Meeting e Congressi - Ott 2012

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Rivista mensile - n° 6 ottobre 2012 € 5,16 - Poste Italiane SpA - Sped. in abb. post. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/04 n.46) - Art. 1, comma 1, DCB Milano. In caso di mancato recapito si restituisca al mittente che si impegna a pagare la relativa tassa

INCENTIVE | CONVENTION | EVENTI COVER STORY

CATENE ALBERGHIERE

TARIFFE SOTTO PROCESSO OTT | 2012

numero

06

ALLO SPECCHIO

Il sorpasso delle Tmc

LA PROVOCAZIONE

Si stava meglio

quando si stava peggio

LA DENUNCIA

Per un pugno di dollari

LA LOCATION

ATAHOTEL EXPO FIERA PERO (MI)

SUPPLEMENTO Destinazione d’Italia

VENETO

Enrico Bertolino AZIONE!

FORM

Su McO nline La vid

eoint ervist

a




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sommario 06 2012 editoriale

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Professionalità al discount

cover story compagnie alberghiere L’ufficio in valigia Tariffe sotto processo

HOT TOPICS

meeting comment

AAA cercasi regista

Il Ps, questo sconosciuto – Emma Aru

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Tutte le norme cavillo per cavillo Accor: innovazione senza confini

incentive comment Ciabattino, limitati alle scarpe ! – Alan Pini breaking news

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Jsh Hotels & Resorts: vocazione congressuale

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allo specchio

Milano-Roma con NH Hoteles

Attenzione al sorpasso

location del mese Atahotel Expo Fiera: successo? Alla grande! under the spotlight Welcome2Venice Cb: Venezia in rete Eibtm, venticinque anni nel segno della continuità l’intervista

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la provocazione Forward to the past la denuncia Al diavolo i preventivi

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Enrico Bertolino: Form...AZIONE! in my opinion

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no limits – Alex Bellini l’altra metà del cielo – Luca Corsi

coffee break – Aldo Lo Re

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Anche i planner piangono

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dossier location

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zanità – Mauro Zaniboni

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Lo sport fa bene... anche a chi non lo fa

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ex libris – Ugo Canonici

report

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Up in the air

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sommario 06 2012

incentive resort

SITE INSPECTION news location

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Nova Yardinia: con tutte quelle bollicine... Borgo Egnazia: lusso mediterraneo

chains & club Cosmopolitan Hotels: incontrarsi con stile Eventi a Palermo firmati Ghs hotel Grand Visconti Palace: allure milanese Klima Hotel Milano Fiere: accoglienza total green Iseolago Hotel: se il business serve “frizzante” Relais Monaco: marca trevigiana Doc Eventi con vista al Crowne Plaza Verona Fiera Cenobio dei Dogi: la sfida dell’unicità Domus Australia: boutique a quattro stelle Capri Tiberio Palace: design & glamour Grand Hotel Tiziano: congressi, relax e Salento San Paolo Palace Hotel: eventi sul golfo location per eventi Palavela: la magia del ghiaccio Palazzo Mezzanotte: esclusivamente d’autore Palazzo Isolani: tre assi a Bologna

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Meeting alla Corte di Arenaro Il futuro è alla Fiera del Levante

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PARTNER 102 104

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congressi

L’evoluzione del meeting secondo HRG news persone e poltrone

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Auditorium Parco della Musica: sinfonie congressuali 130 Officine Farneto: l’officina degli eventi

news destinazioni

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incentive Greenmakers Golf Challenges news supplier

notiziari e associazioni Federcongressi Site Italy indirizzi

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I NOSTRI PROSSIMI EVENTI EXMEETEX & FULL CONTACT DISCOVER ITALY 16-17 Novembre 2012 Unaway Hotel Bologna San Lazzaro - Bologna

TRAVEL TREND ROMA Maggio 2013

FULL CONTACT EXCLUSIVE VENUES 23-24 Novembre 2012 Villa Erba e Grand Hotel di Como – Como

FULL CONTACT INCENTIVE DESTINATIONS Giugno 2013

FULL CONTACT MEETING PLANNER 2 23-24 Novembre 2012 Villa Erba e Grand Hotel di Como – Como

FULL CONTACT MEETING PLANNER Giugno 2013

FULL CONTACT PCO Febbraio 2013

TRAVEL TREND MILANO Ottobre 2013


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colophon Presidente: Marco Biamonti Direttore operativo: Lucia Rancati Direttore editoriale: Marco Garavaglia Direttore PR: Nino Vermicelli Resp. comunicazione e marketing: Lorenzo Bini Ediman Srl Via Ripamonti, 89 - 20141 Milano Telefono 02.57.31.15.11 (r.a.) Fax 02.55.23.14.86 info@ediman.it Sito internet: www.ediman.it MC online: www.mconline.it Cap.soc. s 93.600 i.v.

LA RIVISTA DELLA MEETING INDUSTRY Organo di consultazione per dirigenti, industrie, associazioni, ordini professionali, studi di pubbliche relazioni e di consulenza aziendale, agenzie di pubblicità, sindacati, partiti politici, organismi internazionali, agenzie di viaggio, ecc. Prezzo della copia: €5,16 più spese di spedizione DIRETTORE RESPONSABILE Marco Biamonti – marco.biamonti@ediman.it DIRETTORE EDITORIALE Marco Garavaglia – marco.garavaglia@ediman.it COORDINAMENTO EDITORIALE Simona P. K. Daviddi – coordinamentomc@ediman.it CONSULENZA PER LA GRAFICA Massimo Bernardi Copertina: illustrazione di Angelo Siviglia - www.angelosiviglia.it CONSULENZA PER I TESTI Alessandra Boiardi, Aldo Lo Re, Luciana Francesca Rebonato PROGETTO GRAFICO Silvia Ferri – www.silviaferri.com SEGRETERIA DI REDAZIONE Elena Bernabei – elena.bernabei@ediman.it HANNO COLLABORATO A QUESTO NUMERO: Emma Aru, Alex Bellini, Manuela Bellini, Ugo Canonici, Giulio Carloni, Teresa Chiodo, Assunta Corbo, Luca Corsi, Pier Giorgio Cozzi, Giulia De Stefano, Stefano Ferri, Elisa Ferro, Ofelia Figus, Domenico Matarazzo, Alan Pini, Matteo Rocca, Michela Rossi, Nino Vermicelli, Mauro Zaniboni, Simona Zin Fotolito e stampa: Prontostampa Srl - Zingonia (Bg) Poste Italiane SpA - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/04 n. 46) - Art. 1, comma 1, DCB Milano Registrazione Tribunale di Milano n. 177 del 27/04/1973

Tiratura del presente numero: 11.000 copie

ANNO 40° - N. 6 ottobre 2012 Abbonamento annuo €150,00 (Estero €200,00) L’abbonamento comprende anche la “GUIDA” delle Sedi Congressuali e va eseguito con versamento sul Conto Corrente Postale N.15717200 intestato a Ediman Milano (specificando la testata cui si desidera abbonarsi) oppure con rimessa diretta. La rivista non è in vendita nelle edicole e viene spedita direttamente agli abbonati.

Redazione (diretto): 02.57.31.15.32 mc@ediman.it

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MALTA - made for meetings > Attitudine ai meeting da più di 5.000 anni > Moderni centri congressi per oltre 10.000 delegati > Ampia scelta di location > Ospitalità: 3.500 posti letto in hotel 5* > Programmi incentive personalizzati > Supporto di DMC innovative e certificate “Quality Assured”

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editoriale Quanto può costare un corso di “alta formazione professionale in organizzazione di eventi”, della durata di 15 settimane, inclusi materiale didattico, esercitazioni e attestato di partecipazione? Varrà ben 69 miseri euro, no? E allora, affrettatevi!

MARCO BIAMONTI Direttore responsabile marco.biamonti@ediman.it

Professionalità al discount Organizzazione di Eventi è un mercato vasto e articolato, ma anche invaso da imprese poco professionali che non hanno l’esatta concezione di evento come strumento di marketing strategico». Parole sante, verrebbe da dire, ma non le ho scritte io. Le ho copiate e incollate da un’offerta di Groupon, popolare sito specializzato in daily deals. Copio e incollo anche quest’altra perla di saggezza: «Ogni volta che partecipi a un evento non puoi fare a meno di osservare inorridita l’organizzazione degli spazi e la scelta dei fiori e delle decorazioni? E il buffet? Scarno e poco raffinato. È arrivato il tuo momento. Mettici tutta la passione e la creatività che hai, noi ti sveliamo i trucchi e i segreti per fare di un evento un vero e proprio successo».

«L’

E quindi, all’aspirante event manager (rigorosamente in gonnella, giacché i tipi di Groupon non prevedono che anche un uomo possa inorridirsi davanti a un bouquet floreale inappropriato), non resta che iscriversi al corso di “alta formazione professionale in organizzazione di eventi”, frequentarlo per 15 settimane (tre mesi e mezzo, suppergiù) e poi, finalmente, portare la luce in questo nostro buio mondo Mice.

Costo dell’operazione? Vorrete ben considerare che il gioco valga una candela da 69 euro, no? Yes, avete letto bene: l’alta formazione professionale in organizzazione di eventi te la svendono a 69 euro. Mi domando quanto possa essere costata a tutti voi, fino ad oggi, la vostra “bassa formazione poco professionale”, considerato che dopo oltre 40 anni di onorato servizio non avete ancora «l’esatta concezione di evento come strumento di marketing strategico». E spendeteli ’sti 69 euro! Oppure ribellatevi! Perché Groupon non parla a quattro gatti, è quotata in borsa, ha appena registrato un utile di 16,3 milioni di dollari su un fatturato di 559, ha 83 milioni di iscritti alla propria newsletter e ha appena venduto 349 corsi per organizzatori (pardon, organizzatrici) di eventi. E il messaggio che manda è questo: il vostro know how vale 69 euro. Non stupisce che poi le decorazioni e i fiori abbiano un effetto lassativo.

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HOT TOPICS TOPICS HOT meeting comment

Il Ps, questo sconosciuto empo fa, in occasione di un congresso cui ega portò il suo Tcontributo organizzativo, udii un relatore affermare che “le catene di montaggio” avevano innovato il mondo del lavoro, rappresentando per la nostra civiltà industriale una rivoluzione epocale, paragonabile all’introduzione del vapore in fabbrica. Mi sono ricordata di quest’affermazione a proposito del ruolo importante che il “preferred supplier”(Ps) esercita nella filiera della fornitura di servizi congressuali, la “nostra” catena di montaggio. Anche nel nostro settore, infatti, dovrebbe diventare “normale” una catena professionale di specialisti affidabili e come tali certificati. Un metodo seguito con successo da Incon (www.inconpco.com), la rete di partnership fra “supplier” leader di management congressuale e di eventi, in grado di combinare presenza globale ed expertise locale, cui ega è collegata. Chiave dell’affermazione di questo approccio al mercato Mice, la sua filosofia, che trova sintesi nell’avvicinare leader aziendali illuminati convinti del valore della condivisione delle best practice, della formazione e dello scambio orizzontale di informazioni tra i diversi attori della filiera. I Pco partner di Incon mettono sul piatto la loro esperienza e sono pronti a condividerla con tutti gli altri supplier, in primis con le catene alberghiere. Vorrei qui ricordare che gli stan-

dard di eccellenza che caratterizzano un Ps sono anche il frutto delle indicazioni contenute nel “satisfaction form”, strutturato su un punteggio da 0 a 5, che i Pco distribuiscono sempre dopo il congresso. Le domande riguardano registrazione, efficienza della reception, pernottamenti in hotel, location e sale congressuali, catering, parcheggio, accessibilità, trasporti urbani, trasporti dedicati, social event, sicurezza, personale, programma scientifico, relatori. Sette domande su 14 riguardano gli spazi e i servizi relativi all’hotel: se utilizzato sia per i pernottamenti sia come sede congressuale, l’albergo è “responsabile” per il 50 per cento della soddisfazione del congressista (e del nostro committente). Ed ega invia abitualmente i risultati di questi poll al management degli hotel; purtroppo al momento, sembra non esserci un approccio scientifico nell’analisi di questi dati, anche quando l’hotel in questione appartenga a grandi catene. Sarebbe invece molto importante che queste valutazioni fossero oggetto di maggiore approfondimento, per arrivare poi a un modello di sede congressuale certificata in “spazi e servizi”. Per i Pco, il vantaggio sarebbe quello di avere a disposizione uno screening affidabile e vendibile della qualità degli spazi e dei servizi erogati dai suoi fornitori. Incidentalmente, questo dovrebbe rientrare tra i compiti del con-

Manca una catena di “preferred supplier” che certifichi i servizi offerti. Se ne gioverebbe tutto il comparto, alberghi in testa. Per non parlare dei nostri clienti vention bureau. Ad oggi, invece, contano i “rumors”: «in quell’albergo si mangia male, in quell’altro non c’è spazio per la reception, in quell’altro ancora non ci sono adeguate uscite di sicurezza» e via dogliandosi... Una valutazione sistematica della migliore qualità, invece, può giustificare anche prezzi maggiori, perché indubbiamente il “costo di produzione” è più elevato. Chiarisco: chiacchierando con un famoso direttore d’albergo di una grande catena, e chiedendo perché il cocktail in un hotel cinque stelle a Roma, Londra, Parigi costasse 50 euro a persona (che allora era una cifra nettamente fuori mercato per Roma), mi rispose che la catena alberghiera imponeva l’utilizzo di tovagliolini di lino e non di carta! Nei fatti, il ricorso a un preferred supplier abbassa i costi, riduce i rischi e migliora le prestazioni professionali e manageriali dell’intermediario di servizi Mice, dei fornitori di questi, e in ultima analisi consente al committente di avere una realistica percezione del value for money di ciò che acquista.

EMMA ARU President & Partner ega earu@ega.it

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HOT TOPICS TOPICS HOT incentive comment

Ciabattino, limitati alle scarpe!

a collaborazione e il lavoro in team stanno diventando Lun’esigenza prioritaria all’interno di moltissime organizzazioni e tra di esse. E infatti, se guardiamo con occhi disincantati lo status del mercato Mice, è evidente che l’incentivazione in sé quasi non esista più, soppiantata seppur in minima parte da team building e team activity a pié sospinto. Del resto, la coesione fra colleghi della stessa unit, o fra differenti unit, apporta immensi benefici all’efficacia e all’efficienza del lavoro, cosa che si traduce – in soldoni – in un aumento della performance aziendale. Discorso che non fa una grinza, e che potrebbe essere tranquillamente declinato non solo nel micro mondo delle singole anziende, ma anche in quello un po’ meno micro delle filiere di settore. Un’offerta coesa, infatti, è più forte, lavora meglio e offre alla domanda un prodotto migliore. Innegabile, no? Nella realtà, le cose vanno un tantino diversamente, e i risultati macroeconomici dell’Italia negli ultimi vent’anni ne sono la prova. Vi faccio un esempio tratto dalla mia recente attività. Un cliente americano si fa vivo con una Dmc per un evento. Questa Dmc si rivolge a noi per audio video e luci, dandoci un

Favorire il lavoro in team è sempre più un must per le aziende. Lo stesso dovrebbe valere per le dinamiche interne a una filiera di mercato, come il comparto Mice, per dirne uno. E invece, c’è ancora chi si fa le scarpe da solo (il doppio senso è d’obbligo) brief che prevede un intervento semplice e di basso impatto tecnologico. Il contatto avviene tramite email, ma di messaggio in messaggio ci accorgiamo che qualcosa non quadra, e alla fine percepiamo che l’utente finale si aspetta un servizio molto diverso da quello che la Dmc – evidentemente a digiuno di cose tecnologiche – aveva capito e credeva di doverci riportare. A questo punto che cosa avreste fatto voi? Avreste anche voi proposto, come noi, di entrare in contatto direttamente col cliente finale quale partner tecnologico. Sottolineo “partner tecnologico”, cioè specializzato in audio-videoluci e niente altro. Nessuna mira espansionistica sul lavoro della Dmc, nessuna volontà di rubare il business a chicchessia, per carità, anzi, semmai il desiderio contrario, cioè quello di capire meglio le esigenze del cliente aumentandone la soddisfazione nei confronti dello stessa Dmc. Vi pare difficile da capire? A me

no. Ma tanto semplice non deve essere, visto che la Dmc, lungi dal comprendere la positività e la buona fede della proposta, ci ha opposto un secco e netto rifiuto. Per la serie: “Tu sei un aiuto e basta, il regista qui sono io, e solo io posso parlare col cliente. Ne supra crepidam sutor!”, ovvero ciabattino, non andare oltre le scarpe. Sarà stata la paura che “gli facessimo le scarpe” (per seguire la metafora), ma il risultato è che le scarpe se le son fatte da sole, in tutti i sensi, ovvero perdendo anche il cliente... Forse, anziché perdere il fiato per proporre ai buyer convention da favola con attività di team building iper-originali, soluzioni tecnologiche avveniristiche, ricchi premi e cotillon, e tutto rigorosamente lowcost, dovremmo organizzarcela tra noi una convention. Modesta per l’amor di Dio, ma con un sano e ben studiato programma di team building. Perché se non cominciamo a fare team anche tra di noi, siamo già belli che morti.

ALAN PINI Chief executive officer Teknocongress www.teknocongress.it alan.pini@teknocongress.it

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HOT TOPICS TOPICS HOT breaking news

ASSUNTA CORBO

ACCORDO STRATEGICO PER I MEETING ROMANI Eur Spa e Fiera di Roma Srl hanno stretto un accordo strategico che prevede la definizione di un programma per la costituzione di un polo congressuale romano. «Gli spazi congressuali di Fiera di Roma andranno ad arricchire un’offerta congressuale già ingente – dichiara Plinio Malucchi, direttore di Eur Cogressi Roma –, il nuovo polo gestirà unitariamente l’attività congressuale dello storico Palazzo dei Congressi dell’Eur, del Nuovo Centro Congressi la Nuvola e dei padiglioni della Fiera di Roma destinati a meeting e congressi». I due firmatari hanno da subito stabilito delle regole per la governance della società. «Le due strutture hanno un diverso target di riferimento e sono quindi

PADOVA AMPLIA L’OFFERTA CONGRESSUALE

Padova avrà un nuovo centro congressi. Il progetto – che prevede la partenza dei lavori a marzo 2013 – è stato presentato agli organi della stampa dall’architetto tedesco Eduard Mijic che ha sottolineato l’intento di valorizzare la parte nord del quartiere fieristico del Palazzo delle Nazioni. Il centro congressi consentirà di ampliare l’offerta congressuale della città. Nello specifico disporrà di una sala plenaria da 1.620 posti, un anfiteatro con altri seicento posti utilizzabile anche per spettacoli e concerti, una sala da 320 posti, una sala inclinata da 230 posti e altre quattro sale piccole da 65 posti ciascuna. Sono infine previste otto salette da trenta posti perfette per board meeting. Al centro dell’edificio si troverà un grande foyer, illuminato da una maxi-vetrata sul tetto, che ospiterà il welcome desk, la biglietteria, un ristorante, un bistrot, i negozi e tutti gli accessi per il pubblico.

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complementari – continua Malucchi – saranno oggetto di un piano coordinato di gestione comune degli spazi congressuali, che definisca i rispettivi adeguamenti in funzione del mercato e rafforzi l’impatto dell’offerta della città nel circuito congressuale mondiale».

EXPO 2015 SEMPRE PIÙ INTERNAZIONALE Per garantire maggiormente il carattere internazionale dell’evento Expo 2015, è stata stretta un’alleanza con la rete degli uffici all’estero dell’Ice. L’accordo coinvolge le imprese collegate al tema principale dell’esposizione: Nutrire il Pianeta – energia per la vita. La Giunta comunale ha, inoltre, approvato il protocollo d’intesa che mette in moto il comitato scientifico per Expo 2015. Il sindaco Giuliano Pisapia intende portare avanti questo progetto coinvolgendo le sette università milanesi. L’obiettivo è quello di costruire una proposta culturale fondata sui contenuti e i valori del tema centrale dell’esposizione. In base all’accordo, valido fino al termine di Expo 2015, ciascuna università individuerà un proprio rappresentante nel comitato e si impegnerà a fornire contatti nazionali e internazionali, proporre e organizzare eventi preparatori culturali e scientifici e iniziative di accompagnamento al 2015.


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HOT TOPICS TOPICS HOT breaking news

INCENTIVE HOUSE: FUTURO A RISCHIO?

VERSILIA MEETING NELLE MIRE DI VIAREGGIO Organismo privato che riunisce 22 strutture e operatori congressuali, Versilia Meeting è nelle mire dell’amministrazione comunale di Viareggio. Attualmente in liquidazione, l’organismo potrebbe essere acquistato dal comune tramite la partecipata Viareggio Versilia Congressi che gestisce il centro congressi della cittadina del Carnevale. L’obiettivo di questa operazione, come scritto nella proposta di acquisizione, è quello di «potenziare l’attività congres-

suale dell’intera Versilia, non disperdere l’avviamento commerciale e dotare la struttura del Centro Congressi Principe di Piemonte di una organizzazione idonea al rilancio dell’attività congressuale». Nel dettaglio, la proposta prevede l’acquisto del sito internet del Consorzio Versilia Meeting, il subentro nell’attività di reperimento e organizzazione di eventi e l’assorbimento, in una prima fase a tempo determinato, dell’attuale personale in forza.

Fra tre anni la maggioranza delle agenzie incentive oggi attive in Europa non esisterà più perché la tendenza, già ora percepibile, è di creare network internazionali o di unirsi a essi. Una considerazione, questa, emersa durante l’innovativa sessione di Idea Wrestling ideata dalla chairwoman Annamaria Ruffini e svoltasi nel corso del Site Emea Forum 2012 che ha avuto luogo dal 18 al 20 giugno scorsi a Berlino. Gli interventi si sono concentrati sulle sfide che attendono i protagonisti degli eventi motivazionali. Nel corso dell’evento, che ha accolto 85 professionisti provenienti da venti Paesi e gli oltre cinquecento partecipanti di Mexcon – un evento interassociativo tenutosi correlativamente – era presente anche la pastpresident Miek Egberts, responsabile dell’education e l’attuale presidente Grazia Sapigni. Il prossimo appuntamento con l’edizione 2013 è dall’11 al 13 marzo ad Anversa, in Belgio.

GNUDI: PRONTI AL RILANCIO DEL TURISMO Il turismo italiano sembra essere a una svolta importante. A metà settembre, infatti, il ministro Piero Gnudi ha incontrato le rappresentanze delle Regioni per approfondire e condividere i contenuti del Piano Strategico di rilancio del Turismo. «Il piano si trasformerà in azioni efficaci solamente se sarà riconosciuto dal sistema delle Regioni come uno strumento comune e condiviso. Il clima dei lavori testimonia che siamo a una svolta, anche per la consonanza sui temi di fondo — ha dichiarato Gnudi secondo quanto riportato da una nota ufficiale di Palazzo Chigi —, c’è bisogno di un salto di qualità a cui deve concorrere tutto il sistema, per non perdere le significative opportunità di rilancio e sviluppo rappresentate dal turismo, sia internazionale sia domestico». L’impegno e gli obiettivi del Governo hanno immediatamente raccolto il consenso dei rappresentati delle Regioni e del mercato.

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MEETING IN CRESCITA NEL 2013

La crisi economica mondiale non ha certo facilitato l’andamento del mercato congressuale. Nonostante questo sembra che all’orizzonte si prospettino risultati confortanti per il Mice. Secondo l’associazione Mpi (Meeting Professionals International), infatti, nel 2013 il numero di meeting ed eventi aumenterà di 2,9 punti percentuali. In particolare, la crescita maggiore si registrerà in Canada (3,3 per cento) e in Europa (3,2 per cento). Si attesta invece intorno al 2,8 per centro l’incremento previsto negli Stati Uniti. Secondo l’indagine condotta dall’associazione – e riportata all’interno dell’Annual Mpi Business Barometer 2012 – il mercato è interessato da un profondo cambiamento caratterizzato da tre elementi importanti con cui è diventato obbligatorio confrontarsi nel prossimo futuro: la tecnologia, la demografia e la gestione del rischio.

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TORINO PUNTA AL WORLD CHAMBERS CONGRESS DEL 2015 Ginevra, Liverpool, Belfast: sono queste le città che si contendono con Torino il World Chambers Congress, che nel 2015 arriverà in Europa. Il 14 settembre scorso, a Istanbul, la Camera di commercio di Torino ha affrontato la tappa finale della presentazione della sua candidatura ad ospitare l’evento. Lungo il Bosforo, il presidente Alessandro Barberis, affiancato da Piero Fassino, sindaco della Città di Torino, si è confrontato con le altre città concorrenti. Il Congresso mondiale delle Camere di commercio, organizzato ogni due anni in un continente diverso, muove quasi duemila persone: businessmen, alti funzionari delle Camere di commercio, opinion leader in campo economico e relatori di alto livello che si incontrano per discutere gli

ultimi trend economici, condividere best practice e sviluppare progetti innovativi a sostegno delle imprese. Al Congresso prendono parte Camere di commercio da oltre cento Paesi, inclusi quelli emergenti e in via di sviluppo.

ASSOCIAZIONE ITALIANA CONFINDUSTRIA ALBERGHI: POTENZIARE E CRESCERE Dalla fusione di Confindustria Aica e Confindustria Alberghi nasce l’Associazione Italiana Confindustria Alberghi che conta 170mila camere e settantamila dipendenti per un fatturato che supera i cinque miliardi di euro. La fusione è il punto di arrivo di un percorso che le compagnie alberghiere di Confindustria Aica e le aziende alberghiere indipendenti di Confindustria Alberghi hanno avviato nel 2009 con un protocollo di collaborazione voluto dalle due presidenti Elena David e Maria Carmela Colaiacovo. La nascita dell’Associazione Italiana Confindustria Alberghi potenzierà l’interlocuzione a livello istituzionale e nel confronto con i principali stakeholder del settore. Sul fronte interno l’associazione realizzerà un rafforzamento dei servizi mettendo a disposizione degli iscritti un’assistenza più capillare e diretta. Presidente della neonata associazione è Giorgio Palmucci, amministratore delegato e direttore generale di Hotelturist Spa.


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Location del mese: Atahotel Expo Fiera

Successo? Alla grande! LUCIANA FRANCESCA REBONATO

Atahotel Expo Fiera è una delle gemme di Atahotels, la catena alberL’ ghiera da sempre votata al business, portavoce nel mondo della valenza “Made in Italy”. La specializzazione del servizio, l’alto livello delle strutture e l’abile alchimia tra tradizione e innovazione contraddistinguono le strutture ricettive di Atahotels, sempre prescelte dal Mice alla ricerca di qualità e di soluzioni on demand e

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tailor made. Con l’Atahotel Expo Fiera il gruppo alberghiero ha fatto – ancora – goal: inaugurato nel 2008 e incastonato in un parco naturalistico, l’albergo vanta una rilassante vista sul verde che in binomio con l’assenza di inquinamento acustico incrementa ulteriormente i numerosi plus della struttura. Un green hotel, l’Atahotel Expo Fiera, un modernissimo hotel quattro stelle business-oriented


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È tra i più grandi alberghi congressuali del nord Italia, l’Atahotel Expo Fiera, dalla strabiliante capacità: complessivamente, accoglie 2.900 persone. Il tutto a una manciata di minuti dal polo fieristico di Rho-Pero, nel capoluogo milanese

Congressi, esposizioni, convention, road show, lanci di prodotto e convegni: tutto è possibile nei seimila metri quadrati del polifunzionale centro congressi dell’Atahotel Expo Fiera

nel cui nome spicca una parola che ne compendia parte del core business: Expo. E visto che il tema dell’Expo 2015 che si svolgerà a Milano è “Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita”, l’Atahotel Expo Fiera è proprio un’icona della filosofia dell’Expo in quanto è stato realizzato secondo criteri che assicurano moderno comfort ed ecosostenibilità. L’albergo utilizza le più avanzate tecnologie esistenti al mondo e rispetta già oggi i protocolli ambientali di Kyoto che dovrebbero andare in vigore entro il 2020, il tutto nell’ottica di ridurre le emissioni di CO2 nell’atmosfera attraverso la determinazione del consumo di energia primaria per il riscaldamento e la climatizzazione. Alcuni esempi? Tutta la copertura vetrata dell’hotel è stata realizzata con speciali vetrocamere a bassa trasmittenza termica che garantiscono la massima coibentazione dell’edificio durante tutto l’anno; il teleriscaldamento è ottenuto con l’incenerimento dei rifiuti e con l’utilizzo dell’energia prodotta; la fonte energetica è assimilabile a quelle rinnovabili; le

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logge sono bioclimatiche e i pannelli fotovoltaici. Non solo. L’isolamento termico e il controllo della temperatura sono effettuati con speciali impianti come “fan coil” e “free cooling”, dotati di singoli regolatori, sistemi d’illuminazione basati su corpi illuminanti con un elevato rapporto lumen-watt. Lo stoccaggio dell’acqua piovana, infine, è utilizzato per l’irrigazione dell’area verde e delle fioriere.

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Realizzato per accogliere complessivamente 2.900 persone, il centro congressi di seimila metri quadrati è articolato in numerose sale, due delle quali plenarie – rispettivamente di 1.200 e 1.100 metri quadrati – illuminate da luce naturale

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IMPATTO ZERO E GRANDI NUMERI L’Atahotel Expo Fiera occupa un’area di circa 58mila metri quadrati ed è strategicamente posizionato vicino alla grande fiera di Rho-Pero. Collegato con un servizio di navetta gratuito alla fermata della metropolitana Molino Dorino – cui dista solo settecento metri –, è pratico anche per il Mice che arriva in macchina: sono trecento i metri che separano la struttura dallo svincolo dell’uscita Pero sud della tangenziale ovest meneghina. E per i congressisti che prediligono l’aereo, il transfer dura una mezz’oretta sia dall’aeroporto di Milano Malpensa sia da quello di Linate: l'albergo, infatti, è situato a una quarantina di chilometri da entrambi. Una volta raggiunta la struttura si entra nel vivo degli eventi, ai quali l’Atahotel Expo Fiera dedica un centro congressi provvisto di tecnologia di ultima generazione e dalla straordinaria

superficie: ben seimila metri quadrati nei quali i protagonisti sono la capacità e la multifunzionalità. Costruito secondo i più innovativi criteri tecnologici e realizzato per accogliere complessivamente 2.900 persone, il centro congressi è articolato in numerose sale, due delle quali plenarie e modulari – rispettivamente di 1.200 e 1.100 metri quadrati – illuminate da luce naturale, cui fanno da contrafforte una scenografica sala quadrata da seicento metri quadrati, due ampi foyer interni – da seicento metri quadrati ciascuno – e ulteriori spazi outdoor: si tratta di due sale polifunzionali coperte, anch'esse di circa seicento metri quadra-


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L’albergo utilizza le più avanzate tecnologie esistenti al mondo e rispetta già oggi i protocolli ambientali di Kyoto, il tutto nell’ottica di ridurre le emissioni di CO2 nell’atmosfera

ti, con vista sul parco o sulla città. Sfizioso e piacevole è il dehor di seicento metri quadrati posizionato nel parco: uno spazio perfetto per ospitare ogni tipologia di evento durante la bella stagione. All’Atahotel Expo Fiera non mancano, naturalmente, un attrezzato business centre e un Executive floor nel quale, oltre all’accomodation, vi sono alcune salette per “executive meeting”, il tutto concertato da uno staff dedicato in grado di approntare qualsiasi tipologia di evento con proposte personalizzate. Tutto il centro congressi, le aree comuni e le camere sono cablate con collegamenti wireless.

SPLENDIDO, SPLENDENTE Ampio, luminoso, innovativo. L’Atahotel Expo Fiera accoglie la meeting industry nella sua lobby centrale provvista di bar, perfetta per welcome drink, cocktail informali e anche per incontri di lavoro. Un’area della hall è dedicata a una serie di isole con divani e poltrone sulle quali scendono a cascata scenografici lampadari in vetro di Murano che riprendono nel colore il tono bruno dei tessuti retroilluminati della parte anteriore della hall. Spazio e luce caratterizzano anche gli altri ambienti della struttura, in primis le 420 camere di differenti tipologie e la superficie a dispo-

ATAHOTEL EXPO FIERA Grandi spazi, attenzione all’ambiente e al benessere dei propri ospiti: sono i plus “Mice” dell’hotel sizione varia a seconda della classificazione delle stesse. La luminosità gioca il ruolo del leone grazie alle intere pareti a finestra, affacciate su un piccolo balcone. Di alto livello è il sesto piano con l’Executive floor che ospita 42 junior suite. Le suite occupano lo spazio di due camere – 55 metri quadrati complessivi – , vantano un balcone di maggiori dimensioni attrezzato come un solarium e dispongono di una cabina armadio – con cassaforte e porta abiti a vista –, di due bagni e di due televisioni. Nelle camere gli ospiti trovano un bollitore elettrico per prepararsi un tè o un caffè e tutti i piani sono dotati di corner

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L’Atahotel Expo Fiera è strategicamente posizionato vicino alla grande fiera di Rho-Pero ed è distante trecento metri dallo svincolo dell’uscita “Pero sud” della tangenziale ovest di Milano. Linate e Malpensa sono a quaranta chilometri

shop con distributori automatici di snack e soft drink con accredito automatico degli acquisti sul conto. PERCORSI DI GUSTO Fra i tratti distintivi dell’Atahotel Expo Fiera vi sono quelli della ristorazione, da apprezzare sin dal mattino nella sala colazioni KepleRoom per proseguire nel Ristorante Magellano, nel quale trionfano specialità della tradizione lombarda e ricette internazionali. La location accoglie la meeting industry in una sala lumi-

SPAZI PER OGNI ESIGENZA Atahotel Expo Fiera è un quattro stelle business oriented, tra i più grandi alberghi congressuali del nord Italia provvisto di un centro congressi di seimila metri quadrati in grado di accogliere qualsiasi tipologia di evento e sino a 2.900 persone. La struttura è facilmente raggiungibile e situata in posizione strategica rispetto al contesto business del territorio. Direttore: Alessandra Bragoli Responsabile congressi: Danilo Cinci ¢ SALE CONGRESSI

¢ SERVIZI TECNICI E AUDIOVISIVI

¢ SALA PLENARIA

¢ CAMERE

Numero sale: 16 + 50 living uso saletta Capacità totale: 2.900 Capacità a teatro: 1.500

¢ ALTRE INFORMAZIONI

Ristorante Magellano, posti: 130 Parcheggio posti auto: 600

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Moderni sistemi audio-video. Team esperto in eventi e conferenze. Numero totale camere: 462 Superior:180 Executive:180 De Luxe:20 Junior suite:42 Suite:40

nosa con pavimento in parquet, un arredo zebrato mentre la vasta cucina – una delizia anche per gli occhi, trattandosi di show cooking! – si affaccia alla sala con una parete circolare che contiene nella parte inferiore i ripiani per appoggiare i piatti e il buffet. La parte visibile è approntabile con eleganti pannelli a grata in legno e acciaio che si possono assemblare a seconda della scenografia che si desidera creare. Un paio di esempi: per una cena à la carte le grate ricoprono pressoché interamente la parete divisoria, mentre per una cena a buffet vengono rimosse. Intrigante la soluzione di alcuni tavoli circolari semiavvolti da alti elementi di arredo circolari che ripresentano il gioco dei pannelli a grata. Una seconda ampia cucina, inoltre, a un livello differente della struttura, è stata progettata appositamente per servire direttamente le sale riunioni. DNA SPORTIVO E dopo le delizie di Bacco e Cerere, la meeting industry può rilassarsi passeggiando nel parco (o utilizzarlo per attività outdoor di team building) oppure, alla fine di una sessione congressuale, dedicarsi alla forma fisica nel fitness centre dell’Atahotel Expo Fiera. Lo sport – oltre all’arte –, infatti, è sempre stato fra i valori aggiunti delle strutture di Atahotels: chi pratica sport sa che passione, perseveranza e determinazione sono gli ingredienti fondamentali per una performance riuscita. Atahotels fa di questi valori un suo punto di forza, dedicando agli amanti dello sport infra-


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strutture, attività e iniziative non solo orientate al business ma anche di carattere benefico. Da sempre, infatti, Atahotels esprime la sua vicinanza al mondo dello sport attraverso la promozione e la sponsorizzazione di eventi sportivi di altissimo livello. E per tornare al contesto del capoluogo milanese, basti dire che per il terzo anno consecutivo il gruppo alberghiero è partner ufficiale della Milano City Marathon, manifestazione giunta alla sua XII edizione, con partenza da Pero e arrivo in piazza Castello a Milano. Atahotels è inoltre partner della Fondazione Milan, con la quale collabora attivamente nella raccolta dei fondi a favore dei bambini in difficoltà, sostenendo iniziative benefiche organizzate dalla onlus stessa e

sponsorizzando il trofeo Adidas Cup e il Milan Golf Tour. Il golf è sicuramente una delle discipline sportive presenti nel Dna di Atahotels che ne sponsorizza i tornei principali e potenzia le facility dedicate ai golfisti all’interno delle proprie strutture. La catena alberghiera, infatti, ha arricchito negli ultimi anni la propria offerta con strutture dedicate agli amanti di questo sport, fra le quali spiccano il celebre Golf Hotel di Madonna di Campiglio – caratterizzato da un campo a nove buche disegnato da Henri Cotton – e il Tanka Village in Sardegna con il suo Tanka Golf Club disegnato dall’architetto Luigi Rota Caremoli, 18 buche par 70.

Ampio, luminoso, innovativo. L’Atahotel Expo Fiera accoglie la meeting industry in ambienti caratterizzati da spazio e luce, tutti cablati con collegamenti wireless

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HOT TOPICS cover story

Venezia in rete eraviglie dell’arte e scenari naturali d’eccezione hanno fatto di Venezia M e del variegato territorio della sua provincia, mete predilette di illustri viaggiatori da tutto il mondo. Un territorio che racchiude l’ospitalità nel proprio Dna. Dal cuore della città dei Dogi, piazza San Marco, ai palazzi gotici, rinascimentali e barocchi affacciati sul Canal Grande, perfetti per ospitare eventi, dalle cene di gala ai meeting più esclusivi, grazie anche a una rete wi-fi che copre gran parte della città. Per non parlare dell’incanto della laguna con oltre cento isole, delle rinomate e attrezzate spiagge di Cavallino, Caorle, Chioggia, Bibione e Jesolo, oppure delle antiche nobili ville immerse nel verde dei parchi lungo la Riviera del Brenta, sedi prestigiose e tecnologicamente attrezzate per congressi ed eventi. La meeting industry può contare su strutture alberghiere di altissimo livello, spazi innovativi, risorse, mezzi logistici e servizi sempre all’altezza. Qualche numero di riferimento: 262 hotel congressuali per oltre 8.500 camere; 33 centri congressi per circa 9.000 posti; cinque centri espositivi; 45 palazzi storici; 39 Pco; 47 Dmc; dieci società di catering, otto società di servizi audiovisivi e quattro compagnie di trasporto. Da ricordare anche il ricco calendario di eventi mondani che incrocia arte, spettacolo e sport. L’annuale appuntamento

La magica città dei Dogi e l’intero territorio della provincia: arte, natura ed enogastronomia, ma anche strutture e servizi per il Mice. Coordinati dal Welcome2Venice Cb con il Festival Internazionale del Cinema al Lido, la Biennale di Arti Visive e Architettura, la Venice Marathon, Riviera Fiorita e i grandi concerti. All’offerta culturale si affiancano enogastronomia d’eccellenza, centri benessere e shopping. A coordinare un’offerta così ricca, il Cb della Provincia di Venezia, Welcome2Venice Convention Bureau, una valida partnership tra enti pubblici e operatori privati, ovvero, da una parte conoscenza capillare del territorio e, dall’altra, partner qualificati e dinamici in grado di offrire strutture, servizi e strumenti flessibili per rispondere a qualsiasi tipo di esigenza. Grazie a Welcome2Venice è possibile accedere in modo facile e veloce all’offerta congressuale di Venezia e del suo territorio: sapere come, dove e quando organizzare un evento; ideare attività di team-building e post congress; creare insoliti percorsi a tema o vivere appieno il magico sogno veneziano. Il Cb della Provincia di Venezia, parteciperà a Travel Trend e a Eibtm con il Venice Region Convention Bureau Network.

A CURA DELLA REDAZIONE COMMERCIALE

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HOT TOPICS under the spotlight

Eibtm, venticinque anni nel segno della continuità La manifestazione torna a Barcellona a fine novembre con nuove iniziative che non cambiano la sua mission: essere un punto di riferimento per il Mice internazionale ALESSANDRA BOIARDI

anca poco tempo all’edizione 2012 di Eibtm, che si terrà dal 27 al 29 M novembre a Barcellona e sarà festeggiata per essere la venticinquesima dalla sua inaugurazione. Dal 1988 tante cose sono cambiate nella meeting e incentive industry, ma non l’ambizione di questa kermesse di proporre un momento unico di business e networking su base internazionale. L’obiettivo di quest’anno è naturalamente quello di superare i risultati dell’edizione dello scorso anno, che hanno registrato un’affluenza di professionisti del Mice e del business travel pari a 15.219 partecipanti da tutto il mondo. Gli appuntamenti – tutti concordati anticipatamente secondo l’agenda dei buyer – sono stati quasi 65mila. «Ricorderò l’edizione del 2011 per essere quella di maggiore successo degli ultimi quattro anni» – è il commento di Marcia Garcia Broseta, marketing ma-

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nager di Melià Hotels International, che ha partecipato come espositore, apprezzando soprattutto l’affluenza di buyer provenienti da mercati emergenti. Per il 2012 Eibtm prenderà spunto dalla celebrazione della venticiquesima edizione per introdurre diverse novità. Tra esse un maggiore focus sul business travel: una ricerca promossa dalla stessa Eibtm dopo la manifestazione dello scorso anno ha confermato, infatti, che il 57 per cento dei buyer internazionali operava nel settore dei viaggi d’affari. Da qui, l’idea di dedicare a questo settore un padiglione e seminari specifici di indubbio richiamo per i travel manager. Tra le iniziative anche la partnership strategica con Acte, l’organizzazione non profit che coinvolge sessantamila travel manager nel mondo. L’edizione 2012 sarà ricordata anche per essere quella del lancio dell’Eibtm Forum, un evento formativo che si terrà il giorno precedente all’apertura ufficiale dei lavori e che promette di sollevare il velo su argomenti provocatori e piuttosto inusuali, ma sarà anche occasione di networking all’ora del cocktail. Continua naturalmente l’attenzione da parte della manifestazione al programma dedicato agli hosted buyer e il suo impegno ecologico, in linea con le scorse edizioni in cui Eibtm si è distinta per le sue iniziative green. indirizzi a fine rivista


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Le convention non devono essere convenzionali

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Un viaggio d’affari a Madrid fa sembrare il lavoro molto meno duro del solito. Tempo soleggiato, sedi congressuali comodamente raggiungibili e pranzi da buongustai sono solo alcuni dei punti forti della città per chi la visita in viaggio d’affari. Dopo una giornata intensa i famosi musei e gli eleganti negozi di Madrid sono un ottimo modo per ricaricarsi prima di assaporare la sua vivace vita notturna. Rilassatevi con qualche tapas in un caffè all’aperto o ballate fino all’alba. Qualunque cosa facciate, Madrid è il business.

info.mcb@esmadrid.com (+34) 91 758 55 28 www.esmadrid.com/mcb


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HOT TOPICS l’intervista

enrico bertolino

Form...AZIONE!

Nel mondo dello spettacolo tutto si gioca nei primi minuti dopo il ciak: catturare fin da subito l'attenzione del pubblico è la regola d’oro. Lo stesso se il palco è quello della convention: la platea va conquistata, perché chi si distrae è perso per sempre. Parola di Enrico Bertolino ALESSANDRA BOIARDI

e non provassi di pomeriggio, non potrei improvvisare la sera”. Ne era “S certo Laurence Olivier, forse il più grande attore del ventesimo secolo. Non deve stupire, quindi, che qualche altro attore possa aver fatto propria questa convinzione, frutto di un abile amalgama fra preparazione e improvvisazione. È il caso di Enrico Bertolino, che citando Olivier dà il “la” alla nostra intervista, entrando subito nel vivo dell’argomento: la formazione aziendale, gli eventi e quel certo parallelismo che vi si può intravedere con il mondo dello spettacolo. Un tema che Bertolino conosce molto bene; classe 1960, una laurea alla Bocconi, i primi passi in banca, a Londra, senza però mai perdere l’inconfondibile accento del milanese doc. Poi la svolta che lo

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porta al successo: pluripremiato cabarettista, showman in televisione, attore al cinema e a teatro... La strada di Bertolino si allontana sempre più dallo sportello di una banca, eppure lui in azienda ci torna ancora, e spesso, e anche volentieri. Dall’altra parte della barricata, però, quella del formatore e del mattatore da convention. E lo fa secondo le sue regole, che partono dal presupposto della contaminazione dei generi, un giusto equilibrio tra spettacolo e organizzazione, preparazione e improvvisazione. Come Laurence Olivier, appunto. TENIAMOLI IN VITA Camicia bianca, ma senza la formalità della cravatta, la voce pacata e professionale, lo sguardo per un attimo rapito dai tetti della sua città, e poi subito occhi negli occhi, il Bertolino che incontriamo sulla terrazza dell’Hotel Milano Scala è decisamente in modalità “formatore”: «Le regole da mettere in campo perché una convention diventi uno strumento di comunicazione efficace ci sono. Basta conoscerle e applicarle». L’affermazione non ammette sconti,


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HOT TOPICS enrico bertolino

anche se forse non è tutto così semplice come può sembrare... altrimenti non ci sarebbero così tanti Ceo che impiegano i primi venti minuti di speech a fornire dettagli inutili sulla propria storia professionale! Ma chi siamo noi per giudicare le platee distratte di tante convention noiose, dove si cerca di sopravvivere ingannando il tempo con un riposino o “portandosi a pari” con mail ed sms arretrati? Bertolino non ha dubbi: «Di base le persone sono interessate al proprio lavoro, e se non lo sono, tra l’altro, è perché non se lo meritano. Questo significa che, almeno potenzialmente, la platea è fatta di esseri umani vivi, ma perché restino tali è indispensabile creare empatia tra chi si trova a parlare sul palco e chi ascolta. La prima regola che si deve applicare, nello spettacolo come negli eventi, è quella dei cosiddetti First Four Minutes. L'ho imparato tanti anni fa negli Stati Uniti: quando si alza il sipario l'attore in teatro deve essere percepito da subito dal pubblico. Per intenderci, se è un comico deve fare ridere, e se è un attore drammatico deve sapere creare pathos. Stessa cosa per le convention: tutti recitiamo a soggetto. Quando vedo un manager che propone slide illeggibili con interlinee disumane e in platea si accendono i telefonini, la situazione mi è chiara: la gente si sta perdendo, è entrata nel mondo dei più e non farà ritorno. Tutto a mio vantaggio, si intende: a questo tipo di “formatori” devo il mio successo».

l’intervista

tore e platea? Il giusto approccio alla platea pone il relatore in comunicazione con i presenti, senza distanze. Fateci caso, in teatro non si insegna a ridere, ma si propone la risata. Certo bisogna avere credibilità, e per farlo sarebbe ora di sostituire il vecchio modello che si basa sul binomio docente-discente, con quello nuovo tra relatore e ascoltatore». SE L'UMORE (E NON SOLO) CADE... Siamo abituati – noi come spettatori – a set televisivi perfetti. Teatro, tv e mondo dello spettacolo possono quasi mettere soggezione. Siamo sicuri che anche nel mondo aziendale, se si parla di eventi, si ritrovano professionalità dello stesso livello? In televisione come alla convention? «Ci sono tanti elementi tecnici da considerare – spiega Bertolino – luci, musiche di walk in e walk out, contributi visivi fanno la differenza. Prendiamo ad esempio proprio i video: mai andrebbero proiettati di una lunghezza superiore ai due minuti: si trasformerebbero nella corazzata Potemkin della convention... cadrebbe l'umore, e anche qualcos'altro. Io poi cerco sempre di sapere in anticipo come sarà la location dell'evento, perché potrebbe condizionare, e non poco, il mio intervento. Con quattrocento persone in platea e una sala con i soffitti bassi che senso avrebbe proiettare un video che nessuno sarebbe in grado di vedere?».

«Quando vedo un manager che propone slide illeggibili con interlinee disumane e in platea si accendono i telefonini e il pubblico si perde. Tutto a mio vantaggio, si intende: è a questo tipo di “formatori” che devo il mio successo»

IO PARLO, TU ASCOLTI In italiano formazione fa rima con punizione, ma nella realtà deve per forza essere così? Ci sarà pure una via di mezzo tra un corso residenziale a Rio de Janiero e uno di dieci ore al giorno passate in un'aula bunker... Per esserci c'è, e ne è un esempio la spettacolarizzazione della convention, in cui si scardina uno dei presupposti più duri a morire, soprattutto nelle aziende italiane, che vede il ruolo del relatore assimilabile a quello del docente. «Nel mondo dello spettacolo – spiega Bertolino – tutto si gioca sul rapporto attore-pubblico. Perché dovrebbe essere diverso tra forma-

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HOT TOPICS in my opinion

no limits

Fino all’ultima risorsa Dove si trovano le energie per arrivare fino alla fine di un’impresa quasi impossibile? Cosa ci dà la forza di resistere quando tutti mollerebbero? La riposta è nel “perché”! ALEX BELLINI Avventuriero (e formatore) info@alexbellini.it

ur avendo le stesse opportunità, le stesse potenzialità e P le stesse conoscenze, soltanto alcune persone raggiungono livelli di performance extraordinari. Ma quali sono i fattori che consentono a questi “pochi” di superare in performance tutti gli altri? Vorrei cominciare l’esplorazione di questo affascinante territorio, anche attraverso il racconto di un’esperienza personale, partendo da quello che reputo il primo e fondamentale fattore responsabile dell’eccellenza: l’energia, ossia quella forza che viene dal fare le cose a cui conferiamo un valore, un significato. Nel marzo del 2005 ero impegnato nel secondo tentativo di traversata dell’oceano Atlantico in barca a remi. Era il mio sesto mese di navigazione solitaria. La traversata, fin lì, mi aveva impegnato molto. Il mar Mediterraneo era stato più ostile di quanto avessi immaginato, le condizioni atmosferiche mi avevano spesso obbligato a lunghe pause forzate che si tradussero in un accumulo notevole di ritardo. Quando finalmente riuscii a superare lo stretto di Gibilterra e “buttarmi” nell’Atlantico ero già molto stanco, ma ero solo all’inizio del mio viaggio, e il peggio doveva ancora venire.

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Il 180esimo giorno, con lo stupore di chi se ne accorgeva all’improvviso, mi resi conto che in cambusa rimanevano pochissime provviste di cibo, sufficienti a sfamarmi per non più di tre giorni. In quel momento ero distante dalla terra oltre duemilacinquecento chilometri. Nei dieci giorni che seguirono venni rifornito da due grosse imbarcazioni di passaggio, la seconda delle quali mi scaricò a bordo una notevole quantità di cibo che, tuttavia, risultò non essere sufficiente. Tre settimane dopo, infatti, consumavo l’ultima razione di carne in scatola. A quel punto, senza più cibo e con tanta paura di non farcela, remai senza sosta per cinque lunghissimi giorni finché una mattina raggiunsi un piccolo arcipelago in mezzo all’Atlantico. Lì venni soccorso da quattro scienziati. Sopravvivere a quei cinque giorni di digiuno e resistere alla tentazione di farla finita fu la cosa più dura della mia vita. Cosa rese possibile quell’impresa? Dove trovai la forza di remare fino a venti ore al giorno, senza cibo, in alcuni casi anche contro vento e correnti? Cosa mi rese capace dell’impossibile? La risposta sta nel “perché”! Perché stavo remando attraverso l’oceano Atlantico? Che significato avevo dato a quello che agli occhi di altri era senza alcun senso? Quell’avventura era la cosa che desideravo di più al mondo. Sarei stato disposto a sopportare ogni genere di fatica pur di concretizzare il sogno. Avevo conferito un così profondo significato alla traversata, il

viaggio introspettivo era al primo posto, che ormai io e l’obiettivo avevamo acquisito uno la forma dell’altro. Da quell’evento ne trassi l’insegnamento che l’uomo riesce a esprimere la sua massima potenzialità quando è impegnato in qualche cosa a cui lui stesso ha dato un senso e, con un esso, anche una profonda motivazione che lo rende più forte e tenace della disperazione. Ma l’energia da sola non basta, va disciplinata. Sincronia e ritmo sono i due fattori disciplinatori dell’energia. Un uomo, seppur dotato di grande prestanza fisica, annegherebbe se non fosse in grado di gestire la propria forza. Con sincronia mi riferisco sia alla dimensione di movimento, su una barca da canottaggio la rotta è lineare solo quando le pale dei remi entrano in acqua con movimenti precisi e sincronizzati, sia alla dimensione temporale di coincidenza e corrispondenza tra le risorse interne ed esterne. Vale a dire fare ciò che si pensa e pensare a ciò che si fa, vivere il hic e nunc (qui e ora, il momento presente). Per ritmo mi riferisco alla fluidità nella sequenza dei movimenti, la giusta alternanza tra il tenere e il lasciare che produce azioni economiche dal punto di vista di consumo ed efficaci dal punto di vista della prestazione. Quindi se un giorno vi troverete ad arrancare con fatica sulla parete di una montagna, prima di considerarvi inadeguati per quella “missione” domandatevi se per caso non avete sbagliato a scegliere la montagna da scalare.


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MeetingIncentiveConventionEvents


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HOT TOPICS l’altra metà del cielo

in my opinion

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Riposi in pace (?) on so se l’incentive sia morto – personalmente N non credo e non voglio crederlo –, ma è innegabile che non scoppi di salute. Questa è un’opinione largamente diffusa, un’opinione che si fonda su uno stato di fatto. L’incentive, come inteso all’origine, ossia l’incentive trip ome premio di una campagna di motivazione, non sta passando un grande momento. Altro discorso merita l’incentive puntato sui consumi delle persone, più vivace che mai oggi, ma, appunto parliamo d’altro. Dal mio personalissimo osservatorio di event manager non posso che concentrarmi sul vero incentive, quello che, per anni, ha rivestito un’importanza fondamentale per l’engagement delle persone, per creare lo spirito di squadra e l’attaccamento all’azienda. Parlo al passato non perché l’incentive abbia perso questa funzione, anzi, ma perché la congiuntura ha cambiato sensibilmente le carte sul tavolo. Le aziende, di questi tempi, investono meno nell’incentivazione per il proprio personale preferendo dirottare le proprie risorse sul cliente, per il quale le iniziative si sprecano. Non è corretto dire che l’incentive per l’interno sia sparito del tutto; di certo ha cambiato pelle. Se, tradizionalmente, spesso l’incentive è stato sinonimo di viaggio, che è la modalità più diretta e coinvolgente nei

Sono rimasti in pochi a investire sul vero incentive. Che fare, allora? Parlare alla testa più che allo stomaco: è vero che il momento non è favorevole, ma è altrettanto vero che si dovrà, prima o poi, tornare a investire. Nel modo più giusto confronti del collaboratore, oggi il riconoscimento ha assunto altre forme. Ora, si punta su cose tangibili; regali, sempre esclusivi ovviamente, ma comunque oggetti da portare a casa, e non più esperienze e sensazioni da conservare nel vissuto personale. C’è incentive e incentive come c’è azienda e azienda – questo è chiaro –; per una realtà della vendita diretta quale è quella in cui lavoro, l’incentive come eravamo abituati a intenderlo si è mantenuto più che in altre aziende. E questo per la centralità del fattore uomo nella vendita diretta, una particolarità che rende indispensabile concentrare la propria attenzione su questo patrimonio. In generale, però, trovare l’incentive trip è sempre più raro. E per incentive trip io intendo il “tailor made”, cioè il viaggio confezionato su misura, quello che mai e poi mai troverete sui cataloghi; una soluzione unica perché personalizzata. Anche chi fa viaggi incentive oggi, nella maggior parte dei casi, sceglie a catalogo aggiungendo al massimo qualche ritocco per customizzare, ma la sostanza… quella rimane: del

vero incentive, quello calibrato, dedicato, studiato per le persone resta soltanto l’ombra. Siamo d’accordo: è una necessità in tanti casi imposta da una situazione economica complicata. Risparmiare fa bene al bilancio – non ci piove –, ma indubbiamente si banalizza il valore del regalo. E – lo sappiamo bene – per l’incentive non vale il vecchio adagio “basta il pensiero”. Chi lavora nella vendita diretta ne è ben cosciente e fa di tutto per non mollare il colpo, perché c’è la massima attenzione per il capitale umano dell’azienda e l’incentive è strategico. Ma è fuori di dubbio che la tendenza non sia questa; siamo rimasti in pochi a investire sul vero incentive. Che fare, allora? Parlare alla testa più che allo stomaco, avere lo sguardo lungo dico io: è vero che il momento non è favorevole, ma è altrettanto vero che si dovrà, prima o poi, tornare a investire. E investire in incentive, quello vero, è investire nella maniera più mirata e puntuale sulle persone, la loro motivazione, il loro attaccamento al lavoro. È, in ultima analisi, investire sul futuro: non tagliamo anche quello.

LUCA CORSI Responsabile Comunicazione & Eventi Vorwerk Folletto luca.corsi@folletto.it

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HOT TOPICS in my opinion

ex libris

Cinquanta sfumature di grigio In questo particolare momento storico, il mondo degli eventi si presenta con tante sfaccettature (non così positive), che sfumano dal grigio al... indovinate? UGO CANONICI Presidente di Cleis ugo_canonici@cleis.it

desso che ho più tempo a disposizione sto ritornan«A do a una mia vecchia passione: lo scrivere», così mi ha detto un collega del mondo del congressuale, uno di quelli bravi davvero. «Ah sì? E cosa scrivi?». «Sto scrivendo un libro su quello che conosco meglio, il nostro mondo della meeting industry». «E lo intitolerai?». «Cinquanta sfumature di grigio». «Oh no – l’ho interrotto – anche tu! Non se ne può più di tutte queste sfumature!». «No guarda, ti ho detto che parlo di cose che conosco bene. Io al letto non mi avvicino neanche e poi per andare a ritrovare fantasie erotiche dovrei scavare nella memoria più profonda. Ma mi è sembrato che in questo momento il mondo del nostro lavoro si presenti con tante sfaccettature (non così positive), e quindi ecco le sfumature». «I protagonisti chi sono?». «Ovviamente noi operatori Mice. Poi ci sono i clienti, le associazioni e coloro che sperano di improvvisarsi esperti e inquinano ulteriormente un settore che non avrebbe bisogno di altri concimi». «Hai già scritto qualche capitolo?». «Sì, ti racconto qualcosa. Un capitolo ha il titolo “L’incubo dell’innovazione” ed è dedicato a noi. Noi e i nostri colleghi ci

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possiamo dividere in due grandi categorie: quelli che hanno capito che è cambiato tutto e quelli che credono che ritornerà come prima. I secondi continuano a proporre le cose che hanno funzionato sino a ieri, basandosi sulle relazioni personali (e fermiamoci qui), sulla non ancora completamente acquisita convinzione dei clienti che anche la percezione dei loro ospiti è cambiata, sul non voler uscire dalla loro “comfort zone”. E così, per dire, alcuni continuano a proporre incentive in cui gli unici plus sono la meta esotica, l’albergo di lusso, le grandi abbuffate. E la comunicazione? Per i primi c’è invece l’incubo dell’esser creativi, di cambiare, di proporre innovazione. Ma, lo sappiamo tutti, non è facile. Un po’ per colpa nostra (è faticoso, non è testato, è un interrogativo) e un po’ per il cliente, che capisce di dover fare qualcosa di diverso, ma poi... Un amico mi ha raccontato che il briefing ricevuto era stato “voglio qualcosa di nuovo”. Ha raccolto la sfida, ha lavorato con i suoi e, soddisfatto, è andato a presentare la cosa. Il cliente ha ascoltato, ha riflettuto, e poi: “Sì bello, però noi così non l’abbiamo mai fatto”...». «Altro capitolo?». «”L’etica, la genetica, la poetica”, e qui siamo nell’area clienti. Quelli che sono seduti sul loro tronetto (il budget spendibile), e che ogni tanto cercano, a fatica, di non fare il monarca. E allora dicono di seguire regole che sono anche codificate da libricini e procedure che indirizzano verso comportamenti etici.

Gare trasparenti, concorrenti limitati e selezionati con criteri inattaccabili, e soprattutto comunque compensati per il lavoro fatto... Ma l’etica, a volte, trova ospitalità in un corpo in cui trionfa la genetica. Siamo fatti così, cosa ci possiamo fare? E allora facciamoci dare quei libricini di cui sopra e rileggiamoli, con un’ottica diversa, come se fossero poesie...». «E due. Ancora?». «Sì, c’è “Ti piace vincere facile?”. Ricordi quella simpatica pubblicità? E qui parliamo delle associazioni. Almeno, di alcune. E tiriamo in ballo un’altra parola importante: “democrazia”. Tutto deve essere fatto nel rispetto della democrazia. Se no, perbacco, che associazione sarebbe? Riporto fatti realmente accaduti in cui, dietro il rispetto dei regolamenti e quindi della democrazia, si sono affacciati comportamenti che se non fossero disgustosi sarebbero ridicoli. Trionfo dell’interesse personale, l’associazione come strumento per scalare o peggio per approfittarne. E i soci? Zitti, naturalmente. Zitti anche quando assistono a una pressoché totale inerzia nella direzione di voler risolvere qualche problema, ma una vispa attività per trasformare in business quanto l’associazione ha costruito nel tempo. Zitti, che forse ci scappa qualcosa anche per loro...». «Insomma, vai a rimestare per bene nel “fango”… Io però cambierei un po’il titolo del libro, sai?». «In che senso?». «Da’retta a me,“Cinquanta sfumature di… marrone”».


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HOT TOPICS in my opinion

coffee break

Attenzione al pesce pilota Nonostante sia chiaro che occorre trovare nuovi modelli di business, i più si comportano come pesciolini che seguono la corrente. Peggio: si lasciano trascinare da “pesci guida” che si dicono capaci di uscire dall’impasse, ma in realtà... ALDO LO RE giornalista aldolore@alice.it

ome se fosse una favola, si potrebbe dire che c’era una C volta, la frenesia del “palazzo dei congressi”, simbolo della modernità che dava lustro non solo alle grandi città, ma spesso anche a quelle più piccole (le quali, non disponendo magari di richiami paesaggistici o artistici, speravano di farsi conoscere con questa novità). Con la presenza di una struttura congressuale, i sindaci speravano di aumentare il consenso politico, ma non c’è dubbio che quelli che ne hanno tratto un reale vantaggio sono stati giusto giusto gli architetti. L’euforia col tempo si è rivelata fallimentare e così si è ripiegato sui “centri polivalenti”, edifici che non avevano grandi pretese, ma erano in grado di ospitare, oltre alle conferenze, anche concerti, sfilate di moda e mostre d’arte eventi che si dimostravano in grado di coprire, anche se parzialmente, i costi. Tuttavia, il ripiego non ha risolto il problema di una gestione che incideva pesantemente sui bilanci degli enti pubblici.

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Nelle metropoli le prestigiose strutture congressuali continuano ad avere una logica giustificazione anche se la loro vita è insidiata dalle multiformi alternative offerte dei grandi alberghi. La crisi delle strutture di accoglienza, che ha preceduto quella dell’intero settore congressuale è stata un segnale trascurato? Il nostro mondo fatica a ritrovare l’equilibrio dei tempi passati forse perché stiamo attraversando una crisi di cambiamento. Se è questa la prospettiva, non resta che prendere atto della nuova realtà e cercare di adattarsi ai tempi attuali che sono caratterizzati dalla velocità e dalla varietà anche nel settore della comunicazione. Dobbiamo ammettere che, ignorando queste sconvolgenti novità, molti continuano a usare modelli già confezionati e adottano criteri operativi che appartengono alla creatività del passato. Anche quelli che entrano ora nella competizione si comportano come pesci che si muovono seguendo la corrente, e sembrano trascinati da un “pesce pilota”

che, di volta in volta, è creduto capace di trovare la giusta direzione di marcia. Sono così accettate le opinioni di esperti che esprimono certezze quasi teologiche con l’appoggio di statistiche spesso addomesticate per compiacere il committente di turno. Ma con la presunzione cattedratica non si giustificano le soluzioni che poi non si dimostrano capaci di assicurare la sostenibilità dell’intero sistema integrato. In tutti i tempi, davanti all’imprevedibile futuro, ci si rivolgeva agli oracoli. Nel lontano passato erano famosi quello di Delfo e la Sibilla Cumana, ma anche allora i responsi non erano più esatti delle previsioni avanzate oggi dai meteorologi e da certi illustri docenti di economia dei nostri giorni. Sarebbe interessante vedere gli esperti che pontificano nel settore dei congressi, della comunicazione di gruppo e della motivazione gettarsi nella competizione del mercato sottoponendo le loro teorie all’unico giudizio indiscutibile che è quello dei risultati. Se ci si lascia guidare da questo tipo di veggenti difficilmente nasceranno occasioni di rinnovamento e rilancio perché, forse, sarebbe più saggio, più che andare alla ricerca di mondi nuovi, cercare di affrontare e risolvere con occhi nuovi i problemi vecchi.


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HOT TOPICS zanità

in my opinion

Anche l’occhio vuole la sua parte on troverete un solo Pco in tutta Italia che non opti quasi N d’acchito per uno dei nuovi cen-

tri congressi di cui il Paese s’è dotato. Il MiCo di Milano e il Palacongressi inaugurato a Rimini un anno fa sono gli esempi paradigmatici di questa rinnovata offerta, come fra poco lo sarà la Nuvola romana di Fuksas, ma pure le strutture della generazione precedente riscuotevano – e riscuotono – il favore di quelli che fanno il mio mestiere. Le ragioni sono molteplici, talune evidenti (così evidenti che ci sarebbe da chiedersi per quale motivo ci abbiano messo cinquant’anni a tradurle in pratica, tuttavia non è il caso di scendere in antiche polemiche per fortuna superate dai fatti). Intanto, gli spazi sono numerosi e flessibili. Una volta i centri congressi erano concepiti in esclusiva per le assisi politiche: c’era un’unica sala (la plenaria), il bar e stop. Non potevi farci altro che una convention di partito. Oggi le sale si moltiplicano, ce n’è di ogni capienza, dalle grandissime alle piccole, così che ci si può ambientare di tutto, dal grande evento al consiglio d’amministrazione. Non solo: ben raramente le architetture sono rigide. Una saletta che un giorno contiene trenta persone l’indomani può essere rimodulata su cento o duecento. Una risposta molto efficace a un mercato dalle esigenze mobili qual piuma al vento.

Belli, anzi bellissimi, i nuovi centri congressi non assomigliano per nulla a quelli del passato. E per fortuna! Soprattutto perché riescono a coniugare un eccellente gusto estetico ad ancora più eccellenti soluzioni specifiche per la meeting industry Seconda ragione: a differenza dei palacongressi anni Sessanta, quelli di oggi sono pensati per folle di persone che devono spostarsi in tempi rapidi. Ne conseguono palazzi a sviluppo verticale e non orizzontale, ed efficienti planimetrie che accostano le sale l’una all’altra. Sembra intuitivo ma non lo è, se è vero – com’è vero – che persino nelle insospettabili megalopoli degli Stati Uniti ci sono convention center in cui per cambiare sala conviene indossare scarpe da trekking. Fate un giro su Trivago, troverete sfoghi interessanti. Terzo: poiché pecunia non olet, i foyer sono stati opportunamente ripensati in senso commerciale. Un tempo buoni solo per i cappotti, oggi fanno l’equivalente urbanistico della piazza centrale: luoghi d’intrattenimento, di estemporaneità, di “eventi negli eventi” a sfondo espositivo. Sono parte viva e integrante di

qualunque congresso. È qui che circolano le idee, è qui che ci si incontra e si fanno nascere preziosi gruppi di lavoro, è qui che gli sponsor offrono in visione i loro prodotti e stipulano contratti capaci come pochi altri di mandare avanti questa asfittica economia. Quarto, non da poco: l’hardware tecnologico è presente, abbondante e aggiornato. Non costringe più i service a pazzeschi sforzi d’installazione, limitandone – e ottimizzandone – l’opera all’implementazione dei software e soprattutto all’espressione del loro know how, che poi alla fine è quello che conta. Quinto, ultimo ma non da ultimo: sono belli. Bellissimi, diciamolo pure. Non è un rilievo trascurabile. Una mia collega ama ripetere che i palazzi dei congressi sono un po’ come gli uomini: conta più come sono fatti dentro che fuori, ma anche l’occhio vuole la sua parte.

MAURO ZANIBONI presidente di Emmezeta Congressi mauro.zaniboni@mzcongressi.com

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HOT TOPICS

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COMPAGNIE ALBERGHIERE

L’ufficio in valigia

cover story

Quale bagaglio occorre ai meeting & event manager per lavorare oggi con gli alberghi di catena? Facciamo il punto sul complesso rapporto tra domanda e offerta. Con un’attenzione particolare alla scelta delle location e a ciò che ne consegue PIER GIORGIO COZZI

er introdurre l’argomento di questa cover story, dedicata alle compagnie P alberghiere, il titolo lo prendiamo a prestito dal Corriere della Sera del 20 settembre scorso, che dava conto di uno studio condotto dall’università Bocconi sul telelavoro. Tenuto conto della molte-

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plicità dei fattori che caratterizzano la meeting & incentive industry e dei “chiari di luna” attuali, noi che cosa suggeriamo alle aziende di mettere nella valigia Mice per il 2013 (e successivi)? Quale “ufficio”? Ovvero, per uscir di metafora, quali skill, fornitori, strutture e soluzioni scegliere per i nostri congressi, eventi e meeting aziendali in un momento di particolare turbolenza dell’economia e, di conseguenza, della domanda e dell’offerta di servizi dedicati a questo settore del turismo “not just for pleasure”? Come sa chiunque abbia contezza delle strategie e delle tecniche di marketing, non v’è certezza nella risposta: qualun-


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COMPAGNIE ALBERGHIERE

HOT TOPICS cover story

ben riportati dalle interviste raccolte presso diversi operatori, i vari tipi di scenario che possono insorgere in questo campo, gli atteggiamenti delle aziende al riguardo e individua – in un pratico faccia a faccia tra a accusa e difesa – alcune possibili soluzioni che gli “addetti” possono proporre e le aziende adottare in vista di un interesse condiviso. Si tratta, come i lettori potranno appurare, di un contributo alla soluzione di un problema che, seppur senza raggiungere dimensioni significative se non per il singolo caso, può rappresentare tuttavia un danno e un ostacolo alla buona pratica delle relazioni industriali in questo campo e indurre scelte le cui conseguenze economiche possono non essere trascurabili.

hot topics

IN PRINCIPIO È LA LOCATION Incominciamo dalle strutture congressuali alberghiere. La nostra cover story dell’anno scorso, i lettori lo ricorderanno, sottolineando il fatto che in Italia solo il 5 per cento circa dei grandi alberghi è in catena, faceva il punto sulla scelta più adatta tra quest’ultimi e quelli indipendenti, come sede per le attività Mice. Quest’anno – il paradigma di base non è cambiato – abbiamo spostato il focus della nostra ricerca su un aspetto più marcatamente gestionale, quello delle tariffe praticate dai vari fornitori di servizi ricettivi, siano essi in catena o no, e dalle criticità che talvolta affliggono la filiera fornitori-committenti. Non è un mistero infatti che il mercato della domanda e dell’offerta delle strutture congressuali e dei servizi a esse connessi (leggi: sale convegni e camere per congressisti) siano fortemente, di questi tempi, influenzate dal mercato. In particolare, l’offerta può apparire discontinua e inaffidabile a petto di nuovi interlocutori (le Olta, per esempio) o di tecniche di prenotazione online, o dei soliti “furbetti” usi a operare in coni d’ombra (immancabili in qualunque settore), che “scompaginano” il mercato tradizionalmente inteso, e possono spiazzare gli interlocutori intermediari e dar vita a fenomeni di distorsione delle tariffe praticate che si riverberano negativamente sul rapporto fiduciario committente-intermediario agenzia/Pco consulente. Su questo tema specifico, trattato con linguaggio giornalistico di agevole comprensione, il capitolo “Tariffe sotto processo” delinea, con pratici riferimenti settoriali desunti dalla realtà quotidiana e

cover story

que argomento si affronti, il condizionale è d’obbligo. Tuttavia proviamo a fare il punto della situazione, passando in rassegna gli aspetti principali del confronto domanda/offerta con un’attenzione particolare alle soluzioni legate alla scelta di strutture ricettive alberghiere (in catena e… libere) e alle conseguenze economiche, gestionali e d’immagine che ne derivano (possono derivarne). Il settore si configura infatti in maniera tale per cui la realizzazione di eventi aggregativi, riunioni aziendali, congressi di varia natura e portata, incentive e meeting vari passano inevitabilmente attraverso alcuni nodi: catene alberghiere e singoli hotel, Pco, convention bureau, Dmc, agenzie specializzate e di viaggi, consulenti e via elencando che possono essere a loro volta fornitori o clienti e il cui confronto con il committente finale è soggetto a un numero molto alto (a volte persino pregiudizievole) di variabili. Che abbiamo analizzato e di cui riferiamo, argomento per argomento, nelle pagine della nostra cover story.

DENTRO O FUORI? Veniamo adesso all’altro importante item, quello delle persone, interne alle aziende oppure fornitori di servizi, che ruotano intorno a questo business. Con il titolo Da meeting planner ad outsourcer quest’anno la cover story affronta, attraverso le interviste realizzate, il problema legato alla scelta (consulente, agenzia o risorse interne?) cui le aziende possono affidare l’organizzazione dei loro eventi e i vantaggi (anche gli svantaggi) connessi. Ne viene fuori un ritratto del mercato attuale in cui risulta che la “gestione” di un’attività Mice – importante in termini di marketing e di corporate communication affidata a specialisti (l’agenzia o il

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HOT TOPICS cover story

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COMPAGNIE ALBERGHIERE

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consulente sono ancora i leader indiscussi) – è di gran lunga la prescelta da parte del management delle imprese, mentre il “fai da te” aziendale sembrerebbe avere una leggera prevalenza dovuta, oltre che al sizing dell’evento, probabilmente anche alla situazione di economia risicata che le aziende, soprattutto quelle minori, stanno attraversando (leggi: budget di comunicazione ridotti), che consiglia risparmi su tutta la linea, fee d’agenzia inclusi. A questo poi si aggiunge un inconfessato, ma presente sotto traccia, senso di presunzione da parte dei com-

LE CATENE IN ITALIA: REALTÀ O CHIMERA? Le strutture alberghiere in Italia si dividono in: ¢ catene italiane (poco più di 200, secondo Federalberghi): quelle come Atahotels, Una Hotels, Starhotels, Domina, Boscolo e poche altre hanno più di 20 strutture ricettive a testa; e i cluster, come ad esempio Best Western e Relais & Chateaux, che rappresentano alberghi indipendenti, affiliati nel rispetto di ben definiti parametri di struttura e di qualità, che rendono omogenea la catena al proprio interno ¢ catene internazionali (circa l’1% degli hotel e quasi il 4%

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del totale) come Accor (30), Hilton (4), Marriott (18), Intercontinental (circa 40) e Starwood (circa 20): al contrario di quelle italiane, basano la loro attività sul brand e sul know-how gestionale ¢ catene di alberghi indipendenti, pari a circa il 95% degli esercizi alberghieri; fondamentalmente “catene proprietarie” (oltre alla gestione posseggono le “mura” dell’hotel) sono mediopiccole con non più di 5 hotel. Tutte le location dispongono di strutture congressuali.

mittenti, persuasi che “tutto sommato” la realizzazione di un evento o l’approntamento di una conferenza di lancio dei prodotti siano davvero alla portata del sales manager di turno. In realtà, il problema è ben più complesso e il raggiungimento degli obiettivi è legato a capacità strategiche, strutturali e operative, che richiedono esperienza e conoscenza approfondite. DULCIS IN FUNDO È BUONA NORMA… Infine, diretta conseguenza dell’interazione fra domanda e offerta è quella – buona – pratica di autotutela che ha contorni di legge. Il capitolo dedicato a “Tutte le leggi cavillo per cavillo” si propone di portare un contributo alla chiarezza tra i numerosi aspetti legali della questione connessa ai contratti che “regolano” i rapporti tra organizzatori (corporate meeting planner o agenzie) e strutture alberghiero-congressuali. La conoscenza, abbiamo appurato, della cornice legale (leggi regolamenti e disposizioni nazionali e non solo) entro la quale è inscritta l’attività della meeting & incentive industry e degli eventi è largamente ignorata da entrambi i lati della (possibile) contesa, ovvero della domanda e dell’offerta. Conoscere le disposizioni di legge che la regolano e, soprattutto, sapere che esse riguardano anche aspetti sovente del tutto ignorati da operatori e committenti è certamente un passo avanti nella razionalizzazione del problema, oltre che una doverosa imprescindibile forma di acculturazione professionale. Per tutti. Buona lettura.


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Una cornice d’eccezione per meeting ed eventi indimenticabili. MGallery è una collezione esclusiva di hotel unici, in cui ogni soggiorno è ricco di emozione e scoperta. Un network internazionale di hotel d’alta gamma, dall’inimitabile personalità, dislocati nel cuore delle città d’arte o nelle più esclusive località resort. Palazzi ammantati di storia o oasi di benessere immerse nella Natura, centri congressi modulari con tecnologie all’avanguardia, soluzioni personalizzate e cura del design: il denominatore comune di MGallery è l’amore per il Bello che, fuso con le più moderne esigenze di ospitalità e assistenza, ne fa il setting ideale per esaudire le vostre esigenze MICE e per offrirvi esperienze di soggiorno memorabili. MGallery in Italia: Capovaticano (VV), Castellaneta Marina (TA), Firenze, Lecce, Milano, Napoli, Venezia.

mgallery.com

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COMPAGNIE ALBERGHIERE

Tariffe sotto processo

Problema annoso quello della protezione delle tariffe alberghiere per un evento. Una questione che, dalla nascita delle Olta, grava come una spada di Damocle sui rapporti fra catene e Pco. Ma adesso, la soluzione non appare più così lontana STEFANO FERRI

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politiche tariffarie della meeting seguono obbligatoriamenLte leeindustry evoluzioni del mercato turistico, il progredire delle tecnologie, l’andamento della domanda e dell’offerta. Questo accade non solo nel settore alberghiero, ma anche in quello crocieristico, automobilistico e ovviamente aereo, antesignani delle politiche di revenue management. Nel settore alberghiero, però, le particolari dinamiche che si sviluppano tra organizzatori di eventi e responsabili di catena inducono incomprensioni e talora liti difficili da sbrogliare. È tutta colpa di una prassi instaurata quando il mondo era diverso, quando l’economia si espandeva, quando non esistevano né Internet

né tanto meno le Olta (On-line travel agency), e le convenzioni stipulate vis à vis erano inviolabili come la vetta del K2. Questa prassi ancora sussiste, ma oggi, nell’era del 2.0 in cui viviamo, rischia ogni volta di infilare le parti in quello che i romanzieri chiamano “plot hole”, cioè un vicolo cieco in cui la narrazione – nel nostro caso il rapporto commerciale – si spegne. IL VICOLO CIECO DEL MICE Succede questo. Il cliente A (azienda, associazione o società scientifica) incarica l’agenzia B di organizzargli un evento. B contatta varie catene e alla fine stipula una convenzione con la catena C, che mette a disposizione le proprie strutture a un prezzo ribassato anche del 50 per cento rispetto al listino. Un colpo fenomenale, considerato l’anticipo (di un anno o a volte anche più) con cui ci si muove. Passano i mesi e le prenotazioni fioccano. Tutti sono contenti sino a quando si giunge sottodata e uno dei partecipanti chiama sdegnato A dicendogli di aver


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COMPAGNIE ALBERGHIERE trovato su internet la stessa camera nello stesso albergo a un prezzo scontato del 70 per cento. «Belle, le vostre convenzioni», ironizza costui. «Meno male che mi sono messo a cercare i prezzi per conto mio, altrimenti mi salassavate». Al che A perde il senno, tira su la cornetta e telefona a B riversandogli tutta l’amarezza del caso, e va da sé che B, a sua volta uscito di testa, prosegua in una insana reazione a catena (è proprio il caso di dirlo) trasferendo su C, con gli interessi, le accuse di A. Come si esce da questo circolo vizioso? Il tema è caldo, e affrontandolo abbiamo infilato il dito in una piaga. Così, prima di dare voce ad accusa e difesa, e tentare una proposta risolutiva, pensiamo sia bene spiegare i presupposti tecnici di quanto sopra, cioè di illustrare ciò che accade tra la stipula della convenzione e la micidiale telefonata ad A. Questo perché siamo convinti che alla radice di questa come di ogni altra incomprensione stia essenzialmente la scarsa informazione.

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EQUILIBRISMI TARIFFARI Il rapporto qualità/prezzo riveste una fondamentale importanza sia nella fase di scelta dell’hotel sia come motivazione per ritornarvi. Non è però possibile dare un valore univoco poiché si tratta di valutazioni soggettive: quello che è considerato caro per un cliente non lo è per un altro. Il maggior centro di ricavo di un hotel è dato dalla vendita delle camere (tra l’80 e il 95 per cento del fatturato, a seconda del tipo di struttura e dei servizi che può offrire), ma esistono altre rilevanti possibilità di ricavi. Anche le sale riunioni possono essere fonti di ricavo interessanti, sia direttamente, con una tariffazione più accattivante e aggressiva, sia indirettamente perché, avendo costi di preparazione molto bassi, possono essere concesse gratis se i clienti soggiornano in hotel o utilizzano altri servizi come il ristorante. A volte il prezzo troppo alto delle sale disincentiva la vendita, ma se si analizzano solo i costi vivi ci si rende conto che sono molto bassi. È questo che consente

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PATRIZIA PASOLINI, titolare di Gruppo Symposia: «Chi naviga su Expedia e simili crede di trovare a un prezzo più conveniente la stessa camera che gli abbiamo opzionato noi, ma così non è».

PAOLA CASENTINI, co-titolare di Motivation Mice: «Le tariffe last minute sui siti concernono allotment molto limitati, poi bisogna rivolgersi agli uffici sales, e lì scatta una trattativa analoga a quella che conduco io»

di vendere a tariffe più basse di quelle applicate abitualmente. Secondo la teoria dello yield management, per vendere è necessario proporre il prezzo giusto alla persona giusta nel momento giusto. Un bicchiere d’acqua venduto in un bar in città non può avere lo stesso prezzo di quello venduto in mezzo al deserto. Allo stesso modo una camera d’albergo non ha lo stesso prezzo il 31 dicembre o il 7 di gennaio. In vendita c’è sempre lo stesso bene: cambiano la propensione a spendere e la percezione del valore da parte del cliente. Già adesso i prezzi delle camere si dividono in base alla stagione: alta, media, bassa. Per convenzione si alza il prezzo perché è iniziata l’alta o la media stagione, perché negli anni si è consolidata l’opinione che da quel momento in poi le persone sono disposte a spendere di più. Bisognerebbe chiedersi se ciò vale per tutti e anche cosa succederebbe se l’hotel non alzasse le tariffe. Chi prenota prima un volo aereo risparmia, eppure a bordo ci saranno anche molte persone che hanno pagato di più per ottenere lo stesso servizio. Il prezzo pagato è quindi ritenuto giusto da ognuno dei passeggeri che, altrimenti, non avrebbero acquistato il biglietto. Lo stesso concetto può essere applicato alla vendita delle camere. Il prezzo deve essere legato al tipo di prenotazione e non alla data richiesta. E questo è il primo punto fermo da cui partire, se si vuole venire a capo della nostra situazione di partenza. Il principale riferimento per alzare o abbassare le tariffe è la percentuale di occupazione dell’hotel e non la stagione. Se si prendono decisioni basandosi solo sull’ultimo criterio, infatti, a Roma trove-

remo tariffe alte nel mese di maggio perché è un periodo di alta stagione. All’interno di questo mese, però, ci sono giorni con possibilità di vendita diversa: un sabato sera può essere più appetibile rispetto a una domenica, ma lavorando con i listini queste due notti avranno lo stesso prezzo. Stesso discorso vale per il mese di novembre, in cui le tariffe sono basse perché la richiesta è minore, ma si rischia così di vendere a troppo poco anche se la richiesta del periodo diventasse di colpo molto elevata. Gli alberghi, dunque, decidono il tipo di tariffa in base all’andamento delle strutture, e questo spiega la necessità di correggere i prezzi al ribasso sottodata. L’ACCUSA Bene. Ora siamo pronti per sentire le due campane. Iniziamo da chi subisce la prima telefonata di lamentela, ossia dagli organizzatori. «È un problema che si presenta da qualche anno, da quando ci sono le Olta», considera Patrizia Pasolini, titolare di Gruppo Symposia. «L’equivoco deriva dal fatto che chi naviga su Expedia e simili crede di trovare a un prezzo più conveniente la stessa camera che gli abbiamo opzionato noi, ma così non è. Le nostre convenzioni contemplano sempre un upgrade, in modo da garantire comunque un vantaggio, anche in caso di tariffe last minute stracciate. Certo, il contesto non ci dà una mano: Roma (che è la città in cui l’agenzia ha base, ndr) è carissima, dunque le tariffe protette sono alte in assoluto benché convenienti in relativo. E questa è la cosa difficile da far capire sia agli ospiti sia ai clienti, soprattutto a quelli che vengono da molto lontano: i prezzi che proponiamo sono onesti e assolutamente van-

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MANUELA CELESTINI, Ac Hotels by Marriott: «Noi ci assicuriamo di mantenere sempre aperto il dialogo con i Pco per lavorare a una strategia comune che permetta a ciascuno di raggiungere gli obiettivi»

FLAVIO LEONI, Head of Business Corporate Accor Hospitality Italia: «A seconda delle singole richiestee forniamo ai Pco un preventivo ad hoc. Impossibile paragonarlo al prezzo “public”: sono due cose diverse»

taggiosi. Non ci ricarichiamo sopra nulla. Al punto che, se nel periodo che intercorre tra l’inserimento dell’albergo nella scheda online e l’inizio dell’evento mi accorgo che l’hotel non va, cancello l’opzione e lo rimuovo dalla scheda». Ecco un altro tassello decisivo nella strada verso la comprensione: la certezza di cento camere a un anno e passa dall’evento va pagata. Non è confrontabile con un’offerta last minute limitata a un pugno di camere. A detta di Paola Casentini, co-titolare di Motivation Mice, la consapevolezza degli utenti è però accresciuta. «Certe incomprensioni non le subisco più», dice. «I clienti hanno capito qual è il valore delle tariffe protette; forse sono i nostri corrispondenti all’estero che spiegano loro la situazione, facendoci in qualche modo da “scudo”. Comunque, ormai certe lamentele non si presentano neanche a loro. Oltretutto, le tariffe last minute sui siti concernono allotment molto limitati, quattro o cinque camere al massimo, dopodiché, come si legge sui siti stessi, bisogna rivolgersi agli uffici sales, e lì scatterebbe una trattativa analoga a quella che conduco io, con gli stessi esiti». È un fatto di scarsa informazione, come dicevamo poc’anzi. «Piuttosto – continua Paola Casentini – io approfitterei per stigmatizzare l’esterofilia, secondo me eccessiva, degli albergatori italiani: un’agenzia basata a Roma come la mia potrebbe essere una partner vantaggiosa proprio perché italiana e romana, e invece mi pare che i nostri alberghi diano un occhio di riguardo alle aziende e alle società straniere, come se fosse da loro, non dai potenziali partner italiani, che provenisse il grosso del business. E questo è un errore evidente». LA DIFESA Passiamo ora all’altro lato della barricata, agli alberghi. La prima a risponderci è Manuela Celestini di AC Hotels by Marriott: «La parola chiave sulla quale soffermarci è sicuramente “coerenza”, termine purtroppo desueto nella società moderna, che dovrebbe guidare anche il rapporto tra noi albergatori e i Pco», afferma. «Le grandi catene alberghiere sono molto chiare su questo argomento, proprio per evitare incomprensioni con quelli che considerano essere tra i migliori partner. A Milano, per esempio,

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ho trovato un’ottima gestione dei congressi, anche grazie al supporto delle associazioni di categoria, che invitano a garantire la massima trasparenza tariffaria. Per quanto riguarda AC Hotels by Marriott, ci assicuriamo di mantenere sempre aperto il dialogo con i Pco per lavorare a una strategia comune che, in presenza di imprevisti cali di afflusso, dovrà permettere a ciascuno di raggiungere comunque i propri obiettivi». A un livello più generale va notato che da qualche tempo, non soltanto nel comparto alberghiero-congressuale, c’è la consuetudine di inseguire il fatturato a ogni costo, nell’incubo di non battere chiodo, e in questo modo si fanno regolarmente danni. Per esempio, è invalsa la prassi di dare ai gruppi un release di 30 giorni senza nessuna penalità in caso di cancellazione. Ebbene, si tratta di una pratica poco equa e, di sicuro, poco conveniente. L’hotel, infatti, si impegna mesi prima con la disponibilità delle camere e il prezzo, rinunciando ad altre possibili vendite, confidando in un gruppo che però può disdire all’improvviso 20/30 camere (a volte anche molte di più) che difficilmente potranno essere vendute, se non a tariffe spesso bassissime. Molto più corretto è concedere un’opzione per il gruppo, prossima alla data di prenotazione (non di arrivo), e alla scadenza, se il gruppo è confermato, chiedere un acconto del 20-30 per cento e il saldo alla partenza. Non sono molte le agenzie che accettano di dare l’acconto, e da qui è nato il circolo vizioso. Alcuni albergatori si sono affidati totalmente a intermediari che hanno “gestito” l’hotel, inviando gruppi e decidendo tariffe e condizioni. Sarebbe bene che la situazione cambiasse (come infatti sta iniziando a cambiare), perché ciò andrebbe a vantaggio di tutti, anche di quei clienti finali che, nutrendo una vera e propria ossessione per tutto ciò che comincia con “risp” e termina con “armio”, esercitano dannose pressioni – a volte persino involontarie – sugli intermediari dalle spalle meno larghe. Sentiamo ora Flavio Leoni, Head of Business Corporate Accor Hospitality Italia: «In Accor – dice – i rapporti con i Pco sono basati su anni di reciproca fiducia e collaborazione; rapporti di partnership creati nel tempo, tramite un approccio molto chiaro e affidabile che, per quanto riguarda il singolo evento, si basano fondamentalmente sulla tipologia di spazi che il singolo operatore richiede, dove per spazi


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intendiamo sicuramente le camere, ma soprattutto sale, f&b e servizi accessori. A seconda della singola richiesta Accor crea il proprio preventivo e lo condivide con l’organizzatore: è difficile a questo punto compiere un paragone diretto tra il prezzo “public” delle camere e quello del preventivo sottoposto al Pco, sono due offerte completamente diverse. Inoltre, Accor ha, già da svariati anni, implementato, all’interno dei propri hotel, una strategia di pricing basata sulle più innovative tecniche di revenue management, volte a definire il pricing di una struttura analizzando i comportamenti di acquisto del passato e i trend di andamento delle prenotazioni future per massimizzare il prezzo di acquisto della singola camera (decisamente non su offerte last minute). A volte e in particolari occasioni, ci sono anche delle offerte last minute ma con caratteristiche molto restrittive (pre pagamento, particolari tipologie di camere...). Per questi motivi è quindi molto difficile che il Pco trovi una tariffa “aggressiva” last minute che impatti sul suo evento organizzato in Accor». Dello stesso tenore Marco Gilardi, Mice & groups director di Nh Hoteles: «Nell’ecosistema attuale dell’ospitalità i player in campo sono aumentati e con essi i canali di distribuzione attraverso i quali le strutture ricettive propongono i loro servizi», considera. «In un mercato ormai globale, privo di barriere geografiche e commerciali, la necessità di adeguarsi al cambiamento investe tutti i componenti della filiera. Un rapporto ideale tra la catena alberghiera e il Pco inizia dalla fiducia reciproca, che Nh si guadagna concedendo all’operatore garanzie a valore aggiunto, quali opzione del con-

tingente con largo anticipo, pre-assegnazione certa di una determinata tipologia di camera, maggiore flessibilità nella cancellazione e nei pagamenti nonché la protezione della tariffa minima di vendita. Vantaggi che possiamo concedere in virtù della nostra forte struttura commerciale complessiva e della presenza locale di altri sister hotel. Per essere competitivi su un mercato globalizzato, spesso contro destinazioni internazionali e intercontinentali, è sicuramente necessario mantenere le tariffe concorrenziali. In ogni caso, qualità e velocità nel processo di prenotazione e nell’erogazione dei servizi restano i fattori determinanti. È nella sinergia tra tutti gli attori del settore che va individuata la strada maestra; catene e Pco devono rafforzare dunque il processo di cooperazione per proporsi sul mercato con offerte di alto valore intrinseco». In sostanza, bisogna parlarsi. E capirsi. Concorda Luca Barion, direttore vendite di Meliá Milano: «Noi cerchiamo sempre di trovare un accordo, e comprendiamo la posizione degli organizzatori, che sono assai sensibili alla protezione delle tariffe, fosse anche a 2-3 giorni dall’evento. Infatti non scendiamo mai, per nessuno, al di sotto della tariffa concordata: se con un Pco ho stipulato una preferenziale di 200 euro, ebbene si può star sicuri che per quella camera il limite su Internet sarà al massimo di 230 in tutte le circostanze, last minute incluso. Solo nel caso in cui l’organizzatore mi rilasciasse alcune delle camere opzionate, potrò scendere leggermente al di sotto, per esempio potrò quotarle a 180, ma neppure in tal caso mi scorderò del rapporto con lui e, sulle camere che mi avrà mantenuto, gli applicherò un upgrade gratuito»..

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MARCO GILARDI, Mice & groups director di Nh Hoteles: «Un rapporto ideale tra la catena alberghiera e il Pco inizia dalla fiducia reciproca, che Nh si guadagna concedendo all’operatore garanzie a valore aggiunto, come – tra le altre – la protezione della tariffa minima di vendita»

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LUCA BARION direttore vendite di Meliá Milano: «Noi non scendiamo mai al di sotto della tariffa concordata: se con un Pco ho stipulato una preferenziale di 200 euro, ebbene si può star sicuri che per quella camera il limite su Internet sarà al massimo di 230»

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Le aziende cercano sempre più spesso di appaltare in outsourcing l’organizzazione dei propri grandi eventi. È un modo per controllare i costi e assicurarsi un servizio professionale. Funziona sempre? L’abbiamo chiesto direttamente ai meeting planner STEFANO FERRI

e aziende cercano un regista. Questa è la sintesi del mini-sondaggio, ovviaLmente privo di valore statistico, che abbiamo realizzato con alcuni corporate meeting planner lettori di Meeting & Congressi. Senza eccezioni, cercano tutti in primo luogo le agenzie (Pco, event agency o travel management company, a seconda che debbano realizzare un convegno/convention, uno special

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event o un viaggio d’affari). E ciò è comprensibile. Ogni azienda ha propri obiettivi, politiche, procedure, strutture organizzative e sistemi relativi agli acquisti. Inoltre il clienteazienda è influenzato dall’ambiente economico attuale e prospettico. Fattori come il livello della domanda, le previsioni economiche e il costo del denaro sono importanti. Ne consegue che per tutti è meglio affidare il budget a una sola organizzazione – appunto l’agenzia – dandole la responsabilità di ripartirlo fra più fornitori, piuttosto che dover moltiplicare per “enne” volte procedure di scouting e di sottoscrizione contrattuale difficoltose e poco efficienti.


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di un’agenzia, la quale dovrà “piacere” solo all’azienda. Un ostacolo in meno, insomma. Questa ricerca della semplificazione è confermata dall’alternativa “fai da te”, praticata limitatamente ai piccoli eventi. «Di regola noi non teniamo né grandi eventi né incentive», ci racconta un meeting planner che chiede l’anonimato. «Svolgiamo convegni di carattere economico-finanziario, una convention annuale per soci e accompagnatori e una conferenza biennale per tutti i manager della nostra struttura italiana. Sono tutti appuntamenti ricorrenti che organizziamo direttamente noi. Alle agenzie ci rivolgiamo quando il discorso si fa complesso, cioè quando ci capita di andare lontano. Allora cerchiamo un Dmc come appoggio locale oppure contattiamo la divisione corporate o meeting & incentive delle grandi catene alberghiere».

AZIENDE E PERSONE Vale la pena soffermarsi su questo punto, perché, per pigrizia o comodità, siamo un po’ tutti portati ad assimilare l’idea di un’impresa che decide a quella di una persona che decide. Il che è un falso teorico fuorviante. Rispetto ai consumatori finali gli acquirenti delle aziende di solito affrontano decisioni di acquisto più complesse. I loro acquisti richiedono grandi somme di denaro, considerazioni economiche e interazioni tra molte persone a tutti i livelli. Il processo d’acquisto delle organizzazioni tende a essere più formalizzato del processo d’acquisto del consumatore finale e richiede uno sforzo d’acquisto più professionale. E già questa considerazione, se ci riflettete bene, chiude le porte a tutti gli interlocutori che non sono agenzie, perché un hotel o una catena alberghiera, per fare un esempio, oltre che al meeting planner deve piacere anche ai dipendenti o a chi ci andrà a pernottare. Nel sceglierlo, pertanto, l’ufficio acquisti o chi per esso non dovrà soltanto tener conto dei costi o delle preferenze strategiche della società, ma anche dei gusti degli utenti diretti. Gusti che naturalmente non rientrano nel processo di selezione

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LA SELEZIONE DEGLI ALBERGHI Come funziona il contatto con le catene? In generale, e semplificando, diciamo che le aziende si fanno un’idea dei propri bisogni e la razionalizzano in un documento interno. I bisogni includono sempre la ristorazione, lo spazio in cui svolgere il meeting, le attrezzature audiovisive, i requisiti delle camere. Una volta che le necessità/requisiti sono state definite, viene sviluppata la richiesta specifica. Il meeting planner conduce una ricerca dei fornitori per individuare l’hotel più appropriato e, una volta stilata una breve lista dei potenziali supplier, convoca i responsabili di catena a presentare le

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COMPAGNIE ALBERGHIERE loro proposte. Da qui la parola passa ai membri del centro acquisti, che analizzano le proposte e procedono inappel l abi l m ente alla selezione dei fornitori. Essi conducono un’analisi dell’hotel, considerandone le a t t re z z a t u re fisiche, la capacità di offrire servizi e soprattutto il rapporto qualità/prezzo. Solo ex post, ossia a evento compiuto, determineranno, sulla base dei risultati, se e come continuare il rapporto con quella catena. Conseguenza: i rapporti di lungo corso con alberghi e catene provengono quasi sempre da un contratto “spot” che ha dato buoni risultati. «Ho un rapporto molto soddisfacente con le catene», sottolinea Anna Dimastromatteo, event manager di Edison, «al punto che non vado a verificare se sulle agenzie viaggi on line compaiono prezzi inferiori a quelli convenzionati con noi, perché tanto non ho mai ricevuto alcuna lamentela. E preferisco coordinare tutto di persona (cioè, di regola, senza appoggiarmi a un’agenzia), eccezion fatta per i ground service, per i quali cerco l’aiuto dei Dmc locali».

IL VALORE DELL’OUTSOURCING A questo punto scatta la domanda: a parte i casi particolari di cui sopra, perché, in generale, le aziende si affidano alla guida strategica di un’agenzia? Siamo convinti che, al di là del buonismo di certe dichiarazioni, il vero inconfessabile motivo sia che per i dipendenti di un’azienda un meeting è un rituale obbligato. Sono obbligati a parteciparvi senza possibilità di scelta. E questa partecipazione obbligatoria implica che l’evento debba avere una durata breve ed efficiente. «Le aziende programmano i meeting con poche settimane di anticipo», afferma un’altra event manager che chiede l’anonimato. «Il principale interesse dell’azienda è che il meeting produca e realizzi gli obiettivi. I corporate meeting planner vogliono essere sicuri che i meeting siano produttivi e che l’azienda abbia un ritorno sull’investimento effettuato. Non vogliono vedere facce annoiate né tanto meno sentire lamentele. Su questo le agenzie danno una preziosa garanzia professionale perché sono molto preparate sotto l’aspetto della creatività e dell’ottimizzazione dei tempi. Io infatti vado sempre sulle agenzie, mi capiterà solo in un caso su dieci di bussare direttamente alla porta delle catene. E se vado all’estero, dove non conosco i player, contatto i convention bureau e ci pensano loro a indirizzarmi presso i fornitori giusti». Chiosa: meeting planner ieri, oursourcer domani. È un trend?



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Tutte le norme cavillo per cavillo cover story

Clausole penali, leggi, articoli del codice civile. I contratti si muovono su un quadro normativo inflessibile che non tutti conoscono. E proprio questa mancata conoscenza sta alla radice delle incomprensioni che nascono talvolta STEFANO FERRI

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contratti tra organizzatori (corporate meeting planner o agenzie) e strutture Ialberghiero-congressuali danno problemi generalmente per due motivi: quando sono stilati in modo superficiale o quando se ne ignorano i presupposti normativi. A mettere ordine in questo campo è interve-

nuta quest’anno un’iniziativa di Mpi Italia Chapter, che ha ripreso l’Apex Contracts Accepted Practices, redatto da un folto gruppo di professionisti del settore, e lo ha adattato al mercato italiano con il contributo di numerosi operatori e la revisione dello Studio Legale Mazzeo&Lucati di Roma (la traduzione del documento originale è stata finanziata dal Sicilia Convention Bureau). Ne sono sortite linee-guida cui è assai consigliabile attenersi quando ci si siede a tavolino e si progetta un congresso o un evento (piccolo o grande che sia). In questo articolo diamo una scorsa ai temi principali, evidenziandone di volta in volta i riferimenti legislativi.


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GLI SPECIAL NEEDS MOTORI È statisticamente probabile che, fra i fruitori dell’evento, vi possa essere un portatore di handicap. È pertanto necessario chiarire prima della conclusione del contratto se la struttura in questione è o meno in grado di accogliere disabili. Tutte le opere edilizie riguardanti edifici pubblici e privati aperti al pubblico, ivi comprese le strutture recettive devono adottare le prescrizioni tecniche necessarie a garantire l'accessibilità, l'adattabilità e la visibilità, ai fini del superamento e dell'eliminazione delle barriere architettoniche, ai sensi del DM 14 giugno 1989, n. 236 e della Legge 5 febbraio 1992, n. 104. In particolare, l’art. 5.3, del Decreto stabilisce che ogni struttura ricettiva deve avere tutte le parti e servizi comuni e un determinato numero di stanze accessibili anche a persone con ridotta o impedita capacità motoria. Il numero di stanze accessibili in ogni struttura ricettiva deve essere di almeno due fino a 40 o frazione di 40, aumentato di altre due ogni 40 stanze o frazione di 40 in più. L’ubicazione delle stanze accessibili deve essere preferibilmente nei piani bassi dell'immobile e comunque nelle vicinanze di un luogo sicuro statico o di una via di esodo accessibile. CLAUSOLE DI GARANZIA PER LE CAMERE Il nostro ordinamento prevede due tipi di garanzia. Una garanzia convenzionale e una garanzia legale. La prima è quella che trova fondamento in un contratto, nel quale le parti trasfondono le loro volontà; la seconda, invece, è prevista specificamente dalle fattispecie di legge. Frequente è l’inserimento di clausole di garanzia con riferimento alle stanze, al cibo, alle bevande e ai pacchetti. Il ricorso alla garanzia è consigliabile

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soprattutto a coloro i quali mettono a disposizione di terzi gli spazi necessari a ospitare persone ed eventi. In tal caso essa copre la differenza tra il numero delle camere originariamente preventivato e l’effettivo numero delle stesse utilizzate. In tal caso la clausola può prevedere cifre o indicazioni per la determinazione di un eventuale adeguamento del corrispettivo. Le penali possono essere “per notte” o su “basi cumulative”, e in ogni caso va stabilito se il loro calcolo deve essere basato sulla tariffa della camera o al netto delle commissioni riconosciute. Per un centro congressi la clausola di garanzia può essere basata sulla differenza tra il numero previsto dal contratto di pacchetti meeting completi, pacchetti giornalieri o numero totale dei pacchetti (o il ricavo dei pacchetti da contratto) e il numero effettivo di pacchetti goduti oppure il ricavo dai pacchetti realizzati dal centro. Se il contratto contiene delle clausole che prevedano una modifica della prenotazione del contingente di

COSA DICE IL CODICE Il codice civile, all’art. 1325, elenca quattro elementi essenziali che il contratto deve contenere perché possa essere ritenuto valido. Essi sono: ¢ l’accordo delle parti: consiste nella volontà comune delle parti di dar vita, tra loro, a un regolamento contrattuale ¢ l’oggetto: è la prestazione prevista nel contratto e deve sempre essere possibile, lecito, determinato o quantomeno determinabile ¢ la causa: deve essere lecita e degna di tutela ¢ la forma: è la modalità con cui

si deve materialmente comporre il contratto. Nella redazione di qualsiasi contratto: ¢ risulta opportuno identificare eventuali clausole che devono essere aggiunte, modificate o eliminate ¢ è indispensabile identificare le persone autorizzate ad assumere impegni per conto dei soggetti che sono parti del contratto ¢ è meglio che ciascun argomento importante sia trattato in una specifica clausola e sufficientemente dettagliato.

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COMPAGNIE ALBERGHIERE camere prenotato, questo deve essere aggiornato nella clausola di garanzia. Per esempio, nel caso in cui vi sia una modifica nel contingente di camere, è necessario chiedersi se la clausola di garanzia ricomprenda tale ipotesi oppure si è in presenza di una modifica contrattuale. CLAUSOLE DI GARANZIA PER IL FOOD & BEVERAGE La garanzia copre la differenza tra il numero effettivo di coperti usufruiti o il totale speso per il servizio ristorazione, e il numero di coperti o totale spesa previsti dal contratto. Come per la clausola di garanzia per le camere, una clausola di garanzia per la ristorazione riguarda i servizi di cui l’organizzatore effettivamente gode. La risoluzione di diritto si può invocare: • nel caso in cui il contratto contenga una "clausola risolutiva espressa", cioè quando i contraenti convengono espressamente che il contratto si risolva nel caso in cui una determinata obbligazione non venga adempiuta secondo le modalità stabilite (art. 1456 c.c.); • nel caso in cui sia previsto un termine essenziale per adempiere e questo scada senza che la prestazione venga adempiuta (art. 1457 c.c.); • quando la parte non inadempiente richiede l'adempimento mediante diffida ad adempiere (art. 1454 c.c.). CLAUSOLE DI RISOLUZIONE Nei contratti con prestazioni corrispettive, quando uno dei contraenti non adempie le sue obbligazioni, l'altro può chiedere la risoluzione del contratto, salvo, in ogni caso, il risarcimento del danno (art. 1453 c.c.). Il contratto non si può risolvere se l’inadempimento di una delle parti ha scarsa importanza, avuto riguardo all’interesse dell'altra. Alla parte inadempiente l’altra può intimare per iscritto di adempiere in un congruo ter-

mine, con dichiarazione che, decorso inutilmente detto termine, il contratto s'intenderà risolto (art. 1454 c.c.). Ma c’è anche il caso di risoluzione per impossibilità. Se si tratta di impossibilità totale (art. 1463 c.c.), la parte liberata della prestazione dovuta non può chiedere la controprestazione e deve restituire quella già ricevuta, secondo le norme relative alla ripetizione dell'indebito; se la prestazione di una parte è divenuta solo parzialmente impossibile, l'altra parte ha diritto a una corrispondente riduzione della prestazione da essa dovuta, e può anche recedere dal contratto qualora non abbia un interesse apprezzabile all'adempimento parziale (art. 1464 c.c.). La risoluzione può infine avvenire per eccessiva onerosità: ai sensi dell’art. 1467 c.c., può chiedersi per i contratti a esecuzione continuata o periodica, oppure a esecuzione differita, se l'eccessiva onerosità si è verificata per avvenimenti straordinari e imprevedibili. LE TARIFFE DELLE CAMERE Nel contratto va specificato se le tariffe delle camere sono soggette o meno a commissioni. Va anche dichiarato l’importo della commissione, il ristorno o l’eventuale multa. Sarebbe opportuno chiarire, inoltre, se le multe debbano essere pagate dal partecipante, dall’organizzazione oppure da terzi, come un’agenzia di viaggi. Nella prima fase della trattativa occorre identificare se le tariffe comprendano delle commissioni e, in caso affermativo, valutare la possibilità di inserire un’apposita clausola all’interno del contratto. Queste clausole se inserite nel contratto devono essere specificatamente approvate per iscritto dal momento che si tratta di clausole vessatorie (ex art. 1341, comma 2, c.c.).

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Innovazione senza Presenti nelle principali città del mondo, vicino agli aeroporti e ai luoghi d’affari, gli oltre quattrocento alberghi Novotel offrono alle aziende un servizio personalizzato A CURA DELLA REDAZIONE COMMERCIALE

proprio il caso di dirlo: passare da una videoconferenza a un videogaÈ me è un gioco da ragazzi con Novotel. Negli oltre quattrocento alberghi della rinomata catena internazionale del gruppo Accor, infatti, la tecnologia e l’innovazione non conoscono confini, sia per quanto concerne i servizi e le

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attrezzature dedicati alle attività professionali e al lavoro sia per tutto ciò che riguarda il tempo libero, lo svago e il relax. Presente capillarmente in Italia (a Roma, Milano, Venezia, Genova, Torino, Firenze, Bologna, Brescia e Salerno) e in altri sessanta Paesi del mondo – con strutture situate strategicamente vicino al centro città, alle stazioni ferroviarie, ai principali luoghi d’affari e agli aeroporti –, Novotel offre ad aziende e operatori congressuali location di grande appeal e più di 2.800 sale riunioni adatte a qualsiasi tipologia d’incontro, con in più un servizio di alto livello a 360 gradi, di volta in volta studiato su misura in base alle particolari esigenze del committente. Così, grazie alla qualità e all’ampiezza della rete Novotel, gli organizzatori di meeting, incentive ed eventi possono facilmente scegliere la destinazione e l’albergo più adatti al proprio scopo, sicuri di avere sempre a disposizione attrezzature e dispositivi di ultima generazione, uno staff di supporto esperto, cortese e qualificato, nonché tutto il comfort, lo stile e la funzionalità necessari per il pieno successo di un incontro. TUTTO UN ALTRO MEETING In particolare, con l’offerta mirata Meeting@Novotel, la catena propone un

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confini servizio completo e personalizzato per soddisfare qualsiasi necessità corporate. Tutti gli spazi congressuali sono modulabili, dotati delle migliori tecnologie, di Internet ad alta velocità e connessione wireless, di attrezzature audiovisive per ogni esigenza e di un’assistenza professionale in grado di soddisfare ogni tipo di richiesta organizzativa: dal meeting classico alla convention, dalle riunioni più ristrette e riservate alle presentazioni di prodotto, ai convegni, ai corsi di formazione e di aggiornamento. Naturalmente, anche i servizi di ristorazione e coffe break sono flessibili e personalizzabili, con bar ed eleganti punti ristoro allestibili anche all’aperto. L’obiettivo, del resto, è quello di trasformare ogni riunione di lavoro in un’esperienza indimenticabile, incoraggiando la massima interazione e ricettività tra i partecipanti. A ciò contribuisce egregiamente il nuovo progetto pilota realizzato con Microsoft e già attivo presso tutti gli hotel Novotel in Italia, dove, per una pausa meeting alternativa, ma anche per creare un’occasione di team building basata sul gioco e sul divertimento, è possibile misurarsi con la Kinect, la nuova consolle di Xbox 360, avvincente e semplice da utilizzare. Al tempo stesso, le strutture Novotel offrono numerose altre possibilità per

trascorrere piacevoli momenti di relax e di svago: vi sono infatti palestre e piscine, giardini e percorsi nel verde, web corner, accoglienti lobby e angoli per la lettura, raffinati lounge bar e molto altro ancora. Infine, grazie al programma Le Club Accorhotels con l’offerta Le Club Accorhotels Meeting Planner, organizzatori aziendali e Pco possono accumulare punti fedeltà e usufruire di vantaggi esclusivi presso tutti gli hotel Novotel. indirizzi a fine rivista

Da Roma a New York, da Hong Kong a Budapest, da Sydney a Venezia, per le riunioni d’affari o per un esclusivo convegno tra professionisti è sempre disponibile una struttura Novotel. Aziende e istituzioni, in Italia come all’estero, possono contare sul brand dedicato Meeting@Novotel e sul supporto completo di professionisti esperti e premurosi. Gli oltre

1 / Il Novotel Firenze Nord 2 / Il Novotel Bologna Fiera 3 / Il Novotel Salerno

NOVOTEL NEL MONDO quattrocento hotel Novotel, oltre a spazi e servizi congressuali ad hoc, sono dotati di ampie camere dagli arredi moderni ed eleganti, con scrivanie modulari e regolabili, di internet ad alta velocità e connessione wi-fi, parcheggio privato, sale fitness, piscine e una cucina di qualità per lavorare disponendo di ogni comfort e rilassarsi nel tempo libero.

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Vocazione congressuale Jsh Hotels & Resorts si propone alla meeting industry con 15 strutture in Italia, che rispondono a qualsiasi esigenza, prestando cura ai dettagli e all’aspetto pre e post congress A CURA DELLA REDAZIONE COMMERCIALE

giovane Jsh Hotels & Resorts, ma ha già fatto un percorso molto significativo: È nata nella primavera del 2010 dall’iniziativa di alcuni imprenditori affiatati ed esperti a 360 gradi nel campo dell’ospitalità, la società di gestione alberghiera è fortemente innovativa e dinamica, con tutte le carte in regola per un futuro ricco di soddisfazioni. Gli specialisti di cui si compone, ciascuno nei propri ambiti e a seconda dei trascorsi professionali, hanno ampiamente dimostrato di saper ottimizzare la gestione di diverse tipologie di strutture e hotel, incrementandone fatturati, qualità dei servizi e reputazione del brand e puntando molto sul segmento congressuale e incentive. UN’OFFERTA UNICA Le 15 strutture del gruppo hanno anime diverse ma un denominatore comune:

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un’alta vocazione al mondo dei congressi e degli incentive. I resort sono sicuramente l’anima di questa società che vanta oggi cinque strutture esclusive situate in location strategiche, con un’offerta congressuale unica e originale. Basti pensare al Golf Hotel Punta Ala, in Maremma, una struttura estremamente accogliente ed esclusiva, immersa in uno stupendo parco mediterraneo non lontano dal mare, che si propone come il nuovo punto di riferimento a livello nazionale nel settore convegnistico, conviviale ed espositivo con una sala plenaria in grado di ospitare fino a 350 persone e più sale di sottocommissione. Altro fiore all’occhiello per Jsh, è il Rivieragolfresort, al confine tra Romagna e Marche, un autentico paradiso naturale dove coniugare al meglio lavoro e relax, benessere e mondanità, in un contesto di assoluta eleganza. La struttura si propone come destinazione completa per il settore Mice: dispone, infatti, anche di un moderno centro polifunzionale attrezzato con sala meeting da novanta posti. A


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bordo piscina, poi, è presente un’area eventi di 250 metri quadrati, perfetta per ricevimenti e cene di gala fino a duecento invitati. Da pochi mesi è entrato nel gruppo anche il prestigioso Radisson Blu Resort, Terme di Galzignano, un’originalissima location dove programmare appuntamenti di lavoro, buffet a bordo piscina, convegni, seminari, viaggi incentive, presentazioni aziendali, il tutto immersi in un immenso parco. Il resort è la perfetta destinazione congressuale a tutto tondo con tre strutture quattro stelle, dieci sale meeting con un’offerta complessiva fino a 390 persone, due piscine, un campo da golf, sei campi da tennis, un campo da calcetto nonché un centro benessere e due centri termali. PERLE D’ACCOGLIENZA Non vanno dimenticati gli altri resort Jsh come il Donnalucata Resort a Marina di Ragusa e il Paradise Resort Punta di l’Aldia a San Teodoro, magnifico quattro stelle superior affacciato sulla riserva marina di Tavolara, in Sardegna. I boutique hotel del gruppo annoverano piccole perle come il famoso duoMo hotel a Rimini, unica creazione dell’eclettico designer anglo-israeliano Ron Arad, il Siri Hotel, piccolo boutique hotel nel centro di Fano e, ultimo entrato nel gruppo, l’Hotel Home Florence. Ma la vera evoluzione congressuale Jsh Hotels & Resorts la acquisisce con la gestione del rinomato e ormai conosciuto Radisson Blu es. Hotel Rome, diventato oggi il capostipite dei City Hotels Jsh. Strategicamente posizionato nel cuore di Roma, l’hotel dispone di 232 camere, di un centro congressi moderno e polifunzionale con, tra le

altre, la sala Es. Conference, al piano terra, che gode di luce naturale ed è in grado di ospitare fino a cinquecento persone. Al settimo piano dell’hotel si trova una grande piscina all’aperto con una delle più ampie terrazze panoramiche della città con bar, due ristoranti e centro benessere e spa. L’offerta romana non si ferma qua: alle porte della Capitale si trova l’Eurohotel Roma Nord, con un ampio centro congressi composto da sette sale meeting. Recente è anche la gestione di Villa Torlonia, sempre nella Capitale, raffinato edificio dei primi del Novecento restaurato da poco, con 82 camere disposte in due edifici e due sale meeting per cinquanta persone. Nell’offerta dei City Hotels Jsh annovera anche il Best Western Hotel La Gradisca a Rimini, con sale fino a 160 persone, il Best Western Hotel Siracusa, l’Hotel Marengo ad Alessandria e l’Hotel Arte a Parma.

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Mice-oriented e in continua crescita, il gruppo Jsh Hotels & Resorts annovera 15 strutture dislocate negli angoli più belli d’Italia

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Milano-Roma con L'NH Milano 2 e l'NH Villa Carpegna propongono al Mice i loro spazi congressuali tecnologicamente all'avanguardia e un'atmosfera in perfetto equilibrio tra il relax e il lavoro A CURA DELLA REDAZIONE COMMERCIALE

ilano e Roma rappresentano due modi diversi, ma complementari, di M intendere un congresso. La prima, la capitale d'Italia, è la Città Eterna, la seconda è la metropoli business per eccellenza: quello che è certo è che entrambi i centri sono tra i più vivaci della meeting industry, scelti anche dalla catena alberghiera NH Hoteles per offrire al Mice il meglio dell'ospitalità. Tra le strutture pre-

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senti, due in particolare – l'NH Milano 2 e l'NH Villa Carpegna – si propongono agli organizzatori per eventi di successo. Il tutto, con un occhio di riguardo all'ecostostenibilità ambientale. NEL VERDE DI MILANO L’NH Milano 2 è situato nel cuore di Milano Due, una graziosa zona residenziale di Segrate. Vicino al Lago dei Cigni, l’hotel offre ai congressisti un'atmosfera serena e tutti i comfort per un soggiorno rilassante. Situato in posizione strategica a poca distanza dal centro di Milano, dispone di camere con eccellenti facility, e propone il ristorante Al laghetto, che offre un ambiente elegante e raffinato, accompagnato da eccezionali piatti tipici italiani e della cucina classica milanese. L’attrezzata area fitness è dotata di moderne macchine, un angolo ideale dove rilassarsi e scaricare lo stress accumulato dopo un meeting di lavoro. Perfetta location per eventi, l'NH Milano 2 propone ai planner un centro congressi che si estende su una superficie complessiva di 1.500 metri quadrati, ottocento dei quali in open space. La capienza massima è di 350 persone, mentre dieci sono le sale riunioni. Ognuna è caratterizzata da un design moderno e tutte sono dotate di tecnologie audiovisive all'avanguardia. Quasi tutte, infine, sono


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N H Hoteles illuminate da luce naturale. E per eventi che vogliano aggiungere un pizzico di glamour, la terrazza scoperta è una valida alternativa nei mesi estivi. Da una colazione di lavoro a un allegro cocktail party, l’hotel mette a disposizione tutto quello che serve per rendere un evento speciale, con diversi plus, dal team di esperti di cucina al personale dedicato. TRANQUILLAMENTE A ROMA L'hotel NH Villa Carpegna di Roma si trova in una zona tranquilla della città, a pochi chilometri dal centro storico, da cui si può facilmente raggiungere il Vaticano e Piazza San Pietro. Grazie alla posizione strategica dell’hotel, che dispone di parcheggio gratuito per gli ospiti, è inoltre possibile raggiungere in pochi minuti di macchina la linea principale della metropolitana, che rende semplice l'accesso a tutte le maggiori attrazioni e centri nevralgici di Roma. L'hotel è in equilibrio perfetto tra la vivacità cittadina e la quiete suburbana e nei mesi estivi l’ampia piscina esterna offre una validissima alternativa all'afa. Le camere sono 201, tutte confortevoli e spaziose, disposte su tre piani, con accesso a internet wi-fi, come in tutto il resto dell'hotel. Il ristorante Il Gelsomino serve piatti tradizionali e regionali, accompagnati da una selezione di ottimi vini. Le sale riunioni – perfettamente attrezzate con tecnologie

audiovisive all'avanguardia – sono in grado di ospitare fino a trecento persone, mentre il servizio catering è a disposizione per banchetti. Particolarmente interessante la terrazza affacciata sulla piscina, facilmente trasformabile in una quinta perfetta per un evento di successo. GREEN COMMITMENT Tra i pionieri della sostenibilità ambientale nel settore dell'ospitalità alberghiera, Nh fa della sua proposta green – che si chiama Eco Meeting – uno dei principali plus offerti al Mice. Si tratta di una formula di meeting a basso impatto ambientale, pensata per andare incontro alle esigenze delle aziende più sensibili alla salvaguardia del pianeta. NH Hoteles permette infatti ai propri clienti di realizzare meeting “eco-friendly”grazie all’utilizzo di prodotti che provengono da organizzazioni del commercio equo-solidale e di materiali a basso impatto ambientale. Con gli Eco Meeting, NH Italia in particolare si impegna a ottimizzare le risorse con l’uso di block notes certificati Fsc (Forest Shewardship Council) e penne oxo-biodegradabili e a migliorare l’efficienza di consumo energetico e idrico con l’utilizzo di lampadine a risparmio energetico e di caraffe per l’acqua.

1 - 3 / L’NH Milano 2, nella tranquilla zona residenziale di Milano Due 4 - 7 / L’NH Villa Carpegna, a pochi chilometri dal cuore di Roma

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Attenzione al sorpasso Mettiamo la meeting industry davanti a uno specchio, cominciando dagli organizzatori. E chiediamogli: “Ma voi, per promuovervi, lo usate lo strumento evento?”. A sorpresa, i più agguerriti non sembrano i big del Mice, bensì i colossi del business travel GIULIO CARLONI

hi si loda s’imbroda», dice il proverbio. E come spesso accade, la codi«C ficazione della saggezza popolare racchiude in sé una rassicurante e condivisibile dose di buonsenso: cantare da sé i propri elogi è una pratica sterile e grezza, spesso persino irritante. Promuovere il proprio brand, mostrare quanto si è bravi vuol dire comunicare il proprio valore e l’utilità che il proprio lavoro può avere per gli altri, facendo affidamento su fatti ed esperienze che diano un senso concreto alle parole. Dunque, per coloro che organizzano eventi, più che raccontare quanto si è bravi, unici, geniali, attenti al dettaglio, creativi e capaci di suscitare emozioni magari anche con budget ridotti (dati i tempi da cinghia stretta che stiamo vivendo), sarebbe opportuno dare un assaggio di queste emozioni ai clienti da fidelizzare – e ancor più ai prospect da convertire in clienti attivi – e in generale a tutti gli stakeholder che possono influen-

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zare oppure che sono influenzati da un accadimento particolare. Eppure, basta fare un giro sul web per vedere quanti player del mercato scivolino sulla buccia di banana dell’autoincensamento, evidentemente più insidioso di quanto s’immagini. Certo, i più capaci sanno dare contenuti fattuali, citano numeri e dati riscontrabili, offrono panoramiche fotografiche delle diverse tipologie d’eventi realizzati; ciò genera interesse, esprime un senso di precisione e di realismo. Ma non c’è nulla come l’esperienza diretta per toccare con mano la capacità di accedere a sensazioni che arrivano direttamente alla testa, al cuore, alla pancia: insomma, quel magic mix che solo gli eventi sanno ispirare. E se i tempi si fanno feroci, la competizione anche nell’«event making pro domo propria» in teoria dovrebbe essere accesa, incessante… è davvero così? Non tanto e non sempre. Anzi, la crisi che ha costretto a tagliare le spese un po’ ovunque ha colpito anche in questo specifico campo: ci sono agenzie che organizzano eventi di diversa specie per target differenziati, altre hanno preferito concentrare la loro attività solo su alcuni programmi specifici, mentre altre ancora hanno sorprendentemente azzerato gli investimenti in eventi.


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QUANDO “L’ULTIMO” FA DA TRAINO Fra i player più attivi nel campo degli eventi organizzati a proprio vantaggio troviamo chi, dal mercato, è considerato prevalentemente sotto altra veste. Non ci meravigli: i colossi del business travel, che ormai da anni si dedicano con crescente impegno al settore degli eventi, devono giocoforza lavorare con tenacia al loro posizionamento in questa branca, pena il restare ancorati a una fama e a una credibilità legate esclusivamente al travel management. Rosemarie Caglia, responsabile Marketing Business Travel di Cisalpina Tours, ha al riguardo idee molto chiare: «Il nostro obiettivo è quello accrescere la visibilità, la notorietà e l’immagine della società e dei servizi erogati per supportarne l’attività commerciale e di vendita. Realizzare eventi serve appunto a questo: perché la forza di un’azienda si fonda sul suo agire nel mercato di riferimento e sulla sua capacità di valorizzare gli aspetti differenziali rispetto ai competitor. Fare e comunicare differenze; in fondo, l’essenza stessa del marketing. Nel nostro caso specifico, poi, fare eventi – che permette di sviluppare relazioni personali positive con i partecipanti, a tutto beneficio del business – vuol dire dimostrare con i fatti che siamo affidabili e capaci anche in questo, non solo nel trasportare persone». E così Cisalpina Tours si ritrova attiva su diversi fronti. «Almeno tre», conferma Rosemarie Caglia. «Primo quello degli eventi formativi, condotti in collaborazione con l’Università di Bologna e con Procurement Channel. Sono assai fruttuosi in termini d’immagine: associare il proprio nome a quello del più antico ateneo del mondo occidentale, e al portale di riferimento per i professionisti degli acquisti delle aziende private come della pubblica amministrazione, dà un’indicazione chiara circa l’autorevolezza del brand Cisalpina, ribadita dal nostro attivo partecipare alla diffusione del sapere. Non siamo solo partner logistici di questi progetti, ma concorriamo pienamente a crearne l’impianto, dall’individuarne le tematiche al fornire argomentazioni innovative per il loro sviluppo. Un esempio? Il seminario sulle energie rinnovabi-

li, tema cui siamo così attenti da aver aderito liberamente alle norme ISO 14001, convinti della necessità etica di creare una Green Travel Policy in cui coinvolgere tutte le aziende clienti. Vi sono poi eventi culturali, cui a volte partecipiamo – come nel caso del Forum Business Travel organizzato dal gruppo farmaceutico Angelini – e che a volte invece organizziamo in proprio, su temi generali d’interesse per i professionisti del settore. Anche in questo caso, l’unione fa la forza; alla pregnanza di questi eventi contribuisce la collaborazione di partner di spicco quali per esempio l’Adaci, Associazione Italiana Acquisti e Supply Management. Sull’event making, in particolare, vertono gli incontri del ciclo “Join experience, perform better” inaugurato in autunno e realizzato in collaborazione con Airplus; si tratta di focus group rivolti a event manager e altre figure aziendali coinvolte nella realizzazione di eventi aziendali, ispirato a un concetto di formazione tramite lo scambio reciproco d’esperienze. O ancora, sponsorizziamo eventi di rilievo globale,

ROSEMARIE CAGLIA responsabile Marketing Business Travel di Cisalpina Tours «Il nostro obiettivo è quello accrescere la visibilità, la notorietà e l’immagine della società e dei servizi erogati per supportarne l’attività commerciale e di vendita. Realizzare eventi serve appunto a questo»

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DALLE NAVI ALLA SOIA, IL PASSO È BREVE «Non ce la faranno mai, il loro mestiere è il business travel, fare eventi è un’altra cosa…». Molte volte abbiamo sentito questa

obiezione da parte d’esponenti storici del settore degli eventi nei riguardi delle società di viaggi d’affari. Proprio un manager di un’azienda di BT ricordava però che Mitsubishi, la più grande holding finanziaria del Giappone, nata da una famiglia di proprietari terrieri nel XIX secolo, s’è dedicata in successione ai cantieri navali, alle banche e alle assicurazioni, alle miniere, alle automobili, all’aeronautica, alla metallurgia, alla petrolchimica, all’elettronica, all’agroalimentare e al settore immobiliare. Oggi, il gruppo è attivo con successo in tutti questi campi: tra costruire navi e coltivare soia corre forse meno differenza che fra organizzare eventi e viaggi d’affari? come il World Business Forum: presenti e partecipi là dove si attua il consolidamento della cultura professionale. Infine, ci sono eventi direttamente finalizzati alla familiarizzazione; serate a invito per eventi sportivi o di spettacolo, qualche fam trip (ma meno che in passato) e di frequente eventi artistico culturali che Cisalpina Tours programma per incontrare clienti e prospect in serate all’insegna della cultura e del sapere: aperitivi, momenti conviviali ospitati in località di grande prestigio in apertura straordinaria, fuori orario. Ecco per esempio la Pinacoteca Ambrosiana, con i Dottori dell’Accademia a guidare gli ospiti fra le collezioni del cardinal Borromeo e le tavole leonardesche del Codice Atlantico; ecco il Castello Sforzesco in occasione della mostra del Bramantino».

I colossi del business travel, che ormai da anni si dedicano con crescente impegno al settore degli eventi, devono giocoforza lavorare con tenacia al loro posizionamento in questa branca, pena il restare ancorati a una fama e a una credibilità legate esclusivamente al travel management

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FONDAMENTALE IL FOCUS SUI CONTENUTI Sulla stessa lunghezza d’onda anche Loretta Bartolucci, Director Sales, Marketing & Advanced Client Solutions per l’Italia di Carlson Wagonlit Travel, che conferma una pluralità di attività organizzate dall’area Marketing & Communication e una predilezione per quelle che hanno a che fare con l’accrescimento del know how. «Nel Dna di Carlson Wagonlit c’è da sempre la volontà d’incrementare la cultura del settore e di crescere insieme ai nostri clienti; per questo, creare eventi che costituiscano altrettante opportunità di formazione è quasi un’espressione naturale del nostro modo d’essere. Gli eventi formativi erano un tempo legati solo a tematiche di business travel, ma ormai da qualche anno i meeting e gli eventi sono terreno d’approfondimento altrettanto frequente. Uno dei primi è stato il Meeting & Event Advanced Program del 2008, in tre sessioni, per supportare i meeting planner aziendali ad arricchire le proprie competenze ed evolvere verso un ruolo sempre più strategico; ma da allora, ne sono stati organizzati molti altri, coinvolgendo i più autorevoli esperti del settore, università di prestigio, fondazioni, business school d’eccellenza come il CUOA. L’approfondimento di conoscenze specialistiche è inteso non come mera erudizione ma sempre come strumento al servizio delle abilità manageriali». Non di sola formazione, tuttavia, vive l’agenzia di eventi. E infatti CWT è ben agguerrita anche sul fronte degli eventi informativi. «Per accrescere il know how professionale – continua Loretta Bartolucci – servono anche eventi informativi, in cui argomenti di grande richiamo vengono trattati con l’aiuto di esperti internazionali del settore e non, appartenenti a CWT o esterni: in cui, insomma, competenze di diversa natura si assommano per definire un tema, illustrarne lo stato dell’arte e le tendenze, illuminare tratti problematici, esemplificare soluzioni. Si


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LORETTA BARTOLUCCI Director Sales, Marketing & Advanced Client Solutions per l’Italia di Carlson Wagonlit Travel «La cena conviviale ha fatto il suo tempo; bisogna incuriosire, creare nuovi spunti, proporre location e programmi inediti. L’evento spettacolare ha il suo charme, ma ancora più apprezzati sono piccoli eventi-chicca di grande ricercatezza»

tratta in genere di incontri di una, o di mezza giornata, in cui il ruolo dei professionisti specifici – che spesso presentano e commentano ricerche recenti – viene esaltato magari anche da quello di riconosciuti cultori di tutt’altra materia: perché il punto di vista di un artista, ad esempio, può essere altrettanto illuminante nel cogliere analogie e stimolare il pensiero laterale. Un esempio di questa tipologia d’incontri è stato “Riding the Change – Events that make the difference, today”, nella primavera del 2012. Va sottolineato che in questi casi cerchiamo di favorire per quanto possibile una comunicazione non unidirezionale, dal palco al pubblico, ma bidirezionale, con un apporto crescente da parte dei partecipanti; in ciò sono utili non solo i classici question time – non tutti amano parlare in pubblico – ma anche le sessioni d’approfondimento a gruppi ristretti o le sessioni interattive online di prosieguo». E sul fronte degli eventi relazionali classici? «Premesso che ogni evento è relazionale – chiarisce Bartolucci – e assodato che se ben costruito contribuisce al miglioramento della percezione del brand aziendale come al rapporto dei partecipanti con i loro referenti interni, anche per quelli esclusivamente relazionali il focus sui contenuti è strenuo, frutto di un’intensa cooperazione fra i diversi reparti aziendali e la comunicazione. La cena conviviale in sé ha fatto il suo

tempo, bisogna incuriosire, creare nuovi spunti, proporre location e programmi inediti. L’evento sportivo o spettacolare di richiamo ha il suo charme, ma ancora più apprezzati sono piccoli eventi-chicca di grande ricercatezza che noi leghiamo per lo più all’arte e alla cultura – come la visita di Villa Panza a Varese e della sua galleria d’arte contemporanea, con la guida del curatore del bene grazie anche alla partnership tra CWT e FAI – o alla riscoperta di luoghi che hanno avuto un ruolo nell’evoluzione delle nostre città come la Fornace Curti sui Navigli, a Milano: ora atelier per pittori, scultori e ceramisti in cui i nostri ospiti recentemente hanno sperimentato di persona il piacere di modellare l’argilla. CHI NASCE TONDO, A VOLTE MUORE QUADRATO A questo punto una riflessione si impone: se l’attivismo nel settore eventi dei colossi del business travel darà effettivamente buoni frutti, consolidando la percezione di queste società anche come alternativa alle tradizionali agenzie d’eventi, se riusciranno a rafforzarsi per ciò che riguarda gli aspetti creativi e strategici, lanceranno una concorrenza temibile anche ai big del settore. Ai quali va chiesto – e glielo chiederemo – come pensano di rispondere a questi “nati tondi” che si stanno evidentemente “inquadrando” nel Mice.

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UNA NUOVA SFUMATURA DI LUSSO A ROMA Un nuovo indirizzo d’elezione arricchisce lo splendore senza tempo della città Eterna: Gran Meliá Rome Villa Agrippina, eccellenza spagnola nel cuore della Capitale. A pochi passi dal Vaticano, questo nuovo urban resort osserva le acque del Tevere dall’invidiabile posizione sulle pendici del Gianicolo. Una sorprendente Villa-museo circondata dai celebri Orti Domiziani, immersa in un’oasi di aranci e piante profumate che offre 116 camere e suite, raffinatissime esperienze gourmet, 2 piscine e l’impeccabile piacere aggiuntivo della YHI Wellness. Lasciati sedurre dall’eccellenza dei sofisticati servizi RedGlove, respira il fascino dell’Antica Roma, per un viaggio oltre ogni aspettativa. Per prenotare contatta la tua agenzia di viaggio di fiducia, oppure chiama il numero +39 06 925901 / redglove.gran.melia.rome@melia.com. Prenota online sul sito granmeliarome.com.

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Bisogna recuperare il significato originale di incentivazione! Ecco perché devono tornare in campo i professionisti dell’incentive: per dimostrare il valore di questa misconosciuta leva del marketing. Che non ha niente a che fare con i viaggetti da catalogo ALESSANDRA BOIARDI

uando eravamo piccoli ci dicevano che se fossimo stati particolarmenQ te ubbidienti avremmo potuto mangiare il nostro gelato preferito. Poi siamo andati a scuola e il premio per un bel voto era un’ora di gioco in più con gli

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amichetti. Perfino all’università sono stati introdotti i cosiddetti crediti formativi, che hanno stimolato la voglia degli studenti a impegnarsi, oltre allo studio, in contesti diversi per accumulare un più alto punteggio. Il meccanismo è sempre quello: se un voto sufficiente è necessario per passare l’anno, l’8 è meglio e ti motivo perché tu prenda il massimo dei voti. Ecco il verbo giusto: motivare. Un sinonimo? Incentivare. CHE CONFUSIONE! Diciamolo in un altro modo. L’incentivazione è quella attività di marketing connessa al miglioramento della produttività delle risorse umane attraverso il principio della gratificazione dell’individuo. E l’incentivazione è sinonimo di motivazione, promozione. Fin qui tutto chiaro, non lo è altrettanto però il procedimento secondo il quale si è persa nel tempo la “bussola” nel mare dell’incentivazione: quello che nasceva come programma strutturato e leva di marketing ha virato a un certo punto verso un orizzonte semmai più facile da raggiungere, ma decisamente chiuso. E così, perso in percorsi alternativi – vere e proprie scorciatoie? –, il programma d’incentivazione è stato fatto spesso coincidere con il viaggio incentive “a catalogo”: basta comprare i biglietti


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HOT TOPICS la provocazione

aerei verso una bella destinazione, possibilmente esotica, prenotare un resort con spa e spiaggia privata, magari un’attività di team building che più che altro è intrattenimento e il gioco è fatto: voilà, l’incentives sont faits! Spiace dirlo, ma non è che sia proprio così. Lo conferma Luca Corsi, responsabile comunicazione ed eventi di Vorkwerk Folletto: «Se si parte dal presupposto che l’incentivazione sia uno strumento per gratificare la forza vendite, dipendenti e collaboratori è chiaro che non lo si possa ridurre a un viaggio incentive. Bello il viaggio da catalogo, arricchito da un’ottima cena di gala e da un’escursione, ma non può essere tutto lì. C’è troppa confusione tra incentivazione e viaggio incentive: il viaggio è uno degli strumenti di comunicazione, importante certo, ma che non può esaurirsi con il ritorno a casa. Un programma incentive è come un contenitore, dentro si trovano tutte quelle “valorialità” che si vogliono trasmettere alle risorse umane. Gioco di squadra, affiatamento tra le persone, veicolazione di contenuti aziendali sono quello che ci devi trovare dentro». STORIA DI UN EVENT MANAGER... ...AHINOI, MAI NATO! Uno solo dunque l’auspicio: far tornare lo strumento incentivazione nelle mani di professionisti veri. «Il problema di fondo – continua Corsi – è secondo me culturale. La si potrebbe definire una vecchia questione, ma evidentemente di difficilissima risoluzione: manca una figura professionale di riferimento, l’event manager. È lui a conoscere sia il mercato dal punto di vista strutturale sia i temi dell’incentivazione. Purtroppo però, pensando all’event manager, mi viene in mente il titolo di un libro di

Oriana Fallaci: “Storia di un bambino mai nato”. L’event manager non è proprio mai nato in Italia, e sarebbe troppo comodo dare la colpa alla situazione contingente. Certo il momento non è propizio, è innegabile, ma a volte si utilizzano le difficoltà dei nostri tempi come scusa per celare carenze strutturali. Il mondo accademico non ci aiuta, all’interno degli atenei le facoltà di comunicazione non prevedono indirizzi specifici in questo senso». Non è del resto nostra intenzione demonizzare viaggi incentive e team builiding in quanto tali, che anzi rimangono, se ben contestualizzati, momenti interessanti di socializzazione. E se la crisi fa davvero sentire i suoi effetti, lo fa secondo Corsi soprattutto sulle preferenze dei premi: «Oggi attirano di più le gratificazioni che interessano le tasche di dipendenti e forza vendita: buoni carburante, buoni spesa, oggetti tecnologici come smartphone e tablet, e così via. Assolutamente da evitare il premio in denaro. Il viaggio incentive presuppone invece un impegno di tempo, e anche di denaro – chi rinuncia a un po’ di shopping almeno per i souvenir? – che a volte complica un po’ l’effetto motivante, ma certo è uno degli strumenti più efficaci dal punto di vista del fattore umano, del senso di partecipazione, e così via. L’oggetto, dal canto suo, anche se arriva naturalmente dopo un percorso promozionale, ha un controvalore che si percepisce immediatamente». SE NON ORA, QUANDO? «Va fatta una distinzione – è l’opinione di Giancarlo Giumelli, presidente della Giumelli & Associati – perché alcune aziende utilizzano effettivamente la tecnica dell’incentivazione come un’im-

LUCA CORSI responsabile comunicazione ed eventi di Vorkwerk Folletto «Il problema di fondo è culturale. La si potrebbe definire una vecchia questione, ma evidentemente di difficilissima risoluzione: manca una figura professionale di riferimento, l’event manager»

GIANCARLO GIUMELLI presidente Giumelli & Associati «L’incentivazione serve ad aumentare le vendite, vogliamo farla in tempi di vacche grasse? A cosa serve? L’incentivazione è la tecnica del marketing che dà i migliori risultati proprio nei momenti di crisi.»

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RODOLFO MUSCO presidente Motivation and Events «Se oggi la produttività è una questione di vita o di morte, in troppi non comprendono il fondamentale ruolo della motivazione e non sono capaci di trasformarla da costo a beneficio»

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portante leva del marketing, altre non sono ancora su questa lunghezza d’onda. In generale comunque, non credo che ci sia una grande cultura nelle aziende sull’argomento». E se allora siamo tutti d’accordo che l’incentivazione non si esaurisca nel viaggio incentive, i programmi dovrebbero essere articolati su diversi livelli di comunicazione. «Non c’è dubbio – conferma Giumelli – che parte della confusione che si trova nei clienti sia dovuta alla confusione dell’offerta agenziale. Troppi improvvisati cavalcano questo mercato, d’altronde se esistono clienti disposti ad assegnare i loro budget a semplici consulenti senza nemmeno una struttura o una storia, fanno bene a improvvisarsi». L’incentivazione però è una cosa seria: è un investimento anche al tempo della crisi, o meglio, soprattutto al tempo della crisi? Non ha dubbi Giumelli: «E quando se no? L’incentivazione serve ad aumentare le vendite, vogliamo farla in tempi di vacche grasse? A cosa serve? L’incentivazione è la tecnica del marketing che dà i migliori risultati nei momenti di crisi. Ma non lo dica in giro, non se ne ancora accorto nessuno!». Nel mare magnum dell’incentivazione troppo spazio è stato lasciato agli improvvisati. Il risultato è un depauperamento di un intero settore. Se ne rammarica Rodolfo Musco, presidente di Motivation & Events: «La despecializzazione è un crimine che commettiamo tutti quanti, a volte semplicemente quando utilizziamo impropriamente la

parola evento. Pensateci: ogni incontro di lavoro, convention, kick off che dir si voglia è chiamato impropriamente evento. Eppure anche un aereo che cade nell’oceano o la nascita di un bambino sono eventi. Anche la terminologia insomma è importante: Mice una volta era acronimo di meeting, incentive, convention ed exhibitions, ora l’ultima “e” sta per eventi… Così è difficile capirsi… Nel nostro settore siamo ancora ai tempi preistorici, eppure noi stessi quando abbiamo un problema di salute vogliamo essere curati da specialisti». UNA DEFINIZIONE DA MANUALE: PRODUTTIVITÀ E MOTIVAZIONE Se si è perso il significato primo di incentivazione, cerchiamo allora di mettere un po’ d’ordine. Ci aiuta Musco: «Il termine incentivazione deriva dal verbo incendo, che significa infiammare. L’incentivazione è l’elemento necessario per richiamare l’attenzione, eccitare gli animi, lavorare sul processo di motivazione, di modifica del fattore interno. Adesso va di moda confondere le idee con attività come il team building, come se facendo fare a tutti delle cose tutti uguali insieme… un crimine enorme! C’è un bisogno assoluto di recuperare il significato di incentivazione per generare produttività, occorre conoscere da vicino i principi che vi sottendono. Come il principio dell’intelletto che porta ad avere il massimo con il minimo mezzo. Persone il cui lavoro prevede un lavoro tutto sommato di routine in ufficio, a un certo punto applica, senza malizia e secondo questo principio, un’aliquota sempre più bassa delle proprie facoltà intellettive. Incentivare, e cioè “eccitare gli animi” è indispensabile perché si passi dall’utilizzo del trenta per cento di facoltà intellettive al doppio. Inoltre, se ogni azienda (pubblica e privata) è un sistema è chiaro che la collaborazione di tutti diventa indispensabile. E se oggi la produttività è una questione di vita o di morte, in troppi non comprendono il fondamentale ruolo della motivazione, non sono capaci di trasformarla da costo a beneficio. E anche chi investe in incentivazione, propone spesso le stesse cose. Tutto ciò accade soprattutto se ci si affida a pseudo-professionisti».


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HOTEL CASALEÈILLUOGOIDEALEPERAVEREUNSUCCESSOGARANTITO Il complesso del “Casale”, nell’entroterra marchigiano, a pochi chilometri dalla costa adriatica e dalla medievale Ascoli Piceno, è incastonato tra i colori delle cime appenniniche e quelli delle palme esotiche. La struttura è stata ricavata dal restauro di un antico borgo, preservandone l’elevato valore artistico. La location ideale per meeting, congressi, sfilate di moda, conferenze e team building. Dotato di 23 meeting room di diverse dimensioni e di un elegante auditorium in grado di ospitare fino 1.200 persone, inaugurato nel 2009. Tutti gli spazi sono equipaggiati con tecnologia di ultima generazione, per soddisfare qualsiasi richiesta.


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Al diavolo i preventivi! i contattano, magari all’ultimo momento, e ti chiedono un pre«T ventivo dettagliato per un meeting di 15 persone. Senza avere indicazioni di budget, tu ti attivi e inoltri le richieste ad alberghi, ristoranti e cerchi di raccogliere rapidamente tutto le informazioni necessarie. Poi vieni sapere, e nemmeno direttamente, che il tuo preventivo è stato scartato, per qualche manciata di euro». Lo sfogo è di un professionista del settore che denuncia a Meeting e Congressi il malcostume oramai fin troppo diffuso per cui le agenzie (e le aziende) richiedono preventivi dettagliati a un numero che potremmo definire esagerato (e comunque sempre superiore a tre) di possibili interlocutori, basandosi poi per la scelta su un mero fattore economico. Come dire: mi fai risparmiare 10 euro? Sei il migliore!

Aziende e agenzie chiedono preventivi come se piovesse. Ma la cosa grave è che la scelta del servizio non tiene mai conto della professionalità e del know how coinvolti. Si vuole solo risparmiare, e spesso nemmeno ci si riesce A tutto discapito, si intende, di almeno due fattori: la professionalità e il rispetto del lavoro altrui. Sì, perché chi considera il tempo che ci vuole a fare un preventivo come si deve? E chi valuta l’effettivo risparmio se si sceglie un hotel meno costoso ma così decentrato da richiedere spostamenti aggiuntivi? Si potrebbe allora iniziare a evidenziare il problema da un’altra angolazione: comprendere il valore dell’esperienza di professionisti, che non si misura nel possibile – e spesso solo apparente – risparmio generato.

ALESSANDRA BOIARDI

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HOT TOPICS la denuncia

ALAN PINI fondatore e ceo di Teknocongress «Gli errori nelle richieste di preventivo non sono che la conseguenza del malvezzo di considerare gli specialisti dell’event making dei meri “fornitori”, non valutandone l’esperienza e il know how»

MARISA SARTORI amministratore unico di Sistema Congressi «Oltre a chiedere i costi dei servizi, il richiedente dovrebbe valutare la professionalità e la consistenza della struttura. Sembra che a nessuno interessi se a fare il lavoro sarà poi un professionista esperto o uno stagiaire»

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REAZIONE A CATENA Un problema di “atteggiamento”dunque, come sottolinea Alan Pini, fondatore e ceo di Teknocongress: «Io sono il rappresentante di una funzione della filiera congressuale che si ritrova quasi sempre alla fine della catena dei servizi e pressoché nella totalità dei casi deve prendere azione a ridosso degli eventi. Molti, in verità troppi, ci considerano non per quello che siamo, cioè partner a tutto tondo nella creazione degli eventi, bensì semplici fornitori. La maggior parte del lato “domanda” del mercato ci percepisce come aziende che semplicemente “forniscono” delle cose, dimenticando l’importante apporto di esperienza e di know how – non solo tecnico – che persone di lungo corso come noi sono in grado di dare. Gli errori nella gestione delle richieste di preventivo non sono che la conseguenza di questo stato di cose, che per la verità coinvolge anche figure come le agenzie e le Dmc, poste un gradino al di sopra nella gerarchia di filiera perché più spesso a contatto col cliente finale».

avremmo bisogno già in sede di gara. Ci spediscono “liste della spesa” prive dei dettagli indispensabili a definire quantità, qualità e gli stessi costi. Per cui non è nemmeno vero che noi “diamo il massimo”. Sì, ci spacchiamo la schiena a riempire ogni voce punto per punto, ma non forniamo affatto il meglio di noi stessi. Magari fossimo messi nelle condizioni di farlo: faticheremmo di più ma anche più volentieri. È il gatto che si morde la coda. L’unica soluzione, previa la presa d’atto del nostro ruolo di partner sta nella comunicazione tra noi e il committente, e ciò non per soddisfare un obiettivo utilitaristico bensì affinché le parti possano raccontarsi l’una all’altra». Gli fa eco Marisa Sartori, amministratore unico di Sistema Congressi: «Oltre a chiedere i costi dei servizi, il richiedente dovrebbe valutare la professionalità e la consistenza della struttura. Sembra che a nessuno interessi se a fare il lavoro sarà poi un professionista esperto o uno stagiaire, con tutto il rispetto per questa categoria, si intende…».

MANCA LA COMUNICAZIONE Sembra insomma di essere al supermercato – o meglio al discount – quando si tratta di preventivi: la mera compilazione di Rfp (request for proposal) si riduce a voci che vanno riempite in maniera acritica. E ne risente una professionalità che rimane “ingabbiata” in procedure cieche: «La mancanza di contatto tra i professionisti della filiera – conclude Pini – spiega per quale motivo le aziende (ma anche le agenzie, quando sono loro a muoversi) deleghino alla compilazione delle Rfp persone giovani o inesperte, a volte persino stagisti, privi di qualsiasi bagaglio tecnico e dunque lungi dal poterci fornire il brief di cui

MANUALE DI AUTODIFESA Certo, qualche accorgimento per evitare di incappare in possibili committenti che già promettono male dal primo approccio esiste. Diffidare per esempio di richieste di preventivi provenienti da mail generiche, peggio ancora se si ricevono in “copia conoscenza nascosta”: il committente si deve presentare e soprattutto deve introdurre in modo chiaro l’evento per il quale richiede il progetto. «In mancanza di questi elementi – avvisa Marisa Sartori – meglio perdere un interlocutore che non dimostra rispetto né per noi, né per il suo evento. Per non avere brutte sorprese, è importante fare una valutazione molto attenta delle richieste. Ma vorrei avere un po’ di ottimismo: per fortuna infatti esistono ancora clienti lungimiranti, che ci considerano partner nell'obiettivo di realizzare il miglior evento possibile al costo più ragionevole. Gli altri, devo dire, non mi interessano».


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Lo sport fa bene... anche a chi non lo fa Il disegno di legge sugli stadi in Italia sembra andare a buon fine. Una volta approvato, anche gli spazi espositivi entreranno in un “trend” che negli Usa è già diventato una corsa all’oro. Con sorprendenti ricadute economiche anche sulla meeting industry. Abbiamo di che imparare dal nostro corrispondente negli Usa DOMENICO MATARAZZO

ra gli europei di calcio, gli scandali sulle scommesse, le Olimpiadi e le T vacanze estive è passata un po’ in sordina la buona accoglienza che sta avendo il disegno di legge sugli stadi in Italia. Una legge che quando sarà approvata – questione di poco –, promuoverà lo sviluppo di impianti sportivi non solamente indirizzati ai professionisti, ma anche ai giovani e molto probabilmente alle scuole. L’esperienza americana dimostra che se questo scenario si realizzerà, si creeranno opportunità anche per il mercato degli eventi. O almeno per quella tipologia di eventi che fa dello sport l’elemento catalizzante. Certo, non sarà Mice in senso stretto, ma gli americani non hanno mai ragionato in termini di definizioni statiche e immutabili nel tempo. Che sia il caso di cambiare registro anche da noi? OWENSBORO, CAPITALE DEGLI EVENTI SPORTIVI Negli Usa, giusto per citare un caso eclatante, la piccola città di Owensboro, nel Kentucky (57mila abitanti mal contati), nel 2001 ha utilizzato un finanziamento

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pubblico di 400mila dollari per rimodernare i suoi campi da softball, uno degli sport più popolari tra i giovani americani. A completamento dei lavori, la città ha ospitato 52 squadre femminili per un torneo nazionale nella stessa disciplina e ha attirato centinaia di giocatori e migliaia di familiari che hanno riempito gli hotel della città. Si è trattato del primo evento del genere, ma è bastato per avere l’intera offerta di alberghi, ristoranti e strutture turistiche locali compatta nel sollecitare le autorità per organizzare più eventi di questo tipo. La città quindi ha investito più di due


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milioni di dollari per costruire nuove strutture, tra cui quattro campi da calcio (sia per football americano sia per il calcio “europeo”) e 18 campi da baseball. L’anno successivo le nuove strutture hanno ospitato 41 tornei itineranti, per un totale di 60mila visitatori e introiti nelle casse della città pari a 19 milioni di dollari ripartiti tra hotel, ristoranti e altre attività legate al tempo libero. Sulla scia di questi nuovi introiti la cittadina di Owensboro ha avviato un progetto di rivitalizzazione del centro cittadino che include anche un convention center da 40 milioni di dollari che sarà completato nel dicembre 2013. IL TRIANGOLO FAMIGLIA-SPORT-MICE Il segmento dei viaggi legati allo sport giovanile negli Usa vale circa sette miliardi di dollari, ovvero meno del dieci per cento dell’industria del turismo familiare, ma ha una crescita costante che si aggira intorno al 3-5 percento l’anno, maggiore che in altri segmenti. Il settore inoltre non risente di recessioni dato che da un lato l’attività sportiva è diventata parte della routine delle famiglie, dall’altro i viaggi legati allo sport, soprattutto in tempo di crisi, vengono vissuti dalle stes-

se famiglie come un’alternativa alle vacanze. Questo segmento offre anche opportunità alle aziende che vogliono comunicare soprattutto a livello locale. Infatti i vari comitati sportivi sono in gara loro stessi per ottenere sponsorizzazioni. Oltre a fornire soldi e attrezzatture gli sponsor spesso affittano gli spazi espositivi locali per organizzare eventi per i propri clienti. Il trend sembra continuerà anche nel prossimo futuro. L’ultima indagine della Sport and Goods Manufacturing Association, che fornisce anche i dati del settore, rivela che i giovani di oggi universalmente classificati come Generation Y hanno una doppia probabilità di essere parte di una squadra sportiva rispetto ai giovani della generazione precedente. Generation Y infatti è la generazione dei social network, sempre connessa e, come tale, più propensa a essere parte di un team rispetto agli “individualisti” della Generation X. Negli Stati Uniti, soprattutto nel sud dove il clima è clemente per gran parte dell’anno, si sta quindi assistendo a una proliferazione di impianti sportivi sviluppati da città anche di piccole dimensioni che vogliono generare nuove fonti di reddito. FINANZIAMENTI: UN BUSINESS MODEL TUTTO NUOVO Il binomio sport ed eventi sta dando vita a un nuovo modello di business, finanziato tra l’altro dalla filiera dell’offerta (seppur inizialmente obtorto collo). Poco distante da Nashville, infatti, la piccola cittadina di Elizabethtown ha inaugurato lo scorso luglio uno spazio di circa 600mila metri quadrati con circa 30 campi sportivi e chiamato Elizabethtown Sports Park. Si tratta di un investimento di 29 milioni di dollari che ha portato 12 campi da baseball, dieci campi da football con erbetta inglese e due campi con terreno sintetico per atleti con disabilità. Il tutto è circondato da piste ciclabili e pedonali e con un’illuminazione tipica dei grandi eventi. Chi non vorrà passare l’intero periodo a guardare partitelle varie può invece scegliere tra sei punti di ristorazione e quattro parchi giochi. Sponsor e aziende locali a loro volta avranno presto a disposizione nuovi spazi per meeting grazie a nuovi alberghi che saranno aperti per aumentare l’offerta delle 1.500 stanze già esistenti. L’intera area inoltre consentirà l’accesso gratuito a internet e ciò aprirà nuove opportunità. Infatti gli eventi o i relativi aggiornamenti potranno essere trasmessi in streaming, con opportunità per investimenti pubblicitari. Nello stesso tempo le famiglie possono liberamente accedere ai loro contenuti e soprattutto ai loro social network ed ecco quindi che una partitella di calcetto in una minuscola città può immediatamente diventare un evento globale.

In Usa, i convention center sono in prima fila nelle gare per l’assegnazione di queste nuove manifestazioni, avendo una struttura modulare, impianti audio, luci e servizi di ristorazione che possono essere facilmente posizionati per eventi sportivi

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Elizabethtown Sports Park è stato finanziato da una tassa sulle vendite imposta ai ristoranti a partire dal 2007 e ha generato più di due milioni di dollari l’anno. In origine ci furono molte critiche sulla tassa applicata, ma ora ristoranti e autorità locali contano di recuperare i costi grazie al maggior afflusso di visitatori. LA CORSA ALL’ORO Tra i primi a rendersi conto dell’importanza dello sport giovanile dal punto di vista economico e a cui si può fare riferimento è la Walt Disney Company. Chi organizzava conferenze presso gli hotel in Lake Buena Vista in Florida, sede dei parchi della Disney, per esempio, poteva usare le strutture sportive adiacenti per giocare a golf o partecipare ad altre attività incentive. E già nel 2008 la Disney spendeva 100 milioni di dollari per rimodernare e ampliare le stesse strutture che ora ospitano eventi di richiamo nazionale in 60 tipi di sport, dalle leghe minori, ai campionati di cheerleading nonché gli allenamenti dei campioni di baseball. Ma ora che le città hanno scoperto questa risorsa è nata una nuova corsa all’oro, con tanto di aste per accaparrarsi i tornei giovanili. La candidatura in genere comprende un’offerta sportiva, curata da un apposito Sport Council, nonché un’offerta turistica sia familiare che business curata dal Convention Visitor Bureau locale. Anche i convention center cittadini si mettono in gara per questi nuovi eventi dato che hanno una struttura modulare, impianti audio e luci e servizi di ristorazione che possono essere facilmente posizionati per eventi sportivi. Ocean Center in Daytona Beach per esempio l’agosto scorso ha ospitato convention nel settore del trattamento delle acque, dell’oggettistica, della medicina, ma tra un evento professionale e l’altro si sono avuti campionati di basket, pallavolo e paracadustismo. Dato che la struttura si trova a 400 metri dal mare inoltre, si sta ora proponendo come meta per sport outdoor e acquatici in particolare. Dal canto suo, invece, Fordpark a Beau-

mont, in Texas, ha un’area espositiva piuttosto ridotta, con otto sale riunioni e uno spazio per esposizioni pari a 5mila metri quadrati ma quest’area è sempre occupata dato che la stessa struttura è affiancata dalla Ford Arena e dalla Ford Midway. Le due strutture ospitano ogni settimana attività che vanno dai tornei giovanili di arti marziali alle gare di rodeo professionali. Attività che di fatto duplicano l’area espositiva del Ford Exhibit Hall da 5mila a 10mila metri quadrati.

Elizabethtown Sports Park è stato finanziato da una tassa sulle vendite imposta ai ristoranti nel 2007. In origine ci furono molte critiche, ma ora ristoranti e autorità locali contano di recuperare i costi grazie al maggior afflusso di visitatori

E L’ITALIA RESTA A GUARDARE? In Italia manca il volume di squadre e di attività che in America generano le high-school ed è proprio su questo che il ministro dello Sport vuole intervenire. Durante la presentazione del Libro Bianco dello Sport Italiano intitolato “Sport-Italia 2020”, realizzato dal Coni, il ministro degli Affari regionali, Turismo e Sport, Piero Gnudi, ha ricordato che: «Il compito del ministero è quello di allargare la pratica sportiva, ma è un obiettivo che per essere raggiunto richiede molti anni. Fondamentale però è incidere nella scuola perché è lì che i ragazzi devono fare sport ed è proprio lì che invece manca». Un dato allarmante dallo stesso studio è quello relativo alla pratica sportiva in Italia che aumenta oltre i 40 anni, mentre è in calo nella fascia di età 15-25, una fascia ovviamente attirata da videogame e computer.

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Anche i planner piangono

Team experience, story telling e macchina da presa sono da tempo un triangolo efficace nella comunicazione e formazione aziendale. Ma adesso è arrivato un nuovo format: la soap opera! Diverte, fa uscire dagli schemi e aiuta a mettersi in gioco nelle dinamiche di gruppo MATTEO ROCCA

na delle tecniche preferite dalle imprese per veicolare i propri mesU saggi è senz’altro lo story telling. Dalla pubblicità di prodotto al brand management, dalla comunicazione interna alla gestione delle relazioni pubbliche, tutto viene sempre più raccontato: creare una storia è in molti casi il modo più diretto ed efficace per catturare l’attenzione, coinvolgere l’uditorio e stimolarne la curiosità e la fantasia. Anche il mondo della formazione aziendale e del coaching ha imparato da tempo a servirsi del potere delle storie per rendere i suoi messaggi sempre più efficaci. Action-theatre, cene con delitto,

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cacce al tesoro, realizzazione di film: in tutti questi casi il coinvolgimento diretto all’interno di una narrazione creativa ha lo scopo di incentivare la carica emotiva dei partecipanti.

SUGGESTIONI DI CELLULOIDE Sappiamo bene quanto l’industria degli eventi si stia mostrando sempre più interessata alle suggestioni provenienti dal piccolo schermo per arricchire e diversificare i propri format: i talent show, le sfide gastronomiche e i telequiz, già punte di diamante dell’intrattenimento televisivo, possono trasformarsi in altrettante occasioni per fare gruppo. Un ulteriore passo in questa direzione è rappresentato dal popolarissimo mondo delle fiction, delle serie a puntate e delle soap opera: un modo avvincente e innovativo per divertirsi e mettersi in gioco. E se il divertimento è da sempre ritenuto uno degli ingredienti essenziali del team building, è anche perché il suo autentico scopo è proprio


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quello di estraniare e allontanare per un po’ dalla norma e dalla consuetudine (dal latino de-vertere, per l’appunto). Permettere alle persone di vivere un’esperienza diversa e imparare qualcosa su se stessi e sugli altri – per poi fare ritorno alla realtà lavorativa di tutti i giorni con una migliore conoscenza delle potenzialità del gruppo – è uno degli strumenti più efficaci per garantire coesione ed equilibrio e per sviluppare un mood collaborativo all’interno delle aziende. LE STORIE INFINITE Le storie ci seducono e ci appassionano fin dalla primissima infanzia, e non smettono mai di esercitare il loro irresistibile potere di attrazione. Sotto qualunque forma si presentino – fiaba, romanzo, fumetto, videogioco o gioco di ruolo, film o telefilm – le storie sono sempre presenti nella nostra vita di tutti i giorni. Non solo: più sono complesse, lunghe, elaborate, ricche di personaggi e di vicende intricate, più forte è l’attrazione che sono capaci di esercitare. Lo sapeva bene Sherazade, che intrattenne il Sultano con i suoi variopinti racconti per ben Mille e una notte; ma lo sanno altrettanto bene i moderni professionisti del cinema, divenuti ormai abilissimi nell’intrecciare trame complicate capaci di inchiodare davanti allo schermo milioni di fan per molto più tempo – anni e anni –, come dimostra il successo delle maxi serie televisive alla Lost. Ma se si parla di intrecci televisivi, non c’è ombra di dubbio che il ruolo di regina indiscussa del reame delle fiction spetti a lei: la soap opera, ovvero il grande dramma passionale sceneggiato attraverso un numero di puntate indeterminato dal finale sempre aperto, in cui tutto può accadere purché la storia non si interrompa. Gli spettatori sanno bene che non c’è limite ai colpi di scena a cui gli autori possono ricorrere per tenere in vita la loro trama: personaggi scomparsi che ritornano, imprevedibili scambi di persona, tradimenti, naufragi, lotte tra famiglie e chi più ne ha più ne metta. Le telenovele sono storie perennemente aperte, ed è impressionante osservare la loro capacità di durare nel tempo: se vi sembrano tante le 25 stagioni e le oltre seimila puntate di Beautiful, cosa dire allora di Sentieri, andata in onda negli Stati Uniti per ben 72 anni? Sì, avete letto bene: la prima puntata venne trasmessa alla radio nel 1937, e fino al 2009 ha continuato a stabilire record di share.

bilitate” da critici e psicologi, che le hanno studiate per poterne comprendere il successo. Un format che funziona, dunque, un genere che continua a piacere e a fidelizzare milioni di spettatori anno dopo anno, addirittura intere generazioni. Ed eccoci giunti al punto: se la struttura della soap opera, per definizione, richiede una gran dose di creatività, spregiudicatezza inventiva e capacità di giocare con ruoli e personaggi, ecco che ci sono tutti gli elementi per ricavarne un team game originale, trasversale e stimolante, adatto a coinvolgere tutti e a rendere più fluide le relazioni tra i componenti di un gruppo di lavoro. Come ci spiega Claudio De Sanctis, amministratore delegato di Eventi Doc, il cinema è una delle metafore più apprezzate per il team building, proprio per la sua capacità di coinvolgere in modo trasversale tutti i componenti di una realtà aziendale, dal presidente al magazziniere: «In base alla mia esperienza posso dire che si tratta di un format di enorme successo, che si adatta bene a tutte le esigenze e che ha costi contenuti; un dettaglio che spesso sorprende, ma è vero: non sono necessari grandi budget per produrre un piccolo film. Possiamo organizzare eventi con un centinaio di persone che si trasformano in attori per un giorno, fornendogli l’attrezzatura necessaria, un canovaccio di partenza e intervenendo per facilitarli nei diversi step di messa in scena. Per gruppi più contenuti c’è poi l’alternativa del doppiaggio: in sala, con cuffia e microfono, si dà voce a spezzoni tratti da film o serie televisive e il divertimento è assicurato. E sì, devo dire che anche le soap opera piacciono molto».

CLAUDIO DE SANCTIS, ad di Eventi Doc: «Cinema e team building sono un binomio di enorme successo, che si adatta bene a tutte le esigenze e che ha costi contenuti; un dettaglio che spesso sorprende, ma è vero: non sono necessari grandi budget per produrre un piccolo film»

DALLE STALLE ALLE STELLE Considerate a lungo un prodotto di basso livello dell’industria televisiva, le soap opera sono state per così dire “ria-

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Con le “telenovelas aziendali” i partecipanti sono chiamati a ideare, scrivere e mettere in scena la puntata di una soap interamente sviluppata da loro sulla base di un semplice canovaccio di partenza

Mettere in scena una soap non presenta alcuna difficoltà ulteriore rispetto agli altri generi; anzi, data la prevalenza di ambientazioni interne, viene meno anche la problematicità della location, che secondo De Sanctis è comunque relativa: «Per eventi di questo tipo è possibile appoggiarsi ai parchi a tema cinematografico, che offrono diverse tipologie di set permanenti per diversi generi di film». Un altro vantaggio decisivo della produzione di film o soap opera aziendali è rappresentato dal follow-up, cioè dalla proiezione pubblica del girato nel corso di una cena di gala strutturata come una premiére cinematografica. L’AZIENDA COME TELENOVELA Quella delle telenovele non è solo un’idea: si tratta di una realtà già presen-

RIECCO DALLAS, 35 ANNI DOPO Il ranch texano di Southfork, i palazzoni in vetrocemento di Dallas, gli intrighi al limite dell’inverosimile della famiglia Ewinge, il sorriso canagliesco del perfido J.R. e sullo sfondo pozzi petroliferi,

fiumi di denaro, jet privati e lifestyle da veri ricchi. Era il 1981 ed era così che l’Italia della sora Lella “scopriva” finalmente l’America, guardandola da vicino, da dentro per così dire, attraverso la lente delle tv in bianco e nero. E adesso, dal 30 ottobre su Canale 5, 35 anni dopo la prima puntata (la serie fu trasmessa negli Usa dal 1978 al 1991), rieccoli qui gli Ewinge, con le stesse facce di allora, lifting a parte: Linda Gray sarà ancora Sue Ellen, Larry Hagman presterà di nuovo il volto a J.R. e Patrick Duffy tornerà a vestire i panni di Bobby, il primo “pagano” morto e risorto che la celluloide abbia mai immortalato (termine più che mai corretto). La sceneggiatura non sarà un remake dell’originale ma riprenderà la storia proprio dove si era fermata. Ve lo ricordate dove? J.R. stava per suicidarsi, ma poi... deve averci ripensato su: già allora intuiva, forse, che sarebbe arrivata la moda dei sequel.

te da alcuni anni all’estero, in particolare nel Regno Unito, dove alcune agenzie hanno messo a catalogo il soap opera team building, un’interessante variazione sul tema rispetto agli altri format a sfondo cinematografico o teatrale. Sul piano pratico, i partecipanti sono chiamati a ideare, scrivere e mettere in scena la puntata di una soap interamente sviluppata da loro sulla base di un semplice canovaccio di partenza. Gli organizzatori mettono a disposizione il set, le attrezzature e i costumi, e guidano il team attraverso le diverse fasi della progettazione, dalla stesura dello screenplay all’assegnazione dei ruoli, fino al fatidico ciak. Sul piano formativo e motivazionale, un’attività di questo tipo ha l’innegabile vantaggio di indurre i partecipanti a collaborare tra loro, e soprattutto quello di stimolare il singolo a superare eventuali imbarazzi e rigidità, facendosi coinvolgere dal clima di leggerezza e complicità che si crea spontaneamente tra gli astanti. Tra le diverse tipologie di workshop televisivo adatte a intrattenere e motivare l’equipe – come la realizzazione di trailer, spot e videoclip –, la company soap opera sembra prestarsi particolarmente bene anche per un’altra ragione. Il fatto di recitare scene inevitabilmente cariche di pathos e di romanticismo fin sopra le righe induce facilmente al gioco e al divertimento, mentre l’imbarazzo si scarica in una risata generale. Se non siete ancora convinti, provate a immaginare di interpretare un dialogo melodrammatico in perfetto stile Beautiful insieme al vostro compagno di scrivania, o di riscrivere una puntata di Dallas con il vostro capo nei panni di J.R. C’è poi un ulteriore aspetto da considerare. Spesso e volentieri gli sceneggiati prendono in prestito ambientazioni, vicende e personaggi tratti dal mondo dell’impresa e della finanza (basti pensare all’italiana Centovetrine), di cui raccontano i conflitti, le rivalità e le riappacificazioni; ecco allora che la messa in scena di una soap ispirata al proprio contesto lavorativo può tramutarsi in un’occasione per giocare e ironizzare con le situazioni concrete e le problematiche caratteristiche della vita dell’azienda, stemperando tensioni e risolvendo i piccoli conflitti latenti che alla lunga rischiano di minare l’atmosfera.


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studiobrand.it

Tutto in un solo desiderio? Hotel Parchi del Garda

Ampi e polifunzionali spazi MICE, con 1700 mq a completa disposizione per eventi di qualsiasi tipo e dimensione come Expo, Show-room, Sfilate, Convention, Meeting, Team-Building e Cene di Gala fino a 600 persone in un’unica sala. Il comfort e i servizi di un Hotel a pochi passi dal Lago di Garda e dalla sua straordinaria offerta turistica, con 233 moderne e accoglienti camere, 3 sale ristorante e una piscina esterna immersa nel verde. E ancora, uno staff di professionisti sempre al tuo fianco per garantirti tutto il supporto necessario, prima, durante e dopo l’evento.

Realizza il tuo desiderio. Tutto in un’unica location. Hotel Parchi del Garda Lazise, Verona • Italy • Tel. +39 045 6499611 • congress@hpdg.it • www.hotelparchidelgarda.it


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TERESA CHIODO

ecnicamente la respirazione non è altro che uno scambio, a livello polT monare, di sostanze gassose. Lo yoga

Up in the air Dopo l’acqua l’aria, che dei quattro elementi è il più versatile: fluido, impalpabile, leggero, volatile. Per il Mice può avere forme e luoghi: architetture trasparenti, altitudine, verticalismo vertiginoso e involucri di vetro che sembrano sospesi nel vuoto

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sostiene invece che oltre all’ossigeno noi assorbiamo dall’aria qualcosa di più: un’energia sottile, con la quale ci carichiamo. L’ossigeno rimanda all’elemento aria che fra retorica e logica scivola in mille rivoli, cangia in mille sfaccettature e sembra non lasciarsi mai afferrare. Rappresenta la linea di demarcazione fra la terra e il cielo, cioè il punto di contatto tra la spiritualità e la materia e, pertanto, in senso lato, indica anche la capacità di sublimazione degli impulsi materialistici. Questo concetto è condiviso anche da Cinzia Galletto, autrice di diversi libri riguardanti le tematiche turistiche nei diversi aspetti sociologici, antropologici e semiotici. Quando in un sistema chiuso come un ufficio manca l’aria, cosa si può fare a parte aprire le finestre? Un momento di decompressione può essere utile per dare ossigeno alle idee? «Quando ci troviamo in una destinazione in cui l’elemento predominate sia l’aria potremmo sentirci particolarmente attenti e mentalmente liberi», sostiene la dottoressa Galletto. «E questa potrebbe essere la condizione ideale per attivare un processo creativo o iniziare un brainstorming per scoprire nuove forme, idee. Tutto quello che si rivolge alla fantasia e all’immaginazione può essere supportato dall’elemento aria. Dagli spazi aperti o dal verde che ci circonda possiamo aprirci al mondo delle idee, e afferrare le intuizioni più pure e le soluzioni più innovative. L’aria, secondo la conoscenza cinese, è Yang, come il fuoco, elemento attivo e maschile. All’aria è collegato un altro simbolo: quello dell’albero. Se guardiamo com’è fatto il nostro sistema polmonare scopriamo che ha la forma di un albero rovesciato: le fronde (i polmoni) in basso e il tronco (trachea) in alto. Ecco che quindi le venue fatte “di aria” sono location immerse nel verde: nel cuore di boschi incontaminati o in luoghi in cui gli alberi possano lasciare fluire i loro arcani insegnamenti. L’albero grazie alla fotosintesi clorofilliana trasforma l’anidride carbonica in ossigeno e diventa un prezioso alleato dell’aria per la nostra respirazione. L’albero quindi, come l’aria, è il simbolo dell’energia vitale di quella forza misteriosa che sta alla base dell’intera esistenza. Ecco perché in termini di spa e trattamenti, all’aria appartengono le destinazioni che si contraddistinguono per l’ossigeno terapia e i trattamenti all’ozono».


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ALTISSIMA, PURISSIMA… Nel tentativo di dare luogo e forma all’elemento aria cercheremo anche di individuare coordinate meno effimere. Le architetture trasparenti per esempio, fatte di vetro o altri materiali, eliminano le barriere visive, fanno entrare la luce e favoriscono una maggior percezione dello spazio aereo. Ne abbiamo diversi esempi in Italia. Quel senso di vertigine, dato da verticalità esasperate e sovrapposizioni di modularità apparentemente senza fine, resta invece una esclusiva delle megalopoli orientali e degli avveniristici States.

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¢ La Nuvola - Roma

www.fuksas.it/lanuvola La Nuvola di Fuksas, cuore del nuovo centro congressi di Roma, sarà aperta al pubblico entro il 31 gennaio 2013. L’opera galleggia su una teca di acciaio e vetro alta 40 metri, larga 70 e lunga 175, e accoglierà il nuovo auditorium per la musica in grado di ospitare circa 2.000 persone. La forma sinuosa e curvilinea dell’auditorium è una citazione del barocco romano, evoca Bernini e Borromini e sembra sospesa nel nulla. Altamente innovativo il materiale della Nuvola: una membrana di fibra di vetro spalmata in silicone in grado di garantire il massimo grado di sicurezza antincendio. Al di sotto, in una struttura su più piani, nascerà una grande piazza con pavimenti in travertino bianco per mostre, installazioni d’arte ed esposizioni, oltre a una sala congressuale modulabile da 6.000 posti.

¢ NH Venezia www.nh-hotels.it L’hotel NH Laguna Palace di Venezia presenta caratteristiche di unicità nella sua fisionomia architettonica. Ha un tetto di vetro, con una superficie equivalente a due campi da calcio, appeso a dieci piloni di oltre 44 metri di altezza. La sua funzione è quella di coprire la darsena privata e di collegare i due hotel: Laguna Palace e Laguna Suites. Scenografica la hall, dai molteplici riflessi delle pareti vetrate, attraverso le quali si possono scorgere le 1

CINZIA GALLETTO, autrice di diversi libri sulle più varie tematiche turistiche: «Tutto quello che si rivolge alla fantasia e all’immaginazione può essere supportato dall’elemento aria. Dagli spazi aperti o dal verde che ci circonda possiamo aprirci al mondo delle idee, e afferrare le intuizioni più pure e le soluzioni più innovative»

1 / La Nuvola di Fuksas, cuore del nuovo centro congressi di Roma, sarà aperta al pubblico entro il 31 gennaio 2013 2 / L’Nh Laguna Palace di Venezia, unico nella sua fisionomia architettonica, caratterizzata da un tetto di vetro, con una superficie equivalente a due campi da calcio

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del soffitto, che raggiunge un’altezza di nove metri e mezzo, e le grandi porte finestre affacciate sui canali da cui filtra una diffusa luce naturale.

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¢ Una Hotel Bologna

www.unahotels.it L’albergo ha uno stile innovativo e contemporaneo espresso in un dialogo fluido e continuo con la città grazie a un’architettura trasparente che rende visibile il suo interno: un salotto scenografico che si sviluppa su tre livelli e che collega e dà accesso alle camere da letto e alle aree del benessere. Un’illuminazione a fibre ottiche, vetro, metallo e colori accesi ricorrono ovunque. L’hotel ha tre aree meeting, un bar e un ristorante. Si trova vicino alla stazione centrale e vicino alla zona fiera e dista dieci minuti a piedi dal centro storico di Bologna.

¢ Tschuggen Grand Hotel

3 / L’Una Hotel Bologna ha un’architettura trasparente che rende visibile il suo interno 4 - 5 / Lo Tschuggen Grand Hotel di Arosa è caratterizzata da un ponte di vetro e nove vele di vetro e acciaio 5 / A Gardaland una nuova tipologia di team building grazie a Raptor, le uniche montagne russe alate d’Italia 7 / L’Aria Resort & Casino di Las Vegas: design contemporaneo, illuminazione naturale, spettacolari pareti in vetro... 8 / I mulini a vento caratterizzano il paesaggio olandese e così lo Zaans Museum, una location perfetta per “ariosi” incontri di lavoro

ondeggianti imbarcazioni ormeggiate lungo il molo. Un ristorante si affaccia su una grande piazza privata, che diviene anche sito per eventi “an plein air”. Al di là delle pareti in cristallo si trova “la promenade” lungo il molo, con la raffinata pavimentazione lignea in teak, perfetta per serate e cocktail estivi. Il Conference Center offre, oltre a un’area di accoglienza di 280 metri quadrati, con accesso diretto dall’esterno che lo rende autonomo, una sala modulare di 660 metri quadrati, con una capacità fino a 750 posti a sedere. Molto apprezzate sono la particolarità 5

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Arosa (Svizzera) - www.tschuggen.ch A un’altitudine di 1.800 metri, lo Tschuggen Grand Hotel di Arosa è una location unica nel cuore delle Alpi svizzere. Collegata all’hotel da un ponte di vetro, sorge la Tschuggen Bergoase, progettata da Mario Botta: un concept architettonico fra i più innovativi nel settore spa, fatto di luce, spazio e roccia. Le nove vele di vetro e acciaio, costruite nella montagna sul coronamento della spa, lasciano penetrare il cielo e il paesaggio alpino negli anfratti più profondi dell’oasi wellness, inondando di luce i suoi quattro piani. La luce poi plasma ambienti diversi nelle varie ore della giornata. Si libra nell’aria lo Tschuggen Express, la futuristica cabinovia su rotaia che porta direttamente dall’hotel in quota in due minuti e


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VOLARE, OH OH…

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mezzo. Si tratta di due cabinovie totalmente automatizzate che vengono chiamate alle stazioni di partenza e di arrivo come un taxi o un ascensore e percorrono su rotaie i 528 metri che separano l’hotel dal cuore del comprensorio di Arosa, a oltre 2.000 metri. Tutte le 130 camere (98 camere, 10 suite e 22 junior suite), hanno vista panoramica sulle montagne, mentre ricca e varia è la scelta gastronomica con cinque ristoranti. Le tre sale riunioni sono dotate dei più moderni comfort. L’hotel ospita convegni internazionali, festival culturali e gastronomici.

¢ Aria Resort & Casino Las Vegas (Usa) www.arialasvegas.de

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Design contemporaneo, illuminazione naturale, spettacolari pareti in vetro, scenografici giardini pensili. In qualsiasi direzione spazi lo sguardo si giustifica la scelta del nome: Aria. La struttura dispone di 36 sale riunioni, per 28.000 metri quadrati, distribuite su tre livelli, ideali per pause e riunioni di piccoli gruppi. Un team altamente specializzato di gestori di servizi per congressi, responsabili di catering, inservienti per banchetti e addetti ai servizi di concierge è in grado di gestire impeccabilmente qualsiasi programma. I numeri: 4.004 camere, fra cui 568 suite, quasi 14.000 metri quadrati dedicati al

Quali sono le opportunità che consentono di risolvere problematiche aziendali se trattate libere dal coefficiente della forza di gravità? I vettori sono: piccoli aerei, alianti, deltaplani a motore, elicotteri, mongolfiere e dirigibili, ai quali si aggiungono le tecniche di volo in caduta come paracadute, parapendio e molto altro. Può per esempio un semplice volo in aliante far riflettere sulla possibilità di affrontare con determinazione un cambiamento? Durante il volo cambiano le correnti d’aria e le condizioni atmosferiche. Proprio come nel mondo aziendale. Pilotare un aliante allora è come condurre un’azienda. In entrambi i casi è richiesta la capacità di analizzare, pianificare, organizzare e modificare i “piani” di volo prestabiliti. I format hanno una durata di uno o due giorni, per consentire lo svolgimento di una solida base teorica del volo unitamente a un briefing formativo capace di aggangioco, tre piscine principali con 50 tende da spiaggia, una piscina in stile europeo, 16 ristoranti e 10 bar e lounge, incluso un nightclub, centro benessere e salone di bellezza su due piani e oltre 7.400 metri quadrati, dotato di 62 sale, un teatro di 1.800 posti.

ciare le metafore delle strategie e dei comportamenti in volo alle strategie e comportamenti aziendali. Alla fase teorica segue una sperimentazione pratica e una indispensabile fase di de-briefing per analizzare il vissuto altamente emozionale e unirlo saldamente agli inevitabili insegnamenti formativi che l’esperienza ha fornito. In alcuni casi ci sono a disposizione moderne sale conferenza per ospitare eventi associati al volo nonché sessioni di break-out e briefing delle varie attività. Anche a Gardaland viene messa a punto una nuova tipologia di team building per le aziende che vogliono far vivere ai propri team di lavoro un’esperienza di volo. L’attività sfrutta l’immaginario di Raptor, le uniche montagne russe alate d’Italia, a cui viene abbinato un percorso tra squadre. A tutte queste modalità di sperimentazione reale si affiancano oggi esperienze virtuali offerte dai simulatori di volo e da piccoli aeromodelli telecomandati (come ad esempio i recenti AR Drone), in grado di riprodurre, anche se in modo inevitabilmente meno emozionale, il vissuto del volo. Alcune agenzie propongono addirittura la possibilità di volare a gravità zero a gruppi di 10-15 persone su uno dei cinque aerei al mondo specificamente equipaggiati per il volo in assenza di gravità.

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¢ Zaans Museum - Zaandam

(Olanda) www.zaansmuseum.nl I mulini a vento caratterizzano il paesaggio olandese sin dal XIII secolo. Una volta, lungo il fiume Zaans ve ne erano più di 1.000; sei di questi si trovano tuttora nello Zaanse Schans, un villaggiomuseo a pochi minuti dalla capitale. Sono gli stessi villeggianti ad azionare i mulini, attentamente restaurati, allo scopo di generare energia utile per

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tagliare il legno e frantumare i minerali per produrre colori in polvere. Lo Zaans Museum è una location perfetta per incontri di lavoro, presentazioni di prodotto ed eventi. Fra i servizi a disposizione: catering, guida turistica, tour attorno alle dighe della zona a bordo di imbarcazioni aperte.

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¢ Jumbo Hostel - Stoccolma (Svezia)

…NEL BLU DIPINTO DI BLU L’elemento aria rimanda al concetto di verticalismo. Quello a cui tendere per sfidare la forza di gravità e che fa scattare la competizione fra le strutture alberghiere in gara per fregiarsi del titolo di “hotel più alto del mondo”. L’hotel più alto del mondo è il Rose Tower di Dubai, inaugurato di recente, che fa parte della catena Rotana: si sviluppa in verticale per 333 metri, ha 72 piani e 482 camere. Affacciandosi dalle sue vetrate è possibile ammirare i simboli della città, dalla torre argentea alle isole artificiali “The world” e il lussuoso albergo 11

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a 7 stelle, meglio noto come “La vela” (www.rotana.com). Nei 484 metri dell’International Commerce Centre a Hong Kong è ospitato l’Hotel Ritz Carlton che ha la lobby a 425 metri. Trecento fra camere e suite, tre ristoranti e una vista panoramica a 360 gradi sulla città (www.ritzcarlton.com). Negli Usa, patria dei grattacieli, c’è il Trump International Hotel and Tower di Chicago: lusso e atmosfera sofisticata nelle 339 camere situate nei piani più alti, ristoranti e spa in quelli più bassi (www.trumpchicagohotel.com). Taiwan vanta il Tuntex Sky Tower, grattacielo di 85 piani con l’Hotel Splendor Kaohsiung dal 37esimo al 70esimo piano, una struttura enorme e dotata di ogni lusso e comfort (www.splendor-taichung.com.tw). Lo Sky Hotel, con oltre 600 camere, è ospitato nel Baiyoke Tower II di Bangkok, in Thailandia. È l’albergo più alto del Paese con 88 piani, campo da golf “panoramico” e posizione dominante sulla città (www.baiyokehotel.com). La Landmark Tower di Yokohama, con i suoi 295 metri di altezza, ospita un hotel a 5 stelle dal 49esimo al 70esimo piano, mentre al 69esimo c’è l’osservatorio “Sky Garden” dal quale si può osservare tutta la città e in alcuni giorni ammirare in lontananza anche il monte Fuji (www.yokohama-landmark.jp).

www.jumbostay.com Ideale per chi deve svegliarsi presto perché si trova già in pista oppure per chi ha paura di volare, perché non c’è il rischio di risvegliarsi in volo. Si tratta del Jumbo Jet, recentemente entrato a far parte del circuito di Hostelsclub, parcheggiato nell’aeroporto di Arlanda, il principale della città di Stoccolma. L’aeroplano è un modello dismesso 747-200 con una suite nella cabina di pilotaggio, camere e camerate che possono ospitare da una a quattro persone e con vista sull’aeroporto. L’intero aereo è lungo circa 70 metri e ha 25 stanze. Le camere sono ben isolate dai rumori esterni e i soffitti sono alti tre metri; in ogni camera ci sono cinque finestre dalle quali è possibile vedere gli aerei che partono o atterrano. L’hotel ha a disposizione un business center e una sala riunioni. E il personale è in divisa. METTI UNA CENA IN CIELO Non solo alberghi all’insegna dell’aria. La nuova frontiera dei concept dining regala l’ebbrezza di cenare su comode sedie e raffinati tavoli, elegantemente apparecchiati e completamente sospesi nel cielo.

¢ Dinner in The sky

www.dinnerinthesky.com Si definisce Dinner in the Sky il contesto di una location davvero insolita per una 12

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complesso musicale. Oggi questo concept è disponibile per meeting ed eventi aziendali ed è proposto da Hakuna Matata: un’agenzia di comunicazione integrata con sede in Belgio specializzata in spettacolarizzazione, attrazioni estreme e in speciali soluzioni di intrattenimento. Ultimamente anche agenzie italiane (Alessandro Rosso) si sono attrezzate per questa soluzione. L’Hotel Cipriani di Venezia l’estate scorsa ha programmato alcune serate speciali che hanno previsto l’impiego di questo format. Per avere la Laguna ai propri piedi!

¢ The Cube

www.electrolux.it/cube The Cube by Electrolux è un particolare temporary restaurant itinerante ideato dalla multinazionale svedese per pubblicizzare il proprio marchio, proponendo

colazione, un pranzo o una cena business oriented, ma da brivido. Nasce un nuovo trend delle concept dining, scoppiato a New York e subito arrivato a Londra: si tratta di cene che diventano esperienze particolari, non solo limitate al cibo. Si mangia tra le nuvole ovvero in un ristorante sospeso nel nulla a 50 metri d’altezza. Il tavolo, che pende da una gru, ha spazio per circa 22 posti; tutti sedili neri in stile caccia-bombardiere e super cinturati, dove gli avventori vengono saldamente legati per tutta la durata del pasto. In aggiunta al modello classico, alla fine del 2010 è stato presentato a Bruxelles il nuovo esemplare di piattaforma, composto da sei tavoli per quattro persone, collegati a raggiera alla passerella centrale. Ci sono inoltre due postazioni dedicate all’intrattenimento, che possono per esempio ospitare un dj o un piccolo 13

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agli ospiti uno showcase di eccellenza gastronomica letteralmente sullo sfondo delle skyline più belle d’Europa. Circa 150 metri quadrati di arredamento avveniristico, quasi da film di fantascienza, per un ambiente che prevede soltanto un unico tavolo da venti persone a scomparsa, che scende dal soffitto tramite un comando dello chef, per poi risalire al termine del pranzo o della cena. La costruzione mantiene le caratteristiche di leggerezza e versatilità di uno stand espositivo pur avendo la complessità progettuale di un edificio, la cui base, in posizione leggermente sopraelevata rispetto alla pavimentazione su cui poggia, accentua l’idea di levità e pulizia formale che caratterizza tutta la struttura. Il ristorante itinerante è un progetto affidato all’agenzia di eventi Absolute Blue di Bruxelles, responsabile dell’ideazione e organizzazione. Di recente “The Cube” è stato a Milano per offrire una vista spettacolare su piazza Duomo.

9 - 10 / Eventi in aeroplano? Nell’aeroporto di Arlanda c’è un Jumbo Jet riadattato a hotel congressuale e recentemente entrato nel circuito di Hostelsclub 11 / Il Rose Tower di Dubai è l’hotel più alto del mondo: si sviluppa per 333 metri di altezza, per un totale di 72 piani 12 - 13 / Affidandosi a Dinner in the sky si mangia tra le nuvole in un ristorante sospeso nel nulla a 50 metri d’altezza 14 / The Cube è un particolare temporary restaurant itinerante letteralmente sullo sfondo delle skyline più belle d’Europa

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ASSUNTA CORBO

MEETING DI LUSSO A GABICCE MARE Situato direttamente sul mare, il Grand Hotel Michelacci si propone in tutto il suo charme alla meeting industry. Al suo interno si trova un centro congressi dotato di sale da dieci a cinquecento posti, un foyer per le registrazioni, bar, guardaroba e spazi espositivi. Novità della stagione è la sala polifunzionale Tritone che completa ulteriormente l’offerta Mice della struttura. Sviluppata su una superficie di 360 metri quadrati e dotata delle

migliori tecnologie e di una cabina regia, la nuova sala è suddivisibile in cinque salette da sessanta metri quadrati l’una tutte insonorizzate. I nomi di quest’ultime ricordano le atmosfere del mare che fa da cornice al quattro stelle: Acquamarina, Corallo, Madreperla, Delfino e Stella Marina. Le 250 camere, le piscine, il centro benessere e i ristoranti sul mare con menu legati alla tradizione si aggiungono ai servizi esclusivi offerti dall’hotel.

EVENTI CONTEMPORANEI CON IL FASCINO D’ALTRI TEMPI I colli di roccia di tufo di Grottarossa, nella zona Nord di Roma, fanno da cornice ineguagliabile all’antica costruzione Seicentesca di Villa Dafne Majestic. Location perfetta per eventi di grande suggestione, la location dispone di numerosi spazi dalle diverse personalità. All’esterno la villa può ospitare eventi fino a settecento persone approfittando delle atmosfere del patio signorile su cui si affaccia la cappella romana, del bordo piscina con il giardino all’italiana o dal parco della pineta. All’interno, le cornici perfette sono l’ingresso di rappresentanza, il Grande Salone del Camino, la Sala Dafne, la biblioteca con il salotto riservato e la panoramica sala Majestic. Le sale, caratterizzate da pavimenti in antico cotto e marmo e le grandi arcate ellittiche, possono ospitare eventi da sessanta a 450 persone. Il servizio di banqueting e il parcheggio custodito completano l’offerta della location che si presta a ogni tipo di personalizzazione.

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QUANDO L’INCENTIVE RENDE PROTAGONISTI

Castel Monastero, il resort toscano del gruppo Eleganzia-Forte Village, immerso nel Chianti a soli venti chilometri da Siena, consolida la sua vocazione nell’organizzazione di eventi unici ed esclusivi proponendo anche per la stagione in corso un mix di ospitalità di primissimo livello ed eventi da godere in prima fila. Tra le ultime iniziative della struttura figura il pacchetto Vivi il Palio con Castel Monastero che ha proposto un incentive originale e avvincente. Usufruendo di un appartamento a uso esclusivo con affaccio sulla celebre curva di San Martino, i protagonisti dell’iniziativa hanno potuto assistere alla scorsa edizione del Palio dell’Assunta del 16 agosto, uno degli eventi più attesi e affascinanti in Italia. Seguendo lo stesso leitmotiv dell’esclusività e unicità, il resort ha in serbo altre idee e proposte tutte personalizzabili secondo le esigenze, anche le più imprevedibili, dell’azienda.


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BONONIA, NUOVI SPAZI DI ACCOGLIENZA A BOLOGNA Aperta lo scorso settembre, Camplus Living Bononia è una struttura moderna e vitale: sceglierla significa godere di servizi di alta qualità a pochi passi dal centro di Bologna. Camere confortevoli, staff competente, moderne sale congressi e rete wi-fi ad alta velocità sono alcune delle proposte che la struttura offre. Adattabile a qualunque tipologia di eventi – dalle piccole riunioni ai congressi internazionali – Bononia è dotata di cinque sale attrez-

zate con le più complete soluzioni tecnologiche. La sua capacità totale è di 250 posti. La location va ad arricchire la già importante offerta attualmente presente in otto città italiane tra le più ricche di storia, cultura e opportunità congressuali. Bologna, Catania, Ferrara, Parma, Milano, Roma, Torino e Venezia possono infatti offrire sia camere sia spazi funzionali dedicati alla meeting industry e caratterizzati da un ottimo rapporto qualità-prezzo.

LA TOUR EIFFEL SI ATTREZZA PER GLI EVENTI

OMAGGIO A MARYLIN Location dal fascino incontrastato il San Clemente Palace Hotel & Resort ha ospitato, durante la scorsa edizione della Mostra del Cinema di Venezia, l’esposizione “50° Anniversario di Marilyn Monroe” di Daniel Dondé che ha reso omaggio alla grande diva del cinema scomparsa nel 1962. Conosciuto come l’artista preferito dalle più famose celebrità, Dondé ha firmato numerose opere d’arte che adornano le case di alcuni tra i maggiori nomi del mondo del cinema e dello spettacolo: da Sophia Loren a Arnold Schwarzenegger, da Frank Sinatra al Sultano del Brunei, dal Principe Alberto di Monaco a Mohamed Al-Fayed. Durante la mostra, sono stati esposti ritratti di altre celebrità – tra cui Audrey Hepburn, Sophia Loren, Liz Taylor e James Dean – decorati in oro, argento, pietre preziose e Swarovsky. I lavori sono stati posizionati lungo i salottini dell’american bar Gli Specchi del San Clemente Palace Hotel & Resort.

La Tour Eiffel completa la propria offerta congressuale. Simbolo dello skyline parigino, il celebre monumento sarà presto oggetto di un importante restyling a opera dello studio di architettura Moatti-Rivière. Il progetto, presentato durante la Biennale di Architettura di Venezia con una mostra ricca di immagini e video, prevede la ristrutturazione del primo piano. A seguito dei lavori, che avverranno a inizio del prossimo anno, il Pavillion Eiffel verrà trasformato in una sala polivalente in grado di ospitare conferenze, spettacoli, cene ed eventi. Il padiglione Ferrié, invece, si trasformerà in uno spazio con ristoranti, negozi e un percorso fotografico. La nuova torre sarà dotata di una pavimentazione in vetro intorno all’apertura centrale. Con attenzione alla sostenibilità sarà sostenuta da energia solare per il riscaldamento, energia eolica e idraulica, recupero delle acque piovane, illuminazione a led.

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RINASCE LA FORTEZZA VISCONTEA DI CASSANO D’ADDA La celebre Fortezza Viscontea, che sorge nel Castello di Cassano d’Adda, si propone con nuovo vigore alla meeting industry italiana e straniera grazie all’ingresso del general manager Vittore Castellazzi. Il recupero delle forme originali dell’edificio, costruito nella seconda metà del Duecento, ha restituito tutto il fascino del passato alle sette sale e all’ampio cortile perfetto per reception e feste. La capacità massima di quest’ultimo è di duemila posti. Per quanto riguarda l’ospitalità della struttura, essa si concretizza in un complesso di venti stanze e dieci suite suddivise tra business e romantiche.

IL FASCINO DI UN EVENTO SUL ROOF Ambientazione magica e posizione immersa nella natura, il roof è il nuovo spazio eventi di Villa Marina Capri Hotel & Spa. Location unica e intrigante si presta per eventi dall’atmosfera indimenticabile. La serata inaugurale a tema marocchino, ideata da Francesca Romana Guarino e impreziosita dalla partecipazione della ballerina Nadira Ram, ha visto protagoniste le tradizioni berbere, arabe, andaluse, ottomane e africane, in un incontro di culture e di

Tutte le camere sono caratterizzate da un arredamento moderno, minimalista e funzionale che ben si armonizza con le alte mura antiche. Ogni camera è dotata di accesso wi-fi, Tv Lcd e cassetta di sicurezza. L’elegante ristorante, La Vipera Gentile, si propone per pranzi e cene fino a sessanta persone.

FOUR SEASONS SCEGLIE IL CUORE PALPITANTE DI SHANGHAI Nel cuore della vibrante area da cui prende il proprio nome, nel centralissimo Lujiazhiu Discrit, sorge la 21st Century Tower, ormai simbolo dello skyline di Shanghai e conosciuta dai locali come jewel box. All’interno della torre si inserisce il Four Seasons Hotel Pudong, Shanghai. Nel suo design Decò della Golden Age degli anni Trenta spiccano le 187 camere e suite, i ristoranti e la spa. Il ristorante Shàng-xì propone il meglio della cucina cantonese moderna e tradizionale. Al primo piano, invece, Camelia accoglie gli ospiti in un elegante ambiente affacciato sull’esterno, che oltre a un wine bar e una lounge, sorprende con la splendida terrazza, il luogo ideale in cui assaporare un tradizionale afternoon tea. L’hotel, che dispone anche di una spa e centro fitness, è la location ideale per feste private ed eventi da organizzare nella ballroom. Ai meeting e convegni dedica ottocento metri quadrati di spazi che includono quattro saloni e una sala riunioni.

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sapori proposti dallo chef di Villa Marina Capri, Nunzio Spagnuolo, che ha accolto gli ospiti con le ricette classiche della tradizione marocchina. La struttura, oasi di charme e benessere immersa in un riservato giardino affacciato sul tratto costiero del Golfo di Napoli, dispone di 21 camere e suite, ognuna diversa dall’altra, custodi di oggetti o di opere d’arte appartenute agli artisti che hanno segnato la vita di Capri. Ai meeting dedica una sala con capienza massima di quaranta posti.


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MEETING ACROBATICI A GENOVA Acrobazie in terrazza per l’inaugurazione del nuovo spazio all’aperto di 1.200 metri quadrati allo Sheraton Genova Hotel & Conference Center. La grande terrazza dell’hotel è stata sottoposta a un’ampia e sapiente ristrutturazione che ha portato alla creazione di un grande solarium attrezzato, un moderno bar bistrot e un’area sportiva con un campo da tennis, calcetto, volley e una parete da arrampicata professionale. L’inaugurazione, avvenuta lo scorso 12 settembre, ha regalato ai presenti momenti di grande spettacolo grazie al coinvolgimento di due danzatrici acrobatiche. Le ballerine si sono calate da quaranta metri di altezza sulla parete dell’edifico per danzare elegantemente nel vuoto: letteralmente appese a un filo hanno disegnato stupende coreografie sulla “S” del famoso marchio americano accompagnate da un grande assolo di sassofono. Le emozioni degli ospiti si sono fuse con un magnifico buffet ricco di tutte le deliziose proposte dello chef.

AC BY MARRIOTT FA ROTTA SULLA FRANCIA L’ex Hotel Ambassadeur, situato nel centro di Juan-les-Pins sulla Costa Azzurra in Francia, è stato trasformato nell’Ac by Marriott Ambassadeur Antibes Juan Les Pins. Si tratta del primo hotel in territorio francese che indossa il cappello della catena spagnola. L’albergo, che è stato sottoposto a un attento restauro, dispone di 221 tra camere e suite e di venti sale meeting. Queste ultime possono accogliere fino a un totale di duecento ospiti. Situato in una zona lussureggiante e tranquilla di Juan Les Pins, l’hotel dispone sia di piscine all’aperto sia al coperto. A disposizione degli ospiti anche un’area barbecue a bordo piscina e un’esclusiva spiaggia sabbiosa situata a soli duecento metri a piedi dall’hotel. Orientata a crescere nell’area della Costa Azzurra, nei primi mesi del 2013 la catena ha in previsione anche l’apertura dell’Hotel Elysée Palace a Nizza.

VISTA SULL’HUDSON New York, la città che non dorme mai, non finisce mai di stupire e di proporre location esclusive per un soggiorno o per un evento. L’ultima novità è rappresentata dalla trasformazione dello Yankee, una delle più antiche navi americane. Utilizzato come traghetto turistico verso le isole del Maine e come imbarcazione di transito per gli emigrati fra Manhattan ed Ellis Island, è stato oggi trasformato in un hotel glamour galleggiante. L’idea è venuta a una coppia di artisti, Victoria e Richard MacKenzie-Childs, che ha inserito elementi storici e arredamenti perduti nel tempo all’interno degli ambienti del traghetto. Il recupero ha dato origine a un hotel con cinque camere da letto e una sala da pranzo. Il traghetto-hotel è

dotato di ogni comfort e di strumentazione tecnologica all’avanguardia. Ancorato nei pressi dell’Hoboken’s Sinatra Drive sul fiume Hudson, consente di trascorrere un soggiorno con splendida vista su New York.

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TEMPO DI RESTYLING PER HOTEL SALUS TERME Storica struttura termale di Viterbo, Hotel Salus Terme ha dato il via a un attento restyling che coinvolge l’intero complesso: le camere, gli ambienti comuni, la zona ristorazione, l’area piscine esterne e l’area termale. La prima parte della ristrutturazione è già stata terminata e ha portato l’hotel alla riapertura lo scorso 18 agosto. A breve sarà inaugurata la nuova Vita Spa dotata di idromassaggi e nuoto controcorrente, docce emozionali, bagno turco nella

grotta etrusca, sauna e percorso Kneipp. L’intero restyling verrà concluso a fine 2013 e darà vita a una struttura polivalente e di alta qualità sotto il profilo alberghiero, congressuale, termale e ristorativo. Viterbo congressi disporrà di sale da venti a 450 posti a sedere oltre a molti spazi espositivi. Il ristorante, con sale per quattrocento persone, offrirà proposte a la carte e a buffet e sarà il luogo ideale per banchetti, matrimoni, eventi aziendali e feste private.

ORIENT EXPRESS: NUOVE SUITE A PORTOFINO E VENEZIA Eleganti e raffinate, le nuove camere del brand Orient Express sono inserite nell’Hotel Splendido di Portofino e nell’Hotel Cipriani di Venezia. Lo Splendido ha accolto tre nuove executive suite e due deluxe junior suite al quinto piano dotate di terrazzo con vista sul Golfo del Tigullio. Ciascuna è arredata nei toni mediterranei e in stile contemporaneo con pavimenti in marmo, decori colorati e tessuti leggeri realizzati dai migliori artigiani italiani e francesi. L’interior decor è stato curato dall’architetto Michael Jouannet. Sei in totale le junior suite fresche di restyling all'Hotel Cipriani rinomato per l’ottima cucina, i raffinati interni e la più incantevole piscina della città. Gli esclusivi lampadari sono firmati Fortuny e dal maestro vetraio Seguso. La storica azienda Rubelli ha curato i tendaggi, copriletti e testate, mentre gli specchi delle stanze da bagno con piccole rose spruzzate di polvere d'oro sono delle vere opere d’arte dei fratelli Barbini.

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ALPI A CINQUE STELLE

Dicembre 2012 è la data da segnare in calendario per l’inaugurazione del nuovo The Alpina Gstaad. Il cinque stelle svizzero sorge nell’area di Oberbort, cuore delle Alpi Bernesi. La tradizionale architettura di montagna, reinterpretata in chiave contemporanea, è il segno distintivo di un piano di investimento di 337 milioni di dollari, che oltre all’hotel con 56 camere e suite, offre anche splendidi appartamenti privati e due chalet immersi nella natura. L’hotel accoglie al suo interno il primo ristorante in Europa della catena giapponese Megu, oltre a un ristorante con cucina tradizionale svizzera e uno d’ispirazione europea. Una sala dedicata alla degustazione di vini pregiati, la cigar room e un cinema privato arricchiscono, inoltre, l’offerta del nuovo cinque stelle che dispone di sale meeting e una ballroom. Fiore all’occhiello dell’albergo è la rinomata Six Senses Spa dotata di un moderno fitness center, una piscina esterna e una interna di 25 metri.


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Grand Hotel Continental HHHH Tirrenia (Pi)

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Numero totale camere: 175 | Ristoranti: 2 sale | Posti: 400 totali | Sale meeting: 6 | Capienza sala maggiore: 300 posti | Capienza sala minore: 16 posti | Saletta segreteria | mq di aree espositive: 320 | Possibilità organizzazione post congress

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Cosmopolitan Hotels, tra le principali realtà di gestione alberghiera della Toscana, offre location di sicuro effetto per eventi all’insegna dell’Italian style. Il Grand Hotel Continental di Tirrenia, in particolare, è la sede ideale per congressi dai grandi numeri

Incontrarsi con stile ELISA FERRO

1 - 2 / Il Grand Hotel Continental 3 / Il Grand Hotel Bonanno

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ondato nel 2009, il gruppo Cosmopolitan Hotels ha già nel suo portafoglio F un carnet di strutture esclusive e di gran pregio, accomunate dalla singolarità della loro posizione nella Toscana più ricercata e dall’inconfondibile Italianstyle, che fa del gusto e dell’eleganza italiana, della qualità del servizio e dell’accoglienza curata fin nei minimi dettagli un tratto irrinunciabile. «In tutti gli hotel del gruppo, del resto – sottolinea il direttore commerciale Bruno Campana –, la qualità dei servizi e l’accoglienza riservata agli ospiti si combinano con una ricerca minuziosa della perfezione e con un costante rinnovamento». Una vocazione a eccellere che, per quanto riguarda l’offerta congressuale, dà il meglio di sé nel Grand Hotel Continental di Tirrenia, in provincia di Pisa, splendido albergo a quattro stelle affacciato sul mare e immerso in una pineta secolare. La struttura, infatti, oltre a 175 camere dotate di ogni comfort e cinquanta ele-

ganti appartamenti nell’adiacente Continental Resort, dispone di un moderno centro congressi con sala plenaria da trecento posti e cinque sale minori da dieci a ottanta/cento posti ciascuna, nonché di un’area per esposizioni di 320 metri quadrati. Il tutto supportato dalla presenza di un responsabile congressuale, uno staff tecnico qualificato e tecnologie d’avanguardia, una ristorazione di alta qualità e la possibilità di programmi sociali all’insegna dell’arte, della cultura e dello sport. In più, dal primo novembre 2012 al 31 marzo 2013, con un minimo di cinquanta camere prenotate, al Continental di Tirrenia tutte le sale, compresa la plenaria, sono a disposizione di aziende e Pco gratuitamente. L’offerta firmata Cosmopolitan Hotels si completa con il Grand Hotel Bonanno, situato a due passi da piazza dei Miracoli e dal centro di Pisa, e con il Val di Luce Spa Resort, nel cuore del comprensorio sciistico dell’Abetone. Il primo, con la sua suggestiva sala dei Profeti, è perfetto per incentive cittadini e convegni di medie dimensioni, mentre il secondo, con un’area meeting da sessanta posti e gli esclusivi trattamenti benessere, è il massimo per eventi corporate circondati dalla natura e dalla magia dell’alta montagna. indirizzi a fine rivista


illustrazione e copyright di Andrea Scoppetta

Rispettiamo R Ri Ris isp spetti spet ttiam a oe am Salvaguardiamo l’Ambiente

Il Royal Continental, hotel leader delL’ospitalità made in Naples, si rende promotore di un’iniziativa importante al fine di salvaguardare, protegGere e migliorare l’ambiente.

Scopri le avVenture di Mr. Royal su wWw.royalgroup.it

in collaborazione con


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Sono tre le strutture per congressi e meeting del gruppo Ghs nel capoluogo siciliano: dalla new entry Vecchio Borgo al Garibaldi, fino ad arrivare allo storico Astoria Palace, con un centro congressi per 1.200 persone

Eventi a Palermo firmati Ghs hi vuole organizzare un evento o un congresso a Palermo sa di trovare in C Ghs il maggiore gruppo in città in termi-

SIMONA ZIN

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ni di accoglienza, con circa quattrocento camere distribuite in un mirabile tris d’assi di strutture ideali per la clientela congressuale: l’Hotel Vecchio Borgo, l’Astoria Palace Hotel e l’Hotel Garibaldi. L’ultimo arrivato in famiglia è l’Hotel Vecchio Borgo, un quattro stelle che rappresenta una nuova sfida per il gruppo alberghiero che ha fronteggiato la contingenza economica mondiale espandendosi e senza ricorrere ad alcuna riduzione del personale. Ghs punta tutto sul fattore umano, il servizio tailor made, la formazione continua e la volontà di offrire alla propria clientela business il meglio in termini di modernità e infrastrutture. I suoi tre alberghi sono collocati nei punti strategici della città: l’Hotel Garibaldi si trova

in piazza Politeama, in pieno centro, a due passi a piedi dalle suggestioni palermitane, ed è strategicamente posizionato anche L’Astoria Palace Hotel, ubicato tra il porto e il quartiere fieristico. L’Hotel Vecchio Borgo, infine, si trova nei pressi dell’Hotel Garibaldi, a pochi passi da piazza Politeama, ai margini di uno dei quattro mercati storici di Palermo, Borgo Vecchio, appunto, che si estende fino al mare. UN’OFFERTA DI ALTO LIVELLO Che si scelga l’uno o l’altro albergo del tris Ghs, il successo dei congressi e degli incontri ambientati in uno dei tre hotel è garantito grazie alla mirabile esperienza del presidente della F. Ponte Spa, Daniele Di Domenico, e alla gestione di Lanfranco Rizzo, giovane general manager dalla prestigiosa esperienza. L’offerta di altissi-


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mo livello del gruppo Ghs vede ora i riflettori puntati innanzitutto sull’Hotel Vecchio Borgo, splendido esempio di architettura razionalista e dalla fine essenzialità dei suoi esterni cui fa eco la sobria eleganza degli elementi d’arredo all’interno. Ogni dettaglio qui è improntato al massimo comfort, soprattutto nelle 32 camere, elegantemente arredate e decorate con cromie che vanno dal crema all’arancione passando per le gamme del giallo. Ai fasti antichi si accosta la più moderna tecnologia che ha consentito la realizzazione di un’ampia sala-colazioni con vista sull’antico mercato. Una struttura, l’Hotel Vecchio Borgo, da vivere come un’appendice degli altri due alberghi del gruppo Ghs, a iniziare dall’Astoria Palace Hotel, il cui fiore all’occhiello è dato da un centro congressi articolato in otto sale modulari in grado di accogliere complessivamente 1.200 persone. I PIACERI DELLA TAVOLA Tutte le sale meeting dell’Astoria Palace Hotel sono dotate di tecnologia di ultima generazione e sono affiancate da quattro cabine di traduzione simultanea e da una sala regia completamente attrezzata. Dopo un congresso o un evento, arriva sempre il momento del piacere: l’Astoria Palace Hotel vanta due ristoranti in grado di soddisfare i gourmet più esigenti con una ristorazione incentrata sulle specialità enogastronomiche regionali. Non solo: il gruppo alberghiero propone anche cene di gala ambientate in altre prestigiose location ma con catering a firma Ghs. Dalle seduzioni del gusto a quelle del benessere: l’Astoria Palace Hotel, infatti, è portavoce di una rigene-

rante remise en forme con un raccolto centro benessere e un solarium al dodicesimo piano con due vasche idromassaggio e vista mozzafiato sulla città. Nel contesto dell’accomodation vi sono 326 camere. L’Hotel Garibaldi, infine, vanta nel cuore del capoluogo siciliano un ampio parcheggio interno e dispone di moderne e attrezzate sale per meeting concepite per ospitare sino a duecento persone di cui ottantacinque nella principale. La struttura, che presenta collegamenti wireless negli spazi comuni, è approntata con impianti multimediali di ultima generazione e con aree espositive posizionate allo stesso piano delle sale. Efficienza e comfort sono le parole-chiave dell’Hotel Garibaldi che annovera 71 camere. La struttura, così come l’Hotel Vecchio Borgo, si rivela punto di partenza ideale per scoprire la città e i suoi leggendari dintorni.

1-3 / L’Hotel Garibaldi, in piazza Politeama 4-6 / L’Hotel Vecchio Borgo, ubicato ai margini dello storico mercato omonimo 7-8 / L’Astoria Palace Hotel, situato tra il porto e il polo fieristico

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Grand Visconti Palace HHHHS Milano Numero totale camere: 172 | Ristoranti: quanti 1 | Posti: 50 | Sale meeting: 14 | Capienza sala maggiore: 270 posti | Capienza sala minore: 2 posti | Saletta segreteria | mq di aree espositive: 850 | Possibilità organizzazione post congress

Grand Visconti Palace amplia la propria offerta Mice aggiungendo una nuova sala agli ambienti classici – dal comfort moderno – che propone alla meeting industry. Per eventi sempre glamour in costante dialogo con la vita cittadina

Allure milanese GIULIA DE STEFANO

Grand Visconti Palace è un prestigioso a pochi minuti dal centro di MilaIno.lhotel Sorto dalle spoglie di un antico stabile, il mulino Verga, risalente ai primi del ‘900, l’hotel è oggi un vero e proprio city resort in grado di coniugare lo spirito storico dell’edificio e i suoi elementi classici con l’innovazione e i comfort dei tempi moderni. Punto di riferimento anche per i milanesi, è amato per le sue diverse iniziative di classe rivolte a tutta la città, come i brunch, gli aperitivi, i banchetti e le feste private. Grazie agli ampi spazi e ai numerosi servizi messi a disposizione, è la location ideale per i viaggiatori d’affari e per ospitare eventi di ogni tipo. Sviluppatosi su un’area di dodicimila metri quadrati, l’hotel offre 172 camere comode ed eleganti, tra cui dieci prestigiose suite. Al proprio interno ospita il raffinato ristorante Al V piano, un elegante bar, e un centro congressi all’avanguardia composto da 14 sale meeting, la maggior parte delle quali a luce naturale. Sono molto apprezzati il rinomato centro benessere e il parco interno di 2.500 metri quadrati,

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un unicum a Milano. Ogni settimana le sale congressuali dell’hotel ospitano meeting che possono raggiungere, nel caso della sala plenaria Porta Romana, fino a 270 partecipanti. Dai convegni farmaceutici alle conferenze stampa, dalle presentazioni commerciali a quelle legate al mondo bancario o alla moda, innumerevoli sono i temi affrontati nelle riunioni organizzate dalle aziende italiane e internazionali. A fronte del costante aumento della domanda congressuale, la struttura è stata recentemente ampliata con una nuova sala, la Porta Vigentina, caratterizzata da una capacità di cinquanta persone a platea. Dallo scorso gennaio il Grand Visconti Palace fa parte del neonato gruppo alberghiero Extro Hotels, al quale appartengono anche l’Uptown Palace e il Best Western Hotel Mozart. Tutte e tre le strutture sono accomunate da una posizione strategica nel capoluogo lombardo, da un ottimo servizio e da ambienti estremamente accoglienti e curati. indirizzi a fine rivista


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Klima Hotel Milano Fiere HHHHS Milano Numero totale camere: 115 | Ristoranti: 1 | Posti: 300 | Sale meeting: 5 | Capienza sala maggiore: 400 posti | Capienza sala minore: 10 posti | Saletta segreteria | mq di aree espositive: 400 | Possibilità organizzazione post congress

Al nuovissimo Klima Hotel Milano Fiere la filosofia è al cento per cento verde, dai principi costruttivi ai più piccoli dettagli. Sostenibilità, tecnologia e comfort nei pressi dell’Area Expo 2015 e della fiera di Rho Pero

Accoglienza total green ELISA FERRO

asce all’insegna della sostenibilità ambientale il nuovissimo Klima N Hotel Milano Fiere, albergo quattro stelle superior inaugurato a fine agosto proprio di fronte all’entrata del futuro polo degli affari di Milano, l’Area Expo 2015, e nelle vicinanze della fiera di Rho-Pero. Una filosofia totalmente verde ha ispirato non solo i principi costruttivi – tra i più avanzati, anche per quanto riguarda le tecnologie antisismiche – gli arredi interni, rigorosamente ecosostenibili, e i servizi, ma perfino i più piccoli dettagli, tanto

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da far valere al Klima Hotel Milano Fiere l’importante etichetta di green hotel, che certifica il rispetto di tutti i parametri di riferimento ambientali. Alla facciata della struttura, totalmente composta da pannelli fotovoltaici in grado di soddisfare buona parte del fabbisogno energetico dell’hotel, fa eco il rigoglioso giardino verticale della parete posteriore, in linea con i più avanzati trend dell’architettura e del design urbani. Ben due distributori di energia elettrica per la ricarica di auto e


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prospiciente alla fiera, e la nuova linea quattro del metrò, prevista a partire dal 2015 con una fermata proprio di fronte all’hotel. E i comfort del Klima Hotel non finiscono qui: è fissata infatti dalla metà del 2013 l’inaugurazione del centro benessere dell’hotel, completo di sauna, bagno turco, palestra con attrezzi fitness e una innovativa grotta del sale, per benefici trattamenti haloterapici, ultimo ritrovato in fatto di wellness.

moto elettriche sono installate nel posteggio esterno, ed è al cento per cento biologica perfino la linea di cortesia presente nei bagni delle camere, mentre speciali menu a base di prodotti integrali e totalmente bio accolgono nel moderno ristorante interno la clientela vegetariana, vegana e celiaca, che qui potrà sentirsi davvero come a casa. Con le sue 115 camere, tra cui otto per disabili, tutte spaziose e perfettamente insonorizzate, cinque sale riunioni e un intero piano adibito a business center, con copertura wi-fi completamente gratuita, un garage da quattrocento posti auto e un ampio parcheggio esterno, il Klima Hotel Milano Fiere è la location ideale per la clientela più attenta ai temi della sostenibilità ambientale e allo stesso tempo esigente in fatto di tecnologia e servizi all’avanguardia. La sua posizione strategica lo rende perfetto sia per l’immediata vicinanza alla nuova area dell’Expo, alla Fiera di Rho, distante soltanto un chilometro e mezzo, sia per la facilità d’accesso al centro città, collegato tramite la vicinissima fermata Certosa del passante ferroviario, a soli cinquecento metri, la linea rossa della metropolitana,

GLI SPAZI PER EVENTI Il centro convegni del Klima Hotel Milano Fiere consta di cinque sale, tutte dotate di luce naturale ed equipaggiate con moderne attrezzature di ultima generazione. La capienza delle sale varia da dieci a quattrocento persone, per una capacità complessiva di seicento posti. Al piano terra è ubicata la sala plenaria, la sala Expo, fornita di due entrate principali e tre laterali adatte per la movimentazione di auto o attrezzature di grandi dimensioni, in occasioni di road show, esposizioni o presentazioni di prodotto. Qui si trova anche un’ampia sala regia fornita di due cabine per la traduzione simultanea. Al primo piano, che costituisce un vero e proprio business center, sono situate le rimanenti sale meeting: la principale, la sala Duomo, con capacità fino a 110 persone, e altre tre sale ideali per incontri più riservati, la sala Brera, Navigli e La Scala, quest’ultima con accesso esclusivo direttamente dal garage interno dell’hotel. Tutte le sale dell’hotel dispongono di connessione wi-fi gratuita. Pranzi di lavoro, cene di gala e serate gastronomiche ad hoc fanno infine da sfondo al raffinato ristorante e lounge bar Klima, dal design moderno e gli ambienti rilassanti, con ampie vetrate dai motivi floreali che ripropongono il tema dell’attenzione alla natura che caratterizza l’hotel. Guidato da uno chef di fama nazionale offre la cucina della tradizione italiana e anche internazionale. Gli ospiti possono qui gustare ogni giorno una ricca colazione a buffet.

L’attenzione all’ambiente a trecentosessanta gradi è il tratto distintivo del Klima Hotel Milano Fiere, strategicamente posizionato nei pressi dell’Area Expo 2015 e della Fiera di Rho

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Iseolago Hotel HHHH Iseo (Bs) Numero totale camere: 66 (56 doppie, di cui 6 attrezzate per diversamente abili, 8 junior suite, 2 grandi suite) | Ristoranti: 2 | Posti: 180 (ristorante L’Alzavola) e 130 (Osteria ai Nidrì) | Sale meeting: 3 | Capienza sala maggiore: 165 posti | Capienza sala minore: 15 posti | Saletta segreteria | mq di aree espositive sala Franciacorta: 200 – Sala Torbiere: 60 | Possibilità organizzazione post congress

Cura e qualità, natura e benessere, ottimi cibi e vini prestigiosi. Così si presenta l’Iseolago Hotel & Spa, un albergo e residence di fascino nell’esclusiva cornice della Franciacorta, ottima location per cerimonie, eventi e buoni e freschi brindisi

Se il business serve “frizzante” MANUELA BELLINI

el cuore della splendida Franciacorta ma a una manciata di chilometri dalN l’aeroporto internazionale di Orio al Serio, l’Iseolago Hotel & Spa gioca su accoglienza, eleganza e ospitalità, le sue carte vincenti. Due master suite con due bagni e vasca idromassaggio, 56 camere doppie e otto junior suite aprono le proprie porte sul verde delle torbiere e lasciano entrare l’aroma del vino e l’agre profumo del lago. Situato in un ambiente privilegiato, ricco d'arte e di tradizioni enogastronomiche, Iseolago è l’hotel ideale per chi cerca un soggiorno moderno e funzionale. La struttura è circondata da un ampio parco e affonda le sue radici nel Lago d’Iseo dove, grazie a un esclusivo attracco, si possono organizzare gite private verso Montisola. A poca distanza da importanti centri culturali come Bergamo, Verona, Mantova e Venezia, il complesso ben si presta come punto d’appoggio per un emozionante viaggio alla scoperta di un patrimonio storico e naturale accessibile a tutti e di immediata godibilità. LA MAGIA DI LAVORARE NEL VERDE Oltre alle camere Iseolago Hotel & Spa si offre anche come residence con 13 appartamenti sobri e confortevoli nonché come spa e centro congressi. Se, infatti, all’attiguo centro balneare Sassabanek, aperto durante la stagione

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estiva, si preferiscono coccole, massaggi e relax, una giornata al centro benessere Le Ninfe del Lago è proprio quello che ci vuole. Così come una cena in uno dei due ristoranti dell’hotel: l’Alzavola, con cucina raffinata votata alla tradizione locale e un’ottima atmosfera per cerimonie, banchetti e incontri d’affari (le tre sale interne possono ospitare infatti fino a 180 ospiti seduti e il pergolato estivo ne tiene fino a cinquanta) e l’Osteria ai Nidrì, una vecchia cascina ristrutturata dove gustare piatti tipici e vini locali in perfetto stile rustico e più informale. Ideali per un viaggio enogastronomico, anche le serate di degustazione di prodotti tipici organizzate nella stagione autunnale. Un toccasana dopo una lunga giornata di lavoro che all’Iseolago si può agevolmente organizzare nel centro congressi. Tre sale, dotate delle più moderne attrezzature, arredate con gusto e funzionalità e in grado di ospitare oltre duecento persone, sono perfette per accogliere riunioni, seminari, workshop, conferenze stampa e incontri fuori dai luoghi comuni. I servizi indispensabili sono garantiti e una navetta da e per gli aeroporti, la segreteria dedicata, le hostess e, ultimo ma non meno importante, le sublimi bollicine della Franciacorta fanno il resto per rendere questo soggiorno indimenticabile. indirizzi a fine rivista


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• NUOVO RISTORANTE CON SPECIALITÀ REGIONALI • SALE BANCHETTI da 10,100,150,300,400 persone • AMERICAN BAR • PISCINA COPERTA riscaldata • PISCINA ALL’APERTO • MODERNISSIMO CENTRO BENESSERE • PARCO GIARDINO • PARCHEGGIO PRIVATO • ELIPORTO • SALE CONGRESSI e CONVEGNI da 10 a 500 persone per oltre 1000 posti complessivi • 130 CAMERE con 21 SUITES • NUOVE CAMERE SUPERIOR • SALA MULTIFUNZIONALE di 600 mq modulabile in 2/3 sale e foyer. CASA COLONICA • Appartamenti con angolo cottura • ingresso indipendente • parcheggio privato


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Venezia Calle Fiubera San Marco 950 t. 0415210544 Mercerie San Salvador San Marco 5020 t. 0415227934 Campo SS.Giovanni e Paolo Castello 6779 t. 0415227949 Mestre Via Cappuccina 17 t. 041988400 www.rosasalva.it info@rosasalva.it

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Relais Monaco HHHH Ponzano Veneto (Tv) Numero totale camere: 79 | Ristoranti: 1 | Posti: 70 | Sale meeting: 9 | Capienza sala maggiore: 240 posti | Capienza sala minore: 10 posti | Saletta segreteria | mq di aree espositive: 500 | Possibilità organizzazione post congress

Un'oasi di pace, 79 raffinate camere in una maestosa villa veneta immersa in un parco secolare; Relais Monaco Hotel & Country Club – uno tra i "Quattro incantevoli luoghi di sosta" del Gruppo Benetton – accoglie i propri ospiti in un’atmosfera elegante e antica

Marca trevigiana Doc n un territorio verde, ricco di cultura e tradizione; nella patria del Prosecco dove Itutto profuma di vino e di buoni sapori; tra

Conegliano, tutte raggiungibili in pochi chilometri di gita in macchina.

borghi e città intrisi di storia, magia, ordine e dimore d’altri tempi; in questo scenario unico, sorge Relais Monaco Hotel & Country Club, la destinazione ideale per soggiorni di relax e per incentive, team building, convegni e congressi. Un maestoso parco di quasi tre ettari e un lungo filare di vigneti dà il benvenuto agli ospiti nell’ottocentesca Villa Guarnieri, il cuore pulsante del Relais, un rifugio ameno e raffinato frutto del sapiente intervento di ristrutturazione degli architetti Afra e Tobia Scarpa che l’hanno oggi trasformato in albergo ristorante e centro congressi a quattro stelle. La signorile architettura della villa, integrata perfettamente con la nuova ala moderna e funzionale, delineano il perimetro di questo raffinato hotel dotato di 79 camere, di cui 19 suite e junior suite, un ristorante gourmet dove gustare le migliori specialità regionali e un funzionale centro congressi. Dalle terrazze esterne, arredate con salotti e sedie a dondolo, si guarda la grande piscina esterna, mentre all’orizzonte fanno capolino le più famose ville del Palladio, la Gipsoteca del Canova, le meraviglie di Venezia, Treviso, Asolo e

LUSSO D’ALTRI TEMPI Da sempre considerato punto di eccellenza dell’ospitalità trevigiana per stile, eleganza e servizio, il Relais Monaco offre un moderno centro congressi con cinque diverse sale in grado di ospitare fino a quattrocento persone sedute, alle quali si aggiungono quattro salette per banchetti ed esposizioni. Tecnologia d’avanguardia, luce naturale, organizzazione e servizi sono alcuni dei comfort che le belle sale Canova (240 posti), Tiepolo (cento posti), Tintoretto e Canaletto (quaranta posti l’una) e Bellini (35 posti) mettono a disposizione per organizzare dalle piccole riunioni di lavoro a mostre ed esposizioni, dai grandi congressi ai più intimi cocktails e board meeting. I servizi di ristorante con terrazza e bar e l’ottima cucina consentono di godere dei più raffinati piaceri di gola. Mentre palestra, sauna finlandese e il vicino Asolo Golf Club (un percorso di 27 buche tra i più belli al mondo) sono sempre al servizio degli ospiti per invitarli a concludere al meglio la propria giornata che sia essa di lavoro o di puro relax.

MANUELA BELLINI

indirizzi a fine rivista

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110 hotel SX_CrowneVerona

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Crowne Plaza Verona HHHH Verona Numero totale camere: 160 | Ristoranti: 1 | Posti: 110 | Sale meeting: 7 | Capienza sala maggiore: 210 posti | Capienza sala minore: 4 posti | Saletta segreteria | mq di aree espositive: 650 | Possibilità organizzazione post congress

Grazie a un centro congressi con sei sale e a una terrazza panoramica per appuntamenti esclusivi, l’hotel veronese si pone in primo piano nel settore congressuale del territorio. Tra le novità della struttura, il bellissimo Winter Garden

Eventi con vista al Crowne Plaza Verona Fiera SIMONA ZIN

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a poco più di un anno il prestigioso hotel nella città di Giulietta e Romeo, H il nono di InterContinental Hotels Group

quale ambientare eventi esclusivi in un’atmosfera piacevolmente frizzante.

in Italia. Situato a soli tre chilometri dal centro, è un punto di riferimento per il turismo congressuale locale grazie agli spazi disponibili e ai tanti servizi offerti, oltre alla garanzia di qualità garantita dal marchio Crowne Plaza. L’ampio centro congressi del Crowne Plaza Verona Fiera è composto da sei sale meeting e da una executive boardroom, tutte situate al piano della lobby. Ogni sala è dotata di tecnologie all’avanguardia e la versatile plenaria, con luce naturale, può ospitare fino a duecento persone a platea. Tra le ultime novità della struttura, il suggestivo Winter Garden, luogo speciale per incontri e momenti di relax. Un nuovo spazio polifunzionale adiacente all’hotel con 650 metri quadrati di green space con “Fully sky view”, led-wall da 18 metri quadrati e fino a cinquecento posti a sedere a platea. Una location esclusiva dove organizzare eventi, workshop, esposizioni e cene di gala. Al nono piano della struttura si trova la terrazza panoramica Byblos Sky Terrace, location ideale nel

DESIGN CONTEMPORANEO Il Crowne Plaza Verona Fiera è dotato di 160 camere distribuite su nove piani, tutte dal design contemporaneo, caldo e accogliente. La struttura dispone inoltre di una club lounge per i clienti che hanno necessità di utilizzare i servizi business con postazione dedicata, servizi di copisteria, di spedizione, accesso rapido a internet, collegamento modem, wireless e servizio transfer. Per chi si vuole regalare una piacevole pausa di riposo e rigenerazione, l’hotel offre la B-zone, un’ampia area relax con bagno turco, doccia emozionale, piscina interna con idromassaggio e una zona per gli amanti del fitness. Passando alla ristorazione, il Bellini’s Bar e il ristorante Plaza sono a disposizione degli ospiti per gustosi aperitivi e pranzi o cene per tutte le esigenze, dal light lunch alla cena di gala, con piatti della cucina tipica rivisti in chiave contemporanea. indirizzi a fine rivista


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Cenobio dei Dogi HHHH Camogli (Ge) Numero totale camere: 103 | Ristoranti: 3 | Posti: 200 + 90 + 50 | Sale meeting: 7 | Capienza sala maggiore: 200 posti | Capienza sala minore: 15 posti | Saletta segreteria | mq di aree espositive: 70 | Possibilità organizzazione post congress

Stilemi classici, eleganza pacata, soluzioni planimetriche versatili, dettagli conservativi che dialogano con i dettami dell’attualità. Quando la porta d’accesso è l’Hotel Cenobio dei Dogi, il successo dell’evento è assicurato

La sfida dell’unicità TERESA CHIODO

scenica è un intricato mosaidi vicoli stretti, portici, slarghi, scaLlette,acoquinta case colorate di rosa, di azzurro e di giallo che si affacciano sul porticciolo, chiuso da un possente molo seicentesco. Camogli è un nome che suggerisce una rotondità quasi liquida. Il Cenobio dei Dogi suona imponente sull’incantevole insenatura. Le camere, lineari nelle forme, si animano attraverso la solarità dei colori e il dinamismo mistilineo degli arredi. Attraverso le ampie vetrate che corrono lungo la sala del ristorante Il Doge si vede il frangersi delle onde lungo la passeggiata: tutto rassicurante in una specie di moto perpetuo e in una luce che cambia a ogni istante. Il Ristorante La Playa è a disposizione per incontri di lavoro e lunch, fino ad arrivare a una capienza di duecento persone. Per eventi, serate di gala e cocktail party gli spazi si moltiplicano, si diffondono; gli ambienti prendono forme diverse con allestimenti su misura a seconda delle esigenze, ma sempre caratterizzati da una

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magistrale attenzione per il dettaglio. Momenti di grande suggestione caratterizzano coffee break e welcome cocktail se serviti sul panoramico bar-terrazza del Doge. Per il post congress è il luogo da cui si irradiano interessanti itinerari verso alcune delle mete turistiche più note della Liguria. Passiamo dall’ambiente colto ed esclusivo di Portofino alla mondanità di Santa Margherita, dalla baia di San Fruttuoso alle romantiche Cinque Terre fino a Genova. La spiaggia privata con accesso diretto costituisce un tutt’uno con la struttura. Per chi ama vivere il mare sono numerose le attività: pagaiare in kayak alla ricerca di insenature nascoste, munirsi di maschera e pinneggiare tra gli scogli, o esplorare il mondo sommerso dell’area marina protetta con immersioni subacquee organizzate dalla B&B Diving Camogli. Il prestigioso golf club di Rapallo dista pochi chilometri, mentre tennis e calcetto sono disponibili sul posto. indirizzi a fine rivista


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Ph Diego Gaspari Bandion

Il vostro Evento Dove se non al Grand Hotel Savoia

Event manager dedicato Attività di Team building 123 stanze comfort, superior, de luxe e suite Ristorante Savoy Bar, piano bar, cigar bar Sale meeting fino a 380 persone SPA con piscina coperta Garage

GRAND HOTEL SAVOIA Via Roma, 62 - 32043 Cortina d’Ampezzo (BL) Tel. 0436/3201 - Fax 0436/869186 info@grandhotelsavoiacortina.it - www.grandhotelsavoiacortina.it


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Domus Australia Casa per Ferie Roma Numero totale camere: 32 | Ristoranti: 1 tutto l’anno e 1 sul terrazzo stagionale | Posti: 60 nel ristorante e fino a 130 nel terrazzo | Sale meeting: 7 | Capienza sala maggiore: 150 posti | Capienza sala minore: 2 posti | Saletta segreteria | mq di aree espositive: 70 | Possibilità organizzazione post congress

I versatili spazi meeting di Domus Australia si presentano come cornice ideale per la realizzazione di un evento di successo. Un perfetto connubio fra eleganza, tecnologia, praticità e professionalità, nel centro della Città Eterna

Boutique a quattro stelle TERESA CHIODO

omus Australia è una Boutique Guest House (casa per ferie) al cenD tro di Roma, inaugurata nell’ottobre del 2011 in seguito a un’attenta e sapiente ristrutturazione durata tre anni. Situata in via Cernaia (angolo via Castelfidardo), all’interno delle antiche mura di Roma, dista soli cinque minuti a piedi da porta Pia; è possibile inoltre raggiungere in pochi minuti a piedi anche la famosa via Veneto, le scalinate di piazza di Spagna e i magnifici giardini di Villa Borghese. Domus Australia offre ampi spazi, sia all’interno sia all’esterno, per conferenze, meeting, seminari ed eventi speciali, fino a duecento persone. La duttilità delle sale meeting consente una completa personalizzazione del set up in funzione delle esigenze dei clienti. In esse è possibile ritrovare tutte le più recenti tecnologie, come un’eccellente qualità della connessione internet wi-fi a venti mbps in up/download, ideale quindi per le videoconferenze. Le 32 camere, tra superior e classic, sono spaziose e con tutti i comfort che un ospite internazionale può richiedere; alcune sono anche

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molto ben attrezzate per le persone diversamente abili. Il ristorante serve la prima colazione a buffet, freddo e caldo, ogni mattina, e la cena, à la carte, ogni giorno. Il cortile centrale, circondato dal chiostro benedettino, con le sue rovine romane in esposizione e la sua fontana, fa da cornice ideale per i coffee break all’aperto o per un momento di incontro. La lounge al primo piano è un ambiente molto raffinato con luce naturale. L’angolo per i rinfreschi, con il camino e la collezione di importanti dipinti australiani ad arricchire l’atmosfera, può essere luogo ideale per un board meeting, uno spazio per formazione e brainstorming, un aperitivo o una cena d’inverno. Il Cardinal Gilroy Terrace, lo splendido terrazzo all’aperto al quarto piano della struttura, permette di organizzare banchetti dopo eventi, cene e pranzi di lavoro, una riunione all’aria aperta, ma anche serate a tema o semplicemente di gustare un cocktail o i piatti preparati direttamente sul barbecue. indirizzi a fine rivista


…semplicemente unici sheratonnicolausbari.com

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116 hotel SX_Tiberio Palace Capri

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Ha riaperto i battenti pochi mesi fa dopo un restyling iniziato nel 2010 e che ha arricchito la struttura di tocchi di design moderno, che la rendono ancora più glamour: è il Capri Tiberio Palace, punto di riferimento del bel mondo a Capri

Design & glamour NINO VERMICELLI

orge a pochi passi dalla celebre piazzetta il Capri Tiberio Palace, hotel di S lusso che vanta una clientela esclusiva, attenta ai dettagli ed esigente. Per questo motivo il meticoloso restyling a cui è stata sottoposta la struttura ha puntato i riflettori sul design contemporaneo, ammantando gli spazi – sia interni sia esterni – di un’atmosfera ricercata e raffinatamente mediterranea, coniugando i colori dell’isola a elementi eclettici in un mix-match di stili unico. Dalle 58 tra camere e suite alla luminosa hall, abbellita da un’istallazione formata da tre “alzate” in foglia d’oro e da un banconereception ricavato dal re-design di un tavolo new vintage, memorabilia e oggetti di particolare suggestione accolgono e avvolgono l’ospite con reminiscenze di Paesi lontani ed epoche passate. Nota a parte la merita la Bellevue Royal Suite, un vero appartamento di lusso arricchito dalla strepitosa Terrazza Mojito, da dove la vista spazia a 360 gradi sul mare e sull’isola, dotata di vasca open air e angolo bar.

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Da una terrazza all’altra, la Terrazza Tiberio, il ristorante dell’hotel, che vizia i commensali – fino a ottanta – con i piatti della tradizione caprese rivisitata. Ancora una terrazza panoramica anche per il Jacky Bar, sofisticato luogo d’incontro per gli ospiti dell’hotel e per i frequentatori dell’isola, punto d’osservazione privilegiato degli splendidi tramonti che ammantano Capri. E per ritemprarsi dopo una giornata di lavoro e prima di abbandonarsi alla mondanità dell’isola, non può mancare una sosta alla nuovissima Spa Tiberio: 1.200 metri quadrati di puro relax in ambienti di rara eleganza. In un simile contesto, non poteva mancare un angolo dedicato alla cultura più sofisticata: il Tiberio Palace ospita, infatti, la Taschen Library e Bookstore, che dà la possibilità agli ospiti di consultare e acquistare le opere della celebre casa editrice specializzata in pubblicazioni di arte, cinema, fotografia e costume. indirizzi a fine rivista


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DESENZANO DEL GARDA

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PALACE HOTEL DESENZANO & IL CENTRO CONGRESSI

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a tradizione alberghiera incontra l’arte contemporanea creando il luogo ideale per i vostri eventi, dove poter ospitare seminari, conferenze ed indimenticabili incentives che segneranno le vostre future decisioni.


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Grand Hotel Tiziano e dei Congressi HHHH Lecce Numero totale camere: 273 | Ristoranti: 2 | Posti: 450 | Sale meeting: 12 | Capienza sala maggiore: 630 posti | Capienza sala minore: 8 posti | Saletta segreteria | mq di aree espositive: 2.000 | Possibilità organizzazione post congress

Il Grand Hotel Tiziano e dei Congressi non è solo una location congressuale apprezzatissima per la sua efficienza e i suoi spazi, ma è un angolo di benessere in armonia con le bellezze salentine

Congressi, relax e Salento ALESSANDRA BOIARDI

uando si giunge a Lecce sembra quasi che il Grand Hotel Tiziano e dei Q Congressi sia là ad aspettarvi. Strategicamente posto all’ingresso della città, è davvero facile da raggiungere per chiunque vi giunga per un meeting o per affari. La sua vocazione congressuale si dichiara così sin dall’inizio, soprattutto se si considera che oltre a essere collocato splendidamente dal punto di vista “logistico” si trova comunque a soli duecento metri dalle mura del centro storico della città salentina. Perché, se si tratta di Lecce, non c’è congresso che si rispetti che non preveda almeno qualche ora a

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disposizione per andare alla scoperta del suo bellissimo centro barocco, un unicum in Puglia e non solo, da scoprire durante un post congress culturale, e magari anche un po’ mondano, durante il quale fare la scorta di prelibatezze, o scoprendole alla tavola di uno degli ottimi ristoranti che si trovano in città. Lo stile barocco leccese conquisterà di sicuro i delegati, così come le attenzioni che riceveranno durante il loro soggiorno al Grand Hotel Tiziano e dei Congressi. Attenzioni alla clientela che stanno particolarmente a cuore del general manager Andrea Sabato, da qualche mese alla


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guida dell’hotel. Classe 1971, Andrea Sabato ha ricoperto diversi incarichi nel mondo dell’ospitalità alberghiera. Laureato in economia e commercio, continua a collaborare con l’Università degli Studi di Bari, è stato responsabile marketing e vendite nonché hotel manager presso prestigiose realtà pugliesi ed è attualmente vice presidente del consiglio direttivo del gruppo Federeventi Confcommercio Lecce. Sabato descrive il Grand Hotel Tiziano e dei Congressi come un albergo capace di sorprendere, apprezzato dagli organizzatori per l’efficienza del suo centro congressi, amato dai delegati per il suo lato più “leisure”. OBIETTIVO EVENTI Il centro congressi del Grand Hotel Tiziano e dei Congressi è attrezzatissimo con 13 sale meeting e spazi molto diversi tra loro. Le sale possono infatti ospitare da dieci a ottocento persone, adatte praticamente a qualsiasi tipo di evento, dai briefing alle convention, da meeting riservati a incontri di portata nazionale e internazionale. Ogni evento trova insomma la sua dimensione, anche grazie alle moderne tecnologie, come per esempio la copertura wi-fi a internet e la disponibilità di schermi al plasma. Per i coffee break, gli aperitivi e le cene di gala sono a diposizione ampi spazi all’aperto. La proposta gastronomica può contare sulla sapienza dei piatti della cucina mediterranea, amata in tutto mondo, che può diventare all’occorrenza la più creativa. Il ristorante Michelangelo pro-

pone spazi articolati in due sale, rispettivamente da 150 e cinquecento persone. Ma il servizio per i delegati è a trecentosessanta gradi, a partire dalle sistemazioni d’alloggio, 273 camere divise in tre tipologie, classic, superior ed executive. TRADIZIONI POST CONGRESS A breve distanza dalle belle spiagge salentine, il Grand Hotel Tiziano e dei Congressi regala attimi di puro relax nel suo centro benessere. Relaxaria City Spa è un centro wellness elegante e riservato, dall’atmosfera raffinata e molto rilassante. Propone percorsi rivitalizzanti, percorsi acquatici, massaggi olistici e trattamenti estetici. Il pool club all’aperto è un vero plus a qualsiasi tipo di congresso nella bella stagione: la piscina all’aperto è dotata di un’area di idromassaggio e offre ampi spazi all’ombra. Location ideale anche per organizzare un cocktail o un aperitivo, la piscina non è che uno dei tanti motivi che rendono il Grand Hotel Tiziano e dei Congressi un hotel davvero speciale per un meeting o un evento. Tra gli altri, le sue proposte a latere degli incontri di lavoro, dalle degustazioni dei prodotti tipici della generosa terra salentina come olio e vino alle mostre che presentano l’arte degli artigiani della zona. Un modo unico per creare un contatto con le tradizioni leccesi, offerte da un punto di vista decisamente esclusivo.

Il Grand Hotel Tiziano e dei Congressi offre al Mice 13 sale di diversa ampiezza, da dieci a ottocento posti

indirizzi a fine rivista

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San Paolo Palace Hotel HHHH Palermo Numero totale camere: 284 | Ristoranti: 2 | Posti: 250/550 | Sale meeting: 9 | Capienza sala maggiore: 900 posti | Capienza sala minore: 25 posti | Saletta segreteria | mq di aree espositive: 300 | Possibilità organizzazione post congress

Le atmosfere siciliane del San Paolo Palace accolgono meeting e congressi in ambienti che coniugano l’efficienza di spazi e servizi ad hoc e il fascino di una struttura affacciata sul mare

Quattro stelle sul golfo GIULIA DE STEFANO

ollocazione suggestiva e servizi congressuali di alto livello distinguono il C San Paolo Palace nel panorama palermitano dell'offerta alla meeting industry. L'albergo si rivolge infatti agli event planner, che trovano in questa struttura siciliana un punto di riferimento per l'organizzazione di qualsiasi tipo di evento. Il centro congressi si compone di diversi spazi, per un totale di nove sale meeting, in grado di accogliere complessivamente fino a 1.800 persone. Di queste, novecento possono essere ospitate nella sola sala principale. Oltre a questi spazi, l’albergo mette a disposizione altre location suggestive e decisamente originali. Le

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terrazze dell'hotel sono perfette – soprattutto durante la lunga bella stagione palermitana – per eventi che vogliano beneficiare di una scenografia naturale particolarmente suggestiva. In alternativa, possono divenire parterre privilegiato di diverse manifestazioni, grazie alla possibilità di allestire oltre quaranta stand espositivi, disposti tra l'altro in modo da creare dei percorsi che conducono alle sale convegni, accompagnati naturalmente dal panorama unico che si scorge dall'albergo. Il San Paolo Palace è infatti affacciato sulla generosa natura del suggestivo Golfo di Palermo, del Mar Mediterraneo e di quella bellissima cornice


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che è disegnata tra Monte Pellegrino e Capo Zafferano. A vantaggio del panorama sono i quattordici piani dell’albergo, che regalano alcuni spazi perfetti anche per i momenti di relax tra un meeting e l’altro, giusto per assaporare un’atmosfera un po’ più vacanziera che ben si concilia alla vista sul mare. UN ALBERGO PER IL MICE L’albergo propone 284 camere dotate di tutti i comfort e pensate soprattutto per una clientela business, e un centro fitness modernamente attrezzato. La piscina panoramica è collocata proprio al quattordicesimo piano, dotata anche di connessione wi-fi. Proprio qui si possono organizzare, a seconda della tipologia di evento, coffee break, lunch buffet, cocktail sul roof top a bordo piscina o nella sala ricevimenti panoramica raggiungibile con un ascensore a vetri esterno. Una soluzione che ha perfettamente accontentato, tra gli altri, le esigenze dei partecipanti di importanti appuntamenti, come quelli del 17th Meeting of the Euro-Mediterranean Council for Burns and Fire Disasters, tenutosi dal 6 all’8 giugno, e del Sixth International Conference on Complex, Intelligent, and Software Intensive Systems organizzato dall'Università di Fukuoka, ospitato a luglio. Particolarmente curata anche la propo-

sta gastronomica: gli chef propongono piatti tipici della tradizione mediterranea affiancati ad alcune proposte di carattere internazionale. Il ristorante al piano terra, perfetto per gli incontri di lavoro, può ospitare fino a cinquecento coperti con menu personalizzabili a seconda delle proprie esigenze. È qui che si possono gustare le prelibatezze della raffinata pasticceria siciliana e le altre squisitezze della cucina locale.

Dalle terrazze del San Paolo Palace, lo sguardo spazia sullo splendido golfo palermitano, regalando un tocco rilassante anche al meeting più impegnativo

ALLA SCOPERTA DEI DINTORNI Grazie alla collaborazione con diversi partner il San Paolo Palace è in grado di proporre attività di post congress alla scoperta delle meraviglie storiche della città di Palermo seguendo i diversi itinerari possibili per visitare i monumenti e i palazzi di stile classico, barocco, arabonormanno o liberty di questa città che ha affascinato i visitatori di tutti i tempi per l’unicità e per essere ancora oggi eclettico risultato del passaggio di diverse culture. L’albergo è anche molto comodo da raggiungere grazie alla sua posizione privilegiata a pochi passi dal centro di Palermo e vicino alla stazione ferroviaria, che dista solo 1,5 chilometri, e all’aeroporto cittadino situato a 35 chilometri di distanza. indirizzi a fine rivista

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un evento...

al resto pensiamo noi - Sale convegni e congressi, modulabili e multifunzionali, capienza fino a 800 persone. - Suites d’atmosfera, Junior suites,120 camere elegantemente arredate. - Ristorante “Il Tulipano”, piscina, area benessere e fitness.

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Palavela Torino Sale meeting: 1 sala da 200 posti, 3 da 60 posti, 5 da 20 posti | Capienza sala maggiore: arena da 8.000 posti | Saletta segreteria | mq di aree espositive: 1.000 nel foyer; 350 nelle lounge; 1.800 nel parterre | Sala banchetti interna | Pranzo in piedi: 1.500 posti | Pranzo seduti: 1.000 posti

L’imponente Palavela di Torino: tecnologia ed esperienza per trasformare ogni evento in un grande momento di emozione. E tutt’intorno, il fascino della città sabauda, che alla meeting industry riserva il posto d’onore

La magia del ghiaccio ostruito nel 1961 per festeggiare il centenario dell’Unità d’Italia, il Palavela C è stato ristrutturato e reinterpretato dall’architetto Gae Aulenti nel 2005 per ospitare le gare olimpiche di Torino 2006; da allora è stato sede dei più grandi eventi internazionali di pattinaggio sul ghiaccio, dagli Europei ai Mondiali, e continua a esserlo con i galà del Golden Skate Awards che ogni anno vedono esibirsi i più grandi campioni. Oggi si propone come una location polifunzionale per eventi, in cui le aziende possono organizzare meeting, cene di gala e attività incentive uniche nel loro genere. La magia del pattinaggio può, infatti, essere messa a disposizione dei propri ospiti e clienti con soluzioni originali e di grande impatto emozionale, grazie alla formula Ice Emotion. Nel periodo invernale è possibile predisporre di ogni tipo di allestimento direttamente sulla pista del ghiaccio, attraverso l’utilizzo di una speciale copertura isolante, e trasformare una cena di gala, una convention o un meeting, in un’occasione unica. I pattinatori professionisti di livello nazionale e internazionale si esibiscono intorno agli ospiti per coinvolgerli in una magica atmosfera resa ancor più incantata dall’utilizzo di un importante impianto di luci sceniche di cui il Palavela è dotato, insieme a una facilità di appendimento in grado di rispondere ai progetti più complessi. L’impianto dispone inoltre di numerose aree congressuali ideali per ospitare eventi fino a duecento partecipanti. La struttura accoglie i propri ospiti con un’esclusiva area lounge

vetrata, perfetta per allestire i momenti di ristorazione o creare l’accoglienza delle aree meeting; al suo interno, oltre quindici sale riunione di varie metrature (da dieci a duecento persone) in grado di ospitare ogni tipologia di allestimento tecnico. E ancora: uffici per gli organizzatori, aree magazzino, camerini, aree attrezzate per i servizi di ristorazione, parcheggio interno riservato. Il Palavela si caratterizza per la sua estrema duttilità, per la capacità di ospitare eventi dalle cinquanta alle ottomila persone e per un’estetica di grande impatto che lo rende uno dei simboli della Torino del terzo millennio: una grande vela di cemento armato che racchiude il nuovo e rigoroso parallelepipedo rosso dell’arena. La posizione è strategica: a pochi minuti dal centro di Torino e facilmente raggiungibile dai principali raccordi autostradali.

TERESA CHIODO

indirizzi a fine rivista

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Palazzo Mezzanotte Milano Sale meeting: 6 | Capienza sala maggiore: 440 posti | Capienza sala minore: 20 posti | Saletta segreteria | mq di aree espositive: 600 | Sala banchetti interna | Pranzo in piedi: 600 posti | Pranzo seduti: 450 posti | Possibilità organizzazione post congress

Il raffinato Palazzo Mezzanotte, nel cuore pulsante della Milano degli affari, è una location suggestiva per eventi al top. Storia, arte, tecnologia e servizi sono ai massimi livelli nella “casa” della Borsa Italiana

Esclusivamente d’autore GIULIA DE STEFANO

n’immagine oramai di altri tempi quella della Sala delle Grida della U Borsa Italiana, dove le contrattazioni azionarie avvenivano fino agli anni Ottanta con le aste a chiamata. Poi subentrò l’informatizzazione degli scambi e, a seguito di una progettazione polifunzionale, la sala e tutto l’edificio che la ospita, il prestigioso Palazzo Mezzanotte in pieno centro a Milano, divenne uno spazio esclusivo dedicato alla meeting industry più esigente. L’estrema versatilità delle aree di Palazzo Mezzanotte, insieme al loro prestigio, sono l’atout che rende la struttura adatta a eventi di varia tipologia, dalla cena di gala al convegno, dall’esposizione al corso di formazione o alla sfilata di moda. In spazi d’eccezione, questa loca-

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tion di charme – unica per storia, arte, tecnologia e servizi – concentra l’efficienza della modernità al valore delle firme autorevoli che l’hanno progettata. L’edificio è stato infatti realizzato nel 1932 dall’architetto Paolo Mezzanotte: il Palazzo delle Borse ha in seguito subito diverse ristrutturazioni, che ancora oggi sono testimoniate attraverso un excursus di testi e fotografie allestito nell’Underground del palazzo. Giò Ponti, direttore artistico della Richard Ginori, nel 1931 ha disegnato in particolare la decorazione delle pareti proponendo un rivestimento in ceramica, materiale resistente e brillante che aveva già utilizzato per la finitura di diversi ambienti di rappresentanza, come l’atrio del Ministero delle Corporazioni a Roma.


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SPAZI ESCLUSIVI E TECNOLOGICI Punto di riferimento architettonico a Milano, Palazzo Mezzanotte ha il vantaggio di trovarsi nel cuore del capoluogo lombardo, a pochi passi dal Duomo. Tutte le sale sono dotate di tecnologie all’avanguardia e di servizi di alto livello tra cui audio controllato da sistema computerizzato integrato, regia di controllo degli impianti multimediali e delle luci, registrazione dei partecipanti, servizio di catering, interpretariato, allestimenti, fiere, hostess e security. A richiesta sono disponibili anche web streaming, sistemi di videoconferenza, uplink e downlink satellitare, connessioni internet wi-fi e controllo degli accessi. Il centro congressi si articola in diversi spazi. Il Parterre, con 440 posti a platea modulabili su mille metri quadrati, dispone di un ulteriore ampio spazio circostante per esposizioni e incontri. La conformazione “open” si presta alla perfezione a ospitare anche sfilate di moda, cene di gala esclusive o presentazioni di prodotti che richiedano scenografie particolari e d’impatto. Ad arricchire lo spazio contribuisce la balconata sovrastante la sala, che può essere utilizzata come area espositiva o aperitivi e lunch a buffet. La Sala Convegni è invece situata nell’Underground di Palazzo Mezzanotte, una zona con aree comuni di particolare fascino storico e artistico. Questa sala è adattabile a qualsiasi manifestazione grazie anche alla notevole flessibilità operativa: può accogliere 130 ospiti disposti a platea ed è divisibile in due sale, le Sale Blu, da settanta e sessanta posti, ciascuna dotata di un tavolo relatori e di autonomi sistemi multimediali. La Sala Gialla è invece dedicata a incontri più ristretti, ed è disponibile sia con la configurazione a platea sia per attività didattiche e operative con l’allestimento di 35 desk. L’Aula Training è dedicata alla formazione, attrezzata con moderni sistemi di didattica interattiva e 21 postazioni per computer.

TRA SCAVI ROMANI E DECORAZIONI D’AUTORE Merita una nota a parte l’Area Scavi, di sicuro fascino e di grande effetto, che ha almeno due particolarità di enorme prestigio: le colonne da cui è circondata, di maioliche ideate e disegnate dall’architetto Giò Ponti, e la suggestiva pavimentazione in vetro che permette di vedere le vestigia di un antico edificio di epoca romana risalente al II secolo d. C. e i resti di un teatro dell’età imperiale. Questa sala è perfetta per cene, buffet, esposizioni e sfilate.

Spazi suggestivi, tra storia, vestigia romane e alta tecnologia. è il mix unico di Palazzo Mezzanotte, in centro a Milano

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Palazzo Isolani Bologna Sale meeting: 8 sale affrescate | Capienza sala maggiore: 156 posti | Capienza sala minore: 12 posti | Saletta segreteria | mq di aree espositive: 406 divisi in più sale | Sala banchetti interna: Cortile interno protetto da Tensostruttura | Pranzo in piedi: 500 posti | Pranzo seduti: 400 posti | Possibilità organizzazione post congress

Con le sue tre esclusive location – Palazzo Isolani nel centro città, Villa Isolani alla Quaderna e la Rocca Isolani di Minerbio, nelle campagne circostanti –, Isolani Meeting propone agli organizzatori di eventi un’offerta diversificata e di alto livello

Tre assi a Bologna ELISA FERRO

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alazzo Isolani a Bologna, Villa Isolani alla Quaderna e la Rocca Isolani di P Minerbio sono le tre storiche e prestigiose location che Isolani Meeting mette a disposizione degli operatori corporate e congressuali per la realizzazione di eventi di qualsiasi tipo: ricevimenti e cocktail, lanci di prodotto, conferenze stampa, convention aziendali e convegni professionali, riunioni e seminari, sfilate di moda, workshop e showroom. Insieme alle ambientazioni davvero esclusive, Isolani Meeting offre un servizio articolato e personalizzato in base alle diverse esigenze del cliente, affidandosi ai migliori professionisti del settore. Dal coordinamento del cate-

ring – con elaborazione di varie proposte culinarie distinte per evento e secondo le tendenze più attuali quali finger-food, fusion, sushi e sashimi, ma anche raffinata gastronomia regionale e cucina internazionale – alla realizzazione degli allestimenti e delle decorazioni, fino ai servizi di interpretariato, traduzione simultanea, hostess e gestione dell’ufficio stampa. Le attrezzature tecniche e tecnologiche per lo svolgimento delle sessioni di lavoro sono a loro volta tra le più moderne ed efficienti e vanno dalla connessione a internet veloce e senza fili agli schermi al plasma e ai più avanzati sistemi audiovisivi e di conference call.



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IL PALAZZO DELLE MERAVIGLIE Vero fiore all’occhiello dell’offerta firmata Isolani Meeting, Palazzo Isolani è fra le più importanti e suggestive dimore storiche di Bologna, situato proprio nel cuore antico della città. Si affaccia, infatti, sulla splendida piazza delle Sette Chiese, a pochi passi dalle Due Torri, ed è collocato nel mezzo di un complesso architettonico che comprende vari edifici di proprietà della famiglia Cavazza Isolani. Le otto sale settecentesche del piano terreno sono riccamente affrescate, decorate con tappezzerie damascate e arredate con quadri e mobili originali, fra cui alcuni ritratti della famiglia del Re di Napoli Gioacchino Murat, con cui gli Isolani si imparentarono nel primo Ottocento. Queste stanze, dalla speciale atmosfera nobile tipica di una residenza privata, sono l’ambiente perfetto per cocktail e cene di rappresentanza e nello stesso tempo, grazie alla versatilità degli spazi e delle attrezzature, sono la sede più elegante e funzionale per convegni da 12 a 75 partecipanti. LA ROCCA E LA VILLA La Rocca Isolani di Minerbio, risalente al XIV secolo, è un luogo ricco di fascino e di storia, impreziosito dagli affreschi dell’artista bolognese Amico Aspertini, realizzati fra il 1538 e il 1542. Dispone di sei bellissime sale in grado di ospitare da venti a settanta persone, nonché di una splendida corte rinascimentale di oltre quattrocento metri quadrati, con capienza ideale sia per conferenze e concerti all’aperto sia per pranzi e cene di gala, potendo accogliere tavoli per trecento invitati. Il parco, poi, vastissimo e scenografico con i suoi alberi secolari, riserva la possibilità di montare – nel cosiddetto Prato delle Fiere – una tensostruttura di oltre 1.500 metri quadrati e di ospitare così fino a duemila persone comodamente sedute. Villa Isolani alla Quaderna, invece, è una tipica residenza di campagna in stile Neoclassico. Divenuta proprietà del conte Tattini, fu rinnovata nel 1805 in occasione della visita a Bologna di Napoleone Bonaparte. Vennero così aggiunte le due ali laterali e ne fu completamente ristrutturato il parco, che il famo-

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so architetto-paesaggista Sambuy trasformò da tipico giardino in stile settecentesco italiano in un magnifico “parco romantico” di oltre sette ettari in stile inglese. Anch’esso, nella bella stagione, si presta per ricevimenti e serate all’aperto, mentre convegni e manifestazioni di vario tipo possono aver luogo in un’ampia tensostruttura in grado di accogliere fino a 350 delegati. Altrettanto ideale per eventi aziendali e meeting, la villa dispone al suo interno di sei sale affrescate in stile “pompeiano”caratteristico del neoclassico bolognese, che possono complessivamente contenere più di duecento persone.

1 – 3 / Palazzo Isolani sorge in pieno centro a Bologna 4 – 5 / Rocca Isolani di Minerbio, splendida struttura risalente al XIV secolo 6 – 7 / Villa Isolani alla Quaderna è una tipica residenza di campagna in stile neoclassico

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Auditorium Parco della Musica di Roma gestito dalla Fondazione Musica per Roma Roma Sale meeting: 13 | Capienza sala maggiore: 2.742 posti | Capienza sala minore: 24 posti | Saletta segreteria | mq di aree espositive: 3.000 coperti - 1.000 scoperti | Sala banchetti interna | Pranzo in piedi: 2.742 posti | Pranzo seduti: 1.600 posti | Possibilità organizzazione post congress

Un complesso straordinario dove l’eleganza, la musica e la tecnologia si sposano con le esigenze di un grande evento congressuale. L’Auditorium Parco della Musica di Roma affianca a spazi unici una ricca programmazione culturale

Sinfonie congressuali ELISA FERRO Studio Maggi

ituato tra il verde di Villa Glori e lo storico stadio Flaminio, a pochi minuti S dal centro di Roma, l’imponente e avveniristico Auditorium Parco della Musica – con i suoi oltre novantamila metri quadrati di superficie – è una vera e propria cittadella della cultura e della musica,

realizzata da Renzo Piano e consegnata alla città nel dicembre del 2002 quale maggiore centro multifunzionale per lo spettacolo dal vivo d’Europa, attualmente secondo nel mondo per numero di eventi soltanto al Lincoln Center di New York. La sofisticata architettura raccoglie in sé tutti i generi e le espressioni artistiche per soddisfare le richieste di un pubblico sempre più vasto ed esigente, offrendo una grande varietà di spettacoli e iniziative: dalla musica sinfonica e cameristica, programmata dall’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, al cinema, al teatro, alla danza; dalle performance letterarie alle arti plastiche e figurative, al jazz, al pop, al rock, al folk, fino ai grandi festival internazionali. Nel 2011 gli spettatori degli oltre mille appuntamenti dell’Auditorium sono stati 1.090.000, mentre il numero complessivo dei visitatori è stato stimato in più di 2.300.000. GRANDI NUMERI, GRANDI EVENTI Le tre sale principali – Sala Santa Cecilia, Sala Sinopoli e Sala Petrassi, rispettivamente da 2.742, 1.133 e 673 posti – sono delle magnifiche “casse armoniche”, tre liuti giganteschi circondati da un giardino pensile di trentamila metri quadrati, ricavato tra le rive del Tevere e la collina dei Parioli. La grande cavea, al centro

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È una vera e propria cittadella della musica l’avveniristico Auditorium progettato da Renzo Piano a Roma, che al Mice offre 13 sale

delle tre sale, è un’autentica piazza con la doppia funzione di teatro all’aperto e di “agorà”, luogo d’incontro per altre 2.782 persone. È intitolata al maestro Luciano Berio, tra i primi sostenitori del nuovo Auditorium. Vi sono poi altre sale di diversa capienza e metratura, fra cui spiccano il Teatro Studio da 308 posti e la luminosa Serra da 220 posti, nonché l’elegante foyer anulare in grado di ospitare ricevimenti e cene di gala da 150 a 2.742 invitati. Tutti i colori e i materiali con cui il complesso è costruito richiamano la tradizione romana, dal travertino bianco ai mattoncini rossi, fino al grigio piombo delle cupole più famose come quella del Pantheon. Continuità tra passato e presente che convivono in perfetta armonia, a tal punto che l’Auditorium ingloba i resti di una villa patrizia del VI secolo a.C. (con il relativo Museo archeologico), particolare che lo rende unico al mondo. A ciò si aggiunga la presenza del Museo di Strumenti Musicali dell’Accademia di Santa Cecilia, con una delle principali collezioni italiane di strumenti di ogni epoca. Ma il Parco della Musica, proprio per le sue caratteristiche uniche e altamente scenografiche, unite agli spazi ampi e versatili, ai numerosi servizi offerti e alle tecnologie d’avanguardia

disponibili (dal collegamento wi-fi al servizio di catering interno, dalle cabine regia alla traduzione simultanea, solo per citarne alcuni), nonché alla professionalità del suo staff tecnico, è una location polifunzionale in grado di esaltare qualsiasi manifestazione legata al settore business e congressuale. Ogni anno è sede di centinaia di eventi tra convention, congressi, lanci di prodotto, incentive, meeting, seminari, workshop e conferenze. Le principali istituzioni e aziende italiane ed estere scelgono l’Auditorium perché, oltre alla personalizzazione dei servizi e degli allestimenti per le sessioni di lavoro, possono contare su un forte coinvolgimento nella programmazione culturale e post congressuale: tra le possibilità vi sono, per esempio, esclusive visite guidate con rinfresco, pacchetti che prevedono cene di gala e i migliori posti ai concerti in calendario, anteprime a porte chiuse e concerti e spettacoli ad hoc con la possibilità di incontrare gli artisti. Non a caso, l’Assemblea Annuale di Confindustria, il Festival Internazionale del Film di Roma o, lo scorso settembre, il primo Congresso Nazionale unificato della Chirurgia Italiana figurano tra i grandi eventi ospitati. indirizzi a fine rivista

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134 loc per eventi SX_Officine Farneto

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Officine Farneto Roma Sale meeting: 3 | Capienza sala maggiore: 400 posti | Capienza sala minore: 12 posti | Saletta segreteria | mq di aree espositive: 1.200 | Sala banchetti interna | Pranzo in piedi: 800 posti | Pranzo seduti: 660 posti | Possibilità organizzazione post congress

Una factory creativa immersa nel verde del parco di Monte Mario, a Roma, ideale per meeting, eventi e gala dinner fino a 650 invitati. Officine Farneto, dopo un’attenta ristrutturazione, è oggi un sorprendente spazio polifunzionale al servizio delle aziende

L’officina degli eventi MICHELA ROSSI

opo una scrupolosa opera di ristrutturazione, il vasto complesso che D negli anni Trenta ospitò i Magazzini di Casermaggio al Foro Mussolini, divenendo poi una rinomata fabbrica di ceramiche artistiche, si è trasformato oggi nelle innovative e polifunzionali Officine Farneto, una location d’eccezione in grado di esaltare qualsiasi tipo di evento legato al mondo corporate e congressuale. Le particolarità della struttura riguardano tanto la sua collocazione geografica quanto le sue originali caratteristiche architettoniche: ferro, cemento e vetro, infatti, sono l’anima di uno dei pochi spazi post-industriali presenti nella Capitale, mentre il verde e la bellezza del Parco di Monte Mario garantiscono una cornice a effetto e tutta la comodità necessaria anche per ambientazioni en plein air. Internamente lo spazio si articola in ampie e moderne aree funzionali, in grado di ospitare cocktail party e cene di gala fino a 650 persone, ma anche esclusive sfilate di moda, shooting fotografici, conferenze stampa, corsi di formazione, eventi promozionali, showroom, mostre

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d’arte, concerti e molto altro ancora. Lo spazio eventi, del resto, si estende per oltre 1.200 metri quadrati e si sviluppa su un piano terra di circa 850 e un piano soppalcato di altri 350 metri quadrati, mentre per gli incontri professionali vi sono una sala meeting da cento posti e una sala riunioni da 12 posti, entrambe fornite delle migliori dotazioni audio, video e multimediali. Inoltre la struttura incorpora una superficie adibita a cucina completamente attrezzata, un parcheggio e un’area dedicata al carico e scarico merci per allestitori e catering. A completare i punti di forza di Officine Farneto, l’accesso da tutti i lati e la possibilità di introdurre uno o più mezzi al suo interno. Per il relax, infine, il panoramico roof garden con arredi di design, l’innovativo Centro Dimensione Arte&Sport, che al classico fitness abbina corsi d’arte contemporanea, e il caldo e vivace Bistrot, ritrovo creativo per tutti gli ospiti, offrono un’esperienza dal piacevole impatto emotivo. indirizzi a fine rivista


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136-139 loc per eventi 2S_Corte di Arenaro

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La Corte di Arenaro Torre in Pietra (Roma) Sale meeting: 4 | Capienza sala maggiore: 800 posti | Capienza sala minore: 50 posti | Saletta segreteria | mq di aree espositive: 1.200 interni | Sala banchetti interna | Pranzo in piedi: 1.000 posti in sala unica; 2.000 in tutta la location | Pranzo seduti: 700 posti in sala unica; 1.300 in tutta la location | Possibilità organizzazione post congress

Spazi d’atmosfera sulle colline romane a pochi chilometri dalla Capitale, un’attenta consulenza sui servizi e la collaborazione dei migliori professionisti del settore, un’ex tenuta agricola trasformata in un complesso originale per ogni evento: la Corte di Arenaro

Meeting a Corte MANUELA BELLINI

ungo la via Aurelia e a poca distanza da Roma sorge la Corte di Arenaro, Limmersa in una cornice di rara bellezza. Una location per eventi unica, un luogo dove celebrare momenti esclusivi, una dimora di fascino con ambienti caldi e raccolti e un’atmosfera familiare in grado di accogliere fino a settecento persone. Là dove c’erano una volta ariose campagne da bonificare, cascine, casali e stalle da rimettere in sesto, oggi si trova uno splendido complesso che si avvale di spazi e strutture ottimi e attrezzati per ospitare ricevimenti, banchetti e ogni genere di evento degno di fascino e suggestione. Sia che si scelga il Casale del Fagocchiaro, una dependance autonoma con ingresso e parcheggio indipendenti, sia che si preferiscano le più piccole e intime

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sala della Specchiera e l'Ala della Pineta, provvista di corte e parco con un laghetto o la sala Nervi, unica nel suo genere e tra le prime opere dell’ingegner Pierluigi Nervi, il comfort e il piacere sono assicurati e tramandano immediatamente quel mix di storia, cultura e atmosfera che solo i migliori siti e stili d’architettura italiana sanno offrire. Quello della Corte di Arenaro è un progetto che nasce lontano, quando tra il 1935 e il 1946 vennero ristrutturati e costruiti una dozzina di centri aziendali nella Tenuta e i lavori furono affidati, tra gli altri, a Michele Busiri Vici, che disegnò il centro di Arenaro (così chiamato per la grande quantità di sabbia arenaria che si trovava in zona) e a Pierluigi Nervi, uno dei più famosi ingegneri italiani, che nel ‘46 costruì l’omonima sala Nervi, originale nella forma, nelle dimensioni e nel volume.



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Associato Venezia Convention Bureau

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UN PARTICOLARE PER OGNI EVENTO La vecchia falegnameria dell’azienda agricola, distante trenta metri dal resto della struttura e ora arredata con eleganti pavimenti in cotto, caratteristiche travi in legno e decori in ferro battuto, è spaziosa, elegante, disposta su due piani, ed è diventata a tutti gli effetti il vero cuore del complesso: il Casale. Il piano terra, con un grande camino a far da sfondo è adatto ad accogliere fino a duecento persone servite a banchetto ed è ben collegato a un ampio foyer con guardaroba, che può essere utilizzato come zona salotto o disimpegno. Il piano rialzato, invece, può accogliere fino a 150 persone sedute ed è ottimo per meeting o da riservare alla parte ristorativa sempre illuminato da luce naturale e affacciato su un ampio giardino, con portico e forno a legna a fare da cornice. IL CUORE DELL’ARENARO Una sala unica e così grande, la sala Nervi è un esempio di architettura industriale. Il soffitto disegna un intreccio di linee di cemento armato che forma un particolare nido d’ape e la superficie è priva di colonne e ingombri tanto che può accogliere fino a settecento persone sedute a tavola. La massima versatilità degli spazi ne fa un’ottima soluzione per serate danzanti e la particolare struttura si presta agilmente ad allestimenti moderni ed eleganti adatti anche a ricevimenti molto numerosi.

Dotata di aria condizionata e riscaldamento a pannelli, la sala si affaccia sulla Corte, un ampio spazio esterno e fiorito d’estate, adatto per i buffet degli antipasti e dei dolci o per l’aperitivo da sorseggiare ai bordi del laghetto nel cuore del grande parco (adatto anche per spettacoli di fuochi artificiali o per allestire una zona di baby parking). La sala Nervi comunica ai suoi lati con la sala della Specchiera, l’Ala della Pineta, il salotto Oro e il salotto Porpora, utilissimi e molto graditi quando bisogna allestire corner, imbastire buffet o serve spazio per la musica e per ballare. Tutte le sale della Corte vengono concesse in esclusiva giornaliera e dispongono di una cucina industriale ampia e attrezzata per realizzare cene espresse e personalizzate. Un parcheggio interno e gratuito per duecento veicoli, connessione wi-fi in tutti gli spazi, l’attenta consulenza dei migliori professionisti del settore e la disponibilità a ogni tipo di allestimento e scenografia, con il supporto di tecnologia all’avanguardia e accoglienza di primo livello completano l’offerta di una struttura che dà la possibilità di scegliere, ideare, sbizzarrirsi nell’organizzazione di meeting, convention, gala dinner, show off di prodotto, esposizioni, premiazioni, cocktail, sempre con un unico denominatore: un risultato di successo.

Spazi eleganti e versatili, in grado di ospitare fino a settecento persone, il tutto sulle riposanti colline romane, a una manciata di chilometri dalla Capitale

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140 loc per eventi SX_Fiera del Levante

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Centro Congressi Fiera del Levante Bari Sale meeting: 24 | Capienza sala maggiore: 4.000 posti (fino a 9.000 per eventi particolari) | Capienza sala minore: 24 posti | Saletta segreteria | mq di aree espositive: 7.500 | Sala banchetti interna | Pranzo in piedi: 800 posti | Pranzo seduti: 400 posti | Possibilità organizzazione post congress

Il futuro congressuale di Bari è affidato alla Fiera del Levante. Grazie agli ingenti investimenti in strutture e attrezzature d’avanguardia, il suo padiglione fieristico accoglie meeting dai grandi numeri. Due congressi nazionali inaugurano la nuova fase

Il futuro è a Levante ELISA FERRO

a Fiera del Levante, nel mese di ottobre, ospita due grandi congressi Lnazionali: dall’11 al 14 il meeting dei farmacisti ospedalieri e dal 25 al 27 quello dei commercialisti. L’importanza degli eventi è racchiusa nei numeri: 2.500 commercialisti e circa duemila farmacisti ospedalieri si incontrano nel nuovo padiglione fieristico dove, per la prima volta, sarà adoperata una parete mobile che si sposta su un binario e consente di creare una plenaria da quattromila posti e un’altra da tremila. La nuova struttura congressuale, già presentata all’Imex 2012 di Francoforte, è caratterizzata dall’utilizzo di pavimenti e materiali con certificazione blue angel, che garantiscono la totale sicurezza e l'assenza di emissioni nocive. L'esclusivo sistema di pulizia, inoltre, consente di eliminare l'uso di detergenti evitando l'inquinamento delle acque di lavaggio. Il padiglione, infine, è interamente insonorizzato. Grazie agli investimenti in strutture e attrezzature che si stanno realizzando, il nuovo padiglione può quindi essere attrezzato per ospitare una grande sala, flessibile nella sua dimensione, adeguata dal punto di vista acustico e dotata di tutti

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i servizi (bar, ristorante e accoglienze). Gli stessi spazi possono poi essere restituiti alle funzioni espositive. Questi due importanti eventi inaugurano una nuova fase della Fiera del Levante, favorita peraltro dalla posizione strategica di Bari e della Puglia che, grazie al loro clima e al mare, all’offerta gastronomica e alberghiera, alle attività culturali e ricreative e alla vasta rete di servizi, offrono un vantaggio rilevante alla meeting industry. La sfida è ambiziosa, le opportunità, però, sono numerose in quanto l’organizzazione di congressi genera ricadute fortissime su tutto il territorio circostante e su molti operatori economici. Per questo motivo i soci fondatori della Fiera del Levante (Camera di Commercio, Comune e Provincia di Bari) sono fiduciosi e ritengono che l’ente possa esaltare il suo ruolo di soggetto pubblico che svolge attività a sostegno dell’intera economia grazie a un quartiere dedicato. Un ulteriore punto di forza, infine, è il nuovo centro congressi finanziato dalla Regione Puglia, che sarà ultimato nel 2013. indirizzi a fine rivista


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S.S. 145 Sorrentina, km 12, 400 - Castellammare di Stabia 80053 (Na) Tel. 081 39 46 700 - info@sorrentocoasthotel.com - www.crowneplazasorrento.com


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Giovanni Tinelli

Con tutte quelle bollicine... Quando i vip fanno immagine e forniscono un buon assist per rilanciare l’offerta e dare maggior visibilità al territorio. Se poi la star in questione è un mostro sacro come il Vasco nazionale, il successo è assicurato

TERESA CHIODO

asco Rossi ha scelto per le sue vacanze estive Il Nova Yardinia Resort a V Castellaneta Marina nel Salento. Già l’in-

Giovanni Tinelli

verno scorso vi aveva trascorso un breve periodo, rimanendone così colpito da voler tornare. Da qui, intorno alla rockstar, si è creato un vero e proprio evento e perché no, anche un’importante opera-

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zione di marketing: Vasco va in Puglia e scopre il polo turistico integrato più importante d’Italia. Parliamo di un’area geografica a forte vocazione turistica, ricchissima sotto il profilo naturalistico e paesaggistico, storicoarcheologico, architettonico ed eno-gastronomico. Un’oasi che va decisamente oltre il mare, il clima, la latitudine geografica per proporre un “turismo su misura” tutto l’anno e a tanti tipi di pubblico, offrendo qualcosa in più: eccezionali strutture ricettive, sale convegni, terme marine e centri benessere, il golf, il tennis e tantissimi altri sport, strutture per l’edutainment e il divertimento, shopping center e spazi espositivi. L’offerta è molto ricca: spiccano quattro hotel con 790 camere, il centro benessere Kalidria Thalasso Spa, discoteche, caffetterie, ristoranti e una magnifica spiaggia.

IL CIELO IN UNA STANZA Con queste potenzialità il Nova Yardinia ha la possibilità di ospitare e realizzare convegni e meeting in ogni periodo dell’anno e per ogni tipologia di cliente ed esigenza e si connota realmente come destinazione Mice di eccellenza in Italia. Il convention & spa resort mette a disposizione una notevole varietà di spazi all’aperto e al chiuso, offrendosi pienamente alla creatività e alle esigenze pro-


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Nova Yardinia Convention Resort Castellaneta Marina (Ta)

Giovanni Tinelli

Numero totale camere: 790 | Ristoranti: 14 | Posti: 3.000 | Sale meeting: 30 | Capienza sala maggiore: 1.200 posti (tensostruttura) | Capienza sala minore: 15 posti | Saletta segreteria | mq di aree espositive: 7.890 | Possibilità organizzazione post congress

gettuali dei più diversi organizzatori di eventi. Basta guardare ad alcuni numeri chiave: trenta sale meeting, 7.800 metri quadrati circa di aree espositive e spazi polifunzionali, una sala plenaria da seicento persone a teatro, una tensostruttura da 1.300 persone a teatro. Presenta poi una location non-convenzionale: Il Teatro dei Colori luogo in cui si è tenuto lo scorso 8 settembre il concerto live in acustica di Vasco Rossi. Uno spazio che può essere definito come una macchina scenica per eventi, un ambiente ad alto contenuto tecnologico e scenografico, dove il successo della regia e della realizzazione di un evento è già insito nelle caratteristiche strutturali della location; una sorta di anfiteatro a gradinate in grado di ospitare fino a settecento persone in convention, un tetto panoramico apribile elettricamente, una struttura portante sospesa con nove videoproiettori in grado di riprodurre immagini sulla parete di schermo a 360 gradi, tecnologia audio-video e ambientazione ideali per serate fino a un massimo di tremila persone. EVENTI A RITMO DI WELLNESS La più grande Thalasso-Spa d’Italia, sviluppata in 3.500 metri quadri su un unico livello, sorge nel cuore del Grand Hotel Kalidria: una raffinata struttura di design, bio-architettonicamente incastonata

Con un testimonial del calibro di Vasco Rossi, che ha scelto il Nova Yardinia per le vacanze estive, il mega-complesso non ha bisogno di altre presentazioni

nella natura che la ospita. I benefici combinati dell’acqua di mare, dello iodio, del sole, qui trovano vigorosa espressione in una cornice unica e preziosa: il profumato respiro della riserva naturale biogenetica Stornara, insieme ai profumi e sapori della cucina mediterranea pugliese. Piscina interna ed esterna con acqua di mare riscaldata, 11 cabine per la balneocromoterapia, 14 cabine per impacchi e idroterapia, 14 cabine per ogni genere di massaggi, cabine per trattamenti estetici, sauna, bagno turco, area fitness con macchinari all’avanguardia: nell’ambito di questo spazio dedicato al wellness è possibile organizzare pacchetti su misura in occasione di gruppi ed eventi, con il potenziale di rendere accessibile la Thalasso-Spa alla fruizione contemporanea da parte di un elevato numero di persone. Accanto al team building, lo sport rappresenta un altro dei punti di forza di Nova Yardinia; tre campi da calcetto in erba sintetica, un campo da basket, sette campi da tennis in hotel più 11 campi da tennis presso il vicino centro sportivo Costa Verde, due campi da golf a 18 buche nell'arco di venti chilometri (Riva dei Tessali e Metaponto Golf Club), beach-volley, beach-soccer, windsurf, canoa, catamarano. indirizzi a fine rivista

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Borgo Egnazia HHHHHL Savelletri di Fasano (Br) Numero totale camere: 183 | Ristoranti: 2 + beach restaurant | Posti: 60/180 | Sale meeting: 8 | Capienza sala maggiore: 400 posti | Capienza sala minore: 20 posti | Saletta segreteria | mq di aree espositive: 3.800 di cui 1.700 al coperto e 2.100 all’esterno | Possibilità organizzazione post congress

Lusso mediterraneo Borgo Egnazia ripropone suggestioni antiche in un resort esclusivo già scelto da grandi realtà internazionali come location unica per eventi indimenticabili

GIULIA DE STEFANO

Nelle foto, alcuni momenti dell’evento organizzato da Mazda a Borgo Egnazia

a antico avamposto romano a destinazione di lusso per eventi indimenD ticabili, Borgo Egnazia è un capolavoro architettonico sobrio ed elegante che dei tempi antichi porta il nome per evocare, tra le rovine dell'antica città e il pittoresco villaggio di Savelletri, atmosfere mediterranee esclusive. Situato sulla costa adriatica della Puglia e immerso in uliveti secolari, la struttura è stata creata per diventare una meta tra le più esclusi-

ve del Mediterraneo: comprende un hotel ospitato nel corpo centrale, dove si trova La Corte, che ricorda gli edifici fortificati tipici di questo territorio, il Borgo, che ricalca lo stile di un tradizionale villaggio pugliese e le ville, in stile residenziale ognuna con giardino e piscina privata. All'aperto, tre piscine (a cui si aggiunge quella coperta riscaldata), i campi da tennis e il campo da golf a 18 buche danno spunto a esclusive attività outdoor di team building e incentive, come anche le degustazioni immerse nel verde degli uliveti, i ricevimenti e cocktail sulle terrazze. Un team specializzato e maestri di cucina personalizzano ogni singolo evento, che può essere ospitato in uno spazio di quasi quattromila metri quadrati, di cui più di 1.200 all'interno e circa 2.600 all'esterno, di recente messi a disposizione dell'evento di successo della casa automobilistica Mazda. Borgo Egnazia ha inoltre ottenuto un nuovo importante riconoscimento come il Gala Spa Award come Best Innovative Spa 2012, assegnato alla struttura per il concept innovativo della Vair Spa. Da segnalare infine l'iniziativa Mice: gli organizzatori eventi che confermeranno un evento a Borgo Egnazia entro la fine dell’anno (anche per il 2013), Borgo Egnazia regalerà la prestigiosa membership al Leaders Club di The Leading Hotels of the World. indirizzi a fine rivista

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SUDAFRICA: PASSIONE PER IL MICE Le ultime statistiche sul mercato turistico rese note da South African Tourism parlano di crescite importanti sia nel numero di arrivi internazionali sia dall’Italia, che nel mese di aprile ha registrato una crescita del 37,7 per cento. Un ruolo importante è quello detenuto dal turismo d’affari e congressuale. «Il Sudafrica è tra le top 15 destinazioni a lungo raggio per il settore Mice e la prima nel continente africano – spiega il ministro del Turismo, Marthinus van Schalkwyk – ma il nostro obiettivo è quello di competere con le primissime destinazioni Mice del mondo. Per i prossimi cinque anni ci siamo già assicurati più di duecento conferenze internazionali che dovrebbero attrarre circa trecentomila delegati e dare un forte contributo al turismo. Ci siamo posti l’obiettivo di far crescere questo settore del 57 per cento entro il 2020, di raddoppiare il contributo degli eventi all’industria turistica e di valorizzare il ruolo del settore come una delle principali fonti di lavoro per il nostro Paese».

OLIMPIADI, MOTORE DI CONGRESSI LONDINESI

ASCONA, NUOVA DESTINAZIONE CONGRESSUALE La città di Ascona, in Svizzera, si prepara ad accogliere una nuova struttura turistico-congressuale nell’area dell’ex aerodromo e in alcuni terreni a ridosso della A13. Il comune ha presentato, infatti, un progetto diviso in due parti: una pubblica e una privata. Sull’area pubblica sorgeranno una sala concerti, in grado di ospitare 1.200 persone, sei sale congressuali e spazi espositivi con un museo. Sull’area privata, invece, sono stati progettati appartamenti e una struttura ricettiva con duecento camere. Secondo quanto dichiarato dal sindaco di Ascona, Luca Pissoglio, il piano verrà approvato alla fine di quest’anno, dopodiché verranno stipulati i contratti con gli investitori – che risultano già presenti – e di conseguenza avviati i lavori.

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I Giochi Olimpici si sono conclusi, ma si continua a parlare dei loro effetti, anche futuri, sulla destinazione Londra. Il London Venues Business Report ha condotto un’interessante indagine coinvolgendo circa cento alberghi e location cittadini che ospitano eventi e meeting. I risultati sono incoraggianti: l’87 per cento delle location londinesi ritiene che potrà godere di un positivo “effetto olimpiadi” sul lungo termine. A detta di alcuni di loro (il 51 per cento nello specifico), infatti, l’evento sportivo potrà contribuire all’aumento del proprio business già nel corso del 2012 con ricavi in crescita del trenta per cento. Da dove deriva questo grande ottimismo? Semplicemente dalle prenotazioni per eventi che si sono svolti durante i Giochi Olimpici e hanno un valore di 17,4 milioni di sterline. La scelta di Londra come destinazione per eventi era già abbastanza importante nei mesi precedenti all’inizio delle Olimpiadi. Tra maggio e luglio, infatti, è stato registrato un aumento di fatturato per il 31 per cento delle location.




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QUÉBEC, QUEL PIZZICO DI ORIGINALITÀ IN PIÙ

Destinazione da sempre apprezzata dalla meeting industry, il Québec si propone al mercato congressuale con un’ampia offerta di location, strutture e opportunità di post congress e team building alternativi. Presso il Vieux-Port la spa sull’acqua Bota Bota incanta con i suoi ambienti contemporanei ricavati all’interno di un vecchio traghetto. Da Montréal, arrivano anche le interessanti e originali proposte della compagnia circense Cirque Éloize. A mise-en-place su misura

di eventi di ogni genere nei propri studios, la compagnia accosta sedute di iniziazione all’acrobazia su trapezio, al suolo o con tessuti aerei. La compagnia crocieristica Voyages Aml propone invece crociere lungo il San Lorenzo, da Québec a Charlevoix, fino alle Îles-de-la-Madeleine. La soluzione si presenta ottima per gruppi business di dimensioni medio-piccole e aggiunge la possibilità di pernottare in hotel attrezzati di sale meeting e congressuali.

IN ARRIVO IL TRENTINO CONGRESSI CLUB Il Convention Bureau Trentino ha messo a punto il club di prodotto Trentino Congressi Club che ha come obiettivo quello di valorizzare l’offerta congressuale di tutte le aree della regione e degli hotel che dispongono di sale e servizi pensati per il congressuale. Trentino Congressi Club, in pratica, fissa con un disciplinare una serie di parametri qualitativi e quantitativi richiesti alle strutture per poter fruire così del relativo marchio. Rivolto ai centri congressuali, agli hotel e alle imprese che offrono servizi complementari intenzionati a sviluppare un’offerta congressuale di qualità, il progetto sarà oggetto di un piano di promozione sia sul mercato italiano sia su quello internazionale, soprattutto in Germania. Trentino Congressi Club verrà presentato ufficialmente nel corso dell’autunno.


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BERLINO, SEGNO PIÙ PER GLI EVENTI

Berlino destinazione Mice. La capitale tedesca ha chiuso il primo semestre 2012 con il segno più per il turismo congressuale. Secondo i dati diffusi da visitBerlin, ente di promozione turistica

e convention bureau, da gennaio a giugno 2012 si sono svolti 57.800 eventi con un incremento dell’8,1 per cento rispetto allo stesso periodo del 2011. I partecipanti totali sono stati 4,6 milioni con una crescita di sette punti percentuali. Gli alberghi dotati di spazi congressuali sono state le location più ricercate (2,8 milioni di partecipanti con una crescita del tre per cento rispetto al 2011) ma un’ottima performance è stata registrata anche dalle location più nuove e originali come il moderno Tempodrom o il Kalkscheune. I congressi ospitati sono stati soprattutto medici (18 per cento) e politici (16 per cento). Il 14 per cento ha coinvolto realtà dei settori bancario, commerciale e assicurativo.

VERDI PAESAGGI A BROOKLYN Il nuovo Visitor Center del Brooklyn Botanic Garden integra elementi del paesaggio urbano con quelli della natura. Opera dello studio di architetti Weiss/Manfredi, è concepito come una vera e propria estensione del giardino botanico, il sinuoso edificio di vetro del Visitor Center lungo 146 metri si compone di due strutture collegate a forma di serpentina. Il centro, che occupa una superficie di 1.850 metri quadrati, si raggiunge attraversando la piazza pedonale affacciata su Washington Avenue a Brooklyn. Il vicino Lillian e Amy Goldman Atrium è uno spazio per eventi a forma di foglia con pareti in vetro. Oltre al nuovo visitor center, il Brooklyn Botanic Garden ha recentemente inaugurato nuovi giardini, come l’Herb Garden con piante medicinali e il Native Flora Garden, e definito nuovi programmi educativi. Il Brooklyn Botanic Garden raccoglie oltre dodicimila specie di piante e ospita circa 725 mila visitatori l’anno.

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HONDURAS IN VERSIONE GREEN

Tela, località della costa dell’Honduras, ospiterà a breve un nuovo campo da golf attualmente in costruzione. Il green, che porta la prestigiosa firma di Gary Player, sarà caratterizzato da una splendida vista sul mare e farà parte del complesso turistico Los Micos Beach & Resort, meglio conosciuto come Bahia de Tela. Secondo quanto dichiarato dall’architetto Roberto Gutierrez, responsabile del progetto, i lavori del grande complesso turistico sono attualmente completi al sessanta per cento. L’inaugurazione ufficiale del campo da golf di 18 buche è prevista per giugno 2013. Nello stesso periodo verrà inaugurato anche il primo boutique hotel a cinque stelle con 120 camere e trenta ville con quattro stanze ciascuna, realizzato grazie a un investimento di trenta milioni di dollari. Il percorso del campo da golf, gestito dalla Troon Golf, si svilupperà tra dune di sabbia, lagune e con splendida vista mare.

BELGRADO ACCOGLIE I GRANDI BRAND I grandi brand dell’hôtellerie hanno importanti piani di investimento per la città di Belgrado che ha recentemente visto la riapertura del Metropol Palace dopo il restyling. In particolare le catene alberghiere Falkensteiner, Crowne Plaza, Hilton e Radisson Blu hanno deciso di investire sulla destinazione offrendo anche importanti opportunità per il Mice. Falkensteiner prevede la costruzione di un quattro stelle e quella di un edificio destinato a uffici che si chiamerà Danube Business Center. La superficie di quest’ultimo sarà di 5.500 metri quadrati e la sua inaugurazione è prevista a fine anno. Sotto l’insegna Crowne Plaza, invece, verrà aperto il cinque stelle Continental. Hilton, invece, aprirà un proprio hotel in centro che sarà realizzato secondo gli standard della catena. La zona fiera di Belgrado è invece l’area cittadina scelta dal gruppo Rezidor che ha avviato la costruzione di un Radisson Blu. La previsione di apertura è a fine 2013.


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I PARCHI DELL’UMBRIA SI APRONO AL MERCATO

LA LIGURIA AMPLIA L’OFFERTA RICETTIVA Favorire la realizzazione ex-novo e la ristrutturazione degli hotel liguri: questa la destinazione d’uso del bando del valore di 13 milioni di euro approvato dalla Giunta regionale della Liguria su proposta di Angelo Berlangieri, assessore al turismo. I soggetti beneficiari sono le Pmi che esercitano o intendono esercitare l’attività ricettiva in alberghi, strutture turistico-alberghiere, residenze d’epoca e locande. Gli interventi dovranno comportare una classificazione della struttura di almeno tre stelle. Come riportato da fonti ufficiali, saranno concessi finanziamenti di importo compreso tra duecentomila e 1,5 milioni di euro per ogni singolo intervento. Il finanziamento potrà essere restituito in dieci o 15 anni e, trattandosi di un fondo regionale, sarà soggetto a un tasso fisso dell’1-1,5 punti percentuali. Le domande potranno essere presentate a partire dal 5 novembre.

Vivere i parchi in maniera diversa e proporre numerose attività sportive outdoor: questo l’obiettivo del progetto Parchi Attivi promosso dalla Regione Umbria. Eventi, informazioni, proposte e manifestazioni che animano i parchi sono il cuore pulsante del neonato portale web che viene supportato da una buona attività di viral marketing sui social media. L’obiettivo è quello di creare una rete tra

i sette parchi del territorio, ma anche di dare l’opportunità alle strutture ricettive di proporre attività all’aria aperta ai propri ospiti. Nella fase operativa del progetto sono previste escursioni, trekking, voli in deltaplano, degustazioni di prodotti tipici, vela, nordik walking, rafting e tarzaning. Il progetto è realizzato dall’assessorato all’ambiente e al turismo della Regione Umbria e dal Consorzio Itaca.

UN PARCO TEMATICO A BARCELLONA I parchi tematici risultano tra le attività incentive e team building più divertenti e stimolanti proposte da una destinazione Mice e cercate da un’azienda. Nel 2016 il panorama spagnolo dei parchi a tema si arricchirà di una nuova realtà. La capitale catalana, infatti, sta lavorando alla realizzazione di Barcelona World. Il parco sarà caratterizzato da sei temi principali che rappresenteranno i Paesi del mondo tra cui figurano Europa, Cina, Stati Uniti, Brasile, Russia, India. Il progetto, che prevede un investimento totale di 4,7 miliardi di euro, include anche la realizzazione di un hotel che avrà una capacità totale di dodicimila camere, ristoranti, negozi, casinò e un centro congressi. Già molto amata dalla meeting industry, la città spagnola avrà così una carta in più da giocare.

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L’evoluzione del meeting secondo HRG Tornano gli investimenti nel settore Mice, mentre il mercato attraversa una fase di profondo cambiamento. La nuova sfida si giocherà sul campo della riduzione dei costi, della gestione globale di meeting ed eventi e della tecnologia SIMONA ZIN

trend emergenti che riguardano meeting, congressi ed eventi sono già stati Itrasformati da H , società internazionale RG

L’offerta Mice di HRG si modella su tre aree differenti: meeting, gruppi ed eventi

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di servizi per le aziende specializzata nella gestione del business travel, in obiettivi primari da raggiungere. Le richieste del mercato sembrano coincidere perfettamente con i pilastri su cui si regge la strategia generale dell’azienda. La grande esperienza, la presenza di una rete mondiale articolata e ben distribuita e l’utilizzo di tecnologia in house permettono, infatti, ad HRG di offrire un servizio che ottimizza i risparmi, di gestire meeting di qualsiasi dimensione sia a livello nazionale sia internazionale e, infine, di velocizzare e automatizzare i processi relativi alla pianificazione, prenotazione e registrazione attraverso software specifici.

UNA LOGICA CONSEGUENZA Su queste basi, ad HRG spetta il compito di estendere le best practise ampiamente sviluppate nella gestione del business travel all’area Meeting, Gruppi e Eventi (MG&E). Se le richieste delle aziende coincidono su entrambi i fronti, infatti, offrire lo stesso approccio strategico e gli stessi vantaggi che da sempre caratterizzano l’amministrazione dei viaggi di lavoro, appare come una logica conseguenza delle attuali richieste del mercato. Il team MG&E si occupa nello specifico di gestione strategica e di venue sourcing, aiutando le aziende nella ricerca delle location più adatte a meeting e convention di qualsiasi dimensione, in qualsiasi parte del mondo. L’expertise maturata nella gestione delle spese e l’utilizzo di tecnologie avanzate permettono una coordinazione ottimale delle prenotazioni per individui che si dirigono nello stesso posto partendo da località diverse; consentono inoltre l’accesso a tariffe


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vantaggiose per gruppi di lavoro, garantendo altresì la localizzazione di tutti i viaggiatori per questioni di sicurezza. L’area MG&E fonde professionalità e creatività, pianificazione globale e conoscenza locale per offrire un servizio di project management coerente per tema, contenuto e design. Il principale outcome è la creazione di eventi esclusivi che costituiscono un ritorno importante per l’azienda in termini di impatto emotivo e soddisfazione dei partecipanti. SPESE SOTTO CONTROLLO Le aziende hanno scelto di ridurre il numero di eventi e la spesa per partecipante, aumentando di conseguenza la dimensione media del meeting. Una diretta conseguenza della crisi economica in atto è, quindi, l’attenzione in primis all’aspetto economico del viaggio aziendale. Grazie all’esperienza nel Corporate Travel, HRG può offrire vantaggi concreti alle aziende: ampia scelta di fornitori con

i quali negoziare tariffe soddisfacenti, flessibilità nel rispondere ad aziende che cercano soluzioni last minute, accesso a tecnologie che assicurano efficienza e risparmio, misurazione delle performance, senza per questo rinunciare all’aspetto relativo alla comunicazione e all’impatto emotivo. Secondo Claudio Miglio, Ad di HRG Italia, «la filosofia di gestione delle spese applicata al business travel viene applicata a meeting ed eventi per incontrare le esigenze dei clienti». Gli specialisti di HRG semplificano la proposta per assicurare un’implementazione rapida ed efficiente delle scelte effettuate in un’ottica di trasparenza e grande attenzione al cliente.

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I SERVIZI DI HRG

Hogg Robinson Group (HRG), società internazionale specializzata nella gestione del business travel, chiude l’ultimo anno finanziario con un utile netto di £38,2 milioni, (+16% rispetto al 2011) su un fatturato di £374,2 milioni, in crescita del +5%, confermandosi come uno dei gruppi più solidi nel settore dei viaggi d’affari. A fronte di questa performance positiva, il Cda di HRG ha deciso di distribuire nel 2012 ai suoi azionisti un dividendo pari a 2.0p (sull’esercizio 2011), con un incremento del +33% rispetto al dividendo 2011. HRG è in grado di fornire alle aziende un’ampia gamma di servizi, expertise e risorse per rendere professionali la pianificazione e l’esecuzione di meeting ed eventi. L’offerta può riguardare specifiche aree di intervento o coprire una vasta serie di bisogni. Attraverso l’ascolto attento del cliente, HRG riesce a rispondere alle necessità delle varie aziende, dalla pianificazione alla prenotazione, dalla gestione dell’evento alla misurazione della sua riuscita: pianificazione: identificazione

delle strutture in grado di soddisfare anche i clienti più esigenti sulla base degli obiettivi aziendali in riferimento all’evento; prenotazione: rispetto delle policy, utilizzo di software specifici, negoziazione delle tariffe; gestione dell’evento: sistemazione in albergo, trasferimenti, accomodation, rinfreschi, operazioni on site, report di dati e rendicontazione; misurazione: verifica continua del programma per valutare la performance, survey al termine dell’evento.

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MAZZOCCO, DIRETTORE GENERALE AL RELAIS MONACO DI PONZANO VENETO Originario della provincia di Treviso, Enrico Mazzocco vanta importanti esperienze nel turismo tra cui figurano ruoli nell’area marketing e di gestione operativa presso l’Hotel Laguna Palace di Venezia e, fino allo scorso aprile, Castelbrando di Cison di Valmarino in provincia di Treviso. Presso il Relais Monaco Hotel & Country Club Mazzocco occupa ora il ruolo di direttore generale. A lui è affidato anche il coordinamento delle attività di sales & marketing e financial control. La struttura, che dispone di sessanta camere, vanta un centro congressuale in grado di ospitare fino a quattrocento posti. Le cinque sale sono di differenti dimensioni e tutte modulabili a richiesta. Risultano spaziose e funzionali e sono dotate delle più moderne attrezzature tecnologiche.

ANNAMARIA RUFFINI NEL CONSIGLIO DIRETTIVO MONDIALE DI SITE Annamaria Ruffini Cmp, past president di Site Italy, è stata eletta rappresentante dell’Europa nell’Ibod (International Board of Directors) di Site Global, il consiglio direttivo mondiale di Site. Sostituirà il finlandese Jukka-Paco Halonen, la cui carica scade a fine anno. Con Annamaria Ruffini sono risultati eletti anche gli americani Jonathan E. Richards Cmp e Pamela Shepherd. Il nuovo direttivo entrerà in carica il primo gennaio e sarà presieduto dal sudafricano David Sand. Le cariche dei tre neoeletti dureranno tre anni, sino al 31 dicembre 2015. «La nostra industria ha bisogno di ritrovare la fiducia, non solo in Italia – ha commentato Annamaria Ruffini insediandosi –, l’intera Europa è in crisi. E tuttavia proprio dall’ultima edizione dell’Emea Forum sono giunti importanti stimoli. Ripartirò proprio da qui per un’azione che vorrà essere di stimolo soprattutto presso le istituzioni comunitarie».

ABID BUTT CHIEF EXECUTIVE OFFICER DI BANYAN TREE

Abid Butt è il nuovo chief executive officer per Banyan Tree Hotels & Resorts. Butt ha maturato una notevole esperienza nell’hôtellerie: prima di assumere il ruolo di Ceo, è stato vice president for asset management di Host Hotels & Resorts, una fra le più importanti società di real estate degli Stati Uniti e ha lavorato alla Sheraton Corporation e alla Benchmark Hospitality International. Durante la sua carriera, Abid Butt si è occupato dell’apertura e del riposizionamento di molte strutture e progetti alberghieri, nonché del lancio di brand come Angsana Hotels and Resorts e Four Points Hotels. Butt è stato area general manager del Banyan Tree Phuket, il flagship resort in Thailandia, e successivamente vice president of operations, supervisionando operazioni e branding per hotel e resort già esistenti, ma occupandosi anche del lancio di nuove proprietà. Abid Butt ha conseguito un master of Science in Real Estate presso la Johns Hopkins University e un Mba presso l’Università di Phoenix, San Diego, completando la sua formazione nell’industria dell’ospitalità alla Johnson & Wales University con specializzazioni in Management Food Service e Hotel, Restaurant & Institutional Management.

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PADULA ALLA GUIDA DEL GRAND HOTEL PARKER’S DI NAPOLI Il Grand Hotel Parker’s di Napoli ha affidato a Giampaolo Padula il ruolo di general manager. Già lungo e prestigioso, nonostante i suoi 38 anni, il curriculum di Padula, che è stato per due anni general manager dell’Hotel d’Inghilterra a Roma e per tre, con il medesimo incarico, al Relais & Chateaux Caesar Augustus Hotel di Capri. Il nuovo responsabile del Grand Hotel Parker’s vanta espe-

rienze di primo piano sia in Europa sia oltreoceano, con ruoli di responsabilità in diverse strutture: il Windsor Court Hotel di New Orleans e il Lodge at Vail negli Stati Uniti, il Lygon Arms nel Cotswold e il De Vere Hotel a Swindon in Gran Bretagna e l’Hotel de Paris a Montecarlo; in Italia, a Roma, ha lavorato anche presso l’Hotel Lord Byron, il St. Regis e l’Hotel Eden.

ANDREA BABBI DIRETTORE GENERALE DELL’ENIT Andrea Babbi è la persona scelta dal consiglio di amministrazione dell’Enit per affiancare Pier Luigi Celli, presidente dell’ente. L’iter di nomina del manager – già amministratore delegato dell’Apt Servizi Emilia Romagna – sarà operativo dopo il decreto del ministro del Turismo Piero Gnudi e la registrazione presso la Corte dei Conti. La nomina di Babbi ha trovato subito il consenso da parte delle associazioni di categoria. «Una figura professionale sicuramente in grado di far tornare ai massimi livelli l'operatività e l'efficacia dell'agenzia, dando il necessario impulso al rilancio dell'immagine del turismo italiano – commenta Paolo Zona, presidente Federcongressi&eventi in una nota ufficiale – Personalmente, avendolo potuto conoscere come Amministratore delegato dell’Apt Emilia-Romagna, ne apprezzo non solo le capacità professionali ma anche la simpatia e le doti umane, che in un ruolo come quello che va ad assumere non sono affatto qualità secondarie».

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LADISA GENERAL MANAGER DI TENUTA MONACELLE Hotel resort situato sulle colline della Selva di Fasano, a Monopoli, Tenuta Monacelle è totalmente immersa in una distesa di ciliegi, olivi, pini e querce. Un’atmosfera molto affascinante che ha accolto l’arrivo del nuovo general manager Antonio Ladisa che ha, infatti, assunto la guida del resort. Barese di origine e classe 1966, Ladisa ha iniziato nei primi anni Ottanta a lavorare nel campo del food & beverage formandosi in prestigiose catene alberghiere europee e nazionali: Gatwick Hilton di Londra, Seymour Hotels di Jersey- Channel Islands, P&O Princess Cruises, Grand Hotel & Museo di Portofino Vetta, Grand Hotel Cenobio dei Dogi e Coral Bay Hotel di Sharm El Sheik in Egitto. Ritornato nella sua città natale, ha rivestito il ruolo di general manager del Relais Chateaux Il Melograno e del Teatro Congressi Eventi Kursaal Santalucia di Bari per poi approdare alla direzione operativa grandi eventi e commerciale dell’Hotel Palace di Bari dove è rimasto per oltre dieci anni.

NICO TORRISI ALLA GUIDA DELLO SCALO DI CATANIA La Sac, società di gestione dell’aeroporto di Catania, ha nominato il nuovo consiglio di amministrazione. Il ruolo di presidente è stato affidato a Giuseppe Giannone, già amministratore delegato di Conad, designato dalla Camera di Commercio di Ragusa. Amministratore delegato della società è, invece, Nico Torrisi, proprietario del Grand Hotel Baia Verde di Acicastello e presidente di Federalberghi Sicilia. Il cda è composto anche da tre consiglieri scelti fra i dipendenti dei soci come richiesto dalla Spending Review del Governo Monti. Si tratta di Alfio Pagliaro e Giuseppe Consoli (Camera di commercio di Catania) e Giovanni Mazzone (Provincia di Siracusa).



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Traslare le sale riunioni tradizionali sull'area training golf. Ci pensa Greenmakers: il modo più semplice e veloce per incrementare l’incoming. Il tutto trasformando, per esempio, i campi da tennis inutilizzati delle strutture alberghiere in accattivanti putting green

Greenmakers Golf Challenge TERESA CHIODO

on soltanto valige. In vacanza si va anche con la sacca, quella da golf, N selezionando la meta proprio cercando di abbinare mare, montagna e città d'arte con la possibilità di trovare magari un circuito golfistico interessante. È un'abitudine recente in Italia ma in crescita, sulla scia di quanto avviene da anni all'estero dove la diffusione del golf è maggiore. Centomila golfisti in Italia, 25milioni di golfisti in Europa, 64milioni di golfisti nel mondo.

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Questi sono i numeri del golf, lo sport con il maggiore tasso di crescita e tra i primi quattro più praticati al mondo. Lo sanno bene gli americani che hanno fatto nascere il turismo golfistico. Lo hanno imparato in Oriente e nei Paesi africani affacciati sul Mediterraneo dove sono stati realizzati percorsi di proprietà di alberghi che offrono pacchetti maregolf a prezzi competitivi. Lo hanno messo in pratica in Europa Paesi come Francia, Spagna e Portogallo, realizzando decine di percorsi sulle coste. E lo sanno bene quelli di Greenmakers Golf & Leisure, società internazionale specializzata nella costruzione e ammodernamento di campi da golf, che con la loro innovativa proposta convertono gli spazi inutilizzati dei campi da tennis degli alberghi in aree dedicate al golf: un’idea nata da una collaborazione con il golf architect Willy Moroder che si è concretizzata nel progetto di moderni putting green a nove buche in erba artificiale, realizzati su aree inizialmente destinate, appunto, al gioco


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del tennis. Chissà quanti industriali e imprenditori hanno concluso affari con trattative di lavoro eseguite su un campo da golf, passeggiando tra un green e un fairway! Allora il contesto diventa luogo deputato per riunioni di lavoro siglate dal successo, per l’organizzazione di incentive o semplicemente welcome cocktail, coffee break o aperitivi. COME DOVE QUANDO La superficie del putting green Greenmakers coincide esattamente con quella di un campo da tennis; l’impianto è comunque realizzabile su un’area equivalente, opportunamente preparata. La conversione da campo da tennis ad area training golf è semplice, veloce e silenziosa, così discreta da poter essere effettuata con la struttura in esercizio. La squadra di montaggio, infatti, opera in assoluta autonomia senza interferire col normale andamento dell’hotel e senza arrecare disturbo alla clientela con rumori di mezzi pesanti o polvere e sporco dei movimenti terra. Con un esclusivo sistema, la superficie di gioco viene movimentata creando un manto del tutto simile per caratteristiche a quello di un putting green comunemente presente in golf club. I profili (sezioni) sono stati studiati in maniera tale da agevolare e rendere fluido lo scorrere della pallina sulle superfici di gioco ottenute. Le pendenze raggiunte sono compatibili con ricorrenti e reali situazioni di gioco. Tutto ciò permette di offrire al cliente una molteplicità di situazioni di gioco e di difficoltà tali da rendere piacevole l’esperienza ludica e accattivante l’immagine del campo stesso. Il piano di gioco è realizzato in erba sintetica di ultima generazione, intasata con sabbia silicea il cui spessore determina l’altezza libera delle setole erbose nelle diverse aree, e ne garantisce la scorrevo-

lezza e la velocità di gioco. L’impiego di un tappetino antishock ad alta tecnologia migliora lo smorzamento del rimbalzo della pallina sul manto, riproducendo fedelmente quanto accade su un green naturale e in generale migliorando il comfort di utilizzo. L’impianto è completo di nove buche con bandierine numerate e dal design esclusivo.

La trasformazione da campo da tennis a putting green avviene in modo totalmente discreto e silenzioso, parola di Greenmakers

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UN GIFT ORIGINALE E GUSTOSO

Un utile e pratico gadget aziendale o un gift perfetto per gli ospiti di un meeting, Fuoricasello è una guida che consente di non rinunciare alla qualità gastronomica anche durante i viaggi in auto sulle autostrade italiane. Al suo interno vengono indicati ristoranti, osterie e trattorie raggiungibili a soli cinque minuti dal casello autostradale. Nessuna classifica e nessun giudizio o voto: solo una serie di location selezionate da professionisti della tavola che ogni anno percorrono l’Italia in lungo e in largo. Il concetto è quello di uscire psicologicamente dal concetto di “transito” per entrare in quello di “sosta” e godersi i piatti della cucina di qualità, rispettosa delle tradizioni e con forti legami con il territorio. Basta con i cibi pre-confezionati, quindi, e via libera alla gastronomia italiana più autentica.

CISALPINA TOUR MICE PARTNER DI AC MILAN Cisalpina Tours Mice ha siglato un accordo con la società Ac Milan per la gestione delle trasferte di Champions League per tutta la stagione 2012-13. Nello specifico, l’accordo prevede il coordinamento e la gestione operativa di tutte le trasferte degli ospiti, degli sponsor e della stampa al seguito della squadra, in occasione degli incontri di Champions League che si svolgeranno fuori casa. La divisione Mice di Cisalpina Tours sta facendo registrare risultati positivi, soprattutto per quanto riguarda gli eventi aziendali e il turismo congressuale. La grande esperienza nella pianificazione e gestione di grandi eventi e il supporto consulenziale sono gli elementi distintivi di Cisalpina Tours Mice, che si distingue anche per le forti competenze in tutto ciò che riguarda gli aspetti logistici.

AIM INTERNATIONAL: NUOVI UFFICI A PRAGA Il team di Aim Prague si è trasferito ufficialmente nei nuovi uffici situati nel centro storico di Praga, esattamente in Divadelni Str. 24. Grazie a questa nuova location, lo staff dell’agenzia può essere più vicino a clienti e fornitori ma può anche accogliere i propri visitatori con più facilità. Gli uffici, infatti, si trovano a pochi passi dal celebre Ponte Carlo e dal National Theatre, due punti di riferimento significativi della capitale della Repubblica Ceca. La nuova sede è stata presentata a quaranta ospiti – tra clienti, fornitori e importanti manager e imprenditori – nel corso di una serata caratterizzata dal nuovo leit motif “Follow our Sun”, il brand Dmc di Aim Group International.

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ITALY DESTINATION ACCORDO CON RUSSKIY KLIUCH

Italy Destination, il Dmc di Incentive Power & Events, ha stretto una partnership con Russkiy Kliuch, il sistema di rating alberghiero per il turismo russo. L’accordo si inserisce nel piano di sviluppo di Italy Destination, volto soprattutto a rafforzare la propria presenza sui mercati dei Paesi Bric (Brasile, Russia, India e Cina) e a migliorare la propria conoscenza di

questi nuovi flussi turistici. Gli hotel certificati Russkiy Kliuch, il cui rating è espresso in chiavette d’oro, sono stati sottoposti a una verifica ispettiva, che garantisce la validità dell’hotel in termini di accoglienza specifica dell’ospite russo. In hotel vi sono una serie di servizi quali materiale informativo tradotto in russo e personale madrelingua. Tutto il personale dell’hotel viene comunque formato ad hoc per l’accoglienza degli ospiti provenienti dall’ex Unione Sovietica, riguardo le loro caratteristiche ed esigenze culturali. La strategia di Italy Destination è dunque in linea con il trend confermato dai dati della Banca d’Italia che dimostrano che il numero dei turisti dalla Russia all’Italia è costantemente aumentato negli ultimi anni, così come il totale della spesa.

TEKNOCONGRESS: ALTA TECNOLOGIA Guidata da Alan Pini Cmp Cmm, Teknocongress si è resa protagonista dell’annuale Worldwide partners’meeting della multinazionale di consulenza manageriale At Kearny. Il provider ha fornito i sistemi audio-video e luci dell’evento organizzato dall’italiana Gvst Event Management e dall’americana One Smooth Service. Svoltosi a Roma dal 27 al 29 agosto al Roma Cavalieri Waldfor Astoria con serata conclusiva a Villa Miani, il meeting ha coinvolto quattrocento partner della società. Teknocongress ha fornito un massiccio impiego di tecnologia all’avanguardia e realizzato un’imponente scenografia di trenta metri. L’evento è stato ripreso da una regia tricamere full Hd. Le luci erano comandate da un sofisticato banco che ne gestiva anche il cambio delle tonalità cromatiche. Anche alla cena di gala policromie luminose hanno avuto un ruolo di rilievo.

GATTINONI: FOCUS SULLA COMUNICAZIONE

Newsletter e area personalizzata del sito: sono questi i due servizi che Gattinoni Travel Network ha messo a disposizione della rete per poter comunicare in maniera diretta e personalizzata con i propri clienti. Si tratta di due servizi molto importanti che, se utilizzati in maniera costante e mirata, possono allargare il database delle agenzie e portare nuovi clienti. La newsletter, personalizzata con il logo di ogni agenzia partner, potrà contenere offerte, pacchetti, proposte di viaggio del gruppo Gattinoni oppure prodotti costruiti dall’agenzia stessa, potrà essere gestita autonomamente da ogni agenzia e spedita al proprio database. L’area personalizzata, visualizzata come “I nostri speciali” nel sito di ogni agenzia, permetterà a ogni punto vendita di caricare i propri prodotti per darne visibilità.

ALESSANDRO ROSSO SBARCA IN CINA Grazie all’accordo siglato tra Alessandro Rosso, presidente di Alessandro Rosso Group, Enrico Montangero e Roberto Colonnello, soci fondatori di The Blenders Communication, è nata la Alessandro Rosso China con sede a Shanghai. Obiettivo strategico dell’operazione: promuovere e sviluppare il turismo d’élite dalla Cina verso l’Italia. Alessandro Rosso China si propone come partner specializzato ai tour operator cinesi che operano nel settore lusso per l’organizzazione di viaggi rivolti ai grandi manager alla scoperta del made in Italy. La nuova società sarà guidata da Loredana Vavassori e Simone Colonnello che assumono rispettivamente il ruolo di presidente e amministratore delegato. Obiettivo dell’operazione, secondo quanto dichiarato da Rosso è di «aumentare la quota di mercato occupata dall’Italia nel turismo d’élite cinese, un turismo con grande potere d’acquisto e relazionale».

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ASSOTEMPORARY E FUORI EXPO MILANO: INSIEME VERSO IL 2015

Assotemporary, l’associazione italiana che riunisce temporary shop, showroom, business center ed event space, ha sposato il progetto Fuori Expo Milano, temporary branch di Incentive Power & Events. L’associazione ha quindi aderito al portale fuoriexpomilano.it, punto di incontro tra la domanda e l’offerta e vetrina dove proporsi ai venti milioni di visitatori previsti per l’Expo e alle aziende che da qui al 2015 vorranno organizzare eventi, esporre “fuori dall’expo” o semplicemente essere presenti a Milano con un temporary office. Il sito fuoriexpomilano.it darà agli associati Assotemporary e in particolare alle temporary location di Milano e dintorni l’opportunità di essere presenti all’interno del motore di ricerca, con una scheda descrittiva dettagliata e di cogliere altre opportunità di visibilità che Fuori Expo Milano, grazie al proprio know-how maturato nel tempo e grazie alla propria rete consolidata di contatti corporate, riserverà loro.

CON LA ECM SUMMER SCHOOL SI OTTENGONO CREDITI PER LA CERTIFICAZIONE CMP A partire dalla prossima edizione della Ecm Summer School – che si terrà dal 24 al 28 agosto a Istanbul – i partecipanti al corso potranno maturare crediti per il conseguimento della certificazione Cmp (Certified Meeting Professional), il più importante titolo professionale del settore rilasciato dall’associazione internazionale Convention Industry Council. La Ecm Summer School è un appuntamento annuale che ha come obiettivo quello di formare, aggiornare e creare sinergie tra i professionisti della meeting industry. Quest’anno il corso si è svolto dal 25 al 29 agosto a Dubrovnik e ha coinvolto 61 studenti. A questi ultimi è stata data l’occasione di confrontarsi con professionisti del settore tra cui rappresentanti di alberghi, centri congressi, Dmc, Pco, convention bureau e uffici del turismo.


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Contribuiamo all’Ecm Mentre si auspica una soluzione agli aspetti critici della spending review, l’associazione viene eletta a interlocutrice stabile del ministero della Salute per l’applicazione delle norme Ecm. E il presidente Zona è invitato a Cernobbio come relatore

artedì 18 settembre il responsabile Ecm e attività medico-scientifiche di M Federcongressi&eventi Mario Buscema (coordinatore del progetto Provider Ecm by Federcongressi&eventi) è stato ricevuto presso la sede del ministero della Salute a Roma dalla responsabile della segreteria della Commissione nazionale per la Formazione continua Maria Linetti. Durante l’incontro, molto cordiale, sono stati approfonditi alcuni aspetti della nuova normativa, deliberata con l’accordo Stato-Regioni dell’aprile 2012. In particolare si è chiarita definitivamente l’applicazione di una norma che definisce due tipologie di provider: da un lato quelli il cui fatturato deriva per meno della metà

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da attività Ecm, e dall’altro quelli che dall’Ecm ricavano più della metà dei loro introiti. Maria Linetti ha confermato che gli appartenenti alla prima categoria (fatturato Ecm<50%) hanno un livello di autonomia ridotto rispetto a quelli della seconda categoria (fatturato Ecm>50%), per i quali invece l’autonomia è totale. Che cosa questo significhi nel dettaglio dell’operatività quotidiana verrà approfondito da un apposito Tavolo che la Commissione istituirà a breve e al quale Federcongressi&eventi sarà invitata in pianta stabile. Il tavolo prenderà in esame a 360 gradi tutti gli aspetti applicativi delle norme Ecm. Maria Linetti ha altresì confermato che il presidente dell’associazione, Paolo Zona, sarà chiamato a partecipare come relatore, nell’ambito della quarta edizione della Conferenza Nazionale sulla Formazione Continua in Medicina (in programma il 15-16 ottobre presso Villa Erba di Cernobbio), a una sessione intitolata I vincoli dei Provider. Il fatto è tanto più significativo perché Zona siederà nel panel come unico rappresentante dei Provider privati. Linetti ha infine accettato di regolarizzare questi incontri per esaminare – e nei limiti del possibile chiarificare – tutti gli aspetti controversi che via via l’applicazione della normativa susciterà. Una sorta di “quick reference” esclusiva sui temi più caldi, quali la presentazione del piano formativo annuale, la relazione annuale sull’attività svolta, e numerosi altri. LA SPENDING REVIEW Queste notizie fanno seguito a un’estate molto tesa nei rapporti tra Federcongressi&eventi e istituzioni. A inizio agosto l’associazione attaccò pesantemente le norme della spending review che, pur


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NETWORKING notiziari e associazioni

È NATA FEDERCONGRESSI SERVIZI SRL

dando facoltà al medico di indicare sulla ricetta il nome del farmaco giustificando la scelta con una sintetica motivazione scritta, gli impongono di esplicitarne la non sostituibilità, così annullandone, di fatto, la prescrivibilità (i medici si astengono quasi sempre dal prescrivere un farmaco come “non sostituibile”). Ciò comporta infatti ripercussioni sulle aziende farmaceutiche, con conseguenze in termini di finanziamenti a iniziative congressuali e di formazione Ecm. Ebbene, dal pacchetto di emendamenti al decreto Balduzzi messo a punto dagli Assessori regionali alla Sanità spuntano due proposte che potrebbero far piacere sia ai medici sia agli organizzatori di eventi. Il documento delle Regioni, infatti, chiede di inserire nel decreto un nuovo articolo di quattro commi (numerato 14bis) che di fatto fa tabula rasa delle novità introdotte dalla legge sulla spending review in materia di prescrizione di equivalenti. Con l’emendamento, in sostanza, il medico dovrebbe tornare a scrivere il farmaco sempre per esteso, con il nome commerciale (in caso di branded) o quello dell’azienda produttrice (in caso di generico puro). Ma l’emendamento delle Regioni sembra venire incontro ai desideri dei prescrittori anche a proposito di sostituibilità. Nell’articolo, infatti, si riconferma per il farmacista l’obbligo di proporre al paziente il prodotto meno caro nel caso in cui in ricetta sia indicato un farmaco dal prezzo superiore a quello di rimborso. Tuttavia, quando non ci sono differenze di prezzo il medicinale da dispensare può essere solo quello scelto dal medico, e l’eventuale «sostituzione impropria da parte del farmacista comporta l’addebito d’ufficio del medicinale consegnato». «Mi auguro vivamente, nell’interesse di tutto il comparto, che le proposte degli Assessori regionali alla Sanità vengano approvate», afferma Mario Buscema, «perché così facendo si sanerebbe un

Con firma notarile in data 6 settembre 2012 Federcongressi&eventi ha costituito Federcongressi Servizi srl, così adeguando i propri istituti alle sue sempre più ragguardevoli dimensioni, in termini sia di numero di soci sia di quantità e tipologia di prodotti e servizi. La nuova società ha la configurazione giuridica di srl a socio unico (proprietaria è al 100 per cento Federcongressi&eventi). Il Consiglio d’Amministrazione, in carica sino al 30 giugno 2013, è formato dal presidente Paolo Zona (con la duplice qualifica di presidente e amministratore delegato) e dai due vice-presidenti Gabriella Gentile e Adolfo Parodi (consiglieri d’amministrazione). A Federcongressi Servizi srl faranno capo – come accade in ogni grande associazione italiana di categoria – tutte le attività grosso danno. La spending review infatti, in questo suo contestato provvedimento, mentre non dà alcun vantaggio alla spesa pubblica (le eventuali differenze di costo tra il farmaco generico e quello di marca sono a carico del cittadino, ndr), dovrebbe favorire l’uso dei farmaci generici, ma non è affatto detto che ci riesca. Di sicuro riesce invece a limitare la libertà prescrittiva del medico e a sfavorire la commercializzazione dei farmaci di marca. Questa volontà politica di penalizzare le grandi aziende farmaceutiche è incomprensibile anche perché sono loro che sostengono la ricerca e la formazione, a differenza delle aziende generiche, che non investono nulla».

dell’associazione che hanno una finalità o una componente a carattere commerciale, cioè quelle attraverso le quali Federcongressi&eventi offre servizi e prodotti ai soci dietro un corrispettivo in denaro. L’obiettivo è molteplice: razionalizzare quest’offerta, già oggi assai eterogenea e destinata a una sempre maggior capillarità; affidarla a personale dedicato; distinguere chiaramente le attività istituzionali dell’associazione – che risulteranno sempre in capo al brand Federcongressi&eventi – da quelle a scopo di lucro; promuovere un bouquet di servizi sempre maggiore e all’altezza delle aspettative di tutte le tipologie dei soci; internazionalizzare i già numerosi progetti promo-commerciali dando sempre più attenzione agli incontri coi buyer d’oltrefrontiera. Nell’immagine in alto Mario Buscema, coordinatore del progetto Provider Ecm by Federcongressi&eventi

www.federcongressi.it

Federcongressi&eventi è l’associazione nazionale delle imprese pubbliche e private e dei professionisti che svolgono attività connesse con il settore dei congressi, convegni, seminari ed eventi aggregativi, di incentivazione e di comunicazione

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Discorsi intorno ai burosauri Chi sono e dove si annidano i pubblici funzionari che non timbrano il cartellino un minuto oltre l’orario è difficile a dirsi, ma è sicuro che sono tanti. E chi organizza eventi rischia sempre di incappare in qualcuno di loro. Ecco una storia esemplificativa

GRAZIA SAPIGNI

d aprile di quest’anno un mio cliente storico (un gruppo internazionale A che opera su diversi settori, in questo caso della ceramica) decide di organizzare un evento per la sua clientela straniera. La scelta della location cade su un magnifico borgo medievale, uno dei cinquanta più belli d’Italia, e soprattutto sulla sua rocca, bene pubblico sottoposto alla locale sovrintendenza alle belle arti.

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FASE UNO: LE RICHIESTE L’evento è programmato per lunedì 24 settembre: circa duecento ospiti, aperitivo e cena. Ad aprile chiediamo agli uffici della sovrintendenza (a suon di telefonate e di email) la possibilità di usare la rocca, e dopo un mese ci danno l’ok per iscritto. Da giugno parte una cronistoria tragicomica, con centraliniste addormentate, referenti mai presenti, un fantomatico sovrinten-


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LA LINEA CALDA DI SITE ITALY Hai brutte esperienze da comunicarci? Desideri sapere di più sulla storia che hai appena letto? Telefona allo 0541/793133.

Grazia Sapigni, presidente di Site Italy

dente che gestisce le pratiche come se fosse il re sole e un manipolo di custodi della stessa rocca che tengono in scacco – per ragioni che non mi è dato conoscere – l’intera sovrintendenza e la stessa cittadina. A fine giugno, ormai stanchi, chiediamo che ci sottoscrivano il contratto. In risposta, oltre a tutte le assicurazioni del caso (richiesta lecita), ci domandano di mettere in piedi una fideiussione per un importo pari al doppio della quota di noleggio. Far partire una fideiussione bancaria per una cifra modesta e per tre ore di utilizzo diviene una lotta impervia: nessuna banca vuole iniziare la pratica. E così passa un altro mese, ma alla fine la spuntiamo. FASE DUE: I SOLDI Nell’ottica della sostenibilità sociale, pensiamo bene di utilizzare in buona parte personale e artisti del luogo, e riserviamo il servizio catering a ristoranti locali. Per la cittadina, un lunedì sera di fine estate è sicuramente interessante dal punto di vista economico e comunque una bella vetrina internazionale. Questo ci viene riconosciuto sia dal comune sia dalla proloco, che lamentano la tirannia a cui la cittadina è sottoposta da parte dei custodi della rocca e della sovrintendenza. Abbiamo assolto a tutti i doveri ma il contratto controfirmato ci è stato consegnato solo all’inizio di settembre. E da lì in poi, più i giorni passavano, più aumentavano le richieste. Tutte con un comun denominatore: denaro. Per due misere ore di evento nella rocca, più due di allestimento e una di disallestimento, ci sono stati richiesti un affitto (non basso), una somma pari al costo dei biglietti di ingresso per ogni partecipante e per tutte le persone di staff, il valore della guida per persona e di cinque custodi per otto ore. A parte questi soldi, la tirannia e la male-

ducazione del rapporto, ciò che lamento è la dispotica gestione del burocrate. In altre parole, se vuoi farmi pagare anche l’aria che respiro ti chiedo almeno di fornirmi una richiesta precisa e completa quando ti chiedo la disponibilità degli spazi, di inviarmi un contratto entro termini che mi permettano di gestire il mio lavoro con la tranquillità dovuta visto che il servizio è pagato bene, e di essere cortese e comprendere che la rocca è bene comune e che gli stipendi sono pagati da una collettività di cui anche io faccio parte. Ma questo è chiedere troppo? O visti i tempi forse anche i burocrati dovrebbero attrezzarsi di un po’ di civiltà? Di casi come il mio ce ne sono tanti, e credo che altri colleghi si siano trovati a passare mesi d’inferno incappando in un burocrate invisibile, che ti dà le informazioni – con il contagocce – solo di mattina dalle 11.00 alle 13.00 (prima di quell’ora non risponde mai), e che ogni volta gioca al rialzo, con la minaccia, poco velata, di negarti l’uso della location se non dici sempre di sì. E tu cosa fai? A chi ti appelli? Site Italy si propone di divenire collettore di brutte esperienze come questa, con l’impegno di pubblicarle e di mettersi a disposizione telefonica dei lettori per fare nomi e cognomi. Riteniamo che sia importante fare rete e aiutarsi a vicenda, soci o non soci. www.site-italy.com segreteria@site-italy.com

CIAO VANIA È scomparsa il 12 settembre, dopo una lunga malattia sopportata con coraggio e desiderio di vita, la nostra immediate past president Fabrizia Vania Calzavara. Veneziana, laureata in Lingua e letteratura ispanoamericana presso l’Università Ca’ Foscari, operava nel turismo da venticinque anni organizzando eventi e viaggi incentive. Aveva una peculiarità rara nel nostro settore, essendo specializzata nell’organizzazione di viaggi culturali e tematici per enti e università straniere. È stata presidente del Capitolo sino a pochi mesi fa, non avendo mai permesso che il proprio stato di salute ostacolasse l’attività dell’associazione o la facesse venir meno ai doveri del ruolo, con ciò dando a tutti l’ennesimo esempio di un’esistenza improntata all’altruismo e alla generosità. Site Italy condivide il dolore dei familiari e piange – prima di qualsiasi altra cosa – la perdita di un’indimenticabile amica.

Site Italy è il capitolo italiano di “The Society of Incentive & Travel Executives” e da 35 anni è l’associazione dedicata all’eccellenza negli incentive

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Via Croce, 11-15

info@isolani.it n GRAND HOTEL TIZIANO E DEI CONGRESSI Viale Porta D'Europa 73100 Lecce

www.isolani.it

n HRG ITALIA Hogg Robinson Italia Via Giotto, 1 20032 Cormano (Mi) Tel. 02 61547380 eventsandmeetings.it@hrgorldwide.com

n AUDITORIUM PARCO DELLA MUSICA Viale Pietro de Coubertin, 30 00196 Roma

www.hrgworldwide.com/it incentive

Tel. 0832 272 111

Tel. 06 802411

Fax 0832 272 841

Fax 06 80241284

n GREENMAKERS GOLF & LEISURE

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95010 Santa Venerina (Ct) Tel. 095 954388 Numero verde 800 173 603

n SAN PAOLO PALACE Via Messina Marine, 91 90123 Palermo Tel. 091 6211112

n CEGIC SRL – OFFICINE FARNETO

Fax +39 095 954044

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00135 Roma

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Tel. 06 83396746

Head Office:

Fax 091 6215300

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178 | 06 2012


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The Global Meetings & Events Exhibition 27 – 29 November, 2012 Fira Gran Via, Barcelona, Spain

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