Meeting e Congressi - Nov 2012

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Rivista mensile - n° 7 novembre - dicembre 2012 € 5,16 - Poste Italiane SpA - Sped. in abb. post. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/04 n.46) - Art. 1, comma 1, DCB Milano. In caso di mancato recapito si restituisca al mittente che si impegna a pagare la relativa tassa

INCENTIVE | CONVENTION | EVENTI COVER STORY

CONGRESSI E INCENTIVE ALL'ESTERO BLOG SURFING

NOV-DIC | 2012

numero

Eventi corporate:

07

the next generation

ALLO SPECCHIO

Mice

e “test drive”

LA PROVOCAZIONE

Puntare tutto sull’incoming?

LA DENUNCIA

Una tassa

il video su MConline

il video su MConline

all’italiana

LA LOCATION

CINECITTÀ STUDIOS ROMA

DESTINAZIONI D’ITALIA

ROMA E LAZIO

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Rosario Fiorello IL PIÙ GRANDE SHOWMAN

DOPO IL BIG BANG 14/11/12 17.30


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07 2012

sommario editoriale

Cwt: guardare oltre l’orizzonte

68

Fairmont, Raffles e Swissôtel: “trinità” perfetta!

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Il Mediterraneo nel cuore all’Hilton Malta

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HOT TOPICS

Emozione Namibia

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meeting comment

Aim Group International: un posto al sole per gli eventi 76

9

La zappa sui piedi

Quando il gioco si fa duro... – Pier Giorgio Cozzi

13

incentive comment Un’aspirina per gli “influencer” – Riccardo Pistoia

15

highlights

Corinthia, quando il progresso è raffinato

78

Lisbona ritrovata

80

Badrutt’s Palace: l’eccellenza di St. Moritz

82

La magia dell’inverno nell’Alta Engadina

84

blogsurfing 16

l’intervista

Event making: upgrade al 3.0

87

allo specchio

Fiorello: La più grande convention dopo il Big Bang!

20

location del mese

Chi assaggia ritorna

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la provocazione

Cinecittà Studios: Eventi? Ciak, si gira!

22

in my opinion

La questua dei congressi

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la denuncia

aghi di pini – Alan Pini

28

l’altra metà del cielo – Luca Corsi

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speaker’s corner – Emma Aru

32

report

zanità – Mauro Zaniboni

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Eventi del tipo “solo posti in piedi”

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incentive talking – Rodolfo Musco

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Coopetition!

106

ex libris – Ugo Canonici

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Tassa di soggiorno, che confusione

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dossier location cover story eventi all’estero

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Tutti giù per terra

Senza frontiere

40

All’estero, per fare business

48

under the spotlight

Quando gli stranieri scelgono l’Italia

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Regione Veneto, il congressuale è diffuso

116

Non andare a quel Paese

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Conrad Hotels&Resorts: i giganti del Mice

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sommario SITE INSPECTION

news persone e poltrone

news location

156 120 PARTNER

chains & club

congressi 124

Select Hotels: meeting di gusto hotel

La logistica vista da Mattiazzo Carey

158

Formedica: Ecm, formarsi per crescere

160

Il futuro delle città a convegno secondo TC Group 163

Relais Sant’Uffizio Wellness & Spa: benessere e storia 126 Park Hotel Villa Grazioli: tutta un’altra classe

128

incentive

Un albergo in esclusiva, il Relais La Posta Vecchia

130

Cisalpina Tours: confrontarsi sul Mice per crescere

Storia, modernità e… Palazzo Virgilio

132

location per eventi

news supplier

Lavanderia a Vapore: gli eventi incontrano l’arte

134

Arezzo Fiere e Congressi, tredicimila a congresso

136

Fiera del Levante: al via la stagione dei congressi

138

NETWORKING

Eventi di stile a Cortenova

140

workshop and exhibition

166

Palazzo San Giorgio: più che una location, un partner 143

Che trendy Travel Trend

incentive resort

notiziari e associazioni

L’arte regna sovrana al Capri Palace Hotel & Spa

144

Che facility al Doubletree by Hilton Acaya Golf Resort 146 Nova Yardinia: praticamente, il top

164

170

Federcongressi

174

Site Italy

176

148 indirizzi 178

news destinazioni 150 SPECIALE ROMA E LAZIO

destination Malta, sempre più gettonata

154

Una regione unica in ogni angolo

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I NOSTRI PROSSIMI EVENTI FULL CONTACT EXCLUSIVE VENUES 23-24 Novembre 2012 Villa Erba e Grand Hotel - Como

FULL CONTACT INCENTIVE DESTINATIONS Giugno 2013

FULL CONTACT MEETING PLANNER 2 23-24 Novembre 2012 Villa Erba e Grand Hotel - Como

FULL CONTACT MEETING PLANNER Giugno 2013

FULL CONTACT PCO 4-5 Febbraio 2013 Excelsior Palace Hotel - Rapallo

TRAVEL TREND MILANO Ottobre 2013

TRAVEL TREND ROMA Maggio 2013

FULL CONTACT DISCOVER ITALY Novembre 2013

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colophon Presidente: Marco Biamonti Direttore operativo: Lucia Rancati Direttore editoriale: Marco Garavaglia Direttore PR: Nino Vermicelli Resp. comunicazione e marketing: Lorenzo Bini Ediman Srl Via Ripamonti, 89 - 20141 Milano Telefono 02.57.31.15.11 (r.a.) Fax 02.55.23.14.86 info@ediman.it Sito internet: www.ediman.it MC online: www.mconline.it Cap.soc. s 93.600 i.v.

LA RIVISTA DELLA MEETING INDUSTRY Organo di consultazione per dirigenti, industrie, associazioni, ordini professionali, studi di pubbliche relazioni e di consulenza aziendale, agenzie di pubblicità, sindacati, partiti politici, organismi internazionali, agenzie di viaggio, ecc. Prezzo della copia: €5,16 più spese di spedizione DIRETTORE RESPONSABILE Marco Biamonti – marco.biamonti@ediman.it DIRETTORE EDITORIALE Marco Garavaglia – marco.garavaglia@ediman.it COORDINAMENTO EDITORIALE Simona P. K. Daviddi – coordinamentomc@ediman.it CONSULENZA PER LA GRAFICA Massimo Bernardi Copertina: illustrazione di Angelo Siviglia - www.angelosiviglia.it CONSULENZA PER I TESTI Alessandra Boiardi, Aldo Lo Re, Luciana Francesca Rebonato PROGETTO GRAFICO Silvia Ferri – www.silviaferri.com SEGRETERIA DI REDAZIONE Jessica A. Presa – jessica.presa@ediman.it HANNO COLLABORATO A QUESTO NUMERO: Emma Aru, Ugo Canonici, Giulio Carloni, Teresa Chiodo, Assunta Corbo, Luca Corsi, Pier Giorgio Cozzi, Giulia De Stefano, Stefano Ferri, Elisa Ferro, Ofelia Figus, Giorgio Maggi, Domenico Matarazzo, Rodolfo Musco, Alan Pini, Riccardo Pistoia, Stefano Re, Matteo Rocca, Giorgio Riva, Michela Rossi, Nino Vermicelli, Mauro Zaniboni, Simona Zin Fotolito e stampa: Prontostampa Srl - Zingonia (Bg) Poste Italiane SpA - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/04 n. 46) - Art. 1, comma 1, DCB Milano Registrazione Tribunale di Milano n. 177 del 27/04/1973

Tiratura del presente numero: 11.000 copie

ANNO 40° - N. 7 novembre-dicembre 2012 Abbonamento annuo €150,00 (Estero €200,00) L’abbonamento comprende anche la “GUIDA” delle Sedi Congressuali e va eseguito con versamento sul Conto Corrente Postale N.15717200 intestato a Ediman Milano (specificando la testata cui si desidera abbonarsi) oppure con rimessa diretta. La rivista non è in vendita nelle edicole e viene spedita direttamente agli abbonati.

Redazione (diretto): 02.57.31.15.32 jessica.presa@ediman.it

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PROMOZIONE E PUBBLICITÀ Senior Sales Manager & Corporate Clients: Graziella Corbari – graziella.corbari@ediman.it

Traffico e materiale pubblicitario: Jessica A. Presa – jessica.presa@ediman.it

ITALIA

ESTERO

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editoriale Due esempi, fra i tanti possibili, di autolesionismo a oltranza che danneggia il Paese e il comparto Mice. Un atteggiamento inspiegabile che non porta alcun beneficio a chi lo adotta, e anzi – alla lunga – gli tornerà indietro pericoloso come un boomerang. È ora di diventare più lungimiranti. O furbi, se preferite

MARCO BIAMONTI Direttore responsabile marco.biamonti@ediman.it

La zappa sui piedi a grave recessione che ci sta colpendo non dipende da noi: è nata dalla finanza e si è propagata nell’economia reale con il concorso della politica. Tuttavia occorre in qualche modo reagire anche se è difficile individuare come. Personalmente, credo che l’unica speranza risieda in un cambio di mentalità: da autolesionisti a oltranza dobbiamo diventare più lungimiranti, o se preferite: furbi. Vi porto due esempi concreti, che dimostrano quanto oggi siamo bravi a farci del male anche da soli.

L

Il primo riguarda i tanto discussi codici deontologici, che sul fronte delle sponsorizzazioni Ecm stringono motu proprio i già stretti lacci imposti dal ministero della Salute. E infatti, quand’anche le sponsorizzazioni sopravvivono, vengono imposte assurde limitazioni che danneggiano l’economia del nostro Paese. Tanto per dire, le disposizioni di Farmindustria che vietano di organizzare convegni in resort, strutture wellness, agriturismi, masserie e golf club, danneggiano gli spazi congressuali italiani, a tutto vantaggio di quelli d’Oltralpe. Che qualcuno mi spieghi quale baluardo dell’etica stiamo difendendo per giustificare un simile autogol per il Pil nazionale!

below the line più marginale, perché in tempo di crisi i primi tagli si fanno proprio sulle risorse umane (se ne riduce il numero, la formazione e la motivazione). Ma se da un lato questo genere di tagli è una misura tampone consolidata, dall’altro un tampone dev’essere per definizione temporaneo. E invece, il protrarsi del “sacrificio”, unito alla richiesta di fare sempre di più con meno sotto la minaccia della perdita del lavoro, sta sviluppando nei lavoratori italiani un sentimento di disagio che rasenta l’idea di sfruttamento. È facile immaginare che con la ripresa, quando i mercati registreranno anche una crescente mobilità del lavoro, i dipendenti infelici scatteranno come sui blocchi di partenza alla caccia di un diverso impiego. Il danno per le aziende sarà notevole: perdita di tempo per trovare e formare nuove risorse, fuga di cervelli alla concorrenza, aumento dei salari per strappare ad altri i loro uomini migliori… Insomma, se la smettessimo di essere così poco furbi, se soltanto ci togliessimo qualche laccio e investissimo qualche euro, non solo ne vedremmo i frutti in un futuro non poi così lontano, ma da subito il nostro Pil languirebbe un po’ meno. E invece, e non si capisce perché, insistiamo a tirarci la zappa sui piedi.

Secondo esempio, questa volta sul fronte aziendale. Sappiamo che l’incentivazione è stata relegata al

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HOT TOPICS TOPICS HOT meeting comment

Quando il gioco si fa duro… roverbio Cinese: “non siate ingordi di avventure se non P sapete affrontare le sventure”. Mi è ritornato alla mente questo grano di saggezza orientale apprendendo della giustificata e comprensibile, dal suo punto di vista, lamentazione di Federcongressi a proposito del comunicato di Assobiomedica di voler sospendere ogni finanziamento agli eventi Ecm. Una decisione che sottrae risorse economiche a un comparto – quello dell’organizzazione congressuale – che di questi tempi è costretto ad affrontare drastici tagli di bilancio tanto sul fronte pubblico quanto su quello privato. Un fatto, questo, che certamente rappresenta una criticità per gli operatori della filiera. E che va inquadrato in un più ampio contesto per altro di segno negativo. Così le ombre sul settore si addensano ulteriormente. Per una volta, però, vorrei mi fosse consentito di esprimermi da membro del club degli apoti (dal greco ápotos, “coloro che non se la bevono”, ndr) qual sono da quando esercito il mestiere di “narratore di storie”, di marketing nella fattispecie. Non voglio entrare nel merito della decisione dell’associazione che riunisce le aziende produttrici di dispositivi medici: ognuno, in casa propria, fa i conti con le risorse di cui dispone, e se questo crea problemi ad altri, pazienza. Questa da sempre la

regola del mercato, piaccia o no. Né, tanto meno, confutare il diritto di Federcongressi a farsi portatrice delle sue legittime istanze; da grande sostenitore del lobbying nel senso puro del termine, non lo penso neppure. Quello che muove a stupore chi come me crede nella dottrina liberale del mercato, è quel continuo ricercare il sostegno dello Stato assistenziale quando gli eventi diventano avversi, affidandosi a uno Stato centralista che deve (dovrebbe) determinare le condizioni per temperare, quando addirittura non annullare, la sfida imprenditoriale. Intendiamoci, non è che lo Stato non debba fare la sua parte, anzi! Buone leggi, strutture e infrastrutture adeguate, buona amministrazione trasparente e sollecita, e occhio all’interesse pubblico sono l’apporto che cittadini aziende e associazioni imprenditoriali si aspettano dai decisori della cosa pubblica, e questo uno Stato civile deve garantire. Ma quando la crisi economica morde i garretti e i tagli alla spesa pubblica si impongono, alzare implorazioni al cielo (qualunque cielo) è di poco conforto e, ritengo, di scarsa o nessuna utilità: bisogna limare. I tagli ai budget governativi sono (anche) soldi di tutti i contribuenti risparmiati per destinarli a settori e comparti più urgenti e maggiormente necessitanti, e forse anche que-

...i duri non si mettono mica a protestare. Non suona così il noto modo di dire, ma il senso potrebbe essere anche quello. Perché giocare ci tocca, piaccia o no st’ottica dovrebbe essere tenuta nella debita considerazione. Non diversamente da tutte le altre, le singole imprese e associazioni del settore Mice italiano di questi tempi hanno davanti una sfida difficile destinata a protrarsi, secondo i segnali di cui disponiamo. Meglio “pre-pararsi”, allora. Quando si dice che il mondo cambia, non sia solo una giaculatoria; per tempo abbiamo il dovere di prepararci al fatto che esso possa cambiare in peggio. È già successo; questa non è la prima crisi che investe l’economia dei nostri Paesi. Come uscirne? Alla nostra capacità di innovare cominciando dall’intelligere la realtà, alla flessibilità, creatività, determinazione e perseveranza degli imprenditori – e dei loro collaboratori che ne condividono la scommessa – è affidato il compito di trasformare in opportunità i problemi che affliggono le loro aziende. Adoperandoci affinché come tutti i salmi anche questo finisca in gloria. Perché, prevenendo le difficoltà, si possa “mutare il lamento in danza, la veste in abito di gioia” (Salmo 30,12).

PIER GIORGIO COZZI Giornalista, saggista e docente di marketing e comunicazione pgcozzi@fastwebnet.it

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HOT TOPICS TOPICS HOT incentive comment

Un’aspirina per gli “influencer”

utto il nostro mondo – e intendo le nostre abitudini, le nostri Tpassioni, i nostri piaceri – sembra si stia liquefacendo a tal punto che per essere reali, credibili e percepibili si deve essere ed essere soltanto “social”. Mi spiego meglio: secondo gli influencer, la comunità attiva in grado di interpretare e di accogliere bisogni e tendenze sembra oramai essere solo sul web. Siamo tutto d’accordo che in questo ultimo decennio il paradigma sia cambiato e abbia assunto sicuramente un modello che oggi è diventato strumento di condivisione e ambiente interattivo per eccellenza: i social media. Ma siamo sicuri che questo sia realmente lo stato dell’arte? Si parla molto di brand reputation, e di quanto gli influencer siano in grado di mappare e codificare abitudini e ambienti. Ma dov’è finito il ragionevole dubbio che deve portare l’uomo alla ricerca, al confronto e quindi a quel sano contraddittorio che inevitabilmente migliora la qualità dell’informazione? Ma facciamo un passo indietro: chi sono gli influencer? Sono soggetti che per autorevolezza sono in grado di influenzare appunto il giudizio e le scelte di altri. Il parere, la recensione o la critica di uno di questi opinion maker digitali può lasciare segni profondi in positivo o in negativo.

L’incontro, il dibattimento e la condivisione – anche via web – rimangono elementi da miscelare a quello che sempre sarà l’elemento portante della nostra crescita esperienziale: condividere il valore di un’esperienza reale, non solo digitale Si conferma quindi il “potere del consumatore” in un sistema nel quale è la percezione di un’azienda o di un prodotto, che i clienti si formano in maniera collettiva, a stabilirne il successo o l’insuccesso. Tutto questo dal punto di vista degli ambienti “social” è certamente interessante, ma non stiamo dimenticando il valore, il codice etico, che deve disciplinare un’opinione, sia essa condivisa o no? Credo sia opportuno fare quindi una riflessione molto importante: non c’è tessuto creativo senza uno scambio energetico, senza l’opportunità di condividere empatie e contraddittori. Ricordiamo che i social nascono come strumenti per migliorare la qualità della vità ”operativa” dell’uomo e non per declinarlo all’interno di un’asset monodirezionale. Dove andrebbe a finire quindi la multicanalità, elemento portante dell’architettura madre di questo grande fenomeno? Allora è bene che ci si fermi un momento a pensare e magari a prendere un’aspirina per ripartire mettendo al centro il senso olisti-

co del social media, dove l’incontro, il dibattimento e la condivisione rimangono elementi da miscelare a quello che sempre sarà l’elemento portante della nostra crescita esperienziale: condividere l’esperienza. Rimangono quindi sempre in prima linea i meeting e i congressi dove l’esperienza può essere raccontata e trasmessa con umanità, passione e capacità e dove il valore percepito dell’informazione è assolutamente reale e non solo digitale. Certo sarà meraviglioso dopo un meeting poter interagire immediatamente con tutti gli ambienti attraverso la tecnologia, facendo in modo che tutti in tempo reale possano ricevere informazioni, immagini, feedback. Ma quella non sarà mai l’esperienza vissuta e la percezione sarà certamente diversa da chi invece l’ha vissuta personalmente. Quindi dobbiamo sostenere con forza e passione l’importanza del rapporto one-to-one, del contatto diretto con azioni dai contenuti misurabili e percepibili come uniche ed esclusive.

RICCARDO PISTOIA Owner di RPConsulting info@riccardopistoia.it

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HOT TOPICS TOPICS HOT highlights

ASSUNTA CORBO

L’EMILIA ROMAGNA STANZIA FONDI PER I MEETING Il Mice cresce in Emilia Romagna, almeno a giudicare dal recente annuncio della Regione di prevedere sette milioni di euro per il rilancio dell’offerta congressuale. Gli interessati potranno proporre progetti di riqualificazione delle strutture alberghiere e congressuali e l’innalzamento del livello qualitativo del servizio offerto. In particolare il bando prevede contributi per la costruzione di nuove meeting room, la realizzazione di servizi complementari o l'aumento della capacità ricettiva. Finanziamenti potranno, inoltre, essere erogati per il miglioramento della sostenibilità ambientale, dei modelli gestionali o l'aggiornamento professionale. L'agevolazione potrà riguardare interventi con spese non inferiori a un milione di euro e la Regione coprirà fino al venti per cento delle spese ammissibili.

CHIANCIANO TERME: FOCUS SUL MICE

Un progetto di rilancio delle Terme, il completamento dell’offerta congressuale e uno slancio a sostegno delle imprese. Queste le richieste inserite nel documento approvato dal Direttivo comunale di Confesercenti di Chianciano. Quest’ultimo è un documento scaturito dal malcontento di imprenditori e cittadini. «Fatturati in calo del cinquanta per cento, dimezzate le giornate lavoro, debacle nei dati alle terme e rischio chiusura per quaranta alberghi e altrettanti esercizi commerciali — si legge nel documento. Nei passi successivi si fa riferimento anche al ritardo nel completamento del Palamontepaschi e nella riapertura della sala polivalente.

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NUOVO CENTRO CONGRESSI A BARI Nuovo centro congressi per la città di Bari. La struttura, che si estende su una superficie di 18mila metri quadrati, è stata inaugurata da Fiera del Levante alla presenza del presidente e del direttore generale dell'Ente Fiera Gianfranco Viesti e Leonardo Volpicella e dei rappresentanti delle istituzioni locali. L’inaugurazione del polo ha dato immediatamente il via alla stagione congressuale. La struttura, infatti, ha già ospitato nel mese di ottobre due meeting internazionali. Le novità per la città pugliese non sono però terminate. Di recente, infatti, è arrivato l’ok del Cda alla ristrutturazione del padiglione ex Galleria delle Nazioni. Il progetto è stato messo a punto dal Politecnico di Bari e prevede la realizzazione di piccole sale meeting dalla capienza di circa trecento posti.


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HOT TOPICS highlights

ROMA CONVENTION GROUP, TRAINO NELLA CAPITALE DEI CONGRESSI «Roma Convention Group gestirà gli eventi legati al turismo congressuale in due luoghi importantissimi come la Fiera e i Palazzi dell'Eur, compresa la Nuvola di Fuksas. Grazie a questa integrazione evitiamo una concorrenza al ribasso tra Fiera ed Eur e offriamo un polo che avrà una funzione trainante per tutta l'economia cittadina soprattutto sul versante turistico e congressuale. Rivolgo un augurio a Giuseppe Roscioli, che in base alla sua esperienza maturata nel campo alberghiero e commerciale sarà sicuramente un presidente in grado di promuovere al meglio questa integrazione tra Fiera ed Eur Congressi». Parola del sindaco di Roma Gianni Alemanno all’indomani dell’annuncio del nuovo Cda di Roma Convention Group, società partecipata da Eur Spa e Fiera Roma. Il Cda avrà durata triennale e vede nel ruolo di presidente Giuseppe Roscioli. Vice è Roberto Sergio mentre tre sono i consiglieri: Mauro Mannocchi, Pierluigi Borghini e Nicola Colombini.


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HOT TOPICS TOPICS HOT highlights

PROGETTO PILOTA PER LA SORRENTO CONGRESSUALE

La crisi va combattuta con una strategia vincente. La città di Sorrento ha messo a punto per questo un progetto pilota che punta dritto alla destagionalizzazione. In questo modo il sindaco Peppino Cuomo, che ha presentato alla Giunta la proposta, vuole dare una nuova possibilità all’indotto della città per riprendersi dopo un momento di seria difficoltà. Il turismo congressuale è uno dei punti focali della strategia che, come si legge su Metropolis.it, sarà sostenuta da «azioni finalizzate a incrementare il turismo congressuale, da novembre a marzo, garantendo direttamente servizi turistico-culturali, ad esempio trasporti e concerti». Spese previste per sostenere il progetto al momento sono di circa tremila euro. Da anni – viene precisato nella relazione istruttoria – si tenta di destagionalizzare i flussi turistici attraverso nuovi arrivi anche nei periodi di bassa stagione, specificamente da novembre a marzo. La città inoltre vanta strutture di grande livello per ospitare congressi di qualsiasi natura, culturali e scientifici in senso lato. Il sindaco ha richiesto a questa dirigenza di riflettere e predisporre interventi finalizzati all´incremento del turismo congressuale che ha benefici effetti sul piano occupazionale e per la categoria del commercio e dei pubblici esercizi. Inoltre ciò permetterebbe una maggiore apertura degli alberghi.

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PREMI: LO SMARTPHONE MEGLIO DELL’AUTO L’auto sembra ormai aver lasciato il passo allo smartphone. Nei sogni dei giovani manager di tutto il mondo non c’è più l’ultima auto lanciata sul mercato ma la tecnologia di ultima generazione. Questo il frutto dei tempi che cambiano e che hanno dato vita a quella che i sociologi definiscono la generazione “Neutral about driving”, vale a dire indifferente alla guida. Le valutazioni emergono dal Rapporto Automotive 2012, una ricerca condotta negli Stati Uniti dalla società di consulenza aziendale internazionale AlixPartners. Situazione già ben delineata negli Stati Uniti e in fase di cambiamento in Italia. Alcune elaborazioni su dati Google attestano come a

oggi il 28 per cento degli italiani possieda uno smartphone; di questi il 54 per cento si connette ai social network, il 75 per cento naviga in Internet e il settanta per cento invia email. In generale, il settanta per cento della popolazione viaggia in rete e oltre il novanta per cento usa i social network.

L’UMBRIA SI APRE AL MICE

La meeting industry si arricchisce di una nuova e importante realtà. Nel corso della manifestazione Eurochocolate, che si è svolto a Perugia, è stato presentato il nuovo Umbria Convention Bureau. Fondato da Confindustria e Confcommercio Umbria, la nuova realtà ha una gestione mista pubblico-privata. Attinge al trenta per cento dai privati e al settanta per cento dalla Regione nell’ambito del programma Fas. Vi aderiscono venticinque strutture, così ripartite: 19 strutture ricettive tra hotel e resort, quattro Pco, un’agenzia viaggi e un catering. L’obiettivo dell’evento, che ha visto protagonisti stampa e operatori del settore, è stato quello di far conoscere l’Umbria sotto un punto di vista fortemente Mice. Grazie alle sue peculiarità la regione è ricca di spunti per le attività diteam-building o incentive all’aria aperta ma anche di location perfette per ogni tipologia di evento.



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HOT TOPICS l’intervista

rosario fiorello

La più grande convention dopo il Big Bang? Metti in un evento un fenomeno mediatico, cintura nera di Karaoke, capace di incollare al teleschermo dodici milioni di persone. Lasciagli in mano le redini dello show, ben sapendo che improvviserà a go-go. Be’, come minimo, il successo è assicurato MARCO GARAVAGLIA

a parola “felice” è contro la parità dei sessi: una donna può dire “io «L sono felice”, mentre Felice non può dire “io sono una donna”». «Il “paradosso agricolo cellulare” parla di un contadino che zappa la terra mentre il suo telefonino non prende, e il contadino si chiede: “Ma se qui non c’è campo, io che ca...o sto zappando?”». «Come disse Michael Jackson, cercherò di essere più chiaro». Quando quello che dici diventa un “aforisma” e ritrovi il tuo nome accanto a quello di Oscar Wilde, George Bernard Shaw e Groucho Marx in decine e decine di siti dedicati alle frasi più celebri della storia dell’uomo, be’ allora sì che puoi dire davvero di essere popolare, un fuoriclasse, un fenomeno. «Siete voi giornalisti che mi avete trasformato in un fenomeno, io non credo di esserlo». Si schermiva così, Rosario Fiorello, nel mica tanto lontano 2009, all’indomani del suo passaggio da Mediaset a Sky. Sarà anche vero, ma se riesci a ipnotizzare dodici milioni di telespettatori –

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per la precisione 11.736mila, come è accaduto il 28 novembre 2011, su RaiUno, con “Il più grande spettacolo dopo il Big Bang” – qualcosa di fenomenale devi per forza avercelo. Non stupisce, quindi, che Fiorello sia uno showman popolarissimo non soltanto dietro le telecamere della tivù, ma anche davanti al pubblico delle convention aziendali, che si affidano a lui e al suo staff per fare il botto e scolpirsi nella memoria dei partecipanti. Né stupisce che lui, che è “nato” sul palco di un anfiteatro all’aperto, occhi negli occhi con il pubblico, si presti volentieri ad animare gli eventi corporate. PER UN EVENTO FENOMENALE Fiorello, tu le convention le conosci da entrambi i lati della barricata: sei stato capoanimazione in Valtur, quindi un manager d’hotel, e come showman televisivo sei spesso testimonial di eventi aziendali. Pensi che le convention funzionino bene per coinvolgere gli stakeholder e motivare dipendenti e collaboratori? «Sì certo. Noto con molto piacere che le persone sono unite, si divertono e creano gruppo. E soprattutto cantano! Li faccio anche cantare… ammazza quanto cantano… in fondo sono o non sono cintura nera di Karaoke?». E qual è quella che funziona meglio, secondo te, per format e tipo di location? «Io opterei sempre per un bel villaggio turistico, dove per tutto il giorno coinvolgerei gli ospiti in giochi, gag e siparietti comici tipici di un villaggio. E poi la sera lo spettacolo, a suggello della giornata!».


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HOT TOPICS l’intervista

Sebastiano Stringola

rosario fiorello

Fiorello, all’anagrafe Rosario Tindaro (ma per gli amici semplicemente Fiore) è nato a Catania nel 1960. A 18 anni inizia la carriera nei villaggi turistici, diventando l’animatore “simbolo” di quell’epoca. Nel 1981 viene scoperto da Claudio Cecchetto, che lo lancia alla conduzione di “W Radio Deejay”. Ma la consacrazione a fenomeno mediatico arriva nel 1992, con la trasmissione tivù “Karaoke”

Capita che ti impongano un format o hai la libertà di decidere tutto tu? «Non mi è mai capitato… anzi, sono proprio le aziende che ci chiedono consigli per personalizzare i loro eventi». Nei tuoi spettacoli il tuo alter ego è l’improvvisazione. Ma in verità, quanto “studio a tavolino” c’è dietro? «Noi lavoriamo sempre. Siamo una squadra ben affiatata. Gli spettacoli li prepariamo con cura, ma sulla carta. Poi, quando sono sul palco, lo spettacolo può anche cambiare, a seconda delle situazioni che incontro. E lì mi diverto a improvvisare e soprattutto mi diverto a vedere le facce dei miei collaboratori sorpresi dal cambiamento di scaletta». A proposito di improvvisazione, prendo subito la “spalla” al balzo. Da Mike Bongiorno a Marco Baldini, quanto conta una spalla per far funzionare uno spettacolo? «La spalla è importante, ma non è un ruolo facile. È un’alchimia che si crea tra due persone. Con Mike c’era un affetto sincero. Con Baldini c’è più complicità; è un fratello maggiore… è più grande di

un anno! Negli spettacoli aziendali l’Ad, il presidente, i direttori vari sono il mio pane quotidiano e spesso li coinvolgo e li uso come spalla, a loro insaputa ovviamente. Lo spettacolo è quasi sempre in funzione loro, mi diverto a renderli protagonisti perché capisco che è quello che vogliono, sia loro che tutti i dipendenti». Però l’arma della presa in giro ha una lama a doppio taglio. La gaffe è sempre in agguato… «A me lo dici? Mi ricordo ancora di quella volta in cui stavo facendo uno spettacolo per... non posso dirlo, c’è la privacy… e in platea, dopo circa venti minuti di spettacolo, arrivò un distinto signore con la moglie. Si sedettero in prima fila, destando così la mia attenzione. Ecco, lì feci un bel pezzo di spettacolo, prendendolo un po’ in giro. Al termine dello show gli chiesi: “Scusi, ma lei che lavoro fa?” e lui candidamente mi rispose: “Sono il Questore di… la città non si può dire... c’è sempre la privacy… E lì mi toccò un’altra mezz’ora di spettacolo improvvisato per cercare di farmi perdonare!».

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Location del mese: Cinecittà Studios

Eventi? Ciak, si gira! LUCIANA FRANCESCA REBONATO

come un sogno che diventa realtà: vivere gli eventi da protagonista sul È set di un film. E non in una location qualsiasi: qui si parla nientemeno che di Cinecittà Studios, un mito che dal 1937 dispensa emozioni con battenti aperti agli eventi dal Duemila. Allo scoccare del terzo millennio, infatti, l’intera area di Cinecittà con i suoi venti teatri di posa, due tensostrutture, una piscina outdoor

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di settemila metri quadrati e i set residenti – per una superficie totale di quaranta ettari – è diventata un Eldorado per la meeting industry che qui può ambientare qualsiasi tipologia di evento. E quando si dice “qualsiasi” si intende poter creare, approntare, realizzare on demand e – soprattutto – tailor made ogni meeting, congresso, convention, road show, cena di gala e special event del nostro settore.


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Unici in Europa, gli Studios di Cinecittà a Roma costituiscono un’infinita opportunità di location nelle quali mettere in scena gli eventi più intriganti ed emozionanti che la meeting industry possa mai immaginare. Per essere protagonisti nella vita e… sul set!

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1 / Il Set antica Roma 2 / Il Teatro 1

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Il tutto con un servizio di altissimo livello seguito da uno staff dedicato, in grado di seguire le fasi degli eventi a trecentosessanta gradi e per un minimo di venti sino a un massimo di tremila persone. Un altro plus di Cinecittà Studios è insito nelle soluzioni à la carte: da un biennio circa, infatti, sono state ideate soluzioni di preallestimento – che abbassano notevolmente i tempi e i costi di realizzazione degli eventi – che consentono di modulare gli spazi a proprio piacimento. E se è sbalorditiva la location, altrettanto lo sono i percorsi, gli accessi personalizzati, i posteggi: tutto viene formulato e allestito per modellarsi alle necessità di ogni singolo cliente. Non è finita qui. Il valore aggiunto di un evento a Cinecittà Studios è quello di poter abbinare una visita guidata per gli ospiti attraverso i permanenti spazi espositivi di “Cinecittà si mostra”, inaugurata nel 2011, che consente di calarsi completamente nella storia di Cinecittà ammirando scene, costumi, set e personaggi, scoprendo le fasi di realizzazione dei film in maniera interatti-

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Roma

L’intera area di Cinecittà è un Eldorado per la meeting industry grazie ai suoi venti teatri di posa, due tensostrutture, una piscina outdoor di settemila metri quadrati e i set residenti, per una superficie totale di quaranta ettari

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va. E anche di carpirne aneddoti e curiosità. Una parola, quest’ultima, che muove il mondo, in particolare quello che ama incontrarsi a Cinecittà. LA “FABBRICA DEI SOGNI” Non basta comunicare, bisogna saperlo fare. Una quotidianità, per il team che segue gli eventi agli Studios di Cinecittà: ogni nuovo evento da realizzare è come fosse un nuovo spettacolo da approntare con creatività, novità, stile e personalità. Cinecittà Eventi è la divisione appositamente dedicata ai clienti e il suo staff

può contare sull’ausilio di numerosi tecnici interni e partner specializzati. A Cinecittà la creatività corre in staffetta con l’evoluzione del mercato, la fantasia prende spunto dall’analisi strategica dei desideri e degli obiettivi del cliente e il comune denominatore è dato dalla cura dei dettagli. L’importante è rendere l’evento esclusivo con un’immagine coordinata e fortemente evocativa sviluppando il contenuto emozionale: è l’atmosfera che conta, la sensazione di assoluta esclusività e protagonismo dei partecipanti. Relativamente agli spazi, c’è

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3 - 5 / Cinecittà si mostra 6 - 7 / Il Teatro 10

solo l’imbarazzo della scelta, sono numerosissimi, a iniziare da quelli preallestiti e dedicati in esclusiva agli eventi corporate, come il Teatro 1, il Teatro 10, il Set Antica Roma e la Palazzina Fellini, oppure altri spazi quali il set di Broadway, Gangs of New York, il Teatro 5, il Set Firenze Medievale. Un poker d’assi straordinario che scende in campo per decretare il successo di ogni singolo evento, che ambientato a Cinecittà significa “un evento nell’evento”, proiettando e conducendo gli ospiti in un universo di straordinario immaginario.

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PAROLA D’ORDINE: DIVERSIFICAZIONE! Uno dei primi teatri di posa costruiti a Cinecittà è stato il Teatro1. Oggi, con i suoi 450 metri quadrati e la sua platea per 350 ospiti, viene noleggiato con dotazioni scenografiche e tecniche di base. Una location “storica” e suggestiva, con passerelle in ferro e in legno che sovrastano la struttura e che contrastano con il nero del pavimento e il bianco delle finiture laterali. Suo contrafforte e di impronta moderna è invece il Teatro 10, definito il “laboratorio della creatività”,

CINECITTÀ STUDIOS Infinite le opportunità degli studios, tra teatri di posa, set e location varie, tutte tailor made una struttura flessibile e personalizzabile con scenografie a piacere, ben 1.800 metri quadrati modulabili e che accolgono fino a 1.500 persone. A trenta metri di distanza, il trionfo della storia: il Set Antica Roma, una gigantesca coreografia di oltre quattro ettari nel cui foro centrale si trova una tensostruttura di circa mille metri quadrati – alta otto metri – che rende il set fruibile anche durante la stagione invernale. Trasparente, la tenda consente di ammirare il set esterno mentre d’estate diventa un elegante gazebo. Un’esperienza memorabile, per il Mice, quella di una cena di gala ambientata in una Roma di ben duemila anni fa. E il

Il valore aggiunto di un evento a Cinecittà Studios è quello di poter abbinare una visita guidata per gli ospiti attraverso i permanenti spazi espositivi di “Cinecittà si mostra”, inaugurata nel 2011

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I set di Cinecittà sono anche lo scenario ideale di team building appassionanti: la location, infatti, consente di far vivere esperienze straordinarie giocando sulla seduzione tra realtà e sogno

SPAZI PER OGNI ESIGENZA Cinecittà è una speciale location per eventi, con ser vizi integrati a 360 gradi e ad alto livello qualitativo. Alcuni spazi vengono oggi dedicati in esclusiva agli eventi e sono in grado di ospitare sino a tremila persone. Direttore generale Cinecittà Studios: Giuseppe Basso Responsabili eventi (sales and marketing account) Francesca Versace 06.72293215 (eventi@cinecittastudios.it) Francesca Brocchi 06.72293718 (eventi@cinecittastudios.it ) ¢ TEATRO 10

1.800 metri quadrati, capacità: 1.500 persone, divisibile e modulabile ¢ TEATRO 1 450 metri quadrati, capacità: 400 persone, divisibile e modulabile ¢ TEATRO 5 3.000 metri quadrati circa, capacità: 3.000 persone, divisibile e modulabile ¢ SALA FELLINI: capacità 150 persone, sala di proiezione cinematografica ¢ SET ANTICA ROMA intera area 4 ettari/foro centrale: 2.000 metri quadrati; tenda kristal 900 metri quadrati, capacità interno/esterno: 2000 persone

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¢ SET FIRENZE MEDIEVALE

1.000 metri quadrati circa, capacità aree interne/esterne: 1.200 persone ¢ RISTORAZIONE Area per coffee break Ristorante interno ed esterno Servizio catering ¢ ATTREZZATURE TECNICHE Dotazioni tecniche di base incluse nel pre-allestimento degli spazi, da implementare a seconda di qualsiasi esigenza del cliente ¢ PARCHEGGIO Parcheggio interno alla location ¢ AREA ESPOSITIVA ESTERNA ¢ AREA ESPOSITIVA INTERNA ¢ ACCESSO DIRETTO DALLA STRADA

bello deve ancora venire: si può scegliere tra oltre tremila pezzi di set dressing utilizzati per le riprese della serie Rome per rendere maggiormente d’impatto qualsiasi location. Spettacolare anche la scenografia di Firenze Medievale, un’intera area di mille metri quadrati – dei quali circa duecento di area indoor – dalla capacità complessiva di circa 1.200 persone. A Cinecittà tutto è possibile, quindi il set di Firenze Medievale può essere collegato al vicino set Roma Antica tramite un percorso guidato allestito scenograficamente. Dai set cinematografici le proposte degli Studios di Cinecittà conducono alla Palazzina Fellini, spazio dedicato all’esposizione di “Cinecittà si mostra” e, in primis, al grande maestro della settima arte. Perfetta per meeting ed eventi di medie e piccole dimensioni, la Palazzina Fellini accoglie sino a 150 ospiti ed è dotata di Sistema Cinema in pellicola 35mm, in digitale e in 3D. Al piano superiore la Palazzina si snoda in un elegante Sky Lounge, un moderno salotto per circa ottanta persone nel quale sorseggiare un aperitivo e apprezzare la scoperta di tutti i sistemi di proiezione. Dalle atmosfere avveniristiche indoor e durante la


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Cinecittà Studios Roma

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8 / L’Esterno del Teatro 1 9 - 10 e 13 / Il Set antica Roma 11 / Il Set Firenze medievale 12 / Il Giardino d’inverno della palazzina Fellini 14 / Cinecittà si mostra

bella stagione la meeting industry può passare agli spazi esterni della location, che vantano giardini provvisti di numerosi gazebi che diventano scenario di coffee break, aperitivi, colazioni di lavoro e anche di cene di gala. TEAM BUILDING DA OSCAR Il valore aggiunto di un evento a Cinecittà è sicuramente quello di poter abbinare una visita guidata attraverso un percorso che includa la mostra permanente “Cinecittà si mostra”, un passaporto per la fantasia e l’unicità della situazione attraverso una galleria ideale che consente di rivedere tutti i personaggi famosi che hanno animato i teatri di Cinecittà, dai ritratti dei protagonisti sino alla sala dedicata alla storia degli Studios passando per i disegni del progetto architettonico del 1937 di Gino Peressutti e i documenti e le fotografie che ne raccontano storici momenti del passato. E anche del presente, con una visita alla sala del produttore e del regista nella quale è possibile vedere i provini realmente eseguiti dalle star di ogni tempo. I set di Cinecittà sono anche lo scenario ideale di team building appassionanti: la location, infatti, consente di far vivere esperienze straordinarie

giocando sulla seduzione tra realtà e sogno, tra il piacere del protagonismo e l’emozione di essere su un vero set. E che set! Nel corso dell’ultimo anno sono stati organizzati oltre ottanta eventi con marchi di rilevanza internazionale e gli spazi – oltre che l’attività commerciale – sono gestiti dalla Cde, Cine District Entertainment, costituita allo scopo di attivare forme di valorizzazione del celebre sito di via Tuscolana, che dista solo nove chilometri dal centro della capitale.

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indirizzi a fine rivista

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aghi di pini

Signori, muoviamo il Pil! Alla fine di questa lunga recessione si delinerà uno scenario più stabile e consolidato, con prospettive di un nuovo ciclo di espansione. Saremo pronti? ALAN PINI Chief executive officer Teknocongress www.teknocongress.it alan.pini@teknocongress.it

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on prendeteci per il Pil, titola un bel libro di Andrea BizN zocchi pubblicato nel 2011. Io gli faccio eco, e sostengo che questo Pil dobbiamo prima o poi iniziare a muoverlo, tutti e tanto, se vogliamo che le cose inizino una buona volta a cambiare. La crisi economica mondiale, provocata dallo scoppio della bolla speculativa finanziaria, ormai da anni ha investito la cosiddetta “economia reale”, coinvolgendo, purtroppo, anche l’articolato tessuto imprenditoriale delle piccole e medie imprese, che sono la totalità (o quasi) di quelle attive in questo settore, dal lato sia della domanda sia dell’offerta. Lasciando da parte il diffuso pessimismo alimentato anche da mass media talvolta tutt’altro che competenti, vorrei svolgere alcune considerazioni per individuare i percorsi che queste imprese – tradizionalmente assai più flessibili e adattabili di quelle grandi – possono compiere per affrontare una recessione giunta, secondo le ipotesi, a una prima svolta positiva (per il 2013 si prevede una “ripresina”). Innanzitutto direi che è giunto il momento di esaminare strategicamente i vantaggi di possibili

aggregazioni con altre imprese per una integrazione sinergica che sfrutti l’economia di scala e l’unitarietà di servizi generali. La fragilità finanziaria congenita di molte imprese e l’esigenza di affrontare il periodo critico con investimenti nell’innovazione, sopportando anche risultati di gestione negativi, deve indurre, se ve ne sono i presupposti, a esaminare il possibile ingresso nel capitale dell’impresa di altri partner industriali o finanziari, portatori non solo di risorse finanziarie, ma anche di esperienze gestionali o sinergie specifiche. Chi non se la sente di far entrare altri soci nel proprio capitale può pur sempre considerare la possibilità di allestire una rete d’imprese, anche temporanea, o di consorziarsi. L’unione fa la forza, lo dico soprattutto ai fautori del chi fa da sé fa per tre. Secondariamente, ma non meno importante, ricordo che in un momento come questo, in cui il travel 2.0 e il turismo online sono i veicoli di oltre metà della domanda mondiale, i social network fanno davvero la differenza per tutti: sia per le strutture alberghiere sia per i fornitori di servizi. Entrare nel meccanismo dei social network può garantire più facilità di gestione, comunicazione e intraprendenza. Se un giorno gli strumenti di social network dovessero attuare e ampliare il processo di monetizzazione e quindi di e-commer-

ce, per il settore turistico-congressuale sarà essenziale riuscire a controllare e gestire questo valido canale di vendita. Per non parlare della brand identity, che già oggi risente dell’azione dei social network in modo assolutamente decisivo. Direi infine che il quadro manageriale, tradizionalmente legato alla piccola e media impresa in modo quasi affettivo, può richiedere qualche integrazione innovativa con giovani risorse in grado di assolvere a ruoli connessi alle esigenze di innovazione di prodotto, di aggiornamento tecnologico dei cicli di produzione, di programmazione gestionale, di informatizzazione dei processi, di esplorazione e penetrazione in nuovi mercati. Prima o poi il ciclo recessivo avrà una propria conclusione fisiologica. Ne uscirà un quadro economico mondiale molto diverso da quello che si è formato negli anni precedenti il 2007. Vi saranno vincitori e vinti, ma nel complesso dobbiamo essere fiduciosi che ne esca un quadro più stabile e consolidato, con prospettive di un nuovo ciclo di espansione. Le imprese che avranno saputo adeguarsi strategicamente superando il periodo critico, cogliendo opportunità di rinnovamento, si avvieranno a un nuovo periodo di sviluppo. Questa è la speranza e l’auspicio che deve soppiantare il diffuso pessimismo che ogni giorno ci ossessiona.


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HOT TOPICS in my opinion

l’altra metà del cielo

Un’Italia da salvare L’incapacità di fare sistema nel proporre la marca Italia all’estero ci è nota. Ma sappiamo quantificare quanta ricchezza perdiamo senza l’incoming Mice? LUCA CORSI Responsabile Comunicazione & Eventi Vorwerk Folletto luca.corsi@folletto.it

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on per spararci nei piedi, non per piangere sulle N nostre disgrazie, ma soltanto per provare a cambiare le cose: con questo spirito scrivo di outgoing e incoming, due voci cardine del mondo dei viaggi, quindi dell’incentive di cui tanto ci occupiamo. Sento il dovere di scriverne, perché non si può tacere la differenza fra l’Italia e l’estero, fra la capacità di molti Paesi di essere attrattivi e lo stallo in cui versa il Paese più bello del mondo, il nostro. Non voglio parlare in astratto, porto l’esempio dell'incentive trip in Perù da me organizzato la scorsa primavera. Un incentive vero, fuori dalla rotte turistiche tradizionali, un viaggio che chi ha fatto ricorderà per sempre, perché fatto, oltre che di luoghi mozzafiato, anche di qualche levataccia, però ampiamente ripagata. Ma il fascino naturale dei luoghi non basta, e qui al sistema Italia dovrebbero fischiare le orecchie; in Perù (attenzione sto parlando di Paesi emergenti) esisto-

no strutture di assoluto livello, che sono tali per il servizio di eccellenza che offrono. Quello su cui vale la pena riflettere è che queste strutture non sono fiori di campo; nascono piuttosto da un progetto preciso, da una visione strategica che fa del viaggio e del turismo in senso lato un volano economico. Ho portato l’esempio di un incentive che presuppone una grande capacità economica e di organizzazione, quindi che non tutte le aziende possono realizzare. Di questo mi rendo perfettamente conto, ma mi chiedo anche: quante aziende con ampie potenzialità organizzative esistono al di fuori dei nostri confini? Quante, sarebbero interessate a viaggi incentive nel nostro Paese? E quante occasioni e quanta ricchezza perde l’Italia senza questo turismo? Si perde il conto delle possibilità di incentive in Italia, forse servirebbe addirittura una struttura impiegata a tempo pieno per tutti gli itinerari proponibili. Tra natura e storia siamo un’autentica superpotenza, ma per mettere a frutto questa ricchezza sbalorditiva che cosa ha fatto l’Italia? Basandomi sulla mia esperienza dico che non ha fatto abbastanza. Del resto basta aprire gli occhi. Per esempio, con le dovu-

te eccezioni (che per fortuna non mancano), gli alberghi italiani collezionano stelle in forza della loro posizione nelle città d’arte più che per i servizi che in realtà offrono. Ed è banale dire che la qualità si deve costruire sulla base di criteri il più possibile oggettivi, quindi condivisi, che siano frutto, in altre parole, di un ragionamento sistemico. E qui cade l’Italia. Cade perché vale l’ognun per sé, vale il criterio del tutto subito e non di fare sistema, il che è una visione miope, priva di prospettiva, attenta soltanto alle rendite di posizione e non a una crescita reale. Se stiamo alla recente classifica del “Country brand index” l’Italia ha perso ben cinque posizioni scendendo dal decimo al quindicesimo posto. Se a condizionare il risultato ci sono l’incertezza economica, la crisi sociale e di valori che sta interessando il Bel Paese, fra i rimedi indicati per risalire la china c’è proprio la necessità di puntare sugli asset più forti, quali sono le sue bellezze naturali e artistiche, che sanno attrarre flussi turistici dai Paesi emergenti, Cina e India in testa e non solo. Scrivo questo articolo a poche ore dalla Festa di Halloween; una ricorrenza importata dagli Usa e attecchita negli ultimi anni. Oltre che a festeggiare i morti credo che i vivi debbano pensare a far risorgere il sistema Italia, quindi anche quella branca di mercato, governata dalle dinamiche di outgoing e incoming, in cui il nostro Paese può dire la sua.


Le favole oggi non terminano piĂš a Mezzanotte. Cominciano.

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HOT TOPICS in my opinion

speaker’s corner

È più verde l’erba del vicino Organizzare eventi all’estero? Quasi una passeggiata! Merito degli stranieri, efficienti e organizzati, premiati dai committenti italiani. Ma anche molto demerito nostro EMMA ARU President & Partner ega earu@ega.it

er un Pco italiano lavorare all’estero rappresenta semP pre una sfida. A volte un’opportunità. Talvolta qualche criticità. Dico subito che all’estero noi Pco lavoriamo bene, anche perché occorre ammettere che l’Italia subisce una forte concorrenza da alcune destinazioni distanti tra una e quattro ore di volo: Barcellona, Londra, Parigi, Nizza, Monaco, Vienna, Lisbona, la Grecia, la Turchia, per non parlare poi dei Paesi arabi del medio Oriente, come Dubai, l’Oman... Essenzialmente per due ragioni: organizzazione eccellente e prezzi più bassi. Anche le città più care, Londra e Parigi, per via dei “pacchetti” promozionali che mettono sul mercato sono destinazioni “appetibili”. Strutture esemplari e promoter locali agguerriti e preparati (i Cb, le Dmc e via elencando) trattano il cliente – il Pco italiano nel nostro caso – come un re. Il “sistema” funziona e funziona bene, specie se paragonato agli standard nostrani. Così, se

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siamo incaricati di organizzare all’estero un congresso mediopiccolo (tra 200 e 800 delegati) la “scelta sicura” non ci manca. E il committente italiano – questo, di fatto, è il nostro mercato – lo valuta molto positivamente. Questa è l’opportunità. Committente italiano, s’è detto, perché è assai difficile, e questa è la criticità, che Pco Italy based (peraltro apprezzatissimi all’estero ma pochissimo appoggiati dagli italiani) vincano gare od ottengano contratti long term da clienti internazionali prestigiosi (le comunità scientifiche soprattutto, quelle che organizzano convegni eventi da migliaia di delegati) che non abbiano sede in Italia; persino quando, paradossalmente, alla presidenza o nel board vi siano esponenti italiani. Com’è noto, tutte le più importanti organizzazioni internazionali hanno sede nelle principali città europee, in Svizzera o a Bruxelles (dove gli operatori italiani presenti nella list of expert delle varie Dg dell’Unione sono davvero pochini). In quelle città gli enti internazionali organizzano i loro grandi eventi con l’apporto pressoché esclusivo dei Pco d’area. Una conseguenza, non dobbiamo nascondercelo, anche della incomprensibile, inve-

terata incapacità italiana di fare lobbying presso i centri decisionali all’estero. Confesso il mio rammarico: la lobby politica e professionale specialistica a sostegno degli operatori Mice italiani è modestissima. Chi lavora presso le grandi sedi congressuali istituzionali all’estero, inoltre, tenga presente che il costo della risorsa umana locale è considerevolmente più alto della corrispondente italiana. Per fare un esempio, un’hostess a Bruxelles costa trecento euro al giorno. Così come è bene non ignorare che fornitori e mano d’opera all’estero sono fortemente sindacalizzati. Inoltre bisogna considerare, quando si lavora all’estero, l’onnipresente droit de bouchon (sul continente; corkage oltre Manica) la tassa occulta che moltiplica i costi di un evento aggregativo organizzato “fuori”; di fatto, una barriera alla direttiva Bolkenstein, la direttiva del Parlamento e del Consiglio dell’Unione Europea relativa ai servizi nel mercato interno. Le cui disposizioni dovrebbero valere anche per il congressuale e non solo l’“idraulico di Danzica”. E che certamente non sono d’impedimento a fare, all’occorrenza, “sistema” e lobbying dove serva.


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HOT TOPICS zanità

in my opinion

Un augurio per il 2013 fine del mondo Maja non ci da un trend in caduta Llibera.asalverà Dobbiamo pensarci noi, e rimbocchiamoci le maniche perché il 2012 si sta chiudendo con le campane a morto. Ricapitoliamo. Primo: il blocco delle sponsorizzazioni deciso da Assobiomedica quale (giusta) reazione a una legge di stabilità che, con il pretesto peraltro lodevole di limitare la spesa pubblica, finge di non vedere le conseguenze di un crollo del 30 per cento nei fatturati dei produttori di apparecchi elettromedicali, e semplicemente lo impone. Lo Stato da un lato obbliga gli operatori sanitari all’educazione continua, ma dall’altro la reputa evidentemente di così scarsa importanza da non mettere a disposizione le risorse economiche necessarie. Perché vedete, il nostro mercato, il mercato della formazione degli operatori sanitari e degli eventi medico-scientifici, non dipende dalle parti in causa, non dipende dalla domanda (gli operatori sanitari e le società scientifiche) e dall’offerta (noi organizzatori). Dipende da terzi: dagli sponsor. Che sono fondamentalmente di due categorie: i produttori di farmaci e i produttori di dispositivi medici. Questi ultimi se ne sono andati. Se se ne vanno anche gli altri, addio al secchio. Prendetene nota: se le cose non cambiano, fra un anno questa rubrica potrebbe non esistere più. Secondo: i burosauri. Il simbolo

Confidiamo che con l’anno a venire si raddrizzi almeno una delle tre macro-storture dei congressi medici: il blocco delle sponsorizzazioni, la burocrazia esagerata e le tempistiche al limite dell’impossibile. Altrimenti, temo fortemente, addio al secchio del malcostume stigmatizzato da Silvano Ambrogi nel 1966 s’è materializzato anche da noi. L’organizzazione di un congresso è oggi soggiogata da una macignosa tagliola di cartacce e modulistica fiscale, previdenziale, legale e via dicendo. C’è la legge 136 del 2010 che impone una serie di dichiarazioni lunga così a chi ha titolo di incassare soldi da enti pubblici. C’è il Dl 81 del 2008, quello sulla sicurezza negli ambienti di lavoro, che prevede una lista di obblighi più ardua della vetta del K2. C’è l’ineffabile normativa previdenziale per hostess, steward e camerieri, cioè per i lavori a giornata, che col nobile e sacrosanto intento di dare il giusto inquadramento a chi lavora ci costringe a romperci l’anima (e non solo quella) dietro a bolli, timbri e consulenze fiscali. E c’è infine il concetto di responsabilità amministrativa (penale) introdotto dal Dl 231/2001 a carico delle società i cui dipendenti commettano reati mentre svolgono le mansioni di propria competenza. Per evitare danni d’immagine di difficile quantificazione, diviene necessario dotarsi di strutture che contrastino l’insorgere di reati: e allora giù con

modelli organizzativi, regole, procedure, marche da bollo. Siamo sempre lì... Terzo: i tempi. Ormai i lavori si commissionano oggi per l’indomani. Mentre scrivo (siamo al 29 di ottobre) ho appena finito di parlare con un cliente che mi ha affidato un evento… indovinate per quando? Per il 2014? No! Per il 2015? Acqua, acqua. Per il 2012. Avete letto bene, per quest’anno qui. Il 4 dicembre. Per onestà aggiungo che non si tratta di una mission impossible, trattandosi di un convegno da 150 persone, ma occorre notare come sino a pochi anni fa un preavviso così corto non si applicasse neppure ai seminari da dieci frequentanti. Di questo passo non è forse lecito temere l’avvento di tempistiche assurde anche per i congressi da duemila? Siccome sta andando tutto allo sfascio, la risposta credo sia sì. Per cui, cari colleghi e cari lettori, non ho augurio migliore da farvi (e da farmi) di questo: che nel 2013 una, almeno una di queste derive riprenda a scorrere per il verso giusto. Soltanto una. Non si dica mai che pretendo troppo! E in ogni caso, buon anno a tutti!

MAURO ZANIBONI presidente di Mz Congressi mauro.zaniboni@mzcongressi.com

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HOT TOPICS incentive talking

metà dicembre un’azienda americana mi chiese di orgaA nizzare un simposio per 750 medici di tutta Europa entro la fine di febbraio. Obiettivo: il lancio di una nuova specialità medicinale. La scelta cadde su Sorrento, anche per questioni climatiche. I partecipanti arrivarono nel pomeriggio del giorno precedente al convegno. L’indomani, di buonora ero nel magnifico teatro dove era in programma la plenaria di lancio. Mentre si preparavano le prove generali, il responsabile mondiale del prodotto mi disse: “Rodolfo, ho seguito molti dei convegni che tu hai organizzato per la nostra società. Sono ormai convinto dell’utilità di evitare i tavoli presidenziali e di scandire il convegno facendo accedere gli speaker al podio di volta in volta. Però questa volta ho bisogno, per motivi diplomatici, di tenere tutti i dieci relatori sul palcoscenico.” Lesse perplessità sul mio viso, e concluse: “So che questa soluzione logistica può ostacolare l’interiorizzazione del messaggio sui benefici del prodotto, ma sono sicuro che saprai trovare la soluzione idonea al problema”. Ci pensai due minuti. Poi andai a parlare con il direttore dell’albergo nel quale si svolgeva il convegno ed era prevista la cena di gala. Gli chiesi là di cambiare la cena “servita”in cena “in piedi”, con tavolini d’appoggio. Gli spiegai che avevo la necessità di far girare i partecipanti nel grande salone ristorante al fine di inserire il payoff del prodotto come meta-messaggio su tre schermi sui quali far passare in retroproiezione le foto del convegno. Stesso costo, naturalmente, e stesso cibo, ma preparato come finger food. Niente tavoli, tre schermi con retroproie-

in my opinion

Standing... ovation! zione e un piccolo stage sul quale far esibire artisti per proporre brani di un musical di gran moda. Accettò e mi tranquillizzò. Chiamai Antonio Guida, geniale organizzatore di eventi spettacolari, e gli chiesi di organizzare nel salone punti di intrattenimento tipici della Festa di Piedigrotta. Anche lui contribuì al “miracolo”. Quando gli invitati arrivarono nel salone ristorante ricevettero delle maschere (era il periodo del carnevale) e trovarono tanti punti di divertimento: il banchetto dei pupi e il puparo che li manovrava, il gagà che passeggiava con la fidanzata, il venditore d’acqua, lo scugnizzo, la tamburriata e due gruppi in costumi settecenteschi che suonavano e ballavano la tarantella. Presto i partecipanti si coinvolsero, e cominciarono a ballare anche loro, a divertirsi davanti al teatrino delle marionette, a sorridere nel vedere le loro immagini proiettate sui tre schermi posti ai lati della sala. E dopo ogni 10/15 foto era inserita quella col payoff del prodotto. I camerieri passavano gamberetti e succulente specialità della cucina campana. Gli speaker facevano comunella con i convegnisti, e si formavano gruppi spontanei mescolando totalmente ruoli, nazionalità e anzianità “di servizio”. Avevo ottenuto dalle autorità cittadine il permesso di far sparare i fuochi d’artificio dal porticciolo di Sorrento. Al momento opportuno impartii via radio l’ordine di spegnere le luci del salone e di

Un convegno si svolge in ogni luogo e momento di aggregazione. Ecco quindi che una cena in piedi può trasformarsi in un successo di pubblico partire con lo spettacolo pirotecnico. Gli ospiti riempirono l’ampia veranda che dava sul porto. Qualcuno cominciò a esclamare a gran voce un “Ohh” di meraviglia. La “O”era la lettera iniziale del payoff del prodotto. Immediatamente si formarono cori spontanei che declamavano l’intero pay-off e citavano il prodotto al lancio. Il responsabile del prodotto e il vice presidente mondiale della società cliente vennero a chiedermi se stavano sognando o se era realtà. La cena era finita, ma l’intrattenimento continuava nel salone bar del piano inferiore con balli di gruppo, cori spontanei, gente felice. Questi i fatti in sintesi. Ma quale furono i risultati economici? A settembre ricevetti una telefonata dal product manager: “Ricordi? Avevamo previsto il lancio in Europa per questo mese. Poi l’eccezionale risultato del convegno con gli scienziati ci fece decidere di anticiparlo alla fine di febbraio. Desidero ringraziare a nome di tutta la direzione te, i tuoi collaboratori, i fornitori e le autorità locali per quanto avete fatto. I risultati sono evidenti: abbiamo già superato di molto, con tre mesi d’anticipo, gli obiettivi economici previsti per l’intero anno”

RODOLFO MUSCO CMM, CMP Emeritus Presidente Motivation and Events musco@motivationandevents.com

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HOT TOPICS ex libris

a morire dal ridere. Da morire dal ridere” era que“D sto il tormentone di una rubrica radiofonica di Enrico Montesano, di qualche tempo fa. Il personaggio raccontava delle situazioni in cui si trovava coinvolto e costretto a subire terribili vessazioni, ma concludeva sempre con quella frase: “da morire dal ridere”. Frase che mi torna regolarmente alla memoria quando oggi sento fare alcune affermazioni, ricorrenti e pronunciate con assoluta serietà, con le quali molti si riempiono la bocca. Ne cito soltanto tre. Uno: “Voi siete il vero capitale della nostra azienda”. In genere viene pronunciata in momenti di raduni ufficiali, dai grandi capi, ai collaboratori. Abbiamo fatto così, faremo colà, gestiremo risorse bla bla bla, ma tutto questo è possibile perché possiamo contare su di voi, che siete il vero valore di cui disponiamo (quelli che parlano bene dicono “asset”). Ma la riunione finisce, si ritorna alle sudate carte e credo che tutti noi abbiamo episodi da raccontare. Non solo non si guarda più alle capacità, all’esperienza, alla competenza del singolo, ma si taglia con l’accetta quando il management ha deciso che bisogna diminuire il numero dei dipendenti. E giù di macete. E pazienza per gli “asset”. La quadratura di un asfittico bilancio impone scelte dolorose. E se la professionalità va un po’ a farsi benedire, pazienza. Tanto chi compra guarda solo all’ultima riga in fondo a destra del preventivo. E se poi qualcosa non va, se ne accorge dopo. E domani è un altro giorno.

in my opinion

Le cosmicomiche Due: “Dobbiamo fare sistema”. Ma dove? Qui in Italia? Noi abbiamo alle spalle una storia che è estremamente chiara. I campanili prima di tutto. Le sette. Le famiglie. Il nostro dna è questo. È inutile che ce la raccontiamo. Noi non siamo capaci di lavorare in squadra. Per fare sistema bisogna creare un gruppo. Bisogna spiegare al gruppo quali sono gli obiettivi che si condividono, quali devono essere le modalità operative, quali i livelli di gerarchia. Quando ci si mette insieme l’entusiasmo è grande. Insieme spaccheremo le reni a... Ma dopo un po’ cominciano i distinguo. Io ho fatto e tu dovevi fare... Grazie a me... Se non ci fossi io... Ma avete visto come non ci sia un solo complesso musicale che duri nel tempo (sì lo so, i Pooh, bravi loro). All’inizio si mettono insieme amici appassionati di musica. Poi la “disgrazia”vuole che un brano abbia successo. E allora il cantante dice “sì, ma io...” e pensa che tutto il merito sia suo. E dopo un po’ parte per la tangente. E il complesso si sfascia. Anche nel Mice succede lo stesso. Credo che tutti noi abbiamo episodi da raccontare... e quando qualcuno ci dice che dobbiamo fare sistema forse è meglio sperare che ci stia invitando a giocare la schedina del Totocalcio. Tre: “Il turismo è il nostro petrolio”. Adesso qualcuno si è accorto, anche ai piani alti, che l’Italia ha –

Il capitale umano, il fare sistema, il petrolio turistico del Paese. Sono tormentoni buoni per tutte le stagioni, specialmente quelle di vacche magre. Da morir dal ridere! avrebbe – un grande potenziale nel turismo e nel congressuale. Ci citano dei numeri che raddrizzerebbero in un colpo solo il Pil. Del resto, Briatore ha detto che se gli affidassero il ministero del Turismo… Già il ministero del Turismo. Ma vi ricordate che non tantissimi anni fa, una mente lungimirante ebbe l’idea di proporre un referendum per decidere se valeva la pena di tenere o abolire il ministero del Turismo? E noi, popolo votante, abbiamo gridato “muoia Sansone”. Peccato che ci siamo dimenticati che i filistei eravamo noi. Adesso ci si riempie la bocca col petrolio, perché giornalisticamente suona bene, come titolo. Fa presa. Tutti sappiamo che abbiamo “giacimenti”ineguagliabili, apprezzati, unici rispetto al resto del mondo. Forse si potrebbe veramente cominciare a fare qualcosa di serio. Ma continuiamo imperterriti a gestire camarille, a difendere caste, a pensare a singoli interessi. Intanto abbiamo il petrolio. E ancora una volta ci sembra che sia sufficiente parlarne. Riempirsi la bocca. Da morire dal ridere, da morire dal ridere!

UGO CANONICI Presidente di Cleis ugo_canonici@cleis.it

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EVENTI ALL’ESTERO

Senza frontiere

La recessione non ferma la voglia e l’esigenza di viaggiare oltre confine, specialmente per ragioni di business. Tra nuovi trend, nuove sfide e clienti sempre più esigenti, l’obiettivo da raggiungere è lo stesso di sempre: comunicare con efficacia MATTEO ROCCA

ra le tante espressioni e i modi di dire anglofoni che caratterizzano T sempre di più la lingua del business, ce n’è una che ha il merito di descrivere in modo quanto meno appropriato il momento presente. Quando si affrontano contrarietà, imprevisti o difficoltà che dipendono da cause di forza maggiore, gli inglesi parlano di challenging conditions: un modo di dire che tradotto in italiano purtroppo perde molto della sua poesia originale e che suonerebbe pressapoco come “condizioni di

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sfida”. Un’immagine che sorge spontanea è quella di un veliero che affronta un mare in burrasca, deviando dalla sua rotta per aggirare i venti contrari e raggiungere nonostante tutto la meta, con maggiore fatica di quanta gliene sarebbe occorsa in altri momenti, certamente, ma anche grazie a un surplus di abilità e destrezza del timoniere.

CAMBIAR PELLE, IN ASSETTO DI GUERRA Le condizioni sfidanti impongono di mettere in gioco nuovi schemi, aggiungere valore al valore già aggiunto in precedenza, cambiare pelle e contenere le aspettative senza peraltro venire meno ai propri obiettivi. Così è per tutti, in un anno, il 2012, contrassegnato dal segno negativo davanti al Pil, nel bel mezzo di quella che gli analisti definiscono come la più intensa burrasca


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EVENTI ALL’ESTERO economica per il nostro Paese dalla seconda guerra mondiale. Così è anche per l’industria del turismo nel suo complesso, i cui numeri sono spesso e volentieri registrati dal barometro per misurare il clima circostante: consultare i dati relativi alla mobilità, al numero di pernottamenti, alla percentuale di camere occupate e alle destinazioni di riferimento è da sempre uno dei modi più immediati per provare a mappare tendenze, comportamenti e stili di consumo, che inevitabilmente riflettono, in maniera più o meno fedele, la situazione generale. Così è anche per uno dei fenomeni del turismo Mice più noti, dibattuti e intramontabili: la proiezione internazionale degli eventi b2b, degli incentive e delle convention. Quanto si viaggia ancora verso l’estero? Quanto dall’estero verso l’Italia? Quali sono le destinazioni, gli atout, le strategie e le scelte di chi progetta un evento a mediolungo raggio, e come stanno evolvendo i format e le organizzazioni per far fronte alle condizioni sfidanti del momento? Sono interrogativi che periodicamente è opportuno porsi: non per ansia da cifre e nemmeno per oziosità, ma perché si tratta di un tema sempre attuale; perché, nonostante tutto – la crisi, i tagli, il mantra dei saving sopra ogni cosa – la dimensione internazionale del b2b è una realtà insopprimibile, e l’esigenza di volare oltre le frontiere di casa nostra per incontrarsi, comunicare e creare memorabili esperienze di incentivazione continua a farsi sentire.

QUANTITÀ VS QUALITÀ La sfida degli eventi all’estero viene ancora raccolta. Permane la tendenza al downsizing di gruppi e tempi di soggiorno, ma uno sguardo ai dati può regalare anche qualche insight sorprendente. Abbiamo chiesto ad Attilio Gardini, ordinario di Econometria presso l’Università degli Studi di Bologna, di illustrarci le principali dinamiche in atto sul fronte del turismo d’affari internazionale. «Possiamo fare riferimento ai dati elaborati dalla Banca d’Italia – ci spiega Gardini –, che tra le altre cose monitora i flussi turistici da e verso l’estero, suddividendoli in base al motivo del viaggio. La crisi è profonda e coinvolge ormai da tempo l’intero settore, con ripercussioni particolarmente evidenti soprattutto sul mercato interno, ma i viaggi all’estero per motivi di business sono rimasti sostanzialmente immutati: si continua a viaggiare, si riducono magari i tempi di permanenza, ma il b2b di casa nostra continua a varcare le frontiere. A questo aggiungerei che verso la fine del 2011 anche il mercato interno ha cominciato a dare qualche timido segnale di ripresa. Si sono un po’ rimesse in moto le convention, e anche gli eventi internazionali con sede in Italia, riflesso quest’ultimo di una ripresa che nel resto d’Europa – per esempio in Spagna, Germania e Francia – è già in atto dall’anno scorso». Scorrendo i dati pubblicati sul sito di Bankitalia (all’interno della sezione “Statistiche sui rapporti con l’estero”), notiamo subito una netta differenza tra incoming e outgoing: nei primi sette mesi del 2012, la spesa dei viaggiatori italiani

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ATTILIO GARDINI, ordinario di Econometria, Università di Bologna: «La crisi è profonda e coinvolge ormai da tempo l’intero settore, con ripercussioni particolarmente evidenti soprattutto sul mercato interno, ma i viaggi all’estero per motivi di business sono rimasti sostanzialmente immutati»

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EVENTI ALL’ESTERO

hot topics

MARA MANENTE, direttore del Ciset: «Stiamo assistendo a una contrazione dei costi da parte del corporate, mentre il comparto associativo, legato cioè alle professioni, registra una tenuta e forse anche un incremento della sua attività internazionale»

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che si sono recati all’estero per ragioni di business è aumentata del 4,1 per cento: l’esatto contrario dei turisti vacanzieri, che recandosi all’estero hanno invece contenuto i loro esborsi (-4,9 per cento). Il tutto a fronte di una contrazione nel numero complessivo dei viaggi e dei pernottamenti. Andando poi a sviscerare i principali motivi di lavoro che hanno portato in giro per il mondo i nostri connazionali, la spesa totale di chi partecipa a convegni e congressi si è leggermente contratta rispetto al 2011 (41 milioni di euro in meno). Gli italiani hanno in larga parte preferito l’Italia, sia per le vacanze sia per l’attività congressuale o in senso lato legata agli affari; d’altra parte la proiezione verso l’estero non sembra aver subito particolari tracolli, confermandosi nella media rispetto al contenimento generale di costi e spostamenti. Come ci conferma Mara Manente, direttore del Ciset, il centro internazionale di studi sull’economia turistica dell’Università di Venezia, la bilancia commerciale del turismo conferma il suo attivo, con un aumento delle entrate sulle uscite di oltre 1.500 milioni tra 2010 e 2011. «Il fatto che gli italiani recatisi all’estero per motivi di lavoro nell’anno in corso abbiano speso di più può stare a indicare che ci troviamo di fronte a un target medio-alto, con maggiori possibilità economiche. Un altro dato di cui tenere conto è che stiamo assistendo a una contrazione dei costi da parte del corporate, mentre il comparto associativo, legato cioè alle professioni, registra una tenuta e forse anche un incremento della sua attività internazionale. In generale, negli ultimi anni il fatturato sta mostrando una maggiore tenuta rispetto all’andamento dei pernottamenti: la permanenza media del congressista internazionale è scesa. Questo si tradu-

ce in un incremento della spesa media per viaggio e in una crescita più consistente della spesa media pro capite per notte. Come dire: quantità minore, e per contro una qualità maggiorata». MINIMO SFORZO, MASSIMO RISULTATO Benissimo; ma tutto questo in cosa si traduce e cosa comporta per i professionisti dell’organizzazione di meeting ed eventi? Nel momento in cui le aziende contraggono i costi, quale diventa il valore aggiunto di un’esperienza di soggiorno all’estero? Quali sono le tipologie di evento e i motivi che possono far cadere la scelta dei Pco su una location straniera per convention e congressi? Abbiamo chiesto a Roberta Pirovano, planning and operation manager di Hotelplan, di raccontarci l’evoluzione dello scenario dal suo punto di vista: «Per quel che riguarda gli spostamenti a lungo raggio, non si sono mai del tutto interrotti. È vero che negli ultimi anni abbiamo lavorato soprattutto sul mercato italiano e su tutte le principali destinazioni di casa nostra, ma ci sono delle realtà internazionali sempre molto in auge, come la Spagna e soprattutto gli Stati Uniti: New York, per fare un esempio, è una destinazione che riscuote sempre un grande successo e che vede confermati anno dopo anno l’interesse e la voglia di scoprirla, magari riducendo la dimensione dei gruppi e i giorni di permanenza per ragioni di bud-



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EVENTI ALL’ESTERO

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ROBERTA PIROVANO, planning and operation manager di Hotelplan: «Non è vero che l’estero sia in assoluto più conveniente. Dipende sempre dai contenuti e dal taglio dell’evento. Roma può costare più di una location spagnola, o meno, a seconda di come e quanto si intende strutturare la convention o congresso che sia»

SARANNO FAMOSI

Abbiamo chiesto a Roberta Pirovano qualche insight sulle nuove tendenze nelle destinazioni per l’incentive. La risposta, anzi le risposte, non si sono fatte attendere: Panama, con le sue bellissime spiagge, i costi contenuti e le nuove strutture di accoglienza potrebbe essere una delle sorprese dell’anno venturo, insieme al lussureggiante Kerala, la punta meridionale dell’India. In Europa, invece, Roberta suggerisce di tenere d’occhio la capitale slovacca Bratislava, città cosmopolita dal grande patrimonio artistico, storico e culturale, romanticamente attraversata dal Danubio. Maria Cristina Dalla Villa ci regala invece un insight su una

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get. L’altra opzione è quella dei charter, dei pacchetti incentive da sette giorni, dei villaggi, che rappresentano un’alternativa altrettanto praticabile a costi contenuti. Quello che le cifre non possono documentare, e che è però fondamentale, è il valore aggiunto dato dal prestigio della destinazione, che per i partecipanti conta davvero più del numero di pernottamenti». Che la Spagna non abbia cessato di fare da base al Mice italiano ce lo confermano eventi come la recentissima convention organizzata a Madrid da Telecom Italia per la sua rete di venditori business (tre giorni dal 6 al 9 settembre). Roberta Pirovano ci conferma anche che l’esigenza di offrire un soggiorno all’estero alla forza vendite, i migliori clienti o i migliori partner commerciali rimane, sicuramente contratta rispetto a qualche anno fa, anche nel numero degli ospiti, e che da qualche tempo in qua anche il mondo farma sta contraendo spese e delegati. «Il budget – spiega – rimane il punto di partenza sempre e comunque, e questa è anche la vera sfida per chi progetta e organizza eventi. È sempre più difficile riuscire a trovare l’equilibrio tra il massimo dei risultati e il minimo dei mezzi a disposizione, e tuttavia proprio in questo sta tutta la bravura di chi fa questo mestiere». Sulla convenienza di alcune location este-

prossima possibile rivelazione nel campo dell’attrattività Mice: la Russia, «con molti opportuni aggiustamenti (e formazione) in loco rispetto al nostro concetto di impresa congressuale».

re rispetto a omologhe soluzioni italiane, però, Pirovano solleva dei distinguo: «Non è vero che l’estero sia in assoluto più conveniente. Dipende sempre dai contenuti e dal taglio dell’evento. Roma può costare più di una location spagnola, o meno, a seconda di come e quanto si intende strutturare la convention o congresso che sia. Ci sono sempre quelli che non rinunciano a dare un taglio culturale al loro evento e che quindi dedicano attenzione anche a questo nella scelta della location, puntando su una città d’arte o su una capitale europea che faccia da cornice e offra spunti ricreativi durante il soggiorno, come la possibilità di effettuare visite a musei, monumenti o altro. Per fare un esempio concreto, recentemente abbiamo organizzato un evento di questo tipo con destinazione Siviglia, che è una città estremamente accogliente, moderna e ricca di storia». Quest’ultimo accenno ci porta a parlare più dettagliatamente dell’attitudine dei clienti, e di come va cambiando l’approccio tra committente e organizzatore in merito alla scelta del Paese di destinazione: «I clienti sono ormai tutti, senza esclusione, dei grandi viaggiatori, con alle spalle un’esperienza e una conoscenza dei luoghi sempre più raffinata. Sanno sempre di più quello che vogliono e presentano richieste sempre molto differenziate, a cui si aggiunge una proposta alternativa in più da parte nostra. L’operator ha ancora il suo spazio per proporre e consigliare il cliente, ma negli ultimi anni questo rapporto si è trasformato. Il vantaggio è che, quando la nostra soluzione viene accettata, la soddisfazione è ancora più grande». ESTERO: FASCINO E ACCOGLIENZA In questo periodo di crisi e di crescente contenimento dei costi, quali sono le tipologie di evento e i motivi che possono far cadere la scelta dei Pco su una location estera per convention e congressi? Approfondiamo il discorso con Maria Cristina Dalla Villa, fondatrice di Enic meeting & events, che ci ribadisce la necessità di distinguere tra le tendenze in atto nel


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EVENTI ALL’ESTERO destinazioni oltre confine, Maria Cristina dalla Villa sottolinea l’esistenza di alcune eccellenze nel servizio e nell’ospitalità che a volte concorrono a rafforzarne l’attrattività: «Aggiungo che talvolta l’accoglienza che ci viene riservata in questi luoghi è più calorosa di quanto non avvenga da noi, specialmente se stiamo trattando un periodo di media o quasi alta stagione. Trovo tuttavia che le destinazioni italiane abbiano dalla loro un grande plus (oltre a quello artistico/paesaggistico): il food. Nessuno ci batte per qualità, quantità, varietà e anche per il prezzo».

MARIA CRISTINA DALLA VILLA, fondatrice di Enic meeting & events: «Alcune destinazioni estere, nonostante i costi del volo, sono meno costose di destinazioni italiane, e aggiungono in più quel minimo di fascino esotico che per questo tipo di incontri è sempre interessante»

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mondo corporate e quelle dei network professionali: «Bisogna distinguere tra congresso associativo ed evento corporate o incentive. L’associativo – particolarmente internazionale –, come sappiamo, sceglie le proprie destinazioni con largo anticipo, quindi per congressi di due o tremila persone abbiamo già destinazioni e date per il 2018. La scelta della destinazione di questo tipo di congressi è molto dovuta al presidente del congresso – che in genere supporta la scelta della propria nazione – e ovviamente alle strutture congressuali disponibili, ai prezzi migliori, ai collegamenti. Dunque il Pco in questi casi “interpreta” i desiderata del committente, ben sapendo come si muove la rispettiva associazione promotrice. Per quanto riguarda il corporate, invece, ovviamente il value for money è l’elemento dirimente. Alcune destinazioni estere, nonostante i costi del volo, sono meno costose di destinazioni italiane, e aggiungono in più quel minimo di fascino esotico che per questo tipo di incontri è sempre interessante». A proposito degli atout specifici delle

RISPUNTA LA VIDEOCONFERENZA Tornando a parlare di dati e tendenze, chiediamo a Dalla Villa un parere sullo stato dell’arte degli eventi italiani all’estero, tenendo conto anche del succitato +4,1 per cento di spesa per i viaggiatori business, e in generale per quel che riguarda il segmento Mice. «I motivi di lavoro andrebbero sviscerati. Mi pare verosimile che in tempi di crisi chi fa business si debba muovere di più. È vero anche per noi. Sul versante Mice ho qualche dubbio. Anche le partecipazioni alle fiere sono in calo, e del resto la rete ci aiuta a evitare costi inutili di spostamento. Molti istituti e aziende hanno messo un tetto alle partecipazioni a convegni e soprattutto ai pernottamenti fuori sede». Lo sviluppo delle tecnologie di videoconferenza e la virtualizzazione crescente in alcuni casi rappresentano una valida alternativa agli spostamenti, ma è evidente che in molti casi non è sufficiente. Parlando dei plus specifici del viaggio d’affari, viene spontaneo chiedersi se ci sono dei vantaggi in termini di qualità del servizio, livello delle strutture o altro che rendono particolarmente attrattive certe destinazioni di oltre frontiera. «Non si può generalizzare, troppo difficile confrontare; vantaggi e svantaggi dipendono da mille combinazioni, dalla stagione, dal prezzo, dal modo di porsi nostro e dei nostri clienti, anche dall'appeal della destinazione che spesso fa dimenticare molti particolari che non vanno. Per un Pco, per esempio, è molto più comodo sistemare un meeting in un unico albergo con centinaia o migliaia di stanze, ma questo non può essere considerato un vantaggio assoluto di per sé; venti alberghi da gestire a Venezia possono essere una fatica, ma poi c’è Venezia che ti ricompensa!» Venezia, già: anche quando il discorso verte sull’estero, è quasi inevitabile che si ritorni a parlare delle bellezze di casa nostra. L’unicità, l’atmosfera, il modo in cui certi scenari si prestano a fare meravigliosamente da sfondo a un evento è ciò che sta alla base di tutto, l’obiettivo che non cambia mai e che rappresenta il senso e la meta ultima degli sforzi di chi vive immaginando, progettando e mettendo in scena eventi. Senza limiti né frontiere.


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All’estero,

per fare business

Meeting, convention e viaggi incentive all’estero diventano più rari, in tempo di crisi. All’estero, però, l’Italia ci va per business: a cercare opportunità di sviluppo per il mercato interno dell’offerta turistica e – ovviamente – per la meeting industry GIULIO CARLONI

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a cronaca riporta a volte indicazioni visive che diventano così comuni da Linflazionarsi in breve tempo. Con le elezioni ormai vicine, si moltiplicano i richiami al fare, ed ecco i politici che lasciano la giacca e si fanno fotografare in maniche di camicia o, meglio ancora, nell’atto di rimboccarsi le maniche: chiara simbologia dell’attitudine concreta ad agire, impegnandosi direttamente. Atteggiamenti che si richiamano alla semplicità, alla sobrietà e alla

ragionevolezza; visti in Renzi come in Bersani, in Casini come in Alfano e Fini e Maroni, tanto che ormai fanno pensare a un vezzo concordato coi rispettivi consulenti d’immagine più che al segnale di una sincera voglia di iniziativa. Si saranno rimboccati le maniche, in Alessandro Rosso Group, quando in maggio sono sbarcati in Cina, acquisendo la proprietà della società “The Blenders Communications”, con l’obiettivo di sfruttare l’enorme potenziale turistico che la Cina ha sviluppato negli ultimi anni e di mettere a disposizione dei clienti cinesi l’expertise sviluppata negli anni dal gruppo in Italia e in Europa? E lo avranno fatto quelli di ItalyDestination, la Dmc di Incentive Power & Events, quando in agosto hanno stretto la partnership con Russkiy Kliuch, il sistema di rating alberghiero di cui fanno parte i più importanti tour operator russi?


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EVENTI ALL’ESTERO C’è da dubitarne: senza troppi proclami, preso atto che il destination management è una fonte di reddito da sviluppare, avranno studiato i mercati e le possibili forme di intervento, quasi sotto silenzio, stringendo contatti e verificando sinergie fino al momento in cui hanno dato l’annuncio del loro approdo ufficiale. D’altro canto, questi sono solo i più recenti fra i player del mercato a essersi assicurati un ancoraggio in un Paese estero con cui, presumibilmente, il business sarà profittevole, seguendo quell’approccio diretto che spesso firma l’attività dei nostri operatori in terra straniera; altri Paesi si promuovono con l’ausilio di una regia pubblica più marcata. In Italia, spiace dirlo, manca un progetto a lungo termine per il rilancio del turismo nazionale a livello mondiale. Da anni perdiamo quote di mercato nei confronti dei nostri diretti concorrenti e di nuovi player emergenti, le tasse di soggiorno e l’aumento generalizzato dei prezzi si fanno sentire, gli hotel e le città italiane risultano sempre meno convenienti. E se l’Italia continua nonostante tutto a reggere come destinazione di grande fascino per i clienti stranieri, chi è credente ringrazi il cielo per il capitale storico, artistico, culturale, paesaggistico ed enogastronomico che ci ritroviamo, che ci rende unici al mondo, come dimostra il numero di luoghi dichiarati patrimonio dell’umanità dall’Unesco: di gran lunga più numerosi da noi che in qualsiasi altra nazione. L’Italia è confusionaria, non offre servizi a basso costo, ha una pressione fiscale insostenibile, da un punto di vista tecnologico e infrastrutturale non può dirsi all’avanguardia… ma è d’una bellezza mozzafiato. Non si può comunque dormire sugli allori e confidare soltanto nel fascino del Belpaese. Venezia è sempre Venezia, lo stesso si può dire per Roma e Firenze – a proposito: anche per il 2012, la ricerca dell’Enit sui principali tour operator internazionali conferma come regione preferita dai viaggiatori europei il Veneto, mentre per quelli d’oltreoceano è il Lazio, seguito dalla Toscana – ma se vogliamo davvero far rendere gli asset del sistema-Paese occorre metterne in luce le straordinarie potenzialità contornandole di servizi efficienti a prezzi ragionevoli e promuovere le diverse destinazioni che possono costituire meta privilegiata per il Mice.

OBIETTIVO: MILANO 2015 Pigliamo Milano, per esempio. Dell’Expo vinto sul filo di lana rispetto a Smirne abbiamo riempito i giornali, anni fa, e s’è detto che per Milano s’apriva un’opportunità incredibile, che milioni e milioni di businessmen l’avrebbero visitata in occasione della grande kermesse espositiva. Ma l’Italia, e Milano in primis, ha le carte in regola per questa sfida? E la città ne gioverà impiegando poi le infrastrutture rinnovate a beneficio della Mice industry? Per avere una visione autorevole abbiamo chiesto l’opinione di Marco Serioli, direttore divisione Exhibitions di Fiera Milano: «C’è molto da cambiare, affinché il flusso del Mice estero converga in misura maggiore nel nostro Paese. Il rapporto “Destination Italy 2020”, che il Boston Consulting Group ha redatto per il ministro Gnudi in vista del nuovo Piano Strategico del Turismo, da questo punto di vista è impietoso: promozione inefficace, alberghi troppo piccoli, collegamenti inadeguati, balzelli controproducenti. Direi che i singoli problemi si riassumono in due macro categorie: gap infrastrutturale e carenza di governance. Per il primo punto, il governo sta intervenendo facilitando il project

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MARCO SERIOLI, direttore divisione Exhibitions di Fiera Milano: «A livello di immagine, Milano offre l’attrattiva di abbinare al viaggio congressuale numerose attività leisure, dallo shopping alla puntata sulle Alpi o ai laghi, fino a una vita culturale e una “movida” molto attive e conosciute internazionalmente»

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ANITA AQUILINO, titolare di PV Agency: «Deve cambiare la cultura dell’accoglienza, servono amministratori che siano meno funzionari e più persone mosse dalla passione del servizio, con la competenza e la flessibilità necessarie per fare bene anche questa parte del loro lavoro»

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financing, introducendo il credito d’imposta per le infrastrutture, razionalizzando il sistema aeroportuale. Sul secondo, ci si aspetta molto appunto dal Piano Strategico, anche se le risorse sono limitate. Si spera di poter recuperare qualcosa dai fondi strutturali europei, oltre che dal maggiore coordinamento tra le Regioni: il metodo scelto per preparare il piano, una concertazione che ha sentito davvero tutti i player del turismo, fa ben sperare in questo senso». Per quanto riguarda Milano, la città si sta dotando del più grande e moderno centro congressuale d’Europa, nell’area della ex Fiera, e sta facendo molti investimenti in urbanistica e infrastrutture. Si intravede anche un approccio più organico alla promozione della città. «Milano in particolare – continua Serioli – gode già di un’immagine molto affermata come destinazione business e può aggiungere al brand Italia anche un brand proprio molto forte, associato a eccellenze del Made in Italy come la moda e il design: secondo una ricerca della Cciaa di Monza e Brianza, che da alcuni anni valuta i più noti brand-territorio italiani, il marchio Milano vale ben 400 miliardi di euro. Sempre a livello di immagine, Milano offre l’attrattiva di abbinare al viaggio congressuale numerose attività leisure, dallo shopping alla puntata sulle Alpi o ai laghi, fino alla una vita culturale e una “movida” molto attive

e conosciute internazionalmente. Inoltre il capoluogo lombardo può contare su una dotazione infrastrutturale e su collegamenti che, sebbene ancora non all’altezza di altre destinazioni europee concorrenti, sono, comunque, mediamente migliori rispetto ad altre città italiane». Tutto sta, adesso, a capire quali benefici effettivi abbia già portato l’Expo del 2015, e quali siano invece ancora attesi. «Un primo vantaggio – ci risponde Serioli – è stato di spingere attori istituzionali e privati a pensare insieme a un’idea complessiva della città, una cosa che non avveniva dai tempi del boom economico. Molte zone sono immensi cantieri, destinati a cambiarne il volto. Proprio qualche giorno fa il Palazzo Lombardia, la nuova sede della Regione disegnata dalle archistar Pei & Cobb, è stato premiato a Chicago come più bel grattacielo d’Europa. Il progetto Porta Nuova di Cesar Pelli è in dirittura d’arrivo e procede anche quello di Citylife, dove hanno lavorato altri grandi architetti come Zaha Hadid, Daniel Libeskind e Arata Isozaki. Per il 2015 Milano avrà due nuove linee di metropolitana, due nuovi grandi parchi all’interno della città, tre nuove autostrade. Ci sono stati dei ritardi nella gestione dell’area, che ora però sono in via di superamento, e bisogna lavorare ancora su un maggiore coinvolgimento della popolazione. Un’altra area di miglioramento è il coinvolgimento delle altre realtà italiane, per fare in modo che le ricadute positive dell’evento non riguardino solo l’Italia, ma tutto il Paese. Inoltre, bisognerebbe cominciare a pensare sin da ora al “dopo”, a che cosa l’Expo lascerà in eredità e come potremo gestirlo». PIÙ STRATEGIA COMMERCIALE Il manager della Fiera è senza dubbio positivo, anche per il suo ruolo quasi istituzionale. Qualche dubbio in più sull’adeguatezza della città viene invece da un protagonista storico del settore Mice, Anita Aquilino, titolare di PV Agency – che da una decina d’anni ha una divisione dedicata specificamente al destination management – e presidente di Assi, Associazione italiana Incentive e convention, che riunisce diverse fra le principali incentive house italiane. «La crisi di cui ci lamentiamo qui – ci dice – si sente anche all’estero, molte decisioni sono rallentate, svariati budget per realizzare i pro-



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EVENTI ALL’ESTERO getti non sono ancora stati stanziati. E il quadro economico restrittivo potrebbe tradursi anche in un numero di visitatori inferiore rispetto a quanto previsto inizialmente (venti milioni nei sei mesi d’esposizione, ndr): da un certo punto di vista non sarebbe neppure una tragedia, già la città è sull’orlo d’una crisi di nervi nelle settimane della moda e durante il Salone del Mobile, non vorrei fare presagi funesti ma gestire questa massa di ospiti per un contesto urbano tutto sommato piccolo come Milano è impresa titanica. Ed è ben vero che i visitatori possono servirsi anche di ottime strutture fuori città, ma quanto fuori? Nell’hinterland va benissimo, ma non possiamo pensare di deportarli in Liguria o in Veneto...». Dunque, le strutture d’accoglienza non sono sufficienti. Manca ancora più d’un paio d’anni, c’è un po’ di tempo per recuperare. «La carenza principale, comunque, da tempo è già nota al mondo Mice: parlo della mancanza di una centrale di comando, di un coordinamento che possa assicurare, per esempio, un’equa gestione dei prezzi. Non è ammissibile che, in occasione di determinati eventi di richiamo, questi crescano a dismisura, mossi dalla voracità dei singoli gestori. È un atteggiamento miope e controproducente, nel medio-lungo periodo si rischia di lasciare il mercato ai Paesi europei concorrenti: chi sceglierà di venire da noi se Barcellona costa la metà, se Berlino è molto più competitiva?». Serve un garante dei prezzi, insomma. «Non solo – prosegue Aquilino –: il coordinamento centrale servirebbe per i grandi eventi ma anche per garantire un’adeguata politica economica e la continuità del servizio d’accoglienza. Determinate strutture non dovrebbero essere considerate solo un patrimonio a disposizione della proprietà ma in qualche misura un bene comune che deve portare beneficio alla comunità nel suo insieme. Faccio un esempio: un gestore può calcolare il budget su quattro/cinque mesi estivi di apertura della struttura alberghiera e chiudere negli altri sette o otto mesi. Ma è ammissibile? Quella struttura, aperta, potrebbe ospitare eventi Mice e sostenere un indotto (beni e servizi per la ristorazione, personale e altri servizi accessori…) che non rende solo alla proprietà ma anche al contesto sociale in cui è inserita, alla collettività che ha garantito l’urbanizzazione, gli

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STUDIARE IL NEMICO “La capacità di assicurarsi la vittoria combattendo e adeguandosi al nemico è chiamata genialità”. Parole e musica del pluricitato Sun Tzu, generale e filosofo cinese vissuto probabilmente fra il VI e il V secolo avanti Cristo e presunto autore di uno dei più importanti trattati di strategia

militare di tutti i tempi: “L’arte della guerra”. Da bravi italiani, che del genio hanno fatto bandiera, ma anche arte d’arrangiarsi, faremmo bene a studiare il “nemico”, apprenderne le tecniche di “combattimento” e di conseguenza adeguarci per vincere (o almeno pareggiare).

COSÌ IN FRANCIA… Atout France, l’Agenzia per lo sviluppo Turistico della Francia, si occupa di promozione turistica sul territorio nazionale e all’estero; la peculiarità francese è strutturare la propria offerta per tematiche, cioè d’associare le risorse territoriali comuni a destinazioni differenti e promuoverlo come un pacchetto unico: il “litorale” per le coste, “l’outre-mer” per i territori d’oltreoceano e così via. Particolare impegno è messo nel supporto al turismo d’affari, settore in cui la Francia cerca di posizionarsi subito dopo la Germania proponendo Parigi come meta per i congressi e al contempo provando a delocalizzare i flussi anche verso città come Lione, Tolosa o Bordeaux. Tra le azioni previste da Atout France c’è la riunione annuale con i presidenti delle associazioni internazionali, allo scopo di far riscoprire la Francia come meta adatta per grandi congressi, la pubblicazione di un rapporto con tutti i dati su investimenti realizzati e infrastrutture disponibili, e infine la misurazione dell’impatto ambientale degli eventi con l’obiettivo di perseguire un turismo ecosostenibile, tema di grande attualità specie per certe aziende che della green attitude hanno fatto una bandiera. …E COSÌ IN SPAGNA È Turespaña - Instituto del Turismo de España a svolgere le mansioni di marketing turistico e relazioni pubbliche nel Paese iberico. I programmi d’azione sul lungo termine sono riassunti nel documento “Plan Horizonte 2020”, che si fonda sull’orientamento al cliente, il coordinamento fra organismi pubblici e privati, il rafforzamento del brand Spagna e il raggiungimento della clientela a livello globale.

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allacciamenti e tutti gli altri supporti indispensabili al funzionamento della struttura stessa. La chiusura della stessa porta inevitabilmente a una precarietà e blocco delle attività produttive di tutto il territorio. È una questione culturale e di civismo, di esercizio costante al lavoro e di conoscenza delle esigenze dei viaggiatori d’altri Paesi che potrebbero essere convogliati più facilmente in Italia, se anche in bassa stagione, ci fosse un’adeguata offerta ricettiva. Non parlo di Milano né delle grandi città, naturalmente, ma di mete come isole e litorali del Sud che per i viaggiatori del grande Nord sarebbero di grande richiamo anche in autunno, inverno e primavera. E poi, occorrerebbe una maggiore disponibilità e apertura delle strutture storiche in generale: la gestione delle stesse è spesso ancora soffocata da una massa di regole che le rendono indisponibili (a meno d’avere le giuste conoscenze)».

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DISCIPLINA E ALLENAMENTO In fondo, ci sono location fantastiche che appartengono alla Regione, alla Provincia o al Comune e vengono chiaramente sottoutilizzate dalla Mice industry per la difficoltà nell’ottenere informazioni rapide e procedure certe. «Snellire e chiarire per tutti le procedure – sostiene la Aquilino – sarebbe nell’interesse generale: per gli organizzatori che vedrebbero crescere il ventaglio di luoghi fruibili, per le amministrazioni che si garantirebbero proventi extra, per i partecipanti che vivrebbero la magia di un punto affascinante della città a loro disposizione… Ma deve cambiare la cultura dell’accoglienza, servono amministratori che siano meno funzionari e più persone mosse dalla passione del servizio, con la competenza e la flessibilità necessarie per fare bene anche questa parte del loro lavoro. Insomma: l’Italia è un Paese che ha tanti plus, mancano disciplina e allenamento per metterli a frutto come meriterebbe». E qui sta il punto, vien da dire; finché i soldi girano senza difficoltà, queste carenze possono esser considerate veniali. Ma quando la ricerca di convenienza diventa un must, allora il fascino delle bellezze italiane rischia di non bastare più: arte e storia possono essere offerte da altre nazioni vicine, il clima è più o meno analogo in tutta la fascia mediterranea, vini di pregio e cibi di classe son reperibili anche altrove. La concorrenza, insomma, è agguerrita. Poi, certo, noi italiani abbiamo un quid in più, una propensione innata alla socialità e alla partecipazione, un riconosciuto senso del gusto e della raffinatezza che risale a Petronio, arbiter elegantiae alla corte di Nerone, o forse a prima ancora. Disciplina e allenamento: sono parole che sanno di fatica, dunque difficilmente suscitano istintiva simpatia; ma, come nello sport, costituiscono la condizione indispensabile per centrare i risultati auspicati. Disciplina e allenamento: dovremo imparare a farcele piacere, queste parole, sentendoci comunque fortunati. Perché il brand Italia è ricercatissimo e i clienti potenziali all’estero sono tanti. Sta a noi venderci al meglio.


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lla fine delle stagione estiva, le pagine dei giornali italiani dedicano in A genere ampi servizi all’andamento dell’industria turistica nazionale: è diventato un classico di stagione come l’invio delle giacche di lino in tintoria e il riutilizzo dell’impermeabile. Il termine dell'estate 2012, per molte fra le località vacanziere italiane, non coincide con un quadro generale di cui gioire: la situazione economica ha inciso profondamente – le vacanze non sono una necessità primaria, in caso di necessità sono fra le prime voci da tagliare – e i dati parlano di cali nel turismo organizzato, sia come presenze sia come fatturato. I soliti albergatori che si piangono addosso? Probabilmente no: la crisi morde più forte, e le performance registrate nella sintesi “Impresa Turismo 2012” di Unioncamere, sostanzialmente di stabilità, a questo punto dell’anno si dimostrano ormai irripetibili. Un altro dato di quella ricerca faceva

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Quando gli stranieri scelgono l’Italia

pensare: complessivamente, nel 2011 s’è registrata una diminuzione totale dei consumi turistici degli Italiani pari a -14,4 per cento rispetto al 2010, a fronte di una crescita di quelli dei turisti stranieri del 9,9 per cento; segno di un maggior potere d’acquisto di certi clienti stranieri rispetto a quelli domestici in una fase in cui l’evoluzione del mercato è direttamente proporzionale alla rivoluzione nel cambiamento dei consumi e dei comportamenti sociali. SOUVERNIR D’ITALIE Non esiste più una domanda turistica ma sempre più una serie di target distinti, caratterizzati per tipologia, struttura di composizione e motivazione di scelta. Anche l’industria dell’ospitalità ha seguito le

Quando il Paese estero è l’Italia, da proporre quindi ai clienti stranieri, quali sono i punti di forza dell’offerta? Storia, arte, cultura, sapori e bellezze naturali ci hanno regalato il titolo di Belpaese. Ma come siamo messi a efficienza e professionalità? correnti della domanda nella corsa alla specializzazione, sposando la modularità delle proposte ma soprattutto imparando a vendere la propria identità e corredando ogni offerta con qualità di servizi e infrastrutture e una vasta gamma di attività che vi ruotino intorno, così da rendere più competitiva e attraente ciascuna singola nicchia.

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FEDERICA LUCINI, coordinatore marketing e promozione di Convention Bureau della Riviera di Rimini: «Nel processo di internazionalizzazione di una destinazione Mice, è importante che accanto a una struttura di coordinamento come un convention buerau, anche le altre realtà alberghiere e infrastrutturali si attrezzino per ospitare clienti business stranieri»

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E il Mice internazionale, che è componente evoluta ed esigente del turismo, ha sicuramente aspettative alte circa le mete italiane: perché l’Italia è un Paese dall’appeal straordinario per gli stranieri. Il “brand Italia” funziona e ha richiamo, anche se al Belpaese non s’associano sempre concetti d’efficienza e d’affidabilità. Ma l’Italia si ama comunque per il suo clima, le città d’arte, il mare, la cultura, il cibo e il vino, lo stile, lo shopping... il made in Italy è diventata una vera e propria passione per i globe shopper stranieri e il mercato del tax free shopping si è sviluppato negli ultimi anni fino a raggiungere, nel 2011, un valore complessivo di oltre due miliardi di euro, con tassi annui di crescita superiori al trenta per cento dal 2010 a oggi, secondo la ricerca che Global Blue, leader mondiale nella fornitura di servizi e prodotti a viaggiatori, esercenti e società finanziarie, ha condotto nel 2012 assieme al Centro Studi del Touring Club e a Skyscanner. IDENTIKIT DEL CONGRESSISTA STRANIERO Ma quali e quanti stranieri vengono in Italia per meeting, convention, incentive o eventi speciali, e se si fermano per turismo tout court qual è il rapporto fra le due tipologie di soggiorno? E quali sono le differenze comportamentali dei visitatori a seconda della loro provenienza? E poi: vengono affascinati dal concetto d’Italia, o partono direttamente con l’intenzione di visitare certe regioni d’Italia e non altre? La ricerca appena citata registrava l’incremento dei turisti extraeuropei, cresciuti del 37 per

cento dall’inizio del millennio; con gli Americani saldamente in testa alla classifica ma con l’importanza crescente dei Russi, la presenza in calo ma ancor cospicua dei Giapponesi, e la Cina che s’avvicina a larghi passi verso la fascia alta, a ridosso dell’Australia e del Canada. Federica Lucini, coordinatore marketing e promozione di Convention Bureau della Riviera di Rimini, ricorda che «l’Italia, nonostante manchino sostegni specifici al settore Mice – se non la partecipazione alle due principali fiere di settore in Europa attraverso il Convention Bureau Italia – si mantiene in sesta posizione nell'Icca ranking e dunque nell'organizzazione di congressi associativi. Lo stesso appuntamento annuale dell'associazione ha avuto il suo record di partecipazione nel 2009 a Firenze». L’argomentazione si fa più diretta e appassionata quando si parla di riviera romagnola: «La Romagna, in questo momento, vanta la più grande struttura per l’organizzazione di congressi del nostro Paese, unica per originalità strutturale, dotazioni tecnologiche, relazione e richiamo al territorio: 39 sale, novemila sedute e un salone principale che può ospitare 4.700 ospiti. Accanto alle sale, il Palacongressi di Rimini prevede spazi per l'allestimento di aree espositive fino a undicimila metri quadrati. In un anno difficile come l’ultimo è stato essenziale poter disporre di una struttura nuova così attraente. Anche se il nostro business è prevalentemente italiano, abbiamo vinto tre importanti candidature: il Campionato Europeo di Cheerleading 2013, il


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EVENTI ALL’ESTERO Campionato del Mondo di Magia 2015 (che si svolgerĂ per la prima volta in Italia) e l’Iccc – il Congresso Mondiale di Chimica Inorganica 2020. E il merito va dato proprio al nuovo Palacongressi, che ha fatto incrementare le richieste rispetto al 2011 (+42 per cento) e, in un anno di attivitĂ , ha ospitato 79 eventi, per 212.870 presenze complessive. Di questi, gli eventi internazionali son stati otto, con 33mila partecipanti. Il 66 per cento della domanda proviene dal settore corporate, da sempre il principale cliente della Riviera di RiminiÂť. Dunque, un apporto considerevole di visitatori‌ REGIONI ALL’ATTACCO Questo è un caso da manuale di circolo virtuoso; la Romagna aveva giĂ una riconosciuta vocazione all’accoglienza, strutture alberghiere e infrastrutture in quantitĂ , mare con spiagge attrezzate, un entroterra ricco di proposte paesaggistiche, culturali e di puro svago, una tradizione gastronomica che dall’Artusi in poi ha fatto scuola‌ perchĂŠ limitare tutto

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questo all’estate, al turismo balneare delle famiglie e a quello piĂš giovane e dinamico che della riviera apprezza in particolare le discoteche, i locali e le mille possibilitĂ di divertimento? I turisti russi, qui, sono di casa. Dalla Russia vengono anche richieste per congressi, convegni, eventi? ÂŤPer quanto riguarda i mercati dell'est – risponde la Lucini – , l’affluenza di ospiti a Rimini è importante, tuttavia non possiamo ancora segnalare un interesse particolare specifico da parte degli operatori organizzatori di eventi. La richiesta internazionale è in crescita anche per quel che riguarda il Mice, ma sicuramente resta molto da fare. Ăˆ importante infatti che in questo processo di internazionalizzazione, accanto a una struttura di livello, anche le altre realtĂ alberghiere e infrastrutturali si attrezzino per ospitare clienti business stranieri. Le istituzioni locali attraverso il Col – il Comitato Organizzativo Locale coordinato dal Convention Bureau della Riviera di Rimini – sono state

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EVENTI ALL’ESTERO sensibilizzate rispetto a queste sfide e si adoperano per risolvere le criticità specifiche. La Regione, lungimirante, ha stanziato proprio di recente sette milioni per gli hotel congressuali, al fine di favorire la riqualificazione delle strutture, innalzare la qualità del servizio offerto e sostenere la promo-commercializzazione». L’Emilia Romagna, dunque, si muove bene; ma non è l’unica. «In questo momento le Regioni dispongono ancora di fondi e fanno promozione diretta con gli operatori stranieri. A mio parere però, in questo periodo di crisi, alcune farebbero meglio a puntare sulle attività che possono essere svolte nel loro territorio e su costi abbordabili piuttosto che presentarsi come destinazioni regionali considerato che, al di fuori della Toscana – e, in parte, di Umbria, Puglia e Sicilia – raramente il cliente straniero ha un’idea chiara della geografia del nostro Paese». A parlare è Margherita Ruggiero, direttore marketing e contitolare dell’agenzia Motivation e past president di Site Italy, la quale si sofferma anche sulle particolarità che offrono le diverse regioni italiane, e su quali Paesi stranieri le apprezzano in maniera particolare: «L’annuncio di un viaggio in Italia ha ancora un impatto sull’immaginario dei partecipanti esteri. Tra le aree preferite restano le principali città d'arte: Roma, Firenze, Venezia, che sono anche quelle con la raggiungibilità (a volte tasto dolente per l’Italia) e la ricettività adatte a ospitare eventi con grandi numeri, meeting e convegni internazionali». Altre aree ricche di tradizione sono sempre ben posizionate: la campagna toscana, la costiera amalfitana, le Cinque Terre, la Sicilia. Gli operatori Europei e Americani chiedono generalmente due cose: da una parte che gli elementi più classici del nostro Paese siano inseriti all'interno dell’evento in modo unico, elitario, offrendo qualcosa che per il viaggiatore comune non sia facile organizzare; dall’altra che il rapporto costo/qualità sia vantaggioso. Gli uffici marketing delle aziende, infatti, amano l’Italia per motivi di immagine, ma devono spesso render conto delle proprie scelte ai responsabili del procurement. Gli operatori di Paesi con economie in forte sviluppo come India, Cina, Brasile o Sudafrica considerano l’Italia un must per la notorietà dei luoghi e dei prodotti ma non sempre sono ansiosi di approfondirne la cultura, l'arte e la cucina; a loro può piacere la modernità più che le rovine archeologiche, lo shopping a Milano o la visita alla Ferrari di Maranello più che la pinacoteca ricca di capolavori. Per di più i siti d’interesse storico e archeologico – un patrimonio che ci rende unici e che sarebbe facilmente spendibile a livello internazionale, almeno al di fuori dei Paesi emergenti – sono

quasi sempre di difficile accesso per gli eventi… Già renderli più fruibili sarebbe un bel passo avanti? «Certo – risponde la Ruggiero – oggi sono molti i Paesi che si offrono come meta di incentive e meeting, e i criteri di selezione non sono più quelli di un tempo. L’Italia resta una delle destinazioni più richieste, però è bene tener alta la guardia. La necessità di contenere i budget, il desiderio di offrire attività diverse dal solito, le nuove esigenze di partecipanti di diversa età e mentalità possono favorire destinazioni meno battute. Gli elementi che ci rendono unici e a cui siamo più affezionati – la cultura, il patrimonio artistico, la buona cucina – non hanno lo stesso peso che gli attribuiamo noi nella scala di valori delle aziende internazionali e rischiano di perdere appeal se non sono affiancati da elementi concreti come il rapporto qualità/prezzo, la modernità e l’accessibilità delle strutture, la possibilità di organizzare attività senza incorrere in lungaggini burocratiche». SPAGHETTI, PIZZA, BAFFI NERI E MANDOLINO Anche Maja de’ Simoni, managing director del Sicilia Convention Bureau e past president di Mpi Italia, è convinta della forza del “concetto Italia” per gli stranieri. «Gli stereotipi, quando sono positivi, aiutano: nel nostro caso, hanno reso famosa l’Italia nel mondo, facendoci

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MARGHERITA RUGGIERO, direttore marketing e contitolare di Motivation e past president di Site Italy: «All’estero dovremmo puntare sui plus e sui costi abbordabili di un dato territorio, piuttosto che presentarci regione per regione, considerato che, al di fuori poche aree turistiche molto note, raramente il cliente straniero ha un’idea chiara della geografia del nostro Paese»

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MAJA DE’ SIMONI, managing director del Sicilia Convention Bureau e past president di MPI Italia: «Se la varietà è una ricchezza, è anche un coltello a doppio taglio se diventa incapacità d’avere una regia coesa e sinergica delle proposte Mice, a livello nazionale e regionale»

diventare il Paese amato e desiderato che siamo. Sta a noi agganciarci allo stereotipo riconoscibile e ricondurlo a una realtà più ricca e articolata, e per di più suffragata da competenze tecnologiche e standard di servizio competitivi. Paradossalmente, è più unitario il concetto d’Italia che propagandiamo all’estero rispetto a una realtà effettiva in cui ogni regione è un mondo a sé. E se la varietà è una ricchezza, è anche un coltello a doppio taglio se diventa incapacità d’avere una regia coesa e sinergica delle proposte Mice, a livello nazionale e regionale. Ci deve essere maggiore collaborazione fra le strutture della filiera turistica e le istituzioni, non è più possibile lavorare in ordine sparso. La crisi ha reso essenziale la competitività: noi, che abbiamo un brand apprezzato, dobbiamo suffragarlo con garanzie di funzionalità che invece a volte non sono sufficienti». Che cosa apprezzano gli stranieri dell’Italia? E che cosa della Sicilia in particolare? «L’Italia è apprezzata in particolare da chi viene da Paesi freddi»

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prosegue la de’ Simoni. «Abbiamo un clima che per molti è un vantaggio in sé. Poi, certo, le decisioni vengono prese non solo di pancia, ma anche in base alle tasche: per questo i Cinesi, che apprezzano il vino e la storia, adorano la Toscana e scelgono più difficilmente la Sicilia che, pur offrendo altrettante attrattive, è più lontana e comporta una spesa procapite più alta. I Russi amano lo shopping, il divertimento anche sopra le righe: ovvio che prediligano le coste romagnole dove il mare, seppur non bellissimo, è caldo, e la leisure industry lavora a pieno ritmo. La Sicilia è amata dai Britannici, dall’est europeo che ha maggiori disponibilità economiche, dagli Americani… da chiunque cerchi, oltre al sole e al mare, un sogno “esotico ma europeo”, il fascino ancestrale di una terra vulcanica dalla storia secolare». Dei viaggiatori degli altri due stati Bric, il Brasile e l’India, si parla meno. «Là si valorizzano maggiormente i mercati domestici; d’altro canto sono nazioni enormi, con un’offerta turistica interna assai articolata sulla quale stanno lavorando molto; e sono meno eurocentrici dei Russi e dei Cinesi. Probabilmente, da loro proverranno flussi più esigui di quanto ci si aspettasse agli inizi». Maja de’ Simoni insiste sul concetto di coesione, di regia, di formazione degli operatori e di cultura dell’ospitalità. È consapevole che il cambio culturale impone tempi allungati, è inevitabile, ma quella è la via. «Qui in Sicilia – spiega – siamo ormai a buon punto nel censire gli eventi e gli operatori della filiera, a tutto beneficio del servizio reso; e dire che come convention bureau siamo nati solo quattro anni fa. È possibile, ci vuole costanza, eppure l’obiettivo giustifica l’impegno. Ma bisogna che sia l’obiettivo di tutti». Sembra familiare e antica allo stesso tempo, questa necessità. Abbiamo fatto l’Italia, facciamo gli Italiani, aveva detto Massimo D’Azeglio in pieno Risorgimento. Vogliamo vendere l’Italia all’estero come destinazione Mice, occorre formare gli operatori del Mice italiano che sappiano portare avanti questo compito: far sì che le aziende e le agenzie del settore si coordino fra loro per perseguire non solo il legittimo interesse personale ma anche il bene comune, il tornaconto del loro territorio, della loro regione, del loro Paese. Idealismo? Non solo, anche convenienza. E per fortuna son proprio ideale e convenienza a dar forma all’evoluzione…



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Non andare a quel Paese

borseggiatori sono sempre al lavoro tra la folla, i truffatori cercano di clonarti la Icarta di credito e negli ultimi tempi

anche i pirati cercano di fare la loro parte in alto mare. Viaggiare intorno al globo è diventato un gioco pericoloso. Di recente ci sono stati attentati terroristici in Norvegia e disordini per le strade di Londra. Insomma, a quanto pare non si è più al sicuro, da nessuna parte. Il discorso cresce di complessità in ambito Mice, dove a muoversi sono non singoli individui bensì gruppi, e dove tutto deve filare perfettamente, senza la minima smagliatura, perché il cliente al ritorno si professi soddisfatto. Non solo: gli eventi – proprio in quanto tali – devono fare i conti con appendici o retroscena di natura ludicospettacolare incompatibili con alcune culture medio-lontane, per cui è prassi degli organizza-

Differenze religiose e culturali. Instabilità politica. Intemperie atmosferiche. Sono tanti i fattori di cui tener conto quando si sceglie un Paese straniero. Ecco una panoramica delle zone più “a rischio”, naturalmente in chiave Mice

tori redigere una sorta di “black list” di mete da evitare. Quali sono queste mete? Sono tante, sono poche? E soprattutto, ha senso discriminarle rispetto a quelle più vicine e casalinghe? Ne parliamo con Patrizia Semprebene Buongiorno di AIM Group International, una delle più accreditate Pco italia-

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LA FARNESINA SEGNALA Al momento di andare in stampa (fine ottobre) il ministero degli Affari esteri segnala situazioni di criticità in alcune delle mete Mice più familiari agli organizzatori italiani. In Tunisia, causa il particolare contesto internazionale, e nello specifico i noti eventi a Bengasi e la situazione di tensione nel Paese creatasi a seguito della violenta manifestazione di venerdì 14 settembre a Tunisi dinanzi all’ambasciata americana, si raccomanda un atteggiamento di rafforzata prudenza e di evitare i luoghi di assembramento, specie durante i fine settimana e dopo l’orario della preghiera del venerdì. Questo, anche se la situazione della sicurezza nella capitale è comunque rientrata nella normalità sin dalla stessa serata del 14. Da quella data non sono stati registrati ulteriori inci-

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denti o atti di violenza da segnalare, se non in zone isolate del Paese e comunque legati al particolare contesto socio-economico. In Portogallo sono stati di recente segnalati casi di truffa da parte di società di prenotazione alberghiera via Internet in particolare per le regioni di Madeira e Algarve. Si raccomanda, pertanto, di affidarsi esclusivamente ad agenzie e a tour operator di comprovata affidabilità. In Giordania nell’ultimo anno si sono registrate manifestazioni e alcuni disordini, anche di carattere tribale, nella capitale e nelle principali città del Paese. Anche qui pertanto si raccomanda di star lontani dagli assembramenti, evitando abbigliamento che per foggia o simboli (bandiere ecc.) possa essere considerato sensibile nelle attuali circostanze. In India infine, a seguito dei recenti episodi di satira sulla religione islamica c’è la possibilità di nuove dimostrazioni antioccidentali. Si sconsigliano viaggi nelle zone interessate dalla guerriglia naxalita, in particolare le aree rurali degli Stati del West Bengal (distretto di West Midnapore), Bihar, Jharkhand, Chattisgarh, Orissa e Andra Pradesh. ne, organizzatrice di eventi a ogni latitudine del globo. Premessa: il gruppo Aim ha organizzato negli ultimi tre anni eventi in due zone “calde” dal punto di vista socio-politico, ossia l’area mediterranea (toccando Algeria, Egitto, Giordania, Israele, Libano, Marocco, Siria e Tunisia) e l’est Europa ex sovietica (Albania, Azerbaigian, Armenia, Kazakistan, Moldavia, Ucraina). In queste destinazioni ha realizzato meeting per conto di diversi soggetti (principalmente aziende farmaceutiche e organismi istituzionali europei). In taluni casi (in particolare la Siria) gli eventi risalgono a

un periodo precedente la cosiddetta “primavera araba”, e la situazione attuale presenta condizioni totalmente differenti. Le considerazioni di Patrizia vanno dunque lette al netto di quanto è accaduto in seguito – va da sé che, sulla base del semplice buon senso, i Paesi che si trovano in condizioni di rivolta o di guerriglia o di guerra civile vanno evitati senza bisogno di chiedersene il perché. ESTREMISMI POLITICI: RISCHIO MODESTO «Nessun Paese presentava problematiche di instabilità istituzionale», inizia Semprebene. «Prima delle rivoluzioni della cosiddetta “primavera”, i Paesi dell’area mediterranea non presentavano alcun rischio connesso alla situazione politica. L’Egitto ha sempre avuto una componente estremistica e nel passato ha visto anche il verificarsi di attentati terroristici, per quanto limitati: la situazione attuale, che vede il partito islamico al potere, finora ha depotenziato questi fenomeni. Giordania, Libano, Tunisia e Marocco non presentano problemi (anche se la situazione non si può considerare in assoluto priva di rischi a causa di una crescita di influenza delle frange islamiste e della difficile congiuntura economica). Totalmente differente la situazione della Siria, ovviamente, ma anche la Libia è da considerare ad alto rischio. Da evitare anche Iran e Iraq. Un evento programmato per quest’anno a Gedda (Arabia Saudita) è stato rinviato al 2013 dal cliente (una multinazionale farmaceutica) per rischi di attentati: la situazione è sotto monitoraggio. I Paesi dell’Est e dell’ex Unione Sovietica che abbiamo sperimentato non hanno presentato situazioni particolari di rischio. Tuttavia, la presenza di regimi autoritari in molti di queste nazioni, oltre alle pulsioni secessionistiche, provocano periodicamente


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EVENTI ALL’ESTERO situazioni di tensione interna che possono degenerare in situazioni a rischio per la sicurezza». UN FOCUS SU ULTURA E RELIGIONE L’esperienza di AIM Group International è generalmente positiva anche sotto l’aspetto culturale e religioso. «I Paesi islamici dove abbiamo organizzato eventi non hanno comportato problemi connessi alle differenze religiose», considera Semprebene. «Il consumo di alcolici è accettato o comunque tollerato. Stesso dicasi per l’abbigliamento occidentale, mentre in altri Paesi arabi le donne possono avere qualche problema. In Arabia Saudita i precetti di comportamento sono decisamente più restrittivi e i partecipanti occidentali potrebbero trovare un ambiente non propriamente “rilassato”. Accortezza importante: evitare i meeting durante il periodo di ramadan (e anche durante lo shabbath in Israele): la qualità del servizio

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risente fortemente della riduzione drastica di personale in questi periodi. In tutti i Paesi lo staff delle agenzie corrispondenti, degli hotel e in generale dei fornitori è femminile, esattamente nella stessa proporzione che in Italia. Nei Paesi ex sovietici non sussistono particolari problemi dovuti a differenze culturali o religiose». ATTENZIONE AI 4 STELLE Per finire, uno sguardo sulle “cose” più che sulle persone. «In generale tutti i Paesi sperimentati hanno strutture adatte ai meeting internazionali, cioè catene occidentali oppure strutture alberghiere indipendenti. Talora abbiamo trovato il livello quattro stelle non soddisfacente e abbiamo optato per un cinque stelle. Le dotazioni audiovideo sono però decisamente “basic”: per eventi di un certo peso ci siamo avvalsi di service europei». Quanto alla qualità, «a parte i Paesi dell’area mediterranea con maggiore tradizione turistica, abbiamo riscontrato qualche difficoltà nell’efficienza e nei tempi di risposta. In alcune situazioni il servizio del personale di assistenza (hostess) non si è rivelato all’altezza degli standard occidentali per il prodotto Mice. Ma a parte questi aspetti, i fornitori garantiscono un livello di servizio accettabile».

PATRIZIA SEMPREBENE BUONGIORNO, di AIM Group International: «Tolti i Paesi dell’area mediterranea con maggiore tradizione turistica, altrove si riscontra qualche difficoltà nell’efficienza e nei tempi di risposta. E in alcune situazioni il servizio del personale di assistenza non si rivela all’altezza degli standard occidentali per il prodotto Mice»


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Guardare oltre l’orizzonte

Sono previsti incrementi nelle spese M&E nel 2013 a livello globale, con differenze tra le diverse aree geografiche. Lo dice il CWT Meetings & Events Global Forecast for 2013 A CURA DELLA REDAZIONE COMMERCIALE

uali sono le aspettative per il mondo Mice nel prossimo anno? Quali aree Q geografiche registreranno gli incrementi di costi più elevati? Quanto si diffonderanno i programmi di gestione strategica dei meeting? Ha provato a rispondere a queste domande il CWT Meetings & Events Global Forecast 2013, che il CWT Travel Management Institute ha realizzato in appendice al Global Travel Price Forecast, l’annuale ricerca che Carlson Wagonlit Travel dedica all’andamento delle principali categorie di spesa legate alle trasferte di lavoro: trasporto aereo, hotel, treni, autonoleggio e, per l’appunto, M&E. Un ulteriore segno della volontà di CWT di supportare le aziende dando loro strumenti – ricerche, studi, ma anche tool e strumenti tecnologici – per comprendere meglio l’evoluzione del mercato e coglierne le opportunità. Ma vediamo cosa succederà nel segmento M&E area per area, naturalmente con una maggiore attenzione per i mercati Emea a noi più vicini.

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EMEA: AUMENTI CONTENUTI NEI PREZZI La spesa per meeting ed eventi nell’area Emea subirà una crescita molto più contenuta rispetto alle altre aree del globo, con un aumento massimo del due per cento nel costo medio giornaliero per delegato. Di conseguenza, la pressione sulle organizzazioni per ridurre la dimensione dei gruppi sarà inferiore e anzi è previsto un leggero incremento del numero medio di partecipanti, con l’unica parziale eccezione per il settore farmaceutico. Più in generale, comunque, la tendenza dei planner di Europa, Medio Oriente e Africa, sarà quella di contenere i costi organizzando gli eventi vicino a casa, con una riduzione delle prenotazioni internazionali, e affidandosi in modo sempre più marcato a un approccio di gestione strategica dei meeting. Un aspetto questo che è simile a ciò sta accadendo nei mercati emergenti al di fuori dell’Europa occidentale, dove i programmi M&E, per quanto meno maturi, negli ultimi tempi stanno facendo passi da gigante grazie a un aumento dell’uso della tecnologia, della concorrenza tra i fornitori e, per l’appunto, dell’adozione di Smm (strategic meetings management, ndr). Ma non è tutto. Tra gli organizzatori di eventi dell’area Emea per il 2013, infatti,


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Secondo la ricerca svolta dal CWT Travel Management Institute, la spesa per meeting ed eventi nell’area Emea subirà una crescita molto più contenuta rispetto alle altre aree del globo

si diffonderanno sempre più attività di consolidamento della spesa su un numero ridotto di supplier, la creazione di accordi con i fornitori preferenziali, il ricorso all’outsourcing per i servizi legati ai meeting di minori dimensioni e al venue sourcing, oltre all’inserimento di meeting virtuali e teleconferenze all’interno delle strategie complessive. In altre parole, a prevalere saranno gli approcci di tipo ibrido, in cui gli elementi virtuali si combinano alla presenza fisica all’interno dello stesso evento. Tutto con l’obiettivo di trarre il massimo risultato dalle spese per M&E sostenute. IL RESTO DEL MONDO: ASIA E BRASILE AL TOP Saranno Asia Pacifico e America Latina a registrare le massime spinte inflazionistiche dei prezzi legati a M&E nel prossimo anno. Il Far East vedrà un aumento del 57% del costo medio giornaliero per delegato: i meeting planner della regione saranno quindi spinti a diminuire la dimensione media dei gruppi del 3,14,5% per cercare di neutralizzare gli effetti sulla spesa complessiva. Anche qui, la maggior parte dei meeting si terrà all’interno dello stesso Paese in cui hanno sede le aziende (già oggi la percentuale di eventi domestici è di circa il settanta per cento). Aumenti ancora più sostenuti per l’America Latina, dove il costo medio giornaliero per delegato subirà un incremento addirittura del 9,8-12,2%, compensato da una riduzione delle dimensioni dei gruppi del 5-9% e della durata dei meeting, che continueranno ad essere organizzati all’interno del mercato domestico di appartenenza. Più nel

dettaglio, saranno gli hotel midscale e upscale a sperimentare l’aumento più sostenuto della domanda, con particolare riguardo al Brasile, Paese dove il boom di meeting ed eventi registrerà il suo picco. Si attesterà invece intorno al 4-5% la crescita del costo medio giornaliero per delegato in Nord America, grazie al ritorno della domanda dei meeting di fascia alta e delle location di lusso. In generale, in quest’area CWT sta osservando una ripresa della spesa M&E rispetto ai livelli pre-crisi e si attende per il 2013 un aumento della dimensione media dei gruppi pari al 4-8%. Se la domanda interna per M&E è forte, anche quella internazionale sta performando bene, anche se il cambiamento potrebbe essere repentino date le performance negative dell’euro rispetto al dollaro. Infine, in Nord America, molte aziende hanno incominciato già lo scorso anno a seguire politiche di Smm, una tendenza questa che non potrà che confermarsi nel 2013. indirizzi a fine rivista

Come gestire al meglio i M&E nel 2013: ¢ Adottare i programmi Smm ¢ Effettuare una attenta analisi delle possibili destinazioni dei meeting ¢ Focalizzarsi anche sui meeting di piccole dimensioni

QUALCHE SUGGERIMENTO ¢ Oltre alla valutazione dei costi, non dimenticare gli aspetti legati all’esperienza vissuta dai partecipanti: l’obiettivo di un evento, infatti, è in massima parte legato proprio a un cambio del loro comportamento.

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Ogni “trinità”è perfetta! Sono tre, rappresentano l’eccellenza alberghiera disseminata nel mondo e accolgono il Mice più esigente. I loro nomi? Fairmont, Raffles e Swissôtel Hotels & Resorts A CURA DELLA REDAZIONE COMMERCIALE

nel 1907, con l’apertura del Fairmont Hotel di San Francisco, che inizia la È storia di un marchio leggendario nel settore dell’ospitalità e che vanta fra le sue proprietà icone mondiali come il Savoy di Londra, il Plaza di New York e il Peace Hotel di Shanghai. Nel 2006, a seguito dell’acquisizione dei marchi Raffles e Swissôtel, il gruppo Fairmont Raffles Hotels International palesa una continua espansione e annovera oggi oltre 120 strutture, tutte provviste di sale congres-

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suali perfette per qualsiasi tipologia di evento e in grado di accogliere sino a mille persone. Un firmamento di stelle, quello delle tre catene Fairmont Raffles Swissôtel Hotels & Resorts, dall’immagine coordinata e top level, concertata dal 2007 dal Milan Global Sales Office, attivo per tutti i tre brand e per i clienti in Italia, Spagna, Grecia, Turchia ed Est Europa. E nella “plancia di comando” milanese è recentemente arrivata Alexa Ponchietti, il nuovo direttore vendite Italia Est & Sud Europa per il Mice: l’interlocutore ideale per scegliere la sede migliore degli eventi e garantirne il massimo del successo. AL PRINCIPIO ERA IL FAIRMONT… I tre brand appartenengono alla medesima “famiglia” ma mantengono le loro identità e tradizioni. Iniziamo da Fairmont, che include oltre sessanta strutture wolrldwide, ognuna con una propria personalità a seconda del luogo in cui è ubicata, con un servizio “ friendly” e personalizzato che conferisce all’ospite l’idea di sentirsi a casa e in un contesto di lusso. E per il futuro? La catena sta pianificando lo sviluppo di venti nuove proprietà e fra le destinazioni spiccano Fujairah, Mosca, Riyadh e Jakarta. Da sottolineare anche il continuo restyling di cui sono oggetto gli hotel Fairmont, come il Fairmont Monte Carlo: tre anni fa sono state rinno-


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1 / L’elegante Fairmont Le Chateau Frontenac a Quebec 2 / Il Savoy a Londra 3 / Il Fairmont Monte Carlo 4 / Il Fairmont Chateau Laurier a Ottawa 5 / Alexa Ponchietti, direttore vendite Italia, Est & Sud Europa per i tre brand 6 / Il Fairmont The Palm a Dubai 7 / Il Fairmont The Queen Elizabeth 8 / Lo Swissôtel Istanbul

vate tutte le camere e gli spazi comuni e sono stati inaugurati la Spa Willow Stream e il ristorante Horizon con vista mozzafiato sulla baia di Monte-Carlo. Rinnovato da poco anche il leggendario Savoy di Londra – che vanta ben 12 elegantissime sale meeting – affacciato sulla riva del fiume Tamigi: cento milioni di sterline hanno riportato in vita uno degli hotelsimbolo più famosi della città. Altro masterpiece è Il Fairmont Peace Hotel a Shanghai, dove da pochi anni ha riaperto i battenti il famosissimo Peace Hotel, location ideale per meeting e congressi. Quest’anno sono entrati a far parte della catena Fairmont anche il sofisticato Fairmont Jaipur in India e il lussuossimo Fairmont Grand Hotel Kyiv in Ucraina. In breve tempo apriranno anche il Fairmont The Palm Dubai – resort di lusso situato sulla celeberrima isola a forma di palma –, il Fairmont Baku in Azerbaijan – che farà parte dello spettacolare complesso delle Flame Towers – e il Fairmont Manila nelle Filippine, una torre di trenta piani situata nella zona commercialefinanziaria della città. RAFFLES E SWISSÔTEL HOTELS & RESORTS: DUE AL TOP! Progetti di espansione anche per la catena Raffles, che ha annunciato cinque nuove proprietà da inserire nel proprio portfolio nel prossimo lustro. Le destinazioni? Maldive, Filippine e Istanbul. Le proprietà Raffles sono riconosciute come hotel di charme, simboli per eccellenza della perfetta ospitalità e sono considerati monumenti storici in diversi luoghi del mondo come il famoso Raffles Singapore, uno degli hotel più rappresentativi

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di Singapore. Recentemente è stato inaugurato il Raffles Praslin alle Seychelles, incastonato in un contesto paradisiaco sull’Oceano Indiano, mentre da un biennio ha riaperto il colorato, splendido Le Royal Monceau-Raffles Parigi. Il brand Swissôtel Hotels & Resorts, infine, comprende 28 hotel nel mondo in destinazioni quali Mosca, Istanbul, Zurigo, Berlino, Tallinn, Izmir e Singapore. Al rinomato tocco svizzero il gruppo abbina un design contemporaneo, charme a profusione, efficienza, innovazione e attenzione ai dettagli. La maggior parte degli hotel è ubicata nel centro città, nelle immediate vicinanze ai quartieri finanziari, ai centri commerciali e alle attrazioni turistiche. Recentemente sono stati acquisiti un nuovo resort sulla spiaggia di Kamala e il nuovissimo Swissôtel Dresden, situato nel pieno centro di Dresda. In futuro sono previste nuove proprietà a Bodrum, Chengdu e Bangalore.

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Il Mediterraneo nel cuore Facilmente raggiungibile e in un contesto esotico quanto basta, l’Hilton Malta si conferma vincente come Mice venue. E poi natura, clima, mare e coste ancora intatte A CURA DELLA REDAZIONE COMMERCIALE

n mare tra i più intatti del Mediterraneo con acque limpidissime e fonU dali caleidoscopici, profonde insenature e belle spiagge, un clima mite durante tutto l'anno, fanno dell'arcipelago maltese una delle mete emergenti del turismo degli ultimi anni. In questo scenario di grande appeal si inserisce l’Hilton Malta, il cinque stelle di Portomaso; affacciato direttamente sul mare, è una delle location preferite dal segmento Mice. Portomaso si trova sulla St. Julian’s Bay, a mezz’ora dall’aeroporto dell’isola e a soli dieci minuti dal centro di La Valletta, la capitale. A disposizione degli ospiti ci sono 294 camere Classic, decorate in stile classico maltese con rifiniture di alta gamma. Tutte hanno un balcone o una terrazza che danno sulla prestigiosa Portomaso Yacht Marina e offrono una vista spettacolare sul Mediterraneo. Gusto per il lusso e una moderna eleganza si trovano anche nelle 110 camere Contemporary. Per quanto riguarda l’offerta gastronomica, la scelta dell’ospite gourmet può spaziare dall’Oceana and Terrace, per assaporare la cucina mediterranea al The

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blue Elephant, dove gustare quella orientale. Uno spuntino veloce accompagnato dalle migliori etichette viene servito alla Bottega del Vino. Poi ancora troviamo: il Gazebo Restaurant, il Merkanti Bar & Restaurant (aperti solo in estate), il Vista Lobby Bar e il Quarterdeck Bar, per un momento informale. Altrettanto ampia è l’offerta di attività sportive, che comprende la possibilità di effettuare immersioni subacquee grazie a un attrezzato centro diving. Per rigenerare corpo e spirito un centro benessere accoglie nei suoi attrezzati spazi chi desidera provare i benefici effetti dei trattamenti ispirati alla millenaria sapienza della tradizione olistica. E le piscine, per chi vuole sport e relax, sono addirittura cinque, delle quali una coperta (nel piacevole e attrezzato centro fitness con saune e bagno turco) e un’altra con acqua salata. L’offerta sportiva è completata da un campo da tennis e due per lo squash. L’offerta congressuale mette a disposizione otto sale che possono contenere da due a 480 partecipanti. L’Hilton Malta Conference Centre, adiacente all’hotel con un accesso diretto interno dalla reception, è collocato su quattro livelli e offre spazi che possono contenere dalle ottanta alle 1.330 persone. La Grandmaster’s Suite è estremamente versatile e polifunzionale per qualsiasi tipologia di evento.


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ATTRAZIONI POST CONGRESS Anche per il post congress le alternative sono molto valide e i siti da vistare sono innumerevoli: i templi megalitici, la cripta di San Paolo, la catacomba di St. Agata, i significativi siti dei Cavalieri di San Giovanni, come Forte St. Angelo e Forte Rinella. Basta fare un giro per La Valletta per recuperare le atmosfere di un tempo, tra torrioni medievali, mura cinquecentesche, cattedrali normanne e palazzi barocchi. Da non perdere è la St. John's Co-Cathedral: l'interno è un capolavoro dell'arte barocca, con un pavimento che costituisce un vero e proprio patchwork di pietre tombali marmoree che commemorano i più antichi Cavalieri di San Giovanni. L’attiguo museo ospita una collezione di straordinari arazzi fiamminghi e due quadri del Caravaggio. Altri due importanti musei della città sono il Palazzo dei Gran Maestri, ricco di arazzi, affreschi e fregi, oggi sede del presidente e del parlamento, e il Museo Nazionale delle Belle Arti, con tele di Perugino e Tintoretto. Ma a Malta è l’intera isola a offrire spunti interessanti: Saint Julian’s, in passato piccolo villaggio di pescatori è ora meta turistica tra le più ambite; Mdina, una città vecchia di tremila anni abbarbicata su un'altura rocciosa a una quindicina di chilometri dalla capitale, offre una vista splendida su tutta l'isola. Il comples-

so megalitico dei templi di Hagar Qim, poi, risale addirittura all'età del rame, e permette un viaggio nel tempo addirittura fino al 3800 a.C.; Gozo, infine, dove si possono seguire le orme di Ulisse fino alla celebre Grotta di Calipso, rappresenta l’alternativa meno frenetica alla sua illustre vicina, ma altrettanto ricca di tesori da scoprire.

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L’Hilton Malta è il punto di partenza ideale per scoprire l’isola, con il suo mix equilibrato di cultura, natura ed enogastronomia, perfetto per la meeting industry più esigente

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EVENTI ALL’ESTERO

Emozione Namibia Con Airconsult è facile raggiungere alcune delle Mice destination più suggestive del mondo. È il caso della Namibia, in grado di offrire servizi ed emozioni straordinari A CURA DELLA REDAZIONE COMMERCIALE

ffacciata sull’Atlantico e confinante con Angola, Zambia, Botswana e A Sudafrica, la Namibia è una meta incentive e congressuale ricca di opportunità, itinerari e location all’altezza di qualsiasi aspettativa ed esigenza. Le aziende e le istituzioni italiane, così come gli operatori europei, hanno nel provider romano Airconsult un punto di riferimento privilegiato per organizzare viaggi e soggiorni indimenticabili alla scoperta di questo magnifico Paese. Attraverso i contatti, i servizi e il know-how offerti dal Namibia Tourism Board (l’ente turistico nazionale) e dal vettore di riferimento Air Namibia – entrambi rappresentati

in Italia da Airconsult – è infatti possibile progettare al meglio il proprio evento in terra africana. L’accogliente capitale Windhoek e le maggiori città della Namibia sono perfettamente fornite di alberghi, spazi per conferenze e meeting, addetti qualificati, tecnologie e servizi professionali (dal catering ai programmi post-congress, dai tour organizzati ai team building) in grado di supportare qualsiasi tipologia di evento corporate, congresso specialistico o grande convention. La compagnia Air Namibia, a sua volta, garantisce collegamenti sicuri e funzionali tra l’Europa e Windhoek (dallo scorso marzo è attivo un collegamento quotidiano con Francoforte), da e per le altre capitali africane (per esempio Johannesburg), nonché gli stessi voli interni al Paese. Così, una volta pianificati grazie ad Airconsult tutti gli aspetti (logistici, operativi e di marketing) legati al destination management, non resta che godersi l’incanto di una nazione dove la spettacolarità dei paesaggi e la straordinaria ricchezza faunistica la fanno da padrone. A complemento di ogni incentive o convegno, infatti, la Namibia regala emozioni indelebili, che spaziano dalla suggestione profonda del deserto (Namib e Kalahari) all’incontro con gli indigeni Himba nel Damaraland, fino alle meraviglie del Fish River Canyon o alle giraffe, ai rinoceronti bianchi o ai ghepardi del famoso parco nazionale Etosha. indirizzi a fine rivista

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EVENTI ALL’ESTERO

Un posto al sole per gli eventi Le Dmc diventano sempre più strategiche, anche nell’orientare i flussi del Mice internazionale, tra mete collaudate e significative aperture verso nuovi mercati A CURA DELLA REDAZIONE COMMERCIALE

uando si organizzano eventi di qualunque tipo è più che mai fondaQ mentale poter contare su un valido network di professionisti e su una perfetta gestione dei servizi logistici, che ci consenta di spuntare in breve tempo e senza ansie tutti i punti della nostra personale to-do list. Le partnerhsip e le sinergie tra i diversi fornitori di servizi, i gestori delle location interessate, i responsabili della comunicazione, dei trasporti, del catering... Sappiamo bene quanto possa essere lungo l’elenco delle figure professionali coinvolte nel set up di un convegno, dei numeri di telefono da tenere a portata di mano, e quanto possa diventare complesso tenere le redini di tutti questi provider. Per questo motivo in molti casi è importante poter contare su una valida Dmc che aiuti l’organizzatore a “fare rete”, sup-

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portandone attivamente il lavoro grazie al know-how del territorio e delle sue risorse turistiche, ricettive e infrastrutturali. Nel caso di meeting, conferenze o incentive all’estero, un aiuto di questo genere può rivelarsi addirittura imprescindibile. Ma qual è il vero valore aggiunto di una Dmc, e quali sono gli elementi portanti del suo business? Per rispondere a questa domanda può essere utile far riferimento al lancio di una nuova realtà del settore, e ripercorrerne le tappe fondamentali. Abbiamo chiesto a Susanna Tocca (nella foto) managing director degli uffici portoghese e spagnolo di Aim Group International, di illustrare per noi i driver della neonata Dmc del gruppo, “Follow our Sun”, di cui è la coordinatrice, partendo dalla sua progettazione. «Il nuovo brand è nato dalla necessità di creare un’identità propria per la divisione Dmc di Aim Group International, distinguendola dal core business che fino a due anni fa era dato soprattutto dall’organizzazione di congressi nazionali e internazionali, nonché dal “mondo pharma” e dalle sue continue necessità di


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EVENTI ALL’ESTERO

Follow our Sun is the new brand of AIM Group International for Excellency in DMC Services viaggi ed eventi. Il lavoro di una Dmc invece è più colorito, creativo, un complemento perfetto al lavoro del Pco, che spesso e volentieri viene percepito come più serio e istituzionale. Sentivamo la necessità di trasmettere questa differenza alla nostra clientela potenziale con una nuova immagine e una differente strategia di approach». Veniamo al secondo fattore di rilievo: il naming, la cui importanza non è mai da sottovalutare, specie quando l’obiettivo è quello di comunicare, come in questo caso, una nuova prospettiva e una nuova linea di offerta. Il claim di Follow our Sun allude infatti a un sole che non tramonta mai; e in effetti la scelta dei Paesi inseriti nel portfolio spazia dall’Europa più orientale (Baltico e Bulgaria) alla punta occidentale del continente (il Portogallo), passando per la Mitteleuropa (Austria, Ungheria, Repubblica Ceca), il Mediterraneo (Spagna e Italia) e il continente (Francia). «Il sole era già presente nel nostro logo, si trattava di utilizzarlo per trasmettere la vision e i valori della nuova Dmc. Le sedi sono state strategicamente create per avere a oggi una presenza praticamente in tutta l’Europa, per lo spostamento nei Paesi piu belli di qualsiasi evento europeo o internazionale in tutto il continente», continua Tocca. Varietà e ampiezza di orizzonti sono quindi i plus su cui la nuova Dmc ha scelto di puntare con maggiore decisione, mentre la scelta di includere nel network alcuni Paesi dell’est europeo denota una precisa strategia, che tiene conto sia delle differenti disponibilità di budget sia dei nuovi protagonisti sulla scena degli eventi internazionali. «Le economie dell’Est sono tra le realtá piú interessanti e prospere della comuni-

tà europea, come nel caso del Baltico. La Bulgaria è una destinazione ancora fresca per il mercato Mice, ma con sviluppi e potenzialità a livello di strutture sempre più interessanti, e in tempi di crisi con un’offerta attrattiva anche per i budget più ridotti. Sono aree importanti anche per promuovere il networking tra economie emergenti anche in Polonia, Ucraina, Russia, Turchia e fare da ponte tra queste e le sedi europee a est e sud». Non bisogna infine dimenticare l’importanza del saper riscoprire e proporre i tanti angoli suggestivi ma dimenticati dei vari Paesi, portando in evidenza il lato Mice di località abitualmente frequentate dal turismo leisure. E forse è proprio questa una delle doti prime e più importanti del destination management. Come racconta Susanna, un valido esempio di queste opportunità è dato dal Portogallo: «È un Paese spesso sottovalutato, ma in realtà è una delle destinazioni più attraenti. Porto, il centro principale del nord, è una cittadina pittoresca a prima vista, ma è anche una dinamica sede per ogni congresso con un’offerta completissima, un’ospitalità eccellente e strutture modernissime come il Leading Hotel Porto Palacio o l’antica sede della dogana, oggi trasformata in centro congressi. L’Algarve del Sud – spesso dimenticato – continua a essere una delle coste più belle d’Europa, che oltre al clima mite durante tutto l’anno rappresenta una location ideale per l’incentive e il teambuilding. Madeira e le Azzorre, invece, sono destinazioni deliziose per chi è alla ricerca del particolare, scenario per una riunione improntata ai temi della sostenibilità, del benessere e del relax totale». indirizzi a fine rivista

throughout Europe.

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Haven’t you heard? The sun shines brighter over our destinations! AUSTRIA vienna@aimgroup.eu BALTICS info@aimbaltic.lt BELGIUM brussels@aimgroup.eu BULGARIA sofia@aimgroup.eu CZECH REPUBLIC prague@aimgroup.eu FRANCE info@aimfrance.fr HUNGARY budapest@aimgroup.eu ITALY info.aimevents@aimgroup.eu PORTUGAL lisbon@aimgroup.eu SPAIN info@aimspain.es

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EVENTI ALL’ESTERO

Corinthia, quando il Tra i principali business & conference hotel di Lisbona, il Corinthia è un esempio di eccellenza: ampi spazi, atmosfere eleganti, efficienza energetica e una spa esclusiva A CURA DELLA REDAZIONE COMMERCIALE

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an mano che ci si allontana dalle rive del Tago, la Lisbona colorata dei turiM sti lascia il posto al più moderno volto

distribuite su 24 piani, il primo dei quali ospita l’intero centro congressi, anch’esso dotato di grandi numeri: le 16 meeting room modulari – con capienze che variano dalle dieci alle ottocento unità – sono disposte circolarmente intorno al foyer, in modo da godere tutte di luce naturale, e possono accogliere fino a 1.400 delegati.

della capitale. Percorrendo la linea che dai monumenti della Baixa conduce verso l’interno si penetra ben presto nel cuore economico e finanziario del Portogallo, tra larghe avenidas e alti grattacieli. In questa zona, strategicamente equidistante dal centro storico e dall’aeroporto internazionale, ma anche confinante con il polmone verde del Monsanto Nature Park, è situato uno tra i più grandi hotel congressuali della città: il Corinthia Hotel Lisbon. Inaugurato nel 2004, al termine di un lungo e curatissimo restyling, il Corinthia Lisbona rappresenta un punto di riferimento consolidato tra le location per il Mice nella capitale portoghese. La prima e più evidente caratteristica dell’hotel è senza dubbio la sua elevata capacità ricettiva. L’imponente struttura conta ben 518 camere complessive,

A TUTTO MICE La notevole ampiezza e varietà degli spazi – tremila metri quadrati complessivi – permette di allestire ciascuna sala in modo versatile e creativo, o di adoperare l’intera area per grandi eventi. Un ingresso secondario consente di accedere direttamente all’area congressuale e di gestire in modo autonomo il check-in di gruppi molto numerosi, e anche di importare volumi di grandi dimensioni – automobili incluse – per presentazioni e showcase. Il ventiquattresimo e ultimo piano è occupato da una business lounge che offre una spettacolare vista sulla città, e ospita due ulteriori sale per gli incontri più riservati; lo stesso spazio può essere destinato anche ad accogliere brunch e


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EVENTI ALL’ESTERO

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progresso è raffinato colazioni di lavoro. Il brand Corinthia si segnala inoltre per la presenza di un programma organizzativo all-inclusive disegnato appositamente per il Mice, che prevede il supporto attivo di un team interno al servizio di planner e Pco e la possibilità di creare una pagina personalizzata sul sito corinthia.com, attraverso cui mettere a disposizione dei partecipanti tutti i materiali utili per orientarsi e prepararsi all’evento. Due ristoranti dal design moderno e un accogliente giardino arredato con eleganti gazebo e finiture in stile marocchino consentono di organizzare al meglio il banqueting e i momenti informali post congress. A queste facility dedicate espressamente al mondo b2b il Corinthia Lisbona ha deciso inoltre di affiancare un’innovativa area wellness, inaugurando nel corso del 2012 una spa gestita da Longevity, uno dei nomi più rinomati nel settore termale in Portogallo. Come il centro congressi, anche la spa si estende sull’intera superficie di un piano e comprende 14 differenti locali dedicati ai diversi trattamenti, suite riservate e

una piscina con acqua riscaldata e soffitto mobile, per poterne godere al meglio nel corso di tutto l’anno. La Longevity Spa offre agli ospiti la possibilità di immergersi completamente in un ambiente colmo di profumi, colori caldi e giochi d’acqua, in cui ai rimedi più tradizionali si affiancano moderne tecnologie mediche finalizzate al “ringiovanimento” e al check-up completo del corpo, sulla base di un concetto olistico che combina percorsi benessere, medicina estetica e trattamenti anti età. L’hotel ha inoltre sviluppato una serie di accorgimenti per ridurre il proprio impatto ambientale e aumentare l’efficienza energetica agendo su tutti i principali fattori di dispendio – condizionamento, illuminazione e riscaldamento –, anche attraverso il ricorso a fonti di energia rinnovabili come il fotovoltaico e il gas naturale: un dato da tenere in considerazione per i planner e le aziende interessate a ridurre le emissioni dei loro eventi, senza peraltro dover rinunciare a tutti vantaggi di una lussuosa location a cinque stelle.

Eleganza ed efficienza caratterizzano il Corinthia Hotel Lisbon, punto di riferimento per la meeting industry nella capitale lusitana

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Lisbona ritrovata A dispetto della crisi, la capitale portoghese si rilancia in grande stile, tra vecchie scommesse vinte (Expo ’98) e nuove sfide per il futuro, in cui il Mice è determinante A CURA DELLA REDAZIONE COMMERCIALE

ttimismo: difficile a dirsi di questi tempi, ma è questa la parola che O meglio di ogni altra descrive la sensazione che attende il turista che decida di trascorrere un paio di giorni nella città di Pessoa, passeggiando per le strade della Baixa e del Bairro Alto o conversando con professionisti e abitanti del posto. Certo, il momento è quello che è, la crisi finanziaria fa inevitabilmente capolino in tutti i discorsi, ma insieme a questa è tutt’altro che raro percepire anche una diffusa nota di positività e di apertura verso il futuro. Ed è soprattutto il turismo, sia leisure sia business, il settore in cui la capitale portoghese mostra di riporre le sue maggiori speranze. Lo dimostrano i tanti cantieri aperti – su tutti il progetto di un nuovo grande aeroporto –, e la notevole quantità di inaugurazioni nel segmento più elevato degli hotel di lusso nel corso degli ultimi cinque anni; lo dimostra anche il restyling di Plaza do Comerçio, salotto e vetrina della città, oggetto nel corso del 2012

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di un’interessante serie di aperture di nuovi locali e spazi per eventi. Una vitalità che vede attivamente coinvolta anche la vicina Cascais, celebre località balneare alla moda, meta del turismo vacanziero e sportivo ma anche del b2b internazionale. UNA CRESCITA NEL SEGNO DEGLI EVENTI Si direbbe quasi che la crisi abbia stimolato la ricerca di nuovi orizzonti e di nuove rotte da esplorare: un compito che per un Paese come il Portogallo è quasi connaturato. Una mano sembra darla anche l’ascesa del Brasile, ormai la sesta economia mondiale, che nell’ex madrepatria trova un comodo gradino di accesso ai mercati europei. A poco più di due anni dalla tappa italiana del 2015, Lisbona è di gran lunga uno dei modelli da cui poter prendere esempio. Appare evidente che è il Mice internazionale il vero obiettivo delle lusinghe e gli sforzi degli operatori del settore, a cominciare dai committenti: le grandi strutture di lusso sorte in questi ultimi anni – come l’Hotel Miragem di Cascais e il Corinthia di Lisbona – sono state progettate appositamente per accogliere grandi eventi e convention fino a mille partecipanti, senza trascurare la cura per


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i dettagli e per i servizi aggiuntivi. A queste e altre novità recenti si sommano le tante realtà già consolidate che compongono l’offerta rivolta ai planner: per esempio il polifunzionale Centro Culturale di Belém, punto di riferimento di molte manifestazioni cittadine, dai concerti agli appuntamenti istituzionali. Molti monumenti simbolo della città, come il panoramico castello di São Jorge e il chiostro del Monastero dos Jerònimos, frutto dell’esuberante stile manuelino, sono location di alto profilo aperte al mondo degli eventi. LA CITTÀ DELLE SCOPERTE Lisbona è una città che non ha paura di osare, di investire, di reinventarsi. Lo ha già fatto con successo più di una volta: per esempio nel 1998, cogliendo appieno l’opportunità dell’Expo, che le ha lasciato in eredità una lunga serie di infrastrutture, molte delle quali sono oggi location per convegni ed eventi internazionali (su tutte il bellissimo Oceanario). Lo sta facendo ancora adesso, ripartendo proprio da quella solida base. Un valido esempio di questa tendenza è il Myriad, un cinque stelle con annesso centro congressi dal design moderno e dalla forma vagamente simile a quella del Burj Al Arab di Dubai, inaugurato a settembre e costruito a picco sulle onde del Tago, proprio intorno alla Torre Vasco da Gama, già una delle costruzioni più caratteristiche dell’Esposizione. Quasi a voler dire che ogni traguardo raggiunto può diventare un nuovo punto di partenza per il futuro. Non c’è quindi da sorprendersi se l’interesse delle aziende straniere, anche italia-

ne, per la capitale portoghese come luogo di incontro, sede di business e teatro di incentivazione, non è mai venuto meno. Lisbona è una destinazione che ha compiuto grandi sforzi per affermarsi e rimanere competitiva sulla scena internazionale, e che ha deciso di non perdere lo slancio che l’ha sempre caratterizzata fin da quando i suoi navigatori salpavano alla ricerca di nuove rotte commerciali per l’Oriente, l’Africa o le Americhe. I tempi sono cambiati, la ruota del progresso sembra aver invertito il suo corso insieme ai rapporti tra l’Europa e il resto del mondo, ma il dinamismo e la voglia di sperimentare nuove vie sono rimasti quelli di una volta.

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Capitale frizzante e dinamica, Lisbona si rinnova e si reinventa cambiando fisionomia ma mantenendo un suggestivo flavour portoghese, che la rende meta Mice completa e affascinante

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L'eccellenza di St. Moritz Pioniere dell'hotellerie di lusso, il Badrutt's Palace rivive ancora oggi lo spirito dei fondatori, una combinazione unica di stile, lusso discreto, squisita eleganza e raffinatezza A CURA DELLA REDAZIONE COMMERCIALE

a 120 anni il Badrutt's Palace si propone come il celebre salotto di St. D Moritz, in equilibrio tra tradizione e innovazione, l'antitesi agli standard anonimi delle catene internazionali. Non solo per il fascino tradizionale che ancora sa trasmettere ma anche per l'altissimo livello di tutti i suoi servizi è una scelta obbligata per chi ricerca l'eccellenza a St. Moritz. In un'atmosfera di raffinatezza, abbinata a un lusso curato nei minimi dettagli, offre una combinazione unica di stile, eleganza di tradizione, varietà di alta cucina, benessere e sport a tutto tondo. Il servizio è impeccabile: premuroso ma discreto, attento e curato. Può essere una meta ideale sia per l'inverno sia per l'estate. Tra i clienti che amano la sua discrezione annovera personaggi del mondo della politica, della cultura e dei media. La posizione è eccellente: in pieno centro, con grande affaccio sul lago e vista mozzafiato sulle Alpi dell'Engadina. I NUMERI DELL’ELEGANZA L’hotel dispone di 157 camere, fra cui 38 suite e junior suite e una vasta gamma di scelta tra sei ristoranti con diverse cucine internazionali e tre bar, tra quelli più in voga a St. Moritz. Tutti però dall’atmosfera unica come la leggendaria lobby, con la

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sua meravigliosa architettura. L'hotel offre ambienti formali ed eleganti, anche per cene di gala esclusive e serate danzanti fino a trecento persone e anche meno impegnativi come il nuovo ristorante dell'area wellness con la sua terrazza vista lago. E poi per gli eventi la possibilità del Palace Chefs's Table, una cena molto speciale, con il tavolo nel cuore della cucina per poter assistere alla preparazione dei piatti prima di degustarli. Durante la stagione invernale il buffet della colazione è accompagnato dal dolce suono dell’arpa. Il locale più cool di St.Moritz, il King’s Club, luogo di incontro di star e attori è di proprietà dell’hotel. Così come la Chesa Veglia, costruita nel 1658, che con i suoi tre ristoranti e due bar è il ritrovo preferito del jet set internazionale. Si può cominciare con un transfer in RollRoyce, accolti da uno staff internazionale, molto motivato e fedele, spesso con un lungo legame con l'hotel, come il resident manager, che presto festeggerà i suoi cinquant’anni di permanenza. Tutte le camere dispongono di un servizio di maggiordomo. Un valido event team, un guest relation team e istruttori fitness sono a disposizione. Completamente rinnovata e all'avanguardia è l'area benessere, con il plus della vista mozzafiato sul lago, e anche il nuovo business centre. L'hotel è membro di The Leading Hotels of the World, Swiss de Luxe Hotels e Swiss Historical Hotels. indirizzi a fine rivista


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UNA NUOVA SFUMATURA DI LUSSO A ROMA Un nuovo indirizzo d’elezione arricchisce lo splendore senza tempo della città Eterna: Gran Meliá Rome Villa Agrippina, eccellenza spagnola nel cuore della Capitale. A pochi passi dal Vaticano, questo nuovo urban resort osserva le acque del Tevere dall’invidiabile posizione sulle pendici del Gianicolo. Una sorprendente Villa-museo circondata dai celebri Orti Domiziani, immersa in un’oasi di aranci e piante profumate che offre 116 camere e suite, raffinatissime esperienze gourmet, 2 piscine e l’impeccabile piacere aggiuntivo della YHI Wellness. Lasciati sedurre dall’eccellenza dei sofisticati servizi RedGlove, respira il fascino dell’Antica Roma, per un viaggio oltre ogni aspettativa. Per prenotare contatta la tua agenzia di viaggio di fiducia, oppure chiama il numero +39 06 925901 / redglove.gran.melia.rome@melia.com. Prenota online sul sito granmeliarome.com.

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La magia dell'inverno Il comprensorio svizzero di Engadin St. Moritz si presta per il Mice tutto l'anno: in inverno il paesaggio innevato è suggestivo, tra location, hotel e percorsi indimenticabili A CURA DELLA REDAZIONE COMMERCIALE

Alta Engadina è da sempre associata a piste innevate, panorami con cime L’ mozzafiato e mille possibilità per gli sport invernali: ma il comprensorio turistico svizzero Engadin St. Mortiz non rappresenta solo questo, ma anche una destinazione che ha molto da offrire al turismo Mice con altrettante possibilità sportive, panorami magnifici che con la bella stagione si trasformano nelle forme e nei colori ma restano indimenticabili, hotel di prima qualità, location suggestive per ambientare eventi e infinite possibilità di post congress. INVERNO A TUTTO SCI La promozione invernale di quest'anno di Engadin St. Moritz è chiamata “Albergo con skipass incluso”: la sorpresa che è stata preparata per gli ospiti è un’assoluta opera prima, con più di cento alberghi che aderiscono all’iniziativa. La promozione comprende un’offerta unica e allettante, valida dal 20.10.12 al 20.5.13: con il

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secondo pernottamento in albergo è compreso uno skipass per 25 franchi svizzeri a persona e al giorno, per l’intero periodo del soggiorno. Tutto questo secondo lo spirito pionieristico della zona. Engadin St. Moritz, infatti, da sempre si è posta in prima linea nel turismo invernale, nato qui nel 1864. Nel 1878 questa località è stata la prima della Svizzera a usufruire delle luce elettrica. Nel 1929 sempre qui si inaugurò la prima scuola di sci della Svizzera. UN'OFFERTA MICE UNICA Il comprensorio di Engadin St. Moritz si presta molto bene al turismo congressuale e incentive, viste le strutture e le location a disposizione, i bellissimi panorami che sono cornici di escursioni indimenticabili come la Snow Night, il Mountain Dining su Muottas Muragl o a bordo di un bob sull’Olympia Bob Run, tra le più vecchie piste di bob del mondo e l’unica di ghiaccio naturale. Per il settore Mice, uno dei punti di riferimento, oltre agli spazi per meeting disponibili nei numerosi hotel, è il Centro Congressi e Cultura Rondo, con un’ampia sala plenaria e sette sale minori che possono ospitare convegni


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nell'alta engadina e seminari, così come i tre foyer si prestano a ospitare eventi di ogni genere. Le infrastrutture e i mezzi di trasporto sono all’avanguardia e permettono di creare itinerari suggestivi e in piena sicurezza. Questa zona della Svizzera è famosa, sia nella stagione estiva sia in quella invernale, per avventure alpine e passeggiate nella natura che portano i congressisti in ampie vallate verdi che incantano con la loro bellezza ricca di contrasti o sui pendii innevati che scintillano al sole.

passo del Bernina, lungo la linea ferroviaria più alta delle Alpi. Ed Engadin St. Moritz significa anche St. Moritz, località famosa in tutto il mondo anche per gli eventi d’alta caratura e di risonanza internazionale: da White Turf, le corse di cavalli, alle gare di coppa del mondo di sci Fis Alpine Ski World Cup, al torneo St. Moritz Polo World Cup e al Gourmet-Festival.

Destinazione affascinante e ricca di risorse in ogni stagione, Engadin St. Moritz, in inverno seduce la meeting industry con una complice d’eccezione: la neve

indirizzi a fine rivista

EVENTI INTERNAZIONALI Tutto questo nei suoi quattro comprensori, ampi ed eterogenei, di Corviglia/Piz Nair, Corvatsch, Lagalb e Zuoz. Da non perdere anche le gite in carrozza d’inverno, confortati da calde coperte, alla scoperta delle stradine più arroccate e coperte di neve dei piccoli centri sparsi tra le montagne. Durante le passeggiate, è piacevole fermarsi in uno dei 34 ristoranti che si occupano di rifocillare con gusto e varietà gastronomica. Tra gli altri modi per scoprire le meraviglie di Engadin St. Moritz sia in estate sia in inverno, anche escursioni in elicottero o in treno, attraverso il

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HOT TOPICS blogsurfing

Event making: upgrade al 3.0 l web corre di pari passo con l’attualità, ne coglie ogni piccola evoluzione, la Iamplifica e la influenza, individua un argomento, gli tesse attorno fitte maglie, moltiplica opinioni e punti di vista. A volte orientarsi diventa difficile e, quando a tradirci non è la bussola, ci pensa l’orologio: non tutti hanno il tempo di navigare per ore. Peccato, perché a volte in internet si trovano temi interessanti, utili per un approfondimento o uno spunto anche sul nostro settore. In questa pagina ci abbiamo pensato noi, selezionando una riflessione attualissima presa direttamente dal mare magnum del web: l’evoluzione dello “strumento”evento e dei professionisti dell’event industry. PAROLA D’ORDINE: TRASFIGURARE A proporlo in rete è stato Howard Givner (fondatore ed executive director dello statunitense Event Leadership Institute) con un recente post su www.eventmanagerblog.com, in cui ha individuato tre step nel modo di fare eventi fino a oggi. Secondo Givner infatti esiste l’evento 1.0: la mera versione logistico-tattica dell’evento: in sintesi, un’azienda ha qualcosa da dire ai propri interlocutori, li riunisce e fa la comunicazione. Poi c’è l’evento 2.0, che acquista un ruolo strategico nella comunicazione aziendale: è l’occasione per fare brand awareness, per permettere ai dipendenti di fare networking tra loro, con il “come” che conta almeno tanto quanto il “perché”. L’evento diventa un vero e proprio investimento da monitorare, se ne misura efficacia e ritorno. Ma Givner individua un ulteriore step, quello che definisce l’evento 3.0, che va fin oltre l’approccio strategico e si trasforma in mezzo privilegiato di comunicazione. Secondo questa evoluzione eventizzare significa trasformare in evento qualcosa che nasceva come altro per amplificarne l’efficacia e per sfruttarne le potenzialità. Sul lato pratico, Givner fa l’esempio di un meeting planner che ha raccolto enorme successo trasformando una logora “cinque giorni” di festival in un evento “one shot”: una notte di premiazioni glamour a conclusione di un evento “virale” partito sui social media. Dallo svecchiamento di

Scovata sul web l’evoluzione del modo di intendere gli eventi: un tempo strumento tattico, poi parte integrante delle strategie aziendali e da ora in poi soluzione “out of the box” per mille idee di successo nei contesti più diversi un format alla “monetizzazione”, Givner racconta di una planner che ha avuto l’intuizione di trasformare una proprietà immobiliare aziendale in una location per eventi che fa cassa perché viene affittata anche a esterni. La dimensione 3.0 eventizza tutto l’eventizzabile insomma e anche a casa nostra esistono già esempi pionieri da questo punto di vista. Si pensi al lancio della Fiat 500, sei giorni di festa che già nel 2007 è stato in grado di coinvolgere consumer, stampa, aziende, addetti ai lavori, opinion leader tutti in una volta. Oppure si consideri la recente struttura del Sole24Ore, uno spazio ideato da Renzo Piano, moderno e versatile che oltre a essere sede del quotidiano economico, viene proposto come prestigiosa e funzionale location per eventi.

ALESSANDRA BOIARDI

Questo “Blogsurfing” ha preso spunto dal post di Howard Givner che trovate sul sito www.eventmanagerblog.it

TAM TAM DAL WEB Visto che, come dicevamo all’inizio, il web ha la capacità di moltiplicare gli interventi e le opinioni, in rete si trovano già post in risposta all’intervento di Givner. Noi vi segnaliamo quello pubblicato da Sue Pelletier in www.meetingsnet.com, in cui la redattrice si chiede cosa stia in realtà evolvendo, se quella che abbiamo definito “eventizzazione” o la consapevolezza delle stesse aziende, che finalmente hanno compreso le vere potenzialità dello strumento evento. È proprio questo il bello del web, la possibilità di moltiplicare i punti di vista: chi vuole può ora andare in rete a dare il proprio contributo alla discussione.

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HOT TOPICS allo specchio

Chi assaggia ritorna

La tecnica del product test non è certo cosa nuova. Ma la si usa anche nel Mice? Oggi più che mai occorre tener viva la propria immagine con happening in grado di convogliare ai clienti la sensazione di attiva capacità, di creatività e concretezza, anche nei tempi più duri GIULIO CARLONI

uperate in “aggressività” dalle Travel management company, scese nelS l’agone dei meeting e degli eventi con la necessità di farsi riconoscere dal mercato come interlocutori affidabili, come affrontano il giorno d’oggi quelle agenzie che da molti anni presidiano il Mice? Possibile che non sfruttino il proprio know how per far “assaggiare” le proprie doti di event maker ai possibili buyer? Mai come ora il panorama è frastagliato: un altro segno dello sconcerto del mercato, turbato da una crisi che non lascia vedere ancora una prossima via d’uscita.

Se per le aziende committenti si organizzano kermesse spettacolari, dai grandi numeri, quando si tratta di eventi per l’autopromozione dell’agenzia, la tendenza è in downsizing, per premiare il rapporto one-to-one con i clienti più importanti

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POCHI MA BUONI Fra chi ha saputo calibrare con ponderazione le proprie azioni troviamo in effetti buona parte delle agenzie più accreditate. Rosalba Barro, Executive Vice President di Alessandro Rosso Incentive e Barbara Borio, Chief Sales & Client Officer di Aw Events, entrambe società di Alessandro Rosso Group, sottolineano l’importanza degli eventi per il business del gruppo: che dal Mice ricava il settanta per cento del suo fatturato (cinquanta dall’incentive e venti, appunto, dagli eventi). Ma se per le aziende committen-

ti si organizzano a volte kermesse spettacolari, coinvolgendo grandi numeri di partecipanti, quando si tratta di eventi d’agenzia rivolti ai clienti consolidati o di new business, la tendenza è ora diversa. «Quel che conta davvero in questi casi – spiega Rosalba Barro –, è ottenere un’atmosfera intima, amicale, nella quale la voglia d’aprirsi e d’entrare davvero in relazione più stretta possa essere facilmente assecondata. Si tende, in genere, a contenere il numero dei partecipanti a qualche decina di persone per volta, così da aver modo d’interloquire davvero con ciascuno di loro». Insomma, la capacità d’organizzare eventi, anche complessi, si dà praticamente per assodata, la reputation d’agenzia e le sue case history, il numero e il nome delle aziende che le hanno dato fiducia fungono da garanzia: l’obiettivo-chiave è quello di familiarizzare con le persone, di creare un rapporto autentico. Le occasioni possono essere le più varie: Barbara Borio fa una rapida carrellata sui ritrovi a indirizzo professionale, con personaggi di spicco del mondo dell’economia, sui trofei itineranti di golf, sugli eventi legati alla Milanesiana, sui tour delle grandi star della musica internazionale e sulle partite della Juve dal palco d’onore


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HOT TOPICS allo scpecchio

dello stadio torinese… è chiaro che gli interessi sono diversi, che chi è sensibile al richiamo del concerto di Bruce Springsteen può restare indifferente agli happening culturali di Elisabetta Sgarbi, «ma appunto – commenta la Borio – ogni evento è un lavoro di cesello, in cui l’attenzione al singolo partecipante s’esprime già dall’invito, nella scelta del contesto e nel mix dei partecipanti, così che i clienti consolidati e fedeli fungano quasi da testimonial della qualità dell’agenzia nei confronti di quelli di new business. Nell’era del web, del virtuale, dell’online – realtà importantissime, sia ben chiaro, che hanno connotato in maniera indelebile e positiva la vita di ciascuno di noi – cerchiamo di recuperare il rapporto interpersonale autentico, il senso della convivialità, il piacere di stare insieme». EVENTI MISTERIOSI Il concetto è chiaro: condividere esperienze per conoscersi meglio, per apprezzarsi di più e quindi lavorare più agevolmente assieme, in seguito. Vien da chiedersi, quindi, se non sia finita l’epoca dei grandi numeri, degli eventi per centinaia di clienti in contemporanea. «No, è meno frequente, ma capita ancora», ci soccorre la Barro. «Proprio in un weekend di metà ottobre abbiamo portato in Sardegna oltre un centinaio di persone, fra clienti e accompagnatori: clienti effettivi cui parlare dei servizi d’agenzia ancora non utilizzati, prospect, recenti contatti di new business… In questo caso sarà proprio la location – il Chia Laguna Resort, con le sue molteplici soluzioni mirate alle diverse esigenze dei propri ospiti – a permettere di creare condizioni propizie all’incontro fra gruppi più contenuti, pur lasciando ampi spazi ai festosi momenti in comune. Concilieremo quindi l’happening collettivo con la valorizzazione del ruolo dei singoli, la qualità della relazione e della persona». E per il futuro, quali tendenze si delineano? «Nella necessaria concretezza che la congiuntura economica impone, la richiesta di una più accurata valutazione dell’impatto degli eventi si fa cruciale, e proprio su questo il Gruppo Rosso sta lavorando da un anno assieme agli esperti di una società di consulenza e di un centro di ricerca universitario. Quando questo innovativo strumento di valutazione sarà pronto, darà occasione per eventi di presentazione ai nostri clienti, attuali e potenziali. Ancor più radicale la posizione di Egg Events, società di event making di Casta Diva Group, struttura lean &

mean con sede centrale a Milano e uffici a Londra, Praga, Istanbul, Buenos Aires, Cape Town e Mumbai. “A pocket size multinational company”, si definiscono, e la matrice internazionale finisce per esprimersi anche nella scelta degli eventi da realizzare a beneficio dell’agenzia, coinvolgendo i propri clienti. «Una volta se ne facevano molti di più – premette Manuela Micheli, Client Director di Egg Events –, ma i tempi sono cambiati. Non è solo questione di budget tagliati dalla crisi, gli scenari sono mutati radicalmente; le aziende hanno ridotto lo staff in organico, i manager sono carichi di lavoro, hanno meno tempo da dedicarci. E in tempi come quelli che stiamo vivendo la partecipazione a eventi di più giorni – come i fam trip così in auge, una volta – è malvista dalle aziende e dunque declinata dai suoi esponenti. Insomma: per ottenere l’attenzione del pubblico che vogliamo interessare, occorre creare un evento che sia davvero tale, con connotati di originalità, innovazione e persino stravaganza tali da non passare inosservato. Se si fa qualcosa, deve far boom; se no, meglio astenersi, per almeno due buoni motivi: non sprecare risorse e non rischiare di screditare la propria reputazione per colpa di un evento-flop». Così, però, si rischia di avere minore impatto sul mercato… «Egg è un’agenzia piuttosto conosciuta, con clienti consolidati di prim’ordine, fidelizzati in primis grazie ai risultati raggiunti dagli eventi che proprio loro ci hanno incaricato di realizzare. L’evento d’agenzia pro domo propria serve in realtà a mostrare altro, ad aggiungere nuovi stimoli, oltre che a raggiungere clienti potenziali. Certo, limitando il numero degli eventi si rende meno incisivo il lavoro di prospezione sulle aziende non ancora clienti: ma il criterio qualitativo è senz’altro quello da seguire, anche a sottolineare la convinzione che, se Egg ti propone qualcosa, vale senz’altro la pena di parteciparvi». DAL 3D AL ROCKY HORROR... ...“EVENT” SHOW In che consisteva l’ultimo evento di spicco che avete realizzato per voi stessi? «Più che di un evento – precisa la Micheli – dovremmo parlare di un nucleo concatenato d’eventi dalla matrice comune. Lo spunto nasce dal fatto che una società del gruppo, Casta Diva Cubed, con sede a Londra, si occupa di immagini in 3D (finalmente in via d’affermazione, soprattutto al cinema), e che due fra i più

ROSALBA BARRO Executive Vice President di Alessandro Rosso Incentive «È fondamentale ottenere un’atmosfera intima, nella quale la voglia d’entrare davvero in relazione più stretta possa essere facilmente assecondata. Ben vengano pochi partecipanti per volta, così da aver modo d’interloquire davvero con ciascuno di loro»

BARBARA BORIO Chief Sales & Client Officer di Aw Events «Nell’era del web, del virtuale, dell’online cerchiamo di recuperare il rapporto interpersonale autentico, il senso della convivialità, il piacere di stare insieme»

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HOT TOPICS allo specchio

MANUELA MICHELI Client Director di Egg Events «Il downsizing non è solo questione di budget: gli scenari sono mutati radicalmente, le aziende hanno ridotto gli organici, i manager sono carichi di lavoro e hanno meno tempo da dedicarci. E così la partecipazione a eventi di più giorni è malvista dalle aziende e dunque declinata dai suoi esponenti»

accreditati fotografi del mondo cinematografico, Philippe Antonello e Stefano Montesi, hanno un accordo d’esclusiva con Casta Diva per quanto riguarda la pubblicità. Così, quando Antonello e Montesi si sono dati al tridimensionale è nata la mostra “Gen(3)Der”, esposta al Museo Internazionale d'Arte Contemporanea di Spoleto: immagini provocatorie del mondo delle drag queen, tecniche stereoscopiche che ingannano la percezione visiva e uomini en travesti che raggirano le regole dei generi sessuali. Dalla mostra, al libro, alla festa: Adonis in high heels 3D, edito da Lupetti, è stato presentato alla Torneria di via Tortona, a Milano, il 6 ottobre 2011, nel corso di una kermesse memorabile in cui i due fotografi hanno scattato foto tridimensionali dei partecipanti e degli attori del Rocky Horror Picture Show intervenuti nelle loro mise spettacolari. C’erano più di cinquecento persone, come i post su Facebook hanno documentato: manager di aziende clienti, prospect, giornalisti, incuriositi dallo spunto trasgressivo e coinvolti dai set fotografici; a chi non è riuscito a entrare – o a chi quella sera aveva altri impegni – il libro è stato successivamente inviato con un’azione di follow up. E poi ancora, 3D or not 3D: un’autorevole presentazione della stereoscopia in

IN PRINCIPIO ERA IL FAM-TRIP I vocabolari di termini tecnici del settore ricordano che famtrip è la contrazione di “familiarization trip”: viaggio organizzato da un ente, un’agenzia, un tour operator, una compagnia aerea o altri soggetti per far

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conoscere un prodotto o una destinazione a chi lavora nelle aziende committenti o a giornalisti specializzati, e che con lo stesso significato si usa spesso anche il termine educational. Per le incentive house, il famtrip è stato pane quotidiano per decenni, corretto strumento di familiarizzazione col cliente ma anche, talvolta, mezzo di pressione e d’indebita acquisizione di benevolenza. Ti offro il viaggio, magari con accompagnatori, e tu mi favorisci al momento dell’assegnazione dell’incarico… Non fa meraviglia che le politiche aziendali di molte aziende vedano oggi questo fenomeno con occhio molto critico.

video e di come la tecnica “confonda” il cervello facendogli percepire la tridimensionalità su una base piatta, tenutasi nella sala-teatro dell’Accademia di Brera davanti a un pubblico di oltre duecento persone. L’evento s’è dunque moltiplicato, è cresciuto sotto i nostri stessi occhi; l’internazionalità del gruppo e l’attività della componente londinese sono state messe in evidenza, l’autorevolezza artistica dei fotografi (che lavorano con grandi registi come Woody Allen, Nanni Moretti, Sergio Soldini) s’è intrecciata con la trasgressione del tema (il tabù infranto dai transgender), la dimensione dell’iniziativa culturale è diventata occasione relazionale, la serata stupefacente ha favorito la partecipazione attiva degli intervenuti come soggetti dello shooting tridimensionale, la conferenza in Brera ha rafforzato la funzione di Casta Diva come agente di trasmissione del sapere». TEMPUS FUGIT Sin qui, tutto bene. Abbiamo visto strategie diverse concretizzarsi in differenti forme di event making… ma è stupefacente il numero di player del mercato che, sfiancati dalla crisi, hanno smesso di fare comunicazione per se stessi. E non parliamo solo di piccole realtà, il moltiplicarsi delle gare (che coinvolgono tutti, di qualsiasi taglia ziendale siano) arriva a strangolare l’operatività, tanto che non solo non si organizzano eventi diretti a promuovere i servizi d’agenzia ma non c’è neppure il tempo per dare una rinfrescata al sito aziendale ormai evidentemente datato. E quand’anche si vinca, i margini sono ormai così esigui da non lasciare risorse per azioni incisive di auto valorizzazione. Quando è un problema pagare gli stipendi a fine mese, non si possono stanziare soldi per altro. Illumina in proposito l’opinione di Francesca Pezzutto, General Manager e socio fondatore di Pro-Meet, che pur riconoscendo di non aver realizzato, di recente, alcun evento di questo tipo, ha portato argomentazioni e ragionamenti a sup-


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porto. In buona parte, le sue spiegazioni collimano con quelle del direttore clienti di Egg Events: «I manager delle aziende non hanno margini di manovra, rispetto a qualche anno fa tutti lavorano troppo (e male, dato il carico eccessivo) per ritagliarsi agevolmente il tempo per partecipare a un evento d’agenzia, solo qualcosa di veramente eccezionale riuscirebbe a smuoverli. Ma, per fare qualcosa d’eccezionale, servono assolutamente risorse ingenti che al momento non ci sono, mentre l’organizzazione di eventi minori rischierebbe di tradursi in uno spreco di tempo, d’energie e di mezzi: perché come dice il proverbio non si fanno le nozze coi fichi secchi, e un evento prodotto in ristrettezze potrebbe persino risultare controproducente, diffondendo l’immagine di un’agenzia con l’acqua alla gola, e comunque incapace di valutare con attenzione l’output del suo operare».

FRANCESCA PEZZUTTO General Manager e socio fondatore di Pro-Meet «Mai fare le nozze coi fichi secchi: un evento prodotto in ristrettezze potrebbe persino risultare controproducente, diffondendo l’immagine di un’agenzia con l’acqua alla gola, e comunque incapace di valutare con attenzione l’output del suo operare»

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BLOCCO TOTALE È un cane che si morde la coda: non si fanno eventi per autopromuoversi se non ci sono risorse, ma se non ci si autopromuove si perde mercato, e le risorse diventano sempre più scarse. «Sì e no. Senza dubbio – precisa la Pezzutto –, il mercato che resterà alla fine della crisi sarà molto diverso, per tutti, in particolare per chi non ha saputo reagire in alcun modo. Anzi, molti di coloro che hanno subito passivamente la crisi non ci saranno nemmeno più, travolti dalle traversie economiche, comprati da gruppi più grossi o semplicemente cassati dal novero delle imprese attive. Dal 2009 in qua, ne abbiamo visto di sangue scorrere! Nondimeno, resta intatta la validità di quanto si diceva poc’anzi: se non si hanno i mezzi per fare qualcosa d’ottimo livello, inutile organizzare qualcosa tanto per fare. I manager di peso, quelli che decidono e che ci interessano, non verrebbero comunque, anche perché al poco tempo disponibile s’aggiunge la voglia di non creare aspettative inutili: anche le aziende accusano la crisi, e hanno minori risorse da spendere con le agenzie. Tanto vale negarsi: a volte, facciamo altrettanto noi coi centri alberghieri e con gli enti turistici. Beato dunque chi aveva margini da parte tanto da poter continuare a impiegare nel tempo anche per realizzare eventi di spicco a proprio beneficio. Per gli altri, fra cui noi stessi, c’è solo l’esortazione a non

farsi prendere dallo scoramento, a non rincorrere il contingente negandosi il tempo per fare strategia, a coltivare la speranza e il pensiero positivo anche quando il gioco si fa duro». E questo approccio positivo, in quali azioni si riflette? «In uno strenuo mantenimento dei contatti diretti coi propri clienti, anche se ciò diventa sempre più difficile; non farsi dimenticare, non lasciare che altri ti scalzino. E poi, in un lavoro di razionalizzazione degli sforzi e di ricerca di nuove figure ed expertise che possano generare confronto, scambio di know how e un costante e positivo allargamento degli orizzonti. La sfida di questo momento storico, che la situazione economica rende quanto mai complesso, si gioca anche sulla qualità del capitale umano, sull’efficacia del network e sulla competenza degli apporti esterni che ogni player del mercato deve saper attrarre. In quest’ottica va letta per esempio la collaborazione recentemente stabilita fra Pro-Meet e Massimiliano Cannata, giornalista professionista, esperto di formazione manageriale, sviluppo organizzativo e business innovation. Insieme, potremo più agevolmente dar forza a un progetto di sviluppo organizzativo orientato a rafforzare gli asset strategici di comunicazione e di presenza sui media, a promuovere la corporate identity e il brand, in ultima analisi a dare maggiore visibilità ai clienti». L’osservazione impietosa e lucida (“…il mercato che resterà alla fine della crisi sarà molto diverso, per tutti, in particolare per chi non ha saputo reagire in alcun modo”) è senza dubbio condivisibile. Già rispetto a un lustro fa le cose sono assai cambiate: non solo il sentiment, che è mutevole per definizione, ma anche i fatti, gli attori, gli scenari. E come nel mondo automobilistico s’è interrotta la corsa a veicoli sempre più potenti e prestazionali, grandi, arrogantemente padroni in strada e fuori strada, per focalizzare l’impegno su motori ibridi più rispettosi dell’ambiente e soprattutto più attenti ai consumi, che anche negli eventi si registrerà probabilmente la tendenza a un downsizing intelligente, in cui non debbano soffrire i contenuti ma si eliminino certe manifestazioni fantasmagoriche fini a se stesse, pura spettacolarità che in tempo di tagli e rinunce risulta sfrontata come i consumi di un Hummer. E se così sarà, c’è da scommettere che le agenzie che per prime dimostreranno ai propri clienti, con eventi ad hoc, che si possono coniugare manifestazioni di grande richiamo e impatto a costi ragionevoli, con un value for money misurabile in maniera oggettiva e sensibilmente più elevato di quanto accadesse in passato, avranno fatto centro.


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HOT TOPICS la provocazione

La questua dei congressi

L’Italia è il Paese più bello del mondo, ma i congressi internazionali non arrivano per opera dello Spirito Santo. Bisogna andarseli a prendere senza essere troppo choosy – Fornero docet – e levandosi il cappello davanti a competitor più lungimiranti ed evoluti ALESSANDRA BOIARDI

er quest’anno non cambiare, stessa spiaggia stesso mare… È il celebre P ritornello di una delle canzoni-tormentone più celebri degli Anni 60. Un ritornello che avrebbero dovuto cantare – e poi magari, se possibile, mettere in pratica – i tanti turisti che quest’anno invece hanno cambiato spiaggia, mare, città d’arte e montagna e non sono venuti – o rimasti – in Italia. Sì, perché senza troppi giri di parole, l’estate 2012 è stata la peggiore della storia per l’industria turistica del Bel Paese. Parlano chiaro i dati di Federalberghi, che hanno registrato per i primi otto

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mesi del 2012 una diminuzione delle presenze del 2,6 per cento rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Persino il mese di agosto non è andato particolarmente bene, con un calo complessivo di circa un punto, tanto da far affermare al presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca: «È la prima volta che il segno è negativo nel mese vacanziero per eccellenza». Un commento decisamente tranchant… BELLI MA INEFFICIENTI Eppure, se non è andata peggio di quello che poteva andare è solo grazie all’accorta politica dei prezzi praticati, fermi da diversi anni. Quando tutto il tagliabile è tagliato, del resto, le uniche leve rimaste non possono che essere quelle della vendita aggressiva per rendere l’offerta turistica, e congressuale, più competitiva. Se si trasla infatti il concetto dal comparto leisure alla meeting industry il princi-


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HOT TOPICS la provocazione

pio non cambia, diventa anzi ancora più significativo, considerando il ruolo che proprio i congressi potrebbe avere per la ripresa di tutto il comparto travel, secondo il dato che individua il valore triplo di un congressista in termini di fatturato rispetto a un turista (quindi con un moltiplicatore di margini immenso). Certo, bisognerebbe condividere una strategia comune ed essere capaci di proporre un’offerta organizzata. Infatti, se la “tragedia” del turismo estivo è stata contenuta quest’anno dai prezzi bloccati, non possiamo pensare che la competitività con gli altri Paesi si possa giocare solo con la partita del costo, soprattutto stringendo il campo sulla domanda congressuale, che oltre a valere di più in termini di fatturato è per antonomasia molto esigente. A fare la differenza sono anche i servizi, le strutture e le infrastrutture, che però in Italia sono da sempre inadeguati. Facciamocelo dire dai numeri: il nostro Paese occupa il quinto posto della classifica Icca riferita ai congressi internazionali, preceduta da Germania, Spagna, Regno Unito e Francia. E se è pur vero che intorno al cinquanta per cento dei casi è la capienza degli alberghi e dei conference centre a determinare a livello internazionale la scelta della destinazione congressuale, da noi poco si può fare su questo fronte per la ripresa sul breve/medio termine (quanti anni ci vorrebbero per ripensare l’offerta in termini di capienze?). Ma possiamo sempre puntare su un altro dato significativo: il 36 per cento dei congressi è organizzato in destinazioni scelte per gli aspetti culturali e artistici. Perché allora ci superano realtà come l’industrialissima Glasgow, la relativamente affascinante (concedetecelo) Norimberga e la fredda Berlino. La domanda, naturalmente, è retorica: efficienza e funzionalità ci remano contro. QUELLI CHE... I LOVE ITALY Eppure siamo ancora nei sogni degli stranieri, e c’è chi in Italia viene ancora con ottime motivazioni, anche mettendo l’efficienza al primo posto. Tra loro, Michael O’Hara, chief marketing officer della britannica Gsm-A, azienda delle telecomunicazioni presente in 220 Paesi che a fine ottobre ha organizzato a Milano, presso il Mi-Co, l’NFC & Mobile Money Summit, evento dedicato alle ultime novità

tecnologiche in fatto di mobility-payment con l’intervento di autorità mondiali a spiegare l’impatto che queste innovazione avranno sulla vita di tutti. La manifestazione ha toccato nelle edizioni precedenti diverse parti del mondo, come ci ha raccontato O’Hara stesso: «Abbiamo organizzato edizioni di questo evento in diverse destinazioni, come Singapore, Brasile, Spagna ed Egitto. Aver portato l’evento in Italia significa per noi innanzitutto riconoscere la leadership di operatori come Telecom Italia nel settore della tecnologia mobile e nei mobile money service (in sintesi, la possibilità di effettuare pagamenti attraverso i dispositivi mobili, ndr). In particolare, Milano è stata per noi una scelta naturale per la sua reputazione di città del business e capitale italiana della finanza, per la sua rete di trasporti e per il suo ruolo di sede delle più importanti multinazionali in Italia. Non da ultimo, per la sua fama di destinazione congressuale all’avanguardia, in grado di ospitare manifestazioni come la Settimana della Moda e, naturalmente, l’atteso Expo 2015. In poche parole, per il suo ruolo di metropoli internazionale». Reputazione, strutture moderne, efficienza delle infrastrutture e facilità di collegamenti internazionali sono evidentemente – come abbiamo già detto – al primo posto nelle valutazioni degli event manager stranieri. E dunque, occorre andare all’estero con le idee ben chiare su cosa vuole il mercato internazionale da noi e su cosa noi abbiamo da offrire al mercato internazionale. Alla faccia dei luoghi comuni (mare, arte e

MICHAEL O’HARA chief marketing officer di Gsm-A «Milano è stata una scelta naturale: è la città del business, la capitale italiana della finanza e la sede delle più importanti multinazionali in Italia. E poi è una destinazione congressuale all’avanguardia, in grado di ospitare manifestazioni come la Settimana della Moda e l’Expo 2015»

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HOT TOPICS la provocazione

buona tavola) e del campanilismo italico (se Milano è un traino, ci si accodi al driver).

CARLOTTA FERRARI direttrice di Firenze Convention Bureau «Non è sufficiente essere tra i desiderata degli stranieri. Soprattutto in periodi difficili come quelli che stiamo vivendo diventa fondamentale mettere la soddisfazione del cliente al primo posto, a volte anche quando il suo budget è inferiore alle sue richieste»

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FRATELLI D’ITALIA Ma noi (italiani) siamo disposti ad andare all’estero con tanta lucidità da ricacciare giù l’orgoglio del Paese più bello del mondo e puntare su quel po’ di efficienza che abbiamo? Badate bene, non stiamo auspicando l’atteggiamento dello sconfitto che chiede l’elemosina, ma è ovvio che dobbiamo fare di necessità virtù, puntando magari sull’unico plus a costo zero e realizzabile in tempi brevi che abbiamo nei nostri forzieri: l’inventiva e la capacità di “copiare” apportando migliorie. Doti innate che si declinano sul fronte dei servizi. Bisogna mettere sul piatto della competitività internazionale efficienza e varietà, “vendere” destinazioni e non centri congressi. «Sicuramente l’appeal delle nostre città italiane è un punto di forza – ammette Carlotta Ferrari, direttrice di Firenze Convention Bureau –, un buon venti per cento di delegati in più arriva nella nostra città per la sua ottima fama. Ma sappiamo anche noi che non è sufficiente essere tra i desiderata degli stranieri. Soprattutto in periodi difficili come quelli che stiamo vivendo

diventa fondamentale mettere la soddisfazione del cliente al primo posto, a volte anche quando il suo budget è inferiore alle sue richieste. A Firenze abbiamo stretto partnership strategiche per rendere la città più accessibile, che vi si giunga in treno, in autobus e in aereo, proponiamo ai congressisti un badge gratuito che gli permette di usufruire dei mezzi pubblici cittadini durante le giornate di lavoro, abbiamo istituito una congress card che, tra l’altro, dà accesso a tariffe speciali in ristoranti, negozi e luoghi cittadini. E dal lato delle candidature, ci proponiamo all’estero con le idee chiare, puntando su mercati specifici che hanno già dimostrato di essere più proficui di altri, come il mondo associativo internazionale ed europeo, un settore che ha ancora a disposizione grandi budget. Non solo dunque congressi medici, ma anche i settori delle tecnologie e delle ricerche ambientali, mondi che in confronto al mercato italiano, ma in generale a quello legato al corporate, stanno soffrendo meno». Eccellenze italiane, come quella fiorentina, esistono su tutto il territorio, si pensi a realtà attivissime come Convention Bureau della Riviera di Rimini, Turismo Torino e Provincia Convention&Visitors Bureau e il più giovane Venice Region Convention Bureau network, che sì punta sull’immagine forte di Venezia (sfruttando dunque – e a buon diritto – il sempreverde appeal della città lagunare), ma si propone come sistema integrato che coinvolge tutti i convention bureau nazionali. Ma per quanto eccellenti possano essere le iniziative di queste realtà, non si può certo credere che possano essere competitive all’estero senza una regia a livello nazionale. All’estero dobbiamo andarci uniti, continuando il buon lavoro svolto, nel suo pur breve periodo di vita, dal Convention Bureau Italia (e non ci si azzardi ad azzerare proprio adesso i risultati che ha tanto faticosamente raggiunto). L’immagine del Paese, come destinazione congressuale una e indivisibile, non è ancora abbastanza forte da smettere di promuoverla, e sarebbe un disastro se l’esperienza del Cb nazionale si arenasse così presto.


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Tassa di soggiorno, che confusione Non convince nessuno né per le modalità di riscossione né per come verranno utilizzati gli incassi. Gli stranieri ci sono abituati – la tassa è in vigore in mezzo mondo – ma da noi rischia di diventare l’ennesima trovata “all’italiana” ALESSANDRA BOIARDI

il cruccio di molti albergatori e continua a suscitare polemiche: la tassa di È soggiorno fa discutere tutti, anche gli organizzatori di eventi, che chiedono più chiarezza. Il funzionamento, sulla carta, sembra semplice: il decreto prevede la facoltà per ogni comune di località turi-

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stica o città d’arte di istituire una tassa di soggiorno a carico dei turisti business o leisure (vedi box). Ma non mancano nei fatti i punti dolenti, almeno secondo quanto denunciano gli addetti ai lavori, che lamentano oltre alla mancanza di informazioni in merito al funzionamento della tassa stessa, la poca trasparenza sull’utilizzo dei proventi. In teoria, secondo il decreto, gli incassi andrebbero reinvestiti nel comparto travel, ma di fatto, tranne che in qualche caso virtuoso, è difficile almeno per ora conoscerne l’utilizzo. Naturalmente ad avere il dente avvelenato sono soprattutto gli albergatori, quelli


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“colpiti” dalla tassa di soggiorno che si trovano a dribblare, in un periodo non certo facile, un’ulteriore difficoltà: la concorrenza con i comuni limitrofi, dove magari la tassa di soggiorno non è in vigore. Quelli di Milano (dove il prelievo è obbligatorio da settembre) si lamentano del fatto che la difficile situazione economica in cui si trova la maggior parte delle aziende potrebbe spingere i clienti corporate a optare per una struttura dell’hinterland, non “colpito” dalla tassa di soggiorno. Del resto non sempre il decentramento di un hotel, continuando l’esempio meneghino, si traduce necessariamente in uno svantaggio, se si considera che sia il principale aeroporto (Malpensa) sia il maggiore centro fieristico (Rho) sono ben lontani dal centro città. TARIFFE ALBERGHIERE: ISTRUZIONI PER L’USO La spesa alberghiera che cresce per effetto della tassa di soggiorno potrebbe dunque essere un problema. Non solo perché di fatto fa spendere di più, ma anche perché genera confusione nel modo in cui vengono indicate le tariffe alberghiere. Il preventivo che viene presentato al cliente comprende o no l’importo della tassa? Il vero primo step è intanto quello di comprendere se nel comune nel quale si deve organizzare il congresso c’è la tassa di soggiorno e come viene calcolata. Sembra facile, ma non lo è: per esempio a Milano è previsto un euro a stella a notte, per cui per un quattro stelle si paga quattro euro, per un cinque stelle cinque euro e così via. A Roma invece si paga fino al decimo pernottamento consecutivo, a Venezia si smette di pagare dopo la quinta notte. Insomma, ogni realtà ha le sue regole.

Superato questo ostacolo, in mancanza di un protocollo condiviso che indica una volta per tutte le modalità con cui indicare la tassa di soggiorno, resta da far capire ai clienti come mai esiste una differenza tra la tariffa alberghiera indicata e l’effettivo costo della camera a notte. «Spiegarne il funzionamento ai clienti, soprattutto se stranieri, diventa un problema – spiega Patrizia Pasolini, amministratore unico di Symposia – soprattutto in considerazione del fatto che l’applicazione varia da città e città. A Roma addirittura l’ammontare varia da zona a zona». Come conseguenza i budget diventano sempre più l’unico criterio di scelta: «Nel caso di convegni scientifici con quota di iscrizione – continua Pasolini – i partecipanti cercano di spendere il meno possibile per l’hotel e quindi preferiscono strutture di categorie inferiori per ottenere tariffe compatibile con la loro disponibilità economica». PIÙ CHIAREZZA, MENO APPROSSIMAZIONE Eppure all’estero la tassa di soggiorno è una realtà già da tempo, come ci ricorda Maria Cristina Dalla Villa, founder di Enic Meetings & Events: «In moltissimi Paesi questa tassa esiste da anni, di base è presa come una cosa normale proprio dai congressisti stranieri, evidentemente abituati a trovarsela addebitata. Ma capiamo che da noi potrebbero nascere fraintendimenti, per cui preferiamo specificare chiaramente sulle schede di prenotazione che le tariffe alberghiere

PATRIZIA PASOLINI, amministratore unico di Symposia «Non è facile fare capire agli stranieri come funziona da noi la tassa di soggiorno. L’applicazione varia infatti da città a città, a Roma l’ammontare è addirittura diverso da zona a zona»

MARIA CRISTINA DALLA VILLA, founder di Enic Meetings & Events «Nessuna tassa è necessaria e tutte lo sono. Quello che conta è il modo in cui vengono utilizzati gli incassi»

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LA TASSA DI SOGGIORNO IN ITALIA E ALL’ESTERO La tassa di soggiorno è di carattere locale applicata a carico di chi alloggia in strutture alberghiere ed extra-alberghiere in territori classificati come località turistica o città d’arte. Al termine del soggiorno il turista versa il contributo direttamente al gestore della struttura ricettiva presso la quale ha pernottato. L’albergatore rilascia regolare quietanza e versa il corrispettivo al Comune secondo le specifiche modalità previste dal regolamento applicativo. Una definizione da manuale per una tassa che Federalberghi ha invece qualche tempo fa descritto come “condensato di fantasia”. Questo perché districarsi nelle mille e una modalità di tariffazione è pressoché impossibile: se pensate di organizzare un evento sappiate che la tassa

MAURO ZANIBONI, presidente e Ad di Mz Congressi «Il prezzo della camere dovrebbe comprendere il prelievo per il soggiorno. Le tariffe sarebbero così più confrontabili»

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potrebbe essere calcolata in base alla classificazione alberghiera (Milano, Modena) oppure in base al numero di notti consecutive (Roma) oppure secondo entrambi i parametri (Ischia, Genova). Al momento, è la Toscana ad avere il maggiore numero di comuni in cui la tassa è in vigore, seguono Piemonte Valle d’Aosta, Lombardi, Veneto, Campania. Federalberghi ha stilato un paragone con le diverse situazioni estere, da cui è emerso che la tassa di soggiorno non è applicata in Irlanda, a Malta, in Portogallo e in Gran Bretagna. In Francia esiste e può arrivare a costare fino a 1,50 per notte per persona. In Spagna la tassa esisteva, poi è stata abolita. Da questo mese di novembre però rientra in vigore soltanto in Catalogna. Ecco un rapido paragone con l’Italia: a Barcellona ora un albergo quattro stelle chiede al cliente un euro contro i quattro di un albergo fiorentino o milanese.

indicate non comprendono la tassa di soggiorno. È vero poi che ci sono congressi scientifici molto “poveri” i cui partecipanti soffrono molto il problema dell’alloggio, mentre in altri Paesi suppliscono le residenze universitarie. Questi casi meriterebbero un’esenzione, ma temo però che una possibilità del genere apra la strada a contestazioni anche sul piano della concorrenza tra città. «Le tariffe alberghiere dovrebbero essere più trasparenti in merito alla tassa di soggiorno – commenta Mauro Zaniboni, presidente e Ad di Mz Congressi –, si dovrebbe decidere una volta per tutte

di indicare il prezzo della camera comprensivo del prelievo per il soggiorno. In questo modo si eviterebbero brutte sorprese e malumori all’atto del pagamento. Solo in questo modo inoltre le tariffe sarebbero direttamente confrontabili tra loro e con quelle degli altri Paesi». TASSA SÌ ,TASSA NO Tassa di soggiorno sì, tassa di soggiorno no: questo è il problema. In realtà il comparto congressuale si dice disposto a tollerare una tassa purché sia sensata. «Certo è che nessuna tassa è necessaria e tutte lo sono – conclude Maria Cristina Dalla Villa – e molto dipende dall’uso che si fa di questo denaro. E vedendo come vengono spesi i soldi a livello amministrativo centrale e locale, verrebbe voglia di non pagare neanche un centesimo, ma tant’è…». Quello che preoccupa insomma è che lo sforzo del comparto travel non venga nemmeno in questa occasione minimamente ripagato. «Non mi sento di lanciare nessun grido di allarme per quanto riguarda l’ammontare della tassa – è la posizione di Zaniboni –, se si fanno due conti, per esempio a Milano la spesa aggiuntiva di un pernottamento di tre notti in quattro stelle sarebbe di 12 euro, praticamente due caffè al bar dell’hotel. Certo, non per tutti si può fare questo ragionamento, e resta il problema di come questi soldi verranno utilizzati. Abbiamo visto già tante occasioni sprecate per fare qualcosa di buoni, si pensi anche alla meeting industry».


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Eventi del tipo “solo posti in piedi” isitando i trade show in Usa ci si imbatte frequentemente in aree in V cui sono allestite sedie per massaggi o

senza aver bisogno di una presa elettrica. Questi ultimi prodotti sono però offerti da aziende che nella fiera vedono un’opportunità di vendita, senza in genere alcuna attinenza con il tema della manifestazione stessa. Le notizie più recenti relative alla salute sul posto di lavoro però fanno ipotizzare uno scenario in cui il comfort fisico potrebbe essere una variabile importante nella pianificazione di un evento, soprattutto conferenze dove chi partecipa deve rimanere seduto per 6-7 ore con pause brevi.

stand che vendono prodotti per il benessere di chi deve passare ore in piedi, come solette intrascarpe che rendono più comfortevole il camminare o prodotti che producono calore “on demand”per alleviare cervicali e dolori di schiena

TROPPO SEDUTI FA MALE Negli Stati Uniti si stanno susseguendo con sempre maggiore frequenza i risultati di studi che indicano come chi trascorra troppo tempo seduto veda aumenta-

Dopo il fumo, l’obesità e lo zucchero, tocca ora alla sedentarietà essere additata come una delle cattive abitudini cui dare battaglia. Gli uffici si adattano al nuovo trend, ma anche i format di eventi e manifestazioni fieristiche provano soluzioni di allestimento più salutari dal nostro corrispondente negli Usa DOMENICO MATARAZZO

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scuole elementary. Presso la McGill University in particolare è stato condotto uno studio della durata di quattro anni per verificare la performance di studenti che sono passati da sedie rigide a sedie più ergonomiche. Non senza sorpresa gli studiosi hanno rilevato che con quest’ultime gli studenti erano più attenti, partecipi e imparavano di più. Insieme a una posizione ergonomica gli stessi studenti rimanevano in piedi per almeno il trenta per cento del tempo e ciò ha contribuito a mantenere anche il cervello più attivo.

re le probabilità di sviluppare serie patologie in una misura che varia da 18 al 30 per cento in più rispetto a chi sta in piedi più a lungo. Uno degli avvertimenti più recenti viene dall’American Cancer Society con uno studio condotto nell’arco di 13 anni. Da questo emerge che gli uomini che trascorrono sei ore su una sedia aumentano le probabilità di decesso prematuro in misura pari al 18 per cento se confrontati con uomini che trascorrono invece meno di tre ore seduti. Per le donne il rischio di mortalità è ancora superiore, pari al 37 per cento in più rispetto a chi siede per meno di tre ore. Lo studio dell’American Cancer Society non è che il più recente di una serie di ricerche che dall’Australia all’Europa hanno lanciato lo stesso allarme con una frequenza crescente a partire dal 2008. I ricercatori ritengono che rimanere seduti troppo tempo metta il corpo in uno stato dormiente che arresta l’attività muscolare. Le conseguenze negative sono legate a circolazione del sangue, obesità, metabolismo e, soprattutto per le donne, a forme di cancro nella regione addominale. Indicazioni simili arrivano anche da retailer e da produttori di arredamento per ufficio i quali però non indicano lo stare in piedi come soluzione, ma enfatizzano l’importanza di uno spazio ergonomico che, oltre alla sedia, includa una serie di prodotti ergonomici quali tastiere, mouse, tablet, scrivania. Questi prodotti non solo possono alleviare i rischi legati al sedentarietà ma sembrano avere un impatto anche sulla produttività. Uno studio condotto da Staples per esempio (il più grande retailer nel settore dei prodotti per ufficio) ha evidenziato che la produttività aumenta se si introducono posti di lavoro più ergonomici e se si alternano periodi seduti con periodi in piedi in ugual misura. Più della metà degli intervistati in particolare ha dichiarato che una postazione di lavoro migliore, eliminerebbe molti dolori di schiena, al collo e ai polsi. I dati trovano conferma anche in studi accademici effettuati su studenti nelle

Nell’ambito di un meeting, avere intervalli più lunghi o avere sessioni “in piedi” per contribuire alla salute di un individuo può sembrare eccessivo dato che la partecipazione ai convegni non è un’attività giornaliera, ma la tendenza non deve essere del tutto ignorata

MEETING, ALZATI E CAMMINA Nell’ambito di un meeting, avere intervalli più lunghi o avere sessioni “in piedi” per contribuire alla salute di un individuo può sembrare eccessivo dato che la partecipazione ai convegni non è un’attività giornaliera, ma la tendenza non deve essere del tutto ignorata. Di fatto gli stessi individui che lavorano in un ufficio saranno sempre meno propensi a rimanere seduti per lunghe ore. Uno studio decisamente più scientifico è stato condotto da Hermann Miller presso un’ottantina di aziende campione con l’obiettivo di valutare per quanto tempo fosse occupata la sedia di una scrivania. Hermann Miller, fatturato di quasi due miliardi di dollari e punto di riferimento per stile, design e innovazione, ha raccolto i dati non attraverso interviste, ma attraverso sensori posti all’interno delle proprie sedie e nelle sale in cui queste erano collocate: questi spazi sono risultati non occupati per il 60-70 per cento del tempo. Non che i soggetti studiati fossero assenteisti, ma semplicemente il lavoro, in un’ampia gamma di settori, richiede contatti con altri colleghi in altri spazi, indipendentemente dalla funzione svolta (vedi box). Queste tendenze trovano conferma anche in Europa e sono state

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presentate a Orgatec, la fiera internazionale di Cologna dedicata agli spazi per ufficio. Una delle tendenze presentate è stata il crescente utilizzo di spazi aperti oppure open-plan, in cui sono creati meeting point informali ma con tecnologie all’avanguardia per conferenze e separate dalla zona “lavorativa” tradizionale. Eventi a cui abbiamo partecipato di recente sembrano avere preso atto di queste tendenze. All’ultimo convegno annuale della Esomar (Ricerche di mercato) la presentazione di apertura dell’evento non si è tenuta in una sala con pubblico seduto, ma attraverso un grande schermo all’interno del padiglione espositivo, con delegati che ascoltavano ma nello stesso tempo confabulavano con coetanei, visitavano stand e mangiavano, rigorosamente in piedi. Le sessioni delle tre giornate dello stesso convegno inoltre erano offerte anche in streaming per chi proprio non voleva saperne di stare seduto in sala. La settimana successiva, all’affollatissimo International Woodworking Show, oltre a massaggiatori e venditori ambulanti di solette e scaldamuscoli abbiamo visto eleganti stand di espositori come Us Fuba che venivano incontro al problema della sedentarietà con le ultime novità nell’arredamento d’ufficio: scrivanie con altezza variabile. Le gambe della scrivania cioè possono essere alzate elettricamente o manualmente con una manovella tutte le volte che un individuo vuole lavorare stando in piedi. A dare una spinta al mercato è stato l’ingresso nel settore di Humanscale, già famosa per avere prodotto la “Perfect Chair”, l’unica sedia antigravitazionale che offre zero stress alla schiena. Il nuovo prodotto è la scrivania Float e conferma la credibilità dei rischi attuali: “l’attività fisica non basta a rimediare ai danni causati se si rimane seduti per lungo tempo, d’altro canto stare in piedi tutto il giorno non è la soluzione ideale dato che causa stanchezza e gonfiori a gambe e piedi. Alternare le due posizioni è il modo più efficace per eliminare i rischi dato che le parti del corpo si riposano a turno, ma allo stesso tempo non favoriscono una posizione statica” ha dichiarato il portavoce della Humanscale al lancio del nuovo modello in Europa durante Orgatec. Il prezzo di modelli eleganti come Humanscale è di circa due mila dollari, con

I SENSORI NON MENTONO Sintesi delle tendenze emerse da dati raccolti per due anni da Herman Miller Space Utilization Services presso i propri clienti. ¢ Il 77 per cento del tempo gli uffici privati sono vuoti ¢ Il 60 per cento del tempo le workstation non sono occupate ¢ Posti a sedere in sale conferenze sono raramente occupati al 100 per cento ¢ La mobilità ha un’importanza crescente ¢ Le persone preferiscono lavorare in spazi socievoli e saranno preferiti ad altri spazi ¢ Spazi meeting di dimensioni ridotte sono usati più frequentemente di spazi più ampi ¢ Stanze con tecnologia sono usate più spesso di quelle senza Fonte: Herman Miller Space Utilization Services

Nell’ambito Mice, nei format di conferenze e fiere si assiste a un crescente utilizzo di spazi aperti oppure open-plan, in cui sono creati meeting point informali, con tecnologie all’avanguardia per conferenze, e separati dalla zona “lavorativa”tradizionale

punte di quattro mila dollari per le scrivanie ad altezza regolabile elettricamente. In alternativa però si possono acquistare solo le gambe del tavolo da piccole aziende e aggiungere il piano su misura in un secondo tempo, a un costo molto ridotto. Per chi poi dopo una giornata in piedi volesse proprio riposare le gambe non deve sentirsi sconfitto. I due ultimi alberghi aperti da Ritz e Hilton annunciavano tra le amenity una componente che è diventata ormai una costante per gli hotel che puntano sull’utenza affari. Oltre a connessione a internet, tv a schermo piatto, alta definizione, wellness center, l’offerta ora include anche sedie rigorosamente ergonomiche.

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Coopetition! La logica della competizione nell’ambito di un team building aziendale è un valore aggiunto, oppure anche se condotta su un piano ludico può risultare controproducente? Sì alla gara fra le idee, ma sempre armonizzata dal confronto costruttivo delle persone TERESA CHIODO

GIAN MARCO NUVOLONI, direttore area corporate di Wish Days: «Se non ci fosse competizione non esisterebbe una strategia aziendale. Competizione “sana” però, da intendersi come “competizione sportiva” nel rispetto dell’avversario e delle regole»

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a più antica fra le forme di competizione è la selezione della specie, quel Lmeccanismo che ci ha consentito di essere quel che siamo. La teoria darwiniana dell’evoluzione da questo punto di vista parla chiaro. Quella primordiale è biologica. Anche oggi la visione più diffusa si basa sul principio che debba sussistere la competizione tra i vari individui affinché ci sia il progresso. Tuttavia ci potremmo chiedere se l’uomo non si sarebbe potuto evolvere soprattutto attraverso la cooperazione, magari diventando un essere migliore. Ed è anche quello che si chiedono molti addetti ai lavori che credono in quei format di team building in cui l’imperativo della lotta e dell’affermazione di sé muta in imperativo della cooperazione. D’altronde competizione e cooperazione si possono considerare le due anime paritarie di un sistema di libera concorrenza. La stessa etimologia del termine “competizione” nasconde la sua anima “cooperativa”: esso deriva dal latino cum-

petere che vuol dire “cercare insieme” (anche se in modo agonistico) la soluzione migliore. Ma non c’è il rischio che tutta questa collaborazione porti poi a livellare quelle diversità che sono in parte date proprio dalla differente affermazione degli individui? Secondo alcuni esperti del settore nel caso specifico sembrerebbe di no. Perché? Ogni approccio individualista, da battitore libero, contrasterebbe con l’ottica del team work; in azienda il talento individuale deve essere messo al servizio della missione manageriale. Per ogni trionfatore, per ogni festeggiamento in onore di un vincente, vi sarebbe sempre un perdente, un escluso in preda alla sensazione di non possedere nessun ruolo significativo. Questo è da evitare. Prendiamo il primo violino di un’orchestra: non perde certo la propria identità di violinista, nel momento in cui cerca di ottenere un risultato assieme alla tromba.

LAST BUT NOT LEAST Dinamiche analoghe a quelle presenti nel mondo dello sport, se applicate al team building, sono in grado di trasformare un gruppo di giocatori in una squadra vincente che si caratterizza per la comunicazione efficace fra i suoi componenti, il forte senso di appartenenza e la condivisione dei successi, magari anche a fronte di difficoltà, ma sempre attraver-


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so il sostegno reciproco (proprio come nel rugby: “Avanzare con sostegno”). Prendiamo gli sport di squadra per esempio: sono espressione di una metafora della vita aziendale e per questo entrano di diritto anche fra gli strumenti della moderna formazione esperienziale. Lo sport, di per sé, proietta in una dimensione di serena competizione dove il gioco stimola la curiosità e il problem solving; una metafora peraltro anche del mondo economico che comporta una serie di relazioni sociali basate su: competenza, fiducia nella squadra, lealtà verso gli avversari, determinazione, definizione della strategia e della tattica di gioco. L’adesione a una strategia di gioco diventa così l’accettazione di una strategia aziendale (la difesa della palla, per esempio, può rappresentare la difesa generosa del know-how aziendale). FAIR PLAY PRIMA DI TUTTO La performance sportiva è anche un luogo e un tempo in cui si sperimentano confini e abilità senza che il risultato venga riconosciuto come un limite. Uno spazio di rappresentazione simbolica in cui è possibile mettersi alla prova, vincere, perdere, gioire e soffrire, con intensità, ma senza le sentenze definitive presenti nella vita reale. In che modo un’esperienza di questo tipo può essere utile per una strategia aziendale? Risponde Gian Marco Nuvoloni, direttore area corporate di Wish Days: «La competizione è da sempre stimolo, sprone a far meglio, a perseguire obiettivi sempre più sfidanti, senza però superare i limiti oggettivi rischiando di danneggiare i buoni propositi del soggetto. Se non ci fosse competizione non ci sarebbero obiettivi e traguardi. Se non ci fosse competizione non esisterebbe una vera e propria strategia aziendale. Competizione “sana” però, da intendersi come “competizione sportiva” nel rispetto dell’avversario e di regole, valori ed etica che dovrebbero contraddistinguere ogni buon professionista e ogni azienda retta». Possiamo quindi ritrovare, nel concetto di gara, regole e rituali che costituiscano anche importanti elaboratori del percorso formativo. Ce lo conferma Davide Verdesca, ceo dell’agenzia Sinergie: «Lavorare e crescere all’interno di un contesto competitivo può risultare penalizzante in quanto rischia di compromettere la buona riuscita delle attività. Tuttavia, a volte, la competizione intesa come meritocrazia e come tendenza premiante all’autorealizzazione non può che aumentare entusiasmo e motivazione all’interno di un team coeso e performante. Certo poi una gara presuppone anche un confronto e un confronto presuppone l’ammissione e la consapevolezza delle proprie capacità e dei propri

limiti che è proprio il punto di partenza di ogni team building. La gara ti sprona poi a mettere in mostra le tue doti e a lavorare sui tuoi limiti». L’importante, insomma, è fare molta attenzione a certe dinamiche delicate. Come sostiene anche Elena Losito, responsabile della divisione Mice di Cisalpina Tours: «Non sempre però ci sono i giusti presupposti perché una corporate challenge sia produttiva dal punto di vista del clima aziendale: occorre che la competizione sia positiva, che nessuno arrivi ultimo, ma che al contrario emergano i valori di solidarietà, originalità, divertimento, coordinamento di squadra, conoscenza reciproca. In un ambiente aziendale, l’ultima cosa che si desidera è un altro ranking parallelo alle gerarchie già difficili». LE VERITÀ NASCOSTE In un’azienda c’è sempre chi emerge meno di altri, per paura magari di compromettere certi equilibri. Cimentarsi in una gara può aiutare a mettersi in gioco un po’ di più? Si può risvegliare una sopita voglia di competizione? «Certo – sostiene Verdesca – questo è uno degli obiettivi dei team building sportivi. Anche chi è abituato a rimanere defilato può essere spronato a mettersi in mostra e a prendere coraggio e posizione. Questa consapevolezza può, poi, essere trasferita nel contesto aziendale e portare la persona a chiedere di più a se stesso e agli altri». Conferma questo punto di vista Laura Mancini, titolare di On Blue: «Tutte le attività che fanno confrontare i partecipanti con ruoli diversi da quelli che normalmente ricoprono nell’organizzazione aziendale portano allo scoperto dinamiche differenti e aspetti della personalità

DAVIDE VERDESCA, ceo dell’agenzia Sinergie: «A volte, la competizione intesa come tendenza premiante all’autorealizzazione non può che aumentare entusiasmo e motivazione all’interno di un team coeso e performante»

ELENA LOSITO, responsabile della divisione Mice di Cisalpina Tours: «Perché una corporate challenge sia produttiva, occorre che emergano i valori di solidarietà, coordinamento di squadra, conoscenza reciproca. Va evitato un ranking parallelo a gerarchie già difficili»

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LAURA MANCINI, titolare di On Blue: «La competizione deve essere giocata su più piani, in modo da dare a ciascuno il suo “terreno d’azione”. Non tutti siamo stimolati e interessati dalle stesse attività»

MILLE E UN TEAM BUILDING Le team activity sono tantissime, dalle più semplici e tradizionali “gare” alle attività che coinvolgono anche le nuove tecnologie. Possono durare mezza giornata o raggiungere gradi di complessità e di budget elevati per la durata di più giorni e in location particolari e ricercate. I primi passi sono investigativi, per cogliere al meglio le esigenze del cliente attraverso l’analisi di un quadro di insieme dell’azienda, della sua storia e delle sue peculiarità. Si procede poi attraverso una fase più specifica, calandosi nella soggettività delle risorse che verranno coinvolte nell’attività di team building. Generalmente nei team building sportivi ci sono diverse prove e una classifica che stabilisca il vincitore assoluto ovvero il gruppo che ha ottenuto il punteggio più alto in tutte le prove. Tra le attività troviamo: beach volley, calcetto, tiro con l’arco, tiro alla fune, go kart endurance in autodromo autorizzato, soft air, regate in barca a vela, paintbowl, gare in kajak o canoa o addirittura in carton boat (imbarcazione di cartone

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che normalmente possono restare celati. Si scopre che il timido stagista è quello che ha più grinta sulla pista da kart, o che la simpaticona del terzo piano sa prendersela a morte con il suo capo perché perde i punti in una partita a bowling. Si creano nuovi canali di comunicazione fra le persone e nuove dinamiche che, mantenute, creano coesione, senso di appartenenza, ma anche semplicemente una maggiore fluidità dei rapporti interpersonali che può essere molto d’aiuto nelle normali attività di un’azienda».

costruita dai partecipanti stessi), competizioni culinarie (vere e proprie gare di cucina in cui si lavora in team nella creazione di un piatto) e molto altro. I corsi di guida sicura, sportiva o i test drive sono uno strumento di team building e incentive aziendale molto apprezzato. Poi ci sono le attività di concetto (come una caccia al tesoro), di strategia (come un orienteering), o ancora attraverso dei giochi di ruolo (come una spy story), delle attività artistiche (come l’action painting) o simulazioni e role playing che possono diventare metafora di dinamiche aziendali o immagine di scelte societarie su cui lavorare e confrontarsi.

Nuvoloni non condivide pienamente: «In un team building non necessariamente è la competizione soggettiva che accende gli animi, ma è lo spirito di squadra che alimenta il gioco. Certamente i singoli emergono, ma sempre in un’ottica di squadra, altrimenti il team emarginerebbe il soggetto che gioca da solo. Diverso discorso invece si può fare per un leader: il leader viene riconosciuto dal gruppo e in quanto tale rispettato, e non è detto che il soggetto sia leader anche nella quotidianità lavorativa; in tale contesto il team building serve proprio a far emergere caratteristiche che, per motivi soggettivi e oggettivi differenti, in ambito lavorativo faticano a emergere». «Per questo motivo è importante proporre attività che possano coinvolgere e divertire i partecipanti», conclude la Mancini. «La competizione però deve essere giocata su più piani, in modo da dare a ciascuno il suo “terreno d’azione”. Non tutti siamo stimolati e interessati dalle stesse attività». TI PIACE VINCERE FACILE? Capita anche di organizzare gare che hanno come tema gli sport preferiti da chi organizza le attività. «In questi casi – precisa la Mancini –, a nulla serve fare notare al committente che il vincitore così è già scelto. L’abilità dell’agenzia allora viene messa a dura prova: a vincere deve essere lui, costi quello che costi. Certo in quei momenti le persone si avvicinano fra loro in modo diverso, forse più autentico. I legami creati quando abbandoniamo le nostre difese naturali, le maschere, sono quelli più forti. A volte però si osservano strane dinamiche, allora vediamo il manager che lancia in aria la centralinista perché ha vinto la prova di equilibrio sull’asse e il mattino dopo ritorna a ignorarla, passando davanti al bancone come se fosse trasparente... come sempre».


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Tutti giù per terra Origine, antico, radici, risorse sono parole che configurano un contesto semantico ben preciso e delimitano uno spazio di location esemplari per il Mice: quelle fortemente legate alla “terra” elemento che seduce, avvinghia, richiama… TERESA CHIODO

a terra è considerata da molte tradizioni il più sacro e divino fra gli eleLmenti. Solida e potente, nutriente e fertile, in quanto materia primordiale, racchiude in sé le caratteristiche del grembo materno che accoglie la vita e la nutre. In questo nostro viaggio iniziatico alla ricerca di quei luoghi a cui sottende il filo rosso dell’elemento terra, cercheremo di avvicinarci quanto più possibile alle viscere della Grande Madre, assecondando una sorta di richiamo, per un momento di rigenerazione in attesa di entrare in un nuovo ciclo di vita. Lo faremo attraverso suite d’hotel nelle viscere del sottosuolo, spazi ipogei trasformati in alberghi, grotte che diventano luoghi di raccoglimento per seminari e così declinando il binomio terra e accoglienza.

GIORGIA PIZZUTI, psicologa clinica e della formazione: «“Terra” significa anche “natura”, “silenzio” e allora, di nuovo, quale migliore contesto per favorire l’ascolto, l’esplorazione di sé se non quello offerto da questo tipo di strutture?»

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DAGLI SKYSCRAPER AGLI SCAVI SOTTERRANEI Fra le ultime tendenze dal sapore di ritorno alle origini troviamo le tree house, altrimenti dette case sull’albero: dimore confortevoli e super lusso, veri e propri mini resort sospesi a metà fra terra e cielo. Ma non cedono il passo nemmeno le “vecchie” location sotterranee, che anzi vivono un momento di

riscoperta. Insomma, prende forma un nuovo trend costruttivo o di utilizzo: dopo anni di grattacieli svettanti verso il cielo si inaugura un progettare avveniristico “rivolto verso il basso”. Dove? In Italia, in Europa e in varie parti del mondo. E quale valore aggiunto possono offrire, per la realizzazione di attività di formazione aziendale, location così fortemente legate alla “terra”? Risponde Giorgia Pizzuti, psicologa clinica e della formazione: «La terra innanzitutto è simbolo del processo di riscoperta di ciò che ciascuno “nasconde” dentro di sé e va da sé il delinearsi della metafora sull’importanza di esplorare le proprie potenzialità, un processo questo che non dovrebbe mai aver fine nella vita personale né in quella professionale. La metafora del contatto con la “terra” offerta da questo tipo di location conduce all’opportunità di lavorare sul rapporto che ciascuno di noi ha con le proprie risorse interne, con tutto ciò che oltre a “essere” potremmo diventare e che nel tempo troppo spesso tendiamo a dimenticare. Ma “terra” significa anche “natura”, “silenzio” e allora, di nuovo, quale migliore contesto per favorire l’ascolto, l’esplorazione di sé se non quello offerto da questo tipo di strutture? Non è un caso se, indipendentemente dall’approccio, le principali tradizioni meditative abbiano sempre guardato al silenzio come a uno degli strumenti d’elezione per la realizzazione del percorso stesso». Se questo contesto è anche luogo di profumi, suoni, isolati o sovrapposti,


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appena accennati o chiaramente percettibili questo tipo di location ben si presta anche per attività di formazione esperienziale sulla Diversity Management. «Immersi in un bosco o “chiusi nei sotterranei” – continua la Pizzuti – di una struttura, ogni membro del team può dar voce a percezioni, sensazioni, quindi emozioni, diverse. Sarà allora possibile, previa la consegna di un obiettivo coerente e funzionale con le caratteristiche dell’ambiente stesso, lavorare su come e quanto sia importante per un team affinché raggiunga il suo obiettivo, riuscire a riconoscere prima, valorizzare e utilizzare poi, ogni possibile elemento di “diversità” presente al suo interno». LA CASA NELLA ROCCIA Nel panorama delle venue ispirate alla terra, vengono subito alla mente anche quelle che nella terra hanno non soltanto le fondamenta ma anche pareti e soffitti. E se l’idea trovare riparo in una grotta, o in una cava, riporta alle origini della specie, quando l’abilità edilizia dell’uomo ancora non permetteva di forgiare dimore, di stampo ben più moderno e confortevole sono le attuali location ricavate nella roccia.

¢ Sant’Angelo Luxury Resort (Matera)

www.hotelsantangelosassi.it È situato nell’incantevole scenario rupestre dei Sassi di Matera. L’hotel nasce dal sapiente recupero conservativo di una serie di case-grotte, palazzi, scale, vicoli e cortili, secondo la tipologia non comune definita albergo diffuso. L’intervento – firmato dall’architetto Stefano Tardito – ha saputo donare a questi ambienti uno stile di ospitalità eco chic al di fuori di ogni schema convenzionale. Il complesso è costituito da un gruppo di “case-grotte”, disposte nella

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tipica configurazione del “vicinato”, con affaccio unico su slarghi e piazzette, o distribuite su diversi livelli, rispettando le caratteristiche strutturali proprie delle case-ipogeo dei Sassi, con la parte anteriore in muratura di conci di tufo e la parte posteriore scavata nella roccia. La Convention Hall, sala interamente ricavata in ambienti in grotta, è a disposizione per riunioni di lavoro, meeting e presentazioni.

1 / Il Sant’Angelo Luxury Resort di Matera è un albergo diffuso costituito da un gruppo di “case-grotte”, con la parte anteriore in muratura di conci di tufo e la parte posteriore scavata nella roccia 2 / Cascina Adelaide è uno spazio ricavato nel sottosuolo con un’architettura contemporanea di acciaio e vetro che fanno perno sul verde declivio di un vigneto. Si trova a Barolo (Cuneo)

¢ Cascina Adelaide (Cuneo)

www.cascinaadelaide.com Il declivio verde brillante di una collina fa da tetto a una cantina moderna e funzionale; un’architettura contemporanea di acciaio e vetro, di terra e prato che si inserisce nel paesaggio quasi senza soluzione di continuità. Si tratta dell’ampliamento della struttura originaria ricavato nel sottosuolo. Appartiene all’azienda Cascina Adelaide, di Barolo (Cuneo) ed è stata realizzata su progetto degli architetti Ugo e Paolo Dellapiana e Francesco Bermond des Ambrois. All’interno ci sono le zone di vinificazione e affinamento, contigue e prive di pareti divisorie, con le botti grandi e piccole e la sala di degustazione. Acciaio e vetro sono i

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piscine con idromassaggio, spazi verdi e ampi parcheggi. Per il team building: immersioni guidate, escursioni in barca, pesca-turismo, noleggio di bici, scooter, auto e barche.

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¢ Son Doong Cave (Vietnam)

www.sondoongcave.org La grotta più grande del mondo si trova vicino al confine tra Laos e Vietnam e ha un fiume sottomarino. Si chiama Son Doong Cave e si trova nella provincia di Quan Binh. Scoperta nel 2009 da speleologi inglesi, si è formata circa 2,5 milioni di anni fa. Assolutamente spettacolare, in alcuni punti raggiunge una tale altezza che potrebbe ospitare grattacieli di quaranta piani; al suo interno crescono vere e proprie foreste come Garden of Edam. Raggiungerla non è così semplice, ma c’è un team che organizza escursioni al suo interno. Viaggi su misura sono organizzati anche dal tour oparator Activetravel Asia.

3 / L’Hotel Cave Bianche di Favignana si inserisce in un paesaggio caratterizzato da una moltitudine di spazi ipogei e vecchie cave a fossa destinate all’escavazione del tufo 4 / La Sala Silvermine è una vecchia miniera d’argento svedese trasformata in hotel. Qui si può organizzare un evento nella meeting room più profonda del mondo, a più di cento metri nel sottosuolo 5 / La Son Doong Cave è la grotta più grande del mondo si trova vicino al confine tra Laos e Vietnam. Al suo interno crescono vere e proprie foreste come Garden of Edam

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materiali impiegati nella cantina, che utilizza tecnologia all’avanguardia. Verso l’esterno una grande vetrata lascia intravedere i vigneti. Sale e spazi sono a disposizione per eventi aziendali.

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¢ Hotel Cave Bianche (Favignana)

www.cavebianchehotel.it L’albergo di Favignana si inserisce in un paesaggio caratterizzato da una moltitudine di spazi ipogei e vecchie cave a fossa destinate all’escavazione del tufo, in passato una fra le più importanti attività dell’isola. Il complesso, 12 metri al di sotto del piano di campagna, si configura secondo una sequenza di volumi separati, attraverso tagli verticali che lasciano filtrare la luce; una sorta di cretto, di configurazione geometrica incisa nel suolo. La luce naturale penetra dall’alto, all’interno dei tre piani di elevazione. Il blocco di tufo è l’unico materiale utilizzato e, come nella tradizione costruttiva locale, ha permesso di reinterpretare la poetica del “non finito”. La grande struttura ospita meeting, eventi culturali, ricevimenti, spettacoli musicali. Per gli eventi gli spazi a disposizione sono: un ristorante, una lounge bar, piscina, solarium, mini

¢ Sala Silvermine Hotel (Svezia)

www.salasilvergruva.se Arriva ancora dalla Svezia una proposta fuori dall’ordinario. Sala Silvermine è una vecchia miniera d’argento trasformata in hotel, adatta a ospitare anche eventi e conferenze. Ma il punto forte è la possibilità di dormire nella suite più profonda del mondo, a 155 metri nel sottosuolo. Dotata di un letto matrimoniale e lussuosi arredi argentati, la Mine Suite è talmente in profondità che l’unico modo per comunicare con l’esterno è attraverso l’apposito interfono radio. Gli ambienti in superficie e nel sottosuolo si possono utilizzare per riunioni aziendali gestite da uno staff specialistico. Dopo un tour guidato nelle tortuose gallerie della miniera perfettamente conservata, fino al lago sotterraneo Christina, si sale all’aria aperta per proseguire con attività di team building, attraversando ponti sospesi, scalando funi e volando con teleferiche. Anche le riunioni aziendali si svolgono in saloni situati a più di cento metri nel cuore della miniera.


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UNO SGUARDO NEL FUTURO

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¢ The Low-Line (New York)

www.delanceyunderground.org Ideato dallo studio Raad di New York, The Low Line è un progetto per un parco sotterraneo che nascerà a New York City, nella stazione abbandonata della metropolitana, il Williamsburg Trolley Terminal, situato sotto Delancey Street, nel Lower East Side di Manhattan. Se portato a realizzazione sarà il primo parco sotterraneo del mondo. Sarà una rivoluzione, un nuovo tipo di spazio pubblico, che utilizzerà una tecnologia solare per l’illuminazione naturale e design all’avanguardia per recuperare e trasformare uno spazio molto speciale di vecchia edilizia industriale. Impiegando un’innovativa tecnologia a fibre ottiche, catturerà la luce solare dall’esterno e la incanalerà nell’area sotterranea, consentendo a piante, alberi ed erba di crescere rigogliosamente al chiuso. Il parco ospiterà attività annuali, tra cui mercati degli agricoltori, attività didattiche e mostre d’arte. UNA FORESTA DI LOCATION Sparsi in Europa e in diverse altre parti del mondo, fra Madagascar, Australia, Sudafrica e Malesia, troviamo alcuni tree hotel anche in Italia, dove rappresentano l’ultima tendenza per una venue originale, senza rinunciare ai principali comfort degli hotel di lusso.

¢ Ariau Amazon Towers (Brasile)

www.ariauamazontowers.com L’Ariau Amazon Towers è il più grande 7

Progetti spettacolari che potrebbero diventare realtà a breve sono l’Intercontinental Shimao Wonderland di Shanghai e il Wadi Rum Desert Lodge Resort, in Giordania. L’Intercontinental Shimao Wonderland (www.ichotelsgroup.com), progettato dallo studio di architetti londinese Atkins, è un nuovo hotel a 7 stelle che avrà solo tre piani sopra il livello del mare. Gli altri 16 saranno sottoterra. La sua apertura è prevista tra la fine del 2014 e l’inizio del 2015, con una struttura che arriverà fino a cento metri sotto al suolo. Immerso nel verde, lussuosissimo e fastoso, questo particolare hotel conta ben 380 camere. A disposizione: strutture per conferenze per un massimo di mille persone, un centro per banchetti, ristoranti, bar, il centro sportivo e un lago artificiale. Il livello più basso della struttura conterrà un complesso con piscina per sport acquatici. Un centro per attività come l’arrampicata e il bungee jumping sarà a sbalzo sopra la cava e vi si accederà da ascensori speciali. Gli ultimi due piani del resort sono dedicati alla Spa. Il Wadi Rum Desert Lodge, invece, è un progetto già esistente e pronto per essere realizzato. Ideato dallo studio Oppenheim Architectures + Design (www.oppenoffice.com), con base tree resort del mondo. Le camere sugli alberi sono sospese sopra i fiumi e i boschi della foresta amazzonica e sono collegate da un sistema di scale e di passerelle. Gli spazi a disposizione possono ospitare grandi eventi: auditorium e anfiteatro arrivano a contenere fino a

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in Florida, sembra una riproduzione della città di Petra in chiave moderna. Scavato in parte nella roccia e integrato con strutture di cemento eco presenta soluzioni architettoniche molto scenografiche. Le camere e tutti i servizi dell’hotel sono incastonati tra le scogliere e inseriti nelle fessure del terreno. Le forme semplici e i materiali estratti direttamente dal sito rimandano al paesaggio. Tutto è pensato per fondersi con il luogo circostante in maniera non invasiva. 9

6 / The Low Line sarà il primo parco sotterraneo al mondo. Nascerà a New York City, nella stazione abbandonata di Williamsburg Trolley 7 / L’Ariau Amazon Towers, in Brasile, è il più grande tree resort del mondo. Auditorium e anfiteatro arrivano a contenere fino a mille persone 8 / L’Intercontinental Shimao Wonderland Shanghai è un nuovo hotel a 7 stelle che si sviluppa quasi completamente sotto il livello del mare, dentro una cava naturale 9 / Il Wadi Rum Desert Lodge, in Florida, sembra una riproduzione della città di Petra in chiave moderna

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CHIUSI IN UNA BOLLA Si chiamano CristalBubble e sono moduli gonfiabili: bolle trasparenti che stanno in piedi per insufflaggio e possono essere aggregate. Nate dall’intuizione del designer Pierre Stéphane Dumas sono realizzate con grande precisione dalla BubbleTree (www.bubbletree.fr), azienda francese nata appositamente per la realizzazione e la commercializzazione di queste unità abitative: delle perfette sfere di cristallo mobili e collocabili su un prato, in riva al mare o in montagna, nei boschi o nei parchi. In Francia, da Roubaix alla Provenza, si stanno diffondendo delle strutture ricettive che invece delle solite 11

camere d’albergo, propongono appunto la soluzione in Bubbleroom. L’Attrap’ Rêves di Allauch (www.attrap-reves.com), cittadina vicino a Marsiglia, è una di queste. Il primo hotel mobile che offre ai turisti la possibilità di trascorrere un soggiorno a stretto contatto con la natura. Possono essere contemplate come spazio multifunzionale per tutto l’anno, o come location suggestiva, economica e flessibile per gli eventi più disparati, dai seminari alle presentazioni di nuovi prodotti dai team building ai party, dall’allestimento di catering per set di film ai rinfreschi per serate o feste.

mille persone. Altri numeri sono: 250 alloggi, due eliporti, sette torri avvistamento, due ristoranti e due piscine. A disposizione uno staff di meeting and event planner per eventi chiavi in mano.

¢ La Piantata (Viterbo)

www.lapiantata.it La casa sull’albero più grande d’Europa (87 metri quadrati) si trova immersa nel verde della Maremma laziale, ad Arlena di Castro (Viterbo), fra ulivi e lavanda, ed è la suite di un agriturismo. Realizzata in cedro canadese massiccio è stata costruita su un pino marittimo di 200 anni. Il coronamento è la chioma frondosa di un albero che non viene scalfito, perché la struttura è autoportante. Anche design e comfort high-tech si innestano senza interferenze nella semplicità della natura. La Piantata è location ideale per eventi aziendali e ospita set fotografici. Per l’allestimento tecnico e l’organizzazione degli eventi, l’azienda ha una partnership con specialisti del settore. Una regia tecnica è a disposizione per convention e meeting. In collaborazione con la Boscolo Etoile Academy di Tuscania, viene offerta agli ospiti l’opportunità di partecipare a dei corsi di cucina con i migliori chef italiani. Nelle vicinanze si trovano: il Lago di Bolsena, ove è possibile frequentare i centri velici o affittare piccole imbarcazioni, le spiagge di Montalto di Castro, le Terme dei Papi di Viterbo, e i campi da golf di Tarquinia. GREEN COME IL GREEN Dalla terra al prato, il passo è breve (pollice verde permettendo). E quando si pensa a un prato, in termini Mice, l’associazione di idee rimanda subito al green di un campo da golf, vero e pro-

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prio culto per i congressisti degli ultimi 40 anni. E in ogni caso, non è indispensabile essere un golfista per apprezzare il contesto: una distesa verde fatta di dolci declivi e laghetti, ideali per una passeggiata all’aria aperta tra un green e un fairway.

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¢ Donnafugata Golf Resort (Sicilia)

www.donnafugatagolfresort.com Nella top ten dei migliori golf resort d’Italia, stilata per Condé Nast Traveller da una giuria selezionata di frequent flyer e trend setter spicca il Donnafugata, un resort a cinque stelle lusso con due campi da golf, spa e suite. Le 18 buche disegnate da Franco Piras si susseguono per due grandi valli, ognuna con un lago che interessa il gioco. Il percorso è un unico colpo d’occhio inserito come anello di congiunzione tra due riserve naturali e con il mare e l’isola di Malta all’orizzonte. Il “Parkland” di Gary Player si snoda tra gli ulivi e i carrubi tipici della campagna ragusana che si scorge tutta intorno fino alle pendici dell’altopiano che arriva fino a Ragusa. Le buche sono molto diluite sul terreno e questo caratterizza il percorso dando la sensazione al giocatore di essere completamente immerso nella natura. I suggestivi muri in pietra tipici della zona che si intravedono a lato di molte buche completano gli scorci del percorso. Pochi gli ostacoli di sabbia lungo i fairway delimitati dagli alberi, green insidiosi e ben difesi da bunker profondi e vicini al piano di putting. Il Centro Eventi del Donnafugata, perfettamente integrato con l’ambiente circostante, vanta ben otto diverse sale riunioni completamente attrezzate, caratterizzate da ambienti raffinati. L’elegante resort è l’ideale per meeting, convegni e incentive.

¢ Hersham Golf Club (Surrey)

www.hershamgolf.com Nella campagna inglese del Surrey nascerà il l’Hersham Golf Club, primo albergo di lusso al mondo costruito nel sottosuolo. È attualmente al vaglio del consiglio di Elmbridge questo innovativo progetto da 72 milioni di sterline presentato dall’Arkin Developments Group. Sotto prati e boschi naturali a ovest di Londra, sorgeranno un hotel a cinque stelle con 198 camere, una spa, ristoranti e bar di lusso. Tutto questo però non sarà alla luce del sole. L’avveniristico progetto prevede all’esterno solo il campo da golf, mentre il centro termale e le guest room saranno situate nel sottosuolo. La costruzione verrà condotta nel pieno rispetto del paesaggio che rimarrà pressoché intatto, consentendo un basso impatto ambientale e combinando design innovativo e tecnologia edilizia intelligente.

10 / La casa sull’albero più grande d’Europa è La Piantata e si trova immersa nel verde della Maremma laziale, ad Arlena di Castro 11 / I CristalBubble sono moduli gonfiabili: bolle trasparenti che stanno in piedi per insufflaggio e possono essere aggregate 12 / L’Hersham Golf Club, nella campagna inglese del Surrey è il primo albergo di lusso al mondo costruito nel sottosuolo. L’avveniristico progetto prevede all’esterno solo il campo da golf 13 / Nella top ten dei migliori golf resort d’Italia, secondo Condé Nast Traveller, spicca il Donnafugata, ideale anche per meeting, convegni e incentive

Gianfranco Guccione

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Regione Veneto,

il congressuale è diffuso Venice Region Convention Bureau Network fa il primo bilancio dopo un anno di attività e conferma la bontà del progetto della Regione Veneto per promuovere il Mice ALESSANDRA BOIARDI

n anno fa all’incirca la start up, ora, dopo mesi di intensa attività, il primo U bilancio: Venice Region Convention Bureau Network è divenuta una realtà attivissima, in grado di costituire un reale punto di riferimento per l’incoming congressuale in Veneto, una vera e propria rete diffusa a servizio degli organizzatori e dei congressisti. L’iniziativa, nata per volontà della Regione Veneto, ha permesso la creazione di un vero e proprio “sistema”, in grado di coordinare la variegata offerta regionale e la creazione di una vera e propria condivisione a tutto vantaggio delle diverse territorialità. DALLA START UP AL CONSOLIDAMENTO L’attività del nuovo network regionale raccoglie i primi successi, alla luce di un processo di collaborazione che ha coinvolto i sette convention bureau provinciali (Belluno, Padova, Rovigo, Treviso, Venezia, Verona e Vicenza ) che dopo la

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creazione di questo sistema integrato hanno iniziato di fatto una proficua cooperazione, concretizzata nel passaggio di informazioni, nel dialogo, nella condivisione di know-how e nell’integrazione dell’offerta nelle sue specificità territoriali. Tutte azioni di reciprocità che hanno contribuito al consolidamento degli stessi convention bureau provinciali coinvolti e del network, ancora più significativo se si considera l’unicità, a livello nazionale, dell’iniziativa, fortemente voluta dal governo regionale per sostenere e valorizzare il ricco tessuto dell’offerta veneta al mondo congressuale. AZIONI MIRATE A SUPPORTO DEL NETWORK Due le fasi principali che hanno costituito l’azione a supporto del network: da un lato la realizzazione di strumenti di comunicazione ad hoc, dall’altro la presenza a importanti eventi del settore. Per quanto riguarda il primo punto, la condivisione ha preso la forma di un logo studiato appositamente e di una brochure illustrativa già realizzata in diverse lingue (oltre all’italiano, in inglese e spagnolo). Particolarmente apprezzati anche il sito e


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il video dedicati, che hanno voluto unire il messaggio di “garanzia istituzionale” dato dal supporto regionale a tutto quello che costituisce la variegata offerta veneta, la ricchezza, la varietà e il brio delle proposte offerte al mondo dell’incentive e del congressuale. Di iniziativa in iniziativa, Venice Region Convention Bureau network è diventato membro di Icca (International Congress and Convention Association), un importante step anche per un maggiore livello di visibilità internazionale. Sulla stessa lunghezza d’onda la partecipazione a importanti eventi del settore come Btc a Rimini lo scorso giugno (dove il network ha effettivamente fatto il suo debutto ufficiale) e Travel Trend Milano, che ha costituito un importante passo di coesione per l’immagine del congressuale veneto. A livello internazionale, è significativa la partecipazione a Eibtm di Barcellona, che vede ancora una volta i protagonisti della meeting industry veneta insieme sotto l’egida del network.

d’ordine: destagionalizzare e delocalizzare, due obiettivi perseguiti dal network con successo che hanno la lungimiranza di fare conoscere il Veneto in tutti i suoi aspetti (dal Lago di Garda alle montagne, dall’arte alla natura) a chi arriva per un congresso e vi torna in vacanza. Anche per questo il pay off del network è Nice to Meet you!, un modo di promuovere a trecentossesanta gradi l’offerta congressuale e leisure grazie a un sistema integrato che sta completando con successo questo positivo rodaggio per guardare al futuro.

La partecipazione ai principali eventi di settore, sia nazionali sia internazionali, fa parte della strategia di promozione del nuovo Venice Region Convention Bureau network

indirizzi a fine rivista

CONGRESSUALE E… MORE Fondamentale per il successo del Venice Region Convention Bureau è il concetto del “more”, ossia della possibilità di abbinare a un’offerta strettamente legate alle esigenze congressuali (dalle infrastrutture ai servizi) infinite possibilità di post congress, che strizzano l’occhio al leisure e permettono al territorio veneto di essere concorrenziale a livello internazionale con i protagonisti più apprezzati del Mice. Un aspetto in cui la condivisione diventa fondamentale, soprattutto per una regione che ha un’offerta così variegata da poter accontentare davvero ogni esigenza. Due le parole

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I giganti del Mice Aprirà i battenti il primo aprile 2013 ma è già operativo con tanto di eventi in calendario. È il Conrad Dubai, della Conrad Hotels&Resorts, sotto l’egida di Hilton Worldwide LUCIANA FRANCESCA REBONATO

onrad Hotels approda a Dubai e a capitanare il Conrad Dubai sarà Mario FerC raro (nella foto): una carriera costellata da successi e riconoscimenti, fra i quali Ehma Hotel Manager of the Year Europe 2011. E aver conseguito risultati di eccellenza ha determinato il suo nuovo obiettivo, quello di inaugurare uno degli alberghi più prestigiosi della compagnia. Quali sono per lei le sfide decisive per il lancio del Conrad Dubai? «L’obiettivo è quello di farlo diventare un ambasciatore del brand, posizionandolo fra i migliori della destinazione: il Conrad è una vera e propria flagship per il Gruppo e approntare una struttura organizzata ed efficiente in un anno è già una grande sfida di per sé. Il team degli eventi è già operativo con tanto di eventi confermati per il 2013.» Identifichiamo il valore aggiunto di Dubai per il Mice italiano? «È una destinazione che miscela la grande

CONGRESSI AL CONRAD DUBAI Il centro congressi della struttura è articolato in 14 sale meeting, due ballroom – una da 1.200 metri quadrati e l’altra da 800 – e

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la capienza massima è per tremila persone. La sala principale accoglie sino a 1.100 ospiti a teatro.

metropoli, il mare, il tocco esotico del Medio Oriente e il deserto. Le opzioni, naturalmente, sono molteplici: a Dubai ci sono le due shopping mall più grandi del mondo e lo shopping è tax free. Il turista puo scegliere anche di dedicarsi al desert safari o rilassarsi sulle spiagge più esclusive». Ci delinea i punti-cardine di una corretta formazione nel multiforme scenario della meeting industry? «Forte specializzazione, personale dedicato e competente che riesca a interpretare, suggerire, seguire e realizzare le esigenze del cliente per consentirgli di ottenere un evento perfetto. Nel contesto del Mice io ho sempre puntato a formare delle squadre con esperienza maturata sia nell’operativo dell’albergo sia nell’area commerciale: identificare il bisogno del cliente e del suo evento è fondamentale per sviluppare un’offerta tailor made. Al Molino Stucky di Venezia avevo implementato il modello organizzativo del reparto Conference & Event, suddividendo in due aree il reparto: la prima gestiva il cliente dalla richiesta sino alla fine del contratto, la seconda seguiva la committenza dalla firma sino alla gestione dell’evento. E così sarà al Conrad di Dubai». Lei imposta le strategie operative adattando la politica d’impresa alla situazione economica internazionale. Come raggiunge la massima redditività? «È necessaria una combinazione di fattori: strategie commerciali vincenti, un’organizzazione che operi con efficienza e la massimizzazione del profitto, anche attraverso una corretta gestione delle tariffe». indirizzi a fine rivista


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MICE ON THE BEACH

Le parole d‘ordine sono Atmosphere, Glamour & Fashion. Tre fattori impalpabili eppure decisivi. Difficili da calibrare ma al tempo stesso insostituibili, capaci di determinare la buona riuscita dell’evento, dalla serata semi informale tra colleghi al più dedicato meeting. È evidente che la scelta della location gioca un ruolo fondamentale nell’abbinare progettualità ed effetto sorpresa. Il Papeete Beach, uno degli stabilimenti balneari più noti e più alla moda in Italia, si rileva cornice particolarmente interessante e appetibile per il Mice on the beach: il mare, la spiaggia, la magia della location, costituiscono gli elementi paesaggistici dominanti e virtualmente infiniti. Da molti anni il Papeete Beach e Villapapeete ospitano numerosi eventi che vedono protagonista le aziende interessate a comunicare con un target composto da giovani e potenziale trend-setter, attraverso presentazioni, convention e lanci di prodotto, soprattutto nel settore dell’abbigliamento e del fashion, del beverage e dei motori. Frequenti le sfilate, i car show e le installazioni espositive con servizio hostessing.

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ASSUNTA CORBO

IL PARCO DEI PRINCIPI DI SORRENTO TRA I TOP FIVE DEL DESIGN IN ITALIA Il Parco dei Principi di Sorrento, tra i primi hoteldesign del mondo, entra nella top-five della classifica Top Italy 2012 redatta, per la prima volta, da Condé Nast Traveller. La prestigiosa rivista ha premiato le migliori strutture italiane scelte per il servizio impeccabile, gli eleganti arredamenti, l’alta qualità del cibo e il fascino architettonico che rappresentano le mete ideali per i viaggiatori. L'hotel Parco dei Principi di Sorrento è una struttura di lusso, immersa nel verde di un giardino botanico di rara bellezza in cui moderno ed eterno, ovvero design e natura, si fondono con armonia. L’hotel mantiene ancora oggi intatto lo stile particolare impresso dal suo progettista, il celebre architetto milanese Gio Ponti. L’intera struttura è declinata secondo l’alternanza cromatica bianco-blu che diventa motivo unificante di tutti gli ambienti, della struttura architettonica e di ogni singolo dettaglio, come i cento pavimenti diversi per le sue cento stanze. Si tratta di un riconoscimento importante per l’hotel che proprio quest’anno, per festeggiare i suoi cinquant’anni e far comprendere meglio agli ospiti il suo design è diventato anche museo: da giugno, infatti, ospita una mostra permanente che si incentra sull’opera pontina. (N.V.)

ASSAPORANDO L’ITALIA Se l’Italia è un Paese dalla forte cultura gastronomica, l’Emilia Romagna è certamente uno dei territori più rappresentativi per scoprire e conoscere i piaceri della tavola più autentica. E dove se non qui poteva trovare spazio il centro di cultura gastronomica Casa Artusi di Forlimpopoli? Qui nacque Pellegrino Artusi, autore de “La Scienza in Cucina e l'Arte di Mangiar Bene”: fra i libri di cucina italiani il più importante e popolare, tradotto in numerose lingue straniere. Centro dalla grande personalità e dalla fama internazionale, Casa Artusi si propone anche come location per organizzare manifestazioni, eventi, workshop, convegni e incontri in uno degli spazi modernamente attrezzati in grado di ospitare da 15 a 130 persone. Inseriti in una cornice gastronomica d’eccellenza, i meeting possono completarsi con visite guidate di Casa Artusi o di aziende agricole e vitivinicole, degustazioni di prodotti italiani e percorsi guidati di abbinamento di cibo e vino. Stimolanti e perfetti per i team building sono i corsi pratici e dimostrativi proposti dalla Scuola di Cucina di Casa Artusi.


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MEETING SULL’ACQUA IN OLANDA

Una vera icona del passato si trasforma in un hotel galleggiante. Succede nei Paesi Bassi grazie a Worldhotels che ha acquisito la nave ss Rotterdam, nave ammiraglia della flotta Holland America Line, completata nel 1958. L’imbarcazione consta

di 254 camere, dove la modernità si sposa perfettamente con un design che richiama le origini degli anni Cinquanta. Ognuna con una forma particolare e con un abbinamento diverso di colori, le stanze accolgono fino a quattro persone e dispongono di tutti i comfort: scrivania da lavoro, schermo Lcd, connessione internet e aria condizionata. Per i pasti è possibile scegliere tra il ristorante Lido, più informale e aperto tutto il giorno, e l’elegante e modaiolo Club Room. L’Ocean Bar e Terrace sono invece perfetti per gustarsi un cocktail in tranquillità, o per parlare di affari sorseggiando un drink. Quattordici le sale banchetti e sedici le sale meeting a disposizione.

MEETING FIRMATI CLUB MED IN TURCHIA

Un litorale che conserva una bellezza naturale come poche e un green per veri professionisti: questi i due elementi che si sposano perfettamente dando origine a una delle destinazioni più esclusive della costa turca. Belek, situata a trenta chilometri da Antalya, è la nuova area di sviluppo per Club Med. L’operatore francese – che nel 2005 ha iniziato un’importante azione di apertura, chiusura e restyling dei propri resort investendo 1,5 miliardi di euro aprirà a marzo 2013 un Club Med quattro tridenti proprio a Belek dove sorge anche il prestigioso Lykia Links Golf affacciato sul Mediterraneo e amato dai golfisti di tutto il mondo. La struttura è dotata di 433 camere a cui si aggiungono ville di lusso con servizio di butler. Inserito in uno scenario che si presta ai viaggi incentive e ad attività di post congress di diverso genere, il resort è una perfetta location per organizzare meeting di piccole e medie dimensioni, grazie all’auditorium da cinquecento posti.

LOUVRE HOTELS CRESCE A ROMA Il Golden Tulip Rome Airport è la novità della capitale. La struttura è un moderno e confortevole albergo quattro stelle, che si trova in posizione strategica a solo tre chilometri dall’aeroporto internazionale di Fiumicino Leonardo Vinci. L’edificio è situato, inoltre, a poca distanza dalla Nuova Fiera di Roma. L’ottima posizione consente al nuovo albergo di poter soddisfare le esigenze della clientela che soggiorna a Roma per motivi di lavoro. L’albergo, che si sviluppa su cinque piani, dispone di 104 camere e tre suite, la maggior parte delle quali si affacciano sul parco di diecimila metri quadrati che circonda la piscina. Ai meeting l’hotel – dotato di un grande parcheggio privato – dedica cinque sale riunioni con capienza complessiva superiore a duecento persone. Per i momenti di relax all’insegna del gusto viene proposto il ristorante Antico Porto che vanta un menu di specialità regionali.

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EVENTI A DUE PASSI DALL’AEROPORTO DI ORIO AL SERIO La catena alberghiera Mercure continua a crescere in Italia con la formula del franchising con una nuova apertura a Bergamo. Mercure Bergamo Aeroporto, struttura elegante e confortevole, nasce dal recupero di un'antica abitazione colonica del Seicento denominata, in passato, Cascina Sant'Antonio. Il nuovo hotel Mercure è situato in una posizione strategica a soli quattro chilometri da Bergamo città, dista quattrocento metri dal casello

A PRAGA L’HOTEL CON LA FUNIVIA È nato Nh Praga, la nuova struttura alberghiera del gruppo Nh Hoteles che a ottobre ha rilevato il Mövenpick Hotel. Il moderno quattro stelle è caratterizzato da due edifici, uno dei quali situato in cima alla collina di Smichov che offre una bellissima veduta sulla capitale ceca. L’originale funivia Lanovka collega le due strutture che dispongono complessivamente di 439 stanze elegantemente arredate. Ai meeting la struttura dedica un attrezzato centro congressi composto da 13 sale la più grande delle quali può ospitare fino a trecento persone. Tutte le sale, illuminate da luce naturale, sono dotate di tecnologie all’avanguardia per l’organizzazione di conferenze ed eventi. A disposizione degli ospiti anche un centro benessere, un sentiero jogging vicino al Parco Mrazovka, sei campi da tennis e un campo da beach volley. Ottime anche le proposte gastronomiche offerte dal Il Giardino, con terrazza panoramica.

MICE ON BOARD

Il mare si trasforma in uno scenario pronto ad accogliere una location per eventi dal carattere insolito e intrigante. Che si tratti di una sfilata di moda, di un corso di formazione, di una riunione o di una convention internazionale, la nave gialla di

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Corsica Sardinia Ferries si propone come soluzione ideale per l’organizzazione originale di un evento di qualunque genere. Tra le onde del mare, lontano dalle metropoli e dalle consuete formule di presentazione, la nave consente di abbinare momenti di lavoro con pause di vero relax. Oltre la sala conferenze, infatti, a bordo si trovano ristoranti panoramici, corner di bordo dove poter organizzare cocktail e rinfreschi, piscina e sale gioco. Grazie alle diverse possibilità proposte on board trovano lo scenario adatto team building entusiasmanti ed eventi fino a ottocento persone.

autostradale di Dalmine e meno di 15 minuti dall’aeroporto di Orio Al Serio. L’hotel, immerso in un rigoglioso giardino, dispone di 82 camere dal design moderno e minimalista dotate di ogni comfort. Per pranzi o spuntini veloci il bar Pegaso offre un’ampia scelta di cibi freschi e cocktail. Inoltre, per eventi o riunioni di affari gli ospiti possono usufruire delle due sale riunioni con una capacità ricettiva fino a novanta persone.

UNA HOTELS MODERNAMENT E SOCIAL Più moderno e giovane, attento alle nuove tendenze e, soprattutto, fortemente votato al mondo dei social. Così si presenta il nuovo sito di Una Hotels. Tra le novità principali, l’introduzione di due nuove sezioni: Ristoranti & Café e Ricevimenti & Matrimoni. Direttamente dalla home page è possibile inoltre accedere a Una best price guaranteed, il programma che garantisce sempre la miglior tariffa prenotando attraverso il sito della catena alberghiera e a un link per chiamare gratuitamente il centro prenotazioni di Una. Nuova è anche l’area In Viaggio, che raccoglie utilissime informazioni sui luoghi in cui sono presenti gli alberghi Unaway, come quelle su viabilità, meteo e consigli sulle mete turistiche più belle da visitare durante il soggiorno.


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FOUR SEASONS TORNA A TORONTO IL FASCINO INSOLITO DI VILLA CAGNOLA Posta in panoramica posizione sulla conca del Lago di Varese, Villa Cagnola ospita un moderno e attrezzato centro convegni, facilmente raggiungibile in treno, dall’A8, dall’hub di Malpensa. Quattro diverse sale convegni, con capienza complessiva di 260 posti, consentono lo svolgimento di un’intensa attività congressistica, che si avvantaggia della naturale bellezza del luogo. Dotata di settanta confortevoli camere, Villa Cagnola si presenta come meta d’elezione per accogliere meeting, corsi residenziali, team building. È anche location ideale per anniversari e banchetti. Le stanze, confortevoli e accoglienti, sono dotate di televisori satellitari e di connessione wi-fi gratuita. Completano l’offerta un elegante e funzionale ristorante da 150 posti e due ampi parcheggi. La famosa “Raccolta Cagnola”, visitabile su prenotazione, aggiunge un tocco di originalità al soggiorno di chi voglia ritemprarsi in un luogo tranquillo, o lavorare in un ambiente rilassante e proficuo. Il vasto parco secolare, il rinomato giardino all’italiana fanno di Villa Cagnola un luogo particolare, dal fascino insolito.

Cinquant’anni fa apriva il suo primo hotel piccolo e modesto, oggi Four Seasons torna a Toronto per arricchire la sua offerta di strutture alberghiere. Il nuovo Four Seasons Hotel Toronto sorge all’angolo tra Bay Street e Yorkville Avenue, luogo icona in cui si trovava anche il primo storico hotel della catena. La nuova struttura, proprietà della Hrh Prince Al Waleed bin Talal's Kingdom Holding Company, è stata progettata da architectsAlliance e costruita dalla Menkes Construction Ltd. L’attento e curato design degli interni, invece, è stato affidato a Yabu Pushelberg. L’albergo dispone di 259 camere e suite, un prestigioso ristorante e la prima Four Seasons Spa di Toronto perfetta per ritrovare il proprio benessere fisico. Alle riunioni di lavoro l’hotel dedica piccole sale particolarmente adatte ai board meeting di grande classe.

FAIRMONT: IL MEETING SI PRENOTA SUL TABLET Prenotare un massaggio o un pranzo di affari al desk dell’hotel è ormai cosa d’altri tempi. Oggi, nell’era digital e web 2.0, arriva qualcosa in più: il concierge a disposizione dei clienti direttamente sul tablet o sullo smartphone. La moderna e originale iniziativa è stata lanciata da Fairmont Hotels & Resorts che ha studiato un’applicazione dedicata proprio al Digital Concierge. Grazie a questo servizio innovativo, chiunque può prenotare e trovare rapidamente le informazioni prima di ogni viaggio o spostamento di lavoro, di accedere alle informazioni locali in tempo reale e di organizzare un meeting o un massaggio spa da un unico dispositivo. Un servizio decisamente al passo con i tempi che agevolerà l’organizzazione dei viaggi d’affari, i soggiorni business e i meeting aziendali.

MEETING E INCENTIVE DAL SAPORE TROPICALE Un giardino tropicale avvolge le 297 camere del nuovo resort Ambre aperto a Mauritius. Il quattro stelle, guidato dal manager Alessandro Schenone, è un vero gioiello inserito a Palmar, sulla costa orientale di Mauritius. Situato a un’ora di distanza dall’aeroporto e dalla capitale Port Louis, il resort si presta come location perfetta per viaggi incentive e per l’organizzazione di meeting. La sala polifunzionale è completamente fornita delle attrezzature audio-video e può ospitare eventi di ogni tipologia fino a 125 persone. La sua particolarità è che la notte si trasforma in un night club dove poter trascorre alcune ore di puro divertimento. Gli ospiti della struttura, inoltre, possono godersi la spiaggia di sabbia bianca naturale lunga settecento metri, la laguna tropicale adiacente, la spa e una pausa gastronomica in uno dei cinque tra bar e ristoranti.

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Ricerca della qualità assoluta, eleganza, enogastronomia: gli alberghi Select Hotels Collection, con i loro spazi congressuali versatili e tecnologici, sono in grado di soddisfare ogni esigenza di aziende e Pco. Due nuove brochure illustrano le opportunità offerte

Meeting di gusto MICHELA ROSSI

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più significativi e il pieno successo di ogni attività imprenditoriale Inonrisultati sono mai frutto del caso, ma di accurate scelte operative che puntano sempre alla qualità e al futuro. Forte di questa consapevolezza, Select Hotels Collection – catena alberghiera della famiglia Batani, che attualmente conta 11 alberghi in Italia, tra cui lo storico cinque stelle lusso Grand Hotel Rimini e il cinque stelle Pala-

ce Hotel di Milano Marittima, nonché uno in Romania, il Grand Hotel Italia (anch’esso di categoria superior) –, ha fatto della cura dei particolari, della cortesia, della professionalità e dell’enogastronomia d’alta scuola, oltre che dell’eleganza delle sue rinomate strutture, una scelta irrinunciabile; migliorandosi continuamente anche nel settore della convegnistica, per proporsi sul mercato congressuale in maniera originale, mirata e sempre all’altezza dei tempi. Ne è un chiaro esempio la strategia comunicativa del gruppo, che si è ultimamente arricchita di nuovi strumenti promozionali in grado di supportare adeguatamente le scelte di aziende, istituzioni e meeting planner alla ricerca di alberghi e location che possano soddisfare al meglio qualsiasi esigenza. Stiamo parlando delle nuove brochure Select Business, già disponibile sia nel formato elettronico (sfogliabile on-line) sia nella pratica versione cartacea, e Select Food, in corso di realizzazione. Quest’ultima, in particolare, servirà a presentare a tutti gli operatori e futuri clienti l’offerta ristorativa (individuale e di gruppo) così come la intende


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x Antonio Batani, ovvero: prodotti genuini a chilometri zero, provenienti dalla fattoria di famiglia, utilizzati per realizzare una cucina mediterranea di terra e di mare senza “contraffazioni”, cioè non sofisticata, semplice, ma ricca di sapori e declinata in tutte le sfumature del gusto tipiche della più alta gastronomia italiana. Le proposte illustrate, del resto, sono a cura di Claudio Di Bernardo, apprezzato chef del Grand Hotel Rimini, un professionista i cui piatti sono stati immortalati con maestria dal fotografo Riccardo Gallini. Nulla a che vedere, dunque, con il vecchio concetto di “ristorazione da albergo”, poiché negli alberghi Select Hotels Collection i menu rientrano nell’ambito di una cucina da ristorante stellato. UNA SCELTA VINCENTE L’offerta meeting complessiva del Gruppo si compone di quaranta sale di varia capienza e metratura, luminose, polifunzionali, modulabili e fornite delle migliori attrezzature tecniche e tecnologiche, con a disposizione uno staff congressuale costituito da professionisti di decennale esperienza, dotati di grande attenzione per il cliente, capacità di anticipazione e problem solving, in grado pertanto di individuare e proporre di volta in volta le soluzioni più competitive, efficaci e vincenti. Le sei strutture presenti a Milano Marittima, per esempio, essendo vicinissime l’una all’altra, permettono di organizzare comodamente eventi e convention con centinaia di partecipanti, potendo disporre nel raggio di soli quattrocento metri di ben 26 sale meeting da venti a 450 posti e oltre 650 camere. Ma tutte le altre location della catena – dall’Hotel Miramonti in riva al

lago di Acquapartita al Diplomatic o all’Hotel Universal di Cervia, fino al citato Grand Hotel Italia nella città di Cluj Napoca, facilmente raggiungibile con voli low cost – non sono certo da meno per qualità e varietà dell’offerta. È così che dalla brezza del mare all’aria balsamica della collina, dall’ambiente più caldo e familiare all’atmosfera “chic” e “high-tech”, all’inimitabile fascino della storia, ogni tipologia di evento aziendale e congressuale trova con Select Hotels Collection la sua giusta collocazione. In più, per tutto l’autunno 2012, è possibile approfittare di proposte speciali e pacchetti per eventi all-inclusive, che comprendono non solo il pernottamento, i servizi congressuali e la ristorazione, ma anche la spettacolarizzazione della cena di gala e l’organizzazione di attività di gruppo appassionanti e divertenti. Il tutto, rigorosamente, concepito su misura.

y 1 / Il Grand Hotel Gallia a Milano Marittima 2 / Il Grand Hotel di Rimini 3 / Antonio Batani e la figlia Paola 4 / L’Hotel Miramonti ad Acquapartita 5 / Gli hotel Universal e Diplomatic a Cervia 6 / L’Hotel Aurelia di Milano Marittima 7 / L’Hotel Palace a Milano Marittima

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Relais Sant’Uffizio Wellness & SPA HHHH Cioccaro di Penango (AT) Numero totale camere: 41 | Ristoranti: 2 | Posti: 300 | Sale meeting: 2 | Capienza sala maggiore: 300 mq | Capienza sala minore: 80 mq per 50/80 persone | Saletta segreteria | Possibilità organizzazione post congress

Cinque secoli di storia e una Spa inaugurata da un mese: è il Relais Sant’Uffizio Wellness & Spa, location di eventi, benessere e team building oltre i luoghi comuni, immerso nel fascino del Monferrato, irresistibile in ogni stagione

Benessere e storia LUCIANA FRANCESCA REBONATO

na storia lunga, quella del Relais Sant’Uffizio Wellness & Spa, secentesca U sede monastica trasformata in relais di charme a quattro stelle con un’accomodation che vanta antiche celle dei frati, testimonianze mariane e affreschi ottocenteschi. Passato e presente si intrecciano in totale armonia, al Relais Sant’Uffizio Wellness & Spa, nel forziere del Monferrato e in provincia di Asti, distante poco più di sessanta minuti di macchina da Torino e un’ora e mezza da Milano e da Genova. EVENTI IN FORMA! La novità dell’autunno 2012 è l’apertura del centro benessere Aquanatura Wellness & Spa con ampie vetrate affacciate sui vigneti sulle colline del Monferrato. Un tempio della remise en forme, una spa aperta anche per eventi personalizzati e alla sera. Quanto al benessere psicofisico, c’è l’imbarazzo della scelta: il centro si snoda in cinquecento metri quadrati nei quali il Mice trova una piscina con idromassaggio e acqua riscaldata a 34 gradi centigradi, sauna con vista sul vigneto di Barbera del relais, bagno mediterraneo e di vapore, docce nebulizzanti agli aromi e area relax con lettini

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provvisti di materassi ad acqua e rivolti alle colline astigiane. Agli eventi il Relais Sant’Uffizio Wellness & Spa dedica la sala Quercia – con travi a vista – e il salone Gardenia, (trecento metri quadrati senza colonne, una rarità nelle location piemontesi), entrambi provvisti di luce naturale, perfetti per incontri esclusivi circondati dalla quiete. Non solo. Il relais è sede ideale per attività di formazione e di team building, sia outdoor sia indoor: fra i numerosi esempi spicca quello ambientato negli ampi spazi della cucina – riservata in esclusiva – con lo chef che “dirige” gruppi di partecipanti nella preparazione del pranzo. Gli stessi partecipanti, poi, vengono serviti da colleghi che nel frattempo, con gli insegnamenti del maitre e del sommelier, approntano la sala con tanto di composizioni floreali. Un vero gioco di squadra con ruoli variabili – da cuochi a “clienti” – all’insegna del successo, “facilitato” anche dalle prelibatezze gastronomiche del territorio, da apprezzare nel ristorante della struttura: una cucina d’autore che punta i riflettori sui tartufi e sui prodotti autoctoni. indirizzi a fine rivista


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Park Hotel Villa Grazioli HHHH Grottaferrata (Rm) Numero totale camere: 62 | Ristoranti: 1 | Posti: fino a 200 | Sale meeting: 5 | Capienza sala maggiore: 120 posti | Capienza sala minore: 20 posti | Saletta segreteria | mq di aree espositive: 4.000 | Possibilità organizzazione post congress

Le esigenze del cliente sono sempre più complesse e la sua domanda è sempre più differenziata. Villa Grazioli fa la sua offerta proponendo tante novità, non solo sul piano dei contenuti, ma anche del servizio e della costumer care

Tutta un’altra classe TERESA CHIODO

a proposta ricettiva di Villa Grazioli, antica dimora nei Castelli Romani, Lpermette di andare alla scoperta di un’Italia intima, quella che esula dai grandi e riconosciuti itinerari del turismo di massa; è un vero e proprio viaggio all’interno del territorio e della sua storia: ci si immerge nell’atmosfera di un tempo, assaporandone il gusto nei dettagli, nelle tradizioni folcloristiche, nel contatto con la natura e nelle prelibatezze enogastronomiche. Per conferire valore aggiunto e plus competitivi a un’offerta con già tanti punti di forza, l’hotel, in partnership con alcuni

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operatori locali specialisti nel settore, progetta e realizza coinvolgenti momenti di team building. Unici nel loro genere sono quelli legati al territorio come le sessioni dedicate alla cucina tipica regionale. I corsi di team building in cucina permettono ai partecipanti di toccare con mano, di vivere direttamente, pienamente e in modo coinvolgente l’esperienza di creazione, rafforzamento e consolidamento del team di lavoro attraverso la metafora della cucina. L’aspetto ludico si mescola a quello formativo e una cornice ideale diventa un plus incentivante.


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Ambienti sontuosi e idee originali per team building indimenticabili: è la proposta di Villa Grazioli, a due passi da Roma

In genere il workshop che passa attraverso esperienze coinvolgenti permette ai suoi partecipanti di sperimentare, fuori da un asettico ufficio, le difficoltà e i vantaggi delle attività di gruppo, diventando così un importante strumento per imparare a creare e a mantenere proficue ed equilibrate relazioni con i propri collaboratori. Declinati nel format del painting team building, i corsi di pittura si svolgono in una delle sale affrescate della villa o all’ombra dei maestosi alberi del parco secolare. Sono alla portata di tutti e consistono nel riprodurre un dettaglio di un affresco. Al termine ognuno potrà portare a casa il dipinto o il disegno realizzato, come ricordo dell’esperienza vissuta a Villa Grazioli. Il mutamento di prospettiva implicito nella proposta di un percorso insolito come quello dell'analisi sensoriale di un vino può aiutare a indurre i partecipanti a esprimersi, a comunicare, a prendere delle decisioni in assenza di precisi punti di riferimento. A questo proposito Villa Grazioli propone wine tour e wine tasting in aziende vinicole della zona. I partecipanti vengono accompagnati in una visita delle cantine, durante la quale viene loro descritto il processo di realizzazione del vino e a cui segue la degustazione. Alcune attività sono strettamente legate all’avvicendarsi delle stagioni. Fra settembre e ottobre troviamo la partecipazione alla vendemmia con gara della pigiatura. Fra ottobre e novembre la raccolta delle olive con gara a chi ne raccoglie di più. In primavera si possono apprendere le tecniche di realizzazione di un orto. E ANCORA Villa Grazioli è un sodalizio perfetto fra l’eleganza e l’armonia di un antica dimora aristocratica e il comfort tecnologico che caratterizza un’ospitalità alberghiera al passo con i tempi. Dietro a una facciata imponente e austera si aprono contesti superbi e raffinate architetture: quinta scenica ideale dove organizzare meeting, incentive o special event.

Sobrietà e raffinatezza si insinuano fluidamente nelle 62 camere di cui due suite; 14 sono state appena completamente ristrutturate secondo un piano di rinnovamento che la proprietà ha intrapreso nell’ultimo anno. L’hotel si trova in una posizione logisticamente ideale poiché è a 12 chilometri dall’aeroporto di Ciampino e a quaranta da Fiumicino, per cui è facilmente raggiungibile, ma al contempo distante dal caos e dalla confusione della città. Questo permette ai partecipanti di un meeting di lavorare in un’atmosfera rilassante e silenziosa, grazie anche agli spazi verdi circostanti. Inoltre è ideale per eventi riservati, di grande privacy, sicurezza e tranquillità. L’offerta congressuale mette a disposizione cinque sale meeting dotate di luce naturale, con capienza massima di 120 persone a platea (sala plenaria). Un management specializzato consente soluzioni su misura per garantire il successo di qualsiasi tipologia di evento. Competenze specialistiche in vari ambiti vengono coinvolte per un servizio puntuale ed esclusivo. indirizzi a fine rivista

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Una spettacolare residenza seicentesca affacciata sul mare a una manciata di chilometri da Roma, la Posta Vecchia è un relais-museo di lusso, interamente privatizzabile per il Mice. Spa e ristorante stellato inclusi

Un albergo in esclusiva NINO VERMICELLI

o spettacolare affaccio sul mare, da solo, varrebbe una sosta a La Posta LVecchia Relais & Chateaux. Ma anche la bellezza della dimora secentesca – che rievoca i fasti nobiliari della famiglia Orsini, che la volle edificare sui resti di due ville romane nel 1640 – da sola, è in grado di conquistare anche l’ospite più distratto. Così come ne fu conquistato, negli Anni Sessanta, il magnate Jean Paul Getty, che ne fece la sua residenza in Italia e contribuì a riportarla al suo originario splendore, dopo che un’incendio ne distrusse diverse parti nel 1918. Oggi la dimora è uno splendido

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hotel a cinque stelle – dal 1992 si fregia del marchio Relais & Chateau – che dispone di 19 tra camere e suite, tutte elegantemente arredate con preziosi mobili rinascimentali (che fomano una collezione unica e originale, tra le più importanti in Italia). Assolutamente memorabile anche la proposta gastronomica della struttura: i piatti offerti al ristorante The Cesar, che vanta una scenografica terrazza stellata Michelin, coniugano sapori ricercati e innovativi con le antiche ricette del territorio e il profumo degli ortaggi coltivati direttamente nell’orto biologico dell'hotel; per


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la meeting industry, poi, è possibile organizzare lezioni di cucina con il fantasioso chef Michelino Gioia. Per i momenti di relax, invece, oltre alla piscina coperta riscaldata, con meravigliosa vista sul castello Odescalchi, si può scegliere tra la vasta selezione di trattamenti firmati Santa Maria Novella all’interno del prestigioso centro benessere Lpv Health & Beauty Club. HOTEL CHIUSO? NO, PRIVATIZZATO! È la novità autunno/inverno di quest’anno: in concomitanza con la chiusura invernale della struttura, iniziano le proposte esclusive pensate appositamente per il Mice; prima fra tutte la possibilità di utilizzare in esclusiva l’intera struttura, privatizzandola per il proprio evento, che può così avvalersi del lusso di una dimora rinascimentale e del supporto di uno staff professionale dedicato. Inoltre, quest’anno per la pima volta, dal 1° novembre al 23 aprile, è possibile affittare in esclusiva anche solamente il ristorante The Cesar e godere indisturbati della cucina stellata, delle splendide sale interne e della vista impareggiabile sul mare. E, sempre a proposito di cucina, visto il successo riscosso, La Posta Vecchia continua l’iniziativa “Chef a Casa”, che dà la possibilità di avere a disposizione lo chef e il suo staff per organizzare business lunch e cene di lavoro “stellati” a domicilio, sia in Italia sia all’estero. LUSSO, CULTURA E BENESSERE I plus e gli elementi che danno valore aggiunto alla Posta Vecchia ancora non sono finiti. Per la meeting industry più esigente, infatti, è a disposizione una pista di atterraggio per elicotteri: decisamente un modo elitario per raggiungere l’elegante struttura. Per la meeting industry più colta, invece, non si può non segnalare il museo privato interno, dove sono visitabili – eventualmente anche con un tour guidato – i resti di un’antica villa romana del I secolo; non solo: per piccolissimi gruppi è possibile

allestire addirittura una suggestiva cena tra i lasciti storici. La meeting industry più sportiva può invece contare su un campo da tennis riservato e gratuito, mentre quella salutista ed ecologica trarrà beneficio dall’orto biologico e dal giardino delle erbe, dal quale provengono – come già menzionato prima – la maggior parte degli ortaggi utilizzati dallo chef, per una cucina davvero a chilometri zero. Volendo, poi, organizzare post congress alla scoperta del territorio, la Città Eterna è a una manciata di chilometri, con le sue innumerevoli bellezze, le chiese barocche, i lasciti archeologici, le vie dello shopping elegante, l’atmosfera della Dolce Vita che ne ammanta i locali e le piazze al calar della notte, il Tevere che scorre placido creando scorci suggestivi. Ma anche l’entroterra laziale, ricco di sorprese inaspettate, è a due passi: la zona dei Castelli, da percorrere in auto d’epoca, per esempio, regala una commistione unica di natura, arte e gastronomia, con ville antiche, laghi, colline verdissime, osterie e cantine. E infine, anche la costa, punteggiata di località alla moda e paesaggi mozzafiato regala emozioni indimenticabili anche al Mice più esigente.

Lusso in esclusiva: durante la stagione di chiusura è possibile privatizzare interamente La Posta Vecchia per i propri eventi

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Palazzo Virgilio HHHH Brindisi Numero totale camere: 66 | Ristoranti: 1 | Posti: 120 | Sale meeting: 3 | Capienza sala maggiore: 120 posti | Capienza sala minore: 10 posti | Saletta segreteria | mq di aree espositive: 107 | Possibilità organizzazione post congress

Il quattro stelle a due passi dal centro storico di Brindisi apre le sue porte a eventi esclusivi e prestigiosi. Sobria eleganza ed efficienza degli spazi garantiscono il successo di ogni incontro

Storia, modernità e… Palazzo Virgilio GIULIA DE STEFANO

o stile è quello sobrio e minimal di un albergo cittadino in linea con le tenLdenze internazionali più apprezzate, la location è quella che non rinuncia a raccontare la storia del luogo che la accoglie e le tradizioni di una terra ricchissima. Storia e modernità si incontrano a Palazzo Virgilio, il nuovo albergo di Brindisi ottenuto dalla ristrutturazione dello storico Majestic. È un ottimo quattro stelle, in grado di accogliere gli eventi in un microcosmo di lusso e incanto, dove poter organizzare incontri al top in un contesto esclusivo. L’albergo è situato a pochi minuti dal centro storico di Brindisi: strategicamente posizionato in prossimità della stazione ferroviaria e dal porto è un punto di riferimento per girare anche a piedi la città. Così facile da rag-

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giungere grazie alla sua ubicazione, è anche il luogo privilegiato dove offrire ai congressisti il giusto tocco di relax, in un equilibrio perfetto tra l’efficienza e quel senso di privilegio che trasforma gli incontri di lavoro in esperienze indimenticabili. Modernità e tradizione sono infatti le caratteristiche che permettono a Palazzo Virgilio di raggiungere il perfetto equilibrio di una location per eventi funzionale e affascinante. Aspetti solo apparentemente in contrasto, che trovano la massima espressione nei diversi ambienti della struttura. IL FASCINO DELL’EFFICIENZA La modernità è la caratteristica più evidente del centro congressi di Palazzo Virgilio, composto da quattro sale meeting


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Lusso e modernità si mescolano con risultati sorprendenti negli spazi di Palazzo Virgilio, a una manciata di minuti dal centro storico di Brindisi

accoglienti e perfettamente isolate, pensate per ogni esigenza di lavoro, dalle piccole riunioni per il top management alle grandi convention aziendali. Tutti gli spazi sono modernissimi e dotati di attrezzature tecnologiche all’avanguardia. Particolarmente apprezzata dai congressisti, è la connessione wi-fi, presente in ogni sala meeting, una delle tante facility in dotazione. Gli spazi congressuali possono ospitare fino a 120 persone e possono essere allestiti e personalizzati fino al più piccolo dettaglio. E per completare l’ospitalità di lusso, nel Ristorante Virgilio, la cucina esprime al meglio le eccellenze del territorio anche per cene di gala e di lavoro. L’hotel dispone di 66 camere ampie e spaziose, di cui tre sono suite. Tutte le camere sono ben attrezzate anche per soggiorni di lavoro, con Tv satellitare, Sky, wi-fi gratuito, bollitore e cassaforte per laptop. Un ideale punto di partenza per scoprire il favoloso patrimonio artistico di Brindisi e girovagare per le vicine città pugliesi caratterizzate da splendori artistici, paesaggi meravigliosi e spiagge incontaminate. ALLA SCOPERTA DI BRINDISI Nella pianura salentina, Brindisi offre molto per un post congress. Da non perdere il castello aragonese, conosciuto come Forte a Mare, che fu costruito nel

1491 a difesa della città sull’isola antistante il porto. Altra grande fortezza della città è il castello svevo o castello grande, voluto da Federico II come residenza fortificata. Nel centro della città, invece, in piazza Duomo, sono imperdibili il porticato dei De Cateniano appartenuto all'ordine Ospedaliero dei cavalieri Gerosolimitani, il museo archeologico provinciale, la loggia del palazzo Balsamo e il museo diocesano. Il Duomo stesso è particolarmente interessante per i pregevoli reperti musivi scoperti tra il 1957 e 1968 dell’antico pavimento realizzato nel 1178, con caratteristiche decorazioni zoomorfe che sicuramente accompagnavano un ciclo di storie carolinge, ormai andate perdute. Simbolo della città è la colonna romana situata nel porto di Brindisi, ciò che resta delle due colonne romane costruite nel II secolo d.C. Punto di riferimento per tutti i navigatori, si pensa che siano state costruite per segnare il punto in cui si concludeva la via Appia. Oggi solo una è ancora integra, la seconda, a testimonianza della quale a Brindisi resta la base con uno dei rocchi, è caduta nel 1528 ed in seguito è stata trasportata in piazza Santo Oronzo nella barocca Lecce. indirizzi a fine rivista

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Beppe Giardino

Lavanderia a Vapore Collegno (To) Sale meeting: 2 - studio A (12x14) e studio B (12x7) | Capienza sale: studio A 100 posti; studio B 50 posti | Capienza open space “Lavanderia”: 300 posti in piedi, 200 persone sedute ai tavoli, 224 sulla gradinata | Pranzo in piedi: 250 posti | Saletta segreteria | mq di aree espositive: variabili, da 200 a crescere | Possibilità organizzazione post congress

Succede a Collegno, alla Lavanderia a Vapore, che seduce gli event planner con le sue suggestioni artistiche, la sua storia e i suoi spazi completamente versatili. Il tutto a due passi dal fascino sabaudo di Torino

Gli eventi incontrano l'arte GIULIA DE STEFANO

ocazione artistica e massima versatilità sono le cifre distintive della Lavanderia V a Vapore, una location particolarissima che

Beppe Giardino

RobertoPoli

si trova a Collegno, a pochi passi da Torino. La sua forte personalità è prima di tutto espressione della nota architettonica della struttura, un'eredità presa dall'imponenza del complesso della Certosa Reale – poi trasformata in Regio Manicomio – all'interno del quale la Lavanderia a Vapore si colloca tra giardini, viali e parchi immensi. Ospitata nel padiglione che un tempo serviva da lavanderia all'ospedale psichiatrico, quella che oggi è anche un'apprezzata location per eventi è il risultato di un sapiente restauro che ha saputo esaltare gli elementi decorativi ottocenteschi e l'originale impianto, combinandoli con un'interpretazione moderna degli interni, con l'ampiezza degli spazi e ancor di più con la loro versatilità. Assolutamente caratterizzante l'allure artistica: la Lavanderia a Vapore è sede infatti della compagnia residente del Balletto Teatro di Torino e nel

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suo foyer sono spesso ospitate esposizioni, istallazioni e opere di design. Si creano così attorno all'evento, di qualsiasi natura esso sia, atmosfere suggestive che lo valorizzano, ma che non distolgono l'attenzione da quelle che sono caratteristiche fondamentali per una location di successo, e cioè la versatilità e la funzionalità degli spazi, complementari alla bellezza artistica. Gli interni della location sono infatti stati ideati per offrire soluzioni per ogni esigenza, come il foyer che può essere utilizzato per l'accoglienza degli ospiti, l'area espositiva, un open space che grazie a pannelli mobili permette di essere configurato di volta in volta secondo le esigenze degli organizzatori, il teatro, completo di tribune e palcoscenico, ideale per ospitare tavole rotonde, convention e dibattiti, gli studios dove si svolgono i corsi di perfezionamento di danza, e anche l’attrezzato backstage. Tra gli eventi già organizzati negli spazi della Lavanderia a Vapore il lancio della nuova Y della Fiat – la location ha infatti il vantaggio di permettere l'ingresso diretto di veicoli ingombranti –, eventi della casa cosmetica L'Oréal e diverse sfilate di moda. indirizzi a fine rivista


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hôtellerie couture L’incanto di inizio secolo rivive in ogni dettaglio dell’ Excelsior Palace. Dentro la fresca, intramontabile eleganza, fuori il profumo dei gelsomini e del Mediterraneo. 5 stelle Lusso ed oltre 100 anni di esperienza per indimenticabili soggiorni.

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Arezzo Fiere e congressi Arezzo Sale meeting: 1 modulare da 912 posti divisibile in due di cui una da 350 e una da 450 posti e una ulteriore saletta da 90 posti divisibile in tre salette da 25 posti | Saletta segreteria | mq di aree espositive: 1.000 | Sala banchetti interna | Pranzo in piedi: 800 mq | Pranzo seduti: 800 posti | Possibilità organizzazione post congress

Arezzo Fiere e Congressi amplia la sua già ricca offerta con un nuovo convention center all’avanguardia, che si affianca all’offerta espositiva e qualifica la struttura per ogni tipo di evento

Arezzo, tredicimila a congresso GIULIA DE STEFANO

rezzo Fiere e Congressi ha da pochi mesi inaugurato il proprio centro A congressi, una struttura nuovissima e all’avanguardia per le tecnologie e i servizi disponibili. Una delle più importanti realtà italiane del settore fieristico, il polo di Arezzo è un particolare punto di riferimento per l’oreficeria e per il settore primario (olio, agriturismo, vino): con la realizzazione della nuova struttura congressuale, progettata dallo studio Gmp di Amburgo, si propone anche nel settore Mice forte di una collocazione geografica strategica al centro dell’Italia. Il centro congressi è una struttura modulare da mille a 13mila metri quadrati, con una sala da novecento posti divisibile in due sale da 320 e 510 posti. Arezzo Fiere e Congressi diventa così la sede ideale per l’organizzazione di mostre, convegni, incontri, conferenze stampa, nonché di spettacoli musicali, manifestazioni sportive,

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sfilate di moda, cocktail e banchetti, grazie alla versatilità delle strutture e all’efficienza dei servizi che è in grado di offrire. All’area espositiva di mille metri quadrati, adiacente all’auditorium, si aggiungono altri 28mila metri quadrati di area espositiva suddivisa in sei padiglioni. Parcheggi, bar e ristoranti completano la proposta. AREZZO, AL CENTRO DELL’ITALIA Arezzo, situata nel cuore dell’Italia, non solo gode di una posizione strategica nella rete del traffico stradale e ferroviario, ma vanta anche un patrimonio artistico e naturale di rara bellezza. Si pensi agli affreschi di Piero della Francesca, alle pievi romaniche, ai musei e ai palazzi signorili. E ancora, alle vallate che la circondano, ricche di parchi naturali, castelli medievali, cittadine di origine etrusca: tesori da scoprire nel territorio aretino. Scegliere Arezzo Fiere e Congressi non significa infatti soltanto disporre di spazi moderni, attrezzature e personale con una solida esperienza, ma approfittare delle infinite possibilità di svago che offre questa terra di antiche tradizioni. indirizzi a fine rivista


EVENTS

MEETING


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Centro Congressi Fiera del Levante Bari (Ba) Sale meeting: 24 | Capienza sala maggiore: 4.000 posti (fino a 9.000 per eventi particolari) | Capienza sala minore: 24 posti | Saletta segreteria | mq di aree espositive: 7.500 | Sala banchetti interna | Pranzo in piedi: 800 posti | Pranzo seduti: 400 posti | Possibilità organizzazione post congress

La Fiera del Levante di Bari inaugura la stagione dei congressi grazie al nuovo padiglione e a due appuntamenti nazionali ospitati a fine ottobre: prima il XXXIII congresso della Società Italiana di Farmacia Ospedaliera, poi il congresso dell’ordine dei commercialisti

Al via la stagione dei congressi ELISA FERRO

o scorso 12 ottobre, dopo una breve cerimonia alla presenza del presidenLte Viesti e del direttore generale Volpicella e, tra gli altri, del presidente della Regione Puglia Vendola, del presidente della Cciaa di Bari Ambrosi e del vicepresidente della Provincia di Bari Altieri, si è inaugurato il nuovo padiglione (struttura avveniristica di 18mila metri quadrati) della Fiera del Levante, finanziato con l’intervento della Regione. I grandi spazi garantiscono massima flessibilità e frazionabilità distributiva, per consentire la realizzazione di più eventi in contemporanea, e le dotazioni sono di ultima generazione, come l’isolamento acustico e le strutture rimovibili. Qualità esibite a metà ottobre durante il XXXIII Congresso Nazionale Sifo, Società Italiana di Farmacia Ospedaliera: prima volta della parete mobile e di una sala plenaria con ben tremila posti, massima visibilità dell’evento, valorizzazione della multifunzionalità del padiglione che ha ospitato in contemporanea i convegnisti nella plenaria, sala da pranzo/catering ed esposizione merceologica. E ancora, pavimenti e materiali con certificazione blue angel.

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Successo replicatosi con il congresso nazionale dell’ordine dei commercialisti ed esperti contabili, che ha riunito, dal 25 al 27 ottobre, 3.500 iscritti e il nuovo assetto dell’ordine nazionale. «Per Bari e la Puglia, si prospetta un futuro congressuale importante affidato alla Fiera – dichiara il presidente Viesti – e l’importanza degli eventi è nei numeri: 2.500 commercialisti e circa duemila farmacisti ospedalieri, con introiti per alcune centinaia di migliaia di euro». Eventi che hanno inaugurato una nuova fase della Fiera, con ricadute fortissime sul territorio e sugli operatori economici. Tra gli obiettivi però c’è anche l’organizzazione di più fiere durante l’anno con i privati e il più possibile specialistiche. Nei prossimi 12 mesi, 14 rassegne settoriali e tra queste Medimex, fiera della musica, e un salone dedicato alla termoidraulica realizzato in partnership con la società milanese Senaf. In attesa del nuovo centro congressi, finanziato dalla Regione Puglia e pronto nel 2013, ulteriore punto di forza, il futuro è già qui. indirizzi a fine rivista


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Cortenova Casamassima (Ba) Sale meeting: 2 | Capienza sala maggiore: 400 posti | Capienza sala minore: 100 posti | Saletta segreteria | mq di aree espositive: 500 | Ristorante Cortenova

La dimora storica pugliese apre le sue porte (e il suo splendido parco) al mondo della meeting industry, per offrire ambienti di classe e le suggestioni di un luogo senza tempo. E per il planner, un supporto a trecentossessanta gradi

Eventi di stile a Cortenova ALESSANDRA BOIARDI

tile e raffinatezza si incontrano appena fuori Bari, in una distesa di verde, S ulivi e vigneti, in una località nominata Casamassima. È proprio lì, a due chilometri dal centro del paese, che si trova Cortenova, una dimora storica che si affaccia ora al mondo degli eventi proponendosi come location esclusiva agli organizzatori più esigenti. Completamente immersa nella macchia mediterranea, questa location è espressione di tutto quello che cercano gli organizzatori, a cominciare dalla posizione strategica.

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Cortenova è infatti facile da raggiungere, soprattutto grazie alla vicinanza all’aeroporto di Bari, che dista solo venti minuti di auto, ma anche da Taranto, che si trova a meno di mezz’ora. Ubicata su una strada principale, Cortenova è sì comodamente raggiungibile in automobile, ma non per questo contagiata da alcun ambiente caotico: al contrario si apre al visitatore come un angolo di natura e tranquillità, che si potrebbe definire in questo senso “a portata di mano”. Una location quasi magica insomma, la cui flessibilità degli spazi è a completo servizio di meeting, cene di gala, road show, sfilate, kick off, ricevimenti ed eventi aziendali. Tutte le tipologie di evento possono trovare la giusta collocazione sia nelle aree interne sia nelle aree esterne, a seconda delle diverse esigenze.


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UNA PANORAMICA IN &OUT Sono adatte a qualsiasi tipologia di evento le sale interne di Cortenova, in grado di ospitare fino a un massimo di cinquecento persone. Gli arredi sono curati fin nei minimi dettagli, impreziositi da scenografici lampadari in cristallo e oro zecchino, che suscitano atmosfere di altri tempi riportate all’attualità da uno splendore glamour in grado di replicare nell’essenza le sfarzose feste della nobiltà di un tempo. Una sapiente opera di recupero ha restituito a moderne suggestioni anche le antiche stalle adibite al ricovero dei cavalli, ora trasformate in una zona relax e in un confortevole lounge bar. Il nucleo originale della struttura risale infatti al 1600, diverse furono in seguito le trasformazioni che hanno portato Cortenova a diventare un prestigioso luogo di villeggiatura dell’aristocrazia locale. Con sapiente lungimiranza la famiglia Nanna, attuale proprietaria della tenuta, ha ristrutturato la struttura valorizzandone gli ambienti con stile e raffinatezza, portandola a essere la location esclusiva di oggi. Anche gli ambienti esterni sono stati valorizzati con maestria, e si propongono come vere e proprie parti integranti dell’offerta alla meeting e incentive industry. Lo spazio esterno accoglie fino a seicento persone, ed è l’ideale per organizzare coffee break, cocktail, rinfreschi e feste sul curatissimo prato all’inglese attorniato dalla pineta. Cortenova è anche dotato di un ampio parcheggio, comodissimo soprattutto in caso di eventi dai grandi numeri. A TAVOLA E IN TOUR Molto curata è anche la proposta gastronomica, grazie agli esperti chef che sono in grado di personalizzare qualsiasi menu, privilegiando la tradizione gastronomica locale, ma dando ampie possibilità di proposte originali. Il principio è quello di esaltare i sapori mediterranei per restituire anche a tavola l’esperienza di un evento immerso nelle belle atmosfere pugliesi, anche

per chi si trova in questa stupenda regione d’Italia per un congresso. A questo proposito, risulteranno molto utili le parternship che Cortenova ha stretto con alcuni hotel quattro e cinque stelle dei dintorni, per integrare anche i pernottamenti dei partecipanti. Ma gli accordi si estendono anche a compagnie di trasporto e organizzazione tour in Puglia, per offrire agli organizzatori infinite possibilità di attività post congress e incentive. Oltre alla bella struttura infatti, un plus di scegliere Cortenova per il proprio evento è proprio quello di avere il supporto di uno staff preparato e competente, sempre a disposizione di planner e ospiti.

Uno spazio di rara suggestione, quello che Cortenova offre al Mice, articolato su quattro sale e uno splendido parco

indirizzi a fine rivista

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50th Anniversary 1962 – 2012

L’

Hotel Parco dei Principi, manifesto della filosofia estetica dell’architettura e del design del XX secolo, dal 1962 ad oggi, ha conservato il carattere e lo stile di Gio Ponti pur rinnovandosi e restando sempre al top dell’hospitality. Il Parco dei Principi, insolito e meraviglioso hotel design, con due ristoranti di cui uno a pelo d’acqua, 96 camere con arredi originali, spiaggia privata, una piscina immersa nel verde dei 27.000mq di parco botanico e un centro benessere, da quest’anno rappresenterà, ancor di più, una tappa fondamentale per gli amanti del design.

Visitate il Museo dell’Opera del Parco dei Principi omaggio a Gio Ponti

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Palazzo San Giorgio Trani (Bt) Sale meeting: 2 | Capienza sala maggiore: 300 posti | Capienza sala minore: 100 posti | Saletta segreteria | mq di aree espositive: 80 | Sala banchetti interna | Pranzo in piedi: 350 posti | Pranzo seduti: 250 posti | Possibilità organizzazione post congress

Palazzo San Giorgio, prestigiosa sede per meeting e congressi situata nel cuore di Trani, ospita eventi speciali e curati nei minimi dettagli, ma soprattutto mette a disposizione il know-how di personale esperto che diventa un vero partner nell’organizzazione

Più che una location, un partner a struttura di Palazzo San Giorgio si affaccia su Piazza Quercia in posizione Ldominante sul porto turistico di Trani, a pochi passi dal centro storico e dalla celebre cattedrale. La ricercatezza dei materiali utilizzati e i differenti modi in cui è stata lavorata la “Pietra di Trani” conferiscono alla struttura un aspetto elegante, candidandola a essere la giusta cornice per dare prestigio a eventi e congressi speciali. La location pugliese sa essere un partner ideale nell’organizzazione degli eventi aziendali grazie a uno staff dotato di esperienze e competenze che faciliterà qualsiasi progetto di comunicazione. FLESSIBILITÀ IN PRIMIS La superficie dell’edificio è ampia (2.300 metri quadrati) e si distribuisce su due livelli, in grandi sale capaci di accogliere fino a quattrocento ospiti, oltre a comprendere uno splendido terrazzo per la bella stagione, affacciato sul porto di Trani. Nel dettaglio, la sala Trani, collocata al piano terra, è in grado di accogliere fino a cento partecipanti, mentre la sala San

Giorgio ne può contenere fino a trecento. Meeting aziendali, convegni scientifici, appuntamenti culturali e convention trovano nel palazzo la giusta collocazione: la location sa “modellarsi” a seconda delle esigenze, perché è stata concepita come un contenitore che fosse capace di essere di volta in volta all’altezza dei contenuti, come un abito da indossare, come una sede prestigiosa resa efficace ed efficiente grazie alla presenza di uno staff diligente con un preciso know-how. Chi organizza eventi si può affidare a Palazzo San Giorgio anche per progetti da realizzare all’improvviso in pochi giorni: infatti, la struttura può mettere a disposizione, oltre alle sale, anche il servizio catering, il personale come hostess o steward, gli impianti audio-video, e anche materiali di vario genere utili per un meeting o una convention. Palazzo San Giorgio è un punto di riferimento a Trani, dunque, una location prestigiosa e altamente flessibile che si rivela sempre all’altezza di qualunque situazione.

SIMONA ZIN

indirizzi a fine rivista

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Dove l’arte regna sovrana Non ha certo bisogno di presentazioni il Capri Palace Hote.l & Spa, meraviglioso cinque stelle lusso appollaiato sul mare ad Anacapri, che ha fatto dell’arte un leit motiv, abbellendo gli spazi con opere di grandi maestri

NINO VERMICELLI

e Chirico, Paladino, Pomodoro. Ma anche echi sperimentalisti di KanD dinsky, Mirò e Mondrian. Sono solo alcuni dei nomi che vengono suggeriti dalle sorprendenti opere d’arte che si rincorrono negli spazi, eleganti e suggestivi, del Capri Palace. Un posto dove coccolare i sensi e l’anima, circondati

da un lusso mai fine a se stesso ma sempre ricco di echi culturali e artistici. Lusso che accoglie gli ospiti già con le raffinate arcate, le colonne e le volte della candida facciata, che ricordano gli antichi palazzi napoletani del Settecento ma anche le bianche architetture mediterranee, rese contemporanee da futuristici bassorilievi. All’interno, poi, ogni spazio regala atmosfere sognanti e diversissime tra loro, dalla reception con bianchi divani e decori baroccheggianti alla lounge con dettagli dal sapore mediorentale, al ristorante elegantemente moderno; e ancora manichini metafisici, grandi elmi di bronzo, volti di eroi ellenici, figure femminili che si materializzano rendendo tridimensionale la superficie pittorica, figure maschili che si trasformano in corni antropomorfi e persino una tradizionale barca a remi (a ricordare il legame, indissolubile e strettissimo, della struttura con il mare che la circonda) trasformata in un supporto digitale dall’effetto straordinario e unico. I NUMERI DEL LUSSO Sono 78 le camere del Capri Palace Hotel & Spa, tutte caratterizzate da un’eleganza fatta di dettagli di stile ricercati, di particolari preziosi, di arredi di design e opere d’arte, di cromie rare-

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Ambienti suggestivi impreziositi da opere d’arte: è il fascino raffinato del Capri Palace Hotel & Spa

fatte e avvolgenti e di supporti tecnologici perfettamente integrati con l’ambiente circostante. Alla meeting industry, il raffinato cinque stelle lusso offre invece tre sale di diverse dimensioni, mentre per i momenti conviviali sono tre le proposte dell’hotel: si può optare per una cena gourmet al pluristellato ristorante L’Olivo (due stelle Michelin); oppure scegliere l’atmosfera casual del Bistrot Ragu, dove gustare i piatti tipici della cucina mediterranea godendo di una vista spettacolare sul Golfo di Napoli; o ancora sceglire il coreografico Riccio Beach Club & Restaurant, posizionato su uno sperone roccioso a strapiombo sul mare e perfetto per un pranzo a base di ottimo pesce. Per quanti desiderino poi concludere la giornata ascoltando buona musica dal vivo, magari alla luce di innumerevoli candele, il Bar degli Artisti è il posto giusto. RELAX CINQUE STELLE LUSSO Fiore all’occhiello della meravigliosa struttura è l’esclusiva Capri Spa, considerata tra le migliori spa medicali in Europa. Qui, in ambienti esclusivi e rilassanti, un’equipe medica specializzata mette a punto trattamenti studiati su misura per ogni ospite, basati su protocolli definiti in collaborazione con

diverse sedi universitarie. Tra i trattamenti – alcuni dei quali originali e brevettati – imperdibile è la serie denominata la Scuola delle Gambe, dedicata alla salute e alla bellezza degli arti inferiori. Decidendo di uscire da un tale eden, due motoscafi sono a disposizione della clientela, per transfer privati ed escursioni che dalla splendida Anacapri (dove sorge il Capri Palace) possono spingersi alla scoperta della Grotta Blu, dei Faraglioni, della mondana piazzetta di Capri e di mille altre attrazioni della splendida isola. indirizzi a fine rivista

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Stagione di facility! Si accendono i riflettori sulla stagione autunnale e il Doubletree by Hilton Acaya Golf Resort Lecce appronta un ricco ventaglio di promozioni e di facility per la meeting industry

LUCIANA FRANCESCA REBONATO

tempestività, a volte, è tutto. Sopratnel contesto delle nuove propoLsteatutto del Doubletree by Hilton Acaya Golf Resort Lecce, che come le altre strutture del gruppo propone riduzioni cospicue sul costo degli eventi in base al periodo in cui vengono prenotati. Si parte da un minimo del dieci per cento di benefit

economico se la prenotazione viene effettuata tra i tre e i sei mesi prima della data di arrivo per giungere a un interessantissimo venti per cento in meno sul budget per gli eventi da calendarizzare nel 2013. Una location per eventi di prestigio, il Doubletree by Hilton Acaya Golf Resort Lecce, incastonato in 120 ettari di vegetazione mediterranea: uno spaccato di Salento a una manciata di chilometri da Lecce e dal suo celeberrimo Barocco, una struttura collocata nel fulcro dell’oasi del Wwf Le Cesine – Riserva Naturale dello Stato – e tra le campagne di Vernole e Acaya, di fronte al mare che lambisce la Penisola. COLORE AGLI EVENTI Ed è proprio il mare a essere catturato con lo sguardo dall’ampia terrazza degli eventi della club house del campo da golf, così come la distesa di verde della macchia e dell’esclusivo campo da golf a 18 buche par 71 progettato da Hurdzan-Fry. La masseria San Pietro dispone di una sala per sessanta ospiti e si configura sede ideale per serate a tema e cene di gala mentre a giocare la parte del leone è il centro congressi, complesso versatile che si snoda su una superficie di duemila metri quadrati. Ocra, marrone, ruggine, sabbia caratterizzano le nove sale modulabili concepite per ospitare sino a ottoceento persone,

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Doubletree by Hilton Acaya Golf Resort HHHH Acaya (Le) Numero totale camere: 97 | Ristoranti: 2 | Posti: Ristorante Gian Giacomo dell’Acaya 160 – Ristorante Carlo V 250 | Sale meeting: 9 di cui 5 utilizzabili in contemporanea | Capienza sala maggiore: 800 posti | Capienza sala minore: 50 posti | Saletta segreteria: foyer | mq di aree espositive: 400 | Possibilità organizzazione post congress

È immerso in un paesaggio affascinante il Doubletree by Hilton Acaya Golf Resort Lecce, incastonato in 120 ettari di vegetazione mediterranea

illuminate con luce naturale e approntate con tecnologia di ultima generazione. Nel contesto dell’accomodation emergono due stili dislocati sui due piani del resort e che generano un senso di compiutezza: al primo piano le camere sono un compendio mediterraneo che avvolge e infonde energia mentre la dimensione ultramoderna del secondo livello rimanda a suggestioni Japan. Una fusione con l’oriente che culmina nelle suite dominate da colori neutri, contraddistinte da materiali pregiati, da ampie porte scorrevoli affacciate sulla tenuta e da lussuosi bagni, pensati con le stesse funzioni rilassanti della spa del resort. IL PIACERE? UN DOVERE! Dopo una giornata di lavoro, la prospettiva di una mirata remise en forme è più che mai allettante. Soprattutto al Doubletree by Hilton Acaya Golf Resort Lecce, permeato da un’atmosfera che rimanda agli arcani ritmi della natura e invoglia il Mice a “staccare la spina” dai serranti ritmi quotidiani. Basta recarsi nella Spa Acaya e sottoporsi a veri e propri rituali polisensoriali che si snodano nei 1.200 metri quadrati del centro articolato in sette cabine per i trattamenti, piscine coperte con idromassaggio, saune, docce emozionali, grotta di ghiaccio, calidarium e frigidarium. Ai viaggiato-

ri d’affari instancabili, inoltre, è dedicato il percorso Precor® Fitness Centre, indicato per l’allenamento cardiovascolare. Total relax, invece, a bordo delle due piscine open air del resorti di cui una nel patio e sulla quale prospettano, grazie a un susseguirsi di vetrate, gli ingressi delle camere. Un percorso all’insegna del bien vivre, quello del Doubletree by Hilton Acaya Golf Resort Lecce, e anche un’opportunità di percorrere a ritroso le direttrici del tempo per scoprire la storia del carismatico Gian Giacomo dell’Acaya, uno dei principali protagonisti del Rinascimento salentino. All’illustre personaggio del passato è dedicata anche una delle sale-ristorante del Doubletree by Hilton Acaya Golf Resort Lecce nella quale apprezzare prelibatezze della gastronomia salentina e nazionale affiancate dalla rivisitazione di proposte internazionali, tutte à la carte. Nel contesto della ristorazione vi sono anche il Carlo V Breakfast Restaurant, ampio, luminoso e con vista panoramica sul campo da golf, mentre la Meeting Terrace Restaurant – situata nella terrazza adiacente al Ristorante Gian Giacomo dell’Acaya – si configura cornice suggestiva di cene a lume di candela durante la stagione estiva. indirizzi a fine rivista

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Nova Yardinia:

praticamente, il top Il fatto che Nova Yardinia, tra i più grandi convention & spa resort d’Italia, sulla costa ionica, in Puglia, sia il luogo ideale per fare eventi, è ormai acquisito. Più interessante è chiedersene, nel dettaglio, le ragioni STEFANO RE

rganizzare un evento a Nova Yardinia significa poter scegliere strutture O ricettive fuori dall’ordinario, due hotel-village a quattro stelle e due hotel a cinque stelle, inseriti perfettamente nell’ambito di un prezioso scenario naturale, una splendida pineta che abbraccia gli hotel e fa da rara cornice a ogni genere di situazione.

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LA RICETTIVITÀ Approfondiamo la conoscenza delle due strutture al top. MGallery Kalidria Thalasso Spa Resort è dotato di 110 stanze tra doppie e suite, tutte affacciate, in una struttura ad anfiteatro, sulla verde pineta della riserva biogenetica "Stornara”. Direttamente collegato al centro di Thalasso Spa, attrezzato con piscine di acqua di mare riscaldata interna ed esterna, cabine per l'idro e la cromoterapia, sauna, bagno turco, area relax e centro fitness, Kalidria è un albergo di ricercata raffinatezza, concepito per coccolare i suoi ospiti con il meglio delle spezie, dei frutti e delle arti del benessere giunte in


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Nova Yardinia Convention Resort Castellaneta Marina (Ta) Numero camere: 790 | Ristoranti: 14 | Posti: 3.000 | Sale meeting: 30 | Capienza sala maggiore: 1.300 posti (tensostruttura) | Capienza sala minore: 15 posti | Saletta segreteria | mq di aree espositive: 7.890 | Possibilità organizzazione post congress

Puglia sulle rotte dei greci. L’altra struttura, Alborea Eco Lodge Suites, consta di 124 eco lodge ritagliati nella macchia mediterranea per la conservazione del Pino d'Aleppo, a condividerne aromi e colori, luci e richiami sonori. Dotata di ogni atout, dalla vasca idromassaggio al collegamento Internet wifi, dalla piscina con acqua di mare all'area fitness, Alborea rappresenta una interpretazione anticonvenzionale dell'accommodation alberghiera, all'insegna della tranquillità, del comfort e del contatto immediato con la natura. IL CONGRESSUALE A ciò si aggiunga che Nova Yardinia si connota realmente come destinazione Mice di eccellenza in Italia, potendo mettere a disposizione, in qualsiasi stagione dell’anno, una notevole varietà di spazi all’aperto e al chiuso: trenta sale meeting, 7.800 metri quadrati circa di aree espositive e spazi polifunzionali, plenaria da seicento persone a teatro, tensostruttura da 1.300 persone a teatro. Un’attenzione particolare va sicuramente rivolta al Teatro dei Colori, macchina scenica per eventi, ambiente ad alto contenuto tecnologico e scenografico, dove il successo della regia e della realizzazione di un evento è già insito nelle caratteristiche strutturali. Una sorta di anfiteatro a gradinate in grado di ospitare fino a settecento persone in convention, un tetto panoramico apribile elettricamente, una struttura portante sospesa con nove videoproiettori in grado di riprodurre immagini sulla parete di schermo a 360°, tecnologia audio-video e ambientazione ideali per serate disco fino a un massimo di tremila persone, predisposizione a ospitare esclusive e originali cene tematiche: queste le caratteristiche fondamentali di una location assolutamente affascinante, fuori dai soliti schemi, unica in Italia per potenziale di spettacolarizzazione di ogni evento. LA CUCINA La Puglia, nel cuore della Magna Grecia, è una terra da sempre al centro tra Oriente e Occidente, portatrice di mille tradizioni risalenti alla civiltà del grano. In questo

fantastico scenario eno-gastronomico, Nova Yardinia esprime uno dei maggiori talenti a livello nazionale ed europeo: l’executive chef, Vito Semeraro, è a oggi l’unico pugliese nell’ambito della Nic (Nazionale Italiana Cuochi), e garantisce il successo di buffet, cene tematiche e cene di gala, guidando personalmente un team di altrettanto validi chef di cucina. La varietà delle proposte gastronomiche va inoltre di pari passo con la varietà delle location ristorative: eleganti e luminosi ristoranti, grill-restaurant all’aperto o sul mare, affascinanti location non-convenzionali dove poter progettare pranzi o cene suggestive e originali. IL WELLNESS A Nova Yardinia c’è una delle più grandi thalasso-spa d’Italia, sviluppata in 3.500 metri quadri su un unico livello, nel cuore del Grand Hotel Kalidria: un’accogliente e raffinata struttura di design, bio-architettonicamente incastonata nella natura che la ospita. Piscina interna ed esterna con acqua di mare riscaldata, 11 cabine per la balneo-cromoterapia, 14 cabine per impacchi e idroterapia, 14 cabine per ogni genere di massaggi, cabine per trattamenti estetici, sauna, bagno turco, area fitness con macchinari all’avanguardia: nell’ambito di questo incredibile universo dedicato al wellness è possibile organizzare pacchetti su misura in occasione di gruppi ed eventi.

Praticamente infinita la proposta di Nova Yardinia, convention resort pugliese che dispone di due hotel a cinque stelle e due a quattro

E PER FINIRE… Ma il contesto naturalistico e l’originale architettura degli hotel non sarebbero sufficienti, di per sé, a garantire il successo di Nova Yardinia; a fare realmente la differenza, ovviamente, sono le persone e la loro organizzazione: un management sempre pronto a gestire al meglio ogni genere di evento, una grande flessibilità e disponibilità per garantire la personalizzazione dei servizi, un mice department esclusivamente dedicato all’organizzazione commerciale e operativa di meeting, congressi, viaggi incentive, eventi. indirizzi a fine rivista

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LA VOCAZIONE GREEN DELLA REPUBBLICA DOMINICANA Un incentive o un post congress immerso nel verde incontaminato della natura è il sogno di molti. Tra le aree del mondo in cui si trovano più spazi dal carattere fortemente green figura la Repubblica Dominicana, una delle poche nazioni dell’area caraibica in cui sono presenti nove distinte aree ecologiche, ricche di bio-diversità e fauna endemica, che la rendono un’isola da vivere in incredibili avventure straordinarie. Non tutti sanno, inoltre, che la Repubblica Dominicana ha le località poste più in alto e più in basso rispetto al livello del mare di tutta l’area dei Caraibi. Il picco Duarte, nella catena montuosa della Cordillera Central, raggiunge un’altezza pari a 3.187 metri, mentre il Lago Enriquillo si colloca a 42 metri sotto il livello del mare. All’atto pratico dove si possono organizzare incentive dal sapore ecosostenibile? Las Terrenas, situata nella regione Nord-Est della Repubblica Dominicana, propone chilometri di spiaggia bianchissima e un mare cristallino. Qui è possibile camminare sulle montagne o godersi bagni ristoratori nelle piscine naturali delle

cascate. Piscine naturali e spiagge adatte alla pratica del windsurf si trovano a Las Salinas mentre il Parco Nazionale Los Tres Ojos consente di scoprire i laghi e le caverne che servivano da rifugio per le popolazioni indigene durante le tempeste.

SE L’INCENTIVE È D’ALTA GAMMA È A ST. MORITZ

Uno scenario unico per organizzare incentive dal sapore autentico. Accade al nuovo Hotel Giardino Mountain situato a St. Moritz-Champfèr. A place

with style to remember, il pay-off di Giardino Hotel Group, potrebbe essere la motivazione anche per un evento di alta gamma con successo garantito presso questo hotel. La struttura, infatti, interpreta una nuova anima alpina del resort: un ambiente rilassato e lussuoso, con 78 ampie camere e suite e una offerta gastronomica variegata e di alto livello in tre ristoranti, ampia bar-lounge con il fuoco del camino, oltre a una

vasta gamma wellness. Giardino Hotel Group stabilisce nuovi parametri di gusto, dove alcuni elementi della variegata cultura locale, sono interpretati in modo nuovo. Fedele al suo stile Giardino Hotel Group presta la massima attenzione alla migliore qualità, a dettagli sorprendenti, alla sostenibilità ambientale e a un servizio eccellente offerto da un personale sempre premuroso e sorridente. (L.R.)

GUIDE INNOVATIVE PER SCOPRIRE IL PORTOGALLO Sempre più tecnologia a disposizione dei viaggiatori di tutto il mondo che si muovono per lavoro e che hanno come unica necessità il reperimento veloce e pratico di informazioni turistiche. L’ultima proposta all’avanguardia arriva dal Portogallo, che ha lanciato un nuovo strumento utilissimo per ottenere tutte le informazioni necessarie a un soggiorno nelle diverse città del Paese. Attraverso speciali codici Qr realizzati con porfido e installati nel pavimento delle maggiori città portoghesi, i visitatori muniti di smartphone possono infatti scaricare una speciale guida elettronica, per scoprire le innumerevoli attrazioni che la terra lusitana ha da offrire. Innovazione e

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rispetto per la tradizione convivono in questa pionieristica iniziativa pensata da Turismo de Portugal e perfetta anche per aggiungere un po’ di tecnologia al post congress.


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PANAMA, PARADISO PER GOLFISTI

Definita anche Il Ponte delle Americhe per la sua posizione geografica, Panama è considerata un vero paradiso per gli appassionati di golf. Immerse in cornici legate alla storia, cultura, natura e gastronomia, le location offrono straordinari panorami. Il Tucan Country Club & Resort si trova a soli 15 minuti da Panama City e vanta una splendida vista sul Canale e sullo skyline della città. Il Tucan Country Club & Resort, con il suo campo a 18 buche, vanta una posizione privilegiata sulle colline nei pressi della capitale, e si estende su un terreno di oltre 180 acri. Esclusivo con il suo campo da golf firmato da Nicklaus Design, il Buenaventura Resort Community è situato sulla costa pacifica. Lussuose residenze affacciate sul mare, ville con vista lago o eleganti appartamenti arricchiscono l’offerta del resort, completata da un’esperienza in una “beach community” circondata da magnifici laghi e alberi lussureggianti. Situato a Coronado, tra il verde della foresta circostante e il mare dell’Oceano Pacifico, Coronado Golf and Resort è il luogo ideale per godersi il mare e la spiaggia, ma soprattutto giocare a golf. La struttura vanta infatti un competitivo campo da golf disegnato da Tom e George Fazio, par 72 di 18 buche. Gli amatori possono migliorare invece la propria tecnica su un campo 9 buche par 3. The Quebrada Grande Golf and Country Club, infine, si trova all’interno del Valle Escondido Residential Resort Community. Qui gli appassionati di golf possono competere su un campo par 3 e par 4 a 9 buche.

LAS VEGAS VERSO UN CAMBIO IDENTITÀ Costruire una nuova identità rispetto a quella convenzionalmente percepita, questo l’obiettivo primario di Las Vegas Convention & Visitors Authority sul mercato italiano. «Aumentare la visibilità del marchio Las Vegas in Italia fa parte del nostro grande obiettivo globale di incrementare il turismo internazionale del trenta per cento – afferma Cathy Tull, senior vice president marketing dell’ente –, ciò che più ci sta a cuore è spiegare ai viaggiatori italiani che Las Vegas è una destinazione vivace, in grado di reinventarsi continuamente, anche grazie agli oltre 22 miliardi di dollari investiti nell’ambito del turismo nel corso degli ultimi cinque anni». Un tempo famosa per le sue storiche radici nel gioco d’azzardo, oggi Las Vegas registra un record di visitatori da tutto il

mondo, attirati dalle innumerevoli offerte culturali, musicali, culinarie, sportive e avventuriere. I turisti stranieri costituiscono circa il 16 per cento delle visite, e generano circa il 29 per cento delle entrate del turismo della destinazione. Con 151mila camere d’albergo e più di 10.5 milioni di metri quadrati dedicati ai meeting e alle esposizioni, Las Vegas si promuoverà sul mercato italiano con la collaborazione di Msl Italia.

GRECIA REGINA DEL POST CONGRESS

Destinazione eco-sostenibile nel Peloponneso sud-occidentale, Costa Navarino si presta come scenario per praticare numerosi sport outdoor e organizzare team building o post congress completamente immersi nella natura incontaminata. Trekking, mountain bike o ciclismo su strada: l’entroterra della Messinia regala scenari unici tutto l’anno. A Navarino Outdoors possono essere organizzati tour su misura per soddisfare le esigenze di ciascuno, grazie anche al clima favorevole: hiking tour per scoprire testimonianze storiche del passato; mountain bike tour per godersi il paesaggio spettacolare sulle cascate di Kalamari o una visita al sito archeologico del Palazzo Miceneo di Re Nestore; bike trekking tour per esplorare le aree meno conosciute di questa terra e infine il road bike tour per immergersi nei villaggi collinari tradizionali.

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IL MAROCCO INVESTE NEL TURISMO

Il Nord Africa è una delle destinazioni di maggiore appeal per il congressuale. Poche ore di volo, strutture di alta qualità, sapori e profumi che rendono indimenticabile qualsiasi evento. Presto potranno essere molte le opportunità soprattutto in Marocco. Il Paese, infatti, prevede un investimento di quindici miliardi di euro da utilizzare da qui al

2020 per far crescere il turismo sulla destinazione. Il ministro del Turismo Lahcen Haddad ha annunciato l’intenzione di sviluppare siti balneari e ricchezze culturali. Il primo obiettivo è di raggiungere 11,5 milioni di turisti nel 2014. Alla fine di quest’anno i turisti saranno dieci milioni con un incremento del due per cento rispetto allo scorso anno.

ITALIA MON AMOUR La passione per l’Italia non è affatto andata persa. Secondo lo studio presentato da TripAdvisor, l’offerta ricettiva del nostro Paese è tra le migliori d’Europa. Le strutture alberghiere d’Italia, apprezzate dai viaggiatori internazionali, si posizionano costantemente al di sopra della media mondiale. A dirlo sono le recensioni pubblicate dal sito che evidenziano come nel 2012 il punteggio medio relativo a hotel e B&B italiani sia pari a 4,2 su 5. Un dato confortante che supera quelle dei maggiori mercati come Stati Uniti, Inghilterra, Francia, Spagna e Germania e la media mondiale pari a 4,1. L’Umbria è la regione che detiene il primato con punteggi pari a 4,31 su 5. Seguono la Basilicata con un punteggio di 4,28 e il Trentino Alto Adige con 4,27.

RUSSIA: DESTINAZIONE IN CRESCITA Creare una catena di hotel italiani in Russia e nel Baltico. È questo l’obiettivo di Domina Holding, società guidata da Ernesto Preatoni. Come si legge sulle pagine de Il Sole 24 Ore il primo esperimento è già partito con il Domina Prestige di San Pietroburgo. Gli obiettivi di business sono molto alti: Preatoni intende solo fare da advisor e non quindi operare con investimenti diretti. «A fronte di un costo di start up stimato in 1,2 milioni di euro il ritorno su un totale di cento alberghi può essere del seicento per cento» dichiara il manager al quotidiano economico. Gli alberghi saranno dislocati anche in zone meno note come le città di Novosibirsk, Lipezk e Tyumen.

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ALGARVE: CRESCONO GLI SPAZI MEETING

L’Algarve, paradiso dei golfisti in Portogallo, ha accolto il nuovo hotel del gruppo Conrad Hotels & Resorts. Situato all’interno del resort Quinta do Lago il Conrad Algarve è dotato di 154 camere distribuite su sei piani. L'edificio in cui si trova l'hotel ricorda un suggestivo palazzo portoghese del diciottesimo secolo. La struttura si trova a soli venti minuti dall’aeroporto di Faro e dispone di un servizio di limousine per muoversi nei dintorni. Al

suo interno gli ospiti possono disporre di un’area fitness, sale per meeting, una spa, un campo da tennis e diverse proposte per le pause gastronomiche. Non mancano le possibilità di praticare golf in uno dei campi dell'area. Tra queste figura il ristorante Gusto affidato allo chef stellato Heinz Beck, il Lago Lounge dove gustare champagne o tè provenienti dallo Sri Lanka e il Louro per gustare la cucina portoghese.

IL BRASILE PENSA IN GRANDE

Il Brasile pensa in grande e inaugura un nuovo spazio eventi ideale per meeting di grandi dimensioni. La destinazione scelta per il nuovo progetto è lo Stato del Ceará, situato nell’area Nord Est del Brasile. Proprio qui è nato il nuovo centro congressi sviluppato su una superficie di oltre 150mila metri quadrati disposti su un terreno di 17 ettari. Il Cec, questo il nome dello spazio, ha una capacità totale di trentamila posti ed è pensato per accogliere fino a 48 eventi in contemporanea. La struttura dispone di 21mila metri quadrati di giardini e 3.200 posti auto. Il progetto, che creerà 87.600 posti di lavoro diretti e indiretti nei primi 12 mesi di attività, rientra in un piano di sviluppo del comparto Mice sulla destinazione.


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Malta, sempre

più gettonata

Riflettori puntati sulla splendida Malta, in occasione di un’intervista con Simon Camilleri Kamsky, direttore marketing & promotions Southern Europe di Malta Tourism Authority alta è sempre stata una top destination della meeting industry: una M destinazione con infinite chiavi di lettura,

Enzo Isaia

LUCIANA FRANCESCA REBONATO

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che emoziona e stupisce lungo le rotte di programmi innovativi e creativi, rigorosamente tailor made. Molteplici le ragioni del suo successo, vediamone alcune con Simon Camilleri Kamsky, direttore marketing & promotions Southern Europe di Malta Tourism Authority. Quali sono, alla luce degli scenari di fine 2012, i trend di presenza che Malta ha registrato nel primo semestre rispetto allo stesso periodo dello scorso anno? «È risaputo che l’anno 2012 sia stato caratterizzato da una scarsa dinamicità, ma Malta ha ovviato a questo trend negativo con una serie di azioni e programmazioni mirate che hanno permesso di registrare risultati in controtendenza. Attualmente, con i dati in nostro possesso, stimiamo di chiudere l’anno avendo acquisito da cento a 120 gruppi Mice provenienti dall’Italia, per circa 17mila/18mila presenze totali».


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A Malta, anche una piazza si trasforma in location per una cena di gala: l’arcipelago, infatti, offre alla meeting industry infinite possibilità

Come si colloca il Mice italiano fra i mercati cui Malta rivolge mirate azioni di marketing e comunicazione? «L’Italia è uno dei mercati di punta per Malta: la maggior domanda di incentive e convention, infatti, arriva dall’Italia e supera anche quella dell’Inghilterra». L’alchimia degli ingredienti del successo di Malta è una calamita irresistibile per i meeting planner: l’arcipelago, infatti, è una miscellanea di sacro e profano, letteratura e leggenda, natura e cultura. Il tutto in un percorso che attraversa settemila anni di storia e un’esperienza millenaria nell’organizzazione di eventi di alto profilo. Quali sono le novità che la destinazione riserva alla meeting industry per il 2013? «I programmi per il 2013 prevedono investimenti nel settore Mice finalizzati a incentivare le conferenze di grandi dimensioni, attuare campagne di comunicazione per le strutture alberghiere a quattro stelle dedicate per lo più a un target farmaceutico, promuovere conferenze nel settore pubblico. In cantiere vi sono numerosi progetti: il mercato associativo congressuale è aumentato negli ultimi anni e occupa una percentuale pari al 10,8 sul totale del fatturato Mice (+2,3 per cento rispetto al 2012) grazie a una serie di contributi pubblici, incentivi fiscali e forti riduzioni tariffarie che vengono offerti ai local member di associazioni internazionali per la progettazione, l’avanzamento della candidatura e tutta l’organizzazione dell’evento. A oggi i fondi disponibili per il 2013 sono stati in buona parte allocati a dimostrazione della validità e l'interesse del mercato per la destinazione Malta. Continueremo su quest'onda, al fine di stabilizzare una forte coesione tra Mta e gli operatori locali, proponendo soluzioni tailor made con particolare attenzione ai costi». Location avveniristiche, colossali conference centre la cui storia è incisa nel tempo, dimore antiche con battenti aperti al futuro, una prestigiosa offerta alberghiera a quattro e a cinque stelle con sale congressuali provviste di tecnologia di ultima generazione hanno sempre rappresentato uno dei – numerosi – valori aggiunti di Malta. Lei ritiene che vi siano delle tessere di mosaico

che andrebbero inserite in tempi brevi al fine di comporre un quadro ancor più preziosamente propositivo? Se sì, può delinearne le caratteristiche e le peculiarità? «Con uno scenario come quello sopra descritto e un format ben funzionante bisogna far leva su concetti sempre innovativi. Le parole-chiave per il prossimo futuro sono emozione e tecnologia. La prima è indispensabile per comunicare e rendere memorabile l’evento. La seconda è fondamentale per la parte legata alla spettacolarizzazione e la coesione tra i partecipanti. La policy è collaborare al fine di rendere ancora più unico ogni evento. Mta, per esempio, concede permessi speciali per l’utilizzo degli spazi all’interno di palazzi antichi, di location, di giardini o di piazze, solitamente chiusi al pubblico. E il marketing delle nostre overseas lavora per innovare il form della comunicazione di un evento, mettendosi a disposizione per creare dei progetti di co-marketing con aziende che pianificano il proprio evento a Malta, al fine di garantire a entrambi una visibilità a livello nazionale… L’obiettivo è di diventare ancora più flessibili e ricettivi alle esigenze delle aziende, delle incentive house e degli operatori locali». indirizzi a fine rivista

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MAURIZIO REDAELLI, GENERAL MANAGER DEL CASTILLE PARIS

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NOVA YARDINIA ACCOGLIE DUE NEW ENTRY AL FEMMINILE Intenzionato a potenziare la propria presenza sul mercato Mice, il convention & spa resort Nova Yardinia ha accolto due nuove figure nella propria forza commerciale. Roberta Crivellenti e Baiba Kunke completano la nuova configurazione sales & marketing del resort. Laureata con lode in Economia e Commercio all’università di Bari, Roberta Crivellenti ricopre in Nova Yardinia Resort il ruolo di sales manager con la specifica responsabilità del mercato Mice ita-

liano. Orgogliosamente pugliese, ha una brillante esperienza nel sales management, essendosene occupata presso strutture di prestigio. Baiba Kinke si è diplomata in turismo in Lettonia ed è arrivata in Italia nel 2003. Oggi in Nova Yardinia Resort riveste il ruolo di sales manager con la responsabilità dei mercati Mice e leisure stranieri. Anche la sua esperienza è prestigiosa e vanta ruoli in importanti strutture italiane dedite al Mice.

GHIRINGHELLI ALLA GUIDA DELL’UFFICIO ROMANO DI HRS.COM

L’hotel parigino Starhotels Castille Paris, che ha conquistato recentemente la quinta stella, ha optato per un general manager made in Italy. Il quarantenne Maurizio Redaelli guiderà la struttura dopo aver maturato esperienze professionali in importanti compagnie alberghiere internazionali. Dalla Svizzera, dove nel 1994 segue uno stage a completamento del diploma al Geneva Hotel Management School, muove da lì i primi passi che lo portano a Londra, dal 1996 al 1999, all’Hilton Heatrow Airport, dove arriva a ricoprire il ruolo di conference and banqueting manager. Dal 1999 al 2001 è all’Hilton Cardiff e poi al Celtic Manor Resort. Dal 2001 al 2003 è al Jolly Hotel St.Ermin di Londra come F&B manager. A Parigi arriva nel 2005, come deputy general manager del Jolly Hotel Lotti. Una parentesi di quattro anni a Brussels, al Jolly Hotel du Grand Sablon e in Nh e poi di nuovo a Parigi, sempre all’hotel Lotti.

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New entry in Hrs.com. Il portale dedicato alle trasferte business ha affidato a Flavio Ghiringhelli la direzione del proprio ufficio di Roma. Il manager sostituisce Elisabetta Giulietti, che, dopo 12 anni di attività all’interno del gruppo, ricopre ora il ruolo di head of regional hotel sales con sede presso la direzione generale a Colonia. Nel nuovo incarico Ghiringhelli riveste il ruolo di managing director con responsabilità su tutte le attività italiane. Il nuovo direttore ha ricoperto il ruolo di head of sales in Italia per la compagnia aerea easyJet e ruoli di management in Amadeus e Alitalia.

LANERI PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA Imprenditrice alberghiera di Catania, Ornella Laneri è stata eletta all’unanimità dal Consiglio Direttivo nuovo presidente di Confindustria Sicilia Alberghi e Turismo. Con Laneri, che subentra all’imprenditore Sebastiano De Luca, è stata eletta la squadra dei vice presidenti: Giuseppe Neri con delega all’ospitalità e finanza d’impresa, Nando Milella con delega ai congressi ed eventi, Toti Piscopo con delega alle relazioni istituzionali regionali, Ugo Rendo con delega alle relazioni istituzionali naziona-

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GLAUCO GROSSI, PORTAVOCE IN ITALIA DI STAR ALLIANCE Glauco Grossi, dal 2009 country manager Italia e Malta di Austrian Airlines, è il nuovo portavoce di Star Alliance in Italia. Grossi succede a Luca Graf che è stato alla guida dell’alleanza in Italia dal 2009 e ha assunto un nuovo incarico in Svizzera in qualità di head of online & direct sales di Swiss. Grossi vanta una pluriennale esperienza nel settore, avendo nel corso degli anni assunto importanti incarichi non solo all’interno di Austrian, ma anche in Azzurra Air e Swiss in ambiti vari: sales, marketing, web and customer service. L’Italia è un mercato strategico per Star Alliance: con le sue 1.334 frequenze settimanali, i 19 vettori presenti nel nostro Paese servono direttamente 31 destinazioni di cui nove intercontinentali con voli in partenza da 16 aeroporti.

GIRI DI POLTRONE IN PELLICANO HOTELS

NICOLAUS HOTELS: CRESCE IL TEAM

Il gruppo Pellicano Hotels consolida, rinnova e ridefinisce i ruoli e i compiti affidati al suo team direttivo. Mario Cardone lascia il ruolo di director of sales & marketing e assume la carica di chief commercial & operating officer. A lui spetta la completa responsabilità di pianificazione, coordinamento e ottimizzazione di tutte le attività strategiche, operative e progettuali dell’azienda. L’area commerciale si completa con l’ingresso di Barbara Anklin che sostituirà Cardone nel ruolo di director of sales & marketing per i due Relais & Chateaux Il Pellicano di Porto Ercole e La Posta Vecchia di Palo Laziale. La manager, 35 anni e di nazionalità svizzera, riveste un ruolo strategico volto all’incremento occupazionale delle due strutture alberghiere, delineando nuove strategie e individuando nuovi canali. Marie Louise Sciò si riconferma executive vice president occupandosi direttamente del design, public relations & brand management mentre Harry Charles Mills Sciò, già membro del consiglio di amministrazione, continuerà a occuparsi di business development. Michele Sambaldi lascia la qualifica di business & operation manager assumendo il nuovo incarico di controller & project manager. Danilo Guerrini continuerà a rivestire, invece, il ruolo di general manager di gruppo. Il ruolo di direttore risorse umane resta a Daniele Tamiano così come la carica di direttore amministrazione e finanza è stata riconfermata a Fabio Galloni.

Nell’epoca della “crisi di tutti”, il gruppo Nicolaus Hotels continua a credere fermamente nei pilastri dello sviluppo e della qualità. In tale ottica, il gruppo fa registrare l’ingresso di un’importante risorsa nell’area sales & marketing: da settembre Elisabetta Boschetto è entrata a far parte del team andando a ricoprire la nuova posizione di Mice development manager, basata a Milano ma in costante collegamento con il “quartier generale” di Bari, localizzato presso il prestigioso Sheraton Nicolaus e con i suoi diretti referenti, il direttore generale, Felice Caragnano e il direttore sales & marketing, Girolamo Piepoli. Dopo un articolato percorso professionale, che l’ha vista impegnata sia sulla sponda alberghiera sia su quella agenziale, oggi Elisabetta Boschetto è una riconosciuta e stimata professionista del settore Mice: fortemente strategica, da parte di Nicolaus Hotels, la scelta di creare e sviluppare attraverso lei questo “ponte Bari-Milano”, ideale collegamento fra una Puglia sempre più dinamica e propositiva e una Milano che continua a essere il cuore pulsante della meeting industry italiana.

SICILIA ALBERGHI E TURISMO li. Gli altri componenti del consiglio direttivo sono: Gerlando Gallo (presidente onorario), Giuseppe Scichilone, Francesco Russo, Giada Lupo (presidente Ebit Sicilia), Sebastiano De Luca, Eduardo Omero con delega a porti, lidi e trasporti. Secondo statuto, sono stati nominati in consiglio direttivo tre componenti aggiunti: Agostino Porretto, con delega alla programmazione, comunicazione e relazioni esterne, Enzo Costantino e Vincenzo Brignone.

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Un nuovo modo di intendere la logistica Mattiazzo-Carey, raffinata realtà aziendale legata ai trasporti, propone un servizio completo che prevede plus specifici per la meeting industry. Il massimo della professionalità e della competenza in ogni step di un convegno ALESSANDRA BOIARDI

vere partner affidabili è la chiave per il successo di ogni evento. Lo sa A Mattiazzo-Carey, un’azienda di trasporti di famiglia che fin dal lontano 1919 ha messo a servizio dei clienti professionalità e serietà. Ma come accade in molti ambiti, anche il modo di intendere la logistica si è evoluta negli anni: una riflessione che ha portato questa longeva azienda verso l’esigenza di offrire, per ogni settore, servizi ad hoc. È nata così nel tempo una business unit particolarmente dedicata al Mice, al quale Mattiazzo-Carey ha dedicato una expertise specifica, e che oggi permette alla società di proporsi come partner logistico indispensabile per il successo

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di ogni evento. Carey-Mattiazzo fa della capillarità sul territorio una delle sue caratteristiche di efficienza più importanti, sia con le tre sedi strategicamente ubicate a Milano, Roma e Venezia sia grazie alla presenza nel resto d’Italia attraverso un network di 650 aziende partner. E oltre che nel nostro Paese, l’azienda è presente in 75 Paesi nel mondo e, per la precisione, in cinquecento città straniere: peculiarità che fa di Mattiazzo-Carey una vera e propria global company, in grado di gestire eventi organizzati anche a livello internazionale. I PLUS PER UN EVENTO Niente è lasciato caso quando si tratta di fornire servizi logistici per un evento: Mattiazzo-Carey verifica preventivamente ogni location con inspection meticolose, per evitare qualsiasi problema “dell’ultimo minuto”. Non c’è percorso che non sia studiato fin nei minimi dettagli in precedenza, così come non c’è spostamento minuziosamente


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monitorato. La società propone infatti, tra i servizi specifici al Mice, il planning dei transfer dei delegati, in modo che ogni partecipante possa essere “accudito” in ogni fase del trasporto. Per esempio, in caso di arrivi aerei in diverse fasce orarie, nulla è lasciato al caso: ogni ospite viene infatti accompagnato dall’aeroporto al luogo del ritrovo senza inutili attese, anche grazie all’ampia flotta disponibile. Tutti i percorsi – come dalla sede del congresso ai diversi alberghi e viceversa – sono studiati per offrire il massimo comfort e la minima dispersione di tempo e risorse, sempre grazie allo studio minuzioso degli itinerari. Il tutto grazie a un coordinamento capillare certosino in ogni aspetto, che lascia l’organizzatore libero da qualsivoglia preoccupazione legata alla logistica, con la serenità che tutto sarà gestito in modo assolutamente professionale. La flotta degli automezzi MattiazzoCarey è costituita da auto deluxe, quali Mercedes, Eclass e Sclass, minibus e bus delle migliori case automobilistiche, tutte munite di licenza di noleggio e assicurazioni superiori agli standard. Puntualità, eleganza, riservatezza, cortesia e affidabilità sono le peculiarità con le quali Mattiazzo-Carey seleziona tutti i suoi autisti, che vengono scelti anche in base alla loro conoscenza delle strade e delle lingue straniere. Al passo con i tempi, la Carey-Mattiazzo ha realizzato un modernissimo video di presentazione, che può essere visualizzato sul canale YouTube dell’azienda.

L’attenzione a ogni minimo aspetto della logistica e la professionalità impeccabile hanno fatto di MattiazzoCarey una delle aziende leader nei trasporti aziendali

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Ecm: formarsi per crescere Nessuno è così bravo da non potersi migliorare. È questo il motto di Formedica, società leader nella formazione Ecm, impegnata nello sviluppo di progetti formativi che coinvolgano l'operatore sanitario nella ricerca del proprio miglioramento a beneficio della salute pubblica MICHELA ROSSI

l programma di Educazione Continua in Medicina ha subito negli ultimi anni Iun'accelerazione di tipo organizzativo, strutturale e soprattutto qualitativa sul piano dell'indipendenza della formazione, ma la vera svolta può arrivare solo dalla presa di coscienza dell'operatore sanitario della necessità assoluta di "formarsi per crescere", ovvero per migliorare se stesso e il sistema di erogazione dei servizi sanitari. Nonostante tutti gli sforzi profusi dai provider, a oggi è ancora troppo bassa la domanda di formazione da parte dei medici, e spesso la necessità di formarsi è sostituita dall'obbligo di accumulare crediti formativi. In questo tutti

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gli enti pubblici e privati preposti alla Formazione Continua in Medicina dovrebbero stimolare sempre di più il medico verso la formazione utile, realmente sentita come bisogno di crescita personale. «Il benessere di tutti noi – spiega Susanna Priore, responsabile scientifico e amministratore unico di Formedica, società leader nella formazione Ecm – è legato allo sviluppo di una cultura e di una coscienza della formazione, ispirata a principi di qualità, creatività e indipendenza. Questi valori ricadono come bene comune e imprescindibile a tutela della salute di tutti gli uomini». Questo è il motivo che spinge Formedica alla ricerca continua di progetti che riescano a coinvolgere i medici in una formazione partecipe, facendoli sentire protagonisti del proprio percorso di aggiornamento e consapevoli della necessità dei cambiamenti da apportare al proprio lavoro: riuscire a sostenere se stessi nel cambiamento richiede, infatti, la fatica di modificare gli atteg-


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PARTNER congressi

giamenti, accettare i propri limiti e mettersi in discussione. Lo stesso percorso seguito da Formedica, secondo le linee tracciate dal nuovo sistema Ecm, con l'umiltà di chi vuole conoscere e acquisire cultura per produrre valore. “Nessuno è così bravo da non potersi migliorare”: questo è il motto della società che, attraverso i propri progetti, sta cercando di porre i medici al centro del proprio percorso di crescita, aiutandoli con corsi pratici e sul campo a superare gli ostacoli mentali che li rendono chiusi verso le nuove tecniche chirurgiche, l'applicazione di protocolli per l’emergenza o anche verso le nuove strategie terapeutiche, grazie anche al supporto di prestigiose università e centri ospedalieri di ultraspecializzazione in Italia e all’estero. LA SIMULAZIONE INTERATTIVA Tra le varie novità, Formedica ha istituito la formazione con simulazione interattiva attraverso l'utilizzo di manichini robo-

tizzati Simman. La simulazione è una metodica di apprendimento già utilizzata da anni in altri contesti formativi – è il caso dei piloti che imparano a pilotare un aereo grazie alle ore di addestramento al cockpit di un simulatore – e permette ai medici di affinare le loro conoscenze nel campo delle urgenze ed emergenze sanitarie. L’apprendimento attraverso corsi interamente pratici è considerato molto efficace per affrontare nella realtà le diverse situazioni cliniche e rimane un’esperienza da non perdere nel proprio cammino formativo professionale. Il programma formativo sul paziente Simulator permette di: assimilare le corrette procedure terapeutiche attraverso il monitoraggio dei parametri “vitali” del manichino umanizzato, ridurre il rischio di malpractice, elevare il livello di sicurezza dei pazienti, migliorare le tecniche operative della rianimazione cardiaca e del soccorso in varie situazioni di emergenza simulate, esercitandosi in gruppo o singolarmente sul paziente Simulator. Ma principalmente permette all'operatore di sbagliare, anche più volte, prendere coscienza dei propri limiti e correggere il suo modus operandi senza causare danni alla salute dei pazienti. Il valore aggiunto di questa tipologia di corso altamente interattivo è dato dal confronto con il gruppo di lavoro e dalla possibilità di ridurre i tempi della curva di apprendimento di alcune tecniche chirurgiche altamente invasive; per non parlare della maggiore tranquillità dell'operatore a gestire alla fine del corso le procedure approfondite.

Sopra Susanna Priore, responsabile scientifico e amministratore unico di Formedica, tra i leader nella formazione Ecm

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Il futuro delle città a convegno Numeri da record alla sesta edizione del World Urban Forum 2012, il convegno mondiale Onu sul tema dell’urbanizzazione svoltosi a Napoli lo scorso settembre presso la Mostra d’Oltremare. Partner tecnologico, Tecnoconference – TC Group i è svolto a Napoli presso la Mostra d’Oltremare, dall’1 al 7 settembre S scorsi, la sesta edizione del World Urban Forum, grande evento internazionale sul tema dell’urbanizzazione istituito da UnHabitat, l’Agenzia delle Nazioni Unite, allo scopo di monitorare il problema del rapido sviluppo urbanistico delle città nel mondo e del suo impatto sull’ambiente. Circa settemila delegati, tra cui moltissime personalità di livello internazionale provenienti da oltre 150 Paesi, hanno presenziato a dibattiti aperti, eventi di networking, tavole rotonde, seminari di formazione e una serie di eventi collaterali. «Anna Campanile ed Erminio Manzo sono stati gli angeli custodi della Mostra d’Oltremare per il prezioso supporto fornito in termini di organizzazione logistica e coordinamento operativo; Tecnoconference, invece, in qualità di partner tecnico», spiega Jacopo Tagliabue, senior business manager TC Group, «ha messo in campo la massima professionalità grazie a una squadra di quaranta tecnici top level per competenza ed esperienza e a un’imponente quantità di servizi per gestire in maniera impeccabile un evento di così ampia portata». Per l’evento è stata predisposta la gestione audio-video in contemporanea di trenta sale congressuali, all’interno delle quali sono stati installati 22 sistemi di tra-

duzione simultanea Bosch digitali di ultima generazione – in virtù dell’appartenenza Tecnoconference al Congress Rental Network internazionale – per un totale di sessanta cabine interpreti e 6.500 apparecchi ricevitori. Le sale Italia ed Eolie sono state allestite con 12 cabine di traduzione simultanea e oltre cento conference system, e telecamere autodome per la ripresa automatica del relatore e proiezione sullo schermo di sala. Per la parte informatica, sono stati installati oltre 170 computer e attrezzati cinquanta uffici riservati alle riunioni interne. Per la cerimonia inaugurale nell’Arena Flegrea è stato installato un impianto audiovisivo e un complesso sistema illuminotecnico sull’ampio palco con effetto televisivo per aumentare la spettacolarizzazione scenica, un imponente sistema ledwall da esterno adattato alla proiezione in condizioni di intensa illuminazione e un impianto di traduzione simultanea con sei cabine per circa 3.500 partecipanti con rimando segnale in sala Europa alla presenza di oltre 1.100 persone. Tecnoconference – TC Group si riconferma partner ideale per congressi di elevato profilo, il cui successo è imprescindibile da una sinergica collaborazione con la sede ospitante.

MICHELA ROSSI

Numeri importanti e tecnologia all’avanguardia hanno caratterizzato la sesta edizione del World Urban Forum. Partner tecnico, Tecnoconference – TC Group

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Rosemarie Caglia dà la parola alla moderatrice Olimpia Ponno: il focus group ha inizio

Experience and Perform: un appuntamento formativo, certamente. E un proficuo momento di confronto fra esperti del settore, a fronte delle esigenze crescenti nel mercato degli eventi. Un ciclo di incontri d’elevato spessore professionale, una formula innovativa, un nuovo segno di proattività di Cisalpina Tours

Confrontarsi sul Mice per crescere GIULIO CARLONI

è tenuto il 30 d’ottobre nella splendida cornice dell’hotel Boscolo ExeS’ dra di Milano il primo rendez-vous sul

Mice organizzato da Cisalpina Tours, in collaborazione con AirPlus; di che si tratta? Di una sorta di focus group sul Mice, suddiviso in più tappe tematiche e dedicato ai professionisti che in azienda si occupano di eventi dal punto di vista strategico e operativo. Un momento di discussione formativa in cui protagonisti sono i partecipanti, coordinati da un moderatore che guida la discussione, tiene a freno gli esuberanti e attiva i più discreti esercitando la sua funzione maieutica… ma è pur sempre soltanto un primus inter pares: perché ciascuno dei presenti è altrettanto fondamentale nel dare forza, vivacità e pregnanza all’incontro stesso. Non fa meraviglia che Cisalpina Tours, via via più presente in ambito Mice,

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abbia voluto suggellare questa sua attività con un programma destinato a far parlare di sé. Ma parlare di formazione – sia pure in ambito Mice, uno dei più attivi nella comunicazione finalizzata – potrebbe sembrare anacronistico in momenti come quello attuale, in cui le aziende sono focalizzate principalmente sul taglio dei costi. Le priorità dichiarate sembrano andare in tutt’altra direzione: rafforzare la competitività, migliorare i livelli di produttività e gli indici di redditività, conservare le quote di mercato… Eppure, proprio a questo servono i meeting, gli incentive, i congressi e gli eventi ben organizzati! FORMAZIONE STRATEGICA «La crisi in atto ormai da cinque anni sembra aver offuscato l’importanza strategica della formazione continua e dell’aggiornamento professionale, troppo


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spesso messi in ombra dalla necessità di fare saving. Per questo abbiamo fortemente voluto questo programma, e abbiamo stabilito che la partecipazione fosse gratuita: per offrire un’opportunità di valore a chi volesse coglierla, non solo a chi lavora in aziende che ancora investono in formazione» afferma Maria Guadalupe Lucasevich, responsabile del business development per Cisalpina Tours Mice. «E abbiamo voluto farlo portando un pronunciato tocco d’innovazione, com’è nel nostro Dna» aggiunge Rosemarie Caglia, che in Cisalpina Tours ricopre il ruolo di responsabile marketing. «Avevamo notato una certa stanchezza riguardo ai canoni tradizionali di formazione, ai corsi con lezione frontale in cui il relatore parla e gli altri ascoltano (o dovrebbero ascoltare): associati nel sentire comune a un’informazione old style, evocatori di atteggiamenti passivi o poco partecipativi, di basso coinvolgimento emotivo, di scarsa applicabilità percepita, di distacco dalla realtà. E abbiamo impostato un format del tutto diverso, che ha subito ottenuto il patrocinio del ramo italiano di Mpi, la più grande realtà associativa nell’ambito dell’industria congressuale mondiale. Anzi, la moderatrice della primo appuntamento, dedicato agli aspetti creativi, tecnici e logistici dell’evento, è stata proprio Olimpia Ponno, che di Mpi Italia è president elect …».

la sostenibilità (economica, sociale e ambientale), la definizione degli obiettivi, il calcolo del Roi o comunque la valutazione della validità dell’evento. C’è dunque sentita aspettativa nei confronti del programma Experience and Perform, che s’è rivelato efficace nel creare dibattito, utile nello stimolare al networking (quanti scambi di biglietti da visita, quanti propositi d’incontrarsi di nuovo, al cocktail finale!), incisivo nel trasmettere conoscenza, straordinariamente flessibile nella definizione dei contenuti e dei percorsi. E, last but not least, significativo nel lasciare un segno della crescente presenza di Cisalpina Tours nel mondo Mice e del suo approccio attivo, capace di mirare al centro dei problemi e di proporre soluzioni adeguate.

Gianni Davi ricapitola e commenta le considerazioni fatte, al termine dell’incontro. Sotto, il pubblico in sala, disposto in maniera informale ai tavoli

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OBIETTIVI FUTURI I foglietti di commento lasciati dai partecipanti, al termine del focus group, hanno riportato giudizi assai positivi e un buon numero d’indicazioni d’argomenti da affrontare in futuro: fra i più gettonati

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ASSUNTA CORBO

ALESSANDRO ROSSO, ACQUISIZIONE NEL CANALE DEI CRAL Alessandro Rosso Group acquisisce il cento per cento di Please Give Way (Pgw), agenzia di viaggi e turismo milanese, specializzata in convenzioni con associazioni, circoli ricreativi aziendali (Cral) e società. Please Give Way nasce nel 1988 da un’idea di Giuliana Caporali che ha visto nei Cral aziendali un nuovo canale di vendita per i viaggi di gruppo. Dal 2007 la affianca nella gestione Franco Merlo con il ruolo di presidente. Con questa acquisizione Alessandro Rosso Group intende avvicinarsi sempre di più alle aziende e offrire un servizio anche ai loro dipendenti: viaggi a prezzi altamente competitivi, ma con elevati standard qualitativi. Un catalogo viaggi online permette ai dipendenti iscritti ai Cral o appartenenti ad aziende che hanno una convenzione con Pgw di esaminare le offerte di viaggio disponibili e continuamente aggiornate.

A BARI EVENTI DI RESPIRO NAZIONALE

Città dalle numerose personalità che affascina e conquista anche il visitatore più esigente, Bari è di sicuro lo scenario perfetto per ospitare eventi di grande respiro sia nazionale sia internazionale. Dal 25 al 28 settembre 2013 la città pugliese sarà teatro del 62esimo Congresso Nazionale della Società Italiana di Chirurgia Plastica, Ricostruttiva ed Estetica (Sicpre). La regia dell’evento – che torna a Bari dopo 29 anni – è stata affidata a Meeting Planner. «Nel 2007 abbiamo curato il Congresso Nazionale Sicpre proponendo le masserie quali sede di svolgimento e di ospitalità con una organizzazione articolata ma che ha permesso ai partecipanti di vivere il nostro meraviglioso territorio – dichiara Maddalena Milone, amministratore unico della società barese – oggi raccogliamo una nuova sfida, con l’unico obiettivo di proporre una formazione di qualità in un terra che ha tutte le carte in regola per essere all’altezza di questo importante appuntamento scientifico».

I PRIMI DIECI ANNI DI VISION PLUS Il numero dieci è stato il protagonista della serata organizzata da Vision Plus per festeggiare il decennio dalla sua apertura. Il 10 ottobre alle ore 10.10 hanno preso il via i festeggiamenti nella splendida cornice dell’elegante Tea Rose di Monza. Un esclusivo spettacolo di video mapping sulla facciata del Duomo di Monza e sul palazzo accanto hanno reso unico il party dell’event agency diretta da Samantha Ceccardi. Leit motiv della proiezione è stata una freccia con la sua scia aran-

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cione, simboli di Vision Plus, che, una volta finito lo spettacolo sul Duomo, ha “traghettato” gli occhi degli spettatori sul palazzo a fianco, nel quale musiche, decorazioni e personaggi fantastici hanno narrato, in una sorta di fiaba multimediale, la grande storia di Vision Plus: una storia che si divide tra incentive, congressi, convention ed eventi, le quattro branche di specializzazione dell’agenzia. I testimonial della serata sono stati grandi campioni olimpionici tra cui il canoista Antonio Rossi.


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GATTINONI PORTA I CLIENTI A ISCHIA Colori, profumi e tradizioni caratterizzano l’isola di Ischia. Una cornice perfetta in cui si inseriscono elementi storici e paesaggi mozzafiato. Là dove l’evento incanta. A Ischia ci si può concedere una spremuta Da Enzo o una passeggiata nel Giardino Botanico la Mortella. Ma sull'isola del Golfo di Napoli ci si può rilassare anche alle terme o gustare i piatti della tradizione. Esperienze uniche su cui ha puntato il gruppo Gattinoni durante il fam trip organizzato per far conoscere ai propri clienti Mice le bellezze della destinazione. Il suo fascino indiscusso può diventare lo scenario ideale per viaggi incentive, meeting e attività di team building. «Abbiamo scelto Ischia perché è un’isola bellissima ma spesso poco proposta per meeting e

convention – spiega Isabella Maggi, responsabile Ufficio Comunicazione Gattinoni –. Organizziamo almeno una volta all’anno, in collaborazione con alcuni dei nostri migliori partner, questo genere di viaggi per i nostri clienti Mice». Il fam trip è stato organizzato da Gattinoni in collaborazione con Imperatore Travel e EasyJet.

NASCE LIFEGATE EVENT – EVENTO SOSTENIBILE Negli ultimi anni molti sono gli eventi organizzati seguendo le linee guida della sostenibilità. A supportare questa tendenza arriva LifeGate Event – evento sostenibile, progetto che vede la collaborazione tra il network LifeGate e l’ente di certificazione Sgs. La nuova realtà si pone l’obiettivo di fornire ad aziende e agenzie di comunicazione un percorso certificato e un approccio metodologico per l’organizzazione di eventi ecosostenibili. Cinque sono gli step in cui si articola LifeGate Event. Training ad hoc e “awareness corses” forniscono formazione per supportare l’organizzazione nella definizione delle linee guida e di specifici eco-criteri previsti dagli standard internazionali per l’organizzazione di eventi sostenibili (BS 8901, ISO 20121) al fine di ridurne l’impronta ambientale associata a tutto il ciclo di vita dell’evento. Inoltre, la valutazione dell’impatto ambientale consente di calcolare le emissioni di CO2 equivalenti generate dall’organizzazione e svolgimento dell’evento mentre il carbon offset sviluppa le attività di compensazione delle emissioni di CO2 equivalenti generate. Gli ultimi due step sono la certificazione che verifica l’implementazione degli ecocriteri e certificazione secondo standard BS 8901 o ISO20121 (in vigore dal 2012 in coincidenza con i Giochi Olimpici di Londra) e la comunicazione agli stakeholder del percorso di progettazione, gestione, valutazione e riduzione/compensazione dell’impatto ambientale degli eventi e relativa certificazione.

DYNAMIC EVENTS SI LASCIA SCOPRIRE NELLA CAPITALE

La capitale, in tutto il suo fascino e splendore, si presta come location per un open day di vera scoperta. Dynamic Events, consorzio di aziende specializzate nella fornitura di servizi speciali per eventi, incontra a Roma agenzie e aziende. L’appuntamento è per il 22 novembre e per l’occasione i partecipanti, presenti grazie a un invito personale, hanno potuto testare alcuni servizi del consorzio. In occasione della giornata, che si è svolta dalle 14 alle 23 presso l’Eur, si sono potute vivere esperienze uniche come il dragon boat, offerto dal socio Dragon Boat Experience, i tour in Vespa & auto d’epoca, del socio HR Tours, e le visite guidate a luoghi insoliti o inaccessibili di IF-Italy’s Finest. Il socio ALF Service, pur non coinvolto direttamente nei test, ha partecipato curando gli effetti luminosi della location. All’easy workshop hanno partecipato tutti i soci del consorzio, dunque anche Eurotend, Modo Promotion, Red Travel – Italia in Ferrari e Sailing Challenge. Dalle 19.00 alle 22.00, è stata servita una light dinner.

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NASCE ENGAGE, SISTEMA DI VOTAZIONE INNOVATIVO

Teknocongress, provider di tecnologia per eventi diretto da Alan Pini Cmp Cmm, si è assicurato la distribuzione per l’Italia del moderno e innovativo televoter Engage prodotto da Voteworks, sottomarca della tedesca Infowhyse GmbH, capofila della rete mondiale cui appartiene l’italiana Friends Interactive, partner di Teknocongress. Engage consiste in un computer cui sono collegati gli apparecchi di televoto attraverso una interfaccia cosiddetta “base”. La prima caratteristica che salta all’occhio è che la tastiera di ogni apparecchio dispone di tre hot key di colore rispettivamente verde, rosso e giallo: queste key sono particolarmente utili nelle votazioni assembleari. Altra caratteristica è il grosso display in grado di confermare non solo l’avvenuta votazione ma anche il voto effettuato (cioè la scelta fatta). Ma la qualità principale di Engage sta nel suo essere il più veloce televoter elettronico mai realizzato in termini di trasmissione dei dati, in grado di gestire numeri molto alti nel giro di pochi secondi, con la massima affidabilità e zero margini d’errore.

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L’EVENTO È TAILOR MADE Personalizzare per avere successo. L’evento perfetto è quello pensato e realizzato rispondendo alle esigenze del proprio cliente. Personalizzare, quindi, è la parola d’ordine. Tutti gli attori della meeting industry hanno ben chiaro questo concetto cosi come lo ha la nuova WeEvents nata dall’esperienza di Weddings & Events. A dare vita a We-Events è Susanna Rossi. L’agenzia si occupa di seguire e creare allestimenti ad hoc per convention, ospitality, cocktail, workshop e cene di gala, curando in ogni dettaglio il service, il food & beverage e la scelta della location, con un ventaglio di proposte esclusive. We-Events, grazie a un team di professionisti del settore, sa gestire tutta la parte organizzativa dell’evento, prendendosi in carico ogni dettaglio, compresi i transfer. Tra le aziende che hanno scelto We-Events: Adidas Italia, A.C. Milan, Turri Spa, Elle Design e Ernst Young.

QUANDO CAMBIARE FA BENE AL SUCCESSO Il Museo della Triennale di Milano è stata la location scelta da Events In & Out per l’evento che ha sancito il rebranding di Mondial Assistance. La società di assicurazioni, infatti, diventa Allianz Global Assistance. La convention milanese è stata il punto d’arrivo di una lunga campagna interna. Nel corso dei mesi, numerosi dipendenti hanno prestato il proprio volto e la propria voce come testimonial del cambiamento, commentandone i valori su visual a stampa e su interviste che, realizzate da Mondial e poi selezionate e montate a cura di Events In & Out, hanno costituito parte integrante della convention. Il progetto dell’evento conclusivo, realizzato dall’agenzia diretta da Annamaria Ruffini Cmp, si è basato sul concetto di innovazione. Non a caso è stata scelta la Triennale come location e non a caso il titolo della giornata è stato “Innovare per crescere”. Musica d’effetto e scenografie di grande impatto scenico hanno completato l’atmosfera suggestiva della convention che ha visto protagonisti i principali dirigenti mondiali e italiani di Allianz.


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Che trendy Travel Trend L’appuntamento più glamour della meeting e incentive industry ha confermato il suo ruolo di parterre prestigioso di networking tra l’offerta più selezionata e la domanda più interessata. Un nuovo successo per l’edizione 2012, il 4 ottobre scorso al Palazzo del Ghiaccio mondano di grande richiamo. Ed è stato proprio così a giudicare dal “movimento” che fin dall’inizio – l’evento ha ufficialmente preso il via alle 16 – si è creato davanti all’ingresso della location. All’interno, una sala espositiva gremita di buyer che si alternavano agli stand dei 140 espositori presenti, tutti selezionati tra le migliori strutture e destinazioni e tra i più efficienti servizi italiani e internazionali per eventi, congressi, incentive e di business travel. Sembrava quasi di stare a un aperitivo tra amici, eppure l’occasione era delle più prestigiose, un momento di incontro tra espositori e domanda molto importante per tutto il settore della meeting e incentive industry e per il comparto dei viaggi d’affari.

ALESSANDRA BOIARDI

a meeting industry si è data appuntamento lo scorso 4 ottobre nel Lcapoluogo lombardo per l’edizione 2012 del Travel Trend Milano. Un’occasione che come ogni anno non ha mancato di coinvolgere gli attori diretti della meeting e incentive industry e del business travel, e che anche questa volta, come per le due precedenti, ha scelto come location il glamour del Palazzo del Ghiaccio. E infatti tutto è stato pensato perché l’atmosfera fosse quella friendly di un appuntamento

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L’AUTOREVOLEZZA COME GARANZIA DI SUCCESSO Travel Trend è da anni annoverato, nella sua doppia edizone romana e milanese, come uno degli eventi più apprezzati in Italia per il comparto, un’occasione da non perdere per l’offerta che desidera investire in modo concreto nella possibilità di venire in contatto con nuovi clienti e, dal lato offerta, per i planner che necessitano di partner strategici affidabili e selezionati. Ed è stata proprio l’autorevolezza del parterre di Travel Trend Milano a confermare il successo anche di questa edizione. Dal pomeriggio alla sera si sono infatti moltiplicati i contatti e gli appuntamenti, per una proficua giornata di business e di networking. Gli stand erano sempre molto frequentati e non mancava l’occasione di “spezzare” il momento di lavoro con un cocktail e un appetitoso stuzzichino. Per tutta la durata del Travel Trend infat-


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ti è stato attivo un servizio di catering e open bar a cura di Afm Banqueting, con atmosfere da “happy hour” che non poteva di certo mancare proprio nell’edizione milanese. Chi infatti nella città trendy per eccellenza è disposto a rinunciare a un cocktail, a un calice di vino e qualche refreshment all’ora dell’aperitivo? Sicuramente non i partecipanti del Travel Trend Milano, che anche questa volta hanno mostrato il loro apprezzamento per l’originale formula del workshop di Ediman, pensata per intepretare al meglio la doppia anima di Travel Trend Milano, quella di evento mondano e quella di efficientissimo workshop.

ting, congressi, incentive e viaggi d’affari desiderosi di creare nuovi contatti professionali per future e proficue collaborazioni. Un buon modo per essere presenti alla diaciannovesima edizione del workshop di Ediman, un traguardo invidiabile per un evento che anche in questo momento è in grado di catalizzare l’attenzione dei protagonisti del comparto. Novità di quest’anno è stata l’estrazione di ricchi premi messi in palio direttamente dagli espositori presenti. Per i buyer preaccreditati è stato semplicissimo partecipare all’estrazione. Visitando, infatti, gli stand, i buyer venivano segnalati dagli espositori tra-

Sempre affollati gli stand dei 140 espositori alla scorsa edizione di Travel Trend Milano, che ha proposto anche un servizio di open bar e catering durante tutta la durata dell’evento

GLAMOUR MILANESE Perfetta la scelta della struttura, il Palazzo del Ghiaccio, un luogo “storico” del capoluogo lombardo ora reintepretato nella sua veste di location glamour per eventi, che ospita – in una zona sempre più riqualificata della città a poca distanza dal centro – diversi incontri tra i più attesi a Milano. Efficientissima la disposizione degli stand presenti a Travel Trend Milano che, grazie al supporto di Proevent e, per le luci, di Sonica, è stato organizzato in corridoi ampi e spaziosi, con un’isola catering perfetta per un momento di relax, oltre allo scenografico bancone circolare che trionfava nel centro della sala espositiva, molto indicato per dare una certa allure modaiola al workshop e un ottimo punto di incontro per tutti i partecipanti. In linea con l’affluenza dello scorso anno, sono intervenuti a Travel Trend Milano professionisti di azienda e di agenzia, organizzatori di eventi, mee-

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VINCITORI AL TRAVEL TREND MILANO A Travel Trend Milano 2012 gli espositori hanno messo in palio, tra tutti i buyer intervenuti a ciascuno stand, un ricco premio. Ecco tutti i nomi dei vincitori e degli espositori che hanno offerto i premi. PREMIO OFFERTO DA ATLANTE STAR HOTEL Roma BEST WESTERN HOTEL REGINA ELENA – Santa Margherita Ligure BEST WESTERN NOBA ART HOTEL – Roma BEST WESTERN PALACE HOTEL SAN MARINO HOTEL CAPO D’AFRICA Roma HOTEL CARLTON ON THE GRAND CANAL - Venezia CONCERTO FINE ITALIAN HOTELS CROWNE PLAZA MILAN MALPENSA AIRPORT FORTEZZA VISCONTEA Cassano d’Adda GRAND HOTEL POLTU QUATU GRAND HOTEL ROYAL & GOLF COURMAYEUR HOLIDAY INN ROME EUR PARCO DEI MEDICI I PORTICI HOTEL Bologna HOTEL MONTEMEZZI Vigasio (Vr) MUSEO D'ARTE E SCIENZA Milano HOTEL PARCHI DEL GARDA Lazise (Vr) PIACENZA LOCATION BUREAU PLANETARIA HOTELS BEST WESTERN GOLF HOTEL QUATTROTORRI - Perugia ROCCO FORTE HOTELS ROYAL HOTEL SANREMO SAN DONATO GOLF RESORT & SPA - Santi (Aq) HOTEL SAVOY PALACE Gardone Riviera (Bs) THE HUB HOTEL Milano UNA HOTEL REGINA Noicattaro (Ba) RELAIS VILLA ABBONDANZI Faenza (Ra) VILLA NECCHI ALLA PORTALUPA Gambolò (Pv) HOTEL VILLASANPAOLO San Gimignano (Si) VISCONTI PALACE HOTEL Roma

VINCITORE Eliana Giovannetti Nike Italy Patrizia Monti Uvet American Express Roberta Bodini Leo Burnett Mice Ronny Penna Voyage Privé Laura Scansani Effetti Myriam Vallegra Eventi Doc Elena Cominardi Staff Italia Rosangela Di Lello Glaxo Smithkline Cristina Volpi Kore Ilaria Casetti Gem Spa Alessandra Piccione Incentive Power Cinzia Borghi Humana Catia Tamborini Henkel Italia Maria Teresa Nogarotto Ergo Italia Camilla Calcioli Gruppo Italia Energia Eugenio Violante Golmar Marco Olivari Across Events Viviana Tripaldi Liberty Italy Simona Sangiorgio Doc Congress Barbara Fiammetta Edwards Lifesciences Sara Vicario Domm International Claudio Bertoglio Oysteer Laura Cocchetti Leaf Italia Fulvio Rossi Jakala Events Franca Martini AW Events Silvana Scannicchio Intesa Sanpaolo Private Banking Patrizia Campeggi Ikea Italia Giuseppina Cattaneo Coty Italia Tiziana Carboni Sophos

mite un sistema elettronico accessibile attraverso gli Ipad messi loro a disposizione; in palio pernottamenti in alberghi lussuosi, ottime cene in ristoranti rinomati, l’utilizzo di sale meeting per i propri eventi e trattamenti esclusivi in spa, solo per citare alcuni esempi. L’estrazione è stata resa possibile grazie alla tecnologia – fornita dalla società Joker per l’hardware e da SìNo per il sofware – che ha permesso a ogni espositore di garantire assoluta trasparenza nell’estrazione grazie a un sistema decisamente “user-friendly”. Tutti contenti insomma: i vincitori naturalmente, ma anche tutti gli altri partecipanti al Travel Trend Milano, che ancora una volta hanno potuto approfittare del parterre più interessante dell’event industry senza stravolgere le proprie agende. Da non dimenticare infatti che l’originalità di Travel Trend Milano sta anche nella formula “open” che permette ai buyer di scegliere il momento a loro più comodo, tra le 16 e le 21, per partecipare all’evento, decidendo di dedicarvi tutto il tempo necessario rispetto alle loro esigenze di business e networking e alle loro disponibilità. Altro aspetto da tenere in considerazione è la completa gratuità del workshop, aperto a tutti i professionisti interessati a incontrare la selezionata offerta presente durante la manifestazione. Un’offerta, tra l’altro, che in questo modo è molto più facilmente raggiungibile, grazie al contesto che permette di fare networking con realtà di alto profilo, che non si avrebbe altrimenti l’occasione di conoscere in modo diretto. www.traveltrendmilano.it

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MC NETWORKING notiziari e associazioni

Ecm: naufragio imminente? Da un lato il blocco alle sponsorizzazioni deciso da Assobiomedica a fronte delle disposizioni del “Patto di stabilità”, dall’altro la necessità di sostenere economicamente la formazione degli operatori sanitari: due fatti in rotta di collisione, che preparano preoccupanti scenari per il 2013

seguito del provvedimento previsto dal “Patto di Stabilità” che impone un A taglio ai prezzi del trenta per cento alle aziende produttrici di dispositivi medici, l’associazione che le rappresenta (Assobiomedica) ha comunicato di voler sospendere ogni finanziamento agli eventi Ecm. «Il ragionamento che è alla base della nostra decisione è il seguente», ha spiegato il direttore generale di Assobiomedica Fernanda Gellona a Federcongressi&eventi: «lo Stato da un lato impo-

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ne per legge l’educazione continua degli operatori sanitari, ma dall’altro la reputa evidentemente di così scarsa importanza da non mettere a disposizione le risorse economiche necessarie. L’industria dei dispositivi medici ha da sempre supplito a questa carenza. Pur conscia che tale ruolo fosse improprio, essa ha sempre contrastato non solo i regolamenti che non consentivano la trasparenza dei rapporti economici esistenti, ma ha fatto importanti investimenti ritenendo fondamentale un sostegno alla formazione in medicina. Dal momento però che lo stesso Stato impone un taglio lineare del trenta per cento al settore, le imprese sono costrette a rivedere il piano degli investimenti eliminando una spesa che non è compatibile con gli equilibri economici fortemente compromessi dalle manovre finanziarie». «Le decisioni del Governo, seppure comprensibili negli intenti di risanamento economico del bilancio nazionale, sono ancora una volta devastanti in termini di ricadute depressive di settori vitali e strategici dell’economia italiana», ha commentato il responsabile Ecm di Federcongressi&eventi Mario Buscema. «Ancora una volta lanciamo un appello al Governo affinché riveda le sue disposizioni economiche in ambito sanitario, che oltre a mettere in discussione la qualità dell’assistenza sanitaria in Italia, rischiano di mettere profondamente in crisi un settore vitale e innovativo quale il mondo delle imprese che si occupano dell’ideazione e realizzazione di attività formative in ambito sanitario». LE MINACCE ALLA QUALITÀ «Una formazione di qualità deve essere anche sostenibile economicamente», ha detto il Presidente Federcongressi&even-


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NETWORKING notiziari e associazioni

ti Paolo Zona intervenendo come relatore nell’ambito della sesta sessione – intitolata La voce dei Provider: quesiti, proposte e suggerimenti alla Commissione Ecm da parte degli stakeholder – della quarta Conferenza Nazionale sulla Formazione Continua in Medicina svoltasi a Villa Erba di Cernobbio (Co) dal 15 al 16 ottobre, durante la tavola rotonda La Commissione Ecm incontra gli stakeholder del sistema Ecm. «È un problema che oggi tutti i provider pubblici e privati si pongono. Da parte pubblica le risorse sono scarse e i budget di cui dispongono le singole Asl, Aziende Ospedaliere, Irccs, Università, etc non sono adeguate alle esigenze formative dei professionisti della sanità. E da parte privata si fa strada la presa di coscienza che le risorse delle aziende farmaceutiche e biomedicali, le quali per anni hanno sostenuto la maggior parte della spesa formativa, sono o ridimensionate dalle note vicende della “spending review” o addirittura ridotte a zero. Ci troviamo in una situazione davvero paradossale: per anni il sistema ha fatto acqua quanto a equilibrio e stabilità, però è andato avanti perché c’erano le risorse adeguate, mentre oggi, che il sistema ha trovato il proprio equilibrio, ci si trova in un contesto di insostenibilità economica. È accademico parlare di formazione di qualità se non la si può sostenere». «C’è anche un secondo aspetto da sottolineare», ha continuato Zona, «ed è la severità dei controlli. Non ci può essere compliance alle regole se non ci sono controlli severi e sanzioni certe. Circa cento soci Federcongressi&eventi sono

MILANO, 5 DICEMBRE: L’EVENTO DEGLI EVENTI Un raggio di sole tra tante nubi. Mercoledì 5 dicembre, a Milano, si terrà, a partire da metà pomeriggio e sino a sera, l’Evento degli Eventi annunciato a marzo, quando fu presentata a Torino la campagna membership. L’espressione “evento degli eventi” non è affatto retorica: sarà davvero un’occasione unica, un irripetibile concentrato di attività e di novità. Vediamole con ordine. ¢ Assemblea Straordinaria dei Soci: aprirà i lavori alle 16.00 e avrà come oggetto le modifiche statutarie implicate dai recenti ritocchi al regolamento associativo. ¢ Presentazione dei primi dati del nuovo Oci: a seguire, l’Osservatorio Congressuale Italiano, gestito in collaborazione con Exmedia su incarico di Federcongressi&eventi, debutterà nella sua rinnovata veste con alcune “pillole” in anteprima assoluta. ¢ Chiusura della Campagna Membership: giunta alla sua preordinata e naturale scadenza di fine anno, la Campagna Provider che hanno compiuto un percorso molto serio di avvicinamento al sistema Ecm, e ora desiderano che i controlli vengano intensificati affinché si limitino i comportamenti non consoni di alcuni soggetti operativi nel mondo della formazione medico-scientifica, in quanto ciò determina un’alterazione delle condizioni di mercato. La nostra associazione è disponibile a fornire un contributo al riguardo».

Se ci sei ti associ, che ha contribuito in modo forse decisivo all’impennata di soci verificatasi nel 2012, emetterà un rutilante canto del cigno. Sarà premiato l’autore del più bel filmato tra quelli giunti in segreteria per il video contest a tema. ¢ Meet Up Lombardia: la delegazione regionale lombarda, padrona di casa, concluderà questa maratona con un proprio evento, a partire dalle 19.00, condotto dal coordinatore Mauro Zaniboni. Sarà imperniato su un concorso sulle situazioni più buffe e stravaganti accadute nei congressi. Cinque concorrenti preselezionati presenteranno alla platea ciascuno il proprio aneddoto, dopodichè i presenti saranno chiamati a votare, a maggioranza, il vincitore. ¢ E per finire: un brindisi augurale con musica live e tanta allegria per festeggiare la fine del 2012 e l’arrivo del 2013, che sarà un anno importantissimo, con l’elezione di un nuovo Presidente e di un nuovo Comitato Esecutivo. Nell’immagine a sinistra Mario Buscema, responsabile Ecm di Federcongressi&eventi

www.federcongressi.it

Federcongressi&eventi è l’associazione nazionale delle imprese pubbliche e private e dei professionisti che svolgono attività connesse con il settore dei congressi, convegni, seminari ed eventi aggregativi, di incentivazione e di comunicazione

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Nasce Site Lab In collaborazione con Google Emea, Site Italy lancia da dicembre una nuova straordinaria iniziativa di formazione tecnologica – tecnica e strategica – permanente e ricorrente, destinata agli operatori del comparto Mice

probabilmente la notizia dell’anno: Site Italy organizza un laboratorio praÈ tico sulle app e sulle nuove tecnologie informatiche, prime fra tutte quelle social, ma anche gli iPad e gli iPhone, per aiutare gli operatori del mondo dell’event management a orientarsi nel multiforme, quasi caotico mondo della comunicazione via web. Notizia nella notizia, l’evento – che si

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chiamerà Site Lab e sarà itinerante, cioè ripetuto in più sedi – verrà fatto in collaborazione con Google, il colosso dei motori di ricerca, che verrà interrogato su tendenze internazionali, aggiornamenti, consigli tecnici, con uno sguardo specializzato sul nostro settore. Nessuna informazione generica dunque, ma solo specialistica. Un’opportunità d’oro. Il primo laboratorio avrà luogo la prima o


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NETWORKING notiziari e associazioni

seconda settimana di dicembre, a Firenze, in collaborazione con il Firenze Convention Bureau. Lo condurrà il responsabile Social media di Site Italy, Dario Cherubino, insieme a Amy Brown, Head of Events Management di Google Emea, che si collegherà in videoconferenza dai suoi uffici di Londra. SOCIAL CHE PASSIONE Ormai moltissime società, dalle più piccole alle grandi multinazionali, sono social. Una sola, semplicissima pagina Facebook permette di avere un numero inimmaginabile di like e di postare qualsiasi cosa, dall’articolo di giornale al video alle foto dei prodotti/servizi. Anche Twitter è prezioso, contraddistinto com’è dalla sua semplicità e immediatezza di utilizzo. Da non scordare Flickr e YouTube, perfetti per pubblicare archivi fotografici e video. Perché dunque il nostro settore manifesta ancora una sensibilità così bassa a questo trend? «Probabilmente perché è visto come una cosa giovanile, inadatta ad agenzie come le nostre, messe su molti anni fa o comunque quando la comunicazione virtuale non esisteva o era poca cosa», commenta la presidente Site Italy Grazia Sapigni. «C’è anche un diffuso pregiudizio sull’utilità del web 2.0 nel business to business. E invece il social media marketing, cioè la disciplina che aiuta a comprendere le criticità e i punti di forza dei social network, a utilizzare al meglio il linguaggio del mondo digitale e a definire gli obiettivi commerciali, di marketing e di comunicazione aziendale, è fra le più efficaci a “spianare la strada” alla brand awareness. Facciamo tutti errori che ormai non possiamo più permetterci: quanti di noi, per esempio, si vantano di avere un sito dinamico, animato e graficamente unico e non sanno che non è visibile sui motori di ricerca? È solo un esempio, ma assai significativo. La tecnologia flash, una tecnologia “chiusa”, che nasconde e raggruppa sotto un’unica immagine tutti i link delle pagine interne al sito, non contiene un codice sorgente visibile utile per l’indicizzazione delle pagine del sito sui motori di ricerca. Allora io mi chiedo e chiedo a tutti i colleghi: vogliamo andare avanti così? Quanta strada pensiamo di poter fare come comparto professionale, in un mondo in cui i ragazzini di dieci anni hanno l’iPhone e comunicano fra loro in

LA LINEA CALDA DI SITE ITALY Hai esperienze da comunicarci? Desideri sapere di più sul tema di

cui hai appena letto in questa pagina? Telefona allo 0541/793133.

Il direttivo di Site Italy è composto da Maria Grazia Sapigni (presidente, nella foto), Tobia Salvadori (president-elect e vice president education), Graziella Pica (segretario), Paolo Teruzzi (tesoriere), Antonella Sacchero (comitato membership) e Dario Cherubino (social media)

tempo reale coi social? Da qui è venuta l’idea del Site Lab». A dicembre, a Firenze, si parlerà anche di queste cose, linguaggio Seo – cioè indicizzabile – incluso, e si getteranno le basi di un’avventura didattica che costituirà il nocciolo dell’attività di Site nel 2013. Stay tuned www.site-italy.com segreteria@site-italy.com

Site Italy è il capitolo italiano di “The Society of Incentive & Travel Executives” e da 35 anni è l’associazione dedicata all’eccellenza negli incentive

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Destinazioni d’Italia

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Destinazioni d’Italia

ROMA E LAZIO

SOMMARIO UNA REGIONE UNICA IN OGNI ANGOLO

186 ROMA, STUPISCE DA UN’ETERNITÀ

192 POST CONGRESS TRA ARTE E NATURA

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Destinazioni d’Italia

ROMA E LAZIO

NON RESTA CHE SCEGLIERE TRA LE MILLE CORNICI PERFETTE

Unico in ogni angolo Borghi medievali incantati, natura incontaminata e rigogliosa, gioielli culturali sorprendenti e la costa sinuosa e affascinante. Il Lazio vanta mille personalità, tutte uniche e irripetibili. Perfette per l’allestimento di qualsiasi tipologia di evento A CURA DELLA REDAZIONE COMMERCIALE

1 / Lo scenografico borgo di Calcata 2 / Villa Adriana a Tivoli 3 / Il Circeo: mare cristallino e natura verdissima

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a storia si rincorre, si cerca e si mostra tra elementi contemporanei Le piccoli gioielli di design. Questo è il Lazio, territorio dalle numerose opportunità che offre alla meeting industry idee e venue affascinanti. Tutto, in questa regione, ruota intorno alla storia che ne determina il forte valore culturale. Roma, certo, ma non solo. Molti sono infatti i borghi, i centri storici, i siti archeologici e le ville che raccontano di antichi fasti e si prestano a completare lo scenario dell’evento perfetto. Tra le testimonianze più rilevanti figura Calcata, uno degli esempi più significativi di piccoli abitati fortificati medievali in Italia. Il suo fascino è lo scenario in cui si inserisce ma anche la sua anima artistica e artigianale. La piazza del borgo e le

stradine che si snodano ai lati accolgono botteghe di artigiani che restaurano mobili, lavorano cuoio, ceramica e vetro e creano monili. Piccoli scrigni unici gestiti dalle associazioni culturali consentono di ascoltare musica, gustare dolci locali o leggere libri. Concerti, convegni, spettacoli teatrali e mercatini creativi riempiono le strade del borgo ogni fine settimana. Imperdibile, anche per organizzare un evento dal fascino indiscusso, è il Museo di Arte nella Natura (www.operabosco.eu) che presenta installazioni realizzate con il materiale naturale del bosco. Fonti, stagni, grotte preistoriche, muri a secco e terrazze fanno da cornice a percorsi affascinanti immersi completamente nella natura. Agli eventi dedica spazi anche il Palazzo Baronale Anguillara che risale all’XI secolo. TRA VILLE ANTICHE E GIARDINI SEGRETI Nel Lazio ci si può perdere nelle atmosfere delle antiche ville che un tempo ospitavano le famiglie nobili e che sono state realizzate dai più famosi architetti del passato come Il Vignola, Francesco Borromini, Giacomo della Porta e Carlo Maderno. Le Ville Tuscolane (www.irvit.it) sono location perfette per organizzare meeting dal fascino indiscusso immersi nell’architettura e nella storia tra statue, affreschi, epigrafi e fontane. Alcune di queste vantano storie e leggende di incredibile fascino. Villa Grazioli, per esempio, è stata dimora anche dell’illustre Marchese De Sade mentre a Villa Mondragone, nel XVI secolo, Papa Gregorio XIII siglò la bolla del calendario gregoriano ancora oggi in vigore. Superba, elegante e raffinata, Tivoli ospita altre ville di grande fascino e valore storico dichiarate Patrimonio dell’Umanità Unesco: Villa Adriana (www.villaadriana.com), costruita dall’Imperatore Adriano e massima rappresentanza delle ville imperiali romane; Villa d’Este (www.villa-


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Destinazioni d’Italia

ROMA E LAZIO

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destetivoli.info), con il suo incredibile giardino che racchiude in sé fontane, ninfei, grotte, giochi d’acqua; Villa Gregoriana (www.villagregoriana.it), meraviglioso complesso voluto da Papa Gregorio XVI nel 1835. Nei dintorni di Tivoli si trova anche il Castello Brancaccio di San Gregorio Sassola (www.comune.sangregoriodasassola.rm.it) dove si possono organizzare eventi di ogni tipo e dove, ogni anno, si concludono i festeggiamenti del carnevale della Valle dell’Aniene. Un evento, questo, che ha origini antichissime e che si svolge per le vie e le piazze di Roviano e nei dintorni. Tra gli originali carri, figura anche la "pupazza", gigantesca donna in cartapesta che balla al centro della piazza e che a fine stagione viene bruciata. MODERNISSIMAMENTE LATINA Tra le province laziali, Latina è la città simbolo della bonifica dell’Agro Pontino avviata nel 1932 da Benito Mussolini. Fu proprio il duce a posare la prima pietra della città dando il via a una delle più imponenti opere pubbliche del fascismo che eliminò acquitrini e malari e trasformò queste terre in centri agricoli e industriali. Oggi come allora Latina è stata protagonista di un’attenta opera di recupero che ha dato origine al nuovo polo fieristico e congressuale Ex Rossi Sud (www.provincia.latina.it). Con oltre cinquemila posti a sedere, il nuovo impianto è un perfetto esempio di natura ricostruita grazie alle bonifiche pontine. Al suo interno si possono organizzare anche eventi spettacolari, concerti, musical e manifestazioni sportive. Scoprire Latina è molto semplice. La

città, infatti, ospita monumenti ed edifici che raccontano la sua storia. Dalla piazza del Popolo si snodano le vie cittadine che si possono percorrere anche in bici grazie al progetto di bike sharing “C’entro in bici” lanciato dal comune. A pochi chilometri dal centro cittadino si trova l’oasi naturalistica il Giardino di Ninfa – visitabile su prenotazione con guida turistica – che custodisce un suggestivo castello visitabile solo su prenotazione. Eventi di grande charme, invece, si possono organizzare nel Castello Caetani di Sermoneta (www.fondazionecaetani.org), borgo medievale arroccato sulla collina dove il tempo sembra essersi fermato. Nelle sale del castello si possono organizzare convegni, eventi, seminari e mostre. 3

LA COSTA LAZIALE: AFFASCINANTE ED ELITARIA La costa laziale è resa unica dalle numerose testimonianze archeologiche che si affacciano sul mare. Nettuno, che affonda le sue radici nel tempio dedicato appunto al Dio Nettuno, offre il rinascimentale Forte Sangallo (www.proloconettuno.it) costruito a ridosso del mare alle porte del borgo. Oggi vi si possono organizzare meeting dal fascino marinaro. Particolarmente suggestivo è il Castello di Torre Asturia situato su un piccolo isolotto e collegato alla spiaggia con un ponte. Il suo fascino conquistò Luigi Comencini che vi girò una scena del celebre film Le Avventure di Pinocchio del 1972. Il castello è visitabile solo su prenotazione. Di ambientazione fiabesca è anche il Borghetto dei Pescatori situato sul litorale di Ostia. Le case basse a ridosso del canale e il porticciolo riconducono immediatamente a mondi antichi tra marinai e pescatori. Questo incantevole gioiello, conserva ancora oggi le tradizioni del mare più autentiche come l’usanza di aggiustare le reti al tramonto. Vale la pena visitare il borgo durante la Sagra della Tellina che si svolge verso la metà di settembre. L’occasione giusta per gustare i deliziosi spaghetti con il noto mollusco e assistere alla suggestiva processione di barche dei pescatori con la Madonna protettrice che sancisce il rito del Matrimonio con il Mare, antica cerimonia religiosa attraverso la quale i pescatori si conquistano la benevolenza del mare. Lungo la costa laziale si può anche vivere momenti da vip a Sabaudia, tra spiagge e calette solitarie, o magari godersi un itinerario nella natura nel Parco del Circeo (www.parcocirceo.it). Tra i comuni più significativi che lo compongono figura San Felice, che vanta una storia antichissima risalente all’uomo di Neanderthal. Da qui si può partire alla scoperta delle grotte carsiche del parco come la Grotta Guacceri e la Grotta della Maga Circe dove la leggenda vuole che Ulisse si sia lasciato ammaliare dall’incantatrice nell’Odissea.

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Destinazioni d’Italia

ROMA E LAZIO

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4 / Anguillara Sabazia, sul coreografico Lago di Bracciano 5 / Rieti ospita il Centro d’Italia 6 / Anzio, tra le località più antiche della Penisola 7 / Un post congress originale? Andar per mercatini

TRA BORGHI E NATURA Alle porte di Roma, invece, meta molto ambita è il Lago di Bracciano, noto in tutto il mondo perché cornice di numerosi matrimoni hollywoodiani e di star italiane. Sulle sue acque si affacciano tre borghi molto affascinanti. Il borgo che prende il nome dal lago è conosciuto per essere custode del magnifico Castello Orsini Odescalchi (www.odescalchi.it) 5

dove si possono organizzare eventi di ogni genere anche con l’ausilio di intrattenimento dal sapore del passato. Il castello domina anche il grazioso borgo di Anguillara Sabazia situato sulla cima di un promontorio e la cui porta d’ingresso, sormontata da un orologio, risale al Cinquecento. Trevignano Romano, infine, è caratterizzato da un suggestivo centro storico dominato dai ruderi della rocca degli Orsini da cui si gode un meraviglioso panorama. SOLO NEL LAZIO Il Lazio è custode di alcuni primati ereditati dalla storia che valgono una visita e una citazione. Pochi sanno, infatti, che la città di Rieti ospita il Centro d’Italia. Un punto ben preciso situato in Piazza San Rufo e definito tale dal letterato latino Marco Terenzio Vallone. Lo stesso Virgilio ne parla nell’Eneide. Visitando la città di Rieti è impossibile non perdersi nei sotterranei cittadini che regalano atmosfere d’altri tempi. Ancora oggi, infatti, si può visitare quel che resta del viadotto romano costruito nel III secolo a.C. con lo scopo di percorrere la via Salaria per raggiungere Roma senza restare vittime di allagamenti e impaludamenti. Territorio fortemente religioso, la Sabina propone borghi medievali immersi nel silenzio della natura e gioielli di quiete come le Gole del fiume Farfa. In questa località, ai piedi del monte Acuziano, si trova l’abbazia benedettina di Farfa (www.abbaziadifarfa.it) dove si può vivere un’esperienza monastica e godere di pace e relax. Il monastero è stato dichiarato monumento nazionale nel 1928 per la sua bellezza architettonica e artistica.

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UN INDIRIZZO DEGNO DI UN PAPA Nato da un castello fatto erigere dalla famiglia romana Gandolfi nel XII secolo, Castelgandolfo è nota per essere la località di residenza dei papi. Sul sito dove Papa Urbano VIII amava rifugiarsi per intere giornate di preghiera e contemplazione, oggi sorge la Locanda del Pontefice che gode di uno dei più bei panorami della zona. Il luxury hotel dispone di venti camere che guardano il Lago di Castel Gandolfo o Roma. Grazie alla sua vicinanza alla capitale – da cui dista venti chilometri – la struttura è particolarmente indicata per ospitare meeting. La sala riunioni, modernamente attrezzata, ha una capacità massima di cento posti ed è adattabile a workshop, conferenze, seminari e presentazioni. Il verde della collina intorno è la cornice perfetta anche per eventi all’aperto. L’hotel, infatti, dispone di ampi spazi e terrazze che si affacciano su un panorama molto suggestivo dove poter organizzare cocktail al tramonto. Per le pause gastronomiche è disponibile l’Hostaria del Pontefice con ampie vetrate che guardano il lago. Nei dintorni si possono visitare il Palazzo Pontificio, Ariccia e Palazzo Chigi, Frascati e le Ville Tuscolane.

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Tra i primati della regione Lazio figura anche quello di ospitare una delle città più antiche d’Italia. Si tratta di Anzio, i cui resti archeologici confermano la sua presenza già 150 mila anni fa. In questo borgo nacque Nerone e ancora oggi si conservano i resti della sua villa tra il promontorio dell’Arco Muto e la zona di Capo d’Anzio dove domina il faro. La città di Anzio è famosa anche per essere stata teatro di una delle più importanti e celebri azioni della Seconda Guerra Mondiale: lo sbarco del 22 gennaio 1944. Il Museo dello Sbarco, (www.sbarcodianzio.it) situato all’interno della seicentesca Villa Adele, è suddiviso in quattro sezioni – americana, inglese, tedesca e italiana – e custodisce uniformi, armi, decorazioni, documenti, piani di battaglia, foto di veterani e oggetti d'uso quotidiano. Tutto è rigorosamente autentico. Il museo è visitabile solo su prenotazione. Trovandosi ad Anzio è impossibile non cedere alla tentazione di godersi una passeggiata sul molo di ponente per un po’ di shopping o per un aperitivo al tramonto o ammirare le ricchezze della città dalla spiaggia. 6

ANDAR PER MERCATINI Fare un affare divertendosi e magari scambiando due parole con chi è pronto a vendere l’oggetto del desiderio raccontandone la storia: questa è l’esperienza unica che consentono i mercatini. Il territorio laziale ne è ricco. A Campagnano Romano, ogni ultima domenica del mese da maggio a settembre, si svolge il più importante mercato dell’antiquariato e dell’artigianato del Centro Italia. I 280 espositori coinvolti propongono collezionismo, argenterie inglesi, arte povera inglese, antico italiano, grammofoni e antichi telefoni. Nel cuore dei Castelli Romani si svolgono il Mercato dell’Antiquariato e dell’Artigianato d’Arte ad Albano Laziale – ogni seconda domenica del mese – e il Mercatino delle Curiosità di Marino, l’ultima domenica di ogni mese. Sviluppato nel centro storico consente di fare acquisti originali e stravaganti. Oggetti di antiquariato ricchi di storia si trovano anche nel mercato del Lago di Bracciano ogni seconda domenica del mese o a Civitavecchia il quarto fine settimana di ogni mese. Tivoli e Subiaco, infine, consentono di acquistare bellissimi oggetti realizzati in rame e tessuti rustici.


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TRA STORIA E CONTEMPORANEITÀ PER EVENTI DI SUCCESSO

Roma, capace di stupire da u “Il ricordo di questa mia visita non mi abbandonerà fin tanto che vivrò”. Queste poche parole pronunciate da Audrey Hepburn nel celebre film Vacanze Romane racchiudono tutte le emozioni di cui è capace Roma. Spettacolare ed eterna apitale d’Italia e anche capitale del turismo a tutti i livelli. Roma si racC conta attraverso i monumenti più classi-

7 / Il Vaticano visto dal Tevere 8 / Il Colosseo, per rivivere i fasti di Roma antica 9 / Il Vittoriano, noto anche come altare della Patria

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ci e famosi, i palazzi, le vie storiche, i quartieri e le botteghe artigiane. I simboli della città sono noti a tutto il mondo, ma Roma sa ancora come stupire. Lo fa attraverso quartieri come il Ghetto, dove la comunità ebraica capitolina mantiene la propria identità o San Lorenzo dove ci si può concedere un viaggio nella propria gioventù tra bar, librerie e palazzi che ospitano gli appartamenti degli studenti. Qui si torna giovani a tutti i costi. Interessante è anche una passeggiata in un quartiere meno conosciuto ma molto affascinante come Coppedè, una vera oasi di charme che custodisce una quarantina di edifici dallo stile Liberty a quello Neoclassico che si distinguono per l’al-

lure fantasiosa, inconsueta, originale ma molto elegante. Sono stati tutti progettati dall’architetto Coppedè nei primi decenni del Novecento su commissione della Società Anonima Edilizia Moderna. È una Roma insolita che vale la pena di scoprire. Anche i monumenti simbolo della città sono in grado di mostrarsi in una veste sempre nuova. In alcuni giorni della settimana da maggio a ottobre, per esempio, il Colosseo si può visitare in notturna grazie a un percorso – su prenotazione – studiato dalla Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Roma (http://archeoroma.beniculturali.it). Un’esperienza dal fascino indiscusso che di certo resta indelebile nella memoria di chi la vive. Gli itinerari alla scoperta di Roma possono essere dei grandi classici ma anche dei percorsi insoliti e originali. In estate si può partire alla ricerca di una grattachecca. Nata all’inizio del secolo scorso, la grattachecca deve il suo nome all’azione di “grattare la checca”, tipica lastra di ghiaccio che all’epoca veniva usata nella conservazione degli alimenti. I chioschi che la preparano sono diventati un vero punto di incon-


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a un’eternità tro sia per i romani sia per i turisti. Nelle calde giornate estive è impossibile resistere al piacere di una granita ai gusti classici o tropicali. Il punto più famoso è quello di Trastevere, davanti all’Isola Tiberina. Altro viaggio affascinante è quello che conduce alla scoperta delle Madonelle, piccole nicchie sui muri, in cima a un palazzo, in un angolo, tra i vicoli o lungo le strade. Si tratta di edicole sacre dedicate alla Vergine Maria. Se ne contano oltre 490 sparse per tutta Roma. La Città Eterna ha un suo passato recondito che custodisce in quello che fu il bunker di Villa Torlonia di Benito Mussolini (www.bunkerdiroma.it). Pensato come una soluzione di emergenza per i funzionari che lavoravano alla realizzazione dell’Esposizione Universale che poi definì il nome del quartiere – Eur – il bunker risale al 1937-1939. Si trova a 32,90 metri sotto il livello del mare e si sviluppa su una superficie di 475 metri quadrati. È stato pensato per accogliere circa trecento persone per un periodo di almeno quattro mesi. Il bunker – che si snoda tra Villa Torlonia, piazza Venezia e villa Camilluccia – è visitabile solo su

prenotazione. L’Eur è il quartiere romano che a inizio 2013 accoglierà l’inaugurazione del centro congressi La Nuvola progettato dall’architetto romano Massimiliano Fuksas. La struttura si svilupperà su un’area di 27mila metri quadrati e sarà caratterizzata dalla scelta di materiali tecnologicamente avanzati nel settore edilizio e da soluzioni logistiche innovative. Città simbolo dell’arte e dell’archeologia, Roma raccoglie anche alcuni esempi straordinari di riconversione in sede museale. La storia dell’ex Centrale Termoelettrica Giovanni Montermatini (www.centralemontemartini.org) ne è una perfetta testimonianza. L’edificio è stato infatti trasformato in sede museale nel 1997 quando si è reso necessario il trasferimento di centinaia di sculture in occasione della ristrutturazione di alcuni settori del polo espositivo dei Musei Capitolini. Il risultato è una location dalla personalità molto affascinante che sposa il passato con il presente. Alcuni spazi più rappresentativi e affascinanti possono essere utilizzati come cornice di eventi. I ballatoi della Sala Caldaie e la Sala Macchine sono tra questi.

I LOVE SHOPPING Andare a Roma e non godersi qualche ora di shopping è impensabile. Nella capitale si può davvero scegliere di tutto: dalle botteghe artigiane dei quartieri storici come piazza Navona e Campo dei Fiori alle gallerie d’arte e negozi di antichità come quelli di via del Babuino e via Margutta dove fino agli anni Sessanta erano numerosi i pittori che avevano il proprio studio. In piazza Argentina ci sono molti negozi di stoffe mentre antiquariato e arte sono protagonisti delle due strade più belle di Roma: via Giulia e via dei Coronari. Acquisti di lusso si possono fare nel Tridente composto da via Condotti, via Frattina e via Borgogna: qui, a due passi da Piazza di Spagna, tutte le case di moda più importanti e le gioiellerie più famose al mondo hanno una propria vetrina. Tra i mercatini più significativi vale la pena un giro al mercato domenicale di Porta Portese – più per folklore che altro – o a quello di Ponte Milvo ogni prima domenica del mese. Qui si trovano mobili dell’Ottocento e pezzi da collezione. Imperdibile la Mostra Mercato di Cinecittà dove si trovano anche vecchie locandine e manifesti dei film degli anni Sessanta-Settanta.

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TRA MUSICA E MODERNITÀ La musica, il teatro e il cinema sono tre anime molto forti di Roma che possono fare da cornice perfetta anche per eventi di grande fascino. Impossibile non cedere alla tentazione di vivere da protagonisti la cavea da 2.700 posti dell’Auditorium Parco della Musica che fa da red carpet durante il Festival Internazionale del Film. Lo stesso Auditorium, progettato da Renzo Piano, offre numerose altre possibilità per ospitare eventi di qualunque genere e dimensione. Tra questi anche il bellissimo giardino pensile di quattro ettari. Di stampo più classico è l’Auditorium Conciliazione che oltre alle ampie sale e al foyer dispone di una buvette perfetta per cocktail e buffet per quaranta persone e di un lucernario per meeting più intimi e riservati. Ottime location per eventi sono anche i quattro hotel della catena Roscioli Hotels. Lo storico Hotel Universo, ideale per eventi eleganti; l’Hotel President, perfetto per eventi dal carattere moderno; l’Hotel Claridge dal raffinato design; l’Aris Garden Hotel perfetto per meeting immersi nella natura e il Royal Santina situato a cinquanta metri dalla Stazione Termini.

10 / I rigogliosi giardini vaticani 11 / L’imponente cupola di San Pietro

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IL VERDE IN CITTÀ Il Bioparco (www.bioparco.it) offre un’esperienza molto coinvolgente sia dal punto di vista emotivo sia da quello scientifico e culturale. Si possono conoscere e osservare da molto vicino animali tipici del territorio e godere di una pausa di relax molto divertente. All’interno del Bioparco è possibile anche organizzare meeting, conferenze, eventi e convegni. Per questa attività sono a disposizione salette interne ma anche alcuni spazi esterni vicino agli animali. In questo ultimo caso le regole sono molto ferree proprio per evitare problemi agli ospiti del parco. Rilassante è anche la visita ai Giardini Vaticani (www.rome-museum.com) che occupano due terzi della superficie totale di Città del Vaticano. Il parco è il luogo di riposo e di meditazione del Papa sin dal 1279. È possibile visitare i giardini solo con una visita guidata che dura circa due ore ed è fatta a bordo di un bus elettrico. PUNTI PANORAMICI INSOLITI La cupola di San Pietro è certamente tra le immagini più note al mondo. A Roma, il “cupolone” si può vedere da più punti della città ma c’è una vista che è davvero un’esperienza da non perdere: quello di via Niccolò Piccolomini. Percorrendo la via osservando la cupola accade un effetto

strano: più ci si avvicina più San Pietro sembra distante. Indietreggiando diventa incredibilmente vicino. Si tratta di un affascinante gioco di prospettive determinato dalla disposizione degli edifici e dal particolare punto di osservazione. Sul colle Avetino accade un’altra magia panoramica: osservando attraverso il buco della serratura del cancello del Priorato dei Cavalieri di Malta si può vedere la cupola di San Pietro incorniciata dalle siepi dei giardini del Priorato. Questa vista è forse più famosa ma non certo meno intrigante ed emozionante. Poco distante da questo luogo si trova il Giardino degli Aranci, un piccolo angolo verde di forma rettangolare da cui si gode di una meravigliosa vista su Roma che include il Tevere e la Basilica di San Pietro. Tra i punti panoramici più affascinanti della città figurano il colle del Gianicolo o le terrazze del Vittoriano, in particolare la terrazza delle Quadringhe. Prendendo i due ascensori panoramici si raggiunge il punto più alto dell’edificio e si può godere di tutte le bellezze della città: dal Colosseo ai Fori Imperiali, dal Tevere al Ghetto ebraico, da piazza del Campidoglio al Quirinale, dall’Eur ai Castelli Romani. Ma è sulla splendida Terrazza di piazza Napoleone I, sul Pincio che si può vedere – magari al tramonto – uno dei più bei panorami al mondo. Da qui si vede quasi tutto il centro storico della città eterna. Impossibile non restarne ammaliati. Se invece il desiderio è di vedere Roma a 360 gradi allora l’alternativa è arrampicarsi sui 537 scalini della scala chiamata lumaca di Sant’Andrea e salire alla panoramica galleria esterna della Cupola di San Pietro. Da qui Roma non ha segreti.


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LA CONCLUSIONE PERFETTA? CULTURA, GASTRONOMIA E SPORT

Il piacere di una vera esperienza Terra dalle grandi opportunità, il Lazio offre idee originali per team building e post congress emozionanti. Che si scelga un itinerario classico tra le rovine o un’attività avventurosa, la memorabilità è assicurata uando si pensa al Lazio è inevitabile fare un tuffo nel passato. L’intero terQ ritorio, infatti, è ricco di testimonianze

12 / I fori imperiali, un classico che emoziona sempre 13 / Adrenalina? Rafting! 14 / Lo splendido mare di Ponza

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storiche che possono diventare cornici – e protagoniste al tempo stesso – di post congress di successo. Roma è certamente la città più ricca di opportunità. Oltre ai classici tour che conducono alla scoperta della capitale, ci sono alcune visite che rendono il soggiorno romano diverso dal solito. È il caso dell’interessante visita al Parco delle Tombe di via Latina (archeoroma.beniculturali.it). Questo tratto di strada conserva ancora il suo aspetto originario e ospita i sepolcri di diversa tipologia e datazione esattamente come avveniva in passato su tutte le strade consolari. Tra i più ricchi e meglio conservati figura il Sepolcro dei Pancrazi caratterizzato da mosaici, stucchi e pitture e dalla presenza di alcuni tra gli esempi più mirabili dell’arte romana del II secolo d.C. Si possono visitare solo su prenotazione. Una visita particolarmente originale è, anche, quella al Museo Tipologico Internazionale del Presepio (www.presepio.it) situato nei locali sottostanti la Chiesa dei Ss. Quirico e Giulitta ai Fori Imperiali. Al suo interno sono conservati oltre tremila pezzi provenienti da tutte le regioni d’Italia e da decine di nazioni del mondo. Una meravigliosa panoramica tra presepi in cartapesta leccese, terracotta siciliana, ceramica, vetro, madreperla, pietra, carbone, uova, marzapane, foglie di masi e molte altre. Tra le opere più scenografiche figurano certamente un presepio napoletano in stile settecentesco, un presepio siciliano costruito con piccole conchiglie e risalente al XVII secolo e diverse opere della scuola catalana del gesso.

A Roma è interessante immergersi nella cultura che regna all’interno delle Accademie e delle Fondazioni. Le prime sono meravigliosi spazi espositivi dedicati all’arte contemporanea come Villa Medici Academie de France a Rome, Accademia Tedesca Roma Villa Massimo. Altrettanto affascinanti sono le fondazioni dedite all’arte visiva. Tra le più significative la Fondazione Giorgio e Isa Dechirico, la casa-museo del pittore che si trova in piazza di Spagna. Sono altresì interessanti la Fondazione La Quadriennale di Roma, la Fondazione Guastalla e la Fondazione Roma Museo. Avendo un po’ di tempo a disposizione, Roma offre la possibilità di girare in bicicletta utilizzando il servizio di bike sharing. Sicuramente si tratta di una visione insolita della città che di certo saprà regalare emozioni indimenticabili. 12


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Tendenza degli ultimi anni sono i social team building organizzabili sia a Roma sia nei dintorni del Lazio. I partecipanti vengono coinvolti nella costruzione di giochi e attività per ludoteche, orti verticali per scuole e centri di educazione ambientale o giochi per attività ricreative come i centri per anziani. A queste attività si affiancano eco team building che comportano, per esempio, la costruzione di sistemi eolici, idroelettrici e solari con l’utilizzo di materiali di recupero.

SPORT OUTDOOR Gli sport d’acqua assumono diverse personalità a seconda delle località in cui ci si trova. Sul Lago di Vico e sul Lago di Bolsena si possono praticare pesca, canoa, vela, windsurf e birdwatching mentre nell’area di Rieti si possono vivere esperienze di pesca sportiva, rafting, sci nautico, kayak e discesa fluviale. Rafting e trekking si possono praticare anche sui Monti Sabini. Al largo delle dune sabbiose che orlano il litorale a sud di Roma, invece, si può vivere l’esperienza unica di visitare l’isola che non c’è. Praticando diving, infatti, si può scoprire una catena montuosa sott’acqua, una montagna rocciosa che spunta dalla sabbia e ricopre i fondali marini tra Civitavecchia e Anzio. Qui sono state ritrovate tracce di manufatti antichi, piatti e tegole gettate a mare dalle navi delle antiche flotte romane. È un’esperienza imperdibile che consente di scoprire una chicca della Riserva delle Secche di Tor Paterno. Un vero paradiso per i sub è l’isola più piccola delle Pontine, Ventotene. Un piccolo gioiello dove, da ottobre fino a metà novembre, ci si può godere le ultime immersioni della stagione. Restando in tema isolano, valgono una visita le grotte di Pilato sull’Isola di Ponza. Si tratta di ampie grotte collegate con il mare e tra di esse da cunicoli nella roccia. Sul fondo di uno di questi sono state recuperate parti di una statua di marmo bianco raffigurante un Apollo o un Dioniso, un piccolo altare di tufo e alcune lucerne di terracotta. Probabilmente quello che resta dell’arredamento della grotta. I rilievi montuosi della provincia di Latina, per conformazione e per la regolarità del regime delle brezze, sono perfetti per praticare deltaplano o parapendio. I punti di partenza sono Norma, sui Lepi-

EVENTI CON GUSTO Sapori decisi, vini perfetti, delizie per il palato anche più esigente. La gastronomia del Lazio è tra le più particolari e conosciute del Bel Paese. I piatti tipici raccontano la storia del territorio e completano ogni evento organizzato in una delle numerose cornici proposte dalla regione. Che sia una location storica o contemporanea, la scelta del cibo resta un elemento importante. L’attenzione alle materie prime del territorio, unitamente alla ricerca continua nel food design e nel set allestitivo, sono i punti focali dell’attività del Catering Enoteca La Torre. Dai cocktail ai coffee break, dai pranzi alle cene di gala la società cura ogni minimo dettaglio. Cucina creativa, ricette tradizionali e rivisitate, piatti decorati e pasticceria artigianale sono, invece, i punti di forza di International Catering che propone buffet concepiti come vere opere di architettura culinaria e sapori autentici e genuini.

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15 / Innumerevoli sono gli itinerari per scoprire a piedi il territorio laziale 16 / Il Lazio è ricco di fonti termali. Un paio di esempi? Fiuggi e le Acque Albule

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ni, Roccasecca dei Volsci sugli Ausoni, Sperlonga nell’area degli Aurunci. Percorsi in bici e a cavallo sono altre proposte di grande interesse. Lungo il percorso della vecchia ferrovia a scartamento ridotto, smantellata nel 1983, che da Roma raggiungeva la Ciociaria, è stata ricavata una pista ciclabile di grande fascino mentre nel cuore della sabina si possono organizzare escursioni a cavallo. Un altro percorso equestre molto affascinante è quello che si snoda nel Parco Archeologico sulla via Appia Antica a Roma. IL PIACERE DEL BENESSERE Le terme nel Lazio rappresentano un bagaglio culturale e storico che ricollega

agli antichi fasti del passato. A soli due chilometri da Viterbo, per esempio, sgorgano le acque di quelle che oggi vengono chiamate le Terme dei Papi. Si tratta di acque note agli Etruschi e ai Romani e cantate da numerosi poeti tra cui Dante Alighieri che le cita nell’Inferno. La loro storia è costellata di grandi ospiti tra cui papi e artisti di fama mondiale. Ancora oggi un soggiorno in questo stabilimento regala emozioni incredibili e ottime opportunità di svago. Di fama internazionale sono anche le Terme di Fiuggi note per le virtù terapeutiche delle sue acque, ma anche per la posizione di prestigio di cui godono e le numerose proposte offerte tra arte, storia, spettacoli, sport e natura. Circondato da ricchissimi boschi di castagni, querce e pini, il complesso è composto da due stabilimenti idrotermali: la Fonte di Bonifacio VIII e la Fonte Anticolana che occupano una superficie di 94mila metri quadrati. Una vera oasi del benessere e del relax, amata da Michelangelo Buonarroti, dove ancora oggi si può recuperare il proprio equilibrio. Citate anche da Virginio nell’Eneide, le Terme di Cotilia si trovano nella valle del Velino a pochi chilometri da Rieti. Sono tre le fonti da cui sgorgano le acque dello stabilimento: Vecchi Bagni, Nuovi Bagni e Fonte del Chiosco. Numerosi sono i piccoli ruscelli e le sorgenti che caratterizzano questo centro termale. Alle porte di Roma si trovano le Acque Albule inserite in uno scenario naturale unico nel suo genere. Qui sgorga una tra le acque più ricche d’Europa e si trova uno dei panorami più intriganti del territorio laziale. Completamente ristrutturate nel 1996, le Terme Acque Albule offrono ai propri ospiti moderne attrezzature


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ESPERIENZE DA VIVERE Incentive e team building di grande impatto prevedono esperienze uniche. Nel Lazio si può diventare archeologi per un giorno. A Cerveteri (www.comune.cerveteri.rm.it) si possono scoprire le radici della civiltà etrusca aiutando gli esperti negli scavi stratigrafici e nella catalogazione dei ritrovamenti. Nella stessa occasione si possono visitare la Necropoli Monumentale Etrusca della Banditaccia, il Museo Nazionale di Cerveteri e Pyrgi, antico porto etrusco della città. Altre esperienze indimenticabili sono le atmosfere dei grandi festival e delle manifestazioni annuali. L’ultima settimana di giugno, nella capitale, si svolge il Roma Tango Meeting (www.romatangomeeting.com) dedicato alla danza della seduzione definita Patrimonio Culturale dell’Umanità Unesco. Il festival propone serate di ballo, esibizioni, mostre fotografiche e lezioni di tango a ogni livello. Emozionante è anche il Golden Gala (www.goldengala.it) che si svolge a maggio allo Stadio Olimpico di Roma. È uno dei più prestigiosi meeting di atletica italiani e mondiali. Uno spettacolo emozionante e imperdibile.

17 / Le misteriose grotte di Cerveteri 18 / La porchetta: un classico laziale

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per le cure termali e cinque piscine per bagni naturali con la gradevole acqua alla temperatura costante di 23°C. Tutto intorno si trovano alberi secolari di Eucalyptus che avvolgono anche un centro sauna tra i più attrezzati d’Italia. Le acque delle Terme di Stigliano, invece, sono le più iodate d’Europa, sgorgano da varie sorgenti termali a una temperatura che oscilla tra i 36 e i 58°C. I trattamenti proposti sono bagni, fanghi, docce, inalazioni, nebulizzazioni, aerosol e massaggi. ASSAPORANDO IL LAZIO Il piacere della tavola viene esaltato in ogni angolo del Lazio. Questa terra, infatti, ha una forte identità gastronomica ed enologica che vale la sua fama mondiale. Chi non ha mai assaggiato una volta nella vita celebri sughi per la pasta come amatriciana, carbonara e cacio e pepe? E di certo la porchetta ha fatto ingresso sulla tavola di chiunque. Ma la vera porchetta si mangia ad Ariccia, piccola cittadina laziale il cui centro ospita numerose bancarelle che vendono il prelibato maialino allo spiedo proposto con il classico pane casereccio. Per quanto riguarda i vini, tra le produzioni più significative figura il Frascati Doc dei Castelli Romani che porta con sé anche antiche unità di

misura tradizionali: Sospiro o Sottovoce, semplice bicchiere corrispondente a un decimo di litro; Cirichetto, un quinto di litro; Quartino; Fojetta da mezzo litro; Tubbo, un litro; Barzilai, la caraffa da due litri. Il Frascati Doc si consuma abitualmente nelle fraschette, piccole osterie il cui nome deriva dall’antica abitudine di esporre sulle insegne una frasca. È questo il vino a cui ci si riferisce nelle più celebri canzoni popolari locali. L’olio è l’altra importante perla gastronomica del Lazio. Tra i percorsi più intensi e affascinanti in cui si celebra la cultura dell’oro giallo figura quello che coinvolge la Sabina. Si parte da Canneto dove, nel Casale Bertini, cresce l'olivo più grande del mondo: due millenni di vita, sette metri di circonferenza del tronco, 14 metri di altezza, una folta chioma e circa dodici quintali di olive l'anno. Interessante è anche il Museo dell’olio della Sabina a Castelnuovo di Farfa, dove si possono scoprire e approfondire le caratteristiche della produzione dell’olio locale. La chiesetta campestre di San Donato, del IX secolo, è certamente il luogo dove meglio si comprende il valore dell’olio d’oliva nella cultura del territorio mediterraneo. Circondata dal giardino degli ulivi del mondo, dove sono custodite le diverse qualità coltivate nel Mediterraneo, la chiesetta ospita al suo interno elementi architettonici che celebrano il valore dell’olio nella spiritualità del nostro territorio italiano. Impossibile non concedersi una pausa presso l’Oleoteca di Farfa dove si possono degustare e acquistare i migliori oli del Lazio. Molte sono le aziende produttrici che consentono di partecipare alla raccolta delle olive e alla spremitura che si svolge tra il 20 ottobre e il 15 gennaio di ogni anno. Tra gli itinerari gastronomici più particolari figura la Strada del Tartufo e della Castagna della Valle del Turone. Un percorso che guida alla scoperta di antiche tradizioni agricole e di piccoli borghi dove si possono incontrare gli anziani seduti all’ombra di un albero nelle piazzette del centro.


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L’importante è…stupire tupire è la parola d’ordine di un evento di successo. E il Lazio non delude. S Le sue proposte di location, attività e servizi garantisce la buona riuscita di qualunque meeting, serata di gala o ricevimento. Tra le alternative più intriganti figura il Teatro Centrale Carlsberg situato in pieno centro storico a Roma. L’originale formula del Dinner Show garantisce un effetto sorpresa unico per qualunque tipo di occasione. L’arte dell’intrattenimento si fonde con l’arte della cucina dando vita a un binomio speciale reso ancor più unico dalla splendida architettura della location arricchita da luci e musica che creano atmosfera. Lo staff altamente specializzato e attento, inoltre, contribuisce a garantire il successo dell’evento. Grazie alla struttura polifunzionale la location si trasforma a ogni esigenza cambiando look per ogni evenienza e diventando così il luogo ideale per l'organizzazione di eventi: cene di gala, feste aziendali, ricevimenti di nozze, cene di produzione, cocktail party, presentazioni di prodotti, sfilate di moda. Lo spazio è facilmente adattabile sia a meeting e congressi di 250 persone disposte a platea sia a buffet o cene di gala per oltre quattrocento persone. Per i board meeting, invece, è disponibile una saletta da circa trenta posti. Dotata di attrezzatura completa – incluso led wall 4x2 e service audio-video qualificato – la location dispone anche di guardaroba, postazioni bar, un foyer e diversi punti per allestimenti ed esposizioni. Seguendo fortemente l’obiettivo di stupire e lasciare un segno indelebile nella memoria dei protagonisti delle serate, il Teatro Centrale propone un ricco cartellone di eventi, serate, spettacoli, concerti e ogni altra forma di intrattenimento. I

Un antico teatro trasformato in una location esclusiva. Il Teatro Centrale Carlsberg fa della formula Dinner Show il suo punto di forza. Nei suoi spazi si possono organizzare eventi, congressi, cene di gala, cocktail ed esposizioni

temi variano dal cabaret alla musica live, dal varietà italiano al burlesque. Nel caso di utilizzo esclusivo della location l’intrattenimento può essere studiato su misura o organizzato all’esterno. Teatro Centrale Carlsberg Via Celsa, 6 – 00186 Roma Tel. 06 6780501 Fax 06 45432478 Fax 0412723490 info@teatrocentralecarlsberg.com www.centraleristotheatre.com

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BUSINESS EVENTS

BUSINESS LUNCH

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Catering Enoteca LaTorre

CATERING ENOTECA LA TORRE

COFFEE BREAK

Roma: Via Monte Bianco, 72 · Tel. 06 87 19 631 · Cell. 335 10 41 591 silvia@latorrecatering.it · segreteriaorganizzativa@latorrecatering.it Cell. 334 23 73 667 · www.latorrecatering.it

GALA DINNER

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La Carovana

L’Antico L’Antico Casale Casale

EVENTI FINO A 2.000 PERSONE CENE DI GALA SERATE A TEMA MEETING E CONGRESSI SFILATE WEDDING PIZZA MAKING WINE TASTING COOKING LESSONS DINNER WITH TENORS www.ristorantelacarovana.it

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Sala Grande L’Auditorium Conciliazione si trova in via della Conciliazione tra piazza San Pietro e Castel Sant’Angelo. Il teatro consente di ospitare concerti, proiezioni cinematografiche, conferenze e cene di gala. Un importante spazio congressuale con una sala plenaria di 1250 mq, modulabile da 1763 a 1000 fino a 500 posti, dotato delle tecnologie più innovative. All’interno camerini, sale d’appoggio e aree ufficio.

Foyer mq 733, fino a 1500 persone e 500 persone sedute

Sala del Coro mq 390 fino a 300 persone e 200 persone sedute

Sala del Lucernario mq 20 fino a 20 persone

La Buvette mq 20 fino a 40 persone

DATI CONGRESSUALI -

Sala del Coro

Allestimenti scenografici Amplificazione Service Audio Video e Luci Proiezione diretta pc Cabina regia Teleconferenze

borgo s.angelo, 5 00193 roma

- Schermo cinematografico di m 17 - Proiettore HD Servizi su richiesta - Accoglienza - Vigilanza Armata - Parcheggio Gianicolo

tel. +39 06684391 info@auditoriumconciliazione.it fax +39 0668439211 www.auditoriumconciliazione.it


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