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Rivista mensile - n° 4 settembre-ottobre 2018 € 5,16 - Poste Italiane SpA - Sped. in abb. post. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/04 n.46) - Art. 1, comma 1, DCB Milano. In caso di mancato recapito si restituisca al mittente che si impegna a pagare la relativa tassa
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COVER STORY
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AGENZIE & PLANNER
IL POLO CONGRESSUALE
HUMOR TEAM BUILDING
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UNA RISATA
LA COMPAGNIA
QUELLO CHE LE AGENZIE (NON) DICONO
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numero
04
IL PERSONAGGIO
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PERCHÉ UN EVENTO IN…
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04 2018
sommario editoriale
in my opinion
Un libro di professionisti per la mente e per il cuore
9
L’altra metà del cielo – Luca Corsi
47
Riflessioni… in formazione – Paola Sabbatini
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HOT TOPICS
Italy docet – Rodolfo Musco
50
meeting comment
Workout – Simona Ciotti
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11
Una legge necessaria? incentive comment
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I have a dream… l’intervista
Valerio Massimo Manfredi: quando la cultura fa spettacolo 14
cover story: agenzie partner Quello che le agenzie (non) dicono
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Cec: eventi & congressi all inclusive
62
Gruppo Peroni Eventi: la forza dell’esperienza
64
Italia Eventi Group: organizzare le emozioni
66
highlight 68
location del mese Hotel Mercure Villa Romanazzi Carducci: over the top 18 personaggio del mese Giuseppe Marchese: la mia casa è un albergo
speciale business travel Bleisure: benvenuti nella terra di mezzo
70
B&B Hotels: l’accoglienza che vorresti
76
24 how to Planner, sai gestire il tuo tempo?
compagnia del mese Png | Pio Nono Group: poker d’assi in Franciacorta
28
team building 82
Sbalzi d’umore
polo congressuale del mese Ieg Rimini & Vicenza: l’unione fa la forza
34
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mice from amerika La storia si ripete… e porta più eventi
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under the spotlight Quando l’incentive fa beneficenza
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out of the box
Ediman lancia il nuovo servizio di Venue Consulting
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I migliori siamo noi
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sommario SITE INSPECTION
incentive resort
news location
Borgo Condè Wine Resort: bien vivre tra le vigne
126
Restyling al Grand Hotel Masseria Santa Lucia
128
94
news persone
chains and clubs
130
98
CdsHotels: divertirsi lavorando Gruppo Argentieri: geometrie ed emozioni
100
hotel
congressi A Bologna con CbItalia
132
Portofino Coast: il consorzio delle eccellenze
134
Crowne Plaza Milan City: traguardi importanti
102
110 anni per il Diana Majestic
104
Hotel Acquaviva del Garda: Mice per vocazione
106
Hotel Savoy Palace: cornice d’eccezione
108
workshop and exhibition
Hotel Maranello Palace: nel segno della rossa
110
Full Contact Meeting Planner: il business che festeggia 140
Mh Matera Hotel: tra cultura e food
112
location per eventi Museo Fratelli Cozzi: la passione oltre i motori
136
notiziari e associazioni Federcongressi&eventi Mpi Italia
142 144
114
C. C. Unione Industriale Torino: al centro degli eventi 116 Museo Fisogni: il carburante del business
news supplier
indirizzi 148
118
La Reggia di Venaria: tutti a corte per un Mice regale 120
perché un evento in…
Bologna Congressi: spazio ai grandi eventi
122
Veneto
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Fiera Roma: tecnologia per il business del futuro
124
Toscana
187
I NOSTRI PROSSIMI EVENTI
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BUY MICE MILANO 8 novembre 2018 Sede Gruppo 24 ORE
BUY MICE ROMA Maggio 2019
FULL CONTACT DISCOVER ITALY 1-2 ottobre 2018 Palazzo di Varignana (Bo)
151
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colophon Presidente: Marco Biamonti Resp. comunicazione e marketing: Lorenzo Bini
LA RIVISTA DELLA MEETING INDUSTRY
Organo di consultazione per dirigenti, industrie, associazioni, ordini professionali, studi di pubbliche relazioni e di consulenza aziendale, agenzie di pubblicità, sindacati, partiti politici, organismi internazionali, agenzie di viaggio, ecc. Prezzo della copia: € 5,16 più spese di spedizione DIRETTORE RESPONSABILE Marco Biamonti COORDINAMENTO EDITORIALE Simona P.K. Daviddi CONSULENZA PER LA GRAFICA Massimo Bernardi DOSSIER TERRITORIALI Luciana Francesca Rebonato SEGRETERIA DI REDAZIONE Jessica A. Presa – jessica.presa@ediman.it HANNO COLLABORATO A QUESTO NUMERO: Lucia Benetti, Alessandra Boiardi, Federica Calò, Bianca Cattaneo, Teresa Chiodo, Simona Ciotti, Luca Corsi, Paola della Casa, Emanuela Giordano, Cristina Maccarrone, Domenico Matarazzo, Rodolfo Musco, Emanuele Nasti, Sabrina Piacenza, Paola Sabbatini, Simona Zin PROGETTO GRAFICO Silvia Ferri – www.madeweb.it In copertina - Illustrazione di Angelo Siviglia Fotolito e stampa: CNS srl - Ciserano (Bg) Poste Italiane SpA - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/04 n. 46) - Art. 1, comma 1, DCB Milano Registrazione Tribunale di Milano n. 177 del 27/04/1973 Tiratura del presente numero: 11.000 copie
ANNO 46° - N. 4 Settembre-Ottobre 2018 Abbonamento annuo € 150,00 (Estero € 200,00) L’abbonamento comprende anche la “GUIDA” delle Sedi Congressuali. La rivista non è in vendita nelle edicole e viene spedita direttamente agli abbonati.
Ediman Srl Via Ripamonti, 89 - 20141 Milano Telefono 02.57.31.15.11 (r.a.) Fax 02.55.23.14.86 info@ediman.it Sito web Ediman: www.ediman.it Sito web Meeting e Congressi: www.meetingecongressi.com Cap.soc. € 93.600 i.v. Redazione (diretto): 02.57.31.15.33 jessica.presa@ediman.it Ufficio abbonamenti: Anna Esposito Tel. 02.57.31.15.36 – anna.esposito@ediman.it
Le pubblicazioni Ediman: • Meeting e Congressi • Guida Meeting e Congressi • Guida ai Congressi Medico Scientifici Gli eventi Ediman: • Buy Mice Milano / Buy Mice Roma • Full Contact Discover Italy • Full Contact Exclusive Venues • Full Contact Incentive Destinations • Full Contact Meeting Planner • Full Contact Pco
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Traffico e materiale pubblicitario: Jessica A. Presa – jessica.presa@ediman.it
ITALIA
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S A R DEGN A , UN ’ I S OL A IL T UO E V E NTO.
editoriale Ediman ha sostenuto con entusiasmo la pubblicazione del libro “L’Incentive si racconta” dal quale si può cogliere l’essenza e la potenza di questa disciplina, capace di risultati sorprendenti se affrontata con competenza e passione
MARCO BIAMONTI direttore responsabile marco.biamonti@ediman.it
Un libro di professionisti per la mente e per il cuore
A
pagina 40 troverete l’articolo di presentazione del libro “L’Incentive si racconta”, che nasce dall’idea di Mario Saccenti – uno dei più prestigiosi operatori nel nostro Paese – di pubblicare un libro che riportasse, sotto forma di racconti, esperienze professionali significative dei più importanti nomi italiani dell’incentive, arricchite da una guida – essenziale ma completa – alle tecniche e ai metodi dell’incentivazione. Abbiamo aderito senza indugio all’iniziativa, finanziandola in toto. E questo per più motivi. Innanzitutto perché ci è piaciuto il taglio: trasmettere – con una forma agile e dalla lettura scorrevole – il “vero senso” di questa professione, che è spesso vissuta come una missione appassionata, raccogliendo le testimonianze delle figure che hanno creato e portato al successo questo mondo in Italia grazie a una combinazione di rigore, metodo, creatività ed esperienza. Crediamo poi che il connubio tra i racconti di viaggio e l’illustrazione delle tecniche e delle finalità dell’incentive potrà costituire un valido supporto per quanti – soprattutto studenti – vorranno conoscere e approfondire i temi di questa professione, con la testa e con il cuore.
E ancora, siamo stati motivati dal sentimento di responsabilità che la nostra casa editrice ha nei confronti del settore incentive, che costituisce uno dei fulcri principali della nostra attività di comunicazione. E infine la soddisfazione di poter contribuire tangibilmente all’impegno di Sightsavers nel combattere la cecità dei bambini del Terzo Mondo. L’augurio è che questo libro stazioni prima sulla scrivania (o sul comodino) poi nella libreria di tanti lettori e che possa costituire per loro fonte di ispirazione e di stimolo. PS desidero ringraziare personalmente – citandoli – tutti i professionisti dell’incentivazione che hanno contribuito al libro con i propri racconti, aderendo anch’essi con slancio e senza compenso alla “chiamata”: Michele e Anita Aquilino, Rosalba Barro, Fabiana Cannizzaro, Maria Luisa Ciccone, Cinzia Colombo, Ivano De Santis, Antonella Ferrara, Patrizia Flematti, Giancarlo Giumelli, Giuseppe Lepri, Isabella Maggi, Paola Marchi, Graziano Mascheri, Massimo Morga, Rodolfo Musco, Michele Peretta, Rosangela Quieti, Stefano Ripamonti, Mario Saccenti, Chiara Sormani, Antonio Zanca.
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HOT TOPICS meeting comment
Una legge necessaria? T
errorizzati, confusi, oppure totalmente ignari di ciò che sta succedendo: è questa perlopiù, la situazione che si registra nelle agenzie Mice a seguito dell’entrata in vigore, il 1° luglio scorso, della legge che, recependo la Direttiva Ue che riorganizza e regola la vendita di pacchetti turistici, ha rischiato di mandare in tilt il sistema turistico. Con enormi differenze fra i diversi comparti, però. Se per i tour operator non sembra essere cambiato granché, le agenzie di viaggi hanno avuto ampia rappresentanza e adeguata formazione dalle associazioni di categoria e dai network di appartenenza. Sulla stampa di settore per settimane non si è parlato d’altro. Webinar e seminari hanno reso possibile, se non un chiarimento definitivo, quanto meno un approccio più consapevole e alla fine, si è evitato il panico. Non mi pare si possa dire altrettanto per il Mice e devo confessare che anche chi scrive non se la sente di ergersi a divulgatore del “verbo” perché le applicazioni della norma nello strano mondo della meeting industry non mi sono ancora del tutto chiare. Bisogna però far luce su alcuni punti. È infatti scopo primario del legislatore quello di fare in modo che chi acquista un servizio turistico sia dettagliatamente edotto circa il soggetto giuridico cui fa capo la responsabilità dell’organizzazione del viaggio. Per “pacchetto” si intende la combinazione di almeno due servizi turistici (trasporto passeggeri, alloggio, noleggio veicoli e altri servizi esclusi quelli assicurativi e finanziari). Per essere considerati un “pacchetto”, questi servizi turistici devono
essere prenotati con un unico fornitore, oppure con fornitori diversi ma con un unico contratto di viaggio, acquistato presso un unico “reseller” a un prezzo forfettario. Sono esclusi i servizi accessori acquistati dopo l’esecuzione del primo servizio (per esempio un’attività post meeting non pianificata). Uno dei punti focali è che chi acquista il pacchetto deve essere adeguatamente informato prima del pagamento e in modo provabile dal venditore circa le garanzie e le responsabilità a esso collegate. Niente di nuovo fin qui, salvo che ora bisogna scriverlo e assicurarsi che il cliente abbia capito. Vi risparmierò tutti gli obblighi legati alla forma del contratto e alle informazioni obbligatorie che esso deve contenere. Il punto è che molte agenzie si sono dovute confrontare per la prima volta con un tema su cui in tanti, per anni, hanno fatto finta di chiudere gli occhi. Certo, come sempre accade, il legislatore, nel tentativo di tradurre nella pratica la complessa normativa Ue, sotto la sacrosanta pressione esercitata dalle associazioni di categoria che paventavano la paralisi del settore, ha reso complesso un concetto semplice, che tutela in primis i clienti ma anche le agenzie che da sempre operano con serietà. Per questo ho sorriso amaramente quando il mio sales team, nelle scorse settimane, mi riportava i timori delle agenzie incontrate per promuovere i servizi delle Dmc rappresentate dalla nostra azienda. Agenzie che improvvisamente si preoccupavano che vi fossero le coperture assicurative, che la normativa Ue fosse rispettata anche dall’altra
Anche le agenzie Mice sono state coinvolte dalla nuova Direttiva Ue sulla vendita dei pacchetti turistici. E le reazioni sono state le più disparate... parte del mondo, che chiedevano a noi le garanzie che loro avrebbero dovuto fornire ai propri clienti. Intendiamoci: fare verifiche approfondite sui fornitori è sacrosanto; chiedere garanzie sul fatto che tutta la filiera dei servizi offerti, fino all’ultimo transfer, siano forniti se non direttamente dalla Dmc, da fornitori terzi selezionati dal corrispondente secondo un criterio di sicurezza e standard di qualità omogeneo è un dovere prima ancora che un diritto; richiedere con scrupolo che anche le Dmc che operano fuori dalla Ue dispongano di polizze assicurative adeguate (sebbene, è il caso di chiarirlo, non si possa pretendere che per esempio in Asia, termini e massimali corrispondano necessariamente a quelli imposti dalle normative Ue) è una responsabilità di chi seleziona tali fornitori. Ma davvero avevamo bisogno di una legge per questo? Credo e spero che la maggior parte degli operatori possa in coscienza dire di no. E per questi è cambiato e cambierà molto poco. Chi invece ha sempre dato per scontati questi passaggi o peggio, non si è neanche posto il problema, selezionando i propri fornitori solo sul prezzo, forse dovrebbe farsi qualche domanda, una forte autocritica e possibilmente prendersi una ventina di anni vacanza. Prima però, si informino sui propri diritti.
EMANUELE NASTI General manager Htms International enasti@htmsinternational.com
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HOT TOPICS incentive comment
I have a dream…
T
utti fantastichiamo sulle sorti della nostra professione, immaginando possibili sviluppi e dinamiche future, ma c’è un Sogno con la lettera maiuscola per ognuno di noi, quel Sogno che riteniamo davvero quasi impossibile, quel Sogno che quando ci sfiora ci fa sobbalzare. I have a dream: sogno un mondo professionale di correttezza, di rispetto, meritocrazia, valore, equità, prestigio. Sogno di avere anche un solo cliente che scelga tutti i suoi fornitori seguendo questa logica, lo so, mi direte che sogno l’impossibile, ma l’impossibile è la migliore delle sfide. E proprio inseguendo il mio Sogno, ho fatto un gioco, ho provato a scrivere le sette regole del “committente perfetto”: 1) “Ogni mattina una gazzella si sveglia e sa che dovrà correre più del leone…”: non mettere in gara più di due-tre agenzie alla volta, se proprio devi fare una gara, e sceglile per le idee (qualità/prezzo vince sempre); non buttare le agenzie nella fossa dei leoni inscenando un remake de Il Gladiatore con il gioco al massacro del ribasso, per vedere chi sopravvive. 2) “Una mano lava l’altra”: stringi accordi quadro con il fornitore che ti convince, sarà nel suo interesse soddisfarti al massimo per mantenere il ruolo
ottenuto: la lealtà si conquista premiando, non con continue gare da presentare “per ieri” (magari avessimo la macchina del tempo…). 3) “La fiducia è una cosa seria”: fidati dei professionisti che ingaggi, abbi la lungimiranza di accettare il loro “sapere”, perché faranno di tutto per accontentarti se c’è anche un barlume di fattibilità (anche quando chiedi di fare un outdoor di notte nei boschi a Gubbio… A proposito: salutaci i lupi, eh?!). 4) “Occhio Pinocchio”: non scegliere un fornitore che ti illude con promesse alla “Gatto e la Volpe” come fare una caccia al tesoro con quattrocento persone in un’ora, dipingere con bombolette spray in una villa affrescata del ‘700, poter avere quel testimonial o artista famoso gratis o quasi perché “è suo amico”, e fare qualsiasi cosa a metà prezzo. Il passo successivo sarà prometterti di portarti sulla luna a passeggiare senza bombola d’ossigeno! Un saggio mi ha insegnato che a parole son tutti baroni! 5) “Botte piccola, vino buono”: prenditi tempo per conoscere nuovi fornitori, anche se non sono grandi realtà; la qualità non è necessariamente nel nome famoso o con grandi strutture: spesso le realtà più piccole si prendono più cura
Tutti abbiamo un sogno legato al nostro “futuro professionale”, anche più di uno in verità (sognare non costa nulla, almeno, ancora per il momento…) dei clienti perché puntano sulla qualità e non sulla quantità, ti seguiranno passo dopo passo e faranno la differenza. 6) “Dolce parlar…”: abbi rispetto dei tuoi fornitori, il fatto che li paghi per lavorare non significa che hai comprato anche la loro anima (non vorrai inscenare anche un remake del Faust per caso? Dai...). 7) “Be Kind”: crea un’empatia con i tuoi fornitori e anche la fatica per te e per loro sarà in quel caso un piacere. Questo mondo ha bisogno di un maggior numero di atti di gentilezza, come ci insegnano anche Sabrina Paravicini con suo figlio Nino (12 anni) con il loro film “be kind” (che vi consiglio di non perdere quando uscirà nelle sale): la “diversità è solo negli occhi di chi guarda”. Sono felice che il loro sogno si sia realizzato con una menzione speciale all’ultimo Festival di Taormina. Perciò, seguite il vostro sogno con gentilezza, perché resto fermamente convinta, come lo era Walt Disney, che “se puoi sognarlo, puoi farlo”.
EMANUELA GIORDANO Founder e creative manager di Quid Italy emanuela.giordano@quiditaly.com
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HOT TOPICS l’intervista
valerio massimo manfredi
Quando la cultura fa spettacolo Riesce ad appassionare qualsiasi pubblico con il suo linguaggio semplice, il grande carisma e, soprattutto, la sua passione per la storia: Valerio Massimo Manfredi è una figura poliedrica, dalla cultura sconfinata EMANUELA GIORDANO
U
no scrittore di fama internazionale, storico, archeologo, giornalista, nonché conduttore televisivo, con numerose “incursioni” in varie vesti nel mondo del cinema. Una poliedricità che ne fa anche un apprezzatissimo relatore in eventi aziendali, dove la Cultura con la C maiuscola dimostra di essere un forte fattore aggregante e stimolante se “condotta” da un leader di tale spessore. Il “leader culturale” in questione è Valerio Mas-
simo Manfredi, emiliano classe 1942, sposato e con due figli. Fare un elenco delle sue opere letterarie sarebbe qui troppo lungo, ma merita citare per esempio le due trilogie di Aléxandros e di Ulisse, tradotte in tutto il mondo, e romanzi come Lo scudo di Talos, Le paludi di Hesperia, L’impero dei draghi. In tv, lo ricordiamo nella conduzione di Stargate – Linea di confine, di Impero e di Metropoli. Per il cinema, oltre a qualche apparizione come attorecameo e diverse sceneggiature e collaborazioni, ha curato l’adattamento del romanzo Memorie di Adriano di Marguerite Yourcenar per l’omonimo film diretto da John Boorman. Infine, scrive per diversi giornali, tra i quali Panorama, Il Messaggero, Archeo, Focus. Ho avuto la fortuna di collaborare con lui per al-
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HOT TOPICS valerio massimo manfredi
cuni eventi aziendali e ne ho molto apprezzato la grande capacità di suscitare interesse, curiosità e partecipazione in qualsiasi genere di pubblico su temi e argomenti storici. E ho voluto intervistarlo. Tra le molte attività che svolgi c’è anche quella di relatore agli eventi, in questo caso parliamo di quelli aziendali, dove ti ho visto accendere in chiunque la fiamma della passione per la storia. Qual è il tuo segreto per mantenere alta l’attenzione, addirittura entusiasmando il pubblico? «Io parlo in maniera comprensibile: mi sembra che parlare utilizzando termini tecnici a un auditorium di non specialisti sarebbe da stupidi. Quindi mi limito a parlare in modo comprensibile. E se la gente capisce, magari si interessa anche a quello che sto dicendo». Una cosa che mi ha colpito molto ascoltando un tuo intervento per un’azienda è stato il forte “senso di appartenenza” che hai trasmesso, ecco perché ti pongo questa domanda: nella storia di un Paese, come in quella di un’azienda, c’è il seme di quel “senso di appartenenza” che a sua volta genera coesione, solidarietà e in definitiva “la forza dell’unione”. Quanto è vero questo e perché? «In generale la conoscenza del passato ci dà prima una forma di memoria, che è necessaria a chiunque: nessuno può vivere senza memoria. E la memoria poi si trasforma in
identità, perché quando uno sa da dove viene capisce che la conoscenza del proprio passato genera una memoria che è quella che ci dà stabilità. Conoscere il proprio passato ci aiuta anche a scoprire dove vogliamo andare».
l’intervista
Una cultura sconfinata, un grande carisma e un linguaggio semplice: non stupisce che, tra gli infiniti ruoli di Valerio Massimo Manfredi, ci sia anche quello di relatore per gli eventi del Mice
Sveliamo una curiosità che forse alcuni non sanno: nella tua carriera hai anche avuto occasione di fare l’attore comparendo in alcuni film con dei “camei”. Come consideri queste esperienze? Hai qualche aneddoto da raccontarci in proposito? «Beh non è un attore uno che dice una battuta o due in un film (il professore ridimensiona il mio entusiasmo verso la sua poliedricità, ndr). Diciamo che ho degli amici che sono dei registi e a volte mi chiedono una breve apparizione, un flash. Una presenza che possa avere un significato. Se posso lo faccio volentieri perché mi piace anche questo tipo di espressione, che è quella del cinema. Come aneddoto, ricordo che il regista Renzo Martinelli mi chiese di fare il prete che confessava il personaggio di Donald Sutherland nel film Piazza delle Cinque Lune e conclusa la scena, mentre uscivo dal confessionale tutto vestito con la tonaca, con la copta, la stola, eccetera, incontrai il vescovo di Siena, perché giravamo le scene in Duomo. Mi guardò abbastanza perplesso e io dissi: “Monsignor Vescovo io sono finto, non sono un prete vero”, e lui mi rispose: “Lo credo bene, chi vuole che si
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HOT TOPICS l’intervista
valerio massimo manfredi
conci in quel modo al giorno d’oggi?! Oggi tutti i preti sono in jeans e maglietta» (ridiamo insieme). Per fare il relatore durante gli eventi aziendali serve anche una forte capacità di interpretare e trasmettere, che nel tuo caso è strettamente collegata alla passione per lo studio e la ricerca. Quali consigli puoi dare in questo senso a chi si cimenta con tale ruolo? «Io sono un “addetto ai lavori”, non un divulgatore che pensa di essere in grado di tradurre il linguaggio degli addetti ai lavori in qualcosa di più semplice ma anche di più banale. Sono semplicemente una persona che fa un’esposizione il più possibile precisa, il più possibile dignitosa, e forse con una certa capacità di dare vita a quello che dico». Il 4 settembre è uscito il tuo nuovo libro, ce ne racconti qualche dettaglio? «Il titolo del libro è Quinto Comandamento. Il libro tratta di una vicenda straordinaria, veramente non comune e di grande potenza: è ambientata nella guerra civile del Congo negli anni 1960/1964. In quel periodo, dopo la decolonizzazione elargita da re Baldovino del Belgio al Congo, la Chiesa Cattolica aveva già previsto che ci sarebbero stati dei disordini ed evacuò tutti i padri bianchi, che erano tutti belgi, sostituendoli con i Saveriani, che erano quasi tutti italiani e non avevano un passato coloniale in Congo. La situazione esplose quando il primo ministro democra-
ticamente eletto Patrice Lumumba, invocò l’intervento delle Nazioni Unite per porre fine alla secessione del Katanga, che era la regione di gran lunga più ricca di tutto il Congo. La sua idea era: stacchiamo la parte più ricca, lasciamo alla deriva tutto il resto del barcone che comporta solo delle spese, e diamo le concessioni alle grandi multinazionali, e quindi a quel punto questo innescò una situazione molto, molto violenta. Un padre saveriano alla testa di un commando di 52 mercenari salvò la vita a circa 1.500 ostaggi. Con delle imprese assolutamente incredibili, dovendo combattere da solo anche contro i suoi propri superiori che pur approvandolo non lo sostenevano pubblicamente. Credeva nella sua missione e l’ha condotta a termine, con un fegato incredibile e un coraggio da leone». (Senza dubbio anche una bellissima metafora per chi nella vita segue una missione, anche professionale: quando una persona crede nei propri obiettivi può fare cose inimmaginabili, ndr.). Chiudo sempre le mie interviste chiedendo ai miei ospiti una frase, o motto, per loro particolarmente significativo. «Posso citare l’epigrafe che ho messo sulla prima pagina del mio nuovo romanzo, che è tratto dal Vangelo di Matteo e che dice: “Non sono venuto a portare la pace, ma la spada” ed è Gesù che parla».
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Location del mese: Hotel Mercure Villa Romanazzi Carducci
Over the top LUCIANA FRANCESCA REBONATO
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a prima regola da seguire per la scelta di una location è che sia coerente con il messaggio che si vuole trasmettere, in linea con i valori dell’azienda e dei destinatari dell’evento. Il fil rouge che accomuna gli eventi di successo è – anche – il prestigio, quindi la scelta di una dimora storica si rivela perfetta: un evento nei saloni dove i grandi del passato hanno vissuto momenti gloriosi garantisce quel valore aggiunto che altri setup non possono vantare. Se poi la location abbina al fascino storico tutta l’avanguardia tecnologica del terzo millennio e l’affiliazione a un network di valenza internazionale, allora l’evento inserisce il pilota automatico verso il successo: tutto questo è un piacere quotidiano all’Hotel Mercure Villa Romanazzi Carducci, che apre i battenti al Mice con il
fascino della storia, l’eccellenza della tecnologia contemporanea e una straordinaria propensione al restyling che promuove sempre gradite sorprese. CHARME ANTICO E AVANGUARDIA Il prestigio tramandato dal nobile passato della proprietà e il comfort prodotto dal design e dalla tecnologia di ultima generazione accolgono il Mice, che qui trova una cornice di grande impatto per gli eventi: una residenza nobiliare di fine Ottocento, nella quale la malìa della storia si intreccia con tutta la contemporaneità e l’avanguardia proprie delle location prescelte dal business più esigente. Il tutto in una cornice d’autore, una proprietà privata di quarantamila metri quadrati, nei quali un parco di 23mila metri quadrati è rit-
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HOT TOPICS location del mese
Una manciata di minuti di macchina dall’aeroporto di Bari-Palese Macchie ed ecco che il Mice arriva all’Hotel Mercure Villa Romanazzi Carducci. Un indirizzo esclusivo, un’icona di charme storico intrecciato a design e avanguardia millennial, a pochi minuti di passeggiata dal centro del capoluogo pugliese
Un edificio storico di raro fascino, equipaggiato con tutta la tecnologia necessaria per eventi di successo e incastonato in un territorio ricco di spunti per post congress indimenticabili: l’Hotel Mercure Villa Romanazzi Carducci convince anche il Mice più esigente
mato da roccaglie, balaustre, statue e fontanelle, tipiche dei giardini anglosassoni. Spicca fra le più autorevoli location per eventi della Puglia, l’Hotel Mercure Villa Romanazzi Carducci, che concentra attenzioni e azioni nel contesto dell’ottimizzazione, uno dei punti di forza dell’offerta Mice della location: la parola d’ordine è “restyling”, uno stato d’animo consapevole di un passato importante, conviviale nel presente e con lo sguardo rivolto al futuro. Il refresh, qui, percorre gli anni e garantisce un continuo update: è il caso, per esempio, dell’importante rivisitazione di design e tecnologia, una sapiente alchimia di tradizione e innovazione per una nuova scenografia di spazi d’epoca e con inediti corpi illuminanti. Uno sguardo che sa andare lontano, quello dell’Hotel Mercure Villa Romanazzi, anche nel contesto dell’ecosostenibilità con un progetto che vede il potenziamento del risparmio energetico, in affiancamento a quello – già in essere – dell’illuminazione “total led”. Un contesto ideale nel quale ambientare meeting, congressi, eventi aziendali e conferenze, anche di respiro internazionale, che qui trovano 1.500 metri quadrati di spazi indoor distribuiti in venti sale meeting, di
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EVENTI NELLA STORIA Per apprezzare il presente bisogna conoscere il passato: al principio erano due ville, e la superstite delle due originarie è Villa Ra-
chele – ristrutturata e restaurata tre anni fa –, caratterizzata dall’articolazione dei volumi esterni che conferiscono movimento ai prospetti, accomunati soltanto dalla presenza di ampie finestre che sottolineano lo stretto rapporto fra gli spazi interni e l’ambiente circostante. Nonostante la ristrutturazione del complesso, sono stati conservati altri corpi di fabbrica, fra cui quello a pianta rettangolare, con forte sviluppo longitudinale ricoperto da volta a botte, corrispondente con molta probabilità al granaio – l’odierna sala Europa – e la guardiola col tetto spiovente – l’attuale ufficio amministrativo –, che nel
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Allo charme storico di Villa Rachele si aggiungono le sapienti ristrutturazioni di altri corpi di fabbrica, che regalano al Mice spazi unici, come l’antico granaio, oggi trasformato nella scenografica sala Europa
cui otto modulari. Una parte delle sale è ospitata nella Villa Rachele, la nobile dimora di fine ‘800, mentre i restanti spazi sono situati nel Giulia Centre. Fiore all’occhiello e appartate, infine, sono la sala Scuderia e la sala Europa, anch’esse storiche e incastonate nel verde del parco. Tutte le sale e gli spazi comuni sono dotati di connessione Adsl e wi-fi ad alta velocità.
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decoro ligneo a traforo si ispira all’architettura degli chalet d’Oltralpe. Un prologo storico da raccontare per arrivare ai giorni nostri dove, nella preziosa Villa Rachele, sono presenti nove sale riunioni, tutte dotate di luce naturale e per una capacità massima fino a cento persone, e la Taverna, antica cantina del marchese Romanazzi Carducci, un suggestivo spazio ristorativo. Le restanti sale sono situate nel Giulia Conference Centre, ubicato all’interno dell’hotel – ristrutturato nel 2013 –, un moderno centro congressi con otto sale a composizione modulare per soddisfare ogni tipo di esigenza, con capacità massima fino a 250 persone. Indipendenti, immerse nella vegetazione rigogliosa del parco, incastonate in un silenzio perfetto per la concentrazione professionale, sono la sala Europa e la sala Scuderia. Entrambe prestigiose, rappresentano soluzioni ideali per ogni stagione, grazie alla possibilità di allestimenti indoor e outdoor. La sala Europa, il contenitore per eventi più grande della struttura, accoglie fino a 450 persone a platea ed è lo storico granaio della nobile famiglia Romanazzi Carducci. L’interno della sala, infatti, è caratterizzato da un alto soffitto sorretto da spettacolari travi di legno a capriata, da un pavimento in “chianca” – l’antica pietra locale – e da un palco in pietra, ideale per calamitare l’attenzione del pubblico sui contenuti dell’evento. Lo spazio esterno adiacente, chiamato Rotonda, è un’area di duemila metri quadrati molto rappresentativa del parco, idonea all’accoglienza e a occasioni di break e ristorazione. Di recente ristrutturazione e rivisitazione a livello architettonico, tecnologico e scenografico, la sala Scuderia è lo storico ambiente per la cura dei cavalli di razza della famiglia Romanazzi Carducci, che oggi ospita eventi di alto livello e fino a duecento persone a platea. Anch’essa dotata di luce naturale, fa eco in bellezza ed eleganza alla sala Europa e al suo esterno, inoltre, si trova la Piazzetta, una magnifica corte di circa 450 metri quadrati con pavimentazione interamente in “chianca”, con tanto di abbeveratoio per cavalli e di colombaia originali dell’epoca.
MODELLO DI ACCOGLIENZA Il Mice all’Hotel Mercure Villa Romanazzi trova uno staff dedicato al servizio di consulenza, un prezioso valore aggiunto nella gestione delle più differenti tipologie di eventi. E in questo 2018, la direzione della location ha riservato sorprese, a iniziare da un piccolo orto urbano – comunicante con la cucina centrale e adiacente alla sala Scuderia –, nel quale vengono coltivate spezie e verdure impiegate poi nella preparazione delle proposte gastronomiche per gli eventi, così come per il servizio à la carte del Ristorante Carducci della location. Il risto-
HOTEL MERCURE VILLA ROMANAZZI CARDUCCI Cuore antico, dotazioni all’avanguardia ed estrema versatilità, il tutto in un territorio ad alto fascino rante, moderno, elegante, luminoso e con vetrate che prospettano sul verde del parco, è aperto anche a una clientela esterna ed è un punto di riferimento gourmet della città. Al mattino, invece, diventa la quinta di un ricco buffet internazionale che rende il breakfast un prelibato inizio di giornata. Il Ristorante Carducci è concepito per soddisfare i palati più esigenti in un ambiente d’impatto e alle prelibatezze provvedono i talentuosi chef coordinati dal maestro Felice La Forgia, pluripremiato con riconoscimenti mondiali nonché chef della Nazionale Italiana Cuochi. Sotto la sua orchestrazione prendono vita specialità della tradizione pugliese e nuovi percorsi del gusto s’incontrano in un
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Cucina creativa, emozionale e di qualità: lo chef dell’Hotel Mercure Villa Romanazzi Carducci, Felice La Forgia, parte dalla tradizione pugliese per proporre percorsi gastronomici raffinati e personalizzati
connubio di cucina creativa, emozionale, raffinata e di qualità. Il maître Michele Scarpelli e il personale di sala, inoltre, accompagnano la meeting industry in un percorso del gusto autentico e personalizzato, suggerendo l’abbinamento ideale con i migliori vini locali, nazionali e internazionali. E molto scenografico, oltre che gustoso, è lo showcooking a opera di Felice La Forgia, che consente al Mice la spettacolarità in binomio con il gusto sublime delle squisitezze delle portate, che culminano con la pasticceria fatta in casa a opera del maestro Valerio Chiapperini. I menù osservano lo scorrere delle stagioni e vengono rinnovati ogni due mesi, garantendo stupore e sapore agli ospiti, che amano tornare in questa propositiva location. All’interno del ristorante è presente anche uno spazio privé, da riservare per colazioni e cene di lavoro, mentre da giugno a settembre il Mice può cenare nella suggestiva terrazza all’aperto.
HOTEL MERCURE VILLA ROMANAZZI CARDUCCI IN PILLOLE ■ A pochi chilometri dall’aeroporto internazionale di Bari ■ A pochi passi dal centro del capoluogo pugliese ■ 1.500 metri quadrati di spazi indoor ■ Numero sale: 20 ■ Sale modulari: 8 ■ Capacità totale: 1.200 persone ■ Capacità sala plenaria (a teatro): 450 posti ■ Ristorante Carducci: 50 posti ■ Privé: 30 posti ■ Numero totale fra camere, suite e dépendance: 127 ■ Parco di 23mila metri quadrati per eventi outdoor ■ Piscina di design ■ Centro benessere ■ Centro fitness ■ Posti auto disponibili: 290, servizio di security su richiesta
VERSATILITÀ, INNANZITUTTO Outdoor e indoor sono due parole che ricorrono, all’Hotel Mercure Villa Romanazzi Carducci, nel quale lo spazio è protagonista ed è a disposizione della meeting industry per molteplici scenografie e raffinate soluzioni, tutte da personalizzare. Gli spazi polifunzionali, infatti, si prestano anche all’allestimento di mostre, esposizioni, road show e conferenze stampa, consigli di amministrazione, incontri privati, selezioni, corsi di formazione, presentazioni di prodotti, eventi culturali e concerti. Non c’è limite alla fantasia per gli eventi, che trovano suggestive coreografie anche nel parco della location, un’oasi di quiete di grande bellezza, caratterizzato dalla varietà di essenze arboree disposte lungo il naturale pendio del terreno sul quale spiccano elementi d’arredo che creano scenografici effetti. Nel parco dell’Hotel Mercure Villa Romanazzi Carducci, infatti, il Mice può passeggiare fra numerose essenze arboree con piante ad alto e medio fusto – quali querce, pini, allori, alberi di Giuda e ulivi – che crescono accanto alle più ricercate robinie. Un’oasi di tranquillità e bellezza naturale enfatizzata da un particolare tracciato dei sentieri e da una disposizione solo apparentemente casuale di elementi vegetativi e decorativi. Incastonata nel verde, ecco che si staglia una piscina di design, perfetta per il relax del Mice dopo le sessioni lavorative ma anche come quinta di cene di gala a bordo acqua che iniziano con un aperitivo al tramonto, quando il sole si specchia nell’acqua trasparente della piscina. IL VALORE DELL’ACCOGLIENZA L’attenzione a ogni dettaglio è una certezza quotidiana all’Hotel Mercure Villa Romanazzi Carducci: la meeting industry può sentirsi “a casa”, in questa location, depositaria con grande rispetto delle affascinanti e nobili storie della famiglia feudataria di Putignano che
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Hotel Mercure Villa Romanazzi Carducci
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ha posseduto il complesso per circa un secolo. Anche l’accommodation è contraddistinta da ricercatezza, stile e comfort ed è articolata in 127 fra camere, quattro dépendance – nel parco – e suite – con Jacuzzi e balcone privato –, provviste di climatizzazione individuale, minibar, wi-fi ad alta velocità gratuito e cassaforte per laptop. Le camere sono raffinate e spaziose e tutto trasmette messaggi di esclusività, che il Mice può apprezzare anche nel tempo a disposizione fra i vari impegni professionali, per esempio nel centro benessere della struttura. Perfetto per eliminare tensioni, ecco il bagno turco oppure una rigenerante pausa nella mini piscina mentre alla meeting industry allenata ecco che si aprono i battenti del centro fitness dell’Hotel Mercure Villa Romanazzi Carducci, attrezzato con macchinari di ultima generazione. Tutti, invece, nella bella stagione, possono percorrere itinerari a due ruote nei dintorni con le biciclette della location, messe a disposizione della clientela. A poche centinaia di metri della struttura, infatti, ci sono i seducenti richiami di Bari Vecchia, del porticciolo e del lungomare, mentre coreografie d’arte sono riassunte mirabilmente nella basilica dedicata a San Nicola, nella superba cattedrale e nel castello Svevo. Raggiungibile con una piacevole passeggiata dall’Hotel Mercure Villa Romanazzi Carducci, il castello è una delle più interessanti fortificazioni della regione. Affascinante testimonianza di costruzione medievale, il maniero presenta numerosi ampliamenti attribuibili a epoche successive e al suo interno il Mice trova pregevoli mostre e rassegne. NEL VERDE, PER BARI E IN PUGLIA È sempre pronto a riservare sorprese ai suoi ospiti, l’Hotel Mercure Villa Romanazzi, e il Mice che oggi arriva alla location trova un accesso diretto al parcheggio dall’ingresso di via Di Tullio e il parco interamente pedonale
con tanto di chiusura al traffico dei veicoli. A breve, inoltre, saranno pronte due nuove aree verdi in cui il transito carrabile sarà limitato ai veicoli elettrici dello staff mentre nell’ampio parcheggio è appena stata progettata una stazione di ricarica per auto elettriche. Direttrici di mobilità che preludono anche a post congress e routing di incentivazione alla scoperta di Bari e del suo territorio. Si inizia con l’appeal di Bari, con il vibrante quartiere murattiano, il raffinato quartiere Umbertino e la storica Bari Vecchia, tutti e tre adagiati sull’Adriatico. Icona della destinazione è il castello normanno-svevo mentre nella Bari murattiana sfilano palazzi signorili come il teatro Petruzzelli, il teatro Piccinni e palazzo Fizzarotti, mentre la Bari underground intriga la meeting industry con tesori nascosti, chiese rupestri e ipogei scavati nella roccia. Nel territorio della provincia barese, invece, meraviglie naturali e archeologiche attendono il Mice che ambienta gli eventi all’Hotel Mercure Villa Romanazzi Carducci, base di partenza ideale per percorsi post congress e di incentivazione. A iniziare da Polignano a Mare, che si allinea con un nucleo medievale sulla scogliera di tufo a strapiombo sul mare, sede annuale del campionato internazionale di tuffi da grandi altezze, e quest’anno il 23 settembre ospiterà la finale mondiale. Quintessenza di Unesco è Alberobello con i suoi trulli, un must da scoprire così come Monopoli, mare & movida, oppure Trani con la sua cattedrale costruita su un promontorio affacciato sulle onde. Oppure, per una giornata all’insegna dello stupore, la direzione dell’Hotel Mercure Villa Romanazzi Carducci conduce il Mice in Basilicata, nientemeno che ai Sassi di Matera, Capitale mondiale della cultura 2019. Il tutto sotto l’egida dell’Unesco, per concludere con un’eccellenza il prestigio degli eventi che la location barese confeziona per la meeting industry.
Moderno e storico, tradizionale e all’avanguardia: all’Hotel Mercure Villa Romanazzi Carducci i contrasti si fondono armoniosamente, per regalare al Mice spazi mai convenzionali
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Personaggio del mese: Giuseppe Marchese
La mia casa è un albergo ALESSANDRA BOIARDI
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uesta casa non è un albergo! Giuseppe Marchese, oggi il direttore generale di Ragosta Hotels, si è sentito dire molto spesso questa frase quando era bambino. E oggi che davvero gli alberghi sono diventati la sua casa, ripensa a come il suo background familiare e geografico – viene da una città tra le più accoglienti del mondo, Napoli – sia stato in fondo una predizione. Classe 1975, master in marketing turistico alla Federico II, Marchese ci racconta di come intende la sua professione, dell’esperienza lavorativa che sta vivendo e di come le persone, per lui, contano più di ogni altra cosa.
Dottor Marchese, oggi lei è direttore generale di Ragosta Hotels, un gruppo alberghiero relativamente giovane ma già tra le realtà più interessanti del panorama ricettivo e congressuale italiano. Cosa ha significato per lei ricoprire questo ruolo? Ci racconta come è stato il primo impatto e quali esperienze precedenti nel gruppo? «Il mio primo impegno con il gruppo risale al 2010 con l’apertura di La Plage Resort, l’albergo di Taormina. La nomina a direttore generale di Ragosta Hotels Collection è arrivata quattro anni più tardi, nel 2014. È stato per me un grande attestato di stima per il percorso tracciato sino ad allora e mi ha consentito di replicare il model-
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lo costruito per una singola realtà anche alle altre strutture. Tutto questo è stato possibile ovviamente grazie alla piena disponibilità da parte della proprietà, che ha saputo creare in ogni struttura un ambiente giovane e ricco di stimoli. In tutti i lavori è importante non perdere mai la motivazione, ma forse nel settore alberghiero questo aspetto diventa ancora più fondamentale. Non dobbiamo mai dimenticare, infatti, che quello che per noi è un quotidiano ambiente di lavoro, per i nostri ospiti è spesso un evento unico e speciale. Ciò che cerco di trasferire sempre al mio team è proprio questo obiettivo: rendere speciale il soggiorno dei nostri ospiti. E per ottenere questo risultato, ogni giorno è fondamentale sentirsi motivati. Ogni dipendente, dal primo all’ultimo, deve sentirsi protagonista di un lavoro di squadra e condividere la mission del progetto collettivo. Per questo credo moltissimo nel gruppo e negli stimoli che possono arrivare da chiunque ne faccia parte. Oggi mi piace immaginarmi come una sorta di Mary Poppins, che arriva in una situazione caotica e con il suo ombrellino pian piano rimette ordine, al di là delle formule magiche delle favole. E per me è una splendida sfida».
Oggi direttore generale di Ragosta Hotels, Giuseppe Marchese sa cosa significa affrontare nuove sfide. E lo fa, ogni volta, col dinamismo e la creatività che mette anche nella guida appassionata del suo team, motivandolo con un unico chiaro obiettivo: rendere ogni soggiorno degli ospiti davvero speciale
La sua biografica professionale vanta esperienze internazionali come general manager di grandi nomi dell’hôtellerie anche prima di Ragosta: cosa ha portato con sé dai suoi precedenti ruoli? «Da ogni esperienza ho avuto la fortuna di portare davvero tanto: prima di tutto le persone, in termini soprattutto di squadra e poi di relazioni. Come ho detto, è sempre grazie alla squadra che si ottengono i risultati. Nel mio percorso professionale ho incontrato diverse situazioni stimolanti e a volte anche complicate, che certamente mi hanno formato. Anche dagli imprenditori con cui ho avuto la fortuna di lavorare ho imparato molto: l’entusiasmo la concretezza, la lungimiranza, la diplomazia. Tutti ingredienti necessari per ottenere un risultato di successo in un mondo sempre più competitivo. Ma si impara molto anche dagli errori. A volte serve anche capire soprattutto le cose che non vanno fatte». Se dovesse scegliere, a quale episodio professionale è legato il suo ricordo più caro? «Tanti sono i ricordi: seguire il soggiorno di un principe arabo e il suo cospicuo entourage con le infinite richieste particolari, organizzare la start up di un’importante struttura in venti giorni, officiare un matrimonio, trovare un bombolotto a notte fonda per un’importante pop star e, purtroppo, anche affrontare un alluvione. Sono davvero tanti gli episodi particolari, ma direi che l’alternanza di queste cose è anche la magia di questo lavoro». Quale sfida in Ragosta Hotels le è sembrata la più difficile fino a ora? «Certamente la capacità di diventare gruppo,
con quattro strutture che erano quattro realtà diverse e indipendenti e oggi, invece, fanno parte del gruppo Ragosta Hotels Collection, sia pure con le loro specifiche identità, cultura e legami con i territori. Il nostro plus è decisamente controtendenza: abbiamo strutture completamente diverse l’una dall’altra in tre località con caratteristiche specifiche e pensate per ospiti con esigenze differenti: mentre in generale nel settore alberghiero si tende a standardizzare il prodotto, noi procediamo al contrario, certamente offrendo servizi di livello, ma assolutamente tailor made e ognuno con le proprie caratteristiche, anche legate al territorio specifico».
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HOT TOPICS personaggio del mese
In questa pagina, un paio di immagini di Palazzo Montemartini, entrato a far parte della prestigiosa Radisson Collection. Nella pagina accanto, da sinistra, il Relais Paradiso e il Raito Hotel a Vietri sul Mare, e La Plage Resort, a Taormina
E quale quella più gratificante? «La soddisfazione prima di tutto dei risultati conseguiti sino a oggi insieme alla squadra di lavoro. Mi piace pensare al maestro d’orchestra che riesce ad avere strumentisti che riescono a suonare all’unisono per un risultato d’eccellenza. E per questo la grande soddisfazione è proprio aver cresciuto un patrimonio umano e professionale di livello. Non bisogna dimenticare che un manager alberghiero ha tre grandi obiettivi: la soddisfazione dell’ospite, il risultato economico e il personale, una missione importante che rappresenta la chiave del successo. I letti comodi oggi si trovano anche in un b&b, ma è il personale a fare la differenza».
Cosa pensa del mondo alberghiero italiano rispetto allo scenario internazionale? «Noi italiani abbiamo in un certo modo sopito in parte il senso di ospitalità che ci rappresenta nel mondo. A parte situazioni particolari, onestamente siamo seduti sugli allori, come si suol dire. Per cui credo che davvero vada riscoperto questo senso che abbinato a una preparazione importante possa essere la chiave di lettura fondamentale. La giusta formazione professionale delle figure coinvolte nei diversi ambiti e livelli e l’approccio dinamico e internazionale sono importanti e vanno ben oltre l’improvvisazione attuale, così da permetterci di tenere il passo con il mondo che ci circonda». Quali caratteristiche strutturali contraddistingue un hotel congressuale da tutti gli altri? E quali competenze dello staff dedicato? «Oltre, ovviamente, agli spazi idonei, è necessario avere attrezzature tecniche all’avanguardia, con servizi di alto livello connessi, dalla ristorazione alla spa, e personale qualificato che sia disponibile e flessibile per le diverse richieste che sono sempre più disparate. Noi in ogni luogo abbiamo un ufficio di competenza dedicato, proprio per poter sviluppare quanto necessario insieme al cliente. Oggi organizzare un convegno, una riunione, un evento richiede competenze specifiche e anche creatività per rendere la situazione ideale per gli ospiti partecipanti e qualitativamente indimenticabile. Ecco, il nostro compito è proprio quello di capire le necessità, studiare le soluzioni, creare opportunità e idealmente superare le aspettative dei nostri ospiti». Quanto conta la soddisfazione professionale per lei? «Per chi passa la maggior parte delle proprie giornate dedicandosi al lavoro, si tratta indubbiamente di un aspetto determinante. Vuol dire guardare la soddisfazione degli ospiti che vivono nelle nostre case, leggere le recensioni che arrivano, osservare gli occhi del personale che ti segue sempre più in un progetto anche ardito o ambito, crearne
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HOT TOPICS personaggio del mese
sempre di nuovi. Sono stimoli per sé stessi ed è il sale per continuare in maniera significativa nel percorso». Ci sono esperienze o passioni della sua sfera personale che l’hanno aiutata in qualche aspetto del suo lavoro? «Ovviamente sì. La mia formazione, a cominciare dall’educazione ricevuta a casa. Ricordo che da ragazzino la frase che sentivo più spesso da mia madre era: “questa casa non è un albergo”. Me l’ha detta tante di quelle volte che alla fine per rimediare ho fatto sì che l’albergo diventasse la mia casa! E poi c’è l’imprinting geografico. Prima di tutto la mia “targa”: essere napoletano mi ha abituato a cogliere il positivo del contraddittorio tipico della nostra città ed è per me un arricchimento fondamentale, insieme alla giusta dose di creatività. Poi oltre agli studi, lo sport che significa rigore, disciplina e squadra. Proprio nello sport impari quanto il gioco di squadra sia fondamentale per il conseguimento dei risultati». Quali nuove sfide professionali è pronto ad accogliere in Ragosta Hotels? Ci può parlare dei progetti futuri? «Il 12 settembre Palazzo Montemartini è antrato a far parte del prestigioso brand internazionale Radisson Collection. Un progetto avviato due anni fa che ora si concretizza. È stato un lungo percorso, non del tutto facile, ma raggiunto con impegno e costanza, che ci permette oggi di fare un salto aprendo la porta d’accesso di una struttura italiana direttamente a tutto il mondo Ora stiamo lavorando per progetti simili anche per le altre nostre strutture». Quali obiettivi raggiunti dal gruppo la rendono orgoglioso? Ci racconta quale è stato il suo contributo? «La crescita raggiunta in questi anni e il riconoscimento internazionale mi hanno visto impegnato in prima persona in maniera costante, insieme a tutto il team. Il fatto che Palazzo Montemartini sia il primo albergo italiano a entrare a far parte di Radis-
son Collection, top di gamma, è certamente un orgoglio per tutti noi. È un successo non solo per noi, ma anche per la città di Roma: quando noi italiani facciamo le cose bene, i risultati sono certamente importanti, perché il primo albergo italiano che entra in una catena che racchiude le eccellenze mondiali dell’hotellerie, ha un valore decisamente interessante non solo per il gruppo ma per il settore e la destinazione». Un pensiero alle nuove generazioni: consiglierebbe una carriera nel mondo dell’hotellerie? Con quali competenze personali? E quali per-
GIUSEPPE MARCHESE
Dna napoletano e master in marketing turistico, per il direttore generale di Ragosta Hotels sono il fattore umano e il lavoro di squadra a fare la differenza corsi formativi e “sul campo”? «Consiglierei a priori un’analisi di se stessi: prima di tutto questo lavoro è una missione. Il senso dell’ospitalità e l’attitudine sono fondamentali. Poi da un punto di vista di formazione, oggi esistono istituti internazionali di alto livello ai quali è necessario affiancare percorsi di stage di lungo periodo. Il cosiddetto training on the job in un panorama internazionale è indubbiamente un percorso formativo senza eguali. Ma il mio auspicio per i giovani è questo: avere un bagaglio di esperienze internazionali è fondamentale, ma poi riportatelo nel nostro Paese!».
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HOT TOPICS compagnia del mese
Villa Fenaroli Palace Hotel
Compagnia del mese: Png | Pio Nono Group
Poker d’assi in Franciacorta LUCIANA FRANCESCA REBONATO
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na forte passione per l’accoglienza, una solida base di competenze e una curiosità intellettuale che pone al centro del proprio core business il benessere e la coesione delle persone. È questa, in estrema sintesi, la vision di Png | Pio Nono Group, che interpreta e soddisfa i desideri della meeting industry aprendo i battenti delle sue quattro location ubicate nel verde della Franciacorta e alle porte di Brescia, ognuna con specifiche peculiarità e una ristorazione d’eccellenza: sono Villa Fenaroli Palace Hotel, il Ristorante Pio Nono, la Colombe-
ra Golf Resort e il Borgo Santa Giulia. Il fil rouge che le accomuna è la versatilità, che incede con eleganza insieme a qualità, atmosfera e territorialità, perché è proprio il rapporto con il contesto in cui sorgono a renderle uniche: la Franciacorta e il lago di Iseo sono i protagonisti di questo elisir territoriale che il Mice può vivere nei silenzi della campagna, nei profumi, nei sapori e nel ritmo slow della Franciacorta, forieri di una maggiore concentrazione durante le sessioni di lavoro e di un’intensa sensazione di appagamento nelle pause di lavoro.
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Borgo Santa Giulia
Colombera Golf Resort
Quattro location per un totale di 25 sale meeting e oltre cento camere per un’accommodation di esclusiva eleganza: al Mice non resta che scegliere dove lavorare e soggiornare, se nel verde della campagna del Colombera Golf Resort o fra le dolci colline e i vigneti del Borgo Santa Giulia, oppure nel solco della storia nelle stanze di Villa Fenaroli Palace Hotel, a due passi dal centro di Brescia. Innovazione e tradizione sono un binomio indissolubile, nelle location del Gruppo, nelle quali il Mice trova tecnologia di ultima generazione e tutte le sale provviste di illuminazione naturale. Non un dettaglio, bensì il valore della differenza, che garantisce l’ottimale funzionalità agli eventi e, al contempo, palesa lo sguardo accorto – del management del Gruppo – al benessere psicofisico di delegati e congressisti. Nel poker d’assi di location di Png | Pio Nono Group la connessione wi-fi è “onnipresente” e i dispositivi d’illuminazione artificiale indoor possono essere calibrati in base alle necessità della committenza, mentre la modularità delle sale – con frequente possibilità di renderle comunicanti o di collegarle a circuito chiuso – permette di approntare coreografie sempre nuove e, soprattutto, tailor made.
Png | Pio Nono Group: quattro location contraddistinte da appeal e coreografie differenti, con il fil rouge di atmosfera e qualità. Un gruppo che è sinonimo di eccellenza anche nella ristorazione e nella valorizzazione del territorio circostante, la Franciacorta e il Lago d’Iseo. Per eventi all’insegna dell’emozione
Sul sito meetingfranciacorta.com sono sfogliabili online i pacchetti incentive proposti, nonché le informazioni e metrature di tutte le sale, anche in lingue inglese
Ristorante Pio Nono
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HOT TOPICS compagnia del mese
Junior Suite @ Villa Fenaroli Palace Hotel
Sala Avogadro @ Villa Fenaroli Palace Hotel VILLA FENAROLI PALACE HOTEL, WHAT ELSE? È monumento nazionale dal 1735, una location ideale per eventi di classe e si rivela perfetta anche in un’ottica bleisure: grazie alla sua considerevole accommodation – 86 fra camere e suite, arredate in stile settecentesco e complete di ogni comfort –, infatti, consente di trasformare gli incontri di lavoro in veri e propri soggiorni, coniugando business e relax. Ubicata nella tranquillità delle colline di Rezzato, alle porte dell’antica Brixia, Villa Fe-
naroli Palace Hotel apre i battenti al Mice in un connubio di storia, innovazione e fascino. Il suo centro congressi è fra i più scenografici d’Italia ed è articolato in 18 sale meeting di differenti dimensioni, per una capacità massima di cinquecento persone. Tutte con luce naturale, sono provviste di tecnologia di ultima generazione e di wi-fi gratuito. Nell’architettura e negli affreschi delle sale c’è il trionfo del glorioso passato della villa in binomio con l’avanguardia del terzo millennio: la sala Avogadro, per esempio – che ospita sino a
30 | 04 2018 | MC Sala Scalabrini @ Villa Fenaroli Palace Hotel
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HOT TOPICS compagnia del mese
Sala Conti e Marchesi @ Ristorante Pio Nono cento persone – con le sue pareti affrescate con dipinti originali settecenteschi, è cornice d’autore di meeting e cene di gala di grande appeal mentre la sala Scalabrini è dotata di un innovativo impianto audio con casse Bose e un sistema di controllo in domotica che consente di gestire al meglio il suono, la proiezione e l’illuminazione della sala attraverso Ipad in dotazione. Al piano nobile di Villa Fenaroli si vi sono otto sale – di cui sette di piccola dimensione, con una capienza media di quaranta persone –, adattabili a diverse tipologie di allestimento e comunicanti con l’ampia terrazza affacciata sulla corte. E agli eventi della meeting industry Villa Fenaroli Palace Hotel dedica anche le sue gallerie, collegate e affacciate su un’ampia corte di duemila metri quadrati, una superficie espositiva di grande impatto per presentazioni, workshop o esposizioni, soprattutto durante la bella stagione. In ogni periodo nell’anno, invece, sono possibili team building d’autore mentre nei dintorni lo staff dedicato organizza emozionanti post congress o percorsi di incentivazione alla scoperta del territorio. RISTORANTE PIO NONO, CONGRESSI DI GUSTO Il Ristorante Pio Nono non è “solo” un cardine della cucina tradizionale del territorio e il capostipite del ventennale percorso di Png | Pio Nono Group. La valenza del suo centro congressi, la sua accessibilità e la comodità degli spazi, infatti, lo rendono location perfetta per meeting e convegni per il Mice più esigente. Nel cuore della Franciacorta e a pochi chilometri dal lago di Iseo, le sue quattro sale meeting sono concepite per ospitare qualsiasi tipologia di evento della meeting industry grazie alla loro modularità e per una capienza complessiva di 1.200 persone. A platea, a ferro di cavallo, a tavolo reale o allestite per cene di gala, le sale sono elegantemente arredate e accolgono fino a trecento persone in un unico spazio e nelle grandi sale Rinascimento e Conti e Marchesi, con luce naturale e dalla peculiare forma quadrangolare, è pos-
Giardino d’Inverno Sala Rinascimento @Ristorante Pio Nono
sibile prevedere qualsiasi coreografia. La modularità è all’ordine del giorno e, per esempio, la sala Rinascimento – capacità massima di quattrocento persone – vanta una veranda adiacente, interamente coperta e arredata con stile: un giardino d’inverno che in ogni stagione può trasformarsi in un’estensione della sala, in grado di ospitare sino a seicento persone. Le sale del Ristorante Pio Nono si affacciano su un giardino curato e armonioso, che diventa rilassante quinta di pause durante le sessioni lavorative. L’ampia ter-
Png | Pio Nono Group
Gli splendidi scenari della Franciacorta e del Lago d’Iseo incastonano quattro strutture dallo charme unico e dai servizi al top razza al primo piano, allestita con gazebo e arredi da giardino, completa l’offerta di spazi relax, diventando set di aperitivi, coffee break e buffet. Al Ristorante Pio Nono la meeting industry trova quinte idonee a ogni evento – anche per i suoi momenti leisure –, il tutto ritmato da un servizio ristorativo di alta qualità. E non è finita qui. Le vicine strutture ricettive di Png | Pio Nono Group consentono al Mice di realizzare eventi anche della durata di più giorni. La raggiungibilità delle strutture, infatti, è uno dei tratti distintivi del network: sono tutte facilmente raggiungibili dalle principali autostrade e aeroporti del Nord Italia e provviste di ampi parcheggi, anche fino a quattrocento macchine.
Sala Artisti @Ristorante Pio Nono
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HOT TOPICS compagnia del mese
Png | Pio Nono Group
Colombera Golf Resort
Sala Veranda @ Colombera Golf Resort COLOMBERA GOLF RESORT, FASCINO VERDE Ovunque si giri lo sguardo, al Colombera Golf Resort trionfa il verde che lo circonda, quello della campagna bresciana alle porte della Franciacorta e a pochi metri dall’Autodromo di Franciacorta. Risalente ai primi anni del Novecento, è un cascinale d’atmosfera nel quale la meeting industry trova un centro congressi fra i più intriganti del Nord Italia, una vera e propria oasi del territorio, con un campo da golf a nove buche che invita il Mice ad avvincenti team building sul green. Agli eventi il Colombera Golf Resort dedica quattro sale di differenti dimensioni, tutte con luce naturale, fra le quali spicca la Veranda, con pareti interamente in vetro, che
RISTORAZIONE AVANTI TUTTA
Png | Pio Nono Group realizza gli eventi della meeting industry sempre intrecciati a percorsi del gusto, grazie alla sua ristorazione d’eccellenza che esprime le esigenze di comunicazione del cliente. Soprattutto, il Gruppo organizza qualsiasi tipologia di evento con banqueting top level, sia che si tratti di una cena di gala per cento persone sia che si appronti un cocktail per 1.200 invitati. Tutte e quattro le location sono provviste di cucina interna nelle quali lo staff si dedica con passione a un’attenta elaborazione delle specialità, creando una fusione armonica di sapori nel rispetto della tradizione e delle esigenze sensoriali contemporanee. In Villa Fenaroli e al Ristorante Pio
Nono si ricerca il mix perfetto tra tradizione culinaria e innovazione, alla Colombera Golf Resort la carne alla brace è regina indiscussa della tavola e a Borgo Santa Giulia trionfa il sapore del mare con pesce fresco che arriva quotidianamente dai mercati italiani. La varietà delle prelibatezze e degli spazi permettono di ospitare pranzi e cene formali e informali, buffet coinvolgenti e coffee break professionali. I prodotti che arrivano nelle cucine delle strutture del Gruppo sono sempre freschi e stagionali, garanzia di delizie genuine. Il servizio attento ed esperto, infine, rendono gli ambienti ancora più esclusivi e in grado di regalare esperienze enogastronomiche memorabili.
consentono una bella vista sugli spazi verdi circostanti, comodamente seduti in platea o da un tavolo di lavoro. Una cornice perfetta per sessioni di business che necessitano della massima concentrazione e la sua ampia capienza, insieme alle attrezzature congressuali disponibili on demand la rendono configurabile alle esigenze del Mice. È possibile infatti prevedere qualsiasi allestimento desiderato: una grande platea fino a 120 persone oppure a ferro di cavallo o ancora altri allestimenti per eventi più raccolti. Oltre agli impegni professionali, al Colombera Golf Resort il Mice può rilassarsi degustando un ottimo calice di vino e approfittando di una piacevole passeggiata nel vicino laghetto, circondato dai campi di golf. Il Golf Club e la Scuderia, peraltro, consentono di allentare la concentrazione degli impegni di lavoro e offrono la possibilità di vivere momenti di svago e serenità nella rilassante atmosfera del resort. Un ulteriore plus irrinunciabile sono le camere del Colombera Golf Resort: otto, immerse nel verde della campagna, affiancate da due appartamenti e un villino con vista panoramica sul tappeto erboso del golf. Gli spazi, arredati con cura nel raffinato e semplice stile della Franciacorta, sono dotati di ogni comfort, di accesso indipendente e di uno spazio esterno privato. BORGO SANTA GIULIA, OTTOCENTO E BACCO A Timoline di Corte Franca, a pochi chilometri dal Lago d’Iseo, dal Franciacorta Golf Club e fra i vigneti della Franciacorta, si staglia la storica dimora di Borgo Santa Giulia. Un gioiello ottocentesco, già sede originaria delle Cantine Barone Pizzini, nel quale respirare il prestigio della storia che conferisce connotazioni d’autore agli eventi. Il centro congressi del Borgo è articolato in cinque sale meeting di diverse dimensioni, tutte con luce naturale e tecnologia di ultima generazione, configu-
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HOT TOPICS compagnia del mese
Junior Suite @ Borgo Santa Giulia rabili on demand a seconda delle esigenze del Mice. Lo charme degli spazi, eleganti e ricercati, è amplificato dal porticato esterno che disegna un cortile dall’atmosfera intrigante e la sala Coppiere è la più particolare: qui è possibile prevedere allestimenti per un unico grande evento oppure un meeting ripartito in tre sale comunicanti, una soluzione ideale per piccole esposizioni, mini fiere e workshop fino a un massimo di trecento persone. Un microcosmo di esclusività, Borgo Santa Giulia, che diventa paladino di Bacco proprio in virtù del suo passato, oggi amabilmente intrecciato al presente: le superbe etichette della cantina, infatti, oltre a trionfare in occasione di pranzi e cene di gala, rappresentano post congress dedicati a Bacco. Il Mice qui trova un’ampia selezione di vini autoctoni e di pregio da apprezzare anche in occasione di aperitivi nel grande portico esterno affacciato sul giardino, per vivere la rilassante atmosfera della Franciacorta. Un contesto di grande impatto che invoglia la meeting industry a prolungare la sua presenza in questa prestigiosa oasi di tranquillità oppure a tornarvi, per ritagliarsi esclusivi momenti leisure. Borgo Santa Giulia dispone di tre junior suite – veri e propri mini appartamenti con vista sui vigneti – e di quattro camere superior con vista esclusiva sulle colline della Franciacorta. INTRIGO TERRITORIALE Gli eventi organizzati nelle location di Png | Pio Nono Group hanno il vantaggio di essere già ambientati nei luoghi ideali per i post congress e gli incentive, a iniziare dalla Franciacorta, fra le star vitivinicole italiane per la sua produzione Docg. E oltre ai paladini di Bacco, infatti, il Mice in Franciacorta trova una miriade di direttrici: storico-artistiche, naturali e culturali, un susseguirsi di campagne con pievi, santuari, castelli e monasteri, golf e relax. E poi ancora il Lago d’Iseo: raffi-
Sala Coppiere @ Borgo Santa Giulia nato, con le ville dai colori pastello affacciate sull’acqua e, intorno, una corona di pievi, mentre al centro spicca la sua primadonna, Monte Isola. È la più grande isola lacustre d’Italia, ed è salita agli onori della scena internazionale con The Floating Piers, la passerella sul lago, opera dell’artista Christo. Le attività di post congress, team building e incentive sono così tante, quando gli eventi sono ambientati nelle strutture di Png | Pio Nono Group, che è impossibile compendiarle tutte, ma ci sono delle chicche da segnalare. Alcuni esempi: orienteering alla scoperta della Franciacorta e del Lago d’Iseo con bussola e carta topografica o nordic walking su percorsi individuati ad hoc nel cuore della Franciacorta; per emozioni “in quota”, invece, ecco il volo in ultraleggero: una panoramica sul mondo del volo con introduzione teorica e volo dimostrativo sulla Franciacorta con pilota. Adrenalina pura è anche la vista privilegiata del Lago d’Iseo dal parapendio, in tandem con un istruttore esperto. Veri e propri sorsi del territorio sono le visite con degustazione a cantine partner, mentre sfiziosa è la sosta al Museo Mille Miglia di Brescia, situato all’interno del Monastero di Sant’Eufemia, o ancora la visita al Museo Santa Giulia, scrigno di mostre e rassegne di valenza internazionale, sotto l’egida dell’Unesco. Per scoprire le bellezze e i sapori della provincia di Brescia, Png | Pio Nono Group consente al Mice di percorrerne le strade a bordo di auto storiche oppure in Vespa, tra antichi castelli e prestigiose dimore. E poi la visita al cuore storico di Brescia, l’antica Brixia nella quale campeggiano testimonianze archeologiche romane, risalenti all’epoca dei Flavi: santuario repubblicano, tempio capitolino e teatro romano. Segreti millenari e scenari intriganti, infine, nella Brescia underground, con antichi percorsi e fiumi sotterranei. indirizzi a fine rivista
The Floating Piers, la celebre opera dell’artista Christo
I pacchetti incentive Png si compongono di esperienze food&wine, tour alla scoperta della Franciacorta e attività sportive uniche. Il book incentive è consultabile e scaricabile dal sito meetingfranciacorta.com
Franciacorta
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HOT TOPICS Polo congressuale del mese
Polo congressuale del mese: Ieg Rimini & Vicenza
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HOT TOPICS Polo congressuale del mese
N
on bastano centri congressi all’avanguardia o sale dalle tecnologie più innovative, nemmeno sterminati padiglioni con una capacità elevata e neppure – forse – la capacità di soddisfare le singole esigenze del cliente. Certo, sono aspetti indispensabili ma ora non bastano più. Quello che serve oggi è una visione globale dell’evento, ad ampio spettro, una strategia allargata e condivisa con il territorio, una trasversalità di competenze che vanno al di là della mera organizzazione di un congresso o di una convention. Servono raggiungibilità, offerta alberghiera, trasporti cittadini, offerta leisure, proposta gastronomica ricercata, ma anche cultura, storia, arte e architettura. Serve insomma una regia che sappia guardare oltre, che sappia programmare investimenti, prevedere e anticipare le tendenze in atto nel settore, intercettare bisogni ma anche proporre format innovativi. Serve creatività e capacità progettuale insieme a capacità di sintesi per mettere a sistema competenze, valorizzare le specificità, esaltare le eccellenze e potenziare gli asset strategici. Oggi la meeting industry chiede tutto questo per competere a livello mondiale e Italian Exhibition Group Spa (Ieg), che opera nei quartieri espositivi di Rimini e Vicenza, nasce proprio con queste “buone intenzioni”. Ieg è oggi il primo player fieristico e congressuale
Italian Exhibition Group punta sulla sinergia tra il Palacongressi di Rimini e il Vicenza Convention Centre, due delle più importanti sedi congressuali italiane. L’obiettivo è consolidare il loro ruolo nel panorama internazionale, ma anche proporsi come punto di riferimento per il Mice grazie alla qualità degli spazi e all’eccellenza dei servizi
L’unione fa la forza italiano per prodotti di proprietà e per redditività e svolge la sua attività in due strutture d’eccellenza: il Palacongressi di Rimini e il Vicenza Convention Centre – Vicc Una società in continua ascesa, come conferma il il bilancio 2017, con fatturato consolidato di 130,7 milioni, in grado di organizzare lo scorso anno ben 59 manifestazioni fieristiche per un totale di 15.649 espositori e 2.648.675 visitatori. Il Gruppo può contare su un team esperto, capace e appassionato, che sa supportare il cliente nelle scelte strategiche, oltre che sulla capacità organizzativa della divisione Busi-
ness Development di affiancare l’organizzatore in progetti complessi oltre al know-how legato ai settori di expertise di Ieg: food & beverage, green & technology, entertainment, tourism, transport, wellness, jewellery & fashion, lifestyle & innovation. Un altro dei plus di Ieg è quello di poter disporre di un servizio catering eccellente, svolto da Summertrade (parte di Ieg e Aia Palas) che offre un servizio innovativo e gratuito per le prenotazioni alberghiere, garantendo allotment, quotazioni e servizi di segreteria integrata.
SABRINA PIACENZA
Nella pagina accanto, in alto, il Palacongressi di Rimini; in basso, la Basilica Palladiana a Vicenza. Qui sopra, Castel Sismondo a Rimini
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HOT TOPICS Polo congressuale del mese
Sopra, la palladiana Villa La Rotonda e, sotto, la sala Tiziano all’interno del Vicenza Convention Centre
Ma gli ottimi risultati raggiunti non sono solo frutto delle strutture e della qualità dei servizi, ma sono ottenuti anche grazie alla valorizzazione di un territorio – anzi due –, al legame con le città di riferimento, con gli enti, le associazioni e le imprese che rappresentano le eccellenze del nostro Paese. Ieg è riuscita nella difficile impresa di organizzare un modello vincente senza snaturare le due identità, ha creato una sinergia tra i due poli senza annullare le specificità, ha elevato anzi la qualità grazie proprio al confronto, allo scambio di idee, esperienze e competenze. Il focus del presente e del futuro di Ieg sono sicuramente gli eventi e le proposte per il Mice. Per questo si è dotata dell’Event & Conference Division, che ha il compito proprio di promuovere l’offerta congressuale di Ieg nel mondo e di sviluppare progetti personalizzati
per il cliente. Un partner dinamico e propositivo che affianca ogni cliente dall’ideazione del concept alla pianificazione strategica, dalla gestione operativa all’assistenza post congress. Per la promozione, Ieg ha adottato già da tempo un modello che prevede la presenza di 150 professionisti, uomini di cultura e manager uniti nel Club degli Ambasciatori, che utilizzano l’autorevolezza e la credibilità conquistata nei settori di loro competenza per raccontare le due città e farle preferire quali destinazioni di eventi, meeting e manifestazioni. È il caso, per esempio, del professore Claudio Ronco, direttore del dipartimento di nefrologia dell’International Renal Research Institute of Vicenza (Irriv) che ha contribuito a rendere la città un punto di riferimento mondiale nella cura delle patologie renali anche grazie al Congresso Internazionale Vicenza Course, che si svolge da più di vent’anni all’interno del Vicenza Convention Centre. Un appuntamento internazionale giunto alla 36esima edizione, che si è svolto quest’anno con una nuova modalità che prevedeva un programma parallelo in due sale, in modo che i partecipanti scegliessero il programma a loro più congeniale e gli speaker di maggiore interesse per la loro pratica clinica. «Il Vicc risponde pienamente a ogni nostra richiesta – sottolinea Ronco – è una location con un alto standing internazionale. Ma al successo del congresso contribuiscono in modo evidente anche la bellezza storica di Vicenza e le sue eccellenza architettoniche, come Villa Curti Ghislanzoni, all’interno della quale si è tenuta una cena di gala meravigliosa». Sul fronte riminese, invece, uno dei più attivi ambasciatori è Claudio Vicini, direttore del Dipartimento Testa-Collo dell’Ausl Romagna e dallo scorso giugno numero uno della Società italiana di Otorinolaringoiatria e Chirurgia Cervico-Facciale. Proprio al Palacogressi
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Rimini Vicini sta organizzando il congresso nazionale della sua società scientifica (in programma a fine maggio 2019) e conferma la straordinaria qualità della location:«Ho visitato decine di centri congressuali nel nostro Paese e anche all’estero. In Italia non ci sono strutture analoghe. L’unico paragone che faccio sempre è con il centro di Vancouver, simile per architettura, scelta dei materiali, qualità degli ambienti. E poi attorno al Palacongressi c’è il valore della destinazione Rimini. Vivere un’esperienza è fondamentale per arricchire il momento lavorativo e lasciare un ricordo in ogni partecipante». UN’ASTRONAVE PER IL MICE DEL FUTURO I numeri non bastano, ma aiutano: 38mila metri quadrati di superficie complessiva, 39 sale per una capienza massima di novemila posti di cui 4.700 nella sala principale, senza dimenticare i cinquecento parcheggi sotterranei posti su due livelli, la luce naturale in tutte le sale, la complessa dotazione tecnologica. Il Palacongressi di Rimini è una location moderna e versatile, caratterizzata da un design elegante e funzionale, che ospita circa 150 eventi in media all’anno. Immersa in un parco, vicina al centro storico e al mare, in un territorio ospitale e ricco di cultura, una location facilmente accessibile grazie alla vicina autostrada e ai collegamenti ferroviari dell’alta velocità. L’Aeroporto Internazionale di Bologna, distante un centinaio di chilometri, è collegato con regolare servizio navetta. Il Palacongressi è dotato di ambienti curati nei minimi dettagli, sia per quanto riguarda la funzionalità degli spazi, sia per la qualità dei materiali e l’arredo (tutto su misura) interamente made in Italy, a garanzia di comfort e sicurezza per tutti i partecipanti. Le 39 sale hanno una capienza modulare gra-
Ieg Rimini & Vicenza
Due strutture avveniristiche e modernissime, immerse in territori di raro fascino, Rimini e Vicenza, sotto la guida di Ieg Group zie a pareti mobili fonoisolanti a tutta altezza che creano ambienti tagliati su misura. Dai venti posti delle breakout room fino ai 4.700 della sala della Piazza. Le tecnologie presenti sono all’avanguardia e permettono di dare vita a soluzioni e atmosfere sempre diverse, originali e con uno stile inconfondibile, per congressi associativi, convention aziendali, spettacoli e show, la scelta è davvero variegata e infinita. Dalla regia centrale Amx e Over Ip per distribuzione segnali audio video, illuminotecnica e traduzione al trasporto segnali su apparati 10 Gbe dalle regie locali di sala su rack mobili alla distribuzione segnali in digitale Fhd (4k ready), dai videoproiettori Fhd/ Dlp al wi-fi fino ai quattro vidiwall Lcd40”, 4 Monitor Lcd52” e 42 monitor Lcd19”. EVENTI SOTTO IL SEGNO DEL PALLADIO Se il Palacongressi di Rimini, progettato dallo studio di architettura internazionale Gmp Architekten, è senza dubbio una struttura notevole dal punto di vista architettonico, nella splendida città di Vicenza, e nel suo territorio, non mancano di certo capolavori assoluti dei
Qui sopra, la sala Anfiteatro del Palacongressi di Rimini; in alto, il celebre ponte di Tiberio
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HOT TOPICS Polo congressuale del mese
RIMINI: ETICA, BENESSERE E SOSTENIBILITÀ
Il Palacongressi di Rimini è la prima wellness congress location certificata da Technogym Wellness Foundation e consente a ogni partecipante di vivere la propria esperienza congressuale all’insegna del benessere. A partire dal risveglio muscolare all’aria aperta, proseguendo con la possibilità di raggiungere la location in bicicletta grazie alle piste ciclabili, dall’attenzione alle materie prime che compongono lunch e coffee break all’area wellness del Palacongressi nella quale rigenerarsi durante le pause, fino alla corsa serale sul lungomare o a una bella passeggiata tra le bellezze artistiche della città. L’attenzione al benessere della persona è davvero in cima ai pensieri di Palcongressi Rimini, anche dal punto di vista etico e sociale. Quest’anno, infatti, Ieg Rimini ha aderito al progetto Food For Good, nato da una partnership tra Federcongressi&Eventi, l’associazione che riunisce le imprese della meeting industry italiana e le onlus Banco Alimentare ed Equoevento, grazie al
quale sono stati recuperati e donati, alla mensa dell’Opera Sant’Antonio, oltre 21mila piatti pronti e più di una tonnellata tra pane e frutta. Per ogni evento organizzato l’accordo con gli chef di Summertrade (società di catering e banqueting di Ieg) permette di definire menu “Second Life” in grado di essere consumati nelle 24 ore successive alla manifestazione congressuale. Senza dimenticare che, oltre all’attenzione all’uomo, occorre anche una coscienza green che permetta di dedicare risorse anche alla salvaguardia dell’ambiente. Coscienza che è già nel dna del Palacongressi, costruito infatti con materiali ecocompatibili come legno, vetro e pietra. Il sistema energetico consente oggi una riduzione della potenza frigorifera ed elettrica utilizzata del trenta per cento, a cui si sommano le pratiche di contenimento o azzeramento del consumo di materiali cartacei e plastiche, un’efficiente raccolta differenziata dei rifiuti e l’uso di prodotti igienici cento per cento bio.
maestri del passato. Proprio al più conosciuto di essi, Andrea Palladio, è dedicata la sala più grande del Vicc – Vicenza Convention Centre, la struttura per congressi ed eventi ospitata all’interno del quartiere fieristico. Una superficie totale di 78mila metri quadrati per un totale di 17 sale che possono accogliere da dieci a oltre settecento persone, proprio nel Palladio Theatre. Un polo congressuale che ospita ogni anno in media cento eventi, anche nei padiglioni adiacenti (il principale da 15mila metri quadrati occupa un’unica campata senza colonne) che consentono di allestire sale di grandi dimensioni e allo stesso tempo aree espositive per settemila partecipanti. Il Palladio Theatre è il fiore all’occhiello del centro congressi, con il suo grande palcoscenico attrezzato con le americane (le comode sedute), le luci teatrali, i fondali, la sala regia, gli strumenti audiovisivi evoluti e gli ambienti di servizio. Inoltre, i due ingressi dedicati, al piano terra e al primo piano, consentono di disegnare percorsi diversi per esporre prodotti, inclusi auto e macchinari ingombranti, per mostre, aperitivi, pranzi o cene di gala. Le sale più piccole sono oscurabili, dotate di luce naturale e di arredi mobili che consentono di cambiare il set-up secondo le esigenze di ogni evento. Gli ampi foyer del piano terra e del piano superiore ospitano esposizioni, mostre, servizi catering, mentre l’offerta gastronomica è completata da un ristorante da 250 coperti oltre a diversi bar. Inoltre, per
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HOT TOPICS Polo congressuale del mese
Ieg Rimini & Vicenza
eventi di maggiori dimensioni, il padiglione 7 può accogliere più funzioni nello stesso spazio: plenaria, esposizione, ristorazione, concorsi, spettacoli o concerti. Il Vicc, che è collocato a pochi metri dal casello della A4 Torino-Milano-Venezia, a una manciata di chilometri dalla stazione ferroviaria dove fermano i treni Av di Trenitalia e Italo e a poco più di cinquanta chilometri dall’aeroporto di Verona e settanta chilometri dall’aeroporto di Venezia, è stato oggetto nel 2015 di un grande ampliamento degli spazi, oltre a un costante lavoro di ricerca e sviluppo per garantire dotazioni tecnologiche sempre all’avanguardia. Tutte le sale sono dotate di climatizzazione, luci sezionabili e regolabili, amplificazione e videoproiezione, mentre all’interno delle sale principali si trovano regie super attrezzate. Tutte dotazioni a disposizione degli organizzatori, che vengono guidati in ogni fase di progettazione e realizzazione dell’evento da un team esperto che sa aiutare il cliente in tutte le scelte tecniche e organizzative. Il Vicc può anche disporre di una rete di collaborazioni d’eccellenza: dai servizi audiovisivi alla progettazione e realizzazione di scenografie e allestimenti, dallo staffing al controllo ingressi, dall’ufficio stampa fino alle prenotazioni alberghiere, alle location per le serate, ai trasporti e alle visite guidate grazie al supporto di Vicenza Convention Bureau. Tra gli obiettivi del Vicc, anche l’implementazione delle best practice del Food for Good, già ampiamente collaudate a Rimini. Ma le analogie tra le due location non finiscono certo qui. Anche Vicenza (che ricordiamo essere città patrimonio Unesco) offre infatti molte opportunità per completare il
VICENZA: SEMPRE PIÙ MODERNA
Sviluppare una nuova superficie espositiva e contemporaneamente razionalizzare in chiave moderna gli spazi, i percorsi e i servizi accessori di tutto il quartiere fieristico. Questo l’obiettivo principale dell’intervento su Vicenza Fiere che Ieg si appresta a realizzare. All’architetto Volkwin Marg, partner dello studio Gmp Von Gerkan, Mark & Partner di Amburgo, è stato affidato il compito di realizzare un nuovo padiglione con una superficie lorda di 26mila metri quadrati distribuiti su due livelli e dotato di tecnologie funzionali e sostenibili. Questo ampliamento consentirà a Ieg di ospitare numerosi e differenti eventi, diversificando ulteriormente il portafoglio attuale. Il progetto, in realtà, guarda con attenzione alle necessità e allo programma degli eventi con serate in contesti storici di grande appeal. Una condizione unica quella del legame profondo con il territorio, che si conferma essere il vero plus in Italia in generale, in particolare a Vicenza e a Rimini, tanto da rendere queste due destinazioni gettonate anche per la meeting industry.
sviluppo delle manifestazioni legate al vicentino, in particolare al mondo dell’oreficeria e della gioielleria. Questo intervento è successivo all’investimento grazie al quale nel 2015 la Fiera di Vicenza si è dotata del nuovo padiglione 7, che rappresenta oggi un motore propulsivo per gli importanti vantaggi a favore del settore orafo e, più in generale, per il business fieristico, elementi che hanno poi favorito il rafforzamento di tutte le attività vicentine. Un’ulteriore tappa del percorso intrapreso da Ieg, in totale coerenza con i suoi piani di sviluppo e con l’idea che una struttura fieristica e congressuale debba essere in continuo sviluppo, sia nelle aree sia nei servizi connessi: ingredienti decisivi per accompagnare la crescita delle manifestazioni.
Sopra, il Palladio Theatre, fiore all’occhiello del Vicenza Convention Centre. Nella pagina accanto, un interno del Palacongressi di Rimini
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Quando l’incentive fa beneficenza Sono 22 i guru dell’incentivazione che hanno partecipato alla realizzazione del libro “L’incentive si racconta”, che merita di essere acquistato sia per leggere i loro racconti, sia per aiutare Sightsavers a curare i bambini nel Terzo Mondo SIMONA P.K. DAVIDDI
Mario Saccenti, tra i “padri” dell’incentivazione in Italia. Sua l’idea di raccogliere in un libro i racconti dei guru del settore
CHI SONO GLI AUTORI Sono una ventina i protagonisti del settore che, insieme a Mario Saccenti, hanno contribuito alla creazione de “L’incentive si racconta”. Eccoli, in rigoroso ordine alfabetico: Anita Aquilino, Michele Aquilino, Rosalba Barro, Fabiana Cannizzaro, Maria Luisa Ciccone, Cinzia Colombo, Ivano De Santis, Antonella Ferrara, Patrizia Flematti, Giancarlo Giumelli, Giuseppe Lepri, Isabella Maggi, Paola Marchi, Graziano Mascheri, Massimo Morga, Rodolfo Musco, Michele Peretta, Rosangela Quieti, Stefano Ripamonti, Chiara Sormani e Antonio Zanca.
L’
idea è venuta a Mario Saccenti – per chi non lo conoscesse, è uno dei “padri” dei viaggi incentive in Italia, dove ha introdotto tutto il know-how americano –: pubblicare un libro corale che raccontasse la storia dell’incentivazione in Italia attraverso gli episodi memorabili vissuti dai protagonisti del settore; una sorta di amarcord per tutti gli addetti ai lavori che hanno vissuto i tempi d’oro dell’incentive travel ma anche un “manuale” di consigli per le nuove generazioni che si stanno affacciando ora sul palcoscenico del “lavoro più bello del mondo” e per le quali è stata pensata una sezione didattica, ricca di indicazioni teoriche, suggerimenti e anche di qualche segreto del mestiere. Se già il contenuto sarebbe un motivo più che sufficiente per tenere una copia de “L’incentive si racconta” sulla scrivania, ecco l’elemento fondamentale per convincere anche i più restii ad acquistarne (almeno) una copia: tutti i proventi ricavati dalla vendita del libro verranno interamente devoluti a Sightsavers (www. sightsavers.it), onlus internazionale no-profit, con base anche in Italia, che combatte la cecità – soprattutto infantile – nei Paesi più poveri del mondo, dove il 75% dei disturbi alla vista si po-
trebbero prevenire o curare e invece spesso degenerano in cecità totale per mancanza di possibilità economiche. Marco Biamonti, presidente di Ediman, ha sposato fin da subito il progetto e il suo aspetto charity in particolare, mettendo il proprio know- how – acquisito, tra l’altro, in 46 anni di Meeting e Congressi, la rivista le-
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ader del Mice italiano – e le proprie risorse a disposizione gratuitamente per il concretizzarsi del libro, curandone la grafica, la correzione di bozze e la stampa. UN PROGETTO, 22 AUTORI Tutti i principali guru del mondo dell’incentivazione, da Giancarlo Giumelli a Rodolfo Musco, da Ivano De Santis a Patrizia Flematti, dagli “Aquilinos” a Massimo Morga e a molti altri nomi eccellenti, hanno risposto alla call to action di Mario Saccenti, che ha chiesto loro di raccontare le avventure più rocambolesche, le emozioni indelebili, gli ostacoli risolti, le destinazioni più misteriose, attingendo ognuno dal proprio personale “libro dei ricordi e dei viaggi”. Ne è uscito così un libro avvincente come un romanzo d’avventura, ma al contempo divertente e a tratti esilarante, che tratteggia i contorni di un mestiere che ha fatto della creatività, della capacità di reazione immediata, dell’improvvisazione e dell’inventiva non solo delle doti apprezzabili per l’ottima riuscita di ogni viaggio, ma dei veri e propri must per la sopravvivenza degli organizzatori stessi: come quella volta che Mario Saccenti è stato messo in quarantena in India; o quando Giancarlo Giumelli è rimasto bloccato su Phi Phi Island per una notte con l’intero gruppo; o ancora quando Rosalba Barro ha “dirottato” alla serata organizzata per il proprio cliente gli attori ospiti all’Excelsior Lido di Venezia in occasione del Festival del Cinema semplicemente invertendo i cartelli segnaletici; o ancora, quella volta che Michele Peretta, facendo ritardare un aereo diretto in Sri Lanka, ha salvato inconsapevolmente la vita a un gruppo di viaggiatori; Giuseppe Lepri a caccia di valigie smarrite in Africa; o quando Anita e Michele Aquilino hanno organizzato un viaggio incentive solidale in Birmania riuscendo a raccogliere, insieme al loro committente, oltre sessantamila euro da donare a un monastero a Bagan per costrui-
re una scuola; o ancora, la volta che Graziano Mascheri ha dovuto trovare, in meno di 24 ore, una sistemazione di lusso per un gruppo di 170 persone perché il resort prenotato a Mauritius ha preso fuoco il giorno prima del loro arrivo. Questi sono solo alcuni degli episodi narrati dai protagonisti degli anni d’oro dell’incentive, ma ogni racconto immergerà il lettore in un mondo incantato, dove tutto è possibile: «Sì, lavoro stressante e faticoso, con orari impossibili, jet lag imperante e poche ore di sonno, ma i sorrisi e gli sguardi soddisfatti dei partecipanti ai viaggi e delle persone che collaborano con te, le emozioni provate ti appagano totalmente e per me ne val sempre la pena! Far vivere sogni – e viverli in prima persona – , venir trattato spesso come un principe, vedere posti, conoscere gente e storie meravigliose! E in più ti pagano per far tutto questo!» scrive Mario Saccenti nell’introduzione del libro, tratteggiando la professione dell’organizzatore. SOLIDARIETÀ FA RIMA CON INCENTIVAZIONE “L’Incentive si Racconta” è stato presentato a inizio settembre durante un aperitivo sulla terrazza del The Westin Palace Milan e durante l’evento sono state vendute anche le prime copie. Per chi se lo fosse perso, o per quanti volessero aderire all’iniziativa in maniera più incisiva e aiutare Sightsavers Italia con proventi un po’ più impegnativi, è possibile ordinare il libro – che può diventare un perfetto regalo per collaboratori, clienti e stager – contattando l’ufficio pubblicazioni Ediman: gloria.giovannico@ ediman.it. E qualche bambino, dall’altra parte del mondo, vedrà i colori della propria terra, il mare, i tramonti, grazie alla vostra generosità.
Alcune pagine de “L’incentive si racconta” e, qui sopra, la locandina di Sightsavers Italia, la onlus alla quale verranno devoluti tutti i proventi ricavati dalla vendita del libro
COME ACQUISTARE IL LIBRO Da tenere sulla scrivania, da omaggiare a stager e junior o da regalare a clienti e fornitori per Natale: “L’incentive si racconta” si può ordinare contattando Gloria Giovannico dell’ufficio pubblicazioni di Ediman, telefonicamente (02 57311526) o via mail (gloria.giovannico@ediman.it).
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Roma Convention Center LA NUVOLA La Nuvola è uno degli edifici più scenografici dell’intera città di Roma. Inaugurato il 29 Ottobre 2016, il capolavoro dell’Architetto Massimiliano Fuksas è un’opera dallo straordinario valore artistico, caratterizzata da soluzioni innovative, un approccio eco-compatibile e materiali tecnologicamente avanzati.
La Nuvola si sviluppa su tre livelli, su una superficie di quasi 60.000 mq con una capienza di 8.000 posti:
Il Livello Sale Congressuali: 9.000 mq di spazio modulabile con 30 sale meeting e una “Plenaria” da 6.000 persone; completa lo spazio un “Concourse” di 2.500 mq Il Livello “Forum”: 7.300 mq di spazio polivalente per area espositiva, gala dinner e presentazione prodotti Il Livello “Auditorium”: 1.800 posti ( 1.200 posti in platea e 600 in galleria ); N.3 Foyer esterni rispettivamente di 1.500 mq, 500 mq, 500 mq.
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Sale Congressuali
Forum
Auditorium
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Ediman lancia il servizio
di Venue Consulting
Un servizio che farà risparmiare tempo prezioso ai meeting planner fornendo un reale supporto, gratuito e personalizzato, nelle delicate fasi di selezione, contatto e richiesta dei preventivi alle location per eventi ALESSANDRA BOIARDI
C
hi meglio dei meeting planner sa quanto sia importante la scelta della migliore sede per il successo di un evento. Ma anche quanto sia impegnativa e dispendiosa la fase di ricerca, di contatto e di recupero delle informazioni dalle strutture selezio-
nate come possibili location; per non parlare della difficoltà di confronto tra le proposte, laddove ogni preventivo ha voci di costo aggregate a modo suo. Quello della ricerca, selezione e primo contatto con le strutture “it’s a dirty job, but someone’s gonna do it”... Da oggi Ediman è a disposizione per fornire agli organizzatori di eventi aziendali un servizio gratuito e personalizzato di consulenza per la ricerca, selezione e preventivazione delle location. Un servizio svolto da mani esperte, che farà risparmiare tanto tempo con il migliore dei risultati.
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COME FUNZIONA IL SERVIZIO DI VENUE CONSULTING Una volta che l’organizzatore avrà fatto richiesta a Ediman del servizio di Venue Consulting, comunicando il brief del proprio evento, questo sarà preso in carico da uno staff dedicato che: 1. fornirà consulenza per la selezione delle migliori location disponibili in base alle caratteristiche dell’evento (standard e servizi richiesti, budget dell’evento); 2. redigerà un Rfp Ediman con il brief dell’evento per richiedere i preventivi alle strutture (senza citare il committente); 3. invierà gli Rfp agli event manager delle strutture concordate; 4. richiamerà le offerte dalle strutture entro 24/48 ore (a seconda delle esigenze di tempo dell’organizzatore); 5. fornirà i preventivi, in formato standard e quindi facilmente confrontabili tra loro, e con i migliori prezzi che le strutture possano proporre (non viene applicato alcun mark-up); 6. metterà l’organizzatore in contatto con la struttura prescelta e fornirà supporto – se richiesto – per eventuali trattative fino alla finalizzazione del contratto. UNO STAFF DI PROFESSIONISTI DEGLI EVENTI A DISPOSIZIONE DEI PLANNER Ediman sa bene quanto gli organizzatori siano professionisti esigenti, che la buona riuscita degli eventi sia la loro principale responsabilità e che la scelta della location sia uno degli aspetti più importanti e delicati. È per questo che nello staff dedicato al servizio di Venue Consulting ci sono solo professionisti esperti. Esperti nell’organizzazione di grandi convention e viaggi incentive, esperti dell’offerta disponibile di location di qualità in ogni territorio, oltre che esperti nell’utilizzo del venue-finder di MeetingeCongressi. com, il più ampio database di meeting hotel e centri congressi che il web possa offrire.
LA RICERCA DELLA LOCATION: QUALI SONO LE DIFFICOLTÀ? Il mercato evolve ed Ediman è sempre attenta a soddisfare i bisogni degli operatori del nostro settore. Per capire meglio quali sono le difficoltà generate dalla scelta delle location, sono stati intervistati cinquanta organizzatori di eventi: metà dei rispondenti sono meeting planner di medio-grandi aziende italiane; l’altra metà organizzatori di agenzie di organizzazione congressuale. Dalla survey è emerso che gli organizzatori, quando devono scegliere una location per il proprio evento, preferisco avere più scelta possibile. Per il 46% degli intervistati una delle maggiori difficoltà è proprio quella di disporre del più ampio panorama di strutture adatte a ospitare il proprio evento. Le fonti sono tante e lo scrupolo di consultarle tutte richiede un grande impegno. Dopo avere ridotto la rosa di sedi possibili per il proprio evento, i meeting planner necessitano di un primo contatto con le strutture (via e-mail per il 70% e telefonico per il restante 30%).Il 17% dei rispondenti alla nostra survey ha dichiarato di incontrare non poca difficoltà a individuare gli interlocutori giusti (solitamente l’event manager, o chi ne fa le veci) delle location che si
appresta a contattare. E una volta trovati gli interlocutori adatti e inviata loro una richiesta di preventivo per il proprio specifico evento, cosa lamentano i meeting planner? Il 35% degli intervistati denuncia la lentezza delle risposte, ma con una differenza di risposta sostanziale tra i meeting planner d’azienda – per cui solo nel 17% dei casi i tempi di risposta sono un problema – e i meeting planner d’agenzia, per i quali la lentezza della risposta alle richieste di preventivo è causa di gravi difficoltà per il proprio lavoro nel 52% dei casi. Inoltre, di parere opposto sono le due categorie di organizzatori quando si parla di confrontabilità dei preventivi. Una volta passato il brief del proprio evento alle strutture selezionate, i preventivi tornano, ahinoi, con formati e voci di costo differenti l’uno dall’altro. Per i meeting planner aziendali, quella dell’intellegibilità e paragonabilità dei preventivi delle strutture è la difficoltà più votata (61%). Dall’altra parte, i meeting planner di agenzia, vuoi perché nella propria quotidianità vedono più preventivi e di tutti i colori, solo nel 12% dei casi vivono l’eterogeneità dei preventivi come una difficoltà.
In capo al team di Venue Consulting c’è Eleonora Papaleo, professionista che vanta una lunga esperienza di event management in importanti meeting hotel internazionali. Una garanzia, per la puntualità e affidabilità del servizio, così come per chi ne approfitterà. Eleonora Papaleo, Venue Consulting Manager di Ediman
COME APPROFITTARE DEL SERVIZIO Il Venue Consulting Service è fornito a titolo gratuito a tutti i professionisti d’azienda, di enti o associazioni che devono organizzare un evento di qualsiasi dimensione con una durata minima di due giorni, oppure un evento da più di trecento persone indifferentemente dalla durata. Gli organizzatori che volessero approfittare del servizio possono contattare Eleonora all’indirizzo e-mail eleonora.papaleo@ ediman.it o telefonicamente al numero diretto 02 57311520.
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Palace Hotel Desenzano Viale F. Agello, 114A - 25015 Desenzano del Garda (BS) -tel. 030 9902262 www.palacehoteldesenzano.it
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L’altra metÀ del cielo
Dormivo meglio prima A
l di fuori delle strutture di catena – che in Italia come sappiamo rappresentano la quota minoritaria dell’offerta alberghiero-congressuale – la stragrande maggioranza dell’hotellerie situata fuori dalle grandi città del Nord possiede ancora quelle marcate caratteristiche leisure che non possono bastare alla domanda business (per tacer delle infrastrutture, che sono un doloroso capitolo a parte, quindi restiamo sugli alberghi). Il più grande limite dell’offerta alberghiera del Belpaese è proprio questo: essere ancora legata a doppio filo al turismo vacanziero. È questo che frena la corsa della destinazione più desiderata dagli event manager di tutto il mondo, che poi però scivola al quinto posto per numero di meeting: non essere all’altezza delle aspettative del target business, quello che misura veramente la qualità degli standard offerti, perché non si accontenta di farsi ammaliare dal paesaggio o dai sapori dell’enogastronomia locale. È insomma contro la realtà business che le illusioni di grandezza del Mice italiano si scontrano, perché gli event manager aziendali non possono “rischiare” di imbattersi in una gestione familiare o in un servizio provinciale. Sì, “provinciale”, altro che internazionale! Come lo vogliamo chia-
Il consueto appuntamento con questo numero di Meeting e Congressi mi ha indotto a una riflessione tipicamente estiva sullo stato dell’arte dell’offerta Mice italiana. Complice il caldo africano della fine di luglio forse, fatto sta che ci ho perso un po’ il sonno… mare altrimenti un ristorante la cui cucina chiude alle 22.00, o un arredamento fané, o una prima colazione scarsa e dozzinale, o un wi-fi lento come un treno regionale? Provinciale e quindi non all’altezza delle aspettative del viaggiatore internazionale, abituato a standard di alto livello e a un’efficienza che da noi è una perla rara. Dal punto di vista dei paesaggi, dell’arte, della storia, della cultura, dell’enogastronomia e di quant’altro concorra al successo di una destinazione, l’Italia non ha eguali. Ma sul fronte delle strutture e delle infrastrutture, soffriamo un limite culturale difficile da colmare, perché è il frutto di anni e anni di deriva culturale, di “viviamo di rendita”, di scarsa lungimiranza. E qui casca l’asino. Perché non è un problema di globalizzazione, di congiuntura economica, di povertà del Paese. No, è soprattutto un problema di mentalità. Ecco perché va ricostruita, e alla svelta, la cultura dell’accoglienza. Partendo dai fondamentali, cioè dalla scuola alberghiera
(che non è la scuola che deve formare il food & beverage manager, il cameriere, il maître o lo chef, bensì è quell’altra scuola, ben più importante, che deve formare gli imprenditori). In poche parole, l’attività su cui dovremmo concentrare gli sforzi, per rendere più competitivo il comparto, è quella di mettere gli imprenditori alberghieri nelle condizioni di non avere più alibi, affinché apprendano e mettano a frutto quelle basi oggi sempre più indispensabili per offrire servizi e accoglienza all’altezza delle aspettative dei big spender. Back to basics, allora: tutti a scuola! Facile dirlo, un po’ meno metterlo in pratica… Infatti non vedo segnali che possano confortarci su un futuro prossimo venturo un po’ meno sonnecchiante sugli allori, anzi… Tanto più che cambiare così radicalmente mentalità è effettivamente complesso. E ciò mi mette un po’ di ansia addosso. Insomma, dormivo decisamente meglio prima.
LUCA CORSI Responsabile comunicazione & eventi Vorwerk Folletto luca.corsi@folletto.it
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Riflessioni... in formazione
Brainstorming? Sì, ma intelligente! Le innovazioni nascono spesso da idee semplici, generate a loro volta da un brainstorming, che però deve essere efficace. Il punto di partenza? Le domande giuste
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PAOLA SABBATINI Formatore, coach e senior partner Newcom Consulting paola.sabbatini@newcomconsulting.it
uando penso all’innovazione, la prima cosa che mi viene in mente è il Cirque du Soleil. È per la capacità creativa che hanno di sviluppare incredibili spettacoli, per i modi che hanno di affascinare il pubblico, di descrivere storie con immagini, di progettare e sviluppare nuove soluzioni sceniche… Certo è per tutto questo che mi vengono in mente… ma non solo. Il Cirque du Soleil è nato nel 1984, e per il mondo circense era un periodo di forte declino, che negli Anni 90 si era ulteriormente accentuato. Molti pensavano che il circo fosse destinato a sparire. Sempre più persone mal tolleravano le costrizioni imposte agli animali e le performance circensi attiravano sempre meno persone. Poi è arrivato il Cirque du Soleil è ha cambiato il mondo del circo: ha tolto elefanti, tigri, scimmie e qualsiasi altro animale. Ha aggiunto storie e metafore. Ha accentuato le maschere, i colori e le musiche. E boom! Da qualcosa che stava per sparire è diventato un fenomeno da qualche miliardo di fatturato. Con un vantaggio competitivo rispetto alla concorrenza ormai dif-
ficilmente colmabile. Ecco, per me questa è innovazione: un cambiamento di paradigma; scoprire una strada mai percorsa; spostare il punto di vista su un livello diverso. L’innovazione è spesso realizzata con un’idea semplice. Pensate a chi ha aggiunto le rotelle alle valigie (l’avremmo potuta avere tutti questa idea!). Oppure a chi ha messo una vela a una tavola da surf, e poi a quello che ha cambiato quella vela con un paracadute… Innovare però non è facile, per la semplice ragione che guardiamo sempre con gli stessi occhi, nella stessa direzione, dalla medesima posizione. Eppure quanta necessità c’è di innovazione! Lo sappiamo tutti, siamo nella fase storica di “chi non innova è perduto”. È un periodo pieno di opportunità per chi propone nuovi servizi, nuove soluzioni, nuovi prodotti. È anche per questo che le aziende hanno aperto le porte alla creatività. Nel centro del processo creativo c’è il brainstorming, quella tempesta di cervelli che può produrre idee geniali e soluzioni innovative. Chi l’ha utilizzato, tuttavia, sa che non è così scontato. Le regole sono piuttosto semplici, ma anche quando vengono rispettate potrebbero non produrre i risultati sperati. Sessioni, magari coinvolgenti, ma che però producono idee
vaghe e poco applicabili. Spesso tanti post-it colorati riempiono le pareti, con tanti propositi, ma che purtroppo anche messi assieme non origineranno mai il nuovo Cirque du soleil e tantomeno qualche miglioramento al nostro prodotto o servizio. Perché? Cosa non sta funzionando? Come possiamo organizzare sessioni di brainstorming più efficaci? La soluzione sta nel mezzo di una dicotomia, apertura verso chiusura: se è troppo aperto, il nostro brainstorming produrrà soluzioni generiche e di scarsa applicabilità; se è troppo chiuso, al contrario, percorrerà sentieri già battuti e soluzioni già sperimentate. Il bilanciamento tra questi due estremi è dato dalla preparazione della sessione di brainstorming e in particolare dalle domande che lo guideranno. La domanda ha il potere di generare mondi, di aprire porte, di suscitare scenari. La domanda indirizza da qualche parte, crea spazi e nello stesso tempo li circonda con un perimetro. Lo spazio è descritto dalla domanda. Ci saranno domande, che pur non suggerendoci la soluzione, indicheranno la direzione. Altre che porteranno in spazi nebbiosi e creeranno tanta confusione nella nostra testa. È la domanda quindi il nucleo principale del nostro brainstorming.
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Professionista e commerciante Sono due figure importanti e utili, ma richiedono preparazione ed esercizi di gestione degli introiti differenti
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RODOLFO MUSCO pubblicista e meeting architect certificato Cmp, Cmm, Cme-it musco@motivationandevents.com
o ricevuto da un collega straniero la richiesta di collaborare alla progettazione e alla gestione di un programma d’incentivazione per dealer di un’azienda russa. Molti russi, si sa, amano fare esperienze in montagna perché nella Federazione Russa, che si estende per ben nove fusi orari, le montagne sono scarse e poco elevate. Ho subito pensato alle Dolomiti, e ho chiesto a un collega del Comitato Scientifico di Mpi Italia di suggerirmi un destination manager che opera in quel territorio. Logica vuole, infatti, che nessuno conosca il territorio meglio di chi ci opera stabilmente ed è costantemente aggiornato sulle novità che riguardano attività delle pro loco, innovazioni delle strutture, dei trasporti, delle sagre, e quant’altro consente di produrre “idee a costo zero per eventi aggregativi memorabili”. Appena ho ricevuto il nominativo e il recapito della persona consigliata dal collega, ho inviato il briefing ricevuto e una bozza di programma completo per le quattro giornate previste, includendo serate a tema,
attività in maneggio e altri elementi che piacciono molto ai partecipanti russi. Ho ricevuto una risposta abbastanza presto. Risposta estremamente sintetica, con pochissime parole: “Il mio fee è del 15,50 per cento più Iva”. Firma e basta. Ho riscritto, chiedendo qualche informazione di verifica per il segmento della escursione sulle Dolomiti. La risposta è stata identica: “Il mio fee è del 15,50 per cento più Iva”. Allora ho scritto all’ufficio di Promozione Turistica di Cortina D’Ampezzo. Immediatamente ho ricevuto informazioni dettagliate e complete, compresi i suggerimenti di strutture idonee a ospitare i segmenti ipotizzati per il programma, i nomi dei responsabili e i loro recapiti telefonici e gli indirizzi d’accesso per esaminare preventivamente le strutture sul web. Ho preso i contatti necessari, e ho potuto formulare in poco tempo la proposta che ho inoltrato al collega di Mosca. Alla proposta era allegato il preventivo di spesa per ciascun segmento del programma. Alla somma totale del preventivo era aggiunta la cifra per il compenso dovuto alla destination management company e al mio studio professionale in funzione del numero di giornate lavorative previste. Ovviamente il compenso pro-
fessionale comprende i costi fissi del mio studio e la copertura delle tasse previste. Non è questa la prassi di tutti i professionisti? Un avvocato guadagna in base a tariffe professionali, non in base alle carte bollate necessarie per svolgere la pratica legale. Un architetto guadagna in base a tariffe professionali della sua categoria, non in base alla quantità di cemento e mattoni necessari per costruire l’edificio. Totalmente diverso è per i commercianti. Anche il loro lavoro richiede alcuni costi fissi. Ma gran parte dei guadagni sono in base alla differenza tra il prezzo di acquisto e il prezzo di vendita. Il prezzo di vendita include il suo mark up, ovvero il ricarico percentuale che gli permetterà di recuperare i costi e di guadagnare. Gran parte della merce non venduta un giorno, può essere venduta nei giorni successivi. Per i beni durevoli, è possibile vendere la merce in stagioni successive oppure attivare periodicamente i saldi. Tutto il rispetto per quanti lavorano nel commercio. I professionisti non sono migliori dei commercianti, e viceversa. Ma non è logico che i professionisti lavorino a percentuale. Percentuale di che? E loro non possono “recuperare” una giornata di lavoro dedicata e non compensata.
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Workout
L’accordo vien mangiando Opinioni differenti da far convergere, confronti prima di prendere decisioni aziendali: un pranzo (o una cena) può essere il giusto territorio per giungere a un punto comune
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SIMONA CIOTTI Hr manager e coach simona.ciotti.MeC@gmail.com
cambi organizzativi che a un certo punto vengono presentati come decisione del management nascono spesso da lunghe incubazioni e molti confronti alimentati da aspettative spesso discordanti rispetto agli obiettivi che la nuova organizzazione deve perseguire. In Italia, ma non solo, spesso queste discordanze si superano a pranzo o a cena. Come se un ambiente intermedio e fluido, in cui ci si può conoscere di più e parlare anche di altro, oltre che di lavoro, offrisse una via di fuga allo scontro, ma permettesse anche di far conoscere all’altro le motivazioni che determinano una certa posizione. Proprio per questo la cena di lavoro rappresenta un momento di team building essenziale per questo tipo di condivisione ed è importante sapere quali sono i ristoranti idonei e quelli non idonei a questa tipologia di incontro. Quando si è nuovi in un luogo di lavoro o quando non si è in trasferta in una zona non
conosciuta, ci si trova talvolta in difficoltà nello scegliere un ristorante piuttosto che un altro, e un consiglio dagli esperti è sempre stato ben accetto per sapere almeno dove è opportuno non recarsi per una cena di lavoro che deve portare alla risoluzione di un conflitto o alla conoscenza informale di persone e informazioni per permettere all’interlocutore di fare riflessioni preventive. Ci si sente sempre un po’ esposti personalmente a proporre un locale sulla base di un gusto solo personale, rispetto ad avere una valutazione un po’ più oggettiva di un luogo. Le assistenti di direzione possono svolgere un ruolo fondamentale nell’orientamento della scelta, mentre non mi risulta che portali famosi o social (Tripadvisor?) mettano in evidenza quelle che possono essere scelte “business” rispetto alla più ampia scelta turistica che rappresentano. Da questo punto di vista la cena di lavoro è un momento di team building che rimane ai margini della proposta ufficiale, ma che è di gran lunga più frequente che altre forme di team building anche più sofisticate. La cena di lavoro vuole un posto che sia distintivo per originalità
ma non paradossale (ecco, Cencio La Parolaccia lo eviterei), che crei momenti di distrazione attraverso un piacevole rumore di sottofondo, ma non prevarichi la comunicazione e il dialogo, che abbia un servizio che scorra fluido in tutte le sue fasi se non crei conflitti o imbarazzi. Che sia distinto quanto basta per l’interlocutore e la situazione, ma mantenga le persone a proprio agio. Sebbene la proposta culinaria non sia il motivo della cena, i piatti serviti devono comunque essere buoni e di qualità, con le dovute sofisticazioni per gli interlocutori che conoscono la cucina italiana e, per coloro che la conoscono meno, non discostarsi troppo dai rassicuranti stereotipi internazionali, facendo comunque attenzione alla cultura di provenienza dei commensali. Ultimamente, i ristoranti degli alberghi, spesso stellati o comunque gestiti da chef di fama, stanno diventando le soluzioni più utilizzate per le cene di lavoro per favorire, appunto, un processo decisionale partecipativo e risolvere problematiche che altrimenti sfocerebbero in uno scontro. E il team building a tavola è sempre vincente (almeno in Italia!).
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AGENZIE PARTNER
Quello che le agenzie (non) dicono Sono dinamiche sempre diverse quelle che si instaurano tra azienda e agenzia di organizzazione. Ma se ogni caso è a sé, alcune regole aiutano le rispettive professionalità a esprimersi al meglio... ALESSANDRA BOIARDI
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econdo Philip Kotler la formula per la crescita del business è innovazione + marketing. Il guru mondiale del marketing strategico spiega che l’innovazione deve essere considerata come disciplina della creatività, ossia rappresentare «la capacità di creare qualcosa che abbia un valore per qualcun altro». Azzardiamo da questo punto di vista un parallelismo con il mondo degli eventi aziendali, in cui “qualcun altro” sono i dipendenti stessi, il cui ruolo di brand ambassador è oramai assodato, soprattutto da quando il
rapporto tra aziende e pubblici è sempre più diretto grazie ai social. L’approccio alla comunicazione nel mondo digitale considera il contatto come una regola, e gli eventi – anche quelli aziendali e cioè i cosiddetti b2b – ne tengono conto, al punto che la centralità del marchio diventa indispensabile e imprescindibilmente associata in maniera strategica ai temi e al design dell’evento stesso. Anche i numeri dimostrano come le aziende scelgano di investire negli eventi: secondo i dati dell’ultima edizione dell’Osservatorio Italiano dei Congressi e degli Eventi-Oice – lo studio di settore sull’industria italiana del turismo congressuale e degli eventi promosso dall’associazione Federcongressi&eventi e realizzato dall’Alta Scuola di Economia e Relazioni Internazionali dell’Università Cattolica del Sacro Cuore-Aseri – le imprese si confer-
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mano come i principali promotori di eventi, aumentandone gli investimenti e confermandone il ruolo di strumento di marketing e comunicazione: convention, meeting, lanci di prodotto promossi dalle aziende hanno rappresentato il 64 per cento degli eventi svolti in Italia nel 2017, arrivando a concentrare oltre la metà sia dei partecipanti sia delle presenze totali. OUTSOURCING, QUESTIONE DI SCELTA Gli eventi rappresentano per un’azienda occasioni uniche di aggregamento, coinvolgimento e memorabilità nei confronti dei propri team, dei manager, della forza vendita. Oltre a essere momenti eletti per la presentazione di risultati e strategie, iniziative, novità o per proporre semplicemente un’occasione di svago e di networking, sono sempre più cruciali nelle strategie di comunicazione interna. Diventa quasi ovvio affermare che gli eventi vadano affidati a seri professionisti, anche se da questo punto di vista le scelte delle aziende non sono tutte uguali. Alcune imprese, infatti, puntano su un gruppo di lavoro interno, inglobando nel tempo tutto il know-how necessario a pianificare, organizzare e gestire i propri eventi. Ma il panorama si diversifica nel momento in cui le aziende si rivolgono alle agenzie. Che siano considerate meri fornitori o veri e propri partner, le agenzie vengono chiamate in causa soprattutto per le loro competenze nell’ideazione creativa dei progetti e, dunque, i responsabili eventi si rivolgono alle agenzie per raccogliere idee e proposte. Ma oltre allo sviluppo di concept creativi e di format, i meeting planner possono trovare nelle agenzie i giusti interlocutori per la progettazione scenotecnica, la ricerca di testimonial, la spettacolarizzazione, lo scouting di location e di soluzioni logi-
stiche adeguate. Ma dal loro punto di vista, le agenzie di organizzazione eventi come si rapportano alle aziende? E soprattutto, come le percepiscono? PARLIAMOCI CHIARO: IL BRIEFING Primo punto di contatto, una volta scelta l’agenzia, è il briefing da parte dell’azienda cliente, un momento fondamentale per entrambe le parti, che però rischia, se non adeguato, di mettere a repentaglio i rapporti sul nascere. L’organizzazione di un evento aziendale è una macchina molto complessa e lo scenario iniziale può variare molto, da aziende che hanno già “tutto in testa” quando si tratta di dare gli input necessari, ad aziende che si affidano completamente all’agenzia. Ogni situazione va valutata a sé secondo Manuela Beschi, Ceo & managing director
MANUELA BESCHI Ceo & managing director di Novity «Ci piacerebbe essere considerati qualcosa di più di semplici fornitori, soprattutto in virtù della tipologia di servizio per il quale le aziende si rivolgono a noi e per l’impegno di progettazione che ogni volta viene richiesto nello sviluppo dei progetti di eventi. Andare incontro a queste richieste significa disporre di una conoscenza di storia, posizionamento, obiettivi e strategie dell’interlocutore che non è pensabile possano stare nel ruolo di un fornitore occasionale».
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FORNITORI O CONSULENTI?
Nel rapporto tra aziende e agenzie di organizzazione eventi si inseriscono anche i fornitori di servizi, che spesso hanno competenze consulenziali tali da essere determinanti nel miglioramento del progetto e dell’offerta dell’agenzia stessa. Non sempre le parti coinvolte ne hanno consapevolezza, ma nel caso di eventi aziendali cambia qualcosa? Lo abbiamo chiesto a Oliviero Cappuccini, presidente di Dynamic Events, una realtà consortile composta da diversi soci che forniscono soprattutto servizi dinamici di incentivazione, motivazione e team building. Quando le agenzie di organizzazione vostre clienti lavorano con le aziende, cambia qualcosa per voi, sia dal punto di vista operativo sia per quanto riguarda la tipologia di richiesta? «Tutti i nostri soci lavorano principalmente con le agenzie di eventi pertanto siamo strutturati e abituati a lavorare per le agenzie con un approccio da “partner”, supportando le stesse nella prima fase di progettualità suggerendo format, modalità e talvolta destinazioni e location in funzione della tipologia di cliente finale, target degli ospiti e soprattutto obiettivi dell’evento. Le tipologie di richieste delle aziende sono varie e la sfida è soddisfare le più particolari con programmi e servizi mirati». Capita che le aziende vi contattino
direttamente? Se sì, con quali figure interagite? «Raramente veniamo contattati direttamente dal cliente finale azienda, quando accade le richieste sono per piccoli eventi da dieci a trenta persone circa. Le figure con cui interagiamo sono responsabili delle risorse umane, assistenti di direzione e più raramente con event manager, direttore commerciale, marketing o comunicazione». Per una convention aziendale che prevede attività incentive, rientrate in qualche modo nella fase di progettazione? Oppure in quale fase dell’organizzazione? Chi sono i vostri interlocutori? «Per convention aziendale, incentive non c’è una “procedura” consolidata del nostro contributo e intervento. Se si tratta di una campagna incentive sicuramente dialoghiamo in anticipo con l’agenzia per creare e aumentare il valore e “l’unicità” del progetto (magari suggeriamo data, evento prestigioso da abbinare all’incentive, location particolari...). Se invece si tratta di una convention aziendale è più probabile che il nostro intervento sia nella fase avanzata del programma, diventando pertanto un” tassello” del puzzle di un evento complesso. In questi casi i nostri interlocutori principali sono le agenzie di eventi aziendali, i dmc, le incentive house e qualche volta le agenzie di comunicazione».
di Novity, agenzia di comunicazione integrata con vent’anni di esperienza sul campo: «Ci sono aziende estremamente attente al momento di brief – specifica Beschi–che addirittura si preoccupano di trasmetterlo alle agenzie in gara in un momento condiviso e organizzato, così da non creare situazioni discriminatorie tra gli interlocutori coinvolti. Spesso riceviamo briefing completi e strutturati che lasciano trasparire la preparazione e l’esperienza delle figure aziendali che li promuovono. Il caso più frequente rimane però quello di brief approssimativi, poveri di dettagli, dove le informazioni necessarie allo sviluppo del progetto sono parziali o mancano. Sicuramente gli interlocutori aziendali hanno spesso bisogno di essere guidati dalle agenzie, nel senso che manifestano bisogni o obiettivi espressi in modo generico e che le agenzie hanno il compito di interpretare e tradurre in azioni concrete». UNA SCELTA IMPORTANTE Come abbiamo già accennato, l’annosa questione del rapporto tra aziende e agenzie di organizzazione eventi risiede soprattutto nei ruoli, secondo l’idea di buon senso che ognuno possa fare, e bene, il proprio lavoro. Talvolta però le premesse sono diverse e le parti tendono, a volte reciprocamente, a sminuire le rispettive professionalità. Le figure aziendali meno specializzate possono tendere a minimizzare i compiti delle agenzie, ma, definito oramai il ruolo strategico degli eventi in ambito aziendale, è chiaro che nessuno potrebbe pensare che competenze aspecifiche possano essere sufficienti. Anche per questo le agenzie rivendicano una certa autonomia a loro necessaria per mettere in campo conoscenze che vanno ben oltre un’idea di mero fornitore di servizi. Di questo avviso è anche Beschi: «Ci piacerebbe essere considerati qualcosa di più di semplici fornitori,
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OLIVIERO CAPPUCCINI presidente di Dynamic Events «Tutti i nostri soci lavorano principalmente con le agenzie di eventi pertanto siamo strutturati e abituati a lavorare per le agenzie con un approccio da “partner”, supportando le stesse nella prima fase di progettualità suggerendo format, modalità e talvolta destinazioni e location in funzione della tipologia di cliente finale, target degli ospiti e soprattutto obiettivi dell’evento».
soprattutto in virtù della tipologia di servizio per il quale le aziende si rivolgono a noi e per l’impegno di progettazione che ogni volta viene richiesto nello sviluppo dei progetti di eventi. Andare incontro a queste richieste significa disporre di una conoscenza di storia, posizionamento, obiettivi e strategie dell’interlocutore che non è pensabile possano stare nel ruolo di un fornitore occasionale». AGENZIE IN GARA Di solito, anche se non è sempre così, il primo passo di un’azienda che decide di affidare esternamente l’organizzazione di un suo evento è quello di indire una gara, uno strumento che permette alle aziende di valutare diversi progetti e alle agenzie di proporre il proprio. Come è noto, non sono mancate negli anni degenerazioni che andavano a discapito so-
prattutto delle agenzie, alle quali venivano richiesti progetti sempre più dettagliati, per i quali il dispendio di risorse e tempo diventava più un onere che una possibilità. A tale proposito esiste un progetto che si chiama Gare Chiare e che punta al generale miglioramento del rapporto tra aziende e agenzie, con una maggiore tutela delle seconde in fase di gara. Tra le richieste concrete viene proposto il corrispettivo dell’uno per cento del budget di gara da destinare a tutte le agenzie come rimborso spese per la partecipazione al bando stesso, partendo dalla considerazione, come si legge sul sito www. garechiare.it, che “i bandi di gara per gli eventi di comunicazione hanno una sempre maggiore complessità”. Ma la gara, nei giusti termini, resta un modo efficace per le aziende e le agenzie ne sono consapevoli. «Evitiamo i casi limite – spiega Roberto Calamandrei, head
ROBERTO CALAMANDREI head of events di Aim Group International «In realtà le agenzie sviluppano competenze specialistiche ed esperienze approfondite che consentono di offrire un valore aggiunto all’azienda, organizzando per esempio eventi con maggiore Roi o facendo saving grazie agli accordi e al potere contrattuale delle agenzie».
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MAURO MARTELLI executive creative director The Next Event «Anche quando una convention aziendale si ripete negli anni non vuol dire che abbia il medesimo contenuto. Ogni volta il messaggio ha temi e sfumature assolutamente differenti dalle edizioni precedenti. La nostra creatività si sviluppa considerando le caratteristiche dell’evento e il target ma si elabora progettualmente intorno al tema che in quell’anno l’azienda considera prioritario».
of events di Aim Group International, società internazionale e Pco che da più di cinquant’anni è specializzata nell’organizzazione di meeting, congressi, viaggi incentive ed eventi – quando per esempio sono chiamate più di dieci agenzie per lo stesso progetto, in quanto riteniamo che il grande lavoro di consulenza e progettazione rischi di non essere adeguatamente considerato. Ma la maggiore parte delle aziende sceglie l’agenzia attraverso le gare innanzitutto per raccogliere proposte diverse e mettere a confronto le realtà del mercato, oltre che per necessità di trasparenza interna. La nostra divisione Events, dedicata agli eventi corporate, è in grande sviluppo quindi cogliamo tutte le occasioni per partecipare alle gare alle quali siamo chiamati». QUESTIONE DI CULTURA La diffusione della cultura dell’event marketing potrà influenzare in maniera positiva anche il rapporto tra le agenzie di organizzazione eventi e le aziende. Lo pensa Calamandrei, che spiega: «Per quanto riguarda le gare, sarebbe auspicabile che fin dal primo briefing le aziende si allineassero con le agenzie sugli obiettivi strategici e tattici, e non andare a specificarli in vari rilanci della gara, sempre più dettagliata. Questo aiuterebbe a preparare in tempi più brevi e in modo più efficace progetti rispondenti alle specifiche esigenze dell’evento. Notiamo che mentre per molti servizi professionali (legali, It, finanziari, etc.) le aziende, anche Pmi, non esitano a rivolgersi a consulenti esterni, non fanno
lo stesso quando devono organizzare i propri eventi, che fanno sovrintendere a persone delle più svariate funzioni. In realtà le agenzie sviluppano competenze specialistiche ed esperienze approfondite che consentono di offrire un valore aggiunto all’azienda, organizzando per esempio eventi con maggiore Roi o facendo saving grazie agli accordi e al potere contrattuale delle agenzie». UN CLIENTE È PER SEMPRE? E quando le aziende decidono di rivolgersi alle agenzie di organizzazione eventi, come si rapportano a loro? Esiste in questo settore quella che viene comunemente definita “fidelizzazione della clientela”? Certamente sì, tanto che alcune aziende preferiscono rivolgersi alla stessa agenzia per diverse edizioni dei loro appuntamenti più importanti, come per esempio le convention aziendali, e in generale per i loro eventi. Lo conferma Calamandrei, che conclude: «I clienti preferiscono rivolgersi alla stessa agenzia in modo da poter contare su una qualità già testata e un metodo di lavoro e procedure già rodate, così da stabilire relazioni sempre più approfondite che consentono di sviluppare in continuità i progetti e farli crescere. Anche se ci sono vantaggi anche nel cambiare agenzia, che viceversa può essere un modo per sperimentare nuove idee e modi di lavorare». Confermare un’agenzia per diversi anni di seguito è in realtà qualcosa che accade molto spesso nell’ambito di eventi o progetti del b2b o di comunicazione interna, come possono essere le convention per la forza vendita o per i manager aziendali.
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AGENZIE PARTNER «Difficile fornire una percentuale, ma è certamente molto alto il numero di aziende che negli anni ci confermano la loro fiducia, sicuramente oltre il cinquanta per cento» conferma Mauro Martelli, executive creative director The Next Event, la divisione creativa dedicata all’ideazione e realizzazione degli eventi di Next Group, che spiega che anche in questi casi ogni volta è necessario superare una fase di gara. Anche perché – anche nei casi di fidelizzazione – ogni evento è, da un certo punto di vista, a sé, soprattutto se si pensa alla creatività del concept: «Anche quando una convention aziendale si ripete negli anni non vuol dire che abbia il medesimo contenuto. Ogni volta il messaggio ha temi e sfumature assolutamente differenti dalle edizioni precedenti. La nostra creatività si sviluppa considerando le caratteristiche dell’evento e il target ma si elabora progettualmente intorno al tema che in quell’anno l’azienda considera prioritario» sottolinea Martelli. FACILE O DIFFICILE? Nel rapporto con le aziende, l’approccio delle agenzie deve prendere in considerazione diversi aspetti, sia per facilitare la collaborazione sia per prevedere ed eventualmente superare le difficoltà che si pos-
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sono presentare, difficili da definire a priori soprattutto perché, come spiega Martelli «Ogni progetto e ogni cliente sono diversi e di conseguenza possono esserci aree di difficoltà. A volte la difficoltà è nell’analisi di briefing che non chiariscono realmente i desiderata del cliente. Altre volte il problema è nel dialogo con gli uffici acquisti. Forse spesso la complessità deriva solamente dal non avere subito il giusto interlocutore all’interno dell’azienda. Noi preferiamo clienti che ci diano briefing chiari e che sappiano cosa vogliono comunicare. Meglio se non cercano di fare anche l’agenzia ma lasciano spazio al nostro processo strategico e creativo». Dunque, per come accade in tutte le situazioni, anche il rapporto tra agenzie e aziende potrebbe essere migliorato e anche se le generalizzazioni in questo caso potrebbero essere fuorvianti si possono azzardare consigli pratici per i referenti aziendali che si occupano di eventi. Cosa chiedono le agenzie alle aziende? Lo abbiamo chiesto a Martelli, che conclude: «Primo, non fare l’agenzia, ma fare il cliente. Non lanciare gare poco chiare né con più di quattro agenzie e infine definire dei tempi di risposta credibili sia nella fase di progettazione sia nel progress del lavoro. Valutando sempre che non tutto è possibile sempre e comunque».
In tuƩo ciò che organizziamo /͛DĞĞƚĂůLJ ğ ƵŶ D Θ ǀĞŶƚ WůĂŶŶĞƌ ĐŽŶ c’è di estro ƐĞĚĞ unĂ tocco ŽůŽŐŶĂ͘ 'ƌĂnjŝĞ italiano Ăůů͛ĞƐƉĞƌŝĞŶnjĂ ŵĂƚƵƌĂƚĂ ŝŶ ĐĞŶƟŶĂŝĂ Ěŝ ĞǀĞŶƟ ŽƌŐĂŶŝnjnjĂƟ I’Meetaly è un DMC & Event Planner che ŝŶ ƚƵƩĂ /ƚĂůŝĂ͕ vità ŽŐŐŝ ƵŶĂ alĐĂƉŝůůĂƌĞ meƩ e la creaƟ delǀĂŶƚĂ suo staī centro ĐŽŶŽƐĐĞŶnjĂ ƚĞƌƌŝƚŽƌŝŽ ŶĂnjŝŽŶĂůĞ͕ dei progeƫ eĚĞů l’esperienza di cenƟnaiaĐŽŶ di ƵŶĂ ƌŝĐĐĂ ƌĞƚĞ Ěŝ ĨŽƌŶŝƚŽƌŝ ůŽĐĂůŝ ĞĚ ƵŶ͛ĂŵͲ evenƟ al centro dell’operaƟvità. La ricca ƉŝĂ ƐĐĞůƚĂ Ěŝ ůŽĐĂƟŽŶƐ͕ ĚĂ ƋƵĞůůĞ ĐůĂƐƐŝĐŚĞ rete di fornitori locali e l’ampia scelta di Ğ ƚƌĂĚŝnjŝŽŶĂůŝ Ă ƋƵĞůůĞ Ɖŝƶ eŵŽĚĞƌŶĞ ĞĚ locaƟ on, da quelle classiche tradizionali aĂůƚĞƌŶĂƟǀĞ͘ /Ŷ Ɖŝƶ͕ ŝŶ ƚƵƩŽ Đŝž ĐŚĞ ŽƌŐĂŶŝnjͲ quelle più moderne e alternaƟve, permeƩ onoĐ͛ğ di ƵŶ vantare una del njŝĂŵŽ ƚŽĐĐŽ Ěŝ conoscenza ĞƐƚƌŽ ŝƚĂůŝĂŶŽ͘ territorio hŶŽ ƐƚĂī nazionale ĐƌĞĂƟǀŽ pressochè Ěŝ ůƵŶŐĂ capillare. ĞƐƉĞƌŝĞŶnjĂ La creaƟvità e l’esperienza dello staī ƐƚƵĚŝĂ Ğ ƌĞĂůŝnjnjĂ ŵŽŵĞŶƟ Ěŝ ŐƌĂŶĚĞ ĐŽŝŶͲ permeƩ e di realizzare di grande ǀŽůŐŝŵĞŶƚŽ͕ ĚŝƐĞŐŶĂƟ momenƟ ƐƵůůĞ ƐƉĞĐŝĮĐŚĞ coinvolgimento, disegnaƟ sulle speciĮĞƐŝŐĞŶnjĞ Ğ ĐĂƌĂƩĞƌŝƐƟĐŚĞ ĚĞů ĐůŝĞŶƚĞ Ğ ĚĞů che e caraƩ erisƟĚŝ che/͛DĞĞƚĂůLJ del cliente. ƐƵŽ esigenze ƉƵďďůŝĐŽ͘ >͛Ăƫǀŝƚă Ɛŝ Mete, percorsi esperienze allaĂƫǀŝƚă scoperta ĐŽŵƉůĞƚĂ ĐŽŶ ed ƵŶĂ ƌŝĐĞƌĐĂƚĂ Ěŝ dell’arte locale, tesori paesaggisƟ ci, eccel/ŶĐŽŵŝŶŐ͗ ŵĞƚĞ͕ ƉĞƌĐŽƌƐŝ ĞĚ ĞƐƉĞƌŝĞŶnjĞ lenze enogastronomiche e desƟ ĂůůĂ ƐĐŽƉĞƌƚĂ ĚĞůů͛ĂƌƚĞ ůŽĐĂůĞ͕ ĚĞŝ nazioni ƚĞƐŽƌŝ poco conosciute, solo alcune voci ƉĂĞƐĂŐŐŝƐƟĐŝ͕ ĚĞůůĞ sono ĞĐĐĞůůĞŶnjĞ ĞŶŽŐĂƐƚƌŽͲ della ricercata vità di incoming che ŶŽŵŝĐŚĞ Ğ ĚĞůůĞ aƫ ĚĞƐƟŶĂnjŝŽŶŝ ŵĞŶŽ ĐŽŶŽͲ completa l’aƫvità di I’Meetaly. ƐĐŝƵƚĞ ĚĞů ĞůƉĂĞƐĞ͘ WĞƌ ƋƵĂůĞ ŵŽƟǀŽ ƌŝǀŽůŐĞƌƐŝ Ă
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Eventi & congressi all inclusive Efficienza e competenza sono le caratteristiche peculiari di Cec, non solo un’agenzia di eventi e comunicazione, ma un vero e proprio partner qualificato e affidabile in grado di progettare e sviluppare insieme al cliente qualsiasi tipo di evento BIANCA CATTANEO
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nalisi, progettazione, condivisione, realizzazione, sono le fasi principali dell’attività di Cec Comunicazione Eventi Congressi, la dinamica agenzia di Roma che si propone come riferimento nell’organizzazione di eventi medici, ma non solo. Una realtà giovane ma consolidata, con un approccio integrato teso a soddisfare qualsiasi esigenza e soprattutto a mettere in campo tutte le strategie possibili per raggiungere gli obiettivi di business. Una capacità progettuale che nasce dal knowhow acquisito in più di venti anni di esperienza nella gestione di eventi, congressi e attività di pubbliche relazioni. La flessibilità dell’agenzia, unita alla rete di partner fidati e di qualità, consente di individuare per ogni specifico contesto la soluzione migliore, permette di indagare nel det-
taglio ogni singolo aspetto che possa garantire il successo di meeting, convegni, conferenze stampa o serate di gala, a partire dalla fase ideativa, proseguendo con la realizzazione vera e propria, senza dimenticare il post evento. Qualità e competenza sono messi a disposizione del cliente sin dalle prime scelte strategiche e di definizione del target, proseguendo nelle fasi di gestione vera e propria, dagli aspetti logistici e di valutazione della location agli allestimenti, dalla segreteria organizzativa alla fornitura di hostess e personale di supporto, dall’assistenza tecnica durante il convegno ai servizi di catering, emissione di biglietteria sia aerea sia ferroviaria e, all’occorrenza, anche un servizio di grafica e ideazione del materiale coordinato. Nata nel 2005, l’agenzia opera anche come provider Ecm nazionale assicurando ai propri clienti la conoscenza tecnica delle procedure, la consulenza organizzativa e gli strumenti necessari per l’accreditamento e la gestione degli eventi affidati secondo il rispetto della normativa dei crediti formativi. indirizzi a fine rivista
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La forza dell’esperienza Gruppo Peroni Eventi, forte della ventennale esperienza, assicura ai suoi clienti un’ampia visibilità attraverso i più tradizionali mezzi di comunicazione, ma anche utilizzando strumenti innovativi di marketing e digital strategy SABRINA PIACENZA
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deazione, progettazione e realizzazione di eventi: questo il core business di Gruppo Peroni Eventi, una società di live communication che opera su mercati di diverse nazioni. Fondata da Fabian Peroni, oggi Ceo della società, e da Massimo Mercuri, attuale managing director, in oltre vent’anni di attività la società ha costruito rapporti di collaborazione duraturi con importanti aziende multinazionali. Tra le attività principali ci sono launch event, convention e incentive, da sempre fiore all’occhiello delle sue produzioni. Gruppo Peroni Eventi ha chiuso il 2017 con un incremento di fatturato del cinquanta per cento rispetto all’anno precedente, confermando il suo trend di crescita anche nel primo semestre 2018. Per l’anno in corso si è aggiudicata gare per eventi importanti, tra i quali spiccano quelli dedicati a Mercedes Benz Italia. Il 2018 è infatti l’anno del consolidamento del felice rapporto fra Gruppo Peroni Eventi e
Mercedes Benz Italia. Molti gli eventi affidati all’agenzia tramite gara che hanno sfruttano la sua expertise a 360 gradi, con produzioni di differente tipologia e durata. Diversi quelli programmati, alcuni già conclusi come il dealer meeting di marzo nel New Mbi Hedquarter di Roma dove all’interno è stata realizzata per l’occasione una sala meeting. Per questo evento l’agenzia ha anche gestito ineramente la logistica e l’ospitalità, avvalendosi della sua nuova divisione di guest management. A maggio invece Mercedes Benz Italia ha partecipato al Gran Prix Truck presso il Circuito di Misano, una competizione sportiva che ha richiamato più di 36mila appassionati da tutta Europa. Gruppo Peroni Eventi in questa occasione si è occupata dell’area espositiva Mbi con integrazione dello showtruck insieme agli altri veicoli esposti, della creazione dell’area hospitality con zona bar e di altre numerose attività di intrattenimento. Tra marzo 2018 e febbraio 2019 sono stati programmati diversi eventi retail, format studiati per le concessionarie Mercedes e Smart italiane per un totale di 140 tappe. In abbinamento, diverse attività di engagment, in cobranding con Moleskine e Samsung, gestiti in toto da Gruppo Peroni Eventi. indirizzi a fine rivista
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Organizzare le emozioni Originalità, tanta innovazione e la maniacale attenzione ai dettagli fanno di Italia Eventi Group un partner privilegiato per la definizione di eventi raffinati e indimenticabili, perché capace di dare valore a qualsiasi brand BIANCA CATTANEO
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ulgari, Fendi, Lvmh, Maison Du Monde, Total Erg e Findus sono solo alcune delle grandi aziende che si sono rivolte a Italia Eventi Group per realizzare un evento, un lancio di prodotto, un party esclusivo o un momento formativo. Si sono affidati completamente riconoscendo la competenza, la creatività e la capacità progettuale della società, con sede a Roma, specializzata nell’ideazione e nell’organizzazione di eventi e manifestazioni fieristiche su tutto il territorio nazionale e internazionale. Un partner ideale per tutte le fasi di sviluppo del progetto che si avvale di un team di veri professionisti e una consolidata rete di collaboratori esterni capaci di coniugare competenze strategiche, tecniche e creative, tutte sapientemente mixate. Dalla ricerca della location più idonea alla progettazione, dalla selezione del personale all’impostazione della grafica e del suppor-
to di comunicazione, fino all’allestimento, nel quale l’agenzia mette a frutto la propria abilità e la costante attività di ricerca in ogni ambito progettuale, tecnologico e comunicativo. Proseguendo con le tecnologie più innovative messe a disposizione, che contemplano un supporto audio video e un’attività di regia vera e propria. Molti gli eventi già organizzati in questi anni, tutti svolti con passione, successo e partecipazione. Sfilate, gala dinner, convegni, conferenze stampa o party di vario tipo, progettati per soddisfare le esigenze del cliente e per suscitare emozione in chi partecipa all’evento. Un’emozione reale, data anche dalla capacità di scegliere la cornice adeguata all’evento. Infatti, grazie a una fitta rete di partner internazionali, Italia Eventi Group è in grado di selezionare e proporre le location più prestigiose e richieste, dalle moderne alle storiche, localizzate in tutto il mondo. Strategia e creatività sono le caratteristiche peculiari di Italia Eventi Group, aspetti che permettono all’agenzia di mettere a punto un programma di servizi dedicati per ogni specifica esigenza. indirizzi a fine rivista
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ALESSANDRA BOIARDI
NUOVA INIZIATIVA PER LA FORMAZIONE TURISMO IN PUGLIA Nasce a Fasano il primo campus di eccellenza per la formazione dei nuovi professionisti del turismo: un progetto innovativo dedicato a giovani talenti con l’ambizione di contribuire con la massima professionalità alla crescita di un settore ormai trainante per l’economia della regione pugliese. Il protocollo di intesa firmato è il risultato di una sinergia tra pubblico e privato, ovvero della collaborazione tra l’Università degli Studi di Bari, il Ciasu, Centro Internazionale Alti Studi Universitari di Fasano e il gruppo San Domenico Hotels della famiglia Melpignano, soprattutto con Borgo Egnazia. Il complesso del Ciasu e in particolare la Masseria Giardinelli, già impegnata in attività didattiche e di ricerca, coerentemente con i piani di sviluppo della struttura, ospiterà le attività formative destinate alla preparazione delle nuove figure professionali. In questo contesto si inserisce il progetto di collaborazione presentato dal Gruppo
San Domenico Hotels mirato alla creazione di un polo formativo di eccellenza universitario e post-universitario che possa fungere da volano per l’economia locale nel settore turistico e nella promozione del territorio. Il primo obiettivo è la realizzazione di un master breve, a partire dal 2019, seguito dalla progettazione congiunta di un percorso universitario e post-universitario che possa favorire l’attivazione di lauree brevi, magistrali, master e corsi di alta specializzazione mirati all’acquisizione di competenze di eccellenza nel settore turistico-alberghiero e nel settore del made in Italy. È inoltre in fase esplorativa la possibilità di estendere la collaborazione a università estere di primaria importanza per valorizzare lo scambio internazionale come leva strategica e vocazionale del Ciasu anche al fine di realizzare percorsi mirati di ricerca accademica sulle materie oggetto della formazione.
CB ITALIA, LEAD GENERATION PER LE DESTINAZIONI Nuovo accordo strategico per Convention Bureau Italia: insieme all’agenzia di lead generation che opera a livello mondiale Gaining Edge potrà garantire lead personalizzati (ovvero l’individuazione di possibili clienti interessati) dedicati a ogni destinazione associata al suo network. L’accordo con l’agenzia di consulenza prevede la generazione di lead potenzialmente interessanti per le destinazioni italiane coinvolte. Ciascuna destinazione riceverà inoltre lead unici e specifici sulla base delle proprie caratteristiche. E anche in termini di nuove membership, il network ha acquisito sei importanti nuovi soci da gennaio 2018
e porta la rappresentativa del convention bureau nazionale a duemila aziende sul territorio italiano. Venezia si conferma la destinazione con più rappresentatività, grazie all’ingresso dell’Hotel Excelsior Lido di Venezia. Tra i nuovi soci, Du Lac & Du Park Grand Resort, sul Lago di Garda, Tuo Logo e Cosepuri-Autotrasporti Bologna, provider nazionali, il Dmc Gastaldi Global Travel e infine Superstudio Events, Centro Congressi and Venue di Milano. Carlotta Ferrari, presidente del Convention Bureau Italia, ha dichiarato: «Siamo estremamente soddisfatti dell’accordo firmato con Gaining Edge, un prezioso partner per valorizzare
il ruolo delle destinazioni italiane nel mondo nel settore del congressuale, che oggi più che mai rappresenta una delle chiavi dell’economia turistica del Paese. La prima occasione di rilievo sarà legata all’ospitalità di cinquanta buyer che arriveranno da tutta Europa a Bologna dal 1° al 3 novembre 2018 per Italy at Hand, l’evento Mice di business qualificato che ospiterà attività non convenzionali in perfetto stile Italy at Hand. Il numero crescente di attività b2b Mice e degli operatori qualificati che si affiliano al nostro network confermano il valore del nostro lavoro e della funzione stessa del convention bureau nazionale».
COME I PCO RILANCIANO LA VALUE PROPOSITION In che modo gli organizzatori congressuali possono vincere l’urgente sfida di veder riconosciuto il valore dei servizi offerti ai clienti evitando di competere principalmente sui prezzi? È possibile elevare la relazione Pco-cliente, basandola sulla condivisione del valore competitivo generato a lungo termine? Patrizia Semprebene Buongiorno, vice presidente di Aim Group International ed esperta speaker internazionale, ha tenuto una sessione formativa su questi attuali temi il 20 giugno a Bologna presso la Pcco Academy, il programma di formazione di Federcongressi&eventi. «Per essere competitivi sul mercato attuale ed essere percepiti come partner rilevante dai clienti, i Professional Congress Organiser (Pco) devono elevare il livello del confronto con i clienti e trovare nuove opportunità per la creazione di valore» ha sottolineato Semprebene Buongiorno. «Altrimenti saranno messi in competizione solo sul costo dei
servizi e perderanno facilmente clienti e opportunità di business». In un mercato altamente competitivo, è necessario dare più valore ai servizi per evitare che vengano percepiti come semplici commodity. «È il concetto di commodity che sta danneggiando i Pco o sono i Pco che non sanno rinnovare i loro servizi e il modo in cui li promuovono?», ha chiesto provocatoriamente Semprebene Buongiorno. Il primo strumento per raggiungere questi obiettivi è la profonda comprensione dei bisogni e delle aspettative del cliente: «Innanzitutto un Pco deve identificare i suoi punti di forza e le aree in cui, per ciascun cliente, è in grado di offrire un valore aggiunto competitivo – ha spiegato Semprebene Buongiorno –. Occorre quindi ascoltare attentamente le esigenze, la storia, i problemi, il modello di business e le aspettative del cliente (anche quelle inizialmente non dichiarate); e infine, essere totalmente orientati al cliente».
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SICILIA: IN AUMENTO I CONGRESSI E GLI EVENTI Il Comitato Esecutivo di Federcongressi&eventi a Palermo ha incontrato il sindaco della città Leoluca Orlando, il team di Sicilia Convention Bureau e una numerosa rappresentanza di operatori della meeting industry siciliana. L’incontro del 18 giugno è stato l’occasione per evidenziare quanto il settore degli eventi stia diventando sempre più centrale per lo sviluppo dell’economia dell’intera regione che, grazie anche all’impegno del Sicilia Convention Bureau, negli ultimi anni si è imposta come destinazione Mice sempre più richiesta. La crescita della Sicilia è confermata sia dall’Osservatorio Italiano dei Congressi e degli Eventi-Oice, sia dall’Osservatorio Congressuale Siciliano, la ricerca realizzata da Sicilia Convention Bureau in collaborazione con UniCredit. Secondo l’ultima edizione dell’Oice, il Sud e le Isole hanno registrato un aumento quasi del cinque per cento degli eventi ospitati. Focalizzandosi sulla Sicilia, secondo l’Osservatorio Congressuale Siciliano dal 2015 al 2016 le richieste di eventi sono decuplicate, passando
da 1.101 a 11.044, e gli eventi confermati sono passati in un anno da 546 a 3.856. «La scelta del Comitato Esecutivo di riunirsi in Sicilia, e nella città di Palermo, dimostra quanto l’associazione sostenga l’impegno delle aziende e delle istituzioni siciliane nel fare della regione una meta d’elezione per congressi ed eventi», ha commentato la presidente di Federcongressi&eventi Alessandra Albarelli. «In questo percorso il ruolo di sindaci illuminati come Leoluca Orlando è fondamentale: sappiamo bene quanto nel processo di candidatura, soprattutto per i congressi internazionali, l’apporto concreto dei sindaci sia decisivo per acquisire un congresso, sia garantendo benefit ai promotori, sia dimostrando quanto la città sia strutturata per accogliere l’evento e orgogliosa di ospitarlo. Per questo è necessario rafforzare la collaborazione tra Federcongressi&eventi e l’Associazione Nazionale Comuni Italiani-Anci, anche con l’obiettivo di aggiornare il vademecum “Il ruolo dei comuni nell’incoming congressuale”».
IMMERSIVE SHOW DINNER, NUOVO FORMAT PER EVENTI
NUOVI SOCI PER CB NAPOLI
Un’esperienza sensoriale a tutto tondo, un modo innovativo di godere del buono e del bello, in cui la tecnologia più moderna incontra la bellezza e la tradizione. Una cena come un viaggio immersivo in un mondo virtuale fatto di sensazioni, emozioni e scoperta di nuovi orizzonti. Il gusto, con l’eccellenza culinaria di chef stellati che si avvicenderanno nel tempo; l’udito, con una colonna sonora avvolgente; la vista con le immagini che grazie alla tecnologia avanzatissima portano i partecipanti in una serie infinita di mondi virtuali; l’olfatto, con le essenza speciali che conducono l’ospite in sintonia con il sapore del cibo; il tatto, con una modalità al tempo stesso nuova e ancestrale di prendere il cibo. È la proposta Immersive Show Dinner, che spiega Pier Paolo Roselli ideatore e fondatore del progetto: «Immersive Show Dinner nasce dall’idea di valorizzare gli chef, Roma e le eccellenze Italiane che già ci contraddistinguono nel mondo, attraverso un nuovo format di food entertainment di grande impatto emotivo che utilizza tecnologie digitali innovative in grado di ambientare le cene in contesti virtuali sempre diversi ed estremamente avvolgenti. Una nuova esperienza che unisce le proposte dagli chef stellati allo stile, all’innovazione e agli show interattivi fusi armoniosamente per dare vita a eventi multisensoriali, sempre unici e irripetibili, tutti da scoprire e impossibili da raccontare». Il progetto, è stato realizzato in otto mesi in stretta collaborazione con un esteso network di oltre venti professionisti e si pone l’obiettivo di internazionalizzare il format attraverso l’apertura di più temporary restaurant replicabili in Italia e all’estero in spazi eventi, luxury hotel, ristoranti gourmet, musei, teatri e luoghi inaspettati, «focalizzando il piano di sviluppo del 2019 su destinazioni come Dubai, Miami e Mosca passando per un opening nel breve periodo su Milano».
Prosegue il percorso di crescita del Convention Bureau di Napoli con l’obiettivo di migliorare il posizionamento, nazionale e internazionale, della città come sede di prestigiosi congressi. Il convention bureau ha annunciato l’ingresso di un nuovo socio, il Ramada Naples, hotel quattro stelle situato strategicamente nell’area della stazione ferroviaria, dotato di sale congressuali con capacità fino a mille persone. «Napoli aveva la necessità di un Convention Bureau. Era un tassello che mancava e che finalmente abbiamo a disposizione» dichiara il direttore del Ramada Naples, Massimo de Angelis. «Abbiamo deciso di aderire e oggi ci sentiamo ben rappresentati nelle sedi di promozione turistica. Abbiamo un prodotto specifico per il segmento congressuale, con un posizionamento logistico eccellente, per questo siamo certi che avremo una collaborazione proficua. I risultati stanno già arrivando». L’offerta cresce anche con l’ingresso nel Cb Napoli degli Amici di Capodimonte, l’associazione che sostiene il Museo di Capodimonte (più in generale tutti i partecipanti al Polo Museale di Napoli) attraverso un’importante attività di promozione e valorizzazione. Una collaborazione che agevolerà il processo per l’utilizzazione degli spazi del museo per attività congressuali. «Gli Amici di Capodimonte guardano con grande interesse alle attività del Cb, organizzazione che ha colmato un grave vuoto in città, convinti che il potenziale ricettivo di Napoli sia enorme e tuttora non sufficientemente strutturato – dichiara il presidente Errico di Lorenzo –, il Museo e il Real Bosco di Capodimonte sono destinazioni esclusive e di grande attrattiva per il turismo congressuale, soprattutto per gli eventi collaterali a esso legati e il nostro impegno nella loro promozione è costante».
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Bleisure: benvenuti nella terra di mezzo Quando i viaggi di lavoro sconfinano nel leisure e coinvolgono anche il resto della famiglia: mappa di un fenomeno in evoluzione e in costante incremento PAOLA DELLA CASA
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osì come capita sempre più spesso di lavorare nel tempo libero, succede anche che durante i viaggi di lavoro ci siano momenti di svago. E se si hanno dubbi in merito, basta pensare allo sviluppo sempre più importante che hanno i duty free e i servizi “leisure” – dai centri benessere alle spa – negli aeroporti e di come vengano usati normalmente per fare shopping e rilassarsi tra un volo e l’altro. La commistione tra business travel e leisure travel è ormai talmente diffusa, da aver creato la necessità di far ideare un neologismo per definirla: la parola americana bleisure. Il
confine tra viaggio di lavoro e viaggio di piacere si assottiglia sempre di più e quindi, se si è in viaggio di piacere si scoprono elementi che possono essere rilevanti per il proprio lavoro e li si approfondisce; viceversa, quando si è in viaggio di lavoro si coglie l’attimo per godersi anche le attrazioni del posto. In altre parole è come se il welfare aziendale si sia esteso al di là del perimetro dell’ufficio e sia entrato anche ad arricchire un momento molto importante della vita in azienda, quello appunto del viaggio di lavoro. Lo sottolinea anche Loretta Bartolucci, commercial director dell’area Business Travel di Cisalpina Tours: «Negli ultimi anni c’è stato un importante cambiamento non solo nelle modalità di viaggio dei business traveller ma anche nelle loro priorità visto che emerge, da parte dei viaggiatori, la necessità di integrare maggiormente i viaggi di lavoro con la loro vita privata». Sottolineando come questo sia un
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BUSINESS TRAVEL fenomeno che caratterizza principalmente le multinazionali, mentre le aziende mediopiccole considerano ancora il leisure come un premio sganciato dal business trip, secondo Bartolucci la tendenza del bleisure è comunque in aumento: «Effettivamente, stiamo notando come ci sia un leggero aumento di richieste per avere un maggiore equilibrio tra lavoro e vita privata e questo può avvenire aggiungendo uno o più giorni al viaggio (solitamente in coda alla trasferta) o dando la possibilità di portare con sé un membro della famiglia. Quello che emerge dai travel manager è che sicuramente si tratta di un’esigenza che sarà sempre più marcata nei prossimi anni». PAROLA D’ORDINE: INTEGRAZIONE Si evolvono i bisogni dei viaggiatori business e di conseguenza le domande che le aziende porgono agli operatori del settore. Serve integrare a monte la modalità di fruizione di pacchetti misti, sia a livello di travel policy, sia di possibilità di fruire di sconti aziendali per la parte privata del viaggio. In questo modo si mette concretamente a disposizione del dipendente che viaggia una soluzione che facilita il lavoro e che, attenuando le barriere tra vita privata e lavorativa, permette di sfruttare il momento giusto per cogliere l’ispirazione, svagarsi e far anche divertire la famiglia. A tal proposito, Bartolucci aggiunge: «Cisalpina sta lavorando con le nostre aziende corporate per implementare una travel policy “total cost” più flessibile, che possa contemplare la possibilità di fermarsi qualche giorno in più e offrire tariffe aeree più convenienti (come avviene nel caso della Sunday Rule). A livello di innovazione, Cisalpina Tours è la prima azienda di business travel in Italia a dotarsi di una piattaforma welfare dedicata alla imprese clienti e in grado di promuovere il benessere individuale dei dipendenti: per loro, infatti,
sarà possibile scegliere all’interno di Bluwelfare anche i pacchetti travel come benefit, oltre ai servizi di assistenza sanitaria integrativa, socioassistenziali e quelli per il tempo libero. Oltre a ciò, Cisalpina Tours, facendo parte del Gruppo Bluvacanze, può usufruire di importanti convenzioni con i principali tour operator contrattualizzati dal network di agenzie di viaggio Bluvacanze e Vivere&Viaggiare come Going ed Msc Crociere. Infine, per quanto riguarda la possibilità di lavorare in movimento, Cisalpina Tours mette a disposizione dei suoi viaggiatori la saletta vip ubicata all’Aeroporto Internazionale di Torino Caselle, che ogni anno registra oltre diecimila ingressi». Le aziende possono comunque favorire il bleisure come elemento di motivazione e possono farlo senza costi aggiuntivi, semplicemente prevedendo soluzioni modulabili nella loro travel policy. In una realtà sempre connessa, in cui le email ci raggiungono in qualsiasi parte del mondo in cui ci sia il wi-fi, il lavoro agile viene in viaggio con noi (business o leisure che sia il viaggio) ed è quindi corretto bilanciare la situazione portando anche un po’ della sfera personale nel viaggio di lavoro. Da questo punto di vista, le aziende medio-piccole possono sfruttare la scia delle multinazionali e beneficiare di soluzioni già sperimentate: «Le travel management company – commenta Bartolucci – devono rivestire un ruolo davvero consulenziale, diventando il vero valore aggiunto nei processi di Bt, superando la competizione di vettori e “piattaforme” che affollano gli uffici dei travel manager. Le Tmc, con tecnologie evolute e sistemi H2H, devono assolvere alla missione di portare al centro del sistema di corporate travel, sempre e unicamente il traveller, il viaggiatore, che, nel rispetto delle policy, necessita di una relazione e di un servizio assolutamente personalizzati».
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LORETTA BARTOLUCCI commercial director area Business Travel di Cisalpina Tours «Negli ultimi anni c’è stato un importante cambiamento non solo nelle modalità di viaggio dei business traveller ma anche nelle loro priorità visto che emerge, da parte dei viaggiatori, la necessità di integrare maggiormente i viaggi di lavoro con la loro vita privata».
EDOARDO VITTUCCI senior director di Fidenza Village Value Retail «Grazie al Corporate Programme Fidenza Village, le società convenzionate hanno accesso a molteplici benefici sia per i propri dipendenti sia per l’organizzazione di eventi aziendali, conferenze, o team building all’interno delle sale meeting di Fidenza Village. Per le aziende è inoltre possibile acquistare le gift card, carte prepagate il cui valore può essere detratto dal reddito finanziario dell’impresa con validità di utilizzo di un anno solare».
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SHOPPING TIME Se shopping e visita della destinazione sono tra le principali attività alle quali si dedica il viaggiatore business (sia italiano, sia – e soprattutto – straniero in visita nel Belpaese) nei momenti “leisure”, stanno nascendo servizi pensati proprio su misura per questa tipologia di clientela, dalle necessità e dai tempi peculiari: «Per quanti sfruttano i viaggi di lavoro in Italia anche per vivere una shopping experience nel modo fashion del nostro Paese e vogliono evitare di appesantire la valigia, disponiamo di un Dhl Servicepoint per spedire gli acquisti fatti in qualsiasi angolo del mondo: un servizio veloce e pratico che gestisce spedizio-
ni espresso nazionali e internazionali con consegna in sole 24 ore, che diventano 48 per le mete intercontinentali più lontane» spiega Edoardo Vittucci, senior director di Fidenza Village Value Retail, che prosegue: «Tra le opportunità di Dhl Servicepoint, una vasta gamma di imballi gratuiti e l’esclusivo pack Textile Express per capi singoli appesi, che mantiene perfette le condizioni dalla partenza all’arrivo». Non solo. Proprio i poli dello shopping di lusso si stanno sempre più connotando come destinazioni a tuttotondo (secondo una ricerca pubblicata dal Times sulle attrazioni italiane più visitate a livello internazionale, se al primo posto c’è il Colosseo, in seconda, terza, quarta e quinta posizione compaiono ben quattro outlet/ retail park e gli scavi di Pompei sono solo al sesto posto) dove, accanto alle proposte fashion & design, è possibile seguire percorsi enogastronomici legati al territorio e, per il Mice, organizzare riunioni, momenti di team building e retreat, unendo quindi business e leisure in un’unica location: «Sono sempre di più gli ospiti internazionali e italiani in viaggio per ragioni di business, che cercano un’esperienza personalizzata, che consenta di assaporare le tradizioni di vita locali – conferma Vittucci –. Una visita al Fidenza Village, uno degli 11 Villaggi di The Bicester Village Shopping Collection di Value Retail in Europa e Cina, offre ad aziende e business traveller l’opportunità di coniugare un’esclusiva esperienza di shopping tra oltre 120 boutique e ristoranti della tradizione regionale con l’utilizzo di spazi meeting per i propri incontri di lavoro, corsi di formazione, attività incentive o lanci di prodotto. E tra i servizi pensati per i viaggiatori d’affari e per la meeting e incentive industry, non possiamo non citare la possibilità di richiedere il transfer privato da Milano o Bologna per gruppi o individuali, in limousine o in elicottero, che in meno di quaranta minuti sorvola il fiume Po. O ancora l’opportunità di prenotare al welcome center un tour in mongolfiera tra i Castelli del Ducato, o di attraversarli alla guida di una spider Anni 30 o una Ferrari Testa Rossa. E ancora, grazie al Corporate Programme Fidenza Village, le società convenzionate hanno accesso a molteplici benefici sia per i propri dipendenti sia per l’organizzazione di eventi aziendali, conferenze, o team building all’interno delle sale meeting di Fidenza Village. Per i dipendenti, presentando il badge aziendale si ottiene un’ulteriore riduzione del dieci per cento sul prezzo Fidenza Village e si può usufruire del servizio di Hands-Free Shopping gratuito, che permette di visitare comodamente le boutique senza l’ingombro di eventuali acquisti fatti, che verranno custoditi e riconsegnati dallo steward dedicato, al termine della visita. Per le aziende è inoltre possibile acquistare le gift card, carte prepagate il cui valore può essere detratto dal reddito finanziario dell’impresa con validità di utilizzo di un anno solare».
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YEDISMIR GRINAN LOPEZ gestore operativo di BoutiqueNB «È importante che i padroni di casa prestino attenzione, oltre che ai basic (pulizia, ordine, cordialità) anche a elementi meno immediati: la casa o l’appartamento in affitto deve essere accogliente, funzionale e discreto, offrire soluzioni a problemi improvvisi – dall’ombrello se piove al deodorante se lo si è dimenticato a casa –, e soprattutto il padrone di casa deve sviluppare un grande orientamento al cliente, che sebbene scelga una casa al posto di un albergo, mantiene le necessità e l’approccio di chi viaggia per lavoro».
BLEISURE ANCHE L’ACCOMMODATION All’insegna del bleisure è sempre più anche la scelta della tipologia di accommodation: sebbene gli alberghi rimangano la scelta principale come alloggio durante il viaggio di lavoro, una nicchia sempre più ampia di viaggiatori preferisce la comodità domestica delle case business messe a disposizione su diverse piattaforme, prima fra tutte da Airbnb. Questo sito, sebbene sia stato definito un portale di intermediazione, in realtà è probabilmente il più grande albergo del mondo e nella sezione Airbnb for Work mette a disposizione soluzioni abitative sia per i singoli businessman sia per le aziende, con una sezione dedicata ai travel manager. Il business traveler che sceglie questa soluzione, dopo una giornata di lavoro, preferisce ritrovare un ambiente più vicino alla sua casa, in cui possa preparare o ordinare il suo cibo, stare in pantofole a guardare la tv, ma non preoccuparsi di riordinare l’abitazione alla fine del soggiorno. Gli “host”, ovvero i padroni di casa, che vengono scelti
per far parte del programma Airbnb for Work devono rispettare una serie di prerequisiti (dal wi-fi a una postazione di lavoro, dai termini di cancellazione flessibili al self check-in possibile in qualsiasi momento del giorno e della notte) per poter accedere alla sezione di questa offerta, utilizzata già da settecentomila aziende a livello mondiale per gestire le trasferte dei propri dipendenti, di cui una buona parte – circa il trenta per cento – si rivelano viaggiatori bleisure, che trascorrono anche il weekend nella stessa accommodation scelta per lavoro. «È importante che i padroni di casa prestino attenzione, oltre che ai basic (pulizia, ordine, cordialità) anche a elementi meno immediati: la casa o l’appartamento in affitto deve essere accogliente, funzionale e discreto, offrire soluzioni a problemi improvvisi – dall’ombrello se piove al deodorante se lo si è dimenticato a casa –, e soprattutto il padrone di casa deve sviluppare un grande orientamento al cliente, che sebbene scelga una casa al posto di un albergo, mantiene le necessità e l’approccio di chi viaggia per lavoro» commenta Yedismir Grinan Lopez, gestore operativo di BoutiqueNB, società di consulenza e gestione di case private su Airbnb che aiuta i padroni di casa a districarsi tra normative sul turismo, registrazione degli ospiti e tasse di soggiorno. Per i segmento business travel, inoltre, Airbnb lavora in partnership anche con Sap Concur, fatto che rende facile la gestione delle spese da parte delle aziende, e sono in via di introduzione una serie di facilitazioni per allineare la travel policy aziendale con le scelte abitative che i dipendenti possono effettuare. Questo permette alle aziende di personalizzare le soluzioni di viaggio in un’ottica di rispetto del work-life balance anche durante i viaggi di lavoro, pur controllando la qualità delle soluzioni offerte ai dipendenti e i costi sostenuti. Nell’era dei flex-benefit, il vantaggio che ne consegue è la motivazione e il commitment del dipendente, che oramai sempre connesso, in cambio di una dispo-
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nibilità, per quanto possibile, continua, ha sempre più bisogno di spazi che gli permettano dei ritmi sostenibili. Da questo punto di vista, il controllo della qualità del servizio che effettua Airbnb è tale per cui le aziende e i viaggiatori vengono tutelati. VIAGGIARE IN TOTALE SICUREZZA Anche attraverso le soluzioni di accommodation bleisure di questo tipo le aziende riescono a tutelare i propri dipendenti quando sono in business trip. Questo è importante perché il viaggio di lavoro rimane un momento specifico della vita lavorativa del dipendente di cui le aziende hanno la responsabilità. Interviene ancora Loretta Bartolucci di Cisalpina Tour: «Se il bilanciamento tra vita privata e lavorativa riguarda la maggior parte dei viaggiatori d’affari, uno dei loro primi pensieri è quello della sicurezza: se, infatti, può essere all’ordine del giorno che un business traveller venga coinvolto in un imprevisto durante la trasferta di lavoro, è anche vero che questo può far aumentare la percezione che la sua sicurezza sia a rischio; per questo motivo le aziende hanno sempre più la necessità di monitorare e tutelare in real time gli spostamenti dei dipendenti in trasferta e la richiesta di servizi legati alla sicurezza è in costante aumento. Oltre a trasmettere automaticamente i dati della trasferta dei dipendenti sul sito della Farnesina dedicato ai viaggi di lavoro (Dove siamo nel Mondo), Cisalpina Tours dispone anche di Cisa GeoTrack, uno strumento di geolocalizzazione in tempo reale, che consente di monitorare in ogni momento la posizione dei dipendenti nelle aree di effettivo o potenziale pericolo. In aggiunta, grazie alla partnership con International Sos, società leader di gestione del rischio e assistenza sanitaria in tutto il mondo, Cisalpina Tours è in grado di offrire questo servizio contando sui più elevati standard di qualità per la sicurezza in viaggio. Il ventaglio di servizi che mettiamo a disposizione delle corporate per tutelare la sicurezza e
gli spostamenti dei propri dipendenti viene completato anche dalla newsletter dedicata, Alert and Safety, che informa nell’immediato i travel manager su eventuali avvenimenti straordinari, come eventi sociopolitici, calamità naturali, situazioni di rischio che possono impattare su una trasferta di lavoro. Infine, il servizio Emergency H24 garantisce una risposta immediata alle richieste dei viaggiatori in trasferta in qualsiasi orario e giorno dell’anno, mentre Flightstats informa aziende e business traveller in real time su eventuali ritardi e annullamenti dei voli». E a proposito di mezzi di trasporto, uno studio recente di Carlson Wagonlit Travel evidenzia come i business traveller risultino più preoccupati quando si trovano nelle stazioni della metropolitana e ferroviarie, camminano per la strada, utilizzano servizi di ride-sharing e viaggiano su autobus, taxi e treni: «I travel manager dovrebbero focalizzare i loro programmi di safety & security su ciò che preoccupa davvero i viaggiatori» raccomanda Christophe Renard, vice president di Cwt Solutions Group, la divisione di consulenza di Carlson Wagonlit Travel, che prosegue: «Semplici accorgimenti quali fornire istruzioni chiare su come uscire dall’aeroporto, suggerire fornitori affidabili, offrire i consigli di base su come affrontare situazioni pericolose possono fare una grande differenza». Infine, oltre che una scelta adeguata dei partner con cui operare, le aziende possono i dipendenti in viaggio di lavoro anche con un assicurazione viaggi che preveda annullamenti, modifiche, sostituzioni e ritardi, tutela dei beni aziendali e personali, responsabilità civile per evitare rivalse di qualsiasi tipo, spese legali, anticipi di prima necessità, interprete, spese mediche e crisis guard, con validità in tutto il mondo ed eventuale clausola sul rischio guerra. Se oltre al viaggio di lavoro, viene prevista l’estensione della copertura assicurativa per i weekend prima e a ridosso della trasferta di lavoro e l’estensione ai familiari, anche il bleisure è coperto!
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CHRISTOPHE RENARD vice president di Cwt Solutions Group «I travel manager dovrebbero focalizzare i loro programmi di safety & security su ciò che preoccupa davvero i viaggiatori. Semplici accorgimenti quali fornire istruzioni chiare su come uscire dall’aeroporto, suggerire fornitori affidabili, offrire i consigli di base su come affrontare situazioni pericolose possono fare una grande differenza».
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L’accoglienza che vorresti Una catena di alberghi smart distribuita in tutta Europa, per un target di viaggiatori contemporaneo. B&B Hotels offre la soluzione ideale per ogni tipologia di clientela, dagli ospiti leisure fino a quelli business SABRINA PIACENZA
D
estinazioni, qualità, prezzo. Sono i tre obiettivi attorno ai quali ruota la strategia del gruppo B&B Hotels, che quasi trent’anni fa ha fondato una rete di strutture ricettive con un’idea precisa: unire il calore e l’attenzione di una gestione di tipo familiare all’offerta tipica di una grande catena d’alberghi.
Una formula registrata a livello mondiale come “econochic”, che si è rivelata da subito vincente, perché basata sull’unione di alcune caratteristiche ricercate dalla clientela come il comfort, il design, la sicurezza e i servizi di alta qualità a un prezzo accessibile per agevolare un turismo libero, semplice e competitivo. Dal 1989, anno di fondazione a Brest, B&B Hotels ha avuto una crescita graduale e costante in tutta Europa, arrivando a registrare oggi numeri da capogiro: oltre 440 alberghi in sei Paesi in Europa, uno in Brasile, per un totale di oltre quarantamila camere, otto milioni di notti vendute nel 2017, mentre nove milioni sono gli ospiti che hanno soggiornato ogni anno in una struttura B&B Hotels. In Italia la prima apertura risale al 2009 e oggi il gruppo conta 33 alberghi dislocati nelle principali città, da nord a sud. Per la sua filosofia innovatrice, basata su semplicità, modernità e spirito ecologico, B&B Hotels ha ottenuto numerosi premi nel settore alberghiero, che le hanno riconosciuto l’alto valore innovativo in un segmento affollato e bisognoso di proposte nuove, fresche e accessibili. L’idea guida di B&B Hotels è offrire un’ospitalità di qualità a prezzi contenuti e competitivi, senza fronzoli ma con una forte attenzione ai servizi, che si traduce in camere comode
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vicino al centro città un servizio cordiale libero da costi superflui, e con strutture raggiungibili facilmente da aeroporti, stazioni e autostrade. L’allestimento degli interni si diversifica leggermente da struttura a struttura pur esprimendo sempre un legame con il territorio e un costante impegno green per una gestione responsabile ed ecologica, tanto da aggiudicarsi il Green Key Label, il riconoscimento internazionale di eco-compatibilità per le strutture turistiche. Sempre nel segno dello spirito ecologico, il gruppo ha scelto di diventare sempre più green dotando i parcheggi delle sue strutture di stazioni di ricarica veloce per le auto elettriche, a oggi presenti nel B&B Hotel Trento ed entro il 2019 in tutti i B&B Hotel selezionati.
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plicazioni standard (Youtube, web browser, Bbc tv, canali Sky etc), le nuove smart tv permettono agli ospiti di usufruire di servizi aggiuntivi che offrono informazioni utili sulla destinazione: ristoranti, locali, esperienze ed eventi per vivere in tutta libertà la città. I clienti, inoltre, avranno la possibilità di connettere il proprio device alla tv creando un collegamento diretto per vedere foto, video e altri contenuti del proprio cellulare direttamente sullo schermo. indirizzi a fine rivista
DOTAZIONI TECNOLOGICHE ESCLUSIVE B&B Hotels si posiziona nel mercato dell’accoglienza turistica in modo innovativo e punta su uno stile internazionale, ma di impronta europea, con un’accoglienza made in Italy. I servizi che troviamo in ogni albergo sono molteplici e variegati: wi-fi fino a duecento Mega gratuito, ricca colazione a buffet, area relax e co-working con postazioni internet, sale riunioni per meeting, parcheggi in struttura o convenzionati nelle vicinanze (compresi gli autobus). Le camere sono caratterizzate da un design moderno e funzionale, arricchite da ogni comfort: dal wi-fi in fibra fino a duecento Mega illimitato alla climatizzazione autoregolabile, dalla cassaforte elettronica a un bagno spazioso con soffione xl, fino alla tv da 32 o quaranta pollici dotati di Sky Tv e canali satellitari di sport, cinema, serie tv e informazione gratuiti. Le strutture italiane, grazie a una partnership con Samsung, si stanno dotando di smart tv da quaranta pollici. Oltre a una serie di ap-
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Planner, sai gestire il tuo tempo? Se le giornate non sembrano bastare mai, forse è arrivato il momento di organizzarvi meglio. Come? Con la matrice Eisenhower o con Google Keep. Questi e altri consigli per sentirsi davvero padroni di se stessi e del proprio tempo CRISTINA MACCARRONE
C’
è chi dice che il segreto sia alzarsi al mattino presto quando la mente è più riposata, i pensieri e le preoccupazioni non assillano (ancora) e si ha la giornata davanti. Tim Cook, il Ceo di Apple, fa così: si alza alle 4.30 del mattino, risponde alle mail e poi inizia a fare sport. C’è chi invece preferisce la notte perché il silenzio lo aiuta a capire meglio le potenzialità di un determinato evento, a fare la programmazione per il giorno dopo quando il telefono non squilla e non arriva quasi nessuna mail. Insomma, ognuno prova il suo metodo per gestire al meglio il tempo che, lo sappiamo,
non basta mai. Specie quando si lavora come event planner. E se la pianificazione non è sempre il vostro forte o se, nonostante programmiate tutto, avete sempre la sensazione di essere indietro, forse è il caso di rivedere il vostro time mangement. E in questo vi aiutano tool, app e pure qualche trucco. Iniziamo proprio dagli ultimi. ORGANIZZATE LA VOSTRA POSTA ELETTRONICA Che mondo sarebbe senza le email? Eppure, diciamocelo: sono un assillo. Questo perché, forse, non organizzate al meglio le cartelle. C’è chi lo fa per cliente, ma una mano in più può darvela il suddividerle in base al vostro lavoro. Un esempio? Potete creare tre cartelle e nominarle con Da fare, Da leggere dopo e Aggiornamenti. In questo modo, ogni volta che vi arriva una mail, potete anche non guardarla subito, ma smistarla nella cartella “giusta”.
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STABILITE COSA È URGENTE CON LA MATRICE EISENHOWER Tutto è urgente per un meeting planner? Non proprio e lo insegna la matrice Eisenhower (dal nome del generale e presidente Usa che la inventò). Il suo consiglio è questo: fare delle riflessioni importanti prima di svolgere qualsiasi attività e stabilire le priorità in base a due parametri: oggettivo e soggettivo. Dopodiché prendete un foglio, dividetelo in quattro quadranti partendo dall’alto e da sinistra, indicate in senso orario nel Q1 (dove la Q sta per quadrante): crisi ossia ciò che è urgente e importante; nel Q2: qualità, ciò che è importante e non urgente; nel Q3 inganno, ciò che è urgente e non importante. Infine nel Q4: spreco: cio che non è né importante né urgente. Nel primo quadrante andranno le cose da fare al più presto e che non si possono delegare, nel secondo i progetti a medio e lungo termine, che a volte sono anche i più belli, come quegli eventi che si possono organizzare con un anno di anticipo. Nel terzo quadrante le cose che sono urgenti per gli altri ma che invece non sono importanti né per voi né per il vostro lavoro. Nel quarto tutto ciò di cui potreste tranquillamente fare a meno. Fidatevi: questa matrice vi aiuterà a visualizzare il vostro lavoro. Cosa che è più necessaria di quanto si creda. GIOCATE D’ANTICIPO Sì, è vero, per molti l’adrenalina dell’ultimo minuto è essenziale e, quando si organizza eventi, giocare d’anticipo può sembrare una chimera. Eppure ci sono cose che possono essere fatte prima del previsto. Qualche esempio: se dovete avere un preventivo entro una certa data perché dovete darne comunicazione al cliente, invece di
dire al fornitore la data in cui effettivamente vi serve, anticipatela di tre giorni. Oppure se siete voi che dovete consegnare un report entro una certa data, sulla vostra agenda segnate che dovete farlo cinque giorni prima. Se questa diverrà un’abitudine, che estenderete a tutte le cose che in effetti potete anticipare, vedrete che il vostro cervello si abituerà e comincerà a non credere solo “nell’adrelina del last minute”. RAGIONATE PER “BLOCCHI” E DEDICATEVI A VOI Siete degli organizzatori di eventi freelance? O lavorate in azienda e avete un vostro blog e sito personale che non aggiornate mai? O non riuscite a curare la vostra immagine sui social? O ancora non trovate mai il tempo per quel benedetto corso? Il segreto può essere
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TRE LIBRI DA LEGGERE SUL TIME MANAGEMENT
Avete voglia di appronfondire il tema del time management magari con un libro? Ecco qualche titolo che può fare al caso vostro. “Detto, fatto! L’arte di fare bene le cose” è la versione italiana del libro di David Allen, pubblicato da Sperling & Kupfer. Parte da Gtd, acronimo di Getting Thing Done, il programma che l’esperto di produttività porta in giro per le aule di tutto il mondo e che ha tra i suoi assiomi uno tra tutti: la produttività è direttamente proporzionale alla capacità di sapersi rilassare. «Niente toglie il vento dalle tue vele più che
non mantenere i tuoi accordi con te stesso», dice Allen e forse non ha tutti i torti. Franco Angeli è invece l’editore di “Time management. Come organizzare al meglio la propria settimana di lavoro”. Scritto da Marion E. Haynes, è ricco di esempi e suggerimenti pratici. Se invece cercate ispirazione dalle persone di successo come Arianna Huffington, vi consigliamo “My Morning Routine”, uscito nel maggio scorso. Scritto da Benjamin Spall e Micheal Xander, è al momento solo in inglese.
ragionare per blocchi. Ecco cosa intendiamo: fissate, se e quando possibile, tutti gli appuntamenti in determinate giornate o momenti della giornata e lasciate sempre un momento della settimana in cui vi dedicate a voi. Momento che, a meno che non ci sia un evento in quel giorno o il giorno prima, sarà sempre dedicato a qualcosa di vostro. Un’ora di lettura di articoli del settore, di palestra o il venerdì pomeriggio per curare la vostra presenza in rete. Avrete un’agenda più organizzata e in più pensare a quel momento per voi stessi mentre siete particolar-
mente impegnati vi distenderà. Come riuscirci? Trattate voi stessi alla stessa stregua di un cliente. D’altra parte quando il vostro cervello e il vostro corpo sono saturi, possono essere il peggior nemico per il vostro lavoro. USATE LE APP E I TOOL: GOOGLE KEEP, WEEK PLAN E MIND 42 Se avete un telefono Android o se comunque usate i servizi di Google, probabilmente ce l’avrete già, altrimenti è un attimo scaricarla o usarla dal pc: si chiama Google Keep ed è davvero molto utile. In pratica si tratta di un’app che è immediatamente sincronizzata sia sul mobile che sul computer in cui potete prendere appunti al volo. Mentre state andando al lavoro, la sera prima di andare a dormire o in qualsiasi momento la vostra creatività decide di affiorare. Potete anche fare delle liste, da cui spuntare ogni attività che avete già fatto e dire a Google Keep di mandarvi un alert in una determinata ora per ricordarvi che dovete fare quella determinata cosa. Funziona dunque come un blocco note online ma anche come un calendario. In più potete dare un colore a ogni nota, impreziosirla con una foto, aggiungere una nota vocale e inviare l’appunto a un collaboratore. Altrettanto utile è Week Plan che vi permette di avere una visuale completa della vostra settimana. Si tratta di un tool, che è anche un’app, che consente di pianificare mensilmente, di pensare ai vostri compiti in termini di ruoli e obiettivi, di impostare un timer per ogni attività e di avere una sorta di parcheggio delle attività, chiamato “parking lot” in cui posizionare delle cose che magari non dovrete fare nell’immediato ma potrete inserire successivamente. Non trascurate poi, di questo tool, il fatto di ragionare per “ruoli”: farà sì che, anche quando pianificate il vostro evento, non vi concentrate troppo su alcune cose trascurando le altre. Il tutto all’insegna della “visualizzazione”. E sempre in quest’ottica può essere altrettanto utile Mind42, un tool di time management che si basa sul mindmapping, tra le tecniche di produttività e gestione del tempo più efficaci che ci siano. Come funziona? In pratica, attraverso un sistema di legami, all’interno di un task macro, è possibile mettere sotto forma di mappa tutte le attività necessarie per portare a termine un determinato lavoro. Questa, come le altre app che vi abbiamo citato, è gratis e potete usarla per creare delle liste, per organizzare le idee che vengono fuori da un brainstorming o anche per “mappare” il vostro prossimo evento. E se a fare mappe ci avete preso gusto, in quest’ottica va anche Coggle, altro strumento per il mindmapping che è anche un app da scaricare sul cellulare. Che siate in giro o davanti a un pc, non avete più scuse: è arrivato il momento di organizzare il vostro tempo.
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Monte-Carlo, un Paese dove le associazioni non sono solo d’idee Monaco seduce ed i suoi numerosi punti di forza nel campo dell’accoglienza vanno ben oltre i pregiudizi ed i cliché. Ogni anno il Principato accoglie più di 500 eventi professionali, tra cui numerosi congressi associativi, per lo più medici e scientifici. Il Governo Principesco e l’insieme degli attori professionali si mobilitano per essere i partner principali degli organizzatori, facendo attenzione a rispettare i criteri di logistica, d’immagine e di conformità propri ad ogni associazione.
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Sbalzi d’umore L’umorismo non è solo uno strumento finalizzato a strappare una risata, ma può diventare una risorsa relazionale in grado di creare uno scarto dalla norma, quell’angolazione nuova utile a cementare i rapporti personali di una realtà aziendale TERESA CHIODO
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a risata ha effetti potenti: protegge e rinforza il sistema immunitario, riduce gli effetti dell’ansia e dello stress e provoca la secrezione di endorfine, analgesici naturali che apportano benessere. In che modo un team building sceneggiato in modo comico-umoristico può essere funzionale per la coesione del gruppo? Quali sono le opportunità che consentono di risolvere problematiche aziendali se voltate in una farsa esilarante? Per chi vuole incidere sulle dinamiche aziendali, infatti, un team building gestito in chiave umoristica offre diverse opportunità, che cambiano in base al focus che si desidera dare all’attività formativa. Come? Per esempio ottenendo informazioni sull’effettivo stato di salute aziendale e sul clima che si respira. Ci fa qualche esempio Massimo Fancellu, team builder. «La condizione destrutturata propria del team building umoristico – spiega Fancel-
lu – offre l’opportunità a chi dirige l’azienda di scoprire molto più facilmente eventuali cause o elementi di malessere presenti fra i collaboratori, oltre che indicazioni e suggerimenti preziosi relativi a processi o comportamenti da cambiare. L’esperienza formativa esilarante e scanzonata coinvolge e porta le persone a fare gruppo con incredibile facilità; giocare e ridere assieme aiuta a essere più inclini anche a collaborare. Questo perché la chiave umoristica consente di trasferire alla dirigenza – senza il timore di ritorsioni – messaggi che rischierebbero di risultare troppo pesanti o poco graditi se trasmessi, invece, per le vie serie, attraverso le scontate analisi canoniche. Ancora, può rivelarsi molto utile nel caso di persone che provengono da realtà lavorative diverse, a seguito di fusione o acquisizione aziendale. Infatti, se metti due persone che non si conoscono o si considerano poco a costruire una gag comica assieme, in modo spontaneo emergerà nella loro relazione anche il lato umano. È molto probabile poi che, rivedendosi in azienda, ai due colleghi ritorni in mente lo sketch creato e interpretato insieme (con le gaffe, gli errori ma anche i successi ottenuti) e questo, naturalmente, predispone positivamente lo sviluppo della loro relazione».
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MASSIMO FANCELLU team builder «La condizione destrutturata propria del team building umoristico offre l’opportunità a chi dirige l’azienda di scoprire molto più facilmente eventuali cause o elementi di malessere presenti fra i collaboratori, oltre che indicazioni e suggerimenti preziosi relativi a processi o comportamenti da cambiare».
IN RISO VERITAS? “In riso veritas”, potremmo dire, insomma, a conferma di una lunga tradizione, risalente addirittura al Medioevo, quando era proprio il giullare di corte l’unico a potersi permettere di dire “il re è nudo” davanti a tutti. «Che la risata possa avere effetti fisici e psicologici positivi è un argomento ormai conclamato» interviene Rino Cerritelli, humor team builder, che prosegue: «soprattutto se ci concentriamo sulla funzione liberatoria e antistress che può avere sull’individuo. L’errore che spesso però si commette è quello di confondere l’umorismo con il riso se non addirittura di identificarlo con quest’ultimo. Se analizziamo bene tutto il processo creativo che si genera quando si produce qualcosa di umoristico scopriamo che l’effetto della risata si situa solo alla fine del percorso. Il riso è il modo attraverso il quale gli esseri umani riconoscono, apprezzano e condividono l’esistenza di una situazione umoristica e quindi è solo la forma esteriore che assume l’umorismo quando viene apprezzato da una comunità di individui. Per questo il ruolo, le funzioni e i potenziali benefici che l’umorismo può avere in un gruppo non possono essere ridotti alla sola risata, ma vanno ricercati in tutto quel percorso che accompagna il suo sviluppo, dal suo nascere come idea creativa e trasgressiva al suo manifestarsi come elemento ludico di condivisione immediata di intenzioni, interpretazioni ed emozioni. Un altro errore è pensare che le funzioni dell’umorismo in un team possano essere ricondotte a una messa in scena, a una rappresentazione comica delle problematiche
aziendali. Certamente una rappresentazione del genere può essere divertente e liberatoria, offrire spunti di riflessione e rafforzare la coesione del gruppo, ma non è il modo migliore per sfruttare le grandi potenzialità dell’intelligenza umoristica in un gruppo. La farsa esilarante, infatti, presuppone un modello di comunicazione unidirezionale e performativa che nel team potrebbe essere inefficace, vanificando quei benefici dell’umorismo che risiedono nella cooperazione creativa, nell’improvvisazione ludica e nella comunicazione circolare». In sintesi, quello che Cerritelli sostiene è che i veri benefici dell’umorismo in un team si ottengono solo se tutti partecipano in egual misura al processo creativo indipendentemente dalla quantità di risate prodotte e si lascia l’intelligenza umoristica libera di manifestarsi nella vita quotidiana del gruppo, non confinata a una rappresentazione teatrale, o isolata in uno spazio di ristretto e mero divertimento. VARIAZIONI “CLIMATICHE” L’umorismo può essere inteso come un vero e proprio convertitore emozionale. Riesce a traslare le persone da uno stato di costante pressione a uno stato di distensione. Quindi, quali sono i vantaggi dell’umorismo sui risul-
RINO CERRITELLI humor team builder «Il ruolo, le funzioni e i potenziali benefici che l’umorismo può avere in un gruppo non possono essere ridotti alla sola risata, ma vanno ricercati in tutto quel percorso che accompagna il suo sviluppo, dal suo nascere come idea creativa e trasgressiva al suo manifestarsi come elemento ludico di condivisione immediata di intenzioni, interpretazioni ed emozioni».
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HUMOR TEAM BUILDING: I MOMENTI-CHIAVE
Ecco una sintesi di quello che potrebbe essere il programma di un team building basato sull’umorismo: gli elementi toccati riguardano diverse sfere dell’interazione tra colleghi in ambito aziendale, con l’obiettivo di abbassare le tensioni e far emergere quegli atteggiamenti positivi che favoriscono coesione e collaborazione. ■ Gli strumenti del team building e l’importanza dell’umorismo dinamico e interattivo ■ Sintonia umoristica delle competenze e delle mansioni ■ Armonizzare il proprio senso dell’umorismo con i propri colleghi ■ L’umorismo come zona franca dei livelli cognitivi ■ Lay down: una pratica di disarmo caratteriale ■ Lo spazio aziendale come luogo di incontro di atteggiamenti differenti ■ La condivisione di intenti come fonte di invenzione umoristico-creativa ■ L’inversione umoristica dei ruoli ■ Accordo istintivo e adattamento: l’azione umoristica nella collaborazione ludica ■ Favorire la sintonia immediata attraverso l’intuizione umoristica ■ Gli accordi non verbali: gestione del team attraverso la sintonia ■ Emulazione e condivisione di obiettivi: umorismo e motivazione ■ Tecniche di formazione del team attraverso l’esercizio umoristico
L’umorismo, utilizzato come strumento di team building, è una risorsa relazionale in grado di dare un senso di leggerezza alle situazioni lavorative complicate e di consolidare al contempo i rapporti umani all’interno di un gruppo di lavoro
tati e sulle prestazioni personali e, di conseguenza, aziendali? Ci risponde Marco Sicari, coach e formatore, ideatore del format HappyBusiness. «La risata – dice Sicari – è una reazione nervosa che attiva una serie di contrazioni muscolari e modifica il ritmo respiratorio coinvolgendo anche la laringe, la quale provoca contrazioni che a loro volta producono uno scarico delle tensioni. Le tensioni assorbono energia che può essere incanalata su altri fronti più costruttivi. L’umorismo libera cioè energie che, se impiegate in azienda, portano a un aumento di produttività, allontanano il rischio del burnout e accrescono la creatività in quanto alla base dell’umorismo c’è la visione della situazione da un’angolatura spesso paradossale e comunque diversa. La risata nasce da qualcosa che non ci aspet-
tiamo. L’umorismo abitua le persone a cercare un punto di vista insolito per fare, tra l’altro, problem solving». «Più che di umorismo preferisco parlare di intelligenza umoristica – interviene Cerritelli –. L’intelligenza umoristica ha molto a che fare con l’intelligenza emotiva scoperta da Daniel Goleman. Essa è in grado di dialogare con le nostre emozioni e di ricondurle, senza troppi traumi, a una dimensione più ragionevole e relazionalmente più utile e positivamente efficace per il lavoro di un team. Se è vero che il primo nemico dell’umorismo, come ci suggeriva il filosofo Bergson, è l’eccessiva emotività, diventa palese che per utilizzare l’umorismo bisogna in qualche modo mettere a tacere le emozioni negative. Per farlo occorre “staccarsi” dalla realtà, andare oltre sé stessi, guardarsi da fuori, separando quella parte di noi che è in grado di osservare senza pregiudizi le cose, le persone e le situazioni da quella parte che invece si fa coinvolgere emotivamente da esse e tende ad agire spesso in modo automatico e nocivo per sé stessi e per gli altri. Quando mettiamo in opera la nostra intelligenza umoristica ci trasportiamo da una dimensione tragica della realtà ad una dimensione ludica, e cioè in una dimensione dove i problemi vengono ugualmente affrontati senza la tensione del reale, ma attraverso la leggerezza di una lucidità divertita e giocosa. Con l’intelligenza umoristica e l’autoironia siamo in grado di modificare il clima dentro di noi e di conseguenza migliorare non solo le nostre prestazioni personali, ma quelle di tutto il gruppo. Con il nostro esempio, infatti, diventiamo portatori di un contagioso senso di leggerezza in grado di contagiare positivamente le prestazioni aziendali di un intero team e di riflesso, migliorare il clima aziendale». INCANALARE LE ENERGIE Secondo le neuroscienze, lo stato d’animo rappresenta la “leva” per potenziare i comportamenti: uno stato positivo porta più fa-
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MARCO SICARI coach e formatore «L’umorismo libera energie che, se impiegate in azienda, portano a un aumento di produttività, allontanano il rischio del burnout e accrescono la creatività in quanto alla base dell’umorismo c’è la visione della situazione da un’angolatura spesso paradossale e comunque diversa. L’umorismo abitua le persone a cercare un punto di vista insolito per fare, tra l’altro, problem solving».
cilmente al successo mentre la pesantezza d’animo, viceversa, toglie energie e risorse importanti alla persona. L’umorismo, pertanto, consente all’individuo di liberare queste energie immobilizzate e di veicolarle, invece, con più efficacia e soddisfazione, verso obiettivi personali e professionali stimolanti e gratificanti. Il team building umoristico può quindi compiere una vera e propria operazione alchemica trasformando la pesantezza di certe situazioni nel piacere di conseguire i risultati insieme. Si potrebbe definire uno strumento di lavoro? «Proprio così – sostiene Cerritelli –. Ma non solo. L’umorismo è una sorta di palestra per il cervello. Allenando l’intelligenza umoristica non solo aumentiamo i nostri collegamenti sinaptici, ma siamo costretti a porre al centro del nostro interesse l’aspetto relazionale e l’importanza del comunicare in modo efficace e immediato con i nostri colleghi di lavoro. Il team building umoristico è una competenza straordinariamente efficace e versatile, che si acquisisce praticando opportuni esercizi e applicando le tecniche in modo flessibile nei diversi contesti. Il clima ludico che si crea con l’umorismo supportivo e condiviso è in grado di rafforzare la coesione del gruppo e la sua capacità di problem solving. È per questo che andrebbe stimolato e allenato quotidianamente». «Durante i miei corsi sul front office, in cui ho costruito le basi del mio progetto “Ridere in azienda”, – dice Fancellu – propongo spesso in aula uno strumento di mia invenzione: i mantra aziendali. Lo scopo è quello di rendere ridicoli – e quindi depotenziare – alcuni tipici pensieri negativi, causa di stress e ma-
lessere sul lavoro. Quindi sì, assolutamente sì, il team building umoristico può trasformarsi anche in uno strumento di lavoro e di benessere organizzativo». QUANTO DURA E COME VIENE STRUTTURATO La durata standard è di una giornata che, comunque, può variare (da quattro ore in su) a seconda degli obiettivi, del progetto e del tempo a disposizione. Ovviamente, più tempo c’è e più è possibile giocare sulle dinamiche aziendali per “portare a casa” risultati concreti. Il workshop è indirizzato a un gruppo allargato di circa dieci/venti persone.
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La storia si ripete… e porta più eventi Quando i monumenti e gli edifici storici rinascono dopo guerre o catastrofi naturali, anche il mondo degli eventi e dei congressi trae stimolo dalla rinascita. E non solo in termini di nuove location dal nostro corrispondente da New York DOMENICO MATARAZZO
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a Kaiser Wilhelm Memorial Church è una chiesa nella zona centrale di Berlino che mostra ancora i segni dei bombardamenti aerei avvenuti durante l’ultima guerra mondiale. Questo è forse l’unico edificio che deliberatamente non verrà ricostruito per lasciare una testimonianza del passato della città e degli orrori della guerra. Per il resto, tutti gli edifici storici della capitale tedesca, come per altro per tutte le città
tedesche che hanno sofferto bombardamenti, sono stati ricostruiti o sono tuttora in via di ricostruzione e i nuovi spazi includono spesso centri congressi per coprire i costi nel lungo termine. I monumenti e gli edifici storici sono testimonianze tangibili del passato e sono una finestra sulla vita quotidiana delle generazioni che ci hanno preceduto. Per questi motivi le pietre miliari della storia e delle civiltà in città che sono andate distrutte vengono quasi sempre ricostruite, soprattutto se le cause sono legate a guerre, anziché a calamità naturali. Le opere così rinate, oltre a dare luogo a eventi di celebrazione, vengono in genere riposizionate anche come strutture di richiamo sia per il turismo tradizionale sia per l’utenza d’affari e Mice.
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Alcune immagini di Berlino, città in fermento artistico e in continua metamorfosi architettonica: sopra il titolo la Kaiser Wilhelm Memorial Church, volutamente non ricostruita dopo i bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale; qui sotto la famosa torre televisiva in Alexander Platz e, in basso, all’ingresso del Marriott Courtyard Hotel è parcheggiata una Trabant, auto-simbolo del periodo comunista
DA ATTRAZIONE DI MASSA A LOCATION D’ELITE Sempre a Berlino secondo una breaking news che ci ha anticipato la nostra guida durante un recente tour in bicicletta per la città, lo sviluppo più interessante riguarderà la piccola piazza antistante il Checkpoint Charlie, ovvero quello che resta della principale porta di accesso nel muro che separava Berlino Est dalla parte Ovest. Su questa piazza vi sono attualmente attrazioni tipiche per il turismo di massa e non del tutto eleganti, come fast food, cinema, bancarelle. Dopo anni di dibattiti però, sulla stessa piazza saranno erette due torri che includeranno uffici, negozi, un centro congressi e che daranno un’immagine più elegante e sofisticata a una zona che viene sempre più spesso aggettivata come una trappola per turisti. Un simile futuro è previsto anche per la Alexander Platz, una volta il centro cittadino della Berlino Est. Storicamente la piazza è famosa per il Palas Hotel, l’unico hotel della città che era in grado di ospitare capi di stato e delegazioni internazionali nelle ampie sale del terzo e quarto piano dell’edificio. Ciò che queste delegazioni non sapevano è che questi spazi erano stati ottenuti abbassando e nascondendo un piano intermedio riservato alle spie della Stasi, che di fatto ascoltavano e filmavano ogni cosa d’interesse e a volte compromettente, che avveniva nelle sale. L’hotel è stato abbattuto nel 2001 data la presenza di amianto nella struttura ma la zona rimane una meta turistica in quanto qui si trovano la torre televisiva, uno dei simboli della città con i suoi 368 metri di altezza, e i due edifici cubici dal look moderno occupati da negozi, fast food, cinema e locali all’aperto con prezzi moderati e quindi alla portata della stragrande maggioranza di giovani chi frequentano oggi questa piazza. Questi cubi rappresentano di fatto la base di due torri che diventeranno parte del nuovo skyline di Berlino. Secondo i piani già approvati da
diversi anni, nella zona dovrebbero infatti sorgere almeno venti nuovi edifici, di cui una dozzina di torri, con uffici, hotel e appartamenti. I piani però sono bloccati dai residenti della zona i quali, a conferma dell’importanza che viene data alla storia, si oppongono all’abbattimento degli edifici esistenti per far posto a quelli nuovi, e preferiscono invece rinnovare ciò che esiste già per mantenere il significato storico. HOTEL & STORIA Questa tendenza a voler mantenere la memoria storica non è sfuggita alle sedi per i meeting. Al centro congressi dell’Estrel, uno dei maggiori spazi espositivi della città, per esempio, il numero di visitatori che si ferma allo stand più popolare di una fiera ospite difficilmente è superiore al numero di coloro che si fermano a guardare i due lastroni provenienti dal muro che separava la città e posti, con tanto di graffiti, nel passaggio che collega l’hotel con il centro fieristico. Anche nella elegante e tranquilla zona della Spittelmarkt, centrale e collegata a tutte le attrazioni
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A fianco, il nuovo skyline di New York, sul quale svetta l’One World Trade Center, un unico grattacielo ricostruito sull’esatta superficie di una delle due torri distrutte l’11 settembre 2001 e che oggi rappresenta anche la struttura più alta sia a New York sia nell’emisfero occidentale. Sotto, l’Arco di Trionfo di Palmira, in Siria, abbattuto dall’Isis
della città, all’ingresso del Marriott Courtyard Hotel è piazzata una ripulita, ridecorata ma pur sempre scomodissima e canzonatissima auto modello Trabant, l’auto voluta dal regime comunista, dato che non poteva permettere ai propri cittadini di acquistare auto dai Paesi dell’ovest. L’auto è un evidente richiamo alla storia, in netto contrasto con il servizio a cinque stelle offerto dall’hotel ai clienti che soggiornano per i numerosi meeting che ospita la struttura. Paradossalmente, durante la nostra visita alcuni dei clienti dell’hotel erano in città per partecipare a ConCar Expo, il principale appuntamento europeo dedicato al futuro delle auto a guida autonoma. IL VALORE DELLA RICOSTRUZIONE Negli Stati Uniti invece le Torri Gemelle del World Trade Center distrutte durante l’attacco dell’11 settembre 2001 sono state rimpiazzate dall’One World Trade Center, un unico grattacielo ricostruito sull’esatta superficie di una delle due torri distrutte e che oggi rappresenta anche la struttura più alta sia a New York sia nell’emisfero occidentale. Il complesso non è ancora del tutto completato, ma già oggi rappresenta una destinazione turistica popolare e una destinazione per meeting, in particolare con l’One World Common, uno spazio di 2.500 metri quadrati situato al 64esimo piano e con spazi eleganti e moderni studiati per stimolare creatività e collaborazione.La ricostruzione non è solo un fenomeno occidentale. L’Arco di Trionfo di Palmiria in Siria era la porta di accesso a un sito che conteneva più di mille colonne, un acquedotto romano, una necropoli, arte e stili architettonici del I e II secolo d.C. con influenze greco-romane e persiane. Per questo il sito fu dichiarato dall’Unesco Patrimonio dell’Umanità ed era visitato da almeno 150mila turisti l’anno fino a quando nel 2015 i fondamentalisti islamici dell’Isis distrussero gran parte della
città, incluso l’Arco monumentale. Meno di un anno dopo, tuttavia, una replica dell’arco alta sei metri (circa due terzi dell’originale) fu ricostruita utilizzando la stampa in 3D e messa in mostra per tre giorni nella centralissima Trafalgar Square a Londra e da lì quella replica ha iniziato un tour tuttora in corso in diverse città del mondo che terminerà nel luogo originale, a Palmira. Per l’occasione, le città ospitanti (come New York, Firenze, Dubai e recentemente anche Arona sul Lago Maggiore) celebrano l’Arco con una serie di eventi con musica, spettacoli di luce e convegni. In Egitto, gran parte del centro della capitale, El Cairo, è oggetto di un piano di rinnovamento che trasformerà l’area in una sorta di museo all’aperto con edifici e facciate ricostruiti nello stile dell’era Khedive (XVIII e XIX secolo). Nel piano sono inclusi 23 edifici, oltre a 12mila metri quadrati di spazi pedonali circostanti che attireranno visitatori, ristoranti, attività di intrattenimento e spazi per convegni. Altre casistiche si trovano a Timbuktu, in Nepal e Cina, dove le distruzioni sono dovute a disastri naturali. Ricostruire il passato sembra portare i suoi frutti. Se si dà un’occhiata al calendario di fiere e conferenze in Europa anche solo per i prossimi due mesi, si noterà che Berlino è tra le città che ospita il numero più elevato di appuntamenti internazionali. Qui per esempio si terrà ad agosto l’Ifa, la fiera internazionale dell’elettronica di consumo e degli elettrodomestici, Esomar, la principale associazione di ricerche di mercato in Europa, la convention della Esri, il principale fornitore di servizi legati al Gis (Geographic Information System) e si è da poco conclusa ConCar Expo (auto a guida autonoma). Questo è in netto contrasto con l’immagine di Berlino associata a un passato in cui era meta di bohemien, artisti e squatter che ne hanno contrassegnato il profilo fino a oggi.
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I migliori siamo noi
Chi meglio dei dipendenti è in grado di valorizzare la brand reputation di un’azienda? Ingaggiare, motivare, coinvolgere sono le azioni da mettere in campo perché questo avvenga… dice niente agli organizzatori di eventi? ALESSANDRA BOIARDI
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e dite cornetto, intendendo il gelato, a tutti viene in mente la marca Algida. E se al bar ordinate una bevanda gassosa alla caffeina, quasi sempre state chiedendo una Coca Cola. Due esempi, tra i più universalmente conosciuti, di cosa significa per un’azienda avere una forte – e in questi casi fortissima – brand awareness. Ovvero, avere un marchio riconosciuto dai consumatori. La brand awareness (riconoscibilità di marca) è un parametro di notorietà che le aziende dovrebbero sempre valutare ponendosi l’obiettivo, ambizioso, di avere prodotti e servizi
presenti nella mente dei consumatori. E se non per tutte sarà possibile raggiungere i livelli di Coca Cola, non per questo non vale la pena di porre in atto quelle azioni necessarie e utili a raggiungere una certa “notorietà”. C’ERA UNA VOLTA LA PUBBLICITÀ Sicuramente uno dei mezzi più efficaci per fare brand awareness è la pubblicità, sui canali tradizionali come Tv e giornali e sul web. Ma c’è anche un altro aspetto fondamentale legato alla marca, e cioè quello della brand reputation, la reputazione che una marca deve conquistarsi per avere un posto speciale nella mente (e nel cuore) dei consumatori, quel qualcosa che la distingue dalle concorrenti. Insomma, come il brand viene visto dall’esterno, come la sua identità aziendale, che comprende personalità e valori, viene percepita. Pensate di essere al supermercato davanti al
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frigorifero dei gelati. Per i motivi che già abbiamo detto potreste comprare una scatola formato famiglia di cornetti Algida, ma se un altro cliente del negozio vi dicesse che lui compra sempre i gelati di un’altra marca, non lo ascoltereste? Forse sì o almeno vi incuriosirebbe. Ecco il primo strumento: le aziende si possono affidare al passaparola (positivo) per costruire la loro brand reputation, ma possono fare di meglio. Ovvero, trasferirlo sul web. BASTA CHE NE PARLINO Opinioni che si moltiplicano attorno al brand, considerazioni sull’attività aziendale dall’esterno, sui suoi prodotti, ma soprattutto sui valori e i “mondi” che rappresenta, e come li rappresenta: è ciò che permette di differenziarsi dai concorrenti. Ma come fa un’azienda a coltivare la propria brand reputation? Le azioni da mettere in campo sono diverse – dalle pubbliche relazioni tradizionali alla pubblicità – ma anche il web, luogo d’elezione dello scambio diretto tra azienda e con-
sumatori. Sembra una cosa semplice, ma non lo è per forza. Una buona brand reputation online (e offline) non si conquista da un giorno con l’altro, al contrario è qualcosa che le aziende coltivano nel tempo e alla quale devono dedicare molta attenzione con un presidio costante. Basterebbe infatti qualche passo falso, commenti negativi non gestiti o azioni mal coordinate per danneggiare un impegno che è costato sicuramente tempo e fatica. Ecco perché la gestione della brand reputation online è uno degli aspetti a cui un’azienda deve prestare massima attenzione, affidandola a esperti professionisti. BRAND REPUTATION, UNA QUESTIONE DI FAMIGLIA Sul web si gioca una partita per la brand reputation, quella che giocano i dipendenti dell’azienda. Chi infatti meglio di chi ci lavora può farsi portavoce di un’azienda, condividendo valori e opinioni positive sul brand? A questo proposito abbiamo chiesto un parere a Gaetano Romeo, esperto di web marketing e Seo tra i più conosciuti in Italia: «I dipendenti sono la chiave del successo di un’azienda, devono essere i primi fan convinti in quanto rappresentano la porta d’ingresso del brand. Un dipendente che crede nei valori dell’azienda sarà in grado di esportare quei valori al di fuori dell’ambito lavorativo ed è per questo che i manager devono essere capaci di creare uno spirito e un attaccamento importante all’azienda». Ecco perché anche gli eventi corporate possono mettersi in prima fila quando si tratta di brand reputation. Quale contesto migliore, infatti, per trasmettere ai dipendenti i valori aziendali se non una convention, un meeting annuale, ma anche – perché no – un corso di formazione? «Spesso – continua Romeo – si crede che motivare corrisponda a un compenso economico… Capiamoci bene: ricevere dei pre-
GAETANO ROMEO esperto di web marketing e Seo «Un dipendente che crede nei valori dell’azienda sarà in grado di esportare quei valori al di fuori dell’ambito lavorativo ed è per questo che i manager devono essere capaci di creare uno spirito e un attaccamento importante all’azienda».
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Pensate a un anniversario: l’azienda compie dieci anni e organizza un evento dedicato ai dipendenti per festeggiare. Quale occasione migliore per ribadire i valori aziendali, fortificarli e dare loro una forma tangibile e condivisibile attraverso il social engagement dei dipendenti, che scatteranno foto e le condivideranno ai photo booth che avrete allestito, che si troveranno a postare commenti positivi su un’azienda che sta dando loro un motivo per essere orgogliosi di farne parte?
mi in denaro fa sempre piacere, ma a volte un semplice “bravo, hai fatto un gran lavoro” dal proprio capo può avere un valore e una motivazione incredibili. Ritengo che riconoscere il giusto ai dipendenti sia fondamentale, così come farli partecipare ai processi e alle decisioni aziendali possa farli sentire parte della famiglia». E quando si è in famiglia che cosa si fa? Si condivide, si partecipa. E oggi, la condivisione dei dipendenti è ancora più fondante per la brand reputation di un’azienda, perché visibile e praticamente tangibile attraverso il web e in particolare i social. COSA C’ENTRANO GLI EVENTI? L’engagement durante un evento può portare grandi risultati, come spiega Romeo: «I social ormai giocano un ruolo fondamentale in termini di engagement». Si tratta di potenzialità da sfruttare in maniera efficace, pensando al coinvolgimento dei dipendenti per esempio sui contenuti: l’evento può diventare un’occasione per produrre contenuti adatti a essere condivisi sul web e contribuire a innalzare la reputazione del brand.
BRAND REPUTATION NELLE FASI DELL’EVENTO Se la brand reputation è qualcosa che le aziende devono coltivare nel tempo, anche quando si tratta di sfruttare al meglio un evento per trasformare i dipendenti nei migliori brand ambassador è tutta una questione di dedizione. Ogni fase dell’evento, infatti, ha bisogno di azioni ben precise per innalzare l’ingaggio e portare risultati. L’engagement non si fa da solo, va attivato e guidato, e soprattutto governato. «Ritengo che la fase più importante sia addirittura quella del pre-evento, perché è il momento in cui si alza l’attenzione, si accendono i riflettori e dobbiamo portare a noi persone che vanno motivate – sottolinea Romeo –. Quando si tratta di eventi al pubblico la concentrazione va a ingaggiare persone che non hanno familiarità con il nostro brand attraverso un’immagine fresca e dinamica di noi». Un ottimo spunto, per dire che nella fase di pre-evento ci si gioca molto anche in caso di eventi corporate, per creare aspettative e voglia di esserci, ma soprattutto di partecipare in maniera attiva. «Anche il post-evento è importante – conclude Romeo – perché anche a livello di band reputation serve a consolidare quanto di buono fatto o, nella peggiore delle ipotesi, cercare di far sembrare via social positivo qualcosa che in realtà è stato un mezzo fallimento». E sì, perché una brand reputation efficace aiuta a farci percepire come (i) migliori, anche se non lo siamo…
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L’Admiral Park Hotel ti aspetta con: 118 Camere elegantemente arredate 2 prestigiose Suites 10 sale Convegni e Congressi modulabili
e multifunzionali con capienza fino a 800 persone Ristorante “Il Tulipano” con sale modulabili fino a 250 coperti Piscina panoramica esterna Area fitness attrezzata con macchine Technogym
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ALESSANDRA BOIARDI
MICE AL GRAND HOTEL RITZ Novità per il Grand Hotel Ritz, indirizzo storico dell’ospitalità romana nell’elegante quartiere Parioli, che presenta la nuova Breakfast Experience nella sala Empire, esclusiva sala ovale circondata da pareti rosso pompeiano, con un servizio elegante e raffinato e con una varietà di dolci a buffet e leccornie salate. In un ambiente suggestivo, il buffet risponde ai palati più esigenti, la musica di sottofondo è pensata per dare agli ospiti un dolce risveglio: accortezze in linea con il rilancio della struttura sul mercato Mice e anche leisure. Novità anche sul fronte benessere, con una nuova gestione e con un completo restyling della wellness spa, affidata alla cura e all’esperienza pluriennale di Iolanda Cipriani, spa manager dell’albergo. Annunciata per questo periodo anche l’inaugurazione del bistrot I Cavalieri, ristorante à la carte, in posizione attigua al vicino Hotel Regent, della stessa proprietà. Luoghi che si vanno ad aggiungere all’offerta dell’hotel e completano anche la proposta alla meeting industry, composta da un centro congressi con sei sale meeting che accolgono il Mice per riunioni, congressi, eventi speciali e pranzi di lavoro. Numerose sono anche le possibilità di usufruire delle aree antistanti le sale meeting, dedicate a coffee break e servizi ristorativi, che garantiscono completezza e piena flessibilità organizzativa. Tutte le sale sono attrezzate con le più moderne tecnologie e un team è a disposizione degli organizzatori di eventi. E tra le principali attrazioni del Ritz, anche il nuovo ristorante panoramico Le Roof di Gaetano Costa, con una panoramica vista mozzafiato e una proposta gastronomica ispirata dalle passione dello chef.
MASTERBARTENDER, NUOVO TEAM BUILDING DA PLANETARIA HOTELS Si è concluso con successo il Planetaria Hotels MasterBartender tour, evento esclusivo ideato e organizzato dal gruppo alberghiero per le aziende clienti che nel mese di giugno ha toccato quattro tappe: a Milano all’Enterprise Hotel, a Firenze a Ville sull’Arno, a Roma all’Hotel Pulitzer e a Genova al Grand Hotel Savoia. L’iniziativa ha contribuito a rafforzare la brand awareness di Planetaria. Soddisfatto dei risultati raccolti dai partecipanti, il gruppo ha deciso di lanciare il nuovo format per il settore Mice: Masterbartender, da proporre come attività per team building aziendali. Una nuova modalità per le aziende che vogliono confrontarsi con il proprio staff, stabilire compiti, migliorare la capacità di fare squadra in un modo nuovo e divertente, per consolidare dinamiche, lontano da schemi già precostituiti. Masterbartender si svolgerà sotto l’attenta guida dei barman del gruppo: i partecipanti assisteranno a una lezione di mixology e parteciperanno a una master class durante la quale non solo impareranno tutti i segreti su come realizzare un ottimo cocktail, ma trascorreranno anche momenti all’insegna del divertimento e dello spettacolo. Su richiesta del cliente, il format potrà essere ulteriormente personalizzato sul lato dell’entertainment, con performance di barman acrobatici, dj set e giochi interattivi.
MANDARIN ORIENTAL AI CARAIBI
Mandarin Oriental Hotel Group gestirà a Grand Cayman nei Caraibi un resort di lusso e residence, la cui apertura è attualmente in programma per il 2021. Sarà un esclusivo resort con cento camere vista mare e 89 unità abitative, situato a 15 minuti dall’aeroporto e si svilupperà su 67 acri a St. James Point, sulla costa meridionale dell’isola. Saranno inoltre presenti cinque ristoranti e bar affacciati sull’oceano, che offriranno una varietà di esperienze differenti. La proprietà includerà anche una fattoria, che fornirà direttamente i prodotti ai ristoranti. Il resort offrirà una vasta gamma di opzioni per il benessere, tra cui una Spa at Mandarin Oriental, un ampio centro fitness, diverse piscine all’aperto e campi da tennis. Passeggiate panoramiche e piste ciclabili attraverseranno i 67 acri e un beach club offrirà una varietà di attività e di sport acquatici, da prendere in considerazione anche per idee incentive e post congress. Il resort dedica inoltre diverse aree, interne ed esterne, agli eventi – dalle riunioni aziendali ai congressi – oltre che a quelli privati e ai matrimoni. Il proprietario del progetto è Melkonian Capital Management, una società di investimento alternativa specializzata in in private equity, immobili e mercati pubblici. Ral Development Services, con base a New York, sarà il partner per lo sviluppo.
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EVENTI CINQUE STELLE AL NUOVO AQUATIO CAVE LUXURY HOTEL & SPA Il gruppo Greenblu Hotels & Resort ha inaugurato a luglio Aquatio Cave Luxury Hotel & Spa, cinque stelle nei Sassi di Matera, che nel 2019 sarà Capitale Europea della Cultura. Si tratta di un borgo-albergo su un costone del rione Sasso Caveoso, nella contrada Conche, risalente al XIII secolo, a ridosso della piazza più importante della città, e dispone di 35 camere incastonate nelle pareti in tufo e arricchite da tecnologie e arredi moderni e funzionali. Ripropone il concetto di “Borgo dei Sassi”, presentandosi come una residenza allargata che riprende la naturale e storica vocazione di questi vani, attraverso l’utilizzo degli spazi esterni, chiamati “vicinati”, quale occasione di aggregazione ed eventi. In un’area complessiva di circa cinquemila metri quadrati, l’albergo offre anche una spa, con una piscina interna ricavata nella roccia, un ristorante con corte esterna e una sala polifunzionale, per meeting fino a cinquanta persone. Il nome Aquatio – in latino “luogo di raccolta delle acque” – dipende dal fatto che
nel corso dei lavori di realizzazione dell’hotel sono state rinvenute circa cinquanta cisterne. La spa occupa il cuore più profondo della struttura, recuperando locali ipogei del IX secolo. Le antiche cisterne sono state trasformate in angoli emozionali con getti e i
lettini sono modellati ergonomicamente nel tufo. Non mancano spazi dedicati a massaggi, hammam, sauna, cabine estetiche, zone relax e angolo tisaneria. Il ristorante dell’hotel offre la possibilità di cenare all’aperto al centro del Sasso Caveoso, immersi nella storia.
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EXCELSIOR PALACE HOTEL PREMIATO AI TRAVEL & HOSPITALITY AWARD Importante riconoscimento per l’Excelsior Palace Hotel di Rapallo, che è stato recentemente insignito del Travel & Hospitality Award 2018 per la categoria “Classic Hotel”. Si tratta di un premio destinato al mondo dell’hôtellerie europea arrivato questa volta dal Regno Unito, esattamente da Londra. Travel and Hospitality è una celebrazione annuale di eccellenza in tutti i settori del viaggio di alta gamma: esperti del settore, insieme a una giuria di addetti ai lavori fra cui scrittori e blogger, personaggi pubblici o dei media, hanno viaggiato in tutto il mondo per selezionare i migliori hotel, spa, ristoranti e tour operator. Al premio è collegata una guida che rappresenta una risorsa esclusiva per i viaggiatori più esigenti nel mondo e presenta le ultime tendenze in fatto di viaggi e ospitalità. Per quanto riguarda l’Excelsior, oltre alle qualità oggettive della
struttura, la giuria è rimasta anche colpita dalle recensioni su Google e Trip Advisor, oltre a una valutazione eccezionale su Booking.com. I vincitori sono stati insigniti del riconoscimento durante una cerimonia di premiazione avvenuta a Dublino, mentre gli Americas Awards verranno consegnati a ottobre in Brasile. Questo nuovo attestato riconosce l’insieme dei lavori portati a termine negli ultimi anni per mantenere la struttura, indirizzo apprezzato anche dal Mice, ai più alti livelli. I lavori di ristrutturazione saranno coronati dall’inaugurazione del nuovo e modernissimo centro benessere prevista per la stagione 2019.
SKY NEGLI HOTEL NH Nuovo accordo di Nh Hotel Group in Italia con Sky, che aggiornerà il comparto tecnologico di ricezione del segnale, dando la possibilità agli ospiti delle strutture Nh Hotel Group di fruire del doppio dei canali – configurabili a piacimento direttamente dal personale dell’hotel –, doppio audio e anche della visione in Hd. Gli appassionati di sport e calcio, italiani e stranieri, potranno seguire gli imperdibili appuntamenti della stagione anche durante le trasferte di lavoro oppure optare per programmi di intrattenimento, serie Tv, cinema, news e gli show più seguiti su Sky. «Siamo molto soddisfatti e contenti che gli ospiti di Nh Hotel Group possano continuare a godersi il meglio della programmazione Sky dedicata agli hotel, in particolare la visione degli spettacolari incontri del campionato di Serie A per le prossime tre stagioni – commenta Matteo Arpini, Sky business director –. La nuova configurazione digitale per la distribuzione del segnale televisivo permetterà, inoltre, la massima libertà di scelta sia per l’hotel sia per l’ospite in camera». Marco Gilardi, operations director Nh Hotel Group Italia, aggiunge: «Orgogliosi di portare a un livello superiore un’ottima collaborazione iniziata alcuni anni fa con un partner così prestigioso come Sky, siamo altrettanto fieri di poter offrire ai nostri ospiti un servizio così distintivo. Da sempre, infatti, quello che caratterizza Nh Hotel Group è una varietà di servizi di alta qualità che rappresenta ovunque una garanzia di standard di alto livello e affidabilità».
NUOVO LOGO PER IL BRAND COMFORT Il brand Comfort ha svelato il nuovo logo agli affiliati durante la convention annuale di Choice Hotels. La presentazione segna una pietra miliare importante per il brand che sta vivendo una rinascita da quando si è impegnato nel cambiamento sette anni fa. «Questo logo ridisegnato è il faro per il nuovo Comfort. È più che un cambiamento di simbolo, è un simbolo del cambiamento», ha affermato Anne Smith, vice president, Brand Management & Design Choice Hotels. «Dalle nuove hall alle camere di categoria superiore, gli hotel Comfort sono in fase di rinnovamento negli Stati Uniti, per offrire agli ospiti un’esperienza più coerente e al passo con i tempi. Insieme ai nostri proprietari, investiremo 2,5 miliardi di dollari nel marchio Comfort entro la fine del 2019». Landor, agenzia di consulenza e design di brand con sede a New York, ha creato il logo con vivaci tonalità arancio e giallo e un ricco colore blu per il nome Comfort. Il nuovo logo rappresenta anche un’importante svolta per il brand in tutte le sue sedi, unificando Comfort Inn, Comfort Inn & Suites e Comfort Suites come un’unica famiglia di brand, in base a come gli ospiti li percepiscono, secondo la ricerca. Il percorso di trasformazione del brand ha avuto inizio nel 2012 con una analisi di tutte le strutture che ha portato alla decisione di terminare la collaborazione con oltre seicento proprietà giudicate non all’altezza degli standard del brand. Entro la fine del 2020 tutte le proprietà di Comfort negli Stati Uniti completeranno i lavori di ristrutturazione e aggiorneranno la loro insegna.
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HOTEL GUEST IN CRESCITA AD ABU DHABI
È cresciuto del 4,9 per cento il numero degli hotel guest che hanno soggiornato ad Abu Dhabi nei primi cinque mesi del 2018 rispetto al 2017. In base alle statistiche stilate dal Dipartimento Cultura e Turismo di Abu Dhabi (Dct Abu Dhabi), i 162 hotel, resort e apart-hotel dell’Emirato, con 31.236 camere, hanno ospitato 2.073.586 ospiti da gennaio a maggio. Il tasso di occupazione ha raggiunto il 75 per cento, con una crescita dell’1,4 per cento, mentre la media notti è salita a 2,7, una crescita del 2,4 per cento rispetto allo
stesso periodo del 2017. Gli indicatori di crescita coinvolgono tutte e tre le regioni dell’Emirato, con un +8,6 per cento nella regione di Al Dhafra e un totale di 63.471 hotel guest, un +5,3 per cento ad Abu Dhabi City, con 1.833.348 di hotel guest accolti e un più uno per cento ad Al Ain con 176.767 hotel guest. Se Saif Saeed Ghobash, Undersecretary di Dct Abu Dhabi, ha dichiarato: «Questi risultati sono fortemente incoraggianti e dimostrano una crescita costante. Provano altresì la capacità di Abu Dhabi di realizzare i suoi obiettivi strategici di posizionamento quale leading global destination, attraverso lungimiranti campagne di marketing e promozionali capaci di sostenere la sua crescita». Il settore turistico e dell’ospitalità di Abu Dhabi è in espansione dopo l’approvazione da parte del Comitato Esecutivo della proposta del Dct Abu Dhabi di tagliare le tasse turistiche e municipali, attuando una riduzione, a partire dal 1° luglio, dal 6 per cento al 3,5 per cento per le tasse turistiche; una riduzione dal quattro per cento al due per cento per le tasse municipali e l’abbassamento della tassa comunale per ogni camera d’albergo da Aed15 a Aed10. Questo emendamento è il risultato dei continui sforzi per promuovere lo sviluppo delle infrastrutture turistiche e incoraggiare gli investitori a realizzare attrazioni turistiche e culturali e organizzare eventi, elevando lo status di Abu Dhabi come destinazione turistica d’elezione.
HOTEL EXCELSIOR VENICE LIDO RESORT APRE IL NUOVO RISTORANTE L’Hotel Excelsior Venice Lido Resort si arricchisce con Elimar, il rinnovato ristorante e beach bar fronte mare che, a partire dallo scorso 19 luglio, accoglie gli ospiti dell’hotel dalla colazione all’aperitivo. Il ristorante è stato pensato con un design di tendenza dal retrogusto esotico esaltato da una proposta food&entertainment di altissimo livello per diventare ben presto un punto di riferimento chic dove trovare cucina mediterranea, dj set internazionali e cocktail preparati da qualificati bartender. All’interno eleganti poltrone a fantasia tropicale, intarsi arabeggianti e una mise en place curata in ogni dettaglio; all’esterno un’elegante area lounge con comodi divani e poltrone in vimini, dove sorseggiare un drink godendo di un’impareggiabile vista mare.
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Schiera le sue strutture nella Puglia più seducente e spicca nel panorama della meeting e incentive industry: il suo nome è CdsHotels, garanzia di un pluridecennale impegno nel settore dell’ospitalità
Divertirsi lavorando LUCIANA FRANCESCA REBONATO
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inita l’estate, riprendono i ritmi business, magari intervallati da weekend a tutto relax. Per poter vivere – o abbinare – tutte e due le opzioni, il Mice può scegliere le strutture CdsHotels, nelle quali trova l’indirizzo perfetto per gli impegni professionali e anche per i suoi spazi leisure. CdsHotels, infatti, consente l’imbarazzo della scelta con il suo portfolio articolato in sette strutture: Grand Hotel Riviera, Basiliani di Otranto, Riva Marina Resort, Pietrablu Resort & Spa, Relais Masseria
Le Cesine, Costa del Salento Village e, da questa primavera, Alba Azzurra. Il Grand Hotel Riviera e il Basiliani sono aperti tutto l’anno e tutte le strutture, posizionate strategicamente dal Salento alla costa barese, sono accomunate da charme e raffinatezza, servizio di alto livello e ristorazione gourmand. LEISURE, BUSINESS E BLEISURE Alba Azzurra, villaggio incastonato a Torre dell’Orso, è una struttura bleisure e accoglie gli incentive e le vacanze del Mice nella località must del Salento. Intrigante è anche Costa del Salento Village: spiagge bianche, mare mozzafiato, i sapori della tradizione salentina e una rutilante sequenza di seduzioni e opzioni. A tutto incentive, invece, a due passi dell’oasi protetta del Wwf Le Cesine, ecco il Relais Masseria Le Cesine. È articolato in un hotel – con camere distribuite su un unico livello – e da un’antica masseria ristrutturata e immersa in un uliveto, con camere, sala ristorante e centro benessere. Seaside resort con sale meeting è l’esclusivo Pietrablu Resort & Spa, nel verde della vegetazione mediterranea, affacciato su un’ampia baia di acque cristalline e con piscine naturali. Il suo centro congressi all’avanguardia, con tre sale provviste di illuminazione naturale, accoglie sino a 650 persone. Completano l’offerta vaste aree esterne ideali per esposizioni, cene di gala, aperitivi e coffee break e settecento metri quadrati di centro benessere.
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MEETING INDUSTRY, AVANTI TUTTA Espressamente tagliato per il business, ecco il quattro stelle superior Grand Hotel Riviera– totalmente rinnovato nel 2016 –, incastonato in una rigogliosa macchia mediterranea e su una scogliera terrazzata che digrada sino al mare con un panorama spettacolare sul Golfo di Gallipoli. Al Grand Hotel Riviera la meeting industry trova uno scenario straordinario da ammirare dalle tre terrazze vista mare, di cui una di circa cinquecento metri quadrati affacciati sulle onde, le altre due ubicate tra la pineta e le piscine, location ideali per serate di gala. Agli eventi provvede il centro congressi della struttura con tre sale in grado di ospitare da trenta a 180 persone: sala Nereide, sala Calypso e sala Perseide, tutte dotate di tecnologia all’avanguardia. Eccellenza anche nella gastronomia della location, da apprezzare nella sala Cloe – con un’ampia terrazza prospiciente il mare – e nella terrazza Riviera: il trionfo del gusto in binomio con una selezione di vini pregiati. Aperto tutto l’anno è anche il Basiliani di Otranto e il suo innovativo centro congressi è articolato in cinque sale meeting – tre delle quali modulabili con pareti a tutt’altezza –, in grado di accogliere sino a 350 persone. Una struttura, il Basiliani, dalla tipica architettura salentina e la sua spa, tra le più grandi della Puglia, consente di scegliere fra innumerevoli seduzioni wellness. E dopo il top del benessere, il piacere dei percorsi del gusto è espresso dal raffinato ristorante Gli Ulivi, con ampia sala interna climatizzata e una terrazza esterna prospiciente la piscina.
d’autore, il Riva Marina Resort vanta un grande centro congressi articolato in otto sale modulabili – tutte con illuminazione naturale – e per eventi sino a novecento persone. L’ampio foyer esterno, inoltre, accoglie coffee break, colazioni di lavoro e raffinate cene di gala mentre sono tre i ristoranti ad allettare i gourmet più esigenti. Al Mice sportivo è dedicata una palestra attrezzata mentre per rigenerarsi nulla di meglio che il centro benessere con piscina riscaldata, oppure la piscina outdoor, con ingresso digradante e idromassaggio. indirizzi a fine rivista
“DOVERE” O PIACERE? ENTRAMBI! Fra le strutture Mice oriented di CdsHotels – e fruibile anche per prolungare il soggiorno dopo gli eventi – spicca il Riva Marina Resort, nei pressi della Riserva Naturale e Area Marina Protetta di Torre Guaceto, immerso in ulivi secolari, mandorli e carrubi, con baie e insenature cristalline. Punto di partenza ideale per incentive, team building e post congress
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Un poker d’assi di location in Puglia e un ristorante bistrot a Milano: sono i protagonisti del Gruppo Argentieri, network operativo a livello nazionale, sempre foriero di eccellenza, opportunità e novità
Geometrie ed emozioni LUCIANA FRANCESCA REBONATO
L’
eleganza è ritmata da dettagli. Nelle strutture del Gruppo Argentieri, è il fil rouge che contraddistingue gli eventi del Mice, che qui trova la cultura del ricevimento, testimone nel tempo dei gusti e delle esigenze della clientela da un lato e di una professionalità sempre più specifica dall’altro. Soprattutto, quella di saper proporre al meglio la malià di strutture nelle quali vivere il passato intrecciato al presente. Cinque gioielli uniti da raffinatezza ed eleganza: Tenuta Moreno, Tenuta Malvindi, Palazzo Virgilio Hotel e Casa Resta nella Puglia più intrigante, mentre a fare gli onori della destinazione a Milano è il ristorante Mò - Puglia Bistrot. SEDUCENTE SALENTO Figura di riferimento del Gruppo è Pierangelo Argentieri, riconfermato a maggio presidente di Federalberghi Brindisi, fra gli stakeholder del territorio e in prima linea – fra i vari progetti – per la mostra internazionale “Picas-
so. L’altra metà del cielo”, allestimento diffuso che oltre a Martina Franca e Ostuni è in scena al castello di Mesagne sino a fine novembre. E proprio a Mesagne si trova Tenuta Moreno, immersa nel verde della campagna salentina, fra alberi da frutta e ulivi secolari, location nella quale dare un gusto unico agli eventi grazie anche agli ampi spazi interni e al gazebo esterno, alla Corte del Fagiano, al laghetto botanico e alla piscina scavata nella roccia. Dettagli di unicità in un contesto di spessore storico: la tenuta, infatti, è una dimora storica – con tutti i comfort di un albergo modernissimo – e il suo complesso architettonico è articolato in numerose aree, con differenti dimensioni, deputate agli eventi, ora per un totale di 1.200 metri quadrati. A Tenuta Moreno il Mice trova un ufficio congressi con uno staff dedicato e un’atmosfera di charme che avvolge in un’oasi di assoluto relax, soprattutto nella spa immersa nel verde. Come Masseria Malvindi, con un dna votato all’incentive,
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contraddistinta dal trionfo del bianco e della pietra e da arcate che si specchiano nella piscina. Negli interni, pennellate di azzurro e di sabbia, di bianco e di crema, pavimentazione in pietra locale e arredi in legno chiaro. Ovunque luce, ambienti luminosi e silenziosi, perfetti per incentive nei quali rinnovare le energie in un contesto di raffinata eleganza. ARALDI DI OSPITALITÀ È un design minimal, quello del moderno Palazzo Virgilio Hotel a Brindisi, ottenuto dalla ristrutturazione dello storico Majestic, a pochi minuti di passeggiata dal centro storico e dalla stazione ferroviaria. Un quattro stelle di lusso, nel quale facility e comfort si fondono in magistrale alchimia mentre la tecnologia all’avanguardia è protagonista nel centro congressi della struttura, articolato in tre sale meeting. Accoglienti e perfettamente isolate, sono ideali per riunioni del top management o per convention sino a cento persone. Trionfo del gusto e di perfetto equilibrio tra tradizione mediterranea e originalità, invece, nel ristorante Virgilio, per apprezzare una cucina che esprime al meglio le eccellenze del territorio. Palazzo Virgilio Hotel è un punto di riferimento per il Mice e anche per il bleisure, con tanto di spiaggia convenzionata e noleggio di biciclette pieghevoli dell’hotel, che consente di scoprire in ottica green gli scorci e le gemme di Brindisi. Icona di eventi di grande impatto e atmosfera, espressione di storia e prestigio è Casa Resta, incastonata nel paesaggio pugliese a Francavilla Fontana, nel brindisino. Raffinata e cinta da un parco che consente di ambientare qualsiasi evento nel massimo della privacy, è perfetta per cene di gala e dispone di sale per eventi sino a un massimo di trecento persone, oltre a spazi outdoor: il “Pantheon degli ulivi secolari”, per esempio, un grande gazebo posizio-
nato nei giardini della location. A Casa Resta l’attenzione ai dettagli è minuziosa e tutto è organizzato on demand, per personalizzare al massimo gli eventi. Prelibatezze gastronomiche incluse, create con maestria e fantasia e incentrate – anche – sulla genuinità degli ingredienti. Last but not least, ecco Mò – Puglia Bistrot, il punto di ritrovo a Brera, nel cuore di Milano, per un percorso sensoriale nelle tradizioni pugliesi, inclusi vini ed echi di Pizzica e Taranta. Una location nella quale, magari, parlare di About Nuccio, il libro che Pierangelo Argentieri – insieme alla famiglia – ha dedicato al padre, Nuccio Argentieri, per il suo settantesimo compleanno.
Nella pagina accanto, Tenuta Moreno, nella campagna salentina di Mesagne. In alto, due immagini di Palazzo Virgilio Hotel a Brindisi; qui sopra, Masseria Malvindi e, sotto, la storica Casa Resta, incastonata nel verde
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Crowne Plaza Milan City Milano Numero totale camere: 109 | Ristoranti: 1 | Posti: 70 | Sale meeting: 4 | Capienza sala maggiore: 70 posti | Capienza sala minore: 10 posti | Saletta segreteria | Possibilità organizzazione post congress
Festeggia il decimo anniversario il Crowne Plaza Milan City, hotel di proprietà della famiglia Viscardi insieme al Viu Hotel, al Best Western Plus Felice Casati e al Worldhotel Cristoforo Colombo, tutti collocati in zone centrali di Milano
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orta con dieci candeline per il Crowne Plaza Milan City e compleanno festeggiato nello scorso mese di marzo con un’importante e significativa campagna di comunicazione ad hoc dal nome “10 years experience” che ha previsto sconti, promozioni e gadget, tra i quali un simpatico elefantino di peluche portafortuna. “10 years experience“: un’esperienza, infatti, all’insegna di uno stile elegante e moderno nel cuore del quartiere degli affari quella che è possibile vivere alloggiando al Crowne Plaza Milan City, in una zona molto servita e nelle immediate vicinanze della fermata Sondrio della linea M3 della metropolitana. Il suo stile contemporaneo è percepibile già dall’esterno, grazie alla facciata in rame e vetro, ma anche dagli interni caratterizzati da grandi fiori in rilievo su pareti bianche curve, tra lucido marmo bianco e nero. Inaugurato il 25 marzo del 2008, quest’anno tutta l’equipe festeggia il decimo anniversario ricordando con soddisfazione l’impeto e la frenesia degli ultimi giorni prima dell’apertura. Da allora, il team è composto da quasi tutti gli stessi membri, personale preparato che ha accompagnato la crescita dell’hotel fino al grande salto di qualità avvenuto nell’anno di Expo 2015 e che prosegue fino a oggi, puntando a sviluppi prossimi e futuri.
Al Crowne Plaza Milan City è possibile ritrovare un’offerta trasversale di servizi che risponde pienamente alle esigenze della vasta clientela internazionale, sia business sia leisure: le classic room di 22 metri quadrati, luminose e confortevoli, incontrano perfettamente i bisogni dei viaggiatori per affari e per piacere; le superior, più spaziose con i loro trenta metri quadrati – alcune dotate di balcone e tutte inondate di luce naturale –, sono fornite di una gamma completa di servizi; le nuove junior suite, ampie quaranta metri quadrati, sono in grado di offrire all’ospite la comodità di un ingresso separato e di un salottino privato e sono dotate di una vasta gamma di facility standard e su richiesta; infine le family room, anch’esse di quaranta metri quadrati, sono composte da due stanze comunicanti provviste di un letto matrimoniale e due letti singoli, ideali per famiglie che viaggiano con figli e che vogliono comfort e spazio per tutti. Un’area wellness all’ultimo piano dell’hotel, internet e wi-fi gratuito, servizio di noleggio con conducente per spostamenti in auto e concierge alla reception rendono i soggiorni al Crowne Plaza Milan City piacevoli e confortevoli. indirizzi a fine rivista
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Sheraton Diana Majestic S Milano Numero totale camere: 106 | Ristoranti: 1 | Posti: 150 | Sale meeting: 9 | Capienza sala maggiore: 200 posti | Capienza sala minore: 30 posti | Saletta segreteria | mq di aree espositive: 420 | Possibilità organizzazione post-congress
Lo Sheraton Diana Majestic ha raggiunto il traguardo dei 110 anni di attività e ha festeggiato in grande stile, accogliendo i suoi ospiti anche durante la stagione estiva sotto le chiome verdi delle sue imponenti piante e del glicine in fiore
110 anni per il Diana Majestic FEDERICA CALÒ
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n anniversario importante quest’anno quello dello Sheraton Diana Majestic nel cuore di Milano che spegne ben 110 candeline festeggiando con un denso programma di attività e di eventi tenuti nel suo suggestivo giardino privato, un’oasi di verde e tranquillità incastonata nello storico quartiere di Porta Venezia. È il primo anno che, dalla sua apertura, questo iconico hotel ha offerto ospitalità ai propri clienti anche durante il mese di agosto, mettendo a disposizione il fresco e ampio giardino privato ricavato all’interno della sua corte. L’inaugurazione annuale di questo scenografico polmone verde si è tenuta lo scorso maggio, quando si è voluto ricordare, e al tempo stesso riproporre,un ritorno alle origini della struttura risalenti al lontano 1908 quando si volle costruire un nuovo complesso ricreativo di 15mila metri quadrati per dotare il quartiere di Porta Venezia di un elegante centro di divertimenti: nacque così il Kursaal Diana, un centro polifunzionale con teatro, ristorante e naturalmente albergo. A distanza di 110 anni, l’equipe ha voluto festeggiare nei mesi di giugno, luglio e settembre aggiungendo al tradizionale aperitivo
presso l’ hclub>diana una nuova proposta, Aperitivo 900, che ha consentito agli ospiti presenti a tre serate-evento di immergersi in un’atmosfera di altri tempi gustando un intrigante aperitivo a tema e con pietanze tipiche – appunto – dei primi del ‘900, accompagnato da memorie e ricordi di questo periodo passato; culmine dei festeggiamenti sarà la grande cena conclusiva che si terrà martedì 2 ottobre nella rinnovata sala Diana, dove verrà allestito un vero e proprio banchetto d’epoca che “teletrasporterà” gli ospiti nel glamour di inizio secolo. Non solo serate a tema, ma anche tante nuove interessanti collaborazioni: con Baxter, per esempio,con il quale è stato firmato per la stagione 2018 il nuovo allestimento e arredamento di interni della sala Diana e dell’hclub>diana, storico place to be a Milano e punto di incontro di un affezionato pubblico di milanesi e clienti internazionali. Con Kettal si è rinnovata, invece, la collaborazione per l’arredamento esterno del giardino, immerso nelle folte chiome verdi delle piante e del glicine in fiore. indirizzi a fine rivista
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Il Lago di Garda vanta, tra le proprie attrattive, una realtà turistico-termale che da quasi 130 anni fa dell’acqua il suo filo conduttore: Terme di Sirmione, che con l’Hotel Acquaviva del Garda, detta anche un nuovo business sul territorio
Mice per vocazione SABRINA PIACENZA
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no scenario unico, una destinazione privilegiata per organizzare eventi, dai meeting di lavoro alle cene di gala, dai convegni ai matrimoni. Racchiuso in un territorio eccezionale, che lambisce tre provincie – Brescia, Verona e Trento – e altrettante regioni, il Lago di Garda è caratterizzato da un contesto storico ricco di cultura, bellezze naturali e artistiche, ed è da sempre meta di un turismo internazionale, sia leisure sia Mice. Terme di Sirmione ha fatto della sua straordinaria acqua termale il proprio punto di forza, attorno al quale ha costruito un’offerta di salute, benessere, ospitalità e golfistica. Tra le diverse proposte di accommodation, l’Hotel Acquaviva del Garda, a Desenzano, rappresenta il cuore dell’offerta dedicata alla meeting industry e al Mice più in generale, come conferma Patrizia Fenoglio, meeting
& events manager di Terme di Sirmione: «Fulcro dell’attività di questo hotel è il mercato business e la sua struttura multifunzionale si addice perfettamente a questo segmento, con i plus che derivano dall’avere a monte un’organizzazione solida e articolata. Un team di lavoro che prevede per ogni cliente un meeting designer, una persona pronta a consigliarlo e a guidarlo verso il successo del suo evento». L’hotel offre soluzioni diversificate e quindi altamente personalizzabili grazie alla sinergia fra più ambienti e location. È il luogo ideale dove organizzare eventi tailor made, meeting di più giorni in svariati spazi e ambientazioni, emozionanti team building, cene di gala oltre che entusiasmanti post congress. «Organizziamo programmi di visita alle città d’arte o escursioni in barca – prosegue Fenoglio – ma anche degustazioni di vino nel
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Hotel Acquaviva del Garda Desenzano (Bs) Numero totale camere: 80 | Ristorante Caravaggio | Posti: 3 aree con oltre 500 posti | Sale meeting: 7 | Capienza sala maggiore: 212 posti | Capienza sala minore: 12 posti | mq di aree espositive: 800 | Possibilità organizzazione post congress
territorio padre del Lugana. Non mancano i tour gastronomici e i momenti di relax nella spa dell’hotel e ad Aquaria Thermal Spa, che con i suoi 14mila metri quadrati di benessere termale fronte lago offre, tra le diverse proposte, l’opportunità di gustare sfiziosi aperitivi circondati da un paesaggio mozzafiato». GLI SPAZI PER GLI EVENTI Caratterizzata da un design moderno, elegante e arricchito da opere d’arte di alto impatto scenografico, la struttura permette di organizzare in un’unica location ambientazioni differenti e performanti, come sottolinea Fenoglio: «Si tratta di un grande plus. Le sale sono molto funzionali e permettono la compresenza di più eventi contemporaneamente. I clienti sono protagonisti assoluti del loro evento e non vengono mai disturbati da altre situazioni». Per il business l’hotel mette a disposizione sette sale meeting composte da una sala plenaria con oltre duecento posti, tre sale fino a cinquanta posti e altrettante fino a 12 posti, tutte con luce naturale, insonorizzazione e dotazione tecnologica avanzatissima. Inoltre, il Giardino d’Inverno, da poco rinnovato, può trasformarsi in una sala meeting fino a 180 posti e in una location per bellissime cene. A questi si aggiungono gli spazi esterni. «Possiamo organizzare eventi anche nel parco di ottomila metri quadrati con piscina, sulla spiaggia privata e sulla grande terrazza rooftop panoramica con vista a 360 gradi sul lago, il borgo e le colline», tiene a precisare Patrizia Fenoglio. I PLUS DELLA STRUTTURA La posizione dell’hotel è davvero unica, a metà strada tra Milano e Venezia e sulle principali vie di comunicazione, ma allo stesso tempo perfettamente inserito in un contesto territoriale spettacolare. La professionalità dello staff, multilingue specificatamente dedicato all’organizzazione di eventi è uno dei punti di forza e la presenza di un meeting designer dedicato esprime la
volontà di personalizzare in modo creativo ogni aspetto dell’evento. Oltre al momento lavorativo vero e proprio non mancano le opportunità di relax in hotel, grazie alla spa di 800 metri quadrati, che ospita la piscina indoor riscaldata con idromassaggio e lettini a immersione, oltre a sauna, bagno turco, doccia emozionale e solare, sala fitness e beauty farm per i trattamenti. La proposta gastronomica si posiziona a un livello d’eccellenza grazie alla creatività di un abile chef e alla qualità degli ingredienti selezionati e rielaborati, con influenze territoriali, affinché i menu siano il linea con il benessere: piatti studiati nel rispetto delle più autorevoli indicazioni scientifiche nell’ambito della nutrizione. indirizzi a fine rivista
SPECIALE NATALE
Non mancano le offerte dedicate a specifici momenti dell’anno come le festività. Oltre a proporre alle aziende, come idea regalo, i voucher a firma Terme di Sirmione, l’Hotel Acquaviva del Garda può diventare la cornice ideale per l’organizzazione di pranzi e cene. Le proposte dei menu per le cene di Natale aziendali, quest’anno seguono il tema dei colori delle festività: il rosso per un menu a base di carne, l’argento che ha come protagonista il pesce e l’oro, colore simbolo della preziosità, offre un buonissimo menu benessere, promuovendo un’alimentazione sana a beneficio della salute, il nostro bene più prezioso.
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Hotel Savoy Palace Gardone Riviera (Bs) Numero totale camere: 60 | Ristorante: Angelo Landi | Posti: 220 | Sale meeting: 3 | Capienza sala maggiore: 180 posti | Capienza sala minore: 50 posti | mq di aree espositive: 140 | Possibilità organizzazione post congress
Una struttura d’epoca perfettamente conservata e modernamente attrezzata diviene location ideale per il segmento incentive perché capace di associare al momento lavorativo una ricchissima offerta culturale
Cornice d’eccezione SABRINA PIACENZA
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na località rinomata, frequentata da una clientela internazionale, un paesaggio naturale unico nel quale alla vegetazione tipica del Lago di Garda si alterna quella mitteleuropea, mediterranea e subtropicale. A Gardone Riviera numerosi i parchi e i giardini che si alternano, lungo la sponda del lago, a eleganti ville storiche e ad alberghi di alto livello, che accolgono turisti e uomini d’affari provenienti da ogni parte del mondo. Il clima particolare e la ricca offerta culturale che anima la stagione estiva fanno il resto. Immerso in questo incantevole scenario, costituito da verde e acqua, l’Hotel Savoy Palace accoglie i propri ospiti in un ambiente molto raffinato. Costruito all’inizio del ‘900, la struttura è stata scelta da personaggi celebri come D’Annunzio, Churchill, Umberto di Savoia e molti altri protagonisti della storia internazionale, grazie alla
posizione incantevole, l’eleganza degli ambienti e l’atmosfera riservata che ancora è garantita agli ospiti dell’hotel. Un luogo che riporta ai fasti di un tempo, un ambiente ricercato che caratterizza sia le stanze, sia gli ambienti comuni (tra i quali le tre ampie sale meeting che conservano il fascino e la raffinatezza dell’epoca) e che si propone come luogo ideale per l’organizzazione di congressi, conferenze, seminari e incontri di lavoro. Wimmer, Churchill e Duse, questi i nomi delle tre sale, nelle quali la dotazione tecnologica d’avanguardia consente di soddisfare qualsiasi tipo di esigenza organizzativa. L’offerta gastronomica a supporto è di assoluto livello. A partire dai piacevoli coffee break e aperitivi serviti sulla meravigliosa terrazza Gabriele D’Annunzio, per proseguire con colazioni di lavoro, light lunch o cene esclusive, tutti contraddistinti da una cucina al top. Il centro benessere Savoy Wellness, completo di piscina, sauna e bagno turco, favorisce il meritato relax dopo un’intensa giornata lavorativa. Un ricco programma incentive completa l’offerta dell’hotel: dall’esclusiva visita al Vittoriale degli Italiani (casa di Gabriele D’Annunzio) allo splendido Giardino Botanico Fondazione Heller o all’Isola del Garda, dalle escursioni in barca alle degustazioni di vino e olio nelle rinomate cantine e aziende agricole locali. indirizzi a fine rivista
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Hotel Maranello Palace S Maranello (Mo) Numero totale camere: 112 | Ristoranti: La Gazzella, a 2,5 km di distanza con shuttle bus gratuito | Posti: 130-180 | Sale meeting: 4 | Capienza sala maggiore: 180 posti | Capienza sala minore: 20 posti | Saletta segreteria | mq di aree espositive: 350 (somma di tutte le sale) | Possibilità organizzazione post congress
Il mito della Ferrari a internazionalizzare l’indiscussa ospitalità emiliana e un’offerta congressuale personalizzata affiancata da un ricco programma incentive: il Maranello Palace è un ottimo punto di partenza per business ed emozioni forti
Nel segno della rossa SABRINA PIACENZA
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i sono luoghi che non hanno bisogno di presentazioni, territori e paesi nei quali sono nate storie memorabili, persone e dinastie che hanno contribuito a dare forma a miti riconosciuti a livello internazionale. In Italia ce ne sono diversi, alcuni legati a momenti fondamentali per la storia del nostro Paese, altri identificati come la casa delle nostre numerosissime eccellenze. Maranello è sicuramente uno di questi, da sempre legato al nome del brand più conosciuto al mondo: la Ferrari. Tutto a Maranello ruota attorno alla rossa, al mito che ha contribuito a creare la fama internazionale della cittadina modenese e come per tutti i miti questa è diventata una terra di “pellegrinaggio”, da ogni parte del mondo, di relazioni commerciali e culturali che si intrecciano. È in questo contesto che sorge il Maranello Palace, un hotel quattro stelle superior che si colloca proprio di fronte all’ingresso nuovo
della fabbrica del Cavallino Rampante. Aperto nel 2006 e sottoposto nel 2017 a un significativo intervento di rinnovamento che ha trasformato radicalmente lo stile degli ambienti, l’hotel, con le sue 112 camere, è diventato fin da subito un punto di riferimento per l’ospitalità sul territorio. Il Maranello Palace è in realtà un complesso composto da tre strutture: hotel, palazzina meeting e dependance. Il corpo principale ospita la maggior parte delle camere, dotate di ogni comodità, suddivise tra standard, comfort, deluxe, suite e superior suite, oltre a tutti gli spazi per gli ospiti quali reception, hall, palestra, sala ristorazione e breakfast; la dependance, a soli settanta metri dall’hotel, si caratterizza invece per la presenza di 24 camere junior suite. La palazzina meeting, che si posiziona tra le due strutture, accoglie quattro sale meeting – di cui una divisibile – per arrivare a un totale di cinque ambienti nei quali
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L’OPINIONE DELL’EVENT PLANNER «La mitica Ferrari di Maranello ha un forte appeal e richiamo per molti eventi aziendali. Quando per i miei clienti propongo la Ferrari Experience la platea si entusiasma sempre moltissimo, caricando l’evento di positività. In questa scelta un must è il Maranello Palace Hotel, una struttura che ha tutte le carte in regola per ospitare eventi con calore e cura del dettaglio. Un emblema di questo territorio, che garantisce continuità a tutta l’esperienza e al contempo si contraddistingue per la sua personalità indipendente. E poi, ciliegina sulla torta, lo staff del Maranello Palace. In ogni location che valuto, la disponibilità e l’apertura dello staff giocano un ruolo strategico nella scelta: uno staff poco attento e disponibile può mettere a repentaglio l’experience degli ospiti, e qui, al Maranello Palace, invece, accontentano sempre tutti con la massima professionalità».
organizzare convegni, congressi ed eventi. La plenaria, la più grande tra le quattro, può ospitare fino a un massimo di 180 persone, la media, denominata Enzo in onore del “padre fondatore” della Ferrari, ospita un totale di settanta persone a platea. Le due più piccole garantiscono spazi per altre trenta e quaranta persone. A poco più di un paio di chilometri di distanza dall’hotel, il ristorante La Gazzella, della stessa proprietà, propone un’offerta gastronomica che nasce dalle straordinarie eccellenze locali e in caso di eventi cura la parte ristorativa e di catering all’interno degli spazi ristorante del Maranello Palace. IL FASCINO DELLA FERRARI EXPERIENCE Impossibile transitare da Maranello senza immergersi nel mondo Ferrari e non dedicare qualche ora dopo il momento lavorativo alla conoscenza della rossa. Il Maranello
Fiorenza Di Fabio, event planner di Fdf Conventional
Palace mette a disposizione dei propri ospiti un’offerta dedicata di attività incentive legate ai motori, ma non solo. Si parte sempre dal Museo Ferrari di Maranello, una tappa irrinunciabile, un luogo che ospita veri e propri masterpiece della casa madre e pietre miliari della storia dell’azienda. Inoltre, l’esposizione cambia circa un paio di volte l’anno garantendo ai clienti una continua sorpresa. Il museo propone anche attività di team building con simulatori semi-professionali di F1 e pit stop su una vera macchina da competizione. Una experience vera, tutta dedicata al mondo delle quattro ruote che, grazie a collaboratori del Maranello Palace, può essere completata con un test drive su strada o su pista, esperienza unica e indimenticabile. Ma anche se può apparire così, Maranello non è solo Ferrari. Eccellenze come il Parmigiano Reggiano o l’aceto balsamico di Modena caratterizzano la zona e la rendono celebre in tutto il mondo. Visitare le aziende di produzione di questi prodotti risulta un’esperienza davvero piacevole e completa, così come interessante e originale è poter visitare la casa natale di Luciano Pavarotti, oggi museo, che permette di conoscere curiosità e aneddoti di un personaggio mito nato proprio in questo straordinario territorio. Le attività di team building proposte dalla struttura sono molte e diversificate e le possibilità di soddisfare le preferenze di ogni cliente non mancano mai. indirizzi a fine rivista
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Mh Matera Hotel Matera Numero totale camere: 125 | Ristoranti: 6 | Posti: da 40 a 400 | Sale meeting: 6 | Capienza sala maggiore: Aula Magna, 400 posti a platea | Capienza sala minore: sala Boardroom, 30 posti a platea | Saletta segreteria | mq di aree espositive: 900 | Possibilità organizzazione post congress
Nel verde delle colline lucane, l’Mh Matera Hotel è in grado di soddisfare ogni richiesta per garantire un accommodation di qualità, all’insegna del benessere e della natura, grazie agli oltre cinque ettari di parco che lo circondano
Tra cultura e food BIANCA CATTANEO
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Matera, città eletta Capitale Europea della Cultura per il 2019 dove i celebri “Sassi” arricchiscono lo scenario con i loro volumi di tufo, l’Mh Matera Hotel offre un’accoglienza moderna e raffinata. Situato all’interno del caratteristico Borgo Venusio, l’hotel dispone di 125 camere dotate di ogni comfort (di cui sessanta con patio o balcone e tre suite) e di diversi ristoranti, mentre recentemente si è aggiunta una nuova struttura esterna dotata di un’ampia terrazza con vista sulle infinite colline circostanti, adiacente a una piscina con fontane alte cinque metri, che proiettano getti multicolore di grande suggestione, il tutto finemente incastonato in una distesa di verdissimo prato inglese. Un luogo ideale per eventi di banchettistica open air, ma perfetto anche per meeting, conferenze stampa, sfilate, esposizioni, lanci di prodotto e roadshow. Tra gli altri plus, una piacevole cantina a vista con angolo degustazione, una zona bar, un comodo guardaroba e un tetto completamente apribile, che nelle belle giornate diviene una finestra meravigliosa per contemplare il cielo azzurro o una serata stellata. Per qualsiasi necessità, inoltre, in giardino è anche possibile allestire una tensostruttura per grandi eventi. Uno spazio versatile dunque, capace di rispondere con grande flessibilità alle esigenze più svariate ma allo stesso tempo in gra-
do di garantire un’offerta post congress che invita ad apprezzare le eccellenze del ricco territorio circostante. A disposizione per la meeting industry, un centro congressi totalmente rinnovato che ospita sei sale meeting, in grado di accogliere un massimo di settecento delegati, tutte con luce naturale e accesso diretto per carico/scarico attrezzature. Agli spazi meeting si affiancano cinque sale banchetti, tutte completamente rimodernate, tra cui la sala Giardini Venusio, ideale per ospitare grandi eventi, una piscina dove organizzare feste con Dj set a filo d’acqua e un elegante foyer con ampio spazio espositivo, nonché aree specificatamente dedicate per coffee break e colazioni di lavoro. Recentemente interessato da un complesso intervento di riqualificazione, anche il centro benessere e fitness è una vera e propria oasi progettata per regalare agli ospiti un’esperienza intensa di wellness e rigenerazione. Completano l’offerta le diverse iniziative organizzate dallo staff dell’Mh Matera Hotel: dalla cena sotto le stelle nel nuovo ristorante La Terrazza alle serate tematiche “I sapori della Lucania” con menu tipico e con la presenza di artigiani locali come la pastaia e il mastro casaro, fino ai pacchetti tematici pensati per i weekend. indirizzi a fine rivista
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Museo Fratelli Cozzi Alfa Romeo Legnano (Mi) Sale meeting: 1 | Capienza sala maggiore: 200 posti | Saletta segreteria | mq di aree espositive: 300 | Sala banchetti interna | Pranzo in piedi: 200 persone | Pranzo seduti: 250 persone
Alle porte di Milano, uno dei più importanti musei privati di auto d’epoca accoglie oltre cinquanta Alfa Romeo corredate da grafiche originali e materiali unici. Il Museo Fratelli Cozzi è oggi una location perfetta per eventi di ogni tipo
La passione oltre i motori SABRINA PIACENZA
Sopra, lo showcooking che ha visto protagonisti sei chef tra cui Carlo Cracco. Sotto, Pietro Cozzi, fondatore del Museo Fratelli Cozzi
È
la passione di Pietro Cozzi che ha permesso che una ricca collezione di auto Alfa Romeo, prodotte dal 1950 ai giorni nostri, diventasse prima un museo e successivamente uno spazio per accogliere conferenze, convegni, presentazioni, concerti, gala prestigiosi e di grande ispirazione. Al Museo Fratelli Cozzi gli appassionati alfisti possono trovare reperti d’epoca esclusivi che raccontano il glorioso passato della miglior produzione del biscione in oltre sessant’anni di storia, un luogo prezioso e suggestivo, dominato dai colori rosso e nero, ottenuto dopo un attento progetto di recupero curato da Gabriele e Oscar Buratti all’interno di un ex magazzino ipogeo risalente agli anni Cinquanta. Il Museo rappresenta un sodalizio speciale fra il mondo dell’auto e dell’architettura, uno spazio essenziale nella forma e straordinario nei dettagli, dove brillano le carrozzerie multicolore di un marchio icona del Made in Italy. Insieme alle auto vengono conservati poster pubblicitari e tecnici, depliant, libri, riviste, libretti d’uso, manuali di vendita, trofei realizzati da grandi artisti del ‘900 come Lucio Fontana o Giò Pomodoro, solo per citarne alcuni. Lo spazio è diviso in tre navate, ritmate da una serie di colonne che insistono su un pavimento concepito come un manto stradale. Sul perimetro delle navate laterali si trovano delle nicchie che ospitano il Cozzi.Lab, un la-
boratorio a disposizione di studiosi e ricercatori per consultare i documenti e i materiali connessi alle automobili. Una sala plenaria di oltre mille metri quadrati è in grado di accogliere duecento persone a platea oppure un lunch o una cena di gala per 250 ospiti. La zona accoglienza è personalizzabile, così come l’area espositiva esterna e interna. Il parcheggio per duecento auto, con comodo accesso diretto su strada, e una dotazione tecnologia all’avanguardia aggiungono valore a questo spazio davvero esclusivo. Per tutto questo il Museo Fratelli Cozzi è stato scelto per diversi eventi aziendali, tra i più prestigiosi quello di Longino & Cardenal, punto di riferimento per la ristorazione di qualità, che qui ha voluto festeggiare i suoi trent’anni di attività presentando le novità della sua proposta per il 2018. L’evento ha dato modo a una selezione di fornitori del brand di cibi di lusso di raccontare la propria storia e i propri prodotti di eccellenza gastronomica: profili diversi accomunati dall’attenzione alla qualità e da uno stretto legame con il territorio di riferimento. A fianco dei brand nella presentazione delle loro offerte, chef stellati si sono cimentati come protagonisti di esclusivi showcooking per gli ospiti presenti alla serata: Carlo Cracco, Terry Giacomello, Ernst Knam, Sergio Mei e Fulvio Siccardi. indirizzi a fine rivista
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Centro Congressi Unione Industriale Torino Torino Sale meeting: 4 | Capienza sala maggiore: 428 posti | Capienza sala minore: 50 posti | Circolo Ristorante | Posti totali: 480 | Servizio di segreteria
Centro Congressi Unione Industriale Torino: un core business incentrato sugli spazi per eventi e un’indole eclettica che promuove iniziative culturali. Per meeting funzionali, convegni impeccabili e post congress ideali
Al centro degli eventi LUCIANA FRANCESCA REBONATO
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al 1992 è un punto di riferimento per la meeting industry a Torino ed è anche l’unica realtà congressuale nel panorama di Confindustria a proporre un’attività culturale sul territorio. Corpo e – doppia – anima, quindi, per questa location nella quale prendono vita eventi e post congress in un contesto dinamico, provvisto di tecnologia digitale e con standard di sicurezza congeniali alla massima funzionalità. E più di quattrocento sono gli eventi di qualsiasi tipologia che ospita annualmente e, per questo autunno, fra i numerosi, eccone alcuni rilevanti per numeri e valenza: Isi Foundation’s Meeting, Istituto per l’Interscambio scientifico, Jusan Network – E-commerce Day, convegno Fais Onlus Fed. Ass.ni Inc. e Stom., convegno Società Italiana Colposcopia – Congresso Nazionale della S.I.C.P.C.V. Professionalità, esperienza e passione caratterizzano lo staff della location, rivolto a realizzare soluzioni tailor made e a gestire, coordinare e supervisionare ogni singola fase di un evento. SETTEMBRE, ANDIAMO. È TEMPO D’IDEARE Dopo i bagliori dell’estate, riprendono con energia gli impegni business che al Centro
Congressi Unione, nel contesto degli spazi, possono fruire ora anche di una pagoda di ampia superficie – trenta metri per sei – ideale per piccole esposizioni, sessioni poster di convegni medici o per la ristorazione. Riprende anche la programmazione culturale del centro con i Martedì Serae “Le prime applicazioni della Blockchain dopo i Bitcoin” a cura di Remo Morone, il notaio che ha realizzato la prima compravendita con questa “moneta” e, a seguire, Menti Insolite – Radiografia di cinque femminicidi – incontro con Fabio Federici, crime analyst nonché comandante provinciale dei carabinieri di Mantova; poi ecco Bella Zio, con Beppe Bergomi, ex calciatore italiano e campione del mondo e a chiudere la serie l’economista Carlo Cottarelli. In calendario vi sono anche i Caffè Letterari, momenti di incontro e dibattito con i più autorevoli scrittori italiani e la nuova edizione di Eccellenze Piemontesi del Made in Italy, testimonianze incentrate sulle nuove frontiere dell’economia legate all’impresa 4.0. E a proposito di sguardo al futuro, è da segnalare il nuovo sito web del centro congressi, affiancato da tutti i canali social. indirizzi a fine rivista
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Museo Fisogni Tradate (Va) Sale meeting: 3 | Capienza sala maggiore: 200 posti | Capienza sala minore: 20 posti | Saletta segreteria | mq di aree espositive: 500 | Sala banchetti interna | Pranzo in piedi: 400 posti | Pranzo seduti: 200 posti
Un museo da guinness dei primati che tra storia, curiosità, tecnologia, arte, comunicazione e marketing, diventa uno spazio originale per organizzare eventi esclusivi. È il Museo Fisogni, in provincia di Varese
Il carburante del business SABRINA PIACENZA
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a collezione è davvero unica, la location altrettanto, un mix sorprendente di antico e moderno rappresentato dal Museo Fisogni e dall’ottocentesca Villa Castiglioni che lo ospita. Siamo a Tradate, vicino a Varese, dove all’interno di un’antica dimora di un garibaldino ha trovato posto una collezione da primato: oltre cinquemila pezzi, tra cui 180 pompe di benzina, targhe, compressori, oliatori, grafiche pubblicitarie, gadget, giochi e progetti tecnici che coprono più di cent’anni di storia compresa tra il 1892 e il 1990 e oltre. La collezione più completa al mondo, certificata da Guinness World Record nel 2000, con alcune chicche davvero uniche, come la pompa di benzina di Benito Mussolini, attribuita al celebre architetto Marcello Piacentini, e un distributore che si dice sia appartenuto ai sovrani inglesi. Design, marketing, comunicazione, ma anche la storia del nostro Paese, sono raccontati attraverso l’evoluzione della distribuzione del carburante in un percorso inedito che porta gli ospiti a percorrere ambienti davvero suggestivi. Riaperto nel 2015 il museo ospita oggi congressi, convegni ed eventi aziendali di qualsiasi tipo, oltre ovviamente ad accogliere per
vocazione manifestazioni di appassionati del settore e iniziative culturali, terreno fertile per i produttori televisivi e cinematografici alla ricerca di materiale originale per i loro set. Per il segmento Mice, Museo Fisogni mette a disposizione oltre quattrocento metri quadrati coperti e 15mila metri quadrati esterni, ricavati nel giardino secolare che circonda la proprietà. Ambienti ideali per realizzare convegni, conferenze stampa, incontri o per allestire set fotografici e presentazioni di prodotto. Uno spazio dinamico e flessibile, dotato anche di un ampio parcheggio privato, in grado di soddisfare esigenze diverse, grazie alla presenza di una sala polifunzionale da quasi trecento metri quadrati, completata da un spazio tecnico comodo per un servizio catering e da un cortile interno che può essere allestito per accogliere cene di gala, ricevimenti o cocktail per 350 persone. Senza dimenticare la sala del Giocattolo, dotata di un ampio tavolo per conferenze, o le altre otto sale del museo, ma anche i bellissimi saloni Liberty della villa, che permettono di immergersi in un’atmosfera vintage che rende unico ogni momento. indirizzi a fine rivista
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I MONASTERI In Sicilia c’è un luogo incantato dove il tempo sembra essersi fermato
MEETING E CONGRESSI
La location fa la differenza • 3 sale capienza max. 180 pax • WiFi gratuito • Apparecchiature audiovisive • Servizi business • 3 lounge bar j -9;38!2ধ j '8=-A-3 6'8 '='2ধ
BELLEZZA DI TERRA ANTICA
Dimora storica che fu un monastero Benedettino
• 102 camere e suite con ingresso indipendente • Ampia spiaggia privata j 3$!£ 3!$, 6'8 ;3<8 6'8932!£-AA!ধ
8!='89! 32!9;'8- &- 3ħ3T ¤ -8!$<9! W ¥ -2(3|-132!9;'8-+3£(8'938;W$31 www.imonasterigolfresort.com
SITE INSPECTION location per eventi
La Venaria Reale Venaria Reale (To) Sale meeting: 3 | Capienza sala maggiore: 300 posti | Capienza sala minore: 99 posti | Sale banchetti interne: 3 | Pranzo in piedi: 850 posti | Pranzo seduti: 600 posti
Una location straordinaria e di grande fascino, impreziosita da una proposta culturale d’eccellenza. La Reggia di Venaria, infatti, ospitando un fitto calendario di mostre, è la sede perfetta per coniugare un evento indimenticabile a un’esperienza culturale unica
Tutti a corte per un Mice regale LUCIA BENETTI
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a quando, dieci anni fa, i suoi incredibili ambienti e l’immenso giardino sono stati oggetto di importanti restauri, la Venaria Reale è diventata una delle più ambite location d’Italia per il settore Mice. Alla versatilità e alla straordinaria eleganza delle sale barocche, nelle quali ambientare il proprio evento aziendale, si coniuga l’opportunità di esclusive visite “a porte chiuse”, oltre l’orario di apertura al pubblico, alle prestigiose esposizioni organizzate dalla Reggia. Le mostre in programma diventano così un dono unico da offrire ai propri ospiti in occasione di un evento natalizio da svolgersi nell’esclusivo contesto della Galleria Grande, nella seicentesca sala di Diana o nello scenografico Rondò Alfieriano. Il ricco programma culturale dei prossimi mesi propone infatti tre grandi mostre: “Easy Rider. Il mito della motocicletta come
arte”, esposizione che mette in contatto il mondo delle moto con quello dell’arte contemporanea; “Ercole e il suo mito”, con capolavori che narrano la nascita della figura mitologica; “Cani in posa”, la prima grande mostra in Italia sul tema del “cane nell’arte”, che si vanno ad aggiungere alla lunga lista di proposte culturali che hanno portato il grande pubblico a godere di questo inimitabile contesto, grazie anche alla trasversalità del programma che interessa e coinvolge target diversi. Il fascino e la ricchezza dell’apparato decorativo della Reggia di Venaria è in grado di conquistare anche la meeting industry più esigente, rendendo qualsiasi evento aziendale unico e indimenticabile. indirizzi a fine rivista
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Bologna Congressi Bologna Sale meeting: 13, più altre sale modulari | Capienza sala principale: fino a 6.000 posti | Capienza sala minore: 20 posti | Saletta segreteria | mq di aree espositive: 13.750 | Sala banchetti interna | Pranzo in piedi: fino a 6.000 posti | Pranzo seduti: fino a 5.000 posti | Possibilità organizzazione post congress
Grazie al recente intervento di riqualificazione dell’Europauditorium, Bologna Congressi è uno dei poli congressuali più importanti d’Europa e si colloca ai primissimi posti in Italia per capienza, grazie alla plenaria per seimila delegati
Spazio ai grandi eventi BIANCA CATTANEO
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ologna Congressi si rifà il look e si conferma come punto di riferimento per la meeting industry internazionale nell’organizzazione di eventi e congressi di grandi dimensioni. Questi importanti risultati sono stati ottenuti anche grazie alla sua posizione strategica a pochi minuti dal centro cittadino, dalla stazione ferroviaria dell’Alta Velocità, dall’aeroporto, e da un’uscita autostradale dedicata sull’A1. Ma non finisce qui. Ampi parcheggi, quattro sale congressi da trecento a seimila persone, nove sale meeting da venti a duecento persone, 13.750 metri quadrati di area espositiva: sono solo alcuni numeri di un polo congressuale storico e unico nel suo genere, composto da tre edifici: Palaz-
zo della Cultura e dei Congressi, Sala Maggiore e Padiglioni 19-20. Strategicamente inserito nel quartiere fieristico di Bologna, i suoi spazi, costruiti a metà degli Anni 70 sono stati accuratamente riqualificati e dotati delle più moderne tecnologie; sono inoltre facilmente modulabili in base alle esigenze dell’evento e possono ospitare quindi dalle venti alle seimila sedute. La prima fase di questo restyling ha interessato l’Europauditorium, sala polifunzionale adatta a ospitare grandi eventi e spettacoli teatrali. «La riqualificazione del Palazzo dei Congressi risponde in maniera efficace a un’esigenza del mercato congressuale che identifica Bologna come meta potenziale per un maggior numero di congressi rispetto a quelli effettivamente realizzati», commenta
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Donato Loria, direttore di Bologna Congressi. «Grazie a questo progetto la profilatura della meeting industry della città certamente ne beneficerà, offrendo anche un significativo sostegno all’indotto generato». Si tratta di un intervento fondamentale che si inserisce in un progetto più ampio di riqualificazione dell’area fieristica e del polo congressuale tutt’ora in atto. Questo piano di sviluppo, sostenuto da Bologna Fiere prevede, oltre a interventi in ristrutturazione, anche la costruzione di nuovi padiglioni che permetteranno di ampliare le superfici disponibili anche per il congressuale. MAXI CAPIENZA, MAXI FUNZIONALITÀ I lavori che hanno interessato Bologna Congressi rappresentano un simbolo della volontà di guardare al futuro, di confermarsi come punto di riferimento assoluto per l’organizzazione di maxi eventi e grandi congressi, ma non solo. Grazie all’intervento appena concluso, l’Europauditorium con i suoi 1.700 posti si colloca in pole position per capienza in Emilia-Romagna e nella top five in Italia, con quasi quattrocento posti in più rispetto alla capienza originaria. Ma non si è trattato solo di un ampliamento, bensì di un progetto integrato che ha interessato, oltre al rinnovamento dell’allestimento e delle sedute, il miglioramento dell’acustica e un nuovo progetto illuminotecnico che garantisce un’ottimizzazione energetica dell’intero edificio. «Questo intervento, oltre a essere importante in termini di ammodernamento delle
strutture, rappresenta, dal punto di vista aziendale, un primo passo nel coinvolgimento all’interno del gruppo Bologna Fiere del comparto congressi/eventi e della volontà di puntare ancor di più in futuro su quest’attività», conclude Loria. Bologna Congressi non è solo un insieme di location, ma un interlocutore unico e privilegiato che, con i suoi quarant’anni di esperienza nel comparto, offre una consulenza a 360 gradi in ogni fase di progetto e realizzazione di qualsiasi evento, proponendo una gamma completa di servizi di accoglienza, che va dall’organizzazione dei trasporti, all’ospitalità fino al social program per godere appieno del tempo libero nella città di Bologna. indirizzi a fine rivista
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Fiera Roma Roma Sale meeting: 13 | Capienza sala maggiore: 1.053 posti | Capienza sala minore: 40 posti | Saletta segreteria | mq di aree espositive: da settemila lordi a padiglione per un massimo di 11mila mq lordi | Sala banchetti interna | Pranzo in piedi: 6.500 posti | Pranzo seduti: 5.000 posti nel padiglione più grande | Possibilità organizzazione post congress
Accessibile, accogliente, flessibile e soprattutto tecnologica. Fiera Roma è la location ideale per la meeting industry perché capace di ospitare convegni, congressi ed eventi internazionali ma anche concorsi e selezioni con un gran numero di partecipanti
Tecnologia per il business del futuro SABRINA PIACENZA
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a meeting industry ha un ruolo centrale per l’economia del sistema-Paese. Secondo l’ultima classifica Icca (International Congress and Convention Association) la nostra Capitale è solo al ventesimo posto tra le città del mondo che hanno ospitato il più elevato numero di congressi internazionali. Uniti, tutti dobbiamo batterci per scalare la classifica». Questo l’obiettivo dichiarato di Pietro Piccinetti, amministratore unico di Fiera Roma, il versatile e flessibile centro espositivo che costituisce la cornice ideale per manifestazioni di diversa natura: fiere, convention, meeting professionali e d’affari, concorsi, congressi e sessioni massive d’esame, oltre che per eventi sportivi, spettacoli e intrattenimento. Una location facilmente raggiungibile, uno spazio capiente che oltre ai nove padiglioni tradizionali ospita un Padiglione Convegni nel quale trovano posto ben tredici sale meeting, per complessivi cinquemila posti a sedere. Numeri di tutto rispetto che fanno immediatamente capire come sia imponente la capacità di Fiera Roma tanto da permettere lo svolgimento di eventi da grandi numeri. Appuntamenti dedicati, costruiti su misura per il cliente ma anche situazioni che nascono all’interno di momenti fieristici come accadrà, per esempio, per Roma ExpoSalus and Nutrition, manifestazione dedicata alla salute, al benessere e alla qualità della vita, ideata e organizzata da Fiera Roma e Formedi-
ca, in programma dall’8 all’11 novembre 2018, all’interno della quale un intero padiglione sarà dedicato a sessioni scientifiche. La tecnologia è senza dubbio il fiore all’occhiello di Fiera Roma, che può contare su su un’infrastruttura di rete wi-fi tra le più grandi d’Italia, frutto di un’accurata pianificazione dal punto di vista architetturale e di un’accurata selezione delle tecnologie e degli apparati utilizzati. Il servizio consente di garantire la connessione fino a diecimila dispositivi a padiglione, con la massima sicurezza del sistema. L’infrastruttura è composta da trenta access point all’interno di ciascun padiglione, è dimensionata, quindi, per fornire una copertura completa e ottimale, anche in occasione di appuntamenti con un elevato numero di clienti coinvolti, come i maxi eventi – anche digitali –, e i maxi congressi che Fiera Roma ospita. Peculiarità che non sono sfuggite agli organizzatori di Ecoc 2018, il 44esimo Congresso Europeo delle Telecomunicazioni e delle Tecnologie basate sulle comunicazioni in fibra ottica, che nel mese di settembre porterà a Roma oltre seimila partecipanti. Un evento internazionale di taglia maxi che coinvolgerà non solo la fiera, ma tutta la città, una tappa importante di un percorso che vede la capitale chiamata a collocarsi tra le prime mete mondiali per gli incontri business. indirizzi a fine rivista
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Bien vivre tra le vigne Un wine resort raffinato e dall’atmosfera country chic, dove il lusso è scandito dai dettagli, il vino diventa cultura e il bien vivre è una missione: è Borgo Condé, sulle colline forlivesi SIMONA P.K. DAVIDDI
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a prestigiosa Condé Nast l’ha inserito nella lista dei top six wine resort a livello mondiale e in effetti Borgo Condé, splendido resort diffuso – recentemente ristrutturato in chiave country chic – sulle colline di Predappio, nel forlivese, nelle vigne ci è proprio immerso: come un diamante in un castone di smeraldi, infatti, lo scenografico borgo domina una tenuta di 110 ettari, 77 dei quali a vigneto biologico. Nato dal sogno e dalla lungimiranza di un imprenditore italiano amante dei grandi vini, Francesco Condello, il quattro stelle è perfetto per tutti gli eventi della meeting e incentive industry, alla quale mette a disposizione due luminose e versatili meeting room – la sala Massera e la sala Ulivelli – equipaggiate con tutta la strumentazione tecnologica di ultima generazione (in tutto il resort è disponibile il wi-fi gratui-
to) e in grado di far accomodare rispettivamente settanta e 150 delegati a platea, per conferenze, lanci di prodotto, convegni e retreat all’insegna della tranquillità – favorita anche dalle tonalità candide di arredi e pareti – ma perfette anche per raffinate cene di gala con vista sulle vigne. Completano il centro congressi altri 160 metri quadrati di spazi espositivi, personalizzabili e adattabili a qualsiasi situazione, ai quali si aggiungono gli spazi outdoor, perfetti per scenografici lanci di prodotto o per suggestivi aperitivi, magari a bordo piscina, con vista mozzafiato sulla vallata circostante. L’accommodation, invece, può contare su 39 suite nel Borgo vero e proprio, di differenti metrature, una diversa dall’altra e tutte arredate nei riposanti toni naturali del bianco, dell’ecrù e del beige, con particolari di pregio progettati su misura – opera di artisti e artigiani locali – e materiali preziosi: cotto per i pavimenti e travi di legno per i soffitti. A queste si aggiungono le varie tipologie di suite ospitate nelle tre ville storiche che sorgono a una manciata di passi dal complesso centrale, anch’esse affacciate sui vigneti.
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Borgo Condè Wine Resort Forlì Numero totale camere: 39 (19 nel borgo e 20 nelle tre ville) | Ristoranti: 3 | Posti: da 40 a 140 | Sale meeting: 2 | Capienza sala maggiore: 150 posti | Capienza sala minore: 70 | Saletta segreteria | mq di aree espositive: 160 | Possibilità organizzazione post congress
WINE, FOOD & RELAX E, finite le sessioni di lavoro, Borgo Condé offre innumerevoli proposte per post congress e team building indimenticabili: dalle visite in cantina – le etichette prodotte dal wine resort annoverano due cru – Raggio Brusa e Massera – quattro vini in purezza e un blend di Sangiovese al 95 per cento e Merlot per il restante cinque, Il Condé Predappio Mga – alla raccolta dei grappoli durante la vendemmia, dalle degustazioni dei vini – declinate in lezioni di enologia e di abbinamenti con i cibi o in sfidanti wine contest a squadre – ai corsi di cucina tradizionale. E poi, ancora, il resort si presta per sessioni di meditazione e lezioni di yoga, mentre per il Mice più attivo è possibile organizzare passeggiate, nordic walking, escursioni in mountain bike, trekking a cavallo, cacce al tartufo con un tartufaio, battute alla ricerca di funghi pregiati e incontri di golf in uno dei tre green nelle vicinanze. Chi invece vuole liberarsi dallo stress, può contare sul raffinato centro benessere di Borgo Condé che, oltre alla scenografica piscina esterna, vanta una spa con piscina coperta riscaldata, sauna, bagno turco, docce emozionali e sala relax, una palestra con attrezzature Technogym e sale
per massaggi e trattamenti all’insegna della vinoterapia e al profumo di mosto, con l’utilizzo, tra gli altri, del nutriente olio di vinaccioli. Infine, raffinatezza e atmosfera rilassata avvolgono anche i tre ristoranti della struttura, accomunati dall’amore per le tradizioni gastronomiche locali e per l’attenzione alle materie prime: Il Borgo, perfetto per il Mice gourmand alla ricerca di memorabili esperienze sensoriali, soddisfatte da piatti rielaborati con tocchi originali e serviti in un ambiente “scaldato” in inverno dal camino acceso e arricchito d’estate dalla terrazza panoramica; L’Osteria, che propone una cucina territoriale e senza velleità avanguardiste, con prodotti a chilometro zero e menu che cambiano in base alle stagioni; Il Sangiovese, infine, pensato per essere prenotato in esclusiva (fino a quaranta commensali) con menu dedicati e studiati ad hoc. E se tutti e tre i ristoranti accompagnano le pietanze con le etichette del resort, un’ultima curiosità merita un cenno: a Borgo Condé viene fatto tutto in casa, compresa la pasta, affidata a “sfogline” romagnole veraci. indirizzi a fine rivista
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Grand Hotel Masseria Santa Lucia Ostuni Marina (Br) Numero totale camere: 129 | Ristorante: fino a 1.000 persone | Sale meeting: 12 | Capienza sala maggiore: 1.300 posti | Capienza sala minore: 10 posti | Saletta segreteria | mq di aree espositive: 600 | Possibilità organizzazione post congressi
Restyling al Grand Hotel Masseria Santa Lucia Nella magnifica Puglia, in provincia di Brindisi, fra la distesa pianura e gli ulivi, il Grand Hotel Masseria Santa Lucia è la location ideale per soggiorni leisure e anche lavorativi FEDERICA CALÒ
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mpie pianure ricoperte da terra rossa, infinite distese di verdi ulivi e mare trasparente: questo è il paesaggio che caratterizza la Puglia, una regione del Sud d’Italia ricca di bellezze, memorie e tradizioni. In questi territori a tratti ancora poco antropizzati, compare il Grand Hotel Masseria Santa Lucia, precisamente nella località di Costa Merlata, nei pressi della Marina di Ostuni in Provincia di Brindisi. L’hotel, inaugurato nel 1992, è stato ricavato dal riadattamento di una antica masseria, costruzione rurale fortificata tipica della zona, con un’opera di ristrutturazione che in particolare ha mirato a preservare la struttura preesistente, che oggi ospita la hall, la reception, il bar e la sala ristorante, ingrandendola con
nuovi volumi che accolgono le 129 camere. Un’antica masseria ereditata dal passato che quindi oggi ospita una location ideale sia per soggiorni di piacere, sia per meeting ed eventi di lavoro e che, negli ultimi anni, è stata ancora oggetto di importanti lavori di restyling e di ristrutturazione. Di recente infatti, è stata inaugurata una scenografica spa dal nome La Dolce Vita, pensata per tutti gli ospiti che gradiscono un momento di relax durante il proprio soggiorno; inoltre sono stati rinnovati i bagni delle camere interne e i bagni, gli armadi e l’illuminazione delle camere esterne. Ma non è tutto. È stata realizzata, infatti, una copertura della terrazza esterna, perfetta per allestire coffee break, colazioni, cocktail rinforzati, pranzi e cene di lavoro mentre si gode di una bellissima vista su Ostuni. Infine, sempre su questa terrazza vista mare, da qualche anno è possibile anche l’organizzazione di matrimoni civili. Il centro congressi, invece, ricavato all’interno dell’hotel è adatto a ospitare una platea fino a 1.300 persone nella plenaria, concepita con pareti mobili flessibili che permettono a metà della sala di essere adattata per diverse esigenze funzionali e spaziali che possono essere richieste dalla clientela. Infine, un ristorante della capienza di mille persone, un totale di dodici sale meeting e seicento metri quadrati di aree espositive adatte all’organizzazione di eventi collaterali ai congressi – il tutto equipaggiato con l’attrezzatura utile alla fattibilità di un convegno –, fanno del Grand Hotel Masseria Santa Lucia una location completa per questo genere di manifestazioni. indirizzi a fine rivista
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Per lavorare in alta quota tra le montagne, alleggerire il carico delle tensioni e delle responsabilità incontrando un ambiente favorevole, dove il benessere si aggiunge ai compiti e alle incombenze, la cortesia influenza il buonumore, ed il piacere di non vedere il solito ufficio ma panorami unici ed indelebili dove la montagna ispira le intuizioni e le idee. Le nostre 6 sale meeting possono ospitare fino a 400 posti e sono dotate delle piu’ avanzate tecnologie ed inoltre ogni aspetto dal coffee break con pasticceria fresca a un light lunch fino ad una cena di gala e’ sapientemente curato dai nostri chef
104 camere di diverse tipologie 2 ristoranti Après Ski Sala biliardo e sala carte Beauty Farm 1.000mq 2 piscine coperte e riscaldate Centro congressi fino a 400 partecipanti Parcheggio coperto Garage
GRAND HOTEL PRESOLANA Via Santuario 35 - Castione della Presolana - BG Tel.+39 0346 32911- Fax +39 0346 32922 info@grandhotelpresolana.it - www.grandhotelpresolana.it - www.mytoshotels.it
PARTNER news persone e poltrone
ALESSANDRA BOIARDI
ALAIN PITTET IN EGA
Ega spinge sul mercato internazionale e annuncia l’ingresso di Alain Pittet come executive director alla guida, dalla nuova sede svizzera, di un gruppo di lavoro dedicato allo sviluppo del business dei grandi congressi associativi internazionali e dei servizi di consulenza per la crescita e lo sviluppo delle comunità scientifiche. Ad annunciare il nuovo
ingresso nel management è Claudia Maria Golinelli, vice presidente di Ega che afferma: «Sono molto felice che Alain entri nel nostro team. Con la sua esperienza e le sue competenze manageriali unite alla reputazione internazionale e alle best practice di Ega, le associazioni potranno contare su un partner innovativo e affidabile». Ega è un’azienda familiare che si proietta verso il futuro con l’entrata in campo della terza generazione rappresentata da Gaetano Maria Dieni che è stato il protagonista di questa decisione strategica. Alain Pittet, 56 anni, è un manager internazionale conosciuto e stimato nel settore, già membro del consiglio direttivo di Iapco (International Association of Professional Congress Organisers). Ha guidato per nove anni Congrex Switzerland, con cui ha conseguito molti successi, dopo la sua carriera di 16 anni alla Mch Group di Basilea come director trade fairs & exhibitions.
PARODI, PINI E MONTANARI SOCI ONORARI DI FEDERCONGRESSI&EVENTI Il comitato esecutivo di Federcongressi&eventi ha nominato Adolfo Parodi, Alan Pini e Pietro Montanari (da sinistra nelle foto) soci onorari in virtù di speciali meriti nel settore dei congressi, convegni, seminari ed eventi aggregativi, di Dmc, di incentivazione e di comunicazione. Noti e stimati professionisti della meeting industry italiana e internazionale, Montanari, Parodi e Pini nella loro lunga carriera hanno dato un contributo determinante allo sviluppo del settore e alla crescita dell’associazione, condividendo sempre con entusiasmo il proprio sapere, mettendolo a disposizione dei giovani talenti e impegnandosi senza riserve per innalzare lo standard qualitativo del comparto. Adolfo Parodi, già direttore del Centro Congressi del Porto Antico di Genova, è stato il primo presidente di Federcongressi&eventi, dal 2004 al 2009. Alan Pini, già direttore operativo di Friends Interactive, è stato presidente di Italcongressi – Pco Italia e, in quanto tale, co-fondatore di Federcongressi&eventi. Pietro Montanari, già marketing manager di Mv Congressi, è stato l’ideatore della Pcco Academy, il percorso formativo di Federcongressi&eventi per attualizzare e aggiornare le competenze dei Pco qualificando sempre più il loro ruolo di consulenti. Parodi e Pini si sono inoltre distinti per il loro impegno in Food for Good, il progetto di recupero delle eccedenze alimentari dagli eventi a cura di Federcongressi&eventi in collaborazione con le Onlus Banco Alimentare ed Equoevento.
ALESSIO COLAVECCHIO ALLA GUIDA DI HILTON LAKE COMO
Alessio Colavecchio è il nuovo general manager di Hilton Lake Como, inaugurato lo scorso gennaio a Como, tra il centro storico e il confine svizzero, prima proprietà Hilton nell’area. Alessio Colavecchio, 43 anni, taorminese di origine, ha trascorso molti anni all’estero costruendo un’importante carriera nel management alberghiero; significativa l’esperienza con Hilton, che lo ha visto al vertice di Hilton Amsterdam negli ultimi quattro anni e, in precedenza, dal 2012 al 2014, come general manager di Hilton Madrid Airport. Il settore Food and Beverage rappresenta la formazione primaria del general manager, seguita e integrata da numerosi e specifici corsi in management alberghiero conseguiti durante la sua carriera in Hilton. Colavecchio intraprende la sua carriera in Hilton a partire dal 2001 e il suo percorso professionale nel mondo dell’hotellerie spazia notevolmente: vanta esperienze in luxury hotel (Intercontinental Amstel di Amsterdam), city hotel (Hilton Amsterdam) e airport hotel (Hilton Madrid e RadissonBlu Amsterdam Airport), senza dimenticare il leisure puro, quello della sua Sicilia. Alessio Colavecchio coordina un team di 150 persone, sovraintendendo alla gestione di tutto il complesso che conta 170 camere, di cui 18 suite e una presidential suite.
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A Bologna con CbItalia È il capoluogo emiliano la prima destinazione di Italy at hand, l’evento Mice firmato da Convention Bureau Italia e nato dall’omonima campagna di promozione del Belpaese che ha come filo conduttore... le mani! SIMONA P.K. DAVIDDI
Carlotta Ferrari, presidente di Convention Bureau Italia. Sotto, la campagna di CbItalia, che ha le mani come protagoniste
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n principio furono le mani. La mani che impastano, che modellano, che creano. Le mani che danno vita ai miti del made in Italy. Da questo concept, innovativo e originale, è nato il progetto di comunicazione integrata Italy at Hand, ideato dalla top agency Plus 39 Italy per Convention Bureau Italia per promuovere la Penisola in maniera fresca e inedita nel turismo internazionale a vocazione Mice. Alle immagini è seguito poi il film istituzionale di identità nazionale, sempre declinato sul concetto delle mani e arricchito dal contributo creativo di tutti i soci di CbItalia. Ecco ora sempre lo stesso fil rouge in un format del tutto nuovo, Italy at Hand, The Event, un appuntamento b2b di unconventional business a partecipazione internazionale, che si svolgerà dal 1 al 3 novembre di quest’anno nella splendida Bologna e che al momento prevede la partecipazione di 45 buyer altamente profilati da CbItalia – si tratta, nel dettaglio, di agenzie corporate e associazioni, decision maker di organizzazioni e player di riferimento provenienti da tutta Eu-
ropa e, nello specifico, da Germania, Francia, Inghilterra, Benelux e Spagna – che incontreranno trenta top supplier italiani selezionati. IL PROGRAMMA Sarà una tre giorni intensa e ricca di spunti quella di Italy at Hand, che si articolerà in diversi momenti, conciliando alla perfezione le sessioni di business con le proposte leisure e di divertimento, il tutto in perfetto stile italiano: le eccellenze della meeting e incentive industry italiana, infatti, incontreranno il meglio del panorama buyer internazionale secondo un’agenda di 24 appuntamenti di business prefissati, stilata seguendo le preferenze espresse dagli ospiti stranieri stessi, integrata da momenti di networking e da numerose attività formative, con la garanzia di incontro tra tutti i partecipanti. Se le mattinate saranno dunque dedicate agli incontri, i pomeriggi saranno scanditi da varie attività, tra le quali tour guidati, la visita a Fico Eataly World e momenti ad alta interattività che avranno le mani come protago-
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PARTNER congressi
niste indiscusse. Altrettanto ricche le serate, allietate da un opening night e da una cena di gala, ulteriori situazioni perfette per proseguire il networking in un contesto rilassato e conviviale. Al termine della tre giorni, gli ospiti stranieri potranno prendere parte a interessanti fam trip studiati per far conoscere le eccellenze del territorio che circonda Bologna. LA DESTINAZIONE, I PARTNER... E LE LOCATION Segnalata da prestigiose testate quali The New York Times, Lonely Planet, Condé Nast Traveller, The Guardian e Repubblica tra le top destination da visitare nel 2018, Bologna è una città che ha tutti gli elementi strategici per la buona riuscita di un evento: strutture e infrastrutture, posizione baricentrica e facilmente raggiungibile (è servita da un aeroporto internazionale e dai treni ad alta velocità), è avvolta dall’Italian flavour, sta moltiplicando la sua tipologia di offerta (basti pensare al successo di Fico) ed è incastonata in un territorio di raro fascino e con infinite risorse per
il Mice (due elementi per tutti: la motor valley con Ferrari, Ducati, Maserati e la food valley con i suoi prodotti Dop, Doc e Igp). La candidatura di Bologna e la conseguente assegnazione è stata dunque ideale per inaugurare il format di Italy at Hand, l’Evento, organizzato, tra l’altro, grazie alla sinergia con due partner strategici, Bologna Convention Bureau, a fare gli onori di casa come rappresentante dell’host destination, e Plus 39 Italy, top agency responsabile delle attività interattive previste per i partecipanti all’evento. Partner di pregio internazionale anche per i momenti formativi e per quelli ludici, come Fico Eataly World e Pagani Automobili (la concept factory con museo annesso di Horacio Pagani, famoso disegnatore di supercar entrate nel mito). L’evento sarà quindi una preziosa occasione per scoprire una Bologna mai vista, grazie anche alle location uniche che apriranno le porte alla meeting industry internazionale: il duecentesco Palazzo Re Enzo, edificio medievale letteralmente a due passi da Piazza Maggiore (sorge di fronte alla fontana di Nettuno del Giambologna), con loggiati, chiostri e saloni sfarzosi, Piazza Maggiore (conosciuta dai bolognesi come Piazza Grande) e Palazzo Pepoli, Museo della Storia di Bologna, che narra le vicende della città dalla Felsina etrusca ai giorni nostri attraverso un percorso moderno e interattivo). «Con grande soddisfazione invito tutti a Bologna dal 1 al 3 novembre al nostro primo evento firmato CbItalia, Italy at Hand, l’evento Mice di business e attività non convenzionali – ha commentato Carlotta Ferrari, presidente di CbItalia –. L’evento è la nostra preziosa occasione per promuovere tutti assieme il meglio dell’Italia nella meeting industry internazionale. Dall’estate sono aperte anche le candidature per divenire host destination dell’edizione 2019 di Italy at Hand e avere quindi l’opportunità di ospitare il meglio del mercato europeo direttamente nella propria destinazione» ha concluso Ferrari. indirizzi a fine rivista
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PARTNER congressi
Il consorzio delle eccellenze Le location non hanno bisogno di presentazioni, la bellezza del paesaggio nemmeno, il know-how del team di professionisti del Consorzio Portofino Coast ha fatto il resto, con un obiettivo preciso: valorizzare il Levante ligure per rendere sorprendente ogni evento LUCIA BENETTI
U
n gruppo di professionisti affiatato in grado di studiare soluzioni personalizzate e di curare i dettagli di ogni fase organizzativa di un evento, congresso o convegno, un team di lavoro che opera dal 1987 per valorizzare ed esaltare un territorio unico ed esclusivo, per sviluppare un’offerta coordinata per il segmento leisure, ma anche per il mondo business. È nato così, dall’unione di alcuni operatori turistici, Consorzio Portofino Coast, l’organizzazione che oggi conta 43 Soci e che promuove in Italia e nel mondo l’offerta turistica di quel tratto straordinario di Riviera Ligure che comprende località rinomate come Portofino, Camogli, Santa Margherita Ligure, Rapallo e Sestri Levante, tutte situate a pochi chilometri di distanza da Genova e dalle meravigliose Cinque Terre. Proprio in questo tratto della nostra Penisola si è consolidato nel tempo un perfetto mix tra un patrimonio fatto di bellezze naturali, storia e tradizione a cui si sommano la cultura e la professionalità nel campo dell’ospitalità. Consorzio Portofino Coast è oggi un’organizzazione dinamica ed è perfettamente in
grado di rispondere efficacemente a ogni esigenza, potendo disporre di alberghi, ristoranti, trasporti e servizi di grande qualità. A questo si aggiunge la trentennale esperienza che consente di rispondere con attenzione e cura a qualsiasi tipo di esigenza, dalla prenotazione di una vacanza a programmi personalizzati per gruppi o incentive, dall’organizzazione di eventi e manifestazioni alle attività di team building. Un’offerta unica per chi ama il mare, lo sport, la natura, la cultura, il buon cibo e il divertimento, un gruppo di lavoro operativo, Portofino Coast Incoming, che riesce a dar vita a momenti indimenticabili in uno degli scenari più belli del Mediterraneo. Destinazione ideale dunque per la meeting industry. Il fascino della Riviera Ligure di Levante, i colori intensi e il clima mite tutto l’anno si abbinano magicamente al prestigio delle località e delle strutture esclusive, in gran parte dotate di spazi congressuali moderni e attrezzati e per questo in grado di ospitare eventi aziendali, meeting, congressi e seminari, in un’atmosfera piacevole e stimolante. indirizzi a fine rivista
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ALESSANDRA BOIARDI
H&A EUROPE, INCENTIVE PER YOKOHAMA/GT RADIAL H&A Europe, per il secondo anno consecutivo, si è aggiudicato la gara lanciata da Yokohama/Gt Radial per l’organizzazione dei due incentive: il Winter Event e il Summer Event. Il primo durante il periodo invernale a Canazei presso l’hotel La Perla Wellness & Spa e il secondo al Veraclub Barone di Mare in Puglia. Yokohama/Gt Radial ha premiato i 120 clienti che hanno raggiunto gli obiettivi fissati nella campagna di incentivazione, che prevedeva come premi finali le due iniziative. Il Summer Event si è svolto i primi di luglio presso la splendida struttura Veraclub Barone di Mare, posizionata nella zona di Torre dell’Orso. I grandi spazi del parco privato in cui è inserita la struttura hanno permesso di dedicare diverse aree alle attività sportive, con una bellissima piscina a
PLANNING CONGRESSI FESTEGGIA TRENT’ANNI
Nella suggestiva struttura del FutureLab, sulle colline bolognesi, la sera del 5 luglio Planning Congressi ha dato il benvenuto a oltre 250 ospiti per festeggiare insieme il traguardo dei trent’anni di attività. Trent’anni, che hanno visto crescere non soltanto il numero di dipendenti (a oggi 35 persone) ma anche le attività e i campi di azione dell’azienda, grazie alle partecipazioni in società di servizi tecnici, audiovisivi e informatici di ultima generazione e l’ingresso in I’Meetaly, Dmc del territorio bolognese. Inoltre, nell’occasione della serata, il sindaco di Bologna Virginio Merola ha consegnato nelle mani di Michele Galantino, Mario Buscema, Irene Bortolotti e Roberta Giacomini, i quattro soci di Planning, il premio de “La Turrita”, prestigioso riconoscimento cittadino che viene attribuito a persone, aziende, associazioni e istituzioni che, con le loro opere, arti e ingegno abbiano contribuito al progresso civile, culturale e sociale della città. Ai festeggiamenti si sono uniti, oltre ai partner e ai dipendenti, gli amici, i fornitori, i clienti, i consulenti e molte delle persone che hanno contribuito al successo dei progetti di Planning in tutti questi anni, fino al raggiungimento di questo importante traguardo.
sfioro a fare da cornice. Gli istruttori di calcio della Scuola Totti, insieme agli animatori H&A, hanno dato vita a un momento di competizione e divertimento per i partecipanti. La chiesetta all’interno del resort, in pietra salentina, ha permesso agli ospiti di vivere un momento di grande affiatamento tra di loro durante il cocktail organizzato in esclusiva nello spazio antistante la costruzione.
CONVENTIONS MALTA, FAM TRIP CON MPI Conventions Malta, l’unità operativa di Malta Tourism Authority nata allo scopo di promuovere le isole maltesi come meta per viaggi legati a meeting, incentive e conferenze, ha sponsorizzato la 27esima convention annuale di Mpi Italia Chapter, che si è tenuta a Treviso lo scorso luglio. All’appuntamento è stato anche lanciato ufficialmente il progetto nato dalla partnership tra Conventions Malta e Mpi, ovvero Malta Experience Itinerary by Mpi Italia e Conventions Malta, un fam trip in programma dal 9 all’11 novembre. La gestione della logistica è in collaborazione con il Dmc Mi Malta, l’alloggio è previsto in una delle più prestigiose strutture locali a Malta, il Corinthia Hotel St George’s Bay, della nota catena alberghiera internazionale nata dall’idea di un imprenditore maltese che ha poi ampliato il marchio a livello mondiale. Per offrire ai partecipanti un’esperienza concreta delle possibilità dell’arcipelago, il programma di viaggio prevede anche una serata di gala esclusiva e una coinvolgente attività incentive alla scoperta di Valletta 2018, Capitale Europea della Cultura. Non mancheranno le visite alle tante location storiche recentemente ristrutturate, oltre che ai più significativi boutique hotel che rappresentano per il segmento una valida alternativa agli splendidi e più noti hotel cinque stelle, anch’essi quasi tutti sottoposti a importanti lavori di rinnovamento. In occasione del fam trip verrà inoltre girato un video promozionale sulla destinazione. Il viaggio è dedicato esclusivamente ai membri Mpi e coloro che volessero candidarsi possono iscriversi tramite il link www.maltameeting.it/mpiexperienceitinerary
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adottarlo a distanza Tantissimi sono i motivi per adottare un animale. Ma tanti possono anche essere i motivi per non farlo. Se vorresti ma non puoi, adottalo a distanza, un modo per farti sentire vicino anche da lontano. Così potrai dire... VORREI MA POSSO!
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NUOVA SEDE MILANESE PER LIBERA BRAND BUILDING Libera Brand Building, società di comunicazione nata nel 1997 a Torino, ha presentato la sua nuova sede milanese di via Rutilia 8, un’occasione per far conoscere quella che il suo Ceo Roberto Botto (nella foto) ha descritto prima di tutto come un «un luogo in cui accogliere persone, idee e talenti», ma anche per parlare del gruppo, che negli anni ha creato le società specializzate Bebit, attiva in ambito digital, social media marketing e Crm; Magic Box Events, che si occupa di creazione di eventi e logistica; e infine Inthezon, una Amazon consultancy unica in Italia che affianca le aziende che vogliono migliorare le proprie performance nel marketplace più grande al mondo. Le quattro società sono già attive anche su Milano, portando il gruppo a superare i cinquanta addetti e i cinque milioni di euro di fatturato. Alla guida della sede milanese c’è Francesco Gatti, che si aggiunge ai partner della società che, oltre al Ceo, sono Enrico Chiadò Rana (direttore creativo esecutivo) e Stefania Nasso, executive director della sede di Torino. Una crescita nella quale Libera Image Building si è fatta guidare da principi chiari: innovazione e uso strategico dei dati, crossmedialità e sviluppo di talenti e competenze verticali fortemente integrate. E tra i progetti in cantiere anche un’accademy che farà formazione per le aziende e che verrà presentata a breve. Più che un semplice ufficio: è questo il concept che ha guidato la creazione di uno spazio accogliente che di fatto vuole essere una casa, ricavata da un’antica conceria di fine ‘800, in cui i brand trovano il proprio spazio ma che può essere trasformata anche in location per eventi e shooting. Una sede che nasce in un’area cittadina in grande trasformazione, quella attorno a via Ripamonti, in cui grandi firme della moda e dell’architettura hanno accolto l’apertura delle istituzioni per creare un polo in cui business, comunicazione e design convivono e modificano in maniera virtuosa il tessuto urbano. Annessa, c’è una vera e propria suite.
HUB GATTINONI A UN ANNO DALL’INAUGURAZIONE Hub Gattinoni festeggia un anno dalla sua inaugurazione: proprio un anno fa infatti il Gruppo Gattinoni aveva presentato la sua nuova sede, anche per farla conoscere come spazio polifunzionale aperto agli esterni, intendendo non solo le agenzie del network Gattinoni Mondo di Vacanze che potessero averne necessità, ma anche alle aziende, come ricorda Isabella Maggi, direttore marketing & comunicazione del Gruppo: «Hub Gattinoni è a disposizione di chi cerca una location diversa, in centro. In un contesto di linee pulite, pareti in vetro, ampio uso del colore bianco, siamo comodamente raggiungibili con la linea verde della metropolitana, fermate Garibaldi e Lanza. E siamo versatili, offriamo il solo noleggio o la confezione dell’evento dalla A alla Z, con la massima personalizzazione che ci contraddistingue». Obiettivo che viene ribadito a distanza di un anno, testimoniato anche dal recente allestimento, in occasione della Milano Design Week, firmato da architetti di grido per la nuova Land Rover. Hub Gattinoni offre al segmento Mice tre sale: la piccola Singapore, per co-working di dieci persone, Chicago, adatta a riunioni di 25 persone, e la grande sala Sidney, in grado di accogliere fino a 120 invitati.
NASCE AREZZO INTOUR – INNOVATION & TOURISM Si chiama Arezzo Intour – Innovation & Tourism la neonata fondazione con cui sarà gestita l’intera destinazione turistica di Arezzo, che basa la sua operatività sulla sinergia tra pubblico e privato, attraverso meccanismi di condivisione e attivazione di processi virtuosi. Arezzo Intour, realtà pubblica senza scopo di lucro, che ha il Comune di Arezzo come socio fondatore, unisce i vantaggi principali dell’ente pubblico quali la garanzia di trasparenza, l’accesso alle opportunità di finanziamento e servizi, con il dinamismo dell’imprenditoria privata. Oltre a un’indispensabile flessibilità gestionale infatti, per Arezzo Intour, sarà possibile accedere in modo più agevole a contributi di varia natura (cinque per mille, sponsor, donazioni, art bonus, e così via) e sviluppare attività in grado di produrre introiti da reinvestire nello sviluppo e nella crescita della fondazione stessa. Innovativo anche il modo in cui verrà composto il board della Fondazione. Affinché l’attività dell’ente possa essere largamente e realmente condivisa si è voluto incentivare la partecipazione anche di piccoli privati, abbattendo barriere economiche limitanti. Si potrà diventare soci secondo due diverse modalità: ci saranno soci partecipanti (che dovranno garantire un contributo importante di adesione) e soci sostenitori (a cui sarà chiesto un contributo minimo valutabile anche in servizi). Il cda di Arezzo Intour sarà composto da sei persone di cui tre nominate dal comune e tre espresse dai soci (due dai soci partecipanti e una dai soci sostenitori). Tutti potranno partecipare alle scelte strategiche della destinazione.
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Il business che festeggia Per cosa ricorderemo l’edizione estiva di Full Contact Meeting Planner 2018? Per la sua splendida location, per la potenza della sua collaudata formula e perché agli eventi ci si può (deve) anche divertire…
ALESSANDRA BOIARDI
DANIELE MOLAJOLI
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etti una location spettacolare come il Palace Hotel di Milano Marittima d’estate, 72 buyer desiderosi di conoscere in maniera diretta e approfondita l’offerta di quaranta supplier, tra location e servizi, due giorni di workshop e un white party in spiaggia… Sono gli ingredienti dell’esplosivo Full Contact Meeting Planner che l’11 e il 12 giugno ha visto realizzarsi, sotto l’attenta
supervisione della perfetta macchina organizzativa Ediman, ben novecento incontri: momenti di lavoro intenso, per gli espositori, che grazie all’attenta selezione dei buyer hanno potuto incontrare professionisti realmente interessati alla specifica offerta, e per i meeting planner, le cui agende sono state organizzate in base alle preferenze espresse già prima dell’evento. «Sono felice di essere qui per la prima volta, è un evento organizzato molto bene», «Torno anche quest’anno perché la scorsa edizione ho avuto modo di organizzare diversi eventi nelle strutture che avevo conosciuto qui» sono alcuni dei commenti che abbiamo raccolto tra i buyer partecipanti, incontrati nel centro congressi, agenda e catalogo in mano, tra un appuntamento e l’altro.
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NETWORKING workshop ed exhibition
La doppia anima dell’edizione estiva di Full Contact Meeting Planner: al desk o in spiaggia sotto le stelle, l’imperativo è sempre networking
PARTY IN BIANCO Lo diciamo sempre: il networking conta! Ecco perché la duplice anima di Full Contact non si ferma agli incontri business negli stand, ma si esprime anche in quei piacevoli momenti conviviali che si creano a margine, in una due giorni che è anche fatta di nuove conoscenze, amicizie professionali che si consolidano e – perché no? – divertimento. E chi si scorda la festa in spiaggia – il nostro white party – che ci ha fatto ballare in riva al mare, tra un cocktail e una chiacchierata, dove tutti erano lì per festeggiare, perché sì amare il proprio lavoro è bello, e conoscere colleghi e potenziali clienti è (anche) divertente. Si può perdere un’occasione così?
LA FORMULA Full Contact Meeting Planner ospita settantaottanta buyer, organizzatori di eventi di medio-grandi aziende italiane e internazionali, in una due giorni di lavori che permette loro di incontrare fino a quaranta supplier, tra strutture congressuali e destinazioni, attraverso appuntamenti one-to-one scelti in anticipo in base al proprio interesse. Questo marketplace unico nel suo genere permette ai buyer di approfittare quindi di un’ampia e concentrata sessione di incontri con fornitori utili al proprio lavoro che altrimenti avrebbe necessitato di spese e tempi di contatto assai più onerosi, e ai supplier di presentare la propria offerta a organizzatori con reale interesse a stabilire rapporti commerciali nel breve termine.
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NETWORKING notiziari e associazioni
Tutti i numeri della meeting industry Più eventi, più partecipanti, più presenze: gli indicatori del settore rilevati dall’Osservatorio Italiano dei Congressi e degli Eventi sono tutti positivi. Ma si può ancora fare di più
Nella foto, Alessandra Albarelli, presidente di Federcongressi&eventi; Carlotta Ferrari, presidente di Convention Bureau Italia; Gabriella Gentile, vice presidente di Federcongressi&eventi e Giovanni Bastianelli, direttore esecutivo di Enit
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el 2017 in Italia sono stati realizzati 398.286 tra congressi ed eventi segnando un +2,9% rispetto al 2016. Valori con segno più anche per il numero dei partecipanti, delle presenze e della durata complessiva degli eventi: i partecipanti sono stati 29.085.493 (+3,2%), le presenze 43.376.812 (+1,6%) e la durata complessiva è stata pari a 559.637 giornate (+2,8%). Sono questi i dati che emergono dall’Osservatorio Italiano dei Congressi e degli Eventi-Oice, la ricerca giunta alla quarta edizione, promossa da Federcongressi&eventi e realizzata dall’Alta Scuola di Economia e Relazioni Internazionali (Aseri) dell’Università Cattolica del Sacro Cuore con il coordinamento del Professor Roberto Nelli.
lanci di prodotto promossi dalle aziende rappresentano il 64% degli eventi svolti in Italia nel 2017 (erano il 56,5% nel 2016 e il 55,4% nel 2015), arrivando a concentrare oltre la metà sia dei partecipanti (55,1%), sia delle presenze (54,2%) totali. Le associazioni sono il secondo promotore di eventi ma continuano a diminuire il proprio peso percentuale sul totale. Nel 2017 gli eventi associativi sono stati il 25,5% del totale, contro il 31,6% del 2016 e il 34,8% del 2015. Conseguentemente in flessione anche il peso percentuale sul totale dei partecipanti, passati dal 36,3% del 2016 al 30,8% del 2017, e delle presenze, dal 36,5% al 31,4%. «L’andamento positivo del settore indica che le imprese della meeting industry sono competitive, pronte a rispondere ai bisogni di comunicazione ed engagement di chi promuove gli eventi, a fornire soluzioni di estrema qualità e professionalità», commenta la presidente di Federcongressi&eventi Alessandra Albarelli. «La flessione, però, delle associazioni internazionali che scelgono l’Italia per i propri congressi è un dato che richiede interventi ad hoc. Le nazioni competitor attirano i congressi associativi mettendo sul piatto incentivi economici e benefit, consapevoli di quanto ospitare un congresso internazionale crei indotto e sia un’occasione straordinariamente efficace di destination marketing. Queste buone prassi dovrebbero essere adottate in maniera strutturata anche dal nostro Paese per non fargli perdere competitività nonostante il suo appeal turistico universalmente riconosciuto».
CHI PROMUOVE GLI EVENTI Le aziende si confermano come i principali promotori di eventi. Convention, meeting,
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NETWORKING notiziari e associazioni
CONVENTION 2019: DOVE E QUANDO L’appuntamento per i professionisti #concretiecompetitivi è la convention di Federcongressi&eventi che si svolgerà dal 14 al 16 marzo 2019 al Vicenza Convention CentreVicc, il centro congressi di recente restyling inserito nel quartiere fieristico vicentino gestito dall’Event & Conference Division di Italian Exhibition Group-Ieg. Il programma dell’evento di punta della meeting industry sarà una full immersion di formazione, innovazione, approfondimenti e networking alla quale interverranno i massimi esperti nazionali e internazionali dei settori degli eventi, della comunicazione e del marketing. EVENTI NAZIONALI IN AUMENTO La maggioranza dei congressi ed eventi (il 56,9%) ha una dimensione locale – cioè con partecipanti (relatori esclusi) provenienti prevalentemente dalla medesima regione della sede – ma aumentano gli eventi nazionali, cioè con partecipanti principalmente da fuori regione, portando il loro peso dal 34,7% del 2016 al 35,2% del 2017. Coerentemente con la flessione dei congressi associativi diminuiscono gli eventi internazionali, cioè con partecipanti provenienti in numero significativo dall’estero, che passano dal 9,9% del 2016 al 7,9% del 2017. GLI EVENTI VANNO AL NORD MA IL SUD È SEMPRE PIÙ ATTRATTIVO È il Nord l’area geografica che attrae maggiormente congressi ed eventi e, parallelamente, l’area che dispone del maggior numero di sedi nelle quali organizzarli. Oltre la metà degli eventi (56,7%) si è svolta nelle regioni settentrionali dove si concentra ben il 52,5% delle sedi. Il Centro (con il 25,6% delle sedi) è stato scelto per il 26,1% degli eventi e il Sud e le Isole (con il 21,9% delle sedi) per il 17,2% degli eventi. GLI ALBERGHI MANTENGONO LA MAGGIORE QUOTA DI EVENTI E AUMENTA IL PESO DEI CENTRI CONGRESSI Come nel 2016, sono gli alberghi congressuali, che rappresentano il 67,9% delle sedi italiane, ad aver concentrato la maggior parte degli eventi svolti in Italia, il 79,8% del totale, con una netta prevalenza di eventi aziendali, il 77%. I centri congressi, che ospitano il 3,3% degli eventi, registrano un aumento del numero sia degli eventi ospitati (+4,8%) sia dei partecipanti (+11,3%).
settore. Quasi la metà delle sedi rispondenti, il 47,4%, è ottimista circa un aumento del fatturato nel 2018 e il 41,5% ritiene che rimarrà invariato. Le sedi per eventi sono pronte a rispondere alle esigenze di un mercato sempre più competitivo: oltre la metà, il 62,7%, ha in programma di compiere investimenti nel 2018 concentrandosi principalmente in tecnologie (51,9% delle sedi) e infrastrutture e servizi (40,1% delle sedi). www.federcongressi.it
FATTURATO IN CRESCITA Ed ecco un dato che rincuora chi lavora nel
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Mpi Italia si rinnova La planner Elisabetta Caminiti è la nuova presidente del Capitolo Italiano di Mpi per il 2018-2019: formazione e networking internazionale saranno tra le priorità dell’associazione
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In alto, da sinistra: Angeles Moreno, Alessia Di Raimondo, Giovanna Lucherini, Mauro Bernardini, Enrico Jesu; al centro: Elisabetta Caminiti, Giuseppina Cardinale; in basso, da sinistra: Daniela Baldelli, Maddalena Milone, Luca Vernengo, Julius Solaris, Federico Toja. Accanto al titolo, Elisabetta Caminiti, president Mpi Italia 2018-2019
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onnect, educate, support: questi i tre valori che Mpi Global trasmette agli oltre 17mila soci in tutto il mondo; questi i tre pilastri della nuova presidenza del Capitolo italiano dell’associazione dei meeting professional che per il 2018-2019 è assegnata alla planner Elisabetta Caminiti. Insediatasi in occasione della Meetica 27esima Convention Mpi Italia, tenutasi con successo lo scorso 6/8 luglio a Treviso, raccogliendo il mandato prima affidato al planner Mauro Bernardini, Caminiti ha disegnato un ricco piano d’azione all’insegna del rinnovamento del Capitolo italiano per porre al centro dell’associazione la community. Nominato president elect Mpi Italia Enrico Jesu, al quale Caminiti passerà il testimone per il 2019-2020. «Intendiamo favorire le connessioni nazionali e internazionali tra i meeting professional perché l’Italia degli eventi sia sempre più rappresentata oltre confine e il network di settore sia sempre più un unicum a livello globale – dichiara Caminiti –. Abbiamo iniziato a fare squadra con i vari capitoli europei, anche grazie alla collaborazione di personalità di eccezione come Angeles Moreno, immediate past president Mpi Iberian Chapter e chair dello European Advisory Council Mpi, che oggi vanta nella sua cabina di regia anche la nostra Giovanna Lucherini, past president Mpi Italia 2015-2017. La sempre crescente rappresentanza di soci italiani a occasioni di formazione e networking quali lo scorso Wec (World Education Congress) di Indianapolis e prima ancora la Emec (European Meetings & Events Conference), evento annuale dei capitoli europei di Mpi, come anche la sinergia con Site per lo scorso Global Forum di Roma, sono per noi importanti segnali di un cambiamento». Fare squadra a livello internazionale, ma fare squadra anche all’interno dell’associazione. Lavorare in team è, infatti, tra gli asset della nuova presidenza di Caminiti. La sua logica è inclusiva e mira al coinvolgimento attivo delle professionalità presenti all’interno del network. Questo stravolgendo gli originari comitati e creando
squadre afferenti ai consolidati vice president, dalla Membership all’Education, passando per Sponsorship, Finance, Student e la Communication. Quest’ultima è tra i più evidenti cambiamenti dell’associazione italiana, che ha completato il processo di ringiovanimento della sua immagine, rinnovato il linguaggio e i canali comunicativi, presidiando ormai quotidianamente i social network, veicolando le sue iniziative tramite stories, mobile app e dirette video per generare sempre più #fomo (Fear of Missing Out), intercettare un pubblico sempre più giovane e moderno, avvicinarsi e fidelizzare una community che si rinnova in velocità. Il nuovo approccio Mpi Italia alla community nazionale continuerà a valorizzare il supporto professionale e la formazione di settore. Quest’ultima a partire da tre nuove tappe in calendario per la certificazione professionale a tre livelli (Cme/Cms/Cmt): previsto un appuntamento a settembre a Milano e due appuntamenti a novembre, in Sicilia e a Roma. Sempre viva l’agenda degli eventi del Capitolo. La prossima attività è prevista il 7 settembre con l’evento Movie Charity Auction al Lido di Venezia, che quest’anno si tinge di rosa con un’edizione dedicata alla difesa dei diritti delle donne insieme a WeWorld Onlus. Il calendario 2018 si concluderà con una festa di Natale dedicata al networking. Apertura in grande stile per il 2019 con la confermata partecipazione dell’Italia a Emec, il 9/12 febbraio in Olanda, a L’Aia.
MPI ITALIA CHAPTER fondato nel 1991, è il capitolo italiano della community internazionale Mpi (Meeting Professional International, nata a Dallas, USA nel 1972). La associazione internazionale conta oltre 17mila soci in 24 Paesi e rappresenta tutti i professionisti dell’industria degli eventi e dei congressi, del turismo e della comunicazione aggregata. Il Capitolo Italiano di Mpi è stato registrato nell’elenco del Ministero dello Sviluppo Economico come associazione rappresentativa del settore. Può quindi conferire certificazioni professionali di filiera rilasciando ai soci degli attestati aventi valore legale ai sensi della Legge 14 gennaio 2013, n.4 (Gazzetta Ufficiale del 26 gennaio 2013, n.22), che disciplina le professioni non regolamentate da Albo.
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Elogio della differenza
L
a seduzione è un gioco di chiaroscuri, come quelli di un quadro che affascina per la visione d’insieme e poi per l’analisi del dettaglio. E nel Veneto a dare risalto agli eventi è proprio il contrasto fra le personalità delle sue sette destinazioni, ognuna con una spiccata identità, un’offerta Mice ben delineata e, soprattutto, organizzata. Tutte insieme, disegnano un palinsesto propositivo, intrigante e vincente.
Sì, variare Se Venice Region Convention Bureau Network rimane in qualità di network regionale di riferimento, in laguna sono approdate novità. Dalla primavera di quest’anno, infatti, a Venezia il settore è coordinato da Vela Spa, società pubblica che gestisce il marketing della città e la valorizzazione di asset e location, anche sinergia con altre realtà operative nella Serenissima e nel suo territorio metropolitano. E a Vela Spa si affianca, per ogni provincia, la concertazione Mice degli altri sei convention bureau: Verona & Lago di Garda Convention Bureau, Padova Convention & Visitors Bureau, Vicenza Convention Bureau, Marca Treviso Convention Bureau, Rovigo
Una destinazione eterogenea e, alla consolle, i meeting planner. Per mixare come deejay più tracce, mettere a tempo i diversi contesti, creando eventi unici e personalizzati Convention & Visitors Bureau e Belluno Convention Bureau. Uno scenario articolato che, coeso, concorre al posizionamento della destinazione, la quale registra annualmente oltre quattro milioni di visitatori business, secondo i dati emersi a luglio durante Meetica, l’annuale convention di Mpi Italia Chapter, quest’anno in scena a Treviso, con il patrocinio di Venice Region Convention Bureau Network e il supporto organizzativo di Marca Treviso Convention Bureau. La meeting industry veneta è in grado di rispondere a ogni segmento della domanda congressuale, dai grandi eventi di portata internazionale a quelli di dimensioni più raccolte e la differenziazione di personalità promuove un’altrettanta variegata proposta di ambienti ed ecosistemi nei quali emergono i poli artistici e culturali delle sette province. E poi le Dolomiti – patrimonio dell’Unesco –, le colline, la pedemontana, le seduzio-
Luciana Francesca Rebonato
Le geometriche, eleganti coreografie di piazza San Marco
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Perché un evento in... Veneto
Numeri per il Mice ■ 7 convention bureau ■ 330 strutture
congressuali ■ oltre 1.200 sale meeting ■ 5 quartieri fieristici ■ oltre 700 eventi e
congressi annuali ■ oltre 4 milioni di visitatori
business annui ■ 3 aeroporti internazionali ■ 10 aeroporti minori ■ 43 strutture golfistiche ■ 32 comprensori sciistici ■ 709 di piste da sci ■ 1.500 chilometri di piste
ciclabili ■ 150 chilometri di spiagge ■ 315 istituti museali ■ 24 ville palladiane
Unesco ■ 5 parchi e riserve naturali protette ■ 5 istituti universitari ■ 7 conservatori ■ 7 accademie Fonte: Venice Region Convention Bureau Network – luglio 2018
ni lacustri del lago di Garda – e degli specchi d’acqua incastonati fra le Dolomiti –, i Colli Euganei, la laguna e il mare, il Parco Regionale del Delta del Po. O ancora le città murate, le sedi museali, la Riviera del Brenta, le ville Palladiane, il distretto termale delle Terme Euganee, le strade del vino – capitanate dalla Strada del Prosecco e vini dei colli di Conegliano e Valdobbiadene – e dei sapori, i comprensori sportivi, sciistici e golfistici e i percorsi ciclabili.
Medagliere da record L’intera destinazione spicca con un alto indice di gradimento fra le destinazioni prescelte dal Mice e anche nel leisure evidenzia risultati eccellenti. Il Veneto, infatti, è la locomotiva d’Italia del 2017, con un incremento di arrivi dell’otto per cento, 65 miliardi di presenze e 17 milioni di fatturato: numeri che la pongono saldamente al primo posto fra le regioni turistiche italiane con ambiti di specificità delineati nelle prossime pa-
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gine con l’intervista a Federico Caner, assessore al turismo Regione Veneto. E proprio la giunta regionale ha deliberato, nel contesto dello sviluppo e della sostenibilità del turismo, iniziative volte a dare consolidamento al settore congressuale veneto. Un anno importante, il 2018, per la destinazione, che segna anche il nuovo marchio del turismo veneto: “The Land of Venice”, infatti, sostituisce “Tra la terra e il cielo”. Una destinazione vincente, e non a caso parte dal Veneto il rafforzamento dell’alta velocità da parte di Italo nei collegamenti ferroviari da Venezia con le diverse aree del Paese e dallo scorso maggio i treni della società sfrecciano per 14 volte al giorno lungo la Milano-Venezia-Torino. Itinerari che si aggiungono ai 16 – un anno fa erano otto già attivi sulla direttrice Venezia-Roma – con 11 tappe intermedie a Ferrara e cinque a Rovigo – , e con un prolungamento fino a Salerno. Volano alto anche i numeri del Gruppo Save, che con Venezia e Treviso costituisce un unico polo – inclusi gli scali di Verona e Brescia, dalla sua entrata nel capitale sociale di Catullo Spa – che nel 2017 ha gestito complessivamente 16,5 milioni di passeggeri. E l’aeroporto di Venezia, in continua espansione, ha posato prima dell’estate la prima pietra per ulteriori rinnovi. Per saperne di più, segnaliamo l’intervista a Enrico Marchi – presidente del Gruppo Save – nella sezione “La parola ai protagonisti” di questo dossier.
culturali con il contestuale recupero degli edifici e del parco circostanti. A oggi il progetto delinea azioni volte a ospitare eventi culturali e attività sportive. E a proposito di cultura, Verona si è candidata a diventare capitale italiana della cultura 2021, obiettivo che vede la partecipazione al bando nazionale con un approccio che propone la città in tutte le sue declinazioni. E le potenzialità di Verona e del suo territorio, nelle quali agisce il Verona & Lago di Garda Convention Bureau, sono un evegreen per il nostro settore che ama i classici e gli inediti, come anche nel caso di Padova, destinazione privilegiata per la meeting industry e dove le presenze sul territorio sono aumentate dal 2015 di oltre il sette per cento all’anno. Padova sta puntando molto su strutture istituzionali innovative per il mondo Mice con la regia di Padova Convention & Visitors Bureau: l’Orto Botanico – Patrimonio Unesco – è solo uno degli esempi, in attesa del nuovo palazzo dei congressi, progettato dall’archistar Kengo Kuma, la cui inaugurazione è prevista per il novembre del 2019. Nella città del Palladio è Vicenza Convention Bureau a concertare gli eventi e per i grandi numeri la sede ideale è il Vicenza Convention Centre, collocato all’interno della Fiera di Vicenza. I punti di forza del Rovigo Convention & Visitors Bureau, invece, sono concentrati nel concetto “meet in green”: il focus è una nicchia Mice, con un’offerta caratterizzata da location in un contesto paesaggistico e naturalistico di spessore. Numeri di eccellenza e di eventi anche per Marca Treviso Convention Bureau, mentre nel territorio del Belluno Convention Bureau e a luglio, Cortina si è candidata a ospitare i Giochi olimpici e paraolimpici invernali del 2026.
Sopra, Rovigo: gli interni dell’ottagonale chiesa della Beata Vergine del Soccorso; sotto, Vicenza: prospettiva sulla basilica Palladiana dal palazzo del Capitanio. Nella pagina accanto, in alto, l’iconica basilica di Sant’Antonio a Padova, un evergreen per il Mice; in basso, il castello romano di Treviso, fra i simboli della storia trevigiana
Tremila metri sotto il cielo Il traffico aereo sopra Venezia disegna novità,la sua laguna non è da meno e le acque si muovono anche in direzione dell’isola di San Secondo. L’isola, che per la sua posizione ha svolto un ruolo rilevante nell’ambito delle comunicazioni tra la città d’acqua e la terraferma, è ben visibile dal ponte translagunare ed è notizia che diventerà uno spazio turistico legato ad aspetti
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Perché un evento in... Veneto
La parola ai protagonisti Esperienza, competenza, lungimiranza. Tre fra le spiccate caratteristiche dei professionisti della destinazione, di cui ci delineano lo stato dell’arte, progetti in divenire e opportunità
U
n anno importante, questo, per il Veneto, che palesa efficienza ed efficacia nella sua concertazione di intenti e nella realizzazione di obiettivi. Una destinazione che fa squadra, mettendo a sistema persone, idee e aziende. Ne abbiamo parlato con Federico Caner, assessore al turismo Regione Veneto. Il 2018 segna l’arrivo del nuovo payoff della Regione Veneto, “The Land of Venice”, che sostituisce “Tra la terra e il cielo”. Venezia, quindi, nell’ottica del marketing territoriale, diventa brand portavoce di una destinazione intera. Quali ragioni risiedono alla base di questa scelta di naming? «È stata un’operazione di marketing finalizzata ad adottare uno strumento di promozione che in sole quattro parole fosse in grado di richiamare il brand più importante, rappresentato da una delle città più famose al mondo quale è Venezia. È un modo di comunicare semplice ma di grande efficacia che permette all’”esclusività”
di Venezia di diventare elemento di “inclusività” per l’intera proposta turistica veneta. L’obiettivo è che tutti i turisti, da qualsiasi parte arrivino, associno con immediatezza la città lagunare alla sua regione e, in pratica, sia la regione del Veneto sia la stessa Venezia potranno trarre beneficio da questa proposta d’insieme in termini di immagine e di travaso dei flussi turistici». Ad aprile è stato avviato il Piano strategico del turismo veneto. In cosa si esprime, quali sono le linee di azione e gli obiettivi previsti? «Il Piano strategico per il turismo del veneto è lo strumento per la programmazione strategica turistica di lungo-medio periodo che la regione si è data con la legge-quadro per il turismo, L.R. 11/2013 – Programma Regionale per il Turismo. Il Piano definisce la vision, le linee strategiche, gli obiettivi e le azioni su cui deve basarsi, a livello operativo, la programmazione annuale sul nostro territorio e, più in generale, l’intero settore turistico regionale. È un piano “dinamico”, le cui azioni saranno monitorate e valutate al fine di attuare un continuo processo di revisione della strategia e delle azioni: uno strumento che, nella sua fase di elaborazione, si fonda sul metodo partecipativo, ovvero sulla piena condivisione con gli stakeholder pubblici e privati,
Federico Caner, assessore al turismo regione Veneto. A lato, Padova, una walking destination con la sua ellittica piazza Prato della Valle
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Venezia, con la sua eleganza, per eventi ad alto impatto emozionale. Sotto, a Valdobbiadene e dintorni, degustazioni di Prosecco e aperitivi fra i vigneti
in coerenza con quanto fatto con il Piano strategico del turismo nazionale, alla cui redazione anche il Veneto ha contribuito attivamente. Ad aprile, con il kick off meeting, si è dato avvio alla fase “di ascolto” del percorso partecipativo attraverso la costituzione della cabina di regia che presiedo, composta da rappresentanti delle associazioni di categoria e delle principali organizzazioni di gestione delle destinazioni del Veneto. Sono stati istituiti cinque tavoli tematici che corrispondono ad altrettanti temi strategici: prodotti turistici, infrastrutture, turismo digitale, accoglienza – strutture/capitale umano –, promozione e comunicazione. Il lavoro dei tavoli ha superato il giro di boa e culminerà nella conferenza regionale per il turismo in autunno per arrivare, entro fine anno, all’approvazione del piano da parte del consiglio regionale».
in ogni comprensorio. Ovvero città d’arte, mare, lago, terme e montagna e per ogni tipologia di struttura ricettiva. Segno “più” che ritroviamo anche nelle stime dei primi tre mesi di quest’anno, a confermare le ottime prospettive per il turismo del Veneto anche per questo 2018. L’unico dato negativo riguarda le presenze della montagna attribuibile, però, alla scarsità di neve e alle poco favorevoli condizioni climatiche nella stagione invernale 2016-2017. Ma anche in questo caso non mancano i segnali incoraggianti: sono aumentati complessivamente gli arrivi, a conferma dell’appeal che esercitano le nostre montagne,
I dati contenuti nel recente Rapporto ufficiale del movimento turistico nel Veneto 2017 palesano un continuo crescendo di presenze rispetto agli ultimi anni. Entriamo nei dettagli? «I numeri del 2017 sono quasi tutti preceduti dal segno “più” nel confronto con gli anni precedenti: rispetto al 2016 crescono, infatti, gli arrivi – oltre 19 milioni, incremento del 7,4 per cento –, le presenze – circa settanta milioni, aumentate del 5,8 per cento), gli italiani – +5,2 per cento negli arrivi e + tre per cento nelle presenze –, gli stranieri – +8,6 per cento negli arrivi e +7,1 per cento nelle presenze –, la spesa dei turisti stranieri – +5,7 per cento –, gli arrivi nelle singole province e
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Perché un evento in... Veneto
Palazzo Ducale, simbolo di Venezia, perfetto per i protagonisti del Mice. In basso a destra, Verona e il suo Adige, uno dei set preferiti dalla meeting industry
così come le presenze straniere che non hanno però compensato il calo di quelle domestiche. Esiste, obiettivamente, la necessità di riqualificare e ammodernare l’offerta montana in termini di strutture, di servizi e di ospitalità complessiva, anche per recuperare competitività con le vicine realtà provinciali a statuto speciale. Ai 12,5 milioni di euro del “Fondo speciale per le Dolomiti e la montagna veneta” degli scorsi anni, da luglio si è affiancato un nuovo bando di circa sei milioni di euro, in questo caso fondi del Por
Fesr - Programma Operativo Regionale e Fondo Europeo di Sviluppo Regionale –, da destinare in particolare allo sviluppo delle strutture e imprese di alta montagna e rendere più attraente e competitiva l’offerta di ospitalità». Il Veneto è una destinazione dai molteplici volti, da vivere all’insegna della bellezza e della seduzione. Quali sono gli obiettivi del suo assessorato per l’immediato futuro, quindi per l’autunno-inverno 2018-2019?
Venezia, alla ricerca della terza colonna Iniziano a ottobre e sono previste solo per le ore notturne, per non ostacolare la navigazione. Sono le ricerche della terza colonna di San Marco che, secondo la leggenda era dedicata al Doge e che avrebbe dovuto essere posizionata nel mezzo delle due tuttora esistenti – del Todaro e del Leone alato –, ma che affondò nel 1172. Il via libera ai lavori è stato dato con il placet della Sovrintendenza e per le ricerche – progettate da 2 anni – sarà utilizzata una tecnica non invasiva, condotta con l’uso di sensori elettrici e indagini tomografiche dell’area fino a dieci metri di profondità. La superficie perlustrata sarà di circa settemila metri quadrati, metà a terra e metà in acqua, con piccoli cantieri itineranti e al di là del responso se la “terza “colonna” di San Marco sia mito o realtà, dallo screening si attendono evidenze storiche e archeologiche importanti sulla storia dell’area marciana. A questo proposito, l’archeologo Marco Bortoletto ha dichiarato: «Ci sono molte risposte che potrebbero arrivare dall’indagine. Non sappiamo infatti, dov’era esattamente la chiesa di San Geminiano e neppure se la chiesa di San Teodoro, un tempo esistente, sia stata inglobata nella basilica di San Marco o si trovi invece al di sotto della piazzetta dei Leoncini. Potremo saperne di più».»
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«Punteremo proprio sulla bellezza e sulla seduzione del nostro territorio, WZMPYTTERHS YPXIVMSVQIRXI PƶSǺIVXE HM quei segmenti che si stanno dimostrando terreno fertile di iniziative, innovazione, lavoro e creatività. Mi riferisco all’attrattiva esercitata dalle nostre produzioni di eccellenza, dalla nostra enogastronomia, dagli innumerevoli tesori culturali e artistici sparsi nelle aree meno battute dal turismo di massa e dall’opportunità di scoprirli e visitarli anche attraverso una mobilità lenta, di nessun impatto ambientale e capace di dare emozioni uniche. In questo senso, un progetto di particolare rilievo che stiamo seguendo GSR MRXIVIWWI ² UYIPPS HIPPE VMUYEPMǻcazione dell’ex-fornace Pagnossin di Treviso, trasformato in un vero e proprio hub del cicloturismo a conferma, tra l’altro, che la strategia regionale HM ǻRER^MEVI PE GVIE^MSRI HM VIXM HƶMQpresa sta dando i suoi frutti. Questo complesso, inserito nella rete d’impresa Cycling in the Venice garden, è a pochi passi dall’aeroporto di Treviso e al centro del Green Tour, il progetto strategico regionale di rete ciclabile che include la Treviso-Ostiglia e che si allarga alle “deviazioni” verso il Po, alla Monaco-Venezia, ai percorsi lungo il Mincio e vicino alla Laguna di Venezia. Questo hub disporrà di negozi e servizi dedicati alla bicicletta, ma sarà anche una vetrina dei prodotti locali, SWTMXERHS YRE ZIVE I TVSTVME ǻIVE HIP GMFS HM UYEPMXª I E ǻPMIVE GIVXE 2M TMEGI pensarlo come un progetto-pilota da esportare in altre zone del Veneto».
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Perché un evento in... Veneto Oltre ai grandi attrattori, quali sono i prodotti turistici veneti che in un’ottica di destagionalizzazione possono interessare maggiormente la meeting industry? Su larga scala, invece, quali i brand turistici che andrebbero sviluppati in un’ottica di fruibilità da parte del settore degli eventi? «La regione del Veneto è sicuramente interessata al turismo congressuale del settore sanità e delle industrie farmaceutiche e l’obiettivo è quello di essere in grado di presentare candidature per importanti congressi medici in varie località del nostro territorio. Anche il turismo sanitario, quale nuovo prodotto turistico da sviluppare nella nostra regione, potrà costituire elemento di forte attrazione evidenziando, dal punto di vista turistico, quelli che sono i poli di eccellenza sanitaria e di ricerca scientifica individuati in particolare nelle città di Padova e di Verona».
Sopra, Marostica, città murata con storie e leggende secolari. Qui sotto, i giochi di luce e la sequenza di bellezza che scandisce piazza San Marco e il lungolago di Peschiera del Garda, sulla Riviera degli Ulivi
Al Vinitaly 2018 la sua dichiarazione “Veneto da assaggiare e degustare” ha colto nel segno dei meeting esperienziali, che nascono anche e soprattutto nei percorsi del gusto. Come applicare fattivamente al congressuale questo input? «Come proposta post congressuale d’eccellenza. Mi spiego meglio. Ogni ambito territoriale organizzato nella rete dei convention bureau del Veneto è in grado di offrire varie tipologie di offerta e in particolare quella legata all’enogastronomia, alla scoperta del patrimonio naturalistico e alle eccellenze agroalimentari. Innumerevoli sono infatti le Strade del vino e dei prodotti tipici in grado di offrire occasioni di
visita e di fruizione del territorio». Gli aggettivi “esperienziale” ed “emozionale” connotano le direttrici di unicità delle destinazioni. Quali sono i progetti in essere e per il futuro della destinazione Veneto, applicabili alle dinamiche Mice? «Il sistema congressuale del Veneto si sta orientando verso congressi, convegni e incentive sempre più personalizzati. Non da ultimo, si stanno affinando le attività di team building
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Ristoranti stellati in Veneto I ristoranti stellati del Veneto, presenti sulla Guida Michelin 2018 Località
come offerta di momenti di “forti esperienze” finalizzate all’aggregazione dei gruppi di lavoro. Ne sono un esempio le gare di sci, le passeggiate con le racchette da neve, le escursioni naturalistiche, il canyoning, le arrampicate, le cene in rifugio con degustazione di prodotti tipici, l’orienteering, le attività in spazi rurali, i team-cooking». Il turismo nella marca trevigiana cresce con nu-
Provincia
Stelle
Ristorante
Cortina d’Ampezzo
BL
✩
Tivoli
Pieve d’Alpago
BL
✩
Dolada
Puos d’Alpago
BL
✩
Locanda San Lorenzo
San Vito di Cadore
BL
✩
Aga
Sappada
BL
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Laite
Vodo Cadore
BL
✩
Al Capriolo
Pontelongo
PD
✩
Lazzaro 1915
Rubano
PD
✩✩✩
Le Calandre
Selvazzano Dentro
PD
✩
La Montecchia
Castelfranco Veneto
TV
✩
Feva
Follina
TV
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La Corte
Oderzo
TV
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Gellius
Treviso
TV
✩N
Undicesimo Vineria
Campagna Lupia/Lughetto
VE
✩✩
Antica Osteria Cera
Scorzè
VE
✩
San Martino
Venezia
VE
✩
Dopolavoro
Venezia
VE
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Glam Enrico Bartolini
Venezia
VE
✩
Met
Venezia
VE
✩
Oro Restaurant
Venezia
VE
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Osteria da Fiore
Venezia
VE
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Quadri
Venezia
VE
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Il Ridotto
Venezia/Burano
VE
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Venissa
Altissimo
VI
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Casin del Gamba
Arzignano
VI
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Damini Macelleria & Affini
Asiago
VI
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Stube Gourmet
Asiago
VI
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La Tana Gourmet
Barbarano Vicentino
VI
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Aqua Crua
Lonigo
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La Veranda
Cavaion Veronese
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Oseleta
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Osteria la Fontanina
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Perché un evento in... Veneto
Enrico Marchi, presidente del Gruppo Save Nella foto sopra, Cortina d’Ampezzo, regina di team building ad alta quota; qui a lato, particolare del ponte di Castelvecchio, che unisce le rive di Verona. Nella pagina accanto, in alto, Treviso e il fiume Sile, per scorci inediti della destinazione; in basso, il lago di Misurina, per incentive e post congress a tutta natura
meri a due cifre rispetto alla media regionale. Cosa ci dice a proposito? «Nel corso dell’ultimo ventennio il sistema ricettivo trevigiano si è notevolmente evoluto grazie ai forti investimenti in strutture alberghiere posti in essere da parte di numerose imprese del manifatturiero, con grandi spazi dedicati alle attività congressuali in grado di ospitare convention e meeting aziendali per oltre mille persone. Va inoltre ricordato che nella provincia di Treviso sono nate e si sono sviluppate prestigiose aziende internazionali del sistema moda e sportsystem, ma ci sono anche il distretto del Prosecco, del mobile e l’Inox Valley, tanto per citare alcune fra le eccellenze del manifatturiero del Nord-Est. Negli ultimi anni la pubblica amministrazione e alcune aziende private hanno dato vita insieme ad attività culturali di valore, come il restauro di musei e l’apertura di spazi espositivi con grandi mostre che hanno reso famosa Treviso anche nel segmento leisure. In tal senso, l’attività di promozione e commercializzazione turistica realizzata in questi ultimi anni dal Marca Treviso Convention Bureau – ramo di azienda del Consorzio di Promozione Turistica Marca Treviso – e delle imprese ricettivo-congressuali a questo aderenti, si è concentrata soprattutto nell’interazione fra eventi culturali e l’ampia disponibilità di camere e sale riunioni per ospitare congressi fino a ottenere gli eccellenti risultati del 2017. Lo sviluppo dello scalo aeroportuale che collega Treviso con le principali città del Nord e Centro Europa e del Sud Italia e la stretta vicinanza a Venezia,
hanno favorito la promozione della destinazione anche nella meeting industry. Non a caso lo scorso anno sono stati organizzati a Treviso la convention europea dei produttori di articoli sportivi outdoor, il congresso mondiale della Banca dei Tessuti con la partecipazione di oltre trecento medici, con l’apertura dei lavori all’Auditorium di Santa Caterina e visite guidate alle
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VILLA CA’ VENDRI
ville venete e alle cantine di produzione del Prosecco, altri prodotti che favoriscono la scelta della Marca Trevigiana per gli eventi Mice. Ma l’attività del segmento Mice, nella marca trevigiana, non si limita solo ai grandi eventi. Si registrano, anno dopo anno, crescenti richieste – molte delle quali provenienti dall’estero – per attività di team building che, unite ad altre “esperienzialità” che MP XIVVMXSVMS WE SǺVMVI GSQTPIXERS PE ZEVMIKEXE I WXMQSPERXI SǺIVXE HM UYIWXS MQTSVtante settore economico. L’attenzione su questa nuova destinazione congressuale sta crescendo a tal punto che gli operatori professionali della meeting industry hanno scelto Treviso per la convention annuale di Mpi Italia Chapter, in programma dal 6 al 8 luglio 2018, il cui titolo è proprio “Meetica”, ovvero la consapevolezza di organizzare eventi congressuali con etica d’impresa
nell’era del Turismo 4.0». Un Veneto più che mai dinamico, quindi, che vede novità anche nel contesto dell’accessibilità. Ecco un focus con l’intervista a Enrico Marchi, presidente del Gruppo Save.
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La collaborazione fra gli stakeholder è essenziale alle destinazioni congressuali e il sistema aeroportuale di Venezia comprende gli scali di Venezia e di Treviso. Come si esplica, in linea pratica per la meeting industry, la sinergia di Save con il territorio? «Con l’entrata di Save nel capitale sociale di (EXYPPS TE E ǻRI MP WMWXIQE EIVSTSVtuale si è allargato anche agli scali di Verona e Brescia: con Venezia e Treviso costituiscono un unico polo che nel 2017 ha gestito complessivamente 16,5 milioni di passeggeri. Venezia, con 10,4 milioni, rappresenta il terzo gateway intercontinentale italiano con
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Perché un evento in... Veneto
Lo sapevate che… ✓ Il ciclo pittorico dei maestri del Trecento a Padova – Giotto, Mantegna, Giusto De’ Menabuoi – è l’unico candidato italiano per l’Unesco nel 2019. Nel ciclo trecentesco di Padova rientrano, fra gli altri, gli affreschi di Giotto nella cappella degli Scrovegni, quelli dei pittori della sua scuola nel palazzo della Ragione, gli affreschi di Giusto De’ Menabuoi nella basilica del Santo, e quelli di Mantegna nella cappella degli Ovetari, agli Eremitani. ✓ È tornata a risplendere ed è nuovamente visitabile l’antica cripta della chiesa di San Benedetto al Monte di Verona. Si sono infatti conclusi gli scavi archeologici, iniziati a seguito della scoperta dell’esistenza della cripta, avvenuta nel 2010. ✓ È in scena a Venezia e sino a fine novembre “Magister Canova”, percorso espositivo dedicato al più grande scultore del Neoclassicismo, allestito negli spazi della Scuola Grande della Misericordia. Un’immersione multimediale nella genesi del processo creativo dello scultore da affiancare, magari, all’incontro diretto con le opere del maestro presenti al Museo Correr di Venezia o alla Gypsoteca di Possagno, in provincia di Treviso.
dieci destinazioni di lungo raggio distribuite tra il Nord America, il Medio e l’Estremo Oriente. Gli aeroporti sono asset fondamentali per lo sviluppo del territorio e riferimenti imprescindibili per la meeting industry, che per affermarsi e crescere deve poter contare su una rete di voli capillare e su infrastrutture che garantiscano i più alti livelli di servizio. Questa è la missione del Gruppo Save, con risultati che avvallano in pieno la nostra strategia». Nel 2017 il sistema aeroportuale del Nord-Est è cresciuto del 9,3 per cento in termini di passeggeri. Quali sono le proiezioni per il 2018? «Il 2018 rappresenta un altro anno importante per il nostro sistema aeroportuale. Da gennaio a maggio i passeggeri sono cresciuti del 7,4 per cento a Venezia, del 13,7 per cento a Treviso e del 9,6 per cento a Verona rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. La stagione estiva ha introdotto molte novità, in particolare i due nuovi voli intercontinentali per Chicago e Seoul a Venezia, le nuove destinazioni per Siviglia e Vilnius a Treviso, 18 nuove destinazioni a Verona tra cui Mosca, fondamentale in quanto hub di connessione con località dell’Estremo Oriente». L’aeroporto di Venezia è in continua espansione: dopo l’ampliamento del terminal passeggeri del giugno 2017, quest’anno a fine maggio e in presenza del presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati, è stata posata la prima pietra per ulteriori rinnovi. Approfondiamo nei dettagli? «Dalla fine del 2012, anno della firma del Contratto di programma tra Save ed Enac, il Marco Polo porta avanti un programma di sviluppo infrastrutturale che si basa sul master plan 2012-
2021. Nel 2016 abbiamo inaugurato la nuova darsena e il moving walking di collegamento con il terminal, quindi nel 2017 il primo ampliamento dell’aerostazione. Lo scorso 25 maggio abbiamo posato la prima pietra del nuovo ampliamento del terminal passeggeri, alla presenza del presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati. La nuova struttura, che sarà ultimata entro il 2020, costituisce la prima fase del più ampio intervento di ampliamento denominato “Lotto2B” destinato al traffico extra Schengen i cui lavori complessivi termineranno nel 2027. Si tratta di un progetto di rilievo per l’attività dello scalo, in considerazione della forte crescita dei volumi di passeggeri extra Schengen, che già oggi rappresentano il 32 per cento del totale. Con i suoi 3.500 metri quadrati di estensione, che si aggiungeranno agli attuali ottantamila metri quadrati, la nuova opera accrescerà le superfici del terminal con spazi ampi e confortevoli. Il costo complessivo dell’opera è di 28 milioni di euro e la realizzazione coprirà 24 mesi. Nei primi trecento giorni sarà realizzato l’ottanta per cento dell’opera che sarà aperta al pubblico ad aprile 2019. Ultimata questa fase, durante la stagione estiva 2019 i lavori saranno sospesi in considerazione dell’elevato flusso di passeggeri e riprenderanno poi il primo ottobre 2019 per concludersi entro l’estate 2020». Il 2017 segna una nuova svolta per Save, con importanti finanziatori internazionali nell’assetto societario. All’utente finale, cosa comporta questo nuovo scenario? «Per l’utente finale il nuovo assetto societario ha un rilievo pressoché irrilevante, in considerazione del fatto che i nuovi soci entrati in Save
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nel 2017, considerate l’ottima performance del Gruppo negli anni e le forti proiezioni di crescita, hanno ritenuto opportuno mantenere la gestione in capo al management di Save, la cui professionalità si sta esprimendo nel coordinamento di tutti gli aeroporti del sistema aeroportuale con gli ottimi risultati che abbiamo illustrato». È nel dna di Save il continuo miglioramento della competitività dell’aeroporto intercontinentale di Venezia. Come intende sviluppare i servizi rivolti all’utenza business, fidelizzando quindi la meeting industry? «L’attenzione al servizio ai passeggeri è il nostro costante obiettivo, che oltre allo sviluppo dei voli e delle infrastrutture, si concretizza in azioni sempre più mirate alle esigenze di ogni segmento d’utenza. Il 26 per cento dei passeggeri del Marco Polo viaggia per motivi di lavoro, un volume importante, che determina servizi mirati finalizzati a rendere il passaggio in aeroporto veloce e confortevole, grazie alla disponibilità di parcheggi, una sala vip completamente rinnovata e ampliata che, affacciandosi sul piazzale aeromobili, guarda la splendida e unica laguna di Venezia. Come ulteriore esempio di questa attenzione mirata, ricordo che a dicembre 2017 il Marco Polo è stato certificato “welcome chinese”, con tutta una serie di servizi dedicati ai passeggeri cinesi, nella prospettiva sempre più concreta di un prossimo volo diretto sulla Cina». Uno sguardo al futuro: il piano di investimenti 2012-2021 dell’Aeroporto di Venezia è in fase di esecuzione. Può illustrarci i punti principali? «Il Master Plan 2012-2021 prevede investimenti
per 850 milioni di euro, quattrocento milioni dei quali già investiti. Il Piano comprende, in particolare, l’ampliamento in fasi successive del terminal passeggeri, la riqualifica e l’adeguamento delle infrastrutture di volo, nuove strutture dedicate ai parcheggi. Nel frattempo, Rete Ferroviaria Italiana, in collaborazione con Save, sta sviluppando il progetto di collegamento dell’aeroporto con la rete ferroviaria, un’opera che consideriamo fondamentale in quanto amplierà ulteriormente il bacino d’utenza del Marco Polo».
La celebre torre dell’Osservatorio astronomico a Padova; sotto, le mura della medievale Cittadella, con il camminamento di ronda. Nella pagina accanto, il Delta del Po, scenario di incentive green e sotto l’egida dell’Unesco
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Perché un evento in... Veneto
Parola d’ordine, diversificazione Incredibile, unica e mai uguale. È l’offerta del Veneto alla meeting industry: location e paesaggi sorprendenti e differenti, per stupire il Mice e caratterizzare gli eventi
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ualsiasi scenario il Mice desideri per i suoi eventi, in Veneto c’è. Solo nel contesto dell’altitudine, si passa in poco più di un’ora da Venezia agli oltre duemila metri a tutto Unesco delle Dolomiti bellunesi, con Cortina d’Ampezzo a fare da anfitrione. Proposte diversificate, tutte con specifiche attrattive e con concrete, coreografiche risposte alle esigenze dei meeting planner.
Intrigo in laguna Quello che è conosciuto, può diventare prevedibile. Eppure… Sì, ci sono luoghi che attirano proprio per l’intenso charme che sprigionano ed è quella la malìa che si desidera ritrovare ogni volta che si torna da loro. Uno di questi è Venezia, appariscente nel grandioso disegno sotto
i riflettori e schiva nelle sue calli, un contrasto d’effetto che lascia il segno. L’unicità di Venezia per il Mice è un patrimonio di opportunità e di garanzia di eventi top level supportato da un continuo incremento delle attività di marketing territoriale. Il Mice chiama e Venezia risponde, con un’ineguagliabile panel di sedi prestigiose, modulari e multifunzionali, come il centro congressi del palazzo del Cinema e del casinò al Lido di Venezia. Fascino e storia pervadono location storiche del calibro di palazzo Ducale e dell’Arsenale e, con un gioco di sponda, nella Serenissima non mancano approcci e modalità “easy”: fra questi, la sua event card dedicata ai congressisti, istituita per favorire la mobilità su trasporto pubblico. Trionfo di coreografie maestose, invece, quando il Mice partecipa da protagonista agli eventi clou della destinazione: ai dinner-show ufficiali del carnevale, per esempio, poi a cene di gala a palazzo Ducale per la Festa del Redentore, oppure è nel palco delle autorità per assistete alla Regata storica lungo il Canal Grande o ancora è in una posizione privilegiata per la millenaria Festa della Sensa.
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Palladio e Vicenza, binomio inscindibile e per eventi d’autore; sotto, il castello medievale di Malcesine, per post congress vista lago. Nella pagina accanto, Alleghe e il suo lago, scenario di team building incastonati nel verde
Numeri e alfabeto Il percorso fra le destinazioni venete prosegue secondo un ideale ordine alfabetico – lasciando, però, Belluno come chicca finale – e inizia da Padova, che ospita ogni anno oltre settemila grandi eventi e annovera 101 sedi congressuali – circa il venti per cento di tutte le sedi venete – con capienza fino a cinquemila posti. Padova e provincia dispongono di 247 alberghi per un totale di 15.508 camere, inclusi boutique hotel nel centro storico, business hotel, catene internazionali e cinque stelle top level nell’area delle Terme Euganee, con Abano e Montegrotto che diventano scenario anche di incentive o post congress all’insegna di wellness e relax. Strategicamente al centro del Veneto, la destinazione palesa i suoi volti in un crescendo di sorprese e non tutti sanno che è una città d’acque: ingegneria idraulica ed emozioni garantite, una miriade di opportunità postcongressuali Mice a bordo di comode imbarcazioni. Quanto alle location, il nuovo centro congressi ospiterà complessivamente eventi per 3.500 persone con un notevole spazio all’aperto per eventi open air. E poi le ville, i castelli, le location d’archeologia industriale, istituzionali o “in movimento” come i battelli che dai corsi d’acqua cittadini raggiungono la Riviera del Brenta. Sempre nel territorio, i quattro campi da golf invitano il Mice a team building nel verde mentre i Colli Euganei e le città murate accolgono post congress in un intreccio di storia e leggende. A tutta natura è anche Rovigo, una destinazione per il Mice che privilegia mete poco affollate fra testimonianze archeologiche, ville e palazzi e paesaggi green di fascino che trovano il loro apice nel Delta del Po – set cinematografico prediletto dai grandi regi-
sti italiani –, oggi riconosciuto area Mab-Unesco. Oltre il rurale, Rovigo propone edifici di archeologia industriale, come il Cen.Ser Rovigo Fiere – antico zuccherificio – o il Museo regionale della bonifica di Ca’ Vendramin, tra i più grandi complessi idrovori del primo Novecento, o ancora il Salone del grano della Camera di commercio delta lagunare, vera e propria “Borsa valori” dei cereali, realizzato nel 1929 con la grande volta a botte vetrata. La maggior parte delle sedi per eventi concertate dal convention bureau – circondate da grandi giardini – accolgono eventi in
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Perché un evento in... Veneto
L’Arena di Verona, evergreen di fascino per eventi top level; sotto, incentive adrenalinici e ad alta quota a Passo Giau, sulle Dolomiti bellunesi. Nella pagina accanto, il santuario di Monte Berico, a breve distanza dal centro di Vicenza
spazi indoor da venti a mille persone e outdoor da cento a quattromila persone.
Sul Sile e sull’Adige Eterogeneo, il territorio di Treviso, chiamato con il suo antico nome “Marca”, uno scenario disegnato da colline e fiumi che attirano il Mice, che qui trova infrastrutture congressuali e postcongressuali di alto livello. Nel network del convention bureau, infatti, vi sono duecento sale
conferenze, due centri congressuali, cinquanta strutture ricettive, otto ville, sette campi da golf e numerosi produttori storici del Prosecco Doc e Docg per enodegustazioni di pregio. Treviso è una destinazione illanguidita dal Sile, la cui navigazione è perfetta per il Mice che da qui giunge a Venezia – distante trenta chilometri – a bordo di imbarcazioni con la prua che scivola tra chiuse e porticcioli attrezzati lungo il percorso. Il territorio è costellato da castelli, dimore storiche
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e ville, due delle quali griffate da Andrea Palladio. Un’eccellenza culturale che consente alla meeting industry l’imbarazzo della scelta per la sede degli eventi e anche per i team building e i post congress. Soprattutto all’insegna dello sport e delle attività outdoor, che oltre al golf vedono, per esempio, anche più di 150 chilometri di piste ciclabili e molto altro ancora. E poi ecco Verona. Il network delle sue sedi per eventi è ricco e composito e in un intreccio di storia e tecnologia. Certo la settecentesca Gran Guardia – nella centralissima piazza Brà, di fronte all’Arena – che ospita una delle principali venue della città, è conosciuta worldwide ma è affiancata da dimore e palazzi antichi, giardini storici, teatri, siti archeo-industriali e ovviamente, moderni ed efficienti spazi congressuali. Protagonista nel panorama fieristico della destinazione è Veronafiere Spa, circa 309mila metri quadrati di superficie di cui 155mila coperti, scenario di manifestazioni internazionali con una fuoriclasse del calibro di Vinitaly. La ricettività alberghiera supporta agevolmente il ranking di Verona quale gettonata destinazione Mice, bleisure e leisure, e l’aeroporto Catullo vede il passaggio di circa tre milioni di passeggeri all’anno. Oltre la città, i percorsi Mice proseguono verso la Riviera degli Ulivi, la sponda scaligera del Lago di Garda, per dirigersi poi verso le orientali colline del Soave e quelle occidentali della Valpolicella sino a giungere alle creste settentrionali della Lessinia.
Bianco Palladio e Unesco Il biglietto da visita di Vicenza evidenzia 15 business hotel a circa 12 minuti dal centro congressi cittadino e dal suo cuore storico, con un totale di 2.500 posti letto, dintorni della destinazione inclusi. E poi ancora il Vicenza Convention Centre, del Gruppo Ieg – Italian Exhibition Group –, struttura multifunzionale e innovativa con 16 sale meeting, un auditorium da 709 posti a sedere, spazi modulari fino a novemila persone e 54mila metri quadrati di spazi espositivi. Oppure il teatro comunale dotato di tecnologia all’avanguardia, il centro congressi Cuoa e numerosi hotel con sale e aree meeting moderne e attrezzate. Ma Vicenza ama stupire anche con le sue icone: il teatro Olimpico – il primo teatro coperto al mondo – e la basilica Palladiana – con terrazza panoramica sul centro – che diventano quinta di eventi di prestigio mentre l’eleganza delle ville cinquesecentesche, nel verde della campagna vicentina ma a pochi chilometri dai più importanti snodi autostradali, accolgono eventi “su misura”, dal seminario aziendale alla cena di gala. E non mancano spazi di archeologia industriale, che ospitano anche collezioni di designer internazionali, all’insegna di unusual location. Dal bianco del Palladio che illumina Vicenza, il Mice passa a quello delle vette Unesco della destinazione targata Belluno, nella quale abbinare
Architettura millennial L’architettura ha il potere di plasmare lo spazio e di rispondere alla necessità di valori estetici. Da sempre iconico per i suoi must antichi, il Veneto schiera in campo anche progetti di recente realizzazione che rappresentano alcune fra le potenzialità della sua architettura contemporanea. A iniziare da Bolle, progetto di Massimiliano Fuksas, un grande “alambicco” di vetro dedicato alla distilleria Nardini a Bassano del Grappa: due mondi, con il primo sospeso e formato da due bolle ellissoidali trasparenti - che racchiudono i laboratori del centro di ricerca –, e l’altro “sommerso”, uno spazio scolpito nel terreno come un canyon naturale, che ospita un auditorium con cento posti a sedere. Segue il centro di comunicazione Fabrica, realizzato per il gruppo Benetton da Tadao Ando, a Catene di Villorba, in provincia di Treviso. Qui la nuova architettura si fonde con la villa secentesca preesistente, dando vita a un’opera che ammicca all’architettura romana classica. Il rigore ascetico di Fabrica lascia il posto alla forza del Cubo Nero, centro logistico e magazzino automatizzato di Dainese a Vicenza, che rimanda nei colori, nelle forme e nella funzione ai dettagli del prodotto: le tute da motociclista. Il quarto progetto, infine, è Memoria e luce a Padova, imponente struttura luminosa _ in memoria delle vittime dell’11 settembre 2001 _, realizzata in vetro e acciaio dall’architetto Daniel Libeskind.
appuntamenti professionali ed emozioni a tutta natura. A poco più di un’ora da Venezia, il territorio bellunese assicura il perfetto equilibrio tra business e amusement, natura e cultura, arte e storia, con una rete di strutture dal massimo comfort e provviste di tecnologia per eventi in ogni stagione dell’anno. Più che mai in inverno, quando l’efficiente organizzazione dedicata a convegni, congressi e incentive è in ideale alchimia con il forte appeal di post congress e team building all’insegna di orienteering, passeggiate con le racchette da neve e gare di sci. Non a caso, Cortina si è candidata per ospitare i Giochi olimpici e paraolimpici invernali 2026.
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Veneto on the road Opportunità di scoperta inedite, accostate a irrinunciabili evergreen. Una destinazione sorprendente, che nel suo continuo sperimentare non rinuncia mai a coerenza ed eleganza
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lloggi galleggianti, palafitte e botti: inusuali location per incentive e team building a tutta avventura, magari per stupire un target avvezzo “solo” ai cinque stelle o semplicemente, più in generale, possibilità innovative e originali, capaci di rispondere alla crescente domanda di meeting emozionali ed esperienziali.
Nature addicted È ufficiale: sono state approvate le deliberazioni che stabiliscono i requisiti di classificazione di queste nuove tipologie di strutture ricettive, gli “alloggi galleggianti” e le “palafitte”. I primi sono saldamente assicurati in modo permanente alla riva o all’alveo di fiumi e canali, le seconde sono collocate stabilmente su superfici acquee. Del resto, per quanto riguarda le “palafitte”, si tratta
di un modello di abitazione risalente alla storia più antica del Veneto: lo ha attestato anche l’Unesco, individuando nei comuni di Peschiera sul Garda, Cerea ed Arquà Petrarca tre dei 111 Siti palafitticoli dell’arco alpino, entrati a far parte del Patrimonio Mondiale dell’Umanità. E poi le botti. Il Veneto le propone come “alloggi originali e inconsueti, un ulteriore incentivo per il Mice a esplorare aree di grande pregio paesaggistico, ambientale e produttivo come quelle vocate all’enologia”. La possibilità di pernottare in accoglienti camere realizzate in grandi botti in legno – presenti in storiche realtà agricole –, infatti, arricchisce ulteriormente le modalità di scoperta delle Strade del vino della destinazione. Quelle delle colline del Prosecco, ovviamente, poi della Valpolicella e dell’area del Soave, solo per citare alcune delle aree vitivinicole venete di
Borghetto, frazione di Valeggio sul Mincio, annoverato fra i borghi più belli d’Italia. Accanto al titolo, Murano, per navigare sulle rotte del Mice in Laguna. Nella pagina accanto, per il Mice più coraggioso, un’avventura in parapendio dal Monte Baldo
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prestigio internazionale. Accommodation nelle botti, quindi, per una full immersion nella destinazione. E per conoscere il Veneto da un’ulteriore prospettiva, dal 2018 ci sono anche le “case sugli alberi”, per una fruizione dall’ottica squisitamente green.
destinazione diffusa con dintorni che sono dei must, per esempio Fratta Polesine con villa Badoer – progettata da Andrea Palladio e patrimonio Unesco – e Adria, antico porto etrusco. E siamo al mare. E a proposito del regno di Nettuno, a Venezia il Mice può imparare a vogare come un gondoliere, magari in occasione di team building, seguendo il ritmo lento e il dondolio della batela, la tipica imbarcazione veneziana costruita a mano – un tempo molto utilizzata e ora rara - che essendo spaziosa e stabile ben si adatta ai neofiti della “voga in piedi”. E poi Chioggia, Caorle, Jesolo, Eraclea Mare, Bibione, Cavallino-Treporti, Sottomarina e Rosolina, una novantina di chilometri di costa con otto bandiere blu che presta il fianco a team building all’insegna di windsurf, vela, attività subacquee, escursioni in bicicletta ed escursioni a cavallo, con gli zoccoli che sin dal mattino presto imprimono rotte di coesione ed emozione.
A quota nove! Sono le nove bandiere arancioni che sventolano sulla destinazione Veneto, attribuite dal Touring Club Italiano per il triennio 20182020. Simboli di località raccolte, d’eccellenza e nell’entroterra. ■ Arquà Petrarca (Padova) ■ Asolo (Treviso) ■ Malcesine (Verona) ■ Marostica (Vicenza) ■ Mel (Belluno) ■ Montagnana (Padova) ■ Portobuffolé (Treviso) ■ Sappada (Belluno) ■ Soave (Verona)
Epicureo? Sì, perché no Dopo le unusual location, ecco le dimore storiche e i castelli. Sono una miriade, costellano la destinazione e imprimono a cene di gala prestigio e atmosfera, come i post congress o gli incentive con protagoniste le città murate, che rivelano al Mice nicchie intriganti e anche gustose. Peschiera del Garda, Lazise e Bardolino, per esempio, oltre ai manieri, garantiscono prelibatezze enogastronomiche, orgoglio di tutto il territorio. La Riviera degli Ulivi – cinquanta chilometri di costa –, infatti, è imperdibile per l’olio genuino e i vini pregiati ed è anche regno d’elezione del Mice più sportivo: venti costanti per praticare surf e vela, verticalità di pareti per team building all’insegna delle arrampicate, spumeggianti torrenti per canyoning. Da una riviera all’altra: i più famosi designer di calzature vengono dalla Riviera del Brenta, trentasei chilometri di bellezza e stupore lungo il corso del fiume che unisce Venezia a Padova. Un elisir tutto fruibile dal Mice che qui trova unicità paesaggistica, storica e artistica oltre a percorsi fra le rinomate fabbriche di calzature e dei loro outlet. Come a Vicenza, con Diesel e Bottega Veneta, i suoi luxury brand conosciuti in tutto il mondo, cui si aggiunge la Distilleria Nardini di Bassano del Grappa, la più antica d’Italia, fondata nel 1779. E non manca l’eclettica Treviso, che ha dato i natali a Benetton, per pennellate di shopping un po’ casual.
Il bello e il mare A Rovigo il Mice trova i plus legati ai tratti identitari di questa “terra tra due fiumi”, una
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Perché un evento in... Veneto
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a storia è protagonista, a CastelBrando, antico castrum eretto in epoca romana. Ed è proprio il prestigio di una dimora storica che consente al Mice di vivere da protagonista il presente e gli eventi che qui hanno il sapore dell’esclusività. A iniziare dalla sua ubicazione, all’interno di un intrigante borgo medievale, munito di funicolare panoramica interna che collega villa, dependance e il grande parcheggio che si trova a valle. Il tutto da percorrere con un badge personalizzato.
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CastelBrando Via B. Brandolini, 29 31030 Cison di Valmarino (Tv) Tel. 0438 9761 Fax 0438 976020 hotel@castelbrando.it www.hotelcastelbrando.com
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Il 2018 segna un incremento di meeting e congressi ambientati a CastelBrando di committenza straniera – il 52 per cento dei clienti è internazionale – e fra questi spicca un ciclo di eventi organizzato dalla Comunità Europea. E numerose sono le aziende che, in occasione di fiere sul territorio, utilizzano CastelBrando come sede del proprio expo per incontri riservati con i clienti. La location, rinnovata grazie a un sapiente restyling, accoglie gli eventi in un centro congressi provvisto di tecnologia all’avanguardia, articolato in tre teatri e sette sale, di grande impatto e per
Un antico castello nel borgo medievale di Cison di Valmarino. Tutta la suggestione della storia e le tecnologie d’avanguardia per eventi ad alto impatto emozionale
una capacità complessiva di 1.800 persone. Le ampie aree espositive sono ideali per presentazioni di prodotto, sfilate di moda e allestimenti fieristici, il tutto in una quinta d’autore. Oltre quattromila metri quadrati fra spazi, teatri indoor e outdoor, inoltre, consentono un ottimale abbinamento di meeting e congressi a mostre ed esposizioni. A rendere unica nel suo genere questa location è anche un centro culturale che propone la visita del castello e delle aree museali tematiche: il museo delle armi, dei costumi, delle carrozze, le antiche prigioni e la settecentesca chiesetta di San Martino. Opportunità di post congress “tut-
te in un’unica location”, che si aggiungono al raffinato centro benessere – nell’ala millenaria del castello, dove un tempo sorgevano i bagni romani – con piscina, due nuove saune e una doccia emozionale cromoterapica. Anche nel contesto dell’accommodation – ottanta fra camere e suite – ci sono evidenze di refresh con camere rinfrescate e mobili e drappeggi rinnovati, nel pieno rispetto dello stile della struttura. Ogni camera vanta una leggenda a seconda degli ospiti illustri che vi hanno soggiornato, per esempio Casanova, un atout che impreziosisce ulteriormente il soggiorno del Mice. informazione pubblicitaria
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Centro congressi con 4 sale polifunzionali, con personale dedicato, per eventi da 10 a 190 persone, WiFi, garage. Organizzazione di pranzi e cene di lavoro e gala dinner.
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ll’avanguardia e di design, agli eventi la struttura dedica un centro congressi articolato in otto sale meeting e in una executive boardroom, tutte situate al piano della lobby, per una capacità complessiva di 450 persone. Ogni sala è dotata di tecnologie all’avanguardia e la versatile plenaria, con luce naturale, può ospitare fino a duecento persone a platea. Asso nella manica del Crowne Plaza Verona è sicuramente il suggestivo winter garden, uno spazio polifunzionale adiacente all’hotel, con 650 metri quadrati di green space con “Fully sky view”, led-wall da 18 metri quadrati e fino a cinquecento posti a sedere a platea. Una location esclusiva dal design contemporaneo, completamente personalizzabile negli allestimenti e nella quale organizzare eventi, workshop, esposizioni e cene di gala. E non è finita qui. La Byblos Sky Terrace, al nono piano della struttura, insieme al plateatico Link Bar all’aperto, rappresentano la quinta ideale per inaugurare le serate del Mice con un aperitivo classico o con l’ultima creazione dei valenti bar-
Prestigioso, moderno e funzionale. Un punto di riferimento per il Mice grazie agli spazi disponibili e ai servizi offerti. Con la garanzia di qualità, sinonimo del brand Crowne Plaza
tender che incuriosiscono con il loro flair mentre preparano long drink. Ubicato all’interno di un’imponente struttura caratterizzata da una spiccata architettura contemporanea e da interni di design con colori neutri, il Crowne Plaza Verona è provvisto di 160 camere distribuite su nove piani, tutte confortevoli, eleganti e accoglienti. Per rilassarsi tra un evento e l’altro, l’hotel mette a disposizione degli ospiti la B-zone, un ampio spazio dedicato al relax con bagno tur-
co, doccia emozionale, piscina indoor con idromassaggio e un’area per gli amanti del fitness. Passando alla ristorazione, il Bellini’s Bar e il ristorante Plaza sono a disposizione per gustosi aperitivi così come per tutte le esigenze, dal light lunch alla cena di gala. Una cornice nella quale apprezzare le specialità gastronomiche della tradizione rivisitate in chiave contemporanea così come prelibatezze internazionali, accostate a etichette di pregio. informazione pubblicitaria
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icina, sfiziosa e sorprendente. È una destinazione attiva e propositiva, Padova, comodamente raggiungibile con treni ad alta velocità e con voli – domestici e internazionali – che atterrano nei vicini aeroporti di Venezia e Treviso e che consentono poi di proseguire – con shuttle dedicati – verso la patria di Giotto. L’accoglienza Mice è concertata dalla regia del Padova Convention & Visitors Bureau, che annovera diverse decine di affiliati e registra continuamente nuovi soci. Un dinamismo, quello di Padova, che la vede anche collocarsi al quarto po-
Padova Convention & Visitors Bureau Piazza Antenore, 3 35131 Padova Tel. 049 8201396 convention@provincia.padova.it www.padovaconvention.it
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Effervescente destinazione Mice, Padova vanta una straordinaria offerta di location per eventi e seduzioni post congress. Alla regia, il Cb, mecenate della cultura territoriale sto in Italia per incremento turistico fra le città d’arte: dal 2010 al 2017, infatti, ha aumentato le proprie presenze di visitatori del 55,6 per cento. La destinazione “fa sistema”, come ha sottolineato il convegno del 29 maggio scorso, organizzato da Unicredit con il sostegno del Padova Convention Bureau e con gli interventi dei principali player del turismo padovano.
Meraviglia e acque Innumerevoli le direttrici della città per il Mice, anche in veste di “città delle acque”. Sì, perché la “cultura dell’acqua” da sempre fa parte della storia di Padova, posta tra il fiume Brenta a nord e il Bacchiglione a sud, fiumi che formano un unico sistema, collegato attraverso due corsi d’acqua artificiali: il duecentesco canale Piovego e il trecentesco Brentella. Il tessuto urbano è illanguidito dal Bacchiglione, che da nord attraversa Selvazzano e altri importanti approdi, per scendere placido verso Venezia, con numerose location e ville storiche: ingegneria idraulica ed emozioni garantite, una miriade di opportunità post congressuali per il Mice che qui può scoprire la destinazione a bordo di comode imbarcazioni lungo i percorsi d’acqua che vedono protagoniste la cortina di mura cinquecentesche – una decina di chilometri –, la Conca Idraulica delle Contarine e il Porto del Portello. Quest’ultimo, per esempio, è informazione pubblicitaria
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scelti per voi
& Visitors Bureau un antico porto fluviale con una scalinata cinquecentesca, raffigurata in un quadro dal Canaletto. Costeggiando le antiche mura cinquecentesche, si supera la cittadella universitaria e si arriva all’ottocentesco ex macello e poi ai giardini dell’arena romana con la Cappella degli Scrovegni di Giotto. Poco più in là, nello stesso complesso d’arte, si staglia la chiesa degli Eremitani, con gli affreschi del Mantegna. Gioielli inestimabili che trovano piena espressione in “Padova, città che meraviglia”, titolo di un intervento del critico d’arte Phlippe Daverio svoltosi in città, legato anche a un concorso fotografico di spessore nazionale.
Archistar e Unesco Lo sciabordio dell’acqua accompagna i post congress del Mice mentre per gli impegni professionali bastano pochi minuti di passeggiata: una walking destination, Padova, con un fervente calendario di innovazioni intrecciate alla tradizione. Congressi, convention, lanci di prodotto, road show e incentive, infatti, trovano nella destinazione coreografie sempre nuove. È il caso del Nuovo Centro Congressi, i cui lavori di realizzazione sono in informazione pubblicitaria
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corso: progettato dall’archistar giapponese Kengo Kuma, sarà il più grande del Veneto, in grado di ospitare complessivamente 3.500 persone e candidato a diventare uno dei riferimenti italiani per la meeting industry. Alcune anticipazioni: la location sarà una struttura imponente, con un frontale previsto dell’altezza di venti metri, per un’estensione totale del fabbricato di oltre 130. Sorgerà su un’area urbana di grande estensione, concepita anche per meeting ed eventi open air, il tutto a pochi passi dalla stazione ferroviaria e a poca distanza dall’uscita autostradale di Padova Est. Le sale principali per ospitare eventi e congressi saranno modulari e potranno essere riconfigurate per adattarsi a qualsiasi esigenza. La sala principale, Giotto, per esempio, avrà una capienza di 1.600 posti, ma sarà configurabile in tre sale su tre piani, ognuna con eventi indipendenti. Una seconda sala sarà intitolata a Mantegna e si prevede una capienza di 1.200 persone: anche questa sarà modulabile in tre spazi diversi, uno da seicento posti e due da 256 posti ciascuno. A piano terra, altre cinque sale da 150
posti scomponibili in dieci sale da 75 e un bistrot. All’interno del centro congressi vi saranno gallerie, bar, spazio catering e ristoranti aperti a tutti. Fra le “classiche” location di Padova, invece, oltre ai moderni e funzionali spazi di Padova Fiere, recentemente allestiti ad hoc per il congressuale, spicca un indirizzo prestigioso e sotto l’egida dell’Unesco: è l’Orto Botanico, una venue istituzionale di grande impatto storico e culturale. È il più antico orto botanico del mondo e, al contempo, fra i più futuristici, con spazi congressuali ora anche nella sua nuova ala.
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Perché un evento in... Veneto
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e location storiche consentono al Mice di rivivere in diretta il passato e di percepirne tutto il magnetismo dei tesori artistici e architettonici custoditi. Una seduzione evergreen, come quella di Palazzo VeritàPoeta, antica dimora storica scaligera, ora cornice di eventi di alto livello. Al suo interno, la dimora cela affreschi e decorazioni settecentesche in intreccio con la tecnologia del terzo millennio e all’insegna dell’ecosostenibilità.
Nel centro della città scaligera spicca un forziere di storia e di arte: è Palazzo Verità-Poeta, tutto il fascino di una dimora storica per i più prestigiosi eventi del presente
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Palazzo Verità-Poeta Vicolo San Silvestro, 4/6 37122 Verona Tel. 045 596214 info@palazzoverita.it www.palazzoverita.it
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Palazzo Verità-Poeta è vicino all’Arena, a Castelvecchio e alle mura romane e medievali, così come all’Arco dei Gavi, una delle principali porte d’accesso di Verona. Un’icona storica che incede nell’alveo delle innovazioni, con uno sguardo rivolto all’ottica green, come attesta il recente restyling del sistema di climatizzazione della location: un intervento idronico volto – anche – a eliminare le emissioni di gas serra dal centro città. E proprio nel cuore di Verona la villa apre i battenti al Mice nei suoi “tre livelli”. Il primo è il giardino, un trionfo di verde dal quale accedere direttamente alle cantine con le volte in cot-
to: grazie alla loro perfetta insonorizzazione, si rivelano cornice sfiziosa per eventi musicali oltre che per classiche degustazioni. Il secondo livello, invece, è costituito dal piano terra, provvisto di terrazza con affaccio al giardino e, infine, ecco il piano nobile. Raggiungibile dallo scalone principale, contempla il Salone delle Feste e altre sei sale per una capacità complessiva di trecento persone di cui 120 nella principale. Tutte affrescate da autori di notorietà internazionale, le sale presentano diverse superfici – comprese tra i 35 e i settanta
metri quadrati –, sono impreziosite da affreschi e da mobili d’epoca e si rivelano ideali per ospitare eleganti serate di gala. A Palazzo Verità-Poeta, grazie alle numerose ambientazioni, si possono organizzare eventi in ogni periodo dell’anno: durante la bella stagione è protagonista il giardino – ricco di alberi e di specie floreali – per ricevimenti all’aria aperta o per sorseggiare aperitivi discorrendo d’affari. Quando il tempo vira verso la stagione più fresca, il Mice ha a disposizione tutti gli altri eleganti spazi indoor della location. informazione pubblicitaria
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obiettivo è quello di dare vita a un hub per la meeting industry di respiro internazionale, coinvolgendo tutti gli attori delle filiere che vogliono guardare al futuro attraverso l’innovazione, la competenza e con la volontà di incrementare la competitività promozionale e commerciale del made in Italy. Ieg, Italian Exhibition Group, è oggi uno dei più importanti exhibition & convention provider italiani per eventi. Nato dall’integrazione delle competenze e delle capacità produttive di Fiera di Vicenza e di Rimini Fiera, Ieg gestisce oggi
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Nella città patrimonio dell’Unesco, un polo fieristico versatile e in grande crescita ospita exhibition ed eventi Mice. Ieg e Vicenza fanno dell’eccellenza il proprio tratto distintivo il Vicenza Convention Centre (Vicc), una struttura versatile e multifunzionale creata per ospitare dai corporate meeting ai congressi, ai convegni educativi, dai concerti alle competizioni sportive, ai lanci creativi di prodotti e servizi. Collocato all’interno del quartiere fieristico di Vicenza, il Vicc con una superficie di 78mila metri quadrati e una capacità
di oltre mille posti è un centro congressi moderno che dispone di 17 sale, con una capacità variabile da dieci a oltre settecento posti nel Palladio Theatre. Un ambiente dal design contemporaneo, piena espressione di un made in Italy concreto e affidabile, uno spazio che ospita sale di diverse dimensioni, oscurabili, dotate di luce naturale e di arredi mobili che consentono di cambiare il set-up secondo le esigenze di ogni evento. Oltre alle sale, gli ampi foyer del piano terra e del primo piano possono ospitare esposizioni, mostre, coffee break e servizi catering, mentre i padiglioni adiacenti (il principale raggiunge i 15mila metri quadrati in unica campata senza colonne) consentono di allestire sale di grandi dimensioni e aree espositive, per ospitare grandi eventi in tutta sicurezza. Fiore all’occhiello del Vicc è senza dubbio il Palladio Theinformazione pubblicitaria
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scelti per voi
atre con il suo grande palcoscenico attrezzabile in base alle esigenze del cliente, oltre alle comode poltrone, luci teatrali, fondali, quinte, sala regia, audiovisivi adeguati, camerini. Con i suoi 709 posti è il cuore del centro congressi e grazie ai due ingressi dal piano terra e dal primo piano consente di disegnare percorsi diversi per esporre prodotti, inclusi auto e macchinari ingombranti, per mostre, aperitivi, pranzi o cene. Il Vicc ha visto un grande ampliamento degli spazi già nel 2015 (anno di costruzione del padiglione 7) e una sostanziale implementazione delle dotazioni tecnologiche. Tutte le sale sono oggi dotate di climatizzazione, luci sezionabili e regolabili, amplificazione, videoproiezione e regia, mentre nei foyer e all’esterno trovano posto numerosi ledwall a disposizione dei clienti. Ma la qualità degli spazi non basta. Ieg mette a disposizione dei clienti un team qualificatissimo, professionale e specializzato nella realizzazione di eventi personalizzati e nella progettazione di allestimenti scenografici di grande impatto. informazione pubblicitaria
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Fiera di Vicenza 4.0 Ieg non si accontenta del Vicc e degli spazi attuali e per questo ha avviato un progetto più organico che prevede la riqualificazione e l’ampliamento dell’intero quartiere fieristico. Un intervento con un forte investimento e che prevede l’edificazione di un nuovo padiglione realizzato dall’architetto Volkwin Marg, partner dello studio Gmp Von Gerkan, Mark & Partner di Amburgo già distintosi per il nuovo quartiere di Rimini inaugurato nel 2001 e il nuovo palacongressi di Rimini aperto nel 2011. L’obiettivo dell’intervento è lo sviluppo di una nuova superficie espositiva, 26mila metri quadrati lordi del Padiglione 2, e contemporaneamente la razionalizzazione in chiave moderna degli spazi, dei percorsi e dei servizi accessori di tutto il quartiere. Il nuovo padiglione – che sarà costruito su due livelli invece dei cinque attuali – sarà dotato di tecnologie funzionali e sostenibili e consentirà a Ieg di ospitare numerosi e differenti eventi per ampliare ulteriormente il portafoglio di proposte attuale. Ovviamente il pro-
getto guarda con particolare attenzione alle necessità e allo sviluppo delle manifestazioni legate al mondo dell’oreficeria e gioielleria. Con questa operazione Ieg intende consolidare il ruolo di Fiera di Vicenza nel panorama del business nazionale e internazionale, convinto che una struttura fieristica e congressuale in continuo sviluppo, sia nelle aree sia nei servizi connessi, sia senza dubbio un fattore decisivo per accompagnare la crescita delle manifestazioni e per poterne organizzare di nuove, con i conseguenti vantaggi indotti per tutto il territorio.
Vicenza Convention Centre – Vicc Via Oreficeria, 16 36100 Vicenza Tel. 0444 969111 www.vicenzaconventioncentre.it
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Perché un evento in... Veneto
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assato, presente e futuro si incontrano a Villa Borromeo, incastonata in ventimila metri quadrati di parco illuminato che diventa la perfetta cornice per cene di gala d’atmosfera outdoor. La villa, invece, vanta un piano nobile contraddistinto da una sequenza di sale affrescate da Onofrio Gabrielli: storia incisa nella pietra con tutto il prestigio che ne deriva e sempre in binomio con la tecnologia di ultima generazione, garante di eventi di sapore – anche – internazionale.
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Villa Borromeo si configura sede ideale per accogliere in esclusiva qualsiasi tipologia di evento, dal congresso alla convention passando per la presentazione di prodotti, corsi di formazione, riunioni, cene aziendali, sfilate e mostre. La location presenta numerosi punti di forza, fra i quali l’accessibilità: vi si accede in pochi minuti dai caselli autostradali e, una volta giunto in villa, il Mice trova un ampio parcheggio concepito per trecento macchine e con aree destinate ai mezzi di trasporto di maggiori dimensioni. Un accurato restyling ha riportato all’origina-
rio splendore camini in pietra, pavimenti a terrazzo alla veneziana e affreschi e, al contempo, ha dotato la location delle più innovative tecnologie congeniali al congressuale. Il Mice qui trova un’ampia fruibilità di spazi interni ed esterni che contemplano le antiche scuderie, le barchesse e gli ampi granai, diventati – in seguito al refresh – saloni per eventi di oltre seicento metri quadrati e con una pluralità di servizi annessi. Fra le dotazioni standard, vi sono microfonia da tavolo e radiomicrofoni gelato o ad archetto, videoproiettori, wi-fi con connessione ad alta
velocità e monitor in Hd. È possibile, su richiesta, organizzare videoconferenze, traduzioni simultanee e quanto concorre alla perfetta riuscita degli eventi, che qui trovano spazio in diverse sale – la principale in grado di accogliere quattrocento persone – dotate di tecnologia all’avanguardia. Suggestioni d’altri tempi, invece, si respirano nelle sale interne, il set di cene di gala di grande charme con quattrocento ospiti in un’unica sala. Il tutto garantito da una cucina “a uso catering” provvista di tutte le dotazioni richieste dalle norme vigenti. informazione pubblicitaria
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Toscana Location e coreografie grandiose, per eventi al top
Vocazione all’equilibrio, consapevolezza della propria unicità, curiosità per il bello e il nuovo. La destinazione intriga e lo fa da sempre, con quel volto disegnato dal passato e le grandi scenografie da set del presente Dossier Toscana 1 Copertina #8.indd 1
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Codice Mice I
narrestabile, la Toscana, fiera del suo passato ma con lo sguardo che guarda al futuro mentre indirizza il presente. Fattiva e concreta sotto vesti magnifiche, la destinazione si rivela pragmatica e con una propensione al perenne miglioramento. A iniziare dal suo sistema aeroportuale, che nel 2017 ha sfiorato gli otto milioni di passeggeri e continua a crescere nel 2018. Toscana Aeroporti, la società degli scali di Firenze e Pisa, palesa per il capoluogo toscano un incremento di passeggeri del 5,7 per cento mentre Pisa riporta una progressione di 4,9 punti, fino a 5,2 milioni di transiti. L’accessibilità è uno dei punti di forza delle destinazioni e la Toscana, per la sua ideale centralità geografica, è sempre più raggiunta dal Mice italiano con il treno e a questo proposito si segnala che in primavera la regione ha siglato un accordo da duecento milioni di euro con Rete ferroviaria italiana per potenziare la sua mobilità su rotaia. La Toscana cambia passo e punta sulla conferma dei suoi must affiancati dall’attrattiva di nuove location, incentive e post congress sempre più incentrati su direttrici di unicità esperienziale.
Una destinazione dalla grande bellezza e anche dal senso concreto del progettare. Dalla contemplazione alla fattibilità in Toscana il passo è breve, con il Gps degli eventi che individua abilità, innovazioni e fruibilità A brand new day La percezione degli stakeholder toscani è quella di un ulteriore, sensibile cambiamento delle proposte in termini qualitativi. Quello che emerge è l’uscita dal mercato di realtà che offrivano semplicemente disponibilità di spazi o servizi di base, per lasciare spazio a contesti che propongono un’offerta altamente qualificata. In base alle informazioni raccolte, queste nuove realtà si presentano come operatori consapevoli di far parte di un sistema di offerta specifico già a partire dall’uso di una terminologia precisa che orienta al Mice e include il wedding, con la Toscana al primo posto sul podio delle wedding destination italiane (31,8 per cento di nozze internazionali secondo i dati del Centro Studi Turistici di Firenze). Questo innalzamento degli standard non ha modificato le caratteristiche
LUCIANA FRANCESCA REBONATO
Sopra, la simmetrica eleganza della Galleria degli Uffizi a Firenze
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Perché un evento in... Toscana La gotica chiesa di Santa Maria della Spina, sul Lungarno a Pisa. Sotto, il paesaggio della Val d’Orcia, annoverato nell’Unesco
Arancioni… da oro Con 38 comuni premiati, la Toscana vanta il maggior numero di bandiere arancioni, il vessillo di qualità del Touring Club Italiano per il triennio 2018-2020, dell’intera Penisola. ■ Anghiari (Arezzo) ■ Barberino Val d’elsa (Siena) ■ Barga (Lucca) ■ Casale Marittimo (Pisa) ■ Casciana Terme Lari (Pisa) ■ Casole d’Elsa (Siena) ■ Castelnuovo Berardenga (Siena) ■ Castelnuovo Val di Cecina (Pisa) ■ Castiglion Fiorentino (Arezzo) ■ Certaldo (Firenze) ■ Cetona (Siena) ■ Chiusi (Siena) ■ Collodi (Pistoia) ■ Cutigliano (Pistoia) ■ Fosdinovo (Massa) ■ Lucignano (Arezzo) ■ Massa Marittima (Grosseto) ■ Montalcino (Siena) ■ Montecarlo (Lucca) ■ Montefollonico (Siena) ■ Montepulciano (Siena) ■ Monteriggioni (Siena) ■ Murlo (Siena) ■ Peccioli (Pisa) ■ Pienza (Siena) ■ Pitigliano (Grosseto) ■ Pomarance (Pisa) ■ Radda in Chianti (Siena) ■ Radicofani (Siena) ■ San Casciano dei Bagni (Siena) ■ San Gimignano (Siena) ■ Santa Fiora (Grosseto) ■ Sarteano (Siena) ■ Sorano (Grosseto) ■ Suvereto (Livorno) ■ Trequanda (Siena) ■ Vinci (Firenze) ■ Volterra (Pisa)
strutturali del settore e, come in passato, l’offerta regionale è costituita prevalentemente da imprese di piccola-media capacità, che operano in contesti di grande impatto e che garantiscono servizi qualificati. Dal suo canto, le dimensioni raccolte di certe realtà diventano un vero e proprio punto di forza vincente: basti pensare a quando le strutture ricettive di Firenze fanno sistema, trasformando la città in un “albergo diffuso”, rendendo possibile lo svolgersi di eventi con migliaia di partecipanti. E di fronte a un pubblico gremito Toscana Promozione Turistica e Desti-
nation Florence Cvb hanno presentato a Imex Frankfurt 2018 il nuovo marchio Tuscany Mice, che si inserisce nel percorso di rinnovamento del settore nella destinazione, intrapreso all’inizio di quest’anno da Toscana Promozione Turistica in partnership con Convention Bureau di Firenze. Un sodalizio volto a favorire e potenziare la promozione delle principali destinazioni Mice in Toscana con un’ulteriore news: il cambio ai vertici del Destination Florence Cvb, che vede ora alla presidenza Italo Romano, eletto all’unanimità.
Cambio della guardia Novità anche in casa Bto – Buy Tourism Online –, evento che nell’ultima edizione ha festeggiato il decimo genetliaco: dall’estate Francesco Tapinassi è il nuovo direttore del comitato scientifico – succedendo a Giancarlo Carniani – e l’undicesima edizione si terrà, anziché in autunno, il 20 e 21 marzo 2019 alla Stazione Leopolda di Firenze. Uno sguardo ai numeri: dal 2008 al 2017 i ricavi di Bto hanno registrato una crescita media annua del 10-15 per cento. Segni fattivi di una maggiore concentrazione sul congressuale da Firenze si estendono anche a Pisa, dove è stato siglato un protocollo tra Pisa Convention Bureau e il comune per valorizzare il settore degli eventi. Il cluster pisano, con ampia disponibilità di sale per eventi sino a duemila partecipanti, oltre agli spazi multifunzionali del Palazzo dei Congressi, vanta anche un mosaico culturale di respiro internazionale rappresentato, fra i numerosi, dall’Università di Pisa, dalla Scuola Sant’Anna, dalla Scuola Normale superiore e dai centri di ricerca. Sinergia tra pubblico e privato anche ad Arezzo, dove è ora in scena la neonata Arezzo Intour – Innovation & Tourism, fondazione in partecipazione nata per gestire e promuovere Arezzo con azioni di regia e governance del territorio e di destination marketing.
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Perché un evento in... Toscana
La parola ai protagonisti Il progetto comune è la Toscana, cui convergono unità di intenti, rinnovamento e consolidamento. Parole chiave per una destinazione che si muove tra realtà, sinergie e continue prospettive
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lla fruibilità delle destinazioni Mice concorrono anche le azioni sinergiche degli stakeholder, che con la loro esperienza fanno da mentore alla meeting industry. A iniziare da Carlotta Ferrari, direttore di Destination Florence Convention & Visitors Bureau e presidente di Convention Bureau Italia. È attivo e fattivo, Destination Florence Convention & Visitors Bureau. Quali sono gli assist che ha fatto scendere in campo in questo 2018 e a quali traguardi ha condotto? «Il 2018 ha sicuramente visto la concretizzazione di molti progetti per noi importanti e che riguardano ciascuna delle divisioni di Destination Florence Convention and Visitors Bureau. Per quanto riguarda il Mice, abbiamo presentato il nostro nuovo piano di incentivi dedicato al corporate con un evento a Milano che ha dato il via
a un roadshow che proseguirà sino al 2019 in altre tappe italiane. Si tratta di un progetto dedicato agli eventi corporate che punta allo studio di ciascuna richiesta per presentare un’ampia serie di incentivi altamente personalizzati e vantaggiosi a più livelli. La nostra divisione Tuscany for Weddings, inoltre, ha supportato la prima edizione dell’evento Wedding industry meeting, un format esclusivo che, a due anni esatti dal Destination wedding planners congress by Qna International, ha l’obiettivo di raccontare lo stato dell’arte dell’industria dei matrimoni in Toscana con appuntamenti B2B fra operatori locali e l’evento è già stato confermato per altre tre edizioni, sempre a Firenze. Per quanto riguarda le nostre attività di candidatura e di gestione di richieste per eventi corporate, l’ultimo quadrimestre ci ha dato grandi soddisfazioni: abbiamo inviato 14 candidature di cui solo due perse, mentre per le altre siamo in attesa di risposta. Abbiamo acquisito 13 congressi, gestito oltre 135 richieste per eventi Mice e 22 per matrimoni. Relativamente al leisure, infine, siamo molto contenti di aver messo online la piattaforma destinationflorence.com, il primo e unico marketplace ufficiale di Firenze, sviluppato in part-
Carlotta Ferrari, direttore di Destination Florence Convention & Visitors Bureau e presidente di Convention Bureau Italia. A lato, Pisa, destinazione Mice con la sua sempre stupefacente piazza dei Miracoli. Nella pagina accanto, geometrie prospettiche fiorentine, per eventi d’appeal
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nership con il Comune di Firenze, che promuove e commercializza tutta l’offerta culturale e turistica della città e del territorio metropolitano». Il nuovo marchio Tuscany Mice è stato lanciato a maggio all’Imex Frankfurt 2018 da Toscana Promozione Turistica e Destination Florence Cvb. Un segnale forte, nel percorso di rinnovamento del settore. Quali gli obiettivi in agenda? «Il progetto Tuscany Mice punta alla realizzazione di attività di qualificazione dell’offerta regionale e al miglioramento dei canali di vendita con il necessario supporto ai territori per lo sviluppo del prodotto. Già nei primi tre mesi di attività, Dfcvb – per conto di Toscana Promozione Turistica – dovrà ridefinire, in base alle direttive Enit, gli standard qualitativi per le destinazioni e le imprese che rappresenteranno il congressuale regionale nel mondo, ampliare il database di fornitori toscani e buyer nazionali e internazionali e condurre un’analisi di benchmarking dell’offerta Mice dei principali competitor della Toscana, in primo luogo a livello europeo. Uno dei nostri principali obiettivi sarà quello di promuovere le destinazioni, certi che riusciremo a offrire davvero molto al mondo degli eventi, soprattutto incentive e corporate, grazie a un’offerta unica».
The best for Mice Solo il meglio, per gli eventi aziendali. È questo il core business del nuovo progetto di Firenze Convention Bureau, interamente incentrato sulla personalizzazione dell’offerta e sull’individuazione dei migliori incentivi per premiare le aziende che scelgono Firenze per i propri eventi. Nel 2017 sono state oltre trecento le imprese che si sono rivolte al Firenze Cb per gli eventi corporate organizzati sul territorio toscano e collaborare con il convention bureau porta in automatico a numerosi vantaggi. Grazie alla rete di circa trecento operatori specializzati in eventi e turismo e alla partnership ufficiale con il Comune di Firenze, infatti, Firenze Cb può mettere in campo numerosi benefit proponendo tariffe agevolate, venue esclusive e attivare contatti-chiave per supportare le aziende in tutte le fasi dell’organizzazione di un evento. Il progetto dedicato agli eventi corporate punta allo studio di ciascuna richiesta per presentare un’ampia serie di incentivi altamente personalizzata e vantaggiosa a più livelli, a iniziare da sconti e tariffe agevolate su location, pernottamenti dei partecipanti, catering e servizi. Vantaggi concreti come, per esempio, sconti di valore variabile sui servizi in hotel e sulla “Sunday rate”, affiancati da appoggio creativo e progettazione grafica legata all’evento, coffee break gratuito – in caso di richieste specifiche – e proposte di intrattenimento grazie ai rapporti con i principali teatri fiorentini. Firenze Cb, inoltre, a sua volta, mette degli incentivi a disposizione del progetto: fra questi spiccano il supporto nella ricerca dei fornitori, la facilitazione dei rapporti istituzionali e l’accesso a location prestigiose, l’organizzazione e l’ospitalità durante le site visit pre-evento, gli strumenti di comunicazione per rafforzare la visibilità del progetto, i welcome desk in aeroporto e le tariffe agevolate con vettori aerei e su rotaia.
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Perché un evento in... Toscana A proposito di sinergie, quali ulteriori collaborazioni future si profilano per Destination Florence Convention & Visitors Bureau, all’insegna di scenari congressuali sempre più efficaci? «Fra le partnership più consolidate e strategiche per la destinazione c’è sicuramente quella con il nostro socio Firenze Fiera Congress and Exhibition Centre. Come ormai è noto, questa verrà rinnovata grazie a importanti lavori di ristrutturazione proprio nel futuro prossimo e siamo certi che questa operazione darà nuova linfa al territorio in termini di eccellenza nel congressuale. Un altro partner fondamentale è Toscana Aeroporti, con cui stiamo costruendo un rapporto chiave per lo sviluppo di nuove strategie di promozione della destinazione oltre a importanti partnership attivate con alcune compagnie aree. Senza dubbio rimane strategico il nostro evento Ambassador, giusto quest’anno alla terza edizione – prevista per ottobre –, che contribuisce a consolidare le collaborazioni e i rapporti con i rappresentanti locali della comunità scientifica e non solo. Gli ambasciatori sono leader all’interno di settori di eccellenza – nel campo accademico, medico, professionale e di ricerca – e hanno il potenziale di attrarre congressi nella propria città, sono membri entusiasti e proattivi di associazioni, in grado di influenzare positivamente i loro colleghi nella scelta della destinazione di un evento futuro. Dfcvb vuole contribuire al riconoscimento internazionale delle eccellenze del territorio, impegnandosi al massimo per aumentare la visibilità della città insieme a quella delle realtà scientifiche e accademiche locali. Ogni progetto è un’occasione importante per rafforzare il legame tra comunità scientifica, cit-
tà e istituzioni. Nel contesto delle collaborazioni, infine, abbiamo formato un board Mice a cui partecipano i principali attori della città – privati e pubblici – che insieme si impegnano per dare un contributo importante e per studiare le nuove strategie in tema di eventi e congressi sul territorio». Destination Florence Convention & Visitors Bureau ha recentemente supportato Duco, il primo workshop itinerante dedicato ai travel advisor di
Piazza del Campo a Siena, simbolo universale della destinazione. Sopra, le policromie delle vetrate dell’iconica basilica di Santa Maria Novella a Firenze
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Stelle toscane I ristoranti stellati in Toscana, presenti sulla Guida Michelin 2018 Località
lusso. Quali punti di contatto con il Mice e spunti per sviluppi futuri? «Per una città come Firenze, il confine tra Mice e lusso è molto sottile. Alcuni eventi sono veri e propri viaggi di lusso: si pensi a incentive in location esclusive, gala dinner nel salone dei Cinquecento o team building in palazzi e dimore d’epoca nel centro storico della città. Pensiamo quindi che sia giusto abbattere questa barriera e possiamo farlo anche grazie ai nostri soci che si pongono in maniera molto trasversale, rappresentando tutte le categorie che operano nel settore eventi e turismo. Per quanto riguarda il Duco Travel Summit siamo molto contenti che sia stato confermato per due anni a Firenze e porterà sul territorio circa cento buyer e supplier nuovi per ogni edizione. Noi, come per la prima edizione, daremo il nostro supporto in qualità di destination partner e siamo certi che diventerà un momento unico di incontro per gli operatori della nostra città e del settore». Quali sono le sue priorità per il prossimo 2019, con il suo sguardo che sa andare lontano? «Questi ultimi anni hanno visto una crescita molto forte dell’azienda, dei soci e delle attività: abbiamo raggiunto le oltre trecento aziende che hanno aderito alla nostra rete, abbiamo un team di 17 persone e lavoriamo per tre divisioni, ognuna con il proprio piano di attività promozionali. L’obiettivo per il 2019 è quello di consolidare i nostri traguardi e speriamo che il nostro lavoro fatto fino a oggi possa essere utile anche all’amministrazione locale nell’elaborazione di nuove e migliori strategie per la gestione dei flussi turistici e della governance del turismo».
Provincia
Stelle
Locale
Casole d’Elsa
Si
✩
ll Colombaio
Castelnuovo Berardenga
Si
✩
Il Poggio Rosso,
Castelnuovo Berardenga
Si
✩
La Bottega del 30
Castiglione d’Orcia
Si
✩
Perillà (Hotel Plaza e de Russie)
Castiglione della Pescaia
Gr
✩
La Trattoria Enrico Bartolini
Chiusdino
Si
✩
Meo Modo
Chiusi
Si
✩
I Salotti (Hotel Villa Patriarca)
Colle Val d’Elsa
Si
✩✩
Arnolfo
Cortona, loc. San Martino
Ar
✩
Il Falconiere
Firenze
Fi
✩✩✩
Enoteca Pinchiorri
Firenze
Fi
✩
Ora d’Aria
Firenze
Fi
✩
Il Palagio (Hotel Four Season Firenze)
Firenze
Fi
✩
La Bottega del Buon Caffè
Firenze
Fi
✩
Winter Garden By Caino
Firenze
Fi
✩
Borgo San Jacopo
Firenze
Fi
✩
La Leggenda dei Frati
Forte dei Marmi
Lu
✩
Bistrot
Forte dei Marmi
Lu
✩
Lorenzo
Forte dei Marmi
Lu
✩
Lux Lucis (Hotel Principe Forte dei Marmi)
Forte dei Marmi
Lu
✩
Magnolia
Lamporecchio
Pt
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Atman a Villa Rospigliosi
Lucca
Lu
✩
Butterfly
Lucca
Lu
✩
L’Imbuto
Massa Marittima
Gr
✩✩
Bracali
Manciano, loc. Montemerano
Gr
✩✩
Caino
Marina di Bibbona
Li
✩
La Pineta
Porto Ercole
Gr
✩
Il Pellicano
San Casciano dei Bagni
Si
✩
Castello di Fighine
San Gimignano
Si
✩
Cum Quibus
Seggiano
Gr
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Il Silene
Tavarnelle Val di Pesa
Fi
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La Torre
Tavarnelle Val di Pesa, loc. Badia a Passignano
Fi
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Osteria di Passignano
Tirrenia
Pi
✩
Lunasia
Viareggio
Lu
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Il Piccolo Principe (Hotel Principe di Piemonte)
Viareggio
Lu
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Romano
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Perché un evento in... Toscana
Giancarlo Carniani, general manager di To Florence Hotels
Proseguiamo il viaggio nella destinazione con l’intervista a Giancarlo Carniani, general manager di To Florence Hotels.
più per dare una svolta diversa all’evento e questo è il motivo per cui è stata spostata al 2019. Sono certo che faranno bene».
Lo scorso anno ci siamo salutati con l’accenno a un suo sogno nel cassetto, ovvero un concept alberghiero innovativo, una sintesi di tecnologie senza tralasciare il fattore umano. Possiamo alzare il sipario su una nuova realtà? «È qualcosa di più di un concept innovativo di hotel, ma in realtà ora sono impegnato a perseguire quello che qualche tempo fa sembrava un sogno e adesso ha diverse possibilità di essere realizzato, ovvero creare un’Accademia italiana dell’hospitality che non abbia niente da invidiare a scuole internazionali come Losanna o Cornell. Ci vorrà del tempo, ma con un team di collaboratori e di aziende del turismo di altissimo livello ci stiamo impegnando a realizzarla».
Come sono trascorsi i suoi anni nel turismo, che dalle connotazioni leisure si sono estesi a quelle congressuali? Quali gli obiettivi per il futuro? «Il turismo in questi anni ci pone davanti a sfide sempre più difficili. È un settore in grandissima evoluzione, dove si stanno affermando professionalità fino a qualche anno fa sconosciute. Un direttore deve, al giorno d’oggi, essere un grande esperto di digitale, di marketing, di risorse umane, di relazioni pubbliche di alto livello e la professione cambierà ancora molto nei prossimi anni. Non basta essere esperti del lusso, bisogna esserlo del lifestyle. Il congressuale stesso è cambiato molto e le riunioni che si fanno oggi sono più brevi, in spazi che devono essere meno formali e soprattutto ben connessi».
Lei è l’ideatore di Bto, lo scorso dicembre si è dimesso dall’incarico di direttore scientifico e quest’anno l’undicesima edizione salta. Si svolgerà, infatti, nel marzo 2019. Può farci il punto della situazione, delineando il ponte tra passato e futuro? «La scelta di lasciare Bto è stata una scelta difficile, ma che ormai covavo da qualche anno. Sono sempre stato un fautore del ricambio generazionale e, a un certo punto, ho avuto la netta consapevolezza di aver dato tutto per quel progetto e che per il bene della manifestazione fosse giunta l’ora di provare una nuova direzione. Il fatto di aver concepito il progetto dell’accademia ha accelerato il processo, in quanto non si può concentrare la propria passione su più tavoli. Credo che i titolari del marchio della manifestazione si siano presi qualche mese in
Lei ha affermato «Occorre una parte pubblica molto efficace e coesa con gli operatori per promuovere un prodotto Italia, un prodotto che avrebbe bisogno di essere protetto e aiutato nel confronto con le grandi major straniere che dominano i mercati del turismo». Applicato il tutto alla destinazione Firenze, cosa ci dice? «Devo dire che a Firenze siamo abbastanza fortunati. Abbiamo il Destination Florence Convention & Visitors Bureau con trecento soci privati che funziona benissimo ed è così da molti anni. La parte pubblica ha capito, almeno qui, che è meglio sostenere il progetto piuttosto che fare marketing diretto in modo spesso sconnesso e inefficace. Credo che il nostro modello dovrebbe essere preso a esempio benché spesso anche qui a Firenze ci lamentiamo
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perché la parte pubblica non ci sostiene abbastanza economicamente. Stiamo infatti parlando di una città che incassa oltre 35 milioni di euro di tassa di soggiorno e che destina comunque troppo poco a sostenere direttamente le iniziative di marketing territoriale». Sempre a Firenze, intervistiamo Andrea Bianchi, general manager di Fh55, nuova brand identity di Fh Hotels. Lei è un general manager di successo. Qual è il background che l’ha condotta oggi alla cabina di regia del gruppo Fh55? «Il percorso inizia in Starhotels, 12 anni tra albergo – di cui otto dal livello esecutivo a vicedirettore responsabile centro congressi – e direzione commerciale, in qualità di assistente del direttore commerciale. Nello specifico, in questo caso, quattro anni con mansioni di responsabile dei servizi informativi di marketing. L’approdo successivo è stato Novotel, con la nomina a vicedirettore per i Novotel di Genova e Milano e per l’apertura del Novotel Firenze. Segue Una Hotel con Hotel Tocq Milano – con la qualifica di direttore – e Una Hotel Vittoria Firenze per l’attività di preapertura e apertura dell’albergo, per un totale di quattro anni. Dal gennaio 2005 inizia la mia direzione al Grand Hotel Mediterraneo Firenze: le sue tre stelle sono passate a quattro nel 2007, cui è seguito il lancio della struttura come centro congressi, delineandone il nuovo core business. Dal 2017 sono coordinatore di tutte e quattro le strutture del gruppo Fh55». Il portfolio di Fh55 vede strutture ricettive collocate esclusivamente in città d’arte. Quali sono i tratti distintivi delle location? «In Fh55 ci sono quattro hotel, ognuno dei quali contraddistinto da caratteristiche differenti. Il Grand Hotel Mediterraneo Firenze è Mice-oriented, l’Hotel Calzaiuoli è una location a vocazione
leisure nel cuore del capoluogo toscano, Hotel Villa Fiesole consiste in un resort di lusso in collina e, infine, il Grand Hotel Palatino di Roma è centralissimo, con connotazione bleisure: sia leisure, sia Mice-oriented». La clientela del gruppo è a due flussi, leisure e business. Qual è il contributo di Fh55 al congressuale in Italia e, soprattutto, nel capoluogo toscano? «Dal 2009, con la realizzazione della nuova parte del centro congressi, il Grand Hotel Mediterraneo Firenze è diventato pian piano il punto di riferimento nell’area fiorentina per il rapporto tra il numero di camere, le dimensioni delle sale e i ristoranti. La nostra ristorazione diretta, infatti, garantisce un’eccellente qualità e a costi estremamente interessanti. Ovviamente la tecnologia fa la sua parte, con attrezzature all’avanguardia, videoproiettori laser, banda larga a duecento mb garantiti, impianto antenne Ruckus, quattro unità di staff interne esclusivamente dedicati al congressuale, con assistenza garantita dalle 7,30 alle 20 sette giorni su sette».
Andrea Bianchi, general manager di Fh55, nuova brand identity di Fh Hotels
Con quale metodologia vengono monitorati gli standard qualitativi? «Per gli standard qualitativi disponiamo di uno specifico manuale che viene sistematicamente aggiornato con le varie innovazioni. Oltre a “review pro”, utilizziamo anche un sistema di monitoraggio interno realizzato dai caposervizio e da una persona dedicata alla brand reputation che mette a confronti i valori di giudizio dei principali canali – Google, booking.com, Expedia e molti altri – monitorando il Gri, global review index». Scenari futuri: cosa riserva Fh55 al Mice? «Azioni sempre più Mice-oriented, il miglioramento continuo del prodotto, anche al Grand Hotel Palatino di Roma – incluse le attrezzature e le connessioni wi-fi – e menu per congressi sempre più customized». Castiglione della Pescaia, per incentive nella storia e nella natura. Nella pagina accanto, la fortezza vecchia a Livorno, con la torre dell’XI secolo
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Perché un evento in... Toscana Per il cluster pisano, ecco le considerazioni di Barbara Mori, presidente di Evinco, agenzia di eventi, incentive, congressi e comunicazione.
Barbara Mori, presidente di Evinco, agenzia di eventi, incentive, congressi e comunicazione
Lei è fra le vincitrici del premio “Donna Impresa 2018”, un riconoscimento la cui denominazione parla da sola. Come è arrivata a questo traguardo? «Il premio “Donna Impresa” è indetto da Confcommercio Pisa, l’aggregazione vicina alle imprese e ai cittadini che porta avanti i progetti di legalità, sicurezza, servizi e promozione di eventi per una città migliore. Il premio, quest’anno, ha avuto come focus la creatività e con essa come combattere la crisi. Il riconoscimento della donna è insito nel premio: sono state affrontate tematiche rilevanti sul piano sociale ed economico con l’organizzazione di un tavolo di lavoro che ha visto il contributo di donne – di estrazione politica e produttiva – attive su diversi fronti ed estremamente preparate. Come ci siamo arrivate? Credendo in valori e atteggiamenti quali l’entusiasmo, la professionalità, la passione, il sacrificio, il coraggio. È stato anche un importante momento di incontro e di approfondimento di conoscenze di realtà territoriali rilevanti e sorprendenti. Un modo di fortificare, grazie all’aggregazione promossa dal Terziario Donna di Confcommercio Pisa, le singole figure imprenditoriali femminili, prendere coscienza e sicurezza da una sinergia di squadra».
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A ognuno il suo evento. Dalle destinazioni per i grandi numeri a quelle raccolte, piccole ed esclusive: Pisa è una fonte di sorprese. Quali, per esempio? «Pisa ha grosse potenzialità ancora da scoprire e sfruttare. Si sta muovendo su fronti diversi: congressi scientifici, sport – mezza maratona, maratona, endurance, tutte manifestazioni che stanno visibilmente crescendo –, eccellenze del territorio – Pisa book festival, festival della robotica, internet festival, manifestazioni storiche come il giugno pisano e il capodanno pisano, mostre di arte e fotografia. La sorpresa vera e propria è, a mio avviso, data dal fatto che spesso questi “eventi” non sono ancora abbastanza riconosciuti come tali, sia dagli addetti ai lavori sia dai fruitori e dalla cittadinanza. Ci sono margini di manovra ingenti dal piano della comunicazione, alla percezione, alla ottimizzazione delle risorse». Ci sono sempre nuove opportunità e contesti da esplorare. Quali suggerisce, per eventi inediti da affiancare a input evergreen? «Sicuramente il campo è aperto negli ambiti dello spettacolo, uscendo dai contesti strettamente teatrali, in particolare dei concerti, del turismo ecosostenibile e delle arti. E’ chiaro che
gli organizzatori da soli possono fare fatica, c’è bisogno di una sinergia con la municipalità nel senso di apertura alla condivisione di progetti privati degni di rilievo». Lei è presidente di Evinco, agenzia di eventi, congressi e incentive. Di cosa è orgogliosa e quali scenari per il futuro, immediato e più a lungo termine? «Personalmente, come azienda e in virtù dell’esperienza maturata su diversi fronti e delle collaborazioni che ci sono vicine, abbiamo dato il via a “Bimbi dei miracoli”, un progetto – prima edizione in scena nel gennaio 2019 – di stampo “sociale” nel senso che va incontro a un target oggi molto fragile. Abbiamo quindi deciso di impiegare il nostro know-how in un bisogno reale e il progetto prevede una task force di azioni a 360 gradi sul mondo della genitorialità e dei bambini, con workshop, conferenze, convegni, formazione ed eventi B2B. L’analisi che ci ha portato a questa scelta tiene conto anche della richiesta di aiuto che avvertiamo, rappresentata dall’umana necessità del confronto, del contatto fra esseri umani, imparando a sfruttare il virtuale e non a esserne sfruttati. In quest’ottica il mondo degli eventi reali ha spazio di azione immediata e a lungo termine, ma occorre investire e avere coraggio».
Sopra, da sinistra, Portoferraio all’isola d’Elba, per team building all’insegna di Nettuno, e il prezioso battistero di San Giovanni in Corte a Pistoia. Nella pagina accanto, binomio d’arte e storia nella parata di edifici del centro di Arezzo
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Perché un evento in... Toscana
Parola d’ordine, identità Unica e irripetibile. Soprattutto, legata a un fil rouge che nel gioco degli opposti e dei numerosi volti mantiene sempre la sua inconfondibile “identità toscana”
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emorabile e versatile, grandiosa e minuziosa come un affresco che si stempera in numerose espressioni: il palcoscenico della Versilia affacciata sul Tirreno o i borghi raccolti delle alpi Apuane, oppure la Toscana del saliscendi delle colline che disegnano una destinazione punteggiata dai girasole, macchie di colore che spiccano nel verde spudorato delle coltivazioni. Poi ancora la Maremma, natura a briglie sciolte contrapposta alla geometria toscana delle città con una concentrazione artistica che da Firenze si propaga in località-scrigno di capolavori d’arte e di fede. Una realtà composita ma con una precisa identità e sulla quale la destinazione ha deciso di concentrarsi sempre di più, istituendo anche le “Officine di Identità”: la grandezza della Toscana è proprio quella di reinventarsi e scoprirsi in continuazione, pur mantenendo intatto il flavour che la contraddistingue e che l’ha resa un’icona a livello internazionale.
Segni particolari: bellissima Il progetto “Officine di Identità”, avviato a maggio e in calendario per tutto il 2018, consiste in una serie di incontri nati dalla volontà di Regione Toscana e Anci – Associazione Nazionale dei Comuni Italiani – per offrire ai territori occasioni di riflessione e confronto a supporto della definizione di ulteriori potenzialità di sviluppo. E proposte aggiuntive da parte della destinazione significa un potenziamento di opportunità per la meeting industry e, come afferma Alberto Peruzzini, direttore di Toscana Promozione Turistica, «La forza della Toscana è quella di luoghi celeberrimi cui fanno da alter ego realtà poco conosciute ma autentiche. Rafforzare le identità dei singoli territori è una priorità». E prosegue: «È quindi fondamentale lavorare per crescere insieme e riferirci a “Destinazione Toscana 2020”, il documento operativo da cui discendono le linee-guida: dal rinnovato impianto normativo del settore alla conoscenza delle nuove motivazioni di viaggio con cui l’offerta deve dialogare per dare non solo delle risposte, ma per riuscire a prevedere e a giocare d’anticipo. Le strategie sono rivolte anche al valore della capacità di accoglienza quale segno distintivo delle destinazioni – è statisticamente il primo elemento qualitativo
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– e alla necessità di nuove forme di attrattive, arricchite da elementi emozionali, propri di una smart destination». Le “Officine d’identità”, che prevedono 14 tappe e attraversano la Toscana sino alla fine dell’anno, sono state inaugurate a giugno a Pratovecchio Stia per gli ambiti di Arezzo, Casentino e Valtiberina con un focus su #DestinazioneMontagna e hanno proseguito con un pit-stop in Maremma, a Castiglione della Pescaia, con #DestinazioneCosta. Gli appuntamenti in calendario riguardano tutti i territori della destinazione, con l’ultimo previsto per il 28 novembre ad Agliana, per futuri scenari operativi a Pistoia, la Val di Nievole e la piana di Lucca.
Eccome, se si muove Dalle parole la Toscana passa rapidamente ai fatti e a livello corale ha recentemente modificato il “Testo Unico sul Turismo” – varato nel dicembre 2016 – per spingere sul progetto di superamento delle province al fine di far emergere l’identità toscana e le specificità dei territori. Il consiglio regionale ha infatti votato prima dell’estate la proposta di legge sulla governance del sistema, già iniziata nel 2016 e recentemente perfezionata con la suddivisione della Toscana in 28 ambiti territoriali. Obiettivo di fondo: condividere l’esercizio delle funzioni amministrative e, per la prima volta, superare una visione frammentata. La proposta di legge, dunque, individua gli ambiti, regolamenta le modalità di convenzione e l’esercizio delle funzioni fra ambiti contigui e si sforza di tradurre e ispirare un’impostazione strategica e non municipalistica. Gli ambiti, infatti, descrivono un’omogeneità territoriale di fondo che per la prima volta non
Anno del cibo italiano: Toscana in pole position È in prima fila, la Toscana, nel fitto calendario di eventi che animano questo “Anno del cibo italiano”. Un percorso, quello del 2018, dedicato alle eccellenze della tavola e che rappresenta un vero punto di forza nello scenario degli eventi e dei post congress. Fra le iniziative annoverate nel calendario nazionale, eccone alcune che puntano i riflettori sulla destinazione: ✓ “Camminata fra gli olivi”: in occasione della Giornata della camminata fra gli olivi – 28 ottobre 2018 –, le Città dell’olio organizzano visite a frantoi e olivi secolari, degustazioni di olio, corsi di assaggio e molto altro ancora per raccontare la squisitezza dell’olio e la bellezza dei paesaggi. Una parte di questa camminata si svolge fra i secolari uliveti toscani. ✓ 48esima Mostra mercato nazionale del tartufo bianco di San Miniato: il centro storico della destinazione – in provincia Pisa –, con le antiche vie e le storiche piazze, diventa il più grande laboratorio del gusto dei tartufi open air d’Italia e per il Mice gourmet. Appuntamenti i weekend del 10, 11 e 17 novembre 2018. ✓ “L’Arcipelago del gusto”: otto cuochi dell’arcipelago toscano sbarcano in trasferta, ospitati da colleghi della terraferma per raccontare una destinazione attraverso piatti e sapori. Ogni appuntamento sarà incentrato su un prodotto locale e su un vino del territorio. ✓ “GirOlio”: tappa toscana per questo tour che da aprile a dicembre 2018 attraversa l’Italia alla scoperta delle eccellenze gastronomiche, dei paesaggi e territori di produzione, dei luoghi e dei mestieri legati alla terra e all’olio. Soprattutto toscani.
tiene conto dei confini provinciali ma, al contrario, configura un prodotto intorno al quale i comuni potranno realizzare anche politiche territoriali volte ad accrescere l’identità condivisa. 28 ambiti, dunque, ciascuno dei quali potrà affermare una sua visibilità, concorrendo con la sua specificità alla destinazione della Toscana nella sua interezza. I proverbiali girasole toscani punteggiano incentive e post congress. Nella pagina accanto, Sorano, dai numerosi edifici rupestri scavati nel tufo
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Perché un evento in... Toscana
Tra arte e avventura Avventura, outdoor, arte e gusto sono i quattro punti cardinali degli incentive e dei post congress in Toscana. Una destinazione conscia di sé e di come incrementare il suo appeal per attrarre gli eventi
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Colle di Val d’Elsa: le antiche mura della città e l’ingresso al centro storico. Sopra, San Miniato, per degustazioni incentrate sul suo tartufo bianco. Nella pagina accanto, Carrara, post congress alle bianche cave di marmo
n post congress in rafting sull’Arno, con approdo al circolo Canottieri dopo una discesa dalla spiaggia San Niccolò e un passaggio sotto Ponte Vecchio a Firenze. È un’inedita prospettiva per i team building e i post congress del Mice, una modalità divertente – e aggregativa – per conoscere questa destinazione conosciuta a livello mondiale soprattutto per l’arte, la cultura, l’eccellenza della gastronomia e dei suoi paesaggi. Ed è stata proprio questa adrenalinica esperienza che ha tenuto a battesimo a fine giugno il nuovo progetto “Tuscany adventure times”, voluto da Toscana Promozione Turistica e da Regione Toscana e che coinvolge tutta la destinazione. “Tuscany adventure times” punta proprio a far reinterpretare le chiavi di lettura e fruizione della destinazione attraverso nuovi percorsi legati direttamente al territorio, che valorizzano al massimo le attività outdoor e dell’avventura, delle emozioni e dell’adrenalina. Dagli Appennini al mare sono innumerevoli le attività sportive praticabili
in tutta sicurezza inclusi canyoning, orienteering, caving, river trek, scuba diving, sailing, boat e vintage boat. La Toscana si configura palestra open air per le avventure del Mice e non a caso dal 15 al 18 ottobre si tiene a Montecatini Terme l’edizione 2018 dell’Adventure travel world summit, il più importante evento internazionale dedicato al turismo-avventura. Un’occasione di rilievo per puntare i riflettori su questo segmento e con la partecipazione di oltre 1.300 affiliati al network dell’Adventure Travel Trade Association che lo organizza e di cui la Toscana è entrata a far parte lo scorso anno, prima regione italiana a diventare un membro attivo di Atta.
Viaggio in Toscana Sembra impensabile raccontare Firenze senza parlare della Venere di Botticelli o del David, eppure la Toscana ha deciso di sviluppare nuovi percorsi, sempre d’autore ma meno “glorificato”. Le Ville Medicee, per esempio, patrimonio dell’Unesco ma non tutte visitabili. E gli esempi, numerosi, toccano tutta la destinazione, come “Terre di Pisa Natura Toscana”, progetto di valorizzazione del territorio pisano che a un anno dalla sua nascita conta su circa duecento operatori del settore ed è promotore della specificità di questo territorio che risponde appieno alle esigenze del Mice con le sue bellezze naturali, la vita outdoor, l’artigianato, il sistema enogastronomico, l’arte e la storia. Poi ecco Pistoia, nella quale Medioevo, Rinascimento e Barocco si rivelano in palazzi, loggiati, chiese con borghi, castelli e pievi ricchi di testimonianze storiche e artistiche. Il Mice qui può percorrere le morbide colline del Montalbano e della Svizzera Pesciatina, le aree del Padule di Fucecchio e della Querciola di Quarrata, sciare all’Abetone, andare in bicicletta sui numerosi tracciati escursionistici o lungo gli itinerari tematici dell’Ecomuseo della Montagna Pistoiese, un museo diffuso sul territorio montano.
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Lo sapevate che…
Marmo e geotermia Outdoor per il Mice anche Carrara e nel suo territorio, dalle Apuane al mare: in bicicletta, a piedi oppure a bordo di fuoristrada attraverso le preziose cave di marmo della città. Fattibili i percorsi in bicicletta e in pianura, per esempio da Carrara a Sarzana lungo il canale Lunense oppure – per il Mice che predilige il massimo del relax - da Carrara a Massa lungo le spiagge del mar Tirreno. Per il Mice più sportivo, invece, ecco il percorso – sempre in bicicletta - delle cave attraverso le tre valli del marmo: Colonnata, Miseglia e Torano fino al centro storico di Carrara. Avvincenti i percorsi che insegnano a riconoscere le diverse tipologie di marmo con cui è stata costruita Carrara attraverso una passeggiata nel centro storico alla scoperta della città medievale. E poi ecco Siena, città preziosa dove l’identità è forte e la cucina è una forma d’arte. Una destinazione – Monte Amiata docet – da vivere tutto l’anno: eventi, musei di prestigio internazionale, iniziative culturali, turistiche e sportive. Come la World Francigena
✓ È stato inaugurato a giugno e a Carrara Carmi – Museo Carrara e Michelangelo, un nuovo spazio museale interamente dedicato a Michelangelo. Il progetto espositivo celebra il legame tra l’artista e la città toscana del marmo, iniziato con il primo viaggio a Carrara di Michelangelo nel 1497 e poi interrotto nel 1518 con il trasferimento imposto da papa Leone X per dare avvio alle nuove cave dell’Opera di S. Maria del Fiore nel capitanato di Pietrasanta. La mostra permanente prevede sei aree tematiche e un percorso che mostra, fra le varie, la riproduzione del Mosè in scala 1:1, ologrammi – anche del David, – video, fotografie, stampe e documenti storici. ✓ Nuovo look per la cupola interna della cattedrale di Pisa dall’estate 2018. In occasione del Giubileo della cattedrale e per i novecento anni della sua consacrazione, infatti, l’“Opera della Primaziale Pisana” ha rimesso mano alle pitture murali ed è intervenuta su un’estensione di circa 1.260 metri quadrati di superficie pittorica: dipinti a olio su muro, affreschi su intonaco e soffitto ligneo intagliato, dipinto e dorato. È stato recuperato un capolavoro dopo due anni di restauro, uno spunto d’arte per post congress d’autore. ✓ È stato presentato a metà giugno dopo un minuzioso restyling il pulpito di Nicola Pisano nel duomo di Siena, capolavoro duecentesco che il grande architetto e scultore portò a termine in tre anni con l’ausilio del figlio Giovanni e degli allievi Arnolfo di Cambio e Lapo. Il restauro della monumentale struttura architettonica, interamente coperta di altorilievi scolpiti, ha assicurato la conservazione dell’opera e colto l’irripetibile occasione di imbastire sul monumento uno studio globale e approfondito di carattere storico, architettonico e scientifico.
Ultramarathon – 20 e 21 ottobre 2018 –, volta a far scoprire l’antico itinerario di Sigerico da Siena ad Acquapendente: panorami mozzafiato fra strade bianche e sentieri, toccando i luoghi più suggestivi della Toscana – e del Lazio – lungo la Via Francigena. Intriganti e stemperati in più province, poi, sono l’alta Val di Cecina, Volterra e la geotermia, con percorsi geotermici che spaziano da aree protette a luoghi di struggente bellezza, disegnati dal calore della terra e dalla forza della natura, in armonia con la presenza umana che dialoga con l’ambiente dall’epoca etrusca.
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Perché un evento in... Toscana
scelti per voi
Fh-Hotel Villa Fiesole. Sotto, una sala congressi del Grand Hotel Mediterraneo
Fh55 L
e seduzioni dell’estate sono finite, ed è ora il momento di riprendere gli appuntamenti business. E l’autunno 2018 si preannuncia foriero di novità di tutto interesse, a iniziare dalla nuova brand identity di Fh Hotels, un gruppo la cui vocazione all’accoglienza inizia nel 1955 con il primo albergo, il Grand Hotel Mediterraneo. Il nuovo logo è Fh55, che riassume tutta l’esperienza di oltre sessant’anni di hôtellerie. Nel nuovo naming, “55” è un omaggio alla nascita della struttura fiorentina, mentre Fh rappresenta i valori del gruppo: Find Heritage, For Human, Future Hotel, Finally Home.
Tradizione e innovazione
Fh55 Lungarno del Tempio, 54 50121 Firenze Tel. 055 5326401 Fax 055 678695 info@fh-hotels.com www.fhhotelgroup.it www.fh55blog.it
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Sono quattro le strutture di Fh55, ognuna con una propria identità, tutte accomunate da valori che la proprietà trasmette allo staff e alla direzione degli alberghi. Il Grand Hotel Mediterraneo Firenze è medaglia d’argento sul podio dei centri congressi alberghieri toscani – 329 camere, 18 sale meeting, tre sale ristorante e garage privato –, mentre Fh Grand Hotel Palatino è a Roma, a due passi dal Colosseo, composto da duecento camere, quattro sale
È ufficiale: il nuovo logo di Fh Hotels è Fh55 e il suo claim è “Stay in Italy”. Un’identità smart e aggregante, per un brand storico, con lo sguardo al futuro
meeting e tre sale ristorante. Raffinato, nel cuore di Firenze e per una clientela essenzialmente leisure è l’Hotel Calzaiuoli – 54 camere –, mentre nel verde delle colline fiorentine si staglia l’Fh Hotel Villa Fiesole, una villa ottocentesca con 32 stanze, una piscina e una terrazza panoramica. Di questo poker d’assi ricettivo, il pioniere è stato il Grand Hotel Mediterraneo e il nuovo brand parte proprio dall’atout “partire dalla tradizione guardando al futuro”, come traspare anche dal nuovo claim “Stay in Italy”. Il made in Italy oggi è stay, ovvero stare nel nuovo mondo di Fh, che dalla sua nascita è gestito dalla
stessa famiglia. Alla scomparsa del fondatore Dino Innocenti, gli eredi, con la stessa lungimiranza e passione, hanno gestito le strutture alberghiere partendo dall’ospitalità italiana, la capacità di accogliere le persone e farle sentire come a casa. E il tema dell’accoglienza alberghiera è strettamente connesso con lo staff: è il personale dell’albergo, infatti, che dà forma al servizio, rendendo speciale l’esperienza Fh. Contemporaneamente alla nuova brand identity c’è il lancio del blog Fh55, concepito espressamente per raccontare le storie del gruppo e condividere con gli ospiti storie, eventi e notizie. informazione pubblicitaria
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scelti per voi
Hotel Mulino di Firenze A
ppena quattro chilometri separano il centro di Firenze dalla location, ma la piacevole sensazione è quella di trovarsi a mille miglia dal caos cittadino. L’Hotel Mulino di Firenze, infatti, sorge sulle rive del fiume Arno e nel suo totale restyling ha conservato la struttura originale dell’impianto, nato per la macinatura. Un eco-hotel che amalgama fluidamente la bellezza del paesaggio e dell’architettura con una filosofia green: per eventi d’atmosfera, il fil rouge che lo accomuna alle altre due strutture di To Florence Hotels, il Plaza Hotel Lucchesi e Villa Olmi Firenze.
Chiare, fresche e dolci acque Il Mulino di Firenze è l’anima culturale del territorio, un boutique hotel con 41 camere con vista sulla campagna o sul fiume. Un comfort 4.0 intrecciato a parquet e travi in legno a vista, letti in ferro battuto illuminati con applique intarsiate in bronzo. Tutti i servizi di un quattro stelle superior e con il trionfo della tecnologia di ultima generazione nel nuovissimo spazio multifunzionale dell’albergo: sono le Officine Condotte, ricavate informazione pubblicitaria
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Un antico mulino del 1330 completamente rinnovato e adagiato sulle rive dell’Arno, per eventi nell’alveo della storia e delle tradizioni. Con l’impeccabile regia di To Florence Hotels
dalle vasche di contenimento dell’antico acquedotto fiorentino, che ora accolgono sino a 250 persone. Un set inedito per eventi d’impatto, una spaziosa area interna che diventa cornice di meeting, ricevimenti, mostre e istallazioni, affiancato da un raccolto anfiteatro outdoor in cui allestire gli eventi durante la bella stagione. Fascino e prestigio contraddistinguono anche il ristorante della struttura, il Grano d’Oro, con vista sullo scorrere del fiume, nel quale apprezzare specialità locali – e i proverbiali prodotti genuini toscani –, rivisitate con
maestria e fantasia in base allo scorrere delle stagioni. Ulteriore gioiello all’interno dell’hotel è la spa, perfetta per rinnovare l’energia psicofisica della meeting industry, una vera e propria oasi dedicata al benessere. Le dimensioni raccolte della spa, in grado di accogliere fino a due persone, garantiscono agli ospiti un’esperienza di totale esclusività. Fra le numerose facility dell’Hotel Mulino di Firenze, si segnalano i bus navetta gratuiti di andata e ritorno per il centro di Firenze, un ampio garage gratuito e una piscina perfetta per il relax.
Hotel Mulino Di Firenze Via Villamagna, 119 50126 Firenze Tel. 055 65 30 279 Fax 055 65 31 486 mulino@toflorence.it www.mulinodifirenze.com
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scelti per voi
Palazzo dei Congressi di Pisa U
na miscellanea di fattori in perfetto equilibrio fra loro, una ferrea organizzazione e un magistrale coordinamento degli stakeholder. Questo, molto in sintesi, il fil rouge degli eventi di successo che si svolgono al Palazzo dei Congressi di Pisa, situato a un quarto d’ora di passeggiata dal centro storico di Pisa e a nemmeno 1.500 metri dalla stazione centrale. Per questo autunno, fra i numerosi per valenza, sono attesi al Palazzo il congresso nazionale di pediatria, un evento incentrato sulla robotica – rispettivamente a settembre e ottobre, entrambi con circa cinquecento partecipanti – e il Pisa Book Festival, che a novembre richiamerà nella città di Galileo circa ventimila persone.
Tailor made e on demand
Palazzo dei Congressi di Pisa Via Matteotti, 1 56124 Pisa Tel. 050 598212 fax 050 598019 info@palazzodeicongressi.it www.palazzodeicongressi.it
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Immerso in un polmone verde cittadino, il Palazzo dei Congressi è all’avanguardia nel contesto green, con un impianto di illuminazione a led con ridotto impatto ambientale. Grazie a nuove partnership, inoltre, la location può offrire anche ledwall, realizzazione di filmati 3D, realtà virtuale e aumentata, modelli olografici 3D interattivi. Sono disponibili atti congressuali multimediali – fruibili in modalità multipiattaforma – e
Una location nella quale attualità fa rima con flessibilità. Per eventi dalle soluzioni innovative attuate attraverso una coerente sequenza di analisi, pianificazione e gestione
modelli olografici 3D da file Dicom così come sistemi interattivi di question & answer realizzati per gli eventi formativi che necessitano di platee ampie. E non è finita qui. Al Palazzo si realizzano app progettate “su misura” in base alle esigenze e “Follow me”, ovvero la possibilità di vedere in tempo reale sul device le slide presentate in aula dal relatore e prendere subito appunti sulle slide stesse visualizzate. Quanto agli spazi, il palazzo è articolato su tre livelli, con il primo e il secondo collegati tra loro da una grande vetrata inclina-
ta che illumina naturalmente le gallerie superiori. L’edificio, dalla forma semicircolare con giardini e un’originale copertura a gradinate, vanta gli interni totalmente privi di barriere architettoniche. Al Palazzo dei Congressi di Pisa il Mice trova una pluralità di sale modulari a budget interessanti e competitivi: la sala plenaria accoglie mille ospiti, l’auditorium cinquecento, una nuova area con tre sale da novanta posti e quattro sale da trenta, oltre a gallerie e a versatili spazi espositivi, scenografie personalizzate e tensostrutture. informazione pubblicitaria
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scelti per voi
Riva del Sole Resort & Spa È
un meeting hub e al contempo il buen retiro del Mice, incastonato com’è in una pineta di 27 ettari che si estende fino alla costa, con una spiaggia privata di seicento metri sul litorale della Maremma toscana, a brevissima distanza da Castiglione della Pescaia. Piacere e relax, quindi, in questo quattro stelle superior, fresco di un accurato restyling e con wi-fi ultra veloce, ideale per la clientela business.
Un resort in Maremma che coniuga con sapiente maestria business & leisure, per eventi, post congress e team building tra emozioni, natura e innovazioni
Il piacere di scegliere L’accommodation della location è articolata in 155 fra camere e suite, fra le quali spiccano la Coral Suite – 52 metri quadrati con grande terrazza e vista mare – le Riva’s Junior Suite Plus – quaranta metri quadrati suddivisi in due ambienti, oltre a una terrazza o due balconi – e la nuovissima Exotik Suite, fra le più lussuose del resort: 49 metri quadrati di comfort a tutto tondo – con una grande terrazza vista mare –, un open space composto da camera matrimoniale, zona studio, bagno luminoso con terrazza, vasca e doccia di ampia metratura. Solo il meglio, per il Mice, che nel resort trova un centro congressi articolato in otto sale – per un massimo di 270 persone –, tutte con luce naturale e tecnologia all’avaninformazione pubblicitaria
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guardia. All’interno della business area, inoltre, si trova il Club Riva, ampia sala perfetta per colazioni e cene di lavoro, gala dinner e cocktail party. E dopo gli impegni professionali, via libera alle seduzioni del resort, per esempio il centro benessere Rasena Spa con ben tre piscine – di cui una con acqua salata – o il centro Riva’s Beauty: massaggi rigeneranti, decontratturanti e trattamenti per il “piacere del sé” e per una rigenerante remise en forme. Da perseguire anche nell’area fitness, provvista di macchinari Technogym. Post congress e team building al Riva del Sole
Resort & Spa sono un piacere irrinunciabile: beach volley, tennis, wind surf, vela e lezioni di vela – deriva o catamarano –, percorsi jogging, sci nautico e canoa. Oppure nordic walking e trekking nel parco della Maremma o sfide sui vicini green a 18 buche – golf club a Punta Ala e Pelagone – o ancora la Toscana, tutta da scoprire in mountain bike, a cavallo o in bicicletta da corsa, con percorsi tematici anche nella vicina riserva naturale Diaccia Botrona. Intriganti, infine, i percorsi del gusto, con enodegustazioni in cantine, all’insegna dei superbi vini della destinazione.
Riva del Sole Resort & Spa Loc. Riva del Sole 58043 Castiglione della Pescaia (Gr) Tel. 0564 928111 events@rivadelsole.it rivadelsole.it
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Perché un evento in... Toscana
scelti per voi
StudioVisio L’
agenzia si è conquistata una posizione di eccellenza non solo in Italia, ma anche in chiave internazionale, per esempio a Shanghai, Hong Kong, Washington. E il successo era “annunciato”, se si pensa al talento e all’esperienza pluriennale dei quattro soci fondatori, alla mission chiara e ben definita e agli strumenti a disposizione per raggiungere gli obiettivi. Quello che non era affatto scontato era che questo successo fosse così rapido e significativo. Stiamo parlando di StudioVisio, l’azienda fiorentina che con un progetto d’eccellenza ha raggiunto in tempi estremamente brevi i vertici del mercato congressuale e di quello degli eventi. Ma andiamo con ordine.
Tool box: semplice, veloce e vincente
StudioVisio Largo M. Liverani 12/1 50141 Firenze info@studiovisio.it www.studiovisio.it
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Ci racconta Jacopo Tagliabue, amministratore delegato: «La chiave del successo, oltre che nella nostra professionalità, risiede nella capacità di fare squadra al nostro interno e network al nostro esterno». In StudioVisio ognuno ha le sue competenze e la tecnologia è appannaggio di Stefano Cupertino, così come l’intera logistica è gestita da Massimiliano Miniati mentre Lorenzo Vanni
Un partner d’elezione, dalla massima competenza tecnologica, flessibilità professionale e creatività. Per trasformare gli eventi in soluzioni vincenti
e Jacopo Tagliabue si occupano degli aspetti più strettamente commerciali e gestionali. Competenze diverse che si armonizzano in un’unica, vincente realtà, perché senza l’elemento umano, senza il contenuto di effettivo servizio, anche la migliore tecnologia non sarebbe che una scatola vuota e, senza le soluzioni tecnologiche il “servizio” non sarebbe altro che buona volontà. In StudioVisio, dunque, la migliore tecnologia trova il modo di esprimere le proprie potenzialità a tutto vantaggio del cliente: è tutto racchiuso in una cassetta degli attrezzi o “tool box”, come in Studio-
Visio chiamano “il contenitore” di tutte le possibili soluzioni tecnologiche che l’azienda è in grado di mettere al servizio dei propri clienti. Di cosa si tratta? Qui è Stefano Cupertino che ci spiega: «In estrema sintesi, la tool box software è un insieme modulabile di prodotti che interagiscono permettendo una gestione veloce, semplice, totalmente affidabile dell’evento. Il cuore del sistema è Show-it, che gestisce tutti gli altri software, da Slide-it a Check-it, ognuno con una precisa funzionalità». Software e funzioni che ormai molti, sia aziende sia Pco, hanno imparato a conoscere ed apprezzare. informazione pubblicitaria
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GMC0663_Boccanegra_Layout 1 04/07/13giovedĂŹ 14:39 Pagina 1
2180MC_FH55_Layout 1 13/09/18giovedì 14:24 Pagina 1
fh-hotels.com
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Dal 1950 preveniamo e curiamo le malattie degli occhi nei Paesi più poveri del mondo, portando cure e operazioni a chi ne ha bisogno. Il 75% della cecità infatti si può prevenire o curare, spesso con un farmaco o una semplice operazione. Visitiamo milioni di persone, distribuiamo medicine ed occhiali, finanziamo interventi e formiamo chirurghi, oculisti, infermieri, operatori sanitari di base e volontari attivi nelle comunità. Lavoriamo inoltre per sostenere le persone con disabilità, affinché possano avere accesso alla salute, all’istruzione e all’occupazione e siano parte attiva della società.
Come aiutarci: ҋ Con bollettino di conto corrente postale n. 56131840 intestato a Sightsavers Italia Onlus ҋ Con bonifico bancario IBAN IT54L0335901600100000001732 ҋ Con carta di credito sul nostro sito www.sightsavers.it
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La nostra missione è un abbraccio che cura e guarisce