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MEETING PLANNER CORPORATE SET-OTT | 2017
FOCUS ON
numero
04
AGENZIE PARTNER
I CORPORATE PLANNER RACCONTANO…
BUSINESS TRAVEL
VIAGGIARE PER LAVORO NELL'ERA DIGITALE IL FATTORE UMANO: VARIABILI FUORI CONTROLLO DOVE VAI SE L’# NON CE L’HAI
LA DESTINAZIONE
BASILICATA
LA COMPAGNIA
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PERCHÉ UN EVENTO IN…
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Andrea Pezzi I CONGRESSI? UNA “SCUSA” PER CERCARE L’EMPATIA
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04 2017
sommario editoriale
in my opinion 9
Il primato della sinistra
Workout – Simona Ciotti
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RIflessioni in formazione – Paola Sabbatini
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HOT TOPICS
Generazione Y – Stefania Sarga
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meeting comment
Fuori dal coro – Emanuele Nasti
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Miti e leggende dei meeting planner d’azienda… 10
Emanuela Giordano incentive comment Mice: il ruggito dei “topolini” – Luca Corsi
cover story: agenzie partner I registi siamo noi
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Cwt: esperienze che comunicano
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13 highlight
l’intervista
60
Andrea Pezzi: i congressi? Una “scusa” per cercare l’empatia 16 dossier: speciale business travel la destinazione del mese Basilicata: all’insegna dello slow-Mice
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la location del mese Winter Garden Hotel: il Giardino del Mice
La business travel experience nell’era digitale
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Sicuro come un business traveller
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Barcelò da record
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Radisson Blu es. Hotel: nel cuore della Città Eterna
78
24 out of the box
la compagnia del mese
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Attenti al... team!
Png | Pio Nono Group: il gusto degli eventi
30 how to
under the spotlight
Dove vai se l’# non ce l’hai
Palacongressi di Rimini: spazio alle idee
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Puglia: sul set dell’incentive
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mice from amerika
Ragosta Hotels: poker d’assi
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L’ufficio del futuro è aperto a tutti
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sommario team building L’avventura in tutta sicurezza
incentive resort 92
Loano 2 Village: “bleisure” creativo
128
Riviera Golf Resort: eventi green
130
new trends Sala meeting o sala giochi?
96
news persone e poltrone 132
digital tips Go live or not go live? Questo (non) è il problema
destination 101
Madrid over the top
136
Scegliere Lisbona
138
SITE INSPECTION news location
congressi 102
chains and clubs
Meet in Liguria: l’unione che fa la forza
140
news supplier
Nh Hotels: una nuova stella
106
CdsHotels: le mille camere del Mare Nostrum
108
142 workshop and exhibition
hotel
Full Contact Mp: tra numeri ed emozioni
144
Ibtm: il futuro degli eventi
146
The Westin Palace: eventi esclusivi a Milano
110
Hotel Savoy Palace: charme d’altri tempi
112
Admiral Park Hotel: tecnologia all’avanguardia
114
notiziari e associazioni
Green Park Hotel Pamphili: questione di stile
116
Federcongressi&eventi: cresce il settore, la crisi è passata 148
Fairmont Monte Carlo: eleganza monegasca
118 indirizzi
location per eventi
151
Palazzo Giureconsulti: polifunzionalità prestigiosa
120
Musei Ferrari: eventi in rosso
122
perché un evento in...
Fiera di Roma: Mice nella capitale
124
Toscana
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Verde in festa a Radicepura
126
Veneto
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FULL CONTACT INCENTIVE DESTINATIONS 2-3 ottobre 2017 Grand Hotel, Rimini
FULL CONTACT PCO Marzo 2018
FULL CONTACT DISCOVER ITALY 2-3 ottobre 2017 Grand Hotel, Rimini
FULL CONTACT MEETING PLANNER 1 Giugno 2018
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colophon Presidente: Marco Biamonti Resp. comunicazione e marketing: Lorenzo Bini
LA RIVISTA DELLA MEETING INDUSTRY
Organo di consultazione per dirigenti, industrie, associazioni, ordini professionali, studi di pubbliche relazioni e di consulenza aziendale, agenzie di pubblicità, sindacati, partiti politici, organismi internazionali, agenzie di viaggio, ecc. Prezzo della copia: € 5,16 più spese di spedizione DIRETTORE RESPONSABILE Marco Biamonti COORDINAMENTO EDITORIALE Simona P.K. Daviddi CONSULENZA PER LA GRAFICA Massimo Bernardi CONSULENZA PER I TESTI Aldo Lo Re SEGRETERIA DI REDAZIONE Jessica A. Presa – jessica.presa@ediman.it HANNO COLLABORATO A QUESTO NUMERO: Alessandra Boiardi, Francesco Cattaneo, Teresa Chiodo, Simona Ciotti, Luca Corsi, Paola della Casa, Emanuela Giordano, Domenico Matarazzo, Emanuele Nasti, Sabrina Piacenza, Luciana F. Rebonato, Matteo Rocca, Paola Sabbatini, Stefania Sarga, Valentina Schenone, Simona Zin PROGETTO GRAFICO Silvia Ferri – www.madeweb.it In copertina - Illustrazione di Angelo Siviglia tratta da uno scatto di Felice Lardieri Fotolito e stampa: Prontostampa Srl - Zingonia (Bg) Poste Italiane SpA - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/04 n. 46) - Art. 1, comma 1, DCB Milano Registrazione Tribunale di Milano n. 177 del 27/04/1973 Tiratura del presente numero: 11.000 copie
Ediman Srl Via Ripamonti, 89 - 20141 Milano Telefono 02.57.31.15.11 (r.a.) Fax 02.55.23.14.86 info@ediman.it Sito web Ediman: www.ediman.it Sito web Meeting e Congressi: www.meetingecongressi.com Cap.soc. € 93.600 i.v. Redazione (diretto): 02.57.31.15.33 jessica.presa@ediman.it Ufficio abbonamenti: Anna Esposito Tel. 02.57.31.15.36 – anna.esposito@ediman.it
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BASILICATA, CALABRIA, PUGLIA: Vito Di Savino Cell. 347.78.03.446 vito.disavino@ediman.it SICILIA: Promoservice – Vincenzo Morreale Via Lancia di Brolo, 167 - 90145 Palermo Tel./Fax 091.68.19.344 - Cell. 348.51.06.384 vincenzo.morreale@ediman.it SARDEGNA: Pamela Perone Via Baunei, 12 - 09044 Quartucciu (Ca) Cell. 347.05.19.798 pamela.perone@ediman.it
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editoriale Secondo un recente studio, i meeting planner sono meno creativi di quanto credano di essere: è piuttosto rassicurante che la maggior parte di loro siano pensatori logici e pratici. Anche se la distinzione tra logica e creatività è forse meno evidente di quanto pensiamo...
MARCO BIAMONTI direttore responsabile marco.biamonti@ediman.it
Il primato della sinistra P
ensavo che la sede della creatività fosse il lato sinistro del cervello, mentre invece sembra che sia quello destro. Mi sono evidentemente confuso con i mancini che, secondo la vulgata, sono più creativi dei destrosi, ma anche più sbadati. Io sono destrorso. Comunque, il punto è che i meeting planner – secondo un recente studio – sono molto meno creativi di quanto credano di essere. La maggior parte di loro pensa realmente con il lato sinistro del cervello, che è il lato logico e pratico dell’organo. Sempre secondo questo recente studio, però, l’aspirazione e la necessità dei planner sembra essere quella di sprigionare creatività nel corso del proprio lavoro. Perché? Perché quando si tratta di organizzare meeting la creatività è più importante che mai! Vogliamo farci commuovere, ispirare, trasportare in mondi lontani… Chiamatemi antico, ma ho sempre pensato che la palla del coinvolgimento e dell’ispirazione debba essere – e saldamente – nelle mani delle persone che guidano l’evento, i leader e gli esperti che stanno sul palco. Naturalmente i planner possono influenzare il formato e il programma, suggerendo anche modi audaci e innovativi di fare le cose. Ma
tutto questo non conta niente se chi dovrà gestire l’audience non è all’altezza. Mi sento quindi piuttosto rassicurato che la maggior parte dei meeting planner siano pensatori logici e pratici. Quando stai cercando di andare da A a B in X numero di giorni, una testa fredda e razionale è sicuramente meno rischiosa di una emotiva e soggetta a voli di fantasia. È anche vero, tuttavia, che oggi soprattutto la domanda aziendale richiede alle agenzie di eventi di mettere sul piatto ambedue gli emisferi cerebrali, costringendo le agenzie a un lavoro di armonizzazione tra pere e mele che mi ha sempre affascinato. Poi, la distinzione tra logica e creatività è forse meno evidente di quanto pensiamo. Se, per esempio, il vostro speaker più importante è bloccato nel recupero dei bagagli all’aeroporto di Fiumicino ed è atteso sul palco nei prossimi cinque minuti, questo richiede logica o creatività? Un po’ di entrambi, mi vien da dire...
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HOT TOPICS meeting comment
Miti e leggende dei meeting planner d’azienda… Temuti e riveriti, i planner aziendali sono spesso pressati dai “desiderata” di un mega capo galattico. Con risultati a volte “epici”
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EMANUELA GIORDANO Founder e creative manager di Quid Italy emanuela.giordano@quiditaly.com
nauguro la mia esperienza da “columnist” con un tema che amo definire “mitologico”: i meeting planner d’azienda (che per comodità d’ora in poi chiamerò Mpa). Sono certa che sorriderete con me nel leggere come siete visti dal di fuori, spesso temuti ma riveriti e in qualche caso perfino amati. Dai racconti e pensieri di colleghi che risultano fornitori (come me del resto) degli Mpa, si evince che quasi sempre chi riveste questo ruolo risulta essere una figura epica a tre teste, che può incenerirti con lo sguardo, un Minotauro pronto a sbranarti, una divinità crudele disposta a cancellarti dal libro dei fornitori con un soffio o ridurti a statua di sale con una frase, un Kraken pronto a gettarti in un gorgo di follia senza ritorno con una semplice richiesta. Fornitori che si fanno il segno della croce prima di entrare in una riunione o chiamano a casa per fare l’ultimo saluto, colleghi che fanno testamento e altri che mandano la giustificazione da casa dandosi malati… Ma sono davvero così terribili gli Mpa? Un po’ sì, ammettiamolo dai! Ma spesso è perché sono a loro volta vessati da “mega direttori generali o addirittura galattici”, per citare il buon Fantozzi, che li sottopongono a
torture indicibili. Oggi la mia totale comprensione è per voi! Tuttavia, ci sono frasi che non vorremmo aver letto mai o sentito dire da un Mpa: 1) «Abbiamo poco budget ma grandi aspettative» (Noooo davvero??? Vogliono “Moira con gli elefanti” e poi prendono a malapena “le pulci ammaestrate nella scatola di cerini”). 2) Mpa: «Ovviamente questa è una gara». Domanda: «Ah, e in quanti siamo in gara?» Mpa: «sette agenzie» (ah… na’ cosetta proprio). 3) Mpa (al briefing, con faccia visibilmente schifata, vedendo il fornitore vestito elegante ma con colori vivaci): «Ma avete un completo adatto all’occasione, vero?». Risposta: «Sì certo, il tailleurino grigio XXX (nome azienda) ce l’abbiamo, non si preoccupi». 4) Riunione tra Mpa e fornitore il venerdì pomeriggio ore 17,30: Mpa: “Bene allora aspettiamo il vostro preventivo per lunedì mattina alle 9,00, buon weekend!» (a quale setta sadica sei iscritto che mi auguri anche “buon weekend”??!!!). 5) Mpa: «nel pomeriggio vogliamo assolutamente fare il calcio balilla umano, piace tanto al direttore e non si discute!». Risposta: «Ma l’unico spazio è sotto il sole e sono previsti 35 gradi…» (risultato: 35 gradi, ovviamente nessuno si “sacrifica” neppure con la pistola alla fronte… e la colpa è comunque tua!) Ma poi per fortuna ci sono anche dei veri angeli, degli Mpa che vorresti incontrare tutti i giorni e portare a casa da tenere sul comodino e sentirli la sera sussurrare queste frasi:
1) Ci fidiamo totalmente della vostra esperienza (per favore mettimelo nero su bianco che me lo rileggo nei momenti down!) 2) Non abbiamo limiti di budget (sì, lo so, questo non accadrà mai, ma per un attimo è bello sognare!). 3) Gare? Non ne facciamo: scegliamo le persone, non il prezzo (nella mia vita posso dire di aver sentito questa frase almeno una volta… praticamente ho assistito a un miracolo, ne sono consapevole). 4) Grazie a tutto lo staff, avete fatto un lavoro impeccabile! (lo so: è il sogno di tutti i fornitori questa frase e grazie al cielo qualcuno ancora riconosce i meriti). 5) Lo staff mangia le medesime portate degli ospiti, ci mancherebbe! (avete mai visto in genere cosa mangia lo staff? Ammesso che mangi…). Alla fine, da questo ironico quadretto emerge uno spaccato così simile tra le due parti (perché, e va ribadito, anche gli Mpa quasi sempre vivono a loro volta le stesse cose), che mi sorge spontaneo dire: andiamo tutti insieme a farci una birretta e ridiamoci su! Sicuramente se le due parti si incontrano su un terreno dove imperano onestà di pensiero e coraggio delle proprie idee, con leggerezza e serenità, dove competenza e consulenza la fanno da padroni, allora tutto è più facile per tutti. Siate entrambi come San Giorgio: il drago degli imprevisti e difficoltà si può sconfiggere e salvare la donzella, perché in fondo siamo tutti sulla stessa barca e cerchiamo di condurla in porto!
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HOT TOPICS incentive comment
Mice: il ruggito dei “topolini”
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uardandomi intorno, ultimamente, mi chiedo sempre più spesso che fine stia facendo il Mice. Partiamo da appena dieci anni fa: era il 2007, era l’epoca del lancio della Fiat Cinquecento, evento di comunicazione non tradizionale che molti identificano come l’acme della live communication. Che cosa è successo da allora? Certo, nel 2008 siamo stati colpiti da una crisi internazionale senza precedenti, che nel nostro Paese perdura ancora oggi e che come effetto immediato ha prodotto tagli lineari marcati nella comunicazione aziendale. E i primi ad andarci di mezzo sono stati proprio gli eventi. Ma basta questo, a dieci anni di distanza, per spiegare tutto quello che non funziona nel nostro piccolo mondo Mice? A me pare di no… Non ho visto, per esempio, un sufficiente ricambio generazionale. Anzi, abbiamo perso nel tempo quasi tutti i guru dell’incentivazione (che giustamente si sono ritirati a vita privata dopo un’intera vita spesa nelle agenzie che avevano fondato nei gloriosi Anni 70 e 80), ma solo in rari casi ho visto emergere figure più giovani altrettanto autorevoli. Non ho visto nemmeno maturare le competenze specifiche interne alle aziende committenti. Anzi, più frequento i rari momenti di networking che il comparto mi offre e più mi rendo conto che di colleghi con la qualifica di “event manager” sul
biglietto da visita ce ne sono in giro veramente pochi. Non mi pare neanche che siano sorte nuove agenzie specializzate nelle dinamiche di aggregazione e motivazione, che dovrebbero sottendere alla progettazione di un evento. Per carità, ho visto moltissime agenzie che erano nate per occuparsi di logistica pura cambiare pelle (e qualcuno lo ha saputo fare bene), oppure ho visto entrare nel mercato agenzie che provenivano dalle produzioni televisive (portando con sé eccellenti skill di spettacolarizzazione), ma ho visto poco in termini di psicodinamica aggregativa, se mi passate il termine roboante. Pure peggio: ho visto la rapida morte dell’incentivazione in senso stretto, seguita a ruota dalla morte dei fam trip (e qui una spiegazione me la sono data toccando con mano il basso livello dei partecipanti che spesso vengono mandati al posto dei “titolari di ruolo”: un livello così basso che io per primo, se fossi una destinazione, rinuncerei allo strumento del fam trip). Insomma, ho visto una progressiva dissoluzione dell’identità del nostro settore, più che una sua evoluzione forte e di buon auspicio per il futuro. Quando, poi, qualche giorno fa, ho letto che anche Graziano Mascheri (che io considero uno degli ultimi veri esperti del settore, nonostante la sua giovane età) dava il suo addio al comparto, vi confesso che ho cominciato a interrogarmi seriamente
Sospetto che la meeting industry abbia un problema di identità, pur avendo alle spalle oltre cinquant’anni di storia sulla fine che stiamo facendo. Sospetto – ma lascio a ciascuno di voi l’opportunità di smentirmi e di aiutarmi a vedere un’altra interpretazione dei fatti – che questo settore abbia soprattutto un problema di identità, pur avendo alle spalle oltre cinquant’anni di storia. Settori molto più giovani, come quello del web marketing o del social media marketing, hanno un’identità più marcata e un network di professionisti molto più dinamico e visibile del Mice. Quanti sono i forum annuali dedicati a Smm (social media marketing) e inbound marketing vari? Quanti sono i gruppi su LinkedIn o su Facebook dedicati a questi temi? Quanti i creativi o i presunti tali che discettano dell’argomento? E quanti gli influencer? E al contrario, quanta pressione esercitano la live communication, la communication by events, l’event marketing (scegliete voi il termine che più vi piace)? Certo, tutto ciò che è “web” è di moda, ma anche gli eventi nel 2007 sembravano aver rivoluzionato la comunicazione aziendale ed essere di gran moda. E la crisi del 2008 c’è stata per tutti…
LUCA CORSI Responsabile Comunicazione & Eventi Vorwerk Folletto luca.corsi@folletto.it
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HOT TOPICS l’intervista
andrea pezzi
I congressi? Una “ per cercare quali Kitchen, Sushi, Pezzi di...) rimangono gli occhi penetranti e il sorriso irresistibile, ma al posto dell’idolo delle ragazzine c’è ora un imprenditore del digitale con la passione per la filosofia, a capo di una holding di start up stimata circa 150 milioni di euro. Ci racconti la tua formazione e da dove nasce l’idea di laurearti a San Pietroburgo? «Non sono un grande fan della globalizzazione, così quando ho avuto la possibilità di studiare in un Paese che negli anni Novanta era in piena trasformazione come la Russia, non ho avuto dubbi. Ho scoperto che la storia, per esempio, come la studiamo noi, è davvero solo una piccola parte di ciò che bisogna sapere per stare al mondo... Inoltre lo studio, nella Russia di quegli anni, era considerato una disciplina al pari dello sport o dell’esercito. In italia insegnavano gli assistenti degli assistenti, in Russia tra i miei professori ho avuto due premi Nobel per la fisica». Parlando della tua esperienza televisiva, sei sempre stato un personaggio fuori dagli schemi, cosa hai imparato dagli anni passati in Tv? «Il dono principale che mi ha fatto la televisione è quello di avermi vaccinato contro la follia da successo. Mi ha insegnato che la strada per la realizzazione non passa per la considerazione degli altri, mai». E cosa pensi di aver lasciato in dote alle generazioni successive? «Non saprei... ne parleremo quando sarò vecchio e a fine corsa... oggi ho ancora tutto da fare...».
Il motivo per il quale congressi, meeting e riunioni non tramonteranno mai è che lo scambio di informazioni è solo una “scusa” per instaurare in realtà rapporti empatici tra gli esseri umani: parola di Andrea Pezzi SIMONA P.K. DAVIDDI
A
ndrea Pezzi ci dà appuntamento in un cinema del centro di Milano, poco prima di entrare in sala e tenere una conferenza sulla robotica umanoide e il transumanesimo. Del personaggio televisivo (molti lo ricorderanno, giovanissimo, nei panni di veejay a Mtv o come conduttore di trasmissioni di discreto successo tra le
Hai incontrato e intervistato moltissimi personaggi importanti: a quale di questi incontri sei maggiormente “affezionato”? «Difficile fare una classifica. Ricordo con particolare affetto un monaco zen in Giappone, che durante la Seconda Guerra Mondiale si era visto assegnare il compito di parlare ai kamikaze durante il loro volo per motivarli sul senso del loro suicidio. Mi fece uno strano effetto provare per quella persona un sentimento di affetto... nonostante tutto». Una carriera in evoluzione, l’amore del pubblico, la possibilità di sperimentare con format e modalità nuovi: come è nata l’idea, coraggio-
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HOT TOPICS andrea pezzi
l’intervista
“scusa” l’empatia sissima, di lasciare la televisione? «È nata dalla necessità di evolvermi. Dal desiderio di fare nuova, sempre, ogni cosa che faccio. Sono fatto così e oggi ho imparato a fare i conti con la mia natura. Solo questo costante processo di rinnovamento mi fa stare davvero bene: vivere ogni giorno per risolvere problemi sempre più complessi... per gioco». Dalla tv all’imprenditoria, una scelta ancora più coraggiosa: qual è stata la scintilla che ha innescato il nuovo corso della tua vita? «La dimensione dell’imprenditore è quella che in questo tempo e in questa nostra società consente la maggiore libertà espressiva possibile. Mi piaceva inoltre l’idea di servire gli altri, aiutarli a capire e fare meglio quello che fanno. Essere imprenditore significa proprio questo: aiutare i propri clienti nel percorso del loro successo. Farlo genera il successo anche della mia impresa». Hai fondato un’azienda dietro l’altra, tutte legate al mondo del digitale, e attualmente sei il Ceo di una holding; ci racconti le diverse anime di Gagoo Group? «Questo mi succede perché mentre lavoro incontro persone valide che a loro volta meritano di avere libertà espressiva sempre maggiore. Per consentire loro di crescere devo aumentare lo spazio di azione altrimenti li perdo. A questo, si unisce il fatto che abbiamo sempre voluto investire il denaro prodotto in altre opportunità, per non smettere mai di giocare e di crescere tutti assieme. In questo senso ho la fortuna di avere dei soci che la pensano esattamente come me». Nell’era dei video e dei rapporti virtuali, quanto è ancora importante, secondo te, incontrarsi vis-a-vis? «È importante esattamente come lo è sempre stato, ne più ne meno. Penso che la teoria dell’alienazione tecnologica sia sovrastimata. Gli uomini sanno stare assieme solo quando sono intelligenti; la stupidità ha sempre trovato i suoi mezzi per creare brutture: una volta si parlava di eroina e droga di massa, oggi l’attitudine compulsiva verso la tecnologia è solo la nuova scatola in cui viene contenuta la solita vecchia stupidità umana».
Come vedi il futuro dello scambio di informazioni? Penso ai grandi congressi medici, dove gli esperti di ogni parte del mondo si incontrano e si confrontano: diventeranno anch’essi digitali e virtuali? «Se i congressi servissero solo a scambiare informazioni professionali sarebbero certamente sostituiti da modelli tecnologici più efficienti. Tuttavia penso che le persone si incontrano sopratutto per cercare l’empatia l’uno dell’altro e spesso il congresso è solo “la scusa” per vivere questo genere di contatto che è per natura insostituibile e impraticabile per qualunque forma di comunicazione non umana. Per questo penso sinceramente che i congressi non muteranno la loro forma».
Due immagini di Andrea Pezzi (sopra con l’autrice dell’articolo, la giornalista Simona P.K. Daviddi) durante l’intervista che l’imprenditore ha rilasciato a Meeting e Congressi
Dal punto di vista tecnologico, invece, quali possibili evoluzioni prevedi per il mondo dei congressi e degli eventi più in generale? «Certamente la tecnologia può semplificare la fruizione e gli incontri tra le persone incrementando il potenziale scambio di opportunità di business reciproco. In questo ambito penso che le innovazioni sono e saranno tantissime... ci vuole solo la fantasia necessarie a immaginarle». Se tu dovessi lanciare un warning alle nuove generazioni di manager, ai millenial, da cosa li metteresti in guardia? «Spero che i ragazzi che domani governeranno possano davvero capire la cosa più importante che ho imparato per me stesso: il lavoro è solo il gioco che ti scegli per diventare una persona migliore risolvendo i problemi di chi ti sta accanto. Più alta è la tua capacità di servizio, maggiore sarà la tua crescita intellettuale e quindi la tua capacità di accesso al piacere di vivere».
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Destinazione del mese: Basilicata
Allâ&#x20AC;&#x2122;insegna dello Slow-Mice
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ffermava Antoine de Saint-Exuperie, l’autore de Il Piccolo Principe: “Il lusso più grande è il tempo, oggi sempre meno. Il tempo per pensare, per riflettere, per meditare, per comprendere, per cambiare, per migliorare. Il tempo per trovare l’equilibrio e la stabilità in se stessi, il tempo per trovare l’energia da dedicare a chi amiamo”. Se questo era vero già il secolo scorso, oggi è un principio assoluto che ha modificato i concetti-base del vivere: ritagliarsi spazi di silenzio e trascorrere tempo in destinazioni incontaminate e dal ritmo slow è diventata una necessità primaria per il benessere di ognuno. E la Basilicata è un vero e proprio compendio di bien vivre e ritmi lenti, perfetta quindi per soggiorni “detox”, sia leisure sia Mice, per ricaricare le batterie in ambienti spettacolari: paesaggi fiabeschi dove la natura è la protagonista incontrastata incastonano borghi di rara bellezza, sospesi nel tempo e intatti nelle architetture antiche; scenografiche tradizioni millenarie ammantano ogni luogo di fascino e mistero; un’enogastronomia ricca, scandita da prodotti Doc, Docg e Igp, seduce a ogni boccone; e poi ancora: due mari tra i quali scegliere, una città moderna e frizzante come Potenza e un’altra unica, onirica e bellissima come Matera, protetta dall’Unesco, siti archeologici di importanza internazionale e villaggi pittoreschi lungo la costa. FASCINO VERTICALE Vanta diversi primati, Potenza, il capoluogo di regione più alto della Penisola, con i suoi 819 metri di altitudine, ma anche la città con le scale mobili più lunghe d’Europa, scale mobili che, insieme a vicoli scoscesi, scalinate e cunicoli stretti collegano le diverse anime della città, sviluppatasi in altezza nel cuore di un territorio di grande impatto, tra monti possenti ricoperti da boschi lussureggianti. Il “salotto buono” della città è il gomitolo di viette e vicoli che si snodano attorno a via Pretoria –il cui nome rimanda a un passato glorioso, quando Potentia fu prefettura romana – popolata da palazzi nobiliari in pietra e ferro battuto, negozi eleganti, caffè, ristorantini e locali nei quali tirar tardi e interrotta da piazze deliziose, come la ottocentesca Mario Pagano, delimitata dal Teatro Francesco Stabile, vero gioiello architettonico di raffinata fattura, dal Palazzo del Governo, sobrio e imponente, e dal Palazzo dell’Ina, esempio di architettura razionalista risalente al periodo fascista. Passeggiando per la città, la commistione di stili e di atmosfere crea scorci unici, dove antico e moderno si mescolano armoniosamente ripercorrendo la storia di Potenza: da Torre Guevara, tutto quello che resta dell’antico castello edificato nell’anno Mille, alla cattedrale rimaneggiata nel Set-
Una regione incredibile e unica, la Basilicata, un concentrato di natura, arte, bien vivre e suggestioni antiche. Paesaggi multiformi e sorprendenti, borghi sospesi nel tempo, mondane località costiere, per stupire il Mice con eventi indimenticabili. Da vivere a ritmi slow
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tecento, dalla medievale Porta San Gerardo alla romanica chiesa di San Michele, fondata nel 1178, all’avveniristico Ponte Musmeci, un vero capolavoro ingegneristico progettato alla fine degli Anni 60 da Sergio Musmeci. IL POTENTINO: TRA LEGGENDE E BIEN VIVRE Lasciata la città, il territorio della provincia è un susseguirsi di sorprese, dove uomo e natura hanno collaborato per creare scenari fiabeschi, ricchi di storia e di fascino. Dirigendosi verso nord, si incontra ben presto il possente castello svevo di Lagopesole che, con i suoi cortili, la torre bugnata e le massicce mura, racconta ancora di quando Federico II di Svevia amava frequentare questi posti soprattutto per andare a caccia. Procedendo ancora verso nord, si incontra un altro luogo legato al lungimirante sovrano, Melfi, dominata dal maestoso castello normanno a otto torri, fatto ampliare da Federico II, che proprio
SIMONA P.K. DAVIDDI
1 / Pietrapertosa, letteralmente abbarbicata agli spuntoni rocciosi delle Dolomiti Lucane, è annoverata tra i borghi più belli d’Italia 2 / La statua del Cristo Redentore, alta 22 metri, domina Maratea
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GLI IRRESISTIBILI SAPORI LUCANI
Se l’Aglianico è forse il portabandiera più famoso dell’enogastronomia lucana e sta guadagnando sempre più un posto di primo piano sul palcoscenico del grandi rossi, la Basilicata vanta prodotti Doc e Igp che ne arricchiscono la gastronomia
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con gusti genuini. A iniziare dai peperoni “cruschi” di Senise dal sapore dolciastro e dalla consistenza croccante, ottenuti dopo lunghe ore di essiccazione al sole e perfetti come snack durante un aperitivo, magari accompagnati da qualche fetta dello squisito pecorino di Filiano – stagionato in grotte naturali – o di Canestrato di Moliterno – dalla stagionatura in canestri di giunco – da assaporare insieme al tradizionale pane di Matera, la cui forma rimanda ai paesaggi della Murgia. E poi ancora i fagioli di Sarconi, quelli bianchi di Rotonda e le melanzane rosse: prodotti che hanno una storia da raccontare ma, soprattutto, che si mescolano in una cucina tutta da scoprire. qui, nel 1231, promulgò le Costitutiones Augustales, le norme che riorganizzavano i diritti feudali riconoscendo alle donne il diritto di successione ereditaria; oggi il castello ospita un ricco museo archeologico, che conserva anche il famoso – e bellissimo – sarcofago di Rapolla, di delicata fattura medievale e proveniente dall’Asia Minore. Melfi merita una visita approfondita anche per i bei palazzi nobiliari e per la cattedrale, che ospitò diversi
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concili papali, tra i quali quelli del 1089, durante il quale Urbano II costituì la lega che avrebbe condotto alla prima crociata. Terra di cavalieri, dunque, la Basilicata e il potentino in particolare – la leggenda vuole che addirittura il Sacro Graal sia nascosto “da queste parti”, per la precisione nell’antichissima chiesa di Acerenza, piccolo agglomerato poco distante da Melfi, scenograficamente avvolto su se stesso sulla sommità di un colle – ma anche terra di letterati, primo fra tutti il grande poeta latino Quinto Orazio Flacco. L’autore del famoso “Carpe Diem” è nato infatti nel 65 a.C. nell’antica Venosa, dove oggi è possibile visitare un vasto quanto interessante parco archeologico, impreziosito
Basilicata
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dall’abbazia della Trinità, di epoca paleocristiana e decorata da magnifici affreschi e dai sarcofagi di alcuni membri della casata degli Altavilla, qui sepolti, e dall’Incompiuta: si tratta dei suggestivi resti di quello che doveva diventare un grandioso luogo di culto, i cui lavori, però, non furono mai terminati. Anche il centro storico di Venosa – che diede i natali anche a Carlo Gesualdo, impareggiabile madrigalista cinquecentesco – merita una visita per ammirarne il castello quattrocentesco e la cattedrale di Sant’Andrea, finemente affrescata. E a proposito di affreschi, poco lontano si incontra Ripacandida, definita la piccola Assisi della Basilicata per la gotica chiesa di San Donato, che custodisce un bellissimo ciclo pittorico realizzato da un ignoto maestro lucano del XV secolo. AGLIANICO E ADRENALINA Non solo arte però attende il Mice in questo angolo di Basilicata: siamo infatti tra i magnifici vigneti della zona del Vulture, famosa già ai tempi di Orazio per la produzione dell’Aglianico, un rosso corposo, dal sapore asciutto e sapido e dai sentori intensi: degustazioni, visite guidate, wine contest, allora, saranno il perfetto fil rouge per eventi all’insegna di Bacco, o anche per imperdibili reminder da portare a casa. Dalle emozioni enologiche a quelle adrenaliniche: spostandosi verso sud il paesaggio si fa quasi lunare e il territorio appare disseminato di gigantesche cattedrali in pietra, le scenografiche Dolomiti Lucane. Qui si incontrano Pietrapertosa e Castelmezzano, due borghi di raro fascino (iscritti nell’elenco dei borghi più belli d’Italia) letteralmente aggrappati agli spuntoni rocciosi con il loro groviglio di vicoli e scalinate, con le case addossate le une alle altre; mentre a Castelmezzano riecheggiano le gesta dei Templari che passavano di qui diretti in Terra Santa, a Pietrpertosa rimangono le testimonianze dei saraceni (una curiosità: molte case hanno ancora la doppia uscita, per poter scappare in caso di pericolo) ma quello che rende unici i due borghi è il Volo dell’Angelo, un unicum a livello nazionale. È infatti possibile percor-
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BASILICATA
Una natura incredibile e innumerevoli tesori artistici avvolgono la regione in atmosfere fiabesche rere i chilometri che dividono i due abitati “scivolando” appesi a pancia in giù –con una speciale imbracatura – a cavi d’acciaio posti a circa quattrocento metri d’altezza, sorvolando boschi e burroni e raggiungendo una velocità di 120 chilometri orari. MATERA: IMPOSSIBILE DA DIMENTICARE Unica e bellissima: Matera strega al primo sguardo ma affascina senza scampo man mano che si scende lungo le pendici del burrone formato dal Sasso Caveoso e dal Sasso Barisano e ci si inoltra nei suoi vicoli, che si scoprono case e chiese rupestri, che ci si perde in un dedalo di stradine, scalinate, anfratti. Benché il modo migliore per visitare Matera sia proprio quello di abbandonarsi a un vagare senza meta, tuttavia, non si possono non visitare la chiesa rupestre di San Nicola, dai bellissimi affreschi duecenteschi, e il Convicinio di Sant’Antonio, un complesso di quattro chiese scavate nella roccia e magnificamente affrescate risalenti al XIV secolo (nel solo Parco della Murgia, il territorio che circonda Matera, sono ben 150 le chiese rupestri, tutte decorate da innumerevoli pitture parietali di rara manifattura). La Città dei Sassi, patrimonio dell’Unesco dal 1993, lascia letteralmente senza parole e regala al Mice location insolite ed esperienze irripetibili non solo nella sua zona più suggestiva: anche il cuore di Matera, la Civita, conserva infatti altri pregevoli tesori, come il Duomo, splendido esempio
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1 / Il pecorino di Filiano, stagionato in grotta 2 / Il castello federiciano di Lagopesole 3 / L’Incompiuta, a Venosa 4 / Lo splendore di Matera 5 / Il porticciolo di Maratea 6 / Un dettaglio degli affreschi di Ripacandida
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1 / Piazza della Prefettura a Potenza 2 / Il castello di Isabella Morra a Valsinni 3 / Il territorio onirico dei calanchi 4 / Latronico, la “città del benessere” 5 / La Basilicata offre al Mice diversi parchi avventura, per team building mozzafiato 6 / La casa di Carlo Levi ad Aliano
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di architettura romanica, mentre man mano che ci si allontana dal centro, le anguste case rupestri lasciano la scena a bellissimi edifici barocchi tra i quali non si può non notare il seicentesco Palazzo Lanfranchi, dalla particolare facciata asimmetrica, oggi sede del Museo d’Arte Medievale Moderna. Allontanandosi ancora un po’, Matera stupisce ancora, questa volta con i suoi quartieri-laboratorio, costruiti negli Anni 50 e 60 per dare un’abitazione ai sedicimila materani che, per legge, dovettero abbandonare le loro case nei Sassi: i più grandi nomi dell’architettura contemporanea parteciparono a quella che fu un’area di sperimentazione urbanistica e di espressione architettonica d’avanguardia. Lasciata la città, si incontra ben presto il delizioso borgo di Miglionico, dominato dal castello del Malconsiglio – severo e minaccioso con i suoi sette torrioni che raccontano di congiure e battaglie che si perdono nella notte dei tempi – e impreziosito dalla chiesa di Santa Maria Maggiore, che al suo interno custodisce un vero tesoro artistico: un bellissimo polittico di Cima da Conegliano composto da 18 tavole. Dirigendosi verso sud, le colline e i prati infiniti lasciano il posto a un territorio che si fa via via più brullo e a tratti quasi lunare:
profondi canyon, aride dune color ocra, pinnacoli modellati nei secoli dal vento e dagli agenti atmosferici punteggiati da minuscoli borghi; è la zona dei Calanchi Lucani, lo stesso paesaggio spirituale e arcano descritto magistralmente da Carlo Levi nel suo capolavoro, Cristo si è fermato a Eboli. Ed è proprio nei Calanchi, ad Aliano – scenograficamente arroccato a un costone argilloso –, che Levi trascorse il suo periodo di confino e dove oggi si può visitare il parco letterario a lui dedicato, che intreccia la vita dello scrittore con la ricca cultura contadina che lui descrisse così bene, popolata di leggende, fatture e superstizioni (imperdibile, a tal proposito, la Casa del Malocchio, dalle minacciose sembianze umane, che dovevano servire a tenere lontani gli spiriti maligni). GLAMOUR MARINO Anche una regione improntata al turismo slow e al bien vivre come la Basilicata ha la sua perla mondana, Maratea, vera regina della costa tirrenica e meta di un turismo internazionale raffinato che ne apprezza sia le spiagge incontaminate e bellissime, sia l’atmosfera frizzante e rilassata al contempo. Dominata dalla ciclopica statua del Redentore, alta ben 22 metri, che svetta dalla sommità di un promontorio, e soprannominata la “città dalle 44 chiese” per le numerose chiese, cappelle e monasteri che la abbelliscono, Maratea offre infatti un litorale assolutamente scenografico, un susseguirsi di insenature e grotte, scogli e secche lambiti da un mare purissimo e dalle cromie stupefacenti, spiaggette di sabbia e ciottoli, grotte e anfratti (da non perdere, a Marina di Maratea, la Grotta delle Meraviglie, un trionfo di stalattiti e stalagmiti). Una tale ricchezza si traduce, ovviamente, nella possibilità di praticare qualsiasi sport acquatico, di organizzare suggestive escursioni alla ricerca delle calette più recondite e immersioni sorprendenti – un solo esempio: i fondali dell’isolotto roccioso di Santo Janni, sul quale la leggenda vuole sia approdato anche Ulisse, sono ricchissimi di anfore e reperti romani, risalenti circa al 300 a.C.– per poi terminare la giornata in uno dei ristorantini all’aperto o dei locali alla moda
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NATURA SOVRANA
che punteggiano il raccolto centro storico. Per il Mice amante dei trattamenti termali, poco distante da Maratea si incontra Latronico, vera e propria “città del benessere” con le sue sorgenti di acqua termale e con la natura incontaminata che lo circonda, perfetta nelle stagioni più calde per indimenticabili trekking, escursioni in mountain bike o a cavallo e in inverno per sessioni di nordic walking, sci di fondo e ciaspolate. Gli amanti dell’arte, invece, non possono non visitare Rivello, armoniosamente adagiato su una vallata e custode di tesori preziosi, come il convento di Sant’Antonio, riccamente affrescato. Infine, per la meeting industry a caccia di misteri e leggende, è d’obbligo un salto a Lagonegro, altro borgo di raro fascino: alcune fonti sostengono, infatti, che qui nel 1506, mentre si trovata in viaggio con il marito, sia morta (e sepolta) la Monna Lisa, l’intrigante Gioconda dipinta da Leonardo. JONIO: TRA MARE E ARCHEOLOGIA Da una musa a una poetessa: spostandosi verso la costa jonica, un altro borgo, Valsinni, narra le vicende di una donna coraggiosa, Isabella Morra, barbaramente uccisa dai fratelli nel 1546 per una sua presunta relazione clandestina con un poeta e barone spagnolo. Nelle sere d’estate, grazie a uno spettacolo di teatro diffuso e itinerante, la storia di Isabella prende vita lungo le viette del paesino illuminate da una suggestiva luce fioca ed è la poetessa stessa ad accompagnarci nelle stanze del suo turrito castello prima e poi nei luoghi del piccolo abitato dove si è consumata la sua tragedia. Lasciata Isabella, il Mice si può rilassare lungo il litorale jonico, con le sue larghe spiagge sabbiose, interrotte solo da pittoreschi borghi marinari. Qui, la presenza di strutture ricettive di lusso incastonate in paesaggi selvaggi e incontaminati e di spiagge attrezzate per ogni tipo di attività balneare – ma non mancano anche i campi di golf e i maneggi – regalano alla meeting industry infinite opportunità incentive, legati dal fil rouge dell’acqua, che in questo tratto di costa non significa però solo mare: in solo 35 chilometri di litorale, infatti, sono ben cinque i fiumi che
Se la natura regna incontrastata e multiforme in tutta la regione, regalando al Mice infinite opportunità per escursioni rigeneranti a piedi – il film Basilicata coast to coast docet! – in mountain bike e persino a cavallo, ci sono luoghi magici che meritano assolutamente una visita, come la Riserva Naturalistica di San Giuliano – nata intorno all’omonimo lago, sulle rive del quale è stato di recente ritrovato lo scheletro di una balena preistorica – e il Pantano di Pignola, oasi del Wwf ideale per il birdwatching ma attrezzata anche per svariate attività all’aperto. Per team building asll’insegna dell’avventura, invece, sono numerosi i parchi avventura tra i quali scegliere, come il Parco di San Costantino si gettano nel mare, dando vita a ecosistemi particolarissimi nelle aree intorno alle loro foci, dove gli amanti del birdwatching potranno avvistare, tra stagni e intricate paludi, fenicotteri, aironi, gru e cicogne. Procedendo da nord verso sud lungo la costa, non si ha che l’imbarazzo della scelta: dalle spiagge di Metaponto (più volte insignite della Bandiera Blu) a Pisticci con la sua marina – che offre otto chilometri di distese sabbiose incorniciate dalla profumata macchia mediterranea, nonché il Porto degli Argonauti, uno dei principali porti turistici per la nautica da diporto della costa lucana insieme a quello di Marina di Policoro – dai lidi di Scanzano Jonico a quelli esclusivi di Policoro – il cui borgo è dominato dal trecentesco castello baronale, sui cui ampi arenili si riproducono diverse specie di tartarughe marine e nelle cui acque è facile avvistare anche esemplari di foca monaca –, alla minuscola Rotondella, appollaiata su un colle e definita il Balcone delle Jonio per il panorama mozzafiato che regala, per terminare con l’appartata ma ugualmente splendida Nova Siri, le cui origini si perdono nella notte dei tempi, tra necropoli elleniche e lasciti turriti medievali. Ma ancora la Basilicata non ha finito di stupire e di affascinare: c’è un’ultima, preziosissima, gemma degna di nota, il sito acheo di Metaponto, con i suggestivi resti magnogreci, tra i quali le 15 splendide colonne doriche del tempio di Hera (più noto come Tavole Palatine), risalenti al 570 a.C., l’agorà, i templi dorici di Apollo Licio e Afrodite e quello jonico di Atena, ai quali si contrappongono i “più recenti” ruderi del castrum romano, costruito per ospitare le guarnigioni romane durante la guerra contro Annibale.
Albanese – con sette percorsi di varia difficoltà‒, quello di Bosco Magnano – dove fare anche river trek –, il Lucania Outdoor Park di Accettura – un parco acrobatico sospeso nell’aria dove sperimentare, totalmente immersi nella natura, ponti tibetani, liane, reti di corda, teleferiche e piattaforme sospese –, il Parco Avventura di Albano di Lucania – da esplorare anche a cavallo – e quello di Viggiano, immerso in una splendida pineta. Infine, se il connubio Mice-benessere è ormai un classico, la Basilicata non poteva non calare i suoi assi anche sul versante termale: due per tutti: Latronico, con sorgenti di acqua sulfurea note fin dalla preistoria e Rapolla, famosa per le sue acque salso-solfato-bicarbonato-alcaline. 5
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indirizzi a fine rivista
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Location del mese: Winter Garden Hotel - Grassobbio (Bg)
Il Giardino del Mice LUCIANA FRANCESCA REBONATO
I
profili di Bergamo Alta si stagliano verso il cielo, disegnando lo skyline della destinazione, mentre le mura – ascrivibili alla Serenissima – cingono il cuore antico della città lombarda. Poco distante, a una manciata di minuti di macchina, sorge un indirizzo esclusivo della meeting industry, il Winter Garden Hotel, quattro stelle in posizione assolutamente strategica: l’aeroporto internazionale Il Caravaggio di Orio al Serio, infatti, dista solo due chilometri dalla struttura, agevolmente
raggiungibile con le navette gratuite dell’albergo. Inaugurato nel 2009 e con gestione diretta dal 2012, il Winter Garden Hotel mostra da sempre trend di crescita, grazie anche a un’attenzione costante a qualsiasi dettaglio. Uno staff multilingue preparato, cortese, dedicato e professionale, infatti, fa sentire il Mice ben accolto e coccolato in questa location di alto livello con rinnovati spazi per eventi, un giardino esterno che è palcoscenico di incontri in ogni stagione dell’anno e
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HOT TOPICS location del mese
Una location dal benessere diffuso. È il Winter Garden Hotel, progettato per trasmettere ai propri ospiti un’intensa sensazione di relax. Un centro congressi rinnovato, il restyling negli ambienti e nelle suite, una spa che rinnova energia, menu prelibati nel ristorante e, come recita il nome, un intrigante giardino. E questo è solo l’inizio
Winter Garden Hotel: una location nella quale tutto è possibile, on demand e tailor made, complici l’atmosfera e la perfetta concertazione degli eventi, a opera di un esperto staff e di un event manager dedicato
una spa raffinata che è un tempio del wellness. Un benessere diffuso e un’intensa sensazione di calma accompagnano il Mice dal momento dell’arrivo in albergo, in perfetta linea con il core business dell’hotel, sottolineato anche dal suo pay off: “Hi-Comfort, Low-Stress”. Una grande risorsa nel mondo degli eventi, il Winter Garden Hotel, nel quale sono protagonisti la cura dei dettagli e la professionalità del personale, il tutto concertato dalla regia di Claudia Muscio, direttrice della location. SINFONIA DI SPAZI Il Winter Garden Hotel è sede di riferimento per il mondo dello sport nazionale – di altissimo livello – e la struttura è anche uno degli sponsor dell’Atalanta B.C., diventando quindi location d’elezione per numerosi eventi degli sponsor e dell’orobica squadra calcistica di serie A. Un atleta si allena costantemente per il raggiungimento degli obiettivi e lo stesso dicasi del Winter Garden Hotel, che dedica la massima attenzione al restyling. A iniziare dagli spazi comuni, per proseguire nelle sale meeting: scenografie personalizzate, incentrate sulle luci e sulla luminosità sono state
il fil rouge del restyling del moderno centro congressi, che ha come cuore principale tre sale meeting in grado di accogliere sino a 250 persone. Caratterizzate da uno stile moderno e minimale, le sale presentano ampie metrature modulabili grazie a un sistema di pannellature che ridisegnano le coreografie a seconda delle esigenze della clientela. Così facendo, viene garantito il massimo comfort sia agli eventi con numeri importanti, sia agli incontri raccolti, il tutto in spazi provvisti di
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HOT TOPICS location del mese
partner affidabile e per gli organizzatori congressuali la dotazione completa dell’hotel e la presenza del event manager garantiscono diversi e insostituibili plus. Alcuni esempi? Un’organizzazione più fluida, l’ottimizzazione dei tempi di lavoro e quindi meno stress, in accordo con il concept dell’albergo e con il concetto “Low-Stress Event”. IL PIACERE DEI DETTAGLI Il piacere di un evento al Winter Garden Hotel inizia dal check-in, effettuabile a qualsiasi ora e 24 ore su 24, esattamente come il chek-out. L’assenza di orari vincolanti è uno dei nume-
Grassobbio (Bg)
Il ristorante del Winter Garden Hotel apre i battenti alla meeting industry con le specialità più esclusive della tradizione gastronomica italiana, abbinate a una selezione di superbe etichette. The Spa, invece, è il trionfo di trattamenti rigeneranti e del relax
tecnologia di ultima generazione e con wi-fi gratuito. E oltre al centro congressi gli eventi al Winter Garden Hotel possono essere ambientati in numerose, ulteriori quinte. La struttura, infatti, vanta una pluralità di spazi sia indoor sia outdoor: tante location con caratteristiche uniche e da approntare tailor made. Convegni e conferenze, seminari, convention aziendali, workshop o incontri di formazione prendono vita al Winter Garden Hotel, che dedica al business un esperto event manager cui rivolgersi per qualsiasi necessità. I professionisti della meeting industry, infatti, trovano nel Winter Garden Hotel un
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rosi punti di forza della location che, infatti, prevede breakfast a partire 4.30 del mattino. È piacevole, la libertà di azione e di organizzazione al Winter Garden Hotel, che accoglie gli ospiti con un aperitivo, poi suggerisce un break nella sua proverbiale The Spa, oppure ancora consente momenti di relax ascoltando il sottofondo di musica lounge, una soffusa colonna sonora che accompagna gli ospiti in tutto l’hotel. E lo stress viene eliminato totalmente nel winter garden, la star e il cuore verde della struttura, che vanta un microclima ottimale: fresco d’estate e mite in primavera e in autunno, il giardino si presta a essere vissuto comodamente per la maggior parte dell’anno. Nei mesi più caldi, oltretutto, l’ampio patio è adibito a dehor estivo nel quale ogni sera si rinnova l’appuntamento con il frizzante aperitivo dell’Onyx Cafè e con le eleganti cene del ristorante L’Officina. Inoltre, durante l’estate, il giardino funge da palcoscenico per le serate musicali e gastronomiche della rassegna “Music in the Garden” durante le quali si anima di suoni e sapori. Uno spazio scenografico che può essere riservato per meeting aziendali di grande impatto, così come la sala Panorama, quotidiana quinta dei breakfast: grazie alle sue ampie vetrate, permette di catturare con lo sguardo le colline di Bergamo Alta e può diventare scenario di degustazioni, attività di team building e formative legate o accompagnate al food in tutti i suoi aspetti. BENESSERE E BIEN VIVRE È facile, al Winter Garden Hotel, abbandonare la frenesia: la struttura consente di miscelare magistralmente gli impegni di lavoro con intriganti percorsi post congressuali o, ancora, con pause relax nella The Spa, un’oasi di remise en forme nella quale regalarsi un sapiente massaggio, una serie di trattamenti ad hoc per viso e corpo o semplicemente prendersi una pausa tra i vapori di sauna e bagno turco, nella grande vasca Jacuzzi o sotto le docce emozionali. Nel silenzio è possibile ripristinare l’equilibrio psicofisico e riprendere successivamente le sessioni lavorative con rinnovata energia. The Spa è perfetta anche per
le aziende che desiderano regalare ai propri clienti o collaboratori momenti di puro relax e su richiesta è possibile disporre in esclusiva dell’intero centro benessere. L’esperienza “Meeting & Benessere”, inoltre, può essere arricchita da molteplici attività complementari quali rituali d’acqua, di luce, trattamenti ayurvedici, tonificanti, rilassanti e moltissimi altri ancora. Senza dimenticare che la piscina diventa il set di sfiziosi “Aperithespa” a bordo vasca, durante i quali il Mice può festeggiare qualsiasi ricorrenza o godersi aperitivi a tutto benessere. Comfort indoor anche nel contesto dell’accommodation del Winter Garden
Winter Garden Hotel
Relax a tuttotondo, sale congressi appena ristrutturate e posizione strategica: il top per il Mice Hotel, articolata in 149 fra camere e suite. Le camere comfort, per esempio, spaziose e accoglienti, prevedono il wi-fi gratuito e l’accesso alla spa, mentre le camere superior sono la risposta ideale per il Mice che desidera ogni comodità inclusa nel prezzo. E non è finita qui. Sempre nell’ottica dell’update, da settembre sono pronte le Allergy free room, totalmente dedicate a coloro che soffrono di allergie: biancheria dedicata, materassi specifici, ambienti con aria sempre “nuova” e livelli di ionizzazione garantiti. Una soluzione anche per regalarsi un più che sano e meritato riposo, pur non soffrendo di alcuna forma di allergia. Per il massimo della privacy e delle facility, infine, sono a disposizione degli ospiti le deluxe e prestige suite, anche loro oggetto di restyling, volto a disegnare nuovi tocchi caldi e raffinati in una nuova tavolozza cromatica.
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Il Winter Garden Hotel dista solo due chilometri dall’aeroporto di Orio al Serio e si delinea struttura ideale per il Mice. Anche per partire alla scoperta del territorio in occasione di post congress esperienziali
IL GUSTO DI ESSERCI Il piacere di un evento al Winter Garden Hotel inizia al mattino, quando il Mice può salutare il nuovo giorno deliziandosi con una naturale, squisita prima colazione. Non una colazione qualsiasi: servita sulla terrazza panoramica, comprende, fra le numerose proposte, una ricca selezione di salumi, pasticceria fresca di propria produzione, frutta fresca, secca e disidratata oltre a prodotti specifici dedicati a coloro che non prevedono glutine nella loro alimentazione. E per chi ha necessità di mettersi in viaggio nelle prime ore del
SPAZI PER OGNI ESIGENZA
Il Winter Garden Hotel garantisce il perfetto mix tra spazi dedicati agli eventi e ambienti dedicati al relax. La sua posizione strategica, inoltre, a soli due chilometri dall’aeroporto di Orio al Serio di Bergamo, lo configura ideale struttura Mice. E anche punto di partenza perfetto per scoprire le innumerevoli opportunità post congress del territorio, con la regia di un event manager dedicato. Responsabile meeting: Mattia Sudati ■ SPAZI PER EVENTI Centro Congressi: 300 metri quadrati Scenografico winter garden Diversi spazi outdoor e indoor per gli eventi aziendali Numero sale: 3 Capacità massime: 40 – 250 ■ SERVIZI TECNICI E AUDIOVISIVI Sistemi audio-video di ultima generazione Event manager e team esperto in eventi di alto livello
■ ALTRE INFORMAZIONI Ristorante L’Officina: sino a 180 persone Lounge bar OnyxCafé Giardino Sala Panorama The Spa: wellness experience con giardino esclusivo Area Fitness ■ CAMERE Numero totale fra camere e suite: 149
mattino, l’albergo ha pensato a colazioni con inizio già dalle 4.30. E a proposito di momenti conviviali, giocano la parte del leone il prestigioso ristorante L’Officina e il frizzante lounge bar OnyxCafé. Il primo, con gestione interna da tre anni e con una giovanissima e talentuosa brigata, è aperto anche alla clientela esterna ed è scenario di veri e propri percorsi del gusto incentrati sulla tradizione italiana ma rivisitata in chiave moderna e creativa. Il ristorante, affacciato sul riservato giardino interno, accoglie gli ospiti in una sala elegante, arredata e curata in ogni dettaglio, dallo stile lineare e minimalista e oltremodo accogliente: una location versatile e adatta a ospitare i pranzi di lavoro come le serate più formali. La capacità massima della location è di 140 persone ma l’hotel può ospitare eventi con un numero superiore di invitati grazie alle grandi sale e agli altri spazi presenti all’interno della struttura. La fantasia corre in staffetta con la maestria, al ristorante L’Officina, nel quale le specialità gastronomiche sono create con ingredienti freschi, genuini, di stagione e – particolare fondamentale – con tanto di tracciabilità. Le tecniche di preparazione rispettano le materie prime per mantenere integre le caratteristiche organolettiche e infatti vengono utilizzate cotture a basse temperature che esaltano la natura dei prodotti con i loro aromi, colori e sapori. LEGGEREZZA E PIACEVOLEZZE Al Winter Garden Hotel è in scena l’autenticità, anche nella ristorazione: gusti veri per far assaporare le eccellenze territoriali e con uno sguardo attento alla leggerezza per le colazioni di lavoro della meeting industry. Gli abbinamenti tra il gusto leggero del pesce e la freschezza delle verdure, per esempio, sono
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HOT TOPICS location del mese
Winter Garden Hotel Grassobbio (Bg)
valorizzati dal contrasto delle consistenze e danno vita a piatti dal sapore insolito e ricercato, sempre presentati con creatività. Proposte nuove e mai scontate che trionfano anche nei menu à la carte, accostate a etichette di pregio che esaltano la grande tradizione italiana senza ricadere nella solita cerchia di nomi conosciuti: una carta dei vini che mette in risalto realtà locali meno note e ugualmente meritevoli. La proverbiale ristorazione della struttura è una garanzia per l’organizzazione di momenti conviviali di assoluta qualità: coffee break, colazioni di lavoro, aperitivi, light lunch, cene di gala e a tema. Oltre al ristorante, entra in scena il Lounge Bar Onyx Café, ed entrambi offrono i propri spazi e la propria ristorazione agli eventi della meeting industry. Il Lounge Bar Onyx Cafè si distingue per l’atmosfera informale e rilassata e durante la bella stagione è allestito il dehor estivo nell’intrigante giardino adiacente. Al Lounge Bar Onyx Cafè il Mice trova una location nella quale discorrere d’affari sorseggiando aperitivi, champagne o vini di pregio, oppure liquori e distillati, caffè o ancora apprezzare light lunch e snack dolci o salati. L’aperitivo dell’Onyx Cafè, insostituibile momento conviviale, è ricco e originale ed esperti barman sanno conquistare il Mice con sorprendenti cocktail e anche con le sfiziose birre artigianali del territorio. TERRITORIO ON DEMAND Il territorio è una risorsa. E organizzare un evento al Winter Garden significa poter contare su itinerari pre o post-congress ricchissimi di sorprese e interamente organizzati on demand dalla divisione meeting della location. A iniziare dai percorsi wellness nella spa del Winter Garden Hotel, per proseguire
con innumerevoli proposte che spaziano dalle cantine della Valcalepio alle verdissime valli bergamasche ricche di formaggi Dop – Bergamo detiene la leadership italiana con ben nove formaggi Dop – passando per Monte Isola, sul lago di Iseo, la più grande isola lacustre europea – proibita alle macchine! – e per Crespi d’Adda, archeologia industriale sotto l’egida dell’Unesco. Oppure, per shopping d’autore, anche il recente centro commerciale, un emporio del lusso inaugurato a maggio, circa duecento negozi in un unico spot e con l’Uci Cinemas Oriocenter, un cinema multisala con 14 sale. La direzione ama stupire i propri ospiti e organizza sightseeing in città alta – da raggiungere con uno shuttle – nella quale sostare anche per cene dal sapore stuzzicante e con una quinta di spessore artistico. Di natura sportiva, invece, sono gli incontri sul tee, perfetti per team building o per praticare – magari dopo essersi allenati nell’area fitness dell’hotel – sport all’aria aperta o per avvincenti team building che alimentano la coesione e il senso di squadra. Tre i campi da golf vicini al Winter Garden Hotel, di cui uno a sette minuti dall’hotel, a nove buche e in città: il Parco dei Colli di Bergamo. A sette chilometri dalla struttura, invece, si trova il 27 buche Golf Club Bergamo L’Albenza. Un plus, quello della posizione strategica di questa location, posta non solo a due chilometri dall’aeroporto di Orio al Serio, ma anche nel cuore della Lombardia. E facilmente raggiungibile, quindi, anche per il Mice che si sposta in macchina: il casello autostradale dell’A4 è a quattro chilometri di distanza e il parcheggio è sempre gratuito. indirizzi a fine rivista
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HOT TOPICS HOT TOPICS compagnia del mese
Compagnia del mese: Png | Pio Nono Group
Il gusto degli eventi LUCIANA FRANCESCA REBONATO
È
un gruppo nuovo, ma l’attitudine a rendere indimenticabili gli eventi nasce vent’anni fa. Daniele Reccagni, presidente di Png | Pio Nono Group, guida con sicurezza sulle strade della ristorazione, dei meeting e dell’incentivazione, forte della collaborazione di un team di manager fra i quali i suoi due soci co-fondatori, Simone Carli e Matteo Garosio, amministratori delegati di Png | Pio Nono Group. Uno spiccato istinto imprenditoriale, competenze manageriali applicati a
un network di location e a una ristorazione d’eccellenza sono i punti di forza di Png | Pio Nono Group, le cui strutture oggi sono cinque, come le punte di una stella, e brillano nel panorama della meeting industry per qualità, atmosfera e territorialità. Sono il Ristorante Pio Nono, Villa Fenaroli Palace Hotel, la Colombera Golf Resort, il Borgo Santa Giulia e – new entry – il Magazzino9. La loro quinta è la Franciacorta, la verde campagna che si estende da Brescia al Lago d’Iseo: col-
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Png | Pio Nono Group: un team di professionisti che delinea i percorsi del gusto del Mice, una ristorazione d’eccellenza che esprime le esigenze di comunicazione del cliente che, con il Gruppo, può avvalersi di un unico interlocutore per il “contenente e il contenuto”
Villa Fenaroli Palace Hotel
line tappezzate di vigneti, torri medievali e ville patrizie, percorsi del gusto e strade del vino. Un set d’impatto per gli eventi che nelle location di Png | Pio Nono Group – tutte destination charging Tesla – trovano professionalità e creatività a budget assolutamente interessanti e competitivi. E il fil rouge che lega tutto è la capacità di organizzare qualsiasi tipologia di evento con un banqueting top level, sia che si tratti di una cena di gala per cento persone sia che si appronti un cocktail per 1.200 invitati. La ristorazione d’eccellenza è il motore che alimenta gli incontri – di successo – orchestrati da Png | Pio Nono Group, contraddistinto da una forte passione per l’accoglienza, da una solida base di competenze e da una curiosità intellettuale che pongono al centro della mission le persone, il loro benessere e la coesione. Una forte personalità e l’abilità a interpretare sempre al meglio le richieste della committenza hanno consentito al gruppo, peraltro, di essere scelto per gli eventi di grandi brand anche nel contesto delle esposizioni: fra questi, Ubi Banca, Fineco, Sony, Whirpool, Tesla, Mercedes e Dior. Per perfezionare
Ristorante Pio Nono e ampliare le competenze, infine, Png | Pio Nono Group organizza anche importanti fiere annuali: WeddingTime e Remember Vintage, appuntamento per gli appassionati e gli intenditori del vintage a Villa Fenaroli Palace Hotel. E ancora la Fiera del Benessere, la Fiera della Porcellana la Fiera Immobiliare e la Fiera Prodotti Tipici Provinciali.
Cinque location immerse nel verde della Franciacorta e caratterizzate da un’offerta gastronomica d’eccellenza: sono le strutture di Png | Pio Nono Group
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HOT TOPICS compagnia del mese
Expo @ Ristorante Pio Nono
Una proposta gastronomica incentrata sul territorio, in equilibrio tra tradizione e creatività, e spazi dal forte impatto scenografico sono tra gli ingredienti vincenti delle strutture targate Png | Pio Nono Group
LA STORIA SIAMO NOI Nel percorso storico di Png | Pio Nono Group ogni location ha un anno di riferimento ed è il Ristorante Pio Nono a inaugurare, nel 1997, la lunga stagione. È il capostipite: un ristorante e centro congressi a Erbusco, nel cuore della Franciacorta, della quale è paladino nella ristorazione. A pochi chilometri dal Lago di Iseo, il Ristorante Pio Nono accoglie la meeting industry in quattro sale concepite per ospitare qualsiasi tipologia di evento grazie alla loro modularità e per una capien-
za complessiva di 1.200 persone. A platea, a ferro di cavallo, a tavolo reale o allestite per cene di gala, le sale sono elegantemente arredate e accolgono fino a trecento persone in un unico spazio e nelle grandi sale Rinascimento e Conti e Marchesi, con luce naturale e dalla peculiare forma quadrangolare, è possibile prevedere qualsiasi coreografia. Gli spazi indoor al Ristorante Pio Nono sono affiancati da proposte outdoor che vedono protagonisti il giardino esterno – curato nei minimi dettagli – e una terrazza affacciata sul
Sala Scalabrini @ Villa Fenaroli Palace Hotel
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HOT TOPICS compagnia del mese
Sala Avogadro @ Villa Fenaroli Palace Hotel verde, ideali per coffee break, piacevoli pause di lavoro e per sorseggiare un aperitivo. La cucina interna del ristorante è il punto di forza della location, capace di soddisfare la meeting industry più esigente: tutta l’esperienza degli chef viene servita con maestria in occasione di colazioni di lavoro, buffet ed eleganti cene di gala. Le proposte sono incentrate sul territorio, un’abile alchimia tra tradizione e creatività, con una cura particolare per la scelta delle materie prime e in accordo allo scorrere delle stagioni. Per questo, il menu cambia almeno quattro volte l’anno e consente – letteralmente – di assaggiare il territorio. La sinergia e la vicinanza delle altre location del Gruppo, infine, consentono al Mice di pernottare in tutto relax e di prolungare emozioni e suggestioni in confortevoli e caratteristiche camere, immerse nel verde scenario della campagna. La raggiungibilità delle strutture, infatti, è uno dei tratti distintivi del network: sono tutte facilmente raggiungibile dalle principali autostrade e aeroporti del nord Italia, tutte dotate di ampi parcheggio, in grado di accogliere anche fino a quattrocento macchine. SETTECENTO IN VIDEOCONFERENZA Una “Versailles in miniatura”, con una facciata superba e le sale interne sontuose, a un passo dal centro di Brescia e nella tranquillità delle colline rezzatesi. È Villa Fenaroli Palace Hotel, una location dal prestigio secolare – è monumento nazionale dal 1735 – che apre i battenti al Mice in un connubio di storia, innovazione e ristorazione. E sale per gli eventi, naturalmente. Il centro congressi di Villa Fenaroli Palace Hotel – fra i più eleganti e d’appeal del nord Italia – è articolato in 18 sale meeting di differenti dimensioni e per una capacità massima di cinquecento persone. Tutte con luce naturale, sono provviste di tecnologia di ultima generazione e di wi-fi gratuito. Nell’architettura e negli affreschi delle sale c’è il trionfo del glorioso passato della villa in binomio con l’avanguardia del terzo millennio: la sala Scalabrini, per esempio, è dotata di un impianto audio con casse
Png | PIO NONO GROUP
Cinque location di raro fascino, incastonate nelle verdi colline della Franciacorta, tra vitigni, borghi e torri medievali Bose e un sistema di controllo in domotica che consente di gestire al meglio il suono, la proiezione e l’illuminazione della sala attraverso Ipad in dotazione. Il piano nobile e le sale di Villa Fenaroli Palace Hotel rappresentano una soluzione esclusiva per gli eventi della meeting industry a cui la location dedica anche le gallerie, collegate e affacciate su un’ampia corte di duemila metri quadrati, una superficie espositiva di grande impatto per presentazioni, workshop o esposizioni, soprattutto durante la bella stagione. Il pezzo forte, naturalmente, è la ristorazione, gestita internamente da uno staff di esperienza pluriennale, in grado di garantire la massima professionalità e sorprendere sempre il cliente, potenziando al meglio il successo degli eventi. Anche in occasione di team building, che nella location trovano scenari d’autore. Nei dintorni, invece, la venue invita il Mice a emozionanti post congress o percorsi di incentivazione alla scoperta del territorio. Alcuni esempi? La visita a una cantina-partner con degustazione, per poi trasferirsi al Ristorante Pio Nono o allo storico Borgo Santa Giulia per il pranzo o la cena o ancora la serata di gala. Oppure la visita al Museo Mille Miglia di Brescia, situato all’interno del Monastero di Sant’Eufemia, o la visita al Museo Santa Giulia, scrigno di mostre e rassegne di valenza internazionale. Per scoprire le bellezze e i sapori della provincia di Brescia e del
Junior suite @ Villa Fenaroli Palace Hotel Sala Garibaldi @ Villa Fenaroli Palace Hotel
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HOT TOPICS compagnia del mese
Colombera Golf Resort
Ognuna delle cinque location del gruppo Png ha caratteristiche diverse, per accontare tutte le richieste del Mice. Tra i punti di forza, lo stretto legame con il territorio che le accoglie, da assaporare in team building e post congress indimenticabili
Lago di Garda, infine, Villa Fenaroli Palace Hotel consente al Mice di percorrerne le strade a bordo di auto storiche. Last but not least, l’accommodation: Villa Fenaroli Palace Hotel dispone di 86 fra camere e suite, tutte con wi-fi gratuito e tv a schermo piatto, arredate in stile settecentesco e complete di ogni comfort. INCONTRIAMOCI SUL GREEN Proseguiamo con la scoperta delle location di Png | Pio Nono Group e arriviamo a Castrezzato, al Colombera Golf Resort, uno splendido cascinale risalente ai primi anni del Novecento, con un eccellente ristorante e un centro congressi, immerso nel verde della campagna bresciana e a pochi metri dall’Autodromo di Franciacorta. Il suo campo da golf a nove buche invita il Mice a praticare sport all’aria aperta, a intriganti team building sul green o, perché no, a vivere il “battesimo” di questa attività sportiva. Il Colombera Golf Resort ospita quattro sale meeting di differenti dimensioni, tutte con luce naturale
MAGAZZINO9, LA NEW ENTRY
2017 avanti tutta. Gruppo Pio Nono, in perenne espansione, si arricchisce di un’ulteriore location, tutta Mice oriented: è il Magazzino9, che nasce per rispondere all’esigenza di uno spazio ampio, dinamico e funzionale in un contesto industriale e facilmente raggiungibile. Magazzino9, infatti, si trova a meno di un chilometro dall’uscita Rovato dell’autostrada A4. È un ambiente industriale di grande impatto, con spazi oltremodo ampi e per un totale di 693 metri quadrati di area espositiva, completamente personalizzabile e con mille parcheggi gratuiti nelle vicinanze.
Nella moderna era industriale, Pio Nono Group è un punto di riferimento per il Mice con la sua ristorazione di qualità, ovvero l’essenza e il filo conduttore di tutte le location del gruppo e che consentono, vista la vicinanza, di svolgere eventi al Magazzino9 e di pernottare poi nelle vicine strutture del gruppo. Uno spazio innovativo e d’appeal, il Magazzino9, appena nato e già molto richiesto. E da brand del calibro di Range Rover, che l’ha scelto per presentare la rivoluzionaria tecnologia del primo medium Suv Land Rover, la più avveniristica delle Range Rover.
e con wi-fi gratuito, approntabili a seconda delle esigenze; nell’ampia sala Veranda, interamente a vetrate, è possibile prevedere qualsiasi allestimento desiderato: una grande platea fino a 120 persone oppure a ferro di cavallo o ancora altri allestimenti per eventi più raccolti. Il verde è il colore sovrano, al Colombera Golf Resort, nel quale il Mice può rilassarsi in compagnia di un ottimo calice di vino approfittando di una piacevole passeggiata al vicino laghetto, circondato dai campi di golf. Il Golf Club e la Scuderia, peraltro, consentono di allentare la concentrazione degli impegni di lavoro e offrono la possibilità di vivere momenti di svago e serenità nella rilassante atmosfera del resort. Sempre in tema di piacevolezze, ecco la ristorazione di Png | Pio Nono Group, che garantisce al Mice momenti conviviali di sapore e spessore, tutti a cura della cucina interna. Il ristorante à la carte, inoltre, specializzato nella cucina di carne alla brace, suggerisce agli eventi un ulteriore plus irrinunciabile. Come le camere del Colombera Golf Resort: otto, affiancate da due appartamenti e un villino con vista sul laghetto antistante, tutte dotate di spazio esterno e accesso privato. LO CHARME DEL BORGO Dall’atmosfera del Colombera Golf Resort il Gruppo conduce la meeting industry al Borgo Santa Giulia, storica dimora ottocentesca di nobile famiglia e già sede originaria delle Cantine Barone Pizzini, nelle quali trovare anche il primo Franciacorta biologico. Un microcosmo di esclusività, un ristorante che è la punta di diamante della location e un centro congressi, il tutto a Timoline di Corte Franca, a pochi chilometri dal Lago d’Iseo, dal Franciacorta Golf Club e fra i vigneti della zona. Il Borgo dispone di cinque sale meeting di diverse dimensioni, tutte con luce naturale, con wi-fi gratuito e configurabili on demand a seconda delle esigenze del Mice. Nell’ampia Sala del Coppiere, per esempio, è possibile prevedere allestimenti per un unico grande evento oppure un meeting ripartito in tre sale comunicanti: una soluzio-
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HOT TOPICS compagnia del mese
Dehor Borgo Santa Giulia
ne ideale per piccole esposizioni, mini fiere e workshop. Incontri di lavoro da celebrare nel ristorante à la carte, situato nella parte più antica e suggestiva del Borgo: specializzato nella cucina di pesce, è una sinfonia di alchimie di sapori che esaltano le migliori materie prime, dalle primizie del territorio al pescato del giorno, proveniente dai mercati di Milano e di Chioggia. Una ristorazione da gourmet da accostare alle superbe etichette della cantina, un’ampia selezione di autoctoni vini di pregio da apprezzare anche in altri momenti, magari durante un aperitivo nel grande portico esterno affacciato sul giardino, per vivere la suadente atmosfera della Franciacorta. Da non lasciarsi sfuggire è anche l’opportunità di pernottare in questa serena “isola felice”, magari in occasione di site-inspection o per i momenti leisure del business: Borgo Santa Giulia dispone di tre junior suite – veri e propri mini appartamenti con vista sui vigneti – e di quattro camere superior, ciascuna unica nel suo genere. FRANCIACORTA, IL SAPORE DELLE EMOZIONI Tutte le location di Png | Pio Nono Group sono accomunate dall’eccellenza nella ristorazione e dal forte rapporto con il territorio. La Franciacorta e il Lago di Iseo sono i protagonisti di questo elisir territoriale che il Mice può vivere nei silenzi della campagna, nei profumi e nei sapori e nel ritmo lento della Franciacorta, forieri di una maggiore concentrazione durante le sessioni di lavoro e di un’intensa sensazione di appagamento nelle pause di lavoro. E a dare gusto agli eventi ci pensano gli chef del gruppo con i prodotti locali, genuini e stagionali, che rendono unici gli eventi perché è proprio nei percorsi del gusto che risiede la differenza tra una destinazione e l’altra. Gli eventi organizzati nelle location di Png | Pio Nono Group hanno il vantaggio di essere già ambientati nei luoghi ideali per i post congress e gli incentive, a iniziare dalla Franciacorta, fra le star vitivinicole italiane per la sua produzione Docg. Una storia lontana, quella
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della Franciacorta, che rimanda alle curtes francae, epoca in cui il territorio godeva di libero scambio nel commercio. La sua storia recente, invece, è legata a vini rinomati e alla Strada del Franciacorta, percorso di un centinaio di chilometri che promuove le potenzialità turistiche del territorio, in particolare quello enogastronomico. Oltre ai paladini di Bacco, infatti, il Mice in Franciacorta trova una miriade di direttrici: storicoartistiche, naturali e culturali, un susseguirsi di campagna con pievi, santuari, castelli e monasteri, golf e relax. E poi ancora il Lago d’Iseo: raffinato con le ville dai colori pastello affacciate sull’acqua e, intorno, una corona di pievi e monasteri. Con una primadonna, Monte Isola, la più grande isola lacustre d’Italia, che campeggia al centro del lago, posto al centro della scena internazionale con The Floating Piers, la passerella sul lago a opera dell’artista Christo che ha consentito – letteralmente – di camminare sulle acque tra una sponda e l’altra. indirizzi a fine rivista
Junior suite Borgo Santa Giulia
Colombera Golf Resort
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HOT TOPICS under the spotlight
Spazio alle idee Sempre più innovazione digitale e un nuovo look per il Palacongressi di Rimini, tra i maggiori contenitori per congressi italiani e fra i più significativi in Europa. Immerso in un territorio a tutto Mice LUCIANA FRANCESCA REBONATO
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ll’avanguardia, estremamente versatile ed ecosostenibile. È il Palacongressi di Rimini, concepito per ospitare più eventi in contemporanea e articolato in due corpi principali, collegati da un importante sistema di foyer e gallerie. Gli spazi sono la sua carta vincente: oltre a 11mila metri quadrati di superficie espositiva e ben 39 sale per un totale di novemila posti complessivi, con la sala principale che accoglie 4.700 persone. Una location estremamente eclettica e di design, basti pensare alla sua grande conchiglia protesa verso il mare: interamente rivestita in vetro e sospesa su sostegni d’acciaio, ospita una grande sala ad anfiteatro da 1.600 posti. AL MASSIMO, A GONFIE VELE È un percorso di eventi di successo, quello del Palacongressi di Rimini, incastonato in un contesto positivo e con numeri in crescita per Rimini e per l’intera riviera. È quanto emerge dall’Executive Summary 2016 dell’Osservatorio sul Turismo Congressuale delle province di Forlì, Cesena e Rimini, ricerca promossa dalla Camera di Commercio della Romagna Forlì-Cesena e Rimini unitamente alla Event & Conference Division di Italian Exhibition Group. L’analisi rileva, per quanto concerne il 2016, un incremento de-
gli eventi pari al 6,7 per cento e del 5,4 per cento nel contesto dei congressi. Percentuali che si traducono in oltre un milione di partecipanti e 549mila pernottamenti. Un trend positivo confermato anche per il 2017, con previsione di crescita del 4,4 per cento per gli eventi e del quattro per cento di pubblico, con la conseguente ricaduta economica sul territorio. II congressuale della riviera del 2016 ammonta a circa duecento milioni di fatturato, risultati a cui il Palacongressi di Rimini ha contribuito con 280mila presenze e 149 manifestazioni ospitate. Di queste, 85 di carattere nazionale, sette internazionali, 51 locali e sei di dimensione regionale. Quanto al 2017, nel primo semestre indicatori e cifre hanno confermato il trend positivo indicato dal rapporto. Il Palacongressi di Rimini ha infatti ospitato, da gennaio a metà giugno, settanta tra manifestazioni e meeting con oltre 110mila partecipanti e con 290mila presenze complessive. NUOVO LOOK AGLI EVENTI Tutela dell’ambiente, sostenibilità e risparmio energetico sono i principi alla base del nuovo Palacongressi di Rimini. Ed è un vestito tutto nuovo, quello che la location sta per indossare dall’autunno. Da metà di luglio, infatti, è partito un nuovo progetto per rendere ancora più vicino alla città e alle persone il centro congressuale riminese. Alcuni esempi? Sulle pareti adiacenti agli ingressi A e B della struttura, due grandi schermi raccontano gli eventi e i congressi in svolgimento, informano su quelli programmati per il futuro e, al contempo, offrono informazioni sulle mani-
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HOT TOPICS under the spotlight
Anima green, spazi versatili e in grado di ospitare gli eventi più diversi (4.700 posti nella sola plenaria), tecnologia all’avanguardia: sono tra le carte vincenti del Palacongressi di Rimini
festazioni in programma a Rimini e nel territorio. Nuova è anche l’illuminazione esterna collocata di fronte alla grande conchiglia in vetro che sovrasta l’ingresso principale, con nuovi fari a led che aumentano la resa illuminotecnica. Nel percorso di restyling spiccano le tre grandi insegne “Palacongressi di Rimini”: pannelli monofacciali con lettere retroilluminate – a basso consumo energetico – che consentono nuovi strumenti di comunicazione visiva, valorizzando la struttura architettonica. CONGRESSI E FULL HD Fra i tratti distintivi del Palacongressi di Rimini spiccano il continuo aggiornamento – e miglioramento – della dotazioni tecnologiche e della piattaforma informatica, sempre più rapida ed efficiente. Durante gli ultimi congressi medico-scientifici, infatti, hanno
fatto il loro debutto nuovissimi sistemi di trasmissione, proiezione e registrazione full Hd. Interventi chirurgici realizzati nelle sale operatorie di ospedali del territorio sono stati trasmessi live sugli schermi delle sale utilizzate dai congressisti del Palacongressi, garantendo il perfetto bilanciamento di colore, risoluzione e definizione d’immagine. In occasione di convention aziendali – anche e soprattutto dai grandi numeri – un innovativo maxischermo di quaranta metri lineari ha consentito la proiezione contemporanea di differenti immagini e inquadrature real time della sala e di altri ambienti. Non a caso il Palacongressi di Rimini è stato premiato al Bea 2016 – Best Event Awards – quale migliore centro congressuale e auditorium italiano. indirizzi a fine rivista
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HOT TOPICS
CARLO ELMIRO BEVILACQUA
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Sul set dell’incentive Puglia: una splendida destinazione per ogni stagione con location, strutture ricettive e centri congressi incastonati nei suoi numerosi volti. Ideali per incentive, con riflettori accesi su città e opportunità LUCIANA FRANCESCA REBONATO
VITTORIO GIANNELLA
Sopra il titolo, uno scorcio di Bari; qui sotto, la chiesa di Santa Croce a Lecce: le due città sono tra le destinazioni più gettonate dal Mice
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ari e Lecce. Due regine del Mice e con l’asso della Valle d’Itria, una distesa argentea di ulivi e il bianco trionfo dei trulli. E poi la costa, che schiera le sue carte vincenti soprattutto a Polignano a Mare e a Monopoli. E poi ancora il Salento, il regno di Nettuno, certo, ma anche di Bacco e Cerere, con un universo di campagne e di masserie. Uno spaccato di Puglia da conoscere in occasione di eventi e incentive sulle rotte del successo punteggiate da curiosità e opportunità. Con la regia di Pugliapromozione.
SEI TU LA MIA CITTÀ Una destinazione dal cuore antico e con lo sguardo rivolto al futuro. È Bari, il cui aeroporto da questa estate è sempre più hi-tech. All’area controlli, infatti, ora ci sono tornelli provvisti di lettori ottici che scansionano il biglietto di volo, il tutto all’insegna di velocità e sicurezza. Una città di grande appeal, Bari, con strutture e infrastrutture all’avanguardia, con scelte di marketing sempre più Miceoriented e che raccolgono risultati: basti pensare a Medimex 2017 e al G7 di maggio, un successo in termini di organizzazione e sicurezza. E nell’ottica dell’ottimale raggiungibilità, le istituzioni e gli operatori si sono fatti promotori dell’attivazione di nuovi collegamenti ferroviari veloci. Una città, Bari, magnetica e protagonista non solo nei congressi e nei post congress, ma anche nei percorsi di incentivazione che possono condurre la meeting industry, per esempio, lungo tre grandi direttrici, veri e propri must: il vibrante quartiere murattiano, il raffinato quartiere umbertino e la storica Bari vecchia, tutti e tre adagiati sull’Adriatico. Icona di Bari è il castello normanno svevo e al suo interno il Mice trova pregevoli mostre e rassegne. Nell’ottocentesca Bari murattiana, invece, sfilano, palazzi signorili come il teatro Petruzzelli, il teatro Piccinni e palazzo Fizzarotti, mentre la Bari underground stupisce la meeting industry con tesori nascosti, chiese rupestri e ipogei scavati nella roccia. E poi le rassegne e gli eventi, di spessore internazionale, che si susseguono tutto l’anno: da quelli previsti
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da un’istituzione del calibro della Fiera del Levante alle numerose manifestazioni che consentono di assaporare completamente il mood della destinazione. TUTTO QUI ACCADE I percorsi del Mice arrivano a Lecce, ricami di pietra bianca che la consacrano capitale del Barocco. Leccese, naturalmente, che illumina le strade degli incentive e che culmina nella basilica di Santa Croce e nella sua monumentale facciata che anticipa la bellezza degli interni. Una destinazione a tutto Mice, Lecce, hub del gusto e quindi con numerose opportunità nel prelibato mondo enogastronomico pugliese, veri e propri percorsi del gusto. Bien vivre, strutture ricettive di alta gamma e arte a profusione sono alcuni fra i must che la meeting industry trova a Lecce: il piacere di una destinazione slow e al contempo dinamica nell’operatività, dalle innumerevoli e intriganti declinazioni. Come piazza Sant’Oronzo, che racchiude, nel suo perimetro, la storia della città. L’epoca romana, testimoniata dai resti dell’anfiteatro, diventa il palcoscenico d’eccezione per rappresentazioni e spettacoli mentre simbolo del periodo rinascimentale è il palazzo del Seggio, oggi sede di importanti esposizioni d’arte.
che si proiettano come giganti in un’acqua dall’intenso turchese. Il mare di Polignano è protagonista in ogni stagione della meeting industry e vanta ora un ulteriore gioiello, Cala Ponte Marina, il suo nuovo porto turistico internazionale, perfetto per salpare verso avventure a bordo di imbarcazioni esclusive e poi, a terra, ecco il borgo antico di Polignano, con archi e stradine segnate dal passaggio di artisti e poeti e un effervescente calendario di eventi. Scenografie e location spettacolari anche a Monopoli, con 99 contrade, viuzze strette e piazze pittoresche e il monumentosimbolo della città: il castello Carlo V, che ammicca dal promontorio di Punta Penna, oggi sede di mostre e convegni. Dal belvedere di Loggia del Pilato, invece, il Mice può abbracciare con lo sguardo masserie fortificate, chiese, ville e insediamenti rupestri.
A sinistra, la Valle d’Itria, punteggiata da trulli e masserie, location perfette per eventi indimenticabili. Sopra, il castello di Monopoli e, in basso, due immagini di Polignano a Mare
HELMUT BERTA
CARLO ELMIRO BEVILACQUA
MIRABILIA SISTEMI
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indirizzi a fine rivista
VIA LE MANI DAGLI OCCHI Tra Bari e Lecce, Polignano e Monopoli. Polignano significa, per il Mice, potenziare la capacità di emozionarsi. Basta affacciarsi dalle balconate sul mare ed ecco speroni di roccia
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Poker d’assi Quattro strutture per un’offerta Mice personalizzata, una regia comune firmata Ragosta Hotels che esalta le peculiarità di ognuna, ma al contempo garantisce l’eccellenza del servizio come fil rouge dell’intera proposta del gruppo SABRINA PIACENZA
1 e 2 / Palazzo Montemartini, residenza ottocentesca nel cuore di Roma 3 e 4 / La Plage Resort, nella splendida cornice di Taormina 5 e 6 / L’Hotel Raito, affacciato sulla scenografica Vietri sul Mare 7 / Il Relais Paradiso, in Costiera Amalfitana
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Hotel Raito e il Relais Paradiso, incastonati nella splendida cornice della Costiera Amalfitana, La Plage Resort, posizionato di fronte all’incantevole Isola Bella di Taormina e l’esclusivo hotel Palazzo Montemartini a Roma sono le quattro prestigiose strutture, tutte a cinque stelle, di Ragosta Hotels Collection, il gruppo alberghiero nato nel 2006 e che in dieci anni si è affermato nel panorama della ricettività italiana. Un percorso che ha fatto dell’eccellenza a 360 gradi il proprio tratto distintivo: dal comfort delle camere all’alto livello della cucina, dall’avanzata tecnologia delle spa alle eleganti architetture degli hotel. Senza dimenticare la dotazione di spazi ideali per la meeting industry. Per soddisfare le diverse esigenze di ogni target, infatti, Ragosta Hotels Collection ha messo a punto una serie di servizi outstanding unici e prodotti esclusivi, a cui si aggiunge la massima attenzione alla proposta gastronomica, che viene declinata dai diversi ristoranti gourmet presenti in tutti e quattro gli hotel. L’esclusività delle location, l’eleganza e il prestigio degli ambienti, l’attenzione a ogni dettaglio caratterizzano le strutture rendendole sede ideale per eventi di qualsiasi tipo, ricevimenti e incontri di lavoro, convegni e serate di gala, per vivere esperienze indimenticabili.
BUSINESS VISTA MARE Il mare come unico sfondo, la qualità del paesaggio come valore aggiunto, una offerta gastronomica come fiore all’occhiello, con la quale sottolineare l’ospitalità tipicamente italiana ma a chiara vocazione internazionale. Proprio tra l’azzurro del mare e il verde degli agrumeti della spettacolare Costiera Amalfitana sorge l’Hotel Raito, dal quale si gode una splendida vista su Vietri sul Mare. Vicino alle celeberrime Amalfi, Ravello, Positano e Pompei, l’hotel ospita 77 lussuose camere e suite, con terrazze panoramiche o balconi privati, il ristorante gourmet Il Golfo e la ExPure Spa. Il centro congressi dell’Hotel Raito è in grado di accogliere fino a duecento persone, all’interno di cinque sale meeting, dotate di attrezzature e di supporti hi-tech avanzati, circondate da ampie terrazze che si affacciano sul mare, sui giardini e sulle piscine, cornice perfetta per il Mice. Atmosfere accoglienti e una piacevole sensazione di benessere accolgono gli ospiti del Relais Paradiso, collocato anch’esso a Vietri sul Mare e immerso nel verde della macchia mediterranea. Un hotel dalle dimensioni più contenute (22 tra camere e suite) ma tutte caratterizzate da incredibili terrazze panoramiche, alcune delle quali con idromassaggio esterno. Per la meeting industry la struttura mette a disposizione una location raffinata dove poter realizzare piccoli meeting o conferenze esclusive. Il roof garden, per esempio, situato all’ultimo piano del relais, è un’ottima soluzione per coniugare colazioni di lavoro a momenti di condivisione e relax. Bisogna spostarsi più a sud e raggiungere
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Ragosta Hotels Collection Hotel Raito Vietri sul Mare (Sa) Numero totale camere: 77 | Ristoranti: 1 | Posti: 200 | Sale meeting: 4 | Capienza sala maggiore: 220 posti | Capienza sala minore: 26 posti | Saletta segreteria | mq di aree espositive: 674 | Possibilità organizzazione post congress
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Relais Paradiso Vietri sul Mare (Sa) Per l’offerta Mice si appoggia all’Hotel Raito, che dista poche centinaia di metri
La Plage Resort Taormina (Me)
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Numero totale camere: 61 | Ristoranti: 1 | Posti: 100 | Sale meeting: 3 | Capienza sala maggiore: 160 posti | Capienza sala minore: 35 posti | Saletta segreteria | mq di aree espositive: 400 | Possibilità organizzazione post congress
la Sicilia – più precisamente Taormina – per rifugiarsi nel La Plage Resort e godersi momenti di relax assoluto, a stretto contatto con la natura e il mare. L’hotel dista una quarantina di chilometri dall’aeroporto Fontanarossa di Catania e oltre alle 61 camere, suite e unità abitative, al ristorante gourmet Fusion e l’ExPure Spa, ospita un centro congressi con due sale meeting in grado di accogliere fino a duecento persone L’ambiente circostante assicura un’atmosfera perfetta per eventi, meeting, attività di gruppo o cene di gala. INCONTRI DI STILE NELLA CAPITALE Un luxury hotel nel cuore di Roma, ricavato da un intervento di recupero di un edificio di fine ‘800, accoglie la meeting industry in una location unica, testimonianza perfetta della lunga e gloriosa storia che contraddistingue la Città Eterna. Palazzo Montemartini, che accoglie sia una clientela leisure sia business,
vanta una posizione davvero strategica, vista la contemporanea vicinanza sia con la stazione Termini sia con il centro città. L’hotel è caratterizzato da una corte interna, un cortile privato, 82 camere e suite – divise in Superior, De Luxe, Grand De Luxe, Spa e Fitness Suite, Business Suite, Pierre Chareau Suite, Signature Suite – il ristorante & lounge bar Senses e una meravigliosa spa da seicento metri quadrati. Per la meeting industry sono a disposizione ampi spazi polivalenti e multifunzionali, tre sale riunioni con una capienza massima di 180 persone, una business suite attrezzata con sala riunione privata, terrazza di 120 metri quadrati e un giardino di 150 metri quadrati nel quale poter organizzare prestigiosi eventi all’aperto.
Palazzo Montemartini Roma Numero totale camere: 82 | Ristoranti: 1 | Posti: 150 | Sale meeting: 6 | Capienza sala maggiore: 180 posti | Capienza sala minore: 15 posti | Saletta segreteria | mq di aree espositive: 295 | Possibilità organizzazione post congress
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Workout
L’unione fa (davvero) la forza!
Uno stile di leadership “connesso” è in grado di sostenere in modo continuativo la performance del gruppo. E “responsabilità condivisa” è la parola chiave
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SIMONA CIOTTI Hr manager e coach simona.ciotti.MeC@gmail.com
ggi tutto è connesso, veloce e, nel bene o nel male, amplificato dalla realtà dei social media. Sempre più il successo di un’azienda si bilancia con la fedeltà dei consumatori e l’engagement dei collaboratori. Avere gruppi che lavorano in modo efficace e agile, quindi, permettere di competere in modo adeguato nel contesto di un mercato sempre più competitivo, globale, fluido e rapido. I team di successo raggiungono risultati migliori rispetto alle singole persone di talento che operano individualmente perché, grazie al dialogo costruttivo e all’influenza reciproca che i singoli membri del gruppo esercitano l’uno nei confronti dell’altro, si trovano soluzioni innovative e più veloci, capaci di rispondere in modo più adeguato al ritmo delle dinamiche di mercato. Per un team efficace, ça va sans dire, serve quindi un leader effi-
cace, ovvero un leader che riesca a trasferire in modo chiaro il significato e la direzione verso cui orientare gli sforzi e a creare un clima in cui i membri del gruppo operino in modo complementare tra di loro, con un senso di fiducia e di responsabilità condivisa sui risultati da raggiungere. Proprio la responsabilità condivisa, la responsabilità dei singoli membri sul reciproco sviluppo e risultato, è la chiave di svolta per parlare effettivamente di lavoro di gruppo, di teamwork, più che di un gruppo di persone che lavorano assieme: è l’ingrediente che rende un gruppo un team di successo è proprio. Al lato opposto del team di successo, stanno quegli insiemi di persone interessate solo a scambiare informazioni e punti di vista e a prendere decisioni orientate al raggiungimento di risultati individuali. Fondamentale è quindi che il leader favorisca il “team buil-
ding” inteso come costruzione del team, sviluppando rispetto e comprensione reciproci, che sostenga una relazione di fiducia con gli stakeholder, che crei il contesto per una collaborazione proattiva tra diversi gruppi focalizzandosi su quelli che sono gli obiettivi comuni. Il leader “connesso”, in definitiva, mette in campo un approccio di ascolto, rispetto e influenza mirato a rafforzare il senso di appartenenza e la comprensione degli obiettivi comuni. Tuttavia, è prima di tutto importante capire in quale fase di sviluppo si trova il gruppo per mettere in atto le strategie necessarie di comunicazione, coinvolgimento e incontro per portarlo a un livello superiore. Gli strumenti di team building, comunicazione e influenza acquisiscono dunque una rilevanza strategica per supportare il leader nel costruire una collaborazione vera nei gruppi e tra i gruppi, che crei un effettivo valore per l’azienda. Mai come ora l’unione fa davvero la forza e supporta le competenze distintive che concorrono al raggiungimento degli obiettivi aziendali.
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Riflessioni... in formazione
Quanto è difficile assegnare obiettivi? Si chiama goal setting, ma spesso affidiamo ai collaboratori delle semplici attività da realizzare, “camuffate” da obiettivi
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PAOLA SABBATINI Formatore, coach e senior partner Newcom Consulting paola.sabbatini@newcomconsulting.it
acciamo una scommessa: se perdo, vi offro un caffè! Prendete carta e penna: scrivete in trenta secondi tutti gli obiettivi che vorreste realizzare entro la fine dell’anno. Fate la lista più lunga possibile… Fatto? Ora rileggete con attenzione: quanti “obiettivi veri” sono scritti su quel foglio? Scommetto che sono meno del cinquanta per cento... Quando ci chiedono di pensare a un obiettivo, di solito, la prima cosa che facciamo è pensare a un desiderio “vorrei…”, oppure a un’attività “farò…”. Nessuno dei due, però, è un obiettivo. Tecnicamente, fanno parte entrambi del processo per raggiungerlo, ma non sono sufficienti per definirlo! La cosa grave è che spesso affidiamo ai collaboratori attività da realizzare, piuttosto che obiettivi da raggiungere. Allora, cos’è un obiettivo? Alle Olimpiadi del 2004, Matt Emmons è concentrato sul bersaglio! Sta combattendo per il podio di carabina a tre posizioni: ha un vantaggio enorme e l’oro in tasca. I suoi grandi occhi fissano concentrati l’obiettivo e, quando l’ha nel mirino, spara! Fa un centro pieno… ma perde clamorosamente la competizione! Cos’è successo?
Ha mirato il bersaglio sbagliato: quello dell’avversario! L’obiettivo è il traguardo che vogliamo ottenere, la meta che vogliamo raggiungere. Deriva dal latino “obiectum”, che significa “oggetto”. Certo, se il nostro obiettivo è acquistare, per esempio, un orologio di prestigio, è facile definirlo: voglio un Submariner, con quadrante nero e bracciale Oyster, che costi… meglio non pensarci! Ma quando parliamo di obiettivi di sviluppo o di business, diventa più difficile definirli, a meno che non ci siano indicatori numerici che possano aiutare. Declinare l’obiettivo aziendale in sotto obiettivi da assegnare ai collaboratori – oppure definire obiettivi di business o di sviluppo, di progetto o di servizio –, richiede grande impegno e capacità importanti. Come, per esempio, la capacità di osservare ciò che c’è adesso, nel “qui e ora”; e la capacità di vedere con l’occhio della mente cosa ci sarà domani, dove vogliamo portare il team, nel prossimo futuro. Sembrerà strano al vero uomo d’azienda – che di questo non deve parlare mai –, ma un’altra importante capacità è quella emotiva, che rende possibile la gestione dello scarso interesse verso un obiettivo noioso, per esempio, o la frustrazione di non riuscire a misurarlo, o ancora lo stress generato dagli ostacoli, l’energia utile a motivarsi e motivare, il coraggio e la determinazione necessari al
conseguimento e la paura del fallimento (perché in azienda pare non essere contemplabile!). La capacità comunicativa di oggettivarlo è altresì importante: usare bene le parole per renderlo talmente visibile da poterlo quasi toccare con mano, vederne la dimensione e comprenderne il valore. Ma, se non è misurabile, cosa facciamo? Dobbiamo essere capaci di individuare i risultati chiave che faranno dire se e quanto l’abbiamo raggiunto, così da rendere anche possibile la pianificazione e, attraverso i risultati intermedi, il monitoraggio di avanzamento e la valutazione finale. Serve sacrificio, certo; e anche tempo e pazienza! È necessario usare (e non solo conoscere) gli strumenti utili a mettere a fuoco – all’interno del nostro mirino –, il punto esatto in cui vogliamo colpire. Perché, se dobbiamo assegnare l’obiettivo ai nostri collaboratori, allora sì che deve essere declinato alla perfezione. In ogni sua sfumatura, come se fosse un film a colori, con la potenza dei dialoghi e delle colonne sonore! Altrimenti, com’è possibile che capiscano cosa c’è da fare, come farlo e in quanto tempo? Assegnare obiettivi, insieme al feedback, è la parte più difficile dell’essere leader ma, come si suol dire, se abbiamo voluto la bicicletta… A proposito: fatemi sapere quanti caffè devo ordinare!
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Generazione Y
L’importanza del briefing Un brief accurato è uno step fondamentale per l’organizzazione di un evento efficace. A patto di avere le idee chiare
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STEFANIA SARGA Events & sponsorship executive EasyB certificata Cme stefania.sarga@easy-b.it
uando un’azienda si affida a un’agenzia per l’organizzazione di un evento, deve anzitutto avere ben chiaro quale tipologia di evento vuole organizzare, in base al tipo di utente ipotizzato: 1. Eventi Corporate: rivolti ai dipendenti/portatori di interessi di un’azienda 2. Eventi B2B: rivolti ai clienti business 3. Eventi B2C: rivolti ai clienti consumer Questo aspetto è molto importante, in primis per capire se l’agenzia abbia tutte le competenze e le specializzazioni per organizzare al meglio l’evento in questione. Tuttavia, si tratta solo di un primo elemento che si unisce al primo step, indispensabile per pianificare un evento di successo, ossia quello di definire un brief accurato che evidenzi gli obiettivi, il target e il budget a
disposizione. Possono sembrare aspetti banali, ma che occorre chiarire fin da subito per avere una visione realistica di ciò che può essere fatto in base alle proprie funzionalità. Il brief, infatti, è il passaggio di informazioni con cui l’azienda definisce gli obiettivi dell’evento. È un documento scritto che raccoglie le più importanti informazioni sull’azienda, gli scopi e le richieste del cliente e che resta come guida per tutte le operazioni. Lo scopo del brief, infatti, è proprio quello di fornire all’agenzia tutte le informazioni e gli input necessari per sviluppare il progetto al meglio. La sua struttura, che deve essere precisa, concisa, esauriente e organizzata, spesso varia da progetto a progetto ma, in generale, le informazioni da fornire all’agenzia sono le seguenti: ■ settore di attività, prodotti, il mercato che ha l’azienda, i competitor, che tipo di comunicazione e di eventi ha fatto finora. ■ La storia dell’azienda, la sua mission e la sua identità.
■ I valori fondamentali attor-
no ai quali si deve costruire l’evento. ■ Gli obiettivi che l’azienda si prefigge con la realizzazione dell’evento e quali risultati vuole ottenere. ■ Quali strategie ha già in atto (di marketing, di comunicazione, commerciali, ecc). ■ Il target dell’evento. ■ Gli elementi che devono assolutamente essere presenti nella comunicazione e nell’evento stesso. ■ Gli elementi, invece, che non devono essere presenti, per policy aziendale o perché ritenuti inefficaci o dannosi. ■ Budget: bisogna avere ben chiara l’indicazione di spesa, per identificare la migliore strategia e definire la creatività dell’evento. Se è scritto con metodo, il brief semplifica la vita a tutti e diventa la base di un buon progetto. Se è creato male, può creare incomprensioni e confusione tra agenzia e azienda, influenzare il risultato del lavoro e far perdere tempo ed energie a entrambe le parti.
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Elisir wellness center
by Hermitage
Lâ&#x20AC;&#x2122;Hotel Hermitage, direttamente sul mare nella Riviera Adriatica, a 15 minuti di auto da Pescara, offre una perfetta integrazione di servizi vacanzieri e congressuali: 5 sale meeting da 20 a 200 partecipanti, 139 camere ampie e confortevoli, un Centro Benessere, un giardino con piscina allâ&#x20AC;&#x2122;aperto. La spiaggia perfettamente attrezzata con servizio bar e giochi per bambini. Â Hermitage Hotel Club & Spa
Via Dante Alighieri 1 | Silvi Marina (Te) | Tel. +39 085 93 53 565 | Fax. +39 085 93 53 854 info@hermitagesilvi.com | www.hermitagesilvi.com
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Fuori dal coro
Uno e “trino” La mente umana è composta da tre parti diverse che agiscono all’unisono. Ciascuna di queste parti ha delle caratteristiche dominanti e presenta delle grandi potenzialità. Ma anche dei grandi rischi
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ppena prima della pausa estiva, ho partecipato a un interessantissimo corso sull’autoconoscenza, dove ho acquisito le nozioni fondamentali sul funzionamento del cervello umano. Nozioni assai complesse che il nostro brillante formatore ha trasformato con sapienza in concetti semplici e soprattutto fruibili. La semplicità in realtà è riconducibile più agli sforzi dell’antropologo Rolf W. Schirm che nel ’77 presentò uno strumento scientifico per l’analisi biostrutturale della mente umana, rivoluzionario per la sua facilità di comprensione. Il concetto di fondo che mi piace qui condividere è essenzialmente questo: la mente umana è composta da tre parti diverse che agiscono all’unisono. Ciascuna di queste parti ha delle caratteristiche dominanti. La prima, sede dell’istinto, è quella che “memorizza” il passato evolutivo della specie; è quella più aperta e sensibile e ama la socialità; la seconda, sede dell’impulsività, risponde alla necessità di sopravvivenza e lo fa per mezzo del combattimento negli animali e dell’autoaffermazione negli esseri umani. La terza, che ci contraddistingue dagli animali che non ne dispongono, è sede del pensiero, della razionalità, della logica. Quindi della progettazione. La cosa davvero interessante di questo percorso cognitivo è stata la scoperta di una cosa che a suo modo è banale, ovvero che ciascuno di questi elementi non è di per sé positivo o negativo. Ognuna di queste attitudini presenta infatti delle grandi potenzialità ma anche dei grandi rischi. Il diverso peso specifico di ciascuna peculiarità cambia naturalmente per ogni individuo, e tali differenze sono poi ulteriormente influenzate
dalle diverse esperienze di vita, il ché rende le combinazioni possibili quasi infinite e ci rende unici gli uni dagli altri. Ciò che invece ci accomuna, è che alla fine la somma degli elementi è uguale per tutti: ergo, la perfezione non esiste. Applicando questi concetti alla sfera professionale e più precisamente al marketing e agli eventi, ho concluso che il modello di base della comunicazione sia stata negli ultimi anni sfrontatamente ed erroneamente concentrata sull’analisi, o ancor più spesso, sull’induzione dei bisogni. Tuttavia i bisogni sono determinati dagli input del cervello (umano o aziendale, poco importa). E dunque forse è quella la vera leva su cui lavorare non tanto per aumentare la domanda (la leva del bisogno da questo punto di vista è imbattibile) ma per migliorare la qualità del nostro lavoro attraverso una maggiore consapevolezza di sé e dei nostri interlocutori. Questo è tanto più utile laddove il nostro interlocutore rappresenta una azienda che deve organizzare un evento, una conferenza o un team building. Qui la logica della scelta sarà certamente influenzata da ognuno degli elementi di cui sopra. Si cercherà un elemento di socialità che contraddistingue (e fa sopravvivere) la meeting Industry poiché tale elemento non è rimpiazzabile da nessuna tecnologia; che si tratti di comunicazione unidirezionale (es. una presentazione di prodotto) o di multidirezionale (un meeting) vi sarà comunque l’esigenza di esercitare o ribadire una leadership; infine vi saranno elementi legati alla valorizzazione dell’evento (budget) e alla pianificazione dei risultati ottenuti (Roi). Tutti questi elementi saranno all’origine della
domanda ma alla fine, il peso che ciascuno di questi avrà nella scelta finale dell’azienda, sarà riconducibile alla struttura pensante di colui o di coloro che avranno la responsabilità della scelta. Conoscere sé stessi è indiscutibilmente utile a indirizzare le proprie decisioni, dunque gli investimenti della propria azienda, in modo professionale e più imparziale. Non solo: saper riconoscere i veri bisogni aziendali e indirizzare gli investimenti verso tali necessità, anziché cercare di soddisfare inutilmente le proprie passioni e le proprie aspirazioni personali, permette anche di realizzare briefing più mirati a vantaggio delle agenzie specializzate. Esse potranno così concentrare i propri sforzi negoziali e di programmazione su un unico progetto anziché scandagliare tutto lo scibile del globo, alla ricerca della scintilla che chiarisca le idee del loro committente. D’altra parte conoscere sé stessi è l’unico modo per comprendere gli altri e acquisire dunque la giusta sensibilità commerciale. La stessa proposta, se valida, può essere presentata in modo diversi. Inutile presentare progetti mirabolanti pieni di contenuti effimeri a chi tende a concentrarsi sulla pianificazione e sul budget. Vale però anche l’opposto. Per questo non dobbiamo mai dimenticarci che ai freddi numeri dobbiamo anche affiancare proposte innovative e originali alimentando quel desiderio straordinario di conoscenza di mondi nuovi, che si nasconde dietro a ogni viaggio e che in fondo, ci accomuna tutti.
EMANUELE NASTI General manager Htms International enasti@htmsinternational.com
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AGENZIE PARTNER
I registi siamo noi Nella relazione con le agenzie, i meeting planner non sono semplici buyer: sono veri registi e co-autori dei loro eventi e, in molti casi, sanno realizzarli anche in autonomia, senza rinunciare alla massima qualità MATTEO ROCCA
hot topics
cover story
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hi frequenta i social network o i blog che trattano a vario titolo di marketing e comunicazione, si sarà quasi certamente imbattuto in una frase che da un paio di anni in qua è diventata virale: “There is no more B2B or B2C. It’s H2H: Human to Human”. L’autore di questa semplice asserzione – forse fin troppo semplicistica, anche se suggestiva e di grande effetto – è Bryan Kramer, esperto di marketing e imprenditore della Silicon Valley, che ne ha fatto il titolo di un libro di successo e una sorta di manifesto per un nuovo approccio alla comunicazione nell’era digitale. L’assunto di base di Kramer è l’esigenza di un ritorno alla semplicità, all’immediatezza, al “parla come mangi”, perché sono queste le chiavi vincenti per ottenere davvero l’attenzione dei propri interlocutori in un’epoca di sovraffollamento mediatico e di autentico bombardamento multicanale a colpi di messaggi. I brand devono umanizzarsi e imparare a dialogare da pari a pari, o perderanno sempre più contatto con la gente. Se e quanto la prospettiva di Kramer sia corretta, ciascuno lo stabilirà da sé; del resto nel
corso della storia accade sempre che a un certo punto qualcuno invochi un ritorno alle origini, alle basi, alla purezza smarrita, a un nuovo Umanesimo, e a volte questo qualcuno coglie nel segno: nel campo della comunicazione, per esempio, era accaduto negli Anni 40 a opera di un certo Bill Bernbach, oggi universalmente noto come il padre della “rivoluzione creativa” in pubblicità. Non vogliamo proporre qui il pensionamento del concetto di “B2B” per raggiunti limiti di età, ma il successo virale della formula di Kramer è senza dubbio interessante e accende i riflettori su una sorta di crescente insofferenza per gli schemi nel mondo della comunicazione e del marketing. E all’interno del grande esercito dei professionisti della comunicazione, anche il reparto speciale rappresentato dai meeting planner sembra animato da nuovi bisogni. IN O OUT? Questo desiderio di rinnovamento nella creatività si riflette anzitutto sul dialogo tra i meeting planner e le agenzie di eventi e le incentive house, chiamate a fornire le soluzioni progettuali, gli strumenti e le idee per trasformare i messaggi e le strategie delle aziende in esperienze e momenti di aggregazione. Ogni realtà però fa storia a sé, come ben sappiamo: ci sono aziende che intrattengono rapporti continuativi con le agenzie, e altre che vi si affidano solo per esigenze particolari; c’è chi chiede all’agenzia di sviluppa-
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AGENZIE PARTNER
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re un intero progetto “chiavi in mano”, e chi invece ha già una precisa visione in mente e cerca nell’agenzia il partner più adatto per metterla in opera, ma mantenendo saldamente la regia; c’è anche chi, in toto, ha scelto la strada dell’autonomia organizzativa, strutturandosi con uffici eventi o responsabili addetti a coinvolgere direttamente location e fornitori. Per alcuni l’outsourcing è un mezzo per risparmiare tempo e risorse; per altri, al contrario, il “fai da te” è la soluzione di gran lunga più conveniente. All’interno di questo panorama così diversificato, vediamo di capire, con l’aiuto di alcune testimonianze, come si stanno effettivamente evolvendo le esigenze e le strategie dei meeting planner, e di tracciare di conseguenza l’identikit della loro “agenzia ideale”. TANTI EVENTI E TUTTI SU MISURA Partiamo dal caso di un’azienda che di eventi ne fa parecchi, avendo una filosofia e una struttura assai particolare, basata su una forza vendite quasi leggendaria: Vorwerk Folletto. Come ci spiega Luca Corsi, responsabile comunicazione & eventi di Vorwerk Folletto, la dialettica tra azienda e agenzie passa dal nodo, tutt’altro che banale, dell’originalità e della personalizzazione, alla ricerca di format sempre nuovi e coinvolgenti. «Sono stato testimone di entrambe le situazioni, sia del ricorso ad agenzie sia del contrario, cioè della scelta di organizzarci in prima persona i nostri eventi. Devo però anzitutto partire da una considerazione più ampia sul mondo dell’incentivazione, che è quello che ci riguarda più da vicino: oggi l’offerta è in massima parte a catalogo, con sempre meno spazio per una vera personalizzazione; inoltre, l’incentive negli ultimi anni ha perso un po’ identità, è inquadrato prevalentemente come un “di cui” dell’evento, un
momento ricreativo che altrimenti sarebbe privo di autonomia». La diffusione di un incentive che è sempre più “prodotto” e sempre meno “esperienza” si è probabilmente materializzata a seguito di una crisi che ha drasticamente ridimensionato i budget e talvolta la stessa percezione dell’incentive. Ecco allora l’avvento dei cataloghi, che contengono un’offerta premodulata sulla base delle differenti esigenze di spesa e tipologia di attività, con format seriali e più o meno articolati, a seconda dei casi. Alle poche realtà aziendali che fanno ancora un ricorso importante all’incentivazione, però, questa standardizzazione rischia di andare stretta.
LUCA CORSI responsabile comunicazione & eventi di Vorwerk Folletto «Per il momento battiamo ancora entrambe le strade, lavoriamo sia con le agenzie sia autonomamente, ma devo dire che negli ultimi tre anni questa componente di autonomia è senz’altro cresciuta. Ci facciamo noi il vestito su misura, perché sappiamo di cosa abbiamo bisogno, e soprattutto sappiamo come farlo».
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A PROPOSITO DI GARE: LA VOCE DELLE AGENZIE Sempre nell’ottica delle evoluzioni nei rapporti tra aziende e agenzie, concludiamo con un accenno a un’iniziativa che ha preso quota negli ultimi mesi: il progetto Gare Chiare, che vede coinvolte ormai circa un centinaio di agenzie di eventi e comunicazione italiane, grandi e piccole, sull’annosa questione della quota di partecipazione alle gare, per remunerare il lavoro di progettazione necessario per rispondere al bando. Come si legge sul sito www. garechiare.it, “i bandi di gara per gli eventi di comunicazione hanno una sempre maggior complessità e richiedono un approfondimento tale che risulta difficile distinguerli da una vera e propria fase di preproduzione, con il conseguente
coinvolgimento di un numero sempre maggiore di professionisti. A fronte di questo investimento, le principali strutture specializzate in eventi chiedono alle aziende un preciso impegno con l’obiettivo di vedere migliorato il rapporto tra cliente e agenzia, in un’ottica di collaborazione fra poli organizzati di professionisti”. Il giusto e relativamente modico rimborso viene individuato nell’uno per cento del budget di gara, che le agenzie firmatarie si impegnano a richiedere quando coinvolte: “Riteniamo che l’uno per cento sia il giusto approccio tra chi crede nel mondo degli eventi come territorio di professionalità, serietà, fiducia e opportunità per tutti coloro che lo avvicinano”. A OGNUNO IL SUO MESTIERE «Questi secondo me sono i sintomi di una progressiva svalutazione delle professionalità all’interno del mondo degli eventi. Non voglio essere frainteso», precisa subito Corsi: «ci sono per fortuna ancora molte realtà di assoluto valore e grandi professionisti, ma è evidente che per offrire un vero servizio tailor made – che ovviamente risulta anche più costoso – serve un know-how molto elevato, che sta diventando sempre più raro. Per questo chi fa tanti eventi, e ha quindi bisogno di estrema varietà, come noi di Vorwerk
Folletto, deve necessariamente crearsi da solo le risposte. Per il momento battiamo ancora entrambe le strade, lavoriamo sia con le agenzie sia autonomamente, ma devo dire che negli ultimi tre anni questa componente di autonomia è senz’altro cresciuta. Ci facciamo noi il vestito su misura, perché sappiamo di cosa abbiamo bisogno, e soprattutto sappiamo come farlo». Nessuno si sognerebbe mai di credere che basti prenotare un hotel e una sala congressi per “organizzare un evento”: oltre alla cura maniacale per i dettagli, conta la capacità di immaginare e far vivere ai partecipanti una precisa esperienza, ovvero una capacità di scrittura, di storytelling, che si acquisisce solo col tempo e sul campo. Le aziende che decidono di organizzarsi per cominciare ad autoprodurre in toto i propri eventi devono lavorare anzitutto sul capitale umano. «È necessario strutturarsi e disporre di figure competenti. Non si può improvvisare, occorre una grande conoscenza del mercato, delle location, dei format, delle idee» spiega Corsi. «Creare un incentive è come scrivere una storia, non si tratta semplicemente di acquistare prodotti e servizi top, altrimenti potrebbe farlo chiunque. Non basta mandare le persone in un resort per far loro vivere un’esperienza di incentivazione: occorre costruire una cornice di senso che valorizzi quell’esperienza, e serve una buona dose di creatività per farlo. Altrimenti corriamo il rischio che l’incentive assomigli un po’ troppo al business travel ordinario. Dovremmo cercare di riportare nel Mice questo know-how». Sempre parlando di agenzie, Corsi conclude con un’osservazione sulla troppo frequente sovrapposizione di aspetti creativi e logistici, mentre – almeno fino a qualche tempo fa –
PAOLA MALTANA meeting planner di Aeonvis «Normalmente mi occupo di ricercare strutture adatte al nostro evento, che rispettino gli standard prefissati (budget, disponibilità, unicità) e propongo poi ai partecipanti una selezione di quattro o cinque location diverse: sono loro a votare per decidere».
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c’era una maggiore specializzazione, che garantiva anche una maggiore chiarezza nelle rispettive aree di eccellenza. «Secondo me bisognerebbe ricominciare a tenere separati gli ambiti: c’è chi si occupa alla grande di eventi e c’è chi è bravissimo nella logistica e nei servizi. Come si dice a Milano, “ogni ofelè al fa el so mesté”, a ciascuno il suo mestiere», conclude Corsi. L’EVENTO A MODO MIO Gli eventi sono il più importante strumento di aggregazione e coinvolgimento che le imprese hanno a disposizione nei confronti del proprio team, sia che si tratti di comunicare risultati e strategie, sia di ricompensare e motivare le persone, così da associare all’ambiente di lavoro momenti di svago e divertimento, oltre che di impegno e diligenza. Giustamente, l’evento saliente dell’anno – convention, kick-off o grande festa aziendale – è vissuto come un appuntamento riservato ai dipendenti e talvolta esteso ai loro familiari, ed è in qualche modo di loro esclusiva pertinenza, proprio come una grande riunione di famiglia allargata. L’organizzazione di un evento privato, seppure molto grande, vede quindi il processo decisionale rimanere all’interno dell’azienda, affidato magari alle cure di un unico responsabile, come accade nel caso di Paola Maltana, meeting planner di Aeonvis: «La nostra azienda organizza meeting interni almeno quattro-sei volte l’anno allo scopo di presentare in maniera trasparente i risultati, per coinvolgere le persone e renderle ancora più partecipi alla vita aziendale. Oltre ai consueti meeting, ai quali segue una cena conviviale, organizziamo un evento incentive che dura un intero weekend dal venerdì alla domenica e coinvolge, oltre ai dipendenti, anche i relativi familiari. La gestione e l’organizzazione dell’evento vengono effettuate direttamente da me in prima persona avvalendomi del prezioso suppor-
to di portali di ricerca o partecipando a Full Contact (eventi B2B organizzati da Ediman, ndr) o educational che permettono incontri diretti con i supplier o di vivere e conoscere direttamente la struttura». All’intermediazione dell’agenzia si sostituisce la conoscenza diretta, da parte del meeting planner, dei fornitori e delle location, sviluppata attraverso i maggiori eventi trade dedicati al settore, che hanno il preciso scopo di favorire l’incontro della domanda e dell’offerta. Le site inspection, gli educational, i Full Contact e tutte le altre occasioni di “marketing diretto” mettono i planner nelle condizioni di prendere responsabilmente e con piena cognizione di causa tutte le decisioni organizzative necessarie. «Normalmente mi occupo di ricercare strutture adatte al nostro evento, che rispettino gli standard prefissati (budget, disponibilità, unicità) e propongo poi ai partecipanti una selezione di quattro o cinque location diverse: sono loro a votare per decidere. Il sabato è dedicato ad attività di team building e alla scoperta del territorio, per facilitare l’aggregazione e l’entusiasmo dei partecipanti». L’inclusione dei dipendenti, che sono i veri protagonisti e beneficiari dell’evento, nel processo decisionale attraverso una procedura apparentemente semplice come la votazione, è al tempo stesso una gratificazione e un modo per far sì che l’evento vada incontro alle loro aspettative anziché essere “calato dall’alto”. Solo a quel punto, una volta ottenuto il via libera “dal basso”, può anche essere coinvolta un’agenzia che su quella particolare destinazione dispone di un’offerta e di un know-how utili all’azienda. «Nella scelta delle location posso prendere in considerazione proposte fatte da agenzie organizzatrici di eventi che mi ispirano fiducia e il cui programma, hotel, budget corrispondono ai parametri condivisi» spiega Maltana. «Se la location scelta dai dipendenti corrisponde a quella proposta da un’agen-
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zia sono ben lieta di collaborare e affidare a quest’ultima l’organizzazione dell’evento, sotto la mia attenta e precisa supervisione». La regia rimane in ogni caso saldamente all’interno dell’azienda. «Cosa deve possedere un’agenzia per instaurare un rapporto continuativo? Trasparenza, professionalità, attenzione ai dettagli, empatia, esperienza, creatività. Deve essere inoltre in grado di progettare e pianificare tutti i dettagli dell’evento» conclude Maltana.
PIERA NOCENTINI event manager di Royal Canin «In generale preferisco le agenzie piccole: si sviluppa molto più facilmente un’intesa e una modalità di lavoro condiviso, e da parte loro riscontriamo una maggiore attenzione. Con le realtà più grandi, per quanto ovviamente competenti e ben organizzate, talvolta c’è più dispersione, ci si ritrova a parlare con più persone diverse da un meeting all’altro e diventa di conseguenza più difficile mantenere la visione d’insieme».
IL FATTORE UMANO VINCE SEMPRE Come abbiamo visto finora, anche laddove la gestione organizzativa è perlopiù spostata all’interno, le agenzie hanno facoltà di inserirsi e cercare un dialogo, e possono essere tranquillamente interpellate per lavorare solo ad alcuni eventi. È quello che ci conferma anche Piera Nocentini, event manager presso Royal Canin: «I nostri eventi sono generalmente di due tipi: da un lato i meeting interni per alcune decine di persone, dall’altro i grandi eventi plenari, che vedono coinvolti un centinaio di partecipanti insieme alla direzione. Tendenzialmente, per entrambe queste situazioni, gestiamo tutto al nostro interno, dalla scelta della location al catering. Tuttavia possono esserci dei casi particolari, in cui decidiamo di affidarci a un’agenzia, se abbiamo bisogno di uno spunto particolare». Nel momento in cui l’evento si allontana dalla routine e occorrono un contributo di creatività e un punto di vista diverso dal solito, l’agenzia è l’interlocutore perfetto grazie alla sua capacità di pensare “out of the box”, soprattutto se sa proporsi nei tempi e nei modi giusti. «La scorsa primavera, per esempio, abbiamo avuto alcune importanti nuove nomine a livello dirigenziale e abbiamo deciso di organizzare un grande evento per presentare, ufficialmente ma in un’atmosfera volutamente friendly e informale, la nuova dire-
zione a tutto il team. Si trattava quindi di una circostanza molto delicata, in cui volevamo che fosse tutto perfetto» racconta Nocentini. «La scelta dell’agenzia è tuttavia avvenuta in modo relativamente casuale: ne avevamo appena incontrato i responsabili, che erano venuti a presentarsi spontaneamente e che ci avevano fatto un’ottima impressione. Era scattata una reciproca simpatia. Poche settimane dopo è nata l’esigenza di organizzare il nostro grande evento di cui ho detto prima e abbiamo deciso di provare a ricontattare quell’agenzia per chiederle di sviluppare un progetto. La nostra sensazione iniziale si è rivelata corretta: il progetto era in linea con le nostre esigenze e il nostro stile di comunicazione, e quindi abbiamo collaborato molto volentieri con loro». Ritornando al paradigma da cui siamo partiti, in questo caso trova conferma lo schema “H2H”, human-to-human: non bisognerebbe infatti mai sottovalutare l’importanza della sintonia interpersonale, della chimica e dell’umanissimo “fattore simpatia” che ci porta a lavorare più volentieri con alcune persone piuttosto che con altre, e che fa cadere la scelta su un’agenzia piuttosto che su un’altra, a latere da ogni altra valutazione oggettiva. Questo approccio si rivela un prezioso atout soprattutto per le realtà minori e sartoriali, che possono facilmente giocare la carta della personalizzazione, del “faccia a faccia” e del rapporto alla pari con l’azienda committente. «In generale e per mia personale esperienza, direi che preferisco le agenzie piccole: si sviluppa molto più facilmente un’intesa e una modalità di lavoro condiviso, e da parte loro riscontriamo una maggiore attenzione» spiega Nocentini. «Con le realtà più grandi, per quanto ovviamente competenti e ben organizzate, talvolta c’è più dispersione, ci si ritrova a parlare con più persone diverse da un meeting all’altro e diventa di conseguenza più difficile mantenere la visione d’insieme».
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Monte-Carlo, un Paese dove le associazioni non sono solo d’idee Monaco seduce ed i suoi numerosi punti di forza nel campo dell’accoglienza vanno ben oltre i pregiudizi ed i cliché. Ogni anno il Principato accoglie più di 500 eventi professionali, tra cui numerosi congressi associativi, per lo più medici e scientifici. Il Governo Principesco e l’insieme degli attori professionali si mobilitano per essere i partner principali degli organizzatori, facendo attenzione a rispettare i criteri di logistica, d’immagine e di conformità propri ad ogni associazione.
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Monaco Convention Bureau
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AGENZIE PARTNER
Esperienze che comunicano Valorizzare tutte le potenzialità degli eventi, facilitare l’engagement dei partecipanti, promuovere il raggiungimento degli obiettivi con momenti memorabili è possibile. Come dimostra la convention organizzata da Cwt Meetings&Events per Eolo A CURA DELLA REDAZIONE COMMERCIALE
Armando Mastrapasqua, senior director Cwt Meetings & Events Italia, Egitto, Grecia e Marocco
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gni evento è un insostituibile momento di comunicazione live tra un’azienda o un brand e il suo target. Ecco perché tutte le componenti che contribuiscono a costruire l’experience dell’evento devono essere studiate in modo strategico e valorizzate ai massimi livelli. Creatività, capacità di innovazione e perfetta esecuzione sono dunque un must per garantire un elevato Roi degli eventi. Anche per questa ragione Cwt M&E sta investendo in modo massiccio sull’innovazione e sulle persone per offrire ancora più valore aggiunto ai clienti. Dal focus sulle nuove tecnologie digitali, sui social e sul mobile, alla partnership con International Sos per garantire la safety & security dei partecipanti agli eventi. Fino allo sviluppo di skill e professionalità, con l’acquisizione nel team italiano di profili provenienti dal mondo dell’event marketing e della comunicazione. «Realizzare eventi caratterizzati da una customer experience gestita a 360 gradi, ovvero dal coinvolgimento attivo di tutti i partecipanti e dalla comunicazione immediata e di
facile decodifica: questo è l’elemento distintivo su cui i nostri clienti possono fare affidamento, oltre alla comprovata capacità di production e logistica» sottolinea Armando Mastrapasqua, senior director di Cwt Meetings & Events Italia, Egitto, Grecia e Marocco. ENTUSIASMO CONTAGIOSO Una recente case history che conferma questo approccio è la convention che Cwt M&E ha organizzato per Eolo, operatore
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di telecomunicazioni specializzato in connettività a banda ultra larga, per celebrare i dieci anni di attività. Cwt M&E ha trasformato un evento dal format lineare – un pomeriggio in sala plenaria con cena a seguire – in una convention dinamica, informale, ricca di entusiasmo e slancio per il futuro, proponendo mood ed esperienze stimolanti, coerenti con la storia e l’immagine dell’azienda. Molto apprezzata l’originale location, lo Spirit de Milan, il nuovo “place to be” dello scenario milanese, sorprendente spazio ex industriale a cavallo tra tradizione e contemporaneità. Gli ampi spazi sono stati connotati fortemente dal brand, grazie ad allestimenti minimal e al contributo delle tecnologie: la sala plenaria era illuminata dal blu Eolo e dominata da un grande palco con uno schermo a led lungo otto metri, così come il food design si è ispirato al colore aziendale e al decimo compleanno. Decisamente fluido il palinsesto, scandito con ritmo ed energia dagli interventi di
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EVENTI IN SICUREZZA
Attualmente è imprescindibile tutelare la sicurezza dei partecipanti agli eventi aziendali, sia durante gli spostamenti per raggiungere la destinazione sia
durante l’evento. Ecco perché di recente Cwt Meetings & Events ha introdotto una soluzione globale per gli eventi aziendali che ‒ unica sul mercato ‒include i servizi di International Sos, provider globale specializzato nell’assistenza medica e di sicurezza, come parte della sua offerta core per i clienti. Per la prima volta, in occasione della partecipazione a meeting ed eventi, i clienti Cwt M&E possono accedere a una consulenza specializzata prima del viaggio e integrare ulteriori servizi di International Sos, includendo nel loro programma, per esempio, piani di supporto medico per gli eventi. Inoltre, questo accordo consente ai planner e ai clienti di Cwt M&E di ricevere gli alert medici e sulla sicurezza e di accedere a uno strumento di Travel Risk Assessment preparato ad hoc.
una band e una conduttrice d’eccezione – Lucilla Agosti –, tra interviste informali e coinvolgenti con il top management dell’azienda, che si è avvicendato sul palco in modo originale, “dandosi un dieci”. Il “Double High Five” è un gesto molto significativo, riservato a occasioni speciali per manifestare congratulazioni e condividere il successo di un risultato collettivo, ed è stato scelto come gesto ufficiale dell’evento. Gli ospiti hanno così ripercorso, tra video emozionali, interviste ai primi clienti e interventi aziendali, le tappe più importanti di ieri e del domani dell’azienda, prima di festeggiare con un informale party dinner. indirizzi a fine rivista
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HOT TOPICS highlights
VALENTINA SCHENONE
FEDERCONGRESSI PENSA ALLA FORMAZIONE DEI GIOVANI
La delegazione regionale Lombardia di Federcongressi&eventi organizza a Milano un ciclo di sette seminari gratuiti per gli under 35. Si tratta di un progetto per aumentare le competenze dei giovani professionisti del settore dei congressi e degli eventi e per coinvolgerli nella vita associativa. I sette seminari (gratuiti) di Junior For Training – questo il nome del programma – partiranno il 28 settembre nelle sedi milanesi di Aim Group e Mz Congressi e saranno incentrati su argomenti prettamente operativi affrontati da professionisti di comprovata e solida esperienza del settore. Il percorso è
per i soci ma è anche aperto a tutti i giovani organizzatori di congressi ed eventi, operatori di provider Ecm e gestori di location. «Junior For Training nasce per rispondere a una duplice esigenza» afferma Gabriella Ghigi, responsabile delegazione Lombardia di Federcongressi&eventi. «Da una parte vogliamo soddisfare la richiesta di formazione dei giovani talenti dando loro l’opportunità di approfondire le proprie competenze e di elevare il know-how. Dall’altra intendiamo entrare in contatto con le nuove leve del settore per dare più spazio nell’associazione a loro e alle loro idee». I seminari sono riservati a un massimo di 24 partecipanti. Potranno accedervi a titolo gratuito i dipendenti under 35 (con fino a cinque anni di esperienza) di tutte le aziende che operano nel settore con queste modalità: due collaboratori per le società associate a Federcongressi&eventi e un collaboratore per le società non socie. La frequenza ai seminari è aperta anche agli over 35: in questo caso l’iscrizione rimarrà gratuita per i soci di Federcongressi&eventi mentre le società non socie verseranno la quota di trenta euro per singolo partecipante.
APRE L’NH TORINO CENTRO Nh Hotel Group ha scelto di investire a Torino su una struttura ricca di fascino e storia, dalla forte vocazione congressuale: l’ex Nh Torino Ambasciatori riapre infatti al pubblico dopo una sapiente ristrutturazione con il nome di Nh Torino Centro. Situato in posizione strategica tra le stazioni di Porta Susa e Porta Nuova e a soli cinque minuti dal centro cittadino, a seguito della recente ristrutturazione l’hotel dispone oggi di 182 camere (sette suite, dieci junior suite, otto superior Xl, dieci superior triple, cinquanta superior double, 83 standard double e 14 standard single) e di 12 sale meeting disposte su tre livelli (capienza massima di una sala fino a 270 persone). Tutte le sale meeting sono dotate di soluzioni tecnologicamente avanzate capaci di soddisfare pienamente le esigenze di ogni tipo di clientela: impianti audio-video, connessione wi-fi veloce, proiettori di ultima generazione, schermi ad alta definizione e cabina di regia. L’hotel dispone, inoltre, di un ampio foyer, un bar e un ristorante che propone piatti della cucina nazionale e internazionale, preparati con ingredienti selezionati e di prima qualità. Il rinnovato Nh Torino Centro va ad aggiungersi agli altri hotel della catena a Torino, tutti a quattro stelle: Nh Collection Torino Piazza Carlina, Nh Torino Santo Stefano, Nh Torino Lingotto Tech e Nh Torino Lingotto Congress.
GATTINONI APRE LA DIVISIONE HEALTHCARE
Gattinoni punta al settore del business farmaceutico con la nuova divisione Healthcare, affidata a Enrico Spagnolo (nella foto), proveniente dal settore Mice & pharma di Uvet. Franco Gattinoni, presidente del gruppo, ha deciso di sfruttare le potenzialità del mondo pharma – che comprende aziende farmaceutiche, biomedicali e legate alla nutrizione e alla salute – come ha spiegato in occasione dell’annuncio della nuova divisione: «Abbiamo molti clienti business travel e Mice del settore pharma. Nell’ottica di specializzazione che da sempre è una prerogativa della nostra azienda abbiamo deciso di aprire la divisione Healthcare e di farlo con una persona conosciuta e competente del settore. In questo modo, con risorse dedicate e specializzate in questo settore, possiamo dare un supporto dedicato alle aziende clienti che ci chiedevano anche questi servizi. Questa business unit si aggiunge a Incentive&Event, Made in Italy, Communication, Business Travel e Mondo di Vacanze». «Aver parlato con il presidente della possibilità del nuovo progetto è stato per me motivo di grande orgoglio – ha commentato Enrico Spagnolo –. Sono pronto a cogliere questa opportunità di crescita professionale e a iniziare con entusiasmo questa sfida. Sono consapevole della difficoltà, ma con il supporto commerciale e operativo di tutte le figure professionali del gruppo, sono certo che raggiungeremo risultati importanti».
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MARRIOTT INAUGURA FOUR POINTS BY SHERATON VENICE MESTRE Marriott International ha inaugurato il nuovo Four Points by Sheraton Venice Mestre, struttura quattro stelle con 168 camere (tra cui una suite con duecento metri quadrati di superficie), ristorante, gym, giardino e spazio meeting di duecento metri quadrati, sita nella zona commerciale di Mestre. L’apertura è avvenuta grazie all’accordo tra Marriott, detentrice del marchio Four Points by Sheraton, e Dhotels, proprietaria dell’immobile dal 2016. Marriott International ha 47 strutture in Italia che operano sotto 14 diversi brand. Four Points by Sheraton in Italia ha altri tre al-
berghi: Four Points by Sheraton Padova, Four Points by Sheraton Milano e Four Points by Sheraton Bolzano.
CRESCONO I SOCI DEL CONVENTION BUREAU DI ROMA E DEL LAZIO Il Convention Bureau di Roma e del Lazio, promosso dalle associazioni Confesercenti, Federalberghi-Confcommercio Roma, Federcongressi&eventi e Unindustria e costituito lo scorso 21 giugno con la veste giuridica di società consortile a responsabilità limitata, vede crescere i suoi soci: ai 39 operatori presenti all’atto costitutivo, si sono recentemente aggiunti altri 26 soci, arricchendo l’offerta Mice presente sul territorio. L’adesione dei nuovi soci, vagliata dal consiglio di amministrazione della società, è stata contestuale all’aumento di capitale sociale, che ora risulta pari a 65mila euro. L’ultima “finestra” di ingresso per altri soci che volessero aderire nel corso del 2017 è fissata per il 21 settembre. Una novità è il possibile ingresso di operatori interessati alle finalità, attività e servizi del Cb di Roma del Lazio ma che, per qualsiasi motivazione, non possano far parte della compagine societaria; questi possono aderire come partner al nuovo convention bureau corrispondendo il medesimo contributo annuale previsto per i soci e fruendo dei medesimi servizi ma senza il diritto di voto assembleare.
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BUSINESS TRAVEL
La business travel experience nell’era digitale Strumenti innovativi ad alto tasso digital, app, smartphone e smartwatch: la tecnologia è oggi in grado di personalizzare l’esperienza del viaggio di lavoro, dalla pianificazione alla nota spese PAOLA DELLA CASA
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e viaggiare è di per sé bello, viaggiare per lavoro non è necessariamente “divertente”, specie se le trasferte sono una toccata e fuga in un altro Paese per una serie di riunioni, pranzi e addirittura cene di lavoro; alla lunga, infatti, il business traveler rischia di ritrovarsi avvolto in un ritmo di vita troppo
pesante e frenetico. A meno che l’azienda non metta in atto una serie di attenzioni volte ad alleggerire diversi aspetti del viaggio d’affari, dalle prenotazioni ai pagamenti, consentendo al contempo al viaggiatore quel margine di scelta che, in diverse situazioni, può “fare la differenza”. IL VIAGGIATORE AL CENTRO È importante, in primo luogo, avere un sistema gestionale integrato a supporto della travel experience, che permetta ai colleghi viaggiatori di personalizzare la propria trasferta dalla scelta dell’aereo e dell’albergo fino alla preparazione della nota spese, con
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BUSINESS TRAVEL un sistema che non faccia perdere tempo eccessivo con code e pagamenti, fatture e compilazioni di file vari: con l’automazione il business traveller è più sereno e anche la governance è più facilmente rispettata. «Il panorama dei viaggi d’affari è cambiato profondamente negli ultimi anni. Oggi i viaggiatori aziendali desiderano vivere un’esperienza di viaggio semplice e omogenea su tutti i canali a disposizione – digitali e mobile in primis – e off-line, in linea con quanto sperimentano ogni giorno come consumatori individuali» commenta Loretta Bartolucci, senior director sales, marketing & advanced client solution presso Carlson Wagonlit Travel Italia, che prosegue: «I viaggiatori vogliono essere riconosciuti, “coccolati”, anticipati nelle loro preferenze e desideri, supportati nella modalità più comoda per loro in quello specifico momento. Come Cwt siamo impegnati a far evolvere il mondo del business travel in questa direzione, mettendo al centro il nuovo viaggiatore, con i suoi desideri e abitudini attuali, e sviluppando al massimo tutte le opportunità che possono offrire le nuove tecnologie digitali così da rendere la gestione delle trasferte sempre più semplice, veloce ed efficace. Che cosa significa? Innanzitutto, ridisegnare processi e strumenti in un’ottica di digital innovation, promuovendo un’offerta di contenuti ancora più ricca e personalizzata e l’introduzione di un portfolio di prodotti digitali innovativi, che rendano più facile l’interazione del viaggiatore e ne aumentino soddisfazione e produttività, supportando al tempo stesso i responsabili viaggi aziendali in tutte le loro attività: dall’ottimizzazione della gestione travel all’analisi dei dati, dalla comunicazione con i viaggiatori all’aumento della loro sicurezza. L’utilizzo di prodotti digitali personalizzati va però sempre di pari passo con il supporto di un
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servizio di elevata professionalità da parte dei consulenti Cwt: basti pensare al supporto per la scelta delle soluzioni tecnologiche più adatte per ogni azienda e per la loro integrazione e implementazione, piuttosto che all’assistenza ai viaggiatori offerta in situazioni critiche o di emergenza, ma non solo». STRUMENTI SEMPRE PIÙ DIGITAL Quando l’azienda decide di dotarsi di strumenti di questo tipo, oltre alla valutazione dell’investimento serve che si crei un gruppo di lavoro che consideri le implicazioni organizzative, quelle contabili e fiscali, e soprattutto quelle dell’ufficio risorse umane, che deve declinarne poi l’utilizzo in una travel policy chiara, semplice e completa, che rappresenti le linee guida da seguire prima, durante e dopo il viaggio di lavoro secondo il punto di vista del viaggiatore stesso. Per intenderci, il manuale su come usare il sistema per fare le prenotazioni o chiedere le autorizzazioni al viaggio, non è che un allegato tecnico, ma quello che deve risultare comprensibile è invece quali sono i servizi a disposizione, le tipologie di spesa che possono essere fatte o meno, le forme di pagamento e chi ha la responsabilità di fornire informazioni relative alle diverse fasi della gestione del viaggio: il viaggiatore, il capo, l’ufficio viaggi o il sistema gestionale stesso in automatico. Nicola Buttaro, manager di Accenture, ha partecipato a molti gruppi di lavoro e fornisce una indicazione di modalità e tempistiche: «Le tecnologie abilitate dal cloud computing disponibili oggi sul mercato consentono l’implementazione di soluzioni aziendali a copertura di differenti processi di business in tempi molto rapidi (anche pochi mesi per grandi organizzazioni). Uno tra tutti è certamente il business travel. La spasmodica ricerca da parte degli addetti ai lavori
LORETTA BARTOLUCCI senior director sales, marketing & Acs di Carlson Wagonlit Travel Italia «I viaggiatori vogliono essere riconosciuti, anticipati nelle loro preferenze, supportati nella modalità più comoda per loro in quello specifico momento. Come Cwt siamo impegnati a far evolvere il mondo del business travel in questa direzione, mettendo al centro il nuovo viaggiatore e sviluppando al massimo tutte le opportunità che possono offrire le nuove tecnologie digitali così da rendere la gestione delle trasferte sempre più semplice e veloce».
NICOLA BUTTARO manager di Accenture «Le tecnologie abilitate dal cloud computing disponibili oggi sul mercato consentono l’implementazione di soluzioni aziendali a copertura di differenti processi di business in tempi molto rapidi. Uno tra tutti è certamente il business travel. È bene però non lasciarsi prendere troppo dall’entusiasmo valutando con attenzione ogni aspetto con uno sguardo al futuro e alle importanti opportunità, come il cost saving e il controllo della compliance (ma non solo), che la disponibilità di una piattaforma travel può offrire».
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BUSINESS TRAVEL
CWT: LE NUOVE FRONTIERE DEL TRAVEL MANAGEMENT La frontiera sulla quale si concentreranno maggiormente le novità per i viaggiatori è il mobile, dato che gli smartphone sono ormai uno strumento irrinunciabile, che consente di operare comodamente da ovunque, con semplicità e rapidità. «La nostra app Cwt To Go ‒ che conta già 750mila utenti nel mondo – viene continuamente aggiornata sia nell’interfaccia, secondo gli attuali trend grafici, sia nelle impostazioni per la ricerca, e diventerà ancora più intuitiva» afferma Loretta Bartolucci, senior director, sales marketing & advanced client solutions di Cwt Italy, che prosegue: «La comoda funzionalità della prenotazione alberghiera, che già oggi consente di scegliere tra 680mila strutture nel mondo senza alcuna fee, sarà arricchita di servizi aggiuntivi come la ricerca per indirizzo e la visualizzazione delle recensioni e dei rating attribuiti dai propri colleghi che hanno effettivamente soggiornato in quegli hotel. Nel prossimo futuro l’app permetterà di pianificare i viaggi per gruppi di colleghi che si spostano insieme, nonché di sapere se e quali colleghi si trovano in quel momento nella stessa località». Gli hotel, infatti, costituiscono un elemento cruciale nell’esperienza del viaggiatore. Ecco perché è
stata appena costituita la nuova divisione aziendale RoomIt by Cwt completamente focalizzata sulla creazione e offerta di un’esperienza innovativa per i clienti in tutto il mondo: «RoomIt, grazie a un database di contenuti che non ha pari sul mercato ‒ e comprende 680mila strutture tra hotel Gds e non, e di importanti aggregatori come Booking. com e altre Olta (acronimo di on line travel agency, ndr) ‒, metterà dunque a disposizione delle aziende nuovi strumenti di ricerca e di prenotazione, per accedere a una gamma ancora più ricca di opzioni per i pernottamenti, personalizzate sulle abitudini e le esigenze del business traveller e alla tariffa più competitiva» conclude Bartolucci. di canali per rendere visibili e fruibili i propri servizi ha generato la nascita di un ecosistema complesso in cui alcune software house si sono ben inserite realizzando soluzioni integrate service oriented a copertura del processo end-to-end. È bene però non lasciarsi prendere troppo dall’entusiasmo valutando con attenzione ogni aspetto con uno sguardo al futuro e alle importanti opportunità, come il cost saving e il controllo della com-
pliance (ma non solo), che la disponibilità di una piattaforma travel può offrire». La parola magica è “in automatico” e quanto più si riesce a costruire un sistema gestionale che recepisca le linee guida da seguire e le mette in atto attraverso un sistema abbastanza complesso di relazioni tra venditore di servizio, metodo di pagamento, fatturazione e contabilità aziendale, tanto più si riuscirà a fornire all’utente viaggiatore un’esperienza semplice ed efficace. L’universo dei gestionali è piuttosto ampio e variegato e sono diversi (uno su tutti: Concur) quelli che permettono di prenotare alberghi, treni e voli consentendo la selezione eventualmente solo tra quelli che l’azienda ha scelto per la propria policy, fino alla preparazione della nota spese e alla gestione fiscale delle spese effettuate. VERSO LA CASHLESS SOCIETY? Sono numerosi anche gli strumenti che permettono a coloro che viaggiano di non perdere molto tempo con le code e la burocrazia. Se ci mettiamo dalla parte del business traveller, quanto più i check-in e i check-out in albergo vengono fatti in modo veloce e senza troppa carta, tanto più si arriva all’incontro con il cliente senza perdere tempo e con meno stress. Airplus, per esempio, permette alle aziende di gestire i pagamenti con una carta di credito aziendale centralizzata che garantisce una dettagliata possibilità di reportistica: «Più che di una semplice carta AirPlus, parlerei di un vera e propria piattaforma di pagamento per la gestione, la rendicontazione e l’analisi delle spese relative alle trasferte d’affari, all’organizzazione di meeting e in generale agli acquisti aziendali» commenta Diane Laschet, amministratore delegato di AirPlus Italia. «Ai nostri clienti forniamo, infatti, soluzioni centralizzate che si basano sull’utilizzo di carte di credito lodge e virtuali intestate all’azienda e accettate dal circuito Mastercard: le carte possono essere depositate presso la propria agenzia di viaggi o Tmc di fiducia, oppure possono essere uti-
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lizzate direttamente dall’azienda. Gli acquisti effettuati con le soluzioni di pagamento AirPlus confluiscono tutti in un conto centralizzato aziendale e la rendicontazione periodica è arricchita da diverse informazioni che permettono una riconciliazione delle spese facile e automatizzata». Il vantaggio per il viaggiatore è di non dover anticipare di tasca propria le spese dell’albergo, e di fare anche check-in e check-out più snelli. Ma il vantaggio è anche dell’azienda, che potrà selezionare una serie di fornitori, concordare con loro tariffe vantaggiose e avere una maggior governance sulla spesa. La travel policy quindi, anziché indicare, per esempio, i limiti di spesa per gli alberghi, metterà direttamente a disposizione una serie di soluzioni tra cui scegliere, che già sono adeguate al proprio budget, e il viaggiatore all’arrivo in albergo dovrà solo fornire il documento di identità senza preoccuparsi del pagamento al check-out. Dall’ultimo Travel Management Study di Airplus, una ricerca condotta dalla società annualmente a livello mondiale, emerge come l’utilizzo delle carte di credito personali durante le trasferte sia ancora largamente in uso, a dispetto della forte tendenza attuale verso la “war on cash” e lo sviluppo di una “cashless society”. Anche il contante è ancora
in auge: la percentuale di utilizzo è persino cresciuta rispetto al 2016, più sette per cento sia a livello europeo sia mondiale. Le aziende sono sempre più consapevoli, però, che utilizzando soluzioni di pagamento virtuali centralizzate e integrate nel processo di gestione della trasferta, si incrementa non solo il livello di tracciabilità e controllo, ma anche l’efficienza e l’automazione, con un notevole risparmio di tempo e costi e si contribuisce a migliorare la soddisfazione del ”cliente interno”, il viaggiatore. ADDIO FATTURE La business travel experience può ulteriormente migliorare nel momento in cui si elimina anche la fattura. La cosa può far rabbrividire in prima battuta i responsabili fiscali, ma questa è una soluzione realmente implementabile e in grado di portare anche benefici economici all’azienda. Dal punto di vista del viaggiatore, infatti, significa ancora una volta non dover far la coda per il checkout in albergo ma semplicemente lasciare le chiavi della camera: la fattura arriverà automaticamente via email. Tuttavia, i benefici per il responsabile finanziario, invece, sono rappresentati dal fatto che non ci sono errori nella compilazione della fattura perché un modello standard sarà già stato sviluppato in precedenza; la correttezza dei dati, ça va sans dire, permetterà ai responsabili fiscali di operare in modo corretto il recupero dell’iva, cosa che spesso rischia di andare persa quando la compilazione viene lasciata a terzi, che si tratti del viaggiatore o del personale alberghiero. A questo proposito, Luca da Angelis, director of sales and account management Italy & Middle East di Hrs, descrive il servizio Paperless Travel: «Nell’ambito del processo Paperless Travel, Hrs raccoglie per le aziende clienti tutti i dati delle prenotazioni, del pagamento e della fatturazione. Ciascuna fattura dell’hotel viene suddivisa in singole voci (per esempio wi-fi o colazione, e l’iva viene
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DIANE LASCHET amministratore delegato di AirPlus Italia «Ai nostri clienti forniamo soluzioni centralizzate che si basano sull’utilizzo di carte di credito lodge e virtuali intestate all’azienda e accettate dal circuito Mastercard: le carte possono essere depositate presso la propria agenzia di viaggi o Tmc di fiducia, oppure possono essere utilizzate direttamente dall’azienda. Gli acquisti effettuati con le soluzioni di pagamento AirPlus confluiscono tutti in un conto centralizzato aziendale e la rendicontazione periodica è arricchita da diverse informazioni che permettono una riconciliazione delle spese facile e automatizzata».
LUCA DA ANGELIS director of sales and account management Italy & Middle East di Hrs «Nell’ambito del processo Paperless Travel, Hrs raccoglie per le aziende clienti tutti i dati delle prenotazioni, del pagamento e della fatturazione. Ciascuna fattura dell’hotel viene suddivisa in singole voci (per esempio wi-fi o colazione, e l’iva viene indicata sulla base della singola voce) con la possibilità di pre-approvare il novanta per cento dei costi e pagarli in maniera istantanea e viceversa rigettare i costi non conformi».
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LUCIA FEMIO fondatrice di BoutiqueNb «La sharing economy ha attivato una serie di risorse che rispondono a un target di viaggiatore business specifico: accurato, pratico e con il forte desiderio di sentirsi come a casa. La mia agenzia supporta proprio quei padroni di casa che vogliono preparare un alloggio che risponda alle aspettative degli ospiti corporate».
SIMONA CIOTTI Hr manager e coach «Sono molte le decisioni da prendere a diversi livelli e su diversi tavoli interfunzionali per costruire una travel policy completa ed è fondamentale la mediazione tra svariate esigenze. Le linee guida che ne scaturiscono devono poi riflettersi in un’istruzione veloce, semplice e trasformabile in opzioni di scelta da parte del viaggiatore. È un progetto complesso e come sempre vince il lavoro di squadra!».
indicata sulla base della singola voce) con la possibilità di pre-approvare il novanta per cento dei costi e pagarli in maniera istantanea e viceversa rigettare i costi non conformi. L’azienda può utilizzare questi dati estremamente dettagliati sull’hotel anche per il monitoraggio della conformità alla policy per i viaggi corporate e o per le negoziazioni con i partner. Ora è disponibile anche per meeting e gruppi tramite “meetago powered by Hrs” con la possibilità per l’event manager di validare tutti i servizi che l’hotel vuole fatturare attraverso un portale dedicato. Hrs propone piani formativi sia in aula sia in remoto per permettere alle risorse di rimanere sempre aggiornate sulle nuove funzionalità offerte dai sistemi di gestione». Un servizio di questo tipo si può implementare in due settimane e permette di ottenere un aumento dell’efficienza di processo rispetto alla gestione manuale pari al 59 per cento. Ciò consente di risparmiare in termini di risorse, che così si possono dedicare ad attività meno manuali e operative e più strategiche, più gratificanti per le risorse stesse e di maggior valore per le aziende. TRIPADVISOR? CORPORATE! Il travel manager cerca in continuazione soluzioni innovative che migliorino la travel experience dei colleghi viaggiatori. Si mette nei panni di chi è costretto a dormire fuori casa per tre-quattro giorni alla settimana e capisce come alleggerire la burocrazia del viaggio per mantenere la concentrazione sul business. E ancora una volta, sono numerosi i tool che vengono in suo aiuto. Cwt, per esempio, tra gli strumenti che mette a disposizione delle aziende, ha tool di online booking come Cwt Book2Go (che consente di prenotare anche i treni), sistemi di reporting come Cwt AnalytIQs – che permette di analizzare nel dettaglio tutti i dati di spesa relativa al travel –, ma ha anche una sorta di “tripadvisor” corporate, Cwt Hotel Intel, tramite il quale i viaggiatori business possono condividere le recensioni sugli hotel dove hanno effettivamente alloggiato e, last but not least, l’app Cwt To Go, grazie a cui i corporate traveller hanno a portata di mano tutti i dati sulla propria trasferta: possono effettuare il check-in, nonché ricevere informazioni utili e alert su cambi di gate, ritardi e cancellazioni dei voli in tempo reale. «È importante però individuare insieme all’azienda le soluzioni che meglio si adattano alla cultura aziendale – spiega Loretta Bartolucci –, alle esigenze di business e operative, ai dispositivi e tool già in uso, così che siano perfettamente integrati e rispondenti alle esigenze. Certamente, quando si decide di automatizzare una fase della trasferta introducendo un online booking tool o la app, occorre coinvolgere con attenzione i viaggiatori nel processo di change management, grazie a opportuni momenti di formazione, a materiali informativi, nonché a chiare e semplici linee guida contenute nella travel policy. La travel policy, del
resto, è un documento vivo, che deve evolvere per recepire i mutamenti tecnologici e del mercato (si pensi all’uso delle low cost o di Airbnb o, ancora, di Uber) e che deve essere condiviso il più possibile in azienda». Tuttavia, le soluzioni non sono solo digital: la sharing economy sta prendendo piede anche nel business travel e il mercato si sta allargando a nuovi player. Cwt ha stretto un accordo con Airbnb lo scorso anno: «Bisogna anche aggiungere che nell’ultimo anno l’offerta di Airbnb è evoluta in fretta e molti limiti notati dalle aziende sono stati in parte superati – continua Loretta Bartolucci –. Grazie all’accordo stipulato, per esempio, le prenotazioni effettuate dai viaggiatori aziendali vengono incluse ora nel nostro sistema di reporting Cwt AnalytIQs e questo consente ai
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BUSINESS TRAVEL responsabili viaggi di mantenere il controllo su quanto e come viene speso per i pernottamenti, evitando la dispersione di una parte della prenotazioni. Per quanto riguarda la qualità dell’offerta, invece, Airbnb ha distinto le strutture dedicate al segmento business, rendendo obbligatorie alcune dotazioni (connessione wi-fi, dispositivi antincendio, scrivanie per il lavoro, e così via) e includendo solo quelle con un rating di almeno tre stelle. Tuttavia, al momento queste offerte non possono dare le stesse garanzie di qualità e sicurezza delle catene alberghiere con brand affermati». E proprio per colmare questo gap, stanno nascendo agenzie a supporto dello sviluppo di strutture private di qualità per il business travel: Lucia Femio, fondatrice di BoutiqueNb, racconta: «La sharing economy ha attivato una serie di risorse che rispondono a un target di viaggiatore business specifico: accurato, pratico e con il forte desiderio di sentirsi come a casa. La mia agenzia supporta proprio quei padroni di casa che vogliono preparare un alloggio che risponda alle aspettative degli ospiti corporate». LA TRAVEL POLICY: UN LAVORO “DI GRUPPO” Data la ricchezza di soluzioni che possono esser messe in campo, con il vantaggio dato dalle nuove tecnologie e con un processo decisionale diffuso in diversi dipartimenti, per dar vita a una nuova travel policy gli uffici risorse umane, information technology, travel management e finance devono lavorare per vari mesi in modo coeso e con chiarezza di obiettivi, al fine di prendere decisioni ponderate da più punti di vista e trasformare le linee guida in un’istruzione operativa sem-
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AIRPLUS: SPENDI BENE SENZA I CONTANTI
Le spese di viaggio, e in generale gli acquisti aziendali e la gestione amministrativa che ne deriva, possono essere complesse da governare. Le aziende necessitano di gestire in modo flessibile e conveniente le spese dei servizi di viaggio e Mice, di semplificare le operazioni di prenotazione e pagamento. Desiderano poter controllare le modalità di utilizzo delle proprie carte di credito e avere una visione globale delle spese, soprattutto in fase di rendicontazione. Inoltre, quando si parla di pagamenti, la sicurezza è certamente uno degli aspetti per cui i dipartimenti finance sono più sensibili. «I nostri sistemi di pagamento digitali non solo aiutano le organizzazioni ad automatizzare tutte queste fasi, salvaguardando tempi e costi, ma garantiscono loro completa visibilità dello speso e integrazione in tutti i sistemi di rendicontazione aziendale, Erp o
note spese» afferma Diane Laschet, amministratore delegato di AirPlus Italia, che aggiunge: «Il know-how tecnologico di AirPlus, acquisito in oltre 25 anni di attività, ci permette di offrire sistemi di pagamento estremamente sicuri oltreché innovativi, complementari a quelli bancari. Tutte le nostre carte di credito rispondono ai requisiti e alle procedure di sicurezza Pci Dss. Inoltre, possono essere valide per un’unica transazione d’acquisto stabilita dall’azienda e da un numero predefinito e preautorizzato di persone; vi è altresì la possibilità di stabilire per ogni numero di carta di credito una serie di parametri, eliminando così il rischio di uso fraudolento. Un altro timore del finance è la perdita di controllo e di visione d’insieme: l’utilizzo delle nostre soluzioni permette di consolidare facilmente tutte le spese di viaggio e Mice, grazie a un processo integrato e automatizzato».
plice e fruibile da parte del dipendente. «La travel policy è una delle policy più complesse in quanto chiama in causa molti processi secondari che stanno dietro alla semplice gestione di un viaggio» commenta Simona Ciotti, Hr manager e coach, nel 2016 impegnata nel progetto di revisione della travel policy di un grande gruppo industriale. Il lavoro di team è fondamentale e un ruolo importante nelle scelte lo interpreta la figura finance che presiede l’area dei pagamenti dei servizi, delle carte di credito aziendali e delle carte carburante date ai dipendenti, della gestione fiscale e della formalità documentale che deve essere rispettata per ottemperare a quanto richiesto dalla normativa. «Dal un punto di vista del dipartimento delle risorse umane – continua Ciotti –, preparare la busi-
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RAFFAELLA ROSSI, travel management consultant «Spesso l’errore principale delle aziende piccole e medie è quello di avvalersi di assistenti o buyer non interamente dedicati al settore e pertanto non specializzati e aggiornati ma concentrati principalmente a risolvere le problematiche immediate».
ness travel policy presuppone la necessità di bilanciare molte esigenze interne, presidiando la semplicità dell’esperienza del viaggiatore, ma anche aumentando la governance grazie alle automazioni. Sono molte le decisioni da prendere a diversi livelli e su diversi tavoli interfunzionali per costruire una travel policy completa ed è fondamentale la mediazione tra svariate esigenze. Le linee guida che ne scaturiscono devono poi riflettersi in un’istruzione veloce, semplice e trasformabile in opzioni di scelta da parte del viaggiatore. È un progetto complesso e come sempre vince il lavoro di squadra!». E se questo è il processo seguito dalle grandi aziende, che hanno nel proprio organico le funzioni di travel management, le piccole medie imprese si trovano di fronte a problematiche analoghe ma risolvono la situazione attraverso il controllo e la visibilità dello spending e del livello di servizio del business travel insieme a un periodico benchmark e a un costante aggiornamento delle potenzialità dei servizi. «Spesso l’errore principale delle
aziende piccole e medie è quello di avvalersi di assistenti o buyer non interamente dedicati al settore e pertanto non specializzati e aggiornati ma concentrati principalmente a risolvere le problematiche immediate» afferma Raffaella Rossi, travel management consultant e vincitrice agli Ima Awards del premio come Miglior travel manager Italia per il 2016, dopo 22 come presso una grande multinazionale, ha deciso di mettere a disposizione la sua professionalità per aziende con questo tipo di criticità, con l’obiettivo di portarle a valutare potenziali migliorie al processo e a introdurre servizi che immancabilmente portano vantaggi sia economici sia di servizio. Il segreto per una gestione efficace dei viaggi di lavoro, secondo Rossi è quello di «coinvolgere il più possibile i viaggiatori, renderli partecipi delle decisioni, sensibilizzarli, conquistarli con servizi aggiuntivi – che non necessariamente prevedono costi – insomma cercare di promuovere internamente una “filosofia del viaggio” piuttosto che solo una sequenza di “regole di viaggio”».
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Sicuro come un business traveller La sicurezza dei propri dipendenti in trasferta è prioritaria per le aziende, che in questo sono sempre più facilitate da programmi e servizi ad alto valore aggiunto, che le Tmc mettono a punto anche grazie alla tecnologia ALESSANDRA BOIARDI
I
l tema della sicurezza è certamente uno dei più attuali in materia di business travel. I fattori di rischio di una trasferta di lavoro possono essere di diversa natura, e crescono in caso di un viaggio in destinazioni che presentano situazioni critiche. Disastri naturali, epidemie, condizioni socio-politiche instabili costituiscono pericoli dai quali tutelarsi, e come è noto lo scenario internazionale si è aggravato negli ultimi anni a causa degli attacchi terroristici che, oltre a essere spaventosi, portano con sé una terribile peculiarità, ovvero la loro imprevedibilità. La soglia di attenzione anche in Paesi un tempo considerati sicuri si è innalzata e anche per le trasferte
di lavoro qualcosa è cambiato, poiché la tutela dei viaggiatori è sempre più confermata come una priorità assoluta per le aziende. Questo si è tradotto concretamente in azioni che i travel manager hanno intrapreso nei confronti della tutela dei propri dipendenti in viaggio e in un’offerta, da parte delle travel management company, che sempre più precisamente è in grado di proporre servizi avanzati da questo punto di vista. TUTELE E GARANZIE DELLE TRASFERTE DI LAVORO Anche se le minacce terroristiche hanno nuovamente portato alla ribalta il tema della sicurezza, le aziende non hanno mai smesso di occuparsene a tutela dei propri dipendenti. Questo perché, come ci spiega Loretta Bartolucci, senior director sales, marketing & advanced client solutions di Cwt Italia: «la gamma di eventualità da coprire è molto vasta. Può accadere, nei casi più gravi, che un viaggiatore si trovi in una località interessata da un disastro naturale o da un peggiora-
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BUSINESS TRAVEL mento nella sicurezza, e in quel caso la priorità è localizzarlo, comunicare con lui e riproteggerlo. Ma molto più spesso accade che i viaggiatori prima della partenza verso destinazioni che presentano alcuni rischi (sanitari o di sicurezza) abbiano bisogno di informazioni approfondite sul tipo di profilassi preventive o sugli atteggiamenti che dovranno tenere una volta arrivati, piuttosto che necessitino di medicinali urgenti dimenticati a casa o divenuti necessari per improvvisi problemi. In tutti questi casi il responsabile viaggi deve essere preparato e poter contare su partner sempre “sul pezzo”, con una rete globale e capaci di risposte veloci ed efficaci. L’esperienza insegna, infatti, che per rispondere in modo soddisfacente a richieste urgenti, non previste e diversificate, è necessario disporre di una organizzazione adeguata che possa agire con rapidità e senza esitazioni». Il “duty of care” delle aziende nei confronti dei propri dipendenti che intraprendono una trasferta di lavoro è quindi un’esigenza concreta non solo a tutela dei viaggiatori, ma delle aziende stesse, che si devono assicurare di avere persone disponibili a spostarsi per motivi di lavoro. «Sta diventando dunque sempre più urgente per le aziende – continua Bartolucci – adottare un approccio strategico alla sicurezza dei viaggiatori, prevedendo strumenti e processi adeguati e affidandosi alla consulenza di partner specializzati e con una solida esperienza in questo ambito come le travel management company, che possono mettere a disposizione delle aziende informazioni generali su tutti questi aspetti, e in caso di situazioni particolarmente rischiose o dubbie svolgere un approfondimento, con dossier dedicati». I PROGRAMMI DI SAFETY & SECURITY Un buon programma di safety & security deve offrire assistenza prima, durante e dopo il viaggio. Prima di partire è utile, infatti, un’azione di travel intelligence finalizzata a intercettare
preventivamente tutte le possibili criticità legate a una destinazione, sia quelle endemiche sia quelle emergenti, così da avere sempre chiaro la mappa dei rischi nel mondo. Oppure in caso di viaggi verso aree particolarmente rischiose si può, per esempio, decidere di approntare un processo autorizzativo più stringente e a più livelli (includendo per esempio l’autorizzazione anche da parte del risk manager aziendale, laddove presente). Queste e altre informazioni utili non devono però restare “patrimonio” di travel manager e responsabili aziendali, ma devono essere trasmesse in modo chiaro ai viaggiatori che si accingono a partire. Da questo punto di vista il travel manager può affidarsi alle soluzioni offerte dalle travel management company, in grado di trasmettere non solo informazioni sulle profilassi sanitarie legate a vaccinazioni o precauzioni da tenere in rapporto a specifiche malattie, ma anche rilievi di tipo legale – sottolineando, in particolare, gli aspetti diversi rispetto alla cultura giuridica del Paese di provenienza – nonché le peculiarità culturali di cui un viaggiatore deve tenere conto.
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LORETTA BARTOLUCCI, senior director sales, marketing & advanced client solutions di Cwt Italia «Può accadere, nei casi più gravi, che un viaggiatore si trovi in una località interessata da un disastro naturale o da un peggioramento nella sicurezza, e in quel caso la priorità è localizzarlo e riproteggerlo. Ma molto più spesso accade che i viaggiatori prima della partenza verso destinazioni che presentano alcuni rischi (sanitari o di sicurezza) abbiano bisogno di informazioni approfondite. In tutti questi casi il responsabile viaggi deve essere preparato e poter contare su partner sempre “sul pezzo”, con una rete globale e capaci di risposte veloci ed efficaci».
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ANDREA GUIZZARDI professore all’Università di Bologna «Il viaggiatore d’affari, soprattutto se è diretto in destinazioni particolarmente problematiche, è cosciente che per una maggiore tutela servono controlli potenziati anche sui suoi spostamenti. Esistono però realtà in cui il controllo continuo degli spostamenti da parte dell’azienda ha costituito un motivo di conflitto».
TRACCIABILITÀ E PERCEZIONE DEL VIAGGIATORE Il tracking del viaggiatore, cioè la tracciabilità di tutti i suoi spostamenti durante la trasferta, è una misura di sicurezza che sempre più aziende adottano per i propri dipendenti. «Le innovazioni tecnologiche – conclude Bartolucci – rappresentano un valido aiuto per tenere costantemente monitorati gli spostamenti dei viaggiatori aziendali. Esistono tool avanzati di traveller tracking che consentono di sapere rapidamente, e con dati aggiornati in tempo reale, quanti dipendenti sono presenti in una destinazione o di ricercarli per volo o hotel, così da capire se un’emergenza sta impattando o potrebbe impattare sui collaboratori in missione. Possono essere poi predisposti validi canali di comunicazione bidirezionale così da poter contattare il viaggiatore ovunque si trovi (a seconda del caso via email, sms, telefono, satellitare, etc.) o dargli modo di mettersi in contatto con i propri referenti della Tmc o in azienda in caso di necessità». Questi servizi sono quasi sempre disponibili anche su mobile tramite app che permettono di ricevere alert aggiornati in tempo reale su orari dei voli, eventuali ritardi, ma anche scioperi e difficoltà di varia natura. Nell’era della geolocalizzazione e della connessione a tutti i costi però, se tracciare un viaggiatore durante la sua trasferta di lavoro non è tecnicamente difficile, si apre il problema della privacy, come sottolinea il professore Andrea Guizzardi dell’Università di Bologna: «Il viaggiatore d’affari, soprattutto se è
diretto in destinazioni particolarmente problematiche, è cosciente che per una maggiore tutela servono controlli potenziati anche sui suoi spostamenti. Esistono però realtà in cui il controllo continuo degli spostamenti da parte dell’azienda ha costituito un motivo di conflitto.Viaggiatori e azienda esprimono posizioni ugualmente comprensibili che spesso non sono nemmeno uniformi sia entro la direzione sia tra i viaggiatori: il travel manager dal suo punto di vista deve contribuire a trovarne la sintesi per fornire al viaggiatore la sicurezza necessaria». Che fare dunque? Le aziende possono concedere qualcosa da questo punto di vista ai viaggiatori che esprimono questo disagio oppure niente ha più priorità della sicurezza? Se, forse, una risposta univoca a questo quesito non esiste, si può ragionare su quale sia la soglia del pericolo percepito per giungere a una nuova considerazione che riguarda soprattutto i travel manager e la loro idea di sicurezza. PERICOLO REALE? Avere un programma safety efficiente, come detto all’inizio, non riguarda solo il tema della tracciabilità. Potrebbe per esempio capitare il malaugurato caso in cui ci sia bisogno di un soccorso immediato o di un rimpatrio d’urgenza. «Le aziende tendono a non considerare i costi legati a queste, se pur rare, casistiche come costi “travel”. Siamo d’accordo sul fatto che si tratti fortunatamente di casi estremi che non si verificano con frequenza, ma un travel management evoluto si qualifica anche per tenere conto di questo aspetto, valutando già in fase di confronto delle proposte le agenzie e i fornitori anche per i servizi e gli strumenti che mettono a disposizione nel casi di emergenze di questo tipo. Comprendere e analizzare – preventivamente – il tipo di rischio permette alle agenzie e ai fornitori di fare proposte più articolate alle aziende, che oltre alla sicurezza sono interessate al risparmio. Evitare un esborso esagerato nel malaugurato caso in cui ci sia davvero necessità di un intervento d’emergenza non vuole dire forse tagliare i costi del travel?» conclude Guizzardi.
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Barcelò da record Il prestigioso gruppo alberghiero punta sul nostro Paese progettando nuove aperture, ma soprattutto valorizzando l’importante offerta Mice e business delle sue cinque strutture italiane A CURA DELLA REDAZIONE COMMERCIALE
Alessandro Coppola, direttore commerciale Italia di Barcelò Hotel Group
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ono numeri da record quelli che contraddistinguono il Barcelò Hotel Group: 6.548 eventi organizzati negli hotel del brand in tutto il mondo nel 2016 e milioni di fatturato. Nella top ten degli hotel ci sono il Barceló Aran Mantegna con 318 eventi ospitati e 4,4 milioni di euro di fatturato e il Barceló Milan con 306 eventi organizzati e 2,1 milioni di
euro di fatturato. Un ottimo risultato, al quale si aggiunge il prestigioso premio Ima Awards 2017 conferito al Barceló Aran Mantegna come Miglior Hotel Business del Centro Italia. Sono tanti i motivi del successo degli hotel del gruppo in Italia, in tutto cinque (oltre al Barcelò Milan e all’Aran Mantegna, anche il Barcelò Aran Park e l’Occidental Aurelia Hotel a Roma e il Barcelò Aran Blu a Ostia). Ce ne parla Alessandro Coppola, direttore commerciale Italia. Grandi spazi, tecnologia all’avanguardia, servizi tailor made: il Mice è un settore molto esigente. Come riuscite ad accontentarlo? «Innanzitutto la nostra offerta in Italia è da grandi numeri: 1.080 camere, 33 sale meeting e capienza in plenaria per cinquecento persone a Roma e 380 persone a Milano. Questo consente agli eventi di “vivere” i nostri spazi in maniera esclusiva. Nel dettaglio, il Barcelò Aran Mantegna di Roma dispone di un massimo di 1.200 posti e servizi quali wi-fi gratuito fino a cento mega in tutta la struttura e la possibilità di personalizzare con un “brand spare” con loghi aziendali gli accessi alla sala e gli spazi comuni. Sale meeting a luce naturale, la plenaria di oltre cinque metri d’altezza ne fanno un punto di riferimento congressuale per la città. Ineguagliabile in quanto a design e accessori è il Barcelò Milan, con arredi dalle forme arrotondate e colori vivi che seguono i principi della cromoterapia e le regole del Feng Shui. Il famoso architetto Simone Micheli ha concepito l’edificio come spazio d’avanguardia, utilizzando, soprattutto nelle camere, materiali naturali, molta creatività
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e tecnologia di punta. Non sono da meno le altre strutture: il Barcelò Aran Park offre sei sale riunioni tecnologicamente attrezzate per qualsiasi tipo di evento e con una capienza massima di 280 persone. Tutte le sale godono di luce naturale e wi-fi gratuito. Inoltre, l’hotel dispone di parcheggio coperto gratuito e di centro fitness totalmente attrezzato. Il Barcelò Aran Blu a Ostia, con la sua sala meeting fino a sessanta persone e la sua terrazza vista mare per cocktail aziendali o serate al tramonto sul mare, è a soli dieci chilometri dall’aeroporto internazionale di Fiumicino. L’Occidental Aurelia Hotel offre una sala meeting fino a ottanta persone con una posizione strategica facilmente raggiungibile in metro e in auto». Il Mice è sinonimo di tailor made e cura dei dettagli anche in termini di ristorazione. A questo proposito quali sono le proposte di Barcelò?
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«Le deliziose proposte culinarie dei nostri ristoranti sono molte varie, ma non manca un occhio di riguardo per la gastronomia spagnola, anche in occasione di meeting ed eventi aziendali, per esempio con il menu Sapori Spagnoli: presso il ristorante La Brasserie del Barcelò Aran Mantegna e presso il Batik del Occidental Aran Park si possono gustare tapas a base di gazpacho, papas bravas, tortilla, jamón e insalata russa. La Cena Spagnola, invece, è a base di paella, un appuntamento assolutamente da non mancare nei nostri hotel. Ma vi svelo una novità: il Giardino dei Semplici, un vero orto coltivato con erbe officinali che si trova presso l’hotel Occidental Aurelia, ubicato a soli 3,5 chilometri dalla Città del Vaticano all’interno di un antico monastero seicentesco nel cuore di Roma. Il direttore dell’hotel ha pensato di ripristinare questa antica usanza medievale in chiave moderna: oggi si coltivano le spezie
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BUSINESS TRAVEL servizio ai clienti. In questa ottica va a inserirsi il re-branding di due strutture in Italia, che restano upscale: il Barcelò Aran Park è diventato dal primo settembre Occidental Aran Park, mentre il Barcelò Aran Blu a Ostia è ora l’Occidental Aran Blu. Un altro nostro target è l’espansione del nostro sito Barcelo.com e dei nostri programmi speciali MyBarcelò base, intense e unique, puntiamo soprattutto sulla garanzia del miglior prezzo online, sulla disponibilità esclusiva delle ultime camere e del pre check-in online, offrendo in esclusiva promozioni e campagne aziendali. In questo quadro generale Barcelò Hotel Group ha un importante progetto d’espansione sul territorio Italiano, dove si amplierà con strutture sia nelle attuali destinazioni sia in altre città e località turistiche».
e le piante che vengono utilizzate in cucina e per ottimi cocktail, come il famoso Mojito Aurelia. Ma anche la vista vuole la sua parte: a Ostia una cena aziendale può avere come panorama un bellissimo tramonto “gustato” dalla terrazza. Anche a Milano non manca la vista, da La Terrazza al ventiduesimo piano, inoltre vantiamo una partnership con i servizi ristorativi di Le Gourmet». Re-branding e novità: cosa c’è nel futuro di Barcelò in Italia? «Nel processo di crescita di Barceló stiamo lavorando costantemente per ottimizzare la nostra offerta di prodotti e fornire il miglior
Gli hotel si trovano in città strategiche anche dal punto di vista degli eventi... «Gli hotel Barcelò vivono il fermento delle città dove si trovano. Le strutture milanesi per esempio sono al centro degli eventi che – tra design, moda, food, cultura e arte – caratterizzeranno il capoluogo milanese come centro internazionale di grande appeal anche nel 2018. E Roma vivrà un periodo di fermento, in particolare nella zona Eur, dove abbiamo il serbatoio ricettivo principale delle nostre strutture in Italia con il Barcelò Aran Mantegna e l’Occidental Aran Park. Per esempio, la Formula E sbarcherà in Italia per la prima volta e lo farà in un circuito appositamente allestito nel quartiere Eur e poi c’è La Nuvola, che con i suoi ottomila posta promette di ospitare grandi eventi internazionali, che noi siamo pronti a presidiare con la nostra accoglienza alberghiera». indirizzi a fine rivista
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BUSINESS TRAVEL Radisson Blu es. Hotel, Roma Roma Numero totale camere: 232 | Ristoranti: 1 | Posti: 70 | Sale meeting: 12 | Capienza sala maggiore: 500 posti | Capienza sala minore: 20 posti | Saletta segreteria | mq di aree espositive: 300 | Possibilità organizzazione post congress
Nel cuore della Città Eterna Il Radisson Blu es. Hotel sorge a due passi dalla Stazione Termini di Roma e conquista per il suo comfort, la splendida vista dal rooftop e i servizi, prenotabili anche tramite una app A CURA DELLA REDAZIONE COMMERCIALE
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a posizione, a due passi dalla Stazione Termini di Roma (collegata all’aeroporto di Fiumicino da un treno espresso, con tempi di percorrenza intorno ai trenta minuti) è solo uno dei tanti punti di forza che rende il Radisson Blu es. Hotel un indirizzo di riferimento dei business traveller. Tra gli altri, vi sono il massimo comfort e l’alta qualità dei servizi offerti, da poco gestibili dal cliente anche grazie a una app lanciata da Radisson Blu: Radisson Blu One Touch, scaricabile gratuitamente dagli ospiti sul proprio smartphone, permette di richiedere ogni tipo di servizio con un semplice click sia prima sia durante il soggiorno. Così gli ospiti possono ordinare il servizio in camera, richiedere dei cuscini aggiuntivi, il late check-out, la sveglia mattutina o un aiuto per i bagagli. Sono incluse anche brevi guide locali e percorsi per il running. Le 232 camere hanno spazi luminosi nella migliore interpretazione dei principi del design urbano contemporaneo, colori brillanti e materiali ricercati. Le dotazioni tecnologiche e le amenity di ogni stanza sono a misura di business traveller, per il suo lavoro e per il suo comfort, come il collegamento wifi gratuito, il bollitore elettrico o la macchina Nespresso con una vasta scelta di caffè, tè e
tisane e un servizio in camera 24/7. Con 12 spazi meeting, inoltre, il Radisson Blu es. Hotel si conferma tra i più grandi conference centre nel centro di Roma. ROOFTOP CON VISTA MOZZAFIATO L’orgoglio del Radisson Blu es. hotel, Il Sette Rooftop, vanta una terrazza con vista mozzafiato e una prospettiva unica di Roma. Il settimo piano include all’interno il ristorante Sette e il bar Zest, mentre all’esterno una piscina di venti metri, gratuita per gli ospiti dell’hotel, e un solarium da mille metri quadrati. Il ristorante Sette, con un design minimalista fatto di materiali esclusivi e racchiuso dentro mura di vetro, è un luogo per avventure culinarie e intense esperienze sensoriali. Il Sette utilizza gli ingredienti più freschi e integra le specialità tradizionali per offrire piatti sani, saporiti e contemporanei in una selezione di eccezionali specialità locali. Nella stagione estiva il ristorante si muove a bordo piscina e gli ospiti possono godersi la cena immersi in un’atmosfera straordinaria, a volte anche accompagnati da musica dal vivo. Sempre al settimo piano, il Bar Zest è un luogo dove si può fare uno spuntino, un drink o un pasto veloce e semplice. È un luogo perfetto per organizzare incontri e pranzi di lavoro. Fare l’aperitivo qui è un must, specialmente nella stagione estiva, quando il bar si sposta verso l’area della piscina, creando un’atmosfera vacanziera anche per chi si trova in città per affari. indirizzi a fine rivista
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Attenti al... team! Organizzare eventi e team building è diventata una delle priorità di quasi tutti i dipartimenti delle risorse umane; ma c’è una variabile che sfugge (anche) al controllo di planner e organizzatori: il carattere dei partecipanti FRANCESCO CATTANEO
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a attività meramente ludica – portare il direttore commerciale e il suo team di vendita a giocare a calcio per farli sentire parte di una squadra – il team building e più in generale le attività corporate si sono strutturati e sono diventati veri e propri momenti educativi, nei quali l’obiettivo è solidificare le relazioni tra gli individui e passare importanti messaggi aziendali. Se il continuo sottolineare mission e vision corporate rischia di diventare retorico e ridondante, l’aspetto educativo del team è invece un punto di forza di ogni evento aziendale, che sia una presentazione di prodotto, un meeting o un team building. L’offerta, da parte di agenzie e organizzazioni, è diventata davvero variegata – dalle semplici attività sportive fino a veri e propri campus con personale preparato a gestire e a guidare i partecipanti – e il panorama delle aziende italiane di questo settore è davvero comple-
to e in grado di coprire la maggior parte dei bisogni di aziende di qualsiasi tipo, complice anche una felice posizione geografica (andare tutti in barca a vela è decisamente più semplice in Liguria o nelle Marche rispetto alla Normandia e alle coste inglesi, ne converrete). Una minuziosa organizzazione, attenta ai dettagli, preparata agli imprevisti, orientata al budget e alla soddisfazione dei partecipanti, non riesce comunque a lavorare sulla più grande delle variabili di questo tipo di eventi: il team. UNA VARIABILE IMPREVEDIBILE Attenti al meteo, con alternative organizzative capaci di assorbire qualsiasi capriccio meteorologico; attenti al buffet, in grado di coprire le più stravaganti esigenze alimentari; attenti ai contenuti, con speaker di livello, motivatori, comici, manager di successo: i nostri meeting planner sono diventati dei “poli-specialisti”, in grado di focalizzarsi su quasi tutte le esigenze. La vera variabile, il jackpot di ogni evento, tuttavia, rimane il partecipante. In primis, gli individui reagiscono agli stimoli in modo differente se inseriti in un gruppo. Lo studio dei comportamenti dei gruppi è
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dura materia per esperti sociologi, ma sappiamo per certo che il gruppo è un vero e proprio amplificatore di comportamenti. Così, per esempio, un “battutista”, ovvero una persona portata al sarcasmo, troverà nel gruppo il suo pubblico ideale e cercherà fino alla fine la battuta perfetta. Non ci si può mai preparare pienamente alla variabile umana, ma è bene conoscerne i dettagli, perlomeno per sapere chi si ha davanti: un team building perfetto, rimarrà perfetto anche se i “disturbatori” e i “battutisti” faranno del loro meglio per rovinarlo, ma uno degli skill fondamentali e più richiesti a chi organizza un evento è proprio quello di saper leggere le persone. Fuori dal simpatico elencare le differenti personalità, infatti, il comprendere le interazioni del gruppo – e quindi il come ottenere i risultati sperati – diventa davvero parte fondamentale del lavoro di chi pianifica eventi. TUTTI GLI UOMINI DEL CAPO Una conoscenza degli stili di leadership (ovverosia il capire come il capo interagirà con il suo team) e una infarinatura della gestione delle relazioni sono da considerarsi come basi fondative di un buon successo nella pianificazione di eventi. Eccovi, quindi, una breve lista dei più tipici fenomeni da evento aziendale. L’Aziendalista. Partiamo dalle cose facili. L’Aziendalista è una persona votata integralmente alla totale approvazione di quello che l’azienda ha deciso, che sia una promozione di gruppo o un licenziamento di massa. Tende a giustificare i comportamenti negativi e ad apprezzare, con comportamenti da tifose-
ria calcistica, le scelte positive. L’Aziendalista partecipa ai team building come un chierichetto partecipa alla Messa. Con gaudio e gioia, frequenta gli speech, si complimenta per la location, apprezza il buffet e non manca di sottolineare ai suoi diretti responsabili la sua gioia di far parte di una così bella famiglia. Amico dei Battutisti, odiato dai Disturbatori, l’A ziendalista ai meeting siede nelle prime file. Il Disfattista. Agli antipodi, troviamo il Disfattista. Ha fatto della lamentela il suo credo aziendale e contesta con acide battute tutte le scelte del management, compreso il “ridi-
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All’interno di ogni gruppo di lavoro è sicuramente presente ”lo spione”, il collega incline al gossip per il quale l’evento aziendale rappresenta un momento clou per creare pettegolezzi che poi racconterà a tutti. Le variabili caratteriali dei partecipanti a eventi e team building sono imprevedibili, ma conoscerne le diverse tipologie può aiutare a prevenire qualche problema
colo” spreco di risorse aziendali per fare meeting e team building. Niente lo sposterà dalla sua visione negativa del mondo, nemmeno uno speaker famoso (con il quale comunque vorrà fare un selfie) o un buffet degno di un ristorante stellato (del quale assaggerà tutto, ma lamentandosi). Partecipa a tutte le attività, come fosse un critico gastronomico davanti a piatti nuovi di chef non ancora famosi. È il calvario di qualsiasi Hr, ma non si può vivere in un mondo perfetto. Il Disturbatore. Sociologicamente presente in ogni team, il Disturbatore è nato per generare distrazione, che si tratti di una riunione di chiusura del budget o di un training su uno strumento It nuovo. Domande inappropriate, interventi scorretti, appunti inutili sono le armi con le quali egli combatte il sereno svolgersi della vita aziendale. Sembra non lo faccia scientemente, tanto che tutti si chiedono: ci è o ci fa? Durante gli eventi aziendali, il Disturbatore interrompe, soprattutto nei momenti di grande attenzione. A niente servono nemmeno le minacce. Il Disturbatore ha una missione. La Spia che Venne dal Freddo. Altresì chiamato Lo Spione, è partecipativo e assertivo, ma ha un unico obiettivo: quello di trovare un pettegolezzo, un nulla, magari un incontro in bagno, o un sorriso tra colleghi, per costruire una storia, che si premurerà di raccontare a tutti. Il Signorini aziendale ha costruito un impero sul pettegolezzo, diventando la figura ombra di tutte le pause caffè. Il team building è per lui come la vacanza a Formentera per i calciatori, il momento clou dell’anno. L’Ape Operaia. Il sogno di ogni manager, l’Ape Operaia è il silenzioso motore di ogni azienda. Mentre Disturbatori, Disfattisti, Aziendalisti e Spie perdono molto del loro tempo, l’Ape Operaia porta avanti i lavori di bassa manovalanza, facendo in modo che l’azienda proceda a gonfie vele verso il successo. Questo suo pragmatismo estremo, du-
rante gli eventi si perde, perché l’Ape Operaia non capisce e non condivide “inutili perdite di tempo”. Esegue comunque, e porta a casa l’obiettivo. Proprio a casa, alla sera, rientrato dalla giornata, l’Ape Operaia recupererà il tempo perso, mandando mail fino alle 4 del mattino. Il Battutista. Come dice il nome stesso, ha l’obiettivo finale – unico scopo di una vita professionale fatta di stress e rinunce – di uscire con la battuta perfetta. Il suo palcoscenico sono le cene aziendali, i pranzi, le riunioni, qualsiasi occasione insomma dove più di due persone si riuniscono. Il suo pubblico è fatto di colleghi ma anche di estranei. La moneta con cui vuole essere pagato è la sonora risata, con la quale misura anche il suo successo. Il Contraddittore. Ha una vocazione, una chiamata divina, nel contraddire il suo capo, il suo team, i suoi colleghi. Credendo si tratti di un problema con l’azienda, spesso l’Hr prova a suggerire di cambiare. Ma il Contraddittore, ovunque vada, deve contraddire. Lo fa anche al calcetto del giovedì con gli amici, e alle cene della parrocchia dove fa il volontario. O sono gli altri che stando con lui fanno volontariato? Ultimo, ma non ultimo, il Poli Specialista. È colui che troverete sempre preparato, qualsiasi sport si faccia, qualsiasi argomento si tratti, qualsiasi futuro possiate immaginare. Si parla di calcio saponato? Bene, lui è un campione fino dagli albori. Si parla di rugby? Bene, lui ha giocato al liceo. Il Poli Specialista è innocuo, solo molto noioso. LA SFIDA DA VINCERE Sono sicuro, per esperienza personale, che esistano in ogni gruppo, in ogni sacrosanto evento, i Disturbatori, i Battutisti e le Spie. La teoria vuole che il team influisca poco sull’esito di un evento. Ma come tutte le teorie, è sbagliata, e lo dimostra la pratica: la qualità delle persone, invece, influisce tantissimo sull’esito di un evento, perché l’esito dell’evento dipende da come le persone lo percepiscono. Da Golemann con la sua intelligenza emotiva fino agli ultimi studi sull’innovazione dirompente, il capitale umano, ovvero chi partecipa ai progetti, è sempre più considerato come l’elemento centrale. Fuori dalla divertente chiave di lettura, quindi, stimolare la partecipazione non è più sufficiente: bisogna assicurarsi che il messaggio, il fine ultimo del meeting o del team building, venga correttamente percepito e raggiunga tutta la platea. Se il vostro evento è incentrato sulla collaborazione, o sulla leadership, o ancora sulla gestione delle risorse, il vostro messaggio deve arrivare a destinazione. E per arrivare a destinazione, deve attraversare tutti i tipi di orecchie! La vostra sfida, allora, non è (solo) trovare la location perfetta, ma far sedere allo stesso tavolo Disturbatori e Battutisti!
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Dove vai se l’# non ce l’hai Definire il target, selezionare i contenuti, creare un palinsesto di post autorevoli e interessanti ponendosi al servizio dell’utente: ecco le basi per una strategia social vincente nell’era degli eventi 2.0 MATTEO ROCCA
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hissà se prima o poi smetteremo di chiamarli “nuovi media”. Anche perché nel frattempo 31 milioni di italiani (sui circa sessanta totali) utilizzano regolarmente i social, il che vuol dire esattamente metà della popolazione (fonte: report Digital in 2017 a cura di We Are Social e Hootsuite). Il confronto con questa sterminata piazza virtuale è ormai pane quotidiano per tutti, compresi i Pco e gli organizzatori di eventi in generale, che si stanno dotando delle competenze necessarie a operare con cognizione di causa nel campo degli eventi 2.0, formando le proprie risorse, assumendone di nuove o cercando la collaborazione di agenzie specializzate in social media management. Il fatto che un italiano su due utilizzi i social media non lo rende per questo un esperto di web marketing – non più di quanto il pos-
sedere la patente ci renda piloti professionisti, o la passione per il calcio ci trasformi in commissari tecnici –. È altrettanto ovvio che non si tratta solo di parlare genericamente del nostro evento su questo o quel social, e aspettarsi che il mondo mostri interesse a colpi di “like” e “reaction”. Se facessimo così, dimostreremmo di non aver capito granché di come funzionano realmente le conversazioni sul web, e rischieremmo di fare la magra figura dei tanti oratori improvvisati che frequentano lo Speaker’s Corner di Hyde Park, a Londra, dove praticamente chiunque può salire sul podio e intavolare un comizio. Sempre più spesso in molti campi si parla di “digital transformation”: non si tratta semplicemente di adottare nuove tecnologie, ma di innovare le modalità con cui si progetta, si comunica e si gestisce un business o un’altra attività. La meeting industry non fa differenza: la digitalizzazione dell’evento è necessaria per poter coinvolgere fino in fondo e con efficacia il partecipante 2.0. Il vero obiettivo non deve essere solo quello di “ottenere più like”, ma di integrare in maniera intelligente due diverse modalità di partecipazione e fruizione dell’evento,
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quella fisica e quella virtuale, facendo in modo che l’una sia il proseguimento e l’arricchimento dell’altra, e viceversa. LA STRATEGIA DELL’ENGAGEMENT Davide Spadone, marketing & digital transformation manager, è un consulente che opera da anni nello sviluppo di strategie digitali per grandi e medie aziende e ci spiega quali sono le regole essenziali da seguire per combinare con successo l’esperienza fisica dell’evento con quella digitale. «Il punto di partenza è sempre l’esperienza dell’utente/partecipante, che si articola in un prima, un durante e un dopo l’evento. Ovviamente il prima verte sulla creazione di interesse e sul teasing, il post sulla raccolta di feedback. Dopo l’evento si entra nel vero e proprio storytelling nei confronti degli utenti, mentre nel contempo gli analytics raccontano a noi la storia delle loro interazioni con i contenuti». Ma come si misura veramente il successo di un evento nella sua versione social? I like, le condivisioni, le interazioni sono la punta dell’iceberg, l’indice più evidente di un fenomeno più ampio che viene comunemente chiamato “engagement”, coinvolgimento, alla cui misurazione concorrono diversi parametri. «Il trigger del coinvolgimento è una commistione di fattori», spiega Spadone. «Bisogna anzitutto trasmettere la percezione della presenza di un operatore – un essere umano reale, che interagisce con te al di là dello schermo dei social –, e di un palinsesto di contenuti – con una frequenza di pubblicazione minima variabile, che va da uno-due tweet al giorno al vero e proprio live durante l’evento. Devo sentire che quel canale è vivo, che c’è una redazione al lavoro per me, che mi sta dicendo cose che potenzialmente mi interessano, e questi contenuti devono essere di qualità e possedere autorevolezza, o smetterò immediatamente di seguirli. La
vera sfida è creare un’affezione nel pubblico, facendo coincidere sempre più digitale e reale. La qualità dell’experience digitale diventa sinonimo della qualità prodotta dall’evento. Inoltre, anche se i social media sono sicuramente “autoconsistenti”, non bisogna mai dimenticare l’importanza del loro dialogo con i cosiddetti touchpoint fissi, tipicamente sito web e app mobile». A seconda del target, del tipo di contenuti da veicolare e degli obiettivi prende corpo una strategia integrata che può combinare più social, una volta che si abbiano ben presenti le potenzialità di ciascuno. «Negli eventi funzionano molto bene i social che garantiscono una fruizione immediata, soprattutto Twitter e Instagram, sono piazze che agevolano l’immediatezza durante l’evento, al culmine dell’interattività. Brevi video di dieci secondi, foto e selfie dei partecipanti rappre-
DAVIDE SPADONE marketing & digital transformation manager «Più qualificata è l’utenza, maggiore è l’ingaggio. La strategia digitale consiste nel rendere visibili i miei contenuti non al massimo numero di persone possibile, ma a quelle giuste. Fino al punto di recapitarti una newsletter esattamente alle otto di sera, perché quello risulta essere l’orario in cui tu, proprio tu, abitualmente controlli le mail».
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sentano la forma più facile di condivisione. Facebook favorisce molto l’uso delle immagini e la condivisione di citazioni, oltre a permettere un’interazione abbastanza veloce tra gli utenti e tra utente e redazione. Non bisogna sottovalutare nemmeno LinkedIn: è vero, rispetto agli altri social ha un ritmo più “lento” e un tono di voce più ufficiale, ma offre numerose possibilità per circoscrivere il target dei messaggi in modo molto preciso. Posso creare una campagna rivolta esclusivamente ai marketing manager, o stringere il cerchio ancora di più, filtrandoli anche sulla base degli interessi personali di ciascuno – ricavati a partire dai famosi cookie». USARE I BIG DATA PER RAGGIUNGERE IL GIUSTO TARGET Il marketing relazionale, one-to-one, che era stato teorizzato alla fine degli Anni 90, oggi è una realtà sotto gli occhi di tutti: grazie ai Big Data e alla capacità di usarli con intelligenza, i brand possono circoscrivere la loro utenza con un livello di dettaglio senza precedenti. «Più qualificata è l’utenza, maggiore è l’ingaggio. La strategia digitale consiste nel rendere visibili i miei contenuti non al massimo numero di persone possibile, ma a quelle giuste. Fino al punto di recapitarti una newsletter esattamente alle otto di sera, perché quello risulta essere l’orario in cui tu, proprio tu, abitualmente controlli le mail», conferma Spadone. «Gli obiettivi della nostra strategia di engagement possono essere i più diversi: ottenere iscrizioni, raccogliere dati, far giungere il nostro messaggio a un target preciso, fare scouting di nuovi sponsor o di potenziali clienti. La regola d’oro è sempre la stessa: facilità. È questo il trigger fondamentale: bisogna rendere tutto immediato». In altre parole, per “avere più like”, ovvero per massimizzare l’interesse intorno al nostro evento,
è indispensabile indirizzare i contenuti giusti verso il giusto pubblico. Il che è molto meno banale di quanto possa apparire, e richiede anzi competenza e intelligenza. Accanto alle regole auree, bisogna tenere presente anche i numerosi esempi negativi che ancora troppo spesso affollano il web, causati perlopiù da incompetenza o cattiva gestione del canale social. Qualche esempio? Nel 2011, durante la campagna elettorale, lo staff del candidato sindaco uscente Letizia Moratti cadde nella trappola di un utente in vena di scherzi, che usò l’hashtag della campagna per twittare: “il quartiere Sucate dice no alla moschea in via Giandomenico Puppa! Sindaco rispondi!”. Senza rendersi conto che un quartiere e una via con quel nome erano senz’altro uno scherzo, qualcuno dell’ufficio stampa replicò attraverso l’account ufficiale del Sindaco Moratti: “nessuna tolleranza per le moschee abusive, i luoghi di culto si potranno realizzare secondo le regole previste dal nuovo Pgt”. L’autogol fu immediato e irrimediabile. Idem nel 2015, quando per protestare contro i disordini dei cosiddetti manifestanti no-Expo sempre su Twitter esplose l’hashtag #nontoccatemilano, che poi fortunatamente qualcuno cambiò con #iostoconmilano, che almeno non si prestava a ironie. In generale poi non bisognerebbe mai aprire un canale di comunicazione senza essere pronti a gestire e replicare alle critiche, senza censure ma stimolando un dibattito educato. «Un hashtag troppo complesso non funziona, uno corto, facile da scrivere e da ricordare invece sì. Sul web gli errori vengono puniti immediatamente: un post con un refuso o con un involontario doppio senso diventa subito oggetto di parodie. La semplicità e la schiettezza sono l’unica via da percorrere» conferma Spadone.
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L’ufficio del futuro è aperto a tutti Le nuove tecnologie, ma anche la nuova generazione della forza lavoro, stanno impattando sul concetto di postazione di lavoro. E anche i meeting ne sono coinvolti dal nostro corrispondente da New York DOMENICO MATARAZZO
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er il quarto anno consecutivo la Consumer Technology Association, l’associazione che ogni anno organizza il Consumer Electronic Show a Las Vegas, è apparsa al vertice della classifica redatta dal Washington Post relativa ai posti in cui si lavora meglio nella capitale americana. Le caratteristiche vincenti sono state orari flessibili, rimborso della metà dei costi di accesso, internet a banda larga, parcheggio bici, contributi per il pagamento dei prestiti di studio (comunissimi negli Usa), palestra, corsi di fitness e di formazione gratuiti, assistenza sanitaria anche in caso di adozioni, contributi per il mutuo casa. A questi si aggiunge una struttura a porte aperte in cui ogni impiegato
può presentare idee ai vertici per migliorare l’operato dell’associazione. Se la Cta vuole mantenere il suo primato e se altre associazioni o aziende vogliono emularla, offrire servizi simili non basta più: il prossimo passo è eliminare la scrivania, o meglio, ciò che essa rappresenta, una postazione fissa e individuale. Le nuove sedi di Apple, Google, Facebook, Salesforce.com, ma anche le start up nel settore della nuova economia digitale sono il punto di riferimento per i nuovi modelli di lavoro in cui si opera in team, in spazi aperti, con aree meeting informali e con acceso a giochi e snack a piacimento e ciò fa pensare che il trend sia prerogativa delle aziende con capitale a disposizione. SEMPRE PIÙ “MULTI-DEVICE” Nuovi prodotti, servizi e indagini però fanno intuire che ben presto le aziende di qualsiasi dimensione e settore dovranno abbracciare questi trend per garantire produttività e, soprattutto, per attirare nuovi talenti. Alcune
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notizie e lanci di nuovi prodotti avvenuti negli ultimi mesi danno un’idea di come il posto lavoro stia evolvendo. Lo scorso mese, per esempio, Xerox ha lanciato 29 ConnectKey il primo modello di una nuova filosofia di prodotto che punta a un sistema di stampa multi-funzione e che consente di gestire un documento dalla stampa alla distribuzione su cloud o in applicazioni desktop accessibile da qualsiasi posto o strumento, tablet, cellulare o portatile e studiata appositamente per la forza lavoro mobile e per tutti coloro collegati in modalità wireless. A Chicago, l’agenzia di pubblicità Leo Burnett, invece, ha fatto notizia per aver tolto il telefono dalle scrivanie dei suoi 1.600 dipendenti e li ha rimpiazzati con cuffiette Bluetooth per ricevere le chiamate ovunque essi si trovino, preferibilmente lontano dalla scrivania. Anche i messaggi voce sono trascritti e inviati via email. Ma la notizia che sigilla la validità dell’evoluzione in corso é venuta da Microsoft durante Microsoft Inspire, la convention annuale delle aziende partner di Microsoft. Durante l’evento il Ceo Satya Nadella ha annunciato Microsoft 365, ovvero un nuovo modo di affrontare lo sviluppo dei prodotti e che coinvolgerà ogni singolo reparto e ogni singola procedura all’interno di Microsoft. «Stiamo assistendo a un nuovo cambiamento che noi definiamo intelligent cloud e intelligent edge; si tratta di un mercato con enormi opportunità e che vale 4,3 miliardi di dollari» ha detto Nadella durante il discorso di apertura e si riferiva a tre pilastri al centro della transizione in corso. Il primo è che ogni esperienza di prodotto e servizio digitale oggi è “multi-device” e “multi-sense”: l’utente cioè non è più limitato a un singolo terminale o a un unico sistema di interazione, ma può iniziare con un touch screen in un posto e proseguire con il riconoscimento vocale e l’intelligenza artificiale in un altro. Il secondo pilastro è l’infusione di intelligenza artificiale in ogni applicazione che viene svi-
luppata. Il terzo è l’evoluzione dalle reti virtuali ai servizi serverless e microservice. Per seguire queste opportunità d’ora in avanti tutto ciò che viene fatto all’interno di Microsoft sarà focalizzato su quattro aree principali, la prima delle quali è proprio la postazione di lavoro. «Oggi ci si trova in uno scenario in cui le attitudini, il profilo e le modalitá di aggregare gli individui sul posto di lavoro stanno cambiando rapidamente. Le aziende di hi tech, ma soprattutto i loro clienti in qualsiasi settore e in qualsiasi parte del mondo, vogliono strumenti che stimolino la creatività, l’ingegno e anche la produttività per rimanere competitivi ma anche per attirare nuovi talenti» ha dichiarato ancora il Ceo di Microsoft. DALLA SCRIVANIA AGLI EVENTI Una delle principali aeree su cui intervenire per migliorare l’esperienza di lavoro é proprio l’accesso alle informazioni, che spesso risultano essere non centralizzate, dispersive e a rischio. Da qui nasce Microsoft 365 ovvero il meglio di Office 365, di Windows 365 e di Azur messi insieme per andare incontro alle esigenze delle aziende. Microsoft 365 è offerto in due versioni, una Enterprise per le
Lavoro da remoto, utilizzo di device differenti, estrema flessibilità di orari e postazioni, tecnologia di ultimissima generazione: sono i trend della forza lavoro millennial
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Internet delle cose e realtà virtuale sono tra le tecnologie che impatterranno maggiormente il concetto di ufficio. Sotto, le rivoluzionarie sedie firmate Nissan, in grado di muoversi autonomamente tra più postazioni
grosse aziende che stanno passando al digitale e la versione Business per dare anche alle piccole e medie imprese le funzionalità paragonabili a quelle delle grosse corporation. Molte delle nuove funzionalità sono ideali per i planner dato che consentono di valutare immediatamente la validità di un’idea o il feedback di un’audience. Per esempio, se si ha un’idea che si vuole approfondire all’istante, con tre click si può accedere a Microsoft Power Business Intelligence, Windows Note e Skype per trovare le informazioni di supporto e discutere con il team. Con Excel, invece, grazie all’intelligenza artificiale è possibile raccogliere commenti da un’audience e con un click classificarli a seconda dei sentiment espressi (sentiment analysis) e a seconda della location, anche con mappe in 3D. Di particolare interesse per chi effettua presentazioni, invece, è il feedback che si può ricevere attraverso Yammer, l’applicazione che consente a chiunque di essere presente a un meeting anche se non fisicamente. Attraverso Yammer l’audience, ovunque essa sia, può assistere alla presentazione, leggere la trascrizione, tradurla in più di sessanta lingue ed esprimere il livello di interesse. Tutte queste informazioni sono accessibili al relatore, che può anche osservare un grafico con il grado di interesse per ciascun punto della presentazione. POSTAZIONI SEMPRE PIÙ TECNOLOGICHE A questi prodotti si aggiungono anche studi altrettanto recenti sul futuro dello spazio di lavoro che dimostrano che i prodotti di Xerox, Microsoft e di molteplici altri ancora non sono semplici mode. Konica Minolta, per esempio, pochi mesi fa ha pubblicato The Digital Workplace Initiative, uno studio condotto su un campione di cento responsabili di It e mille impiegati d’ufficio in cui si evidenzia come gli ostacoli a una maggiore produttivitá derivino da interruzioni, problemi tecnici dovuti ad hardware e software non aggiornati e da problemi ad
accedere ai dati quando si è lontani dalla propria scrivania. Anche per Konica Minolta la soluzione è investire nella trasformazione in ciò che viene comunemente chiamata la Digital Workplace Initiative (Dwi), “per modificare il modo in cui persone e tecnologie interagiscono nel mondo del lavoro e raggingere il massimo della produttività” si legge nel rapporto. Le principali aree identificate dell’ambito della Dwi sono state: abilitare la forza lavoro mobile, facilitare il lavoro da casa o remoto e migliorare i sistemi per il lavoro in team. Alla stessa conclusione è arrivata anche la Future Workforce Study, una ricerca condotta da Dell e Intel in cui sono state identificate le tendenze tecnologiche che stanno avendo un impatto sul luogo di lavoro su scala globale. I risultati mostrano che molti dipendenti ritengono inadeguata la loro postazione e si attende che questa venga migliorata alla luce delle nuove tecnologie, soprattutto per quanto riguarda il lavoro da remoto, sempre più considerato come un fattore determinante per migliorare qualità della vita e produttività. Su questo aspetto fa pressione soprattutto la categoria dei millennial: la maggior parte di loro afferma, infatti, di essere disposta a cambiare azienda se le tecnologie per ufficio non corrispondono al loro standard. Tra le tecnologie più attese vi sono strumenti di collaborazione e tecnologie innovative, come l’internet delle cose (Iot) e la realtà virtuale (Vr). Chi volesse però dare dimostrazione di forza e mostrarsi all’avanguardia nel condurre un meeting, può usare le nuove sedie di Nissan. La casa automobilistica giapponese infatti ha preso ispirazione dai propri modelli di auto a guida autonoma per sviluppare la Intellgent Parking Chair, una sedia che si muove autonomamente presso determinate postazioni. Una flotta di sedie autonome, per esempio, può autosistemarsi a un tavolo per conferenze subito dopo l’utilizzo o distaccarsi da questo per raggiungere altre postazioni per meeting informali.
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HOT TOPICS team building
L’avventura in tutta sicurezza Intensi, sfidanti, di forte valenza formativa: le formule estreme del team building sono un’uscita di sicurezza dalla zona di comfort per farsi trovare pronti quando l’azione è necessaria e per velocizzare il processo decisionale TERESA CHIODO
I
n una formula estrema di team building ci sono decisioni da prendere e ostacoli da superare. È un po’ come saper sfidare il mercato in un momento di crisi. Quali azioni vanno intraprese e quale deve essere l’atteggiamento? La risposta è: sperimentare il problem solving di gruppo trovando soluzioni sempre nuove. La naturale propensione del gruppo a collaborare e a coordinarsi in una situazione di necessità, come liberarsi e fuggire entro un breve tempo a disposizione o con dei coefficienti di difficoltà superiori, fa emergere spunti di riflessione utili in un contesto formativo che si rivela un mezzo ideale per far affiorare le attitudini naturali dei partecipanti a ricoprire determinati ruoli in situazioni di “stress”, tanto più rapidamente data l’urgenza di risolvere. Ce ne parla Giovanni Gambardella founder
dell’agenzia Teamworking. «Un team building estremo – sostiene Gambardella – permette di trasportare i partecipanti in un ambiente radicalmente diverso dalla routine dell’ufficio: un bosco, la montagna innevata, o addirittura il deserto. In circostanze molto lontane dalle solite, i partecipanti all’attività hanno maggiore facilità a esprimere la loro personalità, a mettersi in gioco, a testare nuove modalità di interazione, comunicazione e lavoro di squadra. Il team building estremo si differenzia in modo sostanziale da tutte le altre attività formative per alcuni elementi di maggiore difficoltà come il tempo, le condizioni naturali e ambientali, gli imprevisti meteorologici. È soprattutto il fattore tempo a essere il “nemico” principale dei partecipanti in un format di team building estremo. Se altri tipi di attività possono essere adattati alle tempistiche dei team, allungati o accorciati a seconda delle circostanze, le condizioni naturali non possono essere comandate da noi. Al momento opportuno bisogna agire e spesso non c’è tempo per riflettere. Questo vale per una manovra in barca a vela, ma anche durante un’escursione nel deserto o in mon-
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tagna. Se il rifugio va raggiunto prima del buio, questa scadenza è necessaria e non c’è modo di “posticipare” il calare del sole. Le attività di team building estremo vanno a lavorare efficacemente sulle capacità di gestione del tempo, gestione dello stress e gestione della crisi. Tutte abilità fondamentali anche nel lavoro in azienda, che qui però trovano una manifestazione fisica e reale che obbliga i partecipanti a risolvere senza indugi i problemi che si presentano». C’È SPAZIO PER TUTTI L’assenza di gravità è la metafora giusta alla quale poter agganciare saldamente concetti formativi da tradurre in manovre aziendali. Su una navicella spaziale o in un contesto di simulazione in assenza di gravità è difficile dire dov’è il sopra e dov’è il sotto. Si crea una discordanza fra gli impulsi provenienti dagli occhi e dall’interno delle orecchie (che registrano il movimento e la velocità) e le articolazioni e i muscoli. C’è confusione nel sistema equilibrio-movimento-vista. Per ripristinare la stabilità è necessario rivedere le priorità rispetto ai diversi segnali nervosi e in tal caso sarà l’informazione visiva a diventare dominante. È una metafora interessante ma anche un valido esercizio per riesaminare alcune abitudini lavorative, la gestione del tempo e delle risorse disponibili. A gravità zero, anche solo allacciarsi le scarpe diventa un problema difficilissimo da affrontare e risolvere. Gli individui che insieme condividono l’esperienza della gravità zero entrano in una realtà mai provata prima, destabilizzante, che fa scattare la necessità di una rilettura del problema e della soluzione stessa. Il parallelismo con la vita corporate è immediato e apre ai partecipanti scenari interessantissimi che
permettono di affrontare e risolvere problematiche aziendali lette e analizzate sotto una luce diversa. In che modo un team building in cui i partecipanti hanno l’opportunità di sperimentare una simulazione di volo in caduta libera può essere funzionale nell’ambito di un contesto formativo aziendale? Ce ne parla Mattia Calise, responsabile marketing di Aero Gravity. «La possibilità di “rimuovere” alcune delle regole del mondo in cui viviamo e lavoriamo normalmente apre davvero a molte possibilità. Nel nostro caso, togliendo la gravità, andiamo a creare un ambiente del tutto nuovo, una vera e propria soglia che i membri del gruppo si troveranno a varcare e dove potranno sfidare le proprie paure. Il dover superare assieme un limite, unito all’adrenalina di un’attività normalmente possibile solo in contesti estremi, ci permette di creare un’esperienza ad altissimo coinvolgimento emotivo. Grazie a questo siamo in grado di abbattere le barriere che naturalmente si creano negli ambienti lavorativi». PUNTI DI VISTA L’avvento di una crisi, qualsiasi ne sia la natura, determina un ribaltamento, o quanto meno una messa in discussione, degli standard comportamentali. Gestirla e superarla richiede l’elaborazione di nuove risposte ai nuovi stimoli. Mettere in atto comportamenti originali e adeguati al mutamento del contesto, inevitabilmente necessita che la persona assuma un nuovo punto di vista su sé, sugli altri, sull’ambiente relazionale in genere. Possiamo sempre scegliere di rimanere nella comfort zone perché c’è la gravità (la crisi) oppure volare al di là di questa fase critica con un momento di leggerezza, potere, liberazione: le nostre convinzioni limitanti
GIOVANNI GAMBARDELLA, fouder di Teamworking «Un team building estremo permette di trasportare i partecipanti in un ambiente radicalmente diverso dalla routine dell’ufficio: un bosco, la montagna innevata, o addirittura il deserto. In circostanze molto lontane dalle solite, i partecipanti all’attività hanno maggiore facilità a esprimere la loro personalità, a mettersi in gioco, a testare nuove modalità di interazione, comunicazione e lavoro di squadra».
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MATTIA CALISE, responsabile marketing di Aero Gravity «Togliendo la gravità, andiamo a creare un ambiente del tutto nuovo, una vera e propria soglia che i membri del gruppo si troveranno a varcare e dove potranno sfidare le proprie paure. Il dover superare assieme un limite, unito all’adrenalina di un’attività normalmente possibile solo in contesti estremi, ci permette di creare un’esperienza ad altissimo coinvolgimento emotivo. Grazie a questo siamo in grado di abbattere le barriere che naturalmente si creano negli ambienti lavorativi».
sono un macigno al pieno sviluppo dell’eccellenza e dell’autostima. Quali sono le opportunità che consentono di risolvere problematiche aziendali applicando un coefficiente di difficoltà maggiore? «Un team building estremo mette alla prova in modo molto intenso le capacità dei singoli e della squadra, sia quelle fisiche sia anche (e soprattutto) quelle mentali, di resistenza allo stress – sostiene Gambardella –. Non permette a nessuno di rimanere in disparte: per la riuscita dell’impresa è necessaria la collaborazione di tutti quanti. I membri del team praticano la collaborazione, la fiducia reciproca e la gestione dello stress mentre si trovano a elaborare strategie e soluzioni comuni ai problemi riscontrati. Spesso, per esempio, nell’attività del survivial training a uno dei partecipanti viene assegnata la parte del ferito, che gli altri devono riuscire a trasportare in salvo. Messi di fronte a questa difficoltà fittizia, i partecipanti devono affrontarla proprio come se fosse reale. Si trovano così a misurare la propria capacità di aiutare i colleghi in un modo che non ha pari nella routine aziendale. Oppure, nelle attività acquatiche come rafting o team sailing, viene eseguita l’operazione di salvataggio “dell’uomo in mare” con uno dei membri del team che deve essere recuperato e portato in salvo a bordo dell’imbarcazione. Anche in questo caso il tempo stringe: non è possibile abbandonare a lungo il compagno in difficoltà, che potrebbe non saper nuotare oppure congelare in acque troppo fredde. La persona si trova fisicamente in acqua e il rischio, per quanto contenuto, è realmente presente: quindi all’operazione deve essere dedicata la massima attenzione. Facciamo notare che i team building cosiddetti “estremi” non sono comunque mai pericolosi per l’incolumità dei partecipanti. Siamo assistiti da trainer esperti che garantiscono il rispetto di tutti i procedimenti di sicurezza, cosicché l’attività possa essere svolta in completa tranquillità. Bisogna, certo, stare particolarmente attenti. Per esempio, in bar-
ca a vela una distrazione durante la manovra può portare a essere colpiti dalla vela e persino a venire sbalzati in acqua!». Perché un team building di questo tipo funziona per la strategia aziendale? «Oltre all’impatto emotivo – dice Calise – Aero Gravity ha diverse specificità che vengono spesso apprezzate e ricercate dalle aziende, tra le quali la tecnologia che sta alla base del progetto, la qualità della struttura e soprattutto la passione che trasmettono gli istruttori (l’intera struttura è gestita e costruita da appassionati di paracadutismo). Tutto questo è in grado di garantire alle aziende un’immagine di futuro/tecnologia ottima per migliorare la propria brand identity». FORMAT ESTREMI Ci sono a disposizione diversi format, alcuni dei quali sono stagionali mentre altri possono essere praticati per tutto l’anno. In inverno ci sono, per esempio, l’igloo building e altre attività legate alla neve. In un igloo building i partecipanti devono costruire un rifugio usando solamente la neve e gli strumenti forniti dai coach. Fin qui si tratta di un’attività di costruzioni che diventa estrema nel momento in cui ci si propone di costruire un igloo che sia veramente in grado di resistere al freddo e al vento, e passarci la notte tutti insieme. In questo caso l’attività deve essere attentamente osservata da istruttori che saranno presenti per tutta la notte, allo scopo di evitare rischi. Il team deve essere costantemente monitorato: la temperatura interna può scendere fino a zero gradi!
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In primavera c’è il rafting. Oltre alla classica discesa del fiume sul gommone, il team building comprende altre prove aggiuntive come il recupero di un uomo disperso in fiume e l’attraversamento del fiume con l’aiuto della pagaia. In queste prove viene testata la fiducia reciproca dei membri del team e la loro capacità di collaborare per raggiungere uno scopo comune. Per le stagioni calde è consigliato il team sailing, la regata in barca a vela che non è un’attività estrema in assoluto, ma lo può diventare facilmente nel caso di condizioni meteorologiche avverse. Un vento troppo forte rende difficile governare la barca.
Ma anche l’assenza di vento può essere un problema, e ben più grave di quanto non si creda. I coach spiegheranno in questo caso come si affronta una simile situazione in mare, con manovre apposite volte a creare un “vento artificiale” che permetta il movimento della nave. In tutte le stagioni è invece possibile praticare il survival, cioè l’esercizio delle tecniche di sopravvivenza nella natura. I partecipanti imparano ad accendere il fuoco senza gli strumenti cui siamo abituati, a costruire un riparo, a trasportare un compagno ferito, a costruire un ponte di corda per l’attraversamento di un fiume. Tutte queste attività possono essere svolte anche in modalità non “estrema”: a fare la differenza sarà sempre la velocità con cui terminare le sfide, ma anche le condizioni climatiche. Può capitare una sessione sotto la pioggia battente, durante la quale i partecipanti devono essere comunque in grado di accendere il fuoco. In questo caso è la natura stessa a rendere “estrema” l’avventura. C’è anche la formula della guida sportiva in condizioni estreme: può essere praticata tutto l’anno su piste diverse e con velocità diverse, andando da un’esperienza semplicemente piacevole a una vera sfida estrema; in inverno su ghiaccio, in auto o in kart. Ancora, per un team coraggioso e pronto a imbarcarsi in un’autentica avventura, c’è il format di sopravvivenza e di orientamento nel deserto: viaggiando nel deserto a piedi o in 4x4, i partecipanti devono riuscire a orientarsi, coordinarsi e supportare i membri meno esperti del team. Infine, la novità del momento, Aerogravity, – a pochi minuti da Milano – per le aziende mette a disposizione AeroTeam e Custom Event. La prima consiste nella sola esperienza di volo insieme agli istruttori (inclusiva di noleggio attrezzatura, formazione a terra, debriefing e due ingressi a testa nel simulatore). La seconda invece permette l’utilizzo esclusivo dell’intero edificio (simulatore, tribuna da settanta posti con impianto audio/schermi e spazio catering).
Deserto, neve, torrenti in piena, assenza di gravità: sono tante le modalità “estreme” nelle quali cimentarsi per determinare la propria capacità di azione e per velocizzare il processo decisionale
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HOT TOPICS new trends
Sala meeting o sala giochi?
I videogiochi piacciono a tutti, ma per una volta non vi parleremo di innovazione tecnologica e di giochi di ultima generazione. Al contrario, scopriamo il fascino del retrò. Ricordate il Pac-man? ALESSANDRA BOIARDI
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li eventi sono fatti per stupire e per intrattenere oltre che per trasmettere un preciso obiettivo di comunicazione. Per farlo, gli organizzatori mettono in campo tutta la loro creatività, la loro professionalità e il loro talento. A volte, basta un’idea semplice (che poi tanto semplice di solito lo è soltanto all’apparenza) per fare la differenza. Tra le tendenze in fatto di eventi corporate,
ne abbiamo scovata una che piace per più di un motivo: quella di utilizzare i videogiochi. In che modo? Per intrattenere i partecipanti, fare vivere loro vere e proprie sfide, creare contest divertenti in team o individuali, o semplicemente lasciare che si divertano “come quando erano adolescenti”. IL VINTAGE CHE EMOZIONA Già, perché i videogiochi dei quali vi stiamo parlando non sono i sofisticati marchingegni tecnologici di ultima generazione, ma i celeberrimi videogiochi degli Anni 70-80 che hanno popolato i bar e le sale giochi per decenni con i loro colori e i loro inconfondibili suoni. I videogiochi appassionano per il loro gusto
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vintage: la tecnologia non consentiva grandi effetti tecnologici, per cui si suppliva arricchendo i mobili che li inglobavano con grafiche futuristiche dedicate, luci e “stratagemmi”, utilizzando specchi, pellicole colorate e neon fluorescenti. Insomma, questi giochi rappresentano il loro tempo con una forza espressiva davvero imponente e in alcuni casi nulla hanno a invidiare ai coetanei oggetti di design che hanno fatto la storia degli ultimi decenni del secolo scorso. E poi, se ci pensate bene, chi sono le persone “in carriera” di oggi se non quei quarantenni e cinquantenni che hanno passato la loro giovinezza nelle sale giochi con le tasche pieni di monete e gli occhi ricchi di emozioni? Di sicuro sanno cosa sia il Pac-man o Space Invaders. I giochi di cui stiamo parlando sono diventati delle vere e proprie icone e anche i più giovani li conoscono bene nelle loro versioni “app”. Quanto “vissuto” emotivamente coinvolgente c’è in un semplice gioco ad alta valenza simbolica? Perché quello che abbiamo capito è che il “settore” di questo tipo di intrattenimento nasce soprattutto dalla passione e da chi, pazientemente,
scova, compera e restaura queste macchine dimenticate in vecchi magazzini per oltre trent’anni... Una passione autentica, come ci ha raccontato Marco Vernillo, fondatore di Vernimark, agenzia che noleggia videogiochi per gli eventi allestendo veri e propri corner Anni 80: «Sono prima di tutto un collezionista di vecchio corso e grazie alla mia passione oggi ho a disposizione un buon numero di videogiochi. Ogni restauro mi richiede interventi minuziosi e utilizzo solo pezzi originali; per questo posso impiegarci anche un anno per un videogioco, ma ne vale la pena perché l’autenticità del risultato ne assicura un’esperienza completa che parte dagli occhi e arriva alla memoria passando dal tatto, dall’udito e anche dal profumo tipico di legno e plastica che hanno da sempre questi oggetti» spiega Vernillo. «A ogni evento – continua – un buon numero di partecipanti mi ringrazia per averlo emozionato e questo è impagabile». PER GIOCO E PER DIVERTIMENTO Quando si utilizzano delle icone del design bisogna anche aspettarsi che la loro applicazione possa spaziare anche attraverso esperienze diverse, “inquinando” ambiti come il cibo e la musica. Vale la pena raccontare un paio di eventi che hanno ospitato i videogiochi e che, come primedonne, hanno allargato la loro influenza. Il primo è stata la consueta festa d’estate di Criteo – multinazionale francese che si occupa di remarketing – dedicata a clienti, collaboratori e partner. Laura Nicolini, founder di Creative-Mind.com, ha organizzato l’evento rispondendo a precise richieste della committenza, che aveva individuato nel mondo dei videogiochi il tema dominante per l’evento. Nicolini ci racconta come l’ispirazione “Arcade” abbia invaso – è il caso di dirlo – tutta l’ambientazione: dal catering all’intrattenimento, dalla grafica alla segnaletica interna. «Declinare il tema dei videogiochi è stato sicuramente divertente, soprattutto nel constatare il livello di conoscenza degli ospiti che si sono sfidati a suon di joystick,
MARCO VERNILLO fondatore di Vernimark «Il videogioco piace anche per la sua estetica �che è molto caratterizzante e non passa inosservata nel caso di un allestimento pensato per un evento. Oltre agli upright esistono i cosiddetti cocktail, videogiochi-tavolino che piacciono molto perché ci si può sedere attorno con un bicchiere e intrattenersi chiacchierando mentre si gioca»
LAURA NICOLINI founder di Creative-Mind.com «Declinare il tema dei videogiochi è stato sicuramente divertente, soprattutto nel constatare il livello di conoscenza degli ospiti che si sono sfidati a suon di joystick, con uno scarto di abilità che variava sensibilmente di generazione in generazione. Pac-man è stato ovviamente il tema più apprezzato, tant’è vero che abbiamo deciso di riproporlo anche nella disposizione del catering»
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CON IL GIOCO NON SI SCHERZA
Le alte potenzialità educative del gioco non sono un mistero per nessuno, portano anzi sempre più conferme. Una arriva dal metodo Lego Seriuos Play, che consiste nell’utilizzare i mattoncini Lego per elaborare vere e proprie metafore tridimensionali, utilizzate in risposta alle domande del formatore. Il metodo è stato messo a punto circa vent’anni fa in Danimarca nell’azienda stessa della Lego, che in un momento di crisi ha affidato proprio al
suo prodotto l’elaborazione di nuove strategie. L’anno scorso, il metodo è stato utilizzato per la prima volta in assoluto nel contesto di un convegno medicoscientifico. Meeting Planner ha infatti ideato un ciclo di eventi Ecm prevedendo l’impiego dei famosi mattoncini. Per saperne di più sull’argomento rimandiamo alla cover story di Meeting e Congressi sui congressi medici. Meeting e Congressi, 3 2017, pagina 48. con uno scarto di abilità che variava sensibilmente di generazione in generazione, per così dire. Pac-man è stato ovviamente il tema più apprezzato, tant’è vero che abbiamo deciso di riproporlo anche nella disposizione del catering, con finger food a mo’ di labirinto e colori assolutamente coordinati al celebre gioco. L’atmosfera era decisamente anni Ottanta, così come la musica e alcune parti di allestimento. Di riproporre il look invece, non ce la siamo sentita… spalline imbottite e capelli cotonati sono ancora un ricordo imbarazzante per molti di noi, che ci sono passati. Il risultato finale è stato comunque di grande coinvolgimento, tanto che ab-
biamo già in mente un altro evento con un tema del genere». Il più recente, invece, è stato l’evento di chiusura dell’Autoptomotec 2017 –la biennale internazionale dell’aftermarket automobilistico – a Bologna in cui I’Meetaly ha allestito un padiglione dedicandolo interamente al gioco: i banconi dei bar erano costruiti con grandi mattoni Lego, i tavolini rappresentavano, ognuno, un gioco da tavolo diverso come il Monopoli o il Gioco dell’Oca, Una grande pista di macchinine troneggiava a un lato dando la possibilità agli invitati di sfidarsi in brevi ma veloci corse, poi calciobalilla, la pizzeria a tema “freccette”, banchi con carte da gioco, sedute a forma di cubo di Rubik e, infine, i tanto attesi videogiochi e flipper che hanno lavorato instancabilmente per tutta la durata dell’evento. Attorniati dagli invitati sono stati oggetto di selfie come delle vere e proprie star! UN FASCINO INTRAMONTABILE Effetto amarcord assicurato dunque, ma non solo. Perché il videogioco Anni 80 era anche un “oggetto”. Qualcuno si ricorda quelle macchine mastodontiche, con colori accessi e disegni che ti facevano pregustare viaggi alla scoperta di nuove galassie e di mondi paralleli? I più diffusi erano cosiddetti videogiochi “upright”, con i quali si giocava stando in piedi, con il video all’altezza del busto. «Il videogioco piace anche per la sua estetica – conclude Vernillo –, che è molto caratterizzante e non passa inosservata nel caso di un allestimento pensato per un evento. Oltre agli upright esistono i cosiddetti cocktail, videogiochi-tavolino che in Italia non erano diffusissimi ai tempi, ma che piacciono molto perché ci si può sedere attorno con un bicchiere e intrattenersi chiacchierando mentre si gioca». Il videogioco come intrattenimento dunque, ma anche come affermazione di quel concetto di “gamification” che nel mondo degli eventi si traduce in attività ludiche ad alto valore aggiunto. Mettere in gioco un’idea, un concetto o un obiettivo è un approccio quasi sempre vincente, che in questo caso punta su vissuti emotivi e riferimenti culturali delineati, che però non escludono nessuno.
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Per lavorare in alta quota tra le montagne, alleggerire il carico delle tensioni e delle responsabilità incontrando un ambiente favorevole, dove il benessere si aggiunge ai compiti e alle incombenze, la cortesia influenza il buonumore, ed il piacere di non vedere il solito ufficio ma panorami unici ed indelebili dove la montagna ispira le intuizioni e le idee. Le nostre 6 sale meeting possono ospitare fino a 400 posti e sono dotate delle piu’ avanzate tecnologie ed inoltre ogni aspetto dal coffee break con pasticceria fresca a un light lunch fino ad una cena di gala e’ sapientemente curato dai nostri chef
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HOT TOPICS digital tips
Go live or not go live? Questo (non) è il problema S
appiamo tutti molto bene quanto sia importante avere una strategia social che contribuisca (e non poco) al successo di un evento, anche b2b come una convention o un evento aziendale. Non averla è un po’ come dire che al tuo matrimonio nessuno ha scattato neanche una fotografia, nemmeno al momento del sì o al taglio della torta. In poche parole, essere sui social con il tuo evento significa “esistere” davvero. E c’è una dimensione, probabilmente oramai la più importante, di cui i social si sono appropriati quasi prepotentemente, ovvero la dimensione “live”, quella del cosiddetto social live streaming. E proprio su questo ultimo aspetto, quello del “go live”, che le maggiori piattaforme si sono dichiarate guerra per cercare di attirare il maggiore numero di utenti. Partendo dal social più conosciuto in assoluto, Facebook, sappiamo che non si è fatto attendere in fatto di live streaming e lo ha introdotto oramai qualche tempo fa, permettendo a utenti e pagine aziendali di trasmettere video in diretta semplicemente attraverso uno smartphone o un computer. Fare streaming in diretta non è affatto difficile dal punto di vista tecnico e si ha il vantaggio dell’interattività, nel senso che, per esempio, chi sta guardando il video in diretta può intervenire in chat, fare domande e ottenere subito risposte. Anche Instagram permette, più o meno, di fare la stessa cosa e ovviamente Snapchat, che anzi è nato proprio per quello e il cui successo soprattutto fra i teenager pare abbia indotto Mark Zuckenberg ad attrezzarsi velocemente con i video in diretta. Da Twitter è invece possibile fare live streaming attraverso Periscope, una piattaforma completamente dedicata al live streaming, e anche Youtube, che in fatto di video sharing ha fatto da pioniere, ha una sua funzione live. Naturalmente è fondamentale scegliere il social media più adatto per fare uno streaming dell’evento, e nor-
I social ci offrono funzioni sempre più complete per realizzare video in diretta, ma come utilizzare il social live streaming a un evento? Per esempio per fare esclamare a chi non è presente: «che cavolo, vorrei esserci!» malmente sarà il social nell’ambito del quale la vostra azienda o il vostro cliente sarà più attivo. Ma giungiamo alla domanda fatidica: perché fare il live streaming di un evento? Naturalmente esiste più di una risposta. Innanzitutto è importante pensare che il live sia parte integrante della strategia di content marketing di un brand: allarga l’audience, coinvolge chi non è presente (e anche chi è presente) e attira da un punto di vista emozionale, soprattutto per quegli eventi che non prevedono solo il live di un palco su cui parlano i relatori, ma che aprono una finestra sui momenti di intrattenimento e spettacolo. Quando avrete centrato l’obiettivo? Quando gli utenti, davanti al vostro live, esclameranno: «Che cavolo, vorrei esserci!».
ALESSANDRA BOIARDI
Inauguriamo su questo numero una nuova rubrica, Digital Tips, dedicata alle innovazioni tecnologiche “a portata di device”, proposte da social media, app e web e al loro utilizzo ottimale per il successo di un evento
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SITE INSPECTION news location
VALENTINA SCHENONE
GADAMES 57, LA LOCATION MILANESE PER EVENTI D’ECCEZIONE
La Location Maggiore di Gadames 57, lo spazio più ampio dei tre disponibili, è disposta su due livelli collegati fra loro da una scalinata illuminata; 830 metri quadrati che possono accogliere sino a cinquencento persone. È un ambiente di design dotato di finiture di pregio, pavimenti in legno e copertura con strutture metalliche reticolari, alluminio e vetro. Scenografiche pareti in vetro con taglio obliquo delimitano il perimetro e consentono allo spazio di ricevere pienamente la luce
del giorno, mentre di sera una illuminazione con led multicolore crea un’atmosfera vivace, più adatta agli amanti delle ore piccole: un’ottima insonorizzazione e la posizione in un’area prevalentemente di uffici permettono infatti di fare musica sino a notte inoltrata. La location è inoltre attrezzata con impianti di ultima generazione per riscaldamento, climatizzazione, antincendio e antintrusione. Non solo, Gadames 57 (ubicta al numero 57 dell’omonima via) è comodissima da raggiungere sia dalla città sia da fuori città, essendo a pochi metri dall’uscita e dall’ingresso delle principali autostrade e dispone di due piani interrati per il parcheggio. La location offre anche sale ideali per meeting con disposizione a platea per 200220 persone e può ospitare anche shooting, eventi automotive – possono essere introdotte automobili –, piccole fiere, mostre, show-room, sfilate, attività di supporto per espositori alle fiere di Milano e Rho, essendo dislocata in prossimità di entrambe.
CRESCE IL TURISMO MICE IN SLOVENIA Buone notizie dal turismo in Slovenia: nei primi cinque mesi del 2017 il Paese ha visto crescere gli arrivi dall’Italia del 7,58%, e in particolare a registrare una forte crescita è stato il settore Mice, che rappresenta sempre più una nicchia importante per il comparto turistico sloveno, non solo a livello strategico ma anche in termini di ricavi. «Il segmento Mice rappresenta una delle priorità tra i prodotti da sviluppare ulteriormente nei prossimi anni, intensificando la nostra collaborazione con lo Slovenian Convention Bureau – afferma Aljoša Ota, direttore dell’ente sloveno per il turismo in Italia –. La Slovenia punta a posizionarsi tra le prime destinazioni che offrono un’esperienza di business e leisure a contatto con la natura e di alto livello». In particolare, ad attirare i meeting planner sono la natura e le tante attività proposte, l’ospitalità e l’offerta del turismo business, la varietà del territorio, ideale per organizzare programmi diversificati in una singola destinazione. Tra le novità riguardanti l’hotellerie, spicca l’apertura prevista per il prossimo agosto del primo hotel cinque stelle a Lubiana firmato InterContinental Hotels Group e Delta Holding. «Considerando i fattori economici, sociali e ambientali, il mercato italiano ha un grande potenziale per l’industria slovena del Mice – afferma Jasna Jašič, project manager dello Slovenian Convention Bureau -. Continueremo a esplorare, sviluppare e creare un ambiente per nuove opportunità nel segmento Mice, al fine di offrire un eccellente business a chi arriva dall’Italia».
COMPLETATO IL RESTYLING DELL’HOTEL BEVERLY HILLS ROME
È terminato il restyling dell’Hotel Beverly Hills Rome, grazie ai lavori iniziati a maggio 2017 e completati in soli 75 giorni. La ristrutturazione ha interessato tutte le aree comuni, la grande hall di 350 metri quadrati, il ristorante, il bar, le sei sale meeting e le 45 camere e bagni del primo e secondo piano dell’hotel. L’elegante progetto affidato a Woodbrick & Castle dell’interior designer Cristina Gotti Lega e dell’architetto Roberto Terrinoni prevede un’attenta modernizzazione di tutte le parti dell’albergo. Seguendo il concetto che contraddistingue i loro lavori, si è scelta una continuità cromatica tra un’ambiente e l’altro tale che nel passaggio l’occhio venga accompagnato da un’intensità di toni e di colori che richiamano l’Inghilterra. Questa progressiva transizione degli ambienti ha creato degli spazi sobri, dai toni neutri e rilassanti spezzati dai colori accesi degli arredi contemporanei creati su misura. La modernità degli ambienti traspare anche dalla nuova illuminazione, interamente a led, che porta l’hotel a un livello di alta sostenibilità. Delle 45 camere ristrutturate, cinque sono con il parquet e le restanti quaranta, con moquette, hanno ora una veste fresca e contemporanea grazie anche alla ristrutturazione dei bagni: completamente modernizzati nei sanitari, negli arredi, nella rubinetteria e nelle maioliche. Le sei sale meeting, oltre all’attento rinnovo che si avvicina a tutte le esigenze del cliente, hanno visto la preziosa aggiunta della terrazza; uno spazio esterno di cinquanta metri quadrati arredato con moderni divanetti e poltroncine in vimini coperti da ombrelloni.
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APRE NEL 2018 DOUBLETREE BY HILTON TURIN LINGOTTO Grazie a un accordo con Lingotto Hotels, Hilton includerà l’attuale Nh Lingotto Tech all’interno del brand DoubleTree by Hilton. L’hotel di 142 camere, la cui apertura è prevista per l’inizio del 2018, si chiamerà DoubleTree by Hilton Turin Lingotto e subirà un’importante ristrutturazione del valore di 1,6 milioni di euro permettendo alla struttura di raggiungere gli standard qualitativi propri del brand. Il processo di rebranding inizierà nelle prossime settimane e si concluderà a inizio 2018. Nel frattempo l’hotel continuerà ad accogliere gli ospiti sotto il marchio Nh fino al termine del contratto in essere con Lingotto Hotels, che si concluderà a fine 2017. Lo staff rimarrà in gran parte lo stesso, sotto la leadership della general manager Simona Calabrese che è alla guida della struttura da due anni. «La nostra partnership con il gruppo Nh per la gestione dell’hotel Lingotto Tech è stata posi-
tiva, per cui abbiamo preso la decisione di lavorare con Hilton per la gestione futura della struttura. Siamo orgogliosi di portare a Torino uno dei gruppi più conosciuti nel mondo dell’ospitalità, investendo un’importante somma di denaro per assicurarci che questa operazione di rebranding non sia solo un successo per noi ma che migliori anche l’esperienza di soggiorno dei nostri ospiti», ha dichiarato Giorgio Cavallo, amministratore unico di Lingotto Hotels.
PRIMO SEMESTRE POSITIVO PER IL GRUPPO H.N.H. HOTELS AND RESORTS Chiude con dati estremamente positivi il primo semestre 2017 del gruppo H.n.h. Hotels and Resorts. Dal 1° gennaio al 30 giugno di quest’anno, il gruppo alberghiero ha registrato un fatturato della gestione caratteristica pari a 14,7 milioni di euro, con un aumento del 22% rispetto ai 12 milioni di euro dell’anno precedente. Complice un inizio d’anno particolarmente positivo per tutto il comparto turistico italiano, cresciuto nei primi mesi del 2017 del 5,9% (dato Str Global al 31.05.2017), il gruppo è riuscito a migliorare in modo significativo tutti gli indicatori di performance. In particolare, il tasso di occupazione registrato nel semestre è cresciuto di quasi dieci punti percentuali, passando dal 62,6% del primo semestre 2016 a un tasso di occupazione medio del 71,3%. Anche il prezzo medio di vendita delle camere segue lo stesso trend, aumentando, in un anno, del 4,2% e passando a 112 euro rispetto ai 107,4 euro dello stesso periodo del 2016. «Siamo soddisfatti dell’andamento che supera le nostre previsioni di budget pari a 13,7 milioni di euro, considerato anche il fatto che i risultati sono riferiti a un periodo stagionale nel quale le strutture leisure non lavorano ancora a pieno regime», ha dichiarato Luca Boccato, amministratore delegato di H.n.h. Hotels and Resorts (nella foto). «Al nostro portfolio consolidato di hotel, alcuni dei quali gestiti da ormai più di dieci anni, abbiamo aggiunto, negli ultimi anni, due strutture che ci stanno dando grandi soddisfazioni: Almar Jesolo Resort & Spa, che sta contribuendo in modo significativo all’innalzamento del prezzo medio di vendita delle camere del Gruppo, e soprattutto il Best Western Hotel di Bologna, acquisito a febbraio 2016, che sta registrando performance al di sopra delle aspettative».
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ATMOSFERE IMPERIALI PER IL MICE Riaperto lo scorso anno con la nuova gestione tedesca, il Grand Hotel Imperial di Levico Terme riporta alla luce il suo antico splendore: il fascino imperiale della residenza estiva degli Asburgo, che lo contraddistingueva in tutta Europa già nel 1900, anno dell’inaugurazione. In quell’epoca, Levico Terme, poco distante da Trento, era terra prediletta non solo degli Asburgo ma di tutta la nobiltà d’Oltralpe, che, soprattutto in estate amava trascorrervi lunghi periodi di villeggiatura. Il Grand Hotel Imperial presenta agli ospiti meravigliosi ambienti che, oltre a possedere un formidabile valore storico, artistico e architettonico, sprigionano un’atmosfera di classe. Le camere sono 81, tutte arredate in stile Belle Epoque, con mobili d’epoca e dettagli preziosi. L’hotel è situato all’interno di un grande parco centenario di oltre 12 ettari (fra gli alberi svetta anche una sequoia), sul quale affacciano alcune delle otto, raffinate, sale meeting, in grado di ospitare complessivamente fino a 250 persone e tutte equipaggiate con tecnologie all’avanguardia.
RIAPRE L’ALEPH ROME HOTEL DI CURIO COLLECTION BY HILTON C’è un nuovo indirizzo per i meeting nel cuore di Roma: riapre, interamente rinnovato, l’Aleph Rome Hotel, parte della prestigiosa collezione del gruppo Hilton. L’albergo, acquisito da Al Rayyan Tourism Investment Company (Artic) a inizio 2015, dispone di una prestigiosa sala meeting decorata con pavimenti in marmo con una capacità di cento posti. La sala è adatta a meeting, incontri d’affari ed eventi. Una suite privata al quinto piano può inoltre ospitare riunioni fino a otto persone. L’Aleph Rome Hotel ha riaperto come parte dell’esclusivo brand Curio Collection by Hilton, un portfolio globale di alberghi e resort di lusso. L’hotel, situato a pochi passi da piazza di Spagna, Fontana di Trevi e Villa Borghese, in prossimità della stazione della metropolitana Barberini, tra via Veneto e piazza Barberini, vanta 88 camere, tra cui quattro suite e dieci junior suite. Una piscina sul rooftop, con vista sulla città di Roma, è a disposizione degli ospiti, così come un centro benessere, un centro fitness e una piscina coperta. Sulla terrazza si possono anche degustare i piatti del ristorante Sky Blu, che propone una reinterpretazione creativa della cucina italiana con ingredienti locali.
QUARANTA SALE CONGRESSI PER IL BAYERISCH HOF DI MONACO Monaco di Baviera è la destinazione perfetta per un evento che voglia mescolare lavoro e momenti di relax. L’indirizzo giusto per il Mice è quello del Bayerisch Hof, storico cinque stelle dal 1962 parte dei Leading Hotels of the World, la prestigiosa collezione di alberghi indipendenti, di lusso e fuori dal comune. Importanti i numeri del complesso, formato da cinque edifici uniti da otto cortili interni: 340 stanze, tutte arredate in stili diversi – dal bavarese al contemporaneo, al coloniale –; cinque ristoranti di cui uno, l’Atelier, con due stelle Michelin; sette bar; un cinema con 38 posti, utilizzato sia per la normale programmazione cinematografica sia per eventi privati; un teatro con cinquecento posti; una spa con piscina di 14 metri al settimo piano, con tetto apribile e, addirittura, un panificio interno. Imponente, infine, anche l’offerta di sale per la meeting
industry: ben quaranta, dalla Ballroom in grado di accogliere oltre mille delegati, a sale dalle dimensioni più contenute ma
dal fascino storico e dall’illuminazione naturale, via via fino a soluzioni all’aperto, sul rooftop, per le giornate più calde.
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INAUGURA ACQUAFORTE THALASSO & SPA, MEDICAL SPA IN SARDEGNA
MONTECARLO PREMIATA OLTREOCEANO
Acquaforte Thalasso & Spa, elegante medical spa in Sardegna sta per aprire i battenti. Dal 1° ottobre 2017, infatti, l’équipe medica del Forte Village guidata dal dottor Angelo Cerina, pioniera in campo wellness, metterà la propria esperienza a disposizione della clientela. Il metodo unico internazionale ideato in 25 anni di studi sfrutta e potenzia gli effetti benefici dell’acqua marina grazie all’azione combinata di diverse gradazioni di temperatura e concentrazione salina, presenti nelle sei vasche che compongono il percorso talassoterapico. La medical spa di Acquaforte Thalasso & Spa offrirà programmi personalizzati ideati grazie a combinazioni ad hoc tra talassoterapia e dieta, esercizio fisico e trattamenti per il corpo: Thalasso Detox, Weight Loss, Anti-Aging e Stay Healthy. Grazie al progetto di bio-architettura, le vasche verranno coperte con “bolle di cristallo” che lasceranno intatta la sensazione di totale immersione con la natura circostante, rendendo il percorso fruibile anche nei mesi invernali.
Il Monaco Government Tourist Office (Mgto), dipartimento della Direction du Tourisme et des Congrès de Monaco (Dtc), ha di recente ricevuto a New York il prestigioso Platinum Partner Award 2017, assegnatogli dai lettori del giornale Incentive dopo una votazione online. Il riconoscimento viene assegnato da 25 anni e i premiati sono eletti tenendo conto di diversi criteri, come il grado di professionalità o il grado di credibilità. Cindy Hoddeson, direttrice di Mgto in America del Nord, parla dell’esistenza di alcune iniziative come i rimborsi dell’iva sui costi d’albergazione e di ristorazione, che contribuiscono a rendere ancora più attraente la destinazione e afferma «questa distinzione ricompensa anche un servizio riflessivo e su misura».
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Nh Collection Milano President Milano Numero totale camere: 274 | Ristoranti: 1 | Posti: 100 | Sale meeting: 9 | Capienza sala maggiore: 160 posti | Capienza sala minore: 7 posti | Saletta segreteria | mq di aree espositive: 240 | Possibilità organizzazione post congress
Business e leisure trovano una location perfetta nel cuore di Milano, in una struttura moderna nella quale il massimo comfort è assicurato dall’eccellenza dei servizi: è il raffinato Nh Collection Milano President, da oggi a cinque stelle
Una nuova stella SABRINA PIACENZA
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a posizione è davvero invidiabile, nel cuore della dinamica metropoli milanese, a pochi passi dal Duomo; gli spazi, sia quelli comuni sia le stanze, sono accoglienti e confortevoli, con amenity esclusive; i servizi sono stati studiati sia per soddisfare il segmento business sia per quello leisure. L’Nh Collection Milano President ha da poco celebrato una prestigiosa conquista: l’assegnazione della quinta stella. L’hotel meneghino è senza dubbio uno dei fiori all’occhiello del brand, che conta oggi 12 strutture presenti nel capoluogo lombardo. Un totale di 274 camere, spaziose e arredate con elementi di ricercato design, da alcune delle quali – come l’affascinante Duomo Su-
ite all’ottavo piano – si può godere di una splendida vista sulla Madonnina. E anche l’offerta gastronomica è al top, con il ristorante Il Verziere, recentemente rinnovato, e con un lounge bar ricercato perfetto per un cocktail privato a fine giornata. Senza dimenticare l’area fitness, dotata delle migliori attrezzature firmate Technogym, per dedicarsi al benessere della forma fisica anche lontani da casa. VERSATILITÀ E TECNOLOGIA Per la meeting industry l’Nh Collection Milano President mette a disposizione nove sale riunioni flessibili e modulabili, che rappresentano la soluzione ideale per ogni occasione, dalle colazioni di lavoro alle sfilate di moda, dai meeting aziendali alle presentazioni di prodotto. Sono dotate delle tecnologie più all’avanguardia (il wi-fi è gratuito per tutti gli ospiti in tutte le camere, sale meeting e aree comuni) per realizzare un evento tecnicamente perfetto; inoltre gli organizzatori possono contare su uno staff qualificato in grado di supportare e soddisfare qualsiasi tipologia di richiesta: dai servizi catering alle traduzioni, dai transfer personalizzati alla definizione di programmi per il Mice, fino all’esclusivo servizio Ambassador, pensato per affiancare il cliente in ogni fase dell’organizzazione offrendo una consulenza specializzata. Per unire anche una proposta culturale al momento lavorativo vero e proprio, l’hotel mette a disposizione il servizio Guest Relations, un esperto professionista che può offrire una consulenza sui principali luoghi di interesse, attrazioni o perle nascoste di Milano. indirizzi a fine rivista
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La catena CdsHotels ha superato le mille camere per l’ospitalità, in seguito all’apertura del nuovo Relais Masseria Le Cesine e alla presa in gestione di una struttura con cinque sale meeting, il raffinato Hotel Basiliani
Le mille camere del Mare Nostrum VALENTINA SCHENONE
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razie all’apertura del nuovissimo Relais Masseria Le Cesine e grazie alla nuova gestione dell’Hotel Basiliani, il gruppo CdsHotels ha superato le mille camere. La catena alberghiera, che vanta strutture nelle più ambite destinazioni italiane che si affacciano sul Mare Nostrum, ha inoltre inaugurato il nuovo logo CdsHotels365. Fra le destinazioni Mice del gruppo compaiono il Riva Marina Resort a Carovigno (loc. Specchiolla), a 18 chilometri dall’Aeroporto di Brindisi e a pochi chilometri di distanza dalla bellissima Ostuni, “la città bianca”; il Pietrablu Resort & Spa, nella famosa Polignano a Mare, lungo la costa barese; il Grand Hotel Riviera a Santa Maria al Bagno, poco distante
da Gallipoli; e l’Hotel Basiliani, nella rinomata città medioevale di Otranto. Quest’ultimo albergo è stato acquisito in gestione dalla società CdsHotels di recente. Il Basiliani è situato nel cuore del Salento, raggiungibile dal porto turistico di Otranto in cinque minuti d’auto. L’hotel è formato da un corpo centrale e da una dependance per un totale di 128 camere, di una piscina esterna, del ristorante Gli Ulivi, di tre bar e della spa Il Melograno, tra le più grandi del Salento. Il centro benessere è disposto su tre piani e vanta una piscina riscaldata vista giardino con pareti di vetro, oltre che diverse cabine per trattamenti (tra cui la spa suite, per massaggi privati e di coppia), doccia solare, zona umida, sauna finlandese, bagno turco, aromarium, docce emozionali, sala haman e zona relax con tisaneria. L’hotel dispone inoltre di un importante centro congressi composto da cinque diverse sale meeting. La sala plenaria può ospitare fino a cinquecento persone.
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SPAZI MEETING NEL CUORE DEL SALENTO CdsHotels ha recentemente inaugurato il Relais Masseria Le Cesine, adiacente all’oasi protetta omonima, che sorge nei pressi di alcuni dei più importanti centri culturali del Salento, come Otranto e Lecce, e a due passi da alcune delle più belle località della costa adriatica. Il Relais Masseria Le Cesine, categoria quattro stelle, è composto da un hotel con camere distribuite su un unico livello e da un’antica masseria ristrutturata, immersa in un uliveto, con camere e sala ristorante. Tra le strutture che dispongono di spazi congressuali, il Riva Marina Resort vanta un ampio centro congressi composto da otto diverse sale meeting da dieci a 890 posti a sedere e di uno staff attento e professionale che garantisce un affiancamento costante in tutte le fasi dell’evento. Ogni sala beneficia di illuminazione naturale ed è pensata per soddisfare al meglio le esigenze degli ospiti. Il Riva Marina Resort mette a disposizione della event industry nazionale e internazionale ampie aree espositive e suggestive location dove orga-
nizzare lanci di prodotto, esposizioni, deliziosi coffee break e cene di gala esclusive. Lo spazio congressuale del Pietrablu Resort & Spa si compone di cinque sale, da dieci a 650 posti a sedere, dotate di amplificazione per interni, microfoni, videoproiettori, schermi, oscuranti e aria condizionata. Tutte le sale beneficiano di illuminazione naturale. Due sono le sale meeting del Grand Hotel Riviera: la sala Nereide, da 175 posti a sedere, e la sala Calypso, da 190 posti. Da segnalare c’è poi l’attività di team building: pizzica, degustazioni di vini, fotografia, caccia al tesoro, cooking class, sono alcune delle proposte della catena CdsHotels. Quello della danza tradizionale del Salento è un team building appassionante e seducente: durante il mini-corso i partecipanti, insieme a un team di ballerini e musicisti professionisti, imparano i passi fondamentali di questa antica danza, apprendendo coreografie dinamiche e coinvolgenti. A giudicare i neoballerini, poi, un pubblico di esperti. indirizzi a fine rivista
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Westin Palace Milan Milano Numero totale camere: 227 | Ristoranti: 1 | Posti Rist.: 70 | Sale meeting: 14 | Capienza sala maggiore: 400 | Capienza sala minore: 10 | Saletta segreteria | mq di aree espositive: 2100 | Possibilità organizzazione post congress
Da sempre punto di riferimento dell’accoglienza di lusso nel capoluogo lombardo, The Westin Palace, Milan è sede di eventi di grande impatto sulle sue terrazze e di congressi fino a quattrocento persone nelle sue moderne sale
Eventi di gusto a Milano SIMONA ZIN
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hi sceglie Milano per ambientare un evento trova nel The Westin Palace, Milan una location esclusiva, con spazi e tecnologia di ultima generazione: simbolo dell’hotellerie di lusso meneghina, l’albergo è famoso per il suo eccellente servizio e la collocazione strategica, ottima per raggiungere i principali luoghi di interesse della città e la Stazione Centrale. All’interno della struttura gli ospiti vivono un’esperienza di soggiorno unica che contribuisce al successo di un evento organizzato nei suoi eleganti e attrezzati spazi. FANTASIA IN CUCINA Il The Westin Palace, Milan è da sempre una delle location preferite dall’alta società per organizzare eventi e feste private e rappresenta un punto d’incontro elegante e sofisticato sia per i viaggiatori internazionali sia per quelli locali. Eventi aziendali e privati di diversa natura, da piccole riunioni a grandi feste e congressi trovano spazio nelle 14 sale modulari, che possono ospitare fino a quattrocento persone: tutti gli spazi sono attrezzati con tecnologia di ultima generazione, internet e wi-fi ad alta velocità. Ma non sono solo le sale meeting che caratterizzano la struttura milanese: sono particolarmente apprezzate anche le location all’aperto, come le due splendide terrazze, la Ivory Terrace al
piano ammezzato, con cascate di gelsomini in fiore e un rigoglioso giardino pensile, e la Roof Terrace, al settimo piano, dove la vista mozzafiato diventa la scenografia più spettacolare. E in un evento è importante anche l’aspetto gastronomico, al quale si presta grande attenzione nel ristorante PanEvo, che offre una cucina mediterranea sapientemente proposta dallo chef Augusto Tombolato, garanzia di un’esperienza culinaria delicata e sorprendente. L’esperto chef seleziona personalmente gli ingredienti e preferisce disegnare il menu da un giorno all’altro, proponendo piatti sempre freschi e di qualità. Con il suo ambiente intimo e familiare il ristorante PanEvo diventa un luogo perfetto per tutti i giorni, dalla colazione alla cena d’affari, passando per il Combo Lunch, la pausa pranzo ideale per i businessmen, in soli quindici minuti. Nella stagione estiva, il ristorante apre la sua incantevole terrazza privata, l’Ivory Terrace, ambientazione di grande impatto soprattutto in occasione di eventi speciali. Durante il weekend, invece, è il Sunday brunch al The Lounge Bar a fare da protagonista per rilassarsi con una formula variegata, ricca ma salutare, anche con piatti vegetariani e scelte SuperfoodsRx. indirizzi a fine rivista
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Hotel Savoy Palace Gardone Riviera (Bs) Numero totale camere: 60| Ristorante Angelo Landi | Posti: 220 | Sale meeting: 4 | Capienza sala maggiore: 140 posti | Capienza sala minore: 50 posti | mq di aree espositive: 140 mq | Possibilità organizzazione post congress
Mondanità e raffinatezza caratterizzano l’Hotel Savoy Palace, location dotata di sale esclusive per eventi e immersa in un contesto paesaggistico di grande bellezza sulle rive del Lago di Garda
Charme d’altri tempi SIMONA ZIN
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i respirano i fasti di un’epoca lontana all’Hotel Savoy Palace di Gardone Riviera, un luogo ricco di charme, dove eleganza e comfort si fondono dando vita a un ambiente esclusivo. Affacciato sulle rive del Garda, l’hotel si distingue per i suoi eleganti spazi congressuali, per una cucina di alta qualità e un attrezzato centro benessere. Il Savoy, eretto agli inizi del ‘900, nel corso degli anni ha ospitato personalità illustri come Gabriele D’Annunzio diventando meta privilegiata di un turismo d’élite. SERVIZI TAILOR MADE Con le sue tre ampie sale meeting e le due sale per banchetti, l’Hotel Savoy Palace si propone come luogo ideale per l’organizzazione di congressi, conferenze, seminari e incontri di lavoro, offrendo un servizio personalizzato e la più moderna tecnologia. L’offerta congressuale prevede anche piacevoli coffee break e stuzzicanti aperitivi serviti sulla magnifica terrazza Gabriele D’Annunzio; la cucina di alto livello del ristorante Angelo Landi propone colazioni di lavoro, light lunch e cene esclusive attingendo, per la
composizione dei prelibati menu, alla cucina tradizionale italiana e internazionale. Durante le serate estive il superbo paesaggio dei giardini crea un’atmosfera unica per una cena a bordo piscina. L’ambiente raffinato della terrazza Gabriele d’Annunzio, con la sua magnifica vista sul lago, è l’ideale per un aperitivo nell’ambito di un evento. Altro esclusivo punto di ritrovo è il Muse’s Bar, ispirato ai tempi in cui Gabriele D’Annunzio amava chiamare l’Hotel Savoy Palace la “Succursale dell’Eremo”: l’albergo, oltre ad aver ospitato per lungo tempo lo stesso Vate, costituiva all’epoca un sicuro punto di riferimento per le decine di ospiti del poeta che il Vittoriale degli Italiani non era in grado di alloggiare e in particolare il bar era un punto di ritrovo molto amato dagli amici del grande poeta. Non mancano l’organizzazione di post congress con visite guidate presso località suggestive nei dintorni e momenti di puro benessere nel centro Savoy Wellness nel quale riarmonizzare l’equilibrio psico-fisico attraverso percorsi benessere e massaggi. indirizzi a fine rivista
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L’Admiral Park Hotel circondato da un parco rigoglioso sfruttabile anche per le attività di team building, vanta un centro congressi che punta su spazi ben attrezzati e su impianti digitali di ultima generazione
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uecentocinquantamila metri quadrati di parco circondano l’Admiral Park Hotel, una struttura logisticamente molto ben collegata: a breve distanza dall’aeroporto internazionale Guglielmo Marconi, dai principali svincoli autostradali e dal quartiere fieristico, è raggiungibile in pochi minuti dalla Stazione Centrale di Bologna. La struttura è molto versatile, fatta di spazi polifunzionali, ideale per riunioni, meeting, cene di gala, congressi, incentive e grandi eventi di successo, tra cui compaiono importanti appuntamenti internazionali dei marchi più prestigiosi come Audi e Lamborghini, Philip Morris, Faac, Motoraduni Ducati, corse e ritrovi di auto storiche come la Bologna Raticosa, di Bentley, Porsche, e altri ancora. L’albergo vanta inoltre spazi ideali e una ineguagliabile varietà ambientale per essere scelto come location per speciali sessioni di team building. È possibile
infatti organizzare, con il supporto di agenzie specializzate, qualsiasi tipologia di team building nel verde. SPA, PISCINA E UN RISTORANTE CON CUCINA D’ECCELLENZA L’Admiral Park Hotel dispone di 118 camere di varie tipologie e di due prestigiose suite con vasca idromassaggio, che propongono un design innovativo, moderno e di grande comfort. Tutte le camere sono perfettamente insonorizzate e dotate di Tv Lcd satellitare a cinquanta pollici, cassaforte, minibar e aria condizionata, connessione free wi-fi e pay-tv. L’hotel offre un ampio parcheggio a disposizione degli ospiti e di un’elisuperficie. Una deliziosa piscina panoramica scoperta, collocata a un piano rialzato e affacciata sul verde delle colline bolognesi circostanti, risulta lo spazio da scegliere per un cocktail
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Admiral Park Hotel S Zola Predosa (Bo) Numero totale camere: 120 | Ristoranti: Il Tulipano | Posti: fino a 250 seduti | Sale meeting: 10 | Capienza sala maggiore: fino a 300 posti a platea | Capienza sala minore: 4 posti | Saletta segreteria | mq di aree espositive: 230 | Possibilità di organizzazione post congress (cene/feste a tema, a bordo piscina, nel giardino degli ulivi e altro ancora) o una festa aziendale, oltre che per qualche ora di relax dopo l’impegno lavorativo. E per allenarsi anche quando ci si trova in trasferta di lavoro, l’hotel dispone di un’attrezzata area fitness completa di macchine Technogym e una zona relax con sauna, tisaneria e doccia emozionale, tutto a completa disposizione dei congressisti e di tutti gli ospiti. Completa l’offerta il ristorante Il Tulipano, che può ospitare fino a 250 persone sedute in un’unica sala. Una particolare attenzione è data alla scelta degli ingredienti utilizzati dallo chef, tutti d’eccellenza e di provenienza locale. Per l’abbinamento dei prodotti tipici, gli ospiti possono contare su un’importante selezione di vini locali e non. IMPIANTI E SISTEMI COMPLETAMENTE RINNOVATI Ma il fiore all’occhiello dell’Admiral Park Hotel è il suo centro congressi, dove trovano spazio dieci sale attrezzate con le più moderne tecnologie. La sala principale ospita fino a trecento persone, mentre il centro congressi nella sua totalità accoglie un massimo di ottocento delegati. Le dotazioni delle sale sono complete di videoproiettore, impianto di amplificazione, connessione wi-fi, e tutto quello che serve per l’organizzazione di un evento “chiavi in mano”. Ed è proprio in questo settore che sono già stati programmati vari aggiornamenti e miglioramenti sulla tecnologia: una fibra da cento mega sia in download sia in upload è a disposizione della clientela a partire da settembre, e nella sala Nelson (la più grande) sono possibili fino a cinquecento connessioni wi-fi contemporanee. Per quanto riguarda l’audio, è prevista la sostituzione dei diffusori delle due sale esterne con diffusori a incasso di alta qualità Bose e l’implementazione della riproduzione della gamma bassa con un subwoofer da incasso. Verranno
poi sostituiti gli amplificatori-mixer esistenti con un unico processore audio digitale e un amplificatore digitale multicanale, tutto firmato Bose. Radiomicrofoni digitali a gelato e a collarino sono di Audio Technica. Infine, la parte video: verrà sostituita completamente l’attuale centrale di comando con un sistema totalmente digitale per la gestione di segnali Hdmi su cavo Cat, oltre alle prese a parete con altre che prevedano ingressi Hdmi, Vga+Audio e saranno collegati alla centrale di gestione con cavo speciale Cat. È previsto un registratore audio-video-dati che possa registrare audio e video delle telecamere, nonché le presentazioni proiettate. Gli spazi sono dotati di videoproiettori con due Full Hd digitali da cinquemila a.l. e due monitor in regia. Tutto questo progetto di aggiornamento e ammodernamento della tecnologia sarà realizzato in collaborazione con Immagini & Suoni, service audio dal 1987, al servizio della migliore comunicazione e per la più efficiente espressione aziendale. Tecnologie avanzate in continuo aggiornamento e accurato mantenimento di efficienza e funzionalità sono le metodologie usate da questa azienda per esprimere la propria professionalità. Dal progetto alla sua esecuzione.
Un importante e imminente upgrade tecnologico attende il già attrezzatissimo centro congressi dell’Admiral con dieci sale per un totale di ottocento posti
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Green Park Hotel Pamphili Roma Numero totale camere: 153 | Ristoranti: 1 | Posti: 180 nell’area interna; 250 tra interno ed esterno | Sale meeting: 3 | Capienza sala maggiore: 250 posti | Capienza sala minore: 16/20 posti | Saletta segreteria nel retro della sala più grande | Possibilità organizzazione post congress
Per chi cerca massima tranquillità, ambiente ospitale e sale attrezzate con le più moderne tecnologie, il Green Park Hotel Pamphili è la location ideale per un soggiorno nella Città Eterna, sia leisure sia di lavoro
Questione di stile SABRINA PIACENZA
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mmerso in un ampio e gradevole parco di tigli, nel verdissimo quartiere Aurelio, non lontano dal meraviglioso centro di Roma e dalla città del Vaticano, il Green Park Hotel Pamphili si caratterizza proprio per la sua invidiabile posizione, oltre che per un ambiente estremamente confortevole. Collegato comodamente con il cuore della città e con l’aeroporto internazionale di Roma Fiumicino, facilmente raggiungibili con mezzi privati o con la veloce metropolitana, la struttura – che dispone di 153 camere ampie, luminose, climatizzate, arredate con gusto classico e affacciate sul verde – si distingue per uno stile sobrio ed elegante allo stesso tempo, con particolare attenzione per i dettagli che rendono il contesto molto accogliente. La cornice ideale per la meeting industry, perfetta per ospitare incontri di lavoro, cene di gala o più in generale eventi legati al mondo Mice. Al Green Park Hotel Pamphili tutto è curato a partire dalle prelibatezze gastronomiche che troviamo al Ristorante Oasis, ubicato all’interno della struttura. Un spazio totalmente rinnovato che accoglie gli ospiti in un ambiente rilassante e luminoso dove la ristorazione è incentrata principalmente sulla grande tradizione mediterranea, con proposte gastronomiche legate al ricco territorio. Il ristorante, inoltre, dispone di un arioso patio esterno: nelle belle giornate gustare un pranzo o una cena sulla terrazza, che offre una bella vista sul giardino e sul boschetto
di tigli, è decisamente un valore aggiunto al quale non si può rinunciare. Per i momenti conviviali si può scegliere di rilassarsi nell’area bar con terrazza: il luogo perfetto per un aperitivo, per trascorrere un piacevole dopocena assaporando un cocktail o anche per coloro che desiderano un pranzo light, veloce e informale. L’offerta congressuale è dinamica e variegata e si sviluppa in tre sale meeting di differenti dimensioni, dotate di luce naturale e attrezzate con tecnologie di nuovissima generazione, in grado di ospitare grandi e piccoli meeting, congressi ed eventi. La più grande, l’Aula Magna, può ospitare fino a 250 persone, quella intermedia di ottanta metri quadrati può accogliere una settantina di congressisti e poi la più piccola, la sala Romana, è particolarmente adatta per sessioni lavorative con un numero massimo di 16 partecipanti. Il Green Park Hotel Pamphili ha studiato anche pacchetti congressuali adatti a tutte le esigenze, capaci di soddisfare pienamente gli organizzatori alle prese con la ricerca della location perfetta per un evento indimenticabile. Inoltre, per i congressisti che desiderano raggiungere l’hotel con mezzi propri, è fruibile un ampio parcheggio che vanta una capacità di accoglienza straordinaria: 26 posti per i pullman Gt e una cinquantina per le automobili. indirizzi a fine rivista
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86 camere Centro congressi 300 persone (fino a 6 sale meeting) Centro benessere e piscine esterne Garage e city bike Wi fi free
PALACE HOTEL DESENZANO
Palace Hotel Desenzano Viale F. Agello, 114A - 25015 Desenzano del Garda (BS) -tel. 030 9902262 www.palacehoteldesenzano.it
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Il Fairmont Monte Carlo dispone di una delle sale congressuali alberghiere più grandi della Costa Azzurra e dà la possibilità di scegliere un servizio rivolto al rispetto dell’ambiente
Eleganza monegasca VALENTINA SCHENONE
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arcare la soglia del Fairmont Monte Carlo è come aprire la porta di casa. L’accoglienza del personale, capace di soddisfare ogni esigenza degli ospiti con un’offerta a 360 gradi, fa sentire subito a proprio agio. A questo si affianca la capacità di supportare il cliente in lingua italiana dalla progettazione alla realizzazione dell’evento e anche post evento. Il Fairmont Monte Carlo occupa una superficie di sessantamila metri quadrati divisi su sette piani posati direttamente sull’acqua. L’albergo dispone di seicento camere e suite con terrazza privata e affacciate sulla città, sui giardini, sul circuito di Formula 1 o sul mare, residenze private, quattro ristoranti (Nobu Fairmont Monte Carlo, Saphir24 bistro, Horizon – Deck, Restaurant & Champagne bar e Nikki Beach, aperti solo durante la bella stagione) e di un centro benessere – Fairmont Spa & Fitness – con piscina esterna riscaldata
tutto l’anno e terrazza solarium. All’interno dell’albergo si trovano 18 sale riunioni con più di 3.300 metri quadrati di spazi modulabili, tra cui la Salle d’Or, tra le più grandi sale meeting d’albergo della Costa Azzurra con una capacità di novecento persone. Il Centro Congressi Auditorium e la terrazza panoramica al settimo piano sono direttamente collegati all’albergo, che si trova a due passi dal Grimaldi Forum Monaco. PRIMO: SODDISFARE I CLIENTI Il Fairmont Monte Carlo è in grado di accogliere gruppi da dieci a mille persone, ed è la sede ideale dove organizzare un meeting o un evento caratterizzato dallo stile elegante, dalla sofisticatezza e dalla totale personalizzazione di tutti i pacchetti riunione. Al Fairmont Monte Carlo, infatti, lavorare si trasforma in un piacere, grazie anche al supporto del personale,
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Fairmont Monte Carlo Principato di Monaco Numero totale camere: 602 | Ristoranti: 3 | Posti: Nobu: 150 + terrazza 40 + lounge: 60 – Horizon Deck, Restaurant & Champagne bar (aperto d’aprile a ottobre): 70 + terrazze 230 + lounge 40 – Saphir 24 bistro, lounge & bar: 130 + terrazza 40 | Sale meeting: 18 | Capienza sala maggiore: 1.000 posti a cocktail e 920 a banchetto | Capienza sala minore: 20 posti | Saletta segreteria | mq di aree espositive: 3.300 | Possibilità organizzazione post congress
che parla italiano. Inoltre gli organizzatori possono scegliere di sposare il concept Eco-Meet, con cui si tutela l’ambiente grazie ad alcuni accorgimenti. Le eco-sistemazioni prevedono gestione dei rifiuti e riciclaggio, risparmio nei consumi d’acqua, massima efficacia energetica, comunicazioni di messaggi che incoraggiano il rispetto dell’ambiente. L’eco-programmazione si avvale della collaborazione con le istituzioni comunitarie (escursioni a piedi o attività legate alla natura, contributo alla tutela delle zone in cui l’ambiente è minacciato, partecipazione a iniziative di protezione delle specie a rischio, sensibilizzazione dei delegati circa le più varie problematiche relative all’ambiente e al patrimonio). A ciò si aggiunge un servizio di ristorazione senza l’uso di stoviglie usa e getta, menu stampati su carta riciclata, centri di raccolta materiale riciclato, mentre l’eco-cucina offre agli organizzatori la possibilità di ridurre l’impatto ambientale dell’evento attraverso un’accurata scelta dei menu e dei servizi offerti: ricette locali con impiego di prodotti della regione, biologici o provenienti da culture selezionate, menu vegetariani o con un ridotto tenore di proteine animali, menu a base di prodotti del mare in accordo con i principi del rispetto degli ambienti selvatici e delle specie a rischio, noleggio di veicoli elettrici, trasporti in comune, ristoranti biologici e boutique che si impegnano per la tutela ambientale.
pe Joannès e della sua brigata di cucina, e gode di referenze straordinarie sia a Monaco sia nelle Alpi Marittime (yacht, ville, musei, luoghi emblematici), senza dimenticare la sua partecipazione a eventi di prestigio, tra cui l’allestimento dello scenografico padiglione di Monaco nel corso dell’Expo Universale Milano 2015. Il servizio esclusivo, interno ed esterno al Fairmont Monte Carlo, dà la possibilità di differenziare la ristorazione grazie ai menu proposti, che vanno dalla cucina mediterranea a quella asiatica, passando dal meglio della tradizione francese. indirizzi a fine rivista
CATERING CON REFERENZE Il servizio esclusivo del Fairmont Monte Carlo prevede la possibilità di aprire le porte di venue esterne e luoghi insoliti grazie a licenze speciali e al grande savoir-faire del servizio catering dell’hotel: il Private Dining è organizzato sotto la supervisione dello chef esecutivo Philip-
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Palazzo Giureconsulti Milano Sale meeting: 14 | Capienza massima: 380 posti | Saletta segreteria | mq di aree espositive: 1.600 | Sala banchetti interna | Pranzo in piedi: 200 persone | Pranzo seduti: 150 posti | Possibilità organizzazione post congress
Sede della Camera di Commercio di Milano dal 1911 al 1956, Palazzo Giureconsulti è oggi la location ideale per la business industry milanese, con spazi e sale con capienze, forme e dimensioni diverse
Polifunzionalità prestigiosa SIMONA ZIN
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mbientare un congresso o un evento nel Palazzo Giureconsulti di Milano vuol dire avere a disposizione una location caratterizzata da prestigiosi spazi polifunzionali, in ambienti che rimandano all’antico passato del capoluogo lombardo. La sede è stata trasformata in centro congressi nel 1992 e da allora ha ospitato innumerevoli aziende prestigiose, italiane e internazionali, arrivando a più di mille eventi all’anno. AL CENTRO DEL BUSINESS Tra i plus di Palazzo Giureconsulti, in primis la sua posizione strategica, al centro del business district, tra Piazza Cordusio e Piazza del Duomo, a due passi dal Teatro alla Scala: questo, insieme all’offerta di spazi tecnologicamente all’avanguardia, ha fatto sì che diventasse la location ideale per tutte le manifestazioni che coinvolgono la città di Milano, dalla design alla fashion week. Completano l’offerta uno staff attento e di grande esperienza, il supporto che ogni event planner desidererebbe. Per dare un’idea della location, all’ingresso si trova la splendida sala Colonne, con cento posti e collegabile tramite circuito chiuso attivo alle altre sale, perfetto
connubio tra classico e moderno, affacciata direttamente su Piazza Mercanti e Piazza Duomo grazie al prestigioso loggiato arricchito dalle caratteristiche colonne binate. Salendo per lo scalone d’onore si arriva al primo piano dove la sala Donzelli e la sala Parlamentino, affrescate e ideali per conferenze e workshop, sono corredate da moderne suite per business meeting. Proseguendo nel tour, si giunge al secondo piano, caratterizzato da un’architettura moderna, dove tre sale diverse per sapore e dimensioni si affacciano direttamente su Piazza del Duomo grazie alla terrazza, perfetta per ammirare le guglie della Cattedrale durante un cocktail oppure un coffee break. La Camera dei Notari è, invece, una vetrina nel centro della città, con ingresso indipendente in una zona pedonale attraversata ogni giorno da migliaia di turisti, ideale per mostre ed esposizioni di prodotti. Tradizione e innovazione, supporto, esperienza e bellezza definiscono al meglio la location milanese, facilmente raggiungibile tramite taxi, treno, metropolitana e tram diretti verso il centro della città. indirizzi a fine rivista
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Due location sospese tra bellezza, magia e storia. Tra Modena e Maranello i Musei Ferrari trasferiscono il valore di un’eccellenza tutta italiana in una dimensione internazionale perfetta per la meeting e incentive industry
Eventi in rosso SABRINA PIACENZA
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ue spazi espositivi diversi per tipologia, caratteristiche architettoniche e conformazione, due luoghi di incontro e di racconto, ambienti nei quali immergersi in una storia fatta di successi, trionfi, passione per il bello. I Musei Ferrari di Modena e Maranello, che hanno richiamato quasi cinquecentomila visitatori nel corso del 2016, ospitano il presente, il passato e il futuro di un marchio leggendario conosciuto in tutto il mondo. Non solo spazi nei quali rivivere il mito, non
solo luoghi di culto per appassionati, ma anche sedi ideali per ospitare meeting, convention ed eventi privati di ogni tipologia. Tra storia e fascino, tra contemporaneità, dinamismo e velocità, realizzare un evento nei Musei Ferrari vuol dire catturare un’atmosfera unica in grado di trasformare un incontro in un momento irripetibile. Il segreto? Il fascino degli spazi, la versatilità delle strutture, l’eccellenza dei servizi personalizzati, la completezza di un’offerta che va al di là del momento lavorativo vero e proprio. Le due location, che sono aperte tutto l’anno a eccezione dei giorni di Natale e Capodanno, possono mettere a disposizione degli organizzatori molto di più: possono contribuire a far vivere in maniera attiva un’esperienza totalizzante a tutti i partecipanti. Non solo agli amanti della velocità e dei motori. Grazie per esempio al programma Discover Ferrari & Pavarotti Land, gli accompagnatori e i gruppi privati o aziendali potranno vivere il sogno del Cavallino Rampante con i due musei, e in più scoprire le eccellenze culturali ed enogastronomiche offerte da un territorio che si sviluppa tra la città di Modena e i suoi dintorni. Tutte da conoscere e assaporare.
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DOVE NASCE LA “ROSSA” Il Museo Ferrari di Maranello, che sorge vicino all’headquarter e agli stabilimenti dove nascono le celebri auto sportive, è stato interessato da un recente ampliamento in occasione del settantesimo anniversario della Ferrari a partire dalla nuova hall e dalla sala polivalente. Oggi il museo è uno spazio espositivo di oltre quattromila metri quadrati, che ospita mostre temporanee e permanenti, ma che si trasforma in location perfetta per eventi grazie alla massima flessibilità della struttura. Il convention centre, infatti, è uno spazio polifunzionale di cinquecento metri quadrati, aperto 365 giorni all’anno, utilizzabile anche in orario di chiusura della struttura, per organizzare, per esempio, cene in ambienti unici come la prestigiosa sala delle Vittorie, dove sono custoditi i trofei e le monoposto della scuderia più vittoriosa nella storia della F1. Il percorso museale si snoda tra vetture da competizione e da strada e prosegue nell’area interattiva, dove gli ospiti possono provare l’emozione di guidare una monoposto con i simulatori di Formula 1. Accanto alla realizzazione di eventi e convegni, lo spazio offre un’articolata attività di team building, che può prevedere, oltre ai già citati simulatori di Formula 1, un vero must per il Mice, l’apprezzatissimo Bus Tour – che comprende la panoramica della fabbrica e della pista di Fiorano, ma anche la partecipazione a un vero e proprio pit-stop. Completano la struttura il Ferrari Store, la caffetteria e uno spazio per le foto on-board che accrescono il coinvolgimento degli ospiti.
L’ORIGINE E IL FUTURO Non distante da Maranello, nel cuore di Modena, il Mef – Museo Enzo Ferrari – è un complesso collocato in posizione baricentrica, del quale fanno parte l’avveniristico padiglione giallo di 2.500 metri quadrati, progettato dal geniale architetto Jan Kaplicky, e l’officina del padre di Enzo, Alfredo Ferrari, ora perfettamente restaurata per ospitare il sorprendente Museo dei Motori Ferrari. Un edificio tradizionale che dialoga con il nuovo padiglione formando una corte all’aperto che fa da scenario perfetto per qualsiasi tipologia di evento. Il padiglione principale è uno spazio ampio che si sviluppa senza soluzione di continuità con una forma organica, nel quale trovano posto le vetture che hanno fatto la storia del Cavallino Rampante. Una location che coniuga passato e futuro, ideale per ospitare cene serali o cocktail esclusivi ai quali si affianca una ulteriore sala meeting da 180 posti nella quale organizzare conferenze, presentazioni o congressi. Non mancano il ristorante/caffetteria e un Ferrari Store. Il Mef, proprio per la sua forma accogliente, è uno spazio che si presta a molteplici esigenze: all’occorrenza, infatti, utilizzando i 19 proiettori destinati allo spettacolo del Museo, è possibile dare vita a una multiproieizione architetturale immersiva personalizzata, usando come “schermi” il soffitto, la grande parete centrale e le pareti laterali. indirizzi a fine rivista
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Fiera di Roma Roma Sale meeting: 13 | Capienza sala maggiore: 1.053 posti | Capienza sala minore: 40 posti | Saletta segreteria | mq di aree espositive: da 7.000 mq lordi a padiglione per un massimo di 11.000 mq lordi | Sala banchetti interna | Pranzo in piedi: 6.500 persone | Pranzo seduti: 5.000 posti nel padiglione più grande | Possibilità organizzazione post congress
La vocazione business della Fiera di Roma può contare su un polo innovativo estremamente attraente per la meeting e incentive industry e su infrastrutture all’avanguardia che rendono gli spazi perfetti per i grandi eventi
Mice nella capitale SABRINA PIACENZA
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na destinazione turistica riconosciuta in tutto il mondo, Roma oggi è anche un centro d’affari privilegiato perchè capace di catalizzare diversi mercati grazie alla posizione strategica nel cuore del Mediterraneo. È anche in virtù di questo che Fiera di Roma risulta essere una location ideale per il segmento Mice grazie a spazi ampi, versatili e accoglienti capaci di adattarsi alle diverse esigenze, come testimoniano i diversi appuntamenti internazionali che si sono svolti nell’ultimo anno. Una struttura efficiente e all’avanguardia, organizzata in 85mila metri quadrati coperti, e perfettamente localizzata nella città, lungo la via Portuense, non lontano da Fiumicino e il suo aeroporto. Pietro Piccinetti, amministratore unico di Fiera di Roma, esprime chiaramente gli obiettivi del piano industriale e in particolare la nuova vocazione congressuale del prestigioso polo fieristico: «Fin dall’inizio del mio mandato ho individuato nel congressuale una delle linee cardine del piano industriale di Fiera di Roma. In crescita a livello mondiale, l’industria dei congressi e degli eventi è uno dei fattori chiave dello sviluppo del settore turistico e un generatore importante di reddito, impiego e investimenti. E per Roma può essere mas-
simamente strategico. L’Italia in generale e Roma in particolare possiedono fortissime leve attrattive, che vanno dal patrimonio artistico, culturale, paesaggistico all’enogastronomia, passando per la presenza di centri di eccellenza nella formazione, nella ricerca, nella scienza, nella medicina, nell’industria, nell’arte, nella cultura, nel design, nell’agricoltura, nella tecnologia. Nonostante ciò, c’è ancora molta strada da percorrere nelle graduatorie internazionali relative al settore congressuale». Il recente Esc Congress, tra i più grandi congressi medici europei e tra i più importanti a livello mondiale dal punto di vista scientifico e della prevenzione cardiovascolare, è stata la riuscita prova della perfetta organizzazione da parte dello staff di Fiera di Roma. Ospitato lo scorso anno nel polo fieristico e organizzato dall’European Society of Cardiology, il congresso ha visto la partecipazione di 35mila medici professionisti distribuiti nei cinque giorni di sessioni scientifiche previste dal programma. Un impatto forte per l’intera città –, non solo per la Fiera – con oltre sessantamila visitatori che hanno potuto apprezzare le bellezze della Città Eterna e un indotto sul territorio di circa duecento milioni di euro. «Oggi abbiamo un’arma in più – conclude Piccinetti – la nascita del Convention Bureau di Roma e del Lazio che permette di mettere insieme gli sforzi e le energie di tutti gli operatori del settore». indirizzi a fine rivista
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Grand Hotel Imperiale Resort & SPA Un evento indimenticabile sul Lago di Como
A 3 km dall’uscita A9 Lago di Como e 35 minuti da Malpensa Sale con luce naturale e spazi all’aperto per eventi fino a 400 persone Via Regina, 24 – 22010 Moltrasio (COMO) - email info@imperialemoltrasio.it
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Prosegue nella location di Giarre la prima edizione del Radicepura Garden Festival, evento internazionale dedicato al design e all’architettura del paesaggio del Mediterraneo. Fino al 21 ottobre è possibile visitare 14 splendidi giardini
Verde in festa a Radicepura SIMONA ZIN ALFIO GAROZZO
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na location unica, un microcosmo ecosostenibile che ospita il parco botanico più importante d’Europa per piante mediterranee, tropicali e subtropicali: Radicepura è uno spazio incantevole e polifunzionale collocato tra l’Etna e il Mar Jonio, con strutture dedicate all’accoglienza congressuale e agli eventi. Oltre a essere un punto di riferimento per il turismo Mice, è anche un centro d’eccellenza per ricercatori, paesaggisti, operatori del verde e appassionati, attirati dal suo parco e dal fermento culturale sul mondo green che caratterizza la struttura. Qui trovano spazio convention aziendali, così come educational botanici, itinerari nel parco e studi sulla flora mediterranea. In questi mesi la struttura sta ospitando il Radicepura Garden Festival, il primo evento internazionale dedicato al garden design e all’architettura del paesaggio nel Mediterraneo, che coinvolge fino al 21 ottobre giovani designer emergenti, istituzioni, aziende e grandi protagonisti del paesaggio e dell’architettura, persone che hanno a cuore la promozione e la trasformazione della società in una comunità sostenibile e la contaminazione del garden design e dell’architettura del paesaggio nel campo
scientifico, culturale e artistico. Chi visita Radicepura nei prossimi mesi potrà ammirare 14 giardini, realizzati appositamente con le piante più originali coltivate da Piante Faro, che raccoglie ottocento specie e oltre cinquemila varietà. Partecipano a questa prima edizione quattro garden designer di fama internazionale: il paesaggista Michel Péna guida i visitatori in un “Tour D’Y Voir”, un giardino verticale per immergersi tra luce e vegetazione. Evaporazione Mediterranea è invece il giardino di Stefano Passerotti, che riflette sull’attuale situazione del Mare Nostrum, utilizzando la metafora del tronco d’albero adagiato sull’acqua. Il progetto Amity della designer arabo-londinese Kamelia Bin Zaal è un invito all’amicizia e alla fratellanza, mentre Arethusa and Alpheus di James Basson ricrea un collegamento ideale tra Sicilia e Grecia attraverso il mito. Radicepura Garden Festival nasce con l’obiettivo di valorizzare la natura, come motore di sviluppo del mondo intero, attraverso iniziative, eventi e linguaggi culturali: dalla musica alle installazioni artistiche, dalla botanica ai percorsi enogastronomici. indirizzi a fine rivista
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Meeting a Roma? Il Green Park Hotel Pamphili è il luogo ideale per meeting ed eventi nella capitale: comodamente raggiungibile, immerso nel suo grande parco e completo di tutti i servizi per congressi, ƃno a 250 persone.
OƂriamo tariƂe competitive con quotazioni personalizzate in base alle vostre esigenze.
Ristorante Oasis Camera Standard
AULA MAGNA / Una sala di 350 mq per meeting ƃno a 250 persone a platea. L’A ula Magna è dotata di videoproiettore, podio rialzato, ampliƃcazione, microfoni, luci, 2 cabine regia, sala segreteria, Wi-Fi. La sala gode di una bella luce naturale.
SALA PEGASO / 80mq per accogliere ƃno a 72 persone. La sala è situata al primo piano e dispone di un allestimento con sedie ƃsse a platea. È dotata di videoproiettore, podio rialzato, ampliƃcazione, microfoni, cabina regia e oƂre luce naturale.
SALA ROMANA / La sala ha un’ampiezza di 50mq, si trova al terzo piano dell’ediƃcio. Illuminata con luce naturale, è dotata di tavolo ovale per lavori di gruppo ƃno a 16 persone oppure platea ƃno a 20 persone, audiovisivi di base, Wi-Fi.
A pochi km dal centro città in un’area residenziale, il Green Park Hotel Pamphili oƂre: 153 camere confortevoli, parco privato che circonda la struttura, ampio e luminoso ristorante recentemente ristrutturato con aƂaccio su di un piacevole giardino, bar con terrazza, comoda palestra, free Wi-Fi, parcheggio interno gratuito. Largo Lorenzo Mossa 4 00165 Roma, Italia
T +39 06 66 10 28 F +39 06 66 35 216
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Loano2Village Loano (Sv) Numero totale camere: 360 | Ristoranti: 3 | Posti: 1-500 | Sale meeting: 7 | Capienza sala maggiore: 450 posti | Capienza sala minore: 18 posti | Saletta segreteria | mq di aree espositive: 300 | Possibilità organizzazione post congress
“Bleisure” creativo Business e leisure convivono alla perfezione al Loano 2 Village, realtà turistica e congressuale che si sta affermando sempre più anche come meta per team building e incentive SIMONA ZIN
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ttima collocazione e servizi all’avanguardia caratterizzano il Loano 2 Village, complesso ligure dinamico e flessibile che sta riscuotendo grande successo come meta per un tusimo che unisce l’aspetto business a quello leisure con grande creatività e passione, grazie a uno staff che si occupa in toto di un evento ed è in grado di realizzare programmi ad hoc per le aziende. ASSISTENZA PERSONALIZZATA Situato in posizione strategica a un’ora dagli aeroporti di Nizza e di Genova, il complesso alberghiero comprende 360 camere che si sviluppano su quattro ettari di bellissimi giardini e si distingue per la sua valenza polifunzionale: villaggio turistico, importante centro congressuale e prestigiosa location Mice.
Tra gli spazi per eventi, una sala plenaria e altre sei minori dotate dei comfort più moderni, tre ristoranti e una splendida terrazza con vista su Loano e sul tratto di costa tra l’isola Gallinara e Bergeggi. Tra gli altri punti di ritrovo, che possono essere anche location per momenti di pausa nell’ambito di un congresso, l’elegante bar Il Valentino e lo snack-bar il Bikini, che si affaccia direttamente sulle piscine. Una ristorazione di alta qualità caratterizza la pizzeria-brasserie Bell’Italia, che vanta un bel dehor all’aperto, nel giardino. Completano l’offerta della struttura tre piscine all’aperto, jacuzzi per dieci persone, una piscina coperta e riscaldata, due campi da calcetto, uno da tennis e da bocce: tutti servizi che possono essere parte integrante di programmi di team building o di semplici momenti di relax tra un impegno di lavoro e l’altro. La struttura ligure è sempre più apprezzata negli ultimi anni proprio come location ideale per ospitare incentive di successo al suo interno, come pure programmi post congress che comprendano attività appena fuori porta, come free climbing nel famoso sito di Finale Ligure, visita alle grotte di Toirano, biking e downhill, paintball e tante altre attività. In un settore altamente competitivo, il valore aggiunto dell’offerta meeting di Loano 2 Village è un’alta possibilità di personalizzazione dell’evento e un’attenta e scrupolosa assistenza prima, durante e dopo grazie a uno staff di professionisti in grado di affiancare le aziende nell’organizzazione, consigliando le migliori soluzioni per ogni tipo di evento. indirizzi a fine rivista
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Eventi green Il Riviera Golf Resort sorge nei pressi di Cattolica, in uno splendido contesto naturale, e annuncia il rinnovo dell’area eventi, che sarà costruita secondo i principi della bioedilizia VALENTINA SCHENONE
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n resort immerso nel verde, lontano dal traffico, dove lavorare nelle migliori condizioni e rilassarsi un po’. Il Riviera Golf Resort sorge nella quiete della campagna, non lontano da Cattolica. La struttura, un albergo quattro stelle, dispone di 32 suite pensate e realizzate da 14 architetti di fama interna-
zionale. Arredate con stile senza rinunciare al comfort, tutte le stanze sono dotate dei più moderni servizi e 27 di esse dispongono anche di ampie vasche da bagno in linea con lo stile della stanza. Le suite sono divise in tre tipologie: 12 Riviera Suite nel corpo centrale, di cui sei con giardino privato e sei con balcone vista piscina e campo da golf, 16 Green Suite, villette con giardino privato, quattro ville con ambienti separati e ampio giardino privato. Per gli amanti della buona tavola, il Riviera Wellness Restaurant è dotato di circa 150 coperti, con ampie vetrate che si aprono sulla piscina ellittica e sul verde dei campi da golf. In cucina si utilizzano prodotti e sapori del territorio, provenienti dal mare e dalla terra e combinati con fantasia ed estro dallo chef Massimilano Poletti. La spa si avvale dell’esperienza del team Riviera Beauty, che coccola i clienti con trattamenti personalizzati usando esclusivamente prodotti cosmetici naturali. All’interno della spa trovano spazio una piscina coperta con percorso idromassaggio, camminamento defaticante, nuoto contro corrente, poltroncine e lettini idromassaggio, sauna, bagno turco e docce emozionali. All’esterno si trova la maestosa piscina in pietra di Noto lunga 82 metri e aperta da maggio a settembre. NEL 2018 LA NUOVA AREA CONGRESSUALE Gli spazi congressuali del Riviera Golf Resort sono costituiti dalla sala meeting Tee Room, con una superficie di 118 metri quadrati. La
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sala ha in dotazione videoproiettore, schermo, lavagna a fogli mobili, sistema di amplificazione e radio microfono, cancelleria, acqua minerale e caramelle. Inoltre, per il 2018 è prevista l’apertura di una nuovissima aerea eventi interamente realizzata in bioedilizia. Fiore all’occhiello della struttura è poi l’organizzazione di team building, che utilizza attività come il footgolf, il golf, il carton boat (la costruzione di una barca di cartone con cui navigare sulle acque della piscina) e l’orienteering, per costruire gruppi sempre più empatici e efficienti. Tutte le attività si avvalgono di esperti dei vari settori. Uno speciale team building è Spa Event: il centro benessere si trasforma in luogo di aggregazione, dove le persone vengono accompagnate dal Maestro Wellness in un percorso rigenerante sia a livello fisico sia a livello psicologico, con un’ondata di serenità e divertimento. Il percorso spa business è studiato per far sentire il team premiato e rigenerato ed è finalizzato al miglioramento dell’umore e dello spirito di squadra dei dipendenti e alla facilitazione comunicativa. Anche il campo da golf è il luogo ideale dove approfondire la conoscenza dei colleghi: il golf è uno sport estremamente coinvolgente, tra i più praticati al mondo. I fondamentali del gioco sono offerti da un Pga professional che forma dei gruppi da dieci-12 partecipanti per istruttore. I temi trattati sono il movimento tecnico del corpo, lo swing (colpi lunghi sul campo pratica), con la spiegazione teorica e pratica, e il putt (sul putting green).
Lo swing, infatti, serve alla partenza e lungo tutto il percorso per avvicinarsi all’obiettivo, il green. Il putt, invece, è il tiro di precisione per chiudere la buca. I due aspetti sono ugualmente fondamentali per affrontare qualunque percorso di golf. Durante la lezione, che ha una durata minima di due ore, vengono inoltre spiegate le regole principali del golf con la visione di una buca sul percorso. indirizzi a fine rivista
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PARTNER news persone e poltrone
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NOMINATO IL NUOVO BOARD DI MPI ITALIA CHAPTER Nel corso della XXVI convention annuale, tenuto lo scorso 30 giugno, si è insediato il nuovo board of directors di Mpi Italia Chapter, che resterà in carica fino al 30 giugno 2018. Il nuovo board sarà così composto: Mauro Bernardini, presidente; Elisabetta Caminiti, president elect; Giovanna Lucherini, immediate past president; Daniela Baldelli, vice president sponsorship; Luca Gangemi, vice president students; Enrico Jesu, vice president membership & membercare; Maddalena
Milone, vice president finance; Carolina Santarelli, vice president communication; Luca Vernengo, vice president education; Jessica Statzu, temporary secretary. Nella foto, il nuovo board al completo.
DAVIDE LIVERMORE NUOVO DIRETTORE ARTISTICO DI PRODEA GROUP Davide Livermore è il nuovo direttore artistico di Prodea Group, agenzia di comunicazione leader nel settore degli eventi. Livermore, torinese, vanta una carriera come regista nel mondo dell’opera. Tra i suoi successi anche lo show The Opera! firmato Prodea Group e ideato da Livermore e Paolo Gep Cucco, andato in scena a marzo alla Royal Opera House di Muscat in Oman. Livermore, sovrintendente e direttore artistico del Palau de les Arts Reina Sofia di Valencia e direttore del suo centro di perfezionamento Placido Domingo, lavorerà fianco a fianco con il direttore creativo di Prodea Group Paolo Gep Cucco. L’obiettivo è quello di realizzare una business unit destinata all’elaborazione di show e grandi eventi internazionali, partendo dall’opera lirica come forma di spettacolo che ha reso l’Italia la prima patria mondiale dell’entertainment, tornando alle origini e giocando con l’innovazione. «Quella che mi è stata proposta è una grande opportunità che ho voluto cogliere al volo», ha dichiarato lo stesso Livermore. «Voglio portare la bellezza anche a chi non va sempre a teatro e avvicinare il grande pubblico all’opera, cioè fare quello che da noi non fa più nemmeno la tv. Inoltre, potrò cimentarmi anche in show diversi come per esempio le cerimonie di apertura di grandi eventi sperimentando, come faccio sempre, nuovi linguaggi attraverso il sapere tecnologico di cui Prodea e in particolare il direttore creativo Gep Cucco è innovatore assoluto».
CAMBIO AI VERTICI DI CHOICE HOTELS INTERNATIONAL Patrick Pacious sarà president and chief executive officer della catena Choice Hotels International, a partire dal 1° gennaio 2018. Lo ha annunciato il consiglio di amministrazione. Pacious opera attualmente come president and chief operating officer, e succederà all’attuale chief executive officer Stephen Joyce. Joyce rimarrà nel suo ruolo come Ceo fino alla fine dell’anno, assumendo successivamente il ruolo di vice chairman of the board. Pacious si unirà al CdA a partire da settembre. Pacious è entrato in Choice nel 2005. Sotto la sua guida, Choice ha eretto piattaforme tecnologiche globali leader del settore, ottenendo un incremento della profittabilità e dell’efficienza per gli affiliati in franchising. Sotto la sua leadership sono state sviluppate innovative strategie e iniziative di crescita su brand, marketing, sviluppo, franchise service, revenue managament e performance analytics. Ciò include anche una notevole crescita nel segmento lusso sia con Cambria Hotels sia con The Ascend Hotel Collection, unitamente al positivo processo di trasformazione del brand Comfort. Nel corso della sua carriera in Choice Hotels, Pacious ha avuto ruoli di responsabilità crescente, con la nomina a chief operating officer a gennaio 2014 e successivamente president da maggio 2016. Oltre ad aver ricoperto in precedenza posizioni dirigenziali di consulenza con BearingPoint e Arthur Andersen, nel corso delle quali era incaricato in numerosi progetti per Choice, Pat era anche un ex Ufficiale della Marina Militare Americana.
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GRAZIANO MASCHERI LASCIA SINERGIE Dopo 17 anni ai vertici di Sinergie – l’agenzia specializzata in eventi e live communication – in qualità di cso e founder, Graziano Mascheri decide di lasciare Sg Holding con l’obiettivo di mettere a frutto il bagaglio acquisito allargando i propri orizzonti a livello europeo. «Dopo 17 significativi anni ho firmato un accordo per cedere le mie quote ai soci di Sinergie, per raggiungere uno dei miei principali obiettivi: experiencing life. Lascio Sinergie e sono orgoglioso e onorato, in quanto socio fondatore, di aver contribuito con determinazione, entusiasmo e forza commerciale, al successo di questo grande progetto imprenditoriale, che è diventato un modello di riferimento in Italia nel settore della live communication e degli incentive travel. Nei prossimi mesi, mi dedicherò a scoprire e sperimentare, in Europa e nel mondo, le best practice del settore che mi permetteranno di valorizzare tutto quello che ho imparato ed elaborato in questi anni.» ha commentato Graziano Mascheri. A lui va l’augurio di Davide Verdesca, president &
founder, che ha affermato: «Sg Holding e le sue controllate sono una realtà in piena espansione e la necessità di totale chiarezza e comunanza di visione è fondamentale per raggiungere al meglio gli ambiziosi traguardi che ci siamo noi tutti posti e che anno dopo anno stiamo raggiungendo. Graziano ci lascia e lo ringraziamo per il fondamentale e sempre presente apporto. Oggi più di prima si dovrà proseguire sulla rotta tracciata che porterà a brevissimo nuove integrazioni di importanti realtà sul mercato per raggiungere insieme un obiettivo che mai ci saremmo immaginati poco meno di venti anni fa. Con un pizzico di invidia possiamo solo augurare a Graziano il meglio e mi sento di aggiungere solo il mio immancabile “buon vento”».
CONVENTION BUREAU SICILIA CAMBIA SOCI E LOGO Sono stati presentati a Palermo, in occasione della conferenza stampa tenutasi il 16 giugno presso il Grand Hotel Piazza Borsa, i nomi dei 21 top player del settore turistico e congressuale siciliano che hanno siglato, lo scorso 30 gennaio – con registrazione presso la Camera di Commercio di Catania – il passaggio delle quote del Convention Bureau Sicilia da parte di Unicredit, rimasto primo socio. Al fianco del colosso bancario, si leggono (in ordine alfabetico): Orazio Calabretta, Exposistem Allestimenti; Francesco Cancaro, Team Eventi; Roberto Celli, Beni Culturali; Giovanni Di Giovanni, Gruppo Alberghiero Costa degli Ulivi; Gianpaolo Galipò, Saistours; Ornella Laneri, Fondazione Mediterraneo Antico; Daniele Murabito, Castello San Marco; Giuseppe Pagano, Travelcaf; Antonio Perdichizzi, Tree; Liliana Piccirillo, Studio Exedra; Sebastiano Russotti, Russottfinance; Nico Torrisi, Grand Hotel Baia Verde; Fabio Vajana, Servizitalia; il Verdura Resort di Sciacca; Salvo Zappalà, Saracen Sands Resort & Congress Center; e Mario Faro, Radicepura, che farà ingresso a breve rilevando parte delle quote rimaste a Unicredit. A questi, ciascuno con quote entro il cinque per cento, si aggiungono i cinque membri eletti per il nuovo consiglio di amministrazione. Oltre allo stesso presidente Tumminello, compongono il CdA: Laura Lo Mascolo, Interlude Hotels & Resorts; Alessia Milella, Biba Congressi; Barbara Mirabella, Expo; Giuseppe Sezzi, Grand Hotel Villa Itria. Cambiano i soci e cambia anche l’immagine del Cb. Il nuovo brand del Sicilia Convention Bureau è stato realizzato dal designer Francesco Sapuppo e intende trasferire i valori distintivi del Sicilia Convention Bureau attraverso una comunicazione vivace e un linguaggio contemporaneo, dal forte appeal comunicativo.
EUROPEAN CITIES MARKETING ELEGGE IL NUOVO PRESIDENTE Si è tenuta a Dubrovnik l’assemblea generale di European Cities Marketing, che ha riunito circa duecento persone. Nel corso della conferenza, Dieter Hardt-Stremayr (Graz, Austria) è stato eletto presidente dell’associazione con un incarico della durata di due anni. L’assemblea generale ha inoltre nominato Petra Stusek (Lubiana, Slovenia) vice presidente dedicato a Leisure & Tourism e Eduard Pieter Oud (Amsterdam, Paesi Bassi) come vicepresidente dedicato al City Marketing. I membri del nuovo consiglio sono: Ignasi de Delàs (Barcellona, Spagna), Bettina Reventlow-Mourier (Copenhagen, Danimarca), Barbara Jamison (Londra, Regno Unito), Nicolas Lefebvre (Parigi, Francia) e Marta Stawińska (Poznań, Polonia). Bettina Bunge (Dresda, Germania) persegue il ruolo di vicepresidente dedicato all’Assemblea e Philippe Vignon (Ginevra, Svizzera) continua con il suo ruolo di tesoriere. Pier Paolo Mariotti (Bolzano), Erwin Van de Wiele (Ghent, Belgio) e Goran Pavlović (Opatija, Croazia) continuano i loro mandati come membri del consiglio di amministrazione Ecm. «È un vero onore per me di essere stato eletto presidente Ecm ancora una volta: dimostra la fiducia che i membri dell’Ecm hanno in me, ma questa responsabilità è anche una sfida considerando i tempi difficili e le trasformazioni che i Dmo stanno affrontando. Sono convinto che il nostro approccio strategico, che si concentra sul marketing della città e l’equilibrio tra residenti, viaggiatori d’affari e visitatori aiuterà le nostre destinazioni» ha affermato Dieter Hardt-Stremayr.
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Madrid
over the top Una città così dinamica e vitale da catalizzare il turismo leisure e congressuale proveniente da tutto il mondo: Madrid si conferma una scelta vincente per il Mice, guadagnandosi la top ten nell’organizzazione di eventi internazionali SABRINA PIACENZA
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adrid è considerata un’ottima destinazione per chi lavora nella meeting industry. Numerosi gli eventi che ogni anno si svolgono nella capitale spagnola: convegni, meeting e congressi, ma anche viaggi incentive mirati alla partecipazione di fiere, seminari, riunioni.
Nel corso del 2017 si sono già svolti numerosi appuntamenti importanti, che hanno generato più di settecentomila pernottamenti in città e una spesa diretta di 180 milioni di euro. La capitale iberica, dunque, conferma anche per quest’anno il suo trend di successo, consolidando la propria posizione come destinazione principale per il Mice e dimostrando la grande fiducia riposta nella capitale da parte delle associazioni e organizzazioni di tutto il mondo. Tutti questi appuntamenti contribuiscono a confermare lo status di Madrid quale leader mondiale nel mercato della meeting industry: insieme a Londra, infatti, la città è al settimo posto nella classifica prodotta dall’International Congress and Convention Association (Icca), che raccoglie i dati sui congressi internazionali tenuti in 1.600 città in tutto il mondo. LE RAGIONI DEL SUCCESSO Madrid si è sempre distinta per un’offerta molto ricca e diversificata in termini di ricettività, e questa è stata sicuramente una caratteristica che l’ha resa vincente perché capace di soddisfare pienamente sia il turismo leisure sia quello più business-oriented.
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Grazie alle 81mila camere disseminate nei vari hotel presenti in città, ai quali si affiancano i numerosi meeting center e le location per eventi, Madrid risulta essere una destinazione apprezzata proprio perchè capace di gratificare le differenti esigenze tipiche del turismo congressuale. IL VALORE DELLA CULTURA Il ruolo svolto dalla cultura e dal tempo libero nel rafforzamento del marchio di Madrid è, ed è stato, determinante. A questo si aggiunge il costante lavoro svolto dal’Mcb – Madrid Convention Bureau – che da sempre persegue l’obiettivo di valorizzare la città evidenziandone le potenzialità come destinazione perfetta per la meeting industry. L’Mcb svolge quotidianamente azioni promozionali mirate proprio a far conoscere Madrid nel mondo: un ufficio al servizio di organizzatori di eventi per viaggi incentive e meeting e per garantire che ogni momento si svolga alla perfezione. Quest’anno, inoltre, l’Mcb è diventato membro di Best Cities Global Alliance, una preziosa alleanza finalizzata a diffondere l’immagine positiva della capitale spagnola per l’organizzazione di congressi su larga scala. A testimonianza del meritato successo sono
anche arrivati diversi riconoscimenti, che hanno premiato la qualità dei servizi, la buona presenza di siti culturali, la ricca offerta in termini di ospitalità e di location congressuali e per eventi. Durante la scorsa primavera, nella Sala Reale dello storico Palazzo Casa de la Panadería in Plaza Mayor, si è svolta la cerimonia di premiazione della 15esima edizione dei Travellers Choice di TripAdvisor dove sono stati premiati cinque alberghi madrileni appartenenti all’Aehm (Hotel Business Association di Madrid). L’Hotel Orfila, il Barceló Emperatriz, l’Artiem Madrid, l’Artistic B&B e l’Only You Boutique Hotel Madrid – questi i cinque top hotel – hanno ricevuto il premio per l’eccellenza e la qualità delle strutture, per un rapporto qualità-prezzo ineguagliabile, una gamma di servizi esclusivi e una lunga lista di experience che comprendono la gastronomia, la cultura e il prezioso tempo libero. Madrid riscuote eccellenti feedback e grandi soddisfazioni anche da parte degli organizzatori. Secondo il Meetings Tourism Report Madrid del 2015 la città ha guadagnato più di otto punti su una scala da uno a dieci, posizione che ha mantenuto anche nel 2016. indirizzi a fine rivista
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Scegliere Lisbona Una delle capitali più dinamiche del Vecchio Continente, Lisbona rappresenta oggi la meta ideale per il segmento business grazie a un’offerta diversificata di cultura, ospitalità e svago, con un occhio di riguardo al Mice SABRINA PIACENZA
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na città straordinaria, dove ancora oggi sono riconoscibili i segni stilistici degli anni di dominazione araba e di quelli che furono gli anni gloriosi in cui è stata il centro del commercio delle spezie: Lisbona è una capitale dal carattere unico, risultato di mille anni di mix culturali, che oggi convivono perfettamente con gli aspetti più moderni della città, dove sperimentare uno stile di vita dagli affascinanti contrasti. Da un lato il carattere popolare, dall’altro
l’allure della metropoli di respiro internazionale. Quartieri dall’identità molto diversa si fondono in un tessuto urbano condizionato dall’acqua e dal maestoso fiume Tago: dal Parco delle Nazioni, che comprende proprio l’area in cui si tenne l’Expo 1998, al Bairro Alto, una delle zone più alternative, capace di unire shopping e cultura in un mix di grande vitalità e dinamismo. Distesa su sette colline, da ogni angolo di Lisbona si può ammirare uno splendido panorama arricchito oggi da due nuovi punti di osservazione: l’Amoreiras 360º Panoramic View sul tetto dell’Amoreiras Shopping Center e il terrazzo dell’Arco di Rua Augusta, simbolo della Lisbona trionfale risorta dalle ceneri del 1755. Tutti aspetti che rendono la città perfetta anche come destinazione congressuale, in grado di ospitare eventi internazionali in location e hotel di altissimo livello, capaci di soddisfare la meeting industry più esigente sia per quanto riguarda le infrastrutture sia per l’ampia offerta post congress. Lisbona gode anche di una posizione strategica che le permette di essere facilmente raggiunta sia dalla maggior parte delle città europee sia dal Nord America, con voli di cinque o massimo otto ore. L’aeroporto internazionale di Lisbona si trova a soli 15 minuti dal centro città e poco più distante (massimo 45 minuti) da suggestive stazioni balneari come Cascais o Sintra.
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DESTINAZIONE PRIVILEGIATA PER IL MICE Per quanto riguarda le location, a Lisbona non c’è che l’imbarazzo della scelta: palazzi storici, ristoranti contemporanei, location tradizionali come cantine oppure bar moderni, barche sul fiume, stadi, tutti anche a uso esclusivo. Tra le nuove location di tendenza, Sud Lisboa, situata in un’area della città recentemente recuperata e in perfetta convivenza con il fiume Tago, dove si trovano monumenti storici, musei e centri culturali come il Monastero di Jerónimos, il Museu dos Coches, il Centro Culturale di Belém, tra gli altri. Sud Lisboa comprende due location dalla forte personalità: Sud Lisboa Terrazza, che offre ambienti adatti a situazioni di intrattenimento dove gustare un menu di chiara impronta mediterranea perfetto per ogni occasione – senza dimenticare una vasta selezione di vini e cocktail firmati – e Sud Lisboa Hall, un punto di riferimento per tutti gli eventi a Lisbona grazie a un’offerta differenziata, una posizione perfetta e una grande animazione, ideale per il Mice. Ma anche centri congressi attrezzati con tecnologie all’avanguardia, possibilità di praticare golf vista oceano, vecchie fabbriche trasformate e numerose strutture alberghiere d’eccellenza come l’Hotel Mundial, il Lisboa Plaza, Il Quinta da Marinha Resort o l’Hotel Tivoli Oriente.
A questi si aggiungono hotel recentemente rinnovati e dal grande appeal come l’Hotel Tivoli Avenida Liberdade Lisboa, il Bairro Alto Hotel, il Corinthia Hotel Lisbon, l’Intercontinental, l’Avani Avenida Liberdade e il Lisboa Marriott Hotel, solo per citarne alcuni. Competitiva sul mercato degli eventi internazionali, con un clima mite tutto l’anno, tranquilla e sicura: Lisbona è una città con davvero molto da offrire, anche in termini di professionalità, grazie al Lisboa Convention Bureau, che può essere contattato dai planner per qualsiasi esigenza e che si avvale di duecento membri, tra strutture congressuali, hotel, agenzie di eventi e servizi, Dmc e Pco. Il convention bureau, oltre a fornire informazioni e assistenza agli organizzatori, offre diversi servizi tra cui la preparazione e il coordinamento delle site inspection, suggerimenti per i programmi sociali, e l’individuazione delle location più adatte a seconda delle esigenze. Il tutto, in una città che vanta 17 campi da golf e un’offerta enogastronomica unica e tutta da provare, a partire dalla nuovissima apertura del Restaurante Doc Cod, oppure nel cuore di Lisbona il Restaurante Alma dove lo chef Henrique Sá Pessoa ha ottenuto la prestigiosa stella Michelin.
Location avveniristiche e venue legate alla tradizione; un territorio ricco di risorse e di strutture alberghiere di lusso; un’enogastronomia invidiabile: Lisbona promette al Mice eventi indimenticabili
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L’unione che fa la forza Le migliori location della Liguria radunate in un consorzio, Meet in Liguria, che ha come mission quella di promuovere l’offerta Mice della regione. È grazie alla conoscenza e all’incontro che nascono le migliori opportunità di business SABRINA PIACENZA
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onvention Bureau Genova, Centro Congressi del Porto Antico di Genova, Genova Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura, Consorzio Turistico Golfo dei Poeti, Consorzio Portofino Coast e Consorzio Turistico Riviera dei Fiori. Non sono solo meravigliose location, ma realtà congressuali che più di dieci anni fa hanno deciso di consorziarsi per rafforzare la propria capacità attrattiva sul segmento business. Nasce così nel 2005 Meet in Liguria, che svolge quotidianamente l’attività di promozione della ricca offerta congressuale di questo territorio straordinario. Un interlocu-
tore preparato, flessibile e dinamico, capace di interpretare richieste ed esigenze diverse, che passa anche dal rapporto sempre più sinergico con l’Agenzia Regionale in Liguria, al fine di rafforzare il carattere di importante player nel settore congressuale che troppo spesso è stato messo in secondo piano rispetto alla vocazione turistica del territorio. Clima eccezionalmente temperato, coste frastagliate, montagne a picco sul mare e un entroterra di rigogliosa macchia mediterranea, paesaggi naturali e località di grande fascino rendono infatti la Liguria meta ideale per soggiorni sia di svago sia di lavoro. La stretta collaborazione tra Meet in Liguria e L’Agenzia Regionale in Liguria è un significativo esempio di proficua partecipazione tra pubblico e privato, che si sviluppa attraverso iniziative di marketing volte alla promozione della meeting industry. In questo modo, dallo scambio del reciproco knowhow e dalla conoscenza di tutte le dinamiche che ruotano attorno al congresso vero e
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Centro Congressi Genova
Genova Golfo dei Poeti Portovenere
proprio, è possibile elaborare soluzioni personalizzate, valorizzando le caratteristiche e le specificità di ciascuna delle destinazioni. Non solo per quanto riguarda i grandi eventi e i congressi, ma anche sul fronte delle iniziative corporate e incentive che trovano risposta nelle diverse location del Consorzio. SINERGICHE MA UNICHE Da Ponente a Levante si trovano un susseguirsi di opportunità a partire dagli spazi congressuali di ottimo livello, dall’esperienza degli operatori del settore, dall’offerta di strutture alberghiere di qualità superiore agli standard. Il Convention Bureau Genova, che dal 1998 opera con gli enti locali, fornisce informazioni e consigli per garantire un’organizzazione impeccabile sotto ogni aspetto, offrendo un servizio a 360 gradi, incluso un supporto gratuito nella pianificazione di meeting, conferenze, eventi, mostre, incentive e launch party. Un’attività che ha contribuito a innalzare la reputazione di Genova, così come la presenza di spazi dal grande appeal come il Centro Congressi, ospitato negli storici Magazzini del Cotone nel Porto Antico, nel quale trovano posto un auditorium da 1.480 posti, 13 sale di varia capienza e un totale di 8.500 metri quadrati di spazi allestibili in diverse configurazioni. Infine, ma non da ultimo, Palazzo Ducale, sede perfetta per eventi e cene di gala prestigiosi, grazie ai raffinati ambienti e a una vasta gamma di servizi al top.
OLTRE GENOVA Ma le opportunità non si fermano nel capoluogo ligure. Bellezza, eleganza ed esclusività rimandano subito alla Portofino Coast con la sua costa frastagliata che rappresenta uno dei tratti più belli della Riviera Ligure di Levante, con scorci di straordinaria intensità. Portofino e le altre località della costa, Camogli, Santa Margherita Ligure, Rapallo e Sestri Levante, sono mete ambite dal turismo internazionale, anche grazie all’attività del Consorzio Portofino Coast. Nato nel 1987 dall’unione di alcuni operatori turistici della zona, oggi è composto da un team qualificato in grado di studiare soluzioni personalizzate per gruppi o incentive. Un altro consorzio, nato dieci anni più tardi, è quello costituito nello splendido scenario del Golfo dei Poeti e interessa i suoi borghi più celebri come Portovenere, Lerici, Tellaro, Fiascherino e le affascinanti isole della Palmaria e del Tino. Moderne strutture congressuali, tecnologie avanzate, eccellente ricettività, professionalità e competenza caratterizzano l’offerta dedicata alla meeting industry. Musica e fiori sono invece i due ambiti per i quali Sanremo è conosciuta in tutto il mondo. Senza dimenticare il Casinò, le ville storiche, i teatri e gli alberghi raffinati. Attrazioni valorizzate dal 2009 dall’attività del Consorzio Turistico Riviera dei Fiori che, nel tratto di costa ligure che va da Cervo a Ventimiglia, ha la funzione di coordinare non solo i servizi turistici e alberghieri ma anche la gestione di manifestazioni e congressi che si svolgono in questa zona.
Palazzo Ducale di Genova
Riviera dei Fiori
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VALENTINA SCHENONE
DE’LONGHI SI AFFIDA ALLA SUITE DIGITALE DI NOVITYLAB
La convention internazionale 2017 del Gruppo De’Longhi ha avuto il supporto della Suite Digitale a firma Novity. NovityLab, divisione interna dedicata al digitale della nota agenzia di comunicazione, si è occupata della parte tecnologica durante tutte le fasi della convention, dedicata a 240 manager e dirigenti per tutte le sedi del mondo. In occasione dell’evento, il Gruppo De’Longhi, ha scelto di raccontare la direzione intrapresa da tempo, e riassunta nel claim Growth in a Changing World, dando un taglio fortemente innovativo all’evento. Attraverso la Su-
ite Digitale, applicativo di proprietà di Novitylab, è stata creata in forma digitale un’area personalizzata con il programma dettagliato dell’evento, contenente tutte le informazioni relative a trasferimenti, pernottamenti e menù. A supporto della convention, la suite è stata affiancata da un’app informativa, personalizzata sia graficamente sia nei contenuti, in grado di inviare avvisi e notifiche in modalità push. L’applicazione ha svolto anche un ruolo di coinvolgimento attraverso la chat interna, che ha agevolato e incentivato il dialogo tra i partecipanti.
UNA NUOVA ACCADEMIA GASTRONOMICA PER SIRE RICEVIMENTI Gruppo Sire, l’azienda partenopea di catering e banqueting fondata da Vincenzo Borrelli e Massimiliano Calafiore, che a Expo ha curato una delle più grandi aree ristorative del Padiglione Italia, ha inaugurato di recente nel polo fieristico e congressuale Mostra d’Oltremare l’Accademia Enogastronomica “Medeaterranea” di Napoli, una scuola di cucina con corsi professionali e amatoriali in cui organizzare attività per gruppi sino a cinquanta partecipanti.
AFFIDATO A RETE MICE SARDEGNA IL COORDINAMENTO DELL’EVENTO CEI Rete Mice Sardegna si occuperà del coordinamento della 48esima Settimana Sociale dei Cattolici italiani, in programma a Cagliari dal 26 al 29 ottobre 2017. In occasione dell’evento è previsto l’arrivo di 1.200 delegati provenienti da tutta Italia, che parteciperanno alle sessioni incentrate sulle tematiche del Lavoro e le Buone Pratiche presso la Fiera della Sardegna. La Rete si occuperà della gestione di tutti i servizi, dagli hotel ai transfer, compresi catering e servizi tecnici, forniti dalle imprese affiliate. A caratterizzare la serata di arrivederci, una cena tipica sarda con l’intrattenimento di musica e balli della tradizione locale. Rete Mice Sardegna, conosciuta all’estero come Sardinia Mice Network, è costituita da oltre trenta imprese della filiera degli eventi e del turismo d’affari che, sotto forma di rete d’imprese, stanno concludendo il terzo anno di attività insieme dopo l’avvio nel 2015 e un 2016 positivo.
La location è composta da 15 postazioni in cui seguire le indicazioni dello chef, un forno a legna per cimentarsi nella preparazione della vera pizza napoletana e un’area pasticceria. «Con l’apertura dell’Accademia ci prefiggiamo un duplice obiettivo – afferma Ernesto Quintiliani, direttore marketing e comunicazione di Sire –: vogliamo valorizzare e diffondere la cultura enogastronomica campana, fondata soprattutto sui principi della dieta mediterranea e, contemporaneamente, proporre team building coinvolgenti e professionali. Ogni attività sarà infatti affiancata da un formatore capace di trasferire in ambito aziendale le dinamiche di gruppo che si affrontano in cucina».
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HOTEL MICE ACADEMY: LA FORMAZIONE DI AIM CONSULTING NEGLI HOTEL BEST WESTERN Aim Consulting e Best Western Italia hanno siglato un accordo per la formazione dello staff negli hotel del gruppo dotati di spazi per gli eventi. Aim Consulting, società di consulenza strategica di Aim Group International, ha infatti lanciato di recente un progetto di formazione dedicato agli operatori di alberghi congressuali chiamato Hotel Mice Academy. Best Western Italia ha colto l’opportunità dedicando ai suoi alberghi affiliati un percorso formativo mirato: per il gruppo alberghiero infatti il segmento cresce e rappresenta sempre più un asset con oltre cento hotel dotati di spazi meeting e un reparto dedicato alle aziende e ai Pco nella sede centrale. «La formazione continua destinata agli hotel è storicamente un asset per Best Western Italia - afferma Sara Digiesi chief marketing officer di Best Western Italia, nella foto accanto a Stefano
EVENTS TEAM BUILDING & TRAINING SHOW ENTERTAINMENT
Un perfetto background: 30 anni di lavoro sul campo Remiddi, business partner di Aim Consulting –, l’incontro con un partner come Aim ci ha consentito di inaugurare un nuovo ambito di attività nel Mice, settore in cui l’innovazione è essenziale per lo sviluppo. I nostri hotel hanno apprezzato l’opportunità e in particolare il focus sulla client retention, la gestione del processo e la guest relation».
OLIMPIADI E VIAGGI BUSINESS SUL SITO DI CWT Cwt Meetings & Events, la divisione di Carlson Wagonlit Travel specializzata nell’organizzazione di eventi, lancia il sito dove comprare i biglietti per le Olimpiadi invernali 2018 in Corea. Sia che si tratti di competizioni olimpiche sia di pacchetti completi per eventi aziendali, Cwt M&E è l’unico distributore ufficiale dei biglietti in Italia. Sul sito www.olimpiadi2018biglietti.it è possibile trovare informazioni e acquistare i biglietti per gli eventi e le competizioni dei Giochi Olimpici Invernali di PyeongChang 2018, che si terranno in Corea del Sud dal 9 al 25 febbraio 2018: cerimonie di apertura/chiusura, competizioni dei Giochi, con la possibilità di scegliere anche pacchetti che comprendano pernottamenti in hotel, nonché pacchetti speciali comprensivi anche di pre o post tour in Corea alla scoperta delle tradizioni e delle località del Paese. Inoltre, le aziende italiane possono cogliere l’occasione dei Giochi Olimpici per realizzare, con il supporto di Cwt M&E, un viaggio incentive o un evento corporate in Corea, associando la partecipazione alle Olimpiadi a momenti di business.
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Full Contact Mp:
tra numeri ed emozioni Ben 804 incontri in 48 ore, 45 espositori e settanta planner. E se i numeri testimoniano la riuscita dell’evento, sono le strette di mano, il networking e i momenti conviviali condivisi a decretarne il successo ALESSANDRA BOIARDI
HOTEL PHOTOGRAPHY
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uante strette di mano genera un evento? Ve lo siete mai chiesti? Ovviamente non è facile dare una risposta matematica a questa domanda, ma noi di Ediman ce lo siamo domandati, proprio al Full Contact Meeting Planner, e anche se non abbiamo fatto calcoli precisi, sappiamo di potere partire da una cifra certa: 804.
A cosa si riferisce? Al numero esatto di incontri generati nella due giorni di lavoro del workshop che ha riunito nell’accogliente atmosfera a cinque stelle del Palace Hotel di Milano Marittima 45 espositori tra strutture alberghiere e destinazioni congressuali che hanno presentato la loro offerta specifica per gli eventi corporate ai settanta meeting planner d’azienda presenti. Siamo dunque partiti dai numeri, non un dettaglio trascurabile, ma quello di cui vogliamo parlarvi è un altro tipo di “misurazione” : quella del tempo. Sì, perché la vera domanda è: quanto valgono nella nostra vita (lavorativa e non) 48 ore? Tantissimo, con i ritmi frenetici che abbiamo, ed è per questo che se dal punto di vista del business è fondamentale
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utilizzarli al meglio, è altrettanto prezioso capirne il valore dal lato umano. E non c’è modo migliore di investire il tempo se non quello di creare relazioni. Per tanti motivi: perché la condivisone è valore, esperienza, memoria e si nutre di emozioni, parole, sguardi, insomma, in una parola, di persone. Chi era presente a Milano Marittima se ne è potuto rendere conto, magari proprio al momento di tirare le fila, quando, nel primo pomeriggio di sabato, è arrivato il tempo dei saluti e dei ringraziamenti. O qualche momento prima, quando nel chiudere la valigia tra gli effetti personali ha fatto posto a qualcosa che alla partenza non esisteva neppure: nuovi contatti professionali, nuovi colleghi, nuovi ricordi e nuove
aspettative per il proprio lavoro. Ma anche istantanee di tanti momenti diversi: la presentazione con il vicino di tavolo alla cena di benvenuto quando ancora ci si chiedeva cosa sarebbe accaduto nei due giorni successivi, l’intesa professionale intuita al primo sguardo, un calice per brindare al lavoro svolto e un brindisi con il quale suggellare una grande serata passata a degustare un’ottima cena e a ballare in riva al mare. Sì, siamo convinti che se avessimo potuto sbirciare nelle valigie di chi ha partecipato al Full Contact Meeting Planner, di instantanee ne avremmo trovate tantissime, probabilmente quelle che oggi sono nelle loro case, sulle loro scrivanie, e – ci auguriamo davvero – nelle loro menti e nei loro cuori.
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Il futuro degli eventi Un appuntamento imperdibile per chi lavora nella meeting industry, un’occasione unica e straordinaria di poter conoscere e dialogare con i professionisti internazionali che fanno business con il Mice SABRINA PIACENZA
L’
evento degli eventi, potremmo sintetizzarlo così Ibtm, la fiera internazionale dedicata al settore del turismo congressuale e incentive, tra le più importanti a livello mondiale in questo segmento. La manifestazione, che si svolgerà dal 28 al 30 novembre 2017 a Barcellona, è un evento dai grandi numeri che accoglierà i professionisti dei viaggi d’affari, espositori di tutto il mondo, tra i quali le agenzie, le catene alberghiere, gli uffici del turismo e le proloco. Ibtm Barcellona 2017 (Exhibition, Incentive, Business, Travel, Meetings) ha annunciato quest’anno una serie di nuove iniziative mirate a celebrare un compleanno importante, il trentesimo anniversario di Ibtm World. Il focus dell’edizione 2017 sarà incentrata sui prossimi trent’anni e oltre, e vedrà Ibtm World utilizzare la sua eredità come un trampolino per sostenere il futuro della meeting indu-
stry. Proprio il tema del “futuro” è evidente e rintracciabile in ogni aspetto dell’evento, dai leader indiscussi del Knowledge Programme ai premi per le tecnologie avanzate, passando per le sessioni con tavole rotonde di confronto e conoscenza sulle novità del settore fino ai coinvolgenti eventi di networking. Quest’anno verrà inoltre lanciato un programma avanzato dedicato agli hosted buyer e caratterizzato da un processo di pre-selezione che consentirà a Ibtm di avere hosted buyer estremamente qualificati, i quali godranno del privilegio di accedere alla kermesse attraverso un processo di registrazione significativamente più breve, senza intoppi. Il nuovo programma, inoltre, è stato pensato per offrire valore aggiunto a tutti gli espositori, in quanto consente un approccio più reattivo e mirato a soddisfare le loro esigenze puntando su specifici settori o mercati geografici. Nella scorsa edizione, che si è svolta nel 2016 sempre a Barcellona, quasi 15mila delegati hanno partecipato a Ibtm World e si sono svolti oltre 67mila incontri pre-programmati durante la tre giorni di fiera. Ibtm ha scelto ancora la città catalana per le attrezzatissime strutture fieristiche presenti in città, ma anche per la sua straordinaria capacità di promuovere grandi eventi internazionali, accompagnata dalla forte attrazione che Barcellona esercita sui turisti e sui viaggiatori di tutto il mondo. indirizzi a fine rivista
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Cresce il settore, la crisi è passata Nel 2016 in Italia sono stati realizzati 386.897 eventi con dimensioni e durata in aumento e il principale committente è il segmento corporate. Questi i dati più rilevanti dell’Osservatorio Italiano dei Congressi e degli Eventi promosso da Federcongressi&eventi
S
olida e in crescita. È così che l’Osservatorio Italiano del Congressi e degli Eventi-Oice fotografa la meeting industry. La terza edizione della ricerca che monitora in modo continuativo gli eventi e i congressi organizzati in Italia è stata presentata a luglio a Roma nel corso di un evento al quale sono intervenuti non solo i principali stakeholder del settore ma anche rappresentanti delle istituzioni quali il direttore esecutivo dell’Enit Giovanni Bastianelli e il sottosegretario di Stato al Ministero dei Beni e delle Attività Culturali Dorina Bianchi.
rileva che lo scorso anno si sono svolti in Italia 387mila eventi. Il numero è in leggero calo (dell’1,5%) rispetto al 2015 ma la crescita rispettivamente dell’8,4% e del 21,5% del numero dei partecipanti e delle presenze, arrivati rispettivamente a 28,1 e 42,7 milioni, è un chiaro segnale della vitalità del comparto, fuori dalla crisi degli anni passati. Positivi anche i trend di dimensione e durata degli eventi che negli ultimi tre anni hanno fatto registrare il passaggio da 69 a 73 partecipanti in media per evento e la durata da 1,2 a 1,4 giorni.
PARTECIPANTI E PRESENZE IN AUMENTO Lo studio realizzato dall’Alta Scuola di Economia e Relazioni Internazionali dell’Università Cattolica del Sacro Cuore – Aseri con il coordinamento del professor Roberto Nelli
IL CORPORATE È IL COMMITTENTE PRINCIPALE Nonostante l’associativo continui a rappresentare un segmento rilevante per il settore, nel 2016 aziende ed enti/istituzioni sono stati i promotori più attivi. Al primo posto si collocano le aziende le cui convention, lanci di prodotto e meeting rappresentano più della metà degli eventi (56,5%), il 48,9% dei partecipanti totali e il 48% delle presenze. Al secondo posto ci sono le associazioni, con il 31,6% degli eventi, il 36,3% dei partecipanti totali e il 36,5% delle presenze. Terzo promotore sono gli enti e le istituzioni di tipo governativo, politico, sindacale e sociale: a loro si attribuisce l’11,9% degli eventi, il 14,8% dei partecipanti e il 15,5% delle presenze. SEGNO PIÙ PER GLI EVENTI INTERNAZIONALI Benché la maggioranza dei congressi e degli eventi (il 55,4%) continui ad avere una dimensione locale – cioè con partecipanti (relatori esclusi) provenienti prevalentemente dalla medesima regione della sede – arrivano segnali positivi di crescita dal mercato sia nazionale sia internazionale. Gli eventi nazionali, cioè con partecipanti principalmente da fuori regione, hanno aumentato il loro peso
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Nella foto, da sinistra: Alessandra Albarelli, presidente di Federcongressi&eventi; Roberto Nelli, coordinatore della ricerca; e Gabriella Gentile, vice presidente Federcongressi&eventi
dal 30,1% del 2015 al 34,7% ed è aumentata anche la percentuale degli eventi internazionali: gli eventi con un numero rilevante di partecipanti provenienti dall’estero sono passati dal 9,1% al 9,9%. IL NORD È LEADER MA IL SUD AVANZA Il Nord si conferma come l’area geografica che polarizza eventi e congressi, nonostante il leggero decremento di eventi ospitati (-0,8%), dovuto probabilmente all’estinguersi dell’effetto Expo 2015. Di tutti gli eventi, oltre la metà (56,5%) si è infatti svolta nelle regioni settentrionali dove si concentra ben il 52,4% delle sedi. Il Centro (con il 25,8% delle sedi) ha accusato una flessione del 6,7% ed è stato scelto per il 26% degli eventi. Il Sud (con il 13,7% delle sedi) accresce il numero degli eventi ospitati dell’8,5% venendo a rappresentare l’11,4% del totale, performance che conferma la crescente attenzione che alcune regioni meridionali stanno rivolgendo al Mice. SPECIALIZZAZIONE E DIMENSIONE, FATTORI DI SUCCESSO La maggior parte degli eventi, il 79,6%, si è svolta negli alberghi congressuali che hanno concentrato il 58,2% dei partecipanti, mantenendo pressoché invariata la propria quota sul totale. Hanno aumentato il peso percentuale in termini di partecipanti i centri congressi, che hanno concentrato il 3,2% degli eventi e il 10,8% dei partecipanti, e le sedi istituzionali, che hanno concentrato il 7,8% degli eventi e l’11,1% dei partecipanti.
invariato ma un considerevole 40% è ancora più positivo ritenendolo in crescita. I più ottimisti sono gli alberghi congressuali, i centri congressi e gli spazi non convenzionali. Per essere più competitive sul mercato più della metà delle sedi, il 52,7%, è intenzionata a investire: il 61% stanzierà budget in tecnologie, il 47% in infrastrutture e servizi, il 42,8% in strutture e il 19,5% in risorse umane. La Sintesi dell’Osservatorio Italiano del Congressi e degli Eventi-Oice è disponibile sul sito di Federcongressi&eventi: www. federcongressi.it www.federcongressi.it
LE PREVISIONI DI FATTURATO Come lo scorso anno, il sentiment del settore è positivo. La metà delle sedi prevede che nel 2017 il fatturato complessivo rimarrà
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Perché un evento in...
Toscana
Eventi d’autore, un’alchimia di location e capolavori
Il trionfo dell’arte, città-gioiello e borghi senza tempo, l’avvicendarsi di cultura, Unesco, must enogastronomici e natura. E un comune denominatore a tutto Mice: “l’identità toscana” Dossier Toscana 1 Copertina.indd 1
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Divina “intermedia”
A
l principio era il latino. Poi nel Trecento italiano si distinsero i volgari, in particolare quello fiorentino, la cui egemonia si fondava su precisi motivi: la centralità di Firenze – che favoriva la diffusione della lingua tanto al nord quanto al sud –, il primato economico della Toscana e, soprattutto, la sua vitalità culturale. E toscani, infatti, erano Dante, Boccaccio e Petrarca, che avviarono la grande letteratura italiana componendo le loro opere in volgare fiorentino. Nel terzo millennio, la Toscana conferma il suo ruolo da protagonista e accoglie il Mice in 430 sedi congressuali ‒ e con i più alti standard internazionali – per un totale di 1.244 sale meeting distribuite in 56 centri congressuali e 374 strutture ricettive. Non solo. Il sistema congressuale toscano dispone anche di circa duecento aree espositive attrezzate e suddivise in 120 strutture, per una superficie complessiva di 34mila metri quadrati. I poli fieristici di Arezzo, Firenze, Lucca, Carrara e
Benvenuti in Toscana, destinazione eclettica e magnetica, dalla formidabile centralità e dall’ineguagliabile personalità. Un brand irresistibile per unicità di eccellenze, fascino e suggestioni Grosseto presentano un totale di 124mila metri quadrati di spazio espositivo indoor e 171mila outdoor mentre il Palazzo dei Congressi di Pisa vanta, da solo, una sala plenaria da mille ospiti e un auditorium per cinquecento persone affiancati da una nuova area con tre sale da novanta posti e quattro sale da trenta, il tutto corredato da gallerie e versatili spazi espositivi. Due gli aeroporti internazionali toscani: l’Amerigo Vespucci di Firenze e il Galileo Galilei di Pisa, dal 2015 sotto un’unica egida, Toscana Aeroporti SpA. Per dovere di cronaca, si segnala che ci sono piccoli aeroporti anche a Grosseto, Siena e all’Isola d’Elba, ma proprio per la sua centralità nel Belpaese la Toscana vanta, fra i
LUCIANA FRANCESCA REBONATO
Sopra, piazza del Duomo a Firenze, coreografie d’autore
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Perché un evento in... Toscana
Sette da Unesco All’insegna di peculiarità e unicità, sette siti Unesco per incentive o post congress memorabili, in un mosaico d’arte, storia e natura. ■ Il centro storico di Firenze ■ Pisa, piazza dei Miracoli ■ Siena, centro storico ■ Pienza, centro storico ■ San Gimignano e le sue torri medievali ■ Val d’Orcia ■ Ville e giardini Medicei: il Giardino di Boboli a Firenze e quello di Pratolino a Vaglia; le Ville di Cafaggiolo a Barberino di Mugello; Trebbio a San Piero a Sieve; le ville di Careggi, di Poggio Imperiale, di Castello e La Petraia a Firenze; la villa Medici di Fiesole, la villa di Poggio a Caiano e quella di Carmignano; la villa di Cerreto Guidi, La Magia a Quarrata – Pistoia ‒ e il Palazzo di Seravezza, in provincia di Lucca.
suoi punti di forza e per il Mice italiano, un’ideale raggiungibilità in treno e una rete di trasporti efficiente e ben articolata.
Elogio della differenza Un sapiente – e vincente ‒ intreccio tra nobile e colto passato, modernità e qualità della vita. È questo che trova la meeting industry in Toscana, così come destinazioni walking distance, un continuo contrappunto tra arte e natura ed eccellenze enogastronomiche che rappresentano il made in Italy nel mondo. Contesti storici, artistici e paesaggistici di grande appeal e in una straordinaria offerta, da Firenze a Pisa passando per Siena, Monteriggioni, Lucca, San Gimignano. E poi la quinta della Versilia con Viareggio e Forte dei Marmi o la Maremma con Castiglione della Pescaia, Grosseto, Pitigliano, Arezzo, Pistoia ‒ capitale della cultura 2017 ‒, Prato, Livorno e
l’Isola d’Elba. O ancora le seduzioni del Chianti, della Toscana da set – una settantina i film di fama girati nella regione ‒ e dei girasole, dei 39 centri termali che punteggiano la destinazione con must come Saturnia, Montecatini e la vicina Monsummano Terme, Chianciano e Casciana. E poi le cattedrali di marmo delle Alpi Apuane, le vallate della Garfagnana, i boschi del Casentino. Ogni località toscana racconta, incastonata in cornici d’autore, il brano fondamentale di una storia che affonda spesso le sue radici nella notte dei tempi. Dalle testimonianze degli Etruschi ‒ oltre trecento aree archeologiche ‒ alle grandi creazioni artistiche di questa terra custodite in 479 musei e in centinaia di altri siti, per esempio in 160 tra giardini d’epoca e ville o nei 78 borghi storici, di cui ben 38 – numero record in Italia – detentori della bandiera arancione, la certificazione di qualità del Touring Club ai comuni in grado di abbinare lo sviluppo alla sostenibilità ambientale e territoriale. Un’attenzione, quella per il territorio, che è fiore all’occhiello della Toscana e che consente al Mice di avere a disposizione anche 211 fra aree protette, oasi naturali e riserve per un totale di oltre 210mila ettari. E ambasciatore del mondo rurale – di alto livello – toscano è l’agriturismo, foriero di una miriade di attività di team building, mentre il punto di riferimento del Mice nel capoluogo toscano è il Firenze Convention & Visitors Bureau, la cui assemblea dei soci a maggio ha eletto il nuovo consiglio di amministrazione: due i nuovi ingressi – per un totale di nove soci – e la conferma di Giacomo Billi in qualità di presidente. Un convention bureau che gestisce oltre trecento richieste di eventi annuali, sempre proattivo nel contesto di novità e incentivi dedicati al settore. Scopriamoli nelle pagine seguenti.
Sopra, Pisa e la torre pendente, sua icona architettonica. A destra, Castiglione della Pescaia, protagonista Mice in Maremma
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Perché un evento in... Toscana
I protagonisti della destinazione Esperienza, capacità, lungimiranza e perseveranza. Quattro caratteristiche per tre voci autorevoli della destinazione che ci delineano novità, proiezioni, benefit e opportunità
F
irenze Convention & Visitors Bureau: la regia perfetta per concertare qualsiasi tipologia di evento. Il suo direttore è Carlotta Ferrari – anche presidente di Convention Bureau Italia –, che abbiamo intervistato. È un’istituzione e un punto di riferimento per il Mice, il Firenze Convention & Visitors Bureau. Soprattutto, traduce in linee concrete intenzioni e opportunità. Ci accenna le principali novità che ha in serbo per l’autunno 2017? «Siamo orgogliosi di dire che sempre più aziende scelgono di fare parte del nostro network e di essere quindi rappresentate da noi. Nell’ultimo anno, infatti, i soci sono cresciuti da 235 a oltre 270. E sono dati del primo semestre. Pensiamo che questo sia un chiaro segnale della fiducia che ci siamo conquistati traducendo le intenzioni in azioni e portando risultati importanti a
beneficio della destinazione e degli addetti che vi operano. Per la seconda metà del 2017 abbiamo in serbo tante novità e una su tutte sarà la presentazione di un nuovo piano di incentivi con agevolazioni e numerosi benefit dedicati alle aziende che scelgono Firenze per i propri eventi. Ma non solo: il piano incentivi dedicato al corporate ci permetterà di attirare sempre più eventi di alto valore e impatto economico in città grazie a una campagna di comunicazione online e offline che lanceremo tra la fine del 2017 e tutto il 2018. Non possiamo anticiparvi altro ma siamo certi che vedremo presto i risultati di questo progetto». Operatività e fruibilità: quali le chiavi di accesso per scenari congressuali sempre più efficaci e con quali sinergie? «Un piano di incentivi dedicato al mondo dei grandi congressi internazionali è stato messo in atto e creato grazie alle sinergie tra noi e i più importanti attori e operatori della città, per esempio il centro congressi di Firenze, Firenze Fiera Congress and Exhibition Centre, e i fornitori di servizi quali Tecnoconference Tc Group e Gerist. Ma ci tengo a ribadire che gli scenari
Carlotta Ferrari direttore di Firenze Convention & Visitors Bureau e presidente di Convention Bureau Italia. A destra, Piazza della Signoria a Firenze, un evergreen. Nella pagina accanto, scatto in notturna della seducente Firenze
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più importanti per il futuro di questo settore si aprono grazie al nostro modello di governance che prevede la creazioni di rapporti solidi e concreti tra noi, azienda privata, e le istituzioni locali: la nostra partnership ufficiale con il comune di Firenze ‒ grazie alla vittoria di un bando nel 2015 che ci ha dato il riconoscimento di realtà preposta alle attività di promozione nell’ottica di attrazione di congressi e di eventi ‒ e la recente partnership ufficiale con Toscana Promozione Turistica, soprattutto per le attività legate al destination wedding. Questi sono elementi imprescindibili per rendere una città competitiva e attiva nello scenario internazionale delle destinazioni Mice». Ogni meta raggiunta comporta in automatico nuovi obiettivi. Quali sono per il 2018 quelli di Firenze Convention & Visitors Bureau? «Firenze è una destinazione Mice e fino a oggi questo è stato il nostro core business. Abbiamo però ampliato il raggio di azione con l’apertura della divisione Tuscany for Weddings nel 2015, molto importante per l’attrazione dei grandi eventi in città e su tutto il territorio toscano. Ma noi abbiamo voluto puntare ancora più in alto aprendoci anche al mercato del turismo leisure, la nostra ultima scommessa, con il progetto Destination Florence. Confrontandoci con tante altre destinazioni europee, abbiamo intuito che un
la città verrà promossa anche a un target cosiddetto leisure, cercando di intercettare un turismo ad alta capacità di spesa con azioni promozionali mirate e coordinate con i principali soggetti nazionali. Il progetto – che si sviluppa con diversi strumenti, tra cui la piattaforma destinationflorence.com ‒ sarà un modello di riferimento unico nel suo genere e oggetto di grandissima visibilità
Firenze, new opening Grandi classici e sorprendenti inediti. Firenze seduce così, e le sue new entry si susseguono in uno straordinario ritmo di attesa e sorpresa. Alcune news: sono state riaperte le Sale del Botticelli agli Uffizi, arricchite dell’Annunciazione. I nuovi spazi sono ricavati, in parte, da quello che era il Teatro Mediceo disegnato da Bernardo Buontalenti e le opere vanno dai capolavori del Ghirlandaio e del Pollaiolo a due tele cult: la Primavera e la Nascita di Venere di Botticelli. Il 31 luglio, invece, è stato inaugurato il Centro Internazionale per le Arti dello Spettacolo Franco Zeffirelli, nello storico Complesso di San Firenze: il regista, fiorentino, ha aperto la sua sconfinata biblioteca personale con oltre diecimila volumi d’arte, storia, letteratura, spettacolo. E poi migliaia di disegni, bozzetti, copioni, sceneggiature, libretti d’opera, fotografie e filmati. Dopo anni di lavori e un ingente investimento, ha riaperto i battenti il Museo degli Innocenti, un pezzo di storia della città ‒ progettato dal Brunelleschi ‒, la prima collezione museale in Italia dedicata ai diritti dell’infanzia. Circa ottanta opere – anche a firma dei Della Robbia, di Botticelli e del Ghirlandaio ‒ in un percorso museale che tocca tre linee tematiche: storia, architettura e arte. Spazi tutti nuovi, tesori restaurati e tematiche che fanno riflettere.
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Perché un evento in... Toscana Network ferroviario toscano
• ‒Oltre 1.400 chilometri di rete ferroviaria • ‒Treni ad alta velocità: Milano-Firenze: 1h 45 minuti Venezia – Firenze: 2 ore Roma-Firenze : 80 minuti Fonte: Toscana Promozione Turistica
Giancarlo Carniani, general manager di ToFlorence Hotels
convention bureau ha un naturale sviluppo anche nel mercato del turismo leisure e abbiamo accolto la sfida. Il progetto Destination Florence rappresenta in questo senso un’esperienza unica in quanto realizzato da Fcvb, società totalmente privata, ma in partnership con il comune di Firenze. Con il progetto Destination Florence
sia dal punto di vista della governance individuata sia delle strategie di sviluppo». Alcune considerazioni, ora, da parte di una delle figure di riferimento della meeting industry fiorentina: Giancarlo Carniani, general manager di ToFlorence Hotels. La sua esperienza nel turismo, anche e soprattutto congressuale, la precede. Come percepisce lo scenario attuale della meeting industry italiana? «Vedo uno scenario in continuo cambiamento. Il rapido sviluppo delle tecnologie ha fatto sì che anche il settore Mice si sia dovuto riadattare a modalità di incontro sempre più nuove. Vedo ancora, purtroppo, sale congressi negli hotel con format molto vecchi e sorpassati. Il cambiamento è quella parola magica che anche nella meeting industry va affrontata con consapevolezza e preparazione. Pena il fallimento». Lei è l’ideatore, il fondatore e il direttore scientifico di Bto, Buy Tourism Online. Il suo sguardo, quindi, è allenato a guardare lontano. Quali sono, secondo lei, i progetti da mettere a fuoco per dare nuovi impulsi e sinergie al Mice a Firenze? «Bto mi ha dato la possibilità di avere una visione privilegiata sull’online e di poter in questo modo intravedere con anticipo i trend futuri. Il fatto che la manifestazione si svolga in que-
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«Bisogna sempre guardare avanti. Il nostro gruppo alberghiero è ancora piccolo e con strutture solo a Firenze ma il nostro obiettivo nei prossimi cinque anni è crescere ed essere presenti nelle maggiori città italiane. Il mio sogno nel cassetto è quello di lavorare presto a un concept alberghiero decisamente innovativo, un concentrato di tecnologie senza tralasciare il fattore umano. Ma non posso anticipare troppo, vi toglierei la sorpresa». E da Firenze ci si dirige a Pisa, dove spicca Evinco, agenzia di eventi, incentive, congressi e comunicazione. Ecco l’intervista rilasciata da Barbara Mori, presidente di Evinco.
sta città, ha fatto sì che si venisse a creare un “microclima” favorevole allo sviluppo di progetti molto interessanti e spesso innovativi. Un esempio è la straordinaria vivacità del Firenze Convention Bureau, che attraverso il progetto Destination Florence e il network di soci privati attivissimi sta riuscendo a dare sinergia a tutto l’universo turistico che gravita attorno alla città: Mice, leisure e wedding». Una destinazione, Firenze, con molte carte da giocare. Ma quali sono, invece, le criticità cui eventualmente ovviare? «La criticità maggiore è sicuramente la grande congestione turistica nel quadrilatero del centro e non mi piace nessun progetto che ne veda il contenimento forzato. Bisognerebbe lavorare intelligentemente per distribuire i flussi su tutta la città, rimodernare i servizi ‒ aeroporto in primis ‒ e studiare nuove forme di investimento utilizzando anche le entrate della tassa di soggiorno. Un’altra criticità è il rinnovo dell’area congressuale della Fortezza da Basso, ma grazie alla Camera di Commercio i lavori dovrebbero finalmente partire entro il 2018». Le strutture ricettive da lei dirette rappresentano un abstract della destinazione in binomio con le più avanzate tecnologie. Progetti per l’autunnoinverno 2017-2018?
Pisa è un cluster congressuale fondamentale, nell’assetto della destinazione Toscana. Quali sono, secondo lei, i punti di forza della città e quali, invece, quelli che potrebbero essere riconsiderati e perché? «Parlando di “destinazione Toscana”, Pisa presenta punti di forza molteplici. In tal senso, sul piano logistico e nel contesto di congressi internazionali, la presenza di un aeroporto internazionale “in città” e con un ventaglio molto ampio di collegamenti – anche con voli low cost ‒, costituisce una marcia in più. La strategia di gestione dell’aeroporto Galileo Galilei vede costanti acquisizioni di rotte dirette e con orari efficaci e oggi anche il business utilizza i low cost, per praticità ed efficienza. Oltre all’aeroporto, la presenza di centri di eccellenza quali l’Ospedale, l’Università, la Scuola Superiore Sant’Anna, la Scuola Normale e il Cnr consentono il riconoscimento di Pisa e il suo posizionamento in un contesto scientifico e culturale di alto livello. Un polmone verde ancora poco conosciuto è il Parco Naturale di San Rossore, tra il centro e il mare, che
Barbara Mori, presidente di Evinco. A sinistra, l’Unesco di piazza dei Miracoli di Pisa
Offerta congressuale per ambiti territoriali Strutture
Sale
Posti
103
400
53.969
3,9
524
Siena
41
102
11.414
2,5
278
Lucca
29
97
10.510
3,3
362
Pisa
26
97
9.512
3,7
366
Grosseto
20
59
6.166
3,0
308
Livorno
18
55
7.470
3,1
415
Pistoia
17
78
7.579
4,6
446
Arezzo
16
68
8.271
4,3
517
Prato
9
27
4.118
3,0
458
Massa Carrara
5
14
1.540
2,8
308
284
997
120.549
3,5
424
Firenze
Totale
N.° medio N.° medio sale posti
Fonte: Centro Studi Turistici di Firenze
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Perché un evento in... Toscana
L’offerta Mice della regione Strutture
Sale
Posti
Alberghi congressuali
199
640
53.049
Dimore storiche
40
159
13.733
Centri congressi/Altre location
39
184
37.728
Spazi per grandi eventi
6
14
16.039
284
997
120.549
Totale
ha iniziato a vivere “momenti di gloria” dal 2015, da quando il Toscana Endurance Lifestyle ha scoperto il suo ippodromo. Che ora è scenario di appuntamenti endurance: nel 2018 il campionato europeo e nel 2019 due campionati mondiali. Sul piano dei “miglioramenti” è da citare la valorizzazione mirata di location per eventi ‒ già esistenti e in progetto a breve e medio termine ‒ e il collegamento ferroviario con la vicina Firenze. A monte di questi aspetti, però, va segnalata la necessità di un stretto rapporto di confronto tra la municipalità e gli addetti ai lavori, richiesto a gran voce da anni e ancora in alto mare». Evinco, agenzia di eventi, congressi e incentive, di cui lei è presidente, è una realtà consolidata. Ci delinea una panoramica dei suoi campi di azione e con quale approccio è sempre in prima linea? «Evinco è una realtà consolidata in quanto costituita da due ex colleghe con decenni di esperienza alle spalle nella realizzazione in toto di eventi ‒ a partire dai congressi medico-scientifici ,‒ di gestione di società scientifiche e di uffici congressuali di aziende farmaceutiche in outsorcing, cui si aggiungono il supporto logistico organizzativo e di comunicazione di festival e mostre.
Sebbene Evinco risalga al 2014, il capitale umano è quasi storia. In un mercato estremamente difficile nel quale oggi si collocano la convegnistica e gli eventi, nel quale la concorrenza non è leale, la professionalità è un optional, il meeting planner è un costo da ridurre ai minimi termini, a nostro avviso la qualità del servizio continua a fare la differenza. Occorrono determinazione, costanza, perseveranza e pazienza. Passione per il proprio lavoro. Attenzione ai cambiamenti, capacità di osservazione e di ascolto». Quali sono gli eventi che le hanno dato maggiore soddisfazione e quali, invece, quelli che vorrebbe fortemente organizzare? «Non è un caso che il nostro claim sia “sembra sempre impossibile fino a quando qualcuno lo fa”. A partire dal nostro percorso, dalle nostre scelte. Per strada abbiamo spesso affrontato situazioni difficili tanto da, “contro tutto e tutti”, riuscire a proporre soluzioni che poi hanno dato risultati forse oltre il previsto. E questo grazie all’impegno e al bisogno di soddisfare il cliente, di dargli una soluzione fattibile e vincente, sebbene non immediata e non di facile realizzo. Abbiamo contribuito alla crescita di eventi con oltre dieci anni di storia alle spalle, condividendo soluzioni innovative, studiando il mercato di riferimento e ponendoci in prima persona, mettendoci sempre la faccia. Perché è vero che siamo nell’era web, ma il contatto umano ha ancora un valore importante, se sapientemente espresso. Il sogno nel cassetto non riguarda la tipologia di evento, ma il comune denominatore: il mix “perfetto” tra comunicazione, realizzazione e utilità sociale, formativa e informativa, ovvero la conoscenza. Nel rispetto delle professionalità e dei relativi riconoscimenti».
Siena, i suoi gioielli e i suoi colori: un palcoscenico perfetto per il Mice amante del bien vivre e dell’arte
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Perché un evento in... Toscana
Meeting esperienziali? Congeniali! È una fonte continua di sorprese, la Toscana, anche quando si pensa di conoscerla bene. Eventi, post congress e incentive in un affresco di colori, emozioni e atmosfera che solo qui è possibile trovare
L Il caratteristico paesaggio delle Crete senesi Nella pagina accanto, in alto, la suggestione dei vigneti, nei pressi di San Gimignano. In basso, la scenografica Terrazza Mascagni di Livorno, utilizzabile per eventi open air
a Toscana va vissuta, conosciuta, condivisa. E quanti sono i percorsi esperienziali possibili? Infiniti. Tanti quanti fanno della destinazione la terra di Michelangelo, Giotto e Brunelleschi e la culla dell’arte mondiale, per esempio: post congress o incentive alla scoperta del Rinascimento italiano sono sicuramente di grande appeal, ma “il bello” non risiede solo nell’eccezionalità. E la Toscana è maestra nel rivelare meraviglie diversificate e in qualsiasi contesto, declinate con il folklore, espressione di identità territoriale, baluardo del proprio patrimonio storico e culturale. Dalla contemplazione alla fattibilità in Toscana il passo è breve e al Mice la destinazione dedica natura da scoprire, percorsi enogastronomici con visite e degustazioni nelle cantine, corsi di cucina, raccolte
di olive nei frantoi, preparazione del prelibato olio extravergine d’oliva, lezioni per apprendere i benefici delle piante officinali, laboratori per imparare antichi – autoctoni ‒ mestieri: in primis manufatti in cuoio e creazioni in ferro battuto. O ancora l’andar per borghi a bordo di auto d’epoca, veleggiare con la barca fra le calette dell’Isola d’Elba, guidare Ferrari sul Circuito del Mugello. E molto, molto altro ancora.
Profumo di Mice Esperienziali fa rima con sensoriali, e a Firenze questo significa Caterina de’ Medici, fra le più importanti testimonial dei profumi di tutti i tempi, per la precisione dell’Acqua della Regina, nata nella spezieria del convento dei frati domenicani, diventata col tempo Officina Profumo-Farmaceutica di Santa Maria Novella. Non una qualunque: è la stessa che ha creato un profumo esclusivo per la regina d’Inghilterra Elisabetta II per la celebrazione dei cinquant’anni anni del suo regno. Con Caterina de’ Medici, Firenze diventa la capitale del profumo e il Mice può seguire la scia di routing incentrati sulle fragranze nei famosi – e antichi ‒ laboratori degli speziali, di profumeria artistica e in settecentesche erboristerie. Il gusto per il bello toscano ha saputo tradursi in produzioni di qualità e originalità, famose worldwide. Le botteghe orafe fiorentine, per esempio: sono lì da più di quattrocento anni e oggi suggeriscono al Mice percorsi… preziosi. Nell’intera destinazione, vi sono must “a tutta Toscana” e fra gli innumerevoli temi-protagonisti, ecco alcune chicche come la ceramica di Montelupo Fiorentino e il cristallo di Colle Val d’Elsa, Volterra con il suo alabastro e i tessuti di Prato ‒ con tanto di museo – o le Crete senesi con colori cangianti che dal giallo virano al bruno. Profumo di viola mammola e susina e gusto fruttato e armonico, invece, per il Chianti Docg, fra i protagonisti di enodegustazioni toscane – insieme a Brunello di Montalcino, Vino Nobile di Montepulciano, Sassicaia, Morellino di Scansano e Vernaccia di San Gimignano ‒ e della scoperta del territorio in auto, in bicicletta e anche
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Per Bacco!
in mongolfiera. Filari a perdita d’occhio, tutti da scoprire, anche sulla Costa degli Etruschi o nei panorami da cartolina della Val d’Orcia e della Val di Chiana.
Al galoppo e nel vento Rievocazioni storiche medievali e rinascimentali personalizzano i meeting esperienziali in Toscana: ve ne sono circa settecento. Un mondo tutto a disposizione del Mice, l’essenza della territorialità nella quale le emozioni galoppano, soprattutto in occasione del Palio di Siena – con le date della prima corsa tra il 29 giugno e il 2 luglio ‒, nel mirabile spazio medievale del Campo, cui assistere da un palco privilegiato mentre a
Pisa il palio della città, la regata storica, si celebra il 17 giugno: i quattro quartieri storici si sfidano nelle acque dell’Arno in un’appassionante regata, eredità della tradizione di Pisa Repubblica Marinara. E per il Mice, sfide a squadre in team building memorabili, soprattutto nella natura della Maremma e della Versilia con le loro icone: Castigilone della Pescaia, Viareggio e Forte dei Marmi. Sport e golf trovano in Toscana la loro terra d’elezione così come il nuovo circuito di piste ciclabili in Val d’Elsa o le attività veliche, soprattutto a Livorno, con l’annuale “Settimana velica internazionale del trofeo accademia navale e città di Livorno”, in calendario tra la fine di aprile e l’inizio di maggio.
La Toscana è ricca di prelibatezze da conoscere persino nei musei: collezioni museali nei quali sono protagonisti sapori e saperi del passato, più che mai attuali nel presente. E dove trovare questi musei del gusto? Innanzitutto a Castagneto Carducci, dove a giugno è stata inaugurata la prima World Wine Town italiana con il Musem ‒ Museo Sensoriale e Multimediale del Vino. Poi nelle Terre di Siena, che consentono di conoscere i paladini di Bacco al Museo del Chianti ‒ Castellina in Chianti ‒, al Museo della Vernaccia ‒ San Gimignano ‒, al Museo della vite e del vino ‒ Roccastrada ‒, mentre per un’immersione nella storia ecco il Museo della comunità di Montalcino e del Brunello e il Piccolo museo del Chianti. San Giovanni D’Asso, invece, celebra il suo tubero più prezioso con il Museo del tartufo. Sulle colline lucchesi il Mice trova il Museo contadino della piana di Lucca mentre a Pescaglia ecco un museo dedicato al castagno. Nella campagna fiorentina spiccano il Museo del vino di Certaldo, il Museo del fiasco toscano ‒ Montelupo Fiorentino ‒, il Museo della vite e del vino della Valle di Sieve – Rufina – e il Museo della civiltà contadina a Vinci. A Firenze apre i battenti al Mice il Museo del Vino Firenze e concludono post congress del gusto il Museo della vite e del vino di Scansano e un omonimo a Carmignano.
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Perché un evento in... Toscana
Toscana on the road
Magnifica e munifica, la Toscana, modellata dalla storia e in una successione di affreschi uno diverso dall’altro. Per eventi e proposte all’insegna di memorabilità e versatilità
Sotto, l’etrusca Volterra, arroccata su una rupe. Sopra, l’inconfondibile profilo turrito di San Gimignano
U
n immenso teatro di risorse culturali cui fanno da contrafforte spettacolari scenari e scorci naturali, un palcoscenico per gli eventi del Mice. È la Toscana, destinazione dalla grande bellezza ma anche del senso concreto del progettare. A iniziare da Firenze e dal suo centro storico, a pochi passi
dalle sedi congressuali, che diventa una quinta scandita dall’architettura rinascimentale – di cui è portavoce nel mondo ‒ di palazzi nobiliari, piazze e chiese. E quando si pensa di avere visto – quasi – tutto, Firenze regala sempre nuove prospettive. Post congress che percorrono itinerari michelangioleschi ‒ oltre al celeberrimo David ‒ e che culminano nel Museo dell’Opera del Duomo, oppure conducono al settecentesco Museo della Specola ‒ vicino a Palazzo Pitti e al Giardino di Boboli ‒, fra i più antichi musei scientifici europei, o al Museo Galileo, del quale basterebbero gli strumenti originali del grande scienziato a capirne la reputazione internazionale. Open air, invece, ecco la Firenze delle grandi torri: di San Niccolò, della Zecca, Porta Romana e, novità del 2017, il cinquecentesco Baluardo a San Giorgio, in posizione collinare. E poi Pisa, cluster congressuale sulle rive dell’Arno e con il mare a una decina di chilometri dal centro. E a Pisa scoprire – durante itinerari post congress ‒ unicamente piazza dei Miracoli sarebbe come limitarsi a ordinare l’antipasto in un ristorante stellato: la destinazione, infatti, riserva tanti altri tesori, da raggiungere a piedi, in bicicletta, in carrozza, in trenino o in battello. Oltre alla celeberrima torre, altri due campanili pendenti: quello della chiesa di San Nicola ‒ dalla forma ottagonale – e quello della chiesa di San Michele degli Scalzi, che piega in maniera vistosa verso l’Arno. A Pisa il Mice
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trova anche street art, l’ultima opera pubblica in Italia di Keith Haring: è il gigantesco murale “Tuttomondo”, sulla parete esterna della chiesa di Sant’Antonio Abate.
Sapore di mare La pineta di D’Annunzio, le dimore di Puccini, Torre del lago e le raffinate atmosfere Liberty. Questa, in estrema sintesi, è la Versilia e Viareggio oltre a litorale e carnevale conduce il Mice nel suo trionfo Liberty, in particolare quello del Gran Caffè Margherita ‒ il locale preferito da Giacomo Puccini, lungo il viale parallelo alla spiaggia – con curiosi guizzi barocchi sulle cupole. Scorci d’arte in una Versilia che vanta anche, nella vicina Forte dei Marmi, un calendario dedicato all’antico di qualità, uno spunto per shopping d’autore. I routing del Mice proseguono in Lucchesia, con piccoli borghi arroccati, ville settecentesche, terme e giardini e un fiume, il Serchio, sinonimo di rafting. La capitale di questa terra elegante è Lucca, con la sua cinta muraria perfettamente conservata – ideale per cacce al tesoro – e tornando sulla costa ecco che le fragranze salmastre incontrano note di cuoio: sono i finimenti dei cavalli dei butteri, in Maremma. E fra le località Mice in questo spaccato toscano spicca Castiglione della Pescaia, con percorsi a cavallo ‒ “butteri per un giorno” ‒, a piedi, in bicicletta, in barca a vela ‒ deriva o catamarano, e anche nella riserva naturale Diaccia Botrona.
Sentieri toscani Fra le destinazioni che attendono il Mice in Toscana con chicche ineguagliabili campeggia San Gimignano, dall’inconfondibile e duecentesco profilo turrito, che si staglia sui colli della Val d’Elsa: quindici torri che sono gemme di urbanistica medievale. Post congress o incentive, poi, si dirigono alle colline degli Etruschi, con testimonianze e reperti eccellenti a Volterra, Populonia, Vetulonia e Sovana. Già, Volterra:
Did you know that… ✓ L’imponente e stravagante chiesa di San Giovanni Battista a Firenze è nota a tutti come la “chiesa dell’autostrada”. Il nome le deriva non solo dalla sua prossimità all’A1 ‒ si trova proprio nelle vicinanze, praticamente a lato della carreggiata nei pressi del casello di Firenze-Nord ‒ ma anche dalla motivazione che ne ha ispirato la costruzione. La chiesa, infatti, è stata eretta esattamente nel punto che si trova a metà tra Milano e Roma. ✓ Con i versi “Per mezza Toscana si spazia un fiumicel che nasce in Falteron e cento miglia di corso nol sazia” Dante cita nella “Divina Commedia” – Purgatorio, canto XIV – l’Arno. Dalla sorgente di Capo d’Arno, nel Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, fino alla foce di Bocca d’Arno, nei pressi di Marina di Pisa, il “fiumicel” scorre per ben 241 chilometri, diventando protagonista di avventure a tutto Mice. Alcuni esempi? Sport fluviali, navigazione, trekking, mountain bike, equitazione e birdwatching. ✓ Cortona, set di Sotto il sole della Toscana, è stata definita nel 1973 da Henry James “Il borgo più risolutamente antico in Italia, con le case e le torri più vicine al cielo che alla stazione ferroviaria”. La località è oggi sede di iniziative culturali di fama internazionale: Cortona On The Move, Cortona Mix Festival e Cortona Antiquaria, in calendario annualmente tra la primavera e l’autunno. Fotografia, arte, cinema, letteratura, danze e antiquariato a profusione nelle vie, nelle piazze e negli edifici storici di Cortona.
la chiamano “città del vento” perché se ne sta appollaiata sui rilievi che separano le valli del Cecina e dell’Era, emergendone con uno straordinario impatto visivo e la scenografia culmina con le forme luminose e trasparenti dell’alabastro, la preziosa pietra locale. Scenografica, quasi surreale, inoltre, è Pitigliano: si erge sul crinale di un promontorio delimitato da valli verdissime ‒ solcate dai fiumi Lente e Meleta – e nelle sue alte pareti di tufo si aprono mille caverne e case-torri. E passando dalle balze al mare, ecco lo spettacolo degli abissi: sono quelli dell’Arcipelago Toscano con la sua star, l’Isola d’Elba, con tantissimi punti di immersione per emozionanti diving.
Sotto, il palazzo comunale della cinematografica Cortona. In basso a sinistra, Viareggio: Liberty e la celeberrima Versilia
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Perché un evento in... Toscana
scelti per voi
Fh-Grand Hotel Mediterraneo Centro Congressi il Globo C
lasse 1955 e di origine fiorentina, il gruppo Fh Hotels accoglie il Mice nelle sue strutture in destinazioni congressuali di alto livello: Firenze e Roma. Con un ulteriore tocco di malià toscana nell’Hotel Villa Fiesole, nell’atmosfera dell’omonimo borgo toscano o ancora nella Trattoria Moderna, di proprietà del gruppo, sul Lungarno del Tempio e a pochi passi dal Grand Hotel Mediterraneo Centro Congressi il Globo.
Qui e sopra il titolo Fh-Hotel Villa Fiesole. Sotto e a centro pagina due delle sale congressi del Grand Hotel Mediterraneo
Fh-Grand Hotel Mediterraneo Centro Congressi il Globo Lungarno del Tempio, 44 50121 Firenze Tel. 055 660241 Fax 055 679560 events@hotelmediterraneo.com www.hotelmediterraneo.com
XVI | settembre-ottobre 2017 Dossier Toscana 16 FH HOTEL.indd 16
È punto di riferimento del Mice, della tecnologia, della ristorazione e del sociale. Una location targata Fh Hotels che, con il suo centro congressi, delinea certezze e successi
Questione di numeri Firenze è la culla del Rinascimento e il Grand Hotel Mediterraneo lo è degli eventi del Mice. Eccellenza pura nei servizi, nelle facility e nei dettagli, con un biglietto da visita numerico che indica il Globo, il centro congressi della struttura, articolato ‒ prevedendo tutte le possibili configurazioni – in 15 sale e con le tre principali – da 320, 220 e 110 metri quadrati – provviste di luce naturale. Il Globo accoglie un massimo di seicento persone grazie a tre sale plenarie e due secondarie, il tutto in un contesto di tecnologia all’avanguardia. Un’attitudine alla pregevolezza, quella di Fh Ho-
tels, che emerge in mille e più occasioni. Dalle courtesy car elettriche per i clienti ‒ con le debite ricariche in garage ‒ alle biciclette – elettriche e non ‒, dall’accessibilità per non vedenti attraverso l’audioguida presente in albergo ‒ in italiano e inglese – alla realizzazione di menu incentrati su diverse tipologie di cucina, per esempio vegana, vegetariana, per celiaci, halal, muslim e kosher. E poi ancora regimi dietetici calibrati per atleti, per il benessere e per clienti sportivi. La struttura, infatti, grazie alla vicinanza allo stadio e ad altri complessi sportivi cittadini, è
sovente utilizzata da squadre e gruppi sportivi. Attivo anche nel sociale, il Grand Hotel Mediterraneo è in prima linea nella formazione di stagisti e di studenti provenienti da Erasmus così come da scuole professionali alberghiere, è sede Ada Toscana ed è in partnership con Action Aid per il recupero di un villaggio di pescatori in Myanmar, finalizzato a realizzare strutture ricettive. Una location preziosa, nella quale, tramite strumenti di misurazione digitale, vengono raccolte le opinioni dei clienti per migliorare sempre più la qualità dei servizi offerti. informazione pubblicitaria
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Perché un evento in... Toscana
scelti per voi
Palazzo Borghese L
Palazzo Borghese via Ghibellina, 110 Firenze Tel. 055 2396293 Fax 055 2382042 info@palazzoborghese.it www.palazzoborghese.it
XVIII | settembre-ottobre 2017 Dossier Toscana 18 PAL BORGHESE.indd 18
a sua grande facciata si staglia su via Ghibellina, caratterizzata da un corpo centrale e da due ali laterali. È Palazzo Borghese, un’icona dei palazzi neoclassici fiorentini, e rappresenta oggi una delle location più esclusive per gli eventi della meeting industry. All’interno e al primo piano, le sue sale monumentali si distinguono per uno sfarzo lussuoso con una grande profusione di stucchi dorati, statue marmoree, colonne, lampadari intagliati e pitture; in una sinfonia d’arte e di storia si collocano gli spazi per eventi, in particolare la sala degli Specchi e la grandiosa Galleria Monumentale, lunga quasi 35 metri e larga circa sette, con otto nicchie ricche di statue che si aprono lungo pareti decorate. La sala degli Specchi, invece, accoglie il Mice con suggestivi bagliori di luce e riflessi dorati: la location, un tempo camera da letto di Paolina Bonaparte, è ora quinta esclusiva di eventi in un continuo remind di prospettive, grazie a dieci specchiere incorniciate in oro zecchino e alle 150 fiamme del lampadario centrale in cristallo di Boemia. La sala degli Specchi e
È uno dei più importanti palazzi neoclassici di Firenze e occupa un intero isolato. Nei suoi interni, la magnificenza dell’arte italiana: per il Mice più competente ed esigente
la Galleria Monumentale sono collegate da diversi salotti: un pool di spazi per una superficie complessiva di novecento metri quadrati e per circa settecento persone.
Eventi a Palazzo Salotto verde, salotto rosso, salotto celeste, salotto giallo. Una tavolozza cromatica connota i nomi di alcune delle sale di questo palazzo, che ha palesato un Dna da protagonista in ogni epoca. Nell’Ottocento, per esempio, è stato sede del Circolo della Stampa e ora lo è del Rotary Club di Firenze così
come degli appuntamenti più prestigiosi del Mice. Gala dinner d’atmosfera prendono vita nella Galleria Monumentale ‒ che accoglie 280 invitati – o, per numeri più raccolti, nelle altre sale, tutte da privatizzare e approntare a seconda delle esigenze, con la concertazione di uno staff esperto e dedicato. E per assaporare ancora di più l’atmosfera che aleggia fra le sale della residenza, lo staff di Palazzo Borghese invita il Mice alla sua “cena rinascimentale”, servita rigorosamente in costume e con musiche dell’epoca. informazione pubblicitaria
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scelti per voi
Palazzo dei Congressi di Pisa È
il riferimento del cluster congressuale pisano ed è in posizione walking distance dal centro storico e dalle icone attrattive della destinazione. Il Palazzo dei Congressi di Pisa, immerso in un polmone verde fra il Lungarno Buozzi e il viale delle Piagge, accoglie gli eventi all’insegna dell’eccellenza e della massima tecnologia. Con uno staff dedicato che provvede a qualsiasi minimo dettaglio.
Un patrimonio Unesco tutto per il Mice e una versatile location per eventi di qualsiasi tipo. Un mosaico di prestigio di alto impatto funzionale ed emozionale
Coreografie per il Mice Sono tre i livelli della location, con il primo e il secondo collegati tra loro da una grande vetrata inclinata che illumina naturalmente le gallerie superiori. E la superficie interna è totalmente priva di barriere architettoniche. Un design, quello del Palazzo dei Congressi di Pisa, che vede l’edificio dalla caratteristica forma semicircolare con giardini e un’originale copertura a gradinate ‒ simile a un anfiteatro all’aperto ‒ che consente un intrigante connubio tra interno ed esterno. Al Palazzo dei Congressi il Mice trova una pluralità di sale modulari e provviste di attrezzature di ultima generazione, il tutto a budget interessanti e informazione pubblicitaria
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competitivi. La sala plenaria accoglie mille ospiti, l’auditorium cinquecento e affiancano l’offerta di spazi una nuova area con tre sale da novanta posti e quattro sale da trenta, oltre a gallerie e a versatili spazi espositivi. Forte di un dna votato al perenne miglioramento, il Palazzo dei Congressi si sta rinnovando e il continuo restyling promuove servizi e prodotti sempre update: un refresh del look non guasta mai. Anche Pisa è sempre sulla cresta dell’ottimizzazione, come palesano il suo aeroporto e la recente inaugurazione del Pisa Mover, una navetta
completamente automatizzata che collega l’aeroporto alla stazione e la sua fermata intermedia facilita la raggiungibilità del Palazzo dei Congressi con transfer agevoli. La storia e l’arte di Pisa si intrecciano a nuove iniziative che vedono la destinazione protagonista negli scenari del Mice così come il suo Palazzo dei Congressi che è all’avanguardia anche nel contesto green. L’impianto di illuminazione, per esempio, è stato predisposto in ottica eco-sostenibile, con un conseguente risparmio energetico e per il 2018 sono previste ulteriori sorprese.
Palazzo dei Congressi di Pisa Via Matteotti, 1 56124 Pisa Tel. 050 598212 Fax 050 598019 info@palazzodeicongressi.it www.palazzodeicongressi.it
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Perché un evento in... Toscana
scelti per voi
Osteria dei Baroncelli È
ospitata nello scrigno di un palazzo duecentesco e si staglia nel cuore di Firenze, tra via Lambertesca e Piazza della Signoria. Osteria dei Baroncelli è un indirizzo da segnare in agenda, una location con una ristorazione di alto livello, incentrata sulla tradizione della cucina toscana – fra le più antiche d’Italia – e su alcune rivisitazioni contemporanee. Innovazioni creative, veri e propri percorsi del gusto per la meeting industry più esigente, che qui trova la location ideale per il business intrecciato al pleasure.
La location ideale per dare sapore agli eventi: un elisir di prelibatezze gastronomiche territoriali e una quinta d’arte duecentesca nel centro storico di Firenze
Invito a cena con diletto
Osteria dei Baroncelli Via Chiasso dei Baroncelli, 1 50122 Firenze Tel. 055 288219 Fax 055 2678023 info@osteriadeibaroncelli.it www.osteriadeibaroncelli.it
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Osteria dei Baroncelli accoglie il Mice nelle sue quinte preziose ‒ di proprietà della famiglia Baroncelli per secoli ‒ che a seguito di un sapiente restyling presentano ora riproduzioni di importanti opere di artisti del Rinascimento che esaltano le caratteristiche volte in mattoni e le colonne in pietra originali. Un’atmosfera intima e raffinata che prelude a creazioni gastronomiche del territorio accostate a etichette pregiate, con i più rappresentativi paladini di Bacco della destinazione. Del resto, è stato proprio Dante a
scrivere nella Divina Commedia “Ci si gode, tanto del ber quant’è grande la sete”. La forza della storia, della cultura e dell’arte di Firenze concorrono al successo degli eventi ambientati all’Osteria dei Baroncelli, a iniziare dagli ingredienti a chilometro zero, genuini e in accordo allo scorrere delle stagioni. Fondamentale, inoltre, è la competenza dello staff, collaudata in anni di esperienza e in grado di anticipare le esigenze del cliente creando momenti di business e convivialità in un unico tempo e
con una qualità assoluta. E poi le coreografie: la location può essere approntata a seconda degli eventi che ospita e la creatività viene disegnata “su misura” a seconda dell’evento, sia che si tratti di una serata di gala sia che si appronti la location per una semplice ma non meno importante colazione di lavoro. Il quotidiano impegno alla ricerca della perfezione culinaria fa di Osteria dei Baroncelli la location ideale per la realizzazione di ogni evento e per una capacità complessiva sino a trecento persone. informazione pubblicitaria
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cm in Maremma, con lo sguardo che cattura la spiaggia privata e il mar Tirreno. Un sogno? No, un desiderio che diventa realtà al Riva del Sole Resort & Spa, incastonato in una pineta di 27 ettari e a breve distanza da Castiglione della Pescaia. Business & pleasure in questo resort si fondono in molteplici scenari e in altrettante soluzioni, rigorosamente “tailor made”. Quattro stelle superior che brillano su meeting, incentive, una miriade di team building e su congressi medici e scientifici, che qui trovano la stagione ideale da metà aprile a metà giugno e da metà settembre a metà ottobre. E a tariffe competitive.
Sotto il sole di Toscana Interessata da un sapiente restyling, la struttura accoglie il Mice nel suo centro congressi articolato in otto sale, tutte con luce naturale, provviste della più moderna tecnologia e in grado di accogliere sino a 270 persone. All’interno della business area, oltre al ristorante Riva e al suo ampio giardino, il Mice trova il Club Riva, un’ampia ed elegante sala perfetta per colazioni e cene di lavoro, gala dinner e cocktail party. informazione pubblicitaria
Dossier Toscana 21 Riva del Sole.indd 21
In riva al mare toscano e su una spiaggia privata di seicento metri. Un resort che è fra le icone della costa tirrenica e un punto di riferimento per gli eventi del Mice
Poliedrico negli spazi per gli eventi, il Riva del Sole Resort & Spa invita la meeting industry a rilassarsi nel suo centro benessere, il Rasena Spa, con ben tre piscine ‒ di cui una con acqua salata – e a dedicarsi il “piacere del sé” nel centro Riva’s Beauty: massaggi rigeneranti, decontratturanti, trattamenti estetici per un ottimale equilibrio mente-corpo. Magari anche con l’ausilio dell’area fitness, provvista di macchinari Technogym. È il trionfo dei post congress e dei team building, il Riva del Sole Resort & Spa, a iniziare dalle opportunità del resort quali calcetto,
beach volley, tennis, windsurf, vela e lezioni di vela, deriva o catamarano, percorsi jogging, sci nautico e canoa. E poi la Toscana, tutta da scoprire in occasione di enodegustazioni in cantine o con passeggiate a cavallo, in mountain bike o in bicicletta da corsa, con percorsi tematici anche nella riserva naturale Diaccia Botrona, tra Castiglione della Pescaia e Grosseto. Oppure nordic walking o trekking nel parco della Maremma, o ancora sfide sul green a 18 buche. Due le opzioni, vicinissime: golf club a Punta Ala oppure al Pelagone.
Riva del Sole Resort & Spa Loc. Riva del Sole 58043 Castiglione della Pescaia (Gr) Tel. 0564 928111 events@rivadelsole.it rivadelsole.it
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Perché un evento in... Toscana
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Villa Olmi Firenze U
na manciata di minuti di macchina dal centro di Firenze e si arriva a Bagno di Ripoli, dove Villa Olmi Firenze attende il Mice nel suo elisir di Toscana, con tutte le seduzioni della campagna ma a un battito di ciglia dalla città. Una villa settecentesca incastonata nel verde, convertita in hotel e sotto l’egida del brand ToFlorence Hotels insieme all’Hotel Mulino di Firenze e al Plaza Hotel Lucchesi Firenze. Un tris d’assi di strutture ricettive, tutte quattro stelle superior.
L’abbraccio della Toscana e di ToFlorence Hotels al Mice: a Villa Olmi Firenze, per eventi in contesti settecenteschi e con la storia che si intreccia a plus squisitamente millennial
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Villa Olmi Firenze via degli Olmi, 4/8 Bagno a Ripoli (Fi) Tel. 055 637710 Fax: 055 63771600 villaolmi@toflorence.it www.villaolmifirenze.com
XXII | settembre-ottobre 2017 Dossier Toscana 22 Villa Olmi.indd 22
La Villa, la Fattoria e la Colonica sono le antiche strutture che compongono il complesso di Villa Olmi Firenze, rivisitate da un sapiente restauro e nel pieno rispetto delle caratteristiche architettoniche originali. Un contesto di grande fascino nel quale il Mice può vivere eventi all’insegna del tipico stile toscano con travi a vista, pavimenti in terracotta e affreschi d’epoca incorniciati in stucchi eleganti, mobili antichi, tappezzerie pregiate e preziosi lampadari in cristallo. Negli spazi verdi sono stati ricreati il giardino all’italiana con le sue eleganti geometrie di siepi e
fiori e “l’hortus conclusus”, il giardino medievale, si rivela intimo e raccolto. Agli eventi Villa Olmi Firenze dedica tre sale provviste di tecnologia all’avanguardia, tutte illuminate con luce naturale e per un massimo di cento persone a teatro nella principale. Via libera a cene di gala e d’atmosfera nel ristorante della struttura – in estate anche all’aperto, sotto il pergolato, nel verde – Il Cavaliere: un soffitto con mattoni rossi a vista, vetrine che incorniciano le pareti ed esibiscono i vini delle migliori cantine, eccellenze
gastronomiche incentrate sul territorio e in accordo con lo scorrere delle stagioni. Affacciata sui giardini, dove le piante aromatiche inebriano l’aria, la veranda è invece il luogo perfetto per un’abbondante colazione. Tripudio anche di attività di team building e di post congress, a bordo piscina e nell’immenso parco con giardino all’italiana: spettacoli di falconeria, escursioni in Ferrari, voli in elicottero – la struttura è dotata di eliporto privato ‒ o in mongolfiera, wine tasting, cooking class e molto, molto altro ancora. informazione pubblicitaria
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Veneto Carte vincenti per gli eventi della meeting industry
I grandi classici e gli inediti, il palinsesto di scenari unici e complementari, il mosaico di location a ogni altitudine. OpportunitĂ e attrattive di una destinazione che intriga e dal carattere deciso Dossier Veneto 01 Copertina.indd 1
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Splendida location sul Lago di Garda
Cene di gala fino a 600 ospiti
9 Sale meeting e 2 Foyer personalizzabili
Sala Benacus: 800 posti
Spazi e ristorazione dâ&#x20AC;&#x2122;eccellenza
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Sette, tutte perfette È
il genius loci, che fa la differenza. A rendere unico un sito, a crearne un dna irripetibile, a delinearne volto e anima in un quadro composito quale è il Veneto, la cui vocazione è proporsi al meglio. E ci riesce benissimo, accogliendo un evento dopo l’altro, in ogni stagione: un mosaico dagli intensi colori, dai decisi chiaroscuri e con un’offerta a qualsiasi longitudine e altitudine. E con caratteri di eccellenza: città d’arte del calibro di Venezia e Verona e poi Vicenza con Palladio, Padova con Giotto, Treviso con Canova, Rovigo con Donà, o ancora le città murate che abbassano al Mice i loro ponti levatoi, accogliendolo in scrigni quali Bassano del Grappa, Marostica, Nove, Cittadella, Castelfranco Veneto e Asolo.
Sette destinazioni targate Veneto, ognuna con la propria personalità, tutte fiere del fil rouge che le vede essenziali all’arazzo dell’intera regione. Da sempre sinonimo di spettacolarità, efficienza e proattività ra destinazione ha fra i suoi punti di forza sedi congressuali con tecnologia all’avanguardia, la cornice che li incastona è un poker d’assi di elementi naturali: aria, acqua, terra, fuoco – inattivi rilievi di origine vulcanica nei Colli Euganei –, sinonimo di natura a tutto tondo e quinta di eventi di successo, a iniziare dalla sponda veronese del Lago di Garda con la sua riviera degli Ulivi. Per percorsi post congress o incentive, via libera anche a specchi d’acqua “minori” – in termini di
Luciana Francesca Rebonato
Due scorci di Venezia: l’intramontabile fascino di Piazza San Marco (sopra) e la basilica di Santa Maria della Salute (sotto)
Sì, variare Veneto significa ovviamente anche ville venete: sono oltre tremila, molte concentrate lungo la Riviera del Brenta: trentasei chilometri di bellezza e stupore lungo il corso del celebre fiume che unisce Venezia a Padova. Un elisir tutto fruibile dal Mice che qui trova unicità paesaggistica, storica e artistica da scoprire – soprattutto - a bordo di imbarcazioni o, per contesti indoor, al Musei civico della navigazione fluviale di Battaglia Terme. E le terme sono sul podio di post congress a tutto wellness grazie ad Abano Terme, Montegrotto Terme, Teolo, Galzignano e Battaglia Terme – bacino euganeo – e poi ancora a Recoaro Terme e a Caldiero. Se l’inte-
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Perché un evento in... Veneto
Esagono dell’Unesco Da luglio i siti Unesco del Veneto sono sei. Ai cinque preesistenti, infatti, si è aggiunta Peschiera del Garda. Per la precisione i suoi muraglioni bastionati, che sembrano nascere direttamente dalle acque del lago. Ma ecco la sestina vincente: ■ Venezia e la sua laguna ■ Vicenza e le ville di Andrea Palladio ■ L’Orto Botanico di Padova ■ Verona ■ Le Dolomiti ■ I muraglioni bastionati di Peschiera del Garda
grandezza – quali i laghi del Cadore – Lago di Misurina e Lago di Auronzo – e di Alleghe, congeniali a team building all’insegna dello sport con kitesurf, windsurf, trekking e, ovviamente, vela. Con le Dolomiti la montagna in Veneto è targata Unesco e l’incontro tra mare e terra avviene anche nell’intrigo del Delta del Po, mentre patrimonio della destinazione, sotto il profilo enogastronomico, è sicuramente l’ambito vitivinicolo e alcuni nomi parlano da soli: Amarone, Recioto, Friularo di Bagnoli, Prosecco Superiore, Soave, Valpolicella e Valdobbiadene.
Tra cielo e laguna Il buongiorno si vede dall’arrivo. E atterrando al Marco Polo di Venezia il Mice, oggi, trova tre novità: il water terminal, il moving walkaway e il nuovo terminal passeggeri. L’aeroporto della Serenissima fa le cose in grande e, soprattutto, in una manciata di mesi. Da questa estate, infatti, il nuovo terminal è cresciuto in superficie e servizi e ora si sviluppa sul lato landside dell’aerostazione, in aderenza con le aree arrivi preesistenti per un totale di 11.500 metri quadrati aggiuntivi. Pochi mesi prima, invece, sono stati inaugurati il water terminal e il moving walkway. Il primo è un edificio di cinquemila metri quadri sul lato nordest della darsena, si sviluppa come un pettine e accoglie i passeggeri provenienti via acqua. I pontili sono 12, per un totale di 24 approdi: due sono adibiti al trasporto collettivo, nove sono dedicati ai taxi acquei e uno è riservato a utenti con ridotta mobilità. Il moving walkway, invece, è un percorso pedonale sopraelevato che collega la darsena dell’aeroporto con il parcheggio multipiano e il terminal passeggeri e vi si accede dal water terminal attraverso due scale mobili e tre ascensori. Il percorso si sviluppa attraverso una galleria sopraelevata e climatizzata lunga 365 metri e servita da cinque coppie di tappeti mobili che permettono di percorrere la distanza in dieci minuti. Raggiungibilità e praticità vanno di pari passo, a Venezia, che, sempre in tema di innovazioni, vede ora il Lido interessato da nuovi e collegamenti wi-fi che forniscono rinvigorita connettività al Palazzo del Casinò, al Palazzo del Cinema e ai giardini dell’area della Mostra del Cinema. A Venezia l’acqua non separa: unisce, e la città regala al Mice non solo tutta la sua bellezza, ma anche la capacità di dare sempre risposte creative e contemporanee. Come è sempre stato nel suo stile.
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Ricomincio da tre E Poi Verona. Destinazione “a misura di congresso” nella quale ha sede il Verona & Lago di Garda Convention Bureau e dove il Mice trova circa quattrocento sale meeting distribuite in strutture ricettive, centri congressuali, dimore storiche e unusual location. La capacità congressuale complessiva si attesta sui quarantamila posti e le manifestazioni fieristiche sono di livello internazionale: una quarantina, e con una fuoriclasse del calibro di Vinitaly, ed è ora ufficiale che la conferenza internazionale di Ufi si terrà a Verona nel maggio 2018. Non una qualsiasi: Ufi è l’acronimo di Union des Foires Internationale, associazione mondiale di organizzatori dell’industria fieristica. Sempre con lo sguardo rivolto agli eventi, Verona sta progettando un telo a scomparsa come “tetto” per la sua Arena: una copertura rimovibile per garantire gli spettacoli anche con il maltempo. Sole a volontà anche sugli eventi del territorio scaligero, con proposte e scenari sotto l’egida dell’Unesco. A luglio, infatti, sono entrati nel Patrimonio dell’Umanità gli alti muraglioni bastionati di Peschiera del Garda. A est di Verona, Padova accoglie il Mice con la regia di Padova Convention & Visitors Bureau, forte delle sue tradizioni e dei suoi plus come le ville storiche – con capienza sino a cinquecento persone – e gli oltre 230 alberghi provvisti di ogni comfort disseminati nel territorio, dalle grandi catene internazionali ai boutique hotel nel centro storico della città. Un’articolata offerta per eventi, con un asso nella manica: il nuovo centro congressi nel polo fieristico, che sarà pronto in un paio d’anni: ulteriori spazi e opportunità per il Mice, che a Padova oggi trova il
Pavillion 11 della Fiera di Padova – allestito permanentemente –, modulabile e per convention fino a 1.350 persone. Fiera di Padova ha rinnovato spazi e servizi e ha rilanciato i padiglioni sul mercato dei congressi con il brand Spazio Eventi Padova. E se dalla città dei capolavori di Giotto si passa a quelli di Vicenza e del Palladio, ecco che il Mice trova un interlocutore d’eccellenza, il Vicenza Convention Bureau. Icona congressuale della destinazione è il Vicenza Convention Centre, integrato sinergicamente a Fiera di Vicenza, ma con un’operatività indipendente. La sua atti-
Il Teatro Olimpico di Vicenza, progettato dal Palladio. Sopra, la coreografica basilica di Santa Giustina a Padova. Nella pagina accanto in alto, al tramonto, Verona si riflette nell’Adige. Sotto, Malcesine, sulla sponda orientale del Lago di Garda
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Perché un evento in... Veneto
Il Tempio Canoviano, progettato da Antonio Canova, a Possagno, in provincia di Treviso. In basso, Il Tempio della Rotonda di Rovigo, icona della città
vità è supportata dal polo fieristico e, in particolare, dal Padiglione 7: una struttura monoplanare di 13mila metri quadrati e senza pilastri.
Verdi e non per caso Un paesaggio armonioso e non compromesso dal tempo: è il volto di Treviso, e ad accogliere il Mice c’è anche il Marca Treviso Convention Bureau, con oltre ottanta diverse location e 120 sale meeting per un totale di 25mila posti. Oltre a strutture provviste di tecnologia all’avanguardia, ecco una quarantina di dimore storiche che delineano pregevoli affreschi d’arte territoriali: relais di charme nei quali l’antico è sapientemente intrecciato a innovazioni del terzo millennio. Il tutto nel massimo rispetto per l’ambiente e la natura, che regalano alla meeting industry una moltitudine di opportunità anche nel contesto dei team building, complice l’eterogeneo
territorio con la sua palestra di attività sportive a cielo aperto e il suo patrimonio enogastronomico, storico e artistico. E “anima green” del Veneto a tutto Mice è ovviamente Rovigo con il suo Polesine, un mosaico di scenari con spazi e proposte orchestrate da Rovigo Convention & Visitors Bureau. C’è solo l’imbarazzo della scelta e sono dei must gli spazi dell’ex zuccherificio rodigino, il Cen.Ser Rovigo Fiere, il Salone del Grano della Cciaa di Rovigo, Palazzo Roncale e l’Accademia dei Concordi, Villa Badoèr – disegnata dal Palladio e patrimonio Unesco – e Villa Molin Avezzù, griffata Palladio. Oltre a spazi prestigiosi, il Mice a Rovigo trova anche eventi culturali e d’appeal. E’ il caso di Eurolambretta 2017: a giugno duemila lambrette hanno festeggiato sul Delta del Po i settant’anni dello scooter, un raduno mondiale di lambrettisti “costruito” e coordinato dal Rovigo Convention & Visitors Bureau.
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Padova Convention & P
adova sa guardare lontano: investe con forza nel Mice, candidandosi a essere uno dei poli attrattivi della meeting industry italiana. Numerose le novità e le iniziative, a iniziare dal nuovo centro congressi, nel polo fieristico, che sarà pronto in un paio d’anni: un edificio – “un’idea di business living space” – progettato dall’archistar giapponese Kengo Kuma. Gli spazi saranno fra i più importanti del Triveneto e spiccatamente modulari: dalla sala da 1.620 posti a quella da 828, per proseguire con altre due sale da 396 posti, il foyer di 408 metri quadrati, l’auditorium di 533 metri quadrati e l’anfiteatro per manifestazioni all’aperto. La città di Padova sta puntando con forza anche sulle infrastrutture e sull’accoglienza sostenibile, in primis le moderne reti di car sharing e bike sharing. Oggi è proprio la città del Santo ad avere – dati Istat – la più alta dotazione di piste ciclabili in rapporto alla superficie comunale: ben 177 chilometri ogni cento chilometri quadrati. Un segnale di attenzione all’ambiente, ma anche alla necessità di muoversi rapidamente fra i vari poli cittadini.
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Nuove location e più servizi: la città del Santo si designa a destinazione d’eccellenza per ospitare i più importanti eventi del Nord-Est italiano La città degli eventi Una destinazione attiva e propositiva, Padova, comodamente raggiungibile con treni ad alta velocità e con voli – nazionali e internazionali – che atterrano nei vicini aeroporti di Venezia e Treviso e che consentono poi di proseguire ‒ con shuttle dedicati ‒ verso la patria di Giotto. L’accoglienza Mice è concertata dalla regia del Padova Convention & Visitors Bureau: annovera più di quaranta
affiliati e numerose richieste di ingresso nel network. «Stiamo lavorando a pieno ritmo per scalare la classifica delle più accoglienti città italiane del settore Mice – dichiara Flavio Rodeghiero, presidente di Destination Managment Organization di Padova. Il nostro Convention Bureau ha accolto con piacere i dati Oice, che confermano la crescita dei meeting nel Nord-Est. E per indirizzare ancor meglio le nostre azioni,
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scelti per voi
n & Visitors Bureau abbiamo promosso la ricerca. Nel nostro core business ci sono progetti di realtà immersiva virtuale, per proporre con forza la destinazione Padova e il nuovo centro congressi, che sarà il protagonista di questi tour virtuali. La città sta facendo sistema: l’importanza del settore Mice e del suo indotto muove con forza tutte le istituzioni cittadine». E da quest’anno, infatti, il Mice trova un ulteriore spazio: è il Pavillion 11 della Fiera di Padova, un padiglione allestito permanentemente, modulabile e per convention fino a 1.350 persone. Fiera di Padova ha rinnovato spazi e servizi e ha rilanciato i padiglioni sul mercato dei congressi con il brand Spazio Eventi Padova. Oltre al Pavillion 11 i padiglioni 7 e 8 accolgono i grandi congressi sino a cinquemila persone mentre i padiglioni 2 e 3, caratterizzati da un’architettura post-industriale, si prestano a ospitare anche cene ed eventi a carattere culturale. Fra i più recenti e rilevanti spicca il congresso mondiale Solid State Ionics, che ha visto la partecipazione di 1.300 congressisti dal 18 al 23 giugno 2017. informazione pubblicitaria
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Il piacere di scegliere Padova sa diversificare. Congressi, convention, lanci di prodotto, road show e incentive trovano nella destinazione coreografie sempre nuove. Padova è anche scrigno di un patrimonio artistico sorprendente: a iniziare dai capolavori di Giotto – la cappella degli Scrovegni è candidata all’Unesco – per proseguire con il palazzo della Ragione ‒ con le teorie astrologiche di Pietro d’Abano ,‒ la basilica di Sant’Antonio di Padova, l’Orto botanico universitario – Patrimonio Unesco‒, la monumentale piazza di Prato della Valle con la basilica di Santa Giustina. Quinte di incentive sono i dintorni di Padova, con i
vicini Colli Euganei. Il wellness è di casa alle Terme Euganee con Abano, Montegrotto e Galzignano, perfetti per ritemprarsi dopo una giornata lavorativa. Incentive adrenalinici vedono il trionfo di attività sportive con un tris d’assi, il golf, la bike e i cavalli, mentre per emozioni fra le nuvole vi sono voli che consentono di sorvolare i Colli fino al lido di Venezia. Da non perdere sono i wine tour e i percorsi enogastronomici. Meeting e degustazioni a bordo, invece, prendono vita con la navigazione lungo i fiumi della riviera del Brenta che da Padova arriva a Venezia. Con la possibilità di sostare in una delle ville venete che punteggiano la riviera.
Padova Convention & Visitors Bureau Piazza Antenore, 3 35131 Padova Tel. 049 8201396 convention@provincia.padova.it www.padovaconvention.it
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Perché un evento in... Veneto
I protagonisti della destinazione Innovazioni, posizionamento, consolidamento: tre parole chiave per ogni destinazione. Ecco le considerazioni di due protagonisti del Veneto che ne determinano il successo con esperienza, capacità e lungimiranza
L
e rotte del Mice si muovono tra realtà e novità, con uno sguardo sempre attento all’insieme per poi scendere nei minimi dettagli. Apriamo questa sezione del dossier con un’intervista a Federico Caner, assessore al turismo Regione Veneto, per una panoramica – complessiva – sul brand Veneto. Assessore Caner, dal suo arrivo in Regione ci sono stati novità e traguardi. Ne accenna qualcuno, nel contesto dei progetti di eccellenza turistica che possono interessare il turismo congressuale? «È il Veneto nel suo complesso a proporsi come destinazione e con numerose componenti, tutte originali e preziose, che si integrano l’una con l’altra. Non solo le tematiche classi-
che, ovvero “città d’arte, mare, monti, terme e lago”, ma anche i diversi prodotti turistici, da quello congressuale a quello religioso passando dai segmenti sportivo, enogastronomico, “slow” e ambientale. La nostra azione, pertanto, è finalizzata a rendere il Veneto più attraente e organizzato perché a trarne vantaggio sia il suo “sistema ospitalità” globalmente inteso. Voglio dire che quando la Regione dà sostegno agli investimenti strutturali e infrastrutturali, quando finanzia l’ammodernamento e la riqualificazione alberghiera ed extralberghiera, quando contribuisce a creare nuovi percorsi ciclabili e a potenziare quelli esistenti, quando interviene sul piano legislativo per snellire e sburocratizzare l’attività delle imprese, quando finalizza l’utilizzo dei fondi comunitari per accrescere la competitività delle imprese che si occupano di accoglienza e di servizi turistici, favorisce la crescita anche di un segmento come quello congressuale. In questa stessa logica, a proposito di eccellenza, abbiamo aderito ad alcuni progetti interregionali per lo sviluppo e la pro-
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mozione del sistema turistico nazionale, svolgendo il ruolo di capofila in quello denominato “Terme, benessere, salute”». Il turismo leisure disegna dinamiche differenti da quello congressuale, ma per entrambi il fil rouge è il territorio. Quali sono i plus in un’ottica di fruibilità da parte della meeting industry? «Il brand è il Veneto e una delle componenti di questo marchio è l’offerta congressuale. Il settore ha sicuramente margini di crescita nel Veneto, ma è necessario ottimizzare alcune condizioni favorevoli. Mi riferisco, per esempio, al notevole sviluppo del sistema aeroportuale della nostra regione, oggi più facilmente raggiungibile grazie ai sempre più numerosi collegamenti internazionali. Seguono l’inscalfibile fascino di città e località di grande valenza artistica, storica e paesaggistica, l’indiscussa bontà dell’offerta enogastronomica, il forte richiamo esercitato dalle istituzioni scientifiche e culturali del Veneto, che rappresentano un punto di riferimento per molti studiosi e professionisti di tutto il mondo. Non da ultimo, vi sono le opportunità bleisure». Proiezioni per l’autunno-inverno 2017-2018? «Gli indicatori sono incoraggianti. Già per l’estate i segnali di ripresa economica hanno dato ulteriore fiato al mercato interno e le condizioni di instabilità e insicurezza di Paesi tradizionalmente concorrenti sul piano turistico hanno favorito
Kronos per la Serenissima Storia antica, quella degli orologi di Venezia, che un tempo erano veri e propri calendari: segnavano contemporaneamente l’ora, le fasi planetarie, i mesi e il segno zodiacale. E la Torre dell’orologio in piazza San Marco è stata, nel XVI secolo, uno dei simboli della potenza della Repubblica: i meccanismi venivano regolati in ogni stagione secondo un’ora solare di durata variabile – dai quaranta minuti in estate agli ottanta in inverno – e calcolata secondo la luce. A Palazzo Ducale, invece, un unico meccanismo dissimulato nel muro – messo a punto intorno al 1530 – regolava i quadranti delle sale del Collegio e del Senato. In quest’ultima si trova un secondo orologio, decorato con funzioni astronomiche e astrologiche. L’orologio della chiesa di San Giacometto di Rialto, invece, indicava l’ora alla folla che assiepava il mercato: non scandiva il tempo del raccoglimento, bensì quello degli affari.
la scelta dell’Italia e del Veneto, soprattutto da parte della domanda del centro-nord Europa e anche extra continentale. Ci aspettiamo, quindi, di confermare il costante andamento positivo registrato negli ultimi anni. Ma, come ho già avuto modo di dire in più occasioni – anche ai nostri operatori –, probabilmente nessuna economia è sensibile tanto quanto quella turistica ad agenti esterni e imponderabili, alla volubilità di tendenze e stili. Nessuno può cullarsi sugli allori e, anzi, ogni componente – pubblica e privata – della filiera del turismo è chiamata a dare il proprio contributo in termini di attenzione e di costante aggiornamento e innovazione in un settore che è, e sarà sempre, in continuo divenire». Federico Caner, assessore al turismo della Regione Veneto. A lato, le colorate case di Burano spiccano in Laguna Nella pagina accanto, l’ampia arcata del ponte di Rialto a Venezia sul Canal Grande
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Perché un evento in... Veneto Aeroporti in Veneto Aeroporto Marco Polo di Venezia
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Aeroporto di Verona-Villafranca
www.aeroportoverona.it
Aeroporto di Treviso A. Canova
www.trevisoairport.it
Quanto dura il volo per Venezia? Da Roma
1h
da Napoli
1h e 15 minuti
Da Bari
1h e 30 minuti
Da Palermo
1 h e 40 minuti
Da Catania
1 h e 50 minuti Un Veneto dinamico, quindi, che vede novità anche nel contesto dell’accessibilità. Ce le racconta Enrico Marchi, presidente del Gruppo Save S.p.A., aeroporto di Venezia. Il 17 giugno è stato inaugurato l’ampliamento del terminal passeggeri. Uno step fra i numerosi che hanno interessato in breve tempo il rinnovo dell’aeroporto. Ce ne parla? «L’inaugurazione dell’ampliamento del terminal passeggeri rappresenta un nuovo traguardo all’interno di un percorso di sviluppo infrastrutturale dell’aeroporto di Venezia, che per il periodo 2012-2017 prevede investimenti per oltre ottocento milioni di euro. A pochi mesi dall’inaugurazione della nuova darsena e del moving walkway di collegamento con l’aerostazione, abbiamo presentato un’opera che arricchisce il Marco Polo di un’infrastruttura funzionale e particolarmente ricercata nelle soluzioni architettoniche. Il nostro obiettivo è quello di accom-
pagnare la crescita del traffico con infrastrutture adeguate e attraverso una pianificazione che non lasci nulla al caso. Il Contratto di programma, sottoscritto con Enac a fine 2012, si conferma in tal senso uno strumento fondamentale a supporto di strategie di crescita che negli anni hanno portato il Marco Polo dall’essere uno degli scali medi europei a terzo gate intercontinentale nazionale. Ora, com’è nostra pratica, continuiamo a progettare il futuro, che nel medio termine consegnerà in fasi progressive a Venezia e al nostro territorio un aeroporto ulteriormente ampliato e arricchito di nuove infrastrutture». La mission di Save S.p.A. annovera il continuo miglioramento dello scalo. Come intende sviluppare i servizi rivolti all’utenza business, fidelizzando la meeting industry? «L’attenzione alla qualità dei servizi è costantemente al centro di ogni nostra attività ed è sviluppata in modo integrato sia per l’utenza leisure, sia per quella business. L’ampliamento del terminal inaugurato a giugno, con i suoi 11.500 metri quadrati di spazi ariosi e confortevoli, ne è l’esempio più recente, a cui si aggiunge la nuova sala vip Marco Polo Lounge, ubicata nell’area della precedente sala: totalmente rinnovata nella veste architettonica e nel design, è ampliata negli spazi, è caratterizzata da pareti di vetro e soffitti ondulati che si fondono con il pavimento in parquet ed è impreziosita da un giardino d’inverno. Prova tangibile dell’apprezzamento da parte di compagnie aeree e passeggeri, nostri principali interlocutori, è la costante crescita dei volumi di traffico che nel 2016 hanno superato i 9,6 milioni di passeggeri con una prospettiva di ulteriore aumento per l’anno in corso».
Enrico Marchi, presidente del Gruppo Save S.p.A. aeroporto di Venezia. A fianco, l’armonia del ponte di Castelvecchio, a Verona
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Centro congressi con 4 sale polifunzionali, con personale dedicato, per eventi da 10 a 190 persone, WiFi, garage.
Perché un evento in... Veneto
Meeting esperienziali? Eccezionali! Non solo “habitat congressuali”, anche “habitat culturali, artistici, enogastronomici e naturali”. Insieme, il genius loci dei meeting esperienziali nel Veneto del Mice, con pennellate di folklore
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venti che celebrano un grandioso passato e che diventano un must contemporaneo, il sapore della destinazione, vivere da protagonisti brani di letteratura o toccare con mano la poesia ad Arquà Petrarca, nella quale il sommo poeta decise di trasferirsi. O ritrovarsi sul set della settima arte, rigenerarsi alle terme, diventare esperti di prosecco, cimentarsi con la speleologia nelle grotte di Oliero, credere alle fate nella Montagna Spaccata, giocare a scacchi in abito medievale a Marostica, fare squadra in team building adrenalinici scegliendo fra le opzioni sportive che caratterizzano il territorio. Il Mice, oltre alle sessioni di lavoro, cerca l’unicità di sensazioni ed esperienze, e il Veneto risponde con meraviglie e sorprese.
Maschere e red carpet “L’unica cosa che potrebbe superare questa città d’acqua sarebbe una città costruita nell’aria”, scriveva di Venezia William Hazlitt, saggista inglese. Patrimonio dell’Umanità ancor prima del riconoscimento Unesco, Venezia stupisce sempre e il suo carnet di eventi è spettacolare, una malìa di tradizione oggi molto glamour. Fra questi, alcuni evergreen come le grandi mostre internazionali, il carnevale – febbraio-marzo –, la festa del Redentore – terza domenica di luglio –, la Mostra internazionale del Cinema – a settembre –, la Biennale d’arti visive e architettura – quest’anno dal 13 maggio al 26 novembre – e la Regata storica, in calendario la prima domenica di settembre. La spettacolarità è nel dna della Serenissima e, allora, a tutto vantaggio dei meeting planner, ecco pronti post congress incentrati sulla possibilità di assistere allo spettacolo pirotecnico della festa del Redentore a bordo di yacht, ammirando i giochi di luce che sembrano tuffarsi nella laguna. È uno degli eventi più “sentiti”, come il carnevale, e oggi i moder-
L’intrigo degli scorci notturni della Serenissima. Nella pagina accanto, in alto, i fuochi d’artificio della Festa del Redentore a Venezia e, in basso, birdwatching e sorprese per il Mice nel Delta del Po
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ni rinnovatori delle antiche Compagnie della Calza – in passato animatori di feste carnevalesche – ripropongono forme di teatro di nicchia. Unicità a Venezia è anche apprendere i segreti della creazione di maschere e costumi nei laboratori di produzione, così come la navigazione nella laguna a bordo di un galeone – di grande effetto per aperitivi e cene di gala – o di house boat fino a Murano – che presta il fianco anche a post congress dedicati alla lavorazione del vetro soffiato –, Burano, Giudecca e Palestrina. Per vivere la destinazione, via libera anche a serate a tema dedicate a Corto Maltese – nato dal carboncino del veneziano Hugo Pratt –, un viaggio nel mito che ha da poco festeggiato i suoi primi cinquant’anni. Piacciono molto, infine, le serate a tutto red carpet: al posto di attori, gli “eletti” del Mice arrivano alla sede del Festival del Cinema in limousine, scendono fra i paparazzi e ricevono il Leone d’Oro.
che da assaggiare: l’intero territorio è costellato da meeting esperienziali all’insegna del gusto, a iniziare da Isola della Scala, saltata agli onori della cronaca grazie alla coltivazione del miglior Vialone Nano d’Italia: scoprire la storia di questo riso e assaggiarlo in una rutilante sequenza di proposte, dall’antipasto al dolce, diventa un’appetitosa possibilità post congressuale. Ancora percorsi del gusto nelle colline di Soave e della
Arena e Amarone Cene al teatro romano, orienteering per la città, codice Shakespeare per post congress o cene di gala nel nome di Romeo e Giulietta e poi ovviamente l’Arena e la lirica. Il classico non tramonta mai e a Verona ogni angolo del centro racconta la sua storia e la sua intensa vita culturale che l’ha vista protagonista nei secoli e oggi il Mice vi trova sempre seduzioni eleganti. An-
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Perché un evento in... Veneto estensione, quantità delle specie faunistiche ritrovate e, soprattutto, per il perfetto grado di conservazione.
Affreschi e giuggiole
Valpolicella, terre natali di due fra i più famosi vini italiani – dal nome omonimo – oltre che di due fuoriclasse, il Recioto e l’Amarone, questi ultimi due “made in Valpolicella”. Bianco il Soave e rossi gli altri, rappresentano allettanti itinerari alla scoperta di pregiate cantine, di borghi e di pievi. Sul Lago di Garda, invece, Bardolino è protagonista di una serie di eventi legati al famoso “Chiaretto” e tutta la riviera degli Ulivi è il non plus ultra per incentive o post congress all’insegna di Bacco e Cerere, anche in antichi frantoi per il pregiato olio extra-vergine. O per abbinare il wellness al business in location a tutto relax. Se invece l’obiettivo è dare un taglio sportivo ai post congress, non c’è che l’imbarazzo della scelta: escursioni in bicicletta, ciaspolate in inverno e trekking-nordic walking in Lessinia e sul Monte Baldo. Oppure una visita a Bolca e ai suoi fossili: sono fra i più importanti al mondo per
Arte e cultura a Padova non si guardano, si vivono. Soprattutto alla cappella degli Scrovegni con gli affreschi di Giotto, all’Orto botanico che è anche patrimonio dell’Unesco e in piazza Prato della Valle. Meeting esperienziali vedono pennellate di folklore che differenziano le destinazioni e a Padova il Mice trova la città dei tre “senza“: il prato senza erba, il santo senza nome e il caffè senza porte. “Il Prato senza erba” è la famosa piazza Prato della Valle – priva, appunto, di prato – mentre in via 8 Febbraio 1848 si trova il caffè Pedrocchi, un caffè storico della città che fino al 1916 rimaneva aperto giorno e notte, da qui il “senza porte”. Il santo di Padova, infine, è sant’Antonio, “il santo” per antonomasia, pertanto quando viene nominato è senza nome: perfino la basilica a lui dedicata è chiamata “basilica del Santo”. Curiosità, certo, ma che consentono di calarsi completamente nell’atmosfera della destinazione così come nel territorio, dove il “fango” è una sorpresa: sì, perché organizzare qui un congresso o un convegno significa garantire benessere puro ai partecipanti. Fra le località a tutto wellness, ecco Abano, Montegrotto e Galzignano, quest’ultima detta anche il “paese del golf” per l’abbondanza di campi sui
Murano, bellezza infrangibile Nove isolette e un Canal Grande. Venezia? No, Murano: da scoprire a piedi, in poche ore, fra calli, ponticelli e case basse e colorate. È l’isola del vetro soffiato e deve la sua ricchezza a un decreto del 1291 con il quale venivano allontanate le vetrerie da Venezia per timore di incendi causati dalle fornaci. A far conoscere al mondo la bellezza della lavorazione dell’arte vetraria, nel tempo, si sono cimentati designer e architetti del calibro di Carlo Scarpa, Tadao Ando e David Palterer: con le loro opere, hanno traghettato l’arte della lavorazione del vetro in espressione artistica vera e propria. E oggi il Mice a Murano può assistere alla lavorazione del vetro soffiato, impararne i segreti e creare i propri pezzi unici. Un’arte che meriterebbe anche approfondimenti al Museo del Vetro di Murano, ospitato nelle sale di Palazzo Giustinian: nei suoi spazi è in mostra la coppa Barovier, esemplare quattrocentesco in vetro soffiato blu, dipinto in smalti policromi e oro.
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quali il Mice può sbizzarrirsi in team building sportivi. Piaceri del gusto, invece, sono quelli che percorrono le strade del vino, fra le quali spiccano la Strada del vino dei Colli Euganei – per degustare il pluripremiato e aromatico Fior d’Arancio Colli Euganei Docg – e le terre dello “Stradon del Vin Friularo”, dove il Mice può scoprire il Friularo Docg, il vino decantato da grandi drammaturghi come Ruzante e Goldoni. Esperienze tipiche gustose, inoltre, vedono la gallina padovana e le giuggiole coltivate ad Arquà Petrarca, protagoniste di un caratteristico evento annuale in ottobre con le quali viene creato un gradevole liquore, che può mandare il Mice in… “brodo di giuggiole”.
Oro e ville A Vicenza le sorprese sono sinonimo di stupore ed è questo che prova il Mice durante una serata al Teatro Olimpico o in occasione di Festival Vicenza Jazz – in maggio – e non sono da meno meeting esperienziali con degustazioni della celeberrima grappa vicentina presso distillerie selezionate: a Bassano del Grappa, per esempio, con tanto di museo dedicato, o in esclusive cantine che creano vini da meditazione come il Torcolato e il Recioto. Da non perdere team cooking a base di tartufo nero dei Berici o di baccalà alla vicentina e assaggi di mais di Marano, fagioli di Posina, piselli di Lumignano, patate di Rotzo e miele locale, accompagnato da piccoli assaggi
di formaggi di nicchia. Via libera anche ai laboratori artigianali nei quali apprendere l’arte locale, creando per esempio i famosi “cuchi”, i fischietti in terracotta, cui è dedicato anche un museo a Cesuna, sull’altopiano di Asiago. In profumo di Unesco, Palladio apre al Mice le porte dei laboratori nei quali lavorare la “sua” famosa pietra bianca, una pietra così tenera che l’artista poteva lavorarla battendo sullo scalpello con il palmo della mano: una pietra speciale che all’aria
Un must di Padova: lo storico Caffè Pedrocchi e, sotto, l’Arena di Verona, evergreen internazionale Nella pagina accanto, le cromie di vetro soffiato nei laboratori della splendida Murano
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Perché un evento in... Veneto invecchia rapidamente, bevendo il tempo come una spugna assetata. A proposito di laboriosità, ulteriori fruizioni della destinazione sono la visita ai musei d’impresa che valorizzano le tradizioni del passato – che hanno condotto al prosperoso presente – e i percorsi di archeologia industriale, in particolare a Schio e Valdagno, oppure la “via dell’oro”, con routing pensati per far conoscere da vicino la creatività dei maestri vicentini, rivelando i segreti su cui si fonda la tradizione orafa. Il tutto in un territorio memorabile con paesaggio, ville palladiane, profumi e sapori che sanno conquistare.
Scorci e sorsi Le emozioni scorrono – anche – a filo d’acqua, a Treviso. A iniziare dalla navigazione sul fiume Sile, che consente al Mice di giungere a Venezia – distante trenta chilometri – a bordo di imbarcazioni con la prua che scivola tra chiuse e porticcioli attrezzati lungo il percorso. Oppure, per congressisti più “attivi”, è da provare la discesa in gommone, sempre sul Sile. Treviso fa vivere meeting esperienziali a suon di musica in ville, castelli e teatri che mettono in scena concerti e manifestazioni, scenari suggestivi che diventano invece gustosi quando a essere protagoniste sono le rassegne enogastronomiche, per esempio La Primavera del Prosecco – da metà marzo a metà giugno –, un susseguirsi di mostre e degustazioni con la rassegna dei migliori vini dell’Altamarca. Non solo. Anche escursioni a cavallo fra i vigneti di Colbertaldo, walking al chiaro di luna e opportunità di slow bike che conducono il Mice alle colline di Valdobbia-
dene, Conegliano e ai laghi di Revine. Unicità e qualità della destinazione sono sicuramente le tre strade trevigiane dei vini: Strada del Prosecco, Strada dei Vini del Piave e Strada dei vini del Montello e Colli Asolani, percorribili anche in bicicletta. Incentrati sulla dinamica produzione di calzature sportive e scarponi da sci sono, infine, i routing nell’area dello sport system, a Montebelluna. Tutto iniziò nel Settecento, ma fu dopo la nascita dello sci club di Cortina d’Ampezzo – che è in provincia di Belluno – che nel distretto si iniziarono a fabbricare scarponi da sci. Poi cominciarono a essere prodotte tutte le tipologie delle scarpe sportive e, infine, anche “scarpe da città” e abbigliamento sportivo. Uno spunto per vivere questo spaccato territoriale, la cui storia è documentata nel Museo dello Scarpone di Montebelluna.
Acqua e terra Sulla scia di un profumo l’emozione si mette in viaggio. E nel Polesine, mosaico della provincia di Rovigo, di fragranze ve ne sono a profusione: essenze che cambiano e intrigano il Mice, come il petrichor, il profumo di pioggia nell’aria. Fragranze accomunate da scenari dai grandi orizzonti, dal perenne gioco tra acqua e terra, quella tra l’Adige e il Po. E Rovigo – capofila di un continuo interagire tra natura e produttività con icone di archeologia industriale – conduce il Mice nella sua green destination. Alcuni esempi? Il Parco del Delta del Po – sotto l’egida dell’Unesco –, con oltre 350 specie di uccelli acquatici, set di birdwatching in qualsiasi stagione dell’anno e di percorsi in bicicletta, in barca, a piedi e a cavallo, oppure il Giardino Botanico di Porto Caleri, trenta ettari di litorale per scoprire i segreti di questa destinazione con focus sul patrimonio
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ambientale e culturale del Polesine. Team building adrenalinici vedono invece gare di go kart in autodromo ad Adria – l’unico del Veneto e fra i nove in Italia –, l’opportunità di sfrecciare a bordo di Ferrari e Lamborghini o di seguire un corso di guida sicura su due o quattro ruote. A Ca’ Vendramin, invece, nell’ex impianto idrovoro, ha sede il Museo Regionale della Bonifica, scenario perfetto per scoprire come si perpetua l’equilibrio tra terra e acqua nel tempo che scorre.
Adrenalina e Schiz Belluno è – anche – montagna, e non una qualsiasi: sono le Dolomiti, patrimonio dell’Unesco e del Mice che qui trova emozioni in tutte le stagioni. L’inverno si declina in tutte le attività di team building sulla neve – anche in percorsi su slitte trainate dai cavalli –, in partite di curling, discese in slittino e ice-kart, mentre in estate ecco
rampicate in parete, gare di orienteering, cacce al tesoro. E Cortina d’Ampezzo consente al Mice personalizzazioni difficili da realizzare in altri luoghi: al Cortina Adrenalin Center, per esempio, uno dei centri più importanti per gli sport estremi, che organizza 12 attività fisse praticabili tutto l’anno e per team building diversificati. Per immergersi nella storia e nella tradizione ampezzana, invece, ecco la “Ciasa de ra regoles”: molti spunti curiosi e tre musei al suo interno. Durante l’anno, via libera ai segreti delle erbe in laboratori con esperti botanici e trionfo gastronomico lungo la Strada dei formaggi e dei sapori delle Dolomiti bellunesi, dal formaggio Piave Dop al Montasio Dop, dal Bastardo al Morlacco del Grappa, passando per i prodotti freschi di malga e dell’alpeggio fra i quali lo Schiz, specialità tipica bellunese che nasce dalla cagliata del latte appena munto.
Cittadella, medievale città murata e, al centro, il castello e le antiche mura di Marostica. Sotto, Cortina d’Ampezzo, la star del bellunese Nella pagina accanto, sfruttano il vento gli sport più adrenalinici praticati sugli specchi d’acqua veneti
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Perché un evento in... Veneto
scelti per voi
Meet and Work Congresses a S
cience e corporate. Questi i due principali ambiti professionali di Meet and Work che corona quest’anno diciassette anni di successo operativo nell’ideazione e organizzazione di convegni, congressi e convention aziendali. Viaggi incentive e business travel completano l’offerta di questa agenzia specializzata – soprattutto – in congressi scientifici e aziendali e con una particolare attenzione alla formazione. Un’agenzia internazionale, Meet and Work, con un raggio d’azione che parte dall’Italia e viaggia nel mondo: San Pietroburgo, Barcellona, Varsavia, Bucarest, Londra, ElGouna – Egitto ‒, Parigi, Lisbona, Antalia –Turchia ‒, Sydney sono alcune fra le destinazioni nelle quali Meet and Work ha avuto modo di far valere la propria forza organizzativa. La stessa esperienza che le ha permesso di crescere e di cogliere tutte le evoluzioni del settore, diventandone un punto di riferimento.
Eventi come carte vincenti Nel corso degli anni Meet and Work ha diversificato la propria attività grazie alla
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“Let’s meet and work together”. Questo il claim dell’agenzia, che all’eccellenza dei servizi offerti affianca un’organizzazione dinamica nella realizzazione degli eventi collaborazione con aziende farmaceutiche e società medico-scientifiche worldwide e le sue credenziali sono una garanzia di qualità. Azienda certificata Iso 9001:2008, Meet and Work è anche provider Ecm nazionale ed è accreditata per i crediti europei Uems-Eaccme. Imprescindibile dalle linee d’azione della società è il continuo aggiornamento professionale che consente di presentare soluzioni innovative ai propri clienti: Meet and Work, infatti, accoglie le esigenze del cliente e propone ingegnose soluzioni, pianificando e razionalizzando tutti i servizi necessari alla realizzazione dell’evento. E un evento consiste in una scenografia completa nella quale deve essere dato ampio spazio a un creativo rigore. Un congresso taylor made concertato da Meet and Work passa attraverso diversi step che prevedono, per esem-
pio, tutta la competenza della segreteria organizzativa, dei servizi di ospitalità e della segreteria amministrativa per la gestione contabile e fiscale del congresso, a partire dal conferimento dell’incarico fino alla conclusione della gestione operativa della manifestazione. Sono diverse le fasi che portano alla realizzazione di un evento, e vengono tutte realizzate e coordinate
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scelti per voi
es and Incentive Travels capillarmente da Meet and Work, partecipe in ogni singola parte con realtà produttive fra loro. L’evento deve rimanere impresso nella memoria di ogni partecipante non solo come ricordo gradevole,ma anche e soprattutto come emozione duratura. Per arrivare a questo, è necessario valutare la personalità specifica del target e offrire un servizio realmente personalizzato e su misura, non accontentandosi di luoghi comuni o percorrendo strade già battute. Quello che conta sono i risultati concreti, cui si arriva con un progetto condiviso e con il giusto interlocutore.
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Incentive: comunicare e motivare Rivolgersi a Meet and Work significa avvalersi di un partner per il quale la creatività corre in staffetta con l’evoluzione del mercato, la fantasia prende spunto dall’analisi strategica dei desideri e degli obiettivi del cliente e il comune denominatore è dato dalla cura dei dettagli. Linee d’azione che implicano anni di esperienza e un’innata predisposizione alla percezione del mondo e della sua continua evoluzione. Fattore, quest’ultimo, non così scontato come può sembrare. Per la divisione incentive di Meet and Work, infatti, l’approccio alle strade dell’incentivazione deve saper trarre spunto anche dall’attualità. Si ascoltano i segnali per poi rielaborarli in un viaggio incentive che ne riproponga il mood in un’immagine coordinata e fortemente evocativa. L’importante è rendere l’evento esclusivo, sviluppando anche il contenuto emozionale. Fondamentale, inoltre, è l’idea creativa che deve essere declinata a ogni singola azione e personalizzazione, dall’invito alla cartellonistica passando per i programmi giornalieri
che devono includere attività di team building. Lo stesso risultato che si deve ottenere dalla cena di gala, necessariamente diversa da tutte le altre, indipendentemente dall’ambientazione, anche se è fondamentale una location di charme: l’atmosfera conta, promuove la sensazione di esclusività dei partecipanti. Il viaggio incentive, infatti, è l’occasione per accrescere nei propri collaboratori il senso di appartenenza e trasformare i propri clienti in partner affezionati.
Meet and Work Congresses and Incentive Travels P.zza del Sole e della Pace 5 35031 Abano Terme Padova tel.+39 049 8601818 fax +39 049 8602389 meet@meetandwork.com www.meetandwork.it
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Perché un evento in... Veneto
Veneto? On the road! Dall’idea al congresso. O al meeting, al post congress e all’incentive. Curiosità e spunti, per scegliere al meglio. Con il Veneto che offre al Mice tutto il suo carico di suggestioni declinato in sette destinazioni
I
grandi classici e gli inediti, la spettacolarità e la discrezione, circuiti d’arte e arazzi naturali. E si potrebbe andare avanti all’infinito. A ogni domanda il Veneto risponde con ascisse e ordinate degne di un piano cartesiano consentendo, quindi, di disegnare qualsiasi coreografia della meeting industry.
Venezia, mito irresistibile I percorsi di Palazzo Mocenigo per immergersi nelle fragranze e nei colori della Venezia settecentesca, un viaggio nel tempo nella Venezia della Belle Époque, quattro passi da Campo Santo Stefano al Museo Correr per scorci sulla storia e l’arte in laguna, routing che dalla casa di Carlo Goldoni conducono alla Serenissima dei teatri. Venezia per il Mice è un immenso palcoscenico nel quale prendono vita – anche – rappresentazioni sempre nuove e in una quinta che
non ha uguali. Ed è l’acqua, a fare la differenza, e la destinazione per questa sua caratteristica punta i riflettori sulla più completa integrazione tra la laguna e la città, il Canal Grande: fra i simboli di Venezia, ne percorre il cuore per quattro chilometri. È anche la via acquatica più famosa al mondo e le immense ricchezze conquistate dalla città nel suo periodo d’oro – quando costituì la porta dell’Europa verso l’Oriente – sono state riversate nella costruzione di chiese e palazzi, molti dei quali prospettano sulle sue acque con rive d’ingresso, portoni e pontili. Uno scenario impareggiabile da percorrere in occasione di un post congress o di cene di gala a bordo di imbarcazioni esclusive, dove nulla è lasciato al caso.
Canaletto e Canal Grande I palazzi che si affacciano sul Canal Grande, ritratti da Canaletto, sono postcard di storia dell’arte, vi si legge la storia della città e molti diventano quinta di eventi all’insegna del massimo prestigio. Sono così numerosi, questi pa-
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Il Canal Grande, che sembra appena uscito dalle tele di Canaletto. Sotto, relax al porticciolo di Lazise, sul Lago di Garda. Nella pagina accanto, dettaglio di uno dei portali della Basilica di San Marco
lazzi, da far concentrare l’attenzione sull’ultima parte, appena dopo l’arcata del cinquecentesco ponte di Rialto, quando il Canal Grande svolta bruscamente e la scena, se possibile, diventa ancor più maestosa con il susseguirsi dei profili di Palazzo Barzizza, Palazzo Mocenigo, Palazzo Giustinian, Ca’ Foscari, Palazzo Grassi e Ca’ Rezzonico. Dopo un’ultima curva e il passaggio sotto il ponte dell’Accademia, si staglia la monumentale chiesa di Santa Maria della Salute che segna la fine del canale e, al contempo, l’apparizione di San Marco, la “piazza” di Venezia per antonomasia. La Serenissima continua a stupire e a collezionare primati di gradimento da parte del congressuale, che qui trova una sintesi perfetta di attrattive fruibili in ogni periodo dell’anno. Quella del capoluogo veneto, però, è anche una storia di terraferma, e accanto all’abbagliante laguna vi sono altri scorci e prospettive. È l’altra Venezia, composta nella sua interezza da sei sestieri e che svela il suo patrimonio artistico e culturale con garbo e riservatezza. Nobile e magnetica, come sempre.
Una provincia intorno Scenografie da set contraddistinguono Venezia ma anche il suo territorio riserva sorprese: la “Terra dei Tiepolo” che circonda Mira, per esempio, ricca di campi fertili, ville con parchi, castelli
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Perché un evento in... Veneto
Vista sul Garda dai 1.800 metri del Monte Baldo. Nella pagina accanto, la Lessinia, per post congress sulla Grande Guerra
e acque di risorgive. Perché questo nome? Perché rimanda al forte legame che i Tiepolo, – Giambattista e in particolar modo Giandomenico – hanno avuto con questi luoghi, originando esempi pittorici con protagonista la campagna che non sostituiva il mare, ma apriva nuovi orizzonti alla storia. E, oggi, anche nuovi percorsi al Mice che proprio a Mira – posta sull’asse fluviale della Riviera del Brenta – trova routing all’insegna di slow post congress lungo il corso dei canali che la segnano in tutte le direzioni e la sua ricchezza è data proprio dall’atmosfera d’altri tempi che vi si respira. La Riviera del Brenta, che scorre da Venezia a Padova, punteggiata da dimore storiche, è un must per il Mice e ulteriori emozioni le regala la “Terra tra il Piave e il Sile” con il Museo archeologico romano di Altino. La località in passato ha contribuito a popolare la laguna con la quale è oggi collegata e dove accolgono il Mice Torcello, Mazzorbo e Burano. Da conoscere è anche la Terra dei vini dei Dogi, con Eraclea e Caorle, che da Annone Veneto si allunga fino a Bibione, con le sue terme. Da scoprire, infine, è Chioggia: con un fitto dedalo di calli e canali che disegnano una struttura urbana a lisca di pesce, Chioggia è essenzialmente laguna, valli da pesca e casoni. Un’opportunità per il
birdwatching, soprattutto nella Valle del Cornio o nell’oasi Wwf di Valle dell’Averto. L’attrattiva culturale di Chioggia, invece, si gioca sul fronte dei naturalisti chioggiotti – fine Settecento – e le loro rappresentazioni della vita dei pescatori e dell’ambiente lagunare. Significativi esponenti sono stati Naccari, Bottari e Nardo e le loro tele sono esposte al Museo civico della laguna sud.
Verona, arte totale Anche Verona dispensa risposte a tutte le richieste del Mice mentre il “suo lago”, quello di Garda con la Riviera degli ulivi – la sponda veronese –, le amplifica come una cassa di risonanza. Verona unita e divisa dall’abbraccio dell’Adige, Verona teatro open air della lirica in estate e Verona intimista d’inverno quando inaugura la stagione al settecentesco teatro Filarmonico. Verona dai tesori preziosi, con una storia che attraversa i secoli e con un’incredibile quantità di espressioni culturali e artistiche, le stesse che nel Duemila le hanno consentito l’ingresso nel patrimonio dell’Umanità dell’Unesco. Verona che all’eredità del passato contrappone un dinamismo moderno e una miscellanea di proposte per ogni stagione, grazie anche a una provincia che abbraccia ogni altitudine e peculiarità: dal fascino
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MEETING E CONVENTION
WEEDING mediterraneo del lago di Garda alle colline del Soave e della Valpolicella, dalla bassa veronese - panorama di colture di cereali e di riso costellato da rocche e castelli – alle prealpi della Lessinia e al suo parco regionale. Una destinazione, quella scaligera, che nell’ottica di una sempre QEKKMSVI HMZIVWMǻGE^MSRI EXXVEI GSQI YRE GElamita il Mice e qual è la chiave di lettura per rivelarla al meglio? Quella di scegliere un’epoca storica e percorrerla nelle strade, nei borghi e nelle piazze, alla scoperta della Verona romana, teodoriciana e comunale, i principali volti di UYIWXE GMXXª & :IVSRE MP 2MGI TY½ MRIFVMEVWM HM letteratura, arte e architettura, a iniziare dal centro storico, che presenta il grande vantaggio di essere interamente visitabile a piedi.
Riviera da vivere Lasciata Verona i percorsi del Mice proseguono alla volta del Lago di Garda anche se prima è d’obbligo una tappa sulle colline moreniche ammantate da vigneti in cui è incastonata Custoza – famosa per il suo omonimo vino bianco – cui far seguire una visita a Borghetto e ai suoi antichi mulini disseminati lungo le sponde HIP ǻYQI M EVVMZE UYMRHM EPPE 7MZMIVE HIKPM 9PMvi: cinquanta chilometri di uliveti in un paesaggio permeato da luce e clima mediterranei, un susseguirsi di paesi e di borghi, piccole rocche e insenature. Natura, arte, wellness e sport accompagnano il Mice alla scoperta del lago, che riserva grandi sorprese con le sue prelibatezze enogastronomiche. È il trionfo di percorsi del gusto all’insegna di olio genuino e di vini pregiati, di frantoi di nicchia – oltre una trentina – e HM HIKYWXE^MSRM MR GMVGE WIWWERXE GERXMRI & SKRM località tanti spunti per post congress: Peschiera – con un fortilizio pentagonale –, Lazise – un centro storico medievale che pare un gomitolo di vicoli –, Cisano – Museo dell’Olio –, Bardolino
Blu da record Otto località e altrettante bandiere blu in circa novanta chilometri di costa con spiagge attrezzate. È questo il volto marino del Veneto: Jesolo, Bibione, Caorle, Lido di Venezia, Cavallino Treporti, Eraclea Mare, Rosolina e Sottomarina. Il Veneto fa nuovamente il pieno di eccellenza e oltre all’attenzione per le sue acque dedica al Mice un mare di opportunità sportive per allenarsi o per fare squadra in team building adrenalinici. Come sempre, la scelta è ampia: beach volley, vela, windsurf, attività subacquee, tennis, karting, tiro con l’arco, escursioni in bicicletta o a cavallo, golf e minigolf.
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Perché un evento in... Veneto – protagonista dell’omonimo vino – Garda – con l’antica tradizione di costruire barche in legno –, Torri del Benaco – museo con la Sala della pesca, la più antica in Italia dedicata alla cattura di pesci nelle acque interne – e infine Brenzone e Malcesine, perfetti per vela e windsurf. Dal centro di Malcesine, una funivia conduce al Monte Baldo, a 1.800 metri d’altezza.
Padova, affreschi e Ragione Padova e la sua vocazione all’incontro, Padova che conduce il Mice in un viaggio tra passato e presente, contrappunto da storia millenaria, arte e tradizioni. Una città ricca di bellezze, come il restaurato Palazzo della Ragione, la Loggia dei Carraresi e l’Orto Botanico. Un percorso nella magnificenza di antichi palazzi, nella spiritualità che si respira nelle sue chiese con un must del calibro della Cappella degli Scrovegni, affrescata da Giotto. E poi nel quotidiano brulicare dei mercati cittadini di piazza delle Erbe e di piazza della Frutta, nell’imponenza di Prato della Valle e sotto i portici millenari. O ancora fra i palazzi nobiliari come Palazzo Angeli, che ospita il Museo del Precinema, nel quale il Mice può assistere a proiezioni effettuate con “lanterne magiche”. Il tessuto urbano di Padova è illanguidito dal Bacchiglione e collegato alla Riviera del Brenta e alle sue dimore storiche: oltre alla città, infatti, al Mice si rivelano le meraviglie del territorio, in primis il Parco regionale dei Colli Euganei, ventimila ettari di natura in cui spiccano le Terme Euganee, tradizioni vitivinicole millenarie, un patrimonio di piccoli borghi, castelli, ville, giardini storici, abbazie – come quella di Praglia, aperta anche a incontri e periodi di riposo dei manager – e monasteri. Da non perdere, infine, routing che conducono alle antiche città murate fra le quali spiccano Este, Monselice, Cittadella
e Montagnana, quest’ultima bandiera arancione e quindi fra i borghi più belli d’Italia. Di straordinario impatto è Cittadella, cinta da mura possenti dalla caratteristica forma tondeggiante e con vie interne perfettamente ortogonali mentre Monselice, in strategica posizione, stretta tra i Colli Euganei e la pianura, vanta una delle cinte murarie meglio conservate del Veneto.
Vicenza, bellezza abbagliante A Vicenza il presente dialoga con il futuro e il passato a Vicenza è sicuramente Palladio, la cui architettura è stata riproposta in tutto il mondo. Il genio palladiano è tutto per il Mice ed è espresso al meglio nella Basilica Palladiana e nella Loggia del Capitanio, seguiti a ruota da palazzo Chiericati – sede del Museo civico e della Pinacoteca –, palazzo Barbaran da Porto – sede del Museo Palladiano – e palazzo Valmarana Braga. Le ville di Palladio sono disseminate in tutto il Veneto ma concentrate per la maggior parte in territorio vicentino e sempre in tema di guinness, Vicenza è uno dei siti Unesco con il maggior numero di monumenti protetti: ben 47 fra palazzi, ville e chiese. Vicenza si riconferma anche quest’anno terza provincia italiana dell’export e fra i suoi tesori c’è la grande tradizione dell’oreficeria, che diventa un alveo di percorsi post congress. Come il ferro, che conduce il Mice alla scoperta del centro storico di Bregan-
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Particolare della Basilica del Palladio a Vicenza e, sotto, mare e barche di pescatori a Chioggia. Nella pagina accanto, Bassano del Grappa e il suo Ponte Vecchio
ze e Thiene per poi accedere al Museo Antico Maglio, con l’antico battiferro a ruota idraulica. Attuali, invece, sono le aziende che si sono specializzate nella lavorazione della pelle, dell’abbigliamento sportivo e dell’abbigliamento di pregio e brand come Diesel, Dainese e Bottega Veneta, rappresentano opportunità di shopping. Spazio ad attività sportive e outdoor, estive e invernali, nelle colline e nelle prealpi e fra le località di montagna occupa un posto di rilievo Asiago, capoluogo dell’Altopiano dei Sette Comuni: tappeto verde in estate e, in inverno, piste innevate da discesa, sci alpino, snowboard e cinquecento chilometri di piste da fondo. Il binomio terme e natura di Recoaro Terme, infine, è allettante per incentive rigeneranti.
vi di Maria. Dopo il sacro e il profano, il Mice può dirigersi sino alla Pescheria, oggi caratteristico mercato open air, dal quale si vede il fronte posteriore di casa dei Carraresi, recentemente restaurata e sede di mostre internazionali. Intorno a Treviso, il territorio e i suoi borghi. E che borghi. A Possagno, dominata dalla candida mole del
Treviso, riflessi nel Sile Piazza dei Signori, della Pescheria Vecchia e il rio dei Buranelli: qui pulsa il battito centrale della città, nobile e antica, definita urbus picta per le sue case affrescate. Treviso è elegante, a misura d’uomo, ricca di storia e di tesori d’arte e accoglie il Mice in un centro storico dal vivace intreccio di elementi del passato e del presente. Fra le icone della destinazione spicca la Loggia dei Cavalieri - aperta su tre lati scanditi dal ritmo di cinque archi su piccole colonne di pietra – così come il tempio di San Nicolò e il trecentesco convento di Santa Caterina dei Ser-
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Perché un evento in... Veneto
Did you know that… ✓ Molti lo bevono, non tutti ne conoscono l’origine. È lo Spritz, creato per stemperare la gradazione alcolica dei vini veneti attraverso il selzt o l’acqua frizzante. Come drink, invece, lo Spritz nasce presumibilmente tra gli anni Venti e Trenta tra le città di Padova e Venezia, quando si pensò di unire a tale usanza l’Aperol – presentato nel 1919 alla Fiera di Padova – o il Select, prodotto dai veneziani fratelli Pilla. A partire dagli anni Settanta la bevanda ha acquistato enorme popolarità in tutto il nord Italia per poi raggiungere il successo globale. E oggi è inserito negli elenchi dell’Iba – International Bartenders Association –, con la denominazione di “Spritz veneziano”. ✓ Il tiramisù, trionfo di savoiardi e mascarpone, è nato a Treviso e l’atto di nascita è stato sancito legalmente dalla delegazione dell’Accademia Italiana della Cucina. Correvano gli anni Settanta quando dal ristorante Le Beccherie di Treviso la signora Campeol diede vita a questo famosissimo dolce, apprezzato – e imitato – worldwide. Ed ecco che quest’anno è nata la prima coppa del mondo, la Tiramisù World Cup: un evento dedicato ai non professionisti e che decreterà il miglior “pasticcere” e la miglior ricetta originale. Le finalissime saranno il 4 e 5 novembre a Treviso, ovviamente. Nella città che ha dato i natali al dolce.
Tempio Neoclassico progettato dal Antonio Canova, è nato il celebre artista, cui è dedicata la Gipsoteca Canoviana, un must per il Mice. E poi Asolo, la “città dai cento orizzonti”, Portobuffolè, piccolo borgo medievale sorto sul fiume Livenza e Castelfranco Veneto, patria di Giorgione. E oltre all’arte, l’adrenalina: Treviso, è chiamata la “provincia dello sport” e qui il Mice trova, fra le opportunità, sette campi da golf, escursioni in houseboat, in bicicletta, nordic walking, rafting, canoa e volo in deltaplano.
Rovigo e il suo intrigo Non manca nulla, in Polesine. Una capitale, Rovigo, dedita all’arte e alla cultura e, intorno, una natura grandiosa capitanata dal Delta del Po: 645 chilometri quadrati con due aree relativamente omogenee, la laguna e la valle, popolate da oltre trecento specie di uccelli, il paradiso del birdwatching. E dei safari fotografici, di percorsi in barca alla scoperta del più grande sistema lagunare italiano nel quale canali, paludi e laghetti si perdono all’orizzonte nel paesaggio tipico delle valli da pesca con gli immancabili “casoni” di paglia. Terra tra l’Adige e il Po, il Polesine, che vede la sua espressione museale nelle collezioni del Museo dei Grandi Fiumi di Rovigo, ospitato nell’ex monastero Olivetano di San Bartolomeo. Rovigo accoglie il Mice con le sue icone: piazza Vittorio Emanuele II, il cuore pulsante della città con la loggia dei Nodari, la torre dell’Orologio, il neoclassico palazzo dell’Accademia dei Concordi, il cinquecentesco palazzo Roncale e il quattrocentesco palazzo Roverella. Un must di storia e di arte, quest’ultimo, ora sede della Pinacoteca dell’Accademia dei Concordi e del Seminario – custodisce arte veneta dal XV al XVII secolo e capolavori di Bel-
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Il lago di Misurina, il più grande del Cadore. Sotto, routing d’arte nella città murata di Monselice. Nella pagina accanto, uno scorcio di Asolo
lini, Tiziano, Tintoretto –, scrigno di mostre di rilevanza internazionale. La valenza degli eventi di Rovigo il Mice la può vivere anche all’ottocentesco Teatro Sociale: musica, prosa, lirica e danza e con un laboratorio di scenografia fra i più stimati d’Italia.
Belluno, montagne da set È una destinazione preziosa, Belluno, con un centro storico raccolto nel quale si intrecciano testimonianze di epoche diverse e poi, a corona, ecco le frazioni con nuclei antichi, case dall’architettura tipica e minuscole chiese che contengono tesori d’arte. Una walking destination nella quale il Mice può costeggiare i resti delle mura storiche lungo via Sottocastello per poi incontrare Ponte della Vittoria e Ponte Vecchio ed esplorare Borgo Piave, oppure, dalla terrazza panoramica di piazza Castello, ammirare in lontananza la chiesetta di San Pellegrino annessa a villa Buzzati. O ancora andare dritto al cuore della città, piazza del Duomo, sulla quale si affacciano Palazzo dei Rettori, il Palazzo di Giustizia, il Vescovado vecchio e il Palazzo Rosso. Spicca la cattedrale barocca, con il campanile dalla caratteristica forma a cipolla e la cupola sormontata dall’angelo che la tradizione ha attribuito ad Andrea Brustolon, scultore e figlio della città come Dino Buzzati. Intorno, merita Pieve di Cadore, città natale di Tiziano, del quale si può visitare la casa. Una curiosità? Cibiana di Cadore, una pinacoteca a cielo aperto, un paese decorato con oltre cinquanta murales che ne raccontano la storia. E la storia del jet set da sempre la proietta Cortina d’Ampezzo, ma montagna nel bellunese è anche il Cadore con la Vale del Boite, Auronzo, Misurina e Alleghe con i rispettivi laghi. Specchi lacustri, scenari di team building a tutto Mice.
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Perché un evento in... Veneto
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qualux Hotel Spa Suite & Terme, il lago e Bardolino. Un tris d’assi per il Mice, che qui trova un hotel ecocompatibile, spazi per eventi e un universo di seduzioni a tutto relax, perfette per post congress o incentive rigeneranti. Un’eco-sostenibilità che inizia dal mattino e prosegue durante la giornata, con coffee break biologici, pranzi e cene con menu a chilometro zero: gli eventi hanno un sapore diverso all’Aqualux Hotel Spa Suite & Terme. E con proposte meeting autunno-inverno interessanti e competitive, rigorosamente tailor made.
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È un benessere a 360 gradi, quello che il Mice trova in questa location d’alto livello, nella quale ci sono 1.200 metri quadrati di moderni spazi congressuali, con due foyer, cinque breakout room di varie misure e una sala plenaria da 175 posti. Cuore della struttura è una corte sconfinata che ospita l’AquaExperience, area pool con sette piscine ‒ interne ed esterne ‒ di acqua termale e una di acqua salata. L’offerta acquatica, vero unicum per vastità e varietà, si completa
In Worldhotels dal 2015, Aqualux Hotel Spa Suite & Terme è una realtà la cui evoluzione è sempre legata all’eccellenza. Anche e soprattutto nell’era del bleisure
con l’AquaSpa & Wellness di mille metri quadrati: un paradiso del wellness con cabine per trattamenti estetici, idromassaggio e fangoterapia, private spa, diverse saune, due bagni a vapore, fontana di ghiaccio, calidarium, solarium e, infine, un’ampia e attrezzata area fitness. Il benessere del Mice è garantito da rigeneranti pacchetti benessere “su misura”, dalle speciali acque detox e dall’esclusivo Evo, il nuovo – fresco di rebranding ‒ ristorante della struttura. Un percorso sensoriale in un contesto raffinato e accogliente, nel quale ogni creazione gastronomica è il risultato di una
malìa creativa a cura del giovane – e di grande esperienza – chef Simone Gottardello. Il fil rouge delle proposte di Evo? La spiccata propensione ai prodotti e alle tradizioni del territorio e l’eccellente qualità delle materie prime utilizzate. Via libera, quindi, ad alcune chicche di questa zona come il riso vialone nano – superbo con lavarello affumicato, maionese di uova di pesce di lago e raperonzoli ‒ il tartufo nero del Monte Baldo, le lumache e gli ortaggi come il radicchio rosso, l’asparago bianco e il sedano di Verona. Un chilometro zero per un’infinità di eventi di successo. informazione pubblicitaria
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Palazzo Verità-Poeta C
harme storico e tecnologia del terzo millennio. Questo è il fil rouge degli eventi ambientati a Palazzo Verità-Poeta, settecentesca dimora patrizia situata nel cuore di Verona, a breve distanza dall’Arena, da Castelvecchio, dalle mura romane e medievali così come dall’Arco dei Gavi, una delle principali porte d’accesso della città. Pur essendo in centro, è facilmente raggiungibile e in prossimità di parcheggi convenzionati. Una dimora, Palazzo Verità-Poeta, il cui nome deriva dalla nobile famiglia veronese dei Verità Poeta ‒ fra le più antiche e illustri della città – e che vanta ambientazioni di grande impatto per gli eventi della meeting industry.
Tra arte e natura
Palazzo Verità-Poeta Vicolo San Silvestro, 4/6 37122 Verona Tel. 045 596214 info@palazzoverita.it www.palazzoverita.it
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La villa, dimora storica privata, è soggetta a vincolo architettonico sin dal 1939 e si sviluppa su tre livelli. Il primo riguarda il giardino, una delle ultime oasi verdi di Verona e da questo trionfo di verde sono direttamente accessibili le cantine con le volte in cotto. Il secondo livello è costituito dal piano terra dotato di terrazza con affaccio sul giardino e, infine, ecco il piano nobile. Raggiun-
Una dimora storica nel centro di Verona, un forziere di storia e di arte: eleganza antica e suggestioni d’autore per i più importanti eventi contemporanei del Mice
gibile dallo scalone principale, il piano nobile contempla il Salone delle Feste e altre sei sale per una capacità complessiva di trecento persone di cui 120 nella principale. Tutte affrescate da autori di notorietà internazionale, le sale presentano diverse superfici ‒ comprese tra i 35 e i settanta metri quadrati ‒, sono impreziosite da affreschi e da mobili d’epoca e si rivelano ideali per ospitare eleganti serate di gala. A Palazzo Verità-Poeta, grazie alle numerose ambientazioni, si possono organizzare eventi in ogni periodo dell’anno e se durante la
bella stagione è protagonista il giardino ricco di alberi e di specie floreali per ricevimenti all’aria aperta o per sorseggiare aperitivi discorrendo d’affari, quando il tempo è meno clemente ecco gli altri spazi indoor della location. Cantine incluse. Grazie alla loro perfetta insonorizzazione, infatti, queste ultime si rivelano cornice sfiziosa per eventi musicali oltre che per classiche degustazioni. Una curiosità: alcuni degli artisti che hanno partecipato alla realizzazione dell’edificio sono raffigurati in un affresco all’interno del palazzo. informazione pubblicitaria
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Fondazione Querini Stampalia onlus Santa Maria Formosa Castello 5252, 30122 Venezia Tel. 041 2711411 eventispeciali@querinistampalia.org www.querinistampalia.org
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l fascino della dimora patrizia veneziana e il suo suggestivo giardino interno – ridisegnato dal celebre architetto Carlo Scarpa – dai molteplici richiami orientali, luogo davvero originale e sorprendente dove luce e acqua, antico e moderno convivono in perfetta armonia: la Fondazione Querini Stampalia è un continuo gioco di rimandi tra artificio e natura, tra architettura e memoria, tra passato e presente. Uno spazio dinamico e vitale nel quale si respira un’allure di antico e contemporaneo allo stesso tempo, un edificio iconico collocato nel cuore della romantica Venezia, nel quale sono evidenti la bellezza per il dettaglio e la magia del progetto, un palazzo del ‘500 divenuto nel 1868 sede della Fondazione attuale. Atmosfere di grande fascino caratterizzano la ricca biblioteca, il prezioso museo, gli spazi espositivi e le attrezzate sale convegni, oltre al bookshop e alla caffetteria, nei quali è possibile ospitare conferenze, congressi, mostre, premiazioni, presentazioni aziendali, spettacoli, concerti o raffinate cene di gala. L’auditorium, in grado di ospitare fino a 130 persone, si trova al centro del complesso sede
Nel cuore di Venezia storia e architettura si combinano in una location eccezionale nella quale il Mice può incontrarsi nell’atmosfera magica che ogni spazio regala
della Fondazione, ma è dotato anche di un ingresso autonomo e indipendente. Confortevole e perfettamente attrezzato con sofisticate tecnologie, può ampliare la sua capienza grazie al collegamento con spazi adiacenti. All’esterno della sala, la corte coperta e il giardino sono sedi ideali per coffee break, cocktail o ricevimenti esclusivi, mentre sempre al piano terra trovano posto l’area ridisegnata da Carlo Scarpa negli Anni 60, che si affaccia direttamente sul meraviglioso giardino interno. Al terzo piano del Palazzo si trovano diverse sale luminose, impreziosite da pavimenti
alla veneziana. Una serie di ambienti antichi ma modernamente attrezzati, capaci di soddisfare qualsiasi esigenza, una location dalla chiara vocazione business, che è supportata da personale qualificato in grado di collaborare con gli organizzatori nelle fasi di progettazione, allestimento e di svolgimento di tutto l’evento. Conoscenza delle necessità logistiche, capacità organizzativa ma anche un ottimo servizio di catering gestito dal ristorante caffetteria interno permettono, infatti, di soddisfare ogni richiesta in una cornice versatile per eventi speciali e indimenticabili. informazione pubblicitaria
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Perché un evento in... Veneto
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Vicenza Convention Centre F
iera di Vicenza Spa e Rimini Fiera Spa. Insieme, Italian Exhibition Group Spa – Ieg ‒, uno dei più importanti exhibition & convention provider italiani per eventi di proprietà e, al contempo, leader nazionale del segmento convegnisticocongressuale. E top player nel Veneto è Vicenza Convention Centre, integrato sinergicamente al quartiere fieristico pur mantenendo un’operatività indipendente. Una destinazione, Vicenza, culturalmente dinamica nel cuore del Veneto e facilmente raggiungibile anche a livello internazionale grazie ai vicini aeroporti di Venezia, Verona e Treviso.
Vicenza Convention Centre Italian Exhibition Group Spa Quartiere Fieristico Fiera di Vicenza Via dell’Oreficeria, 16 36100 Vicenza Tel. 0444 969111 Fax 0444 969000 conventioncentre@iegexpo.it www.vicenzaconventioncentre.it
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Tutti gli spazi della location in sinergia con il Padiglione 7 e l’intero polo fieristico di Vicenza: per qualsiasi tipo di evento, all’insegna di dinamicità e versatilità Diversificare per accogliere Vicenza si distingue per produttività, efficienza e alta densità di imprese. E nella patria del Palladio i riflettori Mice si accendono sul Vicenza Convention Centre, la cui ammiraglia è il versatile Palladio Theatre ‒ provvisto di tecnologia all’avanguardia ‒, che ospita fino a 709 posti. Al teatro Palladio si affianca un panel di spa-
zi: sino a venti sale – incluse quelle raccolte e il foyer ‒ per un’accoglienza complessiva di circa 1.500 persone. Gli spazi sono modulabili e dotati di tecnologia avanzata, fruibili in occasione di qualsiasi tipologia di evento e con ogni tipo di coreografia. Con il plus di un’area lounge – il padiglione 8.1‒, al primo piano, con una superficie complessiva di 2.100 metri quadrati e una capienza di quattrocento persone a banchetto. L’attività del Vicenza Convention Centre è supportata dal polo fieristico e, in particolare, dal Padiglione 7: una struttura monoplanare di 13mila metri quadrati senza pilastri, fra le più grandi d’Europa, inaugurata poco più di due anni fa. È uno dei punti di forza del polo fieristicocongressuale vicentino e le sue caratteristiche tecniche e dimensionali la configurano location ideale per eventi aziendali, associativi, medici, scientifici e culturali. informazione pubblicitaria
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Fra i tanti, alcuni Un biglietto da visita, quello di Vicenza Convention Centre e del Padiglione 7, che prelude ad alcuni fra gli eventi top level che ha ospitato. Fra questi, Enoforum, il maggiore congresso tecnico-scientifico del settore vitivinicolo europeo – organizzato da Vinidea ‒, che ha visto dal 16 al 18 maggio la presenza di 2.400 partecipanti provenienti da tutto il mondo. Dal 13 al 16 giugno, invece, è stata la volta del trentacinquesimo Vicenza Course on Aki & Crrt, dedicato al “Critical care nephrology”. Un evento di grandi dimensioni con 1.600 specialisti worldwide e che il professor Claudio Ronco, direttore del dipartimento di Nefrologia e Trapianto Renale ha così commentato: «Anche quest’anno Fiera di Vicenza ha ospitato il nostro congresso Vicenza Course on Aki & Crrt e la struttura si è rivelata partico-
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larmente adatta sia per l’area espositiva sia per le sale nelle quali si sono tenute le sessioni scientifiche». Nel calendario autunnale di Vicenza Convention Centre, invece, spicca dal 13 al 14 ottobre la trentaquattresima assemblea annuale Anci – Associazione Nazionale Comuni Italiani ‒, sessione di confronto politico-sociale per le amministrazioni locali.
Questione di numeri Quando si parla di eventi, la parola passa ai numeri. Nel caso di Vicenza Convention Centre, l’obiettivo di divisione del 2017 è già stato raggiunto con 41 eventi in portafoglio e ad alto tasso di fidelizzazione della clientela. Per il 2018 l’obiettivo di crescita è quello di raddoppiare l’attività e, in parallelo, ci sono mete di arrivo imprescindibili. Fra queste, il continuo miglioramento e potenziamento della siner-
gia con la filiera locale, al fine di offrire alla committenza un servizio completo in tutte le fasi organizzative dell’evento. Da questo ne consegue la valorizzazione delle eccellenze del territorio per acquisire eventi di alto livello e quindi collaborazioni importanti con industria, professionisti e settori di expertise in ambito fieristico. I motori rullano, e nel frattempo “si fa squadra”: in pochi mesi di collaborazione tra Vicenza e Rimini, infatti, le opportunità derivanti dalla promo-commercializzazione delle due strutture congressuali ha già prodotto risultati. Nel contesto di roadshow e anche di eventi: se date e caratteristiche dell’evento di una delle due location non dovessero essere compatibili con le esigenze del cliente, ecco che si profila la soluzione dell’altra struttura. Perché l’unione, si sa, fa la forza.
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Villa Borromeo V
anta un’ubicazione ideale, Villa Borromeo, alla quale si accede in un baleno dai caselli autostradali e nella quale trovare un ampio parcheggio concepito per trecento macchine e con aree destinate ai mezzi di trasporto di maggiori dimensioni. Storia e contemporaneità sono un binomio inscindibile, a Villa Borromeo, dimora secentesca articolata in seicento metri quadrati, con un piano nobile caratterizzato da una sequenza di sale affrescate da Onofrio Gabrielli. Suggestione antica e innovazione tecnologica per eventi di grande impatto.
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Villa Borromeo Via della Provvidenza, 61 35030 Sarmeola di Rubano (Pd) Tel. 049 8979900 Fax 049 8988483 info@villaborromeo-pd.it www.villaborromeo-pd.it
Immersa in ventimila metri quadrati di parco illuminato, la location è stata sottoposta – nel recente passato ‒ a un accurato restyling, che ha dotato Villa Borromeo delle più innovative tecnologie congeniali al congressuale e riportato all’originario splendore camini in pietra, pavimenti a terrazzo alla veneziana e affreschi. Villa Borromeo accoglie il Mice con un’ampia fruibilità di spazi interni ed esterni e si avvale ora anche delle scuderie, delle
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Fascino e storia incisi nella pietra, quelli di Villa Borromeo, dimora storica incastonata in ventimila metri quadrati di parco a circa tre chilometri dal centro di Padova
vbarchesse e degli ampi granai, diventati – a seguito del restyling – saloni per eventi di oltre seicento metri quadrati e con una pluralità di servizi annessi. Gli arredi d’epoca sono affiancati da elementi moderni per consentire un’ottimale funzionalità nel contesto degli eventi che qui trovano spazio in alcune sale ‒ la principale in grado di accogliere quattrocento persone ‒ dotate di tecnologia all’avanguardia. Un esempio? Il sistema “light control”, che consente di programmare fino a 32 scenografie luminose per ogni tipologia di evento. Villa Borromeo è
cablata con soluzioni wireless nelle sale e nei portici esterni, scenario di cocktail open air durante la bella stagione così come il parco, che diventa cornice di cene di gala d’atmosfera. Suggestioni d’altri tempi, invece, nelle sale interne, perfette per cene di gala indoor con quattrocento ospiti in un’unica sala. Il tutto garantito da una cucina “a uso catering” provvista di tutte le dotazioni richieste dalle norme vigenti. A Villa Borromeo, infatti, il Mice trova tutto il prestigio di una dimora storica veneta in binomio con i più moderni plus tecnologici e di qualità. informazione pubblicitaria
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