INCENTIVE CONVENTION EVENTI SPECIALE
Rivista mensile - n° 5 novembre-dicembre 2018 € 5,16 - Poste Italiane SpA - Sped. in abb. post. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/04 n.46) - Art. 1, comma 1, DCB Milano. In caso di mancato recapito si restituisca al mittente che si impegna a pagare la relativa tassa
INCENTIVAZIONE
COVER STORY: CONVENTION AZIENDALI
LA LOCATION
TECNOLOGIA E CREATIVITÀ PER "SVECCHIARE" IL FORMAT
PALAZZO CARACCIOLO
SPECIALE DESTINAZIONI INCENTIVE
LA COMPAGNIA
IL GIRO DEL MONDO
LEOHOTELS
A MISURA DI MICE
LA DESTINAZIONE
SARDEGNA
Ernst Knam
NOV-DIC | 2018
numero
LA PASSIONE È IL MOTORE CHE MUOVE TUTTO
PERCHÉ UN EVENTO IN…
05
THE PLACE
TO
OOOH!
QUELLO CHE NON TI ASPETTI.
Scopri una nuova idea di location. Immagina un luogo pensato per usi differenti. Temporaneo e permanente nello stesso tempo. Un ambiente pieno di luce, concepito per mutare ed evolvere continuamente, con elementi architettonici intelligenti, leggeri e flessibili, senza limiti tecnologici e funzionali. Uno spazio di design e bellezza con una personalitĂ forte e seducente, capace di trasformare i tuoi eventi in esperienze completamente uniche.
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05 2018
sommario editoriale
in my opinion 9
L’asino casca sulla miniera d’oro
HOT TOPICS meeting comment L’erbavoglio nel giardino di noialtri
11
fuori dal coro – Emanuele Nasti
41
Italy docet – Rodolfo Musco
42
workout – Simona Ciotti
44
riflessioni… in formazione – Paola Sabbatini
46
cover story: convention aziendali Tecnologia, interazione, creatività: le convention si “svecchiano” 48
incentive comment 13
La persona dietro al talent
l’intervista
Cwt: nel futuro degli eventi
56
Eventually: comunicare il meglio
58
I’Meetaly delle meraviglie
60
highlight 14
Ernst Knam: l’evento stellato
62
dossier destinazioni incentive
location del mese Palazzo Caracciolo: feeling partenopeo
18
destinazione del mese 24
Sardegna: oltre il mare
Il giro del mondo formato Mice
64
Incentive travel: è ancora “il premio dei premi”?
72
Th Resorts: guardare avanti
78
Atout France: Mice con vista sul Mediterraneo
80
Bruxelles, incentive nella capitale d’Europa
82
Incentive a lungo raggio con Quimbaya Latin America 84 compagnia del mese 30
Leohotels: l’isola verde
under the spotlight
86
Incentivazione: per gli scienziati è puramente cerebrale 86 team building
La Nuvola: l’anima congressuale di Roma
18
mice from amerika
24
90
36
Azienda sana in corpore sano
90
30
98
05 2018
sommario incentive resort
direttamente dal (nostro) web 97
Si fa presto a dire Google out of the box Soft skill in allenamento
98
new trends
Grand Hotel Pianeta Maratea: a tutta natura
124
Grand Hotel Masseria Santa Lucia: Mice e non solo
126
news persone 128 congressi
Quando il freelance fa una riunione
102
Meet in Liguria: una regione dalle infinite sfumature 130
SITE INSPECTION news location 106
news supplier 132 workshop and exhibition
chains and clubs
Bit 2019, più forte per il Mice
134
Tecnologia e innovazione con Nh Hotel Group
110
Due Full Contact in due giorni
136
Incontrarsi tra le Alpi al Grand Hôtel Billia
112
Un autunno di eventi all’ Excelsior Hotel Gallia
114
notiziari e associazioni Federcongressi&eventi Mpi Italia
138 140
Terme di Sirmione: il meeting corre sul lago
116
Excelsior Palace Hotel: lusso sulla scogliera
118
hotel
indirizzi 142
Design e funzionalità al DoubleTree by Hilton Venice North 120 perché un evento in… location per eventi Villa Repui: stimolare la mente in un’oasi di pace
122
Roma e Lazio
143
Campania
183
I NOSTRI PROSSIMI EVENTI
136
BUY MICE ROMA Maggio 2019
BUY MICE MILANO Novembre 2019
FULL CONTACT MEETING PLANNER 2 23-24 novembre 2018 Grand Hôtel Billia e Parc Hôtel Billia (Saint Vincent - Ao)
143
183
FULL CONTACT PCO Marzo 2019
FULL CONTACT MEETING PLANNER 1 Giugno 2019
FULL CONTACT DISCOVER ITALY Ottobre 2019
FULL CONTACT INCENTIVE DESTINATIONS Ottobre 2018
colophon Presidente: Marco Biamonti Resp. comunicazione e marketing: Lorenzo Bini
LA RIVISTA DELLA MEETING INDUSTRY
Organo di consultazione per dirigenti, industrie, associazioni, ordini professionali, studi di pubbliche relazioni e di consulenza aziendale, agenzie di pubblicità, sindacati, partiti politici, organismi internazionali, agenzie di viaggio, ecc. Prezzo della copia: € 5,16 più spese di spedizione DIRETTORE RESPONSABILE Marco Biamonti COORDINAMENTO EDITORIALE Simona P.K. Daviddi CONSULENZA PER LA GRAFICA Massimo Bernardi DOSSIER TERRITORIALI Luciana Francesca Rebonato SEGRETERIA DI REDAZIONE Jessica A. Presa – jessica.presa@ediman.it HANNO COLLABORATO A QUESTO NUMERO: Alessandra Boiardi, Federica Calò, Teresa Chiodo, Simona Ciotti, Luca Corsi, Paola della Casa, Francesca Delzotti, Emanuela Giordano, Claudio Marchi, Domenico Matarazzo, Rodolfo Musco, Emanuele Nasti, Sabrina Piacenza, Paola Sabbatini, Simona Zin PROGETTO GRAFICO Silvia Ferri – www.madeweb.it In copertina - Illustrazione di Angelo Siviglia Fotolito e stampa: CNS srl - Ciserano (Bg) Poste Italiane SpA - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/04 n. 46) - Art. 1, comma 1, DCB Milano Registrazione Tribunale di Milano n. 177 del 27/04/1973 Tiratura del presente numero: 11.000 copie
ANNO 46° - N. 5 Novembre-Dicembre 2018 Abbonamento annuo € 150,00 (Estero € 200,00) L’abbonamento comprende anche la “GUIDA” delle Sedi Congressuali. La rivista non è in vendita nelle edicole e viene spedita direttamente agli abbonati.
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6 | 04 2018 | MC
Ph Diego Gaspari Bandion
Il vostro Evento Dove se non al Grand Hotel Savoia
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editoriale Se l’interesse della meeting industry internazionale nei confronti dell’Italia è in costante crescita, rimane ancora lacunosa la presenza sul territorio degli interlocutori preposti a supportare il planner straniero nella selezione di servizi e strutture. Sto parlando dei convention bureau...
MARCO BIAMONTI direttore responsabile marco.biamonti@ediman.it
L’asino casca sulla miniera d’oro È
sempre più evidente che i planner internazionali stanno riscoprendo in maniera massiccia il nostro Paese come meta per i propri congressi, convention, incentive. So che l’Italia è sempre stata una destinazione considerata, ma in questi ultimi tempi il fenomeno sembra aver assunto dimensioni considerevoli. Noi stessi ne abbiamo dimostrazione diretta e tangibile dal crescente numero di richieste provenienti dall’estero che transitano attraverso il sito MeetingeCongressi.com e dall’interesse mostrato da grandi compratori stranieri nel partecipare ai nostri Full Contact. E l’interesse non è – o non è più – concentrato sulle mete di primo livello (Roma, Firenze, Venezia…) ma spazia su molti altri territori, soprattutto per la novità che questi possono offrire a una clientela costantemente alla ricerca del meno battuto e del caratteristico. Chi ha familiarità con il planner internazionale sa che il primo contatto che questi cerca di stabilire non è con il Dmc né con la struttura alberghiera ma con il convention bureau competente su quell’area, poiché – secondo gli standard internazionali – si aspetta che il Cb sia un interlocutore credibile a affidabile che non solo gli possa garantire la qualità delle strutture e dei servizi che andrà a selezionare, ma che lo assista anche e lo consigli su attività di post congress “memorabili”, che sempre più costituiscono una componente essenziale nella scelta. E qui – spesse volte – casca l’asino. A fronte di alcune eccellenze – in primis il Convention Bureau Italia che, con scarsi mezzi ma con passione e intelligenza, riesce a promuovere efficacemente la nostra immagine all’estero – il
panorama appare molte volte desolante, vuoi per la presenza di Cb di sola facciata (sotto il vestito niente) vuoi per Cb inefficienti (personale inadeguato al compito) vuoi per una loro totale assenza. Non avete idea del numero dei distretti congressuali che – pur sapendo di sedere su una miniera d’oro – non conoscono gli strumenti adatti per estrarre il prezioso minerale. Oppure di quei volenterosi che li conoscono ma si trovano a operare in territori dove gli addetti del settore si guardano in cagnesco impedendo così di creare la necessaria unità d’intenti per presentarsi compatti a mercati che chiedono affidabilità e trasparenza. Oppure, infine, di quei Cb sostenuti da una mano pubblica, come è giusto che debba essere, che però – per propri interessi “politici” – li ingabbia con lacci e lacciuoli che ne vanificano l’operato. Evidentemente si tratta di fenomeni detti eufemisticamente “culturali”, difficili quindi da sradicare almeno nel breve termine. E non nutro particolari speranze se non che l’evidenza del successo crescente dei pochi Cb “virtuosi” possa rappresentare uno stimolo per tutti gli altri a migliorare. PS: dopo l’apprezzamento di quello di quest’anno, anche il primo numero di Meeting e Congressi del 2019 sarà in inglese e verrà diffuso a più di 9.000 planner europei. È il nostro contributo a promuovere le opportunità Mice del Paese, che alcuni definiscono il più bello del mondo.
MC | 05 2018 | 9
HOT TOPICS meeting comment
L’erbavoglio nel giardino di noialtri S
fogliando la Guida di Meeting e Congressi del 2018, ho notato che è in crescita fra le location per eventi una categoria di cosiddette “venue non tradizionali” rappresentata dagli outlet. Il mio pensiero è andato immediatamente al tanto discusso provvedimento proposto dall’attuale Governo sulle chiusure domenicali dei negozi, della Grande Distribuzione Organizzata e dei centri commerciali. Al di là dell’impatto economico che questa misura decisamente anacronistica potrebbe avere sul Prodotto Interno Lordo o sulla situazione occupazionale – impatto economico che non provo nemmeno a calcolare e che in questa sede nemmeno ci interessa – mi chiedo che cosa racconteremo mai ai congressisti (e ai turisti) di tutto il mondo, che dall’oggi al domani si troveranno a visitare l’Italia, quasi certamente in date coincidenti con il weekend, e si ritroveranno catapultati negli Anni 70, senza alcuna possibilità di fare acquisti, non soltanto di prima necessità (e pazienza, dirà qualcuno, basta organizzarsi per tempo), ma men che meno soddisfacendo il desiderio di portarsi a casa quel “Made in Italy” di cui tanto ci vantiamo e che tanto contribuisce alla brand awareness del nostro Paese come destinazione leisure e business. Qualcuno obietterà che le città turistiche saranno esonerate da questo futuribile obbligo di legge. Ma possiamo considerare turistiche
Arese, Segrate, Serravalle Scrivia, Barberino di Mugello, Noventa di Piave, Vicolungo e via elencando? Sappiamo bene che queste destinazioni, che certo non potremo mai definire turistiche, sono prese d’assalto tutti i weekend non soltanto dai consumatori italiani, ma anche da giapponesi, russi, americani ed europei di varia provenienza, ansiosi di fare shopping delle più prestigiose firme di moda e design del mondo, nel Paese più glamorous del globo terraqueo. Difficile distinguere oggi l’industria della moda e del design da quella del turismo. Difficile scindere i prodotti enogastronomici del Belpaese dalle attrattive turistiche per le quali l’Italia è nota a tutti. E soprattutto mi pare di poter affermare con certezza che sia impossibile, anche per i più accesi autolesionisti, cassare la voce indotto (alla quale lo shopping appartiene a buon diritto) dal conto economico dell’industria turistica e Mice italiana. Come pensiamo di recuperare le perdite sia d’immagine sia di cassa? Invitando forse gli ospiti stranieri a impiegare l’intero weekend arricchendo il proprio bagaglio culturale fra musei (ammesso di trovarli aperti anche la domenica), opere d’arte e picnic sullo sfondo di paesaggi mozzafiato? Che poi, se tanto mi dà tanto, un criterio di equità dovrebbe indurre il Governo a salvaguardare il riposo domenicale anche di camerieri, ristoratori, personale degli hotel, tassisti, ferrovieri, piloti delle
Alcune delle misure proposte dal Governo non solo sono anacronistiche, ma rischiano di danneggiare l’immagine (e le casse) del Belpaese... compagnie aeree, benzinai, guide turistiche, addetti alle biglietterie di musei e teatri, circensi, attori e – perché no? – meeting planner e responsabili eventi come noi… Avremo il diritto anche noi operatori degli eventi e dei congressi di passare la domenica in famiglia o siamo cittadini di serie B? L’immagine bucolica di un’Italia che si ferma in blocco la domenica, per dare la possibilità alle famiglie di riunirsi e trascorrere più tempo assieme, è bella, affascinante, idealista e sognante, ma cozza contro la dura realtà delle regole del turismo e ancor più con quelle dell’economia: se vogliamo valorizzare il nostro patrimonio turistico e al contempo contrastare gli effetti di una congiuntura economica negativa, non possiamo soffermarci a curare un giardino fatto di diritti incompatibili con la principale industria del Paese e con il nostro benessere economico. Lo dico con rammarico, consapevole di andare contro gli interessi del mio stesso orticello personale: passare tutte le domeniche senza incombenze di lavoro lo vorrei anche io. Ma come diceva la mia mamma: l’erbavoglio non cresce nemmeno nel giardino del re! Figuriamoci in quello di noialtri...
LUCA CORSI Sponsorship & events manager Divisione Folletto di Vorwerk Italia luca.corsi@folletto.it
MC | 05 2018 | 11
HOT TOPICS incentive comment
La persona dietro al talent
P
er gli eventi aziendali, sono sempre più richiesti testimonial, relatori, motivatori, che vanno ad aggiungersi alla lunga lista di artisti, conduttori, presentatori e lavoratori noti e meno noti del mondo dello spettacolo e dintorni. Ma cosa li accomuna? Gli interminabili, sfibranti, logoranti tempi di attesa/risposta per sapere se l’opzione è andata a buon fine, se la data è confermata o no, e cosa il “prescelto” dovrà fare. Chi come me lavora quotidianamente con queste persone, sa bene quanto delicati e sensibili siano gli equilibri per gestire certi rapporti, anche con gli eventuali management, che a loro volta devono fare lo stesso mio lavoro di “equilibrismo sul filo” tanto da essere ingaggiabili da Le Cirque du Soleil, cioè un grande lavoro di Pr e qualche volta anche di psicologia (anzi: ben più di qualche volta): un impegno degno di un plurilaureato ad Harvard. Servono garbo, comprensione, attenzione, tatto, self control, gentilezza, tanta (tantissima, infinita) pazienza… E un pizzico di preveggenza! Un lavoro in punta di piedi che Carla Fracci ci fa un baffo. Purtroppo però, spesso i clienti o le agenzie non pensano che dietro un “talent”, un nome famoso, un artista c’è magari una persona sensibile o con delle convinzioni personali, oppure una macchina imprenditoriale che non può
fermarsi per nessuno. E allora, raccogliendo anche l’appello di alcuni talent e manager amici e colleghi, vi lascio un piccolo ma penso utile “memorandum”. 1) Cogli l’attimo: se volete una persona specifica, o volete fare un’attività particolare ed esclusiva, partite con la richiesta per tempo. L’agenda di alcuni personaggi è generalmente programmata con moltissimi mesi di anticipo, anche un anno: difficile trovare la disponibilità un mese prima o anche meno, più facile avere udienza dal Papa (ma non ce lo vedo a un evento aziendale…). 2) Non siete delle divinità: ricordatevi che nessuno ha motivo di sentirsi “onorato” di lavorare per voi, a meno che non siate una onlus che salva il pianeta o delle vite: il lavoro è lavoro, punto. Quindi non stranitevi se un personaggio rifiuta un ingaggio per suoi motivi morali, oppure se non viene a lavorare gratis o quasi, e se vi toglie l’opzione perché lo avete tenuto in ballo per settimane senza decidere mai. 3) Il silenzio non è sempre d’oro: non ricevere risposte, sappiatelo, fa davvero infuriare personaggi, management e anche fornitori. Il cliente che sparisce nel silenzio senza neppure due righe di disdetta, fa una pessima figura in questo ambiente e la prossima volta non incontrerete la stessa disponibilità, ma probabilmente una porta chiusa.
Per avere testimonial e artisti al proprio evento, ci sono regole precise, a volte dettate solo dalla buona educazione, a volte da equilibri delicati Passo le mie giornate a scrivere ai testimonial e ai loro manager frasi garbate per “indorare la pillola” sul perché non abbiamo avuto risposta, o perché hanno scelto un altro talent. Non c’è nulla di strano in questo: si chiama buona educazione. 4) Il cachet non è scolpito nel marmo: è (più o meno) vero che alcuni artisti, talent e fornitori hanno dei prezzi abbastanza fissi, ma è altrettanto vero che questi possono variare in base al tipo di richiesta e a quanto l’ingaggio li tiene in ballo: se per un’ora di show o di intervento stanno in giro due o tre giorni non potete pensare che costino come se lo facessero nella loro città. Quindi non stupitevi se una volta hanno un costo e la volta dopo un altro, e sappiate che ci sono anche talent che fanno “il prezzo” in base al tipo di evento, impegno, luogo, periodo dell’anno e pure al genere di azienda. Insomma, incominciamo a praticare più atti di gentilezza e le cose funzioneranno meglio per tutti, altrimenti come sempre: poi non dite che non ve l’avevo detto! A buon intenditor…
EMANUELA GIORDANO Founder e creative manager di Quid Italy emanuela.giordano@quiditaly.com
MC | 05 2018 | 13
HOT TOPICS l’intervista
ernst knam
Knam: l’evento stellato Intervista con lo chef Ernst Knam, un vero talento per l’imprenditoria, un uomo che fa mille cose e tutte bene perché, come ci ha raccontato lui stesso, la passione è il motore che muove tutto EMANUELA GIORDANO
È
il Re del Cioccolato, ma non soltanto. È un maestro pasticciere, ma non solo. È una “star”, ma anche molto di più. Stiamo parlando di Ernst Knam, “tedesco milanese”, che sul trinomio creatività-professionalità-qualità ha basato tutta la sua esperienza culinaria, elevandola ad arte. Classe ’63, dopo alcuni anni di ristoranti stellati e cucine “top” mondiali, ha completato la sua formazione a fianco di un grande chef assoluto: Gualtiero Marchesi. Specialista di dolci e cioccolateria, Knam non disdegna di cimentarsi con il salato, con immancabile successo. Protagonista di molti programmi tv a tema cucina, come chef e imprenditore Knam è spesso scelto dalle aziende per arricchire i propri eventi, sia per il catering che propone, sia per interventi di show-cooking, team cooking e consulenze. Ed è proprio su questo tipo di esperienza che ho voluto ascoltare le sue impressioni e le sue idee. Ho avuto occasione di conoscere lo chef Knam due anni fa in occasione delle riprese di una serie di video ricette per una nota casa di elettrodomestici. Per me, pazza per i dolci e soprattutto il cioccolato, è stato come trovarmi a Disneyworld! Ho potuto vedere così alcuni momenti del “dietro le quinte” della vita di uno chef di successo come lui: un uomo infaticabile, attento, estremamente preciso, severo quando è necessario ma molto ironico e spiritoso al momento giusto. Generoso e gentile con noi della troupe: ci ha regalato ogni volta tutti gli elaborati delle ricette, ci ha fatto assaggiare
14 | 05 2018 | MC
HOT TOPICS ernst knam
cose che mai avremmo immaginato… Non posso dimenticare i datteri arrivati in volo dall’Egitto (quelli sì che sono datteri!).
cisione e l’attenzione per ogni dettaglio, la volontà e necessità di creare uno spirito di squadra tra il team».
Domanda secca: qual è il vero segreto del suo successo? «La passione per il mio mestiere, che riesco a trasmettere sia in negozio e sia in tv. In molti mi scrivono che si sono avvicinati alla pasticceria guardando programmi come Il Re del Cioccolato o Bake Off Italia. È una grande soddisfazione».
Lei fa show-cooking, team cooking e anche il testimonial durante gli eventi aziendali: quale, tra queste attività, le viene richiesta più frequentemente? «L’attività più richiesta è proprio quella di show-cooking, seguita da un assaggio della ricetta che viene preparata. Se le persone all’evento sono tante, eseguo le preparazioni con i miei assistenti e dopo si procede con l’assaggio, ma sono anche molte le occasioni in cui cucino passo passo con i partecipanti. Ultimamente mi è capitato anche di fare dei veri e propri talk, in cui parlo delle mie esperienze in pasticceria e fuori, come l’ultimo viaggio in Perù, in cui ho avuto la possibilità di seguire la lavorazione del cacao fin dai primi momenti di raccolta della fava».
Secondo lei, chef, a cosa è dovuta la grande popolarità dei programmi tv e dei siti di cucina negli ultimi anni? E il crescente interesse delle aziende per i format di eventi aziendali legati alla cucina e relativi testimonial? «La cucina è diventata una moda, come tante altre. Negli ultimi anni sono nati e hanno proliferato tantissimi programmi di cucina di vario genere; alcuni hanno avuto fortuna e altri meno. Quello che ho potuto riscontrare dalla mia esperienza è che il pubblico di Bake Off Italia, per esempio, rimane fedele perché, oltre al talent di per sé, trova interesse nei suggerimenti, nelle ricette e nei dolci che proponiamo. Penso che, oltre alla notorietà portata dalla tv, le aziende si siano avvicinate a questo mondo perché ha dei valori molto compatibili con la mentalità imprenditoriale: i sacrifici, la ricerca della perfezione, la pre-
Cosa può dirci della sua esperienza con le aziende? «Ogni esperienza con le aziende è diversa, anche perché cerco di costruire momenti studiati ad hoc per ciascuna richiesta, considerando il mood aziendale e gli obiettivi dell’evento. Ho elaborato catering per brand di moda, show-cooking per aziende più legate alla tecnologia, ma anche team building destinati ad agenzie di comunicazione… E
l’intervista
Chef, imprenditore e testimonial per eventi aziendali, Ernst Knam svela il segreto per riuscire: «La passione è il motore che muove tutto»
MC | 05 2018 | 15
HOT TOPICS l’intervista
ernst knam
non c’è stato mai un momento uguale a un altro! Bisogna anche saper interpretare le esigenze di ogni singola realtà, per rendere ogni esperienza indimenticabile». L’attività in una cucina è senza dubbio una delle metafore più significative per la formazione e il team building: da Re del Cioccolato darebbe qualche consiglio utile ai responsabili degli eventi sul come far funzionare “le loro cucine” (metaforicamente)? «Considerare sempre le esigenze e le indicazioni del cliente, senza però snaturare troppo la propria attività: se siete stati scelti per l’immagine che trasmettete o per il tipo di format che proponete, è questo quello che si aspettano che voi realizziate. Non dare nulla
per scontato, ogni dettaglio è importante e fa la differenza tra un evento perfetto e una performance rivedibile». È sicuramente interessante sapere per i nostri lettori che lei, chef, propone anche gadget e regalistica personalizzati: cosa ci può dire in merito a questo aspetto della sua attività? Cosa offre di particolare? «Le torte si possono ovviamente personalizzare con targhette in pasta di zucchero, sculture in cioccolato e altro ancora. Per le aziende, sono molto richieste le nostre scatole di praline in acetato crystal: in questo caso è possibile personalizzare il prodotto in due modi, o apponendo il logo dell’azienda sulla scatola, oppure studiando ad hoc praline del colore scelto per l’evento o del gusto che più piace. Infine, per la regalistica natalizia, realizziamo cesti con i diversi prodotti Knam, a catalogo ci sono i nostri consigli, ma poi è possibile combinare i prodotti come più piace. E non c’è solo il cioccolato: per chi preferisce optare per altro, abbiamo biscotti, confezioni di gelatine, macaron, dragées e altro ancora». Ci lascia con il suo motto o frase preferita, dicendoci anche perché la rappresenta? «“Se in paradiso non c’è il cioccolato, io non ci voglio andare”. È un po’ la frase che esplicita il mio amore per questa materia prima, che rimane tra le mie predilette per le sue caratteristiche intrinseche: la possibilità di essere sperimentata appieno con tutti e cinque i sensi, la sua malleabilità e qualità, che la rendono unica».
16 | 05 2018 | MC
HOT TOPICS location del mese
Un contesto unico, frutto della sedimentazione di ottocento anni di storia, che permette di viaggiare nel tempo e godersi la Napoli piÚ autentica. Palazzo Caracciolo è uno scrigno che sorprende e che soddisfa pienamente anche la meeting industry piÚ esigente
Location del mese: Palazzo Caracciolo - Napoli
Feeling Partenopeo 18 | 05 2018 | MC
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U
n luogo dalla bellezza sorprendente, un concentrato di storia, tradizione e identità partenopee, un palazzo che ha scritto pagine gloriose raccontando momenti di autentico splendore della storia del nostro Paese. Palazzo Caracciolo oggi rivela ai propri ospiti i segreti di una delle famiglie più potenti del Sud Italia, una famiglia aristocratica e blasonata che ha origini addirittura bizantine e che con alterne fortune si trascinò fino al 1309, quando Landolfo Caracciolo ricevette in dono da Roberto d’Angiò proprio il palazzo, da allora denominato Caracciolo di Santobuono, ubicato nei pressi della prima cerchia di mura angioine. Un palazzo maestoso,
una sorta di fortezza costruita a custodia di una delle porte urbane, duramente provata dalle scosse del terremoto del 1456 che ne compromisero pesantemente la facciata, le strutture murarie e la copertura. Durante la rivoluzione di Masaniello, nel 1647, la nobile famiglia partenopea, che naturalmente non godeva del favore e delle simpatie della plebe, fu costretta ad abbandonare l’edificio. Quest’ultimo fu sottoposto anche a un barbaro saccheggio ma nel 1692 il Palazzo ritorna in possesso dei Santobuono, che avviano importanti lavori di ristrutturazione rendendolo nuovamente splendido con l’inserimento, da parte del principe Marino, di una collezione di opere di grande valore storico e artistico.
SABRINA PIACENZA
Per il terzo anno consecutivo, Palazzo Caracciolo si è aggiudicato il prestigioso World Luxury Hotel Awards
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Napoli
Spazi di raro fascino accolgono la meeting e incentive industry a Palazzo Caracciolo, nel cuore pulsante di Napoli
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A partire dal 1650 Palazzo Caracciolo di Santobuono acquista un’importanza notevole, divenendo frequentemente teatro di matrimoni e feste di altissimo livello, durante i quali si incontravano i personaggio più influenti e potenti d’Europa. Importanza che ha mantenuto inalterata nel tempo, fino ai giorni nostri, ospitando autorità che hanno lasciato un segno nella vita pubblica del nostro Paese. Nella prima metà del XIX secolo il Ministero
degli Interni decise di riutilizzare l’edificio come caserma delle Guardie di Pubblica Sicurezza, e questa destinazione rimase invariata fino all’acquisto da parte del gruppo Accor Hotels e alla trasformazione dell’edificio in un nuovo hotel nel 2009. Oggi Palazzo Caracciolo MGallery by Sofitel è una location straordinaria – l’hotel è stato premiato, per il terzo anno consecutivo, al World Luxury Hotel Awards –, adatta a molteplici situazioni legate sia a un turismo leisure
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sia business, un luogo dove rigenerarsi dopo un tour in città o dove concentrarsi per un meeting di lavoro lontano dal caos. IL PALAZZO E L’HOTEL Palazzo Caracciolo si mostra oggi come una struttura di immenso fascino, recentemente oggetto di profonda ristrutturazione, un intervento attento e puntuale che ha mantenuto invariati i caratteri architettonici identitari ma allo stesso tempo ha permesso di adeguare gli spazi alle mutate esigenze che un’ospitalità internazionale richiede. La facciata principale, con i due grandi portoni e l’ampio basamento in stucco sul quale si appoggiano i tre piani – caratterizzati da un intonaco di colore giallo paglierino e ordinati con andamento regolare – rivela sin da subito lo status nobiliare dell’edificio. Dall’entrata si accede al meraviglioso cortile alberato e poi a un secondo cortile porticato, testimonianza storica derivante dall’antico chiostro cinquecentesco. Palazzo Caracciolo MGallery by Sofitel, oggi parte del gruppo alberghiero francese Accor, ospita 146 camere, suddivise in quattro categorie: superior, deluxe, junior suite e suite, nelle quali la storia si fonde con le più moderne esigenze di ospitalità. Lusso e modernità si incontrano in ambienti caratterizzati da un soffitto alto fino a sei metri e un raffinato apparato decorativo che conferiscono alle camere e alle suite un fasto senza paragoni. Arredati con gusto e sobria eleganza, fil rouge che ritroviamo anche negli spazi comuni, gli ambienti sono naturalmente insonorizzati dall’imponenza e dallo spessore delle antiche strutture murarie, che inoltre garantiscono un clima fresco d’estate e gradevole in inverno. Gli interni finemente decorati dell’hotel proiettano immediatamente gli ospiti in una residenza nobiliare del XIII secolo, mentre il comfort dell’arredamento contemporaneo e
Palazzo Caracciolo
Un edificio che ha il profumo della storia, un restyling perfettamente riuscito e, tutt’intorno, la magia di Napoli
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Atmosfere eleganti e dettagli di charme accompagnano gli ospiti in ogni ambiente di Palazzo Caracciolo
dei servizi offerti alla clientela colloca la struttura nella fascia più alta del mercato. L’illuminazione, progettata con grande attenzione, permette di esaltare le atmosfere ed evidenziare i dettagli significativi del Palazzo. I PLUS DELLA STRUTTURA Molti i punti di forza della location, in primis la posizione, davvero invidiabile. L’hotel è inserito nel pieno centro storico della città, in via Carbonara, nella quale si trova anche la bellissima chiesa di San Giovanni a Carbonara, uno degli esempi migliori di architettura gotica a Napoli. Un dettaglio non da poco, anzi un aspetto decisivo per favorire quell’immersione totale nella realtà partenopea che amplifica l’esperienza degli ospiti. È comodamente raggiungibile
perché ben collegato sia all’Aeroporto Internazionale Capodichino, che dista una manciata di chilometri, sia ai principali assi viari della città oltre che essere vicinissimo alla Stazione Centrale di Napoli. Mentre per chi arriva con auto propria l’hotel mette disposizione un garage convenzionato con car valet. Tutti i servizi sono all’altezza del livello dell’hotel. A partire dalla ristorazione che è il cuore della raffinata accoglienza di Palazzo Caracciolo. L’hotel dispone di due splendidi ambienti conviviali dove gli ospiti possono godere di un ricercato percorso gastronomico volto alla scoperta dei sapori della grande tradizione napoletana, ma reinterpretati dall’estro e dalla fantasia dello chef resident. Uno è il ristorante La Cucina, un ambiente luminoso e animato da colori vivaci in cui gli ospiti possono muoversi come nella cucina di casa propria; l’altro è il raffinato Nel chiostro, ambiente perfetto per le grandi occasioni di rappresentanza. Per i momenti più intimi invece è disponibile La Cantina, un bar elegante ed esclusivo dove degustare un buon calice di vino o lasciarsi sedurre dalle tentazioni della pasticceria napoletana accompagnate da un autentico e celebre caffè espresso. Una cucina d’eccellenza che parte da materie prime scelte di alta qualità e le rielabora attraverso la creatività dell’uomo. Per tutti gli appassionati di fitness e benessere, a Palazzo Caracciolo MGallery by Sofitel, grazie a un attrezzato centro wellness dotato di bagno turco, sauna, docce emozionali e un’area relax con tisaneria, è possibile rilassarsi e dedicarsi alla buona abitudine di coltivare e migliorare la propria forma fisica. L’INCONTRO CON IL MICE Il binomio tra business e storia trova a Palazzo Caracciolo una delle sue massime espres-
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Palazzo Caracciolo Napoli
sioni. Questa doppia identità è infatti uno dei plus dell’offerta e ben si esprime nell’eccellenza dei servizi di un modernissimo hotel quattro stelle, ma anche nella possibilità di organizzare un convegno all’interno di un chiostro cinquecentesco coperto con una tensostruttura, ideale anche per un lunch meno formale, un coffee break o una vivace serata di gala. Uno spazio ampio e originale che può ospitare fino a 350 persone e che si presta molto bene per la musica perché ben insonorizzato da vetrate che favoriscono un’ottima acustica. In totale l’hotel dispone attualmente di otto sale meeting della dimensione massima di 85 metri quadrati – per una capienza limite di novanta persone a platea –, tutte illuminate con luce naturale e dotate delle più moderne tecnologie: dalla lavagna a fogli mobili alle attrezzature audio/video di nuova generazione, dall’aria condizionata a internet e connessione wi-fi. Alcune sale affacciano direttamente sul giardino, impreziosito da profumate piante mediterranee come gli aranci e gli ulivi secolari. L’hotel dispone di una reception meeting dedicata per il congresso, di un parcheggio con a disposizione un servizio navetta o car valet su richiesta. Completano l’offerta la possibilità di utilizzare il centro wellness & fitness, ottimo per concludere la giornata lavorativa con un piacevole momento di relax. Ma la struttura, per mantenere l’alto standard e offrire servizi sempre al top, ha in serbo una grande sorpresa per il 2019. A primavera infatti sarà inaugurata una nuova sala meeting da 180 posti, che andrà a completare l’offerta di spazi destinati alla meeting industry e permetterà così di ospitare anche congressi, convegni o conferenze stampa per i quali è prevista una maggiore presenza di delegati.
L’atmosfera intima di questo raffinato boutique hotel a quattro stelle, fiore all’occhiello dell’ospitalità partenopea, assicura un comfort a 360 gradi, sia per un turista in cerca di riposo sia per un esigente uomo d’affari che necessita di spazi moderni e flessibili. Inoltre, la vicinanza al centro storico permette di organizzare attività incentive originali legate ai luoghi più iconici della città partenopea, anche attraverso tour personalizzati. Palazzo Caracciolo è una porta d’accesso privilegiata per scoprire i segreti più nascosti e i sapori più genuini, un “monumento” dell’ospitalità che da molti anni porta nel mondo l’immagine della Napoli più vera. indirizzi a fine rivista
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Destinazione del mese: Sardegna
Sardegna: oltre il mare LUCIANA FRANCESCA REBONATO
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uesta estate ha trionfato ancora, con il suo primo posto nella graduatoria del mare più bello d’Italia, stilata da Lega Ambiente e Touring Club Italiano. Eppure la Sardegna è molto altro ancora. Certo, rimane sempre la musa dei meeting planner che grazie al suo mare leggendario portano a casa successi e feedback memorabili, ma ci sono molti altri volti della destinazione da scoprire, ulteriori opportunità per eventi da realizzare tutto l’anno e con tariffe oltremodo competitive. Quando l’estate si stempera nell’autunno oppure quando le strutture
aprono: archi temporali che costituiscono un ottimale incontro tra domanda e offerta, con grandi vantaggi per tutti gli attori della meeting industry. ESPERIENZIALE E GOURMET Il Mice può incentrare eventi proprio sull’altro volto dell’isola, in ogni stagione e all’insegna “dell’esperienzialità”: al complesso nuragico e pozzo sacro di Santa Cristina – a Paulilatino, in provincia di Oristano –, per esempio, e vasta è la scelta di unusual location, vere espressioni territoriali con punte di eccellen-
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È la meta ideale per eventi di medie dimensioni e il lavoro dell’assessorato al turismo regionale è sempre più concentrato sulla diversificazione dell’offerta e sulla nascita di nuove stagionalità. Con il costante updating e perfezionamento dei circuiti classici della destinazione
za. Per dissetarsi alla fonte della tipicità non mancano team building con sfide sui famosi asinelli sardi o la partecipazione alle tosature delle pecore e la scoperta dei segreti della lavorazione dei formaggi, seguite da spettacoli e pranzi con prodotti tipici. Anche qui, la parola d’ordine è “tipicità”, come nell’annuale rassegna “Autunno in Barbagia”: una ventina di località che da settembre a dicembre invitano nel cuore della Sardegna con le loro “cortes apertas”. Un percorso intessuto di tradizioni millenarie, arti e mestieri che, con grande orgoglio, le comunità custodiscono con cura e attenzione. Gioielli tra terra e mare sono infatti i piccoli centri dell’entroterra che svelano al Mice la Sardegna più autentica, borghi sospesi nel tempo, sintesi perfetta della destinazione, con la storia e la valenza del passato e lo sguardo proteso al futuro. Barbara Argiolas, assessore al turismo, artigianato e commercio Regione Sardegna, dichiara: « È necessario costruire un nuovo modello di sviluppo che parta dalla progettualità dei territori ma abbia anche una regia regionale che indichi la direzione strategica e coordini la complementarità delle vocazioni territoriali. È importante, nella costruzione di una nuova
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offerta, interconnettere le proposte: i borghi con i cammini e gli itinerari, la rete escursionistica e ciclopedonale, sono tutti segmenti del turismo slow con grandi potenzialità per la Sardegna». Un abstract di qualità e, per iniziare, si può partire dalla mezza dozzina di bandiere arancioni che sventolano sull’isola, baluardo di qualità del Touring Club Italiano – assegnato ai comuni con meno di 15mila abitanti – e di eccellenza dell’entroterra italiano: per il triennio 2018-2020, sono infatti sei i borghi sardi con il prestigioso vessillo: Aggius, Galtellì, Gavoi, Laconi, Oliena e Sardara. Oliena è anche annoverata tra le “località dell’olio” della destinazione: ce ne sono – a oggi – 25, per post congress o incentive incentrati su prelibatezze gourmet che lasciano un piacevole retrogusto. Uno spunto per
Mare cristallino e misteriosi nuraghe: la meeting industry in Sardegna può seguire infinite rotte, per eventi sempre emozionanti
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HOT TOPICS destinazione del mese
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1 / Il nuraghe di Santa Cristina 2 / Il mare di Sant’Antioco 3 / I mosaici romani nel parco archeologico di Nora 4 / La vivace Cagliari
itinerari fra i monti del nuorese e a mezz’ora dal mare, in una cittadina medievale con un gioco di stradine di pietra e cantine nelle quali il Mice può degustare il Cannonau Nepente, ulteriore vanto locale. ECOSOSTENIBILE E ARCHEOLOGICA Cammini e mobilità “dolce” sono fra le ulteriori priorità dell’assessorato al turismo della Sardegna, perfetti anche per team building, incentive o post congress inediti e i riflettori
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si accendono sul recente progetto “Cammino Santa Barbara”: quattrocento chilometri dai boschi al mare, un itinerario esclusivo fatto di miniere oggi dismesse, gallerie affacciate sugli scogli, villaggi-fantasma e antiche ferrovie che si perdono nei boschi. Dal mare cristallino di Sant’Antioco alle fitte foreste del Marganai, dalle bianche dune di Piscinas alle spettacolari grotte di Is Zuddas, con chiesette che puntellano l’intero percorso. Testimonianze uniche della millenaria
Sardegna
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HOT TOPICS destinazione del mese
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epopea mineraria sarda per le quali verranno realizzate opere necessarie a rendere fruibile l’intero percorso. «Alcune specificità dei territori della Sardegna – dice ancora Barbara Argiolas – sono legate proprio ai segmenti del turismo lento ed esperienziale e la sostenibilità ambientale ed economica è il loro filo conduttore: attorno a essa stiamo costruendo un’offerta incentrata sulle comunità locali e le loro tipicità agroalimentari e artigianali». E poi l’archeologia. Il patrimonio è immenso, con ottomila nuraghi che si stagliano nell’isola e il villaggio di Barumini con il suo Su Nuraxi patrimonio dell’Unesco, così come il Parco Geominerario Storico e Ambientale della Sardegna. Nell’area sudoccidentale dell’isola e vicino a Cagliari, infatti, si concentra la grande avventura mineraria della destinazione, un mondo oggi divenuto archeologia industriale: pozzi di estrazione, chilometri di gallerie, impianti industriali, antiche ferrovie, preziosi archivi documentali e molto altro ancora. Fra le località spiccano Iglesias, Carbonia e Montevecchio, cornici anche di iniziative artistiche e musicali. Il patrimonio museale e storico-archeologico della Sardegna spicca nelle opportunità di destagionalizzazione e nel sud dell’isola, oltre a Barumini, il Mice trova Orroli con il nuraghe Arrubiu, uno dei più grandi sinora conosciuti. Abbonda in proposte Senorbì, che si offre al Mice con il Museo Archeologico – vanta reperti provenienti dalla necropoli punica e romana del vicino Monte Luna –, un parco archeologico e la necropoli preistorica di Pranu Mutteddu, dove si innalzano circa sessanta menhir di diversa altezza, monoliti in arenaria schierati come antichi guerrieri. NATURALE ED EMOZIONALE Inverni miti, autunni fiammeggianti o spumeggianti primavere sono i periodi migliori per routing in scenari inediti: torrenti e cascate, prati come velluto, gole e canyon. Uno dei più grandi laghi sotterranei di tutta Europa si trova proprio in Sardegna: è il lago La Marmora nella grotta di Nettuno, ai piedi di Capo Caccia, nel territorio di Alghero. Per accedere alla grotta bisogna scendere dalla “Escala del
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SARDEGNA
Panorami mai scontati, in un continuo rimando tra entroterra e mare, tra storia e mistero: per il Mice che vuole lasciarsi stupire cabirol” – tradotto dal catalano, “la scala del capriolo” –, composta da più di seicento gradini, oppure si può arrivare direttamente in barca dal mare. Il ritmo cadenzato della pagaia, invece, detta il tempo a team building all’insegna di avventure acquatiche sui fiumi e nei laghi della destinazione, consentendo al Mice di ammirarla da un privilegiato punto di osservazione. Come il lago di Gusana, dal quale immettersi nel braccio del fiume omonimo per arrivare a S’Iscritzola, con la sua piccola necropoli di domus de janas, ovvero le case delle fate della tradizione. Per team building o post congress soft, ecco le passeggiate adatte a tutti: nel sito di Barrancu Mannu, per esempio, nel basso Sulcis, in mezz’ora di camminata tra mirto ed essenze si raggiunge la tomba dei giganti, con tremila anni di storia alle spalle. Oppure si può scoprire Perda Liana, nella Sardegna centro-orientale, che secondo la leggenda locale sarebbe la porta dell’inferno. Il cuore verde della destinazione è ricco di sorprese e con protagonisti di valore: la Barbagia, che consente una miriade di opportunità di team building attivi e sportivi così come negli scenari del Gennargentu, dell’Ogliastra e del Supramonte. Alla Gola di Gorropu, per esempio – quattrocento metri, il canyon più profondo d’Europa – il Mice può praticare arrampicata, canyoning, trek-
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5 / Suggestivo tramonto a Capo Caccia, poco distante da Alghero 6 / La famosa tomba dei giganti 7 / L’appartato Lago di Gusana
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HOT TOPICS destinazione del mese
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8 / Uno dei prodotti tipici della Sardegna? Il sughero, perfetto per creare reminder personalizzati 9 / I colori caraibici di Mari Pintau 10 / La verde Tavolara 11 / La celeberrima roccia di Capo d’Orso 12 / Tempio Pausania: la storia a ritmi slow
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king e speleologia. I tacchi di Ogliastra, la “Via dell’argento” e la penisola del Sinis, inoltre, sono contest perfetti per scoprire la Sardegna in mountain bike, fra mulattiere e paesaggi differenti. In Gallura il Mice può scoprire l’arte del sughero – l’altopiano di Alà e le montagne di Buddusò, più a sud, ne sono il regno “commerciale” attuale – che qui è sorta nell’Ottocento, precisamente a Tempio Pausania, distesa su un altopiano granitico fitto di sughereti e di vigneti. Non mancano opportunità sciistiche e di sport invernali a Fonni, il paese più alto dell’isola, che si staglia a mille metri di altitudine. EVERGREEN DEL SUD Fra i must della destinazione ecco Cagliari, città vivace e Mice-oriented, con eventi, mostre e appuntamenti culturali e sportivi in tutte le stagioni. Una città con il colle del castello, il quartiere antico, che conferisce alla
REGIONE SARDEGNA E CONVENTION BUREAU ITALIA: SINERGIE PER IL MICE La Regione Sardegna ha siglato a settembre un accordo con Convention Bureau Italia grazie al quale potrà usufruire di tutti i servizi di promozione nazionale e internazionale messi a disposizione da CbItalia per i suoi soci e preferred partner. I molteplici vantaggi promo-commerciali dell’accordo sono estesi a tutti gli operatori territoriali sardi che adesso possono partecipare alle attività b2b di promozione dell’offerta Mice italiana
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di CbItalia a tariffe agevolate, beneficiando anche di accordi strategici e commerciali siglati dal Cb nazionale con importanti eventi b2b di settore. Il primo appuntamento è “Italy at Hand, The Event”, in calendario dall’1 al 3 novembre a Bologna. E per il 2019, le delegazioni sarde saranno presenti a ulteriori workshop in programma targati CbItalia: preziose occasioni di business e sinergia dell’offerta Mice italiana.
destinazione un caratteristico profilo mentre il maniero di San Michele è per antonomasia il battito antico della destinazione, protagonista culturale di post congress o incentive che muovono innanzitutto verso la Cittadella dei musei, sede delle principali collezioni cittadine, fra le quali il Museo Archeologico Nazionale e la Pinacoteca Nazionale. Innumerevoli le seduzioni del mare, a iniziare dal tratto costiero del cagliaritano che si sviluppa sino a Capo Boi, con lidi spettacolari come la spiaggia del Poetto. Lungo la costa si arriva a Quartu Sant’Elena, nella quale ha sede il museo etnografico “Il ciclo della vita”, uno spunto per ripercorrere le tradizioni pastorali sarde. Intrigante è anche la spiaggia Mari Pintau – “mare dipinto” in sardo, grazie all’acqua verde smeraldo – con la sabbia color oro, i ciottoli granitici levigati e un fondale che declina dolcemente verso il mare aperto. Questo tratto costiero, con fondali scenografici, è ideale per il Mice che ama il diving e lo snorkelling. Anche Villasimius i suoi tesori li dispiega lungo le sue coste sabbiose, sulle quali vigila il faro ottocentesco dell’Isola dei Cavoli, alto 37 metri. E poi Capo Carbonara: a destra il Golfo di Carbonara, a sinistra il piccolo stagno di Notteri, quindi il lunghissimo arco sabbioso della spiaggia di Simius, con in fondo la punta Molentis – “degli asini” – e, al largo, l’isoletta di Serpentara, con acque da esplorare anche a bordo di imbarcazioni dal fondo trasparente. Da Villasimius, risalendo il litorale sino a Capo Ferrato, si snodano piccole baie spettacolari che arrivano a Costa Rei. Da Cagliari, dopo una trentina di chilometri verso ovest, il Mice arriva a Pula e all’antica Nora. A Pula ecco il Museo archeologico, con materiali esposti che provengono in parte dagli scavi di Nora e dalla sua area archeologica. Il teatro di Nora, affacciato sul mare,
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vanta un’acustica eccezionale e nella laguna il Mice può emozionarsi alla ricerca di testimonianze dell’antica città anche sul fondo del mare. Dai reperti antichi si passa alla cronaca contemporanea sulla costa tra Santa Margherita di Pula e Porto Teulada, caratterizzato da uno sviluppo mosso e frastagliato, con declivi aspri e dolci che digradano sino al mare alternati a calette sabbiose e a cordoni di dune, quinta perfetta per team building in 4x4. Nell’esuberante vegetazione costiera spiccano vaste macchie di ginepro che conducono a Chia, battuta da scirocco, ponente e levante e quindi banco di prova per il Mice surfista. Contrasta con la ridente piana di Chia il granitico Capo Spartivento, caratterizzato da emergenze rocciose e dal faro che lo sovrasta. INTRIGO DEL NORD Nella Sardegna nordoccidentale ad attendere il Mice c’è Alghero, da vivere tutto l’anno: labirinti pelagici, arabeschi di corallo infiammati dal sole, grotte marine ed entroterra d’autore. All’insegna di Nettuno e dopo aver risalito la costa in direzione nord, è un must il promontorio di Capo Caccia, che insieme all’Isola Piana costituisce una delle più interessanti aree della Sardegna dal punto di vista naturalistico, paesaggistico e speleologico. Sono celebri le sue grotte sottomarine il cui apogeo è dato dalla grotta di Nettuno, da percorrere lungo una sequenza di laghetti, stretti passaggi e ampi saloni con colonnati nei quali la fantasia della natura ha disposto scenari fiabeschi. La scoperta della destinazione prosegue ed ecco Sassari e i suoi dintorni, che hanno molto da offrire al Mice, a iniziare dal borgo fortificato di Castelsardo, con il castello medievale che ospita il Museo dell’intreccio mediterraneo. Affacciata sul
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mare è la cattedrale di Sant’Antonio Abate, del XVI secolo. A est di Castelsardo si staglia Porto Torres, adagiata su un pianoro che si tuffa lentamente nel mare: un compendio di arte e reperti archeologici da apprezzare prima di dirigersi verso Stintino. Le sue spiagge, quella delle Saline e soprattutto quella della Pelosa, sono spettacolari: acque smeraldine e torri spagnole per un tuffo anche nella storia. A nord-est e incastonata nel suo golfo ecco Olbia, una vera e propria opportunità per il Mice più esigente. Di fronte a Olbia, l’isola di Tavolara, che conserva alcune specie botaniche diventate ormai rarissime. A una manciata di chilometri da Olbia si arriva a Palau e una delle bellezze del suo territorio è la famosa roccia di Capo d’Orso: ai piedi di questa formazione naturale si dice che Omero abbia localizzato il paese dei Lestrigoni. Un inciso di leggenda che prosegue quando si arriva all’arcipelago de La Maddalena, un must per il Mice grazie allo spettacolare paesaggio delle isole e dei fondali marini. Bella fra le isole è anche Caprera, il cui centro velico può diventare il fil rouge di team building dedicati a Nettuno. Prima di arrivare in Costa Smeralda, la meeting industry scopre un fitto avvicendarsi di spiagge di sabbia finissima che anima la costa da Punta Falcone alla penisoletta di Capo Testa, un’autentica sorpresa anche per il Mice più vaccinato contro la magia di tante bellezze naturali: mare, granito, sabbia e macchia mediterranea dispiegano qui la loro gamma di colori primigeni. E poi ecco la Costa Smeralda, con il suo mare che sembra un elisir di smeraldi, acquemarine e turchesi: i famosi gioielli che incantano il mondo, un patrimonio tutto a disposizione della meeting industry.
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indirizzi a fine rivista
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HOT TOPICS compagnia del mese
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Compagnia del mese: Leohotels
L’isola verde SABRINA PIACENZA
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el 2016 Ischia è entrata nella classifica dei lettori di Travel+Leisure tra le dieci isole più belle al mondo. L’isola più grande del Golfo di Napoli si è piazzata all’ottavo posto dell’esclusiva top ten della rivista del gruppo American Express, una posizione di grande prestigio in una graduatoria che vede in cima due isole delle Filippine, Palawan e Boracay. Dieci luoghi da sogno in cui “l’isola verde” si difende benissimo tra mete esotiche e paradisi terrestri. La soddisfazione per questo traguardo è stata grande da parte di tutti gli ischitani e di chi contribuisce ogni giorno a promuoverla nel mondo» afferma Mario Leonessa, proprietario con il fratello Giovanni e i relativi figli Alessandro, Elena ed Emanuele dell’Hotel Continental Ischia e del Gruppo Leohotels – di cui la struttura fa parte insieme all’Hotel Continental Mare e ai cinque stelle Grand Hotel Excelsior Terme e Il More-
sco Hotel & Spa –, che sottolinea come Ischia sia tornata a essere un punto di riferimento internazionale per un turismo di alto livello. Un luogo magico, una perla del Mediterraneo, senza dubbio una delle isole più amate e visitate del nostro paese, un territorio straordinario che accoglie ospiti da tutto il mondo richiamati dalle bellezze naturali ma che in questi anni ha saputo affiancare all’offerta più prettamente leisure una proposta business di pari livello. Un segmento divenuto importante per l’isola perché, come prosegue Leonessa «Il Mice riesce a veicolare un flusso interessante di presenze nei mesi di bassa e media stagione, provenienti sia dall’Europa che dai paesi extra europei. Sono infatti diversi gli eventi di carattere internazionale che scelgono Ischia e le nostre strutture ricettive». Tra le strutture appartenenti al Gruppo
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L’ospitalità a Ischia fa rima con Leohotels, uno storico gruppo alberghiero che attraverso le sue quattro strutture può accogliere contemporaneamente oltre mille ospiti in uno scenario unico dal quale la meeting industry può attingere a piene mani per soddisfare qualsiasi esigenza
Nelle foto, i quattro gioielli della collezione Leohotels: 1 / L’Hotel Continental Ischia 2 / Il Moresco Hotel & Spa 3 / Il Gran Hotel Excelsior 4 / L’Hotel Continental Mare
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In questa pagina, relax sofisticato al Continental Mare
Leohotels, l’Hotel Continental di Ischia è sicuramente quella con la maggiore vocazione per il Mice, grazie alle 12 sale congressi modulari e flessibili, capaci di ospitare dalle 15 alle quattrocento persone. Perfettamente attrezzate con le tecnologie più innovative, wi-fi, sistemi audio-video evoluti, regie multimediali e molto altro, consentono lo svolgimento in parallelo di più eventi, dal grande congresso alla piccola riunione di lavoro, dalla conferenza stampa al lancio di un prodotto. Un’offerta diversificata che rende la strut-
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tura appetibile per organizzatori di eventi di tutto il mondo. Un posizionamento dunque di alto livello perché anche la meeting industry possa contribuire alla crescita di quel turismo di qualità sempre più sostenibile e responsabile, per non mutare il delicato equilibrio tra uomo e natura che interessa questo straordinario territorio. «Ischia offre una serie di possibilità uniche – precisa Leonessa –: escursioni nella natura, percorsi culturali, itinerari enogastronomici,
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un’ecosistema marino di rara bellezza. Possediamo una ricchezza eccezionale, da promuovere e commercializzare nel migliore dei modi, salvaguardando la sostenibilità. Non è questione di rapporto tra turismo d’elite e turismo di massa: entrambi possono godere di questo prezioso patrimonio organizzando sapientemente le straordinarie opportunità che l’isola d’Ischia può offrire durante l’intero anno». OFFERTA DIVERSIFICATA Le quattro strutture alberghiere che appartengono al Gruppo Leohotels, pur essendo uniche e diverse tra loro, hanno un comune denominatore: sono estremamente raffinate e caratterizzate da un ambiente che coniuga il calore di una casa privata con il comfort e il servizio professionale degli hotel di lusso. Alla fine degli Anni 60 il fratello maggiore, Salvatore Leonessa, oggi scomparso, con i fratelli Giovanni e Mario, ha aperto il primo albergo del gruppo, che adesso comprende altre tre meravigliose location nel centro di Ischia. Dalle lussuose stanze del Grand Hotel Excelsior Terme si può ammirare il verde rigoglioso dell’ampio parco e tutto il Golfo di Napoli: Capri, Punta Campanella, Procida, il Vesuvio, il castello Aragonese e mare a perdita d’occhio. Il panorama da solo varrebbe una vacanza: ci si trova in uno dei cinque stelle più rinomati della regione, nato dalla trasformazione di una villa aristocratica sul mare dei primi del ’900. Le camere sono 78, tra cui 23 superior, 26 junior suite e nove suite; le junior suite e le superior hanno ampi spazi e un piccolo salotto; la maggior parte delle suite, tra cui una delle più esclusive dell’isola, sono invece sull’attico. A ciò si aggiungono un’ampia piscina nel parco, una piscina termale coperta nella magnifica spa, una zona benessere, una spiaggia privata attrezzata, un piano bar e american bar a bordo piscina e, sulla spiaggia, il raffinato ristorante Belvedere, una sala riunioni, wi-fi e parcheggio. L’altro cinque stelle del gruppo è Il Moresco,
una costruzione in stile mediterraneo circondata da muretti in pietra lavica locale e affacciata sul mare. Ci sono patii, una maestosa torre moresca (segno distintivo dell’hotel), giardini con piscine di acqua termale, pini secolari affacciati sul golfo. E poi ancora i colori delle maioliche vietresi, come negli altri hotel del gruppo, sempre con diversi motivi decorativi, le terrazze, il piano bar e l’american bar a bordo piscina e la spa. Il Mice qui può alloggiare in 63 camere e usufruire della sala riunioni, del parcheggio e del wi-fi. Per i mo-
In questa pagina, le suggestioni del cinque stelle Il Moresco Hotel & Spa
Leohotels
Quattro hotel di charme in altrettanti angoli di Ischia: per coniugare sessioni di lavoro e momenti di relax in ambienti indimenticabili
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Leohotels
In questa pagina gli ambienti raffinati del Grand Hotel Excelsior Terme menti conviviali è a disposizione il ristorante La Pergola, dove Mina ha mosso i primi passi della sua sfolgorante carriera negli Anni 50. L’Hotel Continental Mare, insieme al Continetal Ischia, è un quattro stelle, costituito da villette con giardino disposte su terrazze panoramiche ricavate nel declivio verso mare. Oltre alle 63 camere, divise tra superior e junior suite, la struttura è dotata di due piscine, una piccola spiaggia, cui si accede attraverso una sinuosa scalinata in pietra locale, l’american bar e il ristorante La Baia che, affacciato sulla suggestiva baia di Cafiero, propone piatti della tradizione partenopea spesso utilizzando ingredienti del proprio orto.
IL REGNO DI NETTUNO
Ischia, insieme a Procida e Vivara, costituisce l’Arcipelago Flegreo e sono parte di un grande complesso vulcanico considerato tuttora attivo che, insieme al mare che le circonda, viene chiamato Regno di Nettuno. Segno della vitalità di questa natura, che congiunge acqua e fuoco, sono le numerose fonti termali, sfruttate in un’infinita serie di terme e splendidi giardini, che congiungono complessi di piscine a varie temperature a veri orti botanici e a spiagge. Il mare del Regno di Nettuno è un’area marina tra le più affascinanti e straordinarie d’Europa. I fondali e il mare sono caratterizzati da una
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assoluta varietà di ambienti che comprendono aree di coralligeno con incredibili formazioni di alghe rosse, madrepore e coralli. Le acque del Regno sono frequentate da tutte le specie ittiche tipiche degli ambienti rocciosi mediterranei, ma sono anche al centro di flussi migratori di totani e calamari e di tutte le specie del pesce azzurro e dei piccoli tunnidi. Poter visitare il Regno di Nettuno, dunque, vuole dire calarsi in uno degli ambienti più affascinanti del Mediterraneo, e insieme a Ischia permette di vivere esperienze molto diverse e tutte indimenticabili facendo spostamenti brevi, spesso di una sola giornata.
CHARME E SERVIZI AL TOP Ma scegliere Ischia come location significa cercare un territorio preciso, di prestigio e dal fascino senza tempo, e chi sceglie l’isola per un evento trova nell’Hotel Continental Ischia un approdo sicuro e affidabile. Articolato in vari edifici in stile mediterraneo, incastonati nel verde smeraldo di un parco di trentamila metri quadrati, l’hotel possiede 241 camere curate nei dettagli, divise tra doppie classic, doppie superior e junior suite, queste ultime di particolare ampiezza, raffinatezza e atmosfera. Il relax parte dalla palette di colori presenti, che aiutano a trascorrere i momenti di lavoro in totale rilassamento. Prosegue nelle piscine di acque termali perfettamente inserite nel grande parco, tra le quali spicca la Tropicale all’interno di una grande serra piena di fiori esotici. Rappresentano uno dei fiori all’occhiello della struttura e un piacere irrinunciabile per il Mice. Nella bella stagione alcune di esse, circondate da ampie terrazze attrezzate con ombrelloni e lettini, diventano scenario ideale per cocktail a bordo vasca e piacevoli momenti di break. Alla location l’hotel affianca servizi personalizzati di altissimo livello. Accanto al momento business, infatti, lo staff qualificato si occupa del soggiorno dei partecipanti, di coffee break, colazioni di lavoro e serate di gala. E per arrivare in hotel l’ufficio Mice dell’albergo
HOT TOPICS compagnia del mese
organizza trasferimenti da e per l’aeroporto, la stazione di Napoli e le principali destinazioni italiane. Le eccellenze enogastronomiche del territorio vengono esaltate nel raffinato ed elegante ristorante della struttura, capace di esprimere una cucina dal gusto contemporaneo ma ancorata alla tradizione, basata su un’attenta selezione delle materie prime. Una nota a parte meritano i dolci preparati all’interno della pasticceria dell’hotel, straordinari interpreti della tradizione ischitana e napoletana. In occasione di serate a tema la cena viene servita nel ristorante “del parco”, un ambiente totalmente immerso nel verde. Il bar dell’hotel, invece, perfetto di giorno per pause caffè o per sorseggiare un drink, di sera diviene teatro di musica live, regalando agli ospiti ulteriori momenti indimenticabili accompagnati dalle note del piano bar. Ambienti al top, ristorazione di alta qualità e servizi d’eccellenza sotto ogni aspetto hanno permesso all’Hotel Continental Ischia di diventare un punto di riferimento anche per il settore business. «Il nostro è un percorso di crescita continua», prosegue Leonessa, «dovuta sicuramente alla pubblicità positiva espressa spontaneamente dalle varie organizzazioni congressuali e segreterie che negli anni hanno apprezzato la nostra offerta, molto attenta alle esigenze di ogni singolo evento, esaltandone le caratteristiche». L’Hotel Continetal Ischia è la struttura che rappresenta al meglio la sintesi perfetta tra business e relax. Grazie infatti alle sue cinque piscine dalle diverse temperature, al centro termale, al centro wellness e al centro beauty è possibile concedersi una rigenerante pausa benessere anche dopo intense sessioni di lavoro. LA “DIFFICOLTÀ” DI SCEGLIERE A Ischia dunque la meeting industry può attingere a un’offerta davvero diversificata, come racconta lo stesso Mario Leonessa: «Si ha solo l’imbarazzo della scelta, a partire dal mare, dove chi non si accontenta di una delle tante bellissime baie dove abbronzarsi e
nuotare, può cimentarsi in regate veliche, battute di pesca sportiva o immersioni subacquee alla scoperta di fondali con estese piantagioni di posidonia, pareti ricoperte di gorgonie, anfratti in cui si nascondono centinaia di specie marine. Da non trascurare la zona collinare con i suoi panoramici percorsi di trekking che arrivano fin sulla vetta del monte Epomeo (789 s.l.m.), attraversando pregiati vigneti e boschi ombrosi. Ovviamente Ischia non manca di prodotti genuini, sia di terra sia di mare, pertanto la gastronomia è uno dei focus dell’isola, che vanta particolari specialità legate a tradizioni autoctone indipendenti dalla terraferma, servite anche in ristoranti di riconosciuto livello internazionale». Prosegue Leonessa: «Inoltre la varietà di paesaggi, scorci, piazze, monumenti è tale che probabilmente non basta nemmeno una settimana per conoscerla al meglio. Trattandosi di un’isola così ricca, la pianificazione del viaggio è un aspetto particolarmente importante, cui conviene prestare le giuste attenzioni. Il nostro concierge ha mille proposte differenti per gli ospiti: dall’affascinante Castello Aragonese che sorge su un isolotto di roccia trachitica collegato al centro storico da un lungo ponte in muratura, ai Giardini La Mortella, armonioso intreccio di piante tropicali e percorsi d’acqua creato per l’ispirazione del famoso compositore inglese Sir William Walton, dagli scavi della prima colonia greca d’Occidente, Pithecusa, alle cantine dove si produce uno dei migliori vini bianchi italiani, dalle chiese barocche dove bianche decorazioni in stucco spiccano sulle pareti in delicate tinte pastello, alle maestose torri di Forio, memoria di tragici momenti del passato, senza trascurare le destinazioni del golfo di Napoli comodamente visitabili in giornata. Durante la navigazione verso Ischia non dimenticate poi di scrutare l’orizzonte…i salti dei delfini o lo sbuffo delle balene potrebbero salutare il vostro passaggio».
In questa pagina, charme fa rima con wellness al Continental Ischia
indirizzi a fine rivista
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HOT TOPICS under the spotlight
L’anima congres Una location simbolo, un riferimento per il Mice. Un successo testimoniato dai numeri, ma anche dai numerosi eventi già realizzati e in pipe line per il 2019, che si prepara a passare alla storia come l’anno della definitiva “partenza” della Nuvola TERESA CHIODO
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C
inquantotto eventi tra congressi ed eventi corporate per oltre 320mila presenze, di cui 75mila straniere. Questi i numeri di un bilancio tutto positivo che in soli due anni ha consacrato il Roma Convention Center La Nuvola, la struttura congressuale di proprietà di Eur Spa, gestita commercialmente da Roma Convention Group (cento per cento Eur Spa), come venue tra le più apprezzate a livello nazionale e internazionale. In questi 24 mesi La Nuvola è stata scelta da marchi e società di prestigio mondiale del mondo dell’automotive, petrolifero, assicurazioni, banche, telefonia, trasporti. È stata palcoscenico per il lancio del nuovo modello della Ferrari Portofino. Asus, il colosso della telefonia, ha scelto di organizzare qui il lancio europeo del suo prodotto di punta, con una maxi convention per i buyer internazionali, coronando l’evento con un performance party di Bob Sinclair nel grande spazio forum; grandi aziende della portata di Eni, Poste, Ferrovie hanno voluto
La Nuvola per la loro convention, così come Generali, Groupama, Audi, Renault. Solo nel mese di ottobre La Nuvola ha ospitato migliaia di chirurghi specialisti per il Congresso Congiunto delle Società Scientifiche di Chirurgia ed altrettanti neurologi per la Società di Neurologia. La cartina di tornasole che ha visualizzato Roma come destinazione alla ribalta per il segmento turistico del settore congressuale e del turismo d’affari è stata Iba, l’International Bar Association, ovvero uno dei più prestigiosi eventi congressuali del mondo. Una delle più grandi e potenti associazioni, quella degli avvocati, ha scelto la Capitale e il Roma Convention Center La Nuvola per l’evento fino a oggi più partecipato di tutte le convention, portando la location e la destinazione Roma al centro del networking internazionale. Può essere considerato il primo grande evento di peso mondiale, una scommessa vinta staccando la concorrenza di destinazioni congressuali già leader come San Pietroburgo, Milano, Barcellona. Un risultato importante che depone a favore non solo dell’immagine internazionale di Roma e del polo congressuale dell’Eur, ma anche del Pil regionale e cittadino, in particolare nel settore degli alberghi, dei
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suale di Roma trasporti e del commercio, con oltre 16 milioni di indotto per la città. L’obiettivo finale è quello di stimolare e supportare costantemente il sistema congressuale, affinché l’offerta di strutture e servizi sia sempre adeguata alle esigenze di una clientela business-oriented per posizionare Roma tra le prime destinazioni congressuali insieme a Londra, Parigi, Vienna, Shanghai, Las Vegas attraverso una strategia di marketing e promozione del brand Rcc La Nuvola. TUTTI I CONGRESSI PORTANO A ROMA È il 29 ottobre del 2016 quando il Roma Convention Center La Nuvola viene lanciato sul mercato internazionale dei congressi e grandi eventi di fronte a una platea di ambasciatori, buyer, operatori turistici e stampa provenienti da tutto il mondo. Al suo secondo compleanno, il 29 ottobre 2018, La nuvola accoglie oltre duemila neurologi per il terzo giorno del Congresso della Società di Neurologia. E continua a rilanciare l’offerta, mettendo a disposizione un contesto eccezionale per creare contatti e fare business, avviare collaborazioni internazionali: un’opportunità grandissima per Roma e per l’Italia, riconducibile al potenziale di sviluppo su cui puntare
con importanti investimenti. «La valanga di avvocati – per fare un inciso con le parole del presidente di Iba Martin Šolc – che ha soggiornato a Roma nelle quattromila camere riservate (ventimila pernottamenti) degli alberghi di categoria luxury del centro storico, di via Veneto e dell’Eur, ha vissuto la città anche durante le decine di social event organizzati, regalando a Roma il suo primo “Fuori salone” – ha sottolineato Enrico Pazzali amministratore delegato di Eur Spa e Roma Convention Group – in un programma di off tra ristoranti gourmet e terrazze panoramicissime nello straordinario scenario di bellezza del patrimonio artistico dell’Urbe: dalle Terme di Diocleziano, ai Musei di Traiano, dal Chiostro del Bramante fino ai numerosi palazzi nobiliari». Uno stress test importante, quello di Iba che consente di fare ambiziose proiezioni: raggiungere oltre 180 giorni di occupazione solo nel prossimo anno. Si parla con cognizione di causa sulla base di alcuni dati: dai 110 giorni di occupazione del 2017 si è passati a 162 nel 2018, con una previsione di crescita ulteriore sul 2019 e 2020. L’obiettivo è festeggiare le cinquecentomila presenze nel corso della prima metà del prossimo anno, stimando un totale di cento eventi alla fine del 2019.
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La Nuvola ha aperto con un autunno da record, con due importanti congressi e oltre sessanta giorni di occupazione già confermati solo nell’ultimo trimestre. Dal 14 al 18 ottobre tremila chirurghi specialisti sono stati alla Nuvola per il Congresso Congiunto delle Società Scientifiche di Chirurgia e dal 27 ottobre altrettanti neurologi hanno partecipato al congresso della Società di Neurologia. L’8 e 9 novembre il Huawei Eco Connect Europe, format europeo del colosso della telefonia sui temi dell’innovazione e della tecnologia, ha portato a Roma migliaia di partecipanti da tutta Europa. «Chiuderemo il 2018 – commenta Pazzali – con un appuntamento diventato ormai fisso nel palinsesto della Nuvola, un’occasione culturale di incontro e confronto. Una manifestazione che è il più importante evento culturale ospitato nella Capitale e che quest’anno riserverà sorprese per il pubblico e per la città». E ancora, dal 5 al 9 dicembre, Più Libri Più Liberi, la fiera della piccola e media editoria, porterà alla Nuvola circa cinquecento editori indipendenti provenienti da tutta Italia. Cinque giorni e un programma culturale articolato in oltre seicento eventi in cui incontrare gli autori, assistere a reading e performance musicali, ascoltare dibattiti. Uno
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spazio per portare alla ribalta una produzione spesso nascosta e messa in secondo piano dai grandi editori, un momento che non poteva che avere una vetrina d’eccezione nel cuore di Roma, ma anche un modo per il pubblico, sempre numeroso, di mettere la testa dentro La Nuvola e tornare a sognare un po’. Qualità, capienza e versatilità degli spazi, eccellenza organizzativa e progettuale, staff di supporto preparato e qualificato, servizi e tecnologie all’avanguardia sono i plus che hanno già consacrato La Nuvola come palcoscenico ideale per il Mice che a settembre si è aggiudicato un altro evento di grande peso mondiale: la convention di Soi, il 17esimo congresso internazionale di oftalmologia per la celebrazione dei 150 anni dalla fondazione, che porterà, dal 23 al 25 maggio 2019, migliaia di delegati a Roma. IBA DA RECORD La vocazione congressuale di una destinazione può essere affermata solo facendo sistema e coinvolgendo tutti i soggetti che conferiscono valore aggiunto e plus competitivi all’offerta: dai componenti della filiera congressuale fino a chi gestisce il patrimonio culturale, artistico e naturale della località, dai servizi e alle infrastrutture messe a dispo-
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sizione dal luogo fino all’organizzazione sociale dello stesso. Su questo solco strategico stanno lavorando gli stakeholder coinvolti dall’apertura per posizionare Roma tra le prime destinazioni congressuali insieme a Londra, Parigi, Vienna, Barcellona, Shanghai, Las Vegas, attraverso un’operazione di marketing destinata a promuovere il brand Rcc. Un concept che emerge chiaro dalle dichiarazioni dell’Ad Enrico Pazzali, che ci fornisce, con dati alla mano, un bilancio decisamente incoraggiante e le proiezioni di un futuro radioso. «Iba ha aperto un autunno da record per La Nuvola. Roma Convention Group ha raddoppiato, rispetto all’anno precedente, i ricavi e triplicato gli utili. Iba – assicura Pazzali – ha rappresentato un benchmark importante per il Roma Convention Center. La Nuvola, che opera nel mercato dei grandi eventi internazionali da quasi due anni e naturalmente per la società di gestione Roma Convention Group, ci consente di puntare al futuro con l’ambizione di raggiungere una maggiore occupazione nel prossimo anno. I numeri ci confermano che stiamo crescendo: festeggeremo le cinquecentomila presenze e i cento eventi nel corso del prossimo anno. Questi risultati migliorativi – prosegue Pazzali
–, riconducibili principalmente a maggiori ricavi delle vendite e delle prestazioni che raddoppiano, passando da 2,5 milioni di euro del 2017 a 4,9 milioni di euro del 2018 (+92%), nonché al contenimento dei costi di struttura, sono la dimostrazione tangibile della buona performance che stiamo registrando e del gradimento che sta riscuotendo sul mercato il polo congressuale dell’Eur. Chiuderemo simbolicamente l’anno – conclude Enrico Pazzali – con una nuova edizione, dal 5 al 9 dicembre, di Più Libri Più Liberi, la fiera della piccola e media editoria, che lo scorso anno ha fatto registrare oltre centomila presenze, segnando un successo senza precedenti, grazie al traino della venue. Un evento che ci vede anche nella veste di co-produttori, e per il quale lo scorso anno abbiamo scelto di sostenere il tema della legalità e che quest’anno riserverà sorprese e novità. Vogliamo che La Nuvola rappresenti il volto business e internazionale di Roma nel mondo come prodotto di legalità, bellezza, innovazione, capace di attrarre a Roma un turismo d’affari con una elevata capacità di spesa, che porterà alla città risorse e occupazione». indirizzi a fine rivista
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Per lavorare in alta quota tra le montagne, alleggerire il carico delle tensioni e delle responsabilità incontrando un ambiente favorevole, dove il benessere si aggiunge ai compiti e alle incombenze, la cortesia influenza il buonumore, ed il piacere di non vedere il solito ufficio ma panorami unici ed indelebili dove la montagna ispira le intuizioni e le idee. Le nostre 6 sale meeting possono ospitare fino a 400 posti e sono dotate delle piu’ avanzate tecnologie ed inoltre ogni aspetto dal coffee break con pasticceria fresca a un light lunch fino ad una cena di gala e’ sapientemente curato dai nostri chef
104 camere di diverse tipologie 2 ristoranti Après Ski Sala biliardo e sala carte Beauty Farm 1.000mq 2 piscine coperte e riscaldate Centro congressi fino a 400 partecipanti Parcheggio coperto Garage
GRAND HOTEL PRESOLANA Via Santuario 35 - Castione della Presolana - BG Tel.+39 0346 32911- Fax +39 0346 32922 info@grandhotelpresolana.it - www.grandhotelpresolana.it - www.mytoshotels.it
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Fuori dal coro
Conflitto o confronto? Q
ualunque azienda, anche la più tecnologica, è ancora (per fortuna) composta da esseri umani e perciò esposta alle numerosissime variabili legate alla sfera privata di ciascun membro del gruppo, a un diverso modo di approcciarsi a situazioni stressanti. Il conflitto è quindi inevitabile. Va riconosciuto e affrontato. Ci sono diverse tipologie di conflitto: quelle interne a specifiche divisioni o gruppi di lavoro, il più delle volte determinate da una redistribuzione scorretta dei carichi di lavoro o ad atteggiamenti poco rispettosi di un singolo nei confronti dei membri del gruppo; quelle che coinvolgono diverse divisioni all’interno della stessa realtà operativa; il conflitto fra team e management, determinato molto spesso dall’incapacità di quest’ultimo di comunicare con chiarezza la direzione verso cui tutti dovrebbero remare; infine, il conflitto più pericoloso di tutti, interno a un management composto da due o più persone che, pur avendo aree di competenza diversa, esercitano un ruolo di leadership paritaria nei confronti del team. Un conflitto interno al management, nasconde un potenziale esplosivo perché di fatto annulla la leadership di tutti i soggetti coinvolti e può facilmente portare alla disgregazione del team. Eppure il conflitto non è soltanto un pericolo. È anche una enorme opportunità di crescita. La parola conflitto è infatti spesso associata a parole come “scontro”, “litigio” o “aggressività”. Raramente invece la si riconosce per ciò che rappresenta davvero: una enorme opportunità
di confronto che, se affrontato in modo costruttivo, non può che determinare una crescita personale e del gruppo. Tuttavia stabilire come, dove e quando affrontare il toro per le corna è esercizio complesso. Per questo motivo, si deve partire da un presupposto ineludibile: abbandonare la ricerca della ragione assoluta, non andare alla ricerca di chi ha torto e chi ragione, di un vincitore e di uno sconfitto. Neanche la ricerca del compromesso a tutti i costi è la soluzione se lascia tutte le parti scontente. Il punto è questo: l’obiettivo deve essere quello di uscire dal conflitto sapendo che ciascuno è soddisfatto di aver trovato un punto d’incontro con l’altro. Un percorso complesso che deve considerare gli interessi di tutti gli attori coinvolti, separando le persone dal problema e coinvolgendole nella ricerca di una soluzione accettabile per tutti e condivisa dalla maggioranza. Non è un lavoro semplice e improvvisarsi è estremamente pericoloso. Per avere successo nella mediazione non basta ergersi a giudice. Bisogna che le parti ti riconoscano come persona tecnicamente ed emotivamente capace di gestire il conflitto. E serve una autoanalisi approfondita per accertarsi di non essere personalmente coinvolto o addirittura la causa di esso. Il metodo più corretto per gestire un conflitto è quindi quello che presuppone un confronto aperto e una alta propensione alla collaborazione e alla comprensione reciproca. Attraverso un dialogo assertivo non mosso dalla volontà di litigare ma di esprimere un proprio
Non c’è azienda che non debba confrontarsi di tanto in tanto con conflitti in grado di rallentare il buon funzionamento dei processi operativi e quindi, più in generale, delle performance aziendali punto di vista, di partecipare attivamente al confronto, con la consapevolezza che il proprio pensiero non sia per forza verità assoluta, si esprime rispetto per sé stessi prima ancora che per i propri interlocutori. Questa modalità però richiede tempo. Non basta l’intenzione. Occorre un contesto favorevole. Ecco perché spesso si perde una grande occasione quando si organizzano team building ed eventi aziendali e si tende “solo” a favorire la coesione per mezzo della condivisione di una esperienza; si riproducono dinamiche di squadra attraverso attività di team building invece che cercare un confronto costruttivo attraverso le medesime. Per qualche giorno, si lasciano i problemi dentro l’ufficio e si prova a creare un clima spensierato e divertente, fuori dalle quattro mura che rappresentano il teatro dei problemi, come se la colpa fosse dei muri stessi. Poi si torna in ufficio e i conflitti di fondo sono rimasti lì dove li abbiamo lasciati. Invece è proprio attraverso queste azioni che si determinano le condizioni ideali per affrontare i conflitti con spirito assertivo, concedendosi il privilegio di prendersi un po’ di tempo per esprimere con calma un proprio punto di vista e per ascoltare quello degli altri. Insomma, per crescere.
EMANUELE NASTI General manager Htms International enasti@htmsinternational.com
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italy docet
Rete d’imprese vs. community C’è una differenza sostanziale tra le associazioni d’imprese e quelle di professionisti. Perché se le prime hanno l’obiettivo di fare business, le seconde concorrono a incrementare le singole professionalità
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RODOLFO MUSCO pubblicista e meeting architect certificato Cmp, Cmm, Cme-it musco@motivationandevents.com
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uesto argomento mi sta a cuore perché ho lavorato con passione in entrambi i gruppi. Infatti sono stato il promotore della prima rete d’imprese in Italia dedicate all’organizzazione e gestione di convegni, e il co-fondatore – assieme a Francesca Buccafusca – del primo capitolo della Meeting Professionals International al di fuori del Nord America. Le reti d’imprese – o “associazioni” – hanno essenzialmente lo scopo di operare in sinergia per procurarsi clienti e per collaborare tra di loro alla produzione di quanto è necessario per soddisfare le esigenze dei committenti. Alcune reti includono tra i soci fornitori di strutture e servizi e richiedono a tutti i membri quote di partecipazione per poter finanziare la promozione nei mercati di loro interesse e fare in modo di acquisire i clienti potenzialmente interessati alle loro attività. Si tratta, essenzialmente, di attività “commerciali”. Ed è so-
stanzialmente l’attività di alcuni operatori che si associano sotto l’insegna di “convention bureau”. Diverse sono le attività e gli scopi delle associazioni internazionali di professionisti. Prendiamo, per esempio, Mpi, associazione di 18mila operatori del settore convegni ed eventi aggregativi. Anche per l’adesione a queste associazioni si paga un fee annuale, ma a farne parte sono persone, non imprese. Gli obiettivi non sono quelli di accaparrarsi clienti e business, ma di collaborare lealmente per migliorarsi e migliorare le proprie performance con scambi di esperienze, consigli, suggerimenti e collaborazione quando è necessaria. Per esempio, l’edizione di All Members Forum Digest ricevuto via web a inizio ottobre contiene, tra gli altri, messaggi e richieste come: • Buon pomeriggio Mpi Community! Avrei bisogno di un consiglio su software / programmi che consentano alla mia azienda di raccogliere firme elettroniche
sui documenti inviati via email. Apprezzo qualsiasi suggerimento su cosa usare e cosa evitare! • Conoscete un quartetto di jazz di Los Angeles che può suonare durante un post evento aziendale? • Ciao a tutti. Sto cercando città che siano facili da raggiungere e relativamente convenienti per un convegno di un giorno. Ringrazio in anticipo per i suggerimenti. (Ha ottenuto 24 risposte in meno di tre ore). • Qualcuno ha qualche raccomandazione per la stampa di badge sul posto? Mi piace … ma il prezzo è fuori dal mio budget. Qualcuno ha trovato altre opzioni? (12 risposte ben articolate in meno di due ore). Mi paiono ottimi esempi di collaborazione spontanea e utile tra i componenti della community: trasferimento immediato di conoscenze, informazioni e suggerimenti. Senza contare i segmenti di formazione via web e la collaborazione per far conoscere i cardini della meeting industry nelle scuole superiori e nelle università. Le community concorrono decisamente all’incremento della professionalità del nostro settore. E, indirettamente, a sviluppare business.
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Workout
Se manca si sente Se in azienda non esiste un sistema chiaro di gestione della performace, possono insorgere diversi problemi che rischiano di intaccare... la performance stessa!
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SIMONA CIOTTI Hr manager e coach simona.ciotti.MeC@gmail.com
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l sistema di gestione della performance è il modo consolidato per orientare i comportamenti che portano al risultato aziendale convogliando la motivazione delle persone verso una direzione chiara e condivisa. La presenza di tale processo non può essere un “nice to have”, se si considera che quando manca è significativo l’impatto sulla capacità dei capi di dirigere il proprio team, sulla motivazione delle persone e sulla percezione di equità e meritocrazia che può esserci in azienda. Il sistema di valutazione della performance va però ben oltre l’allineamento agli obiettivi aziendali e la valutazione del contributo del singolo. Va anche oltre il fatto che, almeno per due volte l’anno, capo e collaboratore si incontrino per parlare di risultati e aspettative da ambo le parti. Di fatto quell’incontro rafforza il legame con il capo e con l’azienda stessa e questo legame rappresenta anche la cono-
scenza che in azienda c’è del dipendente, di come lavora, della sua disponibilità e delle sue esigenze. Insomma, con tale sistema, la competenza presente e anche l’aspirazione al suo sviluppo diventano patrimonio dell’azienda. Se manca il sistema di gestione della performance, al contrario, il dipendente rischia di essere conosciuto, valutato e rappresentato solo dal capo. E cosa succede allora se il capo va via? In assenza di un sistema che gestisca le persone in questo modo, se il capo va via, il dipendente perde il contatto diretto con l’azienda e può arrivare a pensare di non avere più un legame con questa. Ricordo a tal proposito gli sguardi smarriti di un gruppo di dipendenti alla comunicazione del direttore storico che annunciava la sua uscita dall’azienda: il capo uscente li rassicurava che aveva raccontato di loro alle risorse umane e che quindi non sarebbero stati abbandonati, ma la preoccupazione serpeggiava tra di loro. Sebbene, per chi abbia sempre lavorato in aziende in cui la performance viene gestita con un sistema, possa sembrare impos-
sibile che ci siano realtà aziendali in cui tale sistema non esista ancora e si brancoli tra approcci gestionali da leader accentratore stile Anni 80 e il timore di dare un benché minimo feedback al collaboratore per paura di non saperne gestire la reazione, in Italia ci sono ancora situazioni che si sono fermate agli splendori del boom economico dello scorso secolo e sono numerosi anche i casi di multinazionali che non hanno mai investito nella gestione delle persone in questo senso. In un mondo sempre più basato su una leadership connessa e sulle competenze come elemento distintivo dell’azienda, un approccio aziendale che non si prenda cura dello sviluppo del capitale umano con strumenti di gestione di base, come appunto è un sistema di gestione della perfomance, non potrà che avere forti ricadute sulla performance aziendale stessa e a nulla serviranno i team building fatti di tanto in tanto per creare gruppo, perché al variare degli elementi del sistema l’equilibrio si dovrà ricreare con un nuovo team building e alla fine anche questo perderà di significato.
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HOT TOPICS in my opinion
Riflessioni... in formazione
Gestire il cambiamento La resistenza al cambiamento è insita nella nostra mente e ha un nome, “pregiudizio dello status quo”. Ma, nella nostra mente, convivono anche le risorse per contrastarla
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PAOLA SABBATINI Formatore, coach e senior partner Newcom Consulting paola.sabbatini@newcomconsulting.it
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rovo sempre un certa nostalgica magia, quando sento qualcuno dire: «Si è sempre fatto così!». Mi immagino il poveretto o la poveretta arroccati nel loro castello di carta, con il ponte levatoio alzato, a buttar giù olio bollente a chiunque cerchi di farli ragionare. Combattono fino allo stremo una guerra persa contro i cambiamenti. Fino a quando non sono costretti a sventolare bandiera bianca e ad adeguarsi finalmente anche loro, fino al successivo cambiamento… Ma perché è così difficile cavalcare i cambiamenti? Perché anche quelli positivi, talvolta ci spaventano? Gli psicologi hanno scoperto che il nostro cervello tende a mantenere lo status quo! Di fronte a situazioni di incertezza, a cambiamenti inaspettati, dove sono in gioco diversi fattori da prendere in considerazione, la nostra mente predilige la situazione attuale, anche quando si dimostra meno vantaggiosa. È un errore
che facciamo tutti, chi più, chi meno. Si chiama “pregiudizio dello status quo”: ci rende resistenti al cambiamento. Come se non bastasse, siamo animali abitudinari, amiamo le nostre routine: abbiamo abitudini per tutto! Frequentiamo gli stessi posti, ristoranti, negozi, locali. Facciamo sempre le stesse azioni: appena ci alziamo al mattino, la strada per andare al lavoro, l’organizzazione della nostra giornata. Passiamo il nostro tempo con le stesse persone. Usiamo le stesse strategie per raggiungere i nostri obiettivi e tendenzialmente pensiamo sempre allo stesso modo, grazie alle nostre convinzioni, credenze e giudizi. I cambiamenti mettono a dura prova tutto ciò: dai più piccoli a quelli più complessi, impongono di uscire dalla nostra comfort zone, alla ricerca di nuove e più funzionali abitudini. Così, sempre più spesso oggi, i manager si trovano a dover gestire tre tipologie di sfide: imparare a gestire i propri cambiamenti; aiutare i collaboratori a gestire quelli del team; facilitare il cambiamento nei propri clienti. Come fare? Possiamo dotarci di tre risorse. Una prima risorsa importante
è sapere come ciascuno di noi reagisce ai cambiamenti. Attraversiamo quattro fasi. Dapprima opponiamo un deciso rifiuto: come struzzi nella sabbia, non accettiamo che l’evento destabilizzante sia capitato proprio a noi. Poi cerchiamo di resistere strenuamente: vogliamo che nulla cambi nella nostra vita, per cui lottiamo, ci arrabbiamo, ostacoliamo, boicottiamo, resistiamo nelle nostre vecchie abitudini. A un certo punto iniziamo ad accettare che gli eventi siano mutati: abbiamo lasciato andare il passato e iniziamo ad adeguarci al nuovo contesto. Infine, possiamo integrarci: abbiamo consolidato nuove abitudini e ci sentiamo bene nella nuova condizione. La seconda risorsa si chiama resilienza. È la capacità di riprendersi dalle avversità, diventando ancor più forti di prima. La terza ha a che fare con il governo delle abitudini. Se da una parte ci aiutano a risparmiare le energie, dall’altra, non tutte le abitudini sono funzionali. È, quindi, indispensabile comprendere quali contribuiscono al nostro benessere e al raggiungimento dei nostri obiettivi e quali invece non sono salutari, scoprire come funzionano e come modificarle.
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CONVENTION AZIENDALI
Tecnologia, interazione, creatività: le convention si “svecchiano” Come cambia e si evolve questo format in perenne trasformazione e che sembra non conoscere crisi: abbiamo fatto il punto con quattro operatori del comparto CLAUDIO MARCHI
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ra i principali strumenti della comunicazione aziendale, interna ed esterna che sia, un ruolo rilevante lo svolgono le convention, che possono essere rivolte ai dipendenti come ai clienti e ai fornitori, coinvolgendoli in un momento d’incontro che offra spunti di riflessione sulle opportunità di crescita dell’azienda e della propria carriera in un ambito comunque festoso e coinvolgente. Ma se le finalità, gli obiettivi e il ruolo delle conven-
tion sono immutati e probabilmente immutabili negli anni passati e in quelli a venire, il modo di proporle e condurle sta cambiando, così come cambiano le richieste delle aziende alle agenzie e ai fornitori che le organizzano e le implementano. In particolare, ascoltando gli “addetti ai lavori”, appare sempre più importante l’aspetto creativo di questo tipo di appuntamenti, specialmente se sviluppato attraverso le nuove tecnologie, il cui progresso si dimostra sempre più veloce: spesso sono infatti le stesse tecnologie a suggerire (quando non a imporre) cambiamenti nella conduzione delle convention, per cercare di renderle sempre più efficaci ai fini della comunicazione di un’azienda, della sua reputazione e della coesione e condivisione
CONVENTION AZIENDALI d’intenti al suo interno. Con quattro operatori dell’organizzazione e conduzione di convention aziendali, abbiamo provato a fare un quadro della situazione di questo particolare comparto d’attività: come sta mutando, cosa resta di base, cosa evitare e cosa promuovere, come si potrà e dovrà evolvere. CREATIVITÀ E COMUNICAZIONE La prima domanda che abbiamo rivolto loro, chiedendo ovviamente di rispondere ciascuno secondo la propria esperienza, è in quale modo si è evoluto il business delle convention aziendali, nel corso dell’ultimo decennio, e in quale direzione si sta orientando. «Secondo me ci sono da dividere due grandi mercati: c’è quello dei piccoli eventi, piccole convention e quello delle grandi convention. Ormai i piccoli eventi vengono organizzati anche direttamente dalle aziende senza più il supporto di agenzie o vengono curati da piccole realtà che si occupano di meeting o convention di quelle dimensioni e che non hanno una grossa fase di preproduzione o di produzione dell’evento. Mentre le grandi convention o i grandi eventi vengono sempre realizzati con il supporto di grandi agenzie che usano tutte le loro risorse e conoscenze per mettere in piedi eventi che diventano memorabili», ha risposto Alberto Kellner, Ceo di Laser Entertainment, aggiungendo: «L’altra grande cosa è che c’è sempre più la richiesta di interagire con il pubblico o con le persone che vengono coinvolte in questi eventi. Quindi non più eventi a senso unico ma la possibilità di avere la reale interazione con i partecipanti, che possa essere dalla votazione all’intervento con i telefonini, ma anche sentire proprio che cosa le persone vogliono prima dell’evento o anche durante l’evento stesso». Per Laura Dettori, direttore esecutivo di Synapsy Mice (realtà nata un anno fa, costola dell’agenzia Synapsy Events per meeting e
convention), «I clienti chiedono di prestare forte attenzione a due aspetti, che considerano oggi un valore aggiunto: il primo è la creatività, che significa fantasia sicuramente, ma anche grande capacità di esecuzione con un focus orientato alla cura dei dettagli, ai contenuti e alla qualità. Il secondo è la comunicazione, perché oggi ci sono realtà che devono gestire aspetti delicatissimi nei confronti dei dipendenti o degli azionisti e quindi devono far capire in modo chiaro ed efficace che i soldi utilizzati per una convention sono un investimento e non una spesa. Ce ne sono pochi? Forse, ma io credo che ci sia solo più attenzione a come si spendono. Ed è un atteggiamento che condivido pienamente. Un forte impianto di comunicazione agisce anche su questi aspetti, giustificando determinate azioni all’interno dell’azienda, al mercato e ai clienti. L’evento è un modo per comunicare qualcosa di importante agli interlocutori quotidiani di un’impresa: fornitori, collaboratori, dipendenti, clienti». Secondo Pier Paolo Roselli, founder dell’Immersive Dinner Show, invece, la chiave del successo di una convention sta nell’innovazione tecnologica che «negli ultimi dieci anni ha messo le agenzie nella condizione di creare eventi sempre più spettacolari e coinvolgenti al fine di renderli unici e memorabili. Il focus delle convention è creare “esperienze” sempre più innovative per i propri invitati, al fine di trasferire il messaggio del board, molto spesso legato ai valori e agli obiettivi dell’anno».
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ALBERTO KELLNER, Ceo di Laser Entertainment «La tecnologia in parte ha svecchiato i format. Tecnologia che però non va considerata fine a se stessa ma sempre d’aiuto ai concetti importanti, perché noi possiamo fare anche uno spettacolo laser, ma se poi nel messaggio che viene trasmesso non ci sono i contenuti, abbiamo solo visto un bello spettacolo. È fondamentale che ci siano contenuti validi».
FORMAT: COSA C’È DI NUOVO Abbiamo quindi chiesto: i format che funzionavano dieci o venti anni fa reggono ancora? Cosa li ha “svecchiati”, cosa è cambiato? «In parte sì, i vecchi format reggono – ha affermato Alberto Kellner – perché comunque c’è sempre una parte di presentazione dell’azienda o del management che viene LAURA DETTORI, direttore esecutivo di Synapsy Mice «Una volta la platea di una convention era un ricettore passivo, oggi interagisce, collabora, parla, può intervenire. Il punto debole potrebbe essere rappresentato dell’eccessiva voglia di protagonismo del top management, che in tanti casi pensa di poter condurre una convention come se fosse l’azienda, ma purtroppo non è così».
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PIER PAOLO ROSELLI, founder di Immersive Dinner Show «Sono “up” tutte le forme di comunicazione interattiva che si rivolgono al partecipante in modo originale, spontaneo, senza far vivere in modo passivo il messaggio aziendale, mentre sono “down” l’eccessivo utilizzo degli strumenti digital, che invadono sempre più il nostro quotidiano e che quindi rischiano di essere controproducenti al fine del raggiungimento degli obiettivi di comunicazione».
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mantenuta sotto varie forme, magari con più spettacolarizzazione, magari con l’intervento di testimonial che aiutano a snellire tutto l’evento; le convention di oggi, tuttavia, hanno preso spunti anche dalla televisione, come i format talk show e cose di questo tipo. Però rimane sempre il nocciolo duro, che è poi una presentazione di slide e di concetti che devono essere comunque divulgati o presentati nell’abito della convention. Oppure per la presentazione di un prodotto c’è sempre il classico momento del “reveal”: chiaramente al giorno d’oggi è molto più tecnico e spettacolare di una volta. Questi sono due fattori che secondo me rimangono e rimarranno ancora». «La tecnologia – ha spiegato ancora Kellner – in parte ha svecchiato i format. Tecnologia che però non va considerata fine a se stessa ma sempre d’aiuto ai concetti importanti, perché noi possiamo fare anche uno spettacolo laser, ma se poi nel messaggio che viene trasmesso non ci sono i contenuti, abbiamo solo visto un bello spettacolo. È fondamentale che ci siano contenuti validi». Laura Dettori, da parte sua, pensa che gli eventi abbiano «totalmente cambiato faccia. Come succede in tutti i mercati, l’industria eventistica non è rimasta ferma e si è evoluta, ma questo non significa che si sia buttato via tutto quello che di buono ci insegna l’esperienza, anzi. Abbiamo aggiunto idee, tecnologia, creatività e comunicazione in modo da arrivare a uno sviluppo profondo dell’evento, che tocca punti diversi: deve essere piacevole e memorabile, deve saper informare e veicolare dati, posizionamento e numeri, ma deve anche essere espressione dei valori dell’azienda committente e delle persone che ne fanno parte, deve essere un consolidamento del senso di appartenenza e sensibilizzare le corde motivazionali dei collaboratori. E infine, spesso e volentieri deve anche essere “spiazzante” nell’aspetto di entertainment più che in quello istituzionale.
E deve farlo ottimizzando budget e tempo, perché a queste iniziative partecipano in prevalenza i migliori e più meritevoli rappresentanti dell’azienda o i più produttivi, quindi non li si può tenere fermi per periodi più lunghi di un fine settimana». Un po’ diverso il parere di Pier Paolo Roselli: «I vecchi format di dieci-venti anni fa non funzionano più perché dal 2010, con il grande sviluppo del digital e delle tecnologie, si interagisce sempre più con gli ospiti in sala con modalità ancora più evolute, sia a livello di allestimenti e scenografie delle sale, sia a livello di engagement degli ospiti e quindi la sfida creativa sta nell’utilizzo delle tecnologie in modo sempre più innovativo e memorabile». Emanuela Giordano, founder e creative manager di Quid Italy, ha risposto che «per quanto riguarda il nostro comparto, ciò che ha svecchiato i format è la presenza sempre più frequente di testimonial di ogni ambito, che portino la loro esperienza a supporto dell’azienda e dei partecipanti. Una voce incisiva e qualificata che possa ispirare i partecipanti. Anche la parte spettacolare a supporto e alleggerimento di una convention ha cambiato i format standard: oggi sono richiesti show e performance che portino un valore aggiunto all’evento, possibilmente o preferibilmente consentendo una personalizzazione a tema, se non addirittura la realizzazione tailor made, punto di forza del nostro studio creativo». «Senza dubbio la volontà di stupire, sorprendere e lasciare un ricordo indelebile nei partecipanti – ha aggiunto Giordano – è la rotta verso la quale si dirigono quasi tutte le convention di oggi, se non altro le convention di una certa importanza. Molti clienti, non tutti ma molti, hanno capito che la soglia di attenzione della platea ha un limite: come è risaputo, dopo dieci minuti di chiacchiere la gente inizia ad annoiarsi, soprattutto se l’oratore non ha una dialettica vivace, e ammettiamolo: sono davvero pochi quelli che ce l’hanno… Quindi ogni mezzo è valido per tenere alta l’attenzione, e qui tecnologia, performance, conduttori e testimonial entrano in gioco: una squadra di “campioni” in campo per fare goal! Non basta più solo la parte istituzionale, i partecipanti e i committenti sono diventati un pubblico esigente e saperli accontentare è la carta vincente». UP AND DOWN... A questo punto, abbiamo voluto sapere dai quattro operatori cosa, in questo millennio, si può considerare “up” oppure “down” in una convention aziendale, sotto ogni punto di vista. Per Alberto Kellner, «sicuramente gli interventi troppo lunghi e il distacco che può esserci tra il management e la platea sono un fattore down che al giorno d’oggi deve essere evitato perché dà un segno di vecchiume proprio. Presentazioni molto lunghe e noiose: è molto meglio fare qualcosa di breve e intenso, che si ricorda, piuttosto che pre-
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TESTIMONIAL: ESSERE FAMOSI NON BASTA
Anche la figura e il ruolo del testimonial delle convention si è modificato e si è adattato sia al cambio generazionale sia alla necessità di veicolare contenuti anche attraverso il personaggio famoso, che deve quindi essere scelto coerentemente con il progetto dell’evento: «Un tempo la richiesta era limitata a personaggi dello sport, spettacolo, giornalismo – afferma Emanuela Giordano –. Oggi il campo si è allargato davvero a qualsiasi ambito: dagli ex politici ai top manager di grandi aziende, dai personaggi autorevoli della cultura ai geniali inventori di innovative start up. Anche gli astronauti o i professionisti di campi un tempo non considerati oggi sono vere star. Un esempio? Gli chef, che oggi fanno concorrenza spietata ai grandi nomi del campo dello spettacolo». E al testimonial non viene più chiesto solamente di “fare la comparsata”
alla convention: «Un’altra richiesta frequente – conferma Giordano – è la conduzione dell’evento a cura di un giornalista invece che un personaggio dello spettacolo: un tempo era una rarità ma negli ultimi anni è diventata una richiesta frequente». Nella foto, Emanuela Giordano e Paolo Rossi sentazioni o convention che durano un’intera giornata ma che alla fine hanno lasciato poco e si vede gente che si collega con i telefonini, guarda altre cose, non presta attenzione ma sta lì solo perché costretto dall’azienda. Questo diventa una perdita di tempo e di denaro per tutti». Mentre da un punto di vista “up”, Kellner vede «la condivisione dei concetti su social o reti aziendali, oppure poter far vedere in streaming quello che succede durante la convention per le persone che non possono essere fisicamente sul posto» e inoltre «poter usufruire di tecnologie visive di grande impatto, che consentono un ricordo migliore di ciò che si è visto, dell’evento, e anche della partecipazione. Tutte cose che non esistevano dieci o venti anni fa». E per agevolare l’uso della tecnologia, ha spiegato
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Kellner, «noi abbiamo realizzato un grande studio a Cologno Monzese: dove c’è la nostra sede, abbiamo allestito una sala prove e test, sia per dimostrare queste tecnologie, sia per fare un work in progress proprio nella preparazione di un evento. Questo ci permette di poter fare dei test con il cliente, seguire tutta la fase di lavorazione, adattare queste tecnologie alle richieste del committente e portarle nel momento dell’evento già testate, approvate e quindi senza sorprese. Inoltre c’è il vantaggio di avere costi più contenuti». Laura Dettori si è detta convinta che “il punto forte up” sia un altro aspetto del cambiamento in atto: «È “up” ribaltare i meccanismi. Faccio un esempio: una volta la platea di una convention era un ricettore passivo, oggi interagisce, collabora, parla, può intervenire. Il punto debole potrebbe essere rappresentato dell’eccessiva voglia di protagonismo del top management, che in tanti casi pensa di poter condurre una convention come se fosse l’azienda, ma purtroppo non è così. Insomma, a ognuno il suo mestiere. Sono grandi manager, non fanno i conduttori o i moderatori. Hanno un ruolo importante e va tutelato gestendoli al meglio. Da questo punto di vista si nota un’inversione di tendenza, per fortuna. Iniziano a capire il valore che abbiamo non solo nella gestione dell’iniziativa, ma anche nella fase di consulenza, sia nei loro confronti sia in quelli delle persone che partecipano». Parzialmente sulla stessa linea Pier Paolo Roselli, che considera “up” «tutte le forme di comunicazione interattiva che si rivolgono al partecipante in modo originale, spontaneo, senza far vivere in modo passivo il messaggio aziendale», mentre considera “down” «l’eccessivo utilizzo degli strumenti digital che invadono sempre più il nostro quotidiano e le nostre sfere personali e che quindi rischiano di essere controproducenti al fine del raggiungimento degli obiettivi di comunicazione». Emanuela Giordano, infine, reputa invece “down”, nell’era del digitale e tecnologico, «l’uso sfrenato e spesso inutile dei materiali
CONVENTION AZIENDALI cartacei, sarà perché io sono per l’ecosostenibilità – non a caso sono uno dei soci fondatori di Phoresta Onlus, che si occupa di riforestazione, conservazione del verde e di crediti per l’abbattimento delle emissioni di Co2 anche per gli eventi –, ma chili di carta stampata spesso inutilizzata o abbandonata dai partecipanti oggi a mio avviso sono davvero down! Si stampa tantissima carta, spesso in quantità esagerate: quante volte ho visto buttare pacchi di brochure o volantini neppure sballati, un’assurdità». «L’uso della tecnologia per comunicare i contenuti di un evento – ha spiegato Giordano – a mio avviso è senza dubbio più innovativo, non solo per evitare gli sprechi ma anche perché si trasforma in un mezzo più interattivo per i partecipanti e resta nel computer o smartphone delle persone più a lungo, mentre la carta spesso finisce nel cestino dopo pochi minuti: la carta pesa! Sempre in tema di sprechi, anche il cibo intonso gettato via dai catering o dai ristoranti in merito a pranzi, aperitivi e cene negli eventi è un tema down: ammiro aziende e colleghi che si preoccupano di avere, tra i partner della convention, onlus che rilevano i pasti non consumati per non sprecarli e utilizzarli per persone in stato di disagio. Diciamo che oggi non fare saving in azienda o in un evento, e non preoccuparsi a 360 gradi dell’ecosostenibilità, come per esempio compensare le emissioni del parco macchine aziendale o le emissioni di una convention o evento che sia, è assolutamente down. Poi ci sono altri temi down, che sicuramente hanno trattato i miei colleghi intervistati…». È al contrario “up”, per Emanuela Giordano, «esattamente quello che ho indicato in precedenza, ossia l’ecosostenibilità e l’attenzione a ridurre, se non eliminare, gli sprechi che sono assolutamente ingiustificabili». TRA SPETTACOLARIZZAZIONE E INTERATTIVITÀ Infine, quali sono le richieste più frequenti da parte dei clienti in merito a questo genere di eventi?
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«Al di là dei classici laser show e interventi con i laser, che è stato il nostro core business e ancora lo è – ha risposto Alberto Kellner –, ci chiedono tutta una serie di spettacolarizzazioni che vengono realizzate mediante tecnologie video, quindi: allestimenti particolari con diverse forme di schermi, sia con led e sia con le proiezioni, proiezioni interattive, proiezioni a 360 gradi immersive nell’ambiente (quindi proiezioni su tutti i lati di una sala o di un congresso); video mapping: ormai qualsiasi proiezione viene chiamata video mapping, quando invece si tratta di una cosa un po’ particolare, ma viene sempre richiesto, e chiaramente anche la possibilità di utilizzare delle proiezioni olografiche. Ultimamente sono in uso le cosiddette “mostre interattive”, come esperienza conclusiva o a supporto (benefit) di un evento aziendale: alcune sono in video mapping e altre invece sono solo proiezioni». Laura Dettori evidenzia invece un altro tipo di richiesta crescente: «I clienti ci chiedono sempre più di rendere l’evento interattivo tra i partecipanti attraverso l’utilizzo dei social. Quindi creare gruppi chiusi, dove anticipare i contenuti, lanciare keyword, fare in modo che i partecipanti possano interagire con domande e risposte, tra di loro. Ci chiedono di divertirsi facendo business, svecchiando i for-
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EMANUELA GIORDANO, founder e creative manager di Quid Italy «Senza dubbio la volontà di stupire e lasciare un ricordo indelebile nei partecipanti è la rotta verso la quale si dirigono quasi tutte le convention di oggi. Molti clienti hanno capito che la soglia di attenzione della platea ha un limite: come è risaputo, dopo dieci minuti di chiacchiere la gente inizia ad annoiarsi, soprattutto se l’oratore non ha una dialettica vivace. Ogni mezzo è allora valido per tenere alta l’attenzione, e qui tecnologia, performance, conduttori e testimonial entrano in gioco».
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mat del passato. Comunicazione e business devono andare su binari paralleli e convergere verso una decisa spinta motivazionale». E poi, «video e app. I contenuti video non sono più solo un supporto allo speech di un relatore o un manager. Sono dei racconti dell’iniziativa, dell’azienda e delle attività che vengono svolte. Viene richiesta un’intensa attività di story-telling. Questo significa che “entrano in campo” diverse figure professionali, come autori, copywriter, video maker. Le app invece fanno da supporto, oltre che alla comunicazione, anche alla gestione stessa dell’evento, alla segreteria organizzativa e a tutti (o quasi) gli aspetti logistici. Inoltre, sono applicazioni che rimangono all’azienda e possono essere utilizzate su diversi fronti, anche e soprattutto post evento». «Stanno iniziando ad avere un peso notevole anche realtà virtuale e realtà aumentata – ha continuato Dettori – ma c’è ancora poca consapevolezza rispetto al loro utilizzo. In realtà sarebbero strumenti perfetti nella gestione complessiva dell’operazione e si integrerebbero perfettamente con tutti gli aspetti, i valori e le esigenze del cliente. A chiudere il cerchio le richieste che vertono su testimonial e intrattenimento. In passato questo aspetto era totalmente slegato dalla convention, perché si temeva potesse “sporcare” l’istituzionalità degli interventi, oggi stiamo cercando invece di immergere gli show all’interno di tutti i momenti dell’iniziativa, in modo da renderla più dinamica, veloce e divertente. Devo dire che quando troviamo interlocutori ricettivi in questo senso, l’evento assume una connotazione decisamente migliore, più fluida. Questo permette anche di avere una partecipazione maggiore nelle edizioni successive. In pratica: se rendo divertente una cosa noiosa, la gente ci torna volentieri e l’azienda parla a persone più attente e motivate». Da queste azioni, poi ci sono da considerare tutte le derive di comunicazione in relazione a social network, blogger, influencer e youtuber. Per l’esperienza di Pier Paolo Roselli, «le richieste più frequenti in ambito di convention sono sicuramente la ricerca di location che possano stupire e rendere memorabile l’evento. È chiaro che tutto ciò dipende dal
numero degli invitati, perché le location in Italia in grado di accogliere un numero elevato di persone – ha affermato – non sono tante e sono più o meno sempre le stesse, mentre per un numero ridotto di partecipanti è possibile far vivere esperienze uniche attraverso l’utilizzo di spazi di diversa tipologia e natura». Infine, Emanuela Giordano: «Le richieste più frequenti che riceviamo, come ho anticipato in precedenza, sono i testimonial di ogni ambito: un tempo la richiesta era limitata a personaggi dello sport, spettacolo, giornalismo. Oggi il campo si è allargato davvero a qualsiasi ambito: dagli ex politici ai top manager di grandi aziende, dai personaggi autorevoli della cultura ai geniali inventori di innovative start up. Anche gli astronauti o i professionisti di campi un tempo non considerati oggi sono vere star. Un esempio? Gli chef, che oggi fanno concorrenza spietata ai grandi nomi del campo dello spettacolo». «Altra richiesta frequente – ha continuato Giordano – è la conduzione dell’evento a cura di un giornalista invece che un personaggio dello spettacolo: un tempo era una rarità ma negli ultimi dieci anni è diventata una richiesta frequente. E poi spettacoli di cabaret personalizzati o scritti apposta per l’evento, sempre molto amati dai committenti. Anche il nouveau cirque e discipline simili ormai sono entrate tra le forme spettacolari più gettonate: in questo mi reputo una visionaria perché proponevo già 15/20 anni fa questo tipo di interventi: allora era una fatica farli accettare, oggi è una necessità per i clienti, tant’è che abbiamo il management esclusivo di una compagnia di danza e acrobatica, Tusan Inside Move che propone uno show interattivo con video mapping pensato proprio per questo tipo di eventi. In ultimo, soprattutto per le convention di formato medio piccolo o per quelle di durata di due giorni o più, ci vengono spesso richieste attività di team building a tema o tailor made, a supporto della convention stessa e dei suoi contenuti. In quasi trent’anni di professionalità come creativa e team builder ho ideato oltre 150 format, ma come dico sempre: per il 151esimo e oltre siamo pronti alla sfida!».
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Nel futuro degli eventi Secondo il Cwt M&E Future Trends ci aspetta un anno in crescita per quanto riguarda il settore degli eventi e dei meeting. Due i focus che faranno la differenza: tecnologia ed esperienza. Ma come? ALESSANDRA BOIARDI
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l 2019 è alle porte e anche per il settore dei meeting è tempo di previsioni. Come si comporterà il comparto degli eventi il prossimo anno e nel prossimo futuro? A dircelo è la ricerca Cwt Meetings & Events, che come primo dato interessante registra una previsione di crescita tra il cinque e il dieci per cento per il 2019. Lo studio, il Cwt M&E Future Trends 2019, è pubblicato da Cwt Meetings & Events, divisione della società globale di gestione dei viaggi d’affari Carlson Wagonlit Travel (Cwt). Sarà soprattutto la tecnologia a giocare un ruolo determinante: la rapida innovazione in questo settore sta contribuendo infatti a creare esperienze più coinvolgenti e un apprendimento più personalizzato, consentendo al contempo l’acquisizione e l’analisi di moltissimi dati. Realtà aumentata, realtà virtuale, intelligenza artificiale, social media per stimolare il coinvolgimento, app ad hoc e micrositi sono alcune delle tecnologie che saranno sempre più presenti nel settore meeting ed eventi e che creeranno anche modalità più efficaci per monitorare Roi e Roe: basta pensare, per esempio, ai dati per tenere sotto controllo la gestione dei meeting o ad
app e online booking tool per prenotare i trasferimenti dei gruppi. Secondo lo studio, ad aumentare sarà anche la domanda di spazi e attività non convenzionali, in particolare nelle destinazioni tradizionalmente più utilizzate per i viaggi incentive negli Stati Uniti e in Europa. Nel 2019 verranno inoltre sviluppati nuovi format, coinvolgendo sempre più i partecipanti nella creazione di contenuti tramite questionari, così come nell’identificazione degli argomenti e nella scelta degli speaker. Tecnologia ed esperienza saranno i trend anche per l’Italia, come sottolinea Raffaele Calia, head of sales & marketing, Cwt Meetings & Events: «In Italia la tendenza si concretizza principalmente nello sviluppo e nell’utilizzo di app mobile specificamente progettate per un evento o meeting. Soluzioni che permettono di gestire più agevolmente gli aspetti di servizio della “customer experience”: fra non molto, per esempio, le iscrizioni verranno effettuate esclusivamente online. Non solo, perché offrono la possibilità di rivoluzionare le dinamiche di engagement e di innovare la componente entertainment, elementi chiave di meeting ed eventi di oggi e soprattutto del futuro. Altro aspetto in cui la tecnologia deve giocare un ruolo sempre più centrale è la gestione e l’elaborazione dei big data relativi a meeting ed eventi, puntando a un calcolo più adeguato del Roi». indirizzi a fine rivista
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Comunicare il meglio Eventually, importante agenzia di live communication pluripremiata al Bea, si è occupata in toto dell’evento B2C di Kinder, per i primi cinquant’anni del brand, curandone ogni aspetto, dalla creatività alla logistica SABRINA PIACENZA
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ntusiasmare attraverso creatività e innovazione sono da sempre i tratti distintivi di Eventually, dinamica agenzia milanese capace di affiancare sinergicamente il cliente in ogni momento fornendo un servizio di consulenza e comunicazione integrata capace di accrescere il valore del brand. Ideazione e organizzazione di eventi di comunicazione, product launch, show, convention, corporate e Pr event, incentive, roadshow sono parte dell’offerta di servizi declinata sempre attraverso alti standard e soluzioni tecnologiche di ultima generazione. Per festeggiare un compleanno importante Kinder si è affidata a Eventually, che ad Alba ha curato integralmente la grande festa per celebrare i primi cinquant’anni del brand. Obiettivo dell’evento: celebrare l’affetto che lega il marchio ai suoi tanti fan da tre generazioni, creando un momento di gioia e condivisone per tutta la famiglia. Sin dalle prime ore della giornata si sono susseguite sorprese e momenti di intrattenimento all’insegna del divertimento per
grandi e piccini. Per l’occasione Piazza Vittorio Veneto è stata “apparecchiata” come se fosse una enorme e festosa tavola imbandita: il momento dell’allestimento è diventato così la festa stessa, in un crescendo di magici momenti grazie alle performance di maghi, ballerini, giocolieri e illusionisti. Nell’arco della giornata bicchieri oversize, cannucce, posate e tovaglioli enormi sono entrati in scena insieme agli strabilianti spettacoli di ballerini, giocolieri e trampolieri che hanno sorpreso i partecipanti con danze e acrobazie. Un caloroso count-down ha preceduto l’arrivo della torta alta più di quattro metri: un automatismo di scena ha portato la torta al centro della piazza permettendo a tutti i bambini di partecipare al momento di accensione delle candeline. Coriandoli ed effetti speciali hanno poi coinvolto i presenti nel festeggiamento del Compleanno Kinder, rendendoli tutti protagonisti e dando loro la possibilità di esprimere il loro desiderio di compleanno. Grande soddisfazione per il riuscito evento, espresso anche dal Ceo di Eventually Marco Abbiati: «Eventually anche in questa occasione si è confermata il partner ideale per la produzione di eventi di grande impatto e di importante notiziabilità». indirizzi a fine rivista
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I’Meetaly delle meraviglie Dmc con il know-how di un importante Pco, bolognese ma con una conoscenza capillare di tutto il territorio italiano, I’Meetaly si racconta con il suo general manager Mariantonietta Melchiorre ALESSANDRA BOIARDI
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ieni a scoprire il Paese delle meraviglie”. Naturalmente il Paese in questione è l’Italia e l’invito viene direttamente da I’Meetaly, Dmc e agenzia di organizzazione di eventi con il cuore a Bologna, dove ha la sede, ma in grado di fare vivere esperienze indimenticabili su tutto il territorio italiano. I’Meetaly, uno dei più importanti Pco italiani, sa perfettamente come spingersi alla scoperta delle eccellenze del territorio di tutte le regioni italiane per poi proporle ai suoi clienti in cerca di unicità, creatività e approccio tailor-made. Si occupa dell’organizzazione di eventi in tutta Italia, fornendo praticamente tutto quello di cui si necessita, dai servizi di logistica alla
creazione e sviluppo di progetti ed eventi speciali. E come lo fa? Affidandosi a un team di professionisti dalla lunga e comprovata esperienza e a una rete di fornitori locali attentamente selezionati. Così convention, congressi, conferenze, ma anche corporate event e attività di team building diventano per i partecipanti un’esperienza davvero memorabile. Tante le case history di successo collezionate da I’Meetaly e noi ce ne siamo fatte raccontare alcune dal suo general manager, Mariantonietta Melchiorre. MADE IN ITALY SU MISURA «Il nostro approccio è quello di offrire ai nostri clienti il meglio del made in Italy – spiega Mariantonietta –, per questo partiamo da un network di fornitori d’eccellenza, che insieme a noi lavorano a quella che è la promessa dei nostri servizi corporate, ovvero “Italy comes true”, con noi l’Italia dei sogni è una realtà». E l’Italia è in effetti uno dei Paesi più desiderati non solo dai turisti di tutto il mondo, ma
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anche dagli organizzatori di eventi. «Noi lavoriamo spesso con clienti stranieri, oltre che con molti italiani, collaborando con agenzie internazionali con le quali ci occupiamo dei diversi aspetti dell’evento, a volte sin dal concept creativo e fornendo un servizio completo chiavi in mano. Per esempio, di recente abbiamo organizzato per un importante gruppo francese che si occupa di retail un evento che comprendeva la visita a Fico (il celebre parco tematico e centro commerciale dedicato al settore agroalimentare e alla gastronomia, tra i più grandi al mondo, ospitato negli ex spazi del centro agroalimentare di Bologna, ndr) e la loro cena di gala in uno dei palazzi più affascinanti di Bologna, Palazzo Vassè Pietramellara. Essendo il gruppo aziendale nel settore food, abbiamo organizzato insieme al catering un menu con materie prime di eccellenza che avevano come protagonisti alcuni presidi slow food dell’Emilia Romagna». QUALITÀ, PRIMA DI TUTTO Non importa quale sia il settore – automotive, farmaceutico e meccanico tra i principali clienti di I’Meetaly – quello che conta per la Dmc bolognese è mantenere un livello costante di qualità, che si traduce, sempre, in servizi di alto livello. «Questo significa prestare attenzione a ogni dettaglio – spiega Melchiorre – a partire dalla scelta della location, che per noi ha un valore aggiunto soprattutto quando riusciamo a proporre sedi non convenzionali. Per esempio, grazie alla nostra approfondita conoscenza del territorio, siamo in grado di proporne alcune che sono decisamente fuori dai soliti circuiti, come meravigliose case private, che riusciamo ad
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affittare e a personalizzare per i momenti più speciali che le aziende vogliono celebrare con un evento. A questo proposito mi viene in mente l’evento che – proprio in una casa privata nel bolognese – abbiamo organizzato per festeggiare il trentesimo anniversario della nostra casa madre». Case history di successo Le proposte di I’Meetaly si traducono dunque, prima di tutto, in creatività. «Per noi creatività significa partire da un’idea e approdare a concept originali, mai banali e soprattutto tailor made. Per esempio per l’inaugurazione di una fiera abbiamo allestito una vera e propria sala giochi per ben 1.500 persone, dove tutto era tema, dalle sedute a forma di cubo di Rubik a tutto il resto dell’arredamento, dal bar che abbiamo allestito a tema “lego” al menu, fino a una pista per automobili lunga 14 metri» racconta ancora Melchiorre, che continua: «sempre in quella occasione, ma per stampa e i buyer stranieri, circa quattrocento persone in tutto, abbiamo invece creato un evento a tema Beatles. Ci siamo fatti ispirare dalla ricorrenza del cinquantesimo anniversario di uno degli album più celebri del gruppo britannico, Sgt Pepper, e abbiamo declinato tutto secondo questa ispirazione, a partire dall’offerta gastronomica, proponendo un buffet “Strawberry fields forever” a base di fragole e uno giallo in onore del brano “Yellow Submarine”, ma anche un buffet “God save the Queen” a base delle ricette più espressamente british, e non mancava la musica, con una ottima cover band, e il photo booth». indirizzi a fine rivista
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ALESSANDRA BOIARDI
CONFINDUSTRIA IN DESTINATION FLORENCE Confindustria Firenze entra ufficialmente nella compagine sociale del Destination Florence Convention & Visitors Bureau, che rappresenta la filiera turistica e congressuale del territorio. In questi ultimi anni sono state diverse le imprese che vi hanno aderito e da due anni anche nella nuova categoria soci sostenitori che vede realtà come Firenze Fiera Congress & Exhibition Center e, recentemente, anche Toscana Aeroporti, sostenere l’ente di promozione del territorio. «Sono molto soddisfatto della decisione di Confindustria Firenze di divenire socio di Destination Florence Convention & Visitors Bureau» afferma Italo Amedeo Romano, presidente di Destination Florence Cvb. «La decisione di un’associazione così importante conferma il nostro ruolo centrale per tutti gli stakeholder che hanno a cuore lo sviluppo di Firenze e della Toscana. Spero che questo possa essere un nuovo passo importante che molti altri vorranno e potranno seguire». «Firenze è un’eccellenza mondiale per la manifattura; deve esserlo anche nella qualità dei flussi turistici» commenta Luigi Salvadori, presidente di Confindustria. «Negli ultimi dieci anni le presenze nel solo Comune di Firenze sono aumentate del 42%, con
una densità turistica che raggiunge ormai le centomila presenze per chilometro quadrato. Questi flussi vanno gestiti, qualificati e destagionalizzati: meno crocieristi, più visitatori di qualità per un territorio che è già una delle destinazioni più richieste al mondo, ma che va alleggerito dalla morsa dell’overtourism mordi-e-fuggi.».
EVENTI GREEN CERTIFICATI ANCHE IN EUROPA Novità per la meeting industry europea: per la prima volta approda nel vecchio continente il Sustainable Event Professional Certificate (Sepc), una delle principali certificazioni green per professionisti della meeting, events & wedding industry. Di proprietà dell’Events Industry Council di Washington, noto in tutto il mondo per avere creato il Cmp (Certified Meeting Professional), una delle principali certificazioni professionali di quest’industria, il Sepc debutta in Europa dal 2 al 4 dicembre presso il Fairmont Monte-Carlo per iniziativa della Dmc InspireMe Monte-Carlo di Miek Egberts (specializzata in eventi Mice creativi e di alto profilo) e della società di consulenza Sustained Impact di Claudia van’t Hullenaar. Si tratta di due giornate di formazione rivolte a organizzatori di eventi (corporate e di agenzia) e a fornitori di spazi e servizi con seminari e prove pratiche volte a illustrare il valore degli eventi sostenibili non solo per l’impatto sull’ambiente, ma anche per la brand reputation e l’economicità (gli eventi sostenibili fanno risparmiare). A conclusione dei corsi, ai partecipanti verrà rilasciato il Sepc, che oltretutto vale otto ore di Continuing Education Credits per il Cmp. «Da molti anni la sostenibilità è elemento imprescindibile per la meeting industry, non solo come pratica ma anche come business proposition. Tutte le aziende sono oggi consapevoli del valore che i green meeting hanno per la loro reputazione e di quanta empatia riescano a suscitare coi loro pubblici.» dichiarano Miek Egberts e Claudia van’t Hullenaar.
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NUOVA CAMPAGNA PER FOOD FOR GOOD “Tutto è bene ciò che non finisce male”: è con questo nuovo claim che Federcongressi&eventi ha di recente lanciato la nuova campagna di comunicazione di Food for Good, il progetto realizzato in collaborazione con le Onlus Banco Alimentare ed Equoevento per recuperare al termine degli eventi il cibo non consumato e perfettamente conservato affinché possa essere donato a enti caritatevoli. Un gioco di parole per dire che il cibo non consumato e correttamente conservato non deve essere visto come uno spreco ma come una risorsa alla quale dare nuovo valore: «La società sta diventando sempre più sensibile alla lotta allo spreco alimentare e anche il settore dei congressi e degli eventi è sempre più attivo in tal senso», commenta la responsabile del progetto Food for Good Gabriella Ghigi. «Dal suo lancio Food for Good ha coinvolto oltre cinquanta aziende tra location per eventi, società, associazioni e catering e ha permesso il recupero di novantamila piatti pronti e quasi seimila chilogrammi di pane e frutta in oltre duecento tra convention, meeting e congressi. Sono risultati ottimi ma è possibile fare ancora di più ed è da questa consapevolezza che nasce la volontà di Federcongressi&eventi di lanciare una campagna che spinga sempre più operatori del settore a condividere il progetto Food for Good». La campagna porta la firma del graphic designer Marco Zauli di Essential e vede nove professionisti dei settori dell’industria congressuale, del catering, dell’impresa, delle associazioni scientifiche e delle istituzioni prestare la propria immagine per sostenere il progetto. I testimonial della campagna sono: Stefania Agostini, event & conference director Italian Exhibition Group; Marco Bernardi, presidente di Illumia; Mauro Zaniboni, presidente Mz Congressi; Annarita Buracchi, business development Firenze Fiera Congress & Exhibition Centre; Leonardo Quaglierini, chef di Gerist; Cristian Pratelli, chef di Summertrade; Giovanni Laezza, direttore generale Riva Fierecongressi; Pierangelo Clerici, presidente Amcli e Andrea Gnassi, sindaco di Rimini.
GUIDA AI CONGRESSI MEDICI, NUOVA EDIZIONE CURATA DA MARGHERITA FRANCHETTI È arrivata alla quarta edizione la Guida ai Congressi Medico Scientifici, una produzione originale di Ediman, ora in fase di realizzazione e presto tra le mani di tutti coloro che dovranno organizzare eventi medico-scientifici nell’anno a venire. Tra le maggiori novità di quest’anno, un nuovo taglio editoriale con tanti brevi articoli tematici sulla best practice nell’organizzazione e la selezione dei fornitori, corredati di infografiche che semplificano la consultazione anche da parte dei non addetti ai lavori. Questa la nuova linea voluta da Margherita Franchetti, la curatrice editoriale di questa quarta edizione, nonché una delle giornaliste più riconosciute e apprezzate della meeting industry, precedentemente ideatrice e direttrice della testata online Event Report. Distribuita in 11mila copie, la Guida arriverà dritta ai committenti e organizzatori dei trentamila congressi medici e corsi Ecm che si tengono in media ogni anno in Italia (fonte Commissione Ecm), tra cui provider Ecm nazionali e regionali, Pco non provider, membri dei
consigli direttivi di tutte le società medico scientifiche italiane, uffici congressi delle aziende farmaceutiche e di dispositivi medici, professori delle principali facoltà di medicina italiane. Perché una nuova edizione anche quest’anno? Norme e procedure in questo settore specifico sono in continua e veloce evoluzione e una Guida che voglia chiamarsi tale non può che essere sempre aggiornata su questi temi. Ma non solo: le persone delegate all’organizzazione di eventi o i committenti all’interno delle associazioni e società medico-scientifiche cambiano molto di frequente e un’edizione l’anno ci dà l’opportunità di fornire della Guida le persone giuste al momento giusto. Inoltre, sono sempre più le location votate a ospitare un congresso o un corso Ecm che trovano opportuno, se non imprescindibile, avere una presenza nella Guida più consultata dai committenti di questa tipologia di eventi. E lo stesso vale per tanti importanti Pco e i più esperti provider.
IL MICE ENTRA NEL PIANO STRATEGICO DEL TURISMO VENETO Il settore dei congressi e degli eventi assume un ruolo determinante nelle linee guida del Piano Strategico del Turismo Veneto che, presentato il 24 ottobre a Venezia, dovrà ora essere adottato dalla Giunta regionale e quindi posto all’attenzione del Consiglio per la successiva approvazione. Il documento, redatto attraverso un innovativo e originale percorso partecipativo, nasce perché, come ha spiegato l’assessore al turismo Federico Caner in apertura dei lavori, «A oltre cinque anni dall’approvazione della legge regionale sul turismo, con la costituzione e il riconoscimento di 16 organizzazioni di gestione della destinazione, 13 consorzi di imprese turistiche e 76 uffici di informazione turistica, è arrivato il momento per il sistema turistico veneto di dotarsi di una programmazione ad ampio respiro ma con obiettivi concreti e misurabili, ottimizzando energie e risorse finanziarie, al fine di assicurare una migliore esperienza al visitatore e maggiori benefici per imprese e territorio». Federcongressi&eventi, insieme alla rete dei convention bureau del Veneto, alle imprese e alle associazioni di categoria, ha partecipato al Tavolo Prodotti Turistici all’interno del quale la meeting industry è stata inserita come progetto speciale in quanto promotrice di turismo nazionale e internazionale di grande valore economico e sociale. Tra le proposte elaborate dal “gruppo di lavoro Mice”, nel Piano Strategico del Turismo Veneto sono state introdotte: l’attivazione di progetti di marketing strategico capaci di influire efficacemente sulla competizione internazionale e in grado di generare candidature per eventi aziendali e associativi internazionali; il rafforzamento della rete dei convention bureau del Veneto e del brand The Land of Venice; la creazione di relazioni dirette con gli operatori della domanda; l’avviamento di un’attività di analisi specifica per il settore e il sostegno agli interventi di innovazione delle sedi e dei servizi digitali per gli eventi.
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DESTINAZIONI INCENTIVE
Il giro del mondo formato Mice Organizzare un evento di successo a prescindere dalla destinazione? No grazie! Perché i luoghi sono sempre più fondamentali per fare sì che un evento si trasformi in una vera e propria esperienza, all’insegna della memorabilità ALESSANDRA BOIARDI
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S
i tratta di un mappamondo dai confini mobili quello che disegna la mappa delle destinazioni Mice: mete emergenti o brand destination dalla forte e intramontabile attrattività che siano, cosa chiedono le agenzie di organizzazione eventi e incentive e le aziende alla destinazione incentive perfetta? E soprattutto, esiste? La scelta del luogo dove organizzare un evento, dal viaggio incentive alla convention, dipende da diversi fattori – budget, disponibilità, raggiungibilità, e così via – e in un trend generale di iperpersonalizzazione dell’offerta, lo diventano a maggiore ragione quelle dedicate a un settore come il Mice, che della “customizzazione” ha fatto da sempre il suo mandato. Ma c’è una tendenza che sopra le altre e da qualche tempo a questa parte si impone: le de-
stinazioni promuovono infatti un’offerta che va ben oltre strutture e location, puntando su tutto quello che – in un’ottica proiettata verso il leisure – non solo permette di vivere momenti esclusivi, ma incontra i gusti dei partecipanti, sempre più curiosi di fare esperienze a contatto diretto con le realtà più veraci delle destinazioni dove si trovano. Ecco allora che le destinazioni declinano anche per il Mice un’offerta fatta di locali cittadini, musei, grandi eventi ,e così via, orientandosi non solo alla vendita di servizi, ma – come si suol dire – di emozioni. IL 2019 NEL MONDO DEGLI EVENTI Per comprendere meglio quelli che saranno i trend in fatto di destinazioni per eventi e incentive possiamo affidarci ai dati. Quelli per esempio del report di Cwt Meetings &Events Future Trends 2019, che, tra l’altro, delinea quella che sarà la mappa globale del prossimo anno per aeree geografiche. Secondo la ricerca, in Europa, Medio Oriente e Africa il settore Mice resterà positivo nel 2019, ma saranno ancora i mercati europei a essere più maturi. Dal punto di vista delle tariffe
DESTINAZIONI INCENTIVE
aeree, costerà di più volare in Europa Occidentale (+4,9% nel 2019) e meno in Europa Orientale, ma anche in Medio Oriente e Africa, tutti con un ribasso che si aggira attorno al due per cento. Il mercato degli eventi in Nord America è fervente e prevede un aumento del 14% delle dimensioni dei gruppi, il che implica che soggiornare negli hotel costerà un po’ di più nel 2019, quasi il tre per cento, e le cose funzioneranno al contrario in America Latina. «La ricerca evidenzia per ciascuna area geografica una top ten – spiega Raffaele Calia, head of sales & marketing, Cwt Meetings & Events – cui si aggiunge un terzetto di destinazioni da tenere sotto osservazione. E se per l’area Emea la classifica è guidata da Londra, Mosca e Barcellona, Milano è tra le città che potranno riservarci più sorprese nel 2019, assieme ad Amburgo e Atene. Davvero un grande risultato, che però non va preso come dato acquisito, ma da consolidare e accrescere in potenziale e risultati. In Asia Pacific sono invece Shanghai, Singapore e Pechino a guidare la top ten, mentre San Paolo, Città del Messico e Bogotà rappresentano le destinazioni più gettonate per M&E in America Latina, e Las Vegas, New York e Orlando per il Nord America».
ITALIA SOTTO LA LENTE Se quella che stiamo delineando è una mappa ideale delle destinazioni che nel prossimo futuro potranno attirare eventi, non può mancare l’Italia, a partire da Matera, che come è noto proprio nel 2019 sarà Capitale europea della Cultura, come ricorda Maria Guadalupe Lucasevich, Mice director di Cisalpina: «Sicuramente la città di Matera è una scenografia a cielo aperto ed è ideale per ospitare un evento, anche se è innegabile che la sua logistica risulta particolarmente complessa. Da questo punto di vista il nostro punto di forza è certamente l’appartenenza al gruppo Msc, un player industriale globale, e riscontrando un interesse crescente per eventi organizzati in mare, a bordo di navi da crociera di ultima generazione, proponiamo la nuova ammiraglia Msc Seaview: un prodotto innovativo sul mercato, in grado di unire sale meeting di diversa grandezza, attività di team building e di relax, che le aziende ci richiedono per eventi che durano in media una settimana». Matera, lo abbiamo detto, ha avuto un’occasione d’oro che probabilmente sta sfruttando nel migliore dei modi per farsi conoscere da tutto il mondo. La struggente bellezza dei suoi Sassi, che ha già conquistato più di un
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RAFFAELE CALIA, head of sales & marketing, Cwt Meetings & Events «Milano è tra le città che potranno riservarci più sorprese nel 2019, assieme ad Amburgo e Atene. Davvero un grande risultato, che però non va preso come dato acquisito, ma da consolidare e accrescere in potenziale e risultati».
MARIA GUADALUPE LUCASEVICH, Mice director di Cisalpina «Sicuramente la città di Matera
è una scenografia a cielo aperto ed è ideale per ospitare un evento, anche se è innegabile che la sua logistica risulta particolarmente complessa.».
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L’Italia dell’incentive offre destinazioni per tutti i gusti, dalla scintillante Milano, sempre più “the place to be”, alla sorprendente Matera, che il New York Times ha posizionato al terzo posto della sua classifica annuale con un monito: “andateci prima che il mondo la scopra”
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DESTINAZIONI INCENTIVE
regista, dal nostrano Pasolini all’hollywoodiano Gibson, è ora sotto i riflettori e potrà dimostrare come un territorio sconosciuto ai più si possa costruire una brand reputation, che ci auguriamo tutti potrà essere la più longeva possibile. Ma il tema della promozione delle destinazioni è caldo in tutto il Belpaese. Se infatti Mice significa anche destagionalizzazione dell’offerta, sono diversi i territori italiani che scelgono di farsi conoscere dal settore meeting puntando spesso su prodotti già esistenti ma non ancora molto conosciuti. E a farlo sono anche gli operatori privati, come abbiamo compreso raccogliendo diverse testimonianze in occasione del nostro evento Full Contact Discover Italy + Incentive Destinations (di cui potere leggere il resoconto nella sezione Workshop and Exhibition, più avanti su questo numero di Meeting e Congressi). «Promuovere anche la destinazione, soprattutto con una platea internazionale, non è un aspetto secondario quando presentiamo le nostre strutture», ci ha spiegato Michele Cerutti, direttore commerciale di Png Pio IX Group: «La nostra azienda intende trasmettere il nome della Franciacorta come destinazione importante per il Mice, soprattutto per quando riguarFocus sull’Europa: da Amboise e la Valle della Loira, che festeggiano i cinquecento anni dalla morte di Leonardo, a Bruxelles, con il suo quartiere europeo, uno scrigno ricco di musei, palazzi modernissimi ed edifici Art Nouveau
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da il mondo incentive, perché il nostro è un territorio ancora tutto da scoprire e noi lo rappresentiamo. Bellezza, qualità dell’enogastronomia e professionalità sono le caratteristiche che abbiamo voluto raccontare qui, per affermare un brand che oggi, per certi versi e soprattutto a livello internazionale, è ancora associato a un settore di nicchia come quello della produzione di vino, eccellenza di cui siamo orgogliosi ma non unica peculiarità della Franciacorta». Approccio simile è quello raccontato da Luca Giuliano, Ad e fondatore di Mediterranean Hospitaly, che include strutture alberghiere di prestigio in Calabria: «Proprio per lanciare il settore Mice nelle nostre strutture, fino a ora a vocazione prevalentemente leisure, per noi è importante puntare sulla promozione della destinazione, ancora sofferente di poca notorietà e di collegamenti insufficienti per un segmento esigente come quello congressuale, una consapevolezza importante che ci spinge a fare di più, con risultati che sembrano già arrivare». DAL BLEISURE ALL’INCENTIVE, DALL’EUROPA ALL’AMERICA In Francia, la Valle della Loira è mobilitata per celebrare i cinquecento anni dalla morte di Leonardo da Vinci, un omaggio al nostro Paese e al Rinascimento con un numero impressionante di eventi, mostre e scoperte nel periodo dal 2 maggio 2019 al 31 agosto, dove un evento può essere declinato anche sul tema dell’innovazione tanto caro al genio italiano, con la novità dell’Histopad, un nuovo strumento che consente, grazie alla realtà aumentata, di rivedere gli interni dei castelli più famosi (Amboise – dove Leonardo morì nel 1519 – Chambord, Blois) com’erano al tempo del Rinascimento. Ma, sempre in Francia, c’è anche Strasburgo che si rilancia con l’apertura, prevista per il 2021, di una nuova struttura firmata dall’architetto giapponese Kengo Kuma, il nuovo Parc des Expositions (Pex), un progetto futuristico all’insegna della funzionalità e che ver-
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URSULA JONE GANDINI, responsabile Italia dell’Ufficio del Turismo di Bruxelles «Vorremmo intercettare i familiari
di chi viaggia per lavoro o allungare la durata dei soggiorni con proposte ludico/culturali al termine degli impegni professionali». Restyling per Malta e la sua capitale Valletta: nuove opere architettoniche per un evergreen del Mice. Sotto Singapore, dove modernità e tradizione convivono
rà realizzato secondo i più moderni principi bioclimatici, che integrerà i suoi 58mila metri quadrati al contiguo Palazzo della Musica e dei Congressi, a nord della città. Da Strasburgo a Bruxelles il passo è breve, e anche la città belga sede del Parlamento Europeo punta sulla meeting e incentive industry con un approccio orientato al bleisure. «Vorremmo per esempio intercettare i familiari di chi viaggia per lavoro – spiega Ursula Jone Gandini, responsabile Italia dell’Ufficio del Turismo di Bruxelles – o allungare la durata dei soggiorni con proposte ludico/culturali al termine degli impegni professionali». Secondo Lucasevich di Cisalpina, invece «Spagna e Germania rimangono le mete più richieste sul mercato e uscendo dal corto raggio abbiamo una buona domanda per gli Emirati con Dubai e Abu Dhabi su tutti. Sul lungo raggio bene Giappone e Sudafrica, destinazioni che possono abbinare un’offerta alberghiera di livello ed esperienze che possano stupire gli ospiti. Su tutto prevale però l’esigenza di esclusiva, di forte personalizzazione e di originalità, indipendentemente dal luogo di destinazione». Meta Mice sempre più celebre e in continua
evoluzione è anche Malta, dove grandi opere architettoniche e di riqualificazione hanno dato un nuovo volto all’arcipelago, pur conservando perfettamente l’anima e l’identità culturale che la rendono una scelta unica e incomparabile. L’ampia offerta culturale di Valletta, Capitale europea della cultura 2018, insieme alle numerose possibilità offerte dagli spazi immersi nella natura sulle isole di Gozo e Comino, fanno di Malta una meta richiestissima dagli organizzatori di eventi, affascinati anche dalle innumerevoli attività outdoor che si possono organizzare, tra inusuali gare di tuffi a Comino, avventurose arrampicate, situazioni dinamiche con giochi e tornei sportivi nella bellissima spiaggia di Ramla Bay ed eleganti pranzi nelle campagne di Gozo. I tour in kayak, oltre a offrire avvincenti opportunità di team building, permettono di esplorare gli angoli più nascosti delle isoli maltesi, mentre i safari a bordo delle jeep sono perfetti per esplorare ogni angolo dell’isola di Gozo. E se ci spostiamo sul lungo raggio, come e dove si organizzano eventi e viaggi incentive? Ci risponde Giorgio Cusimano, sales manager Italy e Europe di Quimbaya Latin America, agenzia specializzata nell’America Latina: «È un dato di fatto che prima della crisi le aziende investivano molto di più sull’incentivazione e si riusciva a confermare molti più viaggi incentive, poi il settore dei viaggi d’incentivazione a lungo raggio è calato a dismisura. Ma ora, dopo anni di stallo, sembra che ci sia una ripresa non trascurabile. Le aziende hanno ripreso a investire in questo settore e le richieste sono tornate ad arrivare. Noi abbiamo realizzato operazioni importanti in vari Paesi dell’America Latina dove siamo presenti. Ultimamente, per esempio, abbiamo portato un gruppo di 550 persone in Colombia, destinazione sempre più richiesta per la varietà della sua offerta – che spazia da realtà coloniali come Cartagena al mare caraibico, a città frizzanti e dalla ricca vita culturale come Bogotà – e per l’elevata qualità delle sue strutture».
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MADRID,
LA CITTÀ DOVE BUSINESS E SVAGO SI FONDONO IN UN ABBRACCIO Per la sua amabilità, per la sua ospitalità, perché è facile declinarvi con successo lavoro e divertimento, perché il business e lo svago sono compatibili. Per tutti questi motivi, Madrid è una delle capitali leader in fatto di turismo congressuale e meeting su scala mondiale nonché la migliore destinazione MICE in Europa stando alla più recente edizione dei World Travel Awards. Fra le numerose peculiarità che differenziano Madrid dalle altre città, l’accoglienza è sicuramente uno dei suoi tratti distintivi. Un’accoglienza che la nuova icona grafica della città simboleggia con un abbraccio. Un linguaggio universale che varca le frontiere e che identifica una città di cui tutti i visitatori si sentono parte integrante.
Madrid Convention Bureau (MCB) si avvale della collaborazione di 200 aziende accomunate dall’obiettivo di promuovere la capitale spagnola. Tale ente è a disposizione delle aziende intenzionate a scegliere Madrid quale sede delle proprie riunioni e viaggi di incentivazione, agevolando loro tale compito per garantirne il pieno successo. Madrid, dove business e svago si fondono in un abbraccio esmadrid.com/mcb info.mcb@esmadrid.com Palacio de Cibeles. Madrid City Hall
Oltre all’ospitalità, la città vanta moderne infrastrutture come l’aeroporto Adolfo Suárez Madrid-Barajas, una struttura ricettiva in continua evoluzione (oltre 82.000 posti letto in città, perlopiù hotel a 4 e 5 stelle) e una ricchezza artistica incomparabile, forte di 90 musei e 1.700 monumenti storici. Madrid ha la capacità davvero unica di trasformare gli incontri di lavoro in un’esperienza speciale. Perché a Madrid, business e svago si fondono in un abbraccio. Inoltre, il rispetto della tradizione e l’impegno sul versante dell’innovazione si traducono in un’offerta gastronomica, commerciale e per il tempo libero senza eguali. Con oltre 3.000 ristoranti, un’infinità di esercizi commerciali, uno straordinario programma culturale e sportivo e le più svariate forme di divertimento notturno, Madrid è una delle città più accoglienti del nostro pianeta.
Gran Vía
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GIORGIO CUSIMANO, sales manager Italy e Europe di Quimbaya Latin America «Dopo anni di stallo, sembra
che ci sia una ripresa non trascurabile. Le aziende hanno ripreso a investire in questo settore e le richieste sono tornate ad arrivare. Noi abbiamo realizzato operazioni importanti in vari Paesi dell’America Latina dove siamo presenti».
Una new entry tra le destinazioni Mice, le Filippine (qui accanto un tempio taoista a Cebu). In alto, un grande classico, Dubai
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LUNGO RAGGIO TRA CONFERME E NOVITÀ Il Mice è uno dei principali motori di crescita anche per Singapore. La città del Leone, con oltre il venti per cento del totale dei visitatori corporate annui proveniente dal mercato Mice, punta su attrezzatissime sedi congressuali, ma soprattutto sull’offerta di location alternative dove fare networking o semplicemente permettere ai partecipanti di staccare la spina. Si può così abbinare un evento organizzato presso il Sands Expo e Convention Center dell’Hotel Marina Bay Sands, con spazi fino a 45mila persone, a un cocktail sul tetto della National Gallery di Singapore, presso lo Smoke & Mirrors, per godere di una suggestiva vista panoramica su Marina Bay. Oppure vicino al Suntec Singapore Convention & Exhibition Centre si trova il Wan, moderno club ispirato alla cultura asiatica, o ancora
si può scegliere l’Hard Rock Cafè di Sentosa dopo un evento ospitato nel moderno Resorts World Sentosa Singapore. E nell’ambito delle attività di promozione di Singapore come destinazione Mice, il Singapore Tourism Board ha supportato una serie di eventi come il Singapore FinTech Festival e VitaFoods Asia. Il calendario di business event è stato inoltre rafforzato con eventi di rilievo come Money 20/20 Asia e Rotary International Convention. Inoltre, secondo l’International Congress and Convention Association (Icca), nel 2017 a Singapore ci sono stati un numero record di 12.558 eventi rotativi delle associazioni internazionali (+ 346 rispetto al 2016). Anche Dubai punta, per il Mice, sulle attrazioni cittadine a completamento di un’offerta sempre più orientata all’esperienza. Tra le novità di quest’anno, il Quaran Park, la cui inaugurazione è prevista per dicembre, un parco di 65 ettari con 12 giardini e un’area specifica chiamata I Miracoli del Corano – un tunnel climatizzato per mostrare miracoli e storie del Libro Sacro dell’Islam –, oltre ad aree dedicate ai bambini, un teatro all’aperto, fontane, un giardino nel deserto, un oasi di palme, un lago e piste ciclabili e pedonali. Ma anche il nuovo centro di shopping Cityland Mall e lo Sky Walk,un corridoio di osservazione sospeso lungo duecento metri e largo trenta sviluppato presso l’ Address Sky View nel quartiere di Downtown. Di recente, infine, anche le Filippine hanno presentato agli operatori italiani la loro offerta Mice, che parte da Manila, con la sua atmosfera sospesa tra tradizione e allure cosmopolita, e prosegue sulle spiagge dell’isola di Cebu, dove l’immaginario tropicale dei sogni diventa realtà, o nella celebre Boracay, o ancora a Palawan o nella città di Davao, dove sono da scoprire i dintorni e la loro natura incontaminata, con paesaggi inaspettati dominati dal vulcano del monte Apo.
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Incentive travel: è ancora il “premio dei premi”?
Da semplice viaggio a esperienza: come è cambiato lo strumento d’incentivazione per eccellenza, tra evoluzioni del mercato, involuzioni dell’offerta e diminuzione dei budget aziendali SIMONA P.K. DAVIDDI
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ell’era del villaggio globale, dei voli low cost e dei social onnipresenti – “se non l’hai postato, non l’hai fatto” –, viaggiare sembra essere ormai alla portata di tutti. Certo, il viaggio incentive non è semplicemente “viaggiare”, ma è fare un’esperienza tagliata su misura e calibrata sui partecipanti, è vivere situazioni che difficilmente da soli si riuscirebbero a creare. In una parola è: esclusività. Certo, servono budget spesso “importanti” e un lungo lavoro di preparazione e di comunicazione, perché l’incentive travel è un viaggio che in realtà inizia molto prima della parten-
za: è un progetto articolato che richiede la partecipazione di diverse figure professionali. Viene allora da chiedersi se, con la situazione di crisi ormai imperante da anni da un lato e con la facilità del fai-da-te dall’altro, il viaggio incentive non abbia perso un po’ del suo smalto come strumento premiante, motivante e aggregante. Ne abbiamo parlato con alcuni esperti del settore. «Lo scenario è radicalmente cambiato» afferma Mario Saccenti, tra i primi a “importare” il complesso concetto dei viaggi incentive dagli Stati Uniti, che prosegue: «sia perché il mercato si è evoluto, sia perché sono cambiati gli attori; le agenzie sono sempre più multitasking e molte realtà che prima si dedicavano solo alla comunicazione hanno ora sostituito le incentive house nella programmazione di viaggi incentive completi, facendosi aiutare per la logistica dalle agenzie di viaggio. Ne è scaturito un livellamento del
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Mario Saccenti
Elisabetta Boschetto
Enzo Vitale
Giancarlo Giumelli
Luca Aquilino
Luca Corsi
prodotto verso il basso, un appiattimento del viaggio. Di contro, tuttavia, le incentive house “pure” che sono sopravvissute si sono specializzate nell’offrire un prodotto davvero tagliato su misura e di altissimo livello» conclude Saccenti, che di recente ha curato la pubblicazione di un libro dedicato al mondo dell’incentive travel dal titolo “L’Incentive si racconta”, che ha visto la partecipazione dei principali guru italiani del settore. Ne fa una questione di budget, invece, Elisabetta Boschetto, Mice expert di Htms In-
ternational, che spiega: «I soldi mancano e le aziende che hanno già parecchi problemi da risolvere nei settori della produzione, della vendita e quant’altro, hanno dovuto mettere un freno al “superfluo” anche per non venire criticate. Cosi la materia dell’incentivazione ha subito una serie di involuzioni, alle quali hanno contribuito anche la concorrenza sul mercato e la guerra all’ultimo centesimo, elementi che mietono vittime, ahimè, a discapito di tutti e senz’altro della professionalità».
NUMERI AMERICANI
Se il premio più utilizzato in America è il denaro, i viaggi incentive sono sicuramente il più gradito dai partecipanti. Lo dicono i dati raccolti dalla Incentive Research Foundation e proposti in occasione del North American Meetings Industry Day, la giornata dedicata alla divulgazione del valore degli eventi svoltasi il 16 aprile 2017 in Usa, Canada e Messico; dati che forniscono una rinnovata e decisa preferenza degli “incentivandi” verso il viaggio incentive. I sette dati statistici sui viaggi di incentivazione riguardano naturalmente il mercato americano, ma sono comunque interessanti da conoscere, soprattutto perché danno la misura di quanto uno strumento che sembrava fosse stato irrimediabilmente affossato dalla crisi economica abbia invece ripreso quota. Eccoli.
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Il 46% delle aziende americane utilizza i viaggi di incentivazione. Le aziende americane spendono 22,5 miliardi di dollari l’anno in viaggi di incentivazione.
Le aziende che offrono incentivi non in denaro, per esempio i viaggi, hanno percentuali di incremento del fatturato superiori di tre volte rispetto alle altre aziende. La totalità delle “migliori aziende”, quelle cioè che vantano i tassi più elevati di incremento delle vendite e di fidelizzazione dei clienti, offrono viaggi per premiare la forza vendita. I viaggi di incentivazione non sono solo per premiare le performance di vendita: fra le aziende che li utilizzano, il 53% li rivolge alla forza vendita, il 43% ai dipendenti, il 33% ai partner di business e il 27% ai top client. I viaggi incentive progettati e organizzati “a regola d’arte” possono aumentare del 18% la produttività della forza vendita e produrre un ritorno sull’investimento del 112%. Negli Stati Uniti il budget medio per un viaggio incentive è attualmente di 3.440 dollari a persona.
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COME ACQUISTARE IL LIBRO
Mario Saccenti ha chiamato a raccolta i principali guru dell’incentivazione e ha chiesto loro di raccontare i viaggi più memorabili che hanno organizzato. Così è nato “L’Incentive si racconta”, un libro avvincente e divertente al contempo, un imperdibile amarcord per tutti gli addetti ai lavori, ma anche un “manuale” di consigli per le nuove generazioni. Il libro si può ordinare contattando Gloria Giovannico dell’ufficio pubblicazioni di Ediman, telefonicamente (02 57311526) o via mail (gloria.giovannico@ediman.it).
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VIAGGIO O ESPERIENZA? Se Mario Saccenti parla di appiattimento, c’è chi individua nel fenomeno, invece, un vero e proprio sdoppiamento in due prodotti differenti per due pubblici diversi: «Innanzitutto bisogna distinguere tra due tipi di viaggi incentive, il primo riguarda la classica settimana di villaggio all inclusive, dove si arricchisce il pacchetto del tour operator con una serie di “plus” più o meno consistenti, e il secondo invece riguarda il vero incentive, quel viaggio che individualmente non potresti quasi mai fare e che ti offre la possibilità di vivere esperienze davvero uniche e indimenticabili. Le destinazioni spaziano soprattutto tra Europa e Nord America, con qualche puntatina in Sud America tra mete quali Argentina e Brasile. Per quanto riguarda l’Africa rimangono di grande appeal il Sudafrica, la Namibia ma anche e soprattutto Zanzibar, mentre, purtroppo, è fortemente penalizzo dalle vicende politiche il Nord Africa, anche se si nota una piccola ripresa di Egitto e Marocco» è l’opinione di Enzo Vitale, direttore vendite Mice di Gattinoni. Gli fa eco Giancarlo Giumelli, presidente di H&A Europe: «Quando ho incominciato io a fare questo lavoro, più di trent’anni fa, pochi italiani avevano viaggiato all’estero, perciò la motivazione era massima per qualsiasi destinazione o programma. Oggi, che gli italiani si sono abituati a viaggiare, è più difficile emozionarli, servono eventi all’interno del viaggio. Soprattutto i viaggi “Vip” con destinazioni Vip come Australia, Namibia, Sudafrica, Stati Uniti ed Estremo Oriente sono ancora il premio per eccellenza, accanto al quale sono comparsi i viaggi più economici, con una settimana di all inclusive in un villaggio da tour operator; ma non è detto che non emozioni ancora molto anche il
viaggio più semplice». Pone l’accento su emozioni ed esperienze anche Luca Aquilino, “figlio d’arte” e seconda generazione alla guida di Pv Agency, che afferma: «Credo che il viaggio incentive si sia evoluto. Il fascino esercitato dalla destinazione resta molto importante, ma per i nostri clienti l’aspetto esperienziale e la parte relativa alla comunicazione sono determinanti. L‘incentive non è più solo la “visita” di una destinazione da ospite, ma cerchiamo per quanto possibile di mettere in contatto il partecipante con la cultura locale e lasciare in ognuno il seme di una nuova conoscenza da legare al ricordo di un viaggio irripetibile. L’obiettivo è quello di emozionare l’ospite senza mai snaturare la destinazione o il Paese che ci ospita. Il rispetto per “ospiti e ospitanti” è fondamentale. Per questo anche il numero dei partecipanti si deve adeguare a vantaggio del format, altrimenti viene meno la sensazione di speciale ed esclusivo. Durante il soggiorno i clienti hanno spesso bisogno anche di momenti istituzionali: dobbiamo quindi prevedere una parte di meeting ovunque la fantasia ( …e il budget ) ci porti. Abbiamo un reparto eventi che lavora in simbiosi con la parte incentive. Sono due settori nati per offrire prodotti differenti ma che nei fatti collaborano per creare un prodotto completo». LA VOCE FUORI DA CORO «Purtroppo l’incentive non è più il premio dei premi» afferma Luca Corsi, sponsorship & events manager della Divisione Folletto di Vorwerk Italia, che prosegue: «Sono fortemente diminuite le forme d’incentivazione e ove esistano ancora si preferisce erogare oggetti oppure servizi (vedi card prepagate per spa, Amazon, librerie, generi alimentari, etc). Il viaggio incentive “tailor made” è troppo costoso e difficile da realizzare, inoltre, spostare i dipendenti per diversi giorni è antieconomico. Al suo posto si utilizzano viaggi da catalogo personalizzati rivolti maggiormente al BtoB quali venditori, distributori, concessionari e così via. Va da sé che si perde il valore emozionale, di coinvolgimento e il senso d’appartenenza che nessun altro prodotto o servizio può sostituire». Tirando le fila del discorso, dunque, sogno, emozione, esperienza ed esclusività sono ancora parole chiave dalla forte capacità motivazionale e il viaggio incentive – quello strutturato e tagliato su misura dei partecipanti – è a oggi ancora l’unico strumento in grado di inglobarle tutte e quattro; non solo: secondo una ricerca americana, l’incentive travel è l’unico a produrre un ritorno sull’investimento superiore al cento per cento (nel box nella pagina precedente i risultati della ricerca).
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DESTINAZIONI INCENTIVE
Guardare avanti Il Gruppo Th Resorts si espande con nuove acquisizioni e accresce l’interesse al Mice, e al segmento business più in generale, con un’offerta personalizzata che tiene conto dell’identità di ogni location SABRINA PIACENZA
Sopra, Gaetano Casertano, Ad di Th Resorts. Qui accanto Mimmo De Pisa, manager divisione gruppi&Mice
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ltre trenta strutture alberghiere tra hotel, villaggi, resort, per un player specializzato nel segmento leisure di fascia medio-alta che da tempo è diventato anche un punto di riferimento per il Mice. Con oltre quarant’anni di esperienza, il Gruppo Th Resorts vanta un portafoglio diversificato tra mare, montagna invernale ed estiva e urban hotel. Fondato a Padova nel 1977 il gruppo ha affiancato all’attività di gestione anche quella di tour operator, sviluppando accordi commerciali con agenzie di viaggio e on-line travel agency italiane. Oggi più che mai Th Resorts combina la ricerca e l’acquisizione di nuove location alla messa a punto di un’offerta completa – leisure e business – di altissimo livello per garantire un’ospitalità a 360 gradi. SEMPRE ALLA RICERCA DI NUOVE STRUTTURE Th Resort è cresciuto costantemente investendo sempre in nuove strutture, risorse e servizi raggiungendo un livello d’eccellenza assoluto, come conferma l’Ad Gaetano Casertano che si sofferma proprio sulle recenti acquisizioni: «Queste ultime operazioni di
acquisizione si inquadrano nella strategia di sviluppo e ampliamento del prodotto Th Resorts sul territorio italiano. Il piano di sviluppo è orientato a una crescita significativa sia nel comparto mare, arricchito con alcune tra le più belle destinazioni del nostro Paese, sia in quello montagna, nel quale Th Resorts si conferma primo operatore in Italia. Grazie a grandi investimenti abbiamo realizzato la crescita di un nuovo servizio standardizzato di qualità, rivolto a una fascia di clientela medio-alta». Gli fa eco Mimmo De Pisa, manager divisione gruppi&Mice di Th Resorts, che sottolinea come l’aver aumentato il portafoglio con strutture diverse permette di poter ospitare incentive ormai in quasi tutte le regioni italiane: «Solo sull’estate, infatti, siamo passati dalle 2.800 camere del 2017 alle 3.800 del 2018. Questo aumento considerevole di offerta non ci preclude tutte le possibili personalizzazioni che ci hanno sempre contraddistinto e cioè la possibilità, anche su strutture non in esclusiva, di brandizzare alcune parti del villaggio, riservare loro aree specifiche oltre a personalizzare la ristorazione con menu per serate tipiche o cene di gala in esclusiva solo per i partecipanti all’evento. L’estate passata abbiamo acquisito in Puglia Th Ostuni con quattrocento camere, in Calabria Th Simeri con 260 camere, in Sardegna Th San Teodoro con 220 camere. Mentre per l’inverno entrano in gioco il Th Marilleva (265 camere) e il Th San Pellegrino Moena in Trentino (76 came-
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re) e il Th Pila (249 camere) in Val d’Aosta. Ma non è finita qui, in cantiere ci sono altre acquisizioni sia per la prossima estate sia per l’inverno 2020». MARE O MONTAGNA, L’IMBARAZZO DELLA SCELTA Le strutture Th Resorts offrono una gamma completa di servizi e spazi dedicati al congressuale e sono caratterizzate dalla cura dell’accoglienza che si esprime nel rispon¬dere al meglio alle esigenze di ogni singolo ospite. «Tutte le nostre strutture hanno la capacità di poter ospitare eventi incentive o meeting, mentre per convention e congressi mettiamo a disposizione il Th Isola Capo Rizzuto che ha un centro congressi con cinque sale e una plenaria che può ospitare fino a quattrocento persone, il TH Simeri con sala riunioni da 150 persone o il Th Marina di Pisticci in Basilicata con una sala riunioni da 350 persone», prosegue Mimmo De Pisa. «Sulla montagna proponiamo invece il Th La Thuile hotel e residence, che ha un palazzetto a completa disposizione che accoglie fino a novecento persone e quattro sale riunioni e il Th Madonna di Campiglio». Il Th Marilleva Hotel è una grande struttura
situata a pochi passi dagli impianti di risalita, con ampi spazi comuni completamente ristrutturati. Immerso nella natura offre ai propri ospiti molte occasioni di svago e sport a supporto del momento lavorativo. Ottimo anche il Th Pila Hotel, velocemente raggiungibile da Aosta utilizzando la telecabina Aosta-Pila, da cui ci si può dedicare a passeggiate su sentieri adatti sia a famiglie sia a escursionisti esperti, arrampicate di media difficoltà, percorsi a cavallo o in mountain-bike. Grande attenzione alla montagna dunque, senza dimenticare ovviamente quanto di meglio le nostre coste possono offrire. Th Simeri, per esempio, è circondato da ulivi e giardini di palme e fiori coloratissimi e ha accesso diretto a una spiaggia riservata, raggiungibile attraverso un gradevole percorso pedonale, il Th Ostuni è inserito in un parco privato di oltre cento ettari e il Th San Teodoro, che sorge a cavallo tra le colline e il mare all’interno di un rigoglioso parco di cinque ettari in località Punta Isuledda, è un vero e proprio gioiello della costa nord-orientale della Sardegna.
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Da sinistra verso destra Th Ostuni, Th Moena, Th Pila, Th Simeri, Th Marilleva. Nella pagina accanto, sopra il titolo, Th San Teodoro
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M.COLIN
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Mice con vista sul Mediterraneo Con una storia millenaria, è uno dei porti più importanti del Mediterraneo, ma è anche una città vitale e proiettata nel futuro, perfetta sede di convegni ed eventi. Marsiglia si prepara a vivere sotto i riflettori del Mice internazionale SABRINA PIACENZA
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li oltre duemila anni di storia non appesantiscono il dinamismo di una città ultra moderna, in costante evoluzione, simbolo della fusione tra il melting pot del Sud francese e lo charme tipico della Provenza. Marsiglia è la seconda città più grande della Francia, capace di integrare tradizione ed eccellenza anche nei settori più innovativi come quello scientifico o legato al business più in generale. Una vitalità testimoniata dai risultati ottenuti, dalla capacità di attrazione e dalla perfetta organizzazione dimostrata nei grandi eventi internazionali che hanno scelto questa città. Risultati eccellenti ai quali concorrono un clima mite tutto l’anno, un sistema di collegamenti efficiente con un aeroporto in grande crescita, un soddisfacente parco alberghiero in costante espansione, e una moltitudine di location flessibili, perfette per la meeting industry. La città offre tre centri congressi, tutti com-
plementari e con caratteristiche diverse. Il Centro Congressi ed Esposizioni di Marsiglia Chanot si trova nel cuore della città, immerso in un parco di 17 ettari, con sei sale espositive, una plenaria con 3.200 posti a sedere, due auditorium da quattrocento a 1.200 posti e oltre venti sale conferenze. Il Palazzo Pharo, ex residenza imperiale del Secondo Impero, possiede un auditorium con novecento posti a sedere, una sala riunioni per trecento persone e varie sale, oltre alla zona ristorazione che si affaccia sul suggestivo Porto Vecchio. Il World Trade Center, invece, con i suoi 2.600 metri quadrati, è situato proprio nel porto e ha subito un rinnovamento negli ultimi mesi, in attesa dell’integrazione degli ultimi piani della torre La Marseillaise, progettata dall’archistar Jean Nouvel. All’ultimo piano è disponibile un ampio spazio per riunioni, cene o cocktail con vista sulla città e sul Mediterraneo. La capacità ricettiva di Marsiglia è in costante crescita ed entro fine anno raggiungerà quota diecimila camere, tra cui 2.500 in strutture quattro e cinque stelle. Tra le novità del 2018, due nuove aperture del gruppo Nh, l’Nh Collection République, a due passi dal Porto Vecchio, con tre sale riunioni e 176 camere, e il Nhow Palm Beach (ex Pullman
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Nelle immagini, alcuni sorci di Marsiglia e del territorio che la circonda: tra storia, mare e natura, il grande porto sul Mediterraneo promette di diventare uno dei protagonisti del Mice a livello internazionale
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GUILLAUME GRASSET
AL SERVIZIO DEL BUSINESS Cultura e arte, natura e sport, divertimento e relax. Marsiglia e il suo territorio offrono moltissime opportunità esperienziali, immerse nel mood del Sud della Francia, per un’offerta incentive personalizzata e attenta. A partire dalla scoperta della città e del Porto Vecchio, attorno al quale ruota tutta la frizzante vita marsigliese, arricchita da nuove architetture contemporanee che garantiscono una pluralità di funzioni e servizi. Proprio lì vicino è situato il quartiere del Panier, il rione più storico di Marsiglia: completamente ristrutturato, ha conservato il fascino antico costituito dalle sue piccole viuzze dove perdersi nelle botteghe artigianali locali. Impossibile poi non organizzare una visita alla Basilica di Notre-Dame, raggiungendola magari in trenino, dove dall’alto delle sue meravigliose terrazze si potrà godere di una vista panoramica sulla città. Ma le attrazioni non finiscono qui. Basta uscire appena fuori Marsiglia e troviamo Les Calanques, uno scenario naturale dove è possibile perdersi ammirando un ambiente
integro e del tutto inaspettato. Les Calanques sono raggiungibili via mare con un battello anche dalla città di Cassis, poco lontana da Marsiglia, ed è proprio dalla riva che si possono ammirare le coste frastagliate dominate da una natura selvaggia, che ha come sfondo la meraviglia delle acque turchesi tipiche del Mediterraneo. Proprio ne Les Calanques per il settore incentive vengono organizzate escursioni in kayak, vela e raduni nautici, per tutti gli appassionati di sport acquatici.
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LE PANIER
Accor), che dispone di un anfiteatro con 320 posti a sedere, 14 sale riunioni e 150 camere di cui 15 suite. Last but not least, nel 2019 Marsiglia sarà Capitale della Gastronomia e per questo importante appuntamento ha messo a punto gustosi eventi distribuiti in città e nel territorio circostante; nel 2020 invece ospiterà la European Contemporary Art Biennal e nel 2024 le competizioni di vela e calcio durante i Giochi Olimpici. Sempre nel 2020, l’undicesima città più verde del mondo secondo TravelBird sarà sede del Congresso Iucn (International Union for Conservation of Nature), uno dei più grandi eventi di conservazione ambientale nel mondo che prevederà la partecipazione di ottantamila delegati.
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SIMONA PK DAVIDDI
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Incentive nella capitale d’Europa Città dai mille volti, Bruxelles, e dai mille fil rouge, da seguire per progettare viaggi incentive mai scontati. Uno di questi è legato ai luoghi dell’Unione Europea, che proprio nella capitale belga ha il suo quartier generale
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a Grand Place è un unicum di rara bellezza, vero, ma sarebbe un errore ridurre Bruxelles alla sua piazza centrale e all’area che la circonda! Il Quartiere Europeo, per esempio, è quasi una città nella città, con un suo carattere ma con un flavour tutto belga che conquista, dove i modernissimi palazzi istituzionali si alternano a piazze ariose e a edifici storici, i parchi scandiscono musei monumentali e bellissime case Art Nouveau, mentre qua e là si incontrano piazze vivaci, popolate da locali e café. Un incentive tra le sue vie regala sorprese inaspettate a ogni angolo e la varietà, architettonica in primis, ma anche dell’offerta alberghiera di livello (qui si trova il primo cinque stelle della città, lo storico Stanhope) e di quella gastronomica, ne fanno davvero una destinazione a sé stante.
ALLA SCOPERTA DELL’UNIONE EUROPEA L’esplorazione del quartiere dove hanno sede i principali organi di governo dell’Eu inizia dalla Station Europe, l’elegante ex sala d’attesa della stazione ferroviaria trasformata in centro visitatori (la stazione e i binari sono ora sotterranei), dove scoprire i meccanismi che regolano l’Unione e i diversi organi che l’amministrano. Una manciata di passi e si è nel cuore, tutto vetro e acciaio, dell’Unione Europea, con i suoi splendidi edifici. L’Emiciclo, sede del Parlamento Europeo –che qui si riunisce nella storica Plenaria da 854 posti – e scherzosamente chiamato “caprice de dieu” per la sua forma che ricorda quella del celebre formaggio francese; il Parlamentarium, aperto sette giorni su sette, con un centro interattivo che racconta la storia dell’Unione e consente di organizzare sessioni di giochi di ruolo – per un massimo di 32 giocatori alla volta, perfetto per team building e post congress – durante le quali i partecipanti vestono i panni di membri della commissione e devono far fronte a situazioni particolari prendendo decisioni importanti; il Barlay-
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SIMONA PK DAVIDDI
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DALL’ART NOVEAU AI MUSEI Ma, come dicevamo, il Quartiere Europeo di Bruxelles è un vero scrigno pieno di tesori e per gli appassionati di Art Nouveau e Art Déco è una tappa imperdibile. Si incontra qui infatti la famosa maison Saint-Cyr, un gioco di ferro battuto e forme sinuose, opera dell’architetto Gustav Strauven, allievo del famoso Victor Horta, il padre dell’Art Nouveau che ha “firmato” diversi capolavori in zona, tra i quali maison Van Eetvelde, vera casa-manifesto dal destino contrastato. Anche per il Mice che ama andare per musei e che nei musei ama organizzare i propri eventi, questa zona della capitale belga propone edifici importanti e collezioni uniche. Il Parc du Cinquantenaire, per esempio, ospita il monumentale Museo Reale di Arte e di Storia con mostre temporanee e una bellis-
sima collezione permanente che si snoda in diverse sale, molte delle quali perfette anche per le cene di gala della meeting industry (imponente la sala delle Antichità, per duecento commensali, con colonne corinzie e uno splendido mosaico siriano del secondo secolo a.C., ma anche il chiostro gotico con giardino, perfetto per aperitivi e cocktail standing). Poco distanti e letteralmente a due passi dall’Arco del Trionfo belga, sorgono altri due edifici dalle architetture importanti, il Museo dell’Esercito e della Storia Militare e lo sfizioso Autoworld, un museo privato che raccoglie una collezione di 250 auto (soprattutto d’epoca) e circa cinquanta moto in un contesto di raro impatto. Qui la meeting industry può allestire cene di gala placé sul Blue Boulevard, tra le auto, per circa trecento ospiti, oppure cocktail fino a novecento persone. E ancora, agli eventi sono dedicati anche il mezzanino, da dove lo sguardo può spaziare sull’intera collezione sottostante, e due sale rispettivamente per duecento e 120 delegati a teatro. Un ultimo museo, inaugurato nel 2016, merita un cenno, quello di Storia Europea, dove il processo storico che ha portato alla creazione dell’Unione è spiegato con oggetti provenienti dalle diverse nazioni che ne fanno parte posizionati seguendo un filo temporale e prende il via dall’antichità, raccontando di Europa, principessa fenicia innamoratasi di Zeus.
Palazzi in Art Decò, piazze vivaci popolate da café e pub, musei per tutti i gusti e, ovviamente, i modernissimi edifici destinati alle funzioni dell’Ue: il quartiere europeo di Bruxelles è uno scrigno di tesori perfetti per il Mice
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mont Palace, primo edificio dell’Unione Europea, impreziosito all’esterno da un pezzo del muro di Berlino raffigurante Kennedy; le imponenti architetture del Justus Lipsus e del Residence Palace (ex hotel di lusso in squisita Art Déco), sede quest’ultimo del Consiglio dei ministri –emozionante potersi sedere al posto del rappresentante ufficiale della propria nazione nella sala tondeggiante (affinché tutti si possano vedere in faccia) vista innumerevoli volte in televisione –; e ancora il Palazzo dedicato a Charles Magne, che racconta la storia della Commissione e delle sue leggi in tutte le lingue ufficiali.
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Quando l’incentive è a lungo raggio Quimbaya Latin America, dmc con uffici in 11 Paesi, lavora nel campo degli incentive da più di vent’anni e da più di vent’anni propone al Mice italiano l’America Latina più esclusiva, con percorsi e attività ad alto impatto e location di raro fascino SIMONA P.K. DAVIDDI
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he il mondo degli incentive abbia risentito della crisi costringendo molte aziende a tagliare i budget dedicati ai viaggi incentive è un dato di fatto, ma ora, dopo anni di stallo e di viaggi “dietro l’angolo”, il settore sembra in ripresa e il lungo raggio sta tornando a essere il “viaggio incentive” per eccellenza, con il focus posto non solo sulla destinazione ma sempre più anche sulla qualità dei servizi e sulla ricchezza dei programmi proposti. « Tutti noi del settore sappiamo bene che non è sufficiente essere un buon corrispondente per poter programmare e gestire un viaggio incentive, bisogna sapere di cosa stiamo parlando. Non solo la cura dei dettagli, ma anche e soprattutto la capacità di stupire e regalare agli ospiti un’esperienza unica che non potranno dimenticare. Noi non abbiamo mai smesso di mantenere alta l’attenzione su tutto quello che succedeva nei Paesi dell’America Latina nei quali siamo presenti, dalla nascita di lo-
cation di alto livello alla possibilità di fare attività esclusive, così come non abbiamo mai smesso di programmare eventi ad alto impatto. Ultimamente, per esempio, abbiamo portato un gruppo di 550 persone in Colombia, destinazione sempre più richiesta per la varietà e il livello della sua offerta» afferma Giorgio Cusimano, sales manager Italy e Europe di Quimbaya Latin America, agenzia specializzata in viaggi in Sudamerica, con uffici anche in Italia. «Il vantaggio di avere una sede commerciale in Italia, che non è una rappresentanza, bensì un ufficio di Quimbaya vero e proprio, permette alle agenzie di incentivazione di dialogare più facilmente con persone che conoscono perfettamente la materia e la tipologia degli incentive italiani e di programmare quindi i viaggi fin nei minimi dettagli » continua Cusimano. UN’AGENZIA, MOLTE DESTINAZIONI Sono completamente diversi tra loro i Paesi dell’America Latina e ognuno di loro è in grado di offrire molteplici esperienze di viaggio che Quimbaya riesce a declinare secondo le esigenze specifiche di ogni committente tagliando ogni viaggio su misura con perizia sartoriale. A partire dalla già citata Colombia, apprezzata sia per la varietà dell’offerta – che spazia da città coloniali come la bellissima
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Cartagena a località caraibiche, a realtà vibranti come Bogotà – sia per il livello elevato delle strutture ricettive. Per continuare con Ecuador, un territorio multiforme ancora tutto da scoprire, dove fare rally 4x4 nel parco del Cotopaxi, il vulcano attivo più altro del mondo, o grandi grigliate in haciendas private, prima di venir catapultati in un universo a parte e senza eguali, quello delle Galapagos, isole incontaminate dove osservare specie animali autoctone o ormai estinte nel resto del mondo. E ancora, l’Argentina della meravigliosa Patagonia, dove cavalcare a fianco dei gaucho e lasciarsi affascinare dal Perito Moreno, per poi immergersi nell’atmosfera frizzante di Buenos Aires, tra milonghe tanguere e feste esclusive. Anche il Perù è tornato sulla cresta dell’onda tra le destinazioni amate dal pubblico italiano, grazie al suo mix vincente fatto di hotel da favola – ricavati anche da antichi monasteri –, siti archeologici tra i più famosi al mondo – due per tutti: le Linee di Nazca e il Macchu Picchu –, ottima gastronomia, trekking in quota e location incredibili per eventi privati. «Un’altra destinazione richiesta in questi ultimi tempi è il Cile – interviene ancora Cusimano –: una lunga striscia di terra che si affaccia sull’Oceano Pacifico lunga circa 4.300 chilometri, che presenta grandissimi contrasti. Passiamo in-
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fatti dai deserti d’alta quota del Nord, dove i colori delle montagne lasciano sbalorditi, alla Terra del Fuoco vicino all’Antartide, dove sono possibili crociere trai i fiordi pieni di ghiacciai che si gettano in mare». Tra i classici, invece, non tramonta mai il Brasile, con epicentro a Rio de Janeiro, dove viaggio incentive significa ottimi resort, spiagge chilometriche e mare cristallino, cene di gala con spettacoli di samba di alto livello e barche in esclusiva per la visita delle baie di Rio. Altro evergreen è il Messico che da sempre affascina il pubblico italiano con il suo mix di spiagge da sogno, atmosfera rilassata e siti archeologici misteriosi e di sicuro impatto. Infine, per chi ama destinazioni più sofisticate e fuori dalle rotte di massa, imperdibili sono il Guatemala – con il suo sincretismo religioso e le comunità indigene ancora autentiche, con la splendida Antigua coloniale e l’imponente sito di Tikal immerso nella foresta pluviale – il Costa Rica, dalla natura dirompente e ancora incontaminata, e Panama, una “emergente” nel campo degli incentive, con ottime strutture ricettive, costi relativamente contenuti e programmi di grande relax per viaggi d’incentivazione dal sapore ludico ed esclusivo al contempo.
1 / La magia dei siti maya in Messico 2 / Una corsa in buggye nella riserva nazionale di Paracas, in Perù 3 / L’Hotel Monasterio a Cusco, Perù 4 / Un colorato mercato indigeno in Ecuador 5 / Il Museo dell’Oro a Bogotà, Colombia 6-7 / La fauna colorata delle Galapagos 8 / Il misterioso Macchu Picchu, Perù 9 / Il Cotopaxi, il vulcano attivo più alto del mondo, Ecuador
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Incentivazione: per gli scienziati è cerebrale A ottobre si tiene negli Usa la convention dell’Associazione Americana di Neurologia. Un’occasione per scovare tra le notizie scientifiche la spiegazione di alcuni comportamenti umani, come la reazione agli incentivi di marketing dal nostro corrispondente da New York DOMENICO MATARAZZO
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ra riviste mediche, poster, abstract di ricerche, comunicati stampa, citazioni e altro materiale disseminato durante la convention dell’American Neurological Association, c’erano i risultati di due ricerche poco evidenziate, ma che hanno attirato la mia attenzione. Poco evidenziate in quanto non relative ai temi dominanti della convention come Alzheimer, demenza, traumi e così via, ma relative piuttosto a un tema legato alla neurologia comportamentale, decisamente più alla nostra portata, nonostante il nome. Il
primo studio riguardava un test condotto dal Department of System Neuroscience, National Institute for Physiological Science, pubblicato sulla rivista Nature Neuroscience e riguardava un esperimento su due macachi, la categoria di scimmie più studiata in ambito neurologico data la maggior similitudine con gli altri primati, tra i quali gli esseri umani. Nel corso dell’esperimento, ai macachi veniva offerta una ricompensa tutte le volte che reagivano a un certo stimolo. La reazione dei macachi veniva monitorata sia osservando il comportamento, sia attraverso una tac. In questo modo gli scienziati che hanno condotto l’esperimento hanno notato che i macachi davano meno valore alla loro ricompensa se questa veniva assegnata anche al partner. Il team di scienziati ha considerato questa evidenza ragionevole in quanto nel mondo naturale in cui gli individui sono in
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competizione per risorse limitate, quando un partner ottiene le stesse risorse significa automaticamente che vi sono meno risorse disponibili per se stessi. Dal punto di vista neurologico la tac rilevava che quando un macaco era invidioso della ricompensa data all’altro, si attivava una regione del cervello compresa tra l’aerea della corteccia prefrontale e il mesencefalo. Data la somiglianza del cervello dei macachi a quello umano, secondo gli autori dello studio, i risultati potrebbero essere rielaborati sull’uomo, con implicazioni di ampia portata in campi diversi come il trattamento di malattie comportamentali, l’economia, le risorse umane e, non da ultimo, la pubblicità. INVIDIA E INCENTIVAZIONE Competizione è la parola chiave che ci collega a una seconda ricerca, i cui risultati sembrano avvalorare in ambito umano quanto è stato verificato per i macachi. Anche in questo caso la competizione tra due individui è stata vista come la base che spinge alla lotta per la sopravvivenza e che guida l’evoluzione psicologica e biologica di un essere vivente. La competizione, infatti, a detta degli scienziati, può essere una forma di motivazione estrinseca, come il viaggio-premio, oppure può essere una forma di motivazione intrinseca, come per il raggiungimento di un obiettivo personale. I risultati migliori però si ottengono non quando la competizione è una gara aperta a molti, ma quando un individuo si trova di fronte a un rivale diretto con le stesse capacità. Per giungere a questa conclusione, Jillene Grover Seiver, PhD, professoressa di psicologia presso la University of New Mexico ha condotto un esperimento tra atleti professionisti nel tiro con l’arco. Durante l’esperimento è stato verificato che nelle competizioni dove un arciere si esibiva alla presenza di un concorrente dello stesso
livello (anche se non in gara), il punteggio, e quindi la prestazione, era molto migliore rispetto alla performance in cui lo stesso arciere si esibiva senza la presenza fisica del diretto rivale. Non è quindi la competizione in se che influisce, ma la presenza di un rivale, così come come è avvenuto nell’esperimento dei macachi. In ambito lavorativo, secondo gli autori della ricerca, quando un dipendente è affiancato da un collega con le stesse competenze e questi ottiene una ricompensa per il raggiungimento di un obiettivo, lo stesso dipendente lavorerà di più per ottenere la stessa ricompensa. Il termine “invidia” non appare nello studio, ma da altre fonti si può dedurre che il termine potrebbe essere usato senza paura di essere contraddetti. Infatti guardando le presentazioni di esperti in peak performance con enfasi sulla nueroscienza e la gestione del con-
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STIMOLARE IL CERVELLO: LA QUICK SOLUTION È UNA PILLOLA Scienziati, imprenditori, investment banker e soprattutto gli ingegneri della Silicon Valley fanno spesso notizia per l’uso massiccio di “supplementi” per affinare le loro menti e cercare di ottenere un vantaggio sulla concorrenza. I supplementi più usati sono quelli per migliorare la memoria, l’attenzione, l’umore, la creatività e la motivazione. Se queste categorie sono gli early adopter, per i prossimi cinque anni le ultime ricerche di settore concordano che vi sarà un boom sui consumi di questi integratori anche nel marcato di massa. Fattori chiave che contribuiscono alla crescita di questo mercato sono sia il forte desiderio di mantenere attiva e migliorare la funzione cerebrale, motivato anche dalle preoccupanti statistiche sulla diffusione della sindrome di Alzhamier e della demenza, sia dalla riduzione dei prezzi dovuta all’ingresso delle private label, alla maggiore concorrenza tra le aziende, e alle attività promozionali più aggressive svolte dai principali operatori. flitto, si vede che anche l’invidia può essere considerata come un fattore di incentivazione. L’invidia infatti è parte del nostro Dna evolutivo ed è la risposta alle risorse limitate a cui un gruppo ristretto ha la possibilità di accesso. Geneticamente desideriamo le risorse che hanno altri per migliorare le nostre probabilità di sopravvivenza. Vedere altri soggetti nell’ambito del nostro gruppo
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sociale che hanno di più ci spinge a dare di più per avere la giusta ricompensa e migliorare la nostra condizione. Visto che si parla di gruppi, è evidente che le gare non possono essere sempre solo tra due individui. Se si si gestisce un team di vendita e non si può proprio limitare una gara a solo due persone, le ricerche suggeriscono di indire una gara tra team di piccole dimensioni. Secondo uno studio condotto da Stephen M. Garcia e Avishalom Tor, le gare condotte con gruppi limitati incentivano di più in quanto i partecipanti sono motivati dall’idea che in piccoli gruppi le probabilità di mettersi in evidenza siano maggiori, e quindi si è motivati a dare di più. Anche in questo caso il cervello ha una funzione importante. Soprattutto quando si vince una gara, la zona del cervello che gestisce la ricompensa rilascia un flusso di dopamina (un neuro-ormone) nella zona dell’ipotalamo, la zona del cervello relativa al piacere. A detta degli autori, quando si prova questa esperienza, si vuole riprovarla a tutti i costi e quindi si compete ogni volta sia possibile. Naturalmente chi fallisce ripetutamente ha l’effetto contrario e non vorrà più partecipare ad altre gare. L’alternativa per attivare la dopamina è però semplice: assegnare compiti con un certo grado di difficoltà e che portino all’apprendimento di qualcosa. Anche in questo caso il piacere è garantito.
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Azienda sana in corpore sano C’è un nuovo format di team building, efficace anche per migliorare la produttività, che agisce sulla qualità della vita dei dipendenti. Perché la strada per il benessere aziendale passa dal benessere (e dalla salute) dei collaboratori TERESA CHIODO
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a parte delle aziende la dinamica è sempre la stessa, chiedere sempre di più ai dipendenti: alte prestazioni, dedizione, tempo, nel vorticoso cambiamento dei mercati fatto di continue acquisizioni, fusioni, integrazioni; tutto per poter rimanere competitivi nell’era dell’iperconnettività e dell’immediatezza nelle comunicazioni e nelle decisioni. Un ritmo di lavoro incalzante, la quasi totale mancanza di certezze, la pressione prodotta dal superlavoro, le scarse prospettive del “tutto in sospeso”, possono contribuire a generare meccanismi nevrotici stressanti. Un’azienda responsabile oggi non può ignorare i proble-
mi di stress e di salute associati agli alti ritmi di performance richiesti. L’ultima cosa da fare è bruciare il livello di prestazione dei dipendenti gettando al vento gli investimenti già fatti in tempo, risorse e formazione. Lo sanno bene i formatori e le agenzie di team building che da qualche tempo hanno ritenuto opportuno volgere l’attenzione ad alcuni bisogni primari legati ai criteri di una vita più sana, proponendo nuovi format, tutti orientati al benessere. ALLENARSI AL BENESSERE La strada per il benessere aziendale passa senza dubbio dal benessere dei collaboratori. In che modo un team building, costruito proiettando i partecipanti in una dimensione che consenta di ritrovare il giusto equilibrio psicofisico, può essere funzionale nell’ambito di un contesto formativo aziendale? Ci risponde Monica Cialliè, amministratore e co-fondatore di
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HealthWay – Corporate Wellness: «La ricchezza di un’azienda dipende dalla salute dei lavoratori. Così diceva, già nel 2010, Maria Neira, direttore del Dipartimento della Salute Pubblica e Ambiente dell’Oms nel documento che avrebbe fornito le linee guida per la promozione della salute nei luoghi di lavoro definita anche, con il termine anglosassone, “corporate wellness”» afferma Cialliè, che prosegue: «Ormai sempre più aziende hanno cura della salute e del benessere psicofisico dei propri lavoratori. Questo sia perché si sentono sempre più corresponsabili dell’impatto che la vita lavorativa ha sui dipendenti e sulla società, sia perché stanno comprendendo che l’investimento in salute e benessere ha risvolti positivi diretti oltre che sui lavoratori stessi, anche su indicatori chiave aziendali quali, per esempio, assenteismo, produttività, motivazione e fidelizzazione dei dipendenti. In azienda il team building e il benessere hanno una stretta correlazione bidirezionale: ciascuno trae fondamento ed è in grado di influenzare direttamente l’altro. Il team building assurge a strumento utile per stimolare l’attenzione alla propria salute, da cui il benessere, destinato a diventare promotore dello spirito di squadra. Pensiamo a una sessione di team building ideata per promuovere competizioni relative alla nutrizione sana (come costruire un pasto bilanciato, indovinare alimenti e proprietà, sviluppare strategie nutrizionali e scegliere percorsi vincenti), o per creare tornei e giochi di gruppo utili a stimolare la concentrazione, l’attenzione prolungata, e la consapevolezza del qui e ora. Un miglior equilibrio psicofisico, il “sentirsi bene”, favorisce lo sviluppo di un terreno fertile per la creazione di un clima lavorativo relazionale che vede nella collaborazione un fondamento della crescita. Quanto sopra è supportato dalle più recen-
ti ricerche nell’ambito delle neuroscienze: è infatti stato recentemente dimostrato che gli individui con un minor livello di stress psicofisico (ricordiamo che lo stress può essere causato sia da eventi psicologici sia ambientali o fisici) hanno l’amigdala maggiormente sviluppata. L’amigdala è una ghiandola che si trova in profondità nei lobi temporali del cervello e ha un ruolo fondamentale nella formazione e organizzazione delle memorie associate alle emozioni e al processo di decision making. Quindi possiamo dire che sentirsi bene migliora le performance e le capacità di lavorare insieme!». Quanto sostiene Monica Cialliè è supportato dalla dottoressa Emanuela Vallero, psicologa, formatrice, segretaria nazionale Sipap (acronimo di Società Italiana Psicologi Area Professionale): «Il benessere organizzativo è un termine della psicologia del lavoro e delle organizzazioni: indica la qualità della relazione tra dipendenti e contesto lavorativo, ed è il risultato della combinazione di diversi fattori individuali, organizzativi e struttura-
MONICA CIALLIÈ, amministratore e co-fondatore di HealthWay – Corporate Wellness «Ormai sempre più aziende hanno cura della salute e del benessere psicofisico dei propri lavoratori. Questo sia perché si sentono sempre più corresponsabili dell’impatto che la vita lavorativa ha sui dipendenti e sulla società, sia perché stanno comprendendo che l’investimento in salute e benessere ha risvolti positivi diretti oltre che sui lavoratori stessi, anche su indicatori chiave aziendali quali, per esempio, assenteismo, produttività e motivazione».
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I FORMAT
I programmi di wellness applicati al team building hanno l’obiettivo di migliorare il coinvolgimento, l’affiatamento, la collaborazione, il mutuo aiuto e l’impegno delle persone a dirigersi verso un obiettivo comune: quello di stare bene. I percorsi aziendali di “Wellness Team Building” sono guidati e messi a punto da una squadra di professionisti quali per esempio medici, formatori, esperti in scienze motorie, docenti e psicologi, a seconda del tipo di percorso che viene scelto. Le sessioni hanno format con contenuti e durate diversi a seconda delle tipologie e delle necessità aziendali, della composizione e specificità dei dipendenti (età, genere, distanza casa-lavoro, ruoli aziendali) e tengono anche conto di eventuali fattori di rischio per la salute che possono essere presenti tra i dipendenti, dalle posture prolungate al rischio di sovrappeso, dai ritmi di lavoro incalzanti agli orari di lavoro non biologicamente compatibili e allo stress perpetrato. Alcuni esempi: Programmi brevi mirati Due o tre incontri di circa due ore, svolti prevalentemente in azienda, per esempio allungando l’intervallo di pranzo, con argomenti a tema (come mangiar bene in salute, come proteggere la nostra schiena, come riconoscere e gestire lo stress, educazione al riposo). Sono programmi che prevedono un’integrazione tra più aree (per esempio: attività fisica e nutrizione per riattivare il metabolismo e prevenire l’osteoporosi) mirati alla prevenzione e potenziamento della salute e del benessere psicofisico. Comprendono una parte informativa scientifica e un laboratorio esperienziale o degli “health game” a tema che coinvolgono i partecipanti. Programmi continuativi Prevedono una serie di incontri continuativi, di circa due ore, svolti principalmente in azienda, per esempio una volta al mese o ogni due mesi su temi diversi; oppure di carattere più pratico una volta a settimana della durata di cinquanta minuti circa, sul movimento o sulla gestione dello stress e la respirazione. Possono comprendere test posturali e funzionali, circuiti motori con giochi a squadre, sessioni di rilassamento. Wellness day Un’altra tipologia di format che viene sempre più utilizzata dalle aziende e che si ripete circa una volta all’anno, o in occasione di celebrazioni o eventi, è il wellness day. Può durare dalle quattro ore a una o più giornate intere dedicate al team building e al benessere, in cui le persone ricevono informazioni scientifiche, svolgono test, fanno domande ed entrano in contatto con gli esperti, sperimentano, giocano e competono in squadra apprendendo strategie sostenibili per uno stile di vita sano da applicare sul lavoro o a casa. In questo tipo di eventi si possono inserire, a seconda degli obiettivi e della tipologia della popolazione, target, attività di team building sulle relazioni, di coesione e allineamento su obiettivi aziendali per manager, attività per migliorare la collaborazione all’interno di una squadra – per esempio collegate alla cronobiologia per chi fa i turni –, giochi con obiettivi motori e un laboratorio “lunch & learn” dove a squadre si apprende come costruire insieme un pasto sano ed equilibrato. li. In sintesi, possiamo definire il “benessere organizzativo” come l’abilità dell’azienda di mantenere ai massimi livelli la salute fisica, psicologica e sociale dei lavoratori. Pensando quindi al benessere organizzativo è evidente immaginare come il welfare si ripercuota positivamente sul clima generale dell’impresa, portando con sé: riduzione dello stress, diminuzione del turnover e dell’assenteismo. Tre aspetti che vanno normalmente di pari passo con la produttività aziendale, nella mi-
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sura in cui un lavoratore appagato e sereno è un lavoratore che svolge le proprie mansioni con maggior impegno e dedizione. Secondo i sondaggi, sei individui su dieci pensano che lo stress da lavoro sia causato da relazioni conflittuali in ufficio o in fabbrica, senza dimenticare le riorganizzazioni aziendali e la precarietà come fonti di stress. Appare evidente quindi l’importanza di definire il benessere organizzativo anche come la capacità dell’organizzazione di creare delle relazioni positive, virtuose, fruttuose, tra tutti i soggetti che compongono l’organizzazione». IN AZIENDA COME IN PALESTRA In tempi connotati da così tanta incertezza e da repentini cambiamenti di assetto a tutti i livelli aziendali, ciò che maggiormente fa la differenza è la capacità di mantenere una centratura personale. Non c’è dubbio che i dipendenti felici e produttivi siano spesso gli elementi più innovativi per la crescita aziendale e la redditività. In che modo un programma di wellness aziendale può avere un impatto positivo sui vari aspetti della vita lavorativa? «I programmi di wellness aziendale hanno un impatto positivo sia sulla salute dei dipendenti, prevenendo rischi nel medio termine e migliorando nell’immediato il benessere sul lavoro e a casa, sia sull’azienda, migliorando indicatori di business e responsabilità sociale. – dice Ciallié –. Dai dati forniti da Eu-Osha, l’organismo europeo che si occupa di salute e sicurezza sul lavoro, si vede chiaramente che i disturbi correlati all’ambiente di lavoro sono sempre più frequenti in Europa. Tra questi notiamo che nel Vecchio Continente circa il 24% dei lavoratori soffre di mal di schiena e il 22% lamenta dolori muscolari legati al lavoro. I disturbi muscoloscheletrici sono i più comuni e i principali fattori di riduzione della capacità lavorativa. Inoltre, si calcola che una cattiva alimentazione (troppo ricca o troppo povera) sul luogo di lavoro può portare fino a un venti per
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cento di perdita di produttività. Occuparsi della salute dei propri dipendenti, oltre a essere un atto di responsabilità sociale d’impresa, fa bene alle persone e fa bene all’azienda. I luoghi di lavoro che promuovono la salute incentivano e promuovono l’attività fisica, offrono opportunità per smettere di fumare, promuovono un’alimentazione sana, attuano misure per migliorare il benessere sul lavoro e oltre il lavoro. Questo ha come conseguenza avere lavoratori più sani che stanno meno assenti ammalati, sono più soddisfatti perché sentono che l’azienda si occupa di loro, possono lavorare in salute per più anni, contribuiscono meglio al business, sono più creativi e così via». BEN ESSERE O NON ESSERE? Può quindi una cultura aziendale, capace di sviluppare un valido programma per la salute e il benessere dei propri dipendenti, aiutare la collaborazione a tutti i livelli all’interno della struttura lavorativa, ridurre i conflitti e innescare positività e ascolto fra le persone? All’interno dei programmi di wellness, anche la formazione di orientamento psicologico può notevolmente migliorare il clima emotivo dei dipendenti, la loro salute e il loro benessere più in generale. «Alti livelli di collaborazione, cooperazione e valorizzazione delle competenze, ma soprattutto delle persone fisiche, creano sintonia e contagio emotivo – sostiene Vallero –. Un’azienda è competitiva se è capace di mettere a disposizione le proprie risorse strumentali e tecnologiche a risorse umane motivate, il cui livello di interazione e di assertività trasforma le persone in un team vincente, attivando così un modello fatto di fiducia, senso di appartenenza e condivisione delle scelte. È in quest’ottica che come psicologa e formatrice, in collaborazione con diversi colleghi di Sipap stiamo sviluppando numerosi progetti formativi per le aziende orientati principalmente al benessere».
COMPANY WELFARE Dalla teoria, alla pratica, abbiamo intervistato Antonio Giacomuzzi, Hse manager per l’Europa di Abb, azienda multinazionale che ha fatto del welness il fil rouge di una politica di incentivazione orientata al benessere dei propri dipendenti: «Una programmazione responsabile dell’azienda deve bilanciare appropriatamente le esigenze globali di benessere, ponendo grande attenzione alla conciliazione casa-lavoro e promuovendo il corretto equilibrio tra gli aspetti di produttività diretta (competenze, professionalità, formazione continua) con gli altri aspetti che migliorano l’esperienza lavorativa (comfort, ambiente di lavoro, flessibilità oraria, aspetti ergonomici). In Abb stiamo sviluppando una serie di iniziative finalizzate alla promozione della cultura del benessere psicofisico della persona, con l’auspicio di una migliore sostenibilità sociale, in un contesto “win-win”, ossia che fornisca un ritorno tangibile per l’azienda attraverso un servizio per i dipendenti. Il programma globale sviluppato da Abb si chiama “Live well”, che in Italia abbiamo declinato in “Dimensione salute”. Per alcune sedi Abb in Italia il progetto era già partito alcuni anni fa aderendo al programma Whp (Workplace health promotion – http://www.enwhp.org/). Questo progetto punta al miglioramento dell’organizzazione del lavoro e dell’ambiente lavorativo, la promozione della partecipazione attiva e l’incoraggiamento allo sviluppo del personale. L’obiettivo è quello di prevenire le malattie e soprattutto di favorire i potenziali di salute e di migliorare il benessere lavorativo. Le aree che sono state sviluppate vanno dalla lotta al fumo all’alimentazione, dall’attività fisica all’ergonomia, alla prevenzione (attraverso le vaccinazioni e i check-up medici), dalla lotta all’alcolismo alla salute mentale e allo sviluppo della consapevolezza. Le mense aziendali offrono cibi equilibrati e indicano gli elementi fondamentali della piramide ali-
EMANUELA VALLERO, psicologa, formatrice, segretaria nazionale Sipap «Possiamo definire il “benessere organizzativo” come l’abilità dell’azienda di mantenere ai massimi livelli la salute fisica, psicologica e sociale dei lavoratori. Pensando quindi al benessere organizzativo è evidente immaginare come il welfare si ripercuota positivamente sul clima generale dell’impresa e sulla la produttività aziendale, nella misura in cui un lavoratore appagato e sereno è un lavoratore che svolge le proprie mansioni con maggior impegno e dedizione».
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ANTONIO GIACOMUZZI, Hse manager per l’Europa di Abb «In Abb stiamo sviluppando una serie di iniziative finalizzate alla promozione della cultura del benessere psicofisico della persona, con l’auspicio di una migliore sostenibilità sociale, in un contesto “win-win”, ossia che fornisca un ritorno tangibile per l’azienda attraverso un servizio per i dipendenti».
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mentare. In qualche sede abbiamo delle palestre attrezzate ove, sotto la supervisione di trainer qualificati, si può fare esercizio fisico o seguire lezioni di yoga e, ovviamente, l’ergonomia delle postazioni di lavoro è uno degli aspetti fondamentali della valutazione dei rischi. A livello globale, per rafforzare la consapevolezza delle conseguenze della dinamica evolutiva della società, viene condotto un programma di formazione sul tema della resilienza. Il mondo sta cambiando e la velocità con cui avvengono questi cambiamenti è sempre più elevata. I ritmi di vita a cui siamo esposti sono evidenti e, senza una adeguata attuazione di programmi di gestione dello
stress, si rischia molto. Lo stress rappresenta infatti uno dei pericoli più critici a cui siamo esposti. E gli effetti dello stress possono anche essere misurati (si vedano per esempio le misure Hrv – variabilità della frequenza cardiaca – che possono evidenziare situazioni in cui per periodi di tempo prolungati si è stati sottoposti a elevato stress). In questi corsi per tutti i dipendenti vengono spiegate le differenze tra lo stress positivo (eustress) e quello negativo (distress), quali sono i sintomi e soprattutto quali soluzioni adottare per avere una migliore qualità della vita. Tra gli altri programmi sviluppati per promuovere il benessere fisico, particolarmente interessante è il Global health challenge. Questo programma punta al raggiungimento della raccomandazione dell’organizzazione mondiale della sanità che richiede di effettuare almeno diecimila passi al giorno per garantirsi una buona forma fisica. Sembrerebbe un obiettivo semplice da raggiungere: se nell’arco della giornata si camminasse in totale per un paio di ore, tale obiettivo verrebbe raggiunto tranquillamente. Ma quando si viene dotati di un contapassi e si iniziano a registrare i passi che quotidianamente facciamo, ci accorgiamo che chi fa una vita di ufficio, e magari raggiunge il posto di lavoro in automobile, molto spesso arriva a malapena a duemila-tremila passi. Il programma Global health challenge richiede ai dipendenti di creare delle squadre composte da sette membri, che si stimolano a vicenda, si incontrano durante le pause pranzo e dopo l’orario di lavoro per fare delle passeggiate o delle corse insieme, e vedono il totale dei passi che insieme riescono a fare. Una classifica mondiale stimola ancora ulteriormente i vari team a fare di più, e questo consente il miglioramento e soprattutto l’abitudine a un nuovo stile di vita, rafforza lo spirito di squadra (di fatto si tratta di un esercizio di team building che dura diversi mesi) e come ultimo ma più importante obiettivo migliora la salute, riduce l’assenteismo, aumenta la produttività e l’entusiasmo dei partecipanti».
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Si fa presto a dire Google A
lzi la mano chi di noi non utilizza Google ogni giorno. Sì, perché lo sappiamo che non è l’unico motore di ricerca, ma sappiamo anche che è indubbiamente il più utilizzato. Ecco perché, se riusciamo a utilizzarlo al meglio, ci faciliterà la vita per il nostro lavoro. Sicuramente per il mio di giornalista, e infatti questo articolo prende spunto da un corso che ho di recente seguito dal titolo “Strumenti Google per giornalisti” di Barbara Sgarzi, autrice tra l’altro, del libro “Social media journalism”. Ma Google può essere utile anche per il vostro lavoro di organizzatore di eventi, sotto diversi aspetti. Per cercare qualcosa, ma non solo: non tutti, infatti, sanno che comprende diversi servizi gratuiti utili per pianificare il tempo dedicato al lavoro, per fare ricerche mirate e persino per organizzare riunioni da remoto in modo semplice. Per esempio avete mai utilizzato Google Drive? Vi permette di avere fogli per appunti sempre pronti all’uso. Come per gli altri servizi, vi serve soltanto un account di posta, che potere creare facilmente con gmail.com. Accedendo a Drive, che prima di tutto è un cloud dove archiviare documenti, potete utilizzare anche i Google docs., scegliere per esempio di creare un file in excel o in word, e condividerlo con chi volete, purché abbia un account gmail. Questo significa che in tempo reale potrete modificare un file insieme a un cliente che fisicamente non si trova con voi, o condividerlo con il vostro team affinché ognuno possa avere sott’occhio sempre la versione più aggiornata. E che ne dite di avere a portata di smartphone un calendario diviso per colori in base al tipo di impegno che vi ricordi ogni giorno cosa dovere fare? Sono le funzioni che trovate in Google Calendar, che ha anche un sistema di alert per ricordarvi biglietti aerei, ferroviari, ecc., se volete aggiungerli, e dal quale potete accedere direttamente (o quasi) ai documenti di viaggio in formato digital. Ma tornando alla funzione primaria di Google, ovvero il motore di ricerca, è possibile affinare le ricerche per ottenere risultati migliori e in meno tempo. Avete per esempio bisogno di ricercare informazioni precise su un relatore o un influencer da ingaggiare?
Il motore di ricerca più utilizzato al mondo può essere molto utile anche per il lavoro di organizzatore di eventi grazie ai suoi strumenti gratuiti. Non lo sapevate? Qui ve ne spighiamo alcuni Per ottenere in poco tempo informazioni precise, potete digitare nome e cognome tra virgolette, così da ottenere risultati solo sul match esatto. Anche Twitter da questo punto di vista potrebbe venirvi in aiuto, e non solo in questo caso. Poiché infatti le liste del social sono indicizzate da Google, con una ricerca organizzata in questa maniera site:twitter. com inurl:lists <speaker radiofonici>, potreste per esempio trovare i nominativi di tutti i dj presenti sul social dopo che un vostro cliente vi ha chiesto di ingaggiarne uno per il suo evento. Con Google Hangouts, invece, si possono fare chiamate e videochiamate e inviare messaggi. Infine, l’ultimo suggerimento che vi voglio dare su Google, è quello di crearvi degli alert. Sapete di cosa si tratta? Ecco come funziona: se state organizzando un evento e per qualche motivo avere interesse specifico su un argomento, magari per documentarvi su una materia che non conoscete bene, con Google Alert potete impostare una chiave di ricerca e chiedere direttamente a Google di avvisarvi periodicamente quando viene pubblicato qualcosa che la contiene.
ALESSANDRA BOIARDI content manager di Meetingecongressi.com
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Soft skill in allenamento Competenze trasversali sempre più al centro quando si tratta di lavoro in azienda. E se le soft skill possono essere migliorate, quali sono le dinamiche da mettere in campo per ottenere risultati efficienti? ALESSANDRA BOIARDI
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el 2016 il World Economic Forum ha analizzato le soft skill per immaginare quelle che saranno le più richieste nel 2020, cioè tra meno di due anni. Nella top tre ci sono il problem solving, il pensiero critico e la creatività. Se ci pensiamo, quello che suggeriscono è che alle persone verrà richiesto, tutto sommato, di essere più… persone: sarà cioè il lato umano a essere privilegiato e questo, probabilmente, anche perché a oggi è davvero ciò che non può essere sostituito. Da chi? Per esempio dall’intelligenza artificiale, che come dicono gli esperti impatterà – e lo sta già facendo – sul lavoro in ogni campo,
“sostituendo” l’uomo con la macchina in tanti ambiti. Ma se questo sarà vero – e lasciamo il dibattito uomo versus macchina prima di addentrarvici – tanto più possiamo affermare che saranno proprio le cosiddette soft skill, ovvero le competenze trasversali, a fare la differenza. Di cosa si tratta? Sono le nostre capacità di relazionarci con gli altri, fondamentali per come ci poniamo in ambito lavorativo, e anche le nostre qualità personali, che i responsabili delle risorse umane prendono in considerazione al pari delle nostre competenze professionali quando valutano il profilo di un candidato per una possibile assunzione. Ma questo è soltanto il punto di partenza. Perché le competenze trasversali possono essere allenate, se non insegnate. Alcune, come il senso del team e il sapere lavorare in gruppo, ma anche il sapersi scegliere bene il gruppo di lavoro, si possono sviluppare attraverso la formazione, un investimento che
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le aziende possono essere disposte a fare, purché funzioni. Si fa presto insomma a dire team building, perché anche per la trasformazione che, in generale, le aziende stanno mettendo in atto in un mondo che cambia alla velocità della luce – digitale e non – non tutte le attività danno gli stessi risultati. Per comprendere meglio quali dinamiche è necessario mettere in atto nel contesto aziendale attuale, ci siamo fatti aiutare da Francesca Chiara, consulente, formatore, coach e presidente di 300grammi, che parte da una premessa: «Lo sviluppo individuale delle competenze trasversali richiede un profondo e articolato percorso di trasformazione personale, che prende avvio da un processo di riconoscimento e di consapevolezza e che si sviluppa necessariamente attraverso una fase di sperimentazione, in cui il soggetto rimette in gioco i propri schemi mentali e comportamentali a favore di nuove strategie di risposta che andranno poi consolidate». Dalla consapevolezza di sé alla “messa a terra” Outdoor training e attività di team building
sono senz’altro tra le attività più efficaci per migliorare team work e leadership. Questo perché presentano una serie di proprietà tecniche che li caratterizzano dal punto di vista metodologico, in grado di stimolare riflessioni puntuali e concrete nelle persone e favorire una maggiore consapevolezza del proprio “sé reale”. «Lavorando sul piano metaforico – spiega Chiara – si abbassano le resistenze e le difese individuali, e le persone sono messe nella condizione di sperimentarsi e mettersi in discussione con una maggiore serenità. Ma l’esperienza formativa va guidata dal piano metaforico a quello della realtà se quello che si vuole ottenere è un vero apprendimento, per cui ciò che è determinante è l’allineamento esistente tra le attività svolte, i feedback (offerti e ricevuti), le rielaborazioni sviluppate e gli obiettivi del programma formativo, e questo può essere ottenuto solo esplicitando chiaramente quali sono le competenze e le relative espressioni comportamentali oggetto dell’attività di outdoor. Dal punto di vista metodologico – continua Chiara – sono
FRANCESCA CHIARA, consulente, formatore, coach e presidente di 300grammi «Nelle fasi di cambiamento strategico e organizzativo, il ruolo del leader risulta quello di gestire la complessità e l’incertezza, non solo nelle loro ricadute strategiche e strutturali, ma anche e soprattutto nell’impatto del cambiamento a livello individuale».
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HOT TOPICS out of the box
presenti notevoli implicazioni in fase progettuale, in quanto i fabbisogni formativi devono essere esplicitati utilizzando un approccio competency-based e le esperienze che i partecipanti affronteranno vanno disegnate per far emergere proprio quelle competenze. Ciò significa che non solo le tecniche grezze da utilizzare (orienteering, ponte tibetano, costruzione di zattere, e così via) devono essere scelte accuratamente, ma che in fase di micro-progettazione vanno delineati alcuni elementi specifici in grado di enfatizzare il collegamento con gli obiettivi formativi (restrizioni temporali, dimensioni del gruppo, limitazioni delle risorse), in una fase che viene denominata “vestizione dell’esperienza». DAL TEAM AL LEADER (E VICEVERSA) Un team è tanto più efficace quanto più funzionano gli equilibri dinamici che si vengono a creare durante la relazione di gruppo. Questi equilibri dipendono anche da come i diversi ruoli tra i membri si definiscono e si strutturano: per esempio colui che manifesta dei comportamenti utili alla maturazione del gruppo, in virtù della loro funzionalità, arriva ad assumere uno status più elevato, che possiamo definire leadership. «In ambito organizzativo – specifica Chiara – si colgono alcune tendenze quali la degerarchizzazione delle strutture, lo sviluppo di canali di comunicazione orizzontali e di logiche di lavoro per processi, il moltiplicarsi dei punti decisionali, che “impongono” la presenza di figure di riferimento in grado di garantire il coordinamento e il mantenimento di standard di efficacia ed efficienza operativa e, quindi, di persone dotate di capacità di guida, di decisione, di conduzione dei gruppi, in altre parole, di persone in grado di esprimere leadership. Peraltro, nelle fasi di cambiamento strategico e organizzativo, il ruolo del leader risulta quello di gestire la complessità e l’incertezza, non solo nelle loro
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ricadute strategiche e strutturali, ma anche e soprattutto nell’impatto del cambiamento a livello individuale». LAVORARE SULLE COMPETENZE EMOTIVE Ma il leader è anche colui che è in grado di cogliere e interpretare le dinamiche interpersonali e di attivare una serie di comportamenti funzionali alla valorizzazione dei membri del team. Questo implica lo sviluppo di una serie di competenze emotive, quali la consapevolezza emotiva, l’autocontrollo, l’empatia, la comunicazione, la gestione dei conflitti. E anche queste soft skill possono essere allenate. «In una recente esperienza di team building che abbiamo realizzato per il personale dell’ufficio customer care di un’azienda internazionale – racconta Chiara – durante la fase di rielaborazione il direttore della struttura è arrivato a riconoscere che deve “imparare ad andare più lentamente” e nel dire questo aveva in mente il ricordo fresco dell’esperienza appena vissuta, nella quale si era trovato a camminare troppo velocemente rispetto al passo dimostrato dai membri della sua squadra, lasciando indietro alcune persone, ma anche la consapevolezza maturata che in molte situazioni lavorative il suo orientamento all’obiettivo gli fa dimenticare la dimensione relazionale e l’importanza di prestare attenzione al coinvolgimento e alla motivazione delle persone. Altrettanto potente la riflessione di alcuni dei suoi collaboratori che, nella stessa esperienza, hanno riconosciuto un limite nella loro incapacità di comunicare al proprio responsabile le loro esigenze. Ne è nato un momento di confronto aperto e sincero sulle loro dinamiche lavorative e un impegno reciproco per sviluppare modalità di comportamento e di relazione alternative e più efficaci. Tali dinamiche consolidate nel gruppo sarebbero mai emerse in modo così impattante in condizioni diverse?».
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Quando il freelance fa una riunione
Tanti e soli, i professionisti applicano un approccio sempre più flessibile alle risorse che mettono in campo. E all’insegna della flessibilità è anche la loro necessità di spazi dove fare meeting e lavorare. Ma gli alberghi si sono accorti di loro PAOLA DELLA CASA
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l mondo dei lavoratori autonomi e dei freelance in Italia spazia in svariati ambiti ed è in crescita rispetto agli anni precedenti, sia per i vantaggi offerti dalle soluzioni fiscali sia come risposta alle dinamiche del mondo del lavoro. Può sembrare un paradosso, ma i servizi dei meeting center – che si tratti di spazi di co-working o di sale riunioni in location di svariata tipologia – servono ai professionisti autonomi molto di più che alle aziende; tuttavia i primi necessitano di soluzioni dedicate e specifiche che sono presenti solo in parte al momento. Infatti, al contrario di un’azienda, che ha strutture proprie e utilizza spazi ester-
ni generalmente per momenti circoscritti, il professionista che lavora in modo autonomo ha una struttura molto snella e variabile e attiva le risorse di cui ha bisogno solo all’occorrenza. La proposta di sale conferenze e per riunioni, quindi, risulta quasi più rilevante per i professionisti che non hanno un ufficio che per un’azienda che ha già una sede di rappresentanza. Tanto più perciò i fornitori riescono a supportare questa categoria particolare di lavoratori con un’offerta flessibile, tanto più si instaurano collaborazioni di lunga durata. Ma cosa chiedono esattamente i freelance a una struttura congressuale – alberghiera ma non solo – quando organizzano le proprie attività? Abbiamo chiesto ad alcuni professionisti cosa chiedono a una struttura alberghierocongressuale quando organizzano le proprie attività. «Utilizzo le strutture alberghiere soprattutto come luogo dove tenere i corsi di formazio-
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LUCIA FEMIO, life coach e fondatrice di BoutiqueNb «Normalmente il setting dell’albergo di per sé aggiunge stile all’incontro, rispetto a una semplice sala riunioni, ed è per questo che per me l’hotel è anche una cornice ideale per incontri importanti con clienti o fornitori, in quel caso la hall e il bar sono perfetti».
ne e i workshop» afferma Lucia Femio, life coach e fondatrice di BoutiqueNb, società di servizi a supporto agli affitti brevi, che prosegue: «Le sale che mi servono sono di varie dimensioni, da quelle per gli eventi più piccoli per cinque persone a quelle per numeri più grandi, che arrivano anche a venti-trenta persone ed è importante avere la possibilità di fare fotocopie, stampare anche all’ultimo momento per evitare l’imprevisto di un ospite in più o di un cambio di scaletta dell’ultimo minuto. In questi eventi a volte utilizziamo anche il ristorante dell’hotel per il pranzo o la cena, o il bar per l’aperitivo, ovvero per quei momenti importanti di networking e che spesso sono inclusi nei corsi che propongo come BoutiqueNb. Tra l’altro, quando si fa formazione per insegnare ai privati come diventare eccellenti nell’ospitalità del settore extra-alberghiero, è molto utile far vedere – e far vivere – l’eccellenza alberghiera per prenderne spunto». Femio conferma anche come
per coloro che non hanno un ufficio fisso, l’albergo funga da luogo di rappresentanza: «Normalmente il setting dell’albergo di per sé aggiunge stile all’incontro, rispetto a una semplice sala riunioni, ed è per questo che per me l’hotel è anche una cornice ideale per incontri importanti con clienti o fornitori, in quel caso la hall e il bar sono perfetti. Apprezzo moltissimo anche gli hotel con servizi di colazione/pranzo bio o vegani con centrifugati freschi, per andare incontro alle esigenze di tutti i partecipanti, mantenere l’energia e l’attenzione attiva durante tutto il corso ed evitare il classico “calo della palpebra” pomeridiano!». Interviene Roberto Ferrario, tra i mental coach e formatori aziendali più qualificati a livello internazionale, fondatore della scuola In Coach Academy, con sede a Milano: «Conosco mediamente ottocento persone nuove ogni anno e ne ho formate oltre 11mila in 15 anni: ai miei corsi generalmente faccio
ROBERTO FERRARIO, fondatore della scuola In Coach Academy Le location che al momento rispondono maggiormente alle mie esigenze sono quelle medio piccole, in cui il proprietario mette a disposizioni situazioni personalizzate e complete, ovvero quelle che spaziano dalla soluzione dei problemi tecnici del proiettore alla gestione flessibile degli orari e soprattutto al non essere disturbati da altri corsi che in modo parallelo hanno luogo in una sala adiacente».
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HOT TOPICS new trends
ANDREA COLI, visual designer specializzato in User Interface Design «Avere una struttura di eccellenza che metta a proprio agio i miei potenziali peer e clienti mi permette di concentrarmi sulla corretta divulgazione del mio messaggio e sull’efficacia della mia presentazione».
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partecipare un numero di persone compreso tra sei e 15, per riuscire a prendermi cura del percorso formativo di ogni persona: non mi serve quindi un sala molto grande; l’aula però deve contenerci in modo comodo e non creare dispersione, deve isolarci dalle distrazioni e mettere a disposizione il necessario per il comfort: videoproiettore, cancelleria, caffè. Le location che al momento rispondono maggiormente alle mie esigenze sono quelle medio piccole, in cui il proprietario mette a disposizioni situazioni personalizzate e complete, ovvero quelle che spaziano dalla soluzione dei problemi tecnici del proiettore alla gestione flessibile degli orari e soprattutto al non essere disturbati da altri corsi che in modo parallelo hanno luogo in una sala adiacente». DALLA FORMAZIONE AL BUSINESS Gli spazi di condivisione e incontro rimangono quindi lo strumento principale per il professionista non solo per svolgere la propria attività, ma per promuoverla e illustrarla a potenziali nuovi clienti: «Come libero professionista ho riscontrato che i punti chiave che vanno affinati e messi in esecuzione subito dopo aver stabilito la propria mission e il come svolgerla, siano la creazione di un network di clienti e di collaboratori, insieme alla promozione del proprio lavoro. Questi tre aspetti richiedono diversi strumenti, mail, partecipazione a convention e fiere, social networking ma anche la possibilità di tene-
re seminari e presentazioni» spiega Andrea Coli, visual designer specializzato in User Interface Design, Brand Identity e Illustrazione Digitale. «Avere una struttura di eccellenza che metta a proprio agio i miei potenziali peer e clienti – prosegue Coli – mi permette di concentrarmi sulla corretta divulgazione del mio messaggio e sull’efficacia della mia presentazione». Il bisogno di flessibilità e di personalizzazione del servizio aumenta e il panorama dei professionisti si continua ad arricchire di professionalità che rispondono a sempre nuovi aspetti della nostra realtà economica. Nel mondo senza confini dell’era digitale non serve un ufficio fisso e si lavora per progetto, concentrando le risorse attorno all’attività in corso nel modo più variabile possibile. I professionisti, sempre connessi, hanno una base d’appoggio nella propria abitazione, e all’occorrenza prenotano una sala riunioni o congressi, sono fondamentalmente autonomi nella gestione dell’evento e tanto più gli alberghi mettono a disposizione soluzioni che integrano il loro bisogno di supporto It, catering, flessibilità negli orari, nei costi e nella gestione degli imprevisti, ma anche servizi distintivi e originali, tanto più vinceranno la sfida contro gli altri spazi a disposizione che non beneficiano delle stesse strutture e competenze interne. Quello dei professionisti singoli, rimane uno terreno ancora non completamente esplorato e da conquistare!
IL 2019 APRE CON IL PIU’ GRANDE EVENTO DEDICATO AL MARKETING B2B
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IL FUTURO E L’INNOVAZIONE DEL MARKETING B2B SAVE THE DATE 13 FEBBRAIO 2019 AUDITORIUM GIO’ PONTI, ASSOLOMBARDA - MILANO
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ALESSANDRA BOIARDI
NUOVO NH COLLECTION A MILANO Nuova struttura a Milano sotto l’insegna Nh Collection, il brand upper upscale della compagnia Nh Hotel Group. Si tratta del quattro stelle Nh Milano Grand Hotel Verdi che, dopo il recente rinnovamento, apre le porte ai suoi ospiti come Nh Collection Milano Porta Nuova. «Siamo davvero orgogliosi di presentare il nuovo Nh Collection Milano Porta Nuova: il rinnovamento di questa struttura e l’upgrade sotto l’insegna Nh Collection rappresentano per noi un ulteriore passo in avanti nel piano di sviluppo della compagnia in Italia» afferma Hugo Rovira, managing director Southern Europe and Usa Nh Hotel Group. Situato nel nuovo quartiere di Porta Nuova – business centre, officina architettonica in continua evoluzione e nuovo punto di riferimento per la night life della città – Nh Collection Milano Porta Nuova presenta una lobby completamente rinnovata in cui convivono il cocktail bar e la zona living che può essere utilizzata anche come confortevole area di lavoro. Molte aree comuni – come per esempio gli sbarchi ascensori – riprendono lo storytelling “urbano” ispirato alla città ed esibiscono carte da parati che riproducono particolari dell’architettura contemporanea di Milano. Anche nelle cento camere vengono riproposte la cartina di Milano e il profilo delle Alpi su cui si affaccia il panorama del terzo piano. Tablafina è il ristorante dell’hotel, che porta a Milano un piccolo pezzo di Spagna nell’offerta gastronomica locale.
NASCE LINDBERGH HOTELS Dall’unione di Eden Hotels + Resorts e The Begin Hotels Collection dell’imprenditore Guido Guidi nasce Lindbergh Hotels, un vero e proprio concept di hôtellerie, che si presenta come alternativa alla tradizionale idea di catena alberghiera, per presentare un livello di offerta fortemente tailor-made. Lindbergh Hotels comprende nella sua offerta quattro collezioni, dieci strutture distribuite in cinque regioni italiane, ciascuna con la propria identità, che vengono presentate con un focus particolare sui servizi di eccellenza, standard qualitativi a livello internazionale e personalizzazione del soggiorno. I quattro cluster di Lindbergh Hotels sono: Boutique Collection (Hotel Excelsior, cinque stelle – Pesaro; Grand Hotel San Pietro, cinque stelle L – Taormina; SeePort Hotel, quattro stelle – Ancona); Vibes Collection (Modica Beach Resort quattro stelle – Marina di Modica; SeeBay Hotel quattro stelle – Portonovo; Urban Collection (Hotel La Meridiana quattro stelle – Perugia; J Hotel quattro stelle – Torino); Club Collection (Nautilus Family Hotel quattro stelle – Pesaro; Cala della Torre – Siniscola (Nu), Sikania Resort & Spa – Marina di Butera (Cl)).
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EXCELSIOR PALACE HOTEL DA 110 E LODE
Golfo del Tigullio sotto i riflettori del mondo del bere miscelato per l’evento 110 e Lode, che lunedì 22 ottobre ha riunito i migliori barman per un contest che ha visto trenta professionisti nella sua terza edizione. Una consacrazione definitiva per la quale non a caso è stato scelto il cinque stelle di Rapallo Excelsior Palace Hotel, che ha fatto da cornice alle evoluzioni di barman fuoriclasse, sia vecchie guardie sia giovani talenti, provenienti dai più prestigiosi alberghi e giudicati sulla base dell’esecuzione nella preparazione di drink classici e rivisitati, presentazione e presenza. I motori avevano cominciato già a scaldarsi domenica 21 ottobre al Faro Lounge Bar di Portofino, dove è stato assegnato il riconoscimento Order of Merit ai barman italiani che si sono distinti fuori dall’Italia, veri e propri porta bandiera del nostro Paese all’estero. E questo evento aveva tutte le premesse per diventare un appuntamento fisso e di riferimento del settore, una manifestazione che ha dato lustro al territorio e in particolare alla destinazione di Rapallo.
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MEETINGS POP-HUB A SPAZIO REALE Riunioni e incontri di breve durata, anche di due o tre ore, un pacchetto all inclusive e tecnologia a disposizione compongono la nuova proposta Meetings Pop-Hub di Spazio Reale, il rinnovato centro congressuale, formativo, sportivo e ristorativo a Firenze Nord, un complesso multifunzionale di 25mila metri quadrati gestito commercialmente da Palazzo Pucci Events & Academy insieme alla location Palazzo Pucci, in centro a Firenze, a due passi dal Duomo. A disposizione, espressamente per questa tipologia di meeting, quattro sale tutte dotate di wi-fi e supporti tecnici. Oltre alla Tweet Room e alla Tag Room, la Web Room è dotata di venti postazioni pc, la Net Room può ospitare cinquanta/sessanta persone e 75 se allestita a teatro. Tutte le sale sono adatte ad accogliere anche corsi di formazione e sono dotate di impianti professionali di amplificazione, videoproiezione, monitor. Oltre alle attrez-
zature di base sono disponibili anche lavagne interattive multimediali e altri impianti audiovisivi. Questi spazi si aggiungono all’offerta completa di Palazzo Pucci Events & Academy, che comprende anche la Smart Room, ideale per conferenze, mostre ed esposizioni, un hotel
con 32 ampie camere, il ristorante in stile food & garden, il polo sportivo, con sale attrezzi e corsi, e impianti per basket, calcetto per il tempo libero o per attività di team building, una ampia terrazza panoramica con bar per eventi conviviali, un parco e un ampio parcheggio.
TEAM BUILDING DA RECORD AL FORTE VILLAGE
LA NUOVA BRAND IDENTITY DI UNA HOTELS
Costruire una barca adatta a ospitare due persone e a competere in una regata, utilizzando solo cartone di base e naturalmente tanto ingegno. Questa la sfida per 662 partecipanti che si è svolta presso il Forte Village, che da anni collabora con il partner Safari Sardegna per l’organizzazione delle attività di team building & incentive presso la spiaggia della Boat House. L’emozionante evento delle barche di cartone, organizzato per un’azienda internazionale leader nel settore del consulting, ha messo in competizione 65 squadre, assistite da circa cinquanta membri dello staff, per un totale di settecento persone che hanno preso parte a una delle più grandi attività di team building di questo tipo mai realizzata presso la spiaggia. Questo tipo di team building sta acquisendo sempre più popolarità tra i gruppi aziendali, che la scelgono per il suo mix di elementi, in grado di mettere alla prova capacità sia tecniche sia relazionali, come la progettualità – le squadre devono progettare e realizzare la propria barca in un’ora e mezza di tempo, utilizzando solo il materiale a loro disposizione (cartone, cellophane e cuscinetti d’aria, oltre agli strumenti di lavoro); la creatività – ogni team deve rendere unica la propria barca, tramite una bandiera e la decorazione della barca stessa; la competitività: il momento clou della gara è sicuramente quello della regata, dove due persone per ogni squadra si sfidano in una gara con le barche realizzate, con l’obiettivo di fare un giro di boa e tornare vincitori sulla spiaggia.
Il Gruppo Una ha di recente presentato a Milano, presso l’hotel Una Cusani, la sua nuova brand identity, svelando le novità che riguardano un nuovo punto di svolta per il gruppo, di proprietà del Gruppo Unipol, nato nel 2017 dalla due catene alberghiere Atahotels e Una Hotels & Resorts. La nuova brand identity, che insiste sul concetto del “made in Italy”, riorganizza gli alberghi – in tutto quaranta, presenti in dieci regioni italiane e in 22 destinazioni per un totale di oltre cinquemila camere – in tre tipologie diverse, Una Esperienza, UnaHotels e Unaway. Una Esperienze è una collezione di nove ville, resort e hotel di alto livello che comprende, tra gli altri, il Principe di Piemonte Torino, la cui riapertura è prevista per fine marzo 2019, e la next opening in Via De Cristoforis 6 a Milano, destinata a diventare la flagship milanese del gruppo. Unahotels conta invece 23 strutture a quattro stelle distribuite su tutto il territorio nazionale, alla quale appartengono anche gli hotel a vocazione più prettamente Mice. «Abbiamo strutturato una squadra Mice – ci ha raccontato Fabrizio Gaggio – capitanata da Nicola Accurso, responsabile sales e marketing, brand, communications revenue e distribution, e stiamo attendendo la conferma dell’ingresso importante di una ulteriore risorsa che si occuperà del segmento Mice soprattutto a livello internazionale e quindi credo che il 2019 sarà per noi un anno importante, che ci confermerà che le strategie che abbiamo ipotizzato si possano realizzare». Il terzo segmento è Unaway, che comprende otto strutture collocate lungo le grandi arterie di comunicazione nazionale o in aree residenziali cittadine, destinate anche a chi si muove per lavoro. La presentazione è stata anche l’occasione per entrare più nel dettaglio sui piani di sviluppo del gruppo.
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SITE INSPECTION news location
APRE F-HUB Un nuovo spazio per eventi è stato inaugurato in questi giorni a Scalo Milano, outlet con 130 brand e una piazza con 14 ristoranti, a Locate Triulzi, alle porte di Milano. Si chiama F-Hub e, realizzato in partnership con la società di event management Campus Fandango Club, può accogliere tutte le tipologie di eventi, dalla convention alla formazione, dai cocktail alle conferenze. Il design minimal contraddistingue spazi moderni, realizzati principalmente in legno, vetro e cemento, con un costante rimando alla natura, organizzati in diverse aree: il foyer con desk per la reception, una sala congressi che può accogliere fino a 150 sedute a platea, una sala più piccola per circa 12
persone e un’area catering. La tecnologia è quella di ultima generazione: un mega ledwall posizionato all’esterno e sette schermi e un ledwall interni, tutti connessi tra loro, contribuiscono alla personalizzazione di ogni evento così come tutti
gli elementi presenti nella location. Il tutto si inserisce nel contesto di Scalo Milano, che oltre a offrire ampie possibilità di parcheggio e di shopping, è raggiungibile dal centro di Milano, anche con il passante ferroviario o il servizio navetta gratuito.
TERME DI SATURNIA NUOVA SUL WEB
Terme di Saturnia Spa & Golf Resort riorganizza i propri contenuti digitali attraverso una nuova piattaforma web, un anticipo degli investimenti che nei prossimi mesi rivoluzioneranno la struttura.
L’obiettivo è quello di rafforzare l’identità del marchio, aumentando il dialogo e l’interattività con il pubblico internazionale, fidelizzando quello nazionale e stimolando l’engagement con i millennials. Terme di Saturnia ha infatti valorizzato la navigazione in un ambiente dal fresco impatto visivo, coerente con la protagonista assoluta dell’esperienza: l’acqua. Forte dell’identità della propria sorgente, famosa in tutto il mondo per le sue proprietà benefiche, la comunicazione del sito mette al centro l’unicità di Saturnia. In collaborazione con l’agenzia digitale Positioner, Terme di Saturnia si ridisegna scegliendo linee pulite, un design innovativo e un’interfaccia immediata e accessibile che incoraggia la conversazione e il coinvolgimento online.
ROMA AURELIA ANTICA, EVENTI E ARTE L’enorme complesso alberghiero dell’Hotel Roma Aurelia Antica, con le sue 280 camere e 16 sale meeting, continua nel percorso all’insegna dell’arte iniziato due anni fa con il rifacimento delle facciate e di tutto un piano di camere a opera di rinomati artisti di street art puntando al rilancio del suo centro congressi. Con questo intento si è svolto nei giorni scorsi un singolare evento artistico culminato nell’esposizione di una pittoscultura denominata La Pittrice a cura dell’artista Daniela de Scorpio. Si tratta di una sedia, oggetto a cui l’artista attribuisce un’anima capace di “ascoltare” i suoi fruitori, un’installazione che mette al centro la cura dell’ospite – offrire l’uso della sedia è il primo atto concreto dell’ospitalità –, ma soprattutto la buona riuscita degli eventi, intendendo che «non potrà più prescindere da un’adeguata accoglienza dei suoi partecipanti attraverso un susseguirsi di atti colmi di cura e attenzione che seguono al primo e più importante, quello della seduta», commentano dall’hotel.
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Via Bracco n.3 - 70033 Corato (BA) tel. 080.8722698 - 080.8725344 - Fax 080.3580056 www.cortebracco.it - e-mail: info@cortebracco.it
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Con circa quattrocento hotel diffusi in tutto il mondo, di cui 51 solo in Italia, NH Hotel Group garantisce un servizio efficace e innovativo per la realizzazione di ogni tipo di evento, offrendo location esclusive e all’avanguardia per rispondere a qualsiasi esigenza
Tecnologia e tool per eventi innovativi FRANCESCA DELZOTTI
NH
Hotel Group è una catena alberghiera che mette a disposizione dei propri clienti grande esperienza e professionalità, garantendo loro la possibilità di utilizzare gli strumenti più innovativi per progettare, realizzare e monitorare meeting ed eventi. Il gruppo ha infatti saputo sfruttare al meglio tutte le potenzialità offerte dalla tecnologia e ha ideato una proposta innovativa specifica per il Mice, NH Meetings. Grazie ai servizi di consulenza specializzata e personalizzata, ogni cliente ha a disposizione le migliori risorse per realizzare un evento di massima efficacia e sfruttarne tutto il potenziale; già in fase di progettazione può infatti valutare ogni dettaglio e farsi un’idea dei prezzi, delle disponibilità e, infine, dei termini e delle condizioni contrattuali. Inoltre, per eventi che prevedono più di cento partecipanti, è disponibile il servizio Ambassador, grazie al quale il planner può avvalersi dell’esperienza di una figura professionale qualificata che lo accompagnerà per tutta la durata dell’evento.
L’INSTANT BOOKING PER IL MICE Consapevoli di quanto sia fondamentale la fase di progettazione, NH Hotel Group ha recentemente lanciato e implementato un innovativo sistema di prenotazione, l’Instant Booking Tool, che consente di riservare fino a due sale per meeting ed eventi – con capienza massima di cinquanta partecipanti ciascuna – contemporaneamente alle camere. L’Instant Booking Tool facilita e velocizza l’intero processo di scelta, prenotazione e pagamento e consente agli utenti di confrontare diverse soluzioni, di aggiungere attrezzature tecnologiche e servizi di catering, garantendo risultati immediati con il minimo sforzo. In molti hotel appartenenti al gruppo – distribuiti nelle più importanti città europee –, la fase di pianificazione è supportata e facilitata dalla possibilità di utilizzare il 3D Meeting Virtual Planner, che attraverso una comoda app permette di configurare e personalizzare le sale selezionate. Inoltre, NH Hotel Group sfrutta la tecnologia per accompagnare i propri clienti anche nelle fasi successive dell’evento: offre gratuitamente una pagina web personalizzata per aggiornare e tenere costantemente monitorati tutti i dettagli, garantisce l’uso di strumenti di nuova generazione e offre soluzioni di collaborazione virtuale e visiva. indirizzi a fine rivista
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86 camere Centro congressi 300 persone (fino a 6 sale meeting) Centro benessere e piscine esterne Garage e city bike Wi fi free
PALACE HOTEL DESENZANO
Palace Hotel Desenzano Viale F. Agello, 114A - 25015 Desenzano del Garda (BS) -tel. 030 9902262 www.palacehoteldesenzano.it
SITE INSPECTION hotel
Una struttura che propone un servizio di accoglienza completo tra tradizione e innovazione; un centro congressi all’avanguardia adatto a qualsiasi attività dedicata al Mice: è il complesso del Grand Hôtel Billia
Incontrarsi tra le Alpi FRANCESCA DELZOTTI
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A
Saint-Vincent, all’interno dello splendido scenario della Valle d’Aosta, nella cornice naturale offerta dalle cime innevate del Monte Bianco, del Cervino, del Gran Paradiso e del Monte Rosa, si trova un prestigioso complesso alberghiero dove tradizione e innovazione si incontrano. La struttura originaria, formata dallo storico Grand Hôtel Billia – inaugurato nel 1908 – e da un centro benessere, è stata ampliata nel 2013, quando, nell’ambito del progetto Resort firmato dall’architetto milanese Piero Lissoni, è sorto un elegante polo leisure e congressuale, che ha saputo valorizzare il proprio passato per creare una realtà all’avanguardia dotata di ogni confort. Il complesso alberghiero di Saint-Vincent ha rivelato tutto il suo carattere fin dalla sua nascita: si tratta di una struttura che si propone di offrire un servizio di accoglienza completo nella stessa area del centro congressi; distribuiti al suo interno vi sono, infatti, ben quattro ristoranti, pronti a soddisfare i palati più esigenti, e un centro wellness, l’Eve, che si estende su 1.700 metri quadrati e che for-
nisce agli ospiti un ambiente rilassante e innovativo in cui immergersi completamente per sciogliere ogni tensione e dimenticare lo stress, grazie anche alla possibilità di realizzare percorsi personalizzati. Il progetto che ha dato vita a questo importante polo leisure e congressuale non ha coinvolto e ampliato solamente i servizi dedicati all’intrattenimento e al benessere degli ospiti, sempre in corso di aggiornamento e aperti alle migliori innovazioni, ma anche quelli dedicati alla loro accoglienza. Oltre alla realizzazione di una nuova struttura alberghiera – il Parc Hotel Billia, che dispone di 113 camere e sei suite – l’intervento ha voluto ristrutturare e potenziare anche il Grand Hôtel Billia, che oggi vanta la classificazione di cinque stelle lusso ed è affiliato al prestigioso marchio The Leading Hotels of the World. Questo storico albergo dispone di 69 camere, di cui 27 suite, compresa la presidential suite che si estende per cento metri quadrati e che è attrezzata con una cucina e un letto matrimoniale king size.
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Grand Hôtel Billia L Parc Hotel Billia Saint-Vincent (Ao) Numero totale camere: 69 (Grand Hotel Billia) + 119 (Parc Hotel Billia) | Ristoranti: 3 | 1908: 80 posti; La Grande Vue: 56 posti; Le Rascard Salon et Terrasse: 300 posti | Sale meeting: 7 | Capienza sala maggiore: 600 posti | Capienza sala minore: 6 posti | Saletta segreteria | mq di aree espositive: 500 | Possibilità organizzazione post congress
A TUTTO MICE I servizi offerti dal Parc Hotel Billia e dal Grand Hôtel Billia rendono la struttura particolarmente adatta a qualsiasi attività dedicata al Mice e infatti il centro congressi Billia offre, oltre a straordinari panorami sulla Valle d’Aosta, l’ambiente ideale per ogni tipo di evento. Articolate su due livelli, le sette sale meeting prendono il nome dalle vette più alte della regione. Ogni sala è stata realizzata con un’attenzione particolare per l’illuminazione, l’acustica e la scelta dei materiali; la pavimentazione è in parquet, coordinata con i rivestimenti in legno delle pareti e i soffitti tecnici sono dotati di attrezzature audio e video, che garantiscono le migliori prestazioni all’interno di un ambiente elegante e raffinato, che non dimentica mai di valorizzare la propria storia e il proprio territorio. Le sette sale meeting, dotate di connessione wi-fi e delle più moderne attrezzature, hanno inoltre caratteristiche diverse: la sala Gran Paradiso può ospitare fino a seicento persone ed è l’ideale per organizzare, oltre
a conferenze e convention, spettacoli, concerti o eventi unici come sfilate e presentazioni, poiché comprende camerini per gli show e può essere allestita su richiesta con podi e pedane rialzate; anche la sala Cervino e la sala Monte Bianco possono essere adattate a diverse esigenze, la prima grazie a una parete mobile che permette di creare all’occorrenza due ambienti differenti, la seconda per mezzo di un palco fisso che può essere sfruttato in diverse occasioni. Ma il Centro Congressi Billia non è pensato solo per grandi eventi: le sale Grivola 1 e Grivola 2 sono infatti gli ambienti ideali per accogliere in un luogo intimo e confortevole un numero più ristretto di persone e per ospitare riunioni private o working station. Infine, fanno parte del centro congressi anche due sale espositive: il Foyer Gran San Bernardo e il Foyer Piccolo San Bernardo, dove si possono organizzare cocktail di benvenuto, brunch e coffee break. indirizzi a fine rivista
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Icona a Milano, l’Excelsior Hotel Gallia è un luogo ideale per organizzare i numerosi eventi e meeting che gravitano attorno a questa città, crocevia del Nord Italia. Tra tecnologia e glamour, con spazi per tutte le esigenze
Un autunno di FEDERICA CALÒ
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en 12 sale meeting, che vanno dai venti ai 360 metri quadrati, con una capacità massima di 420 persone, spazi lussuosi e ricchi di marmi, accenti bronzati e suggestioni luminose. Le sale, che riprendono i nomi di alcune delle zone più famose di Milano, sono state pensate per soddisfare tutte le esigenze e completamente attrezzate e flessibili, permettono di configurare gli spazi in diversi setup totalmente personalizzabili. La Cupola è un altro fra gli spazi meeting più ambiti dell’hotel: multifunzionale, dotato delle più recenti tecnologie e scenografico. Partendo dall’impianto d’illuminazione, la Cupola vanta un sistema Led che permette di cambiare colore e intensità delle sorgenti luminose e di creare un suggestivo gioco di luci, grazie a 586 pannelli di alluminio riflettenti e retroilluminati. Le pareti sono state rivestite da una boiserie geometrica che consente un perfetto isolamento acustico e un’estrema versatilità per qualsiasi tipo di evento. Questa meravigliosa sala, inoltre, dispone di 23 sedie a scomparsa che rendono la Cupola una location adatta a una premiere cinema-
tografica, a una festa in discoteca, a una conferenza stampa e ai più esclusivi eventi e banchetti privati. La Cupola è raggiungibile salendo la scala centrale o per mezzo di due ascensori, ma è anche a fianco della Katara Suite, con la quale può creare un’unica area privata. GASTRONOMIA PROTAGONISTA L’Excelsior Hotel Gallia non solo si propone come location ideale per gli eventi, ma è esso stesso promotore di serate e momenti esclusivi. Dopo il successo degli scorsi eventi torna, infatti, l’appuntamento con la Serata Bolliti in compagnia dei fratelli Cerea all’insegna del food stellato. Un’iniziativa questa dedicata alla ristorazione d’eccellenza che trova spazio al Ristorante Gallia con gli chef dell’hotel Antonio e Vincenzo Lebano in collaborazione con i fratelli Cerea, tre stelle Michelin del ristorante Da Vittorio di Brusaporto (uno dei 50 migliori ristoranti del mondo secondo la classifica The World’s Best Restaurants). Parlando sempre di palato, la stagione
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Excelsior Hotel Gallia Milano Numero totale camere: 235 (182 guestroom, 53 suite) | Ristoranti: Terrazza Gallia Bar & Restaurant | Posti: 70 | Sale meeting: 12 | Capienza sala maggiore: 420 posti | Capienza sala minore: 8 posti | Saletta segreteria | mq di aree espositive: 1.900 | Possibilità organizzazione post congress
eventi culinaria autunnale dell’hotel è stata inaugurata con un nuovo menu composto di sofisticate creazioni dove il tartufo fa da protagonista. E poi ci sono anche le lezioni di cucina, curate da Enrico e Roberto Cerea, nell’ambito delle quali sarà possibile sperimentare sapori autentici, etnici o semplicemente tradizionali. Le lezioni si tengono all’interno della scenografica wine cellar con cooking class ispirate alla cultura culinaria italiana e alla stagionalità delle materie prime. I partecipanti hanno la possibilità di scoprire i segreti della tradizione gastronomica italiana, acquisire nuove tecniche e, ça va sans dire, assaggiare le proprie creazioni in una cena allestita al termine di ogni lezione. A TUTTO BENESSERE Coccole per il palato ma anche per il proprio corpo. L’Excelsior Hotel Gallia offre, infatti, uno tra i più grandi spazi benessere in hotel a Milano, la Shiseido Spa Milan, che nasce dall’esclusiva collaborazione con l’azienda nipponica detentrice del record di più antica al mondo (1872) nel settore cosmeti-
co. Aperta agli ospiti dell’hotel ma anche ai clienti esterni, la spa si estende su due piani, per un’area complessiva di oltre mille metri quadrati. La Shiseido Spa ha inoltre vinto il World Spa Awards come Italy’s Best Hotel Spa 2018, il più alto riconoscimento nel campo del turismo termale, che premia l’eccellenza del settore attraverso un programma annuale. Al settimo piano, la piscina coperta con jacuzzi gode di una vista unica su Milano e si affianca agli altri spazi a disposizione degli ospiti della spa: il solarium, la wet zone con docce emozionali, cascate di ghiaccio, sauna, l’area fitness aperta 24 ore su 24 con macchinari di ultima generazione by Technogym, bagno turco e un’esclusiva cabina con il sale rosa dell’Himalaya. È grazie alla prestigiosa collezione di 235 eleganti camere e 53 suite, che comprendono l’esclusiva Katara Suite di mille metri quadrati posta al settimo piano, che l’hotel regala ai propri ospiti la promessa di un soggiorno raffinato ed esclusivo. indirizzi a fine rivista
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Terme di Sirmione e Hotel Acquaviva del Garda, location di riferimento per il Mice sul Lago di Garda, beneficiano anche in inverno di un clima mite e di un paesaggio autentico, frequentato dalla meeting industry internazionale
Il meeting corre sul lago SABRINA PIACENZA
C
ertamente una location perfetta per una vacanza, per piacevoli momenti di relax, per un soggiorno all’insegna del benessere ma sempre di più si conferma anche per un turismo business-oriented. Il Lago di Garda soddisfa pienamente tutto questo, da sempre meta preferita di un turismo proveniente da tutto il mondo, oggi la diversificazione dell’offerta ha ampliato il tar-
get di ospiti che scelgono questo incredibile territorio. Il segreto? Sicuramente nella natura incontaminata che lo caratterizza, nella possibilità di riposarsi e lavorare in ambienti confortevoli e in contesti naturali unici. Il clima mite tutto l’anno e la bellezza del paesaggio permettono agli attivi uomini d’affari di praticare il loro sport quotidiano sulle sponde del lago, correre totalmente immersi nella natura, per iniziare così al meglio una giornata lavorativa o, al contrario, concluderla con un’attività fisica che libera corpo e mente. Senza dimenticare le numerose bellezze storico-artistiche che arricchiscono l’offerta incentive di grande appeal dei programmi di svago tailor made che la struttura organizza. IL BENESSERE PRIMA DI TUTTO L’Hotel Acquaviva del Garda, splendido quattro stelle di proprietà di Terme di Sirmione, con la sua spa da ottocento metri quadrati, la piscina esterna, un parco di ottomila metri quadrati, una grande terrazza rooftop panoramica e la spiaggia privata, rappresenta il cuore dell’offerta dedicata alla meeting industry e al Mice più in generale di questa azienda globale del turismo sul Garda e tra i primi operatori termali in Italia. Un’organizzazione solida e articolata, un
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Hotel Acquaviva del Garda Desenzano del Garda (Bs) Numero totale camere: 80 | Sale meeting: 7 | Capienza sala maggiore: 212 posti | Capienza sala minore: 15 posti | Ristoranti: 3 | Posti: 120-45 | Saletta segreteria | mq di aree espositive: 600 | Possibilità organizzazione post congress
team di lavoro che prevede per ogni cliente un meeting designer, una persona pronta a guidarlo verso il successo del suo evento, un hotel che offre soluzioni diversificate e quindi altamente personalizzabili grazie alla sinergia fra più ambienti e location. La posizione dell’hotel è strategica: a metà strada tra Milano e Venezia e sulle principali vie di comunicazione. L’Hotel Acquaviva del Garda è una struttura dal look contemporaneo, dotata di sale meeting funzionali e flessibili che permettono di organizzare contemporaneamente più eventi. Dispone di sette sale meeting tra le quali una plenaria con oltre duecento posti, tre sale fino a cinquanta posti e altrettante fino a 12 posti con vista lago, tutte illuminate da una luce naturale con insonorizzazione e dotazione tecnologica avanzatissima. Senza dimenticare il Giardino d’Inverno, che può trasformarsi in una sala meeting fino a 180 posti o accogliere cene raffinate. E per rigenerarsi dopo un’intensa giornata di lavoro la spa – che ospita la piscina indoor riscaldata con idromassaggio e lettini a immersione, sauna, bagno turco, doccia emozionale e solare, sala fitness e beauty farm per i trattamenti – diviene il luogo di relax per eccellenza. Di altissimo livello anche l’offerta gastronomica che, in linea con gli obiettivi di benessere ai quali tende tutta la struttura, propone una cucina sana e salutare. L’hotel è la struttura ideale per organizzare eventi tailor made, meeting di più giorni in svariati spazi e ambienti, emozionanti team building, cene di gala oltre che entusiasman-
ti post congress contraddistinti da visite alle città d’arte, escursioni in barca o tour enogastronomici. LA SALA MEETING È GRATUITA Da sempre attento ai propri clienti attraverso pacchetti promozionali e offerte speciali, l’Hotel Acquaviva del Garda propone per i mesi di gennaio, febbraio e marzo 2019 una grande occasione per aziende e organizzatori di eventi. Prenotando almeno 25 camere entro il 20 dicembre i clienti avranno a disposizione la sala meeting gratuita per poter organizzare eventi, riunioni e incontri di lavoro. Sarà possibile scegliere tra le sale Desenzano, Sirmione o Catullo e usufruirne per un giorno intero, dalle 9.00 alle 18.00. Tutte le sale sono dotate di tecnologie evolute tra cui videoproiettore e schermo, impianto audio/video, connessione internet wi-fi e molto altro. A supporto dell’offerta un ricco carnet di servizi aggiuntivi a tariffe speciali. Una vera occasione da non perdere per rendere unico un meeting di lavoro, ma anche per immergersi totalmente nel fascino del Lago di Garda. indirizzi a fine rivista
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Excelsior Palace Hotel L Rapallo (Ge) Numero totale camere: 119 | Ristoranti: 2 (di cui 1 stagionale) | Posti: 160 + 120 | Sale meeting: 9 | Capienza sala maggiore: 450 posti | Capienza sala minore: 10 posti | Saletta segreteria | mq di aree espositive: 650 | Possibilità organizzazione post congress
Una lunga storia quella dell’Excelsior Palace Hotel, elegante albergo situato lungo la meravigliosa costa di Portofino, nella raffinata Rapallo, che aprì i battenti all’inizio del XX secolo
Lusso sulla scogliera FEDERICA CALÒ
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ra il 1901 quando fu inaugurato l’Excelsior Palace Hotel affacciato sul Golfo del Tigullio, sulla scogliera cosiddetta “Ciappadea” retrostante il Kursaal di Rapallo, elegante villa d’inizio secolo. Collocato su una sorta di piccola penisola a soli sei chilometri da Portofino, l’hotel è in una posizione invidiabile circondato su tre lati dal mare e sul retro da una verde collina, a cinquecento metri dal centro città e dalla stazione ferroviaria e ad appena 32 chilometri dall’aeroporto di Genova. Personaggi famosi, attori, politici, letterati (un paio di nomi: George Byron e Guy de Maupassant) e occasioni importanti da allora si sono susseguiti nei vari decenni e tutti hanno contribuito a far crescere la fama di questa residenza di prestigio (una curiosità: nel novembre del 1917 l’Excelsior Palace fu la sede del convegno Interalleato di Rapallo, che pose le premesse per la conclusione della Prima Guerra Mondiale). Sotto il piano della hall, ma sempre con vista mare, oggi si trova il modernissimo centro congressi Duca di Windsor, dal quale sono state ricavate nove sale meeting versatili, di metrature diverse, tutte collegabili tra loro. Distribuzione che dà
origine ai saloni Windsor, Hemingway, Re Faruk, predisposti per accogliere fino a 450 persone. Inoltre tutte le sale sono climatizzate, modernamente attrezzate, dotate di telefoni con linea diretta all’esterno, sala segreteria, cabina proiezione, riproduzione documenti e consentono di organizzare banchetti per ricevimenti, cene di gala e matrimoni. Ai piani superiori, rispetto all’intero piano dedicato agli spazi congressuali, si trovano le eleganti e confortevoli camere per gli ospiti, dotate di tutti i plus che un hotel di lusso richiede e tutte con un’incantevole vista sul Golfo del Tigullio. Per gli amanti del wellness, invece, una parte del Kursaal è riservata all’Health & Fitness Club, attrezzato con palestra vista mare, piscina interna riscaldata con idromassaggio e sofisticata beauty farm per massaggi rigeneranti e trattamenti personalizzati. Una storia di qualità e raffinatezza racchiusa in cinque stelle di lusso tramandata e recuperata, espressione di una raffinata etichetta dell’ospitalità turistico-alberghiera di tutta la Riviera ligure di Levante. indirizzi a fine rivista
hôtellerie couture L’incanto di inizio secolo rivive in ogni dettaglio dell’ Excelsior Palace. Dentro la fresca, intramontabile eleganza, fuori il profumo dei gelsomini e del Mediterraneo. 5 stelle Lusso ed oltre 100 anni di esperienza per indimenticabili soggiorni.
Via San Michele di Pagana, 8 - 16035 Rapallo - Tel. 0185 23 06 66 - Fax 0185 23 02 14 - excelsior@excelsiorpalace.it - www.excelsiorpalace.it
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Giovane e contemporaneo il DoubleTree by Hilton Venice North, un hotel di design inaugurato nel 2011 e oggi location gettonata per meeting e appuntamenti di lavoro che gravitano attorno alla provincia di Treviso
Design e funzionalità FEDERICA CALÒ
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on molto distante dai canali di Venezia, a Mogliano Veneto, in provincia di Treviso, è possibile scorgere il DoubleTree by Hilton Venice North, un elegante hotel di design che da qualche anno è divenuto un affermato punto di riferimento internazionale per la clientela leisure e business. Inaugurato nel 2011 su progetto dello studio Dhk, è stato poi completato nel design d’interni dallo studio Marco Piva e M2 Atelier e oggi si mostra ai suoi clienti mescolando il tema dell’ospitalità con quello dell’arte contemporanea e del design. Quadri, installazioni ed esclusivi mobili rappresentativi dell’Italian design arricchiscono, infatti, quest’originale location che fa parte del gruppo DHotels, che nel 2017 ha inaugurato anche un’altra importante realtà alberghiera nei pressi di Venezia, il Four Points by Sheraton Venice Mestre. Chiara e determinata la mission di Antonio Napodano, hotel general manager, che pone l’accento sulla piena soddisfazione dei propri ospiti, mettendoli al centro delle attenzioni: una cura particolare nei dettagli per accompagnare l’ospite in un soggiorno trasformato in un’esperienza da ricordare e da ripetere nel tempo. Per ottenere ciò, al DoubleTree by Hilton
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DoubleTree by Hilton Venice North Mogliano Veneto (Tv) Numero totale camere: 203 | Ristoranti: 2 | Posti: 140 Arco Restaurant (70 interni e 70 esterni) + 300 Brasserie | Sale meeting: 10 | Capienza sala maggiore: 500 posti | Capienza sala minore: 50 posti | Saletta segreteria | mq di aree espositive: 1.800 | Possibilità organizzazione post congress
Venice North si cerca di valorizzare il territorio circostante, con un particolare riguardo alla promozione della cultura, delle tradizioni, dell’ambiente e dell’enogastronomia locale. Come perfetto nesso di congiunzione fra tradizione e innovazione, il DoubleTree by Hilton Venice North, è anche considerato un modello in ambito congressuale in Italia. Il centro congressi propone, infatti, 1.800 metri quadrati di spazi dotati di tecnologia d’avanguardia e suddivisi in dieci sale meeting con capienza massima di ottocento persone, tutte situate sullo stesso piano e illuminate da luce naturale. Il salone Scarpa può ospitare fino a quattrocento persone per una cena di gala e un massimo di mille per un buffet in piedi con finger food, il tutto concentrato in un edificio indipendente, completamente separato dalle altre attività dell’hotel. L’Arco Garden, uno spazio esterno localizzato nel cuore dell’albergo, rende piacevole la connessione tra l’area congressuale e l’area ristorazione grazie a un arredo composto da eleganti gazebo, sedute e tendaggi, spazio ideale per cocktail, private party, esposizione di prodotti e show cooking. indirizzi a fine rivista
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SITE INSPECTION location per eventi
Villa Repui Besozzo (Va) Sale meeting: 2 | Capienza sala maggiore: 200 posti | Capienza sala minore: 100 posti | Saletta segreteria | mq di aree espositive: 380 | Sala banchetti interna | Pranzo in piedi: 200 posti | Pranzo seduti: 200 posti | Possibilità organizzazione post congress
A Besozzo, in provincia di Varese, in una posizione facilmente raggiungibile dai principali capoluoghi della Lombardia e dall’aeroporto di Malpensa, sorge Villa Repui, una location storica immersa nel verde, con panorami sulla “Costa Fiorita” e sulle vette dell’arco alpino
Stimolare la mente in un’oasi di pace FRANCESCA DELZOTTI
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osizionata all’interno di un parco che si estende per dieci ettari in cui crescono alberi secolari, Villa Repui, oltre a essere una struttura dotata di ogni tipo di confort, è una vera oasi di pace e tranquillità. Il parco, diviso in tre parti, è adatto a soddisfare qualsiasi esigenza di evasione e rappresenta la cornice ideale per molte attività. La zona adiacente alla villa, curata in ogni minimo dettaglio, con i suoi ampi spazi verdi e con la sua vista mozzafiato, è il luogo perfetto per eventi all’aperto, per i quali vengono offerti tutti i servizi necessari – come catering, banqueting, intrattenimento musicale e allestimenti scenografici – oltre alla possibilità di utilizzare una modernissima piscina e di praticare attività fisica in pieno relax. Proseguendo verso nord-est si incontra nel parco un’ampia zona boschiva, confinante con una parte ancora più selvaggia, dove è possibile osservare i movimenti di una famiglia di ungulati, che ha trovato in questi luoghi il proprio habitat ideale. In questo contesto è quindi possibile realizzare ogni tipo di attività ludica, formativa ed esperienziale utile a favorire la coesione e la
comunicazione all’interno di un gruppo di lavoro e per questo Villa Repui resta a completa disposizione delle aziende per supportare eventi di team building e orienteering che incoraggiano gruppi di medie e piccole dimensioni a sviluppare e a esprimere al meglio le proprie potenzialità. Villa Repui mette inoltre a disposizione degli ospiti due sale meeting, entrambe dotate di attrezzature moderne: la sala principale e il salone. La prima, di 270 metri quadrati, è caratterizzata da ampie vetrate che si affacciano direttamente sul parco, creando uno spazio esclusivo in cui è possibile organizzare eventi come corsi di formazione, convegni, riunioni di lavoro e cene di gala, godendo di tutti i benefici che la tranquillità del parco può offrire. Anche il salone, che si estende per 110 metri quadrati, possiede queste qualità e, in un ambiente più raccolto e riservato, ma non per questo meno confortevole, permette agli ospiti di rilassarsi e concentrarsi, garantendo la perfetta riuscita di qualsiasi tipo di evento aziendale. indirizzi a fine rivista
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A tutta natura Grand Hotel Pianeta Maratea: quattro stelle incastonate tra cielo e mare in posizione panoramica lungo la collina del Cristo Redentore. A soli quattro chilometri dal centro storico LUCIANA FRANCESCA REBONATO
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in posizione strategica, affacciato sul golfo di Policastro a 420 metri d’altezza e con uno dei panorami più belli di tutta Maratea. Il Grand Hotel Pianeta Maratea è la sede ideale per ospitare qualsiasi tipologia di evento, in particolare incentive, incontri aziendali, meeting e congressi. È dotato infatti di un centro convegni articolato in sei sale con luce naturale – alcune modulabili – in grado di accogliere sino a 950 persone su una superficie complessiva di 1.100 metri quadrati. Tutte le meeting room – dotate di foyer – e gli spazi open air diventano quinte d’autore anche per sfilate di moda, concerti, esposizioni e mostre. L’ampia ed elegante hall della struttura, inoltre, prospiciente il golfo di Policastro con le sue grandi vetrate, consente di allestire stand, spazi espositivi e isole per coffee break, il tutto in uno spazio di circa ottocento metri quadrati. L’albergo dispone di uno staff qualificato e dedicato all’organizzazione di eventi, di elevata pro-
fessionalità per un servizio “chiavi in mano”: transfer, hostess, attrezzature audiovisive all’avanguardia, traduzione simultanea, videoconferenze, assistenza tecnica, registrazioni audio-video e traduzioni simultanee. Una chicca: la struttura, che generalmente riapre dopo la pausa invernale, può essere affittata in esclusiva per congressi anche durante l’inverno. IL REGNO DELL’OUTDOOR Il Grand Hotel Pianeta Maratea è garanzia di attenzione al continuo restyling che nel 2018 ha interessato una serie di novità: nuove attrezzature all’avanguardia nel centro congressi, nuovi arredi in una categoria di camere e, per ottimizzare il relax della meeting industry, a giugno è stato inaugurato un centro benessere. Raccolto e perfetto per rigenerarsi, è provvisto di spa idromassaggio, bagno turco, doccia emozionale, sauna, cabine – nientemeno che vista mare – per massaggi rilassanti tra un impegno di lavoro e l’altro. Sempre quest’anno, al Grand Hotel Pianeta Maratea sono stati rinnovati i tre campi sportivi, scenario perfetto per i team building, che qui trovano due campi da calcetto modulabili in campi da tennis e un campo da basket. Sport e attività outdo-
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Grand Hotel Pianeta Maratea L Maratea (Pz) Numero totale camere: 150 | Ristoranti: 2 | 450 posti | Sale meeting: 6 | Capienza sala maggiore: 450 posti | Capienza sala minore: 20 posti | Saletta segreteria | mq di aree espositive: 810 interni + 1.200 esterni | Possibilità organizzazione post congress
or per sfide in squadra che alimentano la coesione trovano in questo albergo e nei dintorni la loro sede d’elezione: la vicinanza a elementi naturalistici di grande impatto, infatti, rende possibile una miriade di attività outdoor e in una quarantina di chilometri di macchina si riesce a fare di tutto e di più. Alcuni esempi di team building o, anche, di percorsi di incentivazione? Kayak, survival all’interno del parco nazionale del Pollino, così come torrentismo, orienteering, canoa, trekking, salto con parapendio ed equitazione. Il regno di Nettuno accoglie fra le onde la meeting industry, che qui trova anche una vicina scuola velica e, molto richieste, sono le escursioni in mare non solo per ammirare la destinazione da un’inedita prospettiva, ma anche per aperitivi e pranzi di grande atmosfera. CULTURA, SOLE E MARE Nel 2019 Matera sarà la capitale della cultura italiana e la città è raggiungibile dal Grand Hotel Pianeta Maratea in un’ora e mezzo di macchina. E vicine sono anche la certosa di Padula e le grotte delle Meraviglie a Maratea, per itinerari diversificati e sempre emozionanti, da alternare magari con il relax sulle due spiagge di proprie-
tà dell’albergo, raggiungibili con servizio navetta gratuito. La spiaggia di Calaficarra –suggestiva la conca di Santa Teresa – è arricchita da grotte che si aprono sulla parete rocciosa del lato settentrionale del lido e per visitarle è possibile noleggiare canoe e pedalò al lido della struttura. In una delle terrazze affacciate sul mare, inoltre, si trovano le piscine, di cui una semi-olimpionica: ideali per rilassarsi al sole sorseggiando un drink, sono anche quinta di aperitivi e cene di grande impatto con panorama mozzafiato sul golfo di Policastro. Terrazza con vista spettacolare è quella del ristorante dell’albergo, Le nuvole, con menu anche à la carte e una cucina che spazia da quella mediterranea – legata ai rinomati e preziosi prodotti della Lucania – a quella nazionale e internazionale, con prelibatezze in grado di soddisfare anche i palati più esigenti. E dopo una giornata densa di impegni, ecco il piacere del riposo nel comfort dell’accommodation: 151 camere suddivise in cinque categorie e con otto suite, tutte con vista mare a eccezione della categoria economy room, che prospetta sul lussureggiante giardino. indirizzi a fine rivista
MC | 05 2018 | 125
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Grand Hotel Masseria Santa Lucia Ostuni Marina (Br) Numero totale camere: 129 | Ristorante: 1 | Posti: fino a 1.000 | Sale meeting: 12 | Capienza sala maggiore: 1.300 posti | Capienza sala minore: 10 posti | Saletta segreteria | mq di aree espositive: 600 | Possibilità organizzazione post congressi
Mice e non solo Un autunno di fermento per il Grand Hotel Masseria Santa Lucia di Marina di Ostuni, quando la Puglia regala giornate miti e atmosfere d’elite, lontane dal caos del turismo leisure FEDERICA CALÒ
S
e la Puglia merita un viaggio in ogni stagione, l’autunno e l’inizio dell’inverno regalano paesaggi inediti e inaspettati, ammantati di una luce meno accecante di quella estiva ma ugualmente calda e avvolti da un’allure elitaria che solo i posti “only for the few” hanno. Ed è in questo contesto che il Grand Hotel Masseria Santa Lucia di Costa Merlata nei pressi di Marina di Ostuni – siamo in provincia di Brindisi –, con la supervisione del direttore Bartolo D’Amico, accoglie il Mice dal 1992, quando un’antica masseria è stata elegantemente riadattata e ristrutturata per ospitare utenti in cerca di soggiorni di piacere o di spazi adatti a retreat e meeting di lavoro.
Novità di quest’anno per il Grand Hotel Masseria Santa Lucia è la disponibilità di una nuova terrazza coperta di circa cinquecento metri quadrati senza colonne interne, caratteristica che le permette di ospitare un importante numero di invitati e al tempo stesso di avere un’ampia visibilità da qualsiasi angolo. Per concedersi preziosi momenti di relax, è disponibile la Dolce Vita Spa, un luogo perfetto dove regalarsi preziosi momenti di benessere circondati dal suggestivo contesto della masseria. La Dolce Vita Beach Club è invece il nuovo lido privato vicino alla masseria che durante l’estate ha accompagnato gli ospiti in giornate all’insegna del piacere e della gradevolezza degli ambienti. Elegante location lungo la Marina di Ostuni, nel sostare in questo stabilimento si respirano atmosfere delicate, ambienti esclusivi e sfumature di azzurro, dettagli ricercati che dopo il tramonto si trasformano per diventare gli scenari di un locale chic per frizzanti aperitivi, cocktail colorati e serate divertenti. Superficie del lido raddoppiata rispetto al 2017 con ulteriori mille metri quadrati di prato in più e con nuovi arredi di design che rendono questo luogo ancora più accogliente e contemporaneo. Una navetta della quale si può disporre su prenotazione al mattino e al rientro nel tardo pomeriggio è stata predisposta durante la stagione come collegamento fra il lido e il centro storico di Ostuni. Disponibile anche, nella villa adiacente – a cinquanta metri – il mini club per bambini dai quattro anni in su con animatrice con brevetto di salvataggio, dotato di piscina e piccola ristorazione per il pranzo. indirizzi a fine rivista
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PARTNER news persone e poltrone
ALESSANDRA BOIARDI
NUOVO AD PER CWT MEETINGS & EVENTS Carlson Wagonlit Travel ha nominato Derek Sharp come amministratore delegato di Cwt Meetings & Events. A partire dal primo novembre 2018, Derek, con sede a Londra, risponde a Kelly Kuhn, chief customer officer di Cwt. «Il successo di Derek nella strategia, nelle vendite, nella gestione del P&L e nello sviluppo del business porterà un ulteriore livello di dinamismo alla nostra attività – ha dichiarato Kelly Kuhn –. Sono assolutamente felice di dare il benvenuto a Derek nel nostro
LAETITIA PARDO ALL’HOTEL MARTINEZ
team». Prima della sua nomina, Derek era Svp e managing director Air Commerce di Travelport. In precedenza ha ricoperto posizioni di senior management, strategia e consulenza con Hp Enterprise Services, Eds, Ups e Bain & Company. Cittadino americano che ha vissuto anche in Asia e in Europa, Derek ha conseguito un Mba presso la Tuck School of Business del Dartmouth College e una laurea in scienze politiche presso la Texas A&M University.
PATRICK RECASENS È MANAGER DELL’ANNO Senso imprenditoriale, un’esperienza di oltre 35 anni e l’indiscussa capacità di concepire e realizzare l’innovazione. Sono alcune delle motivazioni che hanno convinto la giuria a conferire a Patrick Recasens, direttore generale del Pullman Timi Ama Sardegna di Villasimius, il premio Hotel manager italiano dell’anno 2018 di Ehma Italia. A consegnarlo nelle mani del direttore, il delegato nazionale Ezio Indiani, general manager dell’Hotel Principe di Savoia di Milano, in occasione del meeting autunnale del Chapter Italiano di Ehma (European Hotel Managers Association) svoltosi presso l’Hotel Excelsior Venice Lido Resort dal 26 al 28 ottobre scorsi. A contendere il premio a Patrick Recasens c’era Luca Virgilio, general manager di un’icona dell’ospitalità capitolina come l’Hotel Eden. Alla fine, la scelta dei giudici è quindi ricaduta su Patrick Recasens per una questione di dettagli. Molti i fattori che hanno contribuito alla sua vittoria. Tra questi, il suo ampio respiro internazionale, la capacità di armonizzare tra loro gli standard dell’hôtellerie del lusso, i valori dello sviluppo sostenibile e la presenza consapevole nel territorio in cui opera, senza dimenticare gli eccellenti risultati di gestione e la capacità, nei 15 anni della sua direzione, di sviluppare e posizionare il brand in un contesto altamente competitivo per il mercato del lusso come la Sardegna, nonché l’attiva partecipazione del direttore generale del Pullman Timi Ama Sardegna alle iniziative di Ehma. «Ancor prima delle sue straordinarie doti professionali, quello che emerge dal percorso del nostro vincitore è il messaggio che consegna ai colleghi e alle nuove generazioni di manager: un messaggio che riflette, in un’epoca d’inaridimento culturale e sociale, le peculiarità di un mestiere che rinviene ancora nella persona, prima ancora che nelle tecnologie, la sua pietra angolare» è stato il commento di Indiani al momento della consegna del premio.
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Laetitia Pardo è entrata a far parte del team dell’Hotel Martinez a Cannes come direttore vendite e marketing. Pardo torna nella sua regione natale dopo oltre vent’anni, durante i quali si è dedicata alla sua carriera professionale occupando varie posizioni dirigenziali in hotel di lusso in Europa e nel Medio Oriente. Tra le esperienze, nel 2003, fa il suo ingresso al St. Martins Lane Hotel (Morgans Hotel) come assistente responsabile della ricezione. Dal 2005 riprende un nuovo inizio con destinazione Bruxelles, dove occupa diverse posizioni con responsabilità commerciali in importanti strutture, tra le quali anche lo storico hotel Metropole, l’hotel Dolce La Hulpe e il Sofitel. Nel 2011, l’ascesa di Laetitia continua a Dubai, presso l’Atlantis The Palm Hotel (Kerzner International) dove ricopre la carica di vicedirettore delle vendite. Successivamente è direttore vendite e marketing presso Bonnington Jumeirah (WorldHotels) e Dukes Dubai (Preferred Hotels & Resort), occupandosi, per questo ultimo, della preapertura nel 2015.
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Una regione dalle infinite sfumature Un consorzio che nasce con l’obiettivo unico di promuovere la Regione Liguria nel segmento Mice, un gruppo di lavoro coeso e dinamico che garantisce qualità, affidabilità e competenza, è Meet in Liguria SABRINA PIACENZA
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n lembo di terra che si estende lungo una costa da sogno, per oltre trecento chilometri, che racchiude i territori delle province di La Spezia, Genova, Savona e Imperia. Questa è la Liguria, una regione straordinaria che il consorzio Meet in Liguria promuove a 360 gradi puntando a un target preciso, quello della meeting industry. Lo fa partendo dalle specificità della Regione, che gode di un clima temperato con paesaggi e caratteristiche differenti tra Levante e Ponente, con città ricche di storia e attrazioni culturali. L’offerta di spazi congressuali è molto ampia, diversificata e di ottimo livello, con operatori di esperienza che lavorano nel settore e location di qualità superiore agli standard. OBIETTIVO VALORIZZAZIONE Nel 2005 Meet in Liguria nasce con il compito di sottolineare tutto questo, facendo sistema per evidenziare così specificità e identità. Lo fa attraverso un rapporto sempre più sinergico e stretto tra gli operatori, la Regione Liguria e l’Agenzia Regionale In Liguria, che passa
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dalla conoscenza approfondita delle location e delle caratteristiche specifiche di ciascuna di esse. Convention Bureau Genova, Centro Congressi Porto Antico di Genova, Genova Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura, Consorzio Turistico Golfo dei Poeti, Consorzio Portofino Coast e Consorzio Turistico Riviera dei Fiori sono i player che da oltre dieci anni, attraverso la collaborazione reciproca, hanno rafforzato la propria capacità attrattiva nel segmento business. Alcuni di essi hanno una particolare predisposizione per il Mice: Genova, per esempio, è perfetta per i grandi eventi grazie alla presenza di location ampie capaci di accogliere un gran numero di congressisti e di un’accoglienza alberghiera importante e di elevato profilo; oppure il fascino irresistibile della Portofino Coast con la sua costa leggendaria, che rappresenta uno dei tratti più belli della Riviera di Levante, con scorci di straordinaria intensità: Portofino e le altre località della costa – Camogli, Santa Margherita Ligure, Rapallo e Sestri Levante – sono mete ambite dal turismo internazionale e lo sono anche per quello business. O ancora, nella provincia di La Spezia, lo spettacolare Golfo dei Poeti e i suoi borghi più celebri come Portovenere e Lerici, solo per citarne alcuni, scenario perfetto per un’offerta dedicata alla meeting industry che trova risposta concreta nelle moderne strutture congressuali e nell’eccellenza della ricettività sul territorio. Musica e fiori sono invece i due aspetti per i
PARTNER congressi
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quali Sanremo è conosciuta in tutto il mondo. Senza dimenticare il casinò, le ville storiche, i teatri e gli alberghi a cinque stelle. L’offerta è molto ricca e articolata e in questi anni di attività Meet in Liguria si è affermato come interlocutore preferenziale perché preparato, flessibile e dinamico, capace di interpretare richieste diverse, personalizzando le proposte non solo per quanto riguarda i grandi eventi e i congressi, ma anche sul fronte delle iniziative corporate e incentive che trovano terreno fertile nelle infinite strutture del Consorzio. GENOVA È SEMPRE PRONTA Se il crollo di una infrastruttura chiave per la Regione, rappresentata dal Ponte Morandi, è stato un durissimo colpo per la città, subito si sono attivate delle soluzioni che hanno permesso di superare le difficoltà evidenti che ne sono scaturite. Genova, come già avvenuto altre volte in passato, non è stata a guardare, è “andata oltre” e non si è fatta trovare impreparata ad alcuni appuntamenti importanti già programmati. Le manifestazioni che interessano la città e che richiamano tanti visitatori sono molte,
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tutto l’anno: un buon banco di prova è stato, proprio all’indomani del crollo del ponte, il Salone Nautico. La manifestazione si è conclusa brillantemente con ottimi risultati, come conferma Riccardo Esposto, presidente di Meet in Liguria: «Non possiamo negare che Genova e in parte la Riviera di Ponente soffrano la maggiore difficoltà di percorrenza, ma devo dire che la reazione è quella di gente abituata a rimboccarsi le maniche. Una splendida dimostrazione è stato il Salone Nautico 2018, conclusosi con risultati lusinghieri soprattutto in termini di visitatori: 175mila persone in sei giorni con un +18% sull’anno precedente. Si può ben dire che Genova è viva e funziona!». Per continuare così, tuttavia, serve un aiuto anche dal Paese: «Al di là di una logica attenzione al territorio – continua Esposto – chiediamo che la politica aiuti e non aggiunga danni a quanto, purtroppo, già successo. Gli enti locali sembrano averlo capito e l’impressione è che siano ben consci dei problemi del tessuto economico e quindi anche del nostro segmento».
1 / Il fascino di Genova 2 / Una veduta di Portofino 3 / Sanremo, sulla Riviera dei Fiori 4 / Una sala del Centro Congressi Porto Antico di Genova 5 / Il Palazzo Ducale, nel cuore di Genova 6 / Portovenere, nel Golfo dei Poeti 7 / L’elegante Santa Margherita Ligure 8 / Il castello di Lerici
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PARTNER news supplier
NASCE IL NUOVO BRAND GLOBAL DMC TERRAEVENTS Grazie al successo di +39 Italy – primo progetto imprenditoriale dell’attuale proprietario Lorenzo Pignatti, nella foto – in otto anni il gruppo è cresciuto molto rapidamente aprendo ben quattro sedi in Italia, tre in Spagna e due in Portogallo e oggi può contare su un team di oltre trenta professionisti tra i più affermati e apprezzati del settore che gestiscono oltre duecento eventi all’anno, per un volume d’affari che sfiora i 15 milioni di euro. Con l’obiettivo di creare un nuovo brand globale che da una parte rinnovasse la promessa di operatività internazionale e dall’altra raccontasse in modo diretto ed esplicito il Dna del gruppo, l’azienda ha deciso per un profondo rebranding e per l’adozione di un nuovo nome che ne rappresentasse senza compromessi i valori, le qualità e le aspirazioni di sviluppo: nasce così TerraEvents. Oggi TerraEvents conta nove sedi operative tra Italia (Milano, Firenze, Roma e Venezia), Spagna (Barcellona, Madrid, Mallorca) e Portogallo (Lisbona, Porto) e si appresta a dare il benvenuto al team di Parigi, che da gennaio 2019 rappresenterà di fatto la nuova frontiera di TerraEvents . Per completare questa importante fase di sviluppo vengono rilanciati in chiave globale anche due brand che fino ad oggi avevano operato solo a livello nazionale; TerraEvents Lifestyle (prima +39 Lux) è il brand del gruppo dedicato al mercato dei viaggi, degli eventi, delle ricorrenze e cerimonie di alta gamma che promette di dare accesso all’inaccessibile, mentre tramite il brand TerraEvents Sport (prima +39 Sport) il gruppo propone esperienze privilegiate di corporate hospitality oltre a gestire eventi e logistica per team e federazioni di svariate discipline sportive.
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ALESSANDRA BOIARDI
NEXT GROUP FA INCETTA DI AWARD Incetta di premi ai Best Event Awards per Next Group, che lo scorso 5 ottobre è stato più volte premiato nel corso di una serata di celebrazione delle migliori agenzie di eventi e live communication in Italia. Il gruppo guidato da Marco Jannarelli è stato infatti il protagonista della 15esima edizione del premio di Adc Group dedicato all’industry degli eventi. A decretarne la vittoria, un’autorevole giuria composta da top manager delle principali aziende investitrici in eventi e live communication, presieduta quest’anno da Giuseppe Papa, Country Manager Eemea di Mattel. Dieci primi posti ottenuti dall’agenzia, tra cui il più ambito. L’evento di lancio della Ferrari Portofino “Open up to a new breed”ha infatti garantito la vittoria del primo premio
assoluto dell’edizione 2018, oltre ai primi premi nelle categorie Lancio di Prodotto e Utilizzo Unexpected di uno Spazio, e nella macro-categoria Evento B2C. L’evento doveva presentare in grande stile il nuovo modello Ferrari Portofino a 1.300 top client mondiali del brand. Per il reveal del nuovo gioiello di casa Ferrari, realizzato nel contesto ideale e irripetibile dell’omonima cittadina ligure, Next Group ha costruito un teatro galleggiante sul mare. Uno schermo ipertecnologico che si apriva su Portofino, la città illuminata da un light show, la nuova Ferrari che entrava sul palco incorniciata da Portofino stessa, e la piazza in esclusiva per una cena di gala diffusa hanno reso l’esperienza memorabile e confermato l’esclusività della marca.
VICENZA CONVENTION CENTRE DIVENTA VICC Vicenza Convention Centre, l’area dedicata a eventi, meeting e manifestazioni, collocata all’interno del quartiere fieristico della città del Palladio, cambia nome e diventa Vicc. L’acronimo è stato scelto per rendere più facilmente riconoscibile l’identificabilità del centro congressi, un nuovo marchio coordinato con quello di Italian Exhibition Group di cui Vicc fa parte, che esprime un family feeling coerente con il logo Ieg, grazie a caratteri e colori: il verde e il rosso della bandiera italiana e il taglio orizzontale delle lettere. Il nuovo brand intende comunicare attività e opportunità di business offerte da un centro congressi moderno e funzionale, collocato in una città con un forte appeal storico, artistico e culturale. Vicc dispone di 16 sale di diverse dimensioni e può ospitare fino a 1.200 persone. La sala più grande, il Teatro Palladio, contiene fino a 709 ospiti, poi ci sono aree di ristorazione e accoglienza dedicate.
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NOVITY PREMIATA AL BEA Nella sua quindicesima edizione il Bea, il Festival Italiano degli Eventi e della Live Communication organizzato da Adc Group, ha premiato Novity per Davines WorldWide Hair Tour 2018 nella categoria Congressi e Convegni. Un risultato che è il frutto del grande lavoro di squadra con cui Novity quest’anno, grazie alla rinnovata fiducia di Davines, ha portato in Italia oltre 3.200 partecipanti da più di cinquanta Paesi: come sede della convention mondiale del gruppo, specializzato nell’haircare professionale, è stata scelta Parma, città dove l’azienda è nata e che oggi ospita il nuovo e prestigioso Davines Village. L’inserimento in short list e il premio Bea 2018, assegnato ai migliori eventi, sono il prodotto dell’impegno speso da Novity per la progettazione globale dell’evento: le competenze integrate dell’agenzia, unite al coinvolgimento costante dell’azienda, hanno permesso di dare forma allo straordinario Davines WorldWide Hair Tour 2018, con quattro intensi giorni durante i quali il team Novity ha curato ogni fase dell’evento, la produzione dello show, gli allestimenti della location, l’accoglienza e la logistica degli ospiti, i servizi banqueting e la realizzazione dell’App multilingue che ha permesso un’interazione costante con i partecipanti. Per l’agenzia di comunicazione integrata che dal 1999 sviluppa progetti di event production e brand communication e che oggi opera con
due sedi a Milano e Brescia, il riconoscimento del Bea è fonte di grande soddisfazione, come spiega la Ceo Manuela Beschi: «Grazie al lavoro di squadra, alla perfetta intesa tra le diverse anime di Novity e al coordinamento tra competenze complementari siamo arrivati a realizzare un evento straordinario per la sua articolazione e complessità. La squadra Novity, con la fiducia di Davines, ha progettato e realizzato un evento che rimarrà a lungo nella memoria di tutti noi».
I-AM LAB AL VIA: PRIMO INCONTRO SULL’INCOMING DALLA CINA Una full immersion nella cultura cinese a Bari per conoscere un mondo che ama viaggiare e che rappresenta un grande potenziale per lo sviluppo del turismo in Italia e in Puglia in particolare.L’incontro sul tema “Come attrarre l’incoming dalla Cina”, che si è tenuto a fine ottobre, è il primo di i-am Lab, il laboratorio nazionale di alta formazione per l’industria dei congressi ed eventi, ideato e realizzato da Meet In Action - Mia, la rete d’imprese italiana nel settore Mice. Il laboratorio ha il patrocinio di Confindustria Puglia, Federcongressi, Pugliapromozione e Mpi Italia Chapter e di Fiavet. Per il primo appuntamento di una serie di incontri di approfondimento di competenze specifiche e innovative che si terranno in giro per l’Italia, una docente di cultura cinese ed esperta di turismo cinese, Carlotta Trevisan, ha spiegato: «La Cina è il Paese che ha speso di più in turismo al mondo, con un aumento del cinque per cento su base annua. Nel 2012 sono stati 83 milioni i turisti cinesi nel mondo, diventati ben 143 milioni nel 2017. Se si pensa che ad oggi solo il sette per cento della popolazione cinese ha un visto turistico sul passaporto, per la maggior parte dalle regioni costiere della Cina, capiamo che oltre il novanta per cento della popolazione della Cina non ha ancora viaggiato. Un potenziale immenso al quale l’Italia guarda finalmente con interesse nell’anno del turismo Ue-Cina 2018».
NUOVE DESTINAZIONI PER HTMS Htms, società di rappresentanze commerciali per il turismo nata a Milano nel 1988, ha annunciato la sigla quasi contemporanea degli accordi di rappresentanza con Secret Gardens, Travco Jordan e Arabian Adventures. «Le tre importanti realtà che entrano a far parte del nostro portfolio presentano alcuni tratti in comune – sostiene Emanuele Nasti, general manager di Htms Italia –. Si tratta di realtà a forte connotazione “italiana”, ovvero con management italiano o comunque con un posizionamento già acquisito sul nostro mercato. Questo spiega e certifica come Htms sia sempre più vista come una società di consulenza in grado non solo di performare sul fronte del sales development, ma di migliorare sensibilmente i rapporti commerciali già esistenti con il trade, consolidando il posizionamento di operatori pronti a investire in modo serio sul nostro mercato» conclude Nasti.
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NETWORKING workshop ed exhibition
Bit 2019, più forte per il Mice Con l’area dedicata, Bit 2019 si rafforza come riferimento per il settore Mice. Numerosi i player che hanno l’hanno già scelta per la sua capacità di fare business matching ALESSANDRA BOIARDI
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l corporate travel gode di buona salute. Secondo le analisi dell’Osservatorio Bit, è in graduale ma costante crescita grazie a tendenze come il bleisure, che sempre più spesso vede i viaggiatori tronare in vacanza, magari con la famiglia, a visitare una città che hanno scoperto in un viaggio d’affari. È anche così che una destinazione tradizionalmente business come Milano, per esempio, nel primo semestre 2018 ha sfiorato la soglia dei cinque milioni di arrivi (4.735.579, +7,3 per cento rispetto al primo semestre 2017). Un’altra evoluzione riguarda i servizi extra in connessione con i voli: mentre sempre più spesso le aziende scelgono di far viaggiare i collaboratori – anche di livello dirigenziale – in classe economy o anche con una compagnia low-cost, a chi sceglie la business class o superiori viene riservata un’offerta personalizzata che può variare dai servizi in aeroporto a un supporto digitale più intensivo, fino all’integrazione con i servizi a destinazione e quelli offerti dalle location. «Il nostro network nasce per promuovere il Lago di Como come destinazione Mice e svolge la funzione di Convention Bureau, che intendiamo consolidare anche attraverso questa partecipazione – spiega Eleonora Bresciani, sales & marketing manager di Lake Como Events – Abbiamo scelto il Mice Village per intercettare attraverso gli appuntamenti profilati una selezione, che esprima un interesse sempre più concreto. Il tasso di crescita della destinazione nelle attività legate alla meeting industry è a due cifre e auspichiamo di consolidarlo». «Il nostro focus sono clienti attratti dal nostro territorio, la Food Valley di Parma Piacenza e Reggio Emilia, in particolare da Francia e Benelux – conclude Francesco Incerti, sales, revenue and marketing manager di Inc Hotels – Il mercato sembra in crescita e l’augurio è che possano aumentare i volumi anche nel
2019. Con la partecipazione a Bit contiamo di far conoscere le sette strutture alberghiere del gruppo che conta e 580 camere, tra a Parma con BestWestern, Holiday Inn e un hotel quattro stelle indipendente, a Reggio Emilia con Best Western, Holiday Inn e un hotel tre stelle indipendente e a Piacenza, con il Grande Albergo Roma, hotel quattro stelle punto di riferimento della città». Le location, integrate nel territorio, si confermano quindi come il cuore dell’offerta corporate. Specie quando integrate in una strategia efficace di convention bureau e marketing territoriale, di cui Bit Milano, a fieramilanocity dal 10 al 12 febbraio 2019, è un importante hub italiano e internazionale: grazie all’area dedicata al Mice e alla presenza di hosted buyer profilati, la qualità del business matching è sempre più elevata (14.673 business match prenotati e conclusi nel 2018, con un tasso di conversione salito al 43 per cento). indirizzi a fine rivista
Mauro Zaniboni Presidente MZ CONGRESSI
FOOD FOR GOOD è il progetto di recupero delle eccedenzze alimentari dagli eventi a cura di Federcongressi&eventi, in collaborazione con le Onlus Banco Alimentare ed Eqquoevento. Aderire al progetto è semplice, non comportaa impegnii gravosi né costi, e avviene nel rispetto delle normative deella Legge Gadda. Contatta FEDERCONGRESSI per conoscere le modalità di adesione al progetto. www.foodforgood.it. @ProgettoFoodforGood
NETWORKING workshop ed exhibition
Due Full Contact in due giorni Workshop doppio e atmosfera internazionale a Palazzo Varignana Resort & Spa. Full Contact Discovery Italy & Incentive Destinations è andato in scena il primo e il 2 ottobre. Curiosi di sapere come è andata?
ALESSANDRA BOIARDI
DANIELE MOLAJOLI
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A
rrivare alla stazione di Bologna, salire su un transfer ed essere catapultati in un paesaggio collinare che al tramonto sembra dare il meglio di sé è stato un attimo. E poi guardarsi attorno a destinazione, vedere i tanti buyer – stranieri e italiani – che fanno il check-in al desk di Palazzo Varignana Resort & Spa – che ci avrebbe ospitato per i due giorni successivi – e pensare che sì, l’atmo-
sfera di un Full Contact è proprio qualcosa che riconosci: professionisti del Mice pronti a fare business, ma ancora prima a rompere il ghiaccio durante la cena di networking, oramai una tradizione che introduce tutti i partecipanti alla due giorni di lavori. Volti contenti ed entusiasti, prima di tutto di esserci, e poi di portarsi “a casa” un bagaglio di contatti utili per il loro lavoro. È iniziato così anche questo Full Contact, il Full Contact Discovery Italy & Incentive Destinations 2018, che il primo e il 2 ottobre ha animato una location – Palazzo Varignana – che è piaciuta sin da subito, con il suo panorama che spazia fino all’orizzonte, con il curatissimo e prestigioso verde e un centro congressi che, oltre a essere impreziosito da vere e proprie opere d’arte, ha costituito il
NETWORKING workshop ed exhibition
Networking e momenti di intenso lavoro, atmosfera internazionale e una location incastonata sulle colline bolognesi: questi gli ingredienti del doppio Full Contact ospitato a Palazzo Varignana a inizio ottobre
cuore di tutti gli appuntamenti previsti nella due giorni. La formula questa volta è stata quella del “due in uno”, per offrire un’occasione di business che fosse davvero unica agli espositori – le destinazioni e le location più attrattive del nostro Paese e nel panorama internazionale – e ai buyer italiani e stranieri, che abbiamo appositamente selezionato tra i migliori professionisti del settore Mice. E l’atmosfera internazionale e “indaffarata” che ha animato il centro congressi durante gli incontri – per i quali abbiamo proposto anche nuovi allestimenti che abbiamo voluto mettere a punto per un look ancora più elegante e accattivante – non è stata soltanto un “percepito”: in due giorni sono stati re-
alizzati ben 925 appuntamenti tra i quaranta supplier e i 76 buyer presenti. Numeri importanti che ci confortano nell’affermare che Full Contact è diventato negli anni un brand riconosciuto, per i numeri, ma soprattutto per la qualità dei partecipanti, per l’efficienza dell’organizzazione, per la disponibilità del nostro staff. Un brand, insomma, di cui noi di Ediman siamo sempre più orgogliosi. Perché? Perché sappiamo quanto conta per chi lavora nel nostro settore riuscire a ottimizzare i tempi incontrando possibili clienti e partner in un’unica location, ma anche stringersi la mano e parlarsi a tu per tu, per comprendere quali siano le effettive esigenze o proposte del proprio interlocutore.
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NETWORKING
VICENZA È CONVENTION AND VISITORS BUREAU
notiziari e associazioni
A Vicenza la convention
Play Different La 12esima edizione della convention di Federcongressi&eventi si svolgerà dal 14 al 16 marzo a Vicenza: tre giorni nei quali acquisire stimoli e strumenti per trasformare il contesto in evoluzione in opportunità di crescita
P Sarà la città del Palladio a ospitare la tre giorni della convention di Federcongressi&eventi. Cuore dei lavori, il Vicenza Convention Centre-Vicc, il centro congressi recentemente ristrutturato e situato all’interno del quartiere fieristico vicentino
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lay Different è il titolo della convention che si svolgerà dal 14 al 16 marzo al Vicenza Convention Centre-Vicc, il centro congressi di recente restyling inserito nel quartiere fieristico vicentino gestito dall’Event & Conference Division di Italian Exhibition Group-Ieg. Un titolo provocatorio che nasce dalla volontà di stimolare le imprese del settore a dotarsi di nuove competenze ma, soprattutto, ad acquisire un nuovo approccio mentale perché, come racconta la presidente di Federcongressi&eventi Alessandra Albarelli, «Insieme ai colleghi del Comitato Esecutivo ci siamo molto confrontati sugli scenari in cui il nostro set-
VICENZA È CONVENTION AND VISITORS BUREAU VICENZA È CONVENTION AND VISITORS BUREAU VICENZA È CONVENTION AND VISITORS BUREAU
tore e la nostra associazione si troveranno a operare e abbiamo sintetizzato i nostri pensieri con: dobbiamo pensare e agire in modo diverso, cioè Play Different! Lo faremo alla convention creando occasioni di networking e scambio di esperienze tra le aziende, con momenti formativi che guardano al futuro e con aggiornamenti professionali che impongono nuovi approcci metodologici. Lo faremo insieme perché è la forza della nostra associazione, senza
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FOOD FOR GOOD: LANCIATA LA NUOVA CAMPAGNA DI COMUNICAZIONE L’associazione ha lanciato la nuova campagna di comunicazione di Food for Good, il progetto realizzato in collaborazione con le onlus Banco Alimentare ed Equoevento per recuperare, al termine degli eventi, il cibo non consumato affinché possa essere donato a enti caritatevoli. La firma e i volti della campagna La campagna porta la firma del graphic designer Marco Zauli di Essential e vede nove professionisti dei settori dell’industria congressuale, del catering, dell’impresa, delle associazioni scientifiche e delle istituzioni prestare la propria immagine per sostenere il progetto. I testimonial della campagna sono: Stefania Agostini, event & conference director Italian Exhibition Group; Marco Bernardi, presidente di Illumia; Mauro Zaniboni, presidente Mz Congressi; Annarita Buracchi, business development Firenze Fiera Congress & Exhibition Centre; Leonardo Quaglierini, chef di Gerist; Cristian Pratelli, chef di Summertrade; Giovanni Laezza, direttore generale Riva Fierecongressi; Pierangelo Clerici, presidente Amcli e Andrea Gnassi, sindaco di Rimini. Sia Zauli sia i testimonial hanno aderito con entusiasmo e a titolo gratuito alla realizzazione della campagna dimostrando sensibilità e attenzione a un tema di grande rilevanza sociale. Tutto è bene ciò che non finisce male Il claim della campagna è “Tutto è bene ciò che non finisce male”, gioco di parole che comunica in maniera immediata che il cibo non consumato deve essere visto non come uno spreco ma come una risorsa a cui dare nuovo valore. La campagna sarà diffusa attraverso pubblicazioni sui siti e social network di Federcongressi&eventi, Banco Alimentare ed Equoevento, sulle testate di settore online e cartacee che hanno dato la loro preziosa disponibilità a ospitarle a titolo gratuito e sugli strumenti di comunicazione delle realtà di appartenenza dei testimonial. paura di confrontarci per crescere e far crescere il settore».
VADEMECUM PER I COMUNI
IL TESTIMONIAL DELLA CONVENTION? UN GENIO “Testimonial” della convention – che, ricordiamolo, sarà elettiva – sarà virtualmente il vicentino Andrea Palladio, unanimemente riconosciuto come il più importante architetto che il mondo occidentale abbia mai prodotto. Il programma della convention sarà ispirato a Palladio sia nei contenuti sia nel programma. Palladio è infatti un esempio perfetto di come adottare il pensiero differente sia la leva con la quale emergere e cambiare il proprio settore ed è colui che ha progettato alcune delle location che i partecipanti della convention potranno ammirare durante i momenti conviviali e in occasioni di tour guidati come, per esempio, al Teatro Olimpico.
È tutto nuovo “Il ruolo dei comuni nell’incoming congressuale”, il vademecum redatto da Federcongressi&eventi per fornire alle amministrazioni locali informazioni sul valore dei congressi per una destinazione e dritte su come muoversi per acquisirli. Una grafica moderna dal design intuitivo corredata da grafici guida il lettore a fruire in maniera immediata del contenuto, che è stato arricchito con case history di congressi particolarmente significativi sui fronti della ricaduta economica e sociale e della loro natura di volano per la promozione di un territorio. La seconda edizione del vademecum (la prima era del 2014) sarà distribuita agli assessori al Turismo di altrettanti Comuni.
www.federcongressi.it
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NETWORKING notiziari e associazioni
Mpi Italia:
formazione e networking a Emec19 Il 2019 del capitolo italiano di Mpi partirà all’insegna dell’abbattimento delle barriere culturali e geografiche per la formazione professionale e il networking. Prima tappa in Olanda, per Emec19
E Elisabetta Caminiti, presidente Mpi Italia Chapter 2018-2019
@MPI_Italia info@mpiweb.it www. mpiweb.it www. mpiweb.org
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mec19 è il primo grande appuntamento nel calendario di eventi della community italiana dei meeting professional e sarà l’Olanda a fare gli onori di casa. Si terrà, infatti, a L’Aia, dal 9 al 12 febbraio 2019, la nuova edizione della European Meetings & Events Conference, evento annuale dei capitoli europei di Mpi. “Changing the Game” è il leitmotiv scelto per questa edizione gestita dal capitolo olandese di Mpi, per la prima volta in modo indipendente, per offrire alla meeting industry un’opportunità di aggiornamento, formazione e networking volta a cambiare il proprio modo di apprendere, incontrarsi e vivere esperienze di confronto e crescita ad alti livelli. Quattro i pilastri del programma formativo dell’evento: Leadership, Risk Management, Design Thinking, Meetings Perspectives. Una quattro-giorni densa di contenuti e input da parte di speaker d’eccezione allo scopo di offrire valore aggiunto ai soci Mpi e rafforzarne le competenze per eccellere nel proprio ambito professionale. Le iscrizioni all’evento sono aperte e fino al 10 dicembre sarà possibile
registrarsi a una special rate in early bird (per info contattare info@mpiweb.it o accedere al sito www.emec19.com). «Le connessioni con i colleghi internazionali sono una grande opportunità per la meeting industry italiana. Uscire dalla propria comfort zone e confrontarsi con le best practice mondiali permette di trarre input preziosi per contribuire a rendere il nostro settore un benchmark di riferimento a livello globale», commenta Elisabetta Caminiti, presidente Mpi Italia Chapter 2018-2019. «Non solo formazione internazionale – dichiara Luca Vernengo, Vp Education Mpi Italia – il nostro capitolo sta investendo molto sulla formazione a livello nazionale e prosegue l’agenda di appuntamenti per conseguire la certificazione professionale in Meeting Management con la supervisione scientifica di Rodolfo Musco, presidente del comitato scientifico e project owner». Dopo le due tappe autunnali, il 13 novembre a Palermo e il 24 novembre a Roma, la prima sessione di esami (Cme-it, Cms-it, Cmt-it) del 2019 si terrà a Milano in concomitanza con la Bit. Presto saranno comunicate ulteriori nuove date per conseguire il riconoscimento che avvalora lo spessore della professione e le attribuisce carattere di scientificità. Per informazioni, contattare info@mpiweb.it o accedere al nuovo sito web dedicato www. certificazioneconvegni.it
MPI ITALIA CHAPTER Fondato nel 1991, è il capitolo italiano della community internazionale Mpi (Meeting Professional International, nata a Dallas, USA nel 1972). La associazione internazionale conta oltre 17mila soci in 24 Paesi e rappresenta tutti i professionisti dell’industria degli eventi e dei congressi, del turismo e della comunicazione aggregata. Il Capitolo Italiano di Mpi è stato registrato nell’elenco del Ministero dello Sviluppo Economico come associazione rappresentativa del settore. Può quindi conferire certificazioni professionali di filiera rilasciando ai soci degli attestati aventi valore legale ai sensi della Legge 14 gennaio 2013, n.4 (Gazzetta Ufficiale del 26 gennaio 2013, n. 22), che disciplina le professioni non regolamentate da Albo.
adottarlo a distanza Tantissimi sono i motivi per adottare un animale. Ma tanti possono anche essere i motivi per non farlo. Se vorresti ma non puoi, adottalo a distanza, un modo per farti sentire vicino anche da lontano. Così potrai dire... VORREI MA POSSO!
ADOTTARLI VUOL DIRE REGALARE LORO AMORE, CURE E PROTEZIONE... ANCHE A DISTANZA.
LU S
enpa.it
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L'adozione a distanza è un aiuto prezioso che fa la differenza per migliaia di animali. Puoi scegliere fra due tipi di adozione: aiutare i trovatelli ospitati nei rifugi oppure dare una mano al progetto di recupero dei cani salvati dai combattimenti. Per maggiori informazioni scrivi a adozioni@enpa.org o telefona allo 0172425130
Gli animali ringraziano per questo spazio gratuito
oikoscreativelab.com
VORREI MA NON POSSO !
MC
indirizzi
networking
HOT TOPICS location del mese ■P ALAZZO CARACCIOLO NAPOLI MGALLERY BY SOFITEL Via Carbonara, 112 80139 Napoli Tel. 081 0160111 Fax 081 0176535 www.palazzocaracciolo.com destinazione del mese ■ SARDEGNA www.sardegnaturismo.it compagnia del mese ■ L EO HOTELS Grand Hotel Excelsior Terme Via E. Gianturco, 19 80077 Ischia (Na) Tel. 081 991522 – Fax 081 984100 excelsior@leohotels.it www.excelsiorischia.it ■H OTEL & SPA IL MORESCO Via E. Gianturco, 16 80077 Ischia (Na) Tel. 081 981355 – Fax 081 992338 moresco@leohotels.it www.ilmoresco.it ■H OTEL & SPA CONTINENTAL TERME Via M.Mazzella, 113 80077 Ischia (Na) Tel. 0813336111 – Fax 0813336276 contiterme@leohotels.it www.hotelcontinentalischia.it ■H OTEL & SPA CONTINENTAL MARE Via B. Cossa, 25 80077 Ischia (Na) Tel. 081 982577 – Fax 081 992505 contimare@leohotels.it www.continentalmare.it the under the spotlight ■R OMA CONVENTION CENTER LA NUVOLA Viale Asia, 40 00144 Roma Tel. 06 54513710 – Fax 06 54513800 info@romaconventiongroup.it www.romaconventiongroup.it cover story convention aziendali ■C WT MEETING & EVENTS Via Panciatichi, 38/5 – 50127 Firenze Via Amerigo Vespucci, 2 – 20124 Milano Corso Orbassano, 336 – 10137 Torino Via Begnini, 25 – 00156 Roma Tel. 055 09491111 (per tutte le sedi) eventsitalia@cwt-me.com
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■ EVENTUALLY Via Filippo Sassetti, 19 20124 Milano Tel. 02 36592410 info@eventually.it www.eventually.it ■ I’MEETALY Via Enrico Mattei 92 40138 Bologna - Italy Tel. 051 6038807 info@imeetaly.it www.imeetaly.it dossier destinazioni incentive ■ TH RESORTS Via Forcellini, 170/A 35128 Padova Tel. 049 8033750 Fax 049 8033752 info@th-resorts.com www.th-resorts.com ■A TOUT FRANCE Via Aurelio Saffi, 21 20123 Milano Tel. 02 58486208 turismo.affari@atout-france.fr www.france.fr www.atout-france.fr ■M ARSEILLE CONVENTION BUREAU 11 la Canebière CS 60340 - 13211 Marseille Cedex 01 Tel. +33 (0)4 91138902 cfreani@marseille-tourisme.com ■ VISIT BRUSSELS Via Vincenzo Monti, 15 20123 Milano Tel. 347 5097739 u.gandini@visit.brussels www.visit.brussels/it ■Q UIMBAYA LATIN AMERICA Via Camozzi 111 Bergamo Tel. 035 214423 giorgio-cusimano@quimbaya-tours.com www.quimbaya-tours.com SITE INSPECTION chains & clubs ■ NH ITALIA Via G.B. Pergolesi 2/A, 20124 Milano Tel. 02 57555231 Mob. 349 3002623 www.nh-hotels.it hotel ■G RAND HÔTEL BILLIA E PARC HOTEL BILLIA Viale Piemonte, 72 11027 Saint-Vincent (Ao) Tel: 0166 5231 www.saintvincentresortcasino.it/ grandhotelbillia/
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Perché un evento in...
Roma e Lazio Eventi da storia, nel trionfo della versatilità
Inimitabile, Roma. Iconica e magnetica, set per eccellenza della meeting industry italiana e nella top twenty mondiale di Icca. Tutt’intorno, l’eterogeneo appeal del mosaico laziale, uno scrigno di gioielli e sorprese
© Fotografia Moreno Maggi
Ogni Convegno è uno spettacolo.
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L’Auditorium Parco della Musica è una struttura moderna a pochi passi dal centro di Roma in grado di ospitare ogni anno 150 tra convegni di alto profilo e congressi internazionali. I suoi spazi multifunzionali e suggestivi, nati dal geniale estro dell’archietto Renzo Piano, accolgono migliaia di visitatori ogni anno, concerti di ogni genere musicale, serate di jazz, anteprime cinematografiche, sfilate di moda, teatro, danza, letteratura e convention. Tutto questo è Auditorium Parco della Musica, lo spazio che dà ai vostri piccoli e grandi eventi l’unicità che meritano.
Viale Pietro de Coubertin, 00196 Roma Tel 06 80 24 11 Fax 06 80 24 12 84 commerciale@musicaperroma.it www.auditorium.com
Buona la prima! E tutte le altre
È
medaglia d’oro in Italia per meeting internazionali, ventesima nella classifica mondiale con 96 eventi ospitati e sarà scenario nel 2019, così come nel 2020, del Salone mondiale del turismo città e siti patrimonio Unesco. Vola alto, Roma, forte anche dei nuovi dieci progetti operativi presentati al Mise – Ministero dello sviluppo economico – per il rilancio produttivo della destinazione e che si sviluppano in cinque pilastri, in primis turismo, competitività e innovazione. I progetti siglati vedono, fra le azioni, il finanziamento di 650mila euro al Convention Bureau Roma e Lazio, finalizzato alla promozione di Roma all’estero quale location ideale per i grandi eventi e ad attività di incoming in collaborazione con l’Agenzia Ice – promozione e internazionalizzazione delle imprese italiane – per incrementare la qualità del turismo su Roma, puntando su quello ad alto
Roma caput Mice e il Lazio intorno. Una destinazionecaleidoscopio, cangiante e impareggiabile nel concerto di location e proposte. E con attrattive che attraversano i secoli e accolgono gli eventi con la loro eterna bellezza valore aggiunto, elevata spesa pro-capite e congressuale. Non solo. Per una maggiore valorizzazione dell’offerta di Roma Capitale, verranno finanziati servizi e tecnologie 4.0 – realtà aumentata e virtuale, per esempio – ed è stata avviata la valorizzazione del patrimonio culturale della destinazione con ulteriori progetti del binomio Mise–Mibact che coinvolgono player istituzionali. Esiste già un’area-pilota, individuata nel Parco archeologico del Colosseo. Anche la cultura fa parte della rosa di interventi previsti e sul piatto ci sono quattro milioni di euro: per
LUCIANA FRANCESCA REBONATO
Sopra, la seduzione di Piazza di Spagna con Trinità dei Monti e la fontana della Barcaccia
novembre-dicembre 2018 | III
Perché un evento in... Roma e Lazio l’industria creativa, infatti, si va dal sostegno allo sviluppo del Mia – mercato internazionale audiovisivo – alla valorizzazione del Festival del cinema mentre nel settore scientifico è prevista anche la creazione di un polo di eccellenza internazionale nel settore della ricerca biomedica e delle terapie innovative – hub “Scienze della vita” – per rafforzare l’ecosistema imprenditoriale e attrarre investimenti su tutta la filiera, con uno stanziamento disponibile fino a 97 milioni di euro.
Roma 2025 e 2030
Sotto, Torre Astura, per post congress nel territorio di Nettuno. Nella pagina accanto, sopra, il fascino di Vitorchiano, medievale e nel cuore della Tuscia; in basso, Civita di Bagnoregio, per routing alla scoperta dei borghi più belli d’Italia
Il congressuale, quindi, come rilancio di Roma e la chiave di volta è il ruolo del Convention Bureau Roma e Lazio con il suo “fare sistema”. A poco più di un anno dalla sua costituzione si è rivelato vincente palesando a oggi prenotazioni di eventi sino al 2024 e con una previsione di presenze che in alcuni casi oltrepassa le 12mila unità. Fra gli esempi, il Congresso mondiale ed europeo congiunto di medicina e di laboratorio del 2023 e l’Iba – Annual Conference 2018 di ottobre, entrambi con più di settemila partecipanti e nella quinta della Nuvola. Un evento, l’Iba, che riunisce i più prestigiosi studi legali provenienti da ogni parte del globo, con un indotto stimato per la città tra i 15 e i venti milioni di euro. A due anni dall’apertura, il convention center griffato Fuksas spinge l’acceleratore sul circuito che più riflette la sua vocazione, ovvero il business congressuale, e in una recente intervista il presidente Diacetti ha dichiarato che «I numeri dicono che cresciamo. Siamo passati da 110 giorni di occupazione nel 2017 a 162 nel 2018. L’obiettivo è arrivare a 180 nel 2019». Fiera Roma, intanto, a fine settembre ha accolto Ecoc 2018, la principale conferenza europea nel campo della
comunicazione ottica – con seimila partecipanti – e nel 2018 ha lanciato ben dieci nuove manifestazioni, tutte connotate da un fil rouge che è un fiore all’occhiello della location: la tecnologia all’avanguardia. Per approfondimenti e dettagli, segnaliamo l’intervista a Pietro Piccinetti, amministratore unico di Fiera Roma, nella sezione “Protagonisti della destinazione” di questo speciale. E se il 2018 segna risultati positivi per il comparto, lo sguardo guarda – poco – lontano e mette a fuoco “Roma 2030. Scenari di sviluppo nel prossimo decennio”, ricerca appena uscita e condotta per conto della Camera di Commercio di Roma, che scatta una fotografia dell’Urbe tra una decina d’anni. Fra i punti toccati, si evidenzia che «La crescita di Roma dipenderà dalla spesa pubblica e dall’andamento del turismo che, a sua volta, sarà interessato da un miglioramento delle infrastrutture. Queste ultime, a loro volta, saranno realizzabili solo attraverso stanziamenti pubblici. Roma presenterà indicatori di valore grazie anche a un – finalmente – valente livello di trasporto intermodale, dovuto agli investimenti che saranno realizzati per il Giubileo del 2025».
La bella grandezza Rimanendo saldi al presente, invece, per il biennio 2018-2019, i riflettori si accendono su novità che interessano la fruizione della grande bellezza di Roma da parte del Mice. Alla fine di settembre, infatti, è stata protagonista l’appena rinnovata Curia Iulia, con i suoi spazi immensi e austeri, il simbolo della rivoluzione in atto al Parco archeologico del Colosseo. L’imponente
IV | novembre-dicembre 2018
Lazio… arancione!
monumento, sede del senato della Roma antica, è tornato a essere un luogo in cui ospitare incontri e conferenze. L’intero sito archeologico, articolato in 77 ettari di superficie, sarà oggetto nei prossimi mesi di una trasformazione che avrà come punti-cardine nuovi musei, mostre, eventi e appuntamenti in un contesto di massima sicurezza. Un trend di rinnovo, quello capitolino, riscontrabile anche nell’intera destinazione laziale, che registra incrementi di presenze e consente al Mice eventi in location e scenari di
grande impatto e in ogni stagione, con il fil rouge dell’unicità e dell’esperienzialità. Anche per la regione, infatti, ci sono novità e dopo una ventina d’anni si torna finalmente a investire per sostenere l’attività delle imprese del turismo e dei beni culturali del Lazio con 19 milioni di euro tra finanziamenti a tasso zero e fondo perduto. Novità volte a stimolare le imprese a investire su un asset fondamentale del territorio, quello dell’attrattività turistica, e a connettere l’offerta con altre eccellenze territoriali per mettere a valore le
Sono 19 le bandiere arancioni conquistate dal Lazio per il triennio 20182020. Il marchio di qualità del Touring Club Italiano viene assegnato ai comuni – con meno di 15mila abitanti – di eccellenza dell’entroterra italiano. Ecco i borghi-gioiello: ❏ Arpino (Frosinone) ❏ Bassiano (Latina) ❏ Bolsena (Viterbo) ❏ Bomarzo (Viterbo) ❏ Calcata (Viterbo) ❏ Campodimele (Latina) ❏ Caprarola (Viterbo) ❏ Casperia (Rieti) ❏ Collepardo (Frosinone) ❏ Fossanova – frazione del comune di Priverno (Latina) ❏ Labro (Rieti) ❏ Leonessa (Rieti) ❏ Nemi (Roma) ❏ San Donato Val di Comino (Frosinone) ❏ Sermoneta (Latina) ❏ Sutri (Viterbo) ❏ Trevignano Romano (Roma) ❏ Tuscania (Viterbo) ❏ Vitorchiano (Viterbo)
novembre-dicembre 2018 | V
Perché un evento in... Roma e Lazio
competenze del Lazio in materia di recupero, preservazione, valorizzazione, gestione e fruizione del patrimonio culturale, ambientale e paesaggistico della destinazione. Segnali fattivi che, in automatico, si riflettono a cascata nel nostro settore.
Numeri e award Sopra, l’eterna bellezza di piazza San Pietro. Sotto, il giardino di Ninfa a Roma, monumento storico e naturale
VI | novembre-dicembre 2018
Una destinazione articolata e diversificata, quella di Roma e del Lazio, con il Convention Bureau Roma e Lazio molto attivo nel suo ruolo di facilitatore, aggregatore e promotore di tutta la filiera Mice del territorio. Continua, infatti, la
sua costante partecipazione a importanti fiere e workshop, richiamando l’attenzione sull’offerta della destinazione. Nel contesto worldwide, per l’autunno 2018 si segnala la sua presenza a Imex America – Las Vegas, 16-18 ottobre –, Citm – Shanghai, 16–18 novembre – e Ibtm Barcellona – 27–29 novembre –, mentre gli appuntamenti nazionali comprendono Ttg – Rimini, 10–12 ottobre –, Italy at Hand workshop – Bologna, 1-3 novembre – e Art Cities Exchange a Roma, in calendario dal 18 al 21 novembre. Eventi partecipati e con ingente affluenza così come sono alti i livelli di performance registrati dall’aeroporto Leonardo da Vinci, che ha recentemente conseguito un nuovo, importante riconoscimento internazionale: si tratta del “Best airport award 2018”, che lo classifica primo fra i venti scali europei con oltre 25 milioni di passeggeri per livello di servizio a viaggiatori e vettori, innovazione tecnologica, efficienza delle infrastrutture e sviluppo di nuovi mercati. Un risultato eccellente, se si considera che quattro anni fa Fiumicino era in coda alle classifiche di qualità. Ora è sul podio per eccellenti livelli di performance in diversi ambiti fra i quali il comfort e la qualità offerti ai passeggeri – rapidità dei controlli di sicurezza e passaporti, qualità dell’accoglienza e decoro nei terminal grazie alla figura del terminal manager – seguita dalla progettazione e dalla realizzazione di nuove infrastrutture nel rispetto dei più avanzati parametri di sostenibilità e senza consumo di suolo aggiuntivo. Vi sono poi l’attenzione allo sviluppo di nuovi mercati e rotte, l’innovazione tecnologica applicata all’automazione e al supporto dei processi aeroportuali e la promozione internazionale delle realtà culturali presenti sul territorio laziale. Un primo, essenziale biglietto da visita della destinazione, per il Mice che atterra a Roma da ogni parte del globo.
Perché un evento in... Roma e Lazio
I protagonisti della destinazione La destinazione percorre le direttrici dell’eccellenza con professionisti d’esperienza. Che scendono in campo individualmente e sinergicamente per consolidare, delineare e realizzare sempre nuovi scenari
L
e persone fanno la differenza e le rotte del Mice, tra realtà e novità, si muovono con uno sguardo sempre attento alla visione d’insieme per poi scendere nei dettagli. Apriamo questa sezione del dossier con un’intervista a Onorio Rebecchini, presidente del Convention Bureau Roma e Lazio.
Onorio Rebecchini, presidente del Convention Bureau Roma e Lazio
Piazza del Campidoglio, sede del governo cittadino, sull’omonimo colle. Nella pagina accanto, sopra, scenografie grandiose e Patrimonio Unesco per eventi memorabili; sotto, Sperlonga, post congress nella storia affacciati sul mare
VIII | novembre-dicembre 2018
Il Convention Bureau Roma e Lazio ha da poco spento la candelina che festeggia il primo anno di attività. Quali sono le sue riflessioni? I traguardi raggiunti e le linee d’azione in agenda? «Siamo molto soddisfatti di questo primo anno di attività in termini di membership, di presenza in contesti internazionali e di nuove opportunità di business che si sono create su tutto il territorio. Il Convention Bureau Roma e Lazio, con grande entusiasmo e impegno, già in questo primo anno di attività ha operato su più fronti come facilitatore, aggregatore e promotore di eventi. Sia nell’ambito della nostra destinazione – e quindi all’interno del network – sia nel mercato e quindi con event organizer, Pco e associazioni. Il numero delle request for proposal e request for information ricevute e ge-
stite è, a oggi, più di 150. Di queste, circa una sessantina ha già prodotto conferme di eventi e molte sono ancora in lavorazione in quanto si tratta di eventi che arrivano fino al 2024. E parliamo di eventi che prevedono fino a 12mila partecipanti e che coinvolgono l’intero territorio. Ma abbiamo appena iniziato, e la nostra attenzione è tutta rivolta a quanto c’è ancora da fare affinché il nostro territorio acquisisca maggiore rilevanza a livello internazionale nel mercato Mice. E per raggiungere questo obiettivo la via è solo una: fare sistema, per offrire un’offerta completa che soddisfi tutte le necessità della committenza e magari riuscendo a offrire anche qualche spunto in più». È stata chiusa la terza finestra associativa del 2018. Quali ulteriori affiliazioni si profilano per Convention Bureau Roma e Lazio, all’insegna di scenari congressuali sempre più efficaci? «Contestualmente all’intervista, sono 119 gli associati fra sedi congressuali, hotel, partner strategici, fornitori di servizi vari. Da poco si sono associati Coop Culture, Auditorium Parco della Musica, la catena alberghiera Nh con quattro dei loro hotel a vocazione Mice e molti altri. Oggi riusciamo davvero a rappresentare l’intera filiera Mice del territorio e prevediamo una nuova finestra associativa che, entro fine anno, permetterà l’ingresso di nuovi soci per arricchire costantemente il network del CbReL».
Lo sapevate che…. ✓ È stato approvato il piano del “Parco Appia antica”, che coinvolge il territorio dei comuni di Roma, Ciampino e Marino. Un provvedimento atteso da anni, incentrato sulla tutela ambientale, paesaggistica e archeologica dell’area e della sua riconoscibilità.
Convention Bureau Roma e Lazio è la riposta concreta alle esigenze degli operatori del settore e fra le frecce al suo arco si colloca l’istituzione della “Policy di accoglienza per iniziative Mice”. Ce ne parla? «La policy di accoglienza è uno strumento fondamentale sul quale abbiamo puntato sin dall’inizio. È una sorta di percorso che prevede, in diversi step, la partecipazione attiva delle istituzioni in tutto il processo di acquisizione prima e di realizzazione poi di eventi di un certo rilievo. La partecipazione delle istituzioni si esplica in diversi modi, per esempio dalla manifestazione di interesse a sostenere la candidatura della destinazione, attestando l’impegno e lo spi-
rito propositivo della città e/o della regione ai massimi livelli per la soluzione delle questioni organizzative complesse. Altri esempi sono la sottoscrizione di una lettera di intenti, la definizione di benefit che le istituzioni locali possono concedere in caso di conferma della destinazione, la conferenza dei servizi e, infine, anche la partecipazione attiva di un rappresentante delle istituzioni all’evento stesso e alla realizzazione di un desk di accoglienza in sede di congresso». Si è recentemente tenuto il “Forum delle economie #Turismo 4.0”, organizzato da UniCredit in collaborazione con Convention Bureau Roma e Lazio. Cosa è emerso di significativo per il nostro settore? «Nel corso del Forum sono stati presentati un’analisi sulla potenzialità turistica della regione Lazio – con focus sulla destinazione Roma – e uno studio, realizzato da UniCredit in collaborazione con Travel Appeal, sulla reputazione digitale delle strutture ricettive romane. Sono state analizzate circa 685mila recensioni nel periodo compreso tra ottobre 2017 e giugno 2018 su Trip Advisor, Booking.Com, Expedia, Google e Facebook. Ne è emerso un sentiment positivo di Roma, abbastanza alto – 81.9% –, che conferma quanto la città sia una destinazione da sempre fra le più amate nel mondo, ma questa non è una novità. La regione, con aree di particolare pregio a livello naturalistico, artistico e religioso, sta sostenendo una nuova concezione di turismo, votata alla qualità, all’accoglienza e alla sostenibilità e si pone al quarto posto nella graduatoria delle regioni italiane per numero di arrivi e al quinto posto per numero di presen-
✓ È iniziata a ottobre una nuova stagione di restauri per la basilica sotterranea di Roma di Porta Maggiore, uno dei luoghi di culto pagano – o forse un edificio funerario – più misteriosi della capitale. Dopo il restauro, il programma della Soprintendenza Speciale prevede anche un’inedita illuminazione dell’edificio, risalente al I secolo d.C. e che sorge a nove metri sotto il livello stradale. ✓ Si è concluso a ottobre l’iter per la tutela del sito nei pressi di Sezze – Latina – nel quale sono state trovate alcune impronte di dinosauro. Si tratta di uno fra i più importanti siti paleontologici italiani e nell’attuale perimetro è evidenziata la presenza di ulteriori testimonianze: grotte, pitture rupestri, tracce monumentali di età romana legate al municipio romano dell’antica Setia.
novembre-dicembre 2018 | IX
Perché un evento in... Roma e Lazio Il Pantheon, icona antica e sempre evergreen. Sotto, le Terme di Caracalla, fra i più grandiosi esempi di terme imperiali a Roma
Pietro Piccinetti, amministratore unico di Fiera Roma
ze. Un dato molto interessante e che merita di essere approfondito è la massiccia presenza di strutture extra-alberghiere che sui canali digitali di comunicazione realizzano diverse decine di migliaia di annunci e producono altrettante recensioni. Questo dell’extra alberghiero è un comparto in forte crescita che merita di essere regolamentato e analizzato».
stinazioni, visto che un potenziale buyer senza spostarsi dalla sua sede può fare un tour virtuale di una sede congressuale o di un hotel e dell’intera destinazione».
Web marketing, comunicazione digitale e social media hanno rivoluzionato il modo di organizzare eventi per il turismo congressuale. Cosa ne pensa, a proposito? «Credo che il progresso digitale in sé sia un dato di fatto positivo. La comunicazione digitale ha “avvicinato” molto gli interlocutori, che spesso sono distanti decine di migliaia di chilometri. Ma hanno reso “più vicine” anche le de-
Eventi, accordi internazionali, congressi, idee innovative: il calendario di Fiera Roma è effervescente. Ci traccia un bilancio di questo 2018? «Il 2018 è un anno cruciale per la nostra struttura, costellato di appuntamenti, novità, sfide. Innovazione, internazionalizzazione, congressuale e manifestazioni a servizio dell’economia del territorio sono le linee di sviluppo a cui stiamo lavorando fin dall’inizio del nuovo corso di Fiera Roma, rimaste coerentemente le stesse anche per il 2018. Sono quelle che hanno portato al lancio di oltre dieci nuove manifestazioni, che spaziano dall’economia dello spazio al sacro passando per agricoltura, cooperazione e arte. Un lavoro emozionante ma anche impervio e molto impegnativo, attraverso il quale Fiera Roma svolge il suo ruolo di strumento di tutti, un autentico moltiplicatore per l’economia cittadina, regionale e nazionale. Questa è la sua missione, questo è lo scopo del nostro lavoro».
Fra le voci autorevoli della meeting industry di Roma e Lazio spicca anche quella di Pietro Piccinetti, amministratore unico di Fiera Roma.
Il congressuale è da sempre fra le sue lineecardine. Quali sono, in quest’ottica, le sue priorità per il 2019? «Roma, per le caratteristiche che la rendono unica nel mondo, è una città dall’enorme potenziale come meta turistica e di business, con un appeal fortissimo per congressi internazionali, eventi aziendali, istituzionali e politici. Sarebbe
X | novembre-dicembre 2018
Perché un evento in... Roma e Lazio Stelle laziali I ristoranti stellati nel Lazio, presenti sulla Guida Michelin 2018 Località
Provincia
Stelle
Locale
Acuto
Fr
✩
Colline Ciociare
Lido di Latina
Lt
✩
Il Vistamare
Ponza (Isola)
Lt
✩
Acqua Pazza
Rivodutri
Ri
✩✩
La Trota
Fiumicino
Rm
✩
Il Tino
Fiumicino
Rm
✩
Pascucci al Porticciolo
Genazzano
Rm
✩
Aminta Resort
Labico
Rm
✩
Antonello Colonna Labico
Roma
Rm
✩✩✩
La Pergola
Roma
Rm
✩✩
Il Pagliaccio
Roma
Rm
✩
Acquolina Hostaria in Roma
Roma
Rm
✩N
All’Oro
Roma
Rm
✩
Antonello Colonna
Roma
Rm
✩
Aroma
Roma
Rm
✩
Assaje
Roma
Rm
✩
Bistrot 64
Roma
Rm
✩
Il Convivio-Troiani
Roma
Rm
✩
The Corner
Roma
Rm
✩
Enoteca al Parlamento Achilli
Roma
Rm
✩
Enoteca la Torre
Roma
Rm
✩
Glass Hostaria
Roma
Rm
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Imàgo
Roma
Rm
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Magnolia
Roma
Rm
✩
Metamorfosi
Roma
Rm
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Per Me Giulio Terrinoni
Roma
Rm
✩
Pipero
Roma
Rm
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Stazione di Posta
Roma
Rm
✩N
La Terrazza
Roma
Rm
✩N
Tordomatto
Acquapendente/Trevinano
Vt
✩
La Parolina
XII | novembre-dicembre 2018
un delitto non investire su queste doti naturali e va in questo senso il prezioso operato del Convention Bureau Roma e Lazio, recentemente costituito. Serve, per raggiungere un obiettivo che è di tutti e ha a che fare con il bene comune, una sinergia forte di tutta la città. A questo lavora Fiera Roma, offrendo da parte sua una struttura e dei servizi in linea con i più alti standard internazionali». Gli ultimi dati dell’Osservatorio Italiano dei Congressi e degli Eventi-Oice registrano una flessione delle associazioni internazionali che scelgono l’Italia per i propri congressi. Qual è il suo pensiero, al riguardo? «Sono ottimista per natura e preferisco concentrarmi sui molti indicatori positivi emersi dallo studio. Nell’ultimo anno monitorato, il 2017, in Italia sono stati realizzati 398.286 congressi ed eventi, con un incremento del 2,9% rispetto al 2016. Valori con segno più anche per il numero dei partecipanti, delle presenze e della durata complessiva degli eventi: i partecipanti sono stati 29.085.493 (+3,2%), le presenze 43.376.812 (+1,6%) e la durata complessiva è stata pari a 559.637 giornate (+2,8%). La ricerca, pertanto, conferma che il settore del turismo congressuale italiano gode di buona salute e ha i numeri
per fare del Paese una destinazione ancora più appetibile per ospitare i congressi associativi internazionali, fonte di ricchezza e strumento di promozione della destinazione che li ospita». Ci sono step necessari a una sempre più incisiva sinergia fra i player della meeting industry della destinazione Roma e Lazio. Cosa ci dice, al riguardo? «Mi piace ripetere in ogni occasione utile che è l’unione a fare la forza: uniti si vince. La meeting industry ha un ruolo centrale per l’economia del sistema-Paese. Con una spesa media di 652 dollari e una permanenza media di 3,67 giorni per delegato, quello congressuale è il turismo più redditizio per le città: questo per Roma, viste le sue potenzialità e la sua vocazione turistica vale all’ennesima potenza. Tutti – dagli operatori turistici alla politica, passando per i singoli cittadini – devono remare nella direzione di un implemento del comparto, collaborando ciascuno per quel che gli compete. Mi sembra che ci siamo incamminati sulla strada giusta». Dal suo arrivo in Fiera Roma il timone è nelle mani di un capitano di lungo corso. Come si colloca Fiera Roma nel panorama delle location congressuali di riferimento della capitale? «Il nuovo centro espositivo di Fiera Roma costituisce la cornice ideale per fiere, convention, meeting professionali e d’affari, concorsi, congressi e sessioni massive d’esame, oltre che per eventi sportivi, spettacoli e intrattenimento. Il calendario che abbiamo messo in piedi lo testimonia, perché Fiera Roma è una location versatile, super tecnologica e con una capienza che non ha alternative sul territorio». Quali sono, secondo lei, i punti di forza della destinazione che vanno potenziati in ottica Mice e quali sono, invece, le opportunità ancora poco sfruttate? «Certamente la tecnologia è uno dei fiori all’occhiello di Fiera Roma, che può contare sull’infra-
struttura di rete wi-fi più grande d’Italia, frutto di un’approfondita pianificazione dal punto di vista architetturale e di un’accurata selezione delle tecnologie e degli apparati utilizzati. Il servizio consente di garantire la connessione fino a diecimila dispositivi a padiglione, con la massima sicurezza del sistema. L’infrastruttura è composta da trenta access point all’interno di ciascun padiglione ed è dimensionata, quindi, per fornire una copertura completa e ottimale. Anche in occasione di appuntamenti con un elevato numero di client coinvolti come i maxi eventi – anche digitali – e i maxi congressi che Fiera Roma ospita. Per essere sempre più attrattivi e competitivi nel mondo, però, abbiamo bisogno di essere supportati sempre più e in maniera ottimale da un punto di vista infrastrutturale, di collegamento con la città, e di decoro dell’area limitrofa alla nostra. Questo è imprescindibile: la Fiera è un tutt’uno con la città e il territorio cui appartiene».
A sinistra, il Tempio di Esculapio, nel Giardino del Lago a Villa Borghese; qui sopra, la maestosa abbazia di San Benedetto a Montecassino Nella pagina accanto, Anguillara Sabazia: Medioevo in diretta
New opening Ha aperto i battenti l’11 ottobre palazzo Rhinoceros della Fondazione Alda Fendi-Esperimenti. Un progetto firmato dall’archistar Jean Nouvel, che ha creato una vera e propria “città dell’arte” all’ombra dell’arco di Giano, a due passi dal tempio di Vesta e dalla Bocca della Verità. Un luogo da visitare e da abitare, un polo di attrazione illuminato giorno e notte, con spazi per mostre e creazioni multimediali per un totale di 3.500 metri quadrati il cui nome rimanda all’antica Roma e a un’idea di forza e con echi nella programmazione artistica: per il primo anno, infatti, il palazzo declinerà il tema del rinoceronte nelle arti visive. E nuovo hub culturale di Roma è anche palazzo Merulana, all’Esquilino, nato dalle ceneri del palazzo umbertino in cui sorgeva il vecchio Ufficio d’igiene, ora ristrutturato ad hoc per custodire e rendere fruibile al pubblico la collezione privata della Fondazione Elena e Claudio Cerasi. Inaugurato prima dell’estate, accoglie in ottocento metri quadrati articolati in quattro piani espositivi novanta opere della Scuola Romana e del Novecento italiano a cavallo tra le due guerre, con uno sguardo attento all’arte contemporanea. Al quarto piano si trova l’attico, con un’ampia sala conferenze nella quale campeggiano ritratti grafici e pop degli artisti che animano la collezione Cerasi. Salendo ancora, si accede alla terrazza, da cui si scorgono in lontananza l’obelisco e il campanile di Santa Maria Maggiore.
novembre-dicembre 2018 | XIII
Perché un evento in... Roma e Lazio
Parola d’ordine, contemporaneità La destinazione mette in scena la coreografia del maestoso con le sue icone, ma rivela anche un’indole progressista che la impreziosisce di opere contemporanee. Un continuo work-in-progress, capace di rinnovarsi
L
In alto, da sinistra, l’Eur, architettura contemporanea e business district; il Ponte della Musica-Armando Trovajoli, il nuovo volto di Roma; La Nuvola, griffata Massimiliano Fuksas. A destra, il Ponte Settimia Spizzichino, noto anche come cavalcavia ostiense
XIV | novembre-dicembre 2018
o straordinario è quotidiano, a Roma. Il forte appeal storico impera e fa da quinta spettacolare agli eventi ma c’è il nuovo, che avanza. Fra i simboli della Roma moderna, nel quartiere Flaminio spicca il Ponte della musica-Armando Trovajoli, sospeso tra il lungotevere Flaminio e quello del Maresciallo Cadorna. Un’opera che ben rappresenta il volto futurista della capitale e che collega l’auditorium Parco della Musica, il parco di villa Glori, il museo del Maxxi e il teatro Olimpico con il complesso sportivo del Foro Italico, lo spazio verde di Monte Mario, il museo del Genio e l’auditorium della Rai. Il design della sua struttura, in acciaio, si sviluppa con due ampi archi ribassati di colore bianco. E nelle opere di architettura contemporanea spicca un altro un ponte, quello che simbolicamente traghetta la storia nel presente. È il Ponte Settimia Spizzichino, noto anche come “Cavalcavia ostiense”, realizzato per collegare il quartiere Garbatella alla consolare via Ostiense. Realizzato su progetto di Francesco Del Tosto, come il Ponte
della Musica presenta archi di acciaio rivestiti di bianco ma la sua struttura è reticolare e rimanda alla composizione del dna nonché all’intreccio architettonico del retrostante Gazometro. È chiamato anche “Ponte della memoria”, in quanto è dedicato alla memoria di Settimia Spizzichino, unica donna sopravvissuta alla retata tedesca nel ghetto ebraico del 16 ottobre del 1943.
Mice “vedutista”
Lanterna e Tiburtina Svetta sul tetto dell’ex palazzo dell’Unione Militare di via Tomacelli, la sua geometria triangolare è griffata Fuksas e si presenta inondata dalla luce e con un design di vetro e acciaio. È la Lanterna, e passeggiando lungo via del Corso la si scorge facilmente quando si giunge all’incrocio con via Tomacelli: attraversa tutti e quattro i piani dell’edificio ed emerge come copertura della terrazza panoramica – di circa trecento metri quadrati – che consente una vista spettacolare sulla cupola della basilica dei Santi Ambrogio e Carlo al Corso. La nuova architettura, che svetta nel tessuto urbano dai punti panoramici di Roma, offre uno spettacolo di luci e colori: di giorno assume la forma di un grande specchio irregolare mentre di sera, grazie all’intervento di light design sulle facciate dell’edificio, assomiglia a una grande lampada appesa sul cielo di Roma. Dallo skyline passiamo ora al raccordo “terrestre” della
Nuova Stazione Tiburtina, il più importante nodo di scambio romano che crea un nuovo collegamento tra due quartieri, Pietralata e Nomentano, storicamente separati dalla ferrovia. La stazione, infatti, si presenta come una grande galleria vetrata lunga trecento metri: sospesa a nove metri di altezza sulla piattaforma dei binari, è ripartita in otto volumi per i servizi destinati ai viaggiatori.
Storia d’avanguardia Oltre all’arte moderna di Roma, sull’intero territorio laziale c’è una realtà diffusa che offre inaspettate sorprese, ospitate in spazi di pregio culturale. A settembre, per esempio, ha aperto i battenti il museo di palazzo Doebbing a Sutri – Viterbo –, inaugurato da Vittorio Sgarbi, destinato a diventare un riferimento culturale nazionale. Poi è la volta del nuovo Museo dell’olio della Sabina a Castelnuovo di Farfa, in provincia di Rieti e nel network del Mibac. La collezione museale celebra attraverso arte e architettura l’antichissima cultura olivicola della Sabina – ancora oggi si produce un olio di fama mondiale, il Dop Sabina – con nuove interpretazioni e linguaggi universali. Ancora modernità e territorialità con il Museo archeologico del territorio toleriense di Colleferro, alle soglie della provincia di Frosinone, con Colleferro insignita dalla Regione Lazio “Città della cultura per il 2018” per la “forte esigenza di ricercare, ripensare e rifondare la propria identità nella contemporaneità”. Un percorso museale innovativo che rivela i tesori archeologici territoriali in chiave moderna mentre all’insegna dell’ecologia nel terzo millennio è il Museo del fiore: un piccolo museo eco-sostenibile, interattivo e multimediale immerso nei boschi della Riserva naturale Monte Rufeno, a dieci chilometri dal centro abitato di Acquapendente – in provincia di Viterbo – e a due dal borgo medievale di Torre Alfina.
Da secoli le terrazze e i belvedere di Roma regalano scorci e prospettive sulla cubitale distesa d’arte e di storia. Un atout d’eccellenza, a iniziare dalla fontana dell’Acqua Paola, dove lo sguardo del Mice può spaziare su tutta Roma con lo skyline del centro punteggiato da campanili e cupole, il disegno delle anse del Tevere e le pennellate verdi dei parchi. La secentesca scenografia della fontana campeggia salendo per via Garibaldi, che da Trastevere conduce al Gianicolo, proverbiale colle che offre anche altre vedute dalla spianata della chiesa di Sant’Onofrio – in cui soggiornò Torquato Tasso – e dal Belvedere dei Salviati. Plateale e più che mai centrale è, poi, l’affaccio dalla Terrazza delle Quadrighe del Vittoriano, seguito dalla terrazza del Pincio, immersa nel parco di Villa Borghese e da non mancare è il Giardino degli Aranci con il belvedere dell’Aventino nel quale, ad accrescerne il fascino, oltre alla vista ci sono le fragranze dell’agrumeto. Dalla terrazza di Monte Mario, infine, il Mice può vedere Roma dal più alto punto di osservazione della città.
novembre-dicembre 2018 | XV
Perché un evento in... Roma e Lazio
Gli infiniti volti di Roma e del Lazio La capitale degli eventi italiana rivela una pressoché infinita gamma di caratterizzazioni e così anche il Lazio, capace di soddisfare qualsiasi esigenza e di andare oltre le aspettative
C
Qui sotto, da sinistra, la Villa di Tiberio, rovine romane nei pressi di Sperlonga; il Lago di Albano nel parco dei Castelli Romani; il Quartiere Coppedè, diciotto palazzi e ventisette edifici ricchi di simbologie. Nella pagina accanto, in alto, il Tempio di Giove Anxur a Terracina: leggende e archeologia
XVI | novembre-dicembre 2018
olleziona primati, Roma. E stupisce, sempre, accostando ai suoi evergreen inaspettate sorprese: è l’altro volto della destinazione, quello con percorsi post congress “off the beaten track”, che si intrecciano ai classici e ai must. Nella capitale le opzioni sono da guinness, anche lungo le strade delle curiosità storico-artistiche, ma si possono delineare alcune fra le innumerevoli chance e così il Mice può ritrovarsi a scoprire la finta cupola della secentesca chiesa di Sant’Ignazio, ad ammirare l’affresco che celebra le scoperte di Galileo - nella cappella Paolina di Santa Maria Maggiore - o ancora la meridiana nata per regolare gli orologi della città, in Santa Maria degli Angeli. C’è poi una Roma sotterranea da conoscere, un unicum di domus e insulae, acquedotti, mitrei, ninfei, colombari, chiese e basiliche, opere idrauliche e sepolcrali. Fra le opzioni, la Domus romana, nel sottosuolo di palazzo Valentini, edificio che ospita la sede della Provincia di Roma a pochi metri da piazza Venezia. Il percorso di visita si snoda fra mosaici, pareti decorate e numerosi altri reperti, il tutto accompagnato da ricostruzioni virtuali ed effetti grafici. Tutti da scoprire
sono l’acquedotto Vergine - che alimenta la fontana di Trevi -, percorribile per un lungo tratto, seguito dalla cisterna delle Sette Sale al Colle Oppio, l’auditorium di Mecenate, l’insula romana di San Paolo alla Regola che rivela i diversi livelli in cui si è sviluppata la città di Roma e significativi sono i vasti ambienti sotterranei della basilica di San Giovanni in Laterano e delle basiliche di San Pietro e di Santa Maria Maggiore.
Alambicchi e carrozze Sulla scia ecclesiastica il Mice può scoprire la “Spezieria di Santa Maria della Scala” a Trastevere, la più antica farmacia di Roma. Inaugurata nel Cinquecento dai frati che vi coltivavano piante medicinali nell’orto, nel Seicento aprì al pubblico e qui cominciarono a servirsi anche principi e cardinali, da cui il soprannome di “farmacia dei Papi”. Ancora oggi conserva il laboratorio galenico e il frantoio originari, maioliche colorate, alambicchi di distillazione, mortai e – settecenteschi – scaffalature, vetrine e bancone. Per routing d’arte bizzarri e alternativi, il Mice può scoprire il “quartiere Coppedè”, nel cuore di Roma, che prende il nome dall’eclettico architetto Gino Coppedè: un intreccio d’arte Liberty e Art Decò con infiltrazioni d’arte greca, gotica, barocca e medievale. Una “pastiche” di linguaggi architettonici che immergono il Mice in una curiosa atmosfera articolata intorno a piazza Mincio, nella quale lo spazio centrale è occupato dalla fonta-
na delle Rane: un’imponente fontana popolata – anche – da 12 rane in pietra, nella quale i Beatles si tuffarono vestiti dopo un concerto tenutosi nella vicina discoteca Piper. La piazza è cinta da edifici differenti per forma e dimensione e i due più rilevanti sono il “Palazzo del ragno” – di ispirazione assiro-babilonese e con un aracnide dipinto sulla facciata – e il “Villino delle fate”, realizzato con la fusione di diversi materiali e caratterizzato da una totale asimmetria, con archi e fregi medievali. La dimensione quasi onirica e sicuramente simbolica del luogo ha ispirato più di una pellicola, anche a firma di Dario Argento, con “Inferno” e “L’uccello dalle piume di cristal-
lo”. A Ostiense, invece, il Mice può avventurarsi in un singolare museo di Roma, il Museo della Centrale Montemartini, che abbina l’archeologia classica a quella industriale. Nel museo è stata inaugurata una nuova sala nella quale sono esposte le famose carrozze del treno di Pio IX dotate di cappella, salotto con trono e una loggia per le benedizioni. Nell’epoca dei viaggi intorno al mondo può far sorridere che un Pontefice impiegasse più di mezz’ora per coprire in treno i 19 chilometri della Roma-Frascati, ma a metà Ottocento era indubbiamente un segnale di modernità che un discendente dell’apostolo Pietro promuovesse la costruzione di ferrovie.
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Perché un evento in... Roma e Lazio
Trastevere, il fascino dell’autenticità. Sotto, Nemi e il suo lago vulcanico, fra i must dei Castelli Romani
Laziali e congeniali E a proposito di Frascati, ecco che la mente del Mice corre agli scenari dei Castelli Romani, borghi disseminati in 10mila ettari di parco regionale, un unicum di località elette - sin dall’imperatore Domiziano - a buen retiro, meta irrinunciabile da secoli di artisti, alti prelati – Castel Gandolfo è la residenza estiva del Papa – e che diventano quinte ideali di eventi durante la stagione estiva. Rispetto a Roma, infatti, hanno il vantaggio di essere incastonati nel verde, facilitando la concentrazione durante gli impegni professionali e il relax durante le pause. Il tutto in un susseguirsi di ville, giardini, siti archeologici
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e con un clima fresco durante l’estate – e mite nelle altre stagioni – e con un traffico ridotto rispetto alle direttrici della capitale. Un mosaico di grande interesse che avvince tutto l’anno con eventi nei Colli Albani in un arazzo di gastronomia, golf e folklore e con una miriade di opportunità per attività di post congress, incentive e team building indoor e outdoor anche e soprattutto sportivo: trekking, canoa, nordic walking, mountain bike, parchi avventura, equitazione, orienteering e parapendio. Sempre nell’area capitolina, un must è Tivoli con Villa Adriana e Villa D’Este, due siti Unesco nonché due landmark di fama internazionale e con il santuario di Ercole Vincitore, uno dei maggiori complessi sacri dell’architettura romana in epoca repubblicana. Una destinazione nella quale la storia si rincorre, il Lazio, una trama ritmata da fili preziosi per incentive, post congress e team building, anche a filo d’acqua: delle terme, del lago o della costa. E poi preziosità etrusche, vestigia di un nobilissimo passato, borghi medievali, testimonianze dell’Italia dei mille comuni e delle contaminazioni rinascimentali. Piazze, palazzi d’epoca e piccoli castelli che diventano quinte di eventi di forte impatto mentre la natura del Lazio si offre generosa e incornicia i palcoscenici del Mice.
Sguardo d’insieme Riposarsi lavorando. Non è un ossimoro, bensì l’opportunità che Fiuggi offre al Mice: location e una lunga tradizione termale affiancata da arte, storia, spettacoli, sport, team building e natura. La destinazione coniuga sapientemente gli eventi e il desiderio di “stare bene” così come la Tuscia viterbese, che consente al Mice post congress o incentive fra borghi
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Perché un evento in... Roma e Lazio
Tra segreti e misteri Esiste un Lazio insolito tutto da scoprire in occasione di post congress intriganti: laghi che scompaiono e riappaiono periodicamente, avvistamenti di ufo, impronte di santi, demoni e miscredenti, simboli e chiese templari, presenze spettrali, grotte arcane e percorsi iniziatici scolpiti nella roccia. E poi le “città perdute”, per esempio Galeria Antica alle porte di Roma, Rocchette e Rocchettine – con le fortezze gemelle – nel cuore verde della Sabina, il borgo fantasma di Celleno, l’antica città di Ninfa e il borgo di Monterano. A Fiuggi, invece, il Mice trova un lago fantasma: è quello di Canterno, che in passato, si svuotava e si riempiva – apparentemente senza motivo – all’improvviso. Rimanendo su uno specchio d’acqua ma in provincia di Rieti, merita una visita il Lago del Salto, che pare sia scenario di apparizioni di ufo e alieni, mentre ad Arsoli, nella Valle dell’Aniene, sorgono due Dolmen, torrioni alti 15 metri e posti uno di fronte all’altro lungo il sentiero del “pozzo del Diavolo”. Fenomeno naturale o intervento dell’uomo? Ad Anagni, invece, suscita interesse casa Barnekow – o “Casa del visionario” –, appartenuta alla famiglia Gigli e poi acquistata da Alberto Barkenow. All’interno ci sono lapidi con scritte in diverse lingue e affreschi a tema esoterico. Ulteriore spunto, infine, è il lago di Bracciano: pare che nella “Camera rossa” di Isabella De Medici – nel castello di Bracciano - la nobildonna abbia compiuto misfatti inenarrabili. Con tanto di fantasma che ancora oggi si aggira – appunto – sul luogo del delitto. L’abbazia di San Martino a Fara Sabina. In alto, il castello di Torre Alfina, una frazione di Acquapendente
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medievali, terme, tradizioni del territorio, degustazioni di vino, assaggi di olio e prodotti Dop come le castagne, le nocciole e squisiti insaccati. Un territorio intessuto anche di cammini medievali, itinerari longobardi, laghi e distretti produttivi di ceramica di qualità. Storia, cicloturismo e gastronomia territoriale invitano invece il Mice sulla Costa di Enea, protagonista nel 2018 di un progetto di valorizzazione con nuove opportunità di itinerari nei borghi marinari: Gaeta, Nettuno, Anzio, Terracina, San Felice Circeo, Sabaudia, Sperlonga e, per il Mice che apprezza l’ecoturismo, una serie di percorsi in bicicletta nel parco di Tor Caldara, testimonianza delle antiche foreste litoranee del Lazio meridionale. La Riviera degli Etruschi, invece, si srotola sulla costa da Marina di Pescia Romana fino a Ladispoli, tra pinete e spiagge ampie e sabbiose come Riva dei Tarquini e Santa Marinella: poco più di ottanta chilometri lungo la costa della Maremma laziale a disposizione della meeting industry che qui trova testimonianze del popolo etrusco – nei comuni costieri di Montalto di Castro, Tarquinia, Civitavecchia, Santa Marinella e Ladispoli – mentre la parte interna si dirige verso le località di Vulci, Tuscania, Allumiere, Tolfa e Cerveteri. Senza dimenticare il Parco nazionale del Circeo, che presta il fianco a routing e incentive dall’anima green così come la Ciociaria, che oltre ai suoi proverbiali sapori vanta anche attrattori per routing e post congress slow: percorsi nella natura ma con testimonianze storiche millenarie. Non a caso la Ciociaria è anche la “Terra dei cammini” che si snodano sul suo territorio, per esempio la via Francigena del sud, la via del cammino di San Michele e la via di Benedetto. Tutt’intorno, una sequenza di abbazie, acropoli, castelli e località che spiccano fra le “bandiere arancioni” laziali. Cui fanno eco tutti i borghi-gioiello della destinazione.
Perché un evento in... Roma e Lazio
scelti per voi
Antico Casale La Carovana È
la location ideale per eventi di grande impatto e accoglie il Mice nella magia di un parco che ospita una necropoli romana e terrazzamenti di macchia mediterranea disegnata da corsi d’acqua in cascata fra i diversi livelli che conducono al laghetto. Un dna votato alla ristorazione e all’accoglienza, quello della famiglia Zaccardi, che nel contesto dell’hotellerie accoglie meeting raccolti a Villa Zaccardi e nel Roof Garden Zaccardi. Non solo. Nel corso dell’inverno 2018-2019 Villa Zaccardi sarà interessata da un restyling che apporterà nuove 16 camere – raddoppiando quindi la sua accommodation – e punterà i riflettori su un inedito e sfizioso fish bar. Aperto anche alla clientela esterna, inaugurerà entro la prossima primavera.
Tra meeting e catering
Antico Casale La Carovana viale di Vigna Pia, 33 00149 Roma Tel. 06 5577758 alfredo@lacarovana.info www.ristorantelacarovana.it
L’Antico Casale La Carovana è garanzia di successo per i più importanti lunch o gala dinner, team building e cooking contest della meeting industry: momenti strategici che necessitano di spazi e coreografie adeguate, di ristorazione di alto livello e di massima attenzione ai dettagli. Incastonato in un quadro d’autore nel quale è protagonista il casale
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Spazi per eventi dai grandi numeri in tutte le stagioni e nel centro di Roma. Fascino e tecnologia, con il fil rouge della qualità, fruibile anche grazie alla fornitura di catering esterni
così come il suo giardino con ulivi secolari, l’Antico Casale La Carovana è una coreografia di grande appeal concertata dalla famiglia Zaccardi, che accoglie nella cornice preziosa della location eventi aziendali, meeting, colazioni di lavoro e cene di gala. Incontri raccolti e ricchi di atmosfera così come eventi dai numeri importanti trovano la loro piena espressione all’Antico Casale La Carovana, in grado di accogliere sino a mille persone nelle sue sale indoor, alle quali se ne aggiungono altre mille negli spazi outdoor. La location invita nei suoi ambienti la meeting
industry che qui può organizzare anche lanci di prodotto, riprese cinematografiche o post produzioni, sfilate di moda ed eventi a tema personalizzati. E anche team building in cucina, dove si rafforza lo spirito di squadra mentre si apprendono i segreti dello chef durante corsi e divertenti contest davanti ai fornelli. La ristorazione è la punta di diamante in questo luogo ricco di storia, con ricette incentrate sulla tradizione mediterranea che la famiglia Zaccardi si tramanda da ormai tre generazioni. Ora disponibili anche con il servizio di catering on demand. informazione pubblicitaria
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Cec Comunicazione Eventi Congressi Efficienza e competenza sono le caratteristiche di Cec, non solo un’agenzia di eventi e comunicazione, ma un vero e proprio partner qualificato per qualsiasi tipo di evento
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nalisi, progettazione, condivisione, realizzazione, sono le fasi principali dell’attività di Cec Comunicazione Eventi Congressi, la dinamica agenzia di Roma che si propone come riferimento nell’organizzazione di eventi medici, ma non solo. Una realtà giovane ma consolidata, con un approccio integrato teso a soddisfare qualsiasi esigenza e soprattutto a mettere in campo tutte le strategie
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possibili per raggiungere gli obiettivi di business. Una capacità progettuale che nasce dal know-how acquisito in più di venti anni di esperienza nella gestione di eventi, congressi e attività di pubbliche relazioni. La flessibilità dell’agenzia, unita alla rete di partner fidati e di qualità, consente di individuare per ogni specifico contesto la soluzione migliore, permette di indagare nel dettaglio ogni singolo aspet-
to che possa garantire il successo di meeting, convegni, conferenze stampa o serate di gala, a partire dalla fase ideativa, proseguendo con la realizzazione vera e propria, senza dimenticare il post evento. Qualità e competenza sono messi a disposizione del cliente sin dalle prime scelte strategiche e di definizione del target, proseguendo nelle fasi di gestione vera e propria, dagli aspetti logistici e di valutazione della location agli allestimenti, dalla segreteria organizzativa alla fornitura di hostess e personale di supporto, dall’assistenza tecnica durante il convegno ai servizi di catering, emissione di biglietteria sia aerea sia ferroviaria e, all’occorrenza, anche un servizio di grafica e ideazione del materiale coordinato. Nata nel 2005, l’agenzia opera anche come provider Ecm nazionale assicurando ai propri clienti la conoscenza tecnica delle procedure, la consulenza organizzativa e gli strumenti necessari per l’accreditamento e la gestione degli eventi affidati secondo il rispetto della normativa dei crediti formativi.
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Perché un evento in... Roma e Lazio
scelti per voi
Borgo Pallavicini Mori Un casale di pregio a pochi minuti dal centro di Roma, con un appeal intimo e accogliente. Ampi spazi, richiami antichi intrecciati a moderni comfort e un’atmosfera a tutto relax
È
incastonato nel verde, fra la piana del Tevere e le colline a settentrione della Capitale, un compendio di boschi secolari e distese di campi che assecondano lo scorrere delle stagioni proponendo i colori e i profumi della natura. Borgo Pallavicini Mori, però, è situato al contempo a pochi minuti dal cuore di Roma, per la precisione a 14 chilometri di distanza per chi proviene da Roma Nord. La location, oltre al vantaggio della sua invidiabile posizione, garantisce la massima quiete per incontri professionali che richiedono concentrazione ed è ideale per qualsiasi evento che necessiti di una cornice di grande impatto.
Buen retiro del Mice Borgo Pallavicini Mori apre i battenti alla meeting industry in una tenuta di circa tre ettari di parco, di proprietà della Società Agricola Pallavicini Mori. La tenuta agricola, un tempo appartenuta agli Altieri e suc-
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cessivamente alla famiglia Pallavicini Mori, ospita oggi questo accogliente borgo circondato da maestosi alberi di quercia e testimonianze delle civiltà etrusca e romana. Gli spazi per eventi della location sono sia outdoor sia indoor: in esterni, in un’accogliente corte interna caratterizzata dalla presenza di un antico fontanile, possono essere approntate scenografie e allestimenti per oltre trecento persone, il tutto con l’ausilio della direzione che segue gli eventi dalla loro progettazione alla realizzazione. Negli spazi interni, invece, si trova una sala meeting da 170 posti, modulare e illuminata con luce naturale: è la sala Altieri, che in un contesto tra antico e moderno accoglie meeting, convention e qualsiasi tipologia di evento con l’ausilio di moderne attrezzature. La ristorazione è uno dei punti di forza del Borgo: il ristorante Pallavicini, un farm restaurant, è in grado di ospitare 190 persone e presenta remind informazione pubblicitaria
scelti per voi
di un passato affascinante in una cornice moderna e punteggiata da opere d’arte pregevoli. Dalle sue vetrate lo sguardo cattura la natura circostante mentre si possono gustare – accostati a etichette di pregio – piatti della tradizionale cucina laziale e mediterranea con selezionati prodotti tipici, alcuni di produzione propria. Adatto a ospitare anche grandi eventi, il ristorante si avvale, in caso di numeri importanti in termini di partecipanti, di selezionati catering di qualità. Proseguendo con le ambientazioni del Borgo nelle quali organizzare eventi, si arriva alla piscina esterna – circondata da ulivi e con affaccio sulla collina –, perfetta per cocktail, coffee break, rinfreschi e lunch a filo d’acqua. La speciale pavimentazione a bordo piscina, inoltre, si configura ad hoc per l’ambientazione di cene di gala suggestive. Anche il Bar il Tino invita la meeting industry a degustare sunset drink – pre o post evento informazione pubblicitaria
oppure per un welcome personalizzato – in armonia con l’ambiente circostante.
Eventi in armonia L’appeal raccolto e intimista del Borgo contraddistingue anche l’accommodation e i casali che ospitano le sue 12 tra camere superior e suite sono denominati con gli antichi nomi usati nel territorio – Procoio, Fontanaccio e Polverino – e gli arredi presentano particolari ricercati e con estrema attenzione ai dettagli al fine di consentire un soggiorno dal massimo comfort. Alcune camere si affacciano su una corte interna – nella quale campeggia l’antico fontanile –, altre vantano scorci panoramici sulla collina, sulla valle del Tevere e sulle antiche grotte di epoca etrusca. Nel contesto del benessere Borgo Pallavicini Mori consente di rigenerarsi totalmente grazie anche alla sua graziosa spa Grotta della Regina, fruibile anche in esclusiva. L’area wellness
deve il proprio nome alla vicina cavità nota alle fonti storiche, utilizzata prima dagli etruschi, successivamente dai romani e tutt’oggi esistente. All’interno di un piccolo casale il Mice trova una confortevole cabina sauna e un moderno bagno turco, mentre all’esterno una terrazza permette di gustarsi momenti di relax e quiete fra i profumi della vegetazione, senza mai perdere il contatto con la natura. E in questo scenario arcadico spicca la piscina che non rappresenta solo uno scenario per momenti aggregativi di lavoro, ma invita a rilassarsi nella quiete. Dotata di corner idromassaggio, è un ulteriore plus di Borgo Pallavicini Mori, con una qualità di servizi top level. Last but not least, il “fattore umano”: è nel dna della location ricevere gli ospiti con una calorosa e professionale ospitalità. Particolare essenziale, per rendere gli eventi non solo di successo ma anche impressi a lungo nella memoria.
Agriturismo Borgo Pallavicini Mori Via Tiberina 571 00188 Roma Tel. 06 33630376 info@borgopallavicinimori.it www.borgopallavicinimori.it
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Perché un evento in... Roma e Lazio
scelti per voi
Ergife Palace Hotel Quaranta sale meeting a disposizione del Mice, una ristorazione sfiziosa, attività sportive e tante facility. Un indirizzo di riferimento, da segnare in agenda
È
situato nel quartiere Aurelio, è facilmente raggiungibile e si trova a soli quattro chilometri di distanza dal Vaticano. Non solo. La fermata Cornelia della metropolitana è nelle vicinanze e la distanza dall’aeroporto Leonardo da Vinci è di circa una mezz’oretta di macchina. Una posizione strategica, quella dell’Ergife Palace Hotel, sul podio degli alberghi congressuali della Capitale grazie alle sue quaranta sale meeting con capienza da venti a duemila persone: tutte dotate di luce naturale, consentono facili accessi per gli allestimenti e sono caratterizzate da una miriade di declinazioni e capienze. Estremamente funzionali, attrezzate ed eleganti, sono predisposte per qualsiasi allaccio elettrico ed elettronico. Un albergo protagonista nella meeting industry, l’Ergife Palace Hotel, per eventi diversificati e per i grandi numeri che necessitano di spazi, servizi dedicati
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e organizzazione impeccabile. A orchestrare gli eventi, infatti, provvede uno staff esperto in grado di progettare, approntare e coordinare qualsiasi manifestazione. Proprio per la sua spiccata valenza e capienza, la struttura è sede di importanti congressi medici nazionali e internazionali, di convention delle principali case farmaceutiche e aziende leader nel settore assicurativo, bancario e automobilistico. Qualsiasi sia l’esigenza della committenza, all’Ergife Palace Hotel si trova la risposta in una delle sale della location: dallo scenario per eventi extralarge alla saletta raccolta per riunioni di vertice. Ed è possibile modulare uno spazio grande in diverse isole, separate e completamente insonorizzate.
Accoglienza, tradizione, dinamismo “Accoglienza, tradizione, dinamismo” è il pay-off dell’Erinformazione pubblicitaria
scelti per voi
gife Palace Hotel, contraddistinto da un’accoglienza dinamica incentrata su tradizione e innovazione. Nel contesto dell’estrema sintesi, è interessante anche il claim della sezione sale congressi del sito dell’albergo, che recita “I congressi più imponenti hanno trovato casa”: la meeting industry, infatti, oltre a spazi notevoli, in questa location ha la sensazione di trovarsi in una situazione familiare e, al contempo, di grande efficienza professionale. L’Ergife Palace Hotel e il suo centro congressi sono un’icona della Città Eterna che nello scorrere del tempo vede la direzione della struttura rivolgere un’attenzione continua al restyling e al rinnovamento e al benessere degli ospiti, che possono contare su un’accommodation di qualità, articolata in 704 camere che assicurano il massimo informazione pubblicitaria
comfort, realizzate per garantire un perfetto equilibrio tra design e funzionalità con colori soft, tessuti pregiati e linee originali. Tutte le camere sono dotate di balcone, aria condizionata, televisore con canali satellitari e dispongono di collegamento wi-fi. Una struttura ideale in ogni momento dell’anno, l’Ergife Palace Hotel: una cornice preziosa per pranzi di lavoro e cene che diventano veri e propri percorsi del gusto con prelibatezze tipiche della cucina romana e italiana. Fantasia e maestria caratterizzano i piatti del ristorante e la splendida terrazza della struttura impreziosisce ulteriormente gli eventi del Mice che al mattino, invece, per iniziare con energia la giornata, trova un’abbondante american buffet breakfast.
Eventi in forma! Fra un impegno professio-
nale e l’altro, la meeting industry trova all’Ergife Palace Hotel servizi di alto livello e un’atmosfera frizzante, ideali per abbinare il “dovere” al “piacere”. I congressisti più sportivi, per esempio, possono allenarsi nel fitness center attrezzato con macchinari Technogym di ultima generazione e situato nella nuova ala della struttura in cui il Mice trova anche otto nuove sale meeting. Nella bella stagione – che a Roma è oltremodo estesa – è possibile rilassarsi a bordo della nuova piscina olimpionica – o scaricare le tensioni con una bella nuotata – con area relax e idromassaggio, un nuovo bar e una scenografica area verde nella quale sono disseminate palme, lettini e pontili protesi verso il turchese dell’acqua. Una piscina outdoor che diventa anche cornice di cocktail a bordo acqua, per eventi d’atmosfera.
Ergife Palace Hotel Via Aurelia, 619 00165 Roma Tel. 06 66441 mice@ergifepalacehotel.com www.ergifepalacehotel.com
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Perché un evento in... Roma e Lazio
scelti per voi
Fiera Roma È
la “cittadella” delle fiere, degli eventi, dei congressi e, in estrema sintesi, il punto di riferimento della meeting industry nella capitale italiana. Perché parola d’ordine, qui, è “versatilità”.
Oltre novantamila metri quadrati di superficie articolati in un crescendo di spazi, sale congressi, padiglioni e aree esterne, tutte modulabili a seconda delle necessità
Gateway tra Roma e il mondo
Fiera Roma Via Portuense, 1645/647 00148 Roma Tel. 06 65074240/512 Fax 06 65074461 f.pompei@fieraroma.it www.fieraroma.it
Situata in posizione strategica e servita da una rete di collegamenti che la rende facilmente raggiungibile, la Fiera Roma vanta strutture pensate per accogliere anche più eventi contemporaneamente. La caratteristica strutturale della location, inoltre, permette di realizzare percorsi pedonali ad hoc e lo spazio esterno alla fiera è provvisto di un parcheggio per oltre settemila posti macchina ai quali si aggiungono i 1.100 posti interni. Caratteristiche importanti che si abbinano all’efficienza dell’organizzazione, dei servizi offerti e delle tecnologie all’avanguardia e che collocano Fiera Roma al centro d’incontri d’affari di respiro non solo italiano ma anche e soprattutto internazionale. Fra i recenti eventi di alto spessore in calendario, per esempio, si segnala Ecoc 2018, il 44esimo congresso europeo sulla comunicazione ottica, che ha visto la partecipazione di oltre
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seimila addetti ai lavori. Il centro congressi di Fiera Roma accoglie eventi di rilevanza worldwide dai grandi numeri e risultati e gli spazi sono articolati in 13 sale meeting che accolgono da trenta a 1.053 persone e sono a disposizione della meeting industry anche sale banchetti fino a 6.500 posti in piedi e cinquemila seduti. Superfici e capienze diverse in grado di soddisfare qualsiasi esigenza: dalla cena di gala alla danza contemporanea, dal rinfresco outdoor alle aree espositive indoor. Nel contesto espositivo, Fiera Roma dispone di nove padiglioni provvisti
delle più avanzate tecnologie e collegati da una passeggiata sopraelevata, posta a sei metri di altezza. I padiglioni, a pianta rettangolare e liberi da colonne interne, sono dotati di collegamenti wi-fi e garantiscono la connessione fino a diecimila dispositivi a padiglione e nella massima garanzia di sicurezza grazie alla stabilità e performance della connessione. Vi sono ben trenta access point all’interno di ciascun padiglione, che forniscono una copertura ottimale anche in occasione di eventi con un elevato numero di client connessi.
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Grand Hotel Ritz Restyling degli spazi e del centro benessere sono tra le novità 2018 per l’elegante Ritz, immerso nel glamour chic del sofisticato quartiere Parioli
È
un anno ricco di novità questo 2018 per il Grand Hotel Ritz Roma, che con l’arrivo di Gianluca Capone, alla guida del prestigioso albergo romano dallo scorso gennaio, ha introdotto numerose attrazioni e miglioramenti anche per il Mice. Nuova cura dei dettagli e spazi rinnovati hanno condotto un restyling dell’hotel pensato soprattutto per gli ospiti e il loro tempo libero da trascorrere in albergo, anche tra una riunione e l’altra o per attività incentivanti nell’ambito di un evento. Rinnovato da quest’anno è il centro benessere Es.sere Spa by Cipriani nel quale è possibile trascorrere piacevoli momenti di relax dedicato al wellness. E per coccolare i partecipanti di
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un evento sin dal mattino, anche una “Breakfast Experience”: una prima colazione ricca e particolareggiata nella scelta del menu, servita in una delle sale più belle, la sala Empire. Tra le novità, anche un’area fitness attrezzata Technogym, due bar e il ristorante panoramico al settimo piano Le Roof.
Eventi ai Parioli Il Grand Hotel Ritz si scopre tra le ricche ed eleganti attività del rinomato quartiere Parioli e a cinque minuti da Piazza del popolo. Situato in una posizione strategica non distante da diverse attrazioni romane, l’hotel si trova a cinquecento metri dall’Auditorium Parco della Musica, a un chilometro dal Palazzo delle Federazioni sportive e a 1,5 chi-
lometri dal Museo Nazionale Maxxi e da Villa Borghese. Lo stadio Flaminio e lo stadio Olimpico si trovano, invece, a meno di due chilometri. L’hotel, che dispone di 97 camere, è dotato di un centro congressi composto di sei sale meeting ideali per riunioni, congressi, eventi speciali e pranzi di lavoro e spazi ideali per ospitare coffee break e servizi ristorativi nelle zone adiacenti le diverse sale. Un’offerta quindi completa, che mette a disposizione anche delle suite utili per gli incontri più riservati che garantiscono maggiore privacy e un servizio certamente di lusso. Ambienti ricercati che possono godere anche della luce naturale e di un piccolo giardino d’inverno si trovano nella zona hall. L’albergo mette a disposizione uno shuttle service che in dieci minuti conduce gli ospiti che ne fanno richiesta nei pressi di Piazza di Spagna, e si trova a cinquanta metri dalla stazione ferroviaria dalla quale è possibile raggiungere il centro in pochissimo tempo. In fase di prenotazione, inoltre, è possibile acquistare anche una serie di servizi aggiuntivi, come il transfer da/per gli aeroporti di Fiumicino o Ciampino o per il Porto di Civitavecchia, per rendere ancora più agevole i trasferimenti per la città.
Grand Hotel Ritz Via Chelini 41 00197 Roma Tel. 06 802291 Fax 06 8079386 info@grandhotelritzroma.com www.grandhotelritzroma.com
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Perché un evento in... Roma e Lazio
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Hotel Diana Roof Garden I
Hotel Diana Roof Garden Via Principe Amedeo, 4 00185 Roma Tel. 06 478681 Fax 06 486998 info@hoteldianaroma.com www.hoteldianaroma.com
l poker d’assi delle sale che l’Hotel Diana Roof Garden dedica agli eventi è diventato un “full”. La struttura, infatti, caratterizzata da attenzione ai dettagli e un continuo update, accoglie ora il Mice in cinque sale meeting – modulari e con luce naturale – di cui una nuova e quattro rinnovate sotto il profilo tecnico, con attrezzature, monitor e connessioni all’insegna di avanguardia e tecnologia. La nuova sala Design, con una capienza per quaranta persone a platea, si trova al settimo piano sotto il roof garden – giardino pensile situato all’ultimo piano dell’albergo, icona di eventi nei mesi centrali dell’anno – ed è l’inedita cornice esclusiva di incontri professionali con visuale spettacolare sulla capitale. Le sale presentano accoglienze diverse: la più grande, con ottanta posti a platea, è dotata di una telecamera a circuito chiuso per assistere alle riunioni anche dalla propria camera; la sala Atena è concepita per accogliere quaranta persone; la sala Artemide per cinquanta persone; la sala Artemide Plenaria per ottanta persone; la sala Armonia e la sala Aurora accolgono ciascuna venti persone e la sala Aurora – ubicata al settimo piano – vanta anche una vista panoramica.
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Appeal storico e innovazione continua: due fra le peculiarità di questa location che accoglie la meeting industry con nuovi spazi congressuali a breve distanza dal Colosseo
Il piacere di incontrarsi L’Hotel Diana Roof Garden, nel cuore della Roma Umbertina, è un albergo storico che affonda le sue radici nel secolo scorso grazie a Benedetto De Angelis: un quattro stelle che è al contempo nelle immediate vicinanze della stazione Termini e nel cuore di Roma, vicino alla fontana di Trevi e al Colosseo. Una struttura di classe che ama il continuo refresh e che nel contesto dell’accommodation accoglie il Mice in 157 fra camere e suite – di cui una junior suite – mentre al settimo piano il ristorante invita il Mice
a percorsi del gusto nelle sale Design – moderna ed elegante – e Tromp l’oeil, accogliente e luminosa. Uno staff dedicato è sempre attento alle esigenze della meeting industry anche nel contesto della ristorazione e con menu personalizzati per qualsiasi occasione, dalle cene di gala ai light lunch passando per finger food, cocktail e coffee break. Il lounge bar La Brasserie, invece, dall’ampia scelta di cocktail, whisky, vini italiani e birre, è il ritrovo degli ospiti per eccellenza dell’albergo, nel quale discorrere di affari in totale relax. informazione pubblicitaria
scelti per voi
Hotel Domidea Un business hotel dal design contemporaneo; l’attenzione ai dettagli e l’efficienza dei servizi lo rendono sede ideale di eventi vicino al centro di Roma
B
envenuti all’Hotel Domidea, che accoglie il Mice nella sua nuova sala meeting Aurea, in grado di far accomodare sino a un massimo di 35 persone. La sala, illuminata con luce naturale, può essere allestita on demand ed è dotata di flip chart, pc portatile, proiettore, impianto audiovideo ad alta tecnologia e connessione wi-fi potenziata con linea dedicata. A corollario degli eventi, possono essere allestite coffee station in sala, così come coffee break personalizzati presso il lounge bar dell’albergo. In occasione di meeting serali, invece, sono
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ideali gli sfiziosi apericena nel lounge con lo chef che prepara i “menu del giorno”, prelibatezze che accompagnano le conversazioni d’affari. E con uno sguardo al 2019, ecco le novità previste: l’ampliamento della struttura, con l’aggiunta di sette nuove camere di tipologia superior, per assaporare la raffinatezza di suite dotate di tutti i comfort. Verrà inoltre avviato il nuovo centro congressi con due nuovissime sale – capienza per circa quaranta e sessanta persone – ed è in programma anche l’apertura di un’inedita terrazza outdoor al piano terra.
Business in armonia Situato a due minuti dall’uscita del grande raccordo anulare e in prossimità dell’autostrada A24, l’albergo da settembre offre un nuovo servizio: la navetta da e per la fermata Repubblica della metropolitana linea A. Un upgrade aggiuntivo per questo albergo con un’accommodation articolata in 85 camere di diverse tipologie e distribuite su quattro piani. Un mix di innovazione e stile che il Mice trova soprattutto nel Club 1st Floor, con un design pensato per coloro che si trovano a Roma per motivi di lavoro ma anche per vacanza. Il soggiorno nelle camere Club 1st Floor include una serie di amenity fra le quali check-in e check-out preferenziale, wi-fi con connessione potenziata, tariffe promozionali dedicate e sconti per i frequent traveller, welcome drink, minibar gratuito, tea & coffee maker, kit di cortesia della linea Ferragamo, accappatoi della linea Domidea su richiesta e servizio free di colazione in camera su richiesta. A questo si aggiungono sconti riservati per il centro sportivo Physical Village, aperto tutti i giorni e distante poco più di un chilometro dall’Hotel Domidea, ideale per staccare la spina dagli impegni professionali.
Hotel Domidea via Raffaele Costi, 17/21 00155 Roma Tel. 06 97659073 Fax 06 45554442 www.hoteldomidea.com info@hoteldomidea.com
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Perché un evento in... Roma e Lazio
scelti per voi
La Nuvola L
a Nuvola ha aperto con un autunno da record con tre importanti congressi e oltre sessanta giorni di occupazione già confermati solo nell’ultimo trimestre. Dal 14 al 18 ottobre tremila chirurghi specialisti sono stati alla Nuvola per il Congresso Congiunto delle Società Scientifiche di Chirurgia e dal 27 ottobre altrettanti neurologi hanno partecipato al congresso della Società di Neurologia. L’8 e 9 novembre il Huawei Eco Connect Europe, format Europeo del colosso della telefonia sui temi dell’innovazione e della tecnologia, ha portato a Roma migliaia di partecipanti da tutta Europa. Ma un anno storico come il 2018 non può
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Sessanta eventi per oltre trecentomila presenze: in soli due anni La Nuvola, di proprietà di Eur Spa, è tra le venue più apprezzate a livello nazionale e internazionale che chiudersi con un appuntamento diventato ormai fisso nel palinsesto della Nuvola, un’occasione culturale di incontro e confronto. Dal 5 al 9 dicembre, Più Libri Più Liberi, la fiera della piccola e media editoria, porta al Rcc circa cinquecento editori indipendenti provenienti da tutta Italia. Qualità, capienza e versatilità degli spazi, eccellenza organizzativa e progettuale, staff di supporto preparato e qualificato, servizi e tecnologie all’avanguar-
dia sono i plus che hanno già consacrato La Nuvola come palcoscenico ideale per il Mice che a settembre si è aggiudicato un altro evento di grande peso mondiale: la convention di Soi, 17esimo congresso internazionale di oftalmologia per la celebrazione dei 150 anni dalla fondazione, portando dal 23 al 25 maggio 2019 migliaia di delegati a Roma.
Play your game Una delle location simbolo di Roma assurge a nuovo player di riferimento per la meeting e incentive industry: un vero e proprio attivatore della trasformazione e dello sviluppo di un mercato tutto businessoriented. Un successo testimoniato dai numeri, ma anche dai numerosi eventi nazionali e internazionale già realizzati e in pipe line per il 2019, che si prepara a passare alla storia come l’anno della definitiva consacrazione della Nuvola. La Nuvola è stata teatro per momenti di reale brand experience di marchi e società informazione pubblicitaria
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di prestigio internazionale del mondo dell’automotive, petrolifere, assicurazioni, banche, telefonia, trasporti. È stata palcoscenico per il lancio del nuovo modello della Ferrari Portofino. Asus ha scelto La Nuvola per il lancio europeo del suo prodotto di punta con una maxi convention per i buyer internazionali, coronando l’evento con un performance party di Bob Sinclair nel forum della Nuvola; grandi aziende della portata di Eni, Poste, Ferrovie hanno organizzato la loro convention alla Nuvola, così come Generali, Groupama, Audi, Renault. La cartina tornasole che ha visualizzato Roma come destinazione alla ribalta per il segmento turistico del settore congressuale e del turismo d’affari è però stata Iba, l’International Bar Association, ovvero uno dei più prestigiosi eventi congressuali del mondo. Una delle più grandi e potenti associazioni, quella degli avvocati, ha scelto Roma e La Nuvola per l’evento più partecipato informazione pubblicitaria
di tutte le convention, portando la location e la destinazione Roma al centro del networking internazionale. Un risultato importante che depone a favore non solo dell’immagine internazionale di Roma e del polo congressuale dell’Eur, ma anche del Pil regionale. La Nuvola continua a rilanciare la sua offerta, mettendo a disposizione un contesto eccezionale per creare contatti e fare business, avviare collaborazioni internazionali: un’opportunità grandissima per Roma e per l’Italia, riconducibile al potenziale di sviluppo su cui puntare con importanti investimenti. Si parla con cognizione di causa sulla base di alcuni dati: dai 110 giorni di occupazione del 2017 si è passati a 162 nel 2018 con una previsione di crescita ulteriore sul 2019 e 2020. L’obiettivo è festeggiare le cinquecentomila presenze nel corso della prima metà del prossimo anno, stimando un totale di cento eventi.
Una società in rosa A un bilancio così incoraggiante fa onore includere uno schieramento di quote rosa, come annunciato da Plinio Malucchi, direttore generale di Roma Convention Group, la società di gestione del sistema congressuale dell’Eur. «Il mondo dei congressi e dei grandi eventi internazionali – dichiara Malucchi – è oggi un mercato molto complesso, articolato, diversificato e veloce. Con l’amministratore delegato Enrico Pazzali abbiamo costruito un gruppo di lavoro giovane, con figure professionali altamente specializzate nel settore, molto orientate all’internazionalità, proprio per rispondere a questa richiesta di dinamismo e di competenza. E oggi abbiamo una società in “rosa” con il 67% di figure professionali femminili impegnate a promuovere, vendere e gestire il Roma Convention Center La Nuvola e la destinazione Roma sul mercato mondiale di riferimento».
Roma Convention Center La Nuvola Viale Asia snc 00144 Roma Tel. 06 54513710 Fax 06 54513800 info@romaconventiongroup.it www.romaconventiongroup.it
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Perché un evento in... Roma e Lazio
scelti per voi
Palazzo Montemartini Rome, a Radisson Collection Hotel R
agosta Hotels Collection: quattro strutture a cinque stelle che emergono fra le location per eventi in Italia, caratterizzate da design contemporaneo, servizi personalizzati, molteplici facility, programmi benessere su misura e gastronomia gourmet. A Roma, ad accogliere il Mice è Palazzo Montemartini Rome, a Radisson Collection Hotel, ospitato in uno storico palazzo ottocentesco adiacente al complesso delle Terme di Diocleziano. Palazzo Montemartini Rome, a Radisson Collection Hotel ha conservato nella propria corte interna alcuni tratti delle antiche Mura Serviane e sposa elementi classici – marmi e stucchi – con i tratti di un antico palazzo dallo stile contemporaneo, high-tech e con tutti i comfort di un albergo di ultima generazione.
Eventi ad arte
Palazzo Montemartini Rome, a Radisson Collection Hotel Largo Giovanni Montemartini, 00185 Roma RM Tel 06 45661 Fax 0645661661 info.palazzomontemartini@radissoncollection.com www.radissoncollection.com
A Palazzo Montemartini Rome, a Radisson Collection Hotel il Mice trova ampi spazi multifunzionali, provvisti di tecnologia di ultima generazione: diverse soluzioni con una capienza da dieci a 180 persone, cinque business suite attrezzate con sale riunioni private, una terrazza di 120 metri quadrati e un giardino di novecento metri quadrati,
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Un cinque stelle del gruppo Ragosta Hotels Collection a tutto bleisure, che festeggia l’arrivo dell’autunno con l’ingresso – primo albergo italiano – in Radisson Collection
questi ultimi perfetti per eventi open air. La sala principale è la Infinity, in grado di accogliere fino a 120 ospiti con allestimento a platea e fino a 180 per cocktail e stand-up event; considerevoli sono le cinque Business Suite, dotate ognuna di una sala meeting privata per dieci persone. Per eventi ancora più esclusivi, la scelta verte sulla Penthouse Suite, 180 metri quadrati articolati su due livelli e una terrazza panoramica di 120 metri quadrati. E dopo il business, ecco il wellness. Da perseguire nell’esclusiva Caschera Spa, con sale dedicate ai trattamenti, piscine – una riscaldata e una rigenerante e idroterapica –, hammam, sauna, stanza
del sale e del suono, docce cromoterapiche, palestra e area relax con degustazione di tisane. Il benessere a Palazzo Montemartini Rome, a Radisson Collection Hotel prosegue anche nelle otto Spa Junior Suite, tutte dotate di piscina privata in pietra con idromassaggio, area sauna & hammam. Il viaggio sensoriale prosegue nel ristorante & lounge bar della struttura, Senses, luogo privilegiato per assaporare le proposte gastronomiche mentre la champagneria offre un’ampia carta di etichette prestigiose in un ambiente circondati da colonne, marmi e acqua e con dehor esterno, con vista sulle antiche Mura Serviane. informazione pubblicitaria
GALLERIA DEL CARDINALE il fascino della storia
Galleria del Cardinale Via della Pilotta 17/A - 00187 Roma Tel. +39 06 665019 | Fax +39 06 665019227 | info@galleriadelcardinale.it | www.galleriadelcardinale.com
Perché un evento in... Roma e Lazio
scelti per voi
Hotel Ripa Roma U
n design hotel dall’accoglienza internazionale e con un’ospitalità tutta italiana per gli eventi più prestigiosi della meeting industry. E se il 2017 per l’Hotel Ripa Roma è stato un “annus mirabilis”, il 2018 per la struttura è all’insegna delle grandi soddisfazioni di consolidamento a seguito del rebranding.
Un quattro stelle di design che accoglie i suoi ospiti con grande stile in spazi creativi e polifunzionali. Un’ambientazione autentica e d’appeal a Trastevere, nel cuore di Roma
Key word: continuo upgrade!
Hotel Ripa Roma Via degli Orti di Trastevere, 3 00153 Roma Tel. 06 58 611 Mob. 342 7098544 talberati@hotelriparoma.com www.hotelriparoma.com
L’Hotel Ripa Roma riserva al Mice gradite sorprese: particolari di design e upgrade in tutte le espressioni grazie ai continui investimenti e innovazioni. Il tutto miscelato da una coinvolgente accoglienza che incentra il suo fil rouge sul valore dei rapporti umani in binomio con l’attenzione ai dettagli e la professionalità. La valenza è presente in tutte le sue espressioni, a iniziare dagli spazi per eventi, ambienti flessibili e funzionali che danno vita al centro meeting dell’Hotel Ripa Roma, tutto con luce naturale. Un contest di creatività esaltata dallo spazio polifunzionale del White Space, location dal design contemporaneo – con apertura all’esterno –, una cornice raffinata e accogliente per ospitare ogni tipologia di evento con una direzione artistica che appronta on demand
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e tailor made le esigenze della committenza. Oltre al White Space, il Mice trova anche le sale Marinetti e Chagall – rispettivamente per 150 e cinquanta ospiti nella versione a platea – che unite danno vita alla capiente sala Klimt da duecento posti con una superficie di 250 metri quadrati. Vi sono inoltre la sala Modigliani con i suoi sessanta posti e la sala Sironi, ideale per incontri fino a 35 persone. Completano l’offerta di spazi meeting le break-out room, quattro sale da 15 posti e cinquanta metri quadrati, tutte dotate di una
preziosa luce naturale. E sempre la luce contraddistingue le 199 tra camere e suite dell’Hotel Ripa Roma, ampie e spaziose, per un’accommodation di grande comfort. All’insegna del gusto è il trendy e friendly Ripa Place, il ristorante della struttura – frequentato anche da una clientela locale –, per un intrigante viaggio nell’ars culinaria del Belpaese. Per il Mice più sportivo, infine, l’albergo invita nella sua palestra con macchinari Technogym di nuova generazione. Ideale corollario a eventi sempre in forma e di successo. informazione pubblicitaria
scelti per voi
Roscioli Hotels Una delle più importanti realtà congressuali romane: cinque strutture a quattro stelle, 23 sale meeting con tecnologia all’avanguardia e servizi personalizzati di ristorazione
E
venti di successo a Roma, a due passi dalla stazione Termini. È uno dei plus di Roscioli Hotels, le cui strutture – inserite nelle catene Best Western e Hilton – sono da sempre garanzia di eccellenza e calorosa accoglienza. È la cifra stilistica del gruppo, che ha iniziato la sua avventura nell’hotellerie più 85 anni fa e che si distingue anche per la realizzazione di servizi personalizzati di ristorazione in tutte le strutture: business lunch, coffee-break, aperitivi, cene aziendali e cene di gala, con pacchetti full e half day.
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A tutto Mice Icone Mice sono il Best Western Plus Hotel Universo e il Best Western Premier Hotel Royal Santina: la loro posizione strategica, nel centro storico di Roma a 350 metri dalla stazione Termini, li rende sede ideale di meeting nazionali e internazionali. La raggiungibilità degli alberghi è ottimale anche dagli aeroporti di Fiumicino e Ciampino mentre per il Mice che preferisce arrivare in macchina vi sono convenzioni con i parcheggi adiacenti all’albergo. A due passi dal Colosseo è l’Hotel President, nel quartiere Parioli si trova l’Hilton Garden Inn Rome
Claridge – con quattro sale e una capienza fino a 220 persone – e l’Hotel Aris Garden, infine, è ubicato vicino alla nuova Fiera di Roma. Tutti gli alberghi del gruppo dispongono di sale meeting dal design moderno, tecnologia audiovisiva d’avanguardia e wi-fi gratuito: strutture nelle quali la tradizione dell’ospitalità incede in binomio con l’innovazione; un esempio? La nuova sala meeting Anna Maria dell’Hotel Universo, per trecento persone con allestimento a teatro. Il continuo upgrade del gruppo Roscioli si rivela anche nel rinnovo delle attrezzature congressuali che vedono l’introduzione della Samsung Flip, lavagna multimediale con display touch da 55 pollici, dal design intuitivo e con possibilità di connessione con altri device. La lavagna interattiva è disponibile presso la sala Annalisa nell’Hotel Universo, nella sala Priscilla dell’Hotel Royal Santina e nel centro congressi dell’Hilton Gardenn Inn Rome Claridge. Pratico e utile, inoltre, è il nuovo servizio PressReader: l’edicola digitale, prediletta dalla clientela business, per leggere comodamente e gratuitamente – tramite consultazione online – quotidiani nazionali, internazionali e riviste di settore.
Gruppo Roscioli Hotels Tel. 06 4487542 Fax 06 4457205 booking@rhr.it www.rosciolihotels.it
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Perché un evento in... Roma e Lazio
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Silva Hotel Splendid F
iuggi: una walking distance che enfatizza al massimo la concentrazione necessaria agli eventi, un’oasi di verde e benessere da vivere al meglio al Silva Hotel Splendid. Una location per eventi in forma e con pacchetti meeting dai costi assolutamente competitivi.
In un parco privato nel centro di Fiuggi, il Silva Hotel Splendid accoglie il Mice in un contesto di forte contemporaneità e spazi leisure. Perfetti per simposi e incentive a tutto relax
Indoor e outdoor
Silva Hotel Splendid Corso Nuova Italia, 40 Fiuggi (Fr) Tel. 0775 515791 booking@silvasplendid.it commerciale@silvasplendid.it www.silvasplendid.it
Location ideale per coniugare il business al benessere, il Silva Hotel Splendid presenta numerosi punti di forza, a iniziare dal centro congressi che accoglie complessivamente fino a 430 persone: cinquecento metri quadrati di superficie con sei sale modulabili di cui due plenarie e possibilità di spazi espositivi, tecnologia di ultima generazione per qualsiasi tipologia di meeting. L’accommodation è data da 118 tra camere e suite dotate dei migliori comfort, preludio del benessere da coronare nella Silva Spa, tra i più grandi centri wellness di Fiuggi: oltre 1.800 metri quadrati articolati in diversi livelli e aree. Le piscine sono tre, di cui una nuova outdoor e due interne. E la piscina affacciata sul giardino è collegata a quella esterna riscaldata, per una fruizione in tutte le stagioni dell’anno. Per rigenerarsi, le opzioni sono innumerevoli, per esempio il
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percorso idroterapico nella piscina indoor – coadiuvato da lettini ad aria che consentono il rilassamento attraverso il massaggio dell’acqua – o gli idromassaggi per collo e spalle. Oppure la Soft Pack della Spa Suite, per fluttuare nell’acqua senza bagnarsi e per allentare le tensioni muscolari. Al Silva Splendid il Mice può dedicarsi allo yoga, al walking nel verde e a numerose attività di team building: dai team-cooking – anche con chef stellati – alle sfide sportive in squadra. L’albergo, oltretutto, appartiene al
circuito Italy Cycling Holidays e predispone pacchetti ad hoc per il Mice, con itinerari diversi ogni giorno e guide esperte per rendere unica e irripetibile l’esperienza sportiva e del territorio. Coesione ed emozione anche al Fiuggi Golf Club – a un chilometro dall’albergo –, che offre un percorso a 18 buche. Percorsi del gusto, invece, sono le prelibatezze da assaporare nei due ristoranti dell’albergo, con vista sulla piscina. Enodegustazioni privilegiate del territorio, per un assaggio gourmet della destinazione. informazione pubblicitaria
600 mq unica sala, nessuna colonna
Ampi e versatili gli spazi interni ed esterni, adatti ad ospitare sia piccoli che grandi eventi, interamente personalizzabili sulla base delle tue richieste.
Non una, ma infinite combinazioni per i tuoi eventi. La Corte di Arenaro, via Aurelia km. 28 - 00054 Torrimpietra - Fiumicino (Roma) tel. 0661699276 - mob. 3487938280 - www.lacortediarenaro.it - info@lacortediarenaro.it
Roma Convention Center | La Nuvola uno degli edifici più scenografici di Roma. - Forum di 7.300 mq area espositiva, gala dinner e presentazione prodotti - Auditorium da 1.800 posti 1.200 posti in platea e 600 in galleria - Foyer esterni uno di 1.500 mq e due da 500 mq. - Sale congressuali 9.000 mq di spazio modulabile, 30 sale meeting, 1 sala “Plenaria” da 6.000 persone, 1 “Concourse” di 2.500 mq
www.romaconventioncenter.it info@romacoventiongroup.it
PerchĂŠ un evento in...
Campania Location e scenari dâ&#x20AC;&#x2122;appeal per eventi memorabili
Un unicum che intriga, ogni volta come fosse la prima. Fascino a profusione, per questa destinazione dal volto eclettico e cangiante e un retrogusto intimista che regala il raro senso dellâ&#x20AC;&#x2122;emozione
Il centro congressi dell’Hotel Continental è composto di 12 sale congressi modulari e confortevoli, capaci di ospitare dalle 15 alle 400 persone. Perfettamente attrezzate con la tecnologia più innovativa compongono l’offerta di spazi per Meeting e Congressi dell’Hotel Continental e rendono possibile, parallelamente alla manifestazione principale, riunioni di commissioni o di piccoli gruppi.
hotelcontinentalischia.it t. +39 0813336111 | info@hotelcontinentalischia.it
Nessuna come lei U
na destinazione “best seller”, quelle di cui si ha una spiccata percezione anche se non la si conosce e che quando ci si arriva accoglie come se fosse “qualcuno” e non qualcosa, sprigionando una nitida impressione di caratterialità. E osservando il senso puro dell’etimologia: chi accoglie rende partecipe di sé. La Campania si rivela nel “corpo a corpo” come pochissime altre e coinvolge da subito il Mice che la sceglie per i suoi eventi, a iniziare da Napoli. La cifra della sua bellezza è quasi una dissipazione: ne ha così tanta, capricciosamente e anarchicamente distribuita che scoprirla è una rivelazione continua e Napoli è anche la quinta città italiana per numero di sedi congressuali – dopo Roma, Milano, Firenze e Torino –, dimore storiche e musei inclusi. Una destinazione esperienziale per antonomasia, la Campania, che fra le sue icone annovera la Costiera Amalfitana, Sorrento e la Penisola Sorrentina, le isole dell’arcipelago con Ischia, Capri e Procida in un infinito gioco di seduzione. E poi la Reggia di Caserta e gli altri siti Unesco: l’acquedotto vanvitelliano e il complesso di San Leucio, Velia e la certosa di Padula – Salerno –, le aree archeologiche di Pompei, Ercolano e Torre Annunziata cui si affiancano Paestum, il Cilento e il complesso di Santa Sofia a Benevento, con forti tracce dei longobardi. C’è tutto, in Campania, e a incrementarne l’appeal concorrono, naturalmente, novità e fruibilità.
Una tela di colori, quella della Campania, sempre un passo avanti nello stupire perché non basta sentirla raccontare, bisogna viverla. A iniziare da Napoli, che cattura al primo sguardo e seduce per gli opposti Il set del Mice Il volto della destinazione cambia, si evolve, migliora. A questo concorre la sinergia di intenti, come palesano i dieci milioni di euro stanziati a settembre dalla regione Campania, suddivisi in due ambiti: quattro milioni per gli interventi relativi al “Sistema produttivo della cultura” e sei milioni di euro destinati a “Nuovi prodotti e servizi
Luciana Francesca Rebonato
Sopra, Marina Grande, il primo approccio con Capri per il Mice che approda sul’isola. Sotto, Napoli, destinazione intrigante per gli eventi
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Perché un evento in... Campania
Lo sapevate che.. ✓ È stato inaugurato a ottobre al Maschio Angioino di Napoli un nuovo itinerario di visita, un’apertura sotterranea situata sotto la Torre San Giorgio. Il punto di partenza del nuovo percorso è una bombardiera di epoca aragonese – recentemente riportata alla luce – probabilmente di fine 1495, modificata dagli spagnoli in epoca vicereale e abbandonata in epoca borbonica. ✓ A Pompei è riemersa la domus “vintage”: stucchi colorati che rievocano i marmi più preziosi, antichi e rari decori. Recenti scavi riscrivono la storia di quella che era stata indicata come la casa di Giove, una domus con decori in “primo stile”, detto anche “stile strutturale”. ✓ È stato completato a settembre il restauro di palazzo Diomede Carafa di Napoli che porta il nome del suo ideatore, primo conte di Maddaloni. Situato nel cuore di Napoli, venne ristrutturato nel 1466 con lo scopo di ospitare i reperti delle varie fasi di antichità napoletane.
per il turismo culturale”. Un impegno finalizzato a sostenere le imprese dei prodotti e dei servizi del turismo culturale regionali e che rientra nel “Programma operativo regionale – Campania 2014-2020”, che costituisce il quadro di riferimento per l’utilizzo delle risorse comunitarie del Fesr, il Fondo Europeo per lo Sviluppo Regionale. Il tutto al fine di garantire la convergenza della Campania verso l’innovazione secondo parametri europei: ampio spazio, infatti, è dato allo sviluppo di tecnologia 4.0, commisurata alle esigenze produttive e gestionali del settore. La regione, inoltre, ha messo sul piatto anche un milione e 450mila euro da destinare al cinema con una rosa di 49 progetti che includono 27 festival e 17 tra premi e rassegne. Nel 2018, infatti, la Campania ha destinato fondi alla promozione e alla diffusione della cultura cinematograficoaudiovisiva per la seconda annualità di attuazione e il considerevole incremento di quest’anno
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rispetto al 2017 conferma la concreta strategia – avviata nel biennio precedente – della valorizzazione e del rilancio del comparto. Sempre più sotto i riflettori, la destinazione, i cui set rappresentano molteplici opportunità per i player della meeting industry: più possibilità per i planner, per le strutture ricettive e per i delegati, che partecipando alle riprese in routing post congress, vivono l’esperienza da protagonisti. E in ogni stagione dell’anno, grazie al clima ottimale dell’intera Campania. La varietà delle iniziative, quindi, da quelle storiche e consolidate alle più innovative ed emergenti, evidenzia una forte vi-
Pompei e il Vesuvio nei colori del crepuscolo. Sotto, a sinistra, veduta aerea di Sant’Angelo, paradiso di Ischia e, a destra, Amalfi, che dona il nome alla divina Costiera
vacità territoriale ben distribuita nell’intera destinazione e il ventaglio delle proposte, alcune delle quali da realizzare entro la fine del 2018, palesa un ulteriore valore aggiunto per l’attrattività della destinazione con un sovente ed evidente respiro internazionale.
Emozionale e internazionale L’assessore al turismo Corrado Matera ha dichiarato: «La nuova governance della regione vuole diversificare l’offerta, facendo sì che i territori interni e i nostri numerosi tesori nascosti possano beneficiare degli afflussi di incoming
garantiti dai grandi attrattori. Grazie anche al nostro lavoro, la Campania è la seconda regione in Italia per il turismo culturale e nuovi percorsi e nuove realtà, anche lontane dalle mete tradizionali, sono e saranno in campo, dal turismo religioso a quello green, dall’enogastronomia alla dieta mediterranea». Proiezioni e azioni che si riversano a cascata nel nostro settore, sempre alla ricerca di eccellenza, qualità e diversificazione, con il fil rouge dell’unicità. Come Napoli, che rappresenta uno dei principali poli di crescita congressuale dell’intera Campania, grazie alla sua forte attrattività e al costante potenziamento dei collegamenti aeroportuali e ferroviari che la rendono una destinazione organizzata ad accogliere il target congressuale. E la concertazione è del Convention Bureau Napoli, diretto da Giovanna Lucherini con, nel ruolo di presidente, Armando Brunini, al contempo amministratore delegato di Gesac Spa, società di gestione dell’aeroporto internazionale di Napoli Capodichino. E uno dei principali obiettivi strategici di sviluppo dell’aeroporto di Napoli è quello di valorizzare la città in chiave internazionale creando un sistema di destination management insieme ai principali attori della filiera locale. Dichiara Brunini: «Quando quattro anni fa abbiamo definito la nuova strategia di sviluppo dell’aeroporto di Napoli, siamo partiti dall’analisi delle principali opportunità e ci siamo posti l’obiettivo di contribuire fattivamente a valorizzare la nostra destinazione, realizzando il suo enorme potenziale. Ci siamo impegnati in prima linea per la costituzione del Convention Bureau Napoli e Gesac è uno dei soci fondatori».
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Perché un evento in... Campania
Monti Lattari, nella Penisola Sorrentina. A destra, Marina Corricella, il borgo marinaro più antico di Procida. In basso, la spettacolare costa di Sorrento vista dal mare e, a destra, Castel Sant’Elmo con la sua vista su Napoli
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Capodichino, green sul podio
Nuovi giardini per la Reggia
L’action plan di Gesac Spa prevede la promozione del territorio e azioni mirate congiunte di destination marketing in collaborazione con enti pubblici e soggetti privati della filiera del turismo, per esempio la partnership con i principali musei e attrattori della città. Fra i risultati, spicca “l’aeroporto archeologico”, ovvero l’itinerario archeologico all’interno dello scalo aeroportuale con statue, affreschi e reperti archeologici, un evergreen nel contesto del patrimonio della destinazione. Un benvenuto al Mice che atterra a Capodichino, un progetto che nasce da un’idea di Gesac e della Soprintendenza Archeologica della Campania, formalizzata in un protocollo d’intesa con Mibact per promuovere il patrimonio archeologico della Campania. Dai must del passato a quelli del presente e ancora il volto nuovo della destinazione passa dall’esempio aeroportuale: grazie a una partnership tra il gestore aeroportuale e Gh Italia, handler storico dello scalo partenopeo, Napoli sarà il primo aeroporto in Italia a utilizzare bus elettrici per il trasporto passeggeri su pista e piazzali. Il progetto, comunicato questa estate, prevede tempi rapidi di realizzazione e la sostituzione degli attuali bus inizierà questo inverno. Non solo. È stato definito un accordo di fornitura per il rinnovo dell’intero parco dei mezzi e delle attrezzature di rampa che saranno sostituiti con quelli a emissioni zero. Napoli, dunque, viene coronata primo scalo green in Italia per l’utilizzo di “bus intercampo” elettrici con conseguenti e ingenti benefici in termini di impatto ambientale, di safety e di qualità.
Alza sempre l’asticella, la Campania, che rinnova il suo volto con progetti di riqualificazione urbana cui fa da portavoce Caserta: a settembre, infatti, è stato firmato il protocollo di intesa tra Agenzia regionale del demanio, comune di Caserta e Confindustria Caserta per l’autorizzazione dei lavori di ripristino dei giardini in piazza Carlo III di Borbone. L’iniziativa nasce dall’esigenza di migliorare l’immagine di quella che è
una delle piazze più importanti di Italia e che si estende dall’ingresso principale della Reggia di Caserta per ben 130mila metri quadrati. I lavori di rivalorizzazione della piazza prevedono una durata complessiva di circa 18 mesi e l’intervento di bonifica dei giardini rientra nell’azione più ampia avviata da Confindustria Caserta per ridare slancio all’immagine del territorio, volontà già manifestata attraverso la recente iniziativa promossa dal comitato tecnico di re-
branding del territorio. Il progetto è sostenuto e finanziato dalle aziende del territorio casertano fra le quali il gruppo Boccardi e Rosa Boccardi, general manager del Grand Hotel Vanvitelli, ha dichiarato che «Il gruppo Bga – e in particolare il Grand Hotel Vanvitelli – opera ormai da vent’anni nel settore turistico della provincia di Caserta. Crediamo, pertanto, di conoscere le potenzialità del nostro territorio, alcune non ancora interamente espresse e ben lungi dall’esserlo. Negli ultimi anni per la Reggia è stato fatto un lavoro egregio e, pur con le maggiori difficoltà del caso, il nostro vuole essere un gesto che sia al tempo stesso un appello affinché venga fatto lo stesso per l’esterno del Palazzo, per quello che è il primo colpo d’occhio. Il nostro vuole essere un segnale: partire da questo per cominciare a ragionare nell’ottica di una città attraente e che sia orgogliosa di sé stessa. Non è detto che l’offerta debba organizzarsi in maniera sistematica. Spesso, in più operatori contemporaneamente – sia pubblici sia privati –, scattano dei meccanismi di consapevolezza spontaneamente, grazie a piccoli segnali. Ci si dà da fare quando si capisce che è il momento buono per muoversi e noi crediamo che questo lo sia». È indubbio, infatti, che nella scelta di una destinazione ci si concentri, oltre che per l’offerta squisitamente Mice, anche sul suo volto e, come prosegue Rosa Boccardi, «sulle bellezze naturali e culturali nelle quali rientrano paesaggi urbani ben tenuti, costruiti in modo equilibrato, puliti e ordinati. La piazza Carlo III, concepita da Vanvitelli, è il primo colpo d’occhio della città e per essere la rappresentazione della grandiosità, non può prescindere da queste considerazioni».
novembre-dicembre 2018 | VII
Perché un evento in... Campania
L’eleganza della Reggia di Caserta di notte. Sotto, Casertavecchia, borgo medievale alle pendici dei monti Tifatini
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Santuari, porti e waterfront Grande soddisfazione anche da parte di Carlo Marino, sindaco di Caserta, che commenta: «Quando si mettono insieme le istituzioni del territorio, non si possono che ottenere ottimi risultati. L’iniziativa è un grande passo avanti e ringrazio Confindustria insieme all’Agenzia del demanio e alle importanti aziende che hanno sposato questo progetto. Piazza Carlo III tornerà al suo antico splendore e ben presto diventerà il vero cuore pulsante della città. Questo interven-
to costituisce solo la prima iniziativa per quanto concerne la piazza. In quest’area, che comprende anche alcune zone di proprietà di Rete Ferroviaria Italiana e della Regione Campania situate su viale Ellittico, stiamo realizzando un progetto di valorizzazione che renderà questa piazza un grande attrattore turistico non solo della città di Caserta, ma dell’intera regione. In questo senso, l’apporto di Confindustria e delle realtà produttive risulterà fondamentale nel portare a compimento tale progetto. Abbiamo iniziato una collaborazione di grande importanza, che vedrà lavorare in stretta sinergia comune e Confindustria nello sviluppo di altri importanti iniziative per la crescita della città». E oltre a Caserta, l’intera destinazione è interessata da disegni di riqualificazione e in più contesti, tutti fruibili dal Mice. Sono stati infatti stanziati quattro milioni di euro per interventi – anche di messa in sicurezza – dei santuari campani – nonché dei luoghi di culto – e un maxi investimento di 150 milioni di euro è stato varato dalla giunta regionale per i porti della Campania. Il tutto finalizzato a restituire un refresh alle insenature più belle del territorio. A Salerno, intanto, continua la riqualificazione del fronte mare: la città, infatti, sta preparando nuovi scenari e prospettive fruibili anche dalle zone più panoramiche della destinazione. Salerno la città che cambia, quindi, e da ottobre è ufficiale che anche Maiori, uno fra i gioielli della Costiera Amalfitana, prende in esame un restyling del lato est del suo lungomare. Con tanto di parcheggio interrato.
scelti per voi 1
Sorrento Incontra Sorrento ospita ogni anno milioni di persone provenienti da tutto il mondo attratti, oltre che dallo straordinario territorio, anche da un fitto calendario di eventi culturali eccellenti
S
orrento è una destinazione con un’alta capacità attrattiva basata sulla cultura dell’ospitalità, dell’eccellenza delle strutture e dei servizi, ma anche incentrata su un ricco programma di eventi che coinvolge tutta la città in ogni stagione, da quella estiva a quella invernale, il tutto immerso in un contesto paesaggistico invidiabile. Le attività di promozione messe a punto dalla poliedrica amministrazione hanno fatto sì che Sorrento, oltre a poter offrire il fascino dei suoi tesori naturali, la memoria delle tradizioni artigianali e la bellezza indiscussa del mare e dell’ambiente circostante, potesse diversificare il suo ventaglio di proposte introducendo iniziative culturali di grande spessore. Da qualche anno, infatti, Sorrento è allietata da un programma di manifestazioni che rappresentano una valida attività complementare al turismo d’affari e al momento lavorativo vero e proprio. Rassegne letterarie,
informazione pubblicitaria
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teatro, musica, danza, folklore ed enogastronomia hanno permesso, negli anni, di ottenere risultati importanti nel marketing territoriale.
Aspettando l’inverno Negli ultimi anni l’amministrazione ha intensificato molto l’attività di promozione, volta sopratutto a rendere Sorrento appetibile non solo nella bella stagione. E infatti, da qualche tempo, Sorrento “vive” anche nel periodo invernale un’intensa attività culturale e artistica, che garantisce la presenza di numerosi visitatori. Il merito è di Sorrento Incontra con la kermesse invernale “M’Illumino d’Inverno”, la rassegna culturale che da ottobre a gennaio anima la città con eventi e percorsi di luce installati nel periodo natalizio. L’iniziativa è una miscellanea di arti, cultura, forme espressive e contaminazioni artistiche, in una terra in cui la luce, fonte d’ispirazione per poeti e pittori, ritorna nel periodo autunno-inverno sotto forma di scintillanti
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1 Il Golfo di Sorrento 2 I Barcellona Gipsy Balkan 3 La festa tra terra e mare 4 La vista mozzafiato sul porticciolo 5 Emanuela Bianchini 6 Inva Mula 7 La Uunema orchestra 8 Francesco Di Bella
scelti per voi
decorazioni luminose che valorizzano i tesori artistici della città e danno vita a un teatro vivente lungo le strade, il centro storico, i monumenti. M’Illumino d’Inverno propone quindi l’illuminazione delle emergenze artistico-architettoniche dell’intero centro storico in una sorta di luci cinematografiche, dove spazi, palazzi e monumenti divengono scenari di performance artistiche,
alle quali vengono affiancate le produzioni enogastronomiche. La parafrasi della celeberrima Mattino di Ungaretti ben definisce questa manifestazione sorrentina, poiché la luce illumina il buio dell’inverno e allunga la stagione turistica offrendo anche un servizio socio-culturale ai cittadini. Vista l’importanza internazionale di Sorrento, la qualità del turismo che la popola e la preparazione del pubblico residente abituato a programmazioni artistiche di qualità, è stato messo a punto un programma di alto profilo artistico, al fine di collocare la “città delle sirene” nel circuito dei più prestigiosi festival nazionali e internazionali. Il Teatro Comunale Tasso, il centro storico, le chiese e gli altri luoghi del territorio si trasformano in suggestivi palcoscenici, dove gli allestimenti si
inseriscono discretamente nei contesti, integrandosi perfettamente con i luoghi al fine di esaltarli e rispettarli.
Gli appuntamenti di quest’anno Il calendario dell’edizione 2018/2019 si è aperto già a fine ottobre al Museo Correale con il 23esimo Premio Penisola Sorrentina Arturo Esposito, un incontro sul cinema e i beni culturali, che ha visto la partecipazione e gli interventi di Giancarlo Magalli e Paride Leporace, direttore di Lucana Film Commission. A metà novembre al Teatro Comunale Tasso l’appuntamento è stato con la musica internazionale, con il concerto di Stefano Bollani, un viaggio da Bach ai Beatles, da Stravinskij ai ritmi brasiliani, con incursioni nel pop e nel repertorio italiainformazione pubblicitaria
scelti per voi 9
Sorrento per il Mice Trentamila posti letto, oltre 15mila camere, trecento hotel: l’offerta di Sorrento è davvero esaustiva e articolata, in grado di soddisfare le esigenze di una clientela internazionale, ma anche quelle provenienti dal segmento Mice. La perla della costiera offre panorami mozzafiato sul Golfo di Napoli, sospesi tra il verde delle colline e l’azzurro del mare, che qui trovano un perfetto equilibrio; un luogo straordinario caratterizzato da un clima mite, un contesto perfetto dove rigenerarsi e trovare energie per intensi momenti di lavoro, ma anche il punto di partenza per programmare escursioni verso mete da sogno come Capri, Ischia, Pompei, Positano, Amalfi, Ercolano, Napoli e il Vesuvio, tutte situate a pochi chilometri di distanza. Un’offerta che porta ogni anno sulla Penisola Sorrentina tre milioni di turisti, attirati oltre che dal paesaggio, dalla storia, dalle tradizioni artigianali, dal mare e da una programmazione di eventi culturali che sempre più spesso risulta decisiva in una competizione così serrata con le altre mete di maggior attrazione turistica. Sono copiosi gli eventi promossi dall’amministrazione comunale, che nel tempo hanno permesso di ottenere risultati importanti nella promozione dell’intera destinazione.
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no degli anni Quaranta. A fine novembre, invece, è prevista l’accensione degli addobbi luminosi e l’apertura, nei fine settimana, delle animazioni da strada e marching band. Sempre al Teatro Comunale Tasso il 30 novembre il concerto dell’Orchestra di Piazza Vittorio, un’orchestra multietnica nata nel 2002 da un idea di Mario Tronco della Piccola Orchestra Avion Travel all’interno dell’Associazione Apollo 11, un progetto sostenuto da artisti, intellettuali e operatori culturali che hanno voluto valorizzare il rione Esquilino di Roma, dove gli italiani sono una minoranza etnica. Da dicembre il calendario si infittisce e prevede, nella cattedrale di Sorrento, la manifestazione Suoni Divini, dove ascoltare le voci di Petra Magoni e Ferruccio Spinetti di informazione pubblicitaria
Musica Nuda e Viktoria Tolstoy quartet, un’artista affermata non solo nell’ambito jazz, ma anche nel mondo pop. Al Teatro Comunale Tasso le Giornate Professionali del Cinema (dal 2 all’8 dicembre), Zastava Orkestar (8 dicembre) e Sorrento Jazz con Simona Molinari il 14 dicembre, Maria Pia De Vito e la Banda Molleggiata il 15 dicembre, il giorno successivo la B&B Quartet. All’avvicinarsi delle feste natalizie, ancora al Teatro Comunale Tasso, il Concerto della Fondazione Pavarotti (20 dicembre), il concerto di Natale di Ambrogio Sparagna e Peppe Servillo in “Fermarono i Cieli” il 21 dicembre e il 31 dicembre il Concerto Sinfonico di Fine Anno che ripercorre le traccie del famoso Concerto di Capodanno di Vienna. L’inizio del 2019 sarà celebrato con una grande festa con musica in piazza Tasso nel consueto Capodanno in Piazza e con i Fuochi pirotecnici di piazza Tasso, piazza della Vittoria e piazza dei Marinai. Sempre nel mese di gennaio il Teatro Comunale Tasso sarà il protagonista di una serie di spettacoli musicali con l’artista
9 I colori vivaci della Marina Grande 10 Scenografie suggestive in riva al mare 11 I Tortured Soul 12 Enzo Gragnaniello Ssq 12
internazionale Teresa Salgueiro, il cantautore Tommaso Primo e Maldestro, che ha scelto Sorrento come prima tappa del suo tour, che coincide con l’uscita del suo nuovo disco. La kermesse si chiude il 26 gennaio con uno spettacolo che vedrà noti professionisti di fama internazionale uniti ad artisti del territorio.
Comune di Sorrento Piazza S. Antonino, 1 80067 Sorrento (Na) Tel. 081 5335111 Fax 39 081 8771980 protocollo@pec.comune.sorrento.na.it www.comune.sorrento.na.it www.sorrentotourism.com
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Perché un evento in... Campania
I protagonisti alla ribalta La destinazione Campania ha il volto di alcune figure-chiave. Professionisti che con la loro esperienza concertano per la meeting industry opzioni, soluzioni e opportunità
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iovanna Lucherini e Armando Brunini: rispettivamente il direttore e il presidente del Convention Bureau Napoli. Abbiamo intervistato Giovanna Lucherini e rivolto una domanda ad Armando Brunini, che è al contempo l’amministratore delegato di Gesac Spa. Attivo e fattivo, il Convention Bureau Napoli riserva grande attenzione alla differenziazione delle tipologie di eccellenze da affiliare. Entriamo nello specifico? «Negli ultimi tre anni, Convention Bureau Napoli e l’industria Mice partenopea hanno lavorato
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con impegno alla promozione della città in chiave congressuale e al miglioramento dell’accoglienza, ottenendo ricadute positive sull’indotto complessivo dell’economia locale. Al fine di incrementare la capacità di attrazione dei flussi congressuali e migliorare immagine e visibilità del territorio, poco comunicata all’esterno e agli operatori Mice, Cbn ha ritenuto fondamentale individuare anche altri “contenitori per eventi” in città da aggregare, puntando sulle numerose sedi “non convenzionali” che caratterizzano l’unicità di Napoli. Sono stati quindi sottoscritti numerosi protocolli d’intesa di partnership con alcuni musei – Complesso Monumentale Donnaregina, Museo Filangieri, Museo Archivio Storico del Banco di Napoli, Museo Nazionale Ferroviario di Pietrarsa, Amici di Capodimonte per il Museo e Real Bosco – e palazzi storici – Gallerie d’Italia – Palazzo Zevallos di Stigliano, oltre a
stinazione, a partire dai quali l’amministrazione e gli operatori della filiera, in modo congiunto, devono lavorare, ognuno svolgendo i propri compiti nei rispettivi ambiti di competenza. Se questo non accadrà in tempi brevi, perderemo delle opportunità».
Catacombe di San Gennaro e Galleria Borbonica. Grazie all’ineguagliabilità della città, alle sue numerose sedi non convenzionali e tramite Cbn, Napoli è stata recentemente selezionata per la pubblicazione sul prestigioso report annuale “25 Event venues and destinations to watch in 2019”, ed è l’unica destinazione italiana ad apparire sulla guida. In pochi giorni, si sono registrati oltre tremila download in tutto il mondo». “Smart city, smart congress”, una trasformazione essenziale per poter acquisire i grandi congressi internazionali. Ovvero? «Napoli ha grandi potenzialità, in alcuni casi ancora inespresse, che invece devono essere valorizzate per renderla una destinazione ancora più ambita nel mercato Mice nazionale e internazionale. Stiamo continuando a lavorare in autonomia relativamente alla promozione della città e alla destagionalizzazione del congressuale, beneficiando dell’importante crescita dei collegamenti diretti garantiti dall’aeroporto internazionale di Napoli. La strada da percorrere è ancora lunga ed evidentemente non è compito del solo Cbn – a oggi totalmente privato – lavorare in tal senso. Il piano strategico degli Stati Generali del Turismo di Napoli 2017-2020, a cui il Cbn ha partecipato come referente unico al tavolo di lavoro tematico per il Mice, definisce le linee-guida dei fattori che oggi determinano l’attrattività e la competitività della nostra de-
Il contributo del Convention Bureau di Napoli è stato decisivo per assegnare alla città la XXXIX edizione del congresso europeo sulla tossicologia clinica Eapcct, in calendario dal 21 al 24 maggio 2019 e con quattrocento partecipanti previsti. Si torna in Italia dopo 15 anni dall’edizione romana del 2003. Ce ne parla? «L’occasione di candidare Napoli per Eapcct 2019 è nata grazie a un fam trip organizzato a febbraio 2017 insieme alla Regione Campania, a cui ha partecipato Grupo Pacifico, il Pco che ha in carico l’organizzazione dell’evento. Il Convention Bureau Napoli è stato da subito l’unico interlocutore in loco, curando i sopralluoghi con gli organizzatori, la proposta degli hotel per il soggiorno dei delegati e l’elaborazione di diverse soluzioni per la sede congressuale – fra le quali è stata poi scelta la Stazione Marittima – e le serate sociali. Il Cbn ha poi coinvolto il Comune di Napoli, che ha concesso il patrocinio all’evento e ospiterà la giornata di benvenuto del Congresso nella cornice istituzionale del Maschio Angioino. Si torna in Italia dopo 15 anni anche grazie al grande lavoro del local president del congresso, Davide Lonati, che ha candidato la Penisola da sempre all’avanguardia nella tossicologia clinica. Napoli ha vinto contro Bologna e Milano. Punti a favore del capoluogo partenopeo, la facile raggiungibilità di Napoli dalle principali città internazionali e il ricco patrimonio storico e culturale della città oltre la professionalità dimostrata dagli operatori locali, le offerte competitive e un ottimo lavoro di squadra con l’agenzia spagnola e il comitato organizzatore internazionale».
Giovanna Lucherini direttore del Convention Bureau Napoli
Armando Brunini presidente del Convention Bureau Napoli. Nella pagina accanto, in alto, Castel dell’Ovo, il più antico maniero partenopeo. Sotto, Pompei, per eventi nella storia
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Perché un evento in... Campania Stelle campane I ristoranti stellati in Campania, presenti sulla Guida Michelin 2018 Località
Provincia
Stelle
Locale
Sorbo Serpico
Av
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Marenna’
Vallesaccarda
Av
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Oasis-Sapori Antichi
Telese/Terme
Bn
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Krèsios
Telese/Terme
Bn
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La Locanda del Borgo
Caserta
Ce
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Le Colonne
Vairano Patenora
Ce
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Vairo del Volturno
Brusciano
Na
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Taverna Estia
Capri (Isola)/Anacapri
Na
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L’Olivo
Capri (Isola)/Anacapri
Na
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Il Riccio
Capri (Isola)/Capri
Na
✩
Mammà
Castellammare di Stabia
Na
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Piazzetta Milù
Ischia (Isola)/ Casamicciola Terme
Na
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Il Mosaico
Ischia (Isola)/Ischia
Na
✩✩
Danì Maison
Ischia (Isola)/Lacco Ameno
Na
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Indaco
Massa Lubrense/Nerano
Na
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Quattro Passi
Massa Lubrense/Nerano
Na
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Taverna del Capitano
Massa Lubrense/Termini
Na
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Relais Blu
Napoli
Na
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Il Comandante
Napoli
Na
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Palazzo Petrucci
Napoli
Na
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Veritas
Pompei
Na
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President
Quarto
Na
✩
Sud
Sant’Agata sui Due Golfi
Na
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Don Alfonso 1890
Sant’Agnello
Na
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Don Geppi
Sorrento
Na
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Il Buco
Sorrento
Na
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Terrazza Bosquet
Vico Equense
Na
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Antica Osteria Nonna Rosa
Vico Equense
Na
✩
Maxi
Vico Equense/Marina Equa
Na
✩✩
Torre del Saracino
Amalfi
Sa
✩
La Caravella dal 1959
Conca dei Marini
Sa
✩N
Il Refettorio
Eboli
Sa
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Il Papavero
Maiori
Sa
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Il Faro di Capo d’Orso
Mercato San Severino
Sa
✩
Casa del Nonno 13
Paestum
Sa
✩
Le Trabe
Positano
Sa
✩N
La Serra
Positano
Sa
✩
La Sponda
Positano
Sa
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Zass
Ravello
Sa
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Rossellinis
Salerno
Sa
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Re Maurì
Valva
Sa
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Osteria Arbustico
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Come è articolato il mercato italiano della meeting industry che sceglie Napoli per i propri eventi? Ci sono aree di provenienza prevalenti e, se sì, in quale contesto e per quali numeri? E nel panorama internazionale? «Napoli è sempre più gettonata come meta per congressi scientifici, viaggi di incentivazione e lanci di prodotto: nel primo semestre 2018, Cbn ha ricevuto il +65% di richieste per organizzazione eventi rispetto al 2016, e registra
La formazione è essenziale. Quali scenari auspica relativamente a una sempre più efficace preparazione degli addetti ai lavori? «Per il terzo anno consecutivo saremo partner di Progecta per Bmt – Borsa Mediterranea del Turismo a Napoli 22-24 marzo 2019, e nel calendario della formazione garantiamo alcuni seminari dedicati esclusivamente al Mice in collaborazione anche con Mpi, Meeting Professionals International – Italia Chapter. Durante il prossimo anno, implementeremo i momenti formativi per i nostri affiliati con una masterclass, aperta anche ai non-soci Cbn, con il supporto di alcuni sponsor locali».
una crescita del cinque per cento rispetto al primo semestre 2017. Coloro che si rivolgono a Cbn sono prevalentemente agenzie di organizzazione eventi, ma sono in crescita anche le richieste provenienti da aziende e associazioni scientifiche. La nazionalità dei richiedenti è a oggi composta al settanta per cento da italiani – prevalentemente agenzie del centro-nord – e al trenta per cento da stranieri, prevalentemente europei».
Manager cosmopolita, Armando Brunini è amministratore delegato di Gesac – società che gestisce l’aeroporto cittadino – nonché presidente del Convention Bureau Napoli. Gli abbiamo rivolto una domanda: quali sono gli incentivi alla destinazione da parte dello scalo partenopeo? «L’obiettivo è di accreditare Napoli a un ruolo anche nel settore Mice, con ricadute positive sull’intero indotto della città. Abbiamo realizzato un piano di marketing per incrementare l’offerta di voli per stimolare la domanda, soprattutto incoming. Siamo riusciti infatti a portare EasyJet e Ryanair ad aprire base operativa a Napoli e questo ha velocizzato un forte sviluppo del network dei voli di Napoli. Abbiamo inoltre agito proattivamente per creare un sistema di destination marketing, puntando alla creazione di una fitta rete di collaborazione con gli enti pubblici e privati della filiera turistica locale. Le azioni mirate di destination marketing sono state in collaborazione con enti pubblici e soggetti privati della filiera del turismo quali assessorato alla Cultura
A sinistra, Positano, per post congress d’appeal. Sotto, a sinistra, Capo Miseno, la punta estrema della penisola flegrea; a destra, Piazza del Plebiscito, la “piazza” partenopea per antonomasia
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Perché un evento in... Campania
Atrani, gemma della Costiera Amalfitana. a destra, le vivaci maioliche del chiostro di Santa Chiara a Napoli. Sotto, a sinistra, la fontana di Eolo, nella coreografia outdoor della Reggia di Caserta; a destra, la torre saracena di Capo Palinuro
e al Turismo del Comune di Napoli, Federalberghi, la sezione Turismo dell’Unione Industriali di Napoli e tre musei: Mann, Madre e Reggia di Caserta. Vanno considerate, inoltre, attività di partnership con i principali musei ed attrattori della città per attività di marketing congiunte. Questo, molto in sintesi, per rispondere alla domanda». L’anno si avvia alla conclusione. Ci sono sogni nel cassetto, magari anche a lungo termine? «La campagna di affiliazione alla rete d’imprese Cbn è costante durante tutto l’anno pertanto auspichiamo di potere essere sempre più rappresentativi della filiera congressuale professionale della città, in maniera coordinata e strutturata. La sinergia privato-pubblico, come già ricorda-
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to, è necessaria e urgente per la naturale evoluzione di Napoli quale destinazione Mice. Auspichiamo che a breve il Comune realizzi la Dmo annunciata nel piano strategico Napoli 2020 e che la Regione Campania includa nuovamente nella programmazione strategica annuale attività mirate legate non solo al turismo, ma anche al potenziamento del settore Mice partenopeo». Le interviste con i protagonisti della destinazione proseguono con Corrado Matera, assessore regionale allo sviluppo e promozione del turismo Regione Campania. La Campania quest’anno si colloca al secondo posto nella classifica delle destinazioni italiane
Sulle ali degli eventi Vola sempre più in alto, l’aeroporto Capodichino di Napoli. Investe 55 milioni di euro per il biennio 2019-2020 e, nel frattempo, palesa alcuni numeri del 2017. In crescita e all’insegna della destagionalizzazione. ✓ Il traffico passeggeri a Capodichino nel 2017 è aumentato del 27%, crescita quattro volte superiore alla media nazionale e tre volte alla media europea. ✓ L’aeroporto partenopeo è risultato il secondo scalo europeo di categoria per crescita passeggeri nel 2017 e ottavo nel mondo (aeroporti con oltre cinque milioni di passeggeri). ✓ Forte destagionalizzazione: + cinquanta per cento di traffico passeggeri nei mesi invernali. ✓ Nel periodo 2014-2017 sono state raddoppiate le destinazioni con un incremento del 58% dei passeggeri totali e quasi il raddoppio dei passeggeri internazionali.
per l’offerta di turismo culturale. Un patrimonio d’arte e d’archeologia per il quale lei ha programmato linee di azione concrete e che nel contesto della fruizione interessano al settore degli eventi. Ce ne parla? “La Campania è sul podio delle regioni con maggior turismo culturale anche grazie alle strategie messe in campo dalla nostra governance. La programmazione regionale ha infatti sostenuto il Museo di Capodimonte di Napoli con la mostra Carta Bianca, il Museo Archeologico Nazionale di Napoli con l’esposizione sui Longobardi oltre a una serie di progetti di valorizzazione dei complessi archeologici di Pompei, Ercolano e Paestum. Questi sono alcuni esempi delle attività attuate dalla regione per promuo-
vere lo straordinario patrimonio archeologico, storico artistico e religioso della destinazione al fine di incrementarne le opportunità di visita per l’intero arco dell’anno. Per la prima volta e con un progetto organico sono state messe in rete le tre certose, Napoli-San Martino, Capri-San Giacomo e Padula-San Lorenzo, gioielli architettonici della tradizione religiosa, sino a poco tempo fa monumenti isolati dagli altri circuiti. È inoltre in corso un ulteriore e interessante progetto, quello dei “Cammini”, che partendo da tradizioni religiose – si pensi ai luoghi visitati da San Francesco – sviluppa itinerari di visita anche di tipo naturalistico. Il fulcro della nostra attività, dunque, è la progettazione di iniziative che considerano i grandi attrattori punti di interconnessione con i luoghi e i siti meno conosciuti. Dalla Campania già svelata a quella da rivelare: i percorsi sono molteplici, identitari e accessibili. La programmazione regionale prosegue, dunque, sul versante culturale nella direzione di attività di promozione integrata e di valorizzazione in chiave di sviluppo e di destagionalizzazione».
Corrado Matera, assessore regionale allo sviluppo e promozione del turismo Regione Campania
Anche il cinema rientra fra gli attrattori della destinazione e occupa una posizione prioritaria fra i suoi programmi. Cosa ci dice a riguardo? «Il cinema è un settore dell’industria molto importante e la Campania, con i suoi talenti artistici e numerose location suggestive, è continuamente protagonista di importantissime produzioni televisive nazionali ed internazionali. L’azione regionale si concretizza attraverso la Film Commission Regione Campania che ha recentemente pubblicato due bandi relativi al progetto “Nuove strategie per il cinema in Campania”. Il primo bando è finalizzato a sostenere opere audiovisive campane in modo di farle partecipare a festival di rilevanza nazionale e internazionale, l’altro è indirizzato allo sviluppo e scrittura
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Perché un evento in... Campania di sceneggiature. Siamo orgogliosi, inoltre, di aver contribuito con il nostro sostegno economico alla realizzazione di prodotti di qualità che hanno ricevuto riconoscimenti a festival internazionali. Per il futuro intendiamo continuare a sostenere il cinema campano con la programmazione di interventi strutturati che favoriscano anche la formazione della professionalità, di nuove occupazioni e attrattive turistiche».
Sotto, Cetara, antica roccaforte araba e, a lato, uno scatto della luminosa Positano
“Fare rete” consente di intraprendere azioni sinergiche in forma aggregata. Il suo assessorato le prevede, ovviamente, ma quali apportano novità nel turismo congressuale? «Il turismo congressuale è una delle anime della Campania turistica. Un settore interessante che deve essere considerato non più come segmento, ma come filiera da interconnettere con le altre per potenziare la destinazione Campania. La diversificazione delle proposte, il rafforzamento dell’organizzazione e dei servizi turistici, la promozione dell’immagine sono azioni generali che puntano anche ad accogliere sempre più turismo congressuale. La Campania è meta turistica da scegliere in ogni periodo dell’anno e per molteplici motivazioni, in quanto siamo in grado di soddisfare diverse esigenze. Puntiamo a far sì che chi ha partecipato a un congresso ritorni in Campania anche per altre finalità e per soggiorni più lunghi in altri periodi dell’anno».
Sopra a sinistra, antiche rovine romane a Ercolano e, a destra, gli interni del Museo nazionale di Capodimonte
Asset in ascesa a livello nazionale sono i borghi, espressioni di tipicità e autenticità congeniali a meeting e incentive “esperienziali”. Oltre alle clas-
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siche e quindi famose icone, quali aree identificare nel brand Campania? «La Campania è un unico brand che si propone declinando di volta in volta i suoi aspetti: culturale, religioso, termale, gastronomico e naturalistico. Dai borghi incastonati nelle aree interne a quelli a picco sul mare, da quelli a ridosso delle grandi aree urbane a quelli connessi con siti monumentali. La Campania dei borghi, come già promosso in occasione dell’anno dei borghi italiani nel 2017, è un territorio che deve essere interamente percorribile e raggiungibile. Si è lavorato per estendere i collegamenti ferroviari verso le aree difficilmente visitabili e nel caso del sistema integrato di trasporto con Frecciarossa e Italo, per meglio collegare le città del
Centro-Nord Italia con il Cilento e il Vallo di Diano e per i collegamenti marittimi per la Costa d’Amalfi, per l’isola di Capri e per le città di Napoli e Salerno. Si è anche proceduto a sostenere il potenziamento dei collegamenti aerei. Dal prossimo mese di maggio saranno operativi voli diretti Napoli-New York e breve altre novità per un accordo con la Cina». Il turismo leisure disegna dinamiche differenti da quello congressuale, ma per entrambi è il territorio che compone il mosaico della destinazione. Quali sono i plus della Campania in un’ottica di fruibilità da parte della meeting industry? «Le dinamiche per le diverse tipologie di industria possono essere diverse e molteplici an-
che perché rispondono e corrispondono a specifiche leggi di mercato. La Regione, dal suo canto, deve procedere in base a una programmazione di grande respiro, di lungo periodo e di integrazione. Il territorio campano, dal mare alle aree interne, dalle città ai piccoli borghi, dal centro alle periferie deve sapersi proporre garantendo offerte di qualità, proposte sostenibili, itinerari integrati e in linea anche con il turismo esperienziale. Il viaggio in Campania deve essere soprattutto un viaggio di grandi emozioni grazie alle straordinarie esperienze vissute nei luoghi di visita. Partendo dai suoi grandi punti di forza quali bellezza e storicità dei siti, identità di culture, bontà dei prodotti e culla della dieta mediterranea, la Campania deve stare sui mercati nazionali e internazionali così come le altre destinazioni italiane e quelle straniere». La Campania è una destinazione dai molteplici volti. Oltre ai programmi appena citati, quali sono gli obiettivi del suo assessorato per il 2019 e cosa maggiormente auspica? «La Campania è un tesoro da promuovere e proporre in Italia e all’estero valorizzando le sue molteplici identità, le sue splendide aree archeologiche e monumentali, i suoi eccellenti prodotti, i suoi piccoli luoghi, le sue città d’arte, le sue mete naturalistiche e religiose. Queste proposte possono e devono essere promosse nella direzione di uno sviluppo sostenibile anche grazie al costante confronto con gli operatori. La Regione sta procedendo attraverso una promozione complessiva del sistema turistico regionale, dei suoi prodotti e dei servizi. Si punta alla promozione della immagine turistica della Campania in Italia e all’estero, si lavora per accrescere la qualità dell’accoglienza turistica e l’accrescimento della accessibilità, si progetta un potenziamento dell’utilizzo di tecnologie innovative dell’informazione e della comunicazione per una più facile, veloce e coerente fruizione delle destinazioni turistiche».
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Perché un evento in... Campania
Parola d’ordine, progettualità È una Campania a tutto Mice, quella che attraversa il presente e si proietta nel futuro, capitanata dal suo capoluogo. Con unità di intenti, obiettivi comuni e congressi salienti
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risultati arrivano. Sono la risposta ad azioni di squadra in binomio con esperienza, capacità e consapevole lungimiranza. Un esempio su tutti: “Destinazione Napoli 2020”, il piano strategico del turismo partenopeo, frutto del lavoro degli Stati Generali del Turismo di Napoli che ha visto come importante player il Convention Bureau Napoli. E il direttore, Giovanna Lucherini, ha affermato a proposito: «Abbiamo portato i contenuti del Mice al centro del dibattito sul
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turismo nella città di Napoli per il decollo del Mice nell’area partenopea». Il progetto ha visto il lavoro coeso di numerosi operatori del turismo e della cultura, che hanno partecipato ai diversi gruppi di lavoro e il risultato è il frutto della condivisione e dell’analisi delle problematiche, ma anche della ricerca delle soluzioni e delle strategie che possono essere fondamentali per il consolidamento del turismo nella città di Napoli. E ancora un successo a tutto Mice e con migliaia di partecipanti dell’industria ospedaliera che si incontrano a Napoli è il 39esimo congresso nazionale Sifo, in calendario dal 29 novembre al 2 dicembre alla Mostra d’Oltremare e dal titolo “Quarant’anni di servizio sanitario nazionale: il farmacista motore di salute per il futuro”.
Poker d’assi arancione Sono quattro le località sulle quali sventola la bandiera arancione, il vessillo di qualità del Touring Club Italiano per il triennio 2018-2020. ✓ Cerreto Sannita (Benevento) ✓ Letino (Caserta) ✓ Morigerati (Salerno) ✓ Sant’Agata de’ Goti (Benevento)
2019 avanti tutta Ha sbaragliato Londra, Istanbul e Salisburgo: Napoli si è aggiudicata la prossima edizione del World Tunnelling Congress 2019 che si terrà nel capoluogo campano dal 3 al 9 maggio 2019 e che riunirà oltre mille ingegneri galleristi internazionali. Napoli sarà quindi la capitale dei tunnel e delle gallerie: arte e architettura, ma anche storia e archeologia in un confronto fra i più
importanti professionisti del settore. E ancora a maggio si terrà, dal 21 al 24, il XXXIX Congresso europeo dei Centri Antiveleni e dei medici tossicologi, prendendo il testimone da Bucarest, città ospitante dell’edizione 2018. Si torna finalmente in Italia, dopo sedici anni dall’edizione romana del 2003: un ottimo lavoro di squadra del Convention Bureau di Napoli con le istituzioni, per una Napoli scenario di congressi internazionali. Dettagli della partenopea Galleria Umberto I; sopra la stazione Toledo della metropolitana, il nuovo volto di Napoli. Nella pagina accanto, arte monumentale nella chiesa del Gesù Nuovo, icona partenopea
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Perché un evento in... Campania
Percorsi d’arte e natura Percorrere la destinazione significa consentire flussi emotivi fatti di aspettative e d’incanto, stupore e ammirazione. Per il Mice che ha già visto molto o per iniziare una lunga storia d’autore
I
l suo destino è quello di essere sempre spiegata, interpretata, tradotta. Nessun’altra destinazione può vantare lo stesso effetto ermeneutico: Napoli è la città che conta in assoluto più tentativi di interpretazione. Ovviamente, viene subito automatico da aggiungere, per la sua prorompente bellezza, che consiste proprio nell’attitudine a conservare la sua identità. E le sue contraddizioni: una città-ossimoro, da scoprire per i suoi inediti e per (ri)percorrere le sue icone, che oltre a disegnarne il volto ne esprimono l’anima. A iniziare dal cuore della destinazione: un museo a cielo aperto tutelato dall’Unesco che il Mice può scoprire insieme a palazzi, chiese, i sette manieri e i percorsi sotterranei, il Museo archeologico, poi i luoghi del potere medieva-
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le e rinascimentale addensati attorno a Castel Nuovo e Palazzo Reale. O ancora il lungomare da Castel dell’Ovo a Posillipo o l’area collinare del Vomero che propone, nelle sedi restaurate e riallestite del Palazzo Reale di Capodimonte e della certosa di San Martino, collezioni museali fra le più importanti a mondo.
Trecento, quasi tutti segreti A proposito di musei, è intrigante la Stazione Neapolis, area espositiva collocata all’interno della stazione Museo della metropolitana di Napoli, sottostante il più ampio Museo Archeologico Nazionale. Qui il Mice può scoprire l’evoluzione della città – da Parthenope, la prima fondazione sulla collina di Pizzofalcone – a Neapolis – nell’attuale centro storico – fino alla Napoli cinquecentesca del viceré Don Pedro da Toledo. I reperti archeologici sono venuti alla luce nel corso dei lavori della linea 1 della metropolitana di via Toledo e hanno restituito alla destinazione oltre tremila reperti archeo-
Arianna. Singolare è la visita al vicino teatro romano di Nerone, cui accedere da un’abitazione privata. Sempre scavata nel sottosuolo è la Galleria Borbonica, voluta nel 1853 da Ferdinando II di Borbone. Questo per un assaggio della destinazione. Sono ben trecento i nuovi itinerari della “Napoli insolita e segreta”, una rutilante sequenza di cortili, chiostri, biblioteche antiche, collezioni private, passaggi sotterranei, palazzi nobiliari, itinerari alla scoperta di street art e persino di vigne metropolitane: non molti sanno, per esempio, che il territorio del comune di Napoli è al secondo posto in Europa – dopo Vienna –, per numero di ettari destinati a vigneti. Tantissime nuove opportunità di percorsi post congress da affiancare ai masterpiece della destinazione e alla sua unicità, con Spaccanapoli e il Vesuvio nella top ten della playlist.
Il golfo dei desideri
logici, tutti da scoprire. E Napoli affascina anche nel sottosuolo: un mondo che ha dato vita a leggende, un fitto intrigo di anfratti, grotte e cunicoli che raccontano una storia parallela alla vita della Napoli “a cielo aperto”. Grazie all’ampio recupero della Napoli sotterranea, oggi il Mice può avventurarsi in due percorsi principali: da via dei Tribunali, per esempio, si accede al percorso classico che attraversa l’acquedotto greco-romano, i rifugi antiaerei, il Museo della guerra, gli orti sotterranei e la stazione sismica
È quello del capoluogo partenopeo, che cinge le sue meraviglie e le presenta al Mice. Al centro del golfo ecco Castellamare di Stabia, con le sue ville di Stabiae, i parchi e la natura mentre sul promontorio di Posillipo e a picco sul mare si staglia il Parco Virgiliano, una serie di terrazze panoramiche affacciate sul golfo. Ovunque, nel parco, sono visibili le ripide pareti di tufo che, discendendo verso il mare, rivelano uno spettacolare paesaggio costiero, arricchito dalla Baia di Trentaremi e dal Parco Sommerso della Gaiola: 42 ettari, un gioiello green anche se molto blu. Area marina protetta, deve la sua particolarità alla commistione fra aspetti vulcanologici, biologici e storico-archeologici: resti di ville romane, approdi, ninfei e peschiere sono oggi visibili al Mice lungo la costa sopra e sotto la superficie del mare. E per post congress all’insegna di Nettuno e archeologia, è da conoscere il Parco arMosaici a Ercolano, per post congress “preziosi”. Sopra, Castellammare di Stabia, scenario di eventi Mice
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cheologico di Baia: statue di Dioniso, di Antonina minore e di Ulisse, strade e antichi mosaici realizzati all’interno e ai margini della villa dell’imperatore Claudio, poi ancora pescherie e magazzini che restituiscono al Mice uno spaccato della vita romana di duemila anni fa. Un tuffo nel passato come in quello Unesco di Pompei, affiancata da Ercolano. Alle pendici del Vesuvio, Pompei è star a livello planetario e fra le sue icone spicca la Villa dei Misteri con oltre settanta stanze e affreschi sui – appunto – misteri dionisiaci. Fra i suoi capolavori annovera il tempio di Apollo e la Casa del Fauno, oltre tremila metri quadrati di archeologia, una delle abitazioni più
Due di noi A completare il quadro della destinazione, altre due province e le loro attrattive. A iniziare dal Sannio, in provincia di Benevento. Terra di storia millenaria, di leggende, tradizioni antiche e per post congress d’arte in una natura integra e di grande impatto paesaggistico: aspri massicci appenninici, colline punteggiate da vigneti e uliveti, vallate verdissime. Routing d’autore non possono prescindere dalla chiesa di Santa Sofia di Benevento, patrimonio dell’Unesco, e dalla Rocca dei Rettori, il castello della destinazione. Ricca di testimonianze del passato è anche Avellino, al centro di un sistema di parchi naturalistici di grande rilievo ambientale grazie a un elevato indice di biodiversità. Un tempo era un borgo medievale di piccole dimensioni, oggi quel nucleo corrisponde alla piazza centrale dove si trova il duomo: nel corso dei secoli numerosi quartieri sono sorti intorno, creando la Avellino di oggi. Una destinazione più defilata ma che custodisce tesori, dalla torre dell’Orologio alla cattedrale, dal museo Irpino ai resti del castello longobardo, solo per citarne alcuni. Non solo. Avellino è un’eccellenza campana nella produzione di tre vini Docg: il Fiano di Avellino, il Taurasi e il Greco di Tufo.
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sontuose e vaste di Pompei, che regala sempre nuovi tesori. Sono infatti emersi recentemente nell’area Regio V nuovi edifici con tre grandi balconi e su uno di questi vi sono addirittura anfore di vino rovesciate, probabilmente messe ad asciugare al sole. Un ritrovamento inusuale per questa zona di Pompei che verrà inserito in un percorso tutto nuovo che collegherà la via di Nola con il vicolo delle Nozze d’Argento.
Isole, Penisola e Costiera Sono cinque e diversificate per caratteristiche naturali e attrattive. Sono le isole partenopee, post congress irrinunciabile per il Mice in cerca
di emozioni: dalla rigenerante Ischia alla mitica Capri, punteggiata da memorie romane passando per Procida, Nisida e Vivara. Luoghi leggendari il cui fascino cresce nel tempo, in particolare Ischia, ritrovo del Mice e da secoli il punto di incontro tra cultura e natura nonché palcoscenico di eventi e seduzioni termali e con un castello aragonese a picco sul mare, intriso di storia e leggende. Una curiosità: un tempo l’isola di Capri e la Penisola Sorrentina – che le è di fronte – erano collegate. Un continuum di bellezza, quindi, con la Penisola Sorrentina che si rivela al Mice in un avvolgente racconto intessuto dal mare e dal sole, accogliendo gli eventi
da Castellammare di Stabia a Punta Campanella, spartiacque fra i golfi di Napoli e Salerno. Città dei giardini, terra dei colori, delle sirene: sono alcune fra le numerose definizioni di Sorrento, arroccata su un’imponente scogliera a picco sul mare, splendida e poliedrica, con pregevoli testimonianze classiche e medievali, cui si intrecciano le architetture del Rinascimento e del Barocco. E i refresh del terzo millennio, che hanno portato la destinazione a stupire per i suoi giochi di sponda che la vedono forte del suo passato e ammaliante per il suo frizzante presente, ritmato da eventi e movida. Il tutto nell’arazzo della natura, spettacolare nelle sue espressioni e ap-
In alto da sinistra, la fontana della Immacolatella e il Vesuvio; la pittoresca Maiori, sulla Costiera Amalfitana; gli scavi archeologici di Santa Maria Capua Vetere In basso il lago del Matese, alle pendici del monte Miletto e, a destra, San Leucio, per routing a tutto Unesco
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Perché un evento in... Campania parizioni, come nel caso della Costiera Amalfitana: a ogni curva lo sguardo cattura cielo, mare, località arrampicate sulla roccia, ville sontuose, vigne e uliveti terrazzati e limoneti a picco sulle onde. La costa è alta, frastagliata e rocciosa, con le rupi calcaree che disegnano strapiombi, insenature e scogli.
Costa divina e reggia reale
Sopra, Acciaroli, nel Parco Nazionale del Cilento e Calitri, un borgo da presepe con ceramica d’autore. Sotto, panorama mozzafiato dal castello aragonese di Agropoli e Velia, nel Cilento e protetti dall’Unesco
Siamo nella “terra di là del mare, dove s’incontrano l’onde col le montagne” – affermava nell’Ottocento Henry Wadsworth Longfellow –, una destinazione nella quale le fragranze di limoni e di zagare sono le note di testa del profumo della Costiera, la salsedine è il cuore del profumo e le note di fondo esprimono la macchia mediterranea. Un paesaggio verticale in cui si snoda un dedalo di scalinate, stradine e vicoli che collegano i due elementi caratterizzanti il territorio: la montagna e il mare, sul quale si affacciano centri da mito: Amalfi, in primis, seguita da Positano, Ravello, Maiori, Minori, Vietri sul Mare e Cetara. Dietro ogni curva della celeberrima strada che percorre il nastro della Costiera si cela una meraviglia, annoverata nel patrimonio dell’Umanità dell’Unesco. Come la Reggia di Caserta, che nel 2019 sarà visitabile in modalità inedita grazie a un recente progetto che mira a creare una narrazione immersiva attraverso la realtà aumentata, per un’esperienza di visita interattiva. Palazzo maestoso, austero fuori e preziosissimo all’interno, circondato dal famoso parco con le sue scenografiche fontane, è considerato l’ul-
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tima grande espressione del Barocco italiano e rappresenta non solo il capolavoro del genio creativo di Luigi Vanvitelli, ma anche il simbolo della potenza e della ricchezza della monarchia dei Borboni. E storico complesso borbonico tutelato dall’Unesco è anche il complesso di San Leucio – famoso per la sua produzione di seta –, a circa quattro chilometri da Caserta, inserito
in un paesaggio dipinto di verde e punteggiato da antichi edifici dal sapore centenario. Strade alberate si arrampicano dolcemente su pareti collinari e si snodano fra costruzioni in stile vanvitelliano, protagonista di quest’area della Campania nella quale spiccano anche il Parco regionale del Matese con l’omonimo lago, navigabile, per direttrici inusuali a caccia di natura e
preziosità storico-archeologiche. Come a Santa Maria Capua Vetere con il suo anfiteatro, oppure a Capua o ancora a Sessa Aurunca, il cui centro storico rivela una pavimentazione lavica, le cupole e i campanili delle chiese sono rivestite da maioliche gialle e verdi mentre l’impianto urbano, nelle strette vie e nei portali antichi, fa rivivere al Mice l’antico borgo medievale.
Echi di storia e natura Cerniera tra la costa d’Amalfi e la costiera cilentana è Salerno, la possibilità per il Mice di una full immersion fra passato, presente e futuro. Tradizione e modernità si miscelano abilmente in un cocktail di grandi trasformazioni urbanistiche – il rilancio del suo lungomare, per esempio – che si integrano, attraverso un nesso di complementarietà, con il passato glorioso dell’antico principato longobardo e le sue vestigia. E poi, nella sua provincia, il Cilento, scrigno di tesori: un centinaio di chilometri di costa, caratterizzata da un’alternanza di spiagge di sabbia finissima, scogliere, promontori e grotte scavate nella roccia. E poi, a pochissimi chilometri dall’immensa distesa del medio Tirreno, le vette delle Dolomiti del Mezzogiorno, sei della quali superano i 1.700 metri d’altezza. Lungo i declivi collinari, borghi sospesi nel tempo, alcuni arroccati come presepi, quasi tutti all’ombra d’antichi manieri, santuari o monasteri. La pianura, invece, è illanguidita da corsi d’acqua importanti – il Sele, il Calore, il Tanagro e il Bussento – che possono diventare scenario di team building adrenalinici e non a caso il territorio del Cilento e quello contiguo del Vallo di Diano sono annoverati all’interno di un’unica, oasi naturalistica protetta, sotto l’egida dell’Unesco.
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Perché un evento in... Campania
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Grand Hotel Vanvitelli Viale Carlo III 81100 Caserta Tel. 0823 217111 Fax 0823 421330 www.grandhotelvanvitelli.it
aratterizzato da linee architettoniche raffinate, dove il lusso è il fil rouge di tutta la struttura, dagli arredi alla tecnologia, dall’attrezzato centro congressi perfetto per ogni tipo di evento al nuovo centro benessere dove vivere esperienze relax costruite su misura. Il Grand Hotel Vanvitelli appare come un’autentica opera d’arte, organizzata con ampi saloni, 240 camere tra classic, superior, junior suite e suite e un lussureggiante parco con tanto di piscina e solarium. Collocato in posizione molto strategica, in prossimità della monumentale residenza reale, è la location ideale per visitare le maggiori attrazioni della Campania. All’interno della struttura, cinque sale ristorante offrono una cucina che è il trionfo della gastronomia a chilometro zero. I prodotti tipici del territorio costituiscono la base dei ricchi menu proposti, sia di terra sia di mare. Il centro congressi, con le sue sedici sale meeting e le sei “business room” è uno dei più attrezzati della regione e per questo soddisfa pienamente tutto il mondo incentive. Ma il vero fiore all’occhiello
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Una dimora regale dallo stile inconfondibile che richiama la storia del territorio. Il Grand Hotel Vanvitelli è un riferimento sicuro per il Mice che decide di soggiornare a Caserta
della struttura è il modernissimo centro benessere Naboo Spa ottimo per vivere un’esperienza esclusiva in totale relax. L’hotel dispone di una Spa di 1200 metri quadrati, il cui percorso comprende l’utilizzo della piscina interna riscaldata, idromassaggi, lame cervicali, bagno alle erbe, bagno di vapore, sauna, cascata di ghiaccio, nebbia fredda, docce emozionali, area fitness, zone relax con lettini e tisaneria, il Kit Naboo Spa con accappatoio, telo e ciabattine. È possibile anche effettuare percorsi sin-
goli o di coppia della durata di due ore. A disposizione anche il “maestro di sauna” per provare una cerimonia Aufguss tra nuvole e vapore, un rituale che unisce benessere, purificazione e svago. Il Grand Hotel Vanvitelli è a poche centinaia di metri dall’uscita di Caserta Sud dell’autostrada A1 Napoli–Milano e sorge lungo la statale Appia. L’aeroporto internazionale di Napoli Capodichino è a un quarto d’ora d’autostrada, mentre la stazione ferroviaria di Caserta è raggiungibile in cinque minuti. informazione pubblicitaria
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ffrire una shopping experience esclusiva in ambienti pensati per il Mice: è questo il binomio vincente che ha portato il McArthurGlen La Reggia Designer Outlet a diventare una location per eventi sempre più ambita dai team aziendali e dagli organizzatori di eventi. La vocazione congressuale di questo villaggio votato allo shopping di qualità si articola in ampi spazi a disposizione per l’organizzazione di meeting, incontri, convegni, congressi, workshop e in tutte quelle attività extra che, declinate in chiave incentive, ne determinano l’unicità. A disposizione degli ospiti non solo spazi estremamente flessibili, ma anche una serie di servizi pensati in maniera esclusiva per la clientela aziendale, anche per quella internazionale. Team corporate, delegati congressuali e clienti possono avvantaggiarsene tra centinaia di boutique delle migliori griffe della moda, approfittando di un’atmosfera rilassante e piacevole e della flessibilità di un’offerta che si può articolare su misura delle esigenze di ognuno.
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Shopping, ma non solo, a misura di Mice al McArthurGlen di Marcianise, dove i team aziendali trovano un intero outlet a disposizione con spazi attrezzati, ristoranti e servizi ad hoc
Al servizio delle aziende
Al centro del Mice
I team aziendali vengono accolti al Guest Service da uno staff multilingue, da un welcome kit che comprende il Fashion Passport, ossia una card che dà accesso a una riduzione ulteriore del dieci per cento sui prezzi outlet. Per le aziende che scelgono il centro per i propri incentive, la gift card costituisce un apprezzato dono per i partecipanti. Si tratta di una vera e propria carta di credito da spendere all’interno dell’outlet, che può essere caricata di qualsiasi importo.
È così che il McArthurGlen di Marcianise diviene un richiamo irresistibile per gli organizzatori di eventi che scelgono la Campania, non da ultimo anche per la sua posizione logistica invidiabile. L’outlet è infatti collocato strategicamente a poche centinaia di metri dall’uscita di Caserta Sud dell’autostrada A1, snodo importante per l’intera viabilità regionale. Dall’outlet si raggiungono facilmente tutte le più rinomate mete turistiche della Campania: la Reggia di Caserta, Capri e le altre isole del Golfo di Napoli, Amalfi, Pompei, Sorrento, Positano, Paestum.
La Reggia Designer Outlet S.P. 336 Sannitica 81025 Marcianise (Ce) Tel. 0823 510244 Fax 0823 510223 info.lareggia@mcarthurglen.com www.mcarthurglen.it
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Perché un evento in... Campania
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Le Cheminée Business Elegante, raffinato, moderno e funzionale. Un poker d’assi di aggettivi che rendono onore a questa struttura dalla posizione strategica e cornice di eventi unici
È
un simbolo del capoluogo partenopeo, Le Cheminée Business, ed è situato all’interno di un edificio che nel XIX secolo ha ospitato la prestigiosa fabbrica di ceramiche di Capodimonte, nota per la sua ciminiera: in francese, appunto, “cheminée”. Un remind storico per questa location prediletta dalla meeting industry più esigente per i suoi plus, a iniziare dall’ottima raggiungibilità: la struttura, infatti, è un punto di incontro tra chi giunge in città con la tangenziale e chi vi accede dall’autostrada, entrambe distanti meno di due chilometri dall’hotel. L’aeroporto si trova a 2,5 chilometri di distanza – raggiungibile con una comoda navetta su richiesta –, la stazione ferroviaria centrale è a soli dieci minuti di mezzi pubblici – con la fermata del tram proprio di fronte all’albergo – mentre un garage in convenzione – a dieci metri dalla struttura – rende Le Cheminée Business estremamente comodo per il Mice che viaggia
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in automobile. Il centro direzionale di Napoli, infine, si trova ad appena cinquecento metri di comoda passeggiata.
A tutto bleasure Ideale per impegni professionali e per i soggiorni leisure della meeting industry, gli spazi comuni de Le Cheminée Business ruotano intorno a un chiostro nel quale campeggia un giardino sempreverde che rappresenta il vero cuore dell’hotel, un’oasi rilassante per gli ospiti. Il design contemporaneo della struttura è affiancato da elementi originari presenti in ogni ambiente, per esempio l’antico portale d’ingresso, la scalinata in pietra lavica che conduce alle
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camere e il soffitto ad archi, tutti elementi tipici delle costruzioni ottocentesche. Un albergo per lavorare in tranquillità ma anche per godersi il giusto riposo lontani dal caos del centro città e agli eventi la struttura dedica spazi flessibili outdoor e indoor, a iniziare dal versatile centro congressi articolato in sei sale meeting multifunzionali – di cui quattro illuminate con luce naturale, provviste – come il chiostro e gli spazi comuni – di connessione wireless gratuita. La sala principale è la Capri, con ingresso indipendente e un’accoglienza di 250 delegati a platea, mentre la capacità complessiva delle sale è di cinquecento persone, cui si aggiungono i trecento metri quadrati dello spazio espositivo. Un’area, quest’ultima, con volte naturali in pietra di tufo, dotata di impianto anti eco, concepita anche per ospitare eventi tematici e perfetta per workshop e showroom. Le sale Nisida, Procida e Ponza, inoltre, possono essere utilizzate anche come unico
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ambiente per eventi con percorsi itineranti, degustazioni di prodotti tipici o piccole fiere. Il centro congressi con le sale meeting si trova al piano inferiore de Le Cheminée Business e si affaccia sulla corte così come la sala lettura, il business point e il lounge bar dagli ampi e colorati salotti. Aree che fanno da cornice al chiostro, che ospita anche il buffet breakfast con un’ampia scelta di prelibatezze – dolci e salate –, tutte rigorosamente preparate nella pasticceria interna all’hotel. Le coreografie del ristorante, dei salotti del bar e del giardino possono diventano cornice di serate a tema e di eventi di qualsiasi tipologia.
Divertirsi lavorando Se il lounge bar è la quinta ideale per un aperitivo o un drink dopo cena, il percorso del gusto ristorativo si svolge nel ristorante Il Chiostro, che deve il suo nome all’attiguo giardino della corte. Concepito per settanta persone in occasioni di cene placée o per cento invitati a cocktail e buffet, il ristorante è quinta raffinata e intima dei momenti conviviali della meeting industry, che qui può apprezzare prelibatezze nazionali e regionali. Scrupolosa attenzione ai dettagli per garantire il massimo comfort agli ospiti sono nel dna della struttura e quindi anche nell’accommodation: 43 camere, tutte con
Tv Lcd e antenna satellitare, climatizzazione e infissi insonorizzati; ampie e contraddistinte da differenti tonalità cromatiche, contemplano anche un salottino con business corner e alcune sono prive di barriere architettoniche, così come il resto della struttura. Gli eventi al Le Cheminée Business sono occasione di aggiornamento professionale in un’ampia gamma di facility: la palestra, per esempio, congeniale ai congressisti che desiderano allontanare la tensione praticando un allenamento o una sessione soft. Non a caso il pay-off dell’albergo recita “Il business comodo come una vacanza”.
Le Cheminée Business Via Stadera, 91 80143 Napoli Tel. 081 5846651 Fax 081 5844681 info@lecheminee.com www.lecheminee.com
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Perché un evento in... Campania
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Lloyd’s Baia Hotel Arroccato su una scogliera a picco sul mare, il prestigioso hotel può essere il punto di partenza per la scoperta del prezioso territorio, targato Unesco, che lo circonda
A
l Lloyd’s Baia Hotel – che dal 1955 domina il Golfo di Salerno e dalle cui terrazze è possibile ammirare la leggendaria Costiera Amalfitana –, da qualche tempo convivono due anime: alla sua vocazione leisure si è infatti affiancata un’identità business che lo rende oggi una struttura ideale per la meeting industry. Una location straordinaria a partire dalla posizione, arroccata sulla scogliera a picco sul mare e circondata da numerose località celebri per le bellezze storico-culturali che caratterizzano questo territorio dichiarato dall’Unesco Patrimonio dell’Umanità. Paestum, Pompei, Ercolano, Amalfi, Ravello, Vietri sul Mare, senza dimenticare Napoli e Caserta, possono essere infatti raggiunte comodamente grazie a collegamenti ferroviari e stradali efficienti e veloci.
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Servizi al top La struttura è stata interamente interessata da un intervento di ristrutturazione che ha portato, oltre al rinnovamento degli ambienti, anche l’inserimento di alcune importanti novità come l’area solarium e le apprezzate junior suite, alcune dotate di spa privata con sauna o bagno turco. Accomunate dallo stile ricercato degli arredi, dagli splendidi pavimenti in maiolica che richiamano la tradizione vietrese e dai comfort che esaudiscono i desideri degli ospiti più esigenti, le junior suite sono ambienti ampi e luminosi e nella versione spa rappresentano un angolo di benessere nel quale purificarsi e rigenerarsi dopo un’intensa giornata di lavoro. Complessivamente le camere sono 132, tra cui le raffina-
te suite dotate di terrazzi da cui ammirare il mare, ideali per godersi le meraviglie del panorama. Tre i ristoranti (di cui uno stellato), ai quali si aggiungono le sale cerimonia, sette sale congressi, wi-fi gratuito, bar, palestra, area wellness e due ampi parcheggi per automobili e autobus. Per assicurare una gustosa pausa pranzo è disponibile sia un servizio di ristorazione in sala sia un freschissimo buffet open air con vista sul golfo. Durante il periodo estivo gli ospiti potranno essere accolti anche nel ristorante sulla spiaggia, un ambiente informale e molto apprezzato nel quale rilassarsi, ma anche scambiarsi idee e opportunità di lavoro. Per i palati più esigenti e raffinati, desiderosi di concedersi una esperienza enogastroinformazione pubblicitaria
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nomica a 360 gradi, assolutamente da provare il prestigiosissimo ristorante stellato “Re Maurì”, dove gusto e qualità si fondono armoniosamente per offrire un’esperienza davvero totalizzante. Dotato di ingresso indipendente, il raffinato ristorante è caratterizzato da una tradizionale cucina a vista decorata con le tipiche ceramiche artistiche vietresi, un luogo unico che permette di immergersi nella cultura enogastronomica della costiera e nella genuinità mediterranea, e allo stesso tempo assaporare il suggestivo panorama del Golfo di Salerno.
Piccoli e grandi eventi: un’offerta personalizzata Oggi il Lloyd’s Baia Hotel è molto apprezzato dal segmento Mice perché possiede spazi diversificati per dimeninformazione pubblicitaria
sioni, perfetti per organizzare incontri, convegni o presentazioni, non solo per il classico momento formativo, ma anche – e soprattutto – per i grandi eventi di rappresentanza, le attività di team building e tutto quanto ruota attorno al momento business vero e proprio. Agli ospiti l’hotel offre, infatti, l’opportunità di visitare luoghi indimenticabili grazie a escursioni personalizzate e tour guidati organizzati direttamente da uno staff interno. Il centro congressi presente nella struttura è costituito da sette sale di dimensioni diverse – capaci di accogliere fino a trecento persone – facilmente modulabili, ampiamente attrezzate e soprattutto personalizzabili in base alle richieste. Il team di esperti in business meeting del Lloyd’s Baia affianca gli organizzatori sin dal-
le fasi preliminari, occupandosi di ogni singolo aspetto dell’evento, dalla progettazione alla realizzazione, riuscendo a soddisfare qualsiasi esigenza. Una dotazione di ambienti – interni ed esterni – che permettono di mixare charme e business, per lavorare e allo stesso tempo sentirsi piacevolmente in vacanza. Oltre alle classiche sale, infatti, l’albergo possiede ampie terrazze, ideali per allestire gradevoli coffee break o invitanti light lunch, senza dimenticare la deliziosa spiaggia privata raggiungibile direttamente dalla struttura tramite ascensori panoramici. Business e leisure convivono armoniosamente all’interno di una struttura dallo stile classico ma impreziosito dai comfort di un hotel contemporaneo, un mix in perfetto equilibrio tra tradizione e modernità.
Lloyd’s Baia Hotel via Benedetto Croce, Salerno Tel 089 7633111 info@lloydsbaiahotel.it www.lloydsbaiahotel.it
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Perché un evento in... Campania
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Ordine dei Medici di D
1 - L’Aula Magna Vincenzo Buonocore durante la cerimonia di consegna dei Premi della Scuola Medica Salernitana 2 - Il Presidente Giovanni D’Angelo apre la XIX edizione de Le Giornate della Scuola Medica Salernitana
Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della provincia di Salerno ordinedeimedici.sa@tin.it www.ordinemedicisalerno.it
alla corte di Federico II, tenace salutista e appassionato di medicina, uscirono quei trattati del progresso scientifico e della prevenzione delle malattie che segnarono lo sviluppo della Scuola Medica Salernitana, di antichissime e leggendarie origini intessute di alchimia. Col favore dei longobardi, dei normanni e degli svevi, quella Scuola fu la prima a conferire un titolo accademico riconosciuto nei Paesi europei, una laurea ante litteram, che da qualche anno ha trovato la sua naturale prosecuzione nell’istituto del dipartimento di medicina e chirurgia dell’Università degli studi di Salerno. Il merito di aver tenuto desta la memoria di un così fine e particolare percorso della storia della città campana è da ascrivere all’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della provincia di Salerno, oggi presieduto dal dottore Giovanni D’Angelo. Nel 2019 saranno vent’anni che questa istituzione, che conta, tra i suoi iscritti, circa ottomila medici che operano per lo più sul vasto
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Le Giornate della Scuola Medica Salernitana compiono vent’anni. Per tutti, la possibilità di scoprire un tratto importante e meno noto della nostra Storia territorio del salernitano, organizza le Giornate della Scuola Medica Salernitana con un format suggestivo e rigoroso allo stesso tempo, che abbraccia la tradizione e la ricerca. Ogni anno, nella seconda metà del mese di ottobre, la consegna dei Premi Scuola Medica Salernitana, per la ricerca in campo medico e odontoiatrico, per la carriera e al Medico dell’anno, attirano l’attenzione del mondo scientifico internazionale sulla città ippocratica. Insomma, non si può essere medici senza essere stati a Salerno, culla indiscussa di una delle più rilevanti manifestazioni culturali e scientifiche dell’intero Medioevo perché, se nella terra longobarda, dove i principi si chiamavano Guaimario, Guaiferio, Gisulfo e i medici avevano nomi come Garioponto, Petrocello, Costantino Africano, qui vide i
natali l’istituto che insegnava insieme i princìpi di Ippocrate e le sperimentazioni degli arabi e la sanità mondiale del tempo venne arricchita, oltre che da erbari, lapidari e bestiari, da un prezioso vademecum che nella scuola fu stampato: il Regimen sanitatis salernitanum. Oggi, a Salerno, l’avvocato Bernardo Altieri ne ha raccolte 120 edizioni delle 150 che pare esistano, mentre il museo virtuale di via dei Mercanti, il museo dello strumentario medico di via Trotula de’ Ruggiero (strada del centro storico intitolata alla più grande delle mulieres, le donne medico dell’epoca), passeggiata del medico medievale lungo la via Tasso e il giardino della Minerva dove ancora sopravvivono i semplici del dottore Matteo Silvatico, sono il percorso attraverso la città per conoscere questa storia significante, il motivo per informazione pubblicitaria
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Salerno cui nelle comunità scientifiche del mondo, essere passati per Salerno è considerato quasi un marchio di qualità.
L’evento e i premi L’evento in sé è di livello altissimo. Nella scorsa edizione, il convegno sulle tradizioni della Scuola, organizzato in collaborazione con l’Associazione Eutopia, presieduta dal dottore Bruno Ravera, past president dell’Ordine, che diede il via a questo percorso, ha approfondito la cultura dei “semplici” con l’esame del Circa instans di Plateario dal punto di vista della innovazione iconografica legata al Tractatus de Herbis, manoscritto miniato Egerton 747 della British Library, individuando una relazione sulle cause di questo epocale mutamento raffigurativo che intreccia la Poetica di Aristotele e la presenza di San Tommaso a Salerno. L’altro convegno internazionale, quello che aggancia le nuove scoperte e le nuove frontiere della medicina contemporanea, seguito direttamente dal presidente Giovanni informazione pubblicitaria
D’Angelo, ha avuto il titolo forte e diretto di Il Fuoco Dentro. Il sottotitolo spiegava: “Infiammazione come meccanismo centrale che collega dieta, comportamento e malattie croniche”. Dopo il succedersi, negli ultimi quattro anni, del Simposio sulle cellule staminali e Medicina rigenerativa, sulla Genetica e Medicina di precisione, sulla Epigenetica ed Epigenomica, ancora tutte da esplorare, sui big data con l’obiettivo di una prevenzione di precisione, i riflettori erano puntati sull’infiammazione, una condizione rilevata nel percorso di patologie a carico di moltissimi organi e momento patogenetico della cronicizzazione di alcune malattie. Tra i due eventi, la cerimonia di conferimento dei Premi Internazionali Scuola Medica Salernitana e, nel 2019 attesissima è la seconda edizione del Premio per la ricerca nel settore delle scienze biomediche, istituito dall’Ordine con un primo budget di 29mila euro e vinto per la prima edizione dal dottor Claudio Liguori, ricercatore under 35.
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3 - Una neolaureata legge la formula del Giuramento di Ippocrate 4 - Il Premio alla Carriera al dottor Cesare Gridelli 5 - Il Giuramento di Ippocrate 6 - I finalisti e la commissione del Premio dell’Ordine per la ricerca in campo Biomedico 7 - Il dottore Claudio Liguori vince il Premio dell’Ordine per la ricerca in campo Biomedico 8 - Premio al Medico dell’Anno alla memoria di Giovanni Palumbo, ucciso a Sanremo a settembre (ritira il figlio) 8
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Perché un evento in... Campania
scelti per voi
Romeo hotel È tra gli alberghi più innovativi di Napoli, un omaggio contemporaneo al territorio. Hotel dalla vocazione internazionale, è un tributo all’arte in tutte le sue manifestazioni
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ulla è stato lasciato al caso, nell’ideazione e realizzazione di questo boutique hotel sorto dal completo rifacimento del palazzo del comandante Achille Lauro e su progetto del prestigioso studio Kenzo Tange & Associates. Un continuo dialogo tra il contemporaneo e il territorio in continua evoluzione, un’espressione d’arte, antiquariato e lussuoso made in Italy in chiave internazionale, a partire dalla filosofia con la quale è stato concepito: innovazione che coinvolge l’estetica. Un cinque stelle lusso che accoglie il Mice in un contesto di eccellenza a iniziare dall’ubicazione: l’hotel, infatti, situato accanto al porto di Molo Beverello, consente immediati post congress a Capri, Ischia, Amalfi o Positano, distanti una mezz’oretta di barca.
9850, Napoli-Tokyo La meeting industry nella struttura intraprende un percorso dell’arte eclettico nel quale apparenti contrasti tro-
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vano armonia secondo scelte precise: il rigore giapponese e la vivacità napoletana, per esempio, o ancora la modernità dell’albergo e il legame con il territorio, celebrato con le opere di artisti napoletani che regalano uno sguardo originale e non scontato sulla città con importanti pezzi di antiquariato e arte contemporanea site specific. Atmosfera minimal chic e un panorama mozzafiato disegnano lo spazio dedicato ai meeting e agli eventi del Romeo hotel: quattro sale versatili in grado di accogliere fino a 150 persone con un elegante foyer, un’ideale area di registrazione che ospita una mostra fotografica permanente di fotografi napoletani famosi worldwide. Fra le gemme della location, ecco la sala eventi Beluga: occupa tutto il nono piano e si apre con uno spazio ampio e luminoso caratterizzato da tavoli panoramici sul porto e sulla città. Adiacenti alla sala vi sono la piscina e la terrazza, sempre informazione pubblicitaria
scelti per voi
con impareggiabile vista sul Golfo, sul Vesuvio e sull’isola di Capri. Anche i numeri, hanno un fascino e un significato ben preciso al Romeo hotel. 9850, per esempio, che indica la distanza chilometrica tra Napoli e Tokyo e amplifica il legame – non solo architettonico e di design – tra il Romeo hotel e la città nipponica. La cifra, infatti, è nel nome dell’eclettico Bar 9850, location contemporanea nella quale vivere momenti di relax di fronte a un eccellente drink o a un calice di ottimo vino. Unico ristorante d’albergo stellato a Napoli è il ristorante-gourmet del Romeo hotel, Il Comandante, posto al decimo piano della struttura: dal design elegante, toni scuri negli arredi e con grandi vetrate sul Golfo, intriga con i suoi menu in continua trasformazione e diventa manifesto sperimentalista dello chef. Il tutto conservando, al contempo, la memoria delle origini e il rispetto della materia in un percorso del gusto autentico e capace di seguire il ritmo del tempo. Il Beluga Lounge Bar & Terrace – adiacente alla piscina panoramica – è invece teatro di colazioni a buffet, aperitivi e cocktail e a pranzo informazione pubblicitaria
e a cena si celebra il trionfo dei sapori territoriali riletti in chiave moderna.
Lo stile del lusso L’accommodation del Romeo hotel è concepita come un’esperienza di puro lusso, nelle camere così come nelle suite, tutte pensate per consentire agli ospiti esperienze diversificate. La Romeo Skyline Suite è la punta di diamante: all’ottavo piano della struttura, è dotata di un sontuoso salone con vista spettacolare, un’elegante camera da letto panoramica e un ampio bagno comprensivo di mini spa. La Wellness Suite si delinea ideale per incentive – o per i soggiorni leisure del Mice – interamente dedicati al benessere; le Romeo Bay View vantano una splendida vista sul Golfo circondati da dettagli di autentico lusso; la Garden & Pool Suite è perfetta per rilassarsi tra giardino giapponese e vasca idromassaggio. Collegata all’hotel da un suggestivo passaggio sotterraneo – arricchito da giochi d’acqua –, ecco la Dogana del Sale, tra le pochissime luxury spa di Napoli: mosaici di oro bianco, granito nero, pregiate essenze lignee e ceramiche giapponesi sono
solo alcuni dettagli delle finiture della spa, che si distingue nel panorama dei beauty & health center per la scelta di trattamenti innovativi. Mille metri quadrati dedicati al benessere distribuiti fra area umida, area relax e sala fitness di trecento metri quadrati, attrezzata con macchinari di ultima generazione, strumenti per il body building e cardio fitness. Questi sono solo alcuni degli innumerevoli plus di Romeo hotel, la cui rete è in espansione e riserverà grandi sorprese nel 2020.
Romeo hotel Via Cristoforo Colombo, 45 80133 Napoli Tel. 081 6041580 events@romeohotel.it www.romeohotel.it
novembre-dicembre 2018 | XXXVII
Perché un evento in... Campania
scelti per voi
Hotel Raito e Relais Paradiso L
Ragosta Hotels Collection Largo Giovanni Montemartini 00185 Roma Tel. 06 45661 Fax 06 45661661 info@ragostahotels.com www.ragostahotels.com
e location di Ragosta Hotels Collection sono quinte per eventi top level che nell’Hotel Raito si esprimono in un centro congressi articolato in cinque sale meeting – fino a duecento persone – illuminate con luce naturale e circondate da terrazze affacciate sul mare, sui giardini e sulle piscine. L’accommodation consiste in 77 fra camere e suite e con un plus: il piano “luxury”, il Seiren Floor, raggiungibile con un ascensore panoramico: un’ala privata composta da 26 camere e suite che offrono il massimo di servizi aggiuntivi. All’Hotel Raito il benessere si miscela al lavoro grazie a due piscine panoramiche, una interna riscaldata, una spaboutique e un’area fitness. Via libera all’eccellenza gastronomica nei tre ristoranti con vista mare, che rendono la struttura location privilegiata anche di wedding dal respiro internazionale: il ristorante à la carte Il Golfo, con cucina tipicamente mediterranea e una vista sul Golfo di Salerno e sui faraglioni di Vietri sul Mare, è affiancato da Luna Vietrese e Gli Ulivi, per eventi di prestigio con ampi giardini adiacenti alle sale, che permettono di inebriarsi dei
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Sulla costiera amalfitana, a Vietri sul Mare, Ragosta Hotels Collection invita il Mice nei suoi Hotel Raito e Relais Paradiso, quintessenza di atmosfera ed esclusività
profumi della vasta distesa di limoni e aranci che fa da cornice all’hotel. L’ExLounge Bar & Grill, infine, moderno e con vista sulla piscina dell’hotel, propone specialità mediterranee.
Paradiso degli incentive A cinquecento metri dall’Hotel Raito sorge il lussuoso Relais Paradiso, dal design ricercato, incastonato in una natura incontaminata e con innumerevoli plus. È la location ideale per incentive di alto livello e in esclusiva e accoglie anche piccoli meeting. Il roof garden, situato all’ultimo piano del relais, coniuga magistralmente
gli impegni di lavoro al relax, durante il quale inebriarsi dei rigogliosi giardini della macchia mediterranea. Per eventi con maggiori partecipanti, il Relais Paradiso si avvale delle sale meeting dell’Hotel Raito. Al Relais Paradiso vi sono 22 camere e suite – alcune con idromassaggio esterno – con terrazze panoramiche; per percorsi del gusto è protagonista l’Executive Lounge Restaurant, con veranda vista mare, mentre l’Honesty Bar è un lounge bar irrinunciabile. I trattamenti benessere sono fruibili nell’ExPure del vicinissimo Hotel Raito. informazione pubblicitaria
ANGELO POMPOSO MARTINELLI
ANGELO POMPOSO MARTINELLI
scelti per voi
San Lorenzo Maggiore A Napoli una straordinaria architettura grecoromana, al cui interno sono raccolti preziosi reperti dell’antica Neapolis, lascia senza fiato. Oggi visitarla è un’esperienza indimenticabile
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l Complesso di San Lorenzo Maggiore è la testimonianza storica, perfettamente conservata, di come la città sia cresciuta e si sia evoluta tra l’antico e il moderno, l’esempio tangibile dell’ingegno storico prima greco e ripreso successivamente dai Romani. «È un monumento-libro. Nel Complesso di San Lorenzo Maggiore si può leggere a chiare lettere la storia di Napoli. Qui è racchiuso il Dna della città». Riccardo Muti, durante il concerto che ha tenuto nella Basilica di San Lorenzo Maggiore, ha sintetizzato perfettamente l’anima di questo straordinario complesso. Entrando, infatti, si può percorrere un tempo a ritroso che copre un periodo storico compreso tra il V secolo a.C. e la fine del XVIII seco-
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lo d.C. dove è possibile ammirare strati di diverse costruzioni, frutto dei vari sviluppi urbani susseguitisi nei secoli. Questi strati rappresentano i cambiamenti civili, culturali, politici e istituzionali di diverse civiltà, che hanno in comune lo stesso spazio geografico: dall’Agorà al Foro, dalle fondamenta della Basilica paleocristiana alla roccaforte del convento dei frati francescani, tutti coesistenti nel chiostro di San Lorenzo Maggiore. Il complesso archeologico risale all’età imperiale e la visita comincia dal chiostro, il cui pozzo è sormontato dalla statua di San Lorenzo di Cosimo Fanzago – una delle più famose a Napoli – e dove, lungo i suoi portici, avevano luogo alcuni degli eventi religiosi e civili della città.
Il chiostro fu ricostruito nel 1771 e oggi è uno spazio ampio, e suggestivo, capace di ospitare eventi per una capienza massima di cinquecento persone. Scendendo di circa dieci metri, il percorso archeologico sotterraneo si sviluppa su di una stradina (cardine) dove si possono osservare vari ambienti del mercato romano, tra i quali la fullonica (lavanderia), la bottega di un fornaio, il criptoportico e l’erario, dove era custodito il tesoro pubblico della città. In fondo al chiostro si può ammirare il chiostrino di epoca sveva, attraverso il quale si accede alla maestosa sala Sisto V, in passato sede del refettorio dei frati. Un ambiente a volte che conserva ancora i preziosi affreschi realizzati da Luigi Rodriguez nei primi anni del XVII secolo e che oggi può accogliere 350 persone a platea in circa 430 metri quadrati. Tra due quadrifore in tufo, attraverso un portale del XIV secolo, si accede a un altro spazio suggestivo con volte sempre affrescate da Luigi Rodriguez: è la sala Capitolare, che prende il nome dal Capitolo, ovvero una riunione di frati che qui si svolgeva, per conferire gli incarichi. La sala Capitolare, realizzata all’epoca della dominazione sveva, è l’ambiente più piccolo a disposizione per il Mice. La capacità massima è di 150 persone disposte a platea in un’area di duecento metri quadrati.
Complesso Monumentale San Lorenzo Maggiore Piazza S.Gaetano, 316 80138 Napoli Tel. 081 2110860 Fax 389 1091865
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Perché un evento in... Campania
scelti per voi
Tiberius Events Location e Il Principe Exclusive S
quisitamente gourmet. È la ristorazione del Tiberius Events Location, iniziata cinquant’anni fa e sinonimo di qualità. Un’eccellenza con la regia dello chef Vincenzo Lombardo che in collaborazione con il Principe Exclusive Restaurant – stellato Michelin per 15 anni –, ha creato intriganti sorprese. Il Principe è un ambasciatore dei sapori dell’antica Roma, la sua storia ha inizio nel 1986 e rappresenta un viaggio nelle origini della cucina mediterranea e negli usi e costumi dell’antica Pompei romana a tavola. Le proposte che rendono unica l’offerta sono, oltre ai menu dedicati agli antichi romani, gli approfondimenti storico-culturali sul tema, tutti da vivere in occasione di eventi. E al Principe c’è nientemeno che “l’archeochef’’ Gian Marco Carli, i cui innumerevoli credit sono – anche – internazionali. Due location, il
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Al Tiberius tutto è possibile: un universo insolito, dove l’autenticità e la modernità si fondono. In binomio con le seduzioni de Il Principe, per eventi memorabili Tiberius e Il Principe, che, insieme, hanno unito competenza e valenza, posizione strategica e attività, consentendo alla meeting industry di vivere autentici eventi esperienziali. E per il 2019, un’ulteriore novità: la terrazza outdoor So Zen del Tiberius diventerà un ristorante.
Ora come allora Al Tiberius – situato proprio di fronte agli scavi archeologici e alla Villa dei Misteri – le opportunità di eventi top level sono una miriade e di grande impatto emozionale è il “Pompei toga party”, ovvero la possibilità di indossare toghe come duemila anni fa, di assaporare le preliba-
tezze di un tempo – create sulla base di ricette tradizionali con i prodotti tipici del territorio – e di respirare un’atmosfera carica di fascino e di mistero. Per l’occasione gli ospiti vestono riproduzioni perfette di antichi abiti romani, cuciti a mano con preziosi tessuti di alta sartoria italiana, distintivi delle varie categorie sociali dell’epoca. Poi è la volta del “Pic-nic davanti alle rovine”, ambientato nella terrazza del Giardino dei Sensi, di fronte agli scavi e con panorama mozzafiato sul Vesuvio e sull’isola di Capri. Non un semplice pic-nic, bensì vere e proprie coreografie di altissimo livello con area dedicata, scenografie a tema e ristorazione al top: street food napoletano, per informazione pubblicitaria
scelti per voi
Restaurant Pompei esempio, con pizza di maccheroni, piccole parmigiane, pane del Vesuvio e pasticceria del maestro Graziano Notarnicola. Sempre sulla terrazza si svolgono wine tasting all’insegna dei più pregiati paladini di Bacco mentre proseguono, molto richiesti, gli eventi sulle barche: il toga party, per esempio, lo si può realizzare a bordo, con una cena e una vera e propria festa in costume.
Eventi da set Gli spazi outdoor del Tiberius sono La Terrasse e So Zen. La prima, bianca e solare, con musica chill out, candidi tendaggi e comodi divani, è adatta a eventi estivi e dispone di una capacità di 150 ospiti a cena, che aumenta fino a trecento in versione cocktail. So Zen è un salotto orientale, arredato in stile esotico e attrezzato per fumare il narghilè e bere informazione pubblicitaria
tè selezionati: colori tenui e in armonia con il paesaggio, morbidi divani e profumi di terre lontane. È una terrazza olistica, da affittare anche in esclusiva, nella quale vanno in scena l’henné e la danza del ventre, la zingara e i tarocchi, le serate dedicate all’osservazione del cielo con cannocchiali professionali. Una terrazza che è una commistione tra le seduzioni di Marrakech e la tipicità campana, nella quale si organizzano cooking contest che ripropongono anche la storia della pizza. L’anno prossimo, la terrazza diventerà un ristorante con cucina mediterranea autentica mentre, nel frattempo, il Tiberius accoglie gli eventi in tre saloni e tre terrazze, con arredi dagli stili differenti.
Scrigni di eleganza Nel comfort degli eleganti ambienti indoor del Tiberius
la meeting industry trova spazi nei quali ambientare piccoli congressi: le sale, che possono ospitare da 15 a duecento persone, sono attrezzate con impianti audio-video di ultima generazione e sono illuminate anche con luce naturale. I nomi degli spazi sono evocativi, a iniziare dal Salotto dei Misteri – affrescato dal maestro Franco Gracco –, con una veranda da 280 coperti per incentive, serate a tema classico e attività di team building e per vivere un viaggio nel tempo nell’antica Pompei. Total white per la Fior di Cotone, che può ospitare fino a 240 persone: la sua atmosfera sobria la rende ideale per celebrare importanti momenti professionali mentre giovane e trendy è La Parisienne, utilizzata anche per congressi fino a 180 ospiti: la sua musica e l’area lounge si addicono a party e serate frizzanti.
Tiberius Events Location Via Villa dei Misteri 7 Pompei Scavi (Na) Tel. 081 8613550 info@tiberiusonline.com www.tiberiusonline.com Il Principe Exclusive Restaurant in Pompei
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Perché un evento in... Campania
scelti per voi
Towers Hotel Stabiae Sorrento Coast È
una struttura che si colloca idealmente al centro del turismo congressuale e leisure, è un punto di riferimento per gli eventi scientifici e delle aziende farmaceutiche internazionali e si rivela location ideale per accogliere i viaggi incentive. In primis per la posizione sul mare, le attività sportive outdoor e i team building incentrati su Nettuno, poi per le innumerevoli facility della struttura, a iniziare dalla passeggiata panoramica fronte mare di trecento metri. Non da ultimi, vi sono la piscina privata, il nuovo attracco e l’ottima raggiungibilità. L’albergo, infatti, dista pochi chilometri dall’uscita del casello autostradale e le seduzioni di Sorrento sono a una manciata di minuti.
Il gusto degli eventi
Towers Hotel Stabiae Sorrento Coast S.S. Sorrentina 145 km 12.400 80053 Castellammare di Stabia (Na) Tel. 081 3946700 Fax 081 3946770 info@towershotelsorrento.com www.towershotelsorrento.com
XLII | novembre-dicembre 2018
L’albergo da quest’anno ha riacquisito la gestione del ristorante collegato allo stabilimento balneare Stone Beach, sempre di proprietà. Già dalla riapertura, agli inizi di maggio, il Blue Stone Restaurant – spettacolare e sul mare del Golfo di Napoli – ha conquistato una clientela di alto profilo. Con la sua cucina mediterranea rivisitata in chiave contemporanea
Una struttura che consolida il suo ruolo di spicco fra le location più esclusive per il Mice, anche nel contesto degli eventi motivazionali, complici i suoi numerosi punti di forza
e l’impegno di tutto lo staff, il Blue Stone Restaurant si è in poco tempo guadagnato – in un ben noto sito di recensioni on-line – la prima posizione fra i ristoranti di Castellammare di Stabia. La location, inoltre, grazie alla sua terrazza e alle vetrate a picco sul mare nonché sul golfo partenopeo, è cornice ideale di cene esclusive e di prestigio sino a un massimo di trenta persone. Il Towers Hotel Stabiae Sorrento Coast dedica agli eventi cinque sale – complessivamente per 370 persone –, provviste di tecnologia all’avanguardia. Fra queste spicca la sala Palizzi, illuminata con luce naturale e
con vista sul Golfo di Napoli e sul Vesuvio. Stessa vista mozzafiato per la location Convivio Ricevimenti, parte integrante dell’hotel: una villa sul mare con terrazze panoramiche affacciate sul golfo, un’area esterna di mille metri quadrati e una sala dal design minimalchic e total white per duecento persone, un “salotto sul Golfo di Napoli” da raggiungere anche via mare grazie al molo privato. Al Towers Hotel Stabiae Sorrento Coast il Mice trova il massimo comfort e collegamenti wireless nell’accommodation – 150 fra camere e suite –, nelle aree comuni e nelle sale congressi. informazione pubblicitaria
VEDIAMO COSE DIFFERENTI Ogni giorno esploriamo nuove strade e ampliamo i confini del nostro mondo. Progettiamo e realizziamo eventi che fanno la differenza. www.novity.it
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