce a fare sia rispetto all’e-commerce sia rispetto al negozio tradizionale: il valore aggiunto di offrire un’esperienza d’acquisto personalizzata, che include anche l’aspetto della consulenza e lascia in ricordo al cliente la bella sensazione di essere stato ascoltato, consigliato e soddisfatto in tutte le sue richieste. È questo tipo di marketing esperienziale che riesce, più di qualsiasi altro strumento, a costruire un rapporto di fiducia e di engagement con gli individui, coinvolgendoli al massimo livello possibile. Insomma, non possiamo non fare i conti con la realtà che per millenni ha formato il bisogno ancestrale dell’uomo di sperimentare in prima persona e di confrontarsi con altri suoi simili. Veniamo a noi adesso: lo scenario che ho appena illustrato è la
Il porta a porta è la metafora degli eventi esperienziali, di come il rapporto umano conti ancora tantissimo, anche nel più semplice dei meeting dimostrazione tangibile che il rapporto umano conta ancora tantissimo, a condizione di saperlo governare all’insegna dell’esperienza. Dimostra, cioè, che bisogna continuare a organizzare meeting ed eventi visà-vis, ma improntandoli sempre più sulle modalità per far vivere ai partecipanti esperienze uniche e coinvolgenti. La vera sfida del meeting planner di oggi, quindi, è quella di imparare a creare esperienze coerenti con il tema del convegno, trasformando in questo modo anche il più tattico degli incontri in un evento vero e proprio. Sta definitivamente tramontando, dunque, l’epoca in cui si poteva fare un distinguo fra il ruolo e le competenze del meeting planner e quelle dell’event manager, come se fossero figure distinte, perché è venuto il momento in cui nessun meeting planner può più permettersi di definirsi tale. Se siete dei planner, studiate da event manager e preparatevi a scenari molto più complessi anche nell’organizzazione dei convegni più basici. Il porta a porta docet.
LUCA CORSI Responsabile Comunicazione & Eventi Vorwerk Folletto luca.corsi@folletto.it
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HOT TOPICS l’intervista
paolo rossi
Se il testimonial è mondiale l’azienda fa goal! Il campione e gli eventi: da protagonista assoluto dei Mondiali di Calcio dell’82 a testimonial e motivatore nell’ambito di eventi corporate, Paolo Rossi sa coinvolgere l’audience e arrivare al cuore delle persone EMANUELA GIORDANO creative manager di Quid Italy
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on Paolo Rossi, indimenticabile goleador dei Mondiali di Calcio in Spagna nel 1982, siamo andati alla conquista della Puglia, per partecipare all’evento di una grande azienda. L’affetto della gente verso il campione, sia quelli che “io c’ero!” e sia i più giovani che ne hanno comunque sentito parlare, è palpabile. Il top, proprio all’evento: standing ovation al suo ingresso sul palco, e “Pablito” mi ha confessato che si emoziona sempre. Sente di aver dato qualcosa alle persone e loro lo ringraziano per quello che lui ha fatto provare loro, anche a distanza di così tanti anni. Un uomo alla mano, sempre disponibile, ironico, positivo, sobrio anche nel mostrare l’indubbia competenza, per esempio come commentatore tv di partite di calcio. Dopo l’evento, ho fatto due chiacchiere con lui sulle sue esperienze. Sei diventato famoso per la straordinaria capacità di realizzare goal nel ruolo di attaccante. In base alla tua esperienza, quanto è importante il ruolo di testimonial, o motivatore, perché un evento aziendale possa “fare goal”? «Scegliere di inserire un testimonial o un motivatore in un evento corporate consente di fare un’associazione fra quello che il testimonial ha fatto – nel mio caso con il calcio – e i temi che un’azienda vuole trasmettere ai partecipanti. Nella
mia professione di calciatore, siccome ho avuto la fortuna alla fine di vincere tanto e tante cose importanti, l’associazione, o meglio la connessione, sta evidentemente nella vittoria, nella positività, in quello che ho rappresentato e abbiamo rappresentato tutti insieme come squadra, nell’ideale delle persone». Stamattina hai partecipato come testimonial/ motivatore a una convention: alla luce di quello che abbiamo visto e vissuto insieme in questa occasione, secondo te è in assoluto un’ottima scelta per un’azienda, la incentiveresti? «È più che ottima e non c’è dubbio che la incentiverei. Io mi rendo conto che le persone che si accostano e vedono in me un qualcosa, mi prendono sempre un po’ come termine di paragone per tante altre cose. La gente pensa che quello che ho fatto io nella mia carriera, ossia raggiungere certi traguardi, sia possibile farlo anche in altri settori, ed è vero, perché ci sono tante connessioni e similitudini: le squadre di calcio sono delle aziende, alla fine, con una miriade di componenti che determinano il risultato. Anche se nel calcio c’è un maggior livello di imponderabilità rispetto alle aziende di altri settori. Però ci sono tante situazioni in cui aziende e mondo del calcio sono veramente vicini. In primis, la componente squadra è fortissima; io dico sempre che la squadra è fondamentale nel raggiungimento di un obiettivo: stare insieme, decidere insieme, mentre se ognuno va per conto proprio diventa difficile raggiungere il traguardo prefissato. Se guardiamo ai grandi imprenditori, non ce n’è uno che non abbia vicino a sé una grande squadra, gente capace che collabora con lui, lo aiuta e supporta; se no è difficile per una persona sola raggiungere certi livelli». Hai fondato una scuola calcio internazionale, quindi puoi ben essere definito un esperto nel condurre giovani talenti verso una professione ambita come quella del calciatore. Si può paragonare, e per quali aspetti, la
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conduzione di una scuola calcio a quella di un evento aziendale? «Più che a una scuola, possiamo paragonare un evento a una partita di calcio: gli inconvenienti vanno risolti al momento, devi cercare di far sì che tutto funzioni perfettamente per minimizzare il margine di errore. Tutti gli attori di un evento – come tutti i calciatori – devono essere motivati a dare il meglio per raggiungere lo scopo finale: la vittoria, il successo dell’evento». Oltre a un’adeguata preparazione, istinto e capacità di “leggere” in anticipo l’evoluzione del gioco, tempismo, abilità e rapidità d’esecuzione sono le “skill” di base di un provetto goleador… Vale anche per un perfetto testimonial? O cos’altro serve? «Bisogna sapersi porre nel modo corretto: quando parlo alle persone della mia esperienza, capisco quando riesco a catturare la loro attenzione e quando no, quando entro nel loro cuore facendo centro riuscendo a trasmettere il mio pensiero. Io sono abbastanza fortunato in questo, ho la fortuna di avere dall’altra parte persone che mi ascoltano volentieri, credo anche perché tutti hanno un ricordo molto forte e positivo di quello che ho fatto e che abbiamo fatto nell’82, e questo è molto bello».
Puoi raccontare un episodio divertente o un aneddoto, significativo, dal quale hai imparato qualcosa? «Da calciatore ne ho uno legato al mondiale dell’82: dopo la seconda partita del girone di qualificazione contro il Perù, io giocavo titolare in quella partita, dopo il primo tempo Bearzot si avvicina e mi dice “Paolo va bene così”… Io quel “va bene così” l’ho interpretato come una cosa positiva, infatti stavo rientrando in campo al secondo tempo, e lui mi ha fermato: “No, va bene così, hai finito”… (io rido dicendogli “un po’ come: grazie le faremo sapere noi, vada pure…” e ridiamo insieme) cioè “Paolo mettiti da parte”… Io lì ho avuto un attimo di sbandamento, poi però lui è venuto da me e mi ha detto “preparati per la prossima partita”. Era un grande coach perché ha saputo usare un momento di una prestazione che non aveva giudicato delle migliori per spingermi a prepararmi meglio per la partita successiva. Questo significa non perdere la fiducia in una persona, e tu, anche se sai di non aver fatto una buona prestazione, ti senti rincuorato. Sono aspetti psicologici fondamentali in un bravo allenatore come in un Ad per tenere le persone, per non demoralizzarle, per non perderle. Bearzot lo porto nel mio cuore, una di quelle persone che ti porti dietro per sempre (mentre ne
l’intervista
11 luglio 1982: finale del campionato mondiale di calcio fra Germania Ovest e Italia. Paolo Rossi porta in vantaggio gli Azzurri all’inizio del secondo tempo e apre la strada alla vittoria: risultato 3-1 per la Nazionale. Con sei goal, l’attaccante dell’Italia vincerà anche il titolo di miglior marcatore del mondiale
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a fare eventi (wow che scoop!, ndr), mi occupavo delle relazioni e degli eventi speciali: era il momento in cui avevo appena smesso di giocare, ero ancora in auge, quindi a questi eventi molto spesso toglievo l’attenzione sulla specificità dell’evento e diventavo il punto d’interesse (sorride divertito), anche se alla fine i clienti erano comunque soddisfatti perché si creava molta attenzione e quindi era comunque positivo per l’azienda». So del tuo grande amore per i viaggi, e visto che i viaggi e le location sono un punto di grande interesse per i lettori di MC, cosa ci puoi dire in merito? Non è un mistero che tu hai una deliziosa location nel cuore della Toscana, ce la racconti? «Ho preso il primo aereo a 14 o 15 anni quando sono partito con la nazionale juniores per andare a giocare a Barcellona; è stata la prima volta che ho fatto un viaggio e da allora adoro viaggiare. La mia location, Poggio Cennina, è un agriturismo resort con 33 camere e tre ville, è un posto bellissimo, magico (lo dice con molta fierezza si vede che lo ama, ndr) le persone che vengono ci lasciano il cuore, perché c’è un’atmosfera particolare, si sta bene. Poggio Cennina è una location adatta al turismo individuale e a piccoli eventi, anche se abbiamo avuto ospiti grandi aziende. In Italia abbiamo posti meravigliosi, dovremmo essere più bravi a valorizzarli».
parla, si vede che si commuove, gli brillano gli occhi, ndr). Un aneddoto legato invece agli eventi aziendali che mi ha colpito è recentissimo, oggi un partecipante a questo evento mi ha raccontato che un suo amico, con il quale stava guardando la partita della finale del mondiale dell’82, al mio goal si è buttato giù dal primo piano… È impazzito e si è buttato giù. Dico io “ma è morto?” “no no no, si è un po’ ammaccato” ma dalla gioia e contentezza si è buttato giù!». Com’è la vita del “dopo campione”? Hai appeso gli scarpini al chiodo e… «Ho fatto tante altro cose! Ho lavorato anche in un’agenzia di pubblicità, mi sono divertito
Ci lasci con un tuo motto, una frase che per te è motivazionale? «La frase che ho ora sul profilo di whatsapp, che ogni tanto cambio: “Meglio un uovo oggi che una gallina domani”. Significa che dobbiamo essere contenti di quello che abbiamo, godere di quello che si ha e farne tesoro, perché cercare sempre di migliorare la tua condizione, se da una parte è uno stimolo per raggiungere certi obiettivi, dall’altra può essere una penalità perché ti impedisce di vivere a pieno ciò che hai e quindi di esserne felice. Io sono cresciuto in una famiglia modestissima, in cui tutto quello che avevamo era gioia comunque, anche nelle semplici cose, non ho mai sentito la necessità di avere cose che gli altri avevano e io no, perché stavo bene con quello che avevo, ho avuto questo tipo di educazione e sono felicissimo di averla avuta. Poi ognuno ha il sacrosanto diritto di avere delle ambizioni, servono per migliorarci, però non dobbiamo vivere solo in funzione di queste». Il giorno dopo, salutandoci all’aeroporto di Fiumicino, ci siamo dati appuntamento a Poggio Cennina. Guardandolo salire le scale per prendere la sua connessione per Firenze, ho ripensato a quanto sono stata fortuna a conoscerlo anni fa: una persona che tocca il cuore di chiunque, ho pensato che lui è il “mio Bearzot” e anche a me sono brillati gli occhi. Grazie Paolo, alla prossima avventura!
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Centro congressi del mese: Roma Convention Center La Nuvola,
Centro di gravità permanente
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n ambiente che accoglie, avvolge e ingloba, un’articolazione spaziale in grado di illuminare le notti romane, un volume elegante e metafisico come il fenomeno naturale da cui prende il nome, una struttura dalla dimensione internazionale, che in poco tempo si è affermata come punto di riferimento per il Mice. Inaugurato nel 2016, il Roma Convention Center La Nuvola (per tutti ormai solo La Nuvola!) è uno dei protagonisti principali dell’offerta congressuale del nostro Paese, è un luogo ricco di fascino che rinnova il carattere distintivo ed esclusivo di tutto quanto avviene nella Città Eterna. Un sistema di ambienti articolato e versatile, una location polifunzionale, luogo di incontro, affari e formazione, che ha trasformato il volto dell’Eur, il quartiere della Capitale a vocazione business nel quale si inserisce. Una struttura pensata per emozionare e per trasformare ogni evento in un momento irripetibile, in grado di riproporsi uguale ma sempre diversa durante un concerto, una cena di gala, un congresso o un convegno. Un centro congressi davvero unico, così come unica è stata la sua progettazione a opera di Massimiliano e Doriana Fuksas. Un lungo iter progettuale e costruttivo durato complessivamente otto anni anche per l’elevata qualità tecnico-artistica dell’opera, al termine del quale Roma e l’Italia hanno potuto disporre di una struttura moderna, funzionale e dalla forte vocazione business di respiro internazionale. In questo primo anno di start-up i buoni risultati conseguiti confermano la validità dell’idea di dotare Roma di un centro congressi di livello internazionale, evidenziando ancora una volta la grande capacità attrattiva della città e sottolineando come qualità, funzionalità ed eccellenza siano le migliori armi da giocare in una competizione globale.
Uno spazio in cui si rinnova la grandezza di Roma, emblema dell’architettura contemporanea, una stella luminosa nel firmamento congressuale italiano ed europeo. Il Roma Convention Center La Nuvola riporta Roma ad affermarsi quale destinazione protagonista del Mice internazionale zione espositiva e per una forte vocazione business. Dotato di un’ampia offerta di leisure activity, dispone di strutture museali di interesse nazionale, oltre settanta ettari di aree verdi attrezzate, un family park con attrazioni di standard internazionale, circoli sportivi, diverse sedi per concerti ed eventi. Il Roma Convention Center La Nuvola va così a consolidare la capacità attrattiva di un tessuto urbano già fortemente caratteristico sotto il profilo architettonico e storico-culturale, ordinato e regolare, facilmente raggiungibile grazie alle tre fermate di metropolitana che lo connettono in pochi minuti al centro di Roma e alle due stazioni ferroviarie principali, ma grazie anche alla vicinanza con l’aeroporto internazionale di Fiumicino distante una manciata di chilometri. Il Rcc La Nuvola è anche un organismo complesso dalle molteplici identità, in grado di esprimere le proprie potenzialità in occasioni diverse, per soddisfare esigenze organizza-
SABRINA PIACENZA
TRA SOGNO E REALTÀ Sembrava solo un folle sogno lo schizzo che Massimiliano Fuksas tracciò per la prima volta ormai vent’anni fa per sintetizzare l’idea che aveva in mente. Quella di uno spazio sospeso che fluttuasse nell’aria, all’interno del quale le persone potessero incontrarsi per partecipare a un evento, a un congresso o a una convention. Era una visione futuristica o futuribile, era un azzardo che avrebbe pagato solo molto tempo dopo ma era anche la volontà di sperimentare, di dare vita a un luogo diverso, unico, irripetibile, com’è nel dna della città più bella del mondo. E l’Eur era sembrato fin da subito il contesto più giusto. Progettato per l’Esposizione Universale di Roma del 1942 poi annullata dopo lo scoppio della guerra, il quartiere si caratterizza oggi per una spiccata connota-
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Versatilità degli spazi, eccellenza organizzativa, staff di supporto preparato e qualificato, tecnologie all’avanguardia e non da ultimo un’architettura dall’effetto “wow” hanno già consacrato il Rcc La Nuvola come palcoscenico ideale per molti eventi, manifestazioni fieristiche, congressi e presentazioni
Nuvola e la Lama, per complessivi 55mila metri quadrati in grado di ospitare eventi di ampio respiro con numerosi partecipanti, ma anche manifestazioni numericamente più contenute. La Teca è una colossale “scatola” vetrata alta
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tive differenti. Caratteristiche che derivano dalle proprietà intrinseche degli ambienti. La struttura si può schematizzare in tre elementi principali che si integrano, si compenetrano e mettono a sistema le proprie specificità per coniugare funzionalità e fascino: la Teca, la
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quaranta metri, larga settanta e lunga 175. Al suo interno, la forma sfuggente e apparentemente sospesa della Nuvola, che sembra fluttuare nel futuristico volume svuotato contrastando visivamente con la geometria elementare della Teca. Accanto alla Teca, e parallelamente a essa, sorge un sottile parallelepipedo opaco, nero e impenetrabile: la Lama che contiene un albergo, con oltre quattrocento stanze, distribuite su 17 piani, che può funzionare autonomamente, così come il ristorante, ospitato in un piccolo blocco interposto tra i due grandi volumi. Completa la dotazione di servizi un parcheggio a uso esclusivo del centro congressi, collocato al livello interrato e in grado di accogliere fino a seicento auto.
RCC LA NUVOLA
Una location scenografica e di grande fascino, un’architettura avveniristica che dà nuova luce all’Eur, il cuore moderno di Roma
UN’OFFERTA CONGRESSUALE PERSONALIZZATA Fiere, congressi, convegni e presentazioni ma anche spettacoli, serate mondane o gala dinner. Tutto si può fare al Rcc, ogni evento può essere organizzato al meglio, utilizzando lo spazio e le modalità più indicate per trasformarlo in un momento irripetibile. Qualità e versatilità degli spazi, eccellenza dei servizi e delle tecnologie, possibilità di fornire ospitalità ai partecipanti all’interno della struttura stessa. Le potenzialità della struttura sono molteplici. Il Rcc è uno spazio altamente flessibile, in grado di trasformarsi continuamente per riorganizzarsi secondo innumerevoli e sempre diverse configurazioni, vanta una capienza complessiva massima di ottomila posti, di cui fino a seimila nelle sale congressuali (in plenaria o suddivisi in diverse sale meeting secondo le esigenze) e 1.850 nell’Auditorium (1.200 in platea e seicento in galleria). Le sale congressuali, distribuite su novemila metri quadrati di spazio modulabile in configurazioni molto differenziate, grazie a un sistema di pareti mobili che permettono di ottenere foyer e sale di diversa capienza fino a un massimo di trenta sale meeting, sono
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L’IMPORTANZA DI FARE SISTEMA
Enrico Pazzali, amministratore delegato di Eur Spa e di Roma Convention Group, dopo l’esperienza di Fiera Milano guida la società che gestisce il Rcc. Le strategie per consolidare a lunga scadenza il ruolo della Nuvola come polo congressuale di riferimento a livello internazionale sono ben chiare e da lui stesso sottolineate: «La sfida sarà il raggiungimento della piena operatività del polo congressuale, per posizionare Roma nei prossimi tre-cinque anni tra le prime destinazioni congressuali insieme a Londra, Parigi, Vienna, Barcellona, Shanghai, Las Vegas attraverso una strategia di marketing e promozione del brand Rcc. Per competere nel mercato internazionale del settore congressuale così aggressivo sarà di fondamentale importanza riuscire a “fare sistema” con gli altri poli congressuali italiani, in particolare Firenze, Milano e Rimini». Fare sistema, insomma, con
il territorio, potendo disporre dell’infinito patrimonio culturale della città di Roma e della sua capacità unica di attrarre turisti e potenziali investitori, ma anche delle altre straordinarie eccellenze del nostro Paese facendo sempre meglio. «Siamo consapevoli – prosegue Pazzali – che Roma è il vero elemento di forza di questo progetto e al tempo stesso un enorme potenziale inespresso. Credo sia fondamentale un grande lavoro di squadra tra i diversi attori coinvolti. Lo stesso lavoro che ci sta portando a concretizzare in questi primi anni di attività del centro congressi una forte sinergia tra le diverse strutture, le società di servizi, le federazioni di settore e ovviamente le istituzioni territoriali. A questo scopo non potrà che risultare determinante anche il lavoro del Convention Bureau di Roma e del Lazio, cui siamo stati tra i primi ad aderire».
situate all’interno della Teca. Al livello delle sale congressuali si sviluppa anche il “concourse”, uno spazio funzionale di 2.500 metri quadrati, con numerosi punti di servizio e 15 ascensori di cui otto panoramici; al livello mezzanino sono posizionati il business center (uffici), gli spazi ricettivi, le cabine di traduzione, le sale regia, gli speaker e le aree di ospitalità. Il Forum, subito al di sotto della Nuvola, lì dove l’impatto scenografico si impone per la sua spettacolarità, si estende per circa seimila metri quadrati in uno spazio versatile dalle infinite potenzialità. Infine l’Auditorium, all’interno appunto di quella Nuvola sospesa sopra il livello Forum, uno spazio tecnologicamente funzionale, rivestito con circa 14mila metri quadrati di telo in fibra di vetro microforato che si tende e si modella per avvolgere uno scheletro realizzato da nervature d’acciaio e i tre foyer. Per il rivestimento interno sono stati utilizzati 4.725 pannelli in ciliegio americano, lavorati e plasmati con complessi sistemi di taglio che garantiscono una superficie curva continua e un’acustica perfetta anche per eventi musicali e teatrali di grande caratura artistica. Una sala unica per qualità, comfort e tecnologia, uno spazio nello spazio che rappresenta il cuore della struttura, uno scrigno prezioso in grado di ospitare e proteggere le manifestazioni della cultura dell’uomo.
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HOT TOPICS centro congressi del mese
Roma Convention Center La Nuvola Roma
UNA GRANDE STAGIONE DI EVENTI ESCLUSIVI Versatilità degli spazi, eccellenza organizzativa, staff di supporto preparato e qualificato, tecnologie all’avanguardia e non da ultimo un’architettura dall’effetto “wow” hanno già consacrato il Rcc come palcoscenico ideale per molti eventi. Manifestazioni fieristiche, presentazioni di case automobilistiche o farmaceutiche, assemblee nazionali di associazioni, galà, cene aziendali e molto altro ancora si sono tenute in questi primi anni di attività con successo e soddisfazioni di tutti, come testimoniano non solo le nuove acquisizioni ma anche i rinnovi di appuntamenti già andati in scena. Dai momenti formativi veri e propri o di business agli eventi leisure, spettacoli e momenti di incontro che hanno trovato negli spazi del centro congressi la location ideale per le esigenze di diverse tipologie di partecipanti. Un successo testimoniato innanzitutto dai numeri ma anche dai numerosi eventi già realizzati e calendarizzati per questa “stagione”. La Nuvola ha già ospitato una trentina di eventi nazionali e internazionali, dimostrando fin dai primissimi mesi di essere una realtà propositiva, che piace e interessa il mercato, punto di riferimento dello scenario congressuale internazionale. In questa fase di startup, forte del successo già ottenuto nel corso del 2017, oltre a essere stati contrattualizza-
ti numerosi eventi per il 2018, altrettanti si stanno definendo per gli anni a venire. Sono già stati inseriti nel calendario i primi grandi congressi per numero di delegati: il Congresso mondiale degli Avvocati nel 2018, Società Italiana di Neurologia 2018, Siarti 2019, Sido 2019, Icses 2022. I risultati ottenuti, nonostante le iniziali perplessità legate ai ritardi nell’apertura del centro congressi e al lievitare dei costi di realizzazione, testimoniano come la struttura sia già diventata un volano in termini occupazionali e come l’interesse dimostrato dal mercato stia concorrendo alla creazione di un’immagine positiva che fa pensare bene per il futuro.
Accanto alla Teca, e parallelamente a essa, sorge un sottile parallelepipedo opaco, nero e impenetrabile: la Lama che contiene un albergo con oltre quattrocento stanze distribuite su 17 piani, che può funzionare autonomamente, così come il ristorante, ospitato in un piccolo blocco interposto tra i due grandi volumi
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Resort del mese: Terme di Saturnia Spa & Golf Resort
Rendez vous in Maremma SABRINA PIACENZA
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toria e cultura, ospitalità e sorriso, relax e gioia nello stesso luogo, come solo nel nostro Paese può accadere, per una location capace di trasformare la ricchezza della terra e la forza ancestrale e naturale dell’acqua in un elemento che nutre il corpo e la mente dell’uomo. Siamo in Toscana, in Maremma, un territorio straordinario che ci invidia tutto il mondo, un’area ancora autentica che non ha certamente bisogno di presentazioni, una zona dove le tracce evidenti di epoche passate come necropoli etrusche, resti romani, ro-
vine e fortificazioni medioevali si alternano a elementi autoctoni come mare, pianura, montagna, dune sabbiose, paludi. Un luogo senza tempo e dalla grande varietà naturalistica, che si estende tra i due promontori di Piombino e dell’Argentario, un lembo di terra racchiuso tra Lazio e Toscana, ricco di tradizione e di racconti, legati al lavoro dell’uomo e alla mitologia degli antichi. Come la storia che narra della collera di Giove nei confronti di Saturno, che scagliando un fulmine sulla terra avrebbe dato origine, proprio in quei luoghi, alle terme di acqua
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Salus Per Aquam: per i romani l’acqua era fonte di benessere, concetto sintetizzato in epoca moderna con l’acronimo spa. L’acqua è l’assoluta protagonista della storia delle Terme di Saturnia, ma è anche la ragione del successo di uno dei più prestigiosi golf & wellness resort del mondo
sulfurea che da lui, ancora oggi, prendono il nome. Proprio in quel luogo, a Saturnia, un’acqua termale unica al mondo, dagli effetti straordinari, sgorga attraverso centinaia di piccoli geyser e meravigliosi soffioni per regalare una condizione di totale armonia con la natura circostante. Un luogo d’elezione quindi, una meta privilegiata sin dall’antichità proprio per gli effetti benefici dell’acqua, una posizione strategica perché il borgo medioevale di Saturnia è sorto proprio nei pressi delle fonti termali ed è circondato non solo da paesaggi dal fascino selvaggio ma anche da itinerari culturali e archeologici di grande interesse: da Montemerano, rinomato per i suoi vicoli suggestivi e per la ricchezza delle sue opere d’arte, a Manciano con il suo imponente castello, da Pitigliano, la “Piccola Gerusalemme”, antico borgo arroccato su pareti di tufo a strapiombo, a Sovana, con le sue antichissime mura e le vie lastricate dagli Etruschi. Le Terme di Saturnia hanno attraversato i secoli e gli eventi che hanno interessato la nostra penisola con alcuni momenti davvero significativi come nel 1454, quando le terme furono completamente ristrutturate all’interno di un grande progetto di bonifica e rifiori-
rono grazie ai coloni piacentini, romagnoli e lombardi, che domandarono e ottennero la concessione dello sfruttamento dei Bagni Saturnia. O ancora nel 1865, quando proprietari delle terme divennero i componenti della famiglia Ciacci, che procedettero alla bonifica del sito, alla razionalizzazione delle vasche e al restauro degli edifici, creando le premesse per la nascita dello stabilimento termale vero e proprio. Nel 1918 Gaspero Ciacci costruì il primo confortevole albergo e fece compiere dall’Università di Pisa le prime analisi chimiche scientificamente complete delle acque
A Saturnia, un’acqua termale unica al mondo, dagli effetti straordinari, sgorga attraverso centinaia di piccoli geyser e meravigliosi soffioni per regalare una condizione di totale armonia con la natura circostante
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Benessere, cultura, business e buona cucina sono dunque i tratti distintivi di Terme di Saturnia Spa & Golf Resort, un mix in perfetto equilibrio tra stile contemporaneo e tradizione toscana
di Saturnia. Da allora la funzione ricettiva si è tramandata tra diversi proprietari fino a i giorni nostri. Oggi il gruppo York Capital e Feidos gestisce il Terme di Saturnia Spa & Golf Resort, uno dei luoghi termali più importanti della penisola, una delle strutture preferite da un turismo leisure internazionale di alto livello, ma anche una meta ideale per una meeting industry evoluta e sempre alla ricerca dell’eccellenza sotto tutti gli aspetti.
Saturnia
OASI DALLE STRAORDINARIE PROPRIETÀ Un benessere che viene da lontano dunque, con effetti terapeutici che nascono nella notte dei tempi portandosi dietro un’aura di ma-
gia e mistero. Da tremila anni, infatti, l’acqua termale di Saturnia sgorga all’interno di un cratere naturale alla temperatura, sempre costante, di 37° C, che poi è la stessa temperatura del liquido amniotico. Ovvio, quindi, che da sempre il legame inscindibile tra uomo e acqua trovi in questo contesto specifico la sua massima espressione. Prima di sgorgare, l’acqua compie un lungo viaggio sotterraneo seguendo la formazione di calcari cavernosi nella parte pedemontana della bassa Toscana. Il percorso inizia in una zona di ricarica alle pendici del Monte Amiata, a poche decine di chilometri di distanza. L’acqua permane nel percorso sotterraneo, filtrando lentamente attraverso le micro fessure della roccia,
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prima di emergere nella piscina termale di Terme di Saturnia Spa & Golf Resort. La notevole portata della sorgente garantisce un continuo ricambio d’acqua, che le permette di mantenere intatte le sue caratteristiche chimico-fisiche, gli effetti biologici e terapeutici, le condizioni igienico-sanitarie, senza bisogno di alcuna manipolazione esterna. In ogni litro di acqua di Saturnia sono disciolti 2,790 grammi di sali minerali, oltre a grandi quantità di due gas specifici: idrogeno solforato e anidride carbonica. L’idrogeno solforato agisce sull’apparato cardio-circolatorio, sull’apparato muscolare e scheletrico e sulle vie respiratorie. Inoltre, ha una forte azione protettiva, antiossidante e profondamente depurante sul fegato. La presenza di anidride carbonica aiuta gli apparati cardio-circolatorio e respiratorio, con effetto ipotensivo, amplificazione degli atti respiratori e aumento della ventilazione polmonare. Sulla pelle, l’acqua esercita una naturale azione di peeling con proprietà esfolianti, detergenti e antisettiche, mentre bevuta alla fonte, a digiuno e a piccole dosi, può facilitare i processi digestivi, influendo positivamente sui problemi gastrointestinali. Anche la temperatura ha benefiche influenze sul corpo umano perché favorisce la vasodilatazione arteriosa e venosa con aumento dell’attività cardiocircolatoria, il rilassamento della muscolatura e riduzione della sintomatologia osteoarticolare. Infine, grandi benefici possono derivare dall’applicazione, sul corpo del fango termale, un impasto di acqua e argilla al quale si aggiungono, con la maturazione, sostanze organiche prodotte dallo sviluppo di alghe particolari. Il trattamento di fangoterapia è ideale per la cura e la prevenzione delle patologie osteo-articolari, ma è anche un grande protagonista della bellezza in grado di combattere i segni del tempo grazie ai suoi effetti rilassanti e detossinanti. Altra eccellenza nel mondo di Terme di Saturnia è la Linea Cosmetica Termale di Saturnia. Tutti i prodotti della linea sono “cosmeticotermali”: contengono infatti nelle loro formu-
TERME DI SATURNIA SPA & GOLF RESORT
Un territorio straordinario, una spa esclusiva e un campo da golf scenografico, per il benessere del Mice le l’esclusivo principio attivo naturale Bioglea, estratto di plancton ricavato dalle alghe (o bioglee) raccolte periodicamente dalle acque della Fonte, che si contraddistingue per le sue straordinarie proprietà idratanti. Nel prezioso estratto di plancton termale ricco di aminoacidi, zolfo, potassio e magnesio, risiede il segreto della sua efficacia. LA MAGIA DEL MICE A SATURNIA Terme di Saturnia Spa & Golf Resort è inserito in un territorio straordinario, che mette la persona al centro di un progetto di ospitalità unico, lontano da folla e rumore e comodamente accessibile con l’automobile dalle più importanti città della Toscana e del Lazio: Firenze è distante poco più di due ore, ma anche Roma e l’aeroporto internazionale di Fiumicino sono raggiungibili in un’ora e mezzo. Immerso nei paesaggi mutevoli e mai uguali tipici della Maremma, il Terme di Saturnia Spa & Golf Resort è in grado di trasmettere ai propri ospiti una sensazione di benessere diffuso, non solo per i noti effetti benefici derivanti dall’utilizzo dell’acqua termale, ma anche per le caratteristiche architettoniche della struttura e la sua capacità di dare vita a un’atmosfera accogliente e rilassante. Un complesso in grado di esprimere una contemporaneità attraverso un linguaggio raffinato che è il giusto mix tra la tradizione costruttiva locale e un gusto più essenziale
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HOT TOPICS resort del mese
Lo spirito di innovazione che da sempre anima e contraddistingue Terme di Saturnia ha dato vita a The Ultimate, un’area “luxury relax” che genera esperienze e sensazioni che vanno oltre la dimensione della spa come solitamente percepita
e misurato che è proprio dell’epoca in cui viviamo. Complessivamente il resort, collocato proprio ai piedi del borgo medievale di Saturnia, dispone di 128 camere – di cui sessanta deluxe, dieci executive e due grand suite –, di un parco termale tra i più importanti d’Italia, di ristoranti di eccezionale livello, di una spa, di un centro fitness super attrezzato e di un prestigiosissimo campo da golf per veri intenditori, distante un centinaio di metri dal resort. Il campo da golf, che si estende per settanta ettari con un percorso da campionato a 18 buche, è stato progettato dall’architetto Ronald Fream, autore di molti tra i più importanti campi da golf del mondo. Ondulato, tra ostacoli d’acqua e molti bunker, si sviluppa nel verde della valle di Saturnia con i suoi paesaggi mozzafiato costellati da piccoli torrenti e da una rigogliosa vegetazione naturale che rendono l’intera struttura scenograficamente suggestiva, anche grazie al clima mite della Maremma perfetto per giocare tutto l’anno.
Un vero fiore all’occhiello, già teatro di straordinarie attività di team building, un luogo stimolante per gli organizzatori che qui possono sfruttare percorsi di qualità e le innumerevoli suggestioni per divertire e appassionare gli ospiti e i businessmen. Ma non solo. Terme di Saturnia e il suo territorio offrono opportunità diversificate, possono all’occorrenza diventare location ideale anche per attività Mice legate più specificatamente al segmento automobilistico. Prove di guida, lanci di auto, presentazioni alla stampa sono alcuni dei business della struttura: gli operatori della meeting industry che collaborano con le case automobilistiche qui possono sfruttare al meglio gli stimolanti percorsi intorno a Saturnia per testare i loro potenti motori. Benessere, cultura, business e buona cucina sono dunque i tratti distintivi di Terme di Saturnia Spa & Golf Resort, un mix in perfetto equilibrio tra stile contemporaneo e tradizione toscana. A partire dagli ambienti dell’hotel, rinnovati da un sapiente intervento di restyling: pietre naturali e travertino sono protagonisti di volumi puliti che dialogano con l’acqua delle piscine, per un continuo gioco di riflessi e rimandi prospettici. Tutte le camere inoltre sono dotate di moderni comfort come aria condizionata e collegamento wi-fi veloce e godono di un splendida vista sulle colline toscane. La ristorazione invece si basa sulla migliore tradizione mediterraneo-toscana e sulla filosofia del “farm to table” che permette di poter disporre di cibi freschissimi di alta qualità. L’ospite può scegliere tra le offerte gastronomiche proposte dai due ristoranti presenti nella struttura: l’Aqualuce, affacciato sulla piscina termale, e il toscano All’Acquacotta, entrambi caratterizzati dall’impiego di prodotti provenienti da colture biologiche e biodinamiche che danno vita a piatti gustosi eppure leggeri, che reinterpretano secondo la filosofia del benessere il meglio della tradizione gastronomica locale, educando al piacere del mangiare sano. Completa l’offerta lo
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Spring Bar per vivere piacevoli momenti di relax a bordo sorgente. La spa è invece il cuore del resort, innovativa e pluripremiata, un concentrato di eleganza, comfort ed expertise medica per assicurare benessere a 360 gradi. Spazi di alto livello e un servizio impeccabile sono garantiti da un equipe specializzata, che fornisce agli ospiti una consulenza personalizzata per bilanciare attività fisica e relax, trattamenti estetici e cure termali in base a ogni specifica e personale esigenza. Lo spirito di innovazione che da sempre anima e contraddistingue Terme di Saturnia ha dato vita a The Ultimate, un’area “luxury relax” che supera la concezione stessa della spa. The Ultimate è un mondo privato che, grazie a un’accurata selezione dei trattamenti, genera esperienze e sensazioni che vanno oltre la dimensione della spa come solitamente percepita. Il benessere globale è l’obiettivo che Terme di Saturnia persegue attraverso il programma Rebalance@Saturnia, un progetto finalizzato a ritrovare la forma fisica e mentale di ogni singolo ospite, attraverso uno stile di vita sano che possa abbinare attività fisica con un regime alimentare equilibrato. MEETING DA TOP TEN Il Terme di Saturnia Spa & Golf Resort è il luogo perfetto per una clientela business di alto livello perché offre la possibilità di organizzare meeting e incentive di diversa tipologia in un ambiente esclusivo e prestigioso, in grado di rendere indimenticabile qualsiasi momento lavorativo. Brand famosi e importanti gruppi hanno già scelto questa location per organizzare i propri eventi aziendali, momenti di grande successo che hanno reso l’esperienza dei propri ospiti davvero irripetibile. Le sale meeting del resort sono spazi moderni e confortevoli dotati delle più avanzate attrezzature congressuali (lettori dvd, microfoni, videoproiettori, videoconferenza, assistenza tecnica in sala), in grado di offrire un supporto eccellente a ogni tipo di evento e
per qualsiasi target coinvolto. Dalla formazione vera e propria alle conferenze stampa, dai congressi alle presentazioni. La sala Saturnia può ospitare duecento persone nella disposizione a platea, mentre la sala Stellata e la sala Clodia, accolgono fino a novanta congressisti ciascuna. A supporto del momento lavorativo vero e proprio sono poi numerosissime le opportunità di svago e relax per rispettare in pieno il claim “Meet in relax”, che sintetizza alla perfezione l’approccio del Terme di Saturnia Spa & Golf Resort per la meeting industry. Nel parco, oltre alla sorgente termale, le piscine si estendono per 2.800 metri quadrati e sono dotate di idromassaggi, cascate e percorsi vascolari con acqua calda e fredda. Accanto trovano posto un centro fitness tra i più attrezzati, un bagno romano con bio sauna, un bagno turco e docce tropicali. Soluzioni perfette per scaricare la tensione e concludere al meglio una faticosa giornata lavorativa, ma anche per interrompere due o più sessioni intervallandole con piacevoli momenti di relax. Gli ospiti business sono seguiti da veri professionisti, parte del team del resort, che li aiuta a risvegliare e mantenere il proprio benessere psico-fisico attraverso un approccio globale che armonizza idroterapia, estetica, stress management, dieta e fitness. A supporto dell’evento non manca ovviamente una ricca offerta gastronomica. Coffee break, light lunch e gala dinner possono essere organizzati negli spazi interni ai due ristoranti o all’aperto per situazioni informali o per eventi di rappresentanza di grande fascino. Ogni programma di meeting & incentive, studiato in anticipo in base alla durata dell’evento, alle ore di lavoro, al budget e a tutte le variabili da concordare con il cliente, arricchisce qualsiasi attività di business con momenti di svago e relax di gruppo, ritenuti molto efficaci in termini di< motivazione e team building. indirizzi a fine rivista
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Compagnia del mese: DHotels
Il raddoppio di DHotels LUCIANA FRANCESCA REBONATO
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ue fuoriclasse nel panorama delle strutture ricettive, entrambi nella destinazione Venezia e sotto l’egida di DHotels, il gruppo alberghiero fondato nel 2010 da François Droulers. Un brand giovane con strutture di qualità e di respiro internazionale, presente in Italia dal 2014 con DoubleTree by Hilton Venice North e, dalla scorsa estate, con il Four Points by Sheraton Venice Mestre. Due location rapidamente raggiungibili grazie alla loro posizione strategica, nelle vicinanze di ferrovie, aeroporti e uscite autostradali:
l’accessibilità, infatti, è una conditio sine qua non per DHotels, la cui mission consiste nel creare un gruppo di hotel multibrand, nell’essere costantemente primi nei benchmark di riferimento e nel relazionarsi con il territorio promuovendone la cultura, le tradizioni e il tessuto economico, rispettandone al tempo stesso l’ambiente. Design, sicurezza e comfort degli ospiti sono caratteristiche essenziali delle strutture DHotels che si rivolgono a tutti i segmenti: Mice, innanzitutto, ma anche leisure e corporate. Fil rouge che
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li accomuna è la qualità: dei servizi, del personale – accuratamente selezionato e protagonista di una continua formazione –, dei grandi spazi comuni, delle aree verdi da vivere nei momenti di relax e delle proposte gastronomiche, essenzialmente improntate – laddove possibile – alla filosofia del chilometro zero e, in ogni caso, con materie prime garantite e sicure. AL CENTRO DELLE ATTENZIONI Interlocutore privilegiato per attività di turn around di alberghi di prima categoria, DHotels investe continuamente in prodotti e servizi. Nel suo portfolio il primo è stato il DoubleTree by Hilton Venice North: a pochi minuti da Venezia, a una manciata di chilometri dall’aeroporto internazionale Marco Polo e altrettanti da Venezia Piazzale Roma. A disposizione degli ospiti, per i trasferimenti, c’è un comodo servizio navetta da e per Venezia Piazzale Roma, Mestre Fs e il porto crocieristico. Albergo di design, costruito sui progetti di Dhk Architects, Studio Marco Piva e M2 Atelier, l’hotel è stato costruito e aperto nel 2011 con marchio indipendente Move Hotel, e diviene di proprietà – e gestione – del gruppo DHotels dal 2014, quando
DoubleTree by Hilton Venice North e Four Points by Sheraton Venice Mestre: due alberghi dai brand internazionali a pochi minuti da Venezia, con quattrocento camere, un moderno centro congressi da mille persone e sotto l’egida di DHotels. Il gruppo prosegue la sua attività di sviluppo alberghiero nel segmento upper scale, associandosi a marchi internazionali: una scelta vincente l’accordo con Hilton Worldwide ha visto nascere DoubleTree by Hilton Venice North. Una struttura, il DoubleTree by Hilton Venice North, nella quale la meeting industry più esigente trova spazi e servizi di alto livello per congressi, eventi o incentive e uno dei tratti distintivi della location è sicuramente l’accoglienza personalizzata, fatta anche di piccoli, grandi gesti che accompagnano gli ospiti nel loro soggiorno di lavoro e li fanno sentire come a casa. A questo si aggiunge l’indiscussa professionalità dello staff che
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HOT TOPICS compagnia del mese
Lavoro e relax si fondono al DoubleTree By Hilton Venice North e al Four Points by Sheraton Venice Mestre: alle sale meeting all’avanguardia si aggiungono ampi spazi verdi e aree coviviali
segue in ogni dettaglio l’organizzazione di eventi e meeting: al DoubleTree By Hilton Venice North è a disposizione dei meeting planner un event manager con staff dedicato. Il centro congressi, un edificio indipendente, è collegato al corpo dell’albergo con una suggestiva galleria in vetro ed è articolato in 1.800 metri quadrati di tecnologia all’avanguardia. Elemento distintivo è il vetro, la cui trasparenza consente di personalizzare
facilmente gli spazi: dal tunnel che collega la hall dell’hotel al centro congressi, fino al foyer antistante le sale. Altezze fino a cinque metri rendono il centro congressi adatto a ospitare grandi eventi, conferenze, esposizioni di veicoli e piccoli meeting formativi. Oltre agli spazi interni, la struttura offre ampi spazi esterni, personalizzabili e adatti a cene di gala, spettacoli musicali e lanci di prodotto. Il nuovo Arco Garden, situato tra l’area con-
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gressuale e quella ristorativa, è lo scenario ideale per qualsiasi tipologia di evento e di momento conviviale. È dotato di dieci sale modulabili e la più grande è la Sala Scarpa, che può ospitare fino a 550 persone in configurazione a teatro e 470 a banchetto: alta oltre cinque metri, accessibile da automezzi, frazionabile in quattro sale più piccole e automatizzata con i più avanzati sistemi multimediali, è un vero esempio di flessibilità e comfort. Completano l’offerta la sala Tancredi – che può ospitare fino a 180 persone a teatro ed è divisibile in tre spazi più piccoli –, poi ecco la sala Santomaso – che affaccia sulla corte interna e ha una capacità fino a cinquanta persone –, la sala Guidi e il maestoso foyer di 540 metri quadrati, posto nel cuore del centro congressi, che è accessibile sia dall’albergo sia direttamente dal parcheggio e dispone di vetrine per l’esposizione dei prodotti e di pareti personalizzabili. SERVIZIO COMPLETO “Personalizzazione” è una parola-chiave al DoubleTree By Hilton Venice North, sempre attento a soddisfare le necessità dell’ospite con servizi e comfort dedicati. Nell’accomodation, per esempio: 203 camere – di cui 18 suite – spaziose e attrezzate, tutte dotate di flat screen 32 pollici, wi-fi e letti “Sweet Dreams”, e che rispondono perfettamente alle esigenze di ogni tipo di viaggiatore. Altro fiore all’occhiello della struttura è la ristorazione, che riveste un ruolo importante nel contesto di meeting ed eventi. Tutti i servizi ristorativi, dal coffee break alla cena di gala, vengono studiati perché siano in sintonia con la destinazione e la grande gastronomia veneta, con proposte che attingono dalla genuinità dei prodotti della laguna e della campagna e assecondano lo scorrere delle stagioni. La struttura accoglie la meeting industry nel suo ristorante Arco, con vista sul Campiello, il meglio delle raffinatezze gastronomiche italiane e locali con specialità territoriali – etichette di Bacco incluse – a chilometro zero, all’insegna di qualità e genuinità. La
DHotels
Due strutture strategiche a pochi minuti da Venezia, accomunate dall’elevata qualità del personale, dei servizi e dell’offerta Mice capienza: settanta posti interni affiancati da settanta posti esterni oltre a una brasserie utilizzata per cene sino a 450 persone. Degustazioni enogastronomiche con prodotti del territorio sono alla base di percorsi post congressuali nelle colline del Prosecco o alla scoperta delle tipicità veneziane – per esempio i cicchetti di pesce nei baccari – o ancora in occasione di tour nella laguna che culminano con cene esclusive con protagonista il pregiato vino Venissa sull’isola di Mazzorbo. La posizione strategica dell’albergo, inoltre, lo configura punto di partenza ideale di escursioni in barca giornaliere e di tour alla scoperta del fiume Sile, delle Ville del Brenta, di Asolo e delle Dolomiti. E il Golf Villa Condulmer offre, a cinquecento metri dalla porta d’ingresso dell’albergo, un 27 buche, mentre le ville Palladiane, Treviso, Padova, le colline del Prosecco, la Gipsoteca di Possagno di Antonio Canova e la Riviera del Brenta sono solo alcuni dei luoghi di grande fascino che facilmente si possono raggiungere dalla struttura. Completano l’offerta del DoubleTree By Hilton Venice North una piscina outdoor un fitness center e una spa con bagni turco, percorso Kneipp e sauna. Last but not least, uno sguardo alla capacità del posteggio dell’albergo: ben cinquecento posti auto.
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HOT TOPICS compagnia del mese
Design raffinato, offerta gastronomica a chilometro zero e posizione strategica a pochi minuti da Venezia sono tra i plus delle due strutture firmate DHotels
FOUR POINTS BY SHERATON VENICE MESTRE Dopo l’acquisto e il rilancio del DoubleTree by Hilton Venice North, il gruppo DHotels ha proseguito con la sua espansione ed ecco, nel luglio del 2017, l’inaugurazione del nuovo acquisto immobiliare: il Four Points by Sheraton Venice Mestre. Alcuni passaggi importanti di questo quattro stelle, nella zona di Venezia Mestre: costruito nel 2009 e gestito dalla Boscolo Hotels con il nome di B4 Venezia Mestre, è stato acquisito da DHotels nel 2016 con l’obiettivo di ristrutturarlo e gestirlo sotto l’insegna Four Points by Sheraton Venice Mestre. A Mestre, pilastro economico e commerciale del Veneto ma che custodisce anche un lato artistico e culturale interessante. Fra monumenti dalla storia antica, parchi, forti e arte, Mestre è una desti-
DHOTELS IN PILLOLE
Un gruppo giovane, in espansione, con strutture di qualità e brand internazionali. DoubleTree by Hilton Venice North ❏N umero di stanze: 203 ❏S pazio congressuale: 1.800 metri quadrati ❏L ’albergo offre ai propri ospiti un ristorante a là carte, un lounge bar, una piscina, un centro benessere dotato di sauna e bagno turco, palestra e ampi spazi esterni apprezzati sia per allestimenti di installazioni sia per qualsiasi tipologia di evento ❏N el 2016 l’offerta dell’albergo è stata ampliata con Arco Garden. Four Points by Sheraton Venice Mestre ❏N umero di Stanze: 168 ❏S pazio banchetti: 200 metri quadrati ❏A perto a luglio 2017, l’albergo è posizionato nella zona commerciale di Mestre e dista poche centinaia di metri dalla stazione ferroviaria, dall’ospedale e da tutti i principali driver commerciali dell’area. ❏ I l FourPoints by Sheraton Venice Mestre offre un ristorante a là carte, un piacevole giardino, la palestra ❏C ompletano l’offerta un ampio garage e il parcheggio.
nazione da scoprire. E a proposito di bellezza e valenza, il Four Points by Sheraton Venice Mestre è stato seguito, per il suo progetto di riqualificazione, da H&A Architetti e M2 Atelier. Completamente rinnovato, l’albergo si trova a Mestre, di fronte alle isole veneziane e la nuova zona commerciale circostante si distingue per la sua moderna architettura urbana. La raggiungibilità è un altro must del Four Points by Sheraton Venice Mestre, situato a breve distanza dalla tangenziale, a quindici minuti di auto da Venezia Piazzale Roma e dall’aeroporto Marco Polo mentre l’Aeroporto di Treviso-Sant’Angelo (Tsf ) si trova a venti chilometri. La stazione ferroviaria di Mestre Ospedale, inoltre, è a soli 250 metri, mentre la fermata dell’autobus si trova proprio di fronte alla struttura – direzione Venezia e Mestre centro – e non mancano, nelle vicinanze, numerose facility. A un solo chilometro di distanza, infatti, si trova il comprensorio di Aev Terraglio –Attrezzature Economiche Varie –, sede di numerosi negozi e ristoranti, area interessata recentemente da un intervento volto a valorizzare il distretto preesistente e a introdurre rilevanti valori urbani e paesaggistici. Nei pressi dell’hotel si trova anche il centro fitness Virgin Active Venezia Mestre. UNA NUOVA SFIDA Il Four Points by Sheraton Venice Mestre svetta verso lo skyline con i suoi nove piani in vetro e acciaio corten – patinabile – e rivela un design essenziale e moderno, con numerosi ambienti dai colori giocati principalmente sulle nuance del marrone, del tortora e del cuoio. Al suo interno, l’albergo ospita 168 camere contemporanee e suite spaziose che si affacciano sul giardino o sulla strada e tutte le camere della struttura, con la loro ampiezza e i numerosi comfort, rispondono alle esigenze del mercato business così come a quelle del mercato leisure. Gli ospiti al Four Points by Sheraton Venice Mestre sono accolti nell’ampia lobby e in tutto l’hotel l’accesso a internet – con wi-fi ad alta velocità –
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è gratuito e un Business Center, al piano terra della struttura, è a disposizione della clientela 24 ore su 24 con due comode postazioni che consentono di navigare in totale tranquillità. La tecnologia e l’avanguardia sono di casa, al Four Points by Sheraton Venice Mestre, a iniziare dalla Pin Art posta all’ingresso dell’albergo, dove gli ospiti possono lasciare le loro impronte e creare un’esclusiva community. E tecnologia di ultima generazione sarà quella presente nelle due sale meeting dell’albergo, di cento metri quadrati ciascuna. L’EVENTO È SERVITO Termini ancora poco conosciuti in Italia riferiti al settore food and beverage come “Grab&Go” si ritrovano nel nuovo Four Points by Sheraton Venice Mestre, che in aggiunta alla tradizionale offerta garantisce ai propri ospiti un servizio ristorazione in qualsiasi momento del giorno e della notte. La ristorazione, infatti, è il punto di forza di questa struttura: un grande vantaggio per i viaggiatori d’affari – così come per il segmento leisure – che qui hanno la possibilità di non avere problemi di orario e di fruire di food and beverage 24 ore su 24. La giornata al Four Points by Sheraton Venice Mestre inizia con una ricca colazione nell’esclusivo The Square, dove si possono degustare specialità fresche e fragranti, squisitezze appena sfornate, frutta di stagione e sapori dolci e salati. Un’ottima partenza per conferire la giusta carica agli impegni di lavoro. The Square, inoltre, è anche cornice d’atmosfera per i servizi di banqueting. Al Four Points by Sheraton Venice Mestre si trova il ristorante Point – aperto anche a una clientela esterna –, nel quale i gourmet più esigenti possono apprezzare le specialità della cucina italiana create dallo chef con maestria e passione. Il Point Go consente ai propri ospiti anche la possibilità di servirsi 24 ore su 24 dal “Grab&Go”, in affiancamento alle tradizionali proposte à la carte. Per un maggiore comfort, inoltre, durante la bella stagione, è possibile pranzare e cenare all’aperto. Per sorseggiare un calice di vino o un fresco
cocktail, il Bar Point della struttura accoglie ospiti e clienti esterni nella sua atmosfera smart-casual: con vista sul giardino esterno, è una location perfetta per rilassarsi, godere del sole all’aperto durante la bella stagione e assaporare i semplici piaceri della vita, come sorseggiare una delle birre selezionate dal programma Best Brews. Il programma Best Brews, infatti, propone una vasta scelta di birre locali, internazionali e artigianali, ognuna dal sapore unico e deciso con ingredienti di prima qualità. Un piacere da gustare dopo una lunga giornata di lavoro o dopo avere visitato la città. Nel tempo libero, durante una pausa o semplicemente per rilassare corpo e mente, gli ospiti possono allenarsi nella palestra del Four Points by Sheraton Venice Mestre: aperta 24 ore su 24 e riservata agli ospiti – per i quali l’accesso è gratuito –, la palestra è dotata di macchinari Technogym e di un’area relax con teli a disposizione. Un’offerta diversificata, quella del Four Points by Sheraton Venice Mestre, completata da un garage e da un ampio parcheggio. indirizzi a fine rivista
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HOT TOPICS under the spotlight
Pronti per essere al top A un anno e mezzo dalla sua apertura La Nuvola si candida a essere la protagonista del Mice italiano, con l’ambizione di diventarlo anche in ambito internazionale. Ne parliamo con Plinio Malucchi, direttore generale di Roma Convention Group SABRINA PIACENZA
In alto a destra, Plinio Malucchi, direttore generale di Roma Convention Group; a sinistra, Alberto Longo, co-founder e chief championship officer Formula E
I
naugurato il 29 ottobre 2016, il Roma Convention Center La Nuvola è un’opera strategica, sia per Roma sia per l’Italia, e rappresenta il fiore all’occhiello del made in Italy nel settore congressuale. Merito certamente dell’originale struttura (progettata da Massimiliano Fuksas), ma anche e soprattutto della capienza e versatilità delle sale, dell’alto livello dei servizi, del contesto straordinario nel quale è inserito, l’Eur, e last but not least del team di professionisti che gestisce e promuove lo spazio: Roma Convention Group, di cui Plinio Malucchi è il direttore generale. L’abbiamo incontrato per fare un bilancio di questi primissimi mesi di attività in cui, oltre alla gestione dei numerosi eventi che si sono già svolti, si è lavorato molto per rendere quest’opera altamente tecnologica più snella e funzionale. Un bilancio decisamente positivo, che si è tradotto anche a livello di business in performance molto soddisfacenti. Il 2017 può essere indicato come l’anno di effettiva entrata a regime del Roma Convention Center. Quali eventi vi hanno dato più soddisfazioni in termini di visibilità, ma anche di utilizzo in pieno delle potenzialità de La Nuvola? «Il 2017 è stato di fatto il primo anno di entrata sul mercato dell’Rcc La Nuvola, riscuotendo un successo straordinario da parte del segmento corporate. Brand internazionali come Ferrari, Bulgari, Wind, Asus, Opel e Renault hanno scelto di effettuare le loro convention, cene di gala e i lanci di prodotto per mercati internazionali a La Nuvola. Questo grande successo ha generato un effetto-volano sulle strutture congressuali dell’Eur, tra cui il Palazzo dei Congressi, che per cinque settimane ha ospitato il forum mondiale di Samsung, durante il quale sono venuti buyer internazionali in rappresentanza dei cinque continenti. Grande soddisfazione abbiamo ricevuto dal-
la 16esima edizione di Più libri, più liberi, la fiera nazionale della piccola e media editoria, 110mila visitatori nei quattro giorni di fiera, con punte di trentamila persone in una sola giornata. Complessivamente nel 2017 abbiamo avuto 130 giorni effettivi di occupazione della struttura: direi che siamo molto soddisfatti». Anche l’anno in corso si preannuncia molto positivo, con una programmazione già fitta. Quali eventi avete già in previsione quest’anno? «Per il 2018 abbiamo già contrattualizzato 160 giorni di occupazione. Sarà un anno caratterizzato dalle riconferme di eventi già svolti, ma soprattutto ci sarà il battesimo de La Nuvola per quanto riguarda i congressi medico-scentifici. Ci siamo aggiudicati gare internazionali per congressi come Setac, Sin e Iba-congresso mondiale degli avvocati, che ha scelto Roma e La Nuvola, quando quest’ultima era ancora un cantiere, rapportandosi direttamente con la struttura commerciale di Roma Convention Group. Tra le novità di quest’anno c’è anche l’accordo firmato con la Società Italiana di Chirurgia per ospitare il loro congresso congiunto per le prossime tre edizioni (2018, 2020 e 2022). Ad aprile, invece, ci occuperemo di un evento sportivo di grandi dimensioni: la prima edizione della tappa romana del Campionato Mondiale di Formula E. Oltre a coinvolgere le strutture di Roma Convention Group, sarà interessato nella sua totalità il territorio del pentagono dell’Eur, avendo modo di presentare a tutto il mondo la bellezza e la funzionalità del quartiere che ospita La Nuvola». Sotto quali aspetti si può ancora migliorare? «Il nostro primo obiettivo è quello di promuovere le nostre strutture sui mercati internazionali mediante fam trip, workshop e fiere di settore, già in programma nella seconda metà del 2018 e inizio del 2019. Nel rispetto della natura pubblicistica della società, stiamo individuando delle soluzioni che consentano di avere dinamiche snelle e competitive sui mercati internazionali. indirizzi a fine rivista
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HOT TOPICS in my opinion
Incentive bizarre
L’asso nella manica... o no?
Sappiamo tutti che spesso la location giusta, esclusiva, paradisiaca, inconsueta o extra lusso diventa l’asso di briscola per vincere la partita con un cliente. Ma...
EMANUELA GIORDANO Founder e creative manager di Quid Italy emanuela.giordano@quiditaly.com
...spesso ci si trova in realtà a fare i conti senza “l’oste” – in questo caso il “sales manager” della location – e a posteriori può capitare che questo asso si riveli un bel due di picche! Oggi sono particolarmente metaforica, ma non nel sottolineare alcuni deficit da cui guardarsi quando la location ti si ritorce contro. Quando si organizza un evento o un viaggio, tenere presente i contenuti del medesimo sarebbe la priorità, a mio avviso – anche se a volte è difficile far capire ai clienti quanto la logistica posta essere impattante –, perché se per esempio si privilegia l’hotel cinque stelle lusso con spa ma si pretende poi di fare attività di team building survival o avventura è un tantinello incompatibile, o no? Come te la porto la foresta lì? O ancora: “No ma l’attività non può essere a più di mezz’ora di distanza dalla location”... Ecco, sì, un attimo che avviciniamo mare o montagne. Oppure non c’è da stupirsi se, decidendo di avere un testimonial o un moderatore o un’artista, quest’ultimo poi chiede il doppio del cachet perché avete scelto una location che per raggiungerla si perde mezza giornata o anche una intera di viaggio. Ma a volte, con grande stupore di
tutti, è la location a renderti la vita un inferno, e – parola mia – già lo si dovrebbe intuire quando si va a fare la site inspection: magari ti sei fatto il viaggio della speranza di cui sopra e non ti chiedono neppure se vuoi un caffè... Ottimo senso dell’ospitalità e dell’accoglienza. Oppure sono sbrigativi e mentre fanno il sopralluogo con te fanno altre 27 cose... Grazie della considerazione. O, ancora, rispondono sempre seccati come se gli stessi chiedendo di darti un rene, invece che portargli una vagonata di soldi. Ecco, dovremmo considerare questi come campanelli d’allarme, perché poi potresti scoprire che le regole “della casa” sono modello campo di concentramento: facciamo qualche esempio? 1) Eh no, potete scaricare i materiali solo in un determinato orario (di solito così all’alba che... manco l’alba si è ancora svegliata!). 2) Eh no, non si possono esporre i banner aziendali dell’evento (scusate ma allora perché fare gli eventi aziendali in questa location?). 3) Eh no, non si può fare il team cooking usando qualsiasi lama, piastra a induzione, fornetto, pimer a immersione, ecc (ma allora perché dite di organizzare corsi di
cucina?... Come tagliamo gli alimenti con la forza del pensiero? Mixiamo con due dita e cuociamo con il calore umano?). 4) Eh no, non potete portare nessun fornitore da fuori, dovete usare i nostri (no, scusate, ma in virtù di quale legge?) 5) Eh no, non abbiamo abbastanza kilowatt di corrente (e scopri che hanno un impianto da utenza casalinga, con un criceto che corre sulla ruota). 6) Eh no, l’immondizia dell’attività ve la dovete smaltire da soli (ma cosa ti costa buttarla con l’altra? Ci faresti pure bella figura con un po’ di disponibilità). 7) Eh no, non abbiamo camere senza moquette (ancora, nel terzo millennio?). 8) Eh no, non abbiamo la navetta, solo transfer a pagamento (e sono piazzati nella terra di nessuno!). 9) Eh no, il pranzo dello staff non lo abbiamo previsto. Perché, mangiano? (No, campano d’aria). 10) Per policy aziendale non teniamo nessuna opzione (ecco bravi fate bene ad accettare eventi aziendali allora!). E ne potremmo tutti, io e voi, citare almeno altri cinquanta di punti assurdi. A volte verrebbe voglia di ricordare a queste strutture che si occupano di “ospitalità”, ma poi penso che con chi non ti offre neppure un bicchier d’acqua è come svuotare il mare con un cucchiaio, una fatica inutile. Location che vai, usanze che trovi! Ma anche no, dai!
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HOT TOPICS in my opinion
Riflessioni... in formazione
Conversazioni difficili È preferibile fare finta di niente, anziché dare un feedback negativo. È meglio stare zitti, piuttosto che dire ciò che pensiamo: è la strada più facile… Ma non quella più efficace!
L’
PAOLA SABBATINI Formatore, coach e senior partner Newcom Consulting paola.sabbatini@newcomconsulting.it
altro giorno, a pranzo, un’amica si lamentava con me del marito. Mi raccontava che non sopporta un suo preciso modo di fare e che, ogni qualvolta si comporta così, le sale il sangue alla testa! In un attimo di pausa, tra un lamento e l’altro, le chiesi se ne avesse mai parlato con lui. «Assolutamente no!» rispose. «A parte che tanto non servirebbe a niente… E poi la prenderebbe molto male!». Contrariamente a quanto si pensi, le conversazioni difficili riguardano tutti noi e sono molto più frequenti di quanto crediamo. Siamo di fronte a una conversazione difficile ogni qualvolta abbiamo qualcosa di difficile da dire. Tanto difficile che preferiamo non dirla! Non possiamo rinnovare un contratto di lavoro; dobbiamo comunicare una malattia; vogliamo consegnare le dimissioni; dobbiamo negare un aumento; dobbiamo dare un feedback negativo o comunicare un provvedimento disciplinare; vogliamo chiedere la restituzione di un debito; non tolleriamo più un comportamento; non ci piace qualcosa o, peggio, dover fare qualcosa; vorremmo essere trattati in modo diverso; desideriamo fare qualcosa di diverso…
Sono tutte conversazioni difficili! È più facile parlare male del collega quando non c’è, invece che affrontarlo direttamente. Allo stesso modo, è preferibile per un capo fare finta di niente, anziché dare un feedback negativo. È meglio stare zitti, piuttosto che dire ciò che pensiamo veramente! È vero: è la strada più facile… Ma non quella più efficace! Una parte di noi, infatti, decide di tacere per il quieto vivere. Un’altra, però, continuerà a notare quella cosa che non va giù, esattamente come il battito della lingua sul dente che duole. Ma cosa c’è di così difficile? Perché evitiamo di parlare chiaramente? In realtà è tutta colpa del nostro cervello e della sua capacità di giocare d’anticipo! Ci vuole un esempio. Immaginate una cosa che proprio non tollerate di una persona a voi vicina. Vi chiedo di fare uno sforzo e visualizzare qui, davanti a voi, una persona reale che sta agendo in un modo che proprio non sopportate. Ora: immaginate che io abbia il potere di obbligarvi a parlargliene direttamente. Adesso! Come vi sentireste? Molto probabilmente, male al solo pensiero, avreste paura! Paura di scatenare una rissa, di ferire, di rovinare i rapporti, di essere giudicati! Ecco perché non è semplice dire le cose difficili: il nostro cervello anticipa il problema. Si immagina che, parlando, tutto andrà di male in peggio! E, se ne è convinto, farà in modo di farlo andare così. Imparare a dire cose difficili,
senza scatenare risse o rovinare relazioni, non è facile, ma è certamente possibile! Possiamo iniziare con alcune regole di base, utili in diverse conversazioni difficili. Primo: chiariamo con noi stessi l’obiettivo. Cosa vogliamo dire? E soprattutto: cosa vogliamo ottenere? Secondo: parliamo di noi, non dell’interlocutore. Raccontiamo i fatti e definiamo l’impatto che ha avuto ha su di noi, sul contesto, sugli altri. Spieghiamo cosa ci piacerebbe o cosa non vogliamo, cosa ci fa stare male e cosa ci farebbe stare meglio. Partire da noi significa assumerci la responsabilità delle nostre scelte e delle nostre idee, senza accusare o giudicare nessuno! Terzo: lasciamo che l’altro si sfoghi e teniamo a bada le nostre emozioni. Molto probabilmente ciò che diremo non gli piacerà, è comprensibile! Accettiamo la sua reazione emotiva e legittimiamola, senza farci prendere dal vortice negativo. Quarto: evitiamo generalizzazioni, esasperazioni, rivangamenti, giudizi e assolutismi: non è una sfida, in cui qualcuno deve per forza perdere! Quinto e ultimo: cerchiamo di essere propositivi. Offriamo una soluzione o nuove possibilità, facciamo una richiesta, proponiamo un’alternativa. Purché sia chiara ed ecologica per entrambe le parti! Ah… dimenticavo il segreto più importante! Smettiamola di vedere l’altro come il nostro nemico! È soltanto un essere umano, con i suoi pregi e i suoi difetti. Esattamente come noi!
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Fuori dal coro
Il valore della memoria Solo ripercorrendo la strada al contrario senza filtri possiamo trovare i suggerimenti utili per gli sviluppi futuri delle nostre competenze e, quindi, del settore
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EMANUELE NASTI General manager Htms International enasti@htmsinternational.com
erdere il passato, significa perdere il futuro”. Con questa citazione dell’accademico e architetto Wang Shu, già vincitore del premio Pritzker, il più importante riconoscimento al mondo dell’architettura, abbiamo deciso di aprire Trenta, una monografia realizzata in occasione del trentesimo anniversario della mia azienda, attraverso la quale abbiamo voluto celebrare non tanto noi stessi, quanto la memoria di un trentennio di grandi cambiamenti sociali, politici ed economici che hanno visto crescere, consolidarsi e poi cambiare radicalmente l’industria turistica e – più in generale – il modo di vivere e comunicare di tutti noi. Chi come noi ha la fortuna di viaggiare per lavoro, gode di un punto di vista privilegiato. Attraverso la conoscenza dei popoli e dei luoghi del mondo che abbiamo visitato, abbiamo aperto le nostre menti al rispetto di
ogni cultura e di ogni religione, collezionando negli anni un numero crescente di relazioni non solo professionali ma di vera e propria amicizia. Abbiamo così imparato che la conoscenza di ciò che si rappresenta non è solo un indispensabile strumento funzionale alla vendita di una destinazione, ma un volano di scambi culturali, capace di generare rispetto reciproco. La “scrittura” di questa opera, se vogliamo spingerci a chiamarla così, è stata per me un grande privilegio, un’occasione vera di riscoperta delle nostre origini e soprattutto di un percorso che non ha potuto – né mai potrà – prescindere dalle mutevoli condizioni ambientali, politiche e socio-economiche in cui operiamo. Ho così riscoperto il valore immenso della memoria. Non tanto – o comunque non solo – la memoria selettiva che più o meno consapevolmente spinge ciascuno di noi a conservare i bei ricordi eliminando il resto. Invece è solo ripercorrendo la strada al contrario senza filtri che troviamo qualche spiegazione a eventi che altrimenti appaiono incomprensibili. Ciò vale per la storia, ma è utile anche all’individuo e al professionista che è in
ciascuno di noi. La memoria ci impone di fare i conti con le nostre origini e con la nostra storia, personale e aziendale. Cercare di capire se le due cose coincidono è già un aiuto per tracciare la rotta dei passi futuri quando la direzione è incerta. Non è così raro che un’azienda nata con un’idea di business si ritrovi dopo anni a concentrarsi su obiettivi e segmenti di mercato imprevisti. E non è detto che sia sbagliato se questo è il risultato di una analisi ponderata delle mutevoli condizioni di mercato ed è impresa sostenuta da nuove abilità acquisite nel tempo. In fondo, la meeting industry si nutre di questo: uno scambio continuo di competenze, esperienze, idee e opinioni che genera confronto, quindi sviluppo. Wang Shu ci ha solo ricordato che la navigazione talvolta può portarci ad attraversare oceani freddi e scuri. Il rischio di perdersi e fallire è sempre dietro l’angolo. È proprio nei momenti di difficoltà che saper ripercorrere i propri passi per correggere la rotta può essere vitale. Ecco dunque il valore della memoria. L’aver saputo leggere ciò che la storia stava ancora scrivendo ci ha portato sin qui. Ricordarlo ci porterà lontano.
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86 camere Centro congressi 300 persone (fino a 6 sale meeting) Centro benessere e piscine esterne Garage e city bike Wi fi free
PALACE HOTEL DESENZANO
Palace Hotel Desenzano Viale F. Agello, 114A - 25015 Desenzano del Garda (BS) -tel. 030 9902262 www.palacehoteldesenzano.it
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Generazione Y
L’appeal della location Che la location sia tra i primissimi parametri che influenzano la decisione se partecipare o meno a un evento è cosa nota, ma non sempre i planner ne tengono il dovuto conto
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STEFANIA SARGA Events & sponsorship executive EasyB certificata Cme stefania.sarga@easy-b.it
olto spesso, quando analizzo i questionari di valutazione di un evento, noto con piacere che, oltre ad aver scelto, come motivo di partecipazione, l’agenda o un particolare relatore, gli iscritti decidono di prendere parte a una conferenza anche per la località in cui è ospitata. Aspetto confermato da diversi studi del settore. Oltre ai due motivi principali che spingono le persone a partecipare a un evento, ossia la formazione continua e il poter fare networking, la location si posiziona al terzo posto. Un elemento che si rivela fondamentale per catturare ancora di più l’attenzione dei potenziali partecipanti e convincerli a registrarsi. Ecco, allora, che è importante prevedere, da parte dell’organizzatore, una serie di attività extra evento, dalla cena nel ristorante tipico alla visita del museo più noto della città, a un tour dei principali monumenti: occasioni che consentono ancora di più il network tra i partecipanti. L’Italia, sotto questo punto di vista, si dimostra la meta ideale per l’organizzazione di eventi: oltre all’immenso patrimonio artistico, naturale e culturale, ciò che i partecipanti dell’evento
trovano in Italia è l’opportunità di condividere e assaporare uno stile di vita unico, che varia da nord a sud. L’aspetto che si rivela positivo è che in qualunque luogo italiano, dalla grande città al piccolo borgo di provincia, dalla località di mare a quella di montagna, i delegati potranno cogliere le peculiarità, i sapori e le esperienze che più li affascinano. Per questi motivi, è molto probabile, inoltre, che l’attrattiva della località ospitante spinga molti di loro a prolungare il soggiorno, a trasformarlo in un lungo weekend fuori porta, unendo il mondo lavorativo alla sfera privata. L’aspetto da valorizzare e sul quale concentrare l’attenzione nella comunicazione pre-evento, quindi, è il content marketing. Infatti, per suscitare ancora di più l’interesse è molto utile inserire, durante la promozione, contenuti curiosi e interessanti sulla località che ospiterà l’evento. Un punto a favore per quelle società che desiderano organizzare eventi in una delle tante località d’Italia, dove si fondono cultura, bellezza e antiche tradizioni: l’organizzatore è in grado infatti di creare contenuti originali, grazie alla varietà dei settori
italiani che attraggono milioni di turisti da tutto il mondo: dalla moda al design, dal cibo all’arte, dal cinema alla musica, dalla letteratura alla fotografia. A questo proposito, si dimostra vantaggioso chiedere consigli e idee ai convention bureau (o agli enti del turismo, laddove i Cb non siano presenti) per creare contenuti autentici e capire quali possano essere le migliori attrazioni per i partecipanti. Il contenuto, ovviamente, gioca un ruolo fondamentale solo se è accompagnato da alcuni accorgimenti riguardanti la location: l’organizzatore, infatti, deve valutare se la città sia facilmente raggiungibile dai principali mezzi di trasporto e deve considerare il livello di sicurezza del luogo ospitante. Infine, per la società organizzatrice è opportuno conoscere al meglio il target dell’evento per creare contenuti appropriati: il messaggio, per esempio, cambierà a seconda che l’audience sia composta da millennial o da senior. Il perfetto connubio tra la società organizzatrice e il convention bureau, nella fase di promozione dell’evento, è essenziale per suscitare ancora di più l’interesse del potenziale partecipante. In alcuni casi, per di più, i contenuti che puntano a valorizzare la città ospitante si dimostrano decisivi nella scelta di partecipazione a un evento.
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I perché delle catene alberghiere Il gradimento del Mice italiano nei confronti dei network alberghieri trova risposte nell’evoluzione delle strutture di catena, ma anche in un approccio che si àncora all’attualità e all’evoluzione del comparto ALESSANDRA BOIARDI
È ancora uno scenario in evoluzione quello che vede protagoniste le catene alberghiere sul mercato italiano. Questo vale soprattutto per il settore Mice, che resta un comparto focale per i network dell’ospitalità per più di un motivo. Gli hotel di catena continuano a offrire i vantaggi “tradizionali”, come quello di essere strutture di categorie upscale e luxury, tendenzialmente di maggiore appeal per gli organizzatori di eventi. Anche la standardizzazione dei servizi contribuisce a rendere l’offerta al Mice più appetibile, ma resta il fatto che siamo di fronte a un nuovo approccio
anche da questo punto di vista. Approccio che si traduce, per esempio, in una maggiore interazione a livello territoriale, che rende le strutture meno isolate rispetto al contesto, un aspetto questo che va di pari passo con la tendenza oramai conclamata di offrire ai partecipanti di un evento corporate, di un congresso o ancora di più di un incentive, vere e proprie “esperienze”. Da prendere in considerazione anche i processi di fusione degli ultimi anni, che sono destinati, nel medio termine, a spostare gli equilibri lasciando aperto più di uno scenario. Ci riferiamo, come vedremo, all’unione tra Marriott e Starwood, ma anche a quella tra Atahotels e Una Hotels, non recentissime ma i cui effetti potrebbero ancora riservare delle sorprese. Per capire meglio in quale contesto il Mice si muove abbiamo intervistato due realtà tra le protagoniste attuali per quanto riguarda il settore. Ecco cosa è emerso.
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SCOMMETTERE SUL MICE «La vera sfida è essere veloci, efficienti ed efficaci nel riuscire a soddisfare le esigenze particolari di ciascun ospite in tutte le fasi dell’organizzazione, ma la standardizzazione è ancora un valore per le catene alberghiere, è la base sulla quale poter personalizzare i servizi a seconda delle necessità dei nostri clienti». Sono le parole di Marco Gilardi, operations director di Nh Hotel Group Italia, un gruppo tra i più presenti sul mercato italiano, il cui business model, basato proprio sulla standardizzazione, «permette di offrire un “time to market” iper-competitivo». Personalizzazione e standardizzazione, dunque, non sono una contraddizione, così come l’integrazione sul territorio. Capiamo meglio con Gilardi. Quali iniziative sinergiche con territori e organizzatori vedono protagoniste le catene alberghiere? «Per citare alcuni esempi, Nh Hotel Group Italia fa parte di Convention Bureau Italia, con il quale collabora sinergicamente da anni per
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trarne reciprocamente dei benefici circa lo sviluppo sul territorio. Collabora anche con alcune Dmc e Mico Dmc, che sono tra i più grandi player internazionali di Fiere di Milano, per creare un calendario eventi efficace sulla base di diversi fattori fra cui la stagionalità, per esempio». Le catene sono interessate al settore e per quali motivi? «Certamente, il Mice è fra i pilastri di sviluppo della compagnia da diversi anni. Attraverso gli eventi le aziende vogliono creare dei momenti chiave, esperienze che sedimentano messaggi importanti; per fare ciò la location e il servizio che possono ricevere nelle nostre strutture devono essere impeccabili! Abbiamo investito, stiamo investendo e continueremo a investire molto per il futuro sviluppo del settore, sia dal punto di vista tecnologico ma ancora di più dal punto di vista esperienziale. Solo così potremmo essere pronti ad accogliere, soddisfare e superare le esigenze degli ospiti e del mercato. Il Mice è inoltre determinante perché fa vivere le strutture a 360
MARCO GILARDI, operations director di Nh Hotel Group Italia «Nh Hotel Group Italia fa parte di Convention Bureau Italia, con il quale collabora sinergicamente da anni per trarne reciprocamente dei benefici circa lo sviluppo sul territorio»
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gradi, quindi non solo la parte camere, ma anche gli spazi delle sale riunioni, i bar, i ristoranti».
DANIELE PICOLLO, global accommodation manager di Aim Group International «Le catene hanno capacità di analisi, di negoziazione e di offerta maggiori di un hotel singolo. Le catene sono importanti per sviluppare sia business capillari sul territorio sia logiche su aree più vaste»
Da quali investimenti e iniziative dedicate al Mice non è possibile prescindere? «Oltre a costanti innovazioni nei prodotti, non perdiamo mai di vista l’hardware essenziale, fondamentale per l’ottima riuscita di un evento: sedie e tavoli di qualità e di design, installazioni audio/video performanti e di ultima generazione. Senza dimenticare mai l’attenzione che poniamo nell’offrire sempre un’accoglienza e un servizio di alta qualità, oltre a un’offerta ristorativa di alto livello e variegata, come per esempio i nostri famosissimi coffee break a base di prodotti locali e a Km0, oppure pranzi e cene che deliziano i palati dei nostri ospiti offrendo sempre la migliore delle gourmet experience». Il mercato italiano è diverso da quello estero da questo punto di vista? «Avendo la possibilità di comparare le nostre attività con quelle delle altre business unit sul territorio europeo, riscontriamo un trend di mercato e delle dinamiche abbastanza simili. All’estero viene utilizzato un po’ di più lo strumento della Ddr (Day delegate rate) che offre un pacchetto a costo per ogni partecipante. In Italia siamo legati a un preventivo più dettagliato, ma alla fine il grande focus su questo business è costante e comune anche negli altri Paesi dove Nh Hotel Group è presente». QUESTIONE DI NETWORK «Il mercato dell’ospitalità sta vivendo profondi cambiamenti, dai grandi merger tra catene al ruolo dei portali per alloggi condivisi, un contesto sfidante, nel quale il segmento
Mice rappresenta, a livello sia nazionale sia internazionale, un mercato solido, stabile, finanziariamente significativo, su cui l’interesse resta alto. Le catene alberghiere per prime ne hanno compreso il valore, rispetto agli alberghi indipendenti, e a maggior ragione continuano a farlo oggi». Ce lo ha spiegato Daniele Picollo, global accommodation manager di Aim Group International, che quotidianamente si confronta con i trend dell’accoglienza alberghiera dal punto di vista del Pco e dell’organizzazione di eventi. Fusioni importanti come quella tra Marriott e Starwood, ma anche Atahotels e Una, hanno effetti che di solito si fanno sentire nel medio periodo. Possiamo già tracciare le prime considerazioni? «La fusione di Atahotels e Una Hotels ha creato sul mercato italiano un grande player, con strutture su tutto il territorio e un’attenta strategia di servizio e commerciale rivolta al mercato congressuale. Come Aim Group continuiamo la collaborazione business e l’acquisizione di Starwood da parte di Marriott al momento non presenta ancora rilevanti effetti sull’operatività. Al contrario, pesa molto il taglio delle commissioni annunciato da Marriott per gli hotel negli Usa, che penalizza il ruolo degli intermediari, come agenzie viaggi e Pco, da sempre fondamentali invece nello sviluppo del business». Catene vs hotel singoli: vantaggi e svantaggi per il Mice secondo la vostra esperienza? «Le catene hanno capacità di analisi, di negoziazione e di offerta maggiori di un hotel singolo. Le catene sono importanti per sviluppare sia business capillari sul territorio sia logiche su aree più vaste. Ma le catene in Italia e in Europa hanno un peso marginale. A
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seconda dei criteri di definizione di catena alberghiera possiamo considerare che rappresentano tra il quattro e il 15% del mercato. Il cuore e la spina dorsale del mercato italiano ed europeo sono tuttora le migliaia di singoli proprietari privati, che siano franchisee di catena o totalmente indipendenti. Aim Group crede molto nel lavoro di network che unisce le catene, i privati e le associazioni di categoria. Spesso, su eventi grandi, lavoriamo in cooperazione con le destinazioni: Federalberghi, Camera di Commercio, convention bureau. Insieme si fanno progetti migliori». Le catene sono in grado e vogliono instaurare rapporti proficui con tutta la filiera del Mice? Come ci si rapportano? «Ogni catena ha sue logiche e strategie. Ci sono catene molto attente alle necessità dei clienti, e di tutta la filiera, dai Pco alla destinazione. In altri casi, promuovono azioni come quella di Marriott negli Stati Uniti più unilaterali, che privilegiano altre priorità. I rapporti di business tuttavia sono continui e importanti». Nel ruolo di importante Pco, come gestite gli accordi con le catene? «In Aim Group abbiamo accordi di catena pan-europei, regionali, locali che raccolgono
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hotel di una singola città (privati e catene), e infine accordi con singoli hotel. Per gestire al meglio il rapporto con gli alberghi, ci siamo dotati, tramite una funzione dedicata, di un Global Hotel Program (Ghp) centralizzato, attraverso il quale condividiamo in modo strutturato con le catene/gli hotel non solo logiche tariffarie, disponibilità e prenotazioni, ma soprattutto le esigenze dei nostri clienti relative agli eventi così che possano essere soddisfatte con maggiore efficacia». In occasione di grandi congressi come Esc 2016 come si riesce a gestire l’accommodation? In questo caso quale ruolo giocano le catene alberghiere? «In questi casi particolarmente complessi – dove abbiamo gestito l’accommodation per 35mila cardiologi a Roma – è indispensabile essere solidi a livello finanziario e disporre di una buona organizzazione e capacità tecnica tipiche solo delle catene. Le catene offrono agli albergatori un contributo fondamentale in termini di credibilità del progetto. Ma la chiave del successo è la collaborazione. Il team di Aim Group, in virtù dei rapporti consolidati di collaborazione, collega il cliente e le complesse esigenze dell’evento all’offerta della destinazione valorizzando tutte le opportunità e individuando le necessarie soluzioni».
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L’arte italiana dell’ospitalità A pochi passi dalla stazione ferroviaria di Roma Termini, nel centro della Capitale, una famiglia italiana, tre hotel, 505 camere e un’offerta business al passo con i tempi: Bettoja Hotels continua a investire nell’arte dell’ospitalità SERGIO MORI
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na sola via di Roma, la storica Cavour. Tre location di classe e un’unica proprietà, Bettoja Hotels, famiglia di albergatori che caratterizza la storia della sua ospitalità da 140 anni. La famiglia Bettoja, piemontese di origine, inizia la sua attività nel settore già nel 1875 con l’acquisto del Ristorante Massimo D’Azeglio, così chiamato in onore del grande statista e scrittore; in seguito, visto lo sviluppo nella zona della Stazione Termini, la famiglia Bettoja decide di comprare il resto del palazzo trasformandolo in albergo, per l’appunto l’Hotel Massimo D’Azeglio. Il secondo acquisto è l’Hotel Mediterraneo e infine l’Hotel Atlantico. Cinque generazioni si sono susseguite alla guida del gruppo, fino a oggi. Con la presidenza di Maurizio Bettoja, e la nomina di Ciro Verrocchi come direttore generale del Gruppo, il brand torna protagonista del mercato dell’ospitalità: è stato infatti messo a punto un piano che prevede, nei prossimi anni, un investimento di oltre 18 milioni di euro sulla collezione dei tre alberghi romani, inclusa la creazione di un polo congressuale destinato a diventare un vero e proprio punto di riferimento in città.
Oltre cinquecento camere, 18 sale meeting appena ristrutturate per eventi e congressi, tra la Basilica di Santa Maria Maggiore e il Teatro dell’Opera, crocevia di storia e cultura. Un interior design legato alla tradizione e all’Art Déco, con servizi di ultima generazione dedicati al business. L’Hotel Mediterraneo, in perfetto stile Art Déco, offre 245 camere, che racchiudono in sé il lusso monumentale degli Anni 40, e diventa il punto di partenza del rinnovamento: le prime nuove venti camere saranno pronte a breve insieme al polo congressuale, che offrirà tre nuove sale che – in aggiunta ad ampi spazi comuni –, possono accogliere dalle trenta alle duecento persone. Il ristorante, situato sul rooftop, domina la Città Eterna, offrendo anche un punto di ritrovo lifestyle. L’Hotel Atlantico, più contenuto ma non meno di carattere, accoglie gli ospiti in un suggestivo palazzo del 1935 e inizierà presto la fase di restyling: le 65 camere costruite sul Colle Esquilino, la parte più alta di Roma, diventeranno così la scelta ideale per le famiglie, o di chi desidera una location più intima, ideale comunque per piccole riunioni ed eventi. L’ultima fase del restyling coinvolgerà l’Hotel Massimo D’Azeglio, dove nacque il primo hotel della collezione. Le tre ampie sale meeting, con una platea che arriva a ospitare duecento persone, completano l’offerta del polo congressuale. indirizzi a fine rivista
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Unico resort a Nassau con isola privata • Programma esclusivo 5-Star Global Gourmet™ con possibilità di gustare specialità da tutto il mondo scegliendo tra i 10 ristoranti del resort • Bevande, vini e alcolici illimitati delle migliori marche • Welcome Cocktail privato • Gala Dinner privato incluso (min 35 pax) • Sala meeting con attrezzatura • 1 camera free ogni 6 o 12 camere prenotate a seconda del periodo di viaggio* • Sport acquatici e terrestri inclusi • Tour ed escursioni Island Routes^ • Mance e tasse incluse • Wi-Fi gratuito • Trasferimenti aeroportuali collettivi inclusi
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Cinque nuove stelle siciliane I Monasteri Golf Resort, ex monastero benedettino convertito in esclusivo cinque stelle alle porte di Siracusa, entra ufficialmente nella famiglia Jsh Hotels & Resorts. Atmosfere raffinate e servizi al top per meeting da sogno SIMONA ZIN
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n impatto emozionale assicurato è quello che si sperimenta davanti a I Monasteri Golf Resort, il nuovo raffinato resort cinque stelle entrato da quest’anno a far parte di Jsh Hotels & Resorts: l’affascinante location sorge all’interno di una villa che fu un tempo monastero dei benedettini, poi dimora di alcuni
casati nobiliari. Riconvertito successivamente in struttura ricettiva, oggi è un raffinato rifugio non distante dal mare, alle porte di Siracusa, e immerso nel verde di agrumeti, palme, carrubi e ulivi, con sale per congressi, un campo da golf a 18 buche par 71, un’ampia spa e centro benessere, una suggestiva piscina esterna con jacuzzi, 102 camere dotate di ogni comfort, affacciate sul campo golf e sulla campagna siciliana. AMBIENTI AFFASCINANTI La nuova struttura del gruppo Jsh vanta spazi di ampio respiro, atmosfere ricche di storia in ogni suo ambiente, come quelle che caratterizzano le sale meeting, spazi perfettamente attrezzati, illuminati da luce naturale, adatti ad accogliere eventi business in grande stile in un contesto di indiscutibile bellezza. Qualsiasi tipo di evento Mice, che sia un congresso o un meeting, un incentive o un lancio di prodotto, trova qui il suo spazio e la sua espressione ideali. Tutte le zone esterne sono di grande fascino: le terrazze, le scalinate, gli antichi lavatoi, i patii fioriti, i giardini con agrumeti e ulivi sono lo scenario perfetto per eventi da ricordare. Le 102 camere e suite sono un romantico rifugio immerso nei silenzi e nella meraviglia della campagna siciliana, non distante dal mare. Dalle stanze si gode
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di una vista splendida sul verde, tra alberi di agrumi, palme, carrubi, pini secolari, alloro, mirto e ulivi. Un ampio intervento di ristrutturazione ha coinvolto il campo da golf a 18 buche par 71, il cui percorso si estende nel paesaggio mediterraneo, all’interno di una piantagione di 86 ettari di aranci e limoni. Un paradiso per praticare questo sport e per rilassare la mente perdendosi nelle distese di verde. Il campo copre una superficie di 6.520 metri quadrati ed è stato progettato dagli architetti David e Vincenzo Mezzacane. BENESSERE E BUONA TAVOLA Chi vuole ritrovare il benessere psico-fisico può entrare nella Purity Spa del resort, che unisce spirito contemporaneo e atmosfere antiche, tra bagno turco, doccia emozionale, sauna, vasca idromassaggio, cabine per trattamenti di bellezza e massaggi. Dalla ricca tradizione siciliana prende ispirazione, invece, la nuova cucina dei Monasteri: la proposta culinaria porta la firma dello chef stellato Andrea Ribaldone, che ha studiato menu volti a valorizzare le ricchezze gastronomiche del territorio, nel pieno rispetto della filosofia del “fresco, italiano e semplice”, con ingredienti di stagione, scelti da produttori locali, per offrire piatti capaci di esaltare profumi e sapori, senza ricorrere a eccessive elaborazioni e tutti
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basati sulle materie prime dell’isola. A disposizione di ospiti e congressisti, addirittura un local coach, che funge da “concierge evoluto”, esperto del territorio che suggerisce, organizza e spesso accompagna gli ospiti in tour ed esperienze costruite su misura per scoprire i segreti di questa antica terra. Siracusa, la sua campagna, la costa cristallina e le sue spiagge, gli antichi resti delle civiltà greche e romane, i percorsi enogastronomici, tra cantine e degustazioni: tutto vale la pena di essere sperimentato nell’ambito di post congress all’insegna della storia e della bellezza. indirizzi a fine rivista
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Microcosmo in esclusiva Strutture top level per eventi d’atmosfera quelle targate Marcegaglia e, al contempo, perfette per le vacanze del Mice. Su un’isola privata, anche in esclusiva e nel massimo della sicurezza
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LUCIANA FRANCESCA REBONATO
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i piace immaginare luoghi italiani esclusivi, immersi nella natura e in totale sicurezza. E realizzarli”. È un abstract della mission di Marcegaglia Hotels & Resorts – divisione di uno dei più importanti gruppi industriali al mondo –, che gestisce attualmente tre asset del turismo: l’Isola di Albarella nel Parco del Delta del Po, Pugnochiuso Resort sul promontorio del Gargano e il Villaggio Le Tonnare a Stintino in Sardegna. Un tris d’assi che cattura l’attenzione del Mice soprattutto quando il gruppo sfodera sul tappeto delle offerte l’isola privata di Albarella, a settanta chilometri a sud di Venezia: due hotel a quattro stelle dedicati agli eventi e la storica Villa Cà Tiepolo, una pluralità di attività sportive e di benessere e circa 250 unità abitative tra appartamenti e ville, anche con piscina privata. Un elisir di esclusività a poco più di un’ora dall’aeroporto di Venezia e a meno di due da quello di Treviso.
L’ISOLA DEL MICE È un’isola privata, Albarella, collegata alla terraferma da un ponte percorribile in macchina. Appena vi si arriva, ecco la prima sorpresa: all’isola si accede solo dopo il superamento di una barriera, garanzia di tranquillità e sicurezza 24 ore su 24. Una dimensione “protetta” per vivere un’esperienza sorprendente, in totale relax, nel verde e in una realtà green addicted. Ad Albarella, infatti, l’inquinamento acustico non esiste, la qualità della vita è di altissimo livello e l’acqua potabile è nientemeno che quella dell’Adige, debitamente filtrata. Cinque chilometri di lunghezza per uno e mezzo di larghezza e con il cento per cento della superficie –terrestre e acquatica – sotto stretta tutela ambientale. Un’isola nella quale, nel contesto ricettivo e congressuale, il Mice trova l’Hotel Capo Nord, il Golf Hotel – entrambi a quattro stelle –e la storica Villa Cà Tiepolo. L’Hotel Capo Nord, interamente ricostruito nel 2013, è affacciato sulla spiaggia privata di tre chilometri, è circondato da una rigogliosa macchia mediterranea e si contraddistingue per l’elegante funzionalità delle camere, la cucina ricercata e il servizio eccellente. Agli eventi l’Hotel Capo Nord dedica il suo centro meeting – provvisto di tecnologia all’avanguardia – dalla
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capacità complessiva di trecento persone a teatro e con il plus della luce naturale. La sala meeting, inoltre, è collegata direttamente al giardino interno nel quale organizzare cocktail, coffee break e buffet lunch. L’Hotel Capo Nord dispone di camere con soggiorno separato dall’area notte, suite – anche con jacuzzi – e, nelle sue adiacenze, vi sono numerosi residence. EVENTI IN ESCLUSIVA Sul campo da golf a 18 buche – par 72 – ecco il Golf Hotel, un’oasi di benessere con 22 ampie camere superior, dagli arredi moderni e con accessori di lusso. L’esclusiva Saletta Belvedere con vista sul green può ospitare fino a sessanta persone in stile teatro e anche outdoor è possibile allestire – proprio prima del campo da golf – una tensostruttura. E non è finita qui. L’albergo può essere affittato interamente e in esclusiva, ed è ideale per un board meeting al top o un vip incentive. Fra i due hotel si trova il centro sportivo, provvisto di una sala convegni. Masterpiece degli eventi di Marcegaglia Hotels & Resorts ad Alberella è Villa Cà Tiepolo, il settecentesco casino di caccia dei dogi di Venezia, ora adibito a sede congressuale, banqueting ed eventi speciali. Dispone di un ampio piazzale esterno, di
un atrio con cinque salette laterali e, al piano nobile, di un’ampia sala divisa da arcate ideale per convegni o cene di gala e con una capienza di 120 posti a sedere. ADRENALINICHE EMOZIONI Ad Albarella la coreografia e le facility sono spettacolari. Vi sono, infatti, 23 campi da tennis in terra battuta – scenario di tornei internazionali –, scuole di tennis, centro ippico con scuola di equitazione e salto a ostacoli, tiro con l’arco, campo da golf e una miriade di sport dedicati a Nettuno. E quattro piscine, di cui una olimpionica, sede di campionati di pallanuoto. Il centro sportivo soddisfa il Mice più esigente anche nel suo ristorante – affacciato sulla spiaggia – con prelibatezze regionali a chilometro zero e con cocktail d’atmosfera in riva al mare. Ad Albarella, inoltre, il Mice può vivere l’emozione di una crociera al tramonto in barca nella laguna di Caleri, con la degustazione di prodotti tipici. Dura 45 minuti, e per post congress di maggiore durata, nulla di meglio che mezza giornata alla scoperta del Delta del Po, patrimonio dell’Unesco.
1 / L’isola privata di Albarella, nel Parco del Delta del Po 2 / Il Golf Hotel, quattro stelle sull’Isola di Albarella 3-4-7 / Tre immagini dell’Hotel Capo Nord, sempre sull’Isola di Albarella 5 / La storica Villa Ca’ Tiepolo, fiore all’occhiello dell’isola privata 6 / Il Pugnochiuso Resort, sul promontorio del Gargano 8 / Il Villaggio Le Tonnare a Stintino
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La forza dei numeri Th Resorts si è lasciata alle spalle un 2017 da record e ha iniziato il 2018 con un ricco programma di attività. All’insegna dell’ospitalità a tutto tondo e nell’eccellenza delle coreografie italiane LUCIANA FERANCESCA REBONATO
Mimmo De Pisa, manager della divisione Gruppi & Mice di Th Resort
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a festeggiato i suoi primi quarant’anni nel 2017, Th Resorts, protagonista sulla scena nazionale con ventitré strutture nelle più intriganti destinazioni del Belpaese. Presente a ogni latitudine e altitudine con villaggi e alberghi a quattro stelle, il gruppo dispone di location ideali per gli incentive e i team building, molte delle quali con spazi per meeting e incontri di alto livello. Fra queste, spiccano nell’arco alpino Th Planibel Hotel e Residence di La Thuile e Th Golf Hotel a Madonna di Campiglio mentre nel novero delle destinazioni “a tutto mare” aprono i battenti al Mice il Th Green Park Resort in Toscana, il Th Le Castella Village a Capo Rizzuto e il Th Ti Blu Village a Pisticci. «È un’offerta capillare
e diversificata, quella di Th Resorts – racconta Mimmo De Pisa, manager Gruppi & Mice del brand – che vede una pluralità di scenari, tanto appeal e, oltre alle sale meeting, anche percorsi post congress, che partendo dagli alberghi e villaggi del gruppo muovono verso le seduzioni delle più belle località italiane. Le strutture Th Resorts offrono una gamma completa di servizi e spazi dedicati al congressuale e sono caratterizzate dalla cura dell’accoglienza che si esprime nel rispondere al meglio alle esigenze di ogni singolo ospite. Gli eventi che si svolgono negli alberghi e nei villaggi del gruppo si contraddistinguono per l’estrema attenzione ai dettagli, per una ristorazione attenta alle diverse esigenze alimentari, per l’ampia gamma di attività sportive e, anche, per i corsi incentrati su numerose discipline sportive – in primis tennis, calcio e sci – cui fa da contrafforte il benessere da perseguire all’interno di rilassanti spa». E dopo il business, anche il pleasure. Le location Th Resorts, infatti, rappresentano anche un punto di riferimento per le vacanze del Mice, che qui trova coreografie di qualificata animazione. VERSATILITÀ, INNANZITUTTO Nle 2017 Th Resorts ha aperto l’ingresso a realtà finanziarie come Cdp – Cassa Depositi e Prestiti – e il gruppo Isa – Istituto di sviluppo Atesino – e ora il 46 per cento del capitale è di Cdp, un altro 46 per cento è rimasto ai soci storici e il rimanente otto per cento è nel portafogli del fondo Isa. Versando un aumento di capitale di venti milioni di euro, Cdp ha
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valorizzato l’intero gruppo di circa 43 milioni. Th Resorts continua a puntare sulla sua crescita nel settore del turismo montano, da sempre mission dell’azienda, nel cui portfolio vi sono località e strutture di primo livello. Il gruppo, che si posiziona tra i primi operatori per numero di camere nell’arco alpino, intende crescere nella destinazione montagna, sviluppando un prodotto competitivo. L’ingresso di Cdp ha permesso a Th Resorts di ampliare negli ultimi mesi il suo perimetro inserendo tre nuove strutture in montagna: il Th Golf Hotel di Madonna di Campiglio, il Th Villaggio Olimpico di Sestriere e il Th Des Alpes a Courmayeur. Il piano industriale, inoltre, prevede un aumento anche delle strutture al mare, dove Th Resorts gestisce attualmente sette villaggi di cui tre in Calabria, uno in Basilicata e in Sicilia così come tre strutture del Touring Club, ma a breve ci saranno anche Sardegna, Puglia e Sicilia. Sempre grazie all’investimento del fondo Fiv di Cassa Depositi Prestiti, inoltre, Th Resorts partecipa al progetto di ristrutturazione – e gestione – dell’ospedale al mare del Lido di Venezia che diventerà un resort a quattro stelle con trecento camere e un ampio spazio dedicato al benessere.
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ESPANSIONE AVANTI TUTTA Graziano Debellini, presidente di Th Resorts, ha così commentato le nuove linee d’azione del gruppo: «L’ingresso da parte di Cdp in realtà turistiche che vantano una lunga storia come Th Resorts rappresenta un importante ed esemplificativo caso di una necessaria azione di crescita per il comparto turistico del nostro Paese. È importante avere il coraggio di aprire il capitale a realtà come Cdp e accettare una vera sfida di mercato: questo è il grande merito di Th Resorts. Il nostro gruppo punta a triplicare il suo fatturato nel breve periodo, e in questa direzione ha già acquisito nuove strutture in prestigiose località montane e intende crescere anche sul prodotto città e su quello mare Italia. Il valore più importante dell’ingresso di Cdp, oltre alla capacità finanziaria che permette l’acquisizione di nuovi contratti di management e di crescita del prodotto, sono la continuità lavorativa di tutto il personale. Un modello di sviluppo del turismo nel nostro Paese in cui gli azionisti, gli imprenditori e il management trovano una sintesi per creare un prodotto vincente e competitivo».
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1 / Il Th Planibel Hotel e Residence a La Thuile 2 / Il Th Golf Hotel di Madonna di Campiglio 3 / Il Th Villaggio Olimpico a Sestriere 4 / Il Th Ortano Mare di Rio Marina, in provincia di Livorno 5 / Il Th Green Park Resort, in provincia di Pisa 6 / Il Th Greif Hotel di Corvara 7 / Il Th Ti Blu Village a Pisticci
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ALESSANDRA BOIARDI
CB ITALIA: NOVITÀ E SERVIZI
MEZZOGIORNO IN RETE Partire subito con operazioni comuni. Questa è la strategia emersa dalla tavola rotonda, promossa dal Convention Bureau di Napoli, intitolata Destinazione Mezzogiorno. Sinergie operative nel Mice, tenuta a Napoli nel corso della XXII edizione della Bmt (Borsa Mediterranea del Turismo), dal 23 al 25 marzo. Il Sottosegretario di Stato al MiBact, Dorina Bianchi, ha aperto i lavori confermando l’attenzione delle massime istituzioni al settore Mice e al suo sviluppo, in particolare nelle regioni meridionali, dichiarando la totale disponibilità nello sviluppare strategie di collaborazione. Nel corso dell’incontro, al quale ha partecipato la maggior parte degli attori del settore congressuale del Mezzogiorno, dalla Basilicata alla Sicilia, è nata l’iniziativa di invitare una quindicina di buyer europei nelle singole regioni meridionali. «Ogni destinazione – ha dichiarato Giovanna Lucherini, direttore del Convention Bureau di Napoli – indivi-
duerà alcuni buyer, in base ai propri contatti, e organizzerà fam trip in diverse località del Mezzogiorno che possano ospitare convegni. Così ogni singola destinazione sarà inserita in un sistema più ampio che coinvolga l’intero Meridione sfruttando, per esempio, i collegamenti aerei e ferroviari, in modo da offrire un tour integrato». Si tratta dunque di un mezzo promozionale che mette in rete realtà vicine territorialmente, ma con tante specificità e che potrebbero attrarre mercati diversi.
FEDERCONGRESSI&EVENTI PRESENTA MATRIX È online Matrix, la piattaforma digitale progettata dalla categoria Servizi e Consulenze di Federcongressi&eventi. La piattaforma è strutturata in 14 macro-aree, alle quali fanno riferimento 77 servizi, e cioè: allestimenti, catering, consulenza aziendale, consulenza per eventi, editoria, formazione, customer relationship management, servizi audio-video, servizi web, software di back office, soluzioni fad, tecnologie per l’evento, trasporti e web marketing. L’utente, selezionata la macro-area di interesse, accede alla schermata nella quale visualizza i servizi specifici, con relativa descrizione di obiettivi e benefici attesi, cliccando sui quali compaiono le aziende che li erogano con link alla scheda descrittiva e di contatto. «Matrix è un progetto che ha visto i soci della nostra categoria impegnarsi in maniera compatta per fornire agli organizzatori un supporto chiaro e completo», ha commentato la rappresentante della categoria Servizi e Consulenze Francesca Scutari. «Il risultato è uno strumento agile e user friendly di incontro tra la domanda e l’offerta, nel quale per ogni servizio sono indicati l’area di applicazione e i vantaggi». «Con la realizzazione di Matrix la categoria Servizi e Consulenze ha dato un contributo di grande valore non solo per la promozione dei soci di Federcongressi&eventi ma anche per la crescita dell’industria del nostro settore», sottolinea la presidente di Federcongressi&eventi Alessandra Albarelli. «Progetti come Matrix dimostrano quanto la nostra associazione sia sempre al fianco dei player della meeting industry, pronta a sostenerne con azioni concrete gli obiettivi di business». La piattaforma è accessibile direttamente dal sito dell’associazione, www.federcongressi.it.
Il 20 marzo ha avuto luogo, presso la sala del Tempio di Adriano della Camera di Commercio di Roma, la giornata di presentazione delle novità per il 2018 di Convention Bureau Italia. La mattina è stata riservata all’assemblea dei soci per l’approvazione del bilancio 2017 e del budget 2018 e per introdurre i nuovi servizi a loro dedicati. Il pomeriggio ha accolto gli operatori della meeting industry per lo special event, durante il quale è intervenuto il direttore esecutivo, Gianni Bastianelli, che ha messo in risalto l’importanza strategica di dialogo e sinergia operativa con Cbi, a partire dalle grandi fiere internazionali. Già dalla prossima Imex di Francoforte, vi è piena sintonia sulla necessità di rivedere i criteri di inclusione allo stand Italia, con l’obiettivo di aumentarne la rappresentatività. Ancora più forte sarà la collaborazione in vista di Ibtm World di Barcellona, che vedrà una vera e propria compartecipazione nell’organizzazione della fiera tra Enit e Cbi. Sempre in tema di benefit per l’industria nazionale, Cbi ha annunciato l’ampliamento del progetto di comunicazione Italy at Hand, decidendo di investire nella comunicazione digital per permettere ai proprio affiliati di massimizzare la visibilità nazionale e internazionale e rafforzare di fatto il valore del network. Il primo progetto realizzato è Italy at Hand, il Film, il primo esempio di comunicazione video coordinata a livello nazionale mai realizzato al mondo, che è stato proiettato in anteprima nel pomeriggio e ha riscosso grande acclamazione del pubblico. L’altra importante declinazione di Italy at Hand sarà l’Evento, il primo format innovativo firmato Convention Bureau Italia, al via quest’anno, dall’1 al 3 novembre a Bologna. Cbi ha infine introdotto, per tutti gli affiliati, il servizio di Lead Generation Service, con lo scopo di aiutare e supportare le destinazioni e i centri congressi a sviluppare una candidatura per un congresso internazionale.
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PORTOFINO COAST ED EDIMAN, IL MICE IN LIGURIA
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Il 17 e 18 marzo il Consorzio Portofino Coast ha ospitato un educational riservato a una quindicina di operatori del settore congressuale che partecipano a Full Contact Pco, l’evento di Ediman dedicato al Mice e che ormai da diversi anni si svolge presso l’Excelsior Palace Hotel di Rapallo. Un gruppo selezionato di professionisti ha potuto così scoprire le bellezze del territorio che copre il Golfo del Tigullio sino a Moneglia e parte del Golfo Paradiso e le potenzialità che questa destinazione offre agli organizzatori di meeting, congressi e incentive. Grande soddisfazione da parte dei partecipanti per il programma proposto che, nonostante il meteo inclemente, ha toccato diverse località di Portofino Coast, dove gli operatori hanno potuto visitare hotel, location e ristoranti, e assaggiare la calorosa ospitalità della destinazione. Adalberto Gigli, presidente del Consorzio, afferma «Si è trattato di una bella occasione per incontrare alcuni importanti operatori che durante l’anno movimentano un gran numero di eventi congressuali e sono interessati a conoscere meglio la nostra destinazione e a toccare con mano la qualità dei nostri servizi. La visita è stata breve ma intensa e mi auguro possa tradursi presto in richieste per eventi nel nostro territorio».
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LOCATION COOL 2018
Save the place Versatili, cult, minimaliste, fashion, destrutturate, conviviali, attrezzate, décor, evocative, scenografiche, innovative, conservative, ma anche easy e polifunzionali. Così sono le location per gli eventi di nuova generazione TERESA CHIODO E SIMONA P.K. DAVIDDI
L’
evento deve essere un mezzo caldo, promozionale ed empatico, di grande interesse per chi intende perseguire una campagna comunicazionale diretta ed efficace. Gli organizzatori professionisti lo sanno bene. Sanno anche che, più sensi si stimolano, meglio si comunica, e quando è il momento di selezionare la location è importante fare la scelta giusta per esaltare il messaggio che si vuole veicolare. Progettisti e committenti si sono attrezzati per interpretare le tendenze più avanzate, sia in termini estetici, sia sul piano del progetto, del design e dell’atmosfera, dalle scelte dei materiali e degli arredi, alle tecnologie luminose e sonore, ma anche cogliendo l’opportunità di proporre nuove formule reinventando la funzione dei luoghi. Per amplificare l’essenza di questa ricerca, per fare contaminazione tra settori di appartenenza diversi sono tuttavia richieste competenze multidisciplinari e interdisciplinarietà. È così che gli spazi arrivano a proporsi come laboratori del nuovo nel mondo della comunicazione. Ecco che l’ufficio diventa lounge e
la lounge sala riunioni, oppure il lavoro diventa “show-working”, proprio come cucinare diventa show-cooking; il solito supermercato diventa un vero experience market mentre una concept lounge è un luogo dove vivere una serata oltre che fare la spesa; l’hotel può diventare un’experience illusion boutique, gli showroom diventano location per eventi, così come i musei o i teatri. Poi c’è il retail design: una particolare evoluzione dell’interior design e dell’architettura in genere che utilizza discipline mutuate dal graphic design, dall’ergonomia, dalla decorazione di interni e dalla pubblicità con il compito da un lato di progettare gli spazi commerciali in senso fisico, e dall’altro di definire nuove forme di interrelazione nello spazio. Allora ecco che il centro commerciale diventa una “lifestyle experience”. Se concentriamo la nostra attenzione sulla scelta della location, forse la voce più importante nell’organizzazione di un evento – e anche la più “importante” a budget –, la classifica delle preferenze in merito vede in testa gli hotel, poi le sedi aziendali e quelle congressuali, seguite dagli spazi polifunzionali, dalle ville e dai castelli (inclusi i relais e le altre dimore storiche) e dai locali di tendenza. E poi si fanno largo le piazze, le vie, i giardini, i parchi, i musei e le sedi artistiche o scientifiche. E poi abbiamo i cinema, i teatri, le sale da concerto, gli auditorium, gli stadi, gli impianti
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sportivi e i golf club. Ancora, le fiere, i centri commerciali, le università, le sedi governative o parlamentari e quelle degli enti locali, le scuole di cucina e molto altro che qui non stiamo a elencare. Ecco allora una panoramica sulle principali novità che il Belpaese sfodera in materia di location per eventi corporate, meeting e convention. IN AZIENDA? WHY NOT! Il post-industriale che si mescola con l’hightech, l’archeocorporate che cede alle lusinghe della tecnologia più all’avanguardia: soprattutto a Milano le sedi di brand prestigiosi aprono le porte a eventi dal gusto fashion, alla ricerca di location originali. Copernico 38, per esempio, nella via omonima, è un hub rivoluzionario, dinamico e innovativo, un vero e proprio ecosistema dove vivere un’esperienza lavorativa fatta di creatività, condivisione, opportunità di crescita, un luogo in cui gli spazi più tradizionali si integrano con ambientazioni suggestive e inusuali: a disposizione per organizzare eventi privati, conferenze e presentazioni aziendali o corporate party. Social floor, lounge, library, fitness centre, meeting room, aree di co-working, member club con ristorante, meeting room, office suite e una lounge area. Si tratta di un luxury format che coniuga relax e lavoro in un ambiente sofisticato. Gli uffici, il co-working e le postazioni hot desk si completano con il bar, il club, il parco, la palestra per coltivare relazioni importanti per la crescita del business. Mette a disposizione sale modulabili e flessibili, da dieci a novanta persone, con allestimento personalizzato, affacciate sul dehor e dotate di illuminazione naturale, attrezzature tecnologiche e connessione wi-fi. Anche la Microsoft House, la nuova sede di Microsoft Italia nel dinamico quartiere di Porta Volta, apre le sue porte al mondo degli eventi. Progettata da Herzog & De Meuron, la Microsoft House, studiata in un’ottica di apertura, inclusione e totale integrazione con l’ambiente esterno, riflette immediatamente la rilevanza che il valore dell’open innovation ha per l’azienda: entrare nel cuore di Milano in un’area dinamica e facilmente connessa con il resto dell’Italia. Punti cardine del Technology Center sono quattro ambienti con finalità diverse, tra i quali spicca l’Envisioning Center, la grande sala centrale teatro di conferenze e simulazioni, con un auditorium polifunzionale con ottanta posti a sedere dotato di un Surface Hub per trasformare ogni momento in una grande storia e aiutare i decision maker aziendali a immaginare il futuro della propria realtà grazie all’utilizzo della tecnologia. All’interno di un palazzo storico affacciato sul Giardino Trivulzio in via Manzoni, nel celebre quadrilatero della moda, il Concept Lab Gessi Milano ha trasformato un vecchio cinema abbandonato in un lussuoso loft di 1.500 metri quadrati su più livelli, a disposizione per eventi aziendali. Un’architettura potente e ariosa fatta di spazi unici, con complementi
e arredi “hors série”, oggetti preziosi e materiali rari, innovativi o lavorati in modo inedito. Intrecci arborei, piscine, cascate e boschi verticali creano l’esperienza emozionante e inaspettata di una immersione nella natura nel cuore di Milano, della scoperta di un “giardino segreto” votato al benessere e al design insieme. Dotato di un elegante loungefusion bar, di futuristici apparati e tecnologie illuminotecniche e audiovisive. Appena fuori Milano, nelle vicinanze del polo fieristico di Rho-Pero il Mercedes-Benz Center si estende su una superficie di 66mila metri quadrati e mette a disposizione i propri spazi per eventi aziendali. L’architettura è assolutamente innovativa e supertecnologica. Straordinaria è la capienza: la hall, infatti, può arrivare a ospitare fino a ben duemila persone. Tecnologia, supporti sofisticati e sistemi multimediali garantiscono la riuscita di qualsiasi tipologia di evento. Il MercedesBenz Center è anche luogo per incontri: dalle conferenze ai convegni, dai workshop ai seminari, infatti, trovano posto nell’auditorium all’ultimo piano della torre del marchio, uno spazio modulabile in grado di ospitare fino a 120 persone sedute. Di recente è stata inaugurata una nuova sala conferenze che (oltre all’auditorium) può contenere fino a duecento persone. Spostandoci infine nel cuore della food e della motor valley c’è Ruote Da Sogno, un incredibile contenitore fortemente voluto da un capitano d’industria e da un fedele gruppo di collaboratori che condividono con lui una passione unica: la magia delle auto e moto d’epoca. Lo showroom di Reggio Emilia ospita in maniera permanente più di mille tra motociclette e automobili d’epoca di tutti i marchi più blasonati su una superficie di seimila metri quadrati. Ruote Da Sogno mette a disposizione i suoi spazi per meeting, spettaco-
Sopra il titolo e, sotto nella pagina accanto, la sede Microsoft House a Milano. Qui sopra Ruote da Sogno e, sotto, l’auditorium del Mercedes-Benz Center
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LOCATION COOL 2018
VIAGGIO IN PUGLIA
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Grande fermento avvolge l’hotellerie pugliese, tra nuove aperture e restyling totali, che mirano non solo ad aumentare la ricettività della regione, ma anche a incrementarne la qualità con strutture di raro charme. Se Villa Romanazzi (nella foto), splendido hotel barese del gruppo Mercure, ha di recente portato a termine un sapiente restauro – che tra l’altro ha valorizzato le due sale indipendenti immerse nel giardino, l’Europa e la Scuderia –, Cds Hotels procede a suon di inaugurazioni: al 2016 risale l’apertura del Grand Hotel Riviera – quattro stelle superior affacciato sullo splendido mare di Santa Maria al Bagno e circondato da una lussureggiante pineta – nel 2017 è stata la volta del Relais Masseria Le Cesine, a meno di dieci chilometri da Lecce, ricavato da un’antica masseria ristrutturata, immersa in un uliveto, mentre nel 2018 al Gruppo si è aggiunto un nuovo, raffinato resort nella marina di Melendugno, anch’esso poco distante da Lecce. Nuove aperture anche per un’altra catena tutta italiana, Greenblu Hotels
Un recente restauro ha riportato all’antico splendore alcuni dei saloni di Villa Arconati, nel Parco delle Groane, alle porte di Milano
& Resort che nel 2018 ha visto la ristrutturazione di una struttura storica di Monopoli, Torre Cintola, splendido resort affacciato sul blu che mette a disposizione del Mice un’arena da settecento posti, sei sale meeting da venti a quattrocento posti (la plenaria con vista mare), quattro ristoranti, diversi campi sportivi e due piscine. li e feste private in uno spazio perfettamente attrezzato e completamente configurabile: una suggestione creativa per un perfetto mix tra food, spettacolo e divertimento. Con il committente vengono analizzati il progetto e la strategia di comunicazione per un evento chiavi in mano: un percorso emozionale, un vero e proprio viaggio tra spettacolo, cibo, motori e bellezza, sotteso dalla regia di una direzione artistica d’eccellenza per contenuti audio/video da fruire con video-mapping sulle pareti e videowall, oppure live sul palco professionale con sipario. Di grande rilievo è lo spettacolo dei grandi chef dell’Italian cooking all’interno delle trasparenze dell’esclusiva Crystal Kitchen disegnata da Bruno Barbieri, pluristellato Michelin. Shopping & business Ha fatto parlare di sé ancor prima dell’apertura, il Fico di Bologna, che al Mice offre ambienti flessibili e adattabili a qualsiasi esigenza, dove poter tenere riunioni, eventi o meeting, congressi o lanci di prodotto, fino a convention e spettacoli live. Il centro congressi è modulabile da cinquanta a mille posti, ed è dotato di palco e sedute removibili per molteplici possibilità di allestimento. L’ampio foyer ha una superficie di oltre mille metri quadrati, con uno spazio ristorazione adiacente da duecento a cinquecento posti, con splendide cucine di design italiano a vista. E ancora, La Piazza Eataly World, il cuore
di Fico, accoglie fino a duecento persone mentre la Serra Agrumeto offre trecento metri quadrati di spazio da personalizzare in base all’occorrenza. Fico Park avrà anche un hotel con duecento camere progettato dall’architetto Iosa Ghini, pensato in un’ottica di totale ecosostenibilità, sia nella struttura sia negli interni. A Venezia, invece, il Fondaco dei Tedeschi, situato sul Canal Grande accanto al Ponte di Rialto, è una ristrutturazione recente dell’architetto Rem Koolhaas mentre l’interior design è firmato da Jamie Fobert, un vero e proprio esperto nella creazione di ambienti commerciali. Concepito per offrire una lifestyle experience a un sofisticato pubblico internazionale, il Fondaco dei Tedeschi si estende su quattro piani con boutique di lusso negozi esclusivi, ai quali si aggiunge l’Event Pavilion, un versatile spazio espositivo con pannelli apribili e specchi di circa trecento metri quadrati, che può essere utilizzato per mostre, incontri ed eventi. INCONTRARSI NELLA STORIA Il fascino di edifici che raccontano storie lunghe secoli non tramonta mai e, anzi, sono sempre più numerose le dimore storiche che concedono al Mice i loro tesori architettonici, spesso incorniciati da sontuosi giardini. Riscoperta in occasione di Expo 2015 e definita la “piccola Versailles milanese”, Villa Arconati, immersa nel verde del Parco delle Groane a due passi da Milano, ha lo charme unico di un luogo che è rimasto cristallizzato nel tempo: le sue sale mostrano ancora i segni dei secoli in cui il palazzo è stato abitato come una vera e propria casa. Stanze imponenti con stucchi, dorature e spettacolari affreschi offrono una cornice unica, incastonata in uno splendido parco-giardino con statue e fontane. La Fondazione Augusto Rancilio offre, per convention, meeting e conferenze, alcune
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© Fotografia Moreno Maggi
Ogni Convegno è uno spettacolo.
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L’Auditorium Parco della Musica è una struttura moderna a pochi passi dal centro di Roma in grado di ospitare ogni anno 150 tra convegni di alto profilo e congressi internazionali. I suoi spazi multifunzionali e suggestivi, nati dal geniale estro dell’archietto Renzo Piano, accolgono migliaia di visitatori ogni anno, concerti di ogni genere musicale, serate di jazz, anteprime cinematografiche, sfilate di moda, teatro, danza, letteratura e convention. Tutto questo è Auditorium Parco della Musica, lo spazio che dà ai vostri piccoli e grandi eventi l’unicità che meritano.
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LOCATION COOL 2018
Sopra, Palazzo Litta, in centro a Milano. Sotto, Borgo Condé Wine Resort, sulle colline forlivesi. Nella pagina accanto, in alto, una delle sale che gli Uffizi mettono a disposizione del Mice; in basso, l’auditorium Spazio Como dello Sheraton Lake Como
tra le più prestigiose sale del piano terra della Villa: la sala del Museo, dove ancora si conserva la scultura classica originale di Tiberio del primo secolo d.C., l’ottocentesca sala Rossa il cui intervento di recupero si è appena concluso, e l’ambiente unico delle scuderie nobili e della sala delle Carrozze, con possibilità di catering e sale climatizzate. Di grande impatto la serata ottocentesca, che regala ai commensali i fasti delle tavole dell’epoca in un trionfo di sapori sapientemente preparati con un menu che ripropone portate scelte nei ricettari delle grandi famiglie del passato. In pieno centro a Milano ha invece aperto i battenti (anche) alla meeting industry Palazzo Litta, uno dei più rappresentativi esempi di Barocchetto lombardo, stile che si diffonde a Milano dal secondo decennio del XVIII secolo. Caratterizzato oltre che per l’elegante facciata rivolta su corso Magenta, anche per il sontuoso portale arricchito dagli imponenti telamoni, il solenne scalone d’onore, gli apparati decorativi dell’appartamento nobile, il sistema di cortili interni e il giardino che si apre verso Foro Bonaparte. La grande dimora, teatro di memorabili ricevimenti un tempo, oggi è un’ottima location per incontri e presentazioni aziendali, conferenze e cene di gala, grazie alle sua preziose sale affrescate e decorate con stucchi e pavimenti in legno. ANDAR PER BORGHI Il 2017 è stato l’anno dei borghi italiani: la Penisola, infatti, è punteggiata di minuscoli agglomerati di rara bellezza, sospesi tra passato e futuro, incastonati in panorami da cartolina e in paesaggi da presepe. Proprio alcuni di questi borghi sono stati sapientemente tra-
sformati in alberghi diffusi e in resort di lusso, in oasi di pace dove ritagliarsi spazi per lavorare ma anche per assaporare la natura circostante. È il caso del riuscito restyling de la Bagnaia Golf & Spa Resort che ha riaperto i battento con il brand di lusso Curio Collection by Hilton. Il borgo medievale, situato tra i dolci declivi collinari nel cuore della Toscana, in prossimità di Siena, dispone ora di 101 camere, di cui 12 suite, ciascuna arredata con opere d’arte uniche. Mentre per la remise in forme, The Buddha Spa by Clarins propone un’esperienza rigenerante a base di preziose acque termali naturali, incanalate all’interno di vasche decorate da colonne classiche e vasi antichi. Grazie alla vastità dei suoi giardini, prati e spazi esterni, nonché alle dimensione degli spazi indoor – inclusa una raffinata sala banchetti senza pilastri, con vista straordinaria sul campo da golf e sull’iconica campagna toscana – il resort è l’ideale palcoscenico per eventi, team building, incentive e lanci di prodotto. Per meeting e convegni, il centro congressi può ospitare fino a 450 persone. Sul versante adriatico, lo splendido Borgo Condé Wine Resort (poco distante da Forlì) ha fatto del connubio Bacco & eventi un vero tratto distintivo: accanto al resort, infatti, la presenza dell’azienda vinicola amplifica le possibilità di post congress, team building e degustazioni. Gli ambienti ricordano una raffinata dimora di campagna e ospitano, oltre alle ricercate camere e suite, due sale per eventi da settanta a 250 partecipanti, tre ristoranti e un’avvolgente spa con piscina coperta riscaldata. Spostandosi verso sud, merita un cenno Borgo Pallavicini Mori, magnifica tenuta agricola in provincia di Roma, trasformata in un accogliente agriturismo circondato da maestosi alberi di quercia e testimonianze delle civiltà etrusca e romana. Il Ristorante Pallavicini ha chiari richiami a tempi antichi in una cornice moderna, con opere d’arte di rara importanza ed è adatto a ospitare anche grandi eventi. Dalle sue vetrate si viene catturati dalla natura circostante mentre si possono gustare i piatti della tradizionale cucina regionale e
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GLI UFFIZI APRONO AL MICE
mediterranea con selezionati prodotti tipici, alcuni di produzione propria. SU QUEL RAMO DEL LAGO DI COMO Che i laghi fossero una meta glamour, ce lo avevano “svelato” già anni fa i divi di Hollywood – George Clooney in primis –, contendendosi le ville più sontuose affacciate sulle rive lacustri. Negli ultimi tempi, tuttavia, anche l’hotellerie internazionale dei grandi brand si è accorta del potenziale immenso del territorio – con particolare attenzione al Lago di Como – inaugurando strutture eleganti, con dettagli pensati per il Mice. È freschissima (gennaio 2018) l’apertura dell’Hilton Lake Como, dall’architettura complessa e fluida al contempo e dagli spazi adatti a differenti tipologie di eventi, dalle plenarie ai team building, dai board meeting alle cene di gala. Sei sale per un totale di 240 posti, alle quali si aggiungono una ballroom e una terrazza di duecento metri quadrati, perfetta per cene open air nelle stagioni più calde. A pochi minuti dal centro storico dell’antica città che dà il nome al lago e dal pittoresco paesino di Cernobbio, ecco il nuovo Sheraton Lake Como, con le sue 137 camere un centro congressi composto da dieci luminose sale modulari che danno la possibilità di ospitare complessivamente fino a mille persone, alle quali si aggiunge l’auditorium Spazio Como. Tutt’intorno, 11mila metri quadrati di parco – con piscina esterna – che diventano una esclusiva e scenografica location per cocktail, buffet e ricevimenti fino a cinquecento persone, con allestimenti e addobbi floreali ad hoc. E non è tutto. Sempre recentissima è l’inaugurazione di altri due gioielli dell’ospitalità esclusiva, firmati Sereno Hotels: Villa Pliniana, una tra le più prestigiose e storiche ville che affaccia proprio a ridosso delle acque del lago e Il Sereno. Progettato da Patricia Urquiola e affiliato a The Leading Hotels of The World, Il Sereno hotel, calibrato su trenta
«Firenze si arricchisce di un nuovo luogo per la valorizzazione culturale, l’educazione e la diffusione di conoscenza: uno spazio appositamente attrezzato per ospitare conferenze, convegni scientifici, dibattiti pubblici e manifestazioni culturali in un’ampia accezione», con queste parole Eike Schmidt, direttore delle Gallerie degli Uffizi, apre l’inaugurazione dell’Auditorium che non poteva che portare il nome di Giorgio Vasari. Spazi che originariamente ospitavano le sale delle udienze e gli uffici di alcune magistrature fiorentine suite, è pensato per garantire quella privacy e quell’eleganza mai ostentata che sono da anni il successo del brand ai Caraibi e che piace molto a una clientela sofisticata e internazionale. Numerosi i servizi esclusivi a disposizione degli ospiti, tra questi: infinity pool sospesa sul lago, spiaggia, ristorante gastronomico – curato dallo stellato Andrea Berton – e attracco privato per quanti vogliano arrivare o spostarsi per escursioni lungo la meravigliosa sponda del lago, con le imbarcazioni Ernesto Riva progettate in esclusiva per l’hotel. A meno di un chilometro da Il Sereno, Villa Pliniana dispone di 19 camere da letto nell’edificio principale e tre ville indipendenti che possono accomodare fino a 39 ospiti. La spa privata con piscina vista lago, le due sale da ballo – attrezzate per ospitare eventi per duecento persone – e i rigogliosi giardini circostanti – fino a cinquecento persone per grandi eventi –, sono cornice perfetta per momenti esclusivi.
sono ora le nuove sale espositive e l’Auditorium, che nasce come una struttura autonoma e indipendente in grado di funzionare anche con modalità e orari diversi da quelli della Galleria. Le soluzioni architettoniche e tecnologiche sono state appositamente studiate e adattate per le particolari caratteristiche degli ambienti interessati, secondo il criterio di rispettare al massimo tutte le stratificazioni intervenute nella grande fabbrica vasariana in oltre quattro secoli e mezzo di storia. Sono stati inoltre restituiti al pubblico i bellissimi portoni antichi, uniche testimonianze rimaste degli arredi lignei delle residenze delle Arti e delle Magistrature trasferite agli Uffizi nella seconda metà del Cinquecento. Vi sono tutte le dotazioni impiantistiche indispensabili per facilitare una migliore fruizione da parte degli utenti e dare contemporaneamente al museo il massimo della flessibilità degli spazi. Tutti gli arredi sono stati pensati e realizzati in legno (un nobile noce nazionale biondo stagionato per anni) puntando sulla semplicità compositiva, in analogia ai numerosi inserti già realizzati all’interno della Galleria.
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Belle e... accessibili! Non solo nuove location per il Mice: il Belpaese detiene il record di tesori artistici – molti protetti dall’Unesco – che, con le dovute attenzioni, possono trasformarsi in venue per eventi unici. I costi? Da poche centinaia di euro in su SIMONA P.K. DAVIDDI E SERGIO MORI
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talia luogo di location storiche, così preziose da essere spesso incluse nel Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco, insolite e particolari, così delicate da essere protette dal ministero dei Beni Culturali. Location che possono diventare il luogo dei sogni dove organizzare un evento indimenticabile ed esclusivo. Chi è chiamato a organizzarlo può scegliere tra molteplici opportunità e costi estremamente variabili: l’importante è rispettare il monumento per quello che era in origine e che continua a rappresentare oggi, preservandone l’integrità. Dalla legge Ronchey – che dal 1993 dà la facoltà alle sovrintendenze competenti di concedere ai privati l’uso occasionale delle proprietà dello Stato –, alla successiva direttiva con Decreto legislativo del 2004 (il cosiddetto
“codice dei bei culturali”) – che richiede che le finalità stabilite per l’evento siano compatibili con la destinazione culturale in cui si svolgono –, le porte di palazzi, siti archeologici e regge si sono dunque aperte agli eventi aziendali dietro al pagamento di un canone di concessione e di un deposito cauzionale. Ve lo diciamo subito: non è sempre un’impresa facile perché ogni Sovrintendenza ha le proprie regole e un proprio modus operandi, ma c’è chi è riuscito a organizzare una cena di gala persino all’interno del Colosseo: si tratta del patron di Tod’s Diego della Valle, che poco più di un anno fa, dopo aver sponsorizzato il restauro del monumento (voci di corridoio parlano di un investimento di circa 25 milioni di euro) ha allestito un gala dinner, con concerto privato di Zubin Mehta e dell’orchestra della Scala di Milano, proprio all’interno dell’Anfiteatro Flavio. E in effetti, sponsorizzare il restauro (non necessariamente con 25 milioni di euro) di un’opera o una parte del monumento, può essere un’ottima chiave per aprirne le porte, che tra l’altro ha anche il plus di un duraturo
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LOCATION COOL 2018 e gratuito ritorno d’immagine per il brand coinvolto. Anche il colosso di Google, che da anni ormai organizza il suo evento internazionale annuale più importante, il Google Camp, in Sicilia, con base nella splendida cittadina di Sciacca (sulla costa sudoccidentale dell’isola) ha utilizzato location da sogno per le proprie cene di gala – tra i partecipanti: teste coronate di mezza Europa, attori, cantanti, uomini della politica e della finanza – probabilmente finanziandone parte del restauro: dagli spettacolari templi di Agrigento a quelli di Selinunte, fino alla panoramica piazza di Sciacca e a quella raccolta di Borgo Buonsignore per una serata sono diventati il teatro di eventi di rara suggestione. Un ultimo monito, prima di iniziare il nostro giro della Penisola attraverso le location più esclusive: data la particolarità e la preziosità dei siti, è spesso necessario affidarsi a catering e allestitori accreditati e quasi sempre viene richiesta la stipula di un’assicurazione di responsabilità civile per danni a cose e persone, che però ammonta a poche centianaia di euro. VIAGGIO NEI TEMPLI DELL’ARTE Partiamo per il nostro tour virtuale dalla Reggia di Venaria Reale, in piena terra Sabauda, a due passi da Torino, barocca dimora aristocratica protetta dall’Unesco, dove si possono organizzare addirittura feste in costume settecentesco per 1.500 invitati al costo di circa ventimila euro. Ma non solo, la location mette a disposizione del Mice i meravigliosi giardini e alcune delle sale e dei saloni più sfarzosi – dalla Galleria Grande, capolavoro di Juvarra, alla Galleria Alfierana – per convegni, lanci di prodotto, sfilate, shooting fotografici e, ça va sans dire, cene di gala. Ci spostiamo di poco, in Lombardia: all’interno delle sale della Pinacoteca di Brera, custode di opere d’arte incredibili nel centro di Milano, è possibile organizzare eventi
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DAL SACRO AL PROFANO
In Italia il significato di tempio può avere un’accezione decisamente più ampia. Per una buona parte della popolazione tricolore si usa questa definizione anche per citare gli stadi, di calcio in particolare. E a pieno diritto uno di questi “templi storici” profani è lo stadio San Siro (www.sansiro.net) o Meazza che dir si voglia.
Esiste una società che si occupa dell’affitto dei molteplici spazi, dagli sky box alla sala lounge fino ad arrivare alla sala delle conferenze stampa e delle interviste degli eroi del pallone e dei loro mister, via via fino agli spazi del museo, dove il Mice può immedesimarsi nei propri beniamini sportivi e vivere un evento da leoni.
a partire da cinquemila euro. Privati ed enti, previo atto di concessione, possono realizzare eventi e iniziative in diversi spazi, tra i quali il Cortile d’onore, la Sala della Passione (adatta a convegni fino a novanta delegati o cocktail fino a 110 invitati), lo Spazio Consa-
Sopra, la Pinacoteca di Brera, per eventi tra meravigliose opere d’arte. A sinistra, il magnifico salone de La Venaria Reale. In apertura, il Colosseo
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COSA DICE LA LEGGE
La Legge Ronchey è stata una delle poche leggi della storia repubblicana ad essere approvata all’unanimità. In particolare l’articolo 4 che, introducendo la gestione privata dei servizi aggiuntivi nei musei italiani, garantisce il parziale autofinanziamento del patrimonio storico e artistico. Insomma, grandi possibilità per l’iniziativa privata nel settore dei Beni culturali, per la prima volta con un quadro di norme chiare e ben definite. Il quinto comma dell’articolo 4 prevede la concessione della gestione dei servizi aggiuntivi da parte dei sovrintendenti o dei singoli direttori dei musei: “Il ministero per i beni culturali e ambientali può concedere l’uso dei beni dello Stato che abbia in consegna senza alcun’altra autorizzazione. I competenti organi del Ministero per i Beni Culturali
Sopra, gli Uffizi e, a destra, il famoso David di Michelangelo, entrambi a Firenze. Nella pagina accanto, le Terme di Diocleziano a Roma; sotto la Reggia di Caserta e un affresco di Pompei
e ambientali determinano il canone dovuto per l’uso dei suddetti bene, che il concessionario deve versare prima dell’uso. Il soprintendente competente provvede al rilascio delle relative concessioni”. A completamento e integrazione della Ronchey è arrivata, il 22 gennaio 2004, una Direttiva con Decreto legislativo definita “il codice dei bei culturali” che richiede che le finalità stabilite per l’organizzazione di un evento privato all’interno di una location protetta dai Beni culturali siano compatibili con la destinazione stessa in cui si svolgono, ovvero, che la manifestazione ospitata, a meno che non si tratti di situazioni istituzionali o di incontri politici prestigiosi, abbia una qualche valenza culturale, che si può risolvere anche semplicemente nella visita guidata della sede scelta.
Scendendo verso Sud, la culla del Rinascimento, Firenze, cala i suoi magnifici assi: se fino a poco tempo fa era impensabile allestire un convegno all’interno della Galleria degli Uffizi tra i capolavori di Giotto, Michelangelo e Raffaello, oggi anche il mirabile museo apre le porte la Mice (leggete il box nell’articolo precedente, dedicato alle nuove aperture) con nuove sale, perfette per allestire una cena di gala “intima” per cento persone per circa 15mila euro, da far precedere, magari, da una visita privata seguita da un cocktail – per un massimo di 150 persone – apparecchiato sulla terrazza della caffetteria del museo.
gra (in grado di accogliere fino a 130 partecipanti), il Loggiato Superiore (perfetto, per esempio, per sfilate di moda) e la Pinacoteca. Quest’ultima dà la priorità alle iniziative che prevedano anche una visita museale straordinaria, oltre l’orario di apertura al pubblico, o prevedano l’acquisto, in orario di apertura, di un numero di biglietti tali da consentire ai partecipanti la visita al museo. Più “economico” il Museo Santa Giulia di Brescia, sede storica di prestigiose mostre internazionali, dove una sala può essere invece affittata a soli 250 euro per celebrare matrimoni civili. È prevista poi anche la possibilità di ricevimenti, cene, degustazioni, presentazioni, momenti conviviali e incontri aziendali, da abbinarsi a visite guidate esclusive alle mostre in corso e al Museo che le ospita.
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IL LISTINO DEI PREZZI
Ecco un’idea indicativa di quanto può costare affittare una delle location esclusive che abbiamo preso in esame. Ovviamente, ogni evento è sé stante e necessita quindi di una negoziazione e di una quotazione ad hoc.
Ma per chi desidera proprio stupire, si può organizzare un convegno (anche qui per un massimo di 150 delegati) o un banchetto addirittura ai piedi del David di Michelangelo, all’interno della Galleria dell’Accademia; il costo? Sui ventimila euro. Se poi il budget lo consente, anche il Ponte Vecchio può diventare il teatro di indimenticabili cene di gala: risale a qualche anno fa la concessione in esclusiva del ponte alla Ferrari, che ha sborsato centomila euro per una cena di gala a cui hanno partecipato circa un centinaio di ferraristi provenienti da tutto il mondo. Se di Roma abbiamo già accennato, merita una citazione un gioiello dell’antichità, le Terme di Diocleziano, che dispongono di una sala riunioni vera e propria con cento posti all’interno dell’area museale, ma che consentono anche visite notturne in esclusiva culminanti con cene di gala all’aperto per oltre mille invitati. Scendendo ancora verso sud ecco, presentarsi una meta storica di rarissimo fascino: gli Scavi di Pompei, in provincia di Napoli. La Pompei sepolta dalla storica eruzione del Vesuvio del 79 d.c. è uno dei luoghi davvero unici esistenti non solo in Italia ma sull’intero pianeta: una città e i suoi abitanti rimasti cristallizzati nel tempo da oltre duemila anni. Costruzioni, dipinti e finanche persone, pietrificate nella cenere, oggi come allora. In questo luogo “sospeso” è possibile svolgere eventi anche se non siete i Pink Floyd (qui si esibirono con uno storico concerto nel lontano 1972 e replicato dal solo David Gilmour nel 2016) ma la procedura è complessa e la proposta verrà sottoposta per una valutazione di congruità a una vera e propria commissione giudicante. Dal sito web riportiamo: “Il Parco Archeologico di Pompei è impegnato nella rinascita culturale e turistica del sito archeologico di Pompei attraverso un’ampia programmazione di iniziative culturali da offrire al pubblico. Per seguire questi obiettivi è stata nominata una specifica Commissione destinata a valutare le
Location
Capienza
Costo
Venaria Reale www.lavenariareale.it
Cena in costume fino a 1.500 invitati
20,000 euro
Pinacoteca di Brera http://pinacotecabrera.org/affitto-spazi/
Convegni, sfilate, cene di gala fino a 130 partecipanti
5,000 euro
Museo Santa Giulia www.bresciamusei.com/santagiulia.asp
Affitto di una sala
250 euro
Uffizi www.uffizi.it
Convegni e cene fino a 100 invitati
15,000 euro
Galleria dell’Accademia www.galleriaaccademiafirenze.beniculturali.it/ servizi/6/concessione-spazi/
Convegni e cene fino a 150 persone
20,000 euro
Aree archeologiche di Roma www.archeorm.arti.beniculturali.it
Terme di Diocleziano: convegni fino a 100 delegati; cene di gala oltre i 1.000 invitati
Parco Archeologico di Pompei www.pompeiisites.org
Cene di gala nell’Anfiteatro Flavio
15,000 euro
Reggia di Caserta www.reggiadicaserta.beniculturali.it
Diverse sale a disposizione
50,000 euro
Templi di Segesta www.segestawelcome.it
Eventi privati all’aperto
5,000 euro
proposte di eventi e spettacoli da ospitare all’interno degli Scavi. A tale scopo sono stati individuati alcuni luoghi ove svolgere queste attività in linea con la missione culturale del sito. La commissione ha redatto un apposito regolamento (linee guida) sulla concessione in uso temporaneo degli spazi del Parco archeologico di Pompei, con relativa modulistica”. Per quanto concerne i costi, si parla di circa 15mila euro per una cena aziendale nell’Anfiteatro Flavio. Sempre a Napoli, il sontuoso Salone delle Feste della Reggia di Capodimonte si può affittare per un evento privato a 25mila euro, mentre si arriva a spendere fino a cinquantamila euro per affittare una delle ambite sale della sfavillante Reggia di Caserta – considerata la Versailles italiana – e l’apertura agli eventi privati, dimostratasi un’importante forma di autosostentamento, si sta andando sempre più perfezionando e strutturando. Infine, attraversando lo Stretto di Messina, se della Sicilia abbiamo già parlato per gli eventi targati Google, non si può non terminare il nostro grand tour citando il meraviglioso Tempio di Segesta in provincia di Trapani. Qui la concessione per l’allestimento di una cena aziendale si aggira sui cinquemila euro.
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Presente e futuro si intrecciano a Firenze Fiera. Nelle parole del presidente Leonardo Bassilichi, la spiegazione di come il polo fiorentino si appresti a vivere i prossimi quattro anni, in perfetta armonia tra storia e attualità
Le vie del mice portano a Firenze SERGIO MORI
Leonardo Bassilichi, presidente di Firenze Fiera
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irenze Fiera si appresta a vivere un cambiamento importante nei prossimi quattro anni. Entro la fine del 2018 prenderanno il via i lavori che coinvolgeranno gradualmente il Palazzo degli Affari e la cinquecentesca Fortezza da Basso. Ma non solo. Sarà l’intero apparato logistico che ruota intorno al quartiere a essere coinvolto nei mutamenti che in un quadriennio porteranno il polo toscano a posizionarsi tra i top player di settore a livello internazionale. «Uno degli aspetti fondamentali – sottolinea il presidente di Fiera Firenze Leonardo Bassilichi – è che i lavori si svolgeranno in maniera tale da non creare nessun disagio al tessuto operativo dell’attuale polo, che continuerà quindi a lavorare a pieno regime nei prossimi quattro anni. Ed anche il tessuto sociale coinvolto, con il miglioramento degli aspetti logistici da e per il polo fieristico, ne trarrà solo i vantaggi, dopo oltre un
trentennio che si lavorava per riuscire a far partire questi importanti lavori di ristrutturazione. È una premessa a cui tengo particolarmente – sottolinea Bassilichi – perché, seppur nell’ottica di lavori strutturali importanti, che permetteranno al nostro polo di posizionarsi a livello internazionale tra i top player del settore Mice, l’attività in questo periodo andrà avanti regolarmente e già a oggi abbiamo prenotazioni per eventi che porteranno nel nostro quartiere oltre ventimila delegati che vivranno la magica atmosfera della Fortezza da Basso e delle altre location a disposizione in quella che onestamente è, grazie a Firenze e al suo patrimonio artistico, una destinazione già oggi particolarmente suggestiva». Il presente parla di una location fieristica che ha già tra i suoi plus l’essere a walking distance dalla stazione ferroviaria di Santa Maria Novella, collegata in poco più di un’ora grazie
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all’Alta velocità sia con Roma sia con Milano. Di un’ambientazione unica come quella della Fortezza da Basso, un fortilizio mediceo con funzioni espositive che si svolgono all’interno di un museo del XVI secolo e di circa centomila metri quadrati di cui oltre settantamila coperti, a disposizione della clientela Mice. «Abbiamo il progetto di costruire all’interno della Fortezza da Basso una sala plenaria, il Padiglione Bellavista, con oltre 3.600 posti. Punteremo poi sull’implementazione ai massimi livelli degli aspetti tecnologici del nostro polo. Con l’obiettivo di portare a Firenze anche la tecnologia olografica, che perfettamente si allinea alla nostra idea di ridurre al massimo i costi portando la funzionalità al top. In quest’ottica – prosegue Bassilichi – la logistica assumerà un aspetto fondamentale. Oltre al vantaggio della stazione ferroviaria, stiamo infatti lavorando alacremente con la Camera di Commercio di Firenze (di cui sono il presidente) alla nuova pista dell’aeroporto Amerigo Vespucci di Firenze, che grazie a un allungamento di cinquecento metri (dai 1.700 metri di oggi ai 2.200 prossimi venturi) e a un diverso posizionamento (non più verso le montagne ma a esse parallelo), sarà fruibile per aerei di dimensioni più grandi e anche in caso di condizioni atmosferiche più complesse. Aspetto centrale per l’allargamento dei confini della nostra clientela futura. Una tramvia di nuova generazione, poi, collegherà l’aeroporto direttamente con la Fortezza da Basso e quindi con l’intero polo fieristico». Nel futuro prossimo del polo fiorentino nulla è lasciato al caso e ulteriori due aspetti vengono sottolineati e definiti chiaramente dal presidente Leonardo Bassilichi: «partendo
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dalla nostra esperienza principe che è il Pitti in tutte le sue accezioni, vogliamo posizionarci su quelle nicchie di mercato oggi lasciate abbastanza libere: dal life style di lusso alla cultura, al viaggio, al settore dei gioielli, fino alla formazione. Nessuna ambizione di entrare in conflitto con altri poli fieristici italiani. Noi leghiamo il prosieguo del nostro successo e il suo ampliamento alle nostre caratteristiche uniche e peculiari, dateci dalla città in cui ci troviamo e dalle storiche location in cui invitiamo i nostri ospiti». A chiosa di un programma già ben chiaro e dettagliato, una sinergia molto importante. «Quella con Firenze Convention Bureau è centrale nella nostra sfida presente e futura. Per noi sarà un vero e proprio partner – conclude Bassilichi –. Vogliamo fornire ai nostri clienti un servizio chiavi in mano dove non ci saranno preoccupazioni da dover gestire ma solo soluzioni, e dove Firenze e il suo polo fieristico dovranno costituire un ricordo positivo, piacevole e indelebile».
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1 / Una veduta area della città con, in primo piano, il quartiere fieristico 2 / Una sala del Palazzo degli Affari 3 / L’Auditorium 4 / Il Padiglione Cavaniglia 5 / Il moderno Palazzo degli Affari 6 / L’ottocentesco Palazzo dei Congressi 7 / La storica Fortezza da Basso
indirizzi a fine rivista
LOCATION STORICHE PER IL MICE
Ecco alcuni dettagli storici in breve: Fortezza da Basso – innalzata a forma pentagonale da Antonio dal Sangallo ‘il giovane’ dal 1534 al 1536 per il primo duca di Firenze, Alessandro de’Medici, è un capolavoro di architettura militare del Rinascimento. Palazzo dei Congressi – ospitato nell’ottocentesca Villa Vittoria, circondata da uno splendido parco secolare. Palazzo degli Affari – inaugurato nel 1974 su progetto dell’architetto Pierluigi Spadolini.
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Falsi miti e grandi verità Vi riproponiamo un articolo uscito sul numero in inglese di Meeting e Congressi – sui punti di forza e i miti da sfatare del brand Italia – perché pensiamo che possa essere uno spunto di riflessione anche per il nostro Mice LUCIANA FRANCESCA REBONATO
È
a Roma che si trova il palazzo della Civiltà Italiana, la location che i romani chiamano “Colosseo quadrato” e che si staglia con i suoi archi all’Eur. Sulla facciata del palazzo, un’epigrafe: «Un popolo di poeti, di artisti, di eroi, di santi, di pensatori, di scienziati e di navigatori», mentre all’interno degli archi sono collocate alcune statue, allegorie delle virtù italiche. Eroismo, astronomia, medicina, musica, filosofia e poesia, per esempio. Ed è indubbio che il Belpaese sprigioni un appeal
irresistibile ma cosa rende l’Italia una calamita per gli eventi e quali sono gli stereotipi da fugare? Ecco le risposte in queste pagine, nelle quali abbiamo raccolto le opinioni di influenti opinion leader della meeting industry italiana e straniera. I FOUND MY MICE IN PORTOFINO «L’Italia è un formidabile generatore di esperienze uniche e indimenticabili che riguardano arte, cultura, cibo, bellezza paesaggistica, sensualità ed emozioni», afferma Patrizia Di Forte, direttore tecnico di Portofino Coast «Ed è quindi ovvio che anche i meeting planner internazionali guardino al nostro Paese come a una meta ambita, soprattutto per eventi che necessitano di un’ambientazione prestigiosa. L’atmosfera delle nostre città d’arte è unica, il fascino e la ricchezza del
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patrimonio artistico e la bellezza dei nostri paesaggi pongono l’Italia in cima alla lista dei desideri per chi viaggia per lavoro. Ma nella scelta di una destinazione Mice sono imprescindibili altri fattori, ovvero la presenza di spazi congressuali e di un ricettivo adeguato, di organizzazioni a livello locale in grado di soddisfare le esigenze logistiche e operative e di rendere facilmente fruibili le risorse della destinazione, di un sistema di trasporti e di collegamenti efficiente e di una competitività economica che permetta di sostenere la concorrenza di altre destinazioni internazionali. Tutto questo significa che per attrarre eventi internazionali non basta essere belli, bisogna anche e soprattutto essere molto bravi». E quali sono, secondo Patrizia Di Forte, i falsi miti da sfatare? «Parlare di luoghi comuni riferiti al nostro Paese può essere di per sé un luogo comune! Credo che l’Italia in fondo sia bella anche per questo e che la sfida consista proprio nel sorprendere positivamente i nostri ospiti offrendo loro un mix straordinario di naturalezza e professionalità. Destinazioni piccole e preziose, come Portofino Coast, adatte a eventi di dimensioni contenute ma di grande pregio, hanno compreso da tempo che la carta vincente è quella della qualità e su questo si lavora intensamente. La cura meticolosa di ogni particolare organizzativo non può mai essere fine a se stessa, deve necessariamente inserirsi in un quadro più ampio mirato a offrire la possibilità di vivere sempre un’esperienza unica e indimenticabile. L’obiettivo è ambizioso, perché si punta a restare nel cuore di chi visita questi luoghi anche solo per lavoro, e che potrà in futuro sceglierli per suo piacere personale o serbarne un piacevole ricordo. Sono convinta che in quest’ottica anche alcuni pregiudizi
possano essere superati. L’importante è dare da subito un’immagine di grande professionalità, generando fiducia. Questo ci permette di guidare il meeting planner internazionale suggerendo le soluzioni più adatte alle sue esigenze, senza incorrere in errori penalizzanti. Conoscere a fondo la destinazione che si propone è fattore imprescindibile per costruire esperienze di successo». IMPROVVISARE PER RISOLVERE Problem solving. Due parole che racchiudono un vocabolario di abilità e operatività. Chiediamo a Patrizia Di Forte di raccontarci un episodio di problem solving e che ha interessato un target straniero: «Il “Problem solving” è un’abilità preziosa che chi organizza un evento di qualsiasi genere deve avere in buona misura», prosegue Patrizia Di Forte, «Personalmente preferisco prevedere tutti i possibili problemi logistici e operativi e studiare attentamente e preventivamente tutte le possibili soluzioni. In una destinazione di mare siamo abituati a fronteggiare cambiamenti dovuti a condizioni meteomarine
PATRIZIA DI FORTE, direttore tecnico di Portofino Coast «L’Italia è un formidabile generatore di esperienze uniche e indimenticabili che riguardano arte, cultura, cibo, bellezza paesaggistica, sensualità ed emozioni. Ed è quindi ovvio che anche i meeting planner internazionali guardino al nostro Paese come a una meta ambita».
A sinistra, alcune delle icone italiane maggiormente riconoscibili all’estero: Portofino, Firenze e il modernissimo Mi.Co, a Milano. Sopra, il Palazzo della Civiltà Italiana all’Eur, noto anche come “Colosseo quadrato”
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BARBARA MORI, presidente di Evinco Group «Le professionalità che lavorano nel contesto degli eventi sovente rappresentano un’eccellenza e tutte con il Dna della flessibilità, della capacità e della perseveranza nell’affrontare e risolvere situazioni estreme. Perché l’obiettivo sono la risoluzione e il successo e con essi la soddisfazione del cliente».
avverse che ci portano a modificare programmi anche impegnativi all’ultimo minuto. Tuttavia ci è capitato di trovarci qualche volta in situazioni di emergenza che hanno richiesto il nostro sangue freddo per essere risolte come quando, qualche anno fa quando ancora le previsioni meteo non erano così attendibili, abbiamo proposto per una cena esclusiva di un importante evento internazionale una splendida abbazia benedettina situata in un luogo incantevole raggiungibile solo via mare. Il cielo sereno e il mare calmo di quella bella giornata di fine estate non facevano certo presagire un improvviso e violento cambiamento delle condizioni metereologiche: tutto si stava svolgendo regolarmente quando all’improvviso, proprio mentre i nostri ospiti erano immersi nell’atmosfera di quel luogo e intenti a godersi una cena suggestiva, il battello che doveva andare a prenderli di lì a poco ci comunicava che le mutate condizioni del mare non consentivano di attraccare. Non c’era altro modo di riportarli in hotel. Senza perderci d’animo abbiamo allertato tutti quelli che conoscevamo sino a trovare un comandante in grado di effettuare la difficile manovra e ci siamo coordinati con il nostro servizio di catering per far concludere la cena rapidamente ma con eleganza e senza creare allarme. Il tutto in sicurezza e senza problemi. Per noi un’oretta di adrenalina, gli ospiti un’emozionante esperienza da ricordare». PAROLA D’ORDINE: RISOLVERE «Il brand Italia è sinonimo di eccellenza e il Belpaese è tale di nome e di fatto in molteplici contesti: arte, enogastronomia, cultura, storia, moda, turismo, musica, sport, escursioni e scenari», ci dice Barbara Mori, presidente di Evinco Group, che prosegue «Ma se è vero che nessuno è perfetto, anche “la maginifica Italia” può avere, talvolta, le sue debolezze che spesso non dipendono dai
professionisti che operano nel settore: le professionalità che lavorano nel contesto degli eventi sovente rappresentano un’eccellenza e tutte con il Dna della flessibilità, della capacità e della perseveranza nell’affrontare e risolvere situazioni estreme. Perché l’obiettivo sono la risoluzione e il successo e con essi la soddisfazione del cliente. E conseguentemente, in quanto meeting planner, anche di sé stessi». E poi ecco il problem solving, due parole che racchiudono un vocabolario di abilità e operatività. Barbara Mori ci racconta un episodio di problem solving e che ha interessato un target straniero: «In un recente evento di rilevanza internazionale, la criticità è stata uno sciopero generale del settore pubblico. Il giorno di apertura il cliente-“paese ospite” doveva necessariamente essere a destinazione in Italia, e proprio il giorno dello sciopero. Voli cancellati, mezzi pubblici inesistenti, informazione inattendibile: uno scenario anacronistico, decisamente. Il Belpaese appare irraggiungibile, e l’evento? E il cliente “paese ospite” come si sente? Parola d’ordine “risolvere”, senza se e senza ma. Il fatidico Dna italico ha avuto occasione di mostrare la sua vera essenza: la ferrea volontà di portare a casa il cliente, trasformando virtualmente una giornata di 24 ore in un tempo indefinito, arricchendola di tenace volontà dedicata alla ricerca in extremis di soluzioni alternative senza perdere di vista l’equilibrio costi-benefici. In altre parole: accurata ricerca di riprotezioni fuori dall’orario dello sciopero, continuo contatto con gli ospiti internazionali con i quali condividere il nuovo viaggio, nuovi trasferimenti curati nei minimi dettagli, trasmissione della sensazione di voler accogliere l’ospite a ogni costo e con la prospettiva dell’importanza della sua presenza, determinante per il compimento dell’evento. In sintesi: far sentire l’ospite parte centrale dell’evento. Risultato: l’evento si è tenuto, ed è stato un successo! Lo sciopero?
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ITALIANS DO IT BETTER
«Italians do it better», ammiccava la scritta sulla maglietta indossata da Madonna e dal leggero pop passiamo all’autorevolezza del premio Nobel: a oggi, con i suoi venti Nobel, l’Italia è nella top ten mondiale per numero di riconoscimenti. Si inizia con Giosuè Carducci che nel 1906 si aggiudica il premoio nella letteratura così come Grazia Deledda nel 1926 e Luigi Pirandello - nel 1934 -, seguito da Salvatore Quasimodo, nel 1959. Ancora Nobel per la letteratura con Eugenio Montale nel 1975 e con Dario Fo nel 1997. Il Nobel per la medicina annovera l’italiano Camillo Golgi e Daniel Bovet - biochimico svizzero naturalizzato italiano -, che vince il Nobel nel 1957. Nel 1969 è la volta di Salvador Edward Luria – insieme a Max Delbrück ed Alfred Hershey - mentre nel 1975 è Renato Dulbecco - insieme a David Baltimore e Howard Martin Temin – a essere premiato seguito, nel 1986, da Rita Levi Montalcini. Nel 2007 è Mario Capecchi a ottenere il Nobel per la medicina mentre il Nobel per la
pace viene aggiudicato a Ernesto Teodoro Moneta nel 1907, insieme a Luis Renault. Premi Nobel per la fisica sono stati assegnati a Guglielmo Marconi - e a Karl Ferdinand Braun - nel 1909, poi nel 1938 è la volta di Enrico Fermi e, nel 1959, di Emilio Gino Segrè, insieme a Owen Chamberlain. Ulteriori Nobel per la fisica sono stati assegnati a Carlo Rubbia -1984 - e a Riccardo Giacconi nel 2002. Venendo alla chimica, nel 1963 Giulio Natta è insignito - con Karl Ziegler - del Nobel. A Franco Modigliani, infine, nel 1985, viene assegnato il Nobel per l’economia. Una “notizia” ininfluente. E questo succede quando la professionalità rende il brand Italia un’eccellenza di successo. SOLARE E ORGANIZZATA E secondo Susanna Priore – amministratrice unica e responsabile scientifica di Formedica Scientific Learning – quali sono i punti di forza del brand Italia? «Personalmente ritengo che per la destinazione Italia i punti di forza siano da ricercare nei luoghi e nelle persone, e l’Italia ha moltissime identità completamente diverse. Quasi tutte le nazioni sono
rappresentate nell’immaginario del cliente con un luogo rappresentativo, ma per il Belpaese è impossibile. Basti pensare a destinazioni come Roma “l’eterna”, Venezia “la città sospesa sull’acqua”, Napoli “il presepe vivente”, Firenze “città d’arte”, Milano la “metropoli del futuro”, senza dimenticare i piccoli borghi medievali che sembrano abbiano fermato il tempo per farlo rivivere al Mice in un gioco tra passato e presente. È difficile che il cliente non trovi “nell’offerta Italia” la location desiderata e a questo si aggiunge il valore aggiunto delle persone che lo accoglieranno: gli italiani sono riconosciuti per la loro solarità, l’accoglienza, la capacità di essere flessibili nei comportamenti e nell’offerta tanto da adeguarsi a tutte le esigenze del cliente finale». Già. La duttilità è uno dei punti di forza della meeting industry italiana, ma quali sono i falsi miti da sfatare? Afferma Susanna Priore «In linea generale bisogna sfatare il mito di una disorganizzazione latente. I nostri Pco sono in grado di andare incontro alle esigenze dei clienti con grande professionalità, selezionando i migliori fornitori di servizio del settore, offrendo sempre prodotti su misura per la committenza. I nostri trasporti pubblici non sono forse così puntuali come in alcuni luoghi, ma sono sicuramente efficienti al pari del resto dei paesi europei. Chi viene in Italia per partecipare a un evento ha il valore aggiunto di poter visitare la destinazione nella sua interezza, dal mare alle Alpi e con estrema facilità, scoprendo sempre mondi diversi». E cosa ci dice a proposito di un problem solving che ha interessato la sua agenzia? «Non ricordo un episodio in particolare ma, nei congressi internazionali, il pericolo è sempre dietro l’angolo! Bisogna quindi armarsi di – tantissima - pazienza e, eventualmente, attuare il “piano B” del caso. E a ogni evento corrispondono sempre una – e più – soluzioni alternative». PROFESSIONALITÀ ED ECCELLENZA Sino a ora abbiamo letto cosa ne pensano voci autorevoli della meeting industry italiana, ma cosa ne pensano del brand Italia
SUSANNA PRIORE, amministratrice unica e responsabile scientifica di Formedica Scientific Learning «Personalmente ritengo che per la destinazione Italia i punti di forza siano da ricercare nei luoghi e nelle persone, e l’Italia ha moltissime identità completamente diverse».
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FRANCESCA LUPO, project manager di Atril Events «L’Italia è come se fosse un’unica special venue nella quale una volta nella vita è doveroso organizzare un evento, per il piacere del cliente finale e degli stessi addetti ai lavori. Il social program si stila da sé grazie alle incredibili opzioni offerte dalla destinazione: gastronomia, storia, cultura e moda, per fare alcuni esempi».
i planner stranieri? Ecco l’opinione di Francesca Lupo, project manager dell’iberica Atril Events «L’Italia è come se fosse un’unica special venue nella quale una volta nella vita è doveroso organizzare un evento, per il piacere del cliente finale e degli stessi addetti ai lavori. Il social program si stila da sé grazie alle incredibili opzioni offerte dalla destinazione: gastronomia, storia, cultura e moda, per fare alcuni esempi. Dal punto di vista logistico, le destinazioni più importanti sono collegate da numerosi voli con tutta l’Europa e internamente da una rete ferroviaria e autostradale molto efficaci. Per nostra esperienza non ci sono falsi miti da sfatare, non rilieviamo nessun inconveniente o sorprese negative. Atril è un’agenzia spagnola e tutta la naturalezza e la spontaneità degli italiani è per noi congeniale e familiare. Relativamente al problem solving, Atril ha partecipato nel 2015 a un evento di un’azienda cosmetica francese a Roma, occupandosi della produzione audiovisiva e della scenografia della sala plenaria in un hotel cinque stelle lusso della capitale. A parte la bellezza della location, lo staff dell’hotel è stato incredibilmente disponibile, facilitando il lavoro dei tecnici. C’è stata una problematica relativa agli impianti elettrici, rapidamente risolta dal responsabile della manutenzione, che in sinergia con il direttore dell’hotel ha sal-
vato l’evento da una possibile catastrofe! Durante lo stesso evento, inoltre, era previsto un team building con settanta Vespe. La sera precedente all’attività, la cliente ha voluto cambiare il percorso del gruppo e il responsabile del team building ha dovuto stravolgere l’itinerario scervellandosi per due ore al fine di assecondare i desideri della cliente. In pratica ha ricontattato tutti i settanta conducenti delle Vespe, ristampato tutti i flyer in fretta e furia ma… lo ha fatto con un sorriso splendente, preoccupandosi solo del buon svolgimento dell’attività». Last but not least, ecco cosa ci racconta Carole Doumergue, project manager di Hbm Events di Tolosa, in Francia: «La vicinanza, un ideale operativo voli e un clima ideale che consente di organizzare eventi all’aperto anche nella stagione invernale rendono l’Italia una destinazione d’appeal. A questo si aggiungono alberghi e centri congressuali che ben rispondono alle esigenze della committenza e, a volte, anche con budget più che mai appetibili. E la bellezza dei luoghi in generale si commenta da sé. Direi che da sfatare sono gli stereotipi che credono vi siano mancanza di rigore, di rispetto delle scadenze e di trasparenza. Al contrario, al brand Italia corrispondono in automatico gentilezza e professionalità degli addetti ai lavori, così come il senso del dovere».
CAROLE DOUMERGUE, project manager di Hbm Events «La vicinanza, un ideale operativo voli e un clima ideale che consente di organizzare eventi all’aperto anche nella stagione invernale rendono l’Italia una destinazione d’appeal».
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All you can team (building) Il team building in cucina è un “classico” che dura fin dalle origini delle tecniche di motivazione improntate al “fare squadra”. Oggi a bollire in pentola è una novità che si prepara anche a fornelli spenti: il Sushi Coaching TERESA CHIODO
I
n cucina si possono imparare tantissime cose, persino come gestire un’azienda migliorando le proprie capacità manageriali. Il cooking team building diventa una ricercata miscela di ingredienti in una formula rinnovata, che prende ispirazione dal Giappone, fra teatralità e psicologia, in sintonia con le dinamiche aziendali. Come? Combinando pezzi di pesce crudo come in una progressione armonica, per fissare gli accordi del senso di appartenenza all’azienda in un piatto. Ce lo spiega Valentina Gnudi, titolare dell’agenzia Tangram: «L’idea è questa: prendi un gruppo di persone e portale in cucina sì, ma
una cucina diversa, con tradizioni, ingredienti e procedimenti molto differenti da quelli che siamo abituati a usare dalle nostre parti. Aggiungiamo un vero maestro di sushi giapponese, che da molti anni vive in Italia ma che di fatto rimane giustamente legato alle sue origini e tradizioni. Mescoliamo il tutto con una formatrice che da anni usa la metafora della cucina per parlare di azienda, ed ecco un’attività che unisce la lezione di cucina giapponese con l’analisi delle dinamiche aziendali». DALLA METAFORA AL METODO Preparare il sushi non è semplice cucina: coesistono, in quest’arte, una forte componente organizzativa, una leadership efficace e un’attenzione proverbiale al risultato e alla qualità, tutte caratteristiche che hanno fatto della tradizione giapponese un modello altamente performante, in cucina come in azienda. Come si coniugano, dunque, il team building
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con il sushi coaching e il team coaching con le più moderne strategie di management e di organizzazione aziendale? Ce ne parla Simona Recupito, responsabile area formazione e coaching di Oltriamo: «Sushi coaching è un progetto pensato per quelle aziende che hanno voglia di investire su un’attività di team building che unisca l’antica arte giapponese del preparare il sushi con la relazione di coaching, a oggi l’approccio più efficace per rafforzare lo “spirito di squadra». Quest’ultimo, infatti, è l’elemento che distingue un “gruppo”, ovvero un insieme di persone che lavorano all’interno di un determinato progetto, da un “team”, ovvero una squadra di persone con attitudini e competenze diverse, che collaborano in maniera interdipendente alla realizzazione di un obiettivo condiviso. Lo scopo del sushi coaching è proprio questo: rafforzare attraverso strumenti pratici di organizzazione, team coaching e team building, lo spirito del team, inteso come l’esperienza di creare contemporaneamente la condivisione degli obiettivi, l’accrescimento dell’autoconsapevolezza e il miglioramento della motivazione, sia personale sia di team. Il tutto, traendo ispirazione dalla tradizione giapponese della preparazione del sushi e dalla figura dello Shokunin, il maestro di sushi che organizza e guida la cucina alla preparazione del piatto eccellente. «Il maestro Shokunin è un esempio eccellente di leadership – prosegue Recupito – e rappresenta un modello di ispirazione per quella che in Oltriamo abbiamo battezzato come Leadership Umana 4.0: una leadership positiva, orientata al risultato, ma anche e soprattutto alle relazioni, con uno sguardo sempre volto all’innovazione e al futuro 4.0. Così come in cucina il maestro Shokunin osserva gli allievi
e li guida in ogni fase della crescita e del miglioramento finché non sono perfettamente autonomi, oggi in azienda il leader è la persona che favorisce l’espressione e la valorizzazione dei talenti del team, in un clima di fiducia e di sviluppo dell’autonomia. Oggi le nostre aziende più che mai hanno bisogno di leader che si occupino della crescita delle persone all’interno dei team aziendali, che siano in grado di comunicare efficacemente una direzione chiara da seguire e di strutturare un’organizzazione eccellente, che metta al centro la persona e la sua unicità, in un ambiente dinamico e positivo che consenta a ciascuno di esprimere il proprio potenziale e apportare valore aggiunto alla propria vita e all’azienda».
VALENTINA GNUDI titolare di Tangram «Prendi un gruppo di persone e portale in cucina sì, ma una cucina diversa, con tradizioni, ingredienti e procedimenti molto differenti da quelli che siamo abituati a usare dalle nostre parti. Aggiungiamo un vero maestro di sushi giapponese, mescoliamo il tutto con una formatrice che da anni usa la metafora della cucina per parlare di azienda, ed ecco un’attività che unisce la lezione di cucina giapponese con l’analisi delle dinamiche aziendali».
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TEAM BUILDING “IN CUCINA” O TEAM BUILDING CON IL SUSHI? ECCO LA DIFFERENZA «La differenza sostanziale – dice Simona Recupito – sta nell’antichissimo rispetto delle tradizioni e nella ricerca continua dell’innovazione. Tutti noi siamo a conoscenza di come in Giappone – e quindi anche nella tradizione della sua cucina – tradizione e innovazione coesistano simmetricamente e in maniera equilibrata». L’equilibrio è la parola chiave nell’attività di team building con il sushi. Preparare il sushi è un’esperienza complessa, che si nutre di tradizione e di sperimentazione, ed è molto diversa dal semplice “cucinare”: è un’arte fatta di organizzazione, di precisione, di un rispetto singolare dei tempi, che sono sempre “lenti” o “veloci” al punto giusto. L’equilibrio è fondamentale e il “troppo” non è ammesso. La figura del maestro Shokunin è un esempio eccellente di leadership, perché in cucina il maestro è colui che: ■ condivide; ■ ascolta; ■ insegna a imparare dai propri errori; ■ osserva con cura e attenzione; ■ delega gradualmente le attività da svolgere.
Da parte sua, l’allievo: ■ impara a fare domande giuste, utili alla sua preparazione e alla sua crescita; ■ impara sbagliando e accettando l’errore; ■ impara il rispetto dei tempi di organizzazione e preparazione di ogni singolo elemento; ■ sviluppa e migliora costantemente l’organizzazione produttiva delle sue attività, che oggi potremmo definire “life long learning”: la formazione che dura tutta la vita. Tutto parte da compiti basilari come il lavaggio del riso, che pur nella sua semplicità può nascondere delle insidie: e in azienda non è forse spesso sulle cose più semplici che le persone si bloccano? E così, partendo da attività semplici ma mai semplicistiche, lo Shokunin porta il lavoro dell’allievo a livelli di complessità via via crescenti, come la scelta e l’acquisto del pesce e delle materie prime. Sempre in un clima di fiducia e di accettazione consapevole dell’errore, che sviluppa proattività e resilienza. LEADERSHIP E AUTONOMIA Le aziende hanno quindi bisogno di leader che siano capaci di definire e comunicare le linee guida necessarie per consentire a ogni membro del team di sviluppare la propria autonomia, incentrando il lavoro non sul tem-
po di permanenza in azienda ma sull’obiettivo che si vuole raggiungere. Per fare questo, sono indispensabili la leadership da una parte, e l’autonomia, l’organizzazione e la flessibilità dall’altra, con un’attenzione prioritaria alla comunicazione e alla relazione di fiducia. Tutti elementi caratteristici di una cucina tradizionale di sushi e non a caso essenziali anche per i nuovi modelli organizzativi aziendali, come lo smart working. «Sempre più in azienda, ma anche nella vita di tutti i giorni – afferma Gnudi –, ci troviamo ad affrontare situazione nuove e in continuo mutamento; cosa c’è di meglio quindi che aprire la mente imparando a conoscere una cultura diversa dalla nostra attraverso una delle espressioni che comunque accomuna tutto il genere umano, ovvero il cibo? Allora impariamo un modo nuovo per cuocere il riso, scopriamo che se sono mancino devo avere un coltello apposta, e che invece delle spezie posso usare un’alga per insaporire. Come dire, che per raggiungere il mio obiettivo – mangiare – posso utilizzare strade diverse ma non per questo meno efficaci!». «La leadership non è più un’opzione, ma una necessità – interviene Recupito –, e il lavoro di squadra, in un mondo iperconnesso, fatto di interdipendenza e di collaborazione, diventa l’unica via praticabile per il successo e la felicità. Noi ci offriamo di accompagnare i leader e i team aziendali in questo percorso, per scoprire – o riscoprire – l’eccellenza del lavoro che si nutre di organizzazione, di relazioni e di vision e obiettivi condivisi. Una strada in cui le persone non sono più numeri o semplici elementi del gruppo, ma la colonna portante delle aziende e dei loro team». LA LOGISTICA? EASY E LOW COST Ottimizzazione delle risorse aziendali e riduzione dei costi sono tra i punti forti, a livello logistico, del sushi coaching. Si trat-
SIMONA RECUPITO responsabile area formazione e coaching di Oltriamo «Così come in cucina il maestro Shokunin osserva gli allievi e li guida in ogni fase della crescita e del miglioramento finché non sono perfettamente autonomi, oggi in azienda il leader è la persona che favorisce l’espressione e la valorizzazione dei talenti del team, in un clima di fiducia e di sviluppo dell’autonomia».
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ta infatti di un’attività che consente di non allontanarsi troppo dalla sede, in quanto può essere organizzata in qualsiasi località e spazio, può durare anche solo mezza giornata (con un notevole risparmio sui costi di pernottamento) e include il pranzo o la cena, durante i quali i partecipanti potranno degustare le pietanze da loro preparate. «I partecipanti, singolarmente o suddivisi in coppie a seconda del numero di persone coinvolte – prosegue Gnudi – imparano a scegliere, cuocere e condire il riso, a tagliare il pesce e a realizzare nigiri e maki. Ogni partecipante, poi, realizza il proprio piatto, che viene degustato insieme agli altri a fine sessione. Durante l’attività e nella fase finale di degustazione sono previsti momenti di debriefing e riflessione su quanto vissuto. Oltre al sushi abbiamo la possibilità di organizzare anche interventi che hanno come tema il ramen imparando le tecniche per realizzare il brodo, la marinatura, le guarnizioni e facendo a mano i famosi noodle. Anche in questo caso, a fine sessione ogni partecipante degusta la propria zuppa. Le attività, soprattutto il sushi, possono essere svolte in location attrezzate (noi per esempio ne abbiamo una, Tangram Spazio Eventi, appena fuori Milano) ma anche in spazi non necessariamente dotati di cucina, per gruppi che vanno da un minimo di otto-dieci persone fino a un massimo di circa quaranta». «Anche se è preferibile fare sempre una programmazione personalizzata sul fabbisogno aziendale, in linea di massima possiamo dire che un mini percorso è composto da due sessioni formative di due giorni ciascuna – afferma Recupito –, per un massimo di 15 partecipanti a sessione, e tre sessioni di team coaching, svolte in fase preliminare, in itinere e poi alla fine del percorso. A ciò si aggiungono sessioni di coaching individuale, utili a facilitare l’apprendimento, definire obiettivi individuali e superare eventuali blocchi e difficoltà».
PERCHÈ SCEGLIERE IL SUSHI COACHING
Il sushi coaching ha il vantaggio di essere un’attività ludica oltre che di crescita del team, che coinvolge tutti sensi e contemporaneamente anche l’emotività e la spiritualità, caratteristiche che la rendono decisamente impattante sul team aziendale. In particolare, il sushi coaching è incentrato sullo sviluppo delle soft skill: ■ efficacia; ■ autonomia; ■ gestione produttiva del tempo; ■ comunicazione carismatica; ■ ascolto attivo; ■ interdipendenza e sviluppo delle capacità di problem solving.
«Ogni singolo membro del team che partecipa al percorso – sostiene Recupito – acquisisce queste competenze, portando valore aggiunto alle aziende che decidono di investire su una formazione esperienziale, divertente, pratica, e produttiva. In un contesto dinamico come il nostro, le organizzazioni che desiderano il successo e il benessere sono chiamate a prendere decisioni efficaci, emotivamente intelligenti e pronte al cambiamento e al miglioramento continuo».
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Stress, non ti temo Organizzare un evento è eccitante, comporta un grande dispendio di energie ma ripaga con altrettanto grandi soddisfazioni; è un’attività che richiede diverse abilità, ma ce n’è una che spesso viene trascurata: la gestione dello stress PAOLA SABBATINI
L’
elenco delle skill che meeting planner, Pco, incentive organiser devono possedere per avere successo nel loro lavoro e non perdere di vista nessuno degli ingranaggi che fanno funzionare un evento sono davve-
ro molteplici: trovare la location; coordinare l’attività dei fornitori; monitorare tempi e scadenze; garantire un livello qualitativo altissimo; affrontare imprevisti e problemi; soddisfare le richieste e gestire le relazioni! Tutto con budget sempre più ridotti e carenza di tempo. Ma c’è una capacità, solitamente trascurata, davvero importante: gestire lo stress. «Lo stress è un campanello d’allarme – spiega Michele Colombo, psicologo e Ceo di Newcom Consulting –; ci avverte che qualcosa non va, che il nostro equilibrio in qualche modo è sotto attacco e che dobbiamo fare qualcosa a riguardo. Tempo fa ho acquistato un nuovo Pc portatile. Dal momento che un amico era da poco passato ad Apple e ne decantava i vantaggi, mi lasciai convincere e ne acquistai uno. Ma fu un disastro! Era tutto diverso. Dall’aprire e chiudere un documento, all’archiviazione: niente era al suo posto! Mi ci vollero diverse settimane per abituarmi e re-imparare a usare il computer! Ogni cambiamento obbliga a rivedere le nostre abitudini per adattarci al nuovo contesto e questo produce inevitabilmente una certa dose di stress. La maggior parte dei comportamenti e delle decisioni che prendiamo, infatti, sono automatismi che si sviluppano a livello inconsapevole. Ciò permette alla nostra mente consapevole di occuparsi solo di cose importanti e delle novità. Purtroppo però, tante più situazioni nuove affrontiamo insieme, tanto più ci sentiremo sotto pressione. In aggiunta, tanto più pensiamo di non essere in grado di farcela, tanto più aumenteranno ansia e pre-
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occupazione. Questi aspetti si rinforzano l’un l’altro, portandoci a una situazione mentale di empasse e sofferenza, che spesso sfocia in stress negativo». Sviluppare la nostra intelligenza emotiva, quindi, è un passo importante. Riconoscere lo stato d’animo in cui siamo, aiuta a capire cosa ci mette sotto pressione e pone le basi per gestire e incanalare meglio le situazioni. Imparare poi a usare strumenti efficaci, ci aiuta a mantenere il controllo della situazione. «La prima cosa da fare per cercare di combattere lo stress è capire quali sono gli eventi stressanti per noi – prosegue Colombo –. Difatti, non tutti ci stressiamo per le stesse cose: per alcuni parlare in pubblico non è stressante, ma per altri si! Alcuni patiscono a lavorare in uno stato di emergenza, mentre altri no. Una volta chiarito quali sono gli stressor nocivi, possiamo pensare a quali nuove strategie apprendere per adattarci più facilmente a quel genere di evento. Le strategie servono per avere maggior controllo sulle situazioni». A OGNI STRESS(OR) LE SUE SOLUZIONI Se siamo stressati da mille attività, impegni, richieste, urgenze, obiettivi e imprevisti, abbiamo due possibilità: reagire a ciò che accade facendoci trascinare dagli eventi – con conseguenti attacchi di panico – oppure, possiamo pro-agire e approcciare ogni giornata con una serie di routine quotidiane: fare la To Do List giornaliera per fissare le priorità; usare l’agenda per pianificare le attività; creare diagrammi di Gantt per organizzare i progetti; fissare gli obiettivi usando lo Smarter (un’efficace tecnica di goal setting, ndr). Allo stesso modo, affrontare un problema particolarmente complesso richiede grandi sforzi, poiché non sappiamo quali conseguenze ci aspettano. Invece di cercare di risolverlo subito, possiamo fare una Mind Map per dipanarlo oppure intervistare gli stakeholder per raccogliere più informazioni. Quando poi do-
C’È ANCHE LO STRESS “POSITIVO”
Ma lo stress è sempre negativo? In realtà no! Lo stress, infatti, si divide in due categorie: Eustress (stress buono) e Distress (stress negativo) di cui abbiamo parlato in questo articolo. Ogni volta che ci cimentiamo in una nuova sfida, risolviamo un problema, affrontiamo una giornata impegnativa, vremo decidere, potremo elencare opportunità e minacce compilando una Swot. E così via per gli tutti altri stressor. Troppa pressione, a lungo andare, porta a un profondo squilibrio, che il più delle volte si traduce in malessere psicologico e fisico. Ma, se siamo abbastanza pronti a riconoscere gli effetti dello stress su comportamento, emozioni e pensieri, spesso non ci accorgiamo dell’impatto che ha sul corpo. «I problemi iniziano quando gli eventi stressogeni vanno oltre il nostro range di sopportazione, lasciandoci sopraffatti», spiega Giorgio Mottini, Ceo e founder di Eukinetica Star Bene Lavorando. «È il momento in cui lo stress inizia a essere percepito come un disagio che sfocia nella nostra parte corporea. Il corpo lancia segnali quotidianamente su come stanno i vari “reparti”, attraverso quelli che vengono chiamati campanelli d’allarme. Il dolore muscolo-articolare ne è l’esempio lampante, ma anche la sudorazione delle mani fuori luogo, l’accelerazione del battito cardiaco, i tremori muscolari involontari, i disturbi del sonno, e moltissimi altri ancora». A livello corporeo, lo stress può attaccare qualsiasi organo o sistema, tuttavia, quello che spesso viene colpito è l’apparato respiratorio: «Le nostre vite sono costellate di emozioni – prosegue Mottini –. Quando,
l’eustress ci permette di gestire i nuovi stimoli con l’energia giusta e con coraggio, motivazione e impegno. Tuttavia, se gli stimoli stressanti persistono nel tempo, rischiano di aggravarsi e di diventare cronici, iniziamo allora a provare disagio, ansia e disturbi fisici: distress appunto!
MICHELE COLOMBO psicologo e Ceo di Newcom Consulting «Ogni cambiamento obbliga a rivedere le nostre abitudini per adattarci al nuovo contesto e questo produce inevitabilmente una certa dose di stress. La maggior parte dei comportamenti e delle decisioni che prendiamo, infatti, sono automatismi che si sviluppano a livello inconsapevole. Ciò permette alla nostra mente consapevole di occuparsi solo di cose importanti e delle novità. Purtroppo però, tante più situazioni nuove affrontiamo insieme, tanto più ci sentiremo sotto pressione».
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UN BREVE GLOSSARIO
Quelli che seguono sono solo alcuni degli strumenti operativi che, se usati bene, ci possono aiutare a gestire le sfide quotidiane e a mantenere un controllo più efficace su ciò che accade. Gantt: si tratta di un diagramma che aiuta a rappresentare in modo grafico l’avanzamento di un progetto, le sue tempistiche e le scadenze. Smarter: è uno strumento che aiuta a definire quali sono le caratteristiche che un buon obiettivo deve avere per aumentare le chance di raggiungerlo. È un acronimo e sta per: Specifico, Misurabile, Attuabile, Rilevante, Tempificato, Emozionante, Raffinabile. Swot Analysis: è un tool di analisi strategica che serve per valutare i punti di forza e di debolezza, le opportunità e le minacce di una decisione, prima di prenderla. Mind Map: consente di rappresentare graficamente le informazioni in categorie e sottocategorie, in forma radiale. Aiuta a fare chiarezza, memorizzare, prendere appunti, visualizzare, ricordare, evocare e conoscere. però, quelle stressanti si cristallizzano, fanno sì che la situazione respiratoria cambi gli equilibri che la natura ha creato. Un ruolo fondamentale in tutto ciò lo gioca il diaframma. Quando siamo stressati, è perennemente accorciato. Nel tempo, questa situazione porta a una rigidità del muscolo, che inizia a diminuire l’ampiezza del suo movimento. Capita così che, per respirare, iniziamo a usare dei muscoli che non dovrebbero lavorare in quella situazione, come quelli del collo, delle spalle e della zona dorsale».
QUALCHE CONSIGLIO PRATICO Corpo e mente sono dunque inevitabilmente intrecciati da innumerevoli fili invisibili. La mente influenza il corpo che influenza la mente, in un continuum senza fine. Cosa possiamo fare, quindi, quando siamo in tensione o sotto stress? «Anzitutto – continua Mottini – è fondamentale accorgersi di questi meccanismi nel momento in cui accadono. Poi, semplicemente lasciamo andare l’aria senza freni. Spesso consiglio alle persone molto stressate di farsi un post-it sulla scrivania con scritto: “ricordati di fare dieci sospiri di sollievo ogni ora”, meglio se con atti respiratori lunghi: cinque secondi per l’inspiro e cinque per l’espiro. Un’altra strategia utile è quella di ascoltare musica rilassante: diversi studi hanno dimostrato come suoni e musiche particolari siano efficaci nel riequilibrare le frequenze derivanti da situazioni di stress. Ascoltare Mozart a basso volume o raccolte musicali che riprendono i suoni della natura, per esempio, aiuta a riprendere il controllo. Infine, bere, bere, bere… acqua ovviamente! Oltre a favorire l’espulsione di tossine attraverso la diuresi, bere acqua favorisce l’aumento dell’elasticità dei muscoli che, se poco idratati, offrono maggiore resistenza, provocando per assurdo altro stress. Possiamo educarci a questa buona abitudine, partendo da un obiettivo minimo: sei bicchieri d’acqua al giorno, appena alzati e a metà mattina, prima di pranzo e a metà pomeriggio, prima di cena e di andare a letto».
GIORGIO MOTTINI Ceo e founder di Eukinetica Star Bene Lavorando «I problemi iniziano quando gli eventi stressogeni vanno oltre il nostro range di sopportazione, lasciandoci sopraffatti. È il momento in cui lo stress inizia a essere percepito come un disagio che sfocia nella nostra parte corporea. Il corpo lancia segnali quotidianamente su come stanno i vari “reparti”, attraverso quelli che vengono chiamati campanelli d’allarme».
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Gadget e modelle
lasciano il posto al prodotto Alle recenti fiere internazionali, sia negli Stati Uniti sia in Europa, abbiamo visto pochi gadget e poche modelle. In compenso le aziende offrono un’esperienza migliore con i prodotti esposti dal nostro corrispondente da New York DOMENICO MATARAZZO
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lle ultime edizioni dei saloni internazionali dell’automobile, come il Naias di Los Angeles e il Gims di Ginevra, si è notata una marcata assenza delle tradizionali modelle che posano sorridenti vicino a scintillanti automobili. La stessa cosa è stata preannunciata all’appuntamento automobilistico per eccellenza, il campionato di Formula Uno edizione 2018, che ha deciso di lasciare a casa le donne-ombrellino, ufficialmente perché non rientrano nella visione moderna che Liberty Media, il gruppo di comunicazione america-
no che gestisce ora la grande kermesse, ha di questo sport. Al di la delle comunicazioni ufficiali è ovvio che il movimento #meToo sta avendo un grosso impatto in ogni forma di intrattenimento. Una comunicazione più sobria per attirare l’attenzione dei visitatori si nota in generale anche nelle fiere tradizionali. Il Ces di Las Vegas per esempio ha sempre fatto notizia non solo per le novità nell’elettronica di consumo ma anche per i gadget che venivano offerti ai visitatori e che causavano non pochi problemi di trasporto nel ritorno a casa, come nel caso di ombrelli, pupazzi, oggetti con batterie o ruote. All’edizione di quest’anno, camminando lungo gli enormi spazi dei molteplici padiglioni, non abbiamo visto (o ricevuto) nessuno dei cosiddetti giveaway e anche gli addetti stampa, che tradizionalmente sono invitati e omaggiati con
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vari gadget, quest’anno hanno ricevuto uno zainetto trasparente che non lasciava dubbi sulla mancanza di gadget all’interno. Non per questo però gli stand erano privi di visitatori. C’è da dire che da anni il Ces ha adottato una politica “green” che elimina le cartelle stampa e, con esse, anche molti dei gadget. Limiti e spazi sempre più stretti imposti sui bagagli dalle linee aeree e motivi di sicurezza legati alla sparatoria di un folle lo scorso ottobre hanno fatto il resto. Anche gli espositori ad altri eventi internazionali a cui abbiamo partecipato come Seco (ottica) e Apta (trasporti cittadini) si sono limitati a offrire caramelle e cioccolatini piuttosto che gadget relativi al settore. Indifferenti alla tendenza sono stati invece gli espositori alla Tmc (camion) i quali hanno offerto gadget di interesse per chi trascorre lunghe ore alla guida, come pile elettriche, accessori per gps, batterie ricaricabili, chiavette Usb a forma di camion e addirittu-
ra dei braccialetti Fitbit, senza contare i vari cappellini e magliette. D’altro canto, pneumatici, motori e sistemi di trasmissione di un camion non sono necessariamente esempi di bellezza. Non a caso a Tmc 2018 erano presenti anche alcune modelle per allietare la vista dei delegati di sesso prevalentemente (ma non del tutto) maschile. DAL GADGET ALL’EXPERIENCE Nonostante la mancanza di gadget, alcuni visitatori alle fiere di cui sopra hanno potuto vivere un’esperienza indimenticabile presso vari stand: l’alternativa ai gadget per lasciare un ricordo indelebile ai visitatori, infatti, è stata la realtà virtuale. Al Ces di Las Vegas, per esempio, l’ingresso principale era pressoché costantemente intasato dato che Samsung, così come l’anno precedente, aveva allestito la Galaxy Experience Zone, uno spazio in cui i visitatori potevano indossare il visore Samsung Gear e partecipare ad avventure in realtà virtuale, come sciare su una montagna o volare a fianco di dinosauri, oppure venir sballottati su e giù e capovolti mentre seguivano immagini sempre in V.R. che davano loro la sensazione di essere su montagne russe anziché essere allacciati ai sedili di un simulatore. Un mese dopo, sempre Samsung, al Mobile World Congress di Barcellona ha dato la possibilità a un’audience raccolta in una sala, di osservare da vicino il nuovo Galaxy S9,non ancora in
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produzione, semplicemente usando il badge dei partecipanti per far apparire il nuovo telefono in forma di realtà aumentata. A Seco 2018 invece, dominato dagli stand di Luxottica e Marcolin non vi erano che caramelle e flaconcini di collirio, ma i maggiori operatori del settore, come la svizzera Alcon, invitavano a esplorare un occhio umano attraverso la realtà virtuale e a vivere esperienze di vita quotidiana attraverso gli occhi di chi ha severi problemi di vista, sempre attraverso visori per la realtà virtuale. L’interesse per il contenuto virtuale di Alcon in particolare è stato tale che i responsabili si sono sentiti costretti a trovare il modo di rendere accessibile il contenuto a un’audience più vasta. Anche al Tmc, nonostante la presenza di gadget e modelle, la Design Interactive Inc. ha avuto più visitatori interessati a provare il visore Hololens di Microsoft per constatare come la realtà virtuale consenta di ridurre i tempi di formazione per i meccanici dei mezzi pesanti.
VIRTUAL REALITY E MARKETING Anche nel marketing tradizionale la realtà virtuale comincia a essere utilizzata per contenuti di tipo advertorial. Usa Today, Fox Innovation Channel, Discovery Channel hanno già prodotto contenuti in partnership con aziende o enti pubblici che hanno riscosso un notevole successo. Siamo però ancora agli inizi dato che il modello rimane quello della pubblicità tradizionale, ovvero con i contenuti proposti prima, durante o dopo il contenuto editoriale. Il colosso della computer graphic, Adobe, sta già lavorando su utilizzi più innovativi, tipo l’inserimento di prodotti pubblicitari sul modello del product placement nei film, background con poster digitali dinamici, sponsorizzazioni di alcune scene e anche l’inserimento di pubblicità tradizionale, ma il cui consumo possa essere rilevato nei minimi dettagli, incluso il posizionamento degli occhi (eye tracking) quando si indossa il visore. Una tecnologia innovativa su cui Adobe sta lavorando prevede anche la possibilità di sostituire i marchi che appaiono nei video in V.R. con messaggi personalizzati che si rivolgono all’utente nel contesto di ciò che sta visualizzando. In pratica, se un utente è impegnato in un tour virtuale di Times Square a New York, gli enormi display digitali che caratterizzano la piazza potrebbero mostrare messaggi personalizzati anziché i contenuti originali e senza alcuna interruzione per l’utente. Il passo successivo è di consentire all’utente di interagire con il prodotto o servizio pubblicizzato. Nella versione virtuale di Times Square, per esempio, può essere creato il punto vendita di uno dei prodotti pubblicizzati e l’utente può comodamente effettuarne una visita virtuale. Se questo scenario, come è probabile, sarà adattato anche al settore delle fiere, gli espositori faranno bene a studiare e re-introdurre nuovi e competitivi gadget: la posta in gioco sarà l’attenzione del visitatore virtuale.
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ALESSANDRA BOIARDI
RESTYLING PER L’AUDITORIUM DEL MASSIMO Si rinnova l’Auditorium del Massimo che, a Roma, sorge nel quartiere congressuale dell’Eur, in un’area complessiva di tremila metri quadrati. L’Auditorium del Massimo dispone di spaziose sale congressi oltre che di sale per meeting, workshop e stampa,
aree espositive, bar, un ampio parcheggio e soprattutto di moderne commodity come la connessione Internet ad altissima velocità e wireless all’interno e all’esterno della struttura. Uno staff specializzato è a disposizione anche per l’organizzazione di attività post-congressuali, serate di gala e spettacoli. La sala Massimo può accogliere fino a 870 persone, è provvista di un palcoscenico circolare di circa 14 metri di diametro ed è particolarmente apprezzata per la qualità dell’acustica, in accordo con quella della diffusione sonora amplificata. Altre sale hanno diverse capacità e tra le novità c’è anche la sala Francesco Saverio, che è una tensostruttura mobile, pedanata e climatizzata utilizzabile per rassegne fieristiche, exhibition commerciali, meeting e stage didattici. La sua ubicazione la rende perfetta anche per l’allestimento di funzionali buffet in piedi, ma anche di raffinate cene di gala.
NH, CINQUE STELLE E GASTRONOMIA Due hotel del brand Nh Collection ottengono la categoria di cinque stelle. Si tratta dell’Nh Collection Milano President e dell’Nh Collection Firenze Porta Rossa. La scelta gastronomica del brand ha fatto la sua parte nell’assegnazione della quinta stella ed è stata alla base anche dell’evento di presentazione che si è tenuto nell’hotel milanese con gli chef stelle Michelin del gruppo, Óscar Velasco (due stelle Michelin – Santceloni), Paco Roncero (due stelle – La Terraza del Casino) e Chris Naylor (una stella – Vermeer). Più nel dettaglio, Nh Collection Milano President propone un’offerta gastronomica per il bar basata su un concetto locale: Panhini, in onore dei popolari bar di Milano che negli anni ‘70 e ’80 hanno fatto proprio dei sandwich la loro caratteristica vincente. Nh Collection Firenze Porta Rossa ha presentato invece la nascita del Savini Tartufi Truffle Restaurant, che punta a un’offerta gastronomica dallo spiccato carattere locale. «Il raggiungimento della quinta stella da parte dei nostri hotel Nh Collection Milano President e Nh Collection Firenze Porta Rossa è il risultato della scelta decisa della compagnia nell’offrire un’esperienza unica e straordinaria, che superi le aspettative dei nostri clienti. Vogliamo sorprendere i nostri ospiti ogni qual volta ritornino in uno dei nostri hotel», ha affermato Hugo Rovira, managing director Southern Europe and Usa Nh Hotel Group.
NASCE IL NUOVO J HOTEL
Novità nell’area della Continassa di Torino: si tratta della nuova struttura alberghiera, quattro stelle, di proprietà del fondo immobiliare J Village, che sarà presa in locazione e gestita da B&W Nest, società partecipata al sessanta per cento da Eden Travel Group e al quaranta per cento da Juventus Football Club. Il J Hotel, che opererà con l’expertise di Eden Hotels + Resorts, la catena alberghiera di Eden Travel Group, è la prima struttura alberghiera in Italia realizzata in collaborazione con un club calcistico e offrirà la possibilità di vivere da vicino gli eventi sportivi nonché la scoperta di eccellenze culturali e gastronomiche del territorio. L’hotel si estenderà su un’area di 11.200 metri quadrati, a poche centinaia di metri dall’Allianz Stadium, e disporrà di 138 camere. Un’intera ala sarà a disposizione della Prima Squadra della Juventus che, a partire dalla stagione sportiva 2018/19 lo utilizzerà in simbiosi con il nuovissimo Juventus Training Center, adiacente al J Hotel e ormai ultimato. I turisti, i visitatori e gli appassionati di calcio potranno quindi vivere un’esperienza unica nella stessa struttura alberghiera che ospiterà i loro beniamini. Grande attenzione sarà rivolta all’offerta culinaria: una parte significativa della struttura aperta al pubblico e agli ospiti dell’hotel sarà dedicata alla caffetteria e alla ristorazione, con ampia scelta di cucina internazionale, mediterranea e piemontese. Il ristorante disporrà di 140 posti interni e di sessanta posti nell’area esterna. Il J Hotel darà la possibilità di usufruire anche dei servizi di banqueting e catering, disponendo di quattro sale meeting con una capienza di venti persone l’una, oltre a una sala da 93 posti, modulabile a seconda delle esigenze. Saranno inoltre a disposizione degli ospiti una spa e un parco di circa 2.175 metri quadrati, in grado di garantire accoglienza per le zone bar, ristorazione e relax.
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DEVERO HOTEL IN BEST WESTERN
Best Western Italia annuncia un nuovo ingresso nel suo network. Si tratta del quattro stelle executive Devero Hotel & Spa, a Cavenago. La new entry, che ha optato per la formula Collection con il marchio Bw Signature Collection by Best Western diventando Bw Signature Collection Devero Hotel & Spa, si trova in posizione strategica tra Milano e Bergamo, a Cavenago Brianza, e dispone di 138 camere dedicate a ogni tipologia di ospite: una penthouse suite, tre junior suite, sei loft suite disposte su due piani, 53 tower superior e 75 business room. Diversificata e personalizzabile anche la soluzione destina-
ta al segmento Mice grazie al centro congressi con staff dedicato e con due luminose sale plenarie capaci di accogliere rispettivamente 250 persone nel corpo centrale dell’hotel e 450 persone nel centro congressi situato all’interno della Torre. Entrambi gli spazi, attraverso un sistema di modulazione, possono essere suddivisi fino a contare in totale 14 sale meeting dove organizzare eventi e riunioni di diverse tipologie. Attrezzature tecniche moderne e un sistema wi-fi performante con fibra ottica assicurano la perfetta riuscita dell’attività congressuale. Il patio – con accesso dall’esterno – e la serra banchetti arricchiscono le opzioni per gli eventi di Pco, aziende e anche privati. A completare l’offerta, il parcheggio gratuito coperto che garantisce 150 posti auto più tre distributori (di cui due Tesla) per la ricarica di auto elettriche, confermando così l’anima green della struttura. Sostenibilità, risparmio energetico, attenzione all’ambiente, efficienza sono garantite grazie a tecnologie e sistemi ad hoc altamente performanti.
IH-HOTELS: 26 ALBERGHI IN DIECI CITTÀ Il gruppo iH-Hotels, realtà alberghiera già presente sul mercato italiano dal 2015 con i suoi alberghi a Milano, Firenze e Roma, ha annunciato l’acquisizione della compagnia alberghiera Piazza di Spagna View, aggiungendo alla propria collezione ulteriori 13 strutture dislocate in tutto il territorio nazionale. Il Ceo del gruppo Francesco Hu ha dichiarato che il progetto iH-Hotels, inizialmente concentrato sul segmento business, ora è in grado di proporre un’offerta alberghiera a 360 gradi. L’unione di queste due realtà, oltre a rappresentare una rilevante operazione che infonde nuova dinamicità al mercato alberghiero italiano, posiziona il gruppo iH-Hotels tra le prime realtà nazionali in termini di offerta alloggiativa, ma anche di segmentazione del mercato e distribuzione. Si aggiungono, quindi, su Roma l’Hotel Selene e l’Hotel Sporting di Pomezia. Nel pieno centro della Capitale, lo storico Hotel Cicerone e l’Hotel dei Borgia completano la proposta alloggiativa di oltre novecento camere. I resort in Toscana, Puglia e Sardegna rappresentano un nuovo approccio per il gruppo in quanto permettono di affacciarsi sul segmento “vacanze estive”, in aggiunta all’offerta wedding proposta dalla meravigliosa Villa Borromeo, dimora del ‘600 già meta di tanti eventi ristorativi nel territorio brianzolo. A città importanti come Bari – dove il gruppo iH ora è rappresentato dal cinque stelle Grande Albergo delle Nazioni e dall’Hotel Oriente – e Padova, con l’acquisizione dell’Hotel Admiral, si aggiunge Agrigento con l’Hotel Kaos posizionato a poca distanza dalla Valle dei Templi. E per i soggiorni invernali la proposta iH è concentrata a Courmayeur, una della più gettonate mete sciistiche italiane con l’Hotel Mont Blanc. I numeri del gruppo: poco meno di tremila camere distribuite in 26 alberghi, dieci città e sette regioni, alle quali si aggiungono le prestigiose stanze di Piazza di Spagna oltre che il recente progetto di iH Home, che offre lussuosi appartamenti nel centro di Milano.
MEETING E CONVENTION
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Ville Castelli e Palazzi
Dimore storiche per eventi, meeting, congressi e incentive
Qui la storia è protagonista È vincente, la scelta di una dimora storica: un evento nei saloni nei quali hanno vissuto i grandi del passato garantisce un inestimabile valore aggiunto. E dove l’antico trionfa, le emozioni si amplificano LUCIANA FRANCESCA REBONATO
S
i dice “location storiche” e si apre il sipario su realtà una diversa dall’altra, dalla dimora patrizia al resort nobiliare di campagna, dal castello metropolitano al palazzo-scrigno di collezioni d’arte, dalle confraternite – che attraversano i secoli dai tempi dell’antica Repubblica di Venezia – alla struttura ricettiva “d’annata”, con capolavori artistici indoor o con facciate che sovente sono sotto la Soprintendenza alle antichità e belle arti. E poi interi borghi, monasteri e abbazie: in tutti questi scenari, il bello risiede nel far rivivere i fasti del passato facendo assaporare in diretta l’intreccio con il presente. Le residenze d’epoca, infatti, piacciono. Un evento ambientato in un luogo di indiscusso valore storico inserisce il pilota automatico verso l’obiettivo, toccando le corde dell’emotività. E questo a ogni coordinata geografica del Belpaese, dove le location storiche palesano un legame solitamente forte con il territorio in cui sono incastonate, un radicamento che fa di ognuna delle dimore un universo unico e irripetibile. Come gli eventi che ospitano.
LA STORIA SIAMO NOI Il potenziale delle location storiche lo si evince anche dai dettagli: più secoli vi sono sulle loro “carte d’identità”, maggiore può esserne l’attrattiva. Non solo. Al “vezzo” delle centinaia di anni brillantemente ben portati – grazie a restyling volti a preservarne il look – questi duttili spazi per eventi aggiungono la sollecitudine a implementare costantemente l’aspetto tecnologico e a cavalcare le trasformazioni del mercato, continuando a diversificare e aggiornare le loro offerte. Le location d’epoca, costruite in periodi e in luoghi diversi e per finalità spesso opposte l’una dall’altra, vantano ognuna un appeal e una reason why personalissimi. Si tratta di spazi e di luoghi che un privato difficilmente è in grado di raggiungere e per questo suscitano nell’immaginario collettivo proiezioni legate a miti indiscussi: basti pensare che per secoli i palazzi sono stati i luoghi esclusivi della nobiltà ed entrarvi significa accedere a una casta di privilegiati e partecipare a un evento significa vivere la storia non da lettore ma da protagonista. Un assunto importante nel contesto di eventi ambientati nelle location storiche è il binomio vincente proprietario-gestore. Nessuno meglio dell’anfitrione, infatti, può avere quella sensibilità necessaria per accogliere gli ospiti. Ancora meglio se “il padrone di casa” li accompagna a visitare il palazzo fuori
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dall’orario di apertura al pubblico. E cosa dire dell’opportunità di ammirare icone artistiche o archeologiche di fama internazionale in occasione di un evento che prevede il palazzo e il suo museo in esclusiva? Le location storiche rappresentano un eccezionale set per vivere l’arte “sulla propria pelle”, un’esperienza culturale di grande emozione. PIACERE ESCLUSIVO Sensazioni forti e legate a una multisensoriale esposizione al bello sono i format che prevedono corsi di pittura e di mosaico ambientati in saloni affrescati dai mostri sacri della pittura italiana come Tiziano, Tiepolo, Raffaello o Canaletto. Altrettanto significative sono le attività legate al territorio in cui sono incastonate le dimore, per esempio percorsi sulle orme dei paladini di Bacco nelle cantine di proprietà o in altre sedi rigorosamente “millesimate”. Sovente, infatti, molte location giocano la carta della tipicità incentrata sull’ab-
binata “sapori e saperi”, con riflettori puntati anche sull’eccellenza dell’olio extravergine d’oliva, l’oro liquido che condisce emozioni e degustazioni. E gli assaggi sono immancabili, in una sorta di educazione al gusto che passa attraverso l’attenzione alla sfumatura e alla differenza. Gli spunti sono numerosissimi e non mancano team building incentrati su corsi di cucina con ricette che arrivano in diretta dalle epoche storiche. E poi ecco le attività outdoor: solitamente le dimore storiche sono circondate dal verde, una quinta ad alto effetto scenografico – spesso con belvedere, giochi d’acqua, fontane e statue –, perfetta per eventi open air: esposizioni, sfilate, mostre e lanci di prodotto, ma anche momenti formativi nella quiete e nella natura, incontri raccolti del top management, shooting fotografici, riprese di film e di spot pubblicitari, moderni déjeuner sur l’herbe o cene di gala di grande charme, per concludere con intrigante eleganza un evento memorabile.
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Castelli, antiche dimore, parchi e giardini, palazzi nobiliari: l’offerta di location storiche in Italia è pressoché infinita, come infinita è la scelta tra stili architettonici e atmosfere
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Verona
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Charme e tecnologia Palazzo Verità-Poeta una dimora storica nel centro di Verona, un forziere di storia e di arte: eleganza antica per i più importanti eventi contemporanei del Mice
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harme storico e tecnologia del terzo millennio. Questo è il fil rouge degli eventi ambientati a Palazzo Verità-Poeta, settecentesca dimora patrizia situata nel cuore di Verona, a breve distanza dall’Arena, da Castelvecchio, dalle mura romane e medievali così come dall’Arco dei Gavi, una delle principali porte d’accesso della città. Pur essendo in centro, è facilmente raggiungibile e in prossi-
mità di parcheggi convenzionati. Una dimora, Palazzo Verità-Poeta, il cui nome deriva dalla nobile famiglia veronese dei Verità Poeta – fra le più antiche e illustri della città – e che vanta ambientazioni di grande impatto per gli eventi della meeting industry. TRA ARTE E NATURA La villa, dimora storica privata, è soggetta a vincolo architettonico sin dal 1939 e si sviluppa su tre livelli. Il primo riguarda il giardino, una delle ultime oasi verdi di Verona e da questo trionfo di verde sono direttamente accessibili le cantine con le volte in cotto. Il secondo livello è costituito dal piano terra dotato di terrazza con affaccio sul giardino e, infine, ecco il piano nobile. Raggiungibile dallo scalone principale, il piano nobile contempla il Salone delle Feste e altre sei sale per una capacità complessiva di trecento persone di cui 120 nella principale. Tutte affrescate da autori di notorietà internazionale, le sale presentano diverse superfici – comprese tra i 35 e i settanta metri quadrati –, sono impreziosite da affreschi e da mobili d’epoca e si rivelano ideali per ospitare eleganti serate di gala. A Palazzo Verità-Poeta, grazie alle numerose ambientazioni, si possono organizzare eventi in ogni periodo dell’anno e se durante la bella stagione è protagonista il giardino ricco di alberi e di specie floreali per ricevimenti all’aria aperta o per sorseggiare aperitivi discorrendo d’affari, quando il tempo è meno clemente ecco gli altri spazi indoor della location. Cantine incluse. Grazie alla loro perfetta insonorizzazione, infatti, queste ultime si rivelano cornice sfiziosa per eventi musicali oltre che per classiche degustazioni. Una curiosità: alcuni degli artisti che hanno partecipato alla realizzazione dell’edificio sono raffigurati in un affresco all’interno del palazzo.
PALAZZO VERITÀ-POETA 12 120 60 ■ 350 ■ ■
Camere Sale meeting Capienza sala principale Capienza sala minore Ristoranti Posti pranzo in piedi Posti pranzo seduti Saletta segreteria Aree espositive (mq) Parcheggio auto Giardino Wi-Fi nelle camere Wi-Fi nelle aree comuni
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In centro città In periferia Fuori città
Palazzo Verità-Poeta Vicolo San Silvestro, 4/6 37122 Verona Tel. 045 596214 www.palazzoverita.it
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Venaria (To)
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La Reggia in mostra A La Venaria Reale, unica per fascino ed eccezionalità degli spazi, un ricco calendario di eventi e mostre distribuiti lungo tutto l’anno valorizza ogni evento Mice
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el corso del 2017, la Reggia di Venaria ha festeggiato dieci anni dalla sua apertura al pubblico, dopo lunghi anni e meticolosi restauri, una delle più alte espressioni dell’architettura barocca. Oltre a essere uno dei siti culturali più visitati d’Italia, La Venaria Reale, grazie alla ricchezza e versatilità dei suoi ambienti, è tra le location più amate per l’organizzazione di eventi aziendali e privati. Dalla Galleria Grande, con il suo doppio affaccio sul Grand Parterre Juvarriano e sulla Corte d’Onore, al Rondò Alfieriano, dalla Cappella di Sant’Uberto ai vasti Giardini con la Terrazza della Regina, la varietà ed esclusività degli ambienti rendono ogni evento
indimenticabile. Un vero e proprio plus è poi il programma di mostre ed eventi che, anche quest’anno, arricchiranno l’offerta culturale della Reggia. La stagione primaverile è stata inaugurata con tre grandi esposizioni: il 17 marzo ha aperto al pubblico “Genio e Maestria”, mostra dedicata all’ebanisteria piemontese tra Settecento e Ottocento; il 22 marzo “Genesi” di Sebastião Salgado, oltre duecento scatti di uno dei più grandi fotografi al mondo; il 28 marzo la XVIII edizione del progetto “Restituzioni” ha riconsegnato all’attenzione del pubblico più di duecento manufatti restaurati con il sostegno della Compagnia di San Paolo. All’interno della Reggia è possibile usufruire, oltre che della Caffetteria degli Argenti e dei due ristoranti il Patio dei Giardini e il Dolce Stil Novo (che vanta una stella Michelin) anche di una cucina attrezzata per organizzare sontuosi catering.
LA VENARIA REALE 3 350 100 2 800 600 ■ 510 ■ ■ ■ ■
Camere Sale meeting Capienza sala principale Capienza sala minore Ristoranti Posti pranzo in piedi Posti pranzo seduti Saletta segreteria Aree espositive (mq) Parcheggio auto in prossimità Giardino Wi-Fi nelle camere Wi-Fi nelle aree comuni
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In centro città In periferia Fuori città
La Venaria Reale Piazza della Repubblica, 4 10078 Venaria (To) Tel. 011 4992416 – 011 4992300 ilmiospazio@lavenariareale.it www.lavenaria.it
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Ville Castelli e Palazzi
Dimore storiche per eventi, meeting, congressi e incentive
Firenze
TOSCANA
Nel cuore di Firenze Lo scorso settembre ha aperto a Firenze Palazzo Pucci Events & Academy, una realtà di riferimento per il Mice in due location di prestigio, Palazzo Pucci e Spazio Reale
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alazzo Pucci Events & Academy è la società costituita da affermati professionisti del settore per l’organizzazione e la gestione di eventi in due importanti location fiorentine: Palazzo Pucci e Spazio Reale. La società organizza inoltre corsi di formazione di alto artigianato, moda, arte e in altri ambiti legati al mondo del lavoro. Palazzo Pucci, situato nel cuore del centro storico di Firenze, a pochi passi dal Duomo, è oggi diviso in due porzioni: una di proprietà della famiglia Pucci, che dà il nome all’omo-
nima via, l’altra di proprietà dell’Arcidiocesi di Firenze. Quest’ultima, dopo quarant’anni di chiusura, è stata restituita alla città dopo i lavori di restauro, condotti dall’Arcidiocesi di Firenze con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze. Le due sale, riccamente decorate e affrescate, situate al piano nobile dell’edificio, a cui si accede tramite lo scalone monumentale e l’atrio, possono ospitare conferenze, convegni, eventi, concerti, cene e feste di nozze. Il salone di Apollo può accogliere fino a 180 persone sedute, mentre il salone di Paride ha una capienza di novanta posti a sedere. L’ampia corte al piano terreno consente di realizzare allestimenti particolari e di accogliere in una cornice suggestiva servizi di catering. Spazio Reale è invece una realtà già attiva e consolidata a Firenze Nord, facilmente raggiungibile dall’aeroporto e dall’autostrada. Dopo la ristrutturazione architettonica di interni ed esterni, è oggi un complesso multifunzionale di venticinquemila metri quadrati che può contare su un rinnovato centro congressuale, formativo, sportivo e ristorativo. La location, ufficialmente inaugurata lo scorso aprile, si propone come luogo aperto, collettore e incubatore di idee e progetti, dai più tradizionali a quelli più sperimentali e innovativi. Si propone come sede per convegni, grandi convention, congressi, spettacoli ed è dotata di attrezzature all’avanguardia e aule per la formazione con lavagne interattive multimediali. All’interno di Spazio Reale, al piano terra, si trova il ristorante dotato di 135 coperti, con possibilità di arrivare fino a 330 posti a sedere utilizzando una seconda sala e di ospitare fino a mille persone per cocktail o buffet utilizzando i vari ambienti e gli esterni, dove è possibile pranzare e cenare
Palazzo Pucci Events & Academy Via de’ Pucci, 2 50122 Firenze Tel. 055 2398334 info@palazzopuccieventi.it www.palazzopuccieventi.it
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Dimore storiche per eventi, meeting, congressi e incentive
Ville Castelli e Palazzi
A TUTTO WEDDING
Per gli honeymooner in cerca di un luogo speciale dove organizzare il proprio matrimonio, Palazzo Pucci rappresenta la nuova wedding location di alto livello nel cuore di Firenze. Nel settore wedding e viaggi di nozze, il capoluogo fiorentino è certamente riconosciuto anche a livello internazionale e Palazzo Pucci, è un gioiello affascinante anche per la sua storia. I saloni cinquecenteschi affrescati dello storico palazzo a due passi dal Duomo, recentemente restaurati, sono ora pronti per accogliere matrimoni da favola offrendo, oltre alla posizione centrale servita da tutti i mezzi pubblici e privati, una serie di servizi high-level. Riportate allo splendore originario, il
salone di Apollo e la sala di Paride, riccamente decorate e affrescate da importanti artisti, sono situate al piano nobile dell’edificio, a cui si accede tramite lo scalone monumentale e l’atrio, e sono oggi pronte ad ospitare fino a 180 persone sedute nel salone e novanta nella seconda sala. Le due sale messe a disposizione per gli eventi possono ospitare la cerimonia nuziale e il ricevimento, mentre sono disponibili altre stanze di servizio e per la preparazione degli sposi. L’ampia corte al piano terreno può essere addobbata e allestita a piacere, può essere riservata per servizi di accoglienza degli ospiti e di catering, e per l’arrivo degli sposi in auto.
nei mesi primaverili ed estivi. Palazzo Pucci Events&Academy può quindi contare su una realtà di alto livello, professionale e strutturata, in grado di fornire anche servizi per eventi esterni e catering. Tra le varie offerte, anche la progettazione di originali e coinvolgenti team building all’interno del Centro Sportivo Spazio Reale o in una delle sale, in collaborazione con i formatori e gli artigiani di cui Palazzo Pucci Events&Academy si avvale anche per i propri seminari e corsi di formazione. In questi primi mesi di attività nel settore Mice alcuni importanti clienti hanno già scelto queste prestigiose sedi per i loro eventi: per esempio, per la cena di apertura della decima edizione di Bto – Buy Tourism Online, manifestazione leader del travel online, è stata scelta la volta affrescata del salone di Apollo di Palazzo Pucci. Presso la sede di Spazio Reale si sono invece dati appuntamento i partecipanti alla seconda edizione di Firenze Comics, la fiera dedicata a fumetti, cosplay e videogame.
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Ville Castelli e Palazzi
Dimore storiche per eventi, meeting, congressi e incentive
Gubbio (Pg)
UMBRIA
Al centro del Mice All’interno di un antico monastero umbro, trasformato nel Park Hotel ai Cappuccini, i luoghi ideali dove l’armonia della location garantisce il successo di eventi dai format più svariati
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l Park Hotel ai Cappuccini è un monastero del XVII secolo sapientemente restaurato, situato a due passi dallo splendido centro storico medioevale di Gubbio. Appartato, eppure vicinissimo al centro della cittadina, oggi il Park Hotel ai Cappuccini è una struttura che unisce, in una felice ed equilibrata combinazione, antichi ambienti e nuovi comfort. Gli interni sono caratterizzati da ampi spazi d’incontro e di socialità, rilassanti luoghi di conversazione riscaldati da camini e impreziositi da arazzi, affreschi e dipinti d’epoca. Nuovo e antico qui si fondono in un mirabile mix stilistico. Le camere, sia quelle ricavate nel fascino della parte antica del vecchio monastero sia quelle nel sapiente ampliamento della parte nuova – comprese alcune esclusive junior suite e suite – sono ampie, arredate con cura e stile e attrezzate con i più moderni comfort.
ll Park Hotel ai Cappuccini, offre alla clientela Mice ben 12 sale meeting da sei a 450 persone, dalla sala Capogrossi, la più esclusiva, che prende il nome dagli affreschi presenti, alla suggestiva sala delle Tavole Eugubine, alle più moderne sala Europa e Verette. In qualsiasi spazio scelto, il personale presente è in grado di offrire gli spazi, l’atmosfera e i servizi più giusti per la migliore riuscita di congressi, seminari, workshop e meeting; inoltre, divertenti team building sono stati creati ad hoc per coinvolgere gli invitati: dalla caccia al tartufo ai corsi di cucina, dal corso di ceramica alla caccia al tesoro per le vie medioevali, al gioco “diVino” o al corso psicomotorio e di gestione dello stress, quanto mai indicato in questi luoghi. L’Umbria, Gubbio e il Park Hotel ai Cappuccini li ricorderete anche per i sapori della tavola. Gli ambienti dell’antico monastero dispongono di sale da pranzo di differente capienza, per ospitare grandi ricevimenti o piccoli convivi. Il ristorante Nicolao, impreziosito dagli affreschi del Capogrossi, è il ristorante à la carte dell’hotel dove l’impeccabile servizio e la soddisfazione della tavola diventa un piacevole rituale del corpo e dello spirito. Il ristorante I Mondiali, dove campeggia una splendida sfera in bronzo di Arnaldo Pomodoro, offre invece uno spazio esclusivo per eventi di prestigio. Per cene a tema o serate di gala, sono a disposizione anche due location esterne: Villa Benveduti, residenza nobiliare di campagna del ‘700 e Palazzo della Porta, palazzo rinascimentale nel cuore del centro storico di Gubbio Per rendere completo il soggiorno la Cappuccini Wellness & Spa, recentemente ristrutturata, si presenta con una nuova, più bella e importante veste, dove la filosofia olistica di Aveda degli elementi naturali si applica ai servizi dedicati alla cura del corpo.
PARK HOTEL AI CAPPUCCINI 92 Camere 12 Sale meeting 450 Capienza sala principale 8 Capienza sala minore 1 Ristoranti Posti pranzo in piedi 1000 Posti pranzo seduti ■ Saletta segreteria 450 Aree espositive (mq) 40 Parcheggio auto ■ Giardino ■ Wi-Fi nelle camere ■ Wi-Fi nelle aree comuni
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In centro città (a due passi dal centro storico) In periferia Fuori città
Park Hotel ai Cappuccini Via Tifernate 06024 Gubbio ( Pg) Tel. 075 9234 www.parkhotelaicappuccini.it
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dimora storica contemporanea L’Umbria conserva intatto il fascino della natura, delle arti e delle tradizioni. Gubbio, nel cuore dell’Umbria, rappresenta un candido gioiello incastonato nel verde, le sue architetture sono tra le testimonianze più alte di un Medioevo colto e raffinato e giungono a noi come monumenti senza tempo. In questa cornice vi accoglie il Park Hotel ai Cappuccini, dimora ideale di un’antica, nuovissima ospitalità, offrendovi spazi esclusivi e servizi eccellenti per convegni e incentives di sicuro successo.
Park Hotel ai Cappuccini Via Tifernate • 06024 • Gubbio (Perugia) • Italy • Tel. +39 075 9234 • Fax +39 075 9220323 www.parkhotelaicappuccini.it • info@parkhotelaicappuccini.it
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SITE INSPECTION chains & club
Fh Hotels, la raffinata collezione di hotel italiani, e ActionAid, l’organizzazione internazionale indipendente impegnata per costruire un mondo più equo per tutti, si danno la mano per contrastare la povertà in Myanmar con un progetto di accoglienza turistica a gestione locale
Quando l’hotellerie è solidale LUCREZIA NUBIANI
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l gruppo alberghiero Fh Hotels ha aderito al progetto di ActionAid di accoglienza turistica a gestione locale in Myanmar con una donazione di trentamila euro. I lavori per la creazione della guest house che si specchierà nella suggestiva diga Yin Taing Taung sono già in corso e la struttura ricettiva costituirà un importante fonte di reddito per i 1.200 abitanti delle comunità locali, che vivono nella regione arida di Magway in condizioni di estrema povertà, con carenza di servizi di base, difficoltà di accesso al mercato e in una situazione ambientale in deterioramento e soggetta a condizioni climatiche ostili. LUSSO SOSTENIBILE Dal 1955 Fh Hotels è punto di riferimento per l’ospitalità e per il mondo del Mice. Quattro alberghi, ognuno con il suo stile, ma con un comune denominatore: accoglienza con il sorriso. Nel centro storico di Roma troviamo il Grand Hotel Palatino con annesso un centro congressi che può accogliere fino a duecento persone. A Firenze ben tre le strutture: Hotel Villa Fiesole per il settore wedding, Hotel Calzaiuoli, adatto a piccoli meeting, e il Grand Hotel Mediterraneo - Centro Congressi il Globo, tra i più grandi centri congressi alberghieri di Firenze con 331 camere, tre ri-
storanti e 18 sale meeting modulabili. Negli ultimi anni Fh Hotels ha messo in campo un piano integrato per perseguire obiettivi di sostenibilità sociale, ambientale ed etica attraverso le buone pratiche della responsabilità d’impresa. «Abbiamo scelto di sostenere questo progetto di ActionAid, che ci vedrà impegnati per tre anni, perché in linea con i nostri valori. Gli abitanti della diga Yin Taing Taung beneficeranno di un’indispensabile fonte di autosostentamento proprio a partire dall’accoglienza turistica» affermano dai vertici di Fh Hotels. Il progetto in Myanmar prevede la costruzione di una guest house dove i turisti potranno vivere un’esperienza indimenticabile a stretto contatto con le popolazioni locali: dormiranno nelle stanze costruite in bambù e foglie di palma sul suggestivo specchio d’acqua della diga Yin Taing Taung, assaggeranno il cibo locale nella sala da pranzo degli ospiti e parteciperanno alle attività della comunità locale; tutto nel rispetto della sostenibilità ambientale e della cultura tradizionale, con la certezza che le entrate economiche verranno gestite direttamente dalle comunità locali. indirizzi a fine rivista
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Elisir wellness center
by Hermitage
L’Hotel Hermitage, direttamente sul mare nella Riviera Adriatica, a 15 minuti di auto da Pescara, offre una perfetta integrazione di servizi vacanzieri e congressuali: 5 sale meeting da 20 a 200 partecipanti, 139 camere ampie e confortevoli, un Centro Benessere, un giardino con piscina all’aperto. La spiaggia perfettamente attrezzata con servizio bar e giochi per bambini. Hermitage Hotel Club & Spa
Via Dante Alighieri 1 | Silvi Marina (Te) | Tel. +39 085 93 53 565 | Fax. +39 085 93 53 854 info@hermitagesilvi.com | www.hermitagesilvi.com
SITE INSPECTION hotel
Viaggiare per affari significa anche visitare le eccellenze dei luoghi e magari regalarsi attimi di relax. È la nuova tendenza del bleisure proposta da Bhr Treviso Hotel, dove oltre a riunioni e incontri c’è spazio anche per lo svago
L’unione perfetta SABRINA PIACENZA
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hr Treviso Hotel ha saputo cogliere in pieno ciò che il turista contemporaneo chiede, rinnovandosi e consolidando sempre di più la sua offerta nel campo dell’ospitalità e degli eventi. Da anni, infatti, ha ampliato le proprie competenze aggiungendo proposte complementari che soddisfino sia esigenze congressuali sia quelle più legate ai soggiorni leisure. Ha messo a punto pacchetti ad hoc per chi desidera cogliere il miglior trattamento in occasione di una trasferta di lavoro, che tenga in considerazione anche del tempo libero a disposizione, assecondi gusti e preferenze di chi si trova in viaggio, offrendo l’opportunità di coltivare gli interessi personali e magari di trascorrere del tempo con la propria famiglia al seguito. L’hotel è situato nel Centro Leonardo, un complesso polifunzionale alle porte della città di Treviso, all’interno del quale trovano posto attività commerciali, direzionali e di ristorazione, distante pochi minuti dall’Aeroporto Canova di Treviso e dallo scalo internazionale Marco Polo di Venezia. Una struttura dall’aspetto moderno e funzionale, caratterizzata da ambienti accoglienti e raffinati che comprendono 133 comodissime camere, 1.300 posti congressuali suddivi-
si in 13 sale modulari, un ampio parcheggio e un garage con scala mobile per oltre seicento posti auto. La struttura, grazie alle dotazioni e alla sua posizione strategica, viene preferita dagli operatori della meeting industry. Tra gli eventi più significativi svolti durante l’anno scorso, il Congresso Medico Europeo della Banca dei Tessuti - Eatb, con oltre trecento delegati provenienti da tutto il mondo, e l’European Outdoor Summit, la convention europea dei maggiori produttori di articoli sportivi d’alta montagna organizzata in collaborazione con Assosport. L’hotel è stato la base logistica del Campionato Mondiale di Karate - Wskc – svoltosi a Treviso – e ha visto la seconda edizione del Summit Nazionale dei Trainer di Baseball - Fibs. Occasioni eccellenti per far vivere ai partecipanti il territorio trevigiano, con momenti conviviali organizzati dal catering dell’hotel nelle ville venete della zona, cene in barca nella laguna veneziana, tour e degustazioni tra le Colline del Prosecco. UN ANNO DINAMICO Il 2018 per il Bhr Treviso Hotel sarà un anno importante, non solo perché celebra il decennale dell’attività, ma anche perchè sarà
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Best Western Premier Bhr Treviso Hotel S Quinto di Treviso (Tv) Numero totale camere: 133 di cui 17 junior suite e 1 suite presidenziale | Ristoranti: DiVino Osteria Trevigiana | Posti: 100 | Sala banchetti: 500 posti | Gioja Lounge Bar | Sale meeting: 13 | Capienza sala maggiore: 700 posti | Capienza sala minore: 12 posti | Saletta segreteria | mq di aree espositive: 2.300 | Possibilità organizzazione post congress
per i propri ospiti l’anno della personalizzazione e del supporto a 360 gradi, rispondendo al nuovo trend del turismo aziendale, che vuole dare spazio allo svago e al divertimento anche quando il viaggio prevede riunioni e incontri di lavoro. Seguendo il trend positivo che si è sviluppato nel corso del 2017, in un’ottica di completa personalizzazione delle esigenze aziendali, Bhr Treviso Hotel sta implementando il servizio eventi “fatti su misura”, offrendo ad aziende e associazioni non solo l’ospitalità tipica congressuale, ma anche un ampio ventaglio di opportunità di team building, incentive e attività post congress, rispondendo in pieno a quei clienti che prediligono chi offre non solo una tradizionale sala convegni, ma anche idee nuove e momenti aggregativi creativi e inediti. Grazie a questa strategia, che ha consentito di raggiungere risultati eccellenti, anche quest’anno la struttura punta a un’ulteriore crescita collaborando con un dinamico network di location esterne e aziende partner, puntando alla ristorazione organizzata, a seguito del forte interesse riscontrato dalla clientela per i servizi catering, sempre più richiesti da chi vuole la garanzia della cucina gourmet anche al di fuori dell’hotel. Inoltre, al fascino trevigiano fatto di corsi d’acqua, affreschi, piccole vie, botteghe e percorsi naturalistici da percorrere a piedi o in bicicletta, si aggiunge un’ampia offerta culturale, ora con la mostra del centenario “Rodin. Un grande scultore al tempo di Monet”, visitabile fino al 3 giugno al Mu-
seo di Santa Caterina, e in autunno con le grandi mostre dedicate agli impressionisti. Occasioni perfette per scoprire, oltre alle bellezze della città, il grande percorso che, nel rinnovato Museo Bailo, è dedicato ad Arturo Martini. Una collezione unica al mondo per quantità e qualità, che continua ad arricchirsi anche grazie alle mostre temporanee. indirizzi a fine rivista
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Excelsior Hotel Gallia, a Luxury Collection Hotel L Milano Numero totale camere: 235 | Ristorante: Terrazza Gallia | Posti: 70 | Sale meeting: 12 | Capienza sala maggiore: 670 posti | Capienza sala minore: 10 posti | Saletta segreteria | mq di aree espositive: 1.700 | Possibilità organizzazione post congress
L’Excelsior Hotel Gallia è ormai un punto di riferimento nella vita sociale milanese grazie alle sue proposte di eventi ispirate alla gastronomia e allo sport, mai scontate e sempre originali
Movida ed eventi a Milano S SIMONA ZIN
in dalla sua riapertura nel 2015 nella rinnovata veste, l’Excelsior Hotel Gallia di Milano ha collezionato premi per il prestigio della propria collezione di camere e suite (con il suo esclusivo fiore all’occhiello: la Katara Royal Suite), per la sua raffinata proposta culinaria (Terrazza Gallia) e per il viaggio sensoriale da vivere nell’area benessere della sua Shiseido Spa di mille metri quadrati. La storica struttura milanese si è affermata come una delle location più di tendenza della città, frequentata da visitatori stranieri e da locali alla ricerca di un’atmosfera unica e vibrante per trascorrere le proprie serate. Punto di forza dell’hotel sono gli esclusivi eventi culinari che ospita nei propri spazi, orientati ad avvicinare gli ospiti alle più raffinate eccellenze culinarie del patrimonio gastronomico italiano. I PROSSIMI APPUNTAMENTI La nuova stagione conferma due eventi ormai consolidati tra gli affezionati del Gallia: le cooking class ispirate alla cultura gastronomi-
ca italiana e alla stagionalità delle materie prime – tenute dal team di Da Vittorio del ciclo Buongusto da Vittorio, che sono previste ogni martedì fino a maggio – e l’appuntamento con Aperigolf del giovedì sera, dedicato agli amanti del green o a coloro che si avvicinano per la prima volta a questo sport e che offre la possibilità di vivere una realistica esperienza di gioco sui campi più belli al mondo in compagnia dei propri amici, accompagnati da un aperitivo con cocktail e finger food stellato con la splendida vista della Terrazza Gallia. In arrivo, anche, un atteso ritorno con il ciclo di eventi Cantin’ino del Gallia, la scuola di panini d’autore guidata da Alessandro Frassica. La grande novità vede, invece, protagonisti, dal 13 marzo, i fratelli Cerea, tre stelle Michelin, in una rassegna dell’eccellenza gastronomica dedicata all’esaltazione dei più autentici primi piatti del patrimonio culinario italiano per il ciclo A Cena con i Fratelli Cerea. indirizzi a fine rivista
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Sheraton Lake Como Hotel Como Numero totale camere: 137 incluse 4 suite | Ristoranti: 3 di cui uno all’aperto (Kincho) | Posti: Gusto 75; Kincho 120; Kichen 50 | Sale meeting: 10 + auditorium Spazio Como | Capienza sala maggiore: 350 posti | Capienza sala minore: 20 posti | Saletta segreteria | mq di aree espositive: 1.076 | Possibilità organizzazione post congress
Offrire l’occasione per eventi indimenticabili è la mission dello Sheraton Lake Como Hotel, una location spettacolare completamente rinnovata, che ha investito su strutture e servizi per rafforzare l’offerta congressuale
Eventi vista lago SABRINA PIACENZA
È
il primo albergo di un brand internazionale di fascia alta ad aprire sulle rive del Lario, una riconversione strategica di una delle location più rinomate a livello internazionale, posto dentro a un paesaggio unico. Lo Sheraton Lake Como Hotel, situato a pochi passi dal centro storico di Como e a soli cinque minuti dall’incantevole Cernobbio, è adagiato in un meraviglioso parco con piscina e circondato dalla rara bellezza delle Alpi Retiche.
Uno scenario invidiabile che, insieme alla posizione strategica e all’elevato livello dei servizi, ne fanno una struttura appetibile per la meeting industry. Infatti lo Sheraton Lake Como Hotel punta decisamente al settore Mice e al rafforzamento della sua immagine come location ideale per eventi su misura. Sfilate di moda, lanci di prodotto, tradeshow e matrimoni sono le voci più importanti nel calendario degli eventi allestiti in hotel, che per l’ospitalità può contare su 137 camere, comprese quattro suite, caratterizzate da ambienti spaziosi, accoglienti e luminosi oltre che da allestimenti e arredi di grande qualità. L’OFFERTA CONGRESSUALE Un recente piano di investimento ha permesso la ristrutturazione estetica e funzionale delle sale meeting, che si è tradotta nell’utilizzo di illuminotecnica di design italiano d’eccellenza, dotazioni tecniche di ultima generazione, potenziamento della connettività e infrastrutture che assicurano standard di livello internazionale. Tutto questo amplifica e garantisce agli ospiti e ai congressisti un’esperienza altamente piacevole, oltre che estremamente confortevole. L’hotel vanta un’offerta congressuale articolata nell’auditorium polifunzionale Spazio Como e nel centro congressi. L’auditorium è una struttura avveniristica, progettata dall’architetto Attilio Terragni, sospesa sull’acqua e
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in grado di accogliere fino a 350 persone. Direttamente collegato a Spazio Como è invece il centro congressi vero e proprio, che dispone di dieci sale modulari che possono essere unite tra loro per creare un unico enorme spazio di oltre mille metri quadrati, perfetto per ospitare eventi fino a 650 partecipanti. All’esterno, un prezioso parco abbraccia la struttura e si presta per diventare un’esclusiva e scenografica location per eventi open air come cocktail, buffet e ricevimenti fino a cinquecento persone, con la possibilità di scegliere allestimenti e addobbi floreali ad hoc. Inoltre, per meeting informali, l’hotel mette a disposizione il Club Lounge, spazio tipico dell’ospitalità targata Sheraton, dove l’ospite può anche socializzare, navigare in internet grazie alla connessione wi-fi o semplicemente rilassarsi con drink e snack. RISTORAZIONE D’ECCELLENZA E CREATIVA La professionalità dello staff che segue la realizzazione degli eventi business si ritrova anche nella ristorazione dell’hotel. Un team sempre attento ad accompagnare l’evento con menu personalizzati, proponendo esperienze degustative originali anche per gli ospiti esterni all’hotel, è un valido supporto per la scelta dell’ambiente ideale, dal parco al bordo della piscina alla sala del ristorante, a seconda del numero degli invitati o dello
stile dell’incontro. Il Kitchen, nel verde del parco, continua la sua tradizione culinaria gourmet con l’executive chef Francesco Soletti, che dà vita in modo semplice, ma creativo, a piatti raffinati e mai banali. Alla guida sia del Gusto sia del ristorante grill Kincho l’executive chef Carlo Molon delizia i palati con ricette della tradizione rivisitate in chiave contemporanea. Il Kincho d’estate si propone anche come bar a bordo piscina, per rinfrescarsi con deliziosi cocktail sotto un gazebo in legno. All’interno, invece, il bar Fresco, un ampio open space con divani e librerie, è la location perfetta per assaggiare drink e finger food. DIFFERENZIARE L’ESPERIENZA Allo Sheraton Lake Como ogni tipologia di evento trova il suo ambiente ideale, persino un picnic sul prato grazie all’immenso parco che si estende per più di diecimila metri quadrati e che invita anche a prendere il sole, fare jogging, passeggiare, organizzare una festa. Nel verde si trova la piscina, affiancata da una seconda vasca più piccola con idromassaggio e da uno spazio solarium. Per gli ospiti dinamici l’hotel mette a disposizione l’uso di biciclette per itinerari cicloturistici alla scoperta del territorio, per chi invece preferisce un’esperienza in barca sul lago, il molo è a soli due minuti a piedi. indirizzi a fine rivista
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Grand Hotel Ritz Roma Numero totale camere: 103 | Ristoranti: 1 | Posti: 80 | Sale meeting: 7 | Capienza sala maggiore: 350 posti | Capienza sala minore: 16 posti | Saletta segreteria | mq di aree espositive: su richiesta| Possibilità organizzazione post congress
Lo storico hotel romano si propone al segmento congressuale e incentive con sei sale e ha avviato un processo di brandizzazione che intende riposizionare la struttura nel settore Mice
Il Ritz punta sul Mice SIMONA ZIN
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l Grand Hotel Ritz di Roma è in pieno fermento grazie al recente cambio di management deciso dalla proprietà Puccini per il 2018. La struttura romana, situata nel quartiere Parioli, punta al Mice con un progetto di brandizzazione che mira a posizionare l’hotel nel settore dei congressi e degli eventi. Simbolo di stile negli Anni 60, poiché fu costruito per ospitare i diplomatici delle vicine ambasciate, la sua costruzione è un punto di riferimento nella Capitale con i suoi stucchi, gli affreschi delle camere e i marmi bianchi della hall, che rendono i suoi ambienti suggestivi e affascinanti. La superba entrata con l’ariosa reception riesce a trasmettere un immediato senso di accoglienza e il bar Dei Cesari è il luogo ideale per incontri e momenti conviviali anche nell’ambito di eventi o congressi.
SERVIZI ESCLUSIVI L’hotel dispone di un centro congressi con sei ampie sale meeting modernamente attrezzate e adatte a ospitare qualsiasi tipo di evento. Inoltre, sono numerose le possibilità di usufruire di aree antistanti le sale, dedicate a coffee break e servizi ristorativi che garantiscono completezza e piena flessibilità organizzativa. Per il massimo della privacy e dell’esclusività, il Grand Hotel Ritz dispone inoltre di suite utilizzate per incontri riservati, garantendo un servizio di lusso a cinque stelle qualunque sia la tipologia o la dimensione dell’evento, con lo straordinario vantaggio di godere della luce naturale e di un piccolo giardino d’inverno nella zona hall. Una delle principali novità della location romana è il nuovo ristorante Le Roof, con vista panoramica mozzafiato e menu ispirati alla freschezza dei prodotti e realizzati con passione dallo chef Gaetano Costa. Altro fiore all’occhiello del Grand Hotel Ritz è il centro benessere Olimpya, un’oasi di relax nella quale ritrovare la forma psico-fisica. La posizione dell’hotel permette di organizzare escursioni e post congress all’insegna della cultura e della bellezza, grazie alla vicinanza dei più importanti monumenti e musei, la visita ai quali fa parte di programmi personalizzati che contribuiscono a rendere un evento o un congresso memorabile. indirizzi a fine rivista
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Siamo a Siena Siamo l’hotel più nuovo e uno dei più grandi della città, ma l’unico della prestigiosa Marriot che offre programmi Rewards anche per gli eventi Abbiamo un Centro Congressi con plenaria per 250 persone e 6 salette di sottocommissione Siamo raggiungibili a piedi (350mt) dal Centro Didattico del Policlinico S.Maria Le Scotte con Auditorium da 550 posti Ampio parcheggio gratuito
Four Points by Sheraton Siena Via Antonio Lombardi, 41 - 53100 Siena (SI) - Italy Fourpoints.com/Siena - info@fourpointssiena.com - T +39 05775755
SITE INSPECTION location per eventi
Diageo Meeting Center Santa Vittoria d’Alba (Cn) Numero sale: 1 sala plenaria + 1 salone nobile + 4 salette piccole | Capienza sala maggiore: 100 posti | Capienza salone nobile: 12 posti | Salette piccole: 6-10 posti | Segreteria | mq di aree espositive: circa 100 suddivisi in 5 aree | Sala banchetti interna | Pranzo in piedi: fino a 300 persone | Pranzo seduti: fino a 130 persone | Possibilità organizzazione post congress
Diageo, azienda leader mondiale nel settore delle bevande alcoliche, ospita la clientela Mice presso la sua prestigiosa villa storica poco distante da Alba, in ambienti suggestivi che hanno segnato la storia del buon bere
Il perfetto meeting cocktail SERGIO MORI
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uando il buon bere incontra il mondo Mice non può che nascere un binomio dal gusto perfetto. E Diageo, azienda leader nel settore, nata nel 1997 dalla fusione di due grandi imprese – la britannica Grand Metropolitan e l’irlandese Guinness Plc – mette a disposizione del mondo congressuale una location tanto insolita quanto magnifica. Il Meeting Center si trova, infatti, all’interno della Villa Storica la cui costruzione risale all’inizio dell’800, quando faceva parte del patrimonio privato di Re Carlo Alberto di Savoia. Proprio su volere di quest’ultimo sono state fatte scavare le reali cantine nel cuore della collina di Santa Vittoria – tra Alba e Bra, in provincia di Cuneo – destinate allora all’invecchiamento dello spumante e ancora oggi considerate tra le più grandi e belle cantine naturali (poiché interamente scavate a mano) d’Italia. La sala principale si trova al primo piano della villa e con un’area di 140 metri quadrati può ospitare fino a cento persone. Il sistema audio/video è di nuovissima generazione e vi è la possibilità di occupare altre quattro salette più piccole, di cui una destinata a segreteria.
È presente il collegamento wi-fi ed è possibile effettuare teleconferenze. Eventuali rinfreschi, pranzi e cene possono essere allestiti al pian terreno, nelle due suggestive sale che ospitano la Glass Collection una collezione unica di bicchieri e calici che abbraccia 2.500 anni di storia. Per riunioni fino a 12 persone, che richiedono una location pregiata e riservata, è a disposizione il salone nobile al secondo piano, finemente arredata con mobili d’epoca. Su richiesta è possibile effettuare una visita guidata gratuita delle sale storiche, dei cantinoni e della sala Alambicchi seguita poi da una degustazione di alcuni brand di Diageo nel suggestivo salottino-bar della villa. Il portafoglio dei prodotti di Diageo include marchi che vantano una lunga tradizione come Smirnoff, spirit tra i più venduti al mondo e leader nella categoria della vodka; Baileys, il numero uno tra i liquori cremosi; Guinness, leader nelle birre scure; Johnnie Walker, tra gli scotch whisky più bevuti al mondo e tanti altri come Gordon’s Gin, J&B, Ciroc,Captain Morgan Rum o Tanqueray. indirizzi a fine rivista
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Pioggia di stelle Relais Sant’Uffizio Wellness & Spa: una location per eventi e team building oltre i luoghi comuni. Fascino esclusivo in ogni dettaglio, ristorazione stellata e post congress d’autore LUCIANA FRANCESCA REBONATO
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ambio di direzione, al Relais Sant’Uffizio Wellness & Spa, con il nuovo general manager Pietro Scandariato e rivoluzione stellata con lo chef Enrico Bartolini alla guida dello storico ristorante La Locanda. La novità del 2018, infatti, è l’arrivo in struttura di Pietro Scandariato, proveniente dalle cinque stelle
di Palazzo Arzaga e già figura di spicco nella direzione di strutture dei più prestigiosi brand alberghieri internazionali. Cinque le stelle, stavolta Michelin, anche quelle dello chef Enrico Bartolini, che già alla guida del ristorante Glam a Palazzo Venart di Venezia, prende il timone della ristorazione di una delle perle del Gruppo Ldc Hotels & Resorts, il Relais Sant’Uffizio. Dopo il capoluogo veneto, infatti, Ldc Hotels ha ampliato la collaborazione con lo chef più premiato d’Italia, che concerta con maestria i momenti conviviali degli eventi e dei matrimoni al relais. Una cucina d’autore, quella della Locanda del Sant’uffizio, innovativa ma al tempo stesso ispirata alla tradizione, che esalta le prelibatezze del territorio puntando i riflettori sui pregiati tartufi della zona e i selezionati prodotti autoctoni. Antica dimora del XVI secolo finemente restaurata, il Relais Sant’Uffizio – sede monastica prima e meta di turismo di charme oggi – è un autentico tempio del benessere immerso in uno straordinario scenario naturale tra i vigneti e gli ambienti della residenza d’epoca sono stati completamente recuperati e restaurati in stile classico. Un indirizzo esclusivo per il Mice in una delle destinazioni più ambite e apprezzate della regione, uno dei cinque gioielli che in Italia compongono la collezione di Ldc Hotels & Resorts, gruppo alberghiero in forte espansione con sede a Taiwan e presente in Italia dal 2013 con lussuose strutture di categoria quattro e cinque stelle situate attualmente a Roma, Venezia, Firenze, Asti e Perugia.
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Relais Sant’Uffizio Wellness & Spa S Cioccaro di Penango (At) Numero totale camere: 54 | Ristoranti: 2 | Posti: da 80 fino a 250 | Sale meeting: 4 | Capienza sala maggiore: 250 posti | Capienza sala minore: 50 posti | Saletta segreteria | Possibilità organizzazione post congress
ELEGANZA E FLESSIBILITÀ È un passato illustre che affonda le sue radici nella storia, quello del relais, dove le testimonianze mariane, gli arredi classici e gli affreschi ottocenteschi convivono con il design moderno e funzionale dell’affascinante Casa Moonfrà. Passato e presente si fondono in totale armonia in questo angolo magico, incastonato tra le colline della provincia di Asti e distante poco più di sessanta minuti in auto da Torino e a un’ora e mezza da Milano e Genova. Agli eventi il Relais Sant’Uffizio Wellness & Spa riserva uno spazio speciale e dedica quattro sale dotate di nuova e veloce connessione wi-fi e attrezzature audio-visive: la sala Quercia con travi a vista e il salone Glicine – 280 metri quadrati – senza colonne –, entrambi provvisti di luce naturale, perfetti per incontri esclusivi immersi nella quiete della natura in un’atmosfera raffinata ma informale. Adiacente alla sala Quercia si trova la sala Pianoforte – 25 metri quadrati–, ideale per coffee break, mentre di sessanta metri quadrati è la sala Parco. Un ulteriore spazio, la sala Bucefalo di 75 metri quadrati, è a disposizione per accogliere eventi più raccolti presso Casa Moonfrà, a pochi metri dall’edificio principale. Ambientazione esclusiva, dallo stile contemporaneo e ambienti ampi e versatili, Casa Moonfrà – il cui nome significa Monferrato –, impreziosisce l’offerta del relais con 13 moderne camere inaugurate nel 2015, per una disponibilità totale di 54 unità.
A fianco, da sinistra, Pietro Scandariato, nuovo general manager del Relais Sant’Uffizio Wellness & Spa ed Enrico Bartolini, chef pluristellato alla guida della ristorazione dell’elegante location
class, per sperimentare innovative tecniche di cucina gourmet e intriganti esperienze alla scoperta del territorio: dai percorsi natura in e-bike alle escursioni guidate di trekking e nordic walking, dalla caccia al tartufo del Monferrato, alle degustazioni di Barolo fino ai tour enogastronomici per scoprire i sapori della tradizione locale, passando per l’eclettica Torino e i borghi medievali dell’astigiano. indirizzi a fine rivista
EMOZIONI IN LIBERTÀ Affacciata con le sue ampie vetrate sui paesaggi mozzafiato del Monferrato e immersa tra vigneti e parchi alberati, la spa Aquanatura è un vero e proprio tributo al benessere psicofisico e alla remise en forme. Il centro si snoda in cinquecento metri quadrati nei quali il Mice trova una piscina con idromassaggio e acqua riscaldata a 34 gradi centigradi, sauna panoramica con vista sui vigneti del relais, bagno mediterraneo e di vapore, docce nebulizzanti agli aromi e area relax con lettini provvisti di materassi ad acqua, rivolti verso le colline astigiane. Il relais è sede ideale per attività di formazione e team building, sia outdoor sia indoor. Fra le numerose opportunità che la struttura offre, lo staff del Relais propone divertenti cooking
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Saracen Sands Resort & Congress Centre Isola delle Femmine (Pa) Numero totale camere: 242 | Ristoranti: 4 | Posti: fino a 800 | Sale meeting: 8 | Capienza sala maggiore: 1.000 posti | Capienza sala minore: 10 posti | Saletta segreteria | mq di aree espositive: oltre 800 | Possibilità organizzazione post congress
Dove l’ospite si sente a casa In un contesto paesaggistico suggestivo nei pressi di Palermo, il Saracen Sands Resort & Congress Centre si distingue nel panorama Mice per le sue otto sale attrezzate SIMONA ZIN
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iamo su una delle coste più scenografiche della Sicilia occidentale, tra la Riserva Marina Protetta di Isola delle Femmine-Capo Gallo e il rilievo montuoso Mollica-Raffo Rosso: sorge qui Il Saracen Sands Resort & Congress Centre, una prestigiosa struttura alberghiera ad appena 11 chilometri dall’aeroporto Falcone-Borsellino e dieci da Palermo. Il resort ha tra i suoi plus proprio la collocazione strategica che lo rende perfetto come airport hotel e ideale centro congressi per eventi nazionali e internazionali. Fiore all’occhiello della struttura siciliana, l’imponente centro
congressi, composto da otto sale modulari di varia ampiezza: la più grande può ospitare oltre mille persone ad anfiteatro, con palco, regia e zona bar. EVENTI INDOOR E OUTDOOR L’accesso all’area esterna fronte mare è decisamente un valore aggiunto della sala maggiore, che si presta a ospitare convegni e spettacoli di ogni genere, lanci di prodotto e sfilate. Desk di segreteria in muratura, aree espositive per oltre ottocento metri quadrati, foyer, segreterie, ampio parcheggio interno e wi-fi free in tutte le aree comuni completano l’offerta degli spazi congressuali di questa struttura che si distingue anche per la particolare dedizione al cliente dimostrata dal suo staff, sempre attento alle richieste di ospiti o congressisti e pronto ad affrontare qualunque esigenza nell’ambito di meeting ed eventi. Gli organizzatori possono utilizzare anche le aree esterne di impareggiabile incanto, che rendono il resort una perfetta location per ospitare incentive e team building aziendali. Anche la buona tavola è un valore aggiunto al Saracen Sands Beach: con le sue quattro sale ristorante e la cucina a vista per show-cooking, offre l’opportunità di realizzare lunch, dinner, coffee break, cene di gala e banchetti per ogni esigenza. Ambienti mediterranei caratterizzano le camere, ampie e solari, arricchite da preziose ceramiche siciliane e colori legati alla terra siciliana. Con emozionante vista mare o rilassante affaccio sul giardino mediterraneo, tutte le stanze sono dotate dei comfort più moderni. indirizzi a fine rivista
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L’ombelico d’Europa Una metropoli in cui si incontrano tutte le culture e dove si parlano tutte le lingue, una città dinamica, con infrastrutture moderne, un ricco patrimonio culturale che attira e affascina anche la meeting industry: è Bruxelles SABRINA PIACENZA
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ruxelles è innanzitutto la capitale d’Europa, ma anche del fumetto, del surrealismo, dell’Art Noveau, del cioccolato e della birra. Ed è la città con la massima densità demografica, industriale e finanziaria d’Europa, con una rete infrastrutturale tra le più capillari del Vecchio Continente, grazie anche a ottimi collegamenti aerei e ferroviari. Con il treno, ad esempio, si raggiunge Parigi in poco più di un’ora e in meno di 2 ore possiamo arrivare a Londra, Amsterdam o Colonia. I collegamenti aerei con l’Italia sono ottimi e velocissimi, da Milano con un’ora di volo si arriva comodamente a Bruxelles. Meta culturale e città aperta al mondo, Bruxelles è da scoprire sotto diversi punti di vista. Per esempio è molto interessante recarsi la sera all’aperitivo del giovedì, quando i locali de la Place du Luxembourg
diventano brulicanti e si popolano di persone che amano divertirsi e discutere in tutte le lingue del mondo. La città vanta anche un ricco patrimonio artistico, iscritto alle liste dell’Unesco. A partire dalla maestosità della Grand Place, che per bellezza non ha nulla da invidiare alle più note grandi piazze delle capitali europee; al Museo delle Belle Arti invece possiamo ammirare tutta la bravura dei celebri pittori
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fiamminghi, mentre disseminate in tutta la città possiamo scoprire la magnificenza delle architetture di Victor Horta, che proprio a Bruxelles ha concepito l’Art Noveau. Due le tappe culturali imperdibili della città: una è sicuramente il Museo Magritte che ospita circa duecento opere, un vero viaggio nell’arte del maestro surrealista attraverso tele, disegni, fotografie e sculture; l’altra è il Museo del Fumetto. Per chi non lo sapesse, infatti, il Belgio è la patria del fumetto, ed è proprio dalle matite colorate dei disegnatori di questa piccola nazione che sono nati i Puffi, Tintin, Lucky Luke, Zagor e molti altri personaggi che hanno fatto il giro del mondo. Bruxelles è anche una città green, dove gli spazi verdi occupano una superficie maggiore di quella costruita e dopo l’insediamento del Parlamento Europeo, che ha scelto proprio Bruxelles come centro nevralgico, è diventata la capitale europea del mondo degli affari, sede prediletta di studi legali internazionali e società di pubbliche relazioni. Pochi poi conoscono realmente il Quartiere Europeo, sede dei palazzi del Governo Europeo, ma soprattutto microcosmo culturale con centomila dipendenti di decine di nazionalità diverse, in cui la lingua ufficiale è l’inglese. VISIT BRUSSELS Ma Bruxelles non è “solo” questo. Visit Brussels, l’agenzia per il turismo di Bruxelles, ha
avviato una campagna di promozione della destinazione che punta a far conoscere e a diffondere tutte le potenzialità di questa poliedrica città. Bruxelles è di fatto la capitale di cinquecento milioni di europei, una “città-mondo” in cui convivono oltre 180 nazionalità e che rendono Bruxelles una città cosmopolita, sempre connessa con il resto del mondo. Proprio per questo, forte dell’essere una vivace sede internazionale, anche il segmento Mice è stato notevolmente implementato e sviluppato attraverso l’eccellenza dei servizi e all’ottima disponibilità di strutture ricettive molto ben distribuite in tutta la città. Tra le location più originali e appetibili per organizzare mostre, convegni, concerti, conferenze o eventi privati, ci sono le nove sfere sospese che compongono l’Atomium, la singolare struttura costruita per l’Esposizione Internazionale nel 1958 alta circa cento metri che rappresenta un cristallo di ferro ingrandito. Per i palati più raffinati, o semplicemente per gli amanti della buona cucina, Bruxelles offre esperienze degustative sorprendenti. Le moules- frites, la bière blanche e il cioccolato sono tra le specialità da provare nei molti ristoranti disseminati nell’Ilot Sacrè – l’Isola Sacra –, un labirinto di viuzze molto caratteristico che si trova proprio alle spalle della Grand Place, nel centro della città. indirizzi a fine rivista
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Si chiama Victoria for 2 ed è la nuova formula adult-only e totalmente privatizzabile proposta dal Victoria Beachcomber Resort & Spa a Mauritius: l’idea in più per incentive all’insegna di un servizio super esclusivo SIMONA P.K. DAVIDDI
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ici Mauritius e pensi subito a Beachcomber: è infatti una liaison di vecchia data – iniziata nel 1952 – quella tra la meravigliosa isola tropicale e il gruppo di resort, che oggi può contare su otto strutture mauriziane di proprietà – tutte posizionate in scenari mozzafiato e adatte a ospitare gruppi di tutte le dimensioni –, alle quali si aggiunge il Beachcomber French Riviera Resort & Spa nel Sud della Francia. Otto realtà dal flavour unico e dalla forte personalità, accomunate da elevati standard di servizio e da dettagli pensati apposta per la clientela Mice, come un coordinatore dedicato presente in ogni struttura, le procedure di check-in e check-out semplificate, la possibilità di studiare cene di gala e serate a tema o di organizzare attività di team building e di post congress “tagliate su misura”. Se tutto questo non bastasse, lo scorso dicembre, il Victoria Beachcomber Re-
sort & Spa, immerso nella vegetazione lussureggiante a metà strada tra Grand Baie e Port Louis, ha inaugurato il Victoria for 2, un’area super esclusiva e adult-only, all’insegna della privacy totale. VICTORIA FOR 2 Una zona defilata e separata dal resto del resort, una serie di servizi dedicati e la possibilità di essere privatizzata per gruppi su richiesta e secondo disponibilità: questo è
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in sintesi Victoria for 2, che in numeri si traduce in quaranta eleganti camere di due diverse categorie, tutte affacciate su una spiaggia privata incorniciata dall’oceano e dal Parco Marino Balaclava: 23 Ocean View con una vista mozzafiato sulla laguna e 17 Swim-Up, con accesso diretto alla meravigliosa piscina riservata di ottocento metri quadrati. Per i momenti conviviali, sempre in esclusiva, gli ospiti del Victoria for 2 hanno a disposizione il ristorante Morris Beef – per iniziare la giornata con una deliziosa prima colazione e concluderla con una cena su uno dei tramonti più infuocati dell’isola – e il Nautil Café, con un mood più informale e una parte pieds dans l’eau in piscina, perfetto per un drink rinfrescante. PRIVACY ON DEMAND Soggiornare al Victoria for 2 significa, dunque, avere facility in esclusiva, ma significa anche poter disporre della gamma completa di servizi e infrastrutture comuni del Victoria Beachcomber Resort & Spa: tre ristoranti di stili e cucine differenti – Le Superbe, con
panorama spettacolare sul mare; il mediterraneo La Casa, con vista su Port Louis; L’Horizon, beach restaurant con i tavoli posizionati all’ombra di palme da cocco –, cinque bar, un fitness centre e l’elegante Spa Beachcomber, dove concedersi rilassanti massaggi e preziosi trattamenti estetici e di remise en forme. Numerose anche le attività di terra e di mare gratuite, tra le quali sci nautico, windsurf, vela, pedalò, tennis, oltre a diversi corsi sportivi. Team building, corsi di cucina creola, e poi, ancora, cocktail competition e rhum tasting: tutte experience che il team dedicato ai gruppi è in grado di cucire su misura in base alle singole esigenze e agli obiettivi di ogni incentive. E a proposito dei momenti di lavoro, il raffinato quattro stelle superior targato Beachcomber Resorts & Hotels dispone di una sala conferenze – il cui utilizzo è gratuito – con una capacità fino a duecento persone, alla quale si aggiungono due sale di sottocommissione. Infine, tra le serate a tema personalizzabili, oltre a coinvolgenti Bbq mauriziani sulla spiaggia con band locali e Dj set fino a tarda notte, riscuotono grande successo sia la Pirate Evening, tra pirati, antiche mappe e tesori preziosi, sia la Black & White, un’elegante serata “optical” in bianco e nero tra candele profumate e suadente musica jazz. indirizzi a fine rivista
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ALESSANDRA BOIARDI
I MONDIALI DI PATTINAGGIO A MILANO CON CWT MEETINGS & EVENTS La Fisg (Federazione Italiana Sport del Ghiaccio) ha affidato a Cwt Meetings & Events (M&E) la gestione organizzativa degli Isu World Figure Skating Championship Milano 2018, evento internazionale che ha ospitato i migliori pattinatori al mondo presso il Mediolanum Forum di Assago dal 21 al 25 marzo. Si impreziosisce così il track record sportivo di M&E, già partner del Coni per le Olimpiadi di PyeongChang 2018 e delle maggiori federazioni sportive italiane nonché, a livello internazionale, di Cio, Uefa e Dorna. A cura di M&E Sport – team di specialisti dedicato al mondo degli eventi sportivi all’interno di Cwt Meetings & Events – il coordinamento e la gestione di tutti gli aspetti organizzativi e logistici dei cinque giorni di evento, del piano event pr e attivazione, oltre alla consulenza in ambito progettuale e al supporto nella costruzione di una piattaforma in grado di ingaggiare le community di appassionati e non. M&E ha curato anche la sponsorizzazione e l’attivazione della pista di pattinaggio di piazza Gae Aulenti a Milano, degli eventi, della conferenza stampa e del consueto galà dinner a conclusione dei Mondia-
li nell’affascinante e storica location del Palazzo del Ghiaccio di via Piranesi. «Per cinque giorni gli occhi della community internazionale del ghiaccio sono stati puntati su Milano. Un mondiale di Figura è un momento sportivo ricco di significati e di respiro internazionale che l’Italia, attraverso la partnership della Fisg con Isu, ha l’onore di poter organizzare. Un’opportunità straordinaria per coniugare passione sportiva e Made in Italy – afferma Stefano Abram, direttore generale degli Isu World Figure Skating Championships Milano 2018 –. Sono molto soddisfatto della scelta e della collaborazione con un partner esperto e affidabile come Cwt M&E. Riportare un mondiale in Italia, e a Milano, è un sogno che si realizza per chi vive con passione lo sport e i suoi valori».
GATTINONI, IN ARRIVO IL NUOVO TABLE BOOK È in arrivo in tutte le agenzie del network Gattinoni Mondo di Vacanze la seconda edizione del table book, il catalogo di Travel Experience dedicato ai viaggi incentive individuali. Il responsabile di Gattinoni Travel Experience Alberto C. Albéri commenta: «Anche per questa nuova edizione, il table book Gattinoni Travel Experience offre delle tracce di partenza per la costruzione di un sogno ed è uno strumento di promozione per le agenzie che possono raggiungere nuovi target di clientela alla ricerca di personalizzazione e servizio curato». Anche per il 2018 le destinazioni proposte sono a lungo e medio raggio: Giappone, Indocina, Indonesia, India, Nord America, Messico e Caraibi, Sudafrica, Namibia, Oceano Indiano, Oman ed Emirati, Australia, Nuova Zelanda e Isole del Pacifico con quattro aree – Spazio, Tempo, Storie e Unicità –, dedicate a soggiorni mare, itinerari, città e luoghi insoliti, potenziate con esperienze a tema. Prosegue Albéri: «Ogni traccia proposta nel nuovo catalogo 2018 può essere costruita e totalmente personalizzata, quindi sono infinite le opportunità per vivere esperienze uniche e irripetibili. Inoltre, a seguito del successo ottenuto dalla prima edizione, alcuni hotel indipendenti di lusso e molte catene alberghiere di pregio quali Como Hotels and Resorts, Lux*, Constance, e Sandals, che si aggiungono a Beachcomber, Sun Resorts, Six Senses, Belmond, One&Only e ad altre già presenti nella prima edizione, hanno scelto di esserci anche con alcune delle loro strutture più rappresentative. Ciò ci ha permesso di ampliare la nostra offerta e di consolidare la nostra presenza in alcune delle destinazioni più amate dalla clientela».
NUOVI CONGRESSI MEDICO-SCIENTIFICI PER AIM GROUP Aim Group International rafforza la propria presenza in ambito medico-scientifico grazie all’acquisizione di tre importanti congressi nazionali: Sifo 2018 – XXXIX Congresso Nazionale Società Italiana di Farmacologia Ospedaliera e dei Servizi Farmaceutici delle Aziende Sanitarie, Sicp 2018 – XV Congresso Nazionale della Società Italiana di Cure Palliative e Sigg – Congresso Nazionale della Società Italiana di Gerontologia e Geriatria. Sicp si terrà al
Palacongressi di Riccione a novembre e si attendono più di 1.300 partecipanti, Sifo si terrà presso la Mostra D’Oltremare di Napoli a novembre e sono previsti 1.500 delegati, Sigg si svolgerà invece presso l’Auditorium della Tecnica a Roma a fine novembre 2018 e vedrà la partecipazione di più di mille medici. Tra gli eventi medico-scientifici nel portafoglio di Aim Group per il 2018 si segnalano anche: ■ 5th Systemic Sclerosis World Congress, Bordeaux, febbraio; ■ 86esimo Eas – European Atherosclerosis Society Congress, Lisbona, maggio; ■ 28esimo Esh – European Meeting on Hyopertension and Cardiovascular Protection, Barcellona, giugno; ■ 72esimo Congresso Nazionale Siaarti (Società Italiana Anestesia, Analgesia, Rianimazione e Terapia Intensiva), Palermo, ottobre; ■ Congresso Congiunto delle Società Scientifiche di Chirurgia, Roma, ottobre; ■ 55esimo Congresso Nazionale Sir (Società Italiana Reumatologia), Rimini, novembre.
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ITALIAN EXHIBITION GROUP NEGLI USA Italian Exhibition Group ha acquistato il 51 per cento di Fb International, società statunitense negli allestimenti fieristici. La società è stata fondata nel 1988 dall’imprenditore italiano Fabrizio Bartolozzi e ha due sedi operative, una a Oakland sulla costa est e una a Las Vegas, per la costa ovest. Fb international, grazie ad alcuni brevetti, ha sviluppato prodotti di proprietà e annovera un portafoglio clienti che include Reed Exhibitions, Gl Events, Emerald Expositions. «Abbiamo acquisito il 51 per cento di Fb International – illustra il presidente e Ad di Ieg, Lorenzo Cagnoni –, una realtà in grado di fornire servizi di general contracting e soluzioni allestitive specializzate e tailor made, preziose per i grandi operatori. L’operazione si concretizza con la costituzione di una New.Co cento per cento Italian Exhibition Group, che si chiamerà Ieg Usa e diventerà lo strumento operativo per nuove iniziative di business, anche con altri poli fieristici italiani. Abbiamo infatti già in vista nuove acquisizioni». «Si tratta di un’operazione molto importante che va valutata nel suo valore complessivo – commenta il direttore generale di Ieg,Corrado Facco –. Una presenza integrata e operativa del nostro Gruppo in un mercato fieristico di primario interesse, qual è quello Usa, è strategica anche per l’esportazione dei nostri prodotti fieristici top negli Stati Uniti. Inoltre, Fb International, che vanta tra i suoi clienti, oltre a quelli americani, anche i principali organizzatori fieristici europei e internazionali, ci pone ancor più al centro di relazioni determinanti, nuove partnership e prossime joint venture”. «Dopo aver
Nella foto il momento della firma, a New York. Da sinistra: Carlo Costa, Corrado Facco e Fabrizio Bartolozzi
lavorato per trent’anni sull’eccellenza del servizio – conclude Fabrizio Bartolozzi – ed essere riconosciuti leader per la cura del dettaglio, il design e la logistica, abbiamo trovato in Ieg il giusto partner per garantirci quell’assetto di gruppo forte e autorevole che ci permetterà di crescere con rinnovato slancio e di esaltare al meglio il well done made in Italy avviando nuovi ambiziosi progetti di sviluppo». Fb International avrà nel suo top management Fabrizio Bartolozzi come Ceo, mentre Corrado Facco ne assumerà la presidenza. A Carlo Costa, vice direttore di Ieg, viene affidata la presidenza di Ieg Usa.
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Scegliere il meglio Tecnologie innovative, prodotti software esclusivi, professionalità e flessibilità sono le armi vincenti di Studio Visio, che dal 2013 fornisce supporto tecnico e consulenza nella realizzazione di congressi ed eventi SABRINA PIACENZA
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inque anni di attività caratterizzati da un impegno costante e quotidiano nella consulenza tecnica specifica per congressi ed eventi, con l’obiettivo di divenire un qualificato riferimento per professional congress organizer e centri congressuali. Studio Visio è una dinamica realtà imprenditoriale nata a Firenze nel 2013 dalle poliedriche menti di Lorenzo Vanni insieme a Jacopo Tagliabue, a cui poi si sono successivamente aggiunti anche Massimiliano Miniati e Stefano Cupertino. La loro attività e la loro visione imprenditoriale ha permesso di instaurare collaborazioni con i maggiori Pco a livello nazionale, curare gli eventi annuali di alcune tra le maggiori società scientifiche italiane come Aiom, Sime, Sin, Sido, Sie, Sic, e internazionali come IMW ed ESH, e nel contempo di sviluppare collaborazioni con alcuni poli congressuali e
fieristici sul territorio nazionale tra i quali Firenze Fiera, Rimini Fiera e Padova Fiere. Vanni e Tagliabue sono l’anima commerciale di questa intraprendente azienda, mentre Cupertino è il responsabile dello sviluppo di tutti i software creati per il mondo degli eventi: è lui che ha progettato e messo a punto alcuni prodotti che hanno segnato il cambiamento della comunicazione congressuale. A Miniati invece è affidato il compito di organizzare il team e le attività: grazie alle sue competenze tecniche supporta i clienti nella progettazione dell’evento ottimizzando tempi e risorse. I quattro soci, in perfetta sinergia, gestiscono la logistica dei materiali che devono arrivare puntualmente sul luogo degli eventi e coordinano le diverse squadre di collaboratori sparse in tutto il territorio nazionale. Ai quattro giovani imprenditori si sono uniti
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altri collaboratori che con le loro professionalità e competenze hanno ampliato e amplificato il successo di Studio Visio, contribuendo a farli diventare veri e propri leader del settore. SERVIZI MODULABILI Conoscenza del mercato, degli aspetti tecnici e dei bisogni dei clienti, reattività nel trovare soluzioni adeguate alle richieste più diverse e innovazione nella ricerca e nella realizzazione di nuove tecnologie sono i cardini attorno a cui si articola tutta l’attività di Studio Visio. La tool-box software messa a punto dall’azienda fiorentina è modulabile a seconda delle necessità del cliente e si compone di vari prodotti che interagiscono per semplificare, agevolare e velocizzare ogni singolo step a supporto dell’evento. A partire da Show-It, il cuore del sistema, un motore software che acquisisce le informazioni da un potente database e restituisce una serie di funzionalità che integrate ad altri software permettono l’ottimizzazione e la spettacolarizzazione dell’evento. Per proseguire con Slide-It, il tool che gestisce la consegna, l’organizzazione e la proiezione (con l’innovativo sistema di schermo di controllo per il tecnico in sala) di migliaia di presentazioni suddivise in molteplici sale. Grazie a Rec-It invece si può acquisire e sincronizzare in tempo reale l’audio del relatore con la sua sequenza di slide e quindi creare senza tempi di attesa gli atti congressuali multimediali, già ottimizzati per pubblicazione sul web o per essere visualizzati in App-It che è l’applicazione di Studio Visio per Android e iOS che permette inoltre di essere sempre aggiornati sui contenuti congressuali in tempo reale. Display-It è il servizio di monitor interattivi multimediali grazie ai quali si possono avere tutte le informazioni relative al congresso
in corso. Con Display-It è possibile seguire le presentazioni anche senza essere in sala, mentre Ask-It è un moderno sistema di messaggistica istantanea che permette al relatore di ricevere e rispondere immediatamente alle domande dei partecipanti utilizzando semplicemente un tablet. Infine, strumento indispensabile ormai per ogni event manager, è Check-It, il tool studiato per consentire al Pco una visione globale dell’evento a partire dallo stato di consegna delle presentazioni al centro slide, la gestione delle liberatorie, la tempistica di pause e coffee break; un’autentica “cabina di regia” messa a disposizione dell’organizzatore. Tutti questi software hanno permesso di gestire centinaia di eventi tra i quali alcuni importanti congressi scientifici. indirizzi a fine rivista
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Full Contact da record Una formula sempre vincente e attuale, due giorni di incontri proficui ma anche di tanto networking: è stata l’edizione 2018 del Full Contact Pco, dal 18 al 20 marzo, nella cornice di Rapallo SIMONA P.K. DAVIDDI
HOTEL PHOTOGRAPHY
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l mare contagia sempre e predispone al buonumore, anche quando il cielo è grigiastro. E proprio il mare, quello di fronte all’Excelsior Palace Hotel di Rapallo, è la cornice ormai classica e immancabile delle diverse edizioni del Full Contact Pco, l’intensa due giorni dedicata ad agenzie di organizzazione eventi e Pco,
che alterna momenti di business ad altri di conviviale networking. Nel 2018, i riflettori si sono accesi su 39 supplier e 71 buyer, che hanno totalizzato un numero record di appuntamenti e incontri: ben 914. Frizzante, come sempre, l’atmosfera che si respira passeggiando tra i desk indaffarati, animati da una grande voglia di fare, di conoscere e di farsi conoscere. La voglia di fare dei supplier, che per un giorno e mezzo hanno investito tutte le loro energie per presentare le loro stupende strutture al meglio, evidenziandone con professionalità e serietà i punti di forza e i plus pensati appositamente per la meeting e incentive industry. E la voglia di fare dei buyer, impegnati a
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Business & networking: i momenti conviviali e quelli di lavoro fluiscono gli uni negli altri durante i Full Contact, creando legami interpersonali destinati a durare
non perdersi nemmeno un istante degli appuntamenti che avevano in agenda, chiedendone altri, sostando al coffee break per un ristoro rapido prima di correre dal supplier successivo. Il business nella sua forma più bella, dunque, quella piena di energia e di professionalità, quella che si dimentica per un momento dei ritmi frenetici per dedicarsi alla scoperta del grande capitale umano che sta dietro a ruoli e cariche scritti su biglietti da visita. E che dire della voglia di stare di insieme, di creare relazioni, che se possibile è ancora di più del networking, quella che ha spinto tutti i partecipanti a ritrovarsi dopo il primo giorno di lavori per un ottimo aperitivo e
una cena di gala all’insegna della voglia di confrontarsi di nuovo, come professionisti e persone. Si è mangiato, chiacchierato, riso e ballato, dandosi appuntamento al giorno dopo per una nuova mattina di appuntamenti, prima dell’arrivederci finale. E volendo trovare un’immagine che rappresenti le 48 ore del Full Contact Pco, non si può non pensare a una macchina di preziosa fattura, con ingranaggi perfettamente funzionanti, dove gli ingranaggi sono innanzitutto le persone che stanno dietro l’ottima organizzazione, il mitico “staff Ediman”, che durante il workshop ha orchestrato tempistiche e incastri in maniera impeccabile e sempre con il sorriso sulle labbra.
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Si parte dalla formazione Calendario fitto di incontri e personalizzabile per l’EduMonday, la giornata di seminari ed eventi aperta gratuitamente a tutti i partecipanti che precede l’inizio di Imex 2018 ALESSANDRA BOIARDI
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egacy, diversità e innovazione: sono questi i temi centrali che Imex 2018 ha scelto tra i più “caldi” come filo conduttore di EduMonday, la giornata di formazione che la fiera internazionale dedicata alla meeting e incentive industry offre ai suoi partecipanti. EduMonday, previsto per lunedì 14 maggio, il giorno prima del taglio ufficiale dell’area espositiva che sarà ospitata fino al 17 maggio a Francoforte, propone un programma esteso di formazione immersiva e gratuita in inglese e tedesco. «Ogni anno ripensiamo il programma di EduMonday perché possa essere centrato sui temi più attuali e di maggiore interesse e garantire la partecipazione di keynote speaker di fama internazionale» spiega Carina Bauer, Ceo di Imex. I seminari e gli incontri previsti riguarderanno tutti i settori della meeting industry e sono stati pensati in modo che ogni partecipante possa scegliere in base alle proprie esigenze formative. Inoltre, in risposta a una consapevolezza crescente in tutto il mondo sul tema della donna, è stata messa in agenda anche una conferenza dedicata a #shemeansbusiness, il progetto che sostiene l’autoimprenditorialità femminile attivo oggi in oltre 15 Pa-
esi, con focus specifico sulle donne della meeting industry. Tra le altre iniziative, sessioni dedicate alle competenze di vendita, alle strategie di follow-up e alle tecniche di destination marketing. Alcune masterclass si focalizzeranno inoltre su nuovi format e metodi di ingaggio dei partecipanti e soprattutto sarà possibile conseguire gratuitamente l’Event Design Certificate Programme: un giorno interamente dedicato ai canvas per eventi centrati sull’esperienza dei partecipanti. Infine, ancora il tema della legacy, cioè dell’eredità che lascia un evento, al centro dell’annuale “talking point”, come sottolinea Carina Bauer: «Ci diamo il compito di rappresentare o meglio anticipare le esigenze del settore degli eventi e per farlo crediamo nella formazione, nell’innovazione e nella connessione tra le persone. Negli ultimi cinque anni abbiamo testimoniato il passaggio dall’idea di evento come “momento singolo” a qualcosa di duraturo nel tempo che crea un impatto non solo sui partecipanti, ma anche sull’economia locale, le destinazioni, l’ambiente, i governi locali e così via». indirizzi a fine rivista
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Nuovi progetti e nuove sfide L’associazione della meeting industry italiana conferma la mission di essere interlocutore non solo tecnico ma anche politico per le istituzioni e lancia alla convention un nuovo percorso formativo dedicato e una piattaforma digitale per creare occasioni di business
Alessandra Albarelli, presidente di Federcongresi&eventi. Nelle altre immagini, alcuni momenti dell’unidicesima convention annuale dell’associazione
È
un bilancio positivo quello con cui Federcongressi&eventi ha chiuso la sua undicesima convention, svoltasi dal primo al 3 marzo al centro congressi MiCo di Milano. Il risultato di quello che è l’unico evento che riunisce tutta la meeting industry italiana è fatto dai numeri (oltre 250 i soci partecipanti) ma, soprattutto, dall’essersi confermato come propulsore di rinnovato coinvolgimen-
È ONLINE MATRIX, I SERVIZI PER GLI EVENTI A PORTATA DI CLICK Progetto della categoria dei soci Servizi e Consulenze lanciato durante la convention, Matrix è un minisito di www. federcongressi.it strutturato per essere una vetrina con la quale gli organizzatori di eventi e congressi, ma anche le location, possono entrare direttamente in contatto con le 31 aziende socie di Federcongressi&eventi che erogano
servizi. Per semplificare la ricerca, Matrix è diviso in 14 aree (alle quali fanno riferimento 77 servizi): allestimenti, catering, consulenza aziendale, consulenza per eventi, editoria, formazione, customer relationship management, servizi audio-video, servizi web, software di back office, soluzioni fad, tecnologie per l’evento, trasporti e web marketing.
to e confronto per tutti gli attori del settore e occasione di lancio di nuovi progetti e intenti dell’associazione. Le tre giornate sono state scandite da un intenso programma di 15 tra tavole rotonde, incontri tra le categorie dei soci, seminari con speaker internazionali – come l’amministratore delegato di Celuch Consulting Krzysztof Celuch e il sociologo e giornalista Derrick de Kerckhove – e plenarie con guru della comunicazione e del marketing quali lo scrittore e speaker motivazionale Sebastiano Zanolli e il chief creative officer del gruppo Ogilvy & Mather Italia Paolo Iabichino. COME VINCERE LE SFIDE DEL FUTURO La convention è stata dunque un evento imprescindibile di formazione e networking ma anche il palcoscenico dal quale Federcongressi&eventi ha lanciato i suoi prossimi progetti, voluti per vincere le sfide del futuro. La formazione è sarà sempre di più l’elemento sul quale investirà l’associazione, che nel 2017 ha organizzato 25 momenti di formazione con più di sessanta relatori nazionali e internazionali per oltre
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FCE AWARDS: ECCO I VINCITORI
850 professionisti formati e un percorso dedicato ai Pco, la Pcco Academy. Il prossimo progetto formativo sarà una nuova Academy che, riprendendo il format della Pcco Academy, sarà rivolta alla categoria Destinazioni e Sedi. Anche l’attività di ricerca continua a essere centrale, con l’obiettivo di fornire numeri ed elementi utili non solo per permettere alle aziende del settore di compiere le analisi necessarie per attuare strategie di innovazione, ma anche per sensibilizzare le istituzioni sul valore del comparto. In quest’ottica vanno la recente ricerca compiuta sulle Dmc, la ricerca sui Pco illustrata durante la convention e la conferma dell’Osservatorio Italiano del Congressi e degli Eventi-Oice, che sarà presentato questa estate.
Al Museo Storico Alfa Romeo di Arese si è svolta la cerimonia di assegnazione degli Fce Awards, i riconoscimenti di Federcongressi&eventi che premiano l’innovazione del settore. I vincitori degli Fce Excellence Awards 2018 sono: ■ categoria Destinazioni e Sedi: Riva del Garda Fierecongressi per il progetto #DiMeeMa Digital Meeting Marketing ■ categoria Dmc e Incentivazione:
SeeItalia & Contact per il progetto Creatività per il patrimonio ■ categoria Organizzazione congressi, eventi e Provider Ecm: Aim Group International per il progetto Siaarti Academy ■ categoria Servizi e Consulenze: I.I.S.Consulting per il progetto Deep. L’Fce Member Choice Awards è stato vinto da Aim Group International per il progetto Siaarti Academy. Nel corso della serata sono stati conferiti anche i riconoscimenti a organizzatori di eventi, location, catering ed eventi che hanno aderito a Food for Good, il progetto promosso da Federcongressi&eventi con le onlus Banco Alimentare ed Equoevento per combattere lo spreco alimentare. Questi i premiati: Aim Group International, Al Mèni, Centro Congressi MiCo, Mco International Group, 3P Solution, Palariccione, Party Ricevimenti, Art4sport Eventi, Studio Congress Lab e Victory Project Congressi.
LA PAROLA AL PRESIDENTE Oltre che occasione di lancio di nuovi progetti, la convention è stata l’occasione in cui Federcongressi&eventi con le parole del suo presidente Alessandra Albarelli ha rinnovato con forza ed energia i propri intenti: «Dobbiamo continuare a essere un interlocutore non solo tecnico ma anche politico per le istituzioni dimostrando quando il nostro non sia un settore di nicchia del turismo ma un comparto che genera Pil e innovazione. Il nostro impegno sarà sempre più rivolto a far comprendere quanto ampia sia la nostra rete di connessioni con altre associazioni di categoria ed enti e a potenziare la macchina promozionale dell’Italia all’estero trovando un modo per stare insieme in modo forte di Convention Bureau Italia, Enit e convention bureau locali con Imex, Bit e altri partner».
Qui sopra, i premiati nell’ambito del progetto Food for Good; in alto, i vincitori dei Fce Awards 2018
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Mpi Italia sceglie la Slovenia Grande professionalità congressuale e vicinanza geografica all’Italia: questi tra i motivi che hanno portato Mpi a scegliere la Slovenia – e più precisamente Nova Gorica – per il Global Meetings Industry Day 2018
Foto di gruppo durante l’ultima Bit: al centro, Mauro Bernardini, presidente del Capitolo Italiano di Mpi
@MPI_Italia info@mpiweb.it www. mpiweb.it www. mpiweb.org
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l Global Meetings Industry Day festeggia la sua terza edizione ed Mpi Italia sceglie Nova Gorica, in Slovenia, per accogliere l’Open Borders di questo format internazionale. L’evento sarà ospitato presso l’Hotel Perla di Nova Gorica del Gruppo Hit e avrà luogo il 13 aprile. Nel corso della Bit di Milano, Mauro Bernardini – presidente del Capitolo Italiano di Mpi – ha spiegato che la scelta della Slovenia mira a dare il giusto risalto a una destinazione di grande professionalità congressuale; sebbene non vi siano capitoli Mpi locali, può essere di primario interesse per gli operatori, in special modo quelli italiani, che possono contare su una vicinanza geografica e di capacità organizzative di alto livello. I Global Meetings Industry Days, nelle sue celebrazioni in diversi Paesi e con oltre 120 eventi realizzati, sono appuntamenti ormai imperdibili, come dimostrano i dati relativi
alle edizioni 2017, con oltre 15mila partecipanti tra i protagonisti del settore convegni, conferenze, convention, incentive e fiere. L’appuntamento del 13 aprile a Nova Gorica prevede di accogliere i protagonisti della meeting industry europea che si incontreranno per confrontarsi, fare il punto sull’evoluzione del mercato del Vecchio Continente, conoscere le novità del settore e incontrare vecchi e nuovi esponenti del mondo Mice. Non mancherà un momento di svago con un divertente team building di frontiera volto a favorire l’interazione tra buyer e supplier. L’evento organizzato da Mpi Italia sarà uno tra molti altri appuntamenti della stessa tipologia che avranno luogo in tutto il mondo, a riprova che la meeting industry necessita di momenti di incontro e di scambio per affrontare le nuove sfide di un settore in continua crescita e di sempre maggiore impatto economico. Visto il carattere internazionale della manifestazione, e al fine di attrarre gli operatori europei, la lingua ufficiale sarà l’inglese. La partecipazione è gratuita ma si richiede la prenotazione obbligatoria. Per informazioni e prenotazioni: info@mpiweb.it
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Perché un evento in...
Sardegna Mondana ma selvaggia, per eventi a tutto Mice
Divina, vicina, di grande appeal e con location top level. La Sardegna intriga il Mice con un mare di novità, facility, seduzioni salmastre e silvestri. All’insegna di emozioni e in tutte le stagioni
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foto d. sequi
S A R DEGN A , UN ’ I S OL A IL T UO E V E NTO.
Il nome della musa C
i sono luoghi comuni da sfatare e bellezze da (ri)scoprire, proprio quando meno te lo aspetti. E poi icone di Nettuno imprescindibili, affiancate da inediti dell’entroterra, per incentive, team building o post congress “in montagna con il mare intorno”. Stupisce sempre, la Sardegna, destinazione che scende ora in campo con le azioni sinergiche dei suoi principali stakeholder: un atout che fa la differenza in un’ottica di valorizzazione, destagionalizzazione e fruizione.
L’ideale è reale La valorizzazione del patrimonio museale e storico-archeologico della Sardegna è fra i progetti per la diversificazione dell’offerta e della stagionalità e il relativo protocollo d’intesa è stato firmato a febbraio tra Barbara Argiolas, assessore al Turismo, e Giovanna Damiani, direttrice del Polo Museale della Sardegna. Una collaborazione iniziata da mesi e già collaudata con diverse iniziative, per esempio la realizzazione della rete dei Giardini Storici della Sardegna. Il patrimonio culturale della destinazione è un attrattore essenziale anche al Mice, che sull’isola ora trova
Un po’ diva, a tratti riservata, intrigante sempre. In una parola, Sardegna: una destinazione seducente, da sempre ispiratrice di eventi all’insegna di autentiche emozioni musei e siti 4.0 sempre più interconnessi e innovativi. E parte proprio dalla Sardegna la “rivoluzione digitale dei luoghi della cultura”, che punta a far conoscere al mondo le ricchezze artistiche, storiche e archeologiche dell’isola. La destinazione fa da apripista al progetto “Fare rete per creare un sistema museale integrato” dal respiro nazionale e in linea con il MuD-Museo Digitale, la nuova piattaforma online sviluppata da Mibact e Ales, società in house del ministero. Dall’indoor all’outdoor il passo è breve e per post congress e incentive all’insegna della destagionalizzazione, i riflettori si accendono sul recente progetto Cammino di Santa Barbara: quattrocento chilometri dai boschi al mare, un itinerario esclusivo fatto di miniere dismesse, gallerie affacciate sugli scogli, villaggi-fantasma e antiche ferrovie che si perdono nei boschi. Dal mare cristallino di
LUCIANA FRANCESCA REBONATO
L’intrigo di Capo Testa, nel territorio di Santa Teresa di Gallura
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Perché un evento in... Sardegna sco. È sull’isola di Tavolara, e allo stato attuale delle ricerche non si esclude che vi siano altri insediamenti in Gallura. Alla prima età del ferro, del resto, è ascrivibile anche la monumentale necropoli di Mont’e Prama (in provincia di Oristano): le statue dei giganti sono un unicum del Mediterraneo, così come lo è l’intera destinazione, che continua a essere un set privilegiato del grande e piccolo schermo, ideale per il Mice che può assistere alle riprese in qualsiasi stagione dell’anno. Interamente girato in Sardegna, per esempio, è Figlia Mia, unico film italiano al Festival Internazionale del Cinema di Berlino di febbraio, mentre Domino, il nuovo film di Brian de Palma, ha toccato per le sue riprese diverse località fra le quali Cagliari, Capoterra, Domus De Maria e Pula. La trasparenza delle acque del Porto della Madonna, nell’arcipelago di La Maddalena. Sotto, Alghero, affacciata sul mare smeraldo e con gli echi catalani nelle vie
Sant’Antioco alle fitte foreste del Marganai, dalle bianche dune di Piscinas alle spettacolari grotte di Is Zuddas, con chiesette che puntellano l’intero percorso, ecco le testimonianze uniche della millenaria epopea mineraria sarda per le quali nei prossimi mesi verranno realizzate opere infrastrutturali, necessarie a rendere fruibili tutti i quattrocento chilometri del percorso: un volto intrigante della Sardegna, nel nome della patrona dei minatori. E in odor di santi vi sono ulteriori nuove idee per i planner e per tutte le stagioni con i Luoghi francescani in Sardegna: post congress green e sostenibili tra arte, storia, spiritualità e natura.
Noi siamo il mare È necessario diversificare così come perfezionare. In questo caso, gli spettacolari siti e circuiti classici della destinazione, che si concentrano sul leggendario mare, dal quale è da poco emerso, a sorpresa, il primo insediamento etru-
Primo: destagionalizzare Caratteri di unicità della destinazione che mira ad allungare i mesi di presenze e infatti è stata scelta da Federalberghi per il suo congresso nazionale e da Federagenti per l’assemblea nazionale, entrambi in calendario a maggio in Costa Smeralda. E anche il workshop Mice di Ediman – interamente profilato sulla destinazione – si svolgerà a maggio, mentre lo scorso settembre ha avuto luogo il worshop organizzato per la regione Sardegna con buyer internazionali. La centralità dell’isola nella programmazione degli eventi di primo piano è confermata anche dal calendario dei congressi che ospita: fra questi, Connect 2019. Dal 5 al 7 giugno del prossimo anno, infatti, Cagliari sarà al centro dell’attenzione dell’industria aeronautica grazie al forum Connect, che vedrà arrivare nel capoluogo sardo circa seicento professionisti del trasporto aereo.
Sardegna… arancione Sventolano sei bandiere arancioni, in Sardegna. Il marchio di qualità e di eccellenza dell’entroterra italiano – che viene assegnato dal Touring Club Italiano ai comuni con meno di 15mila abitanti –, è appena stato stilato e vale per il triennio 2018-2020. Sei, quindi, i borghi sardi con il prestigioso vessillo: ■ Aggius ■ Galtellì ■ Gavoi ■ Laconi ■ Oliena ■ Sardara
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Perché un evento in... Sardegna
La parola ai protagonisti Protagonisti autorevoli della meeting industry, per ruolo ed esperienza, che fotografano la destinazione e delineano lo stato dell’arte, opportunità e scenari futuri
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n quali direzioni si sta muovendo la Sardegna? Gli obiettivi che persegue? E l’accessibilità? Domande e risposte per un focus sulla destinazione, a iniziare dall’intervista a Barbara Argiolas, assessore al turismo, artigianato e commercio Regione Sardegna.
Barbara Argiolas, assessore al Turismo, Artigianato e Commercio della Regione Sardegna. In alto, Cala Goloritze, gioiello della Costa di Baunei e nel Golfo di Orosei. Sotto, da sinistra, lo straordinario sito archeologico di Nora, con il mare sullo sfondo e i nuraghi: un elisir della destinazione, che ne conta circa settemila
La Sardegna fa sistema e punta sulla qualità. Quali sono le direttrici da percorrere per una strategia volta alla crescita della destinazione e con lo sguardo rivolto alle dinamiche della meeting industry? «Stiamo lavorando in più direzioni: affinché il turismo diventi un vero motore di sviluppo sul territorio non può più bastarci una stagione concentrata in cinquanta giorni e focalizzata sul balneare. Il mare è il nostro attrattore principale, certo, è per questo che siamo conosciuti e i numeri sono cresciuti costantemente in questi anni. Il nostro lavoro, però, si sta concentrando sulla diversificazione dell’offerta e sulla nascita di nuove stagionalità che vadano incontro alle esigenze che emergono e con prodotti che stanno dando segnali interessanti. Come quelli relativi al turismo attivo ed esperienziale, sui quali stiamo investendo per un consolidamento futuro. Proprio in quest’ottica, il segmento Mice è particolarmente importante per iniziare ad attuare una vera destagionalizzazione del nostro turismo: si tratta di un segmento di big spender, non condizionato dall’andamento dei voli low cost, che favorisce “l’itinerarietà” sul territorio e la diversificazione delle attività. Pensiamo che la Sardegna possa essere una meta ideale per eventi di medie dimensioni e abbiamo lavorato con Ediman negli ultimi mesi con workshop ed educational tour che ci permettano di far conoscere al meglio l’isola come destinazione congressuale».
dalla nuova legge sul turismo. In cosa consiste, esattamente? «La legge sul turismo approvata nel luglio 2017 ha introdotto una grande novità, ovvero la nascita della Dmo, una regia centralizzata che mette insieme Regione, enti locali, operatori e imprese per capire quali siano i segmenti forti. Il tutto nell’ottica di attuare un’offerta incentrata su nuove tipologie di turismo che attragga flussi tutto l’anno, creare servizi e mettere chi fa impresa nelle condizioni di investire nella destagionalizzazione. La Dmo è il modello di governance che il sistema turistico sardo aspettava da tempo e il compito della Regione è quello di creare le condizioni affinché i progetti che arrivano dalle comunità, vere detentrici del nostro patrimonio culturale, possano diventare prodotti che attirano nuove tipologie di ospiti». Come si sta posizionando la destinazione nel contesto degli eventi sportivi e in quelli dell’automotive? «Lo abbiamo dimostrato lo scorso anno con la grande partenza del centesimo Giro d’Italia, lo confermiamo con tutti gli eventi sportivi di livello europeo e mondiale che ospiteremo durante
Si sono recentemente accesi i riflettori su Destination management organization, istituita
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tutto il 2018. Lo sport, di alto livello o amatoriale, è una delle vocazioni naturali della nostra isola che si sposa alla perfezione con l’attenzione alla sostenibilità: come governo regionale siamo impegnati a promuovere un modello di sviluppo turistico che non arrechi danno agli equilibri naturali. Per questo stiamo incentivando grandi
eventi legati al turismo sportivo, soprattutto gli sport che ben si integrano nel nostro contesto ambientale, come la vela. Cagliari è stata scelta da Luna Rossa come base per la preparazione della campagna per l’America’s Cup 2021: una grande vetrina mondiale per la città e per la Sardegna intera. Per quanto riguarda l’automotive,
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Perché un evento in... Sardegna gastronomia, alla cultura e alle tradizioni locali, fermo restando il turismo attivo, ideale per gli incentive. Diversificare l’offerta permette certamente di contribuire alla destagionalizzazione del turismo isolano. Proprio in questa direzione si stanno attivando considerevoli progetti, per esempio Sardinia Call 2 Action, all’interno di un importante e innovativo programma di interventi a sostegno del turismo, finanziato da Regione Sardegna e Assessorato al Turismo, portato avanti da Geasar, società di gestione dell’aeroporto di Olbia. Rete Mice Sardegna sarà coinvolta nel progetto con educational tour tematici da realizzare tra aprile e novembre».
siamo da anni sede della tappa italiana del Mondiale di Rally e, in linea con le nostre politiche sulla sostenibilità, gli organizzatori e l’Aci stanno attuando azioni di compensazione dell’impatto ambientale della competizione».
Nicola Pala, co-founder & strategic manager di Rete Mice Sardegna. Sopra, Capo D’orso, spettacolare scultura naturale con affaccio a Palau. In basso, Il quartiere Castello di Cagliari, ricco di testimonianze medievali. Nella pagina accanto, Capriccioli, in Costa Smeralda, con acque trasparenti come il cristallo
Lei ha sempre fatto della valorizzazione turistica dell’entroterra una priorità. E questo crea un’ottima sponda alla destagionalizzazione. Cosa ci dice a riguardo? «Fin da quando ricopro questo incarico, l’assessorato ha portato avanti un’ampia serie di azioni legate alla valorizzazione delle zone interne dell’isola. Uno dei segmenti sui quali stiamo puntando con maggiore convinzione, per esempio, è quello del turismo legato ai borghi e ai cammini religiosi. Sono asset in ascesa a livello nazionale, tanto che il 2017 è stato l’Anno dei borghi per il Ministero dei beni culturali. Come Regione stiamo lavorando per valorizzare i territori con progetti culturali e turistici per spostare i flussi dalle coste alle zone interne, presentando comunità di grande fascino. I piccoli comuni sono il nostro tesoro e se la nuova frontiera dell’esperienza turistica è legata all’accoglienza e all’esperienza autentica dei luoghi, per noi questo assume ancora più valore perché l’attrattiva di un territorio cresce anche grazie al benessere di chi ci abita».
Fra gli obiettivi della Rete spicca il coordinamento degli associati, favorendone l’ingresso in un mercato Mice sempre più esigente. New entry del 2018? «Il nuovo anno ha visto l’ingresso di ben quattro nuovi soci: la società Eidesia, che opera nell’ambito del turismo sostenibile offrendo servizi di intrattenimento, formazione professionale e consulenza d’impresa. Segue Maremania Dmc, corrispondente di importanti agenzie e tour operator italiani e stranieri, specializzata nell’incoming e nei grandi eventi in tutta la Sardegna. Altro nuovo socio è il Country Hotel Su Baione, nel cuore storico della Sardegna, in provincia di Oristano, all’interno di un parco di querce da sughero di circa dieci ettari. L’ingresso più recente è quello dell’Hotel Flora, un boutique hotel in stile Liberty nel centro di Cagliari». Sinergia. Un vocabolo essenziale, per qualsiasi strategia. Cosa ne pensa? «Trasformare le opportunità del segmento Mice
Entriamo ora nei dettagli delle dinamiche Mice con Nicola Pala, co-founder & strategic manager di Rete Mice Sardegna. Diversificare, destagionalizzare, incrementare. A ognuno di questi verbi corrispondono altrettante linee d’azione. Quali sono, per quest’anno, quelle di Rete Mice Sardegna? «Per il 2018 la strategia della Rete è la valorizzazione delle numerose risorse della Sardegna: oltre all’offerta tradizionale di alto livello, anche quella delle nuove destinazioni legate all’eno-
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The taste of meeting
I ristoranti stellati in Sardegna Località
Provincia
ƋåĬĬå
Ristorante
Cagliari
Ca
,
Il Corsaro
Siddi
Ca
,
S’Apposentu
I ristoranti stellati della Sardegna, presenti sulla Guida Michelin 2018
in un percorso di crescita reale ha a che fare GSR MP VEǺSV^EQIRXS HIPPE JVEQQIRXEXE SǺIVXE regionale. La Rete è nata nel 2015 proprio per VEGGSKPMIVI UYIWXE WǻHE GSR PƶSFMIXXMZS HM TVSQYSZIVI PE TVSTVME SǺIVXE WYM QIVGEXM I MRXIVcettare eventi da realizzare in Sardegna. La Rete EKKVIKE MQTVIWI HIPPE ǻPMIVE HIKPM IZIRXM I del turismo operanti in diverse attività per pro-
L’essenza della destinazione, intrisa di mare e di entroterra in parti ƚčƚ±ĬĜØ ÏŅĹāƚĜŸÏå ±ĹÏĘå ŸƚĬĬ± Ƌ±ƴŅĬ± ÚåĜ Ÿ±ŞŅųĜ å ÏŅĹÚƚÏå ± ŸĘŅƵ cooking, team building e post cončų域 ÚĜ čƚŸƋŅţ {ĜƠ ÏĘå ĵ±Ĝ ĜĹ ŧƚåŸƋŅ ƖLjŎíØ ÚĜÏĘĜ±ų±ƋŅ eĹĹŅ c±DŽĜŅnale del Cibo Italiano dai Ministeri ÚåĬĬå ŞŅĬĜƋĜÏĘå ±čųĜÏŅĬå ±ĬĜĵåĹƋ±ųĜ e forestali e dei beni culturali e del ƋƚųĜŸĵŅţ Ĝ± ĬĜÆåų±Ø ŧƚĜĹÚĜØ ŸƚĬĬ± ÏŅsta, al pescato con ricette semplici nell’elaborazione e il trionfo di aragoste, bottarga, dentici, muggini e ƋŅĹĹŅţ cåĬ ÏƚŅųå ÚåĬĬ± ±ųÚåčĹ±Ø invece, il Mice trova la gustosa gastronomia dei monti e la possibiliƋº ÚĜ ĬƚĹÏĘñ ŮŞ±ŸƋŅų±ĬĜŰØ ÏŅĹ Ú±ĹDŽå Ƌų±ÚĜDŽĜŅűĬĜ ÏŅĵå ÏŅųåŅčų±Ā±ţ 8ų± Ĝ primi della destinazione spiccano i ü±ĵŅŸĜ ĵ±ĬĬŅųåÚÚƚŸ ô čĹŅÏÏĘåƋƋĜ ôØ i culurgionis – ravioli – e i maccarones, pasta fresca fatta a mano. Con i secondi arriva il vanto regionale, il porceddu, il maialino da latte arrostito su legna di mirto, ginepro e ĬåĹƋĜŸÏŅţ FĹ ±ĬƋåųűƋĜƴ±Ø ĜĬ ÏĜĹčĘĜ±Ĭå interrato o la pecora in cappotto – con patate e cipolle – o su zurrette, sanguinaccio di pecora condito ÏŅĹ ƚƴ± ޱŸŸ± åÚ åųÆå ±ųŅĵ±ƋĜÏĘåţ Il tutto è accompagnato da circa ŧƚ±ƋƋųŅÏåĹƋŅ ƴ±ųĜåƋº ÚĜ ޱĹå ÚĜ ÏƚĜ è portabandiera il pane carasàu ÏĘå ÚĜƴåĹƋ± ޱĹå üų±ƋƋ±ƚ Ÿå ÏŅĹÚĜƋŅ con sugo di pomodoro o di carne e ŞåÏŅųĜĹŅţ kĬƋųå ± ŧƚåŸƋűƚĬƋĜĵŅØ üų± Ĝ formaggi spiccano il bonassai – una ŸŅųƋ± ÚĜ Ƌ±ĬåččĜŅ ôØ ĜĬ ĀŅųå Ÿ±ųÚŅ ô fresco o stagionato – e il casu axedu, un formaggio fresco dal sapore ĬåččåųĵåĹƋå ±ÏĜÚƚĬŅ ÏĘå ųĜÏĘĜ±ĵ± ŧƚåĬĬŅ ÚåĬĬŅ ƼŅčƚųƋţ %ŅĬÏĜŸŸĜĵ±Ø ĜĹvece, è la pasticceria, soprattutto a base di frutta secca e miele.
Perché un evento in... Sardegna
Alberto Scanu, amministratore delegato di Sogaer, Società di Gestione dell’Aeroporto di Cagliari. Sopra, un particolare della chiesa di San Michele ad Alghero
muovere la destinazione come meta ideale di eventi nazionali e internazionali. “Fare rete”, inoltre, permette di intraprendere azioni sinergiche in forma aggregata, con attori privati che si rapportano con le istituzioni per un confronto costruttivo in merito alle azioni promozionali da privilegiare. In questa direzione vanno il primo workshop internazionale in Sardegna dedicato al Mice, Discover Sardinia International, svoltosi a settembre 2017 a Cagliari, finanziato dalla Regione Sardegna-Assessorato al Turismo e l’educational tour “Sa passillara”, realizzato lo scorso novembre con il supporto del Comune di Cagliari – Assessorato al Turismo». Come agisce nel contesto worldwide la Rete? «La Sardegna è un teatro eccellente per la realizzazione di eventi e uno dei fattori-chiave per la realizzazione di un evento di successo è la sicurezza. Da questo punto di vista, la Sardegna si propone e viene vista dai planner come destinazione sicura, stabile e facilmente raggiungibile. I dati palesano un importante incremento delle presenze nel segmento Mice e le previsioni sembrano confermare questa tendenza positiva».
Analisi delle quote di mercato degli aeroporti sardi nel 2017 Nel 2017 Sogaer ha servito il 50% del traffico aereo della Sardegna AHO AEROPORTI
Passeggeri 2017
variazione sul 2016
Cagliari
4.157.612
+12,52%
Olbia
2.811.378
+10,42%
Alghero
1.321.676
-1,84%
Totale Regione*
8.290.666
+9,27%
*Il dato non include aviazione generale e transito Fonte: Sogaer, Aeroporto Cagliari Elmas
Sinergie fra i protagonisti della destinazione e grandi hub. Questo, molto in sintesi, una delle carte vincenti nell’ottica della fruibilità. Ne abbiamo parlato con Alberto Scanu, amministratore delegato della Società di Gestione dell’Aeroporto di Cagliari. La Nuova Continuità Territoriale è decollata e volare a tariffe agevolate significa, per il nostro settore, ottimizzare tempi e budget. Entriamo in maggiori dettagli? «Finalmente, grazie all’impegno della Giunta Regionale, si è fatta chiarezza sull’annosa questione legata alla Continuità Territoriale. Nel 2017 le rotte per Roma Fiumicino e Milano Linate, che consentono a tutti i passeggeri – residenti e non – di usufruire di biglietti flessibili e con tariffe scontate, hanno avuto un’incidenza, nel nostro scalo, del 47,3% sul totale del traffico nazionale. La proroga della Continuità Territoriale contribuirà ulteriormente a rendere la nostra destinazione più competitiva sia da un punto di visto economico sia in termini di accessibilità». Quali compagnie incrementeranno i voli con la Sardegna nel corso dell’anno e quali città italiane saranno maggiormente collegate con la destinazione? «Stiamo registrando un’importante crescita, con mercati in forte espansione come quello francese e spagnolo con tassi di incremento a due cifre. Sul fronte nazionale, oltre ai voli della continuità territoriale per Roma Fiumicino e Milano Linate, saremo collegati con i principali aeroporti italiani. In particolare verranno potenziati i voli per Napoli, Venezia, Bari, Catania, Verona e Torino, per un totale di venti destinazioni nazionali collegate con oltre 2.500.000 posti offerti».
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Cagliari Airport
BUSINESS CENTER
Un meeting da prendere al volo....
www.cagliariairport.it
Perché un evento in... Sardegna Quote di mercato dei principali vettori presenti su Cagliari anno di riferimento: 2017 VETTORI
Passeggeri 2017
QUOTA
Alitalia
1.546.969
37%
Ryanair
1.505.801
36%
Easyjet
348.873
8%
Meridiana
194.199
5%
Volotea
150.474
4%
Germanwings
77.297
Vueling
53.899
British Airways
41.358
Tui
24.858
Edelweiss
22.990
Mistral
20.388
Lufthansa
19.128
Vettori vari
143.351
Totale
4.149.585*
10%
100%
*Il dato non include aviazione generale e transito Fonte: Sogaer, Aeroporto Cagliari Elmas
Rispetto al 2017, quali risultati sono stati raggiunti da Sogaer, soprattutto in un contesto di destagionalizzazione? «Il nostro obiettivo è quello di consolidare ulteriormente il network delle destinazioni – nazionali e internazionali – e incrementare i collegamenti al fine di superare nel 2018 il risultato del 2017, ossia il record assoluto per il principale scalo della Sardegna: 4.149.585 passeggeri tra arrivi e partenze e con una crescita del 12,6%, che corrisponde a 462.839 viaggiatori in più ri-
spetto al 2016. Siamo concentrati sullo sviluppo nei mercati esteri, in particolare quelli dell’Europa del nord e dell’est, oltre che del Medio Oriente. Nel periodo di bassa stagione, compreso tra novembre e marzo, prevediamo un incremento dei posti offerti sui collegamenti nazionali e su quelli internazionali, perché la nostra priorità è quella di poter offrire voli diretti per le principali città europee su base annua e aumentare le frequenze sui più importanti hub internazionali al fine di facilitare anche l’accessibilità intercontinentale». Le sinergie sono necessarie. Quali quelle di Sogaer con il territorio e, soprattutto, favorevoli alla meeting industry? «Da alcuni anni Sogaer collabora con i principali operatori che hanno strutture in grado di offrire prodotti e servizi di alta qualità. Abbiamo recentemente lanciato un progetto di marketing con l’Assessorato al Turismo della Regione Sardegna legato alla “destagionalizzazione” della destinazione che ha già dato importanti risultati in un’ottica di prolungamento dei nostri collegamenti aerei nei mesi di spalla e invernali, finalizzato anche a consentire alla meeting industry una migliore accessibilità al nostro territorio». L’aeroporto e la fiera di Cagliari sono sotto la comune egida della Camera di Commercio della città. In cosa si esprime, a livello pratico e per il settore degli eventi, questa sinergia? Lo abbiamo chiesto a Gian Luigi Molinari, il nuovo presidente di Fiera Internazionale della Sardegna. «Siamo un’isola, pertanto i trasporti sono vitali per noi e per la nostra economia. L’aeroporto di Cagliari, distante dieci minuti di macchina dalla Fiera, è dal punto di vista logistico un partner
Gian Luigi Molinari, il nuovo presidente di Fiera Internazionale della Sardegna. A lato: il promontorio della Sella del Diavolo, tra storia e leggenda
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ideale per tutti coloro che vogliono raggiungerci e partecipare ai nostri eventi. Ho chiesto alla società di gestione dell’aeroporto la possibilità di poter inserire il loro business-center nel nostro catalogo di offerte affinché possa essere da noi promosso e commercializzato». Lei ha dichiarato di avere una «Forte volontà di attenzione al bilancio, ma anche di rilancio dell’azienda». Quali sono le linee programmatiche? «Dalla mia nomina ho dovuto necessariamente mettere mano al bilancio dell’azienda, reduce da un lungo periodo di commissariamento e di parziale attività. Il mio intervento è sul doppio binario: uno sguardo attento al conto economico e, al contempo, una forte azione di motivazione, stimoli e fiducia a tutte le risorse a mia disposizione. Il quartiere fieristico occupa una superficie di 12 ettari nel cuore di Cagliari ed è un polo espositivo unico per la Sardegna, pertanto nei primi sessanta giorni si è lavorato tanto alla riprogrammazione degli eventi che erano in passato un punto di forza, rivedendo e attualizzando i format alle dinamiche fieristiche, promozionali e congressuali attuali, inserendo nuovi temi per nuove manifestazioni. Questo, ovviamente, è solo l’inizio della ripartenza, a breve verrà pubblicata una manifestazione d’interesse per l’individuazione di un advisor che possa redigere un concreto piano industriale di rilancio, già condiviso da importanti amministrazioni pubbliche quali l’Amministrazione Regionale, la Città Metropolitana e l’Autorità di gestione dei porti della Sardegna che nel novembre scorso hanno firmato un protocollo d’intesa sul rilancio di Fiera della Sardegna».
Spazi e numeri. Quali sono quelli che la Fiera Internazionale della Sardegna dedica alle manifestazioni e ai congressi? «Il quartiere fieristico dispone di un palazzo dei congressi da 970 posti a sedere e di ulteriori sale adatte a ospitare sia piccoli meeting sia eventi da duecento a 1.350 posti a sedere. Questo settore occupa una casella importante nella vita dell’azienda e anche qui ho impresso un’accelerata nel reinserire il comparto nei circuiti nazionali e internazionali dedicati, con
Il borgo medievale di Castelsardo, Sotto,Cagliari, il colore degli eventi in riva al mare
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Perché un evento in... Sardegna
risultati che ci confermano di percorrere la strada giusta. Un altro importante tassello sono le manifestazioni culturali in generale, musica e sport inclusi. Anche questo settore ha preso il giusto abbrivio con un notevole interesse da parte di produttori di spettacoli musicali e sportivi – nazionali e internazionali – e abbiamo esordito con importanti manifestazioni sia indoor sia outdoor». Da Cagliari voliamo in Costa Smeralda per scoprire quali sono le principali novità che l’aeroporto ha in serbo per quest’anno? Ci risponde Silvio Pippobello, amministratore delegato Geasar, aeroporto Olbia Tempio-Costa Smeralda.
Silvio Pippobello, amministratore delegato di Geasar, Aeroporto Olbia Tempio-Costa Smeralda. Sopra, il fascino di Porto Cervo, in Costa Smeralda, per il Mice più mondano
«Durante l’estate 2018 l’aeroporto Costa Smeralda avrà un network di 130 connessioni totali – tra voli di linea e charter – operate da oltre trenta compagnie aeree e si stima un incremento dell’offerta dei voli del cinque per cento, circa 165mila posti in più rispetto alla scorsa stagione. Le novità principali riguardano il network dei collegamenti internazionali, che verrà ampliato grazie all’arrivo di un nuovo partner, la S7 Airlines, e all’attivazione di 12 nuovi prodotti. Si stima che per la prima volta nella storia del Costa Smeralda il traffico passeggeri internazionali crescerà del 13% e rappresenterà oltre il cinquanta per cento del totale. Ed è significativo l’incremento della capacità offerta nei mesi di spalla: il 9,6% in più rispetto allo stesso periodo del 2017. Sul fronte domestico, le novità riguardano l’attivazione del nuovo collegamento per Milano Malpensa di Neos e per Bergamo di Volotea. Quest’ultima compagnia, inoltre, ha già avviato da marzo i collegamenti per Verona, Napoli e Torino».
Quali vantaggi porta alla meeting industry la Nuova Continuità Territoriale? «La Sardegna presenta notevoli potenzialità di sviluppo del segmento Mice grazie, per esempio, all’elevato standard qualitativo delle strutture ricettive e dei servizi offerti, alla possibilità di organizzare – nel contesto di viaggi incentive – attività sportive e ludiche tutto l’anno grazie al clima favorevole. Indubbiamente, il fatto che vengano garantite delle connessioni più volte al giorno costituisce un elemento determinante nella scelta di una destinazione da parte dei buyer». Qual è la strategia dell’aeroporto di Olbia-Costa Smeralda per creare un prodotto funzionale alla destagionalizzazione? «La strategia è incentrata sul rafforzamento continuo del legame con il territorio e con gli operatori della filiera turistica locale, al fine di creare prodotti turistici competitivi nei periodi di media e bassa stagione. Stiamo lavorando con il supporto della Regione per consolidare la collaborazione tra tutti gli attori della filiera, allo scopo di programmare lo sviluppo della destinazione in maniera sinergica e con un approccio metodologico. La Sardegna avrebbe tanti prodotti turistici da mettere in campo nella media e bassa stagione: si tratterebbe di organizzare queste risorse turistiche e proporle a un mercato vasto. Lo strumento più adatto crediamo sia la Dmo – Destination Management Organization –, prendendo spunto dalle principali destinazioni europee, dotate da decenni di un’organizzazione preposta alla gestione organizzata del territorio. Su questo tema si sta procedendo nella giusta direzione grazie al lavoro dell’assessore al Turismo».
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Perché un evento in... Sardegna
Parola d’ordine: sinergia Il futuro è adesso. Con progetti condivisi, all’insegna di una corale azione dei principali decision maker della destinazione. Ottiche sempre più concrete, che dai lodevoli intenti promuovono ora fatti consistenti
E Baja Sardinia, di fronte all’arcipelago di La Maddalena
merge l’interazione, in Sardegna. Un processo volto a proporre al meglio la destinazione all’insegna della fruibilità e dell’accessibilità in ogni stagione dell’anno. E poi ci sono i sogni nel cassetto, certo, che vedono – fra i numerosi – anche Cagliari candidarsi come home port a partire dal 2019. Un progetto per il quale è stato siglato un protocollo di intesa tra il comune di Cagliari, la Città metropolitana, Cagliari Cruise
Lo sapevate che… ✓ In Sardegna c’è una piramide babilonese, un mistero a cui gli archeologi non hanno ancora saputo dare una risposta. Si tratta dell’altare prenuragico di Monte d’Accoddi, nella regione della Nurra, nella Sardegna nord-occidentale, in provincia di Sassari. Il “reperto” rimanda alle ziqqurat, le celebri costruzioni a gradoni dell’area mesopotamica. ✓ L’ex mattatoio di Cagliari – nel quartiere storico di Villanova – è ora luogo deputato alla cultura in tutte le sue declinazioni. Abbreviato il suo nome in Exmà, è rinato come salotto urbano di tendenza. ✓ A Mamoiada – in Barbagia – ci sono costumi tradizionali considerati fra i più belli dell’isola e, soprattutto, ci sono i Mamuthones, le maschere carnevalesche di origine preistorica. Di grande interesse etnografico, legate alle antiche tradizioni pastorali, insieme alle maschere Issohadores rappresentano il clou dello scenografico carnevale di Mamoiada, fra gli eventi più ricchi di folklore della destinazione
Port e la società di gestione dell’aeroporto. La Regione ci crede, e il suo ruolo è quello di incrementare i flussi turistici, che si inseriscono a pieno diritto in nuove opportunità e novità per la meeting industry.
Nuove direttrici, nuove opportunità Intercettare la domanda è fondamentale. Ai primi di marzo, infatti, è stato presentato il programma Sardinia Tourism Call 2 Action, un tassello del Piano di promozione e comunicazione che la Regione ha promosso in coordinamento con i tre scali sardi – Cagliari, Olbia e Alghero –, il risultato di un grande lavoro di gruppo che comprende anche l’università di Olbia. Attivato da Geasar, la società di gestione dell’aeroporto Olbia-Costa Smeralda, il progetto vede gli scali sardi attori – e location – di una serie di attività per il biennio 2018-19, sinergicamente rivolte a generare nuove opportunità di incoming in Sardegna, a definire e strutturare nuovi prodotti, a rafforzare la competitività di quelli già strutturati, nell’ottica di una destinazione da vivere in ogni stagione. E quando ci sono nuovi scenari, il Mice trova sempre nuovi spunti per gli eventi. Negli appuntamenti del biennio, infatti, l’attenzione si concentrerà su sei tipologie di “turismichiave” in grado di generare nuove stagionalità e quindi molteplici possibilità per il nostro settore. Una più interessante dell’altra, ecco le tematiche: borghi e turismo rurale, turismo culturale-archeologico, turismo attivo, turismo dei cammini, turismo sportivo – con particolare riferimento a vela e golf – e turismo enogastronomico. Una serie di linee d’azione costruttiva, per nuove direttrici di appetibilità e fruizione della destinazione.
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Perché un evento in... Sardegna
Sardegna on the road Oltre alla costa, montagne, grotte, fiumi e laghi, anche sotterranei. Poi ancora borghi, uno diverso dall’altro. Una fonte continua di sorprese, con la scoperta dell’inaspettato e la certezza degli evergreen
T
rekking, cicloturismo, arrampicata e speleologia. Oppure kayak, equitazione e ovviamente anche surf, snorkeling, golf e vela. È un tuffo nello sport e nella natura, quello che la Sardegna regala al Mice: bella e anche selvaggia, la destinazione è un mosaico di attività di team building attivi. I tacchi di Ogliastra, per esempio, poi la “Via dell’argento” e la penisola del Sinis sono contest perfetti per scoprire la Sardegna in mountain bike, fra mulattiere e paesaggi differenti. Un’intera isola di biodiversità, in contesti di grande fascino e per esperienze che lasciano il segno.
Adrenalina e fate Inverni miti, fiammeggianti autunni o spumeggianti primavere sono i periodi migliori per scoprire scenari inediti: torrenti e cascate, prati come velluto, gole e canyon. Si pedala in tutta l’isola e Arzana, per esempio, è il punto di partenza ideale per team building su due ruote nell’area del Gennargentu, magari seguendo il corso del trenino verde fino a Niala e sfiziosa è anche una giornata di incentive al lago Flumendosa, sfiorando canyon profondi sino a settanta metri. Nella Sardegna sud-orientale, agevole e non banale è l’itinerario che si sno-
da fra colline, stagni e foreste tra Colostrai e Muravera, con un interessante passaggio fra le antiche miniere di Baccu Arrodas, mentre un classico a sud-ovest è la salita al faro di Capo Spartivento. Il ritmo cadenzato della pagaia, invece, detta il tempo a team building all’insegna di avventure acquatiche sui fiumi e nei laghi della destinazione, consentendo al Mice di ammirarla da un privilegiato punto di osservazione. Come il lago di Gusana, dal quale immettersi nel braccio del fiume omonimo per arrivare a S’Iscritzola, con la sua piccola necropoli di domus de janas, ovvero le case delle fate della tradizione. Continuando si arriva alla foce del fiume Aratu, dove si può navigare per circa cinquecento metri in un grandioso tunnel fitto di vegetazione. Per il Mice neofita, invece, il basso corso del fiume Coghinas è perfetto per iniziare a pagaiare e offre anche interessanti spunti per routing a terra. Adrenalina e coreografie maestose per post congress singolari sono le grotte della Sardegna. Una curiosità: uno dei più grandi laghi sotterranei di tutta Europa si trova proprio in Sardegna, è il lago La Marmora – lungo 130 metri e largo più di 25 metri – e si trova nella Grotta di Nettuno, ai piedi di Capo Caccia, nel territorio di Alghero. Per accedere alla grotta bisogna scendere dalla Escala del Cabirol – tradotto dal catalano, “la scala del capriolo” –, composta da più di seicento gradini, oppure si può arrivare direttamente in barca dal mare. Nell’entroterra, ecco la grotta Su Marmuri, a un chilometro da Ulassai – in Ogliastra –, che stupisce per la sua
Il “Pan di zucchero”, il monumento naturale simbolo di Masua. Nella pagina accanto, sopra, Oliena, ideale scenario per incentive di gusto e sportivi. Sotto, la “scala del capriolo” per accedere alla grotta di Nettuno, a Capo Caccia
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bellezza e sorprende per la maestosità degli ambienti: in alcuni punti l’altezza delle sale raggiunge anche i settanta metri.
Andamento lento La palestra naturale della destinazione non è un privilegio del Mice sportivo, anzi. L’isola, infatti, regala mete raggiungibili all’insegna del soft trekking, ovvero delle passeggiate: nel sito di Barrancu Mannu, per esempio, nel basso Sulcis, in mezz’ora di camminata tra mirto ed essenze si raggiunge la Tomba dei Giganti, con tremila anni di storia alle spalle. Oppure si può scoprire Perda Liana, nella Sardegna centro-orientale, che secondo la leggenda locale sarebbe la porta dell’inferno. Post congress o
incentive che lasciano un deciso e piacevole retrogusto sono incentrati anche su prelibatezze gourmet, magari nelle città dell’olio della destinazione: ce ne sono – a oggi – 25, fra le quali Oliena. Uno spunto per post congress fra i monti del nuorese e a mezz’ora dal mare, in una cittadina medievale con un gioco di stradine di pietra e cantine nelle quali il Mice può degustare il Cannonau Nepente, ulteriore vanto locale. Gioielli tra terra e mare sono infatti i piccoli centri dell’entroterra, ricchi di storia, sapori, arte e tradizioni e che svelano al Mice la Sardegna più autentica. Borghi sospesi nel tempo, sintesi perfetta della destinazione, con la storia e la valenza del passato e con lo sguardo proteso al futuro.
Sulla ruota dei riti Tradizioni popolari e folklore:l’essenza della destinazione. C’è solo l’imbarazzo della scelta fra carnevale, manifestazioni folcloristiche, religiose, pagane, equestri e, particolare fondamentale, il calendario degli eventi è fitto tutto l’anno. Molto sentita nella Barbagia la Festa dei Fuochi, con cadenza annuale il 17 gennaio, mentre fra le località consacrate al carnevale spicca Oristano con la sua celebre Sartiglia. La primavera si festeggia a Sassari la penultima domenica di maggio con la Cavalcata Sarda, oltre tremila figuranti a piedi e a cavallo che rappresentano tutta la Sardegna mentre a Cagliari il primo giorno dello stesso mese ha luogo la Festa di Sant’Efisio, patrono della città. La kermesse è spettacolare, con costumi tradizionali, che vantano uno degli assortimenti più vasti del Mediterraneo.
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Perché un evento in... Sardegna
scelti per voi
Hotel Catalunya S
Hotel Catalunya Via Catalogna, 24 07041 Alghero (Ss) Tel. 079 953172 Fax 079 953177 booking@hotelcatalunya.it www.hotelcatalunya.it
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orprendere continuamente è la sua mission. Stiamo parlando dell’Hotel Catalunya di Alghero, a pochi passi dalla città antica, con una vista spettacolare sulla baia e sul porto turistico. Una struttura moderna, contraddistinta dal massimo del comfort – le politiche ambientali attuate dalla location sono conformi alla norma europea Iso14001 –, da dettagli eleganti e da un continuo restyling che consente alla meeting industry di scoprire sempre qualcosa di nuovo. In una coreografia, Alghero, che consente una full immersion nella Sardegna più autentica.
Sempre più propositivo il quattro stelle Hotel Catalunya di Alghero, eco-friendly, dall’ampio ventaglio di spazi congressuali, seduzioni enogastronomiche e opportunità incentive
Bagliori dalla baia
& Events, il celebre spazio panoramico al nono piano della struttura articolato in bar, terrazza coperta e ristorante. Una location perfetta per colazioni di lavoro, welcome cocktail e cene di gala d’atmosfera sino a 150 ospiti. Rinnovato in parte negli arredi – e con pregiati pavimenti in legno interessati da un’attenzione continua –, il Blau Skybar & Events consente di essere osservatori privilegiati di Alghero. È la tecnologia all’avanguardia, invece, la protagonista delle quattro sale meeting dell’hotel, collocate al piano terra e per un totale di quattrocento persone – tutte con free wi-fi,
Il core business dell’hotel è quello di regalare agli ospiti l’intrigo e la valenza della destinazione in un contesto top level. Anche e soprattutto nella ristorazione, che ha visto a febbraio gli chef della struttura impegnati in master presso una prestigiosa accademia – con sede in Sardegna –, finalizzati al miglioramento e all’arricchimento delle proposte gastronomiche e alle più eleganti mise en place. Il piacere inizia con la vista, e all’Hotel Catalunya la meeting industry può catturare con lo sguardo la magia del mare dalle camere superior e dal Blau Skybar
disponibile anche nelle aree comuni e nelle camere della struttura – cui si aggiunge la sala Marina, al primo piano, raffinata e raccolta, per eventi con più partecipanti. Intorno alle sale, invece, si trova un ampio foyer, configurabile come spazio espositivo e area segreteria. L’Hotel Catalunya è il punto di partenza per una miriade di intriganti percorsi post congress, a iniziare da Alghero – fruibile tutto l’anno –, magari con le simpatiche biciclette fornite dall’hotel. E a proposito di mobilità, la struttura ha recentemente attivato una convenzione con un vicino parcheggio esterno. informazione pubblicitaria
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THE
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LOCATION
MEETING...
Perché un evento in... Sardegna
scelti per voi
Frontemare A
l Frontemare lo sguardo gioca con il total white della location, le pennellate di azzurro liquido del mare e il verde delle palme che disegnano coreografie d’autore. Il ristorante, sul litorale del Poetto di Cagliari, è una location con vista mozzafiato sul Golfo degli Angeli e sulla Sella del Diavolo ed è sede ideale per gli eventi che richiedono appeal e un elevato impatto di immagine. Inaugurato nel 2012, il Frontemare ama la tradizione e l’innovazione: rinnovarsi è nel suo dna e dal mese di marzo accoglie i propri ospiti in spazi freschi di restyling, con un nuovo, accattivante design.
Il gusto degli eventi
Frontemare Viale Lungomare del Golfo 150 09045 Quartu Sant’Elena (Ca) Tel. 392 8595243 events@frontemaresardinia.com www.frontemaresardinia.com
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“A due passi dal mare” è il claim della location, un elisir di Sardegna che accoglie gli eventi più rappresentativi della meeting industry in un’oasi di relax e in un’atmosfera di raffinata eleganza. In qualsiasi stagione dell’anno e persino in esclusiva: lo sa bene Samsung, che per la presentazione dei suoi nuovi prodotti ai sales manager dei megastore – con cento partecipanti provenienti da tutto il territorio nazionale – ha scelto il Frontemare riservato in esclusiva, così come Mi-
Dal piccolo workshop alle cene di gala, il ristorante Frontemare è la quinta d’appeal degli eventi del Mice. In ogni stagione e con veri e propri percorsi del gusto
crofarma – per la cena privata di suoi sessanta dirigenti – e anche Amazon, in occasione del suo quinto compleanno di presenza in Sardegna. Il palcoscenico del Frontemare è una sala che ospita dalle venti alle ottanta persone ed è perfetta per piccoli workshop con vista sul mare e con un plus: la possibilità di estendere gli spazi all’esterno, anche con tensostrutture sulla spiaggia fino a 432 metri quadrati di superficie. Per numeri raccolti o più importanti qui il Mice trova un servizio di alto livello e un referente dedicato agli eventi che concerta il “piatto
forte” della struttura: una cucina elaborata, con proposte gastronomiche incentrate su prodotti tipici, genuini e rivisitati in chiave internazionale. Fantasia ed esperienza, certo, ma anche e soprattutto “essenza” della Sardegna, che lo chef Marcello Putzu elabora dopo aver percorso gli angoli più remoti e selvaggi dell’isola, che ripropone nei suoi piatti. Un esempio? Polpo fritto con pecorino sardo Dop in doppia consistenza: l’incontro tra terra e mare, per capire l’anima della destinazione. Da sorseggiare, magari con un Sciala Vermentino di Gallura Docg Superiore. informazione pubblicitaria
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Perché un evento in... Sardegna
scelti per voi
Pullman Timi Ama Sardegna È
un resort unico ed esclusivo, incastonato in una baia idilliaca all’interno dell’area marina protetta “Capo Carbonara”, in una macchia mediterranea che conduce a una spiaggia privata di sabbia bianca. Il Pullman Timi Ama Sardegna è la location ideale per ambientarvi qualsiasi tipologia di evento e, al contempo, un’oasi di relax per le vacanze della meeting industry grazie alla pluralità di opportunità capitanate dal wellness. Come sempre, continua il piano di rinnovamento del Pullman Timi Ama Sardegna, che per la stagione 2018 apre i battenti al Mice con novità e sorprese.
Parola d’ordine, rinnovo
Pullman Timi Ama Sardegna Viale dei Ginepri, 3 09049 Villasimius (Ca) Tel. 070 79791 Fax 070 797285 H3040-CG@accor.com www.pullman-timiama-sardegna.com
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L’accomodation è ora articolata in 257 camere di cui 109 rinnovate – ben ottanta sono executive – e il restyling interessa anche due dei tre ristoranti, La Veranda e Il Mediterraneo – entrambi a bordo piscina. Non solo. Nei mesi di alta stagione, il Pullman Timi Ama Sardegna accoglierà gli ospiti con un servizio di ristorazione supplementare: le cene, infatti, potranno essere apprezzate in un ristorante “temporaneo”, ubicato sulla terrazza panoramica al ter-
È nell’olimpo delle location preferite dal Mice, che lo sceglie anche per i momenti leisure. Scenari mozzafiato, wellness, facility top level e, naturalmente, sale per eventi di successo
zo piano, in un’atmosfera più che mai suggestiva. Stupire e intrigare sono nel dna della location che invita il Mice nel suo istituto di talassoterapia Thalassa sea & spa con la novità wellness del 2018: il nuovo trattamento creato in esclusiva per Pullman Timi Ama Sardegna dalla casa cosmetica sarda Lauro Laboratori. Un prezioso rituale di rigenerazione e reidratazione all’olio di oliva biologico, per vivere la magia della destinazione anche nei momenti di relax. E nell’area benessere – completamente rinnovata e ampliata –, le opportunità sono numerose, soprattutto il nuovo Percorso Sensoriale: due
ore di puro relax alla riscoperta dell’equilibrio tra mente e corpo in un trionfo di acqua di mare riscaldata, bagno turco, bio-sauna, cascata di ghiaccio, docce aromatiche, stanza emozionale, stanza del sale e tisaneria. Il Mice lavora con rinnovata energia, al Pullman Timi Ama Sardegna, che dedica agli eventi quattro sale – per una capienza complessiva sino a 350 persone –, tutte con accesso wi-fi gratuito e possibilità di utilizzare il Connectivity Lounge nel corso dell’evento. Con la regia di un team dedicato, con IT solutions manager ed event manager che coordinano e garantiscono la perfetta riuscita dell’evento. informazione pubblicitaria
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Perché un evento in... Sardegna
scelti per voi
Hotel Regina Margherita È
ubicato nella via che dall’antico quartiere fortificato cagliaritano di Castello scende verso l’elegante passeggiata davanti al porto, un plus che consente alla meeting industry di catturare con lo sguardo il panorama del mare e della città. Il quattro stelle Hotel Regina Margherita, attorniato da locali antichi, di tendenza e da negozi griffati, è una location elegante, completamente rinnovata otto anni fa e sempre attenta a proporre nuove soluzioni e innovazioni.
Innovazione tecnologica, tradizione, formazione e personalizzazione. E, a fare la differenza, il fattore umano. Dove? All’Hotel Regina Margherita
Storia, design e futuro
Hotel Regina Margherita Viale Regina Margherita, 44 09124 Cagliari Tel. 070 670342 Fax 070 668325 booking@hotelreginamargherita.com www.hotelreginamargherita.com
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Il perenne refresh dell’Hotel Regina Margherita vede ora la presenza di nuove docce con idromassaggio nel 45 per cento dell’accommodation – articolata in cento fra camere e suite – e un graduale inserimento di speciali pavimentazioni che eliminano i problemi di allergie. Un’attenzione al total comfort degli ospiti, quindi, che qui trovano, in un’ottica di innovazione, anche un upgrade della velocità di connessione wi-fi, perfetta per videoconferenze di elevata qualità. Design, tecnologia e ospitalità ricercata sono il tris d’assi di questa struttura che, sulla scia dell’eccellenza, inserisce anche la certificazione Ecolabel Ue, marchio di qualità ecologica europea. Agli eventi l’Ho-
tel Regina Margherita dedica sette sale modulari per una capacità complessiva di 810 persone e si rivela location ideale per incontri raccolti così come per simposi sino a trecento persone in contemporanea. Le meeting room possono essere allestite su misura e in pochi minuti, variando il numero dei posti: una flessibilità totale, grazie a un sistema di pareti mobili, perfettamente insonorizzate. Tutte le soluzioni sono personalizzabili a seconda delle esigenze della committenza, che qui trova anche la terrazza La Cascata: uno spazio per un massimo
di 180 ospiti, un gazebo completamente chiuso da vetrate panoramiche e ubicato in una zona piantumata dell’albergo, con tanto di giardino e cascata d’acqua che si tuffa da un’altezza di cinque metri. E dopo gli incontri di lavoro, via libera ai post congress, organizzati da uno staff dedicato e incentrati sulla scoperta di Cagliari e delle sue seduzioni. Come i percorsi enogastronomici, che iniziano nel ristorante della location, in un trionfo di territorialità e autenticità, con materie prime accuratamente selezionate e, particolare fondamentale, genuine. informazione pubblicitaria
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[ comfort zone ]
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FRANKFURT 14 MAY 2018
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