Meeting e Congressi - Set Ott 2015

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Rivista mensile - n° 4 settembre-ottobre 2015 € 5,16 - Poste Italiane SpA - Sped. in abb. post. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/04 n.46) - Art. 1, comma 1, DCB Milano. In caso di mancato recapito si restituisca al mittente che si impegna a pagare la relativa tassa

INCENTIVE | CONVENTION | EVENTI COVER STORY 1

AGENZIE

PER CONVENTION E INCENTIVE

COVER STORY 2

LAVORARE CON LE

COMPAGNIE ALBERGHIERE

SET-OTT | 2015

numero

04

TEAM BUILDING

Torna di moda la caccia al tesoro

HOW TO

Una app accende

il networking

LA LOCATION DEL MESE

LEFAY RESORT & SPA LAGO DI GARDA GARGNANO (BS)

CONTENUTO EXTRA

VENETO CONTENUTO EXTRA

TOSCANA

Carlo Cracco

RIGORE ED EFFICIENZA SI IMPARANO IN CUCINA 000 Copertina MC set-ott 2015.indd 1

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Per coloro che hanno il proprio swing e per coloro che vogliono lasciarsi trasportare...

PUNTA CANATUTTO QUELLO CHE…

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04 2015

sommario editoriale

cover story agenzie per convention e incentive 9

BTC chiude. Quale futuro?

HOT TOPICS

Identità e strategie

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Cambiare per crescere

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Sdc Service per la regia di un evento

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meeting comment 11

Non di solo pane

incentive comment Domandare è lecito, rispondere è win-win

cover story compagnie alberghiere Come cambiano gli hotel

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Care catene, siete troppo rigide

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13 highlight

l’intervista

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Carlo Cracco: dire, fare, brasare, dirigere

14 report

location del mese

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Caccia al tesoro 2.0 16

Lefay Resort & SPA Lago di Garda

how to under the spotlight

L’app accende il networking

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22

Inaugurato l’Hotel NH Trento

mice from amerika in my opinion

Competitive intelligence: le informazioni si guardano 66

Enit: l’“Ecce Bombo” del turismo? (Pier Giorgio Cozzi) 24 Albergatore fatti furbo (Paolo Missiaja)

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blogsurfing

Popolo o individui? (Luca Corsi)

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Il team perfetto? Ci pensa un algoritmo

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sommario SITE INSPECTION

destination

news location

Maratea: mondana e incontaminata

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Lisbona guarda al futuro

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news persone e poltrone chains & club

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Un full d’assi per IHC

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Con CDSHotels il relax è di casa

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congressi W.E.Concept: eventi top “made in Sicily”

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news supplier

hotel Sheraton Lake Como Hotel, una location spettacolare

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Spazio al Mice all’ Holiday Inn Rome Pisana

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location per eventi

108 workshop & exhibition Sogno d’un Full Contact di inizio estate

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Il Mice incontra la Sardegna

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Quattromila buyer pronti per ibtm world

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Eventi in villa a Monza

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Fidenza Village, le aziende si incontrano qui

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notiziari e associazioni

La Corte di Arenaro, dalla tenuta agli eventi

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Federcongressi

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Il prestigio di Villa Miani

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Mpi Italian Chapter

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Corte Bracco dei Germani: il business a scuola di cucina

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Site Italy

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regioni d’Italia incentive resort Tenuta Moreno: “otium” salentino

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Monte-Carlo Bay Hotel & Resort, a place to stay

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Green meeting con Sava Hoteli Bled

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Veneto

126

Toscana

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indirizzi 177

I NOSTRI PROSSIMI EVENTI BUY MICE MILANO 15 ottobre 2015 Excelsior Hotel Gallia Milano

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FULL CONTACT PCO Marzo 2016

FULL CONTACT DISCOVER ITALY 25-26 settembre 2015 Hotel Plaza Caserta

BUY MICE ROMA Maggio 2016

FULL CONTACT EXCLUSIVE VENUES 27-28 novembre 2015 Grand Hotel Imperiale Moltrasio (Co)

FULL CONTACT MEETING PLANNER 1 Giugno 2016

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colophon Presidente: Marco Biamonti Direttore operativo: Lucia Rancati Direttore editoriale: Marco Garavaglia Direttore PR: Nino Vermicelli Resp. comunicazione e marketing: Lorenzo Bini Ediman Srl Via Ripamonti, 89 - 20141 Milano Telefono 02.57.31.15.11 (r.a.) Fax 02.55.23.14.86 info@ediman.it Sito internet: www.ediman.it MC online: www.mconline.it Cap.soc. € 93.600 i.v.

LA RIVISTA DELLA MEETING INDUSTRY

Organo di consultazione per dirigenti, industrie, associazioni, ordini professionali, studi di pubbliche relazioni e di consulenza aziendale, agenzie di pubblicità, sindacati, partiti politici, organismi internazionali, agenzie di viaggio, ecc. Prezzo della copia: € 5,16 più spese di spedizione DIRETTORE RESPONSABILE Marco Biamonti DIRETTORE EDITORIALE Marco Garavaglia COORDINAMENTO EDITORIALE Simona P. K. Daviddi CONSULENZA PER LA GRAFICA Massimo Bernardi CONSULENZA PER I TESTI Alessandra Boiardi, Aldo Lo Re SEGRETERIA DI REDAZIONE Jessica A. Presa – jessica.presa@ediman.it HANNO COLLABORATO A QUESTO NUMERO: Teresa Chiodo, Pier Giorgio Cozzi, Luca Corsi, Giulia Di Stefano, Stefano Ferri, Domenico Matarazzo, Paolo Missiaja, Emanuele Nasti, Andrea Paternostro, Sabrina Piacenza, Alan Pini, Matteo Rocca, Simona Zin PROGETTO GRAFICO Silvia Ferri – www.madeweb.it In copertina - Illustrazione di Angelo Siviglia Fotolito e stampa: Prontostampa Srl - Zingonia (Bg) Poste Italiane SpA - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/04 n. 46) - Art. 1, comma 1, DCB Milano Registrazione Tribunale di Milano n. 177 del 27/04/1973 Tiratura del presente numero: 11.000 copie

ANNO 43° - N. 4 Settembre-Ottobre 2015 Abbonamento annuo € 150,00 (Estero € 200,00) L’abbonamento comprende anche la “GUIDA” delle Sedi Congressuali e va eseguito con versamento sul Conto Corrente Postale N.15717200 intestato a Ediman Milano (specificando la testata cui si desidera abbonarsi) oppure con rimessa diretta. La rivista non è in vendita nelle edicole e viene spedita direttamente agli abbonati.

Redazione (diretto): 02.57.31.15.33 jessica.presa@ediman.it

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Le convention non devono essere convenzionalli Un viaggio d’affari a Madrid fa sembrare il lavoro molto meno duro del solito. Tempo soleggiato, sedi congressuali comodamente raggiungibili e pranzi da buongustai sono solo alcuni dei punti forti della ci à per chi la visita in viaggio d’affari. Dopo una giornata intensa i famosi musei e gli eleganti negozi di Madrid sono un o imo modo per ricaricarsi prima di assaporare la sua vivace vita no urna. Rilassatevi con qualche tapas in un caffè all’aperto o ballate fino all’alba. Qualunque cosa facciate, Madrid è il business. info.mcb@esmadrid.com (+34) 91 758 55 28 www.esmadrid.com/mcb


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editoriale La crisi economica e il conseguente calo dell’attività congressuale, addotti come motivi principali della drastica chiusura, sono ovviamente comprensibili. Però non mi convincono

MARCO BIAMONTI direttore responsabile marco.biamonti@ediman.it

BTC chiude. Quale futuro? L

a cancellazione dell’edizione 2015 della BTC, la fiera nazionale dei congressi, era nell’aria già da qualche tempo. Malgrado il ritorno a Firenze – apprezzata sede storica dell’evento – dopo le parentesi di Roma e Rimini, i conti economici non hanno retto e la Fiera di Rimini, l’organizzatore degli ultimi anni della manifestazione il cui marchio è di proprietà di Federalberghi Toscana, ha gettato la spugna. La BTC era l’occasione annuale per mostrarsi, scambiare e apprendere, sia per gli operatori di lungo corso sia per chi voleva affacciarsi e sondare il settore. Per chi frequenta da tempo il mondo congressuale la notizia è un lutto, o quasi: questa fiera, malgrado tutto, era l’unica occasione offerta dal nostro mercato per aggregare tutti coloro che di congressi ci vivono e nei congressi ci credono. La crisi economica e il conseguente calo dell’attività congressuale, addotti come motivi principali della drastica chiusura, sono ovviamente comprensibili. Però non mi convincono. Non che la BTC – per quanto ne sappia – abbia mai costituito per gli organizzatori (prima della Fiera di Rimini era la stessa Federalberghi Toscana a gestirla) un albero della cuccagna, ma almeno per diversi anni non solo i conti sono stati in equilibrio ma la fiera svolgeva un ruolo fortemente propulsivo per il mercato, distribuendo

benefici a tutti gli operatori. E per me il calo degli ultimi anni si spiega anche con ragioni che vanno al di là della crisi economica. E ve lo spiego, purtroppo brevemente. La BTC può aver successo solo se la sua “anima”, lo spirito che la infonde, dimostra di essere parte integrante del settore, di avere una storia fatta di appartenenza e di coinvolgimento pieni. Altrimenti da una parte non convince e non motiva e dall’altra non produce quei risultati che espositori, buyer e visitatori si aspettano. Si tratta di quella non meglio definibile “attenzione” che gli operatori del settore sanno cogliere a pelle e che – se sentono che manca – si ritraggono. Attenzione vuol dire sapere di fare le cose giuste, farle bene e soprattutto con passione, promettendo solo ciò che si può mantenere. Saranno probabilmente necessarie una diversa visione strategica e competenze prima insufficienti, ma la chiave sta nell’essere convincenti e credibili: senza queste doti sarà difficile che qualunque altro tentativo possa produrre un esito positivo.

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HOT TOPICS meeting comment

Non di solo pane È

qualche tempo che stiamo cercando di collocare le attività della meeting industry – cioè di chi organizza gli eventi e di chi li ospita – in un ambito non tradizionale: l’ambito, più volte auspicato dal governo e soprattutto da Papa Francesco, della responsabilità sociale e dello spirito di fraternità per i più deboli. Sto parlando del progetto “Food for good”, che sta già facendo molto parlare di sé e che trae le proprie radici dall’accordo tra Federcongressi&eventi da un lato e Banco Alimentare ed Equoevento Onlus dall’altro, stipulato a fine marzo a Roma e mirato al recupero del cibo eccedente dei convegni (che grazie alla Legge 155 del 2003 è diventato un problema di facile soluzione). In forza di questo accordo, che si rinnoverà tacitamente di anno in anno, la fondazione si obbliga ad adottare tutte le misure necessarie affinché le organizzazioni della sua rete recuperino le eccedenze alimentari in occasione degli eventi e nei luoghi segnalati da Federcongressi&eventi. Questo progetto risponde a un imperativo etico prima ancora che a una necessità economica. In molti casi i convegni si rivelano fonti di spreco alimentare. Le eccedenze, anziché sfamare chi ne ha bisogno, finiscono per aumentare il carico di rifiuti, e

Il progetto “Food for good”, che vede Federcongressi&eventi in partnership con Banco Alimentare ed Equoevento Onlus risponde a un imperativo etico: c’è tanta gente che ha fame e il nostro cibo in eccesso può davvero servire a sfamarla ciò è moralmente, civilmente e socialmente intollerabile: oltre al fatto che trasformare il cibo in rifiuti è un costo ancora maggiore che riciclarlo (perché i rifiuti vanno poi smaltiti), c’è tanta gente che ha fame, e il nostro cibo in eccesso può davvero servire a sfamarla. E poi recuperare il cibo è facile, costa poco tempo ed energie, e c’è una legge (la 155 appunto) che consente di farlo senza troppi cavilli o inghippi di burocrazia. I benefici sono tanti, anche al di là di quello sociale. C’è un beneficio economico, perché attraverso il recupero del cibo si riutilizzano le risorse e se ne ottimizza la disponibilità; ce n’è uno ambientale: si crea meno inquinamento perché si buttano meno alimenti nelle discariche; e infine uno educativo: si educa al rispetto per il valore del cibo e per la fatica umana nel prepararlo. Da notare, poi, che tutto ciò è perfettamente in linea col tema di Expo, Nutrire il pianeta – energia per la vita. Speriamo, così facendo, di dare il nostro contri-

buto a che Expo divenga quello che deve essere, cioè un’occasione per dare visibilità non solo all’Italia come destinazione ma anche agli italiani come popolo, alla dieta mediterranea e a quanto il mondo intero può fare per tradurre il concept dell’esposizione universale nella pratica della quotidianità. Commento a margine: su questo progetto lavorano – e non poco – colleghi che danno volontariamente e gratuitamente il proprio tempo e la propria esperienza a Federcongressi&eventi. Insieme a loro è attivo un nucleo sempre più ampio di persone che si dedicano alla solidarietà. Siccome sognare non è mai proibito, anzi, vorrei esprimere la speranza che la nostra industria si evolva sempre più in questo senso. D’altronde, il nostro vero punto di forza è che siamo gente che lavora con la gente e per la gente, e che quindi meglio di altri può capire la necessità di supportare chi ha di meno. Il più, come sempre, è tirarsi su le maniche e farsi venire la voglia di cominciare.

ALAN PINI Chief executive officer Teknocongress www.teknocongress.it alan.pini@teknocongress.it

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HOT TOPICS incentive comment

Domandare è lecito, rispondere è win-win

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opo aver lanciato più volte moniti e anatemi contro le incentive house, ree secondo me di non prestare la dovuta attenzione alle diverse sollecitazioni dell’offerta, ho deciso di ribaltare la prospettiva. Mi sono domandato quanta attenzione noi fornitori prestiamo alle reali motivazioni che regolano i processi decisionali delle agenzie nell’assegnare un lavoro. Chi effettivamente ha l’ultima parola? E quali sono i parametri di scelta? È davvero solo una questione di prezzo? Pensare che i responsabili di programmazione possano decidere di affidarsi all’una o all’altra Dmc solo in funzione di buoni rapporti personali, significherebbe accampare pretese uguali a quelle di un bambino geloso del fratellino. Tuttavia se i rapporti personali non sono di per sé sufficienti a indirizzare la domanda, dovrebbero esserlo almeno per facilitare una chiave di lettura chiara e trasparente sulle regole d’ingaggio. Ho sempre nutrito profondo rispetto per le agenzie “fedeli” ai propri fornitori abituali perché trovo insano far accapigliare mille fornitori sullo stesso progetto. Però appare abbastanza evidente che il mondo (anche il nostro) si stia evolvendo molto rapidamente. Restare arroccati sulle proprie convinzioni senza mai nemmeno confrontarsi nel merito delle varie alternative offerte dal mercato, potrebbe rivelarsi una scelta poco oculata. Chi rappresenta più di un pro-

Un rapporto franco e onesto fra agenzie e fornitori giova non soltanto alla qualità del servizio – più chiaro è il brief maggiore sarà l’aderenza del prodotto agli obiettivi –, ma anche a migliorarsi giorno dopo giorno. Con vantaggi per tutti dotto/destinazione non può più prescindere dal porsi come “consulente”, prima ancora che come “venditore”. La nostra categoria dovrebbe essere capace di offrire, in primis ai propri rappresentati, strumenti anche operativi che consentano loro di rispondere adeguatamente ai bisogni della domanda. Ma solo ottenendo riscontri oggettivi dai “buyer” ci si guadagna l’autorevolezza per guidare un percorso di crescita virtuosa. La qual cosa per la verità con noi ha funzionato piuttosto bene, tanto che i dati di produzione crescono ogni anno. Tuttavia non abbiamo dubbi che ci siano ancora enormi spazi di crescita. Il che ci porta inesorabilmente all’ultima domanda: perché mai le agenzie si dimostrano sempre così restie a offrire ai propri interlocutori informazioni utili al proprio miglioramento? In tanti anni di professione abbiamo organizzato centinaia di eventi, intessendo relazioni forti e maturando qualche “credito” qua e là, ponendo massima attenzione e totale rispetto verso le altrui priorità. Nulla che sia valso però a scardinare il muro, a instillare il dubbio che avremmo meritato di sapere le ragioni di una gara assegnata ad altri. In queste circostanze, le poche

volte in cui riceviamo un riscontro sono addotte motivazioni generiche, poco utili al miglioramento. Spesso neanche riceviamo una risposta e difronte a un nostro sollecito, l’interlocutore si nega e lascia detto di essere troppo impegnato. Questo francamente, lo trovo inaccettabile. Non si tratta di vittimismo: è la profonda convinzione che si siano male interpretati i ruoli. Credo si sia instaurato il falso mito di un substrato d’inutile intermediazione che gonfia i prezzi, il che genera infondati sospetti (tanto per chiarire, le agenzie di rappresentanza serie sono retribuite mediante contratti di consulenza esclusivi, che non incidono mai direttamente sulle offerte che arrivano alle agenzie). Sarebbe auspicabile aprirsi a un dialogo costruttivo, mettere sul tavolo le proprie esigenze in modo aperto e inclusivo, garantire a tutti la stessa considerazione, misurare nel merito le proposte dei fornitori, talvolta metterne alla prova qualcuno di nuovo. E, soprattutto, scendere da quel piedistallo talvolta così irritante, che trasforma un legittimo “no, grazie” in un deliberato e sgradevolissimo atto di pura maleducazione.

EMANUELE NASTI General Manager Htms International enasti@htmsinternational.com

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HOT TOPICS l’intervista

carlo cracco

Dire, fare, brasare, dirigere

Sincronismo, concentrazione, ritmi serrati, determinazione, rigore, severità, quasi vicino allo zero il margine d’errore, calibrato impiego delle risorse e controllo: sono le prerogative base di un vero chef e anche di un vero manager TERESA CHIODO

C

arlo Cracco è uno degli chef più famosi d’Italia. Comincia a lavorare sotto la guida di Gualtiero Marchesi a Milano e di Alain Ducasse e Lucas Carton in Francia. Dopo aver guidato al fianco di Bruno Barbieri e Joe Bastianich le prime tre edizioni di MasterChef Italia, Carlo Cracco è il nuovo giudice del talent show Hell’s Kitchen Italia, è stato nominato Ambasciatore della Regione Lombardia per Expo2015, è autore di bestseller come “A qualcuno piace Cracco”, “Se vuoi fare il figo usa lo scalogno” e di “Dire, fare, brasare”, dove racconta la magia che si realizza in cucina quando vengono svelati i segreti di tutte le tecniche culinarie più sofisticate. La cucina non è fatta di improvvisazioni, ma di coordinamento e ottimizzazione dei passaggi. La duttilità e la versatilità stanno nel saper riconoscere un problema per poi provvedere a risolverlo nel più breve tempo possibile. L’abilità dello chef sta nel saper leggere le difficoltà, valorizzare le peculiarità dei componenti della sua squadra per poi creare un percorso ordinato in un congegno perfetto, quasi vicino alla perfezione. Il teambuilding in cucina è un “classico” che dura fin dalle origini delle tecniche di motivazione improntate al “fare squadra”. Evidentemente funziona ancora, cosa è cambiato rispetto ai timidi esperimenti iniziali? «Adesso c’è molta più presa di coscienza. Il cooking team building oggi si propone in una formula rinnovata, come una ricercata miscela di ingredienti, corrispondenti metaforicamente a quelle che si potrebbero considerare le dominanze psicologiche e le attitudini diverse dei dipendenti all’interno di un’azienda. Non si limita a essere una semplice procedura».

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HOT TOPICS

Quindi la cucina di un ristorante si può paragonare a una realtà aziendale? Si tratta di due contesti che hanno innumerevoli punti in comune: la razionalizzazione dei tempi e delle risorse, la gestione degli imprevisti, l’esigenza di collaborare per il raggiungimento di un obiettivo comune, la necessità di coordinamento e comunicazione, lo sviluppo della sensibilità e della creatività. In che modo gestire e guidare un’azienda si rifanno al lavoro dello chef? «Il lavoro della cucina parte dal momento dell’acquisto delle materie prime e dalla fase immediatamente successiva di smistamento. Già qui è importante sapere chi farà cosa e cosa dovrà fare il giorno dopo. I compiti vengono distribuiti la sera prima e c’è un rigore quasi scientifico nel determinare la linea, ovvero la predisposizione delle preparazioni che verranno impiegate per la realizzazione del piatto. Allo stesso modo il manager crea la sua linea in azienda, distribuirà i compiti e farà un controllo per verificare che tutto sia conforme a uno standard di qualità. In base ai tempi di cottura si stabiliranno delle priorità e si ottimizzeranno i tempi». In cucina si possono imparare tantissime cose, persino come gestire un’azienda migliorando le proprie capacità manageriali. Lei ha una proposta di format? «Non esiste un format uguale per tutti. Di volta in volta viene costruito in base alle risorse disponibili, e questo vale anche sul piano umano, e alle peculiarità del gruppo».

l’intervista

© Lorenzo Franzi 2015

carlo cracco

Lei insegna che mangiare non è solo nutrire il proprio organismo, ma anche pensare e comunicare. Come è cambiato il palcoscenico della gastronomia inteso come scenario all’interno del quale è possibile creare una certa interdisciplinarietà? Cosa ne pensa a questo proposito? «Oggi la cucina è diventata popolare, non è più un compartimento stagno inaccessibile. Entra in sala. Era questa la mia idea quando ho rilevato un’ex segheria di Milano e l’ho trasformata in un ambiente che prima mancava, un luogo in cui poter socializzare in modo diverso intorno a un unico tavolo, dove ci sono spazi comunicanti, dove si è creata una certa osmosi anche concettualmente».

Un team building gastronomico può essere considerato un elemento catalizzatore. «Con la mia squadra ne facciamo parecchi. Forse a creare appeal è anche un mio imprinting di base riconducibile a un modello di rigore e severità. Anche se poi si tratta solo di una percezione, ma può funzionare come metafora aziendale». Parola di Carlo Cracco

© Lorenzo Franzi 2015

All’interno di una convention uno chef come Cracco, come testimonial d’eccezione di un team building gastronomico, può essere considerato un elemento catalizzatore? «Sicuro. Con la mia squadra ne facciamo parecchi. Forse a creare appeal è anche un mio imprinting di base riconducibile a un modello di rigore e severità. Anche se poi si tratta solo di una percezione, ma può funzionare come metafora aziendale».

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HOT TOPICS location del mese

Location del mese: Lefay Resort & SPA Lago di Garda

LEFAY way of life TERESA CHIODO

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iamo a Gargnano, all’interno del Parco regionale dell’Alto Garda Bresciano. Nelle sue molteplici declinazioni legate al benessere e al relax, Lefay Resort & SPA Lago di Garda è meta ideale per soggiorni leisure e, insieme a un’ampia scelta di aree attrezzate, servizi e dotazioni high standard, punto di riferimento per il segmento congressuale. Rappresenta un nuovo modello di vacanza, all’insegna del lusso, del benessere globale

e della sostenibilità: un unicum che a partire dall’agosto 2008 ha saputo conquistare molti riconoscimenti internazionali, non solo come “Resort sostenibile”, ma anche come una delle migliori spa per vacanze rigeneranti. Partner dei prestigiosi network Small Luxury Hotels of the World, Healing Hotels of the World, American Express Fine Hotels & Resorts, Virtuoso e Kiwi Collection, nasce dalla vision della Famiglia Leali: “creare luoghi so-

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HOT TOPICS location del mese

Aria, acqua terra e fuoco possono avere una forma e un luogo. Si chiama Lefay Resort & SPA Lago di Garda. Ampi spazi, tessuti naturali, dieta mediterranea, anima eco, tecnologie avanzate e territorialità armonizzano una proposta ospitale eletta dal Mice per esemplari sessioni di training

Al Lefay Resort & SPA Lago di Garda l’elemento acqua è ricorrente e ispiratore: un filo rosso che si insinua in uno stato di profondo benessere

gnati”. L’obiettivo è dare corpo ai desideri dei viaggiatori più esigenti, che non chiedono solo spazi eleganti, servizio attento e discreto, ma hanno ancora voglia di stupirsi, di perdersi per poi ritrovarsi. LOGICHE SENSORIALI Il benessere globale come un marchio di fabbrica si estende a tutta l’esperienza di vacanza e si ritrova nel respiro dato dai grandi spazi sia interni sia esterni, nella natura e nel silenzio circostante, e anche nella cucina vitale mediterranea. Un concept strettamente connesso al rispetto dell’ambiente, ecco perché, al Lefay Resort & SPA Lago di Garda, ogni cosa, dalla naturalezza dei materiali, al design degli interni, alla progettazione delle strutture, è pensata nel rispetto dei luoghi e del paesaggio circostante. La sostenibilità è una prerogativa base insita già nel progetto iniziale. La perfetta integrazione architettonica nel paesaggio circostante e l’utilizzo di fonti energetiche rinnovabili qualificano da sempre Lefay Resorts come una delle eccellenze italiane che sposano impresa e sostenibilità. Da questo approccio integrato è conseguito l’accordo volontario siglato nel 2011 con il

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Protocollo di Kyoto. È un percorso virtuoso condiviso anche con gli ospiti del resort, perché la nuova frontiera del benessere sia sempre più eco-sostenibile. DENTRO E FUORI La Lefay SPA è un’area diffusa che comprende piscine, saune, grotte e laghetti, una grande palestra e le aree esterne dell’ampio parco dove, tra piante secolari e di fronte a un panorama unico, sono stati disegnati un

Gargnano (Bs)

Lefay Resort & SPA Lago di Garda è anche fortemente legato alla “terra” , elemento che seduce, avvinghia, richiama

Ministero dell’Ambiente per la promozione di progetti comuni volti a definire un sistema di analisi e gestione delle emissioni di CO2, specifico per il settore turistico, che è stato successivamente certificato dall’ente internazionale TÜV (in conformità allo standard Iso 14064) e dal progetto Lefay Total Green, intrapreso per azzerare definitivamente la quota residua di emissioni di CO2, con l’acquisto di crediti certificati e riconosciuti dall’Onu in osservanza alle disposizioni del

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HOT TOPICS location del mese

circuito running, un percorso vita e il giardino energetico e terapeutico Il Simbolo della Vita. È suddivisa in tre spazi – “Acqua e Fuoco”, “Natura e Fitness” e “Nel silenzio e tra le stelle: trilogia nell’aria” – e dona agli ospiti la possibilità di rigenerarsi in ogni momento della giornata a seconda delle necessità. L’area “Acqua e Fuoco” comprende la zona delle saune – cinque e con diversi gradi di umidità – e quella delle piscine, che unisce la vasca salina interna ed esterna riscaldata, la vasca sportiva da 25 metri riscaldata, l’idromassaggio Fonte Roccolino, il lago salino “La Luna nel Lago” alle aree di relax con vista lago, alla Grotta Turchese e all’area Sunset Relax. Negli spazi “Natura e Fitness” gli ospiti trovano una grande palestra con attrezzature Technogym e una sala per la ginnastica predisposta per corsi di fitness. L’insieme di tutte queste aree è un vero e proprio tempio del benessere che si fonda su quello che viene definito il Lefay SPA Method, un metodo creato da un team di medici, riconosciuti a livello internazionale nelle diverse discipline olistiche, che fonde i principi della Medicina Classica Cinese con la ricerca scientifica occidentale, per riportare gli ospiti al completo riequilibrio e ringiovanimento di corpo, anima e spirito attraverso il recupero dell’energia vitale e la riscoperta di uno stile di vita sano e consapevole. Il Lefay SPA Method si compone di: programmi salute, trattamenti correttivi e rituali di estetica energetica, massaggi energetici, “I Profumi del Lago” e i percorsi benessere e bellezza. Si tratta di programmi benessere innovativi per contrastare stress, stanchezza, postura scorretta, sovrappeso e invecchiamento precoce. I trattamenti dei programmi generali (Discovery, Essence, Integral) vengono personalizzati durante la visita energetica iniziale. TOTAL EXPERIENCE “Il nuovo lusso Lefay” è un concetto che integra la classica nozione di lusso con valori etici quali l’ambiente, la valorizzazione del terri-

torio e il recupero delle tradizione. Il resort è diventato il nuovo benchmark italiano da questo punto di vista, sia per il rispetto che pone nei confronti dell’ambiente circostante, sia per l’attenzione rivolta al territorio e ai collaboratori. Il concetto di “benessere globale” va oltre l’ampia offerta SPA e si estende in tutti gli ampi spazi a disposizione degli ospiti (la SPA di tremila metri quadrati, le camere che partono dai 49 metri quadrati fino ai seicento metri quadrati della Royal Pool & SPA Suite,

Lefay Resort & SPA Lago di Garda

promette un soggiorno di benessere a tuttotondo, tra relax, spa, food di qualità ed ecosostenibilità gli spazi comuni e l’ampio parco) fino ad arrivare alla cucina “vitale” proposta all’interno dei due ristoranti: una cucina basata sulla dieta mediterranea che rispetta il susseguirsi delle stagioni e seleziona solo le migliori materie prime. Una vacanza qui rappresenta un’esperienza attraverso la quale poter tornare a contatto con la natura, in cui gli spazi vitali siano ampi, dove il silenzio e il tempo per se stessi sono valorizzati. Il resort fissa il suo asse anche sul concetto di “spazio”: infatti gli spazi sono molto ampi, dalle camere alle aree comuni, sino al parco di 11 ettari in cui è inserito. L’interior design è stato pensato nell’intento di valorizzare e rispettare l’ambiente circostante, con l’impiego di materiali

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HOT TOPICS location del mese

I suoi ambienti multisensoriali liberano dal perenne stato di eccitazione e danno il tempo per tornare alla calma, attraverso la sublimazione dei cinque sensi

locali, naturali e preziosi, per “portare l’emozione della natura” anche al suo interno. Tutte le camere sono state realizzate con pavimenti in legno d’ulivo, gli arredi sono in legno di noce, per i bagni è stato utilizzato il marmo rosso di Verona, i tessuti sono in cotone naturale e per le pitture alle pareti sono state utilizzate vernici ad acqua e non chimiche. Tutte le camere, le stanze trattamenti, i due ristoranti e anche le due sale meeting non prescindono da un’immancabile vista lago.

LE SALE MEETING Lefay Resort & SPA Lago di Garda, con la sua magnifica posizione e l’elevato livello dei servizi offerti, rappresenta la cornice ideale per meeting aziendali, team building e incontri di lavoro, in un connubio di lusso, wellness e natura. Il resort dispone di un centro meeting situato in un’area dedicata e caratterizzato da due sale di diversa metratura, dotate di attrezzature tecniche all’avanguardia e di luce naturale grazie alle ampie vetrate dalle quali si gode di una splendida vista lago. L’area comprende inoltre un foyer adatto per coffee break, un’area segreteria o espositiva e un giardino privato. Le due sale meeting sono: la Sala Goethe, di novanta metri quadrati per ottanta posti e la Sala Lawrence di quaranta metri quadrati e 39 posti; per piccole presentazioni e riunioni al vertice c’è la Sala Caminetto, che può accogliere fino a dieci persone. Il team del resort può inoltre supportare gli organizzatori con proposte come attività di team building nel parco, lezioni di cucina con lo chef del ristorante ed escursioni in barca sul lago o a cavallo e mountain bike nel Parco Naturale dell’Alto Garda. Per incontri di medie dimensioni, i planner possono contare su 93 camere, suddivise in cinque tipologie: Prestige Junior Suite (41), Deluxe Junior Suite (43), Family Suite (4), Exclusive Suite (4); Royal Pool & SPA Suite (1). Il servizio wi-fi è incluso nella tariffa: la copertura è presente nelle camere (a scelta dell’ospite), nella Lobby, nei ristoranti, nei bar e nell’Internet Point vicino alla reception, ma proprio per garantire la pace e il silenzio, la copertura wi-fi non è disponibile all’interno della Lefay SPA.

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HOT TOPICS location del mese

Lefay Resort & SPA Lago di Garda Gargnano (Bs)

POST CONGRESS Nella SPA è possibile sottoporsi ai vari trattamenti in oltre venti cabine. Questo permette di svolgere molti trattamenti in contemporanea. Il massaggio di benvenuto è un massaggio alla schiena volto a rilassare la muscolatura del dorso ed è agli oli essenziali purissimi di lavanda e limone, aromi tipici del Garda. Il massaggio aromatico anti-stress unisce l’effetto anti-age del prezioso olio extravergine d’oliva con aromi come la lavanda e il limone. Sempre all’interno si possono svolgere varie attività di riequilibrio fisico ed energetico per gruppi di 6-8 persone come lo yoga, lo stretching dei meridiani, tai qi, e il qi gong. Fra le piante secolari del parco si snodano tre percorsi. Un percorso running, lungo circa due chilometri, si snoda fra le colline il bosco, con un dislivello complessivo di circa 150 metri. È particolarmente adatto agli amanti della corsa e a coloro che desiderano iniziare le proprie attività con efficaci passeggiate. Un percorso vita “La Forma e il Colore” è composto da otto stazioni dove è possibile eseguire esercizi che migliorano la tonicità e l’elasticità muscolare. Infine, il giardino energetico e terapeutico Il Simbolo della Vita è un percorso che ricorda l’andamento della vita e delle sue diverse fasi, composto da cinque diverse stazioni ricche di simbolismo e impregnate di significati archetipi: il Drago Verde, la Fenice Rossa, la Tigre Bianca, la Tartaruga Nera e il Centro. Sempre nel Giardino Energetico e Terapeutico è possibile organizzare delle passeggiate olistiche guidate. All’esterno del resort sono anche disponibili vari percorsi per trekking e mountain bike. Il resort

mette a disposizione degli ospiti, a titolo gratuito, quattro mountain bike. È inoltre possibile organizzare dei corsi di cucina, presso il Ristorante La Grande Limonaia. Il corso inizia con un aperitivo di benvenuto e una proposta vini. Si prosegue con la preparazione di due portate. È inoltre possibile valutare l’organizzazione di altre attività di team building con agenzie esterne, utilizzando alcuni spazi della struttura. CONCEPT CULINARIO Anche la cucina fa parte dell’offerta di benessere per chi soggiorna al Lefay, sia per turismo leisure sia business. “Persino il cibo può nutrire l’anima”: è fra le prerogative della filosofia Lefay Vital Gourmet e sigla tutta l’offerta gastronomica della struttura, perché il benessere passa anche dalla tavola, dove la freschezza dei prodotti del territorio si unisce alla creatività dell’executive chef Matteo Maenza. Sia nel raffinato ristorante La Grande Limonaia sia nella suggestiva Trattoria La Vigna è possibile godere di una cucina che si basa sulla ricerca di materie prime di qualità, utilizzate nel rispetto della loro stagionalità. Così si scopre una particolare attenzione agli aspetti salutari del cibo che punta sui classici elementi della dieta mediterranea, come l’olio extravergine d’oliva, prodotto sulle sponde del Garda proprio dalle aziende agricole Lefay Resorts. Oppure si può optare per il menu detossinante ipocalorico “Lefay SPA”, creato in esclusiva per il resort e capace di equilibrare in modo piacevole e gustoso l’apporto calorico, senza rinunciare alla genuinità della buona cucina made in Italy.

Scenari per parlare di business mentre si focalizza sul food

indirizzi a fine rivista

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HOT TOPICS under the spotlight

C’è un NH?

La 52esima struttura NH in Italia investe su Trento. Con l’inaugurazione dell’Hotel NH Trento continua l’espansione del gruppo e si apre un nuovo scenario destinato a siglare memorabili eventi di successo TERESA CHIODO

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dettami del moderno design, improntato a una funzionale essenzialità, si fondono con atmosfere suggestive e servizi raffinati, in linea con la tradizione di ospitalità del gruppo spagnolo, ma con una particolarità in più! Linee pulite, soluzioni high-tech e un brioso decorativismo minimalista in stile urban, confortevole e funzionale accolgono gli eventi e la business community nel nuovo eco-quartiere Le Albere, un’opera di nuova concezione, ideata e progettata dall’architetto Renzo Piano. Si trova all’interno di un’area lungo il fiume Adige, oggetto di un significativo intervento di riqualificazione urbana mai realizzato in Trentino che offrirà trecento unità abitative, 18mila metri quadrati di uffici, novemila metri quadrati dedicati ai negozi, 28mila di spazi aperti – viali, piazze e canali – e cinque ettari di

parchi. L’hotel è uno dei più grandi della città, con 89 camere doppie di cui sei junior suite con terrazzo e vista sulle montagne, un ristorante con 150 coperti aperto anche alla città, una palestra, cinque sale convegni modulabili fino a cento persone e un parcheggio interrato direttamente collegato all’albergo. L’NH Trento, grazie alla sua posizione strategica, è a pochi minuti dal centro storico e a due passi dal Muse, il Museo delle Scienze di Trento, dove trova la sua naturale estensione per ospitare meeting, convegni ed eventi di qualsiasi tipologia. Il Muse mette a disposizione una sala conferenze che può ospitare fino a cento persone e che si affaccia direttamente sugli spazi espositivi dedicati alle tappe principali dell’origine e diversificazione biologica sul nostro pianeta, assicurando agli eventi un contesto di grande suggestione. Per convention più importanti e per le cene di gala all’interno del museo si trovano altri spazi modulabili e a geometria variabile a seconda delle esigenze, fra cui la terrazza panoramica al quinto piano affacciata direttamente sulle montagne e allo stesso tempo sull’avveniristico quartiere Le Albere. Durante la serata inaugurale, dopo il taglio del nastro, Il Palato Italiano, una nuova realtà aziendale locale, impegnata nella divulgazione dell’arte culinaria, ha proposto una performance creativa dell’executive chef Filippo Sinisgalli. Lo chef, accompagnato da una sua collaboratrice, ha realizzato una ricetta della cucina italiana mostrando particolare

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HOT TOPICS under the spotlight

Design modernissimo e tocchi minimal per la 52esima struttura targata NH in Italia, l’NH Trento

attenzione alle materie prime utilizzate. Il Palato Italiano ha il suo headquarter a Bolzano e mette a disposizione i suoi ampi spazi per eventi aziendali. Propone inoltre, per un’attività post congress, itinerari tematici su misura per andare alla scoperta del territorio e delle produzioni tipiche locali. Erano presenti alla serata alcune isole enogastronomiche offerte da aziende locali come Dal Marcante 1758, Strada del Vino Trentino e Ferrari. NH EXPERIENCE Il 2014 è stato un anno ricco di novità e di risultati importanti per NH Hotel Group; il terzo gruppo alberghiero in Europa ha investito molto sull’innovazione di prodotti che puntano all’eccellenza. Fra gli obiettivi di business che posto occupa il mercato congressuale? Risponde Marco Gilardi, M&E sales director NH Hotel Group Italia. «Il Mice occupa un posto molto importante – dice Gilardi – e gli eventi aziendali presentano una natura logistica complessa e pertanto devono essere gestiti da veri e propri esperti che abbiano il compito di coordinare e supervisionare ogni singola fase di realizzazione. A questo proposito NH ha condotto delle indagini di mercato che meglio visualizzassero le

esigenze di questo settore e consentissero di garantire un elevato standard di qualità in termini di flessibilità, servizi ed expertise. NH, oltre a rispondere alle esigenze specifiche legate all’aspetto consulenziale e operativo, può trasformare un meeting in momento di innovazione dal taglio originale con l’istallazione di tecnologie avanzate come la smart room e l’ologramma. L’obiettivo di NH è far diventare il cliente un fan che arrivi a chiedersi sempre, ogni volta che sceglie una destinazione per un evento: c’è un NH?» indirizzi a fine rivista

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HOT TOPICS in my opinion

lettere senza francobollo

Enit: l’“Ecce Bombo” del turismo? Così come i quattro amici ex sessantottini del film di Moretti, anche i vertici del Turismo italiano, anziché rilanciare il settore sembrano abbandonarsi a logorroiche divagazioni senza giungere a nulla di concreto

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PIER GIORGIO COZZI Giornalista, saggista e docente di marketing e comunicazione pgcozzi@fastwebnet.it

hi ha fatto il sessantotto se lo ricorda bene Mario Capanna, che davanti alla Cattolica di Milano col megafono invitava a gran voce l’allora rettore Franceschini (Ezio) a “venir fuori!” dall’Università. Oggi, sembrerebbe che l’intimazione pe­ rentoria a manifestarsi riguardi un altro Franceschini, Dario (avvocato e scrittore ferrarese, con differente in­ carico: ministro del Mibact), affinché dall’alto del suo incarico provveda a far sì che l’Enit, l’Agenzia nazionale italiana del Turismo, sbloccato final­ mente il suo nuovo statuto, possa davvero assolvere con efficienza ed efficacia alla sua missione: promuo­ vere nel mondo la destinazione Italia in tutti i suoi numerosi aspetti turistici. Come in molteplici occa­ sioni passate di attività intraprese nel turismo dalla Pubblica ammini­ strazione però (experientia docet), cautela sulla previsione dei risultati s’impone. Vediamo perché. È vero che la magistratura contabile ha dato il suo benestare e la trasfor­ mazione dell’Agenzia entra final­ mente nel vivo; col nuovo statuto

l’Enit si trasforma da ente dotato di personalità giuridica di diritto pub­ blico in ente pubblico economico, sottoposto alla vigilanza del mini­ stro del Mibact. Lasciamo volentieri agli specialisti l’analisi complessa della riforma dell’ente. Qui ci limitia­ mo a ricordare che, contestualmen­ te, Promuovi Italia S.p.A. viene mes­ so in liquidazione. E se vogliamo essere prudenti, non possiamo non rilevare che, nei fatti fino ad oggi os­ servati, la “t” di turismo della sigla mi­ nisteriale venga ultima dopo Mibac. Lapsus freudiano che condizionerà il futuro dell’Agenzia? Altra questione “pratica”: due sono a nostro giudizio i passaggi chiave di questa riforma, in grado di esse­ re propulsivi o, al contrario, frenanti della promozione “efficiente ed ef­ ficace” (ci ripetiamo, ma questa non è solo lingua del marketing, è la ne­ cessità cui guarda il comparto Mice insieme con tutti gli altri segmenti dell’offerta turistica nazionale) della “destinazione Italia”. Il primo: le sedi estere dell’Enit co­ stano circa nove milioni di euro: di

questi, cinque milioni di euro riguar­ dano il personale locale presso le predette sedi. Non è il caso di sco­ modare Pareto, vero? Il secondo: la riforma statutaria recita testualmente: “Poiché l’Enit divente­ rà un ente pubblico economico, a fronte dei servizi da esso prestati dietro corrispettivo vi sarà una pro­ gressiva riduzione del contributo statale” (pari oggi a circa 18 milioni di euro). Il che significa che la nuova agenzia dovrà reperire risorse eco­ nomiche altrove, magari passando a batter cassa alle Regioni. Sicuri che queste voci di spesa va­ dano nella direzione dell’ef­fi­ cien­ za&ef­fi cacia di cui sopra? Che avesse ragione l’ex direttore Andrea Babbi quando disse: «Sono rattristato per­ ché in fondo la politica non conosce il turismo e non ama il turismo e non ha capito […] che il turismo è la leva per far crescere il nostro Paese»? Diciamo queste cose in quanto “ascoltatori” delle voci che passano attraverso il “nostro” mercato. E sul versante delle strategie da adottare per essere competitivi su quello in­ ternazionale, non ci tranquillizza una recente nota della Fpcida - Federazione nazionale dei Dirigenti e delle Alte professionalità della Funzione Pubblica: «La fusio­ ne dell’Enit con l’Ice è l’unica strada, veloce ed efficiente, per far ripartire la promozione del turismo, mante­ nendola nell’ambito pubblico, a cui per sua natura appartiene. Il Gover­ no non si lasci sfuggire l’occasione di cambiare passo e sbloccare le attività di promozione del turismo, settore vitale per l’economia nazio­ nale, che vede oggi gli inizi di una ripresa». Se persino loro…

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no limits

Albergatore fatti furbo Oggi lo scenario turistico ci offre una comoda pole position. O cogliamo l’occasione ora, oppure perdiamo un treno che non si sa se e quando ripasserà

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PAOLO MISSIAJA Amministratore Unico Medicon Italia Congressi p.missiaja@mediconitaliacongressi.it

ualche tempo fa ho letto questa notizia, che mi è sembrata veramente in tono con quanto stavo per scrivere relativamente ai nostri alberghi: dal 1° luglio scattano nuove regole nei rapporti fra gli hotel italiani e la piattaforma Booking. com. Si tratta di regole che prevedono la possibilità, per gli hotel, di praticare prezzi particolari o di offrire facilitazioni e servizi aggiuntivi a chi contatta la struttura direttamente, via mail o telefonicamente. Prezzi e servizi che gli hotel non saranno obbligati a offrire anche attraverso le Olta. Immediatamente, con l’ovvio obiettivo di sfruttare al meglio la situazione, Federalberghi ha lanciato la campagna “Fatti furbo”, per invitare i clienti a contattare direttamente le strutture. Fin qui tutto chiaro. Io però vorrei girare l’invito “Fatti Furbo” anche ai signori albergatori italiani e sono più che mai sicuro di colpire nel segno. Alla luce di quello che sta succedendo in questi giorni, non è difficile immaginare che qualche cliente italiano, solitamente furbo di suo, si veda costretto a modificare le proprie abitudini

estive, rinunciando alle classiche destinazioni estere del passato, da anni vincenti perché molto più a buon mercato della patria natìa. La Grecia, infatti, è in procinto di uscire dall’euro (o di rimanerci soltanto grazie a iniezioni di liquidità resteranno perlopiù nel circuito bancario) e andare a Kos o a Santorini – magari col passaporto invece che con la carta d’identità – potrebbe essere rischioso, almeno in termini di comfort atteso (senza liquidità è difficile mantenere alto il livello dei servizi turistici). La Tunisia, invece, vittima nel giro di poche settimane di due attentati che hanno coinvolto anche dei turisti, sta uscendo dalla mappa delle destinazioni sicure, seppur incolpevolmente. L’Egitto – o meglio: il Mar Rosso – non è altrettanto sotto scacco, eppure non decolla. E la Turchia, con la guerra ai propri confini, tranquilla non è. Idem per tutto il sud del Mediterraneo. E allora, signori albergatori italiani, che cosa aspettate a rivedere i vostri prezzi per attrarre tutta quella massa di turisti che, orfana dei porti economici di un tempo, potrebbe restare in Italia anziché dirigersi verso ben note alternative sicure? La Spagna, le Baleari e le Canarie in primis, i Paesi sulla costa orientale dell’Adriatico (Croazia, Slovenia, Montenegro, Albania), la Corsica e la costa francese sono mete sicuramente

interessanti, ma non certo all’altezza della fama e della bellezza delle nostre spiagge e delle nostre città d’arte. Però sanno fare marketing turistico meglio di noi. Dispiace dover vivere sulle disgrazie degli altri, ma “in amore e negli affari” tutto è consentito. Quindi, o ci facciamo furbi adesso, o perdiamo un treno che non si sa se e quando ripasserà. Farsi furbi non significa però prendere in giro i clienti. Leggo sui giornali, per dire, che Expo 2015 ha avuto fino ad oggi circa 6 milioni di visitatori, ma che le prenotazioni alberghiere a Milano e nelle zone limitrofe sono molto lontane da questi numeri. Be’, di cosa ci stupiamo? Ma come si fa a richiedere 300 euro a notte in un albergo dove fino al 30 aprile scorso (ultima data prima dell’apertura di Expo) se ne pagavano 90? Smettiamola di fare male turismo e riprendiamoci il ruolo che meritiamo! A partire da quest’anno proviamo ad accogliere con particolare riguardo i tedeschi e gli inglesi, i belgi e i polacchi che verranno in vacanza da noi, anche per motivi di sicurezza. Non si tratta di fare business sfruttando le disgrazie altrui. Si tratta di dimostrare che i valori della civiltà occidentale, che nel Mare Nostrum si sono fondati, sono più forti di tutte le avversità. Anche, forse soprattutto, in questa amara estate 2015.

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HOT TOPICS in my opinion

l’altra metà del cielo

Popolo o individui?

Noi italiani ci vantiamo spesso delle nostre eccellenze, ma la realtà è che all’estero ci bagnano il naso ormai quasi su tutto. Vogliamo davvero aspettare che siano gli altri ad adeguarsi a noi?

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LUCA CORSI Responsabile Comunicazione & Eventi Vorwerk Folletto luca.corsi@folletto.it

ome ho avuto modo di raccontare spesso su queste pagine, il mio lavoro mi porta con frequenza all’estero, per testare personalmente le destinazioni e le location in lizza per gli eventi di Vorwerk Folletto. Dai miei viaggi ho imparato che è impossibile scindere luoghi, strutture e servizi dai popoli – parola scelta non a caso, poi capirete perché – che offrono la loro accoglienza ai visitatori. Ecco perché mi sono convinto che viaggiare oltreconfine offra un arricchimento a tutto tondo – professionale, sociale, amministrativo, politico… – che inevitabilmente sfocia in un confronto fra il resto del mondo e l’Italia in cui viviamo; fra il popolo italiano, cioè, e i popoli stranieri. Qualche giorno fa, poi, sulla pagina Facebook dell’“Internazionale” (il magazine diretto da Giovanni De Mauro, che settimanalmente pubblica il meglio dei giornali di tutto il mondo), ho visto una vignetta satirica che mi ha costretto a una riflessione immediata. E la conclusione è davvero “dura”: noi italiani ci vantiamo spesso

delle nostre eccellenze (il lifestyle, il made in Italy, l’enogastronomia, perfino l’estro che ci autoattribuiamo e che chiamiamo poco modestamente “italico genio”…), ma la realtà è che all’estero ci bagnano il naso ormai quasi su tutto. La vignetta (che l’autore, Fifo Pecorari, ci ha gentilmente concesso di ripubblicare su questa pagina, ndr) era “politica” e toccava il tema, assai controverso, del reato di tortura. Ma al di là dell’argomento, centrava in pieno i miei dubbi: siamo davvero un Paese europeo? Siamo davvero al passo con il resto del mondo? O forse pecchiamo di un malcelato complesso di superiorità e paghiamo questa tracotanza con una valanga di occasioni perdute? Traduco il concetto in termini turistici: siamo davvero una destinazione capace di competere con l’offerta degli altri player europei? Abbiamo davvero un Sistema-Turismo al passo coi tempi? O continuiamo a dormire sugli allori, cullandoci nell’arrogante convinzione che le nostre incomparabili bellezze artistiche e naturali siano sufficienti a fare del Belpaese una destinazione Mice o leisure davvero accogliente e competitiva? In sintesi, siamo davvero un popolo degno di questo termine? O siamo soltanto, invece, un gruppo di individui così concentrati sui propri particulari guicciardiani da perdere di vista il disegno complessivo? Diciamoci la verità: non sappia-

mo fare sistema – in nulla, mica soltanto nel turismo –, non riusciamo a uscire dal campanilismo dei Comuni medievali, non avviamo mai operazioni che daranno un ritorno in futuro, perché ogni volta prevalgono interessi di bottega di breve periodo… Insomma, siamo “nemici” in casa nostra. E mentre i Bronzi di Riace restano in Calabria anziché riposarsi all’ombra dell’Albero della Vita (37 metri di inno all’Expo 2015, contro i 324 dell’inno all’Expo 1889, la torre Eiffel… e non aggiungo altro!), mentre Trenord colleziona treni in ritardo o addirittura soppressi anche sulla direttrice per Rho-Pero, mentre l’Enit balla l’eterno valzer delle nomine al vertice, mentre l’accoglienza ai profughi diventa un’emergenza nazionale, mentre #romaèalessandrogassman, mentre noi tutti, cittadini e istituzioni, giriamo a vuoto attorno a problemi sempre uguali e irrisolti da decenni, gli altri popoli – quelli che “popoli” sono davvero – offrono ai visitatori Paesi puliti, sicuri, organizzati, efficienti, ordinati, talvolta perfino onesti… Vista così, possiamo dire di essere un Paese europeo? Direi di no. E allora come possiamo diventarlo? Be’, delle due l’una: o aspettiamo che siano gli altri ad adeguarsi a noi (Fifo docet), oppure la piantiamo una volta per tutte con questo andazzo e recuperiamo il senso civico e la dignità che un popolo serio deve imporre a se stesso.

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Identità e strategie Profondamente diverse le une dalle altre, le agenzie di eventi si muovono sul mercato in base alla loro personalità aziendale, che molto spesso è il vero valore aggiunto della loro offerta MATTEO ROCCA

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immi cosa fai e ti dirò chi sei; ma a ben vedere, è valido anche il contrario: le azioni riflettono l’identità di chi le compie, la sua personalità, la sua visione del mondo. In fin dei conti, anche le imprese agiscono così, sulla base di un insieme di valori, priorità e linee guida che ne costituiscono il Dna. Talvolta alcuni elementi di questo mix genetico vengono esplicitati – è il caso dei famosi mission statement e delle vision aziendali –, ma in buona parte rimangono nascosti sotto la superficie. Ogni azienda ha le sue proprie caratteristiche, che le derivano dalla sua storia e da

cento altre variabili, tra cui un ruolo non indifferente spetta al mercato di riferimento. Venendo quindi al settore di nostra competenza, dobbiamo anzitutto riconoscere che il settore degli eventi è estremamente variegato, forse più di tanti altri. Quella che noi conosciamo come meeting industry ha visto nel corso del tempo l’ingresso di plurimi soggetti che hanno via via cominciato a operare in qualità di event organizer, provenendo però da settori tra loro diversi: il business travel, le pubbliche relazioni, la pubblicità, la logistica, il marketing, la formazione, eccetera. Tutte queste figure si sono aggiunte a quella dei primi Pco “puri”, e hanno incredibilmente arricchito il panorama delle imprese che progettano e realizzano eventi, sfaccettandolo come un diamante. Questo non deve sorprendere nessuno, visto che la comunicazione ha necessariamente molti volti, e l’evento ha l’insostituibile qualità di poter rispondere a molteplici obiettivi: generare awareness,

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AGENZIE PARTNER migliorare l’immagine, coinvolgere dealer e clienti, motivare, presentare nuovi prodotti e via dicendo, il tutto in un colpo solo. Per gli stessi motivi, non c’è da meravigliarsi se il Mice è una galassia sorprendentemente diversificata al suo interno dal punto di vista prettamente aziendale: grandi compagnie multinazionali operano accanto a medie, piccole e spesso piccolissime imprese; singole aziende convivono nello stesso mercato in cui altre realtà hanno scelto di dar vita a gruppi e consorzi; ci sono agenzie con una fortissima identità locale e territoriale, e altre che preferiscono affiliarsi a brand internazionali. Ciascuna agenzia (come del resto ogni altra impresa) basa il suo posizionamento, la sua immagine e le sue strategie su alcune caratteristiche-chiave che ne definiscono l’identità. AFFIDABILITÀ COSMOPOLITA Passiamo quindi a vedere come, nella pratica, le caratteristiche “genetiche” di una realtà che opera nel Mice ne influenzano le strategie e il modus operandi. Lo facciamo con l’aiuto di Sabrina Cipriani, responsabile della Divisione Meetings, Groups & Events di HRG Italia, che ci descrive alcune specificità dell’azienda per cui lavora. «Sono nel settore da oltre vent’anni, e dico sempre che il mondo degli eventi è bello perché è vario: si va dalle grandi realtà globali alle agenzie di due persone, e tutte sono in grado di offrire un servizio di valore ai loro clienti. In questo panorama, HRG è diversa da altre Dmc multinazionali, per vari motivi, a cominciare dal fatto che siamo l’unica compagnia quotata in Borsa. Questo aspetto ci differenzia, ci pone all’interno di un sistema di vincoli e standard di un certo tipo, a partire dalla solidità finanziaria e dalla necessità della massima trasparenza, ed è una cosa che le aziende clienti conoscono bene e apprezzano molto, specie quelle di maggiori dimensioni, che ci chiedono talvolta di anticipare liquidità per creare progetti particolari». Fondato in Inghilterra ben 170 anni fa, il brand Hogg Robinson Group è oggi una realtà globale vasta e ramificata. La quotazione

in Borsa ovviamente incide molto sul DNA e sulle strategie di un’impresa, ed è certamente una peculiarità tutt’altro che secondaria: una Spa deve agire sempre tenendo presente le attese dei suoi investitori, rispetto ai quali non può fare a meno di mostrarsi solida e redditizia. Queste due caratteristiche “macro” - trans-nazionalità e presenza di un board di azionisti - ne determinano a loro volta altre. «Le realtà multinazionali come la nostra agiscono secondo una logica di budget, che potremmo definire da professionisti “finance”», spiega Cipriani. «Si cerca di contenere i costi fissi, gli investimenti sono ragionati a livello globale e declinati in modo diverso sui vari mercati. Per questo motivo si punta spesso sull’outsourcing. Dal nostro punto di vista è più vantaggioso poter assegnare di volta in volta un progetto a un fornitore diverso, selezionando quello più specializzato per ogni occasione. Questo ci consente molta più libertà d’azione e ci garantisce di poter essere sempre innovativi». L’IMPORTANZA DEI REPORT Gli elementi caratterizzanti del brand sono, secondo Sabrina Cipriani, proprio la dimensione internazionale di HRG e l’approccio finanziario, che si riflettono nella possibilità di monitorare l’attività su diversi mercati secon-

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SABRINA CIPRIANI, responsabile della Divisione Meetings, Groups & Events di HRG Italia «I clienti non cercano solo il miglior rapporto qualità-prezzo: quello che ancora conta è il raggiungimento degli obiettivi di comunicazione nel modo più efficace. Se devo far vivere a delle persone un’esperienza premiante, non posso permettermi di ragionare secondo una logica di mero risparmio»

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BRAND PERSONALITY

Non è un concetto nuovo, ma è sempre utile rispolverarlo: i marchi, da quelli più grandi a quelli più piccoli, tendono a rappresentarsi secondo alcune caratteristiche “umane”: trasgressività, tradizionalismo, giovinezza, brio, seduzione, affidabilità, eccetera. Un esercizio utile potrebbe essere quello di pensare alla propria azienda come se fosse una persona: sarebbe un uomo o una donna? Di quanti anni? E con quali gusti? In questo modo i marchi costruiscono la loro “brand personality”, cercando di proiettarsi nell’immaginario del consumatore con una fisionomia precisa e coerente. Ma è una risorsa da sfruttare anche per

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capire che tipo di messaggio vogliamo trasmettere – dal punto di vista di un’impresa – agli altri. do standard puntuali e misurabili: un’esigenza, quest’ultima, sempre più apprezzata dalle imprese clienti. «Un altro punto chiave per noi è sicuramente l’ampiezza del network internazionale: siamo presenti in 120 paesi del mondo, 110 dei quali hanno una divisione eventi. Alcuni uffici si trovano all’interno di aeroporti, il che ci garantisce grande flessibilità su tutto ciò che riguarda il business travel. Fare parte di un grande network globale ci dà inoltre un ottimo potere d’acquisto nelle trattative con strutture e fornitori». Lavorare con chi può farti ottenere ottimi prezzi è sicuramente attraente. La responsabile eventi di HRG Italia ricorda però che le aziende vogliono molto più della semplice convenienza, e malgrado gli ultimi anni abbiano sicuramente accentuato l’imperativo do more with less, è pur vero che l’investimento in comunicazione guarda soprattutto al ritorno in termini di successo, non di risparmio. «I clienti non cercano solo il miglior rapporto qualità-prezzo, e anche se i saving e la reportistica sono ovviamente diventati sempre più importanti negli ultimi anni, quello che ancora conta è il raggiungimento degli obiettivi di comuni-

cazione nel modo più efficace», racconta Cipriani. «Non ci confrontiamo solo con gli uffici acquisti, ma anche e soprattutto con il marketing, per cui la priorità e quella di trasmettere messaggi vincenti. Se devo creare un incentive, far vivere a delle persone un’esperienza premiante, non posso permettermi di ragionare secondo una logica di mero risparmio». AGILITÀ E SOCIEVOLEZZA Vediamo ora una casistica differente: quella di un’agenzia giovane (nata nel 2005) e dinamica, specializzata in creatività e team-building, attraverso le parole del suo fondatore Silvio Cossi, titolare di SDC Service. Il punto di partenza della riflessione è quello della costruzione dell’immagine dell’agenzia: come e attraverso quali canali un’agenzia di eventi, che è abituata a lavorare sull’immagine degli altri, comunica la propria? «La maggioranza della nostra pubblicità deriva dal passaparola», racconta Cossi. «Partecipiamo a Btc come unico evento fieristico, siamo presenti su Meeting e Congressi come testata di settore, e curiamo moltissimo la nostra comunicazione social su Facebook, Twitter e YouTube; ma oltre a questo, la nostra vera promozione e il canale principale attraverso cui entriamo in contatto con l’80 per cento dei nostri clienti è la raccomandazione da parte di chi ha lavorato con noi, e si è trovato bene». Anche la migliore strategia di brand reputation, o la campagna marketing più innovativa, devono in fin dei conti farsi da parte di fronte al caro vecchio passaparola, tuttora responsabile principale di moltissime nostre scelte d’acquisto. Il consiglio di un collega, la mobilità dei buyer che portano nella nuova azienda il loro portafoglio di contatti, le buone recensioni dei partecipanti agli eventi organizzati, tutto questo costruisce la reputazione e il

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SILVIO COSSI, titolare di SDC Service «Molte aziende sono molto esigenti e fanno numerose verifiche prima di ammettere un’agenzia nella cerchia dei loro fornitori: richiedono varie garanzie di solidità e affidabilità, com’è naturale, prima di metterti in mano il progetto della loro convention annuale. Il difficile è riuscire a entrare nel loro radar. Da lì in poi però hai l’opportunità di farti conoscere e apprezzare per la qualità del tuo lavoro»

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miglior biglietto da visita dell’agenzia, soprattutto se di piccole o medie dimensioni. Cossi prosegue descrivendo quindi il procedimento di ingresso nell’orbita di clienti anche molto importanti: «Molte aziende, in particolare le case farmaceutiche o comunque le multinazionali, sono molto esigenti e fanno numerose verifiche prima di ammettere un’agenzia nella cerchia dei loro fornitori: richiedono varie garanzie di solidità e affidabilità, com’è naturale, prima di metterti in mano il progetto della loro convention annuale. Il difficile è riuscire a entrare nel loro radar. Da lì in poi però hai l’opportunità di farti conoscere e apprezzare per la qualità del tuo lavoro e soprattutto per l’attenzione che dedichi al cliente, la disponibilità, la capacità di fare le ore piccole col sorriso sulle labbra per un qualsiasi imprevisto all’ultimo minuto. È sempre questo che fa la differenza, perché sono sicuro che tutti puntano a fare degli ottimi eventi». LA FORZA DELLA SEMPLICITÀ Disponibilità, conoscenza reciproca, human touch sono frecce che si trovano facilmente nell’arco delle piccole agenzie. Non che le major ne siano sprovviste, tutt’altro, ma sicuramente l’impatto umano e caratteriale dei piccoli team può lasciare un segno più duraturo. Il cliente entra più rapidamente in contatto con tutti i membri della squadra e può farsi più rapidamente un’idea di come queste lavorano. «Le agenzie piccole, o medie come la nostra, sono estremamente competitive sui tempi di risposta e realizzazione, oltre che ovviamente sui costi. Le major hanno più persone, costi di gestione più alti, e per le più rinomate si aggiunge ovviamente il costo del loro brand. Chiaramente hanno anche la possibilità di prendere alcuni clienti che richiedono loro di anticipare somme importanti e con tempi di pagamento molto dilatati, e per noi è impensabile agire come se fossimo un istituto di credito», spiega il titolare di SDC, che tocca

poi un punto delicato e centrale: il rapporto tra agenzie, clienti e sostenibilità finanziaria dei progetti, divenuto sempre più aleatorio negli anni della crisi. «Abbiamo rinunciato talvolta a entrare in gara per opportunità di business che avrebbero potuto rivelarsi un azzardo. In questi ultimi anni è capitato di vedere spesso agenzie di assoluto valore finire nei guai per aver preso progetti che poi, per un motivo o per l’altro – una contestazione, un mancato pagamento – hanno portato a un dissesto finanziario. Anche le agenzie sono obbligate a scegliersi i clienti giusti. Non ha senso fare il passo più lungo della gamba e sbilanciarsi pur di prendere un cliente importante, magari nella speranza che faccia da richiamo per altri». La dinamica è chiara: il criterio della sostenibilità non può mai venire meno, nell’interesse di tutti - clienti e agenzie. In questo caso, l’aureo motto dei meneghini “piutost che nient l’è mej piutost” non conta, o meglio, bisogna essere capaci di non confondersi, e scegliere di passare la mano quando è il momento giusto anziché inseguire un’opportunità azzardata col rischio di ritrovarsi sul piatto, alla fine, il fatidico “nient”. Cossi conclude con una riflessione sulla filosofia di SDC: «A parte i casi in cui assumiamo la direzione artistica di un evento, come facciamo ad esempio da quattro anni per Pfizer, noi vendiamo i nostri servizi ad altre agenzie. Abbiamo scelto di non stare in prima linea, e spesso rinunciamo ben volentieri a veder comparire il nostro brand. Va benissimo così, non ci interessano i riflettori, ma la sostanza. Ci interessa massimizzare le opportunità di lavoro e collaborazione con tutti. E dal nostro punto di vista è una strategia che paga, perché l’anno scorso abbiamo chiuso con quasi il 60 per cento in più di fatturato sull’anno precedente, e a metà 2015 siamo già a +34 per cento sul primo semestre 2014». Se ci fossero dubbi su quali siano, alla fine dei conti, le vere soddisfazioni.

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Cambiare per crescere Fusioni e spin-off, reti d’impresa e collaborazioni strategiche, nuovi prodotti e nuovi brand: ecco come le agenzie Mice continuano a reinventarsi per far fronte a un mercato in continua evoluzione MATTEO ROCCA

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i sente spesso dire che per restare competitivi nel tempo occorre “farsi interpreti del cambiamento”, tanto che rischia di suonare come una frase fatta. L’inflazione di certi modi di dire tuttavia non cambia la sostanza delle cose: negli ultimi anni dei cambiamenti sono avvenuti eccome, e hanno costretto i professionisti della meeting industry ad assecondarlo e a cercare di anticiparlo, come sur-

fisti impegnati a domare onde anomale, per rimanere in equilibrio e non venirne sbalzati via. E proprio come per i surfisti, il movente principale che induce a raccogliere la sfida è anzitutto la passione, più che la semplice necessità. Ci sono agenzie che hanno cambiato pelle, altre che sono entrate a far parte di gruppi più grandi, altre ancora che non ce l’hanno fatta. C’è chi si è settorializzato e chi al contrario ha scelto di incamerare quante più competenze possibili per diventare un “hub”, un interlocutore unico per le imprese clienti. C’è chi ha ridisegnato il proprio logo, il proprio brand, e con esso ha riorientato in qualche modo la sua filosofia operativa. Si sono innescati nuovi processi di sinergia,

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AGENZIE PARTNER alcuni dei quali attesi da tanto tempo, come la nascita del Convention Bureau nazionale. Si è aperta inoltre la grande partita di Expo, su cui – come c’era da aspettarsi – si stanno rincorrendo stime contrastanti, ma che ha già sicuramente messo in luce ulteriori strategie differenziate all’interno del Mice: da una parte i big, che hanno potuto entrare direttamente negli ingranaggi del grande evento e nel palinsesto dei singoli padiglioni, e dall’altra le realtà più piccole, che hanno fatto sfoggio di creatività per estrarre valore dall’Esposizione a vantaggio dei loro clienti. Ci sono stati e continuano a esserci diversi modi in cui gli attori della meeting industry si fanno “interpreti del cambiamento”. PENSARE IN GRANDE Cominciamo ad approfondire il discorso insieme a Marco Jannarelli, presidente di Next Group, prendendo spunto proprio da una delle tendenze tipiche di questi ultimi anni, ovvero la fusione e la concentrazione di più agenzie in grandi gruppi. «Il panorama delle agenzie che operano nel Mice è sempre stato fortemente frammentato in realtà molto diversificate. Le concentrazioni cui abbiamo assistito negli ultimi anni sono indice di un’evoluzione del mercato. Ritengo che oggi una società attiva nel settore Mice non debba limitarsi a

gestire l’operatività logistica degli eventi, ma debba essere in grado di offrire un progetto completo che sviluppi anche il concept creativo, la comunicazione, gli allestimenti scenografici, la produzione di video e di tutti i contenuti. Le scelte logistiche devono essere il frutto di un’analisi concettuale preventiva, che permetta la realizzazione di un progetto in cui nulla è dato al caso. In questo senso si è evoluto anche Next Group, riorganizzandosi in diverse business unit specializzate capaci di coprire l’intera filiera dell’evento». Le fusioni, ribadisce Jannarelli, sono solo in parte una conseguenza delle onde anomale della crisi, che hanno spinto alcuni surfisti a dotarsi di tavole più grandi e più solide. «Il mercato cerca non solo solidità, ma anche completezza. Oggi le aziende prediligono un interlocutore unico, quando ben strutturato, che le segua in tutti gli aspetti di un incentive, di una convention, di un grande evento». Il gruppo presieduto da Jannarelli, già interprete di questa filosofia dell’“interlocutore unico”, ha scelto la strada del re-branding per dare un volto nuovo e più coerente alla sua offerta, individuando precisi mercati di riferimento per ciascuna delle sue anime. «Next Group negli ultimi due anni ha operato un’importante ristrutturazione che ci ha portati a riconoscerci in una nuova brand identity. Abbiamo adottato e affermato un nuovo logo di gruppo, cui si affiancano i loghi delle quattro business unit che operano in sinergia per la realizzazione di ambiziosi

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MARCO JANNARELLI, presidente di Next Group «Il mercato cerca non solo solidità, ma anche completezza. Oggi le aziende prediligono un interlocutore unico, quando ben strutturato, che le segua in tutti gli aspetti di un incentive, di una convention, di un grande evento»

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DANIELE ELTI DI RODEANO, fondatore di TeamBuilding.it «Il nostro è un mondo piccolo, fatto ancora di relazioni personali e di stima reciproca, si resta in piedi e si cresce solo se c’è capacità e professionalità, negli eventi il cliente non si può deludere mai, deve essere sempre “buona la prima”»

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MADDALENA MILONE, titolare di Meeting Planner «Credo che la dimensione aziendale conti solo ai fini della qualificazione. Avere competenze trasversali è fondamentale e i nuovi strumenti legislativi ci aiutano e supportano in questa fase che definirei di crescita»

progetti per le aziende nostre clienti», spiega Jannarelli. «The Next World è la business unit dedicata alla gestione logistica di eventi e incentive. The Next Event è la unit dedicata alla comunicazione per gli eventi e le convention, notevolmente rafforzatasi con l’ingresso dei migliori professionisti del settore che si sono subito amalgamati con i professionisti delle altre business unit con i quali lavorano su progetti complessi e integrati. The Next Solution opera nel mondo delle promozioni, delle campagne di incentivazione e di loyalty. The Next Italia è la nostra Dmc, che oggi può offrire alle aziende e alle agenzie straniere un prodotto unico sul territorio italiano, che può includere comunicazione, logistica e attività promozionali». Il prossimo obiettivo dichiarato dal presidente, ma già avviato da mesi, è l’internazionalizzazione. «Da un anno Next Group è presente con una sede a Londra, che ci ha permesso di presentare la nostra realtà sul mercato internazionale e di acquisire nuovi clienti stranieri». Per restare in tema di eventi internazionali, approfittiamo dell’attivo coinvolgimenti di Next in Expo 2015 per chiedere a Jannarelli il suo parere su come e quanto l’Esposizione stia portando valore alla filiera del Mice italiano. «Expo, per la sua natura, offre una immensa varietà di attività. Si va dalla progettazione all’allestimento dei padiglioni, alla realizzazione di allestimenti tecnologici complessi e strutturati come Feed your Mind! – realizzata da noi per Nestlé all’interno del Padiglione svizzero – passando per una moltitudine di piccoli eventi, molto frammentati e dai budget ridotti, che, più che l’intervento di grandi agenzie, coinvolgono piccole realtà, desiderose di mettersi in mostra e dotate di un grande bagaglio di creatività su cui investire. Ma creatività e offerta tailor-made non sono prerogative di singole tipologie di agenzie, sono elementi imprescindibili nella realizzazione di un qualsiasi progetto, ed Expo non fa eccezione», conclude il presidente di Next Group. FOCALIZZARE L’OFFERTA Passiamo ora al punto di vista di un’agenzia che ha interpretato il cambiamento nella direzione della massima specializzazione, occupandosi in modo qualificato di un unico aspetto. Come ci racconta Daniele Elti di Rodeano, fondatore di TeamBuilding.it, tale scelta è perfettamente coerente con l’obiettivo di offrire un prodotto di qualità, che è poi la condizione necessaria e indispensabile, anche se non sufficiente, per restare in sella. «Noi ci occupiamo di Team Building, facciamo cioè una piccola parte dell’evento aziendale. Siamo specializzati e in Italia siamo in pochi se non pochissimi. Lavoriamo dunque con tutte le realtà del Mice, dalle grandissime alle piccolissime. Abbiamo visto gli effetti della crisi, sia sui piccole che sui grandi, negli ultimi anni ci sono stati tanti cambiamenti, ma i professionisti, quelli veri, restano, magari cambiano “giacca” ma ci siamo sem-

pre ritrovati… Il nostro è un mondo piccolo, fatto ancora di relazioni personali e di stima reciproca, si resta in piedi e si cresce solo se c’è capacità e professionalità, negli eventi il cliente non si può deludere mai, deve essere sempre “buona la prima”». Anche in questo caso c’è stato un re-branding, per sottolineare e rendere chiaramente percepibile la specializzazione e la “unique selling proposition” dell’agenzia. La scelta di non ampliare il proprio raggio d’azione riflette inoltre la volontà di mantenere partnership allargate e restringere il numero dei competitor. «Siamo sul mercato da 11 anni come Event Media, e da 3 anni stiamo puntando tutto sul brand TeamBuilding.it che sta rafforzando ulteriormente la nostra posizione nel mercato. Siamo “quelli del team building”, facciamo una cosa estremamente specifica, la facciamo bene e non abbiamo mai voluto espandere il nostro campo d’azione all’organizzazione di eventi, proprio per salvaguardare il rapporto con le agenzie evitando qualsiasi tipo di competizione e per restare ancorati al nostro core business», spiega Elti. «Restiamo artigiani anche se ormai con un fatturato consolidato da anni intorno ai 500.000 Euro possiamo affermare di essere leader del mercato. Stiamo per attuare un piano di sviluppo all’estero, ma al momento è prematuro parlarne». L’IMPORTANZA DEL GIOCO DI SQUADRA (TRA AGENZIE) La collaborazione tra colleghi, anche se militanti sotto “bandiere” differenti, resta fondamentale. Per le agenzie altamente

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specializzate, è normale partecipare a progetti in cui sono coinvolti più attori, e talvolta manca la possibilità di un’interazione diretta con il cliente. «Come detto in precedenza l’unione di professionalità eccellenti fa la differenza, con alcune agenzie lavoriamo in team fin dal primo brief del cliente e in questo caso abbiamo i risultati migliori. In molte occasioni invece veniamo “comprati” a pacchetto, senza possibilità di approfondimento ed elaborazione specifica per il cliente, ovvio che in questi casi può andare tutto benissimo comunque, ma può anche andare meno bene. Diciamo che aumenta l’incidenza dalla casualità». Il rapporto tra le agenzie e i fornitori, e tra questi e i clienti finali, pone anche delle delicate questioni di etica professionale, oltre a portare in luce il nodo, sempre fondamentale, della condivisione delle informazioni e del livello di inclusione dell’agenzia nella definizione dei contenuti del progetto. «Il mio consiglio alle agenzie è proprio quello di coinvolgerci di più in progettazione, alcune volte non lo fanno per la paura che venga svelata da noi la loro strategia per vincere la gara, il claim, la location, eccetera. Paura comprensibile perché spesso è proprio su queste cose che si gioca un evento importante, ma sfido chiunque a dire di aver ricevuto da noi delle informazioni top secret», racconta il titolare di TeamBuilding.it. «Ci capita spesso di essere coinvolti nella stessa gara da più agenzie, lo dichiariamo apertamente e forniamo gli stessi format/ preventivi di base, ma se c’è una progettazione particolare e “segreta” resta tale. L’agenzia deve poter contare su di noi come partner affidabile e assolutamente serio». L’importanza della specializzazione, ma anche delle competenze e delle sinergie è confermata anche da Maddalena Milone, titolare di Meeting Planner. Laddove i grandi gruppi seguono le loro strategie, i “medio-piccoli” ottengono gli stessi risultati – in termini di

qualità – puntando non solo sulle “hard skill” (le competenze strettamente tecniche e professionali) ma anche sulle “soft skill”, più spiccatamente relazionali e aggregative. «Credo che la dimensione aziendale conti solo ai fini della qualificazione. L’epoca del “tutti fanno tutto” è passata da un pezzo ormai, e le aggregazioni possono essere un elemento di forza per acquisire credibilità nei confronti di clienti sempre più preparati. Avere competenze trasversali è fondamentale e i nuovi strumenti legislativi ci aiutano e supportano in questa fase che definirei di crescita». L’unione, si sa, fa la forza. L’analisi di questo tema con la fondatrice di Meeting Planner, attiva protagonista nelle associazioni di categoria e membro, con la sua agenzia, del network Meet in Action, non può ovviamente fare a meno di includere anche una riflessione sul ruolo e sull’efficacia delle reti professionali nel mondo Mice. «Far parte attiva di una associazione di categoria credo sia fondamentale. Si passa da spettatori ad attori del cambiamento socio economico», spiega Milone. «Costruire un percorso di crescita con colleghi è altamente motivante e procura stimoli di crescita continua che difficilmente non applicheremo alla nostra vita lavorativa quotidiana. È una sorta di “educazione continua al cambiamento” che non può che giovare al nostro percorso professionale e a quello delle nostre aziende. Ormai non ci sono più scuse e chi vuole restare a guardare sia responsabile della propria scelta». Una visione che si ritrova anche nel modus operandi della sua agenzia. «Crediamo molto nel potere delle relazioni. È il nostro mantra quotidiano. Si può evincere dai nostri eventi formativi - che puntano soprattutto all’interattività e al coinvolgimento dei discenti -, dai nostri progetti di valorizzazione dei territori - fondati sull’experience dei partecipanti -, e dai nostri eventi social, che puntano all’engagement della community».

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Regia di un evento Valutare le esigenze del cliente e le informazioni chiave da lui fornite è un’abilità costantemente allenata nell’orientamento di una scelta efficace. Sdc ha un ruolo di coordinamento delle risorse dedicate all’evento A CURA DELLA REDAZIONE COMMERCIALE

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li eventi, da tempo ormai, stanno assumendo connotazioni tanto complesse da richiedere una valida corrispondenza in fatto di competenze da parte degli organizzatori. Sdc lo sa bene, continua progressivamente ad adeguarsi alle esigenze delle aziende ed è in grado di fornire una valida offerta in linea con le richieste del mercato. Sdc è un’azienda dinamica e in continua

evoluzione, con uno staff under 40 che vanta già una forte esperienza nel mondo dell’organizzazione degli eventi. Ne segue tutti gli aspetti creativi, dalla grafica alla creazione del claim, dall’allestimento scenografico alla progettazione dei palchi, dall’intrattenimento serale all’ideazione dei gadget. È in grado di sviluppare competenze e capacità relazionali differenti, poiché si propone di interagire con interlocutori diversi. Il risultato è quello di riuscire a realizzare eventi in grado di regalare esperienze uniche, differenziandosi sempre e comunque per originalità e innovazione, supportando le aziende nel lancio dei loro nuovi prodotti, celebrando anniversari, oppure organizzando per loro team building. Tutto questo è messo a disposizione per clienti come case farmaceutiche, aziende It e automotive. TEAM VINCENTE La massima attenzione rientra in un disegno ben chiaro di mission & philosophy: l’ascolto e l’immediata comprensione del cliente. L’evento si sviluppa in varie fasi e nessun passaggio è previsto senza un dialogo costante con il cliente, affinché la collaborazione sia continuativa e duratura; sia la parte tecnica che quella creativa vengono ideate e realizzate dall’agenzia. Non importa che i partecipanti siano cento o mille, l’impegno e l’effetto sorpresa non devono mai venire meno,

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Coordinare e supervisionare ogni singola risorsa dedicata a un evento è fondamentale per la buona riuscita dell’evento stesso. Qui sopra, Silvio Cossi, fondatore di Sdc insieme al fratello Davide

ogni progetto risulta unico nel suo genere, genuino come le persone che lo realizzano. Un team di professionisti, quali scenografi, direttori creativi, account, architetti, grafici ed emotion graphic arricchiscono il mondo Sdc Service sia dal punto di vista tecnico che dal punto di vista umano, perché le emozioni vengono sempre poste alla base di ogni progetto. Anche con i fornitori si è consolidato un rapporto di fiducia nella condivisione degli stessi obiettivi. TEAM AFFIATATO La realizzazione di un evento viene affrontata ogni volta con un entusiasmo sempre nuovo senza rinunciare mai alla professionalità. I progetti di evento presentano una natura logistica complessa e pertanto devono essere gestiti da veri e propri esperti che hanno il compito di coordinare e supervisionare ogni singola fase di realizzazione. La cura del dettaglio, dal pre-evento fino al feed-back finale, non viene mai persa di vista e assume una valenza sia logistica che estetica dove le idee si concretizzano grazie a una combinazione unica di creatività e professionalità. «Siamo un team affiatato e questo è fondamentale per portare avanti tutti i nostri progetti – dice Silvio Cossi – ognuno di noi ha delle abilità peculiari che messe a disposizione dell’azienda diventano una risorsa preziosa. Eravamo partiti in due, io e mio fratello Davide, a bor-

do di autoveicoli d’epoca, abbiamo girato l’Italia e adesso siamo in dieci, ognuno con il suo bagaglio di esperienze diverse ma tutti uniti dalla stessa passione per il mondo degli eventi, ma soprattutto con la voglia di raggiungere un unico obiettivo: leggere negli occhi del cliente la soddisfazione di vedere il suo evento realizzato al meglio, che sia una convention o un team building non fa differenza, il risultato deve essere a regola d’arte». Alcuni numeri del 2014 parlano da soli: +56% di fatturato rispetto il 2013 e + 43% sul primo semestre 2015 rispetto al semestre 2014; 123 eventi realizzati nel 2014 e 64 nel primo semestre 2015; 12mila partecipanti; assunte quattro nuove figure strategiche; creazione di una app per team building capace di gestire fino a mille invitati. indirizzi a fine rivista

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Come cambiano gli hotel

Il boom di social e mobile sta trasformando il modo di concepire viaggi e pernottamenti, ma anche le esigenze dei turisti business: le catene devono rinnovarsi continuando a offrire servizi e affidabilità MATTEO ROCCA

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priamo la nostra riflessione con un piccolo dato: secondo l’Osservatorio Trivago (ottobre 2014) il nostro paese è il secondo in Europa per numero di nuove aperture di hotel a partire dal 2012: ben 174, quasi tutti a tre e quattro stelle. La fascia medio-alta dell’hôtellerie gode quindi di buona salute ed è in crescita. Secondo Trivago, d’altra parte, siamo anche secondi in Europa nella classifica degli hotel più cari. Sono soprattutto le strutture di fascia più elevata a far schizzare in alto i contatori, con un delta medio del +127 per cento del prezzo camera/notte tra

un quattro e un cinque stelle. I dati, si sa, sono sempre interpretabili a seconda che si voglia vedere il bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto. Senza sbilanciarci possiamo dire che, con cauto ottimismo, sembra esserci fiducia nella crescita e nella piena ripresa del settore: le nuove aperture sono sintomo di un mercato in salute, e i prezzi tenuti alti testimoniano la persistenza della domanda, ovvero di una fascia di viaggiatori ancora ben disposta a pagare di più per ricevere un servizio distintivo. Questa però è solo la superficie. Appena sotto di essa, i grandi gruppi alberghieri lavorano per adeguarsi a un contesto in rapida trasformazione sotto diversi aspetti. Queste innovazioni spesso diventano evidenti prima nel segmento leisure, b2c, perché rivolte direttamente al cliente finale, ma sono ricche di conseguenze anche per il mondo business.

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COMPAGNIE ALBERGHIERE ALBERGO FAI-DA-TE? Pensiamo al successo di piattaforme come AirBnB, che permettono a chiunque di noi di diventare “albergatore” collocando sul mercato singole camere o intere proprietà, e che stanno sicuramente trasformando il modo di soggiornare di milioni di viaggiatori, principalmente vacanzieri, ma non solo. È chiaro che il turismo business conserva una sua specificità che continua a muoversi su canali differenti rispetto a quelli “do it yourself”. L’hotel rimane quindi la location d’elezione per i meeting e l’industria degli eventi, che hanno bisogno di spazi qualificati, tecnologie, food & beverage di livello e tutte le altre facility che ben conosciamo, e che un privato difficilmente potrebbe pensare di mettere in campo - anche se, come si dice, mai dire mai: basti pensare a quelle tipologie di grandi eventi “diffusi”, come il Fuorisalone milanese, in occasione del quale la città diventa un immenso marketplace di location per eventi spesso atipici. D’altra parte, il fenomeno di AirBnB e compagnia non può lasciare indifferenti i grandi gruppi alberghieri, perché testimonia l’avvento di un nuovo tipo di viaggiatore, con nuove esigenze. Sa già tutto, si informa prima di prenotare, non ha paura di sperimentare, confronta tariffe e recensioni e vuole tutto a portata di click; lo vuole, perché è sempre più abituato ad averlo in tanti altri ambiti. E ciò che sperimenta con successo in vacanza, prima o poi lo cercherà anche quando è in viaggio d’affari, e viceversa. Secondo dati del Politecnico di Milano (Osservatorio Innovazione Digitale nel Turismo), la spesa digitale degli italiani nel settore travel nel 2014 vale più di sette miliardi di euro, con una crescita del dieci per cento rispetto al 2013. Non sono molti i settori che in questi anni possono vantare un simile segno positivo. L’indagine ha inoltre evidenziato che gli hotel con almeno il cinquanta per cento del fatturato proveniente dal settore business travel e Mice (ed ecco il punto di nostro maggiore interesse) dimostrano di avere sviluppato una notevole sensibilità nei confronti dell’online, a riprova del fatto che un’innovazione tira l’altra. Altro fenomeno in crescita – questo puramente business – è quello del “temporary”: questo format caratterizza sempre più iniziative commerciali di vario genere, dalla vendita al dettaglio alla ristorazione, dagli eventi ai pop-up promozionali. La filosofia di flessibilità e ottimizzazione della gestione di tempi, persone e superfici sta facendo breccia anche nel settore dell’hôtellerie, attraverso il cosiddetto day-use-hotel, che prevede la possibilità di prenotare una camera di albergo e una sala meeting solo per il tempo strettamente necessario, fossero anche poche ore. Insomma, le novità e i trend di mercato non mancano, e l’industria dell’accoglienza è in costante fermento per adeguarsi alle richieste della clientela Mice e per anticiparne i bisogni impliciti.

LA PAROLA AGLI HOTEL I grandi brand alberghieri sono ovviamente i motori principali dell’innovazione nel loro settore, come conferma Patrick Recasens, direttore dell’hotel Pullman Timi Ama Sardegna, che sottolinea i vantaggi dell’affiliazione a un grande marchio mettendone in luce la capacità di continuo aggiornamento dell’offerta e di mettere immediatamente in condivisione novità e informazioni tra tutte le realtà della catena. «È innegabile il vantaggio che rappresenta avere il know-how di una catena internazionale come Accorhotels alle spalle: le nuove tendenze arrivano sempre prima, e si è spesso in grado di anticipare i nuovi bisogni del cliente. Una visione globale permea lo spirito di tutti i nostri collaboratori. Inoltre non dimentichiamo che tutti i grandi Pco e organizzatori di eventi, così come le grandi aziende che fanno del Mice, sono ben conosciuti dai responsabili commerciali di catena, e tutte le loro esigenze sono ben note: queste informazioni passano velocemente a tutti gli alberghi del gruppo, così che le offerte

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PATRICK RECASENS, direttore dell’hotel Pullman Timi Ama Sardegna «A tutto quello che è espresso come bisogno da parte del cliente l’offerta non può fare altro che adeguarsi. Nella nostra realtà, la vera tendenza è quella di avere i soggiorni sempre più lunghi e di coniugare l’aspetto ricreativo con quello formativo»

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possano essere mirate e incontrare al meglio i gusti del cliente finale». Il vero metro di valutazione rimane però sempre la domanda: le richieste di flessibilità nell’uso di camere e spazi sono ovviamente ben accette dal momento che rappresentano un chiaro trend di mercato – sia che si tratti di eventi “mordi e fuggi”, sia di programmi prolungati e improntati al relax. «Tutto quello che è espresso come bisogno da parte del cliente è valido, se è questo che il mercato richiede, l’offerta non può fare altro che adeguarsi e cercare di proporlo nel migliore dei modi. Nella nostra realtà, essendo un resort, piuttosto che un albergo di città, la vera tendenza è quella di avere i soggiorni sempre più lunghi e di coniugare l’aspetto ricreativo con quello formativo»,

UN HOTEL DA UN MILIONE DI STANZE

prosegue Recasens. «La vera differenza sta nell’offrire un prodotto cucito su misura per il cliente. A questo proposito mi piace citare come esempio anche l’enorme valore aggiunto che in questi anni hanno portato le nostre “pause innovative”, un nuovo modo di interpretare la pausa caffè, dai gonfiabili al massaggio facciale... la personalizzazione è tutto, work hard, play hard!» IL SOCIAL? UN’OCCASIONE DA NON PERDERE Per adeguarsi ai trend del momento e offrire dei servizi conseguenti, inoltre, l’hotel deve essere in grado di adeguare il suo organigramma, progettare l’esperienza dell’ospite e investire in capitale umano, oltre che in tecnologia. «Il vero lusso non è dato dalla location o dall’arredamento, ma dal seguito che si assicura, dal saper anticipare i bisogni del cliente, ogni evento oggi come oggi è costruito su misura», spiega Recasens. «La clientela Mice ha delle esigenze specifiche, per questa ragione abbiamo un event manager che si occupa da prima dell’arrivo a dopo la partenza di tutte le necessità del cliente, offrendo così un interlocutore unico per qualsiasi problema. Inoltre, data l’assoluta l’importanza della tecnologia per il cliente Mice, abbiamo investito su una figura professionale chiamata IT Solution Manager, per supportare i clienti in tutti gli aspetti che riguardano la tecnologia e la connettività». Proprio la connettività – illimitata e gratuita nei desideri di planner e Pco, come dei comuni turisti vacanzieri – è spesso nel mirino degli osservatori internazionali, che stilano le classifiche dei paesi in base alla percentuale di hotel con WiFi gratuito. L’Italia, giova ricordarlo anche se fa male, è ter-

Nato nel 2007 ad opera di tre ragazzi di San Francisco in cerca di coinquilini per arrivare a fine mese, oggi AirBnB fattura circa 900 milioni di euro all’anno, e ha raccolto investimenti per un totale di 25,5 miliardi di dollari. Cifre in linea con quelle delle grandi catene internazionali come Marriott (20,9) e Hilton (27,6). A giugno 2015, in Italia ci sono circa 150mila appartamenti in affitto. In Spagna il numero di camere private affittate online ha superato quelle messe a disposizione dagli hotel. Un fenomeno in piena crescita: resta da vedere se resterà confinato agli ambiti leisure, o se darà modo ai privati che dovessero averne la possibilità di proporre in affitto anche meeting room e spazi per eventi

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Quando business fa rima con piacere.

Pullman Timi Ama Sardegna Viale dei Ginepri, 3 - Sardegna - 09049 Villasimius ITALIA

Photo: Š Enzo Baradel - DR

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IL PLANNING? DIVENTA VIRTUALE

Sempre più frequenti le innovazioni che permettono ai professionisti del Mice di progettare “chiavi in mano” i loro eventi in hotel. Un esempio recente è il Virtual Planner di NH Hotels, che permette di effettuare una visita in tre dimensioni degli spazi congressuali, provando le diverse configurazioni possibili. Il tool – attualmente disponibile per un selezionato numero di strutture pilota – offrirà informazioni dettagliate anche su arredi, attrezzature tecniche e piantine, per andare incontro ai planner anticipandone le esigenze di site inspection, logistica e progettazione.

MARIO SACCENTI, company ambassador e responsabile contrattazione e acquisti di Sinergie «Il rapporto qualità/prezzo è in ogni caso l’elemento discriminante nella scelta di un hotel, di catena o no. Sicuramente la presenza di accordi quadro influisce, così come la ricerca di standard di servizio che negli hotel di catena rappresentano una costante e fanno sentire più sicuri nel momento di proporli al cliente»

zultima (fonte HRS 2014). Le realtà di catena, abituate a soddisfare standard internazionali, hanno forse una marcia in più da questo punto di vista, come conferma Recasens: «Il nostro resort è interamente coperto dal servizio WiFi, ed è a disposizione gratuita della totalità dei nostri ospiti, in tutte le camere, in tutte le aree comuni, in tutti e tre i nostri ristoranti, basti pensare che l’integralità della nostra concessione spiaggia è coperta dal segnale WiFi, in modo da permettere la connessione gratuita ai nostri ospiti anche sotto l’ombrellone. Inoltre, garantire un alto livello di connettività equivale a incrementare di molto la visibilità scaturita sui social-media grazie alle pubblicazioni istantanee dell’ospite». In un’epoca in cui ogni partecipante a un evento e ogni ospite d’albergo può farsi agevolmente “sponsor” dell’esperienza che sta vivendo, condividendola in tempo reale, sarebbe in effetti un peccato privarsi di questa opportunità. Per non dire un po’autolesionista.

lizzazione di incentive all’interno di strutture quali villaggi e hotel. «Premesso che il rapporto qualità/prezzo è in ogni caso l’elemento discriminante nella scelta di un hotel, di catena o no, sicuramente la presenza di accordi quadro influisce, così come la ricerca di standard di servizio che negli hotel di catena rappresentano una costante e fanno sentire più sicuri nel momento di proporli al cliente», risponde Saccenti, mentre Burdo pone l’accento su un altro “must”, ovvero la flessibilità: «La scelta viene effettuata in base alla qualità e alla modalità di gestione di un villaggio e di un hotel, ma sempre tenendo conto del gusto e delle esigenze del cliente. Lavoriamo per scegliere il meglio in termini di servizio offerto, e valutiamo come altro elemento importante la flessibilità della struttura. La somma di questi elementi fa la differenza».

LA PAROLA AI BUYER Passiamo ora il microfono a chi con le compagnie alberghiere per l’appunto lavora e intavola quotidianamente trattative, per cercare di capire quali siano gli elementi che alla fine rendono conveniente puntare su una struttura di catena. Come spesso accade, si tratta di un mix di fattori quantitativi (rapporto qualità-prezzo, presenza di accordi-quadro, facilità logistica) e qualitativi (richiamo del brand alberghiero, standard di servizio), declinati sulla base delle esigenze del momento. Approfondiamo il discorso grazie a due voci di Sinergie: Mario Saccenti, company ambassador e responsabile contrattazione e acquisti, e Carmen Burdo, Coordinatrice di B-Side, business unit dedicata alla persona-

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COMPAGNIE ALBERGHIERE Ritorniamo sull’annosa questione della connettività, e scopriamo che occorre verificare caso per caso cosa si intenda per “WiFi” gratuito. Su questo tema, ovviamente, i buyer sono molto attenti e non fanno sconti. «In generale la tendenza ormai è quella di offrire il WiFi gratuito come plus e nella trattativa che gli hotel/catene adottano con noi», racconta Saccenti. «Talvolta è solo nelle aree comuni, o talvolta valido solo per 24 ore. Quindi è necessario contrattualizzare e negoziare ogni volta le possibilità legate a questo servizio. Ma il problema vero è capire se il WiFi funziona bene anche quando l’hotel è full booked e gli accessi non precludono la qualità del servizio». «La richiesta è quella di avere il WiFi sempre incluso», conferma Carmen Burdo. «Spesso ultimamente viene concessa gratis nelle aree comuni e a pagamento nelle altre aree; e con prezzi non giustificati. Il WiFi non sempre funziona bene anche se lo paghi, questa una delle lamentele più comuni, perché per le strutture probabilmente è una fonte di guadagno, come una volta era il telefono». INNOVAZIONE E ACCOGLIENZA: COSA CHIEDONO I PLANNER Trova piena conferma invece l’attesa di sviluppi sul fronte digital e mobile. Secondo Mario Saccenti, si tratta di un fronte ricco di sviluppi e opportunità, sia legato all’hôtellerie, sia più in generale agli eventi: «A mio parere conterà moltissimo. La prova è che il nostro gruppo ha al suo interno una Società di Digital Communication – ISNT – proprio per far fronte a questo nuovo trend che arriverà presto anche nel Mice, e stiamo sperimentando piattaforme e software proprietari che metteremo presto sul mercato, in autonomia da Sinergie, come prodotti al servizio degli operatori e dei clienti». Per Carmen Burdo, attenta soprattutto al lato incentive, il peso del fattore innovazione risulta più sfumato rispetto all’importanza

prioritaria del fattore emotivo e motivazionale: «Sicuramente è un servizio innovativo se parliamo di business, di mondo degli affari, o di un congresso con centinaia o migliaia di persone e multiattività; non credo sia un elemento necessario se pensiamo a un viaggio incentive, dove le emozioni e i ricordi rimangono l’elemento principale e quindi la differenza la fa, nel nostro caso, la capacità di “intrufolarci” tra i sogni del cliente e renderli realtà». Infine, chiediamo ai buyer di Sinergie cosa vorrebbero chiedere al mondo degli hotel, in qualità di professionisti del Mice, se avessero la possibilità di farsi esaudire: uno spunto per mettere in luce le attese, i bisogni e le vere “pietre miliari” che le agenzie e i planner desiderano ritrovare nell’offerta delle catene alberghiere. «Raccomando di tenere in debito conto che l’innovazione tecnologica, il design e l’arredamento devono essere in linea con la moda del momento, e possono porre un hotel al top di gamma», risponde Saccenti, «ma nulla può sostituire un sorriso caldo e cortese al check in, la cortesia e la cura del servizio celere e gentile, il far sentire un cliente importante come un “principe”, coccolato e servito in tutte le sue esigenze – se giuste e richieste appropriatamente –, perfino prevedendo le sue esigenze con un CRM adeguato e puntuale». Sulla stessa lunghezza d’onda, Carmen Burdo sottolinea a sua volta l’esigenza di perfezionare quanto più possibile la percezione di comfort e accoglienza: «Una struttura fresca, ben curata dove tutto funziona dall’accoglienza, alla cortesia, dal cibo, alla pulizia anche nelle parti meno comuni o visibili, dalla gentilezza del personale a un trattamento personalizzato. Il concetto di cocooning resta l’elemento di scelta: la piccola coccola, il gesto spontaneo che ti fa sentire accolto».

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CARMEN BURDO, Coordinatrice di B-Side di Sinergie «La scelta della location viene effettuata in base alla qualità e alla modalità di gestione di un villaggio e di un hotel, ma sempre tenendo conto del gusto e delle esigenze del cliente. Lavoriamo per scegliere il meglio in termini di servizio offerto, e valutiamo come altro elemento importante la flessibilità della struttura. La somma di questi elementi fa la differenza»

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Care catene, siete troppo rigide Policy centralizzate e poca personalizzazione: i buyer invitano le compagnie alberghiere a una maggiore flessibilità e a ritrovare la stessa capacità di ascolto degli indipendenti MATTEO ROCCA

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bbiamo tutti presente le differenze che sussistono tra il fare acquisti in una grande catena retail rispetto al piccolo negozio di quartiere. Per ciascuna delle due casistiche, si potrebbero elencare i pro e i contro della nostra esperienza di consumatori. A vantaggio del grande brand commerciale, potremmo citare la maggiore possibilità di scelta, la facilità logistica nel trovare parcheggio, l’eventuale assistenza e le garanzie aggiuntive. Il negoziante indipendente, dal canto suo, ci offre una consulenza one-to-one che può rapidamente evolvere in reciproca conoscenza, agendo a sua volta da garanzia di qualità dell’acquisto. Inoltre può decidere di farci lo sconto quando e come vuole lui, o quasi, mentre nel grande esercizio possiamo solo sperare di imbatterci in qualche promozione

decisa dalla casa-madre. In entrambi i casi possiamo concludere il nostro acquisto e tornare a casa soddisfatti e incentivati a tornare lì alla prima occasione, saranno comunque leve diverse che avranno agito sulla nostra scelta facendoci propendere per l’una o per l’altra realtà. Quando un buyer si confronta con una realtà alberghiera, il discorso è più o meno simile: può optare per una grande catena o per un operatore indipendente, sapendo già in entrambi i casi a quali plus – e a quali limiti – andrà incontro. Certo, occorre distinguere caso per caso, e tenere a mente che l’agenzia è una realtà mediatrice nei confronti dei desiderata del cliente finale, e che quindi ha a sua volta precise esigenze gestionali di cui tenere conto. Tuttavia, quello che emerge dal confronto con le opinioni dei buyer è che gli hotel indipendenti conservano un prezioso asso nella manica, chiamato “disponibilità”, con il quale possono eguagliare la presunta superiorità logistica e organizzativa dei grandi brand, che a loro volta si giocano tutto grazie alla possibilità di mettere sul tavolo un prodotto garantito e ben riconoscibile.

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COMPAGNIE ALBERGHIERE UN PAESE A MISURA DI PMI Come si presenta quindi attualmente il panorama alberghiero italiano? Ne parliamo con Daniele Picollo, Business Manager Accommodation Division di Aim Group International, che prende spunto dalla nostra domanda per fare un’interessante considerazione sullo scenario complessivo. «È vero, quando si dice che l’Italia non ha alberghi da mille camere, che la media nazionale è di 100 camere. Inoltre abbiamo circa 10.000 imprenditori alberghieri, gli indipendenti pesano per circa l’85-90 per cento, e questo vuol dire che le catene, nel nostro Paese, hanno un peso molto, molto ridotto rispetto ad altre realtà estere. Il panorama è completato dai franchising, che sono di fatto una terza via. L’industria alberghiera italiana eccelle nella gestione delle strutture dalle 50 alle 200 camere. Per una catena internazionale interessata a investire, queste caratteristiche strutturali del mercato rappresentano un deterrente. Chi aprirebbe oggi in Italia un hotel da 1000 camere? Ma questo non è necessariamente un male, così come non è necessariamente un bene, è una nostra specificità che può diventare una forza. La prova è che l’Italia continua a essere scelta come destinazione per eventi e congressi». In effetti, proprio Aim Group si occuperà della gestione del prestigioso congresso della European Society of Cardiology nel 2016, a Roma: un evento che aggrega ogni anno circa 30.000 professionisti: numeri che sarebbero complessi da gestire anche potendo contare sui giga-hotel. La sfida dell’accomodation è grande, ma il valore e il gradimento della destinazione non sembrano esserne influenzati. «Siamo un Paese di piccole e medie imprese, e quindi anche di piccoli e medi alberghi, spesso a gestione familiare. Siamo anche un paese in cui si fanno soprattutto piccoli e medi eventi. I pernottamenti sono diminuiti, la compliance è aumentata, ma si fanno più eventi, spesso molto settoriali, e questo è positivo. È vero, non abbiamo gli alberghi da mille camere delle altre capitali europee, non abbiamo neanche alberghi sottomarini

se è per questo», commenta Picollo. «L’anno scorso AIM Group ha organizzato circa 4.000 eventi. Di questi, una cinquantina erano oltre mille persone, la media degli altri era di un centinaio di partecipanti. Se si considera questo, vediamo che in realtà tutto è in proporzione. È questione di zoom, dell’ampiezza con cui si sceglie di guardare a questi fenomeni». Del resto, gestire questa complessità fa parte del servizio che l’intermediario – agenzia, Dmc, convention bureau – offre ai suoi interlocutori, in modo da non fargli nemmeno percepire le eventuali difficoltà legate alla progettazione logistica e alla trattativa condotta in parallelo con più soggetti. L’IMPORTANZA DELLE RETI Se ne deduce che un mercato così variegato, in cui talvolta occorre trattare con più operatori diversi per gestire l’accomodation di un unico evento. Ecco quindi tornare alla ribalta il ruolo essenziale dei convention bureau, delle confederazioni professionali e di tutte quelle reti che possono realmente promuo-

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DANIELE PICOLLO, Business Manager Accommodation Division di Aim Group International «Le catene, nel nostro Paese, hanno un peso molto, molto ridotto rispetto ad altre realtà estere. Il panorama è completato dai franchising, che sono di fatto una terza via. L’industria alberghiera italiana eccelle nella gestione delle strutture dalle 50 alle 200 camere. Per una catena internazionale interessata a investire, queste caratteristiche strutturali del mercato rappresentano un deterrente»

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VALERIO SABBATINI, managing director DI NSM Group «A parte l’interazione tra gli hotel e il rispetto di uno standard architettonico e di servizi riconoscibile e tendenzialmente più affidabile, i vantaggi di una catena non sono molti. Soprattutto se rapportati alle policy normalmente più blindate che vengono imposte»

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EMILIA ROSCIO, project leader di NSM Group «Con le catene alberghiere spesso riscontro meno flessibilità a livello di trattative commerciali e tempi più lunghi nell’avere riscontro in merito a disponibilità e quotazioni. Alcune catene dovrebbero imparare a trattare le agenzia come dei clienti, proprio come noi trattiamo i nostri clienti. Spesso non ci sentiamo sufficientemente supportati e considerati nella nostra attività di intermediazione»

vere un’offerta comune sul territorio e all’estero, semplificando notevolmente il dialogo e attivando le opportune sinergie. «Noi di AIM Group crediamo molto nel network», spiega Picollo. «I convention bureau, le associazioni degli albergatori, sono soggetti fondamentali con cui dialogare, e realtà entro cui il pensiero variegato di più imprenditori alberghieri può trovare una buona mediazione. Gli imprenditori alberghieri italiani sono grandissimi professionisti, qualche volta come tutti possono incorrere in degli errori. Per esempio, ci sono famiglie che gestiscono hotel da tre generazioni, ma sicuramente tre generazioni fa non c’era internet, e quindi occorre sapersi aggiornare. Le catene in questo offrono sicuramente qualche vantaggio in più». Le catene alberghiere, al pari degli operatori indipendenti, hanno i loro pro e i loro contro, come tutto. Daniele Picollo ne evidenzia alcuni, mettendo a confronto le due realtà: laddove gli indipendenti possono peccare a livello di innovazione, ma offrono in genere una grande disponibilità e flessibilità, le catene presentano un prodotto complessivamente più moderno, modellato su standard internazionali, e tuttavia dipendenti dalle politiche decise dal centro, interessato soprattutto alla revenue globale. «Spesso e volentieri le catene alberghiere, ragionando con la filosofia da grande gruppo, parlano la stessa lingua dei clienti finali. Se un’azienda con precise regole di travel policy prescrive che i suoi manager debbano alloggiare negli hotel vicino agli aeroporti, o in strutture dagli standard circoscritti, le catene sono senza dubbio interlocutori privilegiati. Il problema con loro può essere che, essendo parte di realtà molto ampie che ragionano su scala spesso globale, possono rivelarsi piuttosto rigide. Senza fare nomi, ricordo che alcuni anni or sono uno dei primi player

dell’hotellerie mondiale annunciò a una convention che alcuni suoi brand avrebbero dovuto riconvertirsi al leisure e abbandonare il segmento Mice, che fino ad allora era stato il loro core business. Aveva ragione, aveva torto? Alla fine ha ragione chi ha i conti a posto, sono scelte strategiche». Armiamoci e partite, ordina la direzione, e alla periferia non resta che obbedire, anche se poco convinta. I numeri del nuovo piano marketing daranno sicuramente ragione a qualcuno seduto là in alto, ma chi ci mette la faccia con il cliente è qualcun altro: peccato che sia proprio quest’ultimo, agli occhi dei buyer, il vero ambasciatore del brand. SCALA GLOBALE, TRATTATIVA LOCALE Le grandi compagnie, specie quelli di portata mondiale, portano avanti le loro politiche avendo in testa tutto il planisfero. Il problema nasce nel momento in cui questo ragionamento su larga scala è talmente ampio da far perdere la visuale del singolo cliente, con le sue specifiche esigenze, che si sta rivolgendo a un singolo anello della catena. Che i gruppi alberghieri debbano fare qualche progresso sotto il profilo della flessibilità ce lo confermano i professionisti di NSM Group, a cominciare dal managing director Valerio Sabbatini. «A parte l’interazione tra gli hotel e il rispetto di uno standard architettonico e di servizi riconoscibile e tendenzialmente più affidabile, direi che i vantaggi in più derivanti dallo scegliere una catena piuttosto che un indipendente non sono molti. Soprattutto se rapportati alle policy commerciali e amministrative normalmente più blindate che vengono imposte. Ci vorrebbe maggiore disponibilità all’ascolto delle esigenze del cliente finale, una visione commerciale e amministrativa più evoluta, e una generale correttezza nel rispetto degli impegni garantiti».

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COMPAGNIE ALBERGHIERE Di fronte all’esigenza di maggiore flessibilità, che come ben sappiamo è legata al fattore umano, anche un plus come il superiore investimento in tecnologia e innovazione che i grandi marchi internazionali possono sperare di mettere in campo si rivela relativo: «Oltre un certo livello di digitalizzazione, il vantaggio per l’ospite non è più percepito e rimane solo marketing», spiega Sabbatini. Gli fa eco Emilia Roscio, project leader di NSM Group: «Certo ci sono dei vantaggi ad utilizzare i grandi brand alberghieri, ma al momento questi vantaggi sono pochi. Al contrario, spesso riscontro meno flessibilità a livello di trattative commerciali e tempi più lunghi nell’avere riscontro in merito a disponibilità e quotazioni. Alcune catene dovrebbero imparare a trattare le agenzia come dei clienti, proprio come noi trattiamo i nostri clienti. Spesso non ci sentiamo sufficientemente supportati e considerati nella nostra attività di intermediazione». Anche l’agenzia, come il cliente finale, può sentirsi ridotto a un numero, una semplice riga nel CRM della compagnia alberghiera, cosa che difficilmente può accadere con gli indipendenti. L’IMPORTANZA DEL DIALOGO Ecco quindi che per le catene si apre un’interessante sfida: continuare a operare su scala globale, ma senza privarsi dell’opportunità di andare incontro al cliente con modalità diverse da albergo ad albergo, se necessario prevedendo anche la possibilità di qualche deroga alle policy generali. Un maggiore empowerment del singolo hotel potrebbe agevolare molto le cose per le agenzie, che si aspettano di poter trattare apertamente con gli albergatori. Non a caso, l’agilità del dialogo è l’elemento messo in luce da Graziella

Dagnino, sales director di NSM Group: «I grandi brand alberghieri sono una garanzia di standard di servizio, soprattutto per certi clienti. Alcuni grandi brand si sono organizzati per rispondere al mondo Mice in modo più veloce; l’impresa non è riuscita a tutti appieno. Quindi spesso, quando non abbiamo imposizioni dal cliente, la nostra agenzia predilige lavorare con alberghi indipendenti o comunque con gruppi alberghieri molto più piccoli, con i quali il dialogo è molto più agile. In questi casi diventa molto più semplice sia la gestione della personalizzazione dell’evento, sia la negoziazione dal punto di vista del prezzo e delle condizioni contrattuali». Come ricorda Giorgia Macchia, project coordinator di NSM Group, le catene alberghiere possono guadagnare punti preziosi dal punto di vista del servizio, ma anche il giudizio del cliente finale e le già citate rigidità nelle condizioni di pagamento e trattativa possono rivelarsi un boomerang. «Rispetto a strutture più piccole, sicuramente il servizio offerto sia per la parte meeting che quella di hotellerie, oltre alla possibilità di veder riconosciute più facilmente delle commissioni in quanto agenzia. Per quanto riguarda il brand, a volte può essere invece limitante, non tutti i clienti preferiscono delle catene ritenendole troppo business. Anche dal punto di vista dei costi può esserci un rovescio della medaglia, con listini rigidi condivisi». Per tornare alla nostra metafora di partenza: se la casa-madre concedesse ai singoli responsabili di reparto del singolo punto vendita la possibilità di concordare con i clienti delle modalità di pagamento personalizzate, il vantaggio sarebbe notevole. Servirebbero un po’ di coraggio e un po’ meno controllo, meno rigidità: gli atteggiamenti intransigenti in materia economica, come ci insegna la storia recente di questi ultimi anni, spesso e volentieri non pagano.

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GRAZIELLA DAGNINO, sales director di NSM Group «I grandi brand alberghieri sono una garanzia di standard di servizio, soprattutto per certi clienti. Alcuni grandi brand si sono organizzati per rispondere al mondo Mice in modo più veloce; l’impresa non è riuscita a tutti appieno. Quindi spesso, quando non abbiamo imposizioni dal cliente, la nostra agenzia predilige lavorare con alberghi indipendenti o comunque con gruppi alberghieri molto più piccoli»

GIORGIA MACCHIA, project coordinator di NSM Group «Rispetto a strutture più piccole, le catene garantiscono un migliore servizio sia per la parte meeting che quella di hotellerie, oltre alla possibilità di veder riconosciute più facilmente delle commissioni in quanto agenzia. Ma non tutti i clienti preferiscono le catene, ritenendole troppo business. Anche dal punto di vista dei costi può esserci un rovescio della medaglia, con listini rigidi condivisi»

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HOT TOPICS highlights

ALESSANDRA BOIARDI

GDF GROUP, AL DEBUTTO LA NEONATA GDF SALES & MARKETING GDF GROUP Spa, impresa lombarda che opera nel settore immobiliare-alberghiero, dà il benvenuto alla nuova nata del gruppo: GDF Sales & Marketing srl. Fortemente voluta dal presidente e fondatore della GDF GROUP,Guido Della Frera, la nuova società commerciale si propone, attraverso profili di elevata esperienza nel settore alberghiero, a supporto delle strutture alberghiere come consulenza specializzata e tailor made a livello commerciale, marketing e revenue. La società nasce dalla volontà di unificare

FOOD FOR GOOD: LE LINEE GUIDE CONTRO LO SPRECO ALIMENTARE AGLI EVENTI È nato ufficialmente Food for GoodFrom meetings to solidarity, progetto di recupero dei cibi non utilizzati nei convegni condotto congiuntamente da Federcongressi&eventi, Banco Alimentare ed Equoevento Onlus. Il progetto mette in luce vere e proprie istruzioni d’uso su come evitare gli sprechi favorendo il recupero dei cibi agli eventi: attenzione e tempi molto ravvicinati rispetto alla preparazione degli alimenti; consumo limitato alle 24 ore successive al ritiro; controllo degli alimenti, che non devono essere conservati a temperatura ambiente per più di due ore dalla cottura né vengano sottoposti a ripetuti raffreddamenti e riscaldamenti; esposizione sul buffet in modo progressivo. Per donare il cibo è possibile contattare Federcongressi&eventi indicando il luogo, la data, i contatti del catering e il numero di partecipanti all’evento e informare il personale e il catering. I volontari di Equoevento o del Banco Alimentare si presentano nel luogo dell’evento a un’ora concordata, muniti di furgoni idonei al trasporto di cibo; viene raccolto il cibo in eccedenza inserito in appositi contenitori e i pasti raccolti vengono portati immediatamente presso le mense e gli enti caritatevoli.

strategicamente una quantità di camere sul territorio nazionale attraverso un portfolio di hotel, sia di proprietà che in management, che possa comprendere la più ampia gamma del settore ricettivo nazionale. Insieme a Valeria Albertini, amministratore delegato delle strutture di proprietà Grand Hotel Villa Torretta e Ibis Milano Fiera, e Laura D’ambrosio, amministratore delegato della GDF Sales & Marketing, GDF GROUP S.p.a presenta un prodotto completo di management commerciale a servizio dell’hotellerie italiana.

IN AUTUNNO L’OSSERVATORIO ITALIANO DEI CONGRESSI E DEGLI EVENTI Il mondo dei congressi e degli eventi in Italia soffre da lungo tempo della disattenzione delle istituzioni e della conseguente mancanza di investimenti adeguati. Difficile per gli operatori ottenere maggiore considerazione in assenza di dati che provino l’effettivo valore del settore. Con queste principali motivazioni è stato annunciato il nuovo Osservatorio Italiano dei Congressi e degli Eventi, che intende censire la quantità e la tipologia delle strutture disponibili in Italia e misurarne la produzione. Un successivo obiettivo di grande importanza è la misurazione delle ricadute economiche degli eventi sulle destinazioni. L’Osservatorio sarà realizzato grazie a un accordo tra Federcongressi&eventi e Università Cattolica. Aseri (Alta Scuola di Economia e Relazioni Internazionali, diretta dal prof. Vittorio E. Parsi) realizzerà il nuovo studio statistico sulla meeting industry italiana. Ediman - promotrice insieme al Convention Bureau della Riviera di Rimini del precedente Osservatorio Congressuale Italiano - sostiene attivamente il nuovo progetto: suo è infatti il database delle strutture italiane che ospitano eventi utilizzato per la ricerca. Il progetto sarà realizzato dal gruppo di ricerca coordinato dal professor Roberto Nelli, il quale ha maturato una profonda conoscenza del nostro settore grazie a ricerche sull’impatto economico dei congressi internazionali a Milano e di benchmarking sui centri congressi internazionali. La ricerca, riferita all’anno 2014, sarà pubblicata e presentata in autunno. Ne seguiranno presto altre edizioni, volutamente a breve termine per ridurre il più possibile il divario temporale tra il periodo oggetto della ricerca e quello della sua pubblicazione. L’obiettivo è di arrivare già all’inizio del 2016 a presentare i dati relativi al 2015.

UNICREDIT PAVILLON, NUOVA LOCATION VERSATILE Sorge in piazza Gae Aulenti, nel modernissimo quartiere di Porta Nuova a Milano, di cui riprende la sofisticatezza: il Pavillon Unicredit è stato inaugurato di recente dopo dieci mesi di lavori. Lo spazio polifunzionale progettato dall’architetto Michele Lucchi si distingue per alcuni tratti quali innovazione, leggerezza, luminosità e flessibilità in un’architettura che valorizza le risorse naturali e le innovazioni tecnico-costruttive. Il padiglione sarà soprattutto una location versatile e polifunzionale, che ospiterà un Auditorium da settecento posti al piano terra, uno spazio ampio e modulabile in soluzioni flessibili; la Passerella dell’Arte sospesa al primo piano che verrà dedicata all’esposizione di diverse forme artistiche; la Greenhouse in cima all’edificio, un openspace che tra le caratteristiche principali ha la luminosità, e anche un nido d’Infanzia Mini Tree per bambini da tre a 36 mesi.

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HOT TOPICS highlights

CONGRESSI IN CRESCITA SECONDO IAPCO

I congressi associativi hanno continuato a crescere anche negli anni della crisi, passando da 2.153 nel 2010 a 3.111 di oggi. Anche i congressi governativi hanno registrato un aumento da 498 a 656 nello stesso periodo, mentre gli eventi aziendali stanno andando verso le performance del 2010, quando avevano fatto registrare punte di 3.454meeting contro i 3.308 del 2014. Sono questi alcuni dei dati emersi dalla ricerca annuale di Iacpo (International Association of Professional Congress Organisers), che delinea una situazione tutto sommato positiva per la meeting industry secondo i feedback raccolti dai propri soci. Secondo la ricerca anche i partecipanti ai congressi associativi sono in aumento, passando da 2.245.994 nel 2010 a 2.861.416 nel 2014, con un incremento del 27,5% in cinque anni. Altalenanti invece sono risultate le perfomance delle fiere, che nel 2014 hanno registrato un decremento del 9 per cento. Ottima infine la performance delle room night, cresciute del 45 per cento. Infine, gli assunti a tempo indeterminato iniziano ad aumentare dopo anni di decrescita. La ricerca può essere scaricata integralmente sul sito di Iapco (www.iapco.org).

SIGLATO IL PROTOCOLLO DI INTESA TRA CB ITALIA E ITALIAN FILM COMMISSIONS Convention Bureau Italia (Cbi) e Italian Film Commissions (Ifc) hanno firmato un protocollo d’intesa con il fine comune di arricchire le possibilità di promozione del territorio e della cultura italiana per il beneficio della meeting industry, dell’audiovisivo e dell’organizzazione di eventi in generale. Entrambe le realtà perseguono il comune obiettivo di favorire lo sviluppo economico del Paese collaborando con le diverse realtà territoriali, ognuna nel proprio settore specifico, sviluppano iniziative su tutto il territorio nazionale nell’ambito degli eventi culturali e promuovono la cultura e il patrimonio artistico italiani all’estero, anche grazie alla partecipazione a importanti eventi internazionali di settore. Cbi e Ifc riusciranno a concretizzare la loro collaborazione mettendo operativamente a sistema le competenze reciproche per fornire ai rispettivi interlocutori servizi sempre più completi: sinergie tra convention bureau e film commission locali, scambio di materiale promozionale, partecipazione condivisa alle principali fiere e festival, azioni congiunte nei confronti di stakeholder comuni, sono solo alcune delle attività in programma. «Siamo molto soddisfatti della firma di questo protocollo che rappresenta una grande opportunità per entrambe le realtà di poter sfruttare le sinergie e aumentare le possibilità di promozione del territorio attraverso strumenti condivisi»ha dichiarato Carlotta Ferrari, presidente di Convention Bureau Italia. «Le produzioni di cinema e televisione portano vantaggi economici, occupazione e promuovono il nostro Paese, portando visitatori da tutto il mondo, proprio come i congressi e i convegni. Questo è il terreno d’incontro fra il nostro lavoro e quello dei convention bureau» ha dichiarato Stefania Ippoliti, presidente di Italian Film Commissions.

L’INCOMING DI ABU DHABI PARLA ITALIANO Abu Dhabi parla italiano, anche negli eventi. Gli arrivi dal Belpaese, sia business sia leisure, hanno registrato un balzo del 39 per cento a giugno, rispetto allo stesso mese del 2014. Nel complesso, il primo semestre di quest’anno ha segnato un incremento del 28 per cento per l’incoming dall’Italia e nei sei mesi la durata media del soggiorno degli ospiti italiani è stata di quattro notti, per un totale di quasi 139mila pernottamenti (+16 per cento). “Dalle cinque persone al grande evento per 10mila delegati, ogni gruppo in arrivo vive un’esperienza completa, che inizia dal viaggio in aereo, lavorando a stretto contatto con Etihad, che porta qui in cinque ore e mezzo da Roma e sei da Milano. Combiniamo tutto questo con le opportunità di business, creando un’offerta unica” sottolinea

Mubarak Al Shamsi - direttore convention bureau della Abu Dhabi Tourism and Culture Authority - incontrando Meeting&Congressi a Expo Milano 2015. La vision per il Mice (fino al 2030) è nel piano strategico Advantage Abu Dhabi, che individua 12 settori chiave. Tra i maggiori business events ospitati figura il World Future Energy Summit da oltre 26mila delegati. Partendo dalla request for proposal di un evento, contattiamo le autorità locali competenti per ogni settore: “Dall’Italia riscontriamo l’interesse soprattutto del settore farmaceutico. In media un gruppo è di circa 300 delegati” aggiunge il direttore del bureau emiratino. Molti tra i principali alberghi in città (Hyatt, Aloft, Centro, Premier Inn) sono raggiungibili a piedi dal centro. “Ogni mese

incontriamo i gestori per ridefinire azioni e strategie” spiega Al Shamsi, che racconta: “La Grande Moschea e il Suk sono tra i luoghi più frequentati dagli italiani, per i quali sono spesso importanti gli aspetti culturali”. La destinazione comprende numerose location e opportunità per organizzare attività post congressuali: ad esempio le isole Saadiyat e Yas, con il Ferrari World (primo parco tematico indoor al mondo), i safari nel deserto o le Camel Race. I dati diffusi dalla TCA relativi all’intero 2014 indicavano già risultati superiori alle attese in termini di arrivi (quasi 3,5 milioni a fronte dei 3,1 previsti), numero di pernottamenti (10,4 milioni ovvero +19 per cento rispetto all’anno precedente) e profitti alberghieri (+14 per cento sul 2013 con oltre 1,5 miliardi di euro).

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RANKING ICCA, MILANO PRIMA TRA LE ITALIANE

Icca analizza ogni anno l’andamento dei convegni associazionistici internazionali, stilando classifiche legate alle destinazioni e ai trend prendendo in considerazione gli incontri con un minimo di cinquanta delegati e la cui pianificazione ruoti coinvolgendo almeno tre Paesi. Con 52.669 congressisti ospitati nel 2014 in 58 meeting associazionistici, Milano si posiziona al 15esimo posto nella classifica mondiale Icca, un vero record per una città italiana in generale e per la città di Expo 2015 in particolare, soprattutto se confrontato con la 41esima posizione che Milano occupa nella classifica per numero di meeting ospitati (peraltro in netto miglioramento rispetto al 2013, che la vedeva al 59esimo posto). Roma si posiziona invece al 30esimo posto per numero di partecipanti (con 31.936 congressisti) e al 17esimo a pari merito con Budapest per numero di congressi ospitati nel 2014, 97. Firenze compare solo al 71esimo posto con 34 meeting e Torino al 90esimo con 27. L’Italia è sesta a livello mondiale sia per numero di meeting ospitati (con 452 eventi Mice) sia per numero di partecipanti (175.400 delegati).


HOT TOPICS report

Caccia al tesoro 2.0 Tutto in un piccolo terminale touch, poi solo la breve attesa di un “loading”. La caccia al tesoro è diventata tecnologica. E fra mille itinerari differenti aiuta a scoprire il territorio, grazie a tablet, satelliti e app TERESA CHIODO

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ono così tanti i risvolti positivi dati dalla tecnologia mobile. A parte quelli più palesi, che possiamo facilmente immaginare in vari ambiti, ce ne sono altri, quelli che sono andati insinuandosi più sottopelle e hanno stimolato una quasi incontrollabile proliferazione dei nostri terminali ricettivi. Continuiamo a ricevere una grande quantità

di dati attraverso i classici cinque sensi, ma anche e soprattutto attraverso i polpastrelli che scorrono sul tablet. Quest’ultimo, ormai un naturale prolungamento di noi stessi può diventare anche uno strumento generatore di metafore aziendali utili a determinare le priorità e a velocizzare il processo decisionale. In che contesto? Durante una caccia al tesoro 2.0: un format che si è evoluto rispetto a quello che era un semplice pretesto per un classico tour per le vie di una città. Raccogliere indizi, rispondere a quiz e domande, decifrare immagini, decrittare codici, trovare oggetti nascosti tramite riconoscimento di appositi QR code, seguendo le indicazioni provenienti via satellite da una regia cen-

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HOT TOPICS report

I POSSIBILI FORMAT

Non esiste un solo format preconfezionato. Ogni volta lo schema viene rivisitato in base alle esigenze del cliente. Ne esistono di varie tipologie, da quelle più tranquille con messaggi alle squadre via tablet seguiti da superamento di prove, tutte da svolgersi a piedi, a quelle che utilizzano l’auto, i fuoristrada, le imbarcazioni. Esiste anche una caccia al tesoro in... treno! tralizzata che interagisce con le squadre dei partecipanti direttamente sulla mappa dei tool messi a disposizione, può essere particolarmente stimolante per attivare dinamiche di gruppo e processi di sviluppo individuali e di squadra. Ricordiamo che il team building di per sé non è mai un gioco perché ha sempre una valenza formativa. A CACCIA COL TABLET Ne ha fatta di strada il format caccia al tesoro! Quali sono le nuove frontiere? In che modo continua a essere funzionale nell’ambito di un contesto formativo aziendale adesso che è diventato tecnologico? «La caccia al tesoro – spiega Silvio Cossi di SDC Service – si può considerare il team building per eccellenza: un momento aggregativo per gruppi di tutte le età che grazie al supporto delle moderne tecnologie non rischia di apparire né obsoleto né noioso. La versione 2.0 ha semplicemente sostituito la mappa cartacea con un sistema di geolocalizzazione tramite Gps: con un semplice touch il satellite rileva la posizione dei partecipanti e mostra loro la destinazione. Il tablet ha preso il posto della cartina e la connessione internet sostituisce la guida, in questo modo il gruppo deve essere coeso e forte più che mai per raggiungere la propria meta». Gli fa eco Daniele Elti, dell’agenzia Team-

building: «La caccia al tesoro è un format che ancora oggi esercita un grande fascino presso le aziende. Forse perché riporta “all’infanzia” o perché ci permette di rivivere quell’alone di mistero e di gioco che da sempre ci attraggono. La sua funzionalità oggi si è arricchita della tecnologia. Quindi non più bigliettini da cercare con indovinelli e prove da superare, ma indicazioni tramite messaggi virtuali, intricate storie che compaiono sui tablet di ogni squadra e, ultima novità: fantasmini da “mangiare” come nel classico gioco di Pacman. La caccia al tesoro arricchita dalla tecnologia si è perfezionata ulteriormente. Le prove possono essere molto più coinvolgenti, veloci e difficili. La squadra collabora attivamente nella ricerca delle soluzioni. Il fattore decisamente importante e nuovo è che possono avvenire continui cambiamenti nelle strategie di

È stata realizzata anche una app PacMan che ripropone la dinamica del videogame Anni 80 nel mondo reale, che forse più che una caccia al tesoro è una corsa contro il tempo. Anche la durata varia in base alle esigenze del cliente. Mezza giornata è un tempo ragionevole per poter far divertire tutti senza stancare o annoiare, ma ci sono soluzioni che si svolgono in più giorni e hanno molte prove da superare.

SILVIO COSSI di SDC Service «La caccia al tesoro si può considerare il team building per eccellenza: un momento aggregativo per gruppi di tutte le età che grazie al supporto delle moderne tecnologie non rischia di apparire né obsoleto né noioso»

ON TARGET

Quali sono gli obiettivi che si vogliono raggiungere? Manageriali: ■ Sviluppo delle capacità di analisi e ricerca; ■ maggiore conoscenza del proprio mondo interiore e dell’altro; ■ miglioramento della comunicazione interna all’azienda; ■ identificazione o creazione di una strategia chiara, definita ed esplicita; ■ sviluppo di nuovi punti di vista;

■ allargamento degli orizzonti della mente; ■ miglior rendimento, partecipazione e coesione a tutti i livelli; Relazionali: ■ aumentare la quantità e la qualità della comunicazione tra le persone; ■ divertimento; ■ scambio, conoscenza reciproca; cultura, esplorazione, arte…

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HOT TOPICS report

I TASK

Una caccia al tesoro 2.0 simula condizioni operative ipotetiche, ma assai prossime a quelle attinenti a una realtà operativa aziendale, con sistemi di reportistica avanzati nonché di gestione strategica. Intende affinare la capacità decisionale in termini di tempestività ed efficacia, costituendo una valida palestra per sviluppare le tecniche di gestione. Aiuta a: ■ sviluppare forme di apprendimento individuale, nell’acquisizione di problemsolving skills; ■ incentivare lo sviluppo di capacità relazionali, di cooperazione e collaborazione, di coordinamento e team-working; ■ incrementare le capacità di comprensione e analisi di

DANIELE ELTI dell’agenzia Teambuilding «La caccia al tesoro arricchita dalla tecnologia si è perfezionata ulteriormente. Le prove possono essere molto più coinvolgenti, veloci e difficili. Il fattore decisamente importante e nuovo è che possono avvenire continui cambiamenti nelle strategie di gioco, grazie ai tablet e alla connessione web. Tutto questo piace molto alle aziende»

sistemi che possono risultare particolarmente complessi; ■ espandere la visione strategica inerente al particolare ambiente operativo sotto analisi, nello specifico, identificando non solo in modo più preciso quali siano le risorse chiave sulle quali focalizzarsi ma anche i legami tra la strategia aziendale e le azioni operative di tipo quotidiano, riuscendo quindi a sviluppare migliori e più adeguate politiche aziendali. gioco, grazie ai tablet e alla connessione web. In ogni momento gli organizzatori e le squadre hanno il controllo del gioco. Si possono modificare istantaneamente percorsi e prove in base al gradimento dei giocatori o alle esigenze della società. Foto e registrazioni si possono realizzare grazie ai tablet che diamo in dotazione ai team e le stesse vengono visualizzate in tempo reale dalla giuria. Tutto questo piace molto alle aziende, che continuano a richiedere questo tipo di format». Si tratta, insomma, di percorsi esperienziali, siano essi ambientati in un suq di Marrakech o per le calli di Venezia, continuano a essere oggi come un tempo delle vere e proprie prove di abilità, di ingegno e cooperazione, un’opportunità per creare momenti di condivisione aziendale dal forte coinvolgimento emotivo che lasciano una forte traccia sia nel singolo partecipante che nel team aziendale.

tegia e conoscenza. Anche per rispondere alle classiche domande (non più solo sottoforma di indovinelli) occorrono una maggiore conoscenza e cultura, ma a portata di tablet». «Questa nuova tipologia di caccia al tesoro è fortemente aggregativa e stimolante», sostiene Cossi. «Sarà una bella sfida rispondere ai quesiti che verranno posti, quindi serve più che mai il supporto di tutto il gruppo per rispondere alle domande. Il tempo di durata imposto non deve apparire come un limite, ma come una motivazione in più per fare bene e andare avanti all’unisono». Si può intravvedere una metafora? «Più che parlare di metafora mi viene in mente un detto di uso comune – continua Cossi –: forse sembrerà scontato citare “L’unione fa la forza”, ma in un mondo in cui l’individualismo sta diventando un vero e proprio stile di vita, noi vorremmo invece far passare un altro messaggio: collaborazione e confronto con gli altri sono il mezzo migliore che abbiamo per crescere e raggiungere successi personali e traguardi di gruppo. Il collega non è un nemico, ma una persona che ci sta accanto, dalla quale c’è sempre da imparare e con la quale si costruisce ogni giorno un pezzo della propria vita insieme».

JOINT VENTURE Quali sono le opportunità che consentono di risolvere problematiche aziendali se trattate in un contesto dove ci si deve muovere in tempi rapidi come quello di una caccia al tesoro tecnologica? «Più che risolvere problematiche aziendali – sostiene Elti – la caccia al tesoro tecnologica ci abitua al cambiamento, a elaborare nuove strategie di gioco, a non andare in una unica direzione. Il controllo delle squadre avversarie ci permette di elaborare delle strategie diverse di gioco: una “filosofia” applicabile magari anche in azienda. Si cercano e si provano nuove vie. La velocità non è oggi così importante. Una buona caccia al tesoro è soprattutto stra-

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Ci sono cose più difficili che organizzare un convegno da noi.

Idee, spazi e servizi per creare eventi di successo. Semplicemente. 13 sale modulari per rispondere a tutte le vostre esigenze, un auditorium unico in Italia, 8500 metri quadrati coperti di spazi espositivi, uno staff professionale a vostra disposizione, la location affascinante del Porto Antico di Genova, una città ricca di storia e arte, una riviera tra le più suggestive in Italia e nel mondo. Che altro potevamo fare per semplificarvi la vita?

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HOT TOPICS how to

L’app accende il networking Il “social login” agli eventi è alla base di Pinevent, app creata dall’omonima startup digitale assieme ai meeting planner, proprio per rispondere con maggiore puntualità alle esigenze del mondo Mice ANDREA PATERNOSTRO

U

n calendario nazionale per essere sempre aggiornati su tutti i congressi e meeting nel settore Ict, con la possibilità inoltre del “social check-in” che permette di trasformare la propria presenza all’evento in una concreta opportunità di networking. Con questi obiettivi è nata nel 2014 Pinevent, finanziata da Club Italia Investimenti2 e con il supporto di Boost4you, la struttura di Digital360 dedicata alle startup digitali.

TUTTI INTERCONNESSI CON UN SEMPLICE DOWNLOAD «Prima che li aggregasse la nostra app – racconta Mauro Maschio, co-fondatore con Giuliano Faini –, per tenersi aggiornati sugli eventi del settore era necessario consultare diversi siti sui temi più vari, come la fatturazione elettronica, il cloud, lo sviluppo. Siamo partiti da un aggregatore, poi abbiamo compreso che le esigenze di chi organizza eventi non sono solo la visibilità, ma una serie di funzioni che possono aiutare il partecipante durante l’evento». Nel tempo, infatti, le caratteristiche “social” sono diventate l’elemento più rilevante dell’app: avviando Pinevent sul proprio smartphone o tablet è possibile visualizzare tutti i partecipanti che hanno fatto il check-in all’evento usando l’app.

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HOT TOPICS how to

numero di eventi disponibili. Chi fa il social login può vedere il job title e il nome dell’azienda degli altri partecipanti. L’app dispone anche di una chat integrata».

Con un risultato da sottolineare: «Ormai circa il 35-40 per cento dei partecipanti a un evento – continua Machio – usa questo check-in, nonostante i benchmark prima del lancio ci indicassero percentuali decisamente più basse». Una percentuale più che soddisfacente, alla quale si è arrivati attraverso alcuni passaggi, che hanno permesso alla startup milanese di approfondire le esigenze e la mentalità degli organizzatori e dei partecipanti. «Mano a mano abbiamo aumentato il

DÌ LA TUA IN TEMPO REALE Tra i social non poteva mancare il re dei 140 caratteri: Twitter, sempre più usato durante gli eventi come “second screen” (la modalità in cui uno schermo proietta in tempo reale i tweet generati dai partecipanti filtrandoli attraverso l’hashtag ufficiale, se disponibile) è stato inserito nello streaming di Pinevent per consentire anche a chi non ha un account di seguire le conversazioni in corso. Chi invece ha l’account Twitter, può inviare un tweet direttamente all’interno dell’app. I fondatori dell’app stanno valutando anche le eventuali modalità per internazionalizzare la soluzione. Attualmente sono presenti su Pinevent oltre 300 eventi; in totale, durante l’anno, sono più o meno il doppio. Circa la metà del totale sono eventi fisici, che si svolgono in una location congressuale, aziendale,

MAURO MASCHIO, co-fondatore di Pinevent «Prima che li aggregasse la nostra app, per tenersi aggiornati sugli eventi del settore era necessario consultare diversi siti sui temi più vari. Siamo partiti da un aggregatore, poi abbiamo compreso che le esigenze di chi organizza eventi non sono solo la visibilità, ma una serie di funzioni che possono aiutare il partecipante durante l’evento»

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HOT TOPICS how to

universitaria o di altro tipo in Italia. La restante metà si divide equamente tra eventi online (webinar) e corsi di formazione, che prevedono quindi anche più di un evento. Sono previste 30 categorie di eventi e gli organizzatori hanno la possibilità di caricare in anticipo le slide: in questo caso, chi partecipa all’evento può seguirle durante la presentazione. «Questa funzionalità ci ha dato una buona spinta: è una killer feature», sottolinea Maschio. L’ultima caratteristica dell’app è la sezione relatori, con i quali è possibile interagire. Come funziona tutto questo dal punto di vista di chi materialmente crea un evento? I due anni di sviluppo sono stati condotti soprattutto ascoltando le esigenze dei meeting planner: «Incontrandoli, abbiamo detto subito: questo è il vostro mondo, sappiamo che avete la necessità di innovare gli eventi, come possiamo farlo? D’altronde, questi alti valori di partecipazione sarebbero impensabili se noi non fossimo partner degli organizzatori. Abbiamo una serie di accordi e chi organizza sa che dovrà incentivarne l’uso da parte dei partecipanti: l’aspetto decisivo è citare verbalmente la disponibilità dell’app all’inizio dell’evento. Spesso, inoltre, mentre l’organizzatore spiega come usare Pinevent a supporto, compare una nostra slide con il logo e alcune brevi info, per rafforzare la comunicazione verbale con un elemento visivo. Il contatto arriva tramite il sito o perché gli organizzatori sono stati presenti in uno degli eventi in cui eravamo già. Attualmente prevediamo scambi di visibilità tra noi e l’organizzatore: banner, annuncio all’inizio dell’e-

vento, roll-up. Tutti i servizi sono modulari (Twitter o le slide o i relatori possono essere disattivati) e in base al livello di personalizzazione richiesta, si può definire un prezzo per il nostro supporto, soprattutto se l’organizzatore vuole white label, ovvero un’app interamente dedicata al suo evento». EVENTI SEMPRE PIÙ SOCIAL Per le funzioni base, quindi, l’inserimento di un congresso su Pinevent è gratuito, mentre per le esigenze personali può essere necessario un preventivo, a partire da alcune centinaia di euro. Nella sezione “segnalaci il tuo evento” l’organizzatore può compilare un modulo e nel giro di qualche ora vedrà comparire il suo evento nell’app. Per l’inserimento di slide o relatori, invece, è necessario un contatto almeno telefonico con il team di sviluppo. Tra le funzionalità premium, a pagamento, vi è anche la possibilità di sponsorizzare un evento per farlo apparire in cima alla lista. Un po’ di dati: su oltre 10mila download, oltre il 60 per cento degli utenti si sono registrati con i social login (35 per cento con LinkedIn, 10 per cento con la propria e-mail e 7 per cento ciascuno tra Facebook e Twitter). «Sono fortemente clusterizzati – spiega Maschio – di conseguenza diamo la possibilità agli organizzatori di inviare tramite la app delle notifiche push mirate, disattivabili e in media non oltre due o tre ogni settimana, in base alla tipologia di evento che stanno realizzando. Il nostro algoritmo crea utenti target anche in base alle caratteristiche LinkedIn degli utenti: questo è un elemento che ci differenzia da altre piattaforme».

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HOT TOPICS mice from amerika

Competitive intelligence: le informazioni si guardano Le informazioni per la competitive intelligence aumentano costantemente: nuovi strumenti di visualizzazione però aiutano a trovare risposte e identificare opportunità in tempo quasi reale dal nostro corrispondente da New York DOMENICO MATARAZZO

O

gni anno a settembre nello stato del Kentucky, dove l’agricoltura è ancora importante, si tiene The International Construction and Utility Equipment Exposition (Icuee), una delle principali fiere per produttori di scavatrici, trattori, bulldozer e altri mezzi pesanti usati in agricoltura ed in ambito di edilizia urbana.

John Deere è uno dei marchi leader del mercato ed è tra gli sponsor della fiera. Per avere il polso del mercato ancor prima di partecipare alla fiera, John Deere commissiona un’indagine per vedere se vi sono nuovi concorrenti, tendenze o mega progetti che possono essere rilevanti per il proprio marchio. QUEL “QUID” IN PIÙ Quid, società di consulenza con sede a San Francisco, ha di recente fornito il servizio di ricerca elaborando informazioni da stampa di settore e da informazioni online. Anziché una report scritto, Quid ha illustrato i risultati attraverso una serie di mappe ad alberi colo-

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rati e con nomi la cui dimensione del carattere dimostrava la rilevanza dei concetti. Questi concetti, o nodi, possono essere via via approfonditi fino ad arrivare alla fonte primaria: un articolo o un posting su social network. Questa metodologia è ancora più efficace per società di It, telecomunicazioni in particolare, quando queste cercano partner o prodotti che rispondono a specifici dettagli tecnici o legislativi. L’accesso a centinaia di banche dati specializzate con migliaia di riviste, annuari, comunicati stampa, atti legali è generalmente possibile attraverso servizi come Lexis-Nexis, Reuters, Thompson, Proquest. Questi sono servizi usati da studi legali, società di consulenza e specialisti dell’informazione reclutati da aziende per condurre ricerche a priori e da sviluppare poi con indagini di mercato più specifiche. Per un certo tempo si è pensato che internet diminuisse l’importanza di queste banche dati, poiché molti dei contenuti sono disponibili gratuitamente sul web. Proprio la massa di informazioni disponibile su internet però ha aggiunto valore a questi servizi dato che questi sono in grado di selezionare e aggregare fonti di qualità e quindi fornire informazioni più affidabili. Queste stesse banche dati però se interrogate da persone senza competenze specifiche possono fornire una lista di migliaia di articoli con le parole chiave d’interesse. Il risultato non è quindi molto differente da ciò che si ottiene con una ricerca su Google, quando questi fornisce centinaia di migliaia di link. «Di questi solamente il 13 per cento degli utenti va oltre i primi cinque link», afferma Sarah Pilewski, responsabile di Quid. «Gli specialisti dell’informazione però sanno che il succo dell’informazione si trova seppellito in centinaia e anche migliaia di informazioni anche periferiche che riguardano l’oggetto della ricerca. È in questo ambito che si colloca la visualizzazione delle informazioni, una disciplina che si sta posizionando come uno strumento di ricerca di nuova generazione per i cosiddetti “knowledge workers”».

LA GRAFICA AL SERVIZIO DEL BUSINESS Negli ultimi anni infatti al di sopra delle banche dati tradizionali si è inserito un altro livello: società specializzate nell’elaborazione di informazioni provenienti non solo da database ma anche da nuove fonti come social networks, blogs, RSS, siti, ovvero milioni di dati che vengono considerate come un unico “corpo” da cui estrarre informazioni rilevanti per l’azienda e presentate con una grafica innovativa anziché blocchi di testo. Le società presenti in questo settore si incontrano ogni anno alla convention della Strategic & Competitive Intelligence Professionals Society (Scip), l’organo principale che certifica la professionalità degli addetti del settore. In passato il profilo di questi professionisti era simile al profilo di un bibliotecario in quanto si richiedeva conoscenza delle fonti e del modo migliore di combinare parole chiave per ottenere i risultati desiderati. Oggi gli stessi professionsiti hanno un background in computer science, data mining, information visualization, quantum computing e altre discipline legate soprattutto al text mining. Tra le società presenti all’ultima convention della Scip, Quid è la

SARAH PILEWSKI responsabile di Quid «Gli specialisti dell’informazione sanno che il succo dell’informazione si trova seppellito in centinaia e anche migliaia di informazioni anche periferiche che riguardano l’oggetto della ricerca. È in questo ambito che si colloca la visualizzazione delle informazioni»

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NAN BULGER Executive Director della Scip «Questi strumenti sono utili quando in un’azienda non tutti sono disciplinati alla raccolta di informazioni. Molte informazioni utili infatti vanno perdute o ignorate a meno che non vi sia un sistema di integrazione o un reparto di professionisti della competitive intelligence»

società che sta ottenendo maggiore attenzione per gli strumenti sofisticati con cui crea le proprie mappe informative. Gli strumenti usati si basano su intelligenza artificiale, algoritmi sofisticati per il natural language processing e visualizzazione dei dati in real time. Quid ha avuto il suo battesimo in ambito fieristico all’ultima edizione di SXSW, la kermesse di dieci giorni che si tiene ogni anno in Austin Texas con conferenze, musica,film originali e nuove tecnologie. Società di PR hanno commissionato a Quid l’analisi delle descrizioni dei più di 1.600 seminari per individuare temi non evidenziati nei titoli ma che risultavano connessi tra le varie sessioni. Uno dei temi di rilievo in molte presentazioni è stato “donne e minoranze in tecnologia”, un tema non evidenziato in alcun titolo del programma ma che era comune nel 5 per cento delle presentazioni e il cui interesse è stato confermato anche da un aumento di traffico sui social network. Un secondo tema, non evidenziato ma nascosto tra le descrizioni del programma, è stato “Marketing and Commerce”, in particolare come monetizzare contenuti e individuare nuove fonti di reddito. Questo non è un tema strombazzato dagli organizzatori di SXSW perché l’evento nasce come vetrina di musica e creatività indipendente, la scoperta però conferma il fatto che SXSW è maturato come evento e, in quanto tale, il focus si indirizza ora anche al marketing dei marchi delle aziende che vi partecipano. Anche Acquire Media, presente alla convention della Scip, punta sulla visualizzazione delle informazioni e non può essere diversamente dato che segue 1.300 settori, 1.500 temi e 70.000 posizioni geografiche. La società inoltre lavora in stretto contatto con gli editori per organizzare le informazioni con metadata per rendere più precisi i risultati delle proprie ricerche. Cid invece è una delle principali società europee nel settore ed era presente a Scip 2015

con enormi schermi su cui venivano presentate word cloud, grafici, diagrammi Wenn... elementi grafici che facevano pensare a tutto tranne che a sommari di notizie. I MEETING E LA COMPETITIVE INTELLIGENCE Viene da chiedersi se valga la pena sostenere i costi di partecipazione a una fiera se clienti, partner e tendenze del settore possono essere identificati online. Queste mappe e tecniche di visualizzazione di fatto non sostituiscono gli strumenti usati da aziende espositrici come dati da Rfid, questionari, indagini anteriori a una fiera, ma si integrano con questi in quanto danno una visione anche periferica di ciò che accade intorno ad un’azienda. Soprattutto però questi strumenti sono utili «quando in un’azienda non tutti sono disciplinati alla raccolta di informazioni. Molte informazioni utili infatti vanno perdute o ignorate a meno che non vi sia un sistema di integrazione o un reparto di professionisti della competitive intelligence» ha dichiarato Nan Bulger, Executive Director della Scip che ha presentato a Roma nel corso dell’edizione europea dell’evento e che tornerà il prossimo anno a Madrid con una convention che celebrerà anche il ventennale dell’associazione. Un servizio di competitive intelligence non serve però solo a raccogliere informazioni ma anche a educare impiegati su come non diffondere informazioni. Inovis ad esempio è una società che fornisce studi su concorrenti, marketing, megatrend. Una delle attività di intelligence si basa proprio sulle fiere. I manager della divisione Trade Shows infatti, si recano a fiere e conferenze, parlano con concorrenti o fornitori di aziende loro clienti, conducono interviste prima dell’evento ed offrono informazioni sulla concorrenza in real time in tutti i sensi: direttamente dalla superficie espositiva.

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LA TUA SCELTA SU PARMA Nel cuore di Parma eleganti strutture ricettive adatte ad ogni esigenza. Astoria Residence Hotel 3 stelle Superior di moderna concezione che offre cinque tipologie di confortevoli camere e servizi per rendere confortevole la vostra permanenza ed una sala meeting per meeting e congressi. Castello di Felino, a ntica fortezza situata a 20 chilometri di distanza dalla città, restituita al suo antico splendore e Location ideale per matrimoni, feste e meeting di ogni genere.

Al suo interno il ristorante Locanda della Moiana propone un menù tipico di alta tradizione emiliana. Residenze Cavour, Le Cupole e Liberty strutture che offrono monolocali, bilocali e camere doppie nel cuore di Parma. Perfetti e funzionali per soddisfare ogni vostro desiderio.

Ristorante San Barnaba a conduzione familiare che propone il meglio dell’enogastronomia regionale. Tutto questo e molto altro è il gruppo PIU HOTELS a Parma

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Il team perfetto? Ci pensa un algoritmo

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fogliando le pagine virtuali della sezione “Innovazione” del Corriere.it siamo incappati in una videointervista che sin dal titolo ha catturato la nostra attenzione: “Liti addio, un algoritmo sceglie il lavoratore in base al carattere”. Un presupposto davvero promettente, pensiamo, che se fa quel che dice potrebbe essere un valido strumento di aiuto anche per chi, di lavoro, organizza team building. Procedendo con ordine, anzi tornando alle premesse, come emerge dalla videointervista a cura del giornalista Luca Barbieri, scopriamo che la promessa di questo algoritmo è tutta italiana e viene da Cristian De Mitri (l’intervistato), giovane fondatore di Eggup. Questa azienda ha realizzato per l’appunto un algoritmo che permette di scegliere tra i candidati quello che per competenze professionali è il più adatto a entrare in un gruppo di lavoro. Ciò avviene prendendo in considerazione quello che in gergo vengono definite“soft skill”, quelle caratteristiche cioè che non riguardano la stretta cerchia della preparazione professionale (le hard skill), ma attitudine e carattere. L’algoritmo di matching – viene spiegato nell’intervista – è basato sul test di personalità “Big 5”, un test che permette di “indagare” l’estroversione-introversione, gradevolezzasgradevolezza, coscienziosità-negligenza, nevroticismo-stabilità emotiva, apertura mentale-chiusura mentale per ricavare “indici di team” partendo dalle caratteristiche personali. L’applicazione di questo algoritmo può essere contemplata in diversi contesti aziendali. Per esempio può aiutare l’ufficio del personale a collocare un collega nel giusto gruppo di lavoro all’interno dell’azienda, per permettere alla risorsa di esprimere il meglio di sé. Oppure potrebbe essere utilizzato, sempre dall’ufficio del personale, come coadiuvante nella selezione di candidati da inserire in azienda. Ma forse ancora più significativamente promette di costituire un valido aiuto nella costituzione di veri e proprio gruppi di lavoro efficienti ed efficaci che debbano raggiungere un obiettivo comune. Da tener presente, per esempio, il grado po-

Un giovane italiano ha trovato “la formula magica” per creare, a tavolino, team di lavoro potenzialmente perfetti. Il sogno di tutte le aziende (con buona pace per gli headhunters). Credete sia possibile? tenziale di soddisfazione che un individuo proverebbe lavorando con determinate persone e il conseguente grado di impegno che metterebbe nel progetto condiviso. Ecco allora che par legittimo chiedersi se questo tipo di strumento non potrebbe essere un valido aiuto anche per quei meeting planner e organizzatori di eventi, corsi di formazione, attività incentive e di team building, che si trovano a dover creare team di lavoro nelle diverse attività. Sicuramente ci sarà chi non si trova d’accordo e una valida obiezione potrebbe essere quella che, per esempio, un’attività di team building serve proprio a sedimentare sinergie tra persone che in potenza potrebbero non avere affinità Infine, che si pensi che “matchare” hard e soft skill attraverso l’aiuto della tecnologia sia una buona idea o meno, quel che è certo che l’innovazione non sembra conoscere confini, nemmeno nell’ambito del Mice.

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In questa pagina abbiamo preso spunto da una video-intervista di Luca Barbieri a Cristian De Mitri (fondatore di Eggup) per Corriere.it

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LO ZERBO, FASCINO NEL CUORE DELLA LOMBARDIA Una storia millenaria, un luogo evocativo immerso nello splendido Parco del Ticino dove si incastonano come pietre preziose la meravigliosa villa lo Zerbo creata dall’architetto Piero Portaluppi, la storica chiesa costruita agli inizi del ‘700 e una antica casetta del ‘500. Si narra che tale casetta fosse inizialmente la cappella che ospitava il dipinto della Madonna dello Zerbo prima di passare nell’attuale chiesa di maggiore dimensione. Fascino, architettura e natura si fondono in un unicum armonioso situato nel cuore della Lombardia, a due chilometri da Besate e a due passi dalla grande Milano. Stile, classe ed eleganza. La villa de Lo Zerbo rappresenta il perfetto connubio tra natura e architettura. Al suo interno vi sono un ampio soggiorno, una biblioteca storica ed un’accogliente sala da pranzo. Le stanze si affacciano tutte verso il cuore del meraviglioso roseto interno, circondato dall’antico muro. L’estensione e la flessibilità degli spazi, il prestigio della struttura e la magia del contesto fanno della villa la location ideale per i vostri eventi. Lo Zerbo è una location adatta all’organizzazione di qualsiasi tipo di eventi aziendali

come convention, meeting e team building, pranzi aziendali e cene di gala con spazi customizzabili. Disponiamo di tutti i servizi per qualunque tipo di evento, con fornitori selezionati.

IL MICE SECONDO L’HOTEL CESARE AUGUSTO Il Grand Hotel Cesare Augusto è un accogliente albergo a quattro stelle situato nel cuore della città, a pochi passi da Piazza Tasso, principale piazza di Sorrento. Parzialmente circondato da un giardino con imponenti alberi di pino l’albergo occupa una posizione strategica per visitare i caratteristici vicoletti del centro storico e per fare shopping nei numerosi negozi del Corso Italia o per raggiungere le principali mete turistiche quali Capri, Pompei, Napoli e la meravigliosa Costiera Amalfitana. Dispone di 120 camere, ben dimensionate, tutte insonorizzate e climatizzate, accessoriate con frigobar, bagno e doccia, asciugacapelli, cassaforte, Tv Satellitare, connessione Wi-Fi gratuita (anche nelle parti comuni della struttura) e terrazzo privato. L’Hotel Cesare Augusto è dotato di un roof garden con piscina e di un solarium attrezzato da cui godere una vista mozzafiato sul Golfo di Napoli. Dispone inoltre di un rinomato ristorante dove gustare le specialità della cucina sorrentina oltre a quelli della cucina mediterranea ed internazionale.

SUITE CON TERRAZZA E PERSONAL EVENTS PLANNER AL ME MILAN IL DUCA

Si chiama ME Suite e misura 135 metri quadrati la nuova suite del Me Milan Il Duca di Milano. Tutto è pensato in grande: il terrazzo di 199 metri quadrati, le due camere, il soggiorno, la cucina e gli interni, disegnati per ricreare l’atmosfera di una casa accogliente per gli ospiti, con una lounge allestita con tecnologia audio e video, maxi bar personalizzato, sala da pranzo con un tavolo per dieci persone e sala giochi con biliardo. Grazie alla terrazza la suite può essere utilizzata anche per eventi esclusivi, con i servizi personalizzati dell’Aura Manager – che è disponibile per assistenza 24 ore su 24, oltre a permettere check in e check out privato nella suite – e del nuovo Personal Events Planner, un organizzatore di eventi complementare per organizzare tutti i dettagli in suite, dal dj agli addobbi, dal catering agli inviti.

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PALAZZO VIVIANI, UN BORGO D’ÉLITE

Al confine tra Romagna e Marche, il Relais Palazzo Viviani è adagiato sulle colline della Valconca, dolcemente degradanti sino al Mare Adriatico, da cui dista solo pochi chilometri. Circondato da un bellissimo giardino, domina un paesaggio panoramico caratterizzato da torri isolate e rocche, antiche pievi e piccoli centri storici. All’interno del relais, l’Osteria dell’Accademia, completamente rinnovata, riapre al grande pubblico, con lo chef Juri Bellani. L’osteria ha due sale interne, quella principale può ospitare circa 45 coperti, così come quella del piano inferio-

re. La splendida terrazza affacciata sulla costa adriatica è ideale per eventi, feste, cene gourmet e rinfreschi, ha una capacità di circa cento coperti mentre sulla piazzetta della fontana, tra gli antichi e suggestivi edifici del borgo, si posso accomodare una quarantina di ospiti. Palazzo Viviani accoglie anche eventi speciali in primavera e in estate fino a un massimo di cinquecento persone nei suoi giardini. I quattrocento metri quadrati del La Corte degli Ulivi Congress Center è invece il luogo ideale ed attrezzato per piccole riunioni o grandi meeting e congressi.

ARRIVA VIRTUAL PLANNER, LA APP DI NH Visita virtuale in 3D degli spazi dedicati agli eventi negli hotel del gruppo Nh. È la novità della proposta “Nh Meetings: inspire.create.enjoy” ed è possibile grazie a un’applicazione di pianificazione interattiva tridimensionale disponibile sul sito del gruppo. Gli utenti, oltre a effettuare una visita virtuale tridimensionale degli spazi dedicati agli eventi, possono personalizzare le soluzioni in funzione delle loro necessità e richieste, visualizzando quindi in anteprima la configurazione effettiva delle sale scelte. La App è un nuovo passo di Nh Hotel verso il consolidamento della sua proposta per il segmento Mice, che rappresenta – su dichiarazione del gruppo – circa il 25 per cento delle sue entrate. Rufino Pérez Fernández, chief commercial officer di Nh Hotel Group, ha dichiarato: «Grazie a questo accordo possiamo ampliare le possibilità offerte ai nostri clienti per l’organizzazione di eventi. Ora il cliente non dovrà più immaginarsi come vorrebbe che fosse il suo evento presso Nh perché, con questa nuova applicazione, potrà visualizzarlo in anteprima e assicurarsi così che sia un’esperienza memorabile». Inizialmente Virtual Planner, creato in collaborazione con Zebra Design Sd, è disponibile per pianificare gli eventi soltanto per alcuni hotel del gruppo.

IL MICE NOBILE A PALAZZO ASMUNDO Risale al Seicento Palazzo Asmundo a Palermo, a quell’epoca durante la quale l’aristocrazia palermitana si concedeva una concorrenziale ostentazione di lusso che rasentava l’esibizione: se da un lato la vita sociale si esprimeva attraverso feste, galanterie e sfarzi, il contesto architettonico e decorativo in cui ciò avveniva non poteva non tradursi in forme estetiche ridondanti e di ampio respiro, in opulenti edifici barocchi letteralmente ricoperti, all’interno, da stucchi e affreschi. E in questo contesto, nel 1764 il Presidente di Giustizia Giuseppe Asmundo, divenuto proprietario del palazzo, fece affrescare i saloni del piano nobile dal noto artista Gioacchino Martorana molto richiesto dalla committenza del tempo e noto per aver affrescato, tra gli altri Palazzo D’Orleans e Palazzo Reale. Oggi gli stessi affreschi, nei loro brillantissimi colori, accolgono la meeting industry in sette splendidi e sontuosi saloni di diverse dimensioni, in grado di accogliere fino a quattrocento persone per convegni, cene di gala, aperitivi e meeting. E come post congress, il palazzo merita una visita completa, senza tralasciare le diverse collezioni che ospita, da quella di carrozze a quella di monete, dalle carte geografiche alle porcellane antiche e alle armi.

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NOVITÀ DI LUSSO AL FORTE VILLAGE Grandi novità per lo splendido complesso del Forte Village, adagiato sull’incontaminata costa sarda di Santa Margherita di Pula: a iniziare dal restyling dell’Hotel Castello – iniziato nel 2014 con lobby e camere executive mare, che terminerà quest’anno con la creazione delle nuove suite Presidenziale e Imperiale e con la ristrutturazione delle camere rimanenti – per continuare con l’inaugurazione di nuovi bungalow, dell’Hotel Le Palme e del nuovo Hotel Bouganville. Novità anche sul fronte del divertimento, con nuovi spazi e nuove attività, tutte declinabili in chiave Mice per coinvolgenti team building: il Forte Bay, l’area affacciata sul mare, è stata completamente ridisegnata con due nuovi campi da otto e uno per la pallacane-

stro tre-contro-tre; nuovi anche il campo da calcio in erba sintetica e fondo organico e il Tennis Club con bar e area relax. Non poteva mancare il restyling del gusto, con il nuovo Fish Market, per pranzi “con vista”, e con il rinnovato Pasta House. Ma anche con un ricco calendario di cene preparate da chef stellati e grandi guru della gastronomia internazionale, tra i quali Alfons Schuhbeck, che sarà presente al Forte con ”Spice for life”, la sua innovativa filosofia che vede le spezie protagoniste del benessere. E proprio a proposito di wellness, le ultime novità riguardano l’Acquaforte Spa, con nuova lounge, nuovo centro medico sportivo e una nuova protezione al percoso talassoterapico che lo rende fruibile anche in inverno.

CURIO AD AMBURGO CON IL REICHSHOF HAMBURG Il celebre Reichshof Hamburg hotel di Amburgo riapre aggiungendosi a Curio – A Collection by Hilton, uno dei marchi del gruppo Hilton. L’ hotel, situato nel cuore della città tedesca, è la prima apertura europea del marchio Curio, apprezzato per unire uno stile sobrio Art-Déco con un design contemporaneo. Situato di fronte alla stazione centrale della città, il Reichshof presenta un’architettura imponente unita a degli arredi moderni. Le 278 camere sono state appena rinnovate, e comprendono anche junior suite e suite. La struttura presenta anche un centro fitness di 250 metri, in cui gli ospiti possono trovare una palestra totalmente attrezza e una spa con diversi trattamenti di alta gamma. Il gastronomo Frank Bertram è arrivato al Reichshof come chef de cuisine, trasferendo il proprio ristorante Slowman presso l’hotel. Completano l’offerta una sala da pranzo con menu à la carte, la lobby con sushi cucinato al momento e dolci e i club sandwich nel bar dell’hotel.

TORNA TUTTO NUOVO L’ADRIATIC HOTEL

È ospitato in uno dei palazzi più riconoscibili di Rovigno, in Istria, l’Adriatic Hotel, il boutique hotel che ha riaperto i battenti completamente rinnovato. L’hotel ha visto nascere il fenomeno del turismo in Istria e ne è stato uno dei protagonisti, collocato nel centro storico della cittadina croata, dichiarata monumento storico nel 1963. I lavori di restauro non hanno per nulla alterato le atmosfere originali dell’hotel, e la facciata si presenta ancora oggi con il suo aspetto originario risalente al 1913. Le camere sono state invece ridotte al numero di 18, per offrire la massima qualità del servizio. L’hotel ospita diverse opere di artisti locali e regionali e diverse opere di design. La Brasserie Adriatic offre un ristorante alla carta con un menu che si ispira alla costa azzurra e un bar con un’ampissima selezione di whisky.

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HOTEL INDIGO FIRMA UN HOTEL A YORK

MELIÁ ALLA CONQUISTA DI SHANGAI Il gruppo spagnolo Meliá Hotels International, che ha all’attivo più di 370 alberghi nel mondo, annuncia l’inaugurazione della sua ottava proprietà in Cina, il nuovissimo Meliá Shangai Hongqiao, vicino a uno dei principali hub del Paese. Il Meliá Shangai Hongqiao fa parte del progetto Lidoway, che prevede la creazione di un complesso urbano a Hongqiao (tra i quartieri a vocazione business emergenti a Shangai), con ville, esercizi commerciali, strutture dedicate all’entertainment, ristoranti e aree all’aperto. Il nuovo hotel aprirà a luglio 2016, avrà 190 camere, sale congressi, due aree dedicate alla ristorazione e un’executive lounge; sarà inoltre vicinissimo al nuovo National Convention and Exhibition Center, uno dei più grandi centri congressi del mondo, con una superficie di 1,47 milioni di metri quadrati e spazi fino a 300mila persone.

Hotel Indigo, il marchio di boutique hotel di InterContinental Hotels Group, apre un albergo nella storica città di York (Gran Bretagna) e più esattamente a Walmgate, destinazione celebre per la gastronomia e città natale dell’impero di produzione cioccolatiera di York. L’Indigo Hotel York, dotato di 101 camere, offre un’atmosfera molto intima ed è situato a breve distanza da alcuni dei più rilevanti ristoranti e bar, boutique, botteghe artigiane, sale da tè, musei e gallerie della città inglese. A celebrazione dei veri sapori e della località dello Yorkshire, Hotel Indigo York ha stretto una partnership con il pluripremiato Yorkshire Meatball Co. – uno dei ristoranti britannici specializzati esclusivamente in polpette. Al piano terra un ruolo di primo piano spetta al muro di mattoni rossi, influenzato dall’architettura tipica di Walmgate che è stata ammirata per secoli da chi visita York.

VILLA REALE UNCONVENTIONAL PER CORPORATE E AGENZIE Gli ”Eventi di Villa Reale”, il brand che gestisce gli spazi delle sale di rappresentanza della Villa Reale di Monza come location per eventi, ha organizzato una serata per un selezionato pubblico di 230 fra titolari e manager di agenzie di eventi e comunicazione e responsabili marketing del mondo corporate. La serata di mercoledì 15 luglio è stata pensata in modo anticonvenzionale e originale, per mostrare appieno la location settecentesca, che offre spazi e strutture adatti a qualunque tipologia d’evento. Il teaser diffuso con il “save the date” nelle settimane precedenti l’evento conteneva una citazione di Oscar Wilde: “L’unico modo per liberarsi di una tentazione è abbandonarsi a essa”. L’invito a seguire aggiungeva solo un piccolo riferimento al numero sette: sette, quante sono le sale di rappresen-

tanza della Villa. E sette, quanti sono i vizi capitali. Da qui “Regal Seven Tour”, la proposta d’intrattenimento creativo per gli ospiti, un concept legato non solo al numero delle sale ma anche all’aggettivo Regal, parte della nuova campagna di comunicazione lanciata nei mesi scorsi (Be Regal. Be Unique). Gli ospiti hanno fatto il loro ingresso in ognuna delle sette sale, sorpresi, porta dopo porta, da una performance d’atmosfera ispirata a ciascun vizio capitale. Al termine di ogni tour potevano accomodarsi nella lounge sulla terrazza del retro della Villa Reale, per un cocktail al tramonto con vista sullo splendido parco di Monza. Nel salone delle feste si è tenuto il gran finale, uno spettacolo corale al quale hanno preso parte tutti i performer.

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In occasione di un evento o di un viaggio incentive, un soggiorno presso le strutture di CDSHotels permette di apprezzare al meglio le bellezze del mar Mediterraneo e le speciali atmosfere tra tradizione e modernità

Quando il relax è di casa ALESSANDRA BOIARDI

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l mare da vivere in modo esclusivo sia per una vacanza sia in occasione di un evento o di un soggiorno incentive. Nella bellissima regione Puglia CDSHotels offre il meglio della Puglia nei suoi resort quattro stelle: Riva Marina Resort, Pietrablu Resort & Spa e Costa del Salento Village. Sono prevalentemente i primi due a centrare la vocazione Mice del gruppo, che proprio per andare incontro alle esigenze degli organizzatori di eventi e dei partecipanti ha organizzato una business unit specifica, CDSHotels Meetings & Events, che possa essere di riferimento per chi sceglie questo angolo di Mediterraneo e le strutture del gruppo per i propri incontri Mice. Situati tra le più belle località della Puglia,

tra l’intrigante Valle d’Itria e il Salento, i resort si distinguono per offrire il giusto mix di tutto quello che rende un evento o un soggiorno incentive indimenticabile, ovvero ambienti moderni che non rinunciano all’eleganza e nemmeno a un tocco di tradizione – quella mediterranea naturalmente – da ritrovare nel concept delle strutture così come nella raffinata proposta ristorativa, che accosta con sapienza l’arte millenaria della gastronomia mediterranea con i sapori della tradizione locale. RIVA MARINA RESORT Il lavoro concede molto al relax al Riva Marina Resort, dove un soggiorno incentive si colora delle sfumature blu del mare e di quelle

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chiarissime della spiaggia, a pochi passi dal resort, attrezzata per qualche ora di riposo direttamente in riva al mare, ma anche scenario inedito di eventi che si faranno ricordare, così come la scenografica piscina, perfetta per un cocktail al tramonto. Sono questi gli spazi insoliti che il Riva Marina Resort offre alla fantasia degli organizzatori, che possono contare non solo su quinte meravigliose per i loro eventi, ma anche su infrastrutture più tecniche, come l’ampio centro congressi che conta otto sale, tutte illuminate con luce naturale. In tutto le sale possono ospitare da venti fino a novecento persone e, grazie alla loro modularità, possono essere allestite secondo le più diverse esigenze. Per coffee break o semplicemente come spazio aggiuntivo è a disposizione il vasto foyer, che si presta anche a essere utilizzato per colazioni di lavoro o cene di gala. Tutto questo in una posizione che si fa apprezzare, e molto, per le sue bellezze naturali, a pochi passi dall’oasi naturalistica di Torre Guaceto, e per l’eccezionalità dei suoi dintorni da trovare anche in tour organizzati e post congress proposti dal resort, nei luoghi più suggestivi, alla scoperta dei pittoreschi “trulli” , delle grotte di Castellana, di Ostuni e Torre Guaceto tra i sentieri di macchia mediterranea e mare incontaminato, di Carovigno e Lecce, famosa per la sorprendente ricchezza architettonica dei suoi nobili palazzi barocchi, incastonati come gemme nel dedalo di strade del centro storico. E al rientro, niente di meglio di qualche ora di relax nel centro benessere della struttura, tra i più ampi della Puglia.

PIETRABLU RESORT & SPA Trulli, macchia mediterranea e il blu del mare Mediterraneo compongono il paesaggio che accoglie gli ospiti del Pietrablu Resort & Spa, che sorge non lontano dal centro di Polignano a Mare, celebre per il suo borgo antico che si erge in maniera suggestiva su un’alta scogliera direttamente affacciata sul mare. Lo stesso panorama si gode dalla maggiore parte delle camere e delle suite del resort, sporte sul mare cristallino che lambisce la costa che ne delimita la struttura e inebriate dai profumi e dai colori del Mediterraneo. Pietrablu Resort & Spa è anche un perfetto spazio congressuale, grazie al suo centro congressi moderno ed efficiente, dotato di cinque sale congressi in grado di accogliere sino a 650 persone. Ma il seaside resort offre ampio spazio anche al relax e al benessere, grazie a ben tre piscine e a un collaudato centro benessere, di ben settecento metri quadrati dove migliorare la propria forma psicofisica.

Strutture di charme, dove anche lavorare è rilassante, incastonate nella Puglia più seducente, è la proposta di CDSHotels per la meeting industry

indirizzi a fine rivista

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Nasce IHC – Italian Hospitality Collection, nuovo polo alberghiero italiano ispirato al concetto di eccellenza “made in Italy”. Il Gruppo comprende, oltre agli hotel del Chia Laguna Resort in Sardegna, le rinomate strutture termali della Toscana: Fonteverde, Bagni di Pisa e Grotta Giusti

Full d’assi TERESA CHIODO

1 / La terrazza panoramica della nuova suite Luxury Panorama con vista sulla torre e sulla laguna di Chia 2 / La piscina Bioaquam di Fonteverde con vista sulla Val D’Orcia 3 / La hall del Grotta Giusti

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otels & Natural Spas è il pay-off che accompagna il nuovo brand e vuole evidenziare la vocazione della collezione: Hotel e Resort quattro e cinque stelle specializzati in accoglienza di altissimo livello, vacanze e tempo libero, benessere, terme e spa. Il Chia Laguna Resort è un “Luxury Family Resort” leader nel segmento leisure del turismo balneare; Fonteverde, Bagni di Pisa e Grotta Giusti propongono invece un’hotellerie del benessere termale, con servizi spa nati attorno a sorgenti naturali. Dalla convention aziendale al lancio di prodotto, il Chia Laguna è l’indirizzo di riferimento più esclusivo per i grandi eventi nel Sud della Sardegna. Efficiente, moderno, flessibile, tecnologico, il conference centre offre sette sale meeting, concentrate in un’area polifunzionale di 1.500 metri quadrati, in grado di ospitare fino a 950 persone. L’accoglienza è declinata negli hotel Laguna 5*, Spazio Oasi 4* prestige, Village 4*, Baia 3*, per un totale di 439 camere. A disposizione degli ospiti una piazza con le boutique per lo shopping; il tennis club, il diving centre e

il centro nautico, le splendide spiagge di sabbia fine e dorata, la nuova piscina panoramica Bioaquam e tante attività sportive. Numerose le location esclusive da scegliere per aperitivi, serate a tema e cene di gala. Quest’anno è stata inaugurata la Chia Natural Spa, tempio del “wellbeing” nato dall’esperienza delle spa termali toscane e nuove eleganti suite. Il termalismo assurge a stile di vita, in un’ottica di benessere totalizzante che va dalla cura della salute fisica, al relax, alla bellezza estetica. È questa la filosofia che anima Fonteverde a San Casciano dei Bagni (Siena), Bagni di Pisa, a San Giuliano Terme (Pisa) e Grotta Giusti a Monsummano Terme (Pistoia). Circondata da un parco secolare, Grotta Giusti ospita i suoi clienti in una villa ottocentesca con saloni affrescati e valorizzati da mobili e quadri d’epoca: un luogo che conserva intatto il patrimonio che la storia porta con sé. Perla del Natural Spa Resort è la Grotta millenaria, dove scorrono acque minerali termali, suddivisa in tre aree. Le sale meeting possono contenere fino a 250 persone. Fonteverde Tuscan Resort & Spa si trova in antico borgo della campagna toscana. La struttura è affiancata da un’ampia spa termale e per gli eventi mette a disposizione La Casina delle Rose, una splendida palazzina stile liberty all’interno del resort, che torna a vivere dopo una sapiente ristrutturazione. Bagni di Pisa è un elegante resort termale a cinque stelle dalle cui finestre si apre la vista sull’affascinante panorama toscano. Le stanze e le suite presentano volte originali del ‘700 affrescate in tinte pastello, soppalchi in parquet, pavimenti in marmo, graniglia e cotto toscano. Il “Teatrino dei Granduchi” è una sala pensata per gli incontri di lavoro e corredata da un attrezzato business centre. Sala Byron, Sala Gioco e gli eleganti salotti delle prestigiose suite sono a disposizione per piccoli meeting. Il ristorante Dei Lorena è una vera e propria officina del gusto. indirizzi a fine rivista

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Sheraton Lake Como Hotel è una location spettacolare che si è rinnovata completamente. Il suo tratto distintivo? La qualità dei dettagli, sia per quanto riguarda gli spazi sia per i servizi ancillari, non solo quelli Mice oriented

Sulle rive del lago di Como SABRINA PIACENZA

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il primo albergo di un brand internazionale di fascia alta ad aprire sulle rive del Lario, una riconversione strategica di una delle location più rinomate a livello internazionale, posto direttamente dentro a uno splendido paesaggio incorniciato dalle Alpi. Dopo un restyling complessivo della struttura, lo storico Grand Hotel di Como rivive oggi grazie a Starwood Hotels & Resorts Worldwide e si trasforma in Sheraton Lake Como Hotel. Dal punto di vista degli ambienti il progetto di riconversione si è focalizzato sull’utilizzo di materiali naturali e su una palette di colori neutrali, finalizzata a creare un’atmosfera calda e accogliente. Un design lineare e pulito per spazi ampi e luminosi, animati da arredi unici realizzati dai migliori designer e da artigiani italiani in esclusiva per l’albergo, seguendo le linee guida del brand Sheraton, per far vivere ai propri ospiti un’esperienza indimenticabile. «Ubicato in una delle destinazioni italiane

più ricercate, con nuove bellissime camere, esperienze culinarie raffinate e un insieme di spazi meeting inseriti in un contesto spettacolare, Sheraton Lake Como è un’aggiunta eccellente al portafoglio globale del brand», ha dichiarato Dave Marr, Global Brand Leader, Sheraton Hotels & Resorts. Sheraton Lake Como, infatti, mette a disposizione 116 nuovissime camere, incluse quattro suite, oltre a una serie di facilities che comprendono lo Sheraton Fitness Center e due piscine esterne con idromassaggio. La struttura offre, anche, un meraviglioso parco verde privato dove gli ospiti possono correre, prendere il sole o fare un picnic sull’erba, oppure vivere esperienze culinarie raffinate grazie a due caratteristici ristoranti nei quali apprezzare la cucina italiana, rivisitata in chiave moderna, del ristorante Gusto, fino ai sapori Sudamericani del ristorante Kincho, oltre al Bar Fresco e allo Sheraton Club Lounge.

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UNA DESTINAZIONE BUSINESS INVIDIABILE Allo Sheraton Lake Como Hotel qualsiasi esigenza business può essere soddisfatta grazie a sale meeting moderne e versatili e allo Spazio Como, fiore all’occhiello della struttura: un auditorium dal design futuristico che diventa spazio multifunzionale in grado di ospitare fino a 350 persone. All’interno è disponibile un grande centro conferenze con dieci sale modulari: ciascuna sala può ospitare dai 45 ai 150 ospiti e, tutte insieme, possono accomodare fino a mille ospiti. Ma per chi avesse esigenze differenti, magari strutturare un weekend con diversi cicli di incontri di lavoro, c’è la possibilità di utilizzare anche il prestigioso centro congressuale di Villa Erba che si trova a breve distanza dall’hotel. Nelle aree comuni gli ospiti potranno godere di tutti i comfort del brand Sheraton e dei suoi servizi impeccabili, tra cui il Link@ Sheraton™ in collaborazione con Microsoft®, realizzato dall’azienda di produzione di arredamenti Galbar, punto di incontro privilegiato per gli ospiti che desiderino lavorare, connettersi o semplicemente rilassarsi in un’area dedicata e intima. La posizione dell’hotel è davvero straordinaria: essere a due passi dalla riva del lago consente agli ospiti di poter prendere parte a svariate attività acquatiche, oltre a meravigliose gite in barca sulle sponde del Lario. Dal punto di vista logistico la struttura si trova a meno di un’ora di macchina dai due aeroporti internazionali di Milano Malpensa e Milano Linate. In alternativa, gli ospiti possono viaggiare in treno fino alla stazione di Como San Giovanni, distante solamente un paio di chilometri dall’hotel, per poi usufruire di un servizio taxi privato.

La qualità, diffusa in ogni dettaglio e in ogni angolo di Sheraton Lake Como Hotel, viene offerta copiosamente ai viaggiatori business. «Crediamo fortemente nella forza del brand Sheraton e nell’esperienza internazionale di Starwood, questa partnership importante ci permette di andare incontro alle aspettative degli ospiti internazionali e offrire ai viaggiatori business un programma di brand così coinvolgente e spazi d’incontro innovativi», spiega Paolo De Santis, Ceo di Meta SpA e proprietario dell’albergo. «Siamo convinti che rafforzeremo ulteriormente l’immagine del lago di Como e assumeremo una posizione di leadership nel mercato dell’ospitalità».

Sheraton Lake Como Hotel  Como Numero totale camere: 116 | Ristoranti: 2 | Posti: 50 Gusto -120 Kincho | Sale meeting: 11 | Capienza sala maggiore: 350 | Capienza sala minore: 6 | Saletta segreteria | mq di aree espositive: 1000 mq | Possibilità organizzazione post congress

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Holiday Inn Rome Pisana  Roma Numero totale camere: 229 | Ristoranti: 2 The Terminal, The Hub | Posti: The Terminal 130, The Hub 70 | Sale meeting: 7 | Capienza sala maggiore: 160 posti | Capienza sala minore: 30 posti | Saletta segreteria | mq di aree espositive: 300 | Possibilità organizzazione post congress:

Una nuova sala meeting e un’offerta gastronomica curata nei dettagli sono i tratti che distinguono la proposta del recentissimo Holiday Inn Rome Pisana per eventi e incentive di successo nella Capitale

Spazio al Mice ALESSANDRA BOIARDI

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ontano dal caos di Roma, ma a pochi chilometri dalle maggiori attrazioni turistiche della città, sorge l’Holiday Inn Rome Pisana, una struttura moderna inaugurata da soli due anni, che rappresenta la soluzione ideale non solo per i turisti leisure che vogliono visitare la Città Eterna, ma anche per gli organizzatori di eventi che cercano un Hotel confortevole in una posizione strategica, con ottime infrastrutture e dal quale spostarsi

agilmente verso i punti di maggiore interesse, come musei, gallerie d’arte e grandi aree archeologiche, ma anche verso le più importanti vie dello shopping della città, sia in auto sia con i trasporti pubblici. La struttura, il cui apprezzamento è riscontrabile anche dalle varie recensioni rilasciate sul web, rinnovata nei colori e negli spazi, vanta 229 eleganti camere di tipologie standard, superior ed executive arredate con linee moderne, confortevoli e accoglienti, tutte luminosissime e dotate di accesso gratuito a Internet ad alta velocità, Tv Lcd, canali satellitari, cassetta di sicurezza, mini bar e kit cortesia tè e caffè. Il design è sobrio ma ricercato, e l’attenzione dei dettagli nei colori delle camere e in ogni tipo di comfort rendono l’Holiday Inn Rome Pisana la scelta perfetta per venire incontro alle diverse necessità di ogni tipologia di viaggiatore, che potrà godere dell’atmosfera speciale che si respira in albergo, grazie alla calda accoglienza che permette di sentirsi a casa anche lontano da casa. UNA NUOVA SALA MEETING Per il mercato Mice, l’Hotel riserva un’importante novità, un nuovo spazio congressuale che andrà ad aggiungersi alle sei sale meeting già esistenti.

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È il nuovo indirizzo Mice nella Capitale, il frizzante Holiday Inn Rome Pisana, che punta la propria offerta, oltre che su spazi modernissimi per eventi e meeting, sulla proposta culinaria, curata nei minimi dettagli

«Al fine di soddisfare nel migliore dei modi le esigenze della meeting industry, abbiamo provveduto alla realizzazione di un nuovo spazio, la cui apertura è prevista per settembre» spiega Ferruccio Cruciani, Direttore Commerciale dell’Holiday Inn Rome Pisana. La nuova sala Roma misura circa 160 metri quadrati e sarà dotata di luce naturale, rete wi-fi gratuita, allacciamento pc, attrezzature tecnologiche di base, spazio espositivo e una capienza fino a un massimo di 160 persone. La sala potrà essere attrezzata per una riunione riservata, un meeting, una convention, con la proverbiale qualifica nei servizi di ristorazione, dai coffee break ai buffet, alle colazioni di lavoro, light lunch e cocktail in veranda. Ma cosa contraddistingue questo nuovo spazio e le altre aree meeting dell’Hotel? «La cura al dettaglio – spiega Cruciani – per noi è un elemento imprescindibile, ogni evento viene realizzato grazie al personale professionalmente preparato e sempre disponibile». TUTTO IL GUSTO DELL’HOLIDAY INN ROME PISANA L’offerta Mice dell’Hotel romano si distingue anche per l’altissima attenzione riservata alla ristorazione. In un ambiente moderno e avvolgente, oltre all’American buffet breakfast, che ogni mattina accoglie gli ospiti con un trionfo di dolce e salato, l’Hotel mette a disposizione il ristorante The Hub ideale per colazioni di lavoro, pranzi gustosi ed eventi informali, mentre al primo piano il ristorante The Terminal è la location ideale per l’organizzazione di pranzi d’affari, buffet, banchetti e cene con

menu à la carte e personalizzati e molto apprezzato anche il Lounge Bar aperto tutto il giorno. Un’esperienza, quella gastronomica, che spiega nel dettaglio il General Manager dell’Hotel, Mauro Gambella: «L’Holiday Inn Rome Pisana abbraccia la filosofia “Fresco, Italiano e Semplice” che dal 2014 firma il food concept delle strutture gestite dal Gruppo JSH. Arte culinaria e finezze gourmet entrano nel nostro Hotel con proposte che partono da materie prime locali e ingredienti di stagione freschissimi, sapientemente esaltati, declinati e tradotti in piatti irresistibili nel gusto e nell’aspetto. Mettiamo particolare cura anche per la carta dei vini, in modo da mantenere un connubio forte tra ristorazione e piacere del gusto». «E non da ultimo – aggiunge Gambella – anche il relax trova i suoi spazi all’interno della nostra struttura. La nostra attrezzata area fitness è capace di moltiplicare le occasioni di svago con programmi fitness personalizzati, ideale per rilassarsi dopo un’intensa giornata di lavoro o di shopping per le vie della città». «L’Hotel dispone di un parcheggio sotterraneo e di uno antistante la struttura – gli fa eco Cruciani –la nostra posizione strategica ci permette di garantire al cliente grande facilità di movimento verso il centro di Roma, ma anche una esclusiva tranquillità quando è in sede, magari rilassandosi nelle nostre zone relax o approfittando del Lounge Bar The Hub per gustosi quick lunch». indirizzi a fine rivista

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Gli Eventi di Villa Reale Villa Reale di Monza (MB) Sale meeting: 7 | Capienza sala maggiore: 168 posti | Capienza sala minore: 40 posti | mq di aree espositive: 215 | Pranzo in piedi: 220 pax (Sala Principale) | Pranzo seduti: 180 (Sala Principale) | Possibilità organizzazione post congress

Una illustre residenza storica, simbolo della regalità italiana, capace di unire tradizione e modernità, apre le porte agli eventi più esclusivi. È la splendida Villa Reale di Monza, recentemente rimessa a nuovo da un sapiente restauro

Eventi in villa SABRINA PIACENZA

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fine Settecento la ricca e verde Brianza fu scelta come luogo di costruzione per erigere la grande Villa Reale, una sontuosa residenza privata che accogliesse i reali austriaci che in quel momento regnavano sul territorio lombardo. Dopo circa tre secoli e tanta storia passata, Monza è da tutti ancora ricordata come la città della Villa, del grandioso palazzo neoclassico che per molti anni è stato testimone di eventi legati alla monarchia italiana, ma non solo. Oggi, dopo un lungo e attento restauro terminato nel 2014, la Villa Reale ci è restituita come una location estremamente versatile. Grazie alle sue numerose specificità, si adatta a ogni tipologia di evento ed è capace di incontrare il gusto di clienti che provengono da differenti settori: banche e assicurazioni, fashion, food & beverage, automotive e tecnologia, istituzioni e organizzazioni governative. Le Sale di Rappresentanza, gli spazi disponibili per allestire gli eventi, sono parte del grande complesso della Reggia di Monza che include gli Appartamenti Reali, il secondo piano nobile dedicato alle mostre temporanee, il Belvedere con le esposizioni del Triennale Design Museum, il Roseto, il Serrone e l’immenso parco che si sviluppa intorno al complesso. La disposizione funzionale degli spazi, per un totale di circa mille metri quadrati, la possibi-

lità di scegliere sale di dimensioni diverse e di optare per un set-up personalizzato, l’alta tecnologia, gli spazi esterni adatti a ospitare grandi tensostrutture sono i plus indiscussi per una location di questa portata. Il Salone delle Feste, con i suoi 208 metri quadrati, è lo spazio più ampio a disposizione, seguito dalla Sala à Manger, che nei suoi 140 metri quadrati lascia senza fiato per i colori e i giochi di luce tra cristalli e specchi. Completano l’offerta altre cinque sale di differente capienza (sotto i cento metri quadrati), tutte posizionate al Primo Piano Nobile, e un ampio Foyer. Spazi diversi per dimensioni, forme e stile, che possono essere utilizzati insieme, scegliendo la formula degli spazi in esclusiva, oppure singolarmente, per andare incontro all’organizzazione di piccoli e grandi eventi, dai cocktail alle cene di gala, dai meeting agli incontri di lavoro più in generale. La vicinanza al capoluogo lombardo, agli aeroporti di Linate e Orio al Serio, oltre che all’Alta Velocità ferroviaria di Milano, la numerosa presenza di strutture alberghiere da tre a quattro stelle superior, anche walking distance, e la disponibilità di un parcheggio da mille posti auto, la qualificano come location strategica in un contesto regale e accogliente. indirizzi a fine rivista

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Fidenza Village, una location uncoventional dove il business e lo shopping si incontrano per dare vita a un evento indimenticabile. Una combinazione unica, una proposta innovativa nel settore della meeting industry con offerte e programmi personalizzati

Le aziende si incontrano qui SABRINA PIACENZA

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siste un posto, a metà strada tra Milano e Bologna, dove l’esperienza dello shopping può essere vissuta come un momento esclusivo, divertente e indimenticabile, dove è possibile trovare il meglio del made in Italy e i brand di lusso, ma dove è anche possibile organizzare una giornata business o un evento aziendale assolutamente unico. Siamo a Fidenza, nel cuore dell’Emilia Romagna, una terra ricca di eccellenze, di sapere e di cultura ed è proprio qui che una decina di anni fa il Gruppo Internazionale Value Retail, con sede a Londra, ha deciso di aprire il suo primo villaggio

italiano, dopo una serie di fortunate aperture in tutta Europa (www.fidenzavillage.com). Fidenza Village non è uno shopping outlet qualsiasi. In questi ultimi anni sono nati un po’ ovunque contribuendo a diffondere un’idea di shopping tourism che prevede in un unico luogo la presenza di negozi e un servizio di ospitalità per accogliere la clientela italiana e internazionale. Fidenza Village offre, inoltre, l’esperienza esclusiva di uno shopping di classe: sono presenti infatti oltre cento marchi selezionatissimi di brand italiani e internazionali con

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Fidenza Village Fidenza (Pr) Sale meeting: 3 | Capienza sala maggiore: 90 posti | Capienza sala minore:15 posti | Saletta segreteria: Sì | mq di aree espositive: 95 | Sala banchetti interna: Sì | Pranzo in piedi: 60 posti | Pranzo seduti: 40 posti | Possibilità organizzazione post congress: Si, comprese attività di team building e incentive prezzi ridotti fino al 70 per cento sul prezzo retail, aperto sette giorni su sette, 362 giorni l’anno. Ma non solo, Fidenza Village è in grado di coniugare l’ampio ed esclusivo shopping a eventi e iniziative d’eccezione, rivolti ad un turismo leisure, ma soprattutto Mice oriented. Proprio per soddisfare la crescente domanda incentive, all’interno di Fidenza Village è stato recentemente predisposto uno spazio dedicato al turismo business: the lounge. Un ambiente estremamente elegante e confortevole che può accogliere fino a novanta persone, dove è possibile organizzare incontri di lavoro, conferenze, presentazioni, team building, eventi di vario genere come aperitivi, cene o cocktail, ma che può anche essere usato semplicemente come un’area relax dove potersi rigenerare concedendosi uno spuntino organizzato da un catering d’eccezione. IL BUSINESS INCONTRA LO SHOPPING Una perfetta combinazione tra business e shopping esclusivo, gastronomia e cultura, un luogo dove è possibile vivere la magia di un evento indimenticabile, creato su misura, uno spazio dinamico all’interno del quale, durante tutto l’arco della giornata è possibile usufruire di numerosi servizi pensati e offerti dal Villaggio. Perché proprio i servizi sono il fiore all’occhiello di Fidenza Village e comprendono infinite possibilità per godersi uno shopping a cinque stelle: dal personal stylist che accompagna i gruppi e offre consulenza per gli acquisti all’hands free shopping per acquistare comodamente senza pensare all’ingombro delle shopping bags, dal wi-fi gratuito al deposito bagagli, ma anche un punto Iat dove è possibile prenotare un hotel o un transfer, hostess dedicate, Vip Card con un ulteriore percentuale di sconto sul prezzo outlet e la possibilità per le aziende di aderire al Corporate Programme per garantire ai propri dipendenti benefici riservati. Per chi volesse fermarsi per più di un giorno, diverse e ricche le proposte di Fidenza

Village per andare alla scoperta della meravigliosa terra dei Castelli del Ducato di Parma e Piacenza, nel cuore della Food Valley, tra la tipica enogastronomia e i luoghi d’arte e cultura: dalla rinomata Academia Barilla, alle incantevoli Terre Verdiane, dai soggiorni wellness alle vicinissime Terme di Salsomaggiore o Tabiano alla possibilità di vivere una serata indimenticabile al Teatro Regio di Parma. Le strutture ricettive della zona sono numerose, le più comode a Parma, in alcune delle quali è possibile usufruire di tariffe agevolate e Salsomaggiore, dove sono presenti alberghi cinque stelle oltre a un attrezzato Palazzo Congressi. Dagli aeroporti di Milano Linate, Bologna, Verona e Rimini il Fidenza Village è raggiungibile facilmente con l’autostrada in meno di un’ora; in alternativa è possibile raggiugere il villaggio con il treno Frecciarossa (stazione di Parma) oppure, per chi non vuole avere pensieri di natura logistica, con il comodissimo transfer da Milano centro città che in un’ora e mezza porta i visitatori direttamente nel cuore della destinazione. indirizzi a fine rivista

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Alle porte di Roma, lungo la via Aurelia e a un passo dall’aeroporto di Fiumicino, La Corte di Arenaro è un esempio di architettura industriale riportata in vita per offrire al Mice un unicum tra spazi, servizi e una sala firmata da Pierluigi Nervi

Dalla tenuta agli eventi ALESSANDRA BOIARDI

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a una storia del tutto particolare La Corte di Arenaro, location per eventi collocata alle porte di Roma, e a pochi passi da Fiumicino, Fregene e Civitavecchia, che si distingue per più di un particolare. Intanto la sua collocazione, lungo la via Aurelia e a poca distanza da Roma, ma comunque immersa in una cornice naturale di rara bellezza. Questa dimora sorge infatti dove una volta esistevano ariose campagne da bonificare, cascine, casali e stalle da rimettere in sesto, che oggi hanno lasciato il posto a questo splendido complesso che offre al Mice spazi e strutture ottimi e

attrezzati per ospitare ricevimenti, banchetti e ogni genere di evento degno di fascino e suggestione. DALLE CAMPAGNE ALL’ARCHITETTURA INDUSTRIALE La storia della struttura inizia nel 1926, quando la grande tenuta di Torre in Pietra, di proprietà dei conti Albertini e Carandini, iniziava i suoi ambiziosi progetti di bonifica. Negli Anni Trenta e Quaranta vennero costruiti almeno una dozzina di centri aziendali nella tenuta e i lavori furono affidati a famosi e va-

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La Corte Di Arenaro Torre in Pietra (Rm) Sale meeting: 6 | Capienza sala maggiore: 800 posti | Capienza sala minore: 30 posti | Saletta segreteria | mq di aree espositive: 1.500 interni | Sala banchetti interna | Pranzo in piedi: 1.000 posti in sala unica; 2.000 in tutta la location | Pranzo seduti: 700 posti in sala unica; 1.300 in tutta la location | Possibilità organizzazione post congress lenti architetti, tra cui Michele Busiri Vici. A lui si deve la realizzazione del fronte Casale, adibito ad abitazione colonica per gli operai dell’azienda e del Casale del Fagocchiaro, destinato originariamente a falegnameria. Il progetto iniziale di Busiri Vici fu poi ampliato dall’opera di Pierluigi Nervi che diede vita a una sala originalissima, nella forma, nelle dimensioni e nei volumi, di oltre seicento metri quadrati, adibita inizialmente a officina meccanica di riparazione dei trattori aziendali. Oggi quegli stessi spazi hanno dato vita alla Sala Nervi, vero fiore all’occhiello della tenuta, unica nel suo genere per il comfort e il piacere che vengono immediatamente trasmessi da quel mix di storia, cultura e atmosfera che le opere architettoniche di valore sanno offrire. Esempio ammirevole di architettura industriale, la Sala Nervi è infatti così grande da accogliere fino a settecento persone sedute a tavola. La massima versatilità degli spazi ne fa un’ottima soluzione per serate danzanti e la particolare struttura si presta agilmente ad allestimenti moderni ed eleganti. Il soffitto disegna un intreccio di linee di cemento armato che forma un particolare nido d’ape e la superficie è completamente priva di colonne e ingombri. Tutta la tenuta, rilevata dalla famiglia Scorsolini, è tornata agli antichi splendori dopo circa tre anni di lavori di ristrutturazione, durati dal 2000 al 2003, e resa idonea per i suoi grandi spazi all’organizzazione di eventi, ora conosciuta con il nome di “La Corte di Arenaro”. Il nome rievoca proprio le origini del posto, in particolare la notevole quantità di sabbia “arenaria” sopra cui fu costruito l’intero centro a seguito della bonifica degli anni Venti. ALTRI SPAZI PER IL MICE Oltre alla Sala Nervi, sono tanti gli spazi per l’organizzazione di eventi che La Corte di Arenaro propone: sia che si scelga il Casale del Fagocchiaro, sia che si preferiscano le più piccole e intime Sala della Specchiera e l’Ala della Pineta, provvista di Corte e parco con un laghetto, non mancheranno le giuste atmosfere per incontri indimenticabili.

Il Casale del Fagocchiaro, vecchia falegnameria dell’azienda agricola dista 30 metri dal resto della struttura ed è ora arredata con eleganti pavimenti in cotto, caratteristiche travi in legno e decori in ferro battuto, spazioso, elegante e disposto su due piani. Completano la location la bellissima Corte esterna e il parco con laghetto, perfette ambientazioni per eventi all’aperto. indirizzi a fine rivista

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La splendida Villa Miani è una location per eventi esclusiva, abituata a ospitare eventi di alto livello che apprezzano la splendida dimora romana per le sue architetture, la sua gastronomia e i suoi servizi di lusso

Prestigio in Villa ALESSANDRA BOIARDI

Qui sopra Giulia Ottaviani, manager di Villa Miani, location esclusiva, improntata al lusso raffinato

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illa Miani con la sua eleganza neoclassica si adagia sulla collina di Monte Mario, circondata da ettari di curatissimo prato inglese e da un parco secolare. Attorno, lo spettacolo di Roma vista dall’alto, uno scorcio meraviglioso che produce persino l’incanto di sfiorare la cupola di San Pietro. La splendida dimora umbertina prende il nome dai Conti Miani, un luogo che nei secoli ha ispirato le opere di pittori, celebri poeti e scrittori tra cui Dante, Giosuè Carducci e Gabriele D’Annunzio. Oggi Villa Miani è una location unica, che viene scelta per i propri eventi dalle realtà più prestigiose per la sua esclusività. «L’esclusività di Villa Miani si percepisce a vari livelli – spiega Giulia Ottaviani, manager della villa, che ci racconta i suoi punti di forza – a partire dallo scenario unico su Roma che la villa offre. Si estende poi all’attenta accoglienza e ospitalità, alla cura del dettaglio, alla personalizzazione dell’evento. Il saper rispondere in maniera adeguata alle aspettative significa lasciare un ricordo indelebile ai nostri ospiti. Occasioni istituzionali, quali le cene di

gala e le tavole rotonde per il Semestre Europeo – con le più alte cariche della politica internazionale – si fondono con le più disparate occasioni mondane». Chi può organizzare un evento a Villa Miani? «La versatilità dei nostri spazi, interni ed esterni, consente a Villa Miani di ospitare, nell’arco di tutto l’anno, eventi corporate di vario tipo e livello, come team building o presentazioni di nuove strategie per i propri di pendenti (evento Leaseplan), lancio di nuove linee, collezioni o prodotti (Lancome, Chanel, Mont Blanc, Luxottica), roadshow, lancio di prodotti soprattutto nel settore automotive (Ford, Jaguar, Toyota) e cene di Natale aziendali (Johnson&Johnson, Intesa Sanpaolo)». Villa Miani è apprezzata anche per la sua proposta gastronomica… «L’ampio e perfettamente attrezzato spazio cucine di Villa Miani rende la proposta gastronomica la nostra “punta di diamante”. La necessità di produrre in ogni occasione un ri-

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sultato unico ed eccellente ben si sposa con spazi idonei e corredati di moderne attrezzature, dove i nostri qualificati chef curano attentamente l’intero processo di lavorazione per la realizzazione di un prodotto di alta qualità, che sappia rispondere alle variegate richieste di un pubblico nazionale e internazionale, coinvolto in situazioni diverse, quali veloci colazioni di lavoro o rilassati festeggiamenti privati, snack buffet o ricercatezze dell’haute cuisine».

cipali player italiani nel settore del catering. La collaborazione con importanti palazzi storici romani, nel corso degli anni, è cresciuta estendendosi alle più importanti location congressuali, ai luoghi eletti di incontro istituzionale, sportivo, fieristico e di business, fino alla partecipazione a grandi eventi internazionali. Si consolida così l’esperienza nella gestione di complessi modelli organizzativi e logistici che coinvolgono contesti ben più ampi, risulta quindi evidente la possibilità di garantire a Villa Miani un servizio di alto livello anche a fronte di numeri molto importanti». indirizzi a fine rivista

Come abbinare lusso e servizio efficiente? «La cura e l’eleganza degli undici ettari di parco e giardini, attraverso i quali si snoda il viale che conduce alla elegante dimora umbertina, è il primo segnale dell’esclusività che la villa vuole trasmettere ai propri ospiti. La magica atmosfera dei nostri eventi è anche il frutto della minuziosa manutenzione curata dalla nostra numerosa equipe, costantemente all’opera nei giardini e nei tre piani di ampi saloni, riportati all’antico splendore. Va da sé che a questa “lussuosa” gestione degli spazi corrisponde un servizio discreto ma ineccepibile, una cortesia d’altri tempi e l’offerta di un prodotto che mira all’eccellenza tanto nell’ospitalità quanto nel livello della ristorazione». Quali sono le vostre proposte in caso di eventi dai grandi numeri? «Villa Miani – seppure tra le più importanti residenze – è parte di una realtà ben più ampia, articolata e consolidata, che è l’universo Relais Le Jardin, società che nasce nei primi anni Novanta, e diviene ben presto uno dei prin-

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Corte Bracco dei Germani Corato (Ba) Numero totale camere: 5 | Ristoranti: 2 | Posti: fino a 1000 | Sale meeting: 6 | Capienza sala maggiore: 600 | Capienza sala minore: 20 | Saletta segreteria | Mq di aree espositive: 3.000 | Possibilità organizzazione post congress

Cucina di eccellenza per i vostri meeting a Corte Bracco dei Germani, sede di “Apulian Natural Cookery School Percorsi di Cucina e Alimentazione Naturale”

Il business a scuola di cucina SABRINA PIACENZA

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vunque decidiate di organizzare un evento, oltre alla valutazione della disponibilità degli spazi e delle attrezzature della struttura, assicuratevi del livello dei servizi banqueting e riflettete sulla cura e l’attenzione che i vostri ospiti meritano. Proporre una cucina di eccellente qualità durante i momenti conviviali dei lavori: break, light lunch o gala dinner, aggiunge un particolare valore e un’impressione di grande impatto a ogni genere di meeting. A pochi chilometri dall’aeroporto di Bari, immerso nel cuore della Puglia più autentica, l’elegante complesso di Corte Bracco dei Germani è unico nell’offrire ambienti diversi e ricchi di charme per congressi, ricevimenti, rassegne espositive, concerti, sfilate. Corte Bracco si compone di due blocchi autonomi, all’occorrenza comunicanti per grandi eventi fino a mille partecipanti: l’antico Monastero, sorto dal recupero di una dimora storica del diciottesimo secolo e immerso in un suggestivo giardino mediterraneo e il Resort, nuovo e moderno concetto di open space in cui raffinatezza e design si fondono in uno scenografico giardino di palme e giochi d’acqua. A Corte Bracco, oltre alla qualità dei servizi logistici e alla preparazione ed efficienza del personale, grande attenzione è dedicata anche alla ristorazione. Da quasi venticinque anni coinvolta in eventi e progetti formativi destinati a professionisti del settore, impegnata in attività di ricerca e di studio rivolte alla riscoperta e valorizzazione dei sapori e dei prodotti del territorio e a promuovere la cultura delle tradizioni mediterranee, a livello nazionale e internazionale, Corte Bracco si è affermata negli anni come azienda leader della

ristorazione pugliese di qualità. Creativa, raffinata, stagionale, innovativa nella tradizione, di qualità, la cucina di Corte Bracco dei Germani. Distinguendosi negli anni per creatività e ricercatezza, coniugando ricette della tradizione regionale con accenti di gusto etnico in un mix di sapori fusion, attenta all’evoluzione del gusto, e alla ricerca di nuovi prodotti, Corte Bracco ha mantenuto ferma l’attenzione verso la qualità e l’artigianalità della propria cucina. Molto attenta anche a problematiche ed esigenze alimentari particolari sempre più diffuse dei suoi ospiti (celiaci, intolleranti, allergici, vegetariani, vegani, a volte ammalati) offre linee di cucina dedicate e proposte sempre personalizzate. Sulla base di queste esperienze, nasce nel 2015 PerCorsi di Cucina e Alimentazione Naturale - Apulian Natural Cookery School, la scuola di cucina naturale di Corte Bracco dei Germani. Il suo valore aggiunto è quello di avere come docenti medici, biologi e chef. Una scuola integrata dunque, nella quale si promuove la nutrizione corretta per la salute. Inoltre, corsi dedicati per diverse patologie e tra queste il cancro. Apulian Natural Cookery School è stata è stata nominata sede Italiana pilota dei PerCorsi A.R.T.O.I. (Associazione Ricerca Terapie Oncologiche Integrate) dedicati alla nutrizione del paziente oncologico. L’iniziativa sta riscuotendo grandi apprezzamenti e Corte Bracco viene invitata a presentare la sua Scuola a numerosi congressi medici, l’ultimo: il VII Congresso Internazionale di A.R.T.O.I “Integrative Care And Nutrition in Oncology”tenutosi a giugno a Expo Milano 2015. indirizzi a fine rivista

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86 camere Centro congressi 300 persone (fino a 6 sale meeting) Centro benessere e piscine esterne Garage e city bike Wi fi free

PALACE HOTEL DESENZANO

Palace Hotel Desenzano Viale F. Agello, 114A - 25015 Desenzano del Garda (BS) -tel. 030 9902262 www.palacehoteldesenzano.it


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Tenuta Moreno  Mesagne (Br) Numero totale camere: 86 | Ristoranti: 1 | Posti: 450 | Sale meeting: 5 | Capienza sala maggiore: 500 posti | Capienza sala minore: 20 posti | Saletta segreteria | mq di aree espositive: 500 | Possibilità organizzazione post congress

“Otium” salentino Nella splendida cornice di Tenuta Moreno il relax e la quiete sono di casa, anche grazie al suo centro benessere; ma la location sorprende anche per le sue infinite potenzialità congressuali SIMONA ZIN

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hi non ha ancora visitato il Salento sarà sorpreso da quello che questa terra può offrire sia in tema di paesaggi e tesori culturali, sia per quanto riguarda comfort moderni e tecnologia d’avanguardia, come quelli che si trovano a Tenuta Moreno. La location, ricavata da una masseria del ‘700 all’interno di un parco di viti e ulivi secolari in provincia di Brindisi, conquista per la sua

collocazione, per le sue 86 camere curate nei minimi dettagli, per il suo centro congressi che ospita fino a 450 persone e per il suo centro benessere, oasi di relax nel quale rifugiarsi dopo un appuntamento di lavoro nella tenuta salentina. UN’ESPERIENZA POLISENSORIALE Il centro benessere di Tenuta Moreno avvolge i suoi ospiti con aromi, colori e musiche, in un’oasi di relax per chi desidera ritrovare l’equilibrio tra corpo e spirito. Il centro offre innovativi trattamenti estetici e naturali per recuperare forma, salute e bellezza. Ogni cliente qui è accolto con calda ospitalità, ricoperto di cure e attenzioni dal personale specializzato e coccolato con i migliori prodotti utilizzati sul fronte dei servizi estetici. Anche i materiali utilizzati per la sua costruzione contribuiscono a creare un’atmosfera calda e accogliente: legno, pietra, acqua si incontrano negli ambienti per rigenerare i sensi e favorire un distensivo ricongiungimento con la natura e i suoi elementi. Farsi coccolare da uno dei tanti trattamenti proposti dal personale altamente qualificato è un’esperienza unica, come quella nella vasca nuvola che, creando una magica sensazione di assenza di gravità, riporta alla luce le emozioni vissute nel grembo materno durante la fase prenatale, favorendo la completa distensione dei muscoli e della psiche. E ancora i rituali del ciclo raxul thalasso, il benefico calore della table hammam o il freddo brivido della fontana di ghiaccio, compongono un percorso benessere completo che, nell’arco di qualche ora, è capace di dar voce ai richiami ancestrali degli elementi naturali. indirizzi a fine rivista

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ExcelsiorEsterna_Layout 1 07/02/12martedì 15:09 Pagina 1

hôtellerie couture L’incanto di inizio secolo rivive in ogni dettaglio dell’ Excelsior Palace. Dentro la fresca, intramontabile eleganza, fuori il profumo dei gelsomini e del Mediterraneo. 5 stelle Lusso ed oltre 100 anni di esperienza per indimenticabili soggiorni.

Via San Michele di Pagana, 8 - 16035 Rapallo - Tel. 0185 23 06 66 - Fax 0185 23 02 14 - excelsior@excelsiorpalace.it - www.excelsiorpalace.it


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A place to stay Open space dal lay out modulabile, spazi di lavoro organizzati con funzionalità e chiarezza d’impianto morfologico, percorsi interni ed esterni si frammentano in vibrazioni luminose che si moltiplicano: è il Monte-Carlo Bay Hotel & Resort TERESA CHIODO

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ltimo nato del gruppo Monte-Carlo Société des Bains de Mer, tra i leader del turismo di lusso nel Principato di Monaco, il Monte-Carlo Bay Hotel & Resort presenta un gusto neoclassico di inizio Novecento, definito da archi e colonne, ricchi capitelli e balaustre in ferro battuto, ceramica e pietra; richiama suggestioni Belle Epoque, un certo charme d’antan in un gioco di contrasti con i complementi d’arredo high-tech. Il progetto dell’architetto monegasco Louis Rué e dell’Atelier d’Art Urbain di Bruxelles, realizzato dallo studio Iori & Giraldi, sfrutta al meglio la splendida esposizione del complesso affacciato sul mare, con una vista aperta su Roquebrune e sul complesso balneare Monte-Carlo Beach, sviluppando una struttura a

L, completa di tre torri. Poi cascate, giardini mediterranei e tropicali firmati Jean Mus, solarium, terrazze: un moderno locus amoenus di piacere ed eleganza dove giochi d’acqua si avvicendano uno dopo l’altro, evoluzioni raffinate vanno in sincrono con una musica di sottofondo. Ogni getto acquista una tinta particolare, grazie ai riflessi luminosi proiettati all’interno degli zampilli. DENTRO E FUORI Luci e volumi si combinano fra tendenze contemporanee e nuove suggestioni. Il rosso terracotta, il giallo zafferano e il blu Mediterraneo dominano nell’hotel, si declinano nelle camere con una velatura trattata. Le arcate di marmo brun Mandjar di Spagna, che circoscrivono la reception e la conciergerie, sono state intagliate e incise lungo i loro 56 metri dalla mano di Benoit Lenyck, scultore belga molto famoso per le sue opere d’arte in pietra. Ceramisti giunti dalla Maison des Arts de Carcès, diretta dall’esperto del colore Christophe Cadu-Larquet, hanno lavorato sul décor delle suite ispirandosi alle tinte dei vil-

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laggi del Sud della Francia. Tra la reception e il bar, sorge un giardino d’inverno, un trionfo di vegetazione e arredamento in vimini. Già nella hall fra le colonne rosse slanciate verso la volta, due grandi teli retroilluminati che ricoprono i pilastri dello scalone centrale, si prestano per essere impiegati dai clienti interessati per proiettare messaggi o frasi durante presentazioni, convegni o eventi. Una particolare tecnica permette di creare effetti cromatici cangianti con sfumature blu, rosse, violacee. Le pareti vetrate avvolgono come un nastro il giardino d’inverno, uno spazio protetto quasi sospeso per far dialogare gli ospiti con la natura antistante fatta di cespugli e alberi ad alto fusto come palme, fronde decorative, rampicanti e fiori di stagione. Cespugli e piante fanno da “texture” a un paesaggio selvaggio e organico allo stesso tempo. A colpire è una laguna dal fondo di sabbia vera, unica in Europa, completa di cascate, jacuzzi, terrazze, solarium. Le vasche hanno la funzione di parco-giochi acquatico, ma richiamano anche i laghetti artificiali dei giardini provenzali. THE PLACE TO BE La Spa Cinq Mondes con i suoi settecento metri quadrati dedicati al benessere è dotata di 12 ambienti destinati ai trattamenti per il corpo, una palestra per praticare lo yoga, un hammam tradizionale molto spazioso, un fitness club e un salone di bellezza. Se il primo piano dell’hotel è interamente dedicato al business center gli altri dieci sono occupati dalle camere, 334 in tutto più del 71 per cento delle quali con vista mare, servite da quattro ascensori. La piscina interna, di forma circolare, ha una struttura metallica, una sorta di serra monumentale costruita in ceramica verde e beige. Il Monte-Carlo Bay Hotel & Resort conta tre ristoranti, di cui uno stagionale, che vanno a sommarsi all’offerta culinaria esclusiva firmata Société Bains de Mer. Il ristorante principale il Blu Bay mette a disposizione 250 coperti e rimane aperto ogni giorno dell’anno. I menu mescolano suggestioni internazionali, caraibiche e mediterranee, orchestrate dal talento e dalla creatività dello chef stellato Marcel Ravin. Indimenticabile e spumoso

Ambienti essenziali ed eleganti, una posizione invidiabile, che abbraccia tutto il glamour del Principato: è quanto promette lo splendido Monte-Carlo Bay Hotel & Resort

l’uovo di gallina bio cotto a sessanta gradi, tartufato, alla manioca con emulsione al passion fruit e sovrastato da una cialda di meringa quasi impalpabile. L’Orange Vert gioca la carta della semplicità con paste, risotti, insalate, melange di verdure e rutta fresca, mix di mare e di terra, aromi intatti in un rito che non concede nulla all’artificio. La filosofia seguita dal complesso è dare un nuovo significato al concetto di riunione d’affari, mantenendo ben saldi i tradizionali principi di efficienza e di affidabilità, ma mitigandoli con un’atmosfera rilassante. Il business center, con tecnologie d’ultima generazione, è situato al primo piano e offre dieci spazi per riunioni da 37 a 118 metri quadrati adattabili alle diverse esigenze secondo una disposizione teatrale, per banchetti o in stile cocktail. Una sala multifunzionale da 348 mq è capace di contenere fino a 250 persone e può essere divisa in due o tre ambienti; la vista che si gode è lo splendido panorama su CapMartin e Monaco. Al primo piano c’è anche una grande area banchetti da quattrocento metri quadrati che dà sul giardino. indirizzi a fine rivista

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Green meeting In Slovenia, dove la natura offre uno scenario capace di entusiasmare e ispirare gli ospiti, una selezione di hotel dislocati intorno a Bled offre soluzioni per la meeting industry tra modernità e tradizione SABRINA PIACENZA

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oco più in là del confine est italiano, al di là della mittleruopea Trieste e direttamente nel cuore dell’Europa, dove le Alpi si spingono fino a quasi a raggiungere il mare Mediterraneo e la Pianura pannonica incontra il mondo carsico, sorge un piccolo paese che si estende per poco più di ventimila chilometri quadrati, una terra verdissima chiamata Slovenia. Una delle nazioni più boscose d’Europa e più ricche di acqua grazie alla presenza di numerosi fiumi e torrenti oltre che sorgenti termali, che si affaccia sul mare solamente in un piccolo tratto caratterizzato da sorprendenti scogliere a picco, ma che invece vanta una sola meravigliosa isola, l’isola di Bled. Bled, nota nel secolo scorso per essere una bellissima stazione balneare dell’impero austriaco, oggi, al riparo delle pittoresche monta-

gne, domina con il suo antico fascino un lago alpino color smeraldo dal fascino millenario. È naturale che vicino a questa incantevole località, che gode di un ottimo clima e che possiede acque dalle proprietà benefiche, sorgessero strutture per l’accoglienza che nel tempo si sono arricchite fino a diventare delle location ideali, anche per il segmento Mice. Sava Hoteli Bled comprende una serie di alberghi e resort dislocati in questa zona, sospesi tra il verde dei boschi e l’azzurro del cielo e dei laghi, strutture ricettive da tre a cinque stelle che uniscono in armonia modernità e natura. Ma perchè scegliere Sava Hoteli Bled per organizzare un incontro di lavoro, un meeting, un congresso o un evento più in generale? Perchè la città di Bled e il suo intorno ha uno charme particolare in tutte le stagioni dell’anno, location ideale sia per il lavoro che per il relax, vanta una ricca storia congressuale e un’equipe di grandi professionisti in grado di supportare egregiamente l’organizzazione in tutte le sue fasi. I locali congressuali sono talmente variegati da poter conferire a ogni evento una nota

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personalizzata. Il team Mice di Sava Hoteli Bled è altamente specializzato e presta particolare attenzione alle richieste dando un carattere unico all’evento. Gli eventi verdi sono tra le proposte Mice più originali che permettono agli ospiti di rimanere in armonia con la natura, dentro e fuori le sale congressuali. Attraverso il progetto “Giardino delle Erbe” si contribuisce a rendere sempre più green la destinazione e diventare un ambasciatore di responsabilità sociale, un modo indiretto di creare sinergia tra gli ospiti e il personale dell’hotel. LOCALITÀ CONGRESSUALE RICCA DI TRADIZIONE Gli Hotel Golf, Grand Hotel Toplice e Hotel Park, che godono di una vista spettacolare sul lago di Bled, contano un totale di 26 spazi congressuali disposti su una superficie di 3.100 metri quadrati e dodici locali ristorazione con una vasta offerta enogastronomica. Il centro congressuale del gruppo di hotel dispone di 634 stanze, in sei hotel diversi, e offrono un’ampia scelta di servizi alberghieri, turistici, congressuali e attività di golf. I locali congressuali hanno una disposizione ottimale, con il maggior percorso tra hotel e centro congressi che non supera i 450 metri di distanza, tutti i tragitti, inoltre, possono essere comodamente percorsi a piedi permettendo così di godere della purissima aria, di panorami mozzafiato e di un’atmosfera di

assoluto relax. Per incoraggiare lo spirito di squadra tra colleghi di lavoro, Sava Hoteli Bled organizza anche vari programmi di team building in connessione con la natura, ampiamente diffusa nella zona. La Slovenia è facilmente raggiungibile in aereo, grazie all’aeroporto internazionale di Lubiana, oppure in alternativa si può scegliere di utilizzare gli altri vicini aeroporti di Trieste e Venezia in Italia, per poi proseguire verso la destinazione con un auto a noleggio o in treno.

1 / Il Grand Hotel Toplice dispone di un centro benessere che include un piccolo complesso termale e una sorgente di acqua termale 2 / Una meeting room dell’Hotel Golf allestita per un coffee break 3 / Una sala riunioni dell’Hotel Park con vista panoramica

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Mondana

e incontaminata È il volto glamour della Basilicata, Maratea, adagiata su un mare limpido lungo la costa tirrenica; porta d’ingresso di un territorio, quello lucano, perfetto per team building e incentive indimenticabili SIMONA P.K. DAVIDDI

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e, parlando di Basilicata, il primo pensiero va a Matera e al suo fascino ancestrale e misterioso, incastonata com’è in un paesaggio ruvido e aspro, di campi di grano e antiche masserie, il contraltare mondano e marino che viene subito in mente è sicuramente Maratea, vera punta di diamante balneare di una regione che, nonostante i pochi chilometri di costa, vanta perle di rara bellezza e offre – addirittura – la scelta tra due mari, il Tirreno e lo Jonio. Come una regina, Maratea si distende lungo la costa tirrenica, incastonata tra il mare cristallino e un entroterra sorprendente, punteggiato da laghetti glaciali e borghi presepe. Soprannominata la “città dalle 44 chiese” per le numerose basiliche, cappelle e monasteri che la abbelliscono, Maratea vanta anche un litorale assolutamente scenografico – dominato dalla ciclopica statua del Redentore, alta ben 22 metri, che svetta dalla sommità di un promontorio –, un susseguirsi di insenature

e grotte, scogli e secche lambiti da un mare purissimo e dalle cromie stupefacenti (insignito più volte della Bandiera Blu), spiaggette di sabbia e ciottoli, grotte e anfratti (da non perdere, a Marina di Maratea, la Grotta delle Meraviglie, un trionfo di stalattiti e stalagmiti e la Grotta del Sogno, nella frazione di Acquafredda). Una tale ricchezza si traduce, ovviamente, nella possibilità di praticare qualsiasi sport acquatico, di organizzare suggestive escursioni alla ricerca delle calette più recondite e immersioni sorprendenti – un solo esempio: i fondali dell’isolotto roccioso di Santo Janni, sul quale la leggenda vuole sia approdato anche Ulisse, sono ricchissimi di anfore e reperti romani, risalenti circa al 300 avanti Cristo – partendo, magari, dall’attrezzato porticciolo turistico, in grado di ospitare anche imbarcazioni di notevoli dimensioni. Al tramonto, invece, Maratea – il cui nome nell’atichità era Thea Maris, la dea del mare – cambia volto e sfodera il proprio lato glamour e frizzante, con ristorantini all’aperto e locali alla moda, nei quali far tardi assaporando l’atmosfera rilassata, magari dopo aver assaporato il tramonto infuocato che si gode dal belvedere della Pietra del Sole, dove è possibile seguire il disco solare che si immerge nel mare colorandolo di toni aranciati.

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A TUTTA NATURA Non solo mare, però, a Maratea: la splendida località, infatti, è incorniciata da tre dei più bei parchi naturalistici del Meridione, ovvero il Pollino, il parco nazionale dell’Appennino Lucano Vald d’Agri Lagonegrese e quello del Cilento e Vallo di Diano (quest’ultimo in terra campana). Una tale esuberanza, che profuma di ginestre, fiordalisi, mirto e ginepro, oltre a regalare scorci e commistioni naturali uniche, dove pini e agavi convivono, insieme a fichi d’india ed erica, consente alla meeting industry di organizzare team building all’insegna dell’avventura e outdoor training indimenticabili. Dai semplici trekking lungo sentieri segnalati alle camminate sulle rotte della transumanza, da sessioni di softair e paintball nei boschi a lezioni di training autogeno al tramonto nel silenzio della natura, e ancora, da cacce al tesoro tematiche a orienteering con bussole e mappe. Non solo. Spostandosi qualche chilometro da Maratea, in Basilicata è presente il Parco Avventura Lucania Outdoor Park, un parco acrobatico sospeso nell’aria dove sperimentare, totalmente immersi nella natura, ponti tibetani, liane, reti di corda, teleferiche e piattaforme sospese. Per la meeting industry alla ricerca di emozioni ancora più forti, si può letteralmente volare da Pietrapertosa a Castelmezzano, grazie al Volo dell’Angelo, un unicum a livello europeo: imbracati a pancia in giù a due cavi d’acciaio, si sorvolano boschi e burroni a circa quattrocento metri d’altezza, raggiungendo una velocità che a tratti sfiora i 120 chilometri orari. Paesaggi ugualmente aspri e, forse, ancor più imponenti, quelli che si incontrano ad-

dentrandosi nel magnifico Parco del Pollino, reame delle nevi e degli sport bianchi in inverno, regno dei naturalisti nelle altre stagioni: cascate, torrenti, grotte, laghetti, alti pascoli e boschi frondosi – qui si trovano gli ultimi, maestosi, esemplari di pino loricato – da assaporare facendo trekking, rafting, canyoning, arrampicate, da sorvolare in parapendio e da perlustrare a cavallo o in mountain bike; e proprio nel Parco del Pollino il Mice può provare un altro unicum adrenalinico, il Volo dell’Aquila, sorvolando San Costantino Albanese a una velocità di ottanta chilometri orari.

Come una regina, Maratea si distende lungo la costa tirrenica, incastonata tra il mare cristallino e un entroterra sorprendente, punteggiato da laghetti glaciali e borghi presepe

OSPITALITÀ E LOGISTICA MICE-ORIENTED A Maratea, sono tre le strutture a vocazione congressuale: il moderno Grand Hotel Pianeta Maratea, in posizione panoramica e dotato di 165 tra camere e suite e di sei sale meeting da venti a seicento posti illuminate da luce naturale; l’Hotel San Diego, che ospita il Mice in una sala versatile e polifunzionale, in grado di accogliere da 25 a 350 delgati; e l’Hotel Villa del Mare, incastonato a picco sul mare in una delle insenature più suggestive del golfo di Policastro, ad Acquafredda di Maratea, e dotato di una sala congressi a struttura modulare con una superficie complessiva di 476 metri quadrati, oltre che di una spa di mille metri quadrati. Alle attività di team building, invece, ci pensa lo staff esperto dell’agenzia IdMakers, con base a Potenza ma attiva in tutta la regione con idee coinvolgenti e totalmente studiate su misura. indirizzi a fine rivista

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Lisbona

guarda al futuro Una tradizione millenaria ricca di influenze diverse incontra, lungo le sponde del fiume Tago, una città moderna e internazionale nella quale poter organizzare incontri business in spazi sorprendentemente insoliti SABRINA PIACENZA

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ffacciata sull’oceano Atlantico, una città dal fascino malinconico ma con un’intensa vita notturna, un carattere popolare ma al tempo stesso un aspetto internazionale e cosmopolita, secoli di influenze culturali che si mescolano con le più moderne tendenze e stili di vita, Lisbona è oggi una delle capitali più

dinamiche e briose del Vecchio Continente. Con i suoi mille anni di storia, ospita monumenti di grande importanza che riflettono alcuni dei momenti fondamentali della storia della nazione. Capitale imperiale, Lisbona raggiunse l’apice della sua ricchezza nell’epoca delle scoperte geografiche, garantendosi un patrimonio inestimabile di rara bellezza. L’acqua è da sempre il motore della città, l’elemento attorno a cui si è sviluppata la storia di un popolo fin dall’antichità e dal prestigio dovuto ai commerci marittimi sino agli anni più recenti, come nel 1998 quando per l’Esposizione Universale fu recuperato il riverfront che è oggi una delle aree più interessanti del tessuto urbano. Il Park of Nations, che comprende proprio l’area in cui si tenne l’Expo 1998, ha unito la città con il fiume sfruttando alla perfezione un vasto fronte, con una magnifica vista sull’altra sponda e il ponte Vasco da Gama, il più lungo d’Europa. Il Barrio Alto è uno dei quartieri più paradigmatici, simbolo del modo d’essere di questa città. Tipico e popolare, è una delle zone più alternative di Lisbona capace di unire shopping e cultura in un mix di grande vitalità e dinamismo. Qui si possono trovare labora-

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tori di prodotti tradizionali per acquisti dal sapore antico, per esempio i vari Retrosarias con scatole e cassetti colmi di bottoni, nastri e pizzi, ma la tradizione si esprime in molte altre lavorazioni come i famosissimi azulejos, le tipiche piastrelle blu e bianche decorate a mano, presenti in numerosi edifici della città. IL BUSINESS IMMERSO NELLA STORIA Non solo azulejos o tram che si rincorrono sui saliscendi di strade in forte pendenza. Oggi Lisbona è una destinazione privilegiata per organizzare congressi, meeting, eventi, incentive o viaggi d’affari anche grazie agli ottimi collegamenti con le altre capitali europee, con le principali città americane e alla vicinanza dell’aeroporto al centro città. Il punto di riferimento per qualsiasi tipo di evento è il Convention Bureau di Lisbona, fondato nel 1987; un’associazione a cui aderiscono enti pubblici e privati e che racchiude duecento membri tra cui hotel, agenzie di eventi e fornitori di servizi. Location esclusive disseminate in tutto il tessuto urbano sono in grado di soddisfare qualsiasi esigenza business oriented: dai palazzi storici ai conventi, ma anche ristoranti moderni e alla moda, locali tradizionali come Cantine o Quintas, barche sul fiume, serre, serbatoi d’acqua, stadi di calcio. Spazi diversi ma ciascuno con una propria identità, che possono offrire infinite soluzioni per un evento davvero perfetto sotto ogni aspetto. Dagli edifici storici e ricchi di fascino come la Torre di Belém, costruita nel Cinquecento per difendere la città e oggi landmark urbano e sede di eventi e congressi, o il Castelo de Sant Jorge, diventato Museo Nazionale, ospita oggi tutta la storia della capitale del Portogallo in uno spazio suggestivo attrezzabile anche per eventi di grande fascino. Dal Campo Pequeno, uno dei più importanti edifici in stile arabo riqualificato nel 2006 al Convento do Beato, costruito nel 1580 e rinnovato

lo scorso anno o ancora il Museo Nazionale degli azulejos ospitato nel Convento cinquecentesco Madre de Deus. Ma anche il Pátio da Galé, con il suo spazioso chiostro che ospita alcuni dei più noti eventi della città come il Lisbon Fish & Flavours e la Lisbona Fashion Week, la Sala do Risco o il Torreao Nascente con la caratteristica sala delle colonne, fino a luoghi più insoliti per eventi come lo zoo, il Lisbon Oceanarium, uno dei pù grandi d’Europa e ospitato nel Park of Nations. Senza dimenticare i numerosi grandi hotel disseminati nella capitale portoghese come il Fontana Park Hotel, oggi Double Tree by Hilton che ha riconfermato il proprio interesse per il Portogallo, l’InterContinental Lisbon o il Lisbon Marriot Hotel, ristrutturato proprio quest’anno, tutti orientati a soddisfare perfettamente una clientela business, offrendo comfort e servizi di alto livello per viaggiatori esigenti.

Poliedrica, frizzante, all’avanguardia e con quel tocco esotico che non guasta mai: Lisbona seduce la meeting industry con i suoi mille volti

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PARTNER news persone e poltrone

ALESSANDRA BOIARDI

EVELINA CHRISTILLIN ALLA GUIDA DI ENIT Torinese e con un curriculum di tutto rispetto, è Evelina Christillin, presidente del Teatro Stabile e del Museo Egizio, la scelta del governo per guidare l’Enit. Un riconoscimento alle sue capacità manageriali, che le hanno permesso di gestire nel migliore dei modi la ristrutturazione del Museo Egizio – uno dei cantieri più grandi d’Europa, per una spesa di cinquanta milioni di euro – rispettando tempistiche e budget, e la rinascita dello Stabile, diventato uno dei teatri di maggior rilievo a livello nazionale. Non solo. Christillin ha fatto anche parte del Comitato organizzatore dei Giochi olimpici invernali di Torino 2006. Per quanto attiene la biografia, Evelina Christillin, ha una laurea in Storia e democrazia storica ed è stata nella Nazionale italiana di sci. Attualmente è sposata con Gabriele Galateri di Genola, presidente del colosso Generali. Nel cda di Enit anche il general manager di Emirates Italia, Fabio Lazzerini e il presidente di Sociometrica Antonio Preiti. I due decreti di nomina, il primo su indicazione di Federturismo il secondo indicato dalle Regioni, sono stati firmati dal ministro dei Beni culturali e Turismo Dario Franceschini come ultimo atto del processo di riorganizzazione dell’agenzia per

il turismo. Lazzerini, prima di ricoprire il ruolo di managar per l’Italia di Emirates, è stato amministratore delegato e direttore generale di Amadeus Italia. Lazzerini è anche docente di gestione del turismo e condirettore dell’Aviation Mba all’Università Luiss Guido Carli di Roma. Antonio Preiti è stato fra i vari incarichi direttore generale dell’Agenzia per il Turismo di Firenze, consulente per la Presidenza del Consiglio sull’attrazione degli investimenti esteri nel settore turistico, Consulente del Ministero dell’Economia sulla programmazione degli investimenti pubblici nel turismo.

MARCO BENDOTTI NOMINATO HOTEL MANAGER DEL PRINCIPE DI PIEMONTE II Grand Hotel Principe di Piemonte di Viareggio, in provincia di Lucca, ha il suo nuovo hotel manager: Marco Bendotti, 35 anni, originario di Monza. Diplomatosi nel 2001 al liceo scientifico, laureatosi nel 2007 in economia e gestione dei servizi turistici presso l’Università degli Studi di Milano Bicocca con una tesi sul turismo sportivo, Bendotti entra giovanissimo in carriera, subito dopo la laurea, ricoprendo ruoli di crescente responsabilità sia presso le strutture sia presso gli headquarter italiani di una grande catena alberghiera. Oggi approda al Grand Hotel Principe di Piemonte come hotel manager. Risponde direttamente al General manager Claudio Catani, che dichiara: «Siamo veramente lieti di annoverare nel nostro staff un giovane brillante e promettente come Marco, che certamente saprà mettere a frutto le proprie capacità in questo ruolo, da noi orientato sia all’ospite leisure sia a quello business, essendo il nostro un albergo fortemente affermato anche in ambito Mice e viaggi d’affari. Il Grand Hotel crede nei giovani, e difatti tutte le funzioni-chiave sono affidate a persone under 40 ».

ERIC GEORGES AMMINISTRATORE DELEGATO DI CLUB MED ITALIA Ha il compito di accelerare la crescita del brand riposizionandolo sul mercato italiano Eric Georges, il nuovo Ad e managing director sales & marketing South Europe di Club Med. Georges, che seguirà i mercati di Italia, Spagna, Portogallo e Turchia e che succede a Gino Andreetta, è entrato in Club Med nel 1981 come G.O. Tennis, per ricoprire in seguito diversi ruoli all’interno dei villaggi e della direzione centrale: head of sports, capo villaggio, direttore di Club Med Business, director of operations per Francia, Caraibi e Mauritius e Club Med 2. Nel 2009 Eric ha assunto il ruolo di direttore per la Germania e l’Europa Centrale, registrando un incremento della quota di mercato del cinquanta per cento in cinque anni e, di recente, è stato nominato project manager per il Val Thorens Sensations, coordinandone il lancio con successo.

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Eventi top “made in Sicily” Nata dall’intuizione dell’Event Planner Carlotta Patti e sostenuta da un Art Director visionario, W.E. Concept Sicily è oggi un’innovativa rete di servizi di alto livello ideali per qualsiasi progetto richiesto dalla meeting industry

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fascia più alta del mercato, fornendo servizi per eventi top profile interpretandoli con sobrietà, eleganza e attenzione al dettaglio. Gli imprenditori che fanno parte di questa inedita alleanza operano sinergicamente nel campo dell’incentive, dell’intrattenimento, catering, scenografie, ospitalità, service, design per proporre progetti ricercati ed esclusivi alla meeting industry internazionale.

SIMONA ZIN

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ante anime per un unico brand”: con queste parole ama definirsi W.E. Concept Sicily, molto di più di una rete d’impresa, un modello di qualità imprenditoriale italiana, un luogo innovativo che vuole esprimere il meglio dell’event style che si racconta attraverso l’incontro delle aziende fondatrici, circa 40 partner che operano a livello globale nella

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Una suggestiva immagine dell’evento Cartier organizzato nella splendida baia dell’Isola Bella di Taormina (foto sopra)

ECCELLENZA SICILIANA W.E. Concept Sicily è il risultato di tante storie che si sono fuse insieme dando vita a questa particolare realtà del mondo degli eventi: storie di competenza e passione e per il lavoro, storie di imprese che con energia credono che come nello sport, si vince con il gioco di squadra. Il progetto nasce dall’Event Planner Carlotta Patti, fortemente legata all’idea di un’aggregazione di imprese leader che operano singolarmente sul mercato per esportare l’eccellenza dello stile siciliano in Italia e nel mondo nell’organizzazione di eventi, secondo uno stile fatto di gesti e generosa dedizione verso il cliente in una terra di rara bellezza, ricca di storia e di cultura. Nel luglio 2014 questa idea è diventata una realtà imprenditoriale ambiziosa, che guarda con lungimiranza al futuro perché forte di esperienze legate alla tradizione e al territorio. W.E. Concept riunisce

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PARTNER congressi

W.E. Concept riunisce le imprese leader nell’organizzazione di eventi in Sicilia che si distinguono per innovazione ma anche per la loro lunga storia ed esperienza professionale e per la qualità dei servizi esclusivi

PROPOSTE UNICHE ED “EMOZIONALI” I progetti che scaturiscono dalla sinergia del team di W.E. Concept Sicily sono caratterizzati da ricerca ed innovazione, abbinata ad elementi spiccatamente creativi. Così ci racconta, orgogliosa il suo progetto, Carlotta Patti: “Accanto alla componente emotiva i servizi di lusso devono dimostrare di avere delle caratteristiche di unicità che li differenzino dalle normali forniture. La performance e l’attenzione verso il cliente devono essere realmente superiori alle aspettative. La società vuole offrire il meglio del “made in Sicily” per proporre non solo un evento impeccabile ed esclusivo, ma un’emozione vera. Un evento firmato dai professionisti di W.E. Concept diventa indimenticabile; un ambiente affascinante in cui tutto ciò che viene presentato e acquistato diviene esso stesso “opera d’arte” da guardare, vivere, condividere e ricordare”. Tra le altre caratteristiche degli eventi proposti da W.E. Concept Sicily, garanzia di privacy del cliente e ottimizzazione dei tempi, cura del dettaglio: i servizi hanno standard molto elevati e sono garantiti da precisi requisiti di eccellenza ed esclusività richiesti alle aziende che ambi-

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le imprese leader nell’organizzazione di eventi in Sicilia che si distinguono per innovazione ma anche per la loro lunga storia ed esperienza professionale, per la qualità dei servizi esclusivi; gli specialisti siciliani a cui rivolgersi per organizzare un evento aziendale, un meeting o un corporate event, oppure un tour per un cliente particolare… un matrimonio, ma anche i professionisti capaci di ricreare le atmosfere e le suggestioni che solo un’isola meravigliosa può offrire. La presenza capillare e di lunga data dei partner sul territorio, permette infatti di assicurare una conoscenza diretta e sperimentata di esso superiore alla media e che rappresenta un importantissimo plus per il cliente.

scono a far parte della rete. Partendo dall’analisi congiunta delle esigenze del cliente, W.E. Concept studia le aree di intervento, attraverso la ricerca delle migliori soluzioni sul territorio. I professionisti di questa rete esclusiva non offrono solo la propria consulenza, ma si occupano del coordinamento di tutte le attività: dalla contrattazione, conferma e contrattualizzazione dei fornitori, fino alla gestione operativa degli eventi, con una costante assistenza pre e post evento. W.E. Concept coadiuva il cliente nella ricerca ed analisi delle location adatte ad ospitare l’evento sia dal punto di vista scenografico che da quello logistico, all’insegna del “sicilian style” più esclusivo. indirizzi a fine rivista

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ALESSANDRA BOIARDI

ENTERTAINMENT, HAIR SHOW E CONVENTION CON MASTER INCENTIVE TEAM Entertainment, hair show e convention con Master Incentive Team È stata una convention, ma anche uno spettacolo ricco di sorprese e un momento di incentivazione l’evento di tre giorni con cui a inizio giugno Farmaca International, società leader di prodotti cosmetici per i capelli, ha presentato a 1.300 top client i nuovi prodotti. Sul palco del Grimaldi Forum a Monte-Carlo c’è stato un alternarsi di attività tecniche di taglio e colore svolte davanti agli occhi di tutti da Errol Douglas, considerato uno degli hair stylist più famosi del mondo e da Philo, una delle più famose Hair Academy in Italia e di presentazione delle novità 2015 Farmaca International. Le cinquanta modelle presenti sono state trasformate “live” sul palco da quindici metri e hanno poi sfilato per i presenti facendo apprezzare le nuove tendenze di un taglio professionale. Il terzo giorno, tutto a base di puro entertainment, si sono avvicendati sul palco Teresa Mannino con un monologo raffinato e nello stesso tempo esilarante, I Boiler con una comicità a 360 gradi e la Rimbamband, famosa per saper sapientemente pre-

TRENO VIP PER GRUPPI AZIENDALI VERSO EXPO

MilanoCard e Alessandro Rosso Group hanno lanciato una nuova iniziativa legata a Expo Milano 2015 e al mondo Mice: carrozze riservate nei treni di ultima generazione di Trenord per portare i gruppi aziendali in Expo. Il servizio permette di disporre di carrozze da 48 posti dedicate per il trasporto di gruppi aziendali in Expo completo di servizio di benvenuto con hostess all’ingresso, possibilità di welcome drink e di allestimenti personalizzati. È disponibile sulla corsa in partenza dalla Stazione di Porta Garibaldi alle ore 09.32 con arrivo in Expo, senza fermate, in circa di quindici minuti. Disponibile anche la corsa del ritorno alle 22.15. I tempi di prenotazione sono di due settimane.

sentare “la musica che si dilata e che ti fa guardare, oltre che ascoltare”. A organizzare l’evento è stata Master Incentive Team, brand di Almagestum Group, affermata realtà torinese di organizzazione di eventi e incentive.

DUBAI BUSINESS EVENTS RADDOPPIA L’INCOMING MICE Nato per concorrere al raggiungimento dell’obiettivo che Dubai si è posta entro il 2020 – ovvero raddoppiare il numero delle visite business e leisure dai 10 milioni registrati nel 2012 a 20 milioni nei prossimi cinque anni –, il Dubai Business Events è il convention bureau ufficiale dell’Emirato e sta registrando notevoli successi nel comparto Mice. Per esempio, secondo l’Annual Destination Index Special Report della Dmc internazionale Pacif World (che proprio da quest’anno ha messo a punto un osservatorio per identificare i trend chiave che stanno influenzando la event industry a livello globale), Dubai è considerata una delle mete d’eccellenza per la domanda Mice internazionale, grazie soprattutto a strutture alberghiere di alto livello come il Dubai Tram, il Four Seasons Jumeirah, lo Sheraton Grand Sheikh Zayed Road e l’Hyatt Regency Dubai Creek Heights. Ma offerta turistica a parte, il segreto del successo del Dubai Business Events sta, probabilmente, nella qualità dei servizi offerti e nella formula che lo caratterizza: offrire una gamma completa di facility congressuali e un supporto nella pianificazione degli eventi a titolo completamente gratuito. Il tutto potendo contare su un team di specialisti delle meeting industry composto da 15 professionisti che offrono consulenza, orientamento e sostegno agli organizzatori di eventi, conferenze e mostre.Ciliegina sulla torta, il Dubai Business Events collabora con centinaia di alberghi, club, Pco, Dmc e altri fornitori di servizi locali, e fa parte della Best Cities Global Alliance, con standard di servizio controllati severamente dalla Lloyd’s Register Quality Assurance.

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UN EVENTO COI FIOCCHI

Un titolo davvero azzeccato quello che ha consentito all’agenzia Giumelli di aggiudicarsi la gara per l’organizzazione del roadshow Goodyear che ha coinvolto settecento persone su cinque tappe in giro per l’Italia: Milano, Padova, Roma, Bologna e Potenza. Il concept creativo è stato giudicato quanto mai centrato sul brief richiesto dal cliente: realizzare, in piena estate, e con il caldo record, un’ambientazione invernale, adatta alle nuove gomme da neve di Goodyear e Dunlop. Così il titolo, giocando tra la metafora dei fiocchi di neve, ambientazione invernale, e la qualità dell’evento predisposto, ha subito creato simpatia, ma soprattutto, ha dato immediatamente l’idea del contenuto del roadshow: “un evento coi fiocchi”. Titolo che ha fatto da cappello a una serie di sotto-

titoli, come quello del pranzo: “un pranzo coi fiocchi”. «Per l’allestimento – ha spiegato Giancarlo Giumelli, presidente dell’agenzia – si è optato per la realizzazione di un grande fondale riproducente una fantastica immagine di una strada innevata. Un palco, rigorosamente bianco e con moquette molto porosa per dare l’idea della neve farinosa e grandi mucchietti di ovatta, disseminati qua e là, per dare l’idea di ammassi di neve caduta da poco». Il colpo finale è stato dato dai produttori di neve artificiale sistemati sui lati del palco, che entravano in funzione al termine dell’evento per evocare un inverno pieno di copiose nevicate. Le luci azzurre, perimetrali alle sale meeting e sistemate sul fondale, davano il senso del freddo. Tutto contribuiva a rendere invernale l’atmosfera. Tecnicamente parlando, l’allestimento è stato realizzato per adattarsi alle differenti dimensioni delle sale meeting usate. La soluzione vincente è comunque stata quella di creare un allestimento modulabile, in grado di adattarsi alle diverse sale meeting del roadshow, senza stravolgere l’effetto scenico e in tempi di allestimento accettabili.

NUOVO TEAM BUILDING VELICO DA SAILING CHALLENGE Sailing Challenge lancia una nuova proposta all’incentive industry: una sailing experience di un giorno o di due mezze giornate consecutive (nello stesso giorno, mattina-pomeriggio) per 18 o 36 persone a bordo dell’esclusiva Il Moro di Venezia, l’unica barca italiana ad aver vinto una regata nel Match di America’s Cup. Il format prevede varie soluzioni: una giornata di sailing experience da 36 persone divise in due gruppi da 18 a bordo de Il Moro di Venezia e con un gommone di appoggio; una giornata di sailing experience e regata velica per 36 persone divise in due gruppi da 18 che si alternano a bordo di quattro barche a vela di 7 metri e de Il Moro di Venezia, con due gommoni di appoggio; una giornata di sailing experience per 18 persone a bordo de Il Moro di Venezia con un gommone di appoggio. È inclusa la presenza di una persona di Sailing Challenge per un incontro preliminare con agenzia e committente per l’analisi degli obiettivi dell’evento. Lo staff è presente fin dalla sera precedente l’evento, e si rende disponibile a partecipare a una serata di benvenuto, nel corso della quale introdurre l’evento velico nei suoi vari aspetti. Il giorno dell’evento, il briefing teorico in aula si svolge con l’ausilio di video proiezioni, soundtrack musicali e powerpoint con spiegazioni e illustrazioni delle tecniche di veleggiata e di regata. Le imbarcazioni sono sempre garantite in perfetto stato, con a bordo uno skipper ciascuna (da quattro a sei per le barche da 23 metri) con funzione di comandante e istruttore.

THE NEXT EVENT E SINERGIE INSIEME PER GENERALI

Global Leadership Group Meeting 2015, la convention indetta da Generali ha di recente riunito a Londra il top management di tutto il mondo. Nel backstage, due agenzie normalmente ‘competitor’, The Next Evente Sinergie a presidiare rispettivamente le attività di comunicazione e quelle legate alla logistica. A cura di The Next Event, in particolare, regia, allestimenti, grafiche, produzione di video e materiali didattici e di comunicazione. A cura di Sinergie la segreteria organizzativa, i transfer e l’accommodation dei delegati e dello staff, il catering e il servizio di accoglienza. Ospitato dal St. Pancras Renaissance Hotel di Londra, privatizzato in esclusiva per l’occasione, e articolato in un sistema di “convention nella convention”, il GLG Meeting è stato aperto da una sessione plenaria svoltasi nella Hanson Hall. Alla plenaria sono seguite quattro working session partecipate, a rotazione, da tutti i manager. Di rientro in plenaria, un collegamento satellitare da Milano ha concluso l’evento e dato appuntamento al prossimo GLG Meeting. Ha commentato Simone Coggi, Client Director di The Next Event: «Sia noi sia Sinergie eravamo in gara tanto sulla logistica quanto sulla comunicazione. Una volta assegnati i rispettivi incarichi, abbiamo seppellito l’ “ascia di guerra” collaborando tra professionisti per un risultato di tutto rispetto». «Fare un evento di grandissimo successo è un’alchimia che riesce quando la professionalità si mescola con la volontà di collaborare e la voglia di raggiungere un risultato outstanding» ribadisce Graziano Mascheri Cpo – Ceo di Sinergie Group.

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Sogno d’un Full Contact di inizio estate Si è tenuto al Palace Hotel di Milano Marittima il Full Contact Meeting Planner. Una due giorni di business e networking, come sempre molto apprezzata da espositori e buyer ALESSANDRA BOIARDI

MATTEO PIGANZOLI

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rima che l’estate si facesse ricordare come la più torrida degli ultimi cent’anni, all’ombra rinfrescante di una delle più belle strutture di Milano Marittima, 75 meeting planner delle più importanti aziende e agenzie di eventi corporate si sono incontrati con ben 39 fornitori e potenziali partner per le loro attività di organizzazio-

ne di eventi. L’appuntamento era di quelli “classici”, il Full Contact Meeting Planner, storico workshop di Ediman che giovedì 4 e venerdì 5 giugno è stato ospitato presso l’elegante Palace Hotel, nel cuore della rinomata località balneare. Abituato a una clientela d’élite che si lascia affascinare dalle gradevoli linee architettoniche che ricalcano lo stile del primo Novecento, l’hotel ha accolto i clienti nella hall dove era stato collocato l’hospitality desk per l’accredito e l’assistenza all’arrivo. La cena di benvenuto del Full Contact Meeting Planner si è tenuta presso la Sala I Venini del Palace Hotel, premessa per le sessioni di business e networking del giorno successivo. La due giorni ha rappresentato

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Novità e riconferme: i Full Contact estivi consentono di fare networking in atmosfere rilassate. E non ha certo fatto eccezione quest’edizione romagnola del Full Contact Meeting Planner

infatti anche nell’edizione 2015 un importante momento di business che ha ancora una volta affermato il successo della rodatissima formula di Full Contact. I buyer hanno avuto infatti come sempre la possibilità di scegliere la propria agenda di appuntamenti precedentemente all’evento per ottimizzare con efficacia il tempo a disposizione e soprattutto per non disperdere le potenzialità che un workshop del genere mette sul piatto: la possibilità cioè di trovare in un’unica location fornitori selezionati e potenziali nuovi partner per l’organizzazione degli eventi. I meeting planner hanno incontrato ogni singolo espositore avendo dunque già dichiarato esplicito interesse nella loro offerta in

appuntamenti da venti minuti l’uno, con agende personalizzate e coordinate per approfittare al meglio delle sessioni di business. Ogni espositore, dal canto suo, dotato di uno stand preallestito, ha avuto la possibilità di presentare la propria offerta a un minimo di venti diversi meeting planner, decision maker di grandi aziende o i responsabili delle agenzie che ne curano l’organizzazione degli eventi, tra quelli invitati a questo marketplace unico nel suo genere. E a conclusione degli incontri programmati in due sessioni, il saluto finale: un cocktail di aperitivo e la cena presso il Grand Hotel da Vinci di Cesenatico. www.edimanfullcontact.com

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Il Mice incontra la Sardegna Si è tenuto il 12 luglio il workshop “Destinazione Sardegna” che ha presentato a selezionatissimi buyer il meglio dell’offerta Mice sarda in una prima edizione di grande successo

ALESSANDRA BOIARDI

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a Sardegna è certamente una delle mete più ambite per incentive e convention aziendali, apprezzata per la sua splendida costa e per il suo stupefacente mare, e oggi una destinazione ancora più facilmente raggiungibile grazie all’estensione della continuità territoriale aerea anche ai non residenti (che permette di raggiungere l’isola a tariffe agevolate a chiunque volesse scegliere le sue bellezze, le sue infrastrutture e i suoi servizi per l’organizzazione di un evento). Di recente la bella isola si è presentata al mondo del Mice con un workshop – ideato e organizzato da Ediman – che con il titolo “Destinazione Sardegna” aveva l’obiettivo di introdurre a selezionatissimi buyer il meglio della propria offerta. Nella prestigiosa cornice del Pullman Timi Ama Sardegna, rinomato cinque stelle lusso

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di Villasimius, in provincia di Cagliari, “Destinazione Sardegna” ha messo in campo nel pomeriggio di venerdì 12 giugno un marketplace in grado, in mezza giornata, di fare incontrare espositori e buyer di qualità, questi ultimi selezionatissimi tra coloro che avevano già espresso reale interesse verso la destinazione come meta dei propri eventi e incentive. Questo aspetto del workshop si è rivelato un decisivo punto di forza dell’appuntamento, che senza sprechi di tempo ed energie ha soddisfatto pienamente le aspettative dei partecipanti (vedi box con i commenti degli espositori). Altra peculiarità unica del workshop è stata quella di svolgersi direttamente nella destinazione di riferimento, con l’impagabile vantaggio da parte dei buyer di poter effettuare sul posto site inspection e visite al territorio, vivendo in prima persona le emozioni suscitate dalle bellezze paesaggistiche, naturali e culturali, ma anche toccando con mano la qualità dei servizi proposti. Il giorno dopo il workshop sono stati molti i buyer interessati che hanno voluto effettuare sopralluoghi nelle location che più hanno suscitato il loro interesse. E a conclusione dell’appuntamento, non è mancato un momento di networking e relax con la cena finale. www.ediman.it

LA PAROLA AGLI ESPOSITORI

Il workshop “Destinazione Sardegna” ha provato la sua efficacia e ha raccolto molti consensi tra gli espositori, tanto che c’è chi pensa già a una prossima edizione. Eccone alcuni. Veronica Costa, di Su Gologone Country Resort: «Un evento utile per la qualità dei buyer presenti, le interazioni sono state davvero proficue e interessanti. Abbiamo incontrato persone valide con cui stiamo iniziando ad approfondire la conoscenza. Speriamo di avere modo di partecipare anche ad altre edizioni. Organizzazione perfetta in una bella location. Unico suggerimento: aumentare il numero dei buyer» Sonia Proietti Checchi, Sales Manager Italy, Forte Village: «Esperienza totalmente positiva. Il team ha dimostrato grande professionalità ed eccellente capacità non solo relazionale, ma anche logistica. La disposizione dei buyer e la modalità in cui sono avvenuti gli incontri liberi one to one, si è dimostrata impeccabile ed eccellente. Bellissima esperienza in ogni dettaglio». Viviana Cuscusa, Responsabile Mice Congress & Incentive Department, Pullman Timi Ama Sardegna: «Lo svolgimento del workshop Sardegna presso la nostra struttura è stato per noi un vantaggio in quanto “giocavamo” in casa. Pertanto

abbiamo potuto dare prova concreta delle caratteristiche e della qualità dei nostri standard. Il programma preciso e dettagliato ha permesso ai buyer di conoscere varie location oltre al Pullman Timi Ama Sardegna. La struttura particolareggiata degli incontri, ossia “l’inversione dei ruoli” tra buyer e supplier, ha permesso una semplificazione sia dell’esposizione e della presentazione dei servizi sia un’agevolazione ai buyer nella selezione delle proposte. Grazie a questa formula si è creato un ambiente informale e confortevole. I primi feedback ricevuti in loco sono sembrati positivi e abbiamo già ricevuto le prime RPF, che speriamo si concretizzino in collaborazioni proficue. Teniamo infine a sottolineare l’importanza del supporto del team Ediman che ha riconfermato professionalità e disponibilità alle varie esigenze». Jaime Berria, Sales & Marketing Coordinator, T Hotel Cagliari: «Location funzionale, elegante e completa di ogni comfort. Un hotel incastonato tra natura incontaminata e il mare della costa del sud della Sardegna, meta ideale per un incontro di questo livello. Un eccellente formula che permette un rapporto diretto tra seller e buyer direttamente interessati al prodotto offerto. Quando si dice pochi ma buoni».

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La meeting industry va a Barcellona Sono attesi quattromila buyer alla prossima edizione di ibtm world, punto di riferimento nel panorama delle manifestazioni fieristiche internazionali dedicate alla meeting e incentive industry ALESSANDRA BOIARDI

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btm world scalda i motori e si prepara all’edizione 2015, in programma a Barcellona dal 17 al 19 novembre. Alla manifestazione dedicata al mondo del Mice, che eravamo abituati a conoscere con il nome di Eibtm, sono previsti quest’anno quattromila persone tra buyer e planner top level, per cui è già stato messo a punto un programma di ospitalità comprendente anche focus sulla destinazione, un tassello di non poco conto per la kermesse stessa e per la promozione di Barcellona e dei dintorni come destinazione congressuale e incentive. Ad attendere buyer e top spender i circa tremila espositori che hanno per ora confermato la loro presenza, tra location per eventi, hotel, destinazioni e agenzie di servizi, rappresentativi di oltre 150 Paesi. IL PROGRAMMA PER GLI HOSTED BUYER Le iscrizioni al programma dedicato agli hosted buyer sono aperte: si può inviare la propria candidatura collegandosi al sito della manifestazione e compilando l’apposito form. Sono diversi i parametri secondo i quali gli organizzatori analizzeranno le candidature, tra cui il numero e le dimensioni degli eventi organizzati ogni anni, il potere decisionale in materia di budget legato agli eventi, il budget stesso degli eventi. Lo scorso anno, la percentuale di hosted buyer che effettivamente ha preso parte all’evento è stata del cento per cento; la stessa percentuale ha dichiarato di essere soddisfatto della qualità degli espositori presenti. Il programma di ospitalità messo a punto da ibtm world comprende un’agenda personalizzata con appuntamenti prefissati in base alle segnalazioni del buyer, seminari ed educational tailor made, accomodation in hotel a quattro e cinque stelle, ai quali si

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aggiunge l’opportunità di partecipare a un tour post-evento in destinazioni come Cannes, Firenze, Valencia e Zurigo e a un tour pre-evento a Mosca. L’ITALIA A IBTM WORLD Interessanti sono i dati che riguardano il nostro Paese: secondo i numeri comunicati dagli organizzatori l’Italia è infatti tra le destinazioni più richieste dai buyer di ibtm world. Il 58 per cento dei buyer che hanno partecipato all’ultima edizione infatti avrebbero selezionato il nostro Paese tra le mete di loro interesse per l’organizzazione di eventi nel prossimo futuro. Graeme Barnett, Senior Exhibition Director di ibtm world ha così commentato: «Quest’anno ibtm world si preannuncia una perfetta piattaforma dalla quale supportare l’anno di Expo e la destinazione Italia come meta congressuale e incentive di valore».

supportato molto come top destinazione per l’organizzazione di eventi a livello internazionale. Come associazione, siamo in grado di generare ogni anno grandi cifre legate allo specifico mercato, parte di queste sicuramente grazie al business che si crea propria sul parterre di ibtm». A conferma del ruolo della manifestazione nel settore, anche diverse iniziative che esulano dal momento espositivo, come quella che ibtm events (di cui ibtm world fa parte) ha lanciato ad aprile, la “ibtm knowledge week 2015”, un programma online che ha proposto cinque focus su altrettanti temi chiave della event industry: ricerca e trend, design ed engagement, tecnologia e innovazione, app e social media, leadership. indirizzi a fine rivista

MARKETING TERRITORIALE E MEETING INDUSTRY La Leading Association Meetings Destinations, di cui fanno parte Parigi, Vienna, Madrid e Barcellona, ha confermato la propria presenza alla prossima edizione di ibtm world, con l’obiettivo di supportare l’idea che gli eventi giocano un ruolo fondamentale nello sviluppo delle strategie di marketing territoriale nelle diverse destinazioni. Da ricordare che la manifestazione porterà a Barcellona circa 15.500 professionisti del Mice per un incontro che annualmente conferma la sua importanza strategica nel panorama delle fiere internazionali dedicate al settore della meeting e incentive industry. Christoph Tessmar, direttore del convention bureau di Barcellona, ha sottolineato: «Siamo stati presenti a ogni edizione di ibtm world e la manifestazione a sua volta ci ha

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I social: verso l’event management del futuro

Appunti e stralci da un corso sull’Event Social Management rivolto ai giovani. Si è svolto a Riva del Garda Fierecongressi, era a numero chiuso, e ha ottenuto un grande successo di pubblico

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e strategie tradizionali di promozione, pur ancora importanti nel portare attenzione a un evento, devono tenere in conto che il panorama della comunicazione e della visibilità è molto cambiato. Invece di rivolgersi ai soli canali tradizionali, le persone si rivolgono alle piattaforme digitali, motori di ricerca e social media in particolare, per cercare informazioni sugli eventi di loro interesse. Prima di registrarsi, i potenziali iscritti si rivolgono anche ai canali digitali e sociali per ascoltare ciò che gli altri hanno da dire sull’evento. I social media hanno radicalmente modificato le dinamiche di accesso alle informazioni e il modo di fruire e condividere le stesse. Di conseguenza gli organizzatori di eventi hanno bisogno di capire e sfruttare al meglio i social media e gli strumenti digitali per raggiungere i potenziali partecipanti nei posti dove cercano e condividono notizie e informazioni. Per soddisfare queste esigenze nasce il progetto Digital Meeting Marketing, che Riva del Garda Fierecongressi mette al servizio dei propri partner e clienti con l’obiettivo di creare percorsi di collaborazione e linguaggi di comunicazione comuni al fine di migliorare l’efficacia dell’organizzazione di un evento. All’interno di questo prodotto si colloca la creazione di una nuova figura professionale, quella dell’Event Social Manager, un’assistente digitale che saprà amplificare in modo professionale i contenuti e la visibilità del congresso e che rappresenterà il riferimento indispensabile per il presidio efficace della comunicazione digitale. Dal 23 al 24 maggio si è tenuto il primo corso dedicato alla creazione di questa nuova figura: riservato a 15 giovani di età compresa tra i 18 e i 29 anni, è stato presentato da Alessandra Albarelli,

rappresentante nel Comitato esecutivo di Federcongressi&eventi della categoria Destinazioni e sedi, responsabile dell’area marketing di Riva del Garda Fierecongressi e mediatrice di tutto l’evento. Dopo una breve presentazione del progetto, la parola è passata ad Antonio Maresca, web coach e uno dei principali esperti nazionali di web e social media marketing. IL “CENSIMENTO DIGITALE” Premessa fondamentale è la conoscenza di cosa sia effettivamente un evento e la consapevolezza che non tutti gli eventi si prestano a essere dei social event. Anche i diversi social network poi hanno caratteristiche specifiche: è fondamentale la scelta del canale da attivare in funzione dell’evento. In tutte le fasi dell’evento stesso è necessario quindi presidiare, promuovere, interagire, analizzare, comunicare al fine di aggregare le persone dentro e fuori l’evento stesso. Fondamentale in questo senso è il comunicare-interagire con il pubblico: la negazione di questa dualità è, secondo Maresca, anacronistica. Vi sono alcune domande da cui non si può fuggire: a chi ci rivolgiamo? Che cosa vogliamo comunicare? In quest’ottica è necessario fare un censimento digitale in modo da redigere una lista di profili personali: è fondamentale per capire con chi stiamo interagendo e che attitudini hanno i destinatari delle nostre comunicazioni. Errore da evitare è quello di creare false aspettative: bisogna puntare a definire obiettivi chiari e concretamente realizzabili. Stratagemma utile per aumentare l’interesse nei confronti di un evento, e di riflesso le adesioni, è il ricorso alle call-toaction, ovvero degli inviti a compiere delle azioni: condividere foto, twittare con un determinato hashtag, e così via. Bisogna

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creare appeal e visibilità per l’evento: questi fattori possono infatti portare vendite indirette, ma anche più sponsorizzazioni e un maggior coinvolgimento di ulteriori partner. Ultimo ma non ultimo: occorre facilitare i processi operativi. I social servono ad avvicinare e a far conoscere le persone: evitare loro di perdersi tra un sito e l’altro e semplificare loro la vita nel seguire l’evento non farà che aumentare i seguaci. L’ascolto è il migliore strumento per conoscere gli interlocutori, oltre che per raccogliere degli spunti di conversazione. L’ascolto inoltre può (e deve) essere rivolto anche alla “concorrenza”: utilizza i social media? Quali usa? In che modo lo fanno? Sono queste le domande che deve porsi quella sorta di cantastorie dei nostri giorni che è il social event manager. L’ascolto deve essere intelligente e continuo: prima, durante e dopo l’evento. In quest’ottica diventano molto utili gli hashtag, che permettono un ascolto dei contenuti non indifferenziato, ovvero in maniera segmentata. I social permettono un ascolto interno (alle piattaforme): come già detto, fondamentale è il concetto di segmentazione, come imprescindibili diventano le liste d’interesse: quest’ultime permettono di rimanere in ascolto su determinati contenuti anche in maniera privata (segreta), il che risulta perfetto per tenere d’occhio la concorrenza. C’È SOCIAL E SOCIAL Non tutti però parlano sui social. Risulta quindi necessario integrare tale ascolto, rivolgendo l’attenzione anche a sorgenti esterne come i feed (servizio molto utile in questo caso è Feedly), i Google alerts, i topic e la content curation (basti pensare a servizi di aggregazione dei contenuti come Scoop.it o Flipboard); si parla in questo caso di ascolto esterno. Dopo l’ascolto, è necessario fare un po’ di briefing, un po’ di selezione dei contenuti: si deve redigere un piano editoriale, che preveda comunicati stampa, news dal web, il programma dell’evento e altri contenuti mirati. Si è poi passati alla configurazione e ottimizzazione dei più usati social network al fine della promozione di un evento (Facebook, Twitter, Google+, Linkedin, Instagram, Pinterest, Youtube). Nell’ottimizzazione di base si raccolgono un sacco di attività ordinarie che fanno la differenza. Le forme di comunicazione sono molteplici: alla base di tutte però ci devono sempre essere la qualità e il buon senso. L’uso dei social va quindi affiancato all’uso degli innumerevoli tool che ne ampliano le potenzialità e ne semplificano la diffusione dei contenuti; si parla di strumenti come Tweetwall, Hootsuite, Tagboard, Zoomph, Storify, Tweetbinder e Tweetdeck. Non si devono quindi dimenticare le possibilità derivate dall’uso del social-wifi e delle e-registration, che permettono la

raccolta di un database inerenti contatti, informazioni e interessi. Durante il corso Antonio Maresca ha concentrato l’attenzione in particolare sul social advertising offerto da Facebook. Esso, secondo il web coach, offre sostanzialmente un metodo: Facebook infatti guida l’utente nella fase di creazione dell’advert attraverso delle domande (A chi ti rivolgi? Che interessi ha il tuo target? In che luogo geografico vuoi indirizzare la tua campagna?), domande che dovrebbero essere alla base dell’organizzazione di qualsiasi evento, social o meno che sia. La fase di advertising deve essere quindi supportata dalla cosiddetta promozione organica: è il caso dell’incorporamento dei tweet ad esempio (ma funziona anche per gli altri social) in altre piattaforme. Se portiamo al di fuori dei social i contenuti stiamo facendo promozione organica: si potrebbe ad esempio pensare di contaminare i siti istituzionali, spesso troppo poco aggiornati e troppo statici. Molto interessante è stato il confronto di opinioni (e di metodo) tra Maresca e la consigliera esecutiva Gabriella Gentile, facente parte dello staff di Riva del Garda Fierecongressi: avanguardista e pioniere dei social il primo, portavoce dell’organizzazione eventi vecchio stile la seconda. Una volta si producevano stampati indiscriminatamente e l’organizzazione di un evento partiva anche due anni prima dell’evento stesso. Esisteva una mailing list, che doveva essere costruita a monte e gestita, coinvolgendo le associazioni che avrebbero potuto essere interessate. Si faceva tutto via posta. Oggi si costruisce un sito, che ha funzione di comunicazione e gestione. Si tratta però di una versione online degli stampati che si usava produrre e diffondere, senza considerare che spesso viene trascurato il lato SEO di tali portali. Solo pochi stanno facendo qualcosa in più, ed è proprio in quest’ottica che il social event manager può fare la differenza. www.federcongressi.it

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La grande bellezza dell’hotellerie romana

Cronaca di un summer party che nulla rifiuta e nulla chiede (ma tante cose spiega su quella commedia dell’effimero che va in scena oggigiorno nel nostro comparto)

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OLIMPIA PONNO Immediate Past President Mpi Italia Communication & Marketing Consultant Roi strategic content & event designer Trainer

rendo spunto dalle riflessioni di Filippo La Porta in “Roma è una bugia” per condividere la recente esperienza di un summer party romano tenuto da un hotel di catena, a cui ho partecipato insieme alla collega e socia Mpi Italia Anna Ceraso (Cmp, Ceo di Organizzazione Ac). E che cosa è esperienza? Quanto riusciamo a trattenere del quotidiano e trasformare in pensiero, allora significa riflessione. Ma anche racconto, esperienza comunicabile. Ecco Roma, con la sua bellezza e le sue contraddizioni, è il luogo giusto dove riflettere sul modo in cui facciamo esperienza e stupirsi ancora del mondo. Veniamo al dunque. Fortunatamente, alcuni alberghi mantengono la tradizione di organizzare una festa annuale o semestrale per far vivere la location al meglio e proporre indirettamente i servizi passando attraverso lo stato emotivo, l’esperienziale, almeno questo dovrebbe essere l’intento in un’ottica sales & marketing. Il fascino di Roma risalta ancora di più in queste serate estive, a bordo piscina o sulle terrazze con vista mozzafiato sulla città eterna. «Sono anni che veniamo a quella che forse è la festa più divertente dell’estate, veramente piacevole, nel nostro settore, dove ti aspetti di incontrare colleghi, soci, clienti, fornitori», sottolinea Anna Ceraso. «Anni fa venivamo qui per incontrarci, scambiare opinioni ed esperienze tra planner e supplier, anche per controllarci un po’ (sì, faceva parte del gioco), ma adesso non riconosco più chi sono i partecipanti, difficile tracciarne l’identikit». A testimonianza di questo punto interrogativo, chiediamo a due persone che sono al nostro tavolo nell’area buffet chi sono e cosa fanno, la prima risponde “sono un’amica del direttore”, la seconda ci racconta che ama i viaggi sopra ogni cosa e che nel disegnarli per se stessa li vende anche “ad altri”, paragonandosi a un tour operator. A questo punto chiedono a noi “e voi?”, alla nostra risposta “siamo organizzatori di eventi”con un sorriso smagliante la tour operator fai-da-te esclama “carino, deve essere un lavoro divertente…”. Ecco allora che Roma con l’albergo in questione diven-

ta il luogo dell’esperienza ritrovata nella discontinuità del vissuto, dove tutto è possibile, anche improvvisarsi tour operator. Il partecipante è cambiato, è vero, non lo riconosci più, ti guardi intorno e ti senti catapultata in una realtà come quella che magistralmente descrive Paolo Sorrentino ne “La Grande Bellezza”, un palcoscenico colorato dove si mescolano persone dalle provenienze sociali e culturali più disparate, mondo di cui non ci sentiamo più parte o che non ci riconosce più, e che forse rappresenta la decadenza di una classe e di un “mestiere” fluido, che risponde oggi all’espressione romana prediletta da Federico Fellini“Ma chi sei? Non sei nessuno?”, che da un certo punto di vista manifesta un sentimento egualitario: siamo tutti nessuno, anche chi si illude di esserlo. Poi improvvisamente spuntano quattro volti conosciuti. Con la collega Anna tiriamo un sospiro di sollievo e ci rassicuriamo, anche loro increduli e un po’ perplessi ma tutti noi animati dal carpe diem, dalla voglia di divertirci e goderci questa splendida serata d’estate, tra musica e corner enogastronomici, dove lo spreco di cibo ai buffet convive con le forchettine ecosostenibili (che senso ha?). Ecco che il summer party d’albergo si trasforma in un grande palcoscenico di maschere, travestimenti e travisamenti. Cosa resta di autentico? Oggi forse non interessa più approfondire, creare networking tra gli invitati, selezionare per creare sinergia divertendosi, ognuno resta nella propria parte, in questa commedia dell’effimero in cui siamo invitati a mettere da parte la nostra identità e i nostri valori personali e professionali, relegati a un bigliettino da visita inserito in una bowl all’accoglienza. L’albergo con i suoi spazi interni ed esterni ci priva in questo summer party di ogni costrizione, non rifiuta nulla, non chiede nulla se non di metterci la maschera e recitare la nostra parte, per essere uno, nessuno, centomila, in un atto liberatorio che consente questa recita gioiosa all’insegna generale de “che tte frega”? info@olimpiaponno.com @olimpiaponno

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Site Italy nel segno dell’internazionalità Su India e Messico i primi webinar organizzati dal Capitolo italiano. E sull’orizzonte c’è la Global Conference, che quest’anno si terrà nella magica Nuova Delhi a fine ottobre

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Site Italy è il capitolo italiano di “Society for Incentive Travel Excellence” e da 35 anni è l’associazione dedicata all’eccellenza negli incentive

l nuovo Consiglio direttivo di Site Italy, presieduto da Doriana Briguglio, mantiene fede al proprio programma e ha avviato una serie di incontri formativi virtuali (webinar) sulle principali destinazioni incentive del mondo. La prima di cui si è parlato è stata l’India, lo scorso 8 luglio, grazie a Nitin Sachdeva dell’India Chapter, che ha parlato del mercato outbound indiano, dando conto, oltre che dei numeri sull’outbound stesso, anche dei principali player Mice locali, dei key corporate client, dei fattori del decision making, della business etiquette e dei processi di negoziazione, e poi si sono anche approfonditi i bisogni del viaggiatore indiano. Temi di cui si sa poco: sappiamo bene come fare con gli americani o con gli europei, ma obiettivamente non siamo altrettanto ferrati su questi mercati ex-emergenti (ormai emersi del tutto). Non per nulla a fine settembre è in programma un nuovo webinar su un’altra economia interessante: il Messico. E poi Brasile e USA, dove negli ultimi anni è radicalmente cambiato il concetto di viaggio di incentivazione e di esperienza motivazionale. Due parole sullo speaker indiano aiutano a comprendere il valore di questi incontri a distanza. Nitin Sachdeva ha oltre dieci anni di esperienza nell’industria dei viaggi, del turismo, dell’ospitalità e dell’aviazione. Laureato in Commercio alla Delhi University, è direttore esecutivo in un’agenzia di PR e turismo che funge da DMC per tutto il sub continente indiano (copre cioè un territorio immenso) ma non solo: si occupa anche di strategie per facilitare il business con gli indiani, e a tale scopo offre un bouquet di attività sales & marketing e PR. Co-presidente di Site India Young Leaders, Nitin è anche parte dell’host committee della Global Conference 2015, che si terrà proprio in India, a Nuova Delhi, dal 23 al 26 ottobre.

La Global Conference di Site è “il” momento per antonomasia della community. Ogni anno raduna i soci da tutto il mondo in una grande città per seminari e panel formativi, che certamente per l’edizione di quest’anno beneficeranno del clima unico che questo grande Paese offre: le sue diversità, i suoi panorami, i suoi profumi, le sue attrattive e i suoi infiniti spunti culturali che fanno da sfondo a uno dei popoli più ospitali e amichevoli della terra. Alcune ghiotte anticipazioni. Due keynote session di grande interesse: la prima a cura di Devdutt Pattanaik, scrittore e consulente su cultura e religioni, dal titolo Relating Mythology to Business between the East and the West; la seconda di Rasmus Ankersen, scrittore e imprenditore: The Gold Mine Effect, sui segreti delle prestazioni atletiche elevate (qui trasportate, evidentemente, nel business). Importanti anche le sessioni formative. Jonathan Bradshaw, Ceo di Meetology, spiegherà come mettersi in immediata connessione con gli altri, mantenere questa connessione ed esercitare un influsso positivo. Vineet Panjabi, senior manager di Cvent, illustrerà come guadagnarsi e mantenere il titolo di “trusted advisor”, consigliere fidato del quale i clienti finali sentono sempre maggior bisogno nella nostra industria. Carina Bauer di Imex, Rajeev Kohli di Creative Travel e Jonathan E. Richards di Maui Jim Sunglasses parleranno delle differenze culturali in un mondo globalizzato. E così via. Un evento autenticamente internazionale, di grande interesse, che Site Italy segnala a tutti gli operatori italiani, anche non soci. Il board sta già lavorando all’assemblea del capitolo italiano che, ricordiamo, si terrà dal 18 al 20 dicembre. www.site-italy.com info@site-italy.com

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Una destinazione dal fascino sempiterno che sa stupire per l’incredibile varietà delle sue proposte, capaci di regalare al Mice spunti inediti, fantasiosi, ma al top per efficienza e organizzazione 125 Veneto Cop Reg 2015.indd 125

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IL VENETO CONQUISTA IL MICE TRA CLASSICI E INEDITI

Ispirazioni poliedriche

Proverbiale efficienza, fantasia ed esuberanza convivono in una regione in grado di regalare al Mice un universo di spunti per le esigenze più disparate: dal mare alla montagna, dai laghi a città d’arte d’incomparabile bellezza

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e si pensa al Veneto vengono in mente qualità ben definite nei confini della sua proverbiale solidità ed efficienza, laboriosità e saldezza. Ma come un attore può vantare diverse identità, così il Veneto è a sorpresa un istrione che sul palcoscenico del Mice gioca il suo ruolo di grande ammaliatore. Non per nulla è la regione che accoglie le vanità e le esuberanze di una città unica come Venezia, ma anche le ville e i palazzi eterni della campagna, le emo-

zioni di città come Verona, le tradizioni di centri come Treviso e la natura delle montagne bellunesi. Sono solo esempio di un quadro che si colora sotto gli occhi della meeting e incentive industry, che sceglie il Veneto per la sua variegata offerta, ma anche perché, dettaglio di non poco conto, si trova in una posizione talmente strategica da essere facilmente raggiungibile in primis da tutto il resto d’Italia, e naturalmente anche dai maggiori centri europei e internazionali. Approdi del Mice in Veneto sono prima di tutto gli aeroporti – il Marco Polo di Venezia, il Valerio Catullo di Verona e il San Giuseppe di Treviso – dove operano i maggiori vettori tradizionali e low cost, ma anche le stazioni ferroviarie principali e le autostrade.

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SU MISURA DI MICE Certo il Veneto non manca di offrire veri e propri must per l’organizzazione di un evento o di un viaggio incentive. Tappa quasi obbligata per gli organizzatori che cercano classici mai scontati è per esempio il meraviglioso Lago di Garda, fonte praticamente infinita a base di natura, sport e accoglienza di alto livello. Il lato veneto del lago accoglie centri turistici rinomati come Peschiera del Garda, che danno le spalle a un entroterra altrettanto ricco di fascino e cultura e dalla lunga tradizione, come Castelfranco Veneto. Altro classico irrinunciabile che continua ad attirare la curiosità di migliaia di visitatori è Verona, difficile chiedersi il perché una volta che si è avuta la fortuna di passeggiare tra le sue vie, di apprezzare un concerto nella celeberrima arena con le sue suggestioni di anfiteatro romano che dal I secolo dopo Cristo giungono direttamente ai contemporanei senza soluzione di continuità. E in questo tableau che si va tratteggiando di sfumature ricche di dettagli unici più che una parola va spesa anche per la specifica offerta dedicata al Mice, declinata in ben sette convention bureau regionali – Welcome 2 Venice Convention Bureau, Meet_In polesine Convention Bureau, Padova Terme Euganee Convention & Visitors Bureau, Vicenza Convention Bureau, Dolomiti Belluno Convention Bureau, Verona & Lago di Garda Convention Bureau e Marca Treviso Convention Bureau) – che in piena sinergia operano per promuovere la destinazione come meta congressuale e incentive di prim’ordine, coadiuvati dal Venice Region Convention Bureau Network. DAL MARE ALLA MONTAGNA Regione di terra e mare, il Veneto regala luoghi unici – a volte se meno celebri di altri – come il Delta del Po, che con i suoi sette rami articola itinerari alla scoperta della flora e della fauna locale e della costa, su cui si affacciano centri che negli anni hanno fatto, e continuano a fare, la parte del leone nelle estati italiane in quanto a lifestyle e vita notturna. Da questo punto di vista a ricoprire un ruolo primario nell’intrattenimento in salsa balneare è Jesolo,

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che negli anni, come diverse altre località della costa, ha saputo rinnovarsi e affinare un’offerta Mice di tutto rispetto. Stessa evoluzione a cui si sono sottoposte, in un contesto del tutto differente, le località montane del Veneto. Sul trono Cortina d’Ampezzo, regina inossidabile del jet set d’alta quota, luogo di sport e divertimento per eccellenza sulle Dolomiti. PASSANDO DALLE CITTÀ Che Venezia sia lì per stupire è quasi cosa ovvia. Ma non è scontato l’utilizzo dei preziosi palazzi storici che la Serenissima mette a disposizione del Mice più raffinato, come quello che ospita lo storico Casinò sul Canal Grande. E poi ci sono i super-classici come il giro in gondola o un giro della città durante il Carnevale.v Ma la tradizione del Veneto è anche quella di città come Treviso, centro cultura di tutto rispetto che, del passato, conserva anche l’abitudine alla buona tavola, patria per esempio dell’asparago bianco e del radicchio. E a proposito di cultura, impossibile non citare Padova, tutta da conoscere, ma con la Cappella degli Scrovegni che da sola varrebbe una visita.

La grande varietà delle destinazioni venete, le splendide città d’arte, le coste e i mari con le loro suggestioni, le terme, i laghi e le montagne con le numerose riserve naturali sono i fattori attrattivi apprezzati in tutto il mondo e strettamente collegati all’offerta congressuale

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I CAPOLAVORI D’ARTE DI VENEZIA, VICENZA E PADOVA

I maestri all’opera

Palladio a Vicenza, Giotto e Donatello a Padova: sono loro le firme illustri dell’arte in Veneto. Un’arte che spazia dalle espressioni figurative alla musica, passando per la manifattura. E il Rinascimento apre al Mice i suoi palazzi

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ffreschi giotteschi, ville palladiane, centro storici dove ancora oggi pulsano i cuori culturali delle città d’arte venete. Se l’arte è il fil rouge del Mice più raffinato, Venezia, Vicenza e Padova diventano mete imprescindibili per qualsiasi occasione di evento o viaggio incentive. ESCLUSIVAMENTE A VENEZIA È stata scelta da George Clooney per il suo blindatissimo matrimonio, il suo Harry’s Bar è da decenni il punto d’incontro del jet set internazionale e ogni anno, in occasione del suo celeberrimo Festival del Cinema, accoglie le celebrità di tutto il mondo. Venezia

è speciale perché riesce sempre a essere al centro dell’attenzione come i Vip che la frequentano, esercitando il suo fascino intramontabile in ogni occasione. Ma la città lagunare si fa apprezzare dal Mice per più di un motivo, innanzitutto per quella capacità di costituire un set cangiante e speciale per mille occasioni. Così Venezia, da visitare durante il Carnevale, a Capodanno per la sua festa in piazza, d’estate per poi approfittare di qualche giorno al mare, è anche una straordinaria città d’arte, essa stessa opera unica al mondo. Le sue calli si snodano in un percorso idealmente infinito e si incrociano in angoli che ne narrano la storia. Sui suoi canali si affacciano i signorili palazzi storici che lasciano il visitatore letteralmente a bocca aperta: probabilmente non esiste organizzatore al mondo che non vorrebbe almeno una volta realizzare un evento tra le stanze affrescate di questi magnificenti edifici. Quello delle architetture rinascimentali veneziane è un patrimonio di

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immenso valore, testimone del potere delle nobili e ricche famiglie di cui portavano, e in molti casi continuano a portare, il nome. Anche Ca’ Vendramin Calergi, la storica sede del casinò di Venezia, ha origini di questo tipo, oggi un luogo di sicure suggestioni che può ospitare eventi del tutto eccezionali nelle sue sale affrescate. Di rara bellezza è anche il mezzanino, dove visse il maestro musicista Richard Wagner, e che oggi è visitabile. Per il Mice Venezia apre le porte anche del suo Palazzo Ducale, un simbolo eccellente della città, capolavoro gotico che oggi ospita il Museo Civico, utilizzabile in via del tutto esclusiva per visite private in occasione di eventi. È anche questo il bello di organizzare un evento a Venezia, quello cioè di potere godere dei suoi spazi in maniera esclusiva, a volte gli stessi che di giorno sono presi d’assalto dalle folle di turisti, come la Basilica di San Marco, che la sera può essere visitata in esclusiva per un’idea di post congress culturale. E non mancano, anche a Venezia, percorsi defilati rispetto alle più destinazioni, come il quartiere ebraico, suggestivo per le testimonianze narrate ancora oggi dai suoi palazzi e dalle sinagoghe, animati fin dal Cinquecento. E infine, per tornare alla Venezia più nota, immancabile una visita al vivace quartiere di Rialto, con i rinomati laboratori di maschere per il Carnevale e il mercato della frutta e del pesce.

PALLADIO, L’ANIMA DI VICENZA È da scoprire a piedi il centro di Vicenza, un concentrato di storia e cultura che lascerà stupiti per la ricchezza delle sue testimonianze. La sua lunga tradizione artigiana ancora viva permette di scoprire le numerose botteghe lungo il tracciato del centro cittadino, idealmente percorribile anche come idea di

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permette di vivere il monumento in tutte le sue dimensioni, ma, dotato di servizio bar, può diventare una location esclusiva per eventi fino a 150 persone.

attività post congress che vogliano valorizzare i rinomati manufatti vicentini. Cuore della città è Piazza dei Signori, che dalle sue origini di foro romano è diventata oggi fulcro della vita dei suoi abitanti. Qui si affaccia la Loggia del Capitano, opera del Palladio insieme alla celebre Basilica, il simbolo di Vicenza stessa, espressione artistica tra quelle meglio riuscite dell’architetto rinascimentale e oggi patrimonio dell’Unesco. Al secolo Andrea di Pietro della Gondola, Palladio è a buon diritto considerato come uno dei nomi più influenti dell’architettura occidentale. A Vicenza, per la progettazione della Basilica, l’architetto ripensò il Palazzo della Regione, aggiungendo le caratteristiche logge in marmo bianco e consegnando alla città un luogo unico che oggi ospita prevalentemente mostre d’architettura e di arte e durante la bella stagione propone a cittadini e turisti una meravigliosa terrazza, un roof garden davvero unico, che non solo

PADOVA, CITTÀ DEGLI AFFRESCHI Giotto ha lasciato a Padova la sua prestigiosa firma in quello che è considerato il capolavoro della Cappella degli Scrovegni, il suo ciclo di affreschi dei primi anni del quattordicesimo secolo, opera di costante richiamo internazionale tanto che anche gli organizzatori di eventi che vogliano inserire una visita in un programma di post congress devono pensarci per tempo, poiché le prenotazioni vanno fatte con un certo anticipo. Considerato uno dei cicli più completi del pittore, è incentrato sul tema della salvezza, con più di quaranta scene sulle “Storie di Cristo” e sulle “Storie di Gioacchino” e “Storie di Maria”. E se la Cappella degli Scrovegni è una tappa dovuta a chi si reca a Padova anche in occasione di un evento, è tutta la città veneta a essere considerata la “città degli affreschi”, grazie alla straordinaria stagione che, inaugurata da Giotto nei primi del Trecento, vide protagonista la decorazione a fresco e fece la fortuna della pittura narrativa, con i molti allievi del pittore che lasciarono la loro arte in eredità a Padova con grandi cicli affrescati a impreziosire siti sacri e profani. Importanti anche le raccolte museali padovane, per esempio nel Museo di Arte Medievale e Moderna dei Musei Civici Eremitani, dove si possono ammirare parte delle opere degli allievi del maestro Giotto. Il museo è ideale per un post congress, soprattutto grazie alla sua sala multimediale. Gli organizzatori di eventi possono scegliere tra diversi itinerari tematici a seconda dei diversi interessi in tutto il territorio padovano: da ricordare che anche il grande maestro toscano Donatello, conterraneo del padre della prospettiva approdò infatti a Padova nel era il 1443.

Le città d’arte venete sono scrigni che custodiscono preziose testimonianze storiche e artistiche. Venezia, Verona e Vicenza sono a buon diritto nella Lista del Patrimonio Mondiale dell’Unesco, Padova colpisce per il suo elegante centro cittadino, Treviso è una “urbs picta”, raffinata ma non sfarzosa, Rovigo è semplice, ma di classe e Belluno, infine, è letteralmente la porta delle Dolomiti

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Il successo in uno Scrigno Con un centro congressi efficiente e al passo con i tempi, il Leon D’Oro vede premiata la scelta della Suite Scrigno di GP Dati per la gestione dell’hotel e dell’attività congressuale A CURA DELLA REDAZIONE COMMERCIALE

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l Leon D’oro di Verona è un hotel storico della città, uno dei primi quattro stelle lusso con un numero importante di camere (in tutto sono 190), nato agli inizi degli Anni 90 quando non si lesinava sulle metrature. L’hotel vanta non solo spazi ampi, ma anche luminosità ed eleganza, accompagnati da un vero e proprio fiore all’occhiello: il centro congressi, che dispone di undici sale meeting per un totale di ottocento posti a sedere. La sala plenaria può accogliere fino a 380 persone e offre tecnologia e servizi progettati e realizzati per rispon-

dere in modo funzionale a qualsiasi tipo di richiesta con gli standard più elevati. MODERNITÀ ED EFFICIENZA Il successo e l’efficienza dell’hotel in ambito Mice, hanno ottenuto un particolare beneficio dall’utilizzo della suite gestionale SCRIGNO: una soluzione cloud e integrata ideale per la gestione di un centro congressi dai ritmi veloci e con diversi target di clientela (vedi box). Una scelta in linea con un’organizzazione efficiente e dinamica guidata dalla figura del direttore che si occupa direttamente del benessere degli ospiti e di una proprietà che partecipa attivamente alla vita di tutti i giorni in hotel investendo nella modernizzazione della struttura. È così che oggi il Leon d’Oro è diventato uno dei punti di riferimento per la ricettività nella città di Verona con una clientela equamente distribuita tra segmento business e leisure, proveniente per il 40 per cento da prenotazione diretta e per il 60 per cento intermediata. A contraddistinguere l’hotel è dunque una struttura organizzativa attenta a mantenere il passo con l’evoluzione delle esigenze del cliente adeguando il proprio modo di fare accoglienza a un contesto sempre più strumentale, dai ritmi veloci senza perdere di vista l’importanza dell’aspetto umano e professionale. Velocità, precisione ed efficienza sono state infatti le richieste espresse al team di GP Dati nel momento della scelta del nuovo gestionale. Una scelta che ha fatto la differenza, come conferma Barbara

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GESTIRE I CONGRESSI CON SCRIGNO

Agos, direttore del Leon d’Oro: «Il nuovo gestionale ha portato nel nostro hotel una maggiore efficienza produttiva, migliorando la performance per velocità di risposta e conseguente aumento delle pratiche andate a buon fine».

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Il Leon d’Oro utilizza la suite gestionale Scrigno in cloud che su un unico database centralizzato integra i moduli per la gestione di Front office, Meeting & Congressi, Food & Beverage, Housekeeping su Smartphone, CRM e Marketing, Revenue management e Distribuzione multicanale. In particolare, il modulo Meeting & Congressi di Scrigno permette di visualizzare e gestire la prenotazione da un’unica schermata anche per fascia oraria di tutti gli spazi, servizi e attrezzature del centro congressi, generando la prenotazione anche per le camere e gli altri reparti (F&B, Spa e così via). Crea, inoltre, in automatico preventivi, offerte o proposte dettagliati e completi di descrizione dei menu (attingendo il dettaglio dei piatti direttamente dal gestionale F&B Easymeal), gestisce l’invio ai clienti, ne traccia lo stato (opzione, conferma e così via) e ne monitora la conversione. Il sistema genera e condivide (via mail o stampa) gli ordini di servizio personalizzabili per reparto (anche per i servizi esterni come taxi, traduzioni e così via), tiene traccia e gestisce le successive modifiche, le comunicazioni ai reparti coinvolti e fornisce informazioni su disponibilità e utilizzo dell’attrezzatura. Scrigno, infine grazie all’unico database condiviso da tutti i reparti ottimizza la profilazione del cliente ai fini marketing. Il sistema di reportistica rende disponibili in tempo reale e facilmente leggibili tutte le informazioni utili a pianificare le strategie di gestione e vendita, mentre il modulo Advanced RateManager consente l’aggiornamento automatico di disponibilità e prezzi su Bol e Ids.

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CULTURA E NATURA NEL VERONESE

Classico con brio Un concerto all’Arena di Verona è un must, meglio se vissuto in esclusiva in occasione di un evento. E per chi è in cerca di sport e adrenalina il luogo giusto è la sponda veronese del Lago di Garda

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erona è un super-classico, come la sua Arena, l’anfiteatro del I secolo dopo Cristo celebre in tutto il mondo per essere il tempio della musica per eccellenza, che durante la sua prestigiosa stagione lirica e gli altri spettacoli accoglie sugli spalti oltre ventiduemila spettatori. Si tratta di un luogo di sicura suggestione, persino quando la si scruta da lontano e lo sguardo viene letteralmente catturato dai suoi arcovoli, i caratteristici e maestosi archi romani che ne costituiscono l’architettura. Verona è anche una

città perfetta per walking tour, o per essere girata in bicicletta, magari anche in occasione di un post congress culturale dopo aver assistito a un concerto presso l’Arena, naturalmente da seguire in maniera del tutto esclusiva per gli invitati, top manager, clienti o forza vendita che sia. Un tour culturale tra le strade veronesi non potrà naturalmente prescindere dal luogo di shakespearina ispirazione per antonomasia, il famoso balcone dove Giulietta ascoltava le parole d’amore dichiaratele dal suo Romeo. Il centro città è patrimonio dell’Umanità: si snoda lungo l’Adige, un continuo intreccio di storia e arte tra gli insediamenti romani, i lasciti dei liberi comuni e dell’epoca della signoria degli Scaligeri, a cui seguirono le dominazioni veneziana e asburgica. A ogni angolo testimonianze antiche di centinaia di anni raccontano la storia della città, a partire da Piazza Bra, all’ombra dell’Arena. La piazza è racchiusa da bellissimi palazzi, il Palazzo Barbieri e della Gran Guardia, da visitare prima di immergersi nella “passeggiata dei veronesi”, l’elegante Via Mazzini. E se la meeting industry non potrà che resta-

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re affascinata da questa città – uno dei simboli della tradizione veneta – da prendere il considerazione anche il fatto che Verona si trova per di più di una posizione privilegiata di crocevia, perfettamente collocata per fare da trait d’union tra nord e sud, tra est e ovest, un punto cardinale non solo per l’Italia, ma anche per il resto d’Europa. LAGO DI GARDA, PER SPORTIVI E NO È praticamente una fonte infinita di ispirazioni la sponda veronese del Lago di Garda, puntellata da caratteristici centri turistici – Peschiera del Garda, Lazise, Bardolino, Garda,

Torri del Benaco, Malcesine – e disegnata da un paesaggio dalle linee gentili. Gli organizzatori trovano in questi luoghi la possibilità di organizzare post congress, team building e attività incentive a base di sport. L’input arriva decisamente dal lago e da quella lunga tradizione che qui è la navigazione a vela. La sponda veronese del Lago di Garda in particolare è in effetti un perfetto microcosmo molto amato dai velisti, soprattutto grazie alla incredibile combinazione dei venti che soffiano sullo specchio d’acqua, il Peler e l’Ora, grazie ai quali gli organizzatori possono stare tranquilli: praticamente impossibile “perdere un giorno” di vela e mancare il programma incentive che si aveva programmato. Anche gli amanti delle immersioni possono ricavare grandi soddisfazioni dalla sponda veronese del lago, visto che il fondale del Garda è tra i più chiari d’Europa. Per un tocco di tradizione in più – ma da non prendere sotto gamba per la preparazione atletica che richiede – è la Regata delle Bisse: una delle idee incentive più originali legate alla storia del Lago di Garda, una competizione nautica, a cui possono partecipare team “avversari” di dipendenti per una sfida sulle bisse, imbarcazioni storiche lacustri la cui origine risale all’epoca della Repubblica Veneta. CHE DIVERTIMENTO Il territorio veronese è particolarmente generoso di parchi di divertimenti, ottime location per eventi e luoghi di puro piacere per incentive che fanno tornare bambini. Questi parchi hanno spesso efficienti business unit dedicate proprio al Mice, come il famosissimo Gardaland che propone spazi per organizzare meeting ed eventi di diverse dimensioni, oltre a mettere naturalmente a disposizione le proprie attrazioni. Le atmosfere caraibiche del Caneva World di Lazise sono invece perfette per qualche ora passata in costume da bagno.


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Mice Experience Hotel Parchi del Garda offre al mondo Mice un’esperienza “all in one” dove l’hotel diventa il protagonista di ogni attimo dell’evento, ora anche con una sfiziosa novità: il sapore originale e tutto italiano di “Opera – Arte nel Gusto”. A CURA DELLA REDAZIONE COMMERCIALE

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i tratta di una vera e propria “Mice Experience” quella da vivere all’Hotel Parchi del Garda, quattro stelle sulla sponda veronese del Lago di Garda, al centro dei parchi tematici della zona. L’hotel si presenta come un elegante e colorato borgo gardesano, perfettamente integrato con il territorio circostante. Tanti gli spazi dedicati al Mice: dai duemila metri quadrati di area congressuale organizzati in sei sale meeting dotate di luce naturale, tre break out room e la Sala Benacus di 870 metri quadrati, ai luoghi meno formali... come la piscina esterna Biodesign e il verde cortile interno impreziosito da fontane, spazi perfetti per aperitivi, light lunch e pause lavori. Un hotel “all in one” proprio come recita il

claim, dove i partecipanti hanno tutto in un’unica location: camere, spazi ristorativi e spazi eventi: scendi dalla camera... entri nell’evento. L’accommodation offre 233 moderne e luminose camere di cui quindici suite e quattro camere Experience. Anche la ristorazione propone molte alternative sia per l’esclusività offerta dai diversi spazi dedicati, sia per la personalizzazione dei menu che permette di scoprire l’eccellenza del gusto italiano in tutte le sue sfumature; quest’anno con una sfiziosa novità: la pizzeria “Opera – Arte nel Gusto”, aperta anche agli ospiti esterni all’Hotel. UN VIAGGIO TRA I SAPORI ITALIANI “Opera – Arte nel Gusto” ha riscosso un grande successo anche nel Mice, con un debutto di tutto rispetto in occasione della cena di un evento che ha coinvolto 650 ospiti nella Sala Benacus di Hotel Parchi del Garda. La protagonista incontrastata è stata la pizza Superlievitata, specialità di “Opera – Arte nel Gusto”, preparata con farine bio selezionate e lievito madre, farcita con prodotti scelti tra le eccellenze italiane e Dop. Il mondo degli eventi trova nell’experience di Opera una formula che permette di gustare tutte le proposte sempre calde e fragranti. Una presentazione studiata per far assaporare il menu anche a un numero importante di ospiti, accompagnandolo con birre artigianali italiane e bavaresi selezionate. E dulcis in fundo… vari assaggi di gelato artigianale Opera, preparato solo con prodotti naturali. Quest’anno la location si presenta rinnovata anche nel look che permette di assaporare ancora meglio la qualità. Questa originale proposta ristorativa, che completa l’experience che ogni ospite vive all’Hotel Parchi del Garda, si presta perfettamente anche per i meeting di fine anno e le cene aziendali di Natale. Hotel Parchi del Garda Via Brusà 37017 Pacengo di Lazise (Vr) Tel. 045 6499640 Fax 045 6499600 congress@hpdg.it www.hotelparchidelgarda.it

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Eventi per passione Situato in una posizione invidiabile sul Lago di Garda, l’Hotel Caesius Thermae & Spa Resort propone non un semplice soggiorno, ma una vera e propria esperienza da vivere durante i meeting e nei post congress A CURA DELLA REDAZIONE COMMERCIALE

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ffacciato sulla bellissima passeggiata che costeggia la sponda veronese del Lago di Garda, l’Hotel Caesius Thermae & Spa Resort offre un’oasi di 40mila metri quadrati di giardino mediterraneo in cui trovano posto 185 camere, tre ristoranti, due bar, piscine interne ed esterne, un vero e proprio percorso di acque termali che sgorgano da una fonte interna e un grande centro congressi con la sala di maggiore capienza in grado di accogliere fino a trecento congressisti.

La posizione è invidiabile e come si dice da quelle parti: “da qui si può fare tutto!” Ed è proprio vero perché, oltre al meraviglioso lago, a breve distanza si raggiungono parchi divertimento, il centro di Verona, le colline della Valpolicella con tutte le sue cantine vinicole, le montagne del Baldo e del Trentino, ce n’è insomma per tutti i gusti. E il Caesius ha deciso di fare proprio del “gusto” una sua filosofia coniugandolo al benessere e alla cura di sé. Il centro wellness, termale e ayurvedico hanno infatti stretto un legame saldissimo con la brigata di cucina, mettendo a punto dei percorsi ad hoc che si abbinano ai vari trattamenti benessere, ayurvedici o dimagranti/detossinanti che ogni ospite può scegliere. Scegliere l’hotel per un evento o per un soggiorno incentive significa tuffarsi completamente nell’“esperienza Caesius”. Motore del successo di ogni soggiorno è “semplicemente” la passione che caratterizza il lavoro di tutto lo staff e l’amore per il territorio. Nascono proprio dalla conoscenza approfondita dei luoghi le innumerevoli idee che vengono proposte nei pacchetti meeting o personalizzate ad hoc per accogliere ogni ospite al meglio e per organizzare con cura ogni evento. Dal congresso al post congress tutto viene curato nei dettagli: le otto sale meeting di recentissimo rinnovamento negli impianti audio e video garantiscono la massima professionalità e qualità durante i meeting. Gli impianti digitalizzati di ultima generazione sono stati pensati per assicurare funzionalità e modernità e per far diventare la comunicazione il vostro miglior strumento di business. Hotel Caesius Thermae &Spa Resort Via Peschiera 1 37011 Bardolino (Verona) Tel.045 7219100 Fax: 045 7219700 www.hotelcaesiuterme.com

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ALLA SCOPERTA DI TREVISO, BELLUNO E ROVIGO

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radizione, gastronomia e natura sono gli ingredienti di una delle ricette più efficaci per andare alla scoperta dell’essenza veneta. Dalla pianura padana alle montagne bellunesi passando per il Delta del Po, gli scorci di questa regione così variegata si moltiplicano per offrire al Mice un panorama completo di possibilità. SCOPRIRE LA MARCA TREVIGIANA Con Marca trevigiana si intende il territorio che si estende attorno alla città di Treviso, il capoluogo di questo territorio, centro culturale da scoprire partendo dal centro storico all’interno delle mura cinquecentesche fino ai dintorni, tra borghi e ville venete. Il cuore della città di Treviso si divide tra Piazza dei Signori, la Pescheria Vecchia e il canale dei Buranelli, dove ancora oggi si respira la proverbiale “gioia di vivere” dei suoi abitanti, che non disdegnano oggi come nel passato, i momenti di festa e di condivisione. Una città decisamente a misura d’uomo, particolare per i suoi caratteristici portici affrescati a cui

A Treviso vi aspettano cultura e tradizione, e la proverbiale gioia di vivere dei suoi abitanti. Le montagne bellunesi e le atmosfere rarefatte del Delta del Po ispirano il Mice più attivo deve l’appellativo di “città affrescata”, Treviso si fa riconoscere anche per la sua eleganza e la sua cultura. Nei dintorni tutto ciò viene tradotto per esempio nelle due ville del Palladio – Villa Emo e Villa di Maser – e in altre dimore storiche tra cui il Castello di San Salvatore a Susegana, il castello di Conegliano e il castello di Cison di Valmarino. Il capoluogo trevigiano è tutto da scoprire anche a tavola, custode di alcune produzioni autoctone, come l’asparago bianco. Per gli intenditori e come idea post congress, l’itinerario giusto a questo proposito è la Strada dell’Asparago Bianco di Cimadolmo Igp, il cui centro più conosciuto è Santa Lucia di Piave. Ma Treviso è anche la patria del rinomato radicchio, anch’esso da scoprire sia tavola sia at-

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Località sciistiche rinomate, paesaggi montani e luoghi rarefatti di acqua e terra compongono il quadro naturale di un territorio in cui la natura e la sapienza umana hanno dato origine anche a una tradizione gastronomicap roverbiale

traverso un itinerario che porta lungo il corso del fiume Sile fino all’Oasi naturalistica del Mulino Cervara, una vasta aerea palustre con un percorso naturalistico e culturale attrezzato. E come non nominare Conegliano Valdobbiadene, sinonimo di Prosecco Superiore, portavoce di un territorio unico di alte colline e fitti vigneti, caratterizzato da note fresche ed eleganti, Docg dal primo aprile 2010, per un vino che è prodotto unicamente nel Trevigiano, in particolare nella fascia collinare compresa tra Vittorio Veneto e Valdobbiadene. E se un incentive alla scoperta della produzione di questa eccellenza sono un oramai un classico, non mancano tante altre idee incentive: l’imponente sistema di fortificazione cittadino diventa un percorso di un certo fascino per fare jogging e si trasforma all’occasione in una suggestiva location per eventi. Nei dintorni borghi caratteristici, come Asolo, tanto famoso per i suoi panorami da essere nominato “la città dai cento orizzonti”, offrono reminiscenze storiche alla scoperta della

tradizione. E nel territorio di Treviso si gioca anche a golf, grazie alla presenza di numerosi golf club che possono fare da scenario a sfide dall’alto valore incentivante. LA MONTAGNA CON STILE Eleganza e jet set ad alta quota sono da sempre le caratteristiche della regina della montagna, la splendida Cortina d’Ampezzo, un must per un soggiorno incentive chic ed esclusivo, ma anche a base di natura e montagna, sia d’inverno sia d’estate. Le Dolomiti bellunesi sono per il Mice innanzitutto sinonimo di team building sulla neve, da declinare attraverso gare di sci o di snowboard o con le sempre più apprezzate ciaspole. Solo il comprensorio sciistico di Cortina conta 140 chilometri di piste e 43 impianti di risalita ma tutte le località montane venete sono perfette per un incentive sulla neve. E c’è anche il trekking, soprattutto nella bella stagione, la bicicletta – sette i percorsi a disposizione: la storica Dobbiaco-Cortina, il Giro del Comelico, il tracciato Cortina-Canazei, il Giro dei Sei Passi, il Giro di Badia e Pusteria quello dell’Agordino e delle Tre Cime di Lavaredo – e per un po’ di relax la buona tavola, con gli immancabili formaggi montani. SUGGESTIONI DI PIANURA Il Polesine è una terra tutta da scoprire nelle suggestioni che regalano luoghi di rarefatta bellezza come è il Delta del Po nei dintorni di Rovigo, che con il suo bagaglio naturale permette agli operatori del Mice di pianificare molte attività alla scoperta del territorio. Dalle crociere in motonave, personalizzabili per i vari gruppi, a soluzioni più adrenaliniche come escursioni in canoa, tra i fiumi Po e Adige e il Mare Adriatico, la provincia di Rovigo e in particolare proprio il Delta del Po sono rinomati anche per la produzione di riso, coltivazione storica le cui prime documentazioni risalgono alla meta del Cinquecento.

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I fasti del Mice Villa Cornér della Regina regala ai suoi ospiti il fascino storico e la tranquillità di una dimora cinquecentesca di grande pregio; oggi hotel relais quattro stelle superior immerso in un bellissimo parco secolare A CURA DELLA REDAZIONE COMMERCIALE

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spitato in una struttura risalente al sedicesimo secolo e ubicato a pochi chilometri dall’aeroporto di Treviso e Venezia, l’hotel permette di riscoprire il fascino di questa villa anche al Mice più esigente, prestandosi ad ospitare cene di gala, meeting aziendali, eventi e manifestazioni di diversa natura. Immersa nel suo parco secolare e dotata di una bellissima piscina, Villa Cornér è il luogo ideale dove vivere sensazioni ed emozioni uniche.

Lo chef Paolo e la sua brigata offrono dei piatti eccellenti, valorizzando i prodotti stagionali del territorio quali il radicchio rosso di Treviso, il variegato di Castelfranco, gli asparagi di Badoere, deliziosi formaggi di casearie locali e vini come il famoso Prosecco di Valdobbiadene. La villa si trova in una posizione centrale rispetto ai luoghi più belli del Veneto, per questo motivo è un punto di partenza per la scoperta delle bellezze del territorio. L’hotel dispone di 37 camere, mentre per l’organizzazione di meeting ed eventi sono a disposizione otto sale congressi con parcheggio privato, wi-fi, tv satellitare ed accesso alla piscina gratuiti. Il Salone Nobile offre ricche decorazioni pittoriche e finte architetture con finestre legate a piombo che aprono su un ipotetico cielo terso, opera di Angelo Sala che vi lavorò intorno al 1851. La grande sala ben si adatta a mostre d’arte, incontri di club e presentazioni aziendali ed è dotata di luce naturale con una meravigliosa vista sul parco e sul pronao. La sala della Regina si trova al piano superiore ed è fastosamente decorata con sorprendenti affreschi e stucchi, mentre la Limonera è ospitata nell’antico pergolato adibito a serra per le piante dei limoni, dove un fine restauro ne ha permesso il recupero trasformandola in un ampio salone con meravigliosa vista sul parco secolare. A disposizione anche una tensostruttura, immersa nel parco, che con i suoi 250 metri quadrati offre ampie possibilità di utilizzo. Villa Cornér della Regina Via Corriva, 10 31050 - Cavasagra di Vedelago (TV) Tel 0423 481440 Fax 0423 780745 eventi@villacorner.it info@villacorner.it www.villacorner.it

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L’eleganza di un incontro in una villa veneta

via Postumia 63 – 31050 Ponzano Veneto – Treviso – Italy T: +39 0422 9641 – F: +39 0422 964500 – E: mailbox@relaismonaco.it – www.relaismonaco.it

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In Toscana città-gioiello, borghi senza tempo e vigneti infiniti si stemperano nelle mille gradazioni di verde della natura o riverberano nel blu-cobalto del Tirreno. Qui il bien vivre è di casa, a tutto vantaggio del Mice 145 Toscana Cop Reg 2015.indd 145

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TOSCANA E FIRENZE: TUTTO QUELLO CHE IL MICE PUÒ DESIDERARE

Irresistibile e unica La Toscana affascina. Senza scampo. Che si ami l’arte, il mare cristallino, l’entroterra selvaggio, la buona tavola o i grandi vini, la Toscana ha l’atmosfera e il set giusti per ogni evento, scanditi da eccellenze uniche al mondo

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diventata un vero e proprio brand, esportata e amata in tutto il mondo: la Toscana e il suo lifestyle attirano ogni anno milioni di visitatori e tra le celeb sono numerosi i testimonial che l’hanno eletta a dimora o a buen retiro: i suoi paesaggi dalle mille gradazioni di verde, le sue città-icone famose

per i gloriosi lasciti storici, i suoi minuscoli borghi, tra le viette dei quali perdere l’anima, la mondanità della sua costa, lambita da un Tirreno in più punti Bandiera Blu, le sue eccellenze enogastronomiche, che fanno scuola nel mondo intero, sono punti di forza ai quali può attingere a piene mani anche la meeting industry. Non c’è attività di team building, incentive o post congress, infatti, che in Toscana non assuma connotazioni particolari, regalando a ogni evento momenti indimenticabili: wine tasting nelle cantine dei grandissimi vini; team cooking imparando i segreti per cucinare una perfetta fiorentina

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o una prelibata ribollita; sailing e regate nel blu; cacce al tesoro tra filari e pioppi a bordo di auto sportive; film building sulle tracce di Bertolucci (“Io ballo da sola” era ambientato in un casale nella campagna toscana, Tenuta Ricasoli a Gaiole in Chianti, per l’esattezza) e dell’irriverente Benigni (la Toscana ha un ruolo da vera co-protagonista nei film dell’impareggiabile mattatore aretino); island hopping nell’arcipelago toscano, lasciandosi incantare da gioielli incontaminati come l’Elba, il Giglio, Montecristo, Giannutri, Gorgona, Capraia e Pianosa, per non fare che qualche esempio. E anche i numeri importanti dei grandi congressi internazionali non fanno paura da queste parti: le dimensioni contenute di certe realtà, infatti, non sono assolutamente un limite, anzi, diventano un vero e proprio punto di forza vincente, basti pensare a tutte le volte che le strutture ricettive di Firenze hanno fatto sistema trasformando la città in un meraviglioso “albergo diffuso”, rendendo possibile lo svolgersi di eventi con migliaia di partecipanti. Inutile dire che, anche tra le location, sul territorio toscano non c’è che l’imbarazzo della scelta; dai palazzi nobiliari dei centri storici, risalenti all’epoca in cui il Giglio era fiorente, alle stazioni ottocentesche trasformate in contenitori postindustriali, dai profumatissimi giardini ai musei più prestigiosi, via via fino alle chiese sconsacrate e alle rovine più suggestive – una per tutte: l’abbazia di San Galgano e l’attigua, famosissima, spada nella roccia, l’unica esi-

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stente al mondo –, alle ville medicee sulle colline, ai conventi isolati, alle fresche cantine dai nomi celebri, persino agli antichi stabilimenti balneari della Belle Epoque. E poi ci sono i fil rouge da seguire e intorno ai quali costruire un evento o anche solo una serata, e i grandi geni toscani da (ri)scoprire: pittori, scultori, architetti, poeti, musicisti come Dante Alighieri, Leonardo Da Vinci, Michelangelo Buonarroti, Giotto, Filippo Brunelleschi, Sandro Botticelli, Cimabue, Donatello, Masaccio, Ghirlandaio, Beato Angelico, Verrocchio, Boccaccio, per citare solo i più grandi, ma anche sensibili mecenati come Lorenzo de’ Medici e numerosi artisti legati alle “nuove arti”, via via fino ai nomi di altri ambasciatori della “toscanità”, i prestigiosi vini toscani: Brunello di Montalcino, Sassicaia, Ornellaia, Chianti, Morellino di Scansano, Vernaccia, per non citare, ancora una volta, che i più grandi. Ma la Toscana per il Mice rappresenta anche molto altro e la sua forza è proprio nella capacità di sfruttare la propria poliedricità reinventandosi e riscoprendosi in continuazione pur mantenendo intatto il flavour che la contraddistingue e che l’ha resa un’icona riconosciuta a livello mondiale. FIRENZE: BELLA OLTREMISURA Una perla di raro valore in uno scrigno di gioielli: è l’elegante Firenze, bella da lasciare senza fiato e da scoprire girovagando senza meta. La “toscanità” che si respira tra le

Non c’è attività di team building, incentive o post congress che in Toscana non assuma connotazioni particolari, regalando a ogni evento momenti indimenticabili

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La “toscanità” che si respira tra le vie della città del Giglio riporta indietro nel tempo, a quando Firenze era quella grande fucina artistica frequentata dalle menti più geniali del Rinascimento, che ci hanno lasciato incredibili capolavori senza tempo

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vie della città del Giglio riporta indietro nel tempo, a quando Firenze era quella grande fucina artistica frequentata dalle menti più geniali del Rinascimento, che ci hanno lasciato incredibili capolavori senza tempo: la sola piazza Duomo sembra un libro di storia dell’arte open air, con lo svettante campanile di Giotto, la bellissima facciata in gotico italiano, l’incredibile cupola del Brunelleschi – simbolo della città nonché vero e proprio ardito architettonico: è tra le più grandi cupole in muratura mai costruite senza l’ausilio di centine – e gli interni del Duomo traboccanti di opere di Donatello, Ghirlandaio, Poliziano e Vasari. Contraltare secolare del potere magniloquente e sontuoso della Chiesa espresso dagli edifici sacri è Piazza della Signoria, ampia e sobria – eppure bellissima e armoniosa – dominata dalla mole duecentesca di Palazzo Vecchio, ingentilita da loggiati e statue (vi campeggia anche una copia del David di

Michelangelo, il cui originale è ospitato alla Galleria dell’Accademia) e chiusa sul lato che guarda l’Arno da una quinta d’eccezione, la Galleria degli Uffizi, tra i musei d’arte più famosi al mondo, custode di opere celeberrime, dalla Venere di Botticelli al Bacco di Caravaggio, all’Annunciazione di Leonardo da Vinci; per la meeting industry desiderosa di immergersi nell’arte, si possono programmare visite private in esclusiva, seguite poi da scenografici cocktail o buffet (per un massimo di 150 persone) sulla terrazza della caffetteria degli Uffizi. Ancora a proposito di visite private, merita sicuramente uno dei percorsi a tema proposti all’interno di Palazzo Vecchio, magari quello che ne svela i mille segreti: passaggi e anfratti nascosti – usati nei secoli dai De Medici per muoversi indisturbati e in sicurezza –, porte celate dietro a dipinti e scale costruite nello spessore delle mura del palazzo. Infine, un’altra visita è imperdibile, – anch’essa organizzabile in esclusiva – quella al Corridoio Vasariano, che collega proprio Palazzo Vecchio a Palazzo Pitti, sulla riva opposta dell’Arno; il corridoio, tramite una suggestiva serie di gallerie, ponti coperti, archi, passaggi, attraversa gli Uffizi dalle gallerie dell’ultimo piano, percorre il Lungarno degli Archibusieri, attraversa l’Arno sul Ponte Vecchio, gira attorno alla torre dei Mannelli, entra nella torre degli Obriachi, sbuca in piazza Santa Felicita entrando nella chiesa omonima da un balcone con grate chiudibili, arriva al giardino di Boboli, passa a fianco alla grotta del Buontalenti e finalmente approda a Palazzo Pitti, regalando, nel tragitto, vedute e scorci di Firenze indimenticabili.

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DOVE TUTTO È POSSIBILE Atmosfera, tradizione, storia, eleganza: ambientare un evento nella città gigliata significa poter scegliere tra infinite sfumature emozionali, tante sono, infatti, le location pronte a ospitare il Mice. Si può optare per l’effetto “wow” e allestire una cena nella Galleria dell’Accademia, nientemeno che a cospetto del David di Michelangelo, esempio di perfezione scultorea. Oppure si può preferire l’effetto-sorpresa di una venue insolita, come il quattrocentesco salone degli Scheletri all’interno della Specola, il museo di Storia Naturale nel quartiere di Santo Spirito: si tratta di una

della maggiori collezioni osteologiche d’Italia – nella sala sono presenti circa tremila reperti scheletrici – che vanta, tra le varie rarità, una tigre della Tasmania, l’ornitorinco e, sospesi al soffitto, tre enormi cetacei. Dalla fauna alla flora: sono numerosissimi i giardini che prestano i propri spazi al Mice, da Boboli al più appartato Giardino Torrigiani in Oltrarno (tra i più grandi giardini privati della Penisola), ricco di simbologie esoteriche che ne fanno una location misteriosa, al Giardino delle Rose, nel quartiere di San Niccolò, per godere uno dei panorami più belli sulla città, per finire con il Tiepidarium del Roster, nel giardino dell’Orticultura, bellissima serra ottocentesca in ferro e acciaio recentemente restaurata. Per un po’ di folklore e colore locale, è invece a disposizione il primo piano del Mercato Centrale di San Lorenzo – anch’esso recentemente restaurato – perfetto per sfilate ed eventi mondani. Mentre per manifestazioni dai grandi numeri e dall’allure postindustriale, è perfetta – ed è diventata ormai un classico nel panorama della meeting and event industry fiorentina – l’ottocentesca Stazione Leopolda, versatile e personalizzabile. Lasciando il centro di Firenze, le colline sono invece punteggiate di meravigliose ville medicee, perfette per ricevimenti eleganti ed esclusivi, come Villa I Collazzi, progettata da Michelangelo, mentre i dintorni sono ricchi di risorse originali, come le nuove cantine Antinori, a Bargino. Tornando a Firenze, last but not least, una menzione speciale spetta a Fortezza da Basso, capolavoro dell’architettura militare rinascimentale, oggi sapientemente ristrutturata, fondendo antico e moderno, per creare il principale contenitore congressuale fiorentino, perfetto per eventi fieristici, convegni dai grandi numeri e serate di gala, grazie alla sua versatilità: la plenaria, infatti, è in grado di accogliere fino a 3.500 delegati e tutta la struttura occupa una superficie di circa centomila metri quadrati, la maggior parte dei quali al coperto.


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Glamour fiorentino Posizione strategica, eleganza contemporanea e nuove armonie in stile fiorentino: sono gli ingredienti di qualità che rendono lo Starhotels Michelangelo l’indirizzo perfetto per la meeting industry più esigente A CURA DELLA REDAZIONE COMMERCIALE

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irenze non ha certo bisogno di presentazioni, né al pubblico italiano né a quello straniero: i suoi gioielli e il suo stile sono famosi in tutto il mondo. Ed è proprio lo stile della città gigliata che lo Starhotels Michelangelo – della catena alberghiera italiana Starhotels – reinterpreta in perfetto equilibrio tra eleganza classica e glamour metropolitano. Lo splendido quattro stelle accoglie in ambienti avvolgenti e dai toni caldi, arricchiti da dettagli ricercati, come le soluzioni ad effetto dei separè dorati intagliati al laser per suddividere gli ampi ambienti. Stessa atmosfera nelle 119 camere recentemente ristrutturate e nelle 7 sale meeting, in grado di accogliere eventi fino a 230 persone, così come piccole riunioni. La flessibilità e la versatilità del centro congressi, inoltre,

consentono di trasformare velocemente il set-up delle sale in modo da ospitare anche cene di gala – fino a 170 persone – cocktail e banchetti. Tecnologia all’avanguardia e uno staff di professionisti dedicato, ça va sans dire, fanno parte degli assi nella manica dell’elegante struttura. CONVIVIALITÀ DI LIVELLO Finite le sessioni di lavoro, il Michelangelo coccola la meeting industry con le specialità gastronomiche toscane del ristorante Assaggi, tra gli indirizzi più rinomati di Firenze, amato da chi vuole accompagnare la buona tavola con la qualità eccelsa delle materie prime e con un servizio impeccabile: i piatti tipici della regione, infatti, vengono preparati dopo un’attenta selezione dei prodotti di terra e di mare e vengono poi proposti in abbinamento alle migliori etichette locali, nazionali e straniere. Per pranzi veloci, snack stuzzicanti, per un momento di pausa della durata di un caffè o per un paio d’ore di relax in compagnia di un drink e di un buon libro, c’è invece l’accogliente wine bar.

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MINI MEETING D’INVERNO Se Firenze è splendida in ogni stagione, lo Starhotels Michelangelo ha messo a punto un’offerta Mice per far conoscere la città gigliata con le suggestioni dell’inverno. Ecco il dettaglio: ■ Camera Superior scontata del 15% rispetto alla miglior tariffa del giorno ■ Sconto del 30% sull’affitto giornaliero sala ■ Saletta ufficio gratuita ■ 3 connessioni wi-fi gratuite in sala meeting ■ Videoproiettori gratuiti in tutte le sale

ATTENZIONI BUSINESSORIENTED Le dotazioni e gli ambienti dello Starhotels Michelangelo per la meeting industry e i servizi, molti dei quali pensati ad hoc per la clientela d’affari, offrono: dal wi-fi gratuito in tutta la struttura al servizio in camera, dalla lavanderia al fitness room (dove iniziare la giornata con energia o dove, al contrario, terminarla sciogliendone le tensioni), alla biblioteca, dove immergersi nella lettura di giornali e libri. FIRENZE TUTT’INTORNO Basta una breve passeggiata per ritrovarsi sul Lungarno e assaporare alcuni degli scorci più suggestivi della culla del Rinascimento, immergersi nella sua cultura centenaria e ammirare quelli che sono considerati capolavori indiscussi. C’è poi la Firenze vivace dello shopping, che si snoda tra gallerie di antiquariato e botteghe artigiane, tra laboratori di pelletteria e sartorie celebri; e ancora, la Firenze modaiola, che si accende quando si spengono le luci della giornata e che ravviva piazzette e vie, con locali dove tirar tardi, ristorantini e bar all’a-

perto, dove anche un semplice aperitivo diventa memorabile. POSIZIONE STRATEGICA Lo Starhotels Michelangelo si trova in centro, a pochi passi da tutte le principali attrazioni di Firenze e dal Parco delle Cascine – vero polmone verde della città lungo il fiume – e allo stesso tempo in una posizione che facilita la logistica: di Fronte al Teatro dell’Opera e alla Stazione Leopolda, a 10 minuti dal polo Fieristico della Fortezza da Basso. La struttura targata Starhotels si trova ad appena 6 chilometri dall’aeroporto Amerigo Vespucci (al quale è collegato da un autobus di linea), a una fermata di tramvia dalla stazione ferroviaria di Santa Maria Novella e a breve distanza dall’uscita dell’autostrada A1 Firenze Nord.

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L’offerta si applica alle richieste eventi confermate/utilizzate dal 26 novembre 2015 al 29 febbraio 2016 per un massimo di 20 camere Superior. I benefit sopra indicati non sono applicabili per eventi già in trattativa oppure confermati e contrattualizzati. Non si applicano inoltre su promozioni pre-esistenti né durante fiere, congressi e periodi di alta occupazione. Per informazioni: meeting.michelangelo.fi@starhotels.it

Starhotels Michelangelo Viale Fratelli Rosselli, 2 50123 Firenze Tel. 055 27841 Fax 055 2382232 meeting.michelangelo.fi@starhotels.it www.starhotels.com

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La location che mancava Immerse nella storia medicea e nella tradizione toscana, le Officine Condotte sono una location di rara suggesione, ricavate da antiche vasche di contenimento e avvolte da un borgo affascinante A CURA DELLA REDAZIONE COMMERCIALE

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n posizione strategica, prossimo alla splendida regione collinare del Chianti e a pochi minuti dal centro di Firenze, Officine Condotte è il nuovissimo spazio multifunzionale ricavato dalle antiche vasche di contenimento dell’acquedotto mediceo fiorentino e inserito nel complesso dello storico borgo molitorio dove oggi sorge l’Hotel Mulino di Firenze, tra i più rinomati hotel di lusso in Toscana. Immerso in un orizzonte dominato dall’acqua e dalla pietra, la location conserva tutto il fascino e l’ingegno dell’architettura protoindustriale sorta lungo le sponde dell’Arno, il fiume d’argento, la via di comunicazione e la risorsa vitale che ha segnato nei secoli la storia di questi luoghi.

Officine Condotte è il risultato del sapiente restauro e dell’avveniristica riconversione della suggestiva struttura originale in venue dalle grandi prestazioni scenografiche, destinata ad accogliere le più diversificate tipologie di eventi: da matrimoni e ricevimenti a convegni e meeting, e ancora mostre, installazioni, rappresentazioni e manifestazioni di ogni tipo. Area interna e anfiteatro esterno si completano vicendevolmente, assicurando innumerevoli possibilità di allestimento e suddivisione delle superfici. La versatilità e l’estesa funzionalità degli spazi consentono, di volta in volta, di configurare perfettamente gli ambienti rispetto alle diverse esigenze: dagli appuntamenti più esclusivi e selezionati alle iniziative destinate a richiamare il pubblico delle grandi occasioni. Il taglio rigoroso dell’intero concept architettonico ha respiro contemporaneo: l’elegante atmosfera minimal chic trova espressione nel recupero sensibile di invasi e condotte, nella valorizzazione dell’evidenza materica dei materiali (legni, calce e cemento), nel sorprendente dialogo con la magia del paesaggio fluviale circostante. Una scelta di stile essenziale, lontana da ogni eccesso, dove la purezza dell’eleganza si rivela allo sguardo nel nitore del giorno e nel design dell’illuminazione notturna. Officine Condotte è parte integrante della società To Florence Hotels che, oltre all’Hotel Mulino di Firenze, annovera nel proprio network altre due eccellenze della ricettività fiorentina: Villa Olmi Firenze, prezioso gioiello architettonico settecentesco e Plaza Hotel Lucchesi, storica dimora adagiata sui lungarni. To Florence Hotels Lungarno della Zecca Vecchia, 38 50122 Firenze Tel. 055 2623569 Fax 055 0127376 www.toflorence.it

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Lusso Mice-oriented Completamente ristrutturato e arricchito dell’avveniristico Centro Congressi Il Globo, il Grand Hotel Mediterraneo è uno degli indirizzi fiorentini preferiti dalla meeting industry A CURA DELLA REDAZIONE COMMERCIALE

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a dimensioni importanti il rinnovato Centro Congressi Il Globo, con le sue 12 sale versatili e tecnologicamente all’avanguardia, tutte recentemente ristrutturate e illuminate da luce naturale, in grado di accogliere piccole riunioni al top o convegni fino a 290 delegati nella principale; i partecipanti, però, possono diventare fino a 600 utilizzando le tre sale principali, collegabili con un sistema di videoconferenza a circuito chiuso; inoltre, si può sempre contare sulla presenza di uno staff dedicato, professionale e attento a ogni dettaglio e su un sistema di collegamento a Internet sia a fibra ottica sia wi-fi che consente l’utilizzo da parte di trecento persone contemporaneamente. Anche nelle 331 tra camere e suite del Grand Hotel Mediterraneo c’è profumo di nuovo, grazie al sapiente restyling all’insegna della luminosità e del comfort, con dettagli business che caratterizzano soprattutto le 14 camere dell’Executive Top Floor, concepite come ambienti unici dai colori vivaci, arredate con mobili e tessuti di pregio; tra le suite, cinque sono dedicate specificatamente agli uomini d’affari, due regalano panorami emozionanti – la River View, affacciata sull’Arno e sulle colline e la Monument View, affacciata sui tesori senza

tempo di Firenze – mentre la Golden Suite consente di lasciar correre la vista sul paesaggio circostante a 360 gradi. Per i momenti conviviali, i ristoranti Arno, Fiesole e Taverna offrono i piatti prelibati della tradizione toscana e fiorentina, accanto alle pietanze più raffinate della cucina italiana e internazionale, mentre l’American Bar & Lounge è il posto giusto dove rilassarsi bevendo un cocktail, fare un apperitivo stuzzicando con gli sfiziosi appetizer, o concedersi un pasto veloce a buffet. ATTENZIONI MICE I clienti congressuali che scelgono il Grand Hotel Mediterraneo, inoltre, possono contare su una vasta gamma di servizi dedicati, dal transfer privato alla personalizzazione dei menu, dallo show cooking all’assistenza tecnica, dalla fibra ottica (50 Mb) all’ausilio di un service di fiducia, all’ampio garage. Se tutto ciò non bastasse, la posizione dell’hotel è di quelle che non si dimenticano facilmente: sull’Arno, a due passi da piazza Santa Croce, in un contesto tranquillo eppure vicinissimo al cuore di Firenze, ai monumenti che l’hanno resa l’immortale culla del Rinascimento, ma anche ai locali della movida. Grand Hotel Mediterraneo Lungarno del Tempio, 44 50121 Firenze – Italy Tel. 055660241-int 3 Fax 055679560 events@hotelmediterraneo.com www.fhhotelgroup.it/ita/grand-hotel-mediterraneo-firenze/index.htm

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Atmosfere rinascimentali Il lusso del Cinquecento rivive nelle eleganti sale rinascimentali di Palazzo Borghese a Firenze, perfetto per eventi raffinati e di gran classe, per cene di gala memorabili e sontuosi banchetti A CURA DELLA REDAZIONE COMMERCIALE

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arcare la soglia di palazzo Borghese – in pieno centro storico a Firenze – vuol dire immergersi nei fasti che rimandano a quel periodo del Rinascimento quando la città del Giglio era la capitale artistica del mondo conosciuto e la sontuosità degli ambienti si misurava a suon di stucchi, dorature, specchi e fregi. L’edificio si inserisce perfettamente nella zona più interessante dal punto di vista dell’architettura e delle testimonianze storiche di Firenze: si trova, infatti, a due passi dalla scenografica Piazza del Duomo e dalla rigorosa Piazza della Signoria e i suoi spazi sono in grado di offrire infinite soluzioni differenti e di adattarsi a ogni tipologia di evento in modo raffinato ed elegante. La bellezza e il fasto delle sale del palazzo sono abbaglianti: l’imponente scalone d’onore che si trova all’ingresso conduce alla Sala degli Specchi, un tempo camera da letto di Paolina Bonaparte. L’elegante spazio deve il proprio nome alle dieci specchiere in oro zecchino incorniciate da stucchi dorati e telamoni con candelabri che ne moltiplicano le prospettive e rimandano ai bagliori dell’imponente lampadario centrale a 150 fiamme, realizzato in legno dorato e preziosi cristalli di Boemia. TRA AFFRESCHI E STUCCHI Da questa cornice unica e affascinante, che può accogliere eventi fino a cento partecipanti, si passa attraverso i salotti – adatti a

incontri di lavoro da cinque a quaranta persone – e si arriva alla Sala Galleria, detta anche Salone delle Feste. È questo il cuore del palazzo, vero gioiello architettonico e artistico che custodisce affreschi, stucchi, bassorilievi, nicchie, statue, colonne e tendaggi, in una sinfonia decorativa di rara armonia. Da un’esedra centrale a cupola si sviluppano due ali con copertura a botte contornate da terrazzini dove, durante le famose feste che organizzava Paolina Bonaparte, veniva sistemata l’orchestra. Questa sala, la più grande del palazzo, può ospitare eventi fino a trecento persone. L’eleganza di Palazzo Borghese ben si addice all’organizzazione di congressi di alto livello, board meeting, cene di gala, cocktail, serate con musica dal vivo e cene ispirate al periodo rinascimentale. Una cena di gala o un elegante banchetto organizzati a Palazzo Borghese lasceranno sicuramente a bocca aperta anche la meeting industry più smaliziata. A tutto il resto, penserà poi il fascino irresistibile e senza tempo di Firenze, con i suoi innumerevoli tesori architettonici: lo splendido Duomo con l’enorme cupola del Brunelleschi, il Battistero, le chiese dalle facciate in marmo policromo, il severo Palazzo della Signoria. E poi ancora l’affascinante e misterioso David e i mille gioielli custoditi alla Galleria degli Uffizi, la cui visita, da sola – e magari in esclusiva per la meeting industry –, merita l’organizzazione di un evento a Firenze. Palazzo Borghese Via Ghibellina, 110 50122 Firenze Tel. 055 2396293 Fax: 055 2382042 info@palazzoborghese.it www.palazzoborghese.it

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Eventi... di gusto Ospitata in un turrito edificio duecentesco, l’Osteria Baroncelli è il punto di riferimento per il Mice che vuole coniugare atmosfera accogliente e gastronomia di alto livello a pochi passi da Piazza della Signoria a Firenze A CURA DELLA REDAZIONE COMMERCIALE

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el cuore monumentale più antico di Firenze, in un palazzo tra i più antichi della città – risalente addirittura al 1200 – tra via Lambertesca e Piazza della Signoria, si trova l’Osteria dei Baroncelli. Formato da quattro torri medievali, di proprietà della famiglia Baroncelli per diversi secoli, l’edificio sorge proprio di fronte alla Galleria degli Uffizi, e in passato è stato usato come scuderie per i cavalli della Signoria. Al suo interno si possono ammirare alcune colonne originali in pietra oltre ai soffitti a volta in mattoni rossi caratteristici dell’epoca mentre ogni sala è impreziosita dalle riproduzioni di dipinti e progetti di importanti artisti rinascimentali come Raffaello, Michelangelo, Leonardo e Botticelli. E se gli ambienti raffinati, eleganti e conviali al tempo stesso in cui l’Osteria Baroncelli accoglie i propri ospiti sono di rara suggestione, assolutamente di altissimo livello è la proposta gastronomica, che annovera solamente prodotti di primissima qualità – le carni, per esempio, rigorosamente di provenienza nazionale – e pietanze preparate quotidianamente, ovviamente all’insegna della più antica e gustosa tradizione culinaria toscana. UNA LOCATION PER IL MICE L’atmosfera conviviale, la cucina a vista e l’esperienza di uno chef di eccellente maestria – il cui impegno quotidiano è la ricerca della perfezione culinaria – fanno di Osteria dei Baroncelli la location ideale per la realizzazione

di eventi memorabili: che si tratti di business lunch, brunch aziendali, gala dinner, lezioni di cucina o degustazioni di vini toscani, lo staff della struttura – in grado di far accomodare fino a 350 commensali – costruisce l’evento insieme al committente, in modo che tutto sia perfetto e in linea con la mission aziendale, dalla mise en place all’atmosfera, alla successione dei piatti. Complice, infatti, proprio l’ambiente “multisfaccettato” dell’Osteria dei Baroncelli – accogliente e raffinato al contempo – l’atmosfera dell’evento si può davvero plasmare secondo i desideri e le necessità dei committenti, scegliendo tra le numerose “personalità” della location, capace di passare dal mood minimalista a quello chic, dall’allure sontuoso a quello più squisitamente glamour, vestendo il meeting o la cena di memorabilità. Il menu, infine, accompagna gli ospiti in un vero e proprio viaggio polisensoriale tra i sapori toscani più autentici, dove i gusti e i profumi delle pietanze ammaliano i commensali: la celeberrima fiorentina – cento per cento di pura razza chianina, of course – in primis, ma anche le pappardelle al ragù di germano reale e la prelibata ribollita, ovviamente accompagnati dai più famosi vini toscani, i cui nomi sono ormai riconosciuti a livello mondiale tra i capofila della migliore enologia internazionale: Brunello di Montalcino, Sassicaia, Ornellaia, Chianti, Morellino di Scansano e tutti i Supertuscan, solo per citarne alcuni. Osteria dei Baroncelli Via Chiasso dei Baroncelli, 1 50122 Firenze Tel. 055 286219 Fax 055 2678023 info@osteriadeibaroncelli.it www.osteriadeibaroncelli.it

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CITTÀ D’ARTE: IL BIEN VIVRE È SERVITO

Figlie di un dio minore? Se la bellezza maestosa di Firenze rischia di oscurarli, gli altri, innumerevoli, monili della Toscana hanno un carattere forte e un’atmosfera indimenticabile, dove arte, bien vivre e natura si fondono

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1 / La piazza dei Miracoli di Pisa vista non dalla solita angolatura con il Battistero o la Torre in primo piano 2 / Piazza del Campo a Siena, nel classico allestimento da Palio

efinendole “minori” sembra quasi di far loro uno sgarbo, ma è talmente tanta ed eclatante la ricchezza artistica e architettonica della Toscana, che certe gemme rischiano quasi di essere messe in ombra dalla bellezza esuberante di icone mondiali come Firenze. Eppure proprio queste gemme – numerosissime – sono altrettanti scrigni per la meeting industry alla ricerca di destinazioni dall’effetto “wow”, con quel profumo di nuovo che solo certe località fuori dalle rotte comuni possono avere. Capofila delle città “minori” è sicuramente Pisa, un vero unicum a livello mondiale con la sua Torre Pendente famosissima in tutto il mondo. Ma è l’intera piazza dei Miracoli a sor-

prendere e affascinare, con la Torre, il Battistero e il Duomo che sembrano caduti quasi per sbaglio dalle mani di un gigante distratto su un tappeto di smeraldi. E per quante volte la si sia già vista, la Torre Pendente – che in origine doveva essere un campanile – non finisce mai di stupire e di catturare gli sguardi degli astanti, né di ispirare i selfie più fantasiosi. Ma i tesori di Pisa si svelano pian piano, tra le viette di una città ancora a misura d’uomo, tra le botteghe artigiane, le chiese nel puntuto Gotico pisano, i ristoranti genuini, gli affascinanti e vivaci lungarni: ed è proprio la meeting industry alla ricerca di originalità e di novità che sta riscoprendo Pisa, che nel frattempo si è dotata di una serie di strutture e location all’avanguardia, molte delle quali dalla spiccata vocazione green. IL SENESE: TRA CRETE E BUON VINO Un’altra icona famosa ormai a livello mondiale è Siena, immersa in un territorio capace di incantare anche il viaggiatore più consuma-

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ECCELLENZE DOC

to: colline verdissime, la zona sublunare delle Crete, vitigni a perdita d’occhio interrotti solo da casolari isolati – molti sono quelli prestati al Mice –, e borghi sospesi nel tempo. Siena è sinonimo di Palio – una curiosità: programmando il proprio evento con largo anticipo, sarà possibile prenotare uno dei balconi affacciati su piazza del Campo o, ancor più coinvolgente, unirsi a una delle contrade e partecipare “dall’interno” ai fermenti e ai preparativi che avvolgono il Palio e magari, anche ai festeggiamenti che lo seguono – ma la città ha molto altro da offrire e in ogni stagione merita comunque una visita. Centro del potere temporale, piazza del Campo è considerata tra le piazze più belle d’Europa, con la sua forma a conchiglia, il lieve dislivello causato dal fatto di essere stata costruita sulla sommità di tre colline, e l’armonia degli edifici che la delimitano, primo fra tutti l’elegante palazzo pubblico, fantasioso esempio di architettura gotica, sopra il quale svetta, altissima, la trecentesca torre del Mangia, dalla pallida cella campanaria; ma anche le case che fanno da quinta alla piazza ne arricchiscono il fascino, con le tonalità delle loro facciate, dal bruciato all’ocra, dal rosso cupo al mattone. Poco distante, il centro del potere spirituale, piazza Duomo, rivaleggia in bellezza e imponenza con piazza del Campo: la facciata candida della cattedrale – chiamata il “facciatone” dai senesi –, in stile romanico-gotico, testimonia il passaggio di epoche presentando gli elementi pregevoli di entrambi gli stili: l’enorme rosone, i delicati intarsi, le guglie e le polifore armonizzano insieme in una coralità architettonica alla quale si unisce l’alto campanile romanico a fasce bicrome sul quale occhieggiano aperture crescenti, dalla monofora in basso all’esafora in alto. Benché Siena seduca e inviti a vagabondare tra le sue contrade – il senso di appartenenza dei senesi alla propria contrada è vivo non solo durante il Palio e può divenire lo spunto per attività incentive assolutamente esclusive – appena fuori dal cuore della città sorge il Forte di Santa Bar-

bara, una fortezza medicea del Cinquecento immersa in riposanti giardini, che ospita al proprio interno, oltre a diversi spazi per eventi, l’Enoteca Italiana Permanente, con alcune sale dedicate alla degustazione di alcuni tra i vini più pregiati della Penisola, e l’Associazione Siena Jazz, che organizza corsi di formazione per musicisti e laboratori di ricerca musicale: un’idea originale per post congress tra Bacco e le sette note. Volendo esplorare i dintorni di Siena, non c’è che l’imbarazzo della scelta: basta prendere una direzione qualsiasi e sicuramente si incontrerà un borgo di raro fascino. A sud della città, per esempio, imperdibile è Pienza, romantica e raccolta intorno alla bellissima

Fiorentina di pura chianina, ribollita, pappa al pomodoro: sono i piatti, gustosissimi, della tradizione toscana, in grado aggiungere sapore e momorabilità a qualsiasi evento. E il vino gioca un ruolo sicuramente di primo piano non solo come star di cene di gala, aperitivi e degustazioni, ma può divenire il fil rouge di post congress e attività di team building ambientati in storiche cantine e, addirittura, direttamente nelle vigne infinite che tappezzano il “Chiantishire” o le colline del Montalcino, per non fare che un paio di esempi. La scelta, infatti, dal punto di vista enologico, è quanto mai varia ed è caratterizzata, soprattutto, dai grandi rossi famosi a livello mondiale, dal Brunello al Chianti, al Sassicaia, dall’Ornellaia al Morellino di Scanzano.

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piazza centrale. Andando verso nord, invece, ci si imbatte ben presto in Monteriggioni, che emerge come una corona dai verdi dintorni: il piccolo borgo medievale, rimasto intatto nel tempo, è racchiuso da possenti mura, interrotte da 14 robuste torri, reminiscenza del suo antico ruolo, di baluardo difensivo della vicina Siena. Ancora una manciata di chilometri ed ecco un’altra perla trecentesca, San Gimignano, famosa per la selva di torri, torrioni e case-torri – oggi ne rimangono 13, ma si dice che nel Trecento fossero addirittura 72, almeno una per ogni famiglia benestante che, proprio con l’altezza della torre, poteva mostrare il

proprio potere economico – che ne popolano l’inusuale abitato, un dedalo di viette e severi palazzi medievali. Atmosfere diverse permeano la vicina Volterra, dal raccolto abitato e dagli eleganti palazzi duecenteschi – mirabile il Palazzo dei Priori, con bifore romaniche e gotiche, stemmi decorativi e svettante torre a doppia merlatura. LUCCA E AREZZO: SORPRESE PER IL MICE Programmando un evento in Toscana, è difficile scegliere la destinazione finale senza tralasciare realtà irresistibili e uniche. Tra queste merita un cenno Lucca, la “città delle cento

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chiese”, chiusa da possenti mura – bellissima la passeggiata sui bastioni al tramonto – e resa elegante da lasciti architettonici pregevoli, a iniziare dal Duomo (che da solo vale una visita) dalla curiosa facciata che si sviluppa in altezza con quattro file di polifore e archetti così finemente cesellati da sembrare di pizzo, per continuare con le diverse chiese che si incontrano semplicemente perdendosi tra le sue vie, ognuna caratterizzata da elementi artistici propri e assolutamente strabilianti e per terminare con i raffinati palazzi aristocratici, alcuni dei quali felicemente trasformati in musei e in location per eventi. La stessa raffinata eleganza permea anche

il centro storico di Arezzo, dove gli edifici medievali si rincorrono tra merlature, portici e arcate e le chiese sfoderano lievi absidi romaniche e tozzi campanili traforati – una curiosità: quello della duecentesca pieve di Santa Maria viene detto delle “cento buche” per le quaranta bifore che ne scandiscono la torre –. TERME? SÌ, GRAZIE! In una regione così ricca non poteva mancare una risorsa preziosa come l’acqua, che qui sgorga in numerosissime fonti termali – ognuna delle quale con caratteristiche e proprietà curative differenti – intorno alle quali sono nate alcune tra le località più famose del termalismo italiano. A iniziare da Montecatini Terme, amata all’epoca della Belle Epoque dalla nobiltà di mezza Europa, che veniva nei suoi stabilimenti Liberty a “passare le acque”, gli stessi stabilimenti che hanno scoperto oggi una forte vocazione Mice (Montecatini, infatti, si è ormai ritagliata un ruolo di “grande classico” tra le destinazioni della meeting industry), supportata dalla generosa offerta alberghiera di livello. Stessa sorte per le Terme di Saturnia, avvolte da un alone di esclusività e dalle cui acque si ricava anche una linea cosmetica prestigiosa. E poi Chianciano, Monsummano, Casciana; ma anche Petriolo, Bagni di Lucca e Montepulciano: località che il Mice desideroso di coniugare lavoro e benessere, condendoli con un pizzico di bien vivre, non può ignorare. Un ultimo cenno, dedicato alla meeting industry alla ricerca di scenografie strepitose: il minuscolo abitato di Bagno Vignoni lascia letteralmente a bocca aperta, con la sua piazza-vasca termale che ha suscitato lo stupore di scrittori e artisti di tutti i tempi – uno per tutti: Gabriele D’annunzio –, attorno a cui si assiepano splendidi edifici quattrocenteschi, ognuno dei quali racconta leggende di papi, santi e cavalieri.

3 / La Lucca “delle cento chiese” in tutta la sua bellezza 4 / Arezzo, con il suo caratteristico centro storico 5 / Uno scorcio quasi balneare delle cascate termali di Saturnia

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Quando la qualità è low cost Se è vero che il budget richiede sempre un’attenzione costante, soprattutto nel mondo Mice, il Palazzo dei Congressi di Pisa rappresenta il giusto equilibrio tra alta qualità e massimo risparmio A CURA DELLA REDAZIONE COMMERCIALE

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aeroporto pisano Galileo Galilei, grazie alle partnership concluse negli ultimi dieci anni con diverse compagnie aeree low cost è, di fatto, diventata la porta principale per entrare in Toscana. Numeri importanti e in continua crescita: 4,5 milioni di passeggeri e 74 rotte nazionali e internazionali che collegano la città toscana con il mondo. Nello stesso tempo termini come “low cost”, “outlet”, “best price” sono diventati le parole d’ordine nel mondo del lavoro. La crisi economica internazionale ha segnato profondamente il modo di organizzare una manifestazione o un evento anche se le esigenze di risparmio non devono andare a incidere sulla qualità del “prodotto” finale e sulla sua riusci-

ta. Per questo la ricerca di mete alternative non può prescindere dalla qualità offerta. Pisa e il suo Palazzo dei Congressi sono sicuramente una soluzione interessante alle esigenze del mercato: collocata tra le bellezze della costa e l’incanto delle colline toscane, ricca di storia e monumenti, facilmente raggiungibile in aereo, in treno o in macchina, la città della Torre Pendente è la meta ideale per la clientela Mice. Il suo Palazzo dei Congressi, un complesso polifunzionale e multipiano con una sala da mille posti e una nuova area con tre sale da novanta posti e quattro sale da trenta posti – tutte dotate delle più moderne tecnologie – è in grado di soddisfare tutte le esigenze di risparmio esaltando la qualità del prodotto finale. E a proposito di prodotto finale, se è vero che gli eventi sono sempre più improntati al green, il Palazzo dei Congressi è immerso in un polmone verde che inviata ad abbandonare la macchina a favore di biciclette e auto elettriche – il Palazzo dei Congressi è, infatti, uno dei principali punti di riferimento del bike sharing e di ricarica per le auto elettriche nonché il crocevia del trasporto pubblico verde – e suggerisce piacevoli passeggiate fino in centro città, per ritrovarsi in un batter d’occhio nella scenografica Piazza dei Miracoli, a cospetto con una delle icone dell’Italia nel mondo, la Torre Pendente. L’accoglienza, invece, è garantita da una rete di hotel a quattro stelle in grado di fornire circa mille camere in un raggio di tre chilometri dalla struttura. Infine il servizio di catering richiama la tradizione della cucina tipica toscana. Pisa Palazzo dei Congressi Via Matteotti, 1 56124 Pisa Tel. 050 598212 Fax 050 598019 info@palazzodeicongressi.pisa.it www.palazzodeicongressi.pisa.it

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Evinco: basta la parola Nome omen dicevano i latini, il destino nel nome. Nel caso di Evinco, invece, il nome è stato scelto proprio per esprimere la mission e il modus operandi dell’agenzia toscana. A tutto Mice A CURA DELLA REDAZIONE COMMERCIALE

I SERVIZI DI EVINCO Evento: la manifestazione, di qualsiasi tipologia, raggiunge il successo con la sinergia degli attori in un contesto di condivisione, rispetto, ascolto, volontà di fare bene. Congresso: il focus sull’aspetto formativo inserito in un servizio complesso costruito con qualità e attenzione, a prescindere dalle numeriche. Ideazione: il “gadget” aziendale legato ai vari momenti e quello proprio dell’evento, l’immagine, il “claim”. Creazione: i caratteri di originalità e personalizzazione si esprimono dedicando passione in ogni momento del percorso di realizzazione del progetto. Incentive: il riconoscimento per aver raggiunto l’obiettivo è curato nel dettaglio qualitativo e professionale grazie a un’esperienza decennale sempre attenta ai cambiamenti. Comunicazione: con estrema attenzione sia nell’ambito dei rapporti interni sia esterni, con un controllo a 360 gradi affinché il messaggio sia centrato.

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e è vero che, a volte, alla base della scelta di un nome ci sono leggende e storie buffe, il nome dell’agenzia toscana Evinco è invece stato scelto per trasmettere interamente tutti i suoi significati. Innanzi tutto è l’acronimo di eventi, incentive, congressi e comunicazione; e già questo esprime la mission senza lasciare dubbi. A ciò si aggiunga l’etimologia della parola che significa tutto: il completamento di un’azione per vincere pienamente. Non da soli: “legando” le componenti per creare una sinergica collaborazione con l’obiettivo di ottenere il risultato; ovvero: il processo creativo che sta alla base di ogni evento, inteso come azione sinergica volto al raggiungimento di un obiettivo. Dietro Evinco ci sono tutta la passione e l’esperienza di Barbara Mori, che afferma: «Dalla passione e dalla consapevolezza del valore della risorsa umana con le sue qualità innate e conquistate, dal riconoscimento del ruolo centrale del cliente nasce un gruppo di lavoro determinato, puntuale, attento. Capire

e soddisfare il bisogno vuol dire ascoltare prima di agire, porre domande significative, elaborare le azioni in un continuo confronto, coinvolgere gli attori a tutto campo». ESPERIENZA VENTENNALE Evinco, nonostante la sua start-up, ha alle spalle un’esperienza quasi ventennale. Dall’attività di agenzia di viaggi, il percorso ha seguito la strada degli eventi, partendo dal settore congressuale – in particolare medicoscientifico – e incentive per arrivare, a oggi, a quello fieristico e di comunicazione. E lo spazio in termini di target ancora da conquistare è ancora ampio. La passione e l’entusiasmo non mancano. A ciò si aggiunga la gestione in outsourcing del servizio di gestione dell’ufficio congressi per aziende e di una struttura congressuale. Un ambito, nel suo complesso, che ha permesso e continua a permettere di approfondire insaziabilmente la percezione del bisogno, come affrontarlo e gestirlo efficacemente ed efficientemente. Torna, fondamentale, il concetto di sinergia e di professionale lavoro di squadra: i partner tutti condividono i progetti, valutano le criticità e agiscono per raggiungere l’obiettivo. Evinco sede operativa: via Filippo Corridoni, 76 56125 Pisa Tel. 0507916656 Fax 0507911239 info@evincogroup.it www.evincogroup.it

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Pisa... what else? Considerata a torto una città d’arte “minore” Pisa ha tutte le carte in regola per primeggiare sul palcoscenico del Mice, con un mix irresistibile di arte, natura, infrastrutture ed enogastronomia. Parola di Vivere Pisa A CURA DELLA REDAZIONE COMMERCIALE

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ivere Pisa è la rete di imprese nata per promuovere la città della Torre Pendente e il suo territorio attraverso le aziende e le eccellenze che ne fanno parte. Sì, perché questa realtà ha davvero molto da offrire, sia alla meeting industry e ai turisti leisure italiani sia – e soprattutto – a quelli stranieri. Pisa è una valida alternativa alle città d’arte più conosciute come Firenze e Siena, pur non distando molto da queste ultime e, come le sorelle “maggiori” vanta attrazioni uniche, a iniziare da quella Torre Pendente che è tra i monumenti più fotografati al mondo, immortalata in infiniti selfie prospettici; per continuare con l’intera piazza dei Miracoli,

bellissima e sorprendente, per terminare con le viette da scoprire a ritmo slow, tra ristorantini e botteghe artigiane, antichi palazzi e dimore nobiliari. È anche città di mare, Pisa, con il suo litorale e la sua marina ma, allo stesso tempo, offre la Versilia su un piatto d’argento (località celebri e frizzanti come Viareggio, Pietrasanta e Forte dei Marmi sono ad appena una manciata di chilometri, ma anche Torre del Lago con il suo Festival Pucciniano e Tirrenia non sono distanti). È incastonata tra parchi e aree naturali protette, tra le quali spicca la splendida e incontaminata oasi di Migliarino-San Rossore, perfetta per team building a tutta natura, da vivere a piedi o in mountain-bike, tra sessioni di bird-watching e altre di orienteering. Ha il suo aeroporto, Pisa, il Galileo Galilei, che figura nella top ten degli scali più importanti d’Italia e che annovera tutte le maggiori compagnie aeree nazionali e internazionali, sia low cost sia vettori tradizionali, nonché collegamenti nazionali e internazionali di

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ottimo livello. Ed è grazie all’aeroporto che Pisa è considerata una delle principali porte di accesso della Toscana. Una porta di accesso culturalmente e tradizionalmente ricca e variegata, con tanti siti da visitare, delizie culinarie da gustare, eventi da vivere in tutte le stagioni dell’anno, strutture da provare e riprovare, adatte a tutte le esigenze, dalle più internazionali in centro città a quelle più “Tuscan style” sparse nelle campagne circostanti. UNA, CENTO, MILLE PROPOSTE Sono moltissimi gli itinerari dell’arte e del gusto che propongono sia percorsi tradizionali sia alternativi, che sanno come fidelizzare un turista che non può far altro che lasciarsi rapire da quella che, internazionalmente, è conosciuta per essere una delle regioni più rappresentative dell’Italian style. Ed è tutto questo che Vivere Pisa promuove. Come? Sia con iniziative ed eventi patrocinati – che offrono al viaggiatore d’affari (ma anche al turista leisure) intrattenimento in tutte le stagioni dell’anno –, sia con un portale di servizi on line che consentono ai più temerari di prenotare in maniera autonoma hotel, trasferimenti, escursioni e noleggio auto. Il portale prenotazioni.viverepisa.it infatti, può essere utilizzato sia per la prenotazione dei servizi appena elencati, sia per essere costantemente aggiornati sulle novità, sulle notizie più importanti e sugli eventi che riguardano Pisa e tutto il suo territorio. Una finestra dunque sull’affascinante mondo dell’arte, della cultura e della tradizione toscana. Non semplicemente una rete di imprese, dunque, Vivere Pisa, ma è anche un concept, un modello avanzato di promozione turistica al quale sempre più operatori del settore decidono di aderire e che l’hanno resa un importante punto di riferimento del turismo per le istituzioni e gli enti locali. Segnale, questo, di affidabilità, competenza e professiona-

lità, che stanno portando risultati interessanti in termini di incremento delle presenze turistiche sul territorio, non solo di cittadini tedeschi – che uno studio recente dell’Università Bocconi identifica come quelli maggiormente attratti dalla zona, tanto da visitarla più e più volte –, ma anche di tante altre nazionalità, sia per motivi di puro leisure, sia per congressi, incentive ed eventi aziendali. Vivere Pisa Tel.050 777846250 N. verde 800 199382 Fax 050 7846251 info@viverepisa.it www.viverepisa.it

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Bleasure, incentive e... Samovar opera da vent’anni nel settore turistico e, con le sue tre divisioni, viaggi, incentive e incoming, si rivolge a privati e ad aziende fornendo un servizio qualitativamente elevato e fortemente differenziante A CURA DELLA REDAZIONE COMMERCIALE

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re divisioni, un’unica agenzia, una vasta gamma di prodotti: la pisana Samovar ha fatto della personalizzazione il proprio asso nella manica. Il reparto viaggi, gestito da Samantha e da Anna, propone sia mete classiche, ma con la garanzia di un trattamento privilegiato in virtù di accordi “speciali” sottoscritti con i principali tour operator a livello nazionale e internazionale, sia destinazioni meno conosciute o quasi inesplorate. Uno dei punti di forza dello staff Samovar è proprio la capacità di rendere speciale anche il viaggio più banale. Come? Applicando una tariffa particolare magari perché il cliente appartiene alla “millennial generation” (la generazione che va dai 18 ai 34 anni, più predisposta ai viaggi internazionali), oppure promuovendo uno “shopping safari” a New York nel periodo del Thanks Giving Day, o ancora unendo una trasferta di lavoro a un viaggio di piacere. Ten-

denza meglio conosciuta come “bleasure”, la commistione tra viaggio di affari (business) e viaggio di piacere (pleasure). Ma non è finita qui, perché un reparto viaggi che vuole davvero fare la differenza non può non prevedere tariffe ad hoc per i viaggiatori “over 65”, i “growing gray”, o non avere una vasta proposta di viaggi culturali o non promuovere quelle che gli esperti di marketing chiamano “brand attraction”, come The Coca Cola Experience in Irlanda, il Ferrari World ad Abu Dhabi o il Technogym tour a Cesena. Insomma, una vasta gamma di servizi che possono trasformare una normale agenzia di viaggi in una azienda promotrice di qualità, di servizi unici e “differenti”, adatta a un pubblico esigente e che cerca la sicurezza del viaggio da sogno! A TUTTO INCENTIVE Accanto a Samantha e Anna, ci sono poi Giulia e Maurizio, che curano con competenza e passione un altro settore trainante di Samovar: l’incentive. Quello quindi rivolto alle aziende, con i suoi servizi di biglietteria (aerea, marittima e ferroviaria) e di organizzazione del viaggio d’affari, dell’evento aziendale, della convention an-

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nuale. Un settore, questo, di cui non possono fare a meno tutte quelle aziende che cercano un partner competente e affidabile, proiettato alla fornitura di servizi di valore, con un ottimo rapporto qualità prezzo, con servizi che fanno la differenza, primi fra tutti la segreteria organizzativa e il servizio di customer care e post-vendita, potendo contare su personale altamente preparato e con esperienza, dalle agenti di viaggio in sede alle tour leader, dagli animatori ai fotografi. Un’ottima agenzia di incentive, inoltre, è in grado di aiutare l’azienda a scegliere il prodotto migliore, rimanendo però sempre in linea con il budget aziendale. Samovar si è guadagnata negli anni la stima e la possibilità di collaborare con numerosi enti e ministeri del turismo nel mondo, grazie ai quali riesce a offrire ai propri clienti scenari e situazioni di elevato valore che, in molti casi, hanno generato rapporti b2b molto interessanti. La ciliegina sulla torta, infine, è rappresentata dall’ultimo prodotto nato in casa Samovar e destinato a quelle aziende che, attraverso lo strumento dell’incentive, mirano a far aumentare il sellout, a innescare meccanismi di fidelizzazione avanzata, a diminuire i tempi di riscossione e a generare nuovi clienti: si chiama Thi (Travel Horeca Incentive).

know-how importante e la fitta rete di rapporti a livello istituzionale e non che Samovar e il suo titolare Maurizio Nardi possono mettere in campo forniscono la possibilità di prenotarsi in maniera autonoma soggiorni in hotel, voli, transfer, escursioni e noleggi auto per le più disparate esigenze, con la garanzia del miglior prezzo e con la certezza – fondamentale, di questi tempi – di un interlocutore al quale rivolgersi in caso di bisogno (es. cancellazione di un volo, prenotazione di servizi complessi, e così via..). Samovar Incentive Via Matteucci, 38 56124 Pisa N. verde 800 199382 Fax 050 6179779 info@samovarincentive.it www.samovarincentive.it

LA PROMOZIONE CORRE ANCHE SUL WEB E arriviamo alla terza divisione, quella dedicata all’incoming, nella quale a fare da referenti sono Franca e ancora Maurizio. Lo sviluppo e la promozione di questo settore sono affidati soprattutto al web, al portale oltre che ai social network, ma anche a una serie di iniziative che mensilmente Samovar mette in campo per attrarre un numero sempre maggiore di viaggiatori, leisure come business. Il portale samovarincoming.it è stato studiato per essere intuitivo, user friendly, ricco di proposte e servizi e soprattutto sempre aggiornato. Anche in questo campo l’esperienza ventennale nel settore turistico, un

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LA COSTA: TRA GLAMOUR E NATURA

Sapore di sale... Se l’arte toscana incanta, la natura non è da meno e la lunga costa è punteggiata da località modaiole e raffinate, da villaggi fuori dal tempo, da resort in cui il lusso regna sovrano. Con le limpide trasparenze del Tirreno a fare da sfondo

F 1 / Il fascino vacanziero della Versilia, con le sue spiagge dorate che evocano i favolosi Anni 60 2 / Un inedito e romantico scorcio di Livorno 3 / Il mare dei Vip, a Punta Ala 4 / Un carro del carnevale viareggino 5 / L’Isola d’Elba nel suo splendore

requentate dagli aristocratici di mezza Europa, che qui venivano a svernare, nell’era della Belle Epoque; scelte da cantanti e attori per le loro serate folli nei ruggenti Anni Sessanta: Viareggio, Forte dei Marmi, Pietrasanta. Ma anche Marina di Massa, Lido di Camaiore e Marina di Carrara. La mitica Versilia. Sono loro le porte d’ingresso alla Toscana costiera, ognuna con il proprio carattere, tutte lambite da un Tirreno sorprendente per intensità cromatica e protette alle spalle dalle Alpi Apuane, che garantiscono un clima mite tutto l’anno e un paesaggio mai scontato, reso brillante dalle cave di quel marmo pregiatissimo, esportato in tutto il mondo. Viareggio ha origini antichissime e oggi l’elegante lungomare è un susseguirsi di dimore Liberty, edifici eclettici e palazzi in stile Decò,

alcuni dei quali trasformati in lussuosi hotel di prestigio, e l’atmosfera che vi si respira è quella frizzante e mondana che la resero celebre (insieme alla già citata Forte dei Marmi, con la quale condivide destino, fama e atmosfera glamour) negli anni Sessanta. Ma Viareggio è mutevole e versatile e, per qualche giorno l’anno, cambia veste e si trasforma in una delle capitali mondiali del carnevale: i suoi elaboratissimi carri allegorici in cartapesta attirano visitatori da ogni parte del globo e vestono la cittadina di colori e suoni travolgenti; a tal proposito, l’idea per un team building originale a Viareggio è quella di cimentarsi con la cartapesta in uno dei tanti laboratori e provare a costruire... un carro! Più appartata è invece Pietrasanta, città di artisti e arte amata da Gabriele D’Annunzio, che vi costruì un’imponente villa, La Versiliana, che oggi ospita un teatro, un caffè e spazi per mostre e manifestazioni. Poco distante, non si può non citare Torre del Lago, località sul piccolo lago di Massaciuccoli dove è possibile visitare la casa e la tomba di Giacomo Puccini e dove, ogni estate, si svolge il Festi-

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val Pucciniano, con scenografiche messe in scena delle opere che resero noto al pubblico il grande maestro. E dopo l’arte, la natura, con l’incontaminato Parco Regionale Migliarino San Rossore, al limitare del quale sorge la vivace e genuina Tirrenia. DA LIVORNO ALLA COSTA DEGLI ETRUSCHI Spingendosi verso sud lungo la costa, si arriva ben presto a una delle destinazioni-rivelazione più recenti per la meeting industry, Livorno. Un tempo considerata città portuale, il capoluogo costiero è invece in grado di sedurre il visitatore con un bouquet di risorse inaspettate. A iniziare dal curioso centro storico, una penisola pentagonale cinta non più da mura difensive e bastioni ma da un sistema di fossati (il famoso Fosso Reale, dove la leggenda vuole che Amedeo Modigliani abbia buttato alcune sue sculture perché sconfortato dai giudizi ricevuti) e di canali progettati da Bernando Buontalenti nel Quattrocento. Lasciata la città, si incontrano villaggi e borghi vivaci e caratteristici, in quella che viene chiamata la Costa degli Etruschi, a testimonianza dell’antica popolazione che tante e significative tracce ha lasciato nel tessuto urbano. Castiglioncello, per esempio, amata negli anni Sessanta da grandi attori e registi, è punteggiata da ville storiche e palazzi eleganti ed è caratterizzata da spiagge esclusive. E poi ancora Cecina, Marina di Castagneto – da visitare, appena nell’entroterra, Castagneto Carducci,

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per vedere, oltre all’imponente castello della Gherardesca, vecchio di mille anni, i luoghi che hanno ispirato il grande poeta – Baratti e Populonia. Queste due località, insieme alle vicine Roselle e Vetulonia, conservano i resti di importanti insediamenti etruschi e romani: gli scavi, scenograficamente rinvenuti in aree prospicienti il mare, sono il set perfetto per cacce al tesoro dal sapore... antico. ESCLUSIVE E VIP Dirigendosi ancora più a sud, si incontrano località famose per l’alone di esclusività che le avvolge, tra le quali emergono Punta Ala, dalle spiagge bianchissime e selvagge, e Castiglione della Pescaia, che oltre alle spiagge soffici sorprende il Mice con un cuore medievale, abbracciato a un promontorio dal quale svetta un severo castello di origini antichissime. Si è così giunti nel suggestivo tratto di costa maremmana, protetta da un parco naturale che ne salvaguarda il prezioso e ricchissimo ecosistema. Ma le bellezze naturali, da queste parti, si susseguono senza soluzione di continuità e, lasciato il parco, si arriva ben presto al curioso promontorio dell’Argentario, con la coreografica laguna di Orbetello. Per il Mice amante del mare, sono numerose le calette da scoprire, ricordandosi che si è all’interno del Santuario dei Cetacei; per i momenti conviviali, l’abitato di Porto Ercole offre ristoranti, locali alla moda e strutture alberghiere di lusso.

GEMME IN MEZZO AL MARE Se tutte le perle che fanno brillare la costa Toscana ancora non fossero sufficienti, ci sono le meravigliose isole a concludere il panorama “marino” della regione. La maggiore è l’Isola d’Elba, che da sola merita un incentive “da queste parti”, con i suoi vivaci porticcioli, le calette quasi inaccessibili, l’entroterra verdissimo e il mare da tonalità che nulla hanno da invidiare a quelle caraibiche. Non da meno sono, tuttavia, anche le sue “sorelle minori”: l’Isola del Giglio, che alterna scoscese coste granitiche a distese sabbiose racchiuse tra il mare e la folta macchia mediterranea; la selvaggia e rocciosa Giannutri, la più piccola – è larga meno di un chilometro e lunga poco più di tre – dell’intero arcipelago toscano, ad appena 15 chilometri dalla costa; l’Isola di Capraia, la cui origine vulcanica si fonde con una natura rigogliosa e con un mare da favola, dove è facile avvistare cetacei e delfini; la solitaria Montecristo, dalle scogliere granitiche selvagge e aspre, che ispirarono, oltre a numerose leggende, il famoso poema di Dumas; l’Isola di Gorgona, con i suoi dolci declivi collinari e il mare turchese; Pianosa, protetta da una riserva marina integrale, un vero paradiso per la meeting industry amante delle immersioni.

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Tra natura ed ecosostenibilità A Castiglione della Pescaia, incastonato tra la Maremma e il mar Tirreno, Riva del Sole Resort & Spa è un’oasi dove natura ed ecosostenibilità regnano sovrane. A tutto vantaggio del Mice alla ricerca di location di qualità A CURA DELLA REDAZIONE COMMERCIALE

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o spirito svedese del suoi fondatori si respira nell’attenzione, costante e precisa, alla natura, che al Riva del Sole Resort & Spa si declina in mille modi e già da quando “ecosostenibilità” non era una parola in voga, ovvero dal quel lontano 1960, anno in cui il complesso fu inaugurato dal primo ministro svedese di allora. Con il passare degli anni il resort – immerso in 27 ettari di pineta – ha subito restyling e ammodernamenti senza perdere mai di mira la mission di coniugare l’accoglienza di alta gamma degna di un quattro stelle con la salvaguardia dell’ambiente. Oggi il Riva del Sole Resort & Spa accoglie i propri ospiti in 160 camere di diversa tipologia – tutte dotate, tra l’altro, di wi-fi e terrazzo o giardino – e in 182 appartamenti, suddivisi in tre tipologie differenti. Per gli incontri di lavoro è a disposizione un centro congressi

con otto sale da 26 a trecento metri quadri (in grado, quindi, di accogliere fino a trecento delegati) , tutte illuminate con luce naturale e completate da tecnologia all’avanguardia, wi-fi e aria climatizzata. In particolare, meritano un cenno la Sala The Crown, con annessa terrazza per cocktail o coffee break, e il Club Riva, perfetto per banchetti, cene di gala e pranzi aziendali da cinquanta a 150 commensali. Finito il lavoro, si può optare per un po’ di relax all’interno della Rasena Spa, un’ampia zona wellness e beauty con tre piscine, vasca idromassaggio, sauna, bagno turco, percorso Kneipp, palestra e sei sale per trattamenti estetici e massaggi. BANDIERA BLU, OF COURSE Se il resort è una location di raro fascino, non da meno è il contesto nel quale la struttura è incastonata: Castiglione della Pescaia, infatti, è tra le poche realtà a poter vantare l’assegnazione della prestigiosa bandiera blu per tutte le sue spiagge e per il porto di Punta Ala, lambiti da un mare trasparente e cristallino. Non solo, il suo entroterra custodisce il delicato ecosistema palustre – uno degli ultimi habitat paludosi ancora incontaminati – della Riserva naturale Diaccia Botrona, perfetta per escursioni a piedi o in bicicletta. Gli amanti dell’enogastronomia, invece, possono optare per gli itinerari che seguono le direttrici delle diverse Strade dei Vini che passano da Castiglione (Colli della Maremma e Montecucco, per citarne solo un paio, ma la celeberrima Montalcino è raggiungibile in breve), mentre gli appassionati di storia e archeologia potranno lasciare il Riva del Sole alla volta di Vetulonia, Follonica, Talamone. Infine, anche alcune perle come l’Argentario e le isole dell’arcipelago toscano sono destinazioni perfette per post congress in partenza dal Riva del Sole Resort & Spa. Riva del Sole Resort & Spa Loc. Riva del Sole 58043 Castiglione della Pescaia (Gr) Tel. 0564 928111 Fax 0564 935607 info@rivadelsole.it www.rivadelsole.it

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