SORRENTO
scenariperd’appeal eventi memorabili per
SORRENTO: GLAMOUR, NATURA E STELLE MICHELIN
Sorrento, una delle perle della Campania, occupa un posto di leadership nel settore turistico e congressuale. Ha una posizione strategica, baricentrica all’interno del golfo più bello del mondo, collegata con le isole di Capri, Ischia e Procida, e con siti come Pompei ed Ercolano, senza dimenticare naturalmente Napoli. Inoltre, ha la fortuna di avere strutture di primissimo livello sul territorio, che hanno fatto la storia del turismo. Non a caso, alcuni eventi e congressi di portata internazionale
si svolgono proprio a Sorrento, dove gli ospiti trovano professionalità, servizi e uno sfondo paesaggistico di impareggiabile bellezza.
Scogliere a picco sul mare e lì, sullo sfondo, le visioni suggestive di Ischia, Capri e della Baia di Napoli. Limonaie e sentieri verdi ideali per il trekking, un ricco patrimonio artistico e culturale, la tradizione culinaria che ha portato anche una pioggia di stelle Michelin e un’offerta ricettiva variegata.
COVER STORY
Come presentare il progetto di un evento a un cliente (o al tuo capo)
DOSSIER
Congressi medici: i nuovi paradigmi dei simposi scientifici, tra onsite e online
DOSSIER
Quali sono le nuove tecnologie per eventi dall'effetto-wow
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Roma Convention Center | La Nuvola
-Forum di 7.300 mq area espositiva, gala dinner e presentazione prodotti
-Auditorium da 1.800 posti 1.200 posti in platea e 600 in galleria
-Foyer esterni uno di 1.500 mq e due da 500 mq
-Sale Congressuali 9.000 mq di spazio modulabile, 30 sale meeting, 1 sala “Plenaria” da 5.000 persone, 1 “Concourse” di 2.500 mq
Strutture alberghiere di alto livello, personale competente, collegamenti che funzionano. Ma anche – e soprattutto – le suggestioni di luoghi, usanze e persone: il nostro Meridione offre al Mice atout difficilmente eguagliabili
L’incredibile valore degli eventi al Sud
Una volta il nostro Meridione era visto con qualche sospetto, se non dagli organizzatori di eventi, dai loro clienti, interni o esterni. Questa percezione – che allora poteva trovare anche valide giustificazioni – è da tempo cambiata, e di molto, e sta continuando a cambiare molto rapidamente.
Tante sono le componenti di un evento che fanno di destinazioni al Sud mete affidabili e spesso privilegiate.
A cominciare dalle strutture alberghiere e dai professionisti che le gestiscono. Ne conosco, visitate e sperimentate tante. Non solo moltissime location e spazi congressuali sono di tutto rispetto – nuove o ristrutturate a regola d’arte – ma la competenza del personale dedicato, soprattutto nell’area Mice, raggiunge spesso livelli internazionali, anche grazie alle esperienze condotte all’estero da molti Mice manager alberghieri.
Se poi a questo aggiungiamo l’approccio al cliente e all’evento, abbiamo dei valori aggiunti che non troviamo altrove. In primis una flessibilità, una sensibilità alle esigenze (e alle emergenze!) del cliente – un prendersi cura – insite forse nel carattere, che in altri contesti si sarebbe risolto in un “non si può fare”.
Inoltre i collegamenti, specialmente aerei, sono di molto migliorati nel corso di questi ultimi anni, così come gli aeroporti e i servizi correlati. Il vecchio mantra non funziona più: ormai i tempi e i costi per raggiungere le principali città meridionali non mostrano differenze significative rispetto al Nord.
Ma anche se così non fosse, la suggestione impareggiabile dei luoghi, delle usanze, delle persone contribuirebbe in maniera significativa a uno degli obiettivi principali di qualunque evento: la memorabilità.
E non solo: la minaccia delle “partecipazioni remote” si riduce drasticamente. Se fossi tentato di partecipare da remoto a un congresso di due giorni a Milano, lo sarei molto meno se si tenesse a Palermo, specialmente se arricchito da attraenti attività di post-congress.
È una bella soddisfazione affermare che l’integrazione sembra ormai definitiva, almeno nel nostro settore. Adesso ci aspettiamo il sorpasso.
È scoppiata l’eventomania. Ma è un bene?
Nello scenario attuale, “overbooking” è diventata la parola più temuta in ogni richiesta di disponibilità e comporterà un radicale cambio di mentalità aziendale
Sono passati appena pochi mesi da quando i profeti del Metaverso preconizzavano l’avvento incontrastato degli eventi virtuali, e già la realtà dei fatti si è dimostrata diametralmente opposta. Durante il picco della pandemia da Covid-19, sembrava che il destino degli eventi fosse tracciato verso una dimensione esclusivamente digitale e le convention, i meeting e i lanci di prodotto sembravano destinati a traslocare definitivamente online.
Eppure, l’immediato post-Covid è andato del tutto controcorrente: gli eventi in presenza sono tornati prepotentemente in auge e oggi le location – e non solo – registrano il tutto esaurito, indipendentemente dal periodo dell’anno. Insomma, è scoppiata l’eventomania, e trovare uno spazio libero per eventi fisici è diventata un’impresa degna di Ercole.
Ciò dimostra, ancora una volta, l’inequivocabile predilezione del pubblico per l’esperienza autentica, tangibile e condivisa degli eventi in presenza. Perché il desiderio di instaurare una “relazione umana” e di vivere momenti insieme nello stesso spazio ha superato la convenienza degli eventi virtuali.
Il rovescio della medaglia è che, in questo scenario, “overbooking” è diventata la parola più frequente e più temuta in ogni richiesta di disponibilità.
Il problema non riguarda solamente il settore alberghiero e aereo, perché adesso tormenta gli event manager in ogni ambito. Soprattutto in Italia, paradossalmente ci troviamo davanti a una scarsità di opzioni dal sapore apocalittico: alberghi, centri congressi, teatri, pullman, agenzie, catering, testimonial e musicisti
sono prenotati con mesi e mesi di anticipo. E all’event manager tocca l’arduo compito di risolvere non pochi problemi logistici, a volte ridimensionando l’evento, a volte spostandolo ad altra data. Un bel rebus, insomma, che da un lato ci offre l’ennesima riprova che l’entusiasmo per gli eventi fisici non si esaurirà mai, ma dall’altro ci obbliga a doverci riorganizzare – e presto – per far fronte a una situazione inaspettata, che richiede non soltanto uno sforzo sul fronte logistico, ma anche l’adozione di una nuova mentalità dell’azienda. Risolvere i problemi, per dirla chiara, è sempre stato il lavoro dell’event manager, ma oggi questa skill rischia di non bastare più. L’overbooking influisce su tutta la struttura aziendale, perché costringe tutti a una pianificazione degli eventi a lungo termine, diversa da quella ben più snella a cui ci siamo abituati negli ultimi decenni. Si tratta, a mio avviso, di un radicale cambio di mentalità, che comprende, oltre alla logistica, anche la definizione dei temi dell’evento, la strategia di marketing e l’engagement dei partecipanti.
Insomma, il successo di un evento, oggi, dipende da una nuova “visione aziendale” del valore dell’evento stesso.
Nella realtà di tutti i giorni, però, la responsabilità di questo “successo” rischia di ricadere soltanto sulle spalle degli event manager, incastrati in una posizione estre -
LUCA CORSI
Responsabile eventi Vorwerk Italia luca.corsi@vorwerk.it
mamente delicata: tra l’incudine di un management aziendale che faticherà ad adattarsi alle nuove circostanze con la necessaria agilità, e il martello di fornitori che non hanno particolare interesse a individuare soluzioni win-win.
Il sistema degli eventi, in pratica, sta vivendo un cortocircuito causato da un eccesso di domanda che ha relegato noi organizzatori in una posizione di totale svantaggio, privi di qualsiasi leva negoziale per arginare condizioni sempre più affannose e spesso economicamente svantaggiose per le aziende.
L’adattamento a queste dinamiche è indispensabile per riuscire bene nel nostro lavoro, ma è anche estremamente arduo. E mi chiedo quale possa essere la sostenibilità a lungo termine di questo scenario.
Il segreto (condiviso) del successo
Trovare il giusto compromesso tra proteggere il proprio know-how e condividere una “buona pratica” può essere una sfida complessa, tuttavia la condivisione delle esperienze non
è solo un esercizio sano, ma anche un modo per arricchire la filiera
Immaginatevi una notte stellata in un remoto villaggio dell’Indocina. Le luci dei fuochi accendono i volti sorridenti dei partecipanti a un incentive. Si respira eccitazione e felicità, perché lo spirito d’avventura che ha segnato il viaggio non ha mai lasciato spazio a compromessi su comfort e benessere. È la fine di un viaggio emozionante che rimarrà per sempre nei ricordi dei partecipanti, pronti a tornare a casa, al loro lavoro e alla loro quotidianità, con uno spirito di squadra che certo non avevano quando sono partiti carichi di aspettative, ma ancora lungi dall’abbandonarsi alle emozioni. E lì, tra le risate e gli abbracci, si cela una figura misteriosa. Un vero e proprio alchimista degli eventi, capace di trasformare ogni momento in oro puro. C’è, ma non si vede. Non è una persona. È una organizzazione
che ha trovato le location, provato itinerari, tempistiche, ristoranti ed hotel per assicurare che tutto fosse semplicemente perfetto. Passa qualche settimana e l’agenzia riceve una lettera di ringraziamento dal suo cliente che gli ha commissionato l’organizzazione dell’Incentive, scritta con un trasporto tale che ancora si avvertono i colori d’arcobaleno e il profumo di avventura. La responsabile dell’incentive house che ha accompagnato il viaggio, ci gira il messaggio e ci mette il carico da novanta esprimendo tutta la sua piacevole sorpresa per la professionalità e l’empatia del team che l’ha seguita in loco. «Mai più con nessun altro», ci scrive. L’ennesima conferma della qualità del nostro partner in quella meravigliosa parte di mondo, ma anche un enigma da risolvere: come bilanciare il segreto industriale con
l’auspicabile condivisione di un tale successo?
Sappiamo che nella tavolozza di colori del mondo dell’ospitalità e del turismo, esistono infinite sfumature e che la meeting Industry è probabilmente il colore più nitido e difficile da riprodurre perché richiede skill molto specifiche e un livello di erogazione dei servizi che non lascia spazio a compromessi. È quindi comprensibile che, se nel mondo del turismo tradizionale la condivisione esasperata delle informazioni e delle opportunità ha portato in qualche caso a un appiattimento generale dell’offerta, in ambito Mice permanga una certa resistenza nel condividere le informazioni. Il Mice, comparto dinamico e sfaccettato, vive spesso come un tabù la condivisione delle esperienze eppure essa, se ben governata, giocherebbe un ruolo cruciale nella filiera. Trovare il giusto compromesso tra proteggere il proprio know-how e condividere una “buona pratica” può essere una sfida complessa. Soprattutto in un mondo in cui tutti, ma proprio tutti, si sentono autorizzati a recensire qualsiasi cosa. E così, uno strumento nato come prezioso scambio di informazioni spontanee e non sponsorizzate fra consumatori, è spesso utilizzato come arma impropria e nel tempo ha perso un po’ di credibilità. Ma quando la recensione si eleva a scambio di esperienze fra tecnici preparati ed è utilizzata con coscienza e professionalità, ecco che scatta la magia e questa torna a essere l’Informazione che
EMANUELE NASTI General manager Htms International enasti@htmsinternational.comci serve per elevarci, tutti, a un livello superiore.
Dunque, eccola la risposta che cercavamo: il segreto del successo è un pizzico di condivisione. Quando una Destination Management Company si rivela un asso nella manica, condividere le sue skill è come aggiungere un tocco di magia. Ma attenzione, non stiamo parlando di rivelare tutti i trucchi del mestiere come un prestigiatore distratto. No, no! È più sottile di così. È come svelare la ricetta del tiramisù solo a chi sa assaporarlo davvero. E quando quel fornitore speciale ci ha fatto brillare agli occhi dei clienti, condividere la sua magia diventa un atto di nobiltà. Quindi, non abbiate paura di far entrare qualche collega dietro le quinte. La condivisione delle esperienze non è solo un esercizio sano, ma anche un modo per arricchire la filiera. E se qualcuno vi dice che le recensioni vanno fatte solo quando ci si trova male, rispondete con un sorriso: «Noi preferiamo recensire le stelle che ci hanno fatto brillare!». E così, nel grande teatro della meeting industry, il sipario si alza su un finale inaspettato: il segreto del successo è un segreto condiviso. E voi, siete pronti a condividere il vostro successo?
voco® hotels
Differente per VOCAZIONE
di NICOLETTA TOFFANOLusso, atmosfera, efficienza, esclusività, originalità, confortevolezza, familiarità: sono solo alcuni dei tanti aggettivi abbinati alle strutture ricettive e che nel tempo sono stati utilizzati per caratterizzarle e renderle riconoscibili al proprio target di clientela. Ma se dicessimo divertimento? Siamo allora certi che stiamo parlando degli hotel brandizzati voco, dove ogni minimo dettaglio,
dagli arredi ai servizi all’atmosfera, ricorda un concept innovativo e informale capace di avvolgere gli ospiti in un’allure confortevole e giocosa. Il brand, concepito nel 2018 dal colosso internazionale IHG (InterContinental Hotels Group, catena di alberghi con 6.179 hotel in oltre cento Paesi per 914.928 camere) riesce a cogliere tutti quei cambiamenti individuali e della società, che hanno
A tre anni dal debutto italiano, voco, il brand internazionale del settore hotellerie, con l’apertura di voco Milan-Fiere e poi di voco Venice Mestre – The Quid, è sempre più amato dagli ospiti, attratti dall’offerta di un’originale esperienza di soggiorno, libera e divertente, capace di unire perfettamente informalità e professionalità
caratterizzato gli ultimi anni, riassumibili con il concetto del “work-life balance”, ossia l’esigenza di equilibrare la sfera lavorativa e quella privata. Così il mantra che sta rimbalzando in rete negli ultimi periodi è il “work smarter, not harder” e rappresenta una vera rivoluzione – rispetto al passato concetto di efficienza e abnegazione –, che sta accompagnando la vita lavorativa di tante persone appartenenti soprattutto (ma non solo) alle nuove generazioni affacciatesi oggi al mondo del lavoro. Da queste riflessioni globali nascono in parallelo iniziative inedite nel campo dell’ospitalità anche italiana, dedicate sia al target leisure sia al target business, come l’arrivo dei primi hotel voco, aperti a Milano e Venezia: il voco Milan-Fiere e il voco Venice Mestre – The Quid, due strutture che, facendo propri i valori del brand, si sono rese riconoscibili attraverso il personalissimo claim “Work hard, have fun!”. Una proposta così innovativa da conquistare immediatamente la categoria dei viaggiatori bleisure interessati ad avere a disposizione nelle più iconiche destinazioni del mondo, strutture comode da raggiungere e dotate
di spazi e servizi dove lavorare, incontrarsi, rilassarsi, divertirsi e non ultimo poter seguire la propria routine di benessere quotidiano in spazi wellness, fitness o scegliendo le camere active completate da attrezzi utili agli allenamenti a corpo libero. Una clientela, inoltre, sempre più sensibile ai temi ambientali e alla ricerca di hotel in cui la sostenibilità rappresenta un impegno tangibile.
Hotel da vivere in ogni momento della giornata, all’insegna di un lifestyle contemporaneo, che strizza l’occhio al bleisure: sono le strutture targate voco, brand del gruppo IHG, in Italia gestite da HNH Hospitality
In questa doppia pagina, la versatilità colorata del voco Milan-Fiere, con la sua posizione strategica e l’allure cosmopolita
L’INTERVISTA:
VOCO E L’ANIMA INTERNAZIONALE
Gli hotel brandizzati voco, nati in seno a IHG esordiscono nel 2018 in Australia; il successo è immediato e presto si diffondono in tutto il mondo (più di sessanta strutture tra quelle già attive e in pipe-line nei prossimi anni). Gli hotel italiani, a Milano e a VeneziaMestre, sono gestiti da HNH Hospitality, uno dei principali operatori alberghieri indipendenti nazionali nel segmento degli hotel e resort quattro e cinque stelle. Della nascita, dei perché, degli sviluppi e della vision aziendale (molto legata al tema sostenibilità) di questa proficua collaborazione ce ne parla Francesco Criscuolo, commercial director di HNH Hospitality introducendoci subito all’argomento: «voco è un brand pensato per le conversion e rafforza l’offerta di IHG nel segmento upscale, previsto in crescita di venti miliardi di dollari entro i successivi sette anni dal lancio. Collaborando con hotel individuali, distintivi, di alta qualità e locali già presenti sul mercato, offre ai proprietari e ai gestori maggiori rendimenti attraverso un’esperienza coinvolgente per gli ospiti, sfruttando inoltre i sistemi avanzati di IHG, incluso IHG One Rewards, uno dei principali programmi fedeltà alberghieri al mondo».
Cosa significa per HNH Hospitality avere immesso nel proprio portfolio di strutture il brand voco?
«HNH Hospitality ha registrato una notevole crescita negli ultimi anni e desidera continuare su questa traiettoria con ancora maggiore determinazione, seguendo una strategia multibrand. E voco rappresenta uno dei veicoli di questa crescita; lo abbiamo scelto perché condivide con noi la grande volontà di espandersi, è un brand versatile che ci ha permesso di aggiungere valore ai nostri asset
senza dover ripartire da zero. E poi, ispirato al significato latino di “invitare” o “riunirsi”, ci assomiglia un po’ perché – combinando l’informalità e il fascino di un hotel individuale con la qualità e la garanzia di un marchio globale – ci permette di creare sinergie fra le forze e le competenze del gruppo IHG e quelle dei team HNH di sede e on property».
Le prime strutture brandizzate voco nascono a Milano e a Venezia: quali sono le motivazioni della scelta di queste due prime destinazioni?
«Le due property di Milano e Venezia Mestre hanno storie diverse, ma continuano su percorsi simili. La prima è entrata nel nostro portfolio nel 2021 dopo due gestioni pluriennali che non hanno prodotto i risultati sperati; la seconda è nata con noi nel 2010 e dopo averci regalato grandi soddisfazioni in questi anni pensavamo fosse il tempo di un revamp. In entrambi i casi, abbiamo visto in voco la soluzione ideale. Dal lato di noi gestori, ci sembrava la scelta giusta per valorizzare i nostri asset, andando a riposizionarli anche grazie alla forza e all’esperienza che un’azienda globale come IHG può offrire. Dal lato cliente, i nostri ospiti possono godere del fascino di un hotel più individuale avendo nel contempo la rassicurazione di un nome sopra la porta in cui hanno fiducia. La forza del gruppo IHG su mercati così dominanti, in destinazioni con una vocazione individuale, business e Mice, come le due menzionate ci sta dando risultati in linea con le attese».
Parliamo di un requisito ormai indispensabile per ogni moderna struttura alberghiera, la sostenibilità, quali sono le azioni intraprese? «HNH Hospitality, assieme a IHG, considera la sostenibilità un aspetto fondamentale delle
sue operazioni e si impegna attivamente ad adottare azioni concrete per ridurre l’impatto ambientale dei suoi hotel. Attraverso il programma IHG Green Engage e le certificazioni Green Key, promuoviamo misure di risparmio energetico, gestione responsabile dell’acqua, riduzione dei rifiuti e altre pratiche sostenibili. Queste azioni non solo aiutano a preservare l’ambiente, ma contribuiscono anche a migliorare l’efficienza operativa e a ridurre i costi a lungo termine per gli hotel. Il mercato, i nostri clienti e ospiti, mostrano sempre più interesse per la sostenibilità, considerandola un criterio importante nella scelta del loro stare con noi».
Cosa c’è nel futuro di HNH Hospitality?
«La storia di HNH Hospitality è contraddistinta da uno sviluppo in costante equilibrio tra incremento delle property in gestione e miglioramento dell’efficienza economica, detto questo continuerà a crescere, da un lato aprendo nuove strutture e dall’altro lato riposizionando gli asset già in portfolio».
IL PRIMO, VOCO MILAN-FIERE Nel settembre del 2021, mentre il settore dell’ospitalità iniziava timidamente a ripartire dopo il periodo incredibile appena vissuto legato all’episodio pandemico, HNH Hospitality annunciava l’apertura, in una piazza strategica come Milano, del voco Milan-Fiere. A ovest della città, in quell’area di forte sviluppo posta tra Rho- Fiera, Fiera Milano-City, il MiCo e il Mind Milano Innovation District, l’hotel si impone subito con uno stile inedito e inconfondibile: ventidue piani dove l’uso di elementi naturali caratterizza tutte le aree comuni, come per esempio la grande lobby concepita come una vera e propria piazza dove soffermarsi e socializzare. Per quanto riguarda gli interni, si trova un grande impiego di materiali naturali come il vimini e il noce, mentre il design gioca sull’alternanza di tonalità di grigio e blu, variazioni dei colori del marchio voco, e toni più caldi come il giallo e l’arancione. È da subito chiaro quanto voco Milan-Fiere rappresenti una nuova proposta di lifestyle nel mondo dell’hospitality che
VOCO® Milan-Fiere
Milano
Numero totale camere: 280 | Ristoranti: 2, OnFire Grill and Lounge aperto a ospiti ed esterni; Betulle dedicato al centro congressi | Sale meeting: 7 | Capienza sala maggiore: 350 posti (Ballroom con set-up teatro) | Capienza sala minore: 50 posti (Space 4,5,6 con set-up teatro) | Saletta segreteria | mq di aree espositive: 300 (Foyer) | Possibilità organizzazione post congress
Nelle immagini, gli ambienti del voco
Venice Mestre – The Quid, elegante e raffinato indirizzo bleisure, orientato a un lifestyle moderno
trova un immediato riscontro nel mercato, legato anche al mondo degli eventi, come racconta Paolo Tirelli, hotel manager della struttura: «Siamo particolarmente soddisfatti delle preferenze di aziende di fascia altissima che ci hanno scelti per organizzare i propri convegni internazionali. La richiesta Mice è molto ampia e ci permette di selezionare gli eventi per cui proporci, ci specializziamo in eventi di ampia portata che comprendano pernottamenti e servizi ristorativi per cui proponiamo diverse soluzioni in base alle esigenze di budget, ma soprattutto di timing di chi organizza l’evento». Ed è infatti l’offerta congressuale un’importante caratteristica
della struttura: un centro congressi composto da sette sale polifunzionali illuminate da luce naturale per ospitare fino a 350 persone a cui è collegato il ristorante Betulle, che è possibile riservare a uso esclusivo per gli ospiti. La sala maggiore è la Ballroom, posta al secondo piano, corredata da foyer e terrazzo. Inoltre, per eventi con vista sullo skyline milanese, c’è la Meeting Lounge al 19esimo piano, oltre che le altre sale minori. E poi si trovano 280 camere (standard, premium e suite), spazi attrezzati per il lavoro, area wellness con sauna, bagno turco e piccola piscina, sala fitness, il ristorante OnFire – Grill & Lunge, aperto anche agli ospiti esterni, con una spettacolare griglia a vista e il bar Ludico Drinks, Food & Play, perfetto per un light lunch, un aperitivo oppure per svagarsi nella gaming area, tra una sfida a biliardo e una partita a flipper; voco Milan-Fiere è in sostanza tanti modi di intendere un soggiorno, come spiega l’hotel manager: «Cerca di valorizzare ogni aspetto del viaggio in chiave di piacere, guidando il cliente verso esperienze lente ma soddisfacenti come per esempio il caffè filtrato (non istantaneo) che si trova in tutte le camere, la colazione con piatti alla carta direttamente dalla cucina, spazi comuni e di ristoro con possibilità di co-working e convivialità».
E LA SFIDA CONTINUA CON VOCO VENICE MESTRE – THE QUID Passa meno di un anno e inaugura in Veneto la seconda struttura italiana a brand voco, il voco Venice Mestre –The Quid. Anch’esso collocato in una posizione strategica, si trova adiacente alla tangenziale che conduce da Mestre all’Aeroporto Marco Polo di Venezia e comodo per raggiungere le stazioni ferroviarie della rete locale, tra cui quella di Venezia-Mestre. La sua apertura va a colmare un’esigenza della destinazione, ossia proporre una struttura orientata al lifestyle capace di intercettare sia la clientela leisure sia quella business, compreso il comparto Mice: una sfida che porta subito a dei risultati come conferma Giorgia Gasparini, hotel manager: «Il nuovo albergo è stato accolto, prima nel mercato locale e successivamente in quello internazionale, con moltissima curiosità e ap-
prezzamento. Un positivo stupore che ha ricevuto i complimenti da parte di tutti i tipi di viaggiatore, dal leisure al business, dal cliente congressuale di passaggio a quello stanziale. Ad attrarre sono il design innovativo della struttura stessa, la comodità degli spazi, la possibilità di svagarsi nell’ area gaming che occupa gran parte degli spazi comuni». Infatti l’albergo è concepito funzionalmente proprio come un vero e proprio social hub con tanti spazi alternativi, come la lobby con gaming area: un ambiente fluido dove gli ospiti possono svagarsi oppure lavorare in modalità co-working nelle comode postazioni del Ludico Drinks, Food & Play, bar e ristorante aperto anche agli ospiti esterni, completato da una sorprendente terrazza. Aggiunge Gasparini: «Il concept che ci accompagna racchiude la nostra essenza, perfetta anche per il mondo degli eventi: la possibilità di organizzare un coffee break o un aperitivo o una qualsiasi pausa lavori vicino a un’area gaming spesso è stata la chiave del nostro successo anche rispetto ai competitor. Nel nostro centro congressi, composto da cinque sale meeting da dieci a 170 posti dotate di luce naturale, in cui l’offerta è personalizzabile in base alle esigenze dell’organizzatore in termini di servizio, durata e budget, si sono svolti principalmente corsi di formazione e congressi dei settori associativo, farmaceutico, bancario e assicurativo». L’innovativo albergo, la cui ristrutturazione è stata curata dello studio di architettura Thdp di Manuela Mannino e Nicholas J Hickson, si sviluppa su otto piani, dove, tra delicate nuance colore pastello, esaltate dalla presenza del verde, sono ambientate le 128 camere, suddivise tra standard e premium: queste ultime come plus offrono un pratico exercise equipment by Technogym per svolgere in perfetta privacy meditazione o esercizi a corpo libero. Mentre per tutti gli ospiti è disponibile h24 un’attrezzata sala fitness. «Tutte caratteristiche che, legate alla destinazione stessa, stanno attraendo sempre più, oltre alla clientela nazionale, anche quella europea e americana – spiega la hotel manager –; la tendenza è che anche chi viaggia per motivi di lavoro tende ad allungare il soggiorno nel weekend sia per cogliere l’occasione
di visitare la destinazione sia per rilassarsi e dedicarsi ad attività ricreative». Da un lato complice è Venezia con il suo fascino intramontabile, le mostre, le manifestazioni e la possibilità di compiere esperienze inedite, ma d’altro lato anche Mestre, che sta acquisendo sempre più, soprattutto presso l’ospite business, una propria dimensione e personalità. Insomma, voco Venice Mestre –The Quid rappresenta un luogo per staccare dove, combinando il dovere con il piacere, si sfruttano al meglio le opportunità offerte dal viaggio d’affari, in perfetta linea con il payoff “Work hard, have fun!”
indirizzi a fine rivista
VOCO® Venice Mestre The Quid
Mestre (Ve)
Numero totale camere: 128 | Ristoranti: 1, Ludico Drinks, Food & Play aperto a ospiti ed esterni | Sale meeting: 5 | Capienza sala maggiore: 170 posti (Boeing con set-up teatro) | Capienza sala minore: 8 posti (Acquario con set-up board room) | Saletta segreteria | mq di aree espositive: 207 (sala Boeing) | Possibilità organizzazione post congress
Matteo Garosio – amministratore delegato di PNGroup
Il capitale UMANO
di TERESA CHIODODopo una laurea in management alla Bocconi, un master in Tourism and Hospitality Management a Sidney e una specialistica in gestione delle Pmi, Matteo Garosio si è messo alla prova con ogni tipo di lavoro per implementare la sua esperienza nell’hotellerie, facendo anche il cameriere e il portiere di notte
Basta un minuto di conversazione con Matteo Garosio, Ad di PNGroup, realtà imprenditoriale della Franciacorta con un portfolio di location di charme spalmate su un territorio dove non tramonta mai il sole – quindi da far invidia a Carlo V –, per capire quale sia il suo posto nel mondo. Bastano poche pennellate della sua storia per far risaltare le doti di un vero play maker, colui che ha sempre ben chiaro quello che sta accadendo nella sua azienda. Certo, lungimiranza nella gestione del denaro e delle risorse umane e materiali, insieme all’elevata capacità di problem solving e a spiccate doti di leadership, sono tutti aspetti che vanno a definire una posizione in azienda: un onere che significa un’importante dose di responsabilità, ma che lui sembra affrontare con serenità e consapevolezza. Alla prima domanda di rito sulla sua formazione risponde di considerare l’istruzione e la formazione come fattori essenziali per stimo-
lare la crescita economica di un azienda, oltre che per innalzare il livello del capitale umano. Tuttavia, altrettanto essenziale è associare tutto questo al concetto di apprendimento. Parla di un processo che può durare tutto l’arco di una vita, nel quale confluiscono un mix di capacità ed esperienze vissute. «Le esperienze apprese sul posto di lavoro non sono intercambiabili in quanto intrinsecamente elaborate dal soggetto che le ha acquisite – dice Garosio –. Nel mio caso, dopo aver conseguito una laurea in management alla Bocconi e un master in Tourism and Hospitality Management a Sidney, più una laurea specialistica in gestione delle Pmi, mi sono messo alla prova con ogni genere di lavoro per implementare la mia esperienza in questo settore, facendo anche il cameriere e il portiere di notte. Il nostro è un tipo di lavoro che non fai se non c’è la passione. Certo le mie competenze manageriali sono per me un patrimonio e mi danno la sicurez-
Ambizione, grinta e determinazione. Competenze acquisite sul campo, capacità di relazionarsi e attitudine al sacrificio. Il successo di un’azienda dipende in larga parte dalle capacità e dall’influenza che un amministratore delegato è in grado di garantire. Matteo Garosio ha saputo dare una forte impronta a PNGroup, ne ha plasmato il leitmotiv, la filosofia. Ed ecco come la sua piramide funziona al contrario
«La mia squadra è fatta di scelte condivise, per focalizzare imperativi economici e sfide complesse, e migliorare le performance dell’impresa
za, lo slancio giusto per buttare il cuore oltre l’ostacolo. La formazione e l’esperienza sono due energie complementari necessarie e che si completano a vicenda, dove l’esistenza di una dipende dall’esistenza dell’altra. Come lo yin e lo yang che interagiscono e producono armonia». Certo, perché la polarità fra opposti complementari è insita nell’animo umano e l’integrazione di queste polarità, la capacità di tenerle insieme, è essenziale per raggiungere obiettivi comuni e una realizzazione individuale.
PER ASPERA AD ASTRA
Matteo Garosio insiste sul fatto che un buon Ceo deve avere competenze di leadership, abilità comunicative, capacità decisionale, visione strategica e una vasta conoscenza del settore in cui opera, ma sottolinea che deve anche svolgere un ruolo di “sensore sensibile” all’interno dell’azienda per identificare prospettive nuove e percorribili. Deve inoltre avere sempre un quadro completo di quella
che è la situazione del mercato attuale, sia a livello nazionale sia internazionale, con un occhio di riguardo a ciò che progetta la concorrenza, in modo da adottare prontamente le giuste azioni strategiche.
La parola d’ordine da lui selezionata, capace di racchiudere il focus di ogni scelta manageriale, corrispondente a una sua vision aziendale è: “progettualità”, dove la visione però non è statica ma dinamica e in perenne evoluzione. La filosofia di Matteo Garosio assurge a strategia, una forza che tende e si solleva è volontà di cambiare adattandosi, prendere le misure affinando le competenze per poi metterle in campo. Poiché tutto è perfettibile. Il suo è un lavoro dinamico in cui si è costantemente chiamati ad accettare le sfide, in primis quelle che riguardano le relazioni umane. La capacità di fare squadra è nella condivisione dei progetti da parte di chi crede nello sviluppo dell’azienda attraverso una proposta coerente con il mercato e attraverso un riallineamento continuo. «Non solo
“Chiacchiere e distintivo” – esclama Garosio – come diceva Al Capone a Eliot Ness nel film Gli intoccabili. La mia squadra sarà quella fatta di scelte condivise, per focalizzare imperativi economici, obiettivi specifici e sfide complesse al fine di migliorare le performance dell’impresa. Un vero business deve creare sviluppo. Valorizzare un asset caratteristico come quello umano significa per l’impresa acquisire un vantaggio competitivo rispetto alle organizzazioni che, invece, non hanno ancora compreso l’importanza delle abilità e delle competenze delle risorse umane nella creazione di valore aziendale».
FEDELTÀ ALL’IMPRESA
Quanto è importante la capacità di fare squadra? Che cosa chiedi a chi lavora con te? «Lavorare in gruppo significa saper cooperare con altre persone impegnate nello stesso scopo – afferma Garosio –. Quando si parla di intelligenza emotiva vuol dire che nell’ambito lavorativo devi essere propenso all’ascolto degli altri e aperto alla creatività per crescere e fare cose nuove, portando sempre la tua scintilla. Quando tutti danno il proprio contributo e si sentono parte di un progetto comune si crea sinergia, ottimismo, ci si supporta reciprocamente, e questo ovviamente si traduce in risultati migliori per l’azienda. Ma affinché tutto ciò avvenga c’è bisogno di impegno, e soprattutto di persone con la giusta predisposizione».
SOSTENIBILITÀ E GENDER EQUITY
Anche negli eventi, oggi viene prestata grande attenzione a temi come la sostenibilità e l’uguaglianza di genere, in linea con le tendenze in atto rivolte alla sensibilità del pubblico rispetto a questi topic. Sono valori su cui puntate?
«Riguardo i temi ambientali e l’ecosostenibilità, PNGroup ha già intrapreso delle iniziative per ridurre l’impatto ambientale. Considero l’attenzione all’ambiente un elemento indifferibile, dove la salute e la sicurezza delle persone sono elementi prioritari. Credo però che un approccio verticale e non superficiale rispetto a questo tema sia d’obbligo. Perché bastano cinque minuti per sostituire le cannucce di plastica con quelle biodegradabili, ma altra cosa è implementare il modus operandi, fare delle azioni vere, qualcosa di complesso che non è fattibile in tempi brevi. Abbiamo già messo in atto una serie di scelte strategiche che si sono tradotte in un piano di sviluppo sostenibile aziendale. Stiamo lavorando sulla gestione dei rifiuti e del consumo idrico, sulla digitalizzazione e su molte altre cose. I risultati sono espressi in modo chiaro dai dati del sistema di valutazione Esg che ha misurato le nostre performance in base a criteri legati alla sostenibilità e alla responsabilità sociale. Perché solo così facendo creiamo un business di valore. Il rating Esg di fatto è un report che certifica la solidità di un’azienda dal punto di vista degli aspetti ambientali, sociali e di governance. L’anali-
MATTEO GAROSIO
«Formazione ed esperienza sono due energie necessarie e che si completano a vicenda, dove l’esistenza di una dipende dall’esistenza dell’altra».
Tutte le strutture targate PNGroup sono geolocalizzate nell’area della provincia di Brescia; in particolare, tre sono nell’affascinante zona della Franciacorta
si ambientale misura l’impatto dell’azienda sull’ambiente, includendo aspetti come l’efficienza energetica e la gestione delle risorse naturali. L’analisi sociale si concentra sulle pratiche che hanno impatto sulle persone, come per esempio la diversità, la sicurezza sul lavoro e le relazioni con i fornitori. L’analisi della governance riguarda aspetti come la trasparenza, l’etica aziendale e la conformità normativa. Un rating Esg elevato come si è rivelato quello di PNGroup, rispetto alla media delle aziende italiane, riflette alte prestazioni al livello di responsabilità sociale dell’azienda, cosa che ovviamente aiuta a incrementare il valore del nostro brand».
Come è organizzata PNgroup?
«Io amo paragonare PNGroup a una piramide rovesciata – prosegue Garosio –. Quante persone sono coinvolte? La gestione centroperiferica di PNGroup presenta oggi un’organizzazione definita che ottimizza le risorse delle strutture. Abbiamo una serie di funzioni centralizzate con il marketing & sales director Riccardo Pistoia; passando poi per finanza e controllo e arrivando a un ufficio dedicato al coordinamento delle singole direzioni di struttura. Inoltre – racconta ancora l’amministratore delegato – la divisione operation service per il food and beverage si occupa di tutto quello che riguarda la ristorazione collettiva, il wedding e gli eventi. Il reparto It gestisce il sistema integrato Erp e si occupa delle attività di digital experience. Infine, l’ufficio delle risorse umane si basa su due elementi determinanti: il costante recruitment e lo sviluppo del capitale umano con processi di training interno, anche on the job. Anche a livello di organigramma abbiamo disegnato la gestione centro-periferica, cioè a un unico centro operativo fanno riferimento tutte le periferie. Pur avendo delle strutture che si basano sulle camere, il focus è sempre legato al food and beverage. In ogni hotel è presente un ristorante aperto sia agli ospiti interni sia a quelli esterni, che si occupa anche di banchettistica leisure; inoltre quest’anno è stato inaugurato PNC Catering & Banqueting, la divisione catering del gruppo. Tutte le nostre strutture sono geolocalizzate nell’area della provincia di Brescia; in particolare, tre sono proprio nella zona della Franciacorta. È chiaro che siamo coinvolti come attori importanti all’interno della filiera turistico-ricettiva anche in altri tipi di iniziative. Per esempio, sia-
mo promotori di manifestazioni enogastronomiche e di attività leisure legate al golf o al cicloturismo: il tutto all’interno dell’ambiente spettacolare creato dal lago d’Iseo».
UNA CASE HISTORY DI SUCCESSO
Puoi parlarci della case history più interessante realizzata ultimamente dalla vostra azienda?
«La nostra è una storia di case history di successo che stratificandosi hanno creato le fondamenta del nostro patrimonio – spiega Garosio –. Ecco che ritorna il concetto di capitale umano che rientra tra le risorse intangibili di cui dispongono le organizzazioni, la cui quantificazione risulta ancora piuttosto complessa. Il valore di tale risorsa è pur sempre riconducibile a un forte senso di appartenenza e a una motivazione comune della cultura aziendale. Motivazione, coinvolgimento, partecipazione consentono di raggiungere i migliori risultati in termini di performance. A fare la differenza non è il receptionist che parla tre lingue ma è il receptionist che parla, il suo linguaggio del corpo. Il capitale umano è, quindi, un asset che fa la differenza. L’obiettivo finale non è eccellere ma essere coerenti. Per essere coerenti e anche competitivi nell’attuale sistema economico si sta dimostrando fondamentale puntare su un sistema produttivo e organizzativo orientato alla qualità. Fare soldi è un punto d’arrivo, una conseguenza di un proposito, non una causa. Per poter valorizzazione il capitale umano di cui ho tanto parlato sarà necessario innanzitutto comprenderne il valore, un valore tanto importante, più del capitale finanziario: una consapevolezza che dovrebbero acquisire tutte le aziende per poter fare la differenza in un ambiente competitivo». Sembrerebbe, secondo Garosio, che soldi da soli non bastano a fare soldi perché come ha detto un grande capo indiano al cospetto del presidente Usa D.T. Roosevelt: «Quando avrete ucciso l’ultimo bisonte, abbattuto l’ultimo albero e prosciugato l’ultimo fiume, vi accorgerete che non potete nutrirvi di dollari…».
Quali sono i vostri obiettivi futuri? Ci sono dei cambiamenti o novità in vista?
«Guardando avanti, – dice Garosio – sarà fondamentale uscire dal mercato locale. E per far questo, abbiamo cominciato il processo di acquisto di un albergo a Folgarida. Una meta turistica come la montagna potrebbe essere una destinazione utile per destagionalizzare i flussi economici del gruppo. Guardiamo avanti per risolvere le criticità di oggi».
Hai un’idea precisa di come, secondo te, stia evolvendo il mercato alberghiero?
«Dal lato della domanda abbiamo sempre più interesse da parte degli ospiti a fare esperienze sul territorio e all’interno della struttura ricettiva. Dal lato dell’offerta le strutture sono sempre più orientate alla massimizzazione del risultato in termini di RevPar (Recevue Per Available Room), ma trascurano un altro indicatore importante che è il RevPac (Revenue Per Available Customer), ovvero la capacità
di fare fatturato con i servizi diversi dal solo alloggio. L’offerta alberghiera spesso si riduce a un’esperienza di soggiorno limitata e limitante per il cliente sia in struttura sia sul territorio. Questo scostamento tra bisogni della domanda e capacità di soddisfarla da parte dell’offerta alberghiera lascia spazio a nuovi momenti d’innovazione di prodotto, più che di processo. Riportare la centralità dell’F&B experience in hotel e la nuova veste che può ricoprire la gestione alberghiera nel diventare cluster di esperienza circa gli attrattori del territorio sono due driver di sviluppo per il mercato dell’hotellerie».
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In ogni hotel di PNGroup è presente un ristorante aperto sia agli ospiti interni sia a quelli esterni, che si occupa anche di banchettistica leisure.
Inoltre è stato di recente inaugurato PNC Catering & Banqueting, la divisione catering del gruppo
Il centro congressi del mese: Generali Convention Center Trieste
Il cuore degli eventi a TRIESTE
di MARIANGELA TRAFICANTENuovo naming per il Trieste Convention Center, ribattezzato Generali Convention Center Trieste in seguito a un accordo tra il Gruppo Generali e TCC
IIL CONVENTION CENTER STRATEGICO
PER IL FRIULI VENEZIA GIULIA
Destinazione da scoprire in tutte le sue svariate anime, Trieste si consolida interessante punto di riferimento anche per il mondo degli eventi e dei congressi, grazie al Generali
ncastonata nel punto più a sud dell’Europa Centrale, che al contempo è il punto più a nord del bacino Mediterraneo nonché la porta per l’est, Trieste è un luogo da sempre crocevia di storia, cultura, traffici, commerci e scienza. Una meta che affascina per le tante sfaccettature lasciate dal passato –dalle rovine romane alle tracce medioevali, dai palazzi neoclassici a quelli eclettici che richiamano all’impero asburgico – e che guarda con rinnovato slancio a un futuro in cui la posizione geografica e le caratteristiche morfologiche, combinate con la solida tradizione marittima e commerciale, si fondono con successo con l’innovazione e la ricerca.
Il Generali Convention Center Trieste nella città giuliana, crocevia di geografie e culture, in perfetto equilibrio tra storia, innovazione, scienza e natura, si presenta come punto di riferimento per l’intera comunità di una destinazione sempre più richiesta, al centro di un grande progetto di valorizzazione urbana
Convention Center Trieste. Si tratta del più grande centro congressi polifunzionale del Nordest affacciato sul mare. La location, già nota come Trieste Convention Center dal nome della società che si è occupata della realizzazione del centro e che ne ha la gestione, ha assunto recentemente il nuovo naming in seguito a un accordo tra il Gruppo Generali e TCC. L’intesa ha l’ambizione di farlo diventare sempre di più un luogo attrattivo per la convegnistica e gli eventi di calibro nazionale e internazionale, grazie alla sua collocazione strategica nell’ambito di regioni traino per l’economia italiana e per la prossimità a Slovenia, Croazia e Austria. L’accordo ribadisce il grande potenziale di crescita della città, che si incardina sull’ampia rete di istituzioni di eccellenza nel campo scientifico e universitario e sulla sempre maggiore competitività del sistema portuale e logistico. La stretta e costante collaborazione con il Convention Bureau, PromoTurismoFVG e il Comune di Trieste, assicura tutte le sinergie territoriali in grado di valorizzare il turismo congressuale in una città a vocazione internazionale come Trieste.
SPAZI MODULABILI, TRA RECUPERO DEL PASSATO E CONTEMPORANEITÀ
Generali Convention Center Trieste consta di due padiglioni per diecimila metri quadrati complessivi: cinquemila metri quadrati congressuali e altrettanti espositivi. Il Centro è il risultato di un’operazione di recupero di due edifici, i preesistenti Magazzini 27 e 28 del Porto Vecchio di Trieste, che sono stati completamente ristrutturati e rinnovati, e dell’edificazione ex-novo del cosiddetto Magazzino 28 bis, che amplia il 28, ed è stata inoltre creata una connessione tra essi. Al centro dell’operazione si è voluto puntare anche sulla riqualificazione energetica delle strutture originarie in chiave ecologica e sostenibile. Nel dettaglio, il Magazzino 27 è caratterizzato da una facciata storica, che risale agli inizi del 1900 quando qui si assemblavano le vetture Ford. Gli spazi si dividono in un’area reception/guardaroba, una sala espositiva polifunzionale – Hall 27 – di circa 1.850 metri quadrati, quattro sale congressi di cui una da 110 posti (Josef Ressel), una da 272 posti (Ernesto Illy) e due da 56 posti ciascuna (Umberto Saba e Italo Svevo), completate da un’area di
Qui sopra, da sinistra il group chief communications & public affairs officer e portavoce di Generali Simone Bemporad, il presidente di TCC Roberto Morelli e il group Cfo del Gruppo Cristiano Borean
ristorazione: il foyer caffetteria Illy. Il Magazzino 28-28 bis, dotato di accesso indipendente sul lato mare, è caratterizzato dall’ampio foyer Ferrante e ospita l’Auditorium Generali, che accoglie fino a 1.920 persone, una sala conferenze da 420 posti (Margherita Hack), uno spazio polifunzionale – Hall 28 – di circa 1.930 metri quadrati, aree servizi (catering, depositi) e vari locali tecnici (come il centro elaborazione dati, la cabina elettrica, il locale quadri). Lo completa una terrazza di seicento metri quadrati affacciata sul mare.
Collega i due edifici un ponte panoramico sopraelevato in vetro, lungo trenta metri. Spazi versatili, dotazioni all’avanguardia, tra cui l’ultrafibra Garr, infrastruttura che collega i principali centri accademici e di ricerca
garantendo velocità di connessione anche per grandi quantità di dati, accessibilità dei luoghi anche per persone con mobilità ridotta lo rendono una struttura ideale a ospitare un’ampia gamma di eventi, meeting e fiere di diverso settore, target e dimensione.
LA CASA DELLA CITTÀ E DEL NORDEST
La struttura mira a diventare molto più che un “semplice” centro congressi ed espositivo: «Puntiamo a essere un punto d’incontro e di riferimento per l’intera comunità – dichiara Roberto Morelli, presidente del Centro – : sede versatile, flessibile e quasi camaleontica, adeguata a ogni categoria di evento, purché caratterizzato da qualità, condivisione di saperi e scambio sociale. Dai grandi eventi istituzionali internazionali alle feste serali cittadine, dagli appuntamenti aziendali di ampio respiro alla base logistica di produzioni cinematografiche, dalle lezioni universitarie agli eventi con i grandi sommelier, aspiriamo a essere la “casa” della città e del Nordest, il luogo idoneo per ogni evento di eccellenza: per migliaia di partecipanti o per poche decine di persone che si riuniscono in un contesto ideale per scambiare conoscenza». Naturalmente in questo viaggio avere i giusti compagni di avventura è cruciale: «La fiducia di un grande gruppo come Generali è stata e sarà fondamentale per dare testa, cuore e gambe all’iniziativa, con una caratterizzazione di eccellenza che il simbolo del Leone connota a livello internazionale. Avere un socio di maggioranza di tale peso e autorevolezza rappresenta un motivo d’orgoglio, uno stimolo eccezionale e un’opportunità unica. Saremo al tempo stesso “il” luogo di Generali e una sede che vuole aprirsi al mondo. Con Generali condividiamo l’aspirazione all’eccellenza, l’attenzione alle persone, l’offerta di luoghi d’incontro e servizi su misura per i nostri clienti, la vo -
cazione all’innovazione e lo sguardo rivolto al futuro. E l’investimento della compagnia nella sua e nostra città di origine, che segue altri importanti investimenti da essa svolti a Trieste negli ultimi anni, è un grande segno di attenzione per la città e per il suo patrimonio culturale» prosegue Morelli.
NEL CUORE DELLA
TRASFORMAZIONE DEL PORTO VECCHIO IN PORTO VIVO
Il valore del convention center risiede inoltre non solo nei suoi spazi e potenzialità, ma anche nel grande progetto cittadino in cui è inserito e che fa tesoro della lunga e ricca storia di Trieste per traghettarla nella contemporaneità.
Generali Convention Center Trieste rappre -
senta infatti uno dei primi tasselli del progetto di valorizzazione del Porto Vecchio – oggi Porto Vivo –, ovvero un’area di oltre seicentomila metri quadrati, un unicum di archeologia industriale in Europa in tema di attività portuale.
Un’area la cui storia risale all’istituzione a Trieste del regime di Porto Franco sotto l’imperatore d’Austria Carlo VI che gettò le basi per la fortuna della città e per la necessità della creazione di un’infrastruttura, nuova e moderna capace di accogliere i traffici. Ispirandosi ai Lagerhauser nordeuropei, nacque il progetto dell’allora “Porto Nuovo”, che fu costruito tra il 1868 e il 1887 con avanzate soluzioni tecniche per agevolare le operazioni portuali, quali binari ferroviari davanti ai magazzini e gru,
Generali Convention Center Trieste rappresenta uno dei primi tasselli del progetto di valorizzazione del Porto Vecchio – oggi Porto Vivo –, ovvero un’area di oltre seicentomila metri quadrati, un unicum di archeologia industriale in Europa in tema di attività portuale
TRIESTE, I PROSSIMI EVENTI IN CALENDARIO
• 13-16 maggio
19th International p53 Workshop – Centro Internazionale per l’Ingegneria Genetica e Biotecnologie
• 31 maggio-8 giugno
Ihe Europe – Connectathon Week
• 8 giugno
World Endoliftexpert Summit
• 20-22 giugno
31esimo Congresso nazionale del Collegio dei Docenti universitari di discipline odontostomatologiche
• 3-7 luglio
50esima Settimana Sociale dei Cattolici in Italia
• 30 agosto-1 settembre
Nono Congresso internazionale
Ibby – International Board on Books for Young People
• 20-21 settembre
Seconda Edizione Sepsis Trieste
• 1 – 4 ottobre
Big Science Business Forum 2024
• 9-12 ottobre Barcolana Sea Summit
• 24-26 ottobre
11esima Edizione Triestespresso Expo
• 4-9 novembre
Festival della Comunicazione non ostile
• 22-23 novembre
Incontri in Cardiologia
• 5-7 dicembre
Chirurgia mininvasiva in Otorinolaringoiatria
• 9-10 dicembre Fiera delle professioni
• 12-14 dicembre
Confronti in Pediatria
elevatori, montacarichi idroattuati. Con l’avvento dei container, non compatibili con gli spazi dell’area, le funzioni portuali si spostarono in un’altra parte di Trieste, causando un progressivo svuotamento di quello che divenne il “Porto Vecchio”.
La sua rinascita è iniziata nel 2015, con l’avvio del recupero permesso da stanziamenti della legge di stabilità per avviare le opere di rinurbazione.
Da allora è partita la nuova fase della sua storia, che lo trasformerà in una nuova area della città, chiamata Porto Vivo, orientata a un mix di destinazioni d’uso coerenti con le potenzialità di generare valore e basate sull’incontro tra cultura, scienza, business, natura e turismo.
UN CENTRO A PIENO RITMO
Nel 2023 il Centro ha accolto 69 eventi singoli o ricorrenti, che hanno generato 291 giornate di occupazione (pari all’ottanta per cento del tasso di occupazione su base annua) con 68mila partecipanti, di cui circa 14mila per eventi fieristici.
Anche il 2024 si prospetta ampiamente positivo, con l’occupazione prevista in ulteriore crescita rispetto al 2023. Tra i vari eventi in calendario: la 50esima Settimana sociale dei cattolici 2024, con la possibile presenza del Capo dello Stato e del Pontefice; il grande evento internazionale su innovazione e impresa Big Science Business Forum; l’evento di attrazione d’impresa Selecting Italy organizzato dalla Conferenza dei Presidenti delle Regioni italiane; numerosi congressi medico-scientifici; il 39esimo Congresso Internazionale Ibby, organizzazione che promuove i libri per bambini e ragazzi; e la rassegna fieristica TriestEspresso Expo.
UNA GOVERNANCE LEGATA ALLA CITTÀ
Trieste Convention Center Spa, società di gestione di Generali Convention Center, vede Generali azionista di riferimento con il 49% del capitale, seguita da illycaffè (13%), Biovalley (8%) e altri sessanta soci, aziende, imprenditori e privati cittadini del territorio, titolari di piccole quote fino al due per cento ciascuno. Il Cda di TCC è composto da: Roberto Morelli (presidente), Joram Bassan, Massimo Iesu, Paolo Marchesi, Federico Pacorini, Francesco Rossetti Cosulich, Emma Ursich.
TRIESTE REGINA DEL TURISMO DI QUALITÀ
La crescita del centro congressi e degli eventi ospitati, che nel 2023 ha superato non solo gli obiettivi ma persino le più rosee aspettative, di fatto raddoppiando l’anno precedente e ponendo le premesse per un ulteriore rafforzamento nel 2024, s’inserisce in un contesto coerente: «L’importante crescita turistica di Trieste e del Friuli Venezia Giulia, che era stata continuativa già prima del Covid, è letteralmente esplosa all’uscita dalla pandemia – spiega Morelli –. Lo sviluppo del turismo congressuale, che è turismo di qualità oltre che di presenze, e genera costantemente ritorni da parte di chi ha potuto conoscere i luoghi a margine di un evento, è affine a una città come Trieste: città relativamente piccola ma colta, di vocazione internazionale e scientifica, densa di influssi, ricca di studenti e ricercatori. Una città che non può ospitare turismo di massa né lo vorrebbe, ma può essere un gradevole, raffinato, suadente capoluogo
© Fabriceeuropeo. Una città a poche ore d’automobile da cinque Stati diversi e la cui collocazione geografica e culturale dà forma a un’identità e un’atmosfera irripetibili, nel loro essere quasi sospese nel tempo e nello spazio».
I GIOIELLI DELLA CITTÀ
Trieste attrae sempre più visitatori da tutta Europa e non solo, che negli ultimi anni sembrano averne riscoperto il fascino mitteleuropeo che si abbina alla luce mediterranea, il patrimonio storico e architettonico, l’atmosfera cosmopolita e la dimensione culturale che permea tutta la città.
Passeggiando per le sue strade si incontrano monumenti emblematici come il Castello di Miramare arroccato su un promontorio, Piazza Unità d’Italia, che è una delle più grandi piazze d’Europa sul mare, e ancora il Teatro Romano che ricorda le radici antiche della città. La cultura del territorio si esprime in mille anime che si possono ritrovare varcando la soglia di luoghi dalle atmosfere senza tempo e ancora protagonisti della scena cittadina: i numerosi caffè storici, frequentati un tempo da intellettuali come Umberto Saba, Italo Svevo, James Joyce e ancora oggi da grandi scrittori come Claudio Magris; i tanti teatri, tra cui il Teatro Lirico Giuseppe Verdi, il primo intitolato al Maestro già il giorno successivo alla sua scomparsa, il Teatro Stabile Rossetti, tra i più importanti in Italia per il genere musical, lo Stabile Sloveno; ma anche il Museo Revoltella caratterizzato da un doppio volto, quello della dimora storica ottocentesca del Barone Revoltella e quello vocato all’arte moderna e contemporanea, ristrutturato da Carlo Scarpa, che racchiude opere di Carrà, De Chirico, De Nittis, Fattori, Fontana, Hayez, Pomodoro, Sironi.
E le tante anime della città si intersecano nel
rapporto con la natura, più o meno selvaggia, del Carso e soprattutto con il sole – che a Trieste si prende rigorosamente tutto l’anno, anche “al Pedocin”, l’unico stabilimento balneare in Europa in cui uomini e donne sono separati da un muro sia sull’arenile sia in acqua – e con il mare, tanto che qui si celebra ogni seconda domenica di ottobre una delle regate più partecipate al mondo: la Barcolana. Elementi questi che, insieme agli spazi polifunzionali del Generali Convention Center, alla sua vicinanza alla stazione ferroviaria, nonché alla presenza di un aeroporto internazionale a trenta minuti di distanza e di altri tre scali a meno di 150 chilometri, fanno di Trieste una meta ideale per ogni tipo di congresso o evento.
indirizzi a fine rivista
Un territorio di raro fascino, dalla lunga storia, e un calendario ricco di manifestazioni di respiro internazionale: Trieste ha tutti gli ingredienti per garantire alla meeting e incentive industry il successo di ogni evento
© Marco MilaniIl gruppo del mese: Club del Sole
Il futuro degli eventi è il Workin’Glamp
In queste due pagine, alcune immagini di Tenuta Primero, new entry della collection di Club del Sole: a mezz’ora da Trieste, il resort è immerso in un ecosistema unico
La natura diventa protagonista degli eventi aziendali e dei gruppi active grazie al concept Workin’Glamp, lanciato dal Gruppo Club del Sole.
Si tratta di una formula innovativa che combina il comfort di servizi di alto livello con il benessere di location immerse nella natura. Formula possibile grazie a una serie di ele -
menti che caratterizzano i villaggi Club del Sole, in primis il contesto naturalistico unico nel quale sono immersi, che consente di svolgere una serie di attività, dalle più formali –come le classiche riunioni aziendali – alle più innovative, a cominciare dagli spazi aperti che permettono di organizzare non solo incontri dirigenziali, ma anche momenti più inusuali
Natura e benessere come elementi imprescindibili, format unconventional, open-air e connessione con l’ambiente e il team per un concept business innovativo. Firmato
Club del Sole
e casual, come walking meeting, chic-nic di team, sessioni di formazione in riserve naturali. Inoltre, le lodge, le soluzioni abitative proposte, sono uniche nel loro genere. Costruite con materiali sostenibili e a chilometro zero, si presentano come vere e proprie abitazioni indipendenti e, al contempo, permettono di vivere appieno gli spazi all’aperto, con aree interne studiate per garantire privacy senza sacrificare momenti di convivialità e spazi comuni, come il salotto, l’angolo cucina e la terrazza privata. Le sale meeting, tecnologicamente fornite di tutti i servizi, sono studiate e realizzate in spazi dedicati o in moderne tensostrutture personalizzabili, così come le aree esterne e i servizi di food & beverage riflettono lo stile green, a partire dalla cucina con menu tipici che valorizzano il territorio.
Come si può quindi definire il Workin’Glamp? Come un sistema di accoglienza sostenibile e glamour che rende gli eventi business più creativi ed efficaci.
Una formula ambiziosa che richiede alti standard di servizio e un’offerta di prodotto e hospitality consona agli eventi business, come avviene per nove delle strutture Club del Sole, di cui due new entry per il 2024.
TENUTA PRIMERO, LA NOVITÀ NELLA LAGUNA
DI GRADO
L’isola che non c’è esiste e si trova nella Laguna di Grado: Club del Sole presenta Tenuta Primero. A mezz’ora da Trieste, il resort è immerso in un ecosistema unico e accoglie gli ospiti in un ambiente di grande fascino, con quattro bar, tre ristoranti privati e 275 unità abitative – tra lodge, cottage, bungalow e appartamenti vista marina.
Il resort include anche un campo da golf a 18 buche, che disegna le geometrie interne delle dune verdi dell’isola e una marina con porto, yacht club e Marina Cafè. Per una vacanza o un post meeting all’insegna dell’avventura la struttura offre corsi di kitesurfing, surf & windsurf e l’innovativo hobie cat, per vivere le onde della laguna volando su un velo d’acqua cristallino. Tenuta Primero è un angolo incontaminato ma al tempo stesso di facile accessibilità, grazie alla sua posizione strategica tra i tre hub aeroportuali internazionali più importanti del Nord Est: dista solo 16 chilometri dall’aeroporto di Trieste, 128 da Venezia-Treviso e 138 da Venezia Marco Polo.
© IvanBortondello
In questa pagina, ancora alcuni scorci di Tenuta Primero, sulla Laguna di Grado. Nella pagina accanto, la seconda grande novità del 2024 di Club del Sole, il Villaggio Le Mimose a Porto Sant’Elpidio, nelle Marche
COSTELLAZIONE MEETING
In sintonia con il concept Workin’Glamp, il resort offre una vasta gamma di possibilità per l’organizzazione di meeting unconventional all’aria aperta. Si può optare per le distese green dell’entroterra o seguire il richiamo delle onde con la marina, magari progettando un team building dove la coesione del gruppo è ispirata da una vela al vento e dal profumo di salsedine.
Tenuta Primero è il luogo ideale per organizzare eventi esclusivi, dai più piccoli, perfetti nel suggestivo panorama del Marina Cafè, ai più grandi, per i quali si possono noleggiare tensostrutture fino a quattrocento posti e garantire, ai partecipanti, un ambiente riservato, luminoso e corredato da tutto il necessario per lo svolgimento del meeting, dagli impianti video e audio, alle sedute per il coffee break.
WINE TOUR SUL TERRITORIO
Il territorio che circonda il resort offre un enorme patrimonio, a partire dai percorsi enogastronomici, praticabili anche sulle due ruote, in un tour tra i sapori e la storia secolare del famoso Collio Friulano Doc, incastonato tra l’Isonzo, Cormons e Gorizia. Un’occasione perfetta per scoprire le cantine friuliane, pedalando tra monti, vigneti profumati e i sapori tipici di un’Italia di confine, per esempio con un bike meeting, durante il quale conoscere il territorio, e, perché no, favorire creatività, collaborazione e team building. La Marina con le sue 14 suite è già aperta dal 7 marzo per tutto l’anno, mentre il resto del Villaggio aprirà al pubblico il 16 maggio fino al 22 settembre. Da segnare in agenda: opening ufficiale di Tenuta Primero, giovedì 6 e venerdì 7 giugno. Un’occasione perfetta per prenotare una site inspection e scoprire le ultime tendenze del Workin’Glamp.
LE MIMOSE, TRA LA COLLINA E IL MARE NELLE MARCHE
La seconda grande novità del 2024 di Club del Sole è il Villaggio Le Mimose a Porto Sant’Elpidio, nelle Marche, aperto dal 30 maggio.
Perfetto per assaporare la brezza dell’Adriatico ed esplorare il territorio marchigiano tra natura, arte e cultura, soggiornando in una struttura facile da raggiungere da ogni zona d’Italia, ideale per business retreat ed eventi aziendali di player con una diffusione capillare su scala nazionale.
All’interno del Villaggio, il Bistrot Le Mimose è perfetto per organizzare eventi privati e deliziare il palato degli ospiti con menu del territorio, di carne e di pesce.
La struttura offre, oltre alla sala ristorante, anche una sala più ampia ed esclusiva, con una capienza fino a cento persone, ideale per eventi aziendali e dotata di wi-fi, videoproiettore, guardaroba e parcheggio privato. Per gli eventi più scenografici, a disposizione anche un’area anfiteatro, adiacente al ristorante, perfetta per spettacoli e show dinner.
IL CALENDARIO DELLE ATTIVITÀ PER LEADER, MANAGER E TEAM
Workin’Glamp è l’innovativo format che nasce dalla partnership tra Club del Sole e Dual Communication, un’agenzia di comunicazione e di eventi che ha sviluppato un’intera divisione di Learning & Development con l’obiettivo di favorire la comunicazione e la collaborazione tra i business team. Dual Communication, in qualità di preferred partner SixSeconds – tra i più grandi network globali per la diffusione dell’intelligenza emotiva nel mondo – proporrà presso le sedi Workin’ Glamp alcuni laboratori aperti agli operatori del settore, alle aziende e ai coach e formatori, che potranno così imparare ad allenare la propria intelligenza emotiva e conoscere strumenti concreti da usare per migliorare la performance dei propri team e costruire ambienti di lavoro collaborativi.
Ecco due date già in programma da mettere in agenda: 7 giugno – presso la Tenuta Primero di Grado si terrà il laboratorio sul benessere aziendale e la fiducia – e 27 settembre – al Desenzano Lake Village sarà la volta di un laboratorio dedicato all’antifragilità e al senso di scopo, un modo per costruire aziende “purpose-driven” con l’intelligenza emotiva –. Sono poi in programmazione altri appuntamenti, che coinvolgeranno ulteriori sedi di Rimini e si apriranno a tematiche come il coraggio, la comprensione delle emozioni e il navigare il cambiamento.
IL TEAM BUILDING DIVENTA TRASFORMATIVO
«Grazie a questa collaborazione possiamo proporre contenuti formativi dal grande valore umano, personalizzabili in base agli obiettivi aziendali e alle persone che ne prendono parte – spiegano da Club del Sole –: l’anno scorso, per esempio, abbiamo sperimentato con successo il Gioco del Fiore di
Plutchik, che in due ore porta i partecipanti ad arricchire il loro lessico emozionale (non sembra, ma rispondere alla domanda: che emozione stai provando? è più complicato di quanto non sembri).
Oppure segnaliamo anche il Circle of Trust: un’attività che si concentra sul costruire legami di fiducia e creare le condizioni per conversazioni profonde, sicure e coraggiose tra le persone».
Ecco quindi che in quest’ottica le attività di team building e team bonding create da Dual Workin’Glamp diventano trasformative, perché aggiungono alla classica dinamica ludica, coinvolgente o sfidante, un tocco di innovazione, per rispondere al bisogno di una qualità relazionale migliore anche in azienda.
LEARNING CENTRE E BUSINESS RETREAT CONNESSI CON LA NATURA
Per Club del Sole trasformare le proprie location in learning center significa sfruttare il potenziale della bellezza e dell’accoglienza per offrire esperienze di apprendimento. Ma spesso formatori e coach faticano a trovare il luogo che meglio possa valorizzare i propri corsi, e che sia capace di aiutarli a creare quell’ecosistema di emozioni e sensazioni che li aiuta a dare vita a un’esperienza altamente significativa.
Si può partecipare alla formazione più interessante e d’effetto della propria vita, ma se questa si tiene all’interno di uno stanzone con luci artificiali e con il rumore del traffico in sottofondo, ciò che rimane alla fine dell’esperienza rappresenta un impatto di gran lunga inferiore rispetto alle sue effettive capacità.
Ribaltare questo risultato, trasformando l’esperienza in una vera occasione di crescita e miglioramento, si può grazie alla formula firmata Club del Sole.
I villaggi Workin’Glamp favoriscono l’apprendimento, perché il nostro cervello è natural-
mente predisposto a conoscere, ascoltare e imparare, quando è messo nelle condizioni migliori: senza distrazioni, con solamente il suono della natura intorno, con la privacy necessaria per sentirsi all’interno di uno spazio sicuro, in un contesto informale che abbatte il senso di giudizio che ci fa andare in protezione rispetto a qualsiasi informazione ci raggiunga.
Formatori e coach troveranno nei resort Club del Sole spazi pensati ad hoc, anche non convenzionali, insieme a numerose aree verdi esterne completamente personalizzabili e tecnologicamente fornite, in grado di soddisfare ogni necessità.
Il mix di competenza, accoglienza e formazione messo a punto dal team esperto farà la differenza.
CASE HISTORY: I BRAND CHE
HANNO SCELTO IL WORKIN’GLAMP
Nel corso degli ultimi anni sono stati numerosi i brand e le aziende che hanno scelto con successo l’offerta Workin’Glamp per organizzare i propri eventi aziendali, affidandosi all’esperienza dei partner e dei collaboratori del gruppo, per dare vita a formazioni in grado di potenziare il legame tra i membri dei team. Ecco qualche case history.
Per il secondo anno Club del Sole sarà partner ufficiale del Kalemana, l’experience festival che vede ogni anno partecipare più di tremila persone, portandole a ballare, divertirsi, fare yoga e partecipare ad attività in spiaggia e all’interno del Villaggio. I resort Workin’Glamp si sono rivelati non solo un eccellente partner per offrire accommodation di alto livello, ma anche un learning center ideale in cui organizzare momenti esclusivi, lezioni e formazioni più ristrette per chi tra i partecipanti al festival cercava esperienze più intime.
La società di consulenza finanziaria Kpmg ha scelto la soluzione Workin’Glamp per organizzare un incentive aziendale in Romagna.
E ancora, il Rimini Family Village è stato scelto per un kickoff meeting da Utravel, giovane agenzia di viaggi dedicata alla creazione di esperienze e volta a generare un impatto positivo sul territorio in cui organizza i propri viaggi, anche sul fronte della sostenibilità.
Anche l’azienda informatica Txt ha scelto il Rimini Family Village con l’offerta Workin’Glamp per organizzare il suo più recente evento aziendale.
Weleda, brand di prodotti cosmetici che fa della sostenibilità parte integrante della propria identità, si è affidata a Club del Sole per organizzare un team building immerso nella natura presso il Desenzano Lake Village.
Il Csi (Centro Sportivo Italiano), ha scelto l’Italia Family Camping Village di Viareggio per hospitality ed eventi active per i propri gruppi di giovani sportivi.
Last but not least, anche The Comedy Club ha scelto gli spazi del gruppo in Romagna per organizzare un evento di stand up comedy. indirizzi a fine rivista
Team building, team bonding, ma anche sessioni di formazione, meeting, conferenze, cene di gala e post congress: la versatilità del concept Workin’Glamp accontenta le più svariate richieste del Mice
Un trend in salita
Il settore dell’hospitality sta vivendo un periodo di significativo cambiamento. Questa situazione riflette fattori sia congiunturali sia strutturali, che influenzano inevitabilmente il settore del business tourism, oggi alla ricerca di nuovi paradigmi economicamente sostenibili
di NICOLETTA TOFFANOSecondo il report Italian Hospitality Market di Deloitte l’Italia conta oltre 32mila strutture alberghiere e rappresenta il più grande mercato europeo per offerta turistica, con previsioni di aumento di fatturato per tutto il 2024. Tuttavia ci sono sfide da affrontare, come l’aumento dei costi energetici, il deterioramento delle condizioni di credito, le difficoltà di reperimento di personale qualificato e l’inflazione che influisce sugli investimenti. Questa congiuntura di fattori condiziona sicuramente le strategie e le aspettative degli operatori del settore dell’ospitalità a cui è strettamente connessa la meeting e incenti-
ve industry. Tra le conseguenze inevitabili si è verificato proprio nel 2023, secondo i dati Istat, un aumento del 7,5% rispetto al 2022 dei prezzi medi di pernottamenti e servizi offerti dagli alberghi. Questo dato, superiore alla media nazionale dell’inflazione, che si è attestata al 5,2%, ha riguardato soprattutto le strutture alberghiere di fascia alta e quelle situate nelle località turistiche più richieste. L’aumento dei prezzi del ricettivo sembra quindi essere il risultato di un mix di fattori: mentre il settore si sta riprendendo dalla pandemia, sta anche affrontando situazioni economiche complesse, mentre l’attenzio-
ne crescente verso esperienze di lusso e personalizzate sta portando a un’evoluzione nell’offerta alberghiera. Si comprende quindi quanto, al di là di dati e cifre, il tema sia complesso e necessiti di spiegazioni e analisi da parte degli operatori: ne abbiamo parlato con i responsabili di importanti catene alberghiere presenti sul nostro territorio, ma anche con organizzazioni del settore Mice che nel 2023 hanno dovuto operare con strategie e piani alternativi. Si tratta di diversi punti di vista che riflettono sia la volontà di una gestione attenta e trasparente da parte degli operatori del settore dell’ospitalità, sia la percezione e la valutazione critica da parte delle agenzie clienti.
OVERTOURISM E MICE: LA SFIDA
Se da un lato la ripresa massiccia del turismo porta a risvolti economici positivi (vedi box “Turismo a tutta ripresa”) dall’altro lato diventa la causa di un fenomeno, che prende il nome di “overtourism”, definito dall’Organizzazione mondiale del turismo come “l’impatto del turismo su una destinazione”. Il turismo di massa ha oggi infatti raggiunto livelli senza prece -
denti lasciando di conseguenza un’impronta indelebile su molte delle destinazioni: ha qui causato impatti sull’ambiente e sulla qualità della vita delle comunità locali e ha provocato un’impennata dei prezzi nel ricettivo. Secondo gli ultimi dati di Italian Hotel Monitor (Ihm) elaborati con Trademark Italia, il rialzo della domanda avrebbe portato nel terzo trimestre del 2023, rispetto al 2022, un aumento del +10,4% del prezzo medio di vendita delle camere (e di tutti i servizi correlati come le location per eventi, i trasporti e il catering) in città come Milano, Roma, Napoli, Firenze, Venezia, ossia le principali destinazioni congressuali (vedi box “Cara, cara Italia”). Complici il cambiamento dello stile di vita e la maggiore flessibilità lavorativa, il fenomeno dell’overtourism – effetto di una sovrappopolazione turistica spalmata ormai in tutte le stagioni – ha minato anche la sicurezza di tariffe e programmi corporate “fuoristagione” specificatamente dedicati al turismo business. Commenta così questa situazione Riccardo Pizzuti, business development manager di Ega worldwide congresses & events, storica agenzia fondata nel 1965 a Roma: «Nel mezzo della tempesta chia-
RICCARDO PIZZUTI business development manager di Ega worldwide congresses & events «Finché ci sarà qualcuno disposto a pagare un euro in più per una stanza, gli alberghi avranno la legittima pretesa di chiederlo quell’euro in più. Farei attenzione però: incassare un euro in più oggi fa comodo nell’immediato, ma trasformare il profilo di una destinazione ha conseguenze sul domani di tutti gli operatori».
LUSSO IN ITALIA: IN GIOCO I BIG PLAYER
Italia, meta del desiderio: sempre più fondi d’investimento e brand internazionali hanno scelto la Penisola per aprire le loro strutture. Secondo l’ultima fotografia di Thrends, le catene alberghiere in Italia hanno incrementato la loro presenza e dimensione, per la prima volta superando la soglia delle duemila strutture, per un totale di 210mila camere. Una camera d’hotel ogni cinque appartiene, è gestita o è marchiata da una catena, soprattutto nel segmento upper upscale (per il 33%) e luxury (per il cinquanta per cento). Ma ecco una veloce carrellata, catena per catena, della pipeline delle nuove aperture nel Belpaese. Auberge Resorts Collection: ha in cantiere l’opening del Collegio alla Querce a Firenze, la prima proprietà italiana del gruppo, ricavato in un edificio di epoca rinascimentale e trasformato in hotel da 81 camere.
Belmond: ha annunciato la gestione del famoso Romazzino, A Belmond Hotel, della Costa Smeralda; in Liguria si concluderà nel 2024 la seconda fase del progetto di ristrutturazione di Splendido, A Belmond Hotel, Portofino; in programma infine l’acquisto sul Lago di Como del Castello di Urio, proprietà risalente al XVI secolo. Como Hotels and Resorts: ha appena aperto la seconda proprietà italiana, il Como Alpina Dolomites, in Alto Adige,
cinque stelle sull’Alpe di Siusi.
Hyatt: nel segmento luxury e upper upscale di Hyatt debutta il brand Thompson Hotel, in apertura a metà 2024 nella Capitale con il Thompson Rome a Botteghe Oscure.
Mandarin Oriental: i piani di sviluppo prevedono sei nuovi alberghi in Italia entro il 2026; riaprirà nel 2025 il Cristallo di Cortina, prima struttura in alta montagna del brand; inaugureranno poi nuovi hotel in Sardegna, in Sicilia e a Roma, dove è stato stanziato un investimento da ottanta milioni per riqualificare gli ex Villini Unicredit.
Marriott: ha in programma 25 aperture nei prossimi quattro anni. Tra i nuovi indirizzi figurano Milano, Firenze, Napoli, Como Bellagio e la Sicilia.
Meliá Hotels International: nella strategia di sviluppo dei brand di lusso approda l’Hotels International Palazzo Cordusio Gran Meliá, nuovo cinque stelle milanese con 84 camere e suite, per più di un secolo sede delle Generali.
Orient Express Italia: dopo le ristrutturazioni, saranno operativi, entro la fine del 2025, l’Orient Express Grand Hotel de la Minerve di Roma e Palazzo Donà Giovannelli di Venezia. Rocco Forte Hotels: lancerà le nuove Private Villas in vendita al Verdura Resort e aprirà entro l’estate le nuove Rocco Forte House Milano,
11 appartamenti in Via Manzoni, all’angolo con Via della Spiga. Sircle Collection: a Milano, all’inaugurazione del Max Brown Hotel seguirà in primavera quella del Sircle Milano, 71 attici all’interno della Torre Velasca.
Six Senses Hotels: ha annunciato l’apertura dell’Antognolla in Umbria, con l’obiettivo di diventare la “nuova” Toscana.
Starhotels: le novità per il luxury brand Starhotels Collezione sono le riaperture, dopo straordinari interventi di ristrutturazione, a Roma, nell’estate 2024, dello storico Hotel d’Inghilterra a due passi da piazza di Spagna e a Venezia, all’inizio del 2025, dell’Hotel Gabrielli, un tesoro ospitato in un palazzo storico del XIII secolo, con vista sull’Isola di San Giorgio.
ANTONIO DUCCESCHI
chief commercial officer di Starhotels
«Attualmente, la strategia più efficace per attrarre il segmento Mice comprende la flessibilità nei pagamenti e nelle condizioni di cancellazione, aspetti diventati altrettanto rilevanti quanto il prezzo stesso».
LUCA BOCCATO
Ceo HNH Hospitality
«HNH Mice Farm è più di un progetto, è una filosofia che pervaderà ogni aspetto della nostra offerta; è un impegno verso i nostri ospiti, clienti e collaboratori che si fonda su tre pilastri: il benessere delle persone, la sostenibilità e l’avanguardia tecnologica».
mata overtourism mi sembra che navighiamo ancora a vista, ma personalmente ritengo che questa “bolla” tenderà a sgonfiarsi col passare dei mesi. Tecnicamente l’aumento dei prezzi ha il solo limite della richiesta: finché ci sarà qualcuno disposto a pagare un euro in più per comprare una stanza, gli alberghi avranno sempre la legittima pretesa di chiederlo quell’euro in più. Farei attenzione solo a una cosa: incassare un euro in più oggi fa comodo nell’immediato, ma trasformare il profilo di una destinazione ha conseguenze sul domani di tutti gli operatori. Come ricorda spesso il filosofo Baricco, i cambiamenti sono di due tipi: colpo di coda o lenta mutazione genetica». Sulla necessità di gestire strategicamente questa fase di trasformazione che tanto impatta e impatterà sul futuro delle destinazioni interviene Antonio Ducceschi, chief commercial officer di Starhotels: «Non mi piace utilizzare il termine “overtourism” poiché rappresenta un fenomeno che richiede una gestione adeguata e non dovrebbe essere subito passivamente. Per quanto riguarda il settore Mice, è essenziale adottare una riflessione strategica a lungo termine, che non si limiti solo a considerazioni economiche a breve termine. I clienti che partecipano a eventi, convegni e congressi tendono ad avere un potere d’acquisto medio-alto e contribuiscono in modo significativo all’economia locale, non limitandosi ai servizi alberghieri. Queste persone sono spesso culturalmente avanzate e portano nella destinazione idee, competenze e conoscenze. In sintesi, è importante continuare a promuovere il settore Mice per tre ragioni fondamentali: bisogna considerare
la spesa complessiva di una persona che visita la destinazione per un evento; Il beneficio della contaminazione culturale che questi visitatori apportano; la forte possibilità che questi clienti ritornino in forma privata, incrementando ulteriormente il turismo nella destinazione. Attualmente, la strategia più efficace per attrarre il segmento Mice comprende la flessibilità nei pagamenti e nelle condizioni di cancellazione, aspetti diventati altrettanto rilevanti quanto il prezzo stesso. Inoltre, una collaborazione sinergica tra tutte le parti interessate nella destinazione, dalle istituzioni ai convention bureau, è essenziale per ottenere successo in questo settore». Questo periodo di transizione per il settore Mice può rappresentare quindi un’opportunità unica per rivedere e riformulare le strategie operative anche da parte delle stesse aziende alberghiere: in pratica mentre l’overtourism continua a porre sfide, stimola anche una ricerca di soluzioni creative e sostenibili che potrebbero non solo rispondere alle esigenze attuali, ma anche definire il futuro del settore. Di questa idea è Luca Boccato, Ceo del gruppo di gestione alberghiera HNH Hospitality, che afferma: «Il Mice doveva essere messo in pensione dal Covid. L’abbiamo sentito dire e ridire. Mille volte. Nulla di tutto ciò è accaduto. Dopo una fase iniziale di indubbia crisi, oggi, siamo tornati esattamente da dove eravamo partiti. Il Mice è centrale per la nostra industry e lo sarà ancor di più nei prossimi anni perché abbiamo capito quanto sia essenziale lo “stare insieme” come elemento dello “star bene”. Per questo oltre 12 mesi fa abbiamo messo intorno a un tavolo le nostre migliori competenze
FENOMENO MEDITERRANEO
Mabrian Technologies, attiva nel monitoraggio di tutto ciò che riguarda il settore turistico, ha stilato la classifica dei Paesi che hanno subito un maggior rincaro nei soggiorni in hotel. Lo studio analizza la tariffa media minima di una camera doppia standard a luglio e ad agosto, così come pubblicata su alcuni dei portali di prenotazioni online più famosi. Il nostro Paese, che è stato di recente eletto come il più cercato su Google in tutto il mondo, ha le tariffe tra le più alte d’Europa e ha visto i prezzi lievitare nel 2023 rispetto al 2019. Il rincaro in hotel ha in realtà riguardato tutta l’area mediterranea, dal momento che i costi del soggiorno in Italia vanno di pari passo con quelli della Spagna e della Grecia. Ma vediamo nel dettaglio i risultati della ricerca. Per quanto riguarda gli hotel a tre stelle, Italia e Spagna hanno subito un aumento del 23% rispetto agli anni precedenti. Tuttavia è il nostro Paese ad avere
le tariffe medie più alte, con ben 102 euro a notte, a confronto dei 97 euro della Spagna. Sugli hotel a quattro stelle, la situazione è leggermente diversa. Qui è la Grecia ad avere avuto il rincaro maggiore, pari al 31%, con un costo medio a notte di 163 euro. L’Italia ha visto un aumento del venti per cento e ha una tariffa media di 146 euro a notte, mentre la Spagna ha incrementato i suoi prezzi del 16% e il costo medio è di 128 euro. Gli hotel a cinque stelle hanno visto il rincaro più alto: la Grecia ha aumentato le sue tariffe del 47%. Tuttavia, le camere più costose sono quelle italiane, con un prezzo medio di 373 euro a notte, rispetto ai 292 euro degli hotel greci e ai 271 di quelli spagnoli.
Tutta l’area mediterranea, dunque, ha visto un incremento delle tariffe medie di soggiorno in hotel. L’unico Paese ad avere in classifica il segno negativo è la Turchia: i suoi prezzi nelle strutture a tre stelle sono diminuiti del quattro per cento.
MODERNO
DISPOSTO
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development –
of sales (Southern Europe) di Minor Hotels Europe and Americas
«Il panorama degli hotel di lusso sta avendo una forte crescita in Italia, infatti molti grandi brand del settore dell’hospitality stanno investendo sia in destinazioni primarie sia in “secondarie”».
del settore Mice di Compagnia: una ventina delle nostre migliori teste pensanti hanno costituito il progetto denominato HNH Mice Farm, con l’obiettivo di ridefinire assieme l’offerta del futuro. HNH Mice Farm è più di un progetto, è una filosofia che pervaderà ogni aspetto della nostra offerta; è un impegno verso i nostri ospiti, clienti e collaboratori che si fonda su tre pilastri: il benessere delle persone, la sostenibilità e l’avanguardia tecnologica. Stiamo costruendo esperienze memorabili, sostenibili e smart come risposta tangibile al cambiamento di paradigma, volendo dare il nostro piccolo (o grande?) contributo nel ridefinire il futuro della meeting industry».
IL BOOM DEL LUSSO
Un’altra rivoluzione che interessa oggi il settore alberghiero tratta il segmento lusso: secondo l’analisi dati Statista/Future Market Insights, il mercato mondiale dei viaggi luxury
TURISMO A TUTTA RIPRESA
Il Centro Studi di Confindustria ritiene che la ripresa dei viaggi, fin dal 2021 e poi con più forza nel 2022 e 2023, ha influito positivamente soprattutto nei Paesi in cui il peso (totale) del turismo in percentuale del Pil è maggiore, come Spagna e Italia (circa 11% del valore aggiunto). Nel 2023 la ripartenza del turismo nazionale e internazionale (con gli arrivi in gran numero degli americani e il ritorno del turismo sudamericano e asiatico) dovuto anche al decumulo di extra-risparmio messo da parte durante la pandemia, si è riflessa in tali Paesi, in una dinamica dei consumi e dell’occupazione molto positiva. Parlando dell’Italia, il 2023 ha visto quindi un’ottima performance turistica che ha avuto evidenti riflessi
sul settore alberghiero. Il fatturato del settore, che già nel 2022 si collocava sopra i valori pre-pandemia, ha proseguito la crescita nel 2023: +28,8% nel terzo trimestre rispetto allo stesso periodo del 2019, di cui +7,1% rispetto al 2022. Nonostante l’evidente ottimismo il rapporto si conclude tuttavia con un’incertezza sul futuro: il ritorno sulla traiettoria di crescita pre-pandemia potrebbe essere ritardato dalla fase di stagnazione che coinvolge l’economia italiana e mondiale. Decisivo sarà cogliere i cambiamenti in atto nel settore, che le imprese italiane sembrano aver ben individuato: preferenze dei viaggiatori più orientate a esperienze di lusso, nuove destinazioni e cambiamento climatico.
è destinato ad aumentare del sei per cento entro il 2032. Nello specifico l’Italia è sempre di più considerata una destinazione esclusiva: lo spiegano i dati che Enit ha presentato all’edizione di dicembre 2023 alla fiera Iltm di Cannes, in Francia, dedicata al mondo degli operatori turistici che si occupano di luxury travel. Oltre il venti per cento dei turisti stranieri sceglie le destinazioni italiane in quanto direttamente attratto dallo “stile di vita italiano” che associa al nostro Paese un’immagine di esclusività. Oggi, lungo la Penisola, le strutture ricettive quattro stelle, cinque stelle e cinque stelle lusso rappresentano insieme quasi il 22% del totale degli esercizi alberghieri, in crescita del tre per cento dal 2021 al 2022 e destinate a un vorticoso incremento ne prossimi anni (vedi box: “Lusso in Italia, in gioco i big player”). Durante il 2022 le presenze complessive rilevate negli alberghi upper upscale italiani sono state di oltre 11,3 milioni, in aumento del 63% rispetto al 2021 e con una permanenza media di tre notti. Sono livelli di soggiorno che ancora non raggiungono quelli del 2019 (-2,9%) ma bisogna ricordare in quest’ottica che proprio lo scorso anno si sono quasi completamente azzerati i flussi di turisti di alta gamma provenienti dalla Russia, mentre le presenze di viaggiatori cinesi stanno risalendo pian piano, dopo il quasi totale crollo avuto per la pandemia. In piena espansione, il turismo di lusso italiano ha intercettato quindi il grande ritorno del travel post pandemia, beneficiando del potere finanziario degli high-spender, che risentono meno degli altri viaggiatori delle incertezze geopolitiche e macroeconomiche. Così il turismo di lusso, spiega ancora Enit, impatta su tutti i settori dell’industria turistica, assorbendo attualmente il tre per cento del Pil nazionale, sul sei per cento che rappresenta il turismo in generale (che sale al 13% se si considerano tutte le attività economiche derivate, dalle visite con guida al catering). Conferma il trend Ambra Lee Agnoletti, director of business development – director of sales (Southern Europe) di Minor Hotels Europe and
Americas, che aggiunge: «Il panorama degli hotel di lusso sta avendo una forte crescita in Italia, infatti molti grandi brand del settore dell’hospitality stanno investendo sia in destinazioni primarie sia in “secondarie”: per esempio Minor Hotels ha appena aperto Tivoli Portopiccolo Sistiana Wellness Resort & Spa, un nuovo resort sulla costa adriatica a nord di Trieste. Inoltre per molte top destination si tratta di un riposizionamento dal
CARA, CARA ITALIA
Secondo i dati di Italian Hotel Monitor (Ihm), elaborati con Trademark Italia, il terzo trimestre del 2023 fa registrare per l’industria alberghiera italiana, rispetto al 2022, in termini di occupazione camere un +2,7 punti e +10,4% di prezzo medio a camera. I dati analizzati su 39 città campione dicono inoltre che al vertice del top ranking c’è Venezia, con un prezzo di 245,89 euro (+15% rispetto al 2022), davanti a Firenze (194,64 euro, +12,8%), Milano (188,76 euro, +9,7%), Roma (166,62 euro, +9,5%), Como (150,67 euro, +12,5%), Genova (117,03 euro, +8%), Napoli (116,26 euro, +9,8%), Bologna (109,98 euro, +7,1%), Palermo (107,98 euro, +12,7%), Bari (105,60 euro, +12,5%) e Bergamo (100,35 euro, +6,9%).
quale non si torna indietro: il concetto di stagionalità, soprattutto per il segmento luxury internazionale, si sta affievolendo a seguito dell’uniformarsi delle presenze e degli arrivi turistici nel corso dell’anno e non più solo nei periodi di forte affluenza; così quest’anno abbiamo deciso di posticipare la chiusura stagionale del nostro hotel cinque stelle lusso, Grand Hotel Anantara Convento di Amalfi, e anticiparne la riapertura».
Per comprendere inoltre la complessità che si lega alla percezione del lusso, avvertono gli esperti, è importante analizzare come stia evolvendo il sentiment legato all’esperienza turistica: «Il lusso è diventato un concetto astratto – spiega Ducceschi –: le persone attribuiscono sempre maggiore importanza al proprio benessere, e lo stesso vale per i loro soggiorni. Vogliono trovare qualcosa che rispecchi i loro stili di vita, i loro valori e le loro esigenze. Il lusso oggi significa vivere esperienze uniche, personalizzate in base alle preferenze e ai desideri individuali. Per quanto riguarda l’Italia, oltre a quanto già menzionato, la crescita degli alberghi di lusso è attribuibile anche all’aumento della domanda da parte dei visitatori stranieri, che dispongono di un potere d’acquisto superiore e hanno aspettative elevate riguardo ai prodotti e ai servizi, spesso associati agli alberghi di fascia molto alta. È importante notare che l’intera offerta alberghiera italiana stia gradualmente spostandosi verso l’alto, anche se al momento manca una politica di riqualificazione complessiva dell’offerta turi-
stica: la creazione o la conversione di strutture alberghiere di lusso non è sufficiente se tutto il resto non fa passi avanti in termini di qualità, che includono i trasporti, i servizi e l’arredo urbano, tra gli altri».
VERSO NUOVI EQUILIBRI
Abbiamo visto come l’aumento dei prezzi dell’hotellerie sia conseguente a diversi fattori così come emerge anche dallo studio condotto dall’Associazione Italiana Alberghi (Aia) e pubblicato nel 2023 che chiarisce come “l’hotellerie sia un settore dinamico e competitivo, che deve adeguarsi alle esigenze e alle preferenze dei consumatori, ma anche alle condizioni del mercato e alle normative vigenti”. Concetti che portano a comprendere come l’aumento dei prezzi non sia un fatto casuale o arbitrario, ma il risultato di un processo di adattamento e di ottimizzazione delle risorse disponibili. E naturalmente un aumento moderato può essere anche giustificato sia con le migliorie apportate alle strutture e ai servizi sia alle azioni indirizzate agli obiettivi legati all’Esg (Ambiente, Sociale e Governance) come spiega nel dettaglio Ducceschi: «I costi possono essere suddivisi in due categorie: quelli direttamente correlati all’aumento dei prezzi per esempio delle materie prime e quelli necessari per rimanere al passo con i tempi, come l’innovazione tecnologica e il miglioramento della qualità del servizio. Gli investimenti aggiuntivi nella formazione del personale non solo migliorano il servizio e quindi la competitività, ma aiutano anche a trattenere i talenti, specialmente le nuove generazioni, che sono più propense a rimanere in azienda se hanno l’opportunità di imparare qualcosa di nuovo. Per quanto riguarda la sostenibilità, ogni azienda ha adottato diverse strategie in ambito Esg, l’adeguamento non è una scelta! A tal proposito, Starhotels presenterà il suo primo Report di Sostenibilità nell’aprile di quest’anno per il 2023, con due anni di anticipo rispetto alle normative europee. È difficile attribuire un valore assoluto ai maggiori costi in queste diverse aree, tuttavia, ciò che è certo è che l’aumento delle tariffe alberghiere è stato necessario per coprire gli aumenti dei costi e mantenere un livello di profittabilità in linea con gli standard del nostro settore». Di contro commenta questo processo di trasformazione, e le evidenti difficoltà che genera nel segmento Mice, Massimo Mercuri, president & managing director Gruppo Peroni Eventi (azienda internazionale di comunicazione integrata con sede a Roma): «Dal mio punto di vista questa situazione riflette un vero e proprio cambio strutturale del mercato post pandemia. Sicuramente la domanda in questi ultimi due anni è cresciuta in modo esponenziale e si va alla ricerca di soluzioni sempre più esclusive e di prestigio, soprattutto per il Mice. L’offerta non riesce a incontrare la crescente domanda e quindi questo comporta un innalzamento dei prezzi, dovuti anche all’aumento del costo lavoro (per esempio la difficoltà a
reperire personale qualificato e professionale, ha portato a un innalzamento degli stipendi medi) e delle materie prime per esempio strettamente collegate a tutto il settore F&B. Il cliente corporate trova molta difficoltà a comprendere questi costanti aumenti, che a volte comportato un incremento del costo finale di almeno un 20-30% e in alcuni casi anche molto di più. Non è poi solo una questione economica quella che caratterizza il post pandemia nel settore dell’hospitality, ma anche il modo di lavorare: a causa della crescente domanda, le strutture alberghiere non sono più disponibili a mantenere le opzioni per medi periodi, dettando condizioni molto rigide che comportano ulteriori difficoltà di gestione con il cliente finale».
Alla luce delle differenti opinioni, come si prospetta il 2024? Le risposte previsionali sono concordi sul fatto che i prezzi per camera continueranno a crescere, ma a un ritmo inferiore, intorno al quattro per cento (in linea con l’inflazione) grazie alla stabilizzazione dell’offerta e della domanda, che si diversificherà, cercando nuove destinazioni e nuove esperienze. La qualità dei servizi e la differenziazione dell’offerta sarà necessaria per fidelizzare i clienti e soddisfare le preferenze di una clientela sempre più sofisticata; a questo proposito continuerà inarrestabile il trend del nuovo lusso. Infine tecnologia, formazione, sostenibilità non saranno più semplici opzioni ma requisiti indispensabili alla sopravvivenza stessa di una moderna azienda alberghiera.
MASSIMO MERCURI president & managing director di Gruppo Peroni Eventi «Sicuramente la domanda in questi ultimi due anni è cresciuta in modo esponenziale e si va alla ricerca di soluzioni sempre più esclusive e di prestigio, soprattutto per il Mice».
Hotel and the city
Dove si fanno le convention dai grandi numeri a Milano? Vitale e poliedrico, di facile fruizione e di grande flessibilità, il Quark Hotel Milano si trasforma di volta in volta offrendo un prodotto moderno, funzionale, competitivo e in costante evoluzione, in linea con le esigenze di un target di prim'ordine
di TERESA CHIODOQuark Hotel Milano
Milano
Numero totale camere: 283 | Ristoranti: 2 | Posti: 1.000 | Sale meeting: 38 | Capienza sala maggiore: 1.450 posti | Capienza sala minore: 6 posti | Saletta segreteria | mq di aree esterne: 500 | Possibilità organizzazione post congress
Il Quark Hotel Milano sorge in zona sud a Milano, un’area in forte evoluzione a soli quattro chilometri lineari dal Duomo. In una posizione strategica, nelle vicinanze dei vivacissimi Navigli, della Fondazione Prada e dell’Armani Silos.
Tecnologie all’avanguardia e decenni di esperienza differenziano l’offerta congressuale di una location che sa proporre un nuovo stile per vivere e sentire la città, attraverso un progetto di nuova generazione, urbano e di alta gamma, consolidatosi sulla base di un modello di gestione unico. L’hotel Quark scommette su Milano e la presenta ai suoi ospiti da una prospettiva nuova, fatta di innovazione, qualità, design e libertà. Basta guardare ad alcuni numeri chiave per capirne la portata.
NUMERI IMPORTANTI
L’hotel mette a disposizione una notevole varietà di spazi all’aperto e al chiuso, offrendosi pienamente alla creatività e alle esigenze progettuali dei più diversi organizzatori di eventi. Il centro congressi del Quark si estende su tre piani per una superficie totale di 6.200 metri quadrati. Le 38 sale meeting comprendono tre plenarie di ottocento, seicento e 1.500 metri quadrati, quest’ultima capace di ospitare 1.500 persone. Infine, l’hotel dispone di un garage coperto e un parcheggio privato con numerosi posti auto. Il progetto di restyling degli interni porta una
firma tutta italiana, che ha saputo reinterpretare l’esprit urbano del luogo con un design intelligente. Tra le più ampie di Milano, le 283 suite e camere di Quark Hotel sono spazi belli da vedere e ancor più da vivere, dotati di comfort funzionali e all’avanguardia, dallo stile contemporaneo ma caldo e accogliente. L’hotel è un progetto che continua a crescere perché è riuscito a interpretare appieno le esigenze e le tendenze del turismo urbano, così logisticamente accessibile sia per il viaggiatore business sia per turisti e viaggiatori in visita alla città. Basti pensare alla proposta ristorativa, in grado di soddisfare sia il businessman sia le famiglie, agli Studios al quinto piano, alla futura piscina esterna con area solarium nel verde, attesa per l’estate 2024.
BANQUETING EXPERIENCE
La location risponde a ogni richiesta degli organizzatori di eventi con effetti speciali anche per quanto riguarda l’allestimento e il catering. Lo stesso look raffinato caratterizza la proposta gastronomica: un’officina del gusto degna delle più elevate performance internazionali, grazie all’esperienza dello chef Moreno Ungaretti che, in collaborazione con lo stellato Andrea Ribaldone, firma un food concept innovativo nel rispetto della ricca tradizione locale. L'attenzione prestata all’esperienza banqueting garantisce livelli molto alti, mantenendo sui grandi numeri la stessa qualità che ci sarebbe nelle proposte per due. Per cene speciali e anticonvenzionali allo stesso tempo, la cucina non è più dietro le quinte ma si mostra con uno show kitchen dall’effetto assicurato e con gli chef visibili agli astanti dalla sala. Lo spettacolo del cibo, dai fornelli alla mise en place, non è solo gola e convivialità, ma diventa medium di socializzazione, attraverso la sua stessa spettacolarizzazione. La cucina è vero e proprio show che coinvolge partecipanti e ospiti nella preparazione di proposte salutari, fresche e in gran parte vegetali, per la felicità dei fashion-gourmet più sofisticati. I vari punti ristoro, con il ristorante casual dining Morbido, La Veranda, l’ampio Foyer, il Tonico Lounge Bar e l’angolo Grab&Go,
garantiscono un’esperienza culinaria completa, funzionale, dinamica e accattivante, dove è possibile gustare le migliori proposte nei menu à la carte.
RESTYLING FUNZIONALE
Il Quark Hotel che fa parte di Aries Group, compagnia alberghiera indipendente italiana, unisce – in un equilibrio d'insieme estremamente efficiente –, l'estetica alla funzionalità, concepite per assicurare una delle più ampie possibilità di personalizzazione nel settore e per mettere a disposizione dei meeting planner servizi e staff dedicati. In questo modo il cliente viene seguito e assistito dalla fase di offertazione e organizzazione a quella di progettazione e produzione tecnica dell’evento, con l’obiettivo di semplificare i processi e garantire tempi rapidi di delivery, venendo incontro alle esigenze sempre più stringenti dei planner. indirizzi a fine rivista
Il Mice protagonista a Modena
di MARIANGELA TRAFICANTEDue centri congressi, food stellato in primo piano e la forza della sinergia: nella città emiliana, all’RMH Modena Des Arts, il brand Rosaria Marazzi Hotels aggiunge una nuova struttura, l’RMH Modena Raffaello
Modena e provincia, terra di arte e cultura, di motori e di sapori, diventa un nuovo punto di riferimento per il segmento Mice grazie all’arricchirsi della sua offerta ricettiva e congressuale. Protagonista in città è RMH Rosaria Marazzi Hotels, gruppo alberghiero con proprietà leisure e business in Italia e in Croazia, che oggi raddoppia la presenza nel comune emiliano al centro di un importante distretto produttivo ed economico. All’RMH Modena Des Arts si è infatti aggiunta a settembre 2023 la nuova apertura dell’RMH Modena Raffaello, consolidando la proposta di servizi strategici per il mondo congressuale e corporate.
OFFERTA DINAMICA E VERSATILE
Oltre a poter contare ciascuno sulla propria offerta ricettiva e sui propri servizi di alto livello, i due hotel a vocazione business lavorano di sinergia, mettendo a fattore comune camere e sale meeting e rappresentando quindi il punto di riferimento anche per congressi ed eventi di grandi dimensioni, per i quali possono garantire agli ospiti gli stessi standard qualitativi in entrambe le strutture e si pongono come interlocutore unico per aziende e meeting planner.
Il nuovo albergo RMH Modena Raffaello si fa portavoce del nuovo concept “life & style”, dinamico e contemporaneo, del gruppo. Nasce
da un’importante ristrutturazione dell’hotel Raffaello, storico albergo della città, che ha portato all’apertura di una struttura che può offrire una ricettività variegata, con 67 camere deluxe e suite e 31 appartamenti nella parte residence, progettati per rispondere alle esigenze di viaggiatori business alla ricerca della soluzione ottimale per periodi di permanenza medio-lunghi.
La vocazione congressuale è garantita dal centro congressi dell’hotel, con una sala plenaria, denominata Rosaria Marazzi che conta fino a 270 posti ed è divisibile in due sale distinte e separate per accomodare agevolmente anche eventi con numeri più ridotti. E in omaggio alla gloriosa tradizione automobilistica della Motor Valley, sono state realizzate anche altre tre sale modulari denominate Autodromo di Imola, Autodromo di Misano e Autodromo di Monza, che contano rispettivamente 45, 45 e 63 posti e che possono essere unite in un’unica sala da 140 posti. Il centro congressi ospita anche due boardroom per piccole riunioni da 8-12 persone e una sala regia.
Gli spazi Mice si completano con l’area con-
gressi dell’RMH Modena Des Arts: sette sale meeting tutte modulabili e con luce naturale, che possono ospitare fino a 240 persone. L’RMH Modena Des Arts è un hotel attento alla cura del design che organizza anche mostre ed eventi artistici. Dispone di 95 camere e tra i punti di forza vanta un giardino che si estende per duemila metri quadrati e che oltre a offrire relax nel verde per un momento di pausa diventa ideale scenografia per eventi e cene di lavoro open-air, anche grazie al nuovo dehor.
Perfetto per completare l’organizzazione di un evento Mice è anche il ristorante dell’hotel, Fuori Menù, che può ospitare fino a 150 persone in un ambiente di design, dove gustare le specialità della cucina emiliana e italiana. Tutte le sale di entrambi gli hotel sono attrezzate con video proiettori e TV e usufruiscono di isolamento acustico e luce naturale.
GRANDE CURA
NELLA RISTORAZIONE
La ristorazione per gli eventi viene gestita internamente nei due hotel e questo rappresenta un apprezzato valore aggiunto. Dal coffee break alle cene di gala, si crea su misura la proposta ideale in base alle esigenze del cliente, grazie alla cura dell’executive chef Tommaso Balduccio per RMH Modena Des Arts e dello chef stellato Luca Marchini che guiderà il nuovissimo ristorante di fine dining Sottoluce in apertura all’RMH Modena Raffaello.
Tra i punti di forza del food and beverage dell’hotel c’è anche il suo Living Bar Bistrot, aperto anche alla città, dalla colazione all'aperitivo, al dopo cena.
I due hotel sono dotati entrambi di ampio parcheggio custodito privato interno e sono facilmente raggiungibili dall’autostrada. indirizzi a fine rivista
Trois pour Paris
Triplice debutto per Minor Hotels, che nel 2024 ha aperto tre nuove strutture con il brand NH Hotels & Resorts nel cuore di Parigi, vicino ai principali siti turistici come il Louvre e gli Champs Elysées
di NICOLETTA TOFFANO
Minor Hotels, gruppo alberghiero internazionale al quale fanno capo oltre 540 hotel in 56 Paesi del mondo, è arrivato nella capitale francese con tre hotel a quattro stelle. Per il suo ingresso strategico sulla piazza turistica di Parigi, Minor Hotels gestisce NH Paris Gare de l’Est, NH Paris Opéra Faubourg ed NH Paris Champs-Élysées, che entrerà a far parte del brand NH Collection nei primi mesi del 2025.
Le novità sono il frutto di un accordo di gestione stipulato tra la proprietà degli alberghi, la Swiss Life Asset Managers France, e lo stesso gruppo Minor. «Abbiamo cercato a lungo le giuste opportunità in questo mercato chiave per noi – racconta il Ceo di Minor Hotels, Dillip Rajakarier – crediamo che questa sia un’occasione straordinaria per crescere con due dei nostri marchi nella seconda città più visitata al mondo e sede delle Olimpiadi 2024». I tre hotel, con un totale di quat-
trocento camere, sono accomunati da quello stile inconfondibile che caratterizza tanti eleganti palazzi della Parigi ottocentesca. Tuttavia ognuno presenta una propria personalità, che si identifica con i quartieri in cui sono inseriti, sia nelle scelte di interior design, sia nella varietà dei servizi offerti: soggiornare in una di queste strutture iconiche rappresenta una vera esperienza immersiva nella vita frizzante della Ville Lumière tra shopping, spettacoli e atmosfere multiculturali. Vediamo di seguito le loro caratteristiche.
NH PARIS GARE DE L’EST: GENTE CHE VA GENTE CHE VIENE
Siamo nel decimo arrondissement, elegante, strategico, noto per il Canal Saint-Martin e il suo carattere cosmopolita, che si riflette in due celebri mercati, nella ricca offerta di ristoranti, bar e negozi che abbracciano tante diverse culture. L’hotel si trova davanti alla
stazione ferroviaria Gare de l’Est, con la sua storia che lega inevitabilmente l'hotel a questo luogo: una stazione che ha visto passare le vite di innumerevoli viaggiatori provenienti da ogni angolo del mondo e da cui partì nel 1883 il primo viaggio dell’Orient Express verso Costantinopoli. L’hotel dispone di 207 camere distribuite su otto piani, arredate in stile contemporaneo e con la particolarità, a richiamo della multietnicità del quartiere, di essere caratterizzate da quattro colori differenti. Tra i tre hotel, è l’unico che dispone di uno spazio congressuale con le sue cinque sale meeting, modulabili da 12 a settanta posti, illuminate da luce naturale e perfette per riunioni, workshop e corsi di formazione. Completano l’offerta un rilassante e informale lounge bar e poi la sala breakfast, dove viene servita tutte le mattine la celebre colazione NH, che prevede sempre, ovunque ci si trovi nel mondo, una selezione di specialità locali.
NH PARIS OPÉRA FAUBOURG:
UNO SPETTACOLO DI HOTEL
Siamo nel nono arrondissement, un quartiere vivace che ha avuto un ruolo importante nella vita artistica e intellettuale di Parigi nel corso dei secoli ed è sede di attrazioni culturali della città, come per esempio diversi teatri tra cui spicca il prestigioso Opéra Garnier. L’albergo si trova in Rue La Fayette, tra Montmartre e il quartiere di Drouot e al confine settentrionale del cosiddetto “Silicon Sentier”, scelto da molte grandi aziende internazionali per il proprio headquarter. L’edificio in stile Haussmann di sei piani ospita 103 camere, molte delle quali dotate di un balcone con vista sulla città. Il suo design interno si ispira a due mondi: uno riferito alla pop art e allo stile britannico e l’altro influenzato dagli anni Cinquanta. L'atmosfera vintage ed elegante delle camere si unisce così con i colori vivaci delle aree pubbliche che comprendono una sala per colazioni in stile NH, un lounge bar e una piccola terrazza con tavoli all’aperto.
NH PARIS CHAMPS-ÉLYSÉES:
NEL VORTICE DELLO SHOPPING Siamo nell'ottavo arrondissement, l'ideale per gli amanti dello shopping, noto per la presenza del triangolo della moda, che collega Avenue Montaigne, Champs-Élysées e George V. Dalla posizione strategica dell’hotel è facile raggiungere a piedi tanti dei luoghi più celebri di Parigi: gli Champs-Élysées, l’Arc de Triomphe, il Grand Palais e Petit Palais, Place de la Concorde (dove si terranno alcuni eventi delle Olimpiadi nel 2024). L’hotel riflette la stessa eleganza raffinata del quartiere che lo ospita: sono novanta le camere arredate con una scelta cromatica sui rilassanti toni pastello. Ideale per ospiti leisure e business, dispone di numerosi servizi: un ristorante di cucina francese, una sala per le spettacolari colazioni firmate NH, un lounge bar dove è possibile sorseggiare un cocktail o rilassarsi con amici e colleghi e poi una palestra completamente attrezzata per svolgere la propria routine di allenamento quotidiano. indirizzi a fine rivista
DOSSIER
sostenibilità a 360 gradi
SCELTE COERENTI E CREDIBILI PER GLI EVENTI
Sporadiche azioni green non bastano più: la sostenibilità – ambientale ma anche sociale –, richiede ora un approccio olistico e multidisciplinare. Per i protagonisti della meeting industry, essere sostenibili sarà l’unico modo per restare competitivi, soprattutto a livello internazionale
Sostenibilità? Coerente, visibile e credibile
Storie di sostenibilità di imprese della meeting industry, nate da esigenze interne e sviluppate nel contesto di una visione strategica e innovativa, che vede sostenibilità e competitività come due aspetti tra loro perfettamente conciliabili e capaci di creare valore sia per l’impresa sia per la società
di NICOLETTA TOFFANO«U n evento sostenibile è ormai essenziale perché rende concreti i valori che vengono narrati dalla comunicazione aziendale». Lo dice Alessandro Faccendetti, Ceo Italy and Spain di Sps Global, un ou-tsourcer con sede a Zurigo che opera in oltre venti Paesi come leader di mercato per le soluzioni di processo e i servizi innovativi in ambito document management. Una grande realtà che utilizza e conosce bene tutte le potenzialità della comunicazione Mice e che, nello specifico di Sps Italy, si è attivata in ambito Esg (Environmental, Social and Governance) già nel 2017 attra-
verso un percorso di innovazione sostenibile: «Iniziando con la stesura del bilancio di sostenibilità su base volontaria – spiega il manager – e introducendo molte iniziative a beneficio non solo interno, ma anche dei nostri clienti (dalle prime auto elettriche, al trike con pedalata assistita, alla fornitura di energia elettrica da fonti rinnovabili) abbiamo dato un senso pratico a quello che è nel Dna della nostra azienda. La sostenibilità è un fattore ritenuto sempre più importante soprattutto dalle nuove generazioni di lavoratori, attrat-te da realtà aziendali in linea con i propri ideali».
Da queste parole si comprende come l’implementazione dei principi Esg (procedure interne, relazioni con fornitori e clienti, rapporti con il personale) abbia l’obiettivo di creare valore a lungo termine per tutti gli attori coinvolti. Ne consegue che, in questa logica, anche gli eventi aziendali debbano necessariamente rientrare nella catena virtuosa della sostenibilità: da un lato rappresentano un ottimo strumento di comunicazione presso tutti gli stakeholder, dall’altro lato la sostenibilità attuata proprio nella loro realizzazione evidenzia la coerenza con i principi aziendali espressi. Come risponde la meeting industry a questa esigenza? Lo abbiamo chiesto a diversi protagonisti, che ci hanno virtualmente aperto le porte delle proprie aziende parlandoci di azioni, di percorsi e di prospettive future.
SOSTENIBILITÀ È COMPETITIVITÀ
Sostenibilità e Mice è una relazione che coinvolge tanti soggetti (dalle aziende organizzatrici ai fornitori, dai clienti ai partecipanti) e che porta con sé diversi aspetti: la riduzione dell’impatto ambientale, la valorizzazione del territorio, il coinvolgimento delle comunità locali, il risparmio delle risorse, il miglioramento della reputazione e la fidelizzazione dei clienti. Insomma per le aziende della meeting industry intraprendere percorsi di sostenibilità non rappresenta più un’opzione, ma una necessità su cui si baserà la competizione futura. Di questo ci parla Tobia Salvadori, direttore di Convention Bureau Italia: «Dal punto di vista del Convention Bureau la sostenibilità è un dovere morale nei confronti di un contesto, ambientale e sociale, nel
quale viviamo e che dobbiamo preservare. Inoltre preme la dinamica di competitività soprattutto internazionale, quando l’essere sostenibili rappresenterà sempre più un criterio di scelta: sia come preferenza di etica aziendale sia come necessità visto che, per le grandi società comunitarie, l’obbligo di redigere il bilancio di sostenibilità coinvolgerà tutta la catena dei fornitori. Avviare, quindi, una transizione verso la sostenibilità sarà sempre più una questione di sopravvivenza delle aziende del nostro settore». Ed è nella consapevolezza di questa sfida che un anno fa il Convention Bureau Italia lanciava il suo progetto “Sustainable Events Industry”. Primo step fu la messa a punto dell’handbook, cui seguì un grande lavoro di sensibilizzazione per diffondere un questionario di autoanalisi che, con il supporto delle associazioni di categoria e della nostra casa editrice, Ediman, raggiunse settemila aziende. «Tirando le prime conclusioni, il riscontro di questa operazione non può definirsi soddisfacente – commenta Tobia Salvadori – non più di 140 risposte: questo ci fa comprendere che nel segmento Mice da un lato la sostenibilità non si trova ancora in cima alle priorità aziendali, dall’altro lato che è scarsa la consapevolezza di molte aziende sulle proprie modalità operative, paradossalmente molto spesso già rispondenti ai criteri di sostenibilità». Vero è che anche i nostri competitor europei, come Germania, Francia, Spagna, Inghilterra si trovano più o meno nella nostra condizione. «La sfida sarà muoversi in modo coordinato sin da subito e per i prossimi tre-cinque anni, che saranno fondamentali per la competizio-
ALESSANDRO FACCENDETTI
Ceo Italy and Spain di Sps Global
«Un evento sostenibile è ormai essenziale perché rende concreti i valori che vengono narrati dalla comunicazione aziendale. (…) La sostenibilità è un fattore ritenuto sempre più importante soprattutto dalle nuove generazioni di lavoratori, attratte da realtà aziendali in linea con i propri ideali».
TOBIA SALVADORI
direttore di Convention Bureau Italia
«Dal punto di vista del Convention Bureau la sostenibilità è un dovere morale nei confronti di un contesto, ambientale e sociale, nel quale viviamo e che dobbiamo preservare. Inoltre preme la dinamica di competitività soprattutto internazionale, quando l’essere sostenibili rappresenterà sempre più un criterio di scelta».
A fianco, dal 2023 il Garden Toscana Resort ha attivato un protocollo di sostenibilità con il Politecnico di Torino, il cui modello di riferimento si basa sui 17 obiettivi di sviluppo sostenibile dell’agenda Onu 2030
sostenibilità a 360 GRADI
MAURO ZANIBONI (nella foto con MONICA SELLARI e STEFANO MONTALBETTI a sinistra) amministratore delegato di MZ Events «Noi vogliamo certificarci come organizzazione sostenibile di eventi sostenibili. Questo vuole dire che abbiamo messo in atto delle regole che erano già dentro di noi: no plastica, paperless, raccolta differenziata, iniziative sociali per esempio con il Banco Alimentare. La decisione di certificarci parte dalle nostre convinzioni».
Sopra, la sostenibilità passa anche attraverso i dettagli e la consapevolezza personale. GVST Event Expert ha registrato un proprio marchio, Friendly Envent (un gioco di parole dove si vede l’environment integrato con l’evento)
ne. Infatti oggi stiamo già strutturando azioni destinate a presentare le best practice delle aziende che nel nostro settore hanno negli ultimi tempi ottenuto certificazioni o riconoscimenti». In coerenza con il proprio lavoro di divulgazione lo stesso Convention Bureau Italia ha da tempo messo in atto procedure interne di sostenibilità diventate punto focale della stessa mission aziendale: «È infatti importante potere veicolare, attraverso le nostre stesse azioni, un certo tipo di messaggio, che possa sensibilizzare e spingere verso l’adozione di determinate pratiche. Le azioni intraprese sono tante e vanno da quelle dirette come il no-plastica, la riduzione delle trasferte, la valorizzazione e soddisfazione del nostro “capitale umano”, a quelle indirette orientate alla sostenibilità sociale come la valorizzazione del territorio, del cibo e degli artigiani locali fino al sostegno del capitale intellettuale italiano attraverso programmi come Italian Knowledge Leaders».
SOSTENIBILITÀ È WELFARE E AMBIENTE
Sostenibilità per acquisire un vantaggio competitivo, una ragione importante, ma non sufficiente, ci dicono i nostri interlocutori, poiché per attivarsi verso processi di sostenibilità e dare concretezza agli obiettivi dei grandi framework internazionali ambientali e sociali (come Green Deal europeo, Cop 28 e Agenda 2030 Onu per lo sviluppo sostenibile) sono fondamentali soprattutto le
convinzioni personali. Sono queste motivazioni individuali che hanno mosso le grandi agenzie Mice, come MZ Events, storica realtà milanese, a ottenere, proprio questo marzo, la certificazione Iso 2021 (che definisce i criteri per un sistema di gestione sostenibile degli eventi). Ci parla del percorso, partito anni fa con un pionieristico approccio welfare, Mauro Zaniboni, con Monica Sellari e Stefano Montalbetti amministratore delegato della società: «Una certa attenzione era insita nella nostra personalità, e poi tutto si è accelerato durante e dopo la vicenda Covid, quando ci è risultato evidente che il nostro personale era la risorsa più preziosa che avevamo. Desideravamo quindi fare ancora di più: abbiamo acquisito la certificazione per parità di genere, Iso PdR 125, ed è stato lo spunto per formalizzare il nostro piano di welfare». Difficile elencare tutte le azioni, molto concrete, messe in atto a supporto dei lavoratori e delle giovani famiglie, che vanno dal prestito aziendale per la prima casa, all’assicurazione sanitaria, ai flexible benefit, al lavoro e orari flessibili e poi una vera strategia di sostegno alla maternità che, prendendo in considerazione dalla gravidanza al rientro al lavoro, contempla sia un bonus economico sia la conciliabilità organizzativa per favorire le neo-mamme. Queste le premesse alla certificazione Iso 2021, che per MZ Events ha rappresentato non solo un riconoscimento, ma una ridefinizione procedurale delle tante azio-
SOSTENIBILITÀ: UN PO’ DI NUMERI
Ilbilancio di sostenibilità è un’informativa al mercato che descrive l’impegno dell’azienda sui temi Esg. Oggi solo le società quotate e gli enti pubblici sono tenuti obbligatoriamente alla redazione del bilancio di sostenibilità, ma la direttiva europea 2022/2464 prevede la graduale estensione dell’obbligo di redigere il rendiconto: dal 2024 saranno interessate le aziende rilevanti di interesse pubblico, dal 2026 saranno tenute a depositare i rendiconti anche le piccole medie imprese (Pmi) quotate.
L’analisi dei documenti presentati al Registro imprese tenuto da InfoCamere, tra il 2020 e 2022 relativo alle aziende, evidenzia una crescita del numero di bilanci di sostenibilità: le imprese che hanno depositato i documenti sono 303, delle quali 141 (46% circa) sono Pmi; Il numero, raddoppiato rispetto al 2022, resta tuttavia molto basso rispetto agli 877mila bilanci aziendali analizzati.
Lo studio sul ruolo del sustainability manager nelle aziende, realizzato da Deloitte, evidenzia invece come solo il 3% delle organizzazioni abbia già implementato un piano di sostenibilità; un altro 3% ha in programma di introdurne uno, mentre l’11% delle organizzazioni sta valutando l’idea di implemen-tarlo. Infine, una panoramica europea: secondo il movimento B Corp (aziende che insieme formano un mo-vimento globale con l’obiettivo di diffondere un paradigma più evoluto di business) la Francia è il Paese Ue con il più alto numero di aziende certificate (304 B Corp) cui seguono Italia (231 B Corp) e Paesi Bassi (212 B Corp). La certificazione B Corp identifica le aziende che, oltre ad avere obiettivi di profit-to, rispondono ai più alti standard di performance sociali e ambientali, trasparenza e accountability. In Italia, il fatturato di queste aziende ammonta a 10,9 miliardi di euro e offre lavoro a circa 16mila persone.
ni aziendali già messe in campo in tema di sostenibilità ambientale e sociale, come dice il manager: «Noi vogliamo certificarci come organizzazione sostenibile di eventi sostenibili. Questo vuole dire che abbiamo messo in atto delle regole che erano già dentro di noi: no plastica, paperless, raccolta differenziata, iniziative sociali per esempio con il Banco Alimentare. La decisione di certificarci parte dalle nostre convinzioni, tanto è che per coinvolgere i nostri clienti abbiamo messo a punto dei criteri di applicazione formulati in tre step: da quello base, che offriamo gratuitamente e comprende una ventina di azioni di carattere organizzativo (come gli inviti spediti per suggerire mezzi di trasporto meno inquinanti, la proposta di sedi certificate, il riciclo dei badge, etc.) a quelli più avanzati, come per esempio la messa a dimora di alberi per la compensazione di CO2 prodotta da un evento. E qui arriviamo a un punto critico: la sostenibilità negli eventi per chi la applica ha un costo, ma nonostante ciò notiamo che le nostre proposte (e noi abbiamo l’obbligo di proporre ma questo non comporta necessariamente un obbligo all’accettazione) soprattutto nel mondo corporate, vengono sempre più comprese e accettate».
SOSTENIBILITÀ È UN MODUS OPERANDI
Particolare la storia di sostenibilità portata avanti da GVST Event Experts, l’azienda romana che da più di trent’anni opera nel Mice e che, pionieristicamente, da ben dieci anni ha approcciato il tema, tanto da avere registrato un proprio marchio Friendly Envent (un gioco di parole dove si vede l’environment integrato con l’evento) che evidenzia l’approccio sostenibile e socialmente responsabile del processo di costruzione degli eventi. L’agenzia già nel 2010 crea un vademecum interno e realizza una pubblicazione su come si prepara un piano di sostenibilità in termine di mobilità, energia, strumenti di comunicazione, reputation; nel 2011 si rende paperless e nel 2014 diventa ambasciatrice Life Gate. Dalla breve cronaca della storia di sostenibilità di GVST Event Experts si comprende quanto sia il valore etico quello che determina tante azioni dell’azienda, come specifica Sara Bonardelli, account executive: «Per noi è importante far sapere ai clienti o ai partecipanti l’impatto che stanno avendo alcune azioni, per diffondere consapevolezza e rendere note le conseguenze delle proprie scelte: decidere di essere sostenibili in un evento prevede la condivisione dell’obiettivo
SARA BONARDELLI
account executive di GVST Event Experts «Vediamo tanti eventi che si proclamano sostenibili solo perché hanno effettuato alcune scelte sostenibili, ma poi hanno un impatto devastante sulle destinazioni che li ospitano. La chiave è adottare un approccio olistico e integrato, che tenga conto di tutti gli aspetti della sostenibilità».
sostenibilità a 360 GRADI
ANDREA VERNENGO
Ceo di GVST Event Experts
«C’è la consapevolezza di alcune pratiche, ma da questo al creare un vero e proprio piano di sostenibilità come principale focus dobbiamo ancora lavorare. Certamente una riflessione è che questo comporta un costo economico: essere sostenibili costa di più perché bisogna limitare molte cose, o rinunciare a servizi comodi, ma impattanti».
e un impegno da parte di tutti. Vediamo tanti eventi che si proclamano sostenibili solo perché hanno effettuato alcune scelte sostenibili, ma poi hanno un impatto devastante sulle destinazioni che li ospitano. La chiave è adottare un approccio olistico e integrato che tenga conto di tutti gli aspetti della sostenibilità: dall’organizzazione logistica alla comunicazione fino all’impatto sul territorio». E oggi qualcosa inizia a muoversi, sebbene (a parte gli eventi della Pubblica amministrazione) non esistano ancora obbli-ghi normativi si cerca di comprendere in cosa consista un evento ecosostenibile certificato. Ce lo spiega in estrema sintesi Luca Vernengo, general manager di GVST Event Experts: «Esistono in questo caso diversi comportamenti dovuti, ossia la pianificazione dettagliata dell’evento, tenendo conto degli aspetti ambientali, sociali ed economici. Poi la scelta della sede che dimostri politiche e pratiche sostenibili, come la gestione dei rifiuti, l’efficienza energetica, la conservazione dell’acqua e la certificazione ambientale. Da non dimenticare anche le partnership e le collaborazioni con gli sponsor che condividono valori di sostenibilità e responsabilità sociale». La sensazione è che nel mondo Mice, sebbene la strada verso la sostenibilità sia stata intrapresa, il percorso, tra sensibilizzazione e convincente applicazione dei principi, sia ancora
I l greenhushing, o silenzio verde, è un fenomeno poco conosciuto, ma molto frequente tra le aziende italiane e consiste nel comunicare poco le proprie iniziative e i propri obiettivi in materia di sostenibilità. Si tratta di un concetto opposto al greenwashing (ossia il presentare come sostenibili attività o prodotti che in realtà hanno un impatto negativo sull’ambiente o nel rendere esplicite alcune
azioni di sostenibilità per “ripulire” la reputazione del brand) messo in pratica per diverse motivazioni: timore di essere criticati o accusati di greenwashing se le azioni sostenibili non sono sufficienti o coerenti con il settore di appartenenza; incertezza sull’efficacia e sulla misurabilità delle proprie politiche am-bientali; scarsa consapevolezza o importanza attribuita al tema della sostenibilità; volontà di mantenere un vantaggio
lungo e tortuoso, e ce lo conferma Andrea Vernengo, Ceo della società: «C’è la consapevolezza di alcune pratiche, ma da questo al creare un vero e proprio piano di sostenibilità come principale focus dobbiamo ancora lavorare. Certamente una riflessione è che questo comporta un costo economico: essere sostenibili costa di più perché bisogna limitare molte cose, o rinunciare a servizi comodi, ma impattanti».
SOSTENIBILITÀ È COMUNITÀ
La certificazione di sostenibilità per i centri congressi garantisce che le strutture siano progettate, costruite e gestite secondo criteri che minimizzano l’impatto ambientale e promuovono il benessere della comunità locale. Sono diversi i grandi centri congressuali che da tempo hanno intrapreso verifiche legate all’ambito Esg, come Italian Exhibition Group che, grazie alla partnership con il Gruppo Hera, ha conseguito la certificazione Iso 20121 per i quartieri fieristici di Rimini e Vicenza, il Palacongressi di Rimini e il Salone Ecomondo. Non meno virtuose sono le location storiche, come il Centro Espositivo e Congressuale Villa Erba che a febbraio, in occasione della convention annuale di Federcongressi&eventi, si è aggiudicato il Member Choice Award 2024 per “Sostenibilità per un futuro migliore”, un progetto
competitivo rispetto ai concorrenti, evitando di rivelare le proprie strategie e i propri risultati. Il greenhushing è una scelta che non fa bene a niente e a nessuno: le aziende perdono l’opportunità di migliorare le buone pratiche e i benefici che la sostenibilità può portare in termini di efficienza, risparmio, qualità e differenziazione nonché la reputazione e la fiducia dei consumatori. DI fatto si ap-piattisce la competitività e l’innovazione tra le aziende, che non si stimolano a potenziare le proprie pratiche sostenibili e a collaborare tra loro per affrontare le sfide ambientali. Inoltre, trattandosi di un comportamento omissivo, il fenomeno del greenhushing non è facile da quantificare: secondo il report GreenItaly 2020 della Fondazione Symbola e di Unioncamere, il 57% delle imprese italiane ha adottato almeno una misura per ridurre l’impatto ambientale della propria attività, ma solo il 18% ha comunicato le proprie azioni verdi; questo significa che il 39% delle imprese italiane ha fatto greenhushing, non rendendo noti i propri sforzi per la sostenibilità.
sostenibilità a 360 GRADI DOSSIER
PIERO BONASEGALE
direttore generale del Centro Espositivo e Congressuale Villa Erba
«Abbiamo investito in azioni da un lato indirizzate al benessere dei collaboratori, con piani formativi personalizzati, lavoro flessibile e una serie di benefit inclusi nella piattaforma welfarehub, d’altro lato indirizzate alla crescita del territorio comasco con iniziative culturali, economiche, sociali, turistiche e ambientali che coinvolgono l’intera comunità».
che ha visto lo sviluppo di iniziative, in tema di sostenibilità ambientale, sociale e nella gestione delle risorse umane, integrandole nel modello di business e creando un percorso di sviluppo sostenibile che ha portato nel 2022, anticipando i futuri obblighi normativi, alla redazione del primo bilancio di sostenibilità. «È per noi un riconoscimento importante – dice Piero Bonasegale, direttore generale della struttura, illustrando il progetto – la sostenibilità in senso ampio, intesa come cura e tutela dell’ambiente, attenzione al benessere aziendale e sviluppo della comunità è uno dei punti cardine che guida l’operato di Villa Erba. L’obiettivo nel breve e medio termine è quello di offrire agli organizzatori la possibilità di realizzare eventi a impatto zero». A Villa Erba l’aspetto ambientale della sostenibilità si è sempre accompagnato a quello sociale con particolare attenzione allo sviluppo umano, spiega ancora Bonasegale: «Abbiamo investito in azioni da un lato indirizzate al benessere dei collaboratori, con piani formativi personalizzati, lavoro flessibile e una serie di benefit inclusi nella piattaforma welfarehub, d’altro lato indirizzate alla crescita del territorio comasco con iniziative culturali, economiche,
sociali, turistiche e ambientali che coinvolgono l’intera comunità».
SOSTENIBILITÀ È CULTURA
L’ultimo tassello sul tema sostenibilità e Mice riguarda le strutture ricettive che, proattive, spesso si sono già mosse: dalle grandi catene con la produzione dei bilanci di sostenibilità (per altro obbligatori per strutture con oltre 250 dipendenti) ad altre interessanti iniziative come quelle messe in campo dll’Hotel Cosmopolitan di Bologna e dal Garden Toscana Resort di San Vincenzo (Li) sulla riviera toscana. Ad aprirci le porte del Cosmopolitan, raccontandoci la sua storia di sostenibilità, partita proprio con azioni dirette alle persone e alla società è Agostino Scialfa, chief executive officer e presidente della filiera cultura e turismo di Confindustria Emilia: «Da quando siamo nati, nel 2009, abbiamo avuto un rapporto con il nostro staff molto stretto. Facciamo un audit all’anno con tutti i nostri dipendenti per capire come conciliare al meglio l’ambito privato e lavorativo. E poi tra le varie iniziative: promuoviamo la mobilità alternativa, supportiamo il progetto Vaia, aiutiamo la mensa dei senzatetto dell’Antoniano di Bologna». Parlando invece di investimenti per il miglio-
Sopra, Food for Good, l’iniziativa di Federcongressi&eventi, consente di donare il cibo che avanza dagli eventi a enti caritatevoli. A fianco, Villa Erba punta a proporre eventi a impatto zero nel medio e breve termine
ramento dell’impatto ambientale la struttura ha avviato dal 2020 una virtuosa partnership con l’Università di Bologna che ha portato, attraverso la misurazione delle emissioni alla programmazione di un pacchetto di investimenti green. Si tratta di un ambizioso progetto in più step che porterà la struttura ad avere emissioni zero nel 2027. Conclude il manager: «Oggi incominciano ad arrivare richieste in cui si chiede di monitorare i consumi di rendicontare ciò che si sta facendo. La sostenibilità va sostenuta per visione, anche se il prodotto veramente sostenibile avrà anche un vantaggio competitivo nel giro di pochissimi anni o addirittura mesi». È invece dal 2023 che il Politecnico di Torino è il partner del Garden Toscana Resort con il quale è stato attivato un protocollo di sostenibilità il cui modello di riferimento si basa sui 17 obiettivi di sviluppo sostenibile dell’agenda Onu 2030. La storia di sostenibilità della bella struttura toscana parte però qualche anno prima e ce la racconta Luca Tonelli, general manager: «Dal 2018, abbiamo progettato e implementato un nuovo modello, chiamato #Principionaturale, di valorizzazione e fruizione del nostro vasto patrimonio ambientale che è stato nel
tempo implementato in molteplici aspetti, alcuni dedicati alle esperienze da proporre agli ospiti. Nel 2022 abbiamo attivato un vasto piano di efficienza energetica e oggi stiamo provvedendo all’implementazione del nostro parco fotovoltaico». E poi il lavoro congiunto con il Politecnico di Torino per indirizzare una traiettoria di continua evoluzione, tale da far permeare i principi di sostenibilità in ogni forma di crescita della comunità del Garden. Sono stati così definiti gli obiettivi, le azioni e i risultati misurabili, su un percorso di breve e medio periodo; tra i punti all’attenzione: limitare gli sprechi di cibo attraverso associazioni locali a cui destinarne il recupero, continuare a promuovere l’utilizzo di alimenti a chilometri zero, mantenere un corretto bilanciamento per genere e configurazione multietnica degli assunti, valutare le azioni intraprese per limitare gli sprechi idrici ed energetici e per la valorizzazione del territorio. Conclude il racconto Tonelli: «Confermo l’impegno di tutta l’azienda nel condividere questo percorso di consapevolezza e ringrazio l’istituzione torinese per aver compreso appieno lo spirito del nostro concept #Principionaturale, in un’ottica strategica e sostenibile».
LUCA TONELLI general manager
Garden Toscana Resort
«Dal 2018 abbiamo progettato e implementato un nuovo modello, chiamato #Principionaturale, di valorizzazione e fruizione del nostro vasto patrimonio ambientale che è stato nel tempo implementato in molteplici aspetti, alcuni dedicati alle esperienze da proporre agli ospiti».
AGOSTINO SCIALFA
chief executive officer
Hotel Cosmopolitan
«Da quando siamo nati, nel 2009, abbiamo avuto un rapporto con il nostro staff molto stretto. Facciamo un audit all’anno con tutti i nostri dipendenti per capire come conciliare al meglio l’ambito privato e lavorativo. E poi tra le varie iniziative: promuoviamo la mobilità alternativa, supportiamo il progetto Vaia, aiutiamo la mensa dei senzatetto dell’Antoniano di Bologna».
Sostenibilità CERTIFICATA
Gruppo Hera ha supportato Italian Exhibition Group nell’ottenimento dell’Iso 20121. Per il colosso italiano nell’organizzazione di fiere congressi, una certificazione che assicura il rispetto di tutte le dimensioni Esg.
L’Ad Peraboni: «Scelta valoriale, che dà un vantaggio competitivo»
di LUCREZIA NUBIANIDove comincia e dove finisce un grande evento? Di sicuro, a perimetrarlo nello spazio non bastano i cancelli di una fiera o di uno stadio. Così come, per definirlo nel tempo, non sono sufficienti due giorni segnati sul calendario. Servirebbe forse quella dimensione z che sul piano cartesiano rappresenta la profondità, visto l’impatto che, per esempio, una fiera, uno spettacolo o una manifestazione sportiva hanno sul territorio che li ospita: con tutti i benefici e le criticità che inevitabilmente portano con sé. Dunque, misurarne la sostenibilità, non significa solo assicurare minori sprechi, un uso più efficiente delle risorse o una gestione virtuosa dei rifiuti. Significa soprattutto mettersi in relazione con il territorio e misurare sul campo vasto degli stakeholder l’impatto complessivo di un evento.
EVENTI DAVVERO SOSTENIBILI
È nato da questa premessa il percorso di Italian Exhibition Group che, grazie alla partnership con il Gruppo Hera, ha conseguito la certificazione Iso 20121 (organizzazione sostenibile di eventi) per i quartieri fieristici di Rimini e Vicenza, il Palacongressi di Rimini e il salone Ecomondo, tra i più grandi appuntamenti per il bacino mediterraneo dedicati all’economia circolare. Grazie al sistema di gestione adottato, gli eventi si pongono obiettivi di miglioramento continuo su tutte le dimensioni Esg (Environment, Social, Governance). Dunque, oltre agli aspetti ambientali, anche quelli di inclusione e accessibilità (per esempio per i disabili), di trasparenza ed eticità nelle catene di fornitura, di sicurezza, di ricaduta economica locale (per esempio incentivando il coinvolgimento di fornitori e maestranze locali). Relativamente all’ambito ambientale il focus è naturalmente sull’uso razionale delle risorse in ogni loro accezione: dunque risparmio energetico e idrico, riduzione delle emissioni (attraverso la promozione della mobilità pubblica o privata elettrica, ma non solo) e massimizzazione di riciclo e riuso dei materiali. Che significa ridurre i rifiuti, differenziare il più possibile, ma anche promuovere, dove possibile, il riutilizzo di stand (o parti di essi) per altri eventi.
COLMARE I GAP
Il progetto, avviato a marzo 2022 e tuttora in corso, ha visto Hera svolgere un’attività preliminare di gap analysis sui processi di Italian Exhibition Group, per individuare, normativa Iso 20121 alla mano, le aree di miglioramento. Successivamente si è lavorato appunto sui gap, relativi soprattutto alla formalizzazione degli obiettivi di sostenibilità e dei meccanismi di misurazione. Una volta disegnati i target per ogni ambito (ambiente, risorse, sostenibilità sociale ed economica, catena di fornitura, e così via), il team Hera ha svolto attività di pre-audit, per verificare l’implementazione
del sistema di gestione, fino al supporto continuo durante l’audit vero e proprio di Bureau Veritas che ha assegnato la certificazione. «Essere certificati nella gestione sostenibile degli eventi ha per noi una doppia, importantissima, valenza», spiega Corrado Peraboni, amministratore delegato di Ieg. «Da un lato diamo concretezza agli obiettivi dei grandi framework internazionali ambientali, come Green Deal europeo, Cop 28 e Agenda 2030 Onu per lo sviluppo sostenibile. Obiettivi, peraltro, pienamente in linea con i valori che guidano Ieg. Dall’altro, acquisiamo un vantaggio competitivo perché sempre più nella selezione delle location per i grandi eventi, sia pubblici sia privati, avrà un ruolo decisivo la garanzia di piena sostenibilità, come dimostrano anche i Criteri Ambientali Minimi (Cam) per l’organizzazione degli eventi recentemente adottati dalla Pubblica Amministrazione». «In questa partnership il Gruppo Hera ha potuto fondere il meglio del proprio know-how a servizio della transizione ecologica – spiega Giulio Renato, direttore centrale servizi ambientali e flotte di Hera –. Abbiamo, infatti, messo in campo sia l’esperienza operativa maturata nella gestione quotidiana dei servizi pubblici locali, ma anche l’attitudine all’innovazione che orienta ogni giorno il nostro agire per la transizione ecologica dei territori». Oltre ad accompagnare nel percorso verso la certificazione Iso 20121, il Gruppo Hera affianca pubblica amministrazione e organizzazioni private nel rendere sostenibili i propri eventi. Questo avviene attraverso una consulenza mirata alla riduzione e gestione ottimale dei rifiuti, al miglioramento
indirizzi a fine rivista
dell’efficienza energetica, alla riduzione delle emissioni e al risparmio idrico. Laddove il Gruppo gestisce anche i servizi territoriali (per esempio acqua, rifiuti ed energia), è in grado di farsi carico anche della gestione operativa di molti degli aspetti che garantiscono la riduzione dell’impatto ambientale.
Sostenibili per natura
Dalla splendida Villa Erba di Cernobbio arriva il resoconto di un lungimirante progetto e delle recenti iniziative per la sostenibilità, volte a ridurre l'impatto ecologico degli eventi ospitati, a sviluppare il benessere dei propri collaboratori e a valorizzare il territorio e la cultura locale
di NICOLETTA TOFFANOL’ottocentesca
VILLA ERBA
Centro Internazionale Esposizioni e Congressi Cernobbio (Co)
Sale meeting: 28 | Capienza sala maggiore: 1.500 posti | Capienza sala minore: 50 posti | Saletta segreteria | mq di aree espositive: 6.434 | Sala banchetti interna | Pranzo in piedi: 1.500 posti | Pranzo seduti: 1.300 posti | Possibilità organizzazione post congress
Villa Erba ha sempre saputo conquistare i suoi ospiti per l’architettura, per le incantevoli sale affrescate, per l’immenso parco secolare affacciato sul Lago di Como. È un luogo dal fascino senza tempo, dove negli anni sono state sapientemente inserite altre importanti strutture come il versatile centro congressi ed espositivo di diecimila metri quadrati firmato dall’architetto Mario Bellini: si è creato così un mix favoloso tra storia e attualità, apprezzato e amato da tante organizzazioni per realizzare grandi convention, forum internazionali, set cinematografici, fiere e saloni espositivi. E insieme alla location è di pari passo cresciuto l’impegno della struttura verso la società e l’ambiente, focalizzato su azioni di sostenibilità basate su tre asset principali: efficienza energetica, responsabilità sociale e valorizzazione del territorio. Degli ultimi step di questo progetto, per altro monitorabile attraverso il Bilancio di Sostenibilità pubblicato sul sito web dell'azienda, ci parla il suo direttore generale, Piero Bonasegale: «Tra i tanti progetti attuati, volti al contenimento energetico, il più importante tratta l’inserimento di un innovativo impianto di condizionamento basato su una tecnologia che, per raffrescare i diversi ambienti, preleva l’acqua direttamente del lago alla temperatura di 6-7°C, permettendo così una riduzione del 95 per cento delle emissioni di CO2 e di calore in atmosfera realizzando oltretutto una diminuzione del consumo di energia elettrica». Inoltre, a Villa Erba, l’aspetto
ambientale della sostenibilità si accompagna a quello sociale con particolare attenzione allo sviluppo umano; spiega ancora Bonasegale: «Abbiamo investito in azioni indirizzate al benessere dei collaboratori dell’azienda stessa con un attento studio di piani formativi, con un pacchetto retributivo che comprende diversi benefit e dal 2022 abbiamo riconosciuto lo smart working come metodo funzionale a garantire maggiore benessere e flessibilità vita-lavoro». Ma non è tutto, Villa Erba infatti rappresenta anche un punto di riferimento per la cultura e la vita sociale del territorio comasco. Conclude il direttore: «Le nostre iniziative vanno dall’organizzazione di eventi culturali a ingresso gratuito o a prezzo calmierato, all’impiego del 25 per cento del nostro utile in iniziative economiche, sociali, turistiche e ambientali che coinvolgono l’intera comunità».
IA: il super potere
dell’event manager?
L’IA è diventata un elemento imprescindibile nell’economia di un evento: può semplificare l’intero processo produttivo, dalla pianificazione, alla promozione, fino ad arrivare all’esecuzione e all’analisi. Ma può con la sua sola forza costituire un elemento di disruption al fine di creare eventi deep impact?
di TERESA CHIODOI ntelligenza artificiale e Metaverso stanno gradualmente affermandosi come simboli di un cambiamento dirompente nel settore dell’eventistica e dell’intrattenimento in
generale, grazie alle innumerevoli opportunità offerte dalla tecnologia per migliorare l’esperienza degli ospiti e semplificare le operazioni di organizzazione degli eventi.
Sono diversi gli aspetti coinvolti, a partire dalla fase di pianificazione sino all’esperienza di fruizione nel corso dell’evento stesso. Ma se parliamo di potenzialità dell’applicazione dell’intelligenza artificiale al settore della live communication, fino a che punto l’IA e il Metaverso stanno diventando parte integrante nella produzione di un evento?
Una nitida visione d’insieme ci viene fornita dalla voce di alcuni dei più esperti operatori in prima linea, che in seconda istanza ci sveleranno qual è il modus operandi contemplato oggi dalle agenzie.
«La sfida principale – sostiene Antonio Lazzaro , Ceo di Venticento – non risiede tanto nell’adozione di queste innovazioni quanto nel saperle utilizzare in modo strategico. A Venticento utilizziamo stabilmente l’IA in attività organizzative e di back office, come la creazione di immagini e video, nonché in attività quotidiane e organizzative. Nel 2024, l’implementazione del back office è consolidata e ora ci concentriamo sull’impegno per il front office e
sull’esperienza offerta al pubblico; miriamo a utilizzare l’IA direttamente durante i nostri eventi, offrendo servizi di facilitazione e implementazione in tempo reale, oltre alla personalizzazione dell’esperienza per ogni individuo. Siamo convinti che l’IA possa essere uno strumento utile per offrire esperienze sempre più immersive e coinvolgenti ai partecipanti, per esempio analizzando in tempo reale le reazioni del pubblico grazie al sentiment analysis, capendo quali contenuti e attività stiano generando maggior engagement per tarare in diretta la gestione dell’evento».
Dello stesso parere è Marco Fioretti, founder & business developer dell’agenzia Impronta «La rivoluzione dell’IA e del Metaverso – sostiene Fioretti – comincia a integrarsi a quella che è la gestione “umana” di un’attività. Crediamo fortemente nel processo di completamento e quindi di miglioramento in termini di tecnologia e rapidità di esecuzione, senza però sostituire la creatività emotiva in cui crediamo da anni e che continuiamo a portare
Se la convinzione è che l’IA non possa sostituirsi alla creatività umana, la capacità di valorizzare questo strumento è uno dei compiti principali che spettano nell’immediato futuro ai professionisti dell’event making
ANTONIO LAZZARO
Ceo di Venticento
«Siamo convinti che l’IA possa essere uno strumento utile per offrire esperienze sempre più immersive e coinvolgenti ai partecipanti, per esempio analizzando in tempo reale le reazioni del pubblico grazie al sentiment analysis, capendo quali contenuti e attività stiano generando maggior engagement per tarare in diretta la gestione dell’evento».
MARCO FIORETTI
founder & business developer
Impronta Group
«La rivoluzione dell’IA e del Metaverso comincia a integrarsi a quella che è la gestione “umana” di un’attività. Crediamo fortemente nel processo di completamento e quindi di miglioramento in termini di tecnologia e rapidità di esecuzione, senza però sostituire la creatività emotiva per noi imprescindibile e che continuiamo a portare avanti».
ANDREA BRAMBILLA event director di Agenzia Yes!
«L’IA può analizzare i dati degli utenti per personalizzare l’esperienza degli eventi in base alle preferenze individuali. Ciò può includere la personalizzazione delle presentazioni, dei contenuti e delle interazioni per massimizzare il coinvolgimento degli spettatori».
avanti. Probabilmente un equilibrio strutturato tra IA e creatività umana porterà ad ottimi risultati».
Anche Andrea Brambilla , event director di Agenzia Yes! sembra allineato: «L’IA può analizzare i dati degli utenti per personalizzare l’esperienza degli eventi in base alle preferenze individuali. Ciò può includere la personalizzazione delle presentazioni, dei contenuti e delle interazioni per massimizzare il coinvolgimento degli spettatori. Può essere utilizzata per automatizzare la produzione di contenuti per gli eventi, come la creazione di video promozionali, la modifica automatica di registrazioni live e la generazione di contenuti visivi accattivanti, infine può essere impiegata per il riconoscimento e l’analisi del linguaggio naturale durante gli eventi, facilitando la comunicazione tra i partecipanti».
UNIVERSO ESG
SVA BENE, MA ATTENZIONE!
La digitalizzazione e i social media hanno dunque accelerato certi processi, costituendo un enzima essenziale per coinvolgere i partecipanti. Ma, si sa che tutto è perfettibile. Come sostiene Davide Verdesca, Ceo di Sg Company Società benefit: «Negli eventi forse al momento abbiamo visto solo la parte peggiore di quanto si può ottenere da questa tecnologia, che va approcciata quale rafforzativo dell’apporto umano e non come un suo sostitutivo. Mi è capitato di vedere immagini e video realizzati ad hoc per eventi, a mio parere assai lontani da un risultato creativo ed empatico realizzabile da un team di creativi veri. Probabilmente per via di un utilizzo errato della tecnologia oppure di un impiego al solo fine di risparmi di tempi e costi per avere un prodotto quasi “sgradevole e volgare”. Io credo che l’utilizzo di nuove
Oggi viene prestata grande attenzione a temi come la sostenibilità ambientale e l’uguaglianza di genere, anche negli eventi. In concreto, cosa è cambiato in questi ultimi anni? Quali sono valori su cui puntare?
e l’intelligenza artificiale porterà – e sta portando – grandi cambiamenti nel mondo degli eventi, come abbiamo ampiamente affrontato in questo articolo, ci sono altre tematiche che stanno influenzando le modalità organizzati e di svolgimento di un evento. Tra queste i criteri Esg (acronimo di Environmental, Social, Governance) sono certamente i più impattanti, con la sostenibilità e il gender equity in posizione prioritaria. Vediamo dunque come si stanno attrezzando le agenzie per rimanere al passo con questi valori ormai imprescindibili.
«In Agenzia Yes! afferma Brambilla sosteniamo numerose iniziative per la tutela ambientale e operiamo in totale regime plastic free. Il nostro catering ha ottenuto la certificazione di azienda plasticfree (Iso 20121), abolendo l’utilizzo della plastica dal ciclo lavorativo, preferendo imballaggi biodegradabili o riutilizzabili. Inoltre, l’impegno di Agenzia Yes! per garantire la partecipazione e l’inclusione di tutte le persone, indipendentemente dal genere, è fondamentale per creare un ambiente sicuro e inclusivo. Durante i nostri eventi assicuriamo la diversificazione e la comunicazione inclusiva degli speaker e dei partecipanti».
«Non se ne può fare più a meno nella forma e nel contenuto afferma Accatino ‒. Nella forma, perché le aziende lo richiedono sin dalla fase di gara o di accredito, nel contenuto,
perché ovviamente ci siamo messi in quest’area per dare risposte concrete e farle percepire a chi partecipa a un evento. Un evento può ridurre, ma non certo annullare l’impatto, e penso che si possa puntare su meno eventi ma più efficaci. Il tema gender equity era in realtà un tema che già da tempo si considerava risolto. Il problema non ha mai toccato le agenzie che lavorano ad alto livello professionale».
Anche Sg Company è diventata diversi anni fa una Società Benefit e al suo interno ha più figure dedicate al percorso Esg, alla gestione delle varie certificazioni come la Iso 20121 proprio per la sostenibilità degli eventi. Afferma Verdesca: «Nel mondo di oggi è obbligatorio e doveroso avere queste sensibilità e attenzioni». «Sostenibilità e uguaglianza di genere sono valori fondanti per la nostra azienda sostiene Maria Criscuolo ‒, tanto da essere inseriti
nello statuto al momento della trasformazione in Società Benefit nel 2021. Crediamo fermamente in questi principi e, mentre siamo impegnati con la conclusione dell’iter per l’ottenimento della Certificazione per la Parità di Genere Iso Uni/PdR 125:2022 – prevista ad aprile 2024, li mettiamo in pratica negli eventi che organizziamo».
Sembra evidente per tutti che sostenibilità e gender equity sono valori fondamentali, due fattori imprescindibili per lavorare bene. «Da tempo in Venticento dice Lazzaro abbiamo adottato criteri di responsabilità sociale che si riflettono nelle scelte organizzative: in questo campo, il nostro impegno è stato riconosciuto attraverso l’adesione alla piattaforma Ecovadis, tramite cui abbiamo ottenuto un riconoscimento internazionale, venendo inclusa nel 25% delle agenzie con il rating più elevato in termini di sostenibilità».
tecnologie necessiti di un serio approccio e di un’attenzione anche superiore che non possiamo certo dire di padroneggiare. Necessitano ancora esperienza, umiltà e tanta voglia di sperimentare e fallire… e ricominciare. Negli anni a venire certamente l’IA per il mondo degli eventi sarà fondamentale e forse anche insostituibile. Ci permetterà di progettare meglio e in meno tempo, di poter far vivere al cliente l’evento e i suoi momenti ben prima della loro realizzazione, di limitare i rischi e di rispettare budget e aspettative. Insomma, sarà un “super potere” dell’event manager.
Il Metaverso è tutta un’altra storia…una grande promessa che raccontava di poter o voler sostituire gli eventi live…ma il mondo è live e l’uomo non si accontenta di surrogati. Gli eventi nel Metaverso sono e saranno sempre più anch’essi rafforzativi delle esperienze live e permetteranno la partecipazione azzerando distanze e tempi, permettendo la partecipazione evitando spostamenti o rivivendo l’esperienza in differita ma in modalità immensità o quasi».
Alfredo Accatino, direttore creativo, esecutivo e partner di Filmmaster group paventa però il rischio di appiattimento del prodotto evento: «Come sempre, quando le cose corrono, succedono i pasticci. Ho gestito ieri gli esami di un importante master di eventi e rispetto a meno di un anno fa tutti gli studenti hanno presentato progetti illustrati con immagini in IA. Risultato? Alla fine, i progetti si assomigliavano tutti». Anche Maria Criscuolo, chairwoman e founder di Triumph Group International, è del parere che «L’industria degli eventi si trova in una
fase di transizione e la strada da fare è ancora lunga affinché questi, che fin qui definiamo “supporti tecnologici”, trasformino completamente l’identità di una esperienza “tradizionale” – non vecchia – fisica».
VIGILIA E ANTIVIGILIA
Come le grandi feste sono precedute liturgicamente da un periodo preparatorio, così l’evento deve essere annunciato con una serie di messaggi preliminari che introducono ai processi comunicativi e ne suggeriscono le dinamiche.
Annunciare un evento significa rivolgersi efficacemente a specifici target group e coordinare una gestione integrata e sinergica di una pluralità di strumenti. Come fare per coinvolgere il pubblico fin dal primo momento, magari con il supporto dell’IA? Già in fase pre-evento le agenzie (ormai iperspecializzate e provviste di professionalità mirate) si propongono come motore e ideatore di interazioni, con l’obiettivo di creare un moltiplicatore di contatti e la fidelizzazione del pubblico attraverso un engagement multicanale.
In cosa consisterebbe il valore aggiunto della tecnologia in termini di dinamiche di engagement integrate al fine di offrire esperienze più complete e memorabili? Perché la tecnologia sembrerebbe una carta vincente anche per aggiungere un valore prezioso alla memorabilità.
«Tutte queste tecnologie permetteranno una partecipazione più attiva e potranno far vivere molto più a lungo l’evento…un lungo prima e un lungo dopo! – dice Verdesca –. La tecnologia permette di profilare un evento
DAVIDE VERDESCA
Ceo di Sg Company Società benefit «Negli anni a venire certamente l’IA sarà fondamentale per gli eventi e forse anche insostituibile. Ci permetterà di progettare meglio e in meno tempo, di far vivere al cliente l’evento e i suoi momenti ben prima della loro realizzazione, di limitare i rischi e di rispettare il budget. Insomma, sarà un “super potere” dell’event manager».
ALFREDO ACCATINO
direttore creativo, esecutivo e partner di Filmmaster group «Non vedo ancora contenuti che possano essere considerati “memorabili”, se non la possibilità di interazione più evoluta e quella di poter creare “mappe visive” in diretta o immagini realizzate in modalità collettiva. Secondo me le figure professionali si stanno formando proprio ora».
MARIA CRISCUOLO chairwoman e founder Triumph Group International «L’industria degli eventi si trova in una fase di transizione e la strada da fare è ancora lunga affinché questi, che fin qui definiamo “supporti tecnologici”, trasformino completamente l’identità di una esperienza “tradizionale” fisica».
sui “dati” dei partecipanti e quindi far vivere loro delle esperienze più mirate e personalizzate o di anticiparne addirittura le aspettative e quindi realizzando l’evento sulle loro aspettative… e magari anche più eventi paralleli e differenti per i diversi cluster dei partecipanti. Le aziende si stanno piano piano dotando di IA manager e facendo fare dei corsi di aggiornamento e approfondimento ai loro Pm; noi
IA & EVENTI
Ecco riassunti in maniera schematica i principali ambiti nei quali l’intelligenza artificiale può aiutare l’event organiser.
Creare strategie di marketing altamente mirate, utilizzando analisi dei dati per identificare potenziali partecipanti e interagire con loro in modo personalizzato (Chatbot e assistenti virtuali).
Analizzare i dati sui social media per misurare il possibile interesse intorno all’evento e apportare modifiche alla strategia di marketing.
Segmentare in modo avanzato i profili degli ospiti per esperienze su misura.
Aiutare a monitorare i flussi di partecipanti in tempo reale assicurandosi che gli spazi non siano sovraffollati per la sicurezza.
Gestire le risorse logistiche per ridurre gli sprechi e i costi operativi.
Progettare attività di intrattenimento interattive.
Esaminare in dettaglio i dati raccolti durante l’evento che includono sondaggi, recensioni sui social media e interazioni online.
stiamo facendo così e proprio a inizio 2024 abbiamo aperto una realtà, Net Sg, che tra i suoi scopi ha proprio anche questo». «Le tecnologie immersive possono certamente ravvivare le dinamiche di engagement e la partecipazione del pubblico – afferma Maria Criscuolo –, in ogni caso riescono, ancora oggi, a destare grande curiosità. Riusciamo a personalizzare di più le esperienze, ma anche tutta la fase ex ante, di accompagno all’evento, ed ex post, di fidelizzazione del partecipante, e così stimoliamo maggiormente anche i sensi dei partecipanti, aumentando la percezione di ogni aspetto dell’esperienza da vivere o vissuta. A questa modalità iper ingaggiante si possono anche aggiungere nuove forme di educazione e apprendimento dei fruitori. Sebbene i cambiamenti sostanziali li stiamo ancora solo intravedendo, l’utilizzo di queste tecnologie ha già portato alla nascita di nuove figure professionali. Sappiamo che ci attende un futuro fatto di nuovi modelli di business e di eventi legati all’IA e al Metaverso, e un cambiamento sostanziale nel modo di organizzare e vivere, non solo gli eventi».
Anche Andrea Brambilla condivide lo stesso punto di vista: «L’IA può essere impiegata per analizzare grandi quantità di dati provenienti da fonti come social media, feedback dei partecipanti e sondaggi post-evento. Ciò consente agli organizzatori di ottenere insight approfonditi sulla soddisfazione dei partecipanti e di apportare miglioramenti per gli eventi futuri. Un altro esempio è la gestione della segreteria organizzativa dell’evento, che ormai è gestita tramite app specializzate per rendere ottimale ed efficiente lo svolgimento dell’evento in toto. Infine, i sopralluoghi virtuali, ormai sempre più utilizzati grazie alla tecnologia matterport. Il cliente seduto sulla propria scrivania può risparmiare il suo tempo grazie a una visita virtuale della location scelta». Si può ipotizzare dunque anche la creazione di format innovativi per allineare gli eventi ai nuovi approcci: «Noi utilizziamo piattaforme ad hoc al fine di rispondere a tutte le esigenze dei clienti – spiega Fioretti –. In particolar modo abbiamo applicato la strategia phygital in ogni tipologia di attività, dalla creatività, alla navigazione sul nostro sito web, all’applicazione di tecniche di customer experience, fino alla gestione di eventi, congressi, meeting. Questo ci ha consentito di utilizzare tecnologie avanzate senza perdere di vista la rilevanza e la presenza che la fisicità può fornire».
Alfredo Accatino nutre ancora qualche dubbio in proposito: «Non vedo ancora contenuti che possono essere considerati “memorabili”, se non possibilità di interazione più evoluta e quella di poter creare “mappe visive” in diretta o immagini realizzate in modalità collettiva. Secondo me le figure professionali si stanno formando proprio ora. Anche noi, per esempio, abbiamo voluto attivare un contratto di consulenza con un esperto
Siamo più di un'azienda.
Siamo un ponte che unisce le persone attraverso eventi straordinari, formazione medica di alto livello ed esperienze di turismo indimenticabili.
La nostra missione è quella di creare connessioni significative, ispirare la crescita e promuovere il benessere in tutto ciò che facciamo.
PHARMA EDUCATION
HINOVIA EDUCATION
HINOVIA VIAGGI & TURISMO
HINOVIA PHARMA EVENTS HINOVIA INCOMING
HINOVIA DIGITAL ENGAGE HINOVIA EVENTS
ANATOMX
che sottoporrà a un percorso di formazione tutto il reparto creativo di Roma per usare professionalmente Midjourney, ChatGpt e gli altri programmi».
MEMORIA EMOZIONALE
Engagement e memorabilità
sono due degli aspetti di un evento che, sicuramente, l’IA può aiutare ad amplificare
Abbiamo visto che la fase preliminare, dunque, deve mettere l’ospite in una posizione di assoluta ricettività e a fare la differenza saranno proprio i messaggi preparatori seppur coadiuvati dalla tecnologia. Ma quali sono i nuovi punti di forza del mezzo “evento”, oggi?
«I punti di forza sono sicuramente la riduzione delle tempistiche – dice Fioretti –: grazie all’avanzamento tecnologico, è più semplice metter su una task force interna con compiti ben delineati o l’accesso a piattaforme che offrono soluzioni complete relativamente a
ogni sorta di servizio». «Gli eventi sono e saranno sempre forti e coinvolgenti in quanto toccano gran parte dei “sensi” dei partecipanti e permettono di sentirsi parte di un gruppo in un’esperienza comune e che accomuna –sostiene Verdesca –. Questa è la prima vera regola da tener sempre a mente quando si progetta un evento: si deve ricercare l’unicità, una forte identità dello stesso, un misurato ma importante coinvolgimento del target. I punti di forza di oggi sono i medesimi di ieri: variano gli strumenti, le opportunità, le tecnologie, gli ingredienti». «La tecnologia –conclude Accatino – oggi ci consente, ancora di più rispetto a un tempo, di creare emozioni da condividerle sui social, trasformando ogni spettatore in un ambassador».
Per concludere, le agenzie, paladine di una visione “non sostitutiva”, sembrano concordi: l’IA deve essere considerata un rafforzativo, qualcosa con cui fare squadra, un ottimo strumento – complementare e a supporto, ma non in sostituzione! – nel processo creativo, poiché gli algoritmi lavorano ed estraggono informazioni da dati esistenti, per cui i risultati predittivi saranno sempre avulsi da una visione “out of the box” tipica del guizzo creativo umano in grado di generare un vero scarto dalla norma. Solo la creatività umana può garantire un salto di qualità: dal semplice learning, al concetto più ampio e profondo del dreaming. Per ora l’umano resta in primo piano nel ruolo facilitatore, una sorta di ufficiale di collegamento tra l’IA e la creatività umana, per costruire un nuovo tipo di tessuto connettivo-creativo che garantisca l’ennesima evoluzione della specie.
Un gruppo in crescita
Gruppo Peroni Eventi, società di comunicazione integrata di respiro internazionale conferma il suo trend di crescita: chiude il 2023 con un incremento di fatturato pari al venti per cento e nel 2024 mostra già segnali positivi che confermano la traiettoria intrapresa
di BEATRICE ELERDINILoscorso anno è stato da record per Gruppo Peroni Eventi, in termini di intensità lavorativa, ma soprattutto in termini di numeri: ha raggiunto i 24 milioni di euro nell’organizzazione degli eventi corporate. Un risultato importante, frutto di una combinazione speciale: il grande impegno profuso da tutto il team nella realizzazione di ogni singolo progetto e la fiducia riposta nella società da clienti storici e nuove collaborazioni. A contribuire a questo successo è stato anche il contesto generale della meeting industry, più vivace e ricco di energia rispetto al passato. Un “qui e ora” che si presta perfettamente a nuove strategie mirate alla crescita del gruppo.
RIAPRE LA SEDE DI MILANO
Un’occasione che Gruppo Peroni Eventi non si lascia di certo sfuggire. Per l’anno in corso ha infatti in programma un’importante novità: la riapertura della sede milanese, che fu chiusa durante la pandemia per evidenti cause di forza maggiore.
«Per noi è una nuova sfida, che affrontiamo con la consapevolezza di un mercato che già conosciamo. La sede meneghina ci darà la possibilità di essere più vicini ai nostri clienti basati a Milano e di presidiare una città che nel nostro settore è sicuramente un punto di riferimento», afferma Fabian Peroni, Ceo di Gruppo Peroni Eventi. L’apertura coinciderà anche con un investimento in termini di risorse umane, finalizzato a completare un team in parte già esistente.
Per il 2024 è fissato inoltre l’obiettivo di implementare il reparto di Hospitality Management con l’acquisizione di un altro mezzo Expandable, che sarà dedicato al settore motorsport e a tutte le attività promozionali su piazza.
«Il nostro impegno nel motorsport è sempre maggiore anche grazie al nostro cliente Automobili Lamborghini, che oltre a organizzare il Campionato SuperTrofeo sui maggiori circuiti
europei, da quest’anno è impegnato anche con la nuova vettura Hypercar Sc63 nel campionato del mondo Wec e soprattutto nella famosa 24ore di Le Mans», sottolinea Peroni.
FOCUS SOSTENIBILITÀ
L’anno in corso vedrà infine la sostenibilità al centro. Il gruppo intende proporre alle aziende un approccio più sostenibile, con azioni mirate alla tutela dell’ambiente e a supporto del sociale: «A tal proposito, la certificazione Iso 20121, acquisita due anni fa, è per noi un motivo di orgoglio, ma soprattutto un modello da applicare all’interno del nostro settore», conclude Peroni.
indirizzi a fine rivista
Professionisti della comunicazione
Il metodo di lavoro di Impronta Group ha saputo interpretare da sempre le esigenze di un mercato in continua evoluzione. Al suo attivo, una precisa tecnica nella progettazione, elaborata e perfezionata con gli anni, che assicura il successo e il raggiungimento degli obiettivi individuati con il cliente
Lafilosofia operativa di Impronta Group, agenzia che realizza progetti di comunicazione integrata per numerose aziende di primo piano, presenta un approccio multidisciplinare e fortemente integrato destinato a lasciare il segno in termini di innovazione e originalità; ha messo a punto un modo rivoluzionario di mettersi in contatto con il pubblico, utilizzando, in una visione olistica, le diverse discipline del comunicare, con operazioni di media-crossing in cui spesso l’evento diventa un importante strumento di diffusione. Su questo terreno, Impronta Group si è cimentata fondando basi solide e rispondendo con un preciso orientamento della sua offerta in termini di versatilità e fornendo un valore aggiunto sul piano dei servizi, rielaborando le competenze e aggiornando il metodo di lavoro; perché l’intero processo di convergenza e integrazione interdisciplinare non riguarda solo i mezzi, ma anche le persone che si occupano di comunicazione.
COMUNICAZIONE A 360 GRADI
Le varie divisioni dell’agenzia lavorano infatti all’unisono per realizzare progetti a tutto tondo. «La nostra peculiarità è proprio quella di progettare un’azione di comunicazione sotto
ogni punto di vista, dallo sviluppo al claim, dalla parte visual fino alla scelta e alla gestione delle sedi prescelte per gli eventi, senza che nessuno di questi aspetti sia in second’ordine o risulti di minor rilievo rispetto agli altri, il tutto in un clima di collaborazione e professionalità ai massimi livelli» racconta Simone Cuollo, che opera al fianco di Fabio e Marco Cinti, fondatori e proprietari della società, e di Marco Fioretti, founder & business developer. Impronta Group non si limita a meeting e convention, ma si occupa sovente della comunicazione e della logistica di importanti congressi medici: «Il prossimo che ci vedrà all’opera è il 45esimo congresso di Sime, Società Italiana di Medicina Estetica, un appuntamento cresciuto nel corso degli anni e che per questa edizione prevede la presenza di tremila persone». Per questo importante appuntamento, infatti, è stato deciso il passaggio da una sede storica e prestigiosa come il Centro Congressi Rome Cavalieri a una moderna, tecnologica, innovativa e futuristica: La Nuvola, opera di architettura unica e iconica progettata da Massimiliano Fuksas con un design ispirato alla forma di una nuvola a rappresentare un simbolo di apertura, creatività e trasformazione. indirizzi a fine rivista
di TERESA CHIODOHO SBAGLIATO MESTIERE?
Ovvero, il “mondo di Stupidtron”: deliri e richieste assurde, sempre urgentissime, senza limiti di orari, giorni della settimana, feste comandate, ferie, catastrofi o malattie
Ogni
EMANUELA GIORDANO Founder e creative manager di Quid Italy emanuela.giordano@quiditaly.comtanto mi piace farvi sorridere e strappare se possibile una risata, passando dal serio al faceto in tempo zero. Sono certa che molti, moltissimi organizzatori di eventi si saranno chiesti come me centinaia e migliaia di volte: “ho sbagliato mestiere?”. Perché molto spesso il lavoro di organizzatore richiede prima di tutto un master triennale in psicologia, o psichiatria nel peggiore dei casi. Ditemi che non è vero, se ne avete il coraggio!
So per certo che affrontiamo quotidianamente deliri di molteplice natura, che giungono dalle parti più disparate della “Galassia Meeting & Event”. Sparati senza pietà alla velocità fotonica di trilioni di Stupidtron (n.d.r. unità di misura della Galassia in questione), deliri di una tale potenza da far sanguinare le orecchie anche al più incallito e temprato event manager munito di coriaceo pelo sullo stomaco.
Nulla scalfisce gli indomiti “Requester”, popolazione endemica della Galassia che si riproduce a una velocità incalcolabile: nulla li ferma, nulla li distrugge. Non ci sono orari, giorni della settimana, feste comandate, ferie, catastrofi o malattie che possano bloccarli. Impavidi e spavaldi vi raggiungeranno ovunque e in qualsiasi momento bombardandovi di Stupidtron senza pietà. La domenica mattina alle 6.00 il vostro telefono trillerà alla domanda: «ma il tovagliato di che colore è disponibile?». Alla sera alle 23.30 un sms vi raggiungerà nella vostra migliore fase Rem o in un dolce momento di intimità per informarvi che: «i partecipanti non sono più 21 ma 22». Il 24 dicembre sera, durante la cena della viglia, sentendo il cellulare squillare risponderete credendo di ricevere degli auguri, ma vi sentirete domandare: «possiamo togliere il carattere bold al
sottotitolo dell’invito al meeting di luglio del prossimo anno?». Mentre sarete a casa con 39 e mezzo di febbre in uno stato tra il coma e il delirio – stato nel quale per riconoscervi i parenti propenderanno per l’esame del Dna –, sarete costantemente ridestati alla vita in perfetto stile “Libera!” dal grazioso trillo di whatsapp, che ripeterà come la goccia della tortura cinese sulla testa del prigioniero: «newssssss?». Verrete travolti al venerdì sera dopo le 17.30 da una pioggia di richieste assolutamente inutili e impraticabili, alle quali potrete trovare risposta (forse) solo da lunedì, ma ve le chiederanno per “ieri” perché “urgentissime”. Ma come mai tutto e la qualunque sono diventati “urgentissssssimi”?
Nel bel mezzo della stesura di un budget cospicuo, verrete convocati per l’ennesima conference call a tema “il nulla assoluto, questo sconosciuto e le sue variabili”. Combatterete contro i mulini a vento come Don Chisciotte davanti a Requester abilitati per altra professione, ma che vorranno assolutamente fare “la vostra” perché: “la professione dell’altro è sempre più verde”. Dopo battaglie in stile Got (n.d.r. Game of Thrones) alla fine cederanno a più miti consigli (ma non è certo), o nel peggiore dei casi (appunto) faranno di testa loro per poi riversarvi ogni colpa quando le cose andranno a gambe all’aria, rovesciandovi pentoloni di olio bollente sulla testa.
Resistete senza cedere: siete “Eroi della Meeting Industry”! E alla fine di tutta questa follia, quando stremati darete risposte vaghe e casuali ma tranquillizzanti per i Requester, avendo placato per qualche breve attimo le loro ansie fameliche, riceverete come risposta gratificante: «Top!». E basta.
Ora ditemi sinceramente, anime candide in un mondo di pennarelli indelebili, è o non è impossibile non porsi la domanda: “Ho sbagliato mestiere?” con la relativa scontata risposta: “Ma io dovevo fare lo psicologo, altro che l’organizzatore di eventi… Eh che cappero!”
È perché stiamo bene insieme che poi...
È perché stiamo bene con noi stessi che stiamo bene con gli altri e gli altri stanno bene con noi. Lo stanno capendo sempre di più le aziende che utilizzano lo strumento del “corporate retreat”
SIMONA CIOTTI Business director di HR-Link, Hr manager e coach simona.ciotti@hr-link.itDiversamentedai tradizionali “offsite meeting”, incentrati su riunioni e team building di vario genere, il corporate retreat mira al benessere individuale con un programma personalizzato di attività – tra le quali, per esempio, executive coaching, fitness e meditazione, per il rinnovamento personale – senza riunioni, con l’obiettivo di far vivere esperienze alle persone che lavorano in azienda al fine di creare poi una connessione più spontanea e genuina tra di loro. La popolarità di questi eventi deriva dalla loro capacità di offrire strumenti per la gestione dello stress e un’esperienza su misura, della quale beneficia anche la vita aziendale. Ecco sette passi chiave per organizzare un corporate retreat di successo:
1. Definizione dell’obiettivo: stabilire le motivazioni e gli obiettivi prima di pianificare l’evento. È fondamentale un allineamento tra i membri del leadership team.
2. Focus sul benessere: scegliere location e attività che permettano ai partecipanti di concentrarsi sul proprio benessere, alternando formazione ed esperienze wellness. Mettere la persona al centro significa metterla
prima di tutto al centro di se stessa. Quando si fa la valutazione di una persona, per esempio per un’assunzione, e la si definisce “centrata”, ci si riferisce proprio a una condizione interiore fonte di equilibrio e stabilità per il proprio cammino esistenziale. Lungi dall’avere la pretesa di rendere centrate le persone solo per il fatto di aver partecipato a un workshop, la scelta delle attività dovrebbe però mettere a disposizione strumenti che possano permettere questo percorso.
3. Tempo libero: prevedere momenti non strutturati per riposo e scoperta autonoma, favorendo nuove relazioni spontanee. Di fatto, ognuno ha i propri tempi e la necessità di elaborare, riflettere, parlare con altri: gli spazi liberi permettono alle persone di seguire il proprio tempo, anche di
telefonare a casa per assicurarsi che vada tutto bene e quindi continuare. Basta con i “meetingfiume”, che non danno neppure la possibilità di andare in bagno!
4. Formatori esperti: includere professionisti accreditati che comprendano le dinamiche e gli obiettivi del retreat. L’architettura dell’evento è importante e momenti di briefing e allineamento prima permettono di non avere sorprese in diretta.
5. Separazione dalle prestazioni: Evitare di associare il ritiro aziendale con risultati di lavoro, puntando piuttosto al de-stress e al miglioramento delle relazioni interne. Nel corporate retreat è più importante l’essere sintonizzati assieme che il fare assieme e gli interventi dei business leader devono essere ben preparati per evitare che questi
ritornino sui temi della quotidianità lavorativa.
6. Scelta del luogo: pptare per location esclusive, preferibilmente fuori città, con spazi all’aperto e sale per coaching, adatte a gruppi ristretti. Ricordiamo che non si tratta della convention, ma di un “noi” intimo, un collegamento tra persone e azienda che fa leva sull’espressione e connessione della propria individualità.
7. Disconnessione: incoraggiare i partecipanti a staccarsi da dispositivi elettronici durante le sessioni per favorire presenza e concentrazione.
Attraverso questi eventi, i partecipanti possono rafforzare la consapevolezza di sé, sviluppare capacità individuali e creare legami solidi al di fuori degli schemi lavorativi tradizionali.
L’insospettabile potere delle soft skill
Lo sviluppo delle soft skill non è soltanto un investimento sul capitale umano, ma una strategia vincente per promuovere il benessere all’interno delle aziende e realizzare un ambiente di lavoro sano e davvero inclusivo
PAOLA SABBATINI Formatore, coach e senior partner NewcomConsulting paola.sabbatini@newcomconsulting.it newcomconsulting.it/digital-trainer
Immagina un ambiente di lavoro in cui le persone non parlano, si fidano poco e non c’è collaborazione. La leadership è direttiva, per cui, si fa quello che il capo chiede, senza se e senza ma. Il talento non viene riconosciuto, né tantomeno apprezzato o premiato; e non c’è la cultura del feedback, ma solo enormi lavate di capo, quando le cose non vanno per il verso giusto… In compenso, lo stipendio è buono, molto buono!
Che fai? Rimarresti in un ambiente così? Probabilmente in passato sì, ma nel mondo attuale, dove il benessere personale è diventato un elemento imprescindibile, no. E il benessere dei dipendenti – che passa attraverso una serie di fattori emotivi, psicologici, sociali e professionali – è un elemento fondamentale anche per il successo di ogni organizzazione perché alimenta il sentiment e il comportamento che i dipendenti terranno nel proprio posto di lavoro. È in questo conte-
sto che lo sviluppo delle soft skill assume un ruolo cruciale, trasformandosi da un importante valore aggiunto a una necessità imprescindibile per promuovere un ambiente lavorativo sano, stimolante e produttivo. Perché proprio le soft skill? Immagina un mondo in cui ogni giornata lavorativa è caratterizzata da un equilibrio perfetto tra compiti da svolgere e tempo a disposizione. Sembra un miraggio? Forse! Tuttavia, una buona formazione sulla gestione del tempo, la definizione delle priorità e la pianificazione non solo aumenta l’efficienza delle persone, ma fornisce strumenti concreti, che se utilizzati possono contribuire significativamente alla riduzione dello stress, trasformando l’ansia delle scadenze in una gestione fluida del lavoro. Le nostre giornate possono diventare turbolente quando emergono i conflitti. Da una parte abbiamo paura di dire la nostra; dall’altra
non siamo d’accordo e vorremmo poterlo affermare con decisione. I conflitti sono momenti inevitabili nella vita di ogni organizzazione. Tuttavia, non devono necessariamente essere distruttivi! La capacità di affrontare e gestire i conflitti, è una soft skill che, se ben sviluppata, permette di trasformare le divergenze in opportunità di crescita, mantenendo un clima aziendale armonioso.
Al centro di questo ecosistema relazionale troviamo l’intelligenza emotiva, che è la capacità di comprendere e gestire le proprie emozioni e quelle altrui. Sviluppare questa competenza aiuta a costruire un ambiente di lavoro empatico, in cui ogni individuo può sentirsi valorizzato e compreso. E permette di promuovere relazioni autentiche, che costituiscono le fondamenta solide su cui edificare un team coeso e inclusivo. Anche la gestione per obiettivi si rivela una competenza essenziale per orientare l’azione verso risultati concreti. Questo approccio motiva le persone, offrendo loro una chiara direzione e la soddisfazione di raggiungere traguardi significativi, alimentando così un senso di appartenenza e realizzazione personale che va ben oltre la semplice esecuzione delle attività. Fondamentale poi sono la leadership e la gestione dei collaboratori, la capacità di ispirare, guidare e supportare il team. Un/ una leader efficace sa come valorizzare i talenti di ogni persona, promuovendo un ambiente di lavoro stimolante e inclusivo. In questo articolo abbiamo visto soltanto alcune soft skill che, se potenziate e continuamente nutrite, possono contribuire allo sviluppo del benessere interno delle organizzazioni. Ma ce ne sono molte altre, altrettanto importanti: pensiamo all’assertività e all’autostima; a chiedere e dare feedback; alla negoziazione o alla delega; e altre ancora. Il benessere nelle organizzazioni è strettamente legato a come ci relazioniamo con gli altri; al modo in cui lavoriamo e perseguiamo i nostri obiettivi; e a cosa pensiamo di noi stessi. In definitiva, lo sviluppo delle soft skill non è soltanto un investimento sul capitale umano, ma una strategia vincente per promuovere il benessere all’interno delle aziende.
Pensiero laterale
Datempo si terrorizza molto sull’efficacia dei modelli di interazione “humans tool” dando così spazio a tutto il virtuale liquefatto che oggi ci piace definire il canale di “condivisione”, ovvero i social. Se solo pensassimo a quanta comunicazione liquefatta distribuiamo sono sicuro ci verrebbe la pelle d’oca, ma la riflessione non è in quella direzione. Certo, oramai il 3.0 è diventato il canale interattivo per eccellenza… ma: cosa ci rimane di realmente misurabile a livello esperienziale?
Ancora di più, che cosa inconsciamente si àncora come elemento funzionale?
Oggi le neuroscienze e gli studi quantici ci portano sempre di più a parallelismi interessanti: impattiamo sul web ma poi cerchiamo chiavi e condizioni per generare un qualche tipo di stimolo, ed è evidente di quale stimolo stiamo parlando, “vendere”. Ecco che allora ci orientiamo verso psicologie quantiche e generative dove troviamo ancora l’uomo in prima linea e spostiamo il focus perentoriamente dal web 4.0 a studi semantici, psicologici e, ancora di più, neurologici.
Entrando quindi nel merito delle neuroscienze, le tecnologie digitali stanno cambiando radicalmente le organizzazioni, scatenando il caos in modelli di business consolidati, i cui strumenti sono legati a dottrine che trovano il loro asset privilegiato nel creare condizioni efficaci al nostro scopo: vendere. In fondo è così: ogni giorno e in ogni ambito “vendiamo”: anche adesso, mentre scrivo vendo un’idea e tu che leggi ne sei stato interessato, e così via.
Questo è il primo archetipo del processo certamente su basi molto superficiali. Ecco che allora finalmente il capitale umano trova linfa in studi pragmatici con una sana fusion quantica dove “l’incontro” diventa lo strumento efficiente ed efficace per generare relazioni interattive e concentriche. Impulso ed emozione come chiave del successo. Si ripropone quindi la necessita di orientarci verso le nostre plenarie, di sviluppare incentive motivazionali dove emergono solo l’uomo e le sue peculiarità – in questo caso, perché no?, ben supportato dalla tecnologia; attenzione però:
M.I.C.E: menti interattive, concentriche, evolute
Voglio partire dall’acronimo Mice – che sappiamo identificare ben altro – utilizzando un po’ di creatività organizzata per analizzare gli attuali processi comunicazionali
supportato non condizionato –. Entriamo nei paradigmi del marketing olistico: vi ricordate? Qualche anno fa sembrava che l’uomo fosse al centro di ogni azione dove sostenibilità e business andavano a braccetto poi…. Il caos, ancora nuovi modelli e nuove psicologie commerciali, insomma neanche il tempo di capire l’efficacia di uno strumento che già diventato obsoleto.
Secondo la logica che tutto è pubblicità, possiamo dare una nuova definizione del concetto stesso di pubblicità: è la scienza di fermare l’intelligenza umana abbastanza a lungo da ricavarne denaro.
La maggior parte della comunicazione non è rivolta a informare o a
intrattenere le persone ma – in tutto o in parte – in forma occulta a indurla a compiere atti desiderati dal comunicante. La maggiore quantità e potenza tecnologica di tali comunicazioni, nel mondo reale, è rivolta a ottenere dalla gente comportamenti politici (voto) e, soprattutto, commerciali (acquisti e investimenti). Ecco dove entrano in gioco le neuroscienze come strumenti e tecnologia della persuasione. Alla luce di tutto questo, diventa ancor più importante e fondamentale l’incontro: il meeting, la convention o semplicemente la stretta di mano diventano l’elemento portante del nostro continuo cambiamento, per scelta e non per manipolazione.
RICCARDO PISTOIA Docente di neuro-leadership e neuro-marketing Università di Salerno Marketing and sales director PNGroup
Incentivare studenti e docenti
Nelle università e negli istituti superiori si svolgono “incontri” molto importanti per la diffusione del sapere e dei rapporti interpersonali. Applicando le tecniche di meeting management in questi ambienti si contribuisce al generale sviluppo economico e sociale
Leggiamo sempre più frequentemente notizie relative a problemi nelle scuole. Oltre un terzo degli studenti diserta le aule, e molti docenti smettono di svolgere la loro professione appena possibile. La meeting industry si sta espandendo in molte nazioni, compresa la nostra: in molti settori si incrementano i congressi e altre tipologie di convegni. Inutile ripetere che l’incontrarsi e il “convenire” sono molto utili per accrescere il sapere dei partecipanti e per incrementare le relazioni umane. Ma sappiamo che il desiderio di parteciparvi è importante per coglierne i benefici. I veri professionisti di convegni sanno che le persone hanno “dominanze psicologiche” diverse: affiliative, di potere, positive, positive-affermative; queste non sono caratteristiche che determinano superiorità degli uni o degli altri, ma semplicemente
propensione a svolgere più facilmente alcune attività. Come dire che non tutti possono riuscire in alcune attività, indipendentemente dal fatto di essere alti o bassi di statura, di avere capelli biondi o bruni, di essere di sesso maschile o femminile. Le dominanze psicologiche incidono su alcune tendenze. Per esempio, le persone “affiliative” sono più propense alle attività di gruppo, alle amicizie in generale, a fare vacanza in luoghi aperti a tutti. Le persone “di potere” preferiscono avere rapporti con persone selezionate, fare vacanze in luoghi esclusivi e riservati, svolgere attività professionali di livello alto e particolare. Le persone “positive” si trovano a proprio agio quando svolgono attività palesemente utili. Le persone “positive-affermative” si sentono particolarmente soddisfatte quando la positività delle loro
attività è riconosciuta da altri. Queste caratteristiche non riguardano soltanto gli adulti, ma tutti gli esseri umani indipendentemente dalla loro età o dalla loro nazionalità. Riguardano, ovviamente, anche docenti e discenti. Perciò è molto utile diffonderne la conoscenza anche nelle scuole superiori e nelle università. Come? Consentendo il confronto delle opinioni, le domande di approfondimento e lo scambio di esperienze. Se si promuove in aula la formazione di due o quattro gruppi e si invitano i partecipanti a caratterizzare il loro gruppo con un nome simpatico (lo sappiamo, ridendo si ossigena il cervello) è possibile avviare una “gara” consistente nel concorrere a spiegare un argomento in un determinato arco di tempo. I componenti di ogni gruppo possono contribuire alla formulazione. Poiché la gara è di
RODOLFO MUSCOPubblicista e meeting architect Certificato Cmp, Cmm, Cme-it musco@motivationandevents.com
gruppo, è lo stesso che deve essere riconosciuto come vincente o non vincente, non una persona che lo compone. I docenti possono ascoltare e memorizzare gli elementi delle conversazioni. Questo contribuisce notevolmente a tenere aggiornate le loro conoscenze sulle caratteristiche e sui guadagni culturali dei loro allievi. Sono elementi utili per sentirsi piacevolmente gratificati nel loro ruolo. E sono anche utili per far loro interiorizzare quali parole e concetti formativi hanno maggiore presa sui discenti. Ho applicato queste pratiche facendo formazione in diverse nazioni, e i risultati sono sempre stati molto importanti. Diversi giovani che hanno partecipato a corsi con questo tipo di coinvolgimento hanno raggiunto in poco tempo dopo la laurea posizioni importanti in imprese e in organizzazioni sociali. Le nostre associazioni possono sicuramente fare proposte al Ministero dell’Istruzione e del Merito indicando colleghi e colleghe specializzati in organizzazione e gestione di convegni e programmi di incentivazione disponibili nelle varie regioni. Certamente si possono sperimentare queste attività in alcune scuole e istituti. Agendo così si incrementerà notevolmente la considerazione dell’importanza dei convegni, si contribuirà alla crescita dell’economia nazionale e si accrescerà il numero dei professionisti del nostro settore. E molti docenti saranno più gratificati per il riconoscimento dell’importanza del loro ruolo, con la possibilità di aumentare in qualche misura i loro stipendi.
DOSSIERCONVENTION BUREAUeDMO
PARTNER INDISPENSABILI PER IL MICE
Sono gli “insider” della destinazione: Cb, Dmc e Dmo spesso sono gli unici davvero in grado di proporre ai planner il dettaglio dall’effetto-wow e di aprire alla meeting industry location esclusive
Partner strategici? Di più!
Convention bureau, Dmc e Dmo non sono semplici partner di planner e organizzatori di eventi: sono vere e proprie figure strategiche, spesso le uniche davvero in grado di scovare il dettaglio vincente di una destinazione, di suggerire attività originali e di aprire – letteralmente – le porte di location esclusive
di FRANCESCA PACEL a rinascita delle economie mondiali postCovid è passata anche dal turismo congressuale. Al netto dell’instabilità politica di molti Paesi, che inevitabilmente condizionano la scelta delle destinazioni, secondo 360 Research Reports, si prevede che il mercato globale Mice aumenterà a un ritmo considerevole durante il periodo compreso tra il 2023 e il 2030 e vedrà tra i protagonisti il Nord America – e in particolare gli Stati Uniti – e l’Europa. A fronte di questo scenario, l’Italia si sta distinguendo per le
performance degli ultimi due anni: secondo gli ultimi dati disponibili di Icca (International Congress and Convention Association), infatti, nel 2022 il Belpaese si è affermato come la seconda destinazione in Europa per congressi internazionali e la terza al mondo dopo Stati Uniti e Spagna. Inoltre, nella Top 100 delle città al mondo per numero di eventi, sei sono italiane. Un trend che ci si aspetta venga confermato anche nei prossimi anni. Un ruolo chiave sarà quindi svolto dai convention bureau e dalle Dmc e Dmo che, come professionisti del settore, dovranno cogliere le nuove sfide e tracciare le nuove tendenze. Abbiamo chiesto ad alcuni dei responsabili del settore italiano e di alcuni Paesi del sud Europa, di raccontare, attraverso le loro esperienze di convention bureau, quali sono quindi i plus che proprio questi enti possono offrire alle aziende nell’organizzazione dei loro meeting ed eventi.
ITALIA, AVANTI CON BRIO
A sostenere il segmento Mice in Italia, oltre alla sua posizione al centro del Mediterraneo e un patrimonio storico, artistico e naturale unico, contribuiscono le infrastrutture che la rendono facilmente accessibile, e un sistema ricettivo vario e capillare che favorisce l’accoglienza di diverse tipologie di viaggiatori. Proprio la sua varietà di luoghi, paesaggi e location rende indispensabile il supporto dei Convention Bureau e delle destination management company – da quelli regionali a quelli locali –, nell’organizzazione di even-
ti business per trovare le soluzioni migliori a ogni tipo di esigenza. Dall’apertura di un luogo generalmente chiuso al pubblico alla ricerca di una location esclusiva, alla proposta di attività personalizzate. «Tutte le destinazioni sono in continua evoluzione – dichiara Tobia Salvatori, direttore di Convention Bureau Italia –: nuove strutture sorgono o si trasformano, emergono nuove attività di team building, spesso radicate nella storia o nella cultura della destinazione, e così via. Il ruolo fondamentale dei Cb è quello di mappare costantemente queste destinazioni, garantendo ai clienti la possibilità di sfruttarne appieno le potenzialità». Un panorama in divenire, dunque, che muta in base a nuovi trend ma anche a nuove esigenze. Come la sostenibilità, concetto chiave attorno al quale ruota l’innovazione del settore. «Con l’entrata in vigore del nuovo Corporate Sustainability Reporting Directive (Csrd) all’inizio del 2023 – prosegue Salvatori – le grandi aziende sono obbligate non solo ad adottare pratiche sostenibili all’interno della propria organizzazione, ma anche a monitorare la sostenibilità della propria catena del valore. È evidente che molte aziende della meeting industry saranno soggette a criteri sempre più rigorosi imposti dai propri clienti. Pertanto, è cruciale e urgente intraprendere un percorso di transizione verso la sostenibilità, partendo dall’analisi delle proprie attività e valorizzando le buone pratiche già presenti in azienda. Per questo motivo, Convention Bureau Italia introdurrà il proprio rating di sostenibilità».
TOBIA SALVATORI direttore di Convention Bureau Italia
«Tutte le destinazioni sono in continua evoluzione: nuove strutture sorgono o si trasformano, emergono nuove attività di team building, spesso radicate nella storia o nella cultura della destinazione, e così via. Il ruolo fondamentale dei Cb è quello di mappare costantemente queste destinazioni, garantendo ai clienti la possibilità di sfruttarne appieno le potenzialità».
CONVENTION BUREAU e DMO
CHIARA D’ANDREA
sales & Pfp specialist di Cb Napoli
«Il Convention Bureau Napoli è nato nel 2015 ed è a tutt’oggi un’organizzazione supportata esclusivamente da operatori privati locali (Napoli, Campi Flegrei e Caserta), che garantisce la realizzazione di una buona sinergia e sta portando a ottimi risultati. Solo in questo primo semestre Napoli ospiterà quattro grandi eventi internazionali».
NAPOLI, UNA SOLIDA RETE LOCALE
Il centro storico, tra i più grandi d’Europa, tutelato dall’Unesco, ricco di palazzi, tesori d’arte e musei, che si intreccia con le meraviglie sotterranee; uno straordinario patrimonio di luoghi espositivi che rievocano miti e leggende incorniciato da un paesaggio unico al mondo; un passato secolare che convive con le difficoltà della modernità. Napoli è una città dalle mille anime che non lascia indifferenti. Anzi, stupisce e affascina per i suoi contrasti, tra sacro e profano, tra nobiltà e decadenza. Scelta spesso per celebrare momenti ed eventi speciali, la sua ricchezza di location e scorci rende necessaria la consulenza di professionisti per la conoscenza della città e del territorio. «Il Convention Bureau Napoli è nato nel 2015 – spiega Chiara D’Andrea, sales & Pfp specialist di Cb Napoli –ed è a tutt’oggi un’organizzazione supportata esclusivamente da operatori privati locali (Napoli, Campi Flegrei e Caserta), che garan-
tisce la realizzazione di una buona sinergia e sta portando a ottimi risultati. Solo in questo primo semestre – prosegue D’Andrea – Napoli ospiterà quattro grandi eventi internazionali, tra cui il congresso Espu - European Society of Paediatric Urology e Ecrs - European Coral Reef Symposium, per i quali la nostra attiva intermediazione e il nostro sistema di coordinamento con gli operatori pubblici e privati coinvolti sono stati essenziali nella scelta della destinazione, oltre a garantire l’utilizzo di prestigiose sedi cittadine a condizioni competitive». Esperienze su ampia scala dove la competenza e la conoscenza del territorio sono fondamentali per la riuscita dell’evento. «Nei prossimi mesi Napoli ospiterà uno dei più importanti festival europei legati al mondo del design e della grafica, dopo una gara con altre destinazioni europee e un grande impegno durato circa tre anni. Abbiamo coinvolto le eccellenze legate al graphic design operanti sul territorio, oltre
È IN ARRIVO IL CONVENTION BUREAU CAGLIARI
Cagliari è una città che cresce, in servizi e hospitality, e si sta guadagnando sempre più appeal anche per l’organizzazione di eventi, incentive e team building, tanto da rendere necessario un elemento di raccordo nell’offerta e nella comunicazione. Ecco quindi che a breve nascerà il Convention Bureau Cagliari.
sustainability Mpi Italia Chapter. Obiettivo: intercettare le richieste di aziende e realtà alla ricerca di servizi ma anche di esperienze nuove e di un territorio sfaccettato ma dalla forte identità.
«Si tratta di un progetto deliberato dalla Camera di Commercio di Cagliari e Oristano, attualmente si trova in una fase di sviluppo, in attesa di finalizzazione» spiega Ileana Coiana, membro del consiglio della Camera di Commercio di Cagliari e Oristano e vice president special projects and contribuire a consolidarlo». Oltre a diventare il riferimento per il settore e valorizzare i punti di forza dell’offerta, sarà strategico anche il focus sulla formazione e sulla creazione delle nuove competenze. La mission sarà quella di mettere a sistema e fare da raccordo tra il tessuto delle imprese locali e il mondo Mice che ricerca e richiede la destinazione, che è interessato per esempio alle esperienze velistiche, ma anche a quelle enogastronomiche, all’autenticità del territorio che può essere tradotta in servizi per gli eventi e le aziende, cui offrire anche il benessere e la qualità della vita per cui la Sardegna è famosa.
«Il Convention Bureau Cagliari nasce dalle richieste degli stessi operatori e intende così rispondere alle esigenze concrete del territorio. Cagliari si sta posizionando anche su mercati nuovi, la città sta vivendo un’evoluzione forte e veloce. Ecco quindi che il convention bureau avrà la missione di guidare le attività di comunicazione e promocommercializzazione, con l’obiettivo di lavorare sul posizionamento della città e
alle Istituzioni locali, per far comprendere il grande valore aggiunto e la visibilità che il festival avrebbe garantito al brand “Napoli”. Un ritorno importante anche per continuare a promuovere Napoli come destinazione Mice di eccellenza in Italia e nel mondo».
FIRENZE, IL CB DIVENTA
FONDAZIONE
È una delle città d’arte italiane che tutto il mondo ci invidia. Per la bellezza di palazzi, chiese e monumenti del centro storico incorniciato da deliziosi giardini urbani e dalle colline vicine che regalano scorci e luoghi unici, eleganti e raffinati. Per organizzare qualunque tipo di evento in una città come Firenze, l’unico limite è la fantasia. E Destination Florence fa certamente la differenza nel casi di meeting e incentive. Per esempio «La possibilità di accedere a luoghi solitamente chiusi al pubblico – racconta Carlotta Ferrari, direttrice di Destination Florence Convention & Visitors Bureau – come alcune delle prestigiose sale di Palazzo Vecchio. In generale offriamo un’ampia gamma di servizi e opportunità su misura: tra le più gettonate, sicuramente le esperienze con le eccellenze manifatturiere del territorio, come gli storici artigiani dell’oreficeria, profumeria e pelletteria fiorentina con cui collaboriamo, o di
fascia più alta come quelle all’Antico Setificio Fiorentino o la Galleria Romanelli». L’expertise nell’organizzazione di attività collaterali a eventi e congressi, con programmi tailor made ha permesso di far aggiudicare alla città anche importanti appuntamenti internazionali e non solo. «Pensiamo per esempio al congresso Torque 2024 – continua Ferrari – il più importante appuntamento a livello mondiale sull’energia eolica. O il Meeting Annuale dell’Ebmt, l’evento più importante in Europa per la ricerca e la formazione nel campo del trapianto di sangue e midollo e della terapia cellulare, in occasione del quale arriveranno in città oltre 5.500 partecipanti». Anche alla luce di questi successi, Destination Florence Convention & Visitors Bureau sta lavorando alla trasformazione in Fondazione. Un cambiamento importante, utile a creare «un rapporto ancora più efficace tra pubblico e privato – prosegue Ferrari. Il fatto di avere Comune di Firenze e Città Metropolitana come soci fondatori si traduce in un aumento sensibile degli investimenti pubblici e un più efficiente coordinamento delle attività, che combinato al variegato mix della nostra composizione sociale – fatta di piccoli e medi operatori locali della filiera – diventa un valore aggiunto imprescindibile per chi deve organizzare un evento».
CARLOTTA FERRARI
direttrice di Destination Florence Convention & Visitors Bureau «Il fatto di avere Comune di Firenze e Città Metropolitana come soci fondatori si traduce in un aumento sensibile degli investimenti pubblici e un più efficiente coordinamento delle attività che, combinato al variegato mix della nostra composizione sociale, diventa un valore aggiunto imprescindibile per chi deve organizzare un evento».
CONVENTION BUREAU e DMO
ONORIO REBECCHINI
presidente del Convention Bureau
Roma e Lazio
«La nostra destinazione ha ospitato diversi eventi di prestigio mondiale grazie alla collaborazione del Convention Bureau Roma e Lazio con istituzioni e operatori privati. (…) Stiamo lavorando all’implementazione di una nuova strategia volta alla promozione degli alti standard qualitativi della nostra destinazione in termini di accoglienza, ospitalità e servizi».
ROMA E LAZIO, ALTA QUALITÀ, ANCHE INTELLETTUALE
La Capitale italiana è meta di numerosi appuntamenti nazionali e internazionali e la ricchezza del suo patrimonio storico, artistico e culturale va di pari passo alle esperienze e alle location ideali per eventi congressuali. «La nostra destinazione ha ospitato diversi eventi di prestigio mondiale – dice Onorio Rebecchini , presidente del Convention Bureau Roma e Lazio – grazie alla collaborazione del Convention Bureau Roma e Lazio con istituzioni e operatori privati». Per esempio, tra i più recenti, «L’’Igtm (International Golf Travel Market), il più grande market place internazionale per operatori turistici specializzati nel golf e che ha registrato la presenza di oltre settecento buyer altamente qualificati e il meeting annuale e l’assemblea generale Iapco (International Association of Professional Congress Organisers), che
BELGRADO E IL SUO CB SI PREPARANO A EXPO 2027
In attesa dell’Esposizione Universale del 2027, il Belgrade Convention Bureau promuove gli atout della capitale della Serbia, una destinazione emergente, vibrante e ricca di fascino, ancora fuori dalle rotte comuni e per questo genuina. «Un elegante e vivace centro storico adagiato alla confluenza di Danubio e Sava e punteggiato di ristorantini e locali, una zona moderna e glamour – il Belgrade Waterfront –, 52 musei, un calendario con oltre settecento eventi di risonanza internazionale fanno di Belgrado la meta perfetta per il Mice» ha affermato Jelena Stankovic, public relation manager
di Visit Belgrado. E in effetti, se il Sava Center, con i suoi oltre centomila metri quadrati, è uno dei più grandi e versatili centri congressi dei Balcani, situato in posizione centrale a due passi dal waterfront, non mancano i meeting hotel – la città ha 123 alberghi, la maggior parte dei quali a quattro stelle, con nuove aperture in arrivo – le strutture di lusso, le location storiche, i castelli e le venue insolite. Infinite possibilità anche per i post congress, dalle crociere su Danubio e Sava alle escursioni sulle colline che circondano la città, tra vigneti, fortezze, montagne e lasciti bizantini. (P.K.)
ha visto riuniti i più rilevanti organizzatori di congressi ed eventi internazionali» riportando questo appuntamento nella Capitale dopo quarant’anni. Il contributo del convention bureau non si limita a fornire il supporto all’organizzazione ma può «Contribuire alla promozione dell’evento aumentandone la visibilità e l’interesse dei partecipanti e potenziali stakeholder – prosegue Rebecchini –. Inoltre, aiutando gli organizzatori a prendere decisioni informate, consentono di ottimizzare tempo e risorse finanziarie preziose». Ma i convention bureau devono saper stare al passo con le evoluzioni del settore turistico. «Stiamo lavorando all’implementazione di una nuova strategia volta alla promozione degli alti standard qualitativi della nostra destinazione in termini di accoglienza, ospitalità e servizi – dichiara ancora Rebecchini –. I nostri diretti interlocutori sul territorio sono la nuova Fondazione per l’attrazione “Roma & Partners” e l’Assessorato ai Grandi Eventi, Sport, Turismo e Moda di Roma Capitale, per quanto concerne la Città Eterna, e l’Assessorato al Turismo e la Direzione Turismo della Regione Lazio, per il resto dell’offerta regionale». Ciò permetterà di creare azioni sinergiche e mirate con ricadute positive per gli operatori e per tutta la filiera del turismo regionale. Inoltre, in relazione alla meeting industry, «Nell’ambito del progetto nazionale Ikl (Italian Knowledge Leaders) – conclude Rebecchini – stiamo lavorando allo sviluppo di un progetto per la creazione di un “Club Ambassador” del territorio, con l’obiettivo di identificare e coinvolgere quelle key-person che rappresentano il capitale Intellettuale regionale e che siedono nei board di associazioni internazionali in Italia e all’estero. Esiste, infatti, un rapporto direttamente proporzionale tra il capitale Intellettuale e il numero totale dei congressi ospitati in una destinazione e Roma, con leader locali attivi in diverse centinaia di associazioni internazionali, è la prima città in Italia e tra le prime 14 nel mondo (riferimento Rankings ICCA delle destinazioni congressuali con dati del 2022, ndr)».
SPAGNA: LA CORUÑA, ESPERIENZE INSOLITE
Situata su una penisola che si allunga nell’oceano Atlantico, all’estremità occidentale della Galizia, La Coruña è una vivace città moderna, caratterizzata dal centro storico di origini medievali, circondato da un ambiente naturale incantevole e selvaggio: lunghe spiagge di sabbia bianca, alte scogliere, aree marine protette e parchi naturali e riserve della Biosfera nell’entroterra. Per la sua posizione, il simbolo diella città è la Torre di Ercole (Patrimonio Unesco), un faro di origini romane e ancora oggi funzionante, alto 59 metri, che si erge nel silenzio di un’ampia area verde al limitare della città.
Sebbene sia una cittadina a misura d’uomo, la sua ricchezza culturale e paesaggistica riserva numerosi luoghi e location ideali per eventi e meeting d’affari. Grazie al supporto di professionisti locali è possibile «Organizzare eventi e attività, anche su misura, adatti alle richieste e al budget del cliente in modo che possa sfruttare al meglio le potenzialità della destinazione – dichiara Álvaro Lens, direttore di A Coruña Convention Bureau –. Inoltre, lo stesso Cb può collegare l’evento alla società o all’industria locale, oppure ottenere approvazioni ufficiali e permessi speciali grazie ai contatti con le autorità». Il ricco patrimonio storico locale è fonte di attrazione per i visitatori e, oltre alle visite, è piacevole scoprirlo anche attraverso attività esclusive. Per esempio, «Abbiamo incluso due musei locali, quello Archeologico e la Casa Museo di María Pita – racconta Lens – come parte di una gimkana, con singole missioni da compiere all’interno di ciascuno di essi, abbiamo fatto una visita guidata al Municipio solitamente chiuso al pubblico, oppure ancora abbiamo organizzato una cena nell’Acquario in una sala di forma ovale, circondati da pesci, compresi gli squali». Esperienze che permettono di immergersi nella vita locale e scoprire luoghi in modo anche insolito.
CROAZIA, CRESCITA COSTANTE
Spiagge, montagne, parchi naturali e oltre mille isole al largo della costa adriatica. E poi, città e piccoli centri, con un ricco patrimonio storico e culturale. A un passo dall’Italia, la Croazia è una destinazione sempre più ricercata dai viaggiatori per il suo paesaggio vario, esteso tra mare e terra, in grado di soddisfare tutti gli interessi e le esigenze. Grazie al clima mite tutto l’anno e ai buoni collegamenti aerei con Zagabria, Spalato e Dubrovnik, da cui raggiungere facilmente l’Istria, Opatija e Zara, la Croazia è cresciuta rapidamente affermandosi come
meta rinomata leisure ma anche per il settore business. «Solitamente il periodo dei congressi in Croazia è l’autunno e la primavera, riempiendo posti al di fuori dell’alta stagione e ottenendo anche prezzi migliori negli hotel – dice Viviana Vukelic , direttrice dell’Ente Nazionale Croato per il Turismo in Italia –. Uno dei motivi per cui la Croazia è ideale per il turismo Mice risiede nella perfetta combinazione di attrazioni turistiche e strutture moderne». Tra le destinazioni congressuali più richieste ci sono le città di Zagabria, Dubrovnik e Spalato, e alcune località minori, come Opatija, Rovinj e Zara: un’ampia scelta, e la Dmc locale può aiutare a trovare soluzioni e ambienti migliori per rispondere alle diverse esigenze delle aziende. A fare da volano al lancio della Croazia come meta per i viaggi d’affari ha contribuito anche il «Riconoscimento internazionale di migliore destinazione per conferenze e incentive del Confex in Gran Bretagna nel 2007 – afferma Vukelic –. Da allora la destinazione ha dimostrato una costante crescita sia con importanti progetti di investimento sia con l’apertura di nuove strutture ricettive, anche di catene internazionali. Per il 2024 sono attese le aperture del primo Pullman Zagreb di Accor, dopo l’estate, una moderna struttura di 198 camere che sorgerà a City Island, l’area d’affari della città ora in forte espansione; l’Hyatt Zadar, ricavato all’interno dell’ex azienda croata produttrice di liquore maraschino, con 130 camere, una spa, centro fitness e piscina; e il Keight Hotel Opatija, della Curio Collection by Hilton, da fine luglio 2024, che conta anche un centro business e sale riunioni. Grandi novità, dunque, che si aggiungono a strutture già gettonate per meeting e convegni come Zonar Zagabria, Art’otel Zagabria, AC Marriot Split». Novità che faranno sicuramente piacere a tutti coloro che hanno intenzione di organizzare meeting aziendali, fiere, viaggi incentivi o team building in Croazia.
A Coruña Zagabria
ÁLVARO LENS
direttore di A Coruña Convention Bureau
«Il Cb può aiutare a organizzare eventi e attività, anche su misura, adatti alle richieste e al budget del cliente in modo che possa sfruttare al meglio le potenzialità della destinazione. Inoltre, lo stesso Cb può collegare l’evento alla società o all’industria locale, oppure ottenere approvazioni ufficiali e permessi speciali grazie ai contatti con le autorità».
VIVIANA VUKELIC
direttrice dell’Ente Nazionale Croato per il Turismo in Italia
«Uno dei motivi per cui la Croazia è ideale per il turismo Mice risiede nella perfetta combinazione di attrazioni turistiche e strutture moderne. La destinazione ha dimostrato una costante crescita sia con importanti progetti di investimento sia con l’apertura di nuove strutture ricettive, anche di catene internazionali».
LLORET de MAR, innovativa per vocazione
La cittadina catalana cresce e si rinnova all’insegna di nuovi trend ed esigenze, anche dei visitatori Mice. Tra nuove strutture ricettive, suggestive location e tante esperienze per arricchire soggiorni incentive, eventi post-congress e team building
di FRANCESCA PACE
Considerata
la capitale della Costa Brava, Lloret de Mar è stata una delle prime località a dare il via al turismo in questo tratto della Catalunia molto tempo fa, grazie alle sue caratteristiche ideali per l’accoglienza dei visitatori: una cittadina a dimensione d’uomo, lunghe spiagge lambite dal mare, la rigogliosa natura dell’entroterra, il clima ideale tutto l’anno, un’ottima tradizione culinaria e un ricco patrimonio culturale. Da allora, complici anche i nuovi collegamenti e la sua posizione strategica – a 85 chilometri da Barcellona e a trenta chilometri da Girona – ha continuato a crescere e migliorare la propria offerta cavalcando l’onda di nuovi trend e di nuove esigenze dei viaggiatori. Anche come destinazione Mice, affermandosi negli anni come meta rinomata a livello internazionale per riunioni, conferenze, viaggi incentivi ed eventi. Tra le novità, la partecipazione di Lloret Convention Bureau al progetto pionieristico Olot-GironaLloret per proporre iniziative Mice congiunte fra i tre comuni, ognuno a soli 35 minuti di distanza, sfruttando i loro diversi contesti naturali, montagna, città e mare. Sempre all’ospitalità business, poi, il Lloret Convention Bureau ha lanciato la nuova sezione Experiences che illustra l’ampia varietà di proposte adatte ad arricchire soggiorni incentive e sessioni di team building, da personalizzare in base alle singole esigenze.
ESPERIENZE A LLORET DE MAR
Le viette del bel centro storico di Lloret, animato da ristorantini di tapas, bar e pasticcerie, sono il punto di partenza per immergersi nell’atmosfera locale e andare alla scoperta
del patrimonio storico e artistico con tour a tema, dalle sue origini di villaggio di pescatori e, poi, di importante centro di scambi commerciali con l’America, con tracce dell’eredità indiana e delle radici cubane. Situata tra mare e montagna, la natura di Lloret offre tante occasioni di relax e sport. Dalle passeggiate nei Giardini di Santa Clotilde, nel Marimurtra Botanical Garden, ricco di specie vegetali provenienti da tutto il mondo, o lungo il Cami de Ronda, da percorrere a piedi o in bici, fino al golf sui green dell’entroterra e alle gare di orienteering. Lungo la costa, invece, ci si diverte con gite in catamarano o a bordo di moderni Dofijet – che accolgono fino a 250 passeggeri – in kayak o paddle per ammirare i dintorni da una diversa prospettiva, oppure partecipare a sessioni di yoga sulla riva. Da non perdere, poi, è una visita al Castell de Lloret dove le sale di questa antica fortezza ospitano un’esperienza immersiva di Metaverso dedicata al cambiamento climatico: con appositi occhiali, ci si immerge in uno spettacolo di immagini, luci e suoni che illustrano gli effetti del climate change e le possibili soluzioni per contrastarlo. Al termine ci si rilassa (e si riflette) sulla splendida terrazza affacciata sul mare, una location di grande suggestione disponibile anche per eventi privati fino a duecento persone. Non mancano, poi, momenti di gusto con i sapori del territorio: dai ristoranti gourmet ai vini, Lloret de Mar offre un’ampia gamma di proposte gastronomiche locali e internazionali, di alta qualità, sostenibili e sane. Tante occasioni che ispirano altrettante attività da alternare a incontri di lavoro.
RICETTIVITÀ PER OGNI OCCASIONE
L’innovazione di Lloret passa anche dalle tante strutture ricettive. Un’offerta tanto ampia quanto varia, adatta ad accogliere diversi eventi business, da quelli più ristretti a quelli più numerosi. Tra le novità del 2024 c’è l’apertura a giugno del nuovo Hotel Melià Lloret de Mar, un cinque stelle concepito per ricreare l’essenza più pura della Costa Brava. Circondato da magnifici giardini di cinquantamila metri quadrati, si trova in una delle zone più belle e tranquille di Lloret e a soli dieci minuti dalla spiaggia. Caratterizzato da ambienti di design, ha un’ampia area spa dotata di bagno turco, jacuzzi e sauna, due piscine all’aperto, e duecento camere con patio, balcone o affaccio sul mare. A questo si aggiunge l’offerta gastronomica di alta qualità da gustare al Freu, il ristorante à la carte o al Mosaico, aperto tutto il giorno, adatti per ospitare eventi insieme alle sale banchetti e al giardino per ricevimenti open air. L’Hotel l’Azure, quattro stelle superior, invece, è situato nel centro di Lloret ed è adatto a soddisfare le esigenze di ospiti leisure o business. Oltre alle 411 camere di cinque categorie, tutte confortevoli e moderne, dispone di una spa adult-only con due piscine, sauna, sale per trattamenti rigeneranti, una palestra per allenamenti active, un’area chill-out con piscina a sfioro sul rooftop dell’edificio, tre bar e due ristoranti, La Plaza, aperto dalla colazione alla cena, e The Factory, con menu à la carte. Agli eventi Mice sono dedicate la sala Circus, un ampio spazio polivalente di settecento
metri quadrati, adattabile a qualsiasi tipo di meeting o evento, una sala di trecento metri quadrati modulabili supportate da tecnologia all’avanguardia e personale esperto, e l’area esclusiva The Eighth, sul rooftop dell’hotel, per meeting speciali.
Molto varia anche l’offerta per eventi raccolti e ricercati. Come l’Hotel Sant Pere del Bosc, un cinque stelle ricavato all’interno un antico monastero benedettino immerso nel verde a cinque chilometri dal centro di Lloret. Tutto è pensato per offrire un soggiorno di benessere. Tranquillità e discrezione sono assicurate dalle sole 19 camere finemente arredate nel rispetto della sua storia e dotate di ogni comfort; il relax di corpo e mente è affidato alla spa, con percorsi acquatici, trattamenti ayurvedici, yoga e consulenze dietetiche ed estetiche; mentre ci si mantiene in forma con attività all’aria aperta, come nordic walking, golf, tiro con l’arco e tour in Segway nei dintorni. Infine, il ristorante Sant Pere, uno dei migliori della Costa Brava, è il luogo giusto per gustare, in un’atmosfera elegante e raffinata, piatti della cucina tradizionale catalana rivisitati in chiave moderna, preparati con prodotti locali, a chilometro zero e secondo stagione, accompagnati da un’ottima selezione di vini, tra i quali spiccano quelli del vigneto Domini de Sant Pere, situato attorno all’hotel: un luogo storico che mantiene viva l’antica tradizione dei monaci, dove vengono organizzate passeggiate e degustazioni tra le vigne.
ATMOSFERA mediterranea
Una grande area verde con spazi per l’intrattenimento, la ristorazione e il Palazzo dei Congressi Olympic.
Il complesso dell’Evenia Olympic Resort di Lloret de Mar è una struttura versatile e un punto di riferimento per la clientela bleisure. Dove l’accoglienza ruota attorno al benessere e alla sostenibilità
di FRANCESCA PACE
Un’area di oltre trentamila metri quadrati, quattro alberghi di diversa tipologia, un water park con piscine tropicali, riscaldate e con intrattenimenti acquatici. E, poi, spa e palestra per il benessere di corpo e mente, ristoranti con un’ampia offerta gastronomica, bar, giardini e spazi multifunzionali per il relax. L’Evenia Olympic Resort di Lloret de Mar è una struttura ricettiva poliedrica, unica nel suo genere sul litorale spagnolo della Costa Brava. Situato in una zona tranquilla della cittadina, a pochi metri dal centro e dalla spiaggia, è pensato per l’accoglienza di diversi viaggiatori, sia leisure sia business, dove l’ampia gamma di intrattenimenti e servizi dell’hotel si integrano con la ricca offerta del patrimonio storico e culturale della cittadina catalana.
IL PALAZZO DEI CONGRESSI: VERSATILE E ACCOGLIENTE
L’Evenia Olympic Resort & Palazzo dei Congressi Olympic è un ambiente ampio e accogliente, adatto a soddisfare diverse esigenze, comprese quelle degli ospiti business, in linea con l’esperienza di Lloret de Mar nell’accoglienza di eventi Mice a livello internazionale. All’interno si trova il Palazzo dei Congressi, uno spazio di oltre 4.900 metri quadrati per sale riunioni e un’ampia area modulabile – tra i trenta e gli ottocento metri quadrati – adatta a conferenze, convegni e banchetti, che include anche il nuovo auditorium con una capacità di 770 persone. Tanti spazi dotati di tecnologia audiovisiva, wi-fi e supporto tecnico di personale
esperto. Grazie alla flessibilità e ampiezza degli spazi, l’Olympic Conference Center è adatto per diversi tipi di eventi: da convention e conferenze a corsi di formazione, presentazioni e serate speciali. Coffee break e momenti conviviali post congress sono affidati alle sale polivalenti adattate a banqueting oppure alle diverse aree di ristorazione dell’hotel. L’esperienza culinaria è, infatti, un altro punto di forza che, alla guida dello chef Carles Fàbregas, propone cucina mediterranea certificata Amed, che promuove il cibo locale come modello di alimentazione sana nel settore della ristorazione, in linea con la filosofia sostenibile dell’Evenia Olympic Hotel. Alle proposte gastronomiche sono dedicati ben quattro ristoranti dove gustare piatti preparati con ingredienti sempre freschi, di stagione e a chilometro 0, con specialità anche adatte a vegani o a chi ha intolleranze particolari.
HOTEL MULTIFUNZIONALE
Per il soggiorno, l’Evenia Olympic Resort propone quattro diverse strutture quattro stelle: Palace, Park, Garden e Suites. Ciascuna con proprie caratteristiche pensate per diversi tipi di viaggiatori ed esigenze, si affacciano sulle piscine e gli spazi verdi del complesso. Le camere – per un totale di 793 camere, di cui 330 suite – sono tutte spaziose, dal design moderno, attrezzate di ogni comfort, e offrono diverse tipologie per accogliere dalle coppie, alle famiglie (anche in formato apartment) fino a ospiti business.
I partecipanti a eventi Mice, poi, possono usufruire di spazi e servizi dell’hotel, per alternare momenti di lavoro allo svago. Cuore della struttura è il Water Park, dove divertirsi tra diverse piscine (divise per adulti e piccoli), sorseggiare un cocktail al Pool bar, oppure rilassarsi all’aperto in angoli più tranquilli, nella zona idromassaggio o pigramente sdraiati su un lettino al sole attorno alla Tropical pool. Per i più active c’è il centro sportivo, con un’ampia gamma di strutture e una palestra per allenarsi. Infine, la spa, per momenti di relax più profondo, dove scegliere tra trattamenti rigeneranti e personalizzati, un circuito acquatico tra docce, piscine, jacuzzi, sauna e bagno turco per liberarsi dallo stress, e percorsi idroterapici, con massaggi in acqua, scrub e docce Vichy.
LOCATION INNOVATIVA
E SOSTENIBILE
Lloret de Mar è una località pioniera del turismo in Costa Brava. Grazie alla sua posizione strategica – a 65 chilometri da Barcellona e a trenta da Girona –, al suo ricco patrimonio storico e culturale e al contesto naturale, tra mare ed entroterra, offre da sempre un’ampia varietà di attività per immergersi nell’atmosfera mediterranea. Nel tempo è cresciuta raccogliendo le nuove sfide all’insegna dell’innovazione, della qualità e della sostenibilità, facendone oggi una rinomata meta a livello internazionale. In questo sen-
so, l’Evenia Olympic Resort ne rappresenta una sintesi e, in particolare, ha fatto della sostenibilità una filosofia per l’accoglienza. Oltre all’offerta gastronomica certificata Amed che abbiamo già citato, la struttura ha adottato alcuni accorgimenti per garantire una vacanza ecosostenibile: con il proprio progetto #ecoevenia per ridurre l’impatto sull’ambiente, evita l’uso di prodotti usa e getta, utilizza plastica biodegradabile e carta riciclata cento per cento, e dispone di fontanelle d’acqua per riempire bottiglie di vetro o borracce. Inoltre, i quattro hotel sono certificati Bioscore, che ne dichiara la politica ambientale di sostenibilità e responsabilità sociale d’impresa.
L’INDIRIZZO della bellezza
“Beauty has an address”: è questo il claim con il quale il Sultanato dell’Oman si presenta al mondo e mai slogan fu più veritiero. Il Paese vanta infatti una ricchezza di paesaggi incredibile, architetture armoniose e tradizioni affascinanti. Ingredienti perfetti per eventi indimenticabili
di SIMONA P.K. DAVIDDIBastano pochi giorni per innamorarsi perdutamente dell’Oman: nell’affascinante Paese mediorientale, infatti, il tempo sembra dilatarsi, tanto di frequente il panorama cambia, dalle sfumature del deserto ai wadi rigogliosi, da canyon e montagne inaspettate al mare trasparente, da agglomerati urbani arabeggianti dominati da poderose fortezze, alla vibrante capitale, Muscat. La città che ha saputo mantenere intatta la sua atmosfera autentica pur restando al passo con i tempi e arricchendosi di strutture perfette per il Mice e di attrazioni di grande fascino. Tra queste ultime figura assolutamente la bellissima Royal Opera House – costruita nel 2011 –, con la sua candida mole marmorea e gli interni in legno intarsiato illuminati da lampadari in cristallo: qui la meeting industry può privatizzare diversi spazi, dal foyer al cortile in marmo, per eventi dal sapore esclusivo. Per incontri dai grandi numeri o più articolati, nel 2016 è stato inaugurato l’Oman Convention and Exhibition Center con 25 sale – la maggiore da 1.200 posti – foyer, cinque
padiglioni fieristici, teatri, Vip room e due ampi e curati giardini, per gli eventi outdoor. Tra le strutture alberghiere, invece, la scelta è quanto mai varia e non sono rari gli alberghi – quattro e cinque stelle – che vantano una spiaggia privata, come il complesso dello Shangri-La, in splendida posizione, con due spiagge e una marina private, o come il lussuosissimo Al Bustan Palace, costruito per i meeting degli Stati del Golfo e poi trasformato in hotel, con la sua hall imponente – è alta 38 metri – e gli infiniti spazi per eventi, indoor e outdoor, tra i quali primeggiano la grande ballroom con dehor, per cene fino a mille commensali, e la spiaggia, che può accomodare gala dinner anche per duemila partecipanti.
E a proposito di mare, un’escursione in motoscafo lungo la costa frastagliata può riservare incontri incredibili, come quello con centinaia – letteralmente! – di delfini, e sessioni di snorkeling tra coralli e tartarughe, prima di approdare su una spiaggia deserta allestita in esclusiva per il pranzo.
WADI, DESERTO O…?
Lasciata Muscat, il Mice non ha che l’imbarazzo della scelta sull’itinerario da seguire per il post congress: un percorso che sicuramente regalerà grandi emozioni è quello che arriva – al tramonto! – al deserto di Al Sharqiyah prevedendo però almeno due tappe lungo il tragitto, per lasciarsi sorprendere da altrettanti portenti della natura: la prima per fare un bagno nel curioso Bimmah Sinkhole, una depressione del terreno che un tunnel sotterraneo riempie di acqua di mare, resa smeraldina dalla chiara roccia calcarea; e la seconda per ammirare le piscine naturali del Wadi Bani Kalid, incastonate in un rigoglioso palmeto. Il deserto, poi, ammalierà i visitatori con le mille gradazioni delle sue sabbie infinite, dall’ocra al biscotto, dall’arancio al rosso: se il tramonto tra le dune – sorseggiando magari un bicchiere di vino – è un must, il deserto è attrezzato con campi tendati di lusso e con veri e propri resort con cottage in muratura e facility top level, per il Mice più esigente. Un’alternativa porta d’ingresso al deserto – e comunque una tappa imperdibile, a un paio d’ore da Muscat – è l’antica capitale del regno omanita, Nizwa, un gomitolo di case incastonato nel cuore di un’oasi verdeggiate. Sull’abitato troneggia il maestoso forte seicentesco, un dedalo di torri e torrette merlate, scalinate e terrazze, cinto ancora da mura poderose, tra i cui vicoli si snoda uno dei souq più caratteristici del Paese, dove acquistare – e assaggiare – datteri, halwa di tutti i tipi (il dolce tipico omanita), spezie, ma anche argenti e vasellame.
JABAL AKHDAR:
L’OMAN CHE NON TI ASPETTI
Non tutti sanno che l’Oman vanta anche rilievi montuosi che superano i tremila metri, altipiani e canyon mozzafiato: uno dei punti privilegiati per godere di tutto ciò è sicuramente Jabal Akhdar, la “montagna verde”,
così chiamata dalle numerose coltivazioni terrazzate che coprono le pendici di questo rilievo montuoso che arriva ai duemila metri. Trekking, ma anche tranquille passeggiate alla scoperta dei pittoreschi villaggi abbarbicati alla montagna o – da marzo a maggio – per immergersi nel profumo inebriante delle coltivazioni di rose sono tra le escursioni più memorabili che la zona può offrire, con il valore aggiunto di un contatto ancora genuino con la popolazione e con la cultura locali. Per quanti a tutto questo volessero aggiungere “l’effetto wow”, l’indirizzo giusto è quello dell’Anantara Al Jabal Al Akhdar Resort, un affascinante cinque stelle costruito proprio sul margine di un meraviglioso canyon: per piccoli gruppi è d’obbligo privatizzare il Diana’s Viewpoint, una piattaforma che si protende sul canyon – e che prende il nome da una visita della Principessa Diana negli Anni 80 –, per un indimenticabile aperitivo al tramonto.
indirizzi a fine rivista
POLONIA, tra classico e inedito
di SIMONA P.K. DAVIDDIIl
Cracovia e Katowice: due città complementari tra loro, perfette in combinata per il Mice che desideri unire la bellezza classica alle atmosfere post-industriali e futuristiche
Distano poco più di un’ora l’una dall’altra, Cracovia e Katowice e sceglierle in abbinata per un viaggio incentive, una convention o più in generale un evento, significa fare letteralmente un viaggio di secoli passando dal fascino antico e monumentale del centro storico di Cracovia – Patrimonio dell’Umanità Unesco – all’incredibile mix architettonico di Katowice, capoluogo della Slesia, che unisce signorili palazzi Art Nouveau a sapienti recuperi di archeologia industriale, musei innovativi a edifici avveniristici.
CRACOVIA PER IL MICE
Cracovia – con il suo gomitolo di viuzze acciottolate, l’ariosa e immensa piazza principale su cui prospettano imponenti edifici monumentali, bar e ristoranti, la collina dalla quale il castello domina l’abitato, ma anche l’affascinante quartiere ebraico avvolto da un’atmosfera che ha il sapore della leggenda – seduce senza scampo, che la si visiti per una vacanza, un city-break o un’occasione di lavoro. Al fascino della città si aggiunge un’offerta di strutture alberghiere di livello – e di charme – quanto mai variegata a livello di posizionamento, allure e spazi (degno di nota è il centrale Stradom House, hotel lifestyle di lusso ospitato in un edificio risalente al XIV secolo). Accanto ai meeting hotel, alle location storiche e a quelle più unusual, gli eventi di taglia maxi possono contare inoltre sull’Ice Krakow Congress Center, avveniristico e luminosissimo centro congressi dalla facciata trasparente a –letteralmente –una manciata di passi dal centro storico, diviso dalla cittadella del castello solamente da un ponte sulla Vistola. Inaugurato nel 2014, l’Ice ospita ogni anno circa 170 eventi, tra congressi, festival, manifestazioni culturali ed eventi corporate, per un totale di 25mila visitatori nei suoi quattro spazi principali – il più grande dei quali può far accomodare fino a 1.915 persone – completati dal foyer su tre livelli e da altre sale minori e ambienti versatili.
KATOWICE: RITORNO AL FUTURO
Nel cuore della Polonia, in Slesia, in perfetto equilibrio tra la passata tradizione industriale mineraria e siderurgica e un fervido rinascimento culturale, Katowice oggi si presenta come un’interessante destinazione turistica, con una vivace scena artistica, una storia ricca di sfumature e una vibrante atmosfera urbana. Se dei bellissimi palazzi in Art Nouveau che si assiepano nelle eleganti vie del raccolto centro storico abbiamo già parlato, uno degli highlight della destinazione è in realtà la Spodek Arena, un palazzetto dello sport e per eventi fino a 11mila partecipanti dall’iconica forma di un’astronave (Spodek in polacco significa “piattino”) che sorge nella zona culturale della città, accanto al nuovissimo centro congressi – con il quale lavora in sinergia – in grado di ospitare eventi e congressi fino a 15mila persone nelle
sue diverse sale, tra le quali primeggia l’auditorium da 570 posti. Altri due edifici della zona culturale sono degni di nota, sia per la loro architettura, sia per la possibilità di ospitare gli eventi della meeting industry: la sede della Narodowa Orkiestra Symfoniczna Polskiego Radia, ovvero l’Orchestra Sinfonica della Radio Polacca, inaugurata nel 2014 sui resti di una vecchia miniera e oggi in grado di far accomodare fino a 1.800 spettatori nell’elegante concert hall dall’acustica perfetta – per evitare possibili vibrazioni, la sala concerti è stata costruita proprio come un edificio separato all’interno dell’edificio principale – e il Museo della Slesia, un edificio modernista costruito nel 2015 in quella che fino al 1999 era una vera e propria galleria di una miniera ancora in funzione; qui, oltre a visitare le mostre e le installazioni ospitate dal museo, è possibile allestire cene di gala, conferenze ed eventi grazie ai diversi spazi flessibili, dal’auditorium per trecento delegati alle sei sale di diverse metrature.
DUE LOCATION UNUSUAL, ANZI TRE E a proposito di miniere, poco distante da Katowice, a Zabrze, per il Mice alla ricerca dell’effetto wow, non si può non menzionale l’ottocentesca Miniera di carbone Guido, dove è possibile non solo scendere fino a 320 metri di profondità e visitare gallerie e cunicoli, ma addirittura organizzare anche una serie di attività di team building – persino una partita di golf! – a quella profondità, da far seguire da un aperitivo nel bar più profondo della terra e da un pranzo o una cena gourmet comodamente seduti a tavola. Gli amanti dell’adrenalina, invece, potranno optare per un post-congress ad Energylandia, grande parco divertimenti con spazi per eventi e montagne russe da brivido, situato tra Katowice e Cracovia in un’area verdissima attraversata dalla Vistola e caratterizzata da stagni e laghetti, dove è possibile soggiornare anche in un resort originale quanto glamour, lo Scandinavia Resort, le cui camere sono allestite in ex, coloratissimi, container mentre alcuni degli spazi per eventi sono ricavati all’interno di “bolle”, cupole sferiche di varie dimensioni – la principale da duecento metri quadrati – versatili, totalmente personalizzabili e dotate delle più avanzate tecnologie.
BENESSERE: il primo driver della people strategy
Il concetto di wellbeing ha preso piede in modo sempre più attivo negli ultimi anni fino a diventare una leva critica della people strategy, portata avanti da chi gestisce il capitale umano in azienda
di SIMONA CIOTTI Business director di www.Hr-link.it, portale specializzato in risorse umaneS e un tempo non lontano, circa 10-15 anni fa, il benessere in azienda era inteso come un semplice pacchetto di benefit standard incentrati soprattutto sull’assicurazione medica, la mensa, la palestra convenzionata e in alcuni casi auto e telefono a uso promiscuo, oggi il concetto di benessere è imprescindibile nella costruzione di una people strategy che si ponga l’obiettivo di essere attenta ad attrarre e trattenere i talenti e che valuti il capitale umano come elemento determinante della performance aziendale.
Se da una parte si tratta di una tendenza verso la proposta di soluzioni benefit sempre più flex che era in atto da tempo, l’attenzione oggi è focalizzata sulla percezione del lavoro nel suo complesso da parte dell’individuo, che non lo concepisce più in contrapposizione con la vita privata, bensì come parte della vita, come elemento che deve trovare un proprio equilibrio in tutte le sue dimensioni, dove il lavoro è un fattore importante ma non l’unico.
BENESSERE OLISTICO
Gli anni della pandemia hanno sicuramente accelerato una presa di consapevolezza da parte delle persone di quelli che sono i valori su cui basare le proprie scelte – anche professionali –, dall’altra parte le nuove generazioni chiedono al lavoro più autenticità, flessibilità e integrazione delle diversità. Le declinazioni del wellbeing quindi oggi toccano svariate dimensioni e vedono la persona in modo olistico e su più livelli rispetto a prima. E l’azienda, abbracciando questa visione a tuttotondo, fornisce una
serie di strumenti e benefit che rispondano dunque ai diversi ambiti in cui il benessere diventa elemento fondante. Vediamone i principali.
Ambiente fisico: si riferisce a un ambiente di lavoro confortevole e sicuro, pensato per le persone e basato su un concetto di agilità ben integrato con il lavoro da remoto ma anche attento ai momenti di riflessione, relax e condivisione con i colleghi. Il “workplace design” è un elemento atteso e anche il primo biglietto da visita dell’azienda per chi frequenta l’ufficio. Secondo Luca Brusamolino, co-founder di Workitect e smart working expert, «Il ruolo dell’ufficio è diventato strumento centrale per l’employee experience e, quindi, questione sempre cara ai responsabili delle risorse umane».
Salute e benessere fisico: offrire programmi di benessere che includano attività fisica, accesso a strutture sportive, corsi di nutrizione e promozione di uno stile di vita sano. La salute non viene più vista con un approccio reattivo (solo l’assicurazione medica per curarsi) ma in modo preventivo, come stile di vita sano promosso dall’azienda. Al posto dell’accordo con la palestra vicino all’ufficio, le soluzioni moderne seguono l’approccio agile del lavoro, diventano rete e rappresentano un modo aggiuntivo per l’azienda di essere in contatto con le persone. Per Cesar Carvalho, Ceo and co-founder di Gympass, «La rilevanza del benessere è cresciuta tanto da diventare un elemento fondamentale per i dipendenti».
Il benessere – inteso come uno stile di vita sano – è diventato un elemento fondamentale per i dipendenti, che si declina in svariati modi, dalla possibilità di fare attività fisica all’avere un ambiente di lavoro confortevole
Sono sempre di più le aziende che mettono a disposizione soluzioni a supporto del benessere psicologico delle persone, dalle piattaforme come Unobravo e Serenis a percorsi come quelli di Stimulus
Salute mentale: si tratta di supporto per la gestione dello stress, la resilienza e il benessere emotivo attraverso programmi di consulenza, supporto psicologico, mindfulness o meditazione. Un tempo stigmatizzata e trattata come taboo da gestire esclusivamente come problema personale, oggi la salute mentale è un elemento di cui si parla più liberamente anche in termini di impatto sull’economia. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) descrive la buona salute men-
tale non solo come l’assenza di un disturbo mentale specifico, ma come uno stato di benessere olistico: “La salute mentale è uno stato di benessere in cui un individuo realizza le proprie abilità, può far fronte agli stress normali della vita, può lavorare in modo produttivo e può contribuire alla sua comunità” e i disturbi depressivi e d’ansia costano all’economia globale un trilione di dollari ame -
ricani all’anno (rif. The Who Special Initiative for Mental Health (2019-2023): Universal Health Coverage for Mental Health). Sempre più le aziende mettono a disposizione soluzioni a supporto del benessere psicologico delle persone, dalle piattaforme come Unobravo e Serenis a percorsi come quelli di Stimulus.
Equilibrio lavoro-vita: promuovere politiche flessibili, come il lavoro da remoto o orari flessibili, che consentano ai dipendenti di conciliare meglio gli impegni lavorativi e quelli personali. Con questo termine si racchiude molto più dello stereotipo del lavoro da remoto che in Italia ha relegato il termine “smart working” al lavorare da casa. Di fatto, il lavoro agile, ben architettato per permettere alle persone di raggiungere gli obiettivi aziendali, lavorando in ufficio, da casa o da luoghi di vacanza (la cosiddetta “workation”), permette alle persone di non perdere tempo a lavoro e non perder tempo a casa, bilanciando tutte le attività che sono necessarie. Un buon work design, basato su flessibilità e agilità, può avere un profondo impatto sulla salute, la sicurezza e il benessere dei lavoratori, così come sulla loro motivazione e produttività.
Sviluppo personale e professionale: investire nella formazione e nello sviluppo dei dipendenti, con opportunità di crescita e avanzamento di carriera, non è più fare il piano di formazione dopo la valutazione annuale ma un dialogo costante dove i leader, sulla base di strumenti sempre più personalizzati e digitali e sulla base di una nuova sensibilità nella gestione delle persone, guidano la crescita dei dipendenti. Franco Amicucci, presidente di Amicucci Formazione – Skilla, sociologo,
formatore, docente, tra i pionieri del digital learning in Italia, ci guida nella comprensione delle tante dimensioni della formazione oggi, che non è più solo in presenza e in aula ma ha tantissime forme, corrispondenti anche alle modalità nuove e vecchie con cui le persone si relazionano con il mondo e con gli altri: «L’apprendimento si sta rivoluzionando grazie alle infinite ibridazioni del fisico e del digitale, della tradizione e dell’innovazione, di linguaggi e format diversi». commenta Amicucci nell’introduzione di “Apprendere nell’infosfera, esperienzialità e nuove frontiere della conoscenza”, e continua: «Il futuro sarà anche quello che noi costruiremo, e nulla, più dell’apprendimento, crea il futuro». La user experience ha sempre più rilevanza nella costruzione di percorsi di apprendimento e le direzioni risorse umane mettono in campo nuovi ruoli come il learning architect e strumenti come academy fisiche e digitali, Lms (acronimo di learning management system, ndr.) e academy tecniche anche per permettere alle persone di scegliere direttamente come improntare il proprio percorso di sviluppo professionale.
Cultura aziendale: promuovere una cultura organizzativa che valorizzi il rispetto reciproco, la collaborazione, il riconoscimento del merito e la trasparenza. Nel libro “Oltre lo smart working”, Paolo Iacci, docente di risorse umane e presidente di Aidp Promotion, rappresenta in sintesi la trasformazione in atto nella cultura aziendale: «I nuovi processi e le nuove forme del lavoro determinano un cambio di paradigma. Da un modello di leadership basato sul meccanismo del comando-controllo stiamo passando a un differente modello, fondato sulla “fissazione di obiettivi e il successivo controllo dei risultati”. Un modello, quindi, basato su maggiore autonomia, discrezionalità, responsabilizzazione e competenza nel binomio capo-collaboratore. A questo nuovo paradigma corrisponde [...] dicevamo, un nuovo mindset». Un’azienda che manca questo cambiamento rischia necessariamente di essere meno attrattiva.
Comunicazione efficace: si tratta sia di una comunicazione aperta e trasparente tra dirigenti e dipendenti, creando spazi per il feedback e il dialogo, sia di una comunicazione interna trasparente dell’azienda verso il territorio, che fa leva sulla motivazione delle persone che vi lavorano e che ne diventano ambassador. Se le persone sono motivate, lo riflettono all’esterno e questo si riflette indirettamente sul brand, sia che si tratti di un prodotto o servizio sia che si parli di employer branding. Si spera vivamente che i tempi oscuri in cui la struttura organizzativa era tenuta nascosta siano superati e che ci sia una rappresentazione chiara di obiettivi, responsabilità e dell’identità e dei valori che l’azienda rappresenta anche per il territorio. Per questo gli strumenti del marketing sempre più sono a supporto delle direzioni risorse umane e i
momenti di incontro rappresentano più significato per l’espressione del purpose. Gli incontri non sono più solo momenti operativi, sono momento di identità e dialogo per le persone che vi prendono parte.
Benefici e incentivi: il pacchetto incluso nel cosiddetto “total reward” è rappresentato da elementi aggiuntivi come assicurazioni sanitarie, programmi di assistenza all’infanzia, sussidi per il trasporto, pasti in azienda, o incentivi finanziari per il raggiungimento degli obiettivi. Anche la modalità di erogazione dei benefit stessi può rappresentare un elemento distintivo di valore per i dipendenti. Ma è inutile costruire un sistema complesso se la basi del sistema retributivo non sono solide e sussistono elementi di equità di base discriminanti come la disparità di retribuzione tra i generi o simili.
Riconoscimento dei dipendenti: una cultura aziendale basata sul dialogo e sull’ascolto a vari livelli favorisce il coinvolgimento attivo dei dipendenti e ne riconosce il contributo. La cultura dell’errore favorisce l’apertura e l’innovazione promossa a tutti i livelli.
Ambiente inclusivo: riconoscere e includere le diversità aiuta a gestire la complessità relazionale e lavora sull’equità. Le diversità hanno tante sfaccettature e includerle in modo organico nella cultura aziendale rappresenta un elemento vincente. Sempre secondo il World Economic Forum, la Generazione Z –la più diversificata e istruita nella forza lavoro attuale – sta sempre più richiedendo diversità e inclusione sul luogo di lavoro.
In conclusione, investire nel benessere dei dipendenti non solo migliora la qualità della vita sul posto di lavoro, ma può anche portare a una maggiore motivazione, soddisfazione lavorativa e, di conseguenza, a migliori risultati aziendali. Non si tratta di slogan, ma mette in atto profondi cambiamenti nelle aziende e nella società.
Un buon work design, basato su flessibilità e agilità, può avere un profondo impatto sulla salute, la sicurezza e il benessere dei lavoratori, così come sulla loro motivazione e produttività
Nuove dimensioni per i MEETING
All’ultima edizione del Ces di Las Vegas si è parlato molto di intelligenza artificiale, ma vagando tra i padiglioni è emerso che un’esperienza immersiva è ciò che i visitatori di un evento preferiscono
dal nostro corrispondente a New York
DOMENICO MATARAZZOAll’ultima edizione del Ces di Las Vegas, gli stand con le file più lunge sono stati quelli di Netflix, Hyundai, Sk Group, Kia, Lg e pochi altri. Il punto in comune di questi stand è che offrivano esperienze immersive ai visitatori. Per promuovere 3 Body Problem, una nuova serie di produzione propria, Netflix ha fatto indossare ai visitatori un visore Vr che li trasportava in alcune scene ispirate alla nuova serie. In uno dei molteplici spazi della coreana Lg, i visitatori entravano in una sorta di tunnel le cui pareti proiettavano immagini a 360 gradi. Hyundai, invece, era una delle poche aziende con lo stand progettato
per immergere il pubblico attraverso video, scenografie e dimostrazioni di prodotti. Sk Group invece, anch’esso coreano, aveva allestito una sorta di miniparco tematico dove i visitatori erano immersi in immagini, che consentivano loro di muoversi per esempio su un trenino elettrico o di simulare un volo su un aerotaxi.
LA RINASCITA DEL METAVERSO
Sempre al Ces vi erano in esposizione molti visori per la realtà virtuale che offrivano un’esperienza immersiva, segno che il Metaverso non è stato dimenticato, anche se non è un tema di spicco come in passato. Facendo tappa presso alcuni espositori come Magic Leap, ArtLabs, Metavu, abbiamo infatti rilevato che il target di riferimento non erano i consumatori, ma i professionisti in settori scientifici – come architetti, medici, piloti, ingegneri – e che le applicazioni principali erano programmi di formazione. La maggior parte dei visori in Vr offriva un’immersione virtuale e interattiva e noi abbiamo sperimentato anche un meeting virtuale, usando la tecnologia di Holotch, una startup giapponese che sta sviluppando software che consenta a chiunque di creare un ologramma di se stesso: in pochi secondi, infatti, siamo stati in grado di interagire con l’ologramma di una persona che sembrava vicina e in carne e ossa. La tecnologia sarà disponibile per tutti, ma anche in questo caso il mercato di riferimento iniziale
sarà l’utenza affari, in particolare coloro che hanno contatti con partner internazionali. Per la cronaca, il progresso e l’importanza del Metaverso sono stati evidenziati anche la settimana successiva a Davos, durante il World Economic Forum, in un panel che includeva Nicola Mendelsohn – vice-president, Global
Chi aveva profetizzato il fallimento del Metaverso ha sbagliato: sembra che l’ambiente virtuale stia facendo qualche “aggiustamento” per tornare sotto i riflettori con opzioni più performanti
Il Ces (acronimo di Consumer Electronic Show) è una delle più importanti fiere di elettronica di consumo e si svolge dal 1967 a Las Vegas, solitamente a gennaio.
In alto, The Sphere, la nuova venue-attrazione di Las Vegas
Business Group, Meta Platforms – e Sir Martin Sorrell, una volta Ceo di una delle più grandi agenzie pubblicitarie del mondo – Wpp pic –e oggi executive chairman, di S4Capital (specializzata in comunicazione digitale). Nell’occasione i partecipanti hanno concordato che il Metaverso ha avuto un’esplosione di popolarità nella fase iniziale e che non ha risposto alle aspettative, ma che di fatto sta solo prendendo i tempi necessari per affermarsi, partendo proprio da settori specializzati. La tendenza è stata ancora una volta confermata la settimana dopo, quando Meta ha annunciato che il suo Reality Lab, la divisione che ha sviluppato l’ecosistema attorno a Oculus, ha raggiunto il miliardo di dollari di fatturato per la prima volta – pur rimanendo in perdita –e ciò è stato uno dei fattori (benché non il principale) che ha contribuito allo sbalzo in alto del titolo in borsa. Contemporaneamente il fondatore di Meta, Marck Zuckerberg, ha dichiarato di non essere intimorito, ma al contrario di apprezzare invece l’ingresso sul mercato del nuovo Apple Vision, in quanto contribuirà all’espansione del settore.
LE NOVITÀ TECNOLOGICHE
Una visione quasi a 360 gradi può essere disponibile anche senza un visore in Vr. Brelyon, una spin-off del Mit Media Lab – un laboratorio di ricerca interdisciplinare –, durante il Ces ha presentato Ultra Reality: uno schermo virtuale da 122 pollici sintetizzato in un elegante schermo da 32 pollici. L’obiettivo principale dello schermo è quello di consolidare in uno tutti i contenuti che un utente vedrebbe normalmente su più schermi o su uno schermo gigante. Il display è posizionato per manager che hanno bisogno di
visualizzare dati complessi in 3D, collaborare con colleghi su scala internazionale in spazi di lavoro virtuali o architetti che vogliono immergersi in modelli architettonici dettagliati. Anche i gamer che trasmettono in streaming professionalmente o vogliono rimanere al top del loro gioco sono potenziali utenti, poiché il nuovo display offre un’esperienza cinematografica con paesaggi virtuali mozzafiato e una maggiore visione periferica, una caratteristica strategica essenziale per chi gioca, e tutto questo senza causare affaticamento degli occhi.
A proposito di contenuti a 360 gradi, anche i consumatori possono ora creare le proprie esperienze immersive grazie alla videocamera QooCam 3 Ultra 360 di Kando. Questo tipo di fotocamere “a 360 gradi” non è stato top seller tra i consumatori ultimamente, ma la situazione potrebbe cambiare con questo modello, in quanto si tratta di una action cam con caratteristiche che la mettono alla pari di una GoPro in termini di qualità e risultati e in diretta concorrenza con Ista360, il modello più popolare nella categoria. Una delle caratteristiche principali è che può filmare a una risoluzione fino a 8K e a 30fps, standard questi paragonabili a una produzione cinematografica.
3D MA SENZA OCCHIALINI
Oggi non si parla quasi più di Tv in 3D, ma le immagini 3D che sembrano uscire da uno schermo sono ancora qualcosa su cui alcune aziende hi-tech stanno lavorando. Il produttore di laptop Acer, per esempio, ha annunciato il laptop Aspire 3D 15 SpatialLabs, che permette, in particolare ai gamer, di avere un’esperienza in 3D senza i classici occhiali-
ni. Per raggiungere questo effetto, Acer utilizza un modello IA esclusivo, che trasforma i contenuti 2D in 3D in tempo reale. Anche Samsung ha presentato un monitor per videogame in 3D senza occhiali e utilizzando la tecnologia dell’eye-tracking (tracciamento delle pupille). Nel frattempo, per i content creator che vogliono offrire contenuti in 3D, Owl3D offre un servizio di conversione per trasformare i contenuti video tradizionali in formato tridimensionale. La nuova versione dei contenuti richiede ancora occhiali per il 3D, ma i responsabili di Owl3D affermano che la maggior parte dei loro abbonati guarda i contenuti in 3D attraverso visori Vr come Oculus di Meta. Vi sono già software di conversione da 2D a 3D sul mercato, ma Owl3D si differenzia dalle soluzioni attuali perché si basa sull ‘IA, utilizzando miliardi di parametri per prevedere e generare dati di profondità dettagliati, creando un’esperienza 3D più immersiva.
TV TRADIZIONALE & IA
E per i tradizionalisti che vogliono rimanere estranei a Metaverso o video in 3D, ci sono innovazioni anche nel modo di guardare la Tv tradizionale. Lattice Semiconductor sviluppa processori che consentono di selezionare un programma semplicemente con movimenti specifici delle dita nell’aria, senza telecomando. Per chi guarda video attraverso il computer invece, si può selezionare da un menu semplicemente usando i propri occhi. Anche in queste applicazioni Lattice Semiconductor usa l’intelligenza artificiale, ma lo fa attraverso microprocessori che costano poco, non consumano energia e sono in grado di effettuare operazioni specifiche in IA che tradizionalmente sono eseguite con schede grafiche avanzate, in ambiente cloud e con consumi energetici considerevoli. L’architettura di questi processori è chiamata Fpga, un’architettura non nuova ma che è stata riscoperta perché si adatta allo sviluppo di applicazioni basate su intelligenza artificiale a costi ridotti. A proposito di intelligenza artificiale, in diverse sessioni del ricco programma della conferenza, è stato dichiarato che l’IA avrà lo stesso impatto della luce, del fuoco o della rivoluzione industriale. Di fatto l’IA era pervasiva al Ces, anche non aveva titoli prominenti o display che ne mettessero in evidenza il nome. Sembrava che tutte le aziende presenti riconoscessero che l’IA è un componente vitale dell’innovazione e, in quanto tale, veniva citata come uno degli elementi, insieme ad altri, usati per sviluppare nuovi prodotti o servizi o per differenziarli dai concorrenti. Insomma, l’IA era una presenza costante non solo nei grandi stand delle principali aziende dello show, ma faceva parte anche delle offerte delle start-up, per lo più radunate nei saloni espositivi dell’impressionante Hotel Venetian. Tra queste start up sono da segnalare due realtà Italiane: ArtCentrica e Sunspeeker. La prima, con sede a Firenze, è specializzata nel-
la costruzione di ambienti virtuali per eventi, ma in occasione del Ces ha presentato una piattaforma digitale per l’insegnamento della storia dell’arte. Gli studenti hanno la possibilità di ispezionare l’opera nei dettagli più minuziosi, al punto che si ha l’impressione di entrare in un dipinto. Sunspeeker, invece, è una start-up torinese che ha presentato See Beyond, una tecnologia, già brevettata, relativa a un involucro adesivo per pannelli solari: invece di un pezzo di alluminio grigio, il pannello solare può essere personalizzato con immagini stampate su una pellicola e l’idea viene proposta alle agenzie pubblicitarie alla ricerca di opzioni innovative per la pubblicità esterna. Sunspeker sta anche sviluppando una pellicola in grado di visualizzare immagini in movimento. Anche se potrebbe non essere come la superficie della Sfera di Las Vegas, la soluzione può offrire un tipo di intrattenimento altrettanto originale, ma decisamente più economico.
Novità in arrivo anche nel modo di guardare la Tv tradizionale. Lattice Semiconductor sviluppa processori che consentono di selezionare un programma semplicemente con movimenti specifici delle dita nell’aria, senza telecomando. Per chi guarda video attraverso il computer, invece, si potrà selezionare da un menu semplicemente usando i propri occhi
di ALESSANDRA BOIARDI
LOCATION
Per ulteriori approfondimenti, leggi le notizie sul nostro sito, www.meetingecongressi.com
MIND MILANO: THE PLACE TO BE PER IL MICE
Nasce nel cuore di Mind Milano Innovation District una nuova location per eventi, dal forte impatto visivo. Si chiama Big Theatre ed è uno spazio polifunzionale, ridisegnato partendo dagli Studios di Expo sulla base di un progetto di riqualificazione che ha saputo esaltare l’architettura originaria e il design preesistente. Importanti i numeri: 3.900 metri quadrati di superficie senza colonne tra indoor e outdoor, 14 metri di altezza e una capienza di oltre tremila persone. E ancora, un foyer d’ingresso per accredito e guardaroba, un soppalco di 450 metri quadrati, toilette, uffici produzione, locali di servizio e camerini, parcheggi esterni,
DESTINAZIONI
magazzini di storage, attrezzature all’avanguardia.
Ma gli spazi per il Mice nel nuovo quartiere milanese non sono finiti: accanto a Big Theatre, sarà infatti possibile utilizzare innovative aule per corsi di formazione aziendale, con traduzione simultanea in trenta lingue, trascrizione in tempo reale della lezione sulla lavagna, sensori per tenere sotto controllo qualità dell’aria, luminosità e acustica. L’area Village, invece, metterà a disposizione un auditorium per circa duecento persone, spazi per eventi da venti a ottanta posti, un area outdoor con maxischermo e una terrazza per gli eventi più glamour. (P.K.)
I GIOCHI NEL CUORE DELLA CITTÀ
Per la prima volta, Parigi 2024 porterà i Giochi nel cuore di una città, investendo piazze e parchi pubblici e trasformando edifici storici in arene sportive. Place de la Concorde si trasformerà in uno spettacolare campo di gara per gli sport urbani in una location unica, fiancheggiata da numerose sedi per eventi come il Pavillon Gabriel, il Royale e il Petit Palais. Di fronte alla Torre Eiffel, il Trocadéro sarà la sede della cerimonia di apertura del 26 luglio, quando verrà acceso il braciere. Si trasformerà poi in Champions Park, per accogliere i medagliati olimpici e trasmettere in diretta le finali. Sul sito si affacciano diverse sedi importanti, che offrono molte possibilità per eventi professionali con vista, come il Musée National de la Marine, il Musée de l’Homme e il Palais de Tokyo con il suo spazio Yoyo, sede della casa dell’Hospitality Club durante i Giochi. L’enorme parco della Villette sarà completamente trasformato durante la kermesse sportiva: più di 15 Case Olimpiche internazionali saranno allestite lì, offrendo una vasta gamma di attività ed eventi giornalieri. Nello stesso luogo, la Grande Halle de La Villette sarà la sede del Club France e
della televisione francese, e il Centre des congrès de la Cité des Sciences, quello della Casa Olimpica del Canada. Inaugurata di recente a Porte de la Chapelle, l’Adidas Arena è un centro multi-sportivo e culturale e sarà l’epicentro del badminton e della ginnastica ritmica durante i Giochi. Una delle eredità più importanti delle Olimpiadi sarà la pulizia della Senna. Il fiume sarà al centro della Cerimonia di Apertura, ma anche di alcuni eventi come il triathlon, che si terrà nel fiume come nel 1900. Tante novità, dunque, che resteranno alla città e che il Mice potrà scoprire con l’aiuto di Paris je t’aime - Convention Bureau, di Visit Paris Region e di fornitori di servizi come Climbing District o Climb Up Paris e Performances Net. (T.C.)
AGENZIE
TRAVEL INNOVATION HUB: IL NUOVO FLAGSHIP STORE BLUVACANZE
Parola d’ordine: ibridazione. L’oscillazione continua tra digitale e fisico accompagna ormai tutto il processo di scelta, organizzazione e fruizione di un viaggio. Senza contare l’entrata in gioco dell’IA. Tutti elementi che, se ben sfruttati, possono permettere di fronteggiare i big player delle grandi agenzie online – leggi Booking, Expedia, airbnb e così via – perché se batterli sul terreno dei budget pubblicitari è impossibile, lo si può fare puntando sull’automazione e la tecnologia. Nasce sulla scia di queste considerazioni e per intercettare il futuro dei viaggi il nuovo flagship store del Gruppo Bluvacanze a Milano. Collocato nel contesto di rigenerazione urbana dell’edificio MR91, in via Monte Rosa, il Travel Innovation Hub vuole ridisegnare l’esperienza del customer journey, supportato da strumenti visivi e di full immersion, ma anche da nuove figure professionali dedicate ai clienti. L’hub ospita anche uno spazio espositivo dove i partner possono svolgere presentazioni ed eventi, e strumenti di realtà aumentata per esperienze immersive e di entertainment. «Lo abbiamo immaginato come una hall di viaggiatori che si incontrano e si raccontano ai nostri consulenti, i quali offrono i loro suggerimenti dedicando tempo e competenza» ha spiegato Domenico Pellegrino, ceo del Gruppo Bluvacanze. (M.T)
GINEVRA DE BELLIS PREMIATA CON L’HERO AWARD DI IAPCO
Ginevra De Bellis, responsabile del Dipartimento per le Relazioni Internazionali e la Gestione delle Candidature del gruppo OIC, è stata proclamata vincitrice del prestigioso premio Hero Award 2024 della International Association of Professional Congress Organisers (Iapco). Il premio Hero Award, uno dei tre premi “Driving Excellence” presentati annualmente da Iapco, riconosce le persone che incarnano l’eccellenza e la dedizione nel settore della organizzazione e gestione di eventi. Ginevra De Bellis è stata nominata dal suo team per la sua eccezionale leadership e per i suoi contributi al successo del gruppo OIC. Come capo dipartimento, Ginevra supervisiona l’implementazione e l’esecuzione delle candidature di gara, accoglie e forma i nuovi membri del team ed è “ambassador” dell’azienda nel settore associativo internazionale.
Le sue capacità di leadership hanno creato un ambiente di lavoro positivo e di supporto, alimentando la fiducia tra il personale e i clienti. Il suo impegno per la qualità e il lavoro di squadra fanno di lei un membro prezioso per il gruppo OIC.
HOTEL
FORTE VILLAGE RICEVE TRE PREMI AI WORLD MICE AWARDS
Best Incentive Hotel a livello mondiale, europeo e italiano: sono questi i premi attribuiti al Forte Village Resort in occasione della quarta edizione dei World Mice Awards 2023, che si è tenuta a Berlino di fronte a un parterre di eccellenze nel settore Mice a livello mondiale. Il risultato è stato decretato dai voti di professionisti del settore e del pubblico a seguito delle nomine che il comitato World Mice Awards ha raccolto nel corso di un anno di ricerca.
Forte Village è infatti una destinazione ideale per incontri di ogni genere, gra -
zie alla sua capacità di ospitare fino alle 3.500 persone e alla possibilità di prenotare in esclusiva uno degli otto alberghi a disposizione, che hanno una capacità totale di 715 tra camere e un’offerta ristorativa d’eccellenza. «Siamo orgogliosi e onorati di aver ricevuto questo prestigioso riconoscimento. Forte Village, celebre per la sua offerta leisure incomparabile a livello mondiale, si distingue anche per la sua eccezionale varietà di proposte rivolte al segmento Mice» ha dichiarato Lorenzo Giannuzzi, amministratore delegato e direttore generale Forte Village.
VINCENZO MONACO È IL DIRETTORE
GENERALE DI PORTO ANTICO DI GENOVA
PERSONE
da sinistra, Vincenzo Monaco e Mauro Ferrando
Vincenzo Monaco è il nuovo direttore generale di Porto Antico di Genova Spa. Il nuovo direttore vanta una lunga e consolidata esperienza manageriale: con una laurea in economia e commercio, un Mba in Gestione Integrata delle Pubbliche Amministrazioni, e l’esordio in Tirrenia, Monaco ha diretto aziende partecipate nel settore del marketing territoriale, della comunicazione, della cultura e dei trasporti. In particolare, è stato negli ultimi 15 anni direttore generale di Vela Spa, la società, partecipata del Comune di Venezia, che opera come organizzatore delle principali manifestazioni cittadine e coordinatore degli eventi speciali, come gestore delle strutture congressuali al Lido di Venezia e del complesso monumentale dell’Arsenale Nord e come promotore del marketing territoriale. «Porto Antico guarda con fiducia alle prospettive di consolidamento delle attività del polo storico e alle prospettive di crescita offerte dal nuovo Waterfront di Levante, facendo in ciò affidamento sull’esperienza maturata da Vincenzo Monaco nei pregressi incarichi ricoperti. La società ringrazia Gilberto Gagliardi Bonasegale per il proficuo lavoro svolto» ha dichiarato il presidente Mauro Ferrando.
TRIS d’assi
Ampia offerta congressuale e spirito del luogo nelle tre strutture a vocazione Mice del Gruppo Russotti Gestioni Hotels: il Rome Marriott Park Hotel nella Città Eterna e i due hotel siciliani, il Delta Hotels by Marriott Giardini Naxos e il prestigioso Ortea Palace Hotel, Sicily, Autograph Collection di Ortigia
di MARIANGELA TRAFICANTETre hotel perfetti per la meeting industry, con altrettanti caratteri distintivi ed elementi di charme: è il tris di assi che cala il Gruppo Russotti, una realtà italiana dell’hôtellerie che vanta radici siciliane e presidio su alcune delle destinazioni turistiche e congressuali più interessanti d’Italia. Con un totale di cinque hotel, 1.476 camere e 17.325 metri quadrati di spazio congressuale, attualmente rappresenta uno dei franchisee più importanti di Marriott in Italia. Il Gruppo conta in portfolio altre quattro strutture, che insieme a Venezia e Milano accendono i riflettori su due mete siciliane di grande fascino, con il Delta Hotels by Marriott Giardini Naxos e il prestigioso Ortea Palace Hotel, Sicily, Autograph Collection di Ortigia, in Sicilia.
IL GIGANTE DEI CENTRI CONGRESSI EUROPEI A ROMA
Partendo dalla Capitale, il Rome Marriott Park è una struttura di primo piano nel panorama degli hotel congressuali europei e, con le sue quaranta sale – la più ampia delle quali può ospitare fino a ben 2.800 persone – in uno spazio versatile di 11.796 metri quadrati, contribuisce a rafforzare l’appeal della Città Eterna come destinazione ideale per grandi eventi e
congressi internazionali.
Grazie alla progettualità del Gruppo Russotti Gestioni Hotels, proprietario della struttura, l’hotel nasce nel 2006 con una chiara vocazione Mice, amplificata dalla sua ottimale posizione tra l’aeroporto di Fiumicino (a soli 16 chilometri) e la città, in prossimità della Fiera di Roma, e dalla sua ampia capacità ricettiva, che vanta ben 601 camere. In particolare, il Gruppo RGH ha investito nelle tecnologie più avanzate che oggi sono in grado di far vivere in un evento in hotel una vera e propria esperienza “phygital” di integrazione tra evento fisico e virtuale. Inoltre, il Rome Marriott Park si configura come un “resort urbano”, un ambiente da vivere appieno grazie ai suoi servizi distintivi, tra cui un ampio spazio esterno con piscina, un centro fitness ben attrezzato e un’offerta culinaria diversificata, che include il lobby bar, il Brasserie Restaurant, la pizzeria Il Cucuncio e il pool bar.
SERVIZI E OSPITALITÀ MEDITERRANEA IN SICILIA
Il Delta Hotels by Marriott Giardini Naxos riassume passione per i dettagli e comfort, personalizzazione dei servizi e ospitalità mediterranea, per venire incontro alle esigenze del “viaggiato-
re moderno”. Ecco le ispirazioni che hanno guidato il lavoro di rinnovamento e sviluppo del concept. Sono stati ridisegnati gli spazi e rinnovati i servizi, in un resort che cattura già dalla location, sulla spiaggia di Giardini Naxos e da cui raggiungere Taormina con il suo teatro antico e partire alla scoperta di Catania e dell’Etna. Conta su 296 camere (di cui 28 suite), 11 meeting room per un totale di 2.580 metri quadrati, con una capienza di mille persone e dotate delle tecnologie più moderne. Dopo un impegno di lavoro, gli ospiti possono rilassarsi in spa, o godendo di piscina a sfioro e spiaggia privata, o ancora nel giardino mediterraneo e gustando i sapori della tradizione intrecciati alla creatività dello chef nei due ristoranti vista mare, La Sciara (gourmet) e Panarea. I più sportivi apprezzeranno la palestra e la possibilità di dedicarsi allo yoga all’aperto.
MITO E BELLEZZA
NEL CUORE DI SIRACUSA
Ortigia ospita invece l’Ortea Palace Hotel Sicily, il primo in Sicilia a essere parte del brand Autograph Collection di Marriott. Occupa un edificio del 1920, ex “Palazzo delle Poste”, affacciato sul Porto Piccolo dell’isola di Ortigia.
A 67 chilmetri dall’Aeroporto Catania – Fontana Rossa, l’hotel conta 75 camere (di cui 49 suite), e alla clientela Mice presenta cinque sale meeting su 525 metri quadrati, una delle quali, modulabile e attrezzata con tecnologie avanzate, può ospitare fino a duecento persone. L’esperienza immersiva inizia già nella hall, accolti dal “Guardiano della Moderna Agorà” e invitati a vivere rituali come il lavaggio delle mani con essenze profumate e lo Sharbat, una selezione di granite a base di piante sacre legate alle divinità dei luoghi.
L’esperienza prosegue nella Stanza delle Meraviglie, che rende omaggio alla natura storica del Palazzo delle Poste. Qui gli ospiti potranno cimentarsi nella creazione di oggetti come exlibris, quaderni o articoli di cancelleria utilizzando la carta di papiro, e prenotare un’esperienza con un maestro calligrafo. Dal lobby bar Champagnetta al ristorante Il Cortile, la proposta F&B si ispira alle diverse influenze e le reinterpreta in chiave contemporanea. Benessere e relax sono garantiti dalla zona beauty&spa con piscina interna, bagno turco e sauna, dove provare trattamenti immersivi ispirati alla cultura araba. L’area Gymnasium è invece dedicata al fitness.
Quando il Mice incontra il leisure
Falkensteiner Hotels & Residences, gruppo alberghiero altoatesino, è uno dei principali in ambito leisure in Europa centrale e meridionale, con 31 strutture in sette Paesi. E questi numeri sono destinati ad aumentare. Non solo vacanze però, ma anche spazi per conferenze, eventi, congressi e cerimonie
di LUCREZIA NUBIANIUna storia nata più di 65 anni fa in Val Pusteria, nel comune di Chienes (in provincia di Bolzano) da una casa che diventa una piccola pensione. La strada fatta da quel punto in avanti è tanta: Falkensteiner Hotels & Residences oggi è un gruppo alberghiero molto conosciuto a livello europeo, grazie a strutture meravigliose e contemporanee che si trovano in destinazioni di spicco tra quelle più amate dai vacanzieri di tutta Europa. Dalle coste della Sardegna meridionale a quelle di Zara in Croazia, dai due versanti delle Alpi, tra Alto Adige e Austria, alle capitali europee come Praga, gli hotel Falkensteiner sono sempre nel cuore delle destinazioni in cui si trovano. Molto apprezzati in ambito leisure, lo sono però altrettanto per il lato Mice.
LUOGHI DA SOGNO
Gli hotel che dispongono di spazi per eventi e congressi si contraddistinguono per il loro stile di accoglienza “Welcome Home”, per la personalizzazione del servizio, per la capacità di bilanciare alla perfezione i momenti di incontro con quelli da dedicare al relax. Il tutto, in una scelta di luoghi che vanno dalle Alpi più iconiche al Mediterraneo più intenso. Sempre accompagnati da spa meravigliose e da una cucina che predilige ovunque il prodotto locale a chilometro zero.
Esaminando solo alcune delle possibilità, si può partire dal Falkensteiner Club Funimation Garden Calabria, ad Acconia di Curinga (Cosenza) che con i suoi 124mila metri quadrati, le 518 camere e un’infinità di spazi esterni, dalla spiaggia alle piscine enormi, con in più campi per praticare diverse discipline sportive, diventa il luogo ideale per situazioni che uniscano momenti di incontro nelle due grandi sale meeting (fino a 470 persone in totale per un ricevimento) a momenti di puro svago. Un buyout fuori stagione, visto il meteo sempre interessante, è una soluzione già scelta diverse volte da clienti importanti.
Spostandoci a Riscone di Brunico (Bolzano) ai piedi del Plan de Corones, il Falkensteiner Hotel Kronplatz si propone come spot perfetto per eventi, meeting e celebrazioni alle porte delle Dolomiti, in una ricercata cornice di stile alpino contemporaneo. Da un progetto di Matteo Thun, nasce un hotel che in poco tempo è diventato meta prediletta degli amanti della montagna. Cucina intrigante e spa meravigliosa lo rendono davvero interessante, soprattutto considerato il fatto che per gli eventi si possono scegliere gli spazi del museo Lumen in quota (disegnato da Zaha Hadid) o del centro congressi Nobis a Brunico. Qui, architettura, design e luoghi naturali garantiscono momenti davvero indimenticabili.
LUSSO OLTRECONFINE
Muovendoci verso l’Adriatico arriviamo nei dintorni di Zara, in Croazia, dove il Falkensteiner Resort Punta Skala merita un discorso a sé. Si tratta innanzitutto di una penisoletta che entra nel mare con uno scenario davvero incantevole, tra isole da un lato e montagne dall’altro. All’interno del resort ci sono due hotel cinque stelle, premium apartments, luxury villas e soprattutto il Fortis Club, un centro polifunzionale con sale meeting di ultima generazione e spazi di puro comfort, come una palestra con le macchine più moderne o la sala giochi con spazi per i gamer e bowling. Tra campi da tennis in terra rossa e sentieri lungo la costa per facili trekking all’ora dei meravigliosi tramonti, qui si può davvero pensare a qualsiasi tipo di evento o meeting: il successo è garantito. Al di là delle Alpi, in Austria e più precisamente nella regione della Carinzia, ci sono il Falkensteiner Hotel & Spa Carinzia ai piedi del Nassfeld, sotto Passo Pramollo, perfetto per meeting circondati dalla bellezza di una valle alpina, e l’iconico Falkensteiner Schlosshotel Velden, hotel castello sul Lago di Worth, affiliato a The Leading Hotels of the World. Qui ci sono spazi di lusso per meeting ed eventi in un contesto meraviglioso, che sa di “Dolce Vita in salsa austriaca”. E per attività al di fuori dell’hotel, tra le altre, c’è il vicinissimo Casinò, raggiungibile a piedi.
Eventi glamour
Linee di design, citazioni di architettura industriale, rigore high-tech e un brioso decorativismo minimalista disegnano oggi il volto dell’hotel di domani al Westin Palace Milan, dove tutto è destinato a trasformare ogni singolo evento in un successo
di TERESA CHIODOI l Westin Palace Milan spinge avanti un concetto di hotellerie che apre accessi privilegiati ai contesti metropolitani più ricercati e sofisticati in una posizione strategica, vicinissima al centro di Milano, una zona di grande fermento per gli eventi. Nuovi concept fanno del Westin Palace Milan un ambiente trendy e glamour al punto giusto, molto apprezzato soprattutto da chi frequenta il campo della moda, della pubblicità e del design, ma non solo! Infatti, l’offerta congressuale propone la possibilità di organizzare meeting in contesti insoliti, ma con spazi molto ben attrezzati. Il Westin Palace Milan, con la nuova Presidential Suite, apre agli ospiti un nuovo teatro destinato a siglare memorabili momenti di successo, dove una residenza privata prestigiosa e un design urbano contemporaneo fatto di raffinate atmosfere danno vita a una vera e propria proiezione nel futuro dell’albergo metropolitano.
TRA INDOOR E OUTDOOR
Concept sempre nuovi uniti a una brillante attualizzazione di raffinate atmosfere fanno di questa location la cornice ideale per eventi privati e aziendali, cene esclusive sia indoor sia outdoor e cocktail party. Con quest’ultima importante ristrutturazione, il Westin Palace Milan è ora un albergo completamente rinnovato, sia nelle camere sia nelle aree comuni. La già citata Presidential Suite si estende su una superficie di duecento metri quadrati su due livelli, tra l’ottavo e il nono piano. La terrazza esterna, di 150 metri quadrati, concepita per essere uno spazio living a tutti gli effetti, è dotata di tutto il necessario per godersi l’aria aperta, offrendo la possibilità di vivere in un unico spazio piacevoli momenti all’insegna della convivialità. È inoltre possibile ampliare l'area alla totalità dei settecento metri quadrati con il Rooftop Terrace dell'ottavo piano, fino al massimo dell’estensione dello spazio disponibile. Dal cuore di Milano la vista sullo skyline
milanese e sulle guglie del Duomo rende questa location ancora più unica.
Al Westin Palace Milan l’evento è sovrano e diviene l’autentico e fibrillante deus ex machina dell’intera mise-en-scène. Basta attraversare l’ingresso rivestito di marmo per immergersi immediatamente in un ambiente dove si respira la ricchezza di un design tutto italiano. Le scultoree colonne in legno dall’intricato effetto 3D fanno convivere strutture industriali e artigianalità locale. Raffinato e versatile, un moderno appartamento diventa il luogo ideale anche per l’intrattenimento. Pensato come un open space, il soggiorno conduce alla zona pranzo, dotata anche di un angolo bar sapientemente studiato per ricreare l’esperienza del Lounge Bar dell’Hotel, con la possibilità di affidare a un mixologist la preparazione dei suoi signature cocktail. Anche la scultorea scala in marmo con balaustra in vetro pressofuso conferisce allo spazio una certa ampiezza
e originalità, mentre le imponenti finestre a tutta altezza che aprono la visuale inondando la stanza di luce naturale rafforzano il connubio tra indoor e outdoor su cui si basa questa cosmopolita residenza milanese.
EN PLEIN AIR
C’è aria di novità che riguarda nuovi spazi! È con l’arrivo della bella stagione che l’appuntamento con la cucina mediterranea del ristorante PanEvo si sposta nella sua omonima terrazza all’aria aperta, che domina la scena di Piazza della Repubblica. L’eleganza degli interni si riflette con naturalità anche all’esterno, nell’estro delle invenzioni decorative dalle connotazioni urban. Un arco fiorito di gelsomini fa da cornice a questa raffinata oasi sopraelevata, che regala ai propri ospiti la promessa di un momento di tranquilla evasione dallo strepitio della metropoli.
Terrazza PanEvo è dotata di un proprio accesso indipendente tramite un ascensore esterno dedicato, accogliendo anche gli ospiti che non soggiornano in hotel, che si potranno dare appuntamento qui, senza la necessità di percorrere gli spazi interni dell’albergo. Terrazza PanEvo – con una privilegiata vista sullo skyline milanese di Porta Nuova – diventa così la location ideale non solo per eleganti cene all’aria aperta, ma anche per cocktail, eventi privati e coffee break –complice la sua prossimità alla spaziosa Sala Giardino, uno dei principali spazi per eventi messi a disposizione dall’hotel. Le proposte culinarie a cura dell’executive chef Moris La Greca sono qui declinate in una versione leggera e genuina, rendendo omaggio a freschi ingredienti di stagione.
indirizzi a fine rivista
The Westin Palace Milan Milano
Numero totale camere: 231 | Ristoranti: 3, The Lounge Bar; PanE¬vo Restaurant; Terrazza PanEvo (primavera-estate) | Sale meeting: 14 | Capienza sala maggiore: 300 posti | Capienza sala minore: 10 posti | Saletta segreteria | mq di aree espositive: 2.000 | Possibilità organizzazione post congress
Team building in riva al mare
Di facile accessibilità dall’autostrada e al tempo stesso immerso nella tranquillità del verde, il Blu Suite di Rimini combina i suoi spazi congressuali con una vasta gamma di attività open-air per vivere la Romagna
di MARIANGELA TRAFICANTELa professionalità fa rima con benessere al Blu Suite, resort con spiaggia, spa, ampi spazi all’aperto e immerso nel verde affacciato sulla Riviera romagnola, a poca distanza da Rimini ma in una posizione tranquilla e riservata che ispira relax e la possibilità di ricaricare corpo e mente anche in un soggiorno di lavoro.
In posizione ideale, ad appena quattro chilometri dall’uscita del casello autostradale Rimini Nord, in soli cinque minuti si arriva dall’autostrada, si parcheggia comodamente grazie al posteggio coperto e al garage, che è anche dotato di ricarica per i veicoli elettrici, e si è subito pronti per la propria giornata.
GLI SPAZI CONGRESSUALI
Gli spazi meeting interni possono ospitare fino a 120 persone. Si compongono di una
sala di quattrocento metri quadrati – con luce naturale e tutte le dotazioni tecniche necessarie – e di una saletta multifunzionale di 55 metri quadrati con postazioni di lavoro, stampante, schermo Tv e videoproiettore. Coffe break, light lunch, cene aziendali e momenti conviviali trovano la loro dimensione all’Alma Restaurant e anche all’aperto, grazie al terrazzo di quattrocento metri quadrati vista mare, allestito con bar e arredi, uno spazio polivalente ideale per eventi di formazione, aperitivi, pranzi di lavoro, attività wellness come la meditazione. Anche tutti e tre i ristoranti – Blu Restaurant, Blu Beachery e Alma Restautant – sono affacciati sul mare, offrono cucina tradizionale o gourmet, la possibilità di riservare una sala da venti a 180 persone e di allestire tavoli all’aperto.
La cornice naturale che lo circonda non è solo una piacevole scenografia che concilia i momenti lavorativi con quelli dedicati al relax e contribuisce al benessere: diventa infatti parte integrante e location privilegiata per una vasta gamma di attività post congress e di team building open-air, dimenticando l’auto. Tutto è a facile portata, per un’esperienza no-stress.
YOGA IN SPIAGGIA
Blu Suite si affaccia su tremila metri quadrati di spiaggia privata gestita dalla struttura, che viene attrezzata anche con bagni e docce calde fin dalla primavera e che può contare su un’ampia zona che rimane libera da ombrelloni per ospitare attività di team building, in un contesto tranquillo data l’assenza di altri lidi nelle vicinanze. Si può anche organizzare una colazione, un pranzo o un aperitivo in riva al mare, all’Insolito Beach Caffè. La quota sportiva degli ospiti sarà soddisfatta dai campi di beach volley e beach tennis, mentre chi desidera momenti più riflessivi può proporre yoga e meditazione, i cui benefici saranno moltiplicati dall’aria marina.
APERITIVI IN BARCA E PEDALATE IN COMPAGNIA
Mare da ammirare e mare da vivere: bastano cinquecento metri per raggiungere il Circolo Velico, da dove organizzare suggestive escursioni al largo. Per renderle ancora più indimenticabili, si può navigare all’alba, per godere dell’atmosfera magica e dei colori cangianti del cielo, e anche al tramonto, assaporando un piacevole aperitivo a bordo. Si possono anche noleggiare piccole imbarcazioni e organizzare attività come sup e surf.
Grazie alla collaborazione con operatori professionali specializzati, gli ospiti possono sperimentare diversi tipi di pratiche legate al benessere non solo in spiaggia ma anche nei duecento metri quadrati di ampi giardini, di cui uno sul mare.
La cura di sé prosegue nella spa, 350 metri quadrati dove ritrovare se stessi tra gli aromi mediterranei e i benefici del sale di Cervia, provando magari un bagno in una delle pochissime vasche idrosaline della Romagna, oppure un massaggio ayurvedico. Per chi vuole allenarsi è a disposizione la palestra Technogym.
Inoltre, la new entry di quest’anno sono i pacchetti per le aziende che intendono organizzare attività di team building sulle due ruote: pedalare insieme crea un legame che va oltre la superficiale compresenza; la fatica e gli obiettivi condivisi, i momenti di crisi da affrontare insieme, le conquiste esaltanti in cima a una salita o i momenti di convivialità dopo uno sforzo sono quanto di meglio per rinsaldare i legami di gruppo e consolidare un team.
UN TERRITORIO DA SCOPRIRE
Ma l’esperienza non si limita al wellness e allo sport: la Romagna è anche terra da gustare e allora si possono letteralmente mettere le mani in pasta nei corsi di piadina e cucina tipica guidati dalle esperte “azdore” del territorio, in un’area cucina e ristorante riservati ai corsisti e alle aziende (che possono anche privatizzarle). Infine, il territorio circostante offre l’opportunità di scoprire i tesori culturali ed enogastronomici di borghi medievali come Santarcangelo di Romagna, Verucchio e San Leo.
indirizzi a fine rivista
Blu Suite Resort & Spa Bellaria Igea Marina (RN)
Numero totale camere: 45 | Ristoranti: 3 | Posti: 180 | Sale meeting: 3 | Capienza sala maggiore: 120 posti | Capienza sala minore: 25 posti | Saletta segreteria | mq outdoor: 400 (terrazze) + 300 (giardini) | Possibilità organizzazione post congress
A tutto Mice
Fra materiali di prim’ordine e attenzione all’ambiente, Habita79 promuove un rilancio a 360 gradi del territorio campano, non solo come destinazione leisure, ma anche nella ferma convinzione di svilupparne la sua forte potenzialità business-oriented
di TERESA CHIODOHABITA79
Pompeii MGallery
Pompei (Na)
Numero totale camere: 79 | Ristoranti: 2 | Posti: 110+110 | Sale meeting: 7 | Capienza sala maggiore: 170 posti | Capienza sala minore: 10 posti | Saletta segreteria | mq di aree espositive: 120 | Possibilità organizzazione post congress
Unostile contemporaneo si innesta su fonti di ispirazione provenienti dalle antiche domus pompeiane creando una vera e propria operazione di disruption, da cui prende forma un’originale avvicendarsi di raffinate atmosfere. Situato nel cuore di Pompei, a pochi passi dall’ingresso degli scavi archeologici patrimonio dell’Unesco, Habita79, in seguito a una recente e completa ristrutturazione, è oggi un boutique hotel inserito nel portafoglio MGallery Hotel Collection del gruppo Accor. L’hotel, facilmente raggiungibile dall’autostrada A3, dall’aeroporto di Napoli e inoltre a pochi passi dalla stazione ferroviaria di Pompei, sorge all’interno di un maestoso palazzo risalente agli inizi del 1900, sovrastato da un suggestivo rooftop con vista sul Vesuvio. Le camere, ampie, luminose, insonorizzate e di forte appeal estetico, presentano alti standard tecnologici e di domotica avanzata per rispondere alle diverse esigenze di un’utenza Mice e leisure molto attenta ai dettagli. L’hotel dispone di 79 camere dal design contemporaneo: tre suite, cinque Jsuite, otto deluxe e 63 superior. L’hotel offre quattro meeting room modulabili più una sala eventi, tutte dotate di luce naturale e provviste delle migliori tecnologie audio/video e di sistemi di domotica. La sala eventi, con cucina autonoma, è utilizzabile anche per banqueting e può essere collegata in videoconferenza alle sale congressi, rendendo possibile ospitare congressi fino a trecento partecipanti.
FOOD PER TUTTI I GUSTI
Tre sono le proposte ristorative di Habita79, per un ventaglio gastronomico completo e di forte suggestione. In un setting Anni 50, circondato da incantevoli giardini, Il Circolo si presenta come un moderno social club che offre ai clienti il piacere di una full immersion nella tradizione enogastronomica campana. In un contesto contemporary-chic abbinato a una mixologia moderna, la location dispone di un grande giardino e di una terrazza, entrambi disponibili per eventi privati. Il lounge bar The Roof, situato all’ultimo piano dell’hotel propone piatti locali abbinati a cocktail signature e bollicine nazionali e internazionali. Raw è il ristorante di haute cuisine che offre un'esperienza gastronomica unica e raffinata, ammirando lo splendido panorama.
L'hotel dispone di due postazioni di ricarica per auto elettriche tipo due da 22 kW.
TECNOLOGIA GREEN
Habita79 è tra i pochissimi esempi a oggi in Europa di struttura che utilizza congiuntamente un impianto geotermico, una centrale di cogenerazione, un sistema di accumulo a glicole, oltre ad altri sistemi di termoregolazione evoluta che consentono di ottenere significativi risparmi energetici e minimizzare l'impatto sull'ambiente.
Scenari unici
In una città nella quale gli organizzatori di meeting e congressi hanno a disposizione risorse originali, l’Hotel Excelsior Bari può offrire molteplici soluzioni per convegni ed eventi di successo con un’alta qualità del servizio, supertecnologico e personalizzato
Qualità,
ricettività, diversificazione ambientale e geografica, ma anche sostenibilità e cultura: sono tutti numeri per diventare una meta ambita per meeting e congressi ai più alti livelli. L’Hotel Excelsior Bari è una struttura che sa sviluppare e coltivare con profitto la sua vocazione sia sul fronte congressuale, ridefinendo un’antica tradizione di ospitalità, sia attraverso un concept innovativo che sa innestare nel genius loci le moderne facilities di un mercato alberghiero al passo con i tempi. L’ Hotel Excelsior Bari è la struttura ideale per ospitare meeting e congressi, eventi e soggiorni di qualsiasi tipologia. È dotato di otto sale meeting, disposte su due piani diffe -
renti e con luce naturale, corredate di modernissimi supporti tecnologi multimediali, area espositiva, business center e una rapida connessione interna gratuita. A partire dal piano terra, l’hotel dispone di quattro sale modulari che possono ospitare fino a 450 posti. Ciascuna di queste sale è dotata di videoproiettori a soffitto e supporti tecnologici all’ avanguardia. Le restanti quattro sale del primo piano sono ideali per mini meeting farmaceutici e aziendali, break out per i congressi medici, corsi di formazione capaci di ospitare fino 40 posti. Ogni evento è gestito da un team competente in grado di soddisfare qualsiasi esigenza del cliente. All' interno dell’hotel ci sono due sale ristorative ideali per coffee break, business lunch e/o cene aziendali. Le 146 camere sono funzionali e dotate di ogni comfort. Completano l’offerta una palestra attrezzata ed un capiente garage custodito. Parlare di Puglia significa alludere alle tante eccellenze non solo turistiche ma anche culturali, ambientali, agroalimentari, industriali e artigiane. Un modo per poterlo fare è partire dall’Hotel Excelsior Bari per avventurarsi sui percorsi enogastronomici che valorizzano le produzioni tipiche pugliesi e percorrere gli itinerari storico-culturali che esaltano le ricchezze del territorio, facendo delle vere e proprie esperienze immersive. Dal team building alle sessioni post congress sono davvero tante le attività che si possono organizzare per andare alla scoperta del territorio in occasione di un evento aziendale.
di TERESA CHIODOHOTEL EXCELSIOR BARI Bari
Numero totale camere: 146 | Ristoranti: 1 | Posti: 160 | Sale meeting: 8 | Capienza sala maggiore: 450 posti | Capienza sala minore: 5 posti | Saletta segreteria | mq di aree espositive: 500 | Possibilità organizzazione post congress indirizzi a fine rivista
Matera, quinta scenica
Il miracolo del tempo e dell’ingegnosità dell’uomo si presta alla magia del cinema e a quella degli eventi aziendali all’Unahotels MH Matera dove è in arrivo un nuovo lounge bar con una cantina per la degustazione di vini, e un restyling del centro congressi con importanti novità nel design e nelle tecnologie
di TERESA CHIODOMatera
è una delle città ancora abitate tra le più antiche del mondo. Un riverbero dal passato, una mistica vertigine. Una storia di lungimiranza è quella dell’Unahotels MH Matera, situato nel caratteristico Borgo Venusio, alle porte della città. L’amore per la propria terra e il senso dell’ospitalità dell’imprenditore hanno permesso di coniugare l’atmosfera familiare tipica dell’accoglienza meridionale con alti standard di qualità, in una prospettiva di riqualificazione del territorio. Inaugurato a fine 2007, l’Unahotels MH Matera è stato concepito come un’oasi di pace, immerso nel verde di un parco di cinque ettari, a soli cinque minuti dal centro città. Il luogo è ideale per andare alla scoperta dei famosi Sassi, per ospitare raffinati eventi privati oppure incontri incentive e business e godersi rilassanti momenti tra la natura, wellness e i sapori della buona tavola. Il cuore dell’hotel è il parco che, grazie al clima favorevole della regione, permette di viverlo per gran parte dell’anno: attorno alla piscina, per rilassarsi al sole, e allo scenografico biolago, dove un ponticello, palme e fiori offrono un incantevole angolo naturale.
INDOOR E OUTDOOR
Benessere ed eleganza caratterizzano anche gli interni dell’hotel sia negli spazi comuni, sia nelle 132 camere, tutte dotate di ogni comfort e da poco tutte rinnovate. Elevati sono gli standard dei servizi: free wi-fi in tutta la struttura, area shop, lavanderia, servizio navetta su richiesta, programmi di escursioni su misura, una pista per volo in mongolfiera, oltre a cinque colonnine ricariche per auto elettriche di cui tre della Tesla e un eliporto. La Olos Spa, anch’essa da poco ristrutturata, è perfetta per una remise en forme o una pausa rigenerante per mente e corpo a fine giornata. La proposta gastronomica, caratterizzata dalla semplicità delle ricette e dalla genuinità degli ingredienti, offre una vera
experience di sapori a chilometro zero. Per eventi speciali, da quelli privati a quelli business, numerose sono le soluzioni proposte. All’interno si trovano: la sala Giardini Venusio, dalla forma circolare e circondata interamente da vetrate; la sala Labirinto, uno spazio grande e luminoso; la Sala Carrubi, calda e accogliente; la Piazzetta, con diverse sale ristorante e arredi di design; ancora, la Terrazza, elegante e moderna con la particolarità del tetto apribile per cene sotto le stelle, e in ultimo la raffinata sala Gardenia, contenitore polifunzionale con attrezzature e tecnologie di ultima generazione.
In estate, invece, l’anima dell’hotel è il Ristorante Aque, situato tra il biolago e la piscina, per incontri e banchetti romantici, declinato nell’area bar, per light lunch, aperitivi e happy hour. Alle dodici sale meeting si è aggiunto di recente l’ampio ed elegante conference center, da mille posti, premiato dall’Inarch come migliore intervento di riqualificazione del patrimonio edilizio esistente: uno spazio versatile e modulabile per convegni, workshop, incontri di formazione, concerti e altri tipi di evento.
indirizzi a fine rivista
UNAHOTELS MH MATERA Matera
Numero totale camere: 132 | Ristoranti: 5 | Posti: 100 + 200 + 400 + 200 + 40 | Sale meeting: 12 | Capienza sala maggiore: 1.000 posti | Capienza sala minore: 35 posti | Saletta segreteria | mq di aree espositive: 1.000 | Possibilità organizzazione post congress
Storia contemporanea
In Puglia, fra terra e mare, fra architetture d’epoca e verde esuberante, in posizione strategica l’Hotel Mercure Villa Romanazzi Carducci è un punto di riferimento per il congressuale con la sua offerta articolata e la possibilità di combinare spazi indoor e open-air
Gli ingredienti per un evento di successo, all’Hotel Mercure Villa Romanazzi Carducci di Bari, ci sono tutti: il fascino storico di una nobile residenza del 1885, la bellezza naturale di un angolo di Puglia di rara bellezza, la posizione strategica e facile da raggiungere – la struttura si trova a pochi minuti a piedi dal centro città ed è immersa in un parco di 23mila metri quadrati tra alberi, piante esotiche e fontane – e la funzionalità che solo una tecnologia all’avanguardia può garantire.
Soggiornare o organizzare un evento all’Hotel Mercure Villa Romanazzi Carducci significa quindi vivere lo charme mediterraneo di un edificio d’epoca e al tempo stesso offrire comfort e servizi contemporanei. La struttura dispone di 126 spaziose camere – tra cui spiccano le due suite, le quattro junior suite e le nove camere “privilege” – oltre a nove appartamenti, mentre al Ristorante Carducci, dotato anche di uno spazio privé per colazioni e cene di lavoro, si incontrano sapori della tradizione e nuovi percorsi del gusto in una cucina creativa ed emozionale. Oltre all’in-door, sale e terrazze all’aperto sono perfette per cene di gala – anche a bordo piscina – o per business lunch più informali ma di appeal.
SPAZI DI CHARME PER IL MICE
Di raro fascino anche le sale riunioni, una parte delle quali si trova nella Villa Rachele, nobile dimora di fine 1800, mentre le altre sono situate nel Giulia Conference Centre, un moderno centro congressi modulare. L’offerta di spazi si completa con la sala Scuderia e la sala Europa, che possono accogliere fino a 450 persone, più appartate nel verde del parco. Dinamismo, flessibilità e affidabilità sono gli elementi chiave del servizio di consulenza offerto ai clienti per la realizzazione di un evento: uno staff di professionisti preparati fornisce assistenza diretta negli allestimenti, nella definizione del menu e nell’utilizzo delle più moderne attrezzature audiovisive. Non solo convegni però. L’Hotel Mercure Villa Romanazzi si presta a essere un ottimo punto di partenza per attività post congress
alla scoperta delle perle del territorio, come Polignano a Mare, Monopoli, Trani con la sua cattedrale, e i tre siti Unesco raggiungibili a meno di un’ora, Alberobello con i suoi trulli, Castel del Monte e Matera, la Città dei Sassi. Infine, la struttura è dotata di ampio parcheggio interno gratuito sia coperto sia all’aperto, con 250 posti auto disponibili.
indirizzi a fine rivista
HOTEL MERCURE VILLA ROMANAZZI CARDUCCI
Bari
Numero totale camere: 126 | Ristoranti: 1 | Posti: 70 | Sale meeting: 20 | Capienza sala maggiore: 450 posti | Capienza sala minore: 6 posti | Saletta segreteria | mq di aree espositive: 1.200 | Possibilità organizzazione post congress
di LUCREZIA NUBIANI
FC Meeting Planner
2024, a Bari un grande successo
di ALESSANDRA BOIARDISi è svolto al The Nicolaus Bari - HO Collection il primo appuntamento dell’anno con Full Contact Meeting Planner, che ha assicurato incontri di qualità e momenti conviviali, incluso un tour alla scoperta del centro storico del capoluogo pugliese
Un’esperienza coinvolgente e proficua, un’occasione di networking accompagnata da momenti di scoperta: è stato tutto questo e molto altro Full Contact Meeting Planner 2024, ospitato dal 7 al 9 marzo scorsi negli eleganti spazi del The Nicolaus Bari - HO Collection.
Si è trattato del primo dei due appuntamenti dell’anno di questo workshop specificatamente dedicato al mondo corporate (il secondo si terrà a novembre e presto saranno
disponibili tutti i dettagli) che ha fatto incontrare 44 espositori – tra location e destinazioni – con tanti buyer invitati, selezionati accuratamente tra i più attivi meeting planner aziendali in Italia.
THE NICOLAUS BARI, L’OSPITALITÀ CHE SI RICORDA
The Nicolaus Bari ha dato un contributo fondamentale al successo dell’evento, regalando ai partecipanti un’accoglienza unica
Momenti di lavoro e pause conviviali in una location di prestigio: questi gli ingredienti vincenti dell’edizione barese di Full Contact Meeting Planner
e apprezzatissima. Con le sue atmosfere avvolgenti e un servizio impeccabile, l’hotel di HO Collection – che si distingue per i suoi valori di ospitalità dinamica – ha permesso a tutti di vivere al meglio l’evento, accompagnandolo in ogni momento da tanti dettagli capaci di fare la differenza: dalla fruibilità e ampiezza dell’area espositiva alle coccole gastronomiche servite durante i coffee break, i lunch e la cena di gala, dall’attenzione a ogni esigenza alla professionalità che ha reso ogni istante indimenticabile.
Il quattro stelle dispone di uno dei centri congressi più grandi della Puglia, con 15 sale e mille posti a sedere, il luogo perfetto per condividere successi e far nascere idee.
UN’EDIZIONE ALL’ALTEZZA
DELLE ASPETTATIVE
“Complimenti a tutti per la splendida organizzazione e professionalità” è stato uno dei commenti più frequenti da parte dei partecipanti, insieme a “Il format Full Contact è davvero utile per gli addetti al settore, come sempre ottima iniziativa” e ancora: “Grazie a Ediman per avermi invitato a questo evento di contatto con le realtà più interessanti del territorio e grandi professionisti, organizzazione cinque stelle”.
Anche questa edizione del workshop è stata infatti all’altezza delle aspettative da tutti i punti di vista: quelle dei selezionati meeting planner corporate – che hanno potuto in-
contrare location Mice e destinazioni in linea con i loro prossimi eventi – e quelle dei supplier, che in un giorno e mezzo hanno potuto presentare la loro offerta a interlocutori realmente interessati. Tra le caratteristiche che fanno apprezzare Full Contact Meeting Planner c’è infatti in primis quella di garantire da sempre incontri di qualità, grazie ad appuntamenti one-to-one scelti in anticipo dai planner in base alle loro esigenze. Il tutto, anche grazie a un programma che alterna momenti di business veri e propri – 943 gli incontri realizzati durante l’evento – ed esperienze non meno significative, come – in questo caso – il tour organizzato per tutti i buyer, che hanno potuto conoscere da vicino il centro storico di Bari, trovando ispirazione nella combinazione unica tra fascino antico e vivacità contemporanea ed entusiasmandosi per la sicurezza del suo ambiente e la maestosità dei suoi monumenti e delle sue tradizioni, dal castello svevo alla basilica di San Nicola, sino alla “via delle orecchiette”, uno dei vicoli più autentici della città.
Altro momento conviviale imperdibile è stata poi la cena di gala, anticipata da un ricco aperitivo e arricchita dalle parole di benvenuto del managing director di HO Collection, Mattia De Gennaro, e del presidente di Ediman, Marco Biamonti e proseguita con una serata di musica allietata dal talento di una vocalist.
La convention dei vent’anni conferma
Gabriella Gentile
Durante la partecipata convention svoltasi a Roma lo scorso febbraio i soci hanno riconfermato Gabriella Gentile alla guida di Federcongressi&eventi. Pragmatismo, determinazione e sviluppo di nuove progettualità tra le priorità della presidente
Positività ed energia. Due parole che racchiudono l’atmosfera che si è respirata nel corso della XV convention di Federcongressi&eventi che, svoltasi dal 23 al 24 febbraio al Rome Marriott Park Hotel, è stata anche l’occasione per celebrare i vent’anni di fondazione dell’associazione che rappresenta l’intero settore della meeting industry. Ed è stata una convention molto partecipata, oltre trecento i professionisti presenti, e molto sentita dove l’entusiasmo per il buon andamento del settore e il senso di appartenenza alla community del Mice hanno permeato ogni attività, ogni seminario e ogni sessione.
I TEMI CLOU DEL MICE PROTAGONISTI DELLA CONVENTION
La convention è stata inaugurata dal video saluto del ministro del Turismo Daniela San-
tanchè e dagli interventi del ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, dell’assessore al Turismo, Grandi Eventi e Sport di Roma Alessandro Onorato, della presidente di Federturismo-Confindustria Marina Lalli, della responsabile Ufficio Studi e Statistiche di Enit – Agenzia Nazionale del Turismo Elena Di Raco e del presidente e fondatore di Imex Group Ray Bloom. Dopo la cerimonia inaugurale hanno preso il via i lavori che, oltre alle sessioni tematiche, hanno visto i giornalisti Ferruccio De Bortoli e Andrea Pancani confrontarsi sui nuovi trend sociali ed economici mentre l’esperto di innovazione Alberto Mattiello ha coinvolto la platea su come e quanto l’intelligenza artificiale e le nuove soluzioni tecnologiche possono supportare le imprese del Mice. Grande interesse anche per le sessioni condotte dal
FCE AWARDS: I VINCITORI DEGLI OSCAR DELLA MEETING INDUSTRY
Durante la serata di gala della convention sono stati assegnati gli Fce Awards, i riconoscimenti istituiti dieci anni fa dall’associazione per premiare l’impegno dei propri soci nell’innovare il settore dei congressi e degli eventi. I premi dell’edizione 2024, sponsorizzati da Convention Bureau Italia, sono stati così assegnati:
• Fce Award Creatività: Turismo Torino per Nitto Apt Finals 12-19 novembre 2023
• Fce Award Innovazione: Nume Plus per Medcase
• Fce Award Sostenibilità: OIC Group per OIC Cambia pelle Nel corso della convention è stato attribuito dai partecipanti all’evento anche il premio Fce Member Choice 2024 Il vincitore è Villa Erba per Sostenibilità per un futuro migliore
motivatore Pietro Trabucchi, che ha fornito input utili per mantenere salda la propria e altrui motivazione e dal docente esperto in comunicazione e professore di filosofia del linguaggio Nicola Donti che ha indicato come gestire lo stress ed evitare il burnout. Anche la sostenibilità è stata al centro dei lavori con la sessione condotta dal direttore di Convention Bureau Italia Tobia Salvadori e dalla fondatrice di Biscossi & Partners Giulia Biscossi.
LA CONFERMA
DI GABRIELLA GENTILE
Momento di grande emozione è stata la sessione condotta da Pancani durante la quale la presidente Gabriella Gentile e i past president Adolfo Parodi, Paolo Zona, Mario Buscema e Alessandra Albarelli hanno ripercorso le tappe della crescita dell’associazione dalla sua fondazione nel 1994 a oggi. E l’oggi, ma anche il futuro, vede alla guida di Federcongressi&eventi Gabriella Gentile. I soci, infatti, hanno riconfermato l’attuale presidente sino al 2028. «Ringrazio tutti i soci per la fiducia. I due anni del mio primo mandato hanno visto l’associazione sostenere la ripresa post Covid della meeting industry nazionale e consolidare presso istituzioni e stakeholder il suo ruolo di interlocutore di riferimento per l’identificazione di strategie a sostegno del turismo congressuale. Sono certa che, con il sempre fattivo sostegno dei soci e dei rappresentanti del consiglio direttivo, Federcongressi&eventi potrà ancora crescere e affiancare le imprese nell’affrontare e superare le nuove sfide. Continueremo a lavorare in maniera seria, con pragmatismo e determinazione, senza stancarci mai di percorrere nuove strade, di avere il coraggio di cambiare interpretando i tempi che viviamo, di sviluppare nuove progettualità, di proporre al Governo e alle istituzioni nuove idee e proposte, per evolvere e continuare a far crescere l’intera filiera, così come le singole imprese che la rappresentano».
I SOCI INVESTONO NELLE GIOVANI LEVE DEL MICE
Le imprese leader della meeting industry italiana sostengono e supportano le giovani leve del Mice. AIM Group International, OIC Group, Riva del Garda Fierecongressi e Summeet sono le quattro aziende che quest’anno hanno investito nel Progetto Mentore, l’iniziativa di formazione dedicata ai giovani talenti del turismo congressuale lanciata dieci anni fa da Federcongressi&eventi e realizzata con il supporto di Imex Group. Grazie al contributo delle imprese, durante la convention cinquanta studenti che frequentano master e corsi promossi dalle principali università ed enti di formazione hanno accresciuto le proprie competenze partecipando alle sessioni di lavoro, ai momenti di networking dell’evento e alla presentazione del programma di alta formazione Future Leaders Forum in partnership con Imex-Mpi International.
In alto e sopra due momenti della XV convention di Federcongressi&eventi. Nel dettaglio, in alto il consiglio direttivo e qui sopra Ferruccio De Bortoli dialoga con Andrea Pancani
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S ardegna
EVENTI ALL’INSEGNA DEL DIGITAL DETOX
Per il Mice alla ricerca di esperienze autentiche
VIA DALLA PAZZA FOLLA
Attività nella natura totalmente disconnessi
A RITMI SLOW
Location isolate e località inedite per il Mice
SPORTIVI O ANCESTRALI, MA SEMPRE OUTDOOR
Cammini, ciclovie e nuraghe per il post-congress
Autentica e meravigliosa
Un mix incredibile e unico di natura e glamour, misteri e tradizioni arcaiche, miniere, mare caraibico e nuraghe: la Sardegna affascina sempre e da sempre e diventa destinazione Mice tra le più gettonate a livello internazionale
“QSopra, i bellissimi scogli rossi della spiaggia di Cea
uando salimmo si scorgeva, lontano, il profilo appena accennato della terra, più trasparente di una perla delicata. Era già la Sardegna. Magiche sono le alte terre viste dal mare, quando sono lontane, molto lontane, e trasparenti e spettrali come banchi di ghiaccio. Questa era la Sardegna, incombente come ombre seducenti in mezzo al mare". Era il 1921 e così scriveva D. H. Lawrence, il grande romanziere inglese, dalla nave che lo avrebbe portato sull’isola in un viaggio di nove giorni che poi avrebbe raccontato in un reportage letterario, Mare e Sardegna. Insieme alla moglie, viaggiò in treno e in bus, tra mare e montagne, visitando località come Cagliari, Nuoro, Orosei, e Mandas, borgo della Trexen-
di MARIANGELA TRAFICANTEta, nella parte centro-meridionale dell’isola, che ancora lo ricorda e che in suo onore ha istituito un festival della letteratura di viaggio che porta il suo nome.
Da sempre la Sardegna ha attratto e affascinato viaggiatori di ogni tempo e forma, e continua a farlo.
Non solo regina del leisure, però: cresce l’appeal della Sardegna anche come destinazione ideale per il mondo delle imprese, e non poteva essere altrimenti visto che la sfaccettata bellezza dell’isola, la sua ricchezza culturale che attraversa millenni e contaminazioni di popoli e le sue tradizioni rispondono appieno alla ricerca di autenticità, esperienza locale e riconnessione con la natura e con se stessi che oggi
diventano sempre più apprezzati anche in un evento di lavoro e meglio ancora in un team building o in un viaggio incentive.
UNA REGIONE, INFINITI VOLTI
E la Sardegna ha molteplici storie da offrire ai viaggiatori, dalle visite ai borghi lontani dai clamori delle coste alle straordinarie esistenze dei suoi ultracentenari che regnano nelle cosiddette blue zone, meta di viaggiatori e ricercatori da tutto il mondo che si ritrovano qui a studiare i segreti della longevità. E poi i siti nuragici, non solo i più celebri ma anche quelli lontani dalle rotte turistiche più battute, le storie di miniera e di fatica, i simboli e i riti ancestrali come scrisse, per citare ancora ispirazioni letterarie –e stavolta quelle di una figlia di questa terra –, Michela Murgia, nel suo "Viaggio in Sardegna. Undici percorsi nell’isola che non si vede", una guida letteraria che lascia da parte la Sardegna da cartolina e la racconta nelle sue anime più identitarie, con parole chiave che vanno dalla pietra all’arte, ai confini.
MICE DI QUALITÀ
Naturalmente, a fare da fil rouge, la bellezza mozzafiato della sua natura, dall’aspro entroterra selvatico alle spiagge e alle coste che, seppur universalmente note e amate, conservano ancora ampi spazi dove vivere il proprio buen retiro, anche se temporaneo per una manciata di giorni, in paesaggi dove ritemprare corpo e spirito senza rinunciare al comfort e ai servizi di una ricettività in crescita con interessanti novità.
Per l’estate per esempio il Romazzino Hotel in Costa Smeralda avrà le insegne del brand deluxe Belmond, il Grand Hotel Poltu Quatu a Porto Cervo entrerà nell’orbita di W Hotels di Marriott e Meliá Hotels International debutta in Sardegna con il Bellevue Sardinia Resort Affiliated by Meliá a Sassari.
Hotel, resort, centri congressI e location per eventi sono dislocati in varie località, sulla costa e nell’interno, per l’accoglienza di viaggiatori ma anche di organizzatori di eventi e incentive house.
Negli ultimi anni la Sardegna sta vivendo una crescita come business destination. Oltre a fattori decisivi come la strutturazione di un’offerta maggiormente competitiva e una rinnovata promozione, l’isola può indubbiamente contare su una serie di plus: la regione, infatti, si differenzia rispetto ai competitor per centralità nel Mediterraneo, clima mite tutto l’anno, sicurezza, varietà paesaggistica e condizioni ideali per attività outdoor. In poche parole, per la qualità della vita. Il mix tra natura e tradizioni ancestrali ma sempre vive, è un valore aggiunto che convegnisti, addetti ai lavori, organizzatori, ospiti in genere, possono sperimentare a pochi passi dalle sale conferenze, nel corso di eventi che grazie al clima sono fruibili in ogni stagione.
Cagliari in fermento
di MARIANGELA TRAFICANTELa città è sempre più Mice-oriented e ha in serbo grandi novità per la meeting e incentive industry, dall’imminente convention bureau a importanti lavori nel quartiere fieristico
Sono tante le richieste che arrivano, anche e soprattutto dall’estero, da parte di aziende e realtà desiderose di vivere l’isola per un evento o un viaggio incentive o di team building, alla ricerca di esperienze autentiche. E tante sono le realtà da scoprire e incontrare sull’isola, che spesso hanno bisogno di un collettore, di mettersi a sistema. È quello che si propone di fare il nuovo Convention Bureau di Cagliari attualmente in fase di sviluppo, nato dalle esigenze degli stessi operatori del territorio sulla scia della sempre
crescente popolarità della città e del suo intorno. Comunicazione, promo-commercializzazione e focus sulle nuove competenze saranno tra le attività al centro della nuova realtà. Cagliari, e la Sardegna tutta, offrono infatti l’opportunità di vivere un evento di lavoro o un viaggio aziendale in una cornice di benessere, sperimentando un’ampia gamma di esperienze, da quelle velistiche alle enogastronomiche, e più in generale immergendosi nella qualità della vita, che è un fiore all’occhiello dell’isola.
OFFERTA INTEGRATA E DI QUALITÀ
La città di Cagliari è in vivace evoluzione, come racconta Ileana Coiana, membro del consiglio della Camera di Commercio di Cagliari e Oristano, vice president special projects and sustainability Mpi Italiaristica si sta evolvendo, ci sono state due strutture che investono molto sul design e sulla scelta del food e che rappresentano soluzioni interessanti anche per gli eventi. Quello che occorre e che puntiamo a realizzare anche attraverso il convention bureau è un’offerta integrata. Nella meeting industry c’è un forte trend – nel quale Cagliari si posiziona con la sua offerta – di ricerca e valorizzazione di borghi, luoghi minori, dimore storiche.
Città portuale tra le più sicure del Mediterraneo, con un porto praticamente all’interno della città, il capoluogo sardo rappresenta un asset importante al quale si aggiunge anche l’aeroporto, raggiungibile in appena dieci minuti».
Posizione strategica, dunque, e ottimo punto di partenza per scoprire il territorio, una destinazione che offre una gamma di possibilità a 360 gradi: basta infatti spo-
starsi di poco per imbattersi in nuovi scenari, diversità gastronomiche, tradizioni, valori identitari.
FIERA DI CAGLIARI: PROGETTO RINNOVAMENTO E nel contesto di sostenere e rilanciare la centralità di Cagliari come destinazione e come sede di eventi rientra anche il progetto di rinnovamento e ampliamento del
Nata nel secolo scorso per assecondare la vocazione produttiva dell’isola, tra agricoltura, allevamento e industrie, oggi che il tessuto produttivo e aziendale ha cambiato volto anche la Fiera intende proiet-
Gianluigi Molinari, presidente del Centro Servizi Promozionale per le Imprese, azienda speciale della Cciaa di Cagliari-Oristano
tarsi nella contemporaneità e nei nuovi trend, rispondendo soprattutto a due input, come spiega Gianluigi Molinari, presidente del Centro Servizi Promozionale per le Imprese, azienda speciale della Camera di Commercio di Cagliari-Oristano.
«Vogliamo offrire un punto di riferimento, di incontro e promozione alle tante aziende –specie le micro e piccole imprese –, attive sul territorio, intercettare le diverse realtà innovative che esistono e rispondere a un interesse e a richieste non solo a livello locale ma anche nazionale e internazionale».
gliari dunque, e delle sue potenzialità come centro di eventi che già la vede destinazione scelta per manifestazioni di vario tipo, dall’ambito imprenditoriale a quello politico.
LA NUOVA FIERA IN CANTIERE
Il quartiere fieristico con il centro congressi sorge su un'area complessiva di 12 ettari e una superficie coperta di 46.320 metri quadrati, con padiglioni espositivi e sale congressuali di diverse dimensioni.
La spiaggia cittadina, il Poetto
Confermare e consolidare la centralità di Ca-
Ed è in cantiere un importante progetto di rinnovamento che intende traghettarlo nel prossimo futuro e renderlo aderente alle esigenze di
In alto: il palazzo del comune Sotto: una suggestiva stradina del centro storico
un mondo in trasformazione.
struttura polifunzionale e modulare, uno spazio che vada oltre il concetto classico
struttura capace di modularsi e accogliere eventi e situazioni differenti, spazi personalizzabili in base alle necessità.
«Attualmente abbiamo spazi interni che
a 1.500 persone circa, che seguono un concetto tradizionale di padiglione. L’obiettivo è invece ampliare la capacità per arrivare a uno spazio che possa accomo-
neamente. In questo modo riusciremo a intercettare la richiesta dei grandi congressi medici, da tremila e più delegati, in -
ghiera in città e nei dintorni sta crescendo ed è in grado di sostenere il settore degli eventi, anche con diverse aperture di livello. In più, nel progetto rientra anche la realizzazione di un nuovo hotel congressuale che andrà ad aumentare spiega ancora Molinari.
dunque, sia interni che outdoor, ideali per rispondere alle esigenze più varie del grande congresso, dalla manifestazione sportiva ai concerti dai grandi numeri. La missione è ribadire la centralità di Caattrattore non solo per la Sardegna, ma anche a livello nazionale e internazionale. «La destinazione ha diversi valori aggiunti, dal clima alla sicurezza. A questo si agevolmente raggiungibile in poco tempo dall’aeroporto e molto vicina al porto» aggiunge il presidente.
E a proposito di mare, elemento naturale vitale ed essenziale per l’isola e la città, avrà anch’esso un ruolo centrale nellasto un intervento che collegherà il quartie-do così uno "sbocco" diretto ideale per alla nautica. «Penso per esempio a saloni di yacht e simili. L’accesso diretto permetterà di combinare la parte espositiva nei padiglioni con l’esperienza diretta in loco» conclude Molinari.
Dove il bleisure è autentico
Mixare momenti di lavoro e momenti di relax, ma anche lavorare in contesti prettamente leisure: il confine tra vita lavorativa e privata è sempre più sottile e location e destinazioni arricchiscono la propria offerta di esperienze genuine, da declinare in chiave Mice ma anche in ottica leisure
di MARIANGELA TRAFICANTESopra, meeting e riunioni trovano in Sardegna location orignali, anche en plein air
In Sardegna paesaggio, elementi della natura e ricchezza di culture e tradizioni non sono semplice cornice ma danno un nuovo significato all’evento aziendale, intrecciandosi con i momenti più formali di un convegno o di un meeting e aprendo agli organizzatori e ai partecipanti di un incentive o di un team building una straordinaria gamma di esperienze e modalità di viverle in maniera autentica e a passo slow.
In questo contesto il bleisure non è puro neologismo caro agli esperti di marketing, ma semplicemente la naturale evoluzione del
Mice. «Chi viene qui ama fare business in un posto bello e unire le due cose», spiega per esempio Vito Spalluto, direttore del 7Pines Resort Sardinia a Baja Sardinia. Circondato da 15 ettari di macchia mediterranea e riserva naturale, affacciato sul mare, il resort sorge a poca distanza dalla più glamour e frequentata Costa Smeralda, l’aeroporto di Olbia si raggiunge in quaranta minuti, Porto Cervo è a sette chilometri e Porto Rotondo a 31. Eppure la sua immersione nel verde regala tranquillità e relax per chi vuole ascoltarsi e ascoltare i ritmi della natura.
LA CREATIVITÀ AZIENDALE SI RIGENERA
«Questo mondo si sta spostando sempre di più verso la componente emozionale. Le idee migliori arrivano lavorando al di fuori degli ambiti più istituzionali e degli ambienti più canonici, la creatività assume sempre più un ruolo importante anche in ambiti come la gestione
disporre di 75 camere immerse in 15 ettari di parco. In questa cornice possiamo creare team building, car launch o lanci di prodotto in aree dedicate» prosegue Spalluto.
anche la creatività aziendale e le idee di business trovano così la loro linfa vitale. Pensiamo a una riunione per discutere di nuove strategie in una sala vista mare, oppure di una passeggiata sulla spiaggia o immersi nel parco: ossigenano la mente e predispongono il pensiero.
IL VALORE FORMATIVO DELLA NATURA
Gli ambienti indoor e i grandi spazi esterni ben si intrecciano per proporre eventi che si possono modulare sulle esigenze dei clienti ma che sempre mettono al centro il valore formativo che la cornice naturale di questo angolo di Sardegna già offre di per sé. «Dai
water sport al padel e al tennis, sono attività sempre più richieste e a noi piace proporle ai clienti come esperienze formative, invitando personaggi sportivi per academy che uniscono il momento di leadership motivazionale in aula con la prova sul campo, meeting ed esperienza ludica e sportiva si combinano» prosegue Spalluto.
La ricerca di esperienze si traduce poi anche nelle ormai classiche – e richieste – cooking class, wine class, trekking, tour in elicottero
TRA I CENTENARI
E I PASTORI PER RISVEGLIARE
L’INTELLIGENZA EMOTIVA
mersione nella sua anima più autentica. È un ritmo che segue la natura. E allora ecco la possibilità di esperienze coinvolgenti e assolutamente uniche. «Proponiamo per esempio -
contro con gli ultracentenari che popolano la nostra Blue Zone (la Sardegna ospita una delle cinque zone blu del mondo, ovvero il
dove la speranza di vita è più alta rispetto alla media mondiale, ndr ), ad ascoltare il loro
In questa pagina, che si tratti di entroterra o di mare, la natura sarda è l'ingrediente perfetto per team building e post-congress memorabili
racconti, immergersi nel loro stile di vita. A scoprire un modo unico di gestione del tempo e degli affetti.
ambasciatore di questo luogo, ma per riuscire a farlo occorre uscire dagli schemi e dagli standard canonici».
Nella pagina accanto, lo zafferano sardo, detto di San Gavino e, in basso, il Nuraghe Arrubiu a Orroli
La nostra idea è quella di far rivivere esperienze e sensazioni di cui magari ci eravamo dimenticati, far riscoprire attività emozionali, che ti rimangono dentro. Contro l’appiattimento che rischiamo nella vita odierna, riscopriamo l’intelligenza emotiva, per riprendere possesso delle nostre vite, non esserne puri spettatori come ci portano a fare i social, ma tornare a esserne attori.
Questo è un concetto che cerchiamo di infondere in ogni elemento della nostra proposta, anche nella ristorazione, dove intendiamo rendere partecipe l’ospite.
Portarsi a casa un’esperienza che inizia proprio da qui, perché il racconto fatto in compagnia vale più di diecimila foto postate sui social. In questo modo il cliente diventa il primo
DA NON PERDERE
E tra i luoghi da non perdere figurano sicuramente La Maddalena, raggiungibile in venti minuti di tender dalla costa di Baja Sardinia. E poi Cala Capriccioli, Romazzino, le spiagge del Principe. Da visitare è anche tutto l’entroterra, i borghi e i percorsi dove fare trekking per chi cerca un’esperienza attiva; chi ricerca invece la cultura punterà su Arzachena con uno dei parchi nuragici più belli della Sardegna. Il jetset della Costa Smeralda è a due passi da qui, ma è solo un’opzione. Conclude il direttore del 7Pines Resort Sardinia: «Lo dico sempre: uscendo dal resort a sinistra in sei chilometri si entra nel jetset, mentre se si ci volta a destra si scopre la Sardegna vera» conclude Spalluto.
L’AMBIENTE CHE DÀ L’ISPIRAZIONE
rante un evento o un viaggio incentive anche Ileana Coiana, general manager e Ceo di Ilda Events: «Tra i plus della Sardegna spiccanonessere e la qualità della vita su cui puntare – siamo una delle cinque blue zone del mondo in tema di longevity –. Tutti elementi che oggi assumono ancora più centralità per le imprese che investono in maniera profonda sul welfare aziendale: per fare un semplce esempio, abbiamo realtà che coinvolgono i
costruita a uso e consumo di slogan, qui nasce dal tessuto stesso delle tradizioni e delle arti e mestieri locali.
«Penso per esempio al nostro oro rosso, lo zafferano, la cui produzione e raccolta può essere protagonista di team building di nicchia, e già attira il mercato interna-
zionale. I prodotti del nostro territorio si prestano a essere inseriti in percorsi durante gli eventi, anche con risvolti originali: per esempio ci sono delle artiste che raccolgono i petali di zafferano che non servono e ne ricavano colore per tingere tessuti naturali.
Si può partire dalla consapevolezza e dalla valorizzazione delle competenze per proporre alle aziende sempre esperienze nuove. Accanto ai settori della creatività, tante dominazioni che si sono avvicenda-
Come anche il mondo nuragico, che non si ferma ai siti più noti, come Barumini diventato patrimonio Unesco, ma si distribuisce in tanti altri luoghi altrettanto affascinanti e importanti, come il complesso nuragicoghe Arrubiu, il cosiddetto Gigante Rosso,
Eventi digital detox
Se è vero che ormai lo smartphone è diventato per moltissimi uno strumento imprescindibile dal quale non si staccano mai, è anche vero che, provare ad abbandonarlo in un cassetto per qualche ora – o addirittura per qualche giorno! – ci consente di ricentrarci e di tornare in connessione con il mondo circostante. Difficile? In Sardegna no!
Via dalla pazza folla. Angoli remoti dell’entroterra ma anche borghi dove il tempo sembra essersi fermato, paesaggi selvatici che dialogano con vestigia antiche, atmosfere ancestrali e ritmi contadini, spiagge e calette che riescono a sfuggire alle estati più modaiole e ai lidi più frequentati per regalare un’esperienza di mare autentica.
La Sardegna è dunque una trama di paesaggi e colori, affreschi sfaccettati che è difficile – se non impossibile – ricondurre a un’unica dimensione, ma che invita a essere scoperta nelle sue più diverse anime, ad addentrarsi, e per questo anche a farlo necessariamente a passo lento. Una cornice nella quale già di per sé l’invito è a sintonizzarsi con ciò che si ha intorno, e a dimenticare frenesie e stimoli digitali. E se non ci si riuscisse spontaneamente, c’è chi aiuta a farlo. E lancia in fondo una sfida: riuscireste a lasciare lo smartphone chiuso in un cassetto per qualche giorno?
SMARTPHONE? NO, GRAZIE! Chiunque può chiedere di spegnere il cellulare e organizzare belle attività in posti meravigliosi e dove la natura regna sovrana, come la Sardegna, che si presta in maniera particolare perché incontaminata, caratterizzata da ritmi lenti e dove il rapporto umano ha ancora un valore importante.
Lo racconta Gavino Puggioni, coach di benessere digitale e direttore tecnico di Logout Livenow, agenzia specializzata in esperienze di digital detox anche per aziende, che spiega cosa significa organizzare un evento aziendale digital detox in Sardegna: «È un evento in cui i partecipanti rinunciano allo smartphone e a qualsiasi tipo di dispositivo digitale, lasciandolo addirittura in una cassettina di sicurezza per uno o più giorni. Lo scopo è quello di disconnettersi da Internet e dai ritmi della vita frenetica, per riconnettersi con la natura, se stessi e con gli altri partecipanti del team. Guidati da
sull'impatto dei dispositivi digitali nella quotidianità e apprendono nuove abitudini digitali per utilizzarli più consapevolmente, guadagnando benessere, tempo e produttività».
tecnologia tout court, ma di sospenderla per un po’, mettendosi alla prova certo, perché potrebbe nascere anche una situazione di disagio per chi, anche e soprattutto per il suo ruolo professionale, è abituato a non staccarsene mai. Eppure è l’occasione per regalarsi un’esperienza di miglioramento della propria vita, e quale cornice migliore della natura sarda?
Naturalmente ci sono tipologie di eventi che meglio si sposano con questo sentire, perfetto per esempio per il team building per consolidare i rapporti tra i membri del team. L'atmosfera che si crea è davvero magica, una volta tolto l'elemento disturbante per eccellenza, lo smartphone, i partecipanti legano tantissimo. Danno il cento per cento dell'attenzione a chi hanno davanti, cosa che se, ci fermiamo a pensare, non facciamo quasi mai, sempregi» continua Puggioni.
TEAM BUILDING… “SCONNESSI” Ecco quindi che gli eventi digital detox di-
su alcune dinamiche aziendali e prendere degli accorgimenti. Inoltre, grazie alla formazione del coach di benessere digitale si apprendono abitudini legate alle tecnologia che migliorano la propria quotidianità. -
sconnettendosi completamente da Internet, ma anche dai ritmi della vita frenetica, ci si può concedere il massimo relax». Dall’adrenalina al comfort, il digital detox può assumere diverse forme, dai più
Escursioni in kayak o in barca a vela sono perfette attività detox, da fare rigorosamente senza cellulare
A fianco i laboratori esperienziali per recuperare la manualità e la creatività aiutano anche a capire che non tutto arriva con due click
arrivare su una spiaggia unica, ai più sportivi con attività come trekking, yoga e laboratori esperienziali, senza dimenticare esperienze come la degustazione di vino e i percorsi benessere. Le location sono sempre immerse nella natura e rispettano i valori dell'ecosostenibilità. Dalla costa all’entroterra, si può provare l’esperienza a La Maddalena, Stintino, Alghero, Dorgali, Gergei, Ulassai, giusto per citarne alcune.
E per essere davvero efficace, oltre che piacevole, esistono dei capisaldi a cui l’evento digital detox non può rinunciare: «Sicuramente la mancanza di dispositivi digitali, fondamentale per staccare la spina. Preciso che comunque i partecipanti sono sempre raggiungibili, tra-
mite i nostri contatti di emergenza, che i loro cari possono chiamare in qualsiasi momento» spiega ancora Puggioni.
Un altro caposaldo è la presenza di un formatore che, con i seminari di benessere digitale, guida i partecipanti verso una nuova consapevolezza e nuove abitudini tecnologiche. Aspetto fondamentale, poi, sono le attività, che non sono fini a se stesse, bensì hanno un forte legame con il benessere digitale: «Per esempio: lo yoga per favorire l'introspezione e rallentare, i laboratori esperienziali per recuperare la manualità la creatività e capire che non tutto arriva con due click, le attività più adrenaliniche e sfidanti per consolidare i rapporti tra i membri del team» conclude Puggioni.
DOVE OGNI INCONTRO È UN EVENTO
Custodiamo un luogo unico per i tuoi eventi.
Si affaccia sul mare della Sardegna, con lunghe spiagge dorate e lagune dove si posano i fenicotteri. Offre spazi e tecnologia per le riunioni di lavoro e per gli eventi, mille attività per fare gruppo e la grande ospitalità italiana. Scopri Chia Laguna resort. Ti aspettiamo.
Luoghi fuori dal tempo
Post-congress e viaggi incentive trovano in Sardegna infiniti – e affascinantissimi –fil rouge da seguire. Per chi desidera itinerari fuori dalle rotte comuni e all’insegna dei ritmi slow non c’è che l’imbarazzo della scelta, tra costa ed entroterra, tesori nascosti e proposte originali
di MARIANGELA TRAFICANTECIn alto, la scenografica Bosa
ʼè Bosa, fondata da marinai e mercanti fenici lungo la costa nord-occidentale e che si snoda tra fiume e mare. Orgosolo, il paese dipinto in provincia di Nuoro, dove a partire dalla metà del Novecento tematiche sociali e politiche trovano espressione sui murales per le vie del paese. Galtellì, con le sue case imbiancate a calce e le reminescenze di Grazia Deledda e del suo Canne al vento. Tra i tesori diffusi della Sardegna ci sono certamente i suoi borghi, numerosi, sfaccettati, accoglienti rifugi per assaporarne lo spirito più autentico e vivere appuntamenti ad alto tasso di esperienzialità. Non stupisce quindi che abbiano attirato le at-
tenzioni di istituzioni e associazioni ottenendo numerosi riconoscimenti. La Sardegna infatti custodisce sette Bandiere arancioni, ossia sette località che sono entrate a far parte della rete certificata del Touring Club Italiano. E ben nove sono i Borghi più belli d'Italia sardi. Tra questi, c'è Carloforte.
CARLOFORTE LA LIGURE
L'isola di San Pietro è un estremo lembo di terra che custodisce il borgo di Carloforte, un luogo che spariglia le coordinate spazio-temporali, dove sembra di venir trasportati indietro nel tempo e anche in un altro luogo, i cui nomi antichi, dai cartaginesi ai greci ai romani, la in-
yourdmcpartnerinSardiniafor
noscibile ancora oggi, quando passegcolori, architetture, persino dialetto di ispirazione ligure, immergendosi in un dedalo di scalinate, carruggi, indizi arabi, pronti a raccontare la storia di questa comunità marinara dove rilassarsi in un'at-
Qui, oltre a godere di borgo e natura, ci lungo diversi sentieri che caratterizzano l'isola, praticare il bird watching nell'Oasi vela alla pescaturismo, alla scoperta delle numerose calette, grotte e scogliere a picco, concedendosi anche una gita sulla vi-ghetto, dove resistono quattro domus de turistica internazionale giunta alla ventesi-
CONTATTI:
A fianco e nella pagina accanto, l'Hotel Le Dune di Piscinas è incastonato in un meraviglioso paesaggio naturale
Marcella Tettoni direttrice dell'Hotel Le Dune di Piscinas
Incontaminata e lunghissima: è la spiaggia di Piscina ad Arbus
ma edizione e in programma dal 30 maggio al 2 giugno. Un’occasione in più per approfondire la qualità del tonno rosso declinato in piatti contemporanei, la storia delle tonnare, ma anche le bellezze paesaggistiche, naturalistiche, storiche e culturali nella cittadina tabarchina sull'Isola di San Pietro.
DUNE INFINITE
E fuori dal tempo, dove immergersi in una natura totalizzante, è anche il paradiso delle Dune di Piscinas, un'area di dune sabbiose nella Sardegna occidentale, ad Arbus. Qui si estendono a perdita d’occhio 47 chilometri di costa selvaggia, circondata dalla macchia mediterranea di gine-
pri, lentischi e olivastri, e in cui a dominare
sco, modellate dal maestrale per poi tuffarsi nelle acque limpide di un mare che cela tesori da esplorare in immersione, come il
increspa costantemente le onde le rende
Questa incredibile cornice naturale è pronta anche a ospitare un Mice desideroso di modalità insolite e proposte che ricarichi-turazione che ha valorizzato la struttura trasformandolo in un cinque stelle lusso ospita quelli che la direttrice Marcella Tettoni -
luminoso e silenzioso con grandi vetrate,degna e sulla storia del sito minerario di uno spazio polifunzionale che si trasforma, secondo le esigenze, in sala meeting edria aperta (ma dotato di tutti i comfort tecnologici) è stata creata la “sala silent”, dune e dotata della possibilità di ascolta-
brainstorming troveranno la loro dimen-
separato dal resto della struttura, con accesso da una terrazza su cui si affacciano la «Oggi le migliori aziende hanno come primo obiettivo quello di creare benesse-
collaboratori, perché il benessere, che è anche e soprattutto mentale, aiuta a pensare, sentire, a creare e a superare più velocemente ostacoli e cogliere nuove opportunità per la propria azienda – illu-
olistico favorendo il contatto con la natura e attivando la riconnessione con se stes-
che facilita la disconnessione dal “rumore di fondo” del mondo e contemporaneamente attiva quella connessione emotiva Maestosa bellezza del paesaggio, potenza degli elementi naturali e silenzio costitui-
ha assecondato valorizzando cinque pilastri del benessere: tranquillità, condivisione, at-zione: «Relax e serenità vengono stimolate attraverso meditazioni guidate da maestri di -
Dall'alto: il faro di Capo Spartivento, trasformato in un hotel; i vagoni risalenti al passato minerario dell'isola; la miniera di Ingurtosu, vicino ad Arbus
ne; per rafforzare lo spirito di squadra si organizzano tour in quad per visitare i siti minerari nell’entroterra e le coste, attività quali diving, snorkeling, sup e surf, trekking per visitare le miniere e camminate lungo il percorso minerario di Santa Barbara, degustazioni di vini e formaggi sardi, corsi di cucina sarda; per il fitness è disponibile la gym attrezzata Technogym e la piscina dove sono in funzione tapis roulant in acqua,
mentre presso la spa si realizzano trattamenti che iniziano con la pratica dell’aufguss in sauna e terminano con massaggi di digitopressione e ayurvedici; il benessere si completa a tavola con le creazioni dello chef stellato Fabio Ciervo.
UN FARO A CINQUE STELLE
Un altro angolo di paradiso sardo è la baia di Chia, che si stende per sette chilometri nel territorio di Domus de Maria all’estremo sud dell’isola e che custodisce tra i suoi gioielli naturali la spiaggia di Sa Colonia. Si può raggiungere attraverso un sentiero sul promontorio dominato da una torre spagnola, che svetta sui resti della città fenicia di Bithia. Lungo questo tratto di costa si raggiunge anche il faro di Capo Spartivento.
Fatto costruire nel 1854 dalla Marina Militare Italiana, fu danneggiato dagli aerei americani durante la Seconda Guerra Mondiale, per poi venire restaurato e rimanere dimora della famiglia dei faristi fino agli Anni 80. Caduto successivamente in disuso e abbandonato, il faro è sorto a nuova vita con un progetto di ristrutturazione iniziato nel 2006 e che lo ha portato a diventare il primo faro in Italia destinato all’accoglienza. Questo prezioso esempio di valorizzazione e recupero di architettura militare è infatti oggi un hotel a cinque stelle, Faro Capo-Spartivento, che offre agli ospiti suite ed eleganti spazi comuni come il living e la sala da tè.
Questo luogo storico e contemporaneo insieme diventa anche una location per eventi “via dalla pazza folla”, capace di ospitare meeting, team building ed happening di vario tipo, con la possibilità anche di prenotare l’intera struttura.
MEMORIE DALLE MINIERE
E c’è una dimensione nella quale gli elementi naturali dell’isola si fondono con il lavoro dell’uomo e lo sviluppo produttivo, e in cui oggi le tracce del passato diventano attrattore turistico e – perché no – contenitore di esperienze.
Miniere e villaggi abbandonati punteggiano la Sardegna in un viaggio affascinante tra camminamenti, case disabitate, binari, gallerie e circoli del dopolavoro. Fanno parte integrante del paesaggio di archeologia industriale sardo, e sono anche un tassello importante della sua storia. Dalla miniera dell’Argentiera, nelle vicinanze di Alghero, in provincia di Sassari, alla miniera Malfidano di Buggerru a quelle di Masua e Nebida nell’Iglesiente, sono tanti i siti da visitare.
Un punto di riferimento è il Parco Geominerario Storico e Ambientale della Sardegna, vero e proprio parco nazionale diffuso che racchiude quasi una ventina di siti minerari ma anche geologici, culturali e preistorici, tutti visitabili.
Sportivo o ancestrale? Outdoor!
Un mix incredibile e unico di natura e glamour, misteri e tradizioni arcaiche, miniere, mare caraibico e nuraghe: la Sardegna affascina sempre e da sempre e diventa destinazione Mice tra le più gettonate a livello internazionale
Sono infinite le attività che la meeting e incentive industry può organizzare in Sardegna, come sono infiniti i fil rouge che la regione offre
Dal rafting al trekking, dai circuiti in bicicletta al climbing, dalle escursioni in barca ai cammini. Ma anche cacce al tesoro tra i nuraghi e visite archeologiche tra resti misteriosi. La Sardegna si propone come una destinazione perfetta per organizzare attività di team building outdoor a stretto contatto con la sua natura e con i suoi misteriosi tesori
SUI SENTIERI DEL TEMPO
I sentieri un tempo battuti da pastori, mercanti, minatori e pellegrini, per esempio, sono diventati percorsi turistici che fondono la dimensione spirituale con quella del benessere psicofisico. E proprio i Cammini della Sardegna rappresentano un’ottima soluzione di
di MARIANGELA TRAFICANTEturismo attivo, proponendo molteplici opzioni per gli amanti del trekking, delle due ruote o dell'equitazione.
Più rilassante, ma altrettanto suggestiva, è l’esperienza di attraversare i paesaggi dell’isola a bordo del Trenino Verde, un'antica locomotiva che raggiunge solo una velocità massima di trenta km/h e scivola a ritmo rilassato. Nel corso degli anni sono stati recuperati anche diversi percorsi storici un tempo associati alla fede cristiana. Tra questi spicca l'Itinerario Minerario di Santa Barbara, incluso nell'Atlante degli Itinerari del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo. L’itinerario rende omaggio alla santa patrona dei minatori e si snoda per quattrocento chilometri attraversando la regione del Sulcis, nel
I trekking a piedi e in bicicletta trovano in Sardegna scenari magici
sud, e toccando trenta comuni. Percorrendolo si scoprono scavi minerari ormai in disuso e varie ferrovie che servivano per il trasporto dei metalli. Il percorso permette di esplorare il patrimonio minerario e il passato metallurgico dell'isola, insieme a tesori della natura come la Grotta di Santa Bárbara, a Iglesias, o le miniere di Porto Flavia sospese sul mare. Un’altra opzione per un’esperienza slow è il Cammino di Santu Jacu, che attraversa tutta la Sardegna snodandosi lungo circa 1.600 chilometri e estendendosi nelle sue diverse varianti da Cagliari a Porto Torres, da Noragugume a Oristano, da Orosei a Olbia e nel Sulcis e le isole, sempre toccando antichi luoghi di culto dedicati a San Giacomo (o Santiago) il Maggiore, tanto che il percorso è noto anche come il Cammino Sardo di Santiago. Chi ha poco tempo a disposizione può orientarsi sul Cammino di Sant'Efisio, percorribile in due giorni, da Cagliari a Nora.
TRA CANYON E CICLOVIE
Per un tocco di adrenalina si può optare per un canyoning tour, magari nel cuore dell'Ogliastra giungendo fino al mare del Golfo di Orosei, attraverso il canyon di Bacu Padente. Tra Oliena e Orzulei si trova invece Gola Su Gorropu, detto anche il Grand Canyon d’Europa, con pareti calcaree alte cinquecento metri e fiori autoctoni.
Il sito nuragico Su Nuraxi a Barumini
Lungo il Tirso sono disponibili svariate escursioni in kayak, mentre il Golfo di Orosei nelle acque di Cala Gonone, accoglie chi desidera pagaiare alla scoperta della costa.
E non mancano le esperienze in bici. Circa 2.700 chilometri di strade secondarie andranno a costituire la Rete ciclabile della Sardegna, un progetto che prevede realizzazione e messa in sicurezza di oltre cinquanta itinerari, nati su tracciati già esistenti, su strade provinciali, comunali e urbane, piste ciclabili e ferrovie dismesse. Le ciclovie toccheranno oltre settecento punti di interesse naturalistico, archeologico e artistico-culturale.
TESORI MISTERIOSI
La Sardegna custodisce un ricco patrimonio archeologico da scoprire anche nelle sue testimonianze prenuragiche. Sono oltre 2.500, infatti, le testimonianze di un mondo sotterraneo disseminate in tutta l’isola, a memoria del culto funerario di popoli risalenti a cinquemila anni fa. Ecco le Domus de Janas: le “case delle fate”, tombe scavate nella roccia risalenti al Neolitico. La leggenda popolare le crede piccole case di creature fatate con il compito di vegliare sui più piccini e possono trovarsi in posizione isolata o far parte di necropoli. La Domus de Janas di Sedini, in provincia di Sassari, si trova per esempio all’interno del paese, rendendola unica nel suo genere. Quest’anno è stata presentata la loro candidatura per l’inserimento nella Lista del patrimonio mondiale Unesco. La Necropoli di Genna Salixi, nei dintorni di Villa Sant’Antonio, è un sito prenuragico composto da 14 Domus de Janas. Altre 13 case fatate compongono la necropoli di Is Loccis Santus, nel sud dell’isola.
Anche dolmen e menir sono testimonianze del periodo Neolitico, e sono visibili in diverse zone dell’isola. Uno dei più grandiosi dolmen del Mediterraneo è Sa Coveccada, a Mores, al centro di un tavolato di origine vulcanica. Il megalite si estende per cinque metri in lunghezza e 2,70 metri in altezza.
Uno dei siti prenuragici più rilevanti della Sardegna sorge poi nella parte centro-orientale ed è il Parco di Pranu Muttedu che si estende per duemila metri quadri immerso in boschi di querce da sughero e macchia mediterranea. I tesori forse più celebri sono quelli dei nuraghi, le monumentali strutture circolari in pietra composte da una o più torri, il cui preciso scopo rimane avvolto dal mistero. L’isola custodisce più di settemila costruzioni risalenti alla civiltà nuragica e sopravvissute fino ai giorni nostri e molte sono visitabili.
Tra questi, nella Sardegna centrale si trova il complesso nuragico Su Nuraxi, dichiarato Patrimonio dell’umanità dall’Unesco nel 1997. Si tratta di un antico centro, datato al 1500 a.C. circa, e uno dei siti più imponenti della Sardegna.
Calaserena Resort
Un design ispirato alla tradizione, ai colori e ai materiali naturali tipici della Sardegna contraddistingue il Calaserena Resort, struttura del gruppo Bluserena Hotels & Resorts incastonata in un verde bosco, a due passi da una delle più belle spiagge sabbiose del sud dell’isola
di SERGIO MORI
Calaserena Resort
Via Antares
Località Geremeas
09045 Maracalagonis (Ca) www.bluserena.it
Un’eleganza che sa di benvenuto e di calorosa accoglienza, di emozioni profonde e di piacevole relax. Questo, in poche parole, lo stile del Calaserena Resort che, dopo l’accurato restyling avvenuto nel 2023, accoglie la sua clientela business con un design nuovo per la hall, i bar e i ristoranti e nuovi comfort, avvolti da un fascino dallo stile tipicamente sardo.
Dall’estate 2024 al Calaserena Resort sono poi in arrivo anche camere rinnovate, tra le quali le nuovissime suite da 32 a 35 metri quadrati, con zona notte e confortevole zona living, un nuovo ristorante e una nuova area fitness e spa.
Il Calaserena Resort incarna appieno l’iconica bellezza dell’isola che lo ospita, immerso in un suggestivo bosco di pioppi, eucalipti e tamerici, che lo congiunge a una delle più belle spiagge sabbiose del sud della Sardegna, fra Cagliari e Villasimius, a Geremeas, a 35 chilometri dall’aeroporto di Cagliari.
Nel suo complesso dispone di 317 camere – poste in edifici di due o tre piani, dotate di tutti i comfort e distanti mediamente 450 metri dal mare – e di quattro ristoranti.
CONGRESS E POST-CONGRESS
La grande e capiente sala meeting, fino a 280 persone con allestimento a
platea, offre poi ampia disponibilità e si adatta a meeting ed eventi di diverse dimensioni.
La vasta spiaggia, sabbiosa e privata, è attrezzata con ombrelloni, spogliatoi e docce; da qui sono diverse le attività nautiche che si possono organizzare: regate in barca a vela, uscite in windsurf, canoe, paddle surf, mentre per chi ama la terraferma ci sono i campi da beach volley e beach tennis (anche con illumina -
zione notturna).
Per chi ama il fitness, la moderna area attrezzata – dotata inoltre di macchine isotoniche – consente anche di organizzare attività di gruppo. È inoltre a disposizione della cliente Mice una ricca proposta di attività e attrezzature sportive – come campi da calcetto, padel, tennis, completando così una grande offerta per chi desidera, al termine di intense giornate di meeting, una sana attività sportiva.
Is Serenas Badesi Resort
Mare cristallino, accesso diretto alla spiaggia di sabbia finissima e un nuovo concept di ospitalità: Is Serenas Badesi Resort, della prestigiosa collection Bluserena Hotels & Resorts, accoglie la clientela Mice con servizi unici, business-oriented
Is Serenas Badesi Resort
Località Maccia Boina 07030 Badesi (Ss) www.bluserena.it
Èsituato nello splendido golfo dell’Asinara, a ridosso della Gallura, Is Serenas Badesi Resort si distingue per la sua posizione privilegiata, immersa tra meravigliose dune e la tipica macchia mediterranea, e per la sua offerta unica, forte della consolidata esperienza –maturata in oltre trent’anni di attività – targata Bluserena. L’hotel offre infatti assistenza a tuttotondo ai planner nell’oganizzazione e nella gestione di soggiorni gruppo, incentive aziendali, meeting sportivi, convention e congressi, garantendo sempre un’esperienza su misura, con servizi personalizzati.
PAESAGGI SCENOGRAFICI
La Sardegna regala un ambiente naturale unico, con grandi insenature di sabbia bianchissima, acqua trasparente, una natura selvaggia e incontaminata. E proprio in questo contesto sorge Is
Serenas Badesi Resort, affacciato direttamente su una meravigliosa spiaggia privata e sabbiosa – l’arenile di Badesi è Bandiera Blu 2023 –, dove è possibile organizzare originali attività per i gruppi incentive e Mice. Dispone di 363 camere che distano mediamente quattrocento metri dal mare, tutte con wi-fi. Tre grandi ristoranti, offrono una cucina ricercata e sempre diversa, con particolare attenzione alle tradizioni locali.
ESPERIENZE UNICHE
Il resort offre inoltre quattro piscine – tra le quali una con acquascivoli, una per il nuo-
to e una a uso esclusivo delle camere Prestige – con ampio solarium e una grande piazza centrale con negozi e lounge bar.
Completano poi la struttura un centro wellness, una ricca proposta di attività e attrezzature sportive – come campi da calcetto, padel, tennis – e uno stile nuovo e raffinato di proporre momenti di intrattenimento, con tante novità che regaleranno agli ospiti emozioni indimenticabili. Infine, è possibile organizzare laboratori esclusivi, esperienze uniche alla scoperta del meraviglioso territorio sardo, spettacoli e happening.
Cormoran Hotel e Residence
Quando si varcano le porte del Cormoran Hotel e Residence ci si immerge in un mondo di serenità e bellezza senza tempo. L’hotel, come un’oasi di tranquillità e raffinatezza, sorge all’interno di un ambiente incontaminato, nella zona di Villasimius, a quaranta chilometri da Cagliari e dal suo aeroporto
di SERGIO MORICormoran
09049 Villasimius
Tel. 070 79340
booking@hotel-cormoran.com
www.hotel-cormoran.com
Situato sulle sponde di una delle spiagge più incantevoli della Sardegna a Villasimius, il Cormoran Hotel e Residence offre non solo una vista mozzafiato sul Mar Tirreno, ma anche un’allure di charme, che abbraccia la sua
clientela – sia business sia leisure – fin dal primo istante. La posizione privilegiata dell’hotel, a stretto contatto con il mare cristallino e le spiagge sabbiose, offre infatti agli ospiti un’esperienza unica, avvolta dal profumo salmastro e dalla brezza marina. Ma ciò che rende davvero speciale la location è l’atmosfera familiare e accogliente che permea ogni angolo della struttura. Con una lunga tradizione nell’ospitalità, il personale dell’hotel si dedica con passione a garantire un soggiorno indimenticabile ai propri ospiti, offrendo un servizio attento e discreto che trasforma ogni visita in un’esperienza memorabile.
MICE E RELAX
Immerse in un curato giardino, le camere accoglienti, le eleganti suite-bungalow e le raffinate ville assicurano privacy e comfort mentre per i momenti di lavoro è a disposizione una sala conferenze
pratica e comoda, dove ci si trova seduti con lo sguardo rivolto verso l’infinito azzurro dell’orizzonte, dando anche ai meeting più lunghi e complessi un sapore più leggero e decisamente incentive.
Gli spazi all’aperto immersi nella natura selvaggia della Sardegna, tra ulivi secolari e una vista mozzafiato sul blu del mare e del cielo, accompagnano l’evento aziendale anche nella sua parte ludica, dove le attività organizzate dall’albergo, come i team building all’aperto o le esperienze culturali, sono messe a disposizione della clientela business per rendere anche il soggiorno extra lavoro al livello più alto possibile. Questo connubio tra natura e comodità moderna si riflette anche nella cucina del Cormoran, dove le nuove proposte gastronomiche sposano sapientemente ingredienti freschi e locali, regalando ai palati più raffinati un viaggio culinario attraverso i sapori autentici della Sardegna.
Horse Country Resort Congress & Spa
Un’oasi di benessere dove il vero lusso è lo spazio, in una posizione strategica della Sardegna. Una location speciale per meeting esperienziali
Horse Country Resort Congress & Spa
Strada a Mare 24, n.27
09092 Arborea (Or)
Tel. 0783 805161
Cell. 338 7997080 meeting@horsecountry.it www.horsecountry.it
Scegliere una location per un evento o un incontro di lavoro può diventare significativo anche per il tipo di esperienza che si andrà a vivere, diversa, a seconda dell’energia liberata dalla destinazione. La vo-
cazione congressuale di una destinazione come la Sardegna si afferma in una formula tutta originale con l’Horse Country Resort, Congress & Spa, una location dove il concetto di convegno si declina ricominciando dalla natura, ideale per incentive aziendali, meeting, congressi ed eventi. Immerso nel verde della natura incontaminata che si fonde con il mare del Golfo di Oristano, l’Horse Country propone originali attività di team building a cavallo in un programma esperienziale coinvolgente ed emozionale che vuole anche stimolare la motivazione e lo spirito del team. Quaranta ettari di terreno, un parco e una pineta, 315 stanze con 866 posti letto, 58 villini indipendenti con 236 posti letto per una capienza totale pari a 1.102 posti letto. Ancora, sei ristoranti e cinque bar, una scuderia con sessanta cavalli, un centro equestre al coperto da seimila metri quadrati e spalti per mille posti a sedere, un campo in erba per eventi e un’area western con saloon pub & pizzeria tematici.
L’OFFERTA MICE
Il Centro Congressi Horse Country, con più di 1.800 metri quadrati di superficie, si trova in una posizione strategica, al centro della Sardegna, comodamente raggiungibile dai principali porti e aeroporti dell’isola. La modularità degli ambienti rende la location adatta anche agli eventi più piccoli, dando la possibilità di modulare gli ambienti creando una sala plenaria in grado di ospitare fino a mille persone sedute. Le moderne tecnologie e l’offerta di soluzioni integrate e personalizzate ne fanno uno dei centri congressi più interessanti del territorio. Completano la dotazione il foyer con un bar, due ampie terrazze laterali e un portico che offre un suggestivo scorcio sulla piscina Tropicana, ideale per coffee break, light lunch e per accogliere mostre, presentazioni e show room. Fanno da cornice la spiaggia privata, il maneggio, il Centro Benessere & Spa Poseidonya, gli ampi spazi e i verdi giardini, le piscine, i campi sportivi, il relax assoluto e il profumo del mare.
Be Our Guest
Hotel Regina Margherita
Un salotto nel centro di Cagliari, in una posizione invidiabile a due passi dal porto e dalle principali vie dello shopping: così si può definire l’Hotel Regina Margherita, un quattro stelle che interpreta al meglio il senso di accoglienza tipico della Sardegna
di SERGIO MORIHotel Regina Margherita
viale Regina Margherita, 44 09124 Cagliari
Tel. 070 670342
Fax 070 668325
booking@hotelreginamargherita.com www.hotelreginamargherita.com
L’elegante Hotel Regina Margherita fonde alla perfezione design e storia e offre al Mice cento camere (di cui due easy access per persone disabili) in cui ogni dettaglio è studiato per il benessere degli ospiti, sia che si desideri una stanza riservata e tranquilla, sia che si voglia
indulgere nelle raffinatezze di una suite. Tutti gli spazi sono privi di barriere architettoniche e studiati per accogliere la più ampia clientela possibile con un’atmosfera confortevole e riservata, in una combinazione perfetta tra eleganza, tecnologia e ospitalità ricercata. La pluriennale esperienza nel settore congressuale è poi una garanzia certa di qualità sia per meeting aziendali sia per congressi internazionali, per ospitare i quali il Regina Margherita risulta impeccabilmente strutturato. Nel corso degli anni, non a caso, l’hotel ha accolto incontri che hanno coinvolto svariati settori: medico, farmaceutico, cosmetico, ma anche economico e giornalistico. Grazie a cinque sale interamente modulabili, l’hotel offre sempre la soluzione più adatta per ogni esigenza. Con le tecnologie specifiche di cui gli spazi dispongono, organizzare un meeting in Sardegna non richiederà alcuno sforzo: le diverse aree possono infatti essere allestite su misura in pochi minuti, variando
il numero dei posti disponibili attraverso un sistema di pareti mobili perfettamente insonorizzate. Questa totale flessibilità permette di ampliare le sale per ospitare più partecipanti del previsto, o di ridurle all’occorrenza per assicurare più vicinanza e coinvolgimento, garantendo in tutti i casi grande riservatezza. Al termine di una lunga giornata di lavori è possibile “staccare la spina” nella nuovissima area relax o, appena usciti dall’hotel, immergersi subito in un’atmosfera suggestiva fatta di piccole vie, trattorie, locali caratteristici e di quella luce particolare che solo una città affacciata sul mare può regalare. A pochi passi di distanza, in particolare, si trova la famosa via Roma, caratteristica passeggiata che costeggia il porto. Alle spalle dell’hotel si trova invece l’antico quartiere Castello, costruito su un colle e circondato da fortificazioni, da cui si può ammirare lo splendido panorama del Golfo degli Angeli.
Obicà Cagliari
Da dicembre 2022, il luogo perfetto per rendere un evento davvero speciale a Cagliari ha un’identità precisa, ed è Obicà, situato nella Food Hall panoramica al sesto piano di Rinascente, affacciata sul porto della città
di SERGIO MORIObicà Mozzarella Bar Food Hall 6° Piano Rinascente Cagliari Via Roma, 143 09124 Cagliari eventicagliari@obica.com www.obica.com/ristoranti/cagliari
Il gruppo di ristoranti – creato a Roma nel 2004 da Silvio Ursini e attualmente di proprietà della Famiglia Scudieri – si è fatto sin dalla sua fondazione portavoce nel mondo dell’autenticità e della genuinità dei migliori prodot-
ti italiani. A oggi Obicà conta 24 ristoranti in Italia e all’estero, accomunati da un’atmosfera cosmopolita e rilassata: da Milano a Palermo, da New York a Tokyo, l’emblema del brand è la mozzarella di bufala campana Dop e la filosofia alla base dell’insegna intreccia l’anima italiana a uno spirito internazionale, in un mix di convivialità e innovazione, con l’obiettivo di offrire ai clienti un’esperienza lussuosa ma accessibile.
La prestigiosa location di Cagliari unisce il fascino isolano a un luogo dal design contemporaneo, dove si possono gustare tutte le specialità a firma Obicà, perfette per dare un inconfondibile tocco mediterraneo a eventi importanti, sia privati sia aziendali, in un ambiente accogliente e informale.
RAFFINATA CONVIVIALITÀ
Che si tratti di piccoli gruppi o di eventi rivolti a numerosi ospiti, l’obiettivo è rendere esclusivo ogni incontro con proposte gastronomiche che trasmettano il piacere dei migliori prodotti italiani, a partire appunto dalla mozzarella di bufala campana Dop, protagonista indiscussa della cucina Obicà, abbinata a ingredienti freschi e di alta qualità̀ della tradizione italiana, che
si combinano in antipasti, primi piatti, pizze e insalate per soddisfare i gusti e le esigenze di ciascun ospite. Ogni dettaglio contribuisce a creare un’atmosfera conviviale e raffinata in cui condividere piatti inediti che raccontano la stagionalità e le eccellenze gastronomiche del territorio italiano. Nulla è lasciato al caso: dal personale qualificato per un servizio attento (al quale l’azienda dedica un percorso di training ad hoc) alle specialità e al modo in cui vengono proposte. Si organizzano degustazioni al tavolo, e sono previste anche selezioni delle migliori pizze, fra le quali spiccano la ‘Nduja di Spilinga e la classica Bufala Dop con mozzarella di bufala – ça va sans dire – e pomodoro biologico. Alcune specialità sono perfette per la condivisione: fra queste ritroviamo la Gran Degustazione di mozzarelle e la selezione di salumi, oltre a fritti come le mozzarelline e le crocchette.
Per le grandi occasioni del Mice è inoltre possibile scegliere i menu di tre e quattro portate, che prevedono anche la Caprese Rivisitata con mozzarella di bufala, quattro varietà di pomodoro, pesto di basilico, crostini, e la tagliata di chianina.
Mentre per gli eventi standing – fino a cento persone –, è disponibile un’ampia selezione di finger food, rilettura creativa dei piatti del Mozzarella Bar, della cucina e delle pizze, tra cui spiccano l’iconico Burrata Burger in versione mini, la saporita insalata con bresaola di chianina e la stracciatella pugliese con diversi abbinamenti, da accostare ai cocktail classici italiani e agli originali Obicà.
Obicà offre, inoltre, una selezione dei migliori vini italiani, proponendo sia etichette rinomate sia produttori locali emergenti; e drink dall’allure cosmopolita grazie alla qualità degli ingredienti.
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DOORS: 120 cm
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SEATING CAPACITY: 224
AREA: 200 sq.mt
MEASUREMENTS: 15X14 sq.mt
DOORS: 120 cm
CORALLINA ROOM
SEATING CAPACITY: 160
AREA: 160 sq.mt
MEASUREMENTS: 16X10 sq.mt
DOORS: 120 cm
Perdepera Resort
di TERESA CHIODOLe origini turistiche della Sardegna sono entrate nella leggenda.
Ma questa regione è anche un territorio ricco di risorse, tutte da scoprire, per i segmenti specializzati in meeting, incentive ed eventi
Perdepera Resort
Località Perd’e Pera Marina di Cardedu 08040 Cardedu (Og) Tel. e fax: 0782 24081 commerciale@perdeperaresort.it www.perdeperaresort.it
Quando si parla di Sardegna l’immagine mentale più ricorrente contempla sterminati orizzonti, l’affiorare continuo di rocce scabre, gli altopiani granitici, basaltici e calcarei, la montagna selvaggia coperta di macchia e un seducente universo di rocce, sole, sabbia e trasparenze marine. Ma la Sardegna ha molto di più da offrire se si va al Perdepera Resort, situato in Ogliastra, al centro della costa orientale sarda. Affacciato direttamente sul mare e con una lunghissima spiaggia di sabbia delimitata da gruppi di rocce a strapiombo sul mare, è una struttura che da sola può rendere un evento memorabile. Una location dagli spazi per eventi moderni con tecnologia di ultima generazione, una gastronomia
gourmet e un ampio ventaglio di facility e post congress alla scoperta della storia millenaria, della cultura, della natura e delle tradizioni della Sardegna. Quanto ai team building, sono innumerevoli le opportunità, per esempio le attività collegate al mare, escursioni in barca, o quelle via terra passando per lezioni di cucina – con i prodotti del territorio – e veri e propri percorsi enogastronomici per “assaggiare e degustare” immersi nella destinazione. Perché come Platone diceva: “si può imparare di più su una persona da un’ora di gioco che da una vita di conversazione”.
EDEN SARDO
Eleganza, comfort e bellezza contraddistinguono le 176 camere totali, immerse
nei giardini della struttura. Nell’accommodation spiccano la junior suite – a due passi da ristorante, piscina, bar, reception, miniclub e spiaggia – e le camere prestige, ambienti raffinati e luminosi con pareti a tutto vetro sul mare, situate al primo piano del nuovo complesso. Due i ristoranti: uno centrale – climatizzato e con veranda dalla quale pranzare a bordo piscina – l’altro sulla spiaggia. Acqua salata e non solo al resort, con le tre piscine, di cui una con cascata e idromassaggio per rilassarsi al meglio immersi nel verde, e un’altra riscaldata, perfetta sino a ottobre. E durante tutto l’anno, via libera al relax nel wellness centre, piccola oasi di benessere del Perdepera.
Il davanzale tra il cielo e il mare di Cagliari
Palazzo Tirso Cagliari - MGallery Hotel Collection
Piazza Deffenu, 4 - 09125, Cagliari - Italia
Tel. +39 070 7622000 - hb6t3@accor.com
https://www.palazzotirsocagliari.com/
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