Rivista mensile - n° 5 settembre-ottobre 2014 € 5,16 - Poste Italiane SpA - Sped. in abb. post. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/04 n.46) - Art. 1, comma 1, DCB Milano. In caso di mancato recapito si restituisca al mittente che si impegna a pagare la relativa tassa
INCENTIVE | CONVENTION | EVENTI COVER STORY 1
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PER CONVENTION E INCENTIVE
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SET-OTT | 2014
numero
05
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sommario editoriale Pericolo virtuale
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Palazzo Giureconsulti: al servizio delle imprese
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Swiss Corner: un angolo inaspettato
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Un evento al Museo della Scienza e della Tecnologia 60 HOT TOPICS meeting comment Professionalità e spetteguless – Luca Corsi incentive comment Turismo per caso – Emanuele Nasti l’intervista Enrico Brignano: one man meeting! location del mese Hotel Parchi del Garda: welcome to the event destinazione del mese Puglia, terra di saperi e profumi under the spotlight Save the food: il valore del cibo Sorprendente Basilicata Studio Fabrica: comunicazione “social” in my opinion aghi di pini – Alan Pini lettere senza francobollo – Pier Giorgio Cozzi coffee break – Aldo Lo Re stuff it – Massimo Morga web & co. – Riccardo Pistoia
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Il lago sotto i riflettori al Grand Hotel di Como
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As Hotels: il grande evento è già qui
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Varese: protagonista degli eventi
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Unione industriale di Torino: assistenza tailor made
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Hotel Cruise: un crocevia per eventi e meeting
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cover story agenzie partner 14
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Tutti per uno e uno per tutti
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Eventi: un futuro in digitale
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Creativo sì! #coglioneNo
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Il Mice verso nuove frontiere con Cwt M&E
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Con Cisalpina Sharing il green è a portata di click
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Hrg: dalla logistica alle emozioni
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Il mondo corporate ai Magazzini del Cotone
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Sdc: un service di professionalità
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Villa Aminta, benessere a cinque stelle
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cover story catene alberghiere Re(l)azione a catena
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Non solo alberghi
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Living Hotels: emozioni italiane
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Ragosta Hotels Collection: questione di lifestyle
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Roscioli Hotels: meeting per passione
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Eventi senza limiti ai Melià Hotels
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highlight
speciale expo Tutto l’Expo 2015, minuto per minuto Milano: “l’altro” Expo
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report Aziende in cerca d’autore
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I NOSTRI PROSSIMI EVENTI FULL CONTACT DISCOVER ITALY 19-20 Settembre 2014 Move Hotel - Mogliano Veneto (Tv)
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FULL CONTACT PCO Febbraio 2015
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sommario Mice from amerika Big data: di tutto e per tutti
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How to L’evento sempre in tasca
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blogsurfing L’ufficio della tentazione
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news persone e poltrone 180
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PARTNER congressi Cierredata: il software incontra la formazione Formedica, corsi per il cambiamento Meeting Planner: la sfida di apulia2meet Il Trentino cb in un click
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news supplier
SITE INSPECTION news location chains & club Piuhotels: Parma capitale
destination Succede ad Abu Dhabi
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191 hotel Palace Hotel Desenzano: congressi in riva al lago Grand Hotel Bristol: incanto nel golfo Holiday Inn Rimini Imperiale: il piacere di un incontro Best Western Palace Hotel: eventi tailor made Meeting al Radisson Blu.es Hotel Towers Hotel Stabiae Sorrento Coast: vista da lassù Nicolaus Hotel: al passo con gli eventi 8piuhotel: la tecnologia alle spalle del Barocco
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location per eventi Chateauform’: l’Expo, la natura e gli eventi Villa Reale di Monza: una gemma per gli eventi Fidenza Village: incentive pret-a-porter Etnafiere guarda all’estero Radicepura: il giardino degli incontri
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incentive resort Lefay Resort: accoglienza personalizzata Yes Hotel Touring Rimini: per tutte le stagioni Sapore di Mice al Mari del Sud Resort
NETWORKING workshop ed exhibition Full Contact, due appuntamenti estivi Eibtm: Barcellona chiama il Mice
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notiziari e associazioni Federcongressi Mpi Site Italy
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Regioni d’Italia Veneto e il Mice: l’incastro perfetto
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Speciale Toscana Toscana, what else?
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colophon Presidente: Marco Biamonti Direttore operativo: Lucia Rancati Direttore editoriale: Marco Garavaglia Direttore PR: Nino Vermicelli Resp. comunicazione e marketing: Lorenzo Bini Ediman Srl Via Ripamonti, 89 - 20141 Milano Telefono 02.57.31.15.11 (r.a.) Fax 02.55.23.14.86 info@ediman.it Sito internet: www.ediman.it MC online: www.mconline.it Cap.soc. €93.600 i.v.
LA RIVISTA DELLA MEETING INDUSTRY Organo di consultazione per dirigenti, industrie, associazioni, ordini professionali, studi di pubbliche relazioni e di consulenza aziendale, agenzie di pubblicità, sindacati, partiti politici, organismi internazionali, agenzie di viaggio, ecc. Prezzo della copia: €5,16 più spese di spedizione DIRETTORE RESPONSABILE Marco Biamonti DIRETTORE EDITORIALE Marco Garavaglia COORDINAMENTO EDITORIALE Simona P. K. Daviddi CONSULENZA PER LA GRAFICA Massimo Bernardi CONSULENZA PER I TESTI Alessandra Boiardi, Aldo Lo Re SEGRETERIA DI REDAZIONE Jessica A. Presa – jessica.presa@ediman.it HANNO COLLABORATO A QUESTO NUMERO: Piera Carlomagno, Teresa Chiodo, Pier Giorgio Cozzi, Luca Corsi, Giulia De Stefano, Alice Dutto, Stefano Ferri, Elisa Ferro, Ofelia Figus, Aldo Lo Re, Domenico Matarazzo, Anna Mocchi, Massimo Morga, Emanuele Nasti, Andrea Paternostro, Sabrina Piacenza, Riccardo Pistoia, Luciana Francesca Rebonato, Matteo Rocca, Michela Rossi, Simona Zin PROGETTO GRAFICO Silvia Ferri – www.madeweb.it In copertina - Illustrazione di Angelo Siviglia tratta da uno scatto di Gianmarco Chieragato Fotolito e stampa: Prontostampa Srl - Zingonia (Bg) Poste Italiane SpA - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/04 n. 46) - Art. 1, comma 1, DCB Milano Registrazione Tribunale di Milano n. 177 del 27/04/1973
Tiratura del presente numero: 11.000 copie
ANNO 42° - N. 5 Settembre-Ottobre 2014 Abbonamento annuo € 150,00 (Estero € 200,00) L’abbonamento comprende anche la “GUIDA” delle Sedi Congressuali e va eseguito con versamento sul Conto Corrente Postale N.15717200 intestato a Ediman Milano (specificando la testata cui si desidera abbonarsi) oppure con rimessa diretta. La rivista non è in vendita nelle edicole e viene spedita direttamente agli abbonati.
Ufficio abbonamenti: Anna Esposito Tel. 02.57.31.15.36 – anna.esposito@ediman.it Le pubblicazioni Ediman: • Meeting & Congressi • Guida Meeting e Congressi • International Venues Directory • Annuario di Incentivare • Turismo d’Affari • Guida di Turismo d’Affari Gli eventi Ediman: Travel Trend Milano • Travel Trend Roma • Full Contact Discover Italy • Full Contact Incentive Destinations • Full Contact Exclusive Venues • Full Contact Meeting Planner • Full Contact Pco
Redazione (diretto): 02.57.31.15.33 jessica.presa@ediman.it
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editoriale Non esistono strumenti b2b strategicamente efficaci come gli incontri vis-à-vis. E le piattaforme virtuali alternative ai meeting fisici vanno usate con cautela. Parola di Google
MARCO BIAMONTI Direttore responsabile marco.biamonti@ediman.it
Pericolo virtuale uest’estate non vi sarà certamente sfuggito il meeting mondiale annuale di Google, che si è tenuto “fisicamente” in Sicilia, al Verdura Golf & Spa Resort. L’anfiteatro naturale di Sciacca è così assurto per qualche giorno a centro del mondo: vero e proprio polo magnetico per vip, tycoon e miliardari di ogni dove (stampa internazionale al seguito). Ho quattro considerazioni a questo proposito. Le prime tre sono piuttosto immediate, ma è bene annotarle ancora una volta.
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Uno: la scelta dell’Italia da parte di un colosso internazionale come Google è l’ennesima riprova che il nostro Paese continua ad apparire fra i più desiderabili agli occhi dei visitatori di tutto il mondo. Due: l’impeccabile e straordinaria “Mice performance” della Sicilia dimostra ancora una volta la grande professionalità dei nostri operatori nell’agone congressuale planetario, alla faccia dei luoghi comuni che vedono gli anglosassoni e i teutonici in testa alle classifiche di efficienza e affidabilità. Tre: contrariamente al peso politico dei vari “turismi” italiani, non è il segmento leisure quello di maggiore impatto mediatico quando si vogliono trasmettere agli stranieri le attrattive del Belpaese. Lo sono molto di più quello culturale, quello degli eventi propriamente detti (manifestazioni sportive, spettacoli internazionali) e quello a noi caro dei grandi eventi di comunicazione.
ciò significa una cosa soltanto: che non esistono strumenti b2b efficaci come gli incontri vis-à-vis. Badate bene, non ho scritto che dimostra l’efficacia dei meeting (già ben nota); ho scritto che certifica i meeting “veri” quale l’unico strumento realmente efficace per informare, informarsi e fare business. Parola di Google, mica pizza e fichi. Insomma, le piattaforme virtuali alternative ai meeting fisici (social network, virtual event, teleconferenze…) sono certamente un valido surrogato tattico, ma vanno usate con cautela. Perché chi pensa di poter instaurare via internet contatti strategici, si sbaglia di grosso. Scambiare informazioni e allacciare relazioni interpersonali sono attività che presuppongono condivisione e conoscenza. Concetti per loro stessa natura “fisici”, che poco o nulla hanno a che vedere con il file sharing. Comunicare, condividere e conoscere – la base di ogni rapporto sociale – sono manifestazioni bidirezionali di interesse, che necessitano di attenzione, di coinvolgimento e di attrazione di natura empatica. È il contatto umano la scintilla di tutto. Il pc invece – e Google lo sa bene, ecco perché non ci casca – genera una pericolosa assuefazione alla passività dell’interazione, che vanifica l’obiettivo strategico di qualsiasi forma di comunicazione aziendale: generare commitment ed engagement.
Quattro: dulcis in fundo, se il più noto motore di ricerca del pianeta organizza una convention “fisica”,
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011 Meeting Comment Corsi.qxp
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HOT TOPICS TOPICS HOT meeting comment
Professionalità e spetteguless opo l’eliminazione degli azzurri dai campionati monD diali dello sport più amato, in Italia è scattato puntuale il momento dello sport più praticato: la caccia al colpevole. E vai con il dispiegamento di mezzi che, se impiegati altrimenti, farebbe di noi una seconda Svizzera, ma tant’è. Più interessante conoscere il motivo dell’eliminazione di Prandelli & C. che i moventi dei tragici fatti degli anni bui della Repubblica. E così apprendiamo dai nostri giornalisti in prima linea che nell’hotel scelto per la trasferta in Brasile non suonavano i violini: il gruppo non era compatto, i nostri erano fratelli d’Italia soltanto nell’inno, mentre per il resto musi lunghi e sguardi in cagnesco. Scoop da Pulitzer: apprendiamo anche che una donna delle pulizie è stata cacciata in malo modo da uno dei ventitré, evidentemente più nervoso del normale. Sulla fonte della notizia vige il massimo riserbo, come per ogni inchiesta giornalistica che si rispetti? Manco per sogno: le rivelazioni escono dalla bocca del manager della struttura, che, per amore di verità, si è concesso alla stampa italiana. No, non stiamo parlando di una pensioncina a conduzione familiare, quella delle “vacanze operaie” del boom economico, bensì di una struttura a cinque stelle, ossia di un’azienda a tutti gli effetti. Un’azienda che ospitando i suoi clienti ne dovrebbe tutelare la privacy e la tranquil-
lità non soltanto durante la permanenza, evitando accuratamente di spettegolare su quanto accaduto anche all’indomani del check out. Un atteggiamento che, in termini generali, si chiama rispetto, mentre in gergo lavorativo prende il nome di professionalità. E chi non dimostra professionalità va a casa, proprio come accaduto agli azzurri dopo la partita con l’Uruguay. O no? Vediamo di ricordarcelo: una struttura ricettiva non può essere soltanto un tetto sopra la testa, un letto in cui dormire e una prima colazione; nell’offerta di un albergo, hotel o resort che dir si voglia non può mancare la deontologia. Per noi manager del settore eventi la questione è centrale: la tutela della privacy dell’ospite, prima e dopo, è semplicemente sacra. Altrimenti giro i tacchi e addio. Mi ha amareggiato sapere di questa intervista rilasciata dal manager di un resort pluristellato: mi sono indignato soprattutto per il suo comportamento, non tanto per quello dei giornalisti, che devono portare a casa la notizia per riempire il giornale e guadagnarsi, più o meno seriamente, lo stipendio. Il cliente di una struttura ricettiva deve sentirsi protetto come a casa; non può rischiare di leggere sui giornali o di apprendere dalla tv di quello che è accaduto o dell’atmosfera che si respirava durante il soggiorno, a meno che, natu-
Mania di protagonismo fuori controllo? Smodato desiderio di visibilità da abuso di social media? Sia quel che sia, nel nostro mercato il gossip va stroncato ralmente, non vi siano fatti di cronaca che ne giustifichino la divulgazione. Ma non è certo questo il caso. Quando leggerete questo editoriale sarà settembre, quindi il grosso della stagione turistica sarà alle spalle e spero che dalle vostre vacanze abbiate riportato una buona esperienza per l’ospitalità ricevuta. Io, da addetto ai lavori, non posso però che registrare un calo nella professionalità e, diciamolo pure, un calo di spessore in questo segmento dell’industria turistica. Protagonismo male inteso e peggio applicato? Smodata voglia di visibilità instillata da un abuso di social media? Non lo so, né mi interessa saperlo. So che se pago (e cifre considerevoli fra l’altro) per tenere un evento in un hotel o in un centro congressi o in qualsiasi altra struttura di livello e non voglio che il suo personale twitti qualcosa sull’evento in corso o posti su Facebook immagini di quanto si sta svolgendo. Non lasciamo che un malcostume di questo tipo prenda piede in un settore che sulla qualità non può e non deve derogare.
LUCA CORSI Responsabile Comunicazione & Eventi Vorwerk Folletto luca.corsi@folletto.it
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Making business a pleasure
8:30 am I trasporti a Madrid sono eccellenti. Ci me iamo 5 minuti per andare dall’aeroporto al principale centro congressi della ci à.
11:00 am Ma inata altamente produ iva. Mi porto a casa tante buone idee e nuovi conta i.
2:00 pm Una passeggiata lungo la Gran Via con i colleghi. Il momento giusto per qualche tapas e drink in questa strada brulicante.
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013 Incentive Comment Nasti.qxp
25-08-2014
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HOT TOPICS TOPICS HOT incentive comment
Turismo per caso
rofessionalità, competenza, etica, rispetto della filiera: belP lissime espressioni che ritrovo spesso nel dibattito interno alla meeting industry. Temo però che dietro tanta teoria si nasconda una scarsa pratica. Siamo dunque tutti cattivi ambasciatori dei temi portanti di cui amiamo riempirci la bocca? Ahimè credo sia così, ma non ci vedo dolo, bensì una drammatica e generalizzata inconsapevolezza. Chiamiamola pure incoscienza. È un fatto che la crisi abbia costretto un po’ tutti ad allargare gli orizzonti. È così che sono proliferate le divisioni “meeting & incentive” presenti immancabilmente sulle home page di tutte le agenzie viaggi. I tour operator almeno queste divisioni le hanno attrezzate davvero, anche se spesso restano contaminate da una impostazione troppo orientata al leisure e impoverite da una modesta esperienza tecnica. Le catene alberghiere internazionali, invece, hanno progressivamente azzerato la comunicazione votata al brand awareness spingendo molto sulle vendite dirette, ma questo ha indebolito molto il ruolo delle Dmc causando un appiattimento generale dei servizi e una grave riduzione del potere d’acquisto dei corrispondenti locali. Infine, incentive house e Pco hanno risposto aprendosi talvolta alla gestione di traffico leisure intercettato quasi per caso, oppure accettan-
Gli operatori Mice nazionali hanno risposto con una certa ingenuità alla sfida del nuovo ambiente di mercato in cui ci troviamo a operare. Una debole strategia di marketing e molte recriminazioni non sono l’approccio più proficuo do per necessità operazioni charter che poco hanno a che vedere con il vero concetto di incentive, e che più propriamente dovremmo chiamare “viaggi premio”. Lo sport più diffuso, comunque, è rispondere a una domanda sempre più piatta, puntando decisamente a quello che in moltissimi hanno riconosciuto come il business del futuro: l’incoming! Certo, l’Italia nonostante tutto è un brand che vende ancora molto. L’Expo non è più un oggetto misterioso capace solo di attrarre scandali, anzi improvvisamente è diventato la risposta a tutti i nostri bisogni. Ma dov’è la progettualità? Come ci si sta proponendo all’estero? Gli operatori ricettivi sono già numerosi ma per lo più legati a micro aree ad alto interesse turistico, tutt’al più alla propria regione d’appartenenza. Sono poche le realtà capaci di offrire un prodotto eterogeneo ma coordinato, gestendo specificità territoriali in un contesto di multi-destination come quello italiano. Sarebbe dunque meglio lavorare su quest’aspetto piuttosto che aggiungere acqua alla minestra. Invece per ora ciò che ho visto
(all’Imex di Francoforte) è stato uno stand Dubai in cui l’Expo 2020 era già al centro della comunicazione istituzionale e uno stand Italia in cui di Expo 2015 hanno (forse) parlato timidamente gli espositori presenti durante i loro meeting con i buyer. La risposta dunque va trovata in un posizionamento coerente e sostenibile di ciascun operatore nella filiera. Non si tratta di difendere rendite di posizione ma del convincimento che prima di presentarsi a una nuova nicchia di mercato si debbano analizzare con coscienza le proprie capacità, le reali opportunità, e la sostenibilità operativa e finanziaria del progetto. Senza questa programmazione il rischio concreto è che il mercato si auto-tuteli tagliando fuori tutte le intermediazioni superflue. La lotta è impari: il mercato vince sempre. Frignare lamentandosi contro la mancanza di etica altrui, a quel punto, è comprensibile ma assai poco opportuno. Soprattutto se sul terreno si lasciano incolpevoli competitor molto più attrezzati e notevolmente più affidabili, rimasti impigliati nella fuorviante logica del pricing.
EMANUELE NASTI General Manager Htms International enasti@htmsinternational.com
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014-015 Intervista Brignano.qxp
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HOT TOPICS l’intervista
enrico brignano
One Man Meeting!
Dalle fiction televisive ai musical teatrali, dai monologhi esilaranti alle coreografie minuziose, Enrico Brignano è un attore-show-man a tutto tondo che calca spesso anche i palchi aziendali. Chi meglio di lui, allora, per avere un riscontro “tecnico”sulla presenza dei comici negli eventi? TERESA CHIODO
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na fulgida carriera cinematografica, grandi ascolti in televisione, fiction di U successo, ma soprattutto un grande rico-
One Man Show. Il suo marchio di fabbrica? Quel tratto “immaginifico”, nella classica sequenza fantasmagorica fra spaccati sociali e ricordi, capace di generare emozioni e risate con un semplice monologo su temi d’attualità, sulla vita, sulle amicizie o sui rapporti umani. Ma è altrettanto caratteristico anche il “contorno”: nei suoi spettacoli, infatti, non mancano mai un’orchestra dal vivo e le coreografie che si inanellano senza sosta. Come in un evento…
noscimento da parte del pubblico che lo segue anche in teatro. Perché è il teatro la sua vera grande passione ed è per il teatro che il nostro scrive e interpreta diversi ruoli. Come l’ultimo “Rugantino”, che già ebbe il volto di Nino Manfredi e di Enrico Montesano, come rappresentazione simbolo di quella romanità che da sempre coltiva nella forma di una comicità sagace e un po’ ruspante. Stiamo parlando di Enrico Brignano, naturalmente, uno dei migliori comici degli ultimi anni, nonché attore “certificato” dalla scuola di Gigi Proietti, capace di volare dagli spot girati sulle nuvole, a ben più terrene arene, che riempie con i suoi
L’ARTE DI FAR RIDERE Un momento ludico può migliorare la qualità della vita perché consente uno scarto di prospettiva. Così anche un momento esilarante calato dentro un evento. Se la dimensione spettacolare è presente, non assume certo i caratteri di una sovrastruttura, ma è finalizzata alla trasmissione di un particolare messaggio riconducibile a una reason why coerente con le politiche di comunicazione della marca, a un concept memorabile e a un coinvolgimento costruttivo del target. Questo sembra essere un buon punto di partenza per arrivare a formu-
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HOT TOPICS enrico brignano
l’intervista
costruite di volta in volta in base al main concept del brand committente, oppure fanno leva su dei format fissi? E quanto conta il brief per colpire nel segno? «Dipende da cosa ci chiede l’azienda. Io normalmente vengo chiamato per creare un momento di show, di buonumore tra i congressisti. Ovviamente un minimo di link con il business aziendale bisogna crearlo per non sembrare fuori contesto. Poi, certo che il brief è fondamentale! Quanto più l’azienda comunica con chiarezza a me e al mio staff quali sono gli obiettivi del meeting, tanto più si riesce a pensare in sintonia con il cliente».
Gianmarco Chieregato
Parliamo di obiettivi. Per coinvolgere il pubblico e dare vita a esperienze memorabili, quanto è importante la scelta del testimonial? «Molto, anche perché deve restare nei partecipanti un ricordo memorabile della serata. Il testimonial deve saper regalare sorrisi e insieme orgoglio di appartenenza al team. Insomma, il testimonial deve essere prestigioso, ma empatico; deve saper “vendere” l’immagine dell’azienda nella sua totalità». Quali sono le motivazioni che giustificano la scelta di un personaggio famoso come testimonial? In che modo, cioè, si sceglie il vip giusto per l’evento giusto? «Questa non è una domanda per me… dipende da quanta empatia riesco ad avere con i decision-maker dell’evento. E soprattutto senza saperlo prima… Purtroppo non mi scelgo da solo, vengo scelto “a mia insaputa”, signor giudice!».
Enrico Brignano è un attore, comico, regista e conduttore televisivo. Tra le tante sue performance, memorabile è l’interpretazione teatrale di Rugantino (foto sotto), ruolo che in passato hanno vestito grandi attori come Nino Manfredi, Enrico Montesano e Adriano Celentano
lare una soluzione personalizzata e creativa, studiata ad hoc e destinata a comunicare un messaggio che ogni volta deve essere speciale. Per distinguersi e non cadere nella banalità ci deve essere una forte idea creativa di fondo utile al posizionamento dell’azienda perché solo attraverso le grandi emozioni è possibile comunicare con un pubblico quotidianamente sovraesposto a messaggi di ogni genere. E ogni evento ha sempre un’anima che l’ideatore ha connotato al momento della sua prima bozza creativa… A quest’anima Brignano dà fisicità. Far ridere è un’arte, ma far ridere e veicolare un messaggio in un evento è da veri professionisti della comunicazione. Impiegare il cabaret può essere visto come una strategia per fare leva su nuovi linguaggi? «Io non faccio cabaret… senza nulla togliere al cabaret… i miei spettacoli sono show veri e propri con mesi di prove, orchestra dal vivo e corpo di ballo». Nel caso di una convention aziendale, quindi, le sue performance vengono
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Location del mese: Hotel Parchi del Garda
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Hotel Parchi del Garda: qualità, efficienza e innovazione per soddisfare al meglio le richieste anche del Mice più esigente. Professionalità e versatilità per un servizio di organizzazione eventi “chiavi in mano”
l Lago di Garda è un territorio ricco di risorse, dove la vitalità delle sponde e le Iopportunità per il divertimento più sfrenato si accompagnano alla dolce quiete dell’interno con ville, palazzi, musei e giardini. Accanto a un’economia fertile troviamo grandi tesori d’arte e un fitto calendario di eventi. Intorno vi è la morbida campagna, come la si trova negli sfondi del Giambellino, di Giorgione, Tiziano e Cima da Conegliano, e nasce il
miracolo di quell’accordo fra fantasia architettonica e personificazione della natura che continua a sorprendere. Questo spessore ambientale d’insieme si lega inscindibilmente al valore di una grandiosa struttura: l’Hotel Parchi del Garda, fra Lazise e Peschiera del Garda, a cinquecento metri da Gardaland e a due passi da tanti parchi tematici. Oltre a essere un raffinato contesto per soggiorni leisure è un punto di riferimento impareggiabile in grado di fornire servizi di ottimo livello a organizzatori e operatori del segmento congressuale. Il forte legame con il territorio e la sua storia è nella forma del complesso che si articola in diversi edifici. Ampi e versatili spazi, flessibilità di servizi, accomodation e ristorazione di alto livello, fanno di questa location la cornice ideale per ogni tipologia di evento: meeting, incentive, convention, mini-fiere, expo, gala dinner fino a 650 ospiti, sfilate, show room, lanci di prodotto, serate a tema con intrattenimenti creati ad hoc e attività di team building.
TERESA CHIODO
Un raffinato borgo formato da cinque edifici collegati tra loro, a due passi dal lago: è l’Hotel Parchi del Garda
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EVENTI: ALCUNE CASE HISTORY Alcuni degli eventi più recenti ospitati al Parchi del Garda: ¢ Convention Mdm Group “Customer first”. Maggio – Giugno 2014, seicento persone. Settore merceologico: estetica, bellezza. ¢ Cubania Total. Aprile 2014, quattrocento persone. Settore merceologico: associazione di ballo – danze cubane e latino americane. ¢ Show room sposi: Maggie Sottero – Sottero e Midgley e Issima, in sala Benacus + foyer. ¢ Tango Emotion. Maggio 2014, trecento persone. Settore merceologico: scuola di tango. ¢ Expo: “Roland Experience day”. Giugno 2014, 150 persone.
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Settore merceologico: stampanti, stampe per editoria e materiali adesivi. ¢ Meeting con sfilata di moda e serata a tema Anni 50 “Foot Locker Regional fall meeting”. Novembre 2013, 150 persone. Settore merceologico: abbigliamento e scarpe sportive, accessori sport. ¢ Just, riunione capogruppo. Ottobre 2013. Settore merceologico: cosmesi naturale, per la cura della persona e del benessere. Gala per cinquecento persone e intrattenimento con Smaila per cinque sere consecutive, con back to back che ha coinvolto in totale di 2.500 persone in cinque giorni.
UNICITÀ, ORGANIZZAZIONE ED EFFICIENZA Un evento di successo, un meeting, un congresso, un viaggio incentive, una presentazione di prodotto che sia, dipendono da un mix di fattori che devono risultare in perfetto equilibrio fra loro. Una precisa e puntuale organizzazione e un organismo efficiente devono far confluire le forze per coordinare armonicamente le parti in gioco, orchestrando la partnership di tutti gli specialisti del settore. Per realizzare tutto questo è necessario saper interpretare in modo efficace anche gli obiettivi di comunicazione e di marketing del cliente. A questo proposito l’Hotel Parchi del Garda mette a disposizione
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Che si tratti di un convegno, una sfilata, un meeting o un lancio di prodotto, l’Hotel Parchi del Garda ha lo spazio giusto per ogni evento
un direttore artistico interno, in grado di interpretare le richieste del cliente proponendo originali e qualificati intrattenimenti artistici nel rispetto del budget a disposizione. Lo staff dell’Ufficio Eventi segue e supporta il cliente a 360 gradi: dalla fase iniziale, alla realizzazione dell’evento, fino alla chiusura contabile. Il centro congressi, con i suoi oltre duemila metri quadrati di superficie, è in grado di accogliere fino a 1.500 persone e si articola in: sei sale di diversa metratura, tre break out rooms, due ampi foyer, due desk accoglienza; ogni spazio è dotato di tecnologia all’avanguardia. La sala Benacus, il fiore all’occhiello della proposta Mice, con i suoi 870 metri quadrati a campata unica senza
colonne è perfettamente adattabile a qualsiasi tipologia di evento. Dispone di regia fissa, maxi schermo con possibilità di proiezione con sistema watchout, due funzionali backstage e l’unicità dell’accesso diretto anche dall’esterno. Hotel Parchi del Garda è la location ideale per grandi eventi, ma anche per incontri d’affari e riunioni di piccoli gruppi. Nelle altre sale, ideali per meeting di piccole e medie dimensioni, trovano accoglienza da 25 a 315 delegati, mentre nel polifunzionale foyer, di 450 metri quadrati, si possono allestire scenografie diverse in base alla tipologia di evento. Flessibilità ed efficienza anche nei di cambi set up: da cena di gala con 650 sedute, a platea... in poche ore!
HOTEL PARCHI DEL GARDA Versatilità, eleganza e spazi importanti sono gli ingredienti vincenti dello splendido hotel sul lago ET VOILÀ “Esci dalla camera ed entra nell’evento!”. Potrebbe essere un claim perfetto senza risultare riduttivo per sintetizzare una vera e propria filosofia. Camere, servizi ristorativi, area congressuale/expo eventi, tutto nella stessa location. A ciò si aggiunge la posizione strategica, ideale per arrivare con ogni mezzo: auto, treno o aereo che sia. Vediamo le distanze principali: a dieci minuti in auto dall’uscita di Peschiera del Garda, a quattro chilometri dalla Stazione di Peschiera del Garda, a 15 chilometri dall’aeroporto Valerio Catullo di Verona Villafranca, a 95 chilo-
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Per un’esperienza unica, ci sono le camere in 4D, realizzate con animatronic, con scenografie che strizzano l’occhio ai set di Hollywood
metri dall’aeroporto Orio al Serio di Bergamo e a 180 chilometri dall’aeroporto Milano Malpensa. Hotel Parchi del Garda offre 233 moderne e spaziose camere di cui 214 camere comfort (12 pensate per diversamente abili), 15 suite e quattro camere “experience”. Disposte a corte in cinque padiglioni collegati tra di loro, le camere si affacciano su un meraviglioso e curato giardino interno e sono impreziosite da una emozionante vista sul Lago di Garda. Le suite sono di ampia metratura, circa quaranta metri quadrati, e alcune sono rifinite con travi a vista. Quattro camere hanno lo straordinario potere magico di traslare il mondo del lavoro nel mondo delle fiabe. Qui tutto è interpretato in chiave fiabesca e si ispira al lavoro creativo e al conceptual design di specialisti in realizzazioni legate all’entertainment. Si tratta di camere in 4D realizzate con animatronic e scenografie che strizzano l’occhio ai set hollywoodia-
ni. Nel padiglione tematizzato il percorso sensoriale inizia con il cinguettio degli uccelli, sembra di essere alle soglie di un bosco. La suggestione è già nei nomi delle camere: Aki, Parco Giardino Sigurtà, Galeone dei Corsari e Parco Natura Viva. Quest’ultima presenta un’ambientazione esotica persino nei dettagli: arbusti e fronde di acacia si stagliano sullo sfondo di un tramonto rosso fuoco. Il letto, realizzato nel tronco di un albero, diventa una torre di avvistamento per bird watcher. L’attinenza con i parchi tematici a due passi è servita su un piatto d’argento! E proprio nei parchi possono essere organizzati diversi team building per le aziende che vogliono far vivere ai propri team di lavoro un’esperienza d’impatto. Con il Parco Natura Viva, un vero e proprio viaggio nella biodiversità, la struttura lavora in stretta sinergia. In quest’ottica rientrano il Parco Giardino Sigurtà, un’oasi ecologica adagiata sulle colline, Movieland, un parco divertimenti a tema cinematografico, il Jungle Adventure Park, il Medieval Times oltre all’imperdibile Gardaland, a soli cinquecento metri dall’hotel. UN HOTEL “SOCIAL” Per entrare in contatto diretto con la propria clientela, far seguire in tempo reale gli special event e mantenere un alto livello di customer service, Parchi del Garda ha recentemente rafforzato la sua presenza sui social con un design e contenuti rinnovati. La poliedricità e la capacità della struttura di organizzare eventi, non soltanto per i clienti Mice o leisure, ma anche per gli amanti del Lago di Garda, trovano una naturale espressione nelle feste estive a bordo piscina, che rappresentano il contesto ideale per interagire sui social. Gli ospiti, i turisti e gli amici della zona hanno la possibilità di conoscere, dopo il tramonto, l’altro lato di una location dedicata a vacanze ed eventi. La piscina diventa la scenografia
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Hotel Parchi del Garda Pacengo di Lazise (Vr)
perfetta per un piacevole momento di relax e divertimento, ottima soluzione anche per aperitivi o dopocena in occasione degli eventi. Tutto questo, abbinato a proposte ristorative dedicate, è un valore aggiunto a disposizione del mice per serate di gala e cocktail party. NOVITÀ 2014: OPERA – ARTE NEL GUSTO Fra le novità del 2014 c’è Opera, una nuova proposta ristorativa aperta anche al mercato Mice per l’eccellente qualità offerta. Un’ottima e originale alternativa ai lunch e ai dinner informali. Opera – Arte nel gusto, offre prodotti di altissima qualità, frutto della ricerca e della lavorazione di ingredienti naturali Dop, selezionati fra le eccellenze italiane. Le proposte includono i superlievitati e i gelati. Il superlievitato Opera è molto di più di una pizza: è un impasto di farine biologiche selezionate, macinate a pietra e fatte lievitare con lievito madre. Il processo di lievitazione è studiato per far raggiungere all’impasto il massimo della fragranza e della morbidezza, garanzia di leggerezza e di digeribilità. La farcitura avviene con la massima cura e precisione abbinando gusti ricercati e ingredienti di altissima qualità che rendono ogni piatto un’opera d’arte. Può essere anche declinato nella formula “Experience” con sfiziose degustazioni di superlievitati e di gelati in uno scenario che affaccia sull’interno corte, davvero suggestivo.
trotendenza rispetto alle dinamiche economiche a livello globale. «A poco più di quattro anni dall’apertura il bilancio è decisamente positivo – afferma Bussola – più di cinquecento eventi ospitati, di diverse tipologie, svariati settori merceologici e con scenari, set up e personalizzazioni davvero suggestivi. Questa esperienza, unita alla professionalità dello staff, è a completa disposizione dei nostri clienti che trovano, in Hotel Parchi del Garda, un vero partner. La soddisfazione più grande è condividere con aziende e meeting planner i successi di ogni evento. Vedere molti clienti tornare ogni anno rappresenta, per noi e per il mercato, garanzia di qualità ed efficienza organizzativa». Parchi del Garda è in continua evoluzione e guarda al futuro con grande entusiasmo e determinazione cogliendo ogni giorno nuove sfide.
La versatilità e la polifunzionalità degli spazi, adatti anche a grandi eventi – fino a 1.500 persone a platea e 650 ospiti per cene di gala – rende l’elegante struttura a quattro stelle una destinazione davvero unica
indirizzi a fine rivista
SEMPRE IN EVOLUZIONE La doppia anima, Mice e leisure, di Hotel Parchi del Garda si riconferma vincente, lasciando grande spazio alla sua vocazione congressuale. Ogni aspetto converge in una forte sinergia tra le due realtà, che convivono in perfetta armonia. Cristina Bussola, sales & marketing manager dell’hotel conferma un trend assolutamente positivo, un po’ in con-
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Destinazione del mese
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La Puglia ha un’identità precisa e complessa a un tempo, riconoscibile e sfaccettata; un fascino a cui non ci si può sottrarre, così ha decretato la storia. Un raro pacchetto di natura e cultura, di opere d’arte e di eventi, offerti attraverso un’accoglienza radicata, cordiale e raffinata TERESA CHIODO
eta di tendenza per il turismo leisure, la Puglia è una destinazione da M tempo alla ribalta anche per il turismo congressuale. Complice in prima istanza è il paesaggio dai cromatismi accesi e differenti: il bianco delle case dipinte a calce, il verde salvia, argenteo e cangiante delle distese di ulivi alternato al giallo e all’arancio degli agrumi, l’ocra della terra riarsa, il grigio nerastro delle rocce a picco sul blu del mare. La chiave del successo crescente di questa regione è il suo stile sempre più apprezzato e ben riconoscibile – come una sorta di “marchio di qualità” – dai tanti turisti che la
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visitano tutto l’anno. Quando si parla di Puglia occorre, infatti, tener presenti le tante eccellenze non solo turistiche ma anche culturali, ambientali, agroalimentari, industriali e artigiane. Un modo per poterlo fare è avventurarsi sui percorsi enogastronomici che valorizzano le produzioni tipiche pugliesi e percorrere gli itinerari storico-culturali che esaltano le ricchezze del territorio. VIVACE E SONTUOSA Questa terra è leggibile a vari livelli, a vari strati: ogni volta una sorpresa, un particolare curioso, una storia nascosta. Uno
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Destinazione del mese: Puglia
svelarsi lento e quasi sacro per un viaggio a ritroso che lascia intravedere, senza scoprirli mai del tutto, il minuscolo borgo che il tempo non ha scalfito, gli ulivi incastonati nella terra rossa, le distese di viti che preludono a convivi memorabili, il mare cristallino, promessa di frescura nella canicola d’agosto, spiagge candide battute dal vento e botteghe artigianali dove va in scena ogni giorno la secolare esperienza manuale che dà vita e forma alle materie più svariate. Le città e i centri più piccoli custodiscono edifici storici, espressione delle correnti artistiche rinascimentali e barocche, oggi importanti
contenitori d’arte destinati ad accogliere biblioteche, musei e pinacoteche. Antiche vie come la Via Sacra Longobardorum e la Via Francigena del Sud ci portano a conoscere basiliche, cattedrali e santuari, edifici di rara bellezza accomunati dalla fede. Nei piccoli borghi e nelle grandi città il lavoro degli artigiani rivive nella creazione di splendide opere artistiche come fischietti di terracotta, merletti, ceramica, ferro battuto e cartapesta. I trulli, patrimonio mondiale dell’umanità, le masserie storiche, i frantoi ipogei, le gravine, i puli e le doline solcano la superficie di questo territorio fortemente
Vanda Biffani
Puglia, terra di saperi e profumi 1 / Il poderoso Castel del Monte ad Andria, voluto da Federico II 2 / La splendida Baia delle Zagare a Mattinata, sul Gargano
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PUGLIA
2014, la seconda edizione di Buy Puglia – Meeting & Travel Experience, che permetterà a buyer internazionali di conoscere l’offerta pugliese dei diversi prodotti turistici regionali. L’evento internazionale di business meeting (il workshop B2B) si svolge giovedì 30 ottobre presso la Fiera del Levante di Bari, padiglione 18, offrendo l’opportunità al sistema delle imprese pugliesi di presentare la propria offerta a una selezione di operatori esteri provenienti dai principali mercati europei ed extraeuropei. Numerose sono le novità dell’edizione 2014. Quest’anno, per esempio, l’evento comprende una sezione Mice, per dare risalto anche al segmento profilato all’ospitalità business. Gli operatori della meeting industry, domanda e offerta, hanno l’opportunità di incontrarsi in un’area dedicata nel workshop del 30 ottobre. I buyer, inoltre, partecipano a un post-tour nei giorni 31 ottobre e 1 novembre (dunque in date diverse rispetto agli educational tour del trade leisure). Buy Puglia 2014 punta a far conoscere l’offerta turistica ai tour operator nazionali e internazionali attraverso un’esperienza di viaggio in Puglia. Due giornate di educational per ciascun segmento, pensate come una vera travel experience associata a specifici percorsi tematici. Dal 27 al 29 ottobre (dunque prima del workshop) i buyer, suddivisi in diversi gruppi, conosceranno ed approfondiranno le eccellenze che la destina-
Affascinante e raffinata, la Puglia seduce il Mice con un mix unico di natura, architettura, cultura ed eventi 3
carsico insieme con le numerose grotte, luoghi di grande suggestione che raccontano ancora oggi il passaggio dell’uomo dalla preistoria all’età moderna. Porti turistici, approdi e punti di ormeggio non mancano di certo. La Puglia è, infatti, la terra del vento e visitarla è occasione unica per conoscere il suo mare e i suoi incantevoli fondali. Ma è anche l’occasione per conoscere la natura attraverso percorsi di trekking, itinerari ciclabili e ippovie a pochi passi dal mare. Con i parchi nazionali del Gargano e delle Murge, le riserve marine delle Isole Tremiti e di Torre Guaceto, infatti, la Puglia vanta un paesaggio naturale davvero vasto ed eterogeneo.
Solito
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EVENTI TUTTO L’ANNO Grandi Eventi, educational, workshop B2B, co-marketing, manifestazioni sportive, open day e molto altro: sono numerose le opportunità deputate a fare sistema e destinate a sviluppare economie di scala, offrendo agli stakeholder una rappresentazione della vivacità della Regione Puglia e del suo appeal complessivo. L’Agenzia Regionale del Turismo Pugliapromozione e l’Assessorato al Mediterraneo, Cultura e Turismo della Regione Puglia organizzano, dal 27 al 31 ottobre
Franco Cappellari
Regione dinamica la Puglia e sempre più catalizzatore di manifestazioni di rilievo, scandite da un ricco calendario di eventi, educational e workshop
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TRA SPORT E ARTE Sempre a ottobre, dal 9 al 12, ha luogo la prima edizione della Gargano Running Week. Si tratta di un grande appuntamento che fa della coralità il suo punto di forza. L’emanazione di un territorio intero che vuol fare conoscere il vero Dna di questa terra a tutto il mondo dello sport. Gargano Running Week è il primo grande evento di running d’Italia. Si potranno incontrare gli amanti del trail, dello sky, del podismo, delle ultra-distanze, della velocità. Tutte le innumerevoli forme che la passione per la corsa può assumere saranno di casa sul Gargano, che si presenta nella veste attuale, europea, di un immenso parco giochi per tutte le discipline dell’outdoor, declinabili in chiave Mice per avvincenti team building. Lo sperone d’Italia, con le sue coste, le sue architetture e la sua gente si concede ai
UNA REGIONE TUTTA DA “GIRARE” Puglia, terra di scoperta e di viaggi alla ricerca di location da sogno. Meta ideale per convegni e incentive indimenticabili, l’intera regione vive oggi una notorietà nuova grazie al cineturismo. Il desiderio di visitare gli angoli più belli e nascosti dei paesaggi pugliesi si rafforza con la scoperta di scenari straordinari visti in un film, in uno spot pubblicitario o in un programma televisivo. Da alcuni anni sono sempre più numerose le proposte filmiche di grandi registi che runner lungo i più svariati percorsi. Da zero agli oltre mille metri sul livello del mare della Foresta Umbra, su tratturi antichi e single track tracciati ad hoc per i “Garganers” di ottobre. Tre le distanze per il trail: 75, 34 e 14 chilometri con dislivelli compresi tra i seicento e i tremila D+. Sul veloce percorso di asfalto che si snoda nella piana di Mattinata, due le distanze previste: dieci chilometri e mezza maratona, il tutto sotto il controllo della Fidal (federazione italiana di atletica leggera). Per conoscere, vivere e capire un territorio morfologicamente perfetto
valorizzano l’intera regione, scenario naturale per le ambientazioni più diverse. La proposta di viaggio può seguire le orme dei set cinematografici dei più grandi artisti del cinema nazionale, da Pasolini a Monicelli, dalla Wertmüller a Salvatores e Rubini, che hanno scelto e filmato inedite località pugliesi, fino al recentissimo musical Walking on Sunshine grandiosa produzione internazionale, presentato a Londra a giugno e interamente girato nel Salento.
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zione Puglia può offrire ai diversi segmenti di mercato. Ulteriore novità, quest’anno gli operatori che offriranno servizi in co-marketing ai buyer nella propria struttura ricettiva o ristorativa, avranno diritto a una serie di benefit. Buy Puglia si svolge in contemporanea con Medimex, la fiera internazionale delle musiche che ha luogo in un vicino padiglione della Fiera del Levante: scelta destinata a far sì che i due grandi eventi, entrambi voluti e finanziati dalla Regione Puglia, possano fare sistema.
3 / Gli stand di Buy Puglia 2013 a Bari 4 / Ostuni, la bellissima città bianca 5 / Alberobello, un unicum che attira visitatori da tutto il mondo 6 / Le campagne di San Severo: una distesa infinita di vitigni 7 / A ottobre il Gargano ospita la Gargano Running Week, per la gioia degli appassionati di corsa
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Puglia
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8 / La suggestiva grotta della Zinzulusa a Castro Marina, in Salento 9 / Polignano a Mare, seducente e unica 10 / Piccoli gioielli di rara bellezza: le Isole Tremiti 11 / Il Barocco impera sulla facciata della cattedrale di Troia
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per la corsa che si sta attrezzando per accogliere iscritti, fan, curiosi, amici e famiglie con programmi e attività extra gratuite di grandissimo livello aperte a tutti, grazie alla sensibilità delle istituzioni, a partire da Puglia Promozione, agenzia per la promozione territoriale di Regione Puglia, il vero motore che per tre anni sosterrà, promuovendolo, l’evento. Sono stati creati servizi dedicati ai runner da parte delle strutture turistiche; la grande accoglienza pugliese troverà al sua massima espressione grazie all’impegno dei Comuni coinvolti e del Parco Nazionale. E ancora, ogni estate ritorna puntuale
l’appuntamento con Puglia Open Days, il più vasto e articolato progetto di promozione e valorizzazione dell’offerta turistica territoriale voluto dall’Assessorato regionale al turismo e attuato da Pugliapromozione, in collaborazione con Mibact, la Conferenza Episcopale Pugliese, Anci Puglia, Unipli Puglia (il comitato regionale delle pro loco). Da inizio luglio a fine settembre, dalle 20 alle 23, ogni sabato è possibile scoprire gratuitamente il fascino dei beni culturali e la bellezza dei centri storici in compagnia di guide esperte, dal Gargano al Salento, attraversando la Puglia Imperiale,
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Vanda Biffani
l’area di Bari e la costa, la Valle d’Itria, i luoghi della Magna Grecia, della Murgia e delle Gravine. Aperti circa 250 luoghi d’arte e cultura in oltre cento comuni, con visite guidate in settanta centri storici, 56 basiliche, cattedrali, chiese, santuari, due abbazie, una sinagoga, 27 castelli, 19 dimore storiche, 14 siti ipogei, 46 musei, cinque ecomusei, 12 aree archeologiche, tre teatri storici. Poi ci sono i piccoli comuni delle reti dei Borghi più belli d’Italia, dei Borghi autentici d’Italia, dei Gioielli d’Italia, dei Borghi accoglienti certificati con la Bandiera arancione del Touring club, le marine delle Bandiere Blu e delle Cinque Vele. Da segnalare anche le visite guidate per bambini e gli itinerari accessibili agli ospiti con esigenze speciali. Con Puglia Open Days for Kids le attività sono a misura di bambini, le città e i beni culturali diventano più ospitali grazie a laboratori didattici, spettacoli, visite guidate tematiche. Il tema della disabilità e dell’integrazione delle persone con esigenze specifiche è l’obiettivo di Puglia Open Days for All: non solo indicazioni sull’accessibilità dei luoghi d’arte, ma interi percorsi e itinerari urbani pensati per essere fruiti da tutti. Infine, su richiesta e prenotazione obbligatoria, è possibile ricevere il servizio di interpreti Lis e di assistenti dedicati per le disabilità motorie, sensoriali, intellettive, relazionali. Un’attenzione viene riservata anche ai turisti a quattro zampe, segnalando i luoghi in cui è benvenuto il fido compagno di viaggio. La cartoguida è lo strumento per percorrere in lungo e in largo la regione, trac-
ciando il proprio itinerario. Può essere ritirata presso la rete degli uffici di informazione e accoglienza turistica, sempre più capillare grazie alla collaborazione con i Comuni, dove si possono ricevere dettagli sulle attività ed è possibile prenotare alcuni servizi. Inoltre, aggiornamenti sempre disponibili sul sito internet www.viaggiareinpuglia.it e dai profili sui principali social network. Infine, è possibile raccontare la propria esperienza in Puglia con immagini, video e post da condividere con hashtag #PugliaOpenDays. ITINERARI POSTCONGRESS NELLA STORIA Fra gli itinerari storico-artistici si sgrana verso nord un rosario di eccezionale qualità: quello, per esempio, delle romaniche cattedrali pugliesi, edificate tra il XII e il XIII secolo in età normanna e sveva. La sequenza è delle più sfavillanti: da quella di Bitonto a quella di Troia, passando per Ruvo, Trani e Barletta. Poi c’è Castel del Monte, l’enigmatico maniero voluto da Federico II che da quasi ottocento anni troneggia sul solitario paesaggio delle Murge. Poi ci sono le grotte di Castellana, i trulli di Alberobello e le scenografie barocche di Martina Franca. Ancora c’è Lecce, che per le sue architetture ha meritato la definizione di “Firenze del Barocco”. Merito della morbida e plasmabile pietra locale color miele che gli scalpellini hanno trasformato in facciate fastosamente decorate, colonnine tortili, capricciosi frontoni curvi con motivi mistilinei o arricciati, mascheroni, statue e altre fantasie bizzarre. Ancora Otranto, la città più orientale d’Italia con il suo poderoso castello aragonese. Per chiudere con le atmosfere orientaleggianti di Gallipoli, “la città bella”.
Sono innumerevoli le atmosfere e i filoni da seguire per incentive e post congress di successo in Puglia. L’ultima moda? Il filmbuilding
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Il valore del cibo Anche grazie a Expo 2015, cresce l’impegno contro lo spreco alimentare. E il Mice può trasformare l’eccedenza di cibo di un evento in un’opportunità. Vediamo come ALESSANDRA BOIARDI
pochi mesi dal “taglio del nastro” si alza l’attenzione sul tema dell’Expo di A Milano “Nutrire il pianeta, energia per la vita”. Si moltiplicano di questi tempi le iniziative legate all’alimentazione e al cibo e tra queste diverse affrontano la tematica dello spreco alimentare, nel tentativo di sensibilizzare l’opinione pubblica sui corretti comportamenti d’acquisto e di consumo in un’ottica generale di sostenibilità alimentare e di risparmio. Argomenti come questi sono già nei programmi dei giganti della lotta per la tutela dell’ambiente come Wwf che ha, nell’ambito del progetto One planet food dedicato ai temi dell’alimentazione sostenibile, collabora con la campagna della catena di supermercati Simply “Insieme per non alimentare lo spreco”, messa in piedi con l’obiettivo non solo di sensibilizzare i consumatori, ma anche di offrire loro utili suggerimenti su come ridurre lo spreco alimentare in ambito domestico. Di recente è stato presentato il rapporto 2014 Waste Watcher – Knowledge for Expo che contiene i primi dati raccolti
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dall’Osservatorio dedicato ai temi dell’alimentazione, dell’agricoltura, dell’ambiente e della sostenibilità. Una lente di ingrandimento voluta da Last Minute Market con la società di ricerca Swg che ha tra gli obiettivi quello di elaborare indicazioni su comportamenti virtuosi da adottare nei confronti dell’utilizzo del cibo. Dalla ricerca è emerso che il 63 per cento degli italiani desidera un innalzamento dell’attenzione sullo spreco alimentare. Se quella della sostenibilità alimentare è una delle chiavi di lettura del tema dell’Expo, la meeting industry non poteva restare a guardare e non cogliere l’occasione di affrontare una questione che è etica, ma è soprattutto un’opportunità per trasformare lo spreco in risorsa. PARTIAMO DALLE DEFINIZIONI: COSA SONO LE ECCEDENZE ALIMENTARI Le eccedenze alimentari, quel surplus di beni agricoli, alimenti o cibo che non sono acquistati o consumati dalle persone per cui sono stati prodotti, trasformati, distribuiti, serviti o acquistati si creano per diversi motivi: errori di previsione della domanda, difetti qualitativi che riducono il valore percepito del prodotto, spesso in termini estetici come danneggiamenti nel packaging, confezioni
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non divisibili o acquisti fatti di impulso. Le eccedenze però non vanno confuse con lo spreco alimentare, la parte di eccedenza alimentare che non è recuperata per il consumo umano (ottica sociale), per l’alimentazione animale (ottica zootecnica), per la produzione di beni o energia (ottica ambientale). «Nella filiera agroalimentare italiana la quantità di eccedenza è pari a sei milioni di tonnellate/anno. Tale quantità rappresenta il 16,9 per cento dei consumi» precisa Marco Lucchini, direttore generale di Fondazione Banco Alimentare onlus. «A oggi, gran parte dell’eccedenza alimentare diviene spreco a livello sociale, e diventando rifiuto, incide anche sui costi ambientali. Solo in piccola parte, quattrocentomila tonnellate, è destinata all’alimentazione umana, mediante la donazione alla rete Banco Alimentare e a enti caritativi, quindi la quantità di spreco è 5,6 milioni di tonnellate/anno sulle sei milioni di tonnellate di eccedenze. Tale quantità rappresenta il 93 per cento dell’eccedenza e il 15,6 per cento dei consumi». L’eccedenza alimentare è dunque contemporaneamente una ricchezza – perché testimonia che esistono risorse disponibili per soddisfare il bisogno degli indigenti – e uno spreco, perché buona parte di questa eccedenza diviene rifiuto. «Il tema della sostenibilità del settore agro-alimentare – continua Lucchini – è oggi al centro di un ampio dibattito cui partecipano cittadini, realtà sociali, imprese, policy-maker, studiosi e media. Ciò che maggiormente stimola gli stakeholder è la sfida sempre più importante della riduzione dello spreco alimentare nell’attuale contesto di crisi economica globale, ma vi è scarsa chiarezza nel distinguere l’eccedenza dallo spreco, lo spreco dagli scarti, lo spreco in ottica sociale dallo spreco in ottica ambientale, lo stadio del consumo dagli stadi a
monte. Il dibattito pubblico sul tema appare viziato non solo da oggettive difficoltà nell’uso dei risultati prodotti dalla ricerca ma anche dall’approccio sensazionalistico al problema che sembra prevalere nei media. In contrasto con i problemi della ricerca e del dibattito ora menzionati, va sottolineato che aziende e organizzazioni non profit hanno negli anni cumulato una esperienza di grande valore nella gestione delle eccedenze alimentari e nella riduzione dello spreco, e l’Italia è sicuramente tra le nazioni con maggior know-how, poco però interessa il mondo dei media». SAVE THE FOOD: LA BEST PRACTICEDI LAGO MAGGIORE GREEN MEETING Lago Maggiore Meeting Industry, con il progetto Lago Maggiore Green Meeting, in collaborazione con Fondazione Banco Alimentare Onlus e Last Minute Market e con il patrocinio di Federcongressi ed Expo 2015, ha nei mesi scorsi organizzato il convegno “Save the food – Il contributo del settore congressuale”, un’iniziativa in cui la destinazione congressuale si è messa in gioco sul tema della riduzione degli sprechi e della condivisione dell’abbondanza anche concretamente cercando di tracciare delle linee guida in quest’ambito e costituendo un caso di best practice in Italia. «La novità è che il codice di comportamento Lago Maggiore Green Meeting, nato per contribuire allo sviluppo di un sistema integrato di offerta congressuale ispirato ai valori della sostenibilità, è un impegno della destinazione e delle istituzioni che lo sostengono e degli operatori che l’hanno adottato» spiega Roberta Costi, dirigente della Camera di Commercio Vco e responsabile del progetto Lago Maggiore Meeting Industry. «L’idea di coinvolgere il congressuale nella lotta allo spreco alimentare
MARCO LUCCHINI, direttore generale di Fondazione Banco Alimentare onlus: «A oggi, gran parte dell’eccedenza alimentare diviene spreco a livello sociale e, diventando rifiuto, incide anche sui costi ambientali»
ROBERTA COSTI, dirigente della Camera di Commercio Vco e responsabile del progetto Lago Maggiore Meeting Industry: «L’idea di coinvolgere il congressuale nella lotta allo spreco alimentare nasce da questa considerazione: il turismo congressuale è un valore»
Lago Maggiore Green Meeting è nata nel 2012 grazie al finanziamento di Interreg e al contributo delle Camere di commercio del Vco, di Novara e di Varese, di Lago Maggiore Conference, Villa Taranto, Federalberghi e Confcommercio, Città di Verbania, Provincia del Vco, Atl di Novara e Vco, Ente turistico di Locarno: una filiera di 15 operatori (per ora) del congressuale, con un codice di comportamento che è anche garanzia per il cliente che l’evento sia “green”. Al link http://savethefood5giugnobaveno.wordpress.com/atti-dellevento/ si possono consultare gli atti del convegno Save the food.
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ANDREA ZACCHERA, responsabile Mice di Zacchera Hotels e presidente di Lago Maggiore Conference: «La fattibilità del recupero dello spreco alimentare è stata positiva, ogni mattina abbiamo un recupero diversi tipi di pane, torte salate e croissant»
nasce da questa considerazione: il turismo congressuale è un valore. Nell’area del Lago Maggiore si è sviluppata, anche grazie alla collaborazione fra istituzioni e operatori piemontesi, lombardi ed elvetici. Il segmento congressuale ha una capacità di spesa più elevata del leisure, crea posti di lavoro qualificati, destagionalizza. Il cibo è un valore, il suo spreco non è solo una questione etica: genera costi, per i singoli e la collettività e depaupera l’ambiente. Anche il valore simbolico del cibo è rilevante: pensiamo poi che significato ha il cibo, nel turismo in generale. Il turismo congressuale va dunque riconosciuto come valore e sostenuto come tale. E a sua volta deve riconoscere le risorse collettive essenziali per il proprio successo a lungo termine: le risorse ambientali, paesaggistiche, culturali del territorio. È il reciproco riconoscimento del valore la chiave anti-spreco». PERCHÉ LA LOTTA ALLO SPRECO ALIMENTARE NEL CONGRESSUALE Quali sono i vantaggi per chi organizza un evento di adottare misure anti-spreco alimentari? «Chi introduce misure antispreco – continua Costi – deve almeno in parte ripensare i processi organizzativi, inventare nuove soluzioni, e questo porta anche a tagliare qualche costo. Ci sono poi degli evidenti vantaggi in termini di comunicazione e di relazioni positive con la comunità locale. Ma al di là del vantaggio economico, si genera motivazione nel personale, consapevolezza nell’organizzazione di sapere creare valore: è creazione di senso, volontà e consapevolezza di essere un’organizzazione eccellente sotto vari punti di vista. Per il cliente nasce invece una magnifica occasione, perché l’evento diventa un momento culturale, di riflessione e di “educazione”. Certamente si creano mille opportunità per fare comunicazione
ELISABETTA GRASSI manager di Sialm: «La sperimentazione sarebbe dovuta durare solo un paio di settimane, tuttavia la procedura di raccolta del cibo secco si è dimostrata piuttosto semplice da seguire e, dal momento che le eccedenze erano significative e il soggetto ricevente ne aveva bisogno, il Grand Hotel des Iles Borromées e l’Hotel Regina hanno deciso di continuare la collaborazione per tutta la stagione»
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interna ed esterna, ma soprattutto si possono creare le condizioni per sperimentare qualcosa di veramente speciale: dare il proprio contributo per migliorare la vita degli altri non ha prezzo». DALLA TEORIA ALLA PRATICA Nell’ambito dell’iniziativa di Lago Maggiore Green Meeting è stata data vita a una sperimentazione con Banco Alimentare che ha coinvolto le strutture alberghiere Grand Hotel Dino di Baveno, Regina Palace e Grand Hotel des Iles Borromées di Stresa. La sperimentazione prevedeva il recupero di cibo delle prime colazioni: pane e prodotti secchi come torte, brioche e biscotti avanzati sono stati ritirati da una struttura caritatevole per essere consumati in giornata dai suoi ospiti. Ha raccontato Andrea Zacchera, responsabile Mice di Zacchera Hotels e presidente di Lago Maggiore Conference: «La fattibilità del recupero dello spreco alimentare è stata positiva, ogni mattina abbiamo un recupero diversi tipi di pane, torte salate e croissant. I numeri variano di giorno in giorno e dipende anche dalla clientela presente in hotel: un italiano alla mattina consuma pane burro marmellata e croissant, un ospite straniero completa la colazione classica con uova, bacon e verdure cotte, anche per questo in base alla presenza in hotel di italiani o stranieri, diamo un ordine di prodotti da preparare per le colazioni. In ambito Mice si sta verificando un certo interesse nel ridurre lo spreco alimentare e di consumi in generale, soprattutto nei paesi nordici. Basti pensare che abbiamo fatto eventi che hanno calcolato tutto quello che hanno consumato in energia al giorno in hotel, metano per riscaldamento e per acqua, gasolio per volo aereo e bus e così via e l’hanno reinvestito in piantumazione in Amazzonia». Una sperimentazione riuscita quella
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CONSIGLI PRATICI PER UN MENU ANTI-SPRECO
delle strutture del Lago Maggiore anche secondo Elisabetta Grassi, manager di Sialm, la società che gestisce il Grand Hotel Des Iles Borromées e l’Hotel Regina Palace, che ha sottolineato «La nostra azienda è da sempre stata sensibile allo spreco e al riciclo delle eccedenze, perciò, quando ci è stata proposta l’iniziativa con "Save The food" non credevamo di poter raccogliere cibo in quantità accettabile. Con grande sorpresa, invece, abbiamo ottimizzato la raccolta di cibo non consumato creando notevoli disponibilità per questa casa di accoglienza. La sperimentazione sarebbe dovuta durare solo un paio di settimane, tuttavia la procedura di raccolta del cibo secco si è dimo-
Anche la scelta del menu può fare la differenza in termini di lotta allo spreco alimentare. Per trasformare l’eccedenza di cibo – normale nel caso di un evento – in un’opportunità, il servizio di catering può fare un’enorme differenza. Esistono diverse realtà che si occupano del recupero delle eccedenze alimentari a fine evento. Tra queste Equoevento onlus ritira e distribuisce l’eccedenza a categorie di persone in stato di bisogno. «Ci sono alcune semplici regole che un servizio di catering può adottare per facilitare il recupero delle eccedenze alimentari» spiega Giulia Proietti, presidente di Equoevento. «In primo luogo è fondamentale la scelta del menu. È importante prediligere alimenti a basso rischio di contaminazione batterica come carboidrati o cibi cotti; utilizzare solo uova, creme o maionesi confezionate industrialmente perché il confezionamento industriale garantisce un alto grado di stabilità. È inoltre preferibile evitare pietanstrata piuttosto semplice da seguire e, dal momento che le eccedenze erano significative e il soggetto ricevente ne aveva bisogno, il Grand Hotel des Iles Borromées e l’Hotel Regina hanno deciso di continuare la collaborazione per tutta la stagione. La sperimentazione ha dunque messo in evidenza l’assoluta fattibilità dell’impresa, certamente le procedure devono essere rispettate e condivise con tutti gli operatori che, come nel nostro caso, spesso si sentono piacevolmente coinvolti in un’attività di “volontariato parallelo”. Questo tipo di raccolta è certamente più semplice da effettuare che non quella di cibo cotto per il quale è necessario abbattere il cibo prima di cederlo ai riceventi, tuttavia speriamo in un prossimo futuro di riuscire a organizzare anche questa fase. Forse il vero problema, per lo meno nella nostra zona, è quello di creare una rete di donatori e riceventi, infatti, una volta messa in atto la procedura di raccolta, a tutti gli effetti piuttosto semplice, è importante non interromperla per non disorientare gli addetti alla raccolta».
ze che uniscano cibi con diverse temperature, come molti finger food, dato che la differenza di temperature può facilitare la proliferazione batterica. In fase di presentazione del cibo è meglio utilizzare contenitori piccoli da riempire di volta in volta, in questo modo gli alimenti non consumati conservano la loro freschezza e non sono sottoposti al contatto con gli invitati. Negli eventi con servizio al tavolo, invece, è consigliabile non pre-impiattare le vivande ma distribuire agli invitati la porzione. Per il recupero è invece necessario rivolgersi ad associazioni come la nostra, concordando con il catering orario e tempistiche. È opportuno ricordare che grazie alla legge del Buon Samaritano il servizio di catering che cede alimenti a una onlus è esonerato da responsabilità per alimenti donati a scopo benefico a enti non profit. L’Italia rappresenta in questo un’eccellenza».
GIULIA PROIETTI presidente di Equoevento: «Ci sono alcune semplici regole che un servizio di catering può adottare per facilitare il recupero delle eccedenze alimentari. In primo luogo è fondamentale la scelta del menu»
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Sorprendente Basilicata La splendida Matera, ma anche il sito acheo di Metaponto e le località mondane sullo Jonio: la parte più meridionale della Basilicata accoglie il Mice con un mix irresistibile a affascinato scrittori e artisti di tutti i tempi, Matera, scoperta anche dal H grande cinema d’autore, che l’ha eletta a
SIMONA P.K. DAVIDDI
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protagonista di numerose pellicole di successo. E in effetti è difficile resistere al suo pittoresco dedalo intricato di case e vicoli, di lussuosi edifici barocchi e scarni palazzotti incastonati nella roccia, di scalinate che sembrano perennemente in bilico sull’anfiteatro naturale formato dal Sasso Barisano e dal Sasso Caveoso: caverne usate in passato come abitazioni, chiese rupestri – alcune delle quali, sconsacrate, utilizzabili per meeting e convegni – anfratti, archi, ballatoi che diventano tetto per la casa sottostante, campanili che si ergono dal nulla; e poi decorazioni misteriose, simboli leggendari scavati nella pietra, il tutto con un’uniformità cromatica che seduce e stupisce. Ambientare un evento nella Città dei Sassi, dunque, significa poter contare – oltre, ovviamente che su sale congressi e strutture alberghiere di altissimo livello – su un set privilegiato e perfetto per post congress e incentive emo-
zionanti e fantasiosi, che possono attingere alla storia locale per l’ideazione di film building (una manciata di titoli? The passion of the Christ di Mel Gibson, Cristo si è fermato a Eboli di Franco Rosi e Il vangelo secondo Matteo di Pier Paolo Pasolini), cacce al tesoro, avvincenti orienteering. Ma anche un “semplice” itinerario immersi in quel gomitolo di viette dichiarato dall’Unesco Patrimonio dell’Umanità diventa un’esperienza indimenticabile proprio per l’unicità dell’atmosfera e dell’architettura, esperienza che può essere ulteriormente arricchita dalla visita alle botteghe dell’artigianato locale, alla ricerca di reminder da portare a casa. DALL’ARCHEOLOGIA AL MARE Il mare, si sa, è incentivante già di per sé; se poi è cristallino e turchese, la magia è perfetta. E la provincia di Matera si estende fino al litorale jonico, con le sue ampie spiagge sabbiose e con ambientazioni perfette per il Mice, dove pittoreschi borghi marinari si alternano a strutture ricettive di lusso incastonate in spiagge attrezzate e adatte per ogni tipo di attività balneare – ma non mancano anche i campi da golf e i maneggi – e a paesaggi selvaggi e incontaminati. Percorrendo la costa
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da nord verso sud, ci si imbatte ben presto nelle meravigliose spiagge di Metaponto (più volte insignite della Bandiera Blu) seguite da Pisticci con la sua marina – che offre otto chilometri di distese sabbiose incorniciate dalla profumata macchia mediterranea, nonché il Porto degli Argonauti, uno dei principali porti turistici per la nautica da diporto della costa lucana, insieme a quello di Marina di Policoro – e poi dai lidi di Scanzano Jonico e da quelli esclusivi di Policoro – il cui borgo è dominato dal trecentesco castello baronale. Per il Mice amante della natura non si può tralasciare una segnalazione: è su queste soffici sabbie che si riproducono diverse specie di tartarughe marine, tra cui le Caretta caretta mentre nelle acque antistanti è facile avvistare anche esemplari di foca monaca. La costa va verso il confine calabro con un’ultima perla, l’appartata e splendida Nova Siri, le cui origini si perdono nella notte dei tempi, tra necropoli elleniche e lasciti turriti medievali e il cui territorio è una vera sorpresa: in solo 35 chilometri di litorale, infatti, sono presenti cinque fiumi che si gettano nel mare, dando vita a ecosistemi particolarissimi nelle aree intorno alle loro foci, dove gli amanti del birdwatching potranno avvistare, tra stagni e intricate paludi, fenicotteri, aironi, gru e cicogne. E per la meeting industry che desidera coniugare natura e archeologia, la Basilicata cala un asso antico di grande rilievo: il sito acheo di Metaponto, sul Mar Jonio, con i suggestivi resti magnogreci, tra i quali le 15 splendide colonne doriche del tempio di Hera (più noto come Tavole Palatine), risalenti al 570 a.C., l’agorà, i templi dorici di Apollo Licio e Afrodite e quello jonico di Atena, ai quali si contrappongono i “più recenti” ruderi del castrum romano, costruito per ospitare le guarnigioni romane durante la guerra contro Annibale.
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ENTROTERRA PER TUTTI I GUSTI L’entroterra lucano è un concentrato incredibile di bellezza e varietà: colline a perdita d’occhio si alternano a prati assolati e boschi selvaggi, mentre profondi canyon scavati da impetuoso torrenti rivaleggiano con dolmen e totem naturali formati dai rilievi montuosi, all’ombra dei quali sorgono borghi da presepe stretti intorno a castelli (uno per tutti, il turrito castello di Isabella Morra, che domina il paesaggio dall’alto di una rupe a Valsinni, raccontando di una Basilicata feudale che si perde nella notte dei tempi), cattedrali e chiese antichissime.
1 / La spiaggia sabbiosa di Metaponto 2 e 4 / La bellezza senza tempo dei Sassi di Matera 3 / L’attrezzato Porto degli Argonauti a Marina di Pisticci 5 / Le Tavole Palatine a Metaponto 6 / Il castello di Isabella Morra a Valsinni
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Comunicazione “social” Un attento servizio di marketing e comunicazione: Studio Fabrica aiuta a trovare la propria identità nella rete e a diffondere il brand scegliendo i canali e i social più adatti SABRINA PIACENZA
ell’ottica di potenziare, diversificare e innovare l’offerta di servizi dedicati al N mondo degli eventi, ma anche delle manifestazioni fieristiche, a Rimini lo Studio Fabrica ha da tempo avviato una formula di collaborazione con aziende e professionisti alla ricerca di una comunicazione più evoluta, moderna, decisamente contemporanea, in gergo tecnico una “comunicazione multimediale”. È noto ormai che i social media nascono come spazio delle relazioni e delle informazioni. I profili aziendali cavalcano queste nuove possibilità di espressione comunicando i propri valori, veicolando una comunicazione di tipo
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partecipativo nella quale l’utente contribuisce in modo sostanziale a dare voce al brand. I social network diventano perciò una risorsa strategica? Certamente rappresentano il nuovo spazio del dialogo, il luogo in cui si può essere popolari, far parlare di sé. Essere presenti sui social media significa infatti creare e diffondere contenuti che coinvolgano l’utente all’interno della propria forma di comunicazione. Ma perché oggi avvalersi di questi nuovi strumenti di relazione sembra un percorso (quasi) obbligatorio e imprescindibile per affrontare un mercato così complesso? «I profili aziendali sui social media sono strumento di relazione, cura del rapporto, risposta ai bisogni e luogo d’informazione tempestiva. Da non sottovalutare la possibilità di effettuare il monitoraggio delle conversazioni, controllando l’andamento della propria brand reputation e ascoltando interessi, criticità e trend» ci spiega Luca Morosato, direttore tecnico di Studio Fabrica, «I social, al pari di altri canali di comunicazione, possono contribuire a rafforzare il proprio volume d’affari. Diverse, infatti, le possibilità di marketing attuabili attraverso un profilo aziendale, non ultimo indirizzare le visite al proprio sito web». L’importante è scegliere come essere presenti nella rete, quali contenuti pubblicare sulla propria pagina, cosa comunicare. Le alternative possibili sono molte, ma la strada giusta è combinarle tra loro in modo da dare vita a un mix vincente. «Informare, ispirare e interagire, questi sono i tre imperativi ogni volta che si pianifica il proprio piano di comunicazio-
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HOT TOPICS under the spotlight
ne sui social media, » prosegue Morosato. «La fanpage aziendale è il luogo in cui reperire informazioni aggiornate, fondamentale è non disattendere questa aspettativa. Oltre a emozionare il pubblico attraverso contenuti interessanti, lo spazio social deve anche saper interagire con i propri utenti, reali o potenziali che siano». QUALE PIATTAFORMA SCEGLIERE Facebook, Google +, Twitter, sono i primi arrivati e quelli che hanno raggiunto una maggiore diffusione; poi se ne sono aggiunti altri come Instagram o Pinterest: l’offerta è variegata e differenziata e quali canali scegliere sembra un quesito di difficile soluzione. L’importante è individuare fin da subito i propri canali preferenziali perché è indispensabile elaborare una strategia che non solo li integri tra loro, ma che li possa mettere a sistema con gli strumenti di comunicazione più convenzionali come sito web, blog, email, newsletter, eventi e marketing diretto. Un’attività che Studio Fabrica ha consolidato negli anni, rafforzando la propria identità di web agency attraverso notevoli competenze, come la capacità di analisi dei dati prodotti dalle diverse piattaforme o l’elaborazione di campagne dedicate con le quali creare un rapporto di comunicazione fluido e continuo con l’azienda. Ultimo passo, una volta definiti i social media più idonei alla propria strategia, è necessario chiedersi come e con che assiduità presenziarli. «Uno dei parametri principali con cui valutare una fanpage è la frequenza di risposta a commenti e messaggi degli utenti, oltre alla rapidità con cui si è in grado di rispondere: l’utente che contatta la pagina per qualsiasi informazione si aspetta di ricevere una risposta immediata» afferma Morosato. «Quando si programma un piano editoriale di pubblicazione dei contenuti è bene ricordarsi una peculiarità: sono una vetrina sul tempo presente, sul quotidiano. Ciò significa che occorre strutturare il proprio piano alternando contenuti già programmati ad altri elaborati in tempo reale. La dinamicità di una pagina e la freschezza nella comunica-
zione sono le armi vincenti». Oggi sono moltissime le aziende presenti su almeno un social network, nei più svariati settori e aree d’interesse. A maggior ragione nella meeting industry è imprescindibile considerare una presenza online che passi attraverso i social media, attivando strategie specifiche assieme a unità d’investimento dedicate. Dal potenziamento della propria identità, alle opportunità di business fino agli strumenti di analisi del proprio target: è per volgere tutte le potenzialità dei social media al servizio del cliente che Studio Fabrica elabora piani di comunicazione e marketing mirati in grado di seguire passo a passo organizzazioni, aziende e associazioni nella realizzazione di progetti di successo.
I social media sono sempre più strategici per la comunicazione aziendale e la brand reputation. Studio Fabrica è il partner giusto per aiutare le aziende a scegliere le piattaforme adatte ai propri obiettivi
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HOT TOPICS aghi di pini
in my opinion
Un tuffo nell’abisso er diventare bravo devi imparare a nuotare in acque P profonde. Non c’è alternativa: bisogna vincere ogni paura e spingersi in basso, sempre più in basso. Il traguardo è arduo e meraviglioso: risalire con una portentosa spinta mentre gli altri ti stanno a guardare dalle loro altezze comode e mediocri. È la prassi del nuoto d’altura, ma vale anche come eccellente metafora della vita e del lavoro. Trovo non ci sia nulla di più irritante quanto l’indugiare su un orticello che non produce quanto si vorrebbe. Damose da fa’, diceva qualcuno. Mettiamoci in gioco, non aspettiamo che ci piova la manna mentre diamo la colpa a questo o a quello. Quando qualcosa non va, la colpa è sempre nostra e della nostra accidia. Si fa fatica a misurarsi con gli abissi. Oltre al coraggio occorrono attrezzatura e tecnica. Per procurarsele bisogna investire (verbo ormai sconosciuto in un’epoca dominata dal concetto di “costo”) e superare se stessi. Difficile, vero? Spoltronarsi e blaterare a vanvera contro tizio, caio e sempronio è parecchio più facile. Peccato che non produca risultati se non una contagiosa rassegnazione, forse ancor più deleteria delle sue cause. Rassegnazione è quello che vedo in giro, rispetto a come va il
mercato degli eventi, italiano in particolare, proprio mentre nel Paese si percepisce qualche piccolo segno di risveglio e desiderio di rilanciare le nostre sorti. Di andare in profondità. Era ora! Vale la pena di aggiungere, a proposito, che anche Federcongressi&eventi, l’associazione rappresentativa del nostro settore, è coerente con questo spirito, tant’è vero che ha voluto fortemente la creazione di un Convention Bureau Nazionale, e lo ha voluto privato, non pubblico, attraverso il sistema della rete di imprese proprio per evitare che questo organismo, vitale per il rilancio della meeting industry italiana, venisse prima o poi frenato da pastoie di vario tipo. In questo senso è negativo che troppo pochi prendano parte alla vita associativa, e che, quando lo fanno, non si peritino di informarsi su nulla, non facciano nemmeno lo sforzo di capire quali iniziative siano state prese e quali materiali siano stati prodotti. Salvo però trovare sempre il modo di criticarli con spocchia e saccenza. Mi domando il perché di questo atteggiamento da asilo Mariuccia, e non trovo una spiegazione diversa dalle difficoltà economiche. Sono persone con una mano davanti e l’altra didietro, che recitano la parte dei paperoni criticonzi. Poveretti.
Inutile continuare a piangersi addosso: oggi occorre misurarsi con profondità mai viste prima. Per farlo, oltre al coraggio, occorrono anche attrezzatura e tecnica Non ce la fai? Suvvia, consorziati! Du gust is megl che uàn, e la normativa oggi offre alternative vantaggiose a chi sceglie di camminare anche con gambe che non sono sue. Non capisco per quale motivo in questi anni di vacche magrissime non vi sia stata una forte accelerazione dei processi di acquisizione, di merger o di altre forme capaci di rendere le aziende più forti e competitive. Non solo in Italia. Io stesso sono stato di recente protagonista di un caso di fusione aziendale che ha seguito un’esperienza di partecipazione a una rete d’impresa: un’esperienza in qualche misura propedeutica alla presa di coscienza della necessità di rendere la mia azienda più solida, meglio distribuita sul territorio e quindi in grado di intercettare quella domanda di cui tanti lamentano l’assenza, e che invece assente non è – è solo lontana da un’offerta che non si muove. Per cui credetemi: la domanda c’è, eccome. Vi aspetta negli abissi. Se volete tuffarvi, vi faccio strada io.
ALAN PINI Chief executive officer Teknocongress www.teknocongress.it alan.pini@teknocongress.it
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HOT TOPICS lettere senza francobollo
in my opinion
Cb Italia: chi non risica non rosica a buona notizia è che ci proancora. Questa volta Lgli viamo attori sono Federcongressi&eventi e una “cordata” di associazioni (Federturismo-Confindustria, Confesercenti-Assoturismo Confturismo-Confcommercio e Federalberghi), impegnati a dar vita al progetto di Convention Bureau Nazionale Italiano, cui possono aderire «destinazioni e venues suddivise su più livelli in base alle caratteristiche tecniche e all’attrattività», come si legge nel comunicato che annuncia la nascita di Italia Convention Bureau. L’operazione promozionale, meritoria, non cancella tuttavia qualche dubbio. Il primo è legato alla mission, che nell’annuncio è definita “variegata”: «Il Convention Bureau dovrà favorire opportunità di business, promuovere la destinazione Italia, coordinare e rappresentare l’offerta e diffondere la cultura Mice attraverso adeguata formazione». C’è un po’ troppa carne al fuoco, ci sembra. Dalla sua fondazione ormai cent’anni fa negli Stati Uniti, è acclarato che un Cb sia un ufficio turistico la cui funzione fondamentale (la mission, nella lingua del marketing) è: ¢ la promozione di un dato territorio sui mercati, ¢ mediante l’aggregazione del-
le differenti componenti dell’offerta, ¢ in un’ottica sistemica. Per le sue caratteristiche intrinseche (prodotto, target, market plan, comunicazione), questa attività riveste un ruolo di particolare importanza nel marketing del segmento turistico congressuale. A meno che non sia comunicato in burocratese (e allora andrebbe spiegato meglio), la diffusione della cultura Mice indicata nella mission di Italia Cb potrebbe eventualmente rispondere a una funzione tattica, ma certo non strategica del piano di marketing di un Cb, come spiegato dettagliatamente – se volete approfondire – nel sesto capitolo della guida professionale “Comunicare con gli eventi”, edito quest’anno da Lupetti (mi si perdoni l’autocitazione, che di norma evito accuratamente, ma in questo caso la ritengo quasi obbligatoria, poiché l’autore della prefazione al libro è anche il direttore editoriale di “Meeting e Congressi”). Tornando a noi, Italia Convention Bureau nasce come rete di imprese, della durata di cinque anni, «così da consentire numerosi vantaggi quali l’ingresso di partner anche in corso d’opera, agevolazioni importanti in fase di start-up e finanziamenti stata-
Abbiamo di nuovo un convention bureau nazionale. Ma se vogliamo che funzioni, ‘stavolta dovrà assolvere funzioni di marketig strategico (e non solo tattico) li»; un punto che merita riflessione. Lodevole la scelta statutaria di “raggruppamento temporaneo d’imprese” (quando i precedenti Cb furono prevalentemente pubblici non funzionarono), tuttavia è più facile – se fatto bene, si capisce – che a promuover l’Italia in sé sia un ente istituzionale. Non è arduo poi immaginare che proprio le caratteristiche della formula scelta – temporaneità, quotazioni differenziate, nessuna commissione di servizio, sponsorizzazioni (?), finanziamenti pubblici (?) – da un lato, e dall’altro l’economia aziendale tuttora in recessione e il calo del ricorso allo strumento di comunicazione rappresentato dagli eventi aggregativi, possano essere annoverate tra le ragioni dell’incongruità del budget, rendendo difficile lo starting up del progetto. Epperò, come dice un proverbio inglese: “if you don’t try, don’t succeed”. E allora: “best of British luck!”, Convention Bureau Italia.
PIER GIORGIO COZZI Giornalista, saggista e docente di marketing e comunicazione pgcozzi@fastwebnet.it
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coffee break
In vino congress? I vini italiani più conosciuti sono anche i più venduti? E le mete congressuali più rinomate sono davvero le più adatte al Mice? Il futuro riserva, forse, nuovi trend ALDO LO RE giornalista aldolore@alice.it
e cerchiamo su internet la classifica dei migliori vini italiaSni troveremo il Brunello di Montalcino, il Barolo, il Morellino di Scansano, il Primitivo di Manduria e il Cerasuolo di Vittoria, che però non sono i più venduti. Il riferimento alla classifica dei vini ci permette di fare il paragone con la graduatoria delle città congressuali italiane, che vede ai primi posti Milano, Roma e Bologna. È quindi la Statistica a collocare queste tre città fra i player di mercato, ma in questo modo ne esce sottovalutata l’offerta “minore”. E invece non dovremmo ignorare località come Venezia, Firenze, Napoli e altre cento destinazioni italiane che hanno strutture ricettive e richiami storici, artistici e architettonici. Come Rimini (e tante altre), che ha un’ampia offerta alberghiera e di strutture dedicate, e che ha dimostrato di sapersi muovere con agomenti validi in un mercato difficile. Ci si potrebbe, dunque, chiedere se le grandi città come i grandi vini si impongano con la qualità o per la loro bene orchestrata pro-
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mozione. E mentre il marketing e gli esperti rendono sempre più incerto il lavoro degli organizzatori di eventi, arriva una ricerca del German Convention Bureau che indica la tecnologia come uno dei trend principali che influenzeranno il settore nei prossimi 15 anni. Se questa previsione è esatta, dovremo forse rinunciare alla condivisione di esperienze e ai rapporti fissati con una stretta di mano che, certamente, non sono possibili nelle videoconferenze? Io ne dubito, se non altro per ciò che riguarda i congressi associativi, che pretendono il vis-à-vis. Tuttavia, un nuovo scenario si profila davvero all’orizzonte. E non serve la sfera di cristallo per inturilo, perché basta ricorrere alla fredda logica dei numeri: i congressi associativi organizzati nel mondo su base regolare dal 2008 al 2012 sono stati 54.844, con 22 milioni di partecipanti. L’Italia è fra le prime dieci nazioni che ospitano congressi associativi e, nello stesso quinquennio, ne ha ospitati 2.199, con 933.209 presenze, scendendo al sesto posto dopo Stati Uniti, Germania, Spagna, Gran Bretagna e Francia. Questa posizione, inopinatamente giù dal podio, è di certo la conseguenza di una promozione nazionale che ha sempre mancato di impostazioni strategiche, ma può anche essere attribuita alla
struttura del nostro settore alberghiero, dominato dalle aziende di piccole dimensioni. Ora, seguite il ragionamento: negli ultimi anni le aziende che ricorrono a forme di comunicazione congressuale hanno dovuto ridurre il relativo investimento, ma questa spending review non ha sacrificato la scelta di sedi alberghiere di alta gamma (semmai ha interessato i servizi collaterali). Il calo della spesa media complessiva, poi, è stato acuito dalla contrazione della durata dei congressi, che è passata da 4/5 giorni a un fine settimana. Ci si è, insomma, dovuti convincere dell’inutilità di molteplici sedute in cui i congressisti erano costretti ad ascoltare informazioni sì utili, ma che potevano essere meglio assorbite leggendo documenti cartacei e, in forma digitale, i tablet ormai diffusissimi. Ultimo tassello: se si escludono i congressi eccezionali per cui sono previste molte migliaia di presenze, le dimensioni medie dei meeting aziendali sono destinate a passare dai 450 partecipanti attuali ai 100 di un futuro prossimo venturo. Ebbene, se questa previsione è esatta, si apriranno spazi imprevisti anche per le struttura ricettive delle città minori, che faranno sistema per farsi conoscere, adottando piani di comunicazione integrata simili a quelli che assicurano l’ampia visibilità delle catene alberghiere multinazionali. La vecchia massima del “fare, fare bene e farlo sapere”deve diventare l’invito perentorio da diffondere nell’interesse delle aziende orientate al futuro.
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stuff it
Ignorantia legis... Buone nuove per chi vanta crediti con la pubblica amministrazione: il governo ha stabilito tempi e modi per il pagamento degli arretrati e delle stipule future. A condizione di produrre la corretta documentazione, ormai digitale… MASSIMO MORGA Amministratore delegato di Staff Italia massimo.morga@staffitalia.it
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inalmente una buona notizia. Sembra che il governo abbia Fdeciso di saldare i debiti della pubblica amministrazione (arretrati per 68 miliardi di euro) entro la fine dell’anno e che voglia poi evitare che si accumulino di nuovo. Quindi i tempi di pagamento ora dovrebbero finalmente accorciarsi e questo renderà il cliente Stato, un cliente assolutamente “appetibile”. Ma come funziona? Semplice: le imprese potranno cedere agli istituti bancari i propri crediti certificati. Sarà poi la banca ad accordarsi con la pubblica amministrazione per una rateizzazione pluriennale del debito. Risultato: liquidità immediata nelle casse delle aziende, che potranno cedere il proprio credito con il meccanismo del “pro soluto”, senza cioè impegnarsi a pagare se l'ente pubblico non salda il proprio debito. Il nuovo decreto punta a far rispettare il limite di 60 giorni per il pagamento, stabilito dalle recenti direttive europee e molto poco rispettato da “chiunque”. Chiave di tutto il nuovo meccani-
smo sarà la fatturazione elettronica, obbligatoria per le fatture emesse nei confronti della PA. Le imprese, insomma, dovranno caricare o inviare le fatture su una piattaforma gestita dal ministero del Tesoro. Se non saranno saldate entro i 60 giorni previsti dalle normative europee, scatterà la certificazione automatica. E a quel punto l'impresa potrà cedere il credito alla banca, ottenendo subito la relativa liquidità. La fattura cartacea è quindi destinata a scomparire: né la pubblica amministrazione potrà più accettarne. Perfetto! Mai più nulla di cartaceo. Tutto via mail e su piattaforma web! Semplicemente perfetto! Non sembra di stare neanche in Italia… Chissà come faranno però con le risorse messe a disposizione del pubblico – che ne so? – all’help desk o nei centri di assistenza per l’utenza digitale… Recentemente ho dovuto produrre una serie di documenti per un accreditamento e, all’anagrafe, mi è successo questo. Io: «Buongiorno. Mi occorre il certificato antimafia e carichi
pendenti per una gara pubblica. A chi mi devo rivolgere?». L’addetto (alzando lo sguardo dal giornale): «Dovrebbi andare nella stanza in ultimo a destra. Lì c’è una signora con il vestito rosso che si chiamerebbe Simonetta. Gli chiede a lei, che sa tutte queste cose». Io (tornando indietro): «Scusi, la signora Simonetta non è in stanza. Ho aspettato almeno dieci minuti, ma non mi è stato possibile chiedere a nessuno perché semplicemente non non si è visto nessuno…». L’addetto: «È che sono quasi le 10. A quest’ora devono fare la pausa del caffè, che è una pausa di legge… Vadi anche lei a bersi un caffè e ritorna negli orari d’ufficio, che così la trovi di sicuro». Io: (dopo 40 minuti): «Scusi, la signora Simonetta non è ancora rientrata? Ho preso due caffè, ho letto il giornale, fatto quattro telefonate di lavoro e non è passato nessuno… Non è che forse oggi è andata via prima?». L’addetto: «Dottore, potesse essere che magari oggi ha la corta. Facci una bella cosa: torna domani mattina, però negli orari d’ufficio… o anche un bel 20 minuti dopo… così la trovi sicuramente». Io: «E se domani non viene? Ma non si potrebbe verificare se magari qualcuno la sostituisce o se domani sicuramente viene? Giusto per non fare un altro viaggio a vuoto…». L’addetto: «Eh già, adesso siamo qui tutti a lavorare per il primo che passa! Non lo so io se domani verrebbe di sicuro! Mica sono chiaro e vedente! Che se sapevo il futuro avrebbi già vinto alla Sisal!».
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web & co.
Authentic leadership Le discipline orientate alla formazione e alla crescita personale sono oggi più che mai il motore del business. Leader (anche di mercato) si diventa per un atto di volontà RICCARDO PISTOIA Owner di RPConsulting www.rpcomm.it rpc@live.it
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appiamo che il nostro profilo culturale è stato fortemente Sinfluenzato da dinamiche didattiche, politiche e sociali certamente interessanti, di grande valore, ma sotto certi aspetti limitanti. La scuola, la religione e l’ambiente esterno ci hanno plasmato creando subliminalmente le attitudini o le capacità che hanno determinato il costrutto della nostra personalità. E come si evince da studi e filosofie, esistono paradigmi più o meno efficaci che hanno condizionato scelte o che hanno contribuito a rinforzare la nostra autostima aiutandoci, ma talvolta penalizzandoci (ovvero agendo negativamente sulle nostre performance). Ecco perché molti si sono avvicinati a discipline alternative per rinforzare azioni e psicologie in cui la neuroscienza svolge un ruolo fondamentale. In molti, cioè, hanno capito che la ricerca esperienziale assume un valore fondamentale nella struttura della nostra integrazione, soprattutto quella di tipo profes-
sionale. Queste dinamiche sono fortemente integrate nelle attività di coaching e in tutte le dottrine umanistiche che in molte sessioni trovano la Pnl (programmazione neurolinguistica) come focus. Ma veniamo al punto: cosa c’entra la neuroscienza con un commento dedicato ai meeting e ai congressi? La risposta è sempre l’uomo, l’io assoluto, il nostro qui e ora. Perché è facile intuire l’importanza di un incontro sociale in cui vengono condivise visioni, abitudini ed emozioni. Facciamo ora un gioco: trasformiamoci in biologi e proviamo ad analizzare con pensiero laterale un evento, un meeting o un incentive. Che cosa vedremmo se dovessimo metterlo sotto a un microscopio? Vedremmo un agglomerato di sinapsi, neuroni ed energie che sono parti integranti (o meglio fondamentali) nell’interessante punto d’incontro tra azione e reazione. Messo da parte il microscopio, ecco che questi fasci luminosi a contrasto diventano uomini, quindi relazioni: ecco l’evento, che in base ai nostri obiettivi possiamo trasformare mentalmente in incontro istituzionale, in un autorevole congresso o in un emozionante e indimenticabile team building… circostanze di interazio-
ne in cui i tre cervelli si fondono in un’unica parola: “esperienza”. Ecco il nostro target, ecco perché ancora oggi nell’era del 3.0 – dove tutto sembra essere interessante solo se liquefatto e spalmato sul web, meglio ancora se via social – l’antica e semplice stretta di mano, l’emozionante tono dell’oratore, le suggestive immagini scelte dal regista, le ricercate parole dell’autore e l’amore per la condivisione e lo stare assieme rimangono il valore indiscutibile della crescita dell’uomo e quindi anche del suo business. Ed è proprio in quest’ambiente che neuroscienze e tradizioni “antiche” danzano insieme con armonia dipingendo quel quadro le cui tessere rappresentano l’uomo, i suoi valori, la sua capacità e la necessità assoluta di condividere e appassionare. Questo è l’evento. Questa è la tradizione che dagli anni Ottanta ha generato ed è stata motore indiscutibile di embrioni che sono poi diventati il tessuto economico del nostro Paese. Ecco, fatta questa lunga premessa, appare evidente che le discipline orientate alla formazione e alla crescita personale non possano mai e non debbano mai cessare nella sperimentazione e nel coaching technology. È da qui e dai grandi leader che possiamo trarre insegnamento. E dall’esercizio del potere all’esercizio del benessere possiamo trasmettere un pensiero un po’ provocatorio: leader non si nasce, ma decidiamo di esserlo.
Per lavorare in alta quota tra le montagne, alleggerire il carico delle tensioni e delle responsabilità incontrando un ambiente favorevole, dove il benessere si aggiunge ai compiti e alle incombenze, la cortesia influenza il buonumore, ed il piacere di non vedere il solito ufficio ma panorami unici ed indelebili dove la montagna ispira le intuizioni e le idee. Le nostre 6 sale meeting possono ospitare fino a 400 posti e sono dotate delle piu’ avanzate tecnologie ed inoltre ogni aspetto dal coffee break con pasticceria fresca a un light lunch fino ad una cena di gala e’ sapientemente curato dai nostri chef
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HOT TOPICS expo 2015
speciale
Tutto l’Expo 2015, minuto per minuto artiamo dall’Abc. Tutti sappiamo che il prossimo anno, da maggio a ottobre, P Milano ospiterà l’Expo, in un’area a nordovest della città non lontano dall’attuale polo fieristico di Rho-Pero. Ma non tutti sanno con precisione che cosa sia esattamente un Expo. Ebbene, Expo sta per “Esposizione universale” (in inglese, World’s Fair) ed è sostanzialmente un “parco a tema” che si tiene ogni cinque anni in una città scelta, per votazione, dal Bureau International
Che cos’è e come funziona esattamente un’Esposizione universale? E come funzionarà nei dettaglio l’Expo di Milano? Lo abbiamo passato al microcopio per voi des Expositions (Bie), l’organo sovranazionale che fissa le regole da seguire per organizzare un’Expo. La prima Expo italiana è stata nel 1906, sempre a Milano, ben prima che venisse coniata la definizione ufficiale di Esposizione universale, defini-
ANDREA PATERNOSTRO
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expo 2015
zione che risale al 1928: “Un’esposizione è una mostra che, qualsiasi ne sia il titolo, ha come scopo principale l’educazione del pubblico; può presentare i mezzi a disposizione dell’uomo per soddisfare le esigenze della civilizzazione, oppure dimostrare i progressi conseguiti in uno o più rami delle imprese umane, o mostrare le prospettive per il futuro” (articolo 1, Convenzione di Parigi). L’ultima versione del regolamento è del 1988 e prevede tre elementi tipici: 1. l’Expo dura al massimo un semestre 2. il Paese ospitante propone un tema generale
3. i Paesi iscritti costruiscono i propri padiglioni temporanei. IL TEMA E I PARTECIPANTI “Feeding the planet: energy for life” è il tema di Expo Milano 2015. Traduzione: è possibile assicurare all’umanità un’alimentazione sana, sufficiente e sostenibile? Ben 147 Paesi interverranno per dare una risposta a questo quesito. Sul fronte organizzativo possono partecipare alle Expo tutti i Paesi membri dell’Onu o di altre agenzie internazionali, mentre dal punto di vista dei visitatori il record è stato di 73 milioni di persone ed è stato raggiunto in occasione di Shanghai 2010 (che contava 192 Paesi aderenti), ma con appena il 5,6 per cento di presenze dall’estero (4,2 milioni). Le stime relative a Expo 2015, entrambe formulate a dicembre 2013, parlano di 21 milioni di visitatori, di cui – secondo la Camera di Commercio milanese – da 6 a 8 milioni di stranieri. Gfk Eurisko ritiene poi che il 31 per cento dei visitatori italiani alloggerà a Milano per un weekend e visiterà la città. Nel sito espositivo, comunque, la capacità massima di accoglienza sarà di 250mila persone al giorno e saranno impiegati 18mila volontari. La società di ricerche ha anche tracciato un identikit del visitatore straniero dell’Expo, suddiviso in cinque profili:
GLI EVENTI DENTRO L’EXPO Secondo le stime Eurisko, ciascun visitatore di Expo 2015 si tratterà in media 5,5 ore all’interno del sito espositivo. E non riuscirà a visitare ninet’altro che una minima parte di tutte le attrazioni previste. Vediamo in dettaglio i vari tipi di padiglioni che si troveranno dentro Expo 2015, giusto per farci un’idea delle reali dimensioni di questa Esposizione. PADIGLIONI AUTONOMI Sono quelli che verranno costruiti in autonomia dai Paesi partecipanti, ognuno con un lato rivolto al grande viale del Decumano (1,5 chilometri). Ciascun appezzamento avrà una superficie compresa tra i 500 e i 5.000 metri quadrati: le regole prevedono che la pianta sia rettangolare o a forma di “L”, inoltre almeno il 50 per cento della superfiecie dovrà essere costituita da spazi aperti. Saranno proposti spettacoli, percorsi esperienziali e mostre, con la presenza di un’area per la ristorazione. Tra i principali spazi espositivi vi sarà il padiglione degli Stati Uniti (3mila metri quadrati) la cui prima pietra è stata posata a metà luglio: progettato da James Biber, mostrerà il ruolo del Paese per l’evoluzione dell’alimentazione e sarà dotato di una vera fattoria, con l’obiettivo di celebrare
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l’agricoltura a stelle e strisce e le sue innovazioni, che saranno il punto di partenza per un palinsesto di eventi a tema. Inoltre, i 4.400 metri quadrati degli Emirati Arabi Uniti, con un percorso interattivo che ricorderà le dune del deserto: l’intero padiglione, presentato a gennaio e progettato dallo studio londinese Norman Foster, avrà pareti ondulate da 12 metri e sarà interamente trasferito in patria, per diventare protagonista di Expo Dubai 2020, con cui Milano ha siglato lo scorso febbraio un accordo di cooperazione per creare un continuum tra le due edizioni (condivisione di conoscenze, esperienze e risorse umane). PADIGLIONI DI GRUPPO Saranno nove i Cluster (gruppi tematici) costruiti da Expo 2015 Spa, tramite workshop universitari coordinati dal Politecnico di Milano, anche con il contributo di soggetti esterni: per esempio, il padiglione del cacao sarà realizzato in collaborazione con Eurochocolate, che curerà i contenuti, la promozione e la gestione degli eventi nel semestre. Ecco il dettaglio dei Paesi (dalla guida #Expottimisti di Secolo Urbano, ndr):
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HOT TOPICS expo 2015
speciale
¢ International tourist, 25-49 anni (33%) ¢ Expo Lover, 35-49 anni (28%) ¢ Green Young Adult (19%) ¢ Non-engaging (13%) ¢ Semi-Retired, circa 50 anni (7%). BUDGET E ROI L’Expo cinese è stata anche l’edizione più costosa, con un investimento di circa 12 miliardi di yuan ripagato da 13 miliardi di fatturato (rispettivamente 1,42 e 1,54 miliardi di euro) mentre la città spese circa 20 miliardi di yuan (2,37 miliardi di euro) per il sito espositivo. Secondo lo Shanghai Audit Bureau, i costi lievitarono rispetto al budget di 18 milioni per l’uso di tecnologie eco-sostenibili in alcuni padiglioni. Expo 2015 Spa prevede la possibilità di ripagare i costi sostenuti grazie a due fonti di reddito: da un lato, i ricavi diretti dall’evento (sponsor, biglietti, merchandising), dall’altro gli investimenti dei Paesi che avranno un proprio padiglione (SelfBuilt) nel sito espositivo. I ricavi attesi dall’evento si dividono in 600 milioni con la vendita dei ticket; 400 milioni dalle mascotte e dal 15 per cento sulla vendita dei prodotti ufficiali nel sito; 400 milioni dagli sponsor. Il totale di queste tre voci coincide con le spese previste per la gestione dell’evento. Gli investimenti esteri ammonteranno invece a 1,2 miliardi, a fronte degli 1,3 previsti per il cantiere di allestimento del sito espositivo. «Non paga Pantalone:
Expo 2015 sarà un evento virtualmente a costo zero», sottolinea Giacomo Biraghi, coordinatore dei Tavoli Tematici Expo per la Camera di Commercio di Milano, responsabile Digital Pr di Expo Spa e autore – con Alvise De Sanctis e Luca Ballarini – della guida #Expottimisti, rivolta ai curiosi e alle aziende che vogliono guadagnare con l’evento.
¢ Bio-Mediterraneo: Albania, Algeria, Croazia, Egitto, Grecia, Libano, Libia, Malta, Montenegro, San Marino, Serbia, Tunisia ¢ Cacao: Camerun, Gabon, Ghana ¢ Caffè: Burundi, Costa Rica, El Salvador, Etiopia, Guatemala, Kenya, Ruanda, Uganda, Yemen ¢ Cereali e tuberi: Bolivia, Haiti, Mozambico, Togo, Zimbawe ¢ Frutta e legumi: Benin, Gambia, Guinea, Kirghizistan, Repubblica Democratica del Congo, Uzbekistan, Zambia ¢ Isole: Guinea-Bissau ¢ Riso: Bangladesh, Cambogia, Laos, Myanmar, Sierra Leone ¢ Spezie: Afghanistan, Tanzania, Vanuatu ¢ Zone aride: Eritrea, Mauritania, Palestina, Senegal PADIGLIONI LEISURE E TEMATICI Nel semestre espositivo si svolgeranno eventi diurni e serali per giovani e famiglie (Expo by Night) suddivisi tra la struttura polifunzionale Expo Centre, che avrà un auditorium da 1.500 posti e uno spazio aperto; in outdoor ci sarà anche il Teatro per cerimonie e spettacoli dal vivo, con capacità massima di 11mila persone.
All’interno del sito Expo, inoltre, avranno luogo spazi espositivi a tema, tra cui il Parco della biodiversità (curato dall’università di Milano), la Collina Mediterranea (Slow Food), il supermercato innovativo Future food district (Coop). EXPO E SOCIALE Un network di oltre 60 associazioni del terzo settore ha dato vita alla Fondazione Triulza, il soggetto che gestirà l’omonima Cascina e ne coordinerà gli eventi, all’interno del sito dell’Expo: quella di Milano sarà la prima esposizione universale con un Padiglione Società Civile, dedicato alle organizzazioni nazionali e internazionali. È attiva una Commissione etica per gestire tutte le attività. Le opportunità per le imprese riguardano la ricerca di official sponsor ufficiali, tecnici e per le diverse aree del padiglione (0-4 anni, orti, spettacoli, picnic, coworking, caffè, gelato, birra, ristorazione e la call per giovani designer). La fondazione ha promosso il convegno “Per un’Expo 2015 aperta, inclusiva e accessibile” per sensibilizzare l’opinione pubblica, promuovere linee guida (architettura, segnaletica, personale qualificato, servizi frontali e online) e l’integrazione lavorativa delle fasce deboli.
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expo 2015
CLICCA E INFORMATI Ecco, in una tabella riassuntiva, un elenco di tutti i siti consultabili per avere aggiornamenti in tempo reale su Expo 2015, sul palinsesto degli eventi in programma,
I siti ufficiali
Il cantiere Expo
L’ecosistema digitale
Explora
sui biglietti della manifestazione, sulle possibili forme di collaborazione con Expo e su tutto ciò che può servire sapere a un meeting planner aziendale.
www.expo2015.org/it/eventi
Notizie, opportunità e motore di ricerca eventi
www.expo2015.org/it/opportunita-peril-business/altre-opportunita/diventaun-rivenditore-di-biglietti-autorizzato-
Come diventare ticket reseller autorizzati
www.expo2015.org/it/cos-e/expo-gate
Calendario incontri Expo Gate: la struttura antistante il Castello Sforzesco aperta tutti i giorni dalle 10 alle 20, con info e ticket point
www.expocantiere.expo2015.org
Per seguire le fasi dei lavori nel sito expositivo
www.e015.expo2015.org
Invita enti e imprese allo sviluppo di software per migliorare l’esperienza dell’evento (mobilità, ticketing, etc) condividendo dati e funzionalità, in una logica coopetitiva
www.exploratourism.it
Destination Management Organization della Regione Lombardia
www.wonderfulexpo2015.info
Portale promozionale dedicato: Wonderful Expo
www.wonderfulmilan.info www.wonderfullombardy.info
Directory Club di prodotto: Lombardy Experience
www.lombardyexperience.info
Booking engine per le prenotazioni*
Il catalogo fornitori
fornitori.expo2015.org
Le imprese che si propongono per i servizi richiesti nei padiglioni autonomi dei Paesi
I tavoli tematici
www.tavoliexpo.it
Costituiti dalla Camera di Commercio di Milano per coinvolgere associazioni e startup
Il comitato scientifico
Il portale dei progetti www.comitatoscientifico-expo2015.org sull’alimentazione patrocinati dal network degli atenei per l’Expo
Le risorse umane
www.expo2015.hrweb.it
Sustainability and Innovation for Expo www.siexpo2015.it 2015 Il Padiglione Società Civile
Invio candidature e selezioni aperte Si rivolge ai fornitori di prodotti e servizi eco-sostenibili per l’Esposizione Universale
www.fondazionetriulza.org
Organizza eventi all’interno di Expo
Expo Contact
www.expo2015contact.it
Testata giornalistica a tema fondata da Incentive Power & Events
RFP
www.rfp.expo2015.org
Selezioni partner e sponsor
World Expo Commissioner Club (WECC)
www.expocommissionersclub.com
Network dei Paesi aderenti, presidente Alessandro Rosso
Expo in Città
www.expoincitta.com
Il portale istituzionale per proporre eventi e location nel semestre di Expo: un palinsesto promosso da Comune e Camera di Commercio e testato a maggio 2014 con 130 eventi. Nelle FAQ le risposte sulle caratteristiche degli eventi (o dei palinsesti) candidabili al logo di Expo in Città
Fuori Expo Milano
www.fuoriexpomilano.it
Progetto fondato da Lattanzio Communication e Incentive Power & Events
Extra Milano
www.extra.milano.it
App multilingua e notizie per i visitatori stranieri
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CHE TIPO DI EVENTO SARÀ? «L’Expo – continua Biraghi – è un grande evento anomalo: non ha un coordinamento unico, né un unico gestore né di conseguenza un unico interlocutore. Sarà un grande parco tematico, con un “dentro” in cui 370 soggetti daranno il proprio contributo autonomo e un “fuori”, che varrà molto per il business. L’autonomia è fondamentale: no placet, solo format», come nella logica anarchica del “fuori salone”, che non è gestito da Cosmit (cioè il Comitato Organizzatore del Salone del Mobile Italiano). «Tutto ciò che starà fuori dall’Expo – precisa Biraghi – non avrà buyer o target definiti. È una somma di iniziative, quindi è di tutti: in teoria, un “incubo” per l’organizzatore di eventi; in pratica, una grande opportunità: ci sarà la massima apertura e non sarà tutto già deciso, anche a pochi mesi dall’evento». Dentro il parco, invece, le aziende possono candidarsi come fornitori di servizi, contattando Expo Spa o direttamente i padiglioni dei singoli Paesi. DOVE SI SVOLGERÀ: LA STRUTTURA Expo Milano 2015 si terrà in un sito espositivo di 1,1 milioni di metri quadrati, di cui 130mila per gli oltre 60 padiglioni autonomi e 490mila per il verde e gli spazi comuni. Come riporta #Expottimisti, sono previste oltre 120 “attrazioni” e 75 unità di ristorazione. «Il format – continua Biraghi – è stato decisivo per l’approvazione della candidatura di Milano, grazie a elementi innovativi che possiamo definire come l’Italian touch dell’Expo e dei quali il mondo sta parlando». La prima intuizione è stata il masterplan del sito espositivo. Come nelle antiche città romane, si tratta di un reticolo ortogonale con due direttrici: il Cardo per gli spazi espositivi dell’Italia, il Decumano per gli altri. Quest’ultimo sarà un viale unico per tutti i Paesi, garantendo visibilità a ognuno, al di là del singolo potere di spesa. La seconda innovazione, che ha determi-
nato un buon numero di adesioni, è aver creato i “padiglioni Cluster”: i Paesi che non vogliono o non possono costruire un padiglione in piena autonomia non devono rinunciare a essere visibili. L’Italia ha proposto quindi spazi organizzati non più in base ad accorpamenti regionali di nazioni, ma secondo temi trasversali che riguardano più aree del pianeta. Saranno poi presenti anche nove Cluster: Bio-Mediterraneo, cacao, caffè, cereali e tuberi, frutta e legumi, Isole, riso, spezie e zone aride. Un allestimento di grande interesse per le aziende, perché riguarda la possibilità di inserire i propri prodotti in un’area tematica. Infine, gli sponsor: sono sette gli official global partner (Accenture, Enel, Fca e Cnh, Intesa Sanpaolo, Samsung, Selex Es, Telecom Italia), cui si aggiungono un premium partner (Coop) e otto official partner (Came, Cisco, Eni, Eutelsat, Ferrero, Fiera Milano, Illy e Technogym). Il prezzo medio del biglietto sarà di 22 euro a persona, come ha dichiarato a “Meeting e Congressi” il direttore Tourism & Ticketing di Expo 2015, Alessandro Mancini (le diverse tipologie di ticket sono riassunte sul sito: www.expo2015.org/it/ acquista/tipologie-dibiglietto). Dove comprali? Presso l’Expo Gate di largo Cairoli a Milano, nei punti vendita del Gruppo Coop e online sul sito ufficiale (l’area al momento è ancora in fase di allestimento) oppure da uno dei tanti rivenditori autorizzati.
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GIACOMO BIRAGHI coordinatore dei Tavoli Tematici Expo per la Camera di Commercio di Milano «L’Expo sarà un grande parco tematico, con un “dentro” in cui 370 soggetti daranno il proprio contributo autonomo e un “fuori”, che varrà molto per il business. L’autonomia è fondamentale: no placet, solo format»
GLI AUTHORIZED TICKET RESELLERS
Best Tours Italia (parte di Alessandro Rosso Group, fornitore ufficiale del padiglione cinese, che venderà in Cina pacchetti Expo per 750mila visitatori) è diventato a fine 2013 il primo rivenditore autorizzato di pacchetti con biglietto per l’Esposizione milanese. I pacchetti base prevedono ingressi nei primi due giorni della settimana e light lunch con due pernottamenti tra Milano e dintorni e Pavia. A luglio 2014, anche il Gruppo Uvet è diventato referred authorised ticket reseller per il mercato a stelle e strisce: fornirà pacchetti di servizi alla comunità
italo-americana e ai cittadini statunitensi: prevista la vendita di mezzo milione di tagliandi Expo 2015, tramite la nuova società Uvet Inc con sede a Chicago.
Infine, sempre a luglio, ha sottoscritto un accordo con Expo anche Incoming Partners, che ha subito annunciato pacchetti ad hoc per professionisti, aziende e istituzioni. La candicatura a rivenditori ufficiali è ancora aperta: il primo passo scaricare il documento preliminare “Invitation to apply and requirements” nel sito ufficiale dell’evento. Poi occorre inviare via e-mail la richiesta.
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Milano: “l’altro”Expo Oltre all’Esposizione universale “ufficiale”, il capoluogo lombardo ospiterà nello stesso periodo anche una sorta di “fuori Expo”, con manifestazioni di ogni tipo ANDREA PATERNOSTRO
conti fatti, nel 2015 Milano ospiterà ben due Expo: quello vero e proprio, A dentro il parco tematico, e quello che si svolgerà fuori dal parco, ovvero dentro la città e nei suoi dintorni. Nel semestre dell’Expo, infatti, all’interno del territorio di Milano sono previsti oltre settemila eventi, che renderanno il capoluogo lombardo un palcoscenico mondiale per la cultura, l’arte e la ricerca scientifica. EXPO IN CITTÀ Il palinsesto che raccoglierà le proposte degli organizzatori di eventi (aziende, associazioni e privati) o delle manifestazioni cittadine di richiamo (rassegne teatrali, cinematografiche, kermesse a tema) prende il nome di “Expo in Città”ed è coordina-
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to dal Comune di Milano e dalla Camera di Commercio attraverso l’omonimo portale istituzionale (it.expoincitta.com). Quando sarà pronto costituirà un immenso “programma di eventi” capace di illustrare organicamente tutto ciò che accadrà a Milano nei sei mesi di Expo. Le prove generali si sono svolte nel mese di maggio 2014 con 1.170 eventi, 504 location e oltre un milione di spettatori, in particolare per “Piano City” (una rassegna di concerti diffusi in città) e Radioitalialive in Piazza Duomo. E per il 2015 è già stato siglato un accordo di collaborazione con il Piccolo Teatro. Gocce nel mare, se vogliamo, perché è obiettivamente ancora presto per presentare in forma organica l’immane massa di eventi attesi nel semestre più importante del decennio. Tuttavia, qualche anticipazione è possibile, e via via che il palinsesto prenderà forma – da qui al giorno dell’inaugurazione dell’Esposizione universale – sarà possibile consultarlo online.
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EVENTI E LOCATION Partiamo da come funziona “Expo in Città”: tutti i soggetti interessati a inserire nel calendario-eventi una manifestazione, uno spettacolo o un’iniziativa culturale, ottenendo anche il logo ufficiale di Expo, potranno caricare online i propri dati nel modulo “Presenta un evento”, dal quale il team di progetto predisporrà poi un “Calendario delle iniziative” riconosciute nel territorio. C’è spazio anche per le venue naturalmente: basta caricare i propri dati nel modulo “Presenta uno spazio”, e alla fine il team di progetto realizzerà un “Catalogo pubblico delle location”disponibili, con una scheda per ogni spazio proposto all’interno di un edificio. Le faq presenti nel sito internet di “Expo in città” rispondono ai quesiti più comuni degli event planner. Ma in estrema sintesi, le caratteristiche essenziali da sapere sono cinque: 1. qualsiasi soggetto pubblico (ente, associazione, impresa) può presentare un evento 2. non esiste una scadenza definitiva per proporre un evento 3. i palinsesti possono essere inclusi, purché almeno uno dei loro eventi ricada nel semestre espositivo 4. il territorio di riferimento comprende tutta la provincia (Grande Milano) 5. la ricerca degli eventuali sponsor resta interamente a carico del proponente. UN EXPO A “REGOLA D’ARTE” Tornando agli eventi, sono già stati confermati anche numerosi appuntamenti culturali. Il più atteso riguarda la Triennale di Milano, che ospiterà una sorta di “padiglione esterno” dell’Expo, durante il semestre maggio-ottobre 2015: si tratta di un’area molto importante, denominata “Art & Food”, a cura di Germano Celant, che ha come obiettivo l’approfondimento dei rapporti tra arte e alimentazione dal 1851 (anno della prima Esposizione Universale) a oggi. Confermati anche alcuni stand espositivi (all’interno dei quali sarà esclusa la vendita), che verranno aperti al pubblico per almeno cinque giorni la settimana, con un punto informativo dedicato a Expo. È questo il format scelto dal Comune per il recupero degli ex “caselli daziari” (piazzale Principessa Clotilde, piazza XXIV Maggio e piazza V Giornate), che rivivranno durante l’Esposizione Universale come strumento di promozione del sistema produttivo milanese. Già da quest’anno, comunque, alcune grandi retrospettive artistiche precederanno il periodo dell’Expo, come avvicinamento ideale al semestre che accenderà i riflettori su Milano. Tra queste, in primo piano sicuramente “Van Gogh – L’uomo e la terra”, dedicata al 125° anni-
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L’EXPO OLTRE MILANO Sebbene manchino meno di otto mesi al taglio del nastro di Expo 2015, è obiettivamente ancora presto per immaginare le centinaia di iniziative coordinate da Regioni, Province e singole destinazioni di tutto il territorio italiano, per convogliare sulla propria offerta turistica la più ampia fetta possibile di visitatori dell’Expo (che – lo ricordiamo – saranno oltre 20 milioni, di cui circa 8 milioni di stranieri). I primi a dotarsi di una certa organizzazione sono stati, com’è ovvio, i territori più vicini a Milano (in particolare Comuni e Province in Lombardia, Veneto e Piemonte; vedi tabella sotto), ma sono già nell’aria grandi iniziative in tutto il Belpaese, isole comprese. Regione
Lombardia
Piemonte Veneto
Soggetto istituzionale
Link
Bergamo per Expo 2015
www.expo.bergamo.it
Sistema Brescia per Expo 2015
www.expo.bs.it
Sistema Como 2015
www.sistemacomo2015.it
Mantova per Expo 2015
mantovaexpo2015.org
Piacenza per Expo 2015
www.comune.piacenza.it/temi/expo2015
Valtellina per Expo
www.expo2015.so.it
Expo 2015 Varese
www.varesexpo.it
Monferrato Expo 2015
www.monferratoexpo2015.it
Expo to 2015 (Torino)
www.comune.torino.it
Venice to Expo 2015
www.expo.venezia.it www.aquae2015.org
versario della morte del grande pittore olandese (18 ottobre 2014 – 8 marzo 2015) con 50 opere da tutto il mondo. “Leonardo protagonista” sarà invece la mostra clou nel palinsesto culturale del semestre espositivo, quella dedicata al genio toscano, simbolo dell’eclettismo italiano nel mondo. Dal 15 aprile al 19 luglio 2015, Palazzo Reale ospiterà opere e disegni provenienti dalle collezioni reali inglesi, dalla Pinacoteca Ambrosiana, dai Musei Vaticani e altre istituzioni culturali globali. Nell’evento di presentazione a Pietrasanta, i curatori hanno annunciato la richiesta al maestro Ferdinan-
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Ma non sono mancate le polemiche, ovviamente. Una delle contese più in vista nell’estate italiana ha però avuto per protagonisti i Bronzi di Riace: Vittorio Sgarbi, ambasciatore culturale della Regione Lombardia per Expo, aveva ipotizzato la presenza dei capolavori greci a Milano durante il semestre Expo, ma la Calabria ha respinto l’idea. Attualmente, le celebri statue sono ospitate nel Museo archeologico della Magna Grecia all’interno di un’installazione che controlla le temperature e limita l’afflusso del pubblico. Stessa sorte anche per l’ortolano di Arcimboldo: il Comune di Cremona ha negato il trasferimento dell’opera che ha ispirato Foodie, la mascotte di Expo Milano 2015. Il dipinto resterà custodito nella pinacoteca cremonese; “un’occasione sprecata” secondo l’assessore regionale alle Culture, identità e autonomie, Cristina Cappellini.
do Botero di un’interpretazione ad hoc della Gioconda. Sul fronte “cielo aperto”, il progetto Exponsor prevede la riqualificazione di 15 tra i più importanti monumenti milanesi, tra cui la statua di Costantino nella Basilica di San Lorenzo, le arcate di Porta Nuova, l’opera equestre di Napoleone III al Parco Sempione, l’obelisco del Piermarini. La formula della sponsorizzazione non grava sulle casse comunali. Già inaugurato, invece, il Darsena Center di viale Gorizia, punto informativo che contribuirà a informare il pubblico sullo stato di avanzamento dei lavori e sul progetto di riqualificazione del bacino dei Navigli, uno dei simboli della città.
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MILANO E LE AZIENDE Sul fronte corporate, occorre ricordare chel’Esposizione Universale è un grande parco a tema con finalità educative, e non una fiera commerciale. Le aziende che vorranno trarre profitto dal semestre espositivo per le proprie relazioni di business, quindi, dovranno pianificare la propria presenza fuori dal sito espositivo: per questo sono in fermento gli spazi all’interno di Milano – dai temporary store ai corner –, finalizzati a massimizzare la brand exposure durante l’Expo. Tra le prime proposte, quella del Gruppo Havas Media, che ha giugno 2014 ha comunicato l’intenzione di creare una “flotta” mobile di mezzi per temporary e altre iniziative di brand exposure durante l’Expo.
www.arossogroup.com
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expo 2015
Al servizio delle imprese Nel cuore di Milano, Palazzo Giureconsulti e Palazzo Turati sono le due sedi storiche che la Camera di commercio offre alle imprese per realizzare i propri eventi A CURA DELLA REDAZIONE COMMERCIALE
due palazzi della Camera di Commercio milanese costituiscono un perfetto Iconnubio tra tradizione e modernità e rappresentano la location ideale per gli incontri tra gli operatori economici stranieri e gli imprenditori locali. Ogni anno le strutture ospitano oltre mille eventi prestigiosi: cene, conferenze, convegni,
esposizioni, corsi di formazione, meeting e workshop, sfilate e temporary shop. In previsione dell’Esposizione Universale del 2015, le due sedi congressuali si preparano ad accogliere i nuovi ospiti provenienti da tutto il mondo e a organizzare eventi unici, offrendo servizi di qualità, sempre più in linea con le richieste. In vista dell’importante appuntamento, stanno subendo lavori di rinnovamento tecnologico, secondo le ultime novità ed esigenze del mercato. Inoltre, dato che Expo 2015 si svolgerà durante i sei mesi più caldi dell’anno, i fiori all’occhiello saranno gli spazi all’aperto a disposizione: la sala Terrazzo di Giureconsulti, con splendida vista sul Duomo, ideale per cene e cocktail, il lungo loggiato medievale e la sala dei Notari, entrambi direttamente su Via Mercanti. TRADIZIONE E MODERNITÀ Palazzo Giureconsulti sorge in Via dei Mercanti, angolo Piazza Duomo: inaugurato nel 1654, ha ospitato varie istituzioni nel corso dei secoli, finché nel 1911 è stato acquistato dalla Camera di Commercio che ne ha fatto la propria sede. Oggi il palazzo è diventato una moderna sede per eventi, con tanti elementi strutturali che rimandano allo storico prestigio di Milano e si accostano felicemente ai nuovi allestimenti delle sale. Gli spazi sono duttili e polifunzionali, dotati delle ultime tecnologie e di copertura wi-fi. La
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location si sviluppa su una superficie di quattromila metri quadrati su quattro piani, con nove sale attrezzate oltre a varie aree espositive. Tra gli spazi più affascinanti spicca la sala Parlamentino che conserva integralmente l’arredo originale con banchi in legno massiccio disposti a emiciclo e un affresco del ‘700. Per una serata con suggestiva vista su Piazza del Duomo, invece, la scelta non può che cadere su sala Terrazzo, spazio polifunzionale di grande impatto per cene di gala con un panorama straordinario sul centro storico e commerciale della città. L’ambiente più capiente è la sala Colonne, da cento-120 posti seduti, che può essere collegata a circuito chiuso con la sala Esposizioni, contenendo, così, fino a quasi duecento persone. Adiacente, il magnifico loggiato si presenta come uno spazio versatile affacciato direttamente su Via dei Mercanti. Altro spazio suggestivo è la Camera dei Notari, vetrina ideale per le aziende, direttamente sulla strada pedonale, perfetta per temporary shop ma non solo.
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accogliere fino a 140 persone e, grazie al collegamento audio-video, gli ospiti possono assistere all’evento nell’adiacente e comoda sala Consiglio, dalla caratteristica forma ad anfiteatro. Entrambi gli ambienti dispongono di due sale attigue, ideali per accogliere welcome coffee, cocktail e buffet. I servizi tecnici sono all’avanguardia in entrambe le sedi, compreso l’ impianto di traduzione simultanea, e lo staff è a disposizione per suggerire soluzioni tecnologiche e logistiche ad hoc, illustrando i servizi congressuali disponibili e assistendo le aziende nella scelta di eventuali fornitori necessari per la manifestazione. indirizzi a fine rivista
CORNICE ISTITUZIONALE Passando all’altra location, Palazzo Turati è la sede centrale e istituzionale della Camera di Commercio dal 1953. Costruito dagli architetti Ponti e Bordoli nel 1880, è in grado di ospitare oggi numerosi convegni e manifestazioni. La più grande qui è la sala Conferenze, che può
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Un angolo inaspettato Un partner affidabile e due location nel centro di Milano. È la Camera di Commercio Svizzera in Italia, con la sua elegante sede congressuale e l’innovativo Swiss Corner A CURA DELLA REDAZIONE COMMERCIALE
di Commercio Svizzera in Itaè il partner ideale per aziende e opeLratorialiaCamera professionali desiderosi di associare la propria immagine a un’istituzione apprezzata da sempre per l’autorevolezza e per la sua affidabilità. A maggior ragione in vista di Expo 2015. Proprio nel cuore di Milano, infatti, la CCSI gestisce due location di grande appeal e di assoluta funzionalità. La prima, Spazio Eventi, è situata al terzo piano del prestigioso Centro Svizzero e dispone di una grande sala plenaria dal design elegante e ricercato, la Sala Meili,
caratterizzata da interni in ciliegio, dotazioni d’avanguardia, allestimento completamente personalizzabile e ampie e luminose finestre affacciate sui giardini di Porta Venezia. Tramite un accogliente foyer si accede a tre sale meeting modulari, che consentono di gestire qualsiasi tipo d’incontro in modo flessibile e perfettamente organizzato. Catering dedicato, banda larga wi-fi fino a dieci MB (ideale per eventi multimediali) e una capienza complessiva di duecento posti rendono Spazio Eventi perfetto per congressi, workshop, presentazioni, sfilate e cene di gala. Inaugurata nel 2012, la seconda struttura della CCSI si chiama Swiss Corner ed è un raffinato spazio espositivo multifunzionale con lounge bistrot aperto sette giorni su sette. Offre ai brand d’eccellenza innovativi strumenti di comunicazione di grande impatto visivo: sette vetrine bifacciali su Piazza Cavour e una suggestiva parete perimetrale composta da nove pannelli retroilluminati di 3x3 metri ciascuno, per un totale di oltre 140 metri quadri di esposizione verticale completamente personalizzabile. Un’ampia parete a videowall anima invece l’area eventi, mentre eleganti arredi di design completano l’ambiente interno del bistrot e il luminoso dehor affacciato sulla piazza. Swiss Corner può accogliere fino a 250 ospiti e si presta magnificamente all’organizzazione di conferenze stampa, campagne pubblicitarie, temporary store, eventi e show cooking. indirizzi a fine rivista
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Una Residenza Reale per Eventi Reali lavenaria.it Tel. +39 011 4324454 ilmiospazio@lavenariareale.it
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Un evento al museo Prestigioso, tecnologico e spettacolare. Un evento al Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia di Milano è semplicemente unico. E memorabile A CURA DELLA REDAZIONE COMMERCIALE
Spazi versatili e ambienti suggestivi caratterizzano il Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia, che apre al Mice i suoi quarantamila metri quadrati di sale
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tra i più grandi musei tecnico-scientifici in Italia, intitolato a Leonardo da È Vinci e unico già a partire dalla sua ambientazione, all’interno di un monastero olivetano del Cinquecento, nel cuore di Milano. Il Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia è una location prestigiosa e versatile, grazie agli ambienti suggestivi e originali offerti dai tre grandi padiglioni dell’edificio Monumentale, del Padiglione Ferroviario e di quello Aeronavale. Per gli eventi il museo mette a disposizione spazi e sale attrezzate. Sono le sale storiche, dalla sala del Cenacolo alla sala delle Colonne, dai chiostri monumentali alla sala da ballo del transatlantico Conte Biancamano, all’auditorium, ideali per ospitare convegni, presentazioni, lanci di prodotto, cene di gala, eventi di moda e di design. O, ancora, il moderno Spazio Olona, lo Spazio Polene o lo scenografico padiglione dei treni, perfetti per ambientarvi mostre ed esposizioni, shooting fotografici, riprese video e spot pubblicitari. Per emozionanti visite guidate, da
non perdere la galleria Leonardo e l’interno del sottomarino Enrico Toti. Tutti ambienti che si prestano alla realizzazione di qualsiasi tipo di evento, e che si snodano, tra percorsi originali e stimolanti, su quarantamila metri quadrati di aree espositive immerse nella scienza, nell’arte e nella tecnologia, da un passato più o meno lontano ai nostri giorni. Fino ad arrivare a Expo Milano 2015. Il Museo della Scienza, infatti, si sta avvicinando all’appuntamento con importanti novità. In autunno aprirà al pubblico la nuova esposizione dedicata allo Spazio e nella primavera 2015 inaugurerà Scienza e tecnologia dell’alimentazione, un’esposizione interattiva permanente che andrà oltre la durata dell’esposizione universale e sarà dedicata a consumi e stili di vita alimentari, ad aspetti cruciali della produzione e della trasformazione e agli scenari futuri. All’interno del Padiglione Italia, per tutta la durata della manifestazione, sarà invece possibile visitare la mostra Il Cibo dei desideri, curata proprio dal Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia per Confindustria, che racconterà in modo coinvolgente la complessità della filiera agroalimentare italiana. indirizzi a fine rivista
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Il lago sotto i riflettori Location unica per comfort e logistica, il Grand Hotel di Como è uno dei più esclusivi resort sul Lago di Como. Immerso nel verde di uno splendido parco A CURA DELLA REDAZIONE COMMERCIALE
a collocazione è delle più felici e sugperfetta in un’ottica Mice a L360gestive, gradi, ma naturalmente ancor di più se si pensa all’imminenza di Expo 2015. Di per sé rinomata nel mondo, una destinazione come il Lago di Como, a pochi chilometri dall’indaffarata metropoli milanese, dai principali aeroporti lombardi e dal confine svizzero, non ha certo bisogno di presentazioni e tuttavia, per effetto della grande vetrina internaziona-
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le, non potrà fare altro che esserne ulteriormente esaltata. Visitatori ed espositori internazionali, aziende italiane ed estere, gruppi incentive, Pco, agenzie, organizzatori di eventi e delegazioni d’affari sono sempre alla ricerca di luoghi e location in grado di soddisfare al meglio le loro esigenze professionali, di soggiorno e – tempo libero permettendo – di svago e convivialità. In questo quadro, un complesso elegante e da poco rinnovato come il Grand Hotel di Como ha tutte le carte in regola per sfruttare in pieno l’occasione. La struttura, immersa nel verde di un magnifico parco privato con piscina e solarium, si trova infatti a pochi passi sia da Cernobbio sia dal centro storico di Como, riunendo così in un’unica soluzione la quiete e la riservatezza da un lato, e la grande comodità logistica, dall’altro, proprie di un originale e moderno resort in città. Qui gli ospiti possono contare su 153 camere spaziose, illuminate da ampie vetrate e arredate con materiali e finiture di pregio, dotate di ogni genere di comfort: dai letti king size ai televisori Lcd flat screen, dall’aria condizionata regolabile al wi-fi, dalla linea di cortesia personalizzata Aquae di Como al servizio di lavanderia. Alle spaziose camere, tutte recentemente rinnovate, si sono aggiunte alcune nuovissime camere Deluxe Terrace, una nuova tipologia al secondo piano dell’hotel, arricchita di terrazzo privato che si affaccia sulle montagne circostanti e sullo splendido giardino. Tra le grandi novità del 2014, questa volta sul versante ristorazione, va anche segnalato
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Grand Hotel di Como HHHHS Como Numero totale camere: 153 | Ristoranti: 3 | Posti a sedere (ristorazione): 500 totali | Sale meeting: 11 | Capienza sala maggiore: 350 posti | Capienza sala minore: 20 posti | Saletta segreteria | mq di aree espositive: 1.000 | Possibilità organizzazione pre/post congress e attività di team building
l’arrivo (nonché un trionfale ritorno nella sua città natale) dello chef stellato Paolo Lopriore al ristorante gourmet del Grand Hotel: al Kitchen, adesso, è possibile vivere un’esperienza gastronomica davvero unica e straordinaria, all’insegna della creatività di uno dei migliori cuochi al mondo e della riscoperta e reinterpretazione della ricca tradizione locale. UNA LOCATION EMOZIONANTE Il Grand Hotel di Como, con i suo tre ristoranti (oltre al Kitchen, vi sono anche il Kincho e il Gusto), i due bar, gli splendidi spazi all’aperto e gli ambienti dedicati del centro congressi e dell’Auditorium Spazio Como è una location per eventi di grande charme e versatilità. Ricevimenti, pranzi di lavoro e cene di gala, congressi, convention aziendali, esposizioni, riunioni riservate, concerti, party e sfilate trovano qui la cornice ideale e tutto il supporto tecnico e organizzativo necessari per assicurare la personalizzazione e il pieno successo di ogni progetto. In particolare il centro congressuale interno all’hotel è composto da ben dieci sale modulari, che danno la possibilità di accogliere complessivamente fino a mille persone. Dotato di impianti audiovisivi di ultima generazione, offre un’ambientazione esclusiva e allo stesso tempo altamente funzionale. Le sale hanno i nomi delle ville più belle del Lario e godono di luce naturale e di affaccio sul giardino, dove è possibile allestire coffe break e piccoli rinfreschi all’aperto. Il centro, completato da wel-
come desk, ampio foyer e da un business center con le più moderne attrezzature, è adiacente e direttamente collegato allo spettacolare e tecnologico auditorium. Quest’ultimo, Spazio Como, affacciato anch’esso sul parco, è infatti un padiglione polivalente dal design accattivante e avveniristico, caratterizzato da un’illuminazione naturale e da un’acustica perfette. Può contenere fino a 350 persone sedute e la sua flessibilità è tale che si adatta a qualsiasi tipo di evento, compresi i lanci di prodotto più spettacolari e le presentazioni di nuovi modelli di auto e di moto.
Sopra Spazio Como, auditorium avveniristico affacciato sullo splendido parco, può ospitare fino a 350 persone sedute, per convegni, presentazioni e serate di gala indimenticabili
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064 Speciale EXPO
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expo 2015
Il grande evento è già qui Partner ideale sul territorio metrolombardo in vista di Expo 2015, AS Hotels è il brand giusto per la realizzazione di meeting, eventi e incentive con una marcia in più A CURA DELLA REDAZIONE COMMERCIALE
l brand A Hotels è giovane e dinamico, in grado di offrire al segmento Ibusiness e congressuale un’accoglienS
za di alto livello, spazi meeting capienti e dotati di tecnologie all’avanguardia e soluzioni organizzative personalizzabili in base alle specifiche esigenze. Le quattro strutture del gruppo, tutti nuovi hotel di design a quattro stelle dislocati nell’area nord di Milano (con una ricettività complessiva di seicento camere), godono, fra gli altri plus, di una posizione estremamente favorevole in vista di Expo 2015. Situati a pochi chilometri dagli aeroporti milanesi, dal polo fieristico di Rho–Pero e dall’area in cui avrà luogo l’Esposizione Universale, sono anche una base ideale per incentive, programmi post congress e attività di
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team building resi ancor più esclusivi e avvincenti dalla vicinanza della stessa metropoli, capitale della moda e dello shopping, del parco di Monza con il suo leggendario Gran Premio di Formula 1 e di una destinazione unica e invidiata al mondo come il Lago di Como. Ciascuna struttura, inoltre, offre un ampio parcheggio gratuito per auto e bus e durante il grande evento attiverà per i suoi ospiti un comodo servizio navetta da e per la vicina area di Expo 2015. A tutto ciò si aggiunge una ristorazione interna curata nei minimi dettagli, che in sintonia con il claim Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita sarà ulteriormente arricchita da menù ad hoc correlati ai motivi della manifestazione, con proposte a chilometri zero, happening culinari ed eventi a tema sul food made in Italy. Il management di As Hotels sta anche pensando alla possibilità di ospitare all’interno delle diverse strutture percorsi espositivi e installazioni artistiche dedicati alla grande kermesse in programma dal 1° maggio al 31 ottobre 2015. Tra le location del gruppo, l’innovativo As Hotel Limbiate Fiera spicca per versatilità e comfort. L’elegante Corso Como Restaurant 52 e le sette sale meeting modulari del centro congressi, per una capacità complessiva fino a quattrocento partecipanti, sono perfetti per riunioni di lavoro, convention aziendali, feste, sfilate di moda e raffinate cene di gala. indirizzi a fine rivista
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HOT TOPICS speciale
expo 2015
Protagonisti degli eventi Area strategica in vista di Expo2015, Varese e il suo territorio hanno moltissimo da offrire in termini di servizi, location e proposte per il tempo libero A CURA DELLA REDAZIONE COMMERCIALE
Storici saloni sontuosi o moderni spazi polifunzionali? L’area di Varese vanta un’offerta Mice ampia e variegata. Nelle foto, il complesso di Ville Ponti
area di Varese è strategica, vicinissima al cuore di Expo2015: ancora pochi L’ mesi e pochi chilometri, infatti, e ci si immergerà nella grande kermesse che avrà il proprio centro a Rho-Pero. Varese però, con i suoi laghi e le sue vallate prealpine, è anche una destinazione ricca di bellezze ambientali e capacità produttive strettamente collegate al tema “Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita”. Ed ecco allora il forte impegno della Camera di Commercio locale per valorizzare al meglio il “Sistema Varese”: da qui il sito dedicato www.varesexpo.it e il supporto alla creazione di sei club di prodotto, cia-
scuno differenziato per un’offerta leisure capace di attrarre appassionati su proposte che vanno dal volo alla bicicletta, ai cavalli; un’enogastronomia che combina i sapori della tradizione con la continua ricerca di salute e benessere e una varietà di siti storici e culturali decisamente interessante. Tutte iniziative per Expo, ma anche oltre Expo. Di più, Varese è un territorio pieno di opportunità per meeting e convegni: il Centro Congressi Ville Ponti e MalpensaFiere, per esempio, sono strutture perfette per accogliere le iniziative del “Fuori-Expo” di ogni tipologia e dimensione. Il Centro Congressi Ville Ponti, a quaranta chilometri da Milano e 25 dall’aeroporto internazionale di Malpensa, rappresenta la sede ideale per congressi, convegni, meeting e cene di gala. A disposizione vi sono attrezzature congressuali, spazi espositivi e servizi catering di alto livello, per un’offerta di 23 sale meeting con capacità da venti a quattrocento persone. Un complesso prestigioso ed efficiente, che mantiene inalterato quel fascino che solo i palazzi ricchi di storia possono vantare. MalpensaFiere, a sua volta, è un esclusivo spazio polifunzionale vicino all’aeroporto di Malpensa. La flessibilità degli ambienti e la possibilità di personalizzazione sono le principali caratteristiche delle otto sale convegni da venti a 350 posti, nonché dei tre moderni padiglioni da tremila metri quadrati, in grado di ospitare ciascuno fino a 1.500 posti a platea. indirizzi a fine rivista
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expo 2015
Assistenza tailor-made Il Centro Congressi dell’Unione Industriale di Torino è un riferimento sul territorio nazionale per eventi fino a ottocento persone, con un servizio personalizzato A CURA DELLA REDAZIONE COMMERCIALE
Sotto, a fianco a Luciana Littizzetto, Pietro Mulatero (al centro) e Giancarlo Bonzo, rispettivamente presidente e amministratore delegato del Centro Congressi Unione Industriale Torino
l capoluogo piemontese ha nel Centro Congressi dell’Unione Industriale una Ilocation congressuale strutturata per assicurare tutti i servizi necessari nell’ideazione, nella progettazione e nella gestione di un evento, realizzato in base alle esigenze del cliente e curato nei minimi dettagli. Vicina alle principali stazioni ferroviarie, la sede è ben servita dalla rete urbana dei trasporti e si trova in una zona centrale fuori dalla Ztl (zona a traffico limitato): vanta la possibilità di accogliere fino a ottocento persone e, inoltre, una disponibilità di circa 1.500 posti auto nei parcheggi adiacenti. Il successo delle manifestazioni internazionali ospitate negli anni e l’esperienza maturata nel settore permettono al centro
di gestire con grande professionalità sia gli spazi congressuali sia le aree espositive, offrendo servizi tecnici in costante aggiornamento. Il tutto “condito” da creatività e passione. Da non trascurare, poi, il fatto che il centro sorge all’interno di una prestigiosa dimora storica del XVIII secolo, con ampio giardino ed esclusivo servizio catering che permettono agli ospiti di vivere un’esperienza indimenticabile. OBIETTIVO: EXPO 2015 In vista del prossimo Expo 2015 la struttura torinese ha analizzato e continua a monitorare il calendario dei vari appuntamenti sull’asse Milano-Torino: è inserita nel catalogo fornitori di beni e servizi per Expo 2015 e ha preparato un “pacchetto accoglienza” personalizzato in base al tipo di evento ospitato. Nella location sono stati effettuati importanti investimenti tecnologici e formativi: i primi per potenziare la struttura, i secondi con progetti specifici per tutto il personale, sfruttando anche le potenzialità dei social media e creando nuovi canali e nuove regole che superino gli schemi del marketing tradizionale. Attraverso un calendario ricco di eventi, legati a momenti straordinari – che non potranno essere ospitati a Milano – il Centro Congressi dell’Unione Industriale di Torino sarà sempre un punto di riferimento sul territorio e non solo in occasione di Expo 2015 ma anche per tutti gli eventi letterari, sportivi o religiosi che interesseranno Torino nei prossimi anni. indirizzi a fine rivista
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Alle porte di Bologna si affaccia una nuova eccellenza: il Palazzo di Varignana Resort & SPA. Elegantemente incastonato in 20 ettari di parco, immerso nella bellezza unica delle colline di Bologna, Palazzo di Varignana è la destinazione ideale per eventi di successo. www.palazzodivarignana.it
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expo 2015
Hotel Cruise HHHHS Montano Lucino (Co) Numero totale camere: 218 | Ristoranti: 1 + 3 sale banchetti | Posti: fino a 300 posti | Sale meeting: 2 + 2 modulabili | Capienza sala maggiore: fino a 300 posti | Capienza sala minore: fino a 12 posti | Saletta segreteria | mq di aree espositive: fino a 500 | Possibilità organizzazione post congress
Un crocevia per eventi e meeting Il Cruise di Montano Lucino è un design hotel strategico per il congressuale, tra Milano e la Svizzera, che si prepara a Expo 2015 con entusiasmo e migliorie alla struttura A CURA DELLA REDAZIONE COMMERCIALE
scenario del Lago di Como è cornice dell’Hotel Cruise, albergo busiInessllamagnifico e congressuale situato alle porte di Como, concepito su misura per le esigenze di questo tipo di clientela e ideale per ospitare eventi aziendali, convegni, presentazioni e lanci di prodotto. Oltre a camere dotate di ogni comfort e con tecnologia all’avanguardia, la struttura vanta quattro sale meeting multifunzionali capaci di contenere fino a 250 persone, supportate da attrezzature di prim’ordine, collegamento wi-fi e dall’assistenza tecnica di uno staff esperto. Il Cruise Restaurant, con un design concept moderno e accogliente, è perfetto per ospitare pranzi di lavoro e cene di gala: i servizi di ristorazione sono curati da personale altamente qualificato, che propone soluzioni versatili ad hoc per ogni evento, anche nel lounge bar. L’hotel si occupa di gestire anche una vasta gamma di attività post-congress come escursioni in barca sul lago, team building, shopping tour, serate al casinò e molto altro. Abbiamo sentito il general manager dell’Hotel Cruise, Sergio Bertelè, a proposito di Expo 2015 e di come si sta organiz-
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zando la struttura in previsione dell’importante evento: Come vi state preparando per Expo 2015? «Il nostro sito è stato tradotto in diverse lingue, legate ai Paesi emergenti, tra le quali cinese, russo, portoghese e hindi. Abbiamo poi previsto un set per le bevande calde in alcune tipologie di camere per la clientela cinese e indiana. Oltre ad aver ampliato la banda wi-fi, ci avvaliamo di uno staff multietnico. Organizziamo inoltre serate a tema facendo risaltare i piatti delle regioni italiane con l’abbinamento ai vini provenienti dalle cantine migliori d’Italia, e abbiamo potenziato l’offerta di cibi adatti a chi ha intolleranze». Quali migliorie/accorgimenti sono stati apportati alla struttura congressuale in vista di Expo 2015? «Abbiamo previsto corsi di aggiornamento costanti per tutto lo staff dell’hotel». Che tipo di promozione /azione di marketing state facendo a tal proposito? «Investimenti e campagne sui social media e sul nostro sito internet, l’invio di una newsletter e la partecipazione alle fiere più importanti di settore». Quale affluenza prevedete nei mesi in cui si svolgerà l’evento? «Alta, in particolar modo nei periodi fieristici legati direttamente all’Expo». indirizzi a fine rivista
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Tutti per uno e uno per tutti
Acquisizioni importanti, fusioni e joint venture sono sempre più frequenti: conseguenza di un mercato che premia i capitani coraggiosi e chiede alle agenzie di attivare sinergie sempre nuove per affrontare un business in continua evoluzione MATTEO ROCCA
hi ha familiarità col gergo della finanza le chiama M&A, ovvero “mergers C and acquisitions”: sono le fusioni e le acquisizioni, quei fenomeni della vita economica che modellano le imprese e i loro assetti societari, e grazie ai quali le aziende possono crescere, diversificare il proprio business e conquistare nuove fette di mercato. Sono operazioni complesse e strategiche al
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massimo grado, con tante possibili declinazioni: può trattarsi di mosse per conquistare terreno e mettersi al riparo dai competitor, come in una partita di scacchi; possono essere portate avanti con fair play e con la reciproca soddisfazione di ambo le parti, come nei matrimoni tra grandi casate nobiliari; o possono al contrario avere scopi bellicosi, vere e proprie battaglie moderne e incruente di una più ampia guerra pianificata dai generali riuniti in CdA. Le grandi web company sono un esempio perfetto di quest’ultima tendenza: Google, Facebook, Yahoo e compagnia cantando sono da tempo protagoniste di una vera e propria gara di shopping per acquisire sempre maggiori quote di mercato in vari
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L’ORA DEGLI ACQUISTI Tra i player del Mice italiano, Alessandro Rosso Group è stato senza dubbio tra i più attivi sul fronte M&A negli ultimi anni: abbiamo quindi chiesto al Ceo di Alessandro Rosso Incentive, Daniele Rosso, di raccontarci qualcosa su modalità e obiettivi di questa strategia, mettendola in relazione con il particolare momento di mercato. Il punto di partenza della riflessione è l’acquisizione di “A World of Events”, avvenuta nel 2011: «Il nostro gruppo è da sempre all’erta per cogliere tutte le opportunità e sviluppare nuove linee di business, con lo scopo di poter offrire un servizio sempre più completo. Con l’acquisizione di “A World of Events” abbiamo strutturato la nostra parte Mice, integrando la nostra competenza, prima più incentrata su logistica e viaggi incentive, con altre più legate alla comunicazione e al marketing, e questo ci ha dato ottimi risultati: per esempio abbiamo dato vita al nuovo brand “A.W.E. Sport”, creando una nuova linea di business legata alla sport production, con collabo-
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settori, annettendo nuovi territori ai loro già cospicui imperi. A livello globale, sembra che il 2014 sia destinato a essere un anno da record per le M&A: lo scorso giugno la società americana Dealogic stimava 786 miliardi di dollari di transazioni complessive solo a metà anno. In tutto il 2012, per capirci, erano stati 371. Chi se ne intende invita a prendere questi dati con beneficio d’inventario, data la tendenza dei big spender a “strapagare” le società che vengono acquisite; tuttavia, nel corso dell’ultimo anno e mezzo è evidente che la strategia di migliorare il proprio business creando delle sinergie durature attraverso l’unione con altri player – sia alla pari, sia acquisendo il controllo di società più piccole – ha conosciuto un evidente rilancio. Merito dei tassi molto bassi che incentivano il ricorso al credito e spingono le imprese a investire piuttosto che a risparmiare, certo. Ma è chiaro che questo discorso non può essere valido per tutti: c’è chi se lo può permettere più di altri, chi è più solido e più ambizioso, e chi naviga in cattive acque. La crisi non è stata uguale per tutti, lo sappiamo bene, e allo stesso modo anche la tanto annunciata ripresa avvantaggerà chi ha saputo giocare meglio la sua personale partita di Risiko, mostrando maggiore intelligenza e audacia nell’utilizzare le sue risorse, umane oltre che finanziarie. Le agenzie di eventi hanno alle spalle un lungo periodo passato a navigare controcorrente, pieno di cose che noi umani possiamo fin troppo facilmente immaginare: chi ha visto i margini restringersi a vista d’occhio, chi è sceso in gara per aggiudicarsi eventi con budget risicati, chi ha dovuto rincorrere i clienti con le fatture in mano... Per continuare a rimanere sul mercato è stato necessario andare alla ricerca di nuove frecce per il proprio arco: ed ecco che acquisire (o farsi acquisire, a seconda dei punti di vista) si è rivelata spesso la strada più efficace per crescere in termini di know-how, bacino clienti e capitale umano. Altri hanno scelto di perseguire un’accorta politica di diversificazione, e hanno messo piede in nuovi mercati per potersi presentare come realtà sempre più complete e integrate, in grado di gestire contemporaneamente più sfaccettature dell’evento. Altri ancora hanno deciso di non rinunciare alla propria individualità ma di fare rete, costituendo consorzi composti da più realtà specializzate riunite sotto un unico brand per realizzare nuove operazioni di marketing in comune. Tante filosofie e tante scelte differenti, che riflettono la diversità di ogni singola situazione, ma con un denominatore comune: l’espansione delle forze come leva per affrontare il mercato in salita.
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DANIELE ROSSO, Ceo di Alessandro Rosso Incentive: «Per i grandi gruppi con un buono stato di salute finanziaria questo è il momento delle acquisizioni. Sono operazioni sfidanti e comportano un certo margine di rischio, ma rappresentano l’opportunità migliore del momento»
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LUCA PATANÈ, presidente del Gruppo Uvet American Express: «L’acquisizione di Jakala Events fa parte di una strategia di riposizionamento che non si è ancora conclusa: siamo intenzionati a crescere ancora in altri segmenti del mondo eventi, in particolare nel Pharma, rispetto al quale ci attendiamo un forte sviluppo nei prossimi mesi»
LAURA GARBARINO, amministratore delegato di Jakala Events: «Dopo un periodo di oggettiva difficoltà i clienti non sopportano più i musi lunghi, c’è bisogno di fiducia e di positività, ed è precisamente quello che stiamo cercando di creare al nostro interno e intorno a noi»
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razioni importanti come quella con la Juventus e con altri club. Lo stesso è avvenuto con l’acquisizione di Olgiati Allestimenti, ora “In Rosso Design”: era un segmento che ci mancava, che ora abbiamo inhouse e che ci permette di riutilizzare le scenografie – che prima eravamo costretti a noleggiare, come tutti – e di realizzarle ad hoc». Nella prospettiva dichiarata di una crescita che punta a fornire al cliente la fatidica “consulenza a 360 gradi” è chiaro che, potendoselo permettere, riuscire a estendere il proprio set di servizi acquisendo nuove società, e quindi nuova professionalità, è una scelta vincente. «Per i grandi gruppi con un buono stato di salute finanziaria questo è il momento delle acquisizioni», conferma Rosso. «Sono operazioni sfidanti e che comportano ovviamente un certo margine di rischio, ma al tempo stesso rappresentano l’opportunità migliore del momento». Lo scenario presenta le condizioni ideali per la formazione di gruppi sempre più stratificati: da una parte le “major” hanno tutto l’interesse a investire negli asset delle società più piccole, a cui a loro volta fa comodo un maggiore apporto di ossigeno, in un mercato divenuto di giorno in giorno più angusto e più asfittico, come conferma il Ceo di Alessandro Rosso Incentive: «La diminuzione del fatturato nel mondo incentive è stata palese, e non tutti sono in grado di sostenere i flussi finanziari attuali. I clienti spesso chiedono alle agenzie di anticipare i soldi e questo ovviamente ha messo in crisi le realtà meno strutturate». La chiave di lettura del fenomeno è eminentemente finanziaria: davanti alla necessità di poter contare su un buon livello di attivo circolante per andare incontro al cliente oggi più di ieri, c’è chi può e chi non può. Non è più un Paese per piccoli quindi? Dipende. Come sempre la realtà è più sfumata, e anche le agenzie di piccolo cabotaggio continuano a centrare i propri obiettivi di fatturato, purché vadano a pescare nei mari giusti. «Ci sono tante realtà che mantengono un flusso positivo, ma non è più un mercato per tutti», commenta Daniele Rosso. «La ripresa è iniziata, ma differenziare resta un’esigenza fondamentale: per esempio, oggi i congressi medici e il Pharma sono in crescita, e ora sono loro che trainano l’incentive, mentre fino a poco tempo fa era il contrario. Se sei presente su più mercati, quello in attivo compensa le difficoltà che incontri altrove». Le mosse recenti di Alessandro Rosso Group confermano la
volontà di attivare sinergie, oltre che tramite l’incorporazione di nuove società, con la creazione di sinergie ad hoc: come quella con la cinese Boya Investment Consulting per portare oltre 700mila visitatori cinesi in Italia in occasione di Expo, o come la recente partnership esclusiva con la catena spagnola Barcelò, interessata a crescere in Italia portando a quaranta il numero di hotel gestiti nei prossimi cinque anni: «Saremo partner univoci di Barcelò, con l’obiettivo di aiutarli a identificare nuove opportunità gestionali nel nostro Paese. Ed ecco che, così facendo, siamo pronti a entrare anche nel settore alberghiero», conclude Rosso. PENSARE POSITIVO Le acquisizioni del resto sono il modo migliore con cui affacciarsi su nuovi mercati, e la vicinanza di Expo è ovviamente un catalizzatore importante per diverse operazioni strategiche. Una delle più importanti acquisizioni recenti nel Mice italiano è stata senza dubbio quella di Jakala Events da parte di Uvet, grazie a cui uno dei maggior player storici nel campo dei viaggi d’affari – peraltro non nuovo alla creazione di importanti siner-
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AGENZIE PARTNER gie, come testimonia la fortunata joint venture con American Express – ha incamerato il know-how di una delle più valide agenzie nell’ambito dei corporate & sporting event. Un esempio da manuale di investimento strategico finalizzato a rafforzare la propria presenza nel mondo degli eventi di comunicazione, mantenendo intatta la posizione di realtà di azienda leader nel campo del business travel management. Quali sono stati i driver che hanno condotto a questa operazione? Ce lo ha spiegato Luca Patanè, presidente del Gruppo Uvet American Express: «Volevamo riposizionarci sul mercato degli eventi, acquisendo competenze e strutturandoci ulteriormente sotto il profilo della comunicazione: questo ci ha indotto l’anno scorso ad approfittare dell’opportunità di investire acquisendo Jakala. Questo riposizionamento non è ancora concluso: siamo intenzionati a crescere ancora in altri segmenti del mondo eventi, in particolare per quanto riguarda il settore del farmaceutico, rispetto al quale ci attendiamo un forte sviluppo nei prossimi mesi». Gli fa eco Laura Garbarino, amministratore delegato di Jakala Events e attuale responsabile della business unit Mice del gruppo: «Le possibilità offerte da questa sinergia per noi sono davvero notevoli, e ci attendiamo un ulteriore sviluppo sul fronte dei servizi per eventi corporate in vista di Expo, grazie alla creazione di una società dedicata, Uvet Lab, per la quale prevediamo una grande attività nei mesi a venire». Uvet Lab si occuperà di progettare e allestire i padiglioni e di fornire tutti i servizi correlati. La volontà di essere sem-
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NUOVO BRAND PER NEXT GROUP Il trend delle fusioni e delle trasformazioni societarie è confermato in pieno anche dal recente rebranding operato da Next, che con il nome di Next Group e l’eloquente pay-off “one hub, more ideas” ha dato vita a un unico soggetto grazie alla fusione delle quattro agenzie Next, B2U, Staff Italia e See Italia & Contact. «Abbiamo voluto riflettere nella nuova immagine il metodo di lavoro già in essere all’interno del Gruppo, fatto di collaborazione, sinergie e intepre più presenti sul mercato degli eventi è confermata dall’accordo, siglato all’inizio dell’estate, tra Uvet e “Friends of the Us Pavilion”, l’organizzazione non profit rappresentata in Italia dalla Camera di Commercio statunitense, per la gestione in esclusiva degli eventi e dei servizi del padiglione americano in occasione di Expo 2015, per il quale sono previsti milioni di visitatori. Attraverso un’altra realtà dedicata, “Made in Uvet”, verrà gestita la vendita di biglietti e pacchetti per la grande manifestazione. «Expo sarà una grandissima opportunità per tutti – commenta Patanè – e per noi in particolare sarà un modo per dare un forte segnale positivo, per dimostrare la qualità del made in Italy e per consolidarci ulteriormente come gruppo. In occasione dell’Expo daremo lavoro a mille persone: mi sembra un buon metro per misurare sia il nostro impegno sia il valore indotto dagli eventi che si terranno qui da noi tra pochi mesi». Parole che riflettono un considerevole ottimismo, di cui d’altra parte tutto il mercato sembra avere bisogno: «Una cauta ripresa nel 2014 c’è stata, e d’altra parte siamo ancora lontani dai livelli pre-crisi, rispetto ad allora le aziende hanno cambiato radicalmente approccio e c’è stata una forte selezione», aggiunge il presidente di Uvet. In questo momento il fatto di presentarsi come un soggetto in crescita, dotato di liquidità e pronto a investire per cogliere tutte le opportunità del mercato è un atout da non sottovalutare: l’ottimismo è spesso contagioso, e l’attivismo dimostrato da un’agenzia che ha scelto di scommettere sul Mice e sull’Italia acquisendo e fondando nuove linee di business è di per sé un segnale di forte discontinuità rispetto al recente passato, come conferma Laura Garbarino: «Dopo un periodo di oggettiva difficoltà i clienti non sopportano più i musi lunghi, c’è bisogno di fiducia e di positività, ed è precisamen-
grazione tra le varie agenzie», ha spiegato il presidente Marco Jannarelli. «Da oggi i diversi rami operativi delle varie strutture confluiscono in quattro nuove business unit con una nuova brand identity a rappresentare un sistema organico della comunicazione e degli eventi che propone un’offerta completa e sviluppata negli anni attraverso una politica di acquisizioni e start-up per rispondere alla domanda di una clientela sempre più esigente».
MARCO JANNARELLI, presidente di Next Group: «Da oggi i diversi rami operativi di Next, B2U, Staff Italia e See Italia & Contact confluiscono in quattro nuove business unit con una nuova brand identity. Un sistema organico che propone un’offerta completa per rispondere alla domanda di una clientela sempre più esigente»
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AGENZIE PARTNER te quello che stiamo cercando di creare al nostro interno e intorno a noi».
FRANCESCO BENNATI, presidente della nuova Teknocongress: «La fusione di Teknocongress Milano e Teknocongress Nord-Ovest, che ha sede a Genova e Torino, è stata un’operazione sicuramente particolare, tra due società operanti da anni nello stesso settore, fatta per consolidarci reciprocamente piuttosto che per entrare in nuovi mercati o per ragioni di opportunità finanziaria»
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QUESTO MATRIMONIO S’HA DA FARE Altre volte i processi di acquisizione non puntano a diversificare i mercati di riferimento, ma al contrario a consolidare ulteriormente la presenza di una realtà altamente specializzata nel suo segmento. Un caso lampante e recente è rappresentato dalla fusione tra le due Teknocongress, quella fondata e guidata da Alan Pini nei primi Anni 80 e quella presieduta da Francesco Bennati, Teknocongress Nord-Ovest, di poco più giovane. Nel maggio scorso le due società hanno annunciato la fusione, dando vita a un unico provider di tecnologia per eventi e convegni, mettendo a fattor comune i propri asset più preziosi: il capitale umano e quello tecnico. Francesco Bennati, presidente della nuova Teknocongress, ci ha raccontato i come e i perché di questo “matrimonio”, che assomiglia tanto a una ricongiunzione a lungo attesa tra due aziende che hanno operato nello stesso mercato per circa trent’anni: «Le due società hanno avuto percorsi diversi: Teknocongress Milano, di Alan Pini, si è specializzata molto sugli eventi internazionali, e conseguentemente sugli apparati per traduzione simultanea e per il televoto; Teknocongress Nord-Ovest, con sede a Genova e Torino, ha cercato invece una copertura a 360 gradi del service tecnico per il mondo congressuale, comprendendo
vari aspetti, dall’audiovisivo alle luci. C’è sempre stata una forte collaborazione tra noi, in ogni caso. Poi, nell’ultimo periodo, varie ragioni ci hanno indotto a optare di comune accordo per la fusione, con la modalità dell’acquisizione del ramo d’azienda di Teknocongress Milano da parte nostra. In questo modo abbiamo rafforzato entrambe le realtà, creando un’unica società con tre sedi e tre magazzini, che fa l’80 per cento del suo fatturato con apparecchiature di proprietà e con un staff di una trentina di persone altamente specializzate. Il tutto rimanendo all’interno del nostro segmento». Dopodiché, si potrebbe dire, business as usual, ma con una presenza sul territorio, una forza lavoro, una dotazione e un portafoglio clienti più compatti. «Si è trattato di un caso di fusione sicuramente particolare, tra due società operanti da anni nello stesso settore, fatta per consolidarci reciprocamente piuttosto che per entrare in nuovi mercati o per ragioni di opportunità finanziaria», spiega Bennati. Una fusione che ha potenziato senza stravolgere, anzi premiando la continuità – e non avrebbe potuto essere altrimenti, data la lunga e consolidata affermazione di entrambe le società presso il pubblico. «I clienti apprezzano la continuità, il fatto di collaborare da anni con molti dei nostri tecnici, che formiamo e aggiorniamo costantemente», osserva Bennati: l’aspetto relazionale, i buoni rapporti coltivati nel corso di un’attività pluri-decennale rappresentano sicuramente uno dei valori da custodire per un fornitore.
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FARE RETE PER AMPLIARE IL BUSINESS Oltre alle fusioni e alle acquisizioni c’è poi un altro modo in cui più realtà imprenditoriali possono far convergere le proprie risorse, dando vita a un soggetto unitario – un brand, un network, una rete d’impresa – che se da una parte preserva l’indipendenza di ciascuno, dall’altra rappresenta sicuramente un modo per unire le forze in vista di un target comune. Nello scenario Mice italiano un valido esempio di questo fenomeno è quello offerto dal consorzio Dynamic Events, nato nel 2009, che oggi comprende dieci diverse realtà specializzate nell’offerta di servizi speciali per eventi corporate, dai tour in moto e auto d’epoca al rafting, dal dragon boat alle regate veliche. Ma come si sviluppa la vita aziendale di un consorzio? Una volta formatosi, quali sono le linee guida che ne orientano la crescita e la strategia di mercato? Lo abbiamo chiesto direttamente a Oliviero Cappuccini, fondatore di Sailing Challenge e presidente Dynamic Events. «Riceviamo spesso richieste per entrare a far parte del consorzio. Ci sono dei precisi requisiti che vogliamo siano soddisfatti: presenza sul mercato da un certo numero di anni, comprovata esperienza con i gruppi e con il congressuale, sito bilingue italiano e inglese e staff preparato a interagire anche con clienti internazionali. Soprattutto, esigia-
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mo che le aziende che fanno parte di Dynamic Events rappresentino l’eccellenza nella loro specifica attività». Esistono dei forti parametri qualitativi che regolano la selezione, è necessario che i candidati siano in linea con l’immagine complessiva del brand; la scelta degli eventuali nuovi membri può avvenire su richiesta degli stessi o per diretta proposta da parte degli altri componenti del consorzio sulla base della conoscenza e della stima reciproca: ciò che spinge le imprese di uno stesso segmento a collaborare è comunque sempre la scoperta di avere un orizzonte di mercato comune, caratterizzato dalle medesime opportunità e da analoghi punti di forza e di debolezza. «Le nostre attività non sono semplici da vendere», spiega Cappuccini. «Bisogna vincere delle resistenze, ad esempio delle diffidenze rispetto alla sicurezza, ai costi di assicurazione, tutti elementi che rientrano nel processo decisionale da parte dei buyer. Riunendoci insieme sotto un unico cappello abbiamo capito che potevamo portare avanti una comunicazione in comune, per mostrare che tutte queste attività – dalla regata velica al dragon boat, dalla mongolfiera al tour in Ferrari – sono parimenti sicure e in grado di coinvolgere, divertire e soddisfare qualsiasi partecipante». Una comunicazione strategica adeguata ai propri bisogni è ovviamente fondamentale: facendo rete è possibile sia individuare e far emergere il fattore comune, la caratteristica saliente comune a tutte le diverse realtà – in questo caso i concetti portanti di dinamicità, velocità e attività sportive emozionanti ma al tempo stesso sicure –, sia individuare gli strumenti migliori per raggiungere il proprio target, attraverso canali e sperimentazioni che da soli sarebbe stato molto più difficile intraprendere. «Sono stato per anni direttore commerciale di Btc, credo moltissimo nel valore delle fiere e degli eventi di contatto; d’altra parte, come Dynamic Events, ci siamo resi conto che le fiere non erano il canale migliore per comunicare con i nostri buyer, perché loro ovviamente puntano a scegliere il contenuto, l’attività, in funzione della location. Avevamo bisogno di elaborare nuovi format che ci rispecchiassero: per noi è stato quindi decisivo poter proporre la formula del test-show, come abbiamo fatto a Firenze nel 2011, attraverso cui far provare direttamente ai buyer i nostri servizi e le nostre esperienze con un unico grande evento di quattro giorni, e questo è stato possibile solo unendo le forze e imparando molto gli uni dagli altri».
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OLIVIERO CAPPUCCINI, fondatore di Sailing Challenge e presidente Dynamic Events: «Riunendoci sotto un unico cappello abbiamo capito che potevamo portare avanti una comunicazione in comune, per mostrare che tutte queste attività – dalla regata velica al dragon boat, dalla mongolfiera al tour in Ferrari – sono sicure e in grado di coinvolgere, divertire e soddisfare qualsiasi partecipante»
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Eventi: un futuro in digitale Le nuove tecnologie – usate nei momenti giusti, a seconda degli obiettivi – favoriscono lo sviluppo di eventi “virtuali” innovativi e tutto sommato efficaci. Ma l’empatia di un evento “live” non è ripetibile: l’oratore e le strette di mano fanno ancora la differenza ALICE DUTTO
nterattività, ibridazione, spettacolarize centralità dello spettatore, Ichezazione diventa protagonista, sono i trend del momento nel mondo degli eventi. Una rivoluzione di format e di contenuti resa possibile dal veloce sviluppo della tecnologia digitale, che rende il mondo sempre più vicino, veloce e connesso. Con una popolazione di oltre sessanta milioni di abitanti, l’Italia ha 35,5 milioni di utenti internet, 26 milioni di iscritti a
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facebook e oltre dieci milioni di account twitter. Secondo il recente report “Social, Digital & Mobile in Europa 2014”, dell’agenzia We Are Social, ogni giorno gli italiani stanno quasi cinque ore connessi alla rete, soprattutto dal telefono. Non a caso entro il 2016 la metà del Paese userà uno smartphone con il 3G, mentre al momento la penetrazione dei telefoni intelligenti è del 41 per cento sul totale della popolazione. Il 92 per cento di chi li possiede li utilizza per cercare informazioni su internet e il 32 per cento per accedere ai social network. Tutto questo ha conseguenze ben evidenti nella vita di tutti i giorni. Basti pensare alla televisione, il mezzo di flusso per eccellenza: ora gli spettatori possono interagire in tempo reale da casa tramite i social durante i programmi, generando
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una nuova forma di interazione e di contenuto. E non è lontano il tempo in cui si pagheranno i beni di consumo appoggiando l’impronta digitale su uno schermo, le automobili voleranno e si guideranno da sole e allo sportello di una banca ci sarà l’ologramma di un operatore virtuale a fare versamenti e prelievi. Lo stesso accade nel mondo degli eventi, dove le regole del gioco sono cambiate ed è ormai necessario attrezzarsi per poter rispondere al meglio alle trasformazioni del mondo esterno. LO SCENARIO «Gli eventi stanno sempre più diventando dei contenitori per diverse attività e obiettivi. Di conseguenza vi è una costante ricerca di nuove modalità di comunicazione, che siano innovative, sorprendenti e allo stesso tempo efficaci» afferma Davide Verdesca, Ceo e sales & marketing director di Sinergie. Una ricerca che è diventata sempre più veloce, perché i cambiamenti ormai sono all’ordine del giorno e tutto ciò che oggi è nuovo, in poche ore è già la normalità. Anche nel mondo dell’incentive le cose sono cambiate, come ci spiega Stefania Trallori, senior director Cwt Meetings & Events Italia: «A prescindere dalla destinazione che viene scelta (Italia, estero, medio o lungo raggio), si è andati verso un nuovo modello di evento multiformat, che comprende il viaggio in senso stretto, ma anche momenti di meeting, formazione e team building. Momento centrale – anche rispetto ai giorni di durata del viaggio – è spesso una riunione di lavoro rivolta a un target interno (ma anche esterno) all’azienda, coinvolto per un aggiornamento, un corso di formazione o le fasi conclusive di una campagna di incentivazione e di consegna degli award».
DA SPETTATORI A PROTAGONISTI Una delle più grandi trasformazioni a cui si sta assistendo è quella del ruolo dello spettatore. Se, prima, conferenze e meeting erano esperienze di consumo “passivo”, ora c’è sempre di più la possibilità di intervenire in prima persona in un processo che da “monologo” sta diventando un “dialogo”, e cioè un evento partecipato e partecipativo tra persone, facilitato dalla connessione tramite device. «Dal lato del partecipante c’è un cambio molto importante: il passaggio dalla presenza all’evento, all’esperienza dell’evento» afferma Sabrina Cipriani, head of meeting, group and events di Hrg Italia. «Stiamo assistendo a un fenomeno di riattivazione dei partecipanti, cosa che può avvenire con vari strumenti» interviene Gianfilippo Napolitano, fondatore e Amministratore unico di Movie & Arts, società specializzata nella produzione di contenuti per gli eventi e nel campo della comunicazione. «Dai semplici messaggi che vengono proiettati su uno schermo, a esperienze più evolute come quella di un oratore dotato di schermo multitouch, dotato del nostro software Inmersus, che guida, come fosse un regista, una convention».
DAVIDE VERDESCA, Ceo e sales & marketing director di Sinergie: «Gli eventi stanno sempre più diventando dei contenitori per diverse attività e obiettivi. Di conseguenza vi è una costante ricerca di nuove modalità di comunicazione, che siano innovative, sorprendenti e allo stesso tempo efficaci»
STEFANIA TRALLORI, senior director Cwt Meetings & Events Italia: «Si è andati verso un nuovo modello di evento multiformat, che comprende il viaggio in senso stretto, ma anche momenti di meeting, formazione e team building. Momento centrale è spesso una riunione di lavoro, un corso di formazione o le fasi conclusive di una campagna di incentivazione»
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SABRINA CIPRIANI, head of meeting, group and events di Hrg Italia: «Dal lato del partecipante c’è un cambio molto importante: il passaggio dalla presenza all’evento, all’esperienza dell’evento»
GIANFILIPPO NAPOLITANO, fondatore e amministratore unico di Movie & Arts: «Stiamo assistendo a un fenomeno di riattivazione dei partecipanti, con strumenti che vanno da semplici messaggi su uno schermo, a oratori dotati di schermo multitouch»
Un’evoluzione possibile anche grazie all’integrazione tra i diversi strumenti tecnologici e multimediali inseriti in tutte le fasi – pre, durante e post – che permettono di creare nuovi format meno autoreferenziali e più attenti a rendere i partecipanti i veri protagonisti dell’evento. «Questo vale sia per l’engagement preevento, dove si può unire il pacchetto di inviti cartacei e le “dem” via mail, sia durante, con l’uso dei social unito alla partecipazione “live”. Per continuare fino alla fase successiva, dopo il termine dell’attività, quando si raccolgono i feedback con giochi e concorsi per facilitare la collaborazione di chi ha partecipato», sottolinea Olimpia Ponno, presidente di Mpi Italia. IBRIDAZIONE Con lo stesso obiettivo di aumentare l’interazione con gli spettatori e con il pubblico, andando oltre gli incontri face-toface, si collocano anche i cosiddetti eventi “ibridi”. E cioè quelli che integrano diversi metodi di incontro oltre a quello frontale. Un modello che in questi ultimi tempi sta vivendo una fase di grande successo. Gli approcci sono diversi: c’è chi propone fasi di incontro diverse, come l’unione di una conferenza e poi workshop in piccoli gruppi, oppure chi si affida alla tecnologia. «Un evento ibrido – spiega Stefania Trallori – può quindi combinare diverse tipologie di format, prevedendo per esempio una sessione di meeting face-to-face, insieme a collegamenti in videoconferenza con sottogruppi più piccoli (che alternano, a loro volta, le attività dal vivo alla videoconference), canali di comunicazione sui social media (prima, durante e dopo l’evento), siti web per la condivisione di documentazione e materiali audio-video. Grazie a questo format è possibile amplificare la
platea raggiunta, la durata temporale e gli strumenti di comunicazione con i quali si coinvolgono i partecipanti, contenendo i costi. In sintesi, quindi, l’evento ibrido – che continua ad avere al centro l’iniziativa face-to-face – permette di potenziare l’efficacia dell’evento nel suo complesso». C’è poi il vantaggio di poter customizzare il messaggio facilmente: «Con tutti questi nuovi mezzi, si riesce a organizzare un evento in ottica globale, ma con una personalizzazione sul singolo partecipante», commenta Sabrina Cipriani. «C’è tanta contaminazione», chiosa Olimpia Ponno. «I format come il convegno, i meeting o i seminari stanno cambiando. E il messaggio che passa è che anche una conference può avere generi che arrivano da altri settori». Le fa eco Davide Verdesca: «Se prima si definiva a priori se puntare sulla spettacolarità piuttosto che sull’interattività, oggi si punta a mixare questi e altre linee guida. Da qui l’ibridazione, l’unione di aspetti e modalità realizzative, a volte distanti, ma tutte proiettate al raggiungimento dell’obiettivo finale, spesso racchiuse in quella che viene definita esperienza emotiva. Per il lancio del nuovo canale televisivo Sky Atlantic (foto sotto) abbiamo interpretato l’evento in modo da dare un taglio ibrido alla realizzazione; infatti oltre ai momenti istituzionali abbiamo creato quattro camere immersive che permettevano agli ospiti di vivere ambientazioni, suoni e profumi delle nuove saghe tv, momento affiancato anche da un countdown live sulle vetrate della Diamond Tower di Milano. Un insieme di azioni e di idee che hanno caratterizzato l’evento e hanno permesso agli ospiti di vivere il mood del canale stesso, obiettivo di partenza e brillantemente raggiunto. In questo caso l’interattività e la tecnologia sono state da supporto alle emozioni vere, nate grazie a un evento live, vissuto in prima persona».
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SPETTACOLARIZZAZIONE Applicazioni mobile, schermi led, proiezioni 3D, ologrammi. La fusione tra eventi e tecnologia sta portando a una progressiva spettacolarizzazione degli eventi. Il tutto causato da una maggiore velocità di fruizione, un miglioramento della logistica e una riduzione dei costi, con una fruibilità semplificata e immediata, per esempio nell’uso delle “app” del cellulare. L’ultima frontiera sono le proiezioni olografiche: «Negli eventi che seguiamo e nei quali siamo chiamati alla progettazione – conferma il fondatore di Movie & Arts – spesso consigliamo l’utilizzo di strumenti quali schermi multitouch o “holobox”. Si tratta di scatole olografiche che utilizziamo per inserire un prodotto,
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AGENZIE PARTNER un esempio pratico lo fa Maria Guadalupe Lucasevich, responsabile di Cisalpina Mice: «Noi abbiamo provato a sfruttare la geolocalizzazione, interna ed esterna, anche negli incentive: a Londra abbiamo organizzato una caccia al tesoro con gli iPad connessi alla rete che dialogavano con una centrale in grado di individuare i partecipanti ovunque essi fossero e di inviare loro input, come quiz e prove, a seconda della loro posizione». «E poi si lavora molto sulla scenografia e sugli allestimenti – conclude l’esempio Olimpia Ponno –, cercando di coinvolgere tutti i sensi, con immagini, musiche, ma anche profumi».
OLIMPIA PONNO, presidente di Mpi Italia: «L’integrazione tra i diversi strumenti tecnologici e multimediali permette di creare nuovi format più attenti a rendere i partecipanti i veri protagonisti dell’evento, sia per l’engagement pre-evento, ma anche per i feedback post-evento»
ALBERTO MICHELI, consulente creativo di Cisalpina Tours e titolare di BcToday: «L’ologramma è sempre nei sogni di tutti anche se ha delle criticità per i costi. Questo non vuol dire, però, che non ci siano delle valide alternative: oggi la visibilità delle immagini sugli schermi in eventi in pieno giorno è praticamente perfetta»
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o parte di esso, e proiettare sopra delle immagini che lo animano, spettacolarizzandolo, o informazioni aggiuntive che possono essere utili per gli utenti. In questo caso, la fusione tra il prodotto reale e le immagini virtuali è massima. Insomma, è un’esperienza di realtà aumentata e non è l’unica. Con i nostri mezzi siamo in grado di creare anche una “holoroom” (foto sopra), ossia uno spazio o una stanza in cui viene proiettato l’ologramma di una persona». Uno strumento utile, per esempio, nel caso di una conferenza dall’altra parte del mondo. «Invece di mandare il proprio contributo video – continua Napolitano –, ci si può mettere in una speciale stanza dove c’è un sistema di telecamere e schermi di ultima generazione che permette di interagire con le persone che sono all’evento, anche vedendole, dal luogo in cui si è a quelle in cui si viene proiettati». Un sistema che, in futuro, potrebbe essere usato non solo per gli eventi ma anche in altri campi, come per esempio nelle banche. «Abbiamo già fatto delle sperimentazioni in questo senso. In futuro, agli sportelli bancari potrebbero esserci delle proiezioni olografiche di operatori virtuali che magari sono fisicamente da un’altra parte e che, con questa tecnologia, potrebbero addirittura essere in più posti contemporaneamente». Rimane vero il fatto che questi strumenti, per quanto affascinanti ed efficaci, restano il desiderio di molti clienti, ma la realtà per pochi. «L’ologramma è sempre nei sogni di tutti – interviene Alberto Micheli, consulente creativo di Cisalpina Tours e titolare di BcToday – anche se ha delle criticità per quanto riguarda i costi. Questo non vuol dire, però, che non ci siano delle valide alternative. Sulla visualizzazione in esterno, per esempio, abbiamo raggiunto traguardi importanti: oggi la visibilità delle immagini sugli schermi in eventi in pieno giorno è praticamente perfetta». A questo proposito,
EFFICACIA E LIMITI Coinvolgere molte più persone, in poco tempo e senza spendere molto, spettacolarizzare e rendere gli eventi più interattivi e interessanti. Sono queste le nuove frontiere che è possibile raggiungere con i nuovi mezzi tecnologici, ma qual è lo strumento più efficace? Risponde Sabrina Cipriani: «È difficile dire quale di questi strumenti funzioni di più. È molto importante sceglierli attentamente in funzione ai propri obiettivi in relazione all’evento. In base a tutto questo deve essere definita la modalità di comunicazione più adatta». «Oggi – dice Verdesca – tutti gli strumenti possono funzionare, dipende dagli obiettivi iniziali e dai punti di forza che si vogliono valorizzare in un evento». E non ci sono solo aspetti positivi. Se, da una parte, la tecnologia avvicina e velocizza la comunicazione, dall’altra è possibile che la spersonalizzi e che, mediandola, la renda più fredda e meno impattante. La presenza reale permette infatti un coinvolgimento emozionale maggio-
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AGENZIE PARTNER re, non ripetibile attraverso gli strumenti virtuali. «Mi aspetto – suggerisce Matteo Persia, executive producer di Luxottica – che nel giro di qualche anno gli eventi si facciano in 50 persone che si parleranno attraverso i propri device, senza rivolgersi la parola dal vivo, ma comunicando tramite whatsapp o twitter». Un cambiamento forse troppo radicale, considerando che il 90 per cento della comunicazione tra due persone non è verbale, ma si basa sulle espressioni, la gestualità e la prossemica, tutti elementi che in una conversazione digitale vengono inevitabilmente a mancare. «Sicuramente – continua Davide Verdesca – i contenuti tecnologici aiutano ad amplificare il messaggio, danno una risonanza trasversale. Generano un alto picco d’interazione, ma spesso non a lungo termine. La tecnologia e il digitale rischiano di far perdere qualità ai contenuti, vero fulcro di una comunicazione efficace. Noi crediamo sempre negli eventi “live”, quelli vissuti con dei contenuti autorali e di valore, quelli che non si scordano. A questi affianchiamo poi gli aspetti tecnologici. Il vero valore di un evento è la possibilità di vivere l’energia che scaturisce di persona, dal vivo le emozioni sono sicuramente più profonde ed amplificate». Concorda anche Gianfilippo Napolitano: «Il palco non ha perso la sua importanza, così come i grandi schermi». «Il rischio di usare troppa tecnologia – precisa Alberto Micheli – è quello di metterci poco cuore, poca passione. È un distacco dalle vere finalità di far conoscere i valori dell’azienda. Con l’evento digitale ci può essere integrazione, ma l’empatia di un evento “live” non è ripetibile: l’oratore fa ancora la differenza».
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E poi c’è anche un altro problema: le nuove tecnologie vanno usate nei momenti giusti, a seconda degli obiettivi dell’evento, «perché, se non sono ben contestualizzate – sottolinea Verdesca –, rischiano di distogliere l’attenzione dal messaggio finale concentrando magari l’attenzione sulla tecnologia, portando cosi a una carenza comunicativa». PROSPETTIVE FUTURE Per affrontare il cambiamento è necessario prepararsi. Per questo nelle agenzie stanno entrando nuove figure professionali che si stanno occupando dell’integrazione dei nuovi strumenti tecnologici, per sfruttarli al meglio all’interno degli eventi. «Avere un professionista che abbia un occhio creativo e, insieme, tecnico sull’evento – sostiene Maria Guadalupe Lucasevich – è ormai necessario per lavorare bene. C’è molta confusione in questo momento perché tutto sembra alla portata di tutti, ma bisogna invece avere le competenze giuste per lavorare bene e rimanere sul mercato. Non si può più improvvisare, bisogna invece circondarsi di persone preparate per indirizzare i clienti nella giusta direzione». Prepararsi al futuro senza però mai perdere di vista il passato. «Ci sarà sicuramente – spiega convinto Verdesca – una continua evoluzione negli aspetti tecnologici e digitali anche se paradossalmente porteranno ancor più valore agli eventi “di vecchio stampo”, quelli che tocchi con mano, che torni a casa e li racconti, fin nei dettagli, e fai tuoi i contenuti trasmessi. Le persone amano gli eventi live. Le tecnologie non sono gli aspetti fondamentali negli eventi, perché cambieranno costantemente e si evolveranno, percorso che un’emozione vera e vissuta non avrà mai». I nuovi mezzi, dunque, si trasformano in possibilità originali e inedite che, se sfruttate correttamente, a seconda dei propri obiettivi, possono aggiungere valore agli eventi amplificandone il risultato.
MARIA GUADALUPE LUCASEVICH, responsabile di Cisalpina Mice: «Abbiamo provato a sfruttare la geolocalizzazione anche negli incentive: a Londra abbiamo organizzato una caccia al tesoro con gli iPad che dialogavano con una centrale in grado di individuare i partecipanti ovunque essi fossero e di inviare loro input, come quiz e prove, a seconda della loro posizione»
MATTEO PERSIA, executive producer di Luxottica: «Mi aspetto che nel giro di qualche anno gli eventi si facciano in cinquanta persone che si parleranno attraverso i propri device, senza rivolgersi la parola dal vivo, ma comunicando tramite whatsapp o twitter»
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Creativo sì! #coglioneNO Se “creatività” è la parola d’ordine del futuro, allora dovrebbe esprimere un valore (anche economico) non da poco. O almeno questa è la tesi dei creativi, che denunciano la mancanza di regole condivise per la determinazione di un compenso almeno equo ALICE DUTTO
Italia ci sono duemilioni di persone svolgono una professione “creatiIva”.ncheSono pubblicitari, autori, sceneggiatori, video maker, giornalisti, persone che operano sul web, ma anche offline, nel mondo della comunicazione, della
moda, dell’arte. E, sebbene non ci sia una definizione precisa per identificarli, rappresentano una parte importante del nostro paese. Secondo le stime di Unioncamere-Fondazione Symbola, in totale producono il 5,8 per cento del Pil italiano, più dell’industria dell’automotive e più di Umbria, Liguria e Abruzzo messe insieme. Eppure “non hanno una rappresentanza politica, mediatica e sindacale; non sono mai stati coinvolti nei processi consultivi e decisionali”, si legge sul manifesto di #rivoluzionecreativa (vedi box), la petizione lanciata quasi un anno fa da Alfredo Accatino, direttore creativo di Filmmaster Events, per chiedere il riconoscimento dell’importanza e del valore della creatività. Al momento sono quasi 18mila le firme raccolte su Change.org, sufficienti per essere presentate al governo, «ma molto poche rispetto al potenziale», sostiene Accatino. L’obiettivo ultimo è quello di ottenere un “riconoscimento della valenza strategica della creatività e ricerca tecnologica per il rilancio del Paese. Con l’impe-
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NICCOLÒ FALSETTI, STEFANO DE MARCO, ALESSANDRO GRESPAN, del Collettivo Zero: «Abbiamo bisogno di iniziative e di gente che faccia, perché la politica sembra un po’ disarmata. Quindi bisogna mettersi in gioco, anche con la prospettiva dei più gloriosi fallimenti. Cominciare ad agire ci aiuta senz’altro a svegliarci da un certo torpore che ci vede imbambolati, fissi ad aspettare che le risposte per i nostri problemi arrivino dall’alto».»
Ma c’è anche chi la pensa diversamente: «Ho trovato #coglioneNO un’idea interessante e divertente, ma anche limitata e parziale. Tanti creativi che conosco non ci si riconoscono», dice Matteo Persia, produttore esecutivo di Luxottica. «Bisogna anche rendersi conto che le cose sono cambiate rispetto a prima. Tutti rimpiangono e rinnegano il passato: gli Anni 80 sono stati sicuramente un bel periodo per chi si occupava di comunicazione, ma ora è tutto diverso e i budget si sono davvero ridotti di molto». Questo non vuol certo dire non pagare il lavoro che viene svolto: «Sono convinto – continua Persia – che sia giusto ricono-
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gno di governo e forze politiche a individuare iniziative a sostegno, riformulando diritto d’autore e tutela delle idee”, com’è scritto nel documento, che poi si articola in 20 punti dettagliati. «Penso che la mia proposta verrà spezzettata, ma che alla fine si andrà avanti», continua Accatino. Sulla stessa linea d’onda si posiziona anche la campagna del Collettivo Zero, composto da Niccolò Falsetti, Stefano De Marco e Alessandro Grespan: #coglioneNO. Un’iniziativa di sensibilizzazione che è diventata subito virale. Si tratta di tre video pubblicati su internet in cui un idraulico, un giardiniere e un antennista vanno a casa dei loro clienti, portano a termine il lavoro e poi, al momento del pagamento, si sentono dare le risposte più originali: «Per questo progetto non c’è budget», oppure: «Però ti do una grande occasione di visibilità», e ancora: «Comunque ti sto dando l’occasione di lavorare». «Insomma, tutto quello che si sentono ripetere molto spesso, a torto o a ragione, un paio di milioni di creativi», dicono i tre del Collettivo. «Oggi – si sfoga Accatino – soltanto l’idraulico ha il diritto di ricevere il pagamento: noi facciamo un lavoro che richiede una disponibilità di 24 ore al giorno, sette giorni la settimana, come fossimo dei medici del pronto soccorso, in cui a volte bisogna stare svegli giorno e notte, ma quasi ci vergogniamo di chiedere una remunerazione. Ormai tutti usano la logica che ti devono pagare il meno possibile e il più tardi possibile, in un Paese dove non ci sono tutele».
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ALFREDO ACCATINO, direttore creativo di Filmmaster Events: «Oggi soltanto l’idraulico ha il diritto di ricevere il pagamento: noi facciamo un lavoro che richiede una disponibilità di 24 ore al giorno, sette giorni la settimana, come fossimo dei medici del pronto soccorso, in cui a volte bisogna stare svegli giorno e notte, ma quasi ci vergogniamo di chiedere una remunerazione»
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MATTEO PERSIA, produttore esecutivo di Luxottica: «Ho trovato #coglioneNO un’idea interessante e divertente, ma anche limitata e parziale. Bisogna anche rendersi conto che le cose sono cambiate rispetto a prima. Tutti rimpiangono e rinnegano il passato: gli Anni 80 sono stati sicuramente un bel periodo per chi si occupava di comunicazione, ma ora è tutto diverso e i budget si sono davvero ridotti di molto»
scere compensi a tutti, anche se a volte è difficile quantificare o dare il giusto valore al tipo di lavoro che viene svolto. Tuttavia, talvolta è anche bene ridimensionare le proprie aspettative: è inutile pensare di fare Lost se non ci sono i soldi». Insomma, l’invito è quello a essere più realisti, perché la situazione delle aziende è comunque diversa rispetto a prima. «Bisogna anche imparare a mettersi nei panni degli altri. Sul tema delle gare, per esempio, è necessario ricordare che è vero che si tratta di un investimento per le agenzie che partecipano, ma lo è anche per l’azienda, che impiega tempo e risorse nella produzione del brief e nella valutazione dei lavori che arrivano». E poi c’è sempre da ricordare una cosa: «In fin dei conti, fare il creativo è anche una scelta che comporta delle conseguenze. Quando decidi di farlo sai quello che ti aspetta: passi da momenti di gloria a momenti di sconforto, come è nella natura di questo lavoro. Del resto, è una libera professione a tutti gli effetti». Forse si potrebbe prendere spunto da ciò che accade all’estero. «Negli Stati Uniti, ad esempio – conclude Matteo Persia –, i creativi sono molto più tutelati, hanno sindacati molto forti, che vengono ascoltati. È anche vero che hanno anche un certo peso economico: quando qualche anno fa c’è stato lo sciopero degli sceneggiatori, ci sono stati buchi
IL MANIFESTO DELL’EQUO COMPENSO Ecco le 20 misure correttive che secondo il manifesto di #rivoluzionecreativa possono essere applicate subito. TUTELA DEL LAVORO CREATIVO 1 - Creazione di forme contrattuali innovative che tengano conto della specificità delle professioni creative e della loro valenza strategica. 2 - Sostegno alle donne, tutela della maternità, contributi alle famiglie. 3 - Garanzia di tempi e modalità di pagamento per professionisti e free lance con accesso gratuito a un Collegio Arbitrale di Conciliazione, gestito dal Sistema Camerale, tenuto a esprimersi sulla base di un Codice Deontologico condiviso. 4 - Istituzione di un Fondo di Solidarietà, inserito nel contratto o contestuale alla prestazione d'opera, per aiutare professionisti in difficoltà e il reinserimento nel mondo del lavoro degli over 45. 5 - Collocamento obbligatorio per prestazione d'opera, consulenza, direzione creativa
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(modalità Enpals), con accesso a indennità di disoccupazione e riconoscimento dell’attività creativa nel diritto d’autore, con ritenute calcolate sul 75% del reddito, come già avviene per nella "cessione dei diritti". 6 - Riformulazione del quadro RL della Dich. dei Redditi e dei relativi studi di settore, con deduzione di attività culturali e di studio, con modifica dei coefficienti di calcolo previdenziali previsti dalla gestione separata Inps. 7 - Riforma della Legge n. 4 del 14/12/2013 “disposizioni in materia di professioni non organizzate” che ignora le specificità delle attività creative e la continua trasformazione delle professionalità. GIOVANI, FORMAZIONE E AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE 8 - Riformulazione dell’apprendistato, regolazione del sistema stage e incentivi per assunzioni. 9 - Istituzione di finanziamenti di Start Up e Prestito d'Onore per alta formazione o per l'acquisto di attrezzature tecnologiche funzionali a avviare professioni creative. 10 - Agevolazioni bancarie per mutui e fidi,
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AGENZIE PARTNER per milioni di dollari. Da noi è molto improbabile che succeda, perché probabilmente si creerebbero subito spaccature fra chi vuole scioperare e chi no. Anche il mondo dei professionisti, infatti, come molti altri in Italia, è molto diviso». «Il peggior nemico dei creativi sono i creativi stessi», interviene Alfredo Accatino. Non è un caso, infatti, che siano già state lanciate le prime critiche alla sua iniziativa, così come a quella del Collettivo Zero, proprio dal mondo di quelli che si vorrebbero tutelare. La fiducia però non manca: «Sono convinto che la cosa funzionerà e che le cose cambieranno davvero. Se è caduto l’impero Romano, possiamo anche vincere questa rivoluzione», dice Accatino. «Abbiamo bisogno di iniziative e di gente che faccia – rincara la dose il Collettivo Zero –, perché la politica sembra un po’ disarmata. Quindi bisogna mettersi in gioco, anche con la prospettiva dei più gloriosi fallimenti. Cominciare ad agire ci aiuta senz’altro a svegliarci da un certo torpore che ci vede imbambolati, fissi ad aspettare che le risposte per i nostri problemi arrivino dall’alto». Quello che si può fare è continuare a parlarne, perché «più ne parli, più affronti il problema. Solo dieci anni fa il GayPride sembrava una cosa da alieni, ora invece è tutto cambiato», chiude Alfredo Accatino. Anche perché è una lotta nell’interesse di tutti.
con Iva ridotta per acquisto di attrezzature tecnologiche. 11 - Sostegno economico per il consumo di beni e attività culturali, soggiorni di studio e aggiornamento professionale (con i fondi previsti dalla legge 388/2000). SOSTEGNO ALLE IMPRESE DELLA CREATIVITÀ 12 - Riduzioni fiscali e incentivi per start up. Incentivi per under 30, factory, realtà collettive. Regolazione del Sistema Gare, rimborsi di partecipazione e riconoscimento della voce "creatività" nei formulari. Obbligo per le PA di inserire nelle giurie, professionisti operativi nelle aree in oggetto. 13 – Detrazione per ricerca e sperimentazione. E incentivi per stage, apprendistato e assunzioni nell'area creativa. 14 - Ammortizzatori sociali anche per aziende prive dei minimali per accedere a cassa integrazione o mobilità. 15 - Agevolazione fiscale per "cessione del diritto d'autore" per chi svolge attività creativa. TUTELA DEL DIRITTO D'AUTORE 16 - Allargamento del Diritto d'Autore a nuove
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categorie, forme espressive e tecnologie. Per ridurre disparità di trattamento che non tengono conto dei continui cambiamenti tecnologici e sociali. 17 - Adeguamento legislativo e di indirizzo del concetto di "idea software" e "brevetto astratto": concetti oggi privi di rilevanza e tutela giuridica. 18 - Nuove modalità di deposito/data certa, per permettere a chiunque di accedere a sistemi di deposito/registrazione. Liberi di applicare il diritto d’autore su una propria idea o realizzazione, o di poterla offrire in modalità free-software, mantenendone la “paternità”. 19 - Riformulazione e codifica del Diritto d'Autore per creatività commerciali (comunicazione, eventi, spettacolo, web, editoria) alla luce della sentenza Bertotti contro Fiat (n.3508 del 2011 Trib.Torino), che ha riconosciuto la proprietà intellettuale della comunicazione pubblicitaria. 20 - Riforma/sostituzione della Siae con un nuovo soggetto di tutela. O possibilità, come avviene in altre nazioni, di attivare più organismi di gestione, riscossione e promozione delle attività creative.
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La meeting industry verso nuove frontiere Si è parlato di innovazione nell’intensa giornata di formazione che CWT Meetings & Events ha dedicato agli event manager e agli organizzatori di eventi aziendali A CURA DELLA REDAZIONE COMMERCIALE
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o scenario economico, sociale, tecnologico, e, in particolare, della «L comunicazione non solo è in continuo
vi strategici». Protagonisti dell’evento sono stati un selezionato gruppo di clienti di C WT , tra event manager e organizzatori di eventi aziendali, insieme ad alcuni account CWT e ai rappresentanti dei partner del workshop – Nhow, Italo Ntv, Singapore Tourism Board e Singapore Airlines – che sono stati particolarmente coinvolti.
cambiamento ma sta vivendo delle vere rivoluzioni. Le aziende non possono pensare, quindi, di ripetere gli schemi del passato né nel modo di fare business né in quello di comunicare». È partito da queste riflessioni Antonio Calegari, amministratore delegato di CWT Italia, all’apertura dei lavori del workshop dal titolo “Lasting Innovation. Approcci, strategie e strumenti per fare la differenza”, che si è tenuto di recente a Milano. Un’intensa giornata formativa che CWT Meetings & Events ha voluto dedicare alle nuove frontiere dell’innovazione perché, come ha sottolineato Calegari: «L’innovazione è nel Dna di CWT e rimane uno dei nostri principali obietti-
DALLA TEORIA ALLA PRATICA Il workshop ha avuto, infatti, un taglio concettuale – con la presentazione di importanti contributi teorici e di novità assolute nel mercato italiano – ma anche decisamente interattivo, con l’elaborazione di riflessioni comuni ed esercitazioni pratiche per testare in prima persona alcune possibili innovazioni. Ne è un esempio l’intervento del guru internazionale di meeting design e fondatore di ©Tnoc The New Objective Collective Ruud Janssen, che ha condotto i partecipanti alla scoperta di mappe mentali e modelli di lavoro recentemente messi a punto a livello
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internazionale, e non ancora presentati in Italia, utili per ideare e progettare gli eventi in modo che rispondano meglio agli obiettivi e generino i risultati desiderati. In un laboratorio interattivo i partecipanti, divisi in gruppi, hanno simulato l’analisi di un briefing e lo sviluppo del progetto per un grande evento attraverso l’Event Model Canvas presentato da Ruud Janssen, confrontandosi poi sugli esiti dei vari gruppi di lavoro e sull’effettiva realizzazione da parte dell’azienda. PROIETTARSI NEL FUTURO Non sono mancati naturalmente i momenti di approfondimento con importanti contributi teorici. Il formatore Manfredi Pedone di Plan Be ha esaminato con i partecipanti i meccanismi psicologici che frenano la propensione all’innovazione e ci tengono legati alle comfort zone rappresentate dalle routine già sperimentate. Occorre invece saper guardare ai problemi e alle opportunità in modo nuovo, aprendosi a nuovi modi di interpretare anche concetti consueti, così da poter trovare le possibili vie per l’innovazione. Stefania Conti-Vecchi, fondatore e Ceo di Eventagist, ha invece tenuto un approfondimento e un’esercitazione sulle nuove tecnologie per gli eventi nell’era di blog, social, web e app mobile, presentando alcuni strumenti utili per coinvolgere i partecipanti di un evento in modo innovativo – con consigli pratici per gli organizzatori – e fornendo indicazioni su come delineare strategie di comunicazione integrate alla luce di tutte le possibilità offerte dalla tecnologia.
IL CORAGGIO DI CAMBIARE Dal workshop è dunque emerso che assumere l’innovazione come paradigma di lavoro è un imperativo necessario anche nell’organizzazione degli eventi – che rappresentano più che mai una leva importante del mix di comunicazione – così da poter individuare sempre nuovi metodi e strumenti che permettano di essere più efficaci, flessibili e performanti. Gli obiettivi aziendali sono sempre più sfidanti e ambiziosi nel contesto globale di oggi e nessuno si può permettere di “vivere di rendita”. Occorre però avere il coraggio di cambiare e di sperimentare, abbandonando le rassicuranti consuetudini.
Alcuni momenti del workshop Lasting Innovation, organizzato da CWT. In alto a sinistra, nella pagina accanto, l’intervento di Antonio Calegari, amministratore delegato di CWT Italia
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Con Cisalpina Sharing il green è a portata di click Cisapina Tours collabora al primo grande evento sul green procurement: un congresso sostenibile nelle parole e nei fatti, grazie alla nuova piattaforma per il car pooling A CURA DELLA REDAZIONE COMMERCIALE
al 18 al 20 settembre al Lingotto di Torino va in scena il primo CongresD so Nazionale del Green Procurement e della Mobilità Sostenibile, un appuntamento importante per tanti professionisti impegnati a vario titolo nella ricerca di nuove soluzioni e nuovi paradigmi per l’acquisto di beni e servizi in un’ottica di sostenibilità, una bussola ormai imprescindibile per i decision maker. Tanti i temi al centro del congresso, che vede la partecipazione di docenti universitari ed esperti relatori sui temi della sostenibilità, con un ricco programma dedicato alle buone pratiche per la mobilità green e per il controllo delle emissioni nelle trasferte aziendali, tenendo conto delle specificità di ogni veicolo (auto, treno o aereo) e dei possibili modi per migliorarne l’integrazione e l’utilizzo: una riflessione che riguarda da vicino l’intera industria dei meeting e dei viaggi d’affari. È fondamentale che un evento di questo tipo sia pienamente in linea con il messaggio che vuole trasmettere, soprattutto per ciò che riguarda la sua attuazione logistica: l’attenzione alla sostenibilità
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deve essere esemplare. Ai fini del successo della manifestazione risulta decisivo l’apporto dato da Cisalpina Tours, che con la sua divisione Green collabora con la manifestazione in qualità di co-organizzatore e di partner tecnico. La travel management company gestisce infatti la mobilità dei partecipanti al convegno, un aspetto che – dato il tema dell’evento – non è affatto secondario. Per far sì che la partecipazione al congresso sia essa stessa una buona pratica e uno stimolo allo sviluppo di soluzioni per la mobilità innovativa, la Tmc ha messo a disposizione dei partecipanti il suo tool per il car pooling aziendale, Cisalpina Sharing: una piattaforma web semplice e intuitiva, una sorta di social network a circuito chiuso attraverso cui i dipendenti di una stessa azienda o i partecipanti a un medesimo evento possono condividere l’auto – privata, aziendale, a noleggio, taxi – per ottimizzare i loro percorsi sulla base delle tratte in comune. Si tratta di uno strumento modulare che, nella versione Share & Fleet, può essere usato anche per la gestione del parco macchine aziendale o in funzione di uno specifico evento, con considerevoli saving in termini di rimborsi chilometrici, pedaggi, parcheggi ed emissioni inquinanti. Il sistema consente una rendicontazione immediata degli itinerari, dei
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CORSO DI FORMAZIONE NELL’ARCO DI TRE MESI A MILANO. DIPENDENTI (CIRCA 250) CONFLUITI DA SEDI DISTACCATE CON AUTO PRIVATE RIMBORSATE DALL’AZIENDA TRATTE Roma - Milano Torino – Milano Bologna – Milano Venezia – Milano TOTALE
KM SENZA CAR POOLING
KM CON CAR POOLING
KM RISPARMIATI
75 viaggi (25x3 pax), km 137x75 = 10.275
25 viaggi da 3 pax, km 137x25 = 3.425
40 viaggi (20x2 pax), km 273x40 = 10.920
20 viaggi da 2 pax, km 273x20 = 5.460
80 viaggi (20x4 pax), km 594x80 = 47.520
80 viaggi (20x4 pax), km 237x80 = 18.960
87.675 km
CO2
RISPARMIATA
20 viaggi da 4 pax, km 594x20 = 11.880
35.640 km
5773,68 kg
6.580 km
1109,70 kg
20 viaggi da 4 pax, km 237x20 = 4.740
14.220 km
2303,64 kg
5.460 km
884,52 kg
25.505 km condivisi
62.170 km
10.071,54 kg
fonte: Cisalpina Tours
chilometri previsti e di quelli risparmiati grazie alla condivisione della vettura, ed è stato implementato per la prima volta nel settore del business travel da Cisalpina Tours per incentivare lo sviluppo della mobilità sostenibile nelle aziende, e per migliorare la pianificazione complessiva semplificando il lavoro di chi all’interno delle organizzazioni si occupa di monitorare gli spostamenti. Viviamo in un’era di social network: la comunicazione da pari a pari e il concetto di condivisione sono entrati nella pratica quotidiana di molti. Grazie a tool come Cisalpina Sharing, questi stessi principi vengono ora applicati all’organizzazione degli spostamenti e affidati alla collaborazione tra colleghi: con pochi click è possibile scoprire chi è in procinto di fare il percorso insieme a noi, e condividere l’auto privata o il taxi, magari solo per un tratto, che avrà però una grande ricaduta positiva per l’azienda e per l’ambiente. Il valore aggiunto in termini di risparmio ed efficienza è evidente nel momento in cui si considera un possibile caso concreto di applicazione del car pooling, come potrebbe essere un corso di formazione con sede a Milano, con circa 250 dipendenti provenienti da diverse filiali in altre città che si recano a destinazione con la propria vettura privata a più riprese nell’arco di tre mesi. Riducendo il numero di auto e di viaggi complessivi, il risparmio di chilometri è pari al settanta per cento, con ovvi benefici sia ambientali sia economici (vedi tabella in alto). Parlando di green procurement, un servizio come quello offerto da Cisalpina Tours è evidentemente in linea con le esigenze di risparmio e sostenibilità che accomunano la maggior parte delle imprese, che sono sempre più attente a
entrambi questi aspetti nelle loro travel policy. Inoltre, la condivisione del viaggio di lavoro tra colleghi può essere un’esperienza sociale piacevole, in grado di incidere sulla soddisfazione complessiva dei partecipanti e sui rapporti sul posto di lavoro: un aspetto che certo non è da sottovalutare. indirizzi a fine rivista
IL CONGRESSO SU WEB
Maggiori informazioni sul primo Congresso Nazionale del Green Procurement e della Mobilità Sostenibile, in programma dal 18 al 20 Settembre al Lingotto Fiere di Torino, sul sito di Cisalpina Tours: www.cisalpinatours.it
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Dalla logistica alle emozioni Dai grandi eventi agli incontri esclusivi, la divisione Meetings, Groups & Events di Hrg opera tailor made ma con il vantaggio di una realtà internazionale A CURA DELLA REDAZIONE COMMERCIALE
ottimizzazione delle spese anche in un’ottica di gestione degli eventi L’ corporate è uno degli obiettivi delle aziende che – ancora oggi – sono costrette a focalizzare l’attenzione sul contenimento dei budget anche per quanto riguarda la comunicazione per eventi, nel tentativo non soltanto di gestire i costi ma anche di contribuire a una redditività organizzativa. Una tendenza, questa, che rende anco-
ra più necessaria la scelta di un partner di fiducia per quanto riguarda l’organizzazione di meeting e congressi. Questo si rende ancora più indispensabile quando si ha a che fare con grandi eventi come possono essere le convention aziendali di caratura internazionale. È soprattutto in questi casi, infatti, che una società con contatti in tutto il mondo e presente a livello internazionale potrà fare la differenza trovandosi nella condizione ideale per ridurre significativamente i costi organizzativi dei diversi eventi. Da questo punto di vista Hrg è una soluzione perfetta per le aziende che cercano un partner per la gestione di eventi, fiere e convention, grazie alla divisione dedicata Hrg Meetings, Groups & Events (MG&E) che con il suo team è in grado di garantire servizi creativi, comunicazione e logistica per tutti i tipi di meeting ed eventi, dalle conferenze ai seminari, dagli eventi di public relation ai viaggi incentive e ai lanci di prodotto. DALLE GRANDI CONVENTION AI VIAGGI VIP Un grande evento comporta spesso il trasporto di delegati che arrivano da tutta Italia e da diverse parti del mondo. In questi casi la gestione della logistica non può essere sottovalutata da parte
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degli organizzatori. E se organizzare l’arrivo dei delegati contemporaneamente non è cosa da poco, è una realtà come Hrg a poter fare la differenza grazie alla sua dimensione internazionale che può contare su innumerevoli contatti anche all’estero. «Grazie ai preziosi contatti che Hrg ha nel mondo – specifica Claudio Miglio, amministratore delegato di Hrg Italia – siamo in grado di soddisfare facilmente l’esigenza di muovere gruppi numerosi di persone. Questo si traduce anche in tariffe preferenziali e negoziate sia per il trasporto aereo sia per le sistemazioni alberghiere per eventi e congressi in tutto il mondo». Le soluzioni proposte da Hrg sono in grado di gestire dal punto di vista logistico tutti i tipi di eventi. «Ci concentriamo su ciò di cui ha bisogno il cliente per trovare la soluzione ideale capace di soddisfare ogni singola necessità. Ogni evento che organizziamo per i nostri clienti è un progetto completamente nuovo, che riceve tutta l’attenzione richiesta. Il nostro obiettivo finale è infatti quello di garantire che il risultato ottenuto superi le aspettative del cliente» conclude Miglio. LA CONVENTION È ONLINE Il vantaggio di poter coordinare i diversi aspetti di un evento con un’unica soluzione sono evidenti. Per questo la divisione MG&E si è dotata di una soluzione online in grado di gestire conferenze, seminari, congressi, lanci di prodotto, programmi incentive e così via. Hrg Registerforevent permette di risparmiare tempo prezioso per quanto riguarda la gestione delle varie fasi, dall’invito alla registrazione fino al followup e allo stesso tempo garantisce al cliente la tecnologia più all’avanguardia a cui affidarsi con la massima garanzia di affidabilità e sicurezza. Il project manager avrà, infatti, il controllo completo dell’organizzazione dell’evento, ma la soluzione online potrà
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IL FATTURATO IN CIFRE Hrg ha chiuso l’ultimo anno finanziario con un utile netto di 35.8 milioni di sterline, il tre per cento in più rispetto al 2013, con ricavi pari a 340,8 milioni di sterline, confermandosi come uno dei gruppi più solidi nel settore dei
viaggi d’affari. A fronte di questa performance positiva, il Cda di Hrg ha deciso di distribuire nel 2014 agli azionisti un dividendo di 2,21p (sull’esercizio 2013), pari a un incremento del cinque per cento sull’anno precedente.
essere utilizzata anche per il follow up al termine dell’evento. I vantaggi sono molto evidenti: risparmio di tempo prezioso, offerta di tecnologia avanzata, possibilità di utilizzare il tool in più lingue, personalizzazione del sito anche nel layout. indirizzi a fine rivista
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Il mondo corporate ai Magazzini del Cotone Sono stati sei mesi di grande attività per il Centro Congressi del Porto Antico che ha già ospitato importanti eventi aziendali e si prepara a un autunno movimentato A CURA DELLA REDAZIONE COMMERCIALE
stato un primo semestre ricco di convention ai Magazzini del Cotone. È Nel mese di aprile ha tagliato il nastro il roadshow di un’importante azienda nazionale iniziato proprio da Genova; poi è stata la volta della Banca Carige con la sua assemblea dei soci. Quasi in contemporanea il prestigioso Festival del Franciacorta, al suo battesimo proprio presso i Magazzini del Cotone, con altissimi indici di gradimento. È seguita a ruota, a inizio maggio, la Fiat, un graditissimo ritorno a Genova, con la presentazione del suo New Ducato sul palco dell’auditorium: tra giochi di luce, colonna sonora incalzante e reveal finale ha sorpreso la platea dei dealer convenuti da tutta Italia. Il vasto piazzale della Testata del Molo, con vista sulla Lanterna e in una piacevole giornata di sole, ha accolto gli ospiti in visita all’esposizione dei New Ducato allestiti nelle svariate versioni. Nel corso di giugno si sono succedute convention del settore telefonico e finanziario, e a chiusura del primo semestre il secondo appuntamento annuale fisso: l’Assemblea Generale della Coop
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Liguria. C’è già grande attesa, intanto, per un altro importante evento internazionale che prenderà forma nei Moduli espositivi proprio questo autunno. Il Centro Congressi del Porto Antico si conferma dunque come location apprezzata per gli eventi aziendali, forte della sua collocazione in un contesto scenografico e in una città che unisce mare, arte e tradizione, di sale e spazi suggestivi e funzionali e di uno staff dall’esperienza consolidata. Il centro congressi ha inoltre recentemente ridisegnato la sua presentazione online, con un sito completamente nuovo, responsive e fruibile da tutti i dispositivi: sarà sicuramente uno strumento utile per gli organizzatori, con informazioni, notizie, eventi e approfondimenti. In homepage, un’area in continuo aggiornamento sulla programmazione del centro congressi, le proposte culturali della città e le informazioni a supporto degli organizzatori e dei congressisti. Inoltre, un magazine, con approfondimenti sugli eventi e sulle offerte cittadine per il post congress, ma anche notizie curiose e divertenti. Sotto la voce “Genova”, il dettaglio delle proposte delle strutture ricettive, ludiche e culturali dell’area, attraverso il link al sito gemello del Porto Antico e un compendio d’informazioni turistiche sulla città e le Riviere. indirizzi a fine rivista
www.centrocongressigenova.it
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Un service di professionalità Dopo quasi dieci anni e numerose occasioni nelle quali ha messo in luce creatività e professionalità, SDC Service è una realtà di successo nell’organizzazione di eventi A CURA DELLA REDAZIONE COMMERCIALE
razie a una crescita continua, attestatasi sui novanta eventi di media G all’anno e nonostante una serie di problematiche incontrate durante il percorso, oggi SDC Service rappresenta una delle prime realtà di team building, vintage tour e direzione artistica per eventi dedicati a clientela straniera in Italia. Visti i tempi, in molti si chiederanno la chiave di questo successo. Abbiamo girato la domanda a Silvio Cossi, socio fondatore e direttore marketing di SDC Service: «La risposta è semplicissima e può essere sintetizzata in due scelte ben
precise. La prima prende il nome di “policy aziendale” corretta e coerente. Mi spiego meglio, per politica aziendale non contrattiamo mai con i clienti finali stranieri ma ci arriviamo solo tramite agenzie italiane. All’inizio, nel settore, in pochi hanno compreso questa strategia, ma oggi questo approccio ha consentito la fidelizzazione con più di cento tra le migliori agenzie di eventi, Dmc e incentive house italiane. In questo modo saremo sempre degli interlocutori e mai dei competitor. La seconda scelta è quella di non accontentarsi mai, di accettare nuove sfide e soprattutto di stupire sempre i nostri clienti attraverso la realizzazione di nuovi format, come l'ultima idea, realizzare una caccia al tesoro con iPad adattabile per piccoli e grandi gruppi di persone e nelle principali città italiane. Non si tratta di una semplice caccia al tesoro, ma l’inizio di un viaggio, il fascino della storia, duemila anni di arte e racconti che si intrecciano per far rivivere con la sfida del gioco, il corso del tempo e la sua umanità. L’applicazione è impreziosita dalle ultime tecnologie di rilevamento della posizione, che accompagnano l’avvincente sessione di gioco con missioni, prove e curiosità. Un’attività originale che, grazie all’estrema naturalezza nella gestione del gioco, consente ai partecipanti di vivere un’esperienza semplice ma unica». Un format nuovo di zecca che verrà presentato a novembre a Firenze durante la prossima Btc. indirizzi a fine rivista
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Villa Aminta, benessere a cinque stelle Il resort di Stresa offre interessanti proposte meeting e promuove il nuovo ristorante, dove alle delizie culinarie sane si abbinano trattamenti wellness su misura A CURA DELLA REDAZIONE COMMERCIALE
on a caso Villa e Palazzo Aminta Hotel Beauty e Spa è annoverato tra i N The Leading Hotels of the World: il raffinato resort a cinque stelle gode di una vista mozzafiato sul Lago Maggiore e sulle isole Borromeo, è dotato dei comfort più esclusivi, di una sala meeting modernamente attrezzata per 120 persone e di un nuovo ristorante nel quale si può abbinare la degustazione delle specialità culinarie a uno dei trattamenti proposti dalla spa, annoverata tra le cento migliori dal Touring Club. PRANZO CON COCCOLE Solo queste poche righe basterebbero a giustificare la fama della struttura e a decretarla come location esclusiva per congressi e incentive: in particolare, oltre alle tariffe preferenziali per la clientela meeting e le iniziative congressuali del resort, la struttura dà la possibilità, tra novembre e marzo, di avere a disposizione l’intera villa per un evento se si riservano
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un minimo di venti camere. La sala meeting Borromeo regala una vista parziale su lago e sulle isole, da un lato, mentre è affacciata su un giardino dall’altro; è finemente arredata e decorata con preziosi stucchi e arredi, ed è equipaggiata con impianto audio integrato a soffitto, schermo a scomparsa e nuovissimo podio per conferenze. Altra novità che conferisce ancora maggiore fascino al resort di Stresa, il nuovo Calamondino Wellness Restaurant: qui, in assoluto relax, anche in accappatoio, si può accostare l’esperienza culinaria a base di piatti all’insegna della salute a uno dei trattamenti o servizi proposti da Palazzo Aminta Beauty & Spa; oppure ci si può rilassare nella Grotta Camelia, o ancora a bordo piscina, creando così il proprio personale percorso benessere. Il ristorante è aperto tutti i giorni per i clienti dell’hotel ma anche per gli esterni che possono così sperimentare la creatività culinaria dello chef Giuseppe Vigna che ha ideato un nuovo concetto di dieta salutistica e propone un ricco buffet con materie prime fresche di prima qualità, cruditè, frullati di frutta e qualche piccolo peccato di gola, il tutto preparato in “live cooking”. indirizzi a fine rivista
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Re(l)azione a catena
I grandi marchi dell’hôtellerie offrono riconoscibilità e standard elevati, ma il nodo da sciogliere resta quello del rapporto one-to-one con il cliente. Il quale oggi non si accontenta più di un semplice fornitore, ma pretende le risposte veloci e affermative di un partner MATTEO ROCCA
osa c’è in un nome?” fa dire Shakespeare a Giulietta, nella famosa “C scena della finestra. “Quella che chiamiamo rosa anche con un altro nome conserva sempre il suo profumo”. È vero o no? Da un punto di vista materiale lo è senz’altro: se scegliessimo di chiamare la rosa gardenia le caratteristiche di ciò che conosciamo come rosa non muterebbero, ed essa manterrebbe il suo profumo, i suo colori, le sue spine esattamente come prima. Ma è davvero tutto qui? Perché a ben vedere il nome non è qualcosa di cui ci si possa sbarazzare così facilmente. Oltre alla rosa-fiore, più eterea ma ugualmente concreta e definita, esiste anche l’immagine della rosa: quella che le deriva dal fatto di essere stata associata per secoli a determinati sentimenti,
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emozioni e stati d’animo (amore, passione, gelosia…), dall’essere stata impiegata come simbolo di bellezza in tutta la cultura occidentale (per cui anche noi diciamo “non c’è rosa senza spine”), dal fatto cioè di evocare automaticamente tutta una serie di valenze, positive e negative, che concorrono tutte insieme a darci la percezione di quella che si chiama, appunto, rosa (e non gardenia). Che la questione non fosse così semplice, del resto, anche Giulietta era destinata a scoprirlo nel seguito della storia… Senza voler fare un compendio di filosofia, va detto che la questione del rapporto tra le cose, i loro nomi e la loro immagine ideale è stata ampiamente dibattuta, e dalla disputa sul nominalismo dell’XI secolo è giunta intatta fino a noi, solo che oggi ha un nome diverso: marketing. Il nome di un brand, la sua reputazione, le immagini che ci evoca prescindono in buona parte dalle caratteristiche dei prodotti che a quel brand fanno capo, e anzi determinano il nostro atteggiamento nei loro confronti. E viceversa, se la qualità del prodotto non è all’altezza della marca, ce ne allontaniamo e andiamo a
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gonomia delle poltrone delle sale riunioni, il livello del rinfresco e la facilità di parcheggio rimangono tali a prescindere dal nome del nostro albergo, ma non c’è dubbio che il brand e il suo posizionamento incideranno molto sulle nostre aspettative.
comprare dalla concorrenza. Esiste uno scarto tra la dimensione materiale e quella mentale, anche se tutte e due concorrono a influenzarci: la comunicazione d’impresa lavora precisamente in questo intervallo. “Che cosa c’è in un brand?”, scriverebbe oggi Shakespeare sul suo blog, se facesse il direttore marketing. “Quello che chiamiamo hotel anche con un altro nome conserva sempre il suo splendore… ma non vi azzardate a storpiare il nostro logo!”. La qualità del servizio, l’er-
CATENA CHE VAI… Gli hotel di catena fanno evidentemente un grande lavoro sul brand, che è quasi un’estensione del loro prodotto, un asset prezioso tanto quanto la spa all’avanguardia e il ristorante pluripremiato (se non più) perché è parte integrante del valore complessivo percepito da chi sceglie di acquistare un’esperienza di soggiorno proprio lì, per sé o per i propri clienti. I grandi gruppi internazionali controllano poi parecchi sotto-brand, che qualificano particolari categorie di prodotto rivolte a specifici cluster, in cui a loro volta confluiscono realtà differenziate: hotel di proprietà, franchising, joint venture, affiliazioni di altro tipo. Questa complessa architettura dei brand il più delle volte rimane completamente sconosciuta al cliente finale: pochi, al di fuori degli addetti ai lavori, sanno che Sheraton è un brand del gruppo Starwood, o che Waldorf Astoria e Hilton Hotels sono entrambi marchi che stanno sotto l’egida di Hilton Worldwide. Tuttavia, chiunque saprà dirvi che tipo di esperienza si attende nel momento in cui lo invitate a trascorrere una serata allo Sheraton, perché a quel marchio associa determinati elementi, standard e caratteristiche complessive. Il brand fa quindi da sigillo di garanzia rispetto a tutta una serie di variabili: se la catena progetta un suo nuovo hotel posizionandolo in uno dei suoi contenitori di pregio – ad esempio un Gran Melià –, o se una struttura indipendente decide di migliorare il suo giro d’affari e la sua immagine associandosi a una catena riconosciuta internazionalmente – come potrebbe essere Best Western –, il brand permette di stabilire quasi a priori la qualità dell’esperienza. Poi c’è naturalmente il fattore umano, il lato soggettivo che deve dimostrarsi all’altezza delle premesse e dell’immagine che la catena comunica ai suoi stakeholder. Nel processo decisionale dei buyer, però, che posto occupa e che peso specifico ha il marchio dell’hotel? Luca Corsi, communication & events manager di Vorwerk Folletto ci ha spiegato che nella sua esperienza diretta il primo driver di scelta rimane quello logistico: «Nella maggior parte dei casi ci interfacciamo direttamente con la singola struttura, sia essa di catena o meno. Questo avviene soprattutto per gli eventi che organizziamo in Italia, quando non sono coinvolte agenzie e preferiamo relazionarci noi
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LUCA CORSI, communication & events manager di Vorwerk Folletto: «Per gli eventi che si svolgono in Italia, quando non sono coinvolte agenzie, preferiamo relazionarci noi con la location, mentre per l’estero in genere ci affidiamo sempre a incentive house e Dmc. Comunque sia selezioniamo la struttura caso per caso, dando peso più alle caratteristiche del singolo hotel che al suo brand»
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GIANNI DAVI, responsabile eventi e convention di UniCredit Business Solutions: «L’immagine della struttura è importante e rilevante indipendentemente dalla sua appartenenza a un determinato circuito. Se poi appartiene a un circuito caratterizzato da segni e altre caratteristiche ben individuabili (come cortesia, profumo, disponibilità, eccetera), ben venga»
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con la location, mentre per l’estero in genere ci affidiamo sempre a incentive house e Dmc. Selezioniamo la struttura caso per caso, dando peso più alle caratteristiche del singolo hotel che al suo brand; e d’altra parte il fatto di appartenere a una catena è certamente di per sé garanzia del fatto che gli standard di servizio saranno di un certo tipo, e questo è molto apprezzabile. Ricerchiamo sempre un livello qualitativo dalle quattro stelle in su, ed è ovvio che questa qualità debba poi essere declinata in tutti i vari aspetti, dal food & beverage alle caratteristiche delle sale meeting». Per i buyer il primo nodo da sciogliere è legato all’opportunità e all’adeguatezza della location; il brand alberghiero entra in gioco secondariamente e in modo quasi implicito, come certificazione del fatto che la qualità complessiva sarà presente “a cascata” nei diversi livelli di servizio. La partita si gioca più spesso sul terreno del confronto tra professionisti: l’esito dipende sempre dalla capacità di ascoltarsi reciprocamente e far funzionare le cose. «Nel Mice l’aspetto relazionale è l’essenziale, e quello che per noi buyer risulta più apprezzabile è l’elasticità, là dove questa manca possono insorgere non poche difficoltà, e questo purtroppo può accadere, soprattutto negli ultimi tempi», commenta Corsi, che mette in guardia rispetto a una criticità generale degli hotel, siano essi di catena o meno, diventata un po’ più frequente in anni recenti: «A volte riscontriamo una mancanza di coordinamento interno nelle strutture, come se ognuno andasse per i fatti suoi: il parcheggio è dato in appalto a un’altra società, la cucina allo star chef di turno, la direzione compare solo al
momento della firma del contratto per rivestire un ruolo simbolico e politico, più che di coordinamento reale… sono situazioni che purtroppo ogni tanto si verificano perché alcuni hotel sono molto più a compartimenti stagni rispetto al passato, e questo complica il dialogo, anche se nessuno ovviamente ti verrà mai a dire di non essere flessibile rispetto al cliente». Come a dire: serve a poco sfoggiare una grandiosa immagine – come appunto nel caso dello chef di gran nome che fa da richiamo, specie in questi tempi in cui la cucina è diventata glamour per via della ben nota pletora di format televisivi – se poi le varie parti di questo complesso organismo che è l’hotel non si parlano tra loro. SONO LE PERSONE CHE FANNO L’AZIENDA Al di là dei valori intangibili comunicati dal brand, per i planner la differenza tra catena e hotel individuale è spesso relativa, come conferma Gianni Davi, responsabile eventi e convention di UniCredit Business Solutions: «L’immagine della struttura è importante e rilevante indipendentemente dalla sua appartenenza a un determinato circuito. Se poi appartiene a un circuito caratterizzato da segni e altre caratteristiche ben individuabili (come cortesia, profumo, disponibilità, eccetera), ben venga». Una volta di più, è evidente che per i buyer quello che fa la differenza è il fattore umano, e se le catene in quanto grandi gruppi possono generalmente contare su un personale selezionato e di buon livello, è pur vero che i classici “grand hotel” con una lunga tradizione non hanno nulla da invidiare alle compagini multinazionali. «Dal mio punto di vista – continua Davi – i vantaggi sono pressoché identici tra catena e singolo hotel, soprattutto se il singolo appartiene a famiglie storiche. Credo che la linea di separazione sia sempre più sottile, ho ovunque notato velocità di risposta a qualsiasi tipo di domanda, massima collaborazione nella definizione delle tariffe, disponibilità ad andare incontro alle esigenze del cliente; sicuramente la differenza la rilevi al momento dell’incontro, come sempre sono le persone che fanno l’azienda e che fanno la differenza: quindi cortesia, sorriso, modi garbati, mai dire ”non so”…». Piccole cose, dettagli,
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sorrisi, sfumature, un variegato set di strumenti di marketing “below the line” e anzi davvero a costo zero, che però hanno la certezza di raggiungere il bersaglio. Dalle parole di Gianni Davi emerge poi come talvolta i grandi gruppi alberghieri, per motivi di policy, rischino di apparire un po’ troppo ingessati e meno propensi a concedere dilazioni sui pagamenti, sia come acconto sia a saldo: «Ho notato che in quest’ultimo periodo le grandi catene hanno l’esigenza di avere “la conferma confermata” dall’acconto, ampia offerta di servizi, pagamenti anticipati; i singoli alberghi “la sola conferma”, ampia offerta di servizi, pagamenti sotto data o subito dopo». A parità di reputazione, di stelle, di servizi e di charme, la flessibilità rimane la risorsa più apprezzata dai buyer. I grandi gruppi alberghieri devono raccogliere la sfida e lavorare per instaurare un rapporto di familiarità che aggiunga valore alla relazione commerciale. OBIETTIVO: FIDELIZZARE Cediamo ora la parola proprio alle catene, per verificare quali sono e come funzionano, dal loro punto di vista, gli strumenti relazionali rivolti al Mice. Daniela Baldelli, direttore commerciale Italia Meliá Hotels International, conferma l’importanza di sapersi posizionare tra i brand di riferimento nella “short list” dei professionisti del mondo congressuale: «In un mercato in cui la competizione è sempre più serrata, è fondamentale stabilire accordi quadro e avere loyalty programs. Sapere di essere la top destination hotel chain di un Pco ci dà la certezza di essere per i nostri partner il loro primo punto di riferimento in tutto il mondo». Per ottenere e consolidare questo risultato il lavoro sull’aspetto relazio-
nale è costante: la reputazione del brand non si costruisce da sola, ma è il frutto di una pianificazione che punta a coinvolgere quanto più possibile le “persone” con una serie di iniziative ad hoc. «Il rapporto continuo della catena Meliá non solo con i decision makers delle aziende e delle associazioni, delle agenzie e dei Dmc, ma anche con tutti i colleghi degli uffici operativi sul campo, è il nostro punto di forza. Trasversalità a tutto tondo. Sinergia e collaborazione costante sono alla base del successo. Le persone prima di tutto, sono i contenuti delle nostre belle scatole a fare la differenza. Una serie di attività come lunch presentations, fam trip e sales calls ci consentono di consolidare i rapporti interpersonali che ovviamente contribuiscono fortemente ai risultati economici». C’è una precisa consapevolezza dell’importanza delle relazioni interpersonali, che va a sommarsi all’altro fondamentale vantaggio che le catene offrono ai loro clienti, ovvero la diffusione capillare in tutti i centri più strategici per il mercato degli eventi. Meliá vanta certamente un’ottima presenza sul territorio italiano, destinata a crescere e svilupparsi ulteriormente, a cominciare dal capoluogo meneghino: «Meliá Milano sta vivendo un momento particolarmente importante grazie ai lavori di ristrutturazione in progress che vedono coinvolti oltre alle camere anche le aree comuni e le sale riunioni. Un volto nuovo che renderà la struttura, già punto di riferimento in città grazie alla sua prossimità col MiCo, ancora più interessante per il mondo Mice», racconta Baldelli. «Altre due aperture nel 2015, Me Milano Il Duca e Meliá Siracusa Mare Golf & Spa Resort, ci consentiranno di essere ancora più presenti e accresceranno la possibilità del cliente di scegliere Meliá Hotels International». La responsabile sales Italia della compagnia spagnola sottolinea poi i benefici che il brand porta in dote ai singoli hotel, migliorando anche la qualità del lavoro dello stesso personale alberghiero, che a sua volta si fa ambasciatore degli standard e dei livelli di servizio che la catena si impegna a offrire in tutto il mondo. «Far parte di una catena, e in modo particolare di Mhi, è un po’ come far parte di una grande famiglia, la riconoscibilità e la brand awareness sono fondamentali: ogni singola struttura ottiene più visibilità in tutto il mondo, si è identificati immediatamente, e si ha il beneficio di una maggiore fidelizzazione a livello locale e internazionale, e non solo, si lavora in sinergia con i colleghi di tutto il mondo: lo scambio di informazioni è fondamentale. Il cliente sa che in ogni Meliá può ritrovare la stessa passione per il servizio e gli stessi livelli qualitativi. Focus sul tailor made, ogni hotel è fatto di persone
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DANIELA BALDELLI, direttore commerciale Italia Meliá Hotels International: «Il rapporto continuo della catena Meliá non solo con i decision maker delle aziende e delle associazioni, delle agenzie e dei Dmc, ma anche con tutti i colleghi degli uffici operativi sul campo, è il nostro punto di forza»
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COMPAGNIE ALBERGHIERE che con le loro professionalità individuali ed il grande entusiasmo contribuiscono quotidianamente a costruire per il cliente esperienze uniche».
MARCELLA ERCOLINI, regional director sales Italy & Eastern Mediterranean di Hilton Worldwide: «Hilton è uno dei nomi più riconosciuti nell’industria alberghiera, è ovunque sinonimo di “hotel”, dai balli inaugurali ai gala di Hollywood; è il luogo in cui si fa la storia, si chiudono gli affari e si festeggiano le grandi occasioni»
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AD OGNI EVENTO IL SUO MARCHIO Anche Marcella Ercolini, regional director sales Italy & Eastern Mediterranean di Hilton Worldwide, conferma l’importanza strategica di coltivare l’affinità tra il cliente e la marca: «Hilton permane nella sua posizione di leader nell’ospitalità mondiale grazie alla forza dei brand nel suo portafoglio. Ci concentriamo sui nostri clienti, sulla loro affinità con i nostri brand e in definitiva con il nostro gruppo. Il nostro ufficio di Milano è un punto di contatto cruciale per tutta la clientela Mice in Italia, da cui gestiamo il business sia interno sia internazionale, fornendo ai clienti una consulenza sulla nostra offerta globale e proponendo le migliori soluzioni per le loro esigenze». La catena si pone nei confronti del cliente Mice come un consulente per guidarlo all’interno della sua medesima offerta; nel contempo, elabora strumenti e promozioni per agevolare il processo e i flussi di lavoro. «L’anno scorso abbiamo lanciato “Connect+” – una collezione dei nostri cento hotel con i maggiori spazi congressuali – ed Emea Connect, una directory che offre ai meeting planner l’accesso istantaneo agli strumenti di event management e a soluzioni per la gestione ordinaria dei loro affari in un’unica
location», prosegue la responsabile di Hilton Worldwide. Per il Gruppo, sebbene tutti gli hotel siano potenzialmente delle valide sedi per eventi, è importante individuare alcuni marchi di riferimento da proporre alla clientela Mice, specie laddove – come nel caso di Hilton Worldwide– questi siano numerosi. Questo avviene identificando la “personalità” attribuita a ciascun brand e declinandola caso per caso sulla base del target a cui ci si rivolge. «Tutti i nostri brand hanno un margine di convenienza per il turismo business, ma Hilton Hotels & Resorts e Hilton Garden Inn sono particolarmente focalizzati su questo mercato, e questo si riflette nel loro brand ethos», spiega Marcella Ercolini. «Hilton è uno dei nomi più riconosciuti nell’industria alberghiera, è ovunque sinonimo di “hotel”, dai balli inaugurali ai gala di Hollywood, è il luogo in cui si fa la storia, si chiudono gli affari e si festeggiano le grandi occasioni. Hilton Garden Inn si concentra sul rendere ogni visita appagante, fornendo un ambiente che permetta agli ospiti di esplorare e connettersi mentre sono in viaggio. In Italia gestiamo attualmente sette Hilton Hotels & Resorts e otto Hilton Garden Inn. Gli eventi più grandi e sofisticati si adattano invece ai brand di lusso come Waldorf Astoria Hotels & Resorts, specialmente al Rome Cavalieri». Il tutto va poi ovviamente adeguato alle attuali condizioni del mercato, dove la tendenza sembra finalmente essersi invertita, anche se tempistiche e trend rimangono in ogni caso condizionati dall’onda lunga dell’ultimo periodo. Bisogna quindi continuare a muoversi con agilità e prontezza, finalizzando ogni contatto e ogni opportunità, perché aziende e agenzie non hanno davvero più tempo da perdere, e fatte salve tutte le garanzie di qualità e di impeccabilità del servizio, di cui il logo che campeggia sull’insegna dell’hotel è l’inconfondibile vessillo, talvolta vince chi arriva prima degli altri con l’offerta migliore. «Vediamo che è iniziata una ripresa lenta ma costante, insieme a un processo decisionale molto più veloce da parte dei clienti, e notiamo che la maggior parte dei meeting rimane comunque ancora domestica, o al massimo europea. Questo ci induce ad agire più rapidamente, con flessibilità e in modo da fare subito l’offerta giusta: tutti elementi fondamentali per vincere nelle attuali condizioni di mercato. Le promozioni e i prodotti per il mercato Mice come “Meetings Simplified”, che offre un pacchetto base per le meeting room con Wi-Fi, audiovideo e rinfresco per tutto il giorno, sono pensati proprio per andare incontro alle esigenze dei clienti in termini di flessibilità e di valore».
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Non solo alberghi Raffinati club di prodotto e iniziative per il rilancio dell’ospitalità rurale: sono sempre di più i circuiti che raccolgono e valorizzano le location sulla base dei loro plus caratteristici, andando incontro ai meeting planner interessati a specifiche atmosfere MATTEO ROCCA
a scelta della location è pienamente funzionale al messaggio del nostro Levento, a tal punto che nel corso degli anni abbiamo visto un proliferare di sedi cosiddette “unconventional”, diverse rispetto al normale circuito rappresentato da hotel e centri congressi. Questo perché, nella storia della nostra industria, il “contenitore” è divenuto progressivamente parte del “contenuto”. La consapevolezza dei Pco e dei professionisti della comunicazione e della formazione si è
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andata via via raffinando, e nel frattempo sono intervenuti anche altri fattori che hanno reso ancora più delicata e complessa l’individuazione della sede di un evento di una qualche importanza. Basti pensare al significato che può aver assunto, in piena fase di recessione, optare per un cinque stelle o per un quattro stelle superior, o scegliere di organizzare la convention negli Stati Uniti piuttosto che in Marocco. Non c’è una scelta giusta e una sbagliata, tutto è funzionale a ciò che l’azienda vuole comunicare: sobrietà e contenimento delle spese superflue, o magari al contrario opulenza, buone disponibilità economiche e capacità di remunerare i propri collaboratori con grandi investimenti, a dispetto delle difficoltà. Il tutto deve chiaramente rientrare all’interno di un comportamento coerente; per capirci, non si può proporre di
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IL DRESS CODE DELL’EVENTO Come per ogni grande serata, la location rappresenta l’abito su misura da confezionare intorno all’evento; metafora forse un po’ scontata, ma tutt’altro che logora. Perché l’abito deve essere intonato alla circostanza, fedele al tema, deve parlare di chi lo indossa e deve conferirgli la giusta credibilità di fronte agli astanti. Per rispondere a questa necessità di tematizzazione crescente sono nati e si sono affermati i vari club di prodotto, che se da un lato ricordano da vicino il mondo delle catene alberghiere, dall’altro seguono logiche aggregative e societarie differenti. Ce ne sono di diversa tipologia e natura, ma hanno tutti in comune la finalità di promuovere le location che ne fanno parte sulla base di alcuni elementi ben definiti e riconoscibili. Per gli operatori della meeting industry, i club di prodotto rappresentano degli interlocutori particolarmente interessanti, perché al pari delle catene alberghiere consentono di scegliere all’interno di un portafoglio di siti più o meno ricco, e perché tornano estremamente utili nel momento in cui risulta più strategico valorizzare i significati immanenti alla location piuttosto che la sua pura e semplice ubicazione geografica.
ANTICHE LOCATION PER NUOVI EVENTI Cominciamo la nostra carrellata partendo da un esempio di estrema attualità: il tema dell’imminente Expo milanese, “Nutrire il pianeta, energia per la vita”, porta in sé un’infinità varietà di sottotemi e argomenti di riflessione e di dibattito, che verranno esplosi con una ricca serie di eventi collegati di volta in volta al bio, al cibo, alla sostenibilità, all’agricoltura e ai metodi produttivi, alle problematiche energetiche, al consumo di suolo, al paesaggio, eccetera. Argomenti molto densi e trasversali, che richiederanno una cornice adeguata. Trovandoci in Lombardia allora perché non fare appello a uno degli elementi più caratterizzanti del panorama agricolo della pianura padana, ovvero le cascine? È stata questa la domanda che si sono posti alcuni anni fa i fondatori del Comitato 100 Cascine, successivamente evolutosi in Associazione, con la precisa finalità di valorizzare l’esteso patrimonio territoriale rappresentato dalle tante location rurali intorno a Milano, portandole a nuova vita e trasformandole in location multifunzionali. Abbiamo chiesto ad Alessandro Belgiojoso, segretario dell’Associazione 100 Cascine, di descriverci le coordinate principali di questo progetto espressamente rivolto al turismo congressuale. «Il nostro obiettivo primario, fin dall’inizio, era quello di sollecitare finanziamenti e facilitazioni normative in vista di Expo 2015, che a nostro avviso rappresenterà una straordinaria opportunità per recuperare il patrimonio delle cascine e del mondo rurale. Ci sono oltre
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ALESSANDRO BELGIOJOSO, segretario dell’Associazione 100 Cascine: «Ci sono oltre 90mila cascine in Lombardia: basterebbe questo dato per capire quanto peso hanno nella storia del territorio. Il turismo rurale è in crescita, è un segmento che sta andando in controtendenza, e che con l’Expo potrà conoscere un impulso ulteriore»
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brindare con caviale e champagne nell’elegante roof garden di un grattacielo dopo aver chiuso due filiali: il rischio di essere tacciati di ipocrisia sarebbe dietro l’angolo.
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ROBERTA PIADENI, sales director di The Leading Hotels of the World: «Per gli operatori, interagire con Lhw equivale a entrare in contatto con un one-stop shop: così facendo, per esempio, non hanno bisogno di contattare più strutture su Parigi, ma tramite noi riescono ad avere tutti i preventivi che gli occorrono entro 24 ore»
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90mila cascine in Lombardia: basterebbe questo dato per capire quanto peso hanno nella storia del territorio. In questi anni abbiamo fatto molti passi avanti nel mettere a sistema l’ospitalità rurale, e siamo riusciti a costruire una rete intorno a quelle realtà che avevano già una buona struttura di partenza. Il turismo rurale è in crescita, è un segmento che sta andando in controtendenza, e che con l’Expo potrà conoscere un impulso ulteriore». Il progetto si basa sulla vision di dar vita a una rete di accoglienza rurale e diffusa, sul modello del Fuorisalone: un “Fuori-Expo” dai confini mobili, che approfitti dei temi della grande manifestazione per portare i visitatori internazionali a vivere e animare le cascine lombarde, trasformandole in spazi espositivi, showroom, luoghi di soggiorno, centri formativi, laboratori, sedi e uffici temporanei a disposizione di aziende, delegazioni e iniziative didattiche. RIQUALIFICARSI IN OTTICA MICE L’obiettivo, afferma Belgiojoso, è quello di dar vita a un vera e propria legacy di strutture che vada anche al di là dei limiti temporali dell’Expo. «Tutte le cascine hanno gli spazi necessari per farsi location per eventi, alcune però hanno operato degli interventi specifici per riqualificarsi in questo senso. L’idea portante è quella di recuperare il patrimonio storico, culturale, architettonico delle cascine, ormai divenute l’anello debole dell’industria agricola perché troppo onerose da mantenere, attraverso un cambio di destinazione d’uso. Qualcosa di analogo a quello che è stato fatto con il Lingotto di Torino, mutatis mutandis: in quel caso c’era in gioco la Fiat, l’intervento di Renzo Piano, ovviamente stiamo parlando di altre cifre e di altri scenari, ma la questione di fondo è esattamente la stessa», spiega il segretario dell’Associazione 100
Cascine. «Quando un gigantesco patrimonio di infrastrutture è divenuto ormai improduttivo, l’unico modo per non farlo morire è quello di trovargli nuovi usi, nuove funzionalità». Delle oltre cento cascine aderenti all’Associazione, più di cinquanta sono già operative come location multifunzionali, e di queste sono diciotto quelle attualmente dotate di servizi espressamente rivolti al mercato degli eventi, che l’Associazione ha raccolto in un’apposita guida. «La nostra esperienza ha convinto Explora, la società di destination management finalizzata alla promozione territoriale nata appositamente per Expo 2015, a inserire nella lista dei club di prodotto da lei censiti anche la rural experience: hanno capito che c’era un’opportunità concreta da valorizzare, a cui dare visibilità», prosegue Belgiojoso. L’azione dell’Associazione 100 Cascine è finalizzata a promuovere queste location presso gli operatori Mice alla ricerca di cornici adatte ad ospitare eventi che trarrebbero vantaggio da un’inedita sede rurale, che ben si presta a rafforzare messaggi incentrati – per esempio – sui valori dell’artigianalità, del biologico, della sostenibilità ambientale, dell’innovazione all’interno della tradizione, e simili. Al di là di Expo, si tratta di temi che possono facilmente rientrare nell’agenda di un comunicatore, anche perché legati alle politiche di Csr sempre più intraprese da molte imprese. Sarà il tempo a stabilire se l’opera di recupero delle cascine avrà dato i frutti sperati, sia in vista dell’appuntamento del 2015, sia spingendo lo sguardo più in là: quel che è certo è che la logica del club di prodotto trova qui un caso di applicazione esemplare. LUSSO À LA CARTE Un altro importante criterio di distinzione è legato all’esclusività e al prestigio della selezione. Nel mondo dell’hôtellerie sono piuttosto frequenti le affiliazioni che riuniscono in una raffinata collezione una serie di strutture di eccellenza: all’interno di queste “quintessenze” possono poi essere effettuate ulteriori scremature, isolando magari i top hotels con le migliori spa, una serie di dimore storiche particolarmente suggestive o location legate a specifici itinerari eno-gastronomici, turistici o culturali. Tali associazioni di prodotto ricordano da vicino, esteriormente, le grandi catene alberghiere: come queste raccolgono nel loro catalogo numerose strutture in diverse nazioni del mondo. A differenza delle catene, però, si tratta di compagini di natura associativa e non proprietaria: ogni hotel mantiene la sua indipendenza, ed è libero di entrare a far parte di altri circuiti. L’affiliazione certifica però la presenza al suo interno di determinate qualità. Come ci
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EVENTI IN CASCINA Non c’è solo la Lombardia nella directory per eventi messa a punto dall’Associazione 100 Cascine, anche se ovviamente abbondano le location rurali della province di Bergamo, Cremona, Lecco, Milano, Pavia e altre località. Di quando in quando fanno però capolino anche aziende agricole del Monferrato e masserie pugliesi
conferma Roberta Piadeni, sales director di The Leading Hotels of the World, i clienti del segmento congressuale possono trovare nelle affiliazioni di alberghi un interlocutore con cui confrontarsi per pianificare il loro evento, a cui hanno evidentemente intenzione di dare una connotazione di un certo livello. «Non prescriviamo delle caratteristiche specifiche per quanto riguarda il Mice e i servizi congressuali, rispettiamo l’individualità di ogni singola struttura, e d’altra parte non potrebbe essere diversamente visto che tra i nostri associati abbiamo hotel da 20 come da 300 camere. Il Mice d’altra parte ha per noi un’importanza crescente che comprende ormai il 7-8 per cento del nostro fatturato presso l’ufficio di Milano, dove abbiamo due specialisti dedicati ai gruppi e al mercato congressuale. Per gli operatori, interagire con Lhw equivale a entrare in contatto con un one-stop shop: così facendo, per esempio, non hanno bisogno di contattare più strutture su Parigi, ma tramite noi riescono ad avere tutti i preventivi che gli occorrono entro 24 ore, anche perché abbiamo contatti diretti all’interno delle singole strutture che velocizzano considerevolmente il flusso». Il fatto di essere membri della Collezione svolge la funzione di facilitatore su più livelli: per l’hotel è un importante alleato in termini di marketing, per i clienti – soprattutto per quelli corporate e per le agenzie – può rappresentare un partner in sede di contrattazione e stipula degli accordi. «Offriamo un certo potere di negoziazione e un supporto consulenziale per individuare le strutture e fornire quotazioni anche per destinazioni alternative: non è raro il caso di chi aveva ipotizzato di tenere un evento in una capitale europea e ha poi scoperto che gli conveniva di più un resort in Sicilia».
SEGNALI POSITIVI Tanto più se si considera che anche la fascia degli hotel a cinque stelle ha imparato a promuoversi in maniera diversa rispetto al passato: «Anche i nostri alberghi, conosciuti per essere il punto di riferimento per l’ospitalità di altissimo livello, riescono ad essere competitivi con i 4 stelle senza svendersi, semplicemente allineandosi un po’ di più alle esigenze del mercato. Noi operiamo spesso come consulenti, abbiamo il polso del mercato e possiamo dare delle indicazioni utili. Per fare un esempio: magari abbassando il prezzo della camera – per le quali le aziende hanno dei budget bloccati - e recuperando qualcosa sul food & beverage – che rientra in altre voci del budget aziendale – è possibile andare incontro al cliente, praticandogli una tariffa agevolata che comunque non diventa una tariffa ufficiale». Dando uno sguardo generale, Roberta Piadeni conferma che i sintomi della ripresa in corso sono ben visibili: dal peculiare osservatorio rappresentato da The Leading Hotels of the World, che comprende oltre 430 strutture di pregio in tutto il mondo, l’aver raggiunto il bud-
con gli inconfondibili trulli: i benefici della riconversione dell’architettura agricola ai fini del turismo congressuale si fanno sentire ben al di là del perimetro dell’Expo, segno che l’adesione al circuito della rural experience può essere strategico per tanti luoghi della Penisola, specie per quelli bisognosi di rilancio.
ERMINIA CASADEI, direttore dell’Hotel Cenacolo di Assisi: «Non siamo una catena, ma piuttosto un gruppo di professionisti che con un unico marchio, Living Hotels, puntano a promuovere soggiorni autentici, attraverso strutture che per caratteristiche architettoniche e paesaggistiche risultano perfettamente integrate nella loro realtà locale»
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get del 2014 per i gruppi già a giugno è un segnale da non prendere alla leggera. «Gli eventi sono di nuovo in aumento, e notiamo anche una piccola ripresa nel lungo raggio. Dopo la crisi ci sono sempre state richieste di incentive “travestiti” da meeting, da 3-4 mesi in qua notiamo una crescita verso le nostre destinazioni negli Usa e perfino nei Caraibi, per la prima volta dopo qualche anno. Nell’ultimo periodo la maggior parte delle richieste era solo da e per l’Italia». TRA CLUB E CATENA: QUANDO VINCE L’EMOZIONE Esistono poi realtà di diversa natura, composte da un numero ristretto di soggetti alberghieri indipendenti, che hanno però in comune una medesima vision e una
IL RITORNO DEI CONGRESSI MEDICI? La notizia è arrivata all’inizio di quest’estate: a tre anni dalla delibera dell’Antitrust che giudicava le clausole dei codici etici di Assobiomedica e Farmindustria “distorsive della libera concorrenza”, Assobiomedica ha siglato un accordo con Aica, la Confindustria alberghiera, per eliminare la discriminante del numero di “stelle” nella scelta della location per eventi scientifici - limitatamente alle strutture aderenti all’Aica. Un primo passo che sembra riaprire le porte dei luxury hotel al circuito dei congressi medici, da cui erano stati tagliati fuori ex lege.
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politica di comunicazione che mira a far passare gli stessi messaggi, declinati in riferimento alle specificità di ciascuna struttura. È il caso del gruppo Living Hotels, attivo dal 2011, la cui filosofia ci è stata riassunta da Erminia Casadei, direttore dell’Hotel Cenacolo di Assisi, che insieme all’Hotel City di Parma e al San Biagio Resort di Acireale ha deciso di dar vita a questo esclusivo e particolare brand: «Non siamo una catena, ma piuttosto un gruppo di professionisti che hanno deciso di riunirsi e lavorare insieme dando vita a un unico marchio, Living Hotels, che ha l’obiettivo di promuovere un’esperienza di soggiorno autentica nel territorio italiano, attraverso tre strutture – a Parma, Assisi e Acireale – che per caratteristiche architettoniche e paesaggistiche risultano perfettamente integrate nella loro realtà locale». Le tre strutture, tutte ricavate in location particolarmente evocative (un casale emiliano, un antico albergo dei pellegrini e un convento del ‘500) giocano sulla possibilità di offrire ai loro ospiti un soggiorno estremamente tipico, a stretto contatto con gli elementi più tradizionali del paesaggio:il territorio diventa il contenuto dell’esperienza, mentre il brand alberghiero svolge una funzione di garante e di intermediario tra l’ospite e l’arte, la cultura e lo stile di vita locali. La scelta di Living Hotels di porsi più come un consorzio che come una catena vera e propria riflette il bisogno di mediare tra l’esigenza di valorizzare al meglio la specificità e lo spiritus loci di ciascuna location, e quella di avere comunque un sigillo di garanzia, un marchio da spendere per comunicare una vision e un’idea di ospitalità. «Talvolta le catene, specie negli anni più recenti, tendono a proporsi al cliente in una maniera eccessivamente standardizzata», commenta Casadei. «Nel nostro paese questo però è un peccato, perché l’Italia comprende al suo interno tantissime culture regionali diverse, e proprio in questa diversità ha la sua ricchezza principale. Riteniamo che il contesto territoriale sia fondamentale, soprattutto per l’Italia, e che rappresenti la nostra leva migliore. È ovvio che il marchio di catena rimane un ottimo strumento per mantenere e comunicare all’esterno un certo livello di standard, e tuttavia i clienti apprezzano di più un’attenzione maggiore e un rapporto più personale, che è precisamente ciò che cerchiamo di fare», osserva in chiusura il direttore del Cenacolo. A metà strada tra la catena, la joint venture e il microclub di prodotto, esperienze come questa consentono una volta di più di apprezzare quanto la comunicazione sia strategica per far emergere i propri plus e andare incontro ai clienti interessati a condividere e ad acquistare la medesima idea di ospitalità che viene loro proposta.
Quando business fa rima con piacere.
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Photo: Š Enzo Baradel - DR
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Emozioni italiane Tre strutture pittoresche in altrettante località splendide, in Emilia, Umbria e Sicilia: con questa ricetta Living Hotels trasmette ai suoi ospiti un’esperienza ricca del territorio A CURA DELLA REDAZIONE COMMERCIALE
bbiamo sentito dire tante volte che le eccellenze culturali e paesaggistiA che sono la vera miniera d’oro dell’Italia, e che tuttavia non siamo sempre in grado di valorizzarle nel modo migliore. Per un brand alberghiero cento per cento italiano la sfida diventa allora quella di invertire la tendenza e farsi veicolo di un nuovo modo di vivere e sperimentare l’autenticità di borghi e paesaggi, regalando un viaggio “senza filtro” nei colori, nei sapori e nei profumi della Penisola. È questa la filosofia del gruppo Living Hotels, espressa dal suo pay-off living emotion: perché l’hôtellerie è dopotutto l’arte di far vivere emozioni a chi viaggia. Le tre strutture gestite si trovano a Parma, Assisi, e Acireale: tre località di indiscutibile fascino, facili da raggiungere anche
per chi arriva in aereo, vicine ai grandi centri urbani ma custodi di quella vivibilità a misura d’uomo che caratterizza la provincia italiana. Allo stesso modo, i Living Hotels sono disegnati per riunire comodità, qualità e tradizione. Hotel City Parma è una struttura agile e moderna che nasce dal recupero di un autentico casale emiliano, trasformata in un accogliente hotel quattro stelle con cinquanta camere, due junior suite e sale riunioni perfette per i piccoli meeting fino a quaranta partecipanti. L’Hotel Cenacolo ad Assisi è un quattro stelle con ben 111 camere, una grande area espositiva di mille metri quadrati e cinque sale meeting per circa cinquecento posti complessivi: l’architettura ricalca quella di un antico albergo dei pellegrini, realizzato nella tipica pietra chiara locale, caratteristica del paesaggio umbro. Last but not least, San Biagio Resort ad Acireale ha mantenuto intatta l’atmosfera di un convento francescano del ‘500, cornice ideale per andare alla scoperta di uno dei più famosi centri del barocco siciliano, incastonato tra le incantevoli spiagge ioniche e le spettacolari pendici dell’Etna. Le tre strutture dedicano un’estrema cura anche all’offerta enogastronomica, che com’è noto rappresenta l’elemento più tipico, godibile e apprezzato dal Mice: la ricerca ristorativa punta a valorizzare le eccellenze di ciascun territorio, proponendo una selezione di piatti e vini locali che contribuiscono in modo decisivo a far vivere delle autentiche emozioni “made in Italy”. indirizzi a fine rivista
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Questione di… lifestyle Dal lussuoso Montemartini di Roma al suggestivo resort di Taormina, fino alle perle della Costiera Amalfitana: Ragosta Hotels Collection offre al Mice fascino e qualità uattro hotel di charme per complessive 242 tra camere e suite. Ampie sale Q per meeting, congressi, convegni e confe-
A CURA DELLA REDAZIONE COMMERCIALE
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renze. Una lussuosa e confortevole spa per ogni albergo. Ma, soprattutto, una filosofia aziendale molto ambiziosa. Condensata nel motto che campeggia sotto il logo del gruppo: define your lifestyle. Ragosta Hotels Collection, uno dei brand più in ascesa del mercato alberghiero italiano, è tutto questo e molto altro ancora. Tutta concentrata nel Centro-Sud, l’offerta del gruppo, reduce da una riorganizzazione interna che ha portato l’esperto manager alberghiero, Giuseppe Marchese, alla direzione generale, è articolato su asset di sicuro richiamo, in grado di intercettare la domanda di diverse tipologie di turismo. Da quello congressuale a quello naturalistico e ambientale, a quello balneare, al turismo legato alla fruizione dei beni culturali, storici e architettonici. La nuova politica espansiva di Ragosta Hotels Collection, supportata anche dall’efficace comunicazione svolta dal marketing manager Felice Napolitano, poggia su un baricentro affidabile e sicuro, oltre che di indiscutibile pregio e valore dal punto di
vista storico e architettonico: Palazzo Montemartini, vero e proprio “fiore all’occhiello” per le suggestioni che è in grado di offrire. Rilevato nel 2008, l’ottocentesco immobile romano adiacente alle Terme di Diocleziano e vicino alla Chiesa di Santa Maria degli Angeli disegnata da Michelangelo, è rinato con una nuova veste che sposa gli elementi classici, i marmi, gli stucchi e i tratti tipici dei palazzi antichi con uno stile contemporaneo, high-tech, con tutti i comfort di un albergo di ultima generazione. Il Montemartini è l’albergo ideato per coloro che viaggiano sia per piacere sia per affari. Con la propria corte interna e il cortile privato, la punta di diamante di Ragosta Hotels Collection offre 82 eleganti camere e suite, il ristorante & lounge bar Senses con vista sulle Mura Serviane, l’esclusiva ExPure Spa. Ma le storiche mura del Montemartini ospitano, con alti standard di qualità, anche meeting, congressi e convegni. Ampia e diversificata l’offerta per il segmento business: la sala Meeting Infinity dotata di luce naturale (capienza 120 persone), la sala Archi (per cento persone), cinque business junior suite con sala meeting privata fornite di tecnologie all’avanguardia (fino a dieci persone). La Penthouse Suite di 180 metri quadrati su due livelli e una terrazza panoramica di 120 metri quadrati, oltre che un giardino di novecento metri quadrati, completano la dotazione.
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Di assoluto rilievo lo spazio dedicato al wellness e al beauty nell’esclusiva ExPure Spa. Un centro di seicento metri quadrati che gode di luce naturale e dispone di tre sale dedicate ai trattamenti, una piscina riscaldata di 12 metri e una piscina rigenerante e idroterapica. A disposizione degli ospiti anche un hammam, una sauna, una stanza del sale, docce cromo terapiche, una piccola palestra attrezzata e un’area relax con un corner per la degustazione di tisane. Nelle otto spa junior suite gli ospiti possono godere di una piscina privata in pietra dotata di idromassaggio, area sauna & hammam. Di livello molto elevato l’offerta legata alla gastronomia di qualità: il ristorante & lounge bar Senses è un paradiso di piaceri culinari, elaborati da maestri di cucina ed esperti mixologist. L’angolo della Champagneria offre un’ampia carta delle bollicine con sfizi italiani. DALLA CITTÀ ETERNA ALLA TERRA DEL MITO Dalle suggestioni storiche, artistiche e culturali di Roma al fascino immortale di Taormina, dove Ragosta Hotels Collection mette a disposizione di turisti, viaggiatori e businessman un’altra perla: La Plage Resort, un cinque stelle che sintetizza perfettamente nella sua struttura la filosofia define your lifestyle del gruppo. La location, il paesaggio senza eguali e un centro benessere diffuso fanno del La Plage un luogo esclusivo dove trascorrere soggiorni di puro piacere. Si può scegliere fra i graziosi bungalow privati, situati nella secolare pineta del parco marino, o le spaziose camere adatte a soddisfare qualsiasi esigenza e ideali anche per le famiglie. Anche a Taormina l’offerta punta
su una spa ExPure e su una proposta enogastronomica di elevato livello. Al turismo congressuale La Plage può offrire due sale meeting, attrezzate con sistemi audio-video di base, che possono ospitare fino a duecento persone. Dalla Sicilia orientale alla Costa d’Amalfi, dove tutto è nato. La prima pietra di Ragosta Hotels Collection è infatti l’Hotel Raito di Vietri sul Mare. Tutte le magiche suggestioni di uno dei tratti di costa più incantevoli del mondo sono concentrate su questo antico promontorio a picco su un mare cristallino. Due sale, Luna Vietrese e Gli Ulivi, a servizio del ristorante Il Golfo che offre il meglio della tradizione enogastronomica mediterranea, una confortevole spa, e un settore meeting e congressi all’avanguardia completano l’offerta. Il Raito dispone di cinque sale meeting, equipaggiate con le attrezzature e i supporti hi-tech più avanzati, circondate da ampie terrazze che si affacciano sul mare, sui giardini e sulle piscine, oltre a essere dotate di luce naturale, aria condizionata e attrezzatura audio-video. Infine, l’ultima perla del gruppo, a poca distanza dal Raito: il Relais Paradiso, la risposta ideale a chi desidera un albergo con vista sul mare che riproduca il più fedelmente possibile la propria casa di vacanza. La sensazione piacevole e unica di sentirsi a proprio agio in un ambiente accogliente dallo stile contemporaneo, circondati dal verde della macchia mediterranea, diventa realtà in un hotel di 22 camere e suite, tutte affacciate su magnifiche terrazze panoramiche, alcune delle quali con idromassaggio esterno.
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1 / L’edificio ottocentesco che ospita il lussuoso Palazzo Montemartini 2 / Una delle suite del La Plage Resort, con jacuzzi nel giardino 3–5 / Altri tre ambienti di Palazzo Montemartini: la sala conferenze Infinity, il ristorante Senses e una delle suite 6 / La terrazza dell’Hotel Raito
indirizzi a fine rivista
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Meeting per passione Nel cuore di Roma, i Roscioli Hotels offrono una grande varietà di sale e soluzioni esclusive per convegni ed eventi, unendo la tradizione di famiglia e lo stile di grandi brand A CURA DELLA REDAZIONE COMMERCIALE
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1 / L’Hilton Garden Inn Rome Claridge 2 / L’Aris Garden Hotel 3 / Il Best Western Hotel Universo 4 / Il Best Western Premier Hotel Royal Santina 5 / Il Best Western Hotel President
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on quasi un secolo di tradizione alle spalle, Roscioli Hotels è una prestigioC sa realtà alberghiera composta da cinque hotel, di cui quattro situati nel centro della Capitale e uno a pochi minuti dalla Fiera Nuova di Roma. La famiglia Roscioli ha il merito di aver creato un delle prime catene italiane dotate di tutte le certificazioni di qualità (Iso 9001, Iso 14001 e Ohsas 18001); la mission del gruppo, infatti, è quella di offrire un prodotto sempre all’altezza degli standard richiesti dal mercato, in termini di efficienza e qualità, ma anche nel rispetto dell’ambiente e dei più avanzati sistemi di sicurezza. Le strut5
ture Roscioli, tutte di categoria quattro stelle, mettono complessivamente a disposizione degli operatori ben 27 sale meeting di diversa capienza e fattura, di cui la maggiore, all’interno del Best Western Universo, accoglie fino a trecento persone ed è l’ideale per convention e banchetti di gala. Non a caso proprio lo storico Hotel Universo ha recentemente ospitato eventi per grandi marchi quali Nokia, Menarini e Chanel, curandone ogni dettaglio con stile e passione e assicurandone il successo. Nelle vicinanze della Stazione Termini si trovano i due Best Western Hotel Universo e Royal Santina. Il primo, moderno e funzionale, è indicato per il segmento business grazie ai servizi dedicati e alle nove sale riunioni che possono accogliere fino a un totale di ottocento persone. Il secondo, dotato anch’esso di cinque sale meeting ma con una capienza totale di 250 posti, è stato completamente rinnovato ottenendo il riconoscimento “Premier” della Best Western. Per riunioni riservate il Best Western Hotel President è una struttura business-oriented da poco ristrutturata, mentre l’Aris Garden Hotel, all’Axa (Casal Palocco), è la location ideale per ricevimenti e feste, immersi in una cornice naturale che si fonde con il buon gusto e la modernità. In una delle zone più chic di Roma, nel quartiere Parioli, si trova infine il nuovo Hilton Garden Inn Rome Claridge, ottavo Hilton Garden Inn in Italia, appena ristrutturato per poter garantire tutti i plus del rinomato brand. Anche qui ad accogliere gli ospiti sono il calore della tradizione Roscioli, un design raffinato e l’alta tecnologia dei servizi e di un centro congressi da 220 posti. indirizzi a fine rivista
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Eventi senza limiti Al centro di ogni strategia di sviluppo ci sono le persone, vero valore aggiunto che fa la differenza. Con questa filosofia, Meliá Hotels International amplia la propria offerta festa in piscina dello scorso luglio, il Meliá Roma Aurelia Antica, è Lstataapresso l’occasione per scambiare – con i
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Alcune strutture Meliá in Italia: 1 / Il Gran Meliá Villa Agrippina 2 / Il Meliá Milano 3 / Il Meliá Roma Aurelia Antica 4 / Il Villa Capri 5 / Il Meliá Genova
numerosi ospiti che hanno risposto all’invito – impressioni sul semestre appena passato e per fare il punto della situazione sulle novità della catena Meliá sia come new opening sia come social commitment. “Trasversalità a tutto tondo”, che coinvolge non solo la varietà e peculiarità dei prodotti, ma anche iniziative sociali che rendono il brand innovativo e unico. Erano a raccontare la loro storia, infatti, i ragazzi di Hotel 6 Stelle. Che cosa 5
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è? Il Meliá Roma Aurelia Antica, in collaborazione con Magnolia e l’Associazione italiana persone down (Aipd), ha dato la possibilità a sei ragazzi con sindrome di Down di effettuare uno stage presso l’hotel nei vari reparti. Ogni ragazzo era seguito da un tutor e la loro esperienza è stata ripresa in parte dalle telecamere per la docu-fiction Hotel 6 stelle, trasmessa su Rai 3. Un’iniziativa che, oltre a fare da cassa di risonanza per una realtà sempre troppo poco considerata come la disabilità, ha arricchito umanamente tutto il personale dell’hotel e ha permesso ai ragazzi di acquisire il know-how che li aiuterà nella loro crescita futura perché, come recita un claim di compagnia, everything is possible. Meliá Hotels International, presente sul mercato italiano da oltre un decennio, continua con grande slancio a consolidare e ampliare la propria presenza nel Belpaese. Ai cinque hotel attuali (Meliá Milano, Genova, Roma Aurelia Antica, Gran Meliá Roma e Villa Capri) si aggiungeranno nel periodo 2014-2016 nuove aperture cruciali: il Meliá Siracusa Mare, magnifico golf & spa resort in una delle coste più incantevoli della Sicilia, con 235 camere, 148 appartamenti e spiaggia privata; il Me Milano Il Duca, maestoso hotel in pieno centro realizzato con un nuovo concetto di ospitalità di lusso, che mira a essere il punto di riferimento della vita milanese non solo business ma anche notturna; e altre aperture sono previste a breve ad arricchire il ventaglio di scelte nel nostro Paese. indirizzi a fine rivista
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HOT TOPICS TOPICS HOT highlights
GOOGLE, LA CONVENTION NON È VIRTUALE
ALESSANDRA BOIARDI
INTESA ASSOBIOMEDICA E CONFINDUSTRIA ALBERGHI SUI CONGRESSI MEDICI Assobiomedica e l’Associazione Italiana Confindustria Alberghi hanno siglato un protocollo d’intesa con l’obiettivo di favorire la concorrenza, mantenere tetti di spesa e prezzi calmierati e garantire principi di sobrietà e trasparenza nell’organizzazione di eventi medici. Invariati i principi del codice etico di Assobiomedica, come ha affermato il presidente Stefano Rimondi, che sottolinea come restino validi i principi di sobrietà nell’organizzazione dei congressi medici, ovvero il divieto di estensione delle spese di ospitalità e viaggio agli accompagnatori; la limitazione degli aspetti
Sono state fatte le cose in grande per l’evento corporate dell’estate, quello che Google ha organizzato per i propri azionisti scegliendo la suggestiva location del parco archeologico di Selinunte (Tp). Niente convention virtuali, dunque, per questa volta per il colosso del web che da Mountain View si è “spostato” nella Sicilia del Sud. L’evento, per trecento persone, è stato blindatissimo, con soggiorno dei partecipanti presso il lussuoso Verdura Golf e Spa Resort di Sciacca (Ag) e serata di gala nel suggestivo Tempio di Hera. A dire il vero pare che tutta l’organizzazione sia stata top secret e curata direttamente da Google, che ha affidato a un’agenzia privata la gestione della sicurezza e la logistica. Una convention all’insegna del lusso insomma, al quale avrebbero partecipato anche il calciatore David Beckham, il principe di Monaco Pierluigi Casiraghi, il magnate indiano Lakshmi Mittal, lo statunitense Larry Page e il russo Sergey Brin. Circa 47mila euro sono stati spesi da Google per la pulizia del sito archeologico e il ripristino dell’impianto di illuminazione del tempio, un gentile “cadeau” dell’azienda al parco archeologico.
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turistico-ricreativi rispetto a quelli tecnico-scientifici; il divieto di sponsorizzazione dei congressi nelle località di mare e di montagna nei rispettivi periodi di alta stagione; l’obbligo di scelta della classe economica per i viaggi aerei continentali. L’intesa firmata è per Giorgio Palmucci, presidente di Associazione Italiana Confindustria Alberghi, un traguardo importante perché viene ristabilita la libera concorrenza per tutti i tipi di alberghi in un quadro definito e trasparente di tariffe e condizioni, nel rispetto di quei valori di sobrietà alla base del codice etico di Assobiomedica.
LA COMUNICAZIONE AZIENDALE È SEMPRE PIÙ SOCIAL Che le aziende puntino sui social network non è più una novità, ed è altrettanto consolidato il fatto che i canali social continuino a guadagnare spazio nella comunicazione aziendale. A testimoniarlo anche l’indagine condotta da Spencer Stuart e dall’agenzia Weber Shandwick che ha raccolto le opinioni dei responsabili della comunicazione aziendale in Nord e Sud America, Europa e Asia. Dalla ricerca è emerso, per l’appunto, che la comunicazione aziendale sarà sempre più basata su Facebook e Twitter. “The Rising Cco”, questo il nome dello studio, sottolinea come il 91 per cento degli intervistati ritenga che i social media siano il mezzo di comunicazione del prossimo futuro, di pari passo allo sviluppo del mobile. Per ora rimane, secondo la ricerca, spazio per la comunicazione tradizionale: il 64 per cento degli intervistati ha infatti ammesso che si focalizzano maggiormente sui media tradizionali rispetto al 36 per cento che punta invece più sui social media.
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NASCE WECC, NETWORK PER I PAESI OSPITI DI EXPO Si chiama World Expo Commissioners Club (Wecc) ed è un club esclusivo riservato ai commissari dei Paesi ospiti di Expo Milano 2015 e ai loro più stretti collaboratori con l’obiettivo di creare un network all’interno del quale condividere esperienze. Il club – che è nato a Milano – intende diffondersi in tutto il mondo a partire dalle città sedi delle prossime Esposizioni Universali. Tra i fondatori del club Alessandro Rosso, presidente di Alessandro Rosso Group, Ayman Ibrahim Al Afifi, presidente di Butterfly Abu Dhabi, James Chiang, uno degli artefici di Expo Shanghai 2010 e l’ambasciatore Gustavo Moreno, ex decano del corpo consolare di Milano e ora console generale dell’Argentina a Milano. La prima sede del Club è a Milano, in Piazza Duomo 21, una loca-
tion riservata alle delegazioni dei Paesi che partecipano alle varie esposizioni universali, i cui rappresentanti potranno incontrarsi e organizzare riunioni, conferenze stampa, entrare in relazione con istituzioni italiane e imprese che vogliono presentarsi ai singoli Paesi per proporre i propri prodotti e servizi. «Milano, città di grandi visioni, non poteva che essere lei la protagonista della nascita di un club planetario che anticipa i tempi – ha dichiarato Alessandro Rosso, presidente pro tempore del Wecc –, le esposizioni universali sono occasioni straordinarie per la promozione e la visibilità del nostro Paese nel mondo e per la condivisione di idee ed esperienze positive attraverso la rete di rapporti che si instaurano».
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HOT TOPICS TOPICS HOT highlights
IN CRESCITA I MEETING ASSOCIATIVI Il numero totale dei meeting associativi organizzati dai membri di Iapco nel 2013 sono stati 2.826 e segnano una crescita rispetto al 2012, quando le riunioni sono state 2.607. A fornire questi dati, i risultati della ricerca dell’International association of professional congress organisers. Mentre i meeting governativi hanno segnato un calo passando dal picco di 707 nel 2011 ai 609 del 2013, le riunioni corporate segnano un trend in crescita, per un totale di 3.329 incontri. L’andamento riflette la situazione economica attuale e un’industria come quella dei meeting associativi che fa intravedere momenti di ripresa, confermata anche dal fatto che i membri di Iapco hanno gestito nel 2013 2.718.797 partecipanti nel 2013, un incremento pari al sei per cento rispetto al 2012. Le notti prenotate in albergo segnano una crescita del venti per cento rispetto all’anno precedente, un dato che Iapco interpreta come un possibile ritorno ai servizi di fornitori professionali dopo
il boom delle prenotazioni online. Dati negativi invece per l’occupazione: il numero di assunti full time di Iapco è sceso dell’11 per cento dal 2011 al 2013. Infine l’impatto economico, che ammonta a 4,4 miliardi di euro sulle economie locali nel 2013.
LA SICILIA UNISCE LE FORZE
È stato siglato di recente l’accordo tra l’assessorato regionale al Turismo e il Sicilia Convention Bureau che ha tra i primari obiettivi il rilancio del turismo congressuale, la promozione della Sicilia come destinazione turistica attraverso la sensibilizzazione degli operatori della filiera congressuale e l’implementazione delle attività di promozione e marketing. Il convention bureau, attraverso questo accordo, che ha validità di un anno, mette a disposizione le sue competenze e la sua rete di affiliati, come ha specificato Vincenzo Tumminello, presidente di Sicilia Convention Bureau e responsabile Settore Pubblico e Rapporti con il territorio Sicilia di UniCredit, secondo il quale l’intesa darà la possibilità di puntare sullo sviluppo della meeting industry sfruttando da una parte le competenze e la rete di affiliati e relazioni di Sicilia Convention Bureau e, dall’altra, le azioni di sviluppo e le iniziative promozionali che saranno attivate dall’assessorato.
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L’EXPO PIACE AGLI STRANIERI Gli stranieri apprezzano l’Expo 2015. Questo è quanto è emerso dall’analisi di Voices from the blogs che ha monitorato come la rete percepisce l’Esposizione Universale che si terrà il prossimo anno a Milano basandosi sui commenti in lingua non italiana attraverso Facebook, Twitter, blog e forum nel periodo tra novembre 2013 e maggio 2014. I risultati, resi noti dalla Camera di Commercio, hanno registrato un interesse crescente: da tremila commenti a fine 2013, ne sono stati contati oltre dodicimila a maggio 2014. In particolare, quasi il 76 per cento degli stranieri è favorevole all’Expo 2015, mentre i commenti negativi restano sotto il 28 per cento. Brasile, Russia, India e Cina si sono mostrati particolarmente entusiasti, e in generale sono i Paesi in crescita economica i maggiori estimatori (oltre l’83 per cento).
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HOT TOPICS report
Aziende in cerca d’autore
Il processo creativo teatrale può diventare la molla scatenante del consolidamento di un team. Comunicazione empatica, solidarietà, fiducia e rispetto, aspetti essenziali all’interno dell’azienda, emergono in modo naturale durante il “fare” teatrale TERESA CHIODO
l teatro, oltre a essere un edificio in termini strutturali, è una realtà letteralImente extra-ordinaria; è il gioco del “se fosse”, è una forma di apprendimento, è un’arte dal profilo incerto, è distrazione e divertimento di cui l’uomo ha spesso bisogno per evadere da quella rigida quotidianità fatta da regole e doveri. Per chi lo fa, è quella cosa che ti opprime il petto qualche minuto prima di andare in scena e che poi passa subito dopo aver detto la prima battuta. Nei seminari basati sull’attività teatrale, dunque, c’è training fisico, vocale e sensoriale: l’attore deve incarnare vari personaggi e lo spettacolo è frutto di precisione, prove, idee creative e grande collabo-
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razione, come in azienda. Il teatro viene perciò utilizzato anche come metodologia esperienziale da proporre in percorsi di formazione rivolti alle risorse umane di un’organizzazione. E un laboratorio teatrale può rappresentare un tempo-spazio protetto in cui sperimentare nuove possibilità. Collaborazione, passione, eliminazione dei preconcetti, entusiasmo, gratificazione sono tutti elementi che il teatro può “suggerire”. Infine, teatro non è solo palcoscenico, ma anche: costumi, scenografie, musica, illuminotecnica. Ci sono i macchinisti, gli attrezzisti, il direttore di scena, le sarte e i parrucchieri. E non si deve ovviamente dimenticare la figura più importante, che è il regista. SIGNORE E SIGNORI, SIPARIO! Una rappresentazione teatrale riesce nella misura in cui ciascuno si cala non solo nella propria parte, ma anche e soprattutto nella parte degli altri, nel senso che un attore si deve coordinare, muoversi e parlare conservando il giusto
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ritmo in rapporto a quello che gli altri fanno e dicono. Un buon attore deve essere, dunque, straordinariamente empatico. Una pausa di troppo, una battuta pronunciata in anticipo, una risposta scoordinata rispetto all’azione e all’accento degli altri possono compromettere l’intera riuscita di uno spettacolo. Tutto questo è sovrapponibile anche alle dinamiche di una realtà aziendale? Ce lo spiega Marco Colombo Bolla, regista e team builder della compagnia Campo Teatrale: «Certo che sì. Credo che il teatro possa essere potente metafora della vita e che sappia divenire metafora ancor più rivelatrice se rapportato alla vita all’interno di un’organizzazione. Mi spiego meglio illustrandovi tre semplici parallelismi. Primo: nell’ambito lavorativo il pubblico a cui ci rapportiamo è il nostro interlocutore, sia esso un interlocutore interno alla realtà aziendale (un collega, un collaboratore, un superiore) o sia piuttosto un interlocutore esterno (un cliente o un fornitore). È in questa relazione che l’operato di ciascuno acquista senso. E in assenza di tale relazione perderebbe senso la vita stessa di un’organizzazione. Così come non parleremmo propriamente di “teatro” qualora un performer si esibisse senza un pubblico. Secondo: il nostro agire quotidiano
dipende strettamente dal nostro ruolo e dalla nostra identità. Esattamente come accade per una qualsiasi azione scenica, il nostro agire in azienda sarà tanto più efficace quanto meglio sapremo conciliare le responsabilità e i vincoli connessi al nostro ruolo con le caratteristiche e le esigenze più intime di noi stessi. Un attore credibile ed efficace nell’interpretazione del proprio ruolo è un attore che sa trovare freschezza e vita anche nella rigidità imposta dalla pièce e dal personaggio: è un interprete che attinge dalla propria identità e dalla propria indole, senza negarle o soffocarle, per dare vita al proprio personaggio. Terzo: l’intera rappresentazione, infine, sarà degna di applausi soltanto se la compagnia saprà lavorare nella più piena collaborazione e secondo la più profonda empatia: uno scenario simile è auspicabile in qualunque team di lavoro che miri al conseguimento di risultati brillanti». Gli fa eco Cesare Gallarini, dell’agenzia Teambuilding, che inquadra nella metafora il perfetto equilibrio di due capisaldi: regia e strategia. «In una azienda come in una compagnia teatrale ci sono: registi, attori e spettatori», spiega Gallarini. «Chi sono i registi? L’amministratore delegato, il “capo”, il manager a capo di un settore, insomma tutti quelli che “danno le direttive”. Come nel teatro il
MARCO COLOMBO BOLLA, regista e team builder della compagnia Campo Teatrale: «Esattamente come accade per una qualsiasi azione scenica, il nostro agire in azienda sarà tanto più efficace quanto meglio sapremo conciliare le responsabilità e i vincoli connessi al nostro ruolo con le caratteristiche e le esigenze più intime di noi stessi»
CESARE GALLARINI, dell’agenzia Teambuilding: «In una azienda come in una compagnia teatrale ci sono: registi e attori. Come nel teatro il regista è quello che “suggerisce” la linea dello spettacolo, così in azienda il “capo” è colui che dovrebbe avere ben chiara una strategia in un percorso. E gli attori non sono altro che i collaboratori»»
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HOT TOPICS report
AL CENTRO DELLA SCENA Di volta in volta, in relazione alle esigenze e alla disponibilità di tempo segnalate dall’azienda, si programmano percorsi più o meno continuativi. Da una formula più intensiva, una full immersion che può durare una giornata lavorativa o estendersi su due giorni, si va a una formula più diluita nel tempo, un ciclo di 4-6 incontri a cadenza settimanale o bisettimanale che meglio si sedimentino nella memoria e permettano di monitorare i progressi. Un gruppo di venditori potrebbe richiedere un lavoro più mirato
RAFFAELLA COMUNETTI, responsabile consulenza e comunicazione di Improveland: «Ogni membro della compagnia, o della compagine d’azienda, deve condividere un obiettivo comune e deve essere in grado di captare il “respiro” dell’intero gruppo per calibrare ogni mossa per il fine comune»
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all’ascolto e all’empatia, per meglio gestire la relazione con il cliente. Un gruppo di manager potrebbe voler approfondire maggiormente le tematiche connesse al public speaking o alla leadership. All’interno del medesimo gruppo, poi, potranno convivere sfide molto diverse: sostenere lo sguardo di un collega; comprendere e gestire la propria emotività; allenarsi ad accogliere le proposte altrui e a costruire risultati a partire da esse; imparare a mettere in discussione le proprie certezze, ad accettare le fragilità e a valorizzare i punti di forza. regista è quello che “suggerisce” la linea dello spettacolo, così in azienda il “capo” è colui che dovrebbe avere ben chiara una strategia in un percorso. In teatro poi ci sono gli attori, che rapportati in una azienda non sono altro che i collaboratori (di ogni ordine e grado). Infine, in teatro esistono dei tempi, delle strategie, degli obbiettivi che devono essere rispettati ed eseguiti al meglio. Ma, soprattutto, chi fa teatro è “alimentato” da una vera “passione” e i rapporti tra attori e tecnici, almeno sul palcoscenico, sono molto collaborativi e diretti verso il successo collettivo dello spettacolo». Un team d’azienda quindi deve lavorare in modo coordinato, nel rispetto del sé e degli altri. Per fare bene ci devono essere coesione e affiatamento, esattamente come in una compagnia teatrale che affronta un copione o, come nel teatro
d’improvvisazione, che si trova a costruire storie anche complesse basandosi solo sulla capacità inventiva dell’attore e la capacità di ascolto dei compagni. È quanto sostiene Raffaella Comunetti, responsabile consulenza e comunicazione della società Improveland: «Ogni membro della compagnia, o della compagine d’azienda, deve condividere un obiettivo comune e deve essere in grado di captare il “respiro” dell’intero gruppo per calibrare ogni mossa per il fine comune. Un attore sa sempre dove sono gli altri sul palcoscenico, ne sente l’energia e la forza e sa captare le battute d’arresto e intervenire (o tacere) al momento opportuno per il piacere del pubblico». SOSPENSIONE DEL GIUDIZIO Nella dimensione del teatro la supremazia della razionalità, assai diffusa nei contesti aziendali, è controbilanciata dall’esplorazione di territori che risultano assai meno frequentati: i territori dell’istinto, dell’empatia, delle passioni. Così teorizza anche Jacopo Fo, formatore e teambuilder: «Nel momento in cui uno recita deve mettersi in una pro-
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HOT TOPICS report
JACOPO FO, formatore e teambuilder: «In molte aziende la leadership non premia il rischio, ma il conformismo. Le proposte vengono filtrate e si appiattiscono. Nel brainstorming di un team building teatrale è importante azzardare al fine di creare un “salto del punto di vista”, quello scarto che può nascere anche da un’idea sciocca»
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spettiva di “ascolto di sé” e sospendere la parte razionale del cervello per far uscire la parte “scimmia”, quella delle sensazioni e delle emozioni: si crea così una situazione di grande energia, quella che ad esempio consente agli attori di recitare anche in condizioni fisiche disastrose. Molto importante è anche l’improvvisazione». Interviene Bolla: «L’approccio ludico che adottiamo nei percorsi di team building teatrale stimola ogni partecipante a sospendere il giudizio e abbattere le resistenze personali: questo è l’atteggiamento ideale per scoprire in sé potenzialità inesplorate e nuove imprevedibili modalità di relazionarsi con gli altri. Se il tempo della formazione viene vissuto come il “tempo della possibilità”, del darsi una possibilità, ognuno avrà modo di scalzare i pregiudizi su di sé e sugli altri e per sondare altre strade. Se questo accadrà il teatro potrà esprimere la sua vera potenza nel far crescere un gruppo e le persone che lo compongono». Anche Comunetti sostiene la stessa tesi: «Per sua natura il teatro non prevede il giudizio ma la piena libertà di espressione e, dunque, dà voce (non solo attraver-
so la parola, ma anche con l’espressività del corpo) a chi è normalmente poco avvezzo a comunicare. Una rappresentazione teatrale – e quella basata sull’improvvisazione non fa eccezione – può contemplare la presenza di un solista virtuoso ma che ha senso solo dal momento in cui esiste un gruppo affiatato in grado di supportarlo. L’improvvisazione, inoltre, con la sua carica provocatoria e la dimensione “giocata”, può contribuire efficacemente alla rottura della linearità del pensiero, favorendo l’abbattimento delle barriere mentali e dell’inerzia dei sistemi, per restituire la giusta dimensione sociale all’attività di gruppo e stimolarne la creatività innata». «Per mezzo del teatro – conclude Gallarini – è possibile far emergere quella che potremmo definire la cultura latente. Tutto quel “detto e non detto” che in un’azienda distrugge l’entusiasmo e aumenta la gelosia, l’invidia tra i dipendenti». FUORI DALLA COMFORT ZONE In un’azienda c’è sempre chi si espone meno di altri, per paura di compromettere certi equilibri. Può il teatro aiutare a mettersi in gioco un po’ di più? «Non puoi non metterti in gioco», taglia corto Gallarini. «Su un palcoscenico qualunque sia la tua parte, sei sempre protagonista. Sei sempre nella mischia, nel gioco. In teatro non puoi non esporti. È un ossimoro. Come fai ad andare “in scena” nascondendoti? Non è possibile. Un detto importate è che non esistono brevi o lunghe parti, esistono solo bravi o cattivi attori. Voglio dire che, anche se il tuo ruolo in azienda è “piccolo” rimane sempre importante se sai come giocartelo». «In molte aziende la leadership non premia il rischio, ma il conformismo», rincara Jacopo Fo. «Le proposte vengono filtrate e si appiattiscono. Ritengo invece che nel brainstorming sia importante azzardare al fine di creare un “salto del punto di vista”, quello scarto che può nascere anche da un’idea sciocca. I corsi di teatro possono aiutare a uscire dallo stallo, della non comunicazione e del non ascolto».
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HOT TOPICS mice from amerika
Big data: di datutto tuttoeeper pertutti tutti La maggior parte delle aziende di marketing non è in grado di gestire l’enorme volume di informazioni che deriva da social network, sensori e altre nuove fonti digitali di informazioni. Gli strumenti di analisi, però, vanno semplificandosi e le opportunità si fanno più evidenti dal nostro corrispondente da New York DOMENICO MATARAZZO
urante l’ultima edizione della Digital & Social Media Conference che si è D tenuta lo scorso luglio a Dana Point in California, Michael Donnelly, top manager della MasterCard, in qualità di moderatore ha aperto i lavori ringraziando i presenti per avere affrontato il viaggio «nonostante ogni giorno e dappertutto vi sia un evento il cui titolo include termini come social media, big data, cloud computing, analytics». Di fatto l’evento, organizzato dall’Association of National Advertisers (Ana), ha fatto registrare il tutto esaurito; coloro che volevano partecipare a tutti i costi hanno avuto la possibilità di farlo in streaming e pagando lo stesso prezzo di iscrizione (ma con l’op-
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portunità di avere più “ospiti” durante lo streaming). Una tale offerta dimostra da un lato come via sia un forte desiderio di conoscenza su questi temi, dall’altro come i planner ne stiano approfittando offrendo big data e temi collegati sotto tutte le salse. Coincidentalmente, un mese esatto dopo la conferenza dell’Ana, si teneva a Minneapolis il World Meeting Congress organizzato da Mpi International): cinque giornate di formazione su leadership, legislazione, apprendimento, esperienza digitale, negoziazione… ma nessun cenno ai big data, al cloud o ai social network all’interno del programma. Ciò, però, non vuol dire che l’escalation di informazioni non riguardi il settore degli eventi: i vantaggi per i planner sono già tangibili quando utilizzano le liste di abbonati a riviste di settore per promuovere un evento. Molti editori infatti negli ultimi anni per ovviare al calo degli investimenti sulla carta hanno investito sui sistemi digitali per conoscere meglio i propri lettori e fornire audience molto più precise agli inserzionisti...
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HOT TOPICS mice from amerika
Tornando alla conferenza in California Richard Porter, President of Media Sales presso la Meredith National Media Group (più di 100 periodici specializzati, con una circolazione di 30 milioni di copie), ha scherzosamente bisbigliato al microfono che la sua azienda in realtà « …è una società di database marketing travestita da editore». I loro database infatti hanno circa 4.500 tipi di informazioni, con una media di circa 800 informazioni per ogni abbonato. L’entusiasmo del relatore avrebbe avuto un maggiore effetto sui presenti se questi non avesse invitato l’audience a compilare un questionario cartaceo a fine presentazione anziché utilizzare un’app o una web survey. Più scaltro è stato il moderatore di Mastercard: anziché attendere il questionario alla fine dell’evento, controllava regolarmente i tweet e in base a questi inseriva correttivi nel corso dei suoi interventi. CINGUETTII DI MARKETING Twitter è stato più volte citato come una delle fonti principali di big data attraverso cui gli addetti di marketing possono sviluppare nuove conoscenze sulle abitudini dei consumatori. Sia database tradizionali che tweet, però, non sono che due componenti. Di fatto tutte le volte che si effettua un click si ha un’informazione che contribuisce ad allargare la conoscenza. I software per la gestione degli eventi in particolare possono ora raccogliere di tutto, dall’identificativo di una spedizione via corriere espresso, alle informazioni su chi se è fermato ad uno stand. A questi si aggiungono informazioni che si possono raccogliere attraver-
so sensori, gps, wearable technology, fonti che possono apparire soprattutto in occasione di grandi eventi. Expo Milano ad esempio potrebbe avere la necessità di verificare il flow dei visitatori per garantire la sicurezza e distribuire risorse. A Shangai, durante la World Fair del 2010 era stato studiato un sistema proprio per fornire questo tipo di informazioni. Nell’ambito della superficie espositiva infatti
Twitter è una delle fonti principali di big data attraverso cui i marketing manager possono sviluppare nuove conoscenze sulle abitudini dei consumatori
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Esiste una moltitudine di software, anche open source, che si sovrappone ai database tradizionali per facilitare il trattamento dei dati. Looker è uno di questi ed è utilizzato da HotelTonight, un’app che consente di consultare le stanze invendute dagli hotel e offerte a prezzi scontati
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era stata studiata l’installazione di scanner con tecnologia laser. Questi scanner captavano le onde emesse dai dispositivi Bluetooth dei telefonini che si attivano quando questi entrano in prossimità tra loro, raccogliendo quindi dati sul posizionamento. Attraverso l’analisi di questi dati combinati tra loro era possiblie determinare il posizionamento di ogni singolo visitatore con un errore di non più di un metro. Ciò che preoccupa il marketing è che la massa enorme di informazioni che nasce dal comportamento digitale degli individui è una disciplina complessa, in costante evoluzione e richiede nuove capacità legate al settore It o alla business intelligence: «A tutt’oggi solo il 25 per cento delle aziende di marketing ha una struttura totalmente dedicata all’era digitale», ha dichiarato Geoff Ramsey fondatore della società di consulenza eMarketer nel corso della conferenza dell’Ana. Questo segmento inoltre è rappresentato soprattutto dai grossi marchi, come American Express che in due anni è passata da un gruppo di quattro persone ad una struttura composta da 60 elementi.
Ciò che le aziende vogliono è che questi dati siano accessibili a tutte le funzioni aziendali, la consultazione diventi una funzione di routine giornaliera e che questa sia facile, ovvero non obblighi a usare linguaggi di programmazione per effettuare le interrogazioni. Meglio ancora se tutto questo potesse avvenire anche fuori dall’ufficio, con un telefonino. L’industria del software sta rispondendo a queste esigenze. A livello di desktop (ma anche di cloud), Tableau Software è uno strumento di analisi dei dati utilizzato già da governi, aziende e università. Non si tratta di un classico spreadsheet modello Excel, ma ha un’interfaccia drag and drop dove la rappresentazione dei dati avviene quasi esclusivamente con elementi grafici, come dash board o mappe. Non sorprende che il fondatore sia un ingegnere che viene dalla computer graphic: Pat Hanrahan, uno dei primi ingegneri della Pixtar, la società di computer grafica fondata da Steve Jobs, che ha poi vinto due premi Oscar (ora fa parte del gruppo Disney). UN AIUTO DALL’OPEN SOURCE A livello di server invece c’è una moltitudine di software, anche open source, che si sovrappone ai database tradizionali per facilitare il trattamento dei dati. Looker è uno di questi ed è utilizzato ad esempio da HotelTonight, un’app che consente di consultare le stanze invendute dagli hotel e offerte a prezzi scontati. Con poche interrogazioni è possibile osservare esattamente i dati storici attraverso vari criteri. Sulla base di questi si possono apprendere le strategie degli hotel, in che periodo vi sono stanze disponibili a che ora è previsto il check out… informazioni che un planner può adoperare per negoziare le tariffe per un evento. Già, perché anche le negoziazioni, citate nel programma di Mpi, possono essere più vantaggiose se supportate con big data, anche se questi non vengono menzionati nei programmi destinati ai planner.
XI Congresso
Nazionale AIUC Associazione Italiana Ulcere Cutanee - 2012
A Rimini i congressi medici diventano facili un referente unico che segue tutte le fasi del congresso e che interagisce con i partner locali
wi-fi gratuito e una APP del Palacongressi (personalizzabile per l’evento)
un coordinatore dedicato per l’area espositiva con software e-commerce personalizzato per la vendita on line dei servizi agli espositori
un’offerta alberghiera strutturata e competitiva
spazi modulabili e altamente tecnologici
XI Congresso Nazionale AIUC Associazione Italiana Ulcere Cutanee - 2012
Nobel
Biocare Symposium - 2012
XLIII Congresso Nazionale SIN - Società Italiana di Neurologia - 2012
FRee download PeR oFFeRta sPeciale
53° Simposio AFI - Associazione Farmaceutici Industria - 2013
Palacongressi di Rimini via della Fiera 23 47923 Rimini tel 0541 711500 fax 0541 711505 www.riminipalacongressi.it info@riminipalacongressi.it
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HOT TOPICS how to
L’evento sempre in tasca
Gli smartphone e i tablet superano per numero gli esseri umani sul pianeta. E le app per i meeting cominciano essere diversificate ed efficaci. Rapida guida ai software per mobile device ideati per essere impiegati in meeting, congressi ed eventi aziendali ANDREA PATERNOSTRO
l 2013 sarà ricordato per uno storico sorpasso. Il numero dei dispositivi hiItech mobili nel mondo ha superato quello degli esseri umani: oltre sette miliardi. Quest’anno saranno venduti più di un miliardo di smartphone (metà dei quali in Cina e India): secondo la società di ricerca Gartner, i dispositivi intelligenti rappresentano già i due terzi delle vendite nella telefonia mobile, ma entro il 2018 saliranno all’88 per cento. In media, ogni persona controlla il suo smartphone 150
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volte al giorno e ha installate 65 app. A queste cifre vanno aggiunti i 256 milioni di tablet previsti nel 2014 (+20 per cento). Il trend è in frenata rispetto alla crescita esplosiva dell’anno scorso (+51,6 per cento), ma esprime un fenomeno preciso: gli utenti si spostano verso dispositivi di fascia alta, che durano più a lungo e sono più adatti anche alla produttività personale e aziendale. Secondo Idc, inoltre, Windows salirà a oltre un quarto del market share, spinto dai convertibili o “due in uno”, ovvero i tablet con tastiera staccabile. Nel secondo trimestre 2014, le consegne di nuovi tablet vedono Apple in pole position, seguita da Samsung, Lenovo, Asus e Acer (Idc Worldwide Tablet Tracker). L’adozione dei mobile device è dunque una certezza, anche per chi organizza eventi: è possibile supporre che quasi tutti i partecipanti abbiano almeno uno
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HOT TOPICS how to
smartphone o un tablet in tasca. Nell’ottica di offrire servizi a delegati, congressisti, buyer o visitatori, è utile analizzare la diffusione relativa delle piattaforme software. Il mercato smartphone è in sostanza un duopolio guidato da Android, il sistema operativo mobile sviluppato da Google) con quasi l’80 per cento dei dispositivi (due su tre sono Samsung) con iOS di Apple al 18 per cento circa, trascinato dall’adozione di iPhone e iPad. DA DOVE COMINCIARE Per i professionisti e le aziende interessati a comunicare adeguatamente il proprio evento, che non hanno a disposizione una business unit interna dedicata al software, la scelta più importante sarà l’affidamento dell’incarico. Meglio puntare su un freelance o affidarsi a una web agency più strutturata? Se scegliete il primo, assicuratevi che abbia competenze di analisi della user experience e web design, oltre alle abilità tipiche dei programmatori: spesso, infatti, questi ultimi lavorano in team almeno con un grafico web. Ma soprattutto: è meglio costruire il software ex novo, oppure usare un’applicazione già pronta (white-label) e redistribuirla agli utenti con il nostro logo e i nostri contenuti? Come spesso accade, la scelta dipende soprattutto dal budget, ma anche dalla “scalabilità” della tecnologia, ovvero la possibilità di aggiungere facilmente nuove funzionalità in futuro, a partire da un software esistente, senza doverlo rifare daccapo. L’analisi (raccolta) dei nostri requisiti è il punto di partenza di ogni attività di sviluppo. Le white label presentano ovvi vantaggi per chi non ha a disposizione budget da decine di migliaia di euro: quando le soluzioni sono già disponibili, il tempo
Le 10 migliori mobile app per eventi e meeting NOME APP COME FUNZIONA Dalla versione free (Basic) alla Standard (499 dollari) con restrizioni non sul numero di partecipanti ma su sponsor, Bizzabo analytics e altre funzioni aggiungibili a pagamento; fino a Premium (799 dollari) e Pro (1299 dollari) con possibilità di survey Oltre al networking, integra aspetti di gamification, social CrowdCompass curation e sei modalità per monetizzare il software. I prezzi by Cvent variano da 2.950 a 19.900 dollari, a seconda della dimensione e complessità dell’evento Mobile agenda, sondaggi, networking, eventi multipli, DoubleDutch sponsorship, consultazione offline per i partecipanti all’evento. Tutorial online per massimizzare l’uso della app Disponibile una suite di app, che vanno da 1.000 a oltre 3.500 dollari per evento, più i costi di sviluppo, anche oltre 7.500 dollari per il profilo più completo. Dallo smallE-proDirect medium (meeting o evento fino a 350 persone) al grande congresso. I prezzi sono diversi anche in base al periodo di hosting della “Event Guide”, da uno a tre mesi Funziona offline, include interattività e gamification, parEventmobi te da 799 dollari; nel sito è disponibile una live demo. Funzionalità descritte in tre fasi: pre-durante-post evento Vincitore Eibtm 2013 per l’Event Marketing Automation; Genie Connect la soluzione SmartConnect integra mappe, branding, CMS (gestione contenuti), messaggi push Mappe 3D, funzioni interattive, agende personalizzate, inGoomeo formazioni pratiche sull’evento e la location. Autori della app Future@EIBTM Grupio
Si va dai 500 dollari della Express (gli utenti scaricano la app e al primo lancio trovano l’evento in una lista) alla più complessa Custom (landing page personalizzata) fino alla Multi-Event (lista di eventi del cliente)
Dalla versione free con funzionalità base (schedule, mappa location, social media, networking, to-do, editing last minute) ai piani Plus (1.750 dollari) e Premium (3.500 dollari) Guidebook entrambi in white label e per un evento l’anno; da 6mila dollari annui la versione “branded” completamente personalizzabile L’offerta si divide in mobile event, planner, venue. Le quotazioni vanno richieste, ma il range è più alto (10-20mila Quickmobile dollari) con elevate possibilità di personalizzazione. L’azienda ha realizzato la app del World Education Congress di Meeting Professionals International
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Le migliori 15 mobile app per la produttività quotidiana NOME APP COME FUNZIONA
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Astro file manager Gestione file e cartelle
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Battery Doctor Estensione e risparmio vita batteria
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Calendar (Google) App del calendario di Google
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CalenMob App del calendario di Google per iOS
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Drive (Google) Upload e gestione file e cartelle, creazione documenti (office suite) Evernote Suite completa per gestione appunti, anche multimediali Focus Lock Modalità di blocco per evitare distrazioni
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Gcloud Backup automatici
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Gnotes Semplice per appunti, anche multimediali
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HootSuite Social media management coordinato “If this then that” crea “ricette” cioè automatismi per semplificare le azioni IFTTT quotidiane iNotes Sincronizzazione su dispositivi Apple di note create con Android
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Mailtracker Notifica la lettura delle e-mail Swiftkey Tastiera predittiva per aumentare la velocità di digitazione TeamViewer Controllo remoto, funzioni meeting, trasferimento file
per essere operativi è molto ridotto. Di contro, occorre verificare se c’è proprio tutto quello che ci serve, come per ogni software non creato all’occorrenza. Un’applicazione “nativa” – sviluppata in proprio – avrà in generale alti
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costi di sviluppo ma una piena integrazione con il dispositivo target (smartphone o tablet) del quale potrà sfruttare ogni caratteristica a seconda dei permessi richiesti, dall’uso della rubrica telefonica alla sempre più importante geo-localizzazione; il canale distributivo è di solito lo “store” al quale si accede dal sistema operativo (Play Store su Android, App Store su Apple) e dove è possibile visualizzare voti e recensioni assegnati dagli utenti. Quindi, anche se abbiamo già una mobile version o web app del nostro sito internet (è sempre più frequente la modalità “responsive” per ottimizzare la visualizzazione sui dispositivi mobili) è opportuno creare una mobile app quando è necessario offrire ulteriori funzionalità (ad esempio sfruttando il GPS o la fotocamera) oppure per semplificare un sito complesso e ricco di contenuti.
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HOT TOPICS blogsurfing
L’ufficio della tentazione er motivare i dipendenti bisogna conoscerli, informarsi sui loro gusti e P sulle loro attitudini, capirne i difetti. Non per fare di tutta l’erba un fascio, ma anche dall’analisi delle loro fonti di distrazione in ufficio si può capire meglio come poterli incentivare. Quali sono le “attrazioni” che fanno perdere tempo durante l’orario lavorativo distogliendo l’attenzione degli impiegati dalla loro attività? Per rispondere a questa domanda potrebbe tornare utile una infografica di recente pubblicata su CareerBuilder. Il sito di ricerca di annunci di lavoro ha infatti illustrato i modi più comuni con cui i dipendenti si distraggono durante le ore di lavoro, basando la sua indagine sui risultati ottenuti su un campione di 2.138 imprenditori statunitensi e 3.022 dipendenti intervistati all’inizio del 2014. Per commentare i risultati, prendiamo spunto dal post di Fabio Casciabianca, pubblicato sul sito NinjaMarketing.it. Telefonate, email e messaggi personali occupano in una tipica giornata di lavoro almeno un’ora del tempo del 24 per cento dei lavoratori, ma la tecnologia non è la sola distrazione. Il 42 per cento degli impiegati dichiara infatti di avere un calo della produttività per colpa del gossip in ufficio e il 24 per cento accusa il rumore di colleghi e collaboratori. E se quasi il 40 per cento perde tempo sul web e sui social network, non mancano distrazioni classiche come la pausa caffè e la pausa sigaretta. Per chi se ne intende il fenomeno è chiamato Wilfing (What Was I Looking For?), un meccanismo perverso del nostro cervello che per staccare qualche minuto dal nostro lavoro al computer, cerca – pur con gli occhi costantemente incollati allo schermo – un po’ di distrazione sul web, leggendo un post, guardando un video o prenotando le vacanze imminenti. Ma cosa ne pensano i datori di lavoro? Qui sono almeno due le scuole di pensiero. Una corrente più nuova e moderna vorrebbe trasformare queste apparenti perdite di tempo in vere e
Ci vuol poco per perdere tempo alla scrivania: il web, le email e i colleghi sono costanti fonti di distrazione. E secondo alcuni, anche i meeting deconcentrano dalla produttività. Eppure lo svago può anche diventare una leva motivazionale proprie strategie motivazionali: ti permetto di distrarti per rendere l’ambiente di lavoro il meno ostile possibile così che tu possa recuperare le energie. Dall’altra parte, come precisa nel suo post Casciabianca, c’è chi vieta le telefonate personali, anche se effettuate dal proprio cellulare. I dati riportati segnalano che il 73 per cento dei datori di lavoro afferma di avere adottato misure restrittive per ridurre le perdite di tempo: il 36 per cento ha bloccato l’accesso ad alcuni siti web, il 22 per cento tiene l’uso di internet e delle e-mail sotto controllo. Molto interessante il dato che riguarda i meeting: il 12 per cento dei datori di lavoro considera tempo buttato anche le riunioni e prende precauzioni per ridurre il loro numero allo stretto necessario. Anche i dipendenti sembrano essere d’accordo: il 23 per cento ammette che i meeting sono u n motivo di distrazione.
ALESSANDRA BOIARDI
In questa pagina abbiamo preso spunto dal post di Fabio Casciabianca pubblicato sul sito www.ninjamarketing.it Infografica di CareerBuilder
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ALESSANDRA BOIARDI
CASTELLO DI PAVONE, EVENTI PREMIATI ANCHE A TAVOLA Il Castello di Pavone ha recentemente vinto il premio come miglior ristorante di Torino e provincia, assegnato dalla rivista Food & Beverage e dalla piattaforma TrustYou che ha analizzato ventitremila recensioni di clienti, risultate positive per l’89,7 per cento. Durante l’anno, il Castello di Pavone ha organizzato diversi meeting per aziende farmaceutiche, agro-alimentari e per aziende leader nel settore dei videogiochi. Sono stati, inoltre, organizzati due raduni, uno di auto d’epoca del Lancia Club e uno del club svizzero Ferrari. Il centro congressi, situato al Piano Nobile del Castello, offre sale e saloni da dieci a 150 posti (per un totale di quattrocento) di incommensurabile bellezza. Ogni ambiente è perfettamente riscaldato e dotato
di ogni moderno impianto e tecnologia, tra cui la connessione wi-fi gratuita, per rendere ogni evento una totale garanzia di affidabilità, successo e prestigio.
NH COLLECTION: A VENEZIA LA GAMMA PREMIUM DI NH HOTEL GROUP
MUMAC, EVENTI E TEAM BUILDING AL PROFUMO DI CAFFÉ Location per eventi del tutto particolare, Mumac, museo della macchina per caffè espresso di Gruppo Cimbali, sorge nella sede storica di Binasco, a breve distanza da Milano e a pochi metri dall’uscita dell’autostrada Mi-Ge. Grande opera di riqualificazione industriale che ha visto trasformare un vecchio magazzino di ricambi nell’attuale complesso museale, Mumac è stato inaugurato nell’ottobre 2012 per le celebrazioni del centenario dell’azienda. Location nuovissima e di grande impatto di design, Mumac è un centro polifunzionale e spazio ideale per eventi. Con i suoi 1.700 metri quadrati, mette a disposizione una grande sala conferenze con 150 posti a platea e un ulteriore spazio, la Sala 100, capace di ospitare fino a 250 persone. Inoltre, dispone di una sala training con otto postazioni learning, una sala tasting, ideale per progetti di team building, e un’area meeting di circa sessanta metri quadrati. Oltre a contenitore, Mumac è anche contenuto: con la sua collezione – tra le più grandi al mondo – di macchine per caffè espresso racconta oltre cento anni di storia dell’industria, della tecnologia, del design e del made in Italy. Infine, con le proprie proposte nell’ambito del mondo del caffè, si propone come momento esperienziale di condivisione e formazione manageriale e aziendale unconventional.
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Presentazione ufficiale del nuovo premium brand da parte di NH Group, che nell’ambito dell’inaugurazione del nuovo NH Collection Palazzo Barocci, ha lanciato in Italia NH Collection. Federico González Tejera, Ceo di NH Hotel Group, e Chema Basterrechea, amministratore delegato della Business Unit Italia, hanno sottolineato l’importanza di questo nuovo marchio, risultato della strategia per i prossimi anni, e dell’incorporazione al portafoglio del gruppo di strutture rappresentative come appunto l’hotel veneziano. Gli hotel NH Collection sono strutture appartenenti al segmento upperupscale e tra i loro servizi si trovano anche quelli maggiormente richiesti da chi è in viaggio di lavoro, come wi-fi ad alta velocità ed eccellenti aree fitness. Attualmente il premium brand di NH Hotel Group vanta 23 hotel NH Collection distribuiti tra Argentina, Spagna, Italia, Messico e Repubblica Ceca e si stima che entro la fine del 2014 il Gruppo disporrà di un totale di 32 strutture in questi Paesi. NH Collection Palazzo Barocci è un elegante boutique hotel con impianti moderni, che uniscono tradizione e innovazione, creando un vincolo tra il passato e il presente. Ospitato in un imponente palazzo situato di fronte al Canal Grande di Venezia e al Ponte di Rialto, possiede un molo privato a cui è possibile accedere in barca o in gondola. L’hotel dispone di 59 camere, alcune si affacciano sul Canal Grande, mentre altre offrono una bella vista del giardino Canaletto. L’hotel propone, inoltre, una completa offerta di ristorazione che comprende bar-caffetteria, cocktail bar e lounge bar nel giardino.
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GRAND HOTEL RITZ, RESTYLING CON BRIO Rinnovamento deciso ma fedele al suo nome per il Grand Hotel Ritz, che ha di recente riaperto nel noto ed esclusivo quartiere dei Parioli a Roma. L’immagine rinnovata, sempre elegantissima, conferma la fama internazionale dell’albergo e dei suoi servizi di alto livello. L’albergo propone 103 camere, di cui 35 suite di diverse tipologie alcune dotate di ampi e panoramici terrazzi, progettate dall’architetto romano Marcello Ceccaroli e curate dalla designer Antonia Bove, affiancati dall’architetto Giovanna Iadarola. Il direttore generale dell’hotel Filippo Tomaselli ha affermato: «l’offerta del Grand Hotel Ritz è davvero completa e allettante per una clientela medioalta che sceglie un albergo, per lavoro o per piacere, con tutti quei comfort tali da farlo sentire a casa propria». La ristorazione è curata dallo chef Gaetano Costa, che dal top floor dell’hotel ospiterà la clientela interna ed esterna nel suo nuovo ristorante gourmand, Le Roof, coccolandoli con una cucina attenta ai dettagli. Per meeting, cene di lavoro o congressi nel cuore del quartiere, l’hotel mette a disposizione un centro congressi con cinque sale componibili per eventi da dieci a 250 persone e la professionalità
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DUE STRUTTURE NEL CUORE DI LONDRA PER STARHOTEL
QUATTRO CASETTE ROSSE AL GRAND HOTEL IMPERIALE
Grande fascino e un panorama esclusivo per il Grand Hotel Imperiale Resort & Spa. Il resort di Moltrasio vanta un nuovo record: nel 2014 è segnalato sulla guida Michelin con quattro casette rosse, riconoscimento riservato prima d’ora solo ai prestigiosi cinque stelle e cinque stelle lusso del Lago Como. Una conferma che già nel 2012 era arrivata dalla prestigiosa guida, che aveva segnalato il ristorante gourmet Imperialino con tre forchette rosse. Il quattro stelle superior propone uno stile tardo Liberty a cui si affianca una nuova ala che si ricollega al razionalismo comasco. Circondato da un grande giardino e affacciato direttamente sul Lago di Como, l’hotel mantiene tutta l’atmosfera dell’albergo d’epoca, in un contesto ambientale di grande suggestione dove organizzare congressi ed eventi grazie alle ampie sale, perfette per allestire strumentazioni tecnologiche all’avanguardia per ogni tipo di presentazione aziendale.
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Il presidente e amministratore delegato di Starhotels Elisabetta Fabri ha annunciato l’acquisizione di due boutique hotel nel cuore di Londra da parte della catena alberghiera italiana. The Pelham e The Gore, che vanno ad arricchire la Collezione Starhotels, sono situati in due immobili di grande pregio, per un totale di 101 camere e un valore di transazione di 43 milioni di sterline. Le due strutture si trovano negli eleganti quartieri di Kensington e South Kensington e portano il portfolio Starhotels a 24 unità. «Londra era nei nostri piani da molto tempo e la ricerca non è stata affatto facile. Siamo molto
soddisfatti di aver aggiunto alla nostra collezione due boutique hotel di grande charme e siamo già al lavoro con il nostro team per apportare alle strutture tutti i cambiamenti necessari in termini di servizio e prodotto, per innalzare ulteriormente la qualità dell’ospitalità e inserirli nei nostri circuiti commerciali» ha dichiarato Elisabetta Fabri. Nel dettaglio, The Gore è una dimora aristocratica al 190 Queen’s Gate, Kensington, cinquanta raffinatissime camere a due passi dalla Royal Albert Hall. Un indirizzo mitico frequentato dai Rolling Stones e da personaggi dello spettacolo. The Pelham, al numero 15 di Cromwell Place, South Kensington, vanta cinque stelle e 51 camere firmate dalla famosa interior designer Kit Kemp.
L’HOTEL CALACUNCHEDDI, RINNOVO IN LINEA CON L’AMBIENTE Riapre al pubblico in una veste completamente rinnovata l’Hotel CalaCuncheddi, quattro stelle superior, situato a pochi metri dalla spiaggia Li Cuncheddi, sul promontorio granitico di Capo Cerasonella, nella Sardegna Settentrionale. Caratteristica dell’hotel è quella di essere stato concepito nel completo rispetto del magnifico paesaggio che lo circonda, dal grande parco naturale con ulivi secolari e vegetazione rigogliosa, alle dune di sabbia dorata disegnate dal vento alternate ai tratti rocciosi. Con la stessa attenzione sono state realizzata le ottanta camere e le suite, pensate per offrire comfort, privacy e tranquillità alla clientela. Nei due ristoranti – Asarena, a bordo piscina, e Asumari, a pochi passi dal mare – lo chef Domenico Dapas accompagna gli ospiti in uno straordinario viaggio nella cultura del gusto a chilometro zero. Fiore all’occhiello dell’Hotel CalaCuncheddi è l’incantevole spa realizzata in collaborazione con Gessi.
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TUTTO NUOVO IL CENTRO CONGRESSI DEL FORTE VILLAGE
Grande novità Mice per il Forte Village. Il complesso, che sorge a Santa Margherita di Pula in provincia di Cagliari, ha infatti annunciato il completo restyling del suo centro congressi con interventi radicali che riguardano sia l’aspetto strutturale-architettonico sia quello tecnologico. Gli interventi di restyling del centro congressi hanno coinvolto la sala plenaria con l’aumento dell’altezza, passata da 4,40 a 5,50 metri nella parte più bassa, per arrivare fino a 6,50 metri nella parte alta. Attenzione è stata posta al miglioramento della scenografia, con una colorazione di forte impatto e anche la componente tecnologica è stata implementata. Per quanto riguarda la sala “panorama”, invece, il cambio di colorazioni a pareti e soffitto valorizzerà al massimo qualsiasi allestimento scenografico; mentre il foyer presenta un nuovo progetto illuminotecnico con illuminazione a led Rgb, rinnovate tecnologie e un nuovo sistema di applicazione di grafiche stampate su tutte le colonne e sulla parete all’ingresso della sala, che permetterà al cliente di personalizzare il foyer in base alle proprie esigenze di comunicazione. La parte business del Forte Village comprende 19 sale meeting (la più ampia contiene fino a mille persone), poco meno di tremila metri quadrati di spazi espositivi, tecnologie di ultima generazione, e tantissime possibilità di post congress e team building. Inoltre il Pala Forte, inaugurato nel 2013, è una modernissima tensostruttura ad alto contenuto tecnologico, capace di accogliere fino a duemila persone a teatro o 1.500 per cena.
RIAPRE IL PALACE DI COMO Il Palace di Como, con il compimento dei lavori di ristrutturazione dell’edificio Plinius, riprende a pieno ritmo l’attività alberghiera con un profondo ammodernamento: 62 camere radicalmente rinnovate nella struttura e negli arredi; quattro junior suite vista lago, due executive con vista sul Duomo, quaranta camere doppie classic con vista sulla città e 16 vista lago. Spazi più confortevoli e più vicini a gusti moderni, nel rispetto dell’atmosfera Art Deco e della tradizione estetica tipica del lago: nuance dei verdi e dei gialli, specchi a foglia d’oro, tessuti delle tradizionali “case” comasche, tappezzerie, temi evocativi del Lago di Como, disegni floreali. Nel centro di Como, affacciato sul lungo-lago, lo storico palazzo liberty è composto dall’edificio Plinius e dall’ala Pianella. Una vista incantevole su uno dei paesaggi più conosciuti al mondo. Immerso nel cuore della città è il luogo ideale per visitare gioielli antichi e moderni dell’architettura comasca: Il Duomo, il Teatro Sociale e gli edifici razio-
nalisti. Le vie del centro sono vivaci crocevia di incontri, negozi, seta, cachemire, gourmet, antiquari, gioiellerie. Stile di vita raffinato in una città ricca di lavoro e di cultura. A pochi chilometri da Milano, dall’aeroporto di Malpensa e dalla Svizzera, l’hotel offre spazi adatti a soggiorni di piacere o di lavoro, con attrezzature congressuali all’avanguardia e una cucina tradizionale italiana di ottimo livello. L’Hotel Palace di Como fa parte del Gruppo Villa d’Este, brand riconosciuto nel mondo come sinonimo di raffinata ospitalità.
RESTYLING TOTALE PER L’HOTEL CATALUNYA A completamento di un restyling iniziato nel 2008, che ha coinvolto l’intero albergo – dalle camere ai due ristoranti, dal bar panoramico Blau al centro congressi – l’Hotel Catalunya di Alghero ha regalato un volto nuovo anche alla sua hall rendendola luminosa, moderna e funzionale. L’hotel propone un attrezzato conference center che è in grado di ospitare fino a quattrocento persone. Le sale a disposizione di eventi e congressi sono in tutto quattro, con diverse capienze che vanno da 12 a 250 posti. A queste si aggiungono un prezioso spazio espositivo e i due ristoranti dell’albergo. Il ristorante Maqù si trova al primo piano e dispone di una sala da 250 posti, mentre il Blau è situato al nono piano con una suggestiva terrazza panoramica da 120 posti dove i piatti della cucina locale e internazionale avranno ancora più gusto. Anche un drink può diventare panoramico all’Hotel Catalunya, se sorseggiato nel bellissimo Blau skybar, un luogo che si presta anche all’organizzazione di welcome drink e coffee break.
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Tanti spazi un unico punto di riferimento: Piuhotels. Un’offerta diffusa e completa, tailor-made e business oriented, incastonata in un territorio, quello parmense, che seduce il Mice con un’arte tutta propria, quella del bien vivre
Parma capitale TERESA CHIODO
arma, storia e “savoir vivre”. Lato “parigino” dell’Emilia. Luogo che offre una P qualità della vita fra le più elevate nella penisola. Sono tante le definizioni che, nei secoli, hanno alimentato l’immagine di Parma come piccola ma sontuosa capitale, padana per geografia ma europea per tradizioni e gusto del bello. Parma è città ricca di cultura e di arte, elegante e vivace nel tessuto edilizio, è anche patria della buona cucina, con un substrato popolare e raffinato assieme. Intorno un contado di ville sfarzose, splendidi castelli e borghi medievali. Su questo denso scenario si innesta la multiforme offerta ricettiva delle otto strutture di Piuhotels. L’hotel business Castello di Felino a
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Parma, situato a pochi chilometri dalla città, su dolci declivi all’interno di un meraviglioso bosco di castagni, si presenta come un solido e imponente maniero medievale. Meeting, team building, conferenze, presentazioni, workgroup e numerose attività dell’universo aziendale, trovano qui un punto di riferimento, un contesto di alta qualità per organizzare special event. Gli spazi dell’hotel sono disposti su quattro livelli e si adattano a qualsiasi tipologia di evento: esposizioni e riunioni, pranzi o cene riservati, corsi di formazione o lancio di prodotto che sia. I caratteristici spazi esterni e le cinque sale interne si modulano a seconda delle esigenze per una capienza che va da venti a 350 congressisti. L’offer-
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ta è completata dal rinomato ristorante Locanda Della Moiana, che svolge il servizio di catering per coffee break, aperitivi e buffet. Il castello si presta a essere una realtà ideale per organizzare anche team building e training outdoor, grazie agli ambienti particolari delle stanze antiche e della corte, fra logge, contesti esclusivi e vedute panoramiche. I format proposti spaziano dalla cena con delitto ai giochi di ruolo, dalle giornate medievali ai workshop teatrali con la collaborazione di insegnanti di teatro e la consulenza di progettisti e professionisti in grado di studiare idee su misura per ogni azienda. SI APRONO SPAZI L’Astoria Residence Hotel, un tre stelle superior, è una piacevole realtà immersa nel cuore della città, a due passi da Piazza Garibaldi ma vicina alla stazione ferroviaria. La struttura è perfetta per il business man che vuole raggiungere in breve tempo uffici e sedi di aziende. Le camere sono disponibili in cinque diverse tipologie: singole, doppie, triple, family e superior. Gli arredi e i complementi sono stati scelti con gusto e semplicità. Sia il Residence Le Cupole sia il Residence Cavour, ma anche il Residence Liberty hanno il vantaggio di essere ubicati in una zona strategica della città, a pochi passi dai luoghi di maggior interesse. Gli appartamenti dei residence – monolocali o bilocali – consentono di usufruire di alloggi comodi e sono dotati di moderni comfort. Da qui si irradiano numerosi itinerari alla scoperta del territorio.
ANCORA A TAVOLA Caratteristico è il ristorante San Barnaba, in Via Trento, in una vivace zona del centro cittadino. Tradizione, passione per la buona tavola e valorizzazione delle materie prime sono gli aspetti che contraddistinguono deliziosi antipasti, ottimi primi, saporiti secondi e imperdibili dolci; pasta all’uovo, carne, salumi e insaccati giocano un ruolo predominante. Incorniciato dalle mura, dalle torri e dai loggiati del Castello di Felino, il ristorante Locanda della Moiana, così chiamato dal nome dell’antica campana in bronzo che avvisava il contado in caso di pericolo, tuttora conservata nella corte d’onore del castello, è un ristorante elegante e romantico. I suoi piatti si ispirano alla tradizione gastronomica del territorio contaminata da tocchi esotici e sapori di mare. La carta dei vini spazia dai tradizionali Doc dei Colli Parmensi delle tenute intorno al castello ai più titolati e conosciuti vini italiani ed esteri.
Spazi di raro fascino in location sospese tra storia e modernità: Piuhotels consente al Mice di assaporare tutti i plus di Parma e del suo territorio
indirizzi a fine rivista
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Palace Hotel Desenzano HHHH Desenzano del Garda (Bs) Numero totale camere: 85 | Ristoranti: 1 | Posti: 120 | Sale meeting: 7 | Capienza sala maggiore: 300 posti | Capienza sala minore: 20 posti | Saletta segreteria | mq di aree espositive: 200 | Possibilità organizzazione post congress
Eleganza, funzionalità e flessibilità sono gli “elementi naturali” del Palace Hotel di Desenzano del Garda, una perla sul lago che accoglie eventi di successo nelle sue sette sale e seduce la meeting industry con la sua eleganza
Congressi in riva al lago SIMONA ZIN
ato nel 2008 già con l’ambizione di diventare una delle strutture di riferiN mento del Lago di Garda per meeting e congressi, il Palace Hotel di Desenzano del Garda conta a oggi più di cinquecento eventi ospitati. La raffinatezza degli interni, le 85 eleganti camere da cui godere una splendida vista del lago, il rigoglioso e fiorito ampio giardino, le piscine e il centro benessere si fondono in una miscellanea di piaceri che rende unico un appuntamento di lavoro. SOLUZIONI PERSONALIZZATE Il Palace Hotel di Desenzano è un’elegante struttura quattro stelle di nuova realizzazione che sorge sulle sponde del Lago di Garda, tra le cittadine di Desenzano e Sirmione, conosciute per la rinomata acqua termale e la loro bellezza storica. L’hotel è immerso in un contesto verde e silenzioso e offre una zona per meeting e congressi elegante e prestigiosa di oltre cinquecento metri quadrati totalmente dedicata e coordinata da uno staff altamente professionale. Le sale in tutto sono sette e accolgono fino a trecento persone nella principale, la D’Annunzio. L’elevato stan-
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dard dei servizi congressuali fornisce agli ospiti del Palace Hotel Desenzano l’opportunità di vivere al meglio il proprio evento speciale, che si tratti di meeting, convegni, sfilate di moda, show e seminari con necessità di lavori di sottogruppo in salette, compresa una suite vista lago per riunioni direzionali. La tecnologia utilizzata nei sistemi audiovisivi è di ultimissima generazione: una sala regia computerizzata gestisce proiezioni e amplificazioni unificate oppure distinte delle sale. Tutti gli spazi sono inoltre dotati di connessione internet e wi-fi. Essendo inoltre il centro congressi costruito per essere duttile e modulato, anche il sistema computerizzato è pensato per soddisfare le richieste più esigenti. Il personale addetto al reparto congressuale è inoltre sempre a disposizione per suggerire le soluzioni più adatte all’organizzazione di programmi post-congress e per proporre soluzioni ad hoc per il banqueting, offrendo una cucina internazionale arricchita con gli inconfondibili e preziosi profumi del Lago di Garda. indirizzi a fine rivista
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Il tuo evento nel cuore della Puglia
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SPAZI PER EVENTI CENTRO CONGRESSI - CENTRO BENESSERE & GD 0RUHQR ĥ 6 6 XVFLWD /DWLDQR HVW ĥ 0HVDJQH Ī%Uī WHO ĥ ID[
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Grand Hotel Bristol Resort & Spa HHHHS Rapallo (Ge)
In posizione mozzafiato sul golfo ligure, il Grand Hotel Bristol è un’affascinante miscela di ospitalità, lusso e plus congressuali che la rendono una location d’ appeal
Numero totale camere: 83 | Ristoranti: 2 | Posti: 260 | Sale meeting: 4 | Capienza sala maggiore: 130 posti | Capienza sala minore: 45 posti | Saletta segreteria | mq di aree espositive: 30 | Possibilità organizzazione post congress
Incanto nel golfo SIMONA ZIN
a sua posizione è di quelle più suggestive: affacciato sul Promontorio di LPortofino, infatti, il Grand Hotel Bristol di Rapallo si distingue già solo per questa caratteristica. Se poi si aggiunge un moderno centro congressi, due ristoranti, una spa con area wellness e una gestione manageriale di prim’ordine, si traccia il ritratto di un hotel davvero
PAOLO FERRARO: L’UOMO DIETRO AL BRAND Nato a Capri nel ‘65, Paolo Ferraro ha avuto diverse esperienze professionali in case prestigiose come l’Hotel d’Inghilterra di Roma, l’Helvetia & Bristol di Firenze, il Grand Hotel Continental di Siena. Nel 2007 è direttore al Relais il Canalicchio, resort in Umbria, nel 2008 ritorna a Roma per un breve periodo di direzione all’Hotel d’Inghilterra, nel 2010 approda in Liguria, a Santa Margherita Ligure dove dirige il Regina Elena. Infine, dopo una breve parentesi in Abruzzo, al San Donato Resort Golf & Spa, dove si occupa della start-up, dallo scorso ottobre ritorna in Liguria, dove attualmente dirige il lussuoso Grand Hotel Bristol di Rapallo.
esclusivo. Ricavato in una dimora storica in stile Liberty costruita nel 1908, l’hotel fu inaugurato nel 1911 e ristrutturato radicalmente nel 2006: oggi è diretto da Paolo Ferraro, manager con una lunga esperienza nel settore alberghiero, che mira a valorizzare tutti gli aspetti dell’offerta di questo gioiello dell’hotellerie. EVENTI CON VISTA Struttura dalle forti emozioni, il Grand Hotel Bristol ospita il ristorante Le Cupole vero fiore all’occhiello dell’albergo, dalla cui terrazza si gode di un panorama unico. Ideale per ospitare eventi di classe, si abbina all’altro ristorante, il Chamberlain. Lo chef Graziano Duca, in staff dallo scorso marzo, rende unici i gustosi piatti grazie alla sua creatività mantenendo i sapori e colori inalterati. Per i congressi l’albergo ligure si avvale di un moderno e tecnologicamente attrezzato centro autonomo dal resto della struttura che comprende un auditorium e tre sale. Per il tempo libero, oltre all’area esterna con piscina, è a disposizione una supermoderna spa da 950 metri quadrati, con area wellness, nella quale è possibile usufruire dei trattamenti più all’avanguardia in uno spazio rilassante e accogliente. indirizzi a fine rivista
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> Attitudine ai meeting da più di 5.000 anni > Moderni centri congressi per oltre 10.000 delegati > Ampia scelta di location > Ospitalità: 3.500 posti letto in hotel 5* > Programmi incentive personalizzati > Supporto di DMC innovative e certificate “Quality Assured”
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Completamente rinnovato, l’Holiday Inn di Rimini è di nuovo Imperiale. Fra eleganza raffinata, servizi esclusivi e ambienti adatti per qualsiasi tipo di evento, è tra le destinazioni più glamour della Riviera romagnola
Holiday Inn Rimini Imperiale HHHHS Rimini Numero totale camere: 78 | Ristoranti: 2 Il Melograno e Il Panoramico| Posti: 200 | Sale meeting: 9 | Capienza sala maggiore: 200 posti | Capienza sala minore: 20 posti | mq di aree espositive: 200 | Pre e post congress
Il piacere di un incontro ELISA FERRO
o storico Holiday Inn di Rimini da quest’anno, dopo un’accurata opera di Lristrutturazione e ammodernamento, ha ripreso l’originario nome “Imperiale”, che tanto lo aveva caratterizzato in passato per l’esclusività, lo charme e l’eleganza. Il rinnovato quattro stelle superiore, con il suo design raffinato, la qualità e la varietà dei servizi offerti, gli spazi e gli ambienti ancora più piacevoli e funzionali e la sua invidiabile posizione panoramica – di fronte al mare e sul principale viale dello shopping di Marina Centro – si presenta così come una delle strutture più moderne e attrattive della città, in un armonio-
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so connubio di stile, mondanità e impeccabile accoglienza. L’hotel propone per il pernottamento dodici nuove soluzioni deluxe curate nei minimi dettagli, due splendide Imperial Room al roof top e altre 68 camere, eleganti e confortevoli, con terrazzo e vista panoramica, bagno privato con doccia o vasca idromassaggio. Inoltre, dispone di una nuova hall con un ulteriore ascensore e di una nuovissima e tecnologica sala riunioni, che si aggiunge alle precedenti per un totale di nove sale meeting tutte illuminate da luce naturale, in grado di accogliere da venti a oltre duecento persone. A sup-
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porto degli spazi congressuali, adatti per qualsiasi tipo di evento e convegno, vi sono strumenti informatici e attrezzature di ultima generazione, assistenza tecnica dedicata e collegamento wi-fi, nonché un ampio parcheggio privato. Lo staff dell’albergo, poi, è a completa disposizione degli organizzatori per personalizzare gli allestimenti e le soluzioni operative, ma anche per le indispensabili pause dal lavoro, tanto con semplici e veloci coffee break quanto con ricche colazioni a buffet, brunch, aperitivi, pranzi e cene aziendali complete. IL BELLO DELLA RIVIERA L’Holiday Inn Imperiale è la base ideale per il lavoro, per rilassarsi, divertirsi e scoprire la cultura e le numerose attrazioni di Rimini e del territorio circostante. In particolare, per soggiorni incentive, retreat e attività di team building, l’offerta è quanto mai varia e originale. Oltre ai suggestivi luoghi malatestiani, al mare, la natura, lo sport, il fitto calendario di spettacoli, mostre d’arte, festival teatrali e cinematografici (spesso dedicati a Fellini!), fiere, sagre e mercatini, un soggiorno in Riviera non può prescindere dalla scoperta delle sue prelibatezza culinarie. La stessa proprietà dell’Imperiale gestisce insieme ai due ristoranti dell’hotel – Il Panoramico all’ultimo piano con vista sul mare, da duecento coperti, e Il Melograno, intimo e per piccoli numeri, al piano terra – altre due location davvero uniche e imperdibili, in grado di regalare forti emozioni al palato, assaporando la preziosità di una terra generosa: la valle del fiume Marecchia, con la sua storia, le sue tradizioni e la sua poesia. La prima è la Tenuta Saiano, sessanta ettari di boschi, prati, vigneti, terra coltivabile e quattro laghetti: nasce qui l’unione tra natura e buona tavola, all’insegna della Romagna e dell’arte del bere bene e del mangiar genuino. Ideale anche per attività di
gruppo come la raccolta delle olive e la preparazione del formaggio o per rilassanti percorsi naturalistici. La seconda è la mitica Sangiovesa, nella suggestiva atmosfera del borgo medievale di Santarcangelo, nell’antico Palazzo Nadiani dei primi del Settecento: un vero tuffo nella storia e nelle tradizioni della Romagna. Alla Sangiovesa i piatti parlano da soli, preparati con amore e semplicità. Le materie prime provengono dalla tenuta di Saiano: la farina, la pasta, le carni, i salumi e i formaggi, le verdure di stagione, tutto artigianale come una volta. La Sangiovesa dispone anche di una sala riunioni e organizza divertenti corsi di cucina. Completano l’offerta relax dell’Holiday Inn Rimini Imperiale: la spiaggia riservata con attrezzature per lo sport, spazi divertimento, la piscina esterna con idromassaggio, il giardino, la palestra e il centro benessere con sauna e bagno turco.
Ristrutturato e ammodernato, l’Holiday Inn Rimini Imperiale accoglie il Mice in nove sale meeting da venti a duecento posti
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152-153 hotel 2S San Marino
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Best Western Palace Hotel HHHH Serravalle Repubblica di San Marino Numero totale camere: 91 | Ristoranti: 2 | Posti: da 80 a 1.000 | Sale meeting: 9 | Capienza sala maggiore: 700 posti | Capienza sala minore: 12 posti | Saletta segreteria | mq di aree espositive: 2.000 | Possibilità organizzazione post congress
Il Best Western Palace Hotel di San Marino si propone come location full optional per qualsiasi tipologia di evento. I format di team building proposti sono in relazione alla tipologia del “gruppo” e della realtà aziendale
Eventi tailor made TERESA CHIODO
otato dei più moderni impianti di diffusione audio e video, il Palace D Hotel fa della flessibilità il suo grande punto di forza. Architetture, funzionalità e tecnologie all’avanguardia interpretano la nuova filosofia dell’evento contemporaneo. Uno staff dedicato consente di monitorare in loco le richieste fornendo una consulenza tecnica e logistica specializzata, che si traduce nell’attivazione di tutti i servizi e gli allestimenti correlati alle manifestazioni fino alla realizzazione di eventi “chiavi in mano”, avvalendosi all’occorrenza di competenze specialistiche in outsourcing. L’offerta degli spazi presenta cinque diverse sale modulabili, per incontri da 12 a 75 persone. Il Centro Congressi è in grado di ospitare fino a 700 persone in un’unica sala polivalente, divisibile anch’essa in aree di diverse dimensioni, con foyer, salette di lavoro, aree per lunch, dinner e coffee break. L’Expo con i suoi duemila metri quadra-
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ti è uno spazio nato per consentire grandi eventi, ideale per fiere, mostre ed esposizioni è anche in grado di ospitare fino a 1.200 posti per pranzi e cene di ampie dimensioni. La ristorazione interiorizza lo spirito dei luoghi e premia la qualità, nel servizio e nella scelta degli ingredienti, riservando grande attenzione alla ricercatezza delle portate e alla mise en place. Il Ristorante Palace rispecchia l’enogastronomia romagnola tipica del territorio. A disposizione una sala principale, con capacità di cento posti, oltre a una saletta riservata capace di accogliere fino a 15 persone. Il Salone Ristorante, adiacente alla sala plenaria del centro congressi, può ospitare fino a 500 posti con numerose opzioni a disposizione della meeting industry: un leggero brunch, una veloce colazione di lavoro, una sofisticata cena per un evento oppure un raffinato gala dinner personalizzato.
152-153 hotel 2S San Marino
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BENESSERE & RELAX Accanto a una offerta congressuale concepita secondo un criterio di eccellenza e qualità la struttura offre spazi dedicati per pause da riservare esclusivamente a se stessi. Il centro benessere è il luogo ideale per distendersi e rilassarsi e per ritrovare l’armonia tra corpo e mente rivitalizzando in profondità l’organismo. All’interno: sauna, bagno turco, docce emozionali, solarium, zona relax e sala massaggi. La piscina coperta e panoramica, con area idromassaggio, dà direttamente sul roof garden. A TUTTO POSTCONGRESS Soggiornare in questa struttura diventa un vero e proprio viaggio all’interno del territorio e della sua storia: ci si immerge nell’atmosfera di un tempo, assaporandone il gusto nei dettagli, nelle tradizioni folcloristiche, nel contatto con la natura e nelle prelibatezze enogastronomiche. Il coordinamento del tempo libero prevede programmi di "post congress" ricchi, diversificati e per diverse esigenze. In partnership con San Marino Adventures, tra i parchi avventura più grandi della riviera Adriatica, il team propone numerosi percorsi esperienziali fra boschi e radure, prove di abilità, ingegno e cooperazione: un’opportunità per creare momenti di condivisione aziendale dal forte coinvolgimento emotivo che lasciano una traccia significativa sia nel singolo partecipante sia nel team aziendale. Con la pratica di specialità come paintball e softair, sempre al parco, ci sono eccellenti opportunità per la formazione dei manager. “C’era una volta”: le fiabe incominciano così e trovano dimora al Palace di San Marino con la Cena Medievale – dove allestimenti, musiche, personaggi in costume e ambientazioni rievocano antichi fasti – organizzata magari anche all’interno della prima Torre direttamente nel centro storico. Chissà quanti industriali e imprenditori hanno fatto fortuna con trattative di lavoro eseguite su un campo da golf passeggiando tra un green e un fairway! Molti infatti sono
anche i golfisti che trascorrono lunghi weekend con vantaggi personalizzati. Da qui, per il post-congress, si irradiano diversi itinerari per esplorare il territorio: dal centro storico di San Marino ai numerosi borghi del Montefeltro come Santarcangelo di Romagna, Verucchio, la culla dei Malatesta e San Leo, tutti caratterizzati dal richiamo forte dell’atmosfera medievale, nel silenzio che regna sovrano lontano dalle strade. Poi ancora: Rimini, Ravenna e Firenze. SAN MARINO Luogo di grande suggestione geografica e architettonica, San Marino è arroccato su uno sperone di roccia che s’erge con profilo inconfondibile tra Romagna e Marche. Offre innanzitutto uno splendido panorama che si gode dal Titano, su cui è costruita e su cui s’ergono le rocche: imponenti fortificazioni poste sui tre spuntoni del monte, collegate con muraglie e camminamenti alla cittadella sottostante racchiusa da una triplice cerchia di mura, intervallate da porte, baluardi e torrioni. Ogni anno è meta di migliaia di turisti a cui mette a disposizione musei, eventi, rassegne, festival, una notevole varietà di negozi e molto altro. Tutto da scoprire al Best Western Palace Hotel di San Marino.
Numeri importanti per i congressi e opportunità incentive originali: sono gli ingredienti vincenti del Best Western Palace Hotel San Marino
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Radisson Blu es. Hotel HHHHH Roma Numero totale camere: 232 | Ristoranti: 2 | Posti: 170 + 100 seduti; 170 + 90 buffet | Sale meeting: 12| Capienza sala maggiore: 500 posti | Capienza sala minore: 14 posti | Saletta segreteria | mq di aree espositive: 300 | Possibilità organizzazione post congress
È fra gli astri delle location italiane, così particolare da essere sovente set cinematografico o cornice di shooting di moda e video musicali. È il Radisson Blu es. Hotel, di Roma, concertato dal gruppo JSH di Rimini
Meeting in Blu es. LUCIANA FRANCESCA REBONATO
oma catturata con lo sguardo da una delle più ampie terrazze della CapitaR le, soprattutto di sera, quando il manto di velluto scuro scende sulla città, illuminata dalle icone artistiche che il mondo intero viene ad ammirare. Roma con un canovaccio storico di piazze, fontane, palazzi, ville, musei, terme romane e aree
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archeologiche, Roma alla quale “tutte le strade portano”, soprattutto quelle del Mice, che nella Città Eterna trova un astro delle location, il cinque stelle Radisson Blu es. Hotel, un vero e proprio urban resort, strategicamente posizionato a pochi minuti di passeggiata dalla stazione Termini e facilmente raggiungibile da Fiumicino con il treno-navetta che parte ogni trenta minuti. Un hotel esclusivo, dal design accattivante e contemporary, chic e trendy, il tutto sotto la guida del gruppo riminese JSH, che nel giugno 2012 ha preso in gestione l’albergo e, dopo un accurato restyling terminato nel 2013, lo ha lanciato nel firmamento delle location di alto livello del Belpaese. Non solo. Il gruppo JSH gestisce diverse strutture disseminate su tutto il territorio nazionale di cui tre nel Lazio: il Radisson Blu es. Hotel a Roma, l’Holiday Inn RomePisana e l’Euro Hotel, a Fiano Romano, nei dintorni di Roma.
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TRA REALE E DIGITALE Lusso, coreografie architettoniche, atmosfera, personale qualificato, attenzione ai dettagli: tutto, al Radisson Blu es. Hotel, concorre a rendere unico ogni tipo di evento. Una location cosmopolita, straordinariamente ambasciatrice di Roma caput mundi, con una vocazione al Mice palesata in un centro congressi moderno e polifunzionale, provvisto delle più avanzate attrezzature audio-video: si tratta di Es. Conference, al piano terra, un’ampia sala modulabile con luce naturale e in grado di ospitare fino a cinquecento persone in un unico spazio che all’occorrenza può essere suddiviso in tre sotto-sale dalla capacità variabile. Il conference centre è caratterizzato dalla gestione interattiva delle sale senza bisogno di alcuna cabina di regia: tutto si aziona con un monitor touch screen che consente di chiudere le tende, abbassare le luci, tacitare i microfoni, azionare videoregistratori, Dvd, internet. Al primo piano, direttamente collegata al centro congressi, si trova la es. Libris: trecento metri quadrati per presentazioni, coffee break e ricevimenti. Al settimo piano, invece, si trova la sala meeting Conference Sette, concepita per ospitare una sessantina di persone e con una terrazza privata con vista sulla città. La piscina scoperta, infine, situata sulla terrazza al settimo piano e aperta durante il periodo estivo, rappresenta la cornice ideale per cene aziendali, cocktail e feste private. Per incontri di lavoro più raccolti, infine, l’hotel dispone di sette meeting suite con la capacità di una ventina di delegati ciascuna. TRA SUGGESTIONI ED EMOZIONI Se al centro congressi la parola d’ordine è “modernità”, nel resto della struttura il pay off può essere “tradizione e innovazione”.
Sì, perché il Radisson Blu es. Hotel è futuro e passato insieme e nel presente offre la rara possibilità di poter passeggiare, non appena varcata la soglia, su un’antica strada romana che conduceva ad abitazioni di cui sono visibili alcuni muri. Una sinfonia di suggestioni che rappresenta anche il fil rouge dell’accomodation, articolata in 232 camere – dal design essenziale e moderno – di cui 27 suite, arredate con stili diversi, ognuna con un proprio tratto distintivo. Caratteristica in comune, invece, è la parete-finestra con vetrate alte dal pavimento al soffitto e con l’affaccio sul cortile – di notte illuminato da scenografiche luci multicolori – o sulla strada. Protagoniste assolute sono le 125 nuove camere superior, ampie e luminose, con colori brillanti. Spazio alle emozioni anche nell’es.sere spa by Cipriani, il centro benessere ubicato al settimo piano dell’hotel, e al ristorante Sette: un vero e proprio viaggio nel gusto grazie alla consulenza dello chef stellato Michelin Andrea Ribaldone, la cui gastronomia è “fresca, italiana e semplice” e dialoga direttamente con i fornitori presenti sul territorio. indirizzi a fine rivista
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Towers Hotel Stabiae Sorrento Coast HHHH Castellammare di Stabia (Na) Numero totale camere: 150 | Ristoranti: 1 | Posti: 200 | Sale meeting: 5 | Capienza sala maggiore: 250 posti | Capienza sala minore: 10 posti | Saletta segreteria | mq di aree espositive: 500 | Possibilità organizzazione post congress
Tra Castellammare di Stabia e Vico Equense, il Towers Hotel Stabiae Sorrento Coast, recupera, nel nuovo nome, le torri di un opificio industriale, rendendole segno distintivo del quattro stelle con centro congressi
Vista da lassù PIERA CARLOMAGNO
el nuovo nome è stata data preminenza all’elemento architettonico N che “cuce” passato e presente della struttura. Le torri. Un tempo parti essenziali di uno stabilimento industriale, oggi orgoglioso segno identitario. Il Towers Hotel Stabiae Sorrento Coast, già Crowne Plaza, ha cambiato denominazione, ma la qualità e lo charme sono rimasti inalterati. Quattro stelle, nato dieci anni fa, sorge in uno dei luoghi più suggestivi della costa campana, tra Castellammare di Stabia e Vico Equense. Dalle finestre lo sguardo abbraccia un panorama mozzafiato e la costiera amalfitana, Capri, Napoli, Pompei, la costa flegrea, il Vesuvio e le altre mete turistiche di una regione che è uno scrigno di tesori, sono vicinissimi. La posizione, particolarmente felice, fa il paio con il rispetto di standard molto elevati in termini di ospitalità, fascino, ricettività: 150 camere dal design contemporaneo, un’ampia piscina, un invidiabile molo d’attracco con vista sul mare del
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Golfo di Napoli, una spiaggia privata, l’esclusivo Centro Benessere Spamarine, il raffinato Convivio Ricevimenti con vista unica e scenografica sul mare qualificano l’offerta del Towers, che al turismo congressuale può offrire un centro congressi con cinque sale meeting di diversa capienza e modulazione. ARCHEOLOGIA INDUSTRIALE «Vogliamo cominciare a scrivere un nuovo capitolo nella storia di questo hotel» afferma convinto Antonino Russo, director of sales & marketing. «Piuttosto che affidarci a un’insegna internazionale, anche se di sicuro appeal, abbiamo preferito optare per un brand che enfatizzi le peculiarità del resort, rassicurando l’ospite fidelizzato ed esercitando al tempo stesso un maggior richiamo verso il nuovo cliente alla ricerca di una destinazione esclusiva». La memoria dei luoghi non è stata violentata, ma miracolosamente conservata dal processo di
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riconversione: oggi, dal punto di vista architettonico ma anche ambientale, il Towers è una sorta di paradigma. Un esempio di come, da un vecchio e deturpante opificio industriale, si possa ricavare una struttura esteticamente gradevole, funzionale allo sviluppo turistico del territorio e alle accresciute esigenze di una qualificata clientela internazionale, ma, soprattutto, profondamente rispettosa dell’ecosistema circostante. Il richiamo, nel nuovo nome, della vecchia vocazione della struttura, riconnette il resort al territorio di cui è espressione, esaltando le specificità legate a una terra, la penisola sorrentina, proprietaria di una ultrasecolare e prestigiosa tradizione in fatto di ospitalità. «Se da un lato – continua Russo – il management e la proprietà dell’hotel sono rimasti invariati, assicurando un’assoluta continuità nella gestione, lo sviluppo di una nuova identità conferisce maggiore personalità alla struttura e fa sentire il cliente un po’ a casa propria. Abbiamo dunque optato per un nome che richiami immediatamente il genius loci, valorizzando il know-how acquisito in questi anni e l’alto livello di standard qualitativi ai quali la nostra clientela è ormai abituata». PRIVACY ED ESCLUSIVITÀ Un viaggio all’interno del resort conferma, anzi amplifica e dilata le ottime impressioni che esso suscita se lo si guarda dall’esterno. Arrivarci è come entrare in una piccola città, dove l’ospite può piacevolmente godere dell’affaccio sul mare lungo gli oltre 150 metri di passeggiata, o rilassarsi lungo la spiaggia in totale privacy. Al Towers è possibile accedere anche via mare, grazie all’attracco privato con un pescaggio di ben tre metri e mezzo. Dal molo privato partono le escursioni che permettono agli ospiti di visitare le località più incantevoli della costiera e delle isole del Golfo. Ischia, Procida, Capri, Sorrento, Positano, Amalfi, Napoli e lo straordinario litorale flegreo sono rac-
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chiuse in un fazzoletto di mare di pochissime miglia. Via terra, sono facilmente raggiungibili le aree archeologiche di Pompei, Ercolano e Oplonti e il Parco Nazionale del Vesuvio, oasi che offre straordinarie suggestioni naturalistiche. L’articolazione interna dispensa sorprese crescenti man mano che ci si addentra nelle raffinate e funzionali architetture del resort. Dalla camera standard alle prestigiose suite, ogni ambiente è arredato in stile moderno, con pavimenti in parquet, tendaggi chiari e colori pastello, con ampio affaccio sul mare o sulla caratteristica piazzetta dell’hotel. Il punto più suggestivo, riservato alla clientela maggiormente esigente, è la Vertigo Suite. Vertigo perché dà letteralmente le vertigini. Situata nel punto più alto dell’hotel, al settimo piano dell’ala est, laddove le due torri circolari, che per sei piani restano divise, si uniscono per creare un connubio architettonico unico nel suo genere, permette di godere di sei diverse vedute del Golfo di Napoli. Un caleidoscopio di colori e suggestioni paesaggistiche senza eguali. Comode, spaziose e dotate di una strumentazione tecnologica all’avanguardia, le cinque ampie sale convegni di cui il Towers dispone possono ospitare ogni genere di meeting e congresso, garantendo funzionalità degli spazi e una capacità ricettiva diversificata. Il wellness center Spamarine, tra i più rinomati in Campania, offre un rifugio per il corpo e la mente grazie ai suoi ottocento metri quadrati di spazi dedicati al benessere e al beauty, con un’ampia proposta di trattamenti. Infine, il Towers sa perfettamente come prendere i propri ospiti per la gola. La riscoperta dei piaceri e del gusto della vita passa anche attraverso il ristorante Gouache e la sua cucina dai sapori mediterranei, tutta incentrata su piatti, di terra e di mare, e vini locali o regionali, da gustare sulla terrazza con una vista mozzafiato sul Golfo di Napoli.
Un soggiorno al Towers riserva numerose sorprese, dagli ottocento metri quadrati della spa alla cucina raffinata del ristorante, dalla vista mozzafiato sul mare all’eleganza delle camere
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Nicolaus Hotel Conference & Events HHHH Bari Numero totale camere: 174 | Ristoranti: 1 | Posti: 70 | Sale meeting: 14 | Capienza sala maggiore: 1.000 posti | Capienza sala minore: 23 posti | Saletta segreteria | mq di aree espositive: 1.000 | Possibilità organizzazione post congress
Una location dove la cultura dell’ospitalità si fonde con la funzionalità e il comfort dei servizi più moderni. Al Nicolaus Hotel di Bari, con il capiente centro congressi, ogni incontro si trasforma in un’esperienza ricca di stimoli
Al passo con gli eventi MICHELA ROSSI
n fermento positivo si respira alle porte di Bari, dove gli organizzatori U di convegni, riunioni di lavoro e conferenze, così come i brand italiani ed esteri alla ricerca di location per eventi o di una base esclusiva per un soggiorno incentive in Puglia, possono incontrare l’eleganza, la cultura dell’ospitalità e la rinnovata funzionalità del Nicolaus Hotel Conference & Events. L’albergo, con il suo ampio garage privato e i suoi tredici piani panoramici che spiccano sul contesto circostante, si trova nel cuore del vivace quartiere residenziale di Poggiofranco: a metà strada fra il centro storico della città – la
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suggestiva “Bari Vecchia” – e l’aeroporto internazionale Karol Wojtyla, raggiungibili entrambi in dieci minuti d’auto e con il servizio navetta che l’hotel mette a disposizione degli ospiti. Il Nicolaus, rinomato per il suo prestigio e la sua tradizione, si distingue anche per l’attenzione costante rivolta alle esigenze emergenti del mercato, tanto del segmento business e congressuale quanto del leisure. Di qui le novità che hanno recentemente interessato la struttura. Oltre alla messa online del nuovo sito istituzionale, l’albergo dispone ora di connessione internet wi-fi ad altissima velocità (cento
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mbps), di cui usufruire gratuitamente non solo per navigare in camera o nelle aree comuni, ma anche per allestire videoconferenze a elevatissima resa e stabilità all’interno delle sale congressuali. Anche la spaziosa hall d’entrata presenta un look tutto nuovo e contemporaneo, con una zona bar 3.0 dove è possibile bere un buon caffè e ricaricare il proprio pc o telefono direttamente dal tavolo, nonché stampare e ritirare i propri documenti nell’area lounge. Pensando infine agli appassionati delle due ruote, l’hotel ha acquistato delle nuovissime biciclette, con le quali passeggiare nei dintorni e raggiungere in pochi minuti il centro di Bari, dove depositarle in piena sicurezza presso un parcheggio convenzionato. IL PIACERE DI LAVORARE Il Nicolaus è amato per la cortesia e la professionalità del suo staff, per la qualità del servizio e per tutte quelle piccole e grandi attenzioni che permettono di vivere al meglio il proprio soggiorno. Fra queste spicca la cura scrupolosa riservata alla ristorazione, con la proposta di una cucina semplice e genuina ma di grande effetto, ispirata alle migliori ricette pugliesi e del Mediterraneo. La prima colazione, per esempio, è un piccolo capolavoro che accompagna l’inizio di ogni giornata, con una ricchissima selezione di pasticceria artigianale, arance fresche spremute al momento e un’impareggiabile varietà di prelibatezze salate. Il tutto coronato dall’inaugurazione di un angolo bio-light per gli amanti della leggerezza salutista. La stessa sensazione di essere “a casa” si ritrova nelle 174 camere e suite dell’albergo, dotate di ogni comfort per riposare e rilassarsi, a cominciare dai grandi televisori a schermo piatto e dal servizio Sky Gold (il pacchetto più completo di Sky per il calcio e per il cinema). Chi ha bisogno di “staccare la
spina” può anche trascorrere qualche ora di puro benessere nella wellness area dell’hotel, dotata di palestra attrezzata, piscina coperta riscaldata, Jacuzzi, sauna e bagno turco. Senza naturalmente dimenticare l’opportunità unica di visitare il capoluogo con i suoi vicoli e i suoi monumenti, dalla Basilica di San Nicola al Castello Svevo-Normanno, alla misteriosa “Bari sotterranea”. Anche un soggiorno di lavoro diventa così un vero piacere, supportato dai servizi, dalle dotazioni tecnologiche e dagli spazi ad hoc di uno dei più capienti e qualificati centri congressi alberghieri operanti in Puglia. Il Nicolaus Conference Center può infatti vantare una capacità ricettiva di 1.200 persone, con ben 14 sale meeting di varie metrature (di cui 12 modulabili), reception dedicata, foyer, segreteria e un’area expo indipendente di oltre 350 metri quadrati. L’imponente sala plenaria, in particolare, con i suoi mille posti a platea, l’acustica perfetta, il palco e il soffitto alto fino a sei metri – un plus unico nel panorama pugliese – rappresenta lo spazio ideale per convention, congressi e splendidi ricevimenti di gala.
Ha una capacità totale di 1.200 posti il centro congressi del Nicolaus Hotel, la cui plenaria, da sola, può ospitare fino a mille delegati
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Dinamico e dal gusto cosmopolita, il leccese 8piuhotel punta sulla tecnologia per offrire servizi avanzati e spazi confortevoli per tutti gli appuntamenti di lavoro nel cuore del Salento
La tecnologia alle SIMONA ZIN
ridosso del centro storico di Lecce, in una posizione strategica e attiA gua a tutti i collegamenti principali, 8piuhotel mostra la sua idea di hospitality: alto livello di comfort a un prezzo accessibile. L’innovativo hotel a quattro stelle accoglie subito il visitatore in un ampio spazio libero da vincoli, permettendo un movimento fluido tra le aree della reception, il lounge bar, la sala per le colazioni, l’angolo dello shopping, l’enjoy area, e le meeting room. Ovunque design ricercato, il bianco degli
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arredi interrotto dai colori brillanti dei tessuti, dalla freschezza verde delle pareti di muschio. La luce salentina invade, dalle ampie vetrate, la hall mentre un’ovattata penombra accompagna alle sale meeting. I NUMERI PER IL MICE L’8piuhotel è dotato di cinque dinamiche sale riunione, con un sistema di pareti mobili insonorizzate in grado di modulare gli spazi a seconda delle esigenze. La superficie delle sale può variare da 21 a 150 metri quadrati e permette di ospitare da otto a 98 persone. La versatilità delle sale si presta a diversi usi: da riunioni executive a congressi, seminari, giornate di studio, conferenze stampa, lanci di prodotto, feste ed eventi di gala. Caratterizzate da un’estetica di forte personalità, si distinguono per la dotazione tecnologica che prevede, tra gli altri plus, un performante sistema di videoconferenza con video e audio ad alta definizione per interventi di relatori esterni fluidi e dinamici; una lavagna interattiva multimediale da 65", per una gestione efficiente delle presentazioni e dei contributi audio e video; una connessione internet veloce, maxischermi motorizzati e un sistema di oscuramento e insonorizzazione per
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8piuhotel HHHH Lecce Numero totale camere: 83 | Ristoranti: sì | Posti: 98 | Sale meeting: 5 | Capienza sala maggiore: 98 posti | Capienza sala minore: 8 posti | Aree espositive: 142,15 mq | Possibilità organizzazione post congress
spalle del Barocco garantire un ambiente ottimale di lavoro. La comunicazione diretta con un dehor favorisce pause e coffee break all’aperto, mentre la sala ristorante permette cene ed eventi aziendali fino a 98 coperti. Nella lounge area, allo spazio tradizionale della ristorazione, si aggiunge il selfristò, attivo 24/24h come il lounge bar, per vivere i tempi ristretti del viaggiatore business in libertà, invogliati dalle poltrone avvolgenti e dall’atmosfera contemporanea del bancone: uno spazio innovativo con uno stile italiano.
metri quadrati, con attrezzature Technogym, frigo bar, tv, asciugamani, musica, cromoterapia e bagno. Il progetto imprenditoriale 8piuhotel ha l’obiettivo di espandersi sul territorio nazionale continuando a focalizzare l’attenzione sui bisogni del moderno viaggiatore: connesso, selettivo e concreto, per fornire l’esperienza che incontra le sue aspettative e anticipare il cambiamento.
Moderno, dinamico, confortevole e incastonato in una terra dalle mille risorse, il Salento: è l’8piuhotel di Lecce
indirizzi a fine rivista
TRA WELLNESS E TECNOLOGIA L’offerta ricettiva dell’8piuhotel è completata da 81 comfort room e due junior suite molto ampie, insonorizzate, climatizzate e dotate di arredi disegnati su misura e icone del design italiano. Nella camera dai colori sobri sorprende la spaziosa doccia cromoterapica che illumina la stanza con diversi toni di luce, creando effetti personalizzabili, vivaci o soft per seguire il mood del momento, attraverso un semplice dispositivo touch control. Touch anche i comandi che permettono di regolare temperatura e illuminazione comodamente dal letto. Per tenersi in forma, infine, è disponile una confortevole fitness room di 35
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162 loc per eventi SX_ Chateauform
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A Cascina Erbatici, poco distante da Milano, gli eventi si tingono di verde anche in occasione di Expo 2015. Un luogo ideale, come una casa privata, dove i temi del green e del bien vivre, ma non solo, trovano la loro ideale collocazione
L’Expo, la natura e gli eventi GIULIA DE STEFANO
Sotto Caroline e Lorenzo, gli attenti padroni di casa che accolgono il Mice nella splendida Cascina Erbatici
Expo 2015 di Milano sarà per molte aziende l’occasione di riunire la propria L’ squadra internazionale, i migliori clienti, i distributori e i partner. A loro, ma non solo, Châteauform’ dedica una location unica nel suo genere, la splendida Cascina Erbatici. Un tempo proprietà dei conti Radice Fossati, l’antica cascina si trova a soli trenta minuti a sud di Milano ed è una delle più grandi cascine lombarde dei primi dell’800. Oggi si presenta come un luogo perfetto per un “seminario verde” in linea con il grande tema dell’Expo. L’utilizzo di materiali naturali nel progetto di ristrutturazione della cascina – come il legno, il ferro, le pietre originali, i sali di magnesio e i sali di boro del Nevada – contribuisce a rendere la struttura leggera, flessibile, moderna e rispettosa delle più esigenti norme in materia di sicurezza. Per questo motivo e grazie alla presenza di un biodigestore che fornisce energia e calore all’intero complesso da una vicina centrale a biogas, il progetto è risultato vincitore del concorso di idee 2012 Viessmann Progettare la Riqualificazione Efficiente e definito quasi equivalente a uno “scavo
archeologico”. Il Mice sarà accolto come a casa, da Caroline e Lorenzo, attenta coppia di ospiti. Tutto è a disposizione degli incontri di lavoro e tutto compreso nel forfait: le strumentazioni high-tech come le lavagne interattive di ultima generazione; numerose sale di ogni tipologia e dimensione che possono ospitare fino a duecento persone; un’area di quattrocento metri quadrati per riunioni e cocktail. Decisamente insolito il contesto, una vera cascina lombarda con i suoi animali, circondata da natura e tranquillità per fare riposare la mente nei momenti di relax. La campagna si ritrova anche a tavola grazie alla cucina del territorio, fatta in casa con ingredienti biologici. La Cascina Erbatici si conferma così un luogo ideale dove lavorare in completa sintonia con la natura, promuovendo lo sviluppo sostenibile e l’utilizzo di fonti rinnovabili, dove spronare le proprie squadre a riflettere su nuovi progetti e dove far nascere strategie future coccolati da Caroline e Lorenzo, come nella migliore tradizione familiare. indirizzi a fine rivista
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SITE INSPECTION location per eventi
Villa Reale Di Monza Monza (Mb) Sale meeting: 6 | Capienza sala maggiore: 168 posti | Capienza sala minore: 48 posti | mq di aree espositive: 880 | Pranzo in piedi: 200 pax (sala principale) | Pranzo seduti: 170 pax | Possibilità organizzazione post congress
Con il brand Gli Eventi di Villa Reale, la dimora che fu dei Savoia offre al pubblico business i propri impareggiabili ambienti per convegni, conferenze, eventi e serate di gala
Una gemma per gli eventi STEFANO RE
illa Reale di Monza, una delle perle della grande architettura italiana, V apre le proprie porte al mondo degli eventi aziendali: con una storia che si snoda dal progetto del Piermarini del 1777 e ha visto fra i suoi residenti gli Asburgo e i Savoia, un evento in questa location è un modo unico “per essere” nella storia così come nell’arte. La Villa è di proprietà del Consorzio Villa Reale e Parco di Monza, fondato nel 2009 e formato dalle istituzioni proprietarie delle varie sezioni della Villa e del parco: il Ministero per i Beni culturali, la Regione Lombardia, il Comune di Monza e il Comune di Milano. Hanno aderito anche la Provincia di Monza e Brianza e Confindustria Monza e Brianza, pur non avendo proprietà all’interno del complesso. Il restauro di alcune aree del corpo centrale della villa è stato curato da Nuova Villa Reale Monza Spa, che ha delegato la gestione verso il mercato degli eventi – per quel che riguarda le Sale di Rappresentanza del primo piano nobile – all’event agency monzese Vision Plus. Da oggi, sotto il marchio Gli Eventi di Villa Reale, di proprietà di Vision Plus, la Villa si apre al mondo degli eventi aziendali e associativi: cinque sale più il foyer e il meraviglioso salone delle Feste, per un totale di circa mille metri quadri variamente allestibili. Il salone delle Feste è stato per secoli riservato a fastosi ricevimenti. Qui Guglielmo I di Germania conobbe nel 1875 Vittorio Emanuele appena sedicenne. Precedu-
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to dall’imponente Atrio degli Staffieri, il salone è oggi è uno spazio arioso e sofisticato, l’unico ambiente che copre due piani d’altezza. La sala degli Arazzi, destinata un tempo a stanza di conversazione, è diventata spazio “di rappresentanza” per gli ospiti. La sala del Trono, anche questa con un carattere di rappresentanza, custodiva il trono detto “di Napoleone”. La sala degli Uccelli rimane un perfetto esempio della moda tutta europea dell’esotismo, esaltata da una certa pittura del periodo. La sala à Manger è uno dei fiori all’occhiello di Villa Reale: una grande sala, elegante e raffinata, che ha ospitato nei secoli passati banchetti di Stato e grandi ricevimenti. Infine la sala da Pranzo di Famiglia, dove i membri della casa Reale consumavano le loro déjeuner più private. Un luogo dove si potrà essere realmente immersi nella storia. Oltre a queste sale, spiccano la sala Bianca e il Foyer, imponente con le sue colonne in marmo e la grande lanterna centrale. Per quanto riguarda la tecnologia, Gli Eventi di Villa Reale ha scelto sistemi all’avanguardia per valorizzare l’incomparabile atmosfera degli ambienti: tecnologie audio wireless (realizzate dalla tedesca Sennheiser) e impianto luci a led – tra i primi a subentrare agli apparati a luce alogena dedicati a quest’uso professionale – realizzato da Arri. indirizzi a fine rivista
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166-167 loc per eventi 2S_Fidenza Village
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SITE INSPECTION location per eventi
Un binomio perfetto fra Mice e fashion, nel contesto di una regione straordinaria, l’Emilia Romagna, ricca di spunti e opportunità. Fidenza Village è una location assolutamente scenografica e stimolante per eventi, incentive e team building all’insegna dell’eleganza
Incentive prêt-à-porter MICHELA ROSSI
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n’idea frizzante e fuori dal comune per realizzare eventi, meeting e proU grammi incentive all’insegna del fashion
base delle esigenze aziendali, garantisce valore aggiunto a ogni evento, incontro di lavoro o attività di team building.
e dell’esclusività. A un’ora di distanza da Milano e da Bologna, nel cuore dell’Emilia Romagna, si trova infatti Fidenza Village Chic Outlet Shopping, una location comoda e altamente scenografica (ispirata nel design alle opere di Giuseppe Verdi), nel contesto di una straordinaria regione ricca di borghi e castelli, arte, musica, cultura del cibo e un’atmosfera sempre accogliente e rilassata. Fidenza Village – grazie alla perfetta fusione fra brand di lusso, servizi esclusivi, raffinata ospitalità e un forte legame con il territorio – esprime al meglio il concept di shopping tourism destination, dove l’esperienza dello shopping in oltre cento boutique selezionate con sconti fino al settanta per cento, unita alla possibilità di personalizzare i numerosi servizi sulla
ACCOGLIENZA A CINQUE STELLE I punti ristoro con area riservata, il supporto nella gestione di hostess e traduttrici, il wi-fi gratuito e il servizio pullman di lusso Shopping Express, giornalmente da Milano a Fidenza Village e da Forte dei Marmi e Verona durante il periodo estivo, sono alcuni dei servizi offerti alle aziende che scelgono di organizzare qui il loro evento. A essi si aggiungono ulteriori plus quali il servizio di benvenuto multilingue, le promozioni dedicate ai soli membri dei gruppi e l’utilizzo dell’esclusiva Chic Lounge, i cui spazi modulabili sono adatti anche per delegazioni numerose. Sul fronte culinario, sia i ristoranti sia il servizio catering sono in grado di armonizzare splendidamente i grandi
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sapori del panorama emiliano: così, dal Parmigiano Reggiano all’aceto balsamico di Modena, passando per il prosciutto di Parma, le eccellenze locali diventano anch’esse parte fondamentale del successo di ogni evento. Al fine di fornire nuovi strumenti per incentivare e premiare i team di lavoro, Fidenza Village ha sviluppato un corporate programme che prevede numerosi benefici per i dipendenti delle aziende aderenti, tra i quali la possibilità di ritirare, più volte e in qualsiasi periodo dell’anno, la Vip card, per un ulteriore dieci per cento di sconto sul prezzo outlet, e ottenere svariate agevolazioni: partecipare a promozioni riservate, ottenere il cinquanta per cento di sconto sullo Shopping Express da Milano e il quindici per cento in meno sui pacchetti turistici Fidenza Village. Senza dimenticare che tutti i villaggi Chic Outlet Shopping del gruppo Value Retail hanno adottato una piattaforma online dedicata alle aziende, al fine di ottimizzare la gestione delle prenotazioni e delle richieste. I clienti possono così visualizzare anche l’esclusiva offerta di Fidenza Village e prenotare subito le attività desiderate. IL BELLO DELLO SHOPPING Tra le novità per gruppi e aziende vi è il servizio Hands Free Shopping, che permette di godersi gli acquisti senza l’ingombro di shopping bags e borse voluminose. Basta richiederlo all’ufficio informazioni e comunicare l’orario in cui si intende lasciare il villaggio: tutti gli acquisti verranno custoditi e consegnati dal personale addetto al servizio. Inoltre, Fidenza Village ha disposto interessanti agevolazioni per l’acquisto: deducibili dal reddito d’impresa e utilizzabili da qualsia-
si azienda per i propri dipendenti, le carte regalo, per esempio, si trasformano in una coinvolgente attività di gruppo, ideale per rafforzare i legami e dare nuovo slancio agli obbiettivi aziendali. Gli Shopping Package, infine, abbinando agli acquisti di lusso la scoperta di un territorio meraviglioso, permettono di gratificare ulteriormente i propri collaboratori, offrendo loro un’esperienza indimenticabile. Un appuntamento Mice a Fidenza Village, infatti, si rivela sempre un’opportunità unica per visitare luoghi di assoluto interesse, come il teatro La Scala e il Duomo di Milano, l’Arena di Verona o la vicinissima Parma, città natale di Arturo Toscanini e sede del celebre Teatro Regio, punto di riferimento per gli appassionati d’opera di tutto il mondo.
Sono numerose le opportunità che Fidenza Village offre al Mice, tra le quali gift card deducibili dal reddito d’impresa e sconti extra
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Posizione strategica, clima favorevole, pluralità di soluzioni e grande professionalità: a Etnafiere, il centro fieristico e congressuale siciliano, è "evento" tutto l’anno. Il prossimo step? Attirare nei propri spazi le aziende straniere
Etnafiere guarda all’estero SIMONA ZIN
Etna crea di per sé un contesto paesaggistico di grande impatto intorno L’ a Etnafiere, un polo fieristico e congressuale che ha fatto molta strada nel settore degli eventi grazie alla sua posizione, sì, ma soprattutto grazie alla grande professionalità del suo personale, al clima favorevole della zona, che lo rende ideale per eventi 365 giorni l’anno, e alla polifunzionalità degli spazi che possono essere allestiti a seconda delle diverse esigenze. La città che ospita il centro fieristico non ha bisogno di presentazioni: Catania, una delle poche realtà a essere stata inserita per ben due volte nella lista dei luoghi patrimonio dell’Umanità,
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famosa in tutto il mondo per la sua eredità artistica e per quell’immenso laboratorio naturalistico a cielo aperto che è l’Etna. La maestosità e le spettacolari eruzioni del vulcano, che hanno affascinato le popolazioni fin dalla preistoria e continuano a farlo oggi, richiamano, oltre ai tanti turisti, anche professionisti del settore Mice, che trovano nella città e nel suo territorio una vivacità straordinaria e una predisposizione particolare per ospitare eventi e congressi. POSIZIONE STRATEGICA Il Centro Fieristico e Congressuale Etnafiere si trova a soli dieci minuti dall’aeroporto internazionale di Catania e già questa caratteristica lo rende “vincente”dal punto di vista logistico per la clientela congressuale: dispone di due padiglioni da tremila metri quadrati in area preallestita e da quattromila metri quadrati in area libera. Per molti aspetti è una struttura fortemente legata al territorio ma con uno sguardo attento alle esigenze del mercato interna-
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zionale, una realtà straordinariamente attiva che risponde agli standard di eccellenza richiesti a livello nazionale ed europeo. Dispone, infatti, di ampi spazi attentamente studiati ideali per road-show, grandi eventi, meeting, team building, congressi. Altro plus, la sua vicinanza al centro città e ai luoghi di interesse culturale, aspetti che possono tornare molto utili nell’ambito dell’organizzazione di un congresso in questa struttura. Il polo per eventi concentra gran parte dell’attività fieristica dell’intera isola con oltre venti manifestazioni fieristiche dedicate al pubblico e agli operatori: nell’ultimo anno la struttura è stata teatro di numerosi eventi aziendali e congressuali che le hanno consentito di ritagliarsi una posizione di rispetto nel panorama congressuale nazionale. UNA LOCATION IN CRESCITA La stagione in corso registra indicazioni positive dal segmento delle grandi convention aziendali e dei congressi medico scientifici: è anche per questo che Etnafiere guarda anche all’estero per ampliare il suo raggio d’azione. In occasione dell’Imex di Francoforte, tra gli eventi internazionali più importanti per l’industria degli eventi, il centro fieristico e congressuale siciliano è stato selezionato come unico della Sicilia all’interno della collettiva della Regione ed è stato dimostrato vivo interesse da parte degli operatori italiani e stranieri nei confronti di una struttura capace di adattarsi a ogni tipologia di evento, in qualsiasi periodo dell’anno. E proprio per rimanere sempre al passo con un mercato altamente concorrenziale e sempre più esigente, il management ha deciso di continuare a investire sulla struttura con interventi di restyling e di ammodernamento per proiettare il centro sul futuro, rendendolo ancora più appetibile per il mondo Mice.
La flessibilità organizzativa della struttura, in sinergia con servizi di alto livello, consente di cucire eventi su misura, garantendo una totale personalizzazione nella scelta dei servizi. Il team della struttura fieristica è coordinato da Barbara Mirabella, direttore generale di Etnafiere e titolare di Expo, società leader nell’organizzazione di eventi, dotata di una notevole esperienza in progetti di rilievo nazionale e internazionale che si avvale della collaborazione di prestigiosi partner nell’ospitalità, nella ristorazione, nei servizi tecnici, negli allestimenti per supportare tutti i professionisti del settore che scelgono la location siciliana.
Gli spazi di Etnafiere, versatili e modulari, sono in grado di offrire infinite soluzioni ai planner. Nella pagina accanto in alto a destra, Barbara Mirabella, direttore generale di Etnafiere
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Incastonato tra le pendici dell’Etna e il mare, Radicepura è un luogo nato dall’amore per la natura e per l’accoglienza. Gli spazi per eventi, tecnologici ed ecosostenibili, ospitano incontri di grande richiamo, come il recente convegno dedicato al giardino del futuro
Il giardino degli incontri ELISA FERRO
n luogo sorprendente ed esclusivo, un’oasi di bellezza immersa nei proU fumi e nei colori del Mediterraneo, circondati dai comfort e dai servizi più moderni, ma anche dalle quiete rigenerante di paesaggi meravigliosi, letteral-
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mente sospesi fra cielo e terra. Siamo a Giarre, sulla costa orientale della Sicilia, a metà strada fra città e località di fama internazionale come Acireale, Catania e Taormina; di fronte l’azzurro intenso del mare, alle spalle lo spettacolo straordinario dell’Etna. Proprio qui, dove la Sicilia mostra al mondo i suoi tesori d’arte e di natura, sorge una location Miceoriented unica per concezione e design, il Parco Radicepura, un progetto innovativo, condotto con amore e passione dalla famiglia Faro. I suoi cinque ettari di terra incontaminata, con migliaia di specie di fiori e piante, una banca dei semi per salvaguardare la biodiversità e le sue eleganti e luminose strutture per meeting ed eventi, dotate di tecnologie all’avanguardia e perfettamente integrate nell’ambiente circostante, rappresentano un’opportunità imperdibile per tutte quelle aziende, istituzioni, agenzie e Pco alla ricerca dell’eccellenza e dell’originalità.
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BELLO E SOSTENIBILE Radicepura, con i suoi spazi versatili e il valore aggiunto di un contesto irripetibile, si propone come punto di riferimento in Sicilia per un turismo incentive e congressuale di qualità e come centro d’eccellenza per paesaggisti, appassionati del verde e botanici. Lo testimonia, fra l’altro, il successo della recente tavola rotonda“4G model garden: which garden for the future? Quattro tipologie di giardino per le tendenze future”, che ha visto la partecipazione di oltre duecento fra esperti, ricercatori e manager provenienti da tutta Italia e dall’Europa. Dopo l’introduzione di Venerando Faro, l’ispiratore di Radicepura, che ha messo l’accento sull’importanza di «promuovere una cultura del paesaggio improntata alla professionalità», il dibattito è entrato nel vivo con gli interventi dei vari professionisti presenti, tutti concordi nel ritenere che il giardino del futuro sarà sostenibile. Daniela Romano, dell’Università di Catania, ha sottolineato come il giardino sia un modello che «si deve adattare agli effetti dell’intenso sfruttamento delle risorse che stiamo perpetrando, andando nella direzione della sostenibilità, che comporta modalità nuove di progettazione e scelta delle piante». Ciò diventa un imperativo nelle città, che non possono ispirarsi soltanto alla tecnologia: «Spesso – ha rilevato Graziella Zaini, direttrice della rivista Acer – siamo poco consapevoli dei benefici che un parco apporta al sistema urbano: attenua l’isola di calore, riduce l’inquinamento, aumenta l’ossigeno. Senza il verde, le nostre città sarebbero difficilmente sostenibili». In questo senso è meritoria l’opera del Fai, che tra i tanti beni italiani tutela e valorizza anche diversi giardini storici, con esempi siciliani di assoluto valore come Palazzo Manganelli a Catania, le Terme di
Acireale o il Giardino pantesco di Donnafugata. Novella B. Cappelletti, direttore di Paysage e di Topscape, si è detta convinta che la Sicilia possa diventare una meta interessante per i visitatori di Expo 2015 anche per i suoi elementi paesaggistici e che Radicepura, in particolare, lo sia già per i suoi servizi e la sua bellezza. Emanuela Rosa-Clot, direttore di Gardenia, ha portato gli esempi dell’isola di Tresco e di Wisley perché «dagli inglesi – ha detto – possiamo imparare», con Tresco Abbey Garden e Wisley Garden che sono stati i due casi europei illustrati dai rispettivi curatori. A queste e ad altre eccellenze guarda Radicepura, “un sogno di famiglia” realizzato, ma anche “un giardino in evoluzione” perché, dopo il centro congressi, comincia a prendere forma il parco botanico con tremila specie di piante: «Radicepura – ha concluso Mario Faro, responsabile marketing del gruppo – sarà un laboratorio all’aperto in cui sperimentare. Da poco abbiamo brevettato una nuova specie chiamata “Etna fire”, in omaggio al nostro vulcano. Ma sarà anche un’occasione culturale per tutti, suscitando l’interesse di tanti visitatori che potranno apprezzare quanto di buono si fa qui ai piedi dell’Etna». Risultati che i partecipanti alla tavola rotonda hanno visto di persona visitando i rinomati vivai della location.
Spazi per eventi assolutamente originali e circondati da infinite specie di piante e fiori: è la magia di Radicepura, in Sicilia
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Lefay Resort & Spa Lago di Garda Gargnano (Bs) Numero totale camere: 93 | Ristoranti: 2 | Sale meeting: 3 | Capienza sala maggiore: 80 posti | Capienza sala minore: 10 posti | mq di aree espositive: 43 interni (foyer meeting) + sale meeting utilizzabili come spazi espositivi; 90 esterni (terrazza + giardino area meeting); totale spazi meeting 215 | Possibilità organizzazione post congress
Accoglienza personalizzata Splendida vista, un nuovo centro congressi, una spa di prim’ordine e ottima ristorazione: è il Lefay Resort & Spa Lago di Garda, cinque stelle noto per un servizio tailor-made soprattutto in tema di meeting ed eventi
SIMONA ZIN
el cuore della Riviera dei Limoni, a Gargnano, il Lefay Resort & Spa Lago N di Garda si estende in un parco naturale tra colline, ulivi e boschi: questa oasi di natura e relax è stata realizzata secondo l’innovativo concetto di benessere globale Lefay, che pone l’ambiente ai massimi livelli di importanza, e vanta numerose certificazioni ambientali e riconoscimenti sia per la propria spa sia per l’impegno nella sostenibilità. Da qui si gode una magnifica vista sul lago, uno dei principali plus della location, al quale si aggiungono un centro meeting ben attrezzato, una spa di alto livello e un ristorante che si distingue per una cucina di gran classe ispirata ai cibi sani e ai prodotti naturali. La struttura si presta a ideare e organizzare attività di team building coinvolgenti per le aziende, alle quali offre un trattamento personalizzato per ogni aspetto di un evento. BENESSERE A TUTTO TONDO Fiore all’occhiello del resort è la sua spa, che si estende per oltre tremila metri quadrati (cinque saune, tre piscine riscaldate, un lago salino, tre aree relax, 21 cabine
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trattamenti, area fitness e palestra aperta 24h, parco per le attività all’aria aperta con cinque giardini energetici e terapeutici), e che offre il Lefay Spa Method, un metodo benessere unico che fonde i principi della medicina classica cinese con la ricerca scientifica occidentale e che ha come obiettivo il “benessere globale” dell’individuo. La zona wellness è perfetta per accogliere gli ospiti del resort che magari hanno appena partecipato a un meeting in una delle tre sale del centro congressi, situato in una zona riservata e di facile accesso dall’interno e dall’esterno della struttura. Tutte le sale si affacciano sul lago, in particolare, la sala Goethe, che ospita fino a ottanta persone, dispone di un giardino privato utilizzabile nel corso di un evento. Il ristorante principale della location, La Grande Limonaia, si trova al piano superiore e offre una spettacolare vista su tutto il Lago di Garda: la tavola viene vista qui come parte integrante di un percorso benessere e per questo è stato creato Lefay Vital Gourmet, una filosofia che unisce la fragranza e la stagionalità dei prodotti del territorio con la creatività espressa dallo chef. La cucina che si basa su questa filosofia rispetta le stagioni e il loro susseguirsi, ricerca materie di prima qualità e valorizza la freschezza degli ingredienti, per un benessere a 360 gradi. indirizzi a fine rivista
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Per tutte le stagioni Business e cultura, sole e mare, divertimento e relax: lo Yes Hotel Touring di Rimini, grazie a una collocazione privilegiata e a un’ampia offerta di servizi, promette esperienze personalizzate ed eventi di successo
SABRINA PIACENZA
ella frizzante Rimini, lo Yes Hotel Touring occupa una posizione strategiN ca nella zona di Miramare, a due passi dal mare e a una manciata di chilometri dal centro storico della cittadina romagnola. Se siamo soliti considerare questo tipo di strutture, a pochi metri dalla spiaggia, come mete esclusivamente turistiche dedicate a vacanze estive e a poco altro, questa volta ci stiamo sbagliando. L’hotel può contare, infatti, su un territorio ricco di attrazioni culturali, enogastronomiche o legate allo svago e al divertimento, ma anche su un contesto urbano in continua trasformazione che sa offrire strutture moderne dedicate al business. Da un lato l’entroterra romagnolo, con le colline riminesi ricche di testimonianze storiche e di straordinari prodotti della terra, dall’altro i numerosi parchi di divertimento collocati nelle vicinanze, dal delfinario a Mirabilandia solo per citarne un paio. E sul fronte Mice il poco distante Palacongressi di Rimini e la sua attrezzata Fiera,
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attivissima tutto l’anno. Condizioni che si traducono in una tipologia di clientela molto ampia e diversificata, come racconta Barbara Albanesi, responsabile marketing dell’hotel: «Abbiamo tante tipologie di clienti, essendo un albergo aperto tutto l’anno; abbiamo target differenti in base alla stagione. In inverno i clienti abituali sono gli uomini d’affari e i congressisti, mentre le coppie raggiungono un numero elevato soprattutto nei weekend o nei giorni di festa. In estate lo scenario cambia e la struttura accoglie molti clienti privati, soprattutto il segmento family. Abbiamo una presenza costante di clientela straniera, che nel tempo si è fidelizzata e ha saputo apprezzare la versatilità e la completezza della nostra offerta». Per soddisfare le diverse esigenze e per trasformare il soggiorno in un’esperienza totalizzante, è necessaria una struttura completa e versatile, in grado di affiancare a un’offerta tipicamente vacanziera, una proposta business completa, sia dal punto di vista squisitamente lavorativo sia per quanto riguarda gli aspetti legati al relax e al wellness. La struttura attuale, nata dalla combinazione tra una parte di nuova edificazione e il recupero di un edificio esistente, dispone di 110 camere tra classic e supe-
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Yes Hotel Touring Rimini HHHH Miramare di Rimini (Rn) Numero totale camere: 110 | Ristoranti: 1 | Posti: 350 | Sale meeting: 3 sale meeting + 1 sala riunione | Capienza sala maggiore: 300 | Capienza sala minore: 10 | Capienza sala riunione: 400 | Saletta segreteria | Mq di aree espositive: 1000 | Possibilità organizzazione post-congress
Il relax di un centro benessere di prim’ordine e la versatilità di un centro congressi con sale di diversa capienza sono gli ingredienti vincenti dello Yes Hotel Touring Rimini
rior, nelle quali l’attenzione ai dettagli, che si può riscontrare anche in tutti gli spazi comuni, si traduce in un arredo contemporaneo di gran gusto e ricercata raffinatezza. Oltre alla sala ristorante con vista panoramica, ideale per cene eleganti, aperitivi informali ma anche buffet o light lunch di lavoro, l’hotel ospita il centro benessere La Dolce Vita, attrezzato con tutto ciò che fa sentire gli ospiti curati e coccolati: cabine massaggi, bagno turco, sauna, vasca idromassaggio, percorso cromoterapico, cascata di ghiaccio, doccia rigenerante e una gradevole zona relax con angolo tisaneria. WELLNESS E MICE Accanto al centro benessere sorge uno dei fiori all’occhiello della struttura: la piscina, coperta d’inverno con acqua costante a 32 gradi e scoperta d’estate con acqua a 26 gradi, caratterizzata da uno stile moderno, da giochi di luce e colori e da un arredo tematizzato in base agli eventi organizzati dall’hotel. Relax e affari rappresentano spesso un connubio vincente che si riafferma anche allo Yes Hotel, grazie all’ampia dotazione di strutture congressuali e alla volontà di Sergio Cofini, responsabile commerciale & eventi, di consolidare questo trend,
anche in un momento non semplicissimo: «Negli ultimi anni il settore congressuale ha avuto un sensibile e significativo calo, ma siamo sempre riusciti a tenere questo canale saldo alla nostra struttura. I servizi che offriamo al cliente business e Mice sono vari e personalizzati». L’hotel dispone di una grande sala riunioni e di uno spazio espositivo di circa mille metri quadrati, oltre a sale meeting flessibili e funzionali, collocate in modo strategico all’interno della struttura: la sala del Sapere che si affaccia direttamente sull’ingresso dell’hotel, la sala del Camino, duttile e poliedrica, affacciata sull’area verde, la sala degli Scacchi, una sala plenaria affacciata sull’incantevole piscina coperta e in parte sull’ingresso, fino alla più piccola, la sala del Consiglio, accogliente e discreta, ottima per colloqui privati e incontri B2B. «Per noi la soddisfazione del cliente, sia un uomo d’affari, una coppia o una famiglia, viene prima di tutto. La personalizzazione è il nostro obiettivo, indispensabile per non cadere nello scontato e nell’omologazione, per rendere ogni istante trascorso da noi un momento unico e un’esperienza indimenticabile», l’ambizione quotidiana di Barbara Albanesi. indirizzi a fine rivista
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Sapore di mare, sapore di Mice Sull’isola di Vulcano, il nuovo Mari del Sud Resort & Village propone alla meeting industry un luogo dove coniugare lavoro e riposo, contando sulla professionalità del suo staff, capitanato dal direttore Rosario Arciprete GIULIA DE STEFANO
immerso in un’oasi di verde incontaminato il Mari del Sud Resort & Village, È sull’esclusiva isola di Vulcano, una delle sette meravigliose Eolie. La location si presta per eventi e soggiorni incentive in un perfetto connubio tra lavoro e relax. È il direttore della struttura, Rosario Arciprete, a presentarci i suoi plus. Direttore, come descriverebbe il resort a un organizzatore congressuale? «La struttura si staglia nella splendida baia di Porto Ponente con un giardino mediterraneo unico alle Isole Eolie. Le nuove camere, a sviluppo orizzontale, sono rispettose dell’architettura tipicamente eoliana, in perfetto equilibrio con l’ambiente circostante. L’offerta
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della struttura si articola nello specifico per la meeting industry in una sala convegni da cento posti, a cui si aggiunge per il tempo libero un beauty centre, una piscina scoperta, un campo polivalente e un anfiteatro. Tra le novità, prevediamo, per l’anno prossimo, una spa con piscina interna, bagno turco, sauna e docce emozionali dove fare un percorso di assoluto relax e farsi coccolare. Crediamo inoltre moltissimo nell’ecosostenibilità ed è per questo motivo che ci definiamo un eco-resort». Su quali servizi e aspetti dell’accoglienza punta la sua direzione? Quali sono i punti di forza? «Partiamo da un principio: chi risiede momentaneamente in una località turistica deve soddisfare non solo le stesse necessità e bisogni quotidiani che ha nella città dove vive abitualmente, ma anche quelli specifici di carattere culturale e professionale. L’accoglienza va quindi personalizzata con specifici servizi e attenzioni in base
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ROSARIO ARCIPRETE, VENT’ANNI DEDICATI AL MICE
ai diversi segmenti di mercato e al target a cui ci andiamo a riferire; deve essere indirizzata e mirata quanto più possibile per essere realmente efficace e meno dispersiva. Il mio obiettivo è quello di creare un ambiente “familiare” altamente professionalizzato che soddisfi appieno ogni singolo ospite e le sue attese. I nostri punti di forza sono una “sana” ospitalità, che passa anche attraverso una cucina fondata soprattutto sulle tradizioni e sulla tipicità siciliana». Le Isole Eolie sono una destinazione suggestiva e ricca di spunti. Come se ne può approfittare in occasione di un soggiorno incentive o per un post congress indimenticabile? «Cerchiamo di essere parte attiva nell’organizzazione di un evento, dando assistenza a tutto tondo. Siamo per esempio convenzionati con il Diving Center Saracen, che opera da 15 anni sul territorio e che può offrire tutta una serie di attività atte a soddisfare una clientela esigente. In partnership con il Diving Center Saracen e con la sponsorship di aziende come Mares e per il primo anno Scubapro, è da due anni che organizziamo presso il nostro resort il Vulcano Dive Festival. Inoltre, a Vulcano e alle Eolie in generale, si possono fare attività diversissime fra loro, come avvincenti trekking, suggestive scalate ai vulcani, rilassanti cure termali, per esempio nella famosa pozza dei fanghi di Vulcano». Come vengono organizzati i transfer da e per l’isola? «Possiamo organizzare qualsiasi tipologia di trasferimento, via mare o via aerea (in elicottero, per gli amanti dell’esclusività), di gruppo o privato, in gommone o in caicco e con le compagnie marittime (in convenzione) che operano sul territorio. Inoltre, abbiamo ottimi contatti anche per i trasferimenti terrestri, direttamente dagli aeroporti di Catania e Palermo». Ci sono tipologie di eventi su cui puntate
Mari del Sud Resort & Village è guidato sin dalla apertura da Rosario Arciprete, dinamico direttore che, nonostante la sua ancora giovane età, vanta un’esperienza ventennale nell’ambito dell’hôtellerie. Tra le sue qualità una particolare capacità relazionale e comunicativa, con una spiccata propensione per il lavoro di team e l’organizzazione del lavoro di squadra. Con un’importante formazione accademica, Arciprete si è formato in Intecontinental Hotels Group dove, nel corso degli anni, ha frequentato corsi e master sviluppando particolari abilità nel controllo delle vendite, analisi dei costi di distribuzione e marketing, approfondendo concetti e metodi per l’industria alberghiera. Importanti esperienze lavorative hanno tracciato la sua carriera in
maggiormente? La vostra clientela Mice è italiana o internazionale? «Siamo una struttura giovane, abbiamo aperto i battenti nel 2013 e solo quest’anno ci stiamo aprendo al mercato turistico italiano e internazionale di un certo target. Gli eventi a cui puntiamo sono sicuramente quelli legati al diving, all'escursionismo ed al team building in generale. Di nostro ci mettiamo una buona conoscenza del mercato e una ventennale esperienza in alberghi e strutture rivolte al Mice!».
diversi ruoli: tra gli incarichi ha ricoperto anche quello di responsabile booking gruppi e capo ufficio manifestazioni presso l’Holiday Inn Naples, rinforzando la sua esperienza anche in ambito Mice. A Roma, inoltre, è stato Reservation Manager del Grand Hotel Palazzo Carpegna e Torre Rossa Park Hotel e anche dell’Aurelia Convention Center & Expò. Ancora a Napoli, invece, Arciprete è stato vicedirettore del Ramada Naples e direttore commerciale di gruppo presso il Sea Hotels Group. Successivamente ha ricoperto il ruolo di direttore commerciale di Avi Sorrento Tour Operator e, sempre per Avi, di direttore del Relais Torre Capo Corvo Maison de Charme di Massa Lubrense e dell’Hotel Capo La Gala di Vico Equense. Ha guidato il Grand Hotel Nastro Azzurro & Occhio Marino Resort presso Piano di Sorrento.Ha diretto l’Hotel La Solaria di San Giovanni Rotondo, in provincia di Foggia.
Nuova realtà sull’isola di Vulcano, il Mari del Sud Resort & Village offre al Mice una sala da cento posti
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Succede ad Abu Dhabi Tra le destinazione Mice in più rapida crescita al mondo, l’emirato è un fermento di proposte per soggiorni incentive in sofisticati hotel all’insegna dell’intrattenimento multiculturale ALESSANDRA BOIARDI
una meta sempre più votata al Mice Abu Dhabi, che punta soprattutto È sulla varietà della sua offerta per attrarre gli organizzatori internazionali. Determinante da questo punto di vista è l’azione di promozione dell’Abu Dhabi Convention Bureau, costantemente al lavoro per convogliare i grandi eventi nell’emirato arabo e con l’obiettivo di entrare nella Top Cinquanta mondiale di Icca (International Congress and Convention Association) delle destinazioni per eventi e meeting. Un traguardo più che possibile se si considera che lo scorso anno la capitale degli Emirati Arabi Uniti è entrata nella Top Cento, superando tra le altre Las Vegas e Colonia. Si punta sulle attrazioni, ma anche su attività mirate per fare crescere la destinazione e distinguerla fortemente in termini di eccezionalità e qualità. Dimostrazione della centralità della meta sul panorama Mice internazionale è il Gibtm (Gulf Incentive, Business Travel and Meetings) che oltre a costituire un marketplace privilegiato di business nell’area medio-orientale, è anno dopo anno un’occasione unica di formazione e aggiornamento per tutti i professionisti
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del settore. L’edizione di quest’anno è stata per esempio scelta da Icca per rivelare i risultati di una sua ricerca in base alla quale quello del Medio-Oriente è risultato il mercato congressuale con il tasso più alto di crescita, mentre l’appuntamento per il 2015 è confermato dal 16 al 18 marzo. CRESCE L’OFFERTA ALBERGHIERA Per quanto riguarda Abu Dhabi, tra le strutture che hanno raccolto il maggior numero di eventi figurano le Jumeirah Etihad Towers, che sono state nominata Best Business Hotel della capitale araba ai Middle East Awards di Business Traveller e tra i World Leading Meetings&Conference Hotel ai World Travel Awards. Nel 2013, la struttura ha ospitato 708 eventi, in crescita del 63 per cento rispetto all’anno precedente. E non mancano nuove aperture. Ad aprile ha aperto il Southern Sun Abu Dhabi con una vista mozzafiato sulla Corniche e sullo skyline della capitale con 353 camere e tutti i comfort e i servizi necessari per un viaggio d’affari. Nello stesso periodo ha aperto il primo quattro stelle di Ramada ad Abu Dhabi, il Ramada Abu Dhabi Corniche, e il cinque stelle Hili Rayhan Hotel by Rotana (uno dei nomi più prestigiosi della regione nella gestione di hotel di lusso) strategicamente posizionato nell’Hili District, vicino al patrimonio e ai siti archeologici della città di Al Ain, una prima scelta per incentive che desiderano coniugare modernità e tradizione. Tra le aperture recenti anche l’Anantara Al Yamm Villa Resort e il St. Regis Abu Dhabi Corniche, che occupa i piani dal 33esimo al 55esimo delle Nation Towers sulla Corniche di Abu Dhabi, con un’incredibile suite: mille metri quadrati di lusso tra cascate di cristalli, foglie in oro 24 carati, mura rivestite di pelle e velluto e mosaici di vetro a duecento metri di altezza. Inoltre Abu Dhabi avrà il prossimo anno il suo primo hotel Grand Hyatt con l’apertura del Grand Hyatt Abu Dhabi Hotel & Residences Emirates Pearl. L’hotel di 47 piani sarà situato sulla punta sud-ovest del Coastal Boulevard nel prestigioso Ras Al Akhdar della capitale degli Emirati Arabi Uniti e sarà dotato di ampie sale riunioni .
ESPERIENZE INCENTIVE DA RICORDARE Ad Abu Dhabi anche l’offerta di attività incentive e di team building è molto variegata e comprende sia proposte che strizzano l’occhio alla tradizione più arcaica e inedita per i gruppi italiani sia attrazioni all’avanguardia. Si può per esempio programmare una visita all’Heritage Village, la ricostruzione di un villaggio oasi tradizionale che offre un’interessante istantanea del passato dell’emirato, o al Falcon Hospital, per avvicinarsi alla cultura del falcone. Tra le proposte incentive anche il Pearl Journey, alla scoperta delle tradizioni dei pescatori di perle, tour in speed boat e desert safari presso Al Kathim desert (Arabian Night Village). Altri spunti offre la Yas Island, una delle isole più importanti di Abu Dhabi City, che ospita il cuore dell’intrattenimento dell’emirato. Qui si trova anche il modernissimo Circuito Yas Marina in cui si disputa il Gran Premio annuale di F1 Etihad Airways di Abu Dhabi, e dove è possibile anche acquistare pacchetti giornalieri in pista, che comprendono le Esperienze da pilota, Esperienze da passeggero, Lezioni private di guida e Corsi per licenza da pilota. E per un tocco di classe, affacciato sullo splendido circuito Yas Marina di F1, Cipriani offre piatti firmati dall’Harry’s Bar di Venezia e specialità classiche italiane. Infine, non mancano le occasioni per associare un soggiorno incentive al ricco calendario di eventi di Abu Dhabi, che oltre alla Formula 1 dal 21 al 23 novembre, prevedono quest’anno tra gli altri il Mubadala Tennis World Championship e l’Al Dhafrah Camel Festival, entrambi a dicembre. La Volvo Ocean Race farà tappa ad Abu Dhabi il 2 e il 3 gennaio, ma già dal 14 dicembre di quest’anno verrà allestito il villaggio del velista, con concerti e spettacoli che animeranno la città fino al giorno della gara.
Abu Dhabi piace agli italiani: nei primi sei mesi del 2014 sono stati 27.255 (+19 per cento rispetto al 2013) i nostri connazionali che hanno pernottato ad Abu Dhabi, per un totale di 119.327 notti trascorse (più quattro per cento) e 4,38 notti come lunghezza media dei soggiorni
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PATRICIA SILVIO NUOVA GLOBAL MARKETING MANAGER DI PACIFIC WORLD Pacific World ha annunciato la nomina di Patricia Silvio come global marketing manager. Silvio ha ricoperto la carica di Regional Marketing Manager for Emea di Pacific World dal 2011 e si occuperà ora della supervisione delle strategie di marketing globale. In particolare gestirà il brand management, il digital marketing e il media engagement. Il suo background lavorativo include diverse esperienze in ambito Mice, poiché si è occupata di event management e communication nella meeting industry per diversi anni.
ALESSANDRA BOIARDI
GIUSEPPE MARCHESE DIVENTA MANAGING DIRECTOR DI RAGOSTA HOTELS COLLECTION È tempo di novità per Ragosta Hotels Collection, che annuncia nuovi incarichi e l’ingresso di nuove figure direzionali alla guida delle quattro strutture cinque stelle lusso del gruppo presenti sul territorio italiano: La Plage Resort di Taormina, l’Hotel Raito e il Relais Paradiso in Costiera Amalfitana e Palazzo Montemartini a Roma. Tra i nuovi incarichi si evidenzia quello di Giuseppe Marchese a nuovo managing director di Ragosta Hotels Collection. Giuseppe Marchese, classe 1975 e originario della Campania, lascia la direzione della struttura taorminese La Plage Resort, che ha seguito fin dalla sua apertura nel 2010, per ricoprire il ruolo di responsabile del gruppo. Marchese, master in marketing turistico, vanta diverse esperienze nell’hôtellerie in Italia e all’estero, tra le quali quella nel resort di lusso Tousserok sull’isola di Mauritius, e poi come resident
DANIELE RUTIGLIANO APPRODA IN CLUB MED Daniele Rutigliano è il nuovo country business manager di Club Med. Con esperienze nelle più importanti catene alberghiere internazionali, Rutigliano ha lavorato cinque anni in Hilton, due in Ihg Intercontinental Hotels Group e quattro anni nel gruppo italiano Baglioni Hotels (Leading Hotels of the World). In Club Med ricoprirà il ruolo di direttore delle vendite della divisione Club Med Business e contribuirà a implementare ulteriormente lo sviluppo commerciale di gruppi ed eventi aziendali. L’offerta di Club Med Business alle aziende comprende proposte per gruppi e incentive in perfetto stile Club Med all’insegna di un comfort di lusso e sensazioni uniche in contesti incantevoli al mare, in montagna e sul famoso veliero Club Med 2. Tutto secondo il celebre e originale concetto “Premium All Inclusive”, che ha affermato Club Med come pioniere nella creazione di una nuova percezione di vacanza in resort dal design unico che, in tutto il mondo, sono in grado di fondere autenticità e modernità.
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manager presso alcune strutture del gruppo Atahotels, il Tanka Village in Sardegna e l’Hotel Principi di Piemonte a Torino, e nel 2008 quella di general manager del Therasia Resort alle Isole Eolie.
LUCA FINARDI, GM DEL NUOVO MANDARIN ORIENTAL, MILANO Sarà Luca Finardi il nuovo general manager del Mandarin Oriental, Milano la cui apertura è prevista per il prossimo anno. Il nuovo direttore ha un’approfondita conoscenza del mondo dell’hôtellerie di lusso italiana acquisita grazie alle esperienze professionali che lo hanno visto ricoprire la carica di general manager dei Royal Demeure Spa Hotels, dell’Hotel Savoy e di Villa San Michele a Firenze. Si è unito a Mandarin Oriental iniziando nella catena di hotel Orient Express, per cui ha ricoperto la carica di general manager e area manager della regione Sicilia presso il Gran Hotel Timeo & Villa Sant’Andrea a Taormina.
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CARLOTTA FERRARI ALLA GUIDA DELL’ITALIA CONVENTION BUREAU
Costituitosi ufficialmente a giugno, l’Italia Convention Bureau è guidato da Carlotta Ferrari eletta all’unanimità presidente del nuovo organismo deputato a coordinare la promozione verso l’estero dell’Italia come sede di eventi di ogni tipologia. Il convention bureau è diretto da un comitato di gestione composto da otto persone nominate dalle imprese partecipanti alla rete ma indicate dalle associazioni di categoria, promotrici e garanti del progetto: Giancarlo De Venuto e Paolo Mazza, in rappresentanza di Asshotel/Confesercenti; Alberto Corti, in rappresentanza di Confturismo-Confcommercio; Giuseppe Roscioli, in rappresentanza di Federalberghi, Carlotta Ferrari e Paolo Novi, in rappresentanza di Federcongressi&eventi; Annarosa Miele e Giorgio Palmucci, in rappresentanza di Federturismo/Confindustria.
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PARTNER congressi
Il software incontra la formazione Cierredata, web agency e agenzia di sviluppo romana attiva dal 1998, si è evoluta nel tempo dai servizi di grafica, comunicazione integrata e web design, dedicandosi con successo anche all’organizzazione di eventi Ecm ANDREA PATERNOSTRO
Sotto Raffaella Giuliani, amministratore delegato di Cierredata. L’agenzia è attiva non solo nell’ambito della comunicazione integrata ma anche nella formazione Ecm
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nire le competenze di una web agency e di una software house: è U questo l’obiettivo di Cierredata, agenzia di comunicazione integrata specializzata in portali web, nata a Roma nel 1998, che negli anni si è sviluppata fino a offrire servizi di consulenza e supporto ad aziende e privati, per sfruttare al meglio le potenzialità delle nuove tecnologie. La squadra di lavoro è composta da otto professionisti italiani e spagnoli, dal grafico pubblicitario all’ingegnere del software, ai quali si sommano – a seconda dei progetti specifici – altre figure professionali per arricchire il team intellettuale e creativo: si va dall’ideazione e stesura di un progetto di comunicazione fino alla realizzazione e gestione dello stesso, integrando diverse specializzazioni tecniche e culturali. Dopo i primi anni dedicati alla realizzazione di lavori grafici, soluzioni web e prodotti multimediali, Cierredata si è specializzata anche nell’organizzazione di eventi. In particolare, si è occupata – in qualità di segreteria scientifica e organizzativa, servizi tecnici, ricerca sponsor e altri servizi correlati – di corsi per l’Educazione continua in medici-
na e più in generale di meeting a carattere medico e scientifico, anche in funzione dell’esperienza diretta nel settore della responsabile aziendale: «Tra i nostri punti di forza vi è la disponibilità al continuo aggiornamento in campo Ecm. Le pratiche burocratiche sono seguite dalla sede di Salerno, ma tutta l’organizzazione è a Roma, in zona nord» sottolinea l’Ad Raffaella Giuliani. Da tempo, inoltre, l’azienda ha una sezione che si occupa di gadget promozionali, con un e-commerce dedicato nel sito internet, che include articoli da viaggio, cancelleria e altri accessori utili per massimizzare l’esposizione di un brand, anche nell’ambito congressuale. indirizzi a fine rivista
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DALPICCOLOMEETINGALGRANDEEVENTO
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HOTEL CASALEÈILLUOGOIDEALEPERAVEREUNSUCCESSOGARANTITO Il complesso del “Casale”, nell’entroterra marchigiano, a pochi chilometri dalla costa adriatica e dalla medievale Ascoli Piceno, è incastonato tra i colori delle cime appenniniche e quelli delle palme esotiche. La struttura è stata ricavata dal restauro di un antico borgo, preservandone l’elevato valore artistico. La location ideale per meeting, congressi, sfilate di moda, conferenze e team building. Dotato di 23 meeting room di diverse dimensioni e di un elegante auditorium in grado di ospitare fino 1.200 persone, inaugurato nel 2009. Tutti gli spazi sono equipaggiati con tecnologia di ultima generazione, per soddisfare qualsiasi richiesta.
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PARTNER congressi
Formedica, corsi per il cambiamento Il provider Ecm si focalizza sui percorsi formativi per le nuove esigenze della comunità scientifica e del welfare sanitario, dalla gestione di patologie complesse all’evoluzione dei ruoli, dalla centralità del paziente ai nuovi modelli sanitari ANDREA PATERNOSTRO
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nnovazione e formazione sul campo per le professioni sanitarie del futuro. Un ambito in continua evoluzione, che poggia su tre fattori: nuovi processi di apprendimento (interattività e coinvolgimento dei professionisti), nuovi modelli sanitari (ripensare i luoghi di cura tradizionali) e il paziente sempre più al centro, con la sua famiglia e il contesto sociale. Sono i principali cardini del cambiamento governato da Formedica, il provider specializzato dal 2002 nell’Educazione continua in medicina. «Siamo sempre stati un provider puro – racconta Susanna Priore, amministratore unico di Formedica e responsabile Ecm di Federcongressi – l’expertise medicoscientifica ci ha permesso di concentrarci al cento per cento sulla formazione nel settore, distinguendoci per l’approccio concreto e lo sviluppo di alcuni tra i primi corsi direttamente in sala operatoria: le emergenze cardiochirurgiche, ma anche
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la guardia medica e turistica. I nostri utenti non sono solo medici, ma tutto il personale sanitario. La formazione a distanza è stata un ulteriore passo avanti: abbiamo proposto progetti che avevano un valore formativo, ben oltre la necessità di assegnare dei crediti». FOCUS SULL’ECM Sfuma dunque la netta separazione tra ruoli direzionali-gestionali e ruoli tecnico-professionali: da un lato si avranno le figure generaliste di presa in carico del paziente (hospitalist, medici practitioner, infermieri case manager); dall’altro, quelle con competenze monodisciplinari (medici o infermieri specializzati). Servono quindi nuovi percorsi per professionisti inseriti in un ambiente di lavoro in continua evoluzione e con nuove responsabilità. «Oggi certe patologie vengono gestite da più specialisti – spiega Priore – al cardiologo non basta più aggiornarsi e studiare i nuovi farmaci, deve dialogare con un diabetologo, gestire situazioni complesse. Ecco perché il nostro aggiornamento è fondamentale: possiamo creare percorsi formativi solo se identifichiamo le esigenze, confrontandoci. La migliore conoscenza delle tecniche chirurgiche crea l’ultra professionalità, che si affianca a quella del sistema. Dal punto di vista della tecnologia, il focus è garantire che la formazione abbia il suo frutto, cercare il coinvolgimento dell’utente finale: la didattica va pensata per l’adulto, che deve autoalimentare il suo interesse. Tenere le persone in aula per un mero obbligo è impensabile, non si ottengono sei ore di attenzione. Ben vengano dunque tutte le forme di interattività, in cui dobbiamo investire tempo e risorse». L’azienda pugliese, con sedi a Milano e Lecce, ha stretto un accordo con l’Olv Robotic Surgery Institute di Aalst-Bruxelles: «Il provider deve saper promuovere e comunicare i programmi formativi rendendoli attrattivi e interessanti, combattere l’eventuale immobilismo o la scarsa sete di sapere medico», sottolinea Priore, «occorrono partnership di valore con i centri di ricerca e contenuti stimolanti».
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GESTIRE I RISCHI E IL SISTEMA CHE CAMBIA Negli anni scorsi Formedica ha approfondito l’ambito del risk management: «Verificare cosa non ha funzionato significa individuare le cattive pratiche del sistema, non solo del singolo professionista. Per esempio: in quali condizioni il paziente arriva in sala operatoria? Il problema riguarda tutta la struttura, non solo l’ultimo anello della catena. Per questo abbiamo creato una formazione di sistema. Nel 2015 i nostri eventi non saranno rivolti solo ai medici, ma alle tecnologie per far sì che i reparti comunichino verso l’esterno, per costruire reti di lavoro, in cui tutti dovranno essere coscienti di quanto sia cruciale trasferire dati e informazioni». Un sistema moderno, quindi, non può limitarsi alle competenze dei medici, ma ha necessità di coordinare tutte le figure sanitarie coinvolte: «La rivoluzione sarà l’assistenza a domicilio qualificata, in grado di discernere tra dolore cronico, acuto e routine dell’anziano. Bisogna far lavorare assieme medici, specialisti di ambulatorio, infermieri, creando una rete di servizi con benefici per tutti» spiega Priore. «Il welfare di oggi non potrà essere mantenuto nei prossimi anni, con sempre meno fondi e la popolazione anziana in aumento. Se permettiamo alle persone di curarsi meglio, con formazione e comunicazione mirate – sottolinea la manager – daremo più sicurezza e meno accessi scorretti al pronto soccorso. Serve personale non sanitario capace di valutare i sintomi e capire quando il paziente va portato in ospedale oppure può essere gestito a domicilio». Lo scenario impone ai provider Ecm di adeguare i processi formativi ai cambiamenti imposti dal progresso hi-tech: maggiore specializzazione, diversificazione professionale e autonomia delle figure un tempo “esecutive”. Saranno più numerosi gli addetti ai lavori “non sanitari“ come ingegneri o tecnici informatici, ma anche specialisti nel management con competenze organizzative, economiche e di gestione progettuale, soprattutto in settori come chirurgia, imaging, cardiologia invasiva,
trapiantologia, oncologia e genetica, robotica e medicina nucleare. Saranno centrali argomenti come la governance clinica, il risk management, gli aspetti medico legali e la medicina preventiva. L’organizzazione attuale degli ospedali riflette modelli di cura e bisogni della popolazione in epoche passate. La nuova formazione dovrà garantire, quindi, il collegamento tra l’assistenza sanitaria negli ospedali e quella sociale nel territorio e rispondere alla domanda di forza lavoro a domicilio, di infermieri, operatori di comunità e fisioterapisti: con la crescita del numero di pazienti affetti da più di una malattia, infatti, aumenterà l’importanza del lavoro di squadra multidisciplinare, così come la sfida di coordinare i principali nodi del sistema. Gli operatori sanitari dovranno acquisire nuove competenze per erogare servizi agli anziani al di fuori delle strutture tradizionali, sviluppare trattamenti ambulatoriali e di riabilitazione, cure anche palliative sempre più vicine al paziente.
Mutati processi di apprendimento e nuovi modelli sanitari, innovazione e formazione sul campo sono i cardini del nuovo Ecm secondo Formedica. Nella pagina a fianco, nella foto al centro, Susanna Priore, amministratore unico di Formedica
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La sfida di apulia2meet Maddalena Milone, amministratore unico della pugliese Meeting Planner, firma la regia dell’ambizioso progetto che segna l’evoluzione del marketing territoriale. E lancia sempre più la Puglia come destinazione Mice ALESSANDRA BOIARDI
Nelle immagini, Maddalena Milone e, in basso a sinistra, Stefania ContiVecchi. Apulia2meet nasce come sistema fra le professionalità del territorio per presentare un’offerta coordinata e completa della Puglia in chiave Mice
a Puglia, terra dalle antichissime tradizioni, investe oggi sul territorio e sulle Lprofessionalità in esso rappresentate. Una connessione fortissima tra passato, presente e futuro che si materializza in uno dei progetti più ambiziosi nell’ambito della meeting industry: apulia2meet, nato per creare un marketplace dedicato alla promozione e commercializzazione del territorio pugliese quale destinazione per eventi. Attraverso il web e con pochi semplici clic, il portale offre agli organizzatori la possibilità di ottenere informazioni utili per scoprire e vivere la Puglia, individuare le migliori realtà aziendali operanti nella meeting industry e avviare con queste trattative commerciali. A promuovere questo progetto è Meeting Planner, che da oltre dieci anni si occupa di progettazione e organizzazione di eventi formativi guidata da Maddalena Milone, amministratore unico dell’azienda barese, delegato Puglia di Federcongressi&eventi, associata a Mpi e a Confindustria. Dottoressa Milone, perché apulia2meet? «Apulia2meet nasce in quanto azione di sistema fra le professionalità del territorio con l’obiettivo di presentare un’offerta coordinata e completa a chi sceglie la Puglia per la realizzazione del suo evento. Un progetto che serve prima di tutto a stimolare l’attenzione verso il territorio e verso il suo tessuto di aziende che gior-
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nalmente costituiscono l’offerta qualificata del congressuale. Una promozione dinamica e originale, puntualmente realizzata sul web da un team qualificato di esperti che, partendo dal sito conduce ai social e a tutte le attività di attenzione programmate per stimolare concretamente l’acquisizione di nuovi clienti». Un progetto certamente complesso in termini di opportunità. «Il progetto apulia2meet include diversi momenti di attenzione, dall’educational, alla partecipazione alle fiere, ai seminari tematici questo sistema genera pubblicità automaticamente e velocemente, diventando così uno strumento eccezionale di promozione di tutto il territorio. Inoltre, il punto di forza di apulia2meet è il collegamento tra le varie sezioni che compongono la sua struttura. Si pone al centro di una costellazione di siti dedicati all’enogastronomia, agli attrattori naturali e culturali, agli eventi, agli itinerari non convenzionali. È un progetto tanto complesso quanto entusiasmante, che non tralascia nessuna opportunità. L’agenzia regionale Pugliapromozione ha fatto un ottimo lavoro di posizionamento del brand Puglia. Adesso siamo noi privati i protagonisti del nostro futuro. Non abbiamo più scuse». indirizzi a fine rivista
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Il Trentino in un click Con il nuovo portale del Trentino Mice Convention Bureau, la ricca offerta del Trentino per gli organizzatori di eventi è ora disponibile online. Oltre cento strutture e fornitori specializzati fra cui scegliere per realizzare incentive esperienziali e incontri tailor made ELISA FERRO
a capacità di rispondere in tempo reale alle esigenze e ai mutamenti del Lmercato è un tratto distintivo della qualità e flessibilità dell’offerta, nonché della professionalità degli attori pubblici e privati che la sostengono. Nel panorama meeting italiano, questo è il caso esemplare del Trentino Mice Convention Bureau che, attraverso il suo nuovo sito internet, ha recentemente messo online un rapido e funzionale servizio di venue finder per quanti voglio organizzare il proprio evento, congresso o soggiorno incentive in una delle tante meravigliose ed esclusive località del Trentino. Il convention bureau è nato da un progetto di
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Trentino Marketing, braccio operativo della Provincia Autonoma di Trento, in sinergia con il gestore di uno dei maggiori poli fieristici e congressuali del Trentino, Riva del Garda Fierecongressi, che ne ha curato in particolare la parte promozionale e commerciale: «Aver ricevuto il mandato di promuovere il nuovo convention bureau – commenta Giovanni Laezza, direttore di Riva del Garda Fierecongressi – è stata e continua a essere per noi una sfida coinvolgente, che premia la nostra competenza, la nostra passione e la nostra esperienza ultraquarantennale nel settore degli eventi e dei congressi». TUTTO A PORTATA DI MOUSE Il nuovo portale punta a essere non una semplice vetrina, ma un vero e proprio strumento operativo e di lavoro per gli organizzatori di meeting ed eventi, per i quali il dinamico convention bureau trentino è già un punto di riferimento affidabile e super partes, come puntualizza
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Maurizio Rossini, direttore di Trentino Marketing: «Trentino Mice Convention Bureau è la risposta alla crescente domanda della meeting industry nazionale e internazionale di poter contare su un solo e valido interlocutore, per organizzare eventi in un territorio che offre una ricchezza e una varietà di risorse davvero uniche e sorprendenti». Così, comodamente online, è ora possibile conoscere e selezionare l’offerta del Trentino in termini di hotel, centri congressi, location insolite e fornitori di servizi specializzati (allestitori, catering, Dmc e così via.). A oggi sono 117 le realtà qualificate che fanno parte di Trentino Mice Convention Bureau, selezionate dopo un’attenta analisi per verificare che rispondessero agli standard qualitativi previsti dal disciplinare dell’Italia Convention Bureau. Attraverso il sito, accessibile anche in lingua inglese, incentive house, planner del settore associativo o di quello corporate e Pco possono compiere una ricerca sulla base di più filtri (per esempio: numero di parte-
cipanti all’evento, località preferita, servizi richiesti), visionare schede dettagliate dei soci del convention bureau e inviare una richiesta di preventivo che sarà evasa nell’arco di 36 ore. «Il nostro impegno – sottolinea Alessandra Albarelli, project manager di Trentino Mice Convention Bureau – permette al Trentino di promuovere la propria candidatura per molteplici tipologie di eventi, offrendo sempre consulenza e assistenza tailor made per realizzare progetti innovativi, che valorizzino il concept di ogni singolo evento». A questo proposito, e date le sue caratteristiche di work in progress in linea con le nuove tendenze e opportunità che via via si delineano, il sito prevede la realizzazione di una sezione dedicata ai format personalizzabili di attività esperienziali e motivazionali legate all’offerta naturalistica e alle tipicità culturali ed enogastromiche del territorio. Ogni proposta sarà corredata da informazioni che ne mettano in evidenza la forte valenza motivazionale: una dimensione, fra l’altro, che lo scorso giungo hanno già sperimentato venti fortunati fra rappresentanti di aziende e agenzie che, invitati da Trentino Mice Convention Bureau, sono stati coinvolti in un’attività esperienziale di orienteering, supportata dall’intervento di un formatore, in una località della Val di Sole. Dal 19 al 21 settembre, invece, è in programma il primo appuntamento acquisito dal nuovo convention bureau: a Cavalese, in Val di Fiemme, trecento appassionati di tango argentino provenienti da tutto il mondo partecipano all’evento Corazon, promosso dall’associazione TangoCrema. indirizzi a fine rivista
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Meeting e benessere... tra natura e relax
Borgobrufa SPA Resort, luogo ideale per unire lavoro e benessere Situato su una collina da cui si ammira un panorama unico al mondo, con scorci su Assisi, Perugia, Spoleto... dove la pace e il silenzio offrono momenti ideali per ritrovare un perfetto equilibrio, corpo, spirito e mente
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ALESSANDRA BOIARDI
LET’S GO EVENTS APPRODA A ROMA CON E20EUR Dopo Milano, Let’s go events sbarca a Roma in esclusiva con una nuova location, e20eur, all’interno del prestigioso edificio dell’archivio centrale di stato, in origine destinato alle esposizioni universali del 1942. Let’s go event opera nel settore eventi e mice come organizzazione e agenzia di servizi; tra i suoi clienti ci sono Poste Italiane, Nestlè, Ferrero, Hyundai, Regione Lazio, Findus, Range Rover, Anm, Expoire. Lo spazio eventi, di carattere razionalista, è preceduto da una scalinata monumentale. Il foyer di 360 metri quadrati è ideale per le attività di accoglienza registrazione e accrediti ma la sua superficie permette di fare allestimenti personalizzati e area banqueting a buffet. Il salone centrale di seicento metri qua-
drati, lungo 32 metri e largo 16 è versatile e moderno e si adatta a qualsiasi situazione, dal business all’evento serale all’intrattenimento. Dal salone si accede al piano
ballatoio di cinquecento metri quadrati, luminoso, con alti soffitti e vista panoramica, un ambiente pensato per allestire l’area catering per serate di gala e non solo.
IL SERVIZIO DI CAR2GO ORA ANCHE PER LE AZIENDE
ALTA TECNOLOGIA PER GLI EVENTI TECNOCONFERENCE EUROPE–GRUPPO DEL FIO
La flotta di Smart targate Car2go è ora a disposizione anche delle aziende e dei liberi professionisti. Il servizio di car sharing di Daimler ha infatti attivato il servizio B2B che consente alle aziende di creare un proprio business account utilizzabile dai dipendenti aziendali per i loro spostamenti di lavoro, per ora nelle città di Milano, Firenze e Roma. Per le aziende la fatturazione sarà mensile e tutti i dipendenti che utilizzano il servizio dovranno essere personalmente registrati. Per il resto il servizio è identico a quello per i privati: si cerca tramite app l’auto più vicina, la si utilizza in città per i propri spostamenti e alla fine si può parcheggiare ovunque, anche nei parcheggi a strisce blu o gialle. Le auto sono a disposizione 24 ore su 24.
Tecnoconference Europe –Gruppo Del Fio è stata nei mesi scorsi nel backstage di quattro grandi eventi di richiamo nazionale. Per l’Assemblea generale di Confindustria, tenutasi a Roma presso l’Auditorium Santa Cecilia del Parco della Musica, ha fornito tutti i servizi tecnici oltre alla pianificazione e al coordinamento, e per la prima volta anche tutta la produzione della comunicazione e la regia, coadiuvata da Cristina Redini, che lavora con molti nomi importanti dello spettacolo (da Fiorello a Christian De Sica, da Giorgio Panariello a Michelle Hunziker). Di grande impatto anche il progetto di comunicazione sviluppato per l’assemblea generale Confcommercio. Il palco era costruito attorno a un fondale con un megaschermo su cui impattavano due videoproiettori ad altissima luminosità gestiti in blending attraverso una sofisticata regia emissione, articolata su processori grafici digitali. In occasione dell’Assemblea ordinaria di Banca d’Italia, Tecnoconference ha fornito tutti i servizi tecnici, che quest’anno includevano per la prima volta un grande ledwall di ultima generazione. Tecnoconference Europe–Gruppo Del Fio ha infine fornito anche i servizi tecnici audio, video e luci per l’Assemblea di Confartigianato.
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A TECNOCONFERENCE-TC GROUP I SERVIZI DI TRADUZIONE SIMULTANEA PER IL SEMESTRE EUROPEO Tecnoconference – TC Group è il fornitore dei servizi di traduzione simultanea in occasione dei grandi appuntamenti politici del semestre in corso presso il MiCo di Milano nei sei mesi della presidenza italiane dell’Ue. «Siamo molto soddisfatti di questo risultato – commenta Niccolò Natali, business manager TC Group – frutto dell’impegno e della volontà di essere il partner di riferimento in Italia per gli eventi di alto profilo. Non possiamo poi dimenticare l’apporto determinante nella vittoria legato all’appartenenza al Congress Rental Network internazionale, in virtù proprio dell’elevata competenza acquisita nella gestione di tali servizi, grazie a training di aggiornamento continui e ai periodici investimenti nelle attrezzature state-of-the-art Bosch».
DEBUTTO NELL’ENTERTAINMENT PER AIM GROUP Sport e divertimento sono stati gli ingredienti principali dell’Aquabike Music Festival, che si è tenuto all’Idroscalo di Milano lo scorso giugno, in contemporanea con il Campionato Mondiale di Aquabike. Oltre novanta piloti provenienti da venti Paesi si sono esibiti durante le giornate di gara, mentre le serate si animavano per la presenza dei molti artisti e Dj conosciuti a livello locale ma anche internazionale. Un Hospitality Village è stato allestito e comprendeva uno spazio espositivo per le squadre e per gli undici maggiori sponsor e partner della manifestazione. Uno speciale pass dava accesso alla Vip Water Lounge, spazio riservato per assistere in prima fila al campionato e agli spettacoli serali: alcuni fortunati hanno provato direttamente l’esperienza elettrizzante di una corsa sulla moto d’acqua F1 che permette un’accelerazione da zero a 160 chilometri all’ora in soli quattro secondi. Circa settanta giornalisti della carta stampata e dei media televisivi, oltre ai fotografi accreditati provenienti da tutto il mondo, hanno approfittato di un’attrezzata sala stampa da cui seguire le performance sportive e musicali durante i quattro giorni dell’evento.
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ALESSANDRO ROSSO GROUP FORNITORE UFFICIALE PER IL PADIGLIONE CINA A EXPO Alessandro Rosso Group è il fornitore ufficiale del Padiglione Cinese a Expo 2015 per eventi, servizi Dmc, viaggi e servizi di accoglienza. Il padiglione, che è ispirato alla tradizione cinese, sarà animato per sei mesi da un ricco calendario di eventi. Lo spazio sarà diviso in quattro temi: il primo è il cielo in cui verranno rappresentate le 24 fasi del calendario lunare che simboleggiano l’armonia tra uomo e natura. Il secondo tema è l’uomo stesso, con differenti oggetti tipici che rappresentano diverse attività legate all’agricoltura e al cibo, come il raccolto, il tè e il riso. Segue la terra, con i differenti panorami cinesi che verranno presentati su uno schermo, con strumenti multimediali. Infine sarà l’armonia, con l’equilibrio tra natura e ricerca, per uno sviluppo sostenibile. Sempre la natura ha ispirato il logo del padiglione: le mascotte sono due personaggi, He-he e Meng-Meng. «Essere riconosciuti come fornitori ufficiali da un Paese come la Cina in un appuntamento cosi importante a livello economico e logistico valorizza il lavoro fatto da tutta la nostra squadra, per una vetrina internazionale unica. Collaborare con i protagonisti di Expo Milano 2015 al fine di portare in Italia nei 184 giorni dedicati all’Esposizione Universale oltre 750mila persone dalla Cina mi fa capire quanto potenziale abbia la nostra Italia» afferma Alessandro Rosso, presidente di Alessandro Rosso Group.
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NETWORKING workshop ed exhibition
Full Contact, due appuntamenti estivi
Full Contact Pco Summer Edition, nella sua versione “light”, ha convinto all’Unaway San Lazzaro Bologna. Classico e glamour il Full Contact Meeting Planner, al Palace Hotel di Milano Marittima ALESSANDRA BOIARDI
Matteo Piganzoli
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e più qualificate strutture e destinazioni per congressi incontrano le Lmaggiori agenzie di organizzazione e servizi congressuali italiani. È questa la definizione più essenziale del Full Con-
tact Pco, il workshop di Ediman che quest’anno ha raddoppiato il suo appuntamento. Dopo la data invernale, infatti, Full Contact Pco è tornato a luglio nella sua Summer Edition, con una formula light che ha convinto sia i buyer sia gli espositori. La differenza l’ha fatta la durata dell’evento, concentrata in un solo giorno con due sessioni, una mattutina e una pomeridiana, invece dei due giorni canonici previsti dalla versione classica del workshop. L’appuntamento era il 4 luglio presso l’Unaway San Lazzaro Bologna, che ha ospitato l’evento, con una
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MC NETWORKING workshop ed exhibition
Novità e riconferme: i Full Contact estivi consentono di fare networking in atmosfere rilassate. Sopra, Meeting e Congressi non solo da leggere, anche da mangiare: il taglio dell’originale torta alla serata di gala del Full Contact Meeting Planner
novità anche nell’allestimento. La versione light di Full Contact Pco prevedeva infatti stand aperti, dove gli espositori e i buyer hanno potuto incontrarsi secondo appuntamenti prestabiliti. Non è cambiata la possibilità per i buyer di scegliere la propria agenda di appuntamenti precedentemente all’evento. E il giorno dopo, il 5 luglio, i buyer hanno avuto la possibilità di fare una visita e piacevoli attività allo splendido Palazzo di Varignana, a due passi da Bologna. ll glamour di Milano Marittima ha invece accolto il Full Contact Meeting Planner
d’Azienda, che si è svolto al Palace Hotel, una location di prestigio come di prestigio è il workshop di Ediman che il 6 e il 7 giugno ha messo in contatto i buyer – i meeting planner delle più importanti aziende e agenzie di eventi corporate – con una varietà e una qualità di fornitori che non avrebbero potuto incontrare altrimenti, se non con un enorme dispendio di tempo. Senza contare che il networking ha potuto continuare in maniera informale e piacevole durante il cocktail sulla spiaggia e la serata di gala all’Hotel Mare Pineta.
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NETWORKING workshop ed exhibition
Barcellona chiama il Mice Tra conferme e novità, l’edizione 2014 di Eibtm si caratterizza per un’aumentata attenzione ai servizi offerti agli espositori e un particolare interesse – lato buyer – per i mercati emergenti
ALESSANDRA BOIARDI
entisette anni fa andava in scena la prima edizione di Eibtm, che della V meeting e incentive industry ha tracciato la storia, i cambiamenti, l’evoluzione. E mentre l’edizione 2014 si avvicina – l’appuntamento è dal 18 al 20 novembre a Barcellona – si rinnova la strategia della manifestazione, che punterà quest’anno su una nuova formula orientata soprattutto su un nuovo concetto di assistenza one-to-one. Ciò riguarda in primis il servizio rivolto agli espositori, a cui l’organizzazione di Reed Exhibitions mette a disposizione la nuova figura professionale del customer experience manager, che vorrebbe esse-
re un unico punto di riferimento per ciascun supplier, che potrà rivolgersi a lui per le più diverse esigenze, dall’assistenza logistica al supporto nelle aree di marketing e comunicazione. «Per gli espositori approfittare a pieno delle potenzialità della manifestazione potrebbe diventare complesso, per questo abbiamo pensato di mettere loro a disposizione nuovi mezzi efficienti per vivere la loro esperienza a Eibtm a trecentosessanta gradi» afferma Graeme Barnett, senior exhibition director di Reed Travel Exhibitions per Eibtm. TECNOLOGIA E GRADIMENTO Oltre alle novità, l’edizione di quest’anno porta anche delle conferme da parte degli espositori: il 98 per cento di essi, secondo i dati resi noti da Eibtm e ottenuti da interviste post-evento, avrebbero dichiarato che la manifestazione è di “importanza vitale” per il loro business. Particolare interesse è stato inoltre mostrato dagli espositori per gli hosted buyer provenienti da Uk, Spagna, Francia, Italia, Olanda, Belgio, Polonia e Svezia. Lo conferma Mark Marino, global sales director di Trump Hotel Collection, che ha partecipato l’anno scorso alla manifestazione come espositore: «Eibtm ha saputo confermare la sua fama di marketplace d’eccezione dove fare business. Personalmente ho stimato che l’ottanta per cento degli incontri che ho realizzato nei giorni di fiera andranno in porto».
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MC NETWORKING workshop ed exhibition
Si svolgerà dal 18 al 20 novembre l’edizione 2014 di Eibtm, che quest’anno punterà su una formula innovativa, orientata soprattutto su un nuovo concetto di assistenza one-to-one
Altra conferma è l’acclamato Eibtm Technology Watch, il contest dedicato agli espositori di progetti aziendali tecnologici. «Questo premio è diventato negli anni una vetrina importante per molti prodotti che da qui sono stati lanciati sul mercato Mice e costituisce per questo un’occasione unica per le aziende che desiderano presentare a una platea internazionale le loro innovazioni, con la speranza che possano un giorno influire positivamente sullo sviluppo tecnologico del nostro settore» ha precisato Barnett. GLI HOSTED BUYER E I MERCATI EMERGENTI Tornerà anche quest’anno il programma dedicato agli hosted buyer, vero caposaldo per il successo della kermesse di Barcellona. Anche per l’edizione 2014 sono previsti eventi e momenti di formazione espressamente pensati per le agenzie, le associazioni, le travel management company e i meeting planner aziendali per oltre cento opportunità di networking. La selezione degli hosted buyer viene effettuata sulla base della qualità di chi è invitato a partecipare e la selezione viene attuata con particolare attenzione anche nei confronti dei mercati di provenienza della domanda, nel tentativo di privilegiare quelli più significati nel panorama internazionale dei meeting e degli incentive, con un occhio di riguardo a quelle realtà che hanno dimostrato di avere più di una chance di divenire strategiche nel
prossimo futuro. Confermato dunque l’interesse da parte di Eibtm di Paesi “top”come gli Stati Uniti, ma anche Asia (soprattutto India), Africa, Sud America (in particolare Brasile e Messico). «Eibtm investe molte risorse per assicurare la massima qualità dei buyer che invitiamo. Quest’anno ne prevediamo oltre quattromila a Barcellona, con una buona percentuale proveniente dai mercati emergenti» sottolinea Barnett. LE ASSOCIAZIONI, UN TARGET PRIVILEGIATO Con il fine di mettere insieme un programma che sia di reale interesse per le associazioni – target privilegiato di uno speciale programma a loro dedicato – Eibtm ha costituito un “consiglio” composto dai rappresentanti di alcune delle più importanti associazioni internazionali, che hanno il compito di analizzare le esigenze del mercato per individuare i focus di maggiore appeal che andranno a costituire l’Eibtm Association Programme per il 2014. «Il programma dedicato alle associazioni sarà quest’anno più che mai centrato sulle loro reali esigenze e su quelle degli espositori. Tra esse è già emersa la necessità di avere un soggiorno prolungato rispetto alle scorse edizioni, per trarre il massimo dalle opportunità di business e formazione offerte dalla manifestazione» conclude Barnett. indirizzi a fine rivista
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200-203 Notiziario Federcongressi_2S
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MC NETWORKING notiziari e associazioni
È nato il Convention bureau nazionale L’organismo vedrà la partecipazione di tutte le associazioni che rappresentano le imprese turistiche e congressuali del Paese e lavorerà in sinergia con Enit e con le Regioni ottenuto il prestigioso avallo del ministro per i Beni culturali e il Turismo Dario Franceschini a Venezia, in occasione della scorsa Convention nazionale di Federcongressi&eventi, in cui tenne il suo primo speech pubblico in questo ruolo.
I soci fondatori dell’Italia Convention Bureau nello studio notarile che ha stipulato il contratto di rete lo scorso 18 giugno a Firenze
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stato fondato con rogito notarile a Firenze il Convention Bureau nazionaÈ le, l’organismo che d’ora innanzi promuoverà l’Italia congressuale all’estero. Il progetto è stato promosso da Confesercenti-Assoturismo, Confturismo-Confcommercio, Federalberghi, Federcongressi&eventi, Federturismo-Confindustria, col pieno accordo dell’Enit e delle Regioni rappresentate all’interno del Tavolo di coordinamento Mice. Affonda le proprie radici nel Protocollo di relazione per il coordinamento delle azioni per lo sviluppo dell’offerta congressuale italiana, siglato il 26 luglio 2013 con Enit e le Regioni alla presenza dell’allora ministro per i Beni culturali e il Turismo Massimo Bray. A settembre 2013 si è insediato il Comitato di cordinamento Mice, composto da Enit, dalle associazioni di categoria e dalle Regioni, e poi a gennaio 2014 s’è redatto il documento Progetto per la costituzione di un Cb nazionale privato condiviso da tutte le associazioni. Questo progetto ha
LA GOVERNANCE Il Convention Bureau è diretto da un Comitato di gestione composto da otto persone nominate dalle imprese partecipanti alla rete ma indicate dalle associazioni di categoria, promotrici e garanti del progetto. Esse sono: ¢ Giancarlo De Venuto e Paolo Mazza, in rappresentanza di Assohotel/Confesercenti ¢ Alberto Corti, in rappresentanza di Confturismo-Confcommercio ¢ Giuseppe Roscioli, in rappresentanza di Federalberghi ¢ Carlotta Ferrari e Paolo Novi, in rappresentanza di Federcongressi&eventi ¢ Annarosa Miele e Giorgio Palmucci, in rappresentanza di Federturismo/Confindustria. Carlotta Ferrari è stata eletta, all'unanimità, presidente del Convention Bureau. MISSION E CARATTERISTICHE Il Convention bureau nazionale si è costituito come rete di imprese della durata di cinque anni, così da consentire numerosi vantaggi quali l’ingresso di partner anche in corso d’opera, agevolazioni importanti in fase di start-up e finanziamenti statali. Il progetto di fattibilità, da cui discende la stesura del contratto, è stato realizzato a valle di precisi criteri di classificazione dell’offerta congressuale, così da riservare l’accesso e la partecipazione a struttu-
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NETWORKING notiziari e associazioni
re di provata qualità. Variegata la mission: il Convention bureau dovrà favorire opportunità di business, promuovere la destinazione Italia, coordinare e rappresentare l’offerta e diffondere la cultura Mice attraverso adeguata formazione. La partecipazione è articolata per “destinazioni” e “venues” sull’esempio del Convention bureau della Norvegia. Saranno suddivise su più livelli in base alle caratteristiche tecniche e all’attrattività, e ciascun livello corrisponderà a un grado di contribuzione annuale diverso: cinquemila euro per le destinazioni (Cb territoriali o club di prodotto) e i poli congressuali oltre mille posti, duemila euro per i poli congressuali fino a mille posti e per gli alberghi con oltre 200 camere, mille euro per gli alberghi fino a 200 camere e le sedi congressuali minori, 800 euro per le agenzie pco le destination management company, i catering e gli altri supplier che operano a livello sovraterritoriale. Già due “tornate” di adesioni sono state perfezionate con rogito notarile, una a metà giugno e l’altra a metà luglio. La prossima è prevista per il 15 settembre, quando si prevede di superare le trenta imprese aderenti. Con alcune di queste prospect, fra l’altro, il dialogo è già avviato e in via di consolidamento. Si sta anche procedendo a convenzionare alcuni soggetti che hanno titolo per far parte della rete ma che, in quanto pubblici, non possono partecipare come retisti veri e propri. Dichiarazione di Carlotta Ferrari, presidente di Italia Convention Bureau e vice-presidente di Federcongressi&eventi «È un traguardo importantissimo, che non esito a definire storico, riuscito al termine di un cammino molto rapido e supportato da un’adesione oltre le aspettative e destinata a crescere con rapidità. Finalmente anche l’Italia, al pari delle grandi nazioni europee e non solo, ha un organismo che coordina e promuove la sua ricca offerta per meeting ed eventi, offerta che i prospect stranieri apprezzano moltissimo, se si considera che il nostro Paese è una delle mete in assoluto preferite per l’incoming da tutto il mondo. Immaginiamoci cosa significhi questo in termini di indotto e di rilancio dell’economia. La storia che comincia oggi è davvero nuova, e noi tutti faremo del nostro meglio per esserne all’altezza». Dichiarazione di Mario Buscema, presidente di Federcongressi&eventi «Più di un anno fa, nel mio discorso di insediamento come presidente di Federcongressi&eventi, indicai nella costituzione di un nuovo Convention bureau nazionale una delle mie principali priorità. Oggi posso parlare di un grande traguar-
INVIATO IL BID PER LA CONVENTION NAZIONALE 2015 A luglio è stato lanciato il bid per la Convention annuale Federcongressi&eventi del 2015, in programma tra giovedì 26 e sabato 28 marzo o, in seconda opzione, tra giovedì 12 e sabato 14 marzo 2015. L’evento si svolgerà in un’unica sede per tutte le attività e nell’arco delle tre giornate, secondo una scaletta e un format molto simile a quello della recente Convention di Venezia: giovedì sera arrivo e welcome cocktail, venerdì full time seminari, Mice Factor e premio Innovazione e creatività, e sabato assemblea dei soci, sessione plenaria conclusiva e business/networking time. Da segnalare che, a norma di Statuto, durante l’assemblea dei soci si eleggeranno le cariche sociali 2015-2017 (Presidente, Comitato esecutivo, Revisori dei conti, Probiviri e Consultori). Per partecipare alla selezione, la destinazione proponente dovrà compilare e trasmettere alla
Segreteria associativa, entro il 19 settembre 2014, la domanda di candidatura completa di una presentazione in ppt, con immagini e brevi descrizioni della sede proponente, che verrà esaminata dal Comitato esecutivo per valutare le candidature pervenute. Sarà prescelta la sede che verrà ritenuta meglio rispondente a tutti i requisiti di ammissione, in base a una valutazione qualitativa (livello della sede stessa e del core Pco, localizzazione in città come Milano, Bologna, Firenze, Roma, Napoli situate sulla direttrice dell’Alta Velocità ferroviaria, vicinanza al centro storico) e a una valutazione quantitativa (prezzo room/night e breakfast) dell’offerta economica. La sede vincitrice sarà annunciata durante Btc (Firenze, 11/12 novembre 2014). In tale occasione la destinazione potrà presentare il proprio progetto nel corso di un incontro dedicato a soci e non soci.
do avviato, e uso questa parola al posto di “raggiunto” non per caso, perché abbiamo sì creato l’istituzione, ma ora dobbiamo farla decollare. È comunque un momento di enorme soddisfazione: siamo tutti consapevoli di aver dato vita a un organismo concreto e dalle molteplici potenzialità, che va a favore di tutto il nostro Paese, non solo della meeting industry. Mi congratulo vivamente con Carlotta Ferrari per il prestigioso incarico di presidente che sono certo saprà interpretare col talento e le capacità che le sono propri». www.federcongressi.it
Federcongressi&eventi è l’associazione nazionale delle imprese pubbliche e private e dei professionisti che svolgono attività connesse con il settore dei congressi, convegni, seminari ed eventi aggregativi, di incentivazione e di comunicazione
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204 Notiziario MPI SX_sett
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MC NETWORKING notiziari e associazioni
L’associazionismo e la responsabilità sociale attiva Ovvero: non profit for profit. Già, perché il volontariato è di fatto un’attività economica, che direttamente e indirettamente crea valore sociale e nuove opportunità di business associazionismo non profit come quello su cui si basa Mpi Italia di questi L’ tempi può sembrare difficile da vivere e
OLIMPIA PONNO Presidente Mpi Italia Communication & Marketing Consultant Strategic content designer Trainer
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sostenere, laddove i professionisti messi quotidianamente a confronto con il titano tempo trovano impegnativo partecipare alla vita della community in un mercato in continua evoluzione e dalle mille sfaccettature. Alla base, tuttavia, la motivazione con cui ci si avvicina a un’associazione di volontari e ai valori e alle esperienze che si condividono. Qual è la leva che muove, quali sono le aspettative, qual è il grado di consapevolezza con cui ci si iscrive? Qualcuno potrebbe pensare “ma chi ve lo fa fare?”in una società che misura tutto con il metro del Dio denaro. Il volontariato è di fatto un’attività economica, in quanto direttamente e indirettamente recupera un valore imprenditoriale individuale e di gruppo, sia come strumento di crescita etico-professionale sia per la creazione di nuove opportunità di lavoro, contatti, relazioni, sinergie, idee, visibilità. È opportuno riflettere sul senso che ha il volontariato come attività di aiuto, spontanea, in costante evoluzione, che entra sempre di più nelle imprese, nelle università, nelle istituzioni, nelle persone e che ha il suo focus sul welfare comune. Io ci ho sempre creduto e il tempo non mi ha smentito: oggi in Italia non solo ci sono oltre tre milioni di volontari, ma l’impegno nel volontariato acquista un posto sempre più importante nel proprio cv personale e professionale, soprattutto se combinato a iniziative di responsabilità sociale attiva. Questa è la chiave con cui soci e non dovrebbero partecipare e collaborare alla vita associativa, per essere i protagonisti attivi di un progetto professionale e culturale, mettendo a disposizione degli altri qualcosa di proprio (esperienza, tempo
libero, energia...). Valorizzare e valorizzarsi attraverso la condivisione. In un mondo di improvvisazione e sfiducia nel prossimo, la responsabilità sociale attiva eleva il valore dell’associazionismo, della co-creazione e della collaborazione, sia in termini di denaro, sia di sostegno pratico a chi ne ha più bisogno. Da qui la scelta di Mpi Italia di investire sempre più in iniziative e partnership di sostenibilità come testimonia la collaborazione con MediCinema Italia, l’associazione non profit che costruisce sia sale cinematografiche negli ospedali sia strutture di riabilitazione, gestendone le attività programmate e portando progetti innovativi di terapia. Alla base dell’intesa e del progetto condiviso alcune caratteristiche essenziali: entrambe associazioni non profit originate da realtà internazionali, rappresentiamo incubatori per progetti, idee, soluzioni, con impatto sociale e di comunicazione per aziende, professionisti e associazioni, al fine di rendere più produttive in chiave sostenibile le loro attività, generare risorse con progetti sociali dinamici e di rete, diffondere la cultura della sostenibilità e produrre valore aggiunto al loro business. Il primo appuntamento che ha visto Mpi Italia a fianco di MediCinema Italia è stato il 10 luglio all’Auditorium dell’Università Cattolica di Roma, in occasione dell’evento di raccolta fondi “50 anni di Policlinico Gemelli, 50 anni di Spaghetti Western”, con la proiezione della versione appena restaurata del film cult “Per un pugno di dollari”di Sergio Leone, nel corso della quale è stata annunciata la creazione della prima sala cinematografica integrata all’interno del Policlinico Gemelli, destinata alla Terapia del Sollievo dei degenti e dei loro familiari. E non finisce qui! info@olimpiaponno.com @olimpiaponno
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206 Notiziario Site SX_sett
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MC NETWORKING notiziari e associazioni
Site: da “executives” a “excellence” L’associazione rimodella la propria identità e valorizza il concetto di “Incentive travel”, d’ora innanzi unica vocazione del brand. Sottili ma importanti anche le variazioni nel pay-off (in cui si parla di “Incentive travel excellence”) e nel logo incentive travel non è un lusso ma L’ una necessità, per tutte
www.site-italy.com segreteria@site-italy.com
Site Italy è il capitolo italiano di “The Society of Incentive & Travel Executives” e da 35 anni è l’associazione dedicata all’eccellenza negli incentive
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le aziende di tutti i settori in tutto il mondo. E Site è l’associazione che punta all’eccellenza di questo strumento. Ecco il semplice ma importante criterio con cui Site, sino a ieri “Society of incentive travel executives” e da oggi “Society for incentive travel excellence”, ha rimodellato la propria identità, mettendola più al passo coi tempi e scrollandosi di dosso riempitivi concettuali divenuti, con l’andare degli anni, ingombranti se non addirittura fuorvianti. Giunta al 41esimo anno di vita, l’associazione si “rifà il trucco” presentando, più che un vero e proprio rebranding, una taratura del nome in linea con l’evoluzione del mercato: un mercato che ha ormai affrancato l’incentive travel dai numerosi sospetti di abuso o di uso improprio che sul finire dello scorso decennio, soprattutto negli Stati Uniti, ne avevano impropriamente adombrato l’efficacia e la legittimità. Oggi tutti hanno compreso il valore del viaggio d’incentivazione nella vita di un’impresa: il suo valore motivante e premiante, e per ciò stesso il suo essere un investimento produttivo. Irrinunciabile in un’economia spesso asfittica e in cerca di rilancio. Il cambiamento è stato portato avanti
sulla scorta degli input ricevuti da ricerche e focus group coi soci Site nel mondo. E la prima indicazione riguarda proprio l’acronimo “Site”. Society for incentive travel excellence, ecco la nuova esplicazione, assai più chiara, potente e aggiornata della precedente: “incentive travel” al centro di tutto, sia del core business degli associati sia dell’obiettivo d’eccellenza di questo ramo dell’industria, che attraverso i viaggi d’incentivazione mira a dare ai propri clienti risultati di business misurabili e significativi. In questo senso, anche il logo ha subito piccoli cambiamenti: la “i” e la “t” che nella vecchia come nella nuova accezione stanno per “incentive travel” sono oggi più alte, perché l’incentive travel è il luogo d’azione dei soci ed è importante che ciò emerga sin dalla grafica. «È un momento importante della nostra storia», afferma il presidente di Site, l’inglese Paul Miller. «Questo “tuning” del brand segna la strada da percorrere nei prossimi anni. Dal nostro punto di vista significa identificare meglio la community in cui lavoriamo, e con ciò stesso aiutarci a conseguire gli obiettivi triennali che ci siamo dati nel corso della nostra convention mondiale di Orlando, lo scorso dicembre». Anche il termine “Site International Foundation” è stato modificato, con la cancellazione della parola International, a significare che “Site” d’ora innanzi è un ombrello sotto cui stanno tutte le attività dell’associazione, dalla ricerca all’education, dalla raccolta fondi all’advocacy, senza bisogno di aggiungere aggettivi. Da qui, Site Foundation punto e basta. Site è brand internazionale già di suo.
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e si potesse abbracciare il Veneto in un unico sguardo si avrebbe probaS bilmente l’illusione di osservare comporsi sotto i nostri occhi un grande puzzle a formare quella che senza enfasi potremmo definire la perfetta offerta per la meeting e incentive industry. Il quadro indugerebbe in dettagli preziosi di ville e palazzi eterni che si stagliano nella campagna e prenderebbe le forme di alcuni dei particolari di una delle città più celebri al mondo, la classica ed esuberante Venezia. Ci vedremmo assistere rapiti a un concerto di musica lirica nell’arena di Verona oppure alle prese con lo sport all’aria aperta, d’inverno o in estate, sulle montagne bellunesi, sui fiumi o al mare.
tutto quello che riguarda la pianificazione e la realizzazione di meeting, congressi, programmi sociali e così via.
EFFICIENZA PROVERBIALE Il Veneto è prima di tutto una regione strategica per la sua posizione che gli permette di essere raggiungibile facilmente sia dal resto d’Italia sia dagli altri Paesi europei. Questo anche grazie a infrastrutture all’avanguardia che rendono giustizia alla sua fama di regione efficiente e moderna, che fa del dinamismo una delle sue principali caratteristiche. Le porte sul mondo della regione sono principalmente gli aeroporti: il Marco Polo di Venezia, il Valerio Catullo di Verona e il San Giuseppe di Treviso, che collegano il Veneto con voli di linea e low cost ai principali centri italiani ed europei. Al centro anche della viabilità stradale e ferroviaria, il Veneto conta, per quanto riguarda il Mice, sul supporto di sette convention bureau regionali che sinergicamente coadiuvano gli organizzatori di eventi e di incentive e si propongono come punto di riferimento in loco per
CLASSICI CON BRIO Il territorio veneto non può prescindere dai capisaldi della sua offerta turistica che – declinata in chiave congressuale – propone degli “evergreen” d’intramontabile appeal come Verona e il Lago di Garda. La città di Giulietta e Romeo racconta nel suo centro storico l’intensa vita culturale di cui è stata protagonista nei secoli passati, in un percorso ideale che arriva ai nostri giorni. Dalla sua Arena, l’anfiteatro romano del primo secolo d.C. ai dintorni ricchi di spunti per attività all’aria aperta, si può scegliere tra le mille proposte culturali, sportive e le tante location, anche inusuali, per ogni tipo di evento. Altro classico apprezzato dagli organizzatori italiani come da quelli stranieri è il Lago di Garda, il cui lato veneto è tratteggiato da stazioni termali dalla lunga tradizione come Peschiera sul Garda e dalle città storiche dell’entroterra come Castelfranco Veneto.
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E INNOVAZIONE
NATURALMENTE VENETO Acqua e terra sono gli elementi che in una sintesi perfetta rappresentano il bagaglio naturale veneto, che si offre alla meeting e incentive industry come complice mai scontato per attività all’insegna dell’intrattenimento, dello sport e delle scoperta. Luogo di sicuro fascino è da questo punto di vista il Delta del Po, che con i suoi sette rami articola itinerari alla scoperta della flora e della fauna locale. L’acqua è naturalmente anche quella del mare, su cui si affacciano centri che negli anni si sono saputi rinnovare per rimanere sulla “cresta dell’onda” per quando riguarda lifestyle e vita notturna. Re indiscusso dell’intrattenimento in salsa balneare – con un’offerta Mice di tutto rispetto – è Jesolo, ma anche le altre località della costa hanno molto da dire. GRAPPA, VINO E TIRAMISÙ Il Veneto a tavola ha soprattutto il gusto della tradizione, con piatti che raccontano del suo passato e si trovano oggi al centro di proposte culinarie di altissimo
livello. Gli itinerari enogastronomici in Veneto prendono le vie che portano in campagna, al mare, nella laguna veneziana, tra i castelli scaligeri o alla scoperta dei prodotti vicentini: basta farsi guidare dal gusto sulle strade del vino e dei prodotti tipici per unire le esperienze a tavola con percorsi di interesse storico e culturale. Non tutti sanno, per esempio, che il buonissimo dolce tiramisù è nato a Treviso, patria anche del prezioso asparago bianco.
Ricchezza di proposte e varietà di paesaggi e contesti: sono due delle caratteristiche vincenti del Veneto, che sfodera città-icone uniche al mondo, natura esuberante e un’enogastronomia costellata di eccellenze
NULLA DI SCONTATO Certamente, parlando di Veneto, non è possibile non citare lei, la Serenissima, che il Mice può scoprire nei suoi aspetti culturali e più esclusivi, con le sue elegantissime location che eccezionalmente la città “regala” agli eventi che hanno come primario obiettivo quello di stupire: dallo storico Casinò ai signorili palazzi affrescati, dal super-classico giro in gondola a un’escursione in barca attraverso la tradizione della laguna. In realtà è tutto il patrimonio culturale veneto a offrirsi agli organizzatori per spunti ricchi di dettagli inediti anche in quei percorsi che hanno la fama di grandi classici, come i tour alla scoperta delle ville del Palladio e del Tiepolo, ma anche della grande tradizione contadina attraverso cascine e cascinali lungo le rive del fiume Adige o ancora in quell’opera d’arte di rara bellezza che è la Cappella degli Scrovegni a Padova con il suo celeberrimo ciclo di affreschi giotteschi.
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Il Veneto è protagonista Tra i fondatori dell’Italia Convention Bureau e con i suoi sette Cb territoriali, la Regione Veneto consacra definitivamente la sua vocazione di destinazione Mice 1
n risultato molto importante per fronteggiare la crisi che da anni «U attanaglia il settore Mice di tutto il Paese, per il Veneto invece, che vede nella meeting industry uno dei prodotti turistici in crescita, si tratta di un risultato doppiamente soddisfacente: dopo sei anni di start-up il sistema congressuale veneto, che conta ben 305 imprese aderenti in tutto il territorio regionale, per il tramite dei sette convention bureau ha fatto un importante passo in avanti nella direzione segnata dalla nuova Legge n. 11/2013». Sono state queste le parole dell’assessore al turismo del Veneto Marino Finozzi l’indomani dell’annuncio ufficiale della costituzione dell’Italia Convention Bureau. Un momento importante per il Veneto, che di questo passo è stato uno dei protagonisti, grazie a un impegno formalizzatosi attraverso un protocollo d’intesa sottoscritto dai rappresentanti dei sette convention bureau veneti (Welcome 2 Venice Convention Bureau – Meet_In polesine Convention Bureau – Padova Terme Euganee Convention & Visitors Bureau – Vicenza Convention Bureau – Dolomiti Belluno Convention Bureau – Verona & Lago di Garda Convention Bureau e Marca Treviso Convention Bureau). Il neo costituito Italia Convention Bureau ha avuto tra i soci fondatori il Marca Treviso Convention Bureau che, in proprio e – soprattutto – in nome del costituendo Venice Region Convention Bureau Network ha creato le condizioni per un ruolo
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primario del sistema congressuale veneto nel più importante e qualificato organismo tecnico-promozionale del settore. L’atto costitutivo, sottoscritto dal presidente del Marca Treviso Convention Bureau Gianni Garatti, prevede espressamente che “una volta acquisita la propria identità operativa e formale nella forma di soggetto giuridico organizzato, il Venice Region Convention Bureau Network subentrerà a Cb Marca Treviso Convention Bureau – Mtcb, quale retista in Italia convention bureau e titolare della partecipazione al network, secondo le modalità di legge e di contratto istitutivo”. «Si tratta – ha dichiarato Garatti – di un’azione strategica molto importante per il turismo Mice del Veneto: per la prima volta, la nascita di un soggetto nazionale è condivisa da un unico soggetto regionale (il Venice Region Convention Bureau Network, per l’appunto), a sua volta voluto e partecipato da tutti i convention bureau provinciali che, con l’occasione, voglio ringraziare, unitamente all’assessore Finozzi, per l’ottimo lavoro fatto e per la fiducia accordataci. Ma, attenzione, conclude Garatti: l’adesione sarà aperta anche ad altri soggetti interessati al settore». GRANDI RISULTATI PER IL WELCOME2VENICE CONVENTION BUREAU L’attività del Welcome2Venice Convention Bureau si è indirizzata in questi anni su più obiettivi strategici e tra loro sinergici con ottime soddisfazioni e qualche importante risultato. Per quanto riguarda l’attività congressuale e promozionale ha partecipato attivamente agli appuntamenti più importanti a livello europeo del settore Mice senza trascurare la giu-
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sta attenzione per la produzione inhouse di educational e fam trip oltre che a portare “il business” nel territorio con due grossi convegni confermati per il 2015 e oltre tremila partecipanti previsti. Particolare attenzione è stata rivolta al settore dei bid nazionali e internazionali che, oltre a portare a Venezia la VII Convention Federcongressi&eventi nel marzo 2014, sta lavorato su appuntamenti nel prossimo triennio con ottime prospettive di riuscita. Per quanto riguarda le attività istituzionali e associative, si è consolidato il lavoro all’interno del Venice Region Convention Bureau Network; si è ampliata la rete di contatti con l’adesione a Federcongressi&eventi e con l’iscrizione a Meet in Med, la costituenda rete tra top-destination congressuali del Mediterraneo di cui il Welcome2Venice Cb è socio promotore. Per quanto riguarda le attività di ricerca e di studio grazie al contributo della Cciaadi Venezia e alla collaborazione di Emi| Eureka Mice International è stata prodotta la prima ricerca sulla “Percezione dei Servizi Congressuali nel Veneziano”. Tra i risultati più interessanti emergono le realtà di Chioggia, Mestre, Jesolo e Riviera del Brenta, come territori percepiti a forte identità congressuale con un proprio mercato di riferimento e il dato secondo il quale tra gli operatori internazionali intervistati più del 65 per cento organizzerebbero il prossimo evento sul territorio veneziano.
siti Unesco che ha portato nella splendida cornice del Palazzo della Ragione più di ottanta buyer internazionali. E molti sono anche gli eventi cittadini ai quali è possibile legare il proprio meeting o congresso, come il Detour Festival, Festival del Cinema di Viaggio in programma dal 16 al 19 ottobre. Padova è inoltre una destinazione spesso scelta per congressi medico-scientifici e legati al mondo accademico: ad aprile 2015 ospiterà l’Iccf-19, la conferenza internazionale sulla fusione a freddo che vedrà un gran numero di congressisti stranieri sul territorio. Tutto ciò con il supporto del Padova Terme Euganee Convention & Visitors Bureau, che sta svolgendo un grande lavoro in previsione di Expo 2015 con educational dedicati ai maggiori Pco con l’obiettivo di promuovere il capoluogo e il suo territorio come destinazione alternativa a Milano. Il Cb padovano opera con questo obiettivo in grande sinergia con Padova Fiere, polo congressuale per incontri fino a 8.200 persone che ha di recente visto la posa della prima pietra del nuovo centro congressi che diverrà polo di attrattiva enorme per la meeting industry italiana e internazionale.
Welcome2Venice Convention Bureau Centro Servizi Provincia di Venezia, Torre Sud – Via Sansovino, 3 30173 Venezia Mestre Tel. 041 5298716 Fax 04113320271 info@welcome2venicecb.it welcome2venicecb.it
1 / Marino Finozzi, assessore al turismo della Regione Veneto 2 / Il presidente del Marca Treviso Convention Bureau Gianni Garatti e il neopresidente dell’Italia Convention Bureau, Carlotta Ferrari 3 / Venezia affascina con i suoi mille volti e i panorami indimenticabili 4 / Il Lido di Venezia, teatro di manifestazioni di fama internazionale 5 e 6 / Padova, tra arte, storia e folklore: il mercato di piazza delle Erbe e uno scorcio del palazzo che ospita lo storico Caffè Pedrocchi
Padova Terme Euganee Convention & Visitors Bureau Piazza Antenore, 3 35121 Padova Tel. 049 8201394 Fax 049 8201574 laura.favaretti@provincia.padova.it www.turismopadova.it www.padovaconvention.it
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PADOVA TERME EUGANEE CONVENTION & VISITORS BUREAU, TERRA DI CULTURA E DI EVENTI Città d’arte per eccellenza dove la cultura è tutta da vivere, Padova è anche un’importante sede di eventi, che ha ospitato quest’anno, a marzo, il workshop del congressuale EVEN eTo, al quale hanno partecipato gli altri convention bureau e gli operatori del territorio. La città è stata inoltre sede, il 19 settembre, di Wte, borsa del turismo sui
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MEET_IN POLESINE, IL TERRITORIO DA SCOPRIRE Difficile resistere al fascino che il Polesine sa infondere a chi ama un paesaggio disegnato dal corso di grandi fiumi (Po e Adige) e decine di canali che s’intrecciano alla campagna capace di nutrire chi abita queste terre, legate al mito di Fetonte. In tale contesto si può trovare uno spazio di lavoro diverso dove la natura, anche a pochi chilometri dai centri urbani sia a ovest (Rovigo, Fratta Polesine, Trecenta, Occhiobello, Bergantino) sia a est (Adria, Rosolina, Porto Viro, Taglio di Po, Porto Tolle) riesce a essere alleata non solo dello slow tourism, ma anche della business industry nel caso di meeting, gala event, convention & incentive, tutti in chiave assolutamente “green”. Il Polesine mostra un’immagine distante dagli stereotipi, dove accanto ai business hotel s’incontrano ville e dimore rurali, come Villa Badoèr, disegnata dal Palladio e patrimonio Unesco, aperta al pubblico anche per visite e spettacoli. Non mancano location “unconventional”
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Meet_in Polesine Convention Bureau Provincia di Rovigo Via Venezia, 67 45100 Volto di Rosolina (Ro) Tel. 0426 337824 Fax 0426 339000 meet-inpolesine.cb@libero.it meet-inpolesine@deltapocard.it www.meet-inpolesine.it
VERONA & LAGO DI GARDA CONVENTION BUREAU, ESPERIENZE DA PATRIMONIO DELL’UMANITÀ Verona è una città speciale, Patrimonio dell’Umanità, inserita in un contesto ambientale suggestivo e unico che unisce il Lago di Garda alle colline del Valpolicella e del Soave. Sono luoghi di storia, arte e tradizione, ricchi di dimore storiche e location inusuali e affascinanti, ideali per eventi esclusivi. Partecipare a un evento in questo contesto è un’esperienza indimenticabile in cui creare business. Verona & Lago di Garda Convention Bureau offre, a titolo gratuito, assistenza nella ricerca e nella scelta della giusta location e dei servizi accessori. Sono almeno quattro, allora, i buoni motivi per scegliere Verona. La città è Patrimonio dell’Umanità, è la città dell’amore, della storia e della musica lirica. Verona è città d’arte, incastonata tra le suggestive colline della Valpolicella, i monti Lessini, Soave, la pianura veronese e il Lago di Garda. Verona splendido crocevia d’Europa: è a soli dieci minuti dall’aeroporto internazionale ed è facilmente raggiungibile con ogni mezzo. Infine, è decisamente una città busi-
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Verona & Lago di Garda Convention Bureau Via Sommacampagna, 63/H 37137 Verona Tel. 045 8009461 Fax 045 8013142 segreteria@conventionbureau.biz www.conventionbureau.biz
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come motonavi ben arredate per memorabili meeting sull’acqua o agriturismi di grande charme. Tra le venue funzionali al settore si trovano importanti edifici come l’Accademia dei Concordi e il Palazzo Roncale nel centro storico di Rovigo, il Salone del Grano della Cciaa di Rovigo, di nuovo disponibile dopo la ristrutturazione. Il Convention Bureau Meet_in Polesine nato da un progetto condiviso tra istituzioni, consorzi e associazioni produttive promuove il turismo Mice ed è in grado di supportare corporate e Pco nella realizzazione di piccoli e grandi eventi.
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Vicenza Convention Bureau Via Eugenio Montale 25 36100 Vicenza Tel. 0444 964380 Fax 0444 964379 info@vicenzacb.com www.vicenzacb.com
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ARCHITETTURA E DESIGN, LA RICETTA DEL VICENZA CB Vicenza è la destinazione perfetta per chi vuole progettare un evento che metta insieme la grande architettura rinascimentale con la modernità e il design. D’altra parte Vicenza è la città del geniale Andrea Palladio, l’unico architetto al mondo che ha dato il nome a uno stile, il palladiano appunto, arrivando a ispirare niente meno che la Casa Bianca americana. E proprio sulla combinazione di questi elementi punta il Vicenza Convention Bureau anche per il segmento Mice. Oltre a decine di ville, vicine al capoluogo o disseminate per tutta la provincia – oggi fruibili anche per meeting aziendali – il teatro Olimpico e la Basilica rappresentano la punta di diamante tra i gioielli del centro cittadino. In particolar modo la Basilica Palladiana, da considerarsi una novità tra le location della città berica. Ma oggi Vicenza è anche e – soprattutto – la città dell’oro e di un’industria d’avanguardia. E proprio per supportarne le attività del territorio è stato voluto il nuovo centro congressi della Fiera che conta ben dodici nuove sale e che è così diventato la sede ideale sia per il settore congressuale sia per i grandi numeri aziendali. Tra le novità "tecnologiche" bisogna segnalare inoltre la Sala del Ridotto del Teatro Comunale che si è da poco dotata di un proiettore, ad altissima definizione, per quei meeting scientifici in cui la "tecnica" non esclude un contesto "spettacolare". Ci sarebbe molto altro. Ma ci fermiamo a due esempi: la Fondazione Bisazza a Montecchio Maggiore e le Bolle Nardini a Bassano del Grappa. Location per
pochi certo, che rappresentano il top dell’esclusività, ma che ben descrivono la Vicenza che guarda al futuro. TREVISO, IL “GIARDINO DI VENEZIA” A soli trenta chilometri da Venezia, Treviso offre venue alberghiere e congressuali di livello: l’offerta infatti spazia da location originali, quali maestose Ville Palladiane (di cui due Patrimonio Unesco) e misteriosi castelli, a strutture moderne e di design; o ancora da realtà istituzionali o a uso sportivo, a ottimi ristoranti e interessanti possibilità di post congress e team building, come degustazioni guidate nelle cantine e visite emozionali delle numerose città d’arte, oppure legate ad attività sportive, quali golf, houseboat, trekking, escursioni a cavallo, in quad e moltissimo altro ancora. Il Marca Treviso Convention Bureau è un ramo d’azienda del Consorzio di Promozione Turistica di Treviso, che rappresenta il Sistema Turistico Locale trevigiano ed è sostenuto da partner quali
7 / La palladiana Villa Badoèr, nel Polesine 8 / Il Salone del Grano a Rovigo, recentemente ristrutturato 9 e 10 / La romantica Verona: il ponte Pietra sull’Adige e l’Arena 11 e 12 / Due originali location della provincia di Vicenza, le Bolle Nardini e la Fondazione Bisazza 13 / L’università di Treviso, sull’acqua
Marca Treviso Convention Bureau Via Venier, 55 31100 Treviso Tel. 0422 541052 Fax 0422 591195 conventionbureau@marcatreviso.it http://conventionbureau.marcatreviso.it
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ness che offre location di prestigio per gli eventi congressuali e una sede fieristica ricca di manifestazioni rinomate in tutto il mondo.
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Dolomiti Belluno Convention Bureau Via Mezzaterra, 84 32100 Belluno Tel. 0437 941148 conventionbureau@belledolomiti.it www.belledolomiti.it
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Provincia di Treviso, Camera di Commercio di Treviso, Unascom Confcommercio e Regione Veneto. Il ruolo del Marca Treviso Convention Bureau è quello di valorizzare i punti di forza della città di Treviso e del suo territorio, sia in termini di location per eventi sia di eccellenze artistiche/architettoniche e culinarie, proponendoli in inedite combinazioni agli operatori del settore. Treviso, splendida città capoluogo della Marca Trevigiana, patria di importanti artisti del calibro di Giorgione, del Canova e del Cima da Conegliano, terra di città dipinte, di affascinanti borghi medievali e ricca di specialità culinarie da assaggiare in prelibate ricette, come il Radicchio Rosso di Treviso, e rinomati vini locali da assaporare (primo fra tutti, il famosissimo Prosecco, nelle versioni Doc e Docg), è anche ben conosciuta per i propri distretti industriali, quali, per esempio, quelli dell’abbigliamento e delle attrezzature tecniche-sportive.
DOLOMITI BELLUNO CONVENTION BUREAU, IL LAVORO VA IN VACANZA Le Dolomiti Bellunesi si propongono alla meeting industry come una location dal forte impatto emotivo per eventi di successo all’insegna di originalità e unicità. La provincia di Belluno, a solo un’ora da Venezia, ha infatti come particolarità una grande ricchezza territoriale – dai magnifici e imponenti scenari delle Dolomiti, patrimonio Unesco, con la fascinosa Cortina d’Ampezzo, ai più dolci declivi delle Prealpi, che abbracciano città di storia e arte come Belluno – che concede mille interpretazioni per un evento tailor made di successo. Il sistema di strutture esistenti, hotel congressuali, centri congressi, dimore storiche e il contesto naturalistico di rara bellezza, offrono opportunità sempre nuove e stimolanti in tutto l’arco dell’anno. La proposta del Dolomiti Belluno Convention Bureau, coordinato dal Consorzio Dolomiti di Belluno, è quella di unire le motivazioni professionali all’emozione di vivere un contesto naturalistico unico al mondo, per un perfetto mix di lavoro, natura, emozioni e piacere. D'inverno lo sci e le attività sulla neve: tutto diventa occasione per imparare a fare squadra e mettersi in gioco o semplicemente per rilassarsi dopo una sessione di lavoro. Quando il paesaggio cambia nuance e il bianco della neve lascia il posto ai verdi e ai colori delle stagioni più calde, le proposte sono altrettanto originali: passeggiate con un esperto botanico per conoscere fiori ed erbe selvatiche, cacce al tesoro, orienteering, canyoning e ovviamente escursioni a piedi e in mountain bike alla scoperta del meraviglioso territorio. Un’antica e rinomata tradizione gastronomica arricchirà inoltre di note saporite gli eventi con cene a tema, in rifugio, e degustazioni di prodotti locali.
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VERONA E LAGO DI GARDA, IL CLASSICO CHE INCANTA
Celebrità per tradizione asterebbe iniziare da un aperitivo sorseggiato mentre, seduti ai tavolini dei B bar della “Bra”, si attende di accedere all’Arena per partecipare a un evento aziendale. Sarebbe poi la volta di un’elegante cena in esclusiva sotto i caratteristici arcovoli fino all’ora dell’atteso concerto, anche questo da seguire in un conteso di assoluto privilegio. Naturalmente ci si troverebbe a Verona, la “Bra” è la grande piazza all’ombra dell’Arena (e gli arcovoli sono i suoi caratteristici archi romani). Se vogliamo, per gli organizzatori di eventi si tratta di un grande classico, intramontabile e in grado di essere, ogni volta, sinonimo di grande esclusività e standard di alto livello. Il tempio della lirica – sempre di più al centro anche di tour di musicisti contemporanei – è una location assolutamente flessibile per quelle aziende che vogliano offrire ai
Una regata in barca a vela, un concerto all’Arena e un walking tour fin sotto il balcone di Giulietta: il veronese è garanzia di successo nei suoi aspetti più conosciuti e apprezzati ma anche in quelle atmosfere tipiche che parlano della sua storia in maniera attuale propri dipendenti, top manager, clienti o alla loro forza vendita un’esperienza che voglia essere memorabile. La maestosità dell’Arena attira grandi numeri, un dettaglio non trascurabile dato che misura quella che potremmo definire “l’abitudine” da parte di tutta la città a gestire eventi di notevole portata. Una città a disposizione degli organizzatori verrebbe da dire, anche se è importante sottolineare come Verona non sia naturalmente “soltanto” la sua Arena.
A CURA DELLA REDAZIONE COMMERCIALE
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che nel centro storico –patrimonio dell’Umanità – e negli altri luoghi della città aprono le loro porte per tutte le esigenze. Tra i più celebri luoghi cittadini deputati ad accogliere importanti eventi c’è il neoclassico Palazzo Barbieri che, per esempio, si affaccia, anch’esso, su Piazza Bra con la sua imponente facciata e ospita eleganti interni perfetti per gli incontri più istituzionali.
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1 e 2 / Due scorci di Verona: piazza Bra con l’arena e il ponte sull’Adige 3 / Malcesine, uno dei deliziosi agglomerati sulle rive del Garda
La città è assolutamente a misura d’uomo, perfetta da girare a piedi – e perché no, anche in bicicletta – per un post-congress dal sapore culturale, dove non potrà mancare uno stop sotto il balcone più celebre del mondo, quello di shakespeariana ispirazione dove Giulietta, secondo tradizione, ascoltava le parole d’amore dichiaratele dal suo Romeo. Perché dei grandi classici non bisogna avere timore, molto meglio valorizzarli soprattutto per quei gruppi internazionali che potranno apprezzare tutto quello a cui Verona deve la sua fama mondiale. Questa bellissima città rappresenta per l’appunto uno dei simboli della tradizione veneta per eccellenza, e gode per di più di una posizione privilegiata di crocevia, perfettamente collocata per fare da trait d’union tra nord e sud, tra est e ovest, un punto cardinale non solo per l’Italia, ma anche per il resto d’Europa. E se si parla di location per eventi, Verona oltre all’Arena, offre alla meeting e incentive industry moderni hotel, ville e palazzi prestigiosi 3
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ENERGIA E TRADIZIONE: IL LAGO DI GARDA La città scaligera è rinomata su scala internazionale anche per comprendere nel suo territorio quella che è definita la sponda veronese del Lago di Garda, un tratto di costa tratteggiata da deliziosi centri come Peschiera del Garda, Lazise, Bardolino, Garda, Torri del Benaco, Malcesine e da un paesaggio gentile e rilassante, contenitore straordinario di spunti che partono, e non è mai un caso, ancora una volta dalla tradizione. Naturalmente un evento sul lago difficilmente vorrà prescindere da un’esperienza pensata per i delegati direttamente sull’acqua. Per un gusto un po’ retro si potrà scegliere la Regata delle Bisse, che comunque non mancherà di regalare adrenalina a chi decidesse di cimentarvisi: una delle idee incentive più originali legate alla storia del Lago di Garda potrebbe proprio essere un’energica attività di team building legata a questa competizione nautica, a cui possono partecipare team “avversari” di dipendenti per una sfida sulle bisse, imbarcazioni storiche lacustri la cui origine risale all’epoca della Repubblica Veneta. La sfida non è da prendere “sotto gamba” però: le bisse richiedono un certo allenamento da parte dei partecipanti, visto che ognuna deve essere condotta da quattro vogatori che remano – con grande senso di equilibrio ma soprattutto di coordinamento tra loro –
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GUARDA COME MI DIVERTO (AL PARCO) Arriva sempre il momento di ritornare bambini. L’occasione giusta potrebbe essere un incentive in uno dei parchi di divertimento che si trovano sul territorio veronese, che ne è davvero particolarmente generoso. L’attrezzatissimo e famosissimo Gardaland vanta, proprio per le aziende, una vera e propria business unit dedicata al Mice e propone spazi per organizzare meeting ed eventi di diverse dimensioni, prima naturalmente di lasciarsi andare sulle più divertenti attrazioni del parco. Anche se ci troviamo in Pianura Padana, non ci vorrà un grosso sforzo di fantasia per immergersi nelle atmosfere caraibiche o per sentirsi al cinema: basterà portare i propri delegati nell’apprezzatissimo Caneva World a Lazise, un vero contenitore di divertimento.
E per chi deve gestire baldi e giovani gruppi, una tranquilla escursione potrebbe non bastare. L’ideale sarebbe dunque trasformare una pacifica giornata all’aria aperta in un’occasione per fare battere il cuore un po’ più del solito, magari facendo ammirare ai propri delegati il bel panorama… a testa in giù, durante un lancio con il bunjee jumping oppure con una mezza giornata di team canyoning sui tanti torrenti del veronese. È vero, non è da tutti. Ed è per questo che nel veronese si può optare per una natura più “tranquilla” come quella del Parco Naturale Regionale della Lessinia, che in buona parte è esteso proprio nella provincia di Verona tanto che le sue montagne sembrano propendere verso la città, un invito bello e buono per chi si trova lì per un congresso ad approfittare di queste quinte naturali per mettere in scena un incentive indimenticabile: gli uliveti e i vigneti che ricordano quanto sia vicino il Mediterraneo lasciano gradualmente il posto a frutteti, boschi di faggio e alpeggi per comporre uno straordinario mosaico. La Lessinia è per giunta piuttosto comoda da raggiungere dalla pianura ed è un luogo che può fare la differenza anche d’inverno, grazie agli impianti che permettono a chi si trova nei dintorni per impegni di lavoro di approfittare di qualche ora di tempo libero sulla neve. rimanendo in piedi. Insomma, una perfetta metafora aziendale. CON IL VENTO A FAVORE L’idea di fare qualcosa di davvero eccezionale, per uscire completamente dalla routine di tutti i giorni, sul Benaco è sinonimo di vela. La sponda veronese del Lago di Garda è infatti un perfetto microcosmo molto amato dai velisti, soprattutto grazie alla incredibile combinazione dei venti che soffiano sullo specchio d’acqua: il Peler e l’Ora non mancano mai, rendendo molto improbabile la possibilità di “perdere” una giornata di vela. Una vera e propria garanzia per gli organizzatori, che molto spesso hanno a disposizione un solo giorno per le attività incentive e non possono aspettare
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che arrivi il vento a favore. Per un incentive in barca a vela non sarà difficile affidarsi ai giusti professionisti che in loco riescono a trarre il meglio dell’esperienza in acqua per esperti e neofiti, con una perfetta agenda che potrebbe, per esempio, comprendere uno stop per pranzo in uno degli ottimi ristoranti della zona. E se i partecipanti all’incentive ci sanno fare con la vela, è assicurata l’energia di una sfida in piena regola che potrebbe essere disputata addirittura su barche a vela monotipo per una prestazione massima. Ma se a interessare maggiormente gli organizzatori rimane l’esclusività dei loro eventi e delle loro attività incentive, perché non declinare l’esperienza sull’acqua in una inedita caccia al tesoro, in piena regola sì, ma da giocare a bordo di veloci motoscafi alla ricerca del bottino tra una località lacustre e l’altra. Da non dimenticare inoltre che il fondale del Garda è tra i più chiari d’Europa e può essere scoperto – anche per un incentive – insieme ai tesori che gelosamente custodisce come le galee veneziane, resti risalenti alla dominazione della Repubblica Serenissima. Basta munirsi di muta e di bombola. EVENTI IN PIANURA Un territorio ricco di spunti per gli organizzatori di eventi, quello veronese, in cui l’elemento acquatico ritorna nei più diversi contesti. Chi conosce almeno un po’ la Pianura Padana ha in mente quelle distese di campi che in certi periodi dell’anno sembrano infinite distese di acqua. Sono le risaie, una coltivazione tipica che per le sue peculiarità regalano
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qualche segretissimo luogo, come l’oasi verde del Busatello, ultima palude rimasta delle Grandi Valli Veronesi, tra canneti, erbe palustri e rare specie floreali.
al territorio un aspetto del tutto particolare. Anche la porzione veronese di pianura, solcata dall’Adige, è ancora legata alle coltivazioni di riso e cereali e legata a doppio filo al ciclo delle stagioni. Un territorio perfetto che può diventare protagonista di idee incentive e di team building “a chilometro zero” per esempio con originali format di food orienteering. A Isola della Scala un post congress è in grado di rivelare ai delegati tutti i segreti della coltura del riso, e in particolare del vialone nano Igp, una delle tante eccellenze del territorio. Il tutto in uno sconfinato panorama verde, che nasconde
UNA QUESTIONE LUNGA SECOLI La pianura, per sua natura, permette allo sguardo di espandersi e di catturare quelle che sono le sue testimonianze più autentiche, che narrano di un passato remoto e reso immortale da atmosfere rarefatte. A saperle distinguere, sono come uno stralcio sulla storia secolare di questi luoghi, da scoprire in itinerari che si snodano tra i tanti paesi che ancora oggi accolgono pievi romaniche, come Belfiore, Isola della Scala, Erbedello, Cerea e Gazzo e tra i centri che conservano fortificazioni scaligere come Valeggio sul Mincio, Villafranca, Nogarole Rocca, Isola della Scala, Salizzole e Sanguinetto. Un tempo costituivano parti di quell’unico sistema difensivo, il famoso Serraglio, realizzato dai signori di Verona dal Mincio alle Paludi del Grezzano. Tra le fortificazioni di particolare rilievo si segnala il Castello di Bevilacqua, maniero scaligero del XIV secolo perfettamente conservato e oggi aperto al pubblico. Qua e là si trovano diversi musei che raccontano di presenze umane in questi luoghi risalenti addirittura al Neolitico. E con un balzo deciso nei secoli ci troviamo negli Anni Venti del secolo scorso, quando è iniziata la lavorazione dei mobili d’arte, oggi uno dei simboli più significativi del veronese ben rappresentata dall’attività della Scuola di Ebanisteria di Bovolone. E per un tocco di tradizione a tavola, c’è la cena organizzata due volte l’anno sul ponte visconteo di Borghetto sul Mincio: tortellini per trecento persone.
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4 / Le infinite risaie della pianura veneta sono perfette per incentive e post congress mai scontati 5 / Bardolino, sul Lago di Garda. Qui il team building è a bordo di motoscafi, barche a vela o... bisse, le imbarcazioni tradizionali 6 / Il celebre balcone di Giulietta a Verona
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Come è dolce il Mice au bord du lac Aqualux Spa Suite & Terme di Bardolino traduce un soggiorno congressuale in un’esperienza di benessere, senza rinunciare a strutture e tecnologie all’avanguardia due anni dall’apertura, Aqualux Spa Suite & Terme di Bardolino si conferA ma punto di riferimento per l’hôtellerie di alto livello del Garda Veronese, anche grazie all’inaugurazione di una nuova dimensione di ospitalità che – in accordo con l’anima eco della struttura, precertificata Clima Hotel – concepisce il soggiorno come un’esperienza di benessere a 360 gradi. Bien vivre tout court è l’idea portante del modo di intendere l’accoglienza per soggiorni congressuali. La proposta di Aqualux – che da quest’anno sarà aperto tutto l’anno – dedicata al mondo Mice è ampia e variegata a cominciare dalle dimensioni: 1.200 metri quadrati di moderno ed efficiente spazio congressuale, con un foyer, cinque sale di differenti misure e una sala plenaria da 250. L’hotel conta 113 camere e il suo versatile centro congressi è perfetto per ospitare differenti tipologie di eventi. Le sale sono corredate di attrezzature di ultima generazione e di impianti tecnologici d’eccellenza firmati Creston, azienda leader del settore. La sala Colombara (273 metri quadrati) può essere suddivisa in sala Novello (166 metri quadrati) e Sala Riviera (107 metri quadrati); la Sala Bardo (111 metri quadrati), a forma di botte, è perfetta per meeting, esposizioni, presentazioni di autovetture e motociclette. Una menzione speciale va, infatti, all’articolazione degli spazi che permettono di fare accedere i mezzi di trasporto direttamente alle sale meeting, ideale per l’automotive. La Sala Zerbetto (54 metri quadrati) è l’executive board meeting, perfetta per incontri esclusivi; la Sala Gramole (49,50 metri quadrati) può accogliere meeting di piccole e medie
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dimensioni. Cuore della struttura è una corte sconfinata che ospita AquaExperience, area pool che conta sette piscine di acqua termale – interne ed esterne – e una piscina di acqua salata. AquaSpa & Wellness, con i suoi mille metri quadrati di luce naturale, rappresenta un autentico paradiso del benessere. Natura Bissé e Phytomer sono i marchi beauty di eccellenza che sono stati selezionati dalla spa manager e dal suo staff. Il programma dei trattamenti offre un’ampia scelta di opzioni che privilegiano l’utilizzo di sostanze e principi attivi naturali combinati ad azioni medicoestetiche all’avanguardia come la crioterapia e la carbossiterapia. La zona fitness è di 130 metri quadrati. Molto interessante anche l’offerta gourmet dei due ristoranti Italian Taste e Drops Food & Wine, con un occhio di riguardo per le eccellenze a chilometro zero. La frizzante area bar Sparkling Lounge propone raffinati cocktail in un’atmosfera cosmopolita. E per chi desidera un vero momento di raffinato piacere, la cigar room con la sua speciale selezione di sigari abbinati a pregiati distillati può essere fonte di non poche soddisfazioni. La posizione strategica di Aqualux Spa Suite & Terme vede la struttura al centro di un territorio che offre numerose attrattive. Oltre alle bellezze del Lago di Garda, prima fra tutte Verona che con i suoi monumenti e un tempio della musica di fama mondiale come l’Arena è il luogo ideale per escursioni e differenti attività legate alla cultura e al divertimento. Aqualux Hotel Via Europa Unita, 24 37011 Bardolino (Vr) Tel. 045 6229999 Fax 045 6229900 events@aqualuxhotel.com www.aqualuxhotel.com
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Il Mice che emoziona immerso nel suggestivo scenario del Lago di Garda, a Bardolino, l’Hotel È Caesius Thermae & Spa Resort che propone la sua struttura come ambiente ideale per incontri di lavoro, incentive e team building. Questo grazie innanzitutto alle sue dotazioni congressuali, che comprendono otto sale meeting completamente attrezzate per qualsiasi incontro di lavoro, alle quali si aggiunge un ampio foyer. L’hotel offre agli organizzatori anche la possibilità di utilizzare ambienti non convenzionali per eventi che concedano un po’ di tempo anche al relax. Luogo d’elezione da questo punto di vista è il centro spa e termale di primo livello dell’albergo, dove ogni occasione di lavoro può trasformarsi in momenti di benessere rigenerante da proporre per esempio ai gruppi alla fine degli impegni lavorativi o in occasione di un soggiorni incentive. Il centro congressi dell’Hotel Caesius Thermae & Spa Resort dispone di una sala plenaria da trecento posti e di altre sette sale meeting per riunioni da dieci a settanta persone, di cui una sala con luce naturale e vista lago. Aperitivi e coffee break possono essere ospitati nell’ampio foyer congressuale, al bar interno o esterno, oppure sulla terrazza panoramica che affaccia direttamente sul lago. Leisure e Mice trovano pieno spazio su quarantamila metri quadrati di superficie: un luogo dedicato completamente all’acqua e ai suoi effetti benefici con piscine esterne e una interna, vasche termali, la spa e un centro ayurvedico
Gli eventi ospitati all’Hotel Caesius Thermae & Spa Resort devono il loro successo all’equilibrio tra lavoro e relax dei suoi ambienti, studiati nei minimi dettagli d’eccellenza coordinato da professionisti e medici qualificati. L’offerta si completa con una ristorazione raffinata che sa mettere in luce il territorio con menu dedicati e che sanno esaltare i palati con la cucina gourmet e ayurvedica. Ogni ospite può trovare al Caesius la sua dimensione ideale e tutte le attenzioni dello staff che fanno diventare il soggiorno un’esperienza emozionale unica. Hotel Caesius Thermae & Spa Resort Via Peschiera, 3 37011 Bardolino (Vr) Tel. 045 7219100 Fax 045 7219124 caesius@europlan.it www.hotelcaesiusterme.com
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BELLUNO, ROVIGO, TREVISO: IL VENETO TRA NATURA E TAVOLA
Eccellente, naturalmente Località sciistiche rinomate, paesaggi montani e luoghi rarefatti di acqua e terra compongono il quadro naturale del Veneto, dove natura e sapienza umana hanno dato origine a una tradizione enogastronomica proverbiale A CURA DELLA REDAZIONE COMMERCIALE
alla Pianura Padana alle montagne bellunesi, dai fiumi al Delta del Po D fino al mare, il Veneto è una regione in cui la natura ha saputo forgiarsi – con il contributo della sapiente mano dell’uomo – in paesaggi affascinanti, a buon diritto parte integrante della cultura e delle tradizioni della regione. E se si pensa a un incentive immersi nella natura veneta si può sempre partire da un grande classico, la montagna, che sia in inverno sia durante la bella stagione regala soggiorni all’insegna dell’attività sportiva e dell’esclusività.
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SULLE DOLOMITI, PANORAMA E SPORT Se si dice montagna in Veneto non si può non pensare alla splendida Cortina d’Ampezzo, l’inossidabile regina del jet set d’alta quota. Cortina ha davvero tutto quello che serve a un organizzatore per realizzare un soggiorno che abbia la giusta dose di glamour ma anche tutte le caratteristiche per motivare un team attraverso la sempre efficace metafora sportiva. Sulle Dolomiti ce n’è davvero per tutti i gusti. Durante l’inverno, che tra qualche mese ci avvolgerà con il suo freddo, ma che regalerà anche tante opportunità di team building sulla neve, ci si potrà approcciare all’elemento alpino con ai piedi un paio di sci, ma anche domando uno snowboard o indossando le divertenti ciaspole. Solo il comprensorio sciistico di Cortina conta 140 chilometri di piste e 43 impianti di risalita,
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ma per un incentive in natura si possono prendere in considerazione tutte le località montane venete. Non mancano gli spunti a base delle tradizioni di questi luoghi e nemmeno tante proposte di attività outdoor che vanno oltre gli sport invernali. Lo spettacolo delle Dolomiti può essere vissuto attraverso la storia di questi monti, come con le particolarissime vie ferrate, molto ben tenute da queste parti, che vennero create durante la Prima Guerra Mondiale e da utilizzare come camminamenti. Dalle alte cime ai paesaggi più miti, il trekking permette di assaporare l’ambiente e di ritrovarlo nella sua versione edibile nelle specialità proposte nei rifugi, dove, tra l’altro, c’è la possibilità di organizzare il pernottamento in tour speciali che prevedono l’accompagnamento di guide alpine, alla cui esperienza è sempre bene affidarsi negli spostamenti in montagna. In contesti onirici i delegati possono anche essere portati all’avventura in una gita su slitta trainata da cavalli, e per i più coraggiosi resta il free climbing. La natura è da vivere anche su due ruote: alcuni dei luoghi della provincia di Belluno sono luoghi storici del Giro d’Italia, veri e propri templi per gli appassionati di ciclismo su strada anche in chiave incentive. I percorsi a disposizione sono sette: la storica Dobbiaco-Cortina, il Giro del Comelico, il tracciato Cortina-Canazei, il Giro dei Sei Passi, il Giro di Badia e Pusteria quello dell’Agordino e delle Tre Cime di Lavaredo. Per le gambe più allenate sarà possibile percorrere ogni giorno per sette giorni i passi che formano un anello attorno a Cortina, con partenza e arrivo dal centro per un totale proprio di settecento chilometri sui luoghi del Giro d’Italia, come veri campioni, dove si sono sfidati eroi moderni come Bartali e Coppi. E come se non bastasse, il tutto con i paesaggi più suggestivi dei Monti Pallidi a fare da sfondo.
suggestivi, come lo Schiz, realizzato dalla cagliata del latte appena munto, il Malga Bellunese, saporito formaggio d’alta quota, il Bastardo del Grappa, a pasta semicotta, il Nevegal, che oltre a essere un formaggio è un altopiano molto apprezzato dal punto di vista turistico, e lo Zigher, tipico formaggio dell’Agordino. POLESINE TRA ATMOSFERE RAREFATTE E SUGGESTIONI NATURALI Dalle montagne alla terra piatta, si arriva nel Polesine, il territorio della provincia di Rovigo, piatto sì, ma solo dal punto di vista della conformazione geografica. Il Polesine ha una storia
Regioni d’Italia
Gli incentive in Veneto hanno nell’acqua un prezioso alleato: che sia la neve delle bellissime Dolomiti o quella placida del suggestivo Delta del Po, il coinvolgimento dei partecipanti è assicurato
LA MONTAGNA A TAVOLA: I FORMAGGI BELLUNESI L’abbinata montagna-formaggio è un grande classico per i buongustai di tutte le latitudini. Le produzioni lattierocasearie del bellunese ne sono appetitose testimonianze, importanti sostegni delle imprese locali e inestimabile patrimonio culturale che cerca di resistere alle pressioni della grande produzione. Può così acquisire un valore aggiuntivo andare alla scoperta dei sapori delle Dolomiti bellunesi per un’idea di post-congress “gastronomico” tra malghe e caseifici montani, rifugi, agriturismi e negozi tipici. Su queste montagne vengono prodotti 18 formaggi tradizionali, tutti con nomi
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legata in modo indissolubile ai due corsi d’acqua principali che l’attraversano e che ne disegnano la geografia e i paesaggi: l’Adige e il Po. Di particolare suggestione naturale è proprio l’area del Delta del Po, che regala scenari a tratti onirici, con una flora e una fauna tutta da scoprire. Ottimi gli spunti di queste forti atmosfere per gli organizzatori di eventi e di incentive, che potranno approfittare di un bagaglio naturale unico per pianificare, per esempio, crociere in motonave, personalizzabili per i vari gruppi, oppure soluzioni più adrenaliniche come escursioni in canoa alla scoperta del Polesine, tra i fiumi Po e Adige e il Mare Adriatico. Anche le tipiche piccole imbarcazioni adatte ai fondali bassi posso essere prese in considerazione. Un itinerario considerato classico anche per un team building a colpi di pagaia è quello che parte dall’abitato di Pila a Porto Tolle, l’ultimo paese prima della foce, e attraversa i luoghi più suggestivi del Delta. E se il tema è la natura, impossibile non citare il Parco Regionale Veneto del Delta del Po, una delle oasi naturalistiche più suggestive d’Italia, che tutela la specificità ambientale della vasta zona umida creata dai sette corsi d’acqua in cui si dirama il Po prima di confluire nell’Adriatico.
I mille volti del Veneto si riverberano nelle infinite opportunità offerte al Mice. Sopra Cortina, la regina delle Dolomiti. A lato Treviso, città “slow” e del bien vivre
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DILLO CON IL RISO Eccellenza del Polesine e in particolare del Delta del Po è la sua produzione di riso, coltivazione storica le cui prime documentazioni risalgono alla meta del Cinquecento. Oggi il Riso del Delta del Po Igp si estende fra le Regioni Veneto ed Emilia Romagna, nei territori formati dai detriti e dai riporti del fiume Po che, per la parte veneta, interessa alcuni centri della provincia di Rovigo. Ma la coltivazione del riso è associata a tutta la tradizione gastronomica veneta, una cucina di origine povera a base fondamentalmente di riso, polenta, baccalà e fagioli. Tra i piatti principali legati al riso, si ricordano il risi e bisi e il risi e figadini, ma appetitosi sono anche i risotti di pesce, a base di pollo come il rovinassi, oppure quelli a base di fagioli e lumache. SUA MAESTÀ TREVISO Chi non ha mai assaggiato una buona fetta di tiramisù? È un dolce che mette tutti d’accordo con la sua indiscutibile golosità, ma che pochi sanno essere nato a Treviso, il capoluogo della Marca Trevigiana. E allora perché non andare alla scoperta di questa meravigliosa città facendosi guidare dalla sua tradizione gastronomica in un percorso attraverso storia e cultura? Treviso è come il suo dolce più celebre, ha un’anima “godereccia” in contrasto solo apparente con il suo aspetto di centro produttivo e rigoroso. Dal punto di vista gastronomico, Treviso lega il suo nome a diverse eccellenze e rarità, come l’asparago bianco. Per gli intenditori l’itinerario giusto è la Strada dell’Asparago Bianco di Cimadolmo Igp, il cui centro più conosciuto è Santa Lucia di Piave,
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con un’importante collezione di opere di artisti del Novecento. Ma Treviso è anche la patria del rinomato radicchio, anch’esso da scoprire a tavola, ma anche attraverso un itinerario che porta dal centro storico del capoluogo all’interno delle mura cinquecentesche, lungo il corso del fiume Sile fino all’Oasi naturalistica del Mulino Cervara, una vasta aerea palustre con un percorso naturalistico e culturale attrezzato dal Parco Naturale del Fiume Sile e proseguendo tra borghi e ville venete fino alle risorgive del fiume stesso.
VENETO, CIN CIN! La proverbiale vocazione enologica del Veneto è esplicitata, qualora lo necessitasse, dal fatto che proprio in una delle sue città, Verona, si tiene una delle manifestazioni più importanti dedicate all’enologia: Vinitaly. Al vino vengono inoltre dedicate suggestive feste e sagre, rievocazioni storiche, appuntamenti che parlano di una tradizione, quella della vinificazione, in Veneto più che mai viva e attuale. Gli itinerari che gli organizzatori di eventi possono legare al vino sono tanti e i più variegati. Non mancano le eccellenze, tra cui possiamo fare degli esempi. Conegliano Valdobbiadene è sinonimo di Prosecco Superiore, portavoce di un territorio unico di alte colline e fitti vigneti, caratterizzato da note fresche ed eleganti, Docg dal primo aprile 2010, per un vino che è prodotto unicamente nel Trevigiano, in particolare nella fascia collinare compresa tra Vittorio Veneto e Valdobbiadene. Di recente anche in provincia di Belluno c’è chi ha voluto recuperare i vigneti autoctoni, vigne coltivate in piccoli terreni strappati alla montagna che generano delle vere e proprie rarità. V come vino e come Veneto insomma, che da un punto di vista geografico-morfologico offre una varietà invidiabile, che va come abbiamo visto dai rilievi montuosi alla pianura, passando per le colline che si distendono ai piedi delle Prealpi e – a est – verso il delta del Po e le lagune. Anche dal punto di vista paesaggistico le zone vitivinicole sono tra le più suggestive, aree collinari e pianeggianti ricoperte da vere e proprie distese di vigneti. Dal Cartize al Prosecco, dal Raboso ai vini internazionali come il Merlot e il Cabernet, e
ancora il Bardolino, il Recioto di Soave, il Valpolicella, l’Amarone, ma anche il Lugana e il Custoza solo per citarne alcuni: il Veneto offre una gamma di vini estremamente articolata. La produzione vitivinicola ha stretto ormai da anni un connubio azzeccatissimo con l’industria turistica, a cui ha dato una grossa mano anche la crescita vertiginosa delle persone che si sono appassionate all’enologia. In Veneto esistono moltissime aziende produttrici di vino, da piccole realtà a grandi case, vere e proprie griffe del Made in Italy che aprono le loro porte a visite guidate di sicuro interesse anche per la meeting e incentive industry. Si comincia con una visita guidata alle cantina o ancor prima, se il tempo lo permette, con una passeggiata nei vigneti, per illustrare le diverse tecniche di coltivazione della vite. Si possono anche conoscere da vicino i vari impianti di produzione, si va a toccar con mano dove il vino diventa vino, nelle botti di legno di rovere. E non possono mancare, naturalmente, gli assaggi dei prodotti locali più tipici, salumi e formaggi non mancheranno. famosa per la sua antichissima fiera agro alimentare. Ci si sposta poi a San Michele del Piave dove presso la locale chiesa parrocchiale si può ammirare un’opera del pittore detto El Greco, risalente alla fine del Cinquecento. Altre tappe comprendono Ormelle e Ponte di Piave, con la sua Casa Museo di Goffredo Parise, ultima dimora dello scrittore veneto
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POST CONGRESS TRA BUONA TAVOLA E CULTURA La Marca trevigiana, di cui Treviso è il capoluogo, è tutta una terra “gioiosa e amorosa” e così infatti viene spesso descritta. La sua tradizione gastronomica ne è testimone, così come la ricetta perfetta che i suoi territori hanno messo a punto per la meeting industry, gustosa nel giusto mix di tradizione e innovazione. E come un buon pranzo domenicale in famiglia richiede un pomeriggio di riposo, così un evento che voglia concedere
molto alla buona tavola non può che regalare un’esperienza “slow”, e Treviso è da questo punto di vista la città ideale, da prendere con calma, per un post congress all’insegna del relax tra una passeggiata sotto i suoi caratteristici portici affrescati e con un po’ di shopping in centro. E per chi proprio non può resistere senza sport, l’imponente sistema di fortificazione cittadino diventa un percorso di un certo fascino per fare jogging. Ma soprattutto, è in grado di trasformarsi in una suggestiva location per eventi: le mura ospitano spesso concerti. Tutta la Marca trevigiana dedica al Mice qualcosa di davvero speciale, dalle ville antiche – molto suggestive nelle loro reminiscenze del passato e attrezzate per gli organizzatori più esigenti – ai borghi caratteristici, come Asolo, tanto famoso per i suoi panorami da essere nominato “la città dai cento orizzonti”. E nel territorio di Treviso si gioca anche a golf, grazie alla presenza di numerosi golf club che possono fare da scenario a sfide da campioni o al debutto dei principianti.
Una location unica per eventi di successo <U IVYNV TLKPL]HSL [YH =LULaPH L SL +VSVTP[P THNUPÄJHTLU[L PUZLYP[V [YH SL JVSSPUL KLS 7YVZLJJV ZHSL TLL[PUN JVU [LJUVSVNPL HSS»H]HUN\HYKPH PU NYHKV KP JVU[LULYL ÄUV H WLYZVUL TH HUJOL \U WYLZ[PNPVZV OV[LS JVU JLU[YV ILULZZLYL K\L YPZ[VYHU[P IHY JHU[PUL LK LUV[LJOL ZLP HYLL T\ZLHSP L \U»HTWPH IV\[PX\L
Via Brandolini, 29 – 31030 Cison di Valmarino (TV) Tel. 0438 9761 – Fax 0438 976000 – info@castelbrando.it – www.castelbrando.it
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Al passo con i tempi In vista dell’Expo e coerentemente con le esigenze del Mice, il Best Western Premier BHR Treviso Hotel propone sinergie con il territorio e spazi di co-working una location innovativa che guarda al futuro il Best Western Premier B È Treviso Hotel, che in un’ottica di condiHR
Non solo business al BHR: la comoda terrazza estiva (qui sotto nella foto) è il ritrovo trendy per l’aperitivo trevigiano
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visione e partecipazione sinergica con le altre realtà territoriali della Marca Trevigiana e venete più in generale, si prepara coerentemente con la sua collaudata vocazione congressuale al grande evento di Expo 2015. L’hotel ha tutti i numeri per essere uno dei protagonisti del grande evento, grazie prima di tutto al suo centro congressi dotato di tredici sale modulari e illuminate da luce naturale, perfetto sia per riunioni manageriali sia per congressi fino a 1.300 persone. L’area meeting si sviluppa su una superficie di oltre 1.200 metri quadrati attrezzati con le più moderne tecnologie audio e video, con ambienti perfettamente insonorizzati e collegati tra loro con sistemi di videoconferenza per incontri di ultima generazione. Un accattivante stile internazionale caratterizza tutta la moderna struttura, una location ideale per l’organizzazione di congressi associativi, eventi internazionali e incentive, grazie anche alla vicinanza con la città lagunare e con gli aeroporti di Treviso e Venezia. L’hotel dispone di 133 camere, incluse 18 suite, dotate di comodi letti e molteplici dettagli che garantiscono un comfort indimenticabile, un’area wellness e fitness a disposizione dei congressisti, il BHR Treviso Hotel trova una connessione con il territorio anche attraverso la proposta di piatti tipici del Ristorante DiVino Osteria Trevigiana, senza dimenticare le esigenze, anche a tavola, dei tempi moderni.
Con il format GalaDiVino lo chef propone infatti agli organizzatori diverse soluzioni “next generation” che vanno dal buffet in piedi ai pranzi “meno calorie, ma più calore” ai piatti vegetariani e senza glutine. Con un ufficio eventi sempre a disposizione dei planner, il BHR Treviso Hotel organizza inoltre attività post congress e incentive personalizzati, alla scoperta del meglio della Marca Trevigiana tra cantine e ville, a base di sport e di cultura. In particolare, rimanendo al passo con i tempi in un contesto economico in continua evoluzione, il BHR Treviso Hotel ha anche l’obiettivo di rispondere alle esigenze formative delle aziende clienti, fornitori e consulenti del mercato delle Pmi, fornendo servizi di formazione manageriale e programmi di sviluppo della produttività delle risorse umane mediante la partnership con primari istituti di formazione. Sempre per rispondere alle esigenze di continua mobilità nel territorio dei manager delle Pmi e soprattutto dei lavoratori autonomi, l’hotel ha avviato un servizio di co-working, proponendo spazi attrezzati per postazioni di lavoro temporaneo e start-up imprenditoriali perfettamente inserite in un contesto di servizi per l’ospitalità e la ristorazione di assoluto pregio. Con queste caratteristiche la direzione della struttura è pronta alle nuove sfide del mercato globale e si propone per gestire anche altre realtà ricettive e congressuali nel panorama nazionale. Best Western Premier BHR Treviso Hotel Centro Leonardo Via Postumia Castellana, 2 31055 Quinto di Treviso (Tv) Tel. 0422 3730 Fax 0422 373999 info@bassohotels.it www.bhrtrevisohotel.it
L’eleganza di un incontro in una villa veneta
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Gli eventi vanno in scena È nel Teatro Comunale Città di Vicenza che gli eventi possono trovare un perfetto equilibrio tra la modernità della struttura e le suggestioni culturali della città Vicenza, la città del Teatro Olimpico, conosciuto per la sua fama di teatro A coperto più antico al mondo, il nuovo Teatro Comunale Città di Vicenza non si propone semplicemente come cornice prediletta di cultura, spettacoli e sperimentazioni, ma apre le sue porte anche al mondo degli eventi. Forte di un’ubicazione strategica vicinissima al centro storico della città – che insieme all’intero territorio provinciale è patrimonio Unesco grazie al lascito del genio palladiano (un altro record: Vicenza e provincia, con i loro 47, sono tra i siti Unesco con il maggior numero di monumenti protetti) – il teatro accoglie organizzatori, enti e aziende che vogliano apprezzarne le atmosfere particolari di luogo proiettato verso orizzonti culturali sempre più ampi. È infatti con quest’idea che la Fondazione Teatro Comunale Città di Vicenza gestisce dal 2007 gli spazi del Teatro Comunale, concependolo come uno spazio aperto alla ricerca e all’innovazione, per un uso flessibile e ottimale delle proprie potenzialità di processore culturale di nuova generazione che si rivolge a un territorio sempre più sensibile alla contemporaneità. Tutto ciò viene tradotto per il mercato congressuale in un moderno spazio polifunzionale che, benché concepito a
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vocazione pubblica, è stato progettato sia per eventi di spettacolo e culturali sia per venire incontro alle esigenze di aziende e associazioni. Il Teatro dispone di due ampie sale dotate di accessi autonomi e indipendenti: la Sala Maggiore con 91O posti a sedere e la Sala del Ridotto, con 380 posti. Entrambe sono circondate da ampi e luminosi foyer, dotati di video al plasma e di connessione wi-fi gratuita come il resto dell’area. Non mancano spazi accessori – anche importanti come il palco dotato di una parte mobile di 16 x 1O metri al quale se ne affianca un altro con piattaforma girevole – e una serie di sale di differenti dimensioni e caratteristiche che permettono alla struttura di essere in grado di soddisfare esigenze diversificate: meeting, convegni, congressi, convention trovano nel teatro una sede ottimale, tecnicamente versatile, dotata di molte facility e a walking distance dal cuore di Vicenza, anche se facilmente raggiungibile in auto e con un ampio parcheggio a disposizione. Lo staff supporta da un punto di vista tecnico, logistico e di accoglienza gli organizzatori congressuali, che possono anche contare su servizi integrati e convenzioni molto interessanti. Teatro Comunale Città di Vicenza Viale Giuseppe Mazzini, 39 36100 Vicenza Tel O444 327393 Fax 0444 236335 info@tcvi.it www.tcvi.it
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L’ARTE IN VENETO: VENEZIA, VICENZA E PADOVA
Che capolavoro!
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come il Palladio a Vicenza, Giotto e Donatello a Padova. A Venezia il Rinascimento si riflette nei palazzi storici, che diventano location inedite e pregiatissime per eventi dagli alti standard.
Prende le forme di ville meravigliose e di affreschi ammirati da visitatori di tutto il mondo l’arte veneta, una fonte d’ispirazione inesauribile per eventi che vogliano stupire con visite riservate in esclusiva o andare alla scoperta delle tradizioni on the road
NEL CUORE DEL VENETO: VICENZA Il binomio naturale tra Vicenza e l’arte ha un nome primo fra tutti, quello del Palladio. È sua la firma di una delle espressioni artistiche più significative della bella città veneta, la Basilica, uno dei suoi simboli, patrimonio dell’Unesco come le altre architetture palladiane e da quest’anno monumento nazionale, riaperto di recente dopo un restauro lungo cinque anni. Per la sua realizzazione, l’architetto rinascimentale riprogettò il Palazzo della Regione, aggiungendo le caratteristiche logge in marmo bianco. Oggi la Basilica palladiana ospita prevalentemente mostre d’architettura e di arte e durante la bella stagione propone a cittadini e turisti una meravigliosa terrazza, un roof garden davvero unico, che non solo permette di vivere il monumento in
tutte le sue dimensioni, ma, dotato di servizio bar, può diventare una location esclusiva per eventi fino a 150 persone. E oltre alla Basilica, come non ricordare le celebri ville palladiane che si trovano nei dintorni di Vicenza, caratteristica e orgoglio di tutta la provincia. In tutto sono 24, anch’esse patrimonio dell’Unesco: queste ville sono naturalmente bellissime e costituiscono un vero e proprio unicum nell’offerta veneta alla meeting e incentive industry, simbolo di un periodo, quello del maestro Andrea Palladio, contrassegnato come un’epoca irripetibile in cui sono confluiti la munificenza di grandi famiglie, l’abilità delle maestranze e naturalmente il genio del grande architetto. Alcune ville sono arrivate a noi proprio così, ancora splendenti nella loro magnificenza, altre purtroppo portano i segni
arte e la cultura in Veneto volano alto e scomodano alcuni dei nomi più L’ illustri del patrimonio italiano e non solo
A CURA DELLA REDAZIONE COMMERCIALE
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NEL VICENTINO NON SOLO PALLADIO. LE VILLE TIEPOLESCHE 3
Vengono chiamate ville tiepolesche quelle dimore dove, soprattutto nel territorio vicentino, Giambattista Tiepolo poté lasciare la sua firma. A volte il pittore lavorò a stretto contatto con l’architetto (come a Villa Zileri del Biron di Monteviale o a Villa Cordellina di Montecchio Maggiore), altre volte riuscì a intervenire anche sulla modesta architettura antecedente. Ecco dunque che le ville con i suoi affreschi diventano “del Tiepolo”, dando all’affrescatore veneziano il giusto riconoscimento. Villa Valmarana, detta ai Nani, è diventata celebre per esempio proprio per il magistrale ciclo di affreschi realizzato da Giambattista Tiepolo e dal figlio
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Giandomenico nel Settecento (la villa risale al Seicento). Oggi la villa è privata, ma è possibile organizzarvi una visita. di una decadenza che, fortunatamente però, non ne scalfisce il fascino. Tornando per un attimo a Vicenza, la città è apprezzabile anche attraverso una semplice passeggiata alla scoperta del centro. Piazza dei Signori era originariamente un foro romano, naturale crocevia della vita dei cittadini e degli affari, oggi al centro dei flussi turistici in quanto principale piazza cittadina, dove si affaccia la Basilica palladiana e, sul lato opposto, la Loggia del Capitano, anch’essa opera dell’architetto. Ma Vicenza conserva anche una lunga tradizione artigiana e camminare per le sue vie significa avere un’occasione per visitare le numerose botteghe che continuano a essere molto apprezzate. Un’idea incentive che si abbina a tante altre, come la partecipazione a rievocazioni storiche o, ancora, ai diversi concerti nei palazzi storici o nell’affascinante Teatro Olimpico vicentino. TRA CULTURA E INDUSTRIA NEL VICENTINO Se la cultura è da intendere come patrimonio e storia di un territorio, allora la meeting industry potrà approfittare di qualcosa di inedito e decisamente originale nell’alto vicentino, e più esattamente nei centri di Schio e Valdagno, grazie all’archeologia industriale. Basti dire che Schio è addirittura soprannominata la Manchester italiana, a sottolineare il suo passato di centro industriale, legato indissolubilmente al suo presente. In particolare Schio è celebre per la lavorazione della lana, che risale al Settecento, quando qui fu fondato proprio il lanificio del veneziano Niccolò Tron, il primo
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importante della zona, anche se si dovette aspettare circa un secolo perché i manufatti locali potessero raggiungere l’apice del loro sviluppo, grazie a Francesco Rossi, che all’inizio del Novecento avviò un esemplare processo di industrializzazione e venne succeduto dal figlio Alessandro. LA SERENISSIMA, UN MUST Di Venezia ce ne è soltanto una in tutto il mondo. E in tutto il mondo è una meta ambita dagli event planner. Nello scenario internazionale, un soggiorno incentive a Venezia rimane un’esperienza da sogno, grazie alla capacità immortale della città lagunare di regalare attraverso le sue atmosfere scorci non replicabili, nemmeno dalla fantasia. Venezia è uno splendido set naturale, anche fuori di metafora con la Mostra del Cinema che ogni anno attira i Vip e le star del cinema mondiale sul celeberrimo 5
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tappeto rosso. L’eccellenza è di casa insomma a Venezia, che tra le sue calli nasconde arte e cultura in ogni angolo. E il suo immenso patrimonio è protagonista anche per la meeting industry, che nella Serenissima trova una location a cielo aperto, prima di entrare in uno dei meravigliosi palazzi storici affacciati sui canali, le cui imponenti architetture troneggiano sull’acqua, di solito ancora chiamate secondo il nome delle famiglie a cui appartenevano e introdotte per questo da “Ca’”. Primo fra tutti la sede storica del casinò di Venezia, che è ospitato nel palazzo denominato Ca’Vendramin Calergi, che come uno scrigno prezioso cela al suo interno prestigiose atmosfere rinascimentali. Il suo fascino ha conquistato anche il maestro musicista Richard Wagner, che visse al piano mezzanino, oggi visitabile, mentre le altre 6
sale possono essere scelte per eventi davvero esclusivi. Per la meeting industry Venezia apre le porte anche del suo Palazzo Ducale, dove possono essere organizzate visite private in quello che può essere definito uno dei simboli più importanti della città, capolavoro gotico che oggi ospita il Museo Civico. Venezia città d’arte è anche quella della Basilica di San Marco, che se di giorno è letteralmente invasa da folle di visitatori, la sera può essere visitata in esclusiva per un’idea di post-congress all’insegna della cultura e dell’esclusività. A lato dei tracciati turistici più classici, il quartiere ebraico di Venezia regala suggestioni di una storia che prende il via nel Cinquecento, quando il quartiere iniziò a essere animato, come testimoniano diversi palazzi e sinagoghe. La tradizione veneziana può essere rivissuta, inoltre, attraverso i grandi eventi che vi si tengono, prima fra tutti il celeberrimo Carnevale che prende le mosse dal vivace quartiere di Rialto, dove si trovano i rinomati laboratori di maschere (oltre al mercato della frutta e del pesce) e che offre al mondo dell’incentivazione spunti da favola: balli in maschera, cene in costumi tipici, sfilate, tutti con la garanzia di quella autenticità che solo Venezia può dare. Altro evento di forte richiamo è anche la cena ufficiale del Redentore durante l’omonima festa che ogni anno viene celebrata con il tipico e inimitabile spettacolo pirotecnico sul Bacino di San Marco. La cena si tiene nel cortile interno di Palazzo Ducale, e può essere prenotata come idea originale di post-congress, mentre i fuochi d’artificio si ammirano dal loggiato al primo piano.
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1 / Un dettaglio della vicentina Villa Valmarana Ai Nani, abbellita da affreschi del Tiepolo 2 / Vicenza vista dall’alto, dominata dalla mole della Basilica 3 / La palladiana Villa La Rotonda 4 / L’elegante piazza dei Signori a Vicenza 5 / Un classico scorcio di Venezia sul Canal Grande 6 / Un particolare del raffinato Palazzo dei Dogi a Venezia 7 / Una delle statue che adornano il Prato della Valle a Padova
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AFFRESCHI E CULTURA A PADOVA Padova e arte trovano il connubio perfetto nel capolavoro che è la Cappella degli Scrovegni. L’opera giottesca ha un grande richiamo internazionale tanto che anche gli organizzatori di eventi che vogliano inserire una visita in un programma di post congress devono pensarci per tempo, poiché le prenotazioni vanno fatte con un certo anticipo. Di sicuro ne vale la pena per ammirare gli affreschi giotteschi che, tra l’altro, sono considerati il ciclo più completo del mae-
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8 / Il Prato della Valle di Padova, tra le piazze più grandi d’Europa 9 / La Cappella degli Scrovegni, che ospita il celebre ciclo pittorico di Giotto
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stro, che li ha terminati all’inizio del 1306. Ma è tutta la città di Padova a essere considerata la “città degli affreschi”, e non solo per la Cappella degli Scrovegni. La straordinaria stagione inaugurata da Giotto nei primi del Trecento, che vide protagonista la decorazione a fresco e fece la fortuna della pittura narrativa, venne continuata dopo il maestro da molti allievi che lasciarono la loro arte in eredità a Padova con grandi cicli affrescati a impreziosire siti sacri e profani. E l’arte a Padova è declinata anche nelle sue raccolte museali, per esempio nel Museo di Arte Medievale e Moderna dei Musei Civici Eremitani, dove per l’appunto si possono ammirare parte delle opere degli allievi del maestro Giotto. Il museo è ideale per un post congress, soprattutto grazie alla sua sala multimediale che rende la visita “interattiva” e permette di approfondire le proprie conoscenze dell’arte dell’affresco. Ma è tutto il patrimonio artistico e culturale di Padova e della sua provincia a essere così ricco da permettere a meeting e incentive planner di scegliere tra diversi itinerari tematici a seconda dei diversi interessi. I grandi nomi scalfiti nella storia dell’arte mondiale non si fermano infatti a Giotto nel padovano. Anche il grande maestro toscano Donatello, conterraneo del padre della prospettiva approdò, infatti, a Padova:
era il 1443 e il pittore era già all’apice della sua fama. Restò nella città veneta per dieci anni, lungo i quali riscoprì la lavorazione del bronzo nella scultura, come testimonia lo splendido “regalo” che fece alla città, il celebre monumento equestre al Gattamelata. E ancora arte, storia e tradizioni si incontrano sulla cinta rinascimentale cittadina che offre prospettive inedite, mentre itinerari nella storia porteranno alla scoperta della Padova romana, ebraica, barocca: tanti volti che possono essere scoperti in visite approfondite o soltanto assaporati di passaggio. Fuori città, è il Medioevo protagonista delle cosiddette città murate che costellano la provincia. Cittadella, Este, Monselice, Montagnana costituiscono un patrimonio di inestimabile valore, testimoni delle difese fortificate che sono ancora oggi cifra distintiva del padovano. Dalle città d'arte alle verdissime colline, la provincia di Padova è un unicum tutto da scoprire, in grado di concentrare in qualche decina di chilometri città medievali, ville nobiliari, giardini storici, distese di vigneti e frutteti e dove si trova uno dei bacini termali più grandi d’Europa, le Terme Euganee, circondato dai dolci profili dei colli Euganei, dalla campagna attraversata da un fitto reticolo di corsi d'acqua e da tratto di laguna di grande interesse naturalistico.
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Basta il nome per evocare le mille suggestioni che la regione è capace di regalare al Mice con le sue città-icone, i suoi paesaggi, i suoi minuscoli borghi e la mondanità della sua costa Toscana copertina 2014.indd 1
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UNA REGIONE, INFINITE OPPORTUNITÀ
Toscana, what else? Lasciate andare la fantasia a briglie sciolte: qualsiasi evento, attività, atmosfera vi venga in mente, in Toscana è realizzabile. La ricchezza del territorio e il fascino di città e borghi, infatti, si trasformano in infinite opportunità per il Mice. Con due complici d’eccezione: Bacco e Cerere A CURA DELLA REDAZIONE COMMERCIALE
a Toscana è tra le regioni del mondo più famose per la loro bel“L lezza. È un luogo comune parlare della
Verde campagna, mare trasparente o città d’arte? La Toscana offre al Mice palcoscenici meravigliosi e originali per eventi indimenticabili
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dolcezza e della grazia dei suoi paesaggi. Le valli intorno a Firenze, nel Pistoiese, in Lucchesia e altrove, con i loro giochi d’olivi chiari e di cipressi scuri, hanno una veste incantevole che sa di pittura e di prospettiva artistica” affermava lo scrittore e giornalista Guido Piovene nel suo Viaggio in Italia. E, in effetti, la bellezza apollinea e aggraziata del territorio toscano seduce senza scampo, sempre e comunque chiunque vi si trovi al cospetto. Tanto da valicare i confini italiani ed esportare il proprio fascino e la propria fama all’estero, trasformandoli in un brand riconosciu-
to e amato a livello mondiale (un esempio per tutti: la regione del Chianti, tra le prime “scoperte” degli stranieri, ribattezzata Chiantishire e ormai chiamata così anche in Italia). Non solo la natura è stata così magnanima in Toscana: accanto a tanta bellezza paesaggistica, anche il genio umano qui ha concentrato nei secoli la propria creatività; pittori, scultori, architetti, poeti, musicisti, ma anche sensibili mecenati come Lorenzo de’ Medici hanno arricchito città e borghi di gemme di rara bellezza, oppure hanno consegnato alla storia capolavori letterari senza eguali e bastano i loro nomi per evocare la grandezza delle opere lasciate: Dante Alighieri, Leonardo Da Vinci, Michelangelo Buonarroti, Giotto, Filippo Brunelleschi, Sandro Botticelli, Cimabue, Donatello, Masaccio, Ghirlandaio, Beato Angelico, Verrocchio, Boccaccio, per citare solo i più grandi, ma l’elenco potrebbe ancora continuare a lungo e includere i nomi legati alle “nuove arti” di registi, attori e fotografi, o ancora quelli di scrittori contemporanei e cantanti, via via fino a quelli celebri in tutto il mondo, di altri ambasciatori della “toscanità”, i prestigiosi – e preziosi – vini toscani: Brunello di Montalcino, Sassicaia, Ornellaia, Chianti, Morellino di Scansano, Vernaccia, per non citare, ancora una volta, che i più grandi. Ma la Toscana è anche molto altro e la sua forza è proprio nella capacità di sfruttare la propria poliedricità reinventandosi e riscoprendosi in continuazione pur mantenendo intatto il flavour che la contraddistingue e che l’ha resa un’icona riconosciuta a livello mondiale.
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SALUS PER AQUAM, L’IDEA IN PIÙ
MICE-ORIENTED? DI PIÙ! Una simile ricchezza – naturalistica, artistica e culturale – non può che tradursi, per la meeting industry, in opportunità praticamente infinite e assolutamente variegate: non c’è attività di team building, incentive o post congress che in Toscana non assuma connotazioni particolari, regalando a ogni evento momenti indimenticabili; team cooking imparando i segreti per cucinare una perfetta fiorentina o una prelibata ribollita; wine tasting nei “santuari” dei grandissimi vini; sailing e regate nel blu; caccie al tesoro tra filari infiniti e pioppi scenografici a bordo di bolidi sportivi o auto d’epoca; island hopping nell’arcipelago toscano, lasciandosi incantare da gioielli incontaminati come l’Elba, il Giglio, Montecristo, Giannutri, Gorgona, Capraia e Pianosa; film building sulle tracce di Bertolucci (Io ballo da sola era ambientato in un casale nella campagna toscana, Tenuta Ricasoli a Gaiole in Chianti, per l’esattezza) e dell’irriverente Benigni (la Toscana ha un ruolo da vera co-protagonista nei film dell’impareggiabile mattatore aretino), per non fare che qualche esempio. E se le idee “post” non mancano, anche per i momenti di lavoro veri e propri, la Toscana cala assi impareggiabili e incredibili, senza spaventarsi neppure davanti ai numeri importanti dei grandi congressi internazionali: le dimensioni contenute di certe realtà, infatti, non sono assolutamente un limite, anzi, diventano un vero e proprio punto di forza vincente, basti pensare a tutte le volte che le strutture ricettive di Firenze hanno fatto sistema trasformando la città in un meraviglioso “albergo diffuso”, renden-
do così possibile lo svolgersi di eventi con migliaia di partecipanti. Inutile dire che, anche tra le location, infatti, sul territorio toscano non c’è che l’imbarazzo della scelta; dalle rigorose dimore nobiliari dei centri storici, risalenti all’epoca in cui il Giglio era fiorente, ai profumatissimi giardini e ai musei più prestigiosi, dalle ville medicee sulle colline ai casolari isolati, dalle chiese sconsacrate alle rovine più suggestive – una per tutte: l’abbazia di San Galgano e l’attigua, famosissima, spada nella roccia, l’unica esistente al mondo –, dalle fresche cantine dai celeberrimi nomi ai pomposi stabilimenti balneari della Belle Epoque alle stazioni ottocentesche trasformate in contenitori postindustriali.
Se è vero che business e wellness è un connubio ormai consolidato, e che le “terme” si sono ormai scrollate di dosso l’allure noiosa di posti dove andare a “passare le acque” in età avanzata, la Toscana offre ai planner uno spunto in più, legato alle numerosissime fonti termali – ognuna delle quali con caratteristiche e proprietà curative differenti – che la punteggiano e intorno alle quali sono nate alcune tra le località più famose del termalismo italiano. A iniziare da Montecatini Terme, amata all’epoca della Belle Epoque dalla nobiltà di mezza Europa, con gli eleganti stabilimenti Liberty che hanno di recente scoperto una forte vocazione Mice (Montecatini, infatti, si è ormai ritagliata un ruolo di “grande classico” tra le destinazioni della meeting industry), supportata dalla generosa offerta alberghiera di livello. Stessa sorte per le Terme di Saturnia, avvolte da un alone di esclusività e dalle cui acque si ricava anche una linea cosmetica prestigiosa. E poi Chianciano, Monsummano, Casciana; ma anche Petriolo, Bagni di Lucca e Montepulciano: località che il Mice desideroso di coniugare lavoro e benessere, condendoli con un pizzico di bien vivre, non può ignorare. Un ultimo cenno, dedicato alla meeting industry alla ricerca di scenografie strepitose: il minuscolo abitato di Bagno Vignoni (in provincia di Siena, qui sotto nella foto) lascia letteralmente a bocca aperta, con la sua piazzavasca termale, attorno a cui si assiepano splendidi edifici quattrocenteschi, ognuno dei quali racconta leggende di santi, cavalieri e poeti.
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grandi cupole in muratura mai costruite senza l’ausilio di centine – e gli interni del Duomo traboccanti di opere degne dei musei più prestigiosi, tra le quali spiccano quelle di Donatello, Ghirlandaio, Poliziano e Vasari. ARTE IN ESCLUSIVA Se la Chiesa ha mostrato la propria magnificenza attraverso la sontuosità e l’imponenza degli edifici sacri – imperdibili anche la chiesa di Santa Maria Novella e la basilica di Santa Croce, entrambe dalle splendide facciate lavorate – anche il potere secolare ha espresso il proprio fasto e la propria ricchezza costruendo edifici imponenti e preziosi, a iniziare da Piazza della Signoria, ampia e sobria – eppure bellissima e armoniosa – dominata dalla mole duecentesca di Palazzo Vecchio, ingentilita da loggiati e statue (vi campeggia anche una copia del David di Michelangelo, il cui originale è ospitato alla Galleria dell’Accademia) e chiusa sul lato che guarda l’Arno da una quinta d’eccezione, la Galleria degli Uffizi, tra i musei d’arte più famosi al mondo, custode di opere celeberrime, dalla Venere di Botticelli al Bacco di Caravaggio, all’Annunciazione di Leonardo da Vinci; per la meeting industry desiderosa di immergersi nell’arte, si possono programmare visite private in esclusiva, seguite poi da scenografici cocktail o buffet (per un massimo di 150 persone)
BRUNELLO, SASSICAIA E... Che l’enogastronomia sia una delle risorse della Toscana è fuor di discussione: le eccellenze della sua tavola, infatti, rivaleggiano con i capolavori artistici nel sorprendere e affascinare i visitatori. E il vino gioca un ruolo sicuramente di primo piano non solo come star di cene di gala, aperitivi e degustazioni, ma anche come fil rouge di post congress e attività di team building ambientati in storiche cantine e, addirittura, direttamente nelle vigne infinite che tappezzano il “Chiantishire” o le colline del Montalcino, per non fare che un paio di esempi. La scelta, infatti, dal punto di vista enologico, è quanto mai varia ed è caratterizzata, soprattutto, dai grandi rossi famosi a livello mondiale, dal Brunello al Chianti, al Sassicaia, dall’Ornellaia al Morellino di Scanzano.
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FIRENZE: CAPOLAVORO INDISCUSSO Bella oltre ogni definizione. Firenze affascina anche la millesima volta che la si visita, forse per quella sua atmosfera rilassata, che la rende quasi inconsapevole di essere considerata tra le città più belle del mondo, di certo per la commistione di capolavori artistici unici inframmezzati da laboratori artigiani e osterie tipiche, che danno vita a un tessuto urbano vivace, popolare e sorprendente al tempo stesso. Basta infatti girovagare senza meta tra le vie della città del Giglio per imbattersi in scorci affascinanti – il Lungarno con i suoi ponti, Ponte Vecchio con gli argini edificati e le mille botteghe assiepate le une alle altre – e in edifici mozzafiato. E proprio questa commistione incredibile che si respira tra le vie della città genera armoniosi contrasti e riporta indietro nel tempo, a quando Firenze era quella grande fucina artistica frequentata dalle menti più geniali del Rinascimento, che ci hanno lasciato incredibili capolavori senza tempo: la sola piazza Duomo sembra un libro di storia dell’arte open air, con lo svettante campanile di Giotto, la bellissima facciata in gotico italiano, l’incredibile cupola del Brunelleschi – simbolo della città nonché vero e proprio ardito architettonico: è tra le più
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sulla terrazza della caffetteria degli Uffizi. Ancora a proposito di visite private, volendo coniugare storia e misteri, merita sicuramente uno dei percorsi a tema alla scoperta di Palazzo Vecchio, magari quello che ne svela i mille segreti: passaggi e anfratti nascosti – usati nei secoli dai de Medici per muoversi indisturbati e in sicurezza –, porte celate dietro a dipinti e scale costruite nello spessore delle mura del palazzo. Infine, un vero unicum è la visita – anch’essa organizzabile in esclusiva – al celebre Corridoio Vasariano, che collega proprio Palazzo Vecchio a Palazzo Pitti, sulla riva opposta dell’Arno; il corridoio, tramite un’incredibile serie di gallerie, archi, ponti coperti, passaggi, attraversa gli Uffizi dalle gallerie dell’ultimo piano, percorre il Lungarno degli Archibusieri, attraversa il fiume sul Ponte Vecchio, gira attorno alla torre dei Mannelli, entra nella torre degli Obriachi, sbuca in piazza Santa Felicita entrando nella chiesa omonima da un balcone con grate chiudibili, arriva al giardino di Boboli, passa a fianco alla grotta del Buontalenti e finalmente approda a Palazzo Pitti, regalando, nel suggestivo percorso, vedute e scorci emozionanti di Firenze. CINQUANTA (E PIÙ) SFUMATURE DI MICE La ricchezza architettonica di Firenze si trasforma, ovviamente, anche nella pos-
sibilità di organizzare eventi in location impensabili e uniche. Se la stessa Fortezza da Basso – il polo fieristico-congressuale della città medicea, che si sviluppa su una superficie di circa centomila metri quadrati, con una plenaria in grado di accogliere fino a 3.500 delegati – è una splendida quanto versatile struttura militare rinascimentale risalente al Cinquecento, musei, giardini, palazzi nobiliari, ma anche stazioni ferroviarie e mercati
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Sopra, la Galleria degli Uffizi, tra i musei più famosi al mondo, consente di allestire cocktail e buffet fino a 150 persone sulla terrazza della caffetteria
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Sopra, i meravigliosi giardini di Boboli, tra le location open air che aprono le porte alla meeting industry. Sotto, la bellezza mozzafiato di Firenze
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aprono le proprie porte alla meeting industry, per consentirle di scegliere tra infinite sfumature emozionali. Una cena dall’effetto “wow”? Nelle sale della Galleria dell’Accademia, nientemeno che a cospetto del David di Michelangelo, esempio di perfezione scultorea. Si cerca invece l’effetto-sorpresa di una venue insolita? C’è il quattrocentesco salone degli Scheletri all’interno della Specola, il museo di Storia Naturale nel quartiere di Santo Spirito: si tratta di una della maggiori collezioni osteologiche d’Italia – nella sala sono presenti circa tremila reperti scheletrici – che vanta, tra le rarità,
una tigre della Tasmania, l’ornitorinco e, sospesi al soffitto, tre enormi cetacei. Un evento che abbia il tocco “green” o una cena open-air? Non c’è che l’imbarazzo della scelta tra i numerosissimi giardini che prestano i propri spazi al Mice, da Boboli al più appartato Giardino Torrigiani in Oltrarno (tra i più grandi giardini privati della Penisola), ricco di simbologie esoteriche che ne fanno una location misteriosa, al Giardino delle Rose nel quartiere di San Niccolò, per godere uno dei panorami più belli sulla città, per finire con il Tiepidarium del Roster, nel giardino dell’Orticultura, bellissima serra ottocentesca in ferro e acciaio recentemente restaurata. Serve un pizzico di folklore e colore locale? È a disposizione il primo piano del Mercato Centrale di San Lorenzo – anch’esso recentemente restaurato – perfetto per sfilate ed eventi mondani. Si vuole allestire una manifestazione dai grandi numeri e dall’allure postindustriale? È perfetta – ed è diventata ormai un classico nel panorama della meeting and event industry fiorentina – l’ottocentesca Stazione Leopolda, versatile e personalizzabile, dal fascino magnetico che solo le opere riuscite di archeologia industriale riescono ad avere. E ancora, si cerca una location “via dalla pazza folla”? Le colline che incoronano Firenze sono punteggiate di meravigliose ville medicee, perfette per ricevimenti eleganti ed esclusivi, come Villa I Collazzi, progettata da Michelangelo, mentre i dintorni sono ricchi di risorse originali, come le nuove cantine Antinori, a Bargino.
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n dirittura d’arrivo sia il piano di recupero e ristrutturazione della Fortezza da IBasso sia i lavori di restyling del Palazzo dei Congressi: la società di gestione del polo fieristico-congressuale fiorentino può ora presentarsi con tutte le carte in regola nel sempre più agguerrito mercato dei competitor internazionali. Ne è convinto il neo presidente Luca Bagnoli che parte proprio dall’annunciato piano di recupero del fortilizio mediceo e dall’unicità delle tre strutture – la Fortezza da Basso, il Palazzo dei Congressi (ospitato nell’ottocentesca Villa Vittoria) e il Palazzo degli Affari –, per candidarsi ad accogliere i più grandi congressi internazionali in programma nel centro Italia. Firenze e il Mice, un connubio che non smette di avere successo e che vede Firenze Fiera fra i protagonisti. Quali sono i punti forti della destinazione e quali i plus di Firenze Fiera? «In primo luogo – spiega Bagnoli – il forte richiamo e la magia di una città come Firenze che, dal 1965, con la nascita del Centro Internazionale dei Congressi di Firenze, ha ospitato, all’interno delle nostre strutture, personalità di spicco del mondo delle istituzioni, dell’associazionismo, della cultura umanistico-scientifica, dell’imprenditoria e della tecnologia avanzata. Fra i plus vincenti di Firenze Fiera – prosegue il presidente – la centralità geografica del quartiere unito alla bellezza e all’esclusività di strutture storiche dotate di tecnologie d’avanguardia, come il sistema wI-fI di quarta generazione che assicura ai congressisti di connettersi in assoluta sicurezza e con una gamma completa di servizi aggiuntivi personalizzati. Altra carta vincente è la flessibilità dei nostri locali, idonei a ospitare eventi da cento a diecimila persone. La professionalità pluriennale del nostro personale specializzato, infine, in grado di assistere la clientela fin dalle prime visite di ispezione, continua a offrire garanzie sul buon esito dell’evento e a fidelizzare anno dopo anno il cliente».
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Firenze reloaded Firenze Fiera è pronta a nuove sfide, grazie al piano di restyling della Fortezza da Basso e del Palazzo dei Congressi. Ce ne parla il neopresidente, Luca Bagnoli Quali strategie di marketing utilizzate per promuovervi? «La partnership con il Firenze Convention Bureau, insieme a varie campagne promozionali, rappresenta un valido supporto a tutte quelle attività strategiche rivolte all’acquisizione di nuovi eventi nazionali e internazionali». Quali sono i vostri mercati di riferimento? «In primo luogo i congressi associativi. Inoltre abbiamo in cantiere tutta una serie di strategie di marketing per rendere sempre più appetibile il nostro quartiere anche per le convention aziendali». Il 2015 sarà l’anno di Expo. La manifestazione, secondo voi, si riverbererà anche su Firenze? «Ce lo auguriamo e crediamo che una ricaduta positiva, se non altro da un punto di vista turistico, ci sarà per una città d’arte come Firenze, a solo un’ora e quaranta minuti di distanza da Milano con l’Alta Velocità. In collaborazione con Aefi e Ice, durante l’ultima edizione della Mostra Internazionale dell’Artigianato siamo stati attori protagonisti di Road to Expo 2015, iniziativa che ha coinvolto con successo una ventina di operatori economici dell’agroalimentare – provenienti da Giappone, Usa e Russia – in visita al nostro salone».
A CURA DELLA REDAZIONE COMMERCIALE
A fianco, Luca Bagnoli, neopresidente di Firenze Fiera
FIRENZE FIERA
Piazza Adua, 1 50123 Firenze Tel. 055 49721 Fax: 055 4973237 info@firenzefiera.it www.firenzefiera.it
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Eventi “certificati” La vista su Firenze è impagabile, ma il Grand Hotel Mediterraneo offre altri plus al Mice, come la garanzia di qualità, assicurata dalle numerose certificazioni ottenute A CURA DELLA REDAZIONE COMMERCIALE
l Lungarno, con i suoi ponti e le case alte e strette che ne formano le sponde, è Idecisamente uno degli scorci più scenografici di Firenze. E proprio sulle rive del fiume fiorentino sorge il Grand Hotel Mediterraneo, a una manciata di passi dalle principali attrazioni della città del Giglio. Ma la vista, bellissima, sul fiume e sui tesori rinascimentali è solo uno dei plus del raffinato quattro stelle. L’hotel, infatti, vanta una serie importante di certificazioni che ne garantiscono il livello qualitativo elevato, a tutto vantaggio della meeting industry: all’Iso 9001:2008 (che include norme per migliorare l’efficacia e l’efficienza nell’erogazione di un servizio) quest’anno si sono aggiunti l’Uni En Iso 14001:2004 e il regolamento 1221/2009/Ce Emas, che dettano gli standard di gestione ambientali per salvaguardare l’ambiente e ridurne l’impatto del settore turistico. Ma non è tutto. Grazie a un contributo della Regione Toscana, infatti, il Grand Hotel Mediterraneo sta partecipando attivamente al progetto “Prestige” Customize Your Stay, che ha l’obiettivo di sviluppare nuove soluzioni per rendere l’esperienza in hotel più gradevole, fornendo in anticipo, grazie a una app fruibile dal cliente, informazioni “personalizzate” a ogni ospite in modo da risparmiare tempo e denaro e aumentare la customer satisfaction. I NUMERI PER IL MICE Alla meeting industry, il Grand Hotel Mediterraneo offre il centro congressi Il Globo, completamente ristrutturato,
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dotato di tutte le tecnologie più moderne, e in grado di proporre un’ampia gamma di sale riunioni (per un totale di 850 posti), tutte illuminate da luce naturale. Nel dettaglio, le sale principali sono due, una di 220 metri quadrati e l’altra di 310, divisibili entrambe in tre sottosale ciascuna, alle quali si aggiungono poi diversi spazi più piccoli, con capienza variabile e modulabile, da 12 a cento congressisti. Inoltre, uno staff dedicato, di event & meeting coordinator, affianca l’ospite nella scelta delle soluzioni organizzative migliori e maggiormente efficaci. Sarebbe però riduttivo pensare al Grand Hotel Mediterraneo solo per meeting e riunioni: la versatilità dell’albergo consente, infatti, di allestire anche mostre, spettacoli, lanci di prodotto, accompagnando ogni evento con servizi di ristorazione completi, garantiti dai tre ristoranti interni. Infine, per quanto concerne l’ospitalità, le camere sono 331, delle quali cinque allestite per chi viaggia per affari, 11 panoramic delux – dalla vista mozzafiato – due junior suite e una golden house suite con bagno turco e vista a trecentosessanta gradi sul meraviglioso paesaggio circostante. Il Grand Hotel Mediterraneo fa parte del gruppo FH Hotels, che annovera alcune tra le strutture alberghiere più prestigiose di Firenze e di Roma. HOTEL MEDITERRANEO Lungarno del Tempio, 44 50121 Firenze Tel. 055 660241 Fax 055 679560 info@hotelmediterraneo.com www.hotelmediterraneo.com
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Il Globo Centro Congressi
Il nuovo Centro Congressi "Il Globo", completamente ristrutturato, dotato di tutte le nuove tecnologie, offre un·ampia gamma di Sale Riunioni tutte con luce naturale. Due Sale Principali, una di 310 mq ed una di 220 mq, che possono essere entrambe divise in 3 sottosale, si aggiungono alla vasta disponibilità di altre sale più piccole che possono ospitare da 12 a 100 persone. Possibilità di Videoconferenze fra i Saloni : eventi fino a 700 persone suddivise in 3 Sale Plenarie con 1 Sala Principale e 2 Secondarie. Sistema di Bilanciamento di Banda Internet che distribuisce la Fibra Ottica di cui è dotato l'albergo, fino a 30 mb, bilanciati sul numero di utenti contemporanei che sono collegati. L·intera copertura del Sistema Wi-Fi consente il collegamento al Wi-Fi fino a 500 Utenti complessivi e 300 contemporanei. Per informazioni e Prenotazioni : Ilaria Tarchi Event Coordinator Meeting & Congress Dept. events@hotelmediterraneo.com
Adele Varrecchione Event Coordinator Meeting & Congress Dept. mice@hotelmediterraneo.com
Grand Hotel Mediterraneo 4**** Centro Congressi "Il Globo" Lungarno del Tempio, 44 - 50121 Firenze – Italy Tel +39 055660241- int 3 - Fax +39 055679560 www.hotelmediterraneo.com – www.fhhotelgroup.it
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Firenze in esclusiva Tre strutture avvolte dallo charme del tempo e dal fascino della storia, immerse nel tessuto fiorentino più autentico: è la proposta di ToFlorence Hotels per il Mice più esigente A CURA DELLA REDAZIONE COMMERCIALE
asce dalla passione per la cultura e la terra fiorentina ToFlorence N Hotels, fondata nel 2013 dalla famiglia Lotti, alla quale si unisce la professionalità di Giancarlo Carniani, general manager della società. Attualmente sono tre le strutture acquisite dal brand, tre gioielli di raro fascino: la settecentesca Villa Olmi Firenze, l’antico Mulino di Firenze e lo storico Plaza Hotel Lucchesi, affacciato sulla riva dell’Arno. Proprio il Plaza Hotel è in fase di completo restauro, dal quale uscirà totalmente rinnovato nelle camere, nella hall – che prevederà anche una sala business per incontri d’affari riservati in uno spazio multifunzionale, con tavoli individuali e collettivi, servizio bar e accesso a internet, oltre a tutte le prestazioni e attrezza-
ture necessarie per meeting ed eventi – nel ristorante e nel bar, che vanta un esclusivo roof con piscina, l’Empireo affacciato sui tetti della città gigliata. Tutt’altra atmosfera permea l’antico Mulino di Firenze, un piccolo borgo in riva all’Arno risalente al 1330, trasformato oggi in un’oasi di relax quattro stelle superior, incastonata nella meravigliosa campagna fiorentina a due passi dal centro città. Tra le novità della struttura – che offre agli ospiti splendide camere in stile fiorentino e un’area benessere –, una nuova piscina e un nuovissimo spazio polifunzionale, Deposito Condotte, ricavato dalle antiche vasche del complesso molitorio e composto da una versatile area interna e un raccolto anfiteatro esterno, che aprirà nel 2015. La splendida Villa Olmi Firenze, infine, è un’esclusiva tenuta settecentesca a breve distanza dal centro storico, composta da una villa, una fattoria e una casa colonica, finemente arredate e immerse in un magnifico parco con giardino all’italiana. Recentemente entrata nel gruppo MGallery by Accor, questo quattro stelle Superior accoglie il Mice nelle sue quattro sale congressi dotate dei migliori servizi e attrezzature mentre per il relax, oltre all’incantevole parco, gli ospiti hanno a disposizione una piscina esterna e un centro fitness, oltre a un raffinato ristorante per i momenti conviviali e un ricco servizio bar. TOFLORENCE HOTELS Lungarno della Zecca Vecchia, 38 50122 Firenze Tel. 055 2623569 Fax 055 0127376 www.toflorence.it
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Una terrazza su Firenze La cupola del Brunelleschi è così vicina che pare di toccarla. Il Grand Hotel Cavour è uno splendido quattro stelle Mice-oriented, ma con un plus in più, il panorama A CURA DELLA REDAZIONE COMMERCIALE
a vista che si gode dalla terrazza del Grand Hotel Cavour, da sola, basteLrebbe a giustificare l’organizzazione di un evento nelle sue sale: il Duomo, infatti, è ad appena cento metri, con la meravigliosa cupola del Brunelleschi e il campanile di Giotto che sono così vicini che sembra di poterli toccare mentre ci si rilassa sorseggiando un drink sulla suggestiva terrazza Michelangelo. E proprio la terrazza è uno degli spazi che la meeting industry può utilizzare per i propri eventi: cene di gala, cocktail party, mostre esclusive, pranzi di lavoro allestiti open air tra le bellezze della città gigliata resteranno, infatti, a lungo nella memoria degli ospiti. Per i momenti più “convenzionali”, il Grand Hotel Cavour dispone anche di due sale meeting illuminate da luce naturale, dotate di wi-fi gratuito e di tutte le strumentazioni tecnologiche all’avanguardia, in grado di ospitare – sotto volte a crociera finemente decorate – rispettivamente trenta e cinquanta delegati a teatro. NON DI SOLO LAVORO… Anche la convivialità può avvalersi di una location accogliente ed elegante, il ristorante Proconsolo, dall’allure squisitamen-
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te cosmopolita e dal menu che segue la stagionalità dei prodotti per garantire sempre la freschezza delle pietanze, servite con creatività ed estro. L’accomodation, infine, è di 101 camere, tra standard, superior e deluxe, una diversa dall’altra e tutte arredate con gusto, fantasia e ricercatezza, con particolare attenzione ai materiali e ai colori e con un valore aggiunto di grande rilievo: gli scorci sulla Firenze rinascimentale che si godono da tutte le finestre. Anche il benessere ha il proprio spazio dedicato al Grand Hotel Cavour: la Mini Spa Eva, splendidamente affrescata, consente di mantenersi in forma nella palestra attrezzata TechnoGym o di vivere momenti di puro relax nel bagno turco, sotto una piacevole doccia a cascata o concedendosi massaggi e trattamenti ad hoc. E se proprio si vuole uscire dallo splendido quattro stelle, tutta Firenze è “a portata di mano”: la Galleria degli Uffizi e il Ponte Vecchio sono a una manciata di metri, con gli splendori artistici senza tempo il primo e con le mille botteghe artigiane in cui perdersi il secondo. GRAND HOTEL CAVOUR via del Proconsolo 3, 50122 Firenze Tel: 055 266271 info@albergocavour.it www.albergocavour.it
Il Grand Hotel Cavour, si rivolge alle aziende ed agli organizzatori di meeting, congressi, eventi ed incentive, con un’offerta di spazi e di servizi idonei a rispondere alle diverse esigenze organizzative. Le sale meeting equipaggiate ed allestibili a seconda delle esigenze. Location ideale per ospitare ogni tipo di seminario, riunione aziendale, giornate di studio o formazione, colazioni d’affari. Elegantemente rifinite, godono di luce naturale oltre alla connessione Wi-Fi gratuita. Un servizio di banqueting è a disposizione per dare supporto ai vostri meeting o per altre occasioni. La posizione assolutamente centrale diventa un valore aggiunto e strategico in grado di coniugare il momento di lavoro con il piacere di vivere Firenze.
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Atmosfere rinascimentali Il lusso del Cinquecento rivive nelle eleganti sale rinascimentali di Palazzo Borghese a Firenze, perfetto per eventi raffinati e di gran classe A CURA DELLA REDAZIONE COMMERCIALE
arcare la soglia di palazzo Borghese – in pieno centro storico a Firenze – V vuol dire immergersi nei fasti che rimandano a quel periodo del Rinascimento quando la città del Giglio era la capitale artistica del mondo conosciuto e la sontuosità degli ambienti si misurava a suon di stucchi, dorature, specchi e fregi. L’edificio si inserisce perfettamente nella zona più interessante dal punto di vista dell’architettura e delle testimonianze storiche di Firenze: si trova, infatti, a due passi dalla scenografica Piazza del Duomo e dalla rigorosa Piazza della Signoria e i suoi spazi sono in grado di offrire infinite soluzioni differenti e di adattarsi a ogni tipologia di evento in modo raffinato ed elegante. La bellezza e il fasto delle sale del palazzo sono abbaglianti: l’imponente scalone d’onore che si trova all’ingresso conduce alla Sala degli Specchi, un tempo camera da letto di Paolina Bonaparte. L’elegante spazio deve il proprio nome alle dieci specchiere in oro zecchino incorniciate da stucchi dorati e telamoni con candelabri che ne moltiplicano le prospettive e rimandano ai bagliori dell’imponente lampadario centrale a 150 fiamme, realizzato in legno dorato e preziosi cristalli di Boemia. TRA AFFRESCHI E STUCCHI Da questa cornice unica e affascinante, che può accogliere eventi fino a cento partecipanti, si passa attraverso i salotti – adatti a incontri di lavoro da cinque a quaranta persone – e si arriva alla Sala
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Galleria, detta anche Salone delle Feste. È questo il cuore del palazzo, vero gioiello architettonico e artistico che custodisce affreschi, stucchi, bassorilievi, nicchie, statue, colonne e tendaggi, in una sinfonia decorativa di rara armonia. Da un’esedra centrale a cupola si sviluppano due ali con copertura a botte contornate da terrazzini dove, durante le famose feste che organizzava Paolina Bonaparte, veniva sistemata l’orchestra. Questa sala, la più grande del palazzo, può ospitare eventi fino a trecento persone. L’eleganza di Palazzo Borghese ben si addice all’organizzazione di congressi di alto livello, board meeting, cene di gala, cocktail, serate con musica dal vivo e cene ispirate al periodo rinascimentale. Una cena di gala o un elegante banchetto organizzati a Palazzo Borghese lasceranno sicuramente a bocca aperta anche la meeting industry più smaliziata. A tutto il resto, penserà poi il fascino irresistibile e senza tempo di Firenze, con i suoi innumerevoli tesori architettonici: lo splendido Duomo con l’enorme cupola del Brunelleschi, il Battistero, le chiese dalle facciate in marmo policromo, il severo Palazzo della Signoria. E poi ancora l’affascinante e misterioso David e i mille gioielli custoditi alla Galleria degli Uffizi, la cui visita, da sola – e magari in esclusiva per la meeting industry –, merita l’organizzazione di un evento a Firenze. PALAZZO BORGHESE Via Ghibellina, 110 50122 Firenze Tel. 055 2396293 Fax: 055 2382042 info@palazzoborghese.it www.palazzoborghese.it
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Passato contemporaneo Residenza storica e location moderna al contempo, Villa Il Palagio accoglie gli ospiti con il lusso raffinato dell’antico e li coccola con una gastronomia ricercata A CURA DELLA REDAZIONE COMMERCIALE
ulle splendide colline che abbracciaS no Firenze, sorge l’elegante Villa Il Palagio, che unisce il fascino senza tempo di una dimora storica e l’anima tecnologica di una location moderna. Membro del circuito Tuscania Hotel Group – Villas and Historical Houses, garanzia di qualità ed esperienza nel settore ricettivo, il complesso è composto da edifici di epoche diverse, quali la Villa Antica, l’Oratorio e altri volumi rurali ora convertiti in strutture abitative. E a proposito di ospitalità, Villa Il Palagio dispone di oltre trenta eleganti appartamenti – da due, tre, quattro stanze indipendenti –, che uniscono tutti i comfort e gli accessori di un’abitazione lussuosa con i servizi discreti e professionali di un albergo di classe internazionale: arredati con stile contemporaneo, sono dotati di area cucina con fuochi elettrici, frigorifero, lava-
stoviglie e forno. A incastonare la villa, un ampio e verdissimo parco, che accoglie la piscina di circa 240 metri quadrati e l’area relax, per il benessere outdoor degli ospiti. Per i momenti conviviali, Villa Il Palagio propone Il Palagio59, ristorante che coniuga tradizione e innovazione, per riscoprire i sapori della cucina regionale e nazionale, reinterpretati – solo con prodotti di qualità e con un originale tocco creativo – dallo staff di cucina. Infine, per gli amanti del genere, il Jazzclub Blackmail propone una scelta musicale a base di concerti e serate live. Per i momenti di post congress, invece, oltre alla scoperta del meraviglioso territorio circostante, si può organizzare un pomeriggio di shopping al vicino The Mall, outlet di lusso. VILLA IL PALAGIO Via il Palagio, 59 – Località Palagio 50067 Rignano sull’Arno (Fi) Tel. 055 8348865 Fax 055 8347791 info@villapalagio.it www.villapalagio.it
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ppare all’orizzonte con la sua mole scenografica incastonata nella camA pagna toscana, Villa Pitiana, imponente e armoniosa, abbracciata dai grandi boschi della tenuta e, poi, dal pregevole arboreto, tra i più importanti della regione. Se fuori è il verde a dominare, gli interni della villa sono riscaldati dal giallo sprigionato dalla luce diffusa dagli antichi lampadari dorati dei grandi saloni, che accompagnano gli ospiti in un seducente viaggio a ritroso nel tempo, fino al 1039, anno in cui si trova per la prima volta un riferimento a una fattoria fortificata in zona, utilizzata poi dai monaci benedettini di Vallombrosa e rifatta nell’Ottocento, prima dell’attuale conversione a uso turistico-ricettivo. Ancora il sapore del tempo avvolge anche la parte più antica di Villa Pitiana, una "casa da signore", ovvero una costruzione fortificata, caratterizzata dalla presenza di un’alta torre databile al Trecento. In un contesto così affascinante, anche la ricettività seduce: le camere e gli appartamenti della villa, infatti, sono tutti diversi gli uni dagli altri e ognuno con una propria atmosfera mentre, per la meeting industry, gli spazi utilizzabili per convegni e incontri di lavoro sono diversi e tutti ugualmente scenografici, così come
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Tra storia e natura Un passato millenario e denso di eventi epocali, un arboreto prestigioso intorno e lo charme dell’antico all’interno: tutto questo è Villa Pitiana le possibilità per allestire brunch, coffee break o cene di gala. E a proposito di momenti conviviali, il ristorante di Villa Pitiana ripropone i piatti della tradizione locale, rivisitati però in chiave contemporanea. Infine, spazio all’immaginazione per i post congress: dalle lezioni di cucina – fino a un massimo di 12 partecipanti per sessione – alla scoperta del meraviglioso territorio circostante e dei suoi tesori architettonici, allo shopping sfrenato nel vicino The Mall, grande outlet multimarca di lusso. VILLA PITIANA Via Provinciale per Tosi, 7 50060 Donnini (Fi) Tel. 055 860259 Fax 055 860326 info@villapitiana.com www.villapitiana.com
A CURA DELLA REDAZIONE COMMERCIALE
Toscana 18 SX the gate hotel
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Strategicamente Firenze Alle porte di Firenze e appena fuori dall’autostrada, il The Gate è l’hotel giusto per il Mice che desidera tutti i comfort di standard elevato senza rinunciare alla praticità A CURA DELLA REDAZIONE COMMERCIALE
Posizione strategica e servizi al top: il The Gate Hotel accoglie la meeting industry in cinque sale versatili e polifunzionali, da 35 a 150 posti
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stile contemporaneo del The Gate – ristrutturato completamente LneloHotel 2013 – accoglie gli ospiti in ambienti dal design accattivante, dove ogni pezzo d’arredo è pensato con cura, in perfetta armonia tra cromie frizzanti e materiali riposanti, come il parquet delle camere o le sedute ergonomiche dai colori vitaminici che arredano la hall o ancora come le curiose sedie traforate della sala ristorante. Ma non è solo il design a fare di questo quattro stelle un indirizzo privilegiato per il Mice: la posizione, infatti, è decisamente strategica, all’uscita del casello autostradale Firenze Nord, ad appena un paio di chilometri dall’aeroporto Amerigo Vespucci e comunque solo a una manciata dal centro della città gigliata e da Firenze Fiera; non solo: per la meeting industry in cerca di attività adrenaliniche, l’Autodromo del Mugello – e il vicino Outlet di Barberino, perfetto per lo spouse programme – distano appena trenta chilometri. Ma anche per i tour enogastronomici e per quelli a “base di arte” il The Gate è in posizione privilegiata: le meravigliose e riposanti colline del Chianti sono ad appena una quarantina di chilometri di distanza, mentre ci vuole poco meno di un’ora per raggiungere due delle innumerevoli perle toscane, Pisa e Siena.
L’HOTEL IN NUMERI Le camere, moderne e confortevoli, sono 157, suddivise su otto piani, tutte con wi-fi, tv satellitare e climatizzazione regolabile. Per i momenti di lavoro, invece, sono a disposizione cinque sale convegni, versatili e dotate della tecnologia più avanzata, in grado di ospitare da 35 a 150 persone, per un totale complessivo di 250 delegati a seconda delle disposizioni. La convivialità può contare sulle sfiziose proposte del ristorante, che offre i piatti più gustosi della cucina mediterranea e può ospitare fino a trecento commensali nella luminosa sala e nella terrazza dotata di gazebo; per gli incontri informali e rilassati, ci sono invece, due bar: uno sofisticato e dalla atmosfere accoglienti, nella hall, e un altro dal mood easy nella sala ristorante. Infine, numerosi sono i plus che il The Gate Hotel offre alla meeting industry, dal wi-fi gratuito in tutta la struttura all’ampio parcheggio per auto e pullman (anch’esso gratuito), dal servizio lavanderia con riconsegna entro 24 ore al room service fino a mezzanotte. THE GATE HOTEL Area di Servizio Firenze Nord Snodo Autostradale A1–A11 50019 Sesto Fiorentino (Fi) Tel. 055 4698100 Fax 055 4698111 info@thegatehotel.it www.thegatehotel.it
Toscana 19 DX VITS
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ViTS, il partner ideale al 2009 l’azienda fiorentina Vi (Virtual Training Support) – in sinergia D con opinion leader riconosciuti a livello TS
nazionale e internazionale in ambito medico-scientifico – progetta, realizza ed eroga soluzioni innovative come software per la simulazione, applicazioni mobile, filmati tecnico-scientifici, prodotti editoriali per corsi in presenza o in modalità e-learning e ambienti online. Il coinvolgimento attivo e diretto, simulando l’esperienza reale, è l’unica modalità di apprendimento che permette di ricordare – a distanza di due settimane – circa il novanta per cento dell’attività effettivamente svolta, a differenza del semplice stimolo verbale indotto dalla lettura di materiali didattici (dieci per cento) o dall’ascolto passivo (venti per cento). Su questo principio volto alla massima efficacia, introdotto dallo studioso Edgar Dale, si basano le soluzioni allo stato dell’arte sviluppate da ViTS, in particolare per la formazione Ecm in aula o a distanza. ViTS propone diversi prodotti sviluppati in house e coperti da copyright, tra i quali figurano: ¢ MedEL – Medical Environment for Learning: il software gestisce la creazione e l’erogazione di casi clinici interattivi da proporre in Fad o in aula per simulare e ripercorrere un vero percorso diagnostico terapeutico come nell’esperienza reale del medico. ¢ Dr. Quiz, un sistema interattivo per eventi formativi in presenza per ampie platee e con l’obiettivo di coinvolgere attivamente i discenti attraverso domande e risposte e quesiti anonimi da inviare ai relatori. ViTS è l’unica azienda italiana a disporre di
La tecnologia che simula l’esperienza concreta consente ai medici un apprendimento ottimale. Ecco tutte le soluzioni innovative offerte da Vi TS Ross (Robotic Surgery Simulator) simulatore di chirurgia robotica addominale, urologica e ginecologica, che permette l’addestramento all’utilizzo di robot e la simulazione di interventi chirurgici. Attraverso il proprio network di relazioni internazionali ViTS distribuisce in esclusiva per l’Italia alcune soluzioni per la simulazione in medicina: ¢ MammaCare, simulatore di palpazione del seno che prevede un dispositivo tattile intelligente per l’accurato esame al seno. ¢ vHealthCare, un ambiente tridimensionale adatto a migliorare le competenze cliniche di chi apprende in un contesto di simulazione immersivo e completamente realistico. ¢ Cardionics, una gamma di prodotti per l’auscultazione cardiaca e polmonare. Il supporto offerto dalla fiorentina ViTS include molteplici attività, tra le quali figurano la progettazione del piano di formazione e di comunicazione multicanale che integra – in un ciclo completo di apprendimento – i materiali cartacei con le piattaforme di e-learning, l’esperienza dal vivo e la progettazione e realizzazione di app dedicate e le attività di gestione di social network. VIRTUAL TRAINING SUPPORT Via A. Cesalpino, 5/b 50134 Firenze Tel. 055 795421 Fax 055 7954280 www.vits.it
A CURA DELLA REDAZIONE COMMERCIALE
Sono numerosi i prodotti e le soluzioni che Vits offre al mondo della formazione, da software per la simulazione ad applicazioni mobile e a prodotti editoriali per corsi online o in presenza
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Toscana 20 SX Osteria Baroncelli
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Eventi... di gusto Ospitata in un edificio duecentesco, l’Osteria Baroncelli è il punto di riferimento per il Mice che vuole coniugare atmosfera accogliente e gastronomia di alto livello A CURA DELLA REDAZIONE COMMERCIALE
el cuore monumentale più antico di Firenze, in un palazzo tra i più N antichi della città – risalente addirittura al 1200 – tra via Lambertesca e Piazza della Signoria, si trova l’Osteria dei Baroncelli. Formato da quattro torri medievali, di proprietà della famiglia Baroncelli per diversi secoli, l’edificio sorge proprio di fronte alla Galleria degli Uffizi, e in passato è stato usato come scuderie per i cavalli della Signoria; al suo interno, si possono ammirare alcune colonne originali in pietra oltre ai soffitti a volta in mattoni rossi caratteristici dell'epoca mentre ogni sala è impreziosita dalle riproduzioni di dipinti e progetti di importanti artisti rinascimentali come Raffaello, Michelangelo, Leonardo e Botticelli. E se gli ambienti raffinati, eleganti e conviali al tempo stesso in cui l’Osteria Baroncelli accoglie i propri ospiti sono di rara suggestione, assolutamente di altissimo livello è la proposta gastronomica, che annovera solamente prodotti di primissima qualità – le carni, per esempio, rigorosamente di provenienza nazionale – e pietanze preparate quotidianamente, ovviamente all’insegna della più antica e gustosa tradizione culinaria toscana. UNA LOCATION PER IL MICE L'atmosfera conviviale, la cucina a vista e l'esperienza di uno chef di eccellente maestria – il cui impegno quotidiano è la ricerca della perfezione culinaria – fanno di Osteria dei Baroncelli la location ideale per la realizzazione di eventi memorabili: che si tratti di busi-
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ness lunch, brunch aziendali, gala dinner, lezioni di cucina o degustazioni di vini toscani, lo staff della struttura – in grado di far accomodare fino a 350 commensali – costruisce l’evento insieme al committente, in modo che tutto sia perfetto e in linea con la mission aziendale, dalla mise en place all’atmosfera, alla successione dei piatti. Complice, infatti, proprio l’ambiente “multisfaccettato” dell’Osteria dei Baroncelli – accogliente e raffinato al contempo – l’atmosfera dell’evento si può davvero plasmare secondo i desideri e le necessità dei committenti, scegliendo tra le numerose “personalità” della location, capace di passare dal mood minimalista a quello chic, dall’allure sontuoso a quello più squisitamente glamour, vestendo il meeting o la cena di memorabilità. Il menu, infine, accompagna gli ospiti in un vero e proprio viaggio polisensoriale tra i sapori toscani più autentici, dove i gusti e i profumi delle pietanze ammaliano i commensali: la celeberrima fiorentina – cento per cento di pura razza chianina, of course – in primis, ma anche le pappardelle al ragù di germano reale e la prelibata ribollita, ovviamente accompagnati dai più famosi vini toscani, i cui nomi sono ormai riconosciuti a livello mondiale tra i capofila della migliore enologia internazionale: Brunello di Montalcino, Sassicaia, Ornellaia, Chianti, Morellino di Scansano e tutti i Supertuscan, solo per citarne alcuni. OSTERIA DEI BARONCELLI Via Chiasso dei Baroncelli, 1 50122 Firenze Tel. 055 286219 Fax 055 2678023 info@osteriadeibaroncelli.it www.osteriadeibaroncelli.it
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Toscana 22-23 Viareggio e Pisa rifatto
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NON SOLO FIRENZE: I MILLE, ORIGINALI VOLTI DELLA TOSCANA
Dove l’arte diventa glamour Città d’arte definite a torto “minori”, borghi sospesi nel tempo e nel paesaggio, località costiere mondane e incontaminate: l’offerta della Toscana vanta una varietà di contesti e atmosfere pressoché infiniti. E tutti assolutamente sorprendenti A CURA DELLA REDAZIONE COMMERCIALE
a Toscana è uno scrigno pieno di gioielli preziosi, sui quali primeggia – è vero – LFirenze, il diamante purissimo che fa brillare il diadema più grande. Eppure qualsiasi di queste gemme riserva sorprese ed emozioni uniche: la meeting industry curiosa di scoprire destinazioni inedite, non resterà affatto delusa. Portabandiera delle cosiddette città d’arte “minori” è certamente Pisa, un vero unicum con la sua Torre Pendente che lascia a bocca aperta e naso all’insù visitatori di tutte le età e di ogni latitudine. Ma è l’intera piazza dei Miracoli a sorprendere, con la Torre - che in origine doveva essere un campanile -, il Battistero e il Duomo che sembrano caduti quasi per sbaglio dalle mani di un gigante distratto su un tappeto color smeraldo. I tesori di Pisa si svelano lentamente, tra le viuzze di una città anco-
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ra a misura d’uomo, tra le chiese nel puntuto Gotico pisano, i laboratori artigiani, i ristoranti genuini, i vivaci lungarni: ed è proprio la meeting industry alla ricerca di originalità che sta riscoprendo Pisa, che nel frattempo si è dotata di una serie di location e strutture all’avanguardia. Non solo. Un ulteriore plus della città è la sua posizione, servita da un aeroporto internazionale e dalle principali arterie viarie, ma soprattutto a una manciata di chilometri dalla splendida costa tirrenica che, in circa 250 chilometri, cambia morfologia in continuazione, alternando lunghe spiagge vellutate ad aspri litorali rocciosi, località mondane ad aree naturali protette, pittoreschi borghi marinari a resort glamour e a città in grado di fondere l’atmosfera marina con un’intensa vita culturale; ad accomunare una tale varietà di contesti, il Mar Tirreno, capace di gradazioni caraibiche e di trasparenze incredibili. LA COSTA: MONDANA E SELVAGGIA Basta solo scegliere l’atmosfera del proprio evento: al resto ci pensa la costa toscana, suggerendo alla meeting industry una sequenza di località dalla personalità forte e dai dettagli affascinanti. A iniziare, a nord,
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dalla Versilia – incastonata tra il Tirreno e le Alpi Apuane – dove risuonano ancora gli echi dei ruggenti Anni Sessanta mentre le architetture tradiscono un passato da prima attrice all’epoca della Belle Epoque, quando i nobili di mezza Europa venivano a svernare da queste parti. Perla indiscussa del litorale è Viareggio, con le sue origini antichissime – fu fondata, addirittura, dagli etruschi – e con l’elegante lungomare, un susseguirsi ininterrotto di dimore Liberty e palazzi in stile Decò – alcuni dei quali trasformati in lussuosi hotel – e locali alla moda che riecheggiano le atmosfere frizzanti e mondane che la resero celebre (insieme alla vicina e Forte dei Marmi, con la quale condivide destino e fama). Non solo glamour, tuttavia, a Viareggio: la cittadina, infatti, per qualche giorno all’anno si trasforma in una delle capitali italiane del carnevale e le strade vengono invase dai coloratissimi carri allegorici e da una fiumana di gente in festa; se partecipare al carnevale – magari dall’alto di uno dei capolavori in cartapesta– è già di per sé un momento incentivante, l’idea in più per un team building può essere proprio quella di far cimentare i delegati con la cartapesta, provando a costruire un carro. Proseguendo verso sud, dopo una sosta a Tirrenia, deliziosa località balneare immersa in una splendida pineta di pini marittimi, merita una visita Livorno, con il centro storico pentagonale protetto da un sistema di fossati e da ben due fortezze – era il porto dei De Medici –, che si snoda in vicoli e viette bordati da palazzetti seicenteschi dai colori pastello. Lasciata la città, inizia quella che viene chiamata la Costa degli Etruschi, a testimonianza dell’antica popolazione che tante e significative tracce ha lasciato nel tessuto urbano: addentrandosi di una manciata di chilometri nell’entroterra, infatti, il Mice amante dell’archeologia troverà gli scavi di Baratti, Vetulonia, Roselle e Populonia. Il litorale, invece, offre località esclusive come Punta Ala, dalle spiagge bianchissime e incontaminate, e Castiglione della Pescaia, che oltre alle spiagge soffici sorprende il Mice con un cuore medievale, abbracciato a un promontorio dal quale svetta un severo castello di origini antichissime. Si è così giunti all’affascinante e selvaggia Maremma, che si allunga fin sulla costa, protetta da un parco naturale che ne salvaguarda il prezioso ecosistema. Ma le bellezze naturali, da queste parti, si susseguono senza soluzione di continuità e, lasciato il parco, si arriva ben presto al curioso promontorio dell’Argentario, “protetto” dall’esuberante Porto Santo Stefano e impreziosito dalla scenografica laguna di Orbetello, dominata dall’elitaria Porto Ercole e lambita da un mare dalle gradazioni caraibiche, perfetto per indimenticabili escursioni nel blu, alla ricerca di calette solitarie dove allestire beach lunch e aperitivi pied-dans-l’eau.
L’ENTROTERRA: TRA STORIA E ARTE Riposanti declivi ricoperti da un tappeto erboso che assume tutte le gradazioni del verde: è l’essenza dell’entroterra toscano, punteggiato da borghi sospesi nel tempo e da città-gioiello tutte da scoprire. E se il Chianti è stato il primo a essere scoperto dai grandi viaggiatori del Gran Tour ottocentesco – e oggi la prestigiosa rivista Forbes lo definisce “il luogo più idilliaco d’Europa” – anche la selvaggia Maremma, l’appartata Garfagnana, la splendida Vald’Orcia, l’aristocratico Montalcino e le curiose Crete Senesi sono diventati un classico per la meeting industry che vuole abbinare al proprio evento momenti incentive legati alla natura e ai prodotti del territorio, che si tratti di un giro tra le nobili cantine o di una giornata insieme ai butteri (i cowboy maremmani) e ai loro cavalli, o ancora di un post congress tra i suggestivi resti dell’abbazia di San Galgano, al cospetto dell’unica spada nella roccia esistente al mondo, di arturiana memoria. Anche la meeting industry amante dell’arte troverà destinazioni sorprendenti, sempre permeate da quell’alone di “toscanità” che seduce. Siena, per esempio, dallo splendido centro storico abbracciato intorno all’ovale Piazza del Campo e dalla pittoresca divisione in contrade, che esplode dal punto di vista folkloristico durante il Palio (organizzandosi con anticipo, si possono prenotare i balconi affacciati sulla piazza per assistere al Palio, per un post congress davvero al top). Tutte le città toscane, in realtà, sono destinazioni perfette per eventi memorabili, grazie al loro mix unico di bien vivre e arte, natura e cultura. E tra le “emergenti” non si può non segnalare Lucca –con il suo centro storico protetto da possenti mura e dominato dal meraviglioso Duomo – e la medievale Arezzo, abbellita da chiese romaniche ed edifici merlati.
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Che si scelga il sorprendente e vario entroterra o l’affascinante costa tirrenica, la Toscana regala emozioni sempre nuove. Nella pagina accanto, la deliziosa Pisa, il carnevale di Viareggio e, in basso, Porto Santo Stefano, sull’Argentario
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Toscana 24 SX Riva del Sole
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Inseguendo il sole Una location che ha fatto del rinnovamento il suo punto di forza. Ideale per eventi green, Riva del Sole Resort & Spa è perfetto anche per avvincenti olimpiadi aziendali A CURA DELLA REDAZIONE COMMERCIALE
UNA LOCATION IN RIVA AL MARE Riva del Sole Resort & Spa è un complesso a quattro stelle situato a Castiglione della Pescaia, vicino a Grosseto, una delle prime strutture in Italia, già negli Anni 60 ad essere priva di barriere architettoniche. Immerso in una splendida pineta e affacciato su una lunga spiaggia sabbiosa, è composto da un hotel con 160 camere e un residence con 182 appartamenti, per una capienza totale di 1.200 ospiti. Oltre ai servizi congressuali e all’ampia possibilità di scelta per gli amanti dello sport e del mare, la location può vantare numerosi altri punti di forza, fra cui spicca l’offerta gourmet del ristorante Riva dove cenare nella cornice suggestiva della sua terrazza circondata dalla natura. Il relax e il benessere proposti dall’esclusiva Rasena Spa rendono infine completa l’offerta di questo resort; l’area wellness, infatti, è attrezzata con diversi tipi di sauna, Jacuzzi, bagno turco, percorso Kneipp, solarium, area fitness e tre piscine, mentre i trattamenti specializzati della Riva’s Beauty, aiutano a ritrovare l’armonia tra spirito, corpo e mente.
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del Sole Resort & Spa si è presentaalla riapertura della stagione 2014 con IunltoRiva volto ancora più confortevole e moderno. Il complesso di Castiglione della Pescaia è stato oggetto, anche quest’anno, di un ulteriore rinnovamento, per renderlo sempre più eco-friendly, in linea con le sue origini svedesi. Come afferma il managing director Carlo Castelli (console onorario di Svezia per la provincia di Grosseto) «La cultura dell’eco-sostenibilità è nata in Scandinavia e Riva del Sole ne ha fatto propri i principi, realizzando opere per migliorare il suo “carbon impact”, attraverso l’utilizzo di pannelli solari, recupero del calore e altri interventi simili». L’attenzione per l’ambiente si è sposata con il desiderio di offrire ai clienti, in particolare al segmento corporate e congressuale, un contesto dinamico e tecnologicamente avanzato. «Consapevoli – sottolinea Castelli – che tecnologia e innovazione sono frontiere ormai imprescindibili anche nel mondo dell’ospitalità». Si è quindi intrapresa la cablatura completa del resort con fibra ottica per garantire, in abbinamento alla modalità wireless, l’accesso veloce alla rete e a tutte le trasmissioni dati necessarie per lavorare in piena efficienza. Sono state realizzate nuove tipologie di alloggio, come l’esclusiva Riva’s Junior Suite di quaranta metri quadrati o le nuove Riva’s Room Plus e Riva’s Room comunicanti, composte da zona living e notte con terrazzo. Il cliente delle junior suite, può avere direttamente in camera, su richie-
sta, le attrezzature Tecnogym. Infine, si è provveduto al rinnovamento del centro congressi, che dispone ora di otto nuovissime sale di diversa metratura, con una capienza che varia dai dieci posti della minore ai trecento della sala maggiore (The Crown, con terrazza), tutte dotate di luce naturale e funzionalità high tech per ogni tipo di esigenza. IL VERO SPIRITO DI SQUADRA Oltre alle classiche riunioni di lavoro e agli eventi congressuali, la location si presta magnificamente a sessioni di team building, olimpiadi aziendali e iniziative di formazione più coinvolgenti e innovative. Gli ampi spazi nel verde e le attrezzature sportive del resort permettono di organizzare attività all’aperto, contest e gare di vario tipo. «In questo modo – sottolinea Castelli – ci proponiamo come realtà a tutto tondo in cui svolgere formazione sia attraverso le tradizionali aule sia con attività ludico-sportive». Vi sono infatti campi da tennis e da calcetto, servizi per cicloturisti e, all’interno della pineta che circonda l’albergo, un percorso footing di 1.250 metri. A pochi minuti si trovano invece un maneggio e il rinomato campo da golf di Punta Ala. Sulla spiaggia del resort, infine, è attivo il centro Riva’s Watersports, dove cimentarsi con gli sport nautici: dal windsurf al surf da onda, dalla barca a vela al bodyboard, alle canoe, gommoni e derive. RIVA DEL SOLE – RESORT & SPA Loc. Riva del Sole 58043 Castiglione della Pescaia (Gr) Tel. 0564 928111 Fax 0564 935607 info@rivadelsole.it www.rivadelsole.it
Toscana 26 SX Cosmopolitan
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Tra mare e montagna Tre strutture eleganti e confortevoli, due situate sul litorale frizzante di Tirrenia e la terza tra la natura dell’Abetone. È la proposta Mice firmata Cosmopolitan Hotels Group A CURA DELLA REDAZIONE COMMERCIALE
osa accomuna la vivace Tirrenia e il bel comprensorio sciistico dell’AbeC tone? Nulla, se non la presenza delle tre raffinate strutture targate Cosmopolitan Hotels Group. Affacciato sul mare blu e incastonato nella macchia mediterranea più lussureggiante, infatti, sorge il Grand Hotel Continental, con le sue 175 camere e le quattro eleganti suite. Per la meeting industry sono a disposizione sei sale conferenze – la principale con una capacità ricettiva di trecento posti, le altre cinque in grado di ospitare da dieci a ottanta/cento delegati – oltre a un area espositiva di 320 metri quadrati. Non solo: il raffinato hotel garantisce la presenza costante del responsabile dei congressi e, se l’evento lo richiede, anche di un tecnico specializzato fisso che assista i planner dall’allestimento al termine dei lavori. Ancora un paio di plus favoriscono il Mice: il wi-fi gratuito in tutta la struttura e la presenza di un parcheggio proprio di fronte all’hotel, al quale si aggiungono altri cinquanta posti nel garage interno. Anche i momenti conviviali possono contare su una nutrita varietà di ambienti e ristoranti, rinomati sia per la raffinatezza della cucina internazionale sia per il sapiente recupero della tradizione gastronomica toscana.
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DIRETTAMENTE SUL MARE Basta attraversare il giardino del Grand Hotel Continental per ritrovarsi in un’oasi in riva al mare: si tratta del Continental Resort, gestito dallo stesso management del Grand Hotel e in grado di accogliere i delegati nella sua sala convegni da cento posti e nei cinquanta raffinati appartamenti. Anche qui, parcheggio privato e wi-fi sono dettagli pratici assolutamente utili al Mice. MONTAGNA? SÌ, GRAZIE Non di solo mare vive il Mice. E alla meeting industry amante della montagna, il Cosmopolitan Hotels Group offre il Val di Luce Spa Resort, nel cuore incontaminato del comprensorio sciistico dell’Abetone, sul versante pistoiese dell’Appennino, in un contesto naturale di rara bellezza, con cime innevate in inverno e prati verdissimi nelle stagioni più miti. E l’atmosfera rilassata del resort – che sicuramente favorisce la concentrazione e gli incontri di lavoro, ai quali è dedicata una sala da sessanta posti – , è amplificata nella spa della struttura, dove gli ospiti possono lasciarsi coccolare dalla piscina dei cristalli o da quella emozionale, provare il percorso benessere o riposarsi tra sauna, bagno turco e frigidarium. COSMOPOLITAN HOTELS GROUP www.cosmopolitangroup.it www.grandhotelcontinental.it www.valdilucesparesort.it
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L’eccellenza dell’ospitalità business del “Cosmopolitan Hotels Group”. Una struttura dinamica e polifunzionale in grado di offrirti soluzioni personalizzate per il tuo business. Collocato in una posizione strategica, direttamente sul mare e a soli 10 km dall'aeroporto di Pisa, dispone di 6 sale congressi a capienza differenziata, attrezzate con le più moderne tecnologie. Scegli la tranquillità di una perfetta organizzazione in una location accogliente ed esclusiva.
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VIRTUAL TOUR 360°
Toscana 28 SX Aic
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Una ventata d’aria fresca Novità alla guida di Asti Incentives & Congressi, “costola” della storica agenzia viaggi di Pisa, che offre alla meeting industry servizi completi e tailor-made A CURA DELLA REDAZIONE COMMERCIALE
In basso a sinistra, Paolo Maccanti, amministratore delegato di Asti e ora anche di Asti Incentives & Congressi; a destra, ancora Paolo con lo staff. Qui sotto un evento targato Aic
n servizio Mice a tuttotondo. È quello che promette – e mantiene – Aic, U sezione congressuale della pisana Asti, il cui core è l’ideazione di congressi, simposi, seminari, convention, incentive, eventi sociali e alla cui guida c’è stato un recente passaggio di consegne; Paolo Maccanti, infatti, già amministratore delegato di Asti, la storica agenzia viaggi di Pisa, ha preso le redini anche di Asti Incentives & Congressi supportato da uno staff dinamico, motivato e altamente professionale. Nello specifico, Aic si occupa dell’organizzazione di congressi, eventi e incentive per conto di aziende di tutte le dimensioni, riuscendo a soddisfare ogni tipo di target. Le destinazioni, per esempio, sia nazionali sia internazionali, vengono scelte con cura, garantendo
l’alto livello qualitativo e l’attenzione per il minimo dettaglio che da sempre contraddistinguono l’agenzia. Originalità, creatività, passione sono gli elementi che definiscono lo stile di Aic e rendono ogni evento unico e irripetibile. La filosofia del team si basa sulla fondamentale capacità di problem solving e sul rapporto diretto con la committenza, con la quale viene sempre tenuta una stretta collaborazione, al fine di realizzare in modo ineccepibile il progetto iniziale del cliente. Ogni step, quindi, è curato nel particolare dai project leader, a partire dal concept con lo sviluppo dell’immagine e del progetto grafico che caratterizzerà e renderà l’evento assolutamente esclusivo. Le qualità individuali del team diventano tipicità collettiva grazie all’impegno di ciascun attore nell’espletamento del proprio ruolo con la professionalità e la determinazione di sempre; e anche le professionalità “sul campo” di ogni evento targato Aic sono caratterizzate da entusiasmo e qualifiche specifiche: che si tratti di hostess, tour leader, interpreti o tecnici, ma anche di artisti ed entertainer, la qualità è assicurata. Un ultimo dettaglio è degno di nota: Asti Incentives & Congressi segue anche i servizi ministeriali e le pratiche Ecm, nonché la ricerca, il contatto e la gestione degli sponsor. AIC – ASTI INCENTIVES & CONGRESSI Piazza San Uomobono, 30 56126 Pisa Tel. 050 598808 Fax: 050 598688 aic@aicgroup.it www.aicgroup.it
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Toscana 30 SX palazzo pisa
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Eventi sostenibili a Pisa Una location raffinata e versatile, immersa in un contesto green e a due passi dal meraviglioso centro città: è il Palazzo dei Congressi di Pisa A CURA DELLA REDAZIONE COMMERCIALE
incastonato in un contesto che da solo affascina, il Palazzo dei CongresÈ si di Pisa, tra il Lungarno Buozzi e il verde brillante di Viale delle Piagge. Ma ad affascinare è anche la struttura dell’edificio, dalla sinuosa forma semicircolare a gradinate, il cui spazio superiore, utilizzabilie come anfiteatro all’aperto, consente di allestire eventi con un originale connubio tra interno ed esterno. Caratterizza e impreziosisce la facciata anche un’ampia vetrata inclinata che divide due dei tre piani e consente alla luce naturale di illuminare le gallerie superiori. All’interno, poi, tutti gli spazi, dai toni chiari e raffinati, sono improntati al massimo comfort, ognuno con un proprio carattere, a iniziare dalla Plenaria (in grado di ospitare fino a mille delegati) che coniuga i beige e i marroni per creare un ambiente che inviti alla concentrazione. FARE NETWORK PER CRESCERE Il Palazzo dei Congressi di Pisa cresce con la città che lo ospita. Dal luglio 2008 la nuova gestione della location stimola con energia la crescita dell’intera destinazione pisana sul piano congressuale promuovendo la sinergia necessaria tra i vari attori della filiera Mice per ospitare al top eventi di ogni genere: meeting, workshop, congressi, convegni, convention, spettacoli, mostre e fiere. Una gestione, quella del Palazzo dei Congressi, a tuttotondo: i soci, nonché fornitori, e i partner selezionati svolgono con passione e professionalità – garantita da una ricca esperienza – le
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attività cruciali di un centro congressi, curandone ogni aspetto nel dettaglio. La ristorazione, per esempio, è all’insegna dell'enogastronomia territoriale e del chilometro zero; la tecnologia, invece, si avvale di un impianto strutturale completamente nuovo e comprende le più innovative "app”; l'organizzazione gestionale come la promozione, la commercializzazione e la programmazione avvengono con il coordinamento orchestrale degli interlocutori coinvolti e, soprattutto, con la cura puntuale del cliente. ECOSOSTENIBILITÀ, NATURALMENTE La posizione della location invita spontaneamente all’organizzazione di un evento green: il polmone verde in cui è immersa invita ad abbandonare l’auto a favore di biciclette e auto elettriche – il Palazzo dei Congressi è, infatti, uno dei principali punti di riferimento del bike sharing e di ricarica per le auto elettriche nonché il crocevia del trasporto pubblico verde – e suggerisce piacevoli passeggiate fino in centro città, per ritrovarsi in un batter d’occhio nella scenografica Piazza dei Miracoli, a cospetto con una delle icone dell’Italia nel mondo, la Torre Pendente. E, a proseguimento di un percorso green già iniziato nei contenuti ospitando i molteplici eventi tematici, nazionali e internazionali, di riferimento, è in cantiere l'estensione dell'ecosostenibilità all'interno della struttura. PISA PALAZZO DEI CONGRESSI Via Matteotti, 1 56124 Pisa Tel. 050 598212 Fax 050 598019 info@palazzodeicongressi.pisa.it www.palazzodeicongressi.pisa.it
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