Meeting e Congressi - Set Ott 2016

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Rivista mensile - n° 4 settembre-ottobre 2016 € 5,16 - Poste Italiane SpA - Sped. in abb. post. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/04 n.46) - Art. 1, comma 1, DCB Milano. In caso di mancato recapito si restituisca al mittente che si impegna a pagare la relativa tassa

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LE COMPAGNIE ALBERGHIERE

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numero

04

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Matteo Marzotto

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sommario editoriale La domanda internazionale: un’opportunità ancora poco sfruttata

cover story: compagnie alberghiere 9

Mice e catene, qualcosa sta cambiando

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Compagnie alberghiere alla riscossa

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HOT TOPICS compagnia alberghiera del mese

meeting comment 11

Senza offesa – Rodlfo Musco

Ragosta Hotels Collection: poker d’assi a cinque stelle 42 cover story: compagnie alberghiere

incentive comment 13

In balìa degli “eventi” – Luca Corsi

l’intervista Matteo Marzotto: facciamo sistema!

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Atahotels: eventi per professione

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Nh Hotels: tecnologia per stupire

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Novotel: un brand tutto nuovo

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Roscioli: meeting romani

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Sina Hotels: l’italianità più raffinata

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highlight

la location del mese

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Grand Hotel Riviera: la riviera degli eventi

18 cover story: agenzie partner

under the spotlight

L’evoluzione delle agenzie

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Tutto quello che avreste voluto sapere sui congressi medici 24

Care agenzie, è ora di crescere

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Hogg Robinson Italia: un mondo di servizi

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I’Meetaly: l’Italia, un sogno che si avvera

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Mz Congressi: i migliori alleati delle associazioni

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Oic Group: eventi a regola d’arte

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Sdc Service: emozioni italiane al volante

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Malta, what else?

in my opinion fuori dal coro – Emanuele Nasti

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aghi di pini – Alan Pini

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Lisbona: il Mice nella capitale lusitana

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no limits – Paolo Missiaja

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Lux* Resorts & Hotels: il lusso più vero

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sommario mice from amerika

incentive resort

High tech o presidenziale?

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Loano2Village: tutti i volti della Liguria

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Marepineta Resort: in vacanza per lavoro

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team building Team building con l’anima

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news persone e poltrone 126

out of the box Temporary team, obiettivo raggiunto blogsurfing

94

congressi Umbria Convention & Events Bureau: incontrarsi al centro 130

È ok se… (cose è lecito fare quando si è nuovi in azienda) 97 news supplier 132

SITE INSPECTION news location 98

workshop and exhibition Ibtm 2016 a tutta velocità

136

chains and clubs Nuovi Golden Tulip in Campania

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notiziari e associazioni Federcongressi&eventi : la meeting industry a una svolta 138

hotel The Westin Palace: lusso e tradizione a Milano

104

Winter Garden Hotel: il comfort abita qui

106

Admiral Park Hotel: gli eventi in grande

108

Palazzo Caracciolo: novità nel solco della storia

111

Fairmont Monte Carlo: ospitalità principesca

112

Site Italy: Roma, Capitale dell’Incentive Travel 2018

140

Mpi Italia: the Movie Charity Auction 2016

142

regioni d’Italia Veneto – oltre ogni aspettativa

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regioni d’Italia

location per eventi Palazzo Giureconsulti: eventi vista Duomo

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Fidenza Village: shopping, business e Mice

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Giolitti Eur: meeting nel verde dell’Eur

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Donna Lavinia e Lavinia Bianchi: Trani stellata

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Toscana – vetrina d’Italia

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colophon Presidente: Marco Biamonti Resp. comunicazione e marketing: Lorenzo Bini

LA RIVISTA DELLA MEETING INDUSTRY

Organo di consultazione per dirigenti, industrie, associazioni, ordini professionali, studi di pubbliche relazioni e di consulenza aziendale, agenzie di pubblicità, sindacati, partiti politici, organismi internazionali, agenzie di viaggio, ecc. Prezzo della copia: € 5,16 più spese di spedizione

DIRETTORE RESPONSABILE Marco Biamonti COORDINAMENTO EDITORIALE Simona P.K. Daviddi CONSULENZA PER LA GRAFICA Massimo Bernardi CONSULENZA PER I TESTI Aldo Lo Re SEGRETERIA DI REDAZIONE Jessica A. Presa – jessica.presa@ediman.it HANNO COLLABORATO A QUESTO NUMERO: Alessandra Boiardi, Teresa Chiodo, Luca Corsi, Domenico Matarazzo, Paolo Missiaja, Rodolfo Musco, Emanuele Nasti, Paola Olivari, Sabrina Piacenza, Alan Pini, Francesca Luciana Rebonato, Matteo Rocca, Simona Zin PROGETTO GRAFICO Silvia Ferri – www.madeweb.it In copertina - Illustrazione di Angelo Siviglia tratta da uno scatto di Giovanni Gastel Fotolito e stampa: Prontostampa Srl - Zingonia (Bg) Poste Italiane SpA - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/04 n. 46) - Art. 1, comma 1, DCB Milano Registrazione Tribunale di Milano n. 177 del 27/04/1973 Tiratura del presente numero: 11.000 copie

Ediman Srl Via Ripamonti, 89 - 20141 Milano Telefono 02.57.31.15.11 (r.a.) Fax 02.55.23.14.86 info@ediman.it Sito web Ediman: www.ediman.it Sito web Meeting e Congressi: www.meetingecongressi.com Cap.soc. € 93.600 i.v. Redazione (diretto): 02.57.31.15.33 jessica.presa@ediman.it Ufficio abbonamenti: Anna Esposito Tel. 02.57.31.15.36 – anna.esposito@ediman.it

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editoriale Il planner straniero, pur consapevole del patrimonio emotivo che l’Italia è in grado di lasciare nel visitatore, o conosce poco le nostre potenzialità congressuali oppure dubita della nostra capacità di servizio, della nostra affidabilità

MARCO BIAMONTI direttore responsabile marco.biamonti@ediman.it

La domanda internazionale: un’opportunità ancora poco sfruttata B

uone notizie dai dati dell’Osservatorio Congressuale per il 2015: sia gli eventi sia i partecipanti sono in aumento rispetto al 2014, dopo i presumibili cali degli anni più duri della crisi. Una ripresa di confidenza e di prospettiva – sostenuta dalla stabilità delle tariffe – in linea, direi, con un allargamento dell’orizzonte temporale dei promotori sulla sostenibilità della pur lenta ripresa economica. Si stanno di nuovo creando le basi per quella crescita costante del nostro settore che avevamo vissuto dagli Anni 90 fino al 2008, e che – se non intervengono altri “terremoti” – ci deve far ben sperare per i prossimi anni. L’Osservatorio registra tuttavia anche un fenomeno che non ha nulla di congiunturale, perché caratterizza il mercato Mice italiano da sempre. Mi riferisco alla scarsa incidenza degli eventi internazionali, con una quota inferiore al dieci per cento. La questione è nota e annosa: a differenza di tutti gli altri grandi Paesi europei, l’Italia fa fatica – strutturalmente – ad attrarre la domanda straniera. E sono noti anche i motivi di questa debolezza. Ne abbiamo di strutturali, come i pochi spazi congressuali di grande dimensione e l’insufficienza di convention bureau territoriali, ma a mio parere la debolezza veramente imperdonabile – e sulla quale è possibile intervenire intelligentemente senza salassi – è quella della immagine.

visitatore, o conosce poco le nostre potenzialità congressuali oppure dubita ancora della nostra capacità di servizio, della nostra affidabilità. Il secondo è oramai un retaggio storico: anche se una volta, in effetti, lo era, oggi non è più vero. Il livello professionale degli operatori della nostra meeting industry – strutture e servizi – è molto cresciuto negli ultimi anni e, pur mantenendo una flessibilità che altrove dovrebbero invidiarci, è sicuramente di qualità internazionale. Ma il planner internazionale non lo sa. Come non conosce la varietà – quasi infinita – che la somma dei territori di cui è composta l’Italia può offrire al successo del suo evento, anche come strutture e infrastrutture. Da sempre viviamo in una sorta di “quasi isolamento” dal resto dell’Europa congressuale, che è invece sempre più integrata. Qui manca evidentemente una consapevolezza – e di conseguenza una leadership – da parte dell’istituzione nazionale, che fa fatica a mettere in campo gli strumenti di comunicazione e di promozione necessari per colmare questo divario. E tutto ciò è irritante e frustrante, poiché è facilmente dimostrabile – e lo dico con cognizione perché l’esperienza non mi manca – che ogni euro ben speso per promuovere l’Italia congressuale all’estero viene moltiplicato diverse volte dai ritorni economici che produce.

Il planner straniero, pur consapevole del patrimonio emotivo che l’Italia è in grado di lasciare nel

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Senza offesa L

a convention del Capitolo Italia delle Meeting Professionals International quest’anno ha festeggiato il venticinquesimo anniversario della sua fondazione. Naturalmente vi ho partecipato con gioia, essendo stato, assieme a Francesca Buccafusca, l’initiator di questo chapter, il primo al di fuori degli Stati Uniti. Mi ha fatto molto piacere incontrare tanti giovani colleghi. Ma quando ho avuto bisogno di conoscere i loro nomi ho sofferto come se avessi ricevuto un pugno nello stomaco. I cartellini erano legati a cordoncini talmente lunghi che per leggere i nomi era necessario chinarsi fin quasi al basso ventre. Il che, specialmente se coinvolge giovani donne, non è proprio simpatico e signorile. Certo, è possibile chiedere il nome alla persona con cui si desidera dialogare. Ma a quel punto che necessità c’è di avere un name badge? Nel 2002, fu pubblicato un mio articolo nella rubrica di tecnica congressuale del Capitolo Italia dal titolo Usi e Abusi del Badge. Nel sommario affermavo che Il “distintivo porta nome” è molto diffuso nei convegni, ma pochi sanno sfruttare la sua formidabile valenza di comunicazione. Riesaminiamo gli “abusi” che spesso si compiono nella produzione di badge. Il primo riguarda il cartellino come

pubblicità. Che bisogno c’è di mettere in grande risalto il nome e il logo del convegno? Non è inutile fare promozione al meeting durante il suo svolgimento? Farlo è come fare una serenata in casa di suonatori. Il secondo “abuso” riguarda la meccanica di aggancio per essere indossati. I migliori hanno fermagli a gancio e a spillo, in modo che il convegnista possa usarlo in maniera idonea a seconda dell’abito che indossa, spilla per la camicia, gancio per il bavero della giacca, nastrino a collare per camicette di seta. Il terzo uso improprio del name badge si manifesta quando su di esso si stampano troppi elementi. Alcuni badge sono strapieni di riferimenti come “dr. prof. Mario Rossi, primario, Istituto Ospedaliero Si Salvi Chi Può, Vidigulfo”. Che bisogno c’è di esaltare la gerarchia durante il convegno? Facilita l’interazione tra i partecipanti o genera barriere? Specialmente nei convegni di associazione e in quelli aziendali il badge nominativo ha principalmente lo scopo di facilitare la comunicazione interpersonale. Si partecipa ai convegni per comunicare. Tutti i partecipanti sono portatori di bisogni di comunicazione e intervengono ai convegni non soltanto per ascoltare le relazioni, ma anche per interagire. Attraverso l’intera-

È importante preparare bene i name badge. Specialmente per un convegno di… professionisti di convegni! zione i partecipanti conoscono persone, approfondiscono argomenti, promuovono opinioni, scambiano idee, instaurano patti di collaborazione. Quindi è necessario che il badge riporti ben chiaro il nome di battesimo. Sotto possono essere scritti, in caratteri più piccoli, il nome, il cognome e la località di provenienza. In questo modo è come se il name badge parlasse: “Mi chiamo Rodolfo, e sono pronto a dialogare con te. Conosciamoci e dialoghiamo. Mi fa piacere”. E da cosa nasce cosa. Dove collocarlo? Gli organizzatori di convegni che hanno conseguito certificazioni professionali sanno che il cartellino va indossato in maniera appropriata, possibilmente sul lato destro, dove va più facilmente l’occhio quando ci si stringono le mani per il saluto. L’occhio corre sul braccio teso e si posa su quel pezzo magico di comunicazione. Ultimo suggerimento: il maiuscolo e minuscolo è molto più leggibile del tutto maiuscolo.

RODOLFO MUSCO pubblicista e meeting architect certificato Cmp, Cmm, Cme musco@motivationandevents.com

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HOT TOPICS incentive comment

In balìa degli “eventi”

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ogliamo ancora discutere della crescita economica del comparto? E di cosa dovremmo parlare? La propensione alla spesa da parte delle aziende che organizzano eventi e convegni di vario genere dipende più dalla congiuntura economica che dai loro bisogni e dalle loro strategie di comunicazione e promozione. Hai voglia a dire che l’evento è uno strumento di advertising non tradizionale spesso più efficace di qualunque altro mezzo, nonché capace di colpire in un unico luogo e in un unico momento più di un target, raggiungendo in una volta una pluralità di obiettivi. Tutto giusto, ma poi fallisce una banca, si alza lo spread, capita una Brexit o fanno un attentato dietro la porta di casa e mesi – o addirittura anni – di semina vanno a pallino come un campo di grano sotto una grandinata eccezionale. Allora vogliamo forse discutere di tecniche di comunicazione? Quelle dipendono assolutamente da noi, no? Sicuro! Scegliere se organizzare un evento dalla comunicazione chiara oppure confusa; dal forte impatto emotivo oppure del tutto anonimo; efficace sia dal punto di vista degli obiettivi di comunicazione sia sul fronte mediatico e poi economico oppure buttato lì in

Da qualunque parte si voglia guardare al mondo degli eventi, c’è poco da discutere: non siamo in grado di incidere con le nostre decisioni su nulla. Pressoché tutti i fattori che influenzano il nostro lavoro sono, infatti, esogeni qualche modo tanto per farlo, ebbene tutto questo è assolutamente, retoricamente, nelle nostre mani. E chi ancora non ha ben compreso la necessità di combinare chiarezza, umanità ed efficacia nella pianificazione di un evento, forse non dovrebbe fare questo lavoro. Vabbé dai, parliamo del “sogno” che ammanta ogni evento. Parliamo dei criteri di scelta di destinazioni e location da parte degli events manager. Parliamone pure, ma di qualunque natura essi siano, debbono oggi confrontarsi con un tale numero di variabili “ostative” che al libero arbitrio di noialtri è rimasto ben poco. Le capitali europee? Quella più quella meno sono tutte a rischio attentati. Lo stesso dicasi dei Paesi musulmani dell’area mediterranea; per non parlare di tutto ciò che sta a est dell’Egitto. Ma nemmeno il lungo raggio può essere affrontato con serenità, perché ogni aeroporto di partenza, di scalo o di arrivo potrebbe nascondere qualche insi-

dia. Poi però in qualche modo si sceglie e si parte lo stesso… In definitiva, dunque, che cosa abbiamo ancora da dire, su questo piccolo grande mondo attorno al quale ruotano le nostre esistenze professionali, che non sia già stato detto e codificato con dovizia di analisi e particolari e che – soprattutto – sia davvero nelle nostre mani di “homo faber”? La verità è che gli eventi sono letteralmente in balia degli eventi. E a noi resterebbe, con umiltà, un’unica cosa saggia da fare: smetterla di alimentare il rumore di fondo con del vano chiacchiericcio e metterci seriamente al lavoro, per farli bene questi eventi di cui tanto (troppo) parliamo. Perché in fondo, la vera sfida che dobbiamo affrontare è semplicemente quella di far filare tutto liscio e lasciare un’impronta indelebile nel nostro pubblico. Senza tante chiacchiere e… nonostante gli eventi!

LUCA CORSI Responsabile Comunicazione & Eventi Vorwerk Folletto luca.corsi@folletto.it

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HOT TOPICS l’intervista

matteo marzotto

Facciamo sistema! Imprenditore carismatico, Matteo Marzotto è da tre anni il presidente di Fiera di Vicenza, uno dei principali poli fieristici italiani. Al Mice lancia un monito: solo facendo sistema su base industriale si può emergere SIMONA P.K. DAVIDDI

F

are squadra, mettere a sistema persone, idee e aziende, favorire sinergie creative: è questo il credo – vincente – di Matteo Marzotto, e lui, da circa tre anni alla guida di Fiera di Vicenza, l’ha già messo in pratica più volte, dando vita a progetti grandiosi, come il Museo dei Gioiello – un vero unicum a livello italiano, inaugurato a dicembre 2014 all’interno della Basilica Palladiana, grazie alla collaborazione tra pubblico e privato – o come la recentissima liason tra l’ente fieristico vicentino e Rimini Fiera, che porterà alla fusione delle due realtà entro la fine del 2016. «Fare sistema rappresenta la conditio sine qua non per permettere a un’azienda di crescere e competere nel mercato» commenta Matteo Marzotto, che prosegue: «Fiera di Vicenza riconosce la centralità delle persone e ne tutela e promuove il valore. La valorizzazione del capitale umano e della sua professionalità è l’asset principale su cui investiamo, sia attraverso assunzioni di persone ad alta professionalità e internazionalità, sia attraverso un intenso piano formativo applicato a tutti i livelli e a tutte le aree aziendali per migliorare e sviluppare le competenze interne».

DARIO RAIMONDI

Una vision aziendale lungimirante, che punta sul capitale umano e un polo fieristico rinnovato e all’avanguardia rappresentano sicuramente un volano per portare sul territorio un maggior numero di eventi. Può tracciare un bilancio dei suoi primi tre anni alla guida di Vicenza Fiera dandoci anche qualche dato in termini di numero di eventi, durata, dimensioni e percentuale di stranieri? In questi anni la società ha realizzato e avviato progetti innovativi e strategici, confermando il suo ruolo di exhibition provider moderno e globale, in grado di offrire a espositori e visitatori una gamma sempre più ampia di servizi a valore aggiunto, nonché di

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HOT TOPICS matteo marzotto

rappresentare un volano di crescita e internazionalizzazione per le aziende e il territorio. Nel 2015 abbiamo consolidato e rafforzato il trend di crescita, posizionandoci ai vertici del settore fieristico italiano per redditività. Nel corso dell’anno abbiamo organizzato direttamente 17 manifestazioni internazionali e nazionali nei settori jewellery e lifestyle & innovation, accogliendo nel complesso oltre 550mila visitatori, tra cui 37mila buyer internazionali alle mostre trade della gioielleria provenienti da 130 Paesi.

dia, situate in un territorio capace di offrire anche servizi tipicamente turistici in senso stretto, come cultura, bellezze paesaggistiche, enogastronomia. Sono tutte caratteristiche che si trovano a Vicenza, stupenda cittadina lungo l’asse Torino-Milano-Venezia, e che si integrano ai recenti importanti investimenti infrastrutturali attuati da Fiera di Vicenza per migliore la propria offerta nel segmento Mice. Oggi la nostra società svolge anche il ruolo di autorevole interlocutore per il settore convegnistico-congressuale, grazie alla valorizzazione del nuovo centro congressi e della sua unicità a livello regionale, un business centre tra i più innovativi a livello nazionale, che mette a disposizione infrastrutture ad alta tecnologia e una logistica efficiente.

COSMO LAERA

Quali sono i plus della destinazione che piacciono al Mice? E quali quelli di Fiera di Vicenza? I clienti del turismo d’affari cercano le loro destinazioni in aree economicamente dinamiche, in posizioni strategiche, facilmente accessibili e dotate di strutture all’avanguar-

l’intervista

Matteo Marzotto è da anni impegnato nella raccolta fondi per la ricerca contro la fibrosi cistica. La Fondazione Ffc onlus da lui co-fondata, in circa vent’anni di attività, ha raccolto oltre venti milioni di euro. Nel 2014 con Rizzoli, Marzotto ha pubblicato il charity-book BikeTour – Pedalando per la Ricerca, che racconta dell’iniziativa da lui ideata nel 2012 con alcuni amici sportivi per creare maggiore awareness sulla fibrosi cistica nell’opinione pubblica italiana pedalando, appunto, attraverso il Paese con le bici da corsa (fibrosicisticaricerca.it). Sotto, una sala del Museo del Gioiello. Nella pagina accanto in basso, gli spazi avveniristici della Fiera di Vicenza

Mi commenta il claim del convention center, “A space to experience more”? È coerente con la filosofia di Fiera di Vicenza, impegnata a proporre non solo metri quadrati espositivi e mura entro cui svolgere un convegno, ma soprattutto servizi in grado di generare un plus di esperienza, di proporre e promuovere contenuti di alto livello qualitativo. Gli spazi multifunzionali e versatili del nuovo centro congressi sono la vetrina ideale, tecnologicamente avanzata e fruibile, per svolgere workshop, seminari e grandi congressi, meeting aziendali, eventi e temporary shop. È un’area dagli spazi modulabili grazie a cui Fiera di Vicenza favorisce lo sviluppo di nuove opportunità di business, informazione e comunicazione. Quando si fa business si deve offrire un po’ più che un luogo fisico confortevole: ci vo-

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HOT TOPICS l’intervista

matteo marzotto

che sento parlare di fiere virtuali: credo che siano possibili ma non senza quelle fisiche, non sono alternative.

ALFONSO CATALANO

Quali sono i suoi progetti futuri per dare ulteriore slancio a Fiera di Vicenza e, di conseguenza, alla città intera? Continuiamo a lavorare per sviluppare format originali in grado di stimolare il mercato, cerchiamo nuovi partner ed esploriamo nuove realtà, crediamo molto nel fare e costruire sistema. Questo per connettere Vicenza con altre importanti player fieristici e territori manifatturieri italiani, per il bene delle nostre aziende anche e soprattutto in ottica d’internazionalizzazione. Inoltre un progetto che sta valorizzando molto Vicenza è il Museo del Gioiello, collocato all’interno della Basilica Palladiana. È un bellissimo esempio di collaborazione tra privato e pubblico, ideato e gestito da Fiera di Vicenza in partnership con il Comune di Vicenza. Attività culturali come queste creano un circolo virtuoso tra istituzioni e territorio, che dà sempre anche frutti economici oltre a creare brand reputation.

gliono i contenuti, le motivazioni, i prodotti straordinari, la risonanza sulla stampa e per fare questo abbiamo team dedicati ad hoc che nei sei mesi precedenti ciascuna manifestazione si concentrano specificatamente sulla sua promozione, con l’organizzazione di roadshow, incontri con associazioni, clienti e stampa. Nell’era di internet, delle videoconferenze, del virtuale, i meeting e gli eventi aggregativi non sembrano conoscere crisi: perché secondo lei incontrarsi vis-a-vis rimane ancora indispensabile? Il virtuale, secondo me, diventa uno strumento di enorme potenza quando viene abbinato a un momento “fisico” molto strutturato; viceversa il fisico guadagna molta reputation quando c’è un virtuale molto sviluppato. I due si compendiano in modo interessante. È da almeno sette anni

In termini di brand placement, chi sono i vostri mercati di riferimento, sia a livello geografico sia a livello settoriale? La strategia di Fiera di Vicenza è incentrata sulla valorizzazione di alcuni importanti settori del well done in Italy a livello nazionale e internazionale. Abbiamo in portafoglio prodotti di qualità, rivolti sia al segmento B2B sia al consumer attraverso format esperienziali che intercettano le passioni dei visitatori. La nostra presenza nei mercati esteri riguarda in particolare l’oreficeria e la gioielleria, settore dove siamo riconosciuti trai primi player al mondo. Esportiamo il brand Vicenzaoro ai più importanti trade show internazionali, a Las Vegas, Hong Kong e Mumbai, mercati strategici per il luxury italiano. Dal 2015, inoltre, organizziamo negli Emirati Arabi Uniti Vicenzaoro Dubai, nuovo show per la gioielleria internazionale, nato a seguito della joint venture Dv Global Link con il Dubai World Trade Centre. Lei afferma che l’Italia è tra i Paesi più belli del mondo, perché? L’Italia è il Paese in cui il meglio del mondo viene espresso in un territorio piccolo: in un viaggio in Italia, anche solo di un paio di settimane, si possono vedere le più belle montagne del mondo, il più bel mare del mondo, i più bei laghi del mondo. Sono innamorato dell’Italia. Però è anche il Paese delle contraddizioni: è tra le prime potenze economiche manifatturiere a livello mondiale ma è anche il Paese di Venezia e Roma, ha un’enogastronomia ricchissima, numerosissimi monumenti patrimonio dell’Unesco, il tutto in un Paese con un territorio piccolo e che, proprio dalle sue dimensioni deve trarre il proprio valore competitivo e quindi si deve mettere a sistema: persone e istituzioni devono parlare tra loro.

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HOT TOPICS location del mese

Location del mese: Grand Hotel Riviera – Santa Maria al Bagno (Le)

Riviera degli eventi LUCIANA FRANCESCA REBONATO

U

na lunga “terrazza” che si affaccia sull’Adriatico e sullo Ionio. È la Puglia, luminosa e sontuosa, bellissima per i paesaggi e per la ricchezza storico-artistica: dai castelli normanno-svevi agli antichi trulli, dal Barocco di chiese e palazzi al Romanico delle cattedrali. E poi la campagna – con le masserie e le distese di ulivi secolari –, che scivola verso la costa prospiciente un mare che nell’area del Salento viene definito “caraibico”. Ed è proprio in Puglia che si stagliano le gemme della catena alberghiera CdsHotels, con un

team di professionisti esperti, dedicati e attenti a ogni dettaglio e con una location che ha riaperto i battenti ad agosto, a seguito di un accurato restyling: è il Grand Hotel Riviera, quattro stelle superior, affacciato sulla costa ionica salentina a Santa Maria al Bagno, incastonato in una rigogliosa macchia mediterranea e su una scogliera terrazzata che digrada sino al mare, offrendo un panorama mozzafiato sul golfo di Gallipoli. Al Grand Hotel Riviera la meeting industry trova un’atmosfera top level e uno scenario straordinario, tutto

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HOT TOPICS location del mese

Grand Hotel Riviera: fra le gemme più preziose di CdsHotels, incastonato nel Salento e con un panorama mozzafiato sul golfo di Gallipoli. Una location dove tutto è possibile, complici l’atmosfera e la perfetta concertazione degli eventi, a opera di un esperto team dedicato

da ammirare dalle tre terrazze vista mare, di cui una di circa cinquecento metri quadrati affacciati sulle onde, le altre due ubicate tra la pineta e le piscine, location ideali per serate di gala. Agli eventi il Grand Hotel Riviera dedica il suo centro congressi con tre sale in grado di ospitare da trenta a 180 persone: sala Nereide, sala Calypso e sala Perseide, tutte dotate di tecnologia all’avanguardia. Dalla eccellenza delle sale per gli incontry della meeting industry passiamo alle prelibatezze gastronomiche della location, da apprezzare nella sala Riviera – con un’ampia terrazza prospiciente il mare – e sulla terrazza Riviera: il trionfo del gusto con le specialità più esclusive della tradizione gastronomica pugliese e italiana, rivisitate con maestria e fantasia dalla chef Antonella Montanaro e abbinate a una selezione di superbe etichette. INCENTIVE? ESPERIENZIALI! Una location per eventi di impatto, il Grand Hotel Riviera, che si staglia tra il Parco naturale di Porto Selvaggio e Gallipoli: uno spaccato di Mediterraneo con abissi dalla limpidezza esotica, un trionfo di onde trasparenti come il cristallo che fanno da quinta a questa location per congressi, meeting, incentive ed

eventi, nella quale business e leisure si intrecciano in abile alchimia così come tecnologia e atmosfera, percorsi del gusto e dello sport, team building ed emozionanti avventure alla scoperta del territorio in veste di protagonista. I team building “esperienziali”, infatti, sono di casa nelle strutture CdsHotels, e anche il Grand Hotel Riviera si rivela punto di partenza ideale per scoprire i dintorni e il Salento. Alcuni esempi? Passeggiare alla scoperta dei trulli e diventare “casaro” per un giorno. Sì, perché uno dei must della destinazione Pu-

Grand Hotel Riviera: una location nella quale tutto è possibile, on demand e tailor made, complici l’atmosfera e la perfetta concertazione degli eventi a opera di un esperto team dedicato

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HOT TOPICS location del mese

glia è Alberobello con i suoi mille trulli, sotto l’egida dell’Unesco. La direzione di CdsHotels lancia intriganti opportunità post congress o di incentivazione: la scoperta di Alberobello durante la quale la meeting industry incontra appositamente un artigiano locale che illustra le ingegnose tecniche usate per costruire i trulli. Dopo Alberobello, ecco la visita a una masseria locale per diventare “casaro per un giorno”, imparando a fare le mozzarel-

le e degustando i prodotti tipici della masseria: mozzarella, ricotta, formaggi stagionati, il famoso capocollo di Martina Franca, pane al forno, vino e dolci. Ancora atmosfera locale con “pedalar per masserie”: un affascinante percorso ad anello volto a far scoprire la campagna del territorio di Polignano a Mare, costellato da numerose masserie, un patrimonio architettonico e rurale di rilevante attrattiva. Il paesaggio armonioso è ritmato

Santa Maria al Bagno (Le)

I ristoranti del Grand Hotel Riviera aprono i battenti alla meeting industry con le specialità più esclusive della tradizione gastronomica pugliese e italiana, abbinate a una selezione di superbe etichette

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da naturali belvederi, tratturi contornati dai tipici muretti a secco e distese di prati e di arboreti che nel loro splendore offrono quanto caratterizza fortemente la Puglia contadina: i colori, i profumi, la fauna stagionale, la natura in fiore. Sulla via del ritorno non mancherà di stupire un piccolo parco archeologico fatto di grotte e insediamenti rupestri, che testimonia come la zona sia stata abitata sin dai tempi del neolitico. E se proprio si desidera abbinare ai meeting il relax, il Grand Hotel Riviera consente, durante la bella stagione, di rilassarsi a bordo piscina o sulla spiaggia privata di rocce, attrezzata con pedane in legno, ombrelloni, lettini e comode scalette per fare il bagno. Last but not least, l’accomodation: l’hotel dispone di 98 camere ampie e luminose, dotate di ogni comfort. E LA LEGGENDA CONTINUA… Oltre al Grand Hotel Riviera, CdsHotels annovera altre tre strutture: Riva Marina Resort, Pietrablu Resort & Spa e Costa del Salento Village, cui si aggiungerà una quarta nell’estate del 2017, il Relais Masseria Le Cesine. Fra le strutture Mice-oriented spicca il Riva Marina Resort, seguito dal Pietrablu Resort & Spa che si rivela perfetto per incentive e per… le vacanze del Mice! Ma andiamo con ordine. Nei pressi della Riserva Naturale e Area Marina Protetta di Torre Guaceto sorge il quattro stelle Riva Marina Resort, incastonato nel tipico paesaggio pugliese di ulivi secolari, mandorli e carrubi, con ampie baie e insenature cristalline. Per dare un’idea, basti dire che il resort si estende per circa diciotto ettari tra muretti a secco e costruzioni tipicamente mediterranee. L’offerta congressuale del Riva Marina Resort è di tutto interesse: location ideale per congressi, convention aziendali, meeting, incentive, workshop ed esposizioni, vanta un ampio centro congressi articolato in otto sale modulabili – tutte con illuminazione naturale – e in grado di

GRAND HOTEL RIVIERA

affacciato sul meraviglioso golfo di Gallipoli, in Salento, l’hotel promette eventi memorabili e assolutamente tailor made

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HOT TOPICS location del mese

I team building “esperienziali” sono di casa nelle strutture CdsHotels e il Grand Hotel Riviera è il punto di partenza ideale per emozionanti avventure alla scoperta del territorio in veste di protagonista

ospitare da venti sino a novecento persone. Non solo. Il Mice al Riva Marina Resort trova un ampio foyer esterno ideale per coffee break, colazioni di lavoro e raffinate cene di gala. Nel contesto della ristorazione sono tre i ristoranti ad allettare i gourmet più esigenti mentre alla remise en forme ci pensano una splendida piscina – con ingresso digradante e idromassaggio – e un rigenerante centro benessere con zona umida,piscina riscaldata – con idromassaggio a ossigeno –, getti

SPAZI PER OGNI ESIGENZA

Il Grand Hotel Riviera di CdsHotels garantisce il perfetto mix tra spazi dedicati agli eventi e ambienti dedicati al relax e la sua posizione strategica lo configura punto di partenza ideale per incentive e post congress ad alto potere emozionale. Responsabile congressi: Valentina De Nuzzo ■ SALE CONGRESSI Numero sale: 3 Capacità totale: 328

■ RISTORANTE SALA SIVIERA 150 posti Pool Bar

■ SALA PLENARIA Capacità a teatro: 178 posti

■ SERVIZI TECNICI E AUDIOVISIVI Sistemi audio-video di ultima generazione Team esperto in eventi di alto livello

■ CAMERE Numero totale camere: 98

d’acqua e cascata cervicale, percorso Kneipp, percorso vascolare, docce emozionali, sauna, bagno turco, doccia scozzese e zona relax con tisaneria. Non manca una palestra attrezzata con tapis-roulant, cyclette e pesi mentre, nel contesto outdoor, via libera a incentive o post congress d’autore. Il mare incontaminato, l’entroterra e le attrattive del territorio, infatti, rendono il Riva Marina Resort base di partenza ideale per incentive alla scoperta della città bianca di Ostuni, dei trulli di Alberobello, di Castellana Grotte, del castello di Carovigno, di Lecce con il suo Barocco e della ricca offerta enogastronomica, prezioso tesoro pugliese. Non è finita qui. Al Riva Marina Resort una miriade di team building attende gli incentivati: dalle sfide in barca a vela o in tutte le attività sportive acquatiche all’apprendimento della “pizzica”, la coreografica danza del Salento, per poi passare ai corsi di cucina, basati su tradizioni e sapori tipici del territorio. Imperdibili le degustazioni di vini pugliesi – con la guida di esperti sommelier –, i gustosi aperitivi pugliesi nei quali mare e terra si incontrano, i tour fra distese di ulivi per apprendere i segreti della tecniche di trasformazione delle olive in olio extra vergine, le escursioni a cavallo alla scoperta della natura e gli itinerari che percorrono le direttrici d’arte. SOGNO MEDITERRANEO Seaside resort con sale meeting è anche l’esclusivo Pietrablu Resort & Spa, immerso nel verde di una vegetazione tipicamente medi-

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HOT TOPICS location del mese

GLI ASSI DI CDSHOTELS

CdsHotels, catena alberghiera di spicco nel panorama della meeting industry, è il risultato del pluridecennale impegno di professionisti che fanno della cortesia e della cura dei dettagli la loro mission. CdsHotels si occupa di gestire hotel e resort in Puglia e nasce dalla passione e dall’attenzione alle bellezze della destinazione: il brand è il naturale risultato di anni di impegno nel settore dell’ospitalità profuso da professionisti orientati a creare un’offerta innovativa in grado di interpretare le esigenze della clientela, anche nel contesto leisure,

terranea, fra prati, ulivi e piccoli trulli, affacciato su un’ampia baia di acque cristalline e con suggestive piscine naturali. Il resort, che dispone di 191 fra camere e suite – queste ultime, dislocate su due piani, sovente sono vista mare – vanta un centro congressi articolato in tre sale provviste di illuminazione naturale, dotate di tecnologia di ultima generazione e in grado di accogliere da cento a 650 persone. Completano l’offerta ampie aree esterne ideali per esposizioni, eleganti cene di gala, aperitivi e coffee break. Tra un meeting e un evento, la meeting industry che sceglie il Pietrablu Resort & Spa trova settecento metri quadrati di centro benessere nel quale rinnovare l’energia psicofisica grazie a biosauna, doccia scozzese, bagno turco, docce emozionali, tre distinte zone relax con aroma e cromoterapia, ampia palestra, cabine per trattamenti e massaggi. Il Pietrablu Resort & Spa offre la possibilità di effettuare numerose attività di team building, fra le quali spiccano immersioni subacquee, corsi di barca a vela con équipe di professionisti, corsi di cucina, tour in auto d’epoca, curiosi tour sugli asinelli e sport a squadre. E a proposito di team, ecco il Costa del Salento Village, ulteriore struttura di CdsHotels: ubicato in una delle marine di Ugento, uno dei centri messapici di maggiore rilevanza storico-archeologica, è nel cuore del Salento, tra spiagge bianche e distese di ulivi secolari. Il Costa del Salento Village è il villaggio per le vacanze della meeting industry che qui trova i sapori della tradizione salentina, mare mozzafiato con fondali bassi e

per esempio quando la meeting industry sceglie di tornare nelle strutture CdsHotels dopo gli eventi di lavoro. Eventi business che nelle location CdsHotels sono eventi di successo grazie ad ambienti eleganti e moderni incastonati nel disegno mediterraneo e che danno vita a location esclusive. L’attenzione a ogni esigenza degli ospiti e la raffinatezza di una ristorazione di alta qualità sono fra i tratti distintivi del gruppo CdsHotels dove tutto è pensato per offrire un servizio esclusivo in grado di rendere ogni evento un’esperienza indimenticabile.

molto altro ancora. Sempre attenta a diversificare la sua proposta, CdsHotels ha in serbo per la meeting industry un’ulteriore sorpresa. Si tratta del Relais Masseria Le Cesine, hotel quattro stelle, attualmente in fase di realizzazione, ubicato a due passi dell’oasi protetta del Wwf Le Cesine e da Lecce. Composto da un’antica masseria ristrutturata con camere distribuite su un unico livello, è frutto di un progetto architettonico innovativo mirato al rispetto e alla valorizzazione del contesto ambientale e della tradizione. Con la sua spiaggia di sabbia e la componente naturale predominante rappresenta la soluzione ideale per la meeting industry che desidera rilassarsi dopo gli impegni di lavoro a stretto contatto con la natura. indirizzi a fine rivista

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HOT TOPICS under the spotlight

Tutto quello che avreste voluto sapere sui congressi medici La nuova edizione della Guida ai Congressi Medicoscientifici, in uscita a gennaio 2017, conterrà tutte le risposte utili a progettare e organizzare eventi per i professionisti della sanità, dai piccoli workshop ai grandi convegni internazionali MATTEO ROCCA

C

ome si invitano i relatori a un convegno scientifico? Come si coinvolgono gli sponsor? Come si gestiscono le quote di iscrizione dal punto di vista fiscale? Come si calcolano i crediti formativi? Che aspetto ha il documento di budget di un evento, e quanto tempo prima bisogna iniziare a programmarlo? Sono tante le domande che è necessario farsi per avere le idee chiare quando si organizza un congresso medico o un corso Ecm. Purtroppo le risposte non sono sempre altrettanto immediate, perché tra il dire e il fare c’è di mezzo un autentico mare di procedure da seguire, leggi da rispettare e best practice a cui ispirarsi se si vuole che l’iniziativa vada a buon fine. L’Ecm prevede infatti regole e regolamenti molto severi e non sempre facili da interpretare, che aprono tutta una serie di interrogativi, a cui gli stessi addetti ai lavori talvolta fanno fatica a dare risposta. I congressi e i corsi di formazione medicoscientifici rappresentano senza dubbio il principale motore della meeting industry italiana: si tratta di almeno trentamila eventi ogni anno, che coinvolgono oltre un milione e mezzo di persone. Con la prima edizione della Guida ai Congressi Medico-scientifici, all’inizio del 2016, Ediman ha voluto offrire al vasto pubblico dei diretti interessati la prima vera e propria bussola mai realizzata per

orientarsi in questo complesso settore; uno strumento pratico grazie al quale imparare a muoversi in autonomia o anche solo a conoscere meglio il mondo dell’organizzazione congressuale, e consultare direttamente un elenco ragionato di partner, agenzie specializzate, hotel e centri congressi qualificati di tutto il territorio nazionale, presentati dettagliatamente uno per uno con lo stile e la chiarezza editoriale che caratterizzano da sempre le pubblicazioni Ediman. Gli ordini professionali, le aziende sanitarie, le società e le associazioni scientifiche promuovono costantemente nuove iniziative, per garantire l’aggiornamento e la divulgazione delle ultime novità della ricerca. Anche le case farmaceutiche e le imprese del settore bio-medicale presentano ogni anno nuovi prodotti e nuovi studi, che necessitano di adeguate occasioni di visibilità. Gli eventi residenziali sono la principale risposta a tutte queste esigenze di comunicazione, ma in quali location è possibile organizzare un evento medico-scientifico, e in quali no? Come fare per mettersi al riparo dai possibili conflitti di interesse? Che tipo di comunicazioni bisogna inviare ai partecipanti? Il mondo medico-scientifico possiede i contenuti, ma spesso manca delle conoscenze tecniche e operative indispensabili per tradurli in realtà e veicolarli al giusto target. Poco male, ci sono numerosi professionisti qualificati che sanno come farlo e lo fanno bene da molti anni. Ma come trovarli, e come scegliere quello giusto? Come indire una gara tra più Pco? Come valutare la proposta di un’agenzia? La Guida ai Congressi Medicoscientifici serve anche a chiarire questi punti,

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HOT TOPICS under the spotlight

permettendo ai committenti di essere più consapevoli del lavoro svolto da provider e Pco, capire di quali informazioni hanno bisogno per essere messi in condizione di lavorare al meglio, farsi anche solo un’infarinatura tecnica utile a riconoscere il partner migliore con cui portare avanti il loro progetto – che si tratti di un semplice corso residenziale per poche persone o di una ben più complessa candidatura a un congresso internazionale. LA GUIDA 2017: ANCORA PIÙ CHIARA, ANCORA PIÙ RICCA Rispetto all’edizione precedente, la Guida in corso di preparazione si pone l’obiettivo di rendere ancora più facile la fruizione dei tanti contenuti già messi a sistema, aggiornandoli sulla base degli ultimi sviluppi delle norme e dei codici deontologici di Farmindustria e Assobiomedica e presentandoli in una nuova forma, di più agile consultazione, con un indice che permetterà di trovare immediatamente le risposte a quesiti e dubbi specifici. Il tutto verrà completato da una nuova aggiornatissima serie di articoli e schede tecniche su partner e location, che avranno così a disposizione un nuovo strumento di promozione diretta, attraverso cui farsi conoscere dai tanti committenti interessati a organizzare un evento medico-scientifico. Con la Guida ai Congressi Medico-scientifici 2017 tutte le informazioni necessarie saranno sempre a portata di mano, consultabili in ogni momento anche in versione digitale: anche questa edizione sarà infatti disponibile in formato e-book su Apple App Store o Google Play, per poter essere comodamente sfogliata anche su tablet e smartphone. Una soluzione pratica che permetterà di chiarirsi al volo un dubbio su una procedura Ecm, o per mostrare in tempo reale a un cliente quali sono i requisiti che una location deve rispettare per ospitare eventi sponsorizzati. Visto il successo della prima edizione, la Guida cartacea sarà distribuita con una nuova tiratura ampliata a 11mila copie. I destinatari saranno ancora una volta i decision maker delle associazioni e i board delle società me-

dico-scientifiche, oltre a provider Ecm e meeting planner, i professionisti delle agenzie congressuali e altri destinatari scelti all’interno del database Ediman. È già in corso un intenso lavoro per mantenere aggiornata la lista dei destinatari, dal momento che i membri dei board delle associazioni medico-scientifiche rimangono in carica due-tre anni al massimo, e che quindi circa il trenta per cento dei committenti sarà sostituito da nuovi incaricati. L’intento è quello di offrire a tutto il settore un supporto utile e concreto per approfondire gli aspetti fondamentali di un’attività così vasta e importante per la nostra meeting industry e per la formazione di medici e paramedici, da cui dipende anche il corretto funzionamento del nostro sistema sanitario.

Per le strutture e le agenzie congressuali, la Guida è un veicolo pubblicitario unico per promuoversi nei confronti dei committenti di congressi medici, un target altamente eterogeneo e difficilmente raggiungibile con altrettanta efficacia. Per info sui costi pubblicitari: info@ediman.it

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HOT TOPICS under the spotlight

Malta, what else? Lo splendido arcipelago al centro del Mediterraneo si conferma sempre più una destinazione Mice di livello, grazie al mix unico di mare, arte, storia, charme e strutture pensate per la meeting industry. In continuo updating SIMONA P.K. DAVIDDI

È

difficile raccontare Malta: bisogna viverla per capire quanto la sua posizione nel cuore del Mediterraneo e la sua storia di crocevia di popoli le abbiano regalato carattere e caratteristiche uniche, dalla gastronomia e dal Barocco che ricordano la Sicilia alle “buone maniere” che richiamano la dominazione britannica, alla lingua dalle chiare parentele sia con l’arabo sia con l’italiano. E se Malta è stata da sempre luogo d’incontro di popolazioni e culture, oggi si comprende perché la sua vocazione Mice sia così forte e così ben riuscita e possa contare sia sugli splendidi palazzi antichi lasciati dall’Ordine dei Cavalieri di Malta, sia su efficientissime strutture moderne. Sede di elezione di queste ultime è sicuramente la costa di St. Julian, dove si concentrano i principali brand internazionali, con hotel quattro e cinque stelle, in una gara

continua al restyling e all’updating. È il caso, per esempio, dell’Hilton Malta, tra i più lussuosi dell’isola, che nel 2016 in appena due mesi ha visto un restyling totale delle 293 camere, della lobby, del ristorante e dell’executive lounge. «Con un investimento di 15 milioni di euro, il classico stile mediterraneo è stato sostituito da un flavour più contemporaneo e glamour, in grado di creare atmosfere uniche senza tuttavia emulare nessuno stile specifico, in modo da lasciare a ogni ospite la possibilità di vivere la propria esperienza personale» spiega il restyling Julian Diacono, direttore dell’hotel, che aggiunge: «Imperdibile è la vista sul Mediterraneo che si gode ora dalla nuova Vista Terrace e dall’executive lounge, perfette per accogliere il Mice, che rappresenta il trenta per cento del business dell’Hilton Malta, suddiviso tra Uk, Italia e Germania». Accanto all’hotel, l’inossidabile Hilton Malta Conference Centre, in grado di ospitare fino a 1.400 delegati nella plenaria, la Sala del Gran Maestro, e dotato di altre sei meeting room, che si vanno ad aggiungere alle 11 dell’albergo. Anche il poco distante InterContinental Malta ha visto il proprio centro congressi – con

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HOT TOPICS under the spotlight

MALTA SI RACCONTA CON UN ROADSHOW

Cinque città – Roma, Pisa, Firenze, Genova e Torino – sono le tappe del nuovo roadshow dedicato esclusivamente al mondo Mice, corporate e incentive che si svolgerà a metà novembre (precisamente il 15, 16 e 17) e che

prevederà la presenza di una selezione di partner maltesi (nel dettaglio, tre strutture alberghiere, due Dmc, Air Malta, il Malta Tourism Authority e il Mediterranean Conference Centre) da conoscere in rilassati incontri one to one.

ingresso indipendente dall’hotel – completamente ristrutturato: «Il recente restauro dell’InterContinental Arena Conference Centre ha creato una delle location più grandi del Mediterraneo: la sola plenaria offre un vasto spazio senza colonne e un soffitto alto otto metri ed è in grado di ospitare fino a 1.700 delegati a teatro o 960 commensali per una cena di gala» racconta Christopher Gingell Littlejohn, director of sales & marketing del complesso, che prosegue: «Benché con accesso indipendente, l’essere all’interno dell’hotel consente a chi utilizza l’Arena di poter contare su sei ristoranti, sei bar e due lounge. Non solo, di recente sono state realizzate trenta nuove suite, che portano il totale delle camere a 481». LA STORIA DIVENTA GLAMOUR Se è vero che nell’immaginario di molti Malta è indissolubilmente legata ai cavalieri, l’isola in realtà ha sfoderato negli anni la propria anima mondana e glamour e oggi la destinazione è sinonimo anche di soggiorni all’insegna della raffinata eleganza, grazie a proposte wellness di charme, a ristoranti gourmet e a strutture esclusive. Non solo: l’industria cinematografica internazionale sembra aver scoperto a Malta il set perfetto per innumerevoli film, portando sull’isola gli attori più acclamati (due nomi per tutti: Brad Pitt e Angelina Jolie), avvolgendola di un’allure di mondanità e dando il via a un nuovo filone turistico, il movie tourism, appunto. E poi c’è il mare, in tutte le sue gradazioni e declinazioni, che rimane uno dei grandi protagonista di tutti gli eventi che vogliono aggiungere un po’ di salmastro alla memorabilità: che si tratti di regate in barca a vela,

escursioni in catamarano, cene a bordo di antichi caicchi, bbq sulla spiaggia, immersioni o sessioni di snorkeling, le acque del Mediterraneo emozionano sempre. Per il Mice che preferisci itinerari più classici, niente di meglio che trovarsi a cospetto degli imponenti templi megalitici, enigmatici lasciti vecchi di settemila anni, tra i più antichi d’Europa. Oppure cimentarsi in un ghost tour al tramonto o in notturna tra le vie silenziose della bellissima Mdina, per tirare poi mattina con un giro tra i locali notturni, i casinò e le discoteche delle zone più vivaci dell’isola. E, infine, per quanti pensano che i collegamenti con Malta non siano agevoli, sull’isola volano Air Malta, Ryanair e Alitalia, con operativi in interconnessione da tutta Italia.

Al centro, il nuovo parlamento, realizzato da Renzo Piano. Sotto, a sinistra l’Hilton Malta; a destra, l’InterContinental Arena Conference Center

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HOT TOPICS fuori dal coro

in my opinion

Dove andiamo?

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obbiamo riprendere le attività e misurarci con un mondo radicalmente cambiato, che ha vissuto negli ultimi mesi scossoni terrificanti. Proviamo a riepilogare: Brexit; flussi migratori incontrollati (o peggio, incontrollabili); attentati sempre più imprevedibili, devastanti e vicini a casa nostra; una situazione geopolitica in continua evoluzione con l’Europa che guarda pietrificata dal terrore a ciò che succede in Turchia, con un occhio particolare alle implicazioni nelle regioni mediorientali; l’Fmi che taglia le stime di crescita del Pil mondiale; il mondo alla finestra a guardare cosa succederà a novembre con l’elezione del nuovo presidente Usa, in un contesto sociale sempre più teso, a causa della recrudescenza di divisioni razziali che sembravano superate. Difficile dire quale di queste voci sia causa o effetto l’una dell’altra. Abbiamo solamente una certezza: siamo solo all’inizio e il futuro non promette nulla di buono. Chi opera nella meeting industry, crede nell’incontro fra persone, nello scambio di conoscenze e culture come unico strumento di integrazione e pace; una vera e propria ideologia che supera ogni barriera e ogni religione. Noi più di altri, facciamo fatica a comprendere e ad accettare odio e divisioni fra popoli. Per questo ci siamo sempre impegnati nel tranquillizzare i nostri clienti, cercando di convincerli a intraprendere viaggi di qualunque tipo, con prudenza certo, ma senza troppi condizionamenti. Una proattività necessaria ad alimentare il nostro business ma anche una convinzione genuina, sincera, che ci ha visto protagonisti in

prima persona, quali veri e propri globe-trotter del pianeta, sempre alla ricerca di nuove emozioni da trasmettere e condividere. Ma oggi, persino noi siamo colpiti nel profondo e ci chiediamo: è davvero giusto continuare a tranquillizzare tutti a oltranza o forse è arrivato il momento di dirci che il mondo è diventato un posto oggettivamente pericoloso? Diciamocelo dunque, senza dimenticare però che anche casa nostra fa parte del mondo e la percezione di insicurezza che potremmo avere a Parigi, New York o come ci insegnano fatti recenti anche su una tranquilla promenade della Costa Azzurra, è la stessa che dovremmo provare anche a Roma, Milano o in qualsiasi altro posto. Dunque su quali destinazioni puntare per il futuro? Rappresentando un numero considerevole di Dmc e hotel sparsi in mezzo mondo, la mia azienda fruisce di una panoramica se non complessiva, certamente privilegiata. Fra le destinazioni di corto e medio raggio, Portogallo e Grecia stanno facendo numeri importantissimi, tanto da bilanciare l’azzeramento del traffico diretto in Turchia, Nord Africa e, per altre ragioni, Cipro. La Russia ha ripreso a essere una destinazione di punta, probabilmente per la svalutazione del rublo, assorbendo una parte della domanda, sempre più tiepida verso le regioni del Centro-Europa. Il Middle East, come ovvio, soffre parecchio. Uae & Oman restano mete uniche nell’area, ma anche loro soffrono una riduzione importante del business. L’Iran rappresenta una novità in controtendenza ma non ancora per il Mice. Spostandoci più a est, resta stabile

L’attuale situazione geopolitica mondiale e l’incerto scenario economico internazionale ridisegnano in continuazione la mappa delle destinazioni Mice accessibili l’India, ma cresce lo Sri Lanka, mentre l’Indocina, che fa fatica a essere valutata nella sua complessità territoriale, è generalmente in crescita, anche se ha subito il ritorno massiccio del Giappone. La Cina è in calo anche perché tutta la comunicazione istituzionale continua a ignorare il segmento Mice, cosa per la verità incomprensibile. Gli Usa restano un evergreen. Il Sud America è forse troppo caro. I Caraibi vanno meglio. In particolare la Repubblica Dominicana è ormai diventata una destinazione Mice di primo livello, riconosciuta come tale anche dal nostro mercato. Ovviamente disporre di dati oggettivi a livello mondiale è sempre una impresa. A meno che non si parli della ricettività italiana. Qui dati e analisi non mancano. L’Osservatorio Italiano dei Congressi e degli Eventi, ha presentato a metà luglio una fotografia molto incoraggiante di quanto accaduto nel 2015 e previsioni di crescita importanti anche per il 2016. Non capisco però i toni trionfalistici con cui questi dati sono stati annunciati dai media di settore e non. A me pare infatti evidente che tutta questa crescita sia dovuta a una riduzione progressiva e sostanziale dell’arena competitiva, molto depotenziata dai fatti di cronaca di cui sopra, con cui speriamo di non dover fare i conti anche noi.

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HOT TOPICS in my opinion

aghi di pini

E-volution Stiamo finalmente arrivando ad affermare che il valore aggiunto dell’organizzatore è la fornitura al committente di soluzioni, idee, contenuti, materia grigia, piuttosto che pranzi, coffee break, trasferimenti et similia

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ALAN PINI Ceo Friends Interactive www.friends-interactive.it management @friends-interactive.it

uali sono le nuove professioni della nostra industria? A livello macro la prima cosa che risalta è l’ormai chiara distinzione tra chi organizza grossi eventi – tipo quelli sportivi o congressuali – e chi fornisce servizi, soprattutto di logistica, alle aziende che non se ne vogliono occupare. Non per nulla i clienti si sono ormai attrezzati per acquistare servizi terzi senza passare per l’intermediazione delle event agency. Il mercato, dal lato offerta, è insomma diviso in due: grandi organizzatori da un lato, fornitori di servizi dall’altro. E con questi ultimi le aziende lavorano in diretta per realizzarsi gli eventi in proprio. Lentamente, più lentamente da noi che altrove, la professione dell’organizzatore di eventi sta dunque connotandosi come fornitura di soluzioni e idee al management dell’azienda committente. Era ora! Ciò accade perché l’attenzione all’investimento in comunicazione da parte delle aziende è cresciuta molto. Per esempio le riunioni della forza vendita non hanno più il semplice scopo di dare ai venditori la possibilità di ritrovarsi e di au-

tocelebrarsi, ma hanno obiettivi ben precisi, di volta in volta fissati con cura e lungimiranza. Quindi, chi più chi meno, stiamo finalmente arrivando ad affermare il principio che il valore aggiunto dell’attività dell’operatore o dell’organizzatore è quello della fornitura di soluzioni, idee, contenuti, materia grigia al committente, piuttosto che pranzi, coffee break, trasferimenti et similia. In alcuni Paesi la “meeting architecture”, in tutte le sue declinazioni, è quasi scienza ormai. Ha lo status di conoscenza importante, così come negli anni passati era divenuto oggetto di approfondimento l’analisi del Roi (Return on investment) degli eventi. Detto fra me e voi, c’è da sperare che la meeting architecture abbia fortuna maggiore di quella che, nel lungo termine, ha avuto il Roi. Io comunque sono ottimista. Negli Stati Uniti ancora oggi l’investimento più importante che si fa in comunicazione è considerato quello della communication by events. Il marketing delle aziende è molto articolato e uno dei suoi elementi più importanti è proprio il convegno,

il meeting, l’evento sportivo, tutti ritenuti veicoli privilegiati per comunicare – molto spesso all’interno, ma anche all’esterno – i plus di prodotti o servizi, oppure la direzione strategica che il committente ha preso. In quest’industria stanno arrivando per fortuna le nuove leve, con una preparazione molto spesso mirata alla comunicazione e di conseguenza agli eventi. È spesso grazie a loro che le aziende in cui sono inseriti vengono a conoscenza del valore aggiunto degli eventi come mezzo strategico e non meramente organizzativo. La grave colpa della mia generazione è stata proprio quella di non insistere su questo aspetto: mentre ci era ben chiaro che non eravamo meri provider di salatini e rococò, per il quieto vivere o per un atteggiamento troppo accondiscendente verso le vacche grasse dell’epoca abbiamo sempre taciuto ed eseguito, salvo poi alzare la voce quando era ormai troppo tardi e le crisi succedutesi dagli anni Novanta hanno chiuso ogni possibilità di ripensamento o innovazione. Pertanto, oggi occorrerebbe valorizzare sempre più il sangue nuovo, laureato e specializzato, e cercare di svilupparne le competenze anziché limitarsi a stage sterili che hanno il solo merito di non costare nulla. Maledetta bottom line.

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Alle porte di Bologna si affaccia un resort raffinato: PALAZZO DI VARIGNANA RESORT & SPA. Elegantemente incastonato in 30 ettari di parco, immerso nella bellezza unica delle colline di Bologna, Palazzo di Varignana è la destinazione ideale per eventi di successo.

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no limits

A proposito di sondaggi Non so se avete mai fatto un elenco dei “sondaggi” che si ricevono nella propria casella di posta nell’arco di una giornata; ebbene, fra la mia mail privata e quella dell’ufficio ne ho contati 32 (solo oggi)...

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PAOLO MISSIAJA Amministratore Unico Medicon Italia Congressi p.missiaja@mediconitaliacongressi.it

ominciamo con quelli ricevuti sulla mia mail privata: credo che il 75 per cento delle aziende italiane mi scrivano per avere da me una opinione su: il latte che bevo, la carne, il vino, le bibite, come mi lavo i denti, con quale spazzolino e che tipo di dentifricio uso, per non andare sul personale chiedendoti che tipo di carta igienica, il sapone, lo shampoo e poi se ho dormito bene sul mio materasso, perché non provo il nuovo tagliaerba e così via. Invece, per quanto riguarda la mail dell’ufficio, entriamo nello specifico settore del turismo, dove tutti si rivolgono a te con richieste del tipo: vota per il

miglior albergo del mondo (e ti segnalano degli alberghi mai visti in località mai sentite nominare), vota il miglior ristorante di Timbuctu, dai il tuo “endorsment” (supporto?) a un direttore d’albergo mai visto e conosciuto; per non parlare poi di quelli che ogni mattina ti mandano una lista di domande (Dagmara e Lydia – non so chi siano) sull’Italia dicendoti che hanno in previsione un viaggio di quattro giorni in Italia e ti chiedono cosa si può vedere nel nostro Paese (in 4 giorni??) Se poi hai partecipato a qualche fiera internazionale (Ibtm, Imex, Ttg, Bit, Confex, The Meeting

Show, Itb) non riuscirai a sfuggire ai loro “survey” . Prima ti chiedono di rispondere a una serie di domande sulla qualità del servizio reso e sul cibo servito nella hosted buyer lounge, sugli espositori presenti, su che cosa si può fare per migliorare la fiera e tu educatamente (visto che sei stato ospite) dedichi i tuoi venti minuti a riempire un formulario che non serve a niente (a mio avviso) perché, come da recente corrispondenza con Imex, di tutto quello che io avevo indicato nel mio “survey” non hanno accolto nessun suggerimento. Allora, considerando che dovresti dedicare fra i dieci e i 15 minuti a riempire questi form, calcolando che te ne arrivano trenta al giorno dovresti impegnare almeno cinque ore della giornata per soddisfare le loro “pruderie” di conoscenza. Ciao core (come dicono a Roma)

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COMPAGNIE ALBERGHIERE

Mice e catene, qualcosa sta cambiando La fusione Marriott-Starwood cambia gli scenari dell’hôtellerie mondiale: ecco cosa comporta per la meeting industry italiana, e come stanno evolvendo i rapporti tra agenzie e compagnie alberghiere MATTEO ROCCA

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opo parecchi annunci, negli scorsi mesi è arrivata l’ufficialità: Marriott International acquisirà la proprietà di Starwood Hotels & Resorts, con un’operazione da oltre 12 miliardi di dollari, che darà vita a una super-catena globale con oltre un milione di camere. È stato un percorso lungo in cui non sono mancati i colpi di scena, tanto che a un certo punto sembrava che la trattativa dovesse saltare, dopo l’entrata in scena del-

la compagnia assicurativa cinese Anbang, ma alla fine ha prevalso la volontà di fondere due tra le principali catene alberghiere internazionali. Il nuovo gruppo disporrà di 5.500 strutture in oltre cento Paesi, e farà confluire sotto un unico gigantesco cappello ben trenta differenti brand alberghieri nei diversi segmenti: 19 sono quelli attualmente proprietà di Marriott (dai luxury Bulgari e Ritz-Carlton ai vari Delta, Reinassance, Ac Hotels, Courtyard, Residence Inn…), mentre 11 saranno portati in dote da Starwood (e qui spiccano nomi come St. Regis, Sheraton, Le Meridien, Westin, Four Points…). Per dare un’idea, Hilton Worldwide – ora slittato al secondo posto nella classifica delle galassie alberghiere – ha 4.660 strutture e un totale di 765mila camere divise in un portfolio

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COMPAGNIE ALBERGHIERE di “appena” 13 brand. Da capogiro anche il numero dei membri dei programmi fedeltà: Marriott ne conta circa 55 milioni, Starwood altri 23, per un totale di 78 milioni di viaggiatori. Di nuovo, un semplice confronto aiuta a visualizzare meglio questi “big data”: l’Italia non arriva a 60 milioni di abitanti. Si tratta di un avvenimento notevole, destinato a ridisegnare i rapporti di forza e le strategie globali di tutte le grandi compagnie nel medio-lungo periodo. Naturalmente è ancora presto per sapere cosa accadrà, sebbene in molti ipotizzino possibili accorpamenti e razionalizzazioni nel numero totale dei marchi (trenta brand tutti insieme sembrano davvero troppi), ma in linea di massima i viaggiatori d’affari e i congressisti non dovrebbero percepire grandi cambiamenti nell’ambito della loro esperienza di soggiorno. Si tratta del resto di un accorpamento di portata planetaria, le cui evoluzioni si trasmetteranno solo gradualmente dal centro alla periferia. Diverso il discorso dal punto di vista b2b: la nascita del nuovo supergruppo potrebbe portare a evoluzioni dal punto di vista commerciale, favorire sinergie tra strutture improvvisamente divenute alleate e non più competitor, e modificare le strategie nei confronti dei diversi segmenti di mercato (ivi incluso il Mice). Il gruppo Marriott in Italia conta a oggi una ventina di hotel, Starwood circa trenta, senza contare quelli di prossima apertura. Ci ritroviamo quindi di colpo davanti a un unico interlocutore che gestirà oltre cinquanta strutture su tutto il territorio nazionale: un nuovo player con cui Pco, Dmc, meeting planner e altre agenzie dovranno necessariamente confrontarsi, e a cui i competitor dovranno prendere le adeguate misure. Resta da capire anche quale sarà l’impatto effettivo di questi movimenti globali in un Paese come il nostro, in cui le catene alberghiere, per lunga tradizione, hanno una penetrazione relativa. Il rapporto Hotel Chains in Italy presentato da Horwath Htl nel corso dell’ultima Bit (su cui ci soffermiamo più in dettaglio nel prossimo articolo) ha ribadito che, rispetto alla media europea, le catene sono sottorappresentate nel Belpaese, sebbene in lenta progressiva crescita, soprattutto nelle fasce luxury e upscale, particolarmente importanti per la meeting industry. Nel 2003 i gruppi alberghieri detenevano una quota di mercato pari ad appena il sei per cento e ora sono passati al 14-15 per cento, dal che però si evince che gli hotel indipendenti rimangono comunque la stragrande maggioranza (almeno otto su dieci, facendo il conto della serva).

società specializzata nella rappresentanza commerciale e nella consulenza strategica per il turismo. «La presenza di grandi gruppi alberghieri è sicuramente un’opportunità per i buyer e gli intermediari, data la possibilità di stipulare accordi-quadro vantaggiosi per entrambe le parti, visto che le catene possono entrare nel circuito dei preferred supplier di un’azienda o di un’agenzia. D’altra parte negli ultimi anni si è andata creando una certa confusione sul mercato, e i ruoli sono un po’ meno chiari che in passato. Mi spiego: prima una Dmc operava a 360 gradi, includendo nella sua offerta anche la ricerca dell’ospitalità alberghiera; oggi invece le incentive house e le aziende si muovono spesso in autonomia, interfacciandosi direttamente con la catena. Questo perché i gruppi alberghieri hanno sicuramente una maggiore capacità di penetrazione commerciale, più risorse e più staff da dedicare al dialogo con i clienti, ed esprimono quindi un potenziale notevole». Lo sviluppo delle catene alberghiere aumenta e razionalizza l’offerta, facilita alcuni processi e può dar luogo a partnership convenienti, ma d’altra parte un’agenzia può ritrovarsi a subire in una certa misura la concorrenza della catena, che può arrivare a offrire direttamente servizi congressuali ai clienti interessati a risparmia-

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EMANUELE NASTI general manager di Htms «La presenza di grandi gruppi alberghieri è sicuramente un’opportunità per i buyer e gli intermediari, data la possibilità di stipulare accordi-quadro vantaggiosi per entrambe le parti, visto che le catene possono entrare nel circuito dei preferred supplier di un’azienda o di un’agenzia».

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CIRCUITI VIRTUOSI TRA BUYER E COMPAGNIE ALBERGHIERE Lo sviluppo dei grandi gruppi alberghieri è un vantaggio per il Mice? Se sì, a quali condizioni? Abbiamo cercato di approfondire la questione con l’aiuto di Emanuele Nasti, general manager di Htms International,

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RISPARMIARE SÌ, MA NON SULLA FORMAZIONE!

È da tempo virale su vari social network (soprattutto LinkedIn in quanto legato a temi professionali) lo scambio di battute immaginario tra un Ceo e un Cfo, ovvero tra un amministratore delegato orientato allo sviluppo dell’azienda e il responsabile dei conti, che ha l’obiettivo di risparmiare. «Che succede se investiamo sulla formazione dei nostri dipendenti, e loro dopo un po’ se ne vanno?» obietta il Cfo,

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preoccupato di spendere soldi a vantaggio della concorrenza. «Che succede se non lo facciamo, e loro rimangono?» replica il Ceo, privilegiando sempre e comunque la qualità dello staff. La formazione del personale negli hotel e negli uffici riveste un’importanza cruciale a livello strategico e concorrenziale, a cui le catene alberghiere dovrebbero prestare particolare attenzione. E non solo loro. re puntando sulla “filiera corta”. Parlando sempre di sviluppo dei gruppi alberghieri, è d’obbligo chiedere a Nasti un parere sulla fusione dell’anno: «Il matrimonio MarriottStarwood non modificherà l’offerta, a livello di prodotto i clienti continueranno a trovare la stessa qualità di prima, si tratta di due marchi già grandi che convergono. Più interessanti le conseguenze sul piano dell’intermediazione: immagino che i due gruppi si doteranno nel medio periodo di un interlocutore unico che gestirà più strutture, con tutti i pro e i contro che questo può comportare. La grande fusione però potrebbe rappresentare anche un freno all’espansione delle due catene in Italia, perché ora che Marriott ha incamerato anche tutte le strutture di Starwood non avrà più la stessa esigenza di espansione di prima. Staremo a vedere».

TROPPE CATENE PER LE CATENE? Ma perché l’Italia non è un territorio fertile per le catene alberghiere? La risposta del general manager di Htms è duplice: da un lato bisogna considerare il modello di business storicamente prevalente negli hotel di casa nostra, piuttosto parcellizzato e refrattario ai grandi incorporamenti; dall’altro, ci sono ragioni economiche di altra natura. «Il ridotto sviluppo delle catene alberghiere in Italia secondo me è da attribuire prevalentemente ai soliti motivi che frenano la crescita e gli investimenti nel nostro Paese: costo del lavoro elevato, limitazioni burocratiche, tassazione altissima, vincoli edilizi – che sono sacrosanti quando sono legati a ragioni ambientali e di tutela, molto meno quando tutelano interessi di pochi a scapito della qualità generale della nostra offerta ricettiva; tutto questo fa sì che una catena internazionale trovi difficoltà a immaginare un’espansione importante sul nostro territorio, così come avviene anche per tanti altri business», osserva Nasti. «Più facile allora la strada dell’affiliazione di strutture già esistenti, ma qui ci si scontra col fatto che abbiamo una lunga tradizione di gestione familiare e piccoloimprenditoriale degli hotel, e che rispetto a qualche anno fa il fatto di affiliarsi a un brand non offre nemmeno più gli stessi vantaggi. Prima era un modo per avere visibilità, entrare in un circuito di distribuzione più ampio, essere inseriti nei Gds delle grandi compagnie, ma oggi con internet questa esigenza è superata e anche l’hotel indipendente può posizionarsi al meglio nei motori di ricerca, tanto quanto la catena». Effettivamente nell’era del web 2.0 e con l’ascesa dei vari Tripadvisor, Booking, Expedia e compagnia non è più necessario sfoggiare un grande blasone alberghiero per farsi trovare, conoscere e apprezzare dagli ospiti – tanto più se consideriamo che, come dimostra il fenomeno AirBnB (e le relative polemiche degli albergatori), chiunque di noi può ormai aprire il suo piccolo hotel amatoriale. In generale, commenta Nasti, gli hotel hanno meno ragioni che in passato di rinunciare alla propria individualità: «Entrare a far parte di una catena vuol dire rispettare degli standard, avere meno margini di autonomia nella gestione operativa della propria struttura, ed è comprensibile che a molti piccoli imprenditori alberghieri questa prospettiva non risulti molto attraente, specie se provengono da decenni, se non da generazioni, di gestione autonoma dei loro hotel, senza standard da rispettare ma riuscendo comunque a restare sul mercato grazie alla propria abilità».

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COMPAGNIE ALBERGHIERE SFIDE E OPPORTUNITÀ DEI NUOVI SCENARI La riflessione sulle operazioni globali delle grandi compagnie alberghiere può essere lo spunto per analizzare più nel dettaglio le dinamiche della relazione tra catene e organizzatori di eventi, mettendo in luce punti di forza e debolezza dei brand rispetto agli hotel indipendenti. Ne abbiamo parlato con Daniele Picollo, accomodation manager di Aim Group International, esperto conoscitore della realtà alberghiera dal punto di vista del Pco. Il punto di partenza è ancora una volta la nascita del nuovo supergruppo, il cui avvento, osserva Picollo, porta con sé non solo opportunità ma anche sfide: «La grande fusione Marriott-Starwood da un anno in qua ha creato incertezza, perché non si sa ancora cosa avverrà. L’incertezza nel business a lungo termine è un problema, e il congressuale è sicuramente un business a lungo termine, basti pensare che noi stiamo lavorando ora per i congressi del 2020. Se una struttura Marriott o Starwood in questo momento non è in grado di darti risposte certe da qui a un paio d’anni, può essere un challenge. Ma in Italia a dire il vero il lungo termine è sempre un challenge: ci sono poche realtà che ti supportano davvero quando devi lavorare per un congresso che si terrà tra quattro o cinque anni, anche le amministrazioni locali non sono sempre pronte a reagire. Per fortuna ci sono i convention bureau, che interagiscono con il tessuto cittadino, e qui spesso gli hotel indipendenti rispetto alle catene sono più radicati, sono piccoli e con poche camere ma magari sono sulla piazza da tre generazioni e sicuramente sanno che loro, tra quattro-cinque anni, quando si terrà il tuo congresso, ci saranno. Una catena invece può essere influenzata da sue dinamiche interne conflittuali rispetto a discorsi di sviluppo della destinazione». La struttura indipendente può guardare con un certo distacco ai grandi passaggi di proprietà dell’hôtellerie internazionale, e continuare a fare il suo lavoro come sempre. Sono movimenti così remoti che incideranno ben poco sul suo quotidiano. Catena o meno, inoltre, tutto il settore alberghiero è interessato da un’evoluzione più ampia, che come spiega Picollo ha a che fare con le recenti trasformazioni della meeting industry e il crescente bisogno di saving: «Oltre al lungo termine ci sono sempre più eventi last-minute, con piccoli gruppi e tempi di prenotazione strettissimi, e qui il trend delle aziende è quello di muoversi in autonomia, anche senza intermediari, parlando direttamente con gli hotel. La speranza è che la struttura sia effettivamente in grado di fornire tutto il supporto necessario lato progettazione dell’evento, e non solo bloccare camere e sala congressi. Se il personale dell’hotel non sa cos’è un beamer, o come si scrive “rooming list” – e purtroppo sono cose che possono accadere – anche andare al risparmio e muoversi in autonomia per i piccoli eventi diventa un percorso a ostacoli».

L’IMPORTANZA DEL CAPITALE UMANO Entriamo qui nell’ambito del capitale umano, che – come ci conferma l’accomodation manager di Aim Group – si conferma uno dei temi più importanti per il Mice, se non per il business in generale. «La differenza la fanno sempre le persone, e la qualità delle risposte che sono in grado di darti. Ci sono catene alberghiere che l’hanno capito e stanno scoprendo un potenziale enorme. Formando il loro team dedicato agli uffici eventi, gli uffici booking, si dimostrano veloci e attenti nel rispondere alle tue richieste. C’è anche chi non l’ha ancora capito: non puoi pensare di mandarmi un allegato di quattordici pagine in cui mi illustri la tua offerta. Ti cestino subito. Non possono arrivarmi tre risposte diverse da uffici diversi della stessa struttura, magari incoerenti tra loro, che lasciano a me il compito di dargli un senso. Ci sono anche molti hotel indipendenti che riescono a darti la stessa attenzione, ma è chiaro che una catena ha delle potenzialità enormi, può formare interi staff di professionisti capaci di essere sempre sul pezzo e muoversi in sintonia con i Pco, e in questo modo fidelizzi anche il cliente». Un referente competente che sa fornire una risposta chiara, immediata ed efficace con poche righe di mail è un valore inestimabile, in grado di elevare notevolmente la qualità percepita di una struttura o un’intera catena, e invoglia il Pco a confermarla nella short list dei suoi partner di fiducia. Ed è questa, secondo Picollo, la leva di marketing migliore a cui i gruppi alberghieri possono fare ricorso – non certo a quattordici pagine di allegati: «Nella competizione tra Mice hotel non è più una questione di prezzo – perché se non sai fare un prezzo equo sei fuori mercato –, e nemmeno di prodotto o di servizi – quelli ormai li considero una commodity, se non hai il wi-fi gratis… sei fuori mercato. È davvero la qualità delle risposte e la capacità di parlare la stessa lingua del cliente che fa cadere la scelta su una struttura o su un’altra».

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DANIELE PICOLLO accomodation manager di Aim Group International «Per fortuna ci sono i convention bureau, che interagiscono con il tessuto cittadino, e qui spesso gli hotel indipendenti sono più radicati rispetto alle catene, sono piccoli e con poche camere ma magari sono sulla piazza da tre generazioni e sicuramente sanno che loro, tra quattro-cinque anni, quando si terrà il tuo congresso, ci saranno. Una catena invece può essere influenzata da sue dinamiche interne conflittuali rispetto a discorsi di sviluppo della destinazione».

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Compagnie alberghiere alla riscossa Anche se presenti in misura ridotta rispetto ad altri Paesi, le catene in Italia puntano su standardizzazione e investimenti per conquistare la clientela Mice, che si conferma assolutamente strategica MATTEO ROCCA

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ome accennavamo già nell’articolo precedente, le catene alberghiere in Italia detengono una quota di camere relativamente modesta, se paragonata alle realtà indipendenti. Le ragioni di questo scarto sono indubbiamente legate ad alcune tipicità del tessuto economico italiano, visto che in altri Paesi europei i gruppi alberghieri sono maggiormente presenti. Vediamo quindi di indagare più da vicino le caratteristiche dell’hôtellerie del nostro Paese, partendo da un presupposto: non esiste di fatto una situazione che sia in sé “positiva” o “negativa”, il fatto

che le grandi catene siano meno radicate in Italia che altrove non costituisce necessariamente un fattore negativo per la nostra economia turistica o per il Mice, ma è un segnale che ci può aiutare a comprendere meglio il terreno di gioco o, se si preferisce, il campo di battaglia su cui i vari player del settore – catene e non – ingaggiano quotidianamente la loro sfida di mercato. Questo in fin dei conti è sempre il miglior punto di partenza per elaborare qualsiasi strategia e per conoscere di più ciò che accade nel grande mondo della meeting industry e del turismo congressuale. Una valida mappa per cominciare il nostro viaggio è il report Hotel Chains in Italy 2016, elaborato da Horwath Htl. Il documento integrale è facilmente reperibile online ed è ricco di spunti di riflessione interessanti sul nostro segmento alberghiero. Per esempio, vi si osserva come l’Italia sia entrata da alcuni anni in un nuovo ciclo di competizione globale, che porterà verosimilmente nei prossimi anni a un aumento della quota di turisti internazionali rispetto ai nazionali. L’Italia è inoltre il terzo Paese al mondo, dopo Stati Uniti e Francia, per numero di alloggi “alternativi” quali quelli presenti su AirBnB e piattaforme similari, con una tendenza al rialzo nelle cosiddette “non-hotel accomodation”: un dato interessante, che non coinvolge direttamente il Mice ma che può far sì che gli hotel vedano nel congressuale, in quanto turismo di natura professionale e perciò alla

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COMPAGNIE ALBERGHIERE ricerca di location altamente qualificate, uno dei principali argini all’ascesa di canali alternativi per il turismo leisure. Tornando al nostro tema principale, il dato più interessante resta quello che misura l’effettiva penetrazione nel tessuto alberghiero italiano delle catene: parliamo del quattrocinque per cento delle strutture e del 14-15 per cento delle camere totali. Il resto, ovvero la stragrande maggioranza, è indipendente. Per dare un’idea, in Francia il 23 per cento degli hotel (quasi uno su quattro) è di catena; in Spagna lo è il 28 per cento, in Inghilterra addirittura il quaranta per cento. La quota italiana è più vicina a quella di Paesi come l’Austria (tre per cento), la Croazia (cinque per cento) o l’Irlanda (sei per cento). Cerchiamo dunque di capire meglio le ragioni di questa asimmetria strutturale insieme a Giorgio Ribaudo, project manager presso Horwath Htl e autore del report appena citato, che ci offre un’ulteriore chiave di lettura per così dire territoriale: «Tra le tante già citate – ragioni storiche, parcellizzazione degli hotel – potremmo aggiungere che un’altra caratteristica che previene in una certa misura la maggiore penetrazione delle catene, soprattutto internazionali, in Italia, è legata alla conformazione del nostro Paese. La maggior parte dei nostri hotel si trova in località costiere e ha un orientamento leisure, e a ben vedere non sono molti i brand alberghieri globali con una forte specializzazione nel segmento dei beach hotel, che potrebbero avere la capacità e l’interesse a espandersi sulle nostre coste. È evidente che i grandi marchi puntano soprattutto alla clientela business, e in Italia non potrebbero esprimere tutto il loro potenziale come possono fare per esempio in Germania o nel Regno Unito. Gli hotel di catena in Italia si concentrano perciò prevalentemente nelle città d’arte e nei grandi snodi urbani». Ribaudo conferma che la maggiore presenza di catene alberghiere non è un fattore da ritenersi di per sé positivo o negativo, sebbene sia necessario analizzare anche il beneficio che i brand globali possono apportare alle singole strutture e alle varie destinazioni in termini di visibilità globale. D’altra parte l’immagine del gruppo internazionale che decide di investire sul turismo italiano ha i suoi pro e i suoi contro. «Per l’Italia in quanto destinazione e per i suoi hotel, entrare nel circuito distributivo e nei cataloghi di un grande brand ha sicuramente un risvolto positivo, perché in questo modo un hotel verrà associato ad altri su scala internazionale, e le mete italiane compariranno accanto a quelle di altri Paesi nei network della catena. Tuttavia, quando si parla di investimenti si fa riferimento a qualcosa di ben preciso, in termini economici. Se una struttura esiste già, ha tot camere e dà lavoro a tot persone, manterrà queste caratteristiche anche dopo essere passata a una catena internazionale, sia come proprietà sia come management o franchising. Anzi, l’acquisizione da parte di una società estera comporta un passivo

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dal punto di vista della bilancia commerciale, perché il reddito di quella struttura andrà all’estero, sono soldi che lasciano il Paese. L’investimento vero e proprio sarebbe rappresentato da un’espansione e dalla creazione di strutture che prima non c’erano, ma questo ovviamente è molto più difficile, anche perché il mercato dell’hôtellerie è piuttosto maturo. In linea generale è difficile immaginare che le catene possano andare oltre un venti per cento complessivo di quota di mercato in Italia nel prossimo futuro». LA PAROLA ALLE CATENE Resta quindi ora da scoprire qual è il punto di vista delle compagnie alberghiere che operano in Italia: la loro percezione del mercato e dello scenario competitivo, le potenzialità e le criticità che i loro modelli di business si ritrovano ad affrontare nello specifico contesto del nostro Paese. Partiamo proprio dalle ragioni per cui le catene hanno storicamente una presenza così limitata rispetto alle realtà indipendenti. Come conferma Nicola Accurso, direttore commerciale di Nh Hotel Group Italia, i motivi sono anzitutto strutturali: «In Italia gli hotel sono prevalentemente proprietà di

GIORGIO RIBAUDO project manager presso Horwath Htl «I grandi marchi puntano soprattutto alla clientela business, e in Italia non potrebbero esprimere tutto il loro potenziale come possono fare per esempio in Germania o nel Regno Unito. Gli hotel di catena in Italia si concentrano perciò prevalentemente nelle città d’arte e nei grandi snodi urbani»

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NICOLA ACCURSO direttore commerciale di Nh Hotel Group Italia «L’attenzione agli standard non significa avere un prodotto monotono, piatto, ma sono proprio gli standard che permettono di garantire qualità molto elevata e innovazione»

RENZO IORIO Coo di AccorHotels Italia, Grecia, Israele e Malta «Le realtà di catena per definizione operano all’interno di standard internazionali e, in generale, sono anche quelle che hanno strutture dotate di servizi adatti all’organizzazione di congressi ed eventi. Un albergo indipendente, pur se dotato di infrastrutture adeguate, ha più difficoltà a essere visibile e “acquistabile” sul mercato globale

piccoli imprenditori, piuttosto che di società, e – date le caratteristiche del nostro Paese, ricco di città d’arte – sono in massima parte di piccole dimensioni. Questi sono alcuni fattori che frenano una maggiore presenza di catene alberghiere rispetto ad altri Paesi europei, dove è più facile trovare grandi strutture con centinaia di camere, che favoriscono la gestione da parte di un gruppo alberghiero». Sulla stessa lunghezza d’onda anche Renzo Iorio, Coo di AccorHotels Italia, Grecia, Israele e Malta, che vede peraltro nel gap italiano tra catene e indipendenti un fattore di debolezza competitiva per il turismo business del Belpaese: «In Italia, come del resto in generale in Europa, storicamente l’industria dell’ospitalità è molto diffusa ma anche parcellizzata in un tessuto di imprese per la più parte individuali. Al contrario, i Paesi di più recente approccio all’industria turistica (per esempio gli Stati Uniti ma anche, in Europa, la Spagna) hanno un tessuto più aggregato dove i grandi operatori rivestono un ruolo più significativo. Certamente l’assenza di catene rende meno competitivo il nostro Paese, soprattutto nel permettere all’industria locale un confronto paritetico col mondo della distribuzione e un’offerta consolidata e strutturata per gli operatori del Mice». Secondo Sabino Fort, responsabile sales and marketing di Atahotels, lo scenario per le catene in Italia è agguerrito ma in evoluzione, visto che la domanda di strutture adeguate per eventi business tiene e si concentra nelle fasce più alte della segmentazione di prodotto. «Partiamo dai numeri. In Italia solo il quattro per cento delle strutture appartiene a una catena, e solo il cinque per cento dei clienti sceglie una struttura Mice solo se appartiene a una catena. Questo rende l’arena competitiva Italiana particolarmente aggressiva. Aggiungiamo che il mercato Italiano è ancora prevalentemente costituito da alberghi low-end. Gli standard qualitativi non sono sempre rispettati e c’è poca standardizzazione a livello interregionale. Negli ultimi anni sono entrati nel mercato nuovi operatori con formule di offerta non regolamentate. Se sommiamo la crisi economica che attanaglia il nostro Paese da anni la

fotografia è fatta. Nonostante ciò, il numero di strutture up-scale cresce in controtendenza. Questa è la dimostrazione che il cliente è alla ricerca di un’offerta di maggiore qualità e professionalità che per definizione le catene incarnano nel loro modello di business». L’UNIONE FA LA FORZA Passiamo quindi ad approfondire quali sono, sempre dal punto di vista delle compagnie alberghiere, i loro principali vantaggi competitivi. Cosa può offrire in più o di diverso al mercato dei congressi una realtà di catena rispetto a una realtà indipendente? Secondo Nicola Accurso di Nh Hotel Group, il salto di qualità è anzitutto culturale. «Spesso da noi si sottovalutano un po’ i benefici derivanti dall’appartenenza a una catena – mi riferisco soprattutto alla gestione effettiva più che al franchising. Basti pensare alla formazione del personale, ambito nel quale le compagnie alberghiere investono molto e che permette al cliente di trovarsi di fronte a professionisti preparati, capaci di interagire con una clientela internazionale, aspetto a cui gli organizzatori di eventi tengono molto. Una catena può razionalizzare la gestione, sviluppare in casa applicativi e software per le proprie esigenze, a cominciare dal Pms (ovvero il Property Management System, ndr). La forza contrattuale verso i fornitori è maggiore rispetto a quella di un singolo hotel. Inoltre, possiamo mettere in campo dei sistemi di benchmarking e controllo della qualità, basati sulle esperienze di tutti gli hotel della catena, che ci permettono di condurre azioni mirate per migliorare il soggiorno degli ospiti, con un sensibile aumento della customer

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satisfaction e della fidelizzazione». Controllo di qualità, affidabilità del prodotto ed efficacia commerciale a livello internazionale sono i punti di forza evidenziati da Renzo Iorio di AccorHotels: «Le realtà di catena per definizione operano all’interno di standard e di competenze internazionali e sanno quindi meglio rispondere alle esigenze della clientela Mice. In generale sono anche quelle che hanno strutture dotate di servizi adatti all’organizzazione di congressi ed eventi. Ovviamente un albergo indipendente, pur se dotato di infrastrutture adeguate, ha più difficoltà a essere visibile e “acquistabile” sul mercato globale – come oggi è sempre più il mercato del Mice – e manca della garanzia che un marchio fisiologicamente offre». Sabino Fort di Atahotels sottolinea come le catene siano in grado di andare incontro alle esigenze della clientela Mice, intervenendo quando necessario con una capacità di investimento e programmazione ad ampio raggio che ovviamente supera quella degli hotel indipendenti. «Guardiamo i principali driver di scelta per chi cerca e prenota una sala meeting: preparazione e flessibilità dello staff; tecnologia; processi di booking facili e veloci; bella location facile da accedere; value for money. Queste sono le sfide che si devono affrontare e vincere. La parte economica è sempre rilevante. Ma il cliente è ormai maturo e percepisce sempre di più l’importanza relativa alla preparazione dello staff, alla tecnologia e, più in generale, ad aspetti che esigono investimenti e prospettive che solo le catene alberghiere sono in grado di offrire. Siamo ottimisti!»

STANDARD E INVESTIMENTI AL SERVIZIO DEL CONGRESSUALE Quali sono dunque per una struttura gli specifici plus derivanti dal fatto di appartenere a una catena, soprattutto in ottica Mice? «Dal punto di vista del congressuale, una catena è in grado di mettere agevolmente in campo una sinergia notevole tra più strutture, anche a livello internazionale, rimanendo sempre all’interno di standard ben definiti», osserva Nicola Accurso di Nh Hotel Group. «Si badi bene però che l’attenzione agli standard non significa avere un prodotto monotono, piatto, ma sono proprio gli standard che permettono di garantire qualità molto elevata e innovazione, come per esempio accade negli hotel del nostro brand Collection». Per Renzo Iorio uno dei fronti più importanti è rappresentato dall’innovazione digitale, su cui le catene stanno compiendo notevoli progressi, soprattutto nei confronti della clientela business: «È evidente che le grandi catene internazionali hanno fatto e fanno importanti investimenti in tecnologia e hanno strutture centrali dedicate a sviluppare nel mondo alberghiero – e più specificamente nel Mice – le nuove applicazioni e servizi. Non solamente in termini di accessibilità, wifi e digitale, ma per esempio anche in termini di nuovi strumenti, come la Smart Paperboard disponibile da Novotel, che permette di visualizzare in tempo reale i contenuti sui device dei partecipanti per poi salvarli, organizzarli e spedirli via e-mail, oppure il servizio AccorHotels press, che consente l’accesso a oltre 4.200 riviste e quotidiani, e ancora il My Web Wallet, l’applicazione che consente di avere accesso a tutti i servizi dell’hotel». «Molti sono i vantaggi che una catena può offrire ai clienti», commenta Sabino Fort di Atahotels: «copertura territoriale con standard di prodotti e di servizio, qualità certificata e controllata in ogni dettaglio, personale professionale e preparato, elevati standard tecnologici, servizi F&B di qualità, processi efficienti e semplificati, flessibilità commerciale e unico punto di contatto per più strutture, assistenza e supporto per l’organizzazione e durante l’evento, attenzione all’eco sostenibilità».

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SABINO FORT responsabile sales and marketing di Atahotels «In Italia solo il quattro per cento delle strutture appartiene a una catena, e solo il cinque per cento dei clienti sceglie una struttura Mice solo se appartiene a una catena. Questo rende l’arena competitiva italiana particolarmente aggressiva»

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Compagnia alberghiera del mese: Ragosta Hotels Collection

Poker d’assi a cinque stelle LUCIANA FRANCESCA REBONATO

È

un brand connotato dal “made in Italy” al cento per cento, quello di Ragosta Hotels Collection, le cui location sono accomunate da stile, ubicazione in contesti di straordinaria bellezza artistico-naturalistica e servizi tailor made espressamente realizzati per gli ospiti. Le strutture? Un breve abstract, prima di scoprirle con meritata lentezza, in omaggio alla loro valenza e bellezza: Palazzo Montemartini a Roma, all’interno di uno storico palazzo ottocentesco adiacente il complesso delle Terme di Diocleziano; La Plage Resort di Taormi-

na nel cuore di una riserva naturale del Wwf – l’Isola bella, a due passi dalle bellezza di Catania –; l’Hotel Raito, a Vietri sul Mare e affacciato sul golfo di Salerno, da catturare con lo sguardo e, poco distante, il Relais Paradiso, boutique-hotel da vivere anche in esclusiva per gli eventi e gli incentive di impatto della meeting industry. Un’offerta articolata, quella di Ragosta Hotels Collection, contraddistinta da una grande attenzione del management al segmento del turismo congressuale e che vede Giuseppe Marchese general manager

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Ragosta Hotels Collection: quattro strutture a cinque stelle che emergono fra le location per eventi in Italia, una catena alberghiera consacrata al lusso e con un concept, “Define your lifestyle”, che compendia l’ambiziosa – e vittoriosa – mission aziendale

del brand e Felice Napolitano in qualità di marketing manager. Una regia impeccabile per un innovativo concetto di soggiorno, “Define your lifestyle”, che accomuna gli hotel Ragosta, tutti caratterizzati da uno stile unico e da un design contemporaneo che si sposa con le spettacolari destinazioni proposte dal gruppo, i servizi e i prodotti personalizzati, le molteplici facility, i programmi benessere su misura e la gastronomia gourmet. E questo è solo l’inizio, naturalmente. DEFINE YOUR LIFESTYLE E WOW THERAPY “Define your lifestyle” formula esperienze personalizzate nelle strutture Ragosta Hotels Collection e la diversità di ogni struttura del brand consente di soddisfare qualsiasi esigenza. A seconda dei profili attitudinali degli ospiti, ogni hotel propone e realizza eventi e soggiorni tailor made: attività alla scoperta di musei, ristoranti, negozi o spa nell’area in cui si trova l’albergo – con offerte e sconti dedicati –, in perfetto stile Ragosta Hotels Collection. Un servizio tagliato su misura per rispondere ai diversi lifestyle degli ospiti, un percorso che ha portato alla collaborazione con Mario Furlan, professionista del coaching

motivazionale. Da qui nasce l’invito, da parte di Ragosta Hotels Collection, a organizzare eventi scegliendo tutto secondo le proprie attitudini. E quando si dice tutto si intende proprio tutto. Anche acqua aromatizzata – con la fragranza preferita – al tavolo dei relatori. E non è finita qui. Questa estate è stato introdotto un servizio davvero esclusivo, la

In apertura La Plage Resort nella mondana Taormina Qui sopra il momento dell’aperitivo a Palazzo Montemartini, a Roma

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Wow therapy, che racchiude al suo interno servizi destinati alla clientela leisure e a quella business. A iniziare dal riposo: l’ospite trova il kit del “buon sonno” e può personalizzare la sveglia secondo le sue necessità, fino a ricorrere a quella digitale che proietta l’ora sul soffitto. E ancora una serie di app gratuite a servizio del cliente sin dal suo arrivo, con la possibilità – già durante il transfer dall’a-

eroporto – di programmare la musica di sottofondo o il programma della giornata, prenotare un lunch personalizzato – tutto da cellulare – e molto altro ancora. Nel contesto degli eventi, tanti i servizi previsti: oltre all’acqua aromatizzata al tavolo dei relatori, gadget antistress per tutti i presenti, flyer per ginnastica da ufficio, desk hostess brandizzato, ingresso omaggio alla spa per gli organiz-

Ragosta Hotels Collection

In questa pagina Palazzo Montemartini, ospitato in un edificio ottocentesco a due passi dalle Terme di Diocleziano. Nella pagina accanto La Plage Resort, di fronte all’Isola Bella

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zatori del meeting, musica personalizzata nel corso dell’evento, fino alla promozione “Porta un amico”. Se al termine dell’evento si consiglia a un amico di svolgere l’evento in hotel, il primo avrà uno sconto sul prossimo evento nella struttura. Ma quale struttura scegliere? C’è solo l’imbarazzo della scelta, a iniziare dal masterpiece, Palazzo Montemartini. PALAZZO MONTEMARTINI, PURO PIACERE Una location contraddistinta dall’eccellenza del servizio e dall’accoglienza di lusso, dalla miscellanea di classico e contemporaneo e con linee architettoniche all’avanguardia. Ospitato in uno storico palazzo ottocentesco adiacente il complesso delle Terme di Diocleziano e a due passi dalla chiesa di Santa Maria degli Angeli, Palazzo Montemartini – la punta di diamante di Ragosta Hotels Collection per la meeting industry – ha conservato nella propria corte interna alcuni tratti delle antiche Mura Serviane e sposa elementi classici – quali i marmi e gli stucchi – con i tratti di un antico palazzo dallo stile contemporaneo e high-tech, con tutti i comfort di un albergo di ultima generazione. A Palazzo Montemartini la meeting industry trova ampi spazi polivalenti, multifunzionali e provvisti di tecnologia di ultima generazione: diverse soluzioni con una capienza da dieci a 180 persone, cinque business suite attrezzate con sale riunioni private, una terrazza di 120 metri quadrati e un giardino di novecento metri quadrati, questi ultimi perfetti per eventi open air. La sala principale è la Infinity, che si sviluppa su un’area di 162 metri quadrati ed è in grado di accogliere fino a 120 ospiti con allestimento a platea e fino a 180 per cocktail e stand-up event; considerevoli sono le cinque business suite, dotate ognuna di una sala meeting privata per dieci persone. Per eventi ancora più esclusivi la scelta verte sulla Penthouse Suite, 180 metri quadrati articolati su due livelli e una terrazza panoramica di 120 metri quadrati. E dopo il business, ecco il wellness. Da perseguire nel centro benessere della location, l’esclusiva ExPure Spa by Caschera,

RAGOSTA HOTELS COLLECTION

Strutture di lusso in contesti storici e naturalistici di grande pregio, perfette per il Mice più esigente di seicento metri quadrati con luce naturale, sale dedicate ai trattamenti, piscina riscaldata di dodici metri e una piscina rigenerante e idroterapica, hammam, sauna, stanza del sale, stanza del suono, docce cromoterapiche, palestra attrezzata e area relax con un corner per la degustazione di tisane. Il benessere a Palazzo Montemartini prosegue anche nelle suite: otto spa junior suite, ognuna dotata di una piscina privata in pietra con idromassaggio, area sauna & hammam. Dalle fragranze rigeneranti del centro benessere si passa al viaggio sensoriale del ristorante gourmet della struttura: il ristorante & lounge bar Senses, adiacente alle sale meeting, è il luogo privilegiato per assaporare le proposte gastronomiche, mentre la Champagneria offre un’ampia carta di etichette prestigiose sia estere sia italiane, in un piacevole ambiente circondati da colonne, marmi e acqua, con un dehor esterno con vista sulle antiche Mura Serviane. LA PLAGE RESORT, TRIONFO SICILIANO Dalla capitale Ragosta Hotels Collection ci conduce a Taormina, due ali di farfalla distese sul terrazzo di una rupe a picco sul mare, dove sorge La Plage Resort, immer-

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Qui sopra, ancora La Plage Resort. Nelle altre foto, lo scenografico Hotel Raito a Vietri sul Mare

so in un paradiso naturale di fronte all’Isola Bella, con vista impareggiabile sul mare e sull’Etna, il vulcano attivo più alto d’Europa. L’Isola Bella, lussureggiante e riserva naturale gestita dal Wwf, è di grande fascino e il La Plage Resort esprime al meglio la filosofia Define your lifestyle del brand, regalando un’esperienza indimenticabile e su misura, puntando sull’eccellenza dell’ospitalità alberghiera e delle sue componenti: gastronomia, benessere e contesto naturalistico. La Plage Resort rappresenta il contesto ideale per organizzare conferenze, meeting, viaggi di lavoro e piccoli seminari e il suo centro congressi offre quattro sale meeting, la maggiore in grado di ospitare sino a duecento persone, cui si aggiunge la sala Beach Bar, duecento metri quadrati con luce naturale sulla spiaggia privata,

GLI EVENTI E IL PARTNER PERFETTO

Ragosta Hotels Collection ha affidato a Secretary.it – business community italiana delle assistenti di direzione – una ricerca per capire quali sono i must di una location per essere il partner di fiducia delle assistenti di direzione quando si organizzano eventi aziendali. Dai risultati emerge che l’hotel deve mantenere un’allure di eleganza coniugato a uno spirito “smart”, centralità, collegamenti e soprattutto servizio flessibile e accurato. Alcuni fra i dati emersi dal sondaggio: il 33 per cento delle

intervistate sceglie l’hotel come location per un evento aziendale e il trenta per cento preferisce soluzioni legate all’arte e alla cultura. L’aspetto più importante della location ideale di un evento sono – per il 32 per cento delle intervistate – la bellezza della struttura e la sua eleganza mentre per il 24 per cento è il servizio che fa la differenza, con un approccio professionale e flessibile, adattabile non alle esigenze dell’evento, ma alle molteplici richieste dei partecipanti allo stesso.

perfetta per cocktail. Resort affiliato a Preferred Hotels & Resort Family con il marchio Preferred Boutique, La Plage Resort è stato realizzato secondo i dettami di un accurato design e utilizzando materiali nel pieno rispetto dell’ambiente, al fine di renderlo un tutt’uno con la flora locale. La location, il paesaggio naturalistico strepitoso, il centro benessere all’avanguardia e il servizio attento e qualificato, rendono il resort un luogo esclusivo nel quale ambientare gli eventi della meeting industry che qui trova, fra gli innumerevoli plus, l’esclusiva ExPure Spa e il ristorante gourmet Fusion, nel quale le sensazioni della cucina sono focalizzate sul “sapore dell’eleganza”. Un’atmosfera moderna e d’impatto e una cucina chic, una vera e propria esperienza sensoriale. HOTEL RAITO, ELISIR MEDITERRANEO Un’ininterrotta bastionata rocciosa che cade a picco sul mare, ripidi pendii e uliveti frammisti ad agrumeti e vigneti. Questo e molto altro ancora è la costiera amalfitana, dove si stagliano, a Vietri sul Mare, l’Hotel Raito e il Relais Paradiso. L’Hotel Raito è la quintessenza dell’esclusività e la meeting industry qui trova un centro congressi in grado di accogliere fino a duecento persone in cinque sale meeting illuminate con luce naturale, provviste di tecnologia all’avanguardia e circondate da ampie terrazze affacciate sul mare, sui giardini e sulle piscine. Su richiesta è disponibile il servizio di conference coordinator mentre le attrattive della struttura invitano a una miriade di seduzioni. Basti dire che oltre alle 77 fra camere e suite si è aggiunto il piano “luxury”, il Seiren Floor, raggiungibile con un ascensore panoramico: si tratta di un’ala privata composta da 26 camere e suite che

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offrono il massimo in termini di servizio e stile, prevedendo una serie di servizi aggiuntivi. All’Hotel Raito spazio al benessere con due piscine panoramiche, una interna riscaldata, una spa-boutique e un’area fitness e via libera a percorsi del gusto nei tre ristoranti con vista mare: il raffinato ristorante à la carte Il Golfo, tra i più rinomati della costiera Amalfitana, con cucina tipicamente mediterranea e una vista mozzafiato sul Golfo di Salerno e sui faraglioni di Vietri sul Mare, affiancato dagli eleganti Luna Vietrese e Gli Ulivi, perfetti per eventi di prestigio, con ampi giardini adiacenti alle sale che permettono, attraverso passeggiate e degustazioni ad hoc, di inebriarsi dei profumi della vasta distesa di limoni e aranci che fa da cornice all’hotel. L’ExLounge Bar & Grill, infine, moderna struttura con vista sulla piscina dell’hotel, propone piatti tipici della tradizione gastronomica mediterranea.

Paradiso vi sono 22 camere e suite – alcune con idromassaggio esterno – con terrazze panoramiche, mentre per percorsi del gusto è protagonista l’Executive Lounge Restaurant, il regno della gastronomia mediterranea e italiana, sebbene lo chef non disdegni piatti della cucina internazionale da gustare nella sala interna oppure sulla veranda panoramica con vista sul mare; l’Honesty Bar, infine, è un lounge bar irrinunciabile. Imperdibili, al Relais Paradiso, sono i trattamenti benessere, fruibili direttamente in camera mentre gli ospiti che lo desiderano possono invece usufruire della ExPure Spa del vicinissimo Hotel Raito, sempre sotto l’egida Ragosta Hotels Collection. indirizzi a fine rivista

RELAIS PARADISO, EDEN IN ESCLUSIVA Ad appena cinquecento metri dall’Hotel Raito sorge il Relais Paradiso, albergo di lusso con un design ricercato negli arredi, incastonato in una natura incontaminata e con innumerevoli plus. Il Relais Paradiso, infatti, è la risposta ideale alla meeting industry che desidera un contesto di eccellenza da affittare in esclusiva, con tutti i comfort di un hotel a cinque stelle. Il relais, perfetta location per presentazioni aziendali, accoglie anche piccoli meeting o conferenze: il roof garden, situato all’ultimo piano del relais, coniuga magistralmente gli impegni di lavoro al relax, durante il quale inebriarsi dei rigogliosi giardini della macchia mediterranea. Per eventi con maggiori partecipanti, il Relais Paradiso si avvale delle sale meeting dell’Hotel Raito. Nel contesto dell’accomodation al Relais

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Eventi per professione Un interlocutore unico, presente e affidabile, e strutture ubicate strategicamente in grandi città e centri rinomati rendono l’offerta congressuale di Atahotels un atout per il successo di ogni evento Mice A CURA DELLA REDAZIONE COMMERCIALE

1-2 / La sala Africa e la hall dell’Atahotels Expo Fiera 3 / Il salone delle Feste dell’Atahotels Principi di Piemonte a Torino 4-5 / Gli spazi dell’Atahotels Varese 6-7/ Il nuovo Atahotels Bologna 3

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ocation situate nelle principali città italiane e un’eccezionale ricettività di camere e sale perfette per organizzare meeting e congressi, ma anche cene di gala e incontri informali: sono queste le armi segrete (ma non troppo) con cui Atahotels si conferma un partner ideale nell’organizzazione di qualsiasi topologia di evento. Il commitment dell’apprezzata catena alberghiera italiana nel segmento congressuale è dichiarato anche grazie a un prodotto specifico, Ataevents – interlocutore unico ed efficiente per gli organizzatori di eventi e i meeting planner – e ad almeno cinque plus che Atahotels dedica in maniera esclusiva alla meeting e incentive industry, a partire dalla straordinaria ricettività congressuale, moderna e all’avanguardia, perfetta per eventi al passo coi tempi che necessitano di tutta la tecnologia più attuale. Inoltre lo staff, preparato e competente, non lascia mai soli i planner, e la flessibilità e la capacità di adattamento alle richieste rendono l’organizzazione molto più semplice. Gli hotel firmati Atahotels sono inoltre collocati in maniera

strategica per il Mice e le prenotazioni sono facilmente effettuabili attraverso processi semplici ed efficienti al riparo da errori e perdite di tempo. E per andare incontro alle esigenze concrete degli organizzatori, attenzione particolare è data anche al budget, con proposte premianti per chi si rivolge ad Atahotels. La catena propone infatti una formula secondo la quale con più camere prenotate si possono accumulare più servizi in omaggio. Qualche esempio? Per prenotazioni da dieci a cinquanta camere si ha diritto a un servizio gratuito per prenotazione; da 51 a 150 camere si ha diritto a due servizi gratuiti per prenotazione e oltre le 151 camere si ha diritto a tre servizi gratuiti, da scegliere tra saletta a uso segreteria/ufficio, proiettore per la plenaria, uno sconto sulla plenaria; ingresso alle spa o uno sconto sulla sala per l’evento successivo. GLI HOTEL CONGRESSUALI A Pero, vicinissimo al polo fieristico di Rho, e allo stesso tempo comodo per raggiungere il centro di Milano sia con la metropolitana sia con eventuali transfer dedicati, Atahotel Expo Fiera offre un centro congressi di ultima generazione, flessibile e con dotazioni tecnologiche all’avanguardia, con ampi spazi espositivi per un totale di quasi tremila persone. Atahotel Varese propone diversi spazi, tra cui una sala plenaria da ottocento posti, in uno

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stile moderno e caldo che caratterizza tutti gli ambienti dell’albergo. A Torino, Atahotel Principi di Piemonte è una struttura preziosa, un vero e proprio patrimonio storico del capoluogo piemontese con le sue belle architetture e i preziosi decori, i mosaici del Venini e i colorati vetri di Murano: un’attrattiva anche per la meeting industry che qui trova spazi per l’organizzazione di qualsiasi tipo di evento. Nuovo hotel di design è Atahotel Bologna, parte del progetto avveniristico della Torre Unipol, che propone tre sale modulabili in sette, tutte con luce naturale, e uno spazio dove organizzare banchetti in occasione di un evento. Gli eventi di livello scelgono la splendida cornice alpina di Madonna di Campiglio e in particolare il Golf Hotel Campiglio, dotato di una sala plenaria da 180 posti e due sale da venti a cinquanta posti, un’elegante area espositiva, un raffinato ristorante e un centro benessere perfetto per un po’ di relax dopo le sessioni di lavoro. Immerso nella rigogliosa natura toscana e a breve distanza da Siena, il Petriolo Resort Spa è un’oasi esclusiva dove approfittare, oltre che della meravigliosa spa con acqua termale e degli eccezionali trattamenti proposti, della sala plenaria e di un’area esterna ideale per i team building. Infine, due sono le strutture siciliane che Atahotels propone alla meeting industry: Atahotel Capotaormina e Atahotel Naxos Beach. Il

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primo, a picco sulla scogliera, incanta con i suoi panorami gli eventi da ospitare in sette raffinate sale meeting, mentre il secondo, immerso nei profumi di un parco di limoni, ulivi e fiori, propone un’ampia sala plenaria e diverse aree per eventi nell’esclusiva cornice di Taormina. indirizzi a fine rivista

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COMPAGNIE ALBERGHIERE

Tecnologia per stupire Nh Hotels scommette su servizi all’avanguardia fatti per sorprendere e al contempo altamente funzionali, anche nel rinnovato Nh Milano Congress Centre, punta di diamante della proposta dedicata alla meeting industry A CURA DELLA REDAZIONE COMMERCIALE

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i piacerebbe sorprendere i delegati del prossimo evento con effetti speciali? Non servirà ricorrere alla fantascienza, si tratta più semplicemente di uno dei vantaggi di scegliere gli spazi congressuali messi a disposizione da Nh Hotel Group in alcuni dei suoi alberghi. Per il settore della meeting industry la catena alberghiera internazionale – che annovera circa quattrocento hotel e sessantamila camere in trenta Paesi tra Europa, America e Africa – punta infatti moltissimo sulla tecnologia e sullo svilup-

po, grazie al concept High Tech Made Easy, pensato per organizzare eventi spettacolari e decisamente all’avanguardia, anche nelle sue strutture italiane, presenti in 27 città per un totale di 53 alberghi e 430 sale meeting, incluse le differenti combinazioni modulari. Punta di diamante di questo concept è la tecnologia dell’ologramma, che permette a una persona di essere presente in più luoghi nello stesso momento proiettando la propria immagine virtuale sul palco. In Italia ne sono dotati il nhow Milano e l’Nh Laguna Palace e, proprio nel nostro Paese, il gruppo ha investito molto di recente, estendendo la sua offerta da nord a sud, come testimonia l’apertura di due nuove strutture dei brand Nh Hotels – Nh Trento e Nh Palazzo Moscova – e di altre due con il suo brand premium: Nh Collection Taormina e Nh Collection Roma Palazzo Cinquecento.

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AD HOC PER IL CONGRESSUALE L’attenzione dedicata al segmento congressuale e incentrata su un’offerta tecnologica all’avanguardia si concretizza anche con il prodotto Virtual Planner, una tecnologia interattiva 3D che offre ai clienti la possibilità di “visitare” le sale meeting disponibili negli hotel, così da organizzare davvero al meglio il proprio evento. Questa tecnologia oggi è disponibile in Italia per Nh Collection Roma Vittorio Veneto, nhow Milano, Nh Laguna Palace e Nh Milano 2. Ma gli organizzatori scelgono le strutture di Nh Hotel Group anche per la consulenza professionale e specializzata dello staff, l’easy wi-fi gratuito, la massima flessibilità nel comprendere le esigenze e anticipare le richieste, l’attenzione all’ambiente e la golosità delle sue Tempting Break, pause piacevoli caratterizzate da proposte gastronomiche uniche, personalizzabili sia per quanto riguarda gli ingredienti sia tramite la customizzazione dei piatti. NH MILANO CONGRESS CENTRE: I MEETING SI RINNOVANO Tutti questi servizi si trovano anche presso il rinnovato Nh Milano Congress Centre, oggi un punto di riferimento della meeting industry nel capoluogo lombardo grazie ai suoi cinquemila metri quadrati che accolgono ben 32 sale meeting modulabili, un’area ristorante e un’area espositiva. L’Nh Milano Congress Centre si trova ad Assago, all’interno del comprensorio di Milanofiori e la sua riapertura si inserisce nel piano strategico quinquennale del gruppo rappresentando una delle più importanti ristrutturazioni effettuate da Nh Hotel Group a livello mondiale. Il rinnovato centro congressi, uno dei più grandi del milanese, è perfetto per meeting, conferenze, convention o eventi privati. Il primo piano del centro congressi ospita l’area ristorante/bar, la superficie della sala più grande che supera i duemila metri quadrati e può ospitare fino a 1.800 persone. Al secondo piano sono disponibili nove sale meeting che garantiscono numerose combinazioni di allestimenti per convegni e grandi eventi da 150 a 1.800 partecipanti, utilizzabili per le sessioni plenarie. Al terzo piano si tro-

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vano, infine, altre 16 sale meeting per presentazioni fino a un massimo di 65 partecipanti. Importante è anche la capacità ricettiva del quattro stelle, che dispone di 255 camere di cui 166 doppie standard, 84 superior e cinque junior suite. Inoltre, negli spazi esterni possono essere organizzati eventi per la formazione e il team building. EVENTI ALL’AVANGUARDIA Il nuovo Nh Milano Congress Centre è anche la prima struttura in Italia basata sulla tecnologia Matrix Extron, un software che garantisce la possibilità di organizzare riunioni in alta fedeltà senza che i partecipanti condividano il medesimo spazio. La tecnologia permette così un grande risparmio di tempo e risorse e assicura ai delegati piena libertà. Altro elemento distintivo del nuovo Nh Milano Congress Centre è la tecnologia WePresent, un sistema di presentazione wireless per tutti i sistemi mobili e fissi. Esso consente a un gruppo, fino a 64 utenti, collegati da wifi o attraverso la propria rete, di visualizzare la propria presentazione in modalità wireless dal proprio computer, smartphone o tablet, permettendo a tutti i partecipanti al meeting di intervenire sulla presentazione in modo dinamico e real time. indirizzi a fine rivista

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Novotel, un brand tutto nuovo Novità tecnologiche e maggiore flessibilità nei servizi per la rinnovata offerta di Novotel alla meeting industry, a partire dal flagship italiano, il Novotel Milano Linate A CURA DELLA REDAZIONE COMMERCIALE

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ovotel, marchio storico di Accor Hotels della fascia mid-scale, da sempre punto di riferimento nel segmento business e Mice, è stato, fin dai suoi esordi nel 1967, pioniere nella formula alberghiera standardizzata, garantendo ai suoi clienti un livello di prestazioni e servizi molto rassicurante. Oggi Novotel si rinnova, partendo dal presupposto che le abitudini e le aspettative dei clienti siano in continua evoluzione. Perché il marchio potesse riconfermarsi vincente, rimanendo trasversale in termini sia di target sia di età, è stato fondamentale aprirsi a una maggiore flessibilità, con un approccio dinamico e multi-service, come spiega Luigi Lima, vice president operation Mercure & Novotel Italy, Greece, Israel. Quali sono le linee guida del rinnovamento del brand? L’obiettivo primario del rilancio del brand è facilmente riassumibile nella transizione dal concetto di “hotel in cui dormire” a “hotel da vivere”. L’evoluzione coinvolge tutti gli aspetti fondanti di un brand, compresa l’attitudine di servizio delle équipe, che nell’ambito del restyling si muovono nello spazio ambiziosamente definito Life Genius, sempre più incitate a un approccio proattivo verso il cliente.

Cosa caratterizza la nuova offerta congressuale Novotel? Oltre a sale meeting moderne, dotate di luce naturale e tecnologie all’avanguardia, team dedicato, ampi giardini con piscina per eventi informali, Novotel propone un nuovo approccio nell’organizzazione di meeting ed eventi. Qualunque sia l’obiettivo o la dimensione del meeting, il nostro staff pone il cliente e la sua specifica esigenza al centro di tutto, studiando su misura la formula più adatta, proponendo soluzioni creative e davvero originali per rendere memorabili gli eventi dei nostri clienti. Siamo ormai più che consapevoli che la formula “one size fits all” non è più valida, ma è l’attenzione all’esigenza specifica del cliente e la rapidità di reazione a garantirci la preferenza della nostra clientela. Flagship del marchio in Italia è il rinnovato Novotel Milano Linate. Quali sono le novità? In particolare per il settore congressuale le principali novità legate al restyling riguardano la tecnologia, e in particolare il Digital Meeting Concept, lanciato da poco presso il Novotel Milano Linate, un approccio molto più moderno alla dimensione meeting. Cito solo qualche esempio: la modernissima tecnologia Creston AirMedia, che permette di gestire con un interfaccia touch tutte le funzionalità di sala nonché la visualizzazione multipla sullo schermo di documenti provenienti dai dispositivi mobili dei partecipanti; Barco click-share, che facilita la condivisione dei contenuti dei partecipanti attraverso un sistema “shift”; Smart Kapp Whiteboard, la la-

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vagna digitale che trasmette in tempo reale i contenuti del meeting sui device dei partecipanti, che possono poi agevolmente salvarli, organizzarli e spedirli via-mail. L’offerta gastronomica è sempre più determinante per il successo degli eventi… Sono assolutamente d’accordo. Anche l’offerta F&B si è reinventata facendo leva sul concetto chiave della “flessibilità”, basata sull’essenzialità e la semplicità, che ci consente di garantire menu agili e originali, che incontrino la diversità di gusti, di esigenze e budget, nel rispetto delle materie prime, della filiera corta e del benessere. Per favorire la gestione dei tempi durante i meeting proponiamo formule come il Border Lunch, servito direttamente in sala meeting, per non interrompere il flusso della riunione e abbiamo lanciato il Gourmet Bar, una collezione di bar-ristoranti in cui è possibile degustare e condividere proposte dal sapore locale nell’atmosfera informale e accogliente di un bar, senza rinunciare alla raffinatezza di una gastronomia attenta al dettaglio.

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delle possibilità che mettiamo a disposizione: sale meeting con Wellness Ball al posto delle tradizionali sedute, per migliorare la postura dei partecipanti; realizzare un gaming su Facebook con hashtag dedicato da seguire durante l’evento; creare un Wall Meeting@ Novotel con logo del cliente, per stimolare i partecipanti a farsi un selfie per ricordare l’evento. Potrei proseguire a lungo, ma se svelassi tutte le nostre “piccole” attenzioni per stupire piacevolmente i nostri clienti poi non sarebbero più così originali… indirizzi a fine rivista

E anche l’originalità spesso premia gli eventi in termini di riuscita… Certamente: essere originali e, aggiungerei, anche proattivi è decisivo per conquistare la fiducia dei nostri clienti e garantirsene la preferenza; in questo ambito sono proprio i dettagli a fare la differenza, ciò che i clienti non si aspettano e da cui restano piacevolmente sorpresi. Solo qualche esempio dei suggerimenti e

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Meeting romani L’accoglienza firmata Roscioli è una storia di passione e successi, oggi espressi in cinque eleganti hotel che, nella Città Eterna, interpretano con classe la loro vocazione congressuale A CURA DELLA REDAZIONE COMMERCIALE

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na piccola pensione, al secondo piano di un palazzo nobiliare costruito nel 1888. Nasce così la tradizione d’accoglienza della famiglia Roscioli, da Giuseppe e Anna Maria Pallavicini, che nel 1933 inaugurarono la pensione Universo, la prima, all’epoca, con acqua corrente nella Capitale, calda e fredda, in tutte le stanze. Poi c’è la guerra, ci sono i sacrifici e le scelte importanti. Nel 1953 l’Universo è il primo albergo a tre stelle a Roma dotato di aria condizionata e ascensori automatici, tra i suoi ospiti ci sono Enrico Mattei, Fausto Coppi, Gina Lollobrigida, il quartetto Cetra.

Nel 1957 viene aperta una sala congressi con trecento posti, una capienza notevole per l’epoca. E da lì, da quella sala, ha inizio un’altra tradizione, quella dell’accoglienza congressuale firmata Roscioli, che conta ora cinque hotel nei luoghi più strategici della Capitale. Oggi il Best Western Hotel Universo è un apprezzatissimo quattro stelle a due passi dalla Stazione Termini, una posizione strategica che insieme all’ampio centro congressi di nove sale e una capienza massima di seicento posti lo rende un sicuro punto di riferimento per eventi nella Città Eterna. Anche il Best Western Premier Royal Santina si trova nei pressi della Stazione Termini: è dotato di centro congressi con una capienza massima di 210 persone diviso in cinque sale meeting moderne e perfettamente attrezzate per ospitare ogni tipo di evento. Le 118 camere regalano un’atmosfera rilassante grazie al sistema di cromoterapia a illuminazione personalizzabile. Nell’elegante cuore dei Parioli l’Hilton Garden Inn Rome Claridge propone quattro sale meeting per un totale di 190 persone e 93 camere, tra cui junior suite che si distinguono per il design raffinato e la tecnologia moderna. All’ombra del Colosseo, il Best Western Hotel President dispone di un’attrezzata sala meeting e servizi esclusivi, mentre vicino all’aeroporto di Roma Fiumicino, all’Eur e alla nuova Fiera di Roma l’Hotel Aris Garden è uno splendido quattro stelle immerso nel verde con piscina scoperta e un centro congressi con cinque sale perfette per ogni tipologia di evento. indirizzi a fine rivista

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L’italianità più raffinata Undici hotel in Italia e un castello nella campagna francese. Location strategiche e glamour che garantiscono un’accoglienza al top, dal fascino unico e dalla raffinata ospitalità, perfette per il Mice: è la proposta di Sina Hotels A CURA DELLA REDAZIONE COMMERCIALE

A fianco, Matilde Bocca Salvo di Pietraganzili, vicepresidente di Sina Hotels

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n marchio italianissimo che nasce letteralmente da un colpo di fulmine di un aristocratico e grande viaggiatore che nel 1958 scoprì una meravigliosa villa del ’700 a Firenze, Villa Medici, e la trasformò in un hotel straordinario. «Mio padre, che era l’erede di una facoltosa famiglia di industriali torinesi, sognava un hotel che avesse una storia, delle atmosfere e delle emozioni da raccontare. Una seconda dimora, più che un hotel, in cui vivere un’accoglienza personalizzata e ricercata», così la vicepresidente del gruppo, la marchesa Matilde Bocca Salvo di Pietraganzili, ci racconta l’inizio di questa bellissima storia fatta di passione, intuizione e grande amore per l’Italia. Il brand di lusso Sina Hotels, che è poi l’acronimo di Società Italiana Nuovi Alberghi, ha dunque profonde radici nel nostro Paese e quest’anno, dopo tanti anni di intensa attività, ha avviato un articolato processo di rinnovamento che ha coinvolto sia il brand sia le strutture. «Per competere con le grosse catene alberghiere straniere abbiamo pensato di aggior-

narci, pur mantenendo ferme certe caratteristiche che ci contraddistinguono da sempre, avvicinandoci però a quella nuova tipologia di clientela tipica di questi tempi che è più veloce, più tecnologica, più essenziale e più fresca», continua Matilde Bocca Salvo di Pietraganzili. Il gruppo Sina Hotels è solido e cresce di anno in anno. Da Roma a Firenze, da Perugia a Parma, da Romano Canavese a Milano, da Venezia a Viareggio e Cortina d’Ampezzo e ora anche in Francia, con il Castello di Mirambeau, vicino a Bordeaux, tutte strutture non troppo grandi, ospitate in palazzi storici di grande fascino che vantano un servizio di base che è sempre di altissimo livello. Destinazioni turistiche, certamente, ma che attraggono anche la meeting industry: «A parte Palazzo Sant’Angelo a Venezia, un piccolo ed elegante hotel che affaccia sul Canal Grande, tutti i nostri hotel mettono a disposizione uno spazio meeting ed eventi caratterizzato da uno stile raffinato, per garantire incontri di lavoro di grande prestigio». Merito dunque del fascino degli spazi, del servizio impeccabile e di uno staff di grande valore, Sina Hotels è tutto questo ma soprattutto ha la capacità di far sentire a casa tutti i suoi ospiti, dal turista leisure al businessman, garantendo un’accoglienza italiana al cento per cento. indirizzi a fine rivista

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CENTRO CONGRESSI ASSOLOMBARDA CONFINDUSTRIA MILANO MONZA E BRIANZA Spazi e tecnologie per i tuoi eventi nel cuore di Milano MEETING E CONGRESSI Una location prestigiosa nel cuore di Milano facilmente accessibile grazie alla vicinanza di parcheggi, metropolitane e mezzi di superficie. Il Centro Congressi Assolombarda ospita, da oltre trenta anni, diverse tipologie di eventi, dai più semplici ai più complessi, garantendo sempre competenze, strutture e tecnologie di alto profilo oltre alla possibilità di personalizzare ogni evento adattandolo alle singole esigenze.

AUDITORIUM GIO PONTI

SALA FOYER Capienza: 409 persone disposte a platea con possibilità di dividere lo spazio per un massimo di 247 posti Virtualizzazione degli spazi per un utilizzo contemporaneo delle sale mediante interconnessione audio e video.

Capienza: 250 persone. Area di 150 mq, illuminata da un’ampia vetrata che si affaccia su un giardino interno. Spazio flessibile per eccellenza, normalmente adibito al servizio di catering, adatto per buffet o rinfreschi in piedi, può essere utilizzato per allestire stand espositivi o per condividere momenti di convivialità.

SALA BRACCO

SALA FALCK

Capienza: 45 persone disposte a teatro.

Capienza: 72 persone disposte a teatro.

SALA MEREGALLI

SALA ERBA

Capienza: 35 persone disposte a teatro.

Capienza: 55 persone a teatrino.

Via Pantano 9 / Via Chiaravalle 8 | 20122 Milano | Per info e prenotazioni: tel. 0258370220/606 www.assolombardaservizi.it/centro-congressi | email: centrocongressi@assolombarda.it


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PAOLA OLIVARI

LOOK TOTAL WHITE PER MOMEC

RESTYLING AL PALACE MARIA LUIGIA DI PARMA

Aria nuova al Palace Maria Luigia di Parma, albergo a due passi dal centro storico, parte di Sina Hotels – gruppo italiano che da quasi sessant’anni si occupa dell’ospitalità di qualità – e oggetto di una recentissima operazione di restyling. Sobrietà, freschezza, luminosità e un mix tra classico e mo-

derno. È questo il nuovo look che vede nella hall pavimentazioni in ceramica con intarsi in parquet e parti comuni rinfrescate con cornici bianche, immagini e pitture. Le camere sono state dotate di pavimenti in parquet e sono stati usati pregiati velluti arancio per divani e poltrone, pelle per le testate dei letti, illuminazione a led con luce calda e fredda. Rimodernato anche il ristorante Maxim’s, tra i più rinomati in città. La sua cucina varia dai menu stagionali alle ricette tipicamente parmigiane. Non mancano il pesce freschissimo e una selezionata scelta di vini. Ampia è l’offerta per la meeting industry: sale modulari e salette riservate con una capacità fino a 160 persone, tutte rinnovate e dotate delle più avanzate tecnologie, e connessione wi-fi gratuita in tutta la struttura. A disposizione degli ospiti anche una palestra.

PCCO ACADEMY, AL VIA LA FORMAZIONE DI FEDERCONGRESSI&EVENTI

Federcongressi&eventi conferma il suo impegno nel fornire ai soci gli strumenti più efficaci per essere competitivi sul mercato italiano e internazionale con la Pcco Academy, il programma formativo che permetterà ai Professional Congress Organizer – oggi anche consulenti, e da qui la seconda C aggiunta all’acronimo Pco nel nome del corso – di acquisire le competenze oggi indispensabili. La validità del percorso è confermata dai numeri. Sono infatti più di cento i professionisti che partecipano ai primi tre dei sette incontri di formazione e confronto in calendario sino a febbraio 2017 all’Unaway Hotel Bologna Fiera. «Il gruppo di lavoro del comitato esecutivo in collaborazione con il Learning Center si è impegnato a lungo su questo che è il nostro progetto di punta dell’anno. Il successo dell’iniziativa dimostra come la scelta del format, dei contenuti e dei formatori sia stata compiuta in maniera mirata e innovativa» ha dichiarato Mario Buscema, presidente di Federcongressi&eventi. Pcco Academy è organizzata in collaborazione con Convention Bureau Italia.

Per offrire ai suoi clienti il massimo dell’innovazione tecnologica e del comfort MoMeC, il prestigioso meeting center ospitato nel Palazzo del Cinque, proprio di fronte a Montecitorio a Roma, si è concesso un profondo restyling. A rendere ancora più accoglienti i locali della settecentesca residenza Rococò di via della Colonna Antonina 52, la scelta di un “abito” total white, con pareti, soffitti e arredi bianchi, e per contrasto pavimenti di teak, così da creare una luminosità straordinaria ma calda grazie all’equilibrio tra i vari elementi. Senza dimenticare il totale isolamento acustico ottenuto grazie a pannelli e serramenti all’avanguardia, che confermano MoMeC punto di riferimento per il mondo del business. Due le sale meeting a disposizione: una con tavolo da quaranta sedute (ottanta a platea), l’altra con tavolo per 12 persone (venti a platea). Completano l’offerta una sala catering, uffici di rappresentanza e una hall-reception. Ricco e di ultimissima generazione tutto il sistema tecnologico. Oltre a wi-fi, un conference system per trenta postazioni, l’amplificazione audio Jbl stereo, recording audio su Compact Flash e Usb, videoproiettore Panasonic Dlp 6700, monitor al plasma Ultra Hd 60”, schermo di 3x2.25 metri motorizzato, sistema di videoconferenza Hd Advision Scopia Xt1000, sistema audio video con monitor al plasma Ultra Hd 47’’ all’ingresso.

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BIT 2017, A TUTTO BUSINESS CON NUOVA LOCATION E NUOVE DATE La prossima sarà una delle edizioni più innovative che Bit - Borsa Internazionale del Turismo abbia mai preparato per operatori e viaggiatori italiani e internazionali. A cominciare da sede e calendario tutti nuovi: l’edizione 2017 si terrà infatti a fieramilanocity da domenica 2 a martedì 4 aprile. Il periodo scelto, tra i più vivaci dell’anno, e l’ottima location – con i collegamenti diretti con le autostrade e l’adiacente fermata metro M5 – sono i fattori che permetteranno alla collocazione a Milano città di valorizzare al massimo le sinergie con la capitale internazionalmente riconosciuta dell’Italian Style. Cambiamenti si annunciano anche nel layout della manifestazione. Alle quattro aree Mice, Leisure, Luxury, e Sport si affiancheranno tre percorsi di visita dedicati ad altrettanti segmenti in forte crescita: l’enogastronomia, eccellenza italiana per antonomasia, il Wedding, che vede il nostro Paese spiccare tra le mete più desiderate

al mondo, e il Digital, un universo in continua evoluzione. «Con questa edizione – spiega l’Ad di Fiera Milano, Corrado Peraboni – imprimiamo una decisa svolta al percorso evolutivo di Bit. Gli ultimi anni sono stati soprattutto l’occasione per ascoltare le esigenze dei mercati, sia con il dialogo diretto sia, in modo sistematico, attraverso survey sui decisori del settore. Oggi questo patrimonio di informazioni si trasforma in risposte concrete ed efficaci. Abbiamo tratto il meglio da oltre trent’anni di expertise per tornare alle origini, in città e al nostro ruolo di autentica Borsa cui dobbiamo il nome: pronti a raccogliere la sfida di rappresentare in modo significativo l’Italia e il mondo in un contesto globale dove, nella sovrabbondanza quantitativa dell’offerta fieristica, noi scegliamo di focalizzarci sulla qualità». Per informazioni: www.bit.fieramilano.it, @bitmilano #Bit2017

SUITE BORROMINI RINNOVATA AL WORLDHOTEL RIPA ROMA Pronto a stupire i suoi ospiti, il Worldhotel Ripa Roma lancia per la seconda parte dell’anno una sorprendente novità. Dopo il restyling completo del settimo piano arriva la nuova Suite Borromini, ideata dall’architetto Papiri. Nel moderno design hotel prende così forma la provocazione che mescola con sapienza artistica il design del 1600 con quello contemporaneo più avanzato. Immersa tra le 199 camere, la suite saprà essere la punta di diamante della struttura. «Ho scelto con questo progetto di onorare Borromini – spiega Papiri – perché mi è vicino il suo modo di accostarsi alle forme e ai volumi architettonici». Ne è nata una camera di ispirazione barocca con chiari rimandi ai marmi e agli stucchi della borrominiana Sant’Ivo alla Sapienza, ai quali Papiri affianca pezzi di design dando vita a un sorprendente contrasto. Worldhotel Ripa Roma è una location molto apprezzata dalla meeting industry. Il suo Centro Meeting ed Eventi dispone di spazi modulari facilmente trasformabili in sale per convegni, eventi e incontri d’affari. Tutte le sale sono illuminate con luce naturale, sono dotate delle più moderne tecnologie e possono essere allestite con diversi set-up.


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NOVITY CRESCE CON UN TEAM MILANESE E UNA RINNOVATA CORPORATE IDENTITY Novity, agenzia di comunicazione integrata che progetta e realizza eventi corporate e consumer, brand communication e viaggi incentive, ha aperto un nuovo ufficio nel cuore di Milano. «È da tempo che sentiamo l’esigenza di presidiare meglio il già consolidato mercato milanese attraverso una maggiore vicinanza al cliente – commenta Manuela Beschi, Ceo e managing director di Novity – essere “in forze” con un nuovo team di professionisti in loco è una scelta strategica al fine di una migliore risposta alle esigente dei nostri clienti». Tra gli inserimenti della nuova squadra figure di spicco sono Davide Crippa, direttore creativo divisione Eventi di solida esperienza, e Laura Colombo, marketing & new business manager. Il momento di crescita di Novity ha portato anche a un inedito pay-off: “Exploring new visions” racchiude, nella sua essenza di estensione del brand, la direzione verso la quale l’azienda approccia il nuovo percorso. «Esplorazione per Novity significa promuovere l’espressione del brand dei nostri clienti attraverso nuovi linguaggi e canali di format che comunicano, coinvolgono e motivano. Tutto questo è possibile grazie alle consolidate metodologie del processo creativo che ci caratterizzano», prosegue Beschi. Nuovo pay-off ma anche nuovo logo e revisione del sito internet. «Abbiamo puntato non solo a rinnovare la grafica ma a migliorare le sue caratteristiche tecniche, funzionali e informative», spiega Maurizio Cadeo, business unit manager di NovityLab, il brand di Novity che sviluppa progetti di comunicazione digitale. Completamente rivisto sulla base delle recenti scelte aziendali e delle esigenze richieste dalla comunicazione e dai social media, il sito si presenta con una grafica pulita, immagini di alta qualità, nuovi contenuti e una navigazione semplice e intuitiva.

AL BW PREMIER BHR DI TREVISO LA GRANDE CONFERENZA DEI RADIOAMATORI Oltre 140 ospiti da venti nazioni dei cinque continenti, oltre ai rappresentanti di tutte le regioni d’Italia, molti dei quali accompagnati dalle famiglie. La Conferenza Eme (Earth-Moon-Earth), principale evento internazionale dedicato ai radioamatori svoltosi in agosto al Bw Premier Bhr Treviso Hotel ha mosso numeri di rilievo e sviluppato un importante riverbero sul territorio del Nordest grazie al programma collaterale che ha visto tour guidati a Venezia, Padova, Trieste, Treviso, lungo il fiume Sile e fra le colline del Prosecco. Relatori d’eccezione il premio Nobel per la fisica Joseph Taylor e il ricercatore udinese Nico Palermo. «È stata un’occasione per dimostrare ancora una volta – ha dichiarato il general manager della location Tiziano Simonato –quanto il nostro territorio sia bello e il suo grande potenziale di strutture e location in grado di ospitare eventi come questo, con possibilità di visita a luoghi d’interesse storico e culturale in un contesto paesaggistico di eccellenza arricchito da un’enogastronomia senza pari».

IL PICCOLO MONDO, TRA TRADIZIONE E GUSTO

Il Piccolo Mondo, un ristorante speciale dalle solide radici. Era il 1954, infatti, quando un oste di Amatrice aprì, nel cuore di Roma, per la mescita dei vini da lui prodotti, una cantina, che negli anni Sessanta della Dolce Vita si trasformò in ristorante. Ancora oggi Il Piccolo Mondo vanta una cucina tradizionale romana adeguata alle nuove richieste e attenta alle innovazioni culinarie, fatta di professionalità e di voglia di rielaborare i prodotti nella convinzione che rispettare il passato significhi costruire il futuro. La cantina offre un vasto assortimento di etichette italiane tra le più pregiate. Il ristorante Il Piccolo Mondo si compone di tre splendide sale per riunioni aziendali, cerimonie, pranzi e cene dagli elevati standard di servizio e con menu di altissimo livello. All’esterno, un ampio spazio può ospitare circa settanta persone. La posizione privilegiata di via Aurora, lontana dal caos, permette di vivere le riunioni e cene all’aperto in un’atmosfera riservata e piacevole. Tutta la location dispone di wi-fi gratuito.

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CCI FA FORZA SU QUALITÀ, VELOCITÀ E PROFESSIONALITÀ Torino è una città in fermento, oggi in crescita nella classifica delle destinazioni congressuali. Centro Congressi Internazionale è una realtà fondata proprio nel capoluogo piemontese oltre cinquant’anni fa e che attualmente realizza il proprio fatturato sia in città sia fuori Torino. Il suo segreto? La ricetta di Cci – che oltre a essere Pco e Dmc è anche provider Ecm – comprende la delocalizzazione commerciale, lo sfruttamento di aree di nicchia, l’adozione del trinomio “qualità, velocità, professionalità”, ma anche la voglia di competere senza complessi d’inferiorità e azzardando un po’ di più dei competitor. Il futuro? Probabilmente con un po’ più di estero.

BLUVACANZE, DOMENICO PELLEGRINO NUOVO AMMINISTRATORE DELEGATO È arrivato con il primo settembre un nuovo amministratore delegato per Bluvacanze. Si tratta di Domenico Pellegrino, managing director di Cisalpina e direttore sviluppo del Gruppo, che ha assunto anche il ruolo di amministratore delegato del network di agenzie di viaggi controllato dalla famiglia Aponte, proprietari anche di Msc. La “proprietà ringrazia Alberto Peroglio Longhin – riporta una nota – già Ad del Gruppo, che lascia la carica dopo aver gestito con successo il piano di ristrutturazione e ottimizzazione dei costi di struttura”. Pellegrino garantirà continuità al piano strategico, con particolare focus all’ulteriore sviluppo della rete distributiva.

NUOVE PROPOSTE, CONSUETA ECCELLENZA: QUID ITALY CRESCE Testimonial eccellenti e format innovativi: è il binomio alla base delle nuove proposte di Quid Italy, specializzata in team building, attività ludico-formative per aziende e show entertainment. Per esempio, per una novità assoluta, che garantisce un’esperienza di comunicazione e collaborazione, un gioco di scambi in movimento tra soggetti che mantengono la propria individualità e alterità e che contribuiscono insieme alla realizzazione di un progetto comune (il ballo) all’interno di uno spazio condiviso: la Tango Experience, Quid Italy può ora contare sulla grande esperienza di Lucilla Croce, affermata psicologa e tangoterapeuta (docente di tale disciplina presso l’Università La Sapienza) le cui capacità sono già state sfruttate e apprezzate da aziende di primaria rilevanza del panorama pubblico e privato nazionale e internazionale. E poi, per le diverse attività del nuovo “carnet”, Quid Italy può avvalersi dell’occasionale collaborazione di volti noti e qualificati, esperti della comunicazioni in vari campi, come il giornalista Nicola Porro, l’olimpionico Stefano Baldini, il campione di motociclismo Giacomo Agostini. Così Quid Italy cresce puntando sempre all’eccellenza, facendo leva su esperienza, entusiasmo, alta professionalità e innovazione.

GECOHOTELS ALLA CONQUISTA DI ROMA, NEL NETWORK ANCHE IL CARAVEL HOTEL

Gecohotels è sempre più presente nella capitale. L’innovativo network, che ha stravolto completamente il vecchio concetto di affiliazione alberghiera, è a oggi in continua espansione a Roma e lo dimostra l’ingresso di un nuovo partner commerciale. Si tratta del Caravel Hotel, albergo storico della capitale in posizione comoda e accessibile sia per il turista sia per l’uomo d’affari con le sue 118 camere, un rinomato ristorante e un centro congressi. Completamente rinnovato nel 2012 negli arredi e nel design, realizzato in uno stile lineare e moderno con chiare rievocazioni al tema del viaggio e dell’esplorazione come il nome stesso suggerisce, è dotato di tutte le più moderne tecnologie e comfort con un’attenzione particolare alla qualità dei servizi offerti e al risparmio energetico. «Il nostro Hotel sta vivendo un significativo percorso di crescita che ci vede proiettati verso il raggiungimento di importanti obiettivi sia a livello di aumento di fatturato sia di implementazione dei servizi – afferma Sergio Sampieri, general manager del Caravel Hotel –. Siamo convinti che in questa fase Gecohotels possa essere un valido alleato e un partner commerciale affidabile per lo sviluppo della nostra azienda». «Con grande entusiasmo iniziamo questa nuova partnership e ci auguriamo che, grazie a un buon lavoro di squadra, il Caravel Hotel raggiunga tutti gli obiettivi prefissati – ha dichiarato Marco Fabbroni, amministratore unico Geco –. Con questo nuovo ingresso abbiamo ottenuto un importante traguardo per affermare la nostra presenza nella città di Roma. È tuttavia nostra intenzione svilupparci ulteriormente nella capitale».

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AGENZIE PARTNER

L’evoluzione delle agenzie I professionisti del Mice hanno risposto alle sfide di questi anni e alla relativa contrazione di fatturato diversificando il proprio business e rilanciando la propria immagine sul mercato, senza rinunciare alla qualità MATTEO ROCCA

È

sempre rischioso usare la metafora dell’evoluzione e della selezione naturale nel campo del business, perché equivocando potrebbe sembrare che si voglia fare riferimento alla legge del più forte. In realtà, la parola chiave è adattamento: nel lungo periodo, sopravvive e si consolida solo chi dimostra di sapersi adattare a una realtà che – piaccia o no – è sempre in continua evoluzione. La natura offre infiniti esempi di questo processo: le libellule vivono la prima metà della loro vita sott’acqua, cacciando altre piccole creature acquatiche, e solo dopo

qualche tempo compiono la metamorfosi che le porta a essere abitatrici dell’aria così come le conosciamo. È una trasformazione ancora più radicale di quella classica del bruco che diventa farfalla. Il cambio di habitat – da subacqueo ad aereo – è possibile perché l’insetto rivoluziona completamente la sua forma, i suoi organi, le sue abitudini, pur rimanendo di fatto lo stesso identico animale. Tutto scorre, tutto muta: è quindi inevitabile imparare ad affrontare i cambiamenti, se possibile addirittura prevenirli. Il change management è da alcuni anni una vera e propria disciplina aziendale, usata per accompagnare i singoli individui nel corso di un cambio di ruolo, o anche interi team e gruppi più grandi di persone, fino a includere l’intera organizzazione nei casi più vistosi, quando il cambiamento richiesto passa per una trasformazione verticale che coinvolge più figure professionali, processi, paradigmi e a volte il modo stesso di approcciarsi al mercato. In questi ultimi otto anni la crisi ha ovviamente rappresentato il principale motore del cambiamento. Nel nostro settore, il mondo delle agenzie si è trovato ad affrontare alcune delle sue sfide professionali più delicate, diretta conseguenza delle difficoltà in cui si è venuto di colpo a trovare un intero sistema economico. Il giro d’affari di molte realtà si è ristretto, qualcuno ha dovuto alzare bandiera bianca, altri invece hanno trovato opportunità di crescita. CAMBIARE PER CRESCERE Il cambiamento non è d’altra parte legato a crisi o eventi critici: un’agenzia affronta cambiamenti quando cresce (nel numero delle persone e/o nel fatturato), quando diversifica il suo business, quando entra per la prima volta

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AGENZIE PARTNER in un nuovo mercato, quando sperimenta una soluzione nuova. Come disse Grace Murray Hopper, matematica militare americana, «la frase più pericolosa in assoluto è “abbiamo sempre fatto così”». Un consiglio utile per la vita personale e professionale di chiunque, così come per le organizzazioni: le abitudini, la tendenza a restare entro il perimetro del già dato, la naturale diffidenza verso l’ignoto, le speculazioni sui possibili rischi, sono tutti fattori insiti nella natura umana che però spesso possono condurre a un impasse. Uno dei modi classici per affrontare questo genere di crisi è quello delle acquisizioni di agenzie più piccole da parte dei soggetti più grandi, delle fusioni, oppure della diversificazione del business. Un altro è la trasformazione interna, la riorganizzazione. Come la libellula che spicca il volo, molte agenzie negli ultimi anni hanno intrapreso un processo di metamorfosi, portando a termine rebranding, cambi di immagine e introduzione di nuovi paradigmi organizzativi. Basta passare in rassegna i comunicati stampa, i siti e le brochure di alcuni dei principali player del settore per cogliere i segni di queste trasformazioni. Molte agenzie hanno adottato o reso più evidente la loro organizzazione in business unit o in divisioni, spesso assegnando un’identità forte e individualizzata ai diversi segmenti del Mice. Per esempio, c’è chi ha “separato” sulla carta il proprio team eventi da quello più specificamente congressuale, gli specialisti di meeting da quelli di incentive, l’anima più marketing e 2.0 da quella organizzativa. Alcuni soggetti hanno adottato una precisa fisionomia di “gruppo”, in cui una holding centrale coordina le diverse business unit o aziende satellite, ciascuna delle quali portatrice di una sua specializzazione. È ovvio che si tratta sempre delle stesse agenzie, al cui interno operano gli stessi professionisti di prima, ma che sono avvenuti dei cambiamenti piuttosto importanti, e che le riorganizzazioni sono state un modo per rilanciare la propria presenza su un mercato

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che ha subito non poche trasformazioni. E non solo in negativo, per via della crisi, ma anche in positivo, basti pensare al boom dei dispositivi mobile e del digitale, avvenuto proprio negli stessi anni, che ha cambiato notevolmente gli equilibri in molti settori, dal marketing all’editoria, dall’informazione all’intrattenimento. NUOVA IMMAGINE, NUOVI ORIZZONTI A proposito dei trend di trasformazione ed evoluzione che hanno interessato il mondo delle agenzie nei tempi recenti, risulta particolarmente preziosa la testimonianza di Marco Jannarelli, presidente di Next Group, che festeggia quest’anno il suo trentesimo anniversario, e che nel 2014 ha portato a termine un vero e proprio rebranding che ha coinvolto non solo l’immagine aziendale ma anche la sua struttura. «Gli anni di crisi hanno introdotto grandi cambiamenti nel mercato degli eventi, per-

MARCO JANNARELLI presidente di Next Group «Abbiamo scelto di operare un rebranding e di dar vita a quattro business unit dedicate ai nostri diversi ambiti di specializzazione, adeguando la nostra immagine aziendale a un mercato sempre più internazionale. Un nuovo assetto organizzativo era d’altra parte necessario perché siamo cresciuti nei numeri – oltre 110 persone –, nelle attività e nelle competenze»

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DAVIDE VERDESCA Ceo di Sinergie «Quando creiamo una linea di business, lo facciamo per mantenere una qualità costante di lavoro. Le nostre divisioni sono il frutto di un processo organizzato per fornire un livello di perfezione sempre uguale. E proprio in quest’ottica abbiamo appena ricevuto la nuova certificazione di qualità, che rappresenta la garanzia di una execution costantemente perfetta e uguale, evento dopo evento».

ché come ben sappiamo i primi budget che sono stati ridotti sono stati quelli relativi agli investimenti in marketing e comunicazione. Questo ha posto le agenzie davanti a delle grosse sfide, ha portato a fusioni, accorpamenti e purtroppo anche alla chiusura di alcune imprese. Le agenzie si sono ridotte di numero, sono aumentate di dimensione e si sono dovute riorganizzare», commenta Jannarelli. «Nel caso di Next Group, la riorganizzazione interna si è rispecchiata anche all’esterno. Abbiamo scelto infatti di operare un rebranding e di dar vita a quattro business unit dedicate ai nostri diversi ambiti di specializzazione, adeguando inoltre la nostra immagine aziendale a un mercato sempre più internazionale. Un nuovo assetto organizzativo era d’altra parte necessario perché siamo cresciuti nei numeri – oltre 110 persone –, nelle attività e nelle competenze. Per esempio, all’inizio del 2014 è entrata a far parte del nostro team una squadra di professionisti della comunicazione per gli eventi che per noi ha rappresentato una grande occasione di crescita dal punto di vista della creati-

GLI ANNI DEL GRANDE CAMBIAMENTO

Chissà come gli storici del futuro definiranno l’epoca che stiamo vivendo ora. Di sicuro il ritmo dei cambiamenti, nel settore dell’economia e della comunicazione, ha conosciuto un’accelerazione senza precedenti. Ricordate? Nel 2007 veniva lanciato sul mercato il primo modello di iPhone; negli stessi mesi esplodeva negli Stati Uniti la crisi dei mutui subprime, che avrebbe portato l’anno seguente al crollo di

Lehman Brothers e a tutto ciò che ben sappiamo in termini di depressione finanziaria. Contemporaneamente si stavano affermando su scala globale i social media. Il mondo dell’economia, il modo di fare business – e l’industria degli eventi con esso – stava prendendo una direzione inedita, con meno budget e nuovi strumenti digitali a disposizione, e tutto questo, anche se nel frattempo ci siamo abituati, accadeva solo poco tempo fa.

vità, delle risorse e del capitale umano. Ci è sembrato un buon momento per rilanciare verso l’alto e continuare a crescere, investendo sul futuro». Il cambiamento ha riguardato sia l’assetto societario sia l’immagine dell’agenzia, che si è presentata con un nuovo payoff, One hub, more ideas. La fisionomia è quella di un interlocutore unico capace di parlare diversi linguaggi attraverso quattro divisioni che esprimono le diverse competenze dell’azienda nelle filiere degli eventi, dei viaggi, della promozione e dell’organizzazione. «Le quattro divisioni sono The Next World, specializzata nella logistica e nella progettazione di viaggi, incentive e convention; The Next Event, dedicata alla comunicazione creativa degli eventi; The Next Solution, che si occupa di promozione, campagne di loyalty e marketing con un’attenzione particolare alla forza vendita; The Next Italia, che è la Dmc del gruppo e opera prevalentemente nei confronti dei clienti internazionali», racconta Jannarelli. «Ogni business unit ha una sua identità e le sue figure di coordinamento. Poi, a seconda dei progetti, vengono coinvolte le figure necessarie provenienti dai diversi team. Il caso più frequente è quello che vede The Next World e The Next Event lavorare insieme alla realizzazione di progetti complessi e integrati. La divisione in business unit permette inoltre un migliore controllo di gestione e una maggiore efficienza produttiva». L’operazione ha dato una nuova immagine e un’identità più forte e coerente al gruppo, in precedenza costituito da quattro agenzie: Next, B2U, Staff Italia e See Italia & Contact. «Avere unità distinte ma con una forte identità è utile anche in funzione del cross-selling: più volte è capitato che clienti che ci conoscevano come agenzia di eventi scoprissero anche la nostra specializzazione nelle campagne di promozione e diventassero clienti anche di The Next Solution».

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AG La nuova immagine e la scelta di puntare su una comunicazione internazionale testimoniano anche una precisa strategia di mercato e la volontà di porsi come interlocutore globale per gli eventi in Italia e non solo. «Questi cambiamenti sono coincisi anche con una nuova fase internazionale della nostra attività», spiega il presidente Jannarelli. «Abbiamo aperto una sede a Londra e aumentato il raggio dei nostri progetti internazionali, esplorando anche nuove soluzioni. Per esempio per Expo Milano 2015 abbiamo creato una mostra interattiva per Nestlé ospitata dal Padiglione svizzero. Il progetto ha avuto un riscontro talmente positivo presso il pubblico e presso l’azienda cliente che il percorso è stato riproposto quest’anno nel museo Alimentarium, a Vevey, in Svizzera, e presso Explora, il Museo dei bambini a Roma». È risaputo che l’abito non fa il monaco, ma è altrettanto vero che un monaco che si rispetti deve sapersi vestire con proprietà. QUALITÀ COSTANTE NEL TEMPO Organizzarsi in un certo modo implica una tensione verso la continuità: una divisione rappresenta una fetta o una fase del business dell’agenzia, resa pienamente evidente anche a livello di organigramma per facilitare i processi interni ed esterni. Come ci racconta Davide Verdesca, Ceo di Sinergie, l’attuale strutturazione dei compiti in agenzia parte da lontano ed è maturata passo dopo passo insieme alla crescita dell’azienda sul mercato: «Sinergie Live Communication non ha sentito solo oggi l’esigenza di organizzarsi in divisioni. Per noi è un modello di impresa da almeno dieci anni. Quando creiamo una linea di business, lo facciamo per mantenere una qualità costante di lavoro. Le nostre divisioni sono il frutto di un processo organizzato per fornire un livello di perfezione sempre uguale. E proprio in quest’ottica abbiamo appena ricevuto la nuova certificazione di qualità, che rappresenta la garanzia di una execution costantemente perfetta e uguale, evento dopo evento». Sinergie è strutturata in tre grandi divisioni: Idea, che lavora ai concept creativi e autoriali; Eventi (che ha al suo interno una business unit specifica dedicata alle

WE ARE A CREATIVE MODERN PROFESSIONAL AGENCY WITH FRESH NEW IDEAS

COMMUNICATION BY EVENTS CORPORATE CONVENTION PRODUCT LAUNCH INCENTIVE PROMOTION ROAD SHOW OUTDOOR & TEAM BUILDING BIG EVENTS MEETING WEB SOLUTIONS

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AGENZIE PARTNER autonomia specifiche o i vincoli e il controllo, garantito sempre dal board e dalle funzioni di Coo per la parte di operatività e di Cfo per quella amministrativa».

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grandi produzioni, 4Events), che si occupa per l’appunto di tutti gli aspetti della communication by events; e Mic, cioè meeting incentive e convention, che cura la parte logistica. L’obiettivo principale, e al tempo stesso la maggiore sfida, è sempre di garantire una qualità costante nel tempo, pur muovendosi su un mercato – quello degli eventi e della comunicazione creativa – che non è mai identico a se stesso, e non si ripete mai. La divisione in business unit, inoltre, diventa anche un modo per dialogare meglio con l’interlocutore corporate, presentandosi con un’articolazione interna che facilita il riconoscimento reciproco di ruoli e responsabilità: «Noi lavoriamo con un’ottica manageriale praticamente da sempre. Utilizziamo i concetti di delega e responsabilità nei confronti dei nostri manager deputati a dirigere le business unit o le divisioni in quanto siamo convinti che solo attraverso un’organizzazione speculare a quella delle aziende con le quali ci confrontiamo sia possibile stabilire un rapporto paritetico e qualificante», spiega Verdesca. «In questo modo possiamo definire a monte i processi e i livelli di management, le

COSTRUIRE IL FUTURO Le agenzie per eventi sono cresciute molto negli anni dal punto di vista della mentalità. Sono lontani i tempi delle agenzie-atelier, anche se una certa dimensione “artigianale” e “artistica” rimane ovviamente centrale per il Mice; ruoli e mansioni sono attribuiti secondo i paradigmi del più moderno management, che conferisce alle agenzie lo status di imprese a 360 gradi, con la possibilità di pianificare per il lungo periodo, proprio come avviene per una qualsiasi altra industria. «Siamo un’agenzia piramidale; per ogni posizione mettiamo un professionista che assume singoli perimetri di responsabilità e attività. Ma non siamo un’azienda familiare o a controllo padronale diretto», sottolinea il Ceo di Sinergie. «Questo determina un profondo investimento in cultura d’impresa, a garanzia di una crescita strutturata per camminare verso il futuro. È chiaro che per l’agenzia questa organizzazione è un costo. Ma è anche la miglior testimonianza della volontà e della reale trasmissione di processi e standard costanti. Processi che portano a un’evoluzione». Torniamo così al tema del cambiamento e alle strategie per affrontarlo. Come spiega Verdesca, l’organizzazione in business unit o l’assunzione di un certo assetto aziendale sono solo alcuni dei modi a disposizione per evolversi. I trend e le mode non pagano, e sul lungo periodo si dimostra davvero premiante solo la capacità di fare scelte consapevoli, correndo anche qualche inevitabile rischio che però fa parte del gioco: «Come dice il sociologo De Masi nel suo libro Mappa Mundi, siamo capaci di metterci costantemente in discussione per elaborare nuovi modelli evolutivi, per non rischiare l’estinzione. Per questo noi anticipiamo i tempi o, per lo meno, cerchiamo di non esserne inghiottiti. Se ci voltiamo e facciamo un tracciato della nostra strada, possiamo dire che abbiamo anticipato molte “tendenze” che altri, appunto, scoprono solo oggi, ma per un’esigenza strutturale, mai per moda. Dare vita a una divisione non è un capriccio o un seguire una strada. È rispondere in modo concreto a un bisogno interno o esterno, fornendo una costante di qualità. Oggi con una divisione, domani magari con un’azienda operante in campi affini o un format innovativo. Non ci fermiamo, guardiamo al futuro con passione ed energie. Siamo pronti a investire sulle idee che riteniamo vincenti perché il rischio di non dare seguito alle idee è l’estinzione. Ed è una certezza peggiore della paura di fare una scelta sbagliata che, una volta corretta, diventa un percorso sistematico verso un futuro di crescita». Del resto, come diceva il grande filosofo cinese Lao Tzu, “ciò che il bruco chiama fine del mondo, il resto del mondo lo chiama farfalla”.

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TARGET MOTIVATION CAMBIA IMMAGINE Target Motivation cambia, si rinnova, potenzia la sua immagine e cresce. Il modo di comunicare si compone di dinamismo, declinazioni e colori: cinque, come il numero delle divisioni aziendali che la compongono. Una identità dinamica che influenza la variabile tempo della comunicazione aziendale. Ma non è solo un concetto grafico, racchiude in sé l’identità di marca di Target Motivation, il “vecchio” e il “nuovo” in un solo logo: “eravamo noi e siamo ancora noi, solo con qualche colore in più”.

PORTFOLIO SERVIZI EVENTS convention congressi lanci prodotto inaugurazioni eventi privati incentive team building eventi green

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AUSTRIA ALGERIA CILE CINA CIPRO DANIMARCA EGITTO ESTONIA FRANCIA GERMANIA GIORDANIA GRECIA INDIA ISTANBUL LETTONIA

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In Italia e all’Estero Target Motivation è un partner globale. VERSAILLES

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Care agenzie, è ora di crescere

Gli eventi in Italia aumentano, ma solo uno su quattro è affidato a creativi e Pco. Per i professionisti della meeting industry lo sviluppo passa dalla capacità di fare new business e fidelizzare i clienti già acquisiti MATTEO ROCCA

L

o scorso luglio sono stati presentati i nuovi dati dell’Oice, l’Osservatorio italiano dei congressi e degli eventi promosso da Federcongressi e dall’Università Cattolica del Sacro Cuore, che si sta confermando una fonte preziosa di indicazioni per orientarsi e ricavare una visione d’insieme nel vario e multiforme settore della meeting industry. La seconda edizione della ricerca fotografa una realtà positiva e incoraggiante: nel 2015 gli eventi sono cresciuti dell’11,5 per cento (quasi quattrocentomila totali) con un 15 per cento di partecipanti in più (25 milioni complessivi, pari al quaranta per cento della popolazione italiana). È stato il corporate il committente

principale: le aziende hanno promosso oltre metà degli eventi totali (55 per cento), segno che la necessità e il desiderio di comunicare, incentivare, fidelizzare e formare i dipendenti, la forza vendite, i partner e i clienti è più che mai viva e in crescita, dopo la lunga fase di compressione post-crisi. Anche il mondo associativo ha investito negli eventi aggregativi (34,8 per cento del totale), mostrando a sua volta la vitalità del comparto e della sua capacità di riunire e far dialogare la base dei propri iscritti. Un dato che merita però grande attenzione è quello relativo alla quota di eventi affidata alle agenzie specializzate: il 27,2 per cento. Nel 2014 era stata del 26 per cento, quindi la doppia misurazione conferma che negli ultimi due anni solo un evento su quattro è passato attraverso gli uffici di meeting specialist, creativi e Pco. Volendo guardare il bicchiere mezzo pieno, ciò dimostra l’evidente possibilità di ampliare il margine e far salire la quota degli eventi affidati a un soggetto interme-

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AGENZIE PARTNER diario. È d’altra parte possibile che le aziende abbiano ripreso sì a investire in eventi, ma che in questa fase di ripartenza preferiscano muoversi in autonomia per contenere i budget, affidandosi alle proprie risorse interne o a quelle messe a disposizione dalla location (hotel e centri congressi) per l’organizzazione. È evidente che la qualità degli eventi e l’efficacia della comunicazione avrebbero tutto da guadagnare da un maggiore coinvolgimento delle agenzie, che rappresentano un patrimonio di capitale umano e di knowhow non indifferente. Affidarsi a professionisti competenti ed esperti non implica poi necessariamente un aumento dei costi, e anzi può portare a ottimizzare gli investimenti e massimizzare il ritorno di un evento, a tutto vantaggio dei committenti. Le agenzie hanno quindi davanti a loro una sorta di grande frontiera, in cui anche quelle più grandi e presenti sul mercato da più tempo possono imbattersi in nuove opportunità di business, mentre dal canto loro le realtà più piccole e “artigianali” possono occupare posizioni interessanti e crescere grazie alla forza dei risultati. Consolidare la reputazione già acquisita, fidelizzare i clienti già noti e al tempo stesso espandere i propri orizzonti, diversificando le attività o capitalizzando le occasioni di new business: sono queste le due direttrici che possono permettere alle agenzie di contrattualizzare un numero maggiore di eventi, dando così un grande contributo al miglioramento della qualità complessiva della comunicazione b2b in Italia. ALTA FEDELTÀ O NUOVI ORIZZONTI? Il cliente soddisfatto è sempre un nuovo cliente guadagnato, si sa. La fidelizzazione è d’altra parte un concetto relativo in un settore che vive in buona parte di gare d’appalto tra più agenzie. Entrare stabilmente nella short list dei fornitori di un’azienda o di una

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Dmc è sempre e comunque un segnale positivo, oltre a confermare il prestigio dell’agenzia. Il sistema delle gare consente al tempo stesso di proporsi su nuovi fronti ed entrare in contatto con realtà inedite. Le imprese sono ancora attentissime a ogni singolo centesimo investito e vogliono minimizzare i rischi: sperimentare un nuovo partner o una nuova agenzia è sempre un po’ un azzardo, dal loro punto di vista; tuttavia gli eventi vivono grazie alla creatività e alla capacità di fare le cose in modo sempre un po’ diverso da quanto fatto in precedenza. C’è sempre bisogno di idee nuove per progettare una convention o un incentive, e questo rende le imprese in genere piuttosto ricettive e ben disposte verso chi sa formulare una proposta realmente “out of the box”, oltre che in linea con i budget. È peraltro sempre più facile aumentare le possibilità di business nei confronti dei clienti che già si conoscono: è il cosiddetto cross-selling. Chi ci conosce per la logistica potrebbe affidarci anche la regia dei contenuti di un evento; l’azienda che ci ha scelti per la sua convention potrebbe contattarci anche per un piano di social media marketing. Le possibilità sono molteplici ed è evidentemente più agevole espandere il campo di una collaborazione già collaudata che farne nascere una ex novo. Più difficile ancora è indurre un’azienda che finora ha preferito gestire direttamente i suoi eventi ad affidarsi a un intermediario. Qui entriamo nel campo dell’abilità commerciale e dialettica dei business developer, che devono essere capaci di raccontare le case history migliori e far intravedere al cliente i vantaggi derivanti da una collaborazione. Si rivelano particolarmente utili i passaparola e le recensioni positive di chi ha già apprezzato il lavoro di un’agenzia: l’esperienza diretta e la stima reciproca restano i migliori biglietti da visita. SILVIO COSSI titolare di Sdc Service «Noi seguiamo una regola ben precisa ormai da dodici anni: forniamo i nostri servizi ad agenzie e Dmc, e non ai clienti finali. In questo modo collaboriamo con tutta la meeting industry italiana, che può stare sicura del fatto che non “scavalcheremo” mai nessuno»

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MAURO ZANIBONI fondatore di Mz Congressi «Nella mia esperienza come Pco che da trent’anni lavora con le associazioni e le società scientifiche, l’80-85 per cento del fatturato proviene da clienti fidelizzati. La nostra partnership più longeva risale al 1991. Questa continuità è possibile solo creando un clima di fiducia assoluta e di completa trasparenza. La professionalità nel nostro settore è ovunque molto elevata, quindi la differenza è data proprio dal rapporto umano e collaborativo»

QUESTIONE DI STILE Come conferma Silvio Cossi, titolare di Sdc Service, la fidelizzazione del cliente passa in buona parte dalla trasparenza e dalla costruzione di un rapporto di fiducia capace di durare nel tempo. In quest’ottica, i risultati a lungo termine sono quindi da preferire alla ricerca di margini facili e immediati, che potrebbero incrinare anche i rapporti di buon vicinato tra un soggetto e l’altro. «Noi seguiamo una regola ben precisa ormai da dodici anni: forniamo i nostri servizi ad agenzie e Dmc, e non ai clienti finali. In questo modo collaboriamo con tutta la meeting industry italiana, che può stare sicura del fatto che non “scavalcheremo” mai nessuno. Naturalmente c’è chi lo fa, è una scelta: se offro il mio servizio a un’agenzia a – poniamo – 120 euro, e questa lo rivende al suo cliente finale a 140, potrei scegliere di offrire io stesso il medesimo servizio direttamente a quel cliente a 130 euro, il che sarebbe un risparmio per lui e un guadagno per me, almeno nell’immediato e in apparenza. Noi preferiamo giocare secondo altre regole, e seguendo la nostra policy abbiamo ottenuto nel corso del tempo ben altri risultati, sia come fatturato complessivo sia come soddisfazione dei nostri partner, che in massima parte risultano fidelizzati e con cui continuiamo a collaborare anno dopo anno». Cossi sottolinea anche quanto l’immagine dell’agenzia debba essere coerente con il prodotto/servizio offerto, lo stile di comunicazione adeguato alle circostanze: in questo modo il cliente può formarsi una percezione chiara e consistente del suo interlocutore, a tutto vantaggio del dialogo e della fiducia reciproca. «Puntiamo sempre su uno stile di comunicazione diretto e informale, siamo un’agenzia creativa che vende servizi e format emozionali e con un’alta componente ludica, quindi con il cliente ci diamo fin da subito del “tu”, il “lei” se lo danno gli avvocati, noi facciamo un altro mestiere. Siamo sem-

pre trasparenti, se riceviamo richieste concomitanti da più agenzie avvisiamo sempre che stiamo lavorando anche per qualcun altro, è una questione di correttezza». Esiste una “proporzione aurea” tra clienti consolidati e new business? Probabilmente ogni agenzia deve scoprire la sua, che consisterà in una quota fisiologica di nuovi contatti e che porterà, tra alternanze e conferme, a raggiungere e migliorare i propri obiettivi di fatturato. «Ogni anno entriamo in contatto con venti/quaranta clienti nuovi, abbiamo una porzione di new business intorno al 1520 per cento che ritengo sia la quota ideale», racconta Cossi. «Chi ci contatta per la prima volta solitamente arriva a noi tramite il passaparola. Possono essere persone con cui abbiamo lavorato che cambiano agenzia e ci ricontattano, possono essere raccomandazioni da parte di clienti soddisfatti, in ogni caso i nostri eventi sono il nostro biglietto da visita e di fatto il nostro unico vero e proprio investimento pubblicitario». La conoscenza del cliente e la capacità di mettersi davvero nei suoi panni devono tradursi in azioni reali. Occorre capacità di immedesimazione e visione di insieme, ricordarsi di far parte di un medesimo workflow e fare realmente gioco di squadra. «La velocità di risposta, per esempio, è fondamentale: non lasciamo mai una richiesta in sospeso per più di dodici ore. Proprio perché i nostri interlocutori sono altre agenzie, che a loro volta devono interfacciarsi con un cliente finale, sappiamo bene che la nostra proposta dovrà essere lavorata da loro e integrata all’interno di un progetto più ampio, una presentazione, un documento che poi verrà sottoposto alla valutazione del committente. Quindi è fondamentale dare sempre feedback veloci e con reattività, per non far perdere tempo ai nostri partner».

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AGENZIE PARTNER PARTNERSHIP A 360 GRADI Le collaborazioni di lungo periodo e la fidelizzazione sembrano prevalere nettamente nel mondo degli eventi associativi, ben più che nel corporate. Questo dipende in parte dal fatto che i congressi scientifici nazionali e internazionali richiedono pianificazione a lungo termine, e il rapporto tra committente e Pco è regolato da contratti validi per più anni. Ma proprio la necessità di contrarre impegni prolungati rende se possibile ancora più centrale lo sviluppo di un dialogo umano, oltre che professionale, e di una profonda condivisione di intenti e di sinergie, come emerge dalla testimonianza di Mauro Zaniboni, fondatore di Mz Congressi: «Nella mia esperienza come Pco che da trent’anni lavora con le associazioni e le società scientifiche, l’80-85 per cento del fatturato proviene da clienti fidelizzati. La nostra partnership più longeva risale al 1991, quindi ben venticinque anni. Questa continuità è possibile solo creando un clima di fiducia assoluta e di completa trasparenza. La professionalità nel nostro settore è ovunque molto elevata, quindi la differenza è data proprio dal rapporto umano e collaborativo, nella correttezza e nella fiducia, che nascono nel momento in cui l’associazione vede che sei al suo fianco. Per me è stato spontaneo impostare le cose in questo modo fin dagli esordi, provenivo da una società scientifica e quando ho iniziato a organizzare congressi per più associazioni è stato naturale cercare di costruire rapporti di lungo periodo». Questa impostazione si riflette nella policy dell’agenzia, e fa sì che il criterio dominante non sia tanto quello della proficuità economica dei servizi contrattualizzati, quanto quello della mutua condivisione di onori e oneri: «Offriamo servizi di association management ai nostri clienti praticamente a costo zero. In molte occasioni abbiamo preferito ridurre i

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nostri margini di ricavo pur di mantenere il rapporto con il cliente, che si basa anzitutto sul lavoro ben fatto. Quando organizziamo un congresso e ci sono guadagni derivanti da commissioni dei fornitori, spesso li mettiamo sul piatto e li dividiamo con il committente. In questo modo le associazioni sanno che possono dormire sonni tranquilli e che i loro interessi sono anche i nostri», racconta Zaniboni. Il risultato è una forte vicinanza professionale che rende il Pco un vero e proprio partner dell’associazione, ben più di un fornitore e spesso anche più di un semplice consulente esterno, dato che l’impresa congressuale richiede una notevole capacità di affidamento reciproco tra committente e organizzatore per la gestione del budget e dei ricavi e per l’attività di fundraising presso gli sponsor. «Il passaparola di un cliente soddisfatto è sempre il canale principale per il new business», conferma Zaniboni. «In più periodicamente facciamo attività di marketing verso quella quota di mondo associativo che non ha un core Pco. L’ottanta per cento circa delle associazioni scientifiche ha un core Pco e può naturalmente decidere di cambiarlo, ma concentriamo le nostre comunicazioni verso quelle che non ce l’hanno, per cercare di non entrare in conflitto con nessun collega». Una riflessione conclusiva riguarda i risultati del report Oice con cui abbiamo aperto l’articolo: secondo il titolare di Mz Congressi i dati sono incoraggianti e confermano la percezione di molti operatori rispetto al 2015, un anno di ripresa sotto vari aspetti. «I dati Oice sono positivi, in effetti il 2015 per noi è stato un ottimo anno. Per quanto riguarda la quota di eventi contrattualizzati dalle agenzie, inoltre, non bisogna dimenticare che la ricerca include eventi dai dieci partecipanti in su, e la maggioranza di piccoli e piccolissimi eventi non viene di norma affidata a un organizzatore. Quindi quel 26-27 per cento è relativo ed è basso solo in apparenza, anche se certamente ci sono spazi di crescita importanti».

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Un mondo di servizi Decenni di esperienza, un marchio diffuso in tutto il mondo, grande creatività e la forza di un network che non teme rivali: ecco gli assi con cui Hogg Robinson Italia garantisce eventi di successo ai suoi clienti A CURA DELLA REDAZIONE COMMERCIALE

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ondato in Inghilterra nel 1845, il brand Hrg ha da poco festeggiato i 170 anni di attività: oltre un secolo e mezzo di storia, che unitamente a una presenza a livello internazionale fa di questa agenzia un’assoluta protagonista del panorama Mice contemporaneo, con un volume di affari globale di circa 13 miliardi di dollari all’anno. Presente in oltre 120 Paesi in tutti e cinque i continenti, il gruppo ha circa 14mila dipendenti tra società di proprietà e partner: un’autentica forza che può essere messa al servizio dei clienti per progettare e individuare soluzioni di ogni tipo in tutto il mondo, sia sul fronte del business travel sia per l’organizzazione di meeting ed eventi aggregativi. L’estensione del network internazionale di Hrg le consente infatti un’estrema flessibilità, velocità nell’individuazione di sedi e fornitori di comprovata affidabilità in loco, e una grande forza contrattuale che permette all’agenzia di garantire in ogni

occasione il migliore “value for money”. Agli indiscutibili vantaggi che derivano dal fatto di essere una multinazionale, Hrg affianca inoltre quella legata alla quotazione in borsa, presso il London Stock Exchange dal 2006: un’altra caratteristica fortemente apprezzata da molti committenti, che privilegiano partner in grado di garantire solidità finanziaria oltre che qualità operativa. Hrg Italia ha due sedi, una alle porte di Milano e una a Matera, in cui lavorano complessivamente oltre 150 persone. Sebbene il marchio sia storicamente specializzato nel business travel e nella gestione logistica, con il supporto di soluzioni e prodotti tecnologici innovativi, l’agenzia ha al suo interno una divisione Meeting, Groups & Events, che segue esclusivamente la parte Mice in ogni sua forma: dai meeting interni alle conferenze stampa, dai kick-off ai road-show, dai lanci di prodotto ai convegni, convention, workshop formativi, team building e viaggi incentive. «La divisione eventi di Hrg è operativa sul mercato dal 1996», dice Sabrina Cipriani, head of Mge, «in costante crescita e ha al suo attivo oltre vent’anni di esperienza nel settore». I principali clienti sono i grandi nomi della produzione tyre, dei settori

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AGENZIE PARTNER bancario e assicurativo, dell’automotive, del food & beverage, della moda e del lusso, oltre a diverse case farmaceutiche per le quali viene gestita la logistica delle delegazioni ai congressi medico-scientifici in tutto il mondo. Tra le case history più recenti possiamo citare un lancio di prodotto in Islanda, a giugno 2016, per 220 persone back-to-back, e molti altri esempi simili, con eventi organizzati per grandi numeri o per un numero selezionato di partecipanti, in tutto il mondo: Taormina, Trieste, Eindhoven, Monaco, Barcellona, Parigi, Dubai, Roma, Ibiza - per non citarne che alcune: destinazioni innumerevoli e quanto mai variegate, in cui con Hrg è tuttavia possibile sentirsi a casa e progettare il proprio evento fin nei minimi dettagli. SERVIZI A TUTTOTONDO Un fiore all’occhiello di Hrg Italia è la gestione dei servizi hospitality in occasione di tutti i Gp di Formula 1, di cui, ormai da cinque anni lo staff Mge si occupa con eccellenti risultati, fornendo al cliente accoglienza, logistica e altre facility: un servizio tanto complesso quanto delica-

to, che richiede un’ottima conoscenza del territorio, dei fornitori, dei trasporti e delle caratteristiche di tutte le destinazioni. «La divisione Mg&E si occupa di pianificare ogni fase dell’evento, dall’analisi alla programmazione, dall’esecuzione all’interfaccia con tutti i possibili partner», aggiunge Tatiana Brambilla, sales & account manager Mge, «fino alla reportistica finale e al controllo delle spese» – un dettaglio, quest’ultimo, di non poco conto in una fase storica caratterizzata da estrema attenzione ai budget, in cui torna sicuramente utile per intero la lunga esperienza di Hrg nel business travel. Anche tutta la comunicazione dell’evento, la progettazione grafica, la promozione e l’intrattenimento vengono gestiti in maniera coordinata, contribuendo a creare un’immagine che migliora l’esperienza dei partecipanti. La customer satisfaction è del resto uno degli obiettivi che stanno maggiormente a cuore a Hrg, che può vantare una percentuale di retention dei propri clienti superiore al novanta per cento anno dopo anno: e questo, si sa, è sempre un ottimo biglietto da visita.

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SABRINA CIPRIANI head of Mge «La divisione eventi di Hrg è operativa sul mercato dal 1996 in costante crescita e ha al suo attivo oltre vent’anni di esperienza nel settore»

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TATIANA BRAMBILLA sales & account manager Mge «La divisione Mg&E si occupa di pianificare ogni fase dell’evento, dall’analisi alla programmazione, dall’esecuzione all’interfaccia con tutti i possibili partner, fino alla reportistica finale e al controllo delle spese»

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L’Italia, un sogno che si avvera I’Meetaly, Dmc bolognese, propone servizi e percorsi personalizzati alla scoperta dell’autenticità e dei mille segreti dell’Italia, per clienti corporate e privati alla ricerca di esperienze autentiche e originali A CURA DELLA REDAZIONE COMMERCIALE JB VISION DI BENEDETTO BELLO

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mmaginate una Dmc capace di riunire tutti i vantaggi di un’agenzia dinamica in grado di proporre percorsi e contenuti affascinanti alla scoperta delle infinite ricchezze del territorio italiano, e la solidità organizzativa e logistica di uno dei più importanti Pco nazionali. Il risultato è I’Meetaly, realtà specializzata nell’affiancare partner e clienti italiani e soprattutto internazionali nell’organizzazione di eventi capaci di regalare un’esperienza diretta, autentica e genuina della Penisola. I’Meetaly è un soggetto che ha alle spalle la trentennale esperienza di Planning Congressi, Pco di lungo corso con sede a Bologna. Fondata da Mariantonietta Melchiorre, l’agenzia propone servizi per il mondo corporate e per i privati, spaziando dalla ricerca delle location alla personalizzazione di qualunque tipo di evento, dall’organizzazione di visite, tour e percorsi artistici guidati all’ideazione di itinerari originali che invitano alla scoperta delle perle nascoste del nostro Paese, curando sempre nei minimi dettagli la direzione creativa e i servizi di accoglienza e ospitalità su tutto il territorio nazionale. Il modus operandi di questa Dmc

è ben descritto dal suo slogan, Italy comes true: concependo l’Italia come un sogno che si avvera e si rivela ai sensi dei partecipanti, I’Meetaly ha come mission quella di progettare soluzioni su misura e mai banali, in grado di far toccare con mano l’identità profonda di ciascuna destinazione. Congressi, conferenze, eventi speciali, attività di team building, convention per il mondo corporate, gestione di gruppi internazionali e soggiorni incentive: l’agenzia copre ogni esigenza della meeting industry, come dimostrano i vari eventi all’attivo nel suo portfolio. Un esempio recente è il lavoro svolto per la Fiera Autopromotec, uno dei più importanti eventi internazionali dell’automotive e aftermarket automobilistico, per cui I’Meetaly cura ormai da diverse edizioni lo sviluppo del concept e la realizzazione di allestimenti e scenografie dei suoi eventi sociali, proponendo ogni volta cornici e atmosfere suggestive frutto del lavoro del team creativo che si avvale della professionalità di registi, professionisti e operatori del mondo dello spettacolo. La particolare conoscenza di tante località e scenari del territorio nazionale e la capacità di progettare percorsi a tema alla scoperta delle mille identità italiane, declinando l’offerta del nostro paese ogni volta in modo diverso, sono alla base del successo di mercato di questa Dmc moderna e dinamica. indirizzi a fine rivista

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I migliori alleati delle associazioni Mz Congressi è anche un’Association Management Company di prim’ordine, con servizi altamente qualificati e una solidissima esperienza nella gestione delle molteplici esigenze del mondo medico e scientifico internazionale A CURA DELLA REDAZIONE COMMERCIALE

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a gestione operativa di una società o di un’associazione scientifica non è un’impresa semplice, e richiede personale e infrastrutture dedicate, con l’evidente rischio di dover distogliere risorse dal perseguimento dei principali obiettivi culturali e accademici previsti dallo statuto. Per questo motivo Mz Congressi, forte di una trentennale esperienza sia come Pco sia come Amc – ovvero Association Management Company – ha al suo interno una business unit espressamente dedicata al mondo delle associazioni. Mz Associations vanta uno staff di ben otto persone che lavorano a tempo pieno sulle attività di segreteria, gestione delle comunicazioni e tesoreria per conto

delle associazioni partner: un team di lavoro esperto e altamente qualificato, che segue ogni giorno e in modo personalizzato numerose realtà del mondo associativo medico e scientifico, sia nazionali sia internazionali, accompagnandole ovunque nel mondo in occasione di meeting e congressi e garantendo così una piena continuità di servizio e massima professionalità. La gestione del database dei soci e delle quote di iscrizione, le comunicazioni periodiche, i rapporti con gli sponsor – con cui Mz intrattiene rapporti consolidati anche in veste di Pco –, le delicate mansioni di tesoreria, amministrazione e impostazione fiscale, servizi di consulenza sugli iter connessi allo status di associazione: sono solo alcuni dei tanti vantaggi offerti dall’agenzia milanese alle sigle del mondo medico e scientifico. Gli uffici milanesi del gruppo Mz sono a oggi la casa di ben quattordici associazioni, che hanno qui i propri recapiti postali e il proprio centro di contatto con gli iscritti, le aziende, i fornitori. Gli stessi spazi – moderni, funzionali e dotati di tutte le ultime tecnologie –sono inoltre a disposizione delle associazioni partner, come sede di rappresentanza per i meeting e le riunioni dei consigli direttivi. Rivolgersi a un’Amc qualificata rappresenta quindi un evidente beneficio, garantendo sia un grande risparmio di tempo, risorse e costi fissi, sia la certezza di poter contare su una squadra di lavoro competente e aggiornata su tutte le ultime tendenze del mondo medico e scientifico. Per questo motivo, il gruppo Mz è sempre più un solido punto di riferimento per tutte le associazioni in cerca di un partner a cui affidarsi a occhi chiusi. indirizzi a fine rivista

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Eventi a regola d’arte La divisione Event Designers di Oic Group mette al servizio delle imprese quarant’anni di know-how e la forza di un esperto team creativo per contribuire a fare di ogni evento un successo A CURA DELLA REDAZIONE COMMERCIALE

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iù di ogni altro format, gli eventi di comunicazione richiedono la capacità di fare ricorso a risorse creative, in grado di sorprendere e catturare l’attenzione dei partecipanti, far vivere loro un’esperienza che diventi parte integrante del messaggio, facendo leva sulla componente emozionale. È questa la chiave per costruire eventi di successo, che riman-

gano a lungo nella memoria dei protagonisti e che diano il massimo risalto ai contenuti dell’azienda: ma per farlo è necessario affidarsi ad autentici professionisti, esperti e capaci di assumere la regia di un evento per valorizzarlo al meglio delle sue possibilità. Attivo sul mercato degli eventi da oltre quarant’anni, il Gruppo Oic ha dedicato a questo segmento un’apposita business unit, Event Designers, costituita dal team che segue passo dopo passo la progettazione di appuntamenti istituzionali, convegni e convention, road-show, lanci di prodotto, viaggi incentive, attività di team-building e molto altro – tutte le occasioni in cui creatività e attenzione al dettaglio risultano decisivi. L’obiettivo della squadra Event Designers è fare di ogni evento un potente strumento di business. I progetti nascono su misura e vengono perfezionati sulla base delle esigenze del cliente, delle sue caratteristiche, del target e delle risorse a disposizione. Il punto di partenza è l’individuazione di un concept creativo che risponda perfettamente agli obiettivi di comunicazione. Il lavoro prosegue poi analizzando le tante variabili che compongono il grande ingranaggio di un evento – tra cui per esempio la destinazione, la location, gli allestimenti, il programma, il food&beverage, la logistica, gli hotel, i fornitori in loco, l’animazione, le luci –, mettendo a punto la combinazione più adatta.

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UN TEAM DI OLTRE CENTO PROFESSIONISTI Il capitale umano è un fattore sul quale Oic punta molto: sono oltre cento i professionisti che lavorano per l’agenzia e che ne rappresentano il principale asset, un patrimonio vivente di esperienze, contatti, conoscenza dei trucchi del mestiere e passione per gli eventi. Gli event designer sanno bene che attraverso l’esperienza dell’evento il partecipante potrà formarsi o rafforzare la sua immagine dell’azienda, del brand o del prodotto al centro dell’iniziativa: con questo obiettivo in mente, l’evento può quindi tradursi in un risultato concreto come la motivazione e la fidelizzazione dei collaboratori, dei dealer, dei buyer o dei consumatori finali rispetto all’impresa e ai suoi messaggi. Il team Event Designers propone un approccio di tipo consulenziale, mettendosi al servizio dello sviluppo dell’idea del cliente e

aiutandolo a tradurla in realtà, arricchendo il tutto grazie alla competenza maturata in tanti anni di attiva presenza sul mercato degli eventi. Oic Group ha del resto una lunga e consolidata esperienza con molti settori aziendali, primo fra tutti quello dell’healthcare, che è senza dubbio uno dei più esigenti e complessi in cui operare, data la molteplicità dei vincoli normativi e deontologici e l’elevata specializzazione dei contenuti scientifici che vengono comunicati. Oltre a Event Designers, il gruppo è organizzato in altre tre business unit: Mind@Work, specializzata nell’offrire supporto alle imprese in ambito di marketing, strategie digital e brand development; Meeting Specialists, che si concentra invece sulla parte congressuale, soprattutto in ambito tecnico, economico e medico-scientifico a livello mondiale; Scientific Experts, che si focalizza sull’editoria e la formazione in campo scientifico e sanitario. La sinergia tra tutti i settori, le anime e le divisioni di Oic permette all’agenzia di realizzare eventi di ogni tipo con una forte valenza strategica. Il claim dell’agenzia, “smart people build value”, contiene una doppia premessa: da un lato la certezza di affidarsi a professionisti “smart”, capaci di proporre soluzioni all’avanguardia per l’industria degli eventi; dall’altra, la consapevolezza che ogni evento deve creare valore e quindi tradursi in risultati concreti e misurabili a vantaggio dell’azienda.

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Emozioni italiane al volante I tour con auto e Vespe d’epoca si confermano uno dei contenuti più apprezzati dell’offerta di Sdc Service, in grado di coinvolgere e far sognare partecipanti da tutto il mondo A CURA DELLA REDAZIONE COMMERCIALE

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a ormai 12 anni Sdc Service realizza per i suoi clienti tour con veicoli speciali; e anche se le attività dell’agenzia si sono diversificate moltissimo nel corso del tempo, e abbracciano ormai numerosi format originali, il fascino intramontabile di un romantico giro a bordo di una Vespa, la guida di una Ferrari da sogno o un viaggio on the road in stile vintage su un autentico pulmino Volkswagen restano una delle specialità della casa, sempre apprezzatissimi e richiesti da tanti clienti italiani e internazionali.

UNA FLOTTA D’AUTORE

Sdc Service collabora regolarmente con esperti e appassionati del settore, arrivando così a gestire un parco veicoli davvero ragguardevole, che comprende: ■ 100 Vespe d’epoca con autista ■ 50 Auto d’epoca italiane anni ‘50/’80 quattro posti ■ 40 Spider d’epoca italiane ■ 40 Fiat 500 d’epoca ■ 20 Ferrari ■ 20 Pulmini Volkswagen vintage ■ 20 Maggioloni Volkswagen d’epoca

Oltre 90 diversi Dmc sono fidelizzati e si affidano a Sdc Service per organizzare tour con autoveicoli d’epoca in tutta Italia.

Si tratta di veri e propri tour emozionali, disegnati su misura in base alle richieste del cliente, ma sempre con la finalità di offrire un’esperienza originale e coinvolgente. Dai percorsi storici all’interno di città d’arte come Roma, alle campagne delle Langhe torinesi, dalla costiera amalfitana alle colline senesi, gli itinerari con vetture d’epoca valorizzano al massimo il made in Italy e il territorio, e permettono una full immersion nei profumi, nei sapori e nelle bellezze storiche e paesaggistiche che si incontrano lungo la strada. La creatività e la personalizzazione la fanno sempre e comunque da padrone, e il tour può diventare facilmente la base per attività dinamiche di altro tipo, come ad esempio una caccia al tesoro con il supporto di un’app per tablet sviluppata appositamente da Sdc Service: un format che mette insieme il gusto vintage dei veicoli d’epoca e la tecnologia più moderna, per dare vita a team building appassionanti. Vespa, Ferrari e Fiat 500 sono più che semplici mezzi di locomozione: sono a tutti gli effetti simboli dello stile di vita italiano presente nell’immaginario del resto del mondo. Ecco perché Sdc Service garantisce sempre il supporto di personale capace di parlare varie lingue, per interagire con un pubblico internazionale che sogna di andare alla scoperta dell’Italia in puro stile “Vacanze romane”. I tour emozionali firmati da Sdc Service si propongono quindi come un perfetto complemento ricreativo per meeting, convention e congressi, facendo leva su un format che è al tempo stesso elegante e sportivo, destinato a non passare mai di moda. indirizzi a fine rivista

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Il Mice nella capitale lusitana È senza dubbio una delle capitali più dinamiche del Vecchio Continente, Lisbona è la meta ideale per il business grazie a un’offerta diversificata di cultura, ospitalità e svago per diverse tipologie di target A CURA DELLA REDAZIONE COMMERCIALE

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ille anni di storia mixati con strutture moderne e contemporanee, il fascino malinconico lusitano che fa da contraltare all’intensa vita notturna, monumenti e testimonianze dei diversi apporti culturali che si sono succeduti nei secoli ma anche nuovi luoghi di socialità, simbolo delle più moderne tendenze e stili di vita. Lisbona è davvero una città unica, dal carattere popolare ma al tempo stesso vanta un aspetto di respiro internazionale. Quartieri dall’identità molto diversa si fondono in un tessuto urbano condizionato dall’acqua e dal fiume: dal Park of Nations, che comprende proprio l’area in cui si tenne l’Expo 1998, al Bairro Alto, una delle zone più alternative capace di unire shopping e cultura in un mix di grande vitalità e dinamismo. Oggi una straordinaria vista panoramica della città si può godere da due nuovi punti di osservazione: l’Amoreiras 360º Panoramic View sul tetto dell’Amoreiras Shopping Center e il terrazzo dell’Arco di Rua Augusta,

simbolo della Lisbona trionfale risorta dalle ceneri del 1755. La capitale lusitana è cambiata molto negli ultimi anni e oggi è una destinazione privilegiata per il segmento business: centri congressi, possibilità di praticare golf vista oceano, vecchie fabbriche trasformate, numerosi ristoranti di ottimo livello e strutture alberghiere d’eccellenza come l’Hotel Mundial, il Lisboa Plaza, il Quinta da Marinha Resort, che sono stati completamente rinnovati e l’Hotel Tivoli Oriente, riaperto di recente dopo un importante intervento di ristrutturazione che ha interessato principalmente tutte le camere ma che a breve verrà esteso anche alle sale meeting. A questi si aggiungono le nuovissime aperture degli hotel Porto Bay Marquês, Sheraton Cascais Resort e l’Nh Collection Liberdade – ex Nh Lisboa Liberdale – solo per citarne alcuni, ma anche diversi nuovi ristoranti sparsi un po’ in tutta la città. Una ricca offerta di soluzioni per soddisfare qualsiasi esigenza di ospitalità, a cui si affiancano programmi e attività di supporto che rendono la città molto attraente per il turismo d’affari, senza dimenticare gli ottimi collegamenti aerei con le principali città europee e la vicinanza dell’aeroporto al centro città. indirizzi a fine rivista

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Il lusso più vero L’esclusività di territori incontaminati, lo splendore assicurato da servizi d’eccellenza, l’unicità di location collocate in paradisi terrestri, targate Lux* e perfette per il relax ma anche per un turismo business a cinque stelle A CURA DELLA REDAZIONE COMMERCIALE

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a mission è chiara, fin dal nome, il dna è da sempre legato al lusso, anche se in realtà la catena l’ha pensata in lingua latina, insomma un gioco di parole e di significati, Lux* con il suo asterisco rimanda alla parola “luce”, quindi la nuova luce che entra nel lusso, location incantate e irripetibili, un servizio esclusivo e tailor made che permette di vivere momenti straordinari: Lux* Resorts & Hotels è un gruppo alberghiero mauriziano che in diverse parti del globo permette ai propri ospiti di vivere esperienze indimenticabili e personalizzate. In totale dieci strutture dal fascino ricercato, dieci resort distribuiti tra Mauritius, Reunion, Cina e Maldive, destinazioni consolidate inserite in paesaggi di rara bellezza che offrono alla meeting industry numerose soluzioni di incontro top level e situazioni anche non convenzionali in cui mixare cultura, relax e affari. Oggi l’offerta è consolidata attorno alle mete

più classiche, come la sempre meravigliosa isola di Mauritius, che ospita resort su spiagge da favola come Lux* Le Morne, un boutique hotel di 149 camere posto sulla costa sud occidentale e perfetto per gruppi incentive esclusivi di piccole dimensioni o Lux* Grande Gaube, sulla costa settentrionale dell’isola, direttamente affacciato su tre baie spettacolari. Il fiore all’occhiello è collocato sulla costa orientale di Mauritius, il Lux* Belle Mare, cinque stelle lusso, ed è stato recentemente riaperto dopo un importante intervento di restyling che ne ha visto ridisegnare completamente gli ambienti ed elevare tutto il resort a standard d’eccellenza senza pari. Ma se alle isole incontaminate è dedicata da sempre grande attenzione, è oggi la Cina una delle mete in grandissima espansione e in grado di offrire contesti davvero unici come la via del tè, senza dubbio una delle proposte di maggior fascino. Al primo boutique hotel aperto nel 2014, Lux* Tea Horse Road Lijang, posto nel cuore dell’omonima cittadina in un edificio antico riconvertito a struttura ricettiva da dieci camere, ha fatto seguito il Lux* Tea Horse Road Benzilan, un edificio da trenta camere posto sulle rive del fiume Yangtze, un autentico villaggio protetto dalle alte montagne del Tibet.

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OBIETTIVO MALDIVE Sono da sempre una delle destinazioni privilegiate della meeting industry, per la magnificenza della natura e la straordinaria bellezza del mare e delle spiagge, oltre che per la tranquillità che si può godere in uno dei paradisi terrestri per eccellenza. Le Maldive sono una delle punte di diamante dell’offerta di Lux* Resorts & Hotels che, dopo un articolato intervento di restyling durato alcuni mesi, riapre a settembre lo straordinario Lux* South Ari Atoll. Un ritorno in grande stile per una location davvero unica ospitata sull’atollo Ari Sud, due km per duecento metri nel quale trovano posto 194 incredibili camere-suite ospitate in ville nel giardino o in palafitte appollaiate magicamente sulla laguna cristallina. Un ambiente unico per la capacità di garantire privacy e intimità pur essendo in grado di ospitare grandi gruppi. L’intervento ha conferito alla struttura un’eleganza decisamente più trendy nella quale elementi e atmosfere “lighter e brighter” si alternano e si fondono con l’incontrastata bellezza dell’isola. Senza dimenticare le piscine a sfioro, i campi da tennis, i sette ristoranti e i cinque bar nei quali poter gustare una cucina di gran classe. Novità da non perdere, il Beach Rouge, ristorante e lounge bar tutto da scoprire! Quella di Lux* Resorts & Hotels è un’offerta di lusso che non smette di ampliarsi, sempre alla ricerca di nuove mete e contesti inediti per proporre location dal fascino misterioso nelle quali poter coinvolgere anche target diversi.

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Tra il 2016 e il 2017 sono previste diverse nuove aperture cinque stelle nelle località più gettonate, anche nel vecchio continente. Da Lux* Bodrum in Turchia a un secondo resort pentastellato alle Maldive (Lux* North Male Atoll), da una nuova struttura di prestigio nell’Emirato Arabo di Ajman a pochi minuti da Dubai (Lux* Al Zorah), a Reunion, dove Lux* Sud Sauvage affiancherà Lux* Saint Gilles. Infine, ma non da ultima, la Cina, sulla quale il gruppo è deciso a continuare a investire per gli straordinari risultati ottenuti con le strutture già attive. Proprio in Estremo Oriente è prevista l’apertura di un terzo boutique hotel con il quale mettere in luce un’altra delle infinite sfaccettature di questo enigmatico Paese. indirizzi a fine rivista

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High tech o presidenziale? Le convention presidenziali diventano sempre più high tech mentre le convention high tech diventano sempre più “presidenziali”. Le regole per il successo sono le stesse dal nostro corrispondente da New York DOMENICO MATARAZZO

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erminata CiscoLive lo scorso mese di luglio, la convention annuale di Cisco System, migliaia di ingegneri sono tornati a casa con una sindrome di information overload dovuta alle presentazioni di centinaia di prodotti esposti, di keynote dei leader dell’azien-

da e di più di 1.500 corsi su tutto quanto è networking con prodotti Cisco. Chi si fosse messo di fronte alla Tv per disintossicarsi, però, avrebbe avuto la sensazione di essere ancora nei saloni del convention center di Las Vegas per assistere ad altre presentazioni. Per due settimane e per tre giorni di fila, infatti, subito dopo CiscoLive è stato praticamente impossibile evitare le kermesse televisiva delle convention del partito repubblicano prima e democratico dopo. In questi appuntamenti i due partiti ufficializzavano la scelta rispettivamente di Donald Trump e di Hillary Clinton come prossimi candidati alla Casa Bianca. DA CISCO ALLA CASA BIANCA CiscoLive 2016, a detta degli organizzatori, è stata la migliore edizione di sempre in termini di partecipazione e di entusiasmo e l’adrenalina era palpabile tra i presenti sia in sala durante i keynote sia negli spazi espositivi. La stessa adrenalina si percepisce generalmente durante le convention che anticipano le elezioni presidenziali in Usa e investe sostenitori, speaker, volontari e anche i media. Ma i punti in comune tra i due tipi di eventi vanno oltre. La scenografia delle convention dei due partiti americani è pressoché identica: prima e dopo il keynote del candidato prendono la

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HOT TOPICS mice from amerika

Le grandi convention presidenziali americane, per avere successo, devono seguire le stesse “regole da manuale” di congressi e meeting comuni. Ma la tendenza, in periodo di campagna elettorale, è quella di dare un tono “presidenziale” a qualsiasi evento. A fianco Kevin Spacey a CiscoLive 2016

parola figure importanti – politiche e non – che dichiarano il proprio sostegno, esultano le qualità del candidato, i difetti degli avversari e le visioni per il futuro. Poi viene presentato il candidato, che sale sul podio e parla di fronte a un audience estatica che grida, applaude, si agita con cartelloni, magliette e berretti con slogan o foto che sottolineano la fiducia al candidato stesso. La cerimonia si conclude poi con palloncini e coriandoli lanciati in aria e con musiche che inneggiano alla vittoria, come “We Are the Champions” o “Nessun Dorma”. L’obiettivo, quest’anno più che mai, è conquistare gli indecisi, attirare più votanti e, pur se non dichiarato apertamente, ottenere più donazioni per le rispettive campagne elettorali. Durante i festeggiamenti finali le troupe televisive si danno poi da fare per cercare commenti da chiunque: dai rappresentanti politici al giovane volontario, alla casalinga. REGOLE SOVVERTITE Dal punto di vista organizzativo il New York Times ha fatto notare come la convention repubblicana non abbia seguito tutte le regole del manuale del buon planner. Per esempio, quando Melania Trump ha preso la parola, è stato lo stesso Trump ad accompagnarla e presentarla sul podio. Tradizionalmente, invece, il candidato non si mostra fino a quando non prende la parola, come ha fatto Hillary Clinton. La tempistica è stata anche molto criticata, in primo luogo perché le fasce di punta, dalle 10 alle 11, sono state assegnate a speaker di poco rilievo anziché inserire, per esempio, i figli di Trump, celebrità televisive anche loro. In secondo luogo perché alcune improvvisate di Trump nella parte finale hanno interrotto gli ultimi relatori e hanno creato “buchi” televisivi che sono contro ogni regola. D’altro canto non vi erano molte celebrità politiche o dello spettacolo a cui attingere, date le controversie che hanno contraddistinto la campagna elettorale all’interno dello stesso partito repubblicano. Ex presidenti, attori di fama, politici di rango erano assenti. Queste carenze sono state

meno evidenti nel corso della convention democratica, se non altro perché, con Bill Clinton a fianco della moglie, la presenza di ex presidenti era assicurata. Anche durante CiscoLive, prima che Chuck Robbins, il numero uno di Cisco System, prendesse la parola per il primo keynote dell’evento, due coppie di presentatori erano in costante collegamento tra lo spazio espositivo e la sala per le presentazioni. Il loro compito era di avvicinare delegati per chiedere opinioni, presentare prodotti, narrare esperienze, il tutto con un tono che esaltava l’evento, i prodotti e, indirettamente il marchio Cisco come se si fosse a un concerto pop o a una convention elettorale per l’appunto. Al termine di un’intervista, mentre si correva alla ricerca del prossimo intervento, altri intrattenitori si avvicinavano alla stazione del dj per ballare e scherzare come veri maestri dell’entertainment. A eccezione del dj però, gli intrattenitori in questione non erano professionisti del settore ma dipen-

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HOT TOPICS mice from amerika

denti di Cisco, marketing manager o – cosa rara – ingegneri. Il più coinvolgente di questi in particolare, che ballava e incitava la folla a ritmo di musica e con ampi sorrisi altri non era che il Vp chief information officer di Cisco. A REGOLA D’ARTE Nell’ambito del settore tecnologico l’evento non era meno presidenziale delle convention di partito, dato che oltre alle migliaia di partecipanti in sala, più di duecentomila spettatori erano collegati online per seguire l’evento. Anche in questo caso un minimo errore avrebbe avuto una risonanza globale, così come avvenne per il Ceo di Microsoft Satya Nadella quando, esattamente un anno prima, diede una demo live di Cortana durante la convention di Salesforce.com, una demo che ebbe un effetto comico piuttosto che efficace. Nel caso di CiscoLive le tempistiche sono state ottimali, Chuck Robbins non ha

azzardato demo rischiose ma si è avvalso di personalità che hanno esaltato i prodotti e la collaborazione con Cisco: in particolare Tim Cook, il numero uno di Apple, è stato presente con un messaggio video in cui annunciava l’integrazione del nuovo sistema operativo di Apple con la gamma di prodotti Cisco. Non vi sono stati accavallamenti o buchi nel corso delle presentazioni e i presenti sono stati poi allietati da un concerto dei Maroon Five, nonché, a detta dei presenti, da litri di birra e altro. Ma la conferma che i delegati di Cisco si trovassero a una convention presidenziale si è avuta durante la keynote di chiusura, quando, prima che apparisse il relatore, una voce annunciava il presidente degli Stati Uniti e seguivano le note di Hail to the Chief, il motivo che accompagna sempre l’ingresso presidenziale. A fare il suo ingresso però non è stato Barack Obama, ma l’attore Kevin Spacey. Molti non ricorderanno il film che gli ha conferito l’Oscar come migliore attore, ma molti lo ricordano come l’interprete di Frank Underwood nella serie House of Cards prodotta da Netflix, in cui Kevin Spacey è un machiavellico e psicopatico individuo che diventa poi presidente degli Stati Uniti. Tra una serie di battute che hanno riscaldato l’audience, Kevin Spacey, in modo più eloquente, ha evidenziato l’importanza di ciò che è i critici hanno ritenuto fosse mancato alla convention repubblicana: uno storytelling efficace. «Create la vostra propria storia, raccontate ciò che sapete e non storie create per le masse» sono stati, in sintesi, i suggerimenti di Kevin Spacey. Il prossimo 8 novembre sapremo chi dei due candidati avrà saputo raccontare meglio la propria storia. Nel frattempo Cisco System ha già avuto una sua vittoria: entrambe le convention sono state le più connesse in assoluto nella storia elettorale e Cisco è stato il fornitore ufficiale della tecnologia presso le sedi di ambedue gli eventi.

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HOT TOPICS team building

Team building con l’anima Come l’empowerment, anche il team building può diventare il cardine di una politica etica nella gestione delle risorse umane. Nel social team building la metafora esperenziale è la realizzazione di un progetto a beneficio della collettività TERESA CHIODO

C

onferenze, workshop, convention, management meeting, viaggi incentive, lanci di prodotto; qualsiasi evento, grande o piccolo che sia, può essere progettato e realizzato in maniera sostenibile. Molte agenzie stanno operando, in linea con i propri valori, nella direzione di un approccio sistemico che porti a sensibilizzare i propri clienti sulle ricadute che ogni singolo evento può avere all’interno del sistema stesso. Nel social team building, la metafora esperenziale che coinvolge i gruppi diventa

un progetto sociale e concreto da portare a termine, come per esempio la ricostruzione di un ponte, la messa in funzione di un impianto a energia solare o eolica, o la realizzazione di una ricerca di pubblica utilità. Il volontariato d’impresa è il coinvolgimento del personale di un’azienda con forme di partecipazione attiva e concreta in sinergia con il supporto aziendale. Può avere forme diverse: banche del tempo, prestazioni professionali non retribuite, eventi a favore di una causa non profit e molto altro. In questo modo, il tipico momento ludico, pur non perdendo la fase creativa e di condivisione, diventa un “gioco serio”. NUOVA VISION La corporate social responsability è quasi un fatto culturale ormai, giunto a un punto di non ritorno; si incentra sul principio che

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HOT TOPICS team building

l’organizzazione produttiva non debba creare valore solo per la proprietà, ma anche per la collettività in generale, implica cioè un nuovo modo di fare impresa, nel rispetto dei cosiddetti stakeholder, interni ed esterni. Ma vediamo nella fattispecie come questa materia vada a costituire il sostrato di un format esperienziale come quello del team building. In che modo è possibile unire le soluzioni tese a concretizzare il concetto di Csr alle esigenze formative e ludiche degli eventi aziendali, nello specifico del team building? Ci risponde Alberto Albieri, presidente dell’associazione Stop Hunger Now: «Sempre più aziende sentono l’esigenza di sviluppare i temi legati alla responsabilità sociale di impresa, consapevoli che l’impegno per la sostenibilità arriverà nel breve a rappresentare un elemento strutturale del proprio posizionamento strategico. Stop Hunger Now si propone come partner strategico in questo senso, offrendo una formula che attraverso l’etica produca fiducia e crei valore. Introduce una componente solidale e offre un risultato

che non rappresenta unicamente il termine di un percorso, ma l’inizio di un grande e importante cammino per coloro che potranno godere dei benefici. L’attività che ci contraddistingue è il “programma di confezionamento pasti”. Pensato allo scopo di combattere la fame nel mondo, questo progetto si traduce nell’organizzazione di eventi nel corso dei quali squadre di volontari si mettono all’opera assemblando pochi e semplici ingredienti e arrivando a produrre in poche ore migliaia di razioni di cibo. L’estrema flessibilità del programma ci offre un raggio d’azione tale da costruire progetti in partnership con il donatore, nel rispetto delle esigenze espresse sia in termini organizzativi sia di contenuti: i pasti vengono sistematicamente distribuiti alle comunità a supporto dei programmi di scolarizzazione, offrendo così alle stesse un valido motivo per consentire ai bambini di frequentare le scuole e avere l’opportunità di un futuro migliore». NUOVA MISSION La gestione delle risorse umane non può più avvenire solo attraverso un modello burocratico-lineare-gerarchico. I flussi informativi e relazionali devono essere circolari e ciò che diventa prioritario non è solo la subordinazione alle direttive del management, ma anche la condivisione da parte delle maestranze della vision e della mission dell’organizzazione. Ecco perché il social team building, declinato in vari format, sta prendendo piede sempre di più. Di questo ce ne parla Elio Zoccarato dell’agenzia Sunny Way: «Il team building sociale è il coinvolgimento del personale di un’azienda nelle attività con una partecipazione attiva e concreta in comunità locali,

ALBERTO ALBIERI, presidente dell’associazione Stop Hunger Now «L’attività che ci contraddistingue è il “programma di confezionamento pasti”. Pensato allo scopo di combattere la fame nel mondo, questo progetto si traduce nell’organizzazione di eventi nel corso dei quali squadre di volontari si mettono all’opera assemblando pochi e semplici ingredienti e arrivando a produrre in poche ore migliaia di razioni di cibo»

ELIO ZOCCARATO Sunny Way «Le aziende rafforzano la loro immagine e dimostrano con un’attività concreta che sono consapevoli della loro responsabilità sociale, mentre i dipendenti guadagnano in gratificazione e motivazione. Un’esperienza di volontariato aziendale può essere un momento d’importante arricchimento per tutti e porta le persone a condividere ciò che hanno vissuto»

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HOT TOPICS team building

TEMPISTICHE E ATTIVITÀ DEL SOCIAL TEAM BUILDING Cosa fanno i partecipanti? Dove si può svolgere e in quanto tempo? Le attività operative vengono progettate insieme alla committenza in base a diversi fattori: il tempo a disposizione, il profilo partecipanti e la location prescelta. In ogni caso l’attività si conclude con un fine benefico immediato, la soluzione concreta a un’esigenza sociale. Lo scopo è stimolare le dinamiche

necessarie a lavorare su focus didattici prestabiliti di volta in volta: comunicazione, leadership, team working, problem solving. Le modalità e i benefici del team building rimangono gli stessi, perché sono comunque attività di squadra dove i formatori osservano, come per gli altri format, i comportamenti dei partecipanti per riportarli nel debriefing.

Gli obiettivi e i benefici

■ Dimostrare che l’impresa è seriamente consapevole della sua responsabilità

sociale

■ Dare l’opportunità ai propri dipendenti di vivere esperienze nuove e di grande

valore sociale

■ Favorire la crescita personale attraverso nuove esperienze, dando la possibilità

a ciascuno di utilizzare quelle capacità che non sempre vengono espresse al lavoro ■ Creare un momento di dialogo e di incontro tra coloro che partecipano attivamente ai progetti nel campo sociale, migliorando le capacità di networking dei dipendenti e sviluppando capacità di lettura di nuovi contesti ■ Esplorare in un diverso contesto le proprie modalità relazionali, con il fine di contribuire a creare un miglior clima aziendale ■ Favorire percorsi di team building grazie a una più approfondita conoscenza dei colleghi e a un maggior senso di appartenenza all’azienda ■ Migliorare l’immagine aziendale ■ Contribuire a rendere più sana la comunità in cui si opera, aiutando ad abbattere barriere e facilitando la comprensione reciproca.

onlus, centri di accoglienza per bambini disagiati. Può avere forme diverse: dalla costruzione di mobili e/o giocattoli da donare agli ospiti delle onlus, alle prestazioni professionali non retribuite, con l’organizzazione di feste e giornate speciali per gli ospiti delle strutture di accoglienza, a veri e propri interventi strutturali nelle sedi delle onlus con lavori e donazioni che migliorano con-

cretamente la vita delle persone assistite. Se le attività sono mirate e ben organizzate, a guadagnarci non sono solo i beneficiari, ma anche dipendenti e i datori di lavoro. Le aziende infatti rafforzano la loro immagine e dimostrano con un’attività concreta che sono consapevoli della loro responsabilità sociale, mentre i dipendenti guadagnano in gratificazione e motivazione. Un’esperienza di volontariato aziendale può essere un momento d’importante arricchimento per tutti e porta le persone a condividere ciò che hanno vissuto». Cosa cambia rispetto agli altri format? Può essere un’occasione importante per vedere da vicino che cosa sono veramente i servizi rivolti alle diverse marginalità: non luoghi di contenimento riservati a bambini disagiati e persone emarginate, ma posti in cui i ragazzi si formano o comunque le persone ritrovano la serenità in un ambiente sicuro e stimolante. «Rispetto agli altri format di team building, le attività sociali richiedono tempistiche completamente diverse e un impegno molto più grande. A volte, la difficoltà di questi team building – interviene Giovanni Gambardella dell’agenzia Teamworking – consiste soprattutto nella necessità di munirsi di tutta una serie di permessi ufficiali per poter praticare l’attività. Anche gli attori coinvolti sono più del solito: oltre all’azienda e all’agenzia di team building, partecipano le autorità. Nel caso di un’attività ecologica di pulizia, per esempio, è importante che la fase di smaltimento finale dei rifiuti sia gestita in modo responsabile e tenga conto di tutte le norme vigenti. Nel caso di un’attività a beneficio di bambini svantaggiati, servono i permessi di genitori e scuole. Il team building sociale riguarda infatti in primo luogo due grandi ambiti: può svolgersi a favore di persone o a favore dell’ambiente. Ovviamente, in realtà, più che di due possibilità disgiunte, si tratta di due opzioni intrecciate».

GIOVANNI GAMBARDELLA Teamworking «Il team building sociale riguarda in primo luogo due grandi ambiti: può svolgersi a favore di persone o a favore dell’ambiente. Ovviamente, in realtà, più che di due possibilità disgiunte, si tratta di due opzioni intrecciate»

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HOT TOPICS out of the box

Temporary team, obiettivo raggiunto In alcune aziende sono considerati una risorsa, in altre una necessità. I gruppi di lavoro temporanei funzionano, a patto che si osservi qualche regola e se ne conoscano le dinamiche. Anche motivazionali ALESSANDRA BOIARDI

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ossono essere task force costituite per un obiettivo preciso, oppure gruppi composti da temporary staff, il personale che viene chiamato ad hoc dalle aziende per risolvere una specifica situazione. Ma sono soprattutto dipendenti chiamati a lavorare insieme per un periodo relativamente breve, diciamo da qualche settimana fino a un anno. In ogni caso il fatto che siano “temporary” non significa che non vadano motivati, anzi, proprio l’incentivazione diventa fondamentale affinché i partecipanti si sentano affiatati, raggiungano gli obiettivi, siano produttivi e proattivi, anche quando magari la loro mansione principale è altrove. Coesione e collaborazione devono essere immediate per il massimo dell’efficienza e nulla va lasciato al caso.

QUESTIONE DI METODO Che il lavoro in team, in generale, sia una realtà che sempre più appartiene alle aziende di tutto il mondo lo si evince, per esempio, dai risultati del report di Staufen Italia dal titolo “Industria 4.0. Sulla strada della fabbrica del futuro”, secondo i quali il manager di oggi sarebbe propenso a uno stile di leadership orientato al team con una particolare attitudine verso la comunicazione interna e un modello organizzativo che lascia maggiore autonomia ai collaboratori rispetto al passato. Credere nelle potenzialità del team è fondamentale anche quando è temporaneo, ma c’è un primo ostacolo da superare se il gruppo di lavoro ha una “scadenza”: il primo nemico da combattere è il tempo. Chi fa parte di un team di questo tipo sa di non avere a disposizione l’eternità, per cui può accadere che i membri si possano sentire particolarmente sotto pressione, concentrandosi sul lavoro da fare e considerando fattori secondari i rapporti con gli

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HOT TOPICS out of the box

altri membri e la necessità di “studiare” un metodo di lavoro che possa andare bene per tutti. Un atteggiamento, questo, che alla lunga porterebbe probabilmente a ripercussioni negative sul team stesso. Come fare dunque affinché anche una squadra di lavoro temporanea lavori in maniera affiata? “Fingersi” un team tradizionale potrebbe aiutare, il che significa porsi gli stessi obiettivi, come curare i rapporti interpersonali tra i componenti, stabilire un clima di lavoro piacevole, darsi un metodo per risolvere i problemi, prenderele decisioni, dividere i compiti e stabilire i ruoli. Ma sarà utile soprattutto fare sentire le persone ben accette e lasciare spazio a discussioni e, perché no, anche ai disaccordi. DINAMISMO E FLESSIBILITÀ Chiunque pensi che per tenere unito un team temporaneo servano rigore e disciplina dovrebbe cambiare opinione secondo Amy C. Edmondson, co-autrice del testo “Team scaffolds: how mesolevel structures enable role-based coordination in temporary groups” con Melissa A. Valentine, secondo la quale «una struttura minima porta a una grande collaborazione e alla massima efficienza in un temporary team». Per farlo, come è citato nel titolo, si utilizza l’immagine dell’impalcatura (scaffold): come le impalcature sono strutture leggere ma indispensabili per costruire gli edifici, così elementi “leggeri” ben definiti aiutano a “costruire” un team e a migliorarne la performance. Secondo Edmondson i temporary team tendono a “mimare” quelli stabili, ma forniscono per l’appunto una versione “alleggerita” dei quattro elementi fondanti: ruoli ben definitivi, obiettivi chiari, mansioni interdipendenti, stabilità. Elemento distintivo dei gruppi di lavoro temporanei che si sovrappone a questi e ne determina l’efficienza è la dinamicità, vista come una vera e propria chiave di successo. «Nei team temporanei si passa dal concetto di gruppo a quello di “fare gruppo”» è la conclusione di Edmondson. Ma la tesi del testo si spinge oltre e punta a dimostrare come gruppi temporanei di lavoro possano essere addirittura più efficienti, analizzando la case history di un pronto soccorso in un ospedale statunitense, riorganizzato su team temporanei con risultati efficientissimi, tanto da ridurre del quaranta per cento il tempo d’attesa dei pazienti. CONFRONTO E CONSENSI Chi si trovasse a capo di un team temporaneo dovrebbe definire sì le priorità e le linee guida operative, ma soprattutto dovrebbe condividere le aspettative, portando ogni partecipante a rispondere a poche e semplici domande come “Quale è il tuo grado di coinvolgimento?”, “Come potrebbe secondo te funzione questo team?”, “Quali sono i limiti di questo team?”, “Cosa

pensi si debba fare per raggiungere gli obiettivi?” e così via. Ognuno in questa maniera si sentirà molto più coinvolto. Inoltre, sarebbe importante prevedere un momento di confronto tra i membri della squadra di tanto in tanto, per un’esperienza all’insegna della dinamicità e per essere tutti sempre aggiornati alla luce del lavoro svolto. Proprio il coinvolgimento dei partecipanti di un gruppo di lavoro temporaneo e quindi la necessità costante di un confronto sono invocati, per esempio, anche dal corporate trainer Surinder Pal Singh, che spiega come utilizzare il metodo del “consenso”. Le decisioni del gruppo devono essere cioè prese secondo quanto stabilisce la maggioranza, dopo che ogni partecipante ha avuto l’occasione di esprimere la propria opinione. In questo caso naturalmente non ci sarà (quasi) mai l’unanimità, ma si potrà raggiungere un compromesso che alla fine vedrà tutti d’accordo. Il dialogo diventa dunque un impoortante strumento per far funzionare il temporary team e raggiungere gli obiettivi nei tempi stabiliti. I meeting diventano, da questo punto di vista, luoghi prediletti per il dialogo, a patto che siano ben strutturati. Qual è dunque il modo migliore di organizzare una riunione per un gruppo di lavoro temporaneo? Per esempio permettendo a ogni dipendente coinvolto di aggiungere un “ordine del giorno” in modo che le sue considerazioni – perché no, anche le sue perplessità – abbiano il giusto spazio. È così che la riunione ricopre un ruolo fondamentale: un open meeting, nello specifico, potrebbe essere messo in agenda in maniera sistematica proprio per fornire un terreno di confronto, oppure si potrebbe destinare del tempo alla fine di ogni riunione per una discussione aperta e un libero dialogo.

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HOT TOPICS blogsurfing

È ok se…

(cosa è lecito fare quando si è nuovi in azienda) U

n buon team è quello che sa accogliere nuovi colleghi cercando di inserirli in una realtà a loro sconosciuta facendoli sentire fin da subito a proprio agio. Parola di Jill Turnball, creativo che lavora presso il britannico Governmental Digital Service (Gds), che per integrare i nuovi arrivati è ricorso alle sue doti di scrittura per stilare un elenco di cose che si possono fare (e non fare) in ufficio, con l’obiettivo di far cogliere ai nuovi arrivati il “mood” aziendale già al loro ingresso in azienda. Un modo originale di fare team building, a pensarci bene, che coinvolge chi è fresco d’assunzione in maniera semplice e immediata. L’idea era, almeno apparentemente, molto semplice: un poster, appeso su una parete, che diventa un vademecum contro la sindrome del “primo giorno di scuola”. Un’idea semplice sì, ma di successo, se si pensa che il poster è diventato immediatamente virale totalizzando il numero record di seicento retweet in 24 ore. Forse, anzi molto probabilmente, non tanto per il contenuto, ma per la buona intenzione, che da sola, vale senz’altro una menzione. Il poster contiene 33 punti (li abbiamo contati) che completano la frase “It’s ok to” (Cose che si possono fare), non senza la giusta dose del proverbiale “English humour”. Abbiamo pensato che nulla avrebbe reso l’idea se non una traduzione (più o meno) fedele dell’elenco. Eccolo. SI PUÒ… dire non lo so; chiedere chiarimenti; stare a casa se vi sentite male; dire di non avere capito; chiedere cosa significa un acronimo; dimenticare qualcosa; presentarsi; dipendere dal team; chiedere aiuto; non sapere tutto; avere giorni in cui si è poco loquaci; avere giorni in cui si ha voglia di parlare, fare casino, ridere e scherzare; mettersi le cuffie; dire no quando avete già troppe cose da fare; fare errori; cantare;

Proprio come il primo giorno di scuola quando si è bambini, i primi tempi in una nuova realtà aziendale potrebbero essere decisamente duri. Non se avete come collega Jill Turnball… sospirare; non controllare le e-mail fuori dall’orario di lavoro; non controllare le e-mail continuamente durante l’orario di lavoro; usare Slack (sistema di messaggistica per team); alzarsi dalla scrivania e parlare direttamente con il vostro interlocutore; cercare un posto dove potersi concentrare; dare feedback sul lavoro altrui; mettersi alla prova; dire sì quando qualcuno offre il caffè; preferire il tè; fare uno spuntino; avere una scrivania disordinata; avere una scrivania ordinata; lavorare come preferite; chiedere ai capi di sistemare qualcosa; avere una giornataccia; prendere qualche giorno di ferie.

ALESSANDRA BOIARDI

Per questo articolo abbiamo preso spunto dal post di Jill Turnball

Chi ha particolarmente apprezzato l’idea può scaricare direttamente il poster a questo indirizzo http:// govdesign.tumblr.com/ post/144909646023/ download-the-poster-itsok-to, oppure fotocopiare la nostra traduzione!

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PAOLA OLIVARI

APRE PIANO 35 DI TORINO, IL RISTORANTE PIÙ ALTO D’ITALIA È recente l’apertura del Piano 35, a oggi il ristorante più alto d’Italia, collocato nel grattacielo Intesa San Paolo di Torino. Immerso in un giardino a oltre 150 metri d’altezza, è la cornice ideale per eventi di altissimo livello. La sala è corredata da uno spazio di settecento metri quadrati che affaccia sulla serra bioclimatica e da una terrazza esterna di 150 metri quadrati. Si potrà così organizzare un’indimenticabile cena di lavoro e, in aggiunta, fare una passeggiata nel giardino pensile, osservando da un’altezza vertiginosa tutta la città e la

sua meravigliosa quinta alpina. Lo chef Ivan Milani promette un’interpretazione dei prodotti del territorio sotto l’egida del Gruppo Cir Food di Reggio Emilia, gestore dell’insieme gastronomico dell’intero grattacielo che comprende ristorante, lounge bar e caffetteria e il progetto che vi sottende porta la firma di Slow Food e dell’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo. Nello stesso grattacielo trova spazio anche il lounge bar coordinato da Mirko Turconi, uno dei più apprezzati bartender italiani.

VILLA MERCEDE, RINNOVATA OFFERTA CONGRESSUALE Facilmente raggiungibile da Roma e dai principali snodi autostradali, l’Hotel Villa Mercede è un accogliente quattro stelle situato in una posizione privilegiata. A cinquecento metri dal centro di Frascati, la struttura gode infatti di un panorama mozzafiato sulla Città Eterna. Con le sue sessanta camere dotate di ogni comfort l’Hotel Villa Mercede risponde ai più moderni criteri di ospitalità proponendo ambienti piacevoli e le attenzioni di uno staff cortese e professionale. Completa è anche la proposta congressuale, con quattro sale di recente ristrutturazione, attrezzate con le migliori dotazioni tecnologiche. Tra gli optional anche servizi di assistenza tecnica, hostess e secretariat office. Inoltre, un servizio navetta è a disposizione, su richiesta, degli ospiti in arrivo e partenza.

TEAM BUILDING ED EVENTI GREEN ALL’HOTEL DEL LAGO PIEDILUCO Perché scegliere l’Hotel del Lago Piediluco? Cortesia e professionalità e la possibilità di sentir battere il cuore verde d’Italia, vista mozzafiato del Lago di Piediluco e la spettacolare cascata delle Marmore per fare team building fra natura e cultura, con la squisita gastronomia umbra ad arricchire il soggiorno. La sala meeting ben si presta a riunioni di area professionale e culturale grazie alla presenza di ampie finestre e a uno stile gradevole e assonante al ludico, lontano dai toni grigi e asettici. La luce naturale può essere modulata per proiezioni e la sala dispone di ottimo impianto luce, amplificazione e aria condizionata. Di fianco alla sala principale è disponibile la più piccola per accoglienza e

segreteria. Servizi e guardaroba sono annessi al centro convegni, raggiungibile anche dall’esterno. Sia il Ristorante Ginestrella che la Terrazza Belvedere di Hotel del Lago sono a disposizione per colazioni di lavoro o per coffee break.

LUSSO SOSTENIBILE AL CRISTALLO DI CORTINA

«Il progetto Carta di Cortina ha reso evidente il fatto che gli operatori turistici sono i primi portatori di interesse nella tutela del territorio. L’Hotel Cristallo Spa & Golf ha per questo deciso di avviare un percorso verso la ricerca di una nuova dimensione del lusso rispettoso e sostenibile, nel quale sono banditi gli eccessi e gli sprechi», spiega Michele Gualandi, proprietario insieme alla famiglia del Cristallo Hotel Spa & Golf di Cortina d’Ampezzo. Il cinque stelle lusso nel cuore delle Dolomiti ha così chiesto un sostegno ai tanti interlocutori legati alla Carta per avviare, già a partire dall’estate, una sperimentazione di buone pratiche. L’Hotel Cristallo è il luogo ideale per creare eventi di altissimo livello. Tre spazi polifunzionali, con dotazioni tecnologiche d’avanguardia, garantiscono la perfetta riuscita di ogni iniziativa. Le ambientazioni eleganti e raffinate sono adatte a incontri al vertice, presentazioni, proiezioni, seminari e grandi feste e la location dispone di allestimenti modulari e scenografici per accogliere idealmente da venti a novanta persone.

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La Versilia racchiude borgate dove il tempo si è fermato e l’arte permea il territorio. L’occasione di ammirare tutto ciò a bordo dello scooter che da sessant’anni è il simbolo dell’eleganza e del lifestyle italiano è davvero unica. La proposta viene dal Grand Hotel Principe di Piemonte di Viareggio (Lu), meta affermata per il pubblico corporate grazie all’ampia disponibilità di sale congressi perfettamente equipaggiate. Il programma è flessibile e sempre tailor made. I tour si svolgono a bordo di Vespa vintage o moderna, includono accompagnatore, pranzo, assicurazioni e un pieno di benzina. «La Vespa, con la sua italianità dinamica e piacevolmente sbarazzina – ha dichiarato il general manager Claudio Catani – esalta l’atmosfera versiliana e conferisce all’esperienza un tocco di ulteriore unicità. Può davvero essere considerata l’ideale complemento e contraltare dell’offerta Mice del nostro Grand Hotel, che si è ormai guadagnato un’ottima nomea, non solo in Italia, quale sede di eventi aziendali di altissimo profilo».

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CASTELLO DI JERAGO, IL FASCINO DI UNA DIMORA STORICA Situato sulla cima di una collina con una spettacolare vista panoramica sulla campagna di Varese e a soli trenta minuti da Milano, il castello di Jerago è un luogo prestigioso e di alto valore storico, restaurato dal celebre studio di architettura Bbpr, padri de la Torre Velasca a Milano negli anni Sessanta. Oggi il castello di Jerago apre le proprie sale e si presta a ospitare diverse tipologie di eventi, dal matrimonio al party aziendale, dall’evento culturale al business meeting. La residenza può ospitare eventi al chiuso e all’aperto, accoglie con naturalezza esposizioni d’arte, rappresentazioni teatrali e musicali, e si presta a diventare l’incantevole cornice per shooting fotografici o set cinematografici. La location è caratterizzata da una corte interna circondata dalle caratteristiche mura medievali di mattoni rossi con gli stemmi dei Belgiojoso e dei Visconti. L’ambiente circostante, di rara bellezza, presenta due ampi terrazzamenti di giardino rinascimentale che durante le ore notturne vengono illuminati con profumate candele e lumi poggiati sul terreno, regalando un’atmosfera romantica.

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Ha quasi due anni di vita il progetto di Villa Zerbo, luxury location a mezz’ora da Milano, immersa nel verde di un parco secolare, trasformata da residenza familiare in un complesso elegante e unconventional per eventi, meeting e incontri. Due le aree che, in modo autonomo o interagendo, possono ospitare eventi di diversa tipologia e dimensione: da una parte gli spazi interni alla villa, dall’altra l’ampio parco esterno, suddiviso nel giardino – che si apre davanti al porticato della villa e offre la possibilità di interagire comodamente con la parte al coperto – e nel resto dello spazio verde. Per quanto riguarda le sale interne, quello che era utilizzato come soggiorno è adesso la soluzione più ampia, in grado di accogliere fino a sessanta persone, mentre lo studio-biblioteca e la sala da pranzo si raccolgono attorno a un grande tavolo centrale, che può ospitare rispettivamente venti e 15 delegati. Nel parco, molto particolare è la chiesetta, gemma architettonica settecentesca.

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Agriturismo La Camilla di Concorezzo, in provincia di Monza e Brianza, si estende su un’area di sette ettari. A disposizione degli ospiti ampi spazi verdi con alberi da frutto, orto e serre, vivaio, voliera e una suggestiva chiesetta, 33 camere dotate di ogni comfort e connessione a internet gratuita e due appartamenti, cinque sale meeting, ristoro agrituristico con sei sale e cantina e un grande parcheggio interno. L’ambientazione delle sale e la perfetta collocazione offrono la cornice ideale per la realizzazione di piccoli e grandi eventi: dalle

giornate di formazione in aula alla convention con attività di team building fino alla riunione business con tutti i servizi di coffee break, aperitivi, colazioni di lavoro, merende e cene. La struttura si propone a esigenti viaggiatori d’affari e a tutti coloro in cerca di tranquillità e naturalmente di svago. Le specialità dell’azienda agricola sono salumi, paste fresche, risotti, carni di maiale e manzo, ortaggi, frutti di bosco, miele e dolci. Lo chef prepara inoltre piatti vegetariani e vegani e menu per persone celiache, intolleranti, allergiche.

NIRA MONTANA, ESPRIT NOUVEAU Il Nira Montana sorge a La Thuile, in Valle d’Aosta. Nelle sue molteplici declinazioni legate al benessere e al relax, l’hotel cinque stelle, membro di DesignHotels, è un punto di riferimento ideale per il segmento congressuale: per meeting aziendali, team building e incontri di lavoro, in un connubio di lusso, wellness e natura. Design e comfort confluiscono in un ricercato minimalismo; oggetti, forme ge-

VILLA PLINIANA, MEETING SUL LAGO

Un magnifico palazzo del XVI secolo, affacciato su 18 acri di lungolago privato a Torno, piccolo borgo sulla riva orientale del Lago di Como: è Villa Pliniana, recentemente restaurata (con dettagli firmati da Patricia Urquiola) e trasformata in hotel di charme dal gruppo Sereno Hotels. La struttura offre 19 lussuose camere da letto, distribuite nei quattro appartamenti del corpo centrale e nelle tre ville indipendenti, mentre per eventi e cene di gala le due sale da ballo di Villa Pliniana possono accomodare fino a duecento invitati, ai quali si aggiungono i cinquecento posti disponibili nei coreografici cortili fronte lago. Due ampie meeting room, una cucina attrezzata, un ingresso con reception e una sala da biliardo completano lo spazio multifunzionale, raggiungibile in barca (con molo privato), auto o elicottero (grazie all’eliporto interno). Infine, per il relax, la tenuta mette a disposizione degli ospiti una piscina coperta riscaldata, spa, bagno turco, docce scozzesi, sauna. E per il Mice un po’ più numeroso? A brevissimo è prevista l’apertura di una seconda struttura del gruppo, il Sereno Lago di Como, ad appena un chilometro dalla villa.

ometriche e cromatismi dialogano con le esigenze delle ragioni pratiche. La stessa cifra stilistica si ritrova nelle stanze, nelle suite e negli ampi spazi comuni. Il benessere inteso in senso olistico si estende a tutti gli spazi: si ritrova nell’area benessere, nella natura circostante, e al ristorante Stars, dove la freschezza dei prodotti del territorio incontra la creatività dell’executive chef Paolo Bertholier, affabulatore immaginoso. Dispone di una sala conferenze di 177 metri quadrati che può ospitare fino a cento persone con disposizione a teatro e di una sala riunioni di 19 metri quadrati che può ospitare fino a dieci persone. Da qui si irradiano numerosi itinerari per andare alla scoperta del territorio: il Monte Bianco, il Parco Nazionale del Gran Paradiso, le spettacolari cascate del Rutor, le ottocentesche Terme di Pré Saint Didier e molto altro. L’offerta del pacchetto meeting ha prezzi veramente concorrenziali ed è valida con prenotazione minima di nove camere. (T.C.)

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Nel corso del recente Golden Tulip Italia Key Client Party sono state presentate le nuove strutture campane entrate nella prestigiosa catena alberghiera internazionale, a tutt’oggi le uniche nel Sud Italia

Nuovi Golden Tulip in Campania SIMONA ZIN

1-2 / Il Tulip Inn Naples Airport 3-4 / Il Golden Tulip Plaza Caserta 5-6 / Il Golden Tulip Resort Marina di Castello a Pinetamare

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a presentazione dell’evento incentrato sull’affiliazione delle tre strutture campane al marchio Golden Tulip è stata a cura di Paolo Tedeschi – direttore generale di Golden Tulip Italia – e Gerardo Forestiero – Chief Operations Officer delle tre strutture, oggi Golden Tulip Plaza Caserta, Golden Tulip Resort Marina di Castello e Tulip Inn Naples Airport. Identificate le importanti potenzialità di business offerte dal mercato alberghiero italiano, la società del gruppo turistico Marina di Castello, proprietaria dei due alberghi, Marina di Castello Resort – Golf & Spa di Pinetamare e l’Hotel Plaza di Caserta, ha ricercato per la propria crescita e sviluppo, oltre che per contrastare l’offerta dei competitor, la valenza di formule alternative di gestione, come l’affiliazione alla prestigiosa catena alberghiera internazionale Golden Tulip, grazie a un importante accordo di partnership con il Louvre Hotels Group. Il Golden Tulip è, infatti, uno dei sei brand appartenenti al gruppo e, attualmente, vanta una rete di 240 alberghi in 45 Paesi.

UNA NUOVA IDENTITÀ S’inaugura, pertanto, una nuova fase di gestione con la nuova denominazione di Golden Tulip Plaza Caserta e Golden Tulip Resort Marina di Castello, caratterizzata, inoltre, dall’apertura di un terzo albergo, il Tulip Inn Naples Airport: una struttura moderna e dotata di ogni comfort, ubicato accanto all’Us Navy Support Site di Gricignano di Aversa, concepito per soddisfare le esigenze di ogni tipo di clientela del segmento “leisure” e “business” grazie alle sue sale meeting interne; la sua posizione, a ridosso dell’asse viario che lo collega direttamente alla zona industriale dell’area aversana e casertana, lo rende un punto di riferimento importante a servizio delle imprese, tale da divenire in soli due mesi tra gli hotel più ricercati per esclusività e posizione strategica. L’albergo si trova in una posizione ottimale per muoversi verso il centro di Napoli o verso l’aeroporto internazionale e le attrazioni di tutta la Campania, tra cui la Reggia di Caserta o i resti di Pompei.

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Tulip Inn Naples Airport Gricignano di Aversa (Ce)

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Numero totale camere: 124 | Ristoranti: 1 | Posti: Rist. 100 | Sale meeting: 1 (modulare) | Capienza sala maggiore: 120 posti | Capienza sala minore: 20 posti | mq di aree espositive: 300 | Possibilità organizzazione post congress

Golden Tulip Plaza Caserta  Caserta

SERVIZI DI ALTO LIVELLO Il Golden Tulip Plaza Caserta è un hotel quattro stelle strategicamente posizionato rispetto a Napoli e al centro di Caserta. Il comfort degli ambienti, l’alto standard dei servizi e l’accoglienza offerti, vengono incontro alle esigenze sia di chi viaggia per affari sia di chi si sposta per turismo. La struttura comprende un centro congressi con 12 sale che possono ospitare fino a mille persone: si tratta di un edificio moderno che si sviluppa intorno a una piazza, interamente coperto da un’avveniristica cupola di vetro di 4.700 metri quadrati e su cui si affacciano le camere, i ristoranti, i bar, il centro congressi e la hall. Il Golden Tulip Plaza Caserta si pone, pertanto, come centro e punto di riferimento di un area di oltre quaranta ettari, frutto di un imponente progetto di riconversione industriale in un nuovo centro direzionale e residenziale. Il Golden Tulip Resort Marina di Castello è una location moderna, incastonata tra una splendida pineta centenaria e il Mediterraneo, con un centro congressi con nove sale, che accoglie fino a 1.200 persone. Prati curati e giardini si accompagnano a dune sabbiose, sentieri nel parco, portici ombreggiati, aree di ritrovo all’aperto. Qui l’ospitalità partenopea offre il meglio di sé per un servizio eccellente, sia nei soggiorni di vacanza sia di lavoro, con una struttura facilmente raggiungibile sia da Napoli sia da Caserta, anch’essa base ideale per le escursioni culturali ai Campi Flegrei, Ercolano, Ischia, Capri. I tre alberghi, caratterizzati da uno stile unico, una forte vocazione tecnologica, una spiccata attenzione al design e al territorio, in cui fondano le loro radici, il Casertano, “terra di lavoro e di eccellenze”, rispettano

in pieno la filosofia della catena Golden Tulip, declinata accanto al suo brand – “international standard, local flavours” – offrire il valore irrinunciabile del massimo comfort, rispettando le tradizioni locali. indirizzi a fine rivista

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Numero totale camere: 320 | Ristoranti: 2 | Posti: Rist. 350-90 | Sale meeting: 12 | Capienza sala maggiore: 1.000 posti | Capienza sala minore: 10 posti | Saletta segreteria | mq di aree espositive: 4.500 | Possibilità organizzazione post congress

Golden Tulip Resort Marina di Castello  Castelvolturno (Ce) Numero totale camere: 273 | Ristoranti: 2 | Posti: Rist. 600 | Sale meeting: 9 | Capienza sala maggiore: 1.200 posti | Capienza sala minore: 30 posti | Saletta segreteria | mq di aree espositive: 2.000 | Possibilità organizzazione post congress

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The Westin Palace Milan  Milano Numero totale camere: 227 | Ristoranti: 1 | Posti: 70 | Sale meeting: 14 | Capienza sala maggiore: 400 posti | Capienza sala minore: 10 posti | Saletta segreteria | mq di aree espositive: 2.100 | Possibilità organizzazione post congress

Il The Westin Palace è storicamente una delle location di riferimento in città per soggiorni di alto livello: la struttura punta anche sui congressi con le sue 14 sale, le terrazze panoramiche e i servizi esclusivi dedicati agli eventi

Lusso e tradizione a Milano SIMONA ZIN

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hotellerie di lusso a Milano ha da sempre una delle sue “perle” nel The Westin Palace: qui un eccellente servizio e la collocazione strategica, ottima per raggiungere i principali luoghi di interesse della città e la stazione centrale, offrono agli ospiti un’esperienza di soggiorno unica e indimenticabile. EVENTI GLAMOUR Ispirato al concetto “Wellness in travel” l’hotel meneghino è una location prestigiosa per l’organizzazione di eventi aziendali e privati di diversa natura, da piccole riunioni a grandi congressi nelle sue 14 sale modulari, che possono ospitare fino a quattrocento persone; tutti i suoi spazi sono attrezzati con tecnologia di ultima generazione, internet e wi-fi ad alta velocità. Ma non sono solo le sale a poter ospitare meeting ed eventi di ogni genere: il The Westin Palace, infatti, durante la stagione estiva mette a disposizione anche due luoghi molto “glamour”: la splendida Roof Terrace 8th Floor di settecento metri quadrati – uno spazio nuovo e affascinante, perfetto per un evento nel cuore della città, ma lontano dalla sua frenesia – e la Ivory Terrace, adiacente alla bel-

lissima sala Giardino, un’altra location perfetta per la bella stagione (in luglio e agosto è la “sede estiva“ del ristorante PanEvo) e in grado di rendere magico ogni evento grazie alla spettacolare pergola di gelsomini in fiore e ai mobili di legno pregiato. Chi si affida all’hotel milanese per un evento ha come supporto anche strumenti di semplice utilizzo ed estremamente efficaci: il Virtual Planner, una piattaforma da cui è possibile esplorare tutti gli spazi meeting e personalizzare gli allestimenti, e Spg Pro, il programma fedeltà progettato per premiare i clienti business-to-business che partecipano al programma Spg. Altro fiore all’occhiello del The Westin Palace, il ristorante PanEvo offre piatti sapientemente abbinati a un olio Evo che ne sappia esaltare gusti e profumi, all’insegna di un’esperienza di oil-pairing cento per cento made in Italy. Gli ospiti possono mantenere uno stile di vita sano scegliendo le proposte del menu che viene aggiornato settimanalmente, arricchito da ingredienti del marchio SuperFoodsRx, dal forte potere nutritivo. indirizzi a fine rivista

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Winter Garden Hotel  Grassobbio (Bg) Numero totale camere: 149 | Ristoranti: 1 (“L’Officina”) | Posti Rist.: da 140 a 420 | Sale meeting: 3 | Capienza sala maggiore: fino a 250 posti (a platea) | Capienza sala minore: da 15 (a ferro di cavallo) a 50 posti (a platea) | Saletta segreteria | mq di aree espositive: fino a 800 (interne ed esterne) | Possibilità organizzazione post congress (golf, benessere, visite culturali, degustazioni enogastronomiche)

Il Winter Garden Hotel fonda la sua filosofia sul “benessere diffuso”, negli spazi comuni, nelle tre sale meeting, in cucina e nella spa. A due passi dall’aeroporto di Milano/Bergamo, propone anche “eventi a basso contenuto di stress”

Il comfort abita qui SIMONA ZIN

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i-Comfort, Low-Stress è il pay-off del Winter Garden Hotel di Grassobbio: concepito come luogo dal benessere diffuso, è costituito da un complesso architettonico ad alta efficienza energetica ed è stato progettato per trasmettere ai propri ospiti un’intensa sensazione di calma e relax fin dal primo ingresso. A soli due chilometri dall’aeroporto di Milano/Bergamo e quindi collegato a tutta l’Europa, l’hotel accoglie eventi di ogni tipo nel suo centro congressi, delizia il palato nel suo ristorante e ridona benessere agli ospiti nella sua spa. IL CENTRO CONGRESSI Le tre sale meeting del centro congressi possono ospitare eventi fino a 250 persone e sono allestite con le migliori soluzioni tecnologiche. Ma il vero “plus” dell’hotel è sintetizzato nella formula Low-Stress Event, che prevede l’assistenza continua di un event manager durante tutte le fasi di progettazione e sviluppo dell’evento. Stress organizzativo, costi nascosti, perdite di tempo e risultati deludenti sono solo un brutto ricordo. Inoltre, grazie alla completezza dei servizi offerti dal Winter Garden Hotel, l’event manager sarà l’unico interlocutore del planner o dell’azienda per tutte le necessità riguardanti la

sistemazione dei delegati, la ristorazione e le attività ricreative a margine dell’evento. Dopo gli appuntamenti di lavoro, l’effetto “low-stress” continua nel centro benessere The Spa, che su richiesta può essere completamente riservato alle aziende nell’ambito di un evento: questo è il luogo ideale dove ritrovare l’equilibrio fra corpo e mente dopo una lunga giornata di lavoro. I suoi ambienti si distinguono per l’atmosfera unica, dove il tempo si ferma e lascia spazio alla riscoperta di sé. Il benessere al Winter Garden Hotel si ritrova anche a tavola grazie a due importanti luoghi deputati a custodire i segreti di un’offerta culinaria d’eccellenza: il prestigioso ristorante L’Officina e il frizzante OnyxCafé. Entrambi offrono i propri spazi e la propria competenza per la realizzazione della ristorazione a completamento dell’offerta meeting come coffee break, colazioni di lavoro, aperitivi, light lunch, cene di gala e a tema. La struttura propone anche numerose attività post congress e di team building, ideali per rendere l’evento indelebile nella memoria dei suoi partecipanti e per consolidare le relazioni con i propri clienti e collaboratori. indirizzi a fine rivista

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Corso Imperatrice, 80 I-18038 Sanremo (IM) Tel. +39 0184 5391 Fax +39 0184 661445 reservations@royalhotelsanremo.com royalhotelsanremo.com royalwellness.it

N. 1763 UNI EN ISO 9001:2008


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Admiral Park Hotel S Zola Predosa (Bo) Numero totale camere: 120 | Ristoranti: Il Tulipano | Posti: fino a 250 seduti | Sale meeting: 10 | Capienza sala maggiore: fino a 350 posti a platea | Capienza sala minore: 4 posti | Saletta segreteria | mq di aree espositive: 1.230 | Possibilità di organizzazione post congress (cene/feste a tema, a bordo piscina, nel giardino degli ulivi e altro ancora)

L’ampio parco, i curatissimi spazi interni e le infrastrutture all’avanguardia rendono l’Admiral Park una location perfetta per eventi dinamici, team building e fantasiosi incentive

Gli eventi in grande ALESSANDRA BOIARDI

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n universo tutto dedicato al Mice. È così che gli organizzatori di eventi possono pensare all’Admiral Park Hotel che, all’ombra dei punti più strategici di Bologna – l’aeroporto Guglielmo Marconi, la stazione ferroviaria, la zona fieristica e gli svincoli autostradali – propone alla meeting e incentive industry tutte le soluzioni possibili per eventi, soggiorni incentive e attività di team building. INDOOR E OUTDOOR Il quattro stelle superior bolognese presenta, dal punto di vista delle infrastrutture, un modernissimo centro congressi con una capienza massima di 850 persone e dieci sale, tra cui la più ampia ne può ospitare da sola ben 350. Ammiragli famosi prestano i loro nomi alle meeting room, che sono tutte modulari, pensate per accogliere allestimenti personalizzabili e soprattutto dotate di tecnologie di ultima generazione. Alle sale si aggiunge

un’ampia area espositiva interna, di oltre mille metri quadrati, e un vasto parcheggio – preziosissimo soprattutto in caso di grandi eventi – di circa tremila metri, proprio antistante il centro congressi. Ma lo spazio che l’hotel bolognese dedica al Mice non si esaurisce nel suo capiente centro congressi. Al contrario, si moltiplica in un bellissimo parco verde di circa 250mila metri quadrati, un alleato perfetto per i planner che desiderano pianificare attività all’aperto di qualsiasi genere. Non per nulla l’hotel è già stato prescelto da numerose aziende per soggiorni incentive e attività di team building che necessitano di ampi spazi, oltre che di attrezzature ad hoc. Qualche idea? Il parco è perfetto, per esempio, per team building all’insegna dell’orienteering o di altre attività come la guerra simulata o una più classica caccia al tesoro. All’interno, gli spazi dell’albergo vengono messi a disposizione del Mice per team bu-

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ilding a colpi di mestolo, cooking class, cene con delitto e qualsiasi altro format che abbia come unico limite la fantasia degli organizzatori. Altro punto a favore dell’Admiral Hotel è la struttura stessa, non solo molto ampia, ma anche con architetture ideali per favorire l’organizzazione di grandi eventi esclusivi. L’area antistante la reception, per esempio, si è trasformata in una vera e propria “terrazza naturale” in occasione di un evento del Club Auto d’epoca di Bologna, con moltissime auto d’epoca in esposizione, e tanto di gara ufficiale e premiazione. Grazie agli ampi spazi disponibili e all’efficienza delle infrastrutture, anche Ducati e Lamborghini hanno scelto l’Admiral Park per i loro eventi. SOGGIORNI TRA ARTE E RELAX L’Admiral Park Hotel offre 120 camere di diverse tipologie, dalle classic e business fino alle prestigiose junior suite e suite, situate nell’esclusiva Luxury Area dell’hotel. Colori caldi ammorbidiscono l’atmosfera delle stanze, tutte perfettamente insonorizzate con una splendida vista sul verde del parco. Un design innovativo e moderno caratterizza gli spazi, ideati per dare agli ospiti la sensazione di trovarsi a casa propria. E in hotel si è pensato anche ai dettagli: ne è un esempio la mostra permanente di opere contemporanee che campeggia sulle pareti degli ampi corridoi, negli altri spazi comuni e nelle stanze, grazie al progetto “tracce d’autore Art Gallery” dedicato soprattutto a giovani artisti.

In hotel c’è spazio anche per il relax, magari dopo un’intensa giornata di lavoro, grazie a un’area fitness e a una dedicata al wellness dotata di sauna e cromoterapia, ma soprattutto di un magnifico panorama sulle colline bolognesi. Lo stesso che si gode dalla piscina esterna riscaldata, una vera oasi rigenerante che può essere utilizzata anche come location esclusiva per cocktail o feste aziendali, in un’atmosfera resa ancora più accattivante dal gioco delle luci che cambiano il colore dell’acqua. Infine, altra location perfetta per cene di gala o pranzi di lavoro è il ristorante Il Tulipano, con un’unica sala da 250 persone, dove assaporare le creazioni dell’executive chef Antonio Miccoli ispirate alla tradizione emiliana e non solo. indirizzi a fine rivista

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Palazzo Caracciolo MGallery by Sofitel  Napoli Numero totale camere: 138 | Ristoranti: 1 | Posti: 100 | Sale meeting: 8 | Capienza sala maggiore: 400 | Capienza sala minore: 12 | Saletta segreteria | mq di aree espositive: 500 | Possibilità organizzazione post congress

Nel cuore storico di Napoli, Palazzo Caracciolo avvolge, nelle sue atmosfere antiche, gemme di innovazione tutte dedicate alla meeting industry, dalla nuova sala al rinnovato wellness centre

Novità nel solco della storia S

ono racchiusi ottocento anni di storia tra le mura di Palazzo Caracciolo, dove si percorre idealmente un lunghissimo viaggio nel tempo che dal Duecento ha visto tutto il quartiere storico in cui il palazzo risiede, nel cuore pulsante di Napoli, trasformarsi fino all’aspetto attuale. Nello specifico, è stata l’attenta ristrutturazione ultimata nel 2009 a ridare a Palazzo Caracciolo il lustro delle origini, che si può notare fin dalla soglia, con l’imponente portone a dare il benvenuto agli ospiti. Con questo spirito di continuo rinnovamento il palazzo presenta anche oggi notevoli novità, soprattutto per la meeting industry. A dicembre verrà infatti inaugurata una nuova sala meeting di ben 180 posti, che va a completare l’offerta al Mice. La nuova sala si va ad aggiungere alle altre otto che attualmente compongono il centro congressi, tutte modulari e con una capacità massima di cento persone, perfette per riunioni ed eventi. Tutte le sale sono dotate delle più moderne tecnologie per la buona riuscita di ogni incontro di lavoro e, per eventi a effetto, sono a disposizione anche i preziosi spazi del chiostro cinquecentesco, con una capienza di 350 persone a platea.

Le novità riguardano anche le camere dell’hotel, alle cui attuali 138 andranno ad aggiungersene otto, tutte emblema dell’identità storica, solenne e imponente del palazzo, in perfetta armonia con le più moderne esigenze di ospitalità. Stessa ispirazione per il nuovo wellness & fitness centre, che propone tra l’altro un solarium con vasca jacuzzi da otto posti, perfetto per un po’ di relax nella bella stagione. «L’imponente atmosfera storica del nostro hotel che, voglio ricordarlo, fu la residenza della famiglia Caracciolo e perfino del Re di Napoli Gioacchino Murat, ben si abbina all’eleganza che in ogni dettaglio costituisce il tratto distintivo della nostra accurata ospitalità» spiega Armando Salvemini, general manager di Palazzo Caracciolo. «La nostra offerta al Mice mira a essere sempre più completa e competitiva –gli fa eco Marco Zuppetta, responsabile commerciale di Palazzo Caracciolo –, ne è un esempio la nuova sala meeting che verrà inaugurata a dicembre e tutte le altre novità, dalle camere all’area benessere, a cui la meeting industry potrà ispirarsi per soggiorni esclusivi».

ALESSANDRA BOIARDI

indirizzi a fine rivista

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Fairmont Monte Carlo  Principato di Monaco Numero totale camere: 602 camere e suite | Ristoranti: 3 | Posti: Nobu: 150 + Terrazza 40 + Lounge 60 - Horizon Deck, Restaurant & Champagne bar (aperto d’aprile a ottobre): 70 + Terrazze 230 + Lounge 40 - Saphir 24 bistro, lounge & bar: 130 + Terrazza 40 | Sale meeting: 18 | Capienza sala maggiore: 1.000 persone in cocktail, 920 a banchetto | Capienza sala minore: 20 posti | Saletta segreteria | mq di aree espositive: 3.300 | Possibilità organizzazione post congress

Un vascello esagonale che sembra attraccato nell’incantevole Principato, il Fairmont Monte Carlo è un luogo esclusivo nel quale vivere momenti davvero unici in perfetta sintesi tra business, relax e divertimento

Ospitalità principesca SABRINA PIACENZA

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na location di gran lusso, una destinazione assolutamente straordinaria, un luogo urbano e allo stesso tempo balneare capace di offrire una simbiosi straordinaria tra interno ed esterno, tra privacy e vita pubblica. L’Hotel Fairmont Monte Carlo “approda” nel Principato nel 1975 e da oltre quarant’anni è l’assoluto protagonista della scena internazionale e dell’accoglienza di lusso. Nel tempo la struttura ha più volte ridefinito gli standard del settore, fino al nuovo millennio quando è entrato a far parte della prestigiosa catena alberghiera denominata Fairmont. Oggi l’hotel può assicurare ai propri ospiti un’esperienza originale, che è il giusto mix tra il patrimonio intellettuale e chic di una destinazione aristocratica e il meglio dell’arte di vivere contemporanea un po’ alla francese. Tra il fascino della natura e il divertimento – che assicurano infinite possibilità di svago – tra lo stile di vita mediterraneo e le più innovative tendenze internazionali, la leggenda del Fairmont continua ad attrarre un target

di clienti di altissimo livello, proveniente da ogni parte del mondo. Un resort decisamente panoramico grazie alla posizione esclusiva, direttamente affacciato sul mare, alla quale associa una gamma di servizi personalizzati top level. In totale 602 camere, tra cui numerose suite dotate di tutti i comfort, accolgono gli ospiti regalando viste spettacolari sulla baia blu, sui verdissimi giardini interni, sull’elegante casinò e sul caratteristico ed eccitante tornante del Gran Premio di Formula1. Anche l’offerta culinaria è di pari livello, trasversale e all’insegna dell’eccellenza, proposta dai tre ristoranti: il Nobu Fairmont Monte Carlo, il Saphir24 bistro, lounge & bar e l’Horizon – Deck, Restaurant & Champagne bar. Senza dimenticare il fitness club panoramico, la Fairmont Spa, dotato di piscina esterna riscaldata tutto l’anno e terrazza solarium, le boutique di lusso e tutti gli altri servizi messi a disposizione da un personale altamente qualificato e professionale.

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UN MIX RICERCATO L’Hotel Fairmont Monte Carlo è il luogo perfetto per trasformare i momenti business in piacere. Diciotto sono le sale meeting, funzionali e modulari, in grado di accogliere gruppi da dieci a duemila persone per riunioni private, congressi internazionali, conferenze, seminari o qualsiasi tipologia di evento. Le sale, recentemente rinnovate, offrono ambienti eleganti e atmosfere sofisticate e professionali, ma anche le migliori tecnologie disponibili non solo nelle sale, ma anche negli spazi comuni. Per esempio, la Galleria Cristal può ospitare i desk di registrazione e dare accesso diretto alla Salle d’Or, attrezzata con cabine di traduzione e video conferenze mentre la Salle de la Mer è perfetta per cocktail di benvenuto e banchetti con vista mare. Il servizio inoltre prevede uno straordinario private dining volto a soddisfare le richieste più varie ed esigenti, basato su un savoir-

faire ultra trentennale e oggi condotto da Philippe Joannès, chef executive (già nominato Meilleur Ouvrier de France) e della sua brigata di cucina. Massima attenzione anche al tema della sostenibilità: gli organizzatori di eventi, infatti, possono trasformare l’esperienza con un approccio innovativo. Il concept EcoMeet concilia la tutela dell’ambiente e l’organizzazione degli incontri sulla base della combinazione di quattro elementi: Eco-Sistemazioni, gestione dei rifiuti e riciclaggio, risparmio nei consumi d’acqua, massima efficacia energetica; Eco-Programmazione, attività rivolte alla sensibilizzazione dei delegati circa le più varie problematiche relative all’ambiente e al patrimonio; Eco-Servizio, servizio pasti e bevande senza ricorso a stoviglie usa e getta, impiego di materiale riutilizzabile, menu stampati su carta riciclata; ed Eco-Cucina, ricette locali con impiego di prodotti della regione, biologici o provenienti da culture selezionate, menu a base di prodotti del mare in accordo con i principi del rispetto degli ambienti selvatici e delle specie a rischio. indirizzi a fine rivista

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Palazzo Giureconsulti: protagonista della storia di Milano da oltre cinquecento anni, un proscenio d’eccellenza per gli eventi e con una terrazza di raro fascino, affacciata sul cuore della città, il Duomo

Eventi vista Duomo LUCIANA FRANCESCA REBONATO

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ll’avanguardia nel passato, presente e futuro. È Palazzo Giureconsulti, un’icona di Milano al centro degli eventi e con i ricami delle guglie del Duomo così vicine da poterle quasi sfiorare. È magnetico, il fascino di questa location, fra le più prestigiose sedi per eventi del capoluogo lombardo. Arte e tecnologia garantiscono il successo di qualsiasi tipologia di evento ospitato. STORIA DI STILE Se è vero che di location per eventi ce ne sono tante, è altrettanto certo che è difficile trovarne una così orientata al Mice

nel perfetto cuore di Milano. Non solo. Palazzo Giureconsulti è anche “la terrazza di Milano”, con il suo affaccio su piazza Duomo, opportunità che consente alla meeting industry di vivere da protagonista questa event destination: la storia genera storia e un evento a Palazzo Giureconsulti è un “must be”, un articolo di cronaca in prima pagina. I cinquecento anni di storia della location raccontano la solidità della tradizione che incede di pari passo con l’innovazione e non è un caso che il Palazzo, nella pluralità di eventi innovativi che ospita, sia stato l’hub della moda per cinque anni. L’arte e la storia apportano un valore aggiunto agli spazi del palazzo: la scala monumentale, gli stucchi, le volte e gli elementi decorativi testimoniano imperituri il prestigio del Palazzo, garantendo una soluzione di continuità a progetti vincenti. Gli eventi ambientati a Palazzo Giureconsulti, infatti, consentono di presentare idee e prodotti innovativi nel cuore business di Milano in una miscellanea di successo, prestigio ed esclusività. Sì, perché è possibile richiedere e vivere l’intero Palazzo in esclusiva, così come poter partecipare a visite guidate volte a scoprire la valenza e la storia della location, strettamente connessa a quella di Piazza Mercanti. Versatile, elegante e con spazi in grado di soddisfare qualsiasi richiesta della committenza, Palazzo dei Giureconsulti invita la meeting industry nelle sue dieci sale – concepite per ospitare dalle dieci alle cento persone –, quinte ideali di qualsiasi manifestazione grazie anche alla notevole flessibilità operativa. indirizzi a fine rivista

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SITE INSPECTION location per eventi

Esperienze di shopping esclusivo, spazi dedicati e il giusto tocco di glam a Fidenza Village si trasformano in una proposta articolata e premiante per il corporate. Complice un territorio ricco di risorse

Shopping, business e Mice ALESSANDRA BOIARDI

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osizione strategica, servizi esclusivi e raffinata ospitalità: è così che Fidenza Village conquista gli organizzatori di eventi collocandosi come destinazione Mice sempre più apprezzata, decisamente unconventional e flessibile. Si impiega circa un’ora da Milano e da Bologna per raggiungere le sue oltre cento boutique – che tutto l’anno offrono fino al settanta per cento di sconto sul prezzo retail consigliato, sette giorni su sette – e i suoi spazi in grado di ospitare praticamente ogni tipologia di evento. La capienza va dai dieci ai duemila partecipanti: a disposizione l’elegante viale principale – perfetto per esempio per lanci di prodotto, sfilate ed eventi glamour –, l’esclusiva lounge, una meeting room dove organizzare workshop, corsi di formazione, seminari, top meeting e così via, senza dimenticare le numerose opzioni per una proposta gastronomica di alto livello. Il tutto da abbinare a esperienze esclusive di shopping, workshop interattivi e anche cooking class, omaggio al territorio della Food

Valley – Parma e la sua provincia – che diventa anche un alleato prezioso per tour enogastronomici tra gusto e tradizione. MICE, STILE E TERRITORIO Tanti gli spunti di Fidenza Village che rendono ogni evento personalizzabile fino al minimo dettaglio o che permettono anche di approfittare di alcune esperienze messe a punto dal villaggio, ideate prendendo ispirazione dalle peculiarità della location: un luogo che sorprende, ricco di energia, accogliente e che genera il desiderio ad esprimere la propria individualità in modo spensierato e autentico. Questa l’essenza di Fidenza Village, che celebra la nuova stagione con la campagna Destination Happy, scattata dalla celebre fotografa Ellen von Unwerth che ha immortalato il Villaggio come vibrante location che offre esperienze indimenticabili- di shopping e non solo- all’insegna dell’esclusività e dell’eleganza.. Ne è un esempio il Fashion Master Class, un workshop che le aziende possono proporre ai

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Fidenza Village Fidenza (Pr) Sale meeting: 3 | Capienza sala maggiore: 90 posti | Capienza sala minore:15 posti | mq di aree espositive: 95 | Pranzo in piedi: 60 posti | Pranzo seduti: 40 posti | Possibilità organizzazione post congress, comprese attività di team building

propri dipendenti come attività incentive, che permetterà loro di essere accompagnati da un’esperta personal stylist in un viaggio ideale attraverso la storia della moda italiana alla scoperta dello stile. Al termine della sessione teorica, ci sarà spazio anche per un po’ di pratica, con un irresistibile shopping tour guidato nelle boutique più prestigiose, dove si verrà consigliati da esperti personal shopper. Qualche altra idea? Il workshop “Dai senso ai tuoi sensi” viene proposto come percorso sensoriale basato sull’educazione alla conoscenza dei propri sensi in cinque passaggi, realizzabili come collage per un evento corporate o per un team building, o fruibili come singoli “emotional event” o “educational event”. Primo senso a essere “esplorato” è proprio il gusto, un omaggio dovuto al territorio così ricco di tradizioni apprezzate in tutto il mondo. Una sinergia, quella col territorio, che Fidenza Village esprime in diversi modi, come i pacchetti legati al Festival Verdi che si tiene tra Parma e Busseto per tutto il mese di ottobre e che permettono di abbinare a un soggiorno a Parma la musica e le opere del Maestro Verdi, dal Don Carlo a Giovanna D’Arco, rappresentate nei prestigiosi Teatro Regio e Teatro Farnese della città. I pacchetti includono infine una visita a Fidenza Village con welcome kit dedicato e possibilità di personal stylist e personal shopper.

il proprio team e i propri clienti. E proprio alle aziende Fidenza Village dà appuntamento il 24 e 25 settembre per i prossimi corporate day, un incontro diventato un must per conoscere l’offerta corporate del villaggio e per vivere un’esperienza di shopping esclusiva e dedicata. Gli ospiti potranno infatti scoprire tutti i benefici legati al Corporate Programme, la proposta della lounge come location per business meeting, sapere di più sulle interazioni con alcuni dei brand di Fidenza Village e ovviamente fare shopping nelle boutique del villaggio. Possono partecipare ai corporate day meeting planner, agenzie di organizzazione eventi, intermediari e influencer nella meeting industry, partner istituzionali e media di settore. indirizzi a fine rivista

SU MISURA DI AZIENDA Dedicato in particolare alle aziende è inoltre il Corporate Programme messo a punto da Fidenza Village, un pacchetto di benefici a condizioni preferenziali che dà anche la possibilità di godere di privilegi esclusivi per tutti i dipendenti. Tra i plus sconti dedicati, trattamenti vip, trasporto agevolato e inviti a eventi durante tutto il corso dell’anno. Il programma dà accesso anche a riduzioni per l’affitto degli spazi meeting (la lounge) e dei servizi di ristorazione, condizioni privilegiate per l’acquisto delle gift card, perfette per premiare o incentivare

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Giolitti Eur Roma Sale meeting: 1 | Capienza sala maggiore: 100-120 posti | mq di aree espositive: 280 | Sala banchetti interna | Pranzo in piedi: 150 posti | Pranzo seduti: interno 90 posti – esterno 100 posti | Possibilità organizzazione post congress

Giolitti Eur è una location per eventi immersa nel parco del quartiere romano e affacciata su un laghetto: adatta a incontri aziendali di ogni tipo, da poco ha siglato una joint venture con Spazio Novecento, punto di riferimento nella Capitale per intrattenimento ed eventistica

Meeting nel verde dell’Eur SIMONA ZIN

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a storia del locale Giolitti a Roma risale al 1900, quando venne fondata la gelateriapasticceria in via Uffici del Vicario: visto il successo di questa sede, nel 1960 si inaugura quella dell’Eur. Oggi il locale è anche una suggestiva venue per eventi, con ampi spazi interni ed esterni e una ricca offerta gastronomica che, insieme al famoso gelato, contribuisce alla riuscita di ogni tipologia di evento. Aperta tutto l’anno, Giolitti Eur dispone di una sala meeting fino a 120 persone a platea equipaggiata con audiovisivi e attrezzatura tecnica di prim’ordine. La posizione tranquilla e il parco che circonda la struttura permettono di beneficiare di un ambiente silenzioso e rilassante, adatto a ogni tipo di evento aziendale e privato. La location è perfetta per molte tipologie di eventi, come anniversari, presentazioni di prodotto, dj set, riunioni, private party. Di fronte all’entrata

principale in esterno c’è inoltre un ampio spazio dove è possibile creare una postazione con stand temporaneo come vetrina per un’azienda che intenda presentare un prodotto o un servizio. A maggio 2016 Giolitti Eur si rinnova; nasce infatti questa nuova sinergia tra Giolitti e Spazio Novecento, eccellenza nel settore dell’intrattenimento e dell’eventistica a livello nazionale e internazionale. Spazio Novecento è una location unica, con mille metri quadrati di versatilità ed eleganza a disposizione nel cuore dell’Eur, comprese due scenografiche terrazze. Il progetto Spazio Novecento si basa sull’innovativo concetto, soprattutto per Roma, di una location per eventi la cui caratteristica è quella di avere una estrema versatilità e adattamento a qualsiasi esigenza realizzativa. La sua dotazione tecnologica, paragonabile a quella di un vero e proprio studio televisivo, rende possibili innumerevoli combinazioni di allestimenti, fornendo agli addetti ai lavori la massima facilità nella messa in opera. La joint venture tra Giolitti Eur e Spazio Novecento rappresenta l’incontro tra la tradizione e l’innovazione facendo anche della prima location un luogo di ritrovo per ogni generazione, un punto di riferimento per il quartiere e per gli eventi in generale a Roma. indirizzi a fine rivista

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Donna Lavinia e Lavinia Bianchi Trani (Bat) Sale meeting: 3 | Capienza sala maggiore: 330 posti | Capienza sala minore: 18-40 posti | Saletta segreteria | mq di aree espositive: 6.000 | Sala banchetti interna |Pranzo in piedi: 400 posti | Pranzo seduti: 330 posti | Possibilità organizzazione post congress

Lavinia Bianchi Congressi accoglie la meeting e incentive industry in strutture versatili immerse nel verde e a due passi dal mare. Punta di diamante, la ricercata proposta gastronomica curata dall’executive chef stellato Paolo Cappuccio

Trani stellata ALESSANDRA BOIARDI

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ipinge gli eventi con i colori della Puglia Lavinia Bianchi Congressi, una realtà espressamente dedicata alla meeting industry, che a Trani propone forme e spazi essenziali in un’atmosfera tipicamente mediterranea. Immerse in un parco secolare a pochi minuti dal mare, la struttura propone tre soluzioni indoor e altrettante outdoor, tutte con tecnologie di ultima generazione e curate nei dettagli per il massimo del comfort di ogni evento. Lavinia Bianchi è perfetta per gli organizzatori in cerca di una location ricca di charme e dallo stile contemporaneo, dove glamour e ricercatezza accolgono eventi moderni anche dal punto di vista tecnologico, con soluzioni high tech recentissime così come lo è la struttura stessa. Sala Carlotta e Sala Scuderia sono invece ospitate nella parte più antica della struttura, per chi ama circondarsi di arredi d’epoca e di un’atmosfera elegante ed evocativa, perfette, per esempio, per colloqui di lavoro riservati o piccoli meeting del top management. Tratto distintivo di questa area è la tipica pietra di Trani, che a vista dà un tocco di unicità e raffinatezza alla zona degli uffici e soprattutto alla struttura principale. Tutti gli spazi – Lavinia Bianchi, Sala Carlotta e Sala Scuderia – sono comunicanti e facilmente raggiungibili dall’ampio parcheggio, con accesso possibile alle persone disabili grazie alla dotazione degli appositi scivoli. Ogni sala è inoltre corredata da desk reception, dove

poter accogliere i partecipanti al meeting e altre aree dedicate ai servizi ristorativi. Lavinia Bianchi Congressi può essere scelta sia che si stia organizzando un incontro con un numero di partecipanti ridotto sia per grandi eventi nazionali e internazionali: tutti verranno infatti seguiti con cura e disponibilità dallo staff, che fornisce assistenza diretta agli allestimenti. I DETTAGLI ANCHE A TAVOLA E in un contesto circondato da curatissimi giardini e parchi, essi stessi utilizzabili dalla meeting industry per riusciti eventi all’aperto, grande attenzione viene data alla proposta gastronomica, curata dallo chef Paolo Cappuccio, che predilige le tipicità del territorio, da gustare in occasione di cene di lavoro o pranzi d’affari, oppure in serate di gala che stupiranno i commensali. indirizzi a fine rivista

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hôtellerie couture L’incanto di inizio secolo rivive in ogni dettaglio dell’ Excelsior Palace. Dentro la fresca, intramontabile eleganza, fuori il profumo dei gelsomini e del Mediterraneo. 5 stelle Lusso ed oltre 100 anni di esperienza per indimenticabili soggiorni.

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Loano2Village Loano (Sv) Numero totale camere: 358 | Ristoranti: 3 | Sale meeting: 7 | Capienza sala maggiore: 500 posti | Capienza sala minore: 10 posti | Saletta segreteria | mq di aree espositive: 500 | Possibilità organizzazione post congress

Tutti i volti della Liguria Loano2Village: location moderna e flessibile, sintesi perfetta per eventi, congressi, incentive e una miriade di team building. Outdoor o indoor, fra le onde o nel verde LUCIANA FRANCESCA REBONATO

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zzurro, verde, marrone. Un tris d’assi cromatico che caratterizza il Loano2Village, dato dall’azzurro del mare – da cui dista una decina di minuti di passeggiata –, dal verde del parco in cui è incastonato – quattro ettari di giardini e palme – e infine il marrone, il colore della terra e dei monti alle spalle della destinazione. Fra i plus della struttura

è sicuramente annoverata l’ubicazione: per arrivare al resort si deve percorrere uno degli scorci più suggestivi della riviera ligure di ponente, la strada che da Genova conduce a Monte Carlo. Natura, storia, mito e avventura sono in abile alchimia, al Loano2Village, che si rivela struttura ideale per ospitare qualsiasi tipologia di evento e di incentive, uno diverso dall’altro, on demand e tailor made. Anche in esclusiva. SALMASTRI E ALLA RESINA Gli eventi hanno sicuramente numerosi plus, al Loano2Village, che vanta un centro congressi articolato in sette sale provviste di tecnologia all’avanguardia e con la maggiore in grado di ospitare sino a cinquecento persone. Il Loano2Village è perfetto per orchestrare eventi – e anche le vacanze della meeting industry – grazie al ventaglio di facility che offre, anche in sinergia con le realtà territoriali. È il caso – fra i numerosi esempi – della Nuova Marina di Loano, un’avveniristica location a forma di prua che si staglia nel mare – e con un ristorante lambito da ogni lato dalle onde – e che diventa un ulteriore scenario di eventi per serate in esterno durante la bella stagione. Dalle coreografie marine si passa a quinte “terrestri” con team building incentrati sull’altra Liguria, quella più segreta, tutta da scoprire, con il profumo della resina, con le ferrate, i trekking, le escursioni a cavallo e la speleologia. Eventi e congressi al Loano2Village sono accomunati da eleganza, successo, coesione e motivazione: quattro parole-chiave perseguibili in questa location nella quale tutto è possibile e che vanta 360 camere, tre sale ristorante – il trionfo delle prelibatezze gastronomiche –, bar e miniclub con animazione, tre grandi piscine – di cui una indoor e riscaldata per rilassarsi in tutte le stagioni –, un ampio solarium, la scuola di nuoto, due campetti da calcetto e un campo da tennis. indirizzi a fine rivista

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In vacanza per lavoro “Poliedrico” è l’aggettivo che meglio definisce il MarePineta Resort di Milano Marittima: oggetto di un generale restyling, l’hotel si distingue per spazi, strutture e servizi esclusivi SIMONA ZIN

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l MarePineta Resort di Milano Marittima di Jsh Hotels Collection è una delle icone dell’ospitalità italiana, sinonimo di esclusività e storicità che la contraddistinguono fin dagli Anni 20: dotata di tutti i plus più esclusivi per un soggiorno leisure, oggi è anche una meta congressuale di alto livello, grazie alle sue sale meeting attrezzate. L’hotel è punto di riferimento indiscusso per una clientela prestigiosa e raffinata, che non rinuncia all’eccellenza del servizio, alla buona tavola, al massimo comfort nel beach club, a bordo piscina, nel parco o al ristorante. Ma l’hotel esprime la sua poliedricità anche negli spazi e nei servizi per gli eventi aziendali. NUOVO LOOK, STESSA CLASSE Il resort si compone di due diverse aree ricettive: la Casa Madre, edificio storico principale risalente al 1927 e più volte ampliato e rinnovato, e Villa Regina, edificio dallo stile più moderno e di più recente costruzione. L’ampissima spiaggia privata, con zona lounge, beach bar, ristorante, lungo il pergolato di accesso al beach club, è un luogo dove design e natura

si integrano garantendo massima privacy in un contesto raffinato e di classe, a due passi dall’epicentro della mondana Milano Marittima, ma al riparo dal caos. Jsh Hotels Collection ha puntato molto sulla valorizzazione del beach club, sicuramente uno dei plus del resort e tra i più ampi e ben curati della zona. In generale, lo straordinario scenario del MarePineta, con la sua spiaggia, i suoi giardini, i suoi spazi generosi, la sua grande piscina, le sue aree verdi in pineta, offre infinite possibilità per creare momenti speciali, organizzare eventi da mille e una notte e momenti di svago nell’ambito di un congresso. C’è anche una club house, unica per ampiezza e location, con dieci campi da tennis in terra rossa dove si organizzano ogni anno importanti tornei e competizioni. L’intervento di restyling ha già restituito splendore a parte del resort, uno stile inconfondibile per un progetto ambizioso, in gran parte firmato dal prestigioso Studio Lissoni di Milano, che ha saputo valorizzare lo spirito del luogo, reinterpretando in chiave contemporanea un concetto di lusso classico. DAGLI EVENTI ALLA TAVOLA Il resort e il suo staff sono organizzati in modo tale da poter accogliere e sviluppare al meglio anche meeting, incentive, conferenze, presentazioni di prodotto, cocktail ed eventi di ogni tipo: nell’hotel sono a disposizione cinque sale meeting

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MarePineta Resort  Milano Marittima (Ra) Numero totale camere: 165 (di cui 79 Villa Regina 4*S e 86 Casa Madre 5*L) | Ristoranti: 2 | - Posti: Ristorante interno fino a 380 persone; in spiaggia fino a 200 persone | Sale meeting: 5 | Capienza sala maggiore: 280 posti | Capienza sala minore: 40 posti | mq di aree espositive: 25.000 | Possibilità organizzazione post congress

con capienza massima in plenaria di 280 persone. Strumenti e tecnologia all’avanguardia, massima organizzazione, ambienti modulabili e insonorizzati, luce naturale e ampie vetrate laterali garantiscono la miglior riuscita di un appuntamento di lavoro, al quale qui è facile abbinare attività ricreative o semplici momenti di relax nelle diverse zone dedicate prettamente al relax e al divertimento. Altro punto di forza delle struttura è il food: al MarePineta sedersi a tavola sarà un piacere, perché una vera esperienza di viaggio non può prescindere dal gusto e dal palato. Un’eccellenza, quella della ristorazione, che da sempre distingue MarePineta Resort e che da quest’anno fa un ulteriore balzo in avanti, grazie alla prestigiosa firma dello chef Ribaldone, che recentemente si è aggiudicato la stella Michelin per le proposte culinarie del suo ristorante di Alessandria. Con Andrea Ribaldone Jsh collabora da oltre due anni, durante i quali lo chef ha rivoluzionato il food concept dei resort JLive prima, e della rosa completa degli hotel del gruppo poi. Il motto che guida la sua filosofia in Jsh è: fresco, italiano e semplice. Tre parole che racchiudono tutta la verità della cucina Jsh, basata su materie prime sempre freschissime, in gran parte a chilome-

tro zero e provenienti da produttori locali. Una cucina che si traduce in piatti semplici, ma gustosi, in grado di sorprendere anche gli amanti del gourmet e stuzzicare i palati più raffinati. indirizzi a fine rivista

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PAOLA OLIVARI

BIANCHI, LA MEETING INDUSTRY TRA GLI OBIETTIVI DEL GOVERNO Per il sottosegretario al Mibact con delega al Turismo Dorina Bianchi la meeting industry rientra tra i focus del Governo, a conferma di quanto da lei stessa twittato: “#Turismo congressuale in #Italia ha grandi potenzialità di crescita. È settore strategico su cui puntiamo”. «È una priorità a cui stiamo lavorando per la nostra economia e che in Italia ha un grosso potenziale di crescita», ha dichiarato Bianchi in una nota riportata dal ministero. «Porta una tipologia di turismo di qualità, con buona disponibilità economica, e promuove l’eccellenza del Made in Italy nel mondo». Dal suo blog il sottosegretario continua: «La Nuvola di Fuksas avanzata aprirà il prossimo 29 ottobre ed è un risultato ottenuto anche grazie all’impegno del Governo. Roma potrà finalmente vantarsi di avere uno straordinario centro congressi internazionale in grado di competere con città come Parigi, Barcellona e Las Vegas. Il turismo congressuale è un valore aggiunto a cui l’Italia non può rinunciare. Per valorizzare le opportunità del settore è opportuno un tavolo di lavoro tra i principali centri congressi italiani per fare del nostro Paese la meta più ambita».

CHOICE HOTELS INTERNATIONAL, NUOVI INCARICHI PER OAKSMITH E PACIOUS Choice Hotels International, una tra le più grandi compagnie alberghiere del mondo con più di 6.400 hotel affiliati e conosciuta in Europa per i brand Comfort, Quality, Clarion Collection, Clarion e Ascend Hotel Collection, tutti con forte vocazione per la meeting industry, ha annunciato le promozioni a nuovi incarichi di Scott E. Oaksmith e Patrick S. Pacious. Oaksmith è stato promosso a senior vice president, mentre a Pacious è stata assegnata la carica di president and chief operating officer. Grazie a queste nuove cariche, il reparto finanziario assumerà un ruolo ancor più significativo per la leadership strategica e operativa della compagnia, così come per il suo sviluppo globale. Il titolo di president conferma la crescente supervisione di Mr. Pacious sulle attività della compagnia e la figura di rilievo all’interno dell’executive management team.

BINOMIO TURISMO-CULTURA, DA PALMUCCI PLAUSO A FRANCESCHINI

«L’assemblea pubblica di Confindustria ha rappresentato un momento importante per le aziende italiane del settore turistico», ha dichiarato Giorgio Palmucci, presidente di Associazione Italiana Confindustria Alberghi. «Un plauso va al ministro Franceschini che alla platea ha posto come punto centrale del suo intervento l’importanza del binomio turismo e cultura, attribuendo a questo la funzione di traino di rilancio per l’economia del Paese. Lo stesso presidente Boccia, invitando per la prima volta il ministro dei Beni e delle attività culturali e del turismo, ha evidenziato l’opportunità di crescere attraverso modelli aziendali innovativi, sostenibili e interconnessi, attribuendo al nostro settore un segno di riconoscimento importante. Bene anche quanto espresso dal ministro dello Sviluppo economico Calenda, che nel suo discorso ha evidenziato la necessità di condividere le attività del mondo aziendale con quelle del Governo in uno spirito di collaborazione costruttiva».

BIT, MARTINI NUOVO EXHIBITION MANAGER A Milano, nel team della Borsa Internazionale del Turismo dedicato allo sviluppo del prodotto, è entrato Nello Martini, che ricoprirà l’incarico di exhibition manager di Bit, manifestazione trentennale e punto di riferimento per il settore turistico italiano e internazionale per il mercato B2B e consumer. Il suo ingresso si inserisce nel segno del rinnovamento del management e della maggiore attenzione verso le manifestazioni organizzate direttamente dalla società. Martini risponderà a Simona Greco, exhibition

director art, fashion, hospitality, travel. Si occuperà di valorizzare e innovare Bit presso gli operatori nazionali e internazionali, ridefinendone il posizionamento e le specificità e puntando alla segmentazione dell’offerta, carta vincente per gli operatori professionali e seguendo con attenzione lo sviluppo delle nuove tecnologie che hanno modificato l’approccio dei consumatori verso il mondo del viaggio. Nato nel 1967, Martini vanta una grande esperienza nel settore fieristico.

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DE ANGELIS NUOVO DIRECTOR OF SALES AND ACCOUNT MANAGEMENT DI HRS Hrs Group, global hotel solutions, ha annunciato la nomina di Luca De Angelis come nuovo director of sales and account management di Hrs Italia. De Angelis, 33 anni, laureato in Business Management all’università di Napoli e con un executive master conseguito all’Esade Business School di Barcellona, è entrato in Hrs nel 2013, dove ha ricoperto il ruolo di global account manager. Oggi assume il ruolo di director of sales and account management riportando direttamente al managing director di Hrs Italia Marco D’Ilario. Luca De Angelis vanta un’importante conoscenza del settore maturata oltre che in Hrs, in Starwood Hotels & Resorts e precedentemente in Meridiana fly.

CONCIA NEL CONSIGLIO DEL FCVB Il CdA del Firenze Convention and Visitors Bureau si rinnova con Anna Paola Concia. «Ho accolto con piacere l’incarico», ha dichiarato Concia. «Uno dei miei obiettivi sarà coinvolgere sempre più Firenze Fiera per riconnetterla con gli attori che operano per il bene dell’economia locale lavorando come una squadra unita». Anna Paola Concia da settembre 2015 fa infatti parte del consiglio d’amministrazione della Fiera di Firenze, designata dalla Camera di Commercio all’interno del piano di rilancio e internazionalizzazione dell’ente fieristico. Lavora come consulente per Itkam, la Camera di Commercio italiana per la Germania, occupandosi di promozione delle aziende. «Concia avrà un ruolo importante grazie alla grande esperienza nella promozione internazionale e ai rapporti strategici con Firenze Fiera», ha aggiunto con soddisfazione il presidente del Convention Bureau Giacomo Billi. Nella foto, da sinistra: Sandro Nocchi (Firenze Fiera), Giacomo Billi (presidente Firenze Convention and Visitors Bureau), Anna Paola Concia (Firenze Fiera), Carlotta Ferrari (direttore Convention and Visitors Bureau), Stefano Innocenti (presidente Gerist), Maria Cristina Dalla Villa (founder Enic Meeting and Events)

HILTON SORRENTO PALACE, VALERIA FRUSCIO È IL GENERAL MANAGER Hilton Worldwide ha annunciato la nomina di Valeria Fruscio a general manager dell’Hilton Sorrento Palace con l’obiettivo di consolidare il posizionamento della struttura al centro della scena dell’accoglienza turistica di alto livello della costiera, valorizzandone l’eccellenza quale location perfetta per grandi eventi, meeting e congressi. «Sono onorata di ricoprire questo importante incarico», ha sottolineato Fruscio. «L’Hilton Sorrento Palace è uno degli hotel più prestigiosi dell’offerta di Hilton Worldwide in Italia. Grazie alle mie precedenti esperienze e a uno straordinario team di professionisti sono sicura che riusciremo a combinare l’offerta Mice con quella leisure, consolidando la struttura come una delle più importanti mete in Italia». Il Centro Congressi dell’Hilton Sorrento Palace è tra i più ampi e all’avanguardia del Mediterraneo. Si estende su una superficie di 8.800 metri quadrati, con 24 sale meeting di cui tre con certificazione Hilton Meetings. Inoltre, dispone di tre auditorium per 1.500, 290 e 170 delegati, di due foyer, in cui allestire esposizioni o ambientare coffee break, e un’ampia e polifunzionale area registrazione.

LUCHERINI: «CB NAPOLI E MOSTRA D’OLTREMARE INSIEME PER LA CITTÀ»

Il Convention Bureau Napoli e la Mostra d’Oltremare hanno sottoscritto un protocollo di intesa per rilanciare l’attività congressuale nella città partenopea. L’accordo testimonia la grande attenzione che il settore fieristico e congressuale sta riconquistando e la ferma volontà dei principali attori turistici di riproporre Napoli come sede qualificata in grado di soddisfare le esigenze di potenziali organizzatori di eventi. «Il partenariato fra due realtà così importanti per la città – spiega Giovanna Lucherini, direttore del Convention Bureau Napoli – è un segnale molto forte del desiderio di riscatto e di rilancio turistico e congressuale di Napoli. Abbiamo siglato un accordo che rappresenta solo un primo passo per attrarre eventi di spessore e sarà utile anche per dare maggiore visibilità alla destinazione. Dopo l’assegnazione a Napoli del World Tunnelling Congress 2019 abbiamo l’obbligo di dare continuità alle attività svolte per confermarci efficienti e affidabili e così far ripartire l’economia congressuale cittadina».

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MADA MILONE NEO VICEPRESIDENTE FINANCE DI MPI ITALIA Eletta a Napoli alla convention per i 25 anni di Mpi Italia, Maddalena Milone, amministratore unico di Meeting Planner, è la nuova vicepresidente Finance dell’associazione. Quarantaquattro anni, barese, Milone è da poco anche certified meeting executive. «Vedere riconosciuta la propria professionalità, che richiede nel settore della meeting industry competenze e saperi specifici, è una delle battaglie importanti per noi organizzatori di meeting ed eventi. In Meeting Planner sostengo la crescita professionale del mio team attraverso un aggiornamento costante. La nostra è una professione che non può essere improvvisata e che non si può imparare a spese dei clienti» commenta. Negli ultimi due anni Meeting Planner ha pianificato e organizzato oltre quattrocento eventi e incentive. Oggi l’imprenditrice barese fa un ulteriore passo avanti con apulia2meet, la nuova divisone di Meeting Planner, una Dmc che promuove la destinazione Puglia e si occupa dell’organizzazione di servizi “tailor made”.

VERDURA DI SCIACCA, SPALLUTO NUOVO RESORT MANAGER Il catanese Vito Spalluto è il nuovo resort manager del Verdura Resort di Sciacca, parte della collezione Rocco Forte Hotels. Spalluto, classe 1978, muove i primi passi nel settore dell’ospitalità al Green Park Resort di Pisa e al Grand Hotel & La Pace Spa di Montecatini. Prima di unirsi al team del Verdura ha rivestito importanti ruoli direttivi, ultimo tra questi business development director in charge of operations presso Borgo Egnazia in Puglia e nello stesso periodo si è specializzato in hotel revenue management e marketing dell’ospitalità alla Cornell University. «Sono felice di collaborare con Vito – commenta Marco Trufelli, general manager del Verdura –. Sono certo che la sua grande professionalità e il legame affettivo con la Sicilia costituiscano un valore aggiunto per confermare il posizionamento del Verdura come punto di riferimento nel panorama dei resort a cinque stelle del bacino mediterraneo». La location vanta un importante centro congressi da quattromila metri quadrati.

FEDERTURISMO, BATTISTI ELETTO PRESIDENTE

CWT RIORGANIZZA IL SUO EXECUTIVE TEAM

L’assemblea di Federturismo ha eletto all’unanimità presidente Gianfranco Battisti per il prossimo quadriennio. Battisti, attuale direttore della divisione passeggeri nazionale e internazionale dell’Alta Velocità di Trenitalia subentra a Renzo Iorio, giunto alla fine del suo mandato. Nel ringraziare Renzo Iorio – come riporta una nota di Federturismo – il presidente Battisti ha dichiarato: «Sono orgoglioso e grato di essere stato nominato alla guida della federazione che rappresenta l’intera filiera e che costituisce un punto di riferimento importante nel panorama del turismo del nostro Paese. Il percorso di crescita finora realizzato è stato significativo, occorre proseguire su questa strada ponendo tra le sfide del mandato la digitalizzazione della catena del valore, la formazione del personale, la qualità delle infrastrutture, l’integrazione della mobilità tra i diversi servizi di trasporto e il superamento della stagionalità della domanda».

Riorganizzazione dei vertici del gruppo a livello globale per Carlson Wagonlit Travel. «Il nostro obiettivo principale – spiega Kurt Ekert, nuovo presidente e Ceo di Cwt – è offrire una user experience di altissima qualità e un valore ancora superiore ai nostri clienti». L’Executive Leadership Team di Cwt include ora le seguenti nuove posizioni. Andrew Jordan, che ha fatto il suo ingresso in Cwt ad aprile come chief technology officer, amplia le proprie responsabilità per guidare l’innovazione e gestire l’intero ciclo di vita dei prodotti in un’ottica end-to-end. Kelly Kuhn, precedentemente president Emea, assume il ruolo di chief customer officer. Patrick Andersen assume il ruolo di chief strategy & commerce officer con responsabilità sulla strategia aziendale, il marketing, la comunicazione e la relazione con i fornitori. Scott Brennan assume il ruolo di president hotels e guida una nuova divisione che gestisce in un’ottica end-to-end. David Moran diviene chief human resources officer, lasciando la sua precedente responsabilità di Evp global marketing & enterprise strategy.

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PARTNER congressi

Incontrarsi al centro Meeting, eventi e congressi, ma anche viaggi incentive, percorsi culturali ed esperienze diversificate alla scoperta di un territorio, quello umbro, da valorizzare grazie a un network virtuoso d’eccellenza SABRINA PIACENZA

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mbria Convention & Events Bureau nasce nel 2010, con la mission precisa di far conoscere l’Umbria come destinazione congressuale. Il consorzio fa parte della vasta rete Umbrialifestyle, un network regionale che propone i servizi e le offerte turistiche della regione Umbria a 360 gradi, secondo percorsi tematici che si intersecano creando, appunto, una rete. Umbria Convention & Events Bureau valorizza le professionalità, le strutture, i servizi disponibili sul territorio per l’organizzazione di meeting, congressi ed eventi di ogni tipo, attraverso il potenziamento di un sistema di relazioni esistente tra i soci: il consorzio annovera hotel dotati di sale congressuali fino a mille posti, il centro fieristico regionale con una capienza di oltre quattromila persone, Pco-organizzatori professionali di congressi, società di catering, agenzie di

viaggio, professionisti del settore audio e video e molto altro. Attraverso il Consorzio si sviluppa un sistema turistico congressuale integrato, in grado di coinvolgere tutte le aziende della filiera e fornire una gamma di servizi completa che include l’ideazione, l’organizzazione e il supporto nei progetti, mantenendo sempre un’attenzione particolare alla qualità dei servizi offerti. Geograficamente collocata al centro della nostra penisola, l’Umbria è un naturale punto di convergenza tra il nord e il sud del Paese. La cultura dell’ospitalità insita nel territorio è uno dei plus fondamentali per riuscire a mettere a punto un’offerta di qualità, garantendo allo stesso tempo un’organizzazione impeccabile sotto tutti i punti di vista. Umbria Convention & Events Bureau si occupa di ogni aspetto dell’evento a partire

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dalla selezione del luogo, condivisa con il cliente, proponendo agli organizzatori un’ampia scelta tra sale congressi, centri congressi con hotel o incantevoli location da scoprire tra borghi, residenze storiche e castelli. Il Consorzio segue poi l’elaborazione del progetto e la definizione del budget preliminare, l’ideazione grafica e la realizzazione di tutti gli stampati necessari all’evento, la promozione e la gestione delle prenotazioni alberghiere, i viaggi e il trasporto. Si occupa inoltre dell’allestimento della sede congressuale, dell’organizzazione dei servizi catering e della gestione logistica fornendo consulenze per quanto riguarda interpretariato e traduzione, allestimenti e servizi tecnologici, oltre a progettare eventuali tour ed eventi collaterali come cene di gala, spettacoli o momenti di intrattenimento.

NON SOLO BUSINESS Accanto all’offerta legata più specificatamente al segmento business come formazione o incontri di lavoro, Umbria Convention & Events Bureau è in grado di proporre momenti indimenticabili dedicati a relax, divertimento e approfondimento culturale. Una proposta diversificata, resa possibile dalla capacità del territorio di offrire luoghi perfetti per distendere anima e corpo, per riconciliarsi con la natura, per visitare luoghi straordinari per storia e tradizione. Un viaggio attraverso i secoli, dagli antichi etruschi al Medioevo fino agli artisti moderni e contemporanei: dalla riscoperta della spiritualità nella terra di San Francesco, grazie a luoghi di culto conosciuti in tutto il mondo, alle straordinarie eccellenze della tradizione enogastronomica regionale come olio, tartufo, vino o cioccolato; dalla possibilità di praticare sport e attività all’aria aperta ai percorsi naturalistici che permettono di esplorare aree geografiche ancora incontaminate. Un insieme di servizi e proposte turistiche integrate e coinvolgenti create in collaborazione con enti, associazioni e fondazioni culturali, istituzioni pubbliche e private che gestiscono magistralmente il patrimonio artistico e museale della regione, proposte che rendono l’Umbria una destinazione perfetta per le attività di team building, incentive aziendali e formazione esperienziale. Di recente inoltre, Umbria Convention & Events Bureau ha aderito al progetto “Love me in Umbria”, per potenziare l’offerta dedicata al turismo romantico e al wedding, consapevole del crescente successo che l’Umbria riscuote soprattutto tra i turisti stranieri.

Un territorio ricco di natura, arte e storia, il cuore verde d’Italia, l’Umbria, è la destinazione perfetta per eventi di alta memorabilità. Parola di Umbria Convention & Events Bureau

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PAOLA OLIVARI

PALAZZO DEI CONGRESSI DI RICCIONE: BANDA LARGA A CENTO MEGA Per i delegati al Palazzo dei Congressi di Riccione sarà più semplice e soprattutto più rapido connettersi alla rete wi-fi dopo il recente potenziamento della banda larga a cento mega e i 1.400 ospiti della Sala Concordia avranno così la possibilità di connettersi agevolmente in contemporanea durante ogni sessione congressuale. «Intendiamo andare incontro alle esigenze dei nostri clienti e rispondere ai loro bisogni», commenta il presidente di New Palariccione Stefano Caldari. «La nostra struttura è da sempre riconosciuta anche per le sue elevate dotazioni e nonostante la tecnologia viaggi a grande velocità, vogliamo essere sempre un passo avanti, in puro stile riccionese». L’estensione della banda larga non è l’unica novità che interessa il Palazzo dei Congressi. Sono infatti previsti interventi di miglioramento e potenziamento dell’illuminazione e la pulizia delle facciate esterne.

FIRENZE, RECORD DI PARTECIPANTI PER IL CONGRESSO HEART FAILURE La European Society of Cardiology ha scelto Firenze per il congresso Heart Failure 2016 e la terza edizione del World Congress on Acute Heart Failure che si sono svolti presso la Fortezza da Basso, registrando un record di presenze rispetto alle edizioni passate per un totale di oltre seimila partecipanti. La candidatura era stata presentata nel 2014 da Firenze Fiera in collaborazione con Firenze Convention and Visitors Bureau e il risultato è stata una vittoria importante che conferma il ruolo strategico della città come sede per congressi mondiali dall’alto valore scientifico. Ottimo gradimento ha riscosso anche il city information desk gratuito messo a disposizione dal Firenze Convention and Visitors Bureau. Anche alcuni dei soci di Fcvb hanno contribuito al successo dell’evento tra cui Oic Way che si è occupato della gestione dell’allotment, Tecnoconference Tc Group per la parte audiovisiva in sede congressuale, Ssd Grafiche per la cartellonistica e Gerist per il food and beverage in Fortezza da Basso.

AV SET PER IL PARTY DI TIFFANY & CO.

Tiffany & Co. ha celebrato l’apertura del suo nuovo negozio in via Dei Condotti con una serata di gala scintillante a Villa Aurelia, affidandosi ad Av Set per il videomapping sulla facciata della villa e l’allestimento scenografico e illuminotecnico del party. Sulla sommità del Gianicolo la perla secentesca si è così tinta per una notte di quell’azzurro Tiffany che nell’immaginario rimanda alla confezione di un gioiello. Almeno 350 gli ospiti che, in un tourbillon di abiti da gran sera, si sono immersi nell’atmosfera raffinata della Villa, incontrandosi prima tra il giardino segreto e il giardino dei limoni, poi nelle sale al piano nobile e infine in terrazza, per uno sguardo notturno sul cuore della Capitale. La folla glamour, più di seicento invitati, che comprendeva Emma Kathleen Ferrer, Margherita Buy, Claudia Gerini, Dante e Francesca Ferretti, Giovanna Melandri, Ambra Angiolini, Ugo Brachetti Peretti e Isabella Borromeo, Bruno Vespa, Cristina Parodi e Massimo Giletti, ha goduto di una serata animata con la musica di DJ Cassidy, il preferito da Obama.

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ARRIVA FUGACEMENTE, ESCAPE GAME PER LA FORMAZIONE AZIENDALE Siete agenti segreti e state indagando su alcuni omicidi, ma appena entrati nell’ufficio del killer, la porta alle vostre spalle si è bloccata... Oppure preferite la Stanza dove il tempo si è fermato e solo risolvendo tutti gli enigmi potrete farlo ripartire. Fugacemente, il nuovo format in franchising di escape game, aprirà a breve le proprie prime sedi a Roma e Genova. Gli escape game costituiscono una grande novità del mondo dell’entertainment. Nelle stanze di Fugacemente si vive una nuova esperienza di gioco: scenari innovativi, tecnologici, coinvolgenti che portano i giocatori in mondi affascinanti e inaspettati a sfidare le proprie capacità di fare squadra e di intuizione. Tendenza in costante crescita, gli escape game sono sempre più ricercati e utilizzati dalle aziende come strumento formativo per il proprio personale, per incentivare il lavoro di squadra e la collaborazione. Gli scenari di gioco sono originali, tecnologicamente avanzati e possono prevedere il coinvolgimento di attori e modalità di gioco inedite particolarmente adatte al team building.

MASTERS OF MAGIC DAL PALACONGRESSI DI RIMINI AL PICCOLO SCHERMO

Walter Rolfo, ingegnere torinese fondatore della “multinazionale” dell’illusione Masters of Magic, ha trasformato la magia in nuovo mezzo di comunicazione. Lo scorso anno aveva portato per la prima volta in Italia il Campionato mondiale di magia Fism e il Palas era stato il palcoscenico di un evento al quale avevano partecipato, in rappresentanza delle oltre 120 federazioni nazionali e club magici dei cinque continenti, cinquemila illusionisti. Recentemente Gerry Scotti e Walter Rolfo si sono passati l’un l’altro la “bacchetta magica” in quattro prime serate su Canale 5 che hanno fatto conoscere i segreti dell’illusionismo. Le sale del Palacongressi di Rimini sono diventate così un ambiente abituale per milioni di telespettatori, che hanno avuto modo di osservare le potenzialità di un centro congressuale in grado di ospitare una manifestazione senza precedenti. Lo scorso anno il Palas aveva infatti accolto, durante sette giorni di spettacoli, in programma 24 ore su 24, 12 show, 64 tra seminari e lecture, sette magic after-night, per oltre 144 ore ininterrotte di magia.

MPI ITALIA, FESTA A NAPOLI PER IL 25ESIMO ANNIVERSARIO Si è tenuta a Napoli il primo e il 2 luglio la convention Mpi Italia, che nell’occasione ha festeggiato il suo 25esimo anniversario. Il primo capitolo Mpi nato in Europa ha celebrato così le sue nozze d’argento con la meeting industry durante l’esclusiva festa tenutasi a Villa Donn’Anna a Posillipo ed è stata una due giorni piena di appuntamenti che ha visto la partecipazione dei soci, di numerosi ospiti internazionali e di professional che hanno contribuito al successo di Mpi Italia in tutti questi anni. La serata di gala del primo luglio nell’incantevole villa sul mare è stata un’occasione importante di networking internazionale e scambio di esperienze tra i vari player del settore e stakeholder del territorio. Giovanna Lucherini, direttore del Convention Bureau Napoli e presidente di Mpi Italia ha dichiarato: «Sono stata felice di annunciare il festeggiamento del 25esimo anniversario dell’associazione proprio a Napoli, in quanto credo fermamente nelle enormi potenzialità della città come destinazione congressuale per importanti meeting ed eventi sia nazionali sia internazionali».

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BARI DESTINAZIONE CONGRESSUALE IN UN VIDEO Bari si impegna per entrare a pieno titolo nel mondo internazionale dell’industria dei congressi. È questo l’obiettivo delle azioni di sviluppo della rete congressuale realizzate con il progetto apulia2meet per Bari, finanziato dalla Camera di Commercio e patrocinato dal Comune di Bari. Le attività realizzate sono di sostegno al rafforzamento della visibilità e della competitività di un network di imprese del settore in terra di Bari (capofila Meeting Planner, Cocorico Travel, Villa Romanazzi Carducci, Una Hotel Regina, The Nicolaus Hotel). «Nel progetto apulia2meet per Bari sono stati messi a punto una serie di strumenti di promo-commercializzazione per far conoscere meglio la città come destinazione di grandi eventi per i meeting e i convegni

e aumentare la sua attrattività», spiega Maddalena Milone, amministratore unico di Meeting Planner. «Fra le varie azioni vi è la realizzazione di un video che è possibile utilizzare per la preparazione delle candidature a eventi e congressi». In questa ottica il recente ingresso di Meet In Action Italia, di cui Meeting Planner è socio fondatore, in Icca si incastra perfettamente. «Attraverso Icca accediamo alle candidature di congressi e convegni internazionali e il video sarà funzionale a questo scopo. La nostra vocazione a mettere insieme professionalità diverse e complementari si è rivelata, ancora una volta, giusta e vincente», conclude Milone, past president e fondatore di Meet In Action.

GATTINONI HA FIRMATO IL KICK-OFF PER ADECCO Presso l’esclusiva location del PalaExpo Venice, il Gruppo Gattinoni ha realizzato l’annuale kick-off per Adecco con oltre 1.600 ospiti. L’incontro si è aperto con la performance di otto ballerini con tute Led, che hanno danzato sul palco in sincronia perfetta con il video di apertura, dando vita a un’emozionante show. La convention è proseguita con il meeting dal titolo We build tomorrow, moderato dall’esperto digital Marco Montemagno. Due gli ospiti d’eccezione: il giornalista Mario Sechi e il cofondatore del progetto Tag Innovation School Alessandro Rimassa. Gattinoni Communication ha realizzato, in esclusiva per Adecco, un sito web

che ha fornito informazioni sull’evento e su Venezia. Tramite la web app collegata al sito gli ospiti hanno potuto controllare il programma aggiornato e, durante gli interventi

dei relatori, interagire con il palco inviando tweet e domande. Dopo il meeting la sala è stata interamente riallestita in meno di due ore per ospitare la cena.

CONVENTION BUREAU A ROMA, UN INCONTRO TRA I PLAYER DEL SETTORE Sul tema “Il Convention bureau a Roma: il perché di una scelta” si è recentemente svolto nella Capitale un incontro promosso da alcuni tra i principali player del turismo congressuale e dai soci di Unindustria. Per Fiori, presidente della sezione Turismo, «abbiamo l’obiettivo di dare alla

città un convention bureau che funzioni. Il turismo congressuale porta benessere e occupazione, ha capacità di spesa superiore alla media, porta cultura. Roma è soltanto al 17esimo posto al mondo, siamo superati da Copenaghen e Lisbona: la nostra città ora è anche più raggiungibile, penso per esempio ai collegamenti con la Cina, siamo lo scalo europeo che ne ha di più. Dobbiamo assolutamente risalire la vetta, tra l’altro il convention bureau potrebbe essere autofinanziato dalla tassa di soggiorno». Anche le istituzioni si sono mostrate attente. Massimiliano Smeriglio, vicepresidente della Regione Lazio, ha posto l’accento sul fatto che l’ente punta con uno dei suoi cluster al turismo congressuale e Giovanni Bastianelli, direttore esecutivo Enit, ha ricordato che si è riaperto il Tavolo di coordinamento del Turismo congressuale.

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IL CONVENTION BUREAU ITALIA LANCIA ITALIAN DESTINATIONS’ RETREAT

Analizzare la natura e l’attività svolta dai raggruppamenti di operatori impegnati nel destination marketing delle destinazioni italiane, evidenziarne le best practice, avviare un tavolo di confronto permanente con lo scopo di definire standard condivisi. Questi gli obiettivi di Italian Destinations’ Retreat, la nuova iniziativa promossa dal Convention Bureau Italia. Il punto di partenza è un questionario che il Cbi ha messo a punto per raccogliere tutte le informazioni e consentire un’analisi strutturata. Il questionario è stato condiviso con tutti i

convention bureau, club di prodotto e raggruppamenti di operatori, soci e no, che il Cb è riuscito a mappare, per un totale di circa quaranta destinazioni. «Riteniamo sia importante per il sistema Italia iniziare a operare in modo più coordinato e per questo vogliamo costruire un progetto che miri a individuare una sorta di omogeneità delle best practice nazionali», ha dichiarato la presidente del Convention Bureau Italia Carlotta Ferrari. Il questionario può essere richiesto inviando una email a marketing@ conventionbureauitalia.com.

J MUSIC, L’ARTE MUSICALE NELLA MEETING INDUSTRY La musica è una legge morale: essa dà un’anima all’universo, le ali al pensiero, uno slancio all’immaginazione, un fascino alla tristezza, un impulso alla gaiezza e la vita a tutte le cose. Così la intende Platone. Il pensiero che sottende tutte le attività di J Music è quello di portare l’estro artistico, e allo stesso tempo il rigore e la passione per la musica come grande forma d’arte e di espressione, anche nell’ambito dell’entertainment, rinnovandolo sempre nella forma, nelle proposte e nella concezione. Nell’intrattenimento in eventi legati alla meeting industry, J Music si colloca tra le poche realtà a livello nazionale e internazionale di altissimo profilo professionale e di esperienza, grazie alla presenza di un professionista dalle speciali competenze in materia. Il Maestro Luca Ruggero Jacovella è infatti un musicista e ricercatore – nel suo curriculum anche tre lauree magistrali – attivo nel concertismo internazionale da oltre 25 anni, iscritto all’Albo dei Consulenti Tecnici in Musica per il Tribunale civile di Roma e al Registro di Trasparenza dell’Unione Europea.

RISK MANAGEMENT NEGLI EVENTI, UN SEMINARIO FCE A MILANO

Il risk management rappresenta oggi un tema caldissimo, del quale il Mice non può non tenere conto. Così, il 28 giugno a Milano, presso il Glam Hotel, Federcongressi&eventi Learning Center ha organizzato un seminario dedicato appunto all’analisi del rischio negli eventi. Con l’aiuto di esperti della meeting industry l’incontro ha definito i possibili rischi nell’organizzazione di eventi e analizzato alcune fattibili azioni di prevenzione. Partendo da sei casi specifici dell’attività di organizzatori di congressi ed eventi, di sedi e hotel congressuali, e di fornitori di servizi tecnici, allestimenti e catering nel corso dell’appuntamento si sono approfonditi e valutati tutti i possibili rischi con l’assistenza di consulenti broker e di un avvocato specializzato. Dei casi specifici si sono analizzati i danni possibili, con individuazione di tutti gli eventuali “terzi”, le azioni organizzative di prevenzione, la responsabilità diretta e quella di rivalsa e il mercato assicurativo per il mondo della meeting industry, anche spaziando su ipotesi future quali assicurazione per annullamento eventi e assicurazione professionale per gli organizzatori di congressi ed eventi.

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Ibtm 2016 a tutta velocità Conto alla rovescia per uno dei più apprezzati appuntamenti internazionali di business e networking dedicato alla meeting e incentive industry. Ecco cosa c’è di nuovo ALESSANDRA BOIARDI

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orna anche quest’anno l’immancabile appuntamento con una delle manifestazioni fieristiche più illustri del panorama della meeting e incentive industry internazionale: Ibtm World. Conosciuta fino a qualche anno fa come Eibtm, la kermesse punta anche quest’anno a consolidare il suo ruolo nel business e nel networking dedicato al Mice: come sempre, l’attenzione degli organizzatori è alta nell’offrire a espositori e buyer il massimo in termini di servizi, con un occhio di riguardo alla tecnologia. Più di una novità riguarda infatti rinnovate dotazioni tecnologiche che migliorano la fruizione dell’evento stesso da parte di offerta e domanda e l’edizione 2016 segnerà il passo anche dal punto di vista logistico. Non resta dunque che segnarsi in agenda le date di Ibtm World, che dal 29 novembre al 1 dicembre porterà il comparto

Mice internazionale a incontrarsi nella collaudata sede della Fira Gran Via di Barcellona. Si parte proprio da qui per scoprire cosa c’è di nuovo. IN METRO E CONNESSI C’è una grande – e comodissima – novità per chi giungerà al polo fieristico di Barcellona, la Fira Gran Via, per l’edizione 2016 di Ibtm World: una fermata della metropolitana a tre minuti a piedi dall’ingresso della manifestazione stessa. La linea L9 della metro, inaugurata quest’anno, permette di raggiungere la sede di Ibtm World direttamente dall’aeroporto internazionale di Barcellona in appena 19 minuti, con partenza al Terminal 1 ogni sette minuti. Dalla fiera, con un cambio, la nuova fermata può essere anche utilizzata dai partecipanti per raggiungere il centro città e gli hotel. «Il nostro obiettivo è quello di offrire sempre più servizi, che si tratti di nuovi mezzi di trasporto o di tecnologia, come la connessione wi-fi» sottolinea Graeme

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Per la prima volta, a Ibtm 2016, gli hosted buyer potranno prendere parte attivamente al sistema di abbinamento degli appuntamenti con gli espositori, influenzandolo con scelte specifiche

Barnett, senior exhibition director di Ibtm World commentando un’altra novità, la migliorata connessione internet senza fili. La Fira Gran Via infatti – che ospita anche il Mobile World Congress, uno degli eventi più importanti del settore della telefonia mobile – offre una connessione ad altissimi standard, con copertura veloce in ogni angolo del polo fieristico. TECNOLOGIA SU MISURA DI HOSTED BUYER Un’altra novità di questa edizione 2016 riguarda il programma dedicato agli hosted buyer, da sempre oggetto di massima attenzione da parte dell’organizzazione. Per la prima volta gli hosted buyer potranno prendere parte attivamente – influenzandolo con scelte specifiche – al sistema di abbinamento degli appuntamenti con gli espositori. Questa implementazione al sistema di matching che crea di fatto le agende di espositori e buyer era già stata collaudata lo scorso anno in via sperimentale per i soli corporate hosted buyer con buoni risultati, da lì la decisione di renderla disponibile quest’anno a tutte le tipologie di hosted buyer. «Il nuovo sistema si basa sullo stesso principio della vendita al dettaglio online. Fornendo informazioni approfondite sul tipo di evento a cui ogni hosted buyer dichiara di essere interessato, la tecnologia permette di passare in rassegna i profili degli espositori e determinare con maggiore esattezza quali sono i più rilevanti per ogni buyer» spiega Barnett. Secondo una ricerca effettuata dopo l’edizione 2015, il 75 per cento dei buyer che hanno partecipato al progetto pilota ha potuto incontrare fino a tre volte più espositori di loro interesse e l’ottanta per cento ne ha tratto vantaggi concreti per il proprio lavoro.

IAPCO COLLABORATION AWARD Tra gli appuntamenti classici di Ibtm World non mancherà nell’edizione 2016 il collaudato Meetings Leadership Summit, una serata di networking che anticipa di un giorno l’inaugurazione della manifestazione. Si tratta di un evento esclusivo a inviti che ogni anno vede la partecipazione di circa duecento personalità del comparto. Quest’anno l’appuntamento ospiterà anche la premiazione dello Iapco Collaboration Award, un premio che verrà assegnato a chi meglio avrà interpretato, secondo la giuria, lo spirito di collaborazione tra i Pco membri dell’International association professional congress organisers. indirizzi a fine rivista

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La meeting industry a una svolta Gli eventi in Italia sono a segno più e le istituzioni sembrano pronte a collaborare per sostenere il comparto e aumentare la competitività del Paese lazioni Internazionali dell’Università Cattolica del Sacro Cuore (Aseri) con il coordinamento del professor Roberto Nelli.

Da sinistra: Roberto Nelli, Gabriella Ghigi, Mario Buscema, Gabriella Gentile, Dorina Bianchi, Giovanni Bastianelli e Carlotta Ferrari

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efinirlo un momento d’oro è forse troppo ma è invece certo che questo è, per la meeting industry italiana, un periodo che mostra segnali positivi. La prova è arrivata a luglio, quando a Roma nella sala del Tempio di Adriano è stato presentato l’Osservatorio Italiano dei Congressi e degli Eventi-Oice, il progetto di ricerca giunto alla seconda edizione promosso da Federcongressi&eventi e realizzato dall’Alta Scuola in Economia e Re-

L’IMPEGNO DELLE ISTITUZIONI A indicare che il settore ha intrapreso un percorso in crescita non sono stati solo i dati illustrati da Nelli ma anche la presenza di esponenti del mondo istituzionale che hanno espresso la propria disponibilità a collaborare in maniera costruttiva e propositiva per lo sviluppo dell’intero comparto. Il direttore esecutivo dell’Enit Giovanni Bastianelli, sottolineando quanto sia importante riuscire a compiere la misurazione economica e occupazionale del settore, ha anticipato che l’Enit rilancerà l’Osservatorio Turistico nel quale dovrebbe trovare spazio anche il congressuale. Non solo: Bastianelli ha anche affermato che Enit ha individuato nel Mice un settore del turismo con notevoli spazi di crescita. Dal canto suo, poi, l’onorevole Dorina Bianchi sot-

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PCCO ACADEMY: LA FORMAZIONE CHE PIACE la seconda C aggiunta all’acronimo Pco nel nome del corso). Per farlo, il gruppo di lavoro del comitato esecutivo, in collaborazione con il Learning Center, ha puntato su una panel internazionale di formatori e contenuti trasversali. Prossimo appuntamento il 13 dicembre con i seminari “How can Pco’s help to increase the conference profit: increase revenue through pricing and promotion, and reduce costs while still delivering a high quality experience to the delegates!” (AlainPittet, Basel) e “Modelli di sponsorizzazione che si adattano sia alle necessità di compliance sia al budget” (Annalisa Ponchia, Padova). tosegretario del Ministero dei Beni culturali e del Turismo ha rimarcato il proprio impegno personale per fare in modo che le politiche di promozione del Governo comprendano anche la meeting industry, con l’obiettivo di aumentare l’appeal della destinazione Italia nel mercato internazionale. Con questa edizione dell’Oice Federcongressi&eventi ha raggiunto quindi quelli che erano i suoi obiettivi, come ha evidenziato il presidente Mario Buscema: «Abbiamo investito nella ricerca sia per fornire agli operatori una fotografia in tempo reale del settore con la quale elaborare le azioni di marketing più efficaci sia per sensibilizzare il mondo istituzionale su quanto sia strategico investire nel settore. Siamo riusciti a ottenere entrambi i risultati e questo grazie anche al prezioso supporto e contributo dei colleghi ai quali va il ringraziamento di tutta Federcongressi&eventi».

È iniziata a luglio ed è stata subito un successo. La Pcco Academy, il percorso formativo voluto da Federcongressi&eventi per qualificare la figura del Pco come vero consulente, ha infatti registrato la partecipazione di più di cento professionisti ai primi tre dei sette incontri in calendario sino a febbraio 2017 all’Unaway Hotel Bologna Fiera. Organizzata in collaborazione con Convention Bureau Italia, Pcco Academy si prefigge di fornire ai Pco tutte quelle competenze “multidisciplinari” indispensabili per essere per i propri clienti non semplici fornitori di servizi ma veri e propri partner e consulenti (da qui

LA PAROLA AI NUMERI Ma veniamo ai dati dell’Osservatorio la cui sintesi, lo ricordiamo, può essere scaricata da www.federcongressi.it, il nuovo sito dell’associazione. Nel 2015 in Italia sono stati complessivamente realizzati 392.658 eventi con un minimo di dieci partecipanti ciascuno (+11,5% rispetto al 2014) per un totale di 25.997.260 partecipanti (+7,3%) e 35.155.453 presenze (+15%). A fare la parte del leone sono stati i congressi e gli eventi promossi da associazioni, aziende e istituzioni. Nel loro insieme hanno rappresentato infatti l’87,2% degli eventi totali a fronte di uno sparuto 5,7% di eventi culturali e di un 7,1% di altri eventi. Oltre la metà degli eventi (il 55,4%) è stata promossa dal segmento corporate, il 34,8% dalle associazioni e il 9,8% da enti e istituzioni di tipo governativo, politico, sindacale e sociale. Nella maggioranza dei congressi ed eventi (il 60,8%) i parteci-

panti (relatori esclusi) provenivano prevalentemente dalla medesima regione della sede congressuale ospitante e il 56,1% degli eventi si è svolto nelle regioni settentrionali. Le location più gettonate sono state gli alberghi, scelti per il 79,8% degli eventi. Parlando di fatturato atteso per l’anno in corso, quasi la metà delle sedi (44,7%) si è dichiarata ottimista circa una probabile crescita mentre il 42,8% ritiene che rimarrà invariato. www.federcongressi.it

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Roma, Capitale dell’Incentive Travel 2018 Per la prima volta, Roma si aggiudica la Site Global Conference 2018, primeggiando su rivali di altissimo profilo come Parigi o Londra, un traguardo che la porterà a ospitare circa cinquecento professionisti da tutto il mondo, riuniti per celebrare il più importante appuntamento annuale di Site e di tutti i professionisti del settore dell’incentivazione

F Site Italy è il capitolo italiano di “Society for Incentive Travel Excellence” e da 35 anni è l’associazione dedicata all’eccellenza negli incentive

ondamentale, come immaginabile, l’impegno di tutto il Capitolo italiano nel raggiungimento dello storico obiettivo, e in particolare di Annamaria Ruffini, presidente e Ceo di Events In & Out e membro del board mondiale di Site in qualità di vice president finance, e di Antonio Foti presidente di Bluestone e attuale presidente del Capitolo Italiano di Site. Come nella lunga tradizione, durante la conferenza i membri della filiera degli eventi e viaggi di incentivazione, provenienti da oltre quaranta nazioni, seguiranno sessioni formative e attività di networking con lo scopo di confrontarsi e approfondire le tematiche dell’incentive travel, declinate nella bellissima cornice storica, culturale e monumentale di una delle città più amate al mondo. L’evento non sarà però ristretto alla sola Capitale: avrà infatti un importante impatto su

tutto il territorio nazionale, grazie al coinvolgimento di altre destinazioni italiane che ospiteranno educational, pre-tour e post-tour, per quella che diventerà una importantissima vetrina per permettere ai professionisti di tutto il mondo di scoprire (o riscoprire) il territorio e le potenzialità della proposta italiana. Sede principale dell’evento sarà il WaldorfAstoria Hotel Rome Cavalieri, mentre alcuni importanti momenti saranno ospitati da altre rinomate location di prestigio. Mentre è già in moto il complesso meccanismo organizzativo, pulsante di idee e già ricco di contenuti, la conferenza verrà presentata ufficialmente ai numerosi sponsor, alle istituzioni e agli interessati, il 14 settembre presso l’Nh Palazzo Cinquecento di Roma. www.site-italy.com segreteria@site-italy.com

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Viale delle Palme, 16 16167 Genova Nervi (GE) Tel: +39 010 329011 Email: astor@astorhotel.it

PARCHEGGIO PRIVATO Hotel Astor, immerso nella splendida cornice del quartiere di Nervi, dista pochi chilometri dal centro storico di Genova ed è il luogo ideale per poter organizzare meeting ed incontri all’insegna della tranquillità e riservatezza. La struttura dispone di 3 sale riunioni ed offre una vasta gamma di servizi: da sale attrezzate per riunioni e meeting a spazi espositivi fino ad un massimo di 100 partecipanti. In abbinamento alla sala riunioni, Hotel Astor organizza su richiesta coffee breaks, light e business lunch che vengono realizzati secondo le vostre esigenze.

INTERNET WIFI

Dvd player Lavagna a fogli mobili

3 SALE MEETING Amplificazione audio RISTORANTE Microfono AREA RELAX

Proiettore e schermo


NETWORKING notiziari e associazioni

Movie Charity Auction 2016 The

Un’asta di beneficienza durante il celebre Festival del Cinema di Venezia per portare la magia della celluloide in ospedale, perché la guarigione passa anche dallo svago e dal divertimento

MEDICINEMA ITALIA: LA STORIA MediCinema Italia – Feel Better With Film è un’organizzazione no profit nata nel 2013 e ispirata a MediCinema Uk, attiva in Gran Bretagna dal 1996. Si tratta del primo progetto a livello nazionale che si propone di portare la cultura e lo spettacolo in ambito ospedaliero a scopo terapeutico. Ha come obiettivo quello di costruire sale cinematografiche tecnologicamente all’avanguardia all’interno di ospedali di eccellenza interessati all’umanizzazione del rapporto con i pazienti. Realizza programmi di “terapia di sollievo” per persone costrette a lunghe degenze, coordinandoli con le MAURO BERNARDINI Mpi Italia president elect FULVIA SALVI presidente di MediCinema Italia onlus SIMONA BIANCHI Mpi Italia Vp communication

@MPI_Italia info@mpiweb.it www. mpiweb.it www. mpiweb.org

terapie mediche di ciascun reparto grazie alla forte collaborazione con la direzione e il personale dell’ospedale. Offre ai pazienti e alle loro famiglie intrattenimento attraverso il cinema e la cultura, cercando di ricreare, grazie allo spettacolo, un’atmosfera di “normalità”. Promuove progetti di ricerca scientifica sugli effetti della terapia di sollievo nel percorso di cura e recupero di malati obbligati a lunghe degenze. L’associazione è attiva all’interno dello Spazio Vita -Aus Niguarda di Milano, al Policlinico A. Gemelli di Roma, alla Casa Pediatrica Fatebenefratelli-Asst Sacco di Milano e Casa Ronald – Fondazione per l’infanzia McDonald a Brescia.

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8 settembre ha avuto luogo, presso lo storico Hotel Excelsior del Lido la terza edizione del The Movie Charity Auction, un’asta benefica per contribuire alla realizzazione dei progetti di MediCinema Italia onlus patrocinata da Mpi Italia Chapter. L’idea è nata dall’incontro avvenuto qualche anno fa tra Mauro Bernardini – president elect di Mpi Italia Chapter – con l’associazione Medicinema durante una delle tante magiche notti che Venezia offre durante il Festival del Cinema. «Tra un selfie con George Clooney (lo abbiamo!) e un cincin con Sandra Bullock (bellissima), abbiamo capito che dovevamo coniugare il collettivo della meeting industry, il mondo del cinema e lo show biz per un unico motivo: portare la magia del cinema negli ospedali italiani», così Bernardini spiega la scintilla di questo incontro.

MediCinema Italia onlus dal 2013 allestisce all’interno di importanti strutture ospedaliere italiane vere sale cinema, anche per pazienti allettati. Da settembre 2016 è stato avviato anche il primo studio di ricerca medica con il Policlinico Agostino Gemelli di Roma e l’Ospedale metropolitano Niguarda di Milano, per monitorare il beneficio della terapia di sollievo con cinema. The Movie Charity Auction è un momento di networking, di divertimento, condivisione ma, soprattutto, è un momento per tutti noi per poter aiutare a contribuire a questa causa. Il ricavato dell’asta va a sostegno del progetto di ricerca e del programma di terapia con cinema presso gli ospedali e le case di cura servite da MediCinema. Tutti, partecipando e donando, possono dare sollievo ai malati e aiutarli ad affrontare le cure e la degenza anche grazie a questa forma d’intrattenimento culturale. Tutti i soci e partner di Mpi Italia sono chiamati ad aiutare concretamente la realizzazione di questo evento donando voucher alberghieri, servizi e memorabilia. Arrivederci all’edizione di settembre 2017!

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VENETO

Un arazzo di quadri ambientali con icone storiche e naturali tutelate dall’Unesco, poi ancora città d’arte e città murate, natura in ogni sua espressione, percorsi del gusto, dello sport e del wellness. Una destinazione all’insegna di emozione e stupore 145 Veneto 03 Copertina.indd 145

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Oltre ogni aspettativa Un mosaico formato da un’alchimia di destinazioni. È il Veneto, sette province, sette realtà diverse che trovano il loro completamento nel loro insieme e che dedicano offerte tailor made alla meeting industry più esigente LUCIANA FRANCESCA REBONATO

È

una filiera congressuale completa, quella orchestrata dal Venice Region Convention Bureau Network, declinata in sette convention bureau provinciali: Welcome 2 Venice Convention Bureau, Verona & Lago di Garda Convention Bureau, Marca Treviso Convention Bureau, Vicenza Convention Bureau, Meet In Polesine Convention Bureau, Padova e Terme Euganee Convention & Visitors Bureau e Dolomiti Belluno Convention Bureau. Un network in grado di costituire un reale punto

di riferimento per l’incoming congressuale in Veneto e a tutto vantaggio delle diverse territorialità, del dialogo, della condivisione di know-how e dell’integrazione dell’offerta nelle sue specificità territoriali. A iniziare da un outsider, Venezia. VENEZIA, ANIMA LIQUIDA Venezia e la laguna, il dedalo di rii, l’acqua che scorre nei canali più larghi e luminosi formando le vaste pianure liquide sulle quali si staglia la destinazione che vanta questa unicità di paesaggio lagunare e non “solo”. Venezia, infatti, è una città più composita di quanto il mito che le si è ritagliato addosso lasci pensare e quella della Serenissima è anche una storia di terraferma che accanto all’abbagliante laguna

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traccia alla meeting industry ulteriori scorci e prospettive. La Venezia fortificata, per esempio: del vasto e antichissimo sistema difensivo della città rimangono alcuni forti ora riconvertiti – non tutti, la maggior parte – in aree dedicate agli eventi e alla cultura, rappresentando anche un’interessante chiave di lettura post congressuale. A iniziare da Forte Marghera, il più antico e imponente, la cui superficie si aggira intorno ai quaranta ettari: a pianta stellata, è stata la prima opera fortificata eretta per la difesa di Venezia. Da qui il Mice può proseguire per Forte Manin e arrivare a Forte Bazzera, dove si trovano le polveriere rimaste dalla prima guerra mondiale. Fra scavi archeologici, foci di fiumi e torri di avvistamento si giunge a Forte Carpenedo, che presenta, perfettamente ricostruiti, gli ambienti militari di fine Ottocento, scuderie incluse. Proseguendo alla scoperta di altri fortilizi i percorsi post congress conducono anche ai mulini del Marzenego – un tempo adibiti alla macinatura dei cereali – e ai forti della laguna: tra un’isola e un’altra, ecco quello strategico di Sant’Andrea all’ingresso della laguna poi il Lazzaretto Nuovo, il Forte San Felice, la Torre Massimiliana a Sant’Erasmo, la Tenuta Scarpa-Volo a Mazzorbo e il Forte Ca’ Roman sul litorale di Pellestrina. E oltre alla fermezza dei “forti”, arriva la seduzione dell’inafferrabile marea lagunare. ISOLE PER IL MICE Un’intera laguna per aperitivi a filo d’acqua, eventi esclusivi, cene di gala, meeting di alto profilo e tutto quello che si possa chiedere a una top destination: sono le isole della laguna veneta, poco più di un centinaio, molte delle quali icone della destinazione. Come Torcello, un gioiello che galleggia sulla linea dell’orizzonte e con una cattedrale che merita da sola una visita, quella di Santa Maria Assunta: se si crede all’iscrizione a sinistra del coro, risalirebbe al 639, il che ne fa uno dei più antichi edifici in stile veneto-bizantino di tutto l’Adriatico. Sulla sponda delle celebrità spiccano anche le isole di Murano e della Giudecca, la prima sinonimo di vetro soffiato 3

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in tutto il mondo, la seconda dalla bellezza in grado di attirare anche Michelangelo e Andrea Palladio – che vi progettò le chiese delle Zitelle e del Redentore – e sempre a Palladio si deve, sull’isola di San Giorgio Maggiore, di fronte al bacino di San Marco, il progetto dell’omonimo complesso conventuale benedettino. Spumeggiante fra le isole è il Lido: fanno parte del suo carisma l’imprescindibile Mostra del Cinema, il casinò, lussuose strutture ricettive, ville Liberty e giardini impeccabili. Meno mondane sono le isole Burano e Mazzorbo, dai confini imprecisati e sfuggenti, con Burano diventata famosa verso la metà del XVI secolo per i suoi merletti, oggi pregiata opportunità di shopping: sono necessari tre anni di lavoro di dieci merlettaie per realizzare una sola tovaglia. Collegata a Burano da un lungo ponte in legno è Mazzorbo: splendide le abitazioni gotiche allineate lungo il canale così come la chiesa di Santa Caterina. Il suo pittoresco campanile racchiude la più antica campana della laguna, risalente al 1318. L’Isola delle Rose, invece, è l’sola più giovane della laguna veneziana.

1 / Un transfer per sorprendere il Mice? La gondola! 2 / La pittoresca Burano 3 / Murano, per imparare i segreti del vetro soffiato

INTRIGHI E MISTERI Se a Venezia ogni pietra racconta segreti, l’intero Veneto si presta a sfiziosi post congress che percorrono storie antiche, curiosità e leggende. Alcuni esempi? A Monastier, nel trevigiano, l’abbazia di Santa Maria del Pero rappresenta uno dei siti più misteriosi della Marca e molti asseriscono che verso sera “qualcosa” si muova in un bisbigliare liturgico. A Belluno pare che le anime dei dannati camminino senza sosta per far paura agli abitanti delle vallate. A Verona la tradizione narra che l’Arena fu costruita in una sola notte dopo la condanna a morte di un ricco signore che vendette la sua anima al diavolo mentre Vicenza pare sia popolata, nottetempo, da nani, anguane, folletti e streghe. A Monselice, nel padovano, si dice che il fantasma del conte Monticelli si aggiri ancora intorno al lago Lispida alla ricerca della sirena che gli indicò miracolosi fanghi caldi, mentre nel Polesine è viva la leggenda del “gorgo della sposa”, con tanto di gorgo reale e intreccio di storia e leggenda dalla suspence surreale.

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4 / La Venezia da cartolina, con i palazzi nobiliari che bordano il Canal Grande 5 / Il Ghetto ebraico, una parte della città appartata e affascinante

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OUTSIDER DA STORIA Nel ventaglio dei post congress “alternativi” a Venezia spiccano itinerari che muovono dal ghetto ebraico e si inoltrano sino a campo Sant’Alvise e all’omonima chiesa – all’interno vi sono dipinti del Tiepolo – per proseguire sino a San Giacomo dell’Orio, fra i luoghi di culto più antichi della città e con opere di Lorenzo Lotto, Paolo Veneziano e Paolo Veronese. Accento sulla storia anche per post congress con protagonista il Ghetto, nome coniato in virtù di una fonderia in cui si eseguiva l’operazione del getto – ossia della colata del metallo – e da cui deriva il nome del quartiere, il primo

ghetto della storia. Il Ghetto si suddivide in due parti, Ghetto Vecchio e Ghetto Nuovo: il primo vanta due sinagoghe principali, la Scuola Spagnola – la più grande sinagoga della città - e la Scuola Levantina, con bimàh – pulpito – del 1650 circa, la perfetta fusione tra l’arte ebraica e quella veneziana. Da scoprire è sicuramente il Fontego dei Turchi, duecentesca casa-fondaco veneto-bizantina al cui interno si trova il Museo Civico di Storia Naturale, affacciato sul Canal Grande. Già, il Canal Grande. I palazzi che lo costeggiano sono perfetti per eventi all’insegna del massimo prestigio e fra i cento – circa – scrigni d’arte si stagliano, appena dopo l’arcata del cinquecentesco ponte di Rialto, non si possono non ammirare i maestosi profili di Palazzo Barzizza, Palazzo Mocenigo, Palazzo Giustinian, Ca’ Foscari, Palazzo Grassi e Ca’ Rezzonico. Dopo un’ultima curva e il passaggio sotto il ponte dell’Accademia, ecco chiesa di Santa Maria della Salute, che segna la fine del canale e l’apparizione di piazza San Marco con percorsi che si irradiano lungo le Procuratie Vecchie e Nuove per giungere all’Ala napoleonica passando per la Torre dell’Orologio, la Libreria Sansoviniana e il prospiciente Palazzo Ducale. Museo a cielo aperto per immergersi nella bellezza è il percorso pedonale che da San Marco conduce al ponte dell’Accademia e si snoda essenzialmente lungo l’asse che collega il polo marciano al vasto campo Santo Stefano per terminare al famoso ponte gravido di botteghe. Nella sequenza di campi e campielli di questo spaccato cittadino vi sono Palazzo Grassi, il conservatorio di musica e il celeberrimo teatro La Fenice, per le serate d’autore del Mice.

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W Marriott Venice Resort & Spa: in un parco secolare, con quattro ristoranti di cui uno stellato Michelin, con la Goco Spa Venice – 1.750 metri quadrati di remise en forme –, un’accademia di cucina e un’area rooftop con piscina e vista mozzafiato su Venezia e sulla laguna. E su un’isola di proprietà, l’Isola delle Rose, che per il massimo della privacy e dell’esclusività può essere affittata in esclusiva. In questa nuova stagione, con i colori e le fragranze dell’autunno, il JW Marriott Venice Resort & Spa coinvolge la meeting industry in intriganti percorsi a tutta natura, a iniziare dal suo uliveto. GREEN & NATURE L’Isola delle Rose, grazie all’incontro tra laguna e mare, vanta un microclima perfetto che le regala una ricchezza di piante unica a Venezia. Fra queste spiccano un uliveto con un centinaio di piante dalle quali viene prodotto un superbo olio di oliva e un orto che vanta oltre 25 tipologie di frutta e di verdura di stagione. Una natura generosa a disposizione della meeting industry perché la maggior parte delle verdure e della frutta è utilizzata nel menu del Dopolavoro Dining Room, il ristorante gourmet della struttura, supervisionato dallo chef veronese Giancarlo Perbellini e coordinato dallo chef Federico Belluco. L’olio estratto dalle olive dell’Isola delle Rose è servito esclusivamente presso il ristorante stellato

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Il JW Marriott Venice Resort & Spa accoglie la meeting industry nella sua straordinaria valenza e nel rispetto della natura. Per eventi e post congress che rigenerano davvero e la raccolta delle olive, che si svolge a fine ottobre, può diventare anche uno sfizioso team building per la meeting industry. Per gustosi post congress non mancano degustazioni dell’olio di oliva mentre ai congressi è dedicato il centro congressi del JW Marriott Venice Resort & Spa con dieci sale meeting provviste di tecnologia all’avanguardia, mentre la chiesetta neoromanica è perfetta per orchestrare cene di gala in un contesto raffinato. Agli incontri del Mice provvedono anche i giardini della spa che si prestano ad accogliere cocktail e aperitivi a bordo laguna: le aree esterne e interne, infatti, possono essere privatizzate per organizzare cocktail all’aperto completamente personalizzati, di alto livello e fino a un massimo di 150 ospiti. I giardini dell’hotel, inoltre, possono essere utilizzati per attività di team building e per accogliere cocktail serali.

A CURA DELLA REDAZIONE COMMERCIALE

JW Marriott Venice Resort & Spa Isola delle Rose, Laguna di San Marco 30133 Venezia Tel. 041 8521300 events.venice@jwmarriotthotels.com www.jwvenice.com

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Affreschi scaligeri Verona e il suo territorio: un palcoscenico storico e artistico con sipario aperto anche sul lago di Garda. Una miscellanea di paesaggi distribuiti a ogni altitudine e un patrimonio di proposte per il Mice, per tutti i gusti e in ogni stagione 1

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a letteratura mondiale non avrebbe i suoi capisaldi, senza la Verona di Shakespeare, e la lirica open air sarebbe priva della sua icona, se a Verona non ci fosse l’Arena. E il Mice non avrebbe una miriade di opportunità, se non ci fosse questa destinazione da vivere e e scoprire con molteplici chiavi di lettura: un’idea può essere quella di scegliere un’epoca storica e percorrerla nelle strade, nei borghi e nelle piazze alla scoperta della Verona romana, teodoriciana, comunale e scaligera, i principali volti di questa città che alla plasticità artistica del passato contrappone un’anima progressista e dinamica. Con un vivace cuore cittadino che pulsa in piazza Bra, dominata dalla monumentale Arena e cinta da una serie di palazzi come il neoclassico palazzo della Gran Guardia Nuova e il secentesco palazzo della Gran Guardia, affiancato dal complesso dell’Accademia Filarmonica composto dal teatro, dalla Biblioteca e dal Museo lapidario maffeiano. Accanto, il Teatro Filarmonico, di ispirazione palladiana, nel quale si esibì Mozart nel 1770. Nella piazza si staglia l’Arena, il palcoscenico mondiale della lirica, con un calendario d’autore per il Mice più esigente che qui può assistere a memorabili rappresentazioni. Nelle vicinanze e dopo aver percorso via Mazzini si raggiungono gli altri simboli della città fra i quali la duecentesca casa-torre di Giulietta, capolavoro di architettura gotica di shakespeariana memoria cui si affianca la tomba di Giulietta, conservata in una piccola cripta del convento di San Francesco al Corso. Poco distante dall’abitazione della giovane Capuleti si apre piazza delle Erbe, l’antico foro romano oggi sede del mercato cittadino, attorniata da palazzi e torri di epoche diverse e segnata dalla fontana di Madonna Verona. Passando sotto l’Arco della Costa si entra in piazza dei Signori, un’ideale continuità tra la Verona romana e quella rinascimentale, chiusa come un cortile da edifici collegati fra loro con arcate, fra cui gli imponenti palazzi della Ragione, del Capitano e di Cangrande. Oltrepassato l’arco tra questi ultimi due il Mice arriva alle Arche scaligere, trecenteschi baldacchini marmorei sormontati da statue equestri e addossati alla chiesa di Santa Maria Antica. CENTRO DI GRAVITÀ È chiaro che al successo di Verona come destinazione congressuale concorra anche e soprattutto la sua ricchezza artistica che annovera due capolavori d’arte romanica, il duomo e la chiesa di San Zeno Maggiore: il primo conserva una pala del Tiziano, il secondo un trittico di Andrea Mantegna sull’altare maggiore, una delle opere fonda-

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Splendida location sul Lago di Garda

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VINI DIVINI È il regno di Bacco, il territorio veronese, e un percorso sfizioso vede il primo pit stop sulle colline moreniche ammantate da vigneti in cui è incastonata Custoza, famosa per il suo superbo vino bianco, poi ecco Soave e Valpolicella, terre natali di due fra i più famosi vini italiani – dal nome omonimo – oltre che di due fuoriclasse, il Recioto e l’Amarone, questi ultimi due “made in Valpolicella”. Bianco il Soave e rossi gli altri, rappresentano allettanti itinerari alla scoperta di pregiate cantine, di borghi e di pievi. Il territorio che attornia la medievale Soave, infatti, è da sempre la terra dei bianchi paladini di Bacco con castelli, chiese e ville patrizie che emergono dal mare dei vigneti. Non è da meno la Valpolicella, che presta il fianco ad approfondimenti culturali con un centinaio di ville, capolavori di Palladio, Sanmicheli e Cristofoli – per citare i più famosi – con spettacolari saloni affrescati.

mentali della pittura rinascimentale italiana. Maestosa anche la gotica basilica di Sant’Anastasia, scrigno dell’affresco di San Giorgio del Pisanello. Il più imponente edificio “civile” di tutto il territorio scaligero è invece il trecentesco Castelvecchio, al cui interno trova spazio il Museo civico con opere del calibro di Bellini, Veronese, Carpaccio, Tintoretto e Tiepolo. Parte integrante e caratterizzante di Castelvecchio è il Ponte scaligero, costruito in cotto attorno al 1356: merlato, asimmetrico e considerato un capolavoro di ingegneria perché in grado di resistere per secoli alle

piene dell’Adige, collega la struttura fortificata alla riva sinistra dell’Adige. Ed è proprio sulla rive gauche che si trova quella che i veronesi hanno soprannominato Veronetta, così chiamata dopo il 1801 quando il fiume divenne confine tra francesi e austroungarici e la città fu divisa in due. Per arrivarci bisogna percorrere il solenne Ponte della pietra, a cinque arcate e di fondazione romana che conduce dal centro storico al complesso archeologico da cui trae origine la città. L’area del Teatro romano, con la cavea distesa sulla collina e le gradinate concentriche in marmo 3

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Centro congressi con 4 sale polifunzionali, con personale dedicato, per eventi da 10 a 190 persone, WiFi, garage.


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dallo sviluppo di un centinaio di metri, costituisce un museo a cielo aperto che trova la sua appendice nel Museo archeologico.

1 e 2 / Due scorci di Verona: l’Arena e il ponte sull’Adige 3 / Il Lago di Garda, circondato dai vigneti 4 / La scenografica Malcesine

VIAGGIO IN RIVIERA Dopo Verona, ecco la Riviera degli Ulivi, la sponda veronese del lago di Garda: cinquanta chilometri di costa con località e paesaggi diversi ritmati da rocche, pievi, borghi, insenature e, nella parte settentrionale, strapiombi vertiginosi. Il Mice più sportivo trova qui il suo regno d’elezione: venti costanti per praticare surf e vela, verticalità di pareti per team building all’insegna delle arrampicate, spumeggianti torrenti per canyoning, sentieri da percorrere a cavallo, a piedi e in mountain bike. Non solo. Anche prelibatezze enogastronomiche, orgoglio del territorio, famoso per l’olio genuino e per i vini pregiati. La scoperta del Garda inizia dalla sua punta meridionale dove si staglia Peschiera, per secoli piazzaforte militare e con un fortilizio pentagonale d’impianto veneziano entro il quale si dispone la città vecchia. Proseguendo verso nord si arriva a Lazise, dominata dalle mura merlate del castello scaligero con un centro storico medievale e un dedalo di vicoli nei quali il tempo sembra essersi fermato. Per irrinunciabili itinerari del gusto è la volta di Cisano con il suo Museo dell’Olio – che conserva un frantoio ottocentesco perfettamente funzionante – e di Bardolino, la cui notorietà è legata anche ai vini che vi si producono fra i quali eccelle il leggero e brioso vino

omonimo. Fra la località e Garda vi sono una trentina di frantoi e oltre sessanta cantine nelle quali, oltre a degustazioni e assaggi, è possibile acquistare i prodotti tipici locali. Si giunge a Garda, intessuta da architetture veneziane, dominata dal colle della Rocca e fedele alla sua antica produzione di barche in legno da pesca, regata e diporto. Dopo il promontorio della Punta di San Vigilio il paesaggio muta repentinamente, con il lago che si stringe moltissimo, delimitato a est dal Monte Baldo: si arriva quindi a Torri del Benaco e al suo storico maniero – appoggiato su uno sperone roccioso – nel quale è allestito un museo storico-etnografico dedicato alle tradizioni locali. Addossata al castello si trova una delle ultime serre di agrumi sul Garda, risalente al 1760. Proseguendo verso nord si incontra Brenzone con le sue frazioni disseminate nell’entroterra e sulla costa, affacciata su onde che sono il paradiso della vela e del windsurf, condizioni ideali per organizzare sia team building sia corsi calibrati sulle capacità individuali del Mice. Anche Malcesine è scenario indiscusso di gare, regate e di spettacolari esibizioni di sci nautico. Immancabile un maniero, dalle forme due-trecentesche, in cui si trovano il Museo di storia naturale del Baldo e del Garda, quello della pesca e la Biblioteca goethiana, dove sono raccolti oltre duecento volumi dello scrittore. Dal centro della località una funivia conduce il Mice al Monte Baldo per un panorama mozzafiato sull’intero bacino lacustre da quota 1.800 metri.

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Affaccio sull’arte Quattro città d’arte diversificate e complementari fra loro, tutte con specifiche attrattive e d’impatto: Vicenza, Treviso, Padova e Rovigo, cui fanno da contrafforte città murate con storie e leggende che si perdono nella notte dei tempi

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crigni d’arte incastonati in affreschi naturali punteggiati dal genio umano e dalle sue coreografie architettoniche. Questa, molto in sintesi, l’essenza di Vicenza, Treviso, Padova e Rovigo, un poker d’assi di destinazioni ad alto potere seduttivo e propositivo. Per eventi, congressi, incentive e post congress d’autore. VICENZA: ORO, STATUE E PALLADIO È popolata da statue, Vicenza. Ce ne sono dappertutto: negli androni, nelle piazze, nelle nicchie delle facciate, sui tetti dei palazzi. Statue scolpite in una pietra così tenera che nel Cinquecento l’artista poteva lavorarla battendo sullo scalpello con il palmo della mano: una pietra speciale che all’aria invecchia rapidamente, bevendo il tempo come una spugna assetata. Facile, ora, parlare del

Palladio e delle sue architetture per celebrare la destinazione, che si distingue per produttività ed efficienza, con 1.200 aziende che nella lavorazione dell’oro incentrano il loro core business e si prestano ai post congress. Una destinazione a tutto Mice, Vicenza, con un polo fieristico che gioca la parte del leone, ideali location per eventi e intriganti percorsi post congress, anche sotto l’egida dell’Unesco. Merito del Palladio e del suo genio artistico, espresso al meglio nella basilica Palladiana – dal suo piano superiore si può godere di una vista mozzafiato sulle tre piazze sottostanti – e nella loggia del Capitanio. A fare da quinta all’animata vita della destinazione troviamo altre tre opere del grande architetto: palazzo Chiericati – sede del Museo civico e della Pinacoteca –, palazzo Barbaran da Porto – sede del Museo Palladiano – e palazzo Valmarana Braga. Disseminati tra il corso Andrea Palladio – arteria principale del centro – e le vie limitrofe sfilano i palazzi griffati da Palladio e dai suoi migliori allievi e alla fine del corso il Mice trova il Teatro Olimpico, il primo teatro stabile al chiuso d’Italia, progettato nel 1580 dall’imprescin-

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Entrare nel nuovo Convention Centre di Fiera di Vicenza signiďŹ ca guardare al futuro, senza limiti. Situato nel cuore del Veneto, una delle regioni piĂš dinamiche e affascinanti del Nord Italia, il nuovo Quartiere Fieristico ne riette audacia, vivacitĂ e spirito imprenditoriale. PianiďŹ care un Evento al nuovo Convention Centre vicentino è la strategia ideale per far crescere il proprio business e ricevere massima attenzione da parte dei consumatori, operatori, leader del mercato mondiale e media internazionali.

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TERME, MICE A TUTTO WELLNESS

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In Veneto il wellness è un piacere necessario. Terme, grotte, massaggi, piscine, saune e trattamenti attendono il Mice per allentare le tensioni e rinnovare l’equilibrio psicofisico. Abano Terme, Montegrotto Terme, Teolo, Galzignano e Battaglia Terme sono i centri del bacino euganeo che affondano le loro radici nel salus per aquam di romana memoria e poi ancora le terme di Recoaro e Caldiero, incastonate in paesaggi di per sé forieri di relax e benessere. Borgo aggrappato alle pendici dei Colli Euganei è Arquà Petrarca, gettonato nel Trecento per il benessere psicofisico che già allora promuoveva proseliti. Il nome originale, Arquà, venne modificato nel 1868 in Arquà Petrarca, in omaggio al poeta che scelse la località per vivervi.

1 / Piazza dei Signori, il cuore di Vicenza 2 / Bassano del Grappa, con il celebre ponte degli Alpini 3 / La romantica Treviso

dibile Palladio. Sono il vanto di Vicenza, gli scenari d’arte, e non sono da meno anche le città murate nella provincia della destinazione, vere e proprie roccaforti di sorprese per il Mice. A iniziare da Marostica, città murata con un doppio castello, un vero e proprio unicum edificato nel XIV secolo. Tutta da percorrere è la passeggiata che unisce i due edifici – quello inferiore, tra l’altro, si protende sulla celebre piazza degli Scacchi – con tanto 3

di panorama spettacolare “offerto” dalla cima del castello superiore. Marostica, nel mese di settembre degli anni pari, mette in scena sulla sua scacchiera marmorea in piazza degli Scacchi una rievocazione medievale con oltre cinquecento figuranti e pedine viventi. E se gli scacchi sono il simbolo di Marostica, il ponte degli Alpini – duecentesco e restaurato su progetto del Palladio nel Cinquecento – che collega le due rive del Brenta è l’icona di Bassano del Grappa, dove il Mice può respirare aria di storia e di arte in un contesto naturalistico di grande bellezza. Piazze, vie strette, il castello superiore, il settecentesco palazzo Sturm a picco sul Brenta sono alcune delle suggestioni di questa destinazione con il carico di ricordi della Grande Guerra. TREVISO, CROMIE D’ACQUA E CANOVA Ci sono delle “chicche” che solo Treviso può offrire al Mice: la navigazione sul fiume Sile, per esempio, che consente di giungere a Venezia – distante trenta chilometri – a bordo di imbarcazioni con la prua che scivola tra chiuse e porticcioli attrezzati lungo il percorso. Treviso, descritta dallo scrittore Comisso “intrecciata alla mobile filigrana d’acqua”, invita il Mice nel suo centro storico dal vivacissimo intreccio di elementi del passato e del presente. Polo laico e civile della destinazione è piazza dei Signori, al centro di una trama delimitata dal triangolo dei corsi d’acqua che dipartono dal Botteniga per confluire nel Sile ed è ancora l’acqua a guidare il Mice al rio dei Buranelli, fra i più caratteristici luoghi del centro nel quale spicca palazzo dei Trecento. Poco distante è la Loggia dei Cavalieri, mentre a mettere in comunicazione piazza dei Signori con il duomo è il Calmaggiore, briosa arteria commerciale. Pregevole anche il tempio di S. Nicolò, di matrice romanica ma

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L’eleganza di un incontro in una villa veneta

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ricomposto sotto il segno del gotico: mirabili gli affreschi al suo interno e irrinunciabile è il trecentesco convento di Santa Caterina dei Servi di Maria, con un ciclo di affreschi a opera di Da Modena mentre nell’ex convento si trova la nuova sede principale dei Musei Civici. Dopo il sacro e il profano il Mice può dirigersi sino alla Pescheria Vecchia e infine partire alla scoperta del territorio, la Marca

trevigiana, scandita da borghi che sono dei must, in primis Possagno, patria di Antonio Canova, con la celeberrima Gispoteca Canoviana, seguita a ruota da Castelfranco Veneto, patria di Giorgione e con un castello dai molteplici stili architettonici. Sulle colline si staglia Asolo, un dedalo di piccole piazze, scorci di rara bellezza e un castello medievale, in passato dimora di reali e ora sede del teatro dedicato a Eleonora Duse. La cattedrale custodisce opere di Lorenzo Lotto mentre il palazzo della Ragione conserva gli affreschi cinquecenteschi del Contarini. Rinascimentale e capitale enologica italiana è Conegliano, che ospita dal 1876 – prima in Italia – la Scuola Enologica e avvince per i suoi palazzi antichi con affreschi ancora vivi nei colori e definiti nelle immagini. Da Conegliano parte la Strada del Prosecco, frizzante percorso per il Mice che raggiunge Valdobbiadene per post congress all’insegna di degustazioni d’autore mentre per entrare nel vivo della storia la meta è Vittorio Veneto – sorta dalla fusione di due antichi borghi, Ceneda e Serravalle –, località nella quale si concluse il primo conflitto mondiale. PADOVA, CULTURA E GIOTTO La sua vocazione è proporsi al meglio, in veste di crocevia della cultura. E ci riesce benissimo, organizzando un evento dopo l’altro, forte delle sue tradizioni, dei suoi mo-

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VENETO

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4 / Un dettaglio di Asolo, città murata 5 / Prato della Valle a Padova, tra le piazze più scenografiche d’Italia 6 / Piazza Vittorio Emanuele, cuore pulsante di Rovigo 7 / Montagnana, annoverato tra i borghi più belli del Belpaese

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numenti e dei suoi simboli: l’Università – nella quale Galileo Galilei insegnò a cavallo del Seicento –, la Cappella degli Scrovegni – che custodisce l’opera più completa e meglio conservata di Giotto –, la basilica di Sant’Antonio, l’Orto botanico – del 1545 – e Prato della Valle, una piazza scenografica fra le più grandi in Italia e persino d’Europa, circa 88mila metri quadrati di superficie. Segni indelebili del fervore culturale della destinazione il cui centro storico è dominato dal duecentesco palazzo della Ragione mentre il tessuto urbano è illanguidito dal Bacchiglione, collegato alla Riviera del Brenta e alle sue dimore storiche. Ingegneria idraulica ed emozioni garantite da vivere a bordo di comode imbarcazioni lungo i percorsi d’acqua che vedono protagoniste la cortina di mura cinquecentesche – una decina di chilometri –, la conca idraulica delle Contarine e il porto del Portello. Tutto da conoscere è il territorio padovano con i Colli Euganei, le terme, i monasteri e le città murate fra le quali spicca Este, con un apparato difensivo perfettamente conservato, una mu-

raglia lunga oltre un chilometro intervallata da ben 14 torri e culminante nel maestoso castello trecentesco. Intrigante è anche Monselice, in strategica posizione, stretta tra i Colli Euganei e la pianura, con una delle cinte murarie meglio conservate del Veneto, sorta attorno al XIII secolo e aperta in più punti nell’Ottocento per assecondare l’espansione del centro cittadino. Di straordinario impatto è Cittadella, cinta da mura possenti dalla caratteristica forma tondeggiante e con vie interne perfettamente ortogonali. Alte mura di cinta anche a Montagnana – insignito della Bandiera Arancione e quindi fra i borghi più belli d’Italia –, perfetto esempio di roccaforte medievale. Spiccano fra le mura la rocca degli Alberi, il mastio e il castello di San Zeno, il cui nucleo originario risale al Duecento. ROVIGO, MEDIOEVO E DONÀ Rovigo non è “solo” il Polesine, spettacolare green destination. Rovigo è anche una trama d’arte da scoprire attraverso le sue testimonianze architettoniche, con il racconto della città nata come feudo vescovile e arricchitasi, nel Medioevo, di monumenti e palazzi. Fra le icone della destinazione spiccano la torre Donà – simbolo di Rovigo – e la torre Mozza, quanto rimane dell’antica fortificazione medievale. A segnalare la presenza della Repubblica Serenissima, invece, provvedono Palazzo Roncale e Palazzo Roverella, con quest’ultimo – del 1580 – che è divenuto la nuova sede della pinacoteca dell’Accademia dei Concordi, fra le più importanti del Veneto, cornice di prestigiose mostre contemporanee. Di particolare interesse, per le coreografie ecclesiastiche del Mice, è il Santuario della Beata Vergine del Soccorso - detto “la Rotonda” per la sua planimetria ottagonale – a cui si affianca il campanile del Longhena. Poco lontano si erge il duomo, che custodisce al suo interno pregevoli opere d’arte.

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Accattivante per natura 1

Il Veneto è anche e soprattutto natura, nella quale il Mice può sbizzarrirsi con un pressoché infinito ventaglio di post congress, incentive e team building all’insegna di mare e di terra, di sport e di percorsi naturalistici

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cqua, terra, aria e fuoco. Ci sono tutti, gli elementi naturali, in Veneto. Persino il fuoco, perché i Colli Euganei, in provincia di Padova, sono un gruppo di rilievi di origine vulcanica. Spenti, ma sempre vulcani. Molto attivo, invece, è il Mice che in questi affreschi di natura vive emozioni a ogni latitudine: in barca, a cavallo, in bicicletta, in parapendio o durante avventurosi trekking. C’è solo l’imbarazzo della scelta. IL TRIONFO DEL PO E DEL MARE Non manca nulla, in Polesine. Una capitale, Rovigo, dedita all’arte e alla cultura, e una natura grandiosa capitanata dal Delta del Po, patrimonio dell’Unesco, fonte inesauribile di sorprese: 645 chilometri quadrati con due

aree relativamente omogenee, la laguna e la valle, popolate da oltre trecento specie di uccelli, il paradiso del birdwatching. E dei safari fotografici, di percorsi in barca alla scoperta del più grande sistema lagunare italiano nel quale canali, paludi e laghetti si perdono all’orizzonte nel paesaggio tipico delle valli da pesca con gli immancabili “casoni” di paglia distribuiti in un – apparente – inestricabile sviluppo di acque e di argini. Il fruscio del vento, le luci filtrate dalle canne, la colonna sonora degli uccelli stanziali e di passo sono da scoprire anche in bicicletta in percorsi lungo gli argini alla portata di tutti i livelli di preparazione del Mice. Alle proposte sportive si possono abbinare percorsi culturali, per esempio al Museo Archeologico di Adria, alla Villa Badoer di Fratta Polesine di Andrea Palladio, al Museo Regionale della Bonifica di Ca’ Vendramin, al Museo dei Grandi Fiumi. Ancora acqua, ma di mare: Bibione, Eraclea Mare, Caorle, Jesolo, Cavallino-Treporti, Sottomarina e Rosolina, una novantina di chilometri di costa con destinazioni che prestano il fianco

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1 / Il santuario della Madonna dell’Angelo a Caorle 2 / Il Delta del Po, paradiso dei birdwatcher 3 / Cortina d’Ampezzo, la regina delle Dolomiti

agli sportivi della meeting industry: windsurf, vela, attività subacquee, beach volley, tennis, karting, minigolf e golf, tiro con l’arco, escursioni in bicicletta e a cavallo. LA MONTAGNA INCANTATA Cortina d’Ampezzo, il Monte Grappa, la foresta di Somadida, l’altopiano di Asiago e le sue sette località, le grotte di Oliero, la “montagna spaccata”, le cascate di Molina, il ponte di Veja. Ecco alcune delle innumerevoli seduzioni del Veneto nella sua veste montana, anche mondana: è il caso di Cortina d’Ampezzo, il cuore pulsante delle Dolomiti, patrimonio dell’Unesco, circondata da vette imponenti. Montagna è anche il Cadore con la Val Boite, Auronzo e Misurina, la Val Biois e la Conca di Agordo, la Val di Zoldo, Alleghe e Arabba – inserite in uno dei caroselli sciistici più divertenti e spettacolari – il Comelico e Sappada, area da cui nasce il fiume Piave. E poi ancora la foresta di Somadida, il più grande bosco del Cadore nonché una delle più belle foreste delle Dolomiti, incorniciata dalle vette del Cristallo, del Sorapiss e dalle Tre Cime di Lavaredo. A nord di Cortina d’Ampezzo si apre un itinerario spettacolare dove le valli di Fanes, Travenanzes e Ra Valles si incontrano: è il “sentiero delle cascate e dei canyon”, un susseguirsi di forre, cateratte e cascate. In provincia di Vicenza spicca la “montagna spaccata”, una profonda fenditura scavata nella roccia dal torrente Torrazzo, visitabile di giorno e anche di notte. Il percorso inizia con una camminata di circa trecento metri in piano e poi sale grazie a duecento scalini e alcune passerelle da cui ammirare le acque tumultuose del Torrazzo. Sempre in provincia di Vicenza ecco le grotte di Oliero, per il Mice che vuole vivere una giornata da esploratore con torcia e caschetto alla scoperta delle profondità della terra. Tutto da scoprire è il vicentino altopiano di Asiago, con le abetaie dei suoi sette comuni, regno di nordic walking, free climbing, cavalcate fra i boschi, gare di tennis e sfide sul campo da golf. Maestoso fra le province di Vicenza, Treviso e Belluno è in-

vece il Monte Grappa e sono molto originali le passeggiate lungol’Alta Via TV1 – con vista incomparabile sulla pianura e sulle Dolomiti –, percorribile a tratti anche in mountain bike o a cavallo piuttosto che in bicicletta o ancora in parapendio. In provincia di Verona il Mice trova la Lessinia e il Parco delle cascate di Molina, oasi naturalistica ricca di acque, rare specie botaniche, canyon, laghi e punti panoramici. Tutta l’area è caratterizzata da doline, grotte e cavità naturali, le spettacolari “strutture” scolpite dalla natura nella roccia calcarea e imperdibili sono quelle di ponte di Veja e nella Valle delle sfingi. 3

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Un unicum in grado di affascinare anche alla millesima visita, la Toscana offre al Mice palcoscenici infiniti, sempre capaci di sorprendere. Arte, natura, enogastronomia, bien vivre: gli ingredienti vincenti di una regione divenuta un brand 167 Toscana 04 Copertina.indd 167

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Toscana, vetrina d’Italia È tra le regioni più amate dagli stranieri, la Toscana, e le ragioni sono racchiuse in quel mix unico di arte senza eguali, di natura rilassante, di mondanità e di tradizioni enogastronomiche che fanno scuola nel mondo SABRINA PIACENZA

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utte le epoche hanno lasciato una traccia, tutti i popoli hanno indicato un percorso, i più grandi artisti la hanno impreziosita con un segno: la storia d’Italia passa dalla Toscana ed è legata a doppio filo a una regione unica, per patrimonio storico, culturale e naturalistico. Dall’antichità al Medioevo, dal Rinascimento all’Unità d’Italia, senza dimenticare che anche nella contemporaneità la regione è stata oggetto di interesse da parte di artisti, lette-

rati, scienziati e personaggi illustri di qualsiasi disciplina e settore. Oggi tutto questo si è tradotto in un territorio dalla ricchezza straordinaria, un museo a cielo aperto, un insieme di città uniche, di meravigliosi paesaggi sospesi tra mari e monti. Un mix di tradizioni millenarie, di riti che si rinnovano, di prodotti della terra che non temono confronti, di professionalità da preservare, da tramandare, da portare nel futuro. La Toscana è la culla della nostra cultura, lo si dice spesso per via di Dante e della lingua italiana che qui ha trovato origine. Ma non solo. La Toscana è il simbolo di un Paese che può offrire una varietà infinita di contesti, territori, situazioni naturalistiche nelle quali si sono innestate le infinite sovrapposizioni di epoche, storie, abitudini che l’uo-

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mo ha, nel corso dei secoli, condiviso con il territorio. Una regione morfologicamente unica, con una costa e un mare eccezionali per estensione, qualità delle acque, presenza di isole straordinarie, ma anche con un entroterra fatto di colline e rilievi che contribuiscono a un clima eccezionale in molti momenti dell’anno. Un’alternanza di stili, di popoli che hanno lasciato tracce più o meno evidenti, di passaggi cruenti e dinastie importanti, una tradizione culinaria senza eguali, portatrice di una cultura contadina che si è nel tempo evoluta tanto da rappresentare oggi una delle maggiori fonti di attrazione della regione. Una regione perfetta per il Mice, un contesto che spesso viene scelto per le attività della meeting industry proprio per la sua infinita varietà, per la possibilità di personalizzare esperienze uniche e di svolgere attività diverse anche in pochi chilometri. Un contesto ricco di proposte legate all’ospitalità, ben servito da aeroporti e vie di comunicazione, sempre al centro dei principali itinerari turistici che comprendono il nostro Paese. Insomma una tappa in Toscana è d’obbligo per i turisti ma non solo, una visita alle opere rinascimentali di Firenze vale sicuramente il viaggio, un tour enogastronomico nell’entroterra non può mancare, così come qualche giorno alla scoperta dei borghi storici più caratteristici, come i momenti di relax all’Elba o sulla costa della Versilia. Proviamo a fare una sintesi. Parziale, complessa e non esaustiva.

VERSO UN NUOVO RINASCIMENTO? Monumenti, chiese, musei, luoghi di interesse storico, culturale e artistico in un numero più che spropositato, veri e propri masterpiece che hanno pochi eguali nel mondo. Tutta la città di Firenze, il capoluogo della regione, è da considerarsi un unico e spettacolare spazio espositivo. Un museo che ha bisogno di un aggiornamento continuo, un percorso storico che trova la sua punta più alta d’eccellenza nel Rinascimento ma che non si deve crogiolare guardandosi indietro. Certo la cupola del Brunelleschi o il Palazzo della Signoria, il campanile di Giotto o Santa Maria Novella difficilmente potranno trovare nella contemporaneità capolavori paragonabili, ma è nella qualità elevata del tessuto che Firenze esprime la sua grandezza. Il Ponte Vecchio, sul quale si estende il Corridoio Vasariano, rappresenta un unicum su scala mondiale, le statue di Piazza della Signoria dominano la scena con forte personalità, le porte del Battistero saranno sempre indicate come l’inizio dell’era più ricca e vivace tra tutte, il Rinascimento appunto. Ma attorno a questi episodi assoluti la città sta consolidando un ruolo e una capacità di attrarre turisti di target diverso che non si arresta su posizioni consolidate. In questi ultimi anni le luci e l’attenzione dei media sono tornate su Firenze per l’evidente legame della città con la classe politica che oggi governa l’Italia, ma da sempre il potere eco-

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1 / Lo skyline di Firenze regala a ogni ora emozioni differenti ed è lo sfondo perfetto per gli aperitivi della meeting industry 2 / La Galleria degli Uffizi: uno scrigno infinito di tesori

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3 / I giardini di Boboli e Palazzo Pitti, tra le location più amate dal mondo della moda 4 / Ponte Vecchio, un unicum a livello internazionale 5 / Il Corridoio Vasariano: l’idea perfetta per un post congress tra arte e mistero

nomico e le grandi dinastie hanno segnato le epoche e gli sviluppi del capoluogo toscano. Certo sarà difficile ripetere un epoca come il Rinascimento, forse sarà impossibile ritrovare in città più o meno negli stessi anni i nuovi Donatello, Masaccio, Raffaello o Brunelleschi ma è proprio attorno a queste figure universali che si sta consolidando un Nuovo Rinascimento, quello che coinvolge non solo il territorio toscano ma l’intera nostra Penisola in una valorizzazione attiva, e non passiva come sempre accade, del nostro infinito patrimonio. La tutela dei beni storici è la base, il punto di partenza da cui non è possibile prescindere, ma quello che si auspica è un’attività propositiva di promozione della nostra storia, con metodologie di marketing moderne, con strumenti contemporanei, con possibilità offerte dalla tecnologia che fino a pochi anni fa erano del tutto sconosciute. I capolavori che troviamo agli Uffizi, per i quali ogni anno milioni di persone fanno code interminabili per poterle ammirare, ne nascondono altrettanti che spesso hanno bisogno di una migliore collocazione, di una valorizzazione diversa, di essere inseriti in percorsi multiculturali, di andare in giro per il mondo a portare ovunque il nome di Firenze.

fisico ma metaforico, un camminamento sopraelevato che passa oggi sopra i negozi degli orafi ma un tempo sopra le botteghe dei macellai, che incontra sulla sua strada i capolavori degli Uffizi e che dialoga con il sacro attraverso la balconata di Santa Felicita dalla quale i Medici, per il quale il Vasari costruì il corridoio, potevano assistere alle cerimonie liturgiche. Ma il Ponte Vecchio e il corridoio sono anche il simbolo di questo nostro territorio così fragile, della difficile convivenza tra natura e artificio, della necessità di pianificazione e di salvaguardia. È il simbolo di una città ferita ma non sconfitta, è l’istantanea del novembre del ’66 e della terribile alluvione dell’Arno, di un dramma ma anche della straordinaria forza di volontà degli “Angeli del Fango” che misero in salvo migliaia di dipinti, libri, sculture e opere d’arte strappate alla distruzione e riconsegnate alla storia dell’umanità. Firenze ha bisogno di nuovi spazi, per la cultura ma anche per la socialità. Ne sono nati alcuni, negli ultimi anni, che sono il simbolo di un nuovo piccolo Rinascimento e che diventano risorse originali per la meeting industry alla ricerca di location inedite. Il Nuovo Museo del Duomo, per esempio, ha aperto i battenti quest’anno e fin da subito si è collocato come punto di riferimento nell’itinerario culturale della città ospitando una delle maggiori collezioni al mondo di sculture del Medioevo e Rinascimento Fiorentino. Complessivamente 750 opere tra statue, rilievi in marmo, bronzo e argento ospitate in uno spazio su tre livelli diviso in 25 sale per complessivi seimila metri quadrati espositivi nel quale si potranno contemplare i capolavori dei maggiori artisti fiorentini da Michelangelo a Donatello, da Arnolfo di 4

LA NUOVA FIRENZE Gli ultimi episodi di cronaca sembrano mettere in discussione il teorema tanto caro a Dostoevskij “la bellezza salverà il mondo” ma a noi piace credere che Hitler abbia davvero risparmiato Ponte Vecchio per la sua bellezza unica e infinita. Ci piace pensare che percorrendo il Corridoio Vasariano Angela Merkel, che dallo stesso balcone si è affacciata – forse inopportunamente – abbia compreso che quello stretto camminamento che collega Palazzo Vecchio a Palazzo Pitti e culmina nello storico Giardino di Boboli, sia un immagine simbolo del nostro Paese. Un percorso

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Cambio a Lorenzo Ghiberti passando per Andrea Pisano e Luca della Robbia. L’inedito allestimento e alcune opere meritano da sole la visita, come la Maddalena di Donatello, la Porta Nord del Battistero di Firenze di Lorenzo Ghiberti e i ventisette pannelli ricamati in oro e sete policrome su disegno di Antonio del Pollaiolo. Protagonista assoluta la spettacolare sala dell’Antica Facciata, dove è stato realizzato un modello in resina e polvere di marmo a grandezza naturale dell’antica facciata del Duomo di Firenze, progettata da Arnoldo di Cambio. Se il Nuovo Museo del Duomo è simbolo di una rinascita, di una città che vuole essere polo di attrazione per un turismo evoluto, culturale, leisure ma anche business, un altro

luogo recuperato recentemente riporta la vita sociale e l’importanza di spazi di aggregazione al centro della scena. Il Mercato Centrale, detto anche Mercato di San Lorenzo dal nome del quartiere in cui sorge, ha restituito a Firenze uno dei luoghi più significativi della città. Un intenso progetto di recupero completato nel 2014, quasi a voler celebrare i 140 anni dell’architettura in ferro e vetro eretta nel 1874 a opera dell’architetto Mengoni – autore anche del mercato di Sant’Ambrogio e della più celebre Galleria Vittorio Emanuele di Milano. Un intervento importante che non solo permette di colmare il vuoto di uno spazio inutilizzato da anni, ma soprattutto permette di ripopolare un pezzo importantissimo e vitale del centro di Firenze con botteghe tradizionali che restituiscono centralità agli artigiani del gusto. Uno spazio aperto a tutte le ore della giornata, nel quale, oltre a soddisfare la funzione primaria del fare normalmente la spesa, si può allegramente sostare al primo piano e sedersi in uno dei cinquecento posti a disposizione per gustare – o meglio degustare – qualche prelibatezza locale con la certezza di poter contare sulla genuinità e la qualità delle materie prime. Botteghe e artigiani di nuovo protagonisti. E proprio il Mercato Centrale ci permette di introdurre un altro scenario che da sempre contraddistingue la città: quello dell’eccellenza e dell’autenticità gastronomica. La cucina fiorentina nasce da piatti semplici e genuini ottenuti dalla lavorazione e dalla valorizzazione di ingredienti poveri della tradizione contadina: olio, pane, salumi, carni, verdure, sono ingredienti perfetti per preparare piatti tipici come la Pappa col pomodoro o la ribollita o come la trippa o il lampredotto, perfetti per cooking lesson, contest gastronomici o anche solo per conviviali cene post-congress nei tanti ristoranti tipici, che li propongono accompagnati da una straordinaria offerta di vini.


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Dentro e fuori le mura Due indirizzi di riferimento a Firenze per la business industry, uno in pieno centro, l’altro sulle colline che circondano la città: Fh Hotels mette a disposizione due strutture perfette per programmare un meeting o un evento aziendale A CURA DELLA REDAZIONE COMMERCIALE

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rganizzare una trasferta lavorativa nella culla del Rinascimento è sempre piacevole per tanti buoni motivi. La Toscana, Firenze in particolare, si sa, offrono location meravigliose e attrezzate, cultura, arte, buona cucina ma anche svariate possibilità di intrattenimento che permettono di organizzare attività collaterali che arricchiscono il momento prettamente business. Fh Hotels è una catena alberghiera che nel capoluogo toscano vanta due strutture quattro stelle ideali per la meeting industry. Nel pieno centro fiorentino, in posizione strategica, nella vivace zona di Santa Croce, fuori dalla Ztl, a cinque minuti dall’uscita A1 Firenze Sud e anche molto vicino alla vie dello shopping, troviamo il Grand Hotel Mediterraneo, un hotel business oriented con servizi d’eccellenza a partire dall’ottimo centro congressi: Il Globo. Completamente ristrutturato, dotato di tutte le nuove tecnologie come il sistema di bilanciamento di banda internet che distribuisce la fibra ottica fino a cento Mbps e che consente collegamenti fino a cinquecento utenti complessivi e trecento contemporanei, il centro congressi Il Globo offre un’ampia gamma di sale riunioni tutte con luce naturale: tre sale principali (da 320, 220 e 110 metri quadrati) divisibili in sottosale, alle quali si aggiungono diverse altre sale più piccole fino a

raggiungere 18 sale in totale. Esiste anche la possibilità di organizzare videoconferenze ma soprattutto eventi capaci di accogliere fino a settecento persone grazie a tre sale plenarie con una principale e due secondarie. Un garage da cinquanta posti e un parcheggio da quaranta, oltre a tre ristoranti con capacita fino a 520 persone sedute, completano i sevizi offerti. Ma se invece volessimo godere del verde che caratterizza la campagna fiorentina basta spostarsi sulle colline che circondano Firenze, a Fiesole, dove si trova l’Hotel Villa Fiesole. Una struttura del XIX secolo perfettamente orientata per organizzare piccoli meeting e incentive fino a 25 persone, ma anche ideale per eventi di vario tipo grazie all’ampia terrazza che offre uno splendido panorama sulla città. Anche per Hotel Villa Fiesole ottimi i servizi a disposizione degli ospiti: un parcheggio esterno, la connessione wi-fi gratuita e, durante il periodo estivo, la piscina esterna riscaldata per ricercati momenti di relax. Grand Hotel Mediterraneo Centro Congressi Il Globo Lungarno del Tempio, 44 50121 Firenze Tel. 055 660241 Fax 055 679560 events@hotelmediterraneo.com www.hotelmediterraneo.com Hotel Villa Fiesole 4**** Via Beato Angelico, 35 50014, Fiesole (Fi) Tel. 055 597252 Fax 055 599133 info@villafiesole.it www.villafiesole.it www.fhhotelgroup.it

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Atmosfere da favola Una perla nel cuore di Firenze, una location esclusiva che da oltre cent’anni ospita nei suoi ambienti da sogno matrimoni, meeting aziendali, congressi, cene di gala ed eventi. È Palazzo Borghese A CURA DELLA REDAZIONE COMMERCIALE

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l lusso incantato ed elegante di una nobile residenza del ‘400, il fascino di un palazzo in stile neoclassico totalmente immerso nella città simbolo del Rinascimento, in grado di accogliere qualsiasi tipologia di evento. Palazzo Borghese è un luogo magico ed esclusivo nel quale storia, fascino e classe fanno da sfondo a spazi versatili e personalizzabili, che nell’insieme costituiscono la soluzione perfetta per eventi di assoluto prestigio, anche di carattere internazionale. Un po’ nascosto nel tessuto urbano del capoluogo toscano, il Palazzo esplicita tutta la sua straordinaria ricchezza negli interni. Il cuore è rappresentato dalla Galleria Monumentale o Salone delle Feste, un vero e proprio gioiello architettonico e artistico impreziosito da affreschi, stucchi, bassorilievi, nicchie e tendaggi. Uno stile unico che è il filo conduttore di tutti gli ambienti interni e che si ritrova anche nelle altre numerose sale di diversa capienza, perfette per meeting e congressi da dieci a trecento persone, per eventi privati o azien-

dali di grande livello, realizzabili grazie a molteplici possibilità di allestimento. I salotti possono ospitare incontri di lavoro individuali e in totale privacy, inoltre tutte le sale presenti a Palazzo Borghese possono all’occorenza essere utilizzate sia come spazi espositivi sia adibite ad area coffee break o light lunch, momenti conviviali preparati con attenzione dall’accurato servizio catering interno e allestiti secondo le esigenze. Gli ampi locali sono la cornice ideale per ricercate cene di gala, matrimoni o ricevimenti più in generale, caratterizzati da una cucina internazionale capace però di esaltare le tradizioni locali grazie a materie prime d’eccellenza e ad allestimenti unici che valorizzano l’identità della location. Tra le proposte diversificate meritano attenzione anche le Serate Rinascimentali, occasioni speciali durante le quali potersi immergere in atmosfere passate fatte di costumi preziosi, musica e cene a tema: veri e propri banchetti fiorentini ambientati nel XV secolo…una vera chicca per il mondo Mice! Palazzo Borghese Via Ghibellina, 110 50122 Firenze Tel. 055 2396293 Fax 055 2382042 info@palazzoborghese.it www.palazzoborghese.it

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I mille volti dell’ospitalità Hotel e ristoranti ma non solo, oggi anche un esclusivo spazio multifunzionale perfetto per eventi minimal chic: è ampia e diversificata l’offerta del gruppo To Florence A CURA DELLA REDAZIONE COMMERCIALE

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re location uniche, per identità, caratteristiche e storia, tre hotel quattro stelle diversi per tipologia di struttura, target di riferimento e capacità di soddisfare gusti differenti, ma tutti all’insegna dell’ottima qualità e dell’eccellenza sotto ogni aspetto e servizio. To Florence Hotels è la società che gestisce Hotel Mulino di Firenze, uno tra i più rinomati hotel di lusso, collocato nel meraviglioso capoluogo toscano e immerso in un borgo molitorio sulle rive dell’Arno, ma anche Villa Olmi Firenze, un prezioso gioiello architettonico settecentesco e Plaza Hotel Lucchesi, una struttura ricettiva adagiata sui lungarni. Accanto a essi To Florence Hotels annovera

nella propria offerta anche i ristoranti Il Cavaliere, Il Grano d’Oro e l’Empireo. Proprio all’interno del complesso storico nel quale sorge l’Hotel Mulino di Firenze è nato da poco un nuovissimo spazio multifunzionale, un ambiente suggestivo ricavato dalle antiche vasche di contenimento dell’acquedotto mediceo fiorentino. Officine Condotte – questo il nome della originale location – è composta da una versatile area interna e da un raccolto anfiteatro esterno, uno spazio ideale per ospitare eventi di diversa tipologia, da matrimoni e ricevimenti a presentazioni e convegni, ma anche mostre, rappresentazioni o qualsiasi occasione business o d’intrattenimento puro. Un luogo di grande fascino immerso nella campagna fiorentina, uno spazio nel quale gli elementi primordiali dell’acqua e della pietra si incontrano per conservare il fascino e l’ingegno dell’architettura proto-industriale sapientemente restaurata. Oggi Officine Condotte è una location dalle grandi prestazioni scenografiche, nella quale interno ed esterno si completano vicendevolmente assicurando innumerevoli possibilità di allestimento e suddivisione delle superfici. La versatilità e l’estesa funzionalità degli spazi consentono, di volta in volta, di configurare perfettamente gli ambienti, pur nel rispetto di un concept rigoroso, dallo stile essenziale e contemporaneo, sempre capace di dare forma a un’atmosfera minimal chic attraverso il recupero di invasi e condotte, la valorizzazione dell’evidenza materica dei materiali come legni, calce e cemento e un dialogo ricco e continuo con il paesaggio fluviale circostante. To Florence Hotels Lungarno della Zecca Vecchia, 38 50122 Firenze Tel. 055 26236 Fax 055 2480921 www.toflorencehotels.com

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Ci incontriamo in osteria? Colonne in pietra e volte in mattoni per un’atmosfera di pura immersione nel Duecento fiorentino: all’Osteria dei Baroncelli non solo cucina di alto livello, ma un ambiente ideale per il Mice nel cuore della città A CURA DELLA REDAZIONE COMMERCIALE

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venti da costruire insieme: potrebbe essere questa la sintesi dell’attività dell’Osteria dei Baroncelli di Firenze, che non dimentica la funzione primaria della ristorazione ma si presenta anche come location privilegiata per unire business e buona cucina. Ospitata in uno dei palazzi più antichi di Firenze, di proprietà della famiglia Baroncelli da diversi secoli, e caratterizzato da quattro torri medievali a pochi passi da Piazza della Signoria, l’osteria propone le antiche ricette della tradizione culinaria toscana impreziosite da ingredienti di assoluta qualità, accompagnati dagli inarrivabili vini toscani.

Tutto questo avviene in un ambiente elegante e raffinato, impreziosito da un personale qualificato e disponibile e da un servizio collaudato grazie al quale è possibile interpretare le esigenze del cliente per una serata di presentazione, una cerimonia, una colazione di lavoro o un brunch aziendale. L’Osteria dei Baroncelli può accogliere nei suoi ambienti fino a 350 persone e per gli uomini d’affari un po’ indaffarati, che hanno necessità di risparmiare tempo concentrando in un unico momento business e ristoro, diviene una sede perfetta grazie anche a un’atmosfera conviviale che rende il momento business davvero originale. Senza dimenticare le occasioni ancora più importanti come le serate post congressi, le cene di gala o le celebrazioni aziendali alle quali fanno da cornice gli ambienti esclusivi con colonne originali in pietra, soffitti a volta in mattoni rossi e alcune interessanti riproduzioni di dipinti e progetti di importanti artisti rinascimentali come Raffaello, Michelangelo, Leonardo e Botticelli. A tutto questo si aggiunge la possibilità di organizzare iniziative particolari e attività incentive straordinarie – per esempio le lezioni di cucina o le degustazioni di vini toscani – e insieme costruire un evento personalizzato in modo che tutto risulti perfetto e in linea con la mission aziendale. Grazie a una location dalle diverse identità nella quale è possibile scegliere dal mood minimalista all’allure sontuoso, dal glamour spiccato al rigore di un evento formale. Osteria dei Baroncelli Via Chiasso dei Baroncelli, 1 50122 Firenze Tel. 055 286219 Fax 055 2678023 info@osteriadeibaroncelli.it www.osteriadeibaroncelli.it

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Spazio alla creatività Completa l’offerta già articolata del Centro Congressi al Duomo di Firenze, uno spazio polifunzionale, Iclab, che si inserisce in una proposta Mice e culturale coerente incentrata sull’attenzione all’ospite prima che al cliente A CURA DELLA REDAZIONE COMMERCIALE

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l Palazzo Coppini - Centro Studi e Incontri Internazionali, l’Auditorium al Duomo, il Caffè Astra al Duomo, l’Hotel Laurus al Duomo e l’Hotel Pitti Palace al Ponte Vecchio - entrambi a quattro stelle - e ora anche l’Iclab Intercultural Creativity Laboratory, la struttura polifunzionale particolarmente adatta per organizzare workshop, mostre ed esposizioni: a Firenze l’offerta di Centro Congressi al Duomo è davvero unica e variegata e continua ad ampliarsi. Tutte le strutture sono Pilot scheme di Life Beyond Tourism®, con profonde radici nel territorio fiorentino, che da anni si contraddistinguono per una serie di importanti iniziative scientifico-culturali. Una mission che vede nel viaggiatore in primo luogo l’ospite della città, successivamente il proprio ospite e per finire anche un gradito cliente. Per far questo, per consentire all’ospite di entrare in contatto con la città, il Centro Congressi al Duomo mette a disposizione, oltre alle location, una serie di strumenti di informazione in continuo aggiornamento e implementazione, tra cui il portale Heritage Community Life Beyond Tourism® (www.lifebeyondtourism.org). Si introduce con l’orientamento Life Beyond

Tourism® una nuova e, senza dubbio innovativa, connotazione al valore dell’accoglienza, dove il dialogo, la conoscenza interculturale, oltre che la salvaguardia del patrimonio, diventano chiavi di volta di un turismo sostenibile. Gli operatori turistici secondo questo approccio diventano operatori di dialogo, quindi di pace. L’ospite, scegliendo strutture ricettive che operano con questa missione, è parte attiva di questo orientamento, entra a far parte delle Comunità in Apprendimento e contribuisce allo sviluppo dei territori in pacifica coesistenza. Oggi, con il nuovo Iclab, il Centro Congressi al Duomo può soddisfare qualsiasi tipologia di richiesta grazie a uno spazio plasmabile secondo le necessità e le esigenze dei clienti, utilizzabile nella sua totalità o modulabile secondo varie configurazioni. Uno spazio di mille metri quadrati, ubicato in Viale Guidoni 103, composto da due macrolocali: il salone degli incontri e il bianco open space dal carattere post industriale, che dona loro un aspetto contemporaneo mentre la luminosità dello spazio e l’aerazione naturale determinano un’atmosfera accogliente, perfetta per manifestazioni culturali, seminari e workshop, sfilate di moda, esposizioni ma anche attività di laboratorio per la creatività e per l’espressività. Iclab – Intercultural Creativity Laboratory Viale Guidoni, 103 50127 Firenze Tel. 055 288642 info@iclab.info www.iclab.info

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La storia siamo noi P

iazza dei Miracoli, Piazza del Campo, le Mura, Piazza Grande. Forse non servirebbe nemmeno indicare il nome della città per localizzare questi assoluti capolavori conosciuti in tutto il mondo, tanto è radicato il binomio inscindibile tra tessuto urbano ed episodi notevoli che esaltano le altre città storiche della Toscana, tra lo scorrere delle epoche, le straordinarie stratificazioni, le dinastie che si sono succedute e tutto quanto ci hanno lasciato. Il Duomo, il Battistero e la Torre Pendente formano una scenografia unica e irripetibile per la capacità plastica di occupare lo spazio, per la coerenza materica dei marmi e cromatica dei bianchi e neri, per l’equilibrio assoluto tra i volumi: Piazza dei Miracoli di Pisa, dichiarata patrimonio dell’umanità dall’Unesco, offre ai visitatori uno spettacolo davvero unico nel suo genere. La città si sviluppa poi lungo il fiume, con i Lungarni a fare da sponda alle quinte definite dagli splendidi palazzi rinascimentali che vi si affacciano. L’inconfondibile geometria a conchiglia rende Piazza del Campo a Siena unica e irripetibile. Non solo per la forma e per la sagoma del Palazzo Comunale con la Torre del Mangia, ma perché rappresenta l’epicentro di tutta la vita dei contradaioli che due volte all’anno si sfidano in una delle più celebri competizioni popolari di origine medievale: la giostra equestre del Palio. Tutta la vita della città è condizionata da questo evento. La rivalità fra le contrade, le alleanze, i riti tramandati da generazioni, i preparativi, le manifestazioni li-

Pisa, Siena, Lucca. Ma anche Arezzo, San Giminiano, Volterra, Pienza. E Monteriggioni, Cortona e Montalcino: difficile nominare tutti i luoghi toscani degni di una visita. Perché l’arte e la storia, in Toscana, si incontrano ovunque turgiche. Sacro e profano si mescolano in un rito che si ripete e che attrae milioni di visitatori da ogni angolo del mondo. Le splendide mura sono invece il simbolo di Lucca. Più di quattro chilometri percorribili quasi interamente che racchiudono una città e garantiscono l’accesso dalle porte. Una for-

1 / La bellissima e raccolta Volterra 2 / Piazza dei Miracoli a Pisa

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RELAX ASSOLUTO ALLE TERME Immergersi in una piscina naturale di acqua calda e fumante, lasciarsi coccolare dal placido fluire dei fiotti termali, farsi avvolgere dai fumi benefici. Accanto a stabilimenti termali, resort, bio hotel e luoghi in grado di assicurare trattamenti di ogni tipo, le terme naturali toscane sono senza dubbio uno dei fenomeni più affascinanti della regione: vasche scavate nella roccia, cascate naturali, incantevoli insenature costituiscono vere e proprie spa low cost. Come ai Bagni San Filippo, alle pendici del Monte Amiata, dove si può ammirare un vero spettacolo della natura: il Fosso Bianco. Chiamato anche Cascata della Balena per le sue mastodontiche dimensioni. Il deposito di calcare, simile a un ghiacciaio innevato, si è accumulato nei secoli grazie alla fuoriuscita di acqua calda ricca di calcio che emerge spontanea dal sottosuolo. Immersi nel cuore del bosco si può fare il bagno nei ruscelli e nelle cascate termali. Una sostanza polverosa bianca, che rimane sulla pelle, trasforma i bagnanti in piccoli fantasmi, un’immagine suggestiva, soprattutto la sera. Spostandoci più a sud troviamo le acque sulfuree che sgorgano dal terreno di Saturnia, in provincia di Grosseto, a una temperatura di 37 gradi formando cascate che si raccolgono in piscine naturali scavate nella roccia e disposte a gradoni. Le principali cascate termali sono quelle del Mulino, le più scenografiche perché situate presso un vecchio mulino. Nel senese infine una perla assoluta. A Bagno Vignoni le acque calde emergono spontaneamente e si raccolgono nella grande vasca posta nel centro del paese, nella suggestiva Piazza delle Sorgenti, dove fino agli anni Settanta si poteva nuotare liberamente. Oggi l’attività preferita dai turisti che visitano il borgo è immergere piedi e mani nei ruscelletti di acqua calda che dalla piazza partono attraversando tutto il paese, fino a precipitare dalla collina in fondo all’abitato, dove una vasca di acqua termale permette un relax più prolungato. Ma le acque termali e il relax che garantiscono a corpo e mente non sono una scoperta del recente passato. A Bagno Vignoni amavano ritirarsi Lorenzo il Magnifico e Santa Caterina da Siena, a cui è dedicato il loggiato che dà sulla Piazza.

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tificazione moderna che protegge i numerosi monumenti della città tra cui la Torre Guinigi, dal caratteristico profilo in mattoni impreziosito anche dall’inconfondibile presenza di alcuni lecci secolari posti sulla sommità. Forse meno conosciuta rispetto alle altre, Arezzo e il suo centro storico non sono da meno. Resa celebra da “La vita è bella” di Roberto Benigni, nasconde al di là, di Piazza Grande con le logge del Vasari e del Duomo, numerosi affreschi di Piero della Francesca e la casa dell’illustrissimo Francesco Petrarca, uno dei padri della lingua italiana a cui Arezzo diede i natali. Musei, chiese, palazzi, location uniche in sé e per la qualità di tesori e opere assolute che ospitano. Ma in Toscana la bellezza e l’arte sono racchiuse ovunque, anche nel più piccolo borgo perché le eccellenze storiche, culturali e

artistiche, in questa splendida regione, sono la regola e non l’eccezione. Spostandoci nell’incontaminato e florido entroterra toscano troviamo le città più antiche della regione, quelle di fondazione etrusca come Volterra, Chiusi e Cortona, ma anche le 15 torri di San Gimignano –nel Medioevo erano più di settanta –, Montepulciano con la sua bellissima Piazza Grande in cima al borgo dove si incontra una “copia” del Palazzo della Signoria fiorentino, Pienza, la città ideale del Rinascimento voluta da Papa Pio II e progettata da Leon Battista Alberti, Montalcino, noto ai più per il suo celebe Brunello, con la fortezza trecentesca che domina le valli dell’Ombrone, Monteriggioni, citata dal sommo Dante e cinta dalle sue antiche mura sulla sommità del monte, o ancora la sorprendente Anghiari, resa celebre dal famoso affresco della Battaglia

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3 / La scenografica vasca di Bagno Vignoni 4 / Siena vale sempre un post congress, anche senza il suo famoso palio 5 / Lucca, cinta da mura medievali 6 / L’abbazia di San Galgano, location inaspettata per cene di gala sotto le stelle

opera del grande Leonardo da Vinci. Sembra davvero impossibile condensare in poco spazio le straordinarie ricchezze legate a queste terre immense: dagli etruschi ai romani, dal Medioevo al Rinascimento, dai Comuni alle Repubbliche Marinare passando da qualche intervento contemporaneo, spesso sconosciuto. Un’infinita varietà di piccoli borghi che compaiono tra le colline punteggiando il paesaggio, gioielli architettonici che si inseriscono in una natura fatta di colori, sfumature e contrasti unici. Un mix perfetto al quale non può mancare la componente gastronomica che si esprime in una cucina tradizionale che raggiunge punte d’eccellenza grazie a vini straordinari (per gusto e valore economico), riconosciuti a livello mondiale, come il Chianti, il Montepluciano, il Brunello di Montalcino, il Sassicaia e molti altri.

PIÙ UNICI CHE RARI Tra le infinite attrazioni del territorio, caratterizzato da episodi artistici e architettonici di origine antica possiamo però scoprire anche qualche rarità di stampo decisamente più contemporaneo. Nella città di Pisa, per esempio, troviamo il murale “Tuttomondo”, opera dell’artista americano Keith Haring e realizzato alla fine degli Anni 80, poco prima della prematura scomparsa del suo autore. Il graffito è stato realizzato su una delle pareti del convento di Sant’Antonio, in pieno centro città, 180 metri quadrati dipinti in soli quattro giorni dall’artista statunitense, con l’aiuto di giovani studenti e artigiani di un’azienda locale di vernici, nei quali Haring esprime la visione di un mondo futuro dominato dagli ideali di amore, armonia e pace, che qui sono rappresentati da trenta figure dinamiche che si incastrano, si compenetrano e si legano vicendevolmente. Ma per gli amanti della Toscana più tradizionale, quelli che adorano i paesaggi più tipici e classici che la regione offre, consigliamo una breve gita nella campagna senese, alla scoperta della mistica Abbazia di San Galgano. Un luogo dalla bellezza smisurata, dove il tempo sembra essersi fermato, una location perfetta anche per eventi e appuntamenti dedicati alla meeting industry. L’Abbazia di San Galgano è una basilica con pianta a croce latina a tre navate, lunga 72 metri, larga 21, con le mura esterne ancora intatte, ma senza copertura. Un rudere maestoso di un’abbazia cistercense, nel quale tutto è rimasto in piedi, tranne il tetto, una condizione che l’ha trasformata in un luogo magico, nel quale la sacralità dello spazio si arricchisce della visone a cielo aperto, della mimesi col territorio, per creare un luogo unico caratterizzato da atmosfere irripetibili.

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Valore agli eventi Una struttura moderna e versatile, una location perfetta per eventi con target differenti, una proposta articolata in grado di definire il giusto connubio tra risultato ottimale e costo contenuto: è il Palazzo dei Congressi di Pisa A CURA DELLA REDAZIONE COMMERCIALE

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re piani collegati da un’ampia vetrata che illumina le gallerie superiori, numerose sale di diversa capienza, ampi spazi espositivi, servizi d’eccellenza e una posizione invidiabile, insomma tutto quanto concorre a definire una location privilegiata per eventi, congressi e meeting. Tutto questo senza dimenticare l’aspetto economico: sì perché l’offerta del Palazzo dei Congressi di Pisa incontra le esigenze di molti interlocutori grazie proprio alla capacità di combinare qualità e risparmio, mettendo a disposizione spazi confortevoli, flessibili e attrezzati con le più moderne tecnologie congressuali. Un polo, quello di Pisa, sempre più importante per il turismo congressuale italiano, grazie alla posizione geografica privilegiata nel cuore dell’Italia, ma sopratutto grazie ai numeri in costante crescita del vicinissimo aeropor-

to Galileo Galilei che, grazie alle partnership concluse negli ultimi dieci anni con diverse compagnie aeree low cost, è diventato la principale porta di ingresso in Toscana. Immerso in un polmone verde, il Palazzo dei Congressi asseconda quello spirito green che nasce come impostazione generale del vivere contemporaneo e si traduce nello specifico in uno stile di vita che predilige, per esempio, l’impiego di mezzi di locomozione puliti. Il Palazzo dei Congressi è infatti uno dei principali punti di riferimento del bike sharing e di ricarica per le auto elettriche, nonché il crocevia del trasporto pubblico verde, ma è anche il punto di partenza per piacevoli passeggiate fino in centro città, per raggiungere quel gioiello conosciuto in tutto il mondo che è Piazza dei Miracoli e la sua celeberrima Torre Pendente. Non manca un’ospitalità di alto livello nel territorio in grado di affiancare strutture e hotel a quattro stelle con un offerta gastronomica ai massimi livelli e propria della tradizione toscana. Tornando alla struttura, il Palazzo dei Congressi può contare su una sala plenaria da mille posti, un auditorium da cinquecento posti, a cui si aggiungono una nuova area con tre sale da novanta posti e quattro sale da trenta posti, oltre a gallerie e spazi espositivi così flessibili da soddisfare qualsiasi tipologia di esigenza. Pisa Palazzo dei Congressi Via Matteotti, 1 56124 Pisa Tel. 050 598212 Fax 050 598019 info@palazzodeicongressi.pisa.it www.palazzodeicongressi.pisa.it

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Una lunga “striscia” sul mare Località mondane, resti etruschi, città vivaci ma anche borghi marinari dove il tempo sembra essersi fermato e isole dalla bellezza stupefacente: la Toscana “marina” cala assi di primo piano per la meeting industry

D 1 / Pittoresca e lambita da un mare turchese: è l’Isola d’Elba 2 / La Fortezza Nuova a Livorno 3 / Badia di Coltibuono a Gaiole in Chianti, ristrutturata da Pietro Sartogo

a Carrara a Grosseto, dalla Versilia all’Elba e poi ancora più giù fino al Giglio, passando per l’appartata Livorno, per la Maremma più rustica e vera, per i parchi naturali, per le riserve che nascondono spiagge incontaminate. Mare, natura, paesaggi unici, tradizioni radicate nella vita dell’uomo e moderni stili di vita che si rincorrono, si integrano e si arricchiscono. Da Nord a Sud a partire dalla terra dei marmi, dalle cave che hanno segnato il profilo delle

Apuane. Si parte da un materiale straordinario conosciuto in tutto il mondo e utilizzato dai più grandi artisti di ogni epoca, un materiale che ha condizionato la vita di un territorio e ne ha costruito la ricchezza. Carrara vive in simbiosi con il suo marmo bianco, così come la splendida Pietrasanta, vivace e dinamica cittadina della Versilia. Una terra di mare, ma anche un luogo scelto dall’elitè proveniente da ogni parte d’Italia e non solo, per le proprie vacanze estive. Forte dei Marmi con gli stabilimenti balneari esclusivi, Viareggio con uno dei più belli carnevali del mondo, Torre del Lago che diventò Puccini per celebrare il famoso compositore che proprio in questi luoghi creò molte delle sue memorabili opere liriche. Dopo il Parco Naturale di Migliarino San Ros-

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LE CANTINE D’AUTORE

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sore Massaciuccoli, nel quale trova posto la celebre tenuta del Presidente della Repubblica, precedentemente del Re d’Italia, ecco Tirrenia, la città di fondazione dall’impronta razionalista voluta da Mussolini durante il regime e in particolare da Costanzo Ciano, consuocero del Duce e originario della zona. Nelle sue vicinanze una vera chicca: Calambrone e le sue colonie estive di epoca fascista, che hanno ospitato milioni di ragazzi e che oggi vengono faticosamente recuperate per trasformarsi in moderne strutture dedicate all’ospitalità. Arriviamo a Livorno, uno dei maggiori porti d’Italia. Una vocazione presente da sempre nel dna della città fin dalla sua fondazione e dall’impulso che diedero i Medici al suo sviluppo nel Cinquecento. Fortezze, castelli e torri che si trovano nel suo territorio indicano un trascorso sempre in prima in linea nelle vicende spesso travagliate del nostro Paese. Poco più a sud, dopo le splendide dune di sabbia di Rosignano e Vada, con la straordinaria spiaggia bianca, si incontrano due autentiche perle. Bolgheri, con il viale dei cipressi reso celebre da Giosuè Carducci con la sua Davanti a San Guido e Castagneto Carducci dove il poeta visse da bambino per alcuni anni. Sono i territori dei conti Della Gherardesca, quelli del famoso Ugolino narrato da Dante nella sua Divina Commedia, ma anche del celebre Sassicaia, il vino prodotto proprio nella Tenuta San Guido, che per molti ha lo straordinario merito di aver innalzato il livello dei già straordinari vini italiani. Un binomio indissolubile, quello tra il vino e la Toscana, che oggi è fonte incredibile di attrazione turistica da tutto il mondo, ma è anche una straordinaria opportunità per il Mice grazie a location perfette per ospitare eventi unici, degustazioni, visite alle aziende produttrici e gustosi tour enogastronomici. Lo spettacolo del mare continua con San Vincenzo e il golfo di Baratti dominato da Popolunia, una delle più grandi e importanti città

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etrusche, come testimoniano le necropoli del parco archeologico. Dall’altra parte del promontorio ecco Piombino con Follonica, Punta Ala e Castiglione delle Pescaia vivaci località di villeggiatura davanti alle quali, a poche miglia marine, sorge l’Isola d’Elba, la più grande dell’Arcipelago Toscano del quale fa parte insieme a Giannutri, Pianosa, Capraia, Giglio, Gorgona e Montecristo (chiamate “le sette perle di Afrodite” per la loro bellezza). Un totale di 223 chilometri quadrati di superficie fatta di spiagge bellissime, di scorci naturali, di fortezze nate per fronteggiare le minacce che arrivavano dal mare, di paesi caratteristici come la cittadella fortificata di Portoferraio voluta da Cosimo de Medici. Un’isola amata da Napoleone, che ha lasciato non poche tracce sull’Elba. La provincia di Grosseto e la Maremma si estendono lungo il mare e nell’entroterra. La qualità storico-culturale della città si dispiega con lo splendido Duomo di San Lorenzo, Piazza Dante Alighieri, le mura medicee, le

Il binomio architettura e vino è da tempo fonte di grande interesse in tutto il mondo. Le cantine d’autore si moltiplicano, i progetti firmati da archistar internazionali costellano il territorio, i vigneti, le colline a ogni latitudine. La Toscana non è da meno, anzi proprio la sua straordinaria vocazione come terra del vino le ha permesso di inaugurare questa tendenza. Sono più di 25 le cantine di design della regione, firmate da grandi maestri dell’architettura e da progettisti sulla cresta dell’onda e messe in rete da Ci.Vin – società di servizio dell’Associazione nazionale Città del Vino. Da Mario Botta con la cantina Petra a Suvereto a Renzo Piano con Rocca di Frassinello, da Tobia Scarpa con la Fattoria delle Ripalte a Capoliveri (Isola d’Elba) a Pietro Sartogo con la Badia di Coltibuono a Gaiole in Chianti, ma è la Cantina Antinori a San Casciano Val di Pesa, firmata dal toscanissimo Studio Archea, la sintesi assoluta di questa tendenza. Uno spazio magico, una cattedrale del vino immersa nella collina, scavata nel sottosuolo, perfettamente inserita nel territorio e chiamata a ospitare oltre che grandi vini una collezione di opere d’arte. Proprio il rapporto di questi luoghi con l’arte contemporanea è una delle variazioni più interessanti sul tema, che ha permesso di creare un sistema culturale e produttivo vitale e innovativo riassunto nel progetto New Art & Wine in Tuscany. Un percorso d’autore e design contemporaneo unico in Italia, costellato da gioielli d’arte nel paesaggio toscano tanto quanto i grandi monumenti del passato, luoghi d’elezione per la nuova meeting industry, perfetti per le attività incentive.

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sue chiese e piazze, che occupano un territorio nel quale è l’elemento naturale il tratto distintivo. Marina di Alberese e Feniglia sono le meravigliose spiagge che terminano con l’Argentario, il promontorio che si protende nel Mar Tirreno che ha in Porto Santo Stefano il principale punto di partenza per raggiungere l’isola del Giglio Anche l’entroterra è ricchissimo di attrazioni. Il Parco della Maremma con i suoi cento chilometri quadrati di aree protette visitabili a piedi, in bicicletta o a cavallo propone itinerari unici dal punto di vista naturalistico, perfetti per escursioni di gruppo e per attività incentive, costellati da torri di avvistamento e testimonianze storiche. La splendida area archeologica di Roselle, una delle città-stato etrusche che nei resti di necropoli, terme, mura ed edifici pubblici unici porta il segno del passaggio della civiltà romana. Tra le eccellenze storico-culturali della provincia di Grosseto meritano sicuramente at-

tenzione Pitigliano, la “piccola Gerusalemme”, la città costruita interamente sul tufo che al calar del sole mostra il suo straordinario colore rosato. Percorrendo le strette viuzze del centro storico, le botteghe artigiane e i negozi, sembra di fare un passo indietro nel tempo. Un po’ più a sud invece scopriamo Capalbio, la “piccola Atene”, così definita per la sua qualità storico artistica e culturale che accoglie i visitatori. Arroccata tra le mura è da sempre meta di un turismo evoluto ed elegante nonché buen retiro di una certa elitè legata al mondo della cultura e dello spettacolo. Nella zona, per gli amanti dell’arte contemporanea, un luogo che merita una visita: il Giardino dei Tarocchi. Un parco artistico voluto e realizzato dall’artista Niki de Saint Phaille che porta grandi e piccoli in un mondo fantastico, un viaggio colorato popolato da figure surreali immerse in un area verde e in dialogo costante con gli elementi naturali del luogo.

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4 / Il Giardino dei Tarocchi, splendido parco artistico poco distante da Capalbio 5 / L’avveniristico pontile di Camaiore 6 / Le cromie caraibiche del mare toscano

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L’eccellenza dell’ospitalità business del “Cosmopolitan Hotels Group”. Una struttura dinamica e polifunzionale in grado di offrirti soluzioni personalizzate per il tuo business. Collocato in una posizione strategica, direttamente sul mare e a soli 10 km dall'aeroporto di Pisa, dispone di 6 sale congressi a capienza differenziata, attrezzate con le più moderne tecnologie. Scegli la tranquillità di una perfetta organizzazione in una location accogliente ed esclusiva.

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TOSCANA

Contaminazioni scandinave Relax e divertimento nel rispetto dell’ambiente grazie a uno “spirito green” che arriva da lontano: da quasi sessant’anni nel cuore della Maremma Riva del Sole Resort fa del turismo consapevole la propria mission A CURA DELLA REDAZIONE COMMERCIALE

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el 1960 la società svedese Reso inaugura un villaggio turistico internazionale a Castiglione della Pescaia, allora piccolo e pittoresco paese di pescatori. Nato per il soggiorno dei lavoratori svedesi e delle loro famiglie, oggi il Riva del Sole Resort & Spa è una struttura ricettiva immersa nella splendida campagna maremmana, dove natura, relax e divertimento convivono per dar vita a un’esperienza originale e a un ospitalità intelligente ed evoluta. Una proposta davvero unica, un perfetto mix tra eco-sostenibilità e rispetto per l’ambiente che sono propri della cultura nordica, arricchiti dall’accoglienza e dai valori tipici della tradizione toscana.

E proprio dal Riva del Sole Resort & Spa si può partire per esplorare un territorio incredibile, attraverso itinerari naturalistici da percorrere a piedi o in bicicletta, che si dipanano all’interno di boschi e pinete e possono culminare in spiagge di rara bellezza. Il mare, più volte premiato per la qualità delle acque e l’attività sportiva, è tra i principali motivi di interesse per gli ospiti del resort, che hanno la possibilità di scegliere tra una sistemazione nelle 158 camere a disposizione nell’hotel quattro stelle – alla quale quest’anno si è aggiunta la Coral Suite – oppure optare per uno dei 182 appartamenti del residence tre stelle. Il Riva del Sole Resort & Spa è una location ideale anche per il business, grazie all’accogliente e ben organizzato centro meeting & congressi. Nelle otto sale, in grado di ospitare fino a 270 persone in un unico ambiente da 26 a trecento metri quadrati e tutte illuminate da una vivace luce naturale, è possibile organizzare qualsiasi tipo di evento mentre per rappresentative serate di gala, feste o ricevimenti non si può prescindere dal Club Riva, un’incantevole sala con una capienza che varia fra cinquanta e 120 persone. Alla fine di una giornata impegnativa il relax totale è garantito dalla Rasena Spa che dispone di tre piscine, una con acqua di mare e in parte coperta, una con acqua dolce e una piscina piccola per i bambini, una vasca idromassaggio, due saune, un bagno turco e un percorso Kneipp, oltre all’area per trattamenti estetici e massaggi. Riva del Sole Resort & Spa Loc. Riva del Sole 58043 Castiglione della Pescaia (Gr) Tel. 0564 928111 Fax 0564 935607 info@rivadelsole.it www.rivadelsole.it

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L’Admiral Park Hotel ti aspetta con:  118 Camere elegantemente arredate  2 prestigiose Suites  10 sale Convegni e Congressi modulabili

e multifunzionali con capienza fino a 800 persone  Ristorante “Il Tulipano” con sale modulabili fino a 250 coperti  Piscina panoramica esterna  Area fitness attrezzata con macchine Technogym

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