Rivista mensile - n° 6 novembre-dicembre 2014 € 5,16 - Poste Italiane SpA - Sped. in abb. post. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/04 n.46) - Art. 1, comma 1, DCB Milano. In caso di mancato recapito si restituisca al mittente che si impegna a pagare la relativa tassa
INCENTIVE | CONVENTION | EVENTI COVER STORY 1
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NON TRADIZIONALI
NOV-DIC | 2014
numero
06
LA LOCATION
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Caroline e Gérald, coppia d’ospiti a Faverges-de-la-Tour, Lione, Francia
Qualunque sia la formula... La casa del seminario, City o Campus…
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TERMINI
Lo amerai come se fosse tuo.
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sommario editoriale
cover story location non tradizionali 9
Il Paese nuovo e il Paese vecchio
Location stra-ordinarie
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Piccola mappa dell’unconventional
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HOT TOPICS
Mauto: a tutto gas!
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meeting comment
Palazzo Brambilla: incontrarsi nella storia
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San Servolo: scegliere Venezia
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Acquario di Genova: uno scenario naturale
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La convivialità di Colasanti Catering
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Eventi multi-sensoriali al convento San Giuseppe
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Un avvenire eventuale – Pier Giorgio Cozzi
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event comment 13
Pensa pulito – Luca Corsi
cover story venue per minimeeting
l’intervista 14
Oscar Farinetti: in e out
location del mese Borgo Egnazia: l’unicità di un evento
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under the spotlight
Smaller is smarter
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Piccoli e di qualità
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Chateauform presenta la sala rotonda
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Studio Acta: gli esperti del re-speaking
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8piu Hotel: Barocco e tecnologia
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highlight
Buon compleanno Enic!
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Pv Agency, la grande festa dei quarant’anni
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report in my opinion
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Paint your life
riceviamo e pubblichiamo – Emanuele Nasti
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aghi di pini – Alan Pini
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how to
coffee break – Aldo Lo Re
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La tecnologia s’indossa
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sommario destination
mice from amerika Pumping data
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out of the box Apriamo la leadership
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Sun International: sole e stelle del Sudafrica
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news persone e poltrone 128
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blogsurfing Steve Jobs e il meeting segreto
Lisbona da non perdere
Cisalpina Tours, incentive intrigante
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SITE INSPECTION
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news location 100 hotel Servizi su misura al Melià Milano
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Suoni d’autore all’Hotel Savoy Palace
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Aqualux Hotel Spa Suite & Terme: il piacere dell’acqua 108
workshop & exhibition Bit 2015, l’anno del Mice
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Full Contact, ogni volta un successo
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notiziari e associazioni Federcongressi
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Excelsior Palace Hotel: Levante esclusivo
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Mpi
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Grand Hotel Cavour: suggestioni fiorentine
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Site Italy
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location per eventi
destinazioni d’Italia
Mice green al Palazzo dei Congressi di Pisa
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Progetti in divenire all’Abbazia di Spineto
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Radicepura: fuori da comune
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Roma: la grande bellezza
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indirizzi 169
incentive resort Tenuta Moreno: seducente Puglia
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speciale Campania
Eventi di tendenza alla Masseria Traetta
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Una risposta per tutto
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colophon Presidente: Marco Biamonti Direttore operativo: Lucia Rancati Direttore editoriale: Marco Garavaglia Direttore PR: Nino Vermicelli Resp. comunicazione e marketing: Lorenzo Bini Ediman Srl Via Ripamonti, 89 - 20141 Milano Telefono 02.57.31.15.11 (r.a.) Fax 02.55.23.14.86 info@ediman.it Sito internet: www.ediman.it MC online: www.mconline.it Cap.soc. €93.600 i.v.
LA RIVISTA DELLA MEETING INDUSTRY Organo di consultazione per dirigenti, industrie, associazioni, ordini professionali, studi di pubbliche relazioni e di consulenza aziendale, agenzie di pubblicità, sindacati, partiti politici, organismi internazionali, agenzie di viaggio, ecc. Prezzo della copia: €5,16 più spese di spedizione DIRETTORE RESPONSABILE Marco Biamonti DIRETTORE EDITORIALE Marco Garavaglia COORDINAMENTO EDITORIALE Simona P. K. Daviddi CONSULENZA PER LA GRAFICA Massimo Bernardi CONSULENZA PER I TESTI Alessandra Boiardi, Aldo Lo Re SEGRETERIA DI REDAZIONE Jessica A. Presa – jessica.presa@ediman.it HANNO COLLABORATO A QUESTO NUMERO: Piera Carlomagno, Teresa Chiodo, Pier Giorgio Cozzi, Luca Corsi, Giulia De Stefano, Stefano Ferri, Elisa Ferro, Ofelia Figus, Aldo Lo Re, Domenico Matarazzo, Emanuele Nasti, Andrea Paternostro, Sabrina Piacenza, Alan Pini, Luciana Francesca Rebonato, Matteo Rocca, Michela Rossi, Simona Zin PROGETTO GRAFICO Silvia Ferri – www.madeweb.it In copertina - Illustrazione di Angelo Siviglia tratta da uno scatto di Gianmarco Chieragato Fotolito e stampa: Prontostampa Srl - Zingonia (Bg) Poste Italiane SpA - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/04 n. 46) - Art. 1, comma 1, DCB Milano Registrazione Tribunale di Milano n. 177 del 27/04/1973
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ANNO 42° - N. 6 Novembre-Dicembre 2014 Abbonamento annuo € 150,00 (Estero € 200,00) L’abbonamento comprende anche la “GUIDA” delle Sedi Congressuali e va eseguito con versamento sul Conto Corrente Postale N.15717200 intestato a Ediman Milano (specificando la testata cui si desidera abbonarsi) oppure con rimessa diretta. La rivista non è in vendita nelle edicole e viene spedita direttamente agli abbonati.
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009 editoriale_dic.qxp
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editoriale Questa volta non parlerò di congressi, ma di un’evoluzione per la quale passa di necessità anche la ripresa del nostro settore. Il quale dipende sì dalle vicende economiche, ma anche dalla funzionalità e dall’armonia del sistema di un intero Paese
MARCO BIAMONTI Direttore responsabile marco.biamonti@ediman.it
Il Paese nuovo e il Paese vecchio a quando lavoro – più di 30 anni – porto con me una frustrazione: quella di avere spesso a che fare con persone dalla mentalità “vecchia”. Il proprio interesse prima di quello comune, la parentela prima del merito, il sospetto prima della fiducia, il timore prima della sfida, atteggiamenti tipici di chi non è familiare con valori quali la ricerca della trasparenza, della chiarezza, dell’attenzione, della disponibilità.
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A mio parere, questi sono i limiti di fondo allo sviluppo del nostro Paese. Il futuro di una comunità dipende dalla sua capacità di scambiare, di condividere, di essere aperta, e questi vincoli sono macigni che le impediscono di realizzarsi. So di spartire questa frustrazione con diversi lettori, e non solo i più giovani, perché in parecchi – ma non tanti a sufficienza per poter cambiare le cose – hanno sperimentato direttamente questo gap “culturale” (mi scuso con la parola cultura) che ci divide dagli altri Paesi occidentali, che hanno ormai abbandonato da tempo la mentalità medioevale che tanti italiani si portano ancora dentro.
nuove, per loro, di vita e di relazione con gli altri, poiché percepiscono che i vecchi metodi non funzionano più. La nuova strada però esiste già, ed è l’unica percorribile nel mondo globalizzato. L’hanno già tracciata in tanti altri Paesi del mondo occidentale, quelli la cui crisi – se ce l’hanno avuta anche loro – non ha natura “strutturale” come la nostra, poiché hanno le risorse di compattezza e consapevolezza per superarla. Dovrà forse passare una generazione – abituandoci almeno nel medio termine a standard di vita penalizzati – prima di “agganciare” il resto dell’Europa. Ma credo che accadrà. E l’arricchimento etico porterà anche l’arricchimento materiale. Questa volta non ho scritto di congressi. Ma attraverso questa evoluzione passa di necessità anche la ripresa del nostro settore, dipendendo questa così fortemente sia dalle vicende economiche sia dalla funzionalità e dall’armonia del sistema di un intero Paese, nuovo, speriamo.
Oggi però potrebbe cominciare a cambiare qualcosa. Il perdurante stato di crisi – vale a dire, l’impoverimento di gran parte delle persone – sento che sta spingendo più e più individui a cercare modalità
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011 Meeting Comment Cozzi.qxp
28-10-2014
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HOT TOPICS TOPICS HOT meeting comment
Un avvenire eventuale è ancora un avvenire per gli eventi come strumenti C’ di comunicazione? Nelle ultime fiere internazionali del settore sono stati presentati numerosi, avveniristici strumenti tecnologici di supporto a operatori Mice e utenti. Segnale di fiducia, dunque. Il concept “green meeting” sta guadagnando posizioni nella consapevolezza dei predetti, e anche l’accademia e la Pa sono sempre più sensibili ai temi della sostenibilità; anche questo, segnale positivo per l’avvenire di meeting, congressi ed eventi aggregativi. Addirittura, se volessimo buttarla in politica, persino il consenso recentemente ottenuto dal giovane capo del governo, abile comunicatore nell’annunciare cose positive, potrebbe essere letto come una conferma che comunicare necesse est. E se succede positivamente sul piano nazionale, perché non dovrebbe accadere anche su scala aziendale? Del resto, i meccanismi sono gli stessi, cambia soltanto la scala. Riducendo ulteriormente lo scenario di marketing, anche il Mice dunque… Si dirà che alla luce della realtà quotidiana del comparto (inve-
stimenti in ribasso, budget risicati, difficoltà a pagare i servizi e via elencando; una congiuntura negativa che non risparmia nessuno del settore e, di conseguenza, pure dell’indotto) tutto questo entusiasmo appare ingiustificato. Vero. Che fare allora? Ricordate l’aforisma della rana caduta nella ciotola del latte che anziché disperarsi e affogare prese ad agitare il latte finché questo divenne solido burro consentendole di balzar fuori? Bene, tra le non molte risorse a disposizione di operatori Mice e loro committenti per “balzar fuori” dalla congiuntura negativa ve n’è una che si è sempre mostrata idonea: la cultura professionale specialistica, un tool, per dirla con la lingua del marketing, a disposizione degli uomini e delle donne che in azienda o in agenzia abbiano il ruolo importante di meeting planner: progettista di eventi aggregativi. Uno strumento che li aiuti a scegliere quale tipo di evento si dimostra più efficace, o per dirla appunto con la lingua del marketing, quale meglio risponda alle strategie e agli obiettivi aziendali programmati. Per agire con efficienza ed effi-
Balzar fuori dalla congiuntura negativa e affrontare il domani con il giusto spirito è impresa alla portata della meeting industry (se farà suo un motto francese) cacia, però, sono richiesti: consapevolezza del valore del mezzo, conoscenza dei pubblici di riferimento e delle loro aspettative, attenzione alla scelta dei fornitori di servizi congressuali, capacità di gestione delle persone e delle risorse economiche, padronanza degli strumenti della comunicazione. Tradizionali e online. Quest’ultimi, in particolare (peraltro, il web è ancora territorio largamente da esplorare per buona parte dei nostri amici meeting planner, e i loro committenti spesso non sono da meno). Domandarsi se un evento possa essere ancora strumento opportuno, oggi, per comunicare l’azienda e i suoi prodotti, la sua immagine, è interrogativo certamente legittimo. Il segreto perché lo sia è, come recita il motto dell’associazione francese di relazioni pubbliche: “Farlo bene. E farlo sapere”.
PIER GIORGIO COZZI Giornalista, saggista e docente di marketing e comunicazione pgcozzi@fastwebnet.it
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013 Event Comment Corsi.qxp
28-10-2014
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HOT TOPICS TOPICS HOT event comment
Pensa pulito (e aspira a un evento migliore) ella communication by events, un vero evento non N può concludersi con il calare del sipario, perché la sua efficacia dipende da quanto perdurerà nel tempo nei cuori e nelle menti del suo pubblico Il vero evento non è la fiammata entusiastica di un giorno; è continuare ad alimentare il fuoco di quello spirito. Il vero evento è definito dalla strategia che lo sottende; è creare consapevolezza sul quid andando a cercare target diversi, perché i valori di cui un’azienda può farsi portavoce con una campagna di comunicazione non tradizionale sono spesso un modo di intendere la vita, sono quasi sempre validi universalmente e possono diventare tutt’uno con l’immagine di un brand. Facciamo un caso concreto (e mi perdonerete se ricorrerò a esperienze personali, giacché sono quelle che meglio possono illustrare il mio pensiero): prendiamo il progetto che sto seguendo per la mia azienda – la Vorwerk Folletto – denominato “Folletto. Pensa Pulito”. Si tratta di una vera e propria campagna di comunicazione, che ingloba ambiti diversi accomunati da un’idea forte: pensare e agire secondo i principi di onestà, correttezza e solidarietà. Un progetto, quindi, in linea con la posizione distintiva dell’azienda e con il suo intento di creare una community che promuova questi valori. La durata dice molto sulla natura di vero e proprio percorso del
progetto un anno e mezzo, che parte da una sponsorizzazione in essere, quella con il Parma FC, per abbracciare altri ambiti. Infatti il pre-lancio del progetto è avvenuto in occasione di un evento di consolidata notorietà come il Salone del Mobile di Milano in aprile. In quell’occasione, negli spazi del Fuorisalone, il “movimento pensapulito” ha iniziato a ripulire le strade di Milano coinvolgendo il pubblico delle varie kermesse della zona di via Tortona. L’evento, ossia il lancio vero e proprio, è avvenuto qualche giorno dopo, il 19 aprile sul campo del Tardini prima della partita Parma-Inter: i giocatori della squadra di casa sono scesi in campo con una maglia che, al posto dello sponsor, riportava il nome del primo venditore d’Itali, Gabriele Tarenzi, preceduto dal numero 1 e seguito dalla scritta #pensapulito. Il pre-partita, oltre che dalla nuova maglia, è stato caratterizzato da un’incursione di 22 venditori, che hanno realizzato in campo uno show con 11 grandi stendardi che riportavano un primo piano dei giocatori e il logo #pensapulito, proprio durante l'annuncio della formazione del Parma. In contemporanea, l’azienda ha aperto il sito www.follettopensapulito.it. Ma non è finita qui: il 21 luglio sono stati battuti all’asta gli stendardi firmati dai giocatori utilizzati nello show e le magliette “limited edition”. Lo scopo dell’asta era benefico. Parallelamente è cominciata un’attività digital
Il vero evento non è la fiammata entusiastica di un giorno; è continuare ad alimentare il fuoco di quello spirito, con una chiara strategia di comunicazione e viral che ha portato l’iniziativa anche negli spazi virtuali, dopo aver occupato quelli fisici. E sulla rampa di lancio c'è un contest rivolto ai consumatori, che tramite la sezione apposita del sito potranno inviare il proprio “pensiero pulito”. I vincitori del concorso potranno, tra le altre cose, vedere il proprio pensiero scorrere sui led a bordo campo del Tardini. Mi fermo qui per non esaurire l’elenco di iniziative che costituirà la nostra agenda nei prossimi mesi. La ratio mi sembra chiara: un evento non può concludersi con il calare del sipario, perché la sua efficacia dipende da quanto perdurerà nel tempo nell'animo del suo pubblico. E ora permettetemi una chiosa che arriva da uno sportivo vero che sta scrivendo queste righe a metà settembre, cioè proprio mentre il Coni esamina il caso Schwazer (il marciatore azzurro trovato positivo per Epo alla vigilia delle Olimpiadi di Londra 2012, ndr): “Meglio giocare pulito e faticare di più per guadagnare la vittoria, che arrivare al traguardo per primo barando”. Sembra fatta apposta per il nostro pensapulito… Quasi quasi mi iscrivo anche io al nostro concorso!
LUCA CORSI Responsabile Comunicazione & Eventi Vorwerk Folletto luca.corsi@folletto.it
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HOT TOPICS l’intervista
oscar farinetti
In e out Oscar Farinetti è l’homo novus del made in Italy in giro per il mondo. Da New York a Roma, passando per Firenze e Milano, il suo Eataly è la rappresentazione iconica evocativa di un’italianità in cui crede e che vuole valorizzare TERESA CHIODO
ersuasivo trascinatore, mente immaginosa, Oscar Farinetti non ha dubbi P sul fatto che per vincere la sfida della complessità e della competitività sia necessario fare con determinazione “sistema”, ovvero guardare tutti nella stessa direzione: collaborare all’interno per competere all’esterno. Eataly nasce proprio per eliminare una parola terribile che è “nicchia”. È un tentativo di portare i prodotti di alta qualità italiani, campioni esemplari della biodiversità più elevata che esista al mondo, a un pubblico il più vasto possibile, di ogni portafoglio e di ogni pensiero. Stesso format sia per l’Italia sia per il mondo. Quasi tutti i cittadini del mondo impazziscono per il cibo italiano, per la pasta, per la pizza, ma anche per tutti gli altri piatti regionali. Ed Eataly si pone proprio questo obiettivo: spiegare che l’Italia non è solo pasta e pizza, ma anche polenta, merluzzo, acciuga, bagnacauda, risotti e tantissimo altro ancora. Come possiamo promuovere le tante anime del turismo italiano (gastronomica, culturale, nautica e molte altre) per far sì che questo nostro petrolio “emotivo” renda davvero come i pozzi arabi? «Con la narrazione. Noi italiani non riusciamo a scaricare a terra la potenza straordinaria delle nostre vocazioni naturali perché non siamo capaci di narrare. Da un lato occorre una narrazione univoca sul tema dei patrimoni dell’Italia in tutto il mondo, attraverso attività on-land e online. Dall’altro lato dobbiamo imparare a narrare meglio e di più le nostre bellezze in casa. Se andate a Piazza della Signoria a Firenze non troverete un solo cartello che narri delle 20 meravigliose statue che la incorniciano. Sulle strade e autostrade del nostro Paese non c’è un solo cartello che narri i più bei paesaggi del mondo. Una cosa non narrata, per quanto sia bella, è quasi come se non esistesse». Fra le tante anime come vede quella congressuale? «Da un lato benissimo: un congresso ben fatto sul tema giusto con i relatori giusti e con i ritmi giusti può essere molto utile a fornire idee e coraggio ai partecipanti, cioè si trasforma in economia reale, quella che piace a me. Dall’altro lato male: ho assistito spesso a congressi inutili e presumo che almeno il 50 per cento lo siano. Odio perdere tempo e non c’è niente di peggio di un congresso inutile. Quando ne vedo uno di quelli inutili mi viene da dire “meno convegni più impegni”».
Erik Bjorn
In vista dell’Expo immagino che Lei abbia già individuato le numerose opportunità per il nostro Paese. Come vede Expo in chiave di opportunità turistica in generale e in particolare per la meeting industry?
14 | 06 2014 | MC
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HOT TOPICS oscar farinetti
l’intervista
Zeno Colantoni
Il nome di Eataly nasce dalla fusione di due parole: EAT, cioè “mangiare” in inglese, e ITALY, Italia. Eataly infatti è “mangiare italiano”, non soltanto in termini di cibo italiano, ma anche per la cultura e la storia enogastronomica del nostro Paese. Il più grande obiettivo di Eataly è dimostrare come i prodotti di alta qualità italiana possano essere a disposizione di tutti
«La vedo come un’opportunità enorme. Io penso che arriveranno 30 milioni di visitatori di cui almeno 10 stranieri. Come sul fronte espositivo dell’accoglienza e della ristorazione, dovremo essere innovativi, creativi, cioè italiani, così pure sull’offerta congressuale dovremmo essere molto originali. Probabilmente l’originalità sarà quella di abbinare congressi e bellezza italiana, sia sul fronte agroalimentare sia su quello del patrimonio artistico della moda e del design. Quindi congressi furbi, originali, coraggiosi, etici, e anche eretici».
chi si muove meglio oggi nel mondo con una narrazione di sistema, con una promozione di sistema, con una propensione naturale a fare rete sono i francesi. Io è da tutta la vita che copio dai francesi, mi è stato molto utile. Il fatto è che loro, per esempio, hanno due istituti di controllo per i produttori di vino, noi ne abbiamo undici. E quindi i poveri produttori di vino italiano devono dedicare ameno tre mesi l’anno del proprio lavoro per fronteggiare controlli e per interpretare una moltitudine di regole spesso contrastanti tra loro. Dunque hanno meno tempo di fare rete».
Si sa, l’Italia non è avvezza alle semplificazioni a partire dalle innumerevoli denominazioni per alimenti. Cosa si potrebbe fare? «“It is difficult to be simple”. Avete centrato il problema. Esiste in Italia questa strana dicotomia tra l’immensa capacità di semplificazione nella creatività dei singoli imprenditori e la complessità delle regole della burocrazia. Come si può risolvere? Semplice, cambiare completamente classe dirigenziale, cercando di far fare le regole a chi è competente: chi è competente scrive una legge in tre righe, un incompetente la fa in 18 cartelle». C’è un modo per fare sistema che quantomeno potremmo copiare? «Bella domanda, copiare è bellissimo ed è uno dei punti più alti della creatività. Ma occorre copiare da quelli più bravi di noi e per farlo occorre pensare che esistono persone che hanno più talento di noi. Questo è un esercizio non molto consueto nel nostro Paese. Diciamo che
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Location del mese: Borgo Egnazia, San Domenico Hotels – Savelletri
L’unicità di un evento GIULIA DE STEFANO
ome organizzare un evento Mice di successo? Vivendo esperienze uniche C in Puglia, a Borgo Egnazia. Circondata da distese di uliveti, la proprietà è la rappresentazione della Puglia più autentica, location perfetta per eventi Mice dal carattere mediterraneo e al tempo stesso cosmopolita: prestigiose aziende internazionali tornano infatti di anno in anno per ritrovarvi la sua organizzazione impeccabile.
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Setting ideale, l’apprezzato resort pugliese accoglie i propri ospiti con tutti i comfort, in modo da rispondere a ogni richiesta: dall’unicità di Vair Spa a uno dei campi da golf più belli d’Italia, il San Domenico Golf, dai suoi ristoranti Due Camini, La Frasca, La Mia Cucina al Cala Masciola Beach Club. E quella che si trova a Borgo Egnazia è una Puglia vera, una terra magica, per i
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Team building e attività leisure, workshop e momenti di puro relax, tra golf, spa e gastronomia. Il Mice trova a Borgo Egnazia un mondo fatto di autenticità e contemporaneità, dove tornare per i momenti professionali in cui il successo è d’obbligo
Per ottenere risultati da un meeting bisogna partire dal singolo per arrivare al team: a Borgo Egnazia l’inesplorato territorio pugliese aiuta a riconnettersi con se stessi e con il mondo intero
di Fasano (Br) momenti chiave, business e non: lavoro, anniversari, occasioni da celebrare. Borgo Egnazia è stato scelto, tra l’altro, nell’ottobre 2012 da Justin Timberlake e Jessica Biel per il loro matrimonio da favola e tuttora continua a essere una delle location più ambite da aziende, manager e celebrity da tutto il mondo. IL MICE FA BUCA Fiore all’occhiello per ogni evento è il San Domenico Golf, prestigioso campo da golf a 18 buche, considerato uno dei migliori club in Italia e nel mondo, che si estende su una superficie di 6.300 metri quadrati tra prati, ulivi secolari e mare limpido. Ogni evento è una vera esperienza da vivere tra degustazioni e pranzi immersi nel verde degli uliveti, ricevimenti e cocktail sulle terrazze, balli fino a notte fonda e team building nella tranquillità della campagna pugliese. Giocare a golf tra gli ulivi, circondati dalla bellezza del mare, è un’esperienza unica che rende impareggiabile il San Domenico Golf, che regala uno degli scorci più
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incantevoli della costa pugliese, con un orizzonte unico sul mare Adriatico.
Savelletri di Fasano (Br)
La qualità incontra l’efficienza nei servizi che Borgo Egnazia ha pensato espressamente per il Mice, come il nuovo B.E. Working
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IL BUSINESS MADE IN PUGLIA Sempre attento a proporre nuove soluzioni, Borgo Egnazia ha appena lanciato B.E. Working, una soluzione in grado di coniugare l’anima pugliese con i momenti business, puntando sull’ampia offerta gastronomica, sulle attività di team building, tra cui spiccano le offerte
di Vair Spa e del San Domenico Golf, oltre alle dieci meeting room allestite con le tecnologie più avanzate (wireless in tutta la struttura, servizio di videoconferenza, segreteria 24/7). In particolare, Borgo Egnazia mette a disposizione degli ospiti e dei Pco una figura professionale specifica: il local advisor. “Local Advisor for You”, a seconda delle esigenze e delle finalità dell’evento, propone agli organizzatori percorsi ad hoc
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alla scoperta della Puglia, fornendo itinerari non turistici ed esclusivi, profondamente autentici. Propone inoltre attività di team building e attività ludiche a contatto con la natura come lo yoga nell’uliveto, il tipico ballo della pizzica in piazza, biciclettate sulla costa o in collina, suggerendo esperienze “nowhere else”, mai provate, autentiche e uniche. I format di attività proposti traggono ispirazione dal territorio e dalla profonda autenticità dell’esperienza offerta, ritagliata su misura per l’evento Mice, ospitato in una cornice poliedrica e contemporanea. TANTE LOCATION IN UNA Sono tante le location che Borgo Egnazia mette a disposizione della fantasia degli organizzatori di eventi. Il Beach Club Cala Masciola è perfetto per degustare il pesce sfilettato dello chef per una cena business “pied dans l’eau”accompagnata dalla brezza marina, oppure la Piazza del Borgo, un luogo unico, per momenti di convention, di condivisione aziendale o per una cena buffet, organizzata vivendo la tipica esperienza della cucina contadina realizzata dalle massaie pugliesi, a base di mozzarelle calde, orecchiette fatte in casa e panzerotti. I numerosi spazi e le versatili sale conferenza di Borgo Egnazia si propongono, inoltre, come contenitori multifunzionali – perfetti anche nelle stagioni meno miti –, con i dehor e le terrazze delle camere del borgo, ideali per un coffee break. CINQUE ITINERARI AUTENTICI Team building e attività leisure, workshop e momenti di puro relax, tra golf, spa e gastronomia: Borgo Egnazia ha studiato cinque itinerari specifici e “pugliesemente autentici”, alla scoperta della Puglia più intima ed esclusiva, pensati in cinque momenti diversi, ideali per evento Mice. Dalla visita di Savelletri, autentico borgo
di pescatori dove le donne ricamano sull’uscio di casa guardando il mare, alle escursioni nei trulli, ad Alberobello, sito Unesco Patrimonio dell’Umanità. Con il primo itinerario si fa la scoperta di Castellana Grotte, tra i più maestosi complessi speleologici d’Europa, con un percorso sotterraneo di tre chilometri. Il secondo itinerario porta al villaggio di Pascarosa (Ostuni), risalente al 1700, costituito solo da trulli, tra cui il maestoso
BORGO EGNAZIA “Pugliesemente autentico” è più che un modo di dire per esprimere il legame tra le eccellenze del resort e quelle del territorio “Trullo Sovrano”, “la Specchia Satia” e la sua antichissima chiesa rurale. Un percorso con auto vintage lungo le strade della Valle d’Itria è la terza proposta alla scoperta di Alberobello, Locorotondo, Cisternino, seguito da uno “chicnic” alla Masseria Cimino, gioiello del gruppo San Domenico Hotels, rinomata per l’ottima cucina tradizionale e il design raffinato e contemporaneo degli interni. Il quarto giorno è dedicato ai trattamenti presso Vair Spa, dove esplorare nuovi percorsi di team building, con la taranta e la pizzica, con musicoterapia di gruppo o esercizi yoga per rilassarsi. Borgo Egna-
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Cinque itinerari portano il Mice alla scoperta della Valle d’Itria abbinando lusso ed esperienze “nowhere else in Puglia”
zia propone anche una serata speciale alla Masseria San Domenico, con la sua eleganza senza tempo. Il programma studiato dal team di Borgo Egnazia suggerisce per il quinto giorno, in base alla stagione e al periodo, diverse tipologie di attività legate alla terra e al territorio: lezioni di cucina, raccolta delle olive, vendemmia, lezioni di ceramica, lezioni di degustazione di olio di oliva oppure sport acquatici. Per concludere al meglio la giornata, tramonto con cocktail a Cala Masciola, uno dei beach club più “in” d’Italia. BENESSERE NON CONVENZIONALE Borgo Egnazia è il luogo ideale dove allontanare lo stress, concedendosi anche solo un’ora a Vair Spa, laboratorio
GLI SPAZI PER L’EVENTO PERFETTO
La poliedrica cornice di Borgo Egnazia articola la sua offerta al Mice con servizi sempre più su misura e spazi adatti alle più svariate esigenze. La tecnologia permette alle sale congressi di rispondere in maniera pratica e precisa all’organizzazione di intensi momenti di lavoro e non mancano location del tutto non convenzionali in un perfetto abbinamento tra anima pugliese e professionalità, grazie all’ampia offerta gastronomica, alle varie tipologie di camere e alle attività di team building proposte. ¢ SALE CONGRESSI
Numero sale: 7 Capacità totale: 590 posti
¢ SALA PRINCIPALE
Capacità ad aula: 96 posti Capacità a teatro: 230 posti
¢ ALTRE INFORMAZIONI
Ristorante: max 130 posti Parcheggio auto: 200 posti all’aperto
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¢ SERVIZI TECNICI E AUDIOVISIVI
Microfono, videoproiettore, diffusione, cavalletti, wi-fi gratuiti e wi-fi ad alta velocità, fax.
¢ CAMERE
Numero totale camere: 183 Suite: 31 Junior suite: 77 Doppie: 183 - Singole: 183 Ville: 28
per il corpo, ma soprattutto per la mente, un’officina di segreti per liberarsi dal “caos” che spesso affolla la nostra mente. Dal carattere rigorosamente made in Puglia, la spa è un’area relax, dove gli ospiti possono ritrovare l’equilibrio per affrontare al meglio la vita professionale. Vair, la super premiata spa di Borgo Egnazia, ha collaudato un team di lavoro in grado di perseguire un’idea totalmente nuova di ben-essere e di bellezza. «Ciò che vogliamo offrire è il risultato di un anno di ricerche su un tema profondo, l’appagamento della nostra psiche» spiega Patrizia Bortolin, spa director, annunciando una serie di trattamenti straordinari «nati da una precisa visione» come specifica la spa director, ponendo l’accento sul ruolo della bellezza interiore che illumina ogni individuo e che non si deteriora. Così nell’atmosfera accogliente di Vair, un’inedita quanto moderna psico-spa incastonata nell’incanto della natura pugliese, diventano irrinunciabili quei trattamenti capaci di favorire un’autentica svolta nella propria esistenza personale e professionale: Avemmarì realizzato da Stefano Battaglia, esperto orthobionomista affettuosamente detto “lo sciamano di Vair”, che propone un viaggio interiore guidato con dolcezza e competenza, un check silenzioso che favorisce il confronto con se stessi e aiuta a comprendere se la strada che si sta percorrendo è quella intimamente più appropriata. Altrettanto potenti sono i trattamenti che possono sciogliere blocchi emotivi e fisici come Kiuv, Aquann, la vasca di galleggiamento salina ispirata a quelle di deprivazione sensoriale, Abbel bel, una carezza per il viso, perché grazie alla sequenza di aromi naturali e alle sapienti manovre riporta dolcemente a rivivere la propria
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Borgo Egnazia Savelletri di Fasano (Br)
infanzia e giovinezza; Nu suun Vair, guidata da Gianni Rotondo, musicista, compositore e psicologo, una raffinata musicoterapia che conduce verso una migliore comunicazione. A Strignul è invece un’esperienza ringiovanente e utile per riscoprire la propria capacità di relazionarsi con gli altri attraverso una speciale lezione di danza delle spade, di pizzica e di tamburello con Giuseppe Ciciriello, attore, musicista e ballerino, perfetta per un confronto di team building. WELLNESS E TEAM BUILDING SOTTO IL CIELO PUGLIESE Tra i programmi all’aria aperta, pensati per rafforzare il team, per porsi e superare nuovi obiettivi personali e di gruppo, Vair Spa propone Fùre, un vero e proprio programma di remise en forme all’aperto. Perché Fùre è così speciale? Perché riporta al piacere del movimento e alla presenza nel movimento, che colpisce più di un fisico perfetto. Grazie all’allenamento dinamico outdoor fa sentire i partecipanti veri e propri “campioni naturali”; grazie allo Yoga Iyengar aiuta ad aumentare il coinvolgimento di tutto il corpo e l’ascolto del proprio corpo dall’interno; grazie all’insieme di danza locale, ping pong, giocoleria, musicoterapia fa sentire più selvatici, più sensuali e giocosi in ogni momento della giornata; grazie ai parchi avventura ci aiuta a conoscere e superare limiti mentali e misurare il miglioramento della qualità del nostro movimento. Infine, grazie all’alimentazione naturale della dieta mediterranea, il programma insegna a decidere di cosa nutrirsi. Se è vero infatti che esistono diversi modi per riprendere a muoversi e ad amarsi, Fùre sembra avere una marcia in più anche perché, come le altre straordinarie esperienze spa create nel laborato-
rio psicosomatico di Vair Puglia, è completamente made in Italy. Tarant è invece un mondo a sé dove tutti i talenti e il savoir faire della psicospa sono dedicati alle donne che non riescono a godersi la vita quanto vorrebbero e a dare pienezza alla propria femminilità. Inoltre, a Vair Spa è fiorita la “Psico-aromaterapia” insegnata da Luca Fortuna, basata sull’utilizzo degli oli essenziali, le sostanze naturali più attive, pure e concentrate. Lo sapevate che il profumo che si sprigiona da una rosa, dalla menta o dal basilico deriva dall’olio essenziale che la pianta produce? È l’essenza stessa della pianta, la sua energia vitale e la sua forza che racchiude innumerevoli virtù. Il test olfattivo viene proposto in alcuni dei programmi “cambia vita”: un raffinatissimo e articolato viaggio aromatico che permette all’esperto Vair una lettura precisa del vissuto conscio e inconscio dell’ospite. Tramite la risposta olfattiva e una particolare lettura del linguaggio verbale e non verbale si possono dare indicazioni certe e mirate, rispetto alla possibilità di tornare a vivere in equilibrio la propria natura, potenziando l’espressione in un’area piuttosto che in un’altra. Sono dunque numerose le proposte di attività di Borgo Egnazia per gli eventi. Il tocco in più? Rendere ancora più speciale il proprio evento, includendo nel programma momenti ad hoc presso le altre proprietà pugliesi del gruppo San Domenico Hotels, organizzando, per esempio, anche una seduta di thalassoterapia presso la Masseria San Domenico oppure una cena nella magica atmosfera “rural chic” della Masseria Cimino.
Il benessere a Borgo Egnazia è inteso come una vera e propria esperienza in grado di migliorare l’approccio agli obiettivi professionali con i trattamenti proposti dalla Vair Spa
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Buon compleanno Enic! L’agenzia fiorentina festeggia il suo cinquantesimo anniversario, celebrando una storia ricca di successi e senza mai smettere di guardare al futuro, con la volontà di continuare a essere un’autentica protagonista del Mice MATTEO ROCCA
Grandi festeggiamenti in casa Enic per i cinquant’anni di attività. A festeggiarli, anche un logo celebrativo. Nella pagina accanto due eventi targati Enic: un incontro dell’European Space Agency Council e, al centro, un concerto sotto il David
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inquant’anni, nella vita di una persona, sono un traguardo importante. C Cinquant’anni di carriera lo sono ancora di più. Per un’azienda poi, arrivare a festeggiare cinquant’anni di attività equivale a toccare con mano un’autentica vittoria, un successo imprenditoriale che dà la misura della strada percorsa e delle potenzialità per continuare a crescere ed evolversi ulteriormente. Non è facile stare sul mercato: riuscire a starci per mezzo secolo, e con ottimi risultati, è prova di suprema abilità. I cinquant’anni di Enic sono tutto questo: sono le “nozze d’oro” di un’azienda e dei suoi clienti, e rappresentano al contempo lo straordinario compleanno professionale di Maria Cristina Dalla Villa, una
delle protagoniste indiscusse del congressuale in Italia, fondatrice di una delle prime realtà del settore e tuttora attivamente coinvolta nelle vicende della sua impresa, guidata oggi dal figlio Stefano Gabbrielli. Nel 1964 la meeting industry era una frontiera ancora inesplorata, un territorio vergine in cui i primi Pco cominciavano a formarsi sul campo, decisi a prendere in mano le redini di quegli oggetti complicati chiamati congressi e a fare da trait d’union tra i tanti soggetti coinvolti. Per questo motivo il traguardo di Enic è un motivo di festa per tutti, e ci offre l’occasione per ripercorrere insieme le tappe di un’evoluzione che fa da specchio a tutto il Mice italiano. DALLA RUSSIA CON PASSIONE Formatasi come interprete, Dalla Villa sceglie di specializzarsi nello studio della lingua russa: una decisione fortunata, destinata a farle compiere i primi passi nel mondo dei convegni. Nel 1962 a Mosca si tiene la Fiera dell’industria italia-
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na, una prima straordinaria apertura dell’Urss nei confronti dell’Occidente: un’esperienza complessa, intensa e fondamentale, grazie a cui la giovane interprete si accorge di quanto siano necessarie figure professionali in grado di fare da punto di riferimento per l’organizzazione e la progettazione di tutte le attività congressuali, dall’accoglienza dei delegati al programma sociale, dai servizi di traduzione alla gestione dei rapporti con le autorità. Tornata in Italia Dalla Villa si convince sempre più della bontà della sua intuizione, finché nel 1964 dà vita a Enic (acronimo di Ente Nazionale Interpreti e Congressi) con il fermo proposito di andare al di là dei “semplici” servizi di interpretariato e di rispondere ai tanti bisogni dei partecipanti, soprattutto internazionali, che animano la prima stagione del congressuale italiano. «Era una domanda spontanea: i nostri interlocutori non cercavano solo un punto d’appoggio linguistico, riponevano in noi la loro fiducia e ci chiedevano se potevamo aiutarli anche in altri modi» racconta Dalla Villa. NEL SEGNO DI FIRENZE La giovane agenzia nasce al posto giusto nel momento giusto: il capoluogo toscano negli Anni 60 è protagonista di una grandiosa stagione congressuale, grazie all’apertura internazionale fortemente voluta dal sindaco Giorgio La Pira, che porta a Firenze numerosi simposi e tavole rotonde, oltre a grandi eventi come il Congresso internazionale della gioventù, nel 1964. Enic si propone
fin da subito come una realtà in linea con questo dinamismo, curando l’organizzazione di convegni grandi e importanti come il Festival dei popoli del Mediterraneo (1973) e l’XI International Cancer Congress (1974). Nel corso di mezzo secolo di attività il legame con Firenze si è rinsaldato sempre di più, ed è per questo che in occasione dei festeggiamenti per il suo cinquantesimo compleanno Enic ha deciso di onorare questo rapporto con una donazione pro bono a Palazzo Vecchio. «Sentiamo di aver ricevuto molto da questa città amata in tutto il mondo, e ne ebbi la prova nel 1966, quando il mio primo piccolissimo ufficio fu sommerso dalle acque dell’Arno. Eravamo vicini a S. Croce e gli “Angeli del Fango” furono angeli per davvero: levammo insieme dal fango i miei primi file», ricorda Dalla Villa.
DI MADRE IN FIGLIO In principio fu Maria Cristina Dalla Villa (nella foto a sinistra) a fondare Enic nel 1964, diventando una vera pioniera del Mice, in un momento storico in cui il congressuale era ancora una frontiera del tutto inesplorata in Italia. Ben presto – esattamente nel 1988, quando l’agenzia si apre al travel – Maria Cristina viene affiancata dal figlio, Stefano Gabbrielli (nella foto a destra) attuale Ceo dell’azienda
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Dall’album dei ricordi di Maria Cristina Dalla Villa: in alto a sinistra l’incontro con Spadolini; a destra un momento istituzionale di Pco Italia; sotto la locandina della Fiera dell’Industria Italiana, tenutasi a Mosca nel 1962 – alla quale Dalla Villa partecipa in qualità di interprete – e l’attestato celebrativo dei trent’anni di Italcongressi; in basso al centro l’incontro con Cossiga, allora presidente della Repubblica
«Abbiamo perciò deciso di “restituire” qualcosa, mettendo a disposizione del Comune di Firenze una somma da impiegare in una qualunque iniziativa. La scelta è caduta sugli omaggi di rappresentanza che la Città offre alle personalità in visita in occasione di eventi importanti, a cominciare dal recente Forum Mondiale Unesco, tenutosi ai primi di ottobre». UN MESTIERE DA INVENTARE Enic e la sua fondatrice sono stati protagonisti anche di tutte le più importanti tappe dell’associazionismo di settore, partecipando alla fondazione di Italcongressi (1975), di Pco Italia (1988), del convention bureau fiorentino (1995), dimostrando di credere moltissimo nel networking e nella necessità di tutelare e affermare la professionalità degli organizzatori congressuali. «Oggi il ruolo del Pco è chiarissimo, conosciuto e riconosciuto da tutti, e questo è motivo di enorme soddisfazione. Abbiamo vissuto anni in cui era difficile spiegare e far capire quali erano l’essenza e il valore del nostro mestiere», spiega la fondatrice di Enic. «A tal proposito, ricordo che nel 1989 come presidente di Pco Italia incontrai l’allora presidente della Repubblica Cossiga. Il mio scopo era quello di rappresentargli la necessità di una legge che regolamentasse il lavoro del Pco, che stava ormai assumendo dimensioni importanti per fatturato e per forza lavoro. Con il suo inconfondibile sorrisetto il presidente mi disse: “Cara Signora, meglio nessuna legge
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che qualche legge sbagliata o improvvisata; se è vero che avete sviluppato tanto il vostro settore andate avanti così, ve lo consiglio...” Rimasi sbalordita. Aveva ragione». Il riconoscimento è stato ottenuto sul campo con la forza dei risultati e del lavoro di squadra tra i player del settore, in cui Enic ha giocato un ruolo da protagonista fin dalla prima ora. IL PRESENTE Non è affatto scontato che un’impresa diventi un’impresa di famiglia, e nemmeno che il passaggio generazionale sia un successo. Nel caso di Enic però è andata proprio così: Stefano Gabbrielli, figlio della fondatrice e oggi Ceo dell’azienda, entra nell’organico nel 1988 quando Enic si apre anche al settore travel. Da lì in avanti prende gradualmente in mano il timone e apre nuove strade in aggiunta al già collaudato mondo dei congressi, diversificando attività e segmenti opera-
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tivi. Grazie a lui Enic diventa un interlocutore anche per le aziende della moda, inaugurando collaborazioni con brand leader nel settore del lusso e mostrando il coraggio di sperimentare nuove forme di evento, come dimostra l’organizzazione del prestigioso matrimonio indiano celebrato a Firenze nel 2013: una cerimonia grandiosa, con settecento invitati, trecento persone di staff e un centinaio di chef, che ha appassionato e divertito tutta la città. L’abilità e il livello raggiunto nell’organizzazione di eventi glamour sono testimoniati anche dalla recente prima edizione italiana della Celebrity Fight Night, gran galà di beneficienza promosso dalla Andrea Bocelli Foundation, che ha visto la partecipazione di un “cast” di celebrità davvero unico: George Clooney con la sposa Amal Alamuddin, Lionel Richie, Sophia Loren. Laura Pausini, Belen Rodriguez, Michelle Hunziker e il direttore d’orchestra Zubin Mehta e
molti altri. Cinque giorni di ricevimenti, visite guidate e happening prestigiosi nella magnifica cornice offerta da Firenze e dalla Toscana. Le celebrazioni per i cinquant’anni si sono inaugurate a gennaio con un originale Family Day per lo staff e i collaboratori dell’azienda. «Naturalmente a conclusione di questo cinquantesimo anniversario non mancherà il classico momento conviviale, che avrà un tono del tutto informale, proprio sul modello del Family Day: dopo i grandi festeggiamenti organizzati per tanti nostri clienti preferiamo praticare un certo understatement. E ovviamente non mancheranno tanti gadget con il nostro logo per il cinquantesimo». Sarà una festa in famiglia per brindare a questi primi cinquant’anni, ed è un brindisi a cui ci uniamo tutti volentieri: buon compleanno, Enic.
In questa pagina, alcuni degli eventi organizzati da Enic: in alto a sinistra il Ponte Vecchio si anima per Ferragamo; a destra l’allestimento per un matrimonio indiano; al centro un flash mob per Guerlain; sotto a sinistra Clooney, Scervino e Boccelli tra gli ospiti della Celebrity Fight Night; a destra Stefano Gabbrielli ancora con Boccelli e, in basso, Zubin Metha durante un concerto privato “al cospetto” della Primavera di Botticelli
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PV Agency, la grande festa dei quarant’anni Da pioniere dell’incentivazione per il mercato italiano fino ai giorni nostri, PV Agency racconta la storia del proprio successo e di come, anche in un mondo in costante evoluzione, quel che conta è rimanere se stessi ALESSANDRA BOIARDI
ra il 1974 quando Michele Aquilino fondò Promoviaggi. Da allora sono E passati esattamente quarant’anni, quattro decenni in cui l’agenzia, che oggi si chiama PV Agency, non soltanto ha fatto da apripista al successo che solo in seguito ebbe il viaggio incentive sul mercato italiano, ma si è resa testimone del suo cambiamento, spesso anticipandolo, sempre intuendo le rinnovate esigenze dei clienti. Questo non ha impedito a PV Agency di imporsi nel settore giocando secondo le proprie regole, che partono dall’idea di un servizio tailor made, passano dalla determinazione di curare dall’interno ogni passo dell’evento e approdano alla convinzione che la qualità di quello che si propone conta più di ogni altra cosa. L’approccio pionieristico fin dai primi anni, la solidità con la quale l’agenzia è stata portata avanti, la certezza che quel-
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lo che contano sono i fatti tratteggiano un’azienda che potrebbe essere definita di “famiglia”, visto che oltre al presidente ci sono la moglie Anita, amministratore delegato e i figli Valentina e Luca che, con Maurizio Pieri, fanno parte del consiglio di amministrazione. Peccato che tale definizione rischierebbe di risultare riduttiva per un’agenzia che conta a oggi quaranta dipendenti, ha arruolato più di un manager quotato, e in cui ciascuno è incoraggiato a esprimere le proprie attitudini. «Qui ognuno di noi ha un ruolo preciso che non prevede sovrapposizioni, ognuno svolge il proprio compito secondo le specifiche competenze» spiega Luca Aquilino. Con lui, abbiamo ripercorso la storia dell’agenzia in occasione dei suoi quarant’anni ma, come precisa Luca Aquilino, «senza fuochi d’artificio, perché per noi contano più i fatti delle parole». Non si discute sull’approccio pragmatico dell’agenzia (che, solo nel 2014 ha annoverato tra i propri clienti realtà del calibro di L’Oreal, Ideal Standard, Amplifon, Banca Fideuram, San Paolo Invest, Banca Popolare di Bari, Bpi, Bridgestone, Candy, Zeiss, Cassa Lombarda, Lvmh, Mondadori, Priva-
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lia, Seiko, Sisley Italia, Sky Italia, Bracco, Novartis, solo per citarne alcuni) . E quasi non sono ancora spente le quaranta candeline, che in agenzia lo sguardo è rivolto già al futuro, quello imminente di Expo e quello inesorabile dettato dalla rivoluzione tecnologica. Ma andando per ordine: un balzo nel passato è doveroso.
«La nostra evoluzione si deve alla ricerca e allo studio del prodotto, come la nostra storia testimonia. Le nostre sono radici profonde che partono dalla conoscenza diretta. Nulla è improvvisato e questo i nostri clienti storici lo avvertono. Sappiamo di gestire l’immagine di un’azienda e sentiamo questa responsabilità come una missione da portare avanti».
In alto a sinistra, Michele Aquilino, fondatore, nel 1974, dell’allora Promoviaggi. A destra, la moglie Anita, amministratore delegato. Sotto, la nuova generazione nel consiglio di amministrazione dell’attuale PV Agency, Luca e Valentina
In quale contesto storico per il settore travel e incentive nasce Promoviaggi, oggi PV Agency? «Bisogna premettere che nel 1974, quando la nostra agenzia fu fondata da mio padre, in Italia l’incentive non esisteva. Promoviaggi nacque proprio con l’idea di colmare questo gap con Paesi come gli Stati Uniti e l’Inghilterra che, anche se da non molto tempo, avevano iniziato a concepire in ambito aziendale il viaggio come un premio a raggiungimento degli obiettivi. In quegli anni da noi il premio era ancora “l’oggetto”, poteva per esempio essere un elettrodomestico, un bene di lusso o al massimo un’automobile. E così sarebbe stato ancora per almeno un decennio». Possiamo dunque definire la vostra agenzia come pionieristica? «Certo, infatti fu proprio durante questo periodo che Promoviaggi acquisì un know-how su destinazioni a lungo raggio che sarebbero diventate solo in seguito meta di tutti i tour operator più importanti. Allora però erano mete praticamente impensabili da raggiungere. Siamo stati i primi a testare luoghi che fino ad allora si vedevano solo sull’atlante geografico o in qualche documentario di coraggiosi esploratori». Da quegli anni Settanta, come è cambiata la vostra azienda?
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E il mercato, invece, come è cambiato? «Mentre posso affermare che noi siamo rimasti sempre gli stessi, non posso dire purtroppo lo stesso del mercato. Da circa dieci, forse quindici anni il mercato tende infatti a un appiattimento sia in termini di servizi sia per quanto riguarda le destinazioni, che sono sempre meno incentive e sempre più “commerciali”, competitive nel prezzo e a basso rischio. Ovviamente è la qualità generale a risentirne». Come vi difendete da tutto ciò? «Sicuramente è raddoppiato il nostro sforzo per differenziarci dagli standard dell’offerta odierna. Anno dopo anno ci ingrandiamo, aggiungendo competenze sempre più specifiche per la nostra clientela. Per noi infatti il servizio “sartoriale” che dedichiamo a ogni singolo cliente è imprescindibile». Cosa chiedono i clienti di oggi? «I clienti hanno a loro volta allargato la ricerca di servizi. Hanno tempi e budget inferiori al passato, il che si traduce nella necessità di comprimere e fondere convention e incentive nello stesso evento, senza rinunciare a nulla. Dal canto nostro negli anni abbiamo quindi diversificato la nostra offerta di prodotto creando marchi e business unit dedicate e separate. Professionalità diverse si occupano all’interno di PV Agency di prodotti diversi. La nostra peculiarità, tra le altre, è che siamo strutturati per gestire ogni aspetto dell’evento al nostro interno, dalla biglietteria alla progettazione, dalla convention alla spettacolarizzazione, passando per il web: ci occupiamo di tutto in prima persona».
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Come è strutturata l’agenzia? «Abbiamo diverse business-unit. La parte medical si occupa principalmente di congressuale/medico/scientifico. I nostri clienti sono case farmaceutiche italiane e internazionali. Accreditiamo e assistiamo i partecipanti a congressi medico-farmaceutici in tutto il mondo. Specificatamente con il marchio Ars Educandi ci occupiamo di Ecm e corsi di aggiornamento professionale per lo staff medico. Poi c’è la business unit corporate: l’incentive e il corporate hanno sviluppato una chiara ricerca dell’evento come parte centrale del viaggio, ma anche quale prodotto a sé stante. Viaggio ed evento si completano, come dicevamo a proposito dell’evoluzione della convention. Nella business unit legata alle promozioni realizziamo cataloghi-punti e gestiamo acquisto-logistica e spedizione dei premi tramite un sito web dedicato sviluppato dal nostro reparto It. Per la parte incoming con il marchio Italy Dmc ci occupiamo di logistica e assistenza di gruppi incentive internazionali su tutto il territorio Italiano. Di fondamentale importanza il nostro ufficio eventi, che si occupa dell’evento letteralmente dalla A alla Z, dalla progettazione alla realizzazione fino alla post produzione, seguendo passo a passo tutti gli step. Last but not least, la parte denominata Travel Club, dedicata all’offerta di viaggi e servizi per individuali iscritti a club corporate di grandi aziende, che è in pratica un’evoluzione online del “vecchio” Cral aziendale con centinaia di prodotti subito disponibili. Oltre a viaggi e crociere, ci sono biglietteria sport/spettacoli e smart box esperienziali. In merito a quest’ultimo servizio, che offriamo gratuitamente alle aziende, ci tengo a precisare che si tratta di una nostra esclusiva».
Prevedete qualche iniziativa speciale legata all’Expo? «Puntiamo molto su Expo 2015 per implementare soprattutto la parte dell’incoming». Come vi preparate al futuro? «Stiamo investendo e sviluppando la parte It e web con le diverse applicazioni e interconnessioni che possono rendere più interattivo il mondo dell’incentive, le promozioni, le convention i congressi e le segreterie. Noi siamo costantemente alla ricerca di novità e idee creative , crediamo che oggi più che mai la comunicazione sia uno strumento essenziale per creare un legame diretto e immediato con l’interlocutore finale».
A sinistra, Michele Aquilino in una brochure del 1974. Nelle altre immagini la nuova comunicazione di PV Agency e alcuni eventi organizzati dall’agenzia
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HOT TOPICS in my opinion
riceviamo e pubblichiamo
Il dilemma Investire nei meeting aziendali arricchendoli di contenuti emozionali oppure puntare al saving, fino ad adottare tecnologie che soppiantino il face-to-face? on è un segreto che la maggioranza della domanda N Mice italiana si traduca in eventi
EMANUELE NASTI General Manager Htms International enasti@htmsinternational.com
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organizzati all’interno dei confini nazionali. Il che evidentemente, per la nostra sofferente economia, è un bene. Peccato che questo dato ne nasconda un altro che invece dovrebbe allarmarci. La reale competitività dell’offerta nostrana non è, infatti, riconducibile a un corretto rapporto tra qualità e prezzo del prodotto offerto. Se così fosse sarebbe più facile porsi in modo efficace e vantaggioso anche quale polo attrattivo per la domanda internazionale. Quest’ultima invece latita e non è certo perché l’Italia non sia percepita positivamente; anzi, il made in Italy tira ancora, eccome! Il fatto è che non riusciamo a riequilibrare la qualità generale delle nostre strutture e servizi, rispetto a prezzi spesso esagerati, sebbene si comprendano bene i motivi di tale esosità: pressione fiscale alle stelle e presunta unicità dell’offerta culturale, territoriale ed eno-gastronomica. Ciò detto, la meeting industry ita-
liana sembra rimanere un ottimo cliente di se stessa perché offre un’oggettiva riduzione dei costi indiretti (trasporto e logistica) e risponde quindi ad una domanda costretta a limitare i propri investimenti, contenendo i costi di trasferimento e soprattutto riducendo il tempo da sottrarre all’operatività aziendale. Rischia però di essere anche prigioniera di se stessa perché non riesce a rinnovare la propria offerta verso destinazioni estere di medio e lungo raggio. Nella ricerca spasmodica dell’ottimizzazione a tutti i costi, ci si dimentica troppo spesso di un dato ineluttabile: svuotando gli incontri di contenuti emozionali, si segna un clamoroso autogoal a vantaggio delle tecnologie di comunicazione più evolute. Penso ad esempio a un futuro in cui le conference-call in 3D e un internet superveloce soppianteranno definitivamente i meeting aziendali. Per riconoscere il pericolo e cambiare rotta ci si dovrebbe sempre interrogare sul rapporto fra intenzione (del committente) e percezione (del delegato/ospite). In questo contesto, la responsabilità e la sfida dell’intermediazione è difendere il valore dell’incontro: vendere non un “viaggio” (per quello ci sono i t.o.), quanto il concetto di comunicazione emozionale attraverso la condivisione di una esperienza. Le aziende sempre più raramente hanno la possibilità di affidarsi a un travel manager qualificato, ma si sa che scegliere una destinazione, presentare un format, trasferi-
re gli obiettivi di un evento non è proprio come acquistare una stampante. Piegarsi al volere spesso inconsapevole di una domanda sempre meno qualificata, potrebbe sembrare a una prima analisi la scelta più utile all’acquisizione del progetto. Ciò però snatura profondamente il ruolo consultivo delle agenzie, a loro volta prigioniere delle loro consuetudini, dei loro convincimenti, dei propri schemi mentali. Molto spesso la mia azienda, proponendo destinazioni di lungo raggio ad alto contenuto emozionale (non foss’altro perché oggettivamente esotiche), ha trovato chiusure preconcette, manifestazioni di “disinteresse” preventive. In altri casi invece, abbiamo potuto trasferire informazioni preziose a menti aperte, che le hanno sapientemente utilizzate e messe a frutto nelle loro proposte, spesso riuscendo nell’ardua impresa di aumentare in un solo colpo la soddisfazione del cliente e le proprie marginalità. Se però ciò non accade, l’intermediazione si snatura e perde appeal sia nei confronti del cliente sia verso il fornitore. Il primo la utilizzerà solo come una risorsa operativa, riducendone il ruolo e quindi il guadagno; il secondo non la riconoscerà più come una importante risorsa distributiva, ma più come un filtro che gli impedisce di trasmettere al cliente finale i propri valori. Uno scenario inquietante, da cui tutti, clienti, intermediari e fornitori, escono profondamente indeboliti.
Flip Chart in lingua Flip Chart in lingua siChuanese siChuanese si si diCe diCe E noi sappiamo anche dove trovarne E noi sappiamo anche dove trovarne uno a Chongqing. uno a Chongqing.
Per l’organizzazione di meeting eventiinternazionali, internazionali, affidatevi affidatevi agli Per l’organizzazione di meeting eded eventi agli specialisti di HRG. Perché disporre della giusta attrezzatura è solo uno specialisti di HRG. Perché disporre della giusta attrezzatura è solo uno dei tanti dettagli di cui si deve tenere conto. Grazie alla profonda cono dei tanti dettagli di cui si deve tenere conto. Grazie alla profonda cono scenza ed esperienza del nostro staff, garantiamo che tutto sia nel posto scenza ed esperienza del nostro staff, garantiamo che tutto sia nel posto giusto al momento giusto, compresi i vostri ospiti. Soluzioni integrate giusto al momento giusto, compresi i vostri ospiti. Soluzioni integrate che lasceranno un ricordo indelebile nella memoria dei partecipanti. che lasceranno un ricordo indelebile nella memoria dei partecipanti. eventsandmeetings.it@hrgworldwide.com eventsandmeetings.it@hrgworldwide.com www.hrgworldwide.com/it www.hrgworldwide.com/it
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HOT TOPICS aghi di pini
in my opinion
Chi di lunario vive, di solario muore a anni mi capita di leggere che quella della formazione D e dell’aggiornamento medicoscientifico è la parte che contribuisce alla sopravvivenza di moltissimi protagonisti della meeting industry, ancorché minoritaria per la quantità di partecipanti per singolo evento. A spanne, diciamo che gli eventi di formazione per il personale sanitario, Ecm o no, rappresentano l’otto per cento del totale dei convegni e fatturano il cinquanta per cento. Vero. Ma è altrettanto vero che non ci sono solo loro, e che questo valore così spropositato dipende anche dalla sufficienza e dalla diffidenza con cui altre tipologie di meeting vengono guardate. Prendiamo per esempio gli eventi culturali, che – noblesse oblige – in quella homeland della cultura mondiale che è l’Italia potrebbero ben valere un tantinello più di nulla. Per quanto mi sforzi, non capisco per quale ragione siano affidati quasi in toto alla buona volontà del Fai o di due-tre altre istituzioni meritorie, e che nessuna delle nostre aziende clienti si faccia sotto per sponsorizzarne o patrocinarne in quantità. Io penso che la cultura e il mondo dei beni artistici potrebbero essere un magnifico volano per rilanciare questo comparto. Ovvio, bisognerebbe andarselo un po’ a cercare, questo volano, più che adagiarsi sulla Ecm o sulla domanda “spontanea” per
sbarcare il lunario. Ma chi di lunario vive, in genere, di solario muore, nel senso che prima o poi va a scottarsi, diciamo pure ad arrostirsi, sotto la luce di una realtà tanto evidente quanto ignorata: che cioè il mondo gira, le cose cambiano, e sopravvive non chi è più intelligente, bensì – Darwin docet – solo chi è meglio predisposto ad affrontare il cambiamento. Siccome è palese che stiamo vivendo un’epoca di cambiamenti rivoluzionari e di finanze precarie diamoci una mossa e vediamo di farci venire delle idee. Come prima cosa riabilitiamo la creatività, che con le idee va a braccetto. Ultimamente non interessa più a nessuno, men che meno a quelli che sino a vent’anni fa ne erano esperti: gli organizzatori. Una volta erano loro ad avere le idee e a trasmetterle ai partner e ai fornitori. Oggi accade che siano questi ultimi, i fornitori (a me capita spesso), ad assolvere al compito di spettacolarizzare gli eventi, avendo loro stessi idee cui poi gli organizzatori si adeguano. È un’involuzione pericolosa, questa. Le idee davvero vincenti si hanno insieme. Non si delegano a una parte – per giunta periferica – della filiera. Chi vuole occuparsi di organizzazione di eventi e congressi deve qualificare anche in senso creativo il proprio ruolo: guai a pensare che la logistica sia sufficiente.
Tenere botta con il “mercato-rifugio” dei convegni Ecm può tenerci a galla nel breve periodo, ma la sfida a lungo termine è quella di cambiare pelle Non lo è affatto, nemmeno per le Dmc. I clienti hanno imparato a occuparsene in prima persona risparmiando, per cui lavorano ormai tutti “in diretta” con le strutture. L’organizzatore e/o la Dmc che crede appunto di sbarcare il lunario limitandosi, per ogni evento, a raccogliere il gruppo dei fornitori, commette un tragico errore e si autocondanna al fallimento. Il cliente, da noi tutti, si attende essenzialmente idee e creatività. Chi non è in grado di dargliele, ebbene, che si dia da fare per esprimere altri valori. Per esempio può fondersi con altre realtà sue pari, dando vita a imprese meglio strutturate, manageriali e non più artigianali, distribuite ovunque in Italia e anche all’estero, dove il lunario è meno soggetto ai nostri chiari di luna (perdonate il gioco di parole). Altrimenti, ci ritroveremo con un “lato domanda” (aziende) sempre più sottile e un “lato offerta” simile alla sala d’attesa di un’agenzia di collocamento. Una volta le event agency erano considerate “domanda”. Lo avete già dimenticato, vero? Eppure è storia recente, nel 2008 ancora si usava. Pensiamoci.
ALAN PINI Chief executive officer Teknocongress www.teknocongress.it alan.pini@teknocongress.it
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HOT TOPICS in my opinion
coffee break
Nostalgia Correvano gli Anni 60 e la meeting industry prendeva il via grazie alle semplici intuizioni di pragmatici direttori d’albergo. Poi sono arrivati i guru del marketing... ALDO LO RE giornalista aldolore@alice.it
li esperti dicono che frasi come “ai mie tempi..” oppure G “una volta...” sono indizi di senile nostalgia, ma per il nostro settore, che ha un futuro incerto, il ricordo del passato può rivelarsi utile. Nel giugno del 1960, arrivato a Palermo per la Fiera del Mediterraneo, ho scoperto che l’albergo dove solitamente soggiornavo aveva “stravolto” la sala solitamente destinata alla conversazione dei clienti, che erano abituati a chiudere la giornata con una partita a Briscola, a Scopa o a Tresette. Erano gli anni in cui, ogni sera, dopo i discorsi di Fanfani e di Togliatti, la tv mandava in onda il Carosello, con personaggi simpatici come Gregorio, guardiano del Pretorio, la vezzosa Carmencita e il cavaliere che ordinava “chiudi il gas e vieni via!” e l’infallibile ispettore di polizia Rock che nella sua vita aveva fatto il solo errore di non usare una certa marca di brillantina. Ebbene, in quella sala – dove prima c’erano comode poltrone, un biliardo e quattro tavoli per il gioco –, avevano sistemato una trentina di poltroncine in legno e
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plastica allineate di fronte a una pedana su cui troneggiava un lungo tavolo. L’albergo non aveva ancora le “stelle” ma era frequentato dai viaggiatori d’affari sia per la posizione centrale (a due passi dalla via Ruggero Settimo), sia per la qualità del servizio coordinato da un direttore anziano, ma aperto alle tendenze del mercato. Davanti alla mia sorpresa per la trasformazione, costui mi aveva confessato che per creare lo “spazio congressuale” aveva dovuto superare la contrarietà dell’anziana vedova proprietaria dell’albergo, che vi risiedeva e controllava ancora personalmente il servizio. Ma l’iniziativa aveva colmato un vuoto e la sala per gli incontri si era rivelata utile a soddisfare una domanda che, in quel tempo non solo in Sicilia, era soddisfatta solo dai teatri e dalle aule universitarie. I convegni non erano ancora stati definiti “meeting”, ma cominciavano a essere organizzati con metodo e frequentati da sempre più persone che li trovavano utili per stare insieme con colleghi e amici, per fare nuove conoscenze, per ascoltare oratori che comunicavano informazioni interessanti. E quasi sempre il richiamo, basato sull’argomento e sulla fama del relatore, trovava un valido supporto nel contorno turistico del programma. La sala dell’albergo attrezzata per le riunioni aveva dunque aperto la strada alle apposite strutture realizzate anche dagli hotel storici oltre che da quelli in fase progettuale. Le metropoli e le città commerciali costruivano “Palazzi dei congressi” multisala con capacità modulabile fino alle grandi dimensioni, ma nel contempo
molti aeroporti offrivano sale attrezzate dove svolgere riunioni di poche ore fra un aereo e l’altro. Manager delle società multinazionali, politici, sindacalisti, docenti universitari, luminari della medicina, della cultura e della scienza, giravano il mondo saltando da un congresso all’altro, con una frenesia che ora ha subìto uno stop. Ma il ricordo della fase pioneristica non vuole essere un nostalgico rimpianto dei tempi antichi, bensì un invito a trovare nuovi motivi per riprendere il cammino dopo la sosta: si deve ricordare il passato guardando al domani. Abbiamo partecipato a congressi in cui i relatori parlavano a un microfono collegato con altoparlanti portatili e si cominciavano a usare i proiettori per le diapositive, ma non pensavamo che quelle innovazioni sarebbero diventate un vecchio ricordo. Oggi il nostro bisogno di intrattenimento non può essere soddisfatto solo dai tablet, dagli iPhone, dagli iPad, dagli e-book, da app come Skype, Facebook, Twitter, WhatsApp e, men che meno, dalle videoconferenze. La capacità di prevedere il nuovo dimostrata più di 50 anni fa dal direttore dell’albergo di Palermo è un auspicio che ci fa ben sperare anche perché l’esperienza ci ha convinto che la capacità di prevedere l’evoluzione del mercato è una prerogativa di chi lavora nel settore e non dei teorici che si basano sulle sequenze numeriche delle statistiche. I direttori d’albergo si trovano nella posizione ideale per vedere, giudicare e anche per prevedere il futuro del settore: ascoltiamo i loro suggerimenti.
Per chi adora la storia e per quelli che scrivono la propria
SANTO DOMINGO TUTTO QUELLO CHE…
Ufficio del Turismo Repubblica Dominicana 1JB[[B $BTUFMMP t .JMBOP t 5FM 'BY t FOUFUVSJTNP SFQEPN!HNBJM DPN (P%PNJOJDBO3FQVCMJD DPN GBDFCPPL DPN UVSJTNPSFQVCCMJDBEPNJOJDBOB
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LOCATION NON TRADIZIONALI
Location stra-ordinarie! Location speciali per eventi speciali, ma anche per catturare l’attenzione, divertire e motivare grazie a una “experience” più ricca: ecco come la comunicazione strategica può adoperare spazi fuori dall’ordinario per fare centro nel cuore dei partecipanti MATTEO ROCCA
a scorsa primavera è stata inaugurata la nuova sede di Facebook Italia, a LMilano, in un open space di oltre seicento metri quadrati con vista sulla Torre Velasca. La notizia non ha destato l’interesse solo degli appassionati di tecnologia, ma a ben vedere è stata ripresa anche da varie testate di architettura e interior design, attratte dal modo in cui l’azienda ha deciso di declinare alcuni valori fondamentali della sua vision nella realizzazione del nuovo ambiente di
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lavoro. Ad esempio, la scelta dell’open space è funzionale all’idea di collaborazione tra i dipendenti, l’assenza di porte – tranne che per le meeting room, ovviamente – riflette un concetto di parità e accessibilità universale che ben si adatta a una web company di successo, mentre lo stile architettonico “non finito”, con tanto di tubi metallici a vista, veicola un senso generale di perenne work in progress, caratteristica principale di quella che è ormai una grande compagnia multinazionale che fattura oltre due miliardi di dollari a trimestre, ma che vuole continuare a pensare e agire con lo stile di una start-up. Ed ecco quindi la scelta di puntare su colori sgargianti, decorazioni in stile street art e arredi dal design originale, che sono contemporaneamente uno stimolo e una prova della creatività richiesta ai dipendenti.
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LOCATION NON TRADIZIONALI DA SOCRATE IN POI La forma degli ambienti di lavoro è un tema interessante: sappiamo tutti quanto le caratteristiche architettoniche di un ufficio possano incidere sul nostro umore, sul nostro senso di comfort, ma in ultima analisi anche sulla qualità del nostro lavoro. Senza arrivare ai vertici di originalità ed eccentricità toccati dai giganti di internet, pensiamo a quanto le caratteristiche dei luoghi possono condizionare il nostro atteggiamento generale e agire a livello cognitivo ed emotivo. Il tema non è certo nuovo, e a ben vedere era oggetto di riflessione fin dall’antichità: è famosa la scuola filosofica dei Peripatetici, allievi di Aristotele, che erano soliti tenere le loro lezioni passeggiando sotto i portici di un grazioso viale ateniese, il Peripato appunto. Per non parlare di Socrate, che nel Fedro tiene uno dei suoi più celebri dialoghi nel corso di una passeggiata in campagna, lontano dal centro abitato. Perché lì, e non al chiuso di una sala? Forse perché fin da allora era emersa la consapevolezza che l’atmosfera di quella che noi oggi siamo soliti chiamare “location” ha un peso decisivo nella nostra esperienza, e che per trattare il tema dell’immortalità dell’anima, potendo scegliere, uno spazio aperto in mezzo alla natura era certamente preferibile a un’aula di mattoni. ATTENZIONE AI BOOMERANG La consapevolezza di quanto sia importante adeguare la forma al contenuto è ben nota a tutti gli attori del Mice, inclusi i partecipanti, che amano farsi sorprendere e suggestionare dalle location, soprattutto quando si instaura un’efficace armonia tra queste e i messaggi veicolati dall’evento. È evidente infatti che scegliere un sito originale per il puro gusto di stupire senza tenere conto delle esigenze di comunicazione, della logistica o della composizione del target, può facilmente rivelarsi un clamoroso boomerang. Come molte altre cose, l’unconventional non si improvvisa: solo chi conosce ben le regole può introdurre delle eccezioni di successo. E non tutti gli eventi hanno bisogno di una location diversa da una “tradizionale” sala congressi, così come non tutte le aziende hanno bisogno di corredare le loro sedi con amache, juke box o graffiti: solo quelle per cui questa scelta ha dei risvolti strategici.
DAL GUERRILLA MARKETING AL… GUERRILLA MEETING? Per ovvi motivi è stata soprattutto la comunicazione b2c a fare maggiore ricorso a tecniche non convenzionali: il guerrilla marketing ne è la prova. Per agganciare l’attenzione del consumatore, divertirlo, fidelizzarlo, si è reso sempre più necessario produrre una rottura nel flusso delle abitudini, trasformando in strumento pubblicitario anche ciò che normalmente ha un’altra funzione: gli esempi di successo non mancano, e fanno parte della letteratura di settore. Come le avanguardie artistiche del primo Novecento, che stravolgevano le norme canoniche, la comunicazione
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LOCATION NON TRADIZIONALI
GIULIA GASPERINI, communication and graphic designer per Studiolabo, Brera Design District e Fuorisalone.it: «La location viene reinterpretata da parte del designer: è l’incontro con il contenuto dell’esposizione che rende l’ambiente non convenzionale. Lo spazio messo può essere anche un esercizio commerciale: l’installazione si fonde con il luogo e l’insieme rende non convenzionali sia lo spazio, sia l’esposizione»
d’impresa ha dovuto all’occorrenza puntare sull’effetto sorpresa. In ambito b2b, convention aziendali e lanci di prodotto rappresentano un analogo terreno di gioco, in cui il fattore motivazionale è decisivo: anche qui si tratta spesso di creare il cosiddetto “effetto wow”, che rinforza il senso di appartenenza delle persone intorno a un progetto comune. La scelta di una location particolare rientra senz’altro nel mix degli strumenti a disposizione dei planner per rafforzare determinati messaggi, dare un taglio particolare all’organizzazione dei contenuti e fornire degli stimoli incentivanti. Facciamo qualche esempio. Una location in campagna può fare da contenitore a diversi temi: alcuni più diretti e forse più scontati – cibo, salute, bio, sostenibilità… –, altri forse più astratti ma altrettanto validi, come ad esempio la trasformazione dei metodi di lavoro. Un museo o una location d’arte saranno invece utili per stimolare la creatività dei partecipanti o per parlare di riscoperta del lavoro “artigianale”, secondo una filosofia oggi molto di moda, quella dei “maker”. E così via, includendo virtualmente qualunque spazio possibile, indoor o outdoor, urbano o rurale, pubblico o privato, rustico o hi-tech. L’essenziale sta nell’individuare la giusta combinazione tra utilità e varietà: sorprendere e affascinare, senza tuttavia distrarre dai contenuti del meeting, e anzi aiutando i partecipanti a vivere l’evento sotto una luce nuova. EVENTI E LOCATION FUORI DAL COMUNE Un esempio interessante di incontro tra domanda e offerta di spazi capace di dare luogo a effetti spesso originali è il Fuorisalone milanese: durante la Design Week interi quartieri della città si prestano a fare da contenitori a esposizioni, lanci di prodotto, presentazioni che investono un’ampia gamma di settori produttivi – in
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pratica tutto ciò che può avere a che fare con l’arte applicata e il disegno industriale. Il Fuorisalone è nato e cresciuto spontaneamente intorno al Salone del Mobile, fino a divenire un grande “meta evento” internazionale. Le sedi espositive fioriscono dappertutto, chiunque abbia superfici calpestabili da mettere a disposizione è benvenuto, e questo ha portato negli anni a un autentico proliferare di location non tradizionali, contribuendo a rafforzare l’immagine di una Milano “capitale italiana degli eventi”. Ne abbiamo parlato con Giulia Gasperini, communication and graphic designer che collabora con Studiolabo come responsabile dei progetti Brera Design District e Fuorisalone.it, attività di marketing territoriale nate per agevolare il felice incontro di spazi, aziende e creativi: «Il nostro valore aggiunto è quello di favorire l’individuazione di location già presenti sul territorio, così da essere sostenibili oltre che originali. E parlando di originalità, bisogna tenere presente che la location viene reinterpretata da parte del designer, è l’incontro con il contenuto dell’esposizione che rende l’ambiente non convenzionale. In zona Tortona, a Milano, lo spazio messo a disposizione può essere anche un esercizio commerciale del quartiere: l’installazione si fonde con il luogo e l’insieme rende non convenzionali sia lo spazio, sia l’esposizione». La Design Week è ovviamente un evento peculiare, il cui contenuto è di per sé originale, ma il discorso è trasferibile sul piano più generale di communication by events: è la relazione tra luoghi e persone, tra luoghi e messaggi, che produce l’effet-
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LOCATION NON TRADIZIONALI
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LO SCIVOLO DI GOOGLE
Gli uffici zurighesi della compagnia di Mountain View sono unanimemente riconosciuti tra i più originali al mondo: sette piani ricchi di pareti colorate, aree comuni con acquari, campetti da basket e biliardini, salette meeting a forma di taxi e di cabinovia, e addirittura – per incentivare gli spostamenti tra un area e l’altra – dei pali stile vigili del fuoco, e un lungo scivolo a spirato di non-convenzionalità. L’evento è poi solo l’anello più vistoso di una catena più ampia, sottolinea Gasperini: «Ovviamente la location da sola non basta, è tutto l’insieme che produce l’effetto: la forza di richiamo di un determinato brand, il livello di innovazione di ciò che viene presentato o esposto, il lavoro pre-salone, i rumours, l’attività di ufficio stampa». IL GIUSTO MIX E naturalmente non esistono ricette già pronte, né partite vinte in partenza: «È accaduto – continua Giulia Gasperini – che brand importanti, in grado di fare da richiamo per tanti visitatori, alla fine abbiano lasciato un senso di delusione in chi magari si aspettava di più, mentre viceversa altri soggetti meno noti e forse per questo più aperti alla sperimentazione hanno attratto meno pubblico ma sono riusciti a offrire un’esperienza complessivamente migliore». L’evoluzione della Design Week negli anni recenti ha riguardato soprattutto il tema delle location: «Abbiamo cominciato con l’occuparci di marketing territoriale in occasione del Fuori Salone, poi sempre più realtà – soprattutto chi proveniva da fuori Milano, senza contare gli espositori internazionali – hanno cominciato a chiederci una mano anche per trovare gli spazi, in aggiunta alla comunicazione vera e propria. Per noi un valore aggiunto importante consiste nell’individuare location possibili tra quelle già presenti nel territorio cittadino, così da essere in un certo senso “sostenibili” oltre che originali. Si tratta sempre di capire che tipo di contenuto viene proposto, seleziona-
le che dai piani alti porta direttamente alla caffetteria al piano terra. Una sede di lavoro decisamente unconventional, pensata per migliorare la produttività dei dipendenti, incentivati a passare più tempo sul luogo di lavoro che diviene così una realtà ricreativa e rilassante, in grado di favorire la concentrazione, la distensione e la collaborazione informale. Non a caso, la rivista Fortune ha inserito per ben cinque volte Google in cima alla lista delle Best Companies to Work For. Il fatturato conferma che tutti questi svaghi non vanno a scapito delle esigenze di produttività ed efficienza, quindi perché non sperimentarle anche in ottica Mice?
re la location adatta e associare un piano di comunicazione su misura». ABBINAMENTI VINCENTI Vediamo qualche esempio di abbinamento vincente tra luoghi e contenuto in occasione dell’ultimo Fuorisalone: «Pozzi-Ginori, marchio affermato dell’arredobagno, ha realizzato la sua installazione negli spazi della Falegnameria Cavalleroni; il designer Duilio Forte ogni anno organizza un brunch nel suo atelier, in una casa immersa nel verde, e richiama sempre un pubblico molto ampio; il brand dell’hi-tech Asus ha esposto negli spazi di una ex carrozzeria, mentre Peugeot ha optato per una torneria, valorizzando l’atmosfera industriale dell’edificio di inizio Novecento e combinando musi-
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DAVIDE VERDESCA, Ceo e Coo di Sinergie: «Bisogna proporre e scegliere location che possano essere coerenti al concept di tutto l’evento, per mantenere quella sottile armonia con i contenuti, in modo da essere efficace e con uno stupore “costruttivo” a livello di comunicazione»
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ca e luci per creare effetti speciali». Atmosfere differenti, tipologie di prodotti molto diversificate, con in comune l’esigenza di creare un mix originale anche (il corsivo è d’obbligo) attraverso il ricorso a location non tradizionali e “non neutre”, portatrici esse stesse di un significato in grado di connotare in un certo modo l’evento. Nel caso delle ultime novità del design, il ricorso a ex siti industriali può apparire scontato solo in apparenza, se si pensa alla complessità organizzativa che allestimenti di questo tipo richiedono. Come sempre, si tratta di trovare il miglior compromesso possibile, e per riuscirci non esistono scorciatoie: occorrono creatività, talento e capacità di immedesimarsi nel partecipante. COERENZA ED EFFICACIA NELLE SCELTE Spostiamoci di nuovo in territorio Mice, e vediamo in cosa consiste e cosa comporta la scelta di un piano di comunicazione unconventional. Abbiamo chiesto un parere in merito a Davide Verdesca, Ceo e Coo di Sinergie: «Una location unconventional punta ad aumentare l’experience di un partecipante, adottando una modalità che porta ad essere decontestualizzati, spiazzati e incuriositi. In questo modo si ottiene una maggiore stimolazione emotiva che può creare un ricordo duraturo e un vissuto da condividere. Certo è che bisogna proporre e scegliere location che possano essere coerenti al concept di tutto l’evento, per mantenere quella sottile armonia con i contenuti, in modo da essere efficace e con uno stupore “costruttivo” a livello di comunicazione». Verdesca porta quindi un esempio decisamente calzante: «Si è da poco concluso l’evento celebrativo per gli 80 anni di CGT, di cui Sinergie ha pensato il format e curato l’organizzazione. Il cliente, leader mondiale nel movimento terra
e non solo, ha celebrato questa importante ricorrenza con oltre 16mila persone in tutta Italia in quattro location decisamente unconventional: gli eventi si sono tenuti nelle cave, per portare l’esperienza dell’azienda e il coinvolgimento degli ospiti proprio sul campo. Così gli appuntamenti, che prevedevano diverse attività e iniziative rivolte anche alle famiglie, si sono sviluppati in location altamente inusuali, dalla notevole complessità progettuale e operativa, ma assolutamente vincenti nella coerenza ed efficacia degli obiettivi di comunicazione». Resta da chiedersi quali sono i criteri strategici che portano un'agenzia a proporre una location originale al cliente, e in che modo questa proposta può essere oggetto di negoziazione, ad esempio nel caso in cui dovesse suscitare perplessità o resistenze legate al timore di “osare troppo”. «La capacità di un’agenzia sta proprio nell’interpretare le esigenze e le aspettative di un cliente andando a fornire degli spunti di riflessione sul “come potrebbe risultare lo stesso evento in una location unconventional”», afferma il Ceo e Coo di Sinergie. «Fornire idee nuove richiede una forte capacità dell’agenzia di integrare le location con i contenuti creativi e di comunicazione. Può capitare di trovare perplessità a delle proposte fuori dagli schemi, ma se queste sono state pensate con un criterio strategico, seguono una logica di comunicazione ben chiara ed efficace». Questa prassi può tradursi anche in un criterio organizzativo interno all’agenzia, come spiega Verdesca: «In Sinergie abbiamo la Divisione Idea che si occupa esclusivamente di creatività e contenuti, dando un valore aggiunto al cliente nella corretta scelta e comprensione del taglio comunicativo dei propri eventi. Cosi si è partner a 360 gradi, fornendo al cliente un percorso guidato nella creazione del proprio evento, con analisi degli obiettivi e dei risultati raggiunti». Tutto qui? Non proprio. Come sempre bisogna fare i conti con l’oste, che nel caso delle location può vestire i panni della pubblica amministrazione, con un surplus di autorizzazioni, permessi e liberatorie da valutare e da prevedere. «Gli eventi in location unconventional portano sicuramente un lavoro organizzativo burocratico da seguire con attenzione, perché si va a proporre una realizzazione su un territorio non classico e magari non abituato ad ospitare tali iniziative», conferma Verdesca. «E anche qui sta l’affidabilità e la professionalità di un’agenzia di eventi, che è in grado di trasmettere con trasparenza le linee organizzative di un progetto per permettere a tutti gli attori coinvolti di raggiungere un’armonica collaborazione diretta al raggiungimento degli obiettivi».
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LOCATION NON TRADIZIONALI
Piccola mappa dell’unconventional L’Italia abbonda di location particolari, utili per abbinare la giusta atmosfera al contenuto del nostro evento. Ecco qualche piccolo suggerimento per essere certi di non mancare il bersaglio (pensando laterale) MATTEO ROCCA
uando si affronta il tema del “non convenzionale”, occorre fare attenQ zione ad alcuni possibili equivoci di fondo. Il termine stesso, contrapposto a ciò che è “convenzionale”, “tradizionale”, “abituale”, potrebbe apparire ipso facto sinonimo di novità, esclusività, ricercatezza, e assumere una valenza positiva che rischia però di mettere in cattiva luce tutto ciò che rientra nell’alveo vasto e consolidato della tradizione. Una location non tradizionale è meglio o peggio della classica conference room di un hotel? È ovvio che questa domanda non
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ha senso posta così, slegata da un contesto. Non c’è nessun dualismo tra spazi congressuali tradizionali e non tradizionali, esistono solo location più o meno adatte ad accogliere un determinato evento strutturato per un certo target e finalizzato a raggiungere degli obiettivi precisi. È un difetto insito nelle parole, per cui termini come “convenzionale” e “tradizionale” rischiano di caricarsi di accezioni negative che in realtà non hanno. La location vincente è quella più adatta al nostro scopo: che sia una panoramica rotonda sul mare o il più familiare hotel congressuale in centro città, sta a noi stabilirlo. Uno dei motivi principali per cui possiamo scegliere di puntare su un ambiente particolare e fortemente caratterizzato è senz’altro l’atmosfera che esso è in grado di conferire all’evento. L’atmosfera può diventare allora uno dei tanti elementi
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LOCATION NON TRADIZIONALI del mix di comunicazione, contribuendo a rafforzare un certo tipo di messaggio. Luoghi comuni resi celebri da film, dimore storiche e castelli, parchi e spazi aperti, spa, luna-park, autodromi: la comunicazione creativa non conosce limiti e può trasformare qualsiasi luogo nel palcoscenico di un evento di successo. Difficile, se non impossibile, pensare di elencare tutte le possibilità, visto che sono teoricamente infinite; nondimeno, può essere utile provare a ragionare un po’ per tipologie, individuando alcuni possibili temi comunicativi, e immaginando una serie di location atipiche che potrebbero rivelarsi adatte per svilupparli. KEEP CALM AND... Internet ha reso popolarissimo lo slogan che il governo britannico aveva coniato nel 1939, all’inizio del conflitto mondiale, per esortare i cittadini a mantenere la calma, appunto, e a fare come se niente fosse (Keep calm and carry on). Riscoperto negli anni recenti, il “Keep calm” è ormai un fenomeno di costume globale, parodiato e modificato in mille modi. Il messaggio originale d’altronde è sempre attuale: mantenere la calma, trovare il modo di distendersi può essere la strategia migliore per portare avanti i propri affari di ogni giorno. Il relax d’altra parte ha tanti volti: c’è chi preferisce rilassarsi in una spa, chi passeggiando in un bosco. Comunque sia, associare il proprio evento a una location “rigenerante”, sia essa un centro wellness o un ameno luogo all’aria aperta, può risultare vincente per tanti motivi. Ciclicamente vengono pubblicati diversi studi sui vantaggi che le atmosfere distese sono in grado di apportare alla vita lavorativa e alla produttività. Un meeting organizzato tra percorsi-benessere e acque termali può rivelarsi tutt’altro che frivolo, oltre ad avere un marcato risvolto incentivante. Lo stesso vale per gli spazi naturali o comunque en plein air: senza voler andare troppo lontano dalle città, per ovvi motivi logistici, è sufficiente pensare ai parchi, agli orti botanici, ai parchi a tema, alle cascine recuperate e ai golf club. Un’ambientazione “green” ben si presta a trattare argomenti correlati, come ad esempio tutto ciò che concerne la corporate social responsibility.
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LIBERI TUTTI
A proposito di relax, dal Regno Unito arriva una novità decisamente unconventional. Il noto magnate Richard Branson, proprietario del brand globale Virgin, ha recentemente annunciato una rivoluzione nella gestione degli orari di lavoro: saranno i dipendenti a decidere quando e quanto rimanere sul
posto di lavoro, e quanti giorni di ferie fare, senza bisogno di chiedere il permesso a nessuno. Autogestione completa, a patto che la propria scelta non rechi danno all’azienda. La filosofia di Branson è che contano i risultati, non il tempo. In attesa di valutare l’effetto di questa mossa, ci si può chiedere quanto l’incentivazione, la motivazione e la spinta a dare il massimo sul posto di lavoro siano legati anche alla percezione della propria libertà personale: meno vincoli, dopotutto, richiedono maggiore responsabilità e un’attenta autovalutazione del proprio operato in relazione a quello degli altri. Utopia? Staremo a vedere.
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MARZIA THOLOZAN, responsabile del centro congressi del Museo dell’Automobile di Torino: «Dopo la ristrutturazione del 2011, il Museo si propone anche come location per eventi. Lo spazio a pianterreno, molto ampio, accoglie fino a cinquecento persone, in più abbiamo due sale meeting con aree espositive»
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A TUTTA VELOCITÀ Cambiamo decisamente tema. “Un’automobile ruggente, che sembra correre sulla mitraglia, è più bella della Vittoria di Samotracia”: così recitava il manifesto del Futurismo di Filippo Tommaso Marinetti. Gli ideali di velocità, modernità, progresso simboleggiati dall’autovettura sembravano sul punto di inaugurare un’era in cui la tecnologia industriale avrebbe innalzato le sorti dell’umanità (correva l’anno 1909). A più di un secolo di distanza, il simbolo dell’automobile per noi si è caricato di tantissimi altri significati: certo ci sono ancora gli ideali di velocità e di progresso, ma anche quello di mobilità sostenibile. L’auto è usata nelle gare di Formula 1 e nella vita di tutti i giorni, è un oggetto di design e un prodotto di tecnologia sempre più sofisticato, è un bene di consumo e un oggetto da collezione: è, per dirla in breve, un’icona del nostro tempo – in questo Marinetti aveva senz’altro visto giusto – e come tale può
essere associata a svariati tipi di comunicazione. Pensiamo agli ex stabilimenti e alle aree industriali riqualificate, come il Lingotto di Torino, che richiamano un pezzo di storia economico-sociale d’Italia e sono divenuti al contempo dei moderni centri polifunzionali, adatti a ospitare eventi di ogni genere. Pensiamo agli autodromi: da quelli protagonisti delle cronache sportive, come Monza o Imola, a quelli più recenti, come l’autodromo di Vairano, in provincia di Pavia, di proprietà della rivista Quattroruote, che ospita correntemente eventi, meeting e congressi all’interno di un’area dedicata. Ci sono tantissime location che consentono di giocare sui molteplici significati connessi al mondo dei motori: una scelta che planner e aziende fanno spesso, come ci conferma Marzia Tholozan, responsabile del centro congressi del Museo dell’Automobile di Torino: «Dopo la ristrutturazione durata dal 2007 al 2011 il Museo ha riaperto i battenti proponendosi anche come location per eventi. Lo spazio a pianterreno, molto ampio, che accoglie fino a cinquecento persone è ovviamente molto apprezzato dalla meeting industry. Un format praticato frequentemente è quello della cena di gala con annessa visita al nuovo riallestimento. In più abbiamo due sale meeting con aree espositive, ospitiamo convegni medici, aziendali e associativi». In questo caso ci troviamo davanti a una location non tradizionale che per aprirsi al mercato Mice si è ovviamente dotata delle infrastrutture necessarie – le sale meeting –, anche se il principale elemento di richiamo resta il fascino dell’esposizione storica: «La struttura ha riaperto da tre anni, ed è sempre gradito far vedere agli ospiti un riallestimento nuovo, bello e d’impatto. Essendo Torino una città la cui storia è fortemente legata all’automobile, avere degli spazi per eventi così direttamente connessi a questo simbolo è senz’altro un plus». NEL BLU DIPINTO DI BLU L’essere circondati dal mare su tre lati ci da un notevole vantaggio per ciò che riguarda le location costiere: rotonde Anni 30 circondate dalle onde, spiagge alla moda e calette isolate, barconi galleggianti, tonnare, antichi porti e chi più ne ha più ne metta. La penisola italiana ospita location marittime in abbondanza, ideali per i planner in cerca di un palcoscenico di sicuro effetto, sfruttabile anche nei periodi non propriamente balneari. E per restare in tema, volendo abbinare il fascino dei fondali marini alla presenza di infrastrutture moderne ed efficienti, non andrebbero trascurati nemmeno gli acquari. Dal più grande e rinomato, quello di Genova, passando per Oltremare a Riccione, Cattolica,
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PAOLA RISSO, responsabile eventi di Costa Edutainment: «Con l’apertura del nuovo padiglione cetacei, nell’estate 2013, al termine di un progetto durato dieci anni, la struttura ha inaugurato un nuovo corso anche per il mondo degli eventi»
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Livorno, fino a Cala Gonone in Sardegna, queste strutture esercitano un forte richiamo sia sul turismo leisure sia su quello business, e offrono al Mice la possibilità di organizzare eventi in una cornice fortemente spettacolare e riconoscibile. Come ci ha raccontato Paola Risso, responsabile eventi di Costa Edutainment, i grandi acquari e gli spazi connessi sono sempre più attivi nel proporsi come sedi per meeting e convention: «In questo momento chi ha il budget per investire in eventi è alla ricerca di una location che gli garantisca un grande impatto, qualcosa di unico ed esclusivo che renda l’evento memorabile. Prendiamo l’Acquario di Genova: al termine di una sessione di lavoro condotta in spazi assolutamente confortevoli e professionali, la location permette di valorizzare soprattutto i momenti sociali e aggregativi, come i cocktail e le cene di gala. Con l’apertura del nuovo padiglione cetacei, nell’estate 2013, al termine di un progetto durato dieci anni, la struttura ha inaugurato un nuovo corso anche per il mondo degli eventi», racconta Paola Risso. «Abbiamo iniziato a sperimentare delle forme di team building, che noi chiamiamo approfondimenti, che rappresentano qualcosa di esclusivo e molto apprezzato. In generale una location non tradizionale fa da richiamo, non sono rari i casi in cui l’azienda si ritrova ad avere più partecipanti di quanto si aspettasse, specie in occasione di presentazioni e
lanci di prodotto. La conferma dell’efficacia ci deriva anche dal fatto che chi ha visitato l’acquario in veste di partecipante spesso ritorna, sia in veste privata sia come organizzatore, perché si crea un’associazione molto forte tra struttura ed evento». Un legame che può ovviamente essere suggerito dalla consonanza con un certo tipo di valori e significati su cui incentrare la comunicazione: «Assolutamente sì», conferma Risso, «ci sono molti casi in cui l’azienda può scegliere di improntare l’evento ai valori della sostenibilità e della conservazione– legata al prodotto che presenta, o al messaggio che vuole trasmettere. Noi su questi temi ricopriamo da anni il ruolo di ambasciatori di un messaggio di salvaguardia e tutela delle risorse del nostro pianeta, e quindi siamo quasi naturalmente degli interlocutori di riferimento per chi è interessato ad approfondirli». Ci sono comunque alcune accortezze da tenere presenti, specie se si tratta di un luogo in cui si trovano degli animali, e che è già meta di oltre un milione di visitatori ogni anno. «Facciamo 150 eventi all’anno, per tutta una serie di variabili legate alle disponibilità degli spazi, e soprattutto alla tutela degli animali», spiega la responsabile eventi. «La prima cosa da capire è sempre il lasso temporale in cui si terrà l’evento, su quella base andiamo a ragionare e a individuare le diverse possibilità, nell’interesse di tutti».
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LOCATION NON TRADIZIONALI CONVENZIONALE O NO? QUESTIONE DI PUNTI DI VISTA Bisogna tenere presente che l’atipicità di una location può essere fonte di complessità logistiche: per tante strutture e località l’apertura al Mice costituisce una voce certamente importante, ma accessoria rispetto al core business dell’azienda. Non è detto che spazi nati per una diversa destinazione d’uso siano semplici da gestire, come ci conferma Daniela Ciarfella, responsabile commerciale di Colasanti Catering: «Capita spesso di dover allestire location non tradizionali, sia per gli eventi aziendiali sia soprattutto per quelli privati: basti pensare ai matrimoni, per i quali si fa sempre più ricorso a residenze private, giardini o altri luoghi all’aperto. Per questo l’ispezione ha un ruolo fondamentale, ci permette subito di capire cosa si può fare e cosa no, e di proporre soluzioni alternative o integrative, come un piano B in caso di brutto tempo, o ad esempio un cambio di format, passando dalla cena di gala a un aperi-cena a buffet con dei divanetti se lo spazio non dovesse essere adatto per il servizio al tavolo». A volte la “non convenzionalità” di uno spazio è relativa, e quello che agli occhi del cliente e degli stessi gestori della location può risultare ordinario richiede invece un surplus di creatività al fornitore incaricato di predisporre il rinfre-
sco. «Anche una location nota a tutti e collaudata come l’Ara Pacis, qui a Roma, può risultare non semplice da allestire», spiega Ciarfella. «Una situazione frequente poi è quella dei cocktail o dei coffee break sulle terrazze delle aziende in centro città: per loro è una location assolutamente banale perché si tratta di un loro spazio, ma per noi può risultare decisamente non convenzionale, perché non è facile dal punto di vista logistico. Si tratta di trasportare gli ombrelloni, i tavoli, e tutto con ascensori stretti e in palazzi d’epoca sprovvisti di montacarichi. Per questo è fondamentale avere un personale all’altezza, numeroso e qualificato». Non sono solo gli spazi ristretti a presentare complessità: dovendola allestire in modo razionale ed efficiente, anche una vasta superficie può riservare qualche grattacapo: «Ricordo un evento per famiglie organizzato da Johnson&Johnson all’interno di un campo di calcio, per cui avevamo moltissimo spazio a disposizione. Collaboravamo insieme a un altro fornitore per le tensostrutture, e non è stato semplice trovare la soluzione migliore. Alla fine abbiamo optato per un set-up stile fiera, con tanti stand dedicati alle diverse specialità alimentari. In questo modo gli oltre mille invitati hanno potuto usufruire dello spazio in maniera funzionale».
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DANIELA CIARFELLA, RESPONSABILE COMMERCIALE DI COLASANTI CATERING: «Nel caso dell’allestimento di location non tradizionali, l’ispezione ha un ruolo fondamentale: ci permette subito di capire cosa si può fare e cosa no, e di proporre soluzioni alternative o integrative, come un piano B in caso di brutto tempo, o per esempio un cambio di format, se lo spazio non dovesse essere adatto al format iniziale»
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A tutto gas! Uno spazio ricco di fascino, funzionale e versatile: il Mauto, che da settembre è diventato Mauto 2.0, è un contenitore di storie da raccontare e una location da vivere A CURA DELLA REDAZIONE COMMERCIALE
Il direttore del Mauto 2.0 Rodolfo Gaffino Rossi inaugura il garage-officina, dove è attiva una scuola di restauro per auto d’epoca
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umentare le potenzialità di utilizzo dello spazio, incrementare l’interattiA vità e sviluppare la comunicazione multimediale senza dimenticare gli approfondimenti tematici o snaturare l’identità culturale e tecnica del museo: sono questi gli obiettivi principali del “nuovo” Mauto 2.0, il rinnovato Museo Nazionale dell’Automobile di Torino, che si ripropone come polo di attrazione della città dell’automobile per eccellenza. Nuove
tecnologie digitali, diverse modalità di interazione opera-spettatore, approccio differente ai contenuti, valorizzazione degli spazi per una fruizione più articolata e differenziata: sono temi su cui si è concentrato il progetto di sviluppo del nuovo museo. Un programma di interventi appena completato che ha permesso alla struttura di divenire location ideale non solo per la visita di appassionati e addetti ai lavori, ma anche per l’organizzazione di congressi e meeting di lavoro, oltre che di feste, concerti o eventi più in generale. Del resto le potenzialità ci sono tutte, con oltre diecimila metri quadrati di spazio espositivo (articolato in trenta sezioni tematiche e cronologiche e zone adatte a mostre temporanee) nel quale trovano posto sia una collezione costituita da oltre duecento vetture di novanta marche provenienti da tutto il mondo, sia le principali novità in fatto di design, concept e greencar, oltre a e un garage-officina visitabile con una scuola di restauro per auto d’epoca attiva. Oggi il museo rinnovato attrae un target di visitatori sempre più ampio e diversificato e mette a disposizione dei visitatori approfondimenti storici, immagini d’archivio, schede tecniche sulle vetture, consultabili durante la visita attraverso gli smartphone personali, totem multimediali o Ipad in dotazione.
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In questo progetto complessivo si colloca il nuovo centro congressi al primo piano: il volume esistente è stato ripensato per consentire la creazione di due sale distinte (e ottimamente equipaggiate), l’Auditorium con una capienza di quattrocento posti e la Sala 150 (150 posti). Spazi funzionali e moderni nei quali alla semplificazione degli elementi propri dell’architettura, si associano tecnologie evolute e standard elevati (l’Auditorium ha ospitato diversi concerti di musica sinfonica, oltre a importanti convention internazionali), oltre alla possibilità di implementare, a richiesta del cliente, le dotazioni necessarie. UNCONVENTIONAL CON VISTA Accanto a questi spazi “più tradizionalmente congressuali” si colloca la Galleria Nord, un’area di circa cinquecento metri quadrati che collega il foyer alla Sala Panoramica e può servire per coffee break, lunch o cene esclusive utilizzando, nella bella stagione, la terrazza panoramica che si affaccia sulla lussureggiante collina torinese ma che può anche essere, perché no, una capiente area espositiva. Dulcis in fundo, la magnifica Piazza: una corte interna coperta, cuore del museo e frutto distintivo della trasformazione attuata dall’architetto Cino Zucchi nella complessa ristrutturazione dell’edificio. Il
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vecchio cortile con giardino è stato chiuso per realizzare uno spazio nuovo, estremamente avveniristico e suggestivo, la cui superficie complessiva di circa mille metri quadrati può ospitare eventi di vario genere con una capienza decisamente ampia: premiazioni, presentazioni, concerti, cene di gala, sfilate di moda, rappresentazioni teatrali. Il museo rinnovato comunica partecipazione e coinvolgimento di target diversi e complementari, come racconta Rodolfo Gaffino Rossi, direttore del Mauto «Partiamo dall’idea che Il museo debba essere vivo. Quindi laboratori di didattica, mostre, ricerca, convegni internazionali, borse di studio e supporto ai giovani designer, ma anche – in ambito leisure – serate a tema nel dehor e riproposizione di interessanti esperimenti come le Visite Teatrali, una sorta di contestualizzazione storica raccontata da attori, tutto nel filone attualissimo dello storytelling. Tutto questo rispettando il suo ruolo di istituzione che deve preservare, conservare e anche arricchire la sua collezione. Grandi sforzi si stanno compiendo anche nell’ambito della comunicazione, esplorando sia all’interno sia nelle comunicazioni esterne i social network e i nuovi linguaggi». indirizzi a fine rivista
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Incontrarsi nella storia Nel cuore di Pavia, una location di antico pregio caratterizzata da versatilità nell’accoglienza e da tecnologia avveniristica. È il settecentesco Palazzo Brambilla A CURA DELLA REDAZIONE COMMERCIALE
leganza, comfort, tecnologia di ultima generazione sono le parole d’ordine E della sala convegni che, a Pavia, accoglie i protagonisti di meeting, seminari e corsi di formazione al piano nobile di un palazzo settecentesco che fu la casa del chirurgo degli imperatori d’Austria e che oggi è sede della Fondazione Banca del
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Monte di Lombardia: Palazzo Brambilla. Siamo nel cuore di Pavia, a 47 chilometri da Linate e a pochi minuti di cammino dalla stazione ferroviaria. Qui a battere il tempo è il fascino della storia di quella che fu capitale del regno longobardo, prima, e poi importante centro del regno austriaco degli Asburgo. Nei dintorni del palazzo si incontrano alcune tra le più belle chiese romaniche italiane, palazzi e cortili segreti, l’Università degli studi che contende il primato dell’antichità a Bologna e che Maria Teresa d’Austria trasformò in uno dei più importanti centri di studi della Lombardia. Palazzo Brambilla si appoggia con la facciata settecentesca, disegnata da Giuseppe Piermarini, sulla via principale del centro che unisce il fiume Ticino con il suo Ponte Coperto al Castello Visconteo ed è epicentro dei servizi e cuore del polo culturale cittadino. Ad accogliere gli ospiti, il cortile affrescato del palazzo e il moderno ascensore che conduce in un ambiente dai pregevoli standard qualitativi, accogliente e dotato di tecnologia avveniristica. Nella sala congressi, caratteristica è l’accoglienza dei 54 ospiti tutti disposti intorno a un unico tavolo ovale. Ogni postazione al tavolo è dotata di monitor e collegamento tramite computer a tutti i monitor e alla rete, mentre una sala interpreti consente la traduzione simultanea in più lingue. Peculiarità della location è la sua versatili-
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tà, che ne consente un utilizzo adatto a forme diverse di incontri: riunioni riservate, convegni e corsi di formazione per un pubblico di partecipanti che possono andare da quindici a sessanta. Pertanto, risulta perfetta sia per piccoli meeting sia per incontri ai massimi livelli nazionali e internazionali. Anche perché affianca la sala principale e completa l’offerta un elegante salottino per 14 persone con monitor e postazioni computer. Nella sala da pranzo vengono servite colazioni di lavoro al tavolo, per un totale di sessanta persone, o a buffet, aperitivi e coffee break.
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gusto neoclassico dei vicini palazzi dell’Università, opera di Pollach e Piermarini. Una volta partito Brambilla, il palazzo passò di proprietario in proprietario. Nel 1802 ospitò il famoso poeta Vincenzo Monti, professore di eloquenza all’università di Pavia. Gli eleganti ambienti interni conservano alcune pregevoli opere di arte moderna e contemporanea, a cominciare dal cortile di entrata che si arricchisce con una collezione di sculture di Carlo Mo. indirizzi a fine rivista
UN PASSO INDIETRO Palazzo Brambilla, contiguo a Palazzo Garroni-Carbonara, è un affascinante esempio di palazzo settecentesco e accoglie gli ospiti nella veste in cui venne completamente trasformato, nel diciottesimo secolo, da un noto architetto pavese, Luigi Malaspina, con un progetto di ristrutturazione radicale. I lavori iniziarono nel 1786 quando fu acquistato dal chirurgo di Casa d’Austria Alessandro Brambilla, fondatore della chirurgia moderna. Negli interni spiccano i fregi dorati sulle porte e un medaglione di bronzo raffigurante il suo volto. Ancora oggi Palazzo Brambilla mantiene l’impianto settecentesco, a partire dalla facciata concepita secondo il
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Scegliere Venezia Una location tranquilla che invita alla concentrazione e al relax, un luogo inconsueto per organizzare convegni ed eventi aziendali, immersi tra storia e cultura A CURA DELLA REDAZIONE COMMERCIALE
enezia, città unica al mondo, è nata dall’unione di tante piccole isole che V nel tempo hanno caratterizzato in modo significativo il suo territorio e l’intera laguna; una di queste, l’isola di San Servolo, collocata al centro del bacino di fronte al mondano Lido, agli incantevoli Giardini della Biennale e alla centralissima Riva degli Schiavoni, è ancora oggi un luogo speciale ed esclusivo, intriso di misticità. Sull’isola, un antico monastero benedettino che sorge all’interno di un meraviglioso parco di quattromila metri
quadrati, è stato trasformato in un’accogliente location congressuale grazie a una generosa operazione di recupero edilizio avviata ormai una ventina di anni fa. Un intervento articolato, sia per la qualità dei beni salvaguardati, sia per la destinazione assegnata a questo complesso, attraverso il quale l’intera isola è stata restituita alla comunità come centro di formazione e di sviluppo culturale e sociale. San Servolo Servizi con le sue 12 sale congressi in grado di ospitare dai venti ai 240 posti a platea e l’annessa struttura ricettiva di oltre trecento posti letto, rappresenta una destinazione insolita ma d’eccellenza per programmare convegni, seminari di formazione ed eventi culturali nella città lagunare. La diversa capienza e i servizi tecnici permettono infatti di organizzare qualsiasi tipologia di evento, anche grazie alla dotazione di aree interne ed esterne per l’organizzazione di catering e coffee break. Gli alloggi sono moderni e confortevoli, tutti dotati di aria condizionata, televisione, telefono e accesso a internet. Sale per incontri, banchetti e cene di gala (ospitate in spazi da 150 e 450 metri quadrati), sale espositive e terrazze che spaziano in un ampio parco di alberi centenari dal cui belvedere si può godere di una invidiabile vista sul bacino di San Marco, che dista a pochi minuti di vaporetto. Efficienza e professionalità si coniugano con un patrimonio unico fatto di tradizione e storia, di cui sono testimonianza eccellente il chiostro e l’incantevole chiesa settecentesca. Il Museo della Follia completa l’offerta culturale di San Servolo che è oggi uno tra i principali centri congressuali della città di Venezia. L’isola si raggiunge facilmente con il servizio di trasporto pubblico lagunare che la collega direttamente a San Marco, il cuore della città. indirizzi a fine rivista
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Alle porte di Bologna si affaccia una nuova eccellenza: il Palazzo di Varignana Resort & SPA. Elegantemente incastonato in 20 ettari di parco, immerso nella bellezza unica delle colline di Bologna, Palazzo di Varignana è la destinazione ideale per eventi di successo. www.palazzodivarignana.it
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Uno scenario naturale Una cena di gala tra le vasche dei delfini o un evento notturno sotto gli occhi attenti degli squali: l’Acquario di Genova può offrire al Mice atmosfere uniche e insolite A CURA DELLA REDAZIONE COMMERCIALE
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na cornice dinamica, in continua trasformazione, un progetto interdisciplinare che favorisce un’immersione totale nel mondo marino e consente un approccio integrato alla natura attraverso didattica, comunicazione, svago e business: l’Acquario di Genova è tutto questo perché accanto alla sua funzione primaria mette a disposizione spazi e strutture per eventi di ogni tipo. Collocato all’interno del Porto Antico del capoluogo ligure, l’Acquario, realizzato su progetto dell’archistar Renzo Piano, rientra nel più ampio programma di riqualificazione dell’area portuale voluto in occasione delle Colombiadi, nate per celebrare il cinquecentenario della scoperta dell’America. La struttura si è ampliata recentemente con il Nuovo Padiglione Cetacei che ha arricchito la visita del pubblico, offrendo anche nuove opportunità per il mondo incentive. La nuova sezione, infatti, si presta a ospitare eventi con vista sulla nuova vasca principale della struttura, in cui è possibile vedere i delfini sia dall’alto, sia da una prospettiva subacquea attraverso un tunnel vetrato che permette di ammirare questi bellissimi cetacei mentre nuotano. Oggi l’Acquario è una struttura modernissima che fa parte di Costa Edutainment Spa, società specializzata nella
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gestione di grandi strutture pubbliche e private dedicate ad attività ricreative, culturali, didattiche, di studio e di ricerca scientifica. COMUNICAZIONE TAILOR MADE Una società attenta che non si propone come semplice fornitrice di location, ma come partner per strutturare progetti di comunicazione integrati e personalizzati capaci di rispettare la mission dell’Acquario, la sensibilizzazione nei confronti dell’ambiente. Oltre a essere un punto di riferimento per la conoscenza e la divulgazione ambientale, l’Acquario diviene così location originale per regalare ai suoi ospiti serate incredibili grazie alle spettacolari sale affacciate sulle vasche espositive. La struttura si presta, infatti, a soddisfare le esigenze di diversi target e costituisce un luogo adatto sia per i più tradizionali meeting aziendali, congressi, team building, eventi incentive o cene di gala sia come set per riprese cinematografiche e televisive o progetti di comunicazione e iniziative di co-media e co-marketing. L’originalità e l’unicità della struttura, unite al format dell’edutainment (unione delle parole education ed entertainment), consentono di sviluppare progetti di comunicazione “tailor made” che sfruttano la suggestione dello spazio per coinvolgere l’utente e farlo sentire al centro di una scenografia naturale. indirizzi a fine rivista
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LOCATION NON TRADIZIONALI
Convivialità nella Città Eterna Perché un evento o una serata diventino un momento indimenticabile occorre che ogni cosa, a partire dal cibo, sia curata nei minimi dettagli. Colasanti Catering lo sa A CURA DELLA REDAZIONE COMMERCIALE
a buona riuscita di un evento dipende da molti fattori: innanzitutto una Lbuona organizzazione, una location esclusiva che sappia sorprendere, ma anche un servizio catering di qualità, affidabile e originale allo stesso tempo, attento a ogni dettaglio e in grado di far fronte alle richieste degli ospiti più esigenti. A Roma, da quasi vent’anni, è attivo Colasanti Catering, un connubio perfetto tra l’organizzazione dell’evento e una cucina fatta solo di prodotti di prima qualità, scelti con meticolosa attenzione da chi da sempre ha a cuore questo mestiere. Varie e diversificate le tipologie dei servizi offerti: dai coffee break, ai light lunch, dal welcome cocktail alle cene di gala più esclusive. Una gamma completa che comprende allestimenti di pregio, personale qualificato e professionale, nonché un menu molto flessibile che può spaziare da pietanze veloci e leggere fino a qualcosa di più ricercato, come ricette al cucchiaio o un menu finger food. Le location scelte come scenario di questi eventi sono tutte nella capitale o nei dintorni: castelli medievali, ville rinascimentali, palazzi barocchi, edifici dell’antichità, luoghi unici che solo la Città Eterna sa offrire.
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«Sono da sempre nel settore della ristorazione nella veste di chef e insegnante di cucina e ho alimentato giorno dopo giorno la mia passione per il buon cibo unita all’instancabile volontà di rendere felici i commensali» spiega Rino Ciarfella, titolare di Colasanti Catering. «Siamo specializzati nella produzione della pasta per la quale utilizziamo la tradizionale lavorazione con le trafile in bronzo. I nostri stabilimenti sono dotati di cucine e laboratori di pasticceria nei quali selezioniamo accuratamente tutte le materie prime necessarie, con una scelta preferenziale verso i prodotti locali. Siamo anche accreditati dalla comunità ebraica di Roma come catering in grado di soddisfare le regole della kasherut. Inoltre, nel periodo invernale, ci piace organizzare corsi di cucina amatoriale durante i quali anche coloro che da sempre si sono tenuti rigorosamente distanti dai fornelli scoprono un’inaspettata passione stimolati dai nostri piccoli segreti culinari». Grazie alla qualità dei servizi offerti l’azienda ha ottenuto, oltre al certificato di qualità Iso 9001:2008, anche il riconoscimento da parte del Gambero Rosso e della Cucina Italiana, a testimonianza di un’attenzione verso ogni aspetto dell’attività e soprattutto di una capacità unica di soddisfare le esigenze del cliente. indirizzi a fine rivista
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LOCATION NON TRADIZIONALI
Un piccolo mondo per eventi multi-sensoriali Il Convento San Giuseppe di Cagliari non è una semplice location, ma un luogo nel quale regna un’atmosfera che rimanda alle più antiche tradizioni dell’isola A CURA DELLA REDAZIONE COMMERCIALE
i location insolite, si sa, ce ne sono ormai molte, ma alcune si distinguoD no ancora dalle altre per un’atmosfera particolare, come è il caso del Convento San Giuseppe di Cagliari: varcare la sua porta significa entrare in un piccolo mondo dove il tempo sembra essersi fermato, se non fosse per tutti gli eventi, i meeting e le iniziative che lo animano. Dopo secoli di storia legata a ordini monastici che ne fecero la loro dimora, più di vent’anni fa, dopo un attento e amorevole restauro, il convento è tornato alla vita come luogo di incontro sinonimo di accoglienza di alto livello, di spazi polifunzionali e assolutamente particolari, come le sale che richiamano al medioevo, i giardini che sembrano luoghi incantati e gli altri spazi che lo rendono una location per eventi davvero particolare, un posto che si propone come ambasciatore della cultura e della gastronomia sarda nel mondo. TUTTA UN’ISOLA IN UNA LOCATION Storia e cultura si incontrano in questo luogo speciale che si avvale di uno staff che saprà aiutare gli organizzatori nel realizzare i progetti più diversi, con idee innovative e massima collaborazione, comportandosi come un partner che si
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dedica completamente a chi gli si affida fino al risultato finale. E la location è anche un centro per l’arte e la cultura: si svolgono, qui, infatti, spettacoli, concerti, feste, che valorizzano le tradizioni sarde, così come le proposte artistiche di altre zone d’Italia o straniere. In questa piccola azienda, fatta di persone e con la passione per le persone, gli eventi si svolgono nelle suggestive otto sale con materiali originali perfettamente conservati e nei cinque giardini, luoghi molto particolari che si distinguono per i profumi sprigionati dagli alberi e dalle piante e per l’atmosfera che trasforma pranzi e cene in momenti magici. Il convento è un vero angolo di Sardegna in città, un luogo che promuove anche la cucina locale, proponendo gusti e profumi che raccontano un’intera isola. Ha un’anima green per l’energia rinnovabile che acquista, per gli orti sinergici e naturali, per gli aranceti e uliveti dei quali utilizza i prodotti per creare menu particolari all’insegna del biologico. Molto spesso la location è popolata da artigiani che confezionano terracotte, da tessitrici che realizzano lavori che vengono poi esposti, in un ambiente in continuo fermento artistico, che porta i suoi prodotti e le sue idee anche fuori dalle sue mura, nei teatri, sulle spiagge, in barca o negli stazzi dei pastori con grande entusiasmo e passione per la propria terra. indirizzi a fine rivista
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VENUE PER MINIMEETING
Smaller is smarter
Si fa sempre più ricorso a format come workshop, seminari, piccoli meeting ed eventi per un pubblico ristretto: effetto dei budget ridotti, ma anche opportunità per sperimentare nuovi metodi formativi no sguardo ai numeri è sempre d’aiuto per fare il punto della situaU zione: un’interessante survey realizzata
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MATTEO ROCCA
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da American Express Meeting&Events all’incirca un anno fa fotografava i trend in atto a livello globale nel campo degli eventi, tirando le somme sul 2013 in chiusura e proponendo le stime per il 2014 alle porte. A fronte di una tenuta complessiva nel numero dei meeting (in lieve aumento negli Usa, +1,5 per cento; sostanzialmente invariati in Europa; in lieve calo nell’area asiatica, -1,2 per cento), le modifiche più sensibili riguardavano il numero dei partecipanti e la durata media, previste in calo soprattutto nell’area europea. Proviamo a combinare questo ritratto con i trend evidenziati dai Meetings Outlook di Mpi, disponibili sul sito dell’associazione (facciamo riferimento alla
“summer edition” 2014), in cui si evidenzia una crescita sul fronte della partecipazione virtuale, il che vuol dire un maggiore ricorso a sessioni live e teleconferenze. L’aumento dei “virtual attendees” è superiore a quello dei partecipanti “in praesentia”. Dopo questa rapida introduzione “numerologica”, proviamo a tirare qualche somma, anche se l’esito potrà a prima vista apparire banale: i piccoli eventi rappresentano una quota in crescita all’interno della più ampia compagine del Mice. Potrà apparire lapalissiano, dopo anni di spirale recessiva che non si è per nulla decisa a invertire la tendenza: gli eventi sono andati incontro a una clusterizzazione e a una regionalizzazione maggiore. Nel nostro Paese, facendo riferimento agli ultimi dati dell’Osservatorio Congressuale Italiano, un evento corporate su due si tiene in un hotel, e gli hotel presentano mediamente una dimensione degli eventi più bassa (al di sotto delle cinquanta persone), sicché il conto della serva è presto fatto. C’è però un altro aspetto da considerare. Se è vero che il ridimensionamento generale – e l’annesso aumento degli
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VENUE PER MINIMEETING small meeting a corto raggio – sono stati una conseguenza diretta della crisi che ha sottratto risorse a tutti, è altrettanto vero che nessuno può pensare di lesinare anche sulla qualità nel lungo periodo. Gli eventi non sono più quelli di una volta? È così. Sono più piccoli e più brevi? Senz’altro. Sono peggiori di prima? A questa domanda possiamo ragionevolmente rispondere di no. La meeting industry ha dovuto affrontare la sfida di fare sempre di più con meno risorse, e una volta preso atto che le dimensioni e la composizione della platea sono cambiate, ha continuato a lavorare per tenere alta la bandiera della qualità. Piccoli meeting, seminari, workshop, corsi di formazione intensiva o sperimentale hanno potuto beneficiare della consolidata competenza dei planner abituati a gestire i piccoli numeri, insieme ai nuovi sviluppi e alle metodologie didattiche basate sull’uso della tecnologia, in particolare quella portatile. I gruppi ristretti rendono possibile l’impiego di numerose tecniche formative per stimolare l’interazione, i lavori di gruppo, incentivare lo scambio e la discussione, animando la sessione con giochi ed esperimenti anche molto semplici – a volte bastano un foglio di carta e una penna – o più raffinati, che garantiscono un maggior coinvolgimento e facilitano la raccolta di feedback, la soluzione di dubbi e l’apprendimento attraverso il confronto alla pari con i presenti. In quest’ottica la riduzione numerica dei gruppi può essere vista, oltre che come un giro di vite per risparmiare, come un modo per aumentare la produttività e conseguentemente anche il Roi dell’evento. Per dirla all’americana: smaller is smarter. O no? CONOSCERE I PROCESSI COMUNICATIVI Abbiamo chiesto un parere al meeting designer Mike Van der Vijver, che ci mette subito in guardia dal trarre conclusioni troppo vincolanti: «Se è progettato bene, anche un grande evento con 500 o mille persone può rivelarsi altrettanto efficace, perché rende possibile sfruttare la “saggezza della folla”, la “wisdom of the crowd” teorizzata qualche anno fa da James Surowiecki. D’altra parte è vero che progettare un
programma per un pubblico molto ampio è complesso, e anche piccoli errori, o piccole valutazioni non fatte o fatte male, possono condizionarne notevolmente l’esito. Il piccolo evento è solo in apparenza meno complesso, perché richiede una profonda conoscenza dello strumento-meeting. Poniamo il caso che in un piccolo gruppo sorga un conflitto: se non conosci il conflict management, se pensi di poter semplicemente “fare il formatore” senza avere affinato anche le capacità del facilitatore, possono sorgere problemi». La specificità degli small meeting risiede nel diverso tipo di rapporto che si instaura tra relatore e pubblico, e tra i singoli partecipanti, con differenze di approccio da non sottovalutare. «I grandi eventi presuppongono una
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MIKE VAN DER VIJVER, meeting designer: «Il piccolo evento è solo in apparenza meno complesso, perché richiede una profonda conoscenza dello strumento-meeting. Poniamo il caso che in un piccolo gruppo sorga un conflitto: se non conosci il conflict management, possono sorgere problemi»
NON LASCIATE A CASA IL CELLULARE Gli acronimi sono sempre intriganti: sono attraenti come un indovinello, ma possono essere imbarazzanti quando il nostro interlocutore dà per scontata la nostra capacità di risolverli nel modo giusto. Alzi la mano chi non ha avuto almeno un momento di esitazione quando, in gioventù, si è visto recapitare per la prima volta un invito con l’enigmatico monito “RSVP”, ovvero
“Répondez, s'il vous plaît”. Oggi i partecipanti a un workshop formativo potrebbero provare un analogo spaesamento davanti a un altro acronimo, sempre più diffuso: BYOD, o BYOP, che sta per “Bring your own device” o “your own phone”. Con questa sigla si invita il destinatario a portare con sé smartphone o tablet, perché se ne farà uso in aula, sfruttando qualche app o chiedendo ai partecipanti di consultare o produrre contenuti in tempo reale. È vero che ormai il cellulare è una nostra appendice e potrebbe sembrare superfluo precisarlo, ma l’evoluzione dei costumi spinge comunque a modificare l’etichetta. E quindi, la prossima volta che vi invitano a un evento, BYOD.
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VENUE PER MINIMEETING
MADDALENA MILONE, titolare dell’agenzia Meeting Planner: «Se si parla di una nuova app la si può far provare in tempo reale raccogliendo subito un feedback; ci sono possibilità che ovviamente sono favorite dai piccoli numeri, visto che il costo per mettere un tablet a disposizione di ciascun partecipante incide ancora non poco»
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maggiore preparazione come meeting designer, quelli piccoli richiedono la capacità di fare da facilitatore, il che però non rientra nella tradizionale meeting industry», osserva Van der Vijver. «Come spesso affermo, il settore si concentra moltissimo su logistica e contenuti, troppo poco sui processi e sulla loro gestione. Si sa organizzare, e molto bene anche, ma spesso non si sviluppa il contenuto in modo che sia realmente utile e produttivo per i partecipanti».
tatori di meeting interni: a prescindere dal contenuto del meeting, si tratta di apprendere come condurre il processo verso gli obiettivi desiderati. Un facilitatore capace può conseguire i risultati attesi accorciando magari di un’ora la durata della riunione. Moltiplicando quest’ora per il numero di persone presenti, si può ottenere un notevole risparmio di ore lavorative». Tornando alla nostra ipotesi di partenza, quindi: smaller is smarter, sì, ma a patto che si sappia come fare.
FORMARE I FORMATORI I piccoli eventi come workshop e seminari sono perlopiù meeting a finalità formativa, e richiedono lo sviluppo di doti professionali adeguate. Quando parla di “gestione del processo”, Van der Vijver allude alla capacità di saper leggere la bussola – e il barometro – dell’evento, guidandolo verso la direzione voluta. Nulla può essere lasciato al caso, perché il rischio di non concludere nulla è sempre molto alto. «I formatori – spiega Van der Vijver – sono più abili nel fare le considerazioni giuste sul processo: si tratta di tenere il polso dell’evento e capire quando è il momento per sollecitare domande, quando il momento per fare un approfondimento, quando occorre lasciare le redini del dibattito e quando riprenderle. I formatori professionisti spesso sanno farlo molto bene, altri relatori hanno una conoscenza perfetta dei contenuti ma non del processo, appunto, per cui il meeting rischia di essere una perdita di tempo». La padronanza dei processi di comunicazione, per fortuna, si impara: «Qualche mese fa abbiamo lanciato un programma di formazione di due giorni per facili-
PICCOLI MOMENTI INCENTIVANTI L’evento è di successo se tale lo ritiene chi vi ha partecipato: se si è sentito accolto, coccolato, ascoltato, se ha appreso cose utili per migliorare concretamente il suo modo di lavorare o di agire, se ha avuto modo di apprezzare la professionalità degli speaker, l’amenità o la funzionalità della location. Per ottenere questo risultato i procedimenti da seguire non sono sempre gli stessi, e se è vero come è vero che ogni evento fa storia a sé, la tipologia della comunicazione e le dimensioni del target incidono sensibilmente sulle strategie da adottare, come conferma Maddalena Milone, titolare dell’agenzia Meeting Planner. «Anzitutto è fondamentale il comfort: per piccoli gruppi, il set-up della sala deve essere diverso, bisogna adottare degli accorgimenti atti a favorire la maggiore interazione tra tutti i partecipanti. Ad esempio occorre garantire una minore distanza tra podio e platea, strutturare la sala con un allestimento a banchi di scuola o a ferro di cavallo, a seconda delle esigenze. Questo dà agio per il ricorso a tutte le diverse metodologie di coinvolgimento e gamification, da quelle più tradizionali – palette, giochi, televoter – alle più innovative». Per la titolare di Meeting Planner non esistono location migliori di altre per questo tipo di eventi: l’importante è che lo spazio sia idoneo, luminoso, tranquillo e confortevole. Il numero contenuto garantisce anche la massima attenzione da parte di tutti i presenti. C’è invece un massimale di persone che fa da soglia di garanzia: «Indicativamente, fino ai trenta partecipanti si può parlare di piccolo gruppo, e adottare di conseguenza tutte le strategie di cui parlavamo prima». I vantaggi dei workshop sono legati anche alla possibilità di favorire la sperimentazione diretta di prodotti, servizi, device, mettendo a disposizione dei partecipanti gli strumenti tecnici e tecnologici necessari. «Se si parla di una nuova app la si può far provare in tempo reale raccogliendo subito un feedback, ci sono possibilità che ovviamente sono favorite dai piccoli numeri, visto che il costo per mettere un tablet a disposizione di ciascun
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LO FAMO IN PIEDI? Durante l’intervista pubblicata in queste pagine, il meeting designer Mike Van der
partecipante incide ancora non poco», spiega Milone, che avalla la nostra ipotesi sulla corrispondenza tra “small” e “smart” meeting. «Si fa sempre più ricorso a format per piccoli gruppi, ovviamente in conseguenza dei budget più ridotti. Insieme a questo sta prendendo piede l’idea del “far fare”, sperimentare, mettere in piedi percorsi e non semplici corsi di formazione. Aziende, associazioni, professionisti vogliono riunirsi per parlare di best practice, casi clinici – nel caso dell’utenza medica – e case-history reali, fare delle esercitazioni. Recentemente abbiamo tenuto dei corsi sul budget impact model per le Asl. Si tratta di uno strumento di pianificazione delle risorse in campo farmaceutico, e permette di fare delle simulazioni. Ogni partecipante inserisce i dati relativi alla propria esperienza di lavoro di tutti i giorni e verifica i risultati in tempo reale insieme ai tutor, in questo modo la sperimentazione diretta migliora l’experience e favorisce l’apprendimento». Un altro vantaggio non trascurabile del lavorare con i piccoli gruppi è dato dal risvolto motivazionale. Come osserva Maddalena Milone, spesso l’essere incluso in una cerchia selezionata di partecipanti ha un effetto incentivante: «Il discente si sente più importante, perché con la sensazione di classe ristretta, in cui non c’è l’effetto-massa, migliora l’esperienza e la sensazione di apprezzamento individuale anche a livello psico-
Vijver cita en passant una recente ricerca condotta dalla Washington University, che dimostra come le riunioni fatte stando in piedi durino un terzo del tempo di quelle fatte intorno a un tavolo, portando tuttavia agli stessi risultati. Un risparmio di ore notevole, che sembra dare ragione alla larga schiera dei critici delle riunioni aziendali, spesso vissute come lunghe, noiose e inconcludenti. La postura eretta effettivamente rende più attivi, la scarsa comodità aiuta ad andare dritti al punto e ad evitare inutili circonlocuzioni. Meeting room senza sedie quindi? Dipende dai casi. Forse, più semplicemente, si può tenere in considerazione questa alternativa per i piccoli gruppi che devono prendere decisioni in breve tempo.
logico». Il piccolo evento può essere l’occasione per proiettare un “occhio di bue” sui singoli, dando loro l’opportunità di emergere e far emergere dubbi, problematiche, curiosità e desideri: in questo modo l’azienda può raccogliere dei feedback preziosi, valorizzando appieno la comunicazione – che è perennemente bidirezionale – in entrambi i sensi.
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Piccoli e di qualità cover story
La tecnologia al servizio dei workshop consente di migliorare l’efficienza formativa e di produrre documenti puntuali in tempi rapidi, così da valorizzare al meglio il potenziale dei piccoli numeri MATTEO ROCCA
epetita iuvant” si dice, ed è senz’altro vero anche nel campo dei mee“R ting. Che si tratti di eventi formativi, o di riunioni importanti in cui vengono analizzati problemi e individuate soluzioni, l’evento non si esaurisce in se stesso, ma porta con sé una serie di attività preliminari o a posteriori che ne rafforzano l’efficacia e la produttività. Nel mondo accademico, per fare un esempio, si sta diffondendo sempre più il modello della “flipped classroom”, la classe “capovolta”, in cui si inverte il tradizionale ordine tra lezione frontale in aula seguita dalla preparazione individuale (i classici compiti a casa). Il nuovo paradigma, supportato dalle adeguate tecnologie, prevede invece che i contenuti del corso siano messi a disposizione dei discenti prima dell’incontro con i tutor o
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i professori, sfruttando la semplicità di veicolazione offerta da e-book, risorse multimediali, video su internet e piattaforme di condivisione come SlideShare. In questo modo la classe parte già da una prima base di informazioni su cui è possibile innestare un dibattito, sviluppando i diversi punti di vista. Anziché partire da zero, il workshop o la lezione di rito diventano un momento in cui affrontare dubbi e risolvere questioni in maniera più raffinata, offrendo un’utilità maggiore a docenti e discenti, perché entrambi potranno investire il tempo del loro incontro nell’applicare le nozioni già apprese piuttosto che nel memorizzare nuove informazioni. Sempre più spesso inoltre gli eventi, specie se hanno coinvolto un piccolo gruppo di decision maker (dirigenti, consiglieri d’amministrazione, project manager), sono seguiti da una serie di momenti “protocollari”, come la produzione di verbali, atti, documenti da approvare, sintesi dei vari momenti dell’incontro per ragioni di archiviazione, controllo dei processi, validazione e follow-up. Questa sequenza potenzialmente noiosa, da riunione di
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VENUE PER MINIMEETING condominio, assume un diverso valore se si considerano la tipologia e la velocità con cui questi documenti oggi vengono realizzati e messi a disposizione di clienti interni e stakeholder. Entro poche ore dall’incontro, un manager può ricevere il “recap” della riunione da girare all’interno del suo ufficio, o da ricontrollare in aereo mentre vola letteralmente da un meeting all’altro. Allo stesso modo è possibile comunicare all’esterno i risultati di una presentazione o di una ricerca entro poche ore, facendo pervenire a uffici stampa e giornalisti di settore un prodotto editoriale già definito, magari in versione pdf o su uno dei tanti sfogliatori online. La rapidità della comunicazione, più che mai essenziale, diventa un valore aggiunto per gli eventi più formali, in cui si prendono decisioni che coinvolgono azionisti, partner e gruppi di interesse. Sia prima che dopo, oltre che ovviamente durante un meeting, è utile poter contare su servizi, strumenti e professionisti in grado di migliorare la qualità complessiva dell’evento, perché agendo sui contenuti, sulla loro chiarezza e leggibilità, possono far risparmiare tempo ed energie a tutti. SIMULAZIONI E DIBATTITI Torniamo al nostro primo esempio e immaginiamoci un evento a carattere formativo come può essere un workshop Ecm, o un altro corso di aggiornamento tecnico-scientifico. Spesso si tratta di piccoli numeri, in cui la discussione, il coinvolgimento, il racconto delle diverse esperienze individuali costituiscono un momento essenziale: la formazione tende a essere sempre meno frontale e unidirezionale, e a essere impostata secondo una crescente logica peer-to-peer, come ci conferma Riccardo Baicchi, sales manager di Regia Congressi e di Virtual Training Support: «La formazione medica si basa molto sulla formazione in piccoli gruppi, 20-30 persone o talvolta anche meno: ci sono classi di appena una decina di professionisti. I vantaggi del numero ristretto sono legati alla possibilità di effettuare simulazioni dal vivo – magari a turno, facendo sì che tutti i medici possano fare la stessa esperienza – e di discuterne a lungo in modo efficace. Si fa molto ricorso anche a simulazioni di colloqui tra medico e paziente, tra medico e familiari e tra gli stessi medici all’interno di un equipe, o tra medico di medicina generale e specialisti, data la centralità che la comunicazione assume in tanti momenti delle professioni sanitarie». Entrando nel merito più specificamente formativo, il ricorso alle simulazioni e alla virtualità è fondamentale, specie per le attività più delicate che toccano da vicino la salute e l’incolumità dei pazienti. La possibilità di “dilatare” e approfondire l’espe-
rienza formativa attraverso l’uso di supporti tecnologici consente agli specialisti di sperimentare in anticipo i vari tipi di condizioni e di complicazioni, con ovvi vantaggi per la loro abilità professionale: «Altre simulazioni, sia 2D che 3D, riproducono la gestione di casi clinici e di situazioni in sala operatoria, come gli interventi effettuati per mezzo di robot, o la gestione di emergenze», spiega Baicchi. «Proprio come i piloti d’aereo, che si formano per mezzo di numerose ore di simulazione di volo: l’anno scorso, se vi ricordate, un pilota ha effettuato un atterraggio d’emergenza senza carrello a Fiumicino, ed è riuscito a farlo nel modo migliore proprio perché aveva già sperimentato la stessa situazione con le medesime condizioni al simulatore. Per un chirurgo altamente specializzato non è diverso». I supporti tecnologici danno una grandissima mano prima, durante e dopo i workshop, ma devono essere sempre considerati uno strumento diretto a un fine – quello di favorire l’emersione e lo scambio di conoscenze tra i professionisti presenti. «Alcuni software formativi vengono messi a disposizione dei partecipanti su tablet, ed ecco perché è importante poter contare su un numero ristretto. Ovviamente poi il tutto rimane accessibile e fruibile in modalità e-learning anche per un’utenza più ampia e per il ripasso individuale, ma il confronto in aula rimane comunque un momento essenziale. Oggi più che mai l’orientamento della formazione medica è quello di mettere al centro il paziente, inteso come un paziente complesso, che può richiedere l’attenzione di più specialisti», conclude Baicchi.
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RICCARDO BAICCHI, sales manager di Regia Congressi e di Virtual Training Support: «La formazione medica si basa molto sui piccoli gruppi. I vantaggi del numero ristretto sono legati alla possibilità di effettuare simulazioni dal vivo – magari a turno, facendo sì che tutti i medici possano fare la stessa esperienza – e di discuterne a lungo in modo efficace»
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SAMUEL ZAMBELLI, sales & marketing manager di Studio Acta: «Fondamentale nella produzione degli atti di un convegno è la resocontazione, ovvero la ricostruzione degli interventi dei relatori, che nell’esposizione orale possono risultare in alcuni punti poco chiari. Oggi abbiamo “resocontazioni in real time”, consegnate ai partecipanti al termine dell’evento»
hot topics VI RICORDATE DI MICHELA? Ha una storia lunga quanto quella dell’Italia unita: la macchina per la stenotipia ideata da Antonio Michela Zucco, e che da lui prende il nome, nacque negli Anni 70 dell’Ottocento, e insieme al metodo per utilizzarla accompagna tuttora le sedute del Senato della Repubblica, ovviamente in forma computerizzata. La tastiera si compone di venti elementi, con cui lo stenotipista riproduce opportunamente le diverse combinazioni di sillabe, arrivando a registrare fino a duecento parole al minuto. Sistemi del tutto simili sono impiegati per tenere traccia delle discussioni parlamentari anche negli Stati Uniti, in Canada, Australia e Germania, oltre che ovviamente in ambito giudiziario.
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SCRIPTA MANENT I filmati delle sedute parlamentari e delle aule giudiziarie hanno reso familiari a tutti noi le macchine per la stenotipia: piccole tastiere simili a una pianola, mediante le quali gli stenografi registrano velocemente le varie fasi del dibattito. Si tratta di una pratica molto importante, anche se esistono altri sistemi per la resocontazione che fanno apparire la macchina per la stenotipia un mezzo forse un po’ vintage, per quanto efficace. Le tecniche per la produzione dei materiali di un convegno hanno conosciuto negli anni una rapida evoluzione, finalizzata soprattutto a ridurre l’intervallo temporale tra l’evento e la diffusione della sua versione scritta. Abbiamo chiesto a Samuel Zambelli, sales & marketing manager di Studio Acta, di descriverci caratteristiche e vantaggi della produzione di atti congressuali: «A differenza della semplice trascrizione, la resocontazione implica un lavoro “editoriale”, ossia un intervento di messa a punto del testo sotto il profilo linguistico, in cui si rivede la costruzione delle frasi, che nell’esposizione orale estemporanea possono risultare talvolta poco chiare. Questo intervento viene effettuato dal resocontista sempre e comunque nel rispetto di quanto detto dal relatore e del suo registro linguistico. Per quanto riguarda i tempi di produzione del resoconto, si parla di “resocontazione in real time” se il resoconto è prodotto e consegnato contestualmente con il termine dell’evento o entro poche ore». Più propriamente oggi si parla di “respea-
king”, ovvero “ridettatura”: con l’impiego di software di riconoscimento del parlato, il resocontista ripete al microfono il discorso del relatore, generando direttamente un file di testo. «Così facendo il testo è disponibile contestualmente alla sua produzione. Un team per la produzione di atti in tempo reale si compone generalmente di due resocontisti, o di un resocontista e un revisore. Nel primo caso, i due resocontisti si alternano nella ripresa del parlato per turni di circa trenta minuti ciascuno. Durante il turno di lavoro ognuno produce un testo in prima stesura che corregge mentre l’altro collega sta riprendendo l’intervento successivo. Nel secondo caso, mentre il resocontista produce la prima stesura il revisore esegue le correzioni necessarie in tempo reale». Il workflow risulta notevolmente semplificato, e sono eliminate fasi intermedie di sbobinatura o trascrizioni ulteriori che allungherebbero il processo e soprattutto diminuirebbero la vicinanza tra resoconto e discorsi originali. Un lavoro solo in apparenza semplice, perché l’adattamento “real time” degli interventi orali in forma scritta richiede una certa padronanza della materia, specie nel caso di convegni specialistici e scientifici. «I resocontisti/respeaker devono avere innanzitutto le stesse competenze psico-cognitive degli interpreti di simultanea, e una solida cultura generale che permetta loro di fronteggiare qualsiasi tipologia di testo», prosegue Zambelli. «Sono per lo più laureati dei corsi di interpretazione con specializzazioni settoriali – economico, giuridico, commerciale, politico, eccetera – e hanno conseguito la certificazione di settore rilasciata dall’Accademia Aliprandi-Rodriguez di Firenze». La produzione di un testo leggibile e scorrevole partendo da una base volatile come quella di un keynote speech è senz’altro un valore aggiunto, che richiede una certa attenzione e cura editoriale. Grazie alla resocontazione professionale oggi gli atti dei convegni vengono inviati a relatori, ospiti e partecipanti sotto forma di cd o ebook, o resi disponibile in formato digitale a chi non è potuto intervenire o vuole farsi un’idea di ciò che è stato detto altrove nel caso di sessioni parallele. In questo modo i contenuti dell’evento divengono riutilizzabili come base per successivi studi o citazioni, possibilità particolarmente utile nel caso di incontri annuali e cicli di seminari.
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Châteauform’importa la sua sala rotonda in Italia Le sale meeting “rotonde” facilitano le discussioni e la compartecipazione. Parola di Châteauform’, che ne conta già cinque, di cui una a due passi da Roma A CURA DELLA REDAZIONE COMMERCIALE
a più di diciotto anni Châteauform’ offre luoghi progettati esclusivaD mente per seminari di lavoro, meeting e formazione: quaranta case in sette Paesi d’Europa, con una capacità da quaranta a 175 camere in prossimità delle grandi capitali ma immersi nella natura e nei grandi parchi fioriti di Milano, Roma, Parigi, Madrid, Londra, Francoforte, Ginevra e non solo. Il cuore del concept di tutte queste location sono naturalmente le sale riunioni. Ma chi ha detto che dovrebbero essere sempre rettangolari? E infatti Châteauform’ propone, su richiesta diretta dei suoi clienti, anche stanze rotonde: informali, accoglienti, adattabili, con uno spazio circolare che favorisce naturalmente il dibattito, dove la discussione è incoraggiata e il potere della parola condiviso. UN’ARCHITETTURA CHE PERMETTE L’INNOVAZIONE Insomma, i vantaggi di una riunione organizzata in una sala “rotonda” sono molteplici. Per esempio tutti i parteci-
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panti possono parlare tra loro in un luogo perfetto per un forum di discussione. In cerchio, seduti, in piedi, sdraiati, ad auditorium o a classe, in grandi o piccoli gruppi, si può giocare con i molteplici aspetti di queste stanze per dare alle riunioni una nuova dimensione. La particolare forma geometrica aiuta inoltre alcune attività di team building, come l’organizzazione di giochi di ruolo – un modo efficace per coinvolgere i partecipanti in un efficace gioco di squadra ricco di metafore aziendali – e mettere in scena le proprie strategie. Nelle sale rotonde di Châteauform’ si trova anche tutta la tecnologia necessaria per presentare e animare i propri temi con schermi posti tutto intorno, che permettono una “proiezione” molto più coinvolgente rispetto alla disposizione classica. Tutto questo non è ovviamente solo teoria: Châteauform’ ha infatti già cinque sale rotonde disponibili, di cui due si trovano in Francia, una in Spagna, una in Germania e una anche in Italia, la sua ultima casa aperta a maggio a due passi da Roma, La Borghesiana Romana. E per il futuro, l’intenzione di Châteauform’ è proprio quella di dotare ciascuna delle sue nuove case di una sala rotonda. indirizzi a fine rivista
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VENUE PER MINIMEETING
Gli esperti del re-speaking Con software specializzati, un esperto resocontista può creare atti congressuali in tempo reale, anche da remoto. Studio Acta ci spiega come A CURA DELLA REDAZIONE COMMERCIALE
icevere nella propria casella e-mail, sullo smatphone o sul tablet gli atti di R un convegno già durante lo svolgimento o subito dopo la conclusione dei lavori è oggi possibile, grazie alle moderne tecnologie coniugate con la professionalità di un resocontista. «Puntiamo a rafforzare la nostra presenza nel Mice, fornendo i nostri servizi di resocontazione in real time e sottotitolatura a centri congressi e Pco», spiega Samuel Zambelli, responsabile marketing di Studio Acta, che opera da oltre vent’anni nell’area della documentazione scritta di standard parlamentare e che attualmente è presente a Roma, Milano, Torino e, con un’unità operativa, a Windsor, nel Regno Unito.
Samuel Zambelli, attuale responsabile marketing di Studio Acta, dopo gli studi a Londra, nel 2000 consegue la laurea in Management e Turismo Internazionale; inizia la sua carriera presso l’hotel Stoke Park Club, per passare nel gruppo Nh Hotels (Londra e Roma) e assumere poi l’incarico di regional sales manager nel gruppo Royal Demeure
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Cos’è la “resocontazione in real time” ? «La resocontazione è quel processo di ripresa del parlato e la sua elaborazione sotto il profilo linguistico. A differenza della mera “sbobinatura”, implica un intervento “editoriale” che elimina tutti gli elementi superflui tipici del parlato e le inevitabili imprecisioni grammaticali nelle quali l’oratore può incorrere. Si può parlare di resocontazione in “real time” quando il prodotto finale viene consegnato al termine dell’evento o entro poche ore. Grazie al respeaking, la tecnologia di riconoscimento vocale basata sulla ridettatura in tempo reale di quello che il resocontista sente in cuffia – sottolinea Samuel Zambelli – possiamo fornire il resoconto al termine dell’evento o entro poche ore. Il servizio può essere fornito anche in lingua straniera, grazie a un coordinato “lavoro di squadra”
tra traduttori e re-speaker». Tutti i servizi di Studio Acta (resocontazione, sottotitolatura, interpretariato), inoltre, possono essere realizzati anche con la modalità “in remoto”: «in tal caso i resocontisti e gli interpreti – rimanendo nella loro sede – ricevono il file audio e restituiscono via internet il testo scritto e/o la traduzione in simultanea ed eventualmente anche la sottotitolatura. Ciò consente la possibilità di poter fornire il servizio di interpretariato anche in piccole sale senza dover installare le cabine, con conseguente riduzione dei costi» prosegue Zambelli. DAGLI EVENTI A SUPERQUARK Carlo Eugeni dell’Università Roma III, consulente di Studio Acta, in una puntata della trasmissione Speciale SuperQuark ha dimostrato come, in un mondo pieno di device digitali e di strumenti per la registrazione e la trasmissione "live" degli eventi, il valore aggiunto rappresentato dagli atti in tempo reale sia decisamente elevato: si ha l’immediata disponibilità della documentazione scritta necessaria per poter redigere articoli e comunicati; chi non era presente può ricevere direttamente su computer, smartphone, tablet, il testo scritto, in modo da inserirsi nella tematica con cognizione di causa; inoltre, quando un congresso è strutturato su più sessioni parallele il “prodotto” di tutte le sessioni può essere consultato da chi non ha potuto partecipare direttamente; infine, se, in fase di discussione o durante le conclusioni vi è la necessità di riprendere alcuni passaggi, singole parole o frasi, è possibile, con un semplice comando, posizionarsi immediatamente sul passaggio desiderato, leggerlo ed eventualmente riascoltare il file audio. indirizzi a fine rivista
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Barocco e tecnologia Dinamico e cosmopolita, il leccese 8piuhotel punta sulla tecnologia per offrire servizi avanzati e spazi confortevoli per tutti gli appuntamenti di lavoro nel cuore del Salento A CURA DELLA REDAZIONE COMMERCIALE
due passi dal centro storico di Lecce, in posizione strategica e vicina a tutti A i collegamenti principali, 8piuhotel mostra la sua idea di hospitality: alto livello di comfort a un prezzo accessibile. L’innovativo hotel a quattro stelle accoglie il visitatore in un ampio spazio libero da vincoli, permettendo un movimento fluido tra le aree della reception, il lounge bar, la sala per le colazioni, l’angolo dello shopping, l’enjoy area, e le meeting room. Ovunque design ricercato, il bianco degli arredi interrotto dai colori brillanti dei tessuti, dalla freschezza verde delle pareti di muschio. La luce salentina invade, dalle ampie vetrate, la hall mentre un’ovattata penombra accompagna alle sale meeting. VERSATILITÀ TECNOLOGICA L’8piuhotel è dotato di cinque dinamiche sale riunione, con un sistema di pareti mobili insonorizzate in grado di modulare gli spazi a seconda delle esigenze, per poter ospitare da otto a 98 persone ed eventi di ogni tipologia, dalle riunioni executive ai congressi, dai seminari alle giornate di studio, dai lanci di prodotto alle feste e agli eventi di gala. Caratterizzate da un’estetica di forte personalità, le sale si distinguono per la dotazione tec-
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nologica che prevede, tra gli altri plus, un performante sistema di videoconferenza con video e audio ad alta definizione per interventi di relatori esterni fluidi e dinamici; una lavagna interattiva multimediale da 65", per una gestione efficiente delle presentazioni; una connessione internet veloce, maxischermi motorizzati e un sistema di oscuramento e insonorizzazione per garantire un ambiente ottimale di lavoro. La comunicazione diretta con un dehor favorisce pause e coffee break all’aperto, mentre la sala ristorante permette cene ed eventi aziendali fino a 98 coperti. Nella lounge area, allo spazio tradizionale della ristorazione, si aggiunge il selfristò, attivo 24/24h come il lounge bar: uno spazio innovativo con uno stile italiano. A TUTTO WELLNESS L’offerta ricettiva dell’8piuhotel è completata da 81 comfort room e due junior suite, insonorizzate, climatizzate e abbellite da icone del design italiano. Per tenersi in forma, infine, è disponibile una confortevole fitness room con attrezzature Technogym. Il progetto imprenditoriale 8piuhotel ha l’obiettivo di espandersi sul territorio nazionale continuando a focalizzare l’attenzione sui bisogni del moderno viaggiatore: connesso, selettivo e concreto, per fornire l’esperienza che incontra le sue aspettative e anticipare il cambiamento. indirizzi a fine rivista
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ALESSANDRA BOIARDI
CONGRESSI CON WI-FI GRATIS? IN ITALIA È RARO
Wi-fi libero e gratuito, un servizio che chi si trova in hotel per un congresso vorrebbe sempre trovare a disposizione. Eppure non sempre è così, soprattutto se il congresso è in Italia. Secondo i dati dell’osservatorio sul business travel e turistico di Hrs, che ha analizzato il suo database di circa 250 mila alberghi nel mondo, è promossa da questo punto di vista la Svezia, che si trova al primo posto della classifica con oltre l’85 per cento degli hotel del Paese scandinavo che offrono internet senza costi per l’ospite, seguita a stretto giro dalla Turchia (84,8 per cento e prima lo scorso anno) e dall’Olanda. I Paesi dell’est come Polonia (80,5 per cento) e Repubblica Ceca (73,9 per cento) sono nelle prime dieci posizioni. Fanalini di coda Italia e Portogallo e in generale tutti i Paesi dell’Europa meridionale. L’Italia è solo al diciottesimo posto con il 58,5 per cento degli hotel che fornisce gratuitamente il wi-fi ai propri ospiti, anche se, a dire il vero, il nostro Paese registra un avanzamento rispetto al 53 per cento riportato nell’ultima rilevazione, mentre ci si aspetta che i recenti interventi del Governo (liberalizzazione dell’accesso alla rete internet tramite tecnologia wi-fi) possano permettere di compiere il definitivo salto di qualità.
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PIÙ SOCIAL E HOTEL DI MEDIA GAMMA, LE ANTICIPAZIONI DEL GLOBAL TRAVEL PRICE OUTLOOK 2015 La domanda proveniente dai mercati emergenti come la Cina, l’India e il Brasile, e la ripresa della crescita nelle economie avanzate, unite a un limitato incremento nell’offerta, si tradurranno in una pressione al rialzo sulle tariffe, in particolare nei mercati a più elevata domanda. A dirlo è il nuovo studio Global Travel Price Outlook 2015, realizzato da Carlson Wagonlit Travel in collaborazione con Gbta Foundation. Gli intervistati si aspettano che siano soprattutto le tariffe aeree ad aumentare, rispetto agli altri servizi di viaggio, a causa del consolidamento tra vettori in atto nei principali mercati. Gli alberghi saranno in una posizione negoziale migliore nel 2015 rispetto a quanto successo negli ultimi tempi, grazie anche a una domanda più forte e all’interesse degli investitori. Questo miglioramento delle prospettive potreb-
be portare però a una maggiore pressione sulle tariffe negoziate riservate alle aziende. Per quanto riguarda nello specifico le previsioni nel settore meeting & event, a parte alcune eccezioni in specifici Paesi, lo studio evidenzia alcune tendenze comuni a tutta l’industria nel 2015, tra cui un aumento dell’uso delle tecnologie e dei social media. Lo studio prevede che si privilegeranno destinazioni domestiche rispetto a quelle a lungo raggio, e che si accorceranno ulteriormente i tempi di programmazione degli eventi. Gli hotel di media categoria che offrono servizi meeting saranno preferiti a quelli di alta gamma. In Italia, i buyer potranno attendersi lievi incrementi per le tariffe aeree (+0,8 per cento) e quelle alberghiere (+ uno per cento). Per il trasporto via terra, i prezzi sono invece previsti in calo dell’1,1 per cento.
MOBILITÀ SOSTENIBILE: QUALI BENEFICI PER LE AZIENDE? È un mondo sempre più orientato verso le logiche green quello di oggi, dove secondo una recente indagine GfK-Eurisko l’opinione pubblica tiene alta l’attenzione sulle tematiche della sostenibilità e dell’etica, tanto che anche nel nostro Paese un italiano su tre dichiara di essere molto attento all’ambiente nella vita di tutti i giorni. Da questo punto di vista il comparto travel risulta essere all’avanguardia in termini di "sensibilità," ma soprattutto attraverso l’attuazione di soluzioni integrate per il viaggio. Le buone pratiche ambientali possono risultare un vantaggio anche a supporto delle trasferte aziendali legate al Mice e ai viaggi d’affari, una tematica sempre più al centro del confronto professionale alla quale è stato dedicato il primo congresso nazionale del Green procurement & mobilità sostenibile, organizzato da Cisalpina Tours e Procurement Channel al Lingotto di Torino. «Molte aziende credono ancora che l’approccio sostenibile sia legato soprattutto a settori tradizionali delle politiche ambientali come il trattamento dei rifiuti, le energie rinnovabili, l’agricoltura e l’edilizia – ha sottolineato Alfredo Pezzani, direttore generale Cisalpina Tours – mentre è chiaro che la sostenibilità coinvolge oggi tutte le aree merceologiche e, quindi, c’è ancora molto da fare per diffondere buone pratiche ambientali non solo nel processo produttivo ma anche negli acquisti, nel riciclo dei materiali d’ufficio, negli spostamenti casa-lavoro dei dipendenti e nei viaggi d’affari».
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NEL GOLFO, GIBTM SI TRASFORMA IN IBTM ARABIA
Si chiama Ibtm Arabia (ibtmarabia.com) ed è il rebranding di Gibtm, la manifestazione dedicate al Mice nella regione del Golfo. Ibtm Arabia 2015 si terrà presso una location diversa rispetto all’Abu Dhabi National Exhibition Centre, che ospitava le precedenti edizioni di Gibtm, traslocando al St Regis Hotel Saadiyat Island Resort di Abu Dhabi. Dal 10 al 12 febbraio, la kermesse presenterà una nuova formula con appuntamenti one-to one decisi in precedenza sia dai buyer sia dagli espositori. Sono previsti dall’organizzazione duecento espositori e altrettanti meeting planner durante la tre giorni, che ha preso vita grazie a un progetto nato con la consulenza di stakeholeder e professionisti del settore, come ha spiegato Lois Wilcox, Exhibition Manager di Ibtm Arabia. «L’aspetto più rappresentativo della nuova formula proposta da Ibtm Arabia è un contatto assolutamente one-to-one tra i buyer e i supplier» ha precisato Wilcox.
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LE PMI USANO I SOCIAL PER LA COMUNICAZIONE Secondo lo studio Local Commerce Monitor effettuato da Bia/Kelsey in Gran Bretagna, il 74,5 per cento delle piccole e medie imprese utilizza i social media per promuovere i propri affari. Il sondaggio, alla sua 18esima edizione, si basa sulle risposte di 546 Pmi. I rispondenti hanno dichiarato di preferire Facebook, che domina con il 55,1 per cento. Oltre alla “classica” pagina Facebook, il venti per cento utilizza anche Facebook Ads o post a pagamento. Ma anche altri social media vengono utilizzati, tra cui LinkedIn, Pinterest, Instagram e tweet a pagamento su Twitter. «Dalla ricerca di quest’anno è evidente come i social media siano diventati cruciali per la comunicazione delle piccole e media aziende – spiega Steve Marshall, direttore delle ricerche Bia/Kelsey –, i social network non crescono solo in termini di utilizzo, ma anche di investimenti». Dall’indagine emerge che le piccole aziende spendono in media il 21,4 per cento del loro budget totale sui social, in crescita dal 18,9 dello scorso anno.
CON EXPO L’ALTA VELOCITÀ ANCHE NEGLI AEROPORTI ITALIANI Può essere senz’altro considerata come una buona notizia in vista di Expo e sicuramente utile alla meeting industry italiana l’arrivo dell’alta velocità negli aeroporti italiani. Secondo l’accordo firmato tra il ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture Maurizio Lupi e le Ferrovie dello Stato l’alta velocità arriverà, infatti, a Milano Malpensa, Roma Fiumicino e Venezia. Si tratta dei principali scali intercontinentali italiani su cui ha puntato la "nuova" Alitalia: l’intesa firmata con Etihad la scorsa estate includeva infatti un progetto internazionale messo a punto dal vettore degli Emirati che poneva, tra l’altro, l’alta velocità come condizione imprescindibile. L’operazione prevede che il gruppo Fs, attraverso la società operativa Rete Ferroviaria Italiana (Rfi), avvii entro quest’anno i primi studi per rafforzare la dotazione delle infrastrutture ferroviarie legate agli
aeroporti. Al termine degli studi il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti dovrà analizzare entro il 28 febbraio 2015 i piani elaborati per avviare i progetti. Si tratterebbe dunque di un adeguamento agli altri scali internazionali europei, come quelli di Francia e Germania, un modello che abbina treno e aereo che Etihad ha considerato indispensabile per lo sviluppo del trasporto aereo in Italia.
UVET TRAVEL INDEX, PIL A –0,37% A FINE 2014 È un terzo trimestre che registra una contrazione dello 0,16 per cento del Pil quello di luglio-settembre rispetto al precedente secondo le stime dell’Uvet Travel Index ideato dal gruppo Uvet e curato, per la parte scientifica, da The European House – Ambrosetti. Secondo lo studio a fine 2014 si registrerà un calo dello 0,37 per cento su base annua. L’Uvet Travel Index è stato realizzato confrontando una serie storica di dati dei viaggi d’affari e del Pil dal 2006 a oggi. Da qui si è verificato che il trend dei viaggi d’affari rispecchia al 94 per cento l’andamento del prodotto interno lordo (Pil) del Paese.
GLI EVENTI ACCRESCONO L’ECONOMIA È l’autore del recentissimo libro Winner Dream, ma è soprattutto il global ceo di Sap Bill McDermott che proprio nel giorno del lancio della sua pubblicazione negli Stati Uniti, il 14 ottobre, ha parlato alla platea di operatori della meeting industry di Imex America a Las Vegas, intervistato via satellite. «Gli eventi guidano la crescita economica» ha affermato il numero uno di Sap, secondo il quale grandi eventi e meeting su larga scala sono il giusto strumento per generare profitto. Una case history di eccezione quella di Sap come ha raccontato lo stesso McDermott, affermando che quando si trovava a capo di Sap America è riuscito a ottenere risultati dieci volte migliori in tre anni rispetto ai tre precedenti adottando per l’azienda una strategia fortemente basata sugli eventi. «È stato mentre lavoravo per Xerox che ho compreso come le persone non
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possono essere motivate via mail». A proposito di Sapphire Now, il celebre evento di Sap che ogni anno raduna 25mila persone e ne connette virtualmente altrettante, McDermott ha spiegato che la cosa più importante è costruire l’evento attorno alle necessità dei partecipanti. «Chi non si sentirebbe fiero di organizzare un meeting o un evento apprezzato a livello mondiale: una volta che connetti le persone il mondo non sarà più lo stesso». Nella foto il ceo di Sap Bill McDermott (in collegamento) con Kevin Olsen, president di One Smooth Stone
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Paint your life
Combinare i colori come in una progressione armonica per fissare su una tela bianca le tonalità del senso di appartenenza all’azienda. Nel painting team building le immagini valgono davvero più di mille parole TERESA CHIODO
creativo del dipingere, in una sessione di team building, si sperimenta L’peratto uscire dal paradigma del ruolo e ridefinire le proprie potenzialità e i propri limiti, per fare i conti con la paura dell’errore, un fastidio di fondo che ci portiamo dietro fin da bambini, con l’ansia da pagina bianca che precede l’ispirazione fino al momento in cui si rompono gli argini dell’espressione. Il linguaggio artistico riorganizza e spinge le risorse del linguaggio comune e talora su di esso fa anche violenza, nel tentativo di giungere a pro-
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durre, nei partecipanti, attenzione e consapevolezza. Non importa saper disegnare: il segno, la pittura e il colore diventano medium di trasmissione e risposta in un momento di condivisione, ma anche di negoziazione. Va da sé che l’impiego della pittura in un simile contesto non abbia la finalità di cercare un X-factor, né di produrre dei risultati in termini di opere d’arte; lavorare su un quadro significa far fluire le emozioni senza preoccuparsi del risultato finale: è una specie di salto nel vuoto perché senza rete si improvvisa eccome! E l’errore può essere una porta che si apre, come quando durante un brainstorming uno se ne esce in modo bizzarro: sta provando una via traversa, che magari non porterà dove era previsto di arrivare ma in un posto più interessante. Affreschi, graffiti, tele o espressioni artistiche su grande formato per dipingere insieme i valori aziendali. Qual è il punto di raccordo fra lo spunto creativo e la dimensione che si traduce nella forza di lavorare in team?
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HOT TOPICS report
PER RIMESCOLARE LE CARTE Ogni opera d’arte stabilisce, rispetto al proprio materiale, un ordine, un’organizzazione e una unità; unità che può giungere fino alla complessa e rigida struttura di certe composizioni, nelle quali potrà riuscire quasi impossibile sostituire un elemento (un pixel per esempio) o mutarne la disposizione senza che ne sia compromesso l’effetto totale. Avviene anche in azienda. Cosa succede quando si aggiunge l’enzima di un format come il painting team building? «Si ribalta lo schema didattico classico», spiega Davide Lentini, dell’agenzia Teambuilding Experience. «Attraverso la creatività si dà l’opportunità al gruppo di far emergere e approfondire alcune importanti prerogative: agevolare il flusso libero di idee, lo scambio fra i partecipanti, la composizione e fusione degli “elementi” artistici. I partecipanti proporranno inizialmente idee e spunti che, apparentemente lontani fra loro, potranno generare nuove e più efficaci percezioni della realtà e attivare modalità innovative nel riorganizzarla. Il tutto attraverso tecniche di brainstorming che permetteranno il confronto delle idee e la loro rielaborazione e fusione in qualcosa che prenderà prima una sua forma nelle menti e nella “pancia” dei partecipanti e poi sulla tela». Il painting team building quindi offre uno schema libero in cui si inseriscono contemplazione disinteressata, distanza estetica e invenzione, un modo per entrare in relazione, una sorta di scandaglio profondo che aggancia le passioni comuni, le direzioni verso cui è possibile andare insieme naturalmente. «L’arte, vista come potente strumento di espressione della creatività dei singoli componenti di un team, è forse una delle attività nel tempo più sfruttata – sostiene Sandro Santi di Eventi Aziendali Milano, divisione di 2goLIVE – proprio per la sua capacità di generare molteplici metafore aziendali sulle quali far leva per motivare i cambiamenti che le imprese (quelle più illuminate) incentivano. Theodor Adorno diceva che “Il compito attuale dell’arte è di introdurre il caos nell’ordine”. E noi, come profondi “credenti” nelle attività di team building (in quanto strumenti di creazione di potenti metafore aziendali), siamo pienamente d’accordo con questa affermazione. Consapevoli del ruolo che ci compete, quello di proporre le attività, in questo caso “artistiche”, più idonee a generare un’esperienza e un vissuto ideale per un auspicabile percorso di crescita successi-
vo, aiutiamo i nostri clienti a creare un piccolo “caos” creativo, incanalando esperienze ed energie verso le aree di risultato concordate, in quanto aziendalmente prioritarie». «Normalmente l’artista è un singolo – conclude Daniele Elti, dell’agenzia Teambuilding.it –, una persona che esprime le sue sensazioni ed emozioni e le concretizza tramite un quadro, una scultura, una canzone. Creare un’opera d’arte in gruppo è difficile già in primissima fase che è quella di brainstorming, dove si affronta il tema assegnato e il team deve trovare, condividere e sposare un progetto comune. Da lì parte la fase creativa vera e propria che è altrettanto complessa e richiede un grande affiatamento. Nello staff ci sono persone che hanno esperienza di pittura, ma non è fondamentale, noi puntiamo sempre sul lavoro di squadra, sulla spontaneità, sull’originalità e sul rispetto delle idee del team. Se potessi portare “Picasso” tutti disegnerebbero come lui, seguirebbero i suoi insegnamenti, imiterebbero la sua arte. Sarebbe senz’altro affascinante ma poco utile al team».
DAVIDE LENTINI, dell’agenzia Teambuilding Experience: «Attraverso la creatività si dà l’opportunità al gruppo di far emergere e approfondire alcune importanti prerogative: agevolare il flusso libero di idee, lo scambio fra i partecipanti, la composizione e fusione degli “elementi” artistici»
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SANDRO SANTI, di Eventi Aziendali Milano: «L’arte, vista come potente strumento di espressione della creatività dei singoli componenti di un team, è forse una delle attività nel tempo più sfruttata proprio per la sua capacità di generare molteplici metafore aziendali sulle quali far leva per motivare e incentivare»
DANIELE ELTI, dell’agenzia Teambuilding.it: «Creare un’opera d’arte in gruppo è difficile già in primissima fase che è quella di brainstorming, dove si affronta il tema assegnato e il team deve trovare, condividere e sposare un progetto comune. Da lì parte la fase creativa vera e propria che è altrettanto complessa e richiede un grande affiatamento»
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TUTTI PER UNO, UNO PER TUTTI Nel pixel painting, una tecnica di pittura che consiste nel realizzare una grande tela formata da tanti piccoli pezzi, come in un mosaico, non c’è gara fra i partecipanti, ciascuno lavora nella realizzazione di un’unica grande opera con il contributo di un pixel. Il risultato è la sommatoria del lavoro di più pittori; anche questo è molto simile a quello che avviene in azienda. Come viene percepita questa metafora davanti al risultato finale? «Il più delle volte con sconcerto e ironia – dice Santi –, dato che questo esercizio riflette troppo spesso le effettive dinamiche aziendali; sebbene fosse stato sottolineato come il risultato “corale” dovesse travalicare l’importanza di ogni singolo “macro-pixel” dell’insieme, le spinte individualiste alla fine prevalgono. Tutto questo con sforzi talvolta “patetici” di collegare in modo
posticcio i tasselli, al termine del team building o tentando di trovare delle (improbabili) giustificazioni “ufficiali” per il fatto di non esser affatto “pixel” della stessa immagine. Ma proprio quella sensazione di occasione “persa” di dimostrare un’unità di intenti e una versione comune degli obiettivi aziendali, dopo le prime battute inevitabilmente ironiche, in molti casi si rivela utile per far emergere un primo piccolo decalogo del “cosa possiamo fare per questo stato di fatto a partire da oggi stesso?”. Poi c’è incredulità rispetto al superamento dei propri limiti personali grazie al lavoro di squadra. «L’opera finale non potrà essere altro che la fusione di ogni elemento portato dal singolo partecipante», sostiene Lentini. «Incrociare i pennelli durante la fase di pittura, sperimentare la fusione di colori basici al fine di crearne uno “unico” e “speciale”, avere consapevolezza di se stessi come artefici di un unico progetto durante il “cammino” ed essere capaci di rielaborare nuove forme qualora si sentano nuovi stimoli sono tutti fattori che rappresentano la metafora azienda e le sue dinamiche». Come abbiamo visto il fine non è estetico, bensì etico: serve a scoprire qualcosa di sé e a portare la persona dentro un percorso di apertura, creatività, responsabilità e cambiamento. «Emozione pura – spiega Elti –, se noi facciamo bene il nostro lavoro in fase di progettazione e di erogazione i partecipanti non si rendono conto fino alla fine. Giocano, si divertono, colorano, ma la vista d’insieme e la grande metafora vengono svelate solo alla fine quando viene ricomposto il quadro. Grande effetto scenico e grande sorpresa da parte dei par-
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HOT TOPICS report
IL PAINTING TEAM BUILDING PASSO PASSO Come viene declinata una team activity basata sul painting? In mille modi diversi! In seguito a una attenta analisi degli obiettivi del cliente viene proposta una soluzione su misura. Può durare anche solo due o tre ore, in affiancamento con artisti specialisti della tecnica che più interessa utilizzare. In fase di briefing viene poi focalizzato un tema chiave e l’attività si chiude con un de briefing. Accanto ai più tradizionali format di “Action Painting” o “Pixel Painting” troviamo anche il “Modern Art Gallery”: un’attività che apre le porte anche a forme d’arte differenti dalla pittura impiegando oggetti o materie prime come l’argilla per realizzare sculture, sempre con l’aiuto di trainer preparati; ancora c’è il “Best ARTwork Dream Team”: si tratta di una attività tesa a sviluppare capacità di comunicare in modo simbolico per ottenere dei risultati commerciali. In questo ambito si può operare sia con tavolozze, colori, tele e pennelli e sia con grandi pennarelli colorati, carta o, addirittura, con tecnologie digitali, con l’aiuto di veri creativi ed esperti del settore. Come avviene il passaggio a una resa estetica? Il passaggio può avvenire esortando gli ospiti a dare una loro personale interpretazione di un “soggetto” che non necessariamente incarni esclusivamente i valori aziendali. Qualche esempio? Chiedere, a
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più team concorrenti tra loro (per l’occasione), una rappresentazione allegorica di una nuova campagna vendite (simulando di essere delle agenzie pubblicitarie incaricate di generare delle proposte), oppure di una nuova divisione aziendale acquisita (simulando di esser coinvolti in una riunione al vertice per definire un nuovo posizionamento sul mercato), e così via. O ancora, a un unico team, viene chiesto di completare un’opera d’arte moderna incompiuta di un famoso (quanto ipotetico) artista, da contestualizzare in una situazione molto “affine” a quella che l’azienda sta vivendo.
tecipanti, la metafora diventa esplicita come per magia». Al termine dell’attività di team working ognuno porta a casa il suo “pixel”: ecco il senso di appartenenza. «Al di là del risultato finale – conclude Santi – che, talvolta, può risultare infantile o puerile (non tutti reincarniamo anime artistiche come Raffaello, Picasso o Salvator Dalì…), ogni dipinto realizzato rappresenta “un’opera d’arte” da leggere, interpretare e valutare cercando di espandere le percezioni che essa emana. In fase di de-briefing finale dovremo sforzarci di indossare i panni dello psicologo più che del critico d’arte. Se saremo capaci di non fermarci alle apparenze, avremo l’opportunità di “godere dell’arte” insita nell’opera realizzata in un preciso momento e in un contesto particolare».
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HOT TOPICS how to
La tecnologia s’indossa Dai Google glasses ai meeting rings: ecco tutte le opportunità dei wearable device (cioè, letteralmente, della tecnologia “indossabile”). Dopo la presentazione dell’iWatch di Apple, infatti, anche la meeting industry ha aumentato le attese sull’hi-tech da vestire ANDREA PATERNOSTRO
sistevano i tablet prima dell’iPad? Sì, ma solo il prodotto Apple, con la sua E maturità e facilità di utilizzo, è riuscito a far diventare questo segmento di mercato, dal 2010 a oggi, uno dei pilastri della tecnologia di uso quotidiano. Allo stesso modo, riuscirà l’iWatch – presentato a settembre dall’azienda di Cupertino – a far esplodere le vendite dei “wearable device” (dispositivi indossabili)? L’orologio digitale in sé non è una novità (vedi box “Quando Davide soccombe a Golia”), ma non è mai stato così connesso e integrato, in un mondo in cui quasi tutti hanno uno smartphone in tasca.
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POWERPOINT A COLPO D’OCCHIO Ma come possono essere utili questi dispositivi per chi organizza o partecipa a eventi e meeting? «Innanzi tutto bisogna stare attenti a non escludere parte del pubblico introducendo queste tecnologie», sottolinea Stefania Conti Vecchi, responsabile marketing della Fresh Conference di Copenhagen, l’evento annuale dedicato alle innovazioni per il Mice. «Non dobbiamo essere all’avanguardia a tutti i costi, ma adottare tecnologie utili, dopo averle sperimentate bene». È il caso dei Google glasses, annunciati nel 2012 e già provati da numerosi addetti ai lavori. Si tratta di occhiali con uno schermo Led integrato, senza auricolari (sfruttano la conduzione ossea), che permetteranno di navigare e interagire con la realtà circostante semplicemente con uno sguardo. «Dal punto di vista di chi sta moderando un evento – spiega Stefania Conti Vecchi – la caratteristica più interessante e semplice da usare è il live streaming della visuale soggettiva, che viene effettuato con naturalezza: proprio per questo motivo, però, è necessario stare attenti a non far venire il mal di mare agli spettatori».
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Agli occhiali hi-tech sviluppati dal motore di ricerca web più usato al mondo, si può abbinare la soluzione Sli.do, una piattaforma rivolta ai moderatori per la gestione in tempo reale di domande, risposte e votazioni, usata anche nell’ambito di grandi eventi e meeting. L’app ha avuto successo nonostante l’area di visione ristretta: offre infatti un grosso vantaggio al relatore, che non deve girarsi né leggere le slide altrove: ha tutto nei suoi occhiali, oltre alla possibilità di ricevere messaggi che possono restare riservati, creando dunque un filtro discreto durante la presentazione. Le domande possono essere anonime o firmate e inviate in real time su Twitter. La risposta ai Glasses da parte di Samsung è attesa nel marzo 2015, con i Gear Blink, che probabilmente saranno abbinati alla prossima generazione di smartphone della casa coreana, l’S6: una delle novità più interessanti appare il brevetto relativo a una tastiera virtuale che sembra sarà proiettata sulle mani dell’utente. Tra gli orologi intelligenti, invece, occorre annoverare i già disponibili Galaxy Gear di Samsung e SmartWatch di Sony, in attesa del nuovo prodotto Apple. Comunicano attraverso la tecnologia wireless con gli smartphone, proprio gli occhiali smart. TRA ANELLI E BORSETTE Sul mercato della tecnologia per gli eventi, inoltre, sono comparsi negli ultimi mesi dispositivi come “CrowdMics”, «una soluzione matura – commenta Ste-
QUANDO DAVIDE SOCCOMBE A GOLIA Molto prima di Apple, è stata una startup italiana – la I’m SpA – a lanciare sul mercato un orologio hi-tech basato su Android. Pur partendo con due anni di anticipo rispetto a tutti gli altri e pur essendo finanziata da un big come Ennio Doris (il patron Banca Mediolanum, ndr), l’azienda ha fatto un buco nell’acqua e oggi è in liquidazione. È la riprova che oggi non basta essere il “first mover” di un settore per conquistare il mercato di riferi-
mento, soprattutto se i concorrenti più lenti sono le grandi aziende multinazionali.
fania Conti Vecchi – che permette a chi prende parte a un evento l’uso del proprio telefonino come microfono di sala». Oppure il “WearFin”, un anello hi-tech che mira a diventare un gadget per compiere numerose azioni quotidiane (riunendo, in sostanza, le funzioni di telecoman-
STEFANIA CONTI VECCHI, responsabile marketing della Fresh Conference di Copenhagen: «Dal punto di vista di chi sta moderando un evento la caratteristica più interessante dei Google Glasses è il live streaming della visuale soggettiva, che viene effettuato con naturalezza: proprio per questo motivo, però, è necessario stare attenti a non far venire il mal di mare agli spettatori»
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IBEACON E PAGAMENTI, LA NUOVA FRONTIERA Il futuro, assicurano gli esperti, è “l’internet of things”, ovvero la rete degli oggetti, iperconnessi tra loro e sempre in grado di comunicare la posizione, la preferenza o altre caratteristiche di un utente/cliente, al fine di proporre prodotti e servizi o di consentire rapidi pagamenti. In questo ambito di evoluzione degli eventi e degli spazi commerciali, operano piccoli apparecchi come iBeacon, marchio registrato dalla Apple per identificare un sensore in grado di funzionare con la tecnologia Bluetooth Low Energy (Smart Bluetooth). «Sono già in grado di interagire con alcune event app – spiega Stefania Conti Vecchi, responsabile marketing della Fresh Conference di Copenhagen – ma ci sono ancora molte criticità da risolvere: non è possibile organizzare un evento escludendo chi ha dispositivi mobili di altre piattaforme. Inoltre, bisogna essere certi che gli utenti ci abbiano dato i permessi per fargli comparire determinate offerte o notifiche quando si trovano davanti a uno stand. Attualmente le statistiche di utilizzo non incoraggiano pienamente l’investimento: token, badge o pendrive sono più usati, in particolare nella realtà italiana». do e player multimediale) e che ha raccolto 200mila dollari grazie alla piattaforma di crowd funding Indiegogo. “EverPurse” invece è una sorta di borsetta per la ricarica wireless degli smartphone e di altri dispositivi, che fornisce in media fino a due cicli di batteria: «Più potente rispetto ai “wrist charger” per la ricarica al polso, può essere utile all’organizzatore dell’evento per creare un kit sponsorizzato e poi essere restituita a fine evento. In questo caso il mobile supera il wearable», suggerisce l’esperta. Spesso questi apparecchi sono attivabili via Bluetooth, tecnologia integrata ormai in tutti gli smartphone, ma non tutti sono già diffusi nel mondo degli eventi, soprattutto nei casi in cui esistono alternative più immediate, come i telecomandi per gestire le presentazioni.
Il “WearFin” (nella foto) è un anello hi-tech che mira a diventare un gadget per compiere numerose azioni quotidiane (riunendo, in sostanza, le funzioni di telecomando e player multimediale)
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Pumping Data
Negli Anni 70 il film cult “Pumping Iron” celebrava gli sforzi degli atleti che hanno dato origine al fenomeno del body building. Oggi gli sforzi sono documentati in dashboard, minuto per minuto… e ciò vale sia per gli atleti, sia per le risorse umane (da incentivare a “darsi una mossa”) dal nostro corrispondente da New York DOMENICO MATARAZZO
er i primi tre mesi dell’anno Jennine Vann ha corso per cinque chilometri P quasi ogni giorno con l’obiettivo di bruciare il maggior numero di calorie possibile. Jennine è direttore Business Development presso BI Worldwide, società internazionale specializzata in formazione ed incentive. Il consumo calorico e altri dati relativi alla sua corsa erano aggregati a quelli del team di cui faceva parte. Lo stesso team, a sua volta, era in competizione con altri della stessa azienda. Competizioni di vario tipo tra team all’interno di un’azienda sono frequenti e i risultati raggiunti sono spesso basati sull’onestà sportiva dei partecipanti. In quest’occasione però i team della BI Wor-
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ldwide hanno ricevuto cento braccialetti della Fitbit, il leader di mercato nel settore dei fitness tracker, ovvero braccialetti con sensori che rilevano gli sforzi durante un’attività sportiva. «Correvo praticamente ogni giorno con il mio braccialetto ed ero caricata, soprattutto perché a sorpresa venivano offerti incentivi, come il raddoppio dei punti e questi punti potevano essere utilizzati per scegliere premi tra una gamma enorme: dai gioielli di Tiffany a biglietti per il cinema», ha spiegato Jennine Soltis. Se tradizionalmente i risultati tra team sono basati sulla fiducia, con il Fitbit i risultati sono visualizzati in una dashboard con dettagli dell’attività raccolti minuto per minuto. I dati per contro, sono trasferiti sulla dashboard con il minimo sforzo. Fitbit – come pure altri prodotti nella stessa categoria – è un braccialetto in plastica che nasconde
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HOT TOPICS mice from amerika
Fitbit è stata la prima azienda a lanciare una scrivania integrata con un fitness tracker: «Il nostro obiettivo è di aumentare il movimento, la produttività, la salute e la motivazione sul posto di lavoro. La scrivania rappresenta una nuova piattaforma per sviluppare nuove applicazioni legate alla raccolta dei dati sul benessere degli individui»
all’interno un accelerometro, ovvero un sensore che rileva il movimento nelle tre dimensioni (su, giù, laterale, avanti e indietro). I dati possono essere raccolti tramite cellulare attraverso una app e il collegamento Bluetooth, oppure si può usare una chiavetta Usb inserita in un computer. Tutte le volte che l’utente, con il braccialetto al polso, si trova nel raggio di quindici metri dal computer, la chiavetta riceve i dati in automatico. In entrambi i casi le informazioni finiscono nella dashboard online dell’utente.
PREMIATI E CONTENTI Su questo fattore psicologico punta Stir, la prima azienda a lanciare una scrivania integrata con il Fitbit: «Il nostro obiettivo è di aumentare il movimento, la produttività, la salute e la motivazione sul posto di lavoro. La scrivania rappresenta una nuova piattaforma per sviluppare nuove applicazioni legate alla raccolta dei dati sul benessere degli individui», ha dichiarato JB Labrosse, Ceo
MAI DORMIRE SUGLI ALLORI Questi accelerometri possono essere prodotti in dimensioni e costi sempre più ridotti quindi applicabili dappertutto. Intel, Sony, Nike, Reebok, Garmin, Honewell, ma soprattutto una miriade di startup stanno dando una spinta enorme a questo mercato con sensori in orologi, braccialetti, telefonini, auricolari, cuffiette, collanine, capi di abbigliamento, mobili... I dati raccolti sono prevalentemente relativi al consumo calorico, ma altri rilevano fenomeni come sudorazione, riscaldamento dei muscoli (BodyMedia), esposizione eccessiva a raggi ultravioletti (Neatamo), battito cardiaco e temperatura corporea (B1 Band). Le dashboard sono anche integrate con informazioni relative a dieta, obiettivi giornalieri, dati storici, ore dedicate al sonno, numero di passi effettuati. Ma soprattutto indicano con una fastidiosa linea piatta il tempo in cui l’utente rimane inattivo, ovvero seduto. Individui, aziende ma anche strutture sanitarie stanno studiando il modo per ridurre queste line piatte nelle dashboard.
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facendo avanti le assicurazioni mediche che vedono nei fitness tracker la possibilità di educare i propri associati o i pazienti ma soprattutto uno strumento per definire i premi e gli incentivi.
A giudicare dai prodotti annunciati si sta delineando un individuo sempre più simile a un database ambulante le cui informazioni potranno interessare non solo le assicurazioni mediche, che vedono nei fitness tracker la possibilità di educare i propri associati o i pazienti ma soprattutto uno strumento per definire i premi e gli incentivi
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della Stir. La stessa Fitbit, così come prodotti concorrenti, ha programmi specifici per le aziende, con webinar, dashboard aziendali, prezzi speciali e contenuti interattivi il cui obiettivo è di promuovere la wellness e, conseguentemente, si legge sul sito di Fitbit “la felicità degli impiegati”. Prodotti simili sono presenti anche in Europa e sono stati presentati lo scorso Settembra alla IFA di Berlino tipo Misfit Flash, Garmin, Epson, ZenWatch… non abbiamo però visto riferimenti a concetti tipo “felicità degli impiegati”, dato che nelle condizioni economiche attuali un aumento di stipendio avrebbe sicuramente un impatto maggiore. Gli interrogativi che nascono parallelamente allo sviluppo di questi strumenti riguardano come utilizzare la massa di dati raccolti e come mantenere l’interesse nel tempo dato che i primi studi rilevano come l’utente smetta di indossare il tracker dopo un certo tempo. Innanzitutto le dashboard hanno una componente “social” che, come nel caso della BI Worldwide, apre una vasta gamma di programmi incentive. Negli Stati Uniti inoltre si stanno già
DATAMAN A giudicare dai prodotti annunciati si sta delineando un individuo sempre più simile ad un database ambulante le cui informazioni potranno interessare non solo le compagnie assicurative. Core, il fitness tracker di Sony, ad esempio, non si limita ai dati di fitness, ma è studiato per raccogliere in futuro dati sullo stile di vita dell’utente: il movimento, ma anche le foto, la musica ascoltata, l’attività sui social network, il tutto per creare non solo una dashboard, ma un vero e proprio diario che si autocompila. Anche il nuovo iPhone 6 e lo smart watch presentati lo scorso settembre in Italia dalla Apple hanno una propria app, denominata “Health”,che raccoglie i dati di fitness. L’interesse maggiore però viene da un’altra app che si integra con Health: RevUp, sviluppata dalla start up MD Revolution di San Diego, che raccoglie i dati da qualsiasi sensore in casa o indossato dall’utente, indipendentemente dal marchio e dalla funzione. Sulla base di questi dati RevUp manderà in automatico dei messaggi con avvertimenti nonché opinioni da parte di preparatori atletici, esperti di nutrizione, e infermieri. “Quantified self” è la frase con cui si indica la mania per i dati personali ed è apparsa per la prima volta sulla rivista Americana Wired. In termini di Mice, camminare per i padiglioni di una fiera è ok perché consente di raggiungere il numero di passi stabilito giornalmente dalla dashboard dell’utente. Rimanere seduto per diverse ore ad una conferenza con solo la pausa per il caffè o per il pranzo è un’informazione negativa perché genera un segnale piatto sulla dashboard. Per questo motivo non è da escludere che ben presto all’inizio di una presentazione l’audience venga invitata a spegnere i telefonini e, per il proprio bene, a togliere i fitness tracker dal polso.
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Apriamo la leadership! I rapporti aziendali si costruiscono “alla pari” perché i talenti dei collaboratori vanno valorizzati. Questo il compito dell’incentivazione secondo la Open Leadership, che promuove il modello dell’auto-engagement e i social network ALESSANDRA BOIARDI
vete presente il detto “chi sbaglia paga”? Bene, dimenticatelo. Almeno A tra le mura dell’ufficio, se la vostra azienda è tra quelle in cui commettere un errore non solo è umano, ma serve a migliorarsi. Forse ancora non sono molte in Italia le imprese di questo tipo, ma già esistono realtà in cui la“vecchia” concezione gerarchica che vede la verticalizza-
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zione dei rapporti lavorativi è superata da una nuova cultura aziendale. L’obiettivo finale sarà sempre quello di aumentare la produttività, ma quello che è interessante è l’iter attraverso il quale farlo, che se continua a pescare nel mare semantico dell’incentivazione espressioni come “fare squadra”, “ sentirsi partecipe”, “tutti devono collaborare” lo fa tuffandosi da un trampolino completamente nuovo, che si oppone alla logica comune del “comando e controllo”. In un recente articolo apparso sul quotidiano La Repubblica dal titolo “Falliti e contenti”,il giornalista Paolo Griseri ha raccontato la storia dell’Intertaba, società di produzione della Philip Morriss in Italia, che da giugno vanta il record di “zero
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HOT TOPICS out of the box
errori” nel suo stabilimento. Che cosa significa? Riassumendo: nell’azienda di Zola Predosa nel luglio 2010 un grosso peso appoggiato con un carrello su uno scaffale provocò il violento crollo di quest’ultimo e solo per un caso fortuito nessuno si fece male. In azienda, a seguito del fatto, vennero avviate indagini che portarono alla amara verità: lo scaffale non aveva retto perché erastato precedentemente danneggiato, anche se nessuno aveva denunciato la lesione per evitare la lettera di contestazione prevista in questi casi dal protocollo aziendale. Così, dopo varie considerazioni, i responsabili dello stabilimento finirono per chiedere scusa ai dipendenti della “politica del terrore”fino allora applicata e in azienda, invece di punire gli errori, si cominciò – con tanto di fetta di torta per tutti – a festeggiare i “non errori”, fino all’ottimo traguardo degli “zero errori” da cui partiva la storia. PEER TO PEER: IL TALENTO IN AZIENDA L’idea del fallimento come fatto positivo, insieme a espressioni come “intelligenza collettiva”, “peer to peer”, “engagement” portano alla definizione di Open Leadership, un nuovo approccio alla cultura manageriale che promuove un sistema in cui i capi non controllano i collaboratori ma ne favoriscono dinamiche di auto-organizzazione. In Italia esiste un Open Leadership Manifesto, 48 tesi che annoverano tra i firmatari Paolo Bruttini, presidente della società di consulenza Forma del Tempo e autore del libro “Città dei Capi – Open leadership: dal capitale umano al capitale sociale”. Bruttini, che si occupa di Open leadership da diversi anni, ci spiega l’idea di base: «un sistema organizzativo è come un sistema vivente che deve mantenere alta la capacità di evolvere attraverso l’apertura con il mondo esterno. Così, anche all’interno di un gruppo di lavoro ognuno deve avere la libertà di
esaltare le proprie capacità e attitudini. I collaboratori costruiscono valore insieme ai top manager che prendono le decisioni e attivano i processi operativi». Si tratta di un’idea in cui l’innovazione gioca un ruolo fondamentale e il patrimonio aziendale diventa “capitale sociale”. «Pensate a una squadra di calcio in cui tutti i giocatori sono super-campioni ma non sannointeragire gli uni con gli altri. La loro eccezionale bravura non servirà a molto senza uno schema da seguire né un tessuto emotivo che permette di connettere i loro talenti». L’INCENTIVAZIONE AI TEMPI DELLA OPEN LEADERSHIP Dal concetto di “squadra” a quello di team building il passo è breve. Ecco dunque che la open leadership può offrire più di uno spunto a chi si occupa di incentivazione, secondo una nuova interpretazione dell’attività di engagement. Il cambiamento auspicato è prima di tutto mentale e filosofico. Non importa quale attività d’incentivazione si proponga, l’importante è farlo con una
PAOLO BRUTTINI, presidente della società di consulenza Forma del Tempo: «All’interno di un gruppo di lavoro ognuno deve avere la libertà di esaltare le proprie capacità e attitudini. I collaboratori costruiscono valore insieme ai top manager che prendono le decisioni e attivano i processi operativi»
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CHARLENE LI, fondatrice della società di consulenza aziendale Altimergroup: «Nel caso di una convention, anche la platea può diventare “leader” grazie alla possibilità di interagire in tempo reale con i relatori sul palco attraverso qualcosa di uso quotidiano come i social network»
nuova consapevolezza. Secondo Bruttini insomma «il fine ultimo di qualsiasi attività di incentivazione aziendale è la creazione di capitale sociale» che significa che i collaboratori sono messi nella condizione di contribuire attivamente alla crescita della reputazione e della credibilità dell’azienda. «I manager che propongo attività di squadra ai collaboratori senza uscire dalla mentalità secondo la quale “il lavoro lo devi fare perché è tuo dovere” non creeranno mai un coinvolgimento reale, un senso di responsabilità. Non basta proporre incentive divertenti, si devono cercare le risposte a domande come “chi siamo?”“Perché facciamo questo?”». Detto ciò, le attività di team building che più si adattano alla creazione di capitale sociale in realtà esistono, e sono perlopiù tutte quelle che hanno a che fare con il racconto, dallo storytelling ai laboratori teatrali «poiché è attraverso la parola che ognuno ha la possibilità di farsi conoscere e di esprimere il proprio talento». Facciamo un esempio concreto: poniamo il caso che all’interno dell’azienda un collaboratore abbia una spiccata capacità comunicativa e un buon controllo della scrittura. Come fa a esplicitarlo in ambiente lavorativo se la sua mansione è tutt’altra? Sarà solo attraverso la sua valorizzazione come “portatore di valore” che questa sua abilità potrà trovare espressione in azienda. Il collaboratore potrebbe allora occuparsi, per dirne una, della newsletter aziendale, diventando un punto di riferimento per gli altri. ESSERE LEADER NELL’ERA DEI SOCIAL NETWORK Paolo Bruttini si occupa di Open Leadership da diversi anni, da quando, come racconta, nel 2007 all’interno del gruppo intellettuale Ariele è nato il progetto Leaderless.org, che ha poi dato vita all’Open Leadership Manifesto. Tra i punti di riferimento di Bruttini e degli altri firmatari ci sono pubblicazioni come “The starfish and the spider, The Unstoppable Power of
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Leaderless Organizations” in cui Ori Brafman e Rod Beckstrom spiegano come un ragno può perdere una o più zampe e sopravvivere, ma non la testa, mentre una stella marina, poiché priva di un centro, sopravvive anche se divisa in due. Questa idea di decentralizzazione potrebbe anche essere spiegata attraverso l’esempio dell’organizzazione tribale in piccoli gruppi degli Apache, la tribù indiana che più seppe resistere all’attacco degli invasori occidentali proprio grazie all’agilità che dava loro la divisione in unità snelle. Un impianto che ai tempi nostri è quello di Al Qaeda che, Bin Laden a parte, si fonda appunto su un sistema di micro-cellule che si muovono in simultanea in maniera indipendente e paritaria l’una rispetto all’altra. Nel quotidiano, l’epoca dell’affermazione di Internet pone come innovazione la decentralizzazione dei rapporti sociali e, in ambito aziendale, attualizza una nuova cultura manageriale ispirata ai concetti di auto-engagement. Un approccio rivoluzionario, che nella nostra epoca può però contare sui social network come mezzi di espressione. Insomma, sel’utilizzo di Facebook o Twitter fa già parte della vita della maggior parte delle persone, perché non utilizzare questi stessi strumenti in azienda? Qualcuno, a dire il vero, lo ha già fatto, come la statunitense catena di prodotti elettronici Best Buy: i suoi duemila dipendenti usano infatti Twitter per rispondere alle domande dei clienti, senza passare da un ufficio centrale. Di social network e di open leadership se ne è occupata molto la statunitense Charlene Li, autrice del best seller “Open Leadership: How Social Technology Can Transform How You Lead”, fondatrice della società di consulenza aziendale Altimergroup e vera e propria guru in fatto di open leadership. «La cultura manageriale che sostiene il cambiamento nelle aziende parte dal concetto di coinvolgimento» sostiene Charlene Li, che fa una netta distinzione tra ciò che significa “essere un leader” e “comandare”. Secondo Charlene Li infatti, anche se è il manager a decidere in quale direzione l’azienda è diretta, non è obbligando tutti a marciare con lui che otterrà i risultati migliori. Per lei, il manager deve ispirare, non ordinare. Ecco perché, nel caso di una convention, anche la platea può diventare “leader” grazie alla possibilità di interagire in tempo reale con i relatori sul palco attraverso qualcosa di uso quotidiano come i social network. Secondo Charlene Li infatti, anche attraverso un semplice tweet si diventa “leader”, ma bisogna essere consapevoli che si tratta di meri canali di comunicazione, non sono strategici solo per il fatto di esistere. La strategia è quella del leader.
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099 Blog Surfing_Nov DX.qxp
28-10-2014
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HOT TOPICS blogsurfing
Steve Jobs e il meeting segreto he Steve Jobs fosse un tipo originale non è una novità. Come pure che C avesse anche una certa abilità come organizzatore di eventi. Nello specifico di meeting, rigorosamente segreti. Nell’ottobre 2010, Jobs mandava una email a Phil Schiller con l’oggetto: “Top 100 – A.” Il testo della email conteneva i punti fondamentali di un meeting top secret – chiamato il Top 100 – che Jobs stesso stava organizzando per i primi mesi del 2011. Nicholad Carlson, corrispondente capo del sito Business Insider, ha pubblicato di recente il contenuto della email, resa nota in seguito a una causa in corso tra Apple e Samsung. Ma al di là del contenuto di quello che possiamo oramai considerare un “reperto storico” – considerando che il 2011 fu l’ultimo anno di Jobs alla Apple –, è interessante soprattutto l’articolo di Fortune riportato da Carlson nel suo post. Un articolo che dà una descrizione pressoché minuziosa di come si svolgevano quelle riunioni, per quanto possa essere svelato di un incontro così top secret. Chissà che qualche planner voglia prendere appunti. I Top 100 erano coloro che venivano scelti da Jobs stesso per una intensa sessione della durata di tre giorni in una location segreta e blindatissima. I partecipanti, non solo grandi manager ma chiunque Jobs ritenesse “degno”, non dovevano nella maniera più assoluta appuntarsi sulla propria agenda l’appuntamento, negando fino alla morte qualora qualcuno chiedesse della loro eventuale partecipazione. La mattina del giorno prestabilito, il meeting point era davanti alla sede della Apple, a Cupertino, in California. Di lì si partiva a bordo di pullman alla volta di location sontuose, una per esempio era il Chaminade Resort & Spa di Santa Cruz. Lusso a parte, le location prescelte dovevano rispettare a qualunque costo il mantra di Jobs in materia di ospitalità alberghiera: buon cibo e nessun campo da golf. E le sale meeting dovevano essere rigorosamente controllate per sventare la possibilità che ci fossero microfoni o microspie istallate.
Location gourmet, lussuose, ma senza campi da golf. Sale blindatissime e al sicuro dalle microspie dei concorrenti. I meeting alla Apple erano una cosa seria ai tempi di Steve Jobs. E lui era il paradigma del perfetto organizzatore Il Top 100 meeting era uno strumento manageriale di estrema importanza per Jobs, una volta Jobs stesso dichiarò che se avesse dovuto ricreare la Apple dal nulla l’avrebbe fatto con le 100 persone che arruolava per il meeting segreto. Anche se nessuno sapeva realmente chi avrebbe partecipato alla fatidica riunione, essere ammesso significava far parte della “casta” di Apple. E se capitava di esserne estromessi a un certo punto della carriera, l’umiliazione era insopportabile (anche perché non poteva neppure essere esternata). Ma questo meeting era davvero così top secret? Alcuni testimoni, tra i tanti “lasciati a casa”, hanno dichiarato che alla fine tutti sapevano tutto. Chissà... Fatto sta che tra gli appunti contenuti nella email riportata da Carlson sull’ultimo “Top 100” della vita di Jobs, c’è un po’di tutto: dalle strategie per il futuro ai nuovi modelli di iPhone e iPad. Per gli amanti del genere, il post di Carlson è particolarmente interessante perché riporta anche alcuni degli speech che Jobs effettivamente fece in seguito, in diverse occasioni durante quell’ultimo anno, e alcune annotazioni interattive.
ALESSANDRA BOIARDI
In questa pagina abbiamo preso spunto dal post di Nicholad Carlson, pubblicato sul sito businessinsider.com
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28-10-2014
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SITE INSPECTION news location
LO ZERBO, NUOVA LOCATION A BESATE
Il complesso dello Zerbo comprende la meravigliosa Villa realizzata nel 1966 dal famoso architetto milanese Piero Portaluppi che si sviluppa elegante e raffinata con linee ariose e simmetrie suggestive. L’atmosfera che si respira è caldamente familiare. L’ingresso è caratterizzato da un sontuoso camino, proseguendo, vi sono un ampio soggiorno anch’esso con un’accogliente camino, una biblioteca storica e una gradevole e confortevole sala da pranzo. Le stanze si affacciano tutte verso il cuore del meraviglioso roseto interno, circondato da un antico muro. Il Parco dello Zerbo racchiude, in circa cinque ettari di giardino, la magia del verde e della natura, dove si incastonano come pietre preziose la Villa, una antica casetta del ‘500 che si narra fosse inizialmente una cappella e la storica chiesa.Una storia millenaria, un luogo evocativo immerso nello splendido Parco del Ticino in cui fascino, architettura e natura si fondono in un unicum armonioso di stile, classe ed eleganza. L’estensione e la flessibilità degli spazi, il prestigio della struttura e la magia del contesto fanno della villa la location ideale per gli eventi a due passi da Milano. Lo Zerbo (www.lozerbo.com ) è una location adatta all’organizzazione di qualsiasi tipo di eventi aziendali come convention, meeting, team building, cene natalizie e di gala, con spazi dedicati che possono essere modulati in base alle vostre esigenze. Tutti i servizi sono disponibili per qualunque tipo di evento, con fornitori selezionati. Preventivi ad hoc per qualsiasi richiesta. È sempre possibile visitare la location su appuntamento contattando il numero 340 8684668.
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ALESSANDRA BOIARDI
NUOVA FLAGSHIP NH COLLECTION EUROBUILDING A MADRID Situato nel cuore del quartiere finanziario di Madrid, il rinnovato Nh Collection Eurobuilding, hotel quattro stelle con 431 camere, si propone non solo come meta di riferimento per il turismo leisure, ma anche e soprattutto come indirizzo congressuale. La nuova struttura è stata trasformata in un innovativo laboratorio tecnologico grazie all’iniziativa Living Lab, un fenomeno sperimentale dell’industria alberghiera mondiale che si articola intorno a tre idee: test tecnologici in ambienti reali condotti dagli ospiti dell’hotel, un acceleratore di start-up e la creazione di un ambiente aperto all’innovazione per il personale Nh. Nelle quattro sale Living Lab i clienti potranno utilizzare le nuove tecnologie Free & Easy wi-fi ad alta capacità, uno schermo a Led a volta semitrasparente da trecento metri quadrati, la tecnologia di telepresenza olografica 3D e Smart Room System per Microsoft®Lync Online, soluzioni di videoconferenza di prossima generazione per garantire l’efficacia dei meeting e degli eventi di grande impatto. E per i buongustai un’offerta gastronomica di altissimo livello che include DiverXO, l’unico ristorante tre stelle Michelin a Madrid e Domo by Paco Roncero, già premiato con due stelle Michelin. (S.P.)
HOTEL VIENNA PLAZA, RIAPERTURA IN STILE ANNI VENTI Da sinistra a destra: Jochem-Jan Sleiffer (vice president Northern & Central Europe), Simon Vincent (executive vice president & President Emea, Hilton Worldwide), Alexa Wesner (U.S. ambassador to Austria), Norbert Lessing (country general manager Hilton Austria & Presidente dell’American Chamber of Commerce), Marion Hauser (presentatrice).
La facciata in stile art deco e una serata di gala perfettamente organizzata hanno trasportato in una perfetta atmosfera anni Venti gli ospiti intervenuti all’inaugurazione dell’Hilton Vienna Plaza, che ha di recente riaperto i battenti dopo nove mesi di lavori di ristrutturazione. Tra gli invitati dell’hotel viennese numerose personalità di spicco del mondo della politica, dell’economia e dell’hôtellerie, rappresentanti delle istituzioni e ambasciatori provenienti da diversi Paesi del mondo. Ad accogliere gli ospiti il design, le nuove caratteristiche e l’intero concept dell’hotel, che sono stati completamente trasformati in occasione dei lavori di rinnovo. Le proposte gastronomiche di ispirazione francoaustriaca servite durante la serata hanno inoltre mostrato agli ospiti la straordinaria offerta culinaria dell’albergo.
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I 140 ANNI DELL’HOTEL BERNINI BRISTOL Sono tanti i fatti storici che hanno visto protagonista l’Hotel Bernini Bristol di Roma nei 140 anni della sua storia, dall’inaugurazione il 29 ottobre 1874. Nel 1973 l’albergo viene acquisito da Sina Fine Italian Hotels che ha dedicato particolare cura alla ristrutturazione e all’arredamento delle camere e delle suite secondo i più moderni criteri. Oggi l’albergo gode di grande prestigio, con le sue 127 camere tra cui le suite Tritone e Trevi al sesto piano dell’albergo, dotate di palestra privata e piscina sulla terrazza, con vista spettacolare sui monumenti di Roma. Inoltre nell’anno 2000, in occasione del Giubileo, l’hotel ha inaugurato all’ottavo piano L’Olimpo, il ristorante più elevato del centro storico con vista a 360 gradi sulla città. In occasione dell’importante anniversario nella hall dell’albergo di Piazza Barberini sarà allestita una mostra a ingresso libero, che ripercorrerà la storia dell’hotel, con rarissime testimonianze fotografiche.
IL + AVVINCENTE
con
NUOVO IBIS A SETTALA, NEI PRESSI DI MILANO Si annuncia a tempo di record la realizzazione del nuovo hotel della catena Ibis by Akno Business Parks a Settala, comune nei pressi di Milano recentemente interessato dalla realizzazione della tangenziale esterna milanese e della autostrada BreBeMi. L’hotel, la cui realizzazione rientra nell’ambito delle nuove infrastrutture necessarie per potenziare la capacità di accoglienza in vista dell’Expo 2015, conterà cinque piani e verrà edificato su un sito di circa undicimila metri quadrati ricalcando lo stile di Ibis Style, l’hotel sorto nel 2012 a Carpiano. Entrambi sono realizzati da Magnetti Buiding con un esempio d’eccezione di prefabbricazione avanzata nella costruzione chiavi in mano di edifici pluripiano per il settore dell’hôtellerie. Nel mese di luglio sono ufficialmente avviati i lavori dell’hotel Ibis Style di Settala, che prevede il piano terra adibito alle attività di accoglienza con caffetteria, ristorante, amministrazione, ambienti di servizio; i successivi livelli dedicati alle 104 camere, di cui nove suite completate con ambienti living e dining, per clienti a lunga permanenza. La facciata principale, verso il fronte strada, si distinguerà per i pannelli verticali in graniglia di marmo e le ampie vetrate (uno stile molto simile all’Hotel Ibis Style realizzato a Carpiano), mentre la facciata che guarda verso il parco consentirà di godere del verde panorama circostante grazie ad ampi loggiati posizionati in tutte le camere.
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28-10-2014
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SITE INSPECTION news location
PIÙ SALE MEETING ALL’HOTEL BOLOGNA FIERA BY UNAWAY
LA TURCHIA AL CENTRO DELL’ESPANSIONE DI CHOICE Choice Hotels International ha annunciato la firma di un nuovo accordo preliminare di affiliazione in Turchia. Saliranno così a tre gli alberghi di Choice Hotels che saranno disponibili a Istanbul dal 2015. La new entry è il Clarion Hotel Istanbul Airport North, un albergo di 237 camere vicino all’aeroporto internazionale di Atatürk, di proprietà e gestito dalla società di costruzioni Marco Turizm A.S e affiliato in franchising con Choice Hotels. La prima struttura alberghiera di Choice Hotels in Turchia, il Clarion Hotel & Suites Istanbul Sisli, è stata inaugurata a giugno di quest’anno. Ubicato nel cuore del distretto di Sisli, tra i principali poli economici Levent e Taksim e nei pressi dei maggiori siti turistici della città, l’albergo di nuovissima costruzione dispone di 135 camere. Un accordo preliminare è stato, inoltre, siglato con l’obiettivo di garantire la presenza in Turchia di una prima struttura firmata Quality, situata lungo la foce del Golden Horn di Istanbul. «L’espansione in Europa è la chiave dei nostri progetti di crescita a livello globale e la Turchia rappresenta un grande potenziale per i nostri brand. Il nostro focus iniziale è Istanbul, una destinazione vivace e in rapido sviluppo sia per i viaggiatori d’affari sia per i turisti» ha dichiarato Stephen P Joyce, president & ceo di Choice Hotels International.
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Bologna è stata una delle prime tappe del percorso di Una Hotels, ed è anche la città dove la catena alberghiera italiana ha riaperto dopo lavori di rinnovi l’Hotel Bologna Fiera. Per l’ubicazione strategica di fianco al polo fieristico bolognese e a Bologna Congressi, l’albergo si rivolge alla clientela congressuale e business offrendo, grazie al restyling, 211 camere (precedentemente erano 162). Tra le novità anche spaziosi ambienti caratterizzati da materiali di pregio, valorizzati dall’inconfondibile design e qualità degli arredi e degliimbottiti di manifattura italiana. Il Made in Italy ha infatti ispirato tutta l’operazione di restauro, compreso
il centro congressi, che alla riapertura conta tre nuove sale, tutte dotate delle più moderne tecnologie per una capienza complessiva che raggiunge così i cinquecento posti. «Abbiamo riattivato la gestione del rinnovato Hotel Bologna Fiera consapevoli del ruolo di potenziamento dell’area che questa struttura sarà in grado di svolgere ritenendo tra l’altro Bologna, per i suoi punti di interesse nonché per la posizione geografica privilegiata, una delle piazze con il più alto potenziale di ritorno anche in prospettiva di Expo 2015» ha affermato Elena David, amministratore delegato di Una Hotels & Resorts.
GREEN E DESIGN: SI RINNOVA IL CENTRO CONGRESSI DI RIVA DEL GARDA Tutti gli spazi congressuali del Centro Congressi di Riva del Garda sono stati rinnovati grazie a un intervento che, nel giro di un solo mese, ha completamente messo a nuovo la struttura gestita da Riva del Garda Fierecongressi. Il progetto è stato curato dallo studio di architettura Moon Design di Rovereto, che ha introdotto negli arredi pezzi di design internazionale (come le sedute a forma di cono disegnate negli anni Cinquanta dal designer danese Verner Panton e quelle ergonomiche create nel secondo millennio dallo Studio di design spagnolo Livore Altherr Molina) e soluzioni tecniche che hanno potenziato l’isolamento acustico e l’illuminazione. Ogni intervento, compresa la posa di nuovi rivestimenti che hanno sostituito moquette e tappezzerie, è stato svolto con grande attenzione alla sostenibilità ambientale, privilegiando materiali e tecnologie innovative e certificate come eco-compatibili e a basso impatto energetico.
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SITE INSPECTION news location
NUOVE APERTURE IN VISTA PER LUCIEN BARRIÈRE HOTELS Con 16 alberghi nelle località più mondane e charmant di Francia – più uno nella splendida Marrakech – il Gruppo Barrière è sinonimo, nell’immaginario comune, di eleganza e lusso con un tocco tutto francese. Le due strutture di Cannes – l’esclusivo Majestic e il raffinato Gray d’Albion –, ma anche il Fouquet, strategicamente collocato sui parigini Champs Élysées, e gli hotel di Deauville e della Bretagna coniugano alla perfezione la vocazione leisure con quella Mice, che rappresenta circa il trenta per cento dell’occupancy, anche grazie a un continuo restyling degli spazi e all’attenzione costante alle nuovissime tecnologie. Nel portfolio Barrière non poteva mancare, tuttavia, una destinazione montana: è stato annunciata per il 2016 l’apertura di una struttura alta di gamma, in uno degli ski resort più esclusivi d’Europa, Courchevel. «Ma il gruppo ha progetti d’espansione anche oltre i confini francesi, nel Vecchio Continente, in Cina e in Medio Oriente, dove aprirà strutture di lusso, tutte accomunate dall’inconfondibile “art de vivre” alla francese che ci ha resi celebri nel mondo» ha commentato Pascal Visintainer, vice president global sales & marketing degli hotel del gruppo, in visita a Milano. (P.K.)
MARRIOTT AGGIUNGE SALE MEETING IN SIBERIA Avrà una delle sale meeting più grandi della città il nuovo Novosibirsk Marriott Hotel, il quindicesimo hotel in Russia del brand Marriott International che si trova a Novosibirsk, nella Siberia Occidentale. Le camere sono 175 camere, dotate di internet ad alta velocità e una selezione di servizi aggiuntivi per quelle executive, come l’accesso 24 ore su 24 all’executive lounge dove è servita la colazione e dove trovare snack e bevande in ogni momento della giornata. A disposizione degli ospiti vi sono anche una grande piscina al coperto, un centro fitness e un hammam. Ma sono appunto gli spazi meeting il vero appeal per i planner offerto dall’hotel: includono infatti sei sale conferenze luminose e dotate delle ultime tecnologie, per un totale di 480 metri quadrati, che possono ospitare un massimo di 450 persone.
ARRIVA IL NUOVO BRAND URBAN CANOPY BY HILTON Si chiama Canopy by Hilton il nuovo brand del colosso alberghiero Hilton che è stato presentato di recente dal presidente e ceo Christopher J. Nassetta ai proprietari e stakeholder. «Questo attesissimo marchio, creato a seguito di approfondite ricerche di mercato, adotta un approccio innovativo al settore dell’ospitalità e all’esperienza del cliente. Abbiamo scorto un’opportunità non solo per accedere al settore lifestyle attraverso il nuovo brand, ma anche per ridefinire questa categoria creando un marchio più accessibile» spiega Nassetta. Quattro gli elementi fondamentali che definiscono un hotel Canopy by Hilton: l’approccio locale in termini di design, enogastronomia, arte e know-how; comfort e design; offerta più ampia ed extra come wi-fi e colazione con prodotti del luogo inclusi oltre a un omaggio di benvenuto e una degustazione serale di birra, vino o alcolici locali; servizio di accoglienza con un approccio “one-stop” . Il nuovo marchio verrà sviluppato attraverso nuove strutture e riconversioni, nelle principali aree urbane e in mercati secondari particolarmente ricettivi di tutto il mondo con aperture previste a partire dal 2015.
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SITE INSPECTION hotel
Benvenuti nella più alta espressione dell’esclusività, dove ogni dettaglio è creato su misura, per donare un’esperienza unica ed indimenticabile. E con il servizio The Level ogni ospite scoprirà di essere la parte più importante del viaggio
Il miglior servizio è quello su misura ELISA FERRO
affinato e originale, il Meliá Milano rappresenta una scelta perfetta per R soggiorni di piacere, eventi, conferenze e riunioni di lavoro nel capoluogo lombardo, nonché città di Expo 2015. Situato strategicamente nel distretto più dinamico ed in rapida espansione della città – in zona FieraMilanoCit –, adiacente al centro congressi MiCo e ben collegato con il polo di Rho Fiera, offre servizi su misura, in grado di soddisfare gli ospiti individuali più attenti, sia business sia leisure, nonché le delegazioni Mice più esigenti. Del resto, proprio con l’obiettivo di raggiungere la più alta espressione dell’esclusività e della personalizzazione, l’hotel ha intrapreso un ampio programma di rin-
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novamento delle proprie camere, delle sale meeting e delle aree comuni, dove ogni dettaglio è stato accuratamente pensato e realizzato per garantire un’esperienza unica e indimenticabile agli ospiti. La location milanese propone così un rinnovato The Level, ovvero il servizio più esclusivo e personalizzabile del brand Meliá Hotels & Resorts, con una gamma completa di proposte e installazioni superiori: check-in & check-out privati, nuovissime camere & suite con esclusivi prodotti di cortesia, accesso incluso al wellness center, ingresso riservato ed esclusivo (tramite la chiave della camera) nel nuovo The Level Lounge, tra i più grandi d’Europa, una sorta di confor-
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SITE INSPECTION hotel
tevole salotto privato con servizio di prima colazione, spuntino di mezza mattina, pranzo, tea-time, tisane, aperitivi e cocktail serali. Il The Level Lounge dispone inoltre di un’area lettura con quotidiani internazionali, connessione internet veloce e una luminosa sala riunioni. Per quanto riguarda invece le camere (288 in totale, fra cui una sontuosa suite presidenziale e la camera ispirata a Diabolik, il famoso personaggio dei fumetti creato nel 1962 dalle sorelle Giussani), finora ne sono state completamente ristrutturate cento (il rifacimento di altre cento è in programma per il prossimo inverno), di cui più di metà sono diventate camere The Level, con tutti i plus dell’offerta, mentre le restanti camere sono state suddivise tra 44 confortevoli camere supreme e quattro spaziose ed accoglienti business suite. QUALITÀ A CARATTERE SARTORIALE Ma le novità al Meliá Milano non sono finite. Sempre all’insegna di una vocazione “sartoriale”, che fa della cura del dettaglio la cifra di un’accoglienza personalizzata, l’hotel ha pensato di rinnovare la sua offerta eno-gastronomica, combi-
nando i freschi sapori della cucina mediterranea con una esclusiva selezione di premium drink e rinomati cocktail. È nato un nuovo concetto di restaurant & bar di tendenza come il Jigger Food & Cocktail Bar, la cui ricca carta propone un’esperienza unica mescolando le moderne tendenze con i grandi classici. Al nuovo locale vale il concetto dell’all day dining: ci si può fermare dopo una giornata di lavoro per concedersi un ottimo cocktail oppure condividere con amici e colleghi un’eccellente bottiglia di vino o champagne o, ancora, scoprire e assaporare con la dovuta calma vere e proprie creazioni culinarie basate sulla migliore tradizione mediterranea arricchite con un tocco d’avanguardia. Le stesse attenzioni al passo con i tempi si ritrovano nella qualità dei servizi e dei trattamenti offerti dal wellness center, così come nelle proposte dedicate al congressuale. A disposizione di aziende e Pco, l’hotel mette, infatti, 15 sale meeting con capienza da due fino a 520 partecipanti, dotate di tecnologie di ultima generazione e con la piena facoltà – grazie alla consulenza qualificata e alla passione dello staff di supporto – di progettare e personalizzare ogni evento secondo le esigenze del committente. Da poco, inoltre, è stato inaugurato il Jigger Atelier, molto più di una sala meeting, forse più simile a una vera e propria venue a sé, dove organizzare eventi di vario tipo, cene di gala e suggestivi vernissage. Questo spazio, infatti, è molto particolare, dispone di un ampio salone con pavimento in legno, seconda entrata privata e di una zona ad archi dove predisporre elegantemente un punto ristoro o un’area attrezzata per piccole conferenze o interviste. Un’ultima nota merita, infine, il restyling della sala plenaria Diamanti, che con i suoi 636 metri quadrati di superficie, un’altezza di oltre quattro metri e una capienza di 520 posti a teatro (650 per cocktail e ricevimenti), costituisce una delle maggiori e più accurate sale alberghiere per convegni della città.
Servizi tailor-made pensati per il Mice: il Melià Milano, tra i punti di riferimento della città, ha recentemente rinnovato parte delle camere e l’esclusivo The Level Lounge
indirizzi a fine rivista
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106 hotel SX Savoy
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Hotel Savoy Palace HHHH Gardone Riviera (Bs) Numero totale camere: 60 | Ristoranti: 1, Ristorante Angelo Landi | Posti: 200 | Sale meeting: 3 | Capienza sala maggiore: 120 posti (riunendo le 2 sale meeting principali) | Capienza sala minore: 40 posti | mq di aree espositive: 130 | Possibilità organizzazione post congress
L’Hotel Savoy Palace di Gardone Riviera punta su musica e cultura per i suoi eventi, ideali anche per fare da cornice ai meeting e conferenze che si tengono nelle sue tre sale. E per il post congress, ci sono le infinite opportunità offerte dal Lago di Garda
Suoni d’autore sul lago SIMONA ZIN
i ispira in particolare alla musica lirica l’albergo affacciato in posizione S incantevole sul Lago di Garda, nel quale si specchia con la sua struttura in stile Liberty. Nomi di spicco come il tenore bresciano Mario Malagnini saranno inseriti nel ricco calendario di eventi che l’hotel proporrà prossimamente. Al fascino di una struttura storica si abbinano, dunque, arte e cultura, corollario prezioso anche per eventi e meeting ospitati al suo interno: sono tre le ampie sale a disposizione, tutte con ambienti che conservano il fascino e la raffinatezza antichi e si prestano per ospitare congressi, conferenze, seminari e incontri di lavoro. Il tutto supportato da tecnologia di prim’ordine e seguito da personale specializzato. A TUTTO BENESSERE Altra location per eventi, coffee break e aperitivi è la terrazza panoramica Gabriele d’Annunzio, con la sua splendida vista sul lago. Dopo il lavoro è piacevole concedersi momenti di relax nel centro benessere Savoy Wellness, dove si trova una spa con sauna, solarium, bagno
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turco, palestra e sala relax. Le sessanta camere, poi, sono vere piccole oasi di relax, molte delle quali con vista lago, e sono attrezzate con i comfort più moderni. Anche il palato trova soddisfazione nel ristorante Angelo Landi, che propone specialità della cucina nazionale e internazionale sotto la guida dello chef Guglielmo Mauri, con la possibilità di cenare a bordo piscina, immersi nella splendida cornice del giardino fronte lago, spesso allietati da concerti di musica dal vivo. I progetti dell’Hotel Savoy Palace sono indirizzati anche a Villa Sofia, situata a quattrocento metri dalla struttura: la location, circondata da un giardino secolare, è una sorta di “appendice” del Savoy Palace, con altre 34 camere. Per questa storica dimora dei primi del ‘900 la proprietà ha in programma di arredarne la terrazza panoramica con una zona relax con ombrelloni, lettini e idromassaggio, che andranno a potenziare l’offerta benessere della villa, che al momento può comunque usufruire del centro wellness del Savoy. indirizzi a fine rivista
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28-10-2014
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SITE INSPECTION hotel
Aqualux Hotel Spa Suite & Terme HHHH Bardolino (Vr) Numero totale camere: 113 | Ristoranti: 2 | Italian Taste: massimo 160 posti; Drops Food&Wine: massimo 40 posti | Sale meeting: 5 | Capienza sala maggiore: 250 posti a platea | Capienza sala minore: Sala Gramole: 30 posti a platea; Sala Zerbetto: tavolo unico con 22 posti | Saletta segreteria su richiesta | Mq di aree espositive: 2 foyer da 130/180 metri quadrati | Possibilità organizzazione post congress
Al centro di un territorio che, dal Lago di Garda a Verona, offre straordinarie attrattive, Aqualux Hotel Spa Suite & Terme di Bardolino è il luogo perfetto per meeting ed eventi dal gusto raffinato. Una location dove benessere, lavoro e relax convivono in dolce armonia
Il soave piacere dell’acqua ELISA FERRO
qualux Spa Suite & Terme di Bardolino, punto di riferimento per l’hôtelleA rie di alto livello del Garda veronese, concepisce l’ospitalità come un’esperienza di benessere a 360 gradi. La proposta dedicata al Mice è ampia e variegata, a cominciare dalle dimensioni: 1.200 metri quadrati di moderni spazi congressuali, con due foyer, cinque break out room di varie misure e una sala plenaria da 250 posti. L’hotel conta 113 camere ecoclima e il suo versatile centro congressi è studiato per differenti tipologie di eventi. Le sale sono corredate di attrezzature di ultima generazione e di impianti tecnologici d’eccellenza. La sala principale, la Colombara può essere divisa nelle due sale Novello e Riviera; la sala Bardo, a forma di botte e perfezione dell’ingegneria acustica, è adatta per meeting, esposizioni e presentazioni di autovetture e motociclette: l’articolazione degli spazi permette l’accesso diretto dei mezzi all’area meeting, rendendo la
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location ideale, appunto, per eventi del settore automotive. La sala Zerbetto, invece, è l’executive board meeting per incontri esclusivi e la sala Gramole accoglie comode riunioni di piccole e medie dimensioni. Cuore della struttura è una corte sconfinata che ospita l’AquaExperience, area pool con sette piscine (interne ed esterne) di acqua termale e una di acqua salata. L’offerta acquatica, vero unicum per vastità e varietà, si completa con l’AquaSpa & Wellness, che con i suoi mille metri quadrati rappresenta un autentico paradiso del benessere, grazie a sei cabine per trattamenti estetici, idromassaggio e fangoterapia, una private spa, diverse saune, due bagni a vapore, una fontana di ghiaccio, un calidarium e un solarium; nonché un’ampia e attrezzata area fitness. Esclusiva anche l’offerta gourmet dei due ristoranti, l’Italian Taste e il Drops Food & Wine, con un occhio di riguardo per le eccellenze a chilometro zero. La frizzante area bar Sparkling Lounge propone deliziosi cocktail in un’atmosfera cosmopolita, mentre per un raffinato piacere la Cigar Room, con la sua speciale selezione di sigari abbinati a pregiati distillati, può essere fonte di vere soddisfazioni. Novità 2015, i vantaggiosi pacchetti Mice per unire l’utile al dilettevole. indirizzi a fine rivista
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Excelsior Palace Hotel HHHHHL Rapallo (Ge) Numero totale camere: 129 | Ristoranti: 2 | Posti: 110 circa | Sale meeting: 9 | Capienza sala maggiore: 450 posti | Capienza sala minore: 10 posti | Saletta segreteria | mq di aree espositive: 650 | Possibilità organizzazione post-congress
Nell’elitaria e lussureggiante Liguria di Levante, un raffinato cinque stelle lusso, l’Excelsior Palace Hotel, è lo splendido teatro naturale di eventi e manifestazioni di sicuro successo, sia nazionali sia internazionali
Il Levante più esclusivo SABRINA PIACENZA
ra Rapallo e Portofino, le regine incontrastate del Levante ligure, da poco più T di un secolo il raffinato Excelsior Palace Hotel domina la baia di Rapallo e uno dei paesaggi più celebrati nella letteratura, il Golfo del Tigullio. Un hotel esclusivo che nel 1996, dopo circa un ventennio di chiusura, è stato oggetto di una riqualificazione totale che ha portato agli antichi fasti un edificio bellissimo dei primi anni del ‘900. Certamente un luogo ricco di fascino ed elegante, che merita pienamente l’esclusiva categoria in cui è classificato: cinque stelle lusso. Tornato a essere punto d’incontro del bel mondo internazionale, l’esclusività dell’hotel ne fa un luogo frequentato da un turismo raffinato, ma anche una struttura ideale per ospitare incontri di lavoro top level. «Siamo in una posizione privilegiata, affacciati a est sulla baia di Rapallo e a ovest sulla costa di Portofino, uno dei paesaggi più celebrati dagli artisti di tutti i tempi – racconta il direttore Aldo Werdin –; abbiamo una clientela internazionale e siamo aperti tutto l’anno: tutte queste caratteristiche, e non solo, ci permettono di avere un’offerta congressuale di eccellenza». Quest’anno, grazie a un decisivo e importante accordo sottoscritto da
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Federalberghi e Assobiomedica, l’hotel ha aperto i suoi ambienti anche ai congressi medici, fino a ora preclusi nelle strutture di categoria lusso». «Questa per noi è stata un’ottima notizia – prosegue Werdin – perché la crisi economica ha purtroppo tagliato una parte del turismo congressuale e questo importante accordo ci darà sicuramente ossigeno in questo periodo». Un hotel di stile dove è possibile trovare tutto ciò che rende un soggiorno esclusivo: Beach Club con terrazze a mare, cabine individuali, piscina esterna panoramica a filo orizzonte e piscina galleggiante in mare (a circa cinquanta metri dalla costa) oltre a un centro benessere, oasi di puro piacere per trattamenti personalizzati, palestra, corsi di spinning, yoga, pilates e aquagym, con piscina coperta riscaldata con idromassaggio e un gazebo per massaggi all’aria aperta. Se a questo aggiungiamo la vicinanza con luoghi unici come Portofino, le Cinque Terre o il santuario di Montallegro, ma anche un campo da golf a 18 buche e soprattutto il mare cristallino della Liguria…è davvero una struttura esclusiva. indirizzi a fine rivista
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SITE INSPECTION hotel
Direttamente nel cuore della cultura, nella culla rinascimentale per eccellenza, lo storico Grand Hotel Cavour di Firenze si ripropone con un’immagine rinnovata e decisamente dinamica. Sempre mozzafiato, la vista che regala
Suggestioni fiorentine SABRINA PIACENZA
n susseguirsi di episodi notevoli, di eccellenze, di stratificazioni attraverU so le quali leggere non solo la storia d’Italia ma lo sviluppo dell’identità della vecchia Europa. Situato nel centro della Firenze rinascimentale, il Grand Hotel Cavour dista pochi passi dal Duomo e da Palazzo Vecchio ed è a soli dieci minuti a piedi dal Palazzo dei Congressi, una collocazione strategica che rappresenta
sicuramente un valore aggiunto per chi abbia necessità di coniugare il soggiorno di lavoro con il piacere di vivere il capoluogo toscano. Dalla Terrazza Michelangelo, allestita con arredi e mobili dal gusto contemporaneo, si può ammirare il profilo ineguagliabile del Duomo fiorentino, con l’imponente cupola del Brunelleschi posta lì accanto. Lo scenario ideale per realizzare qualsiasi evento: matrimoni, cene di lavoro, feste, esperienze indimenticabili che vengono sapientemente organizzate dallo staff dell’hotel attraverso una personalizzazione assoluta di ogni dettaglio e un servizio di catering privato di alto livello, per non dimenticare l’aspetto enogastronomico che tanta importanza riveste nella cultura autoctona.
Alessandro Moggi
CLASSICO RINNOVATO Da sempre punto di riferimento per l’ospitalità, il Grand Hotel Cavour è oggi una struttura dinamica che non si accontenta della propria storia ricca di successi e di prestigio ma si propone con un’immagine rinnovata e con una proposta sempre in linea con le tendenze contemporanee. Un rinnovamento che passa soprattutto
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SITE INSPECTION hotel
Grand Hotel Cavour HHHH Firenze
Alessandro Moggi
Numero totale camere: 101 | Ristoranti: 1 | Posti: 50-90 | Sale meeting: 2 | Capienza sala maggiore: 55 posti | Capienza sala minore: 30 posti | Saletta segreteria | mq di aree espositive: 90 | Possibilità organizzazione post-congress
dalla nuova direzione che da poco più di un anno è affidata a Francesco Sanna, e dalla nuova e significativa collaborazione di Daniela Rapaioli (nelle foto accanto), nuovo corporate event & sales manager, presente in hotel dal novembre scorso. Obiettivi del nuovo corso? Far vivere e conoscere maggiormente la struttura ai fiorentini e ai congressisti, oltre che ai turisti internazionali che già la frequentano abitualmente. Le strategie per raggiungerli? Proporre un’offerta combinata che sappia unire a prezzi competitivi business, cibo e relax. Gli ingredienti ci sono tutti, e proprio il cibo è stato protagonista di una delle novità che interessano la struttura, tra le più storiche del centro fiorentino. Sono stati infatti recentemente ristrutturati il ristorante e il bar, ambienti unici, anch’essi carichi di memoria, fortemente caratterizzati dalla presenza di affreschi, antiche colonne, splendidi soffitti a cassettoni. Luoghi magici nei quali ci si sente avvolti dalla storia, location ideali per poter gustare la superba cucina dello chef stellato Alessandro Panzani a base di piatti tipici della tradizione toscana, ma rivisti in chiave moderna. Il ristorante è direttamente connesso allo spazio bar, dominato da un vecchio bancone, testimone di come si possa oggi proporre un struttura moderna e in linea con le esigenze di una clientela internazionale senza dimenticare le proprie radici, la propria identità, che si esprime anche attraverso oggetti, dettagli e superfici preziose. Anche il Mice è già uno dei target di riferimento per il Grand Hotel Cavour, grazie alla possibilità di combinare lavoro e svago. La struttura ospita due sale per
meeting e congressi (sala Ambra e sala Giada) che possono accogliere da dieci a sessanta delegati ciascuna, equipaggiate e personalizzabili a seconda delle esigenze, con dotazioni anche su richiesta, e ideali per ospitare ogni tipo di seminario e riunione aziendale, piuttosto che giornate di studio, formazione o colazioni d’affari. Infine ma non da ultimo, il relax. Una ricercata mini spa completa l’offerta di benessere che l’albergo riserva ai propri ospiti, con bagno turco esclusivo. Una sala affrescata, invece, ospita una palestra ben attrezzata e una sala relax per sorseggiare una tisana. Un modo nuovo per vivere e gustare il centro storico di Firenze. indirizzi a fine rivista
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SITE INSPECTION location per eventi
Palazzo dei Congressi Pisa Sale meeting: 20 | Capienza sala maggiore: 1.000 posti | Capienza sala minore: 10 posti | Saletta segreteria | mq di aree espositive: 1.500 | Sala banchetti interna | Pranzo in piedi: 1.500 posti | Pranzo seduti: 1.000 posti | Possibilità organizzazione post congress
Il Palazzo dei Congressi della città toscana sorge all’interno di un polmone verde a due passi dal centro cittadino e ha di recente aumentato la propria offerta congressuale con l’aggiunta di una nuova area per eventi
Mice “green” a Pisa SIMONA ZIN
asseggiata nel parco o congresso? La clientela Mice potrebbe farsi questa P domanda arrivando al Palazzo dei Congressi di Pisa, collocato all’interno di un’area green, raggiungibile a piedi dopo aver ammirato le bellezze di Piazza dei Miracoli e del centro città che si trovano a due passi. Un colore, il verde, che non rappresenta solo il contesto paesaggistico nel quale sorge la location, ma anche i temi trattati da alcuni eventi tematici ospitati nella struttura, la quale si propone alla clientela Mice con spazi sempre rinnovati, che ultimamente si sono arricchiti di una nuova area per congressi. IN CONTINUA CRESCITA Il Palazzo dei Congressi di Pisa continua, infatti, la sua crescita: di recente al corpo principale – caratterizzato da una struttura polifunzionale multipiano a forma semicircolare, con gradinate e giardino – si è aggiunta una nuova area formata da tre sale, ideali per organizzare simposi paralleli, nonché quattro piccole sale da trenta posti ciascuna. Tutte le aree con-
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gressuali sono allestite con moderni servizi tecnologici, ideali per ospitare congressi, manifestazioni ed eventi nazionali e internazionali. I tre piani che compongono la location sono collegati da un’ampia vetrata inclinata, fonte di illuminazione naturale del piano superiore; inoltre, la vasta superficie interna garantisce un’ampia adattabilità e versatilità degli ambienti. Incastonata tra il Lungarno Buozzi e il verde Viale delle Piagge, nonché a pochi passi dalla stazione ferroviaria e dall’aeroporto internazionale Galilei, il Palazzo dei Congressi vanta dunque anche una collocazione strategica che la rende ancora più appetibile per la clientela Mice. Dal luglio 2008 la nuova gestione incentiva con grande energia la crescita della città come meta congressuale e promuove la sinergia necessaria tra i vari attori della filiera per ospitare al meglio qualsiasi tipo di evento, in una struttura sempre più proiettata verso l’ecosostenibilità. indirizzi a fine rivista
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Il tuo evento nel cuore della Puglia
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SITE INSPECTION location per eventi
Un luogo dove pianificare i propri incontri in esclusiva, circondati dall’energia e dal benessere che provengono dalla natura. Con il suo fascino millenario, l’Abbazia di Spineto offre alle aziende gli spazi e la consulenza ideali per ogni tipo di esigenza
Progetti in divenire ELISA FERRO
na dimora accogliente, lontana dal caos, dedicata in esclusiva agli U incontri di lavoro, alle attività di studio e ricerca e alla formazione in tutte le sue declinazioni. Un progetto lungimirante, il Progetto Campus, che abbina la funzionalità di un moderno campus universitario alla tradizione e al fascino di un’abbazia del secolo XI, circondata dalla tranquillità, dal silenzio e dalla natura rigogliosa di una vasta tenuta, curata e custo-
dita come un tesoro. Si presenta così, al centro della sua costellazione di antichi casali sapientemente convertiti all’ospitalità incentive e congressuale, l’Abbazia di Spineto Incontri e Studi: una destinazione rinomata, che dal cuore della Toscana e della prima vasta area carbon free d’Europa (Terre di Siena green) attira regolarmente grandi e piccole realtà del mondo istituzionale, associativo, scientifico ed economico provenienti da tutta Italia e dall’estero, certe di trovare qui gli spazi, le tecnologie e la professionalità ideali per organizzare meeting ed eventi in sintonia con lo spirito rigenerante del luogo. INCONTRI FUORI DAGLI SCHEMI Ciò che più colpisce della location, oltre all’atmosfera, è il fatto che si presenta come un centro per gli incontri del tutto inconsueto,dove non è ammessa l’ospitalità individuale (per garantire al committente l’esclusività delle strutture) e dove il modello classico del centro congressi è stato completamente ripensato: non collocato in città, ma nel verde della campagna senese, non accentrato ma diffuso, non modernamente asettico, ma dotato
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SITE INSPECTION location per eventi
di carattere e personalità. Così a complemento di una sala plenaria da duecento posti e di sei sale per riunioni da 12 a sessanta posti realizzate nel corpo centrale, l’Abbazia di Spineto offre la possibilità di lavorare e soggiornare presso uno degli undici casali accuratamente restaurati grazie al Progetto Campus. Qui, oltre alle camere, sono disponibili spazi polivalenti adibiti ad aula: i due maggiori hanno una capienza che varia dai quaranta ai sessanta posti, mentre altre sale minori consentono incontri per sottogruppi di lavoro (in parallelo o prima di entrare nella sala plenaria) o per gruppi impegnati in corsi di formazione e attività di team building. Particolarmente gradevole, ora che si avvicina l’inverno, la prospettiva di poter lavorare in aule con il camino acceso dove il fuoco contribuisce a creare un’atmosfera speciale . Altra opzione di grande appeal è data dalla Voliera, il più recente dei recuperi effettuati: si tratta di un ambiente hi-tech ricavato da una storica voliera, che può essere personalizzato a seconda delle esigenze. Con una superficie ovale di 130 metri quadrati, la sua caratteristica principale è quella di essere letteralmente sospesa sulla Val d’Orcia e di godere della vista a 360 gradi e della luce che attraversa le pareti vetrate. ENERGIE PER IL FUTURO Dall’incanto degli spazi esterni (anch’essi ideali sia per l’organizzazione di eventi sia quali “aule all’aperto”, come per esempio l’Arometo, l’antico Hortus conclusus dei monaci) alla qualità della cucina (con prodotti provenienti dalla stessa Tenuta di Spineto), sono ancora molte le ragioni che fanno dell’Abbazia un luogo davvero
unico per incontrarsi. Tuttavia, una menzione speciale meritano l’impegno e l’attenzione che la proprietà dimostra per tutto ciò che riguarda la sostenibilità umana e ambientale. A partire dal 2015, per esempio, gli operatori del settore potranno scegliere la formula del “convegno carbon free”; mentre il Premio di Ecologia Umana “Le terre e il cielo dell’Abbazia di Spineto”, prosegue nella sua opera di valorizzazione di autori e personalità che nell’arte, nell’etica e nella scienza contribuiscono a stimolare un rapporto più equilibrato tra l’uomo e l’ambiente. Infine, un incontro recente dal titolo “Mindfulness in azienda e nelle organizzazioni” ha messo al centro dell’attenzione un tema e una pratica quanto mai attuali, con la convinzione che il benessere e la serenità dell’individuo siano fattori fondamentali anche sul piano delle relazioni e del rendimento aziendali. L’occasione è stata perfetta per presentare alcuni programmi di “ritiro” per manager che si possono organizzare nelle strutture del Progetto Campus.
Non un centro congressi classico, ma una location inusuale nella quale incontrarsi, immersa nella natura senese: è l’Abbazia di Spineto
indirizzi a fine rivista
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118 loc per eventi SX radicepura
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SITE INSPECTION location per eventi
Radicepura non è una semplice location congressuale, ma è un mondo a parte nel quale gli eventi aziendali ospitati convivono con progetti e corsi sul mondo del florovivaismo, che attirano operatori e appassionati da tutto il mondo
Fuori dal comune SIMONA ZIN
n microcosmo eco-sostenibile che ospita congressi e meeting, ma U anche uno dei parchi botanici più importanti d’Europa per piante mediterranee, tropicali e subtropicali: così, in breve, si può presentare Radicepura, uno spazio incantevole e polifunzionale collocato tra l’Etna e il Mar Jonio, con strutture dedicate all’accoglienza congressuale e agli eventi. Oltre a essere un punto di riferimento per il turismo legato a congressi e meeting, Radicepura è anche un centro d’eccellenza per ricercatori, paesaggisti, operatori del verde e appassionati, attirati dal suo parco e dal fermento culturale sul mondo green che caratterizza la struttura. In questo luogo magico trovano spazio convention aziendali, così come educational botanici, itinerari nel parco e studi sulla flora mediterranea. UN ARCHIVIO VIVENTE La definizione del titolo ben rappresenta il parco botanico di Radicepura, costituito da più di cinque ettari e oltre tremila specie vegetali suddivise in settemila varietà: è un progetto ambizioso in progress, partito per costruire nel cuore del Mediterraneo un centro di eccellenza del florovivaismo mondiale. Nel parco sono
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presenti strutture ricettive dalle atmosfere più diverse, dedicate a ogni esigenza congressuale: il Palazzo Nobiliare di fine Ottocento e la modernissima Serra dei Congressi. Il primo è un capolavoro di sapienti artigiani siciliani, una dimora di campagna con tutti i comfort moderni. La Serra dei Congressi è un edificio in vetro che ricrea l’ambiente di una serra: all’interno, rarissime specie di piante incorniciano ambienti innovativi pensati per ospitare congressi, eventi aziendali o privati, sfilate e altro ancora. La creazione di una location così particolare è stata resa possibile dalla tecnologia più innovativa e rispettosa dell’ambiente: Radicepura è infatti un parco energeticamente e idricamente autosufficiente, grazie a importanti scelte progettuali e architettoniche. Due su tutte: il tetto della serra ricoperto da pannelli solari di ultimissima generazione, che permettono al parco di auto-alimentarsi, e la raccolta dell’acqua piovana della serra stessa, che serve all’irrigazione delle piante. Un luogo dal cuore verde, che rispetta la natura propria e dell’ambiente che lo circonda. indirizzi a fine rivista
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SITE INSPECTION incentive resort
Tenuta Moreno HHHH Mesagne (Br) Numero totale camere: 86 | Ristoranti: 1 | Posti: 450 | Sale meeting: 5 | Capienza sala maggiore: 500 posti | Capienza sala minore: 20 posti | Saletta segreteria | mq di aree espositive: 500 | Possibilità organizzazione post congress
Seducente Puglia Non solo eventi a Tenuta Moreno, ma anche riscoperta del benessere e della natura in una terra affascinante, nella quale ambientare post congress indimenticabili SIMONA ZIN
n tempo era una masseria, intorno alla quale si sviluppa oggi un complesso architettonico di grande impatto, nel quale colpisce il perfetto equilibrio tra l’atmosfera della campagna pugliese e il comfort lussuoso di un moderno hotel. Ed è la natura a sedurre per prima chi arriva a Tenuta Moreno, chi la sceglie per ambientarvi un evento o un meeting in una delle sue cinque sale, da venti a 450 persone: una natura che impera tra ulivi secolari, giardini fioriti, un laghetto botanico e una piscina scavata direttamente nella roccia. L’affascinante loca-
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tion, a pochi chilometri da Brindisi, ospita 86 camere, un centro benessere moderno e nel quale sono a disposizione i trattamenti più innovativi e un ristorante che non mancherà di soddisfare i palati più esigenti. BENESSERE E CULTURA Dietro la sua bella cornice, Tenuta Moreno nasconde anche personale altamente qualificato per il settore congressuale, pronto a supportare conferenze e meeting fin nei minimi dettagli. E altrettanta cura e accoglienza è prevista nel centro benessere: nella spa si può vivere un’esperienza polisensoriale tra aromi, colori e musiche che rigenerano corpo e mente, oppure si può approfittare dei benefici dei trattamenti più moderni a disposizione. E chi vuole assaporare la Puglia anche dal punto di vista del gusto, può gustare i piatti più tradizionali della cucina pugliese autentica, sapientemente rivisitati, nelle due sale ristorante o in spazi esterni. Pur essendo un piccolo mondo nel quale è piacevole lavorare e soggiornare e che racchiude in sé già tanta parte di una regione intera, Tenuta Moreno è anche l’occasione per scoprire altri luoghi bellissimi della Puglia come Mesagne stessa, Alberobello, la bianca Ostuni e la Firenze del Sud, Lecce, città ricca di straordinarie opere e monumenti; o ancora le masserie disseminate nella campagna pugliese, spesso sedi di degustazioni eno-gastronomiche; oppure le spiagge e i litorali della zona, per un soggiorno che resterà sicuramente nel cuore. indirizzi a fine rivista
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Eventi di tendenza? In masseria! Masseria Traetta Exclusive: una spettacolare e antica masseria pugliese riconvertita in una location a cinque stelle lusso e che apre i battenti a eventi esclusivi. A Ostuni, in Puglia LUCIANA FRANCESCA REBONATO
etti una sera a cena… No, non è il titolo del celebre film degli anni M Sessanta, è un più che mai attuale incipit che introduce una location di alto livello, perfetta per eventi di prestigio e cene di gala in un contesto territoriale straordinario anche per gli incentive. Stiamo
parlando della Masseria Traetta Exclusive, cinque stelle lusso che brillano nel firmamento del Mice a Ostuni, la “città bianca” pugliese. Una location, la Masseria Traetta Exclusive, nella quale il piacere e il “dovere” incedono di pari passo e i meeting hanno un retrogusto superbo, con note storiche magistralmente in binomio con le più moderne tecnologie. Un indirizzo esclusivo per consentire agli ospiti di sentirsi protagonisti nella natura, nel lusso dei dettagli e nel proprio lavoro. Il tutto a una manciata di minuti di macchina dalle migliori strutture ricettive dell’area. SCINTILLANTE COME UN DIAMANTE Incastonata nella macchia mediterranea e in un parco di quaranta ettari, in un disegno naturale ritmato da boschi e uliveti, la Masseria Traetta Exclusive – risalente alla fine del XIX secolo – è stata recentemente oggetto di un importante restyling volto a ripristinarne gli antichi fasti e le caratteristiche originarie dell’edificio. Oggi di proprietà della famiglia D’Agosto-Cioffi, la masseria incentra il suo fascino sul total white e anche sugli oggetti d’arredo, squisitamente di artigianato locale, accostati a pezzi d’arte a firma di maestri di fama internazionale. Luminosa, intima e raccolta, la masseria è nota anche nel jet set che ama ambientarvi cerimonie raffinate ed esclusive,
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Masseria Traetta Exclusive HHHHHL Ostuni (Br) 3 suite | 3 Sale ristorante interne + 2 esterne | Posti totali tra interni ed esterni: 700 | Sale meeting: 3| Sala maggiore: 200 posti a platea | Sala minore: 20 posti | Saletta segreteria | mq di aree espositive: 450 interni + 900 esterni | Possibilità organizzazione post congress
Una location lussuosa, immersa in un territorio da sogno: Masseria Traetta Exclusive accoglie il Mice con un’infinità di proposte, che vanno ben oltre la disponibilità delle sale
esattamente come la meeting industry che qui trova un’architettura elegante, un’atmosfera di assoluto relax – perfetta per lavorare – e sale di gran pregio. Tutt’intorno le seduzioni del territorio, da esplorare in occasione di incentive o per post congress all’insegna del made in Italy più autentico. Agli incontri la masseria dedica tre sale in grado di ospitare fino a duecento persone: la maggiore è la sala Bianca, segue la sala Rossa che accoglie un massimo di 24 delegati, infine ecco la sala Camino, congeniale agli incontri di alto profilo del management con un numero ristretto di partecipanti, da tre a sette persone. Oltre a questi spazi tradizionali e a un’area lounge approntabile per l’accoglienza e la segreteria – che può contenere sino a cento persone –, la masseria vanta un’elegante sala delle Feste, cornice ideale di cene di gala e pranzi di lavoro. E non è finita qui. Complici il clima mite tutto l’anno, ecco che altri plus delineano la Masseria Traetta Exclusive quale sede esclusiva degli eventi della meeting industry: l’ampia terrazza panoramica e la piscina esterna, perfette per organizzare cocktail di benvenuto o aperitivi pre e post meeting. A CIASCUNO IL SUO Non esiste un evento uguale all’altro. È questo il core business della Masseria Traetta Exclusive, che conosce il nostro
settore e indirizza la clientela in base a esigenze e inclinazioni. Via libera all’evento chiavi in mano, quindi, ma scrupolosamente tailor made: non esistono pacchetti preconfezionati, solo soluzioni studiate ad hoc per ogni singola necessità. Il fil rouge? L’enogastronomia, con le prelibatezze regionali rivisitate con fantasie e maestria, affiancata naturalmente dal territorio tutto da scoprire in occasione di post congress mirati: naturali, artistici o culturali, o un mix di tutti e tre! La fantasia, l’esperienza e l’organizzazione abbondano, alla Masseria Traetta Exclusive, esperta anche nell’organizzazione di team building. Non bisogna dimenticare, infine, che la masseria si trova nel Salento, i “Caraibi italiani” e che oltre al mare e alle attrattive lucenti della città di Ostuni vi è tutto un territorio che ha moltissimo da offrire. Alcune idee? La suggestiva Salina dei Monaci, per esempio, sulla riva ovest di Torre Colimena, regno dei fenicotteri rosa, delle dune sabbiose e del mare trasparente. Oppure Santa Maria di Leuca, da osservare in tutta la sua bellezza dall’altura che la sovrasta, dove si trovano il faro e il santuario. O ancora Santa Cesarea Terme – per ammirare le ville che “compongono” il centro – o le località disseminate nelle campagne, dove spiccano i celebri muretti a secco. indirizzi a fine rivista
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Lisbona
da non perdere La capitale portoghese è una destinazione Mice sempre più attrezzata sia dal punto di vista delle infrastrutture sia da quello tecnologico. Il suo fascino, irresistibile e senza tempo fa il resto ALESSANDRA BOIARDI
a storia millenaria, gli ampi spazi cittai palazzi: sono tanti gli elementi Lchedini, già a un primo sguardo attirano l’attenzione del visitatore che giunge a Lisbona. La capitale portoghese è una delle più affascinanti del Vecchio Continente, un connubio tra passato e presente che riproduce atmosfere uniche. Il fascino della città conquista la meeting industry che in una destinazione come Lisbona può trovare davvero tutto quello che è necessario per la buona riuscita di un evento. Dall’ormai lontano 1987 la città di Pessoa si avvale dei servizi del Lisboa Convention Bureau per proporre agli organizzatori e ai meeting planner internazionali un interlocutore, unico ed efficiente, per reperire tutte le informazioni necessarie alla messa in opera di un evento. Con più di duecento associati tra alberghi, centri congressi e agenzie, il convention bureau riesce a garantire un supporto con-
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creto e puntuale sia per gli aspetti legati alla logistica sia per approfondire la conoscenza della destinazione scegliendo i programmi incentive o di post congress più accattivanti. Affacciata sull’Oceano Atlantico, attorniata da centri turistici perfetti per incentive a base di divertimento, sport e aria aperta, Lisbona è prima di tutto una capitale europea facile da raggiungere. Questo grazie soprattutto al network di collegamenti aerei dell’aeroporto di Lisbona, molto ben servito dal resto d’Europa e del mondo e anche molto semplice da raggiungere, a soli quindici minuti dal centro città. Sono più di cinquanta i collegamenti operati dalle maggiori compagnie aeree internazionali da Lisbona per l’Europa, gli Stati Uniti, il Sud America e l’Africa. Tutto ciò ha ripagato Lisbona come destinazione congressuale e incentive, come tra l’altro dimostrano i dati più aggiornati di Icca (International Associations Meetings) che vedono la città in risalita nella classifica mondiale. Dal dodicesimo posto del 2011 la capitale portoghese è salita al nono nel 2013 totalizzando 125 eventi che avessero le caratteristiche di avere più di cinquanta partecipanti e di essere organizzati regolarmente in più di tre Paesi. I DINTORNI, TRA LAVORO E RELAX Appena fuori Lisbona non c’è che l’imbarazzo della scelta per approfittare del clima mite dei dintorni e della loro atmosfera rilassata. Mete come Cascais e Sintra sono a un tiro di schioppo, perfette per un break durante le giornate di congresso o di convention. Cascais è facilmente raggiungibile dalla città mediante una comodissima linea ferroviaria costiera, una delle prime linee elettriche, sulla costa atlantica. Si giunge dopo un breve viaggio in un’oasi di relax, dove non mancano strutture business
attrezzate con le più moderne facility per rendere anche un evento al massimo delle sue possibilità, magari organizzando un cocktail vista mare o un post congress rigenerante. Alle atmosfere legate all’arte cosmopolita deve invece gran parte del suo fascino Sintra, dal 1995 un sito Unesco già definito nell’Ottocento “un giardino nel paradiso terrestre” dal celebre poeta romantico inglese Lord Byron. MILANO CHIAMA LISBONA A così breve tempo dall’inaugurazione di Expo 2015 a Milano varrà la pena ricordare che Lisbona può essere guardata come un esempio di città che ha saputo approfittare di un evento enorme come solo un’Esposizione Universale può essere per una riqualificazione urbana e infrastrutturale di cui negli anni ha potuto beneficiare anche la meeting industry. Lisbona ha ospitato l’Expo ormai diversi anni fa, nel 1998, ma la sua eredità è ancora oggi tangibile. Tra le location più “solenni” costruite in quel contesto, il bellissimo Oceanario, un suggestivo acquario dedicato agli oceani. Ma Lisbona è anche città del futuro e non mancano nella capitale portoghese nuovi progetti che riguardano direttamente il comparto travel. Nuovi hotel di lusso hanno aperto negli ultimi anni e altri rinomati indirizzi sono stati riportati ad antico splendore, simbolo della lunga tradizione di Lisbona, che vanta tra l’altro una storia millenaria, di cui il suo aspetto così peculiare ne è la testimonianza diretta. Per più di quattrocento anni la città è stata modellata dalla presenza dei Mori, poi impreziosito durante l’età dell’Oro. È così che Lisbona è ora un vero e proprio puzzle, affascinante e ricco di tradizioni, tutto da scoprire.
Tradizione e modernità si fondono a Lisbona, regalando alla capitale lusitana un fascino originale e unico. Nella foto in apertura, l’eclettico e fantasioso palazzo di Sintra
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Sole e stelle del Sudafrica In una terra fra le più spettacolari del mondo, dove il lifestyle cittadino si specchia nei tesori della natura, Sun International offre al Mice rotte fuori dal comune, alla scoperta di splendide location e di nuove emozioni MICHELA ROSSI
a Repubblica Sudafricana è per il Mice (ma non solo) una delle destiLnazioni più affascinanti ed esclusive del mondo. Qui convivono modernità e natura selvaggia, storia e tecnologia, cultura del servizio, design e accoglienza ai massimi livelli. Un mix eccezionale, dunque, fatto di professionalità ed emozioni, per soggiorni di lavoro, meeting aziendali, eventi e viaggi incentive che non possono certo lasciare indifferenti i fortunati protagonisti. Sun International, tra i marchi leader nell’intera Africa australe, propone in Sudafrica due lussuose location dallo stile inconfondibile, diverse fra loro ma per così
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dire “complementari”, caratterizzate entrambe da posizione privilegiata, servizio accuratissimo, spazi, comfort e dotazioni all’avanguardia in grado di soddisfare qualsiasi esigenza, individuale e di gruppo. Il tutto reso ancora più attraente dall’opportunità, davvero unica, di abbinare al lavoro e agli impegni professionali momenti di assoluto relax, di benessere e di avventurose e indimenticabili scoperte. NEL CUORE DELL’AVVENTURA Situato a nord-ovest di Johannesburg, su un’area di verdi colline a ridosso del famoso Pilanesberg National Park e non lontano dalla Madikwe Game Reserve, una delle magnifiche riserve naturali del Paese, il Sun City Resort è uno spettacolare resort extralusso che offre ai suoi ospiti i servizi più raffinati e tutto il necessario per immergersi in piena sicurezza nella natura e nelle suggestive atmosfere di un contesto tipicamente africano (totalmente malaria-free). L’adiacente parco Pilanesberg, in particolare, è la meta clou per un adrenalinico safari fotografico sulle tracce dei celeberrimi big five (elefanti, leoni, bufali, rinoceronti e leopardi), mentre vicino all’entrata del resort è stato realizzato un vero e proprio santuario dei coccodrilli, il Kwena Gardens, che ospita migliaia di esemplari di questi straordinari rettili. All’interno del complesso, invece, spic-
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cano (fra gli altri plus) due meravigliosi campi da golf, sul principale dei quali si svolge annualmente il famosissimo Nedbank Golf Challenge. Il Sun City Resort è un imponente complesso costituito da ben quattro strutture alberghiere, fra cui il sontuoso The Palace of the Lost City, membro dei The Leading Hotels of the World. Il Palazzo, come viene chiamato, evoca una favolosa e fastosa reggia africana e al suo interno sembra di vivere in un sogno: piscina, spa, 335 camere e suite, bar e ristoranti concorrono insieme a rendere estremamente piacevole e prezioso il soggiorno. Per le conferenze e le riunioni di lavoro l’hotel, in sinergia con le strutture ad hoc dell’intero resort, può programmare incontri ed eventi di qualsiasi genere, fino a duemila persone. AL CENTRO DELLO STILE Se Sun City è sinonimo di avventura, safari e divertimento, Cape Town è l’emblema dello stile e del cosmopolitismo. Nella Città del Capo, nell’estremo sud del Paese, Capitale del Design 2014, ha sede un’altra perla di Sun International, il The Table Bay Hotel, vera icona della destinazione, panoramicamente sospeso fra l’Oceano e la Table Mountain. L’hotel, altro cinque stelle lusso dei Leading Hotels of the World, amato sia dagli illustri ospiti internazionali sia dagli abitanti della città, è stato inaugurato negli anni
Novanta da Nelson Mandela in persona e si affaccia direttamente sul V&A Waterfront, in una posizione meravigliosa, con vista mozzafiato sulla baia e sulla Table Mountain, al centro di un’area elegante, ricca di negozi e di locali alla moda, a pochi minuti dalle rinomate spiagge di Cape Town. I servizi congressuali, lo staff qualificato e gli ampi spazi riservati agli eventi della struttura, a cominciare dalla scenografica e luminosa Ballroom da trecento posti (duecento a sedere per le cene di gala), garantiscono l’impeccabile riuscita di qualsiasi tipologia d’incontro; mentre l’eccellente offerta enogastronomica, il comfort totale offerto dalle 329 camere e suite (tutte rinnovate nel 2005), la piscina panoramica all’aperto e i trattamenti benessere della Africology Spa assicurano la qualità esclusiva di ogni soggiorno.
Sun City Resort e The Table Bay Hotel: due modi (complementari) di vivere il Sudafrica targati Sun International
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NUOVA DIRETTRICE MICE AL PARCO DEI PRINCIPI GRAND HOTEL & SPA Francesca Romana Giancola è stata nominata director of meetings and events al Parco dei Principi Grand Hotel & Spa. La nuova direttrice Mice è alla guida di una squadra di quattro collaboratori per la gestione delle 18 sale congressi, con una capienza massima di novecento persone. Francesca Romana Giancola vanta un’esperienza ventennale nel settore dell’ospitalità, è infatti dal 1988 che opera nel settore congressuale. Dalle iniziali esperienze in Jolly Hotels, fino a Nh Hotels, dove ha ricoperto ruoli di crescente responsabilità passando da Booking Office Regional Leader per prenotazioni di eventi sulle strutture Nh di Roma, Firenze e Napoli a responsabile centro congressi dell’Hotel Midas di Roma. «Sono onorata di ricoprire questo prestigioso incarico – ha sottolineato –, mettendo a frutto le mie precedenti esperienze professionali e potendo contare su un team di professionisti molto affiatati, sono sicura che riusciremo a rendere la struttura una delle più importanti sedi congressuali in Italia, soprattutto in occasione del suo cinquantesimo anniversario, che si celebra proprio nel 2014».
ILIO RODONI DIRIGE L’HILTON MOLINO STUCKY VENICE
JILL DOBSON-STRAMPELLI GUIDA IL MARKETING DEL FIDENZA VILLAGE
Ilio Rodoni è il nuovo general manager dell’Hilton Molino Stucky Venice. Italiano di origine svedese, Rodoni ha il compito di posizionare la prestigiosa struttura al centro della scena dell’accoglienza turistica veneziana di alto livello, valorizzando l’eccellenza di tutti i servizi ristorativi dell’hotel e promuovendo la struttura come location perfetta per grandi eventi, meeting e congressi nel cuore di Venezia. «Sono onorato di rivestire questo prestigioso ruolo – ha sottolineato Rodoni –, infatti l’Hilton Molino Stucky Venice è uno dei fiori all’occhiello dell’offerta di Hilton Worldwide in Italia. Grazie al team di professionisti che mi affianca e alle mie precedenti esperienze professionali, sono sicuro che riusciremo a combinare l’offerta leisure con quella Mice, rendendo la struttura una delle più importanti mete turistiche in Italia».
Jill Dobson-Strampelli è il nuovo direttore marketing di Fidenza Village, destinazione internazionale in Italia dello shopping e meta che si sta affermando con programmi specifici per il Mice. Il nuovo direttore marketing vanta un’esperienza internazionale lavorando per Procter & Gamble, Kimberly Clark e Nestlé. Nella missione di rafforzare la strategia di sviluppo del gruppo, attraverso il modello unico e integrato di Chic Outlet Shopping,Alberto Bartoli, l’uscente direttore marketing di Fidenza Village, ricoprirà la nuova carica di direttore marketing presso La Roca Village di Barcellona. Ha commentato Giuseppe Servidori, business director di Fidenza Village: «Con le loro competenze in ambito internazionale, locale e nei settori moda, lusso, turismo e prodotto, le nuove nomine riflettono la vocazione del gruppo a mantenere una prospettiva forte di livello nazionale e internazionale dello shopping».
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ALESSANDRO ROCCO NUOVO DIRECTOR OF SALES DEL GRAND HOTEL PRINCIPE DI PIEMONTE
Alessandro Rocco è il nuovo director of sales del Grand Hotel Principe di Piemonte a Viareggio. Rocco, trentanove anni, ha ricoperto ruoli manageriali di rilievo a livello internazionale soprattutto nell’hôtellerie. Dopo un inizio carriera in importanti strutture londinesi, dal 2000 al 2004 e a seguire dal 2004 al 2005 è sales manager di due grandi alberghi di catena, sempre a Londra. Rientrato in Italia come sales representative di Alitalia da luglio 2005 sino a fine 2006, torna nel campo dell’ospitalità alberghiera con diversi incarichi sales sino al ruolo di business development manager. Oggi, come director of sales, è responsabile della performance commerciale del Grand Hotel Principe di Piemonte, con focus sul revenue e coordinamento del marketing e delle vendite.
GIULIO POLEGATO ALLA DIREZIONE DEL FALKENSTEINER HOTEL & SPA JESOLO È Giulio Polegato il general manager del Falkensteiner Hotel & Spa Jesolo, cinque stelle di ultima generazione che si affaccia sul mare ed è dotato di spiaggia privata. Il direttore vanta 25 anni di esperienza in contesti alberghieri internazionali di lusso, oggi un prezioso bagaglio a disposizione della struttura di Jesolo, che oltre a offrire soggiorni di vacanza di alto livello è un ideale indirizzo meeting. L’hotel, la cui apertura ufficiale è prevista per la primavera, farà parte della Premium Collection del gruppo Falkensteiner Hotels & Residences e disporrà di 127 camere, piscine in and outdoor, ristoranti, bar, sale meeting, e di 1.500 metri quadrati dedicati ad Acquapura Spa e spiaggia. Andrà a integrarsi, per stile architettonico e servizi, con l’esclusivo Jesolo Lido Village, che comprende 157 unità abitative di lusso.
RETO STÖCKENIUS AL KEMPINSKI GRAND HOTEL DES BAINS Reto Stöckenius è il nuovo direttore generale del Kempinski Grand Hotel des Bains di St. Moritz. Stöckenius, svizzero, è uno specialista nel campo dello sviluppo e ha oltre 25 anni di esperienza internazionale nel settore alberghiero di lusso. Precedentemente è stato consigliere di amministrazione e amministratore delegato per Tessal & Leopoldo Hotel (Villa Principe Leopoldo Hotel, Villa Sassa Hotel Residence & Spa, Esplanade Hotel & Spa e Spa Cademario Hotel & Spa). La sua prima sfida come direttore generale è stata nel 1997, all’Hotel Riu Palace Meloneras, dopo di che ha assunto la direzione del Gran Riu Palace Maspalomas Oasis, entrambi alle Canarie. Nel 2004 è diventato direttore generale dell’Hotel Villa Principe Leopoldo e Villa Sassa Hotel Residence & Spa. Ora, Stöckenius torna a St. Moritz, dopo quasi venti anni.
ÖZGÜL ÖZKAN YAVUZ ALLA GUIDA DELL’ISTANBUL CONVENTION BUREAU Si chiama Özgül Özkan Yavuz il nuovo direttore dell’Istanbul Convention & Visitors Bureau. Lunga la sua esperienza, che prima di approdare alla guida del Cb di Istanbul l’ha vista impegnata come deputy director dell’ufficio di Istanbul del Ministero turco della Cultura e del Turi-
smo. In seguito, Özgül Özkan Yavuz, dal 2008 al 2010, è stata direttore del Turismo e Promozione per Instabul Capitale europea 2010, occupandosi della promozione internazionale del programma. Prima di questi incarichi, ha lavorato per l’ambasciata turca in Olanda.
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Caccia al tesoro tecnologica nel cuore della Berlino degli anni Quaranta: un’idea originale e dinamica che combina creatività, motivazione e tecnologia
Cisalpina Tours, incentive intrigante MATTEO ROCCA
l viaggio incentive, per essere vincente, deve riuscire a coinvolgere ed emozioInare i partecipanti: in questo modo si
ottiene il ritorno positivo progettato dall’azienda, finalizzato a creare aggregazione e motivazione. L’obiettivo principale è quindi quello di inventare un’esperienza di viaggio su misura rispetto alle caratteristiche soggettive dell’azienda e dei partecipanti. Sognare, motivare e premiare
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sono le azioni chiave che devono caratterizzare il progetto, dando vita a un incentive in grado di farsi sogno, emozione, esperienza, e soprattutto – una volta tornati a casa – ricordo. Per riuscirci occorre saper essere creativi e combinare nel modo giusto le atmosfere della destinazione con una gamification dinamica e divertente, sfruttando anche le possibilità fornite dalla tecnologia. È quanto ha realizzato Cisalpina Tours in occasione di un viaggio a Berlino per i dipendenti di un’azienda del settore assicurativo, attraverso un gioco, una vera e propria caccia al tesoro geolocalizzata, che ha accompagnato gli ospiti durante tutto il loro soggiorno, coinvolgendoli attivamente lungo tutti gli itinerari, le visite e le attività. «La nostra idea è stata quella di trasformare un normale viaggio incentive in un’avventura cinematografica, in cui tutti i nostri ospiti sono stati i veri protagonisti del film “Intrigo a Berlino”», racconta Maria Guadalupe Lucasevich, director di Cisalpina Mice. Sfruttando le atmosfere del film – un’intensa storia di spionaggio ambientata nella Berlino del 1945 appena conquistata dagli Alleati – i parteci-
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panti sono stati catapultati in un intrigo noir che ha visto coinvolti tutti gli ospiti e alcuni personaggi interni conosciuti dell’azienda; il tutto in una delle capitali più belle d’Europa, ricca di storia, fascino, arte e cultura, e nondimeno presente nell’immaginario collettivo come teatro di numerose vicende negli anni della guerra fredda. «L’attività prevedeva la partenza dei gruppi da uno stesso hotel e poi, attraverso il riconoscimento di differenti QRcode, venivano assegnate le singole missioni», spiega Lucasevich. «Ogni missione consisteva nel trovare un indirizzo ben preciso utilizzando il device messo a disposizione del gruppo, e poi nel rispondere a una serie di quiz tematici a risposta chiusa. Solo dopo aver risposto esattamente ai quesiti proposti si poteva passare alla missione successiva».
zione di un breve videoclip musicale, filmato utilizzando sempre l’Ipad. La squadra vincitrice è stata quella che ha portato a termine il percorso e risposto esattamente al maggior numero di domande nel minor tempo. A conclusione del viaggio, durante la cena di gala, è stato proiettato anche il backstage di tutto l’evento, così da far rivivere e rendere ancora più memorabili e divertenti i singoli momenti dell’esperienza appena conclusa. Il risultato è stato un incentive dinamico e innovativo. «L’applicazione, di proprietà di Cisalpina Tours, è stata realizzata in collaborazione con Bc Today, nostro partner creativo sul progetto, da un’idea di Alberto Micheli, regista e autore di eventi», commenta Lucasevich, «e sarà a totale supporto di altri eventi o attività incentive anche in futuro».
La splendida Berlino è stata il set di un’attività di gamification dinamica e divertente, con tanto di app dedicata, made in Cisalpina Tours of course
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UN’APP AD HOC Per permettere ai gruppi di portare a termine il percorso sono stati messi a disposizione dei mini Ipad, ed è stato progettato un pratico sistema basato su un’app sviluppata da Cisalpina Tours, che ha così creato una piattaforma disponibile e customizzabile anche per futuri progetti come eventi o nuovi viaggi incentive. Man mano che le squadre di partecipanti completavano ciascuna le proprie missioni, un server raccoglieva tutte le informazioni e forniva in tempo reale risultati, classifica provvisoria e posizione geolocalizzata del proprio e degli altri gruppi, rendendo il tutto ancora più emozionante e stimolando una sana competizione tra team. La prova finale consisteva nella realizza-
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ALESSANDRA BOIARDI
MASERATI FESTEGGIA CENTO ANNI CON FILMMASTER EVENTS È stata una tre giorni ricca di appuntamenti quella a cui ha dato vita Filmmaster Events firmando i festeggiamenti per il centenario della nota casa automobilistica Maserati. Il grande raduno ha visto la partecipazione di oltre 250 vetture tra i modelli più rappresentativi ed esclusivi provenienti da trenta Paesi di tutto il mondo. Esposizioni, sfilate, gare di regolarità, l’esclusiva visita alle due fabbriche Maserati e due cene di gala, di cui una organizzata nello spettacolare scenario della linea di produzione del Tridente, hanno animato il format inedito, che ha dato la possibilità di coinvolgere non solo i proprietari dei prestigiosi modelli ma anche i moltissimi appassionati e fan Maserati. Particolarmente originale e interessante il format della cena di gala che è stata pensata e realizzata secondo la definizione di “walking dinner experience” durante la quale i 650 invitati
hanno potuto cenare grazie a un originale allestimento nella fabbrica Maserati lungo la linea di produzione delle auto.
NUOVA APP MULTIEVENTO DA TECNOCONFERENCE – TC GROUP
Tecnoconference – TC group presenta la nuova app multievento ideata e realizzata dalla software house interna. Si tratta di un app nativa iOS e Android, fruibile sia su tablet sia su smartphone, uno strumento di engagement per
ogni organizzatore di evento, pensata come contenitore personalizzato di informazioni e strumento individuale di interazione con funzioni personalizzate e variabili a seconda del ruolo ricoperto nell’evento (delegato, relatore, consigliere, sponsor e così via). Il valore aggiunto dell’app multievento è che è in grado di rivivere con ogni successiva edizione dell’evento: i contenuti pubblicati si arricchiscono e la visibilità degli eventi e dei loro protagonisti aumenta. Per gli
eventi l’app funge infatti da vetrina per l’edizione in corso e da archivio per quelle passate con informazioni utili e accesso ai contenuti prodotti. Per agenzie e Pco diventa un prodotto completo, composto da informazioni “istituzionali”, come la storia, lo staff o i prodotti aziendali e la vetrina degli eventi gestiti passati, presenti e futuri, ognuno contenente il materiale scientifico e multimediale prodotto; e anche per i centri congressi l’app diventa l’hub di tutte le attività e gli eventi ospitati nella sede congressuale.
UBER DEBUTTA NEL CORPORATE IN 45 PAESI Alcuni mesi fa era stato lanciato il progetto pilota, prima in Canada e Stati Uniti, poi in Francia e Inghilterra. Adesso Uber è pronta a lanciare i suoi autisti per effettuare non solo gli spostamenti dei privati, ma un vero e proprio servizio per l’utenza corporate. Il progetto si chiama Uber for Business e riguarda ben 45 Paesi (oltre duecento città). Si tratta di una piattaforma per aziende che permette di creare un account e accedere a un sistema di fatturazione centralizzato. Sydney, Londra, Parigi e Singapore sono i quattro mercati sui quali l’azienda califor-
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niana ha focalizzato l’attenzione per questo lancio. Uber è la app che consente la prenotazione via internet di corse con autista privato: da San Francisco si è espansa nel mondo come alternativa ai taxi tradizionali, causando in Italia forti proteste da parte dei tassisti, anche per via della situazione normativa che non regolamenta ancora del tutto questo nuovo tipo di servizio. Per contrastare l’avanzata, l’Unione dei Radiotaxi ha rilasciato questa settimana l’applicazione gratuita It Taxi.
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LANCIO MICE CON EDUCATIONAL PER VIGEVANO È stato un successo il primo educational tour per il Mice alla scoperta di Vigevano, organizzato dall’assessorato Expo del Comune di Vigevano, in collaborazione con Ediman. «Abbiamo scelto di proporre le eccellenze vigevanesi a questo settore in quanto, nonostante il periodo di difficoltà economica, la meeting industry continua a occupare un posto strategico per il comparto turistico nazionale per la sua capacità di generare indotto e qualificazione dell’offerta nei territori in cui si sviluppa» ha spiegato Barbara Robecchi, assessore al Turismo ed Expo. Il fitto programma delle giornate ha previsto il sopralluogo dell’offerta storico-artistica di Vigevano (dal centro storico alla centrale idroelettrica Ludovico il Moro), la visita delle sedi congressuali storiche (Castello Sforzesco, Palazzo Sanseverino; Civico
Teatro Cagnoni; Auditorium San Dionigi), dando visibilità anche a sedi congressuali private ritenute idonee durante il sopralluogo effettuato da Ediman (Villa Ronchi; Villa Necchi; Centro Congressi Battù; Sporting Club Selva Alta; Golf Club). Non è mancata una sosta dedicata allo shopping nel centro storico e presso lo spaccio calzaturiero Moreschi. I buyer hanno alloggiato presso l’Hotel del Parco, mentre per pranzi e cene i locali selezionati da Ediman sono stati il ristorante La Podazzera (cena di benvenuto con la presenza di Barbara Robecchi, Assessore Expo e Turismo); ristorante del Golf Club Vigevano A.S.D; ristorante I Castagni (cena di gala con la presenza del sindaco Andrea Sala), Bistrot l’Oca Ciuca. L’educational appena realizzato fa parte del progetto #vigevanoversoexpo2015.
#HAPPYSICILY, ROAD SHOW E NUOVO SITO PER IL SICILIA CONVENTION BUREAU È stato presentato ufficialmente il nuovo sito del Sicilia Convention Bureau (sicilianconvention.com), la novità digital che punta sulla valorizzazione delle immagini, su una navigazione più fruibile e una user-experience migliorata per una nuova vetrina privilegiata per il network di operatori affiliati al convention bureau siciliano. Il nuovo sito lascia largo spazio ai contenuti social e al magazine che, attraverso una costante produzione di contenuti informativi, si propone come una finestra aggiornata sulle novità della destinazione, passando per interviste esclusive e pillole “formative” su turismo 2.0 e gestione degli eventi. Il sito è stato presentato durante la Sicily Happy Hour che a ottobre presso il ristorante Pane e Panelle di Bologna ha accompagnato agenzie di eventi, aziende, e rappresentanti della stampa alla scoperta del restyling del Scb, tra una presentazione della destinazione Sicilia e una degustazione delle prelibatezze della gastronomia tipica sicula. Quella bolognese è stata la quarta tappa del Sicily Happy Hour, il roadshow che può essere seguito su Twitter attraverso l’hashtag ufficiale #happysicily.
CBRR DIVENTA LA BUSINESS UNIT CONGRESSUALE DI RIMINI FIERA
Convention Bureau della Riviera di Rimini (Cbrr) entra in Rimini Fiera Spa con il ruolo di business unit congressuale del gruppo. Si è finalizzato così, anche dal punto di vista societario, l’ampiamente annunciato processo d’integrazione tra Cbrr e Rimini Fiera avviato nella scorsa primavera. Gli obiettivi del nuovo assetto societario sono di aumentare operatività e capacità di penetrazione nel mercato congressuale, massimizzare le sinergie commerciali ed economiche e ampliare offerta progettuale e di servizi ai propri clienti. «In continuità con l’attività svolta in questi anni da Cbrr – ha detto il presidente di Rimini Fiera Lorenzo Cagnoni – la nostra nuova business unit congressuale è affidata alla direzione di Stefania Agostini, nome di caratura nel mondo internazionale dei congressi, e manterrà il suo staff e i propri uffici nella sua attuale sede al Palacongressi di Rimini».
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Bit 2015, l’anno del Mice Grandi novità attendono l’edizione del prossimo anno della Borsa del Turismo Internazionale di Milano, fra cui Mice World, tutto dedicato alla meeting e incentive industry e al business travel
ALESSANDRA BOIARDI
Nuovo format per Bit 2015 e, soprattutto, spazio alla meeting e incentive industry con un’area ad hoc, Mice World
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i terrà come di consueto a febbraio, quest’anno dal 12 al 14, l’immancabiS le appuntamento con il turismo internazionale di Bit, che a Rho Fiera proporrà per il 2015 un concept tutto nuovo. Vera novità di Bit2015 sarà infatti la riorganizzazione dell’esposizione in tre segmenti, che oltre al tradizionale leisure vedrà l’anno prossimo il Mice e il Luxury. La Borsa Internazionale del Turismo di Milano non ha infatti dubbi nell’individuare proprio nella meeting e incentive industry e nel business travel un settore di grande interesse, anche in virtù di recenti studi che segnano il Mice come un settore destinato a crescere nel prossimo futuro. Segnali positivi sono per esempio quelli che vengono dalle previ-
sioni di Icca (International Congress and Convention Association) secondo le quali a livello internazionale il comparto segnerà un aumento generale del 5,5 per cento nel biennio 2014-2016, con performance positive soprattutto per quanto riguarda il Far East e l’Europa. Non solo, secondo una ricerca di Ibtm Global Research il 54 per cento dei buyer europei prevede un aumento negli eventi nel prossimo futuro. Ecco allora che Mice World entra di diritto nella proposta di Bit secondo una formula che permetterà di organizzare la propria agenda con incontri prefissati direttamente allo stand. Nella tre giorni milanese dedicata al turismo sono previsti cinquecento buyer Mice provenienti da 48 Paesi. Tra i buyer event manager, travel manager, direttori Marketing e comunicazione di aziende, esponenti di associazioni come associazioni medico-scientifiche o di categoria, e intermediari quali Pco, incentive house, agenzie di organizzazione eventi, e anche travel manager e business travel agency, poiché come sottolineano i dati dell’Osservatorio Business Travel 2014 di Turismo d’Affari condotto dal professor Andrea Guizzardi dell’Università di Bologna, nel 2013 le trasferte di lavoro in Italia
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hanno visto un aumento della spesa del 2,1 per cento, segnando un trend che secondo le previsioni continuerà anche quest’anno. DA MILANO AL MONDO Gli espositori di Mice World possono integrare la loro presenza a Bit 2015 con quella in Cina a Gift Guangzhou, che si terrà a marzo dell’anno prossimo, grazie a un’iniziativa di internazionalizzazione di Bit China. La Cina si rivela infatti uno dei mercati più interessanti anche per questo comparto: degli 83,18 milioni di turisti outbound dal Paese asiatico nel 2013, 30 milioni avevano motivazioni Mice e hanno speso complessivamente oltre 49 miliardi di dollari. Un report del China Tourism Academy prevede inoltre per il mercato outbound una crescita del 37 per cento nel 2015 e segnala l’Italia come sesta destinazione in assoluto nel mondo e la prima in Europa per i cinesi. I MOMENTI DI FORMAZIONE Sono diverse le iniziative di formazione che durante Bit2015 accompagneranno il percorso espositivo e saranno diverse quelle realizzate in partnership con Mpi Italia. Tra esse, anche il contributo sulla
gestione degli eventi e l’importanza di essere “CultureActive” di Olimpia Ponno, presidente di Mpi Italia, che interverrà durante una sessione di approfondimento del Congresso Annuale del Turismo. Durante il congresso sarà inoltre presentata la seconda ricerca di Think with Bit, dedicata questa volta a Viaggio nel lusso Made in Italy, curata da Emilio Becheri e Ilaria Nuccio di Mercury-Turistica. La ricerca fornirà preziosi insight su uno dei segmenti, il luxury, con le migliori prospettive di crescita nel prossimo futuro. indirizzi a fine rivista
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Full Contact, ogni volta un successo Doppio appuntamento con i workshop di Ediman: Full Contact Discover Italy e Full Contact Incentive Destinations hanno dato vita al Move Hotel di Mogliano Veneto a due giorni intensi di business
ALESSANDRA BOIARDI
Matteo Piganzoli
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a cornice di design moderno del Move Hotel ha accolto, lo scorso setLtembre, due appuntamenti dedicati, in simultanea, alla meeting e incentive industry. A Mogliano Veneto si sono dati
appuntamento le piĂš prestigiose destinazioni italiane e decine di meeting e incentive planner di tutta Europa per il l Full Contact Discover Italy, mentre le piĂš affascinanti mete incentive italiane e internazionali con le agenzie di incentivazione e di comunicazione, gli incentive planner e i responsabili di comunicazione aziendale hanno animato il Full Contact Incentive Destinations. La due giorni (venerdĂŹ 18 e sabato 19 settembre) ha come sempre permesso a espositori e buyer di trarre il meglio da un workshop organizzato con tutto il know-how di Ediman, curato nei
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Guarda tutte le foto di Full Contact Incentive Destinations e di Full Contact Discover Italy sulla pagina Facebook di Meeting e Congressi
minimi dettagli e caratterizzato da alti momenti di business e networking. Gli appuntamenti one-to-one messi in agenda prima dell’evento e la consapevolezza di poter trovare interessati partner di business in un contesto unico hanno reso i due workshop una garanzia per i buyer che trovano una varietà di fornitori che non avrebbero potuto incontrare se non con un enorme dispendio di tempo ed energia. Per gli espositori, invece, un’opportunità per presentarsi personalmente a numerosi possibili clienti a loro già dichiarata-
mente interessati. Ma è anche la speciale atmosfera “friendly” che si respira ai Full Contact ad aver convinto pure questa volta i partecipanti, sia sul parterre espositivo sia nei momenti più informali, come la sempre piacevole cena di gala, i pranzi e i momenti di break. E vista l’ubicazione strategica del Move Hotel a breve distanza dalla Serenissima, non è mancata la possibilità per i buyer di fermarsi per un post congress sempre graditissimo nella magica atmosfera di Venezia.
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Federcongressi&eventi in forza a Btc Due le sessioni formative a Firenze: una sulla leadership e una sull’Ecm (col segretario della Cnfc, Achille Iachino). Annunciato intanto il format del contratto di convenzione tra i soci Pco e il Convention Bureau Italia
ome di consueto Federcongressi&eve C nti ha dato il suo contributo al programma education di Btc, la fiera degli eventi che si è tenuta l’11 e il 12 novembre (sempre a Firenze e sempre a Fortezza da Basso), intervenendo con alcuni seminari a cura del Learning Center diretto da Gabriella Gentile. Quest’anno sono stati due, entrambi in scaletta martedì 11. Il primo s’intitolava “Leadership ed engagement: la leadership per innovare è open”, e ha visto come relatore Paolo Bruttini di Forma del Tempo, introdotto dalla stessa Gabriella Gentile. Semplice e davvero fondamentale il concetto-base: non c’è performance senza coinvolgimento. Un leader non può più solo controllare ma deve anche saper stimolare dinamiche e processi di auto-organizzazione. L’attenzione alle persone e alle relazioni tra i nodi della rete organizzativa contribuisce a costruire questo patrimonio, che è strategico per il successo dell’azienda. Il ruolo del leader è quello di sviluppare e agire in questa diversa cultura, di creare costanti opportunità di espressione e di sviluppo delle conoscenze e delle competenze dei propri collaboratori, di facili-
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tare le relazioni, creando un clima di fiducia reciproca e di coinvolgimento, stimolando alla creatività e all’innovazione. Questo modello si chiama “Open leadership”, e le numerose aziende che lo hanno adottato, all’estero e in Italia, hanno già ottenuto risultati importanti. Nel pomeriggio, poi, il secondo seminario, intitolato “Evoluzione del sistema Ecm e miglioramento dell’interazione tra gli stakeholder”. Hanno partecipato il Presidente Mario Buscema, la Coordinatrice del Progetto Provider Ecm by Federcongressi&eventi Susanna Priore e il Segretario della Commissione Nazionale per la Formazione Continua Achille Iachino. Il seminario ha dato ai partecipanti la possibilità di confrontarsi sullo stato dell’arte del sistema Ecm e sulle problematiche gestionali che i Provider incontrano ogni giorno. Ma è stato soprattutto l’occasione per analizzare l’ulteriore salto di qualità che il sistema sembra oggi pronto a fare, migliorando l’interazione e l’integrazione tra i suoi vari soggetti. Grazie alla presenza di Iachino è stato possibile scendere nel concreto, discutendo di nuovi modelli di confronto e coinvolgimento dei provider da parte della Commissione Ecm, dei processi di deburocratizzazione delle procedure del sistema, nonché delle attività congiunte di stimolo alla domanda di formazione da parte del personale sanitario che prescinda dall’obbligo dei crediti. Durante la Fiera si è tenuto, inoltre, il consueto incontro con gli associati per annunciare la sede che ospiterà la VIII Convention Nazionale, a marzo 2015, e per aggiornare i Soci sulle attività svolte fino ad oggi dall’Associazione e quelle previste nei prossimi mesi.
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IL CONTRATTO DI CONVENZIONE In questi mesi il Comitato esecutivo ha raccolto alcune delle istanze ricevute dai soci appartenenti alla categoria “Organizzazione congressi ed eventi”, relative alle modalità di adesione di questa tipologia di imprese al Convention Bureau Italia. Le proposte sono poi state sottoposte, così come concordato, al Comitato di Gestione del Convention Bureau Italia che le ha prese in esame e utilizzate come spunto per la redazione del contratto di convenzione che prevede, a fronte del versamento di una quota annuale di 800 euro, i seguenti servizi riservati ai Pco/Dmc: – supporto nella elaborazione di bid internazionali; – partecipazione alle attività promozionali b2b organizzate dal Cb nazionale con la stessa quota di partecipazione dei retisti; – uso del logo dedicato come Partner; – presenza con apposita sezione nel portale e nell’eventuale altro materiale promozionale; – coinvolgimento nella gestione degli Rfp con: ¢ l’invio dell’Rfp medesimo (per le destinazioni dove non c’è un retista); ¢ l’invio delle richieste per più destinazioni (dovendo il Pco, in tal caso, coinvolgere in via prioritaria le destinazioni rappresentate dal Cbi); ¢ l’invio di richieste specifiche per incentive o lanci prodotto che richiedano la costruzione di un progetto (pure con il coinvolgimento prioritario di destinazioni o retisti rappresentati da Cbi); ¢ l’invio di richieste cui i retisti interpellati non diano risposta nei tempi indicati. Tutti i Pco partner di Cbi dovranno possedere: – regolare iscrizione al Registro delle Imprese della Camera di Commercio; – una struttura operativa fissa con sede propria in Italia attrezzata a uso ufficio con uno staff specializzato di almeno tre persone o comunque in numero adeguato agli eventi che intendono gestire (in grado di garantire anche con anticipo di 24 ore la propria presenza ad incontri/inspection con clienti); – dotazioni tecnologiche e software all'avanguardia per il management del congresso. – Dovranno inoltre dimostrare: – di essere attivi da almeno cinque anni nell’organizzazione di congressi con curriculum di almeno dieci clienti congressuali differenti; – di essere in regola con gli obblighi
fiscali e previdenziali; – di avere organizzato nel corso della propria attivita? almeno dieci congressi nazionali o internazionali di cui cinque con almeno 800 partecipanti. – Annualmente inoltre i Pco dovranno: – dimostrare di avere organizzato in un anno almeno due congressi nazionali o internazionali con una durata minima di tre giorni e un numero minimo di 800 partecipanti; – informare il Convention Bureau Italia circa il nome del congresso, la data e la venue, il numero partecipanti ecc; – specificare i servizi forniti durante il congresso, selezionando dalla lista elaborata in base a criteri Iapco almeno dieci dei seguenti 15 servizi: ¢ abstract handling ¢ speaker/programme management ¢ promozione & marketing ¢ gestione del budget ¢ financial management ¢ gestione dell’area espositiva ¢ sponsorship scouting ¢ gestione delle registrazioni (on line, cartacee, on site...) ¢ on site management ¢ gestione e produzione del materiale del congresso (programma, badge...) ¢ selezione della sede congressuale e connessa trattativa ¢ gestione delle prenotazioni alberghiere ¢ programma sociale (cerimonia apertura, cena di gala ecc) ¢ tour (pre&post congress, programma accompagnatori ecc) ¢ Csr (iniziative di riciclaggio materiali, uso di fornitori con un’attiva politica green, ecc). Analoghi selettivi criteri sono richiesti anche alle Destinazioni, proprio con l’intento di offrire agli interlocutori esteri una selezione di imprese di sicura qualità e competenza. www.federcongressi.it
Federcongressi&eventi è l’associazione nazionale delle imprese pubbliche e private e dei professionisti che svolgono attività connesse con il settore dei congressi, convegni, seminari ed eventi aggregativi, di incentivazione e di comunicazione
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Mpi Italia e la leadership associativa La reputazione conta se fa contare. Ovvero: un’associazione è importante solo se aiuta i soci a a crescere e a raggiungere gli obiettivi professionali che si sono prefissati ounting members o members who count? Ovvero: i soci vanno contati C oppure vanno fatti contare? Parafrasando
OLIMPIA PONNO Presidente Mpi Italia Communication & Marketing Consultant Strategic content designer Trainer
@MPI_Italia info@mpiweb.it www.mpiweb.it www.mpiweb.org
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l’interrogativo posto dalla famosa museografa britannica Eilean Hooper-Greenhill a proposito del numero di visitatori nei musei, rivolgiamo la stessa domanda a livello associativo: non è detto infatti che numeri molto elevati di soci siano garanzia di qualità professionale e di crescita personale. Se analizziamo l’etimo del verbo contare, cogliamo diverse accezioni interessanti: reputare, stimare, attribuire valore o importanza; avere autorità, credito... Ciò premesso, la leadership associativa oggi non risiede tanto in un modello strutturale ideale dai grandi numeri, quanto nell’insieme di decisioni, valori e obiettivi che guidano la strategia di brand e le modalità operative che la supportano. Ce lo spiega Federico Toja, Past President Mpi Italia e oggi Director of Chapter Business Europe in Mpi: «Per seguire le trasformazioni imposte dall’incalzare della tecnologia, Mpi ha implementato la collaborazione interfunzionale tra i Capitoli, soprattutto nell’area Emea, investendo nella comunicazione e nel marketing digitale. Le nuove generazioni fanno più attenzione ai social network e utilizzano internet per la ricerca immediata di informazioni, studi, ricerche, nonché per una migliore partecipazione interattiva attraverso i canali web. Il networking a livello nazionale e internazionale resta il principale device per aderire alla vita associativa, grazie allo scambio di opinioni ed esperienze che possono aprire prospettive di business. I soci senior preferiscono i cosidetti specialized group, più intimi, in cui possono scambiare le loro esperienze personali e professionali». «La possibilità di un networking nazionale, e soprattutto internazionale, è uno degli
strumenti che oggi i soci apprezzano di più», ribadisce Carla Solari, esperta di marketing e Vice President Membership & Membercare Mpi Italia. «Il mercato Mice è in continua evoluzione e noi in Italia abbiamo bisogno di essere più vicini ai Paesi più avanti di noi per imparare e diventare più competitivi». E se da un lato – come ci rivela Maria Rosaria Broggi, esperta di linguaggi multimediali e Vice President Communications Mpi Italia – l’associazione offre ai membri il contesto in cui poter contare, avere credito, esprimere il proprio valore, ma anche rinascere come persone e professionisti, dall’altro solo il fare dinamico dei soci contribuisce a raccontare la storia dell’associazione e a disegnarne l’identità. Volere contare: è qui lo stretto legame tra leadership e reputazione associativa. L’associazione che conta aiuta a valutare e misurare il grado di consapevolezza delle nostre qualità professionali, degli obiettivi che ci prefiggiamo, delle modalità con cui riusciamo a raggiungerli nei tempi prefissati. Nutrire e nutrirsi, cercando continuamente nuovi stimoli, con quella generosità di intenti che non conosce politicismi, ma che alimenta costantemente la rete. Stefano Giaquinta, Account Director Group Sales Europe, Africa e Middle East Starwoods e Director of International Relations Mpi Italia, sottolinea quanto il ruolo dell’associazione sia fondamentale per creare contenuti ed eventi finalizzati non solo a valorizzare la membership degli associati, ma a fornire opportunità di Roi per aziende e stakeholder, a patto che l’associazione sappia gestire i suoi big data e ne possa dimostrare gli effettivi benefici, mettendo a sistema i segni visivi e verbali veicolati dalle persone, dai gruppi, dalla community. info@olimpiaponno.com @olimpiaponno
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Site Italy:
un novembre sulla cresta dell’onda Il seminario sull’Experience design, a cura del presidente Dario Cherubino, è stato inserito nell’education program sia di Btc sia della Site Global Conference, che torna in Europa, a Rotterdam, dopo diversi anni arà un mese in prima pagina, il novembre 2014 di Site Italy. ProcediaS mo con ordine e vediamo i due grandi
www.site-italy.com segreteria@site-italy.com
Site Italy è il capitolo italiano di “The Society of Incentive & Travel Executives” e da 35 anni è l’associazione dedicata all’eccellenza negli incentive
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appuntamenti nei quali svolgerà un ruolo da protagonista. Iniziamo con BTC, la fiera degli eventi, in programma l’11 e il 12 novembre alla Fortezza da Basso di Firenze. Il giorno 12, con inizio alle 11.30, il Presidente Dario Cherubino terrà un seminario – organizzato appunto dal Capitolo e inserito nel ricco programma education della manifestazione – dal titolo “Experience design: come vincere più business, creare eventi coinvolgenti e… vivere una vita felice”. Progettare gli eventi in modo da renderli esperienze significative e memorabili è la vera rivoluzione operante nella meeting industry già da qualche anno: comprenderne i segreti ne è la chiave di volta. Capire come i cinque sensi (dalla vista all’olfatto) influenzano le nostre scelte e la nostra percezione, come impariamo e memorizziamo, cosa ci colpisce e trasforma un evento ordinario in uno straordinario costituisce le fondamenta dell’experience design. In effetti, gli studi e le scoperte nei campi delle neuroscienze, del design, della gamification e della comunicazione si applicano al mondo degli eventi quant’altri mai, permettendo di approdare a consigli pratici, app, strumenti e idee da implementare immediatamente (e spesso gratuitamente) per acquisire più business per la destinazione e per l’azienda promotrice, nonché, come dice il titolo, per creare eventi davvero memorabili e... vivere una vita più felice! Il seminario consentirà di scoprire come massimizzare l'efficacia degli eventi e degli strumenti di comunicazione tramite piccoli accorgimenti; identificherà applicazioni, strumenti e tecnologie che
possono aiutare a creare un meeting e migliorare gli eventi e il lavoro quotidiano; permetterà di “vedere” come colori, sapori, luci, suoni e perfino la temperatura producono cambiamenti sensibili nella percezione di un’esperienza; illustrerà case history, idee e soluzioni tratte da alcuni degli eventi più di successo al mondo; e mostrerà come progettare gli eventi per coinvolgere, motivare, comunicare. LA GLOBAL CONFERENCE DI ROTTERDAM Dopo pochi giorni, tutti a Rotterdam, in Olanda, per l’evento dell’anno: la Site Global Conference torna in Europa dopo un lungo e proficuo peregrinare nei cinque continenti. Si terrà dal 14 al 17 novembre e, come di consueto, presenterà un ricco programma formativo alternato a iniziative ludiche e di networking. Il seminario di Site Italy sull’experience design è in calendario anche qui: si terrà sabato 15 alle ore 14.45, sempre con Dario Cherubino come speaker. Fra gli altri eventi – decisamente troppi per riepilogarli tutti – segnaliamo “Happiness as a Strategic Tool for Competitiveness in the Meetings Industry”, a cura del noto performance trainer Luis Pineda, una sessione tecnologica a cura di Corbin Ball, forse il massimo technology evangelist vivente, e due curiosità: una sessione Buy-ology presentata da Jonathan Bradshaw (gruppo Meetology) per insegnare i trucchi comportamentali che strappano ai prospect il fatidico “sì”, e uno specifico seminario sul potere delle relazioni e della fiducia nella vendita degli incentive, a cura di Sidney Alonso, fondatore e presidente dell’incentive house Avant Garde.
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ROMA
LA CITTÀ ETERNA FORMATO MICE
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Unica. Eterna. Bellissima. Ma anche sorprendente e dinamica: Roma è un unicum mondiale, un museo en plein air, un set cinematografico già pronto. E una destinazione Mice che non pone limiti alla fantasia dei meeting e incentive planner A CURA DELLA REDAZIONE COMMERCIALE
un fascino senza tempo quello di Roma. Eterno come i suoi monumenÈ ti e irresistibile come le atmosfere che la permeano. Eppure l’Urbe non rimane immobile ad autocompiacersi, ma si trasforma ed evolve pur rimanendo fedele alla bellezza che la caratterizza, arricchendosi però di nuovi spazi, riscoprendo e valorizzando quartieri dimenticati, destinando a nuovi usi edifici post indu-
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striali, ammantando di cultura e arte anche le periferie. E poi, ovviamente, accanto a tanto fermento creativo, c’è la Roma “da cartolina” quella che tutti conoscono ma che lascia a bocca aperta anche dopo la millesima volta che la si visita: quella imponente del Colosseo, quella della storia mista a leggenda che si snoda tra le sue piazze – la rivalità tra Bernini e Borromini, per esempio, è stata resa eterna dai capolavori di piazza Navona – quella vista infinite volte nelle pellicole cinematografiche – chi non ha mai desiderato emulare Anita Ekberg ne La Dolce Vita, durante la sua passeggiata notturna dentro alla fontana di Trevi? – quella degli stornelli di Trastevere, delle osterie e delle irresistibili proposte enogastronomiche.
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Pianificare un evento a Roma può essere, quindi, “la scusa” proprio per riviverne gli scorci più famosi o, al contrario, per scoprirne volti nuovi e insoliti, come il poco conosciuto e decisamente fantasioso quartiere Coppedé – quello che fa da sfondo al giro in Vespa di Nanni Moretti nel film Caro Diario –, che cela una quarantina di edifici eclettici, tra il Liberty e il Neoclassico, progettati nei primi decenni del Novecento dall’architetto Coppedé su commissione della Società Anonima Edilizia Moderna; salotto dello stravagante quartiere è piazza Mincio, con il famoso arco da cui pende un lampadario e con la celeberrima fontana delle Rane. O come il quartiere studentesco di San Lorenzo, vivacissimo a ogni ora con la sua allure un po’ decadente, le gallerie d’arte contemporanea e i ristorantini alla mano, capace di rubare la scena all’inossidabile Trastevere. O ancora come l’Eur, il grande quartiere in stila razionalista costruito per l’Esposizione Mondiale del 1941-42, che oggi offre musei insoliti e architetture degne di note, prima fra tutte quella candida del Palazzo della Civiltà Italiana, chiamato affettuosamente dai romani “il Colosseo quadrato”. ANTICO, MODERNO O POST INDUSTRIALE? Una città che ha attraversato la storia e i secoli da protagonista porta scolpite nel tessuto urbano, sottoforma di preziosi lasciti architettonici, le vicende che ne hanno scandito le epoche. E proprio tutta questa ricchezza e varietà rappresenta un’opportunità senza eguali per la meeting industry, che può scegliere la location per il proprio evento lungo oltre duemila anni di storia. Per i planner alla ricerca di “qualcosa di classico”e antico ma non scontato, non si può non citare il Mercato di Traiano, con le sue sale in laterizio e la scenografica terrazza – da dove la vista spazia sull’adiacente area archeologica dei fori – perfet-
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te per cene di gala e cocktail, preceduti, magari, da una visita in esclusiva al Museo dei Fori Imperiali. Invece, per dare all’evento un’atmosfera rinascimentale e un tono un po’ più sofisticato, il complesso dei Musei Capitolini (considerati tra i musei pubblici più antichi del mondo: la loro fondazione, infatti, si fa risalire al 1471, quando Sisto IV regalò al popolo romano un gruppo di statue bronzee, tuttora conservate nelle sale capitoline) regala al Mice spazi emozionanti, come la terrazza di Palazzo Caffarelli, perfetta per cene di gala indimenticabili abbrac-
Se è vero che cinema a Roma è in primis sinonimo di Cinecittà, il grandioso complesso degli studios cinematografici da dove sono usciti grandissimi capolavori (e che mette a disposizione i propri spazi anche per riunioni, cene di gala, convention e team building) la città è in realtà un meraviglioso set open air, perfetto per le attività incentive più originali: il giro in vespa sulla scia di Gregory Peck e Audrey Hepburn in Vacanze Romane, per esempio, è un must divenuto ormai un classico; ma anche ritrovare l’atmosfera felliniana della Dolce Vita, dalla mitica via Veneto alla fontana di Trevi, dall’Harry’s Bar al Grand Hotel Excelsior, può rendere glamour il più semplice degli eventi. Dalla finzione cinematografica alla storia, invece, a Roma è possibile anche indossare per un giorno le vesti degli antichi gladiatori, impugnare le loro armi e apprendere le loro tattiche di combattimento e di difesa, affrontando poi prove di abilità e sessioni di gladio-soft air, per terminare infine la giornata con un banchetto in puro stile convivium, con musiche, costumi e pietanze rigorosamente fedeli al periodo storico.
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1 / La splendida piazza Navona, dove Bernini e Borromini si sfidano a suon di capolavori architettonici 2 / La fontana di Trevi, scenografica e imponente 3 / Il “Colosseo quadrato”, nel moderno quartiere dell’Eur 4 / Uno scorcio dei Fori Imperiali, visitabili in esclusiva dal Mice
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5 / L’Ara Pacis, all’interno dell’avveniristico museo firmato da Richard Meieir 6 / La centrale termoelettrica Montemartini ospita reperti antichi in un’ambientazione post industriale 7 / Il Maxxi, Museo Nazionale delle Arti del XXI secolo, firmato da Zaha Hadid
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ciando con lo sguardo Roma, o come il cortile di Palazzo dei Conservatori, ideale per raffinati eventi di rappresentanza. Procedendo nei secoli, l’ottocentesca Villa Torlonia e il suo bellissimo parco sulla Nomentana dispongono di ambienti fastosi ed eleganti (come la sala da ballo, sontuosamente decorata) una splendida terrazza e giardini curatissimi; una curiosità: la villa fu anche la residenza di Mussolini dal 1925 al 1943. Ancora un passo avanti nella storia e un cambio radicale di atmosfere per un altro edificio che apre le proprie porte al Mice, il nuovo complesso monumentale dell’Ara Pacis, firmato – con qualche polemica, vista la forma giudicata un po’ troppo avveniristica – dall’archistar Richard Meier; qui è possibile organizzare convegni nel futuristico auditorium, visite in esclusiva, eventi privati nel foyer e cocktail in terrazza. Arrivando a edifici più moderni, tra riconversioni, accostamenti inusuali e contaminazioni di stili, Roma sfodera location inaspettate, destinate a diventare veri punti di riferimento non solo della vita culturale della città, ma anche del Mice alla ricerca di continue novità. Uno degli esempi più celebri è la centrale termoelettrica Montemartini, nei cui spazi i reperti antichi convivono con le testimonianze moderne in un connubio dal fascino post industriale: i macchinari dell’azienda elettrica, infatti, fanno da quinta scenografica a uno dei musei archeologici più originali, perfetto per allestire convegni, aperitivi e presentazioni. Ancora antico e moderno fusi insieme per un’altra location prestata al Mice, la cinquecentesca Aranciera di Villa Borghese, ora Museo Carlo Bilotti: dopo un sapiente restauro la collezione d’arte moderna dell’imprenditore Carlo Bilotti ha trovato un posto degno delle 23 opere, tra le
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quali ben 18 di Giorgio de Chirico. A proposito di location sorprendenti, merita un cenno anche La Casa dell’Architettura, sede dell’ordine degli architetti e ospitata nell’ottocentesco Acquario Romano, edificio eclettico dalla facciata riccamente elaborata e dall’originale forma ellittica, che accoglie la meeting industry in spazi ariosi e imponenti, nei quali allestire convegni, concerti o mostre temporanee. Dall’acqua al cielo: anche il Planetario, ospitato in un imponente edificio razionalista – i cui due ingressi sono annunciati da stretti corridoi delimitati da poderose colonne di reminiscenza classica – ospita eventi di rara suggestione sotto alla sua cupola stellata. Dal moderno al contemporaneo e al futuristico, con un’ultima manciata di edifici degni di nota, novelli templi dell’arte che aprono le porte agli eventi: il Maxxi, l’ambizioso Museo Nazionale delle Arti del XXI secolo progettato da Zaha Hadid e il Macro, Museo di Arte Contemporanea, con le sue due suggestive sedi, quella del quartiere Salaria, ricavata da un ex birrificio risistemato da Odile Decq, e quella inaugurata di recente nell’ex-mattatoio di fine Ottocento del vivace quartiere di Testaccio, un tempo popolare e dimesso e oggi ricco di fermento artistico. Ma le sorprese che la Città Eterna ha in serbo sono ancora infinite, a iniziare dal grandioso progetto (attualmente in fase di attuazione) di Mediterraneum –Acquario di Roma, un nuovo complesso museale ed espositivo acquatico multimediale che si svilupperà interamente sotto il laghetto dell’Eur, promettendo spazi surreali e atmosfere avveniristiche, con il grande valore aggiunto di avere un impatto ambientale pari a zero.
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8/ Uno scorcio del Tevere e di Castel Sant’Angelo 9 / Il famoso “buco della serratura” dell’ambasciata di Malta, da dove si ammira il “cupolone” in tutta la sua imponenza
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POST CONGRESS: LA CITTÀ SI SVELA Se è vero che un itinerario alla scoperta della Città Eterna non può escludere i masterpiece di sempre – a tal proposito, i delegati resteranno a bocca aperta dallo strano effetto ottico di via Piccolomini: andando in direzione di San Pietro, infatti, ci si accorgerà di come il “cupolone” sembra allontanarsi man mano che si procede, mentre appare incredibilmente vicino non appena si indietreggia – sono numerosi gli spunti originali e insoliti che
possono arricchire un post congress e renderlo davvero indimenticabile. Una delle direttrici che si possono seguire, per esempio, è quella degli innumerevoli misteri e delle curiose leggende che popolano Roma, andando a caccia degli animali di pietra che spuntano in ogni dove, delle statue enigmatiche, dei simboli ancestrali e ancora delle dimore “infestate” da presenze oscure. Un paio di esempi? La cinquecentesca fontana delle Tartarughe in piazza Mattei, nel ghetto ebraico (un luogo che trasuda mistero a ogni angolo), che la leggenda vuole che fu fatta costruire in una sola notte dal duca Mattei per riabilitarsi agli occhi del futuro suocero dopo aver perso un’ingente somma al gioco – le tartarughe, aggiunte cento anni dopo dal Bernini, scomparvero più volte nel corso dei secoli tanto che il Comune decise di sostituirle con delle copie – e Villa Brasini, sulla via Flaminia Vecchia: opera dell’architetto omonimo, è soprannominata il “castellaccio” e pare sia letteralmente infestata dai fantasmi... perfetta per il Mice che si sente un po’ ghostbuster. Ma a Roma anche i “classici” non deludono mai, a iniziare dalla basilica di San Pietro e dai Musei Vaticani, la cui ricchezza, da sola, vale sempre un viaggio nella Capitale; magari con un tocco di esclusività: organizzare una visita privata alla Cappella Sistina, o un cocktail nei giardini vaticani, o ancora, regalare ai delegati un panorama mozzafiato sulla Città Eterna, facendoli avventurare lungo i 537 gradini della Lumaca di Sant’Andrea e salire nientemeno che sul “cupolone”.
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Un nuovo indirizzo per il Mice Il nome è di quelli che rimangono impressi e che suggeriscono subito l’originalità della struttura: l’A.Roma, in apertura in estate, offre al Mice 19 sale convegni A CURA DELLA REDAZIONE COMMERCIALE
sua apertura è prevista per il prossimo e i suoi numeri promettono già Lunaluglio posto di primo piano nel firmamento degli hotel a vocazione Mice della Capitale: si tratta dell’A.Roma – questo l’originale nome della nuova struttura – che aprirà i battenti a due passi dallo splendido parco di Villa Doria Pamphili e che, per il concept e l’atmosfera che lo animeranno, si definisce un lifestyle hotel. «Il comfort e la qualità dell’hotel – annunciano dalla direzione – saranno quelli di un hotel a cinque stelle, ma abbiamo deciso, per la sua posizione e per la tipologia dei servizi offerti, per esempio le 19 sale meeting, di farlo classificare a quattro stelle». Non solo un numero di sale importante per la meeting industry – 19 appunto, quasi tutte illuminate da luce naturale – ma anche una capienza della principale (seicento posti) di tutto rispetto e sicuramente fuori dal comune per le strutture della Città Eterna. Le camere e le suite, raffinate e sobrie, sono invece 274, arredate nelle tenui tonalità del beige, del crema e del cioccolato, riscaldate dai complementi in tessuti naturali e completate dai comfort tecnologici di ultima generazione, per garantire agli ospiti un soggiorno all’insegna del minimal chic. PER CENA? SHOW COOKING! Un altro punto di forza del lifestyle hotel sarà il ristorante Piazza di Roma, che proporrà una cucina innovativa all’insegna
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della creatività e che sarà caratterizzato da un buffet con dieci postazioni dedicate allo show cooking, tra le quali, nel dettaglio, l’angolo della pasta, il corner del pesce, quello del sushi, l’angolo grill, l’orto, e il corner con le creazioni di panetteria e pasticceria. Ma il ristorante non sarà l’unico ambito dell’A.Hotel nel quale lasciar coccolare i propri sensi: l’albergo avrà, infatti, anche un’elegante spa di circa duemila metri quadrati, piscina interna inclusa, dove rilassarsi e dedicarsi alla remise en forme in un ambiente esclusivo. Un ultimo dettaglio merita un cenno: il nuovo lifestyle hotel fa parte del prestigioso gruppo Lcd Italian Hotels, che annovera strutture esclusive nelle località più belle della Penisola, da Venezia a Firenze, dall’Umbria al Piemonte. A.ROMA LIFESTYLE HOTEL Via Giorgio Zoega 00164 Roma info@ldcitalianhotels.com www.ldcitalianhotels.com
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Destinazioni d’Italia
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Sapori antichi Uno splendido casale settecentesco nel cuore di Roma. Una famiglia che si tramanda i saperi della cucina da tre generazioni: è La Carovana A CURA DELLA REDAZIONE COMMERCIALE
location è di quelle inaspettate e siamo nel centro bruliLcanteasorprendenti: e vivace di Roma, a due passi dai monumenti che hanno reso la città una bellezza immortale e un antico casale settecentesco – recentemente ristrutturato per esaltarne il fascino dei secoli – riceve i propri ospiti nei suoi ambienti accoglienti, dove le rilassanti tonalità pastello vengono scaldate dagli importanti soffitti in legno con le antiche travi a vista. Se già gli spazi interni dell’Antico Casale La Carovana conquistano, quelli outdoor stregano letteralmente: il giardino, infatti, è una vera oasi di tranquillità punteggiata da preziosi ulivi secolari e vivacizzata da uno scenografico laghetto con cascate d’acqua e da una coreografica fontana; inoltre, a ricordare ai commensali che siamo a Roma, ci pensa la presenza dell’area archeologica, una necropoli del II secolo d.C.. Inutile dire che pranzi di lavoro, aperitivi e cene di gala in un simile contesto acquisiscono subito un’allure magica. E se tutto questo non bastasse, ci sono le lusinghe della tavola, con le sapienti ricette
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che la famiglia Zaccardi si tramanda da ormai tre generazioni, dal lontano 1971, quando La Carovana venne inaugurata da Giovanni e dal padre Alfredo, che ora hanno lasciato il timone ai figli di Giovanni, Alfredo e Fabio. Piatti della tradizione mediterranea, sia a base di carne sia di pesce, vengono serviti tutti i giorni nelle quattro sale interne, in grado di accogliere fino a 950 commensali, ai quali se ne possono aggiungere oltre un migliaio outdoor. Non solo gala dinner, però, per la meeting industry: all’Antico Casale La Carovana, infatti, è possibile organizzare anche avvincenti team building in cucina, dove lo spirito di squadra si rafforza mentre si apprendono tutti i segreti dello chef e si impara a cucinare pietanze prelibate durante corsi veri e propri e divertenti contest davanti ai fornelli. Non solo, la location consente di allestire anche feste a tema (il “classico” toga party, per esempio, imbandito a ridosso delle rovine romane dell’area archeologica, è sempre un successo garantito) nonché scenografici momenti di show cooking. ANTICO CASALE LA CAROVANA Viale di Vigna Pia, 33 00149 Roma Tel. 06 5577758 alfredo@lacarovana.info ristorantelacarovana.it
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ROMA
Rinnovamento storico Grazie a un importante lavoro di restauro, è stato riconsegnato alla città di Roma un prestigioso spazio dall’allure storica, l’Auditorium Conciliazione A CURA DELLA REDAZIONE COMMERCIALE
è un progetto artistico importante e all’avanguardia alla base del C’ grande restauro e del rilancio dell’Auditorium Conciliazione, oggi centro polifunzionale e versatile nel cuore della Città Eterna. Uno degli scopi del restyling, infatti, era proprio quello di rispondere alle diverse esigenze del mercato, valorizzando le differenti modalità di utilizzo della struttura e consentendo così a questa location di ospitare importanti eventi come convention bancarie e di associazioni nazionali di categoria, anteprime cinematografiche, ma anche cocktail aziendali e raffinate cene di gala. L’Auditorium Conciliazione rappresenta, quindi, un importante riferimento esaustivo per gli organizzatori e gli operatori congressuali sia nazionali sia internazionali. Unico per la sua posizione, circondato dai monumenti che hanno reso eterna l’Urbe, questo spazio congressuale è dotato di una sala plenaria da più di 1.700 posti e da altre sale riunioni modulabili, tutte dotate delle più innovative tecnologie. UNA SALA PER OGNI ESIGENZA La sala Grande, completamente ristrutturata, ospita fino a 1.763 persone. Dispone di una saletta regia e di un ampio palco di trecento metri quadrati, fornito di uno schermo di novanta metri quadrati con un sistema avanzato di proiezione cinematografica e di
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amplificazione e diffusione sonora ad altissima risoluzione. La sala è in grado di accogliere non solo spettacoli di musica, danza e teatro ma anche congressi e convegni. Il Foyer, invece, è un ampio spazio di ottocento metri quadrati dotato di un sistema di dieci schermi per proiettare immagini e delimitare l’ampio spazio conferendogli la duttilità di una moderna sala per convegni, conferenze, perfetta anche per cene di gala fino a quattrocento/cinquecento ospiti, nonché cocktail fino a mille persone. La sala del Coro si trova al primo piano dell’Auditorium Conciliazione, ha una
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entrata indipendente e la possibilità di accedervi direttamente anche dalla sala Grande. La sala, che misura quattrocento metri quadrati, è ideale come spazio espositivo, per conferenze, cene di gala private e convegni e ospita fino a trecento persone in piedi e duecento sedute. Le sue grandi finestre si affacciano su via della Conciliazione, dando un prezioso valore aggiunto agli eventi ospitati al suo interno. La sala del Lucernario, invece, è uno spazio intimo ed esclusivo, situato all’interno sulla destra del Foyer, e impreziosito dalle opere fotografiche di Silvio Wolf, importante artista contempora-
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neo. La sala è ideale per accogliere riunioni più ristrette, incontri con relatori e conferenze stampa. A TUTTO FOOD Al lato opposto della sala del Lucernario si trova la Buvette, aperta per ogni evento, pubblico o privato che sia, e attrezzata anche per essere utilizzata per organizzare piccoli catering. A dicembre, in occasione delle festività natalizie, inaugurerà il nuovo lounge bar, che contribuirà a migliorare i servizi di food and beverage dell’Auditorium e potrà ospitare anche cene private, eventi corporate, after show e aperitivi. Il menù sarà firmato da Andrea Fusco, chef stellato molto conosciuto a Roma e tra i più apprezzati in Italia.
Un importante restyling e spazi adatti anche ai grandi numeri: l’Auditorium Conciliazione ritorna sulla scena Mice
ROMA CAPUT MUNDI Un evento organizzato a Roma può contare su uno scenario talmente emozionante (i diversi scorsi che la Città Eterna regala) da garantirne il successo a priori. Anche l’hotellerie gioca un ruolo importante in ambito Mice e anche in questo caso Roma vanta numerosi hotel di lusso di raro fascino raggiungibili con facilità dall’Auditorium Conciliazione. AUDITORIUM CONCILIAZIONE Via della Conciliazione, 4 00193 Roma Tel. 06 684391 Fax 06 68439211 info@auditoriumconciliazione.it www.auditoriumconciliazione.it
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ROMA
Mice e relax a Roma La posizione strategica, al limitare del cuore di Roma e nel verde, fa del Green Park Hotel Pamphili l’indirizzo giusto per i meeting planner più esigenti A CURA DELLA REDAZIONE COMMERCIALE
pesso quando si organizzano congressi e meeting in una grande città, S si accetta di rinunciare all’aspetto benessere di una location meno metropolitana. Invece a Roma c’è un albergo che offre la possibilità di organizzare un evento lavorativo coniugandolo con un soggiorno di benessere e relax: il Green Park Hotel Pamphili. Circondato dal verde di un grande parco privato, il Green Park Hotel Pamphili si trova in un’ottima posizione nella capitale romana, una posizione che favorisce la possibilità di raggiungere in breve tempo il centro storico di Roma e la Città del Vaticano, ma anche l’aeroporto e le autostrade, sia con i mezzi pubblici sia con i vettori privati. Solo cinque chilometri separano il Green Park Hotel Pamphili dal cuore di Roma, raggiungerlo con i mezzi pubblici è facilissimo: sia utilizzando la metro, (fermata Cornelia a soli ottocento metri), sia l'autobus per poche fermate, in poco tempo si raggiungerà il centro della Capitale. GRANDI MEETING, MA NON SOLO... La parte del Green Park Hotel Pamphili dedicata esclusivamente ai meeting è ampia e molto ben organizzata. Il centro congressi si compone di quattro sale attrezzate con tutte le più moderne tecnologie, in grado di ospitare ogni tipologia di evento. La struttura e la grandezza delle sale meeting è molto varia, cosicchè
possono essere organizzati con profitto grandi meeting, ma anche riunioni di lavoro per poche perone, presentazioni, conferenze stampa e la più variegata serie di incontri. Tra i pregi del centro congressi del Green Park Hotel Pamphili c’è l’esposizione di tutte le sale alla luce naturale. Vediamole nel dettaglio, le sale. La sala Aula Magna è la più grande e, con i suoi 350 metri quadrati può ospitare fino a 250 persone in qualsiasi tipo di allestimento. La sala Pegaso al primo piano, può accogliere fino a 75 persone. La sala Claret posizionata al piano terra è ideale per piccoli meeting, fino a 25 persone. Infine, la sala Romana a boardoom adatta a sessioni lavorative di piccoli gruppi fino a 16 persone e si trova al terzo piano dell’edificio. UNO STAFF ALL’ALTEZZA DI GRANDI CONGRESSI Spesso chi organizza eventi si trova ad aver bisogno di collaboratori qualificati e professionali: lo staff del Green Park Hotel Pamphili risponde a queste esigenze e sarà un ottimo alleato per chi desidera allestire un meeting di alto profilo qualitativo, intervenendo prontamente per risolvere eventuali problemi o inconvenienti. Non solo. Lo staff altamente professionale è attento alle esigenze degli ospiti, un elemento prezioso nel coadiuvare il meeting planner in ogni fase dell’organizzazione con proposte e assistenza tecnica.
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ITINERARI CULTURALI Il Green Park Hotel Pamphili è vicino alla Città del Vaticano. Sarà quindi un’ottima base per un itinerario storico-artistico in questo celebre polo culturale romano che comprende la Basilica di San Pietro, la Cappella Sistina, i Musei Vaticani e vari altri tesori. Un altro luogo che merita una visita, e che si trova a breve distanza dall’albergo, è Villa Pamphilj. Squisito esempio di tenuta di campagna di nobili romani, il complesso Doria Pamphilj con i suoi 184 ettari, è tra i parchi più grandi della città e custodisce importanti siti archeologici di età romana e vestigia medioevali come l’acquedotto Traiano-Paolo, il Casino del Bel Respiro, il Casale di Giovio. Interessante anche la zona stessa nella quale sorge l’albergo: la Valle dei Casali, che si espande su un territorio dolcemente collinare, e rappresenta un corridoio verde all’interno del corpo denso di costruzioni dell’urbe. Qui dall’età romana fino all’Ottocento si coltivava la terra. Questa era la zona eletta degli orti romani, detti anche vigne, latifondi di pertinenza delle grandi ville e dei possenti casali rurali. Osservare con attenzione la Valle dei Casali permette di farsi un’idea dell’antico volto della città di Roma. L’OFFERTA ALBERGHIERA Sono 153 le camere dell’hotel, tutte arredate con attenzione ai particolari, in uno stile classico, che conferisce un’atmosfe-
Destinazioni d’Italia
ra intima e rilassante all’interior design. L’arredamento è in legno, i pavimenti sono tapezzati da moquette oppure ricoperti da caldo parquet in legno. Le camere sono inoltre spaziose e luminose, hanno un ampio bagno interno, e sono dotate di ogni comfort: aria condizionata, connessione wi-fi, Tv e minibar. L’ampia offerta di soluzioni abitative permette l'accoglienza di grandi gruppi di persone, il che garantisce la possibilità di organizzare meeting di vasto respiro. Un comodo ristorante dà la possibilità di pranzare e cenare all'interno della struttura. Di mattina viene servita una colazione a buffet sia dolce sia salata. Sempre all'interno dell'albergo c'è una palestra, equipaggiata con le più moderne attrezzature Technogym, dove è possibile allenarsi e mantenere la forma fisica anche durante il soggiorno romano. Chi ama jogging e walking potrà dedicarsi al proprio sport preferito senza andare lontano dall’albergo: il grande parco che circonda l’edificio è perfetto per l’allenamento all’aperto. Il Green Park Hotel Pamphili dispone di un ampio parcheggio gratuito nel quale possono trovare spazio auto di ogni grandezza, pulmini e anche bus Gt.
A soli cinque chilometri dal centro storico di Roma eppure immerso nel verde: il Green Park Hotel Pamphili promette comfort e professionalità senza rinunciare al relax
GREEN PARK HOTEL PAMPHILI Largo L. Mossa, 4 - 00165 Roma Tel. 06 661028 Fax 06 6635216 info@hotelpamphili.com www.hotelpamphili.com
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Destinazioni d’Italia
ROMA
Un hotel da Oscar Punto di riferimento di quanti amano il lusso, il Kolbe Hotel Rome annuncia l’importante nomination appena ricevuta, nientemeno che ai World Luxury Hotel Awards A CURA DELLA REDAZIONE COMMERCIALE
n edificio storico immerso in un rigoglioso e rilassante giardino ricco di U fiori, ulivi secolari e alberi di agrumi, all’ombra del colle Palatino e affacciato sul suggestivo scenario del Foro Romano. Una recentissima ristrutturazione che ha sapientemente unito il fascino dell’antichità con i più moderni comfort. Questi sono gli ingredienti del successo del Kolbe Hotel Rome, lussuoso quattro stelle nel cuore della Città Eterna, a una manciata di passi dal Colosseo e dal Circo Massimo. Ingredienti che gli hanno valso la nomination, su segnalazione degli ospiti stessi dell’albergo, ai prestigiosissimi World Luxury Hotel Awards per l’edizione 2015. Se la posizione è già di per sé motivo di fascino, gli interni del Kolbe Hotel Rome seducono con mix inconsueti e assolutamente originali, come i divani in pelle bordeaux della hall che contrastano armoniosamente con le volte in mattoni e gli imponenti lampadari di design o come i riposanti arredi su misura delle camere, dotate di tutti i comfort e di numerosi plus, tra i quali l’affaccio sul riposante giardino. TRA PASSATO E FUTURO Anche le 19 sale del centro congressi sono ricche di fascino e caratterizzate da un irresistibile mix di antico e di moderno, di architetture del passato e tecnologie all’avanguardia, che le rendono perfette per eventi di classe: le volte a crociera
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della Biblioteca Kolbe, per esempio, possono accogliere fino a 150 partecipanti a platea, mentre il soffitto in mattoni e gli archi della Sala Colosseo ne accolgono fino a cento; per le riunioni ristrette del top management, invece, le sale più piccole possono essere allestite anche solo per trenta delegati. Finiti i lavori, il ristorante gourmet Il Giardino degli Aranci – in grado di accogliere fino a 150 commensali – è la cornice perfetta per business lunch, cene eleganti e banchetti, grazie sia alla splendida terrazza panoramica affacciata sul giardino che gli dà il nome sia alle sfiziose proposte della sua cucina, che coniuga i piatti della tradizione nazionale e internazionale. Infine, per quanti desiderassero terminare la giornata con un cocktail, cullati da rilassante musica soft, il posto giusto è il Lounge Bar. KOLBE HOTEL ROME Via di San Teodoro, 48 00186 Roma Tel. 06 6798866 Fax: 06 6794975 info@kolbehotelrome.com www.kolbehotelrome.com
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Destinazioni d’Italia
ROMA
Eventi in villa Un’oasi verde a pochi minuti dal cuore di Roma. Una dimora d’altri tempi che apre i suoi ambienti alla meeting industry. È Mò Mò Republic A CURA DELLA REDAZIONE COMMERCIALE
n una tranquilla zona residenziale della Capitale, tra viali alberati, giardini e Icasette basse, si incontra un elegante palazzetto d’epoca dalle forme neoclassiche e dalle reminiscenze palladiane: è il Mò Mò Republic, sorprendente location romana, che accoglie la meeting industry su tre piani tutti da scoprire, tra pavimenti assolutamente originali, lampadari imponenti, caminetti suggestivi, soffitti alti, grandi finestre che percorrono l’intero perimetro della villa, marmi e legni pregiati. Un mix di atmosfere, stili e suggestioni, che riesce a fondere gli ambienti accoglienti e familiari tipici della “domus aurea” con un design minimal e soft che richiama i sapori dell’old english coloniale, ravvivati da un tocco di fresca modernità. Proprio la particolarità e l’estrema fluidità degli spazi fanno di Mò Mò Republic una location sempre più gettonata non solo dalla meeting industry (tra i “testimonial”: Samsung, che l’ha scelta per la festa annuale, e Tecnocasa, che ha riunito tutto lo staff per brindare all’arrivo delle festività natalizie), ma anche dal mondo dello show biz, che la sceglie per feste, serate, banchetti, ma anche come set per shooting fotografici e programmi televisivi (alcune puntate della sit-com Tutti pazzi per amore, con Stefania Rocca e Neri Marcorè, per esempio come pure la seconda stagione di Ris delitti imperfetti sono state girate al Mò Mò Republic, che
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è stato scelto anche per cene di fine produzione – Ballando sotto le stelle e Taxi 6886 – presentazioni di libri – Andrea Roncato e Giovanni Gregori, tra gli altri – e feste di compleanno celebri, come quella per i settant’anni di Ciccio Pasticcio, il famoso pasticcere dei Vip). ELEGANZA ORIGINALE Ma Mò Mò Republic non è una “nuda” location da vestire: è anche un ristorante e un lounge bar, una “desserteria” e una vineria, un modo sofisticato per vivere la Città Eterna, affidandosi alle mani esperte dello staff e della brigata di cucina, pronti a collaborare con i meeting planner per creare eventi originali, personalizzati nel minimo dettaglio e all’insegna della creatività. Tra gli spazi più gettonati dal Mice, figura sicuramente l’esclusivo ed elegante Salotto Monteverde, accogliente e avvolgente al contempo, mentre quando la stagione lo consente, la meeting e incentive industry ha a disposizione anche la grande terrazza-giardino e l’area a bordo piscina, perfette sia per eventi frizzanti e informali, sia per cene dal gusto elegante e dall’atmosfera glamour.
MÒ MÒ REPUBLIC Piazza Forlanini, 10 00151 Roma Tel. 06 5373087 – 06 5346930 info@momorepublic.it www.momorepublic.it
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l quartiere di Trastevere non ha certo bisogno di presentazioni e la sua atmoIsfera frizzante è in grado di contagiare chiunque lo visiti, sia di giorno – quando esibisce tutta la bellezza dei suoi palazzi storici assiepati lungo le viette strette e acciottolate – sia di sera, quando si affolla di locali e ristorantini tipici. È in questo contesto che si incontra Palazzo Velli, splendido edificio quattrocentesco trasformato in location per eventi e in spazio polifunzionale per mostre e presentazioni, nonché punto di riferimento artistico e creativo dell’intero quartiere (capita di frequente, infatti, che Palazzo Velli metta a disposizione gratuitamente i propri spazi a pubblicitari, designer, pittori, registi, musicisti e attori, con la convinzione profonda che l’unico strumento di arricchimento e crescita culturale di ognuno sia la condivisione). I suoi due piani offrono cinque sale da trenta a cento metri quadrati – per un totale di quattrocento metri quadrati di superficie – dotate di tutte le più moderne tecnologie e di tutte quelle utility in grado di supportare il meeting planner durante l’organizzazione di un evento. PERSONALIZZABILE NEL DETTAGLIO Non solo bellezza architettonica: Palazzo Velli si distingue anche per l’efficienza tecnologica, che consente la personalizzazione di ogni singolo dettaglio. L’impianto di condizionamento, per esempio, è indipendente per i due livelli, gestibili separatamente. Ugualmente, anche l’impianto di illuminazione consente di personalizzare i diversi ambienti scegliendo tra diversi opzioni, mentre per quanto riguarda la connettività, all’interno di tutte le sale – in più punti per sala – sono presenti gli spinotti di rete necessari sia per la realizzazione di una Lan interna sia per creare un punto di connessione Isdn, utile per videoconferenze; in
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L’arte di Trastevere Uno spazio espositivo polifunzionale all’interno di un palazzo quattrocentesco, nella frizzante e vivace cornice storica di Trastevere: è Palazzo Velli aggiunta, per garantire la massima flessibilità di connessione, la struttura è dotata anche di una rete wireless comandata da Router Nat. Inoltre, per ogni piano è prevista una sala attrezzata per presentazioni audio-video con punti di connessione per la disposizione di apparati video, schermi Lcd o plasma, box casse e apparati riproduttori di file multimediali. Non solo. Per ogni sala esistono diversi punti di corrente, utili per collegamenti di qualsivoglia utilizzatore elettrico e disposti su linee non interdipendenti per evitare sovraccarichi e malfunzionamenti globali. Ma ancora non è tutto: sono, infatti, disponibili due linee telefoniche tradizionali (Isdn) e una linea Voip con dispositivo wireless, oltre a un collegamento Adsl fino a una velocità di banda di trenta mbits e una connessione internet attiva con uno dei provider di principale importanza. E se la dotazione tecnologica delle sale per le sessioni di lavoro è ineccepibile, anche gli spazi per i momenti conviviali non sono da meno: lo spazio espositivo è infatti dotato di una cucina, completa di impianti di refrigerazione, ampi piani di lavoro e cappa aspirante professionale.
A CURA DELLA REDAZIONE COMMERCIALE
PALAZZO VELLI Piazza Sant’Egidio, 10 00153 Roma tel. 06 66162584 – 06 5896663 info@palazzovelli.it www.palazzovelli.it
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Destinazioni d’Italia
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Eventi di lusso Un vero urban resort, elegante e opulento, nel cuore di Roma: il Parco dei Principi Grand Hotel & Spa promette al Mice eventi indimenticabili e di sicuro successo A CURA DELLA REDAZIONE COMMERCIALE
arcata la soglia del Parco dei Principi Grand Hotel & Spa e lasciato alle V spalle il vivace ed elitario quartiere dei Parioli, ci si ritrova in un’oasi inaspettata, dove le infinite nuance di verde del bellissimo giardino all’italiana si fondono, all’orizzonte, con la tonalità decisa e mediterranea dei pini marittimi della vicinissima Villa Borghese. La stessa eleganza che caratterizza i giardini accoglie gli ospiti anche negli ambienti lussuosi e ricercati di questo vero e proprio urban resort, impreziositi da stucchi dorati, tessuti preziosi, drappi di sete e velluti pregiati, mobili e boiserie raffinate, che si trovano nei salotti e negli spazi comuni. Ma anche nelle 179 accoglienti camere e suite, caratterizzate dalla forte personalità delle decorazioni barocche – a cui fanno eco le ultimissime tecnologie – e delle ampie vetrate, che regalano viste mozzafiato sulla Città Eterna. EVENTI DI SUCCESSO Eleganza e raffinatezza contraddistinguono anche le 18 sale meeting del centro congressi dell’hotel, molte delle quali illuminate da luce naturale, versatili e modulabili per qualsiasi tipologia di manifestazione, anche per numeri importanti: la plenaria sala Fernandes, infatti, può ospitare fino a novecento persone a platea e, grazie ai soffitti alti cinque metri e alle ampie vetrate affacciate sul meraviglioso giardino, consen-
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te l’allestimento di eventi articolati e complessi, come, per esempio, presentazioni e sfilate di mode. Anche la sala Farnese (quattrocento posti a teatro) riserva piacevoli sorprese ai meeting planner: oltre alla flessibilità dello spazio, infatti, la sua meravigliosa terrazza regala un panorama unico sulla città e sui suoi monumenti, scenografia perfetta e inaspettata per coffee break o aperitivi post riunione. L’ultima nata, la sala Sforza, infine, è stata inaugurata nel 2010 e può accogliere conferenze ed eventi fino a 450 delegati in un ambiente dotato di tutte le più moderne tecnologie.
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Non solo spazi “convenzionali”, al Parco dei Principi Grand Hotel & Spa: cene di gala eleganti e cocktail raffinati possono essere organizzati nel luminoso e ampio Giardino d’Inverno, mentre vivaci feste a tema ed elaborati buffet possono avvalersi della cornice informale a bordo della piscina esterna. E poi, per i momenti conviviali veri e propri, non si può non citare il Pauline Borghese Gourmet Restaurant, ambiente elegante e ricercato, dove i sensi vengono coccolati dalle proposte creative dello chef, all’insegna della più genuina tradizione gastronomica italiana, rivisitata con sapienti tocchi di originalità. Per snack veloci o per una pausa all’insegna di tè e caffè d’autore, c’è invece Le Pomme Bar & Lounge – perfetto anche per sorseggiare un drink dopo cena – mentre nella bella stagione cene e pranzi all’aperto trovano una raffinata location nel Le Parc Bar & Grill. RELAX O SHOPPING? Ancora a proposito dei cinque sensi, finiti gli impegni di lavoro, non si può non trascorrere un po’ di tempo nella Prince Spa, una vera oasi nell’oasi: duemila metri quadrati di benessere disposti su tre piani, dove concedersi trattamenti di bellezza multisensoriali e massaggi rilassanti (le cabine sono 12) o semplicemente una sessione di fitness nell’attrezzata palestra (disposta su 450 metri quadrati), una nuotata nell’elegantissima piscina interna o del puro
Destinazioni d’Italia
relax nella zona umida, scegliendo tra biosauna finlandese con cromoterapia, bagno turco, docce emozionali profumate, doccia svedese, percorso Kneipp e fontana di ghiaccio. Per quanti volessero, invece, andare alla scoperta di Roma, magari organizzando un team building, una caccia al tesoro tra le sue vie o semplicemente un post congress dal sapore culturale, le principali attrazioni che hanno reso la Capitale immortale sono a walking distance. Piazza di Spagna, la Fontana di Trevi, Galleria Borghese, per non fare che alcuni esempi, ma anche l’originale quartiere Parioli, con l’architettura razionalista che si alterna ai bei palazzi residenziali e ai grandi spazi verdi della città o l’eclettico quartiere Coppedé, ancora sconosciuto al turismo di massa ma ricco di tesori artistici tutti da scoprire, sono “a portata di mano”. Infine, non si può lasciare Roma senza aver fatto un po’ di shopping griffato e anche in questo caso il Parco dei Principi Grand Hotel & Spa è un punto di partenza privilegiato: anche l’elitaria via Condotti con i suoi negozi esclusivi e la frizzante via Veneto, dove riecheggiano ancora le atmosfere della Dolce Vita sono letteralmente a due passi.
Spazi importanti per il Mice, ambienti eleganti e accoglienti, un ristorante gourmet e una spa esclusiva: sono gli ingredienti vincenti del Parco dei Principi Grand Hotel & Spa
PARCO DEI PRINCIPI GRAND HOTEL & SPA via G. Frescobaldi, 5 00198 Roma Tel. 06 854421 Fax 06 8845104 reservations@parcodeiprincipi.com www.parcodeiprincipi.com
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indirizzi
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HOT TOPICS
n SALA CONVEGNI PALAZZO BRAMBILLA
location del mese
Corso Strada Nuova, 61
MC networking
cover story venue per minimeeting
27100 Pavia
n CHÂTEAUFORM’
Tel. 0382 305825
La Villa Gallarati Scotti
n BORGO EGNAZIA
Fax 0382 305895
Via Tommaso Scotti, 13
Savelletri di Fasano
convegni@isansrl.com
72015 Fasano (Br)
www.isansrl.com
Tel 039 5974242 – 327 0803172 rcrisan@chateauform.com
Tel. 080 2255000 Fax 080 255001
n SAN SERVOLO SERVIZI
info@borgoegnazia.com
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30124 Venezia
under the spotlight
20059 Oreno di Vimercate (Mi)
Tel. 041 276500
www.chateauform.it n STUDIO ACTA Via Tiburtina, 123 00185 Roma
Fax 041 2765402
Tel. 06 4466148 – 333 7267372
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www.sanservolo.provincia.venezia.it
www.studioacta.it
50123 Firenze
n ACQUARIO DI GENOVA
n 8PIUHOTEL
Tel. 055 2608941
COSTA EDUTAINMENT
Viale del Risorgimento
Fax 055 2608948
Pone Spinola
73100 Lecce
Area Porto Antico
Tel. 0832 306686
16128 Genova
Fax 0832 241981
Tel. 010 2345367
infolecce@8piuhotel.com
Fax 010 256160
www.8piuhotel.com
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Terra turistica per antonomasia, la Campania è destinazione di primissimo livello per il Mice, che qui trova strutture per tutte le esigenze, anche grazie allo sforzo d’innovazione sostenuto dagli imprenditori del settore ricettivo Campania 01 copertina 2014_1.indd 1
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NATURA E ARTE, BIEN VIVRE E GLAMOUR: LA CAMPANIA SI SVELA
Una risposta per tutto Lo splendore di Napoli, l’incanto delle isole e della penisola sorrentina, la divina Costiera e il parco del Cilento, Pompei e Paestum, il mare, le colline e le grotte, il profumo dell’Irpinia, la magia del Sannio e gli sfarzi della reggia di Caserta: Campania, tutto in una sola regione A CURA DELLA REDAZIONE COMMERCIALE
apoli e le isole del golfo, la penisola sorrentina, la Costiera amalfitana e, N più a sud, lungo la strada per la Calabria, quella cilentana, con i suoi miti e le sue leggende; ma anche le testimonianze della grandeur angioina, aragonese e borbonica, concentrate tra l’antica capitale e il Casertano. Le tantissime aree archeologiche: Pompei, Ercola-
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no, Oplonti, Capua, Santa Maria Capua Vetere, Paestum, Volcei, Elea-Velia. Il Sannio, con i suoi tesori di arte e cultura e una tradizione vitivinicola che ha ormai disintegrato tutte le barriere territoriali, affermandosi in tutto il mondo. L’Irpinia dei paesaggi dell’anima e dell’enogastronomia di qualità. Salerno e una rivoluzione urbanistica che l’ha resa sempre più attraente, vitale, effervescente. In Campania, terra turistica per antonomasia, insomma, c’è tutto quello che un visitatore può legittimamente sperare di vedere, annusare, toccare, assaggiare: quasi nessun’altra regione italiana, infatti, può vantare una tale varietà di risorse naturali, storiche, artistiche, architettoniche, culturali come questa terra.
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DAL LEISURE AL MICE Una destinazione, dunque, la Campania, di primissimo livello per il turismo congressuale, che qui trova strutture in grado di soddisfare tutte le esigenze, anche grazie allo sforzo d’innovazione sostenuto negli anni da centinaia di imprenditori del settore ricettivo e Mice. Sforzo che si è tradotto nell’ammodernamento funzionale degli impianti e nella creazione ex novo di spazi per meeting, congressi, convegni e incontri d’affari. L’imperativo, per gli operatori turistici, è diventato destagionalizzare. Il marketing turistico ha, quindi, imboccato altri sentieri rispetto a quelli battuti in passato. Nello specifico segmento business, oggi la Campania è una delle regioni leader in Italia e a questo risultato si è pervenuti grazie a una mini rivoluzione culturale che ha ridisegnato, ampliandolo, il campo del turismo locale. D’altronde, questa regione, che per superficie e popolazione è paragonabile a uno stato, ha un vantaggio, rispetto a molte altre aree del Sud del Paese, di non trascurabile importanza: una accessibilità estremamente semplificata. È terminale (a Salerno) del sistema ferroviario ad alta velocità che la collega agevolmente al resto della Penisola; è dotata di un aeroporto internazionale, quello di Napoli Capodichino, che accoglie i maggiori vettori nazionali e internazionali, nonché una serie di compagnie low cost che offrono tariffe molto accessibili; è attraversata da strade e autostrade di rilievo europeo; ha un sistema di trasporti interno, su gomma e su ferro, molto efficiente. Molto sviluppato anche il trasporto marittimo, che mette in collegamento tra di loro le località della costa, e queste ultime con le isole del golfo di Napoli – Capri, Ischia e Procida – diventate negli ultimi tempi destinazioni ideali per il congressuale.
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VEDI NAPOLI E... Un viaggio ragionato in questo territorio dalle mille risorse e opportunità non può non cominciare da Napoli, terza città italiana, meta in tutti i periodi dell’anno di milioni di turisti provenienti da ogni parte del pianeta, affascinati dalla sua incantevole posizione geografica e stregati dalle superbe testimonianze di arte, storia e cultura di cui trabocca. Celebrata da poeti, scrittori e artisti di tutte le epoche e sotto tutte le latitudini, Napoli lascia sempre a bocca aperta. Ogni volta ci si scopre attratti da un particolare, un angolo, uno scorcio assolutamente nuovi. In effetti, nei suoi tremila e passa anni di vita, la città identificata con il Vesuvio ha accumulato una tale quantità di tesori artistici e monumentali da rendere ogni visita un
1 / La sfarzosa Reggia di Caserta apre le porte alla meeting industry 2 / Capri e i suoi faraglioni: glamour e natura al top 3 / Castel dell’Ovo a Napoli, minaccioso e suggestivo al contempo
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4 / Un’affascinante scorcio di Napoli, con il Vesuvio all’orizzonte 5 / La verdissima Ischia, tra le rivelazioni Mice, vanta strutture alberghiere di lusso
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evento unico, in grado di dispensare meraviglia e stupore e suscitare emozioni indimenticabili. Oggi Napoli è quasi tutta Patrimonio Mondiale dell’Umanità: alla sua parte greco-romana, uno dei centri storici più vasti d’Europa, l’Unesco ha aggiunto recentemente molti siti e monumenti fuori dal perimetro del cuore antico. Per parlare diffusamente di tutte le bellezze della città, in cui tutti quelli che ci sono passati – dagli angioini agli aragonesi, ai Borbone – hanno lasciato tracce profonde della loro magnificenza, occorrerebbero diversi volumi. Un elenco molto approssimativo non può non comprendere il centro storico, appunto, con Spaccanapoli, la strada che taglia trasversalmente il reticolo della città romana, dividendo il Decumano minore dal Decumano maggiore, entrambi ricchissimi di chiese straordinarie, monumenti, palazzi
storici. E poi il Duomo, il Real Orto Botanico, il Museo Archeologico Nazionale, il nuovo Museo Madre, dedicato all’arte contemporanea. E, fuori dal centro storico, il Maschio Angioino, proprio di fronte al porto, il Castel dell’Ovo al centro del Borgo Marinari, piazza Municipio, via Toledo, la Galleria Umberto I, il Real Teatro di San Carlo, tra i più antichi enti lirici del mondo, il Palazzo Reale, Piazza Plebiscito con la Basilica di San Francesco di Paola, via Chiaja, piazza dei Martiri, il Palazzo delle Arti (Pan) di via Dei Mille, lo spettacolare lungomare di via Caracciolo, la villa comunale ex galoppatoio borbonico, la riviera di Chiaja. E, salendo, da una parte la Reggia di Capodimonte – con un parco enorme e la collezione di porcellane antiche – e dall’altra, più su ancora in collina, la Certosa di San Martino, dai cui spalti si domina un panorama tra i più belli del mondo, la Villa Floridiana. Come pochissime altre città al mondo, Napoli riesce a parlare al cuore e alla mente di chi la visita, il quale quasi sicuramente, quando sarà andato via comincerà subito a contare i mesi, i giorni e le ore che lo separano dal ritorno. Napoli prende il cuore, la mente, ma anche la gola: è l’indiscussa capitale mondiale della pizza e del caffè, ma anche la sua cucina di pesce, per esempio, ha pochi eguali nel resto del pianeta. GIOIELLI ISOLANI Propaggini di Napoli, a un braccio di mare da essa, sono le isole del golfo: la verde Ischia, l’azzurra Capri, la tufacea Procida. Nell’Isola Verde la cornice paesaggistica è da favola e gli hotel di lusso, le strutture moderne e i resort nati per il turismo d’élite sono numerosi e sono luoghi ideali per il segmento Mice. Le straordinarie spiagge davanti ad acque trasparenti, i meravigliosi fondali e l’abbondanza di acque termali fanno il resto. Oggi Ischia è la capitale europea del termalismo, con oltre trecento stabilimenti, 29 bacini e centinaia di sorgenti e fumarole. La passeggiata a Ischia Ponte, il lungo passaggio a mare per la visita al castello Aragonese, lo shopping in via Roma, il by-night sulla Rive Droite, lo jogging in pineta e il bagno agli scogli di Sant’Anna a Cartaromana, la visita al quartiere chic e colorato di Sant’Angelo, sono appuntamenti irrinunciabili per chi voglia cogliere appieno il senso di un soggiorno sull’isola. Ma l’elenco dei luoghi da vedere, delle esperienze da fare, dei prodotti da assaggiare – a cominciare dal pregiatissimo vino – è lunghissima. In tutto 34 chilometri di linea costiera, la più grande delle isole del golfo di Napoli ha un clima dolce, anche per la presenza, al centro, del monte Epomeo. Se a Ischia tutto sembra invitare al relax, a
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Capri, l’altra regina del golfo, non si dorme mai. L’Isola Azzurra, visibile a occhio nudo anche dalla linea di costa a sud di Napoli, è a 45 minuti di aliscafo dal Molo Beverello. Una volta sbarcati a Marina Grande, ci si rende conto di essere entrati nella dimensione del lusso, del glamour, del divertimento più pazzo e sfrenato. I Faraglioni, la Grotta Azzurra, Marina Piccola e Anacapri, via Camerelle e via Krupp, la vetta del monte Solaro da raggiungere con la seggiovia per tuffarsi in un panorama che stordisce i sensi, e le spiagge affacciate su un mare blu cobal7
to, le stradine dello shopping extra lusso, con la presenza di negozi che espongono le ultime creazioni delle griffe più alla moda del momento, e la celeberrima Piazzetta, tempio mondiale dell’aperitivo più cool per il jet set internazionale. I tanti locali notturni dove si canta fino all’alba e si balla sui tavoli. Capri è tutto questo e molto altro ancora: è un’esperienza che coinvolge e sconvolge tutti e cinque i sensi. Allo stesso tempo, o forse proprio perché pullulante di “distrazioni” extra lavorative, è location ideale per congressi e meeting, convegni internazionali e incontri d’affari. Infatti, il segmento Mice è in costante espansione. La più “napoletana” delle isole del golfo è però Procida, un pezzo di tufo che galleggia nel Tirreno. I suoi posti più suggestivi sono la Marina Grande, l’antico borgo di Terra Murata, il villaggio dei pescatori di Marina Corricella e il porto della Marina Chiaiolella. Qui si vedono le particolarità dell’architettura tradizionale: archi, scale esterne, balconi, colori pastello e soprattutto il “vefio”, la tipica apertura ad ampio arco. SORRENTO: MONDANA PER PASSIONE Meraviglia posta proprio di fronte ad altre meraviglie, la Penisola Sorrentina contende alla dirimpettaia Capri lo scettro della mondanità. Gli altissimi promontori di roccia a picco sul mare, gli hotel cinque stelle extra lusso, il clima di internazionalità creato dalla massiccia presenza di turisti stranieri (soprattutto americani) in ogni periodo dell’anno, le strade del lusso
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e dello shopping e l’enogastronomia di livello molto elevato fanno di Sorrento e dei suoi centri “satellite” (Meta, Piano, Sant’Agnello, Vico Equense, Massalubrense, Sant’Agata sui due Golfi) luoghi privilegiati per il turismo d’élite, dove il congressuale trova strutture in grado di soddisfare ogni esigenza e aspettativa di carattere funzionale e organizzativo. Anche qui, ovviamente, abbondano le “distrazioni”: le escursioni naturalistiche, le tentazioni di gola, il mare, la cultura. Scegliere la Penisola per un evento congressuale significa, peraltro, avere a un tiro di schioppo una delle aree archeologiche più famose del pianeta, l’antica città di Pompei, seppellita da una coltre di lava e cenere durante l’eruzione del Vesuvio del 79 d.C., visitata ogni anno da circa tre milioni di persone. Numeri solo di poco superiori a quelli che fanno registrare le altre due città “riemerse” dal passato, Ercolano e Oplonti, superbe testimonianze di quel mondo antico che in provincia di Napoli ha lasciato tracce molto significative anche nella zona più occidentale, quella dei Campi Flegrei: da Cuma con il leggendario antro della Sibilla, a Baia con il Parco sommerso e il Castello, passando per Pozzuoli e la famosa Solfatara. Terra che “frigge” perché vulcanica: il simbolo del territorio napoletano, d’altro canto, è il Vesuvio, considerato il cratere più grande d’Europa, visibile da qualsiasi punto di osservazione, inattivo dal 1944 e visitato ogni anno da centinaia di migliaia di turisti. DOVE LO SFARZO È DI CASA Confinante con il Napoletano è, sul versante nord-occidentale, il territorio della provincia di Caserta, dotato pur esso di strutture al passo con i tempi, ideali per ospitare convegni, congressi, meeting e
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incontri d’affari. Nella parte più settentrionale della provincia, l’interesse turistico è concentrato sulle testimonianze archeologiche di Capua e Santa Maria Capua Vetere (bellissimo l’anfiteatro romano, sede di numerose manifestazioni a carattere culturale e spettacolare) e sulle suggestioni naturalistiche che sa fornire un paesaggio in parte collinare e in parte montano. Attrattore principe di questo territorio è la Reggia vanvitelliana, fatta costruire a partire dalla seconda metà del Settecento da Carlo di Borbone, con l’intento evidente di creare una 9
6 / Procida, appartata e coloratissima 7 / Pompei, famosa in tutto il mondo, è perfetta per un post congress dal sapore culturale 8 / Caserta e la sua Reggia vanvitelliana, che dispone di sale privatizzabili per gli eventi 9 / I resti di Ercolano, distrutta anch’essa nell’eruzione del 79 d.C.
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10 / Benevento e il Sannio sono oggetto di un deciso rilancio territoriale, che punta anche su un’enogastronomia di tutto rispetto 11 / Avellino, graziosa e appartata, è incastonata in un contesto naturale ricco di spunti per il Mice alla ricerca di destinazioni fuori dalle rotte comuni
“Versailles del Mediterraneo”, in grado di rivaleggiare con la reggia francese. Tentativo in parte riuscito, giacché la Reggia di Caserta è unanimemente riconosciuta come uno dei palazzi reali più belli d’Europa, Patrimonio mondiale dell’Umanità sotto la tutela dell’Unesco. Bello e caratteristico è anche il Borgo di Casertavecchia, che custodisce testimonianze artistiche e architettoniche di un certo rilievo, tra cui il Duomo, risalente al XII secolo. Importanti tracce del passato anche a Sessa Aurunca, mentre per gli amanti del trekking, è consigliabile un’escursione ai piedi del massiccio del Matese. È questa la Campania felix, così denominata dai Romani: una vasta pianura a cui fanno da cornice alte vette, l’interno di una regione che non è solo mare, isole e coste, ma anche colline solcate da fiumi e torrenti, regno di colture tipiche e di vini generosi. 11
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OLTRE I LUOGHI COMUNI Al Casertano (o Terra di Lavoro) è attaccato il Sannio, la provincia di Benevento, interessata negli ultimi anni da un deciso risveglio del settore turistico. Terra di storia millenaria, di leggende e tradizioni antiche, il Sannio offre mete ideali per andare alla scoperta dell’arte in una natura integra. È un territorio di grande impatto paesaggistico: aspri massicci appenninici, colline punteggiate di viti e olivi, vallate verdissime. Oltre a Benevento, città con preziose testimonianze di un passato glorioso, sono tanti i centri di interesse: tutti i paesi del Sannio, grandi e piccoli, meritano di essere esplorati. Tutta l’area è ricchissima di memorie dei popoli che l’hanno abitata: Greci e Sanniti, Romani, Longobardi. Unico è anche il gusto della straordinaria cucina locale. Nel Sannio sono presenti numerose aziende agrituristiche e locali di ogni livello, dove assaporare le tante prelibatezze che la cucina locale sa offrire ai palati più esigenti. Feste e sagre animano quest’area per tutto l’anno, in paesi come Solopaca, che dà il nome al famoso vino Doc; San Marco dei Cavoti, patria del torrone croccantino, e tanti altri. Il Sannio è terra di vini generosi: dalla Falanghina all’Aglianico è un trionfo di cultivar tipici, insigniti dei marchi Doc, Dop, Docg e Igp. Da uno dei ceppi degli antichi sanniti discendono gli irpini, che occuparono il territorio dell’odierna provincia di Avellino. Di grande rilievo sotto il profilo naturalistico, l’Irpinia è in grado di sorprendere per la mole di storia di cui ancora oggi espone le tracce: rovine romane, catacombe, castelli longobardi, monumenti barocchi. Il capoluogo Avellino, circondato dai Monti Picentini e dal Partenio, è abbellito dal Duomo romanico, la Torre dell’orologio, il Castello longobardo e il
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Eventi con vista sul golfo di Napoli Tutta la passione e il sole di Napoli in questo hotel di 172 camere, affacciato sulla vivace Piazza Garibaldi. 9R RYSZS GIRXVS GSRKVIWWM GSR SXXS WEPI VMYRMSRM E PYGI REXYVEPI à RS E TIVWSRI 9RS WXVESVHMREVMS VSSJ GSR terrazza panoramica e vista sul golfo e il Vesuvio. Un’ottima cucina classica partenopea. Gli ingredienti giusti per un evento di successo.
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carcere borbonico. A pochi chilometri, ad Atripalda, si può visitare l’area archeologica nella quale sorgeva l’antica Abellinum di epoca romana. Solofra con la Collegiata di San Michele Arcangelo e Mercogliano con il Santuario di Montevergine sono solo alcuni degli interessanti luoghi che si incontrano in questa zona. Molto bella l’Alta Irpinia, con i suoi vini e la sua gastronomia di qualità. A meno di trenta chilometri da Avellino sorge il capoluogo di provincia più “meridionale” della Campania, Salerno, città che al turismo congressuale sta destinando spazi sempre maggiori e strutture sempre più qualificate, ritagliandosi con autorevolezza – in virtù della felicissima collocazione geografica ma anche di un imponente processo di restyling urbanistico che le ha restituito smalto e splendore – il ruolo di polo di attrazione turistica di primo livello, addirittura concorrenziale con Napoli e la sua provincia. L’attuale Salerno è il risultato di più stratificazioni storiche, artistiche, architettoniche, urbanistiche. Tradizione e modernità si miscelano in un cocktail gradevole: le grandi trasformazioni urbanistiche dell’ultimo ventennio si integrano, attraverso un nesso di complementarietà, con il passato glorioso dell’antico principato longobardo, le cui vestigia rappresentano potenti attrattori. Il cuore antico pulsa a due passi dalla città contemporanea, che ha il suo fulcro nel pedonalizzato corso Vittorio Emanuele, via dello shopping per antonomasia, con bar e locali a la page. La più imponente (in tutti i sensi) testimonianza del glorioso passato cittadino è il Castello di Arechi. Di enorme importanza, perché legato a un’istituzione scientifica che nell’Alto Medioevo consentì a Salerno di primeggiare in tutto il mondo occidentale, è il Museo della Scuola Medica Salernitana. Una visi13
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ta meritano anche la Pinacoteca Provinciale, ospitata negli ampi e sfarzosi saloni di Palazzo Pinto, il Museo Archeologico, il Museo Diocesano, la Cattedrale, dedicata al patrono, l’Evangelista Matteo, e costruita nell’XI secolo, il Teatro Giuseppe Verdi, la vicina Villa Comunale, il Giardino della Minerva, regno delle piante officinali, le molte chiese, i tanti palazzi gentilizi e gli antichi monasteri di cui pullula il Centro storico, integralmente recuperato e restituito all’originario splendore. GEMME COSTIERE Il capoluogo è città cerniera tra due “gemme”: la Costa d’Amalfi e la costiera cilentana. Due territori che ormai da decenni hanno puntato con decisione sul segmento Mice, grazie all’eccellente capacità ricettiva. La Costa d’Amalfi, la “divina”, si sviluppa lungo trentasette chilometri – da Vietri sul Mare a Positano – che sono il trionfo della biodiversità, nell’accezione più ampia del termine. Ogni metro quadro di questo straordinario territorio è infatti baciato dalla tipicità. Discorso che vale tanto per il caratteristico “sfusato” amalfitano, limone pregiatissimo, quanto per i prodotti dell’artigianato locale, in primis la ceramica artistica. Vietri è la porta d’accesso da Salerno, con le sue cupole maiolicate, le ceramiche, rocce superbe e dolci spiagge. Cetara è un borgo di pescatori, con una torre d’avvistamento che ne annuncia l’abitato microscopico, raccolto in un’ampia vallata che sfocia direttamente sulla
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spiaggia. Tra le caratteristiche casette “a cubo”, interamente dipinte di bianco, svetta la cupola maiolicata di San Pietro e il campanile dell’XI secolo a bifore. Maiori ha una spiaggia lunghissima (la più lunga dell’intera costiera) e un bel lungomare, ma anche testimonianze storicoartistiche di rilievo, come la basilica rupestre di Santa Maria de Olearia, badia benedettina edificata nell’anno Mille. Attaccato a Maiori è il minuscolo centro di Minori, dotato di una bellissima spiaggetta e di un abitato quasi interamente dipinto di rosa. Nell’interno, sorgono i ruderi della Villa Romana (I secolo d.C.), grandissimo complesso archeologico di circa 2.500 metri quadrati. Ravello, sede ogni anno di un festival internazionale di musica, città wagneriana per eccellenza, si è sviluppata intorno alle sue ville storiche, Villa Cimbrone e Villa Rufolo, e al Duomo, risalente all’XI secolo. Notevoli anche la Chiesa di San Giovanni del Toro (XII secolo), con un pergamo adorno di mosaici e quella, coeva, di Santa Maria a Gradillo. Amalfi, sede di un’antica Repubblica Marinara (tra il X e il XII secolo), è storia, cultura, profumi, tradizioni, arte, con il Duomo romanico del IX secolo che sorge al culmine di una ripidissima scalinata, gli Antichi Arsenali, Palazzo Morelli, la Valle dei Mulini con i ruderi delle antiche cartiere e il Museo della Carta, la Valle delle Ferriere. E ancora: i vicoli del centro storico, le botteghe artigiane, il porto e il mare. Infine, Positano: stradine, case e scalinatelle che conducono verso la
spiaggia Grande e le spiagge di Fornillo, Fiumicello e Arienzo. Positano è raccolta intorno alla Chiesa di Santa Maria Assunta (IX o X secolo). Vista dal mare, la città sembra una quinta teatrale che fa da sfondo ad acque cristalline in cui galleggiano gli isolotti di Li Galli: il Gallo Lungo, la Rotonda e il Castelluccio, dimora di sirene ammaliatrici. In alto, svetta Montepertuso. E la frazione di Nocelle. Da qui parte il “Sentiero degli Dei”. A sud est di Salerno si estende il maxi comprensorio cilentano. Terra ricchissima di storia e cultura, di testimonianze artistiche, di bellezze naturali, il Cilento ha una straordinaria varietà di paesaggi da offrire al turista-visitatore: dalla costa (lunghissima: oltre cento chilometri), lambita dal mare più limpido della Campania, alla montagna, alla collina. La fascia costiera è un alternarsi vertiginoso di spiagge di sabbia finissima, scogliere, promontori a picco sul mare dai quali si gode una vista mozzafiato, grotte scavate nella roccia e raggiungibili solo via mare. A pochissimi chilometri dall’immensa distesa azzurra del medio Tirreno, si stagliano le vette di un enorme ed esteso complesso montuoso, dalle caratteristiche geo-morfologiche omogenee, le Dolomiti del Mezzogiorno. A mezza costa, la collina è caratterizzata dalla presenza massiccia di frutteti, vigne e uliveti e attraversata da numerosi corsi d’acqua. Lungo i dolci declivi della collina cilentana si condensa il grosso delle produzioni tipiche. La genuinità e la freschezza dei prodotti (in testa l’olio d’oliva dop, i formaggi, la mozzarella, ortaggi vari come pomodori, zucchine, melanzane e carciofi, il vino, i salumi), combinate con antiche ricette tramandate di generazione in generazione assegnano al Cilento un altro singolare primato: qui, secondo accurati studi scientifici, è nata la “dieta
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12 / Salerno, dinamica e vivace, accoglie il Mice in location storiche 13 / L’entroterra campano è all’insegna della varietà paesaggistica; nella foto l’aspra e affascinante Irpinia 14 / Amalfi, bella ed esclusiva, è tra le mete preferite dai Vip
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15 / I suggestivi templi dorici di Paestum 16 / Positano, con la sue case colorate digradanti verso il mare turchese
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mediterranea”. Dal dicembre del 1991 il comprensorio cilentano e quello contiguo del Vallo di Diano sono un’unica, sterminata oasi naturalistica protetta. I numeri fanno del Parco Nazionale del Cilento Alburni e del Vallo di Diano una delle riserve naturali più grandi d’Europa. Due le aree archeologiche che richiamano ogni anno centinaia di migliaia di visi-
tatori: Paestum ed Elea Velia. Convenzionalmente considerata la “porta” marina del Cilento, Paestum, “capitale” salernitana del turismo congressuale, è uno dei luoghi più suggestivi dell’intera Italia Meridionale: dodici chilometri di spiaggia sabbiosa, dalla foce del Sele alla costa di Agropoli, una fitta pineta che corre parallelamente alla costa e, a un paio di chilometri dal mare, l’area archeologica greco-romana. La fondazione di Poseidonia, colonia greca, è collocata dagli storici a cavallo tra il VI e il V secolo a.C. Oggi, l’area archeologica di Paestum è ricompresa all’interno di una cinta muraria di circa cinque chilometri, che sorge tra il mare (distante meno di un chilometro) e la collina di Capaccio, l’antica Caput Aquae. A due passi, le spiagge (gran parte delle quali insignite da anni della Bandiera blu di Legambiente) di Agropoli, San Marco e Santa Maria di Castellabate, Ogliastro, Casal Velino, Ascea, Acciaroli, Pisciotta, Palinuro. Pochi chilometri a sud est del litorale di Casal Velino, sorge l’area archeologica di Elea Velia. Fondata da un gruppo di Focesi cacciati dal territorio asiatico conquistato dai persiani di Ciro II il Grande, la città fu sede di uno dei più famosi cenacoli filosofici dell’antichità: la Scuola Eleatica, fondata da Senofane, il quale ebbe come discepoli Parmenide e Zenone. Nell’ultimo secolo e mezzo sono stati portati alla luce i resti di un grande faro, la Porta Marina, il Pozzo Sacro, le Terme, l’Agorà, la via di Porta Rosa, la Porta Arcaica, Porta Rosa, i resti del teatro greco, l’Acropoli e la base del più importante tempio ionico, dedicato al culto di Athena.
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La carica dei cento eventi all’anno È un pacchetto “chiavi in mano” quello che Mgm Congress di Napoli propone al segmento Mice: dalla ricerca degli sponsor, alla pianificazione e realizzazione dell’evento ltre cento eventi organizzati ogni anno tra congressi, convegni, conO vention, workshop e seminari. Sono i
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numeri a dire che Mgm Congress di Napoli è una scommessa ormai vinta dal punto di vista imprenditoriale. Anche e soprattutto in virtù della formula innovativa che l’amministratore unico Maurizio Cuzzolin e un team di collaboratori altamente professionali hanno messo in campo. In pratica, il committente viene
Sopra Maurizio Cuzzolin, chief executive officer di Mgm Congress. A fianco Rita Marena, administration manager dell’agenzia ·
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preso per mano e accompagnato passo dopo passo in tutto il percorso che va dall’idea progettuale alla celebrazione dell’evento. È una sorta di pacchetto “chiavi in mano” quello che l’azienda napoletana propone al segmento Mice: dalla ricerca degli sponsor alla costruzione del meeting, convegno o congresso, all’individuazione della sede, a tutti i servizi necessari per la migliore riuscita dell’evento. «La capacità di pianificare formule organizzative innovative e le spiccate abilità strategiche di fund raising di cui siamo dotati, risultano fondamentali per la realizzazione di un progetto. Questo ci consente di fornire ai nostri partner proposte e soluzioni che possano garantire il risultato migliore in termini di immagine e contenuti nella realizzazione di un evento. Governare questi processi è condizione necessaria per il raggiungimento degli obbiettivi prefissati», sintetizza Maurizio Cuzzolin, che coordina uno staff in grado di interpretare lo spirito di ogni evento, dotandolo del valore aggiunto necessario a caratterizzarlo e renderlo unico. A rafforzare l’immagine della Mgm Congress è arrivata la certificazione Uni En Iso 9001/2008 relativa alla progettazione ed all’erogazione di eventi formativi e congressuali. Affidandosi a Mgm si ha la certezza che nulla sarà lasciato al caso e ogni singolo aspetto sarà curato con la massima professionalità ed efficienza. Per i trasferimenti e la logistica dei congressisti, lo staff della Mgm Congress è in grado di garantire gli itinerari migliori e le tariffe più convenienti, grazie al rapporto diretto con tutti i vettori
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aerei, ferroviari e automobilistici nazionali e internazionali. L’accoglienza e l’assistenza degli ospiti e la gestione dei loro desiderata è condizione necessaria per la buona riuscita di un evento: l’azienda napoletana dispone di personale qualificato in grado di gestirne tutte le varie fasi. Per eventi di portata internazionale, Mgm Congress si avvale della cooperazione di interpreti dell’Associazione Nazionale Interpreti di Conferenza Professionisti (Anicp) per traduzioni simultanee nella lingua ufficiale del congresso. «Realizziamo eventi in linea con le esigenze di ogni singolo cliente» spiega Maurizio Cuzzolin. «Forti della professionalità e competenza del nostro personale, ne determiniamo il budget schematizzandolo anche graficamente, in modo che la sua gestione sia chiara e visibile in ogni suo singolo aspetto. Assicuriamo la progettazione e lo sviluppo dei contenuti, determinando il programma scientifico e individuando gli opinion leader; gestiamo ed ottimizziamo le risorse dedicando la massima attenzione ai molteplici aspetti organizzativi». «Progettare un evento significa individuarne preventivamente gli strumenti che ne consentono una corretta gestione – continua l’amministratore unico di Mgm Congress – e occorre pertanto pianificare attentamente ogni singola attività, monitorandone costantemente ogni sua fase realizzativa. L’analisi di fattibilità economica, la ricerca delle coperture finanziarie che rendano possibile la realizzazione di un evento, rivestono un’importanza fondamentale. Sulla base di attente analisi di mercato, Mgm Congress è in grado di fornire ai propri partner proposte e soluzioni che possano garantire il risultato migliore in termini di immagine e contenuti». Mgm Congress è, naturalmente, anche grafica, editing e comunicazione, per-
ché «fulcro di ogni manifestazione è la diffusione del sapere», mentre dal punto di vista della strumentazione tecnica, l’azienda napoletana è in grado di supportare qualsiasi tipo di meeting, congresso o convegno attraverso servizi di elevata qualità. La struttura congressuale può essere corredata, infatti, di allestimenti audiovisivi, videografica personalizzata, rilevazione elettronica delle presenze, televoto e traduzione simultanea. Per i partner più esigenti, Mgm Congress mette a disposizione la sua capacità di produzione di contenuti multimediali, per l’archiviazione audio e video dell’evento realizzato. Mgm Congress è Provider Nazionale Standard accreditato al Ministero della Salute con il numero 1126.
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Sopra Cristina Amedeo, event manager. Sotto a sinistra, Francesca Aveta, meeting planner specialist. A destra Pina Ciotola, account manager
MGM CONGRESS Traversa Michele Pietravalle, 8 80131 Napoli Tel. 081 5454285 – fax 081 5465507 info@mgmcongress.org www.mgmcongress.org
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A portata di volo Con le sue forme avveniristiche, il Millennium Gold Hotel di Napoli, a due passi dall’aeroporto internazionale di Capodichino, accoglie il Mice in spazi versatili A CURA DELLA REDAZIONE COMMERCIALE
Una posizione strategica e servizi pensati ad hoc per il Mice fanno del Millennium Gold uno dei punti di riferimento della meeting industry a Napoli
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icco di tutto ciò che di volta in volta il settore Mice ha richiesto nella sua folR gorante evoluzione, il Millennium Gold Hotel di Napoli, quattro stelle dalle linee architettoniche moderne e accattivanti, coniuga eleganza, comfort, funzionalità, un’organizzazione impeccabile e altamente professionale che programma tutto senza lasciare nulla al caso e un design interno molto accurato. Così mette immediatamente l’ospite a proprio agio, anzi, molto di più: sia che si viaggi per lavoro, sia che si viaggi per turismo, è questo il luogo ideale per rilassarsi, riflettere e caricarsi, ma anche per lasciarsi trasportare da gusto e fantasia, cullati da un contesto unico al mondo: Napoli, le sue bellezze storiche, artistiche e architettoniche, la bellezza della sua costa, le suggestioni del suo paesaggio urbano. Location ideale per meeting, incentive, gruppi di lavoro, corsi di formazione, convention aziendali e show room, il Millennium Gold Hotel è a soli seicento metri di distanza dal terminal 1 dell’aeroporto internazionale di Capodichino. Con le sue forme avveniristiche ma profondamente rispettose della tradizione, l’albergo, che è dotato di un amplissimo parcheggio privato gratuito per i clienti e in esercizio, a pagamento, per lunghe soste per gli utenti dell’aeroporto, s’inserisce perfettamente nell’avvolgente trama di una città che ha fatto dell’accoglienza uno dei tratti salienti della sua identità.
TRADIZIONE MODERNA Al Millennium l’ospite viene “coccolato” in ogni momento della sua permanenza: dal welcome drink ai cocktail colorati e internazionali serviti al bar, fino al comfort della sala lettura, tutto è studiato per rendere indimenticabile il soggiorno. La straordinaria flessibilità e modularità della main room permette la creazione di due sale per meeting, illuminate da tre diversi tipi di luci. Molteplici le possibilità di allestimento della sala: platea, tavolo unico, tavolo diplomatico, a teatro, a ferro di cavallo, oppure una grande platea con cento posti a sedere. Al resto provvede l’eccellente strumentazione tecnica: impianti audio e video, maxischermo con videoproiettore al soffitto, connessione wi-fi per collegamenti multipli. A un sempre maggiore incremento delle presenze nel settore incentive sono finalizzate le nuove strategie del management dell’albergo, come conferma Alessandro Coppola, rappresentante commerciale del Millennium: «Nel breve periodo abbiamo rivisto le strategie e i piani tariffari sulle Olta ottenendo già dal primo mese un incremento medio di produzione del venti per cento senza diminuire i prezzi e aumentando i consu-
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mi nel food&beverage. Per il mediolungo periodo stiamo sviluppando strategie commerciali che a partire dal 2015 portino a un marketing mix strutturato e maggiormente orientato alla clientela corporate e Mice». A rafforzare la competitività ha contribuito non poco, negli ultimi anni, la sempre maggiore qualità dell’offerta enogastronomica, concentrata nel ristorante dell’albergo, come sottolinea Cinzia Esposito, “memoria storica” del Millennium: «La nostra filosofia eno-gastronomica che esalta in particolare la cucina di mare della tradizione napoletana, unita ai prestigiosi vini campani, ci sta regalando delle soddisfazioni che superano le nostre aspettative». POSIZIONE STRATEGICA L’ottima reputation raggiunta dal Millennium Gold Hotel nel settore incentive è il frutto di anni di duro lavoro: «Ciò che da 15 anni i nostri clienti fidelizzati apprezzano – afferma Cinzia Esposito – è la funzionalità degli spazi meeting che, oltretutto, sono direttamente collegati al bar e al ristorante. Questa funzionalità, unita all’ubicazione “walking distance” dall’aeroporto di Capodichino, risulta fondamentale per le aziende nazionali e internazionali che ci considerano un punto di riferimento per le loro esigenze Mice». I tesori d’arte e cultura, e le suggestioni paesaggistiche di una delle città più belle del mondo sono a portata di mano. Piazza Garibaldi e le stazioni ferroviarie di Napoli centrale, delle due linee della metropolitana e della Circumvesuviana (che permette di raggiungere in poco tempo la penisola sorrentina) distano dall’hotel soli cinque minuti. Di lì è estremamente semplice e comodo raggiungere il reticolo di stradine, piazze e vicoli della Napoli greco-romana: il Decumano inferiore e quello superiore, la strada dei presepi (via San Gregorio Armeno), il
Duomo e il Museo di San Gennaro, e i tantissimi tesori d’arte, cultura e tradizione custoditi in quel gigantesco scrigno che è il centro storico, patrimonio mondiale dell’Umanità tutelato dall’Unesco. Ma a poca distanza c’è anche la Napoli monumentale del Seicento, del Settecento, dell’Ottocento e del primo Novecento: piazza Plebiscito, la Galleria Umberto I, il Teatro San Carlo, Palazzo Reale e la shopping area di via Toledo, piazza Municipio, il Maschio Angioino e, infine, l’estesa area portuale, terminal delle più grandi e prestigiose navi da crociera del mondo. MILLENNIUM GOLD HOTEL V.le C. Umberto Maddalena, 192 80144 Napoli Tel. 0815955406 Fax 081 7519199 meetings@millenniumgoldhotel.it www.millenniumgoldhotel.it
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Campania 18-19 2S Ramada hotel
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Atmosfere internazionali Congressi, workshop, meeting di affari, corsi di formazione: a Napoli, a due passi dalla storia, il Ramada può ospitare qualsiasi tipo di evento, grazie alla sua struttura flessibile A CURA DELLA REDAZIONE COMMERCIALE
ono i numeri a fare del Ramada Naples City Center il più grande cenS tro congressuale legato a una struttura alberghiera sul territorio della città di Napoli. L’albergo di via Galileo Ferraris, a due passi dalla rinnovata piazza Garibaldi, dalla stazione Fs di Napoli Centrale e dalle linee 1 e 2 della metro, proprio di fronte ad uno degli scali della ferrovia Circumvesuviana, a solo un chilometro dal centro città e a cinque dall’aeroporto internazionale di Capodichino, a poche centinaia di metri dall’ingresso delle autostrade e della tangenziale cittadina, rappresenta una delle location privilegiate per buona parte della congressistica (nazionale e internazionale) che sceglie come sede l’antica capitale borbonica.
Congressi, convegni, dibattiti, workshop, meeting di affari, corsi di formazione: il Ramada può ospitare qualsiasi tipo di evento. Dicevamo dei numeri. L’area congressuale è composta da una congress hall, da un business centre e da una moderna tensostruttura, e si estende su una superficie totale di 2.500 metri quadrati, di cui 675 adibiti a spazi espositivi. Il resto è occupato da 14 sale che vanno dalla plenaria, con una disponibilità di mille posti in platea, alle Sale Londra, Parigi, Vienna e Berlino, rispettivamente di novanta, sessanta e venti posti. In mezzo, le sale contrassegnate dai nomi dei continenti (America del Sud, America del Nord, Africa, Asia, Europa e Oceania) con spazi modulari da 110 posti a sedere. Il centro congressuale del Ramada comprende anche un ampio foyer, due locali segreteria da otto e dieci posti, una capiente sala stampa per accogliere esponenti della carta stampata, delle radio e delle tv accreditate agli eventi in programma. SPAZI PER OGNI ESIGENZA A completare l’offerta, una dotazione tecnologica d’avanguardia, con una sala regia dedicata, moderni sistemi di amplificazione e comunicazione. Tre le studio suite, ideali per colloqui di orientamento al lavoro e piccoli meeting aziendali. Agli ospiti del centro congressuale è interamente riservato uno dei due ristoranti della struttura, dove è di casa il meglio dell’enogastronomia mediterranea. A richiesta, però, vengono approntati anche menu specifici e personalizzati. Al Ramada ci si può arrivare comodamente coi mezzi pubblici, in ragione della sua felicissima e strategica posizione. Ma non è affatto sconsigliato arrivarci in auto, considerato l’amplissimo garage (quat-
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trocento posti) di cui l’albergo dispone. Spiega il general manager della struttura Massimo De Angelis: «L’appartenenza al Wyndham Hotel Group, il più grande gruppo alberghiero del mondo con quasi ottomila strutture, sinonimo di qualità e professionalità, ha schiuso al Ramada le porte del mercato estero, da dove vengono ormai le richieste degli eventi più importanti: da noi si tengono congressi internazionali di medicina, ingegneria, architettura, che hanno sempre una positiva ricaduta sul territorio. Al punto che il nostro centro congressuale si è trasformato sempre di più col passare degli anni in uno dei volani del rilancio dell’area orientale di Napoli, interessata da massicci interventi di riqualificazione urbana e ambientale». In effetti, entrando nell’elegante palazzo che ospita il Ramada, e girovagando per i sette piani di cui si compone la struttura di questo quattro stelle superiore in cui lusso, comfort, funzionalità e razionalità degli spazi si combinano armoniosamente, ci si immerge in una stimolante atmosfera internazionale. Merito anche di quella cura dei particolari che rappresenta il segno distintivo dell’opera di Teresa Ruffino, dinamica e intraprendente event manager, signora incontrastata del centro
congressuale. Le 156 camere, tutte insonorizzate e con aria condizionata, permettono un piacevole e rilassante soggiorno. Per i momenti di relax o informali incontri di lavoro, il Ramada mette a disposizione dei propri ospiti un elegante American bar con Internet point e connessione wireless free, un secondo ristorante, con pietanze tipiche della cucina campana e nazionale, infine un ampio solarium con vasca idromassaggio. Tutto ciò che di solito viene da chiedere a un albergo, al Ramada c’è, insomma: l’alta qualità dell’ospitalità, d’altronde, è uno dei principali punti di forza della catena di cui la struttura napoletana fa parte. Atmosfere internazionali, ma perfetta integrazione con la realtà cittadina circostante. Il Ramada è tutto questo, nel segno di una fruttuosa “contaminazione”, particolarmente indicata per lo specifico segmento del turismo congressuale, in cerca di tranquillità ma anche desideroso di istruttive full immersion nel territorio.
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Spazi versatili e adatti a ogni esigenza, per eventi da otto a mille partecipanti. Dove? Al Ramada Naples City Center
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Incontrarsi dove nulla è per caso Romeo hotel di Napoli, il trionfo del design funzionale: modernità, arte e tradizione si incontrano su una delle baie più scenografiche e celebrate del mondo A CURA DELLA REDAZIONE COMMERCIALE
hiudete gli occhi per qualche minuto e provate a immaginarvi immersi C nella magica atmosfera di una delle baie più belle e celebrate del mondo, ospiti di una lussuosa struttura, risultato perfetto di una straordinaria combinazione tra architettura contemporanea, sofisticato design, antiquariato di qualità e installazioni d’arte. Un concentrato di modernità, arte contemporanea e tradizione affacciato sul golfo dei poeti e degli artisti, sullo sfondo il profilo arcigno del Vesuvio e la sagoma – inconfondibile – dell’isola azzurra, Capri. Ora riapriteli e fatevi abbagliare dalla funzionale bellezza del Romeo hotel di Napoli, un cinque stelle lusso di nuovissima concezione adagiato sul lungomare dell’antica capitale borbonica, proprio di fronte al terminal crocieristico della Stazione Marittima, a due passi dai tesori del centro cittadino: il Maschio Angioino, la Galleria Umberto I, il Teatro San Carlo, Palazzo Reale, Piazza Plebiscito con la Basilica di San Francesco di Paola. Progettato dallo studio Tange di Tokio, il Romeo è un’esperienza che coinvolge i cinque sensi e stimola l’intelletto: architettura funzionalista e opere d’arte di importanti pittori, scultori e fotografi napoletani, da Sergio Fermariello a Lello Esposito, Francesco Clemente, Mimmo Paladino, Mario Schifano, Mimmo Jodice, accolgono
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l’ospite trasportandolo in una dimensione che coniuga le suggestioni che solo Napoli sa offrire con un’intrigante allure internazionale. Il primo piano dell’hotel è attrezzato come un moderno centro congressi con quattro sale versatili e modulabili su qualunque richiesta, alta tecnologia audio e video e un elegantissimo foyer. L’ideale per meeting, congressi, convention aziendali, workshop. Agli ospiti non sono lesinate attenzioni: dal lounge bar all’esclusiva spa Dogana del sale (mille metri quadrati dedicati al wellness con sauna finlandese e a infrarossi, bagno turco, tre vasche, piscina idromassaggio, percorso Kneipp, frigidarium a cascata di neve, doccia emozionale, stanza del sale e cabine per trattamenti personalizzati) fino all’attrezzatissima sala fitness. Camere spettacolari, dalle quali si domina tutta Napoli. Fiore all’occhiello il panoramicissimo ristorante (al decimo piano) Il Comandante, dove “regna” lo chef stellato Salvatore Bianco. Fatevi rapire dalle sue linguine con capitone alla brace, alloro e pomodoro secco, o dall’astice alla griglia con barbabietola, mandorla tostata e pepe di timut. E chiudete con un dessert semplicemente spettacolare: sfera di cioccolato con mousse di banana. Cantina indimenticabile. Come tutto il resto. ROMEO HOTEL Via Cristoforo Colombo, 45 80133 Napoli Tel. 081 0175001 welcome@romeohotel.it www.romeohotel.it
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Un’emozione di eventi Fantasia, classe e creatività sono gli ingredienti del successo di Solaria Service, la destination management company napoletana guidata da Valeria Della Rocca A CURA DELLA REDAZIONE COMMERCIALE
Nella foto sopra, Maurizio Marinella, l’ultima generazione della famosa casa di moda partenopea. Nelle altre immagini, Valeria Della Rocca, titolare di Solaria Service e alcuni momenti dell’evento per il brand Marinella
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stato l’evento dell’anno, perché è riuscito a coniugare glamour e raffinatezza, È lusso e sobrietà, tradizione e modernità. E ha generato emozioni forti, perché «quello che oggi richiede il mercato è emozionare, dal piccolo al grande evento bisogna distinguersi dal classico cliché, regalando al cliente un’esperienza emozionale». A parlare così è Valeria Della Rocca, managing director di Solaria Service di Napoli, che lo scorso 26 giugno ha lasciato il bel mondo napoletano e internazionale letteralmente a bocca aperta per la fantasia, la classe, la creatività con cui ha organizzato, tra Palazzo Reale, il teatro San Carlo e i giardini reali, l’appuntamento mondano che ha celebrato i cento anni di Marinella, la maison napoletana di cravatte famosa in tutto il mondo. Il compleanno della microscopica bottega della Riviera di Chiaia in cui il culto dell’old fashioned che tanto avvicina Napoli a Londra è vissuto come una religione laica, ha costituito un’altra sfida” per Solaria Service, che è stata superata a pieni voti. La destination management company partenopea, con sede sulla collina di Posillipo, di fronte a uno dei golfi più belli del mondo, è però già da anni un sicuro punto di riferimento nel settore dell’organizzazione di meeting ed eventi non solo a Napoli, ma in tutta l’Italia meridionale. La serata mondana in onore di Marinella è stata importante perché racconta moltissimo, nel dettaglio, del modo di lavorare di Valeria Della Rocca e dei suoi collaboratori: “È stato un evento che ha
portato a Napoli circa seicento stranieri e ottocento ospiti tra napoletani e clienti italiani. Il concept dell’evento è partito dall’importanza che doveva avere la location, ovvero il Palazzo reale di Napoli: accoglienza da parte novanta hostess rigorosamente con foulard Marinella e quindi visita di una mostra da noi allestita al primo piano che raccoglieva le testimonianze dei cento anni di una griffe importantissima». Quindi, visita degli appartamenti e presentazione di benvenuto al teatro San Carlo con un video in cui Maurizio Marinella ha raccontato i cento anni di vita dell’attività della sua famiglia, con la presentatrice Serena Auteri che ha raccolto le testimonianze di tanti personaggi del mondo dello spettacolo, del mondo accademico e della moda. Il clou nei giardini di Palazzo Reale dove uno staff attento ha accolto le circa 1.400 persone in un luogo reso magico per l’occasione. «Abbiamo diviso – racconta la direttrice Della Rocca – la sala in
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tre aree (quanti sono i colori della bandiera d’Italia) dando ad ogni colore un nome d’ingresso. San Martino con i tavoli con nomi dei monumenti della città; Via Roma, area vip con le strade e le piazze di Napoli; Capri, con le località campane più belle». Un fascio di luce illuminava i 120 tavoli sistemati sotto una tensostruttura ad arco in cristal con cielo stellato, montata di fronte alla facciata del Maschio Angioino che, per l’occasione, riproduceva un’immagine dei tre volti dei Marinella: nonno, padre e figlio, tre generazioni per i cento anni. Al termine della serata curata nei minimi dettagli, dal menu a forma di cravatta ai fiori bianchi con candele e ferma tovagliolo con il nodo di cravatta, è partita una video proiezione di videomapping di circa quattro minuti sulla facciata del castello che ha colto tutti gli ospiti di sorpresa. Suggestivo l’effetto tridimensionale degli elementi che hanno dato maggiore risalto alla casa di moda, con le cravatte fatte scendere dalle torri del castello, i tessuti che tagliati da abili forbici svelavano il mare del golfo di Napoli, e le cento candeline fatte sfilare al termine della proiezione tra un uragano di applausi. DALLA MODA AL CINEMA Archiviato con uno strepitoso successo l’evento che ha riportato Napoli sotto i riflettori della grande mondanità internazionale, Solaria è adesso impegnata a valorizzare il castello medievale di Castellammare di Stabia, la location che la destination management company napoletana gestisce in esclusiva in costiera sorrentina, e dove ogni anno organizza il Galà del cinema e della fiction in Campania, giunto con quella del 2014 alla sua VII edizione. Attori, attrici, registi, personaggi del mondo dello spettacolo partecipano a uno dei sei eventi istituzionali della Regione Campania pensati e organizzati nei minimi det-
tagli dallo staff capeggiato da Valeria Della Rocca, che afferma: «È finita l’epoca degli eventi in serie. Oggi anche un congresso medico richiede un’attenzione come se fosse un evento vero e proprio: bisogna stupire con la tecnologia, con la visibilità offerta all’evento attraverso i media, per questo le interviste e la comunicazione sono fondamentali. I testimonial sono un altro elemento che rende fashion un evento. I wedding per stranieri abbinati anche al cinema sono un altro settore a cui guardiamo con grande attenzione, perché oggi c’è molto protagonismo, e saperlo interpretare in modo elegante e originale è un’altra sfida che stiamo portando avanti con successo».
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Solaria Service ha organizzato la grande festa per i cent’anni della maison Marinella. Nelle immagini, alcuni personaggi del mondo dello spettacolo durante il Galà del cinema e della fiction
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La Reggia dei desideri Una location Mice differente, il McArthurGlen di Marcianise offre una shopping experience notevole, oltre a ristoranti e spazi meeting flessibili A CURA DELLA REDAZIONE COMMERCIALE
cittadella dello shopping apre al segincentive, mettendo a disposiLzioneamento ampi spazi per meeting, incontri, convegni, congressi, workshop. È la “seconda pelle” del McArthurGlen La Reggia Designer Outlet di Marcianise (Caserta). L’altra vocazione di un complesso che è molto più di un centro commerciale. Ad illustrarla è Donatella Doppio, dinamica centre manager: «Siamo la location ideale per coniugare la convegnistica con attività extra, come lo shopping. A disposizione degli ospiti mettiamo non solo i nostri spazi, estremamente flessibili e quindi in grado di ospitare eventi di diversa impor-
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tanza e dimensione, ma anche e soprattutto il know-how immateriale che costituisce uno dei nostri punti di forza: vale a dire la cultura dell’accoglienza di ospiti provenienti da ogni parte del mondo». E che La Reggia Designer Outlet sia diventato crocevia fondamentale per chi arriva in Campania e vuole concedersi qualche ora di shopping potendo scegliere tra centinaia di griffe della moda italiana e internazionale in un’atmosfera piacevole e rilassante, lo conferma il numero di visitatori, costantemente in crescita di anno in anno. POSIZIONE STRATEGICA La collocazione geografica è, del resto, molto felice: a poche centinaia di metri dall’uscita di Caserta Sud dell’autostrada A1, snodo importante per l’intera viabilità regionale. La settecentesca Reggia vanvitelliana di Caserta, che i Borbone fecero costruire in risposta a Versailles e che ancora oggi costituisce uno dei monumenti più belli e importanti d’Europa, è a soli cinque minuti di macchina. L’outlet è inoltre collegato alla città di Napoli da un comodo servizio navetta, ed è facilmente raggiungibile da tutte le più rinomate mete turistiche della Campania: Capri e le altre isole del Golfo di Napoli, Amalfi, Pompei, Sorrento, Positano, Paestum. Per il segmento incentive, il management del McArthurGlen ha studiato un’offerta particolareggiata, che passa attraverso la predisposizione di totem con il nome dell’evento, opportunamente dislocati nei punti nevralgici della cittadella degli acquisti, la creazione di vetrine personalizzate con il logo e il nome dell’evento, la comunicazione in lingua nei negozi, la personalizzazione dei menu nei numerosi ristoranti esistenti all’interno del Centro. A disposizione dei team aziendali c’è
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un’ampia area adibita al parcheggio degli autobus, e tutti gli ospiti sono accolti da hostess madrelingua, da un welcome kit con lettera di benvenuto e Fashion Passport, ossia una card per una riduzione ulteriore del dieci per cento sui prezzi outlet, e da un drink di benvenuto. «Le aziende che organizzano gli incentive – propone Donatella Doppio – potrebbero, come idea alternativa, pensare di regalare la nostra gift card ai partecipanti. Una vera e propria carta di credito da spendere all’interno dell’Outlet, che potrebbe essere caricata di qualsiasi importo. Inoltre, è possibile organizzare numerose attività, tra cui sfilate private e team building con giochi sul tema fashion». Sulla moda di qualità, d’altronde, il Centro
ha costruito buona parte della propria identità, ritagliandosi un ruolo importante nel panorama dei fashion outlet della Penisola. Ogni giorno, dalle 10 alle 22, la città dello shopping con le sue piazze, i suoi caratteristici porticati, le sue palazzine che richiamano il Liberty di inizio Novecento, le installazioni artistiche che abbelliscono ogni singolo scorcio, accoglie decine di migliaia di visitatori interessati alle proposte commerciali delle migliori firme della moda italiana e internazionale, concentrate negli oltre 130 negozi di abbigliamento, calzature, articoli sportivi. Per tutto l’anno i capi sono in vendita con sconti che vanno dal 35 per cento al settanta per cento. Oltre allo shopping, il McArthurGlen La Reggia Designer Outlet offre gratuitamente ai suoi visitatori concerti e altre performance artistiche nella sua piazza principale, particolarmente indicata per ospitare ogni tipo di eventi. Ricca e diversificata anche l’offerta che riguarda la ristorazione. Si può iniziare la giornata con un espresso al Caffè Luisi o da Re Nero Caffè, e proseguirla con un gelato da Fantasia Gelati. Con Farinella e Rossopomodoro, poi, gli ospiti potranno gustare i piatti tipici della tradizione napoletana, ottime pizze e il meglio della cucina mediterranea. Tutti i ristoranti sono aperti fino a tardi, fornendo la possibilità ai visitatori di intrattenersi anche dopo l’orario canonico dello shopping, quando le luci dei negozi si abbassano e la cittadella degli acquisiti si apre al popolo della notte.
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Non solo shopping a La Reggia Designer Outlet in provincia di Caserta: il Mice ha a disposizione infinite opportunità per i propri eventi, team building inclusi
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Campania 26-27 2S Tenuta San Domenico
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Mille rose di classe Una splendida dimora nobiliare, un parco da favola e uno chef pluripremiato, valore aggiunto della Tenuta San Domenico, nella splendida Capua A CURA DELLA REDAZIONE COMMERCIALE
ui il respiro della grande Storia si combina a meraviglia con il profuQ mo intenso della lavanda che si sprigiona da un parco gigantesco, dischiudendo all’ospite nuovi e insospettati orizzonti di senso. A Capua rivive il mito della Campania felix dei secoli d’oro, Sette e Ottocento, terra mirabile in grado tuttora di dispensare suggestioni profonde. Il Relais Tenuta San Domenico, a pochissimi minuti dalle straordinarie testimonianze archeologiche di Capua e Santa Maria Capua Vetere, un quarto d’ora scarso dalla Reggia vanvitelliana di Caserta e a mezz’ora d’autostrada dai siti storici, artistici e monumentali della città di Napoli, è uno scrigno che custodisce tesori di inestimabile valore: dalla documentazione che ricostruisce l’ultimo assalto dei Mille alle truppe borboniche, che portò alla capitolazione della fortezza di Gaeta e al compimento dell’Unità d’Italia, alle architetture, i mobili, i soprammobili dell’antica dimora nobiliare del Settecento da cui è stato ricavato dopo una sapiente ristrutturazione che l’ha trasformato in sede per wedding, eventi e meeting di ogni genere. Ma la grande attrazione della Tenuta resta il Parco: settantamila metri quadrati, un roseto di oltre mille esemplari, un’infinita varietà di piante e fiori. In primavera è particolarmente intenso il profumo del glicine, mentre nelle altre stagioni l’odore
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della lavanda avvolge tutta l’area, donando una sensazione di relax inimmaginabile: se è vero che la floriterapia cura ansia e stress, una passeggiata nel Parco può regalare forza, vitalità e presenza mentale. In questo angolo di paradiso, facilmente raggiungibile attraverso tutte le principali arterie di comunicazione regionali e nazionali, l’architetto Francesco di Cecio e la figlia Nara, ingegnere, hanno investito il meglio del loro talento professionale, assistiti da uno staff di primissimo ordine. Grazie all’estrema adattabilità degli spazi a disposizione la struttura, pensata per ospitare eventi mondani (come il concerto con cui il cantante Don Backy ha festeggiato i cinquant’anni di carriera artistica) e wedding d’autore (come quelli del calciatore Fabiano Santacroce, o di Katia Ancelotti, figlia di Carlo, allenatore del Real Madrid campione d’Europa), si presta a soddisfare desideri ed esigenze anche di tutte le tipologie di viaggiatori leisure, business e Mice. Le quattro sale, Bacco, Borbone, Ottagonale e Cecere, appositamente allestite, possono ospitare fino a trecento congressisti. Lo staff impegnato sul congressuale è in grado di fare anche proposte innovative per l’organizzazione di eventi quali elevatorpitch, pechakucha, ignite e barcamp per un coinvolgimento più dinamico capace di generare interesse. Sette splendide suite riccamente arredate, con alle pareti tele d’autore e mobili finemente intarsiati, dotate ciascuna di vasca idromassaggio, Tv satellitare connessione internet, aria condizionata e minibar, costituiscono la parte “alber-
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Un angolo di paradiso immerso in un parco di settantamila metri quadrati: Tenuta San Domenico promette soggiorni Mice all’insegna dell’eleganza, dell’efficienza e della buona cucina
ghiera” della Tenuta, che per il segmento meeting e congressi è in grado di fornire consulenza nella definizione del programma, un professionale servizio di hostess, l’organizzazione di coffee e tea break e di lunch e pranzi di lavoro, consulenze su social media marketing per la divulgazione dell’evento, un efficientissimo servizio di ufficio stampa, consulenze e stampa per il materiale cartaceo pubblicitario. Ma a rendere indimenticabile ogni evento organizzato alla Tenuta contribuisce in misura rilevante la cucina a chilometro zero (basata, cioè, esclusivamente su ingredienti e prodotti tipici locali) del pluripremiato chef Ciro De Marino.
entusiastiche recensioni e raccontando i meravigliosi momenti vissuti nella Tenuta, hanno fatto sì che il relais capuano scalasse le posizioni nella speciale classifica, aggiornata costantemente, di TripAdvisor. Un primato per consolidare il quale la “squadra” costruita dalla famiglia di Cecio lavora febbrilmente e con passione ogni giorno, inseguendo sempre la qualità, la raffinatezza, la classe, e la piena soddisfazione della clientela. TENUTA SAN DOMENICO Via Casa Cerere, traversa di Prov. Galatina 81043 Capua (Ce) Tel. 0823 995470 www.tenutasandomenico.it tenutasandomenico@live.it
UN GUSTOSO VALORE AGGIUNTO Le sue creazioni ai fornelli del ristorante Il ritrovo dei Mille (chiaro il riferimento storico alla spedizione garibaldina) gli sono valse due volte il titolo di campione d’Italia a squadre (2011 e 2012), e il secondo posto assoluto sia nell’edizione 2010, svoltasi in Lussemburgo, della Coppa del Mondo di cucina, sia al Campionato Internazionale FingerFood. Un autentico asso, insomma, che costituisce il classico “valore aggiunto” della Tenuta San Domenico, struttura che fonda la propria ottima reputation in Italia e all’estero sull’eleganza e la classe della location, ma anche sull’ottima qualità dei cibi, preparati in maniera da soddisfare pienamente ogni gusto e palato, ma non solo. Al ristorante della struttura sono disponibili menù per celiaci, vegani e vegetariani. Tanta sensibilità per le esigenze della clientela è stata abbondantemente premiata dal popolo del web, che scrivendo
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Campania 28-29 2S Tower Stabie Hotel
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La mossa delle torri Tra Castellammare di Stabia e Vico Equense, il Towers Hotel Stabiae Sorrento Coast ritrova, con il cambio del nome, la propria, affascinante, identità A CURA DELLA REDAZIONE COMMERCIALE
a scelta dell’autonomia si è rivelata vincente. Il Towers Hotel Stabiae Sorrento LCoast ha visto crescere il fatturato consolidato e il numero dei clienti, soprattutto nel segmento incentive, pur essendo uscito dalla catena Crowne Plaza, della quale faceva parte dalla fondazione, nel 2004. Fu allora, esattamente dieci anni fa, che sulle ceneri di un vecchio opificio industriale dismesso nacque una moderna e funzionale struttura alberghiera di lusso, e a molti
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sembrò la declinazione in chiave moderna della favola del brutto anatroccolo che si trasforma in un bellissimo cigno. Il Towers Hotel, che richiama nel nome l’elemento identitario principe, costituito dalle alte torri che caratterizzavano l’originaria struttura, perfettamente recuperate e poste al servizio del massiccio restyling, si trova in una posizione incantevole: lungo un fronte di mare di 150 metri sulla strada statale sorrentina, tra il golfo di Napoli e la Penisola tanto cara a poeti, artisti, scrittori, musicisti di ogni epoca e provenienza. PANORAMA MOZZAFIATO Dalle vetrate delle camere e delle fantasmagoriche suite si gode uno dei panorami più belli e celebri del mondo. Una vera e propria cartolina: l’imponente sagoma del Vesuvio di fronte, e ai due lati Napoli e la Costiera Sorrentina, mentre dalla distesa immensa del Tirreno, circonfuso dalla sua caratteristica luce azzurrina, spunta il profilo di Ischia, la meravigliosa isola che sembra veramente lì, a poche bracciate di distanza dalle ampie terrazze dell’hotel. La felicissima posizione geografica è uno dei punti di forza del Towers Hotel Stabiae Sorrento Coast. La città di Napoli con i suoi inestimabili tesori d’arte, storia ultramillenaria e cultura, i siti archeologici di Pompei, Ercolano e Oplonti, la Penisola Sorrentina con le sue perle aggrappate a verdissimi promontori di selvaggia bellezza, le isole del golfo, il vulcano: tutto è racchiuso nell’arco di pochi chilometri. Tutto raggiungibile in una manciata di minuti via mare, grazie ai pontili e agli approdi privati di cui la struttura dispone. Un elemento, questo, che ha favorito lo sviluppo del segmento incentive, generando un aumento della
Campania 28-29 2S Tower Stabie Hotel
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domanda e del business materializzato. Se al turismo interessato al mare e alle escursioni il Towers Hotel può offrire una gamma di servizi che vanno dall’amplissima spiaggia privata ai pontili per l’attracco di piccole e medie imbarcazioni, per lo specifico segmento del turismo business e congressuale la struttura mette a disposizione un centro congressi con ben cinque sale modulari per meeting, riunioni, convegni, dibattiti, ognuna di esse dotata di tecnologie all’avanguardia. Tutte le sale sono affacciate sull’incantevole panorama che si domina dalle terrazze dell’albergo. RELAX DI LUSSO Per il resto, il Towers sa perfettamente come coccolare i propri ospiti. Per esempio, tentandoli con i peccati di gola che propone il ristorante Gouache, vero e proprio tempio della cucina mediterranea, ma anche luogo privilegiato di gustose contaminazioni tra l’enogastronomia campana e meridionale di qualità e i piatti più cele-
brati della grande tradizione culinaria internazionale. Oppure, prendendosi cura di loro nell’esclusivissimo Centro Wellness Spamarine, dotato di piscine calde, bagno turco, docce emozionali, sale massaggi. Un soggiorno al Towers Hotel Stabiae Sorrento Coast rappresenta, insomma, un’esperienza inebriante per i sensi, stimolante per le suggestioni culturali che riesce a offrire, ritemprante per l’atmosfera rilassante in cui la struttura è magicamente avvolta. Le 150 tra camere e suite di cui l’albergo dispone, arredate all’insegna dei canoni più all’avanguardia dell’architettura d’interni e secondo uno stile che coniuga tradizione e modernità, con pavimenti in parquet, tendaggi chiari e colori pastello, e ampio affaccio sul mare o sulla caratteristica piazzetta dell’hotel, sono autentiche oasi di pace e relax. Agli ospiti più esigenti, la Vertigo Suite è in grado di offrire suggestioni indimenticabili: situata al settimo piano dell’ala est, laddove le due torri che fanno da cornice al corpo centrale dell’edificio si uniscono in un connubio di rara bellezza e funzionalità architettonica, è una straordinaria terrazza che offre ben sei diverse vedute del Golfo di Napoli e del Vesuvio. Un consiglio? Arrivateci via mare: il Towers Hotel Stabiae Sorrento Coast vi apparirà all’orizzonte come una sorta di isola incantata. Man mano che vi ci avvicinerete, i contorni del sogno diventeranno più netti, calandovi fin da subito in un’atmosfera da fiaba moderna che appaga i sensi e lo spirito, ricca e suggestiva promessa del soggiorno che avete sempre desiderato.
Regioni d’Italia
Grazie ai pontili e agli approdi privati del Towers, alcune delle località campane più celebrate del mondo sono raggiungibili in pochi minuti, via mare
TOWER HOTEL STABIAE SORRENTO COAST S.S. Sorrentina, 145 – Km 12,400 80053 Castellammare di Stabia (Na) Tel. 081 3946700 – Fax 081 3946770 Info@towershotelsorrento.com www.towershotelsorrento.com
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Campania 30 SX Federalberghi
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Il piacere della pausa A Ischia, una delle isole più cosmopolite del Mediterraneo, l’attività di formazione svolta da Federalberghi è incessante. A tutto vantaggio della qualità dell’accoglienza A CURA DELLA REDAZIONE COMMERCIALE
biettivo: destagionalizzare i flussi turistici. Federalberghi di Ischia ci O crede fortemente, e mette nel mirino il settore Mice. Congressi, meeting, incontri di lavoro: l’isola verde è da anni stabilmente al centro di un circuito internazionale di eventi legati a vario titolo al segmento business. Per assecondare questa vocazione, le principali strutture alberghiere hanno dato vita a una mini-rivoluzione “culturale”, puntando a rimanere aperte anche durante i mesi invernali. E la Federalberghi dell’isola (148 associati, su un totale di 309 strutture, per complessive 11mila camere e 24mila posti letto) ha sposato in pieno questa filosofia: «L’isola di per sé rappresenta un potentissimo fattore di attrazione rispetto ad altre destinazioni» è la tesi del presidente Ermando Mennella. «Qui infatti anche un soggiorno di lavoro può regalare straordinarie opportunità di svago, relax e divertimento. Per essere competitivi sui mercati internazionali, i nostri associati hanno investito molto nelle loro strutture, che hanno raggiunto standard qualitativi molto elevati». Il congressuale ha preso rapidamente piede in una realtà che ha saputo rimettersi in discussione per allungare i tempi della stagione turistica. Molto ampia e articolata l’offerta di sale per convegni,
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congressi, meeting. La dotazione complessiva dell’isola è tra le più alte della Campania. A promuovere la destinazione, c’è l’eccellente sistema di collegamento, a mezzo aliscafi e traghetti, con la terraferma (delle isole del Golfo di Napoli Ischia è, d’altronde, quella più vicina alla costa), le ricchissime testimonianze storiche, artistiche e archeologiche, la straordinaria risorsa del termalismo, l’enogastronomia di qualità (con vini famosi ormai in tutto il mondo) e, naturalmente, il mare, che sa regalare momenti di intensa emozione anche d’inverno. Su una delle isole più cosmopolite del Mediterraneo, l’attività di formazione svolta a favore degli associati da Federalberghi è incessante. Il risultato è una sempre maggiore professionalizzazione degli addetti, che ha fatto lievitare la qualità dell’accoglienza. «Siamo convinti che Ischia possa diventare uno dei poli congressistici più importanti dell’intero bacino del Mediterraneo – conclude Mennella – e, per raggiungere questo risultato abbiamo stabilito una serie di intese con le istituzioni locali e gli altri organismi di rappresentanza, in primo luogo la Camera di Commercio di Napoli: crediamo proprio che la strada intrapresa sia quella giusta». FEDERALBERGHI ISCHIA & PROCIDA Via Fasolara, 49 80077 Ischia (Na) Tel. 081 5074022 – Fax 081 984171 info@ischiahotels.it www.ischiahotels.it
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A convegno in un sogno utto concorre a rendere questo quattro stelle superiore, da quasi un secoT lo, punto di riferimento irrinunciabile del jet set internazionale, un vero e proprio luogo dell’anima. La location, innanzitutto: la roccia vulcanica che caratterizza la costa di Sant’Angelo di Ischia, affacciata sul mare cristallino della baia di Maronti. Il Miramare Sea Resort and Spa è soprattutto il risultato di un grande sforzo imprenditoriale, tuttora in espansione, teso a riunire sotto lo stesso marchio di qualità diverse strutture ricettive di un antico e pittoresco borgo di pescatori trasformatosi, con le sue caratteristiche stradine e slarghi, la sua piazzetta, le sue casette scolpite nel tufo, i suoi bar all’aperto e le lussuose boutique d’alta moda, nell’area più cool dell’isola verde. CONGRESSI VISTA MARE Al fascino del Miramare Resort, una delle più antiche e prestigiose strutture ricettive di Ischia, non è riuscita a resistere la cancelliera tedesca Angela Merkel, ospite fissa da qualche anno. Un angolo di paradiso tutto da scoprire, magari dopo un’intensa riunione di lavoro, un meeting o un congresso nell’apposito spazio messo a disposizione dal Miramare: un centro congressi affacciato sul mare da 250 posti a sedere, con impianto audiovisivo con schermo, videoregistratore-proiettore per diapositive, impianto di amplificazione, lavagna luminosa, lavagna a fogli mobili, telefono diretto con l’esterno e, a richiesta, servizi di traduzio-
A Sant’Angelo d’Ischia, il Miramare Sea Resort and Spa offre un centro congressi sul mare da 250 posti a sedere, oltre a un parco termale con 12 piscine ne simultanea, segreteria telefax, servizio fotocopie e spazio segreteria all’ingresso. Per il post-congress, il Miramare offre programmi relax/remise en form per manager, escursioni naturalistiche, visite archeologico-culturali, intrattenimento serale, dinner e beach party. Tutto, o quasi, senza spostarsi dalla struttura: a disposizione degli ospiti ci sono un parco termale con 12 piscine a varia temperatura, tre strutture ricettive a quattro stelle, due ristoranti di qualità, tre bar panoramici, una spiaggia privata attrezzata, un campo da tennis, un centro benessere, terme romane e saune naturali scavate nella roccia, giardini tropicali, sentieri panoramici e piattaforme per la balneazione. Le quattro strutture di cui si compone il complesso, l’hotel Miramare, la Luxury Villa, il Parco Termale AphroditeApollon e l’Apollon Club, sono collegate tra loro da un efficientissimo servizio di taxi elettrici: chi sceglie il Miramare, insomma, ha veramente tutto, ma proprio tutto, a portata di mano per un soggiorno indimenticabile.
A CURA DELLA REDAZIONE COMMERCIALE
MIRAMARE SEA RESORT & SPA Via Comandante Maddalena, 29 80075 Serrara Fontana (Na) Tel. 081 999219 info@hotelmiramare.it www.miramaresearesort.it
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A tu per tu con il jet set Protagonista di appuntamenti mondani, culturali ed enogastronomici, il Regina Isabella di Lacco Ameno di Ischia, è una location esclusiva per eventi al top A CURA DELLA REDAZIONE COMMERCIALE
a più di mezzo secolo è uno dei luoghi in cui il jet set internazionale si D ritrova per incontrarsi, scambiarsi esperienze, rilassarsi. Nato nella seconda metà degli anni Cinquanta sulle rovine di antiche terme greco-romane, grazie a una geniale intuizione dell’editore–martinitt Angelo Rizzoli, che dell’isola d’Ischia aveva fatto la sua seconda patria dopo quella milanese, l’Albergo della Regina Isabella di Lacco Ameno, un cinque stelle extra lusso con annesso stabilimento termale e spa da mille e una notte, ha visto passare, nella meravigliosa hall e nelle sue sontuose camere e suite, personaggi del calibro di Liz Taylor e Richard Burton, Charlie Chaplin e Clark Gable, William Holden, Maria Callas, Alberto Sordi. E ancora: principi e re, magnati dell’industria, del cinema, della televisione. Il bel mondo si dà convegno al Regina Isabella per godere delle fantastiche acque termali e dei trattamenti che il personale altamente specializzato della spa riesce a garantire, davanti al bellissimo mare di Lacco Ameno, località trés chic che conserva intatto il proprio fascino di ritrovo indiscusso della grande mondanità internazionale. Il Regina Isabella è destinazione di pregio anche per i segmenti Mice e business, potendo contare su una moderna “agorà” immersa nel verde di uno splen-
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dido parco: il Centro Servizi e Congressi. Oltre a questo spazio, che è attrezzato con tecnologia audiovisiva sofisticata e funzionale, la struttura offre soluzioni per ogni esigenza, disponendo di cinque sale capaci di ospitare meeting e conferenze, con capienze che vanno dai trenta a 150 posti. Annualmente vi si svolgono decine di importanti congressi medici. Protagonista di appuntamenti mondani, culturali ed enogastronomici, il Regina Isabella rappresenta insomma il luogo esclusivo in cui organizzare eventi, presentazioni e celebrazioni aziendali, team-building, convegni, meeting, presentazioni stampa. Uno staff di professionisti con esperienza nel settore incentive e congressuale fornisce un importante supporto organizzativo e una vasta rete di servizi quali la personalizzazione di spazi, transfer, prenotazione voli, informazioni per attività culturali, prenotazione spettacoli, creazione di itinerari turistici ed enogastronomici. Per chi ama la vita e i sapori della buona tavola, senza rinunciare all’attenzione per la forma fisica, lo chef dell’albergo propone una cucina leggera a base di pesce fresco, infinite varietà di verdure, insalate e frutta. Il tutto all’insegna dell’equilibrio tra il piacere della degustazione e l’attenzione per la salute. L’ALBERGO DELLA REGINA ISABELLA Piazza Santa Restituta, 1 80076 Lacco Ameno – Ischia (Na) Tel. 081 994322 – Fax 081 900190 info@reginaisabella.it www.reginaisabella.it
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For your Business & your Wellness L'Albergo della Regina Isabella è lo scenario ideale per ospitare incontri di lavoro di alto livello, meeting, viaggi incentive e congressi. Affacciata sul mare, in una posizione incantevole, la struttura è dotata di Health Beauty & Spa e di tre ristoranti tra i quali Indaco, dal 2013 stella Michelin. È dotata di un moder no e attrezzato centro Servizi & Congressi con tecnologie audiovisive tra le più sofisticate, con capienza fino a 500 persone. Inoltre presenta cinque sale con capienza da 30 a 150 posti. Uno staff professionalmente preparato ed efficiente sarà in grado di for nire un'ampia rete di servizi per ogni tipo di esigenza; traduzione simultanea, hostess, interpretariato, organizzazione di transfert, prenotazione voli, custodia valori, informazioni sulle attività sportive, spettacoli, itinerari turistici.
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Incontriamoci in Piazzetta L’Hotel La Palma di Capri mette d’accordo il jet set internazionale, gli intellettuali e chi viaggia per lavoro. In uno dei luoghi più suggestivi dell’isola azzurra A CURA DELLA REDAZIONE COMMERCIALE
el 2022 festeggerà il bicentenario, essendo nato nel 1822, quasi quaN rant’anni prima dell’Unità d’Italia. L’Hotel La Palma è tra i più antichi alberghi di Capri, l’isola dei faraglioni, della Piazzetta celebre in tutto il mondo, dall’epoca del Grand Tour e anche prima, meta di artisti, poeti, musicisti, scrittori, intellettuali. Quasi un luogo dello spirito per la vecchia Europa, capace di mettere d’accordo il jet set internazionale di ogni epoca e latitudine con le più illuminate espressioni del mondo dell’arte, della musica, della letteratura, del pensiero, della politica. Un melting pot culturale che ha attraversato indenne i grandi mutamenti degli ultimi due secoli. Mentre il mondo – e con esso Capri – cambiava pelle, il “La Palma” era lì a registrarne in anticipo il minimo sussulto, la più piccola e impercettibile oscillazione. L’hotel è stato realizzato nell’antica e superba residenza di lusso del notaio Giuseppe Pagano, uno straordinario anfitrione isolano che amava ospitare i viaggiatori nella sua villa per il piacere di lunghe conversazioni. Molti di questi viaggiatori sbarcati sulla splendida e suggestiva isola del golfo di Napoli erano artisti, poeti, scrittori, architetti, pittori, musicisti che in segno di riconoscenza decoravano le pareti, scrivevano poesie, cantavano e suonavano in quello che fu subito ribattezzato dalla fervida pubblicistica dell’epoca l’albergo “degli artisti”. E tale è rimasto, il La Palma,
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a un centinaio di metri dalla Piazzetta, nel cuore della Capri più glamour e anticonvenzionale: una sorta di simbolo dell’ospitalità dell’isola azzurra, con le sue camere, i suoi miti, le sue leggende, le sue storie che si tramandano da una generazione all’altra. Una di queste riguarda un altro simbolo dell’isola: la Grotta Azzurra, universalmente conosciuta. Nel 1826 fu proprio un ospite dell’albergo, il poeta tedesco August Kopish, insieme al notaio Pagano, ad avventurarsi alla scoperta del sito speleologico, considerato un luogo magico abitato da spiriti e fantasmi. Nessuno prima d’allora aveva osato sfidare la sorte spingendosi oltre la bocca della grotta, ma lo spirito di avventura e la curiosità ebbero la meglio sul pregiudizio. Da quel momento, da quell’atto di coraggio ai limiti della temerarietà, la storia di Capri sarebbe cambiata per sempre. Lo spirito con cui Pagano e i suoi ospiti affrontavano la bella e dolce vita caprese rivive negli stucchi e negli ori, negli arredi lussuosi, nella magica atmosfera d’altri tempi di un albergo che è un preziosissimo gioiello incastonato in uno scenario incomparabile. L’Hotel La Palma può ospitare congressi, conferenze, workshop, ma anche presentazioni, vernissage, corsi, performance artistiche, mostre, concerti. La sala Pagano, 170 metri quadrati e una capienza di 120 posti, è circondata da ampie vetrate che diffondono l’illuminazione naturale. Per eventi con affluenza più bassa, c’è la sala Relais, 120 metri quadrati e ottanta posti in platea. Per riunioni e meeting aziendali sono disposizione due suite, di 35 e tren-
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Regioni d’Italia
Un hotel lussuoso, incastonato in uno degli scorci più belli di Capri, l’Hotel La Palma dispone di quattro sale per meeting e riunioni
ta metri quadrati con una capienza variabile da 15 a 25 posti. Ai clienti del segmento business vengono offerti tutti i comfort di un albergo de charme, ideale luogo per rilassarsi dopo un impegnativo breafing o un incontro d’affari. L’Hotel La Palma è tra i principali quattro stelle per il congressuale dell’intera isola: vi si tengono annualmente importanti convegni e meeting medicoscientifici. Gli ospiti hanno i luoghi più belli e celebrati di Capri a portata di mano: dai fantasmagorici Giardini di Augusto alla suggestiva Via Krupp, alla Certosa, ai mitici faraglioni, simbolo e immagine della bellezza dell’isola azzurra nel mondo. Le ampie e luminose camere dell’Hotel La Palma, in tutto settanta, in massima parte dotate di un bel terrazzo fiorito e arredato e ognuna personalizzata con colori e dettagli unici, avvolgono l’ospite in una calda e allegra atmosfera mediterranea, ribadita, cercata fin nei dettagli: dai pavimenti rivestiti da originali maioliche di Vietri, alle pareti, sulle quali le trompe l’oeil riproducono spettacolari scorci isolani. Nelle sale interne gli ambienti riproducono la tipica architettura caprese. La struttura dell’antica villa Pagano infatti non è mai stata toccata, conservando quindi gli alti soffitti e gli archi e le volte che si alternano ad ampi lucernari, mentre le vetrate che corrono lungo il perimetro riempiono di luce naturale tutti gli spazi coperti. A rendere il risveglio ancora più gradevole, la colazione, ricca di specialità capresi preparate in casa, succhi freschi e frutta di stagione da gustare nel patio dell’albergo o nell’intimità della propria camera, affacciati su un
panorama unico al mondo. Delizioso il roof garden al quarto piano, con vista su tutta Capri: uno spazio di 350 metri quadrati ideale per matrimoni, party e cene. Decisamente di grande livello l’offerta enogastronomica, concentrata nel caratteristico Relais “La Palma”, reputato come uno dei migliori ristoranti dell’isola azzurra, mentre il bar dell’albergo è un delizioso punto di ritrovo, ideale per conversazioni rilassate, cullati dalla musica dal vivo e tentati da un’imperdibile selezione di cocktail. HOTEL LA PALMA CAPRI Via V. Emanuele, 39 80073 Capri (Na) Tel 081 8370133 www.lapalma-capri.com
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Campania 36-37 2S Baia hotel
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Incontri di charme Grazie all’entusiasmo della dinamica general manager Maria Marinelli e con la ristrutturazione in atto, il Lloyd’s Baia Hotel ha rafforzato la propria immagine Mice A CURA DELLA REDAZIONE COMMERCIALE
Maria Marinelli, giovane e dinamica general manager del Lloyd’s Baia Hotel
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dal 1955 simbolo di bellezza, charme, raffinatezza. La definizione di “perla di È eleganza”, conquistata sul campo in circa sessant’anni di attività, non è affatto esagerata. Il Lloyd’s Baia Hotel di Vietri sul Mare, un quattro stelle superiore che ha scritto, e continua a scrivere, pagine fondamentali dell’ospitalità alberghiera a Salerno e in Costa d’Amalfi, s’incastona a meraviglia, con le sue forme sinuose e ammalianti, in uno scenario incomparabile. Scavato nella roccia, è una stupefacente terrazza sul golfo di Salerno, dalla quale lo sguardo può spaziare a 180 gradi: da una parte la divina costiera, dall’altra il litorale sud, fino alla costa cilentana. Le suggestioni paesaggistiche si combinano alla perfezione con l’armoniosità della struttura, oggetto di un complesso intervento di restyling iniziato nel 2010, anno in cui fu rilevata dal Gruppo Marinelli, famiglia di imprenditori irpini che ha sempre investito sull’innovazione, cercando di coniugare modernità e tradizione. Così è stato anche per il Lloyd’s Baia, tornato prepotentemente agli splendori degli anni Sessanta, Settanta e Ottanta, quando sulle terrazze dell’albergo, o sulla sua spiaggia privata, si davano convegno non solo i più paparazzati esponenti del jet set internazionale ma anche e soprattutto pittori, musicisti, artisti, letterati e scienziati attratti dal fascino irresistibile
della Costa d’Amalfi. Con la ristrutturazione iniziata nel 2010 e tutt’ora in atto il Lloyd’s Baia Hotel ha ulteriormente rafforzato la propria posizione nel segmento business e leisure, grazie anche all’entusiasmo, alla passione e alla grande professionalità della dinamica general manager Maria Marinelli. L’hotel dispone di 132 camere di cui sei suite, una suite spa e due suite Belvedere distaccate dal corpo centrale, dotate di camera-soggiorno e ingresso indipendente per permettere agli ospiti più esigenti una maggiore riservatezza. Per i congressi a Salerno questo albergo risulta tra le migliori location in assoluto per la sua posizione strategica, situato a poche centinaia di metri di distanza dall’uscita di Vietri sul Mare dell’autostrada A3 Napoli-Salerno-Reggio Calabria; il Lloyd’s Baia è facilmente raggiungibile via mare e dista pochi chilometri dallo scalo ferroviario di Salerno, terminal dell’alta velocità, mentre il “giovanissimo” aeroporto Salerno-Costa d’Amalfi di Pontecagnano è a meno di mezz’ora di automobile. TRA LAVORO E RELAX La struttura è dotata di ampi parcheggi in grado di accogliere fino a 270 vetture. Sette le sale a disposizione, con capienze variabili da dieci a trecento posti, il Lloyd’s Baia Hotel dispone di spazi modulabili a seconda delle esigenze da soddisfare, del numero dei partecipanti, della disposizione che si desidera dare alla sala: a ferro di cavallo, a banchi di scuola, a teatro o a tavolo unico per le riunioni di lavoro con minor numero di partecipanti. Ognuna delle sette sale è modificabile in ampiezza per garantire il massimo comfort agli ospiti, che hanno la possibilità di prendersi pause piacevoli godendo di buffet e coffee break creativi e deliziosi sulle fantastiche terrazze ad accesso privato, riservate unicamente ai partecipanti agli eventi congressuali. Tra le attrezzature, il Lloyd’s Baia Hotel mette a disposizione impianti di amplificazione con microfoni fissi, microfoni senza fili, proiettori per diapositive, lavagne luminose e a fogli, videoregistratori con monitor “grande schermo,” fotocopiatrici, videoproiettori, personal computer, servizio interpreti e, a richiesta, sistema di videoconferenza. Ma il Lloyd’s Baia non è solo business: un’area attrezzata dedicata al fitness consentirà agli amanti della forma fisica di mantenere il proprio allenamento o, perché no, di sfruttare qualche giornata di
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relax per iniziare a prendersi cura del proprio corpo. Inoltre la struttura non manca di mettere a disposizione dei propri ospiti un concierge presente 24 ore su 24 pronto ad assistere e soddisfare le esigenze dei visitatori dall’organizzazione del proprio soggiorno all’assistenza in caso di eventi business, alla prenotazione di transfert. Da gennaio 2014 il Lloyd’s Baia è anche Re Maurì, un ristorante di nuovissima concezione per pranzi e cene all’insegna dell’enogastronomia di qualità. Affidato all’esperienza del maître e sommelier bistellato Matteo Trolese, Re Maurì (dal modo con cui i quattro figli chiamavano Giuseppe Marinelli, capostipite della famiglia proprietaria dell’albergo), è il tempio della cucina mediterranea con una cantina di prim’ordine e una cucina a vista tutta decorata con ceramica artistica di Vietri sul Mare. Location ideale per business lunch e pranzi rilassanti, cornice perfetta per cene romantiche, serate importanti, eventi di stile personalizzati, cene all’insegna della tranquillità e del relax, Re Maurì è una regale conchiglia di luce tra cielo e mare, incastonata in un meraviglioso paesaggio. Da non perdere il banco del sashimi: la migliore selezione di pesce crudo e freschissimo proveniente dal mare campano è a disposizione ogni giorno per gli appassionati o per i neofiti. Non mancano un’ampia selezione di formaggi dal carrello, una lista di caffè che spazia dalla classica moka ai nettari più preziosi, una ricca collezione di sigari e una panoramica nazionale e internazionale sui distillati più ricercati.
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Il personale esperto e le ampie e panoramiche terrazze e sale ristorante rendono il Lloyd’s Baia la location ideale per realizzare in maniera personalizzata ogni tipo di evento e cerimonia. Dall’albergo si raggiungono in pochi minuti tutti i centri più belli e caratteristici della costiera amalfitana: Cetara, Maiori, Minori, Ravello, Amalfi, Praiano, Scala, Conca dei Marini, Positano. Salerno, con i suoi tesori d’arte e storia e le sue suggestioni urbanistiche è a portata di mano, come anche il Cilento. Ma non occorre spostarsi troppo in là: l’ospite che decida di rimanere in albergo non ha che da scegliere, potendo passeggiare sulle ampie terrazze attrezzate, usufruire degli ascensori panoramici che conducono direttamente alla spiaggia privata del Lloyd’s Baia, godersi il mare, i bar, i ristoranti dell’albergo e, a completamento, le Rocce Rosse, locale simbolo della movida salernitana. Insomma, che si tratti di un soggiorno di piacere, di una occasione lavorativa, di una convention o di un evento pubblico, di una vera vacanza o di una sosta passeggera, ogni ospite può trovare al Lloyd’s Baia Hotel la giusta dimensione per le proprie esigenze e l’atmosfera ideale per lasciarsi trasportare dolcemente in un’atmosfera magica fra indimenticabili momenti di relax e benessere. LLOYD’S BAIA HOTEL Via Enrico de Marinis, 2 84019 Vietri Sul Mare (Sa) Tel. 089 7633111 Fax 089 763 633 info@lloydsbaiahotel.it www.lloydsbaiahotel.it
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Hotel Raito e Relais Paradiso, le perle campane di Ragosta Hotels Collection, esprimono compiutamente la filosofia della prestigiosa maison: define your lifestyle A CURA DELLA REDAZIONE COMMERCIALE
1 - 2 - 4 - 5 / Lo splendido Hotel Raito, affacciato sul Golfo di Salerno 3 / Il lussuoso Relais Paradiso, a pochi passi dall’Hotel Raito 6 - 7 / Palazzo Montemartini, nel cuore di Roma 8 - 9 / La Plage Resort a Taormina
ra le proprietà del gruppo alberghiero cento per cento made in Italy Ragosta T Hotels Collection, ci sono due gemme preziose incastonate nello scenario da sogno della costa d’Amalfi. L’Hotel Raito e il Relais Paradiso sorgono a pochi metri di distanza l’uno dall’altro a Raito, terrazza profumata di limoni e agavi e immersa nei colori accesi della macchia mediterranea, affacciata sulle cupole maiolicate di Vietri sul Mare e sull’enorme distesa blu del Tirreno centro-meridionale. Un luogo incantevole per due alberghi che esprimono compiutamente la filosofia della prestigiosa maison campana: define your lifestyle, parola d’ordine intorno alla quale sono andate strutturandosi le nuove strategie aziendali. Al centro di tutto, dunque,
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lo stile di vita dell’ospite: le sue esigenze, i suoi gusti, la sua visione del mondo, la sua personale ricerca del benessere e del piacere. Nell’ottica di una diversificazione dell’offerta ricettiva, Ragosta Hotels Collection ha allargato il proprio perimetro con l’acquisizione di Palazzo Montemartini, nel cuore della Roma dei Papi e degli Imperatori e il rilancio di La Plage Resort a Taormina. BENVENUTI IN PARADISO L’Hotel Raito, pietra angolare di questo progetto, svetta superbo sul verde promontorio della frazione di Vietri sul Mare da cui prende il nome. L’albergo dispone di 77 camere e suite dall’arredamento moderno, dotate di ampie terrazze panoramiche o balconi privati. Il piano “luxury”, il Seiren Floor – che prende il nome dal termine greco "sirena" ed è raggiungibile attraverso l’utilizzo dell’ascensore panoramico – offre uno scenario indimenticabile: l’occhio dell’ospite
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viene letteralmente rapito dall’incanto del Golfo di Salerno e della Costiera amalfitana, che si offrono in tutta la loro selvaggia bellezza attraverso le ampie e luminose vetrate. Un’ala privata composta da 26 camere e suite che offrono il massimo in termini di servizio e stile. Particolare attenzione è stata dedicata al centro congressi, in grado di accogliere fino a duecento persone. Le cinque sale meeting, equipaggiate con le attrezzature e i supporti hi-tech più avanzati, sono circondate da ampie terrazze che si affacciano sul mare, sui giardini e sulle piscine, oltre a essere dotate di luce naturale, aria condizionata e attrezzatura audio-video. A disposizione, su richiesta, anche servizio di Conference Coordinator. Saldamente collocata su livelli di eccellenza pressoché assoluta, in linea con gli standard del territorio, la proposta enogastronomica è concentrata nel raffinato ristorante à la carte Il Golfo, tra i più rinomati della Costiera amalfitana. Oltre ai sapori della cucina mediterranea, la struttura è in grado di offrire una vista mozzafiato sui “due fratelli”, i faraglioni che sorgono a poche decine di metri dalla linea di costa di Vietri sul Mare. Le sale Luna Vietrese e Gli Ulivi ospitano eventi di prestigio e cerimonie grazie anche agli ampi giardini adiacenti, che inebriano gli ospiti con i profumi di una vasta distesa di limoni e aranci. Studiati percorsi del gusto si snodano all’ombra dell’ex lounge bar e grill, moderna struttura panoramica con vista scenografica sulla piscina dell’hotel che propone piatti tipici della tradizione gastronomica mediterranea. A proposito di piscine, l’Hotel Raito ne ha tre: due all’aperto, panoramicissime, e una interna, riscaldata, per i mesi invernali. Quest’ultima è
parte integrante dell’esclusiva Spa ExPure, area dedicata al wellness e alla cura del corpo dotata di bagno turco, area idromassaggio, area relax, solarium, parrucchiere, cabine massaggi. Studiato per uno specifico segmento del mercato turistico, il Relais Paradiso, a poche decine di metri dal Raito, è una struttura luxury a cinque stelle dotata di 22 camere e suite che regalano scorci incantevoli. Alcune suite sono attrezzate con idromassaggio esterno. Il Relais Paradiso è una location raffinata perfettamente in grado di ospitare piccoli meeting o conferenze esclusive. Il roof garden, situato all’ultimo piano del Relais, è la soluzione ideale per coniugare incontri di 8 lavoro con momenti di pace e puro relax. Per lo specifico settore del turismo congressuale, il Relais Paradiso ha approntato un’offerta all inclusive: è possibile infatti avere a propria disposizione l’intera struttura in uso esclusivo, usufruendo di speciali servizi. Anche qui l’ospite viene “preso per la gola” nell’Executive Restaurant o all’Honesty Bar. Per il wellness e la cura del corpo, gli ospiti hanno accesso libero alla spa dell’adiacente hotel Raito.
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RAGOSTA HOTELS COLLECTION Largo Giovanni Montemartini, 20 00185 Roma Tel. 06 45661 Fax 06 45661661 sales.mice@ragostahotels.com www.ragostahotels.com
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Ospiti alla corte del principe Nell’antica fortificazione bizantina, tra le mura di tufo con cui Arechi II circondò la città di Salerno, oggi si tengono congressi, meeting, convegni ed eventi A CURA DELLA REDAZIONE COMMERCIALE
Arroccato su uno sperone roccioso, il Castello di Arechi regala al Mice tutta la suggestione delle sue mura storiche. Con un panorama magico su Salerno
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dame, i cavalier, le armi, gli amor… È in epoca bizantina, ma poi nel Lcorsoesorto dei secoli è diventato il simbolo più imponente della Salerno Longobarda. Il Castello che prende il nome dal principe Arechi II, perché fu lui a dare un impulso decisivo al suo sviluppo, da più di un millennio domina la seconda città della Campania dall’alto del colle Bonadies. Una posizione spettacolare: una volta che avrete conquistato le sue terrazze, sospese sulle cupole e i tetti del bellissimo centro storico cittadino, lo sguardo potrà spaziare dalla Costa d’Amalfi alla Costa Cilentana, passando per le luci, i colori e lo skyline del capoluogo. Arechi II non lo abitò, preferendogli il complesso palatino di San Pietro a Corte, nel cuore della città antica. Ma in epoca successiva i principi Sanseverino, feudatari di Salerno, vi stabilirono la loro residenza. E l’antica fortificazione, posta in posizione strategica tra il reame di Napoli e le Calabrie, poté finalmente sviluppare la sua vera vocazione di luogo di incontro e di scambio tra popoli e culture. Vocazione che il maniero ha riscoperto di recente. Rilanciata dallo sforzo imprenditoriale della Castello Sas, la società di gestione che, senza minimamente intaccare la struttura originaria, anzi esaltandone la naturale predisposizione all’accoglienza, lo ha letteralmente rivitalizzato. Trasformandolo in un moderno ed efficiente centro per congressi, eventi, spettacoli, meeting di
lavoro, presentazioni stampa, convegni, cene di gala e cerimonie. La nuova vita del Castello di Arechi, quindi, passa attraverso la sua definitiva apertura al mondo. Esattamente come avveniva mille anni fa tra dame, cavalieri, armigeri, nobili e avventurieri, maghi e stregoni, coccolati da uno scenario da sogno, sotto le volte dell’antico maniero ci s’incontra per discutere, dibattere, confrontarsi, assistere a eventi. Ma anche, una volta esaurita la parte protocollare e ufficiale, sorseggiare gradevoli cocktail o del buon vino prevalentemente delle migliori cantine dell’Enoteca Provinciale di Salerno. O, ancora, degustare le prelibatezze della cucina mediterranea con un forte orientamento alla tipicità della gastronomia salernitana adottando le principali produzioni territoriali a Denominazione d’Origine e Indicazione Tipica; a tratti, considerato l’ambiente storico, opportunamente reinterpretata in chiave medievale. DALLA STORIA AL FUTURO Il realizzarsi di questa “magia” è stato possibile grazie alla fantasia e all’inventiva di Marco De Simone, general manager della società di gestione, che ha voluto fortissimamente che il Castello di Arechi si trasformasse in una delle principali destinazioni della Campania per il settore Mice. Tra le possenti mura di tufo, laddove un tempo si celebravano nozze sfarzose e ricevimenti da mille e una notte, sontuose feste di corte e austere tavole rotonde tra regnanti, ancora oggi si celebrano sontuosi eventi nuziali particolarmente suggestivi e con una loro cifra unica e irripeti-
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bile, tra lo charme, la storia e la bellezza paesaggistica. Qui si tengono però anche congressi, meeting, convegni, dibattiti, eventi, in un’atmosfera quasi incantata che favorisce la riflessione e la concentrazione. A ospitarli, un’ampia e comoda sala che, a regime ridotto, può accogliere cento persone ma, se necessario, può raggiungere una capienza di 150 posti a sedere. Una sala perfettamente modulare, quindi, affacciata sull’incanto del golfo di Salerno e dotata delle più moderne attrezzature audio e video, tra cui la tecnologia wi-fi, che permette tutte le comunicazioni wire-
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less. La flessibilità degli spazi consente ogni tipo di soluzione: da quella classica, con il tavolo dei relatori da quattrosei postazioni, a quella a “ferro di cavallo”. Attigua alla sala delle conferenze, c’è un’altra saletta, più piccola, che è fatta apposta per ospitare la segreteria e l’ufficio stampa e per organizzare il “dietro le quinte” dell’evento. Marco De Simone e il suo staff qualificatissimo, però, non si fermano all’accoglienza. Anche sul versante dell’ospitalità, infatti, l’offerta è di alto livello. Innanzitutto, il punto ristoro del Castello: un vero e proprio ristorante, in grado di ospitare dal lunch break alla cena di lavoro, ai pranzi e alle cene di rappresentanza. Il Castello di Arechi, dal quale partono diversi sentieri per gli amanti del trekking nella natura, si raggiunge con molta facilità perché si trova a poche centinaia di metri dall’uscita di Salerno Centro delle autostrade A3, Napoli–Salerno–Reggio Calabria, A30, Roma–Caserta–Salerno e dal raccordo Avellino–Salerno, a poco più di due chilometri dalla stazione dell’alta velocità ferroviaria cittadina, a un chilometro e mezzo circa dalla stazione marittima e dal porto, e a una cinquantina dall’aeroporto internazionale di Napoli Capodichino. CASTELLO DI ARECHI
Località Croce 84125 Salerno Tel. 089 296 4015 info@castelloarechi.it www.ilcastellodiarechi.it
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City Lights Il miracolo di Salerno, dalla trasformazione urbanistica alla realizzazione degli hotel, dalla movida alla pulizia e alla sicurezza. E in inverno esplodono luci e colori A CURA DELLA REDAZIONE COMMERCIALE
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a vocazione all’accoglienza è profondamente radicata nella nostra storia. Per realizzarla pienamente abbiamo svolto negli ultimi venti anni uno straordinario programma di trasformazione consapevole con la riqualificazione urbanistica, sociale ed economica del territorio che ci ha permesso di ottenere importanti primati nazionali e internazionali. Lavoriamo su tre precondizioni indispensabili per gli imprenditori e coloro che vogliono investire in città: sicurezza urbana, sburocratizzazione, qualità della vita. Sono questi elementi indispensabili per emergere nella competizione globale e offrire agli investitori le condizioni ideale per decidere di puntare su Salerno. Sarà una scommessa vincente». Vincenzo De Luca, il sindaco del “miracolo salernitano” sintetizza così più di venti anni di primati. Una “rivoluzione” senza precedenti che ha letteralmente cambia-
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to il volto, il destino e la vocazione della città campana. Rivoluzione urbanistica, soprattutto. I GRANDI NOMI DELL’ARCHITETTURA A Salerno lavorano i più grandi urbanisti contemporanei per opere in avanzata fase di realizzazione: Zaha Hadid con la Stazione Marittima, Santiago Calatrava con il porto Marina d’Arechi, Ricardo Bofill con Piazza della Libertà ed il Fronte del Mare, David Chipperfield con la Cittadella Giudiziaria: «Una grande capitale dell’architettura con investimenti in corso per oltre un miliardo e mezzo di euro finalizzati allo sviluppo e alla creazione di lavoro con il tratto distintivo dell’alta qualità progettuale», specifica il sindaco De Luca. Questa effervescenza di idee, progetti e realizzazioni è stata accompagnata da una crescita costante e progressiva della capacità ricettiva complessiva, e l’offerta per il segmento Mice ha potuto svilupparsi sostenuta dagli sforzi dell’amministrazione cittadina, che punta con decisio-
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ne sul turismo. Non solo con gli interventi di riqualificazione urbana e ambientale, ma anche con una serie di eventi che fanno di Salerno una destinazione di assoluto rilievo. LE MILLE E UNA LUCE Il più spettacolare di tutti, l’evento che solo l’anno scorso ha fatto registrare numeri assolutamente straordinari (due milioni e mezzo di visitatori da novembre a gennaio), è la rassegna Luci d’Artista, che ormai è entrata stabilmente nel pacchetto “invernale” che i più grandi e prestigiosi tour operator del mondo preparano annualmente per le vacanze prima, durante e dopo il periodo natalizio nel Sud Italia. E, in effetti, in tutto il Meridione (ma non solo) non c’è un solo altro evento in grado di suscitare così tanta attesa e attenzione come il fantasmagorico percorso luminoso che, inaugurato nella prima settimana di novembre, si sviluppa, attraversando di fatto buona parte del periodo invernale, fino quasi alla fine di gennaio. Luci d’Artista è ormai un brand di richiamo internazionale: le installazioni luminose che, partendo dalla Villa Comunale, regno di elfi e fate, disegnano un percorso che copre ormai, da ovest a est, quasi tutto il perimetro urbano, sono un inno alla gioia, alla creatività, alla voglia di vivere in compagnia e letizia il periodo più bello dell’anno. Giochi di luci e di colori che “esplodono” nel Centro storico, tracimano sul caratteristico lungomare, dove sulla barriera frangiflutti vengono sistemate le sagome lumi-
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nose di un gruppo di pinguini diventati testimonial d’eccezione di questo evento straordinario, invadono piazze e vie del centro, ma anche dei quartieri immediatamente a ridosso. Quest’anno Luci d’Artista ha allargato notevolmente il proprio campo di applicazione, arrivando fino al quartiere di Mercatello, comprendendo, oltre al centro storico e quello contemporaneo, il cui “cuore” è rappresentato dall’elegante isola pedonale di corso Vittorio Emanuele, anche i quartieri di Torrione e Pastena. Le location più affascinanti, quelle dove le installazioni sono pure opere d’arte, oltre alla Villa
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Comunale, sono Largo Campo, nel centro storico, una delle piazze più belle e caratteristiche del cuore antico cittadino, Largo San Pietro a Corte, con l’omonimo complesso da poco riaperto alla fruizione turistica e il ristrutturato Palazzo Fruscione sede di un’interessantissima Biennale di Arte Contemporanea aperta fino a gennaio, Piazza Flavio Gioia, che i salernitani chiamano “La Rotonda”, Piazza Portanova, linea di confine tra la città antica e quella moderna, che ospita il bellissimo albero di Natale alto più di dodici metri, interamente ricoperto di luci, Piazza Vittorio Veneto, il Corso Vittorio Emanuele e le sue traverse laterali, e, nella zona orientale, Largo Prato e Piazza Monsignor Grasso. Opere di artisti e di maestri artigiani di tutta Italia, le Luci d’Artista affasci-
nano, stupiscono, fanno innamorare di una città che si candida a diventare una delle capitali del “bello”, dell’arte, della cultura. Contestualmente alla rassegna, sul lungomare, i mercatini di Natale contribuiscono a confezionare un’atmosfera magica, da sogno. Con Luci d’Artista Salerno affina la propria vocazione di realtà di respiro europeo, già costruita attraverso il richiamo che la sua “movida” esercita nelle notti invernali su centinaia di migliaia di giovani. Ed entra stabilmente nel circuito delle città più visitate nei mesi invernali. La magia del Natale qui si carica di significati e suggestioni assolutamente inedite. E la voglia di divertimento “esplode” letteralmente la notte del 31 dicembre, con il classicissimo Concerto di Capodanno, che vede coinvolta ogni anno una star internazionale della musica rock, con mega brindisi in piazza Amendola a mezzanotte in punto e spettacolo pirotecnico per salutare l’anno che se n’è appena andato e accogliere nel migliore dei modi quello che è appena iniziato. Se in inverno la scena è dominata dalle Luci d’Artista in estate la città, terminal dell’alta velocità ferroviaria e snodo autostradale strategico per il traffico automobilistico Nord- Sud, si gioca, oggi con molta più consapevolezza rispetto al passato, il proprio ruolo di cerniera tra le due Costiere, l’Amalfitana e la Cilentana. Senza rinunciare a recitare essa stessa un ruolo di meta turistica di primo piano per le grandi testimonianze storiche, artistiche e architettoniche che custodisce nel suo bellissimo centro storico, e per il
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ricco cartellone di manifestazioni culturali e spettacolari fortemente volute dall’assessore Vincenzo Maraio. Salerno è diventata anche una delle tappe principali per il traffico crocieristico: Msc Crociere ha fissato qui uno dei suoi home port nell’ambito delle crociere mediterranee e altre compagnie come Royal e Costa Crociere moltiplicano – stagione dopo stagione – scali e passeggeri. E ha recuperato un ruolo importante nella nautica da diporto grazie ai moderni e funzionali approdi del nuovissimo Porto Turistico Marina d’Arechi. Negli altri mesi la città, che è tra i capoluoghi d’Italia con la migliore percentuale nella raccolta differenziata dei rifiuti, e può vantare elevatissimi standard di sicurezza urbana, spiagge accoglienti, un mare incantevole, un grande sistema di parchi e ville comunali immersi nel verde, un gustoso patrimonio enogastronomico con tanti prodotti tipici della salutistica dieta mediterranea, uno shopping di qualità a prezzi competitivi e infine un artigianato creativo in ceramica, vetro, ferro battuto e pellame, è un profluvio di iniziative pensate appositamente per rendere gradevole ogni soggiorno. Da quello d’affari a quello turistico tout court. Le sue tradizioni, il ruolo di primo piano che ebbe nel Medio Evo, gli echi dell’antica Schola Medica, tornano prepotentemente in primavera, quando una serie di manifestazioni, come Il Crocefisso ritrovato, connettono la trama della città moderna con la narrazione del passato e il recupero della memoria. Con le stradine, le piazze e i caratteristici slar-
ghi del centro storico trasformati in palcoscenici sui quali si esibiscono artisti di strada, mimi, figuranti. Mentre tutt’intorno impazzano le trattative in una delle fiere, quella del Crocefisso appunto, più antiche dell’Italia meridionale. Nella tarda primavera Salerno diventa, per un paio di mesi, uno dei più originali e stimolanti poli culturali del Sud Europa. Prima con Linea d’Ombra, rassegna internazionale dedicata ai linguaggi attraverso i quali si esprime la nuova creatività giovanile, e poi, nella seconda metà di giugno, con il festival Salerno Letteratura, che porta nelle piazze e nelle librerie cittadine il meglio della produzione letteraria europea attraverso presentazioni di volumi, reading, eventi. LOCATION ESCLUSIVE Salerno è dunque una città ideale per una vacanza, per un convegno o un congresso. Lo stesso Comune mette a disposizione alcune location pubbliche adeguate a ogni esigenza, come il magnifico Teatro Municipale Giuseppe Verdi, il cui palcoscenico, nei mesi autunnali e invernali ospita la stagione lirica diretta dal maestro Daniel Oren e la prosa con le maggiori compagnie nazionali; ma anche, a richiesta, lo storico Salone dei Marmi del Palazzo di Città. Una location in cui si sente forte il respiro della Grande Storia: in questo Salone, tra la fine del 1943 e i primi mesi del 1944, si riunirono i primi governi dell’Italia liberata. Il Comune è in grado, con elevata professionalità, di garantire a chi sceglie le sue location per congressi, convegni, meeting ed eventi, servizi d’eccellenza già apprezzati da migliaia di congressisti.
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Salerno ha saputo reinventarsi cambiando volto grazie a un’amministrazione “illuminata” che ha invitato i principali archistar a modellare il tessuto urbano e ha trasformato la città in palcoscenico per grandi eventi, primo fra tutti Luci d’Artista (nelle immagini, alcune luci dell’edizione 2013)
COMUNE DI SALERNO UFFICIO TURISMO E SPETTACOLO Via Canali 84121 Salerno Tel. 089 667203 ufficioturismo@comune.salerno.it
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Risposte per quattro stagioni Il commissario dell’Ente Provinciale per il Turismo di Salerno Angela Pace racconta come il recupero di tanti beni culturali abbia consentito il rilancio del territorio A CURA DELLA REDAZIONE COMMERCIALE
ue terre Patrimonio dell’Umanità fanno splendere di luce propria la D provincia di Salerno. Una è la Costiera Amalfitana, nota in tutto il mondo per le sue perle Amalfi e Positano, le famosissime ville come quella di Landolfo Rufolo a Ravello, di cui parlò Boccaccio nel Decamerone, i siti minori come la Badia di Santa Maria dell’Olearia, scavata nella roccia di Maiori. L’altro è il verdissimo Parco nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni cui si accede anche attraversando tesori archeologici come Paestum e Velia. Svettano qui le catene montuose interessate dai fenomeni carsici tra i più importanti d’Italia: le grotte di Castelcivita e quelle di Pertosa; si nascondono siti bellissimi e pressoché sconosciuti come le chiesette in grotta dell’VIIIIX secolo a Olevano sul Tusciano o le cappelle rupestri di Magliano Vetere. Abbaglia la Certosa di Padula, il più grande
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monumento del Sud, tra le più grandi certose d’Europa. Tesori archeologici, borghi antichi, coste e litorali mozzafiato, aree naturalistiche incontaminate. E poi: arte, artigianato, enogastronomia di qualità, termalismo, eventi e spettacoli di livello internazionale. E, ancora: aree rurali tutte da scoprire, montagne arcigne che custodiscono storie leggendarie, corsi d’acqua lungo i quali trionfa la biodiversità. La provincia di Salerno, la più estesa della Campania per superficie territoriale, è fatta di colori, umori, sapori, a cui la Regione, attraverso l’Ente Provinciale per il Turismo, dedica un’attenzione particolare cercando di valorizzare, con politiche di promozione turistica mirate, il ricchissimo ventaglio di risorse a disposizione. In questa terra dove mito e storia vanno a braccetto, e natura e arte si fondono regalando infinite suggestioni, il turismo congressuale, grazie anche ad un moderno sistema di accoglienza, si è ritagliato un’importante fetta di mercato. «Partiamo da un punto – spiega il commissario dell’Ept di Salerno, l’architetto Angela Pace – La felicissima collocazione
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geografica e la facilità dei collegamenti su ferro, su gomma e via mare fanno della provincia di Salerno un luogo naturalmente deputato a ospitare congressi, convegni, meeting e incontri, anche e soprattutto con ospiti e relatori internazionali. A ciò si aggiunga che negli ultimi anni, a partire dalla città capoluogo, la dotazione ricettiva si è incrementata notevolmente attestandosi su standard qualitativi medio-alti e si è anche diversificata in nuovi modelli di ospitalità, quali i bed & breakfast e gli agriturismi. Si è così allargato il ventaglio dell’offerta, che oggi è in grado di incrociare una domanda molteplice, differenziata e di puntare sempre più decisamente a dilatare l’arco temporale tradizionale verso il conseguimento di una piena destagionalizzazione». All’ampliamento della base ricettiva ha corrisposto un incremento esponen-
ziale degli spazi e delle strutture appositamente concepite per la convegnistica e il congressuale. «È indubbio – sottolinea il commissario dell’Ept di Salerno – che il recupero e la restituzione alla pubblica fruizione di tanti spazi nel territorio cittadino di Salerno e in molte località della provincia, specialmente riutilizzando beni culturali diffusamente presenti, abbiano consentito un significativo cambio di passo e un effettivo rilancio dell’immagine del territorio come location congressuale». Ma qualcosa di profondo, di radicale, è cambiato anche nella cultura d’impresa e nelle strategie commerciali degli albergatori del Salernitano, che hanno stabilmente “adottato” la filosofia della destagionalizzazione, trasformando la seconda provincia della Campania (per numero di abitanti, in realtà prima per territorio) in una meta in grado di soddi-
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La posizione incantevole e ben collegata e il rilancio cittadino fanno di Salerno una destinazione Mice tutta da scoprire
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che promuova, attraverso un sistema di rete territoriale, il capoluogo e le località della provincia a più spiccata vocazione turistico-congressuale: un nuovo impegno, ma anche l’occasione per rinsaldare la sinergia tra la filiera istituzionale e l’imprenditoria privata».
sfare desideri ed esigenze di tutte le tipologie di viaggiatori leisure, business e Mice. «Non bisogna dimenticare – aggiunge il commissario Angela Pace – i fattori attrattivi “alternativi” a quelli classici che concorrono alla definizione di un nuovo appeal del Salernitano posizionandolo a livelli di gran lunga più competitivi rispetto al passato. Tra questi, la presenza dell’Università degli Studi, che negli anni più recenti, ha arricchito la propria offerta formativa anche grazie all’istituzione della Facoltà di Medicina e Chirurgia; un tessuto produttivo che, pur nella drammatica congiuntura economico-finanziaria, riesce a mantenere delle eccellenze in alcuni comparti, collocandosi autorevolmente nei diversi mercati e intrecciando fitte relazioni a livello nazionale e internazionale; la ciclicità, ormai stabilizzata, della programmazione di avvenimenti culturali, artistici e di spettacolo, in grado di esercitare notevole richiamo. Da tempo e con apprezzabile lungimiranza è venuta affermandosi, peraltro, una presenza significativa e qualificata di strutture professionali la cui mission è essenzialmente rivolta al settore dell’organizzazione e dell’assistenza al turismo congressuale, completando così la gamma dell’offerta e ponendo il salernitano nella condizione di poter soddisfare la domanda anche da questo punto di vista». La nuova sfida è già lanciata, e ruota intorno a un marchio: “Salerno Congressi”. Così la spiega il commissario dell’Ept: “Gli agenti di viaggio e i tour operator del Salernitano sono invitati a lanciare uno specifico e articolato pacchetto di offerta (inclusivo di ospitalità, servizi di accoglienza, assistenza e interpretariato, transfer, escursioni e altri utili complementi), veicolato dal marchio Salerno Congressi
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ALL’OMBRA DEI TEMPLI DORICI In un contesto così effervescente, a recitare uno dei ruoli di primissimo piano è Paestum, l’antica colonia della Magna Graecia diventata la punta di diamante del “sistema Salerno” grazie al coraggio e all’intraprendenza dei suoi operatori alberghieri, che già da più di un decennio stanno investendo ingenti risorse nell’ampliamento delle loro strutture, nella creazione di nuovi spazi, nella promozione della città come location ideale per meeting, congressi e convegni. Ormai la macchina Paestum ha un motore che gira a pieno regime per tutto l’anno: l’offerta di sale per eventi congressuali di ogni tipo è in costante, progressivo, incremento, incrociando efficacemente una domanda che non proviene più solo dal mercato interno. All’ombra dei templi dorici che testimoniano di un grande passato, si celebrano annualmente centinaia di eventi: dai congressi medici di rilevanza internazionale alle convention aziendali. Per Paestum la destagionalizzazione dei flussi turistici non è più un tabù, insomma: ciò ha portato a un sempre maggiore miglioramento della qualità
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delle presenze sul territorio, rendendo addirittura marginale il segmento del turismo mordi e fuggi, legato per lo più alla stagione balneare. Grazie a una sapiente opera di valorizzazione, tutela e promozione di tutte le risorse esistenti, da tempo l’antica colonia della Magna Graecia non è più solo mare. La grande area archeologica, l’annessa struttura museale con la celebre Tomba del Tuffatore e i reperti di antichissime civiltà, gli altri musei nati negli ultimi anni fuori del perimetro della città antica, i percorsi naturalistici attrezzati nella Riserva Dunale affidata alla gestione delle associazioni ambientaliste, la contiguità con il Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, la vicinanza ai posti più belli dell’incantevole costa cilentana, costituiscono potentissimi attrattori per il segmento incentive. Che qui, a partire dal lusso e dal comfort della sistemazione alberghiera, trova tutto ciò che può desiderare e di cui ha bisogno.
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Natura, archeologia, borghi-gioiello: il Salernitano vanta un territorio ricco e variegato, in grado di soddisfare le esigenze di qualsiasi planner
ENTE PROVINCIALE PER IL TURISMO DI SALERNO Via Velia, 15 84122 Salerno Tel. 089 230411 eptsalerno@legalmail.it www.eptsalerno.it
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A congresso nella storia Concepite per ospitare meeting, le sale di Salerno Incontra, palazzo di inizio Novecento affacciato sulla “croisette”, rispondono a tutte le esigenze Mice A CURA DELLA REDAZIONE COMMERCIALE
fu un celebre verso di Ora“mutat terra vices” (la terra cambia il Isuonzio,principio aspetto), scelto come motto per un progetto che impressionò subito il committente, la Camera di Commercio di Salerno, nella persona del suo storico presidente Domenico Scaramella. Era il 1916, ma perché l’idea dell’ingegnere e architetto Arturo Gasparri di Roma prendesse definitivamente forma fu necessario attendere una decina d’anni. Palazzo Affari de’ Mercanti, nel centro di Salerno, fino alla metà degli anni Novanta sede dell’Ente Camerale e oggi moderno e funzionale centro congressuale internazionale, fu infatti inaugurato nel 1927. Le sue forme eleganti ispirate, secondo la moda imperversante agli inizi del XX secolo, ai modelli più belli dell’architettura della fine del Cinquecento e della prima metà del Seicento, contribuirono non poco a rendere ancora più gradevole la tradizionale “passeggiata” dei salernitani lungo via Roma, arteria che attraversa tutto il centro cittadino. E da circa un secolo Palazzo Affari de’ Mercanti costituisce, con la sua austera bellezza, uno dei tratti essenziali dell’identità urbanistica cittadina. Dismessa l’originaria funzione di sede istituzionale, dopo un periodo di restyling molto accurato, lo storico edificio è entrato nel XXI secolo tenendo fede al motto che ispirò il progetto. Se la terra cambia il proprio aspetto, Palazzo Affari de’ Mercanti ha
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pian piano cambiato la sua funzione e destinazione. Dalla riapertura, completamente restaurato, nel febbraio del 2000, è stato sede di convegni, seminari, conferenze, workshop, incontri di rappresentanza. Successivamente, con “Opere in Camera”, è diventato uno spazio aperto al pubblico, con visite guidate ai capolavori d’arte che custodisce nelle sue eleganti sale distribuite su quattro piani. Infine, la Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura di Salerno, in sinergia con la sua Azienda speciale Intertrade, ha varato il progetto Salerno Incontra. Ed è stato come se per Palazzo Affari de’ Mercanti fosse cominciata una terza vita. Quella di un moderno, efficiente, funzionale centro congressi internazionale. Concepite per ospitare meeting e congressi, le sale di Salerno Incontra rispondono a desideri ed esigenze di tutte le tipologie di clienti leisure, business e Mice. L’antico salone di rappresentanza, intitolato alla memoria dell’economista illuminista Antonio Genovesi, con i suoi 102 posti in platea, è particolarmente indicato per eventi importanti e presti-
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Completamente restaurato nel 2000, Palazzo Affari de’ Mercanti si è trasformato in un moderno centro congressi, Salerno Incontra, con sale in grado di accogliere da sei a 102 delegati
giosi. Il salone del Follaro e l’Auditorium mettono a disposizione rispettivamente sessanta e 49 posti, mentre la Sala Alfonso Gatto, dotata di sistemi tecnologici all’avanguardia, permette di collegarsi in videoconferenza. Gli ambienti suggestivi della Galleria del Gusto e l’artistica Galleria delle Opere costituiscono location perfette per mostre, esposizioni, servizi catering, concerti ed eventi conviviali, mentre consigli di amministrazione, incontri d’affari, focus di management e riunioni di lavoro trovano il loro spazio ideale nelle sale Scaramella (25 posti), del Gonfalone (12 posti) e Penelope (sei posti). La reception, particolarmente attrezzata, è un vero e proprio punto di coordinamento, organizzazione e accoglienza.
SPAZI PER OGNI ESIGENZA L’offerta del Centro Congressi Salerno Incontra è completata dai tanti spazi segreteria a disposizione, dagli avanzatissimi supporti tecnologici, tra cui la presenza di un’infrastruttura dedicata alla traduzione in simultanea, e da due zone ristoro appositamente predisposte per qualsiasi esigenza. Il tutto incastonato nello scenario di una delle più belle città del Mezzogiorno, Salerno, da qualche decennio al centro di una vera e propria “rivoluzione urbanistica” che l’ha resa più attraente e vitale che mai. Palazzo Affari de’ Mercanti è a poche centinaia di metri dai grandi alberghi del centro cittadino, ed è raggiungibile a piedi dalla stazione ferroviaria, attraverso l’isola pedonale di corso Vittorio Emanuele, cuore dello shopping. Continuando su via Roma, in direzione del teatro Verdi, al termine delle loro fatiche, i convegnisti potranno inoltrarsi nell’effervescente movida salernitana, che si sviluppa tra i caratteristici vicoli del centro storico, un reticolo di stradine che custodiscono preziose testimonianze storiche, artistiche e archeologiche. Un autentico scrigno. Senza sottovalutare la possibilità di escursioni fuori le mura: grazie alla sua felice posizione geografica, Salerno, posta proprio al centro del “golfo lunato” cantato dal poeta Gabriele D’Annunzio, è città cerniera tra la Costa d’Amalfi, con i suoi paesini-presepio sospesi tra le rocce e il mare, e la costa cilentana, la terra del mito con Paestum e Velia e le loro aree archeologiche, Castellabate, Palinuro, il golfo di Policastro. CENTRO CONGRESSI SALERNO INCONTRA Via Roma, 29 84121 Salerno Tel. 089 2786777 Fax 089 2786811 info@salernoincontra.com www.salernoincontra.com
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Qui dove il mare luccica… A Sorrento la cultura dell’ospitalità, la cifra mondana e il gusto delle tradizioni hanno ammaliato il Mice, accogliendolo in strutture ricettive al top A CURA DELLA REDAZIONE COMMERCIALE
Sopra, il sindaco di Sorrento, Giuseppe Cuomo
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città che rapì il cuore di Enrico Carue che già tra Settecento e OttocenLto asoaveva stregato tantissimi viaggiatori del Grand Tour tra cui poeti e scrittori, artisti e musicisti, è oggi anche una delle principali destinazioni del turismo Mice. Dici Sorrento e pensi agli altissimi promontori a picco su un mare cristallino, al fascino delle sue stradine strette invase dal profumo di spezie e agrumi, di cui questa terra generosa è ricchissima, a panorami mozzafiato davanti a tramonti fiammeggianti e albe promettenti. E poi la cultura dell’ospitalità, di cui questa terra è culla, lo charme innato delle sue serate, la cifra mondana e il gusto delle tradizioni. Dall’artigianato di qualità, la tarsia lignea prima di tutto, all’enogastronomia dei primati: le botteghe del limoncello, i cioccolatini, i dolci al limone, le creme, i gelati e cesti colmi dell’”ovale” sorrentino, protetto dal marchio Igp
europeo, gli gnocchi e la “treccia” di mozzarella con verdure grigliate, le seppioline ripiene, il provolone del monaco, i pomodori “a cuore di bue”. E l’olio extravergine d’oliva, i vini Falanghina, Biancolella, Greco Bianco Dop, tra i bianchi, Piedirosso, Sciascinoso, Aglianico tra i generosi rossi. Sorrento appaga tutti i sensi. OFFERTA VARIEGATA Città di antichissime tradizioni marinare, la perla della Penisola è una delle capitali mondiali dell’ospitalità alberghiera ed extralberghiera: duecento le strutture ricettive disseminate sul territorio comunale, dagli hotel di lusso affogati nel verde di lussureggianti parchi e giardini e affacciati direttamente sul mare delle sirene, agli agriturismi, alle ville de charme, antiche e prestigiose residenze nobiliari di grande fascino e impatto architettonico trasformate in alberghi, per un totale di oltre diecimila posti letto, in alta stagione turistica perennemente sold out. Ma qui, “dove il mare luccica e tira forte il vento”, il concetto di stagione turistica ha subito, negli ultimi anni, una radicale rivisitazione. La città che intorno alla metà del Cinquecento diede i natali a Torquato Tasso, oggi amata soprattutto dagli americani, è visitata tutto l’anno. Un impulso determinante alla destagionalizzazione dei flussi, frutto di una politica turistica perseguita con tenacia e determinazione dall’Amministrazione comunale, è venuto proprio dallo sviluppo della convegnistica. «Il potenziamento dell’offerta sul congressuale – afferma il sindaco, Giuseppe Cuomo – ha consentito alla città di superare brillantemente l’ultimo esame in campo turistico, quello della maturità. Lo slancio è venuto dall’intraprendenza e dalla lungimiranza di alcuni imprenditori impegnati sul fronte dell’ospitalità: negli ultimi decenni, utilizzando al meglio le sfide offerte dal settore dei congressi, Sorrento ha sviluppato nuove opportunità in ambito ricettivo. La conseguenza è stata che il numero di presenze e di arrivi in città è aumentato significativamente anche in periodi che non rientrano nell’alta stagione turistica». L’offerta di Sorrento per il congressuale è ampia e variegata. Sono all’incirca una ventina (il dieci per cento del totale) le strutture che mettono a disposizione spazi, know-how e tecnologie all’avanguardia per la perfetta riuscita di qualsiasi meeting, congresso, convegno o riunione d’affari: 16 gli alberghi dotati di sale di diverse forme e dimensioni, 4.150 i posti complessivi.
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registrare dal congressuale, e che il Comune è quotidianamente impegnato a difendere e rafforzare. Anche attraverso la costruzione di un cartellone di eventi che copre buona parte dell’anno. TERRITORIO DA POST- CONGRESS L’atmosfera, gli eventi e le risorse che generosamente il territorio mette a disposizione, del resto, permettono a businessmen “globali”, obbligati a capitalizzare i pochissimi momenti liberi tra un impegno e l’altro, e a professionisti in cerca di concentrazione ma anche di svago, di unire l’utile di proficue riunioni di affari o di approfondimento al dilettevole delle tante attività a disposizione per il tempo libero. Dalle mini crociere nel golfo, alla vela e alle escursioni subacquee, dalla mountain bike agli sport di squadra, alle passeggiate panoramiche, fino al fascino del cooking, con l’uso dei prodotti tipici della dieta mediterranea. Ma la “destinazione Sorrento” si fa preferire anche per le “condizioni di contesto”, essendo parte integrante di un sistema turistico complesso, al centro di un’area che concentra in pochi chilometri buona parte delle meraviglie campane. Da qui, in mezz’ora, è possibile raggiungere Capri, gli scavi di Pompei e la Costiera Amalfitana, ma anche l’isola d’Ischia, Napoli, l’antica Ercolano, oppure Torre del Greco patria del corallo, il cratere del Vesuvio o l’oasi naturalistica di Punta Campanella. In un’ora si è invece all’aeroporto internazionale di Capodichino, e alla stazione ferroviaria di Napoli. Tutto ciò fa sì che Sorrento da qualche anno abbia scalato la speciale classifica delle città più visitate della Penisola, dietro solo a Roma, Venezia e Firenze e, nel 2012, addirittura davanti a Napoli. Un “primato” regionale sul quale continuano ad avere grande incidenza i numeri fatti
EVENTI ARTISTICI Tra giugno e ottobre si dipana il percorso “Notte per Caruso: il mare dalle notti d’estate alle notti d’autunno”. “Una notte per Caruso” si tiene ogni anno nel corso dell’estate a Marina Grande, in occasione della consegna del Premio Caruso a un grande artista italiano conosciuto nel mondo ed è, da un lato, l’omaggio al grande tenore napoletano, dall’altro, una celebrazione in diretta televisiva dei successi della musica leggera italiana. Altra grande protagonista dell’evento oltre alla musica è la danza. Successivamente alla notte per Caruso su ritmi e canzoni, a fine luglio, un’esplosione di fuochi piromusicali di grande suggestione, sempre al borgo di Marina Grande, attrae visitatori provenienti da ogni parte del mondo. Sempre nel periodo estivo, “Notti chiare e dolci sogni tra terra e mare”, con concerti di musica leggera, una rassegna multiespressiva a Casarlano con musica, animazioni di strada con artisti, musicisti e giocolieri in piazza Veniero. In coerenza con la linea della destagionalizzazione dei flussi, il tema delle notti sorrentine torna, prepotente, anche in autunno. Nella seconda metà di ottobre “Notti Divine”ha come protagonista il vino e il legame che esso ha con l’arte e le sue espressioni (musicali, artigia-
Un calendario ricchissimo di eventi, che spaziano dalla musica alla cinematografia, attira ogni anno numerosissimi visitatori a Sorrento
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Fotosport Michele Gargiulo
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Grazie anche ai numerosi eventi organizzati durante tutto l’anno, Sorrento è riuscita a destagionalizzare la propria offerta, a tutto vantaggio del Mice
nali, fotografiche). L’elemento fondamentale è il viaggio musicale tra piano, chitarra, fusion e il bandoneon dei tangueri che ci porta in giro per il mondo come i viaggiatori nel tempo e nello spazio. Ricchissimo anche il cartellone invernale, incentrato sulla rassegna “M’illumino d’inverno” (da novembre a gennaio): scintillanti decorazioni luminose che valorizzano i tesori artistici della città e danno vita a un teatro vivente lungo le strade, i centri storici, i monumenti. Il programma parte negli ultimi giorni di novembre con l’accensione dell’Albero di Natale in Piazza Tasso, contestualmente aprono i battenti i caratteristici mercatini di Natale in piazza Sant’Antonino, che trasformano la perla della Penisola in uno spicchio di Mittleuropa. Nello stesso periodo, la kermesse “Piazze Incontriamoci” propone allestimenti e installazioni artistiche, con momenti di spettacolarizzazione e aggregazione in tre piazze: nell’antico mercato cittadino di piazza Veniero, in piazza San-
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t’Antonino e in piazza Achille Lauro. Durante il periodo natalizio la comunità parrocchiale di Casarlano costruisce e allestisce un caratteristico presepe vivente. Lungo la prima parte dell’itinerario del presepe che circonda l’antica chiesa, si possono ammirare gli uliveti e gli agrumeti dei fondi rustici ma anche luoghi caratteristici appartenenti a un prestigioso e antico convento dei padri domenicani. Di grande suggestione, poi, il Concerto di Capodanno in piazza Tasso e il concerto “La Stella di Natale” con star di livello nazionale.
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A TUTTO CINEMA Last but not least, a dicembre Sorrento diventa una delle capitali mondiali della “settima arte”, grazie alle Giornate Professionali del Cinema, la principale convention dell’industria cinematografica italiana. Il centro storico diventa un gigantesco set sul quale, per una settimana, si alternano attori, attrici, registi, produttori. Le Giornate sono caratterizzate da proiezioni di lungometraggi in anteprima nazionale, mini-convention delle case italiane di distribuzione cinematografica con la presentazione dei “listini” della successiva stagione cinematografica, proiezioni di trailer e anticipazioni di film in anteprima, incontri con i maggiori produttori, registi, sceneggiatori e attori dell’industria cinematografica italiana, premi e gala di premiazione e, infine, da una mostra mercato delle tendenze e tecnologie del settore. Una rassegna che mobilita non solo gli addetti ai lavori, ma anche appassionati cinephile di tutta Europa. «La capacità di ospitare manifestazioni anche di grande rilievo internazionale – sostiene il sindaco Cuomo – è il naturale completamento di un pacchetto di servizi e opportunità che la città è abituata a offrire a quanti ci vedono non solo come luogo ideale per trascorrere vacanze e soggiorni, ma anche come realtà attrezzata e al tempo stesso vivibile, dove riuscire ad allestire con successo qualsiasi appuntamento di lavoro». COMUNE DI SORRENTO Piazza S. Antonino, 1 80067 Sorrento (Na) Tel. 081 533 51 11 Fax 081 877 19 80 protocollo@pec.comune.sorrento.na.it www.comune.sorrento.na.it
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