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MEETING PLANNER CORPORATE SET-OTT | 2019
DOSSIER
numero
04
LA COMPAGNIA
TEAM BUILDING
PNG
BIEN VIVRE IN FRANCIACORTA COVER STORY
AGENZIE & PLANNER
IL RUOLO DELLE “TERZE PARTI” SPECIALE
BUSINESS TRAVEL
TRA SICUREZZA ED ECOCOMPATIBILITÀ
Manuela Di Centa
PERCHÉ UN EVENTO IN…
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SENZA SQUADRA NON SI VINCE, NEANCHE IN UNO SPORT INDIVIDUALE 05/09/19 13:55
INCENTIVE CONVENTION EVENTI AGENZIA DA COPERTINA ANNO 47 INCENTIVE | CONVENTION | EVENTI
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La divisione Pharma & Healthcare di UVET è rappresentata da UVET Global Business Travel, Congress Lab e Uvet Congress and Learning. È punto di riferimento delle più importanti Aziende Farmaceutiche nazionali e internazionali. UVET Global Business Travel è dedicata alla progettazione e gestione logistica e organizzativa di eventi, congressi e convention del mondo farmaceutico. Congress Lab, Provider standard ECM (ID 2005) inserita nell’Albo ufficiale di AGENAS, è specializzata nella pianificazione e realizzazione degli Eventi Formativi ECM; assiste il professionista sanitario nelle sue esigenze formative grazie alla costruzione di
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INCENTIVE CONVENTION EVENTI AGENZIA DA COPERTINA ANNO 47 INCENTIVE | CONVENTION | EVENTI
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04 2019
sommario editoriale La minaccia degli uomini tecnologici di domani
in my opinion 9
HOT TOPICS meeting comment Eductour, non ti temo – Emanuele Nasti
11
incentive comment Ich bin ein… Meridionaler – Luca Corsi
13
l’intervista Manuela Di Centa: la vittoria? Una questione di dettagli 14 compagnia del mese PNG: eventi e bien vivre in Franciacorta
18
incentive bizarre – Emanuela Giordano
70
riflessioni… in formazione – Paola Sabbatini
72
italy docet – Rodolfo Musco
74
workout – Simona Ciotti
76
cover story: agenzie partner Eventi & co: chi fa cosa?
78
Cec: eventi all inclusive
84
Merlo: in continua evoluzione
86
highlight 88
DOSSIER
TEAM BUILDING
speciale mice & business travel
Team building A.D. 2020
25
Non succede. Ma se succede...
90
Il fattore X
36
Let’s go green
96
Tipica Tour: luoghi veri, grandi proposte
42
Eventi Avanti: insieme per fare
44
B&B Hotels: only for everyone
Lo Zerbo: uno per quattro
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Hotel Atlantic: i giochi di Bacco a Riccione
46
Garden Toscana Resort: un’oasi naturale
48
Hotel Hermitage: il team building è un gioco serio
50
Horse Country Resort: galoppare fa squadra
52
how to Raccontare (con) la tecnologia
18
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102
out of the box Dallo spot al post: the greatest show
under the spotlight Winter Garden Hotel: happy birthday, happy look! 54 Savoia Hotel Regency: l’importanza della professionalità 58 Le Cesarine per il Mice 60 MH Matera Hotel: la cultura dell’accoglienza 62 Malta: novità per l’hotellerie 64 Sandals Resorts: i Caraibi come te li aspetti 68
100
106
mice from amerika Scenari (mentali) futuri
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digital tips Chi cerca trova (con Google)
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04 2019
sommario news persone
SITE INSPECTION
144 news location 116
destinazioni Torino: scelta vincente
chains and clubs NH Hotel Group: Mice in prima linea
120
Costa degli Ulivi Hotels: accoglienza esclusiva
122
PARTNER congressi Lake Como Cb: il fascino dell’inverno
hotel
146
148
Sheraton Milan San Siro: un resort urbano
124
Admiral Park Hotel: automotive, ma non solo
126
news supplier
Masseria Santa Lucia: suggestioni salentine
128
150 NETWORKING
location per eventi
notiziari e associazioni
PalaVela: la magia del ghiaccio
129
Officine del Volo: spazio iconico
130
Palazzo Giureconsulti: eventi vista Duomo
132
Museo Fratelli Cozzi: un museo cool
134
notiziario Federcongressi
152
notiziario Mpi
154
indirizzi 156
incentive resort Grand Hotel Pianeta Maratea: il Pianeta dei migliori eventi 136 Capovaticano Resort: natura protagonista
138
perché un evento in…
RG Naxos Hotel: Sicilia futuristica
140
Toscana
159
Veneto
187
Monaci delle Terre Nere: l’incentive che non ti aspetti 142
I NOSTRI PROSSIMI EVENTI
112
BUY MICE MILANO 2 ottobre 2019 Sede Gruppo 24 ORE BUY MICE ROMA Maggio 2020
FULL CONTACT DISCOVER ITALY 20-22 ottobre 2019 Hilton Sorrento Palace – Sorrento (Na)
159
187
FULL CONTACT INCENTIVE DESTINATIONS 20-22 ottobre 2019 Hilton Sorrento Palace – Sorrento (Na) FULL CONTACT MEETING PLANNER 2 14-16 novembre 2019 Hilton Lake Como FULL CONTACT PCO Marzo 2020
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colophon Presidente: Marco Biamonti Resp. comunicazione e marketing: Lorenzo Bini
LA RIVISTA DELLA MEETING INDUSTRY
Organo di consultazione per dirigenti, industrie, associazioni, ordini professionali, studi di pubbliche relazioni e di consulenza aziendale, agenzie di pubblicità, sindacati, partiti politici, organismi internazionali, agenzie di viaggio, ecc. Prezzo della copia: € 5,16 più spese di spedizione
DIRETTORE RESPONSABILE Marco Biamonti COORDINAMENTO EDITORIALE Simona P.K. Daviddi CONSULENZA PER LA GRAFICA Massimo Bernardi DOSSIER TERRITORIALI Luciana Francesca Rebonato SEGRETERIA DI REDAZIONE Jessica A. Presa – jessica.presa@ediman.it HANNO COLLABORATO A QUESTO NUMERO: Antonella Andretta, Alessandra Boiardi, Teresa Chiodo, Simona Ciotti, Luca Corsi, Francesca Delzotti, Emanuela Giordano, Rodolfo Musco, Emanuele Nasti, Sabrina Piacenza, L. Francesca Rebonato, Paola Sabbatini, Nicoletta Toffano, Simona Zin PROGETTO GRAFICO Silvia Ferri – www.madeweb.it In copertina - Illustrazione di Angelo Siviglia
Ediman Srl Via Ripamonti, 89 - 20141 Milano Telefono 02.57.31.15.11 (r.a.) Fax 02.55.23.14.86 info@ediman.it Sito web Ediman: www.ediman.it Sito web Meeting e Congressi: www.meetingecongressi.com Cap.soc. € 93.600 i.v. Redazione (diretto): 02.57.31.15.33 jessica.presa@ediman.it Ufficio abbonamenti: Gloria Giovannico Tel. 02.57.31.15.26 – gloria.giovannico@ediman.it
Tiratura del presente numero: 11.000 copie
Senior Sales Manager & Corporate Clients: Graziella Corbari – graziella.corbari@ediman.it
Traffico e materiale pubblicitario: Jessica A. Presa – jessica.presa@ediman.it
ITALIA
CAMPANIA: Lina Cappiello Tel. 081.80.73.559 Cell. 339.66.97.612 lina.cappiello@ediman.it
MILANO, ALTO ADIGE, FRIULI VENEZIA GIULIA: Graziella Corbari EDIMAN - Via Ripamonti, 89 - 20141 Milano Telefono 02.57.31.15.11 - Fax 02.55.23.14.86 graziella.corbari@ediman.it MILANO, MANTOVA, EMILIA ROMAGNA, MARCHE: Antonella Madotto EDIMAN - Via Ripamonti, 89 - 20141 Milano Telefono 02.57.31.15.49 - Fax 02.55.23.14.86 antonella.madotto@ediman.it MILANO, BERGAMO, BRESCIA, VENETO, TRENTINO: Patrizia Maggi EDIMAN - Via Ripamonti, 89 - 20141 Milano Telefono 02.57.31.15.11 - Fax 02.55.23.14.86 patrizia.maggi@ediman.it MILANO, COMO, CREMONA, LODI, PAVIA, SONDRIO, VARESE, LIGURIA, PIEMONTE, VALLE D’AOSTA: Angela Maspero EDIMAN - Via Ripamonti, 89 - 20141 Milano Telefono 02.57.31.15.11 - Fax 02.55.23.14.86 angela.maspero@ediman.it ROMA, RIETI, VITERBO, ABRUZZO: Fiorella Ferrante Cell. 393.94.38.033 fiorella.ferrante@ediman.it Emiliano Palmieri Cell. 338.46.76.920 emiliano.palmieri@ediman.it ROMA, FROSINONE, LATINA: Mariaelena Barnaba Via Arezzo, 24 – 00161 Roma Cell. 348.42.84.381 - mariaelena.barnaba@ediman.it
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PROMOZIONE E PUBBLICITÀ
Fotolito e stampa: CNS srl - Ciserano (Bg) Poste Italiane SpA - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/04 n. 46) - Art. 1, comma 1, DCB Milano Registrazione Tribunale di Milano n. 177 del 27/04/1973
Le pubblicazioni Ediman: • Meeting e Congressi • Guida Meeting e Congressi • Guida ai Congressi Medico Scientifici
TOSCANA, UMBRIA: Vincenzo Morreale Cell. 348.51.06.384 - vincenzo.morreale@ediman.it Guido Zaccagnini Cell. 340.22.68.473
BASILICATA, CALABRIA, PUGLIA: Vito Di Savino Cell. 347.78.03.446 vito.disavino@ediman.it SICILIA: Promoservice – Vincenzo Morreale Via Lancia di Brolo, 167 - 90145 Palermo Tel./Fax 091.68.19.344 - Cell. 348.51.06.384 vincenzo.morreale@ediman.it SARDEGNA: Pamela Perone Via Baunei, 12 - 09044 Quartucciu (Ca) Cell. 347.05.19.798 pamela.perone@ediman.it
ESTERO AUSTRIA, CROAZIA, FRANCIA, GERMANIA, GRECIA, MONTENEGRO, PRINCIPATO DI MONACO, REPUBBLICA CECA, SERBIA, SLOVENIA, SPAGNA, TURCHIA: Graziella Corbari EDIMAN - Via Ripamonti, 89 20141 Milano Telefono 02.57.31.15.11 Fax 02.57.23.14.86 graziella.corbari@ediman.it BELGIO, CIPRO, MALTA, PORTOGALLO, SVIZZERA, NORD AFRICA, MEDIO ORIENTE: Antonella Madotto EDIMAN - Via Ripamonti, 89 - 20141 Milano Telefono 02.57.31.15.11 - Fax 02.55.23.14.86 antonella.madotto@ediman.it
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editoriale La “cultura” dei ragazzi di oggi – gli uomini e le donne di domani – sembra alle volte ben lontana da quella degli uomini e delle donne di oggi: i rapporti tra i giovani sono talmente dominati dal mezzo digitale che rischiano di non sentire più lo stimolo, l’utilità, l’arricchimento e il piacere degli incontri di persona
MARCO BIAMONTI direttore responsabile marco.biamonti@ediman.it
La minaccia degli uomini tecnologici di domani N
egli ultimi anni siamo stati avvolti dal digitale e ora è parte del nostro Dna al punto che stiamo cominciando a temere che l’era digitale un giorno sostituirà gli eventi live. Quindi come sarà il futuro? Non ne ho idea, ma sono convinto che i paletti per poterne almeno disegnare i contorni vadano ricercati nella natura umana. Il problema è che la natura umana stessa sembra si stia modificando a causa della rivoluzione digitale. La “cultura” dei ragazzi di oggi – gli uomini e le donne di domani – sembra alle volte ben lontana da quella degli uomini e delle donne di oggi, in quanto i loro rapporti sono talmente dominati dal mezzo digitale che rischiano di non sentire più lo stimolo, l’utilità, l’arricchimento e il piacere degli incontri di persona. Se due più due fa ancora quattro (non so nel futuro) la nostra industria congressuale potrebbe essere a rischio di estinzione in tutto il mondo. Ma noi, citando il poeta, forse non ci saremo. In effetti, e tuttavia, al momento non si registrano né flessioni congiunturali né tantomeno strutturali del sistema, sia nel segmento aziendale sia in quello associativo. Anzi, si conferma lo stretto legame dell’andamento del mercato Mice a quello dell’economia, che sembra stia riprendendo vigore un po’ ovunque. La minaccia è però nel lungo termine, quando la
nuova “cultura” avrà completamente rimpiazzato la attuale, sempre che – nel percorso – non si producano nei giovani quegli aggiustamenti a quei disagi, come le crescenti difficoltà di comunicazione, che li riportino a una visione più “tradizionale” (direi millenaria) dei rapporti tra gli esseri umani. L’industria prospererà e prospererà perché la necessità di incontrarsi non scomparirà così facilmente. Ma tutti coloro che sono coinvolti nell’organizzazione di eventi devono tenere presente che il cambiamento ci sarà. E chiunque navigherà nel futuro con il pilota automatico rischierà di subire gravi turbolenze.
È recente l’annuncio della chiusura del Sicilia Convention Bureau, iniziativa privata ma che nel tempo era riuscita a ricoprire un ruolo sempre più istituzionale e rappresentativo della ricca, variegata e suggestiva offerta della regione. Non è una buona notizia. Non solo sono testimone dell’impegno e della passione con la quale i suoi responsabili hanno condotto l’attività, ma credo di potermi far portavoce di tutto il movimento congressuale italiano nel riconoscere che si è aperta una ferita che una destinazione così attraente è urgente che curi sollecitamente.
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HOT TOPICS meeting comment
Eductour, non ti temo C
onoscere a fondo ciò che si vende è il mantra di ogni buon commerciale. La declinazione di questo basico principio di buon senso, nella meeting industry, non è affatto banale. Prendiamo l’esempio degli educational, ovvero delle site inspection a carattere promozionale, di norma organizzate da un soggetto ospitante (Dmc o tourist board che sia) con l’obiettivo di presentare la destinazione nel suo complesso. Sommando l’esperienza nel mondo alberghiero della mia prima vita professionale con quella dei miei ultimi 16 anni nel settore delle rappresentanze turistiche, ho maturato una ragguardevole esperienza in questo campo e ho assistito a moltissimi errori, alcuni dei quali commessi da me. Per questo, penso che mettere a fuoco qualche piccola regola, sia utile ai soggetti ospitanti e a quelli ospitati. Partiamo dai primi, chiamati a ottimizzare i tempi e a rispettare i budget. L’errore più grande che si possa fare è quello di svuotare di contenuti un viaggio di familiarizzazione con la destinazione, privandolo di ogni aspetto emozionale e infarcendolo solo di visite “tecniche”. Ma ancor peggio è farlo in funzione di un contenimento di costi. È abbastanza comune che nel programma vengano inserite site negli hotel ospitanti. Che si tratti di un pernottamento o di un pasto, è ragionevole che sia dia la possibilità a chi
ci supporta di mettersi in mostra. Non si deve però mai commettere l’errore di dare priorità a questo, anziché a una analisi di compatibilità fra gli ospiti e il prodotto che si intende mostrare. Un boutique hotel, se palesemente inadeguato a ospitare eventi, non può essere mostrato a dei buyer Mice solo perché ci offre il pranzo. Così come, una visita a una grande struttura non può durare più di quanto suggerirebbe la logica solo perché il commerciale incaricato di condurre l’ispezione non è stato adeguatamente informato sul profilo dei buyer e segue quindi un percorso predefinito, mostrando con orgoglio anche il miniclub. Chi organizza il viaggio dovrebbe coordinare ogni aspetto delle visite, informando preventivamente gli hotel circa programma e tempistiche, possibilmente concordando persino welcome drink e menu. Il calcolo delle tempistiche è fondamentale e la condivisione di queste informazioni con i vari partner lo è altrettanto. Molto meglio organizzare una visita in meno che dover chiedere all’hotel ospitante – o peggio, ai propri ospiti – di “fare una cosa veloce”. Un imprevisto, un cambio di programma inaspettato, può sempre verificarsi. Anziché recepirlo come un problema, meglio gestirlo come una opportunità di testare il dinamismo di pensiero e di azione del corrispondente chiamato a gestire la situazione. Ai professionisti che partecipano come hosted buyer non si chiede molto. Intanto, appunto, partecipare. Ac-
Meno tour de force, più emozioni: con alcuni accorgimenti, i fam trip possono diventare davvero strumenti utili per far conoscere destinazioni e strutture cettare un invito non è così scontato. Significa cogliere una preziosa opportunità di crescita professionale, ma anche distogliere tempo ed energia al lavoro quotidiano e alla propria sfera personale. Per contro, rinunciare sempre significa snaturare il proprio ruolo e disattendere le aspettative di una industria che poggia le proprie fondamenta sulla consulenza, quindi sulla conoscenza. Una volta preso l’impegno diventa imperativo onorarlo. Cancellare l’adesione a un educational, magari pochi giorni prima della partenza, è gravissimo. Significa non aver compreso cosa c’è dietro l’organizzazione di viaggi di questo tipo e mortificare il lungo lavoro di reperimento dei budget, la selezione dei buyer sui quali fare l’investimento, la credibilità degli organizzatori verso i partner ospitanti. Altra cosa estremamente sgradevole è assistere a site durante le quali alcuni ospiti seguono il gruppo come zombie mentre rispondono a email o parlano al telefono con i colleghi o peggio con la famiglia. Facciamocene una ragione, non siamo chirurghi. Nel nostro lavoro, trenta minuti non fanno quasi mai la differenza. L’educazione invece, per fortuna, ancora la fa.
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tudiando la storia del nostro Paese, non posso che sentirmi vicino e amico di quel Regno delle Due Sicilie che, per l’epoca, rappresentava uno stato all’avanguardia – addirittura industriale per certi versi (non a caso la prima ferrovia italiana è stata la Napoli Portici nel 1839) – e che dall’Unità d’Italia ha forse più perso che guadagnato. Oggi quell’avanguardia industriale e infrastrutturale di cui il Mezzogiorno fu apripista nella penisola è il principale motivo della sua arretratezza: non ci sono treni ad alta velocità, sono carenti gli aeroporti, mancano strade e autostrade, non esiste un centro congressi di caratura internazionale e gli hotel – salvo che nel segmento luxury – non rispettano gli standard richiesti dall’attuale mercato dell’accoglienza. Del resto, la politica italiana dal 1870 a oggi ha tentato di risolvere la cosiddetta “questione meridionale” attraverso misure assistenzialiste, talvolta repressive, invece che con progetti concreti di sviluppo imprenditoriale, tali da rendere il Sud autonomo e autosufficiente. Non sarebbe allora il caso di lasciar perdere le “strategie” nazionali e cominciare – a partire dal nostro settore – a costruire un “sistema meridionale” che, come realtà a sé, sia capace di attrarre investimenti da reinvestire in un circolo virtuoso? Sto parlando di quel genere di sistema misto amministrativo-imprenditoriale che, per
esempio, ha funzionato per le Olimpiadi invernali del 2026, assegnate a Lombardia e Veneto in affidamento congiunto. Nonostante la defezione di Torino, l’asse Milano-Cortina è riuscita ad aggiudicarsi un evento sportivo di levatura internazionale che né Milano né Cortina da sole avrebbero mai potuto portare a casa. A dimostrazione di quanto sia fondamentale oggi la capacità dei singoli territori di coalizzarsi mettendo le proprie risorse a fattore comune. Quanto vale in soldoni questa coalizione? Secondo una ricerca dell’Università La Sapienza di Roma, l’impatto economico che le Olimpiadi del 2026 avranno sul Nord Italia nel giro di un paio d’anni (cioè nel 2028) è stimato in un Pil cumulato aggiuntivo di circa 2,3 miliardi di euro. Praticamente quasi una manovra finanziaria. Sul fronte occupazionale, invece, la ricerca parla di 22mila posti di lavoro in più, con un impatto fiscale di circa 304 milioni di euro di gettito aggiuntivo l’anno (tra Irpef, Iva e Irap). E scusate se è poco. Il Sud non può continuare a campare di promesse elettorali o di bellezze naturali e artistiche mal collegate fra loro. Ha bisogno di uno scatto di reni, ponderato e strategico, che sia in grado di rimettere al centro dell’agenda politica una questione meridionale moderna ed evoluta, ma soprattutto che gli faccia compiere quel passo in più, mai fatto e sempre più necessario, per superare una volta
Sono milanese da generazioni, però mi sento un meridionale, almeno quanto John F. Kennedy si sentiva un berlinese («Ich bin ein Berliner», ricordate?) per tutte il gap infrastrutturale che lo penalizza. Forse che, sull’esempio di Milano e Cortina, un asse Napoli-Palermo-Bari-Reggio Calabria non potrebbe ambire alle Olimpiadi del 2028? Sarebbero seconde soltanto ad Atene per coerenza storica (le potremmo chiamare “le Olimpiadi della Magna Grecia”, no?). È questo che i cittadini dovrebbero chiedere ai propri governatori regionali: svincolarsi da una politica nazionale che ha sempre puntato più che altro a rabbonire le masse con misure di assistenzialismo (alcune giuste, altre figlie di logiche meramente clientelari), per dare vita a iniziative di vero sviluppo imprenditoriale della Sicilia, della Campania, della Calabria, della Puglia. Diceva Einstein: è follia fare sempre la stessa cosa aspettandosi risultati diversi. E allora – viste le decisioni prese a Roma in questi 150 anni (compreso il no alle Olimpiadi del 2024), che hanno costantemente prodotto per risultato un Sud imprenditorialmente arretrato –, l’autonomia chiesta a gran voce dalla Lombardia e dal Veneto dovrebbe essere chiesta con altrettanta insistenza anche da tutto il Mezzogiorno. Che certamente beneficerebbe da questo cambio di paradigma.
LUCA CORSI Sponsorship & events manager Divisione Folletto di Vorwerk Italia luca.corsi@folletto.it
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La vittoria? Una q uestione di dettagli Oro olimpico e grande comunicatrice, Manuela Di Centa porta tutto il suo bagaglio di esperienze – e di successi – sul palco degli eventi aziendali ai quali viene chiamata come motivatore. E ammonisce: senza squadra non si vince, neanche in uno sport individuale EMANUELA GIORDANO
È
figlia d’arte, Manuela Di Centa: il padre maestro di sci e allenatore, il fratello Giorgio fondista, il cugino Venanzio Ortis mezzofondista, a loro volta tutti atleti di alto livello. Al Dna si aggiunge la forza e la potenza delle montagne della sua amata Carnia, la tenacia delle donne del Friuli Venezia Giulia e l’indomito coraggio di una donna che fin da bambina sapeva già cosa voleva: realizzare i propri sogni sportivi e di donna. Solare, aperta, simpatica, energica, spiritosa, un’intelligenza frizzante e acuta, una dialettica ineccepibile: a Meeting e Congressi ha raccontato i segreti del suo “poliedrico” successo. Una donna vincente in tutte le attività in cui si cimenta, qual è il tuo segreto per il successo in campi così diversi tra loro? «Non lo so se è un segreto, però effetti-
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vamente per avere solo 56 anni ho fatto tante cose, e ci sono riuscita perché ho amato tanto tutto quello che ho fatto. Sciare per me è come danzare sulla neve, è mescolare il mio corpo con la neve, quindi ci ho messo tutta me stessa con un grande lavoro, con grande costanza, ma anche con tanta sofferenza: essere un’atleta di sci nordico significa stare tanto tempo in mezzo alle montagne, lontani da casa, dai luoghi di aggregazione, dagli amici, dalla “vita normale” di tutti i giorni; però io ho sempre pensato che questa fosse la mia strada, fin da piccola, e che avrei fatto qualcosa di bello. E qualcosa di bello l’ho fatto non solo come atleta, ma soprattutto continuando poi il percorso e diventando dirigente internazionale membro Cio (Comitato Internazionale Olimpico, ndr), cosa che è avvenuta nel 1998 subito dopo che ho smesso l’attività agonistica: in questo ambito mi sono dedicata molto alla “questione femminile” e all’equità di genere nello sport; lottando perché uomini e donne nello sport abbiano uguali diritti e uguali possibilità di espressione. Lo scorso luglio ero a Napoli per le Universiadi e ho fatto un intervento proprio sul tema del ruolo femminile nello sport, dicendo che “Adesso è il momento in cui noi tutte dobbiamo renderci conto che dobbiamo farci avanti nella dirigenza sportiva, perché in Italia non c’è neanche una donna, ma le le donne nello sport vincono e vincono tanto”. E quando ho dovuto scegliere l’atleta che chiudesse simbolicamente la kermesse, ho scelto una ragazza, Daisy Osakue (lancio del disco) che ha vinto l’oro alle Universiadi, e le ho detto: “Daisy, tu quel disco lo devi lanciare il più lontano possibile, ma non solo per te ma per tutte noi”. Quando dici alle tue “colleghe” queste cose, si crea una staffetta energetica che passa prima dal dolore, perché tutte noi abbiamo ingoiato tanti rospi (io per prima), ma poi trasforma quel dolore in grande energia. E un’energia grande ti fa fare grandi cose». Parlando della tua attività per le aziende, e considerando che spesso la platea è prettamente maschile, com’è essere un motivatore donna? Cambia l’approccio? «Per quanto riguarda le aziende, per me non c’è “maschio e femmina”, per me c’è la persona, che anche in questi contesti, come nello sport, deve dare il massimo. Poi quando parlo e racconto le mie esperienze, la differenziazione tra maschio e femmina nasce naturalmente, senza forzature, perché certi principi e una certa forza che io ho “raccolto” la devo alla mia terra, la Carnia in Friuli Venezia Giulia, e alle mie nonne, che erano delle portatrici carniche che trasportavano le
munizioni al fronte, e che percorrevano quegli stessi sentieri che quando ero atleta percorrevo io per allenarmi. Ecco, questi valori, questa forza, questi principi vengono fuori nei miei interventi. Ma bisogna lavorare per poter raggiungere qualcosa. Non è una strada lineare, ma è una strada che spesso e volentieri ti mette davanti degli ostacoli: tu cadi ma, dopo, il bello è sapersi rialzare. E io di ostacoli ne ho avuti tanti: da ragazzina, per esempio, diverse persone mi hanno detto molte volte “non fare quello sport che è da maschi”. Se alla fine riesci a prendere forza dal tentativo di distruzione che gli altri esercitano su di te, allora hai talmente tanta energia che non ti ferma più nessuno. Senza l’amore per quello che si fa non si arriva da nessuna parte. Devi dare il massimo, e questo sia nello sport sia in qualsiasi azienda o società, anche statale. Per tornare alla parte della tua domanda dove mi chiedi se cambia il mio approccio in base a una platea maschile o femminile, ti dico: quando faccio interventi motivazionali e mi immergo con tutta me stessa dentro una realtà aziendale, io non mi ricordo se sono uomo o donna. Spesso sento che la platea è molto curiosa, altre volte invece i partecipanti hanno un approccio superficiale perché hanno una conoscenza superficiale della persona che hanno davanti. Quando però scoprono che per raggiungere certi traguardi non basta una semplice tabella di allenamento, allora la curiosità cresce, soprattutto a livello dirigenziale, e con essa anche l’interesse sul come si collezionano tanti successi. Quando per esempio racconto che l’ultimo succes-
l’intervista
Manuela Di Centa, ex fondista italiana e campionessa ai XVII Giochi Olimpici invernali di Lillehammer 1994 (quando vinse una medaglia in ognuna delle gare di sci di fondo in programma), è anche conduttrice televisiva e alpinista, dirigente sportiva e un abile motivatore negli eventi aziendali; dal 2006 al 2013 è stata eletta deputata alla Camera
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so – che io reputo un grande successo perché per me lo è – è che mi sono laureata a 54 anni, la domanda abituale è: “Ma chi te l’ha fatto fare a 54 anni?” Certo non ne avevo bisogno, però avevo quell’obiettivo e volevo raggiungerlo. È quello che vuoi tu che diventa importante. E questo è il messaggio che cerco di dare agli altri: dipende da quanta “fame” hai di fare per raggiungere un obiettivo, quanta “fame” hai di vincere. Per esempio nello sport, chi vince è solo uno: tanti si allenano tanto, molti hanno il potenziale e il talento, ma la differenza tra chi vince e chi no viene dai dettagli: ne basta anche uno piccolissimo per fare la differenza e devi essere tu in grado di metterti nella modalità massima, per poter dare il massimo». Quali skill hai appreso dallo sci di fondo e dall’alpinismo e trasmetti nei tuoi interventi durante gli eventi aziendali? Quali sono i parallelismi? «Se avessi avuto la possibilità di lavorare con un team, come ho potuto fare solo nella parte finale della mia carriera, ossia negli ultimi 6/7 anni, avrei raccolto un paio di carriole di medaglie in più. C’è un momento nel quale capisci che anche se sei forte, anche se sei un talento, senza squadra non vinci. Perché hai bisogno dei “dettagli”, anche se gli sci non sono dettagli: chi ti prepara il materiale, chi te lo segue, chi te lo costruisce, e così via. Anche un elemento come me che gareggia da solo in pista ha bisogno della squadra perché se il mio skyman, il mio massaggiatore, il mio organizzatore, o il mio allenatore non hanno lavorato con me e io non ho lavorato con loro e insieme non abbiamo preso delle decisioni, io non potrò mai vincere». Ti è capitato di essere interpellata come testimonial o tutor d’eccellenza per team building legati ai tuoi sport? «Premesso che io negli eventi aziendali
faccio principalmente la motivatrice, mi è capitato di fare da tutor per un gruppo di dirigenti di una nota azienda di elettrodomestici; erano circa 20/30 partecipanti che dovevano scalare il Monte Bianco. L’attività è stata preceduta da un video dove spiegavo concetti importanti, poi insieme abbiamo camminato in montagna e durante la camminata io ho lanciato dei claim di riflessione. Il tutto con le attrezzature da alpinismo; è stato molto bello e coinvolgente e loro sono arrivati tutti in cima. L’attività è durata due giornate». Da campionessa come hai imparato a dominare l’ansia da prestazione legata agli obiettivi di riuscita? «In merito all’ansia, sono riuscita con fatica a dominarla: solo dopo ho compreso che ha un ruolo fondamentale, senza la quale non sarei riuscita ad andare da nessuna parte. Perché nel momento in cui tu non senti più l’ansia, non hai più il mal di stomaco, vuol dire che quello che stai facendo non ti prende più, non hai l’adrenalina. Se tu fai una grande gara e ti tremano le gambe prima di farla ma non vedi l’ora di partire, allora poi parti e fai la tua prestazione alla grande. Ma se tu non hai quel momento pregara, quel tormento d’animo perché è il tuo momento e hai solo quel momento, ecco se non ti viene l’ansia lì allora sei messo male. L’ansia e lo stress in questa forma sono solo positivi: se non ci fossero stati, penso che non sarei mai riuscita a dare il massimo come poi ho cercato di dare». Il ruolo di motivatore per eventi aziendali ha arricchito il tuo bagaglio professionale? «Assolutamente sì: ogni esperienza arricchisce, soprattutto se è molto diversa rispetto a quello che hai fatto finora. Ho fatto un intervento motivazionale per un’associazione di avvocati: alla sera durante il cocktail di benvenuto uno degli ospiti mi dice: “ah sì, lei domani farà il suo intervento… Ma scusi, eh? Ma lei come pensa di poter dire qualche cosa a noi avvocati che possa esserci utile?” E io: “Ma non so… nel caso vedremo domani”. Cosa potevo rispondere lì al momento? Dopo ho riferito cosa era successo alla persona che mi aveva contattato per fare l’intervento motivazionale, e lui mi ha detto: “Hai capito perché abbiamo chiamato persone come te per fare il motivazionale?”. Tu puoi essere il più bravo del mondo, ma non puoi essere il più bravo del mondo dappertutto. Allora, il concetto è che per continuare a essere il più bravo del mondo nel tuo settore o nella tua attività, non puoi continuare a stare solo ed esclusivamente nel tuo ambito: non sarai per sempre il migliore e solo la curiosità e
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la capacità di aprirsi a cose diverse, per poter trovare poi nuovi spunti, possono migliorarti. La differenza sta in questo: avere la capacità di apprendere anche da altre situazioni. Devo dire che ho sempre fatto motivazionale anche quando ero atleta perché mi piaceva: lo facevo con le mie colleghe, tiravo su la squadra, lottavo per loro, per esempio con le aziende, per avere le scarpe da donna perché erano tutte da uomo. Però quando una decina di anni fa ho incontrato Luciano Sabadin di LS Eventi, agenzia di management artistico, organizzazione di grandi eventi, e tra i leader in Italia nell’ambito della motivazione aziendale e nellle attività di team building, mi sono messa in una prospettiva più professionale come motivatrice e anche in questo campo ho fatto un salto di qualità». C’è un momento durante gli eventi aziendali che ti coinvolge particolarmente? «Qualche volta si crea una sintonia talmente forte che le persone che ti ascoltano si emozionano tantissimo e non si accorgono che stanno piangendo; mi vengono i brividi a raccontartelo, e questo mi emoziona sempre enormemente,
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perché vince chi è vero, non chi è costruito». Da sportiva abituata a stare al centro dell’attenzione ma dall’altra parte del microfono, come ti sei sentita la prima volta che sei stata tu a dover condurre una trasmissione televisiva? «Terrorizzata, soprattutto su Rai 3 nel 1999, quando per la prima volta ho parlato in diretta, durante il programma “Cominciamo Bene”; lì ero veramente terrorizzata, almeno per il primo momento, dopodiché passa, però rimane sempre un “pezzetto” (ride). Ma la grandiosità di una paura simile, quella non te la dimentichi mai». Ci saluti con il tuo motto, se ne hai uno? «Io dico sempre: si comincia con un sogno, però dopo devi metterci tutto il tuo cuore perché questo sogno si realizzi. La cosa più bella di una medaglia è il percorso che tu hai fatto, da quando hai iniziato a crederci a quando l’hai vinta. Perché quando l’hai vinta, è finito tutto il percorso. Ed è proprio il percorso la cosa più bella, ancor più della medaglia, il poterti dire: “hai fatto bene Manuela a credere in te stessa, perché alla fine ci sei arrivata”».
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Villa Fenaroli Palace Hotel
Compagnia del mese: PNG
Eventi e bien vivre in Franciacorta LUCIANA FRANCESCA REBONATO
È
la geografia prediletta dalla meeting industry amante del bien vivre, quella della Franciacorta: una destinazione nella quale la parola “slow” racchiude innumerevoli sfaccettature e opportunità, come un vino da meditazione. Da assaporare lentamente, apprezzandone ogni istante. Ed è in questa oasi verde – a brevissima distanza dagli aeroporti di Milano e di Bergamo, così come alle porte di Brescia – che PNG accoglie il Mice nelle sue quattro location: un elisir di fascino, valenza, esperienza e atmosfera, che sono la cifra stilistica di Villa Fenaroli Palace Hotel, Ristorante Pio Nono, la Colombera Golf Resort e Borgo Santa Giulia. Tutte facilmente rag-
giungibili dalle principali autostrade e aeroporti del nord Italia, sono provviste di ampi parcheggi – anche fino a quattrocento autovetture –, dispongono di 25 sale meeting, di un’accommodation con oltre cento camere e rappresentano il set ideale per organizzare qualsiasi tipologia di evento che necessiti di un banqueting top level: dalla cena di gala per un centinaio di persone ai lunch per trecento ospiti, passando per cocktail fino a 1.200 invitati. Una cabina di regia, quella di PNG, la cui mission consiste nel porre al centro dell’attenzione il cliente al fine di raggiungere la vision rendendo speciale ogni momento. PNG, infatti, mette a disposizione del
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Borgo Santa Giulia
La sua vision è “rendere speciale ogni momento”. È il Gruppo PNG, che accoglie il Mice con l’eccellenza delle sue location, in spazi versatili, con una ristorazione gourmet, tecnologia all’avanguardia e seduzioni post evento incentrate sulla territorialità. In primis Franciacorta, Lago di Iseo e Brescia
Strutture di charme quelle di PNG, in perfetta sinergia tra loro per regalare al Mice eventi ad alta memorabilità Colombera Golf Resort
Mice un event manager a livello centralizzato per tutte le location: un unico interlocutore, quindi, per i meeting planner, che possono affidarsi completamente alla concertazione degli eventi “chiavi in mano”. Non solo. In ogni periodo nell’anno il Gruppo realizza team building d’autore, emozionanti post congress e percorsi di incentivazione alla scoperta del territorio: colline tappezzate di vigneti, torri medievali e ville patrizie, percorsi del gusto e strade del vino. E questo è solo l’aperitivo. Perché PNG – punto di riferimento per l’organizzazione di eventi top level – ogni anno riserva sorprese e, infatti, ha recentemente annunciato una novità: al poker d’assi delle sue location, ora si aggiunge la sinergia con una struttura ricettiva adiacente al Ristorante Pio Nono. E la storia continua. RISTORANTE PIO NONO: GUSTO E RELAX Le novità di questo 2019 vedono un lavoro di squadra fra Bacco, Cerere e Morfeo. Ovvero la possibilità di abbinare gli eventi realizzati nella cornice del Ristorante Pio Nono al soggiorno in una struttura ricettiva a quattro stelle adiacente al ristorante. Così vicina che l’entrata del parcheggio delle autovetture è in comune. Ma andiamo con ordine. Il Pio Nono,
Ristorante Pio Nono
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Junior suite @ Villa Fenaroli Palace Hotel
Sala Avogadro @ Villa Fenaroli Palace Hotel ristorante e centro congressi a Erbusco, nel cuore della Franciacorta e vicino al Lago di Iseo, è un’icona della ristorazione nonché il primogenito di PNG in quanto inaugurato nel 1997. Le sue quattro sale meeting dispongono di una capienza complessiva di 1.200 persone e sono concepite per ospitare qualsiasi tipologia di evento della meeting industry grazie alla loro modularità. A platea, a ferro di cavallo, a tavolo reale o allestite per
cene di gala, le sale sono elegantemente arredate e accolgono fino a trecento persone in un unico spazio e nelle grandi sale Rinascimento e Conti e Marchesi, con luce naturale e dalla peculiare forma quadrangolare, è possibile prevedere qualsiasi scenografia. Gli spazi indoor al Ristorante Pio Nono sono affiancati da proposte outdoor che vedono protagonisti il giardino esterno – curato nei minimi dettagli – e una terrazza affacciata
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Sala Conti e Marchesi @ Ristorante Pio Nono sul verde, ambienti ricercati per coffee break, piacevoli pause di lavoro e per sorseggiare un aperitivo. La cucina interna del ristorante è fra i punti di forza della location, capace di soddisfare la meeting industry più esigente: tutta l’esperienza degli chef viene servita con maestria in occasione di colazioni di lavoro, buffet ed eleganti cene di gala. Le proposte sono incentrate sul territorio, un’abile alchimia tra tradizione e creatività, con una cura particolare per la scelta delle materie prime e in accordo allo scorrere delle stagioni. Per questo, il menu cambia almeno quattro volte l’anno e consente – letteralmente – di assaggiare il territorio. La sinergia e la vicinanza delle altre location del Gruppo, infine, consentono al Mice di pernottare in tutto relax e di prolungare emozioni e suggestioni in confortevoli e caratteristiche camere, immerse nel verde scenario della campagna. VILLA FENAROLI PALACE HOTEL, AMMIRAGLIA MICE Arte, cultura e business per la realizzazione di eventi prestigiosi. Questo e molto altro è Villa Fenaroli Palace Hotel, il cui centro congressi è annoverato fra i più eleganti e d’atmosfera dell’Italia settentrionale. I suoi numeri ne anticipano l’eccellenza: ben 18 sale meeting di differenti dimensioni e per una capacità massima di cinquecento persone. Sempre in un’ottica di unicità, la location accoglie il Mice in un susseguirsi di piacevolezze e la storia, qui, è di casa. Villa Fenaroli Palace Hotel, dimora preziosa delle famiglie nobili Avogadro e Fenaroli, sorge nella tranquillità delle colline di Rezzato, alle porte di Brescia, e rappresenta un riferimento d’eccellenza anche per il bleisure. Naturalmente dopo aver trascorso sessioni di lavoro improntate alla massima tecnologia in abile intreccio con il prestigio del passato. Tutte le sale meeting, infatti, sono provviste di tecnologia di ultima generazione e di wi-fi gratuito mentre nell’architettura e negli affreschi degli spazi c’è il trionfo della storia in binomio
Giardino d’Inverno Sala Rinascimento @Ristorante Pio Nono
con l’avanguardia del terzo millennio: la sala Scalabrini, per esempio, è dotata di un impianto audio con casse Bose e un sistema di controllo in domotica che consente di gestire al meglio il suono, la proiezione e l’illuminazione della sala stessa attraverso Ipad in dotazione. Il Piano Nobile e le sale di Villa Fenaroli Palace Hotel rappresentano una soluzione esclusiva per gli eventi della meeting industry a cui Villa Fenaroli Palace Hotel dedica anche le gallerie,
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I territori della Franciacorta, di Brescia e del Lago d’Iseo fanno da elegante quinta al fascino e ai servizi top level delle strutture targate PNG collegate e affacciate su un’ampia corte di duemila metri quadrati, una superficie espositiva di grande impatto per presentazioni, workshop o esposizioni, soprattutto durante la bella stagione. A disposizione degli ospiti una nuova e modernissima palestra, provvista delle ultime attrezzature firmate TechnoGym. COLOMBERA GOLF RESORT, BUEN RETIRO AL TOP Fiori, piante, una distesa di verde dalle mille sfumature, che si esprimono in un’esuberanza di fragranze della natura. È questa la cornice del Colombera Golf Resort, risalente ai primi anni del Novecento, uno splendido cascinale con un eccellente ristorante e un mo-
Sala Artisti @Ristorante Pio Nono
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Colombera Golf Resort
Sala Veranda @ Colombera Golf Resort derno centro congressi a Castrezzato, immerso nella campagna bresciana e a pochi metri dall’Autodromo di Franciacorta. Benessere, raffinatezza, sport inframmezzato dal relax ed enogastronomia di alto livello concorrono a rendere unica la location nel suo genere; qui il Mice trova quattro sale meeting di differenti dimensioni – tutte con luce naturale e con wi-fi gratuito –, approntabili a seconda delle esigenze. Nell’ampia sala Veranda, per esempio, è possibile prevedere qualsiasi allestimento desiderato: una grande platea fino a 120 persone oppure a ferro di cavallo o ancora altri allestimenti per eventi più raccolti. Grazie alle sue pareti interamente in vetro, la sala Veranda rappresenta il non plus ultra per incontri di lavoro all’insegna di charme e concentrazione con vista rilassante sul verde in cui è incastonata la location. La sua ampia capienza, inoltre, unita all’opportunità di richiedere qualsiasi allestimento e attrezzature congressuali personalizzate, la rendono con-
SPORT E TEAM BUILDING, COESIONE ED EMOZIONE
Il relax, i ritmi lenti e suadenti sono di casa, nell’elisir territoriale in cui sono incastonate le strutture del Gruppo. E una mente riposata prelude a progetti vincenti, così come i comfort e gli impegni di lavoro in contesti naturali e rilassanti promuovono una rinnovata energia. Terreno fertile anche per innumerevoli occasioni di team building all’insegna dello sport e per qualsiasi livello di abilità. Golf, naturalmente, ma anche vela sul Lago d’Iseo con trainer e uscite in barca, poi escursioni in bicicletta per scoprire meglio il territorio così
come nordic walking su percorsi individuati ad hoc nel cuore della produzione dei celeberrimi vini oppure orienteering alla scoperta della Franciacorta e del lago con bussola e carta topografica. Per una visuale privilegiata e dall’alto, ecco il volo in ultraleggero: una panoramica sul mondo del volo con introduzione teorica e volo dimostrativo sulla Franciacorta con pilota. Per il Mice più temerario, non manca il parapendio – in tandem con un istruttore esperto – con lo sguardo che abbraccia tutto il Lago d’Iseo.
geniale a qualsiasi esigenza. E dopo il “dovere”, il piacere: a iniziare dallo sport, grazie al suo campo da golf a nove buche che invita il Mice a praticare sport all’aria aperta, a intriganti team building sul green o, perché no, a vivere il “battesimo” di questa attività sportiva. In alternativa, adrenalina a briglie sciolte con i cavalli della scuderia o, ancora, per rilassarsi, ecco che si può fare una panoramica passeggiata vicino al laghetto, circondato dai campi da golf. Quanto all’accommodation, al Colombera Golf Resort ci sono otto camere, due appartamenti e un villino con vista sul laghetto antistante, tutte dotate di spazio esterno e accesso indipendente. BORGO SANTA GIULIA, STORIA E NATURA IN DIRETTA Dall’atmosfera bucolica del Colombera Golf Resort si passa all’incanto di Borgo Santa Giulia, storica dimora ottocentesca di nobile famiglia e già sede originaria delle Cantine Barone Pizzini, nelle quali trovare anche un ottimo Franciacorta biologico e fare degustazioni d’autore. La selezione di vini autoctoni e di pregio del Borgo, infatti, è un must anche in occasione di aperitivi nel grande portico esterno affacciato sul giardino, per apprezzare il raffinato ritmo slow del territorio. La location, a pochi chilometri dal Lago d’Iseo, dal Franciacorta Golf Club e circondata da vigneti, rappresenta un microcosmo di esclusività con sede a Timoline di Corte Franca e il suo centro congressi dispone di cinque sale meeting di diverse dimensioni – tutte con luce naturale e wi-fi gratuito – configurabili a seconda delle esigenze del Mice. Lo charme delle sale, eleganti e ricercate, è amplificato dal porticato esterno che disegna un cortile dall’atmosfera seducente. Innumerevoli le coreografie da approntare per gli eventi e nell’ampia sala del Coppiere, per esempio, è possibile prevedere allestimenti per un unico grande evento oppure
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Junior suite @ Borgo Santa Giulia un meeting ripartito in tre sale comunicanti: una soluzione ideale per piccole esposizioni, mini fiere e workshop. E gli incontri di lavoro sono poi da celebrare nel ristorante à la carte situato nella parte più antica e suggestiva del Borgo, specializzato nella cucina di pesce, in arrivo quotidianamente dai mercati di Chioggia e di Milano. Da non lasciarsi sfuggire è anche l’opportunità di pernottare in questa gemma delle location di PNG: Borgo Santa Giulia dispone di tre junior suite – veri e propri mini appartamenti con vista sui vigneti – e di quattro camere superior, ciascuna unica nel suo genere. Un luogo di indiscutibile esclusività, bellezza e fascino, per eventi all’insegna di emozioni memorabili e in una cornice di assoluta tranquillità, attorniati dalla natura. ACCOLTI DALLA LEONESSA Dagli scenari naturali delle location di PNG il Mice si dirige a Brescia, nella sua veste nuova: da polo industriale a centro culturale. È questa la nuova immagine della destinazione, una fitta trama intessuta d’arte che si estende al suo territorio, perfetta alchimia di paesaggi e direttrici post congressuali. Ecco allora che il Mice può godersi una rilassante passeggiata per raggiungere le attrattive della Leonessa: nel suo cuore antico la storia recente lascia il posto alle tracce di un passato importante, annodato in un canovaccio di richiami alla città romana e a quella medievale. Tre piazze, tanto basta per lasciarsi sedurre dalla Brescia monumentale: piazza della Loggia, piazza Paolo VI e piazza della Vittoria. Attorno alle tre piazze, Brescia va scoperta seguendo percorsi ritmati da slarghi solenni e intimi passaggi, contrade discrete – sentinelle di capolavori custoditi gelosamente – cui si contrappongono le vie dello shopping, un carosello di vetrine che parlano di una città sontuosa e produttiva, ieri come oggi. E poi l’arte con – innanzitutto – il Museo Santa
Sala Coppiere @ Borgo Santa Giulia Giulia: ex complesso monastico, rappresenta un viaggio attraverso la storia, l’arte e la spiritualità di Brescia dalla preistoria a oggi e, insieme all’area archeologica del Capitolium e al complesso monastico di San Salvatore, è annoverato nel Patrimonio Mondiale dell’Umanità dell’Unesco. Sfiziosa è la visita al Museo Mille Miglia, situato all’interno del Monastero di Sant’Eufemia e non può mancare un post congress nella “Brescia underground”: la città, infatti, nel sottosuolo è attraversata da numerosi corsi d’acqua, alvei di antichi rivi, canali e storiche rogge. Un labirinto tutto da scoprire in un routing ricco di sorprese. BACCO E BOLLICINE La Franciacorta e il Lago di Iseo sono i protagonisti di un elisir territoriale che PNG organizza tailor made per il Mice e veri e propri sorsi del territorio sono le visite a cantine, accuratamente selezionate dal Gruppo. Il tutto all’insegna di “giornate off”, nelle quali il lusso di prendersi del tempo per sé merita un brindisi: nelle cantine Barone Pizzini, per esempio, per degustare un ottimo Franciacorta bio ma anche e soprattutto per comprendere quanto Barone Pizzini ricerchi la perfetta espressione tra territorio, uomo, equilibrio e natura. Oppure nella cantina Bellavista, che oltre al percorso di visita e alla degustazione consente al Mice di seguire un mini seminario sugli accostamenti tra vino e food. O ancora nella Contadi Castaldi con la degustazione di sette Franciacorta e l’appassionato racconto della produzione enologica della cantina. Infine una chicca: la visita a Borgo San Vitale – Distilleria in Franciacorta: tra alambicchi antichi e macchinari moderni, il Mice può vivere l’ebbrezza di conoscere distillati di grandissima qualità. Come sempre, il direttore d’orchestra è PNG. indirizzi a fine rivista
The Floating Piers, la celebre opera dell’artista Christo
Che si tratti di meeting, cene di gala o team building, le strutture PNG hanno la giusta proposta per ogni esigienza; complici, la presenza di un event manager e la ricchezza del territorio che le incastona
Franciacorta
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TEAM BUILDING DOSSIER
LE ATTIVITÀ, I FORMAT E LE LOCATION PER FARE SQUADRA
Viaggio nel variegato mondo del team building, tra formazione esperienziale e attività ludico-ricreative, alla scoperta delle nuove metodologie e degli approcci più innovativi. Con un valore aggiunto: le location già strutturate e attrezzate, all’insegna di sport e proposte originali
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TEAM BUILDING
Team building A.D. 2020 “M
ettersi in gruppo è un inizio, rimanere insieme è un progresso, lavorare insieme è un successo” affermava Henry Ford nel primo ventennio del Novecento enunciando già quei principi che poi verranno ripresi anni dopo come fondamenti dei team building, ossia le specifiche metodologie nate e sviluppate per gruppi di lavoro al fine di migliorarne la capacità di operare insieme e di conseguire risultati. Il team building, di provenienza statunitense, arriva in Italia all’inizio del 2000: a quell’epoca si trattava per lo più di un insieme di attività motivazionali dedicate alle sfide del singolo individuo con se stesso (come per esempio camminare sui carboni ardenti) traslate nel mondo aziendale. Nascono allora i guru motivazionali, anche se si fa strada in parallelo il concetto di attività incentivante che prevede programmi outdoor come sailing, rafting, trekking. Appannaggio della grande impresa, il ricorso a queste attività ha un deciso rallentamento nel 2007 a causa della grande crisi mondiale. Sarà, pochi anni dopo, la ripresa economica ad apportare un cambiamento al concetto di team building: nasce infatti nelle aziende, anche medie e piccole, la necessità di creare legami solidi nei gruppi di lavoro e di mettere in atto le pratiche del welfare aziendale. Arriviamo così alla fase attuale: il team building in Italia sta crescendo di popolarità anche se intorno a esso si è creata una certa confusione. Ne abbiamo parlato con cinque importanti team builder presenti
Cosa vuole dire oggi fare team building? Quali sono le esigenze espresse dalle aziende? Quali sono le nuove metodologie e gli approcci più innovativi? Di seguito le risposte degli esperti sul territorio nazionale per fare il punto della situazione e cercare di prevederne gli ulteriori sviluppi: Gianluca Cappellato, amministratore delegato di Maatmox Eventi Formativi di Verona, Emanuela Giordano, titolare e creative manager di Quid Italy, società con sede
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TEAM BUILDING
IN PILLOLE: GLI INGREDIENTI DEL TEAM BUILDING
Obiettivo: deve essere chiaro, condiviso e valutabile. Gli obiettivi possono suddividersi in aggregativi (intrattenere, svagare, gratificare e premiare), motivazionali (aumentare il coinvolgimento, engagement, superare la crisi e migliorare la conoscenza dei partecipanti), formativi (comprendere quali sono le caratteristiche e l’andamento, l’evoluzione e le performance del team). Metodo: il principio di funzionamento, la regola del lavoro e dell’interazione ma anche il percorso. Il metodo si sviluppa attraverso diverse operazioni: analisi delle risorse, discussione e confronto, decisione, organizzazione, gestione del tempo, uso di strumenti utili per risolvere problemi. Ruolo: l’insieme dei comportamenti che ci si aspetta da chi occupa una posizione riconosciuta e assegnata all’interno del gruppo stesso.
Comunicazione: uno degli elementi fondamentali nel gruppo, con all’interno un processo interattivo, informativo e trasformativo, cioè di dialogo e contatto tra le parti, conoscenza e scambio, creatività e cambiamento. Clima: costituisce l’insieme dei valori, opinioni, sentimenti, comportamenti prodotti dai membri del gruppo. È un elemento determinante per la vita del gruppo e viene reso esplicito attraverso il sostegno e la fiducia reciproca, l’attenzione del leader verso i bisogni dei singoli, il riconoscimento dei ruoli, la qualità delle relazioni. Sviluppo: il fine verso cui il gruppo tende, che consiste sia nella crescita personale (capacità di relazione, analisi, decisione) sia sul piano dell’attività di gruppo (elaborazione, acquisizione e ricerca di nuovi contenuti). a Roma e Milano, Sandro Aresu fondatore e managing director di Sardinia Adventure di Cagliari, Giulio Guerrieri, titolare di Eventi Avanti di Milano e Stefano Giotta, tra i fondatori e direttore tecnico di Tipica Tour di Putignano (Bari).
GIANLUCA CAPPELLATO, amministratore delegato di Maatmox Eventi Formativi «Non bisogna dare per scontato che l’azione di per sé si traduca automaticamente in apprendimento: è fondamentale, infatti, aggiungere una riflessione, a caldo, dell’esperienza, che porti le persone a farsi delle domande su modalità, risultati, criticità dell’attività appena svolta».
LA METAFORA DELL’ESPERIENZA Concordano gli esperti nel sostenere che, mai come oggi, c’è una forte richiesta di team building da parte delle aziende. Ma le aziende, per prime, sanno ciò che vogliono? «Per la maggior parte no – afferma Gianluca Cappellato – la richiesta è molto generale e riguarda la possibilità di praticare un’attività che faccia stare insieme un gruppo al di fuori del solito ambiente di lavoro. In pratica la domanda si concentra quasi sempre sul “cosa fare” e non sul “perché lo si fa”. A questa richiesta generalista corrisponde un’offerta polverizzata. Oggi il team building lo offre la guida alpina, il maestro di tennis, la signora che fa i tortellini: fornitori che una volta venivano scovati solo dai Dmc e che erano abituati a lavorare prevalentemente con i consumer e non con le aziende». Nasce pertanto dalla richiesta l’errore di concentrarsi esclusivamente sul contenuto di un’attività di team building, ma non sulla sua preparazione e analisi. Ovviamente, non è sempre così, aggiunge Cappellato: «quando la richiesta, per esempio, parte dalle risorse umane (circa il venti per cento del totale) la domanda è sempre legata a ottenere uno strumento formativo dal quale far partire o far giungere percorsi ben precisi. Ed è evidente che questo risultato lo si ottiene attivando diversi passaggi». È
quindi l’abilità di analisi e di interpretazione del team builder che porta a individuare i tipi di esperienze più adatte al raggiungimento degli obiettivi aziendali, tra i quali creare relazione e coesione, incrementare la collaborazione, motivare, facilitare la comunicazione, stimolare la creatività, far emergere la leadership, sviluppare l’empatia e l’ascolto, veicolare valori aziendali e così via. Svolta l’attività, l’altro passaggio fondamentale è il debriefing, come spiega ancora Cappellato: «Non bisogna dare per scontato che l’azione di per sé si traduca automaticamente in apprendimento: è fondamentale, infatti, aggiungere una riflessione, a caldo, dell’esperienza, che porti le persone a farsi delle domande su modalità, risultati, criticità dell’attività appena svolta». E qui entriamo nel mondo della formazione esperienziale, quando l’assimilazione viene saldamente ancorata a un’esperienza emotivamente appagante ed evocativa. «Il passaggio successivo – prosegue Cappellato – è la facilitazione esperienziale, ossia creiamo delle situazioni, introduciamo i partecipanti alle diverse attività, guidiamo il
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gruppo per aiutarlo a tradurre gli apprendimenti e i nuovi comportamenti nel contesto lavorativo quotidiano. Non conta il risultato dell’attività svolta (chi ha vinto o che tutto sia stato perfetto) ma il “fare”, che diventa la metafora della riflessione. Chiediamo alle persone cosa hanno vissuto, quali sono stati i concetti ricavati, li aiutiamo nella deduzione. Lavoriamo insomma sulle soft skill liberando il potenziale del singolo e rafforzando nel contempo lo spirito di squadra e il senso di appartenenza all’azienda». OUTDOOR O INDOOR? Chiarite le finalità del team building vediamo come si muovono gli esperti per individuare il programma più adatto al singolo caso. Il primo passaggio è sicuramente la condivisione con le aziende degli obiettivi e dei risultati attesi, collegandoli con il contesto lavorativo e con il momento storico che sta vivendo l’organizzazione o il team. Dice Emanuela Giordano: «La vena creativa è la nostra caratteristica, per questo per noi, come team builder, è fondamentale, partecipare
EMANUELA GIORDANO, titolare e creative manager di Quid Italy «Solo chi ha tanta esperienza può capire le necessità aziendali, anche quelle non espresse, risolvere in anticipo i problemi e di conseguenza trovare e adattare i format».
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TEAM BUILDING Cono dell’apprendimento Fonte Edgar Dale, 1969
Dopo 2 settimane tendiamo a ricordare Leggere Udire parole Guardare foto
Stimolo verbale
Stimolo visivo
Il 70% di ciò che diciamo
Partecipare a una discussione Tenere un discorso
Partecipante
Il 90% di ciò che diciamo o facciamo
Fare una presentazione sensiorale Simulare l’esperienza reale Fare la cosa reale
Impatto diretto
Attivo
Il 50% di ciò che udiamo e vediamo
Guardare un film Guardare un’esposizione Guardare una dimostrazione Vedere fare la cosa sul palco
Passivo
Il 10% di ciò che leggiamo Il 20% di ciò che udiamo Il 20% di ciò che vediamo
Natura del coinvolgimento
alle riunioni con il cliente finale insieme agli account delle agenzie con cui collaboriamo. Solo chi ha tanta esperienza può capire le necessità aziendali, anche quelle non espresse, risolvere in anticipo i problemi e di conseguenza trovare e adattare i format di attività: noi per esempio ne abbiamo messi a punto 130 e siamo in grado di realizzarne ex novo su specifica richiesta». Le attività sono poi sostanzialmente divisibili in due grandi categorie: quelle indoor affrontate con le “small technique”, ossia gioco di ruolo, case-history, business game; e poi quelle outdoor che contemplano attività di squadra come softair, trekking, sailing, alpinismo, rafting. Sicuramente, qualunque sia la scelta, anche la parte ludica di un’attività risulta importante, come infatti sottolinea Giordano: «Ludico non esclude la parte formativa. La capacità sta poi nel fare passare in maniera leggera i messaggi di apprendimento: per esempio, uno degli obiettivi può essere il rispetto del posto di lavoro così, quando facciamo un team cooking, introduciamo l’importanza di lasciare la propria postazione in ordine e di evitare lo spreco. Anche attività veloci possono contenere
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OLTRE IL TEAMBUILDING La formazione esperienziale sostenibile Non serve solo stupire un’azienda, ma anche offrire un contenuto che sia UTILE, MOTIVANTE, COINVOLGENTE per garantire la CRESCITA delle RISORSE UMANE. Se non volete questo, non chiamateci.
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TEAM BUILDING
UNA CACCIA AL TESORO “LABIRINTICA”
La caccia al tesoro è un format intramontabile. Declinabile in mille versioni rendendola più: tecnologica, sportiva, divertente, teatrale, ecosostenibile, e così via. «Può essere anche un contest perfetto per trasmettere concetti aziendali, come abbiamo fatto per una nota casa farmaceutica che voleva lanciare il claim “uscire dal labirinto della propria mente”, presentando a trecento informatori scientifici un nuovo psicofarmaco» racconta Emanuela Giordano di Quid Italy, che prosegue: «Non è stato facile lavorare su questo tema, ma in parte ci ha agevolato progettare la caccia al tesoro negli spazi dell’Hilton Hotel di Sorrento, che di per sé è un vero labirinto. In tandem con l’agenzia di comunicazione che ci ha ingaggiato, abbiamo creato un dedalo fisico e mentale, tappa dopo tappa, con: enigmi, domande, prove e indovinelli a tema “labirinto linguisticomatematico-pittorico-architettonico” e così via». I team erano muniti di un i-Pad con il quale gestivano i propri test e prove, destreggiandosi su tutta
SANDRO ARESU fondatore e managing director di Sardinia Adventure «Per “costruire” i team building prendiamo in considerazione tutte le possibili variabili: età, numero di uomini e di donne, ruoli aziendali, periodo dell’anno, caratteristiche dell’organizzazione. Da questi e altri elementi nasce un progetto esclusivamente tailor made».
la superficie dell’hotel fino a riversarsi tutti nel meraviglioso aranceto della location, dove hanno trovato il “tesoro”: un totem raffigurante il claim e il prodotto. «I partecipanti, sorpresi dall’inconsueta attività e coinvolti totalmente dal clima ludico e di divertimento creatosi, hanno potuto memorizzare informazioni aziendali di valore e, al tempo stesso, giocare in team, superando i propri limiti logici e matematici, uscendo dagli schemi mentali standard e affrontando così il pensiero laterale» conclude Giordano.
sportive non dovrebbero avere un ruolo centrale, poiché ogni persona, anche la meno atletica, deve essere sempre messa in grado di apportare il proprio contributo al conseguimento del risultato finale. Inoltre, per quanto
messaggi importanti: la realizzazione di un mosaico può mettere in campo l’abilità di trattativa. Fondamentale comunque è che l’attività venga in ogni momento supervisionata dagli esperti». Sfumatura ancora diverse per le attività outdoor è il fattore ambiente: quello favoloso della Sardegna determina per esempio lo stile dei format proposti da Sardinia Adventure, come ci racconta Sandro Aresu: «Per noi l’outdoor training è caratterizzato dal fatto di utilizzare lo scenario della natura per ricreare nel gruppo condizioni che inneschino comportamenti efficaci nella relazione e nei riguardi dei problemi quotidiani. Ogni singolo individuo è coinvolto in ambienti e situazioni diverse e in gruppo è costretto ad agire fuori dai normali schemi mentali e comportamentali. Per “costruire” i team building prendiamo in considerazione tutte le possibili variabili: età, numero di uomini e di donne, ruoli aziendali, periodo dell’anno, caratteristiche dell’organizzazione. Da questi e altri elementi nasce un progetto esclusivamente tailor made». Nello scegliere l’attività più adatta al caso aziendale, avvisano gli esperti, è bene comunque non introdurre attività fisicamente troppo sfidanti, poiché possono creare disagio in alcuni membri del team e favorire malumori o divisioni, così come le abilità
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BUIL alcune attività (rafting, walking, go-kart, etc.) siano affascinanti, non bisogna cedere alla tentazione di creare stupore fine a se stesso, generando emozioni eccessivamente forti, per nulla utili all’apprendimento. Da tenere presente inoltre, come ricorda Giordano: «Un’esperienza “one shot” non basta a effettuare un cambiamento: non si possono trattare i team building come momenti magici a sé stanti da somministrare al bisogno. Occorre invece che diventino parte integrante del percorso formativo». SOLIDALE E SOSTENIBILE Una nuova tendenza aziendale, in forte sviluppo, è quella di unire la necessità di consolidare un team alla volontà di attivare iniziative di social responsibility, ovvero realizzare attraverso le risorse aziendali qualcosa di positivo per la comunità. Sin dal 2002 Eventi Avanti ha intrapreso e supportato questo tipo di progetti, fino a sviluppare attività di team building solidale proprie dove la metafore è: “insieme possiamo fare”. Racconta Giulio Guerrieri: «Per esempio
Emozioni che solo lo sport regala, Incentive che creano affiatamento e gratificazione, Team building che saldano i legami. GIULIO GUERRIERI, titolare di Eventi Avanti «Anche i format legati al mondo del cinema si prestano alla solidarietà, li chiamiamo i “corto solidali” e si tratta HM FVIZM ǻ PQEXM MHIEXM VIGMXEXM I KMVEXM dai partecipanti al team building, che diventano spot pubblicitari TIV IRXM RS TVSǻ X~
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TEAM BUILDING
STEFANO GIOTTA, direttore tecnico di Tipica Tour «Ci appoggiamo a location unconventional, al di fuori dei normali circuiti turistici come case private, aziende agricole e, grazie alla collaborazione stretta con Libera, strutture confiscate alla mafia».
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BUIL GAMES FORMAZIONE RISORSE UMANE
Da oltre vent’ anni mettiamo a disposizione i migliori atleti, allenatori, coach e testimoni di mondi diversi per corsi di formazione, convention e meeting. Sport, spettacolo, arte, politica, filosofia ed antropologia, sono solo alcuni dei mondi di cui proponiamo testimonianze efficaci per la crescita del le aziende e dei loro manager. Alcuni dei “coach” con i quali abbiamo collaborato negli ultimi mesi:
abbiamo organizzato improvvisazioni teatrali dove responsabili di azienda, dopo un breve “corso di clown”, armati di naso rosso si sono poi recati in un asilo per donare un sorriso; in altri casi alcuni team hanno realizzato addobbi per le feste di spazi adibiti ad attività sociali, mentre altri hanno suonato in gruppo per organizzare una gara di ballo per anziani; altri ancora hanno costruito giochi e attrezzature dedicate a persone con disabilità. Con la metafora “i primi per gli ultimi” un gruppo aziendale ha invece realizzato della pasta fatta a mano poi donata a un ente benefico. Anche i format legati al mondo del cinema si prestano alla solidarietà, li chiamiamo i “corto solidali” e si tratta di brevi filmati ideati, recitati e girati dai partecipanti al team building, che diventano spot pubblicitari per enti no profit». Altro trend di un nuovo modo di intendere il team building è la sostenibilità che si traduce nell’utilizzo creativo delle risorse locali, nell’ottica di creare un equilibrio tra produrre servizi, generare valore e mitigare l’impatto ambientale. È questo un must per Tipica Tour, che opera nell’area della Puglia e della Basilicata e propone interessanti format creativi utilizzando esclusivamente la fitta rete di conoscenze acquisite negli anni sul territorio,
come spiega Stefano Giotta: «Guide locali per cacce al tesoro e workshop fotografi nei centri storici, speleologi per addentrarsi nelle grotte più belle del mondo, massaie esperte per cooking class basate sui prodotti a chilometro 0, i nostri skipper per le regate e poi ci appoggiamo a location unconventional, al di fuori dei normali circuiti turistici come case private, aziende agricole e, grazie alla collaborazione stretta con Libera, strutture confiscate alla mafia». Per tirare le somme, possiamo quindi affermare che, quando si parla di team building, è fondamentale innanzitutto fissare a priori gli obiettivi formativi che si intendono raggiungere attraverso l’attività proposta, affinché quest’ultima non sia un semplice intermezzo ludico, ma un momento per soffermarsi su aspetti che, nel day by day aziendale, non si ha la possibilità di prendere in considerazione. Per farlo, è necessario che chi conduce il team building sia un professionista in grado effettivamente di tramutare l’attività in una metafora utile dal punto di vista lavorativo: la competenza del team builder sta soprattutto in questa capacità, frutto di esperienza ma anche di studio, che comprende elementi di psicologia, didattica, apprendimento e dinamiche di gruppo.
Da alcuni anni abbiamo iniziato a creare nostri progetti e percorsi formativi con l’aiuto di “coach” che ci affiancano. “Altri punti di vista” che aiutano a migliorare le performances aziendali ed individuali.
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TEAM BUILDING
Il fattore X Il fattore X, ossia il contesto, l’ambiente, la location: posti bellissimi, strutturati e attrezzati per dare quel qualcosa in più ai team building aziendali, tra sport, attività ludico-creative e proposte originali NICOLETTA TOFFANO
Sopra, I Casali del Pino, un’azienda agricola biologica nel Parco di Veio, dove si svolgono team building abbinati ad attività di tipo agreste. Nella pagina accanto in alto, Lo Zerbo, nel Parco del Ticino, per outdoor training “fluviali”. In basso, il Marina Hotel sul Lago di Viverone, per team building ispirati all’acqua
N
ell’approccio esperienziale (uno dei trend dei team building che abbiamo visto nell’articolo precedente) il partecipante è considerato sempre il protagonista, partendo dal concetto che le situazioni vissute emotivamente saldino i contenuti, aumentino le interazioni tra le persone e, perché no, anche il divertimento. E se è vero che un luogo non “crea” di per sé un team building, è altrettanto vero che il clima di benessere che si instaura nel gruppo favorisce la coesione, il dialogo e con esso il passaggio di informazioni e quindi i cambiamenti. Nel momento in cui viene scelta una struttura per ospitare un team building (spesso svolto nell’arco di una mezza giornata all’interno di un evento aziendale più am-
pio come un meeting, una convention, un incentive), è necessario pertanto assicurarsi che abbia determinate caratteristiche sia in termini di spazi indoor e outdoor, sia di appeal, ossia l’insieme di contesto paesaggistico, esclusività degli ambienti e originalità delle proposte. Va sottolineato inoltre che oggi molte location sono state specificatamente attrezzate, in base alle proprie caratteristiche, per proporre direttamente programmi ludici e aggregativi che possono fungere da spunto anche per le agenzie e quindi per i team builder, che a loro volta li rimodellano sulle esigenze dei clienti e delle aziende. In un excursus dal nord al sud della Penisola vediamo allora quali sono i luoghi più belli e originali dove organizzare team building da ricordare. IL PARCO, IL LAGO E LA VILLA Partiamo subito da Milano, precisamente da Besate dove si trova Lo Zerbo, una villa progettata negli anni Sessanta dall’architetto Piero Portaluppi, circondata da aree verdi dove vengono ambientate particolari cene con delitto, ma soprattutto inserita
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BUIL Convegni Riunioni e Ricevimenti Soggiornare in villa Matrimoni Golf
all’interno del parco Regionale del Ticino, una grande riserva della biodiversità dove poter realizzare un’infinita gamma di attività di outdoor training tra il corso del fiume, i boschi e le radure. In Piemonte, tra Ivrea e Sathià, è invece la natura più rilassata del Lago di Viverone a fare da sfondo al Marina Hotel, una bella struttura che offre spunti interessanti sul tema dell’acqua: affacciata direttamente sul lago, dispone di due pontili, di una spiaggia privata, di una scuola di sci nautico ed è stata di recente il contesto in cui si è svolto un team building realizzato da un’agenzia di Torino improntato sulla progettazione e costruzione di imbarcazioni di cartone. Passiamo in Veneto per un cambio di atmosfera: ci troviamo a sei chilometri dal centro di Verona dove, immersa in un parco secolare di sei ettari si trova Villa Ca’ Vendri,
preziosa dimora del XVI secolo. La location storica, usufruibile in esclusiva per diverse tipologie di eventi (dispone di un salone nobile di 180 metri quadrati, di tre sale minori, di una dozzina di camere e anche di una suggestiva piscina) offre inoltre, ambientate negli immensi spazi esterni, diverse strutture per lo sport: golf, tennis, calcio, tiro con l’arco. Tante facility messe a disposizione di agenzie e aziende che nel caso di team bulding possono inoltre contare sulla competenza data dal background dei due proprietari, Alessandro e Jacopo Melloni, provenienti dal campo manageriale assicurativo nonché della formazione d’impresa. GUSTO, AVVENTURA E FASHION In Emilia Romagna, a Predappio, nella splendida cornice delle colline di Forlì, Borgo Con-
VERONA - QUINTO DI VALPANTENA
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A sinistra, Villa Ca’ Vendri, a sei chilometri da Verona, dispone di diverse strutture per lo sport, dal golf al tiro con l’arco. A destra, il Renaissance Tuscany Il Ciocco Resort & Spa, paradiso in cui organizzare programmi outdoor e adventure. In basso, Borgo Condé a Predappio, splendido wine resort, perfetto per team building enologici e tra le vigne
dé è un esclusivo wine resort formato da un gruppo di ville immerse in 110 ettari di terreno di cui 77 coltivati a vigna. Ed è la particolare identità della struttura stessa a suggerire un insieme di attività facilmente usufruibili da un programma di team building: vivere l’esperienza della vendemmia, o lasciarsi avvolgere dai percorsi nella natura esclusivamente con mezzi di trasporto slow (a piedi, in bicicletta o a cavallo) oppure svolgere una caccia al tartufo e poi unire momenti conviviali puramente ludici come un pic-nic in vigna o un approfondito corso di degustazione. A sostegno dei team builder vengono qui suggerite una serie di professionalità locali altamente competenti come le autentiche “sfogline” per le cooking class di cucina romagnola, lo staff di cantina composto da enologo, agronomo e sommelier, insegnanti di equitazione, un noto tartufaio del posto e
l’executive chef Mario De Filippo. Dalle placide colline emiliane alla natura forte della Valle del Serchio: un susseguirsi di atmosfere, sapori, colori in cui tutti i sensi vengono coinvolti come spesso succede nei luoghi che hanno un grande valore naturalistico e una lunga storia da raccontare. In questo contesto si trova il Renaissance Tuscany Il Ciocco Resort & Spa paradiso in cui organizzare programmi outdoor. A supporto delle attività più adventure (rafting, 4x4 offroad, trekking, hidrospeed e survivor) la struttura si affida anche a un partner esterno, E20Avventure. Indoor invece, grazie alla presenza di due cucine, vengono di frequente organizzate in maniera flessibile e personalizzabile attività di cooking class. Altra faccia della natura toscana è quella marina che ha una delle sue più emozionanti espressioni nell’Isola d’Elba: scogliere, spiag-
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Sopra, team building a tutto sport per il VOI Tanka Resort di Villasimius, affacciato su spiagge di sabbia bianchissima e mare dai colori caraibici. A destra, l’Hermitage Hotel sull’Isola d’Elba; tra le sue proposte, un percorso di orienteering lungo circa quattro chilometri, che parte dall’hotel e arriva a una spiaggia privata raggiungibile solo a piedi. Sotto, team building in cucina per le strutture CDSHotels, in Puglia. Nella pagina accanto, le attività equestri sono il valore aggiunto dell’Horse Country Resort, a Oristano
ge, piccoli borghi, viste infinite e profumi. È questo il mix che dà luogo a una delle più belle proposte dell’Hermitage Hotel: un percorso di orienteering lungo circa quattro chilometri, che parte dall’hotel e arriva a una spiaggia privata raggiungibile solo a piedi, condizione ideale per creare armonia, con se stessi e con il team di lavoro. A un passo dal centro di Roma I Casali del Pino è un’azienda agricola biologica che si trova nel Parco di Veio, di proprietà di Ilaria Venturini Fendi imprenditrice agricola e stilista. L’azienda si estende su una superficie di 174 ettari tra boschi e pascoli, con un piccolo borgo ristrutturato dove è stato riportato in vita il caseificio che, pensato come un laboratorio didattico, è uno dei luoghi dove si svolgono team building abbinati ad altre attività di tipo agreste: escursionismo in mountain bike, attività di avvicinamento al cavallo, passeggiate nei pascoli con i pastori e il gregge, semina a spaglio di grani antichi. Si organizzano inoltre laboratori creativi, utilizzando materiali di riciclo, presso la sede operativa di Carmina Campus, il brand di moda sostenibile di Ilaria Venturini Fendi. IL MARE E OLTRE In Puglia, è la vicinanza al centro storico di Otranto e a una cava di bauxite e poi gli
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BUIL ampi pergolati, le terrazze esterne, i sentieri e i vialetti all’aperto incastonati nella pietra, che rendono lo scenografico Hotel Basiliani, del gruppo CDSHoltels, l’ambientazione ideale di team building basati sui format della caccia al tesoro, della finzione teatrale e cinematografica. Per il VOI Tanka Resort di Villasimius il contesto è invece quello straordinario della Sardegna sudorientale con spiagge di sabbia bianchissima e mare dai colori caraibici. La struttura, già celebre per l’ampissima gamma di strutture sportive, che rappresentano da sempre un valido plus per agenzie alla ricerca di contenuti motivazionali, ha da poco introdotto una novità: si tratta del Pump Truck, una pista ricca di curve e dossi, dove si gira con la bicicletta senza pedalare, ma solo muovendosi nel giusto modo con il corpo e la propria bike. Sempre in Sardegna si trova nella zona di Oristano, incastonato tra il verde della macchia mediterranea e il profondo blu del mare, l’Horse Country Resort, struttura che incentra la propria offerta su contest basati sulle esperienze con i cavalli: “L’uomo che sussurra ai cavalli” è un’attività formativa a cavallo accompagnati dal coach, mentre il format “A cavallo in spiaggia o in pineta” rientra nella categoria di attività ludico-aggregativa, ideale come complemento a un evento congressuale o incentive: la scoperta di ambientazioni suggestive durante una passeggiata a cavallo diventa per il gruppo momento di condivisione di un’esperienza unica, in tutto relax a contatto con la pineta, i fiori, la spiaggia, il mare e il vento.
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TEAM BUILDING
Luoghi veri, grandi proposte Alla base di Tipica tour c’è un team giovane e creativo, ma soprattutto grande conoscitore della propria terra, la Puglia e la Basilicata, da cui trae spunto per le tante attività richieste da agenzie a supporto della realizzazione di eventi Mice NICOLETTA TOFFANO
Stefano Giotta, direttore tecnico di Tipica tour
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ipica tour, con sede a Putignano in provincia di Bari, nasce nel 2006 sulla spinta dell’entusiasmo di giovani professionisti, freschi di master in turismo, e si specializza da subito nella vendita di servizi turistici caratterizzati dalla valorizzazione del tipico e dell’autentico. Racconta Stefano Giotta, tra i fondatori e direttore tecnico della società: «Eravamo delle mosche bianche perché allora la Puglia era vista (e venduta) per lo più come meta balneare estiva. Noi, invece, proponevamo esperienze focalizzate sull’entroterra, alla scoperta di gusti, di luoghi insoliti come frantoi, trulli, masserie e poi di attività di nicchia e di pernottamenti in case private». Questo modus operandi, fuori dagli schemi tradizionali, attira da subito l’attenzione di operatori stranieri e, nel 2010 la società, coniando al contempo il brand Tipica, compie il grande passo trasformandosi in tour operator e Dmc. Oggi lavora sia in ambito lesure sia in ambito business. E se per convention e meeting rappresenta un supporto affidabile per l’organizzazione dei servizi classici (ricettività, transfer,
guide turistiche plurilingua...), la vera specializzazione è nelle attività dedicate a gruppi aziendali, dagli incentive ai post congress, ai format per i team building. Aggiunge poi Stefano Giotta: «L’essere nati come società di servizi ci ha dato un imprinting: non siamo semplici intermediari, noi disegniamo attività altamente customizzate, progettiamo con personale interno e ci avvaliamo della fitta rete di conoscenze sul territorio costruita negli anni proponendo così programmi assolutamente originali e a costi contenuti». Tipica tour lavora esclusivamente in ambito B2B, con agenzie nazionali e internazionali che a loro volta hanno spesso, come clienti finali, aziende estere, e poi, fatto non secondario, con le strutture della regione, perché specifica Giotta: «La referenza da parte delle strutture pugliesi è un vanto: se proprio i locali si rivolgono a noi è segno di affidabilità e garantisce la qualità dei servizi». È ampissima la gamma delle attività e dei luoghi inediti proposti capaci di trasformare anche il più sperduto dei paesini, grazie alla creatività, in una location speciale: «Perché – conclude Giotta – è spesso questa la leva per cui un’agenzia, per i propri clienti, sceglie la nostra destinazione, poiché offriamo quell’esperienza unica, come si dice, quella che “nemmeno i soldi” possono comperare». indirizzi a fine rivista
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TEAM BUILDING
Insieme per fare Eventi Avanti è una società milanese specializzata in team building, dai più creativi a quelli artistici, musicali, outdoor, sportivi e solidali. Lo scopo finale? Far risaltare al meglio i punti di forza del singolo e del gruppo ANTONELLA ANDRETTA
Giulio Guerrieri, titolare Eventi Avanti e responsabile team building
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l fare insieme (lavorare in team per raggiungere obiettivi comuni) e lo stare insieme (condividere spazi, tempo ed emozioni) sono i due concetti alla base della filosofia di Eventi Avanti. Ne abbiamo parlato con Giulio Guerrieri, titolare e responsabile team building della società: «Eventi Avanti è nata a Milano nel 2002. Quando abbiamo iniziato, la parola team building era meno inflazionata di oggi, ma aveva anche un’accezione diversa. A quei tempi si tendeva infatti a esaltare la fisicità con sfide che mettevano in gioco soprattutto il corpo, dall’attraversamento del ponte tibetano alla passeggiata sui carboni ardenti. La me-
tafora era: se una persona è in grado di sfidare se stessa, è in grado di affrontare le sfide del lavoro con maggiore grinta e competitività. Io però non ero convinto di quell’impostazione così “all’americana” e pensavo a qualcosa che non imbarazzasse i partecipanti, ma che soprattutto fosse più creativo, che spingesse alla socialità e alla collaborazione tra colleghi». Nascono così le prime esperienze di Eventi Avanti che negli anni si consolidano in veri e propri format, mai però standardizzati ma sempre personalizzati sul profilo del cliente: «Tra i tanti team building che proponiamo, uno dei più significativi è quello che si basa su un’esperienza cinematografica: realizzare un cortometraggio mette in gioco tutta la potenzialità e lo spirito di collaborazione di un gruppo di colleghi che devono improvvisarsi sceneggiatori, registi e attori (al montaggio finale ci pensiamo noi). I cortometraggi realizzati, inoltre, hanno finalità sociali e solidali, vengono tramutati in brevi spot per onlus e altre associazioni no profit. Il nostro concept è “do and stay together” e lo introduciamo sempre con i nostri clienti, principalmente aziende». Oltre che di team building, Eventi Avanti si occupa anche di organizzazione di eventi, convention, meeting aziendali, momenti celebrativi, spettacoli e altro ancora. C’è un limite a quello che fanno? «Sì, un limite c’è ed è il tempo: le aziende purtroppo ci mettono a disposizione sempre meno tempo per i nostri interventi, a volte è difficile far comprendere che un’attività di team building ben fatta è sempre tempo ben speso». indirizzi a fine rivista
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TEAM BUILDING
Lo Zerbo Luxury Location Besate (Mi) Numero totale camere: 4 | Sale meeting: 4 | Capienza sala maggiore: 50 posti | Capienza sala minore: 20 posti | mq di aree espositive: 50.000 nei giardini | Possibilità organizzazione post congress
Uno per quattro U
n perfetto equilibrio tra la storia del luogo e la naturalità del parco del Ticino nel quale è immerso: è questo Lo Zerbo di Besate, location a meno di un’ora di macchina da Milano che come per magia ti trasporta in un altro mondo mille miglia lontano dal traffico, rumori e odori della grande città. La sua storia parte proprio dal nome, un toponimo, lo Zerb (ossia il campo acerbo) a ricordo delle antiche origini agricole del luogo e poi continua con il legame con Besate quando i suoi abitanti decidono, nel Cinquecento, di erigere su questo campo prima un oratorio poi, nel Settecento, a segno di devozione per essere sfuggiti alla peste, la cappelletta che tutt’ora, custode di opere d’arte, costituisce una delle meraviglie del complesso. Seguendo la storia si arriva al 1966, quando proprio quei “terreni acerbi” vengono scelti dall’architetto Piero Portaluppi per realizzare una splendida villa. Una venue che oggi mantiene intatta l’atmosfera intima della residenza padana: al suo interno si trovano diversi ambienti originali tra cui quattro camere affacciate sul roseto, ideali per ospitare per esempio gli invited speaker di un convegno. La storia più recente della location ci porta poi alla grande tensostruttura che, perfettamente integrata sia all’edificio sia all’area naturale, permette di ospitare pranzi e cene per duecento persone, ma anche i cooking class per grandi numeri.
Nel cuore della Lombardia, a un passo dalla Grande Milano, si trova Lo Zerbo, una location adatta a ospitare eventi dedicati a gruppi aziendali, in cui si fondono quattro luoghi: la villa, la chiesa, la tensostruttura e il suggestivo parco IL PARCO NEL “GRANDE PARCO” È sicuramente il contesto che fa da cornice alle diverse strutture a rendere Lo Zerbo la destinazione ideale per l’organizzazione di eventi aziendali, sia aggregativi sia dedicati alla formazione, che qui trovano tutta la tranquillità e la privacy necessaria alla loro riuscita: più di cinque ettari di spazi recintati con zone all’aperto boscose, a prato, a giardino in cui ambientare originalissimi format di team building richiesti da agenzie e aziende. Grande valore aggiunto dell’intero complesso è inoltre il fatto di essere incastonato nel Parco del Ticino che, istituito nel 1974, è stato il primo parco regionale italiano e nel 2002 dichiarato Riserva della Biosfera dall’Unesco. Una enorme oasi della biodiversità dove, tra acqua, boschi e radure, si possono realizzare infinite attività naturalistiche e itinerari da percorrere a piedi, in canoa, in bicicletta, a cavallo.
NICOLETTA TOFFANO
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TEAM BUILDING
I giochi di Bacco a Tra le poche strutture aperte tutto l’anno, l’Hotel Atlantic di Riccione gioca gli assi della creatività e della cucina d’autore per confermarsi leader dell’ospitalità Mice-oriented NINO VERMICELLI
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a inaugurato la stagione con un nuovo ristorante gourmet, l’Hotel Atlantic di Riccione – elegante quattro stelle Superior sul lungomare della frizzante cittadina romagnola –: si chiama Green e nel nome promette già tutta la freschezza e la genuinità dei prodotti che la sapiente brigata di cucina trasformerà poi in pietanze sfiziose, dagli accostamenti originali e dai sapori innovativi. Lo chef Pasquale Riccio, infatti, ha messo a punto menu ricchi di creatività, dove la tradizione locale si sposa con commistioni orientali e suggestioni d’oltreconfine, il tutto accompagnato da una wine list ricercata, con etichette italiane e straniere d’eccezione. Proprio per far conoscere la nuova proposta gastronomica del Green – aperto anche alla città, con le sue raffinate sale indoor e con la magnifica terrazza en plein air – in una calda serata d’inizio giugno, l’Hotel Atlantic ha organizzato un avvincente food contest, “Bacco è in Gioco”: quattro portate – dal riso al nero di seppia con carpaccio di rombo, ricci di mare e salicornia; al tataki di tonno al se-
samo, mango, misticanza di ortaggi e chips di patate viola – alle quali il sommelier della struttura, Bruno Piccioni, ha abbinato quattro vini, serviti agli ospiti senza però svelarne l’identità, che ogni commensale doveva cercare di indovinare scegliendola tra tre etichette differenti. Se la serata ha riscosso successo e ha richiamato personalità e amanti dei gusti sofisticati, ça va sans dire che il format è replicabile per avvincenti team building aziendali o anche semplicemente per post congress ad alta memorabilità. I NUMERI DELL’ATLANTIC Se la cucina e il nuovo ristorante Green sono il fiore all’occhiello dell’Hotel Atlantic, gli spazi per meeting e convegni non sono da meno: il centro congressi, infatti, dispone di 12 sale moderne e luminose, in grado di accogliere da dieci a trecento delegati, tutte illuminate naturalmente e dotate di videoproiettori, schermo e impianto audio, mentre l’intera struttura vanta una connessione wi-fi ad alta velocità. L’accommodation si avvale invece di 134 camere con vista mare – divise tra l’Atlantic e il vicino hotel Nautico, quattro stelle della stessa proprietà – arredate in tonalità chiare e riposanti, colori mediterranei e dettagli raffinati, tutte arricchite di ogni comfort. Ma gli assi nella manica ancora non sono finiti: dopo una sessione di lavoro, infatti, la meeting e incentive industry ha infinite opportu-
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TEAM BUILDING
Hotel Atlantic S Riccione (Rn) Numero totale camere: 70 | Ristoranti: 1 | Posti: 240 | Sale meeting: 12 | Capienza sala maggiore: 300 posti | Capienza sala minore: 10 posti | Saletta segreteria | mq di aree espositive: 360 | Possibilità organizzazione post congress
Riccione nità di post congress, a iniziare da avvolgenti momenti di relax e benessere nel wellness center dell’hotel, Atlantjde, che accoglie gli ospiti in scenografiche piscine con acqua di mare a trenta gradi – protette da una cupola riscaldata in inverno – e nell’Atlantic Spa, l’area per trattamenti beauty e wellness professionali, impreziosita da sauna, bagno turco, water paradise e tre vasche idromassaggio con acqua dolce e marina. E dopo una sessione di rilassamento intenso, niente è meglio di una cena sfiziosa: se del Green si è già parlato, l’Hotel Atlantic supera i suoi confini e, grazie alla società di catering del Gruppo Atlantic, è in grado di allestire indimenticabili serate sulla spiaggia fino a mille partecipanti, cocktail a bordo piscina e cene di gala nelle location più prestigiose del territorio.
lo staff dell’hotel romagnolo è a disposizione per studiare cacce al tesoro personalizzate e su misura, magari addentrandosi nel ricco panorama artistico e culturale dell’entroterra, con gemme preziose come Urbino, San Leo, Gradara, Santarcangelo e San Marino. O ancora per allestire serate a tema, organizzare gare automobilistiche o coinvolgere i partecipanti nel remake dei più famosi kolossal hollywoodiani. E se ancora avanzasse tempo? C’è Riccione, con la sua movida frizzante e con le boutique prestigiose aperte fino a tardi! indirizzi a fine rivista
A TUTTO TEAM BUILDING Last but not least, non si possono non citare i numerosi format che l’Hotel Atlantic propone al Mice per organizzare attività di team building o anche semplici post congress all’insegna dell’avventura, dello spirito di squadra e della scoperta del territorio. Oltre a food contest di svariato genere – dalle prove ai fornelli sull’onda delle celebri trasmissioni televisive al wine tasting, dalle degustazioni ai quiz per carpire e apprendere i segreti dell’enogastronomia locale –, infatti,
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Un’oasi naturale Assaporare storia, tradizione, cultura e sapori autentici. Al Garden Toscana Resort gli ospiti Mice vivono un percorso polisensoriale in un contesto straordinario compreso tra un giardino unico, mare, sport, cucina e benessere SABRINA PIACENZA
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ella meravigliosa e antica terra etrusca, riconosciuta a livello internazionale per le sue lunghe spiagge sabbiose bagnate dal mare Tirreno, uno dei tratti di costa più significativi della Toscana, sorge Garden Toscana Resort, una struttura in cui è possibile associare il benessere di una vacanza leisure con un soggiorno business-oriented. La posizione e la ricchezza dei servizi lo rendono una meta da sogno per un soggiorno a base di relax, sport e divertimento, dove poter vivere esperienze diverse, tutte all’insegna
del benessere a 360 gradi. Garden Toscana Resort è situato a San Vincenzo, immerso in un giardino di 14 ettari caratterizzato dalla tipica vegetazione mediterranea in cui sono presenti quattrocento specie comprese piante di origine asiatica e tropicale. Anche il territorio circostante è pregevole, dal punto di vista naturalistico certamente, ma anche enogastronomico e culturale. La costa degli etruschi rappresenta un concentrato di bellezze e situazioni straordinarie, come la celebre Pisa con la sua piazza dei Miracoli; Castagneto Carducci con l’antico borgo che domina la costa e che nelle belle giornate regala la vista dell’Isola d’Elba; la deliziosa Bolgheri con le sue botteghe artigiane e gastronomiche, che si raggiunge dopo aver percorso il maestoso viale dei cipressi per quasi cinque chilometri; Suvereto, dove poter degustare dell’ottimo vino nella celebre cantina Petra, opera dell’architetto Mario Botta, ma anche percorrere le gustose strade del vino o visitare i parchi archeologici di Baratti e Populonia. UN RESORT IN TRASFORMAZIONE Il villaggio presenta una vasta scelta di spazi e dotazioni grazie anche alla sua estensione. 430 le camere, dalla classic room alla family room, tre ristoranti, tre bar, due piscine, un articolato centro sportivo, un teatro, un garden game dedicato ai più piccoli, il centro benessere e il centro congressi, oltre agli ambienti naturali come pineta, lecceto e spiaggia. Tra le novità da segnalare, il nuovo progetto chiamato #principionaturale. Più che un pro-
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TEAM BUILDING
Garden Toscana Resort San Vincenzo (Li) Numero totale camere: 430 | Ristoranti: 3 | Posti: Melograno 1.000 posti; Lecceto 200 posti esterni; Gardenia 100 posti interni + 100 esterni | Sale meeting: 6 | Capienza sala maggiore: 800 posti | Capienza sala minore: 25 posti | Saletta segreteria | mq di aree espositive: 250 | Possibilità organizzazione post congress
getto un concept, che vede l’ospite al centro di un percorso esperienziale ed emozionale a stretto contatto con la natura, considerata a pieno titolo la medicina più antica del mondo perché capace di allontanare stress e tensioni quotidiane. Dunque un luogo di vero benessere dove potersi sentire in equilibrio con noi stessi, con gli altri e con l’ambiente che ci circonda. MEETING DI VALORE Garden Toscana Resort ha studiato per la meeting industry proposte diversificate di attività, dagli eventi aziendali più classici alle esperienze di team building perfette per creare gruppi di lavoro in totale sintonia. Il resort vanta una posizione strategica grazie alla vicinanza con le principali città (un’ora e mezza da Firenze, a sole tre ore da Roma e poco più da Milano) e l’aeroporto più vicino, distante un’oretta, e offre la giusta concentrazione per la condivisione di valori ed esperienze che caratterizzano i soggiorni di lavoro. Vasta la gamma di servizi: tre sale meeting di varie metrature e modulabili per cinquecento posti a sedere; tre ristoranti (Melograno, Lecceto e Bistrot Gardenia) per allestire colazioni, coffe break, aperitivi, pranzi o cene tematiche; accesso alla Garden Spa Cavalleggeri, un centro benessere di ben settecento metri quadrati; un vero e proprio teatro coperto
con capienza fino a ottocento posti; un’area d’intrattenimento indoor dotata di attrazioni uniche e coin game; la possibilità di praticare numerosi sport grazie ai 12 campi da tennis in terra battuta, due campi da calcio a cinque, un campo da basket, un campo da bocce e un campo da volley, ma anche piacevoli percorsi nella natura incontaminata. L’ESPERIENZA CONDIVISA All’interno del parco in cui è inserita la struttura è possibile organizzare attività di vario tipo, sia indoor sia outdoor, come una caccia al tesoro, una cena tematica, esercizi e giochi di squadra per vivere un’esperienza unica e consolidare i rapporti in maniera diversa e più efficace per la filosofia aziendale. Tiro con l’arco, sport acquatici o di spiaggia, cene di gala a bordo piscina o una giornata a stretto contatto con la natura completano la ricchissima proposta di attività dedicata alla meeting industry. Garden Toscana Resort riserva anche agli ospiti business un soggiorno all’insegna dell’esperienza emozionale e sensoriale. Un toccasana per il corpo e la mente, uno stato di salute e benessere più profondo, che va oltre l’esperienza, un diverso modello di struttura per aiutare le aziende a raggiungere nuovi obiettivi e lontani orizzonti. indirizzi a fine rivista
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TEAM BUILDING Hotel Hermitage Portoferraio, Isola d’Elba (Li) Numero totale camere: 130 | Ristoranti: 5 | Posti: 400+ | Sale meeting: 5 | Capienza sala maggiore: 400+ posti | Capienza sala minore: 80 posti | Saletta segreteria | mq di aree espositive: 400+ | Possibilità organizzazione post congress
Il team building è un gioco serio L’Hotel Hermitage offre mille e uno spunti a chi voglia organizzare eventi di alto livello in un contesto non solo esclusivo ma immerso anche nella splendida natura dell’Isola d’Elba ANTONELLA ANDRETTA
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Elba è il luogo ideale per far crescere lo spirito di gruppo. Non a caso, ogni anno tante aziende e molte agenzie, che ne apprezzano i servizi e l’ospitalità, organizzano negli hotel isolani meeting e attività di team building. L’Hotel Hermitage, affacciato sulla baia de La Biodola, è la location perfetta per migliorare l’armonia tra colleghi e la capacità di lavorare in team. L’amicizia e la solidarietà all’interno del gruppo di lavoro si possono rinforzare con una sfida di golf sul campo a nove buche, con una gara di kayak, oppure con un torneo di tennis su uno dei nove campi in terra rossa. Momenti socializzanti si ottengono anche durante la degustazione di vini con il sommelier, la sfida per la realizzazione del miglior cocktail e alle lezioni di cucina con lo chef. «All’Hermitage trasformiamo le attività di team building in esperienze indimenticabili e per farlo abbiamo tre piscine di acqua di
mare, i campi di volley e calcetto, il diving center, mentre per il relax c’è il piccolo centro benessere con vista sulla baia. Assicuriamo convivialità nei quattro ristoranti, l’Hermitage affacciato sul golfo della Biodola, La Ghiotta a pochi passi dal mare, il Fuoco di Bosco a bordo piscina, il Maitù direttamente sulla spiaggia, con cucina elbana e italiana e ottimi ingredienti del territorio. E se i gruppi prevedono la presenza della famiglia, per i più piccoli c’è il ristorante Peter Pan, con uno staff specializzato in pazienza e allegria» dice Gaetano Avagliano, revenue manager dell’Hotel Hermitage. «I gruppi possono mettersi alla prova anche durante un percorso di orienteering lungo circa quattro chilometri, che parte dall’hotel e arriva a una spiaggia privata raggiungibile solo a piedi. Lungo il sentiero a picco sul mare, i panorami, i profumi della macchia e il silenzio fanno dimenticare lo stress e favoriscono lo spirito di squadra». L’Hermitage offre oltre cento tra camere e suite, tutte con terrazzo o balcone, cinque sale meeting con luce naturale e una capacità in plenaria di oltre quattrocento posti, più la saletta segreteria, l’ufficio stampa, il noleggio di attrezzature audiovisive e l’assistenza. indirizzi a fine rivista
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Il fascino esclusivo dell’Isola d’Elba un connubio perfetto di eleganza e natura
Hotel Hermitage | Loc. Biodola 57037 Portoferraio Isola d’Elba (Li) | Tel. +39. 0565. 97 40 | info@hotelhermitage.it | www.hotelhermitage.it
Il paradiso è qui Hotel del Golfo | 4 Stelle Isola d’Elba Via delle Ginestre, 31, 57030 Procchio, Isola d’Elba (Li) Tel. +39.0565.9021 | E-mail: info@hoteldelgolfo.it www.hoteldelgolfo.it
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TEAM BUILDING Horse Country Resort Congress & Spa Arborea (Or) Numero totale camere: 345 | Sale meeting: 8 | Capienza sala maggiore: 1.000 posti | Capienza sala minore: 20 posti | mq di aree espositive: 800 | Possibilità organizzazione post congress
Galoppare fa squadra Tra il verde della macchia mediterranea e il blu del mare di Sardegna, si trova Horse Country Resort Congress & Spa, che ha fatto delle esperienze a cavallo il punto di forza della sua offerta, anche per team building ANTONELLA ANDRETTA
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uando si tratta di team building, gli spunti non sono mai abbastanza: team builder e formatori sono sempre alla ricerca di metafore funzionali, di percorsi interessanti e di luoghi dove l’esperienza possa essere enfatizzata e valorizzata. Horse Country Resort è in grado di fondere accoglienza, comfort, servizi e uno straordinario contatto non solo con la natura della Sardegna ma anche con l’animale che da migliaia di anni accompagna l’uomo nel suo cammino: il cavallo. Sì perché il resort dispone di un grande centro equestre e i team building dell’Horse Country rappresentano un percorso di formazione unico e destinato a lasciare qualcosa di indimenticabile nell’individuo e nel gruppo. I percorsi proposti sono diversi e si dividono in formativi, ludici e show. Nei primi il cavallo diventa il mezzo attraverso il quale i partecipanti diventano consapevoli delle proprie emozioni, imparando a gestirle. Nei team building ludici si vive l’emozione di una passeggiata a cavallo tra la pineta e la spiaggia, che diventa per il gruppo condivisione di un’esperienza unica; oppure si
partecipa a giochi a squadre, sempre a cavallo, tra equilibrio, conduzione e destrezza. Gli show infine, ideali come post congress, riprendono antiche tradizioni sarde – come quella della Sartiglia –, alle quali si assiste in una magica atmosfera. Non manca neanche un saloon in stile old west, dove indossare cappelli da cow-boy e organizzare gare di tiro col lazo e toro meccanico o ballare la country line dance. Ma veniamo alla struttura: l’Horse Country Resort, che si trova a breve distanza da Oristano, ideale punto di partenza per escursioni tra siti archeologici e spiagge spettacolari, è in grado di ospitare circa mille persone in camere ben attrezzate o in villini immersi nella pineta. Notevole anche la dotazione di spazi: il Centro Congressi Horse Country, con più di 1.800 metri quadrati di superficie, dispone di tre sale riunioni modulabili, la cui capacità massima è di mille posti. Il foyer, con due ampie terrazze e un portico, è ideale per coffee break, light lunch o per accogliere mostre, presentazioni e show room. A completare il tutto un’ampia e varia offerta ristorativa, il centro benessere Poseidonya – a pochi passi dal mare e specializzato in trattamenti di talassoterapia e algoterapia, perfetti per una remise en forme totale – e tante strutture sportive come il tiro con l’arco, campi da tennis, piste ciclabili e un campo da calcetto. indirizzi a fine rivista
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5 SALE POLIVALENTI CON CAPIENZA DA 50 A 1000 PARTECIPANTI - AMPIO PARCHEGGIO S.P. 4 Galliera, 319 - 40050 Funo di Argelato (BO) Italy - Tel. 051 863366 - event@museolamborghini.com - www.museolamborghini.com
HOT TOPICS under the spotlight
Happy birthday, Un curriculum lungo dieci anni: Winter Garden Hotel strizza l’occhio alla meeting industry con una strategia chiara, basata sulla volontà di rinnovarsi continuamente per raggiungere sempre nuovi traguardi SABRINA PIACENZA
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ieci anni sono un bel compleanno da festeggiare, soprattutto quando si celebra un percorso di crescita costellato da numerosi e prestigiosi obiettivi raggiunti. Per Winter Garden Hotel ogni traguardo è un nuovo punto di partenza che viene accompagnato da un upgrade costante della struttura.
Quest’anno – con orgoglio – si festeggia anche questo, felici di mostrare il risultato di un processo di restyling perpetuo che ha coinvolto molti spazi della struttura. Si era partiti con l’intervento sulle sale meeting qualche anno fa, mentre negli ultimi mesi l’attenzione si è concentrata sul bar, sul giardino esterno e sulle suite, che sono state riviste, pur mantenendo lo stile minimal e contemporaneo che caratterizza tutta la struttura. Un restyling che ha come obiettivo quello di accrescere il carattere di questo quattro stelle, di confermare il buon posizionamento del brand amplificando l’identità della sua struttura, esaltando le sue diverse anime, dando vita a una sorta di boutique hotel ma con una forte vocazione business. Oggi il Winter Garden Hotel ospita complessivamente 149 stanze, dalle ampie metrature e dallo stile moderno, dotate d’impianto domotico e realizzate con materiali di qualità e tecnologie evolute per garantire massima funzionalità a garanzia di un benessere diffuso. Proprio la sensazione di calma e relax, che viene trasmesso nelle camere ma anche negli ambienti comuni, è la caratteristica identitaria della struttura e l’arma vincente nella scelta della location. L’EFFICIENZA DEL BUSINESS Collocato in posizione davvero strategica, a soli due chilometri dall’aeroporto di Orio al Serio e a una manciata di minuti dal centro di Bergamo, il Winter Garden Hotel è situato alle porte della città, in prossimità del casello autostradale
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Winter Garden Hotel Grassobbio (Bg) Numero totale camere: 149 | Ristoranti: 1 - L’Officina | Posti: 170 | Sale meeting: 3 | Capienza sala maggiore: 250 posti | Capienza sala minore: da 1 a 50 posti | Saletta segreteria | mq di aree espositive: 800 | Possibilità organizzazione post congress
happy look! dell’A4, e proprio per questo rappresenta il perfetto punto di partenza per raggiungere le principali località della Lombardia. L’hotel riserva agli organizzatori di eventi e a tutta la meeting industry ampi spazi congressuali allestiti con soluzioni tecnologiche di ultima generazione e un servizio organizzativo flessibile, capace di rispondere in modo puntuale e propositivo a tutte le necessità. L’albergo è dotato di un moderno centro congressi che ospita tre sale meeting, completamente aggiornate nell’allestimento e negli arredi, nelle quali si possono organizzare convegni, eventi o presentazioni fino a 250 persone. Ambienti moderni, dalle ampie metrature, modulabili e personalizzabili grazie a un sistema di pannellature secondo le esigenze del momento, così da essere funzionali sia nel caso di eventi con un numero elevato di partecipanti, sia nel caso di incontri e riunioni più riservate. Le sale sono allestite con le migliori soluzioni tecnologiche, come l’impianto di diffusione sonora di qualità premium e il sistema di regia audio/video automatica con pc touch-screen. Inoltre, all’interno del centro meeting, sono disponibili spazi per l’organizzazione di vari servizi accessori come il guardaroba o gli uffici di segreteria organizzativa. Lo staff meeting dedicato, con una preparazione multilingue e un know-how specifico sul segmento Mice, è a disposizione degli organizzatori per studiare configurazioni ad hoc delle sale mirate a soddisfare al meglio le necessità del cliente.
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I SERVIZI D’ECCELLENZA Il posizionamento che la struttura ha consolidato in questi primi dieci anni di attività lo deve senza dubbio ai numerosi eventi organizzati, al successo attribuitogli dal comparto Mice, alla qualità degli interlocutori, per i quali ha saputo diventare un punto di riferimento imprescindibile nel territorio. Tutto questo non sarebbe stato possibile se i servizi offerti non avessero garantito un livello top. A partire dalla ristorazione. All’interno del Winter Garden Hotel, infatti, due sono gli ambienti deputati a custodire i segreti di un’offerta culinaria d’eccellenza: il prestigioso ristorante L’Officina e il frizzante Onyx Cafè Italian Bistrot. Entrambi offrono i propri spazi e la propria creatività per la realizzazione della ristorazione a completamento dell’offerta meeting come coffe break, colazioni di lavoro, brunch, aperitivi, light lunch, cene aziendali o più mondane come quelle di gala.
Ottime e ricercate le proposte gourmet, personalizzabili su richiesta. In parallelo all’offerta gastronomica, un prestigioso centro benessere – The Spa – luogo ideale dove ritrovare l’equilibrio fra corpo e mente dopo una lunga giornata di lavoro. I suoi ambienti si distinguono per l’atmosfera originale, dove il tempo lascia spazio alla riscoperta di sé. Anche in questo caso,il personale è a disposizione per studiare programmi ad hoc. Last but not least, il “winter garden”, cuore della struttura, un spazio intimo e riservato da vivere in tutte le stagioni dell’anno all’in-
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HOT TOPICS under the spotlight
segna del “High-Comfort, Low-Stress” che riassume perfettamente la filosofia dell’hotel. OCCHIO AI DETTAGLI Il piacere di un evento al Winter Garden Hotel inizia dal check-in, effettuabile a qualsiasi ora e 24 ore su 24, esattamente come il checkout. L’assenza di orari vincolanti è certamente uno dei punti di forza della location che, tra l’altro, prevede breakfast a partire dalle 6.00 del mattino. Gli ospiti vengono sempre accolti con un aperitivo e un piacevole sottofondo musicale
che invita al relax. Durante la bella stagione, inoltre, il giardino funge da palcoscenico per le serate musicali e gastronomiche della rassegna Music in the Garden, durante le quali si anima di suoni e sapori. Uno spazio scenografico che può essere riservato per meeting aziendali di grande impatto, così come la sala Panorama dove, dalle sue ampie vetrate, è possibile ammirare le colline della città Alta di Bergamo e che su richiesta può diventare scenario di degustazioni, attività di team building o sessioni di lavoro formative legate o accompagnate al food in tutti i suoi aspetti. OLTRE GLI EVENTI Organizzare un evento al Winter Garden significa poter contare anche su itinerari pre o post congress interamente organizzati on demand dalla divisione meeting della location. L’offerta per il mondo incentive è molto ampia e ricca, numerose le attività di team building che si possono svolgere nei dintorni dell’hotel: dalle proposte culturali a quelle gastronomiche, senza dimenticare sport (compreso il golf ) e shopping. Un’attenzione costante alla diversificazione delle proposte ha permesso in questi anni di alimentare il trend di crescita, raggiungendo nuovi clienti, ma anche di specializzarsi in determinati settori. Winter Garden Hotel, per esempio, è diventato un punto di riferimento per le organizzazioni sportive e le società professionistiche che necessitano di organizzare riunioni, summit o incontri di presentazione delle attività. Una location dalla qualità diffusa, caratterizzata dal binomio in perfetto equilibrio tra efficienza e relax, dove leisure e business si fondono in totale armonia....da dieci anni! indirizzi a fine rivista
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L’importanza della p Il Savoia Hotel Regency è uno dei più grandi hotel congressuali di Bologna costruito per accogliere la più ampia tipologia di eventi e arricchito, da febbraio 2019, dal prestigioso Savoia Auditorium, di circa mille metri quadrati NICOLETTA TOFFANO
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l sinonimo di congressuale in Emilia è sempre più Savoia Hotel Regency: già struttura unica nel panorama emiliano, si distingue per aver sviluppato, da un curatissimo nucleo antico, un’ architettura avveniristica, ispirata ai raffinati principi di impianto delle antiche ville venete, e proiettata nel futuro per il suo avanzato carattere tecnologico. Infatti il Savoia Hotel Regency non è solo un albergo, ma un vero sistema al servizio del congressuale, immerso in un grande parco di due ettari, che include 140 camere suddivise in due strutture, ristorante, bar, area fitness, piscina estiva, parcheggi per circa ottocento auto e bus e soprattutto un’area congressuale di 3.500 metri quadri per 27 sale meeting. Un numero raggiunto proprio quest’anno quando alla ricca offerta del complesso si è aggiunto il Savoia Auditorium: modernissima struttura, altamente tecnologica, di circa mille metri quadri, collegata all’hotel e all’attuale centro congressi, con la possibilità di ospitare fino a 1.200 persone in un’unica sala. L’altezza dei soffitti di sei metri e le sale dislocate al piano terra con accesso diretto permettono una grande versatilità degli spazi, che si pre-
stano anche a eventi espositivi normalmente di difficile allestimento come la presentazione di macchinari o di nuove autovetture. Non mancano neppure due colonne di ricarica per auto elettriche, per un servizio davvero a tutto tondo e green. TRA CHARME E GUSTO Il Savoia Hotel Regency è inoltre collocato in posizione strategica, tra l’aeroporto di Bologna, la stazione dei treni ad alta velocità, l’ingresso dell’autostrada e a soli tre chilometri dalla Fiera di Bologna e dal Palazzo dei Congressi. La logistica è sicuramente uno dei punti forza, ma non certo l’unico: la struttura è in perfetto equilibrio con la natura che la circonda e in un continuo dialogo tra spazi interni ed esterni, visivamente continui attraverso le grandi vetrate, richiamanti memorie neoclassiche con rifiniture in marmi candidi. Inoltre, fiore all’occhiello del complesso è il Ristorante Garganelli, una vera e propria icona della ristorazione bolognese, nato nel 1956 dalla volontà della Famiglia Trombetti di raccontare la storia della grande cucina italiana e del territorio proponendo piatti tipici regionali ma anche sapori mediterranei con pesce freschissimo e accostamenti creativi. Dal 2007 il ristorante, accessibile anche dagli ospiti esterni, è inserito all’interno del parco del Savoia Hotel Regency. Si tratta di un vero ristorante gourmand dove, in occasione di meeting ed eventi aziendali, i menu confezionati appositamente per ogni cliente
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Savoia Hotel Regency Bologna Numero totale camere: 140 | Ristoranti: 1 | Posti: 800 | Sale meeting: 27 | Capienza sala maggiore: 1.200 posti | Capienza sala minore: 8 posti | Saletta segreteria | mq di aree espositive: 1.500 | Possibilità organizzazione post congress
a professionalità spaziano dall’aperitivo alla cena di gala, dal coffee break al sitting buffet. Amplissima poi la scelta delle location dove allestire i servizi di food and beverage: dalla possibilità di sale riservate per banchetti sino a settecento persone agli standing buffet allestiti nelle aree espositive o nell’area estiva del Savoia Beach Café che può ospitare in estate fino a 1.800 persone. Utile ricordare inoltre che dietro tanta offerta si nasconde anche un’anima green, insita nell’architettura stessa del complesso, la cui attività è in parte alimentata da innovativi impianti fotovoltaici. I PRIMATI DI BOLOGNA Il Savoia Hotel Regency, come abbiamo visto, location allo stesso tempo tecnologica e di grande charme ha come altro punto di pregio l’essere collocato a Bologna, una di quelle città che non ti aspetti, uno scrigno di tesori preziosi, dall’arte alla buona cucina, che non amano esibirsi ma che preferiscono essere scoperti un po’ per volta. Sarà per questo che a Bologna si torna sempre volentieri, centro strategico di quel territorio dell’eccellenza del Made in Italy che per il settore gastronomico e culturale va sotto il nome di Food Valley e per il settore automobilistico di Motor Valley: un network che comprende autodromi, circuiti e nomi di case automobilistiche, con i rispettivi musei, del calibro di Ferrari, Maserati, Ducati, Lamborghini. Bologna è oggi una destinazione in crescendo, a cui Lonely Planet ha recentemente
dedicato un guida ricca di innovativi spunti utili al trend del turismo slow, e nondimeno premiata dal settore congressuale che nel 2018, nell’ultimo rapporto dell’International Congress and Convention Association (Icca), l’ha classificata tra le prime cento venue al mondo per numero di meeting organizzati da associazioni internazionali. Complice del risultato sicuramente l’accessibilità, la storia e la proposta turistica della città oltre al grande lavoro sulla promozione indirizzato alla meeting industry internazionale. A questi fattori si unisce naturalmente la presenza di una offerta di ricettività di ottimo livello e di strutture congressuali di vera eccellenza come il Savoia Hotel Regency. indirizzi a fine rivista
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Le Cesarine per il Mice Una start-up tutta italiana per diffondere la ricca e variegata cultura gastronomica autoctona. Le Cesarine aprono le porte all’incentive per offrire un’esperienza di gusto “come una volta” SABRINA PIACENZA
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ata a Bologna qualche anno fa per sviluppare e promuovere l’omonima associazione culturale gastronomica – col patrocinio del Mipaaf, della Regione Emilia-Romagna e dell’Università di Bologna – Le Cesarine sono una felice intuizione di Egeria Di Nallo, che
l’ha fondata con lo scopo di promuovere la cucina tradizionale e locale italiana. Molti gli ospiti, soprattutto stranieri, che attraverso il sito www.cesarine.com prenotano una food experience di cucina tradizionale nella casa di una delle settecento “cesarine” sparse in più di 120 città in tutta Italia. Davide Maggi, Ad della società, racconta la mission di questa originale impresa, in particolare come Le Cesarine possono differenziare e aggiungere valore a un evento Mice. Cosa è Le Cesarine? «È il primo network nazionale di cuoche domestiche, donne e uomini animati da una forte passione per la cucina del proprio territorio e dalla voglia di condividere e insegnare le ricette tipiche locali tramandate nella propria famiglia. Più di settecento cuoche esperte – e certificate per rappresentare la vera cucina tradizionale della loro città – accolgono alla propria tavola i buongustai di tutto il mondo per far scoprire gli autentici sapori locali tramandati dai ricettari di famiglia. Ogni Cesarina propone un’esperienza culinaria unica, frutto dell’incontro tra la sua conoscenza gastronomica, la storia e i sapori del proprio territorio. La mission è offrire ai clienti la possibilità di scoprire e vivere la vera cucina tradizionale nel segno di quello spirito di accoglienza e ospitalità, da sempre tratto caratteristico e distintivo di noi italiani».
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Che tipo di esperienza offre? «Pranzi e cene in case autentiche, quelle delle Cesarine, come uno di famiglia, dove gli ospiti possono gustare un menu completo di piatti tradizionali locali, dall’antipasto al dolce, accompagnato da un’accurata selezione di vini del territorio. Ma anche diverse tipologie di corsi di cucina». Una food experience che può essere utilizzata per la meeting e incentive industry? «Le Cesarine offrono un servizio personalizzato, per un evento privato, per esempio, uno show cooking o un appassionato team building per cimentarsi con le ricette della cucina locale. In occasione di eventi speciali, o con gruppi numerosi, Le Cesarine utilizzano location strepitose, extra domestiche, disponibili in tutte le città italiane. Palazzi storici, dimore d’epoca e residenze di charme sono lo scenario privilegiato dei grandi eventi dove la cucina e la tavola diventano anche terreno di gioco per prove di abilità a tema gastronomico, una sana e divertente competizione che favorisce lo spirito di squadra».
team building per diverse aziende del settore farmaceutico, automotive e moda, incentrati sulla preparazione di un caposaldo gastronomico della città in cui si è svolto l’evento. A Bologna, per esempio, una sessione dedicata alla preparazione del tortellino e delle tagliatelle, a Milano il classico risotto giallo (allo zafferano), a Roma il supplì e a Napoli la mitica pizza verace». indirizzi a fine rivista
Avete già lavorato con le aziende per qualche evento? «Collaboriamo da tempo con agenzie Mice, tour operator e Dmc. Abbiamo già organizzato show cooking e
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La cultura dell’accoglienza Una location immersa nel verde che ospita eventi e congressi di grande impatto: questo e molto altro è l’MH Matera Hotel, dove la cultura va a braccetto con il cibo e con l’arte dell’accoglienza SIMONA ZIN
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a capitale europea per la cultura 2019, tra i suoi mille plus, annovera anche una struttura affascinante, meta di congressi ed eventi di qualità e dotata di servizi esclusivi: l’MH Matera Hotel, che sorge nel caratteristico Borgo Venusio e si propone alla clien-
tela Mice per soddisfare qualsiasi esigenza, all’insegna del benessere, della natura e della buona tavola. Sono oltre cinque gli ettari di parco che circondano l’hotel, sulle colline lucane, a soli sei chilometri dai famosi Sassi, patrimonio dell’Unesco. Moderna e raffinata, la location risponde con grande flessibilità alle più diverse esigenze degli organizzatori di congressi, incentive, esposizioni, convegni ed eventi aziendali. UN TRIPUDIO DI COLORI Rinnovato di recente, il centro congressi dell’hotel è suddiviso in due strutture differenti: la prima, già esistente, è composta da cinque sale meeting ed è in grado di accogliere fino a seicento persone; il nuovo centro congressi si compone invece di due piani ed è capace di ospitare fino a ottocento persone; è dotato di schermi led wall e impianti audio-amplificazione di ultima generazione. L’ ambiente include una reception e un guardaroba dedicati, regia, due bar su ogni piano con relativa cucina e ampi spazi nel foyer antistante la sala. Tutte le sale hanno luce naturale con accesso diretto per carico/scarico merce. L’area congressuale è equipaggiata con la più moderna tecnologia e con servizi all’avanguardia: alle sale meeting, si affiancano cinque sale banchetti, anch’esse tutte rin-
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MH Matera Hotel Matera Numero totale camere: 131 | Ristoranti: 6 | Posti: 400 nel Giardini Venusio | Sale meeting: 7 | Capienza sala maggiore: 800 posti | Capienza sala minore: 35 posti | Saletta segreteria | mq di aree espositive: mq 800 | Possibilità organizzazione post congress
novate di recente, in grado di accogliere fino a settecento persone. Altra “chicca” dell’MH Matera Hotel, La Terrazza con tetto apribile per scenografici eventi sotto le stelle a bordo piscina per duecento ospiti, con incantevole vista sulle colline lucane, e adiacente a una magnifica piscina con fontane multicolore ad illuminazione Rgb: tutto questo finemente incastonato in una distesa di prato inglese. Il tetto è apribile grazie a un sistema di tecnologia all’avanguardia ed è a disposizione un ampio spazio per montare una tensostruttura per grandi eventi. Dalla splendida terrazza e da ogni angolo dei giardini lo sguardo si perde sugli armoniosi e morbidi pendii del rigoglioso parco che avvolge l’intera struttura. Gli scorci assolati lasciano spazio a cromatismi sorprendenti; l’azzurro del cielo si mescola al verde delle colline circostanti per dar vita a un tripudio di colori talmente bello da sembrare un dipinto. ALL’INSEGNA DI CIBO E RELAX La struttura si distingue anche per la ristorazione: l’hotel dispone di diverse sale, nelle quali si possono gustare le specialità dello chef, che vanno dai piatti della tradizione lucana ai più elaborati esempi di cucina gourmet, presentati con grande creatività. Il tutto a base di prodotti genuini che con-
feriscono alle pietanze un gusto inimitabile. Tutti i piatti proposti sono l’espressione della creatività dello chef, che propone ricette speciali e di sicuro impatto scenografico. Nel periodo estivo è aperto anche il Beach Bar per light lunch, aperitivi ed happy hour, oppure Il Beach, il ristorante estivo dell’hotel tra bordo laghetto e bordo piscina: uno scorcio meraviglioso, dove ogni dettaglio è poesia e dove anche la cena più semplice si trasforma in un’emozione tutta da vivere. Spazio anche al relax nel centro benessere e fitness, che ha subito di recente un complesso intervento di riqualificazione: qui si possono vivere momenti rilassanti dopo un’intensa giornata lavorativa grazie a una palestra con attrezzature hi-tech, alla piscina interna ed esterna con idromassaggio, sauna finlandese, bagno turco, percorso di sette docce emozionali, area relax con vista sulla cascata e un laghetto con angolo tisaneria. Tra le proposte della struttura, anche programmi escursionistici su misura alla scoperta non solo delle bellezze della Città dei Sassi, con i loro volumi di tufo con grotte, palazzi e chiese scavati nella roccia, ma anche dell’affascinante territorio circostante, tra centri antichi, tradizioni millenarie e sapori unici. indirizzi a fine rivista
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Malta: novità per l’hotellerie Nuove aperture, refurbishment e ampliamenti: il settore alberghiero mostra un rinnovato interesse per la splendida isola al centro del Mediterraneo e investe in strutture luxury e upper upscale. Tutte Mice-oriented SIMONA P.K. DAVIDDI
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he Malta sia sempre in evoluzione non è una novità: l’isola dei Cavalieri e del sole tutto l’anno ci ha ormai abituato a sorprese che ne aumentano l’appeal e la fruibilità, soprattutto in chiave Mice e con l’accento sul segmento incentive e su quello delle attività di team building. E così anche il mondo dell’hotellerie, da sempre presente a Malta con strutture prestigiose e perfette anche per grandi numeri, si lascia “contagiare” da questo continuo work in progress e sfodera nuove realtà, rinnova, ribrandizza e amplia quelle già esistenti, con un comune denominatore, il lusso.
UN FIRMAMENTO DI (CINQUE) STELLE Non possiamo non iniziare la nostra carrellata con una nuova apertura destinata a far parlare di sé, quella del Malta Marriott Hotel & Spa, cinque stelle, posizionato sulla scenografica spiaggia sabbiosa di Balluta Bay nella cosmopolita St.Julian’s, a una ventina di minuti da Valletta. Un investimento di trenta milioni di euro ha dato vita a un edificio dal design moderno, raffinato e contemporaneo, con 302 camere, tra le quali spiccano 25 Club Room, 29 suite e una presidenziale da 150 metri quadrati, oltre a un’ampia scelta di ristoranti e bar – per la precisione, i ristoranti sono cinque, tra i quali il Taro, dalla proposta gastronomica mediterranea, e il Nori, un raffinato fusion che propone la cucina di strada asiatica, entrambi ospitati nella Villa, un suggestivo palazzo del XIX secolo adiacente l’hotel –, piscine indoor e outdoor, un’esclusiva spa, un attrezzato fitness centre e, ovvia-
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3 1 / La bellezza di Valletta, capitale e cuore pulsante di Malta 2 e 3 / Due immagini del Malta Marriott Hotel & Spa, nuovo cinque stelle a Balluta Bay 4 e 5 / Il nuovissimo Iniala Hotel, indirizzo di super lusso sui bastioni di Valletta 6 e 7 / L’H Hotel, del gruppo Hugo’s Hotels, a Paceville, regno della movida
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mente, un moderno centro congressi con 12 sale versatili e di differenti dimensioni – dalle boardroom alla ballroom e all’auditorium –, oltre allo splendido M Club Lounge all’ultimo piano: una vera lounge con terrazze all’aperto e ambienti rilassanti, dove lavorare in tranquillità o semplicemente ricaricarsi ammirando il blu profondo del Mediterraneo. Un indirizzo “classico” della Malta a cinque stelle, il Westin Dragonara Resort, Malta ha invece completamente riarredato le sue 29 esclusive Bay Suite, caratterizzate da un panorama mozzafiato sul mare e da ambienti rilassanti e lussuosi, che richiamano i toni caldi della pietra maltese e gli infiniti azzurri del Mediterraneo. Dettagli esclusivi e un concept ispirato al wellness sono stati il leitmotiv che ha guidato il restyling e che ha portato, sulle terrazze di alcune delle suite, addirittura una piscina privata. Ma non è tutto: il Westin Dragonara, infatti – che dispone di un centro congressi con 17 sale, la principale da seicen-
to posti –, ha lanciato una nuova modalità di fare meeting e congressi, accompagnando le sessioni di lavoro a momenti di impegno sociale e ambientale: grazie infatti alla partnership con due realtà locali, Nature Trust e St. Joseph’s Home, è possibile supportare in vario modo progetti green – organizzando team building all’insegna della pulizia di coste e aree verdi, piantando alberi e arbusti, innaffiando le zone in sofferenza d’acqua, e così via – oppure aiutare i giovani ragazzi della St. Joseph’s Home – una realtà che dalla sua inaugurazione ha aiutato circa 2.300 bambini in fuga dalla povertà o rimasti orfani –, sia facendo lavori manuali di manutenzione dell’edificio, sia per esempio, donando loro i pasti in eccesso alla fine dei meeting. Spostandosi sulla sabbiosa Golden Bay – la cui spiaggia è dorata di nome e di fatto – anche il Radisson Blu Resort & Spa, Malta Golden Sands, imponente e lussuoso cinque stelle dalla candida facciata situato su un
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8 e 9 / Il Radisson Blu Resort & Spa, Malta Golden Sands, adagiato sulla sabbiosa Golden Bay 10 e 11 / Il Rosselli – AX Priviledge, boutique hotel di lusso a Valletta
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plateau roccioso naturale a picco sul mare, ha in serbo importanti novità per la meeting e incentive industry più “demanding”: sono infatti state appena inaugurate le elegantissime Sand Tower Suite, che regalano una vista a tuttotondo e senza “interferenze” sulla splendida baia. Situate direttamente sulla spiaggia, quasi in una “dependance” di lusso, le nuove suite affascinano per il design, lineare e raffinato al contempo, con arredi all’insegna dei materiali naturali e dei colori tenui, chiari e riposanti, arricchiti da dettagli di pregio – bellissima la vasca stand-alone – e luci d’atmosfera. Fiore all’occhiello delle nuove camere sono però le terrazze, con vista a 180 gradi e arredate con lettini, divani, tavolo – tutti in legno – per assaporare il sole da ogni angolazione e in qualsiasi momento della giornata. Lusso esclusivo a parte, il Radisson Golden Sands accoglie il Mice in 338 camere complessive, tutte con vista sul
Mediterraneo e sulla costa di Malta, e con ambienti raffinati, mentre per i momenti di lavoro, le riunioni e i convegni le sale sono otto, con la principale, la Grand Ballroom, in grado di accogliere fino a 650 delegati a platea o novecento per cocktail standing, oltre a vantare una splendida terrazza en plein air per coffee break panoramici. Non mancano, ovviamente, le facility dedicate al wellness, a partire dall’esclusiva spa e per proseguire con le piscine – indoor e outdoor – la palestra e i campi da tennis. Infine, per i momenti conviviali, la scelta può spaziare tra sette ristoranti e bar: dal Flavours, dove iniziare la giornata con un’energizzante colazione, all’Agliolio, dove i sapori italiani e mediterranei si fondono con le tradizioni dell’isola, dall’Essence, dalla proposta gourmet e la vista mozzafiato sulla baia al Mokka Lobby Bar & Terrace per uno snack veloce, allo Swizzles Bar per concludere le serate con musica dal vivo e atmosfere lounge. NUOVE SALE, NUOVE ATMOSFERE Accanto a tante pietre miliari dell’ospitalità maltese, si affacciano sul panorama dell’hotellerie anche interessanti novità come l’H Hotel, del gruppo Hugo’s Hotels, quattro stelle super glamour a Paceville, il cuore della nightlife dell’isola, con ristoranti, bar e discoteche, a una manciata di minuti dalla bella St. George Bay, sulla quale si affaccia la maggior parte delle 160 camere della struttura, dotate di ogni comfort e di tutta la tecnologia necessaria a chi viaggia per lavoro – alcune sono impreziosite da jacuzzi o piscina privata –. Spettacolare il roof top, Infinity by Hugo’s, con piscina a sfioro, cocktail bar, jacuzzi e uno Champagne Bar privatizzabile. Dal glamour di Paceville alla tranquillità di Kappara, con la riserva naturale della Valle di Għollieqa: qui, nel cuore dell’isola ma a una decina di minuti da Valletta e Slie-
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ma e a una ventina dall’aeroporto, è incastonato l’Urban Valley Resort and Spa, circondato da circa cinquemila metri quadrati di giardini lussureggianti. Moderno, lussuoso e accogliente, il resort inaugurerà a breve un nuovo centro congressi, dall’iconica facciata che si presta come quinta emblematica di eventi outdoor. L’avveniristico edificio vanta poi spazi modulabili e versatili, suddivisi su tre piani: a piano terra trovano posto un foyer, un’area reception e una sala conferenze multifunzione, perfetta per showcase ed esposizioni ma anche per cocktail e cene placeé; il primo piano ospita invece una sala congressi fino a 210 posti, che si completa con le cinque break-out room all’ultimo piano. Ça va sans dire che tutti gli spazi sono personalizzabili e dotati di tutte le attrezzature tecniche più all’avanguardia. DUE “BOUTIQUE” EXTRALUSSO Concludiamo la nostra rassegna dedicata al nuovo lusso alberghiero di Malta con due indirizzi destinati entrambi a far parlare di sé e a entrare ben presto nel carnet di Pco e meeting planner. Si tratta del Rosselli – AX Priviledge, cinque stelle lusso e parte della catena AX Hotels, e dell’Iniala Hotel, appartenente al Gruppo omonimo e superesclusivo. Nel cuore di Valletta e ospitato in un edificio del XVII secolo appartenuto alla famiglia Rosselli – una coppia di mecenati che ha sovvenzionato, tra gli altri, la decorazione di molti palazzi in città durante il Seicento e il cui stemma campeggia ancora sulla facciata del bel palazzo trasformato in hotel – accoglie gli ospiti in 25 camere dove il lusso opulente si mescola al design per trasmettere un senso di benessere e di serenità, mentre tutti i servizi e le facility, dal maggiordomo al menu del ristorante e alle sale meeting, sono personalizzabili per regalare al Mice esperienze tagliate su misura.
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A breve distanza, letteralmente sui Bastioni di Santa Barbara e con una vista spettacolare sul Grand Harbour, è di prossima apertura l’Iniala Hotel, che promette di diventare l’indirizzo preferito di popstar, attori e politici in visita a Malta. 23 suite e alcuni appartamenti dove il lusso sfocia nello sfarzo e dove la storia diventa il placoscenico per moderne routine – bellissima la spa ricavata nell’antico seminterrato a volte – sono i tratti distintivi dell’Iniala insieme al suo rooftop restaurant, ai fornelli del quale è stato chiamato lo chef Andrew Borg. E mentre l’hotellerie di lusso decolla, i dati relativi ai flussi turistici indicano che Malta è in forte ascesa, non solo a livello numerico (nel 2018 i pernottamenti sull’isola sono stati 16,5 milioni), ma anche qualitativo, con arrivi di alto profilo e in cerca di esperienze esclusive.
12 e 13 / L’Urban Valley Resort and Spa, circondato da cinquemila metri quadrati di giardini, al centro dell’isola 14 e 15 / Il Westin Dragonara Resort, un classico dell’ospitalità maltese a cinque stelle
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I Caraibi come te Beaches Turks & Caicos Resort Village & Spa è la struttura perfetta per ospitare un’esperienza Mice di alto livello: lusso e bellezze naturali, grandi spazi e offerta top rendono questo resort una perla dei Caraibi ANTONELLA ANDRETTA
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n questi mesi abbiamo imparato a conoscere l’offerta di lusso all inclusive di Sandals Resorts International, gruppo cui fanno capo 18 strutture suddivise in due marchi diversi: Sandals Resorts, per sole coppie di adulti, e Beaches Resorts, per tutti, distribuite in sette Paesi, tra cui Antigua, Bahamas, Grenada, Barbados, Giamaica, Saint Lucia e Turks & Caicos. Oggi esploriamo proprio Beaches Turks & Caicos Resort Village & Spa, uno dei resort del brand Beaches. Siamo nelle Antil-
le Maggiori, sull’isola di Providenciales e per chi ancora non l’avesse riconosciuta, la baia immortalata in queste splendide immagini è proprio lei: la Grace Bay, secondo molti la spiaggia più bella del mondo (come confermato per due anni di fila dai Trip Advisor Travellers Choice). Le ragioni certo non mancano: una distesa di sabbia fine e bianca, lunga quasi venti chilometri, un mare calmo e dai colori smeraldini (la baia è protetta dalla barriera corallina), pulitissimo e trasparente, in pratica una cartolina, ma reale. Ed è proprio su questo tratto di costa che si trova il Beaches Turks & Caicos Resort Village & Spa. QUATTRO MONDI IN UNO Le sistemazioni del resort sono in totale 758 tra camere e suite, suddivise in quattro tipologie diverse che caratterizzano, con il loro stile, altrettante zone del resort stesso: il Villaggio Italiano, con le sue tipiche architetture, il Villaggio Francese dai verdi giardini in stile Versailles, il Villaggio Caraibico, immerso nella vegetazione esotica, e il Villaggio Key West, che ricorda in tutto e per tutto i tipici edifici della celebre località turistica americana. Tutte le camere sono dotate di aria condizionata, letti king o matrimoniali (ma anche di letti singoli), Tv satellitare, frigorifero, asciugacapelli, telefono, ferro e asse da stiro, cassaforte, radiosveglia, macchina per il caffè e molto altro ancora. Ma quella che colpisce, soprattutto, è la ricercatezza dei dettagli, dei complementi d’arredo, l’atmosfera da casa privata che si respira nelle grandi suite affacciate sul mare, ideali per famiglie ma non solo. I Beaches infatti sono resort aperti a tutti (e non solo alle coppie come i Sandals)
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Beaches Turks & Caicos Resort Village & Spa Providenciales, Turks&Caicos Numero totale camere: 758 | Ristoranti: 21 | Sale meeting: 4 | Capienza sala maggiore: 80 posti | Capienza sala minore: 70 posti | mq di aree espositive: 641 | Possibilità organizzazione post congress
li aspetti e perfetti quindi per i gruppi incentive o per ospitare eventi di ogni genere. Il resort si presta dunque molto bene ad accogliere il turismo Mice d’alta gamma: le possibilità sono praticamente infinite, data sia la presenza di innumerevoli servizi di ottimo livello sia la presenza di attrezzate sale congressi. GLI SPAZI PER EVENTI Turks & Caicos Resort Village & Spa dispone di quattro ampie sale per conferenze ed eventi: East Caicos, West Caicos, Boardroom e Key West. Le prime tre sale sono dotate di pareti scorrevoli a scomparsa, sono modulabili e possono ospitare fino a cinquecento persone. Key West Conference Room ha poi una capacità di cento posti a platea. Ben attrezzate, mettono a disposizione connessione Internet wireless, schermi, apparati video e audio di ottima qualità. Vi si possono organizzare momenti di lavoro ma anche banchetti e cene di gala. L’intero resort peraltro può essere teatro di momenti di gruppo ed è ricco di spunti per il divertimento, il relax o per attività di sport e team building: a partire dai 21 ristoranti gourmet di diverse nazionalità e una serie di servizi dedicati ai bambini (parco acquatico, animazione dei Sesame Street, spa per i teenager), da tenere presente nell’ottica di un incentive o di un gruppo che coinvolga famiglie con figli. Vi si aggiungono nove piscine per tutti i gusti, un simulatore di surf, un’infinità di attività sportive acquatiche, in particolare diving. A questo proposito ricordiamo che il concetto all inclusive (Luxury Included) di Sandals Resorts International non lascia spazio alle mezze misure: quando si parla di “tutto incluso”, qui si fa sul serio. È uno dei
plus della catena: anche le immersioni sono comprese e non vi sono limiti (se non quelli di sicurezza) nell’effettuarne quante se ne vuole. A tutto questo si aggiungono negozi, area spettacoli, bar e lounge. Un meritato accenno infine ai tour che si possono effettuare partendo dal resort: oltre alla meravigliosa spiaggia, l’isola offre infatti mille occasioni di divertimento ed emozioni, dalla pesca in alto mare agli incontri coi delfini, dalla crociera in catamarano al tramonto a quella diretta all’Isola delle Iguane, dove vedere da vicino i grandi rettili, snorkeling e bird watching a French Cay, un incontaminato santuario della natura e altro ancora. Il vero problema, sarà solo riuscire a lasciare il paradiso per tornare al lavoro nelle proprie città! indirizzi a fine rivista
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Incentive bizarre
La borsa di Mary Poppins Tra le meraviglie riconosciute dall’Unesco come patrimonio dell’umanità, andrebbero inseriti ad honorem le/i tour leader
È
EMANUELA GIORDANO Founder e creative manager di Quid Italy emanuela.giordano@quiditaly.com
vero, non sono una località o monumento, ma i/le tour leader sono un tesoro inestimabile durante un evento e, soprattutto durante un viaggio, sono quel collante per il gruppo, quella spinta galattica per partecipare con entusiasmo, sono “la borsa di Mary Poppins” per trovare una soluzione a qualsiasi problema. Sono quelle persone meravigliose e infaticabili (o quasi, sono pur sempre umane) che tengono in piedi una delicata impalcatura fatta di dettagli che fanno la differenza. Sono tra le persone da me più stimate in assoluto, ecco perché questo columnist è un inno alla loro professionalità, alla loro inarrestabile “joie de vivre” anche in condizioni estreme (orari, pasti, notti saltate, viaggi impossibili). Abbiate sempre rispetto e cura di loro nei vostri eventi, perché sono loro che possono cambiare le sorti di un viaggio. Pagateli per quello che valgono e non per quello che pensate dovrebbero valere. Ho molte amiche che fanno questa onorevole professione, e le/ li ringrazio tutte/i per gli aneddoti che nel tempo mi hanno raccontato: ve ne riporto qualcuno per farvi sorridere un po’, e per entrare anche nell’ottica di chi riesce a restare impassibile davanti alle assurdità, rispondendo con nonchalance quando qualsiasi altra persona scoppierebbe a ridere. La parte in corsivo, come sempre, sono i miei commenti. E come sempre, vi garantisco che
sono tutti veri! 1) Vip request. Escursione in barca su un fiume in Birmania: «Voglio assolutamente dell’acqua San Pellegrino» (sì certo, un attimo che la barca si ferma nel mezzo della giungla e la prendiamo, eh?). Grecia, mega boss arriva alla location in mezzo al nulla alle ore 23.00, scende dall’elicottero e sentenzia: «Una pedicure subito!» (presto che se no ci collassa… scherzate? Come si fa senza pedicure, eh?!) 2) Le/i TL parlano con tutti, ma proprio tutti. Safari in Africa, il responsabile aziendale si rivolta contro le TL perché non si vedono gli animali: «È colpa vostra, stamattina siete venute a parlare con gli animali e ora non si fanno vedere» (va bene che sono sante le TL, ma quello che parlava con gli animali era San Francesco!). Spiaggia in Italia con pini a ridosso della spiaggia, cliente sdraiato sul lettino, visibilmente infastidito, chiama una TL: «Scusa puoi dire alle cicale di smettere che mi danno fastidio?» (come sopra!). 3) Escursioni “alternative”. Un cliente si avvicina al desk dove si prenotano le escursioni: «Salve vorremo fare un escursione sulle Dolomiti ma che sia in piano, non ci vorremmo stancare troppo» (aspetti che chiamiamo quattro ruspe e diamo una spianatina!!!). Partecipante a un viaggio riceve tutte le info sul soggiorno e leggendo “escursione termica” chiede alla TL: «Ma l’escursione termica dove andiamo a farla?» (sono famosissime le escursioni a Termica nota località turistica!). 4) Lingue straniere e modi di
dire. Storpiare i nomi è lo sport preferito dei clienti: badge diventa budget (vedi un po’ che bel budget che hai sul bavero); trolley diventa troll (tiralo un troll a destra e sinistra e vedi come si incavola); lo shock anafilattico diventa profilattico (è sempre bene ogni tipo di protezione durante un viaggio, eh!!!); gli animali allo stato brado diventano allo stato bradipo (eh beh, sì, capita); ho fatto i conti senza l’oste diventa senza l’hostess (ma se ce l’hai davanti!); e così via. 5) L’ironia ci salverà. TL a un ospite: «Lle camere saranno pronte dalle due in poi» – cliente: «Eh ma sono le due!» – TL impassibile: «Allora da… in poi» (quando la logica vince!) Un cliente prende una bottiglietta d’acqua dal frigobar e mostrandola con espressione stupita alla TL e dice: «Come funziona?» (la domanda implicita riguardava il pagamento o meno della bottiglietta). La TL, avendo capito la domanda, non resiste e senza scomporsi risponde: «Allora, afferra il tappo, lo svita e poi beve» (risata generale, cliente incluso. A volte ci vuole anche questo). Grazie alle amiche TL per il prezioso contributo: Lara Brigatti – Nicoletta Pecile – Alessandra Martinati – Debora Andrioli, e chiudo con un omaggio a un attore da me tanto amato, Rutger Hauer che quando in Blade Runner apre il suo meraviglioso monologo con: «Ho visto cose che voi umani non potreste immaginarvi» stava sicuramente pensando al lavoro di tour leader. Grazie Rutger.
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Riflessioni... in formazione
L’arte della negoziazione Quando impariamo a negoziare, numerose situazioni iniziano ad andare per il verso giusto e la vita ci sembra improvvisamente più semplice!
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PAOLA SABBATINI Formatore, coach e senior partner Newcom Consulting paola.sabbatini@newcomconsulting.it
n una biblioteca, due ragazzi stanno litigando a causa di una finestra: uno la vuole aperta, mentre l’altro la vuole chiusa. Non riescono a mettersi d’accordo. Hanno provato ad aprirla a metà o solo di tre quarti ma, niente, non funziona: o è tutta aperta, oppure tutta chiusa! Nessuno cede, nessuno vince e nessuno è felice! Quante volte ci siamo trovati in situazioni come queste, in cui sembra non ci sia una via d’uscita a causa di opposti interessi? Non importa se stiamo combattendo una battaglia per spegnere l’aria condizionata o per farci aumentare lo stipendio; se lasciamo che le nostre emozioni prendano il sopravvento, sarà comunque un disastro! Potremmo rovinare delle relazioni; portarci addosso il senso di sconfitta per giorni; subire le imposizioni della controparte! Quando siamo su fronti opposti, e la posta in gioco è alta, l’unica via d’uscita è mantenere sangue freddo e negoziare. Succede quando non siamo d’accordo sul prezzo o quando le condizioni contrattuali non ci soddisfano; quando chiediamo il rispetto delle tempistiche o un lavoro fatto come vogliamo noi; quando desideriamo qualcosa che l’altro non è disposto a darci, oppure ci contendiamo qual-
cosa che vogliamo entrambi. Insomma, le situazioni che potrebbero andare diversamente, se soltanto imparassimo a negoziare, sono innumerevoli! Ma come si fa a passare dalla rabbia alla tattica? La negoziazione è una competenza talmente complessa – fatta di strategie, tecniche, capacità comunicative e molto altro ancora –, che difficilmente si può spiegare in poche righe. Tuttavia, esistono due elementi, senza i quali non si può negoziare. Il primo è mentale e ci obbliga a fare un salto di paradigma: passare cioè dal “voglio vincere alle mie condizioni”, al “vinciamo entrambi con condizioni diverse”. Significa essere disposti a far vincere anche l’altro. La negoziazione, infatti, non funziona se vogliamo stenderlo al tappeto. Funziona quando ci diamo la possibilità di trovare una terza via che faccia uscire entrambi soddisfatti. Sto negoziando un avanzamento di carriera e le mie condizioni sono chiare, ma l’interlocutore è irremovibile. Posso continuare a fare la voce grossa, e trattare l’altro come un tiranno sfruttatore! Oppure, posso mettermi nei suoi panni e cercare di capire di che cosa ha bisogno, cosa lo renderebbe contento, fin dove potrebbe arrivare, quali mie concessioni potrebbero ammorbidirlo, su cosa non transigerebbe. Posso così iniziare a cercare un’altra tipologia di accordo, che soddisfi entrambi i bisogni, il mio e il suo. La seconda è strategica e ci
obbliga a fare il secondo salto di paradigma: passare dal “non ho alternative, lo voglio a tutti i costi”, al “non lo voglio a tutti i costi perché ho delle alternative altrettanto valide”. Significa essere preventivamente disposti ad accettare l’eventuale fallimento della negoziazione e organizzarsi in anticipo per costruire un futuro alternativo altrettanto soddisfacente! Si chiama Maan: Migliore Alternativa all’Accordo Negoziale (più conosciuto nella sua versione Inglese come Batna, Best Alternative To a Negotiated Agreement). Il Maan è una questione di potere, se ho una valida alternativa ho potere negoziale; se non ce l’ho sarò nelle condizioni di subire la negoziazione. Non creare un Maan è come mettersi volontariamente con le spalle al muro prima ancora di iniziare. Il MAAN non riguarda solo l’aspetto economico, ma tutte le situazioni in cui ho il potere di costruire un’alternativa. Oltre a essere una strategia, infatti, il Maan è anche pianificazione: osservare il futuro, immaginarsi diversi scenari possibili e pensare in anticipo. Ma non fraintendiamo, la negoziazione non è solo Maan e win-win, anzi! È una dinamica complessa, fatta di molti altri elementi. La cosa importante, però, è comprendere che non si tratta solo di potere personale, ma di gestire le relazioni in modo che creino valore per entrambe le parti e per tutti gli interlocutori coinvolti.
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italy docet
Una convention esemplare Il convegno annuale del Capitolo Italia della Meeting Professionals International può essere considerato un esempio di alta professionalità, che dovrebbe essere sempre applicata nel meeting & event management. Ecco perché
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RODOLFO MUSCO pubblicista e meeting architect certificato Cmp, Cmm, Cme-it musco@motivationandevents.com
urante il primo fine settimana di luglio si è svolto il convegno annuale di MPI Italia. Chi ha partecipato converrà sicuramente con me che si è trattato di un evento di comunicazione eccezionalmente positivo sotto molti punti di vista: il titolo (My Story), la comunicazione pre-convegno, i contenuti professionali, il programma sociale, l’allestimento delle sale riunioni, i relatori, gli sponsor, e molto ancora. L’idea di invitare come relatori “keynote” del calibro di Piero Angela e Pupi Avati è stata brillante, e l’aver ottenuto la loro partecipazione e collaborazione merita veramente un applauso. Anche altri rilevanti personaggi – come Claudio Gubitosi, ideatore del notevole programma Giffoni – hanno contribuito a coinvolgere i partecipanti e a
fornire spunti e suggerimenti per convegni di alto valore. Chi si specializza e si certifica professionalmente per l’organizzazione di convegni sa che meeting ben progettati e gestiti consentono di elevare il Roi (Ritorno dell’Investimento) dal venti per cento – normalmente registrato per la stragrande maggioranza di eventi – all’ottanta-novanta per cento e molto di più, fino al duecento per cento. E questo è scientificamente misurabile. L’aver ottenuto la collaborazione di tanti professionisti, tante associazioni, tanti enti pubblici, tante aziende specializzate ha certamente richiesto tempo e impegno, ma sicuramente ha legittimato soddisfazione e orgoglio nei colleghi impegnati nell’organizzazione. Ho riletto recentemente un articolo dal titolo “Comporre il
concerto chiamato convegno”. Mette in evidenza come l’organizzazione di un meeting debba seguire molte delle logiche che consentono di realizzare concerti esemplari: gli specialisti chiamati in campo sono diversissimi tra loro ed è importantissimo coinvolgerli, generare empatia tra loro e consentire il riconoscimento del loro apporto. Anche la tempistica degli interventi, progettata in modo da consentire “l’ossigenazione periodica del cervello”, contribuisce a mantenere alta l’attenzione e il coinvolgimento dei partecipanti. C’è poi la necessità di alternare momenti di lavoro a momenti ludici o di attività sociali. E il programma del convegno My Story ha calibrato perfettamente la tempistica, consentendo anche la familiarizzazione con luoghi turistici e sedi storiche di alto interesse, che coinvolgeranno certamente i partecipanti di futuri convegni sul territorio. Un grazie sentito e sincero a tutti loro e ai colleghi di MPI Italia. Bravi!
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Workout
Per un rientro senza traumi
Pianificazione, flessibilità e tempi personalizzati: con qualche astuzia i benefici delle vacanze possono durare anche una volta tornati alla scrivania
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SIMONA CIOTTI Hr manager e coach simona.ciotti.MeC@gmail.com
alvolta il rientro dalle vacanze può essere un po’ pesante: dopo uno stacco di due-tre settimane in cui si è vissuto con ritmi rilassati e comunque diversi, riprendere il normale work-life balance e, soprattutto, riprendere il lavoro l’ultimo trimestre dell’anno di fronte, con i risultati da far quadrare e il peso del budget per l’anno successivo da fare, può sembrare una grande sfida, in grado di generare malcontento e annullare all’istante i benefici e il relax delle vacanze. Cosa si può fare allora per contrastare questo malumore e riprendere la normale produttività senza traumi? Al rientro è assolutamente vietato buttarsi a capofitto a fare tantissime cose e provare a gestire tutto immediatamente. È meglio investire i primi trenta minuti del primo giorno post-vacanze per fare un elenco di priorità. Lo si può fare anche prima di control-
lare la propria casella di posta: dopo pochi giorni o settimane possiamo guardare problematiche e attività con una prospettiva più ampia. In breve, è importante concedersi il tempo di analizzare ciò che serve fare: progettare e attuare una strategia può fare molto per aumentare la produttività e ridurre lo stress.Anche se avete già programmato delle attività prima del periodo di ferie, prendetevi questi primi momenti per ripristinare le priorità rispetto alle dinamiche che hanno avuto luogo durante la vostra assenza. È utile inoltre mettersi in contatto con le persone chiave per le attività che gestite e ridefinire anche con loro le priorità rispetto allo scenario aggiornato. Non dimenticate poi di ringraziare tutti quelli che vi hanno coperto durante l’assenza e chiedete loro di cosa hanno bisogno da voi adesso. E le vacanze, che ruolo possono giocare, una volta tornati alla scrivania? Prendetevi dei momenti per richiamare alla mente alcune delle migliori esperienze del viaggio che avete appena fatto: in questo modo ricorderete a voi stessi che le vostre batterie sono ricaricate e che siete
pronti per affrontare l’ultima parte dell’anno pieni di energie. Anche la vostra azienda può aiutarvi a rendere più soft la ripresa: ho visto realtà che mettono in campo articolati programmi wellness per supportare il worklife balance e uno stile di vita armonico. Nello specifico, il caso a cui mi riferisco offriva ai dipendenti, come benefit per il periodo autunnale, frutti di stagione e bevande energetiche naturali – per spezzare la giornata lavorativa e rendere più graduale il rientro nei ritmi – oltre a workshop sull’alimentazione. Nel pacchetto dei benefit, questo era un modo per far fronte alle difficoltà del rientro, ma anche per ricreare momenti di condivisione informale all’interno dell’azienda e far sentire i dipendenti “coccolati” dopo la pausa estiva. Questo tipo di iniziative sono ovviamente più facili da mettere in atto con i gruppi di lavoro medio-piccoli. Per le aziende più grandi, tuttavia, possono valere specifici programmi di welfare legati ad accordi con palestre per abbonamenti facilitati o altro che possa aiutare i dipendenti entusiasmandoli con attività nuove.
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AGENZIE PARTNER
Eventi & co: chi fa cosa? Una carrellata di testimonianze per capire come scegliere i fornitori per l’organizzazione di un evento: quando convenga che li scelga il planner d’azienda e quando invece è meglio affidarsi a quelli d’agenzia ANTONELLA ANDRETTA
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deciso: il lancio del nuovo prodotto avverrà a breve. È necessario organizzare una convention aziendale con spettacolo finale, una conferenza stampa di presentazione, una serie di in-store promotion, un press day presso lo stabilimento produttivo. Senza dimenticare un percorso di incentivazione per i venditori, alcune sessioni di formazione e un intervento di team building. Ma chi organizza tutto ciò? Chi cerca e prenota location e impianti tecnici? Chi contatta e briffa i cate-
ring e le hostess? Chi gestisce gli alberghi e la logistica? Chi trova il testimonial? Gli scenari sono vari: l’azienda può affidarsi a un’agenzia “chiavi in mano” che si occupi di tutto, dalla comunicazione iniziale al survey post evento, oppure può occuparsene direttamente tramite un planning staff o un project manager interno. Ma è possibile un mix tra le due strade, anche a seconda delle dimensioni, della complessità e della tipologia dell’evento (un congresso medico deve necessariamente passare per un provider accreditato, per esempio), degli obiettivi finali, della disponibilità di budget e così via: non esiste una regola e i modus operandi sono vari. È pertanto particolarmente interessante capire come si muovono meeting planner (o project manager) aziendali, agenzie e fornitori di servizi, come si rapportano tra di loro,
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ma anche quando conviene scegliere direttamente un fornitore e quando convenga invece affidarsi a quelli dell’agenzia. L’AGENZIA: DEUS EX MACHINA Iniziamo dalle agenzie, dai professionisti dell’organizzazione di congressi, convention ed eventi, Pco, Dmc, coloro insomma che del Mice conoscono non solo le regole ma anche la storia, l’evoluzione e che, grazie all’esperienza, sono in grado di guardare avanti, proponendo quelle novità che il mercato chiede in continuazione. Non solo: le agenzie sono strutturate in modo da rispondere tanto a esigenze di creatività, quanto di logistica, gestione e organizzazione. Una cosa infatti è certa: dietro ogni evento c’è sempre una mole imponente di lavoro che finisce per coinvolgere un gran numero di persone come allestitori, registi, tecnici audio-video, hostess e steward, professionisti della ristorazione e del catering, interpreti, team builder e così via, ognuno con la propria specializzazione e le proprie skill maturate nel tempo. «È proprio la specializzazione a creare valore aggiunto. Eppure, soprattutto negli ultimi anni, abbiamo assistito a un allargamento dell’offerta da parte dei vari operatori»: così afferma Lorenzo Pignatti, Dmcp e presidente di Terra Events, Dmc con uffici in Italia (Milano, Firenze, Roma, Venezia), Spagna, Portogallo e Francia. «Nulla di male o di sbagliato in sé, noi per primi, che siamo nati come Dmc, abbiamo nel tempo ampliato la nostra offerta. Il problema casomai è chi afferma di poter fare “tutto” e questo, semplicemente, non è possibile. Anche in ambito di destination management dovremmo farci qualche domanda: come mai negli Usa, dove il mercato è di circa cinque anni avanti rispetto al nostro (fino a qualche anno fa il gap era più ampio), i Dmc sono specializzati, non dico su uno stato, ma su una singola
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AGENZIE PARTNER
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destinazione come New York, Miami o Washington? È la specificità locale il loro vero punto di forza e se è pur vero che le nostre città sono più piccole, è altrettanto vero che un Dmc non è in grado di avere in ogni singola città rapporti stretti con le realtà territoriali, e questo è, peraltro, uno dei motivi per cui abbiamo aperto quattro uffici in Italia (altri li abbiamo all’estero), per essere i più vicini possibili al territorio e agli operatori». Come difendersi allora da chi fa offerte poco verosimili? «I meeting planner aziendali innanzitutto dovrebbero formarsi e sapere chi fa cosa: se conoscessero con maggior precisione quali sono le specifiche competenze di un’agenzia, di un professionista o di un fornitore di servizi, farebbero più domande e starebbero più attenti a trovare la professionalità giusta per una determinata esigenza».
LORENZO PIGNATTI, Dmcp e presidente di Terra Events «Anche in ambito di destination management dovremmo farci qualche domanda: come mai negli Usa, dove il mercato è di circa cinque anni avanti rispetto al nostro, i Dmc sono specializzati, non dico su uno stato, ma su una singola destinazione come New York, Miami o Washington? È la specificità locale il loro vero punto di forza».
In apertura, una foto della covention che celebra gli ottant’anni dallo “sbarco” in Italia di Folletto. In questa pagina, due eventi organizzati da Terra Events in location super-esclusive
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LAURA DETTORI, direttore esecutivo di Synapsy Mice «L’agenzia è l’entità sulla quale ribaltare le dovute responsabilità, è quella che segue con precisione il progress, sa gestire la logistica e scandisce i tempi».
Il tema della specializzazione è caro anche a Laura Dettori, direttore esecutivo Synapsy Mice, parte di Synapsy Group, società che si occupa di comunicazione e organizzazione di eventi: «La differenza tra project manager d’azienda e d’agenzia è abissale e, avendo esperienza su entrambi i fronti, lo posso tranquillamente affermare. In agenzia innanzitutto esistono figure che in azienda non ci sono e staff articolati in divisioni creative, produttive, eccetera. Ma c’è anche un altro discorso: oggi tutti sanno dove andare a parare quando serve un service tecnico. Quando invece l’azienda si affida a un’agenzia, è consapevole di farlo perché ha bisogno di un servizio completo e particolare. L’agenzia è l’entità sulla quale ribaltare le dovute responsabilità, è quella che segue con precisione il progress, sa gestire la logistica e scandisce i tempi». Quanto è importante la competenza anche da parte delle aziende? «Moltissimo e negli ultimi tempi è aumentata, oggi ci arrivano brief sempre più strutturati dai quali traspare una grande professionalità. Le aziende ora probabilmente comunicano meno ma sicuramente comunicano meglio, sia all’interno sia all’esterno, sono più attente. È il livello in generale a essersi alzato: noi per primi non ci limitiamo più a presentare un progetto con slide in power point, ma aggiungiamo video emozionali e render animation; allo stesso modo non basta più, tanto per fare un esempio, che un catering proponga uno standing buffet anonimo e senza personalizzazione». DAL FOOD DESIGN AL MEGASCHERMO: I FORNITORI DI SERVIZI A proposito di catering, come e con chi lavorano i professionisti della ristorazione? Ci risponde Silvia Sperduti co-titolare di Enoteca La Torre Group di Roma: «Tolti i privati, nel
nostro caso i clienti per il quaranta per cento sono agenzie e per il sessanta per cento clienti corporate: nel mondo del lusso veniamo quasi sempre chiamati direttamente, ma anche le multinazionali ci contattano per grandi eventi, com’è successo nel caso di Enel, per la quale abbiamo vinto una gara che ci ha poi impegnato in dieci giorni di evento, con mille persone al giorno a cui servire lunch, coffee break, e così via. In questo caso non solo abbiamo lavorato direttamente con l’azienda, ma abbiamo anche collaborato con altre agenzie che si erano aggiudicate i restanti aspetti relativi alla realizzazione di un evento così impegnativo. Ma per un buon quaranta per cento, come dicevo, sono le agenzie a chiedere la nostra collaborazione e molto spesso anche le location, con alcune delle quali lavoriamo da tempo». Cosa è cambiato rispetto a qualche fa, in particolare? «Oggi si lavora praticamente sempre in emergenza. Ci sono due tipi di emergenze: quelle “classiche”, ovvero l’evento con trecento persone confermate al quale se ne presentano quattrocento, e quelle “moderne” ovvero con tempistiche di lavoro sempre più ristrette, con clienti che confermano una o due settimane prima. Mentre infatti gli eventi privati vengono di solito programmati e prenotati con un anno
SILVIA SPERDUTI co-titolare di Enoteca La Torre Group «Nel mondo del lusso veniamo quasi sempre chiamati direttamente, ma anche le multinazionali ci contattano per grandi eventi, com’è successo nel caso di Enel, per la quale abbiamo vinto una gara che ci ha poi impegnato in dieci giorni di evento, con mille persone al giorno. In questo caso abbiamo anche collaborato con altre agenzie che si erano aggiudicate i restanti aspetti relativi alla realizzazione di un evento così impegnativo».
In alto, un dettaglio dell’evento Yamaha; qui accanto, l’allestimento per la Chopard Love Night: entrambi gli eventi sono firmati Sts Communication
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CARLA FOCACCI, commercial backoffice di Sts Communication «L’esperienza e la competenza di un responsabile tecnico sono importantissime anche in una prima fase, quella di sopralluogo: per mettere a punto un preventivo mirato, infatti, la presenza del tecnico, accanto al commerciale, per noi è considerata fondamentale: il tecnico è colui che già alla prima occhiata è in grado di identificare eventuali problematiche e di trovare soluzioni adeguate».
di anticipo, gli eventi corporate sempre più spesso vengono confermati sotto data. Ma non per questo non siamo in grado di rispondere: tra le nostre policy interne c’è quella di rispondere a una richiesta di preventivo entro 24 ore. I clienti inoltre sono diventati molto più esigenti e consapevoli di un tempo: sanno cosa vogliono e come lo vogliono. La competizione in questo settore è molto alta e noi rispondiamo con competenze mirate: per esempio abbiamo uno staff dedicato solo alla creatività e ci siamo dotati anche di una sezione mixology finalizzata esclusivamente all’arte dei cocktail». Lavorare in emergenza è diventata quasi una prassi ed è anche nella capacità di gestire eventi imprevisti che si manifesta la professionalità degli operatori di alto livello. Ce lo conferma anche Carla Focacci, commercial backoffice di Sts Communication, società milanese che fornisce soluzioni tecnologiche e creative per eventi di ogni genere: «La nostra è una struttura organizzata, stabile nel tempo e nelle emergenze: per gestirle è importante che dietro vi sia una profonda competenza tecnica. Nella nostra azienda infatti c’è sempre stata grande attenzione alla formazione tecnica dei collaboratori e al continuo aggiornamento su tutto ciò che il mercato propone, elementi che si affiancano all’impegno nella ricerca e sviluppo che ci ha consentito di passare da piccola realtà nata 35 anni fa per fornire servizi di traduzione simultanea in ambito congressuale, a società che offre audio, video e luci per convention, congressi, sfilate di moda, fiere, mostre e in ogni tipo di evento di sport, musica e spettacolo, in Italia e all’estero. L’esperienza e la competenza di un responsabile tecnico sono importantissime anche in una prima fase, quella di sopralluogo: per mettere a punto un preventivo mirato, infatti, la presenza del tecnico, accanto al commerciale, per noi è considerata fondamentale: il tecnico competente è colui che già alla prima occhiata è in grado di identificare eventuali problematiche e di trovare soluzioni adeguate alla singola evenienza». Aggiungiamo che i servizi tecnici sono la grande incognita di ogni evento: i computer funzioneranno, i video partiranno al momento giusto, le luci del palco saranno adatte? C’è da chiedersi se valga davvero la pena risparmiare sul noleggio delle attrezzature o sulla scelta di un partner affidabile in grado di fornire assistenza completa. Tra i fornitori di servizi, inoltre, c’è stato anche chi ci ha detto che è più proficuo e conveniente lavorare con le agenzie che non direttamente con le aziende: l’agenzia è infatti un hub sul quale convergono molteplici potenziali futuri clienti, mentre questo con le aziende non avviene. Le agenzie poi, essendo maggiormente strutturate, garantiscono solitamente al fornitore una gestione più lineare e contatti con account dedicati, mentre in azienda l’organizzazione di eventi spesso viene affidata a personale distaccato momentaneamente dal marketing.
AZIENDA CHE VAI, ORGANIZZAZIONE CHE TROVI E a questo punto, non rimane che dare la parola alle aziende, per capire se confermano quanto sembra emergere fin qui. Iniziamo allora da Vorwerk Italia (quella del Folletto e del Bimby, azienda che ha un fatturato annuo al 2018 di 413 milioni di euro, una forza vendita di più di quattromila persone, un sistema di vendita diretta basato sul porta a porta, una rete di assistenza di oltre quattrocento centri autorizzati, 45 Vorwerk Point e una sede direzionale a Milano, dove operano oltre 531 dipendenti) che da qualche anno gestisce quasi in toto gli eventi senza fare ricorso a organizzatori esterni. Ce ne parla Luca Corsi, sponsorship & events manager Divisione Folletto: «Una convention da circa seicento persone, lanci di nuovi prodotti quasi ogni anno per un numero di persone che va da duecento a quattromila, con road show, uno o due viaggi incentive a breve raggio e almeno un viaggio incentive a lungo raggio: questi gli eventi che organizziamo annualmente nella nostra divisione. E, a parte l’incentive a lungo raggio, per il quale ci affidiamo a un’incentive house, organizziamo tutto internamente grazie a uno staff che, oltre a me, comprende altre tre o quattro persone (a volte ci avvaliamo di un free lance esterno). In questo modo riusciamo ad avere un controllo dei costi più serrato e a ottenere un “prodotto” finale il più conforme possibile alle nostre esigenze. Nulla contro le agenzie o i fee, anzi ritengo che siano assolutamente dovuti». Niente intermediari, dunque, ma un rapporto diretto coi vari fornitori di servizi e con le location. «Tutto inizia con una gara: per ogni evento mettiamo a confronto tre interlocutori diversi. Con alcuni di loro stipuliamo anche accordi annuali, scaduti i quali tornano a essere messi in gara. Lo scopo è duplice: da una parte serve a noi, per non “adagiarci”, per non dare nulla per scontato, dall’altra serve mantenere ai massimi livelli l’impegno dei fornitori. Ci tengo comunque a
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precisare che ci sono voluti anni per mettere a punto una macchina che sappia gestire internamente tutti gli eventi della divisione, non è certo qualcosa che si possa improvvisare». Questo il caso di Vorwerk. Ma non è sempre così: sono moltissime le aziende che preferiscono delegare il compito alle agenzie, come ci ha confermato anche il meeting planner di una grande multinazionale del settore dell’energia: la prassi, nel loro caso, è quella di delegare l’organizzazione ad agenzie specializzate quando si tratta di grandi eventi e quindi occorrano skill specifiche e di procedere invece in modo diretto, contattando i service di servizi tecnici, solo quando si tratta di eventi di piccole dimensioni (una scelta che in questo caso viene operata non solo in virtù del saving, ma anche per avere maggior controllo della filiera). Diverso ancora il discorso nel campo medicale e farmaceutico, nel quale come noto vigono norme ben precise che regolano l’organizzazione di congressi ed eventi rivolti a
personale Hcp (Healt Care Professional): «Nel nostro settore esistono due macro tipologie di eventi: quelli diretti e quelli indiretti», come afferma Daniela Zanelli, event travel specialist di Technogenetics, un’azienda che da oltre trent’anni opera nel campo dell’immunodiagnostica e della genetica molecolare. «Gli eventi indiretti sono i congressi, la cui organizzazione ha regole ben precise. Gli eventi diretti sono invece workshop, demo, corsi su nostri prodotti o su nostre tecnologie, eventi per i quali possiamo avere contatti diretti con gli Hcp e, in questo caso, provvediamo internamente. Negli anni abbiamo messo a punto una serie di format: uno è lo user meeting, una tavola rotonda che si svolge alla presenza di cinquantasessanta opinion leader. Un’altra tipologia è la demo sui nostri prodotti: in questo caso il numero di partecipanti può variare da due a dieci. Ci sono poi gli educational durante i quali portiamo i nostri clienti a visitare i siti di produzione, la convention annuale e i momenti formativi che di solito vengono organizzati presso il cliente. In totale si tratta di cinquanta-sessanta eventi all’anno per un budget di circa 250mila euro. Me ne occupo personalmente e di solito inizio scegliendo la location, che il più delle volte fornisce, a sua volta, molti servizi tra cui sale, attrezzature audio-video, hostess, coffee break, pullman per transfer serali, eccetera. In più cerco i ristoranti, mentre per gli allestimenti della sala mi affido all’agenzia di pubblicità di fiducia, per i momenti ludici e culturali e per il post congress contatto le agenzie che lavorano sul territorio. Per i trasferimenti, infine, delego un’agenzia viaggi». La regola, insomma, è che non esistono regole, che il mondo degli eventi è un mondo vario, liquido, fatto sì di relazioni consolidate negli anni, ma anche di nuove professionalità e di competenze che sempre più vengono a galla in un contesto in cui la concorrenza è sempre agguerrita. E la concorrenza, purché leale, fa bene a qualsiasi mercato.
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DANIELA ZANELLI, event travel specialist di Technogenetics «In totale organizziamo cinquanta-sessanta eventi all’anno per un budget di circa 250mila euro. Me ne occupo personalmente e di solito inizio scegliendo la location, che il più delle volte fornisce, a sua volta, molti servizi tra cui sale, attrezzature audio-video, hostess, coffee break, pullman per transfer serali, eccetera. In più cerco i ristoranti, mentre per gli allestimenti della sala mi affido all’agenzia di pubblicità di fiducia, per il post congress contatto le agenzie che lavorano sul territorio».
Nella pagina accanto, due creazioni dell’Enoteca La Torre; in questa pagina, due eventi Folletto: l’incentive travel ad Abu Dhabi e la premiazione del miglior venditore d’Italia
LUCA CORSI, sponsorship & events manager Vorwerk Italia, Divisione Folletto «Una convention da circa seicento persone, lanci di nuovi prodotti quasi ogni anno per un numero di persone che va da duecento a quattromila, con road show, uno o due viaggi incentive a breve raggio e almeno un viaggio incentive a lungo raggio: questi gli eventi che organizziamo annualmente nella nostra divisione. E, a parte l’incentive a lungo raggio, per il quale ci affidiamo a un’incentive house, organizziamo tutto internamente grazie a uno staff che, oltre a me, comprende altre tre o quattro persone».
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AGENZIE PARTNER
Eventi all inclusive Efficienza e competenza sono le caratteristiche peculiari di Cec, non solo un’agenzia di eventi e comunicazione, ma un vero partner qualificato in grado di progettare e sviluppare insieme al cliente qualsiasi tipo di evento SABRINA PIACENZA
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nalisi, progettazione, condivisione, realizzazione, sono le fasi operative di Cec Comunicazione Eventi Congressi, la dinamica agenzia di Roma che si propone come riferimento nell’organizzazione di eventi medici, ma non solo. Una realtà giovane ma consolidata con un approccio integrato teso a soddisfare qualsiasi esigenza e soprattutto a mettere in campo tutte le strategie possibili per raggiungere gli obiettivi di business. Una
capacità progettuale che nasce dal knowhow acquisito in più di venti anni di esperienza nella gestione di eventi, congressi e attività di pubbliche relazioni. La flessibilità dell’agenzia, unita alla rete di partner di qualità, consente di individuare per ogni specifico contesto la soluzione migliore e di indagare nel dettaglio ogni singolo aspetto che possa garantire il successo di meeting, convegni, conferenze stampa o serate di gala, a partire dalla fase ideativa, proseguendo con la realizzazione vera e propria, senza dimenticare il post evento. Qualità e competenza sono messi a disposizione del cliente sin dalle prime scelte strategiche e di definizione del target, proseguendo nelle fasi di gestione vera e propria, dagli aspetti logistici e di valutazione della location agli allestimenti, dalla segreteria organizzativa alla fornitura di hostess e personale di supporto, dall’assistenza tecnica durante il convegno ai servizi di catering, emissione di biglietteria sia aerea sia ferroviaria e, all’occorrenza, anche un servizio di grafica e ideazione del materiale coordinato. Nata nel 2005, l’agenzia opera anche come provider Ecm nazionale assicurando ai propri clienti la conoscenza tecnica delle procedure, la consulenza organizzativa e gli strumenti necessari per l’accreditamento e la gestione degli eventi affidati secondo il rispetto della normativa dei crediti formativi. indirizzi a fine rivista
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AGENZIE PARTNER
In continua evoluzione L’agenzia di live communication Merlo riconferma la sua leadership e la sua grande capacità organizzativa, anche in eventi complessi come la tappa milanese del Tour del Villaggio Coldiretti SABRINA PIACENZA
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reare relazioni con i propri clienti fondate sulla condivisione degli obiettivi, interpretandone richieste e aspettative in un rapporto di autentica partnership. Questa in sintesi è la mission di Merlo, società di live communication che ha iniziato a operare nel settore degli eventi più di trent’anni fa. Attiva a livello nazionale e internazionale, realizza eventi e campagne di comunicazione che nascono dalla integrazione degli strumenti tradizionali con le più innovative espressioni del digital. La naturale volontà di evolversi e di raggiungere sempre nuovi traguardi sono gli elementi caratterizzanti di Merlo, leader tra i player di maggiori dimensioni del settore e tra le realtà imprenditoriali più rappresentative del mondo Mice. Il segreto del successo? Ruota attorno a tre A: Ascolto, Armonia e Altruismo, valori che da sempre hanno guidato il suo operato e che si traducono in attenzione alla cultura aziendale del cliente, comprensione dei suoi obiettivi di business, capacità di recepire desideri e aspettative dei propri interlocutori, ma anche capacità del team di immedesimarsi nel punto di vista del cliente in ogni fase creativa, progettuale e realizzativa e soprattutto la stima reciproca per una collaborazione fondata su una partnership aperta e trasparente. Questi valori hanno portato Merlo nell’Olimpo
delle agenzie specializzate nel segmento Mice, tra i principali clienti, infatti, ci sono brand dl calibro di Mercedes-Benz Italia, OnePlus, Amazon, R.E TE. Imprese Italia, Ifad, Coldiretti, Bnl Italia – Gruppo Bnp Paribas, Jeep, Canon, Pierre Fabre, Vorwerk Folletto, Philip Morris Italia, Bridgestone, New Holland Agriculture, Peugeot, Chiesi Farmaceutici, Confesercenti, Rai, Citroën, Sisal, Psa, Ferrovie dello Stato, Nexi, Coni, Amex, Generali. IL TOUR DI COLDIRETTI 2019 Dopo il successo del Tour del Villaggio Coldiretti 2018 (vincitore del primo premio del Bea Italia 2018 come Migliore Roadshow Evento Itinerante “#Stocoicontadini Villaggio Coldiretti”), anche per il 2019 la Merlo si occupa dell’organizzazione dell’evento multi-tappa che ha l’obiettivo di portare la campagna con i suoi produttori locali nelle principali città italiane, per promuovere l’eccellenza dei prodotti nostrani. La prima tappa del Tour 2019 si è svolta a Milano a luglio: oltre settecentomila persone hanno visitato in tre giorni il Villaggio Coldiretti, che ha coperto una superficie di duecentomila metri quadrati attorno al Castello Sforzesco, con la più grande fattoria mai realizzata in un centro storico di una città. Quattrocento stand tra mercati degli agricoltori, aree del gusto, street food, stalle, agriasili, fattorie didattiche, orti, antichi mestieri, pet therapy, agrichef, laboratori, trattori, nuove tecnologie e workshop, presso i quali è stato possibile degustare, apprendere, giocare e divertirsi al fianco di oltre diecimila agricoltori. indirizzi a fine rivista
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ALESSANDRA BOIARDI
VISITPIEMONTE ADERISCE A CONVENTION BUREAU ITALIA Convention Bureau Italia ha stretto un nuovo accordo con VisitPiemonte, la società in house della Regione partecipata anche da Unioncamere che si occupa della valorizzazione turistica del territorio piemontese. In questo modo la Regione Piemonte consolida la propria visibilità nel segmento Mice presentandosi a livello nazionale e internazionale come destinazione unitaria di congressi e incentive e valorizzando tutte le peculiarità delle proprie aree; mentre CBItalia, grazie al recente ingresso di soci prestigiosi, arricchisce il proprio network con un portfolio di oltre 3.500 aziende. L’accordo proposto da CBItalia offre alla Regione Piemonte e a tutti i suoi operatori della filiera vantaggi in termini di opportunità, visibilità e partecipazione alle fiere internazionali e agli eventi: i benefici dell’accordo sono infatti riservati non solo a VisitPiemonte, ma anche a tutti gli operatori
regionali, che da oggi potranno partecipare alle attività b2b di promozione nazionale e internazionale dell’offerta Mice italiana di CBItalia a tariffe agevolate. Beneficeranno inoltre degli accordi strategici e commerciali siglati da CBItalia con altri importanti partner ed eventi b2b di settore. «L’accordo con la Regione Piemonte rappresenta per noi una grandissima soddisfazione» sottolinea Carlotta Ferrari, Presidente di CBItalia. «La riprova della bontà del nostro progetto e del nostro operato. Se siamo arrivati a rappresentare oltre 3.500 aziende su tutto il territorio nazionale è perché firmiamo sempre più membership di prestigio con tanti player che operano su più livelli e con istituzioni regionali che riconosco in CBItalia il punto di riferimento della meeting industry italiana. La forza dell’intero network è nella fiducia che sempre più operatori del mondo Mice ripongono in noi».
CHIUDE IL SICILIA CB Il turismo siciliano perde uno strumento importante, un asset fondamentale nella concorrenza territoriale nazionale e internazionale, un concentrato di expertise. Pare, infatti, non siano stati sufficienti i risultati prodotti da un solerte lavoro di promo-commercializzazione portato avanti dal 2009 a oggi grazie alle competenze e la dedizione professionale di un team oggi di cinque risorse che hanno contribuito a costruire la riconoscibilità internazionale della destinazione Sicilia nel comparto turistico-congressuale. Sebbene non abbia beneficiato di contributi pubblici, la società è riuscita negli anni a garantire l’operatività e mantenere fede agli obiettivi di crescita prefissati. In media 130 gli operatori del settore turistico-congressuale affiliati al Bureau nei dieci anni di attività; sette edizioni di un osservatorio congressuale per la rilevazione statistica del valore del comparto a livello territoriale; oltre ventimila prospect sviluppati nei numerosi appuntamenti fieristici presieduti; 1.700 gli eventi intercettati e circa seicento quelli confermati in maniera diretta e indiretta, generando un fatturato potenziale dal 2009 a oggi pari a oltre 180 milioni di euro. Il commento di Vincenzo Tumminello, Presidente Sicilia Convention Bureau: «Senza dubbio questa è la comunicazione più amara che mi sono trovato a dare nei miei sei anni di presidenza, durante i quali ho imparato ad amare questa società e le persone che l’hanno resa così importante. Molti operatori siciliani ci seguono fin dai primi passi e possono ben comprendere quanto questa decisione sia costata. Ringrazio tutti coloro che hanno contribuito fino ad oggi a sostenere la nostra attività con capitale umano, professionale e finanziario. Il nostro viaggio si ferma qui, ma quello che abbiamo costruito insieme resterà un patrimonio per la destinazione che speriamo sia valorizzato nel tempo nel rispetto del grande lavoro fatto da questa azienda e dal suo staff». Anche Ornella Laneri, Managing Director SCB, commenta con amarezza: «L’abbandono da parte delle istituzioni ha decretato la fine di un progetto reale per la crescita del territorio, primo esempio virtuoso di condivisione tra imprenditori del turismo siciliano».
IL BILANCIO DEL CONVENTION BUREAU DI NAPOLI Negli ultimi quattro anni, dal 2015 al 2019, le richieste per l’organizzazione di eventi a Napoli sono cresciute costantemente. A dirlo è il direttore del Convention Bureau di Napoli (CBN), Giovanna Lucherini. «Scegliere Napoli come sede per un convegno sta diventando una buona abitudine. Le nostre statistiche confermano anche che sono sempre i mesi di maggio e settembre i più gettonati, ma anche ottobre e aprile hanno mostrato importanti segnali positivi. Uno degli obiettivi del CBN è riuscire a proporre la città in diversi periodi dell’anno (per esempio nei mesi di gennaio e febbraio), sfruttando anche il clima favorevole, dando il via a quel fenomeno di destagionalizzazione che tutti gli operatori del mondo del turismo si augurano possa decollare» dichiara il direttore del CBN. Secondo le rilevazioni esiste una grande richiesta di eventi medio-piccoli (con un massimo di 299 persone), mentre si evidenziano grandi margini di crescita per eventi di dimensionamento superiore. Si è rilevato, inoltre, che la gran parte delle richieste sono relative a convegni medico-farmaceutici, seguiti da eventi tech, incentive e del sistema bancarioassicurativo. Dai rilievi statistici del CBN risulta anche che il mercato interessato a Napoli è prettamente quello italiano, che comprende oltre il 72% delle richieste. Ma anche gli occhi internazionali puntano sulla città, in particolare quelli di Francia (21%), Uk (15%) e Stati Uniti (14%). «Per migliorare la nostra offerta ed essere sempre più competitivi stiamo aumentando anche il numero dei soci» prosegue Giovanna Lucherini. Uno degli ultimi arrivati, di gran prestigio, è il Centro Congressi della Stazione Marittima, che con le sue sale permette una scelta più ampia e qualificata, e a breve ospiterà anche un hotel da settanta camere.
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IAPCO, A ROMA LA GENERAL ASSEMBLY DEL 2021 Convention Bureau Roma e Lazio, Aim Group International ed Ega worldwide congresses & events hanno conquistato la General Assembly & Annual Meeting Iapco, che si terrà a Roma nel febbraio del 2021. Il protocollo, siglato durante la scorsa edizione di Imex a Francoforte, consente al CbReL di iniziare la promozione fin dal prossimo appuntamento, a Vancouver, nell’ambito del Meeting Iapco 2020. «L’International Association Professional Congress Organisers (Iapco) rappresenta i più qualificati organizzatori professionali di congressi ed eventi al mondo» afferma Onorio Rebecchini, presidente del Convention Bureau Roma e Lazio. «I grandi player del Mice mondiale contano 118 società associate da quaranta Paesi – prosegue Rebecchini – per noi è una grande occasione di presentarci al mondo». Iapco nel 2018 ha prodotto 18.662 meeting di cui il 27% internazionali, con un totale di
Nella foto da sinistra: Gaetano Maria Dieni, Ega; Onorio Rebecchini, CbReL; Patrizia Buongiorno, Aim; Martin Boyle, Ceo Iapco; Alain Pittet, Ega; Marta Calderai, Aim
5.630.949 partecipanti, per un volume di affari di 9,1 miliardi di euro. I professionisti degli eventi che si ritroveran-
IL PARCHEGGIO A DUE PASSI DAL VIAGGIO. Scegli la comodità e la convenienza dei nostri parcheggi, sono proprio dentro l’aeroporto. Scopri il portale ViaMilano Parking powered by ParkWing, le tariffe dedicate alle agenzie di viaggi sono sempre più vantaggiose rispetto a quelle sul sito consumer. Scopri di più su parkwing.it
no a Roma rappresentano società che gestiscono congressi ed eventi per associazioni, aziende e federazioni internazionali.
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MICE & BUSINESS TRAVEL
Non succede. Ma se succede... La sicurezza è un elemento sempre più al centro dell’attenzione in ogni situazione lavorativa. Anche – e soprattutto – durante le trasferte business e gli eventi del Mice SIMONA CIOTTI
I
l dipendente viene tutelato in ogni momento della sua giornata lavorativa, sia in ufficio sia in trasferta, sia durante gli eventi in strutture esterne. Ma quando si trova “fuori porta” e succede qualcosa è più difficile risalire alle reali responsabilità dei vari attori. Pensiamo non solo al business traveller, ma anche ai partecipanti a convegni, viaggi incentive, team building, che si trovano, per esempio, a (inter)agire in strutture alberghiere con catering e allestitori esterni, oppure con attrezzature sportive o situazioni per loro nuove. Ab-
biamo chiesto a diverse figure professionali di indicarci le linee guida da seguire per non perdersi in cavilli normativi e, soprattutto, per tutelare effettivamente la sicurezza di ospiti, dipendenti e collaboratori. Siamo partiti dal punto di vista di coloro che supportano le aziende nel metter in campo soluzioni efficaci in ambito sicurezza per avere una visione di sintesi della problematica. «Il primo punto da tenere in evidenza è l’obbligo prevenzionistico in capo al datore di lavoro nei confronti del lavoratore, a prescindere dal luogo in cui opera – spiega Elena Galli, consulente per la sicurezza sul lavoro e socio fondatore di Else Project, società che si occupa di sistemi di gestione per migliorare le performance aziendali, la salute e la sicurezza sul lavoro –. Su questo aspetto molte aziende, organizzando una trasferta, si limita-
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MICE & BUSINESS TRAVEL no a scegliere con criteri di comodità rispetto al luogo di erogazione della prestazione. La trasferta, in Italia ma soprattutto all’estero, dovrebbe invece essere organizzata tenendo in considerazione anche le condizioni di sicurezza ambientale, sanitaria e sociopolitica del luogo di destinazione e l’effettiva adeguatezza della struttura alberghiera a standard ritenuti idonei per la tutela della sicurezza e della salute del lavoratore. La scelta della struttura diventa quindi centrale, soprattutto in zone del mondo con normative meno restrittive della nostra e che possono potenzialmente esporre il lavoratore a rischi di vario genere. La seconda informazione che può essere utile è che Inail copre il lavoratore italiano in trasferta in ogni momento della missione, senza distinzione tra momento lavorativo o di riposo, sia che si trovi in Italia sia all’estero. Sono compresi quindi il viaggio, ogni trasferimento verso il luogo dove svolgerà la prestazione, il pernottamento e l’eventuale tragitto da e per il ristorante». ALBERGO CHE VAI... «In Italia tutte le strutture ricettive, in considerazione anche delle dimensioni e del numero di posti letto, devono adempiere a obblighi imposti dalla normativa vigente in materia di sicurezza, accessibilità e salubrità dei luoghi» afferma Galli, che prosegue: «Se l’attenzione più alta è rivolta alle regole per la prevenzione del rischi d’incendio ed elettrici, non sono di minore importanza tutti gli adempimenti relativi alla gestione delle emergenze, alla verifica e manutenzione periodica delle attrezzature che possono essere utilizzate dagli ospiti, per non parlare della sicurezza alimentare, che è disciplinata da una specifica normativa di riferimento che impone regole e controlli sulla preparazione, somministrazione e
conservazione degli alimenti». Tuttavia, normative a parte, nel momento in cui entrano in gioco più operatori, la tematica sicurezza si complica e non è sempre facile stabilire le responsabilità in caso di infortuni: per esempio, chi è responsabile se il dipendente della società X cade durante una convention organizzata nella struttura Z e allestita dall’agenzia K? «Tutto l’impianto normativo in materia lascia in capo al datore di lavoro la responsabilità di quanto accade al lavoratore anche se operante al di fuori della sede aziendale – puntualizza Galli –. Il caso in questione può essere soggetto a infinite variabili che possono spostare o modificare il profilo di responsabilità dei vari attori tra cui, per esempio, la condotta stessa del lavoratore. Ipotizziamo che sia la società X ad affidare l’organizzazione di un evento aziendale all’agenzia K che individua nell’hotel Z la struttura più adatta alla convention per ricettività e capienza. Il lavoratore della società X, durante l’evento cui partecipa come ospite, inciampa a causa di una passatoia non fissata correttamente a terra e subisce un infortunio. In questo caso specifico, essendo la cura della passatoia parte dell’ordinaria manutenzione della struttura, la responsabilità civilistica è in capo a quest’ultima, che avrebbe dovuto adottare strumenti di controllo e di intervento tempestivi. Caso diverso sarebbe se l’infortunio fosse stato generato da carenze della struttura riscontrabili attraverso controlli e verifiche da parte del soggetto organizzatore. In quel caso, la scelta di un luogo inadeguato per lo svolgimento dell’evento, farebbe ricadere la responsabilità sia sull’organizzatore K, che non ha verificato efficacemente i requisiti di sicurezza, sia sul datore di lavoro X per non aver vigilato correttamente sull’operato di K». Andando più nello specifico, quindi, quali
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ELENA GALLI, consulente per la sicurezza sul lavoro e socio fondatore di Else Project «La scelta della struttura diventa centrale,
soprattutto in zone del mondo con normative meno restrittive della nostra e che possono potenzialmente esporre il lavoratore a rischi di vario genere».
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COMUNICAZIONE, PIANIFICAZIONE E FORMAZIONE
«Bastano alcuni semplici accorgimenti per “far filare tutto liscio” durante una convention, o almeno, per evitare spiacevoli inconvenienti legati alla sicurezza dei partecipanti» afferma Elena Galli, consulente per la sicurezza sul lavoro e socio fondatore di Else Project, che mette in guardia su alcuni elementi da non sottovalutare: ■ La buona riuscita di un evento, soprattutto dal punto di vista prevenzionistico, è legata fortemente alla cooperazione e alla comunicazione tra i vari soggetti coinvolti. Diventa centrale dunque, non solo lo scambio di informazioni tra struttura, committente ed ente organizzatore, ma anche la comunicazione agli ospiti delle principali norme di sicurezza e di emergenza da adottare. ■ Il secondo fattore, non meno importante, è la pianificazione. Dando per scontato che la struttura assicuri la piena conformità ai requisiti di sicurezza, chi la gestisce dovrebbe raccogliere adeguate informazioni sul tipo di evento che
si svolgerà presso la propria sede, sulla tipologia di ospiti (se per esempio saranno presenti minori, soggetti portatori di disabilità fisiche o psichiche, se il numero dei partecipanti è chiuso oppure potrebbe essere superiore alla capienza delle sale scelte), sul tipo di attività che si svolgeranno in sala e se durante la convention sarà necessario utilizzare attrezzature diverse da quelle normalmente presenti in sala. Per la società organizzatrice valgono le stesse considerazioni. Certamente è fondamentale, anche in sede di attribuzione delle responsabilità, documentare il processo di verifica della conformità dei luoghi, prendere visione e condividere il piano di emergenza ed evacuazione, informare tempestivamente la struttura di ogni variazione significativa in merito all’attività o al numero dei partecipanti. ■ Di fondamentale importanza, infine, è la formazione del personale che sarà presente in sala e che lavorerà all’evento. sono gli elementi imprescindibili per poter affermare che un luogo è sicuro? «Oltre alla conformità degli impianti, delle attrezzature e degli arredi alle normative vigenti, dal punto di vista operativo sicuramente il primo aspetto da verificare è la presenza di tutti i presidi di emergenza: uscite di sicurezza, mezzi estinguenti, adeguata segnaletica per consentire l’esodo e soprattutto un piano di emergenza ben strutturato e man-
tenuto attivo. Dal mio punto di vista però, un luogo si può considerare sicuro non solo se è conforme ma anche se è gestito e condotto in maniera consapevole. La preparazione e la consapevolezza di tutti gli interlocutori è fondamentale nella gestione del rischio. Occorre quindi che la direzione sia attenta, che il controllo dei fornitori avvenga in modo sistematico al di là degli obblighi normativi e che il personale sia formato e informato con periodicità e in modo efficace anche sulle corrette modalità di comunicazione con gli ospiti e sul richiamo delle principali norme comportamentali inerenti la sicurezza» conclude Galli. LA PAROLA AGLI ADDETTI AI LAVORI Abbiamo intervistato i diversi attori della filiera del Mice e del business travel con cui si interfacciano le aziende – dalle strutture alberghiere alle agenzie – e le parole d’ordine emerse in ambito di sicurezza sono state formazione e competenza, pianificazione e lavoro di squadra. «Facendo parte di una catena internazionale, il nostro albergo non solo deve avere una forte competenza nel garantire la sicurezza dei propri ospiti e dipendenti, ma è tenuto a seguire anche i più rigorosi standard richiesti per essere un Best Western Premier» afferma Tiziano Simonato, general manager di Best Western Premier BHR Treviso Hotel,che prosegue: «La struttura è dotata di 133 camere e 13 sale congressi; può quindi dare alloggio a oltre 260 persone contemporaneamente e ospitare ogni giorno 1.300 persone nell’area congressuale. Il nostro staff riceve una formazione costante in merito all’addestramento della squadra antincendio, all’organizzazione dei piani di evacuazione, al primo soccorso e alla gestione di problemi di ordine pubblico. Le complessità aumentano nel momento in cui vengono coinvolti fornitori esterni con i quali dobbiamo coordinarci: se per esempio l’organizzatore dell’evento utilizza
TIZIANO SIMONATO, general manager di Best Western Premier BHR Treviso Hotel «Il nostro staff riceve una formazione
costante in merito all’addestramento della squadra antincendio, all’organizzazione dei piani di evacuazione, al primo soccorso e alla gestione di problemi di ordine pubblico».
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un’impresa esterna per il montaggio di audiovisivi, quest’ultima è tenuta a presentare le proprie certificazioni di sicurezza e il piano d’intervento. Inoltre serve pianificare in tempo tutte le attività, ottenere le certificazioni necessarie dai vari fornitori e presentare le proprie all’azienda organizzatrice. Nel caso di viaggiatori business singoli, invece, la fase di controllo avviene durante la stipula della convenzione corporate annuale tra azienda e struttura alberghiera». E nel caso il committente decida di affidare l’intera organizzazione del proprio evento direttamente alla struttura alberghiera bypassando l’agenzia? «Per effettuare la gestione di un evento, “chiavi in mano”, è importante avere in house la capacità non solo di scegliere fornitori che rispondano alle norme di sicurezza e che siano in grado di gestirne le cosiddette “interferenze”, ma serve anche dedicare tempo e risorse interne competenti per coordinarli in modo da avere un gruppo di lavoro adeguatamente formato, in grado di fronteggiare qualsiasi problematica possa insorgere. Noi, per esempio, ci siamo dotati di un ufficio eventi che ha maturato la propria esperienza nell’arco di svariati anni di attività in questo specifico settore, dove serve di tutto tranne l’improvvisazione» conclude Simonato. Gli fa eco Maria Guadalupe Lucasevich, Mice director di Cisalpina Tours, una delle più importanti travel management company italiane per dimensioni, fatturato, copertura territoriale e servizi offerti: «La sicurezza è diventata uno dei cardini all’interno del mondo Mice e Bt e viene declinata a seconda della tipologia di evento. Prendiamo il caso di un incentive all’estero: la sicurezza nella scelta della destinazione è imprescindibile e la maggior parte delle volte sono gli stessi clienti a chiederci di evitare determinate mete. Occorre anche fare particolare attenzione al concetto di rischio reale e percepito: se da una parte ci sono dei rischi oggettivi, dall’altra ci sono delle situazioni di pericolo
che possono essere percepite in maniera più generalizzata. Nel caso invece di team building con attività sportive o percorsi avventura, vengono stipulate assicurazioni ad hoc. Alla fine la sensazione che devono percepire i partecipanti è quella della totale sicurezza». L’azienda cliente che si affida a un’agenzia, quindi, si affida anche alla capacità di questa di proporre soluzioni che garantiscano sempre la sicurezza e che, pur cercando di accontentare i desiderata del committente in termini di location o destinazione, funga da consulente sugli aspetti più specifici: «Se c’è una minima possibilità di rischio che metta in pericolo la sicurezza dei partecipanti, saremo noi i primi a evidenziarlo nel momento in cui presentiamo le proposte» sottolinea Lucasevich, che prosegue: «Può capitare che il cliente ci chieda una specifica location che ritenga suggestiva e adatta al proprio evento; tramite la site inspection acquisia-
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MARIA GUADALUPE LUCASEVICH, Mice director di Cisalpina Tours «La sicurezza è diventata uno dei cardini
all’interno del mondo Mice e Bt e viene declinata a seconda della tipologia di evento. Prendiamo il caso di un incentive all’estero: la sicurezza nella scelta della destinazione è imprescindibile e la maggior parte delle volte sono gli stessi clienti a chiederci di evitare determinate mete».
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COME SI VALUTA IL LIVELLO DI RISCHIO DI UN EVENTO?
Cisalpina Mice ha identificato quattro categorie di eventi, ai quali corrispondono quattro “classi di rischio”, ognuna delle quali comporta un profilo documentale differente richiesto dalla normativa. Si parte da un “evento di classe I” che non comporta allestimenti di alcun genere ma il semplice utilizzo di spazi preallestiti (come nel caso di piccoli eventi in centri congressi), fino ad arrivare agli “eventi di classe IV” che comportano la realizzazione di allestimenti rientranti nella definizione di “cantiere temporaneo”. Su questa classificazione e in base alle esigenze dei clienti si stila tutta la documentazione necessaria affinché si possa svolgere un evento in completa sicurezza. «È fondamentale essere chiari nelle
ANDY FRANCIS ONYEMEM, managing partner di Consolo Hub «Di base è importante che la location rispetti tutte le caratteristiche previste in termini di capienza legale, uscite di emergenza, aerazione, illuminazione e, qualora l’evento comporti la presenza di alimenti, deve rispettare anche tutta una serie di normative igienico-sanitarie molto severe».
varie comunicazioni e assistere il cliente con il nostro expertise anche in queste fasi “meno creative” – afferma Maria Guadalupe Lucasevich, Mice director, di Cisalpina Tours –. Il punto di partenza necessario è quello della normativa che regola la sicurezza nel mondo degli eventi, seguita poi dalla site inspection della location, in modo da poter poi redigere il Fascicolo Sicurezza dell’Evento contenente, tra gli altri alcuni documenti fondamentali come il Piano di Emergenza, il Piano Sicurezza Evento Pse (con prescrizioni di security, antincendio, primo soccorso), dove necessario, il Duvri (acronimo di Documento Unico per la Valutazione dei Rischi da Interferenze, ndr) e tutti i verbali del caso». mo informazioni per redigere il documento di Informativa Rischi e il Piano di Emergenza dell’evento. A questo punto presentiamo i prospetti complessivi e se emerge anche una possibilità di rischio sarà lo stesso cliente a valutare una soluzione alternativa perché lui stesso è consapevole che non si possono bilanciare bellezza e sicurezza». La problematica passa quindi a chi sta sul campo e con il suo personale gestisce l’evento. Andy Francis Onyemem, managing partner di Consolo Hub, afferma «Potrebbe sembrare banale ma il punto nodale in ambito sicurezza è l’esatta copertura di tutti i ruoli necessari. Mi spiego meglio, al momento della realizzazione del progetto-evento viene
redatto un timetable con il dettaglio di tutte le azioni da realizzare. A questo corrisponde un carteggio dei ruoli da assegnare con la nomina di un team leader che ha la piena responsabilità del progetto. Quando l’evento assume proporzioni significative o necessita di particolari abilitazioni, il progetto viene supervisionato da un ingegnere che certifica il tutto. Di base è però importante che la location rispetti tutte le caratteristiche previste in termini di capienza legale, uscite di emergenza, aerazione, illuminazione e, qualora l’evento comporti la presenza di alimenti, deve rispettare anche tutta una serie di normative igienico-sanitarie molto severe ». 239969081 I consigli degli esperti «La cosa più efficace per garantire la sicurezza di un evento è in primis quella di affidarsi a professionisti specializzati, esperti nella vigente normativa nazionale in materia: tale conoscenza da un lato metterà al sicuro il committente da eventuali sanzioni amministrative in cui diversamente potrebbe incappare e dall’altro garantirà la necessaria esperienza utile a fronteggiare le eventuali emergenze» afferma Francesco Lavagetto, rappresentante provinciale dell’Associazione Italiana Sicurezza Sussidiaria (Aiss) – oltre che presidente del Consorzio Mr. Wolf, che si occupa di progettare e garantire servizi logistici, gestionali e di sicurezza, e amministratore di One, ditta con licenza prefettizia impiegata in sicurezza privata. «Caposaldo di questo settore sono la circolare Gabrielli E. Morcone – che nasce dopo il noto caso della finale di Champions League in Piazza San Carlo a Torino, dove non furono utilizzati tecnici e personale adeguato in grado di fronteggiare prontamente la situazione – e la direttiva 11001/1/110/(10) del 18/07/2018, emanata dal Ministero degli interni lo scorso anno, con lo scopo di normare l’applicazione di modelli organizzativi e procedurali per garantire alti livelli di sicurezza in occasione di manifestazioni pubbliche. Il mio consiglio,
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FRANCESCO LAVAGETTO, rappresentante provinciale dell’Associazione Italiana Sicurezza Sussidiaria (Aiss) «La cosa più efficace per garantire
poi, è sempre quello di dividere i rischi in tre principali macroaree: Antincendio, Primo Soccorso e Sicurezza. Un buon responsabile dell’organizzazione deve conoscere appieno i tre ambiti d’intervento e coordinare tutta la “Safe and Security” stilando e applicando, nel caso se ne ravvisi la necessità, un piano delle emergenze adeguato. Utilizzare personale idoneo e formato non significa eliminare i rischi, bensì cercare di prevenirli o nel peggiore delle ipotesi ridurne i danni. Gli addetti che dovrebbero essere utilizzati in caso di manifestazione sono quelli descritti dal Decreto Maroni 2009 che li denomina “addetti ai servizi di controllo delle attività di intrattenimento e di spettacolo in luoghi aperti al pubblico o in pubblici esercizi” in gergo tecnico “Asc”. Non si possono utilizzare per compiti di sicurezza gli steward che per legge sono utilizzabili solo per manifestazione sportive, salvo deroghe della Questura». COSA DICE L’AVVOCATO Last but not least, analizziamo la tematica dal punto di vista del businessman: cosa può fare se rimane vittima di un incidente durante una trasferta o un evento aziendale? Lo abbiamo chiesto all’avvocato Lorenzo Cairo, partner dello Studio Gattai, Minoli, Agostinelli & Partners, che unisce un team di circa novanta professionisti che condividono un solido background internazionale e competenze d’eccellenza, ampiamente riconosciute dalla business community italiana e internazionale. «Se l’evento in questione è collegato alla prestazione di lavoro (come per esempio una convention organizzata dalla società Z incaricata dall’azienda X per il lancio di un nuovo prodotto), per ottenere il risarcimento del danno, il lavoratore deve rivolgersi al proprio datore di lavoro (nel nostro caso la società X) il quale ha l’obbligo di presentare telematicamente il modello di denuncia di infortunio all’Inail. Questo vale a prescindere dal luogo
ove si è verificato l’infortunio, sempre che ci sia un collegamento tra l’infortunio e la prestazione di lavoro: nell’esempio fatto sopra la location Y è esterna rispetto all’abituale luogo di lavoro ma, come detto, vi è un collegamento con la prestazione di lavoro. Tuttavia l’azienda può rifiutarsi di attivare la denuncia di infortunio quando non vi sia la condizione di occasionalità di lavoro e può rifiutare il risarcimento quando, anche se esiste l’occasionalità di lavoro, l’infortunio avviene per colpa esclusiva del lavoratore. Queste due esenzioni sono la conseguenza del principio generale per cui la normativa in materia di sicurezza non attribuisce al datore di lavoro una responsabilità oggettiva per qualsiasi causa di infortunio a un proprio lavoratore». I must do che chi organizza un evento deve seguire per non cadere in situazioni sanzionabili e anche penali, e soprattutto per prendersi cura della sicurezza di dipendenti e ospiti, secondo l’avvocato Cairo sono tre: «Il primo è una adeguata valutazione dei rischi, sia ordinari – cioè quelli che derivano dal normale ambiente di lavoro per i propri dipendenti – sia “da interferenza” – cioè che possono derivare da interazioni con soggetti esterni –, che è alla base della normativa antinfortunistica anche se spesso è sottovalutata. Il secondo è l’investimento continuo in formazione e informazione dei propri dipendenti: solo con una seria formazione sulle procedure di sicurezza e informazione sui rischi è possibile attivare quel livello di consapevolezza necessario per creare pratiche virtuose nella gestione ordinaria del lavoro improntata alla sicurezza.Il terzo, infine, è selezionare i propri fornitori anche in base alle garanzie che possono offrire in termini di sicurezza: anche le migliori misure di sicurezza adottate da un’azienda possono essere vane se una parte dell’organizzazione dell’evento viene affidata a un fornitore che non rispetti gli standard di sicurezza richiesti dalla legge».
la sicurezza di un evento è in primis quella di affidarsi a professionisti specializzati, esperti nella vigente normativa nazionale in materia: tale conoscenza da un lato metterà al sicuro il committente da eventuali sanzioni amministrative in cui diversamente potrebbe incappare e dall’altro garantirà la necessaria esperienza utile a fronteggiare le eventuali emergenze».
LORENZO CAIRO, partner dello Studio Gattai, Minoli, Agostinelli & Partners «È ’importante l’investimento continuo
in formazione e informazione dei propri dipendenti: solo con una seria formazione sulle procedure di sicurezza e informazione sui rischi è possibile creare quel livello di consapevolezza necessario per attivare pratiche virtuose nella gestione ordinaria del lavoro improntata alla sicurezza».
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Let’s go green
Le aziende non possono più ignorare l’impatto ambientale delle loro scelte ma, se da un lato sfruttano l’onda emozionale green per azioni di brand marketing, dall’altro optano per soluzioni sempre più ecocompatibili SIMONA CIOTTI
L
e auto a disposizione di dipendenti e business traveller diventano sempre più verdi e l’indice di scelta si sta pian piano spostando dal diesel all’elettrico. Ma come si sta ef-
fettivamente evolvendo il settore e quanto sono di fatto sensibili i manager aziendali e le strutture alberghiere al tema ecologico dell’utilizzo di auto green? I dati Ansa affermano che quasi il novanta per cento delle auto aziendali è ancora diesel, solo il cinque per cento è ibrido, la benzina rappresenta il quattro per cento, due per cento il metano e solo o 0,3 per cento è l’elettrico, all’ultimo posto dopo il 0,5 per cento del Gpl. Il diesel, tuttavia, nei prossimi anni scenderà al 65 per cento a favore delle auto ibride, mentre l’elettrico pare rimarrà stabile (per approfondimenti: http://www.ansa.it/canale_motori/notizie/analisi_commenti/2019/06/26/ diesel-resta-alimentazione-regina-nelleflotte-aziendali_5eb9010b-2ad7-4c16-9dd2905f978de95e.html). Vediamo però quali sono le innovazioni nell’ambito dell’auto elettrica che possono portare a una rivoluzione dell’approccio aziendale, a una nuova filosofia e, speriamo, a un’accelerazione. «Quanto più sarà capillare la rete di impianti di energia rinnovabile tanto più chi ha un’auto elettrica potrà beneficiarne gratuitamente ed entrare in un sistema virtuoso, che dalla fonte impatta positivamente sull’ecologia del territorio. Il cambio di paradigma, quindi, deve partire proprio dalla produzione di energia pulita, piuttosto che alimentare le auto elettriche presso “distributori” la cui energia viene prodotta in modo tradizionale» afferma Stefano Bersiga, proprietario di Energetica e business developer di Carten-
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der, startup innovativa che sviluppa servizi tecnologici a supporto della mobilità a zero emission e che propone tour alla scoperta del territorio italiano a bordo di auto elettriche Tesla pre-programmate: «Coloro che affittano questo tipo di mezzo vengono guidati dall’auto stessa per raggiungere i luoghi di interesse compresi nel loro pacchetto personalizzato – prosegue Bersiga –: in base alle scelte fatte dal viaggiatore, infatti, l’auto viene programmata per fare visite, soste presso i cosiddetti “Super Charger” (postazioni che in 15-20 minuti ricaricano l’auto mentre si fa shopping o si visita un luogo) e per portare gli ospiti a dormire presso i “Destination Charger”, che generalmente sono le strutture alberghiere che si sono dotate di un sistema
di produzione di energia pulita, con il surplus della quale possono ricaricare gratuitamente le auto prese in affitto dai loro clienti. Da questo punto di vista, il Trentino Alto Adige è una di quelle regioni in cui è normale oramai proporre l’Electric Touring ai clienti degli hotel. Generalmente la struttura alberghiera è molto motivata ad avere un impianto di questo tipo perché, con il servizio messo a disposizione da Cartender, si attira un pubblico impegnato e di alto livello. Il cambio del paradigma in queste regioni è già in atto: ricarico l’auto dove voglio (anche a casa) e mi assicuro che la fonte energetica sia rinnovabile. In questo modo un automobilista sensibile può fare una scelta consapevole anche quando va in trasferta per lavoro, mentre il territorio sviluppa un’economia diffusa». Abbiamo chiesto a Pierfranco Bernardi, sales & marketing manager di Best Western Premier BHR Treviso Hotel, un Destination Charger Tesla, come sono giunti a questa scelta e quali sono i risultati conseguiti fino a ora dalla struttura: «La decisione di investire nei Charger Tesla nasce innanzitutto dalla crescente richiesta del mercato di poter trovare con facilità i caricatori per auto elettriche. Dopo aver optato per dei charger “generici”, abbiamo approcciato Tesla in quanto brand in sintonia con lo status del cliente medio del BW Premier BHR Treviso Hotel. Il risultato immediato di questa collaborazione è stata l’importante visibilità concessa dall’essere inseriti come punto di ricarica, nei device delle auto Tesla; successivamente la partnership con il brand ha consentito alla nostra location di essere scelta più volte come punto di ritrovo e accoglienza dei principali prospect di Tesla per i test-drive. Ma la decisione di investire in energie rinnovabili, al di là della ricarica fornita ai clienti, ci ha permesso di ampliare anche il nostro business: è infatti interessante notare che – continua Bernardi – aver messo i charger a disposizione degli ospiti, oltre ad aver generato opportunità di vendita dei servizi alberghieri e ristorativi ai
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STEFANO BERSIGA, proprietario di Energetica e business developer di Cartender «Quanto più sarà capillare la rete
di impianti di energia rinnovabile tanto più chi ha un’auto elettrica potrà beneficiarne gratuitamente ed entrare in un sistema virtuoso, che dalla fonte impatta positivamente sull’ecologia del territorio».
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PIERFRANCO BERNARDI, sales & marketing manager di Best Western Premier BHR Treviso Hotel «Di recente Rca ha scelto la nostra struttura per un evento, grazie proprio alla presenza delle colonnine di ricarica e Volkswagen ha organizzato la presentazione della sua nuova vettura elettrica presso di noi, facendo testare ai potenziali clienti l’efficacia del veicolo e la facilità di rifornimento utilizzando i nostri apparati di ricarica».
proprietari di auto elettriche, ha favorito l’acquisizione di eventi automotive. Di recente Rca ha scelto la nostra struttura per un evento, grazie proprio alla presenza delle colonnine di ricarica e Volkswagen ha organizzato la presentazione della sua nuova vettura elettrica presso di noi, facendo testare ai potenziali clienti l’efficacia del veicolo e la facilità di rifornimento utilizzando i nostri apparati di ricarica. Non solo. Aver implementato e messo a disposizione sia degli ospiti sia della cittadinanza della provincia di Treviso questo servizio – abbiamo installato anche colonnine di ricarica “generiche”, adatte alle auto elettriche di svariati brand, da Toyota a Mercedes, da Hyundai a Fiat 500 –, ha contribuito a innalzare il rating della nostra struttura all’interno di Best Western – che premia gli hotel più virtuosi – ottenendo a pieno titolo la “quarta foglia” ovvero il riconoscimenti di maggior
valore per la sostenibilità ambientale. Infine, l’hotel è segnalato anche fra i punti di ricarica nel progetto “Treviso Smart City”» conclude Bernardi. Un circolo virtuoso, dunque, che da un lato pone l’accento sull’importanza di favorire la mobilità a zero emissioni utilizzando però fonti di energia rinnovabili e dall’altro dimostra come il ritorno sull’investimento da parte delle strutture che decidono di dotarsi di pannelli fotovoltaici e colonnine di ricarica vada oltre i guadagni legati strettamente agli utilizzatori di auto elettriche, aprendo opportunità di business nuove. TEAM BUILDING… ELETTRICO! Se il primo ambito di utilizzo delle auto elettriche è sicuramente quello delle flotte aziendali, i nuovi veicoli possono diventare il fulcro di originali attività anche per la meeting e incentive industry: «Ho organizzato una serie di Electric Touring coinvolgendo i fleet manager di importanti aziende per far conoscere loro le potenzialità del mezzo elettrico» racconta Bersiga, che prosegue: «Il business traveller può prenotare l’auto direttamente presso la struttura alberghiera e indicare già la meta finale: quando sale sulla vettura viene guidato da quest’ultima e può interfacciarsi con la strumentazione per cambiamenti dell’ultimo momento o per variare il percorso; può attivare in anticipo il climatizzatore dall’app e può anche lasciare l’auto in aeroporto con la modalità valet perché l’auto vada a parcheggiarsi da sola. Per le aziende, invece, si possono sperimentare originali attività di team building: diverse auto in competizione tra loro, i team in campo si sfidano rispondendo per esempio a domande legate al ménage aziendale, pena il rallentamento dell’auto e la perdita della gara. Non solo: abbiamo organizzato anche coinvolgenti post congress nella Food Valley, che abbiamo battezzato “e-food experience” per sottolinearne l’ecosotenibilità».
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GRAND HOTEL VILLA BALBI
Villa Balbi Antica ed aristocratica villa del 600 Si trova sul lido di Sestri Levante, a pochi metri dal bellissimo mare del Golfo del Tigullio. Gli interni di grande eleganza e ricchezza che conservano ancor oggi tutto il loro fascino, un servizio attento e professionale ed un elevato comfort, fanno del Grand Hotel Villa Balbi, il luogo ideale per incontri di lavoro a contatto con la storia e la suggestiva natura ligure. Sono a disposizione diverse sale meetings, tutte ottimamente equipaggiate e dotate di aria condizionata, salone ricevimenti, aree espositive ed eccellente assistenza tecnica.
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Only for everyone Design moderno, dotazioni smart e tecnologiche, servizi di qualità a prezzi contenuti: la filosofia targata B&B Hotels conquista il Mice nei 38 alberghi italiani, tutti in posizioni strategiche per l’organizzazione di meeting ed eventi ALESSANDRA BOIARDI
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odernità, design, comfort e ospitalità. Sono questi i quattro principi valoriali scelti da B&B Hotels, la catena alberghiera internazionale del segmento economy che fa parte del Gruppo B&B Hotels. A guidare B&B Hotels c’è, infatti, un’idea di ospitalità a prezzi contenuti e competitivi che per gli ospiti si traduce in un servizio
cordiale in alberghi moderni e di design, liberi da costi superflui ma dotato di servizi efficienti. B&B Hotels Italia, parte del gruppo, conta oggi 38 alberghi, situati in diverse regioni italiane dal Friuli-Venezia Giulia alla Sicilia, passando per Trentino-Alto Adige, Veneto, Piemonte, Lombardia, Emilia-Romagna, Lazio, Toscana, Abruzzo e Campania. L’obiettivo della compagnia è quello di posizionarsi nel mercato dell’hospitality in modo innovativo proprio grazie al concept originale che contraddistingue tutti i suo alberghi. Un concept che va incontro anche alle esigenze degli organizzatori di eventi sfruttando la possibilità di mixare design semplice e prezzi accessibili con standard di qualità che garantiscono quei servizi di fascia superiore imprescindibili per chi sceglie un hotel per un meeting o un evento. Altra caratteristica che rende gli hotel B&B Hotels competitivi anche nel segmento Mice è la posizione scelta per gli alberghi della catena, in grado di soddisfare le particolari necessità logistiche. Le strutture alberghiere si trovano infatti nei centri storici cittadini, nei pressi delle stazioni metropolitane ma anche di raccordi stradali e aeroporti: tutti punti strategici per organizzare eventi e meeting che necessitano di spostamenti facili e veloci.
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CAMERE COMODE E TECNOLOGICHE Accessibilità e comodità non solo per l’ubicazione, ma anche per i servizi che il Gruppo garantisce all’interno di ciascuna struttura, a partire dalle camere, concepite per essere di design, confortevoli, essenziali, e soprattutto dotate di wi-fi gratuito superveloce a duecento Mega e di Chromecast per permettere agli ospiti di vedere in streaming i loro contenuti preferiti grazie agli Smart Tv da 40” con canali nazionali e internazionali e 12 della piattaforma Sky. La Smart Tv consente di avere in ogni camera un vero e proprio servizio di concierge digitale grazie alla soluzione Samsung Lynk Reach 4.0, in grado di fornire non solo informazioni sui servizi dell’hotel, ma anche suggerimenti sulla destinazione, sui ristoranti, locali, eventi, fino alla possibilità di connettere i propri device alla Tv per condividere e vedere comodamente su un grande schermo documenti, foto, video e contenuti musicali.
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Prenotazione facile, fast check-in, late checkout e prezzo da last-minute, rendono il soggiorno ancora più confortevole. Per gli arrivi individuali, per esempio, si paga all’arrivo così il check-out può essere fatto fino alle 12, e gli hotel sono sempre accessibili ai clienti 24 ore su 24. Inoltre, B&B Hotels si impegna a offrire la migliore tariffa online sul proprio sito. indirizzi a fine rivista
SMART E VELOCE Gli spazi comuni sono altamente strutturati per accogliere gli eventi con sale conferenze di diversa metratura per presentazioni e riunioni di lavoro, nonché postazioni di coworking per meeting, workshop o semplicemente per sedersi a lavorare con il proprio pc. Anche negli spazi comuni è sempre a disposizione gratuitamente la connessione wi-fi superveloce a duecento Mega. Per una rapida pausa in ogni momento della giornata, in tutti i B&B Hotels sono presenti corner shop con bevande, snack e dolciumi e un’area food allestita con forno a microonde e prodotti Fiordiprimi. Ogni mattina, a partire dalle sette fino alle dieci, un ampio buffet all you can eat è a disposizione degli ospiti dell’hotel con una vasta scelta di bevande calde e fresche e proposte dolci e salate, su richiesta anche gluten-free.
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Raccontare (con) la tecnologia Realtà aumentata, esperienze immersive, intelligenza artificiale: come la tecnologia più avanzata si mette a servizio della narrazione dell’evento? Come cambia il modo di fruire i contenuti, ma anche di crearli? ALESSANDRA BOIARDI
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rasformare ogni evento in un’esperienza è il mantra dell’organizzatore di eventi di oggi. Ma lo è anche di chi si occupa di comunicazione e di marketing più in generale, di tutti coloro, insomma, che in qualche modo devono coinvolgere le persone. Vivere un’esperienza per i partecipanti di un evento può significare molte cose diverse: conoscere un territorio mai visto o da un punto di vista inedito, partecipare a un’attività nuova, divertente, provare forti emozioni, ma si tratta soprattutto di “portarsi a casa qualcosa”. Per questo i contenuti sono centrali e la tecnologia, da questo punto di vista, aiuta gli organizzatori a rendere la narrazione dell’evento qualcosa di indimenticabile: l’esperienza mette il partecipante al centro, lo rende protagonista, e diventa per questo memorabile.
REALTÀ VIRTUALE, LA NARRAZIONE CHE CAMBIA Le esperienze non si leggono, non si guardano, ma si vivono. Una nuova modalità di fruire i contenuti digitali è il VR storytelling, cioè lo storytelling fatto attraverso la realtà virtuale. La sua diffusione al grande pubblico è partita dal 2015 quando The NY Times regalò ai suoi lettori i primi cardboard per fruire la storia di Hana, una ragazzina di 12 anni che abitava in un campo profughi. Da allora molti giornali hanno scelto questa modalità e il VR è entrato man mano sempre più nella nostra quotidianità: dall’architettura, all’edutainment, dal real estate all’arredamento, dal settore sanitario e sportivo ai concerti e anche agli eventi. Ne abbiamo parlato con la storyteller Simonetta Pozzi. Simonetta, che ha alle spalle importanti esperienze aziendali marketing e commerciali e oggi è anche formatrice, ci racconta: «Il VR storytelling è una nuova modalità di vivere la narrazione. Ricordo che nel 2016 Sky lanciò l’app VR e omaggiò tutti i partecipanti al World Business Forum con un cardboard da utilizzare durante e dopo l’e-
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vento. La realtà virtuale può arricchire di contenuti e rendere indimenticabile, per esempio, una conferenza stampa, coinvolgendo i giornalisti in un’esperienza. Avevo proprio suggerito questa modalità a un cliente che si occupa di riqualificazione urbana e che doveva presentare un progetto e un rendering alla stampa. All’interno di fiere o eventi, invece, si possono predisporre delle postazioni dove poter approfondire tematiche o visionare gli ambienti aziendali e i territori, quindi portare il pubblico anche a distanza di migliaia di chilometri in un ambiente storico ricreato al computer. Il VR può essere anche un momento ludico che mette in connessione tra loro i partecipanti a una convention aziendale. Un esempio che ho citato recentemente al mio workshop a Mopi è Export Virtual Challenge, un serious game basato su ambienti virtuali, esplorabili dagli utenti connessi online, su visore VR Cardboard e su smartphone dalle sedi periferiche, organizzato da Carraro Lab il 6 marzo scorso per UniCredit Talk. Si è trattato di un evento in streaming con novanta sedi dedicato al tema dell’export management del Made in Italy».
è quello di affidarsi a consulenti e agenzie esperte in realtà immersive, che possano consigliarvi l’esperienza più idonea al vostro pubblico, ricordando che non deve essere estranea al vostro racconto di brand».
ESPERIENZE IMMERSIVE Con la realtà virtuale a cambiare sono il ruolo del partecipante, il modo di fruire i contenuti, ma anche i contenuti stessi. «Nel 2017 lessi questa frase: “AI and VR will change the way you communicate and do business”. Oggi ritengo sia diventata sempre più reale» ci spiega Simonetta Pozzi. «Tuttavia dobbiamo fare una distinzione tra VR 360 in cui le immagini e i video sono proiettati su una sfera (pensiamo ai VR 360 facilmente fruibili su YouTube) e VR Real Time, dove è possibile muoversi e interagire nello spazio (in un ambiente 3D) a sei gradi di libertà, un po’ come nei videogiochi. Per approfondire vi consiglio il testo dal titolo “#VR developer” di Francesco La Trofa, editore Franco Angeli. Se decidete di inserire la realtà virtuale nel vostro prossimo evento, un suggerimento da non sottovalutare
I TOOL PER CREARE ENGAGEMENT Meno immersivi del VR Real Time, ma sicuramente più facilmente fruibili sono gli storytool, che diventano particolarmente utili per creare engagement prima e dopo un evento. «Dal 2013 – continua Pozzi – mi sono specializzata sui tool narrativi per cercare di consigliare ai clienti nuovi strumenti di comunicazione basati su visual e voice. Si tratta di app o di piattaforme, spesso gratuiti che, tuttavia, richiedono skill narrative per non diventare dei puri contenitori di tweet o di post. Ho sperimentato molti tool anche in qualità di tester e ne ho scelti alcuni che normalmente utilizzo per la mia attività di storyteller. Occupandomi spesso di live tweeting suggerisco di raccogliere i momenti più coinvolgenti del convegno in Moments che è il tool gratuito di Twitter e che può coinvolSIMONETTA POZZI, storyteller «Se decidete di inserire la realtà virtuale nel vostro prossimo evento, un suggerimento da non sottovalutare è quello di affidarsi a consulenti e agenzie esperte in realtà immersive, che possano consigliarvi l’esperienza più idonea al vostro pubblico, ricordando che non deve essere estranea al vostro racconto di brand».
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gere i vostri pubblici come atto conclusivo e memoria dell’evento. Molto più esaustivo è Wakelet, una piattaforma di content curation, disponibile in versione desktop e mobile (iOS e Android). Non può essere, tuttavia, trattato come un puro aggregatore di contenuti social, ma deve essere integrato con un testo esplicativo per far vivere l’evento anche a chi non ha partecipato. Se si vuole, invece, creare un racconto visual completo, vi suggerisco di utilizzare Steller, applicazione mobile che si presenta sottoforma di sfogliabile, disponibile per iOS e per Android. Permette di realizzare delle storie molto creative che possono essere ricondivise sui principali social media ed “embeddate” sul vostro sito o blog aziendale». INTELLIGENZA ARTIFICIALE NEL FUTURO DEGLI EVENTI Una delle frasi più celebri di Steve Jobs è “Baratterei tutta la mia tecnologia per una serata con Socrate”. E se lo diceva il fondatore di Apple, allora parlando di tecnologia possiamo anche noi fare la generale premessa che, soprattutto nel mondo degli eventi, quello che conta è ancora il contatto umano e il dialo-
go, come ci ha insegnato il grande pensatore greco. Un’introduzione che però ci porta alla grande promessa – o scommessa – che l’intelligenza artificiale rappresenta anche nel Mice. Machine learning che permetterà non solo di elaborare quantità inaudite di dati, ma anche di migliorare l’organizzazione di un evento a partire dalle edizioni precedenti, chatbot, social engagement: i campi di applicazione sono diversi, così come il grado di utilizzo delle nuove tecnologie nella vita pratica. Pensate per esempio alla tecnologia di riconoscimento facciale, che tra l’altro è già stata applicata in alcuni aeroporti – per esempio Delta Airlines ha inaugurato il suo primo terminal biometrico nell’hub di Atlanta – che negli eventi potrebbe essere sfruttata allo stesso modo nella fase di accredito con vantaggi sia per quanto riguarda il risparmio di tempo sia in termini di sicurezza. Non solo. Nel prossimo futuro potrebbero essere a disposizione software in grado di riconoscere le emozioni dei partecipanti leggendo le espressioni facciali e il linguaggio del corpo e di supportare quindi gli organizzatori di eventi nelle fase di feedback. DALLA TEORIA ALLA PRATICA In occasione del workshop Full Contact Meeting Planner che si è tenuto a Milano Marittima a fine maggio, abbiamo chiesto agli espositori – location e destinazioni Mice – di raccontarci il loro rapporto con la tecnologia quando si tratta di sfruttarla per raccontare la propria struttura e i propri servizi agli organizzatori di eventi. Ne è emerso che immagini a 360 gradi e realtà immersiva sono riconosciuti come un valido supporto da meno di un terzo degli intervistati, che hanno rivoluzionato il modo di presentare la propria offerta, mentre oltre un terzo ha ammesso di non utilizzarli ancora, ma di nutrire molto interesse verso queste modalità. L’esperienza, anche in questo caso, mette al centro il fruitore, che diventa il protagonista del racconto.
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Dallo spot al post: the greatest show Oggi in un evento, oltre alle atmosfere surreali ottenute con l’utilizzo dei più progrediti sistemi audio-video-luci, è fondamentale l’effetto virale generato dal pubblico attraverso la condivisione di contenuti sui social media TERESA CHIODO
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l tempo del “content is king” è acqua passata. Oggi l’engagement di un pubblico over esposto ha alzato l’asticella. Quindi si parla di supercontent, ben scritto e sempre più originale, ma soprattutto con l’obiettivo di catturare l’attenzione di uno spettatore costantemente bombardato da stimoli che frammentano la sua attenzione. Ecco allora che oggi lo statement diventa “supercontent is king and attention is queen”. Un evento di successo non può essere mai frutto dell’improvvisazione ma sempre di un pensiero strategico e creativo e di una pianificazione attenta. Questi principi erano validi ieri e lo sono ancora di più oggi, sommersi come siamo dal “già fatto” e dal “già visto”. Per questo l’elemento sorpresa è così importante. Riuscire a “spiazzare” il target o l’audience significa colpire nel segno. Deve suonare come un
botto sparato nel silenzio. Un colpo di luce nel buio. Tenere sveglio e coinvolto il pubblico: questo è l’obiettivo che un bravo organizzatore di eventi deve tenere in mente. Il “come farlo” può cambiare di volta in volta. PER DIRE: IO C’ERO Quali sono allora le strategie più utilizzate per rendere spettacolare e memorabile un evento: testimonial, ospiti, effetti speciali, musica? Cosa piace di più e cosa meno? Lo abbiamo chiesto ad alcuni professionisti dell’event making. Ci risponde in prima istanza Alfredo Accatino, chief creative officer di Filmmaster Events. «È fortunatamente passata la fase arcaica del mondo degli eventi. Oggi il pubblico si è evoluto. Non basta (quasi) più per un evento immaginare solo una scenografia “grande”, poi piazzarci sopra un comico di grido, e far mangiare tutti a volontà. Oggi, se questo lavoro si vuole fare bene, su standard europei, occorre poter personalizzare il progetto artistico plasmandolo sull’identità del cliente e sui suoi obiettivi, mixando tecnologie e flussi di comunicazione. No, dico meglio: occorre che ogni evento diventi unico e riconoscibile anche in una sola foto.
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E che sia funzionale a raggiungere specifici obiettivi. Un evento è un progetto di comunicazione, ed è come tale che deve essere quindi concepito dalle agenzie, e gestito dal cliente e dall’ufficio acquisti. Quello che piace di meno, lo dico subito, sono in ambito corporate le passerelle dei dirigenti, chiamati a talk improbabili per far vedere che esistono, o che intervengono con speech ridondanti senza averli prima provati, leggendo un testo senza capacità empatica, senza aver chiesto ai professionisti che lo circondano come si sta su un palco. Quello che piace di più sono le testimonianze esperienziali di “ospiti speciali”, gli effetti tecnologici, la capacità di unire parole e immagini in speech support spettacolari, il carisma, il fatto di trovarsi di fronte a un format, l’alternanza di emozioni e call to action, e quindi la spettacolarizzazione». È possibile individuare l’ultimo trend in materia di memorabilità? Lo chiediamo ad Antonio Burrello, luxury brand marketing director and event manager «In generale oggi viviamo nell’era dei social media e della “sharable experience” e quindi si tende a inserire nella dinamica dell’evento elementi che possano essere “postabili” o “selfie-friendly”; che sia una tavola imbandita, un catering, uno show cooking, una installazione artistica o contenuti video e audio particolari devono rendere il tutto piacevole e sorprendente per la condivisione sui social media. Ovviamente la presenza di ospiti speciali, influencer di grido, celebrity dello spettacolo, sportivi aggiunge sempre un ulteriore elemento di curiosità e di esclusività di accesso per gli ospiti a un mondo molto spesso magico e attraente purché… Sia “sharable” mi raccomando!». La stessa tesi è sostenuta da Accatino: «Fra gli ultimi trend troviamo la capacità di interazione social dei contenuti. Chi partecipa deve poter sharare contenuti, dire subito “io ci sono”, “io faccio”, “io appartengo”. Quindi, “io sono”. Deve poi poter scrivere “wow”, vedersi, pubblicare un proprio selfie, aggiun-
gendo un sacco di faccine orgogliose. A volte ce lo dimentichiamo, in ambito corporate e istituzionale, per molti dei partecipanti quello “è” l’evento dell’anno, l’occasione per farsi vedere, non bisogna mai essere snob, ma molto mainstream». CREATIVITÀ ESSENZIALE Ogni evento è un episodio a sé. Target e obiettivi cambiano ogni volta. Motivare la forza vendite è diverso dal richiamare su di sé l’attenzione di giornalisti o dei media. A obiettivi diversi corrisponderanno strategie e modus operandi diversi. Chiarito ciò, si possono fissare dei principi generali che potranno esserci utili in termini operativi o come spunto e oggetto di riflessione. «Io partirei da un assunto che credo incontrovertibile – sostiene Maurizio Badiani, pubblicitario –: il nemico numero uno di ogni evento è la noia. È quella che si annida nei discorsi troppo lunghi, nelle slide dai titoli banali, nel profluvio di parole di chi si parla addosso. La ALFREDO ACCATINO, chief creative officer di Filmmaster Events «Occorre che ogni evento diventi unico e riconoscibile anche in una sola foto. E che sia funzionale a raggiungere specifici obiettivi. Un evento è un progetto di comunicazione, ed è come tale che deve essere quindi concepito dalle agenzie, e gestito dal cliente e dall’ufficio acquisti».
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MOTORE E AZIONE Sentiamo anche il parere di chi ha fatto della spettacolarizzazione il suo elemento, immergendosi completamente in essa come fosse materia viva. Massimiliano Minuzzo, dell’azienda Volpe Motor Technical Touch, a metà tra l’acrobata e il cascatore, lavora come stuntman negli eventi. Quello dello stuntman è un mestiere poco conosciuto, relegato nell’ombra, nonostante compaia in numerosi film e spesso negli eventi aziendali. È abituato ad animare la scena con performance rischiose, a volte estreme. Il suo è uno stile di vita. Lui dice che stuntman si nasce, non si diventa. Mentre l’ospite durante un evento sorseggia un drink, lui prende fuoco, si rotola, fa il triplo salto mortale carpiato con un quad sul quale ha caricato anche la sua fidanzata Lili. A lui chiediamo: È possibile individuare l’ultimo trend in materia di memorabilità? «È brutto da dire, ma il pubblico di oggi è sempre più esigente. I numeri semplici e tecnici non fanno più effetto. Il pubblico richiede tante cadute, rotture di mezzi, e se c’è del sangue ancora meglio. Il limite dello show è sempre più alto. Magari non si diventa famosi e non si guadagna come un attore ma a noi bastano
MASSIMILIANO MINUZZO, stuntman «Il pubblico di oggi è sempre più esigente. I numeri semplici e tecnici non fanno più effetto. Il pubblico richiede tante cadute e rotture di mezzi. Bisogna interagire con gli spettatori e farli sorprendere, emozionare, impaurire; tutto nel vortice di un mix di emozioni».
Il budget è importante: se ne ho a disposizione uno consistente posso fare certe cose, se ho poche lire, invece...”. Beh, se avete pochi soldi dovete necessariamente schiacciare più forte il pedale della creatività. Diceva il grande Ogilvy: “Più andate a fondo con la vostra creatività e meno dovrete affondare le mani nelle vostre tasche”. A volte, per “far spettacolo”, non c’è bisogno di grandi investimenti o di effetti speciali».
quei momenti adrenalinici per poter scaricare la nostra energia; poi siamo felici come dei bambini che ricevono un giocattolo. Lo spettacolo è già nella prima impressione visiva dello spazio di lavoro, detto anche “arena”, che delimita lo spazio, le transenne di contenimento indicano pericolo. Il gazebo con la musica indica organizzazione, i veicoli parcheggiati sono le attrazioni, il sound del motore è sintonizzato su una frequenza che il nostro corpo percepisce come adrenalina, come le sgommate che emettono fumo e “puzza” di gomma. Le evoluzioni devono trasmettere semplicità di una esecuzione in realtà molto complessa. Il pubblico si diverte se coinvolto… bisogna interagire con esso e farlo sorprendere, emozionare, impaurire; tutto nel vortice di un mix di emozioni». “spettacolarizzazione” – almeno a mio avviso – non è qualcosa da mettere all’inizio o alla fine di un evento, come un fuoco di artificio. Ma qualcosa che deve permeare qualunque fase dell’evento. Scrivere su una chart una frase banale o scriverne una “a effetto” fa la differenza: nel primo caso il risultato sarà uno sbadiglio, nel secondo un “oh” di ammirazione. Nella prima ipotesi generate noia, nella seconda coinvolgimento. Conoscete la storiella del cieco e del cartello? Davanti a una chiesa un cieco chiede l’elemosina. Ha un cartello sul petto: “Cieco dalla nascita”. La gente passa ma nessuno dà un obolo. Passa un pubblicitario e chiede al cieco se può modificare il cartello. Il cieco acconsente. Il pubblicitario gira il cartone e scrive la frase: “È primavera. Voi potete vederla. Io no.” Da quel momento comincia un’ininterrotta pioggia di monetine. Ciò che ha fatto la differenza è la creatività. La stessa che potrà fare di un evento piatto e noioso un evento brioso e di successo. Qualcuno mi obietterà: “Ma i soldi?
EFFETTI SPECIALI CERCASI Come è cambiato il mercato della spettacolarizzazione negli ultimi anni? Verso quale tendenza sta andando? Quali sono le nuove frontiere tecnologiche e creative della spettacolarizzazione? «La tecnologia ha reso possibile e relativamente a basso costo infinite forme di espressione dei contenuti e dei messaggi – sostiene Burrello –: megascreen led con video di alto impatto, contenuti video/audio prodotti con tecnologia digitale da proiettare durante l’evento immergendo gli ospiti in atmosfere surreali e coinvolgenti. Gli stessi contenuti riprodotti su tutti i social media amplificheranno enormemente il messaggio soprattutto se supportati da campagne social e con il coinvolgimento di influencer e opinion leader. Importantissime sono le atmosfere create dalle luci, che devono sempre essere un accento speciale e anche qui la tecnologia ha dato grossissimi contributi negli ultimi anni facendo diventare i light designer parte fondamentale della progettualità. Vorrei però citare anche elementi meno tecnologici ma molto più artistici e artigianali che creano atmosfere immersive e spettacolari quali i “florist artist”, capaci di ricreare giardini meravigliosi in una sala congressi con colori e profumi indimenticabili o musicisti e Dj che performano live con forme moderne e dinamiche molto coinvolgenti e ricche di effetti speciali e “coupe de teatre” memorabili per gli ospiti, tutti elementi che saranno amplificati dalle enormi possibilità che offrono i social media». «Non so se si possa parlare di una tendenza – interviene Badiani –. Sta di fatto che oggi tecnologie sempre nuove ci mettono a disposizione strumenti prima impensabili. Parlo di ologrammi, realtà aumentata, multiproiezioni, che hanno fatto già il loro ingresso nel teatro e nelle mostre d’arte. Anche l’opera lirica, di solito un “hortus clausus” poco incline ad accogliere novità, si è aperta con successo all’utilizzo di proiezioni cinematografiche e montaggi video che amplificano a dismisura lo spazio fisico del palcoscenico a beneficio di un maggiore effetto spettacolare. Chi ha visto la recente edizione dell’Attila alla Scala di Milano ha potuto rendersi conto di quanto vado dicendo. Spinte anche dalla difficoltà di spostare oggetti fragili e preziosi e dal crescente costo delle assicurazioni, molte delle attuali mostre d’arte si affidano esclusivamente a “opere virtuali”, visibili attraverso programmi di proiezione estrema-
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mente coinvolgenti. Contemplare una tavoletta del quattrocentista Bosch è cosa da specialisti. Venire letteralmente circondati dai suoi mille fantasmi visivi – mentre musica ed effetti sonori studiati ad hoc si sposano magistralmente con le immagini – è invece un’esperienza che tocca le corde di qualunque pubblico, anche il meno avvezzo alle silenti e austere sale dei musei. Anche chi ha frequentato le ultime edizioni del Fuori Salone di Milano avrà avuto occasione di sperimentare personalmente la straordinaria potenzialità delle tecnologie di cui parlo. Nella penultima edizione la Jacuzzi faceva immergere chiunque volesse in una vasca vuota ma l’acqua, con i suoi spruzzi di diversa gittata, era più che presente grazie a un visore e a una pulsantiera che permettevano non solo di vedere il liquido ma addirittura di regolarne a piacimento flusso ed intensità. Quel che si dice un’esperienza... immersiva! Le possibilità di attingere alle nuove tecnologie apre alla “spettacolarizzazione” di un evento orizzonti infiniti che trovano l’unico limite nella nostra fantasia. Ecco, se dovessi indicare una tendenza o, meglio, un territorio da esplorare in funzione di un maggior coinvolgimento dell’audience prima e durante un convegno indicherei il campo – ormai sterminato – delle nuove tecnologie. Una bella ragazza che vi accoglie con un sorriso fa sempre piacere. Ma se la vostra azienda si muove nel campo della tecnologia anche un robot che vi dà il benvenuto con gentilezza, credetemi, fa la sua figura. Con l’unico minus che non potrete invitarlo a cena». DARE UN TITOLO AGLI EVENTI A volte, “spettacolarizzare” può semplicemente voler dire conferire un aspetto rilevante e memorabile anche a una piccola cosa. Come un bloc notes, una cartella stampa, una chiavetta Usb o un semplice invito. «Per il cliente Unilever – dice Badiani –, in
occasione di Expo in agenzia realizzammo un invito “scorrevole”: tirando una bandella, compariva sotto gli occhi del ricevente un Duomo di Milano fatto di cucchiai, coltelli e forchette. Il “biglietto da visita” di un evento che si preannunciava creativo. Dimenticavo. Al vostro evento date sempre un titolo. Se avete un’agenzia o uno studio di Adv che vi segue, chiedete ai copy di lavoraci sopra. Un titolo deve essere chiaro e posizionante. Ma chiarezza non vuol dire per forza piattezza. Il titolo più giusto è quello che riesce a mettere in moto l’immaginazione del lettore. Quel titolo – una volta scelto – sarà l’ossatura del vostro evento». La fase preliminare dunque deve mettere l’ospite in una posizione di assoluta ricettività e a fare la differenza saranno proprio i messaggi preparatori. In questa fase di interazione, oltre alla componente razionale può essere di grande utilità l’aspetto sensoriale, destinato ad aumentare il coinvolgimento emotivo.
ANTONIO BURRELLO, luxury brand marketing director and event manager «Oggi viviamo nell’era dei social media e della “sharable experience” e quindi si tende a inserire nella dinamica dell’evento elementi che possano essere “postabili” o “selfie-friendly”».
IMPATTO PROFONDO Possiamo dedurre dalle cose fin qui dette che già nella fase di progettazione, dunque, deve essere chiaro che ogni singolo elemento, anche quello apparentemente più insignificante, deve esprimere e declinare la forza del messaggio che si vuole veicolare: aspetti tecnici, sito web dedicato, scelta della location, proposte per il tempo libero, filmati, musiche, testimonial, artisti coinvolti, piattaforme social e così via. Per rendere qualsiasi evento memorabile, sia esso di prodotto o aziendale, occorre necessariamente seguire un brief, una strategia che racchiuda non solo il mero svolgimento dell’evento, ma anche la filosofia che ruota attorno a esso, la storia, il rispetto e la coerenza della corporate image. Parliamo ora delle influenze della spettacolarizzazione sulla veicolazione del messaggio. «Chiedetelo ai faraoni o agli imperatori romani, che assumerei subito come
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project manager – afferma Accatino –. Sono stati questi ultimi a inventare l’Arco di Trionfo per sottolineare le proprie vittorie, la Colonna Traiana per raccontare le battaglie vinte. Non basta dire “siamo i migliori”, occorre farlo toccare con mano. Stampatevelo sulle magliette: un evento non è mai un costo. È un investimento». «C’è un episodio ne La febbre dell’oro, – interviene Badiani – vecchio film con Charlie Chaplin, in cui Charlot, per divertire delle donzelle, infilza con due forchette due piccole pagnotte e comincia a muoverle come fossero le scarpette di una ballerina. È una cosa inattesa, originale e stravagante: il pubblico resta spiazzato e si diverte incantato. Effetti speciali? Nessuno. Mezzi a disposizione: solo due forchette e due panini, ma c’è un’altra cosa che è la molla di tutto: la creatività, l’ingrediente indispensabile per ogni successo. Durante un evento la creatività non va concentrata solo all’apertura o alla fine. Ma, come una buona marmellata sulla fetta di pane, va spalmata su tutta la lunghezza dell’evento. Per questo ogni evento deve avere un regista. Ci vuole un soggetto capa-
ce (che sia una struttura o un personaggio fisico, esterno o interno all’azienda, poco importa) dotato di particolare talento in grado di “assegnare i ruoli “, controllare la lunghezza degli interventi, tagliare tutto ciò che è inutile a vantaggio del “ritmo” dell’insieme». Questo è un presupposto imprescindibile per evitare l’omologazione. Ma come distinguersi per evitare di cadere nella banalità? «Usando il messaggio e la progettazione dell’evento perfettamente aderente al Dna del brand/prodotto protagonista dell’evento – risponde Burrello –, in altre parole mettendo a servizio del messaggio e degli obiettivi di comunicazione tutte le meravigliose opportunità che l’ingegno della direzione creativa, la tecnologia, e le abilità artistiche ci offrono e non il contrario, cioè mettendo elementi di spettacolarizzazione fini a se stessi senza una storia un percorso narrativo che li armonizzi e li renda appunto unici nell’insieme dell’esperienza. Inoltre è fondamentale un ingrediente: la sorpresa. Trasformare un luogo solitamente destinato a un altro uso stravolgendolo, immergere gli ospiti in atmosfere inimmaginabili, svelare una performance per la prima volta, servire cibo e bevande in modalità non comuni sono sempre elementi di grande successo e forte memorabilità. Tutto questo alla fine trasforma l’esperienza in un messaggio “firmato” inequivocabilmente». Alla base di tutto ci deve essere un solco strategico importante, un’idea creativa vincente che interpreti in modo efficace gli obiettivi di comunicazione e di marketing del promotore; comunicare e informare da un lato, stupire ed emozionare dall’altro. «Operiamo sia nell’area degli eventi corporate sia nelle grandi cerimonie internazionali – spiega Accatino –. Quello che facciamo, in fondo è speculare. Rendiamo emozionanti momenti protocollari che altri potrebbero limitarsi a mettere in scaletta, immaginandoli noiosi. E siamo stati i primi a trasformare in show i film “istituzionali” ed “emozionali” nell’ambito delle convention in Italia, creando interazione tra performer e luci. Raccontando la storia dei grandi brand con un flusso emozionale che colpisce ed emoziona. Pensate alle celebrazioni, come abbiamo fatto per i centenari o cinquantenari di grande realtà come Bnl, Maserati, Unipol, Ferretti Yacht, Cariparma, Nutella, Fideuram, che pochi mesi fa abbiamo accompagnato a festeggiare cinquanta anni, insieme a seimila agenti. Una case history recente, esemplare sotto il profilo della memorabilità, dal brief alla realizzazione, è la collaborazione con il gruppo Cnh Industrial, pensando a progetti straordinari portati avanti, per esempio con New Holland, dove abbiamo realizzato per il più importante evento della loro storia uno show immersivo a Cinecittà che ha coinvolto durante la cena oltre mille ospiti di 13 nazionalità, in un percorso parallelo tra cinema e brand, in un grande musical tecnologico di oltre un’ora al Teatro 5».
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WE ARE SOCIAL «In una nota azienda di calzature e accessori in pelle di lusso – racconta Burrello –, venne progettata una collezione di articoli che erano caratterizzati da bellissime e coloratissime stampe floreali tratte da tavole di un famoso pittore di inizio ‘900. La collezione era la primavera/estate e doveva essere un po’ un punto di svolta nella proposta dell’azienda dopo alcuni anni di relativo torpore creativo e di colori e modelli molto eleganti e preziosi ma anche molto classici e dunque poco attraenti per un cliente più contemporaneo e internazionale. Nei nostri obiettivi c’erano, oltre che presentare la collezione, anche aumentare la frequentazione delle boutique attirando il cliente finale avvicinandolo al prodotto e riportando l’attenzione sul prestigioso marchio rinfrescandone la percezione. Tutto questo con attenzione particolare al mercato cinese ma con una riproducibilità a livello mondiale nell’arco di due mesi al massimo. L’idea fu quella di creare il concept Flower Invasion cioè rendere vivo e pervasivo il disegno e le varie stampe della collezione. Per lancio del concept scegliemmo una sede speciale, un famosissimo museo di arte contemporanea di Hong Kong, che mai era stato usato per eventi “commerciali”. Il luogo venne trasformato in un giardino digitale creato attraverso la proiezione su mega schermi alti sei metri, posti lungo il tutto il perimetro della sala che ospitava l’evento, per una lunghezza complessiva di oltre 150 metri. Il contenuto era una sequenza di mini clip realizzati da un video-artist molto conosciuto con un account istagram seguitissimo in tutto il mondo che mostravano gli stessi fiori della collezione reali in una sequenza continua e ipnotizzante dalla sbocciatura alla chiusura dei petali con una colonna sonora realizzata da un famosissimo Dj. All’interno della sala in una atmosfera quasi psichedelica fatta di luci e nebbiolina profumata, erano montati dei tavoli display a forma di fiori, dove ciascun petalo era un supporto per il prodotto, e che si animavano muovendosi sinuosamente all’avvicinarsi dell’ospite. Erano presenti, oltre al direttore creativo del marchio, la stampa di tutta l’Asia e oltre 25 celeb, che hanno creato innumerevoli occasioni per post e story su Istagram e vari altri social media locali. Per amplificare il messaggio, contemporaneamente in tutte le vetrine del mondo delle boutique erano presenti istallazioni che richiamavano la Flower Invasion con i display in movimento e i mini clip sullo sfondo. In contemporanea, nelle venti boutique più importanti nel mondo, l’8 marzo, data scelta per la nota festa delle donne ma anche come pre-apertura della primavera, sono stati realizzati degli eventi dove i clienti venivano invitati in un negozio trasformato in un giardino fiorito al suo interno dal florist artist più in voga nella città e che realizzava piccoli bouquet personalizzati alle signore ospiti. Anche il food & beverage era a tema con ricette che prevedevano sapori e suggestioni
floreali, ogni minimo dettaglio era in tema, dalla divisa dei camerieri all’invito, alle shopping bag. L’intero progetto Flower Invasion realizzò con l’hashtag #brandflowerinvasion oltre 31 milioni di interazioni sui social media aumentando nel periodo di oltre il 15% i follower del brand sui social media ufficiali ». ESPERIENZE MEMORABILI In definitiva un evento è memorabile quando è composto da un mix di esperienze diverse: di intrattenimento, con vip, band e quant’altro possa rendere gradevole la partecipazione; strumentali, perché in grado di coinvolgere il pubblico, creando brand image; estetiche, che mettano a proprio agio i partecipanti, facendoli immergere completamente nell’evento; di evasione, quando il pubblico partecipa in maniera attiva, divenendo parte integrante dell’evento. Ciascun elemento in gioco non è un accessorio indipendente, ma segue delle precise regole della comunicazione e la memorabilità deriva dall’armonia di tutte le componenti amalgamate in un buon mix di fattori che concorrono alla riuscita di un evento di qualità, incisivo e sempre credibile. L’individuazione di concept notiziabili e memorabili sono il “seme” imprescindibile di ogni evento, qualunque esso sia. La spettacolarizzazione deve manifestarsi nei modi inusuali, creativi, estremi e fuori dagli schemi nell’utilizzare tutti i supporti tecnologici a disposizione. Deve rivelarsi un valido strumento per attuare una vera e propria disruption, scardinando i classici schemi della comunicazione, con la tecnologia, la musica, l’arte, il teatro, i social. Deve fare contaminazione tra settori di appartenenza diversi, prediligere iniziative di contenuto e non solo spettacoli pirotecnici, al fine di veicolare il prodotto e generare nel target un’impressione forte a livello di esperienza percettivo/ emotivo/sensoriale. Deve essere sottesa da una fluida e invisibile regia capace di legare i vari momenti e le tecniche impiegate.
MAURIZIO BADIANI, pubblicitario «La “spettacolarizzazione” non è qualcosa da mettere all’inizio o alla fine di un evento, come un fuoco di artificio. Ma qualcosa che deve permeare qualunque fase dell’evento».
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Scenari (mentali) futuri
La salute mentale di un lavoratore ha un impatto non solo a livello aziendale ma anche per la società intera. Le aziende corrono ai ripari affidandosi a un wellness manager e a iniziative healthy. E i convegni di settore si moltiplicano dal nostro corrispondente da New York DOMENICO MATARAZZO
A
ll’ultima edizione della convention annuale di Salesforce.com, leader nel settore della gestione automatica dei clienti, agli interventi dei protagonisti aziendali, si sono alternati – come del resto ogni anno – momenti di meditazione e presentazioni sulle tecniche per mantenere il controllo di se stessi durante i momenti di stress. Il mese
successivo a Dubai, Arianna Huffington e Dr. Oz, due guru nel settore del wellness e dei media, hanno presentato soluzioni e vantaggi della pratica della mindfulness a un’audience composta da economisti, politici e uomini d’affari con interessi in Medio Oriente. Pochi mesi prima, questa volta a San Pietroburgo, in Russia, in un panel con fisici, economisti e politici sedeva Sadhguru, un yogi indiano, mistico, autore e fondatore della Isha Foundation, un’organizzazione senza scopo di lucro che offre programmi di yoga in tutto il mondo. Le aziende promuovono anche attività di mindfulness al proprio interno, al punto che alcune di queste hanno ora inserito addirittura un wellness manager
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A fianco, Arianna Huffington e Dr. Oz, due guru nel settore del wellness e dei media, hanno presentato a Dubai soluzioni e vantaggi della pratica della mindfulness a un’audience composta da economisti, politici e uomini d’affari. Sotto, Jon KabatZinn, “padre” della mindfulness
nel proprio organigramma per coordinare e promuovere iniziative healthy per i propri dipendenti. Queste aziende includono sia colossi della digital economy come Salesforce. com, Google, Sap, sia enti pubblici, come il San Francisco Department of Public Health, che si occupa di dormitori, carceri e ospedali della città, sia aziende più tradizionali come Ford o società di assicurazioni. Molti rappresentanti di queste categorie si ritroveranno il prossimo ottobre a New York al Mindfulness in America Summit, un appuntamento ormai diventato a cadenza annuale dove, tra i relatori, si alternano esperti di yoga e di mindfulness che presenteranno vantaggi e casistiche di successo. Altri personaggi, noti o meno, condividono invece drammi personali e i metodi usati per superare gli shock subiti. Questo tipo di eventi sono forse tra i più interattivi nel settore dei meeting dato che i partecipanti sono spesso invitati a meditare ma anche ad alzarsi delle sedie e a interagire con quante più persone possibili per scambiare esperienze o semplicemente stabilire un contatto, in una coreografia rilassante, con musiche di sottofondo, petali di fiori e altri elementi tipici di una sessione di yoga.
no il 15% dei casi di malattia nel mondo. Nel caso dell’Apa l’obiettivo è di fornire ai medici gli strumenti per affrontare e soprattutto prevenire questa “epidemia” dato che i pazienti difficilmente hanno la lucidità –e spesso non hanno neppure i mezzi – per far fronte all’emergenza quando questa si presenta. Inoltre esiste una sorta di “vergogna” che spinge gli individui a rifiutare i segnali di una possibile malattia mentale o comunque a comunicarne la presenza. Proprio per eliminare questo elemento e creare strutture di supporto in ogni nazione, lo scorso ottobre si è tenuto a Londra il primo summit a livello ministeriale sulla salute mentale. Il Global Ministerial Level Summit on Mental Health in collaborazione con la Organization for Economic Co-operation and Development (Oecd) e il sostegno della World Health Organization ha radunato ricercatori, politici, e protagonisti di 39 Paesi a discutere di temi legati non solo alle malattie mentali e alla loro stigmatizzazione ma anche all’accesso alle cure e ai progressi fatti dall’innovazione. I motivi non sono solo umanitari, ma anche economici. La
MINDFULNESS E PRODUTTIVITÀ Esiste, di fatto, un’ampia letteratura che documenta l’efficacia dello yoga e della mindfulness in generale sul benessere di un individuo. La stessa American Psychology Association (Apa), molto rigorosa nella convalida dei risultati delle ricerche, alla propria convention annuale che si tiene ogni anno a maggio dedica ampio spazio alla mindfulness. Al contrario di quanto avviene negli appuntamenti aziendali però, l’Apa non pone l’attenzione sui benefici, ma sui motivi che contribuiscono a diffondere la meditazione nelle sue varie forme. I dati di riferimento in questo caso vengono dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, secondo le cui stime, circa una persona su quattro affronterà un problema di salute mentale a un certo punto della propria vita. Inoltre, entro il 2020, le condizioni di salute mentale rappresenteran-
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malattia mentale, infatti, ha un costo stimato per la comunità globale di circa 2,5 trilioni di dollari l’anno. Questa cifra dovrebbe aumentare a sei trilioni di dollari entro il 2030. Anche a livello aziendale però la prevenzione aiuta in quanto migliora la produttività, promuove la ricerca e il mantenimento di personale qualificato e mantiene un controllo sui costi legati all’assitenza sanitaria. NUOVI STILI DI MANAGEMENT La figura professionale che può emergere da questa tendenza viene paradossalmente discussa nella Silicon Valley, dove i ritmi veloci e lo stress sono di routine. Qui, al momento di andare in stampa, si tiene il Compassion in Leadership Summit, un evento che si fa promotore di uno stile di leadership basato sulla compassione. I temi
in agenda includono le tecniche per motivare e sostenere i team, il ruolo dell’empatia e della compassione, il valore aggiunto che deriva dalla connessione con altri, la sicurezza psicologica che si ha quando si è parte di un team e come promuovere un ambiente di lavoro che stimoli la creatività attraverso la compassione. L’evento è organizzato da LinkedIn e non a caso la leadership basata sulla compassione è un metodo proposto dal suo Ceo, Jeff Weiner, considerato uno dei leader più apprezzati a livello internazionale. A questa popolarità, e a questo metodo, Weiner è giunto dopo aver modificato completamente il suo stile di management, da egocentrico a uno più consapevole. Da notare che la disciplina della mindfulness non è fatta solo di parole: a essa si legano infatti molti prodotti e servizi, sufficienti a riempire lo spazio espositivo di un grande albergo: dagli oli alle tisane, dai massaggi ai prodotti di medicina alternativa a base di suoni, luce e calore, alle diete. La Newlife Expo di New York è l’appuntamento del settore più importante negli Stati Uniti, dove vengono esposti buona parte dei prodotti che facilitano uno stato di benessere generale, ovviamente anche con speech di personalità del settore. Dall’altro capo del mondo invece, Baba Ramdev è forse lo yogi più famoso in India e ha costruito un enorme seguito attraverso il suo programma Tv dedicato allo yoga. Ora il guru ha lanciato il proprio marchio di prodotti, che vanno dal dentifricio all’olio da cucina, ai cosmetici. Il marchio di questi prodotti è diventato talmente popolare che sta incalzando i marchi tradizionali del largo consumo sugli scaffali dei negozi. Il risultato è uno scambio paritario: l’Occidente importa le filosofie dall’Oriente per migliorare la vita degli individui. Ma l’Oriente invece importa le filosofie di marketing dell’occidente per migliorare la vita dei consumatori.
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Chi cerca trova (con Google) L
o sa bene chi fa il giornalista, per cui Big G ha ideato Google News Lab, una serie di corsi ad hoc per la ricerca e la verifica delle notizie: Google può essere una fonte preziosa di informazioni. Ma un po’ tutti lo interroghiamo tutti i giorni e tutto il giorno anche per il tempo libero, per cercare dove andare a cena, per ricordarci il titolo di una canzone, per leggere le news e anche per lavoro. Di certo anche i meeting planner cercano su Google, per esempio se vogliono trovare una location, un fornitore, ma anche per conoscere una destinazione o per trovare informazioni utili per svolgere al meglio il proprio mestiere. Dovete sapere che, per quanto il motore di ricerca stia lavorando molto per interpretare sempre meglio le cosiddette query, ovvero le domande che gli utenti gli fanno quando cercano qualcosa (per esempio: migliore ristorante a Milano) ci sono diversi modi per fare ricerche mirate con lo scopo di ricevere informazioni il più pertinenti possibili rispetto alla vostra esigenza, ma che hanno anche il vantaggio di farvi risparmiare tempo. Per la ricerca avanzata su Google, basta conoscere qualche trucchetto che vi spieghiamo e che potrà tornarvi senz’altro utile. VIRGOLETTE Se volete ottenere informazioni su una persona di cui conoscete nome e cognome – un direttore di hotel, ma anche un influencer che vorreste ingaggiare da fare partecipare a un evento, potete ottenere informazioni più precise se digitate nome + cognome tra virgolette, così “nome+cognome”. Con questa modalità potreste anche cercare il nome del vostro evento per controllare la risonanza che ha avuto sul web, chi ne parla e come ne parlano, soprattutto se avete previsto una campagna di promozione e comunicazioni o attività di digital pr. In generale, se mettete tra virgolette una frase state dicendo a Google di ricercare esattamente quelle parole, così come le avete digitate. Fate anche questa prova: digitate tra virgolette il vostro nome e cognome e vedete cosa esce nella prime posizioni di Google. Se si capisce subito di cosa vi occupate (magari perché esce il nome del sito della vostra agenzia, articoli in cui apparite, etc.) avrete la prova che state lavorando bene sul vostro personal branding digitale.
Con la ricerca avanzata di Google si possono ottenere informazioni più precise e utili e questo anche quando servono al vostro lavoro di meeting planner. Ecco come fare per trovare più facilmente persone, eventi, informazioni e sì, anche voi stessi (in rete) RICERCA AVANZATA Quello delle virgolette è un piccolo trucchetto, ma per capire come la ricerca di Google può essere mirata, vi basta aprire le impostazioni che trovate in basso a destra sotto la stringa di ricerca sulla pagina iniziale. Scoprirete che potete cercare per localizzazione, ma anche solo un determinato tipo di file (file type), escludere dalla ricerca un determinato concetto (jaguard-car per dire che volete informazioni sull’animale ma non sulla marca di automobile). E valgono anche tutti gli esempi che abbiamo citato prima. GOOGLE ALERT Se volete monitorare quello che viene pubblicato online sul vostro evento, per esempio, potete creare un alert con il nome dell’evento e una mail vi avviserà – potete scegliere per criteri di frequenza e pertinenza – quando qualcosa con la keyword inserita (in questo caso il nome dell’evento) appare online. Ma le keyword che vi interessano potrebbero anche essere altre, come il nome di un’azienda, di un’associazione, etc. Potete scegliere la lingua delle pubblicazioni che vi interessano, la regione, il tipo di fonte (news, web, blog) e indicare l’indirizzo mail al quale inviarvi i risultati.
ALESSANDRA BOIARDI content manager di Meetingecongressi.com
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ALESSANDRA BOIARDI
MICE IN SICILIA CON GATTINONI
Il Gruppo Gattinoni ha recentemente siglato un accordo di esclusiva per l’Italia per il Pollina Resort, di proprietà di Aeroviaggi. La location è a supporto, in particolare, delle Divisioni Mice, grazie alle sue caratteristiche: un nuovo centro congressi con capacità di seicento persone, moderne tecnologie, sale di alto livello per piccoli meeting e formazione, numerose aree comuni, una zona piscina e la grande arena. Pollina Resort è stato rinnovato nel 2018 nelle camere e negli spazi comuni. Durante la chiusura stagionale rinnoverà anche
il ristorante, così da presentarsi per la prossima Pasqua con un look degno di una delle migliori soluzioni ricettive della Sicilia. Ci sarà una forte personalizzazione Gattinoni con un desk di accoglienza dedicato, assistente fisso e brandizzazione, in fase di definizione, della struttura per tutta la validità dell’accordo. Il resort si compone di 345 camere (la metà destinata al mercato francese e metà a Gattinoni) totalmente rinnovate, dal design moderno e funzionale, ampie e luminose, in gran parte vista mare; ristorante panoramico con menu a buffet, terrazze, bar, anfiteatro, discoteca. La spiaggia è accessibile con ascensori scavati nella roccia, essendo il resort posizionato su un promontorio. Fra i servizi disponibili, la navetta per raggiungere Cefalù, che dista 13 chilometri. Il complesso rappresenterà anche un beneficio per la parte leisure del Gruppo: le agenzie Gattinoni Mondo di Vacanze disporranno infatti di allotment in esclusiva. E i clienti potranno sperimentare le tante escursioni in zona.
NH APRE A CITYLIFE CON SPAZI CONGRESSUALI Aprirà a fine 2021 il nuovo hotel NH Collection a Milano e sarà situato a CityLife, il progetto di riqualificazione del quartiere Fiera di Milano. L’accordo raggiunto con Invesco Real Estate – tra i più grandi investitori nel settore immobiliare a livello mondiale – conferma la volontà di NH Hotel Group di consolidare la sua presenza in Italia e nel capoluogo lombardo. Il nuovo hotel del brand upper upscale di NH Hotel Group prevede la valorizzazione architettonica e funzionale del complesso edilizio dell’ex-chiesa di Cristo Re attraverso interventi che ne riconvertono gli spazi per una significativa caratterizzazione dell’ospitalità, tipica del brand NH Collection. L’hotel sarà dotato di 185 camere e di un centro congressi e la vera chicca sarà la piscina panoramica all’ultimo piano dell’edificio, da dove si potrà ammirare lo skyline della città. Marco Gilardi, operations director NH Hotel Group Italia, commenta: «Siamo molto soddisfatti di poter annunciare questo nuovo progetto che per noi rappresenta l’affermazione della fiducia e solidità di un rapporto costruito negli anni con la città di Milano. Questo nuovo hotel rappresenterà non solo un luogo di ospitalità eccezionale sia per la posizione sia per i servizi di alto livello tipici della nostra compagnia, ma anche una location in aperto dialogo con la città, in cui sia l’ospite business sia quello leisure potranno soddisfare tutte le loro aspettative e anche molto di più».
COME SCELGONO L’HOTEL I VIAGGIATORI? Una nuova ricerca promossa da RoomIt by CWT, la divisione di distribuzione alberghiera di CWT, ha indagato le preferenze dei viaggiatori d’affari sugli alberghi. I risultati indicano che quando si tratta di scegliere l’hotel vengono presi in considerazione soprattutto l’accesso al wi-fi (84%), il costo della stanza (81%), la distanza dal luogo di lavoro (81%) e la colazione (79%). Dalla ricerca, che ha analizzato le risposte di 660 viaggiatori d’affari di nove nazioni, emergono anche alcune differenze tra i Paesi: i viaggiatori provenienti da UK e Germania, per esempio, sono quelli maggiormente influenzati dalla possibilità di accedere a un health club (44%), così come i programmi di fidelizzazione rappresentano un elemento molto importante per chi risiede in Messico e in Germania (46%). Inoltre, i viaggiatori d’affari della Germania vengono più facilmente convinti dalle foto (56%) rispetto a quelli di altri Paesi, mentre i francesi sono i meno propensi a provare nuovi brand alberghieri (26%). I viaggiatori provenienti dal Messico sono meno propensi a utilizzare i tool di prenotazione della loro azienda (24%) rispetto ai canadesi (35%). I tedeschi, invece, si affidano ad altre persone per la prenotazione delle loro trasferte (41%) o parlano offline con un consulente di viaggio (40%) molto più degli americani (27% e 22% rispettivamente). Complessivamente – quando viene richiesto quali elementi caratterizzino la sistemazione alberghiera ideale – l’albergo e il servizio risultano driver più importanti rispetto alle amenity, all’immagine o alla posizione. Qualità (44%), affidabilità (38%), convenienza (40%), tranquillità (30%), accessibilità (28%) e comodità (28%) sono gli elementi più richiesti. Se guardiamo ai singoli paesi, la qualità è più importante per l’India (63%), gli Stati Uniti (44%), il Canada (40%) e UK (39%). I francesi preferiscono comodità e tranquillità (49 % e 39%) mentre i messicani mettono al primo posto l’affidabilità (54%).
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QUATTRO STELLE A RIMINI PER BEST WESTERN ITALIA Best Western Italia accoglie il Best Western Maison B Hotel. Immerso in un rigoglioso giardino sul lungomare di Rimini e ristrutturato di recente, l’albergo dispone di 64 camere e di spazi accoglienti e familiari. «La formula che offre Best Western a una struttura come la nostra è doppiamente vincente – afferma Gigi Biotti, proprietario di Best Western Maison B Hotel – sia un solido supporto commerciale efficace con ogni tipo di stagionalità sia una visione innovativa su comunicazione e design, aspetti fondamentali per alcuni segmenti di clientela». La sala colazioni dell’albergo regala una straordinaria vista sul mare per iniziare al meglio sia le giornate lavorative sia i periodi di vacanza. L’offerta dell’hotel si completa anche con Maison B Restaurant guidato dallo chef Francesco Arena, che ha definito una carta di proposte locali con in più il gusto della contaminazione. Tra gli spazi esterni da vivere in ogni stagione, gli ospiti possono accedere alla veranda affacciata sulla piscina. Per chi viaggia in auto è a disposizione un parcheggio interno gratuito con cinquanta posti; per chi invece vuole scoprire le bellezze della riviera romagnola e perdersi nel centro storico di Rimini, l’hotel mette a disposizione a noleggio gratuito biciclette, anche con il seggiolino per i più piccoli.
SCOPRIRE TORINO AL DOUBLETREE BY HILTON TURIN LINGOTTO «Con questo nuovo brand abbiamo dimostrato coraggio, intelligenza e determinazione cercando di affascinare e coinvolgere sempre più persone italiane e straniere». A dirlo è Simona Calabrese, general manager del Doubletree by Hilton Turin Lingotto, che a poco più di un anno dalla apertura a Torino fa il bilancio di quella che descrive come «una scelta precisa e molto ambiziosa per fissare obiettivi di successo a lungo termine, senza accontentarci di soluzioni mediocri o di breve periodo». Il Doubletree by Hilton Turin Lingotto non è un albergo qualsiasi per Torino, perché è ospitato nello storico ex stabilimento Fiat, come testimoniano ancora oggi gli ampi spazi, le finestre a tutt’altezza, i soffitti alti più di 13 metri, e il design post industriale. Si tratta anche del primo albergo che Hilton ha voluto portare a Torino, proprio nel complesso storico del Lingotto, a due passi da Lingotto Fiere, dall’Oval, dalla Pinacoteca Agnelli (per cui gli ospiti hanno un ingresso gratuito) e dal primo Eataly. Vera chicca è la famosa pista di prova che aveva voluto l’avvocato Agnelli in persona collocata sul tetto del Lingotto e accessibile anche a chi soggiorna all’Hilton, dove oggi si può fare jogging ammirando una vista unica su tutta Torino e le sue colline, fino alle montagne. La riconversione del Doubletree by Hilton Turin Lingotto porta una firma importante, quella di Renzo Piano, e oggi l’albergo si presenta con un design essenziale, ma decisamente maestoso e impreziosito da elementi di altro design. Le camere sono 142 e per l’organizzazione di eventi l’albergo offre oltre duecento metri quadrati di spazi in tre sale meeting, di cui la più grande misura 144 metri quadrati. Sale private sono a disposizione di eventi aziendali, così come uno staff dedicato all’organizzazione di eventi.
GLI HOTEL TRA CENTO ANNI Il gruppo alberghiero Hilton compie cent’anni e per festeggiarli guarda ai prossimi cento, stilando un report su come saranno gli alberghi nel 2119. «Fin dai suoi esordi nel 1919» ricorda Simon Vincent, Evp e president, Emea Hilton «Hilton è stato pioniere nel mondo dell’ospitalità, introducendo importanti novità nel settore dell’hotellerie, come l’aria condizionata e i televisori in camera. L’anno scorso, Hilton è anche diventato il primo gruppo a stabilire obiettivi basati sulla scienza per ridurre il proprio impatto ambientale. Entriamo nel nostro secondo secolo di storia con lo stesso impegno per l’innovazione, sfruttando le potenzialità delle nostre persone e della tecnologia per rispondere alle richieste degli ospiti. La nostra ricerca dipinge un futuro entusiasmante per l’industria dell’ospitalità, evidenziando la crescente importanza dell’interazione umana in un mondo sempre più incentrato sulla tecnologia». Secondo il rapporto di Hilton, supportato da un’analisi di esperti in tema di sostenibilità, innovazione, design, relazioni umane e nutrizione, gli hotel tra cento avranno queste caratteristiche: • Personalizzazione: la tecnologia permetterà a ogni spazio, allestimento e arredamento di aggiornarsi continuamente per rispondere in tempo reale alle esigenze dell’individuo. • Tocco umano: la tecnologia permetterà ai team dell’hotel di concentrarsi su ciò che conta di più: aiutare gli ospiti a connettersi tra loro e costruire momenti memorabili. • Sostenibilità: sarà incentrata su tutto ciò che riguarda il design di un hotel. • Nuovi cibi: le diete includeranno più ricette vegetali a base di piante. • Fitness virtuale: gareggiare con una tartaruga marina virtuale in una piscina, o scalare la parete digitale del Monte Everest, l’esercizio di routine sarà “tailor made”.
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BEST WESTERN ITALIA ANCHE A SIENA Nuovo hotel per Best Western Italia in Toscana con la struttura senese Best Western Hotel San Marco. Situato nella zona ovest di Siena a brevissima distanza dal centro storico, l’albergo rappresenta un ingresso strategico per il brand che presidia così un’area di notevole importanza. La struttura ha sostenuto di recente un significativo restyling, risultato della collaborazione con alcuni dei più importanti designer italiani. Obiettivo del progetto era dare nuova luce all’albergo e rendere spazi e camere più confortevoli e dotati di servizi innovativi con uno stile minimal ricercato. L’albergo dispone anche di una sala meeting modulabile che può ospitare eventi e meeting fino a novanta persone. Grazie a pareti mobili la sala può essere suddivisa in diversi spazi indipendenti capaci di accogliere fino a trenta persone ciascuno. L’area dispone di una hall per l’accredito e l’accoglienza degli ospiti e, su richiesta, è possibile organizzare coffee-break e rinfreschi. Con il restyling l’albergo si è arricchito anche del San Marco Wellness, il centro benessere dotato di bagno turco, sauna finlandese, vasca idromassaggio, docce Kneipp, sensoriali e cromoterapiche per percorsi di relax durante il soggiorno in struttura. Su prenotazione anche trattamenti viso e corpo. Il centro è aperto ai clienti esterni all’hotel su prenotazione.
APRE NH COLLECTION AMSTERDAM FLOWER MARKET Riapre dopo una ristrutturazione durata sei mesi NH Carlton Amsterdam con il nuovo nome NH Collection Amsterdam Flower Market. L’hotel, quattro stelle superior con 233 camere, ha una lunga storia risalente ai Giochi Olimpici del 1928 ed è ora parte del brand upper upscale del gruppo NH. «Abbiamo pensato che questo hotel unico potesse rientrare perfettamente tra le strutture NH Collection di Amsterdam dopo un’importante ristrutturazione», spiega Maarten Markus, managing director Nord Europa di NH Hotel Group. «NH Collection Amsterdam Flower Market è un edificio affascinante, incastonato tra piazze e canali, a pochi passi dal mercato dei fiori. Con la sua inconfondibile eleganza contemporanea, continuerà sicuramente ad affascinare chi soggiorna per piacere o per lavoro e desidera vivere l’esperienza unica del brand NH Collection». Tra le novità del segmento upper upscale anche la nuova proprietà NH Collection Roma Fori Imperiali, che diventerà il 13esimo hotel del brand NH Collection in Italia. «Grazie al brand NH Collection siamo in grado di rafforzare la nostra leadership in destinazioni strategiche e importanti come Roma, Amsterdam, Monaco e New York» ha commentato Isidoro Martinez de la Escalera, chief marketing officer di NH Hotel Group.
ALL DAY MENU A PALAZZO MONTEMARTINI ROME
Palazzo Montemartini Rome, A Radisson Collection Hotel, inaugura una nuova formula all day menu al Senses Restaurant & Lounge Bar con un menu unico disponibile per tutto l’arco della giornata. «Ci siamo resi conto che al nostro ristorante capitava sempre più spesso di avere ospiti che richiedevano nello stesso orario la prima colazione perché in relax o in vacanza, uno snack o un aperitivo per un incontro di lavoro o tra amici, o il menu completo del pranzo o della cena, soprattutto nel caso degli stranieri che hanno l’abitudine di mangiare in orari diversi dai nostri» afferma Giuseppe Marchese, Ceo di Ragosta Hotels Collection. «Per questo abbiamo deciso di rivoluzionare la nostra carta e il nostro servizio, così da poter soddisfare chi ogni giorno sceglie il nostro ristorante, che è un vero e proprio luogo d’incontro nell’arco della giornata». Il nuovo menu curato dall’executive chef Simone Strano è scandito dai vari momenti della giornata: bakery, snack, aperitif fino al pranzo e cena à la carte, spaziando dalle classiche colazioni internazionali con dettagli di gusto (come la lemon curd, con meringa italiana, zeste di lime e grue di cacao), all’aperitivo che comprende anche sushi e proposte vegetariane, fino ad arrivare a un pranzo o a una cena à la carte. L’esclusivo Senses Restaurant & Lounge Bar, in cui domina la grande fontana centrale con cascata d’acqua dall’alto e un ambiente elegante con colonne in marmo e un giardino esterno, offre anche una suggestiva vista sulle Mura Serviane, le prime mura erette nell’antica Roma.
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GRAND HOTEL TREMEZZO, OMAGGIO A GUALTIERO MARCHESI Il Grand Hotel Tremezzo ha inaugurato la sua centodecima stagione con importanti novità. Con l’occasione la famiglia De Santis in collaborazione con la Fondazione Gualtiero Marchesi annuncia il nuovo concept del ristorante gourmet La Terrazza, che cambia nome e diventa La Terrazza Gualtiero Marchesi vantando il privilegio di essere l’unico ristorante al mondo legato all’intramontabile lezione del grande maestro della cucina italiana. Per rendere omaggio al suo talento e mantenerne viva la preziosa eredità, il ristorante del Grand Hotel propone una carta
interamente composta dai piatti signature di Marchesi, che hanno rivoluzionato la cucina italiana e l’hanno portata al centro della creatività internazionale. A supporto di questo progetto il Grand Hotel Tremezzo svela anche le sue nuove cucine, frutto di un investimento portato a termine nei mesi di chiusura invernale. Progettate con l’obiettivo di riflettere ed esaltare, anche dietro le quinte, l’eleganza del Palace, spiccano per i materiali di fascino antico, dal marmo di Carrara e il marmo rosso di Francia al seminato veneziano e alle ceramiche smaltate alle pareti impreziosite da rame.
MANDARIN NELLA TORRE A ISTANBUL Mandarin Oriental Hotel Group ha annunciato la gestione di un secondo hotel di lusso a Istanbul, in Turchia, che aprirà nel 2022. Il nuovo progetto comprende tre torri indipendenti, una delle torri ospiterà il Mandarin Oriental Etiler, Istanbul con 158 stanze e suite e 16 appartamenti, mentre le due restanti ospiteranno 251 lussuose residenze Mandarin Oriental. Il progetto è stato affidato a UNStudio di Amsterdam. L’hotel avrà tre ristoranti e bar e spazi dedicati ai meeting con aree esterne e terrazze. Ci sarà anche una spa e una palestra, mentre le Residences, firmate Mandarin Oriental, ospiteranno alcune delle abitazioni più esclusive della città con ampi giardini privati e una vista sul Bosforo. Questa è la terza collaborazione del Gruppo in Turchia con Astaş Holding A.Ş, titolare delle altre due proprietà turche Mandarin Oriental: il premiato Mandarin Oriental, Bodrum e il Mandarin Oriental Bosphorus, Istanbul, con l’apertura prevista nel 2020.
QUALITY HOTEL APPRODA IN REPUBBLICA CECA Ha aperto il primo Quality Hotel in Repubblica Ceca, inaugurato da Cpi Hotels, franchise partner di lunga data di Choice Hotels. L’albergo è situato a Ostrava, vicino al centro storico, e prende il nome di Quality Hotel Ostrava City. Vanta 185 camere con tutti i comfort moderni, un centro benessere e sei sale conferenze che possono ospitare fino a quattrocento partecipanti. «I suoi servizi di prim’ordine e la posizione privilegiata fanno di questo hotel un eccellente esempio dell’efficienza del brand Quality», afferma soddisfatto Georg Schlegel, managing director, Germany & Central Europe, Choice Hotels. «Riteniamo che l’hotel di Ostrava sia l’inizio perfetto per noi in quanto il brand Quality si inserisce perfettamente nella composizione strategica del nostro portfolio»,
spiega Jan Kratina, president e Ceo di Cpi Hotels. Choice Hotels ha già un hotel Clarion a Ostrava, che è gestito proprio da Cpi Hotels. Nell’ultimo anno Choice Hotels ha anche introdotto il brand Comfort Hotels nel mercato ceco, nell’ambito di un accordo di sviluppo multiplo. Ci sono attualmente due hotel Comfort nel paese, a Olomouc e a Ústí
nad Labem. È prevista l’apertura di un terzo all’inizio del 2020: dopo i lavori di ristrutturazione, il Comfort Hotel Prague City East offrirà 243 camere. In Cpi Hotels, Choice Hotels ha un partner in esclusiva al suo fianco con vent’anni di esperienza operativa nel franchising. Il suo portfolio, attualmente composto da nove hotel a marchio Clarion e due col brand Comfort, offre quasi 1.800 camere, per un totale che salirà a quasi duemila a partire da aprile. In base all’accordo di sviluppo multiplo con Cpi Hotels, si aggiungeranno altri Quality hotel dopo l’apertura del Quality Hotel Ostrava City. «Continuiamo a vedere un grande potenziale nel mercato ceco per l’ulteriore espansione del brand Quality», affermano Georg Schlegel e Jan Kratina a sostegno della strategia di crescita congiunta.
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NH Palermo
NH Bologna de la Gare
Con quasi quattrocento hotel distribuiti in tutto il mondo, un servizio all’avanguardia e ambienti moderni e sofisticati, il gruppo NH propone il meglio ai propri clienti: un’offerta Mice semplice ed efficace. Senza se e senza ma
Mice in prima linea FRANCESCA DELZOTTI
NH Bologna de la Gare
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al 2019 NH Hotel Group collabora con Minor Hotels nell’integrazione delle due marche alberghiere sotto un unico ombrello aziendale, con una presenza in oltre cinquanta Paesi in tutto il mondo. Insieme, entrambi i Gruppi hanno un portafoglio di oltre cinquecento hotel e offrono un’ampia e diversificata gamma di proposte. Nel 2004, con l’acquisizione del primo hotel nel Belpaese, il gruppo NH entra nel mercato italiano, in cui vede un grande
potenziale: la compagnia ha un piano ambizioso per gli anni successivi, che prevede un upgrade del portfolio – che oggi comprende 51 alberghi –, la ristrutturazione di alcuni hotel e nuove aperture. NH Hotel Group offre un servizio innovativo, sempre al passo con i tempi e tra le ultime novità dell’offerta NH Hotels – brand che propone scelte pratiche e funzionali agli ospiti che ricercano location urbane e moderne – c’è NH Bologna De La Gare, che ha da pochi mesi ridisegnato i suoi ambienti attraverso un restyling che ha interessato le camere, alcuni spazi comuni, il ristorante e anche gli spazi meeting, dotati di servizi moderni e innovativi per garantire un’offerta Mice davvero all’avanguardia. Un altro progetto interessante riguarda NH Napoli Panorama (ex NH Napoli Ambassador): nei prossimi mesi l’hotel storico del Gruppo nella città partenopea concluderà il suo restyling presentandosi con un nuovo look sia nelle parti comuni come ristorante e bar (aperti anche al pubblico esterno), sia nelle camere e centro congressi, completamente rinnovati. Investendo inoltre nella Città Eterna, NH Hotel Group sta lavorando anche al rinnovamento dell’NH Villa Carpegna di Roma, ubicato vicino alla Città del
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Vaticano e alla Basilica di San Pietro, perfetto equilibrio tra il dinamismo cittadino e la tranquillità di un parco privato nel verde. Entro il 2019, verranno ristrutturate le camere, le 12 sale meeting, la terrazza esterna con bar e ristorante e la piscina; nel 2020 i lavori interesseranno la hall e gli spazi comuni interni, per renderli ancora più appealing e accoglienti. Infine, anche NH Palermo – che si trova nella parte più attraente della città, tra i giardini botanici e il castello – concluderà a breve un’importante ristrutturazione, che lo porterà ad aumentare la sua capacità ricettiva e ad avere rinnovate 226 camere così come ristorante, hall, terrazza e zona piscina, attrezzatura Mice e sale meeting. PROGETTARE UN EVENTO NON È MAI STATO COSÌ FACILE NH Hotel Group offre grande esperienza e professionalità e garantisce ai propri clienti l’uso degli strumenti più avanzati per progettare e realizzare meeting ed eventi. Tutte le potenzialità della tecnologia vengono sfruttate al meglio in proposte uniche e specifiche per l’esigente clientela Mice. Servizi di consulenza specializzata e personalizzata, sono a disposizione di ogni ospite per realizzare un evento di successo. NH Hotel Group, consapevole di quanto sia fondamentale la fase di progettazione, ha recentemente lanciato e implementato un innovativo sistema di prenotazione, l’Instant Booking Tool, che consente di prenotare fino a due sale meeting – con capienza massima di cinquanta partecipanti ciascuna –. L’Instant Booking Tool facilita e velocizza l’intero processo di scelta, prenotazione e pagamento e consente agli utenti di confrontare diverse soluzioni, di aggiungere attrezzature tecnologiche, camere e servizi
ristorativi per la massima produttività. In molti hotel appartenenti al gruppo – distribuiti nelle più importanti città europee – la fase di pianificazione è supportata e facilitata dalla possibilità di utilizzare il 3D Meeting Virtual Planner, che grazie a un sito web permette di configurare e personalizzare le sale selezionate. Inoltre, NH Hotel Group supporta i propri clienti anche nelle fasi successive dell’evento: grazie al Customized Group Website mette a disposizione gratuitamente una pagina web personalizzata per aggiornare e tenere costantemente monitorati tutti i dettagli dell’evento. Infine, il gruppo mette a disposizione del planner il servizio Ambassador – una figura professionale qualificata – previsto per meeting ed eventi che prevedono più di cento partecipanti, per tutta la durata dell’evento. Il successo è garantito senza il minimo sforzo. indirizzi a fine rivista
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NH Napoli Panorama
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Soggiornare in una delle quattro strutture di Costa degli Ulivi Hotels, in occasione di un meeting o di un evento, significa abitare in strutture di lusso, dotate di spazi congressuali all’avanguardia, ambienti di grande atmosfera e un servizio personalizzato
Accoglienza esclusiva SIMONA ZIN
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re perle di ospitalità a Palermo e una sull’isola di Vulcano: questa è l’offerta di Costa degli Ulivi Hotels, gruppo alberghiero che propone strutture di lusso con moderni spazi congressuali. Il brand è sinonimo di servizi ispirati ai più alti livelli di ospitalità e di sale polifunzionali dotate di tecnologia di ultima generazione. ESTATE IN MUSICA Tra le quattro strutture del gruppo spicca il Grand Hotel Piazza Borsa, risultato di tre palazzi contigui del centro storico di Palermo. Il complesso forma oggi una struttura molto particolare, nella quale trovano spazio eventi e congressi che si avvalgono di servizi tecnici all’avanguardia e di un’assistenza personalizzata. Caratterizzano l’hotel spazi e dettagli di pregio, a iniziare dalle sale per eventi che accolgono sino a 120 persone in un setting Liberty con arredi Ducrot. Le principali sono riconosciute monumento nazionale, mentre l’antico chiostro del 1500, gioiello del Barocco siciliano e sul quale si affacciano la reception, il ristorante e due dei tre bar dell’hotel, diventa scenario di esibizioni musicali o di conferenze negli accoglienti salottini. Uno dei tanti plus dell’hotel è l’accordo con il Teatro Santa Cecilia, a pochi passi di distanza, che consente di
utilizzarne gli spazi per eventi sino a 350 persone. Dopo il grande successo delle Vie Dei Tesori e la costituzione del primo Caffè Letterario di Palermo, il Grand Hotel Piazza Borsa ha contribuito a esaltare le eccellenze culturali e musicali della città con l’organizzazione di 12 concerti estivi di musica classica nel chiostro, in collaborazione con Palermo Classica, sotto il cielo stellato. Nell’hotel viene data grande importanza anche alla ristorazione: infatti, le quattro sale sono caratterizzate da ambienti accoglienti ed esclusivi per un veloce pranzo di lavoro o per una cena di gala. Dopo il buon cibo, spazio anche al benessere: a disposizione degli ospiti c’è un percorso che comprende sala relax, sala massaggi, bagno turco, sauna, vasca idromassaggio, docce emozionali. STILE MINIMALISTA Il Torre Normanna Hotel & Resort sorge su un promontorio, in un parco di ulivi di trenta ettari affacciato sul mare, a venti minuti da Palermo. La struttura ha subìto di recente un restyling in stile minimalista che ha interessato tutte le 143 camere vista mare e la sala congressi principale. Per gli eventi sono a disposizione più di mille metri quadrati di aree congressuali con pareti mobili insonorizzate, affiancati dal roof garden panoramico e polifunzionale. È aumentata an-
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che la capacità d’accoglienza di quattro sale fino a ulteriori quaranta persone ciascuna e in tutta l’area business la parola d’ordine è “personalizzazione”. Ora il Torre Normanna dispone di uno dei più grandi centri congressi tra la costa Palermitana e Cefalù, che può ospitare sino a un massimo di ottocento persone. American bar, piano bar, ristorante e sala banchetti completano l’offerta dell’hotel, di recente riqualificato quattro stelle per differenziarlo dal Villaggio Vacanze Torre Normanna, nel quale è inserito e che comprende trecento camere confortevoli, piscine, spiaggia attrezzata, tennis, bocce, minigolf, pallavolo, calcetto, tiro con l’arco, sport nautici come vela, surf e canoa. Lo Splendid Hotel La Torre si trova nella località balneare di Mondello, a sette chilometri dal centro di Palermo. Sorge su un promontorio roccioso sul mare, sovrastato dalla Torre Saracena, una posizione ideale per chi voglia allo stesso tempo godere di un soggiorno in pieno relax al mare e visitare in tutta comodità Palermo. L’area meeting vanta più di settecento metri quadrati di area congressuale con luce naturale e buona parte delle sale congressi con vista mare, in grado di ospitare da dieci a trecento persone, dotate dei più moderni sistemi audiovisivi. Un avveniristico sistema di pareti mobili fono-assorbenti rende infine le superfici delle sale adattabili ad
ogni esigenza del cliente. Chiude la carrellata un’altra affascinante oasi di ospitalità di Costa degli Ulivi: l’Eolian Hotel, sull’isola di Vulcano, ideale per meeting più raccolti nella sala che ospita fino a cento persone. Oltre alle sue 88 camere dalla particolare atmosfera eoliana, la struttura dispone di ristorante panoramico all’aperto, american bar, ampie terrazze sul mare, solarium, piscine con acque termali sulfuree, bar a bordo piscina, campo da tennis illuminato.
Tre strutture nell’area di Palermo e una sull’isola di Vulcano: sono le gemme del gruppo Costa degli Ulivi Hotels, perfette per la meeting industry alla ricerca di location dal fascino autentico
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Sheraton Milan San Siro Milano Numero totale camere: 310 | Ristoranti: 2, El Patio del Gaucho, Javier Zanetti; Silene Bar and Restaurant | Sale meeting: 21 | Capienza sala maggiore: 500 posti | Capienza sala minore: 8 posti | Saletta segreteria | mq di aree espositive: 2.500 | Possibilità organizzazione post congress
Con i suoi duemila metri quadrati dedicati a congressi ed eventi, Sheraton Milan San Siro si propone come resort urbano in posizione strategica e dotato di plus esclusivi e servizi tailor made per la clientela Mice
Un resort urbano SIMONA ZIN
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iamo nel quartiere residenziale a cui il nome dell’hotel si ispira: Sheraton Milan San Siro è una moderna struttura strategicamente posizionata per capitalizzare sui grandi centri congressi e fieristici dell’area circostante, tra cui il MiCo, Fiera Milano e Fiera Milano City. La location costituisce un’oasi urbana circondata da ampi parchi verdi e strutture di intrattenimento, come l’adiacente Aspria Harbour Club, e si trova a soli tre minuti di auto dallo stadio di San Siro, oltre a essere comodamente collegata ai principali aeroporti e all’autostrada di Milano, nonché ai suoi distretti della finanza e della moda. UN RESORT URBANO Sheraton Milan San Siro nasce come un tranquillo rifugio in una Milano dinamica e urbana, progettato come un luogo in cui connettersi e condividere esperienze: lo caratterizza un design elegante e contemporaneo, sviluppato sulla base del contesto di resort urbano, ispirandosi agli elementi architettonici e alla tavolozza dei colori meneghini. Il principio di sharing community ha anche guidato la
progettazione delle ampie strutture per conferenze e banchetti che l’hotel ospita, in uno spazio complessivo di 2.500 metri quadrati di aree funzionali. La collezione dei suoi 21 spazi con luce naturale si sviluppa su tre diversi livelli, in una proposta di soluzioni modulabili dalle numerose possibili declinazioni. La sala principale, la Magnolia ballroom, si estende su un’area di 485 metri quadrati, ospitando fino a cinquecento persone in un allestimento a platea. La struttura milanese offre anche ai propri ospiti un ampio giardino privato con terrazza, perfetto per un cocktail a bordo piscina o un rilassante meeting break. La banchettistica è a cura dello chef dell’hotel e arricchita dalla proposta de El Patio del Gaucho, Javier Zanetti, il ristorante argentino ospitato all’interno dell’albergo, con un menu dedicato. Per facilitare l’accesso a eventi e meeting, l’hotel dispone anche di un ingresso riservato all’area convention, accessibile direttamente in auto dall’entrata principale, e di un parcheggio privato di 152 posti. indirizzi a fine rivista
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L’Admiral Park Hotel ospita i più importanti marchi dell’automotive, per esposizioni di alto livello: oltre a eventi e raduni del settore, la struttura mette a disposizione i suoi spazi anche per corsi, meeting e conferenze di ogni tipo
Automotive, ma non solo SIMONA ZIN
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ucati, Lamborghini, Audi, Toyota e Fca: questi alcuni marchi prestigiosi che si rivolgono all’Admiral Park Hotel per ambientare esposizioni, eventi e corsi del settore automotive. La struttura bolognese, meta perfetta per meeting e incontri di ogni genere grazie alle sue sale attrezzate e a un servizio di alta classe, dispone anche di spazi sia all’interno sia all’esterno per ospitare esposizioni di auto e moto. I 250mila metri quadrati di verde che fanno parte dell’hotel si prestano a ospitare percorsi con quad, fuoristrada, mountain bike o moto: non solo esposizione dunque dei mezzi, ma anche itinerari outdoor che garantiscono alle aziende il successo dell’evento espositivo. Oltre agli spazi esterni della struttura, anche il territorio circostante, già meta di alcune tappe della storica Mille Miglia, offre la possibilità ad auto e moto di effettuare test drive su percorsi con bellissimi scorci panoramici, tra curve particolari e scenari a strapiombo, ideali per sperimenta-
re al meglio la potenza e la versatilità degli automezzi. Tra gli appuntamenti ospitati, Ladies in Race, prevista ogni anno in occasione delle Festa della Donna e riservata ad auto d’epoca guidate da equipaggi esclusivamente femminili. Altro evento organizzato con Camebo è Bologna-Passo della Raticosa, una delle più affascinanti cronoscalate italiane per auto storiche, una gara di velocità in salita, il cui percorso si svolge sulle colline bolognesi-toscane. LA TECNOLOGIA PIÙ MODERNA Una location legata al mondo dei motori, dunque, e che in generale si presenta con tutte le carte in regola per essere considerata “perfetta” per il turismo congressuale, per le sue moderne sale meeting e per la sua posizione vicino all’aeroporto Guglielmo Marconi. L’Admiral Park Hotel è, inoltre, facilmente raggiungibile anche dalle principali autostrade e si trova molto vicino allo svincolo della
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tangenziale di Bologna, a soli 15 minuti dal centro città. La struttura si è guadagnata negli anni la fama di punto di riferimento congressuale della zona grazie al suo moderno centro congressi: gli ultimi investimenti nel settore Mice hanno dotato la struttura di fibra ottica fino a cento mega, wi-fi gratuito in tutti i suoi spazi ed è stato attuato un rinnovamento di tutte le attrezzature. La location, collocata all’interno della Motorvalley, si presta a ospitare, oltre a eventi del settore automotive, anche convegni e meeting di ogni tipo, proponendo anche spazi per il benessere o il tempo libero. Le tante idee per il post congress e la posizione strategica vicino all’aeroporto e alle principali autostrade completano l’offerta di un hotel che abbina un servizio di classe alla più genuina tradizione di ospitalità della zona.
o conferenze ospitate in loco, vengono organizzati interessanti itinerari alla scoperta delle bellezze del territorio, con percorsi in luoghi di interesse storico-culturale o enogastronomici. Tra le proposte, Bologna Bike Wine, tour guidato in bicicletta (anche con pedalata assistita) attraverso strade sterrate, vigneti e campi coltivati nel territorio circostante. E ancora: visite al Museo Enzo Ferrari e tour guidati all’interno del famoso circuito delle prove della Ferrari, sempre all’insegna dell’amore per i motori che caratterizza questa zona d’Italia.
Admiral Park Hotel S Zola Predosa (Bo) Numero totale camere: 120 | Ristoranti: 1 | Posti: 250 | Sale meeting: 11 | Capienza sala maggiore: 300 posti | Capienza sala minore: 4 posti | Saletta segreteria | mq di aree espositive: 1.118 | Possibilità organizzazione post congress
indirizzi a fine rivista
GLI ALTRI PLUS PER IL MICE Non sono solo gli spazi per meeting a rendere la struttura bolognese molto appetibile per il settore Mice: in questa location, che si distingue per il suo design innovativo e per l’accoglienza personalizzata che fa sentire gli ospiti come a casa, anche tutti gli altri ambienti sono ideali per trascorrere un soggiorno rilassante. Dopo un meeting è piacevole anche concedersi momenti di svago e benessere nel centro fitness o nella piscina riscaldata, con una bellissima vista panoramica. Oppure cedere alla buona tavola nel ristorante Il Tulipano, che ospita fino a 250 persone sedute in un’unica sala, ed è utilizzato anche per eventi, cene aziendali e pranzi d’affari. E in abbinamento a congressi
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Grand Hotel Masseria Santa Lucia Ostuni Marina (Br) Numero totale camere: 129 | Ristorante: fino a 1.000 posti | Sale meeting: 12 | Capienza sala maggiore: 1.300 posti | Capienza sala minore: 10 posti | Saletta segreteria | mq di aree espositive: 600 | Possibilità organizzazione post congressi
Un evento in Salento trova un’affascinante ambientazione alla Masseria Santa Lucia, a due passi da Ostuni, con un moderno centro congressi e accoglienza personalizzata, in un contesto paesaggistico di grande impatto
Suggestioni salentine SIMONA ZIN
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ochi chilometri separano la Masseria Santa Lucia dal centro storico di Ostuni, la Città Bianca: il complesso è un’oasi di benessere nel verde nella quale ambientare qualsiasi evento o attività congressuale, una struttura che offre i servizi più esclusivi in un clima sereno e accogliente. Qui le antiche tradizioni pugliesi, richiamate dalla masseria, vengono riproposte in chiave moderna e contemporanea: gli ampi spazi di cui l’edificio dispone permettono di creare ambienti confortevoli e luminosi, come nel caso delle 132 camere che, affacciate sulla costa del Mar Adriatico e dotate di servizi di ultima generazione, sono state recentemente rinnovate. SPAZI POLIFUNZIONALI Nell’affascinante contesto della masseria trova spazio il centro congressi, che si caratterizza per la sua grande capacità di accoglienza e per i suoi equipaggiamenti moderni e sofisticati: l’area congressuale offre la possibilità di ospitare fino a 1.200 persone, con 12 sale personalizzabili, dotate di connessione wi-fi, impianto di amplificazione e videoproiettori. Su richiesta è inoltre possibile inserire pedane e passerelle e usufruire di un servizio di re-
ception e di traduzione simultanea. Durante l’evento, il personale di Masseria Santa Lucia organizza, nella splendida cornice offerta dal luogo, gustosi coffee break, cocktail di benvenuto, colazioni di lavoro, serate di gala e post congress con spettacoli. Il ristorante interno alla struttura utilizza materie prime di alto livello per proporre una cucina di qualità che possa esaltare i gusti e i sapori tipici della dieta mediterranea, portando la Puglia in tavola, nel pieno rispetto della tradizione e dei sapori locali. La location pugliese ha pensato anche al relax dei propri ospiti e propone la Dolce Vita Spa, un centro benessere lussuoso e tecnologico, dove è possibile usufruire di un percorso wellness che comprende bagno turco, sauna, docce sensoriali, sala massaggi con lettini ad acqua, piscina riscaldata, zona relax e palestra Tecnogym. Tra gli altri plus della Masseria, una splendida piscina, una spiaggia privata, un solarium bordo mare con vele, un campo da calcetto e da tennis e, infine, la possibilità di partecipare a lezioni di yoga e di avventurarsi in bicicletta nei sentieri che si snodano lungo il territorio salentino. indirizzi a fine rivista
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Palavela Torino Sale meeting: 3 | Capienza sala maggiore: 200 posti | Capienza sala minore: 80 posti | Saletta segreteria | Aree espositive: foyer | Sala banchetti interna | Pranzo in piedi: 600 posti | Pranzo seduti: 800 posti | Possibilità organizzazione post congress
A Torino, sulla pista di ghiaccio dell’avveniristico PalaVela, per gli amanti delle suggestioni invernali è possibile organizzare una cena di Natale aziendale indimenticabile. Molteplici le formule, assicurato l’effetto wow
La magia del ghiaccio I
naugurato nel 1961 per celebrare il centenario dell’Unità d’Italia, il PalaVela di Torino, totalmente rinnovato, si presenta come una location suggestiva e logisticamente strategica, ideale per eventi aziendali dai grandi numeri. Con i suoi quasi trentamila metri quadrati di superficie divisa su tre livelli, di cui 17mila esterni e oltre 12mila coperti – per un totale di 8.294 posti –, il PalaVela offre situazioni di allestimento particolarmente originali, come la possibilità di trasformarsi in una meravigliosa pista di ghiaccio regolamentare sia per spettacoli on ice, sia per eventi privati di altissimo livello come le magiche cene sul ghiaccio.
tivo a buffet alla cena di gala servita. La cena aziendale natalizia è un’esperienza davvero emozionante, un’occasione speciale per scambiare auguri e regali e allo stesso tempo vedere le esibizioni di campioni professionisti, o addirittura provare a cimentarsi con i pattini sulla pista che ha ospitato le più importanti gare olimpiche. Inoltre, utilizzando l’impianto audio e le luci sceniche presenti all’interno della struttura, sarà possibile spettacolarizzare e personalizzare ogni momento dell’evento, dando vita a serate di pura magia.
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indirizzi a fine rivista
EMOZIONI NATALIZIE Per il Natale 2019, nel periodo compreso tra l’11 e il 20 dicembre, PalaVela propone la formula Ice Emotion, che prevede l’utilizzo del parterre per un allestimento sul ghiaccio di grande fascino. La proposta include due possibilità: cena di gala e utilizzo della pista per il pattinaggio libero per attività aziendali, oppure cena di gala e show sul ghiaccio, coinvolgendo atleti di altissimo livello, capaci di emozionare il pubblico con le loro magiche evoluzioni. Grazie alla speciale copertura isolante, la formula Ice Emotion risponde facilmente a qualsiasi tipologia di evento, con la possibilità di ospitare fino a ottocento commensali direttamente sulla pista di ghiaccio, allestendo facilmente un servizio catering, dall’aperi-
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Officine del Volo Milano Sale meeting: 3 | Capienza sala maggiore: 400 posti | Capienza sala minore: 220 posti | Mq di aree espositive: 1.500 | Spazi per pranzo in piedi fino a 500 posti; pranzo seduti: fino a 400 posti | Possibilità organizzazione post congress
Una storica architettura industriale milanese dei primi del ‘900, sospesa tra passato e presente, è testimone di un riuscito progetto imprenditoriale contemporaneo: le Officine del Volo, che aprono le porte al Mice più creativo
Spazio iconico SABRINA PIACENZA
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ato da un significativo progetto imprenditoriale e di recupero di una parte delle ex officine aeronautiche Caproni a opera dell’architetto Nicola Gisonda, le Officine del Volo sono una felice testimonianza di come una storica architettura industriale si possa trasformare in un luogo dinamico, con una nuova identità e funzione. Il complesso oggi offre tre tipologie di spazi, con caratteristiche architettoniche e decorative proprie (la sala Monoplano, la sala Biplano e la sala Eliche) per un totale di 1.500 metri quadrati, dotate di attrezzature tecnologiche moderne. Uno spazio milanese riconosciuto e apprez-
zato a livello nazionale e internazionale, scelto dalla moda, dall’arte, dalla pubblicità, dal cinema, dalla creatività, oltre che da aziende e privati che qui trovano il loro ambiente naturale, riconoscendogli un valore aggiunto. Lunghissima la lista di eventi che negli anni vi si sono svolti, dalle riprese cinematografiche ai programmi televisivi come Masterchef e Fashion Style, ma anche spot pubblicitari e molteplici eventi corporate. UNA CASE HISTORY ISTITUZIONALE Tra i marchi che hanno scelto Officine del Volo anche Snam. Durante l’evento Partners’ Day, Snam ha incontrato i suoi stakeholder per riflettere sul ruolo delle imprese nel promuovere un circolo virtuoso di innovazione e crescita per l’Italia e i suoi territori. L’evento, svoltosi alla presenza di fornitori, clienti, dipendenti, istituzioni, comunità finanziaria e media, è stato caratterizzato dalla partecipazione del presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte, accolto dal presidente di Snam Carlo Malacarne e dall’Ad Marco Alverà. Per l’occasione la sala Eliche ha dato il benvenuto con un welcome coffee diventando uno spazio di networking. La sala Monoplano è stata suddivisa in salette per diversi gruppi di lavoro, mentre la sala Biplano è diventata protagonista accogliendo il main meeting della giornata con una platea di 450 persone. In questo caso è stata utilizzata anche la sala Bimotore (spazio catering) per allestire un exclusive lunch dedicato all’alta dirigenza Snam. indirizzi a fine rivista
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Palazzo Giureconsulti Milano Sale meeting: 14 | Capienza massima: 380 posti | Saletta segreteria | mq di aree espositive: 1.600 | Sala banchetti interna | Pranzo in piedi: 200 posti | Pranzo seduti: 150 posti | Possibilità organizzazione post congress
Dall’antico Palazzo Giureconsulti lo sguardo spazia sul cuore di Milano: uno degli scorci più suggestivi è quello dalla terrazza, che offre ai partecipanti a convegni ed eventi la vista mozzafiato sulla piazza della famosa cattedrale
Eventi vista Duomo SIMONA ZIN
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i tante location si dice che sorgono “nel centro della città”: questa definizione calza davvero a pennello per il Palazzo Giureconsulti di Milano, che si trova davvero nel cuore del capoluogo lombardo, con una superba vista su Piazza del Duomo, e si può definire “al centro”della comunità finanziaria, delle relazioni internazionali, del design, della moda e del business in generale. L’edificio è uno degli elementi caratterizzanti di Piazza dei Mercanti, cuore delle attività economiche e sociali della Milano medievale. Si tratta di un Palazzo della Camera di Commercio di Milano, Monza Brianza e Lodi e vanta oltre
cinquecento anni di storia, da sempre prestigiosa sede di affari e ora punto di riferimento congressuale tanto per la business community quanto per le istituzioni. Recentemente il palazzo è stato sottoposto a un totale rinnovamento tecnologico, che lo ha dotato di tutti i più raffinati sistemi multimediali e delle linee di comunicazione più avanzate, rendendolo una struttura polifunzionale, prestigiosa e all’avanguardia. POLIFUNZIONALITÀ DI PRESTIGIO Letteralmente a due passi dal Duomo, la location storica propone alla clientela Mice dieci sale polifunzionali e modernamente attrezzate: sono caratterizzate da varie metrature e sono dislocate nei quattro piani dello storico edificio. Ogni sala vanta una diversa particolarità: tutte sono al contempo multifunzionali e scenografiche, adatte a soddisfare ogni esigenza. Infatti, con una superficie totale di quasi duemila metri quadrati, Palazzo Giureconsulti è la sede ideale per organizzare convention, seminari, cene di gala, incontri di rappresentanza, corsi di formazione, lanci di nuovi prodotti, mostre, showroom, temporary shop, concerti, set cinematografici e pubblicitari. Chicca della location, la sala Terrazzo, perfetta per un cocktail vista Duomo, ma molto suggestiva è anche sala Colonne, elegante cornice per convegni e conferenze, o la pittoresca sala Parlamentino con affreschi e arredi in legno. A disposizione uno staff sempre attento e preciso, pronto a gestire ogni tipo di esigenza organizzativa accompagnando i clienti verso soluzioni ottimali che riguardano anche la scelta del catering, dei servizi tecnici e degli allestimenti. indirizzi a fine rivista
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Per lavorare in alta quota tra le montagne, alleggerire il carico delle tensioni e delle responsabilità incontrando un ambiente favorevole, dove il benessere si aggiunge ai compiti e alle incombenze, la cortesia influenza il buonumore, ed il piacere di non vedere il solito ufficio ma panorami unici ed indelebili dove la montagna ispira le intuizioni e le idee. Le nostre 6 sale meeting possono ospitare fino a 400 posti e sono dotate delle piu’ avanzate tecnologie ed inoltre ogni aspetto dal coffee break con pasticceria fresca a un light lunch fino ad una cena di gala e’ sapientemente curato dai nostri chef
104 camere di diverse tipologie 2 ristoranti Après Ski Sala biliardo e sala carte Beauty Farm 1.000mq 2 piscine coperte e riscaldate Centro congressi fino a 400 partecipanti Parcheggio coperto Garage
GRAND HOTEL PRESOLANA Via Santuario 35 - Castione della Presolana - BG Tel.+39 0346 32911- Fax +39 0346 32922 info@grandhotelpresolana.it - www.grandhotelpresolana.it - www.mytoshotels.it
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A una manciata di chilometri da Milano, l’originale Museo Fratelli Cozzi, nato dalla grande passione di Pietro Cozzi per le automobili, accoglie la meeting industry lanciando una sfida: aggiungere valore e cultura a ogni evento
Un museo cool SABRINA PIACENZA
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na passione che è diventa prima collezione, poi museo e infine luogo per ospitare eventi di qualsiasi tipo. Il Museo Fratelli Cozzi raccoglie oltre sessanta Alfa Romeo, prodotte dal 1950 ai giorni nostri, insieme a reperti grafici straordinari, tra cui poster pubblicitari e tecnici, depliant, libri, riviste, libretti d’uso, manuali di vendita, trofei realizzati da grandi artisti del ‘900 come Lucio Fontana o Giò Pomodoro. Uno spazio custode della memoria, della grande passione di Pietro Cozzi per le auto, opere dell’ingegno umano di meccanica,
design e ingegneria che da una collezione privata è stato trasformato in museo, in patrimonio “di tutti”: sì perché oggi il museo è pubblico. Elisabetta Cozzi, erede della famiglia e anima del museo, dopo aver lavorato per far crescere e conoscere il valore di questo luogo, ha lanciato una sfida per la meeting industry: «Voglio dimostrare che con la cultura si può fare impresa, che con la cultura si mangia e soprattutto che la cultura nutre! Questo luogo è molto di più di una collezione d’auto: l’ho capito ascoltando i commenti, scorgendo i volti emozionati, incrociando gli sguardi. L’ho capito dall’entusiasmo di chi, arrivando qui da ogni parte del mondo, è rimasto rapito da questo “scrigno che contiene preziosi”, come lo chiama Pietro Cozzi. Questo luogo è una storia italiana, è la storia di ognuno di noi, è una strada che tutti abbiamo percorso e amiamo ripercorrere». Perché scegliere Museo Fratelli Cozzi? Qual è il valore aggiunto per un’azienda che vuole realizzare un evento? «Perché non è solo scegliere una bellissima location. Dire che la tua azienda fa un evento al Museo significa anche comunicare che è interessata a sostenere più di cinquecento
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Museo Fratelli Cozzi Legnano (Mi) Sale meeting: 2 | Capienza sala maggiore: 250 posti | Capienza sala minore: 30 posti | Saletta segreteria | mq di aree espositive: 200 | Sala banchetti interna | Pranzo in piedi: 250 posti | Pranzo seduti: 250 posti | Possibilità organizzazione post congress
studenti impegnati nel MuseimpresaLab e la ricerca universitaria. Significa che difende il patrimonio ambientale del Paese perché il Museo Fratelli Cozzi è tra i beni partner del Fai. Significa che promuove la bellezza perché siamo parte del Circuito Lombardo dei Musei del Design. Significa celebrare il Made in Italy. Significa che sostiene una comunicazione e una gestione etica con il progetto Woman In Power. Significa contribuire alla divulgazione del sapere sostenendo la digitalizzazione degli archivi. Significa che la tua azienda è attenta alla responsabilità sociale. Sarà anche questo a parlare di te ai tuoi clienti».
E infine adottare un’auto: l’azienda potrà sostenere tutte le attività di manutenzione e cura dell’auto. Sull’auto sarà presente il logo dell’azienda, verranno consegnate mille cartoline con l’immagine dell’auto adottata e tutti i nostri media ospiteranno la comunicazione dell’avvenuta adozione». Fare un evento indimenticabile ed essere imprese socialmente responsabili: quale altra location ti permette di unire le due cose? indirizzi a fine rivista
Le aziende quindi cosa posso fare per il Museo? «Possono sostenere il Museo in molti modi e mostrare così che storia, arte, bellezza e ingegno sono per loro importanti. Diventando per esempio sponsor con una partnership annuale e assicurandosi la costante presenza del logo in tutta la comunicazione e i media e potendo accedere al Museo per eventi e inviti esclusivi. Oppure fare un evento: meeting, congressi, pranzi, cene, spettacoli, video, photo shooting…o anche organizzare un invito esclusivo: il Museo dedicato per un gruppo ristretto di ospiti a cui regalare una visita con pranzo o aperitivo e uno chef a disposizione.
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Il Pianeta dei migliori A Maratea, sul meraviglioso Golfo di Policastro, sorge il Gran Hotel Pianetamaratea: una location unica per eventi e team building tra storia, arte e natura FRANCESCA DELZOTTI
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ella splendida cornice della Basilicata, in una posizione facilmente raggiungibile con tutti i mezzi di trasporto e a poco più di cento chilometri da Matera e Potenza, il Grand Hotel Pianetamaratea volge lo sguardo al futuro, specchiandosi nelle acque più cristalline del Tirreno e immergendosi in una natura incontaminata a 420 metri sul livello del mare. Si tratta di una struttura polifunzionale, moderna e luminosa, dotata di ampi spazi recentemente ristrutturati, che garantisce un’accoglienza professionale e servizi impareggiabili a 360 gradi. Diverse sono le soluzioni proposte: meeting, congressi e qualsiasi attività di incentive a Pianetamaratea sono semplici ed efficaci, mentre il post congress è all’insegna del relax e del benessere. 150 camere e suite, tutte dotate di connessione wi-fi e di una stupenda vista mare, offrono soluzioni differenti per il pernottamento, in un ambiente semplice ma raffinato e curato in ogni dettaglio. Lo stesso vale per le sei sale meeting, perfettamente illuminate da luce naturale e attrezzate con le più moderne tecnologie audio e video. Le sale, personalizzabili e modulabili, hanno capienze differenti e possono ospitare da un minimo di dieci persone a un massimo di cinquecento. Un ampio parcheggio privato e un servizio di navetta pratico ed economico verso le
principali destinazioni di interesse della zona facilitano notevolmente le operazioni di trasporto e logistica, fondamentali per realizzare senza alcuna difficoltà ogni evento. IL SAPORE DEI GRANDI EVENTI Servizi gastronomici impeccabili possono accompagnare ogni evento: veloci coffe break possono essere organizzati all’interno e all’esterno sulle panoramicissime terrazze, così come gustosi rinfreschi e aperitivi. Nel Bar Piscina, posizionato in una delle zone più suggestive della struttura, è possibile godere di un ottimo servizio di light snack e fruit drink durante l’arco dell’intera giornata e osservare fantastici tramonti sorseggiando ottimi aperitivi e assaporando le stuzzicherie preparate dallo chef. Per un pasto più ricercato e raffinato il Grand Hotel Pianetamaratea mette a disposizione il ristorante Le Nuvole, dotato di una ampia terrazza, da cui è possibile ammirare la splendida vista sul Golfo di Policastro. Qui in un’atmosfera sofisticata e rilassata, cullati da una piacevole brezza e dal profumo del mare, è possibile gustare le migliori specialità di una cucina mediterranea, che sa esaltare la tradizione e i prodotti del territorio. UN TEAM BUILDING PER OGNI ESIGENZA All’interno della struttura è possibile impegnarsi in diverse attività: una piscina semiolimpionica, un solarium, un percorso natura, una palestra, due campi sportivi da calcio, tennis e basket e un centro benessere – dotato di sauna, bagno turco, idromassaggio e cabine per massaggi – completano la vastis-
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eventi Grand Hotel Pianetamaratea S Maratea (Pz) Numero totale camere: 150 | Ristoranti: 1 | Posti: 550 | Sale meeting: 6 | Capienza sala maggiore: 450 posti | Capienza sala minore: 8 posti | Saletta segreteria | mq di aree espositive: 400 interni: 800 esterni | Possibilità organizzazione post congress sima proposta di Pianetamaratea, che offre un servizio impeccabile anche per le diverse attività di team building che si possono realizzare tra la costa di Maratea e il Parco Nazionale del Pollino. La destinazione Maratea è un’ottima location per scoprire le bellezze naturali, artistiche e culturali della Basilicata; la regione in questi ultimi anni ha diversificato moltissimo la sua offerta turistica, passando da itinerari storicoculturali, come le colonie della Magna Grecia, alle antiche città romane, ai castelli medievali, ai borghi saraceni con le caratteristiche “Rabatane”, ai numerosi borghi storici premiati dal Touring Club, alla Capitale europea della cultura 2019, Matera. Numerose sono le attività che si possono praticare per singoli e gruppi nelle immediate vicinanze del Grand Hotel Pianetamaratea, come il trekking a piedi o in mountain bike su percorsi vista mare o immersi nei boschi dei Parchi Nazionali
del Pollino e Appennino Lucano, l’orienteering – nei centri storici di Maratea, Trecchina e nei parchi –, l’equitazione con i cavalli dei maneggi di Trecchina e Maratea, il rafting sul fiume Noce e Lao, la canoa, il kajak da mare, il river trekking, il tubing sul fiume Noce-SinniMercure, l’acquatrekking, il parapendio, le speleo-escursioni turistiche nella Grotta del Dragone di Maratea, lo speleo-rafting a Pertosa e attività di survival; mentre, per chi ha voglia di sperimentare percorsi e attrazioni ancora più adrenaliniche, è disponibile il Parco delle stelle, un nuovissimo adventure park sul monte Serra Pollino. Inoltre l’agenzia La Terra dei Mulini è in grado di organizzare sul territorio attività per il team building e tutti i servizi turistici, ricreativi e sportivi necessari per un piacevole e indimenticabile soggiorno. indirizzi a fine rivista
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Capovaticano Resort Thalasso Spa Mgallery Hotel Collection S. Nicolò Di Ricadi Capo Vaticano (Vv) Numero totale camere: 123 | Ristoranti: 3 | | Posti: Mantineo 300; Stromboli 120; Strombolicchio 18 | Sale meeting: 3 | Capienza sala maggiore: 160 posti | Capienza sala minore: 40 posti | Saletta segreteria | mq di aree espositive: 1.800 | Possibilità organizzazione post congress
Natura protagonista Vicino a Tropea, su uno dei tratti costieri più belli della Calabria, il Capovaticano Resort Thalasso Spa MGallery Hotel Collection ha riaperto a maggio dopo un attento restyling SABRINA PIACENZA
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al carattere raffinato ed essenziale che si integra armoniosamente nella natura e allo stesso tempo si affaccia discretamente su una spiaggia privata dal mare cristallino, con vista eccezionale sul vulcano Stromboli e sulle isole Eolie, protetto dal promontorio di Capo Vaticano, il Capovaticano Resort Thalasso Spa MGallery Hotel Collection si trova sulla Costa degli Dei, a pochi minuti dalla meravigliosa Tropea, famosa per le sue spiagge bianche e per i panorami mozzafiato. Dopo il rinnovato look il resort si presenta oggi con uno stile nuovo e unico, tipico di ogni bouti-
que hotel della collezione MGallery. Un grande foyer di forma circolare in stile classico accoglie la reception e il Bergamotto Lounge Bar, che si anima con i tocchi energici del verde lime, del blu e dell’arancio. I colori si ispirano alla palette cromatica che domina la natura circostante, dal grande giardino ai tramonti infuocati. Gli ospiti possono intrattenersi in un ambiente accogliente per sorseggiare un cocktail o i migliori vini delle cantine calabresi, ascoltando musica dal vivo dallo scenografico pianoforte a coda che domina l’area lounge. La ristorazione è stata oggetto di restyling: lo Stromboli Beach Bar & Restaurant è il protagonista indiscusso con la nuova postazione total white, panoramica e centrale accanto alla piscina relax, impreziosito dall’arrivo del nuovo executive chef Leonardo Chiarella, calabrese doc, che ha composto una brigata di cucina giovane e del territorio e ha perfezionato una serie di menu attenti alla tradizione e alle materie prime locali, rivisitati per una clientela internazionale ed esigente. Rinnovata anche l’intera offerta della Thalasso Spa, un centro wellness d’eccezione che amplia la sua carta trattamenti, dalle cure del sonno ai massaggi anti-stress. Il nuovo Capovaticano Resort ha rafforzato la sua proposta dedicata alla meeting industry con il rifacimento delle due grandi sale meeting, dotate di attrezzature tecniche e audiovisive all’avanguardia, e il grande foyer – circa 1.800 metri quadrati – uno spazio espositivo ideale per i grandi eventi, oltre che le diverse aree comuni perfette per organizzare sessioni di team building. indirizzi a fine rivista
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MEMORABLE CAPOVATICANO RESORT MEETING & RELAX
Sul mare della Calabria, di fronte alle isole Eolie, un hotel di design con camere moderne, sale meeting all’avanguardia e grandi spazi espositivi di sicuro impatto. Tre ristoranti con cucina locale e internazionale, piscina e spa integrano l’offerta per garantire eventi e meeting di successo.
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CAPOVATICANO RESORT THALASSO SPA LOC. TONO, 89866 FRAZ. SAN NICOLÒ DI RICADI CAPO VATICANO (VV) TEL.: +39 0963 66 57 60
MGALLERY, A COLLECTION OF MEMORABLE HOTELS: EUROPE - AFRICA - MIDDLE EAST - CARIBBEAN - ASIA - PACIFIC
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RG Naxos Hotel Giardini Naxos (Me) Numero totale camere: 296 | Ristoranti: 2 (La Sciara e Panarea) + Il Molo da maggio a ottobre | Posti: La Sciara 80 posti + 60 all’esterno; Panarea 400 posti + 60 all’esterno; Il Molo 20 posti | Sale meeting: 11 | Capienza sala maggiore: 1.000 posti | Capienza sala minore: 50 posti | Saletta segreteria | mq di aree espositive: 1.200 | Possibilità organizzazione post congress
Sicilia futuristica Storica sede congressuale polifunzionale tra le più grandi in Sicilia, RG Naxos Hotel rinnova le sue dotazioni tecnologiche introducendo una sala con ledwall integrato SABRINA PIACENZA
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RG Naxos Hotel, un’elegante struttura situata a Giardini Naxos, sulla costa orientale del Mar Ionio a soli quaranta minuti dall’aeroporto di Catania, si conferma fiore all’occhiello dell’ospitalità mediterranea e punto di riferimento in ambito congressuale per il Sud Italia. Da sempre sensibile all’innovazione e attenta alle moderne avanguardie tecnologiche, la struttura ha recentemente dotato la sala plenaria Tindari da mille posti di un nuovo ledwall straordinario, non solo per le dimensioni dello schermo da trenta metri quadrati (dieci metri per tre), ma anche per la spettacolare esperienza sensoriale che coinvolgerà l’auditorium in tema di nitidezza e risoluzione delle immagini: tecnologia Smd di ultima
generazione, risoluzione 2.560x768 pixel, con configurazione minima di una finestra da 5,30x3 metri e la possibilità di proiezioni multiple con effetti scenografici assicurati. Il partner tecnico per la realizzazione di questa importante e moderna tecnologia è stata Dhs event solution. L’istallazione del modernissimo ledwall – così come la presenza delle 11 sale polifunzionali dotate di schermo e videoproiettore a soffitto, nonché dell’amplificazione bluetooth e della luce naturale – conferma la strategia vincente definita da parte del management, che punta a nuovi investimenti per mantenere la posizione di leadership nella meeting industry siciliana e italiana. RG Naxos Hotel si prepara inoltre a ulteriori importanti cambiamenti per il prossimo anno: un nuovo brand internazionale, il refresh degli interni, oltre al nuovo, ma già collaudato, wi-fi più potente, veloce e presente in tutta la struttura, beach club incluso. indirizzi a fine rivista
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L’incentive che non ti aspetti Un hotel diffuso, una tenuta agricola e una venue di lusso. Monaci delle Terre Nere è tutto questo e molto altro, ma soprattutto è la scoperta di un luogo unico per il Mice ALESSANDRA BOIARDI
Giovanna Manganaro, general manager di Monaci delle Terre Nere
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n viaggio incentive sulla costa orientale della Sicilia, così ricca di storia, bellezze naturali e prelibatezze enogastronomiche, è di per sé una scelta vincente. Ma se la venue scelta per il soggiorno è un’impensabile tenuta di 25 ettari situata alle pendici dell’Etna, tra vigneti, frutteti, uliveti, boschi e orti nella quale antichi casolari di campagna sono stati sapientemente ristrutturati e convertiti in suite e ville dallo stile contemporaneo e secondo i principi della bio-architettura, il successo è assicurato. È così che a Monaci delle Terre Nere la formula del buyout è quella più indicata per un incentive, perché consente di usufruire di una vera e propria azienda agricola al servizio dell’evento in un contesto di sole 27 camere, con la possibilità di organizzare qualsiasi tipo di attività all’interno della stessa struttura, che tra l’altro è facilmente raggiungibile dall’aeroporto di Catania e da Taormina. A rendere Monaci delle Terre Nere realtà è stato l’imprenditore etneo Guido Alessandro Coffa che, dopo un periodo di lavoro negli Stati Uniti, ha deciso di tornare sull’Etna con
l’intenzione di produrre del buon vino, per poi immaginare e realizzare Monaci delle Terre Nere insieme alla compagna Ada, progetto “out of the box” a cui ha trasmesso tutti i suoi principi: rispetto per la natura, amore per l’arte e per il vino, bio-architettura, lusso della semplicità. Dell’unicità di un soggiorno incentive a Monaci delle Terre Nere ce ne parla il suo general manager, Giovanna Manganaro. Monaci delle Terre Nere si contraddistingue anche per i suoi spazi unconventional. Cosa significa? «La nostra struttura è molto di più di una classica venue alberghiera, è un vero e proprio hotel diffuso esperienziale dove l’inaspettato prende forma. Vi posso fare alcuni esempi? La Sala è un Palmento, e tra le attività c’è l’imbarazzo della scelta: dal wine tasting alle cooking class, la raccolta delle uova, degli ortaggi e dell’uva (nel periodo giusto) e ancora delle spezie e delle erbe, le passeggiate a cavallo, le lezioni di yoga, le passeggiate naturalistiche o in bicicletta e ancora un picnic, la partenza in elicottero per un indimenticabile sorvolo dell’Etna e, perché no, la regata in catamarano al mattino e l’escursione sul vulcano nel pomeriggio». Ci parla delle novità più importanti per il Mice? «Monaci è una realtà in continua espansio-
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Monaci delle Terre Nere Country Boutique Hotel Zafferana Etnea (Ct) Numero totale camere: 27 | Ristorante: Locanda Nerello | Posti: 60 | Sale meeting: 2 | Capienza sala maggiore: 30 posti | Capienza sala minore: 15 posti | Saletta segreteria | Mq di aree espositive: Terrazze 200 – Giardini 300 | Possibilità organizzazione post congress
ne, solo quest’anno sono state aggiunte quattro nuove suite e ville e altre tre saranno pronte da marzo 2020. Sono stati piantati nuovi vigneti, ampliata la cucina e costruita una seconda cucina (oltre al laboratorio di pasticceria e a un secondo spazio in cui si prepara la prima colazione) ed entro pochi mesi sarà pronto un secondo ristorante all’interno di un agrumeto che, soprattutto per il Mice, costituirà una importante alternativa per cene private ma anche meeting, area espositiva, back-up in caso di pioggia per tutti quegli eventi che normalmente ospitiamo in giardino o nell’area della piscina esterna». Tra le novità c’è anche il suo arrivo come general manager lo scorso ottobre… «Personalmente ho lavorato prevalentemente a Taormina in strutture di lusso tra le più rinomate e prestigiose del panorama siciliano e dallo scorso ottobre ho accettato la sfida di dirigere un albergo in un territorio unico come l’Etna. Da una delle mete turistiche più conosciute al mondo a un piccolo resort sull’Etna... Oggi a distanza di quasi un anno dal mio arrivo a Monaci delle Terre Nere posso dire che le potenzialità di questo territorio e di questo relais sono inimmaginabili!». Nel mondo incentive si sente parlare sempre più spesso di “esperienza”. In cosa traducete questo
concetto al Monaci delle Terre Nere? «A Monaci tutto è esperienza... Solo questa tenuta sorge in questo lembo di terra affacciato sul mare a cinquecento metri di quota nel territorio del vulcano Etna. L’esperienza che i nostri ospiti avranno il privilegio di godere è strettamente legata alla natura, alle stagioni, al microclima. Facciamo scelte precise, come quella di non avere messo la Tv nelle camere, secondo i valori dai quali ci facciamo ispirare… noi non siamo semplici albergatori, siamo ambasciatori di un territorio che esprimiamo in tutto quello che facciamo: dalla scelta dei materiali naturali per la costruzione delle camere a tutto quello che serviamo nel buffet della prima colazione e persino ai cocktail del Bar Convivium, tutto realizzato con i prodotti della nostra tenuta. Le nostre “parole-chiave” sono: eco-sostenibilità, autenticità, relax, natura, lusso contemporaneo, design... nient’altro che il lusso dell’esperienza vera. Noi accogliamo i nostri ospiti in una casa, che diventa la loro per un breve periodo, e come degli autentici e orgogliosi padroni di casa, facciamo in modo che qualsiasi desiderio venga soddisfatto. Niente da noi è fonte di stress: nessun problema di parcheggio, tempi diluiti, nessun rumore, anche nel caso di un incentive».
Guido e Ada, fondatori e proprietari di Monaci delle Terre Nere
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ALESSANDRA BOIARDI
BARION ALLA GUIDA DI ME MILAN IL DUCA Luca Barion è il nuovo general manager di ME Milan Il Duca, cinque stelle milanese in Piazza della Repubblica. Barion non è al suo primo incarico all’interno della catena alberghiera, per la quale, per circa cinque anni, è stato resident manager al Melià Campione e ancor prima director of sales & marketing al Melià Milano, dove ha trascorso oltre dieci anni. La sua è un’esperienza trentennale nell’industria alberghiera, passata da esperienze negli uffici commerciali a incarichi per diverse compagnie di rappresentanza come per esempio con Prima Hotels, per resort hotel come Domina Hotel & Coral Bay Resort e catene alberghiere come Sina Hotels. «Sono felice di rientrare a Milano e non posso nascondere che sono orgoglioso dell’opportunità che Melià Hotels Internationals mi ha offerto» ha commentato Barion.
NUOVO INCARICO IN STARHOTELS PER MARCO PRATOLONGO
SCAVO RIELETTO NEL CONSIGLIO DI FEDERTURISMO CONFINDUSTRIA Gianluca Scavo, Ceo di AIM Group International, è stato rieletto tra i 15 rappresentanti del Consiglio Generale di Federturismo Confindustria per il periodo 2019-2023. La Federazione Nazionale dell’Industria dei viaggi e del turismo del sistema Confindustria ha rinnovato gli organi sociali ed eletto i componenti del Consiglio Generale, che sono: Francesco Brunetti, Damiano De Crescenzo e Gianluca Scavo in rappresentanza di Assolombarda; Giancarlo Carriero e Valeria Della Rocca dell’Unione Industriali di Napoli; Antonello De’ Medici di Confindustria Venezia; Riccardo Ruggiero di Assindustria Veneto Centro; Stefano Fiori di Unindustria Roma-Frosinone-Latina- Rieti e Viterbo; Andrea Giannetti di Confindustria Firenze; Andrea Albani di Confindustria Romagna; Federico De Giuli dell’Unione Industriali di Torino; Marina Lalli e Massimo Salomone di Confindustria Bari e Barletta-Andria-Trani; Stefania Mandurino di Confindustria Lecce e Giuseppe Nucera di Confindustria Reggio Calabria. Scavo ha già svolto lo stesso incarico nel Consiglio Generale per il precedente mandato 2016-2019 e ricopre attualmente un incarico nel Consiglio di Presidenza di Federturismo Confindustria.
Nuovo incarico per Marco Pratolongo, che dal primo agosto ricopre il ruolo di complex general manager di tre degli alberghi della catena Starhotels dell’area di Milano: E.c.ho., Ecological contemporary hotel, uno dei primi alberghi meneghini nato per rispondere alle esigenze di una clientela ecologicamente consapevole, a pochi passi dalla Stazione Centrale; Ritz, albergo in stile contemporaneo nei pressi di Corso Buenos Aires; Anderson, con il suo stile elegante, anch’esso a due passi dalla Stazione Centrale. Da più di 13 anni Pratolongo era già parte della catena alberghiera come global director of sales. Classe 1972 di Genova, Pratolongo vanta una lunga esperienza nel mondo dell’ospitalità in diverse catene alberghiere internazionali per le quali si è occupato prevalentemente di sales. Tra i nomi di hotel e compagnie in cui ha lavorato, l’Intercontinental Crown Plaza e Ata Hotels. Il manager ha svolto anche il ruolo di key account incentive Italia per Festival Crociere.
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Scelta vincente Novità per Turismo Torino e Provincia Convention Bureau: nuovi prestigiosi partner, agevolazioni e contributi economici per i planner che scelgono la destinazione e dati Oice che rilevano un incremento di eventi sul territorio LUCIANA FRANCESCA REBONATO
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umeri in crescita, quelli del congressuale a Torino. Sono quelli dell’Osservatorio Italiano dei Congressi e degli Eventi, che registra nel capoluogo piemontese e per il 2018 ben 12.133 eventi – con un incremento del 7,3% sul 2017 – per un totale di 974.896 partecipanti e 1.334.650 presenze. Di questi eventi, 2.520 hanno avuto una durata maggiore di un giorno e generato il 16,2% delle presenze negli esercizi alberghieri ed extra alberghieri torinesi. IL NUOVO CHE AVANZA Sono numerosi, i nuovi partner del convention bureau torinese, a iniziare dalle grandi location: oltre all’Oval Lingotto, ora tra le venue olimpiche vi sono anche il Pala Alpitour e il Palavela – gestiti da Parcolimpico –, altamente flessibili e modulabili e in grado di ospitare eventi aziendali, fieristici e cene di gala rispettivamente fino a oltre 15mila e novemila partecipanti. Novità nel panorama congressuale torinese è La Nuvola Lavazza, la nuova sede della celebre azienda di caffè, che accoglie eventi fino a 1.200 partecipan-
ti nel suo centro congressi di 4.500 metri quadrati. Del complesso fa parte anche il museo, ideale per un post congress sensoriale nella cultura del caffè e della Lavazza. Nella scia delle unusual location vi sono le due sale meeting di Zoom Torino, tra i primi bioparchi “immersivi” in Italia: 160mila metri quadrati nei quali incontrare animali di ottanta specie differenti e a soli trenta chilometri dalla città. Un’altra “location speciale” è Torino Outlet Village, che coniuga business e shopping in un contesto di prestigiose griffe italiane e straniere. Fra i grandi marchi del network spicca Eataly, sia come struttura per eventi – con tre sale per 370 partecipanti –, sia come società di catering. Nel contesto di agenzie di incoming e Dmc, infine, il nuovo partner è Italyscape, membro dell’importante consorzio turistico Quality Group. Un panel diversificato e di alta gamma, quello di Turismo Torino e Provincia Convention Bureau, che in collaborazione con Camera di commercio di Torino rinnova l’invito a realizzare eventi in città offrendo una serie di servizi, agevolazioni e incentivi economici: il contributo va da un minimo di duemila euro a un massimo di ottomila, a seconda del numero dei partecipanti. Per tutti i dettagli, basta contattare il convention bureau. indirizzi a fine rivista
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Mauro Zaniboni Presidente MZ CONGRESSI
FOOD FOR GOOD è il progetto di recupero delle eccedenzze alimentari dagli eventi a cura di Federcongressi&eventi, in collaborazione con le Onlus Banco Alimentare ed Eqquoevento. Aderire al progetto è semplice, non comportaa impegnii gravosi né costi, e avviene nel rispetto delle normative deella Legge Gadda. Contatta FEDERCONGRESSI per conoscere le modalità di adesione al progetto. www.foodforgood.it. @ProgettoFoodforGood
PARTNER congressi
ARCHIVIO PROVINCIA DI LECCO PIXCUBE
Il fascino dell’inverno Durante la stagione invernale il lago lariano e il suo territorio diventano destinazioni imperdibili dove poter praticare sport sulla neve o emozionarsi con le suggestive proiezioni di luci e colori
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n territorio unico, compreso tra le province di Como e di Lecco unite da un lago leggendario, dove lo sguardo si perde su un paesaggio che da secoli seduce con la sua eleganza, dove il respiro della natura rallenta e il tempo sembra quasi fermarsi. Chi non è stato affascinato dalla magia del lago lariano? Personaggi illustri provenienti da ogni parte del mondo da sempre soggiornano da queste parti, rapiti dall’incanto del lago, un fascino particolare fatto di tranquillità e vitalità al tempo stesso e caratterizzato da una luce così particolare, capace di regalare paesaggi ed esperienze inedite. Questa sorprendente vitalità caratterizza l’inverno di tutto il territorio intorno al lago, con i presepi, i vivaci mercatini natalizi, le attività sportive sulla neve, le sagre di paese e nume-
ANDREA BUTTI
ARCHIVIO PROVINCIA DI LECCO MAURO LANFRANCHI
SABRINA PIACENZA
rose iniziative tutte da scoprire. A Lecco e in Valsassina, per esempio, è possibile praticare diverse discipline sportive sulla neve, con lezioni private o in gruppo, ma anche fare passeggiate e piacevoli soste nei rifugi per assaporare l’eccellente cucina locale. Nella stagione più fredda dell’anno le città di Como e Lecco si vestono di sfumature singolari e intrattenimenti coinvolgenti: il centro storico di Como, in particolare, si prepara al fiabesco inverno, le piazze si vestono a festa e le strade si adornano con calde atmosfere. Da non perdere, da fine novembre ai primi di gennaio, lo strabiliante spettacolo di luci proiettato sugli edifici e monumenti storici: la Città dei Balocchi con il suo Magic Light Festival, che regala scenografiche proiezioni architetturali sui palazzi, le chiese e le mura della città. Uno spettacolo davvero magico, che da oltre vent’anni richiama migliaia di spettatori per tutto il periodo natalizio. Anche durante l’inverno Lake Como Convention Bureau può consigliare e organizzare al meglio molteplici attività aziendali nelle location storiche e nei centri congressi, grazie alla disponibilità di centinaia di camere nelle migliori strutture ricettive della zona, compresi i brand delle più prestigiose catene, tutte raggiungibili velocemente dagli aeroporti, dalle principali città lombarde e dalla vicina Svizzera.
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ALESSANDRA BOIARDI
EVENTI SOSTENIBILI E CERTIFICATI CON CWT MEETINGS & EVENTS ITALIA CWT Meetings & Events Italia, divisione di CWT che si occupa di eventi e live communication, ha rinnovato la certificazione Uni Iso 20121:2013, rilasciata dall’ente indipendente Tüv Rheinland. La compliance allo standard 20121 garantisce la capacità di progettare e gestire eventi sostenibili, caratterizzati da un positivo impatto economico, sociale e ambientale, nel pieno rispetto di tutta la normativa nazionale e comunitaria applicabile. Il rinnovo, – CWT Meetings & Events Italia aveva ottenuto la certificazione lo scorso anno – è avvenuto a seguito di un audit eseguito nel corso di un evento firmato CWT M&E, per cui, tra le altre soluzioni, sono stati scelti location e hotel a elevata efficienza energetica e raggiungibili con mezzi pubblici o a piedi. Il catering ha utilizzato materiali di confezionamento e consumo biodegradabili e compostabili, menu a filiera corta con alternative per allergici, celiaci, vegani e vegetariani. Per la segreteria è stata impiegata carta certificata Fsc, cancelleria in plastica riciclata, dispositivi elettronici certificati Eu Ecolabel.
«Siamo davvero orgogliosi di continuare a essere un punto di riferimento per la realizzazione di eventi sostenibili – commenta Armando Mastrapasqua, senior director Italia, Grecia, Egitto e Marocco di CWT M&E –. Per certi aspetti, confermarsi è ancora più importante che aver raggiunto il traguardo. Per ottenere la certificazione abbiamo infatti acquisito e applicato conoscenze e competenze ad hoc. Rinnovarla significa anche dimostrare di saperle effettivamente mettere in campo nel lavoro ordinario».
EGA PRESENTA CAVA DEL SOLE MATERA 2019
CORTINA 2021 ADERISCE A FOOD FOR GOOD
All’interno della fitta kermesse di eventi milanesi dedicati ai cinquecento anni dalla morte di Leonardo da Vinci, Ega ha proposto un esclusivo evento per i suoi ospiti: una serata che ha spaziato dalla cultura all’intrattenimento, a partire dalla Sala delle Asse fino a un raffinato cocktail di networking tra le mura del Castello Sforzesco e la presentazione dei progetti gestiti da Ega, tra cui Matera 2019 Capitale Europea della Cultura. La Sala delle Asse, eccezionale testimonianza della presenza dell’artista alla corte sforzesca, è l’ambiente più illustre del Castello Sforzesco. La serata organizzata dalla sede milanese di Ega sita in Foro Buonaparte è stata anche l’occasione per presentare agli ospiti le novità del gruppo e del mondo degli eventi. Ega, appena rientrata dal successo di Repubblica delle Idee Bologna 2019, è da oltre cinquant’anni al fianco delle aziende e delle istituzioni nell’organizzazione e nella gestione di eventi, convention e congressi. Dopo Expo Milano 2015 e il Summit G7 di Taormina 2017, Ega ha contribuito al successo italiano di Matera 2019 Capitale Europea della Cultura, allestendo dal nulla in soli tre mesi Cava del Sole: un centro polifunzionale con mille posti al coperto, settemila nell’arena e un villaggio servizi, dotato delle più moderne tecnologie dove, dal 19 gennaio, hanno preso il via la cerimonia di apertura, spettacoli, conferenze e concerti dedicati a Matera 2019. Particolare spazio è stato dedicato proprio a Cava del Sole, allestita in una cava settecentesca da cui è stato estratto il tufo per costruire i Sassi di Matera e che costituisce la principale legacy di Matera 2019, che permetterà alla città di promuoversi in Italia e nel mondo non solo come destinazione turistica leisure, ma anche come sede di turismo congressuale, eventi aziendali e del turismo legato a spettacoli concerti.
Cortina d’Ampezzo sarà il teatro dei Campionati del Mondo di sci alpino e tra le notizie c’è anche quella che contribuiranno al recupero del cibo non consumato durante tutta la durata della manifestazione, in programma dall’8 al 21 febbraio 2021. Fondazione Cortina ha infatti deciso di aderire a Food for Good, il progetto di recupero del cibo non consumato durante gli eventi delle onlus Banco Alimentare ed Equovento e dell’associazione della meeting industry italiana Federcongressi&eventi. Food for Good prevede che il cibo venga recuperato per essere donato a enti caritatevoli quali case-famiglia, mense per i poveri e centri per i rifugiati. Il primo recupero di cibo è stato portato a termine in occasione di Effetto Cortina 2021, l’incontro svoltosi di recente presso l’Auditorium del Museo nazionale delle arti del XXI secolo – Maxxi di Roma, nel rispetto delle normative grazie alla Legge n.155/2003 conosciuta come Legge Gadda. «Il fatto che gli organizzatori di un grande evento sportivo di rilevanza mondiale per il quale sono attesi mezzo miliardo di contatti televisivi abbiano deciso di sostenere Food for Good ci riempie d’orgoglio», commenta la presidente di Federcongressi&eventi Alessandra Albarelli. «Mi auguro che Cortina 2021 sia il primo di tanti eventi sportivi nei quali la sostenibilità passi anche per il recupero del cibo».
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BADGE PER EVENTI GREEN DA EVENTEX AWARDS Eventex Awards ha presentato l’iniziativa We are green. La campagna, con la slogan “commit to greener events for a better world” (“impegnati con eventi più green per un mondo migliore”), punta ad aumentare la consapevolezza nei confronti della tutela ambientale anche da parte dei professionisti della meeting industry. Eventex rilascerà un badge digitale “We are green” per ogni evento che soddisferà almeno tre tra dieci accorgimenti green. «Abbiamo scelto di lanciare l’iniziativa durante la Giornata mondiale dell’ambiente, il 5 giugno scorso. Per noi organizzatori di eventi contribuire a salvare l’ambiente significa adottare pratiche più sostenibili. Si può fare la differenza sia scegliendo di applicare qualche accorgimento sia organizzando un evento cento per cento green. Pertanto, con la campagna “We are green”, vogliamo incoraggiare gli organizzatori di eventi a impegnarsi in almeno tre accorgimenti ecologici per rendere più sostenibilie il loro prossimo evento» commenta Ovanes Ovanessian, co-fondatore di Eventex Awards. Quest’anno il tema del World Environment Day era “Beat Air Pollution”, sconfiggi l’inquinamento dell’aria. Viaggi aerei, accommodation, consumo energetico e così via impattano dal punto di vista ambientale anche quando si organizza un evento. Ispirandosi al tema della Giornata mondiale dell’ambiente Eventex suggerisce: Q Scegliete location e catering sostenibili Q Riducete le emissioni di gas derivanti dai trasporti offrendo incentivi ai partecipanti che scelgono il car pooling e i voli diretti Q Compensate le emissioni di carbonio
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NETWORKING notiziari e associazioni
Come sta la
meeting industry? La risposta dell’Oice Aumentano i congressi e gli eventi realizzati in Italia ma sono in flessione i congressi promossi dalle associazioni. Questo il trend rilevato dall’ultima edizione dell’Osservatorio Italiano dei Congressi e degli Eventi-Oice
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A fianco, la presidente di Federcongressi&eventi Alessandra Albarelli. Sotto, un momento della presentazione dell’Oice 2019, relativo ai dati del 2018
ual è lo stato dell’arte della meeting industry italiana? Buono, ed è questa la macro e positiva notizia che emerge dall’Osservatorio Italiano dei Congressi e degli Eventi-Oice, lo studio di settore promosso da Federcongressi&eventi e realizzato dall’Alta Scuola di Economia e Relazioni Internazionali dell’Università Cattolica del Sacro Cuore – Aseri. Secondo la ricerca giunta alla sua quinta edizione nel 2018 in Italia sono stati realizzati 421.503 tra congressi ed eventi per complessive 597.224 giornate, segnando rispettivamente +5,8% e più 6,7% rispetto al 2017. La durata media, pari a 1,42 giorni, rimane stabile mentre sono in lieve flessione (-2,4%) i partecipanti, 28.386.815 e le presenze, 42.319.349. Questi ultimi due dati sono quelli che lanciano un campanello di allarme: la loro flessione, infatti, si collega al fenomeno
che vede continuare a crescere gli eventi promossi dalle aziende ma a diminuire i congressi associativi. LE AZIENDE CONTINUANO A INVESTIRE, LE ASSOCIAZIONI HANNO BISOGNO DI INCENTIVI Come dicevamo, le aziende sono il principale promotore di eventi con un trend di crescita costante anno su anno. Convention, meeting e lanci di prodotto rappresentano il 65,5% degli eventi con una crescita di più di dieci punti rispetto al 2015 (55,4%). Il secondo promotore sono le associazioni che, però, continuano a diminuire il proprio peso percentuale sul totale. Lo scorso anno gli eventi associativi – parliamo principalmente di congressi – sono stati il 22,8% del totale, contro il 25,5% del 2017, il 31,6% del 2016 e il 34,8% del 2015. Il terzo promotore per numero di eventi organizzati sono gli enti e le istituzioni di tipo governativo, politico, sindacale e sociale ai quali si attribuisce il 11,7% degli eventi con una leggera crescita rispetto al 9,9% del 2017. Il trend che vede costantemente diminuire il peso delle associazioni evidenzia la necessità di interventi istituzionali ad hoc per rendere più attrattiva l’Italia come destinazione per congressi. «Internazionalizzazione, pianificazione e qualità: sono questi i tre elementi di cui l’Italia ha bisogno per competere e uscire dall’impasse che rileviamo nel mercato associativo», commenta la presidente di Federcongressi&eventi Alessandra Albarelli. «Internazionalizzare significa rafforzare il ruolo di Convention Bureau Italia nella promozione Mice del paese, in sinergia con Enit; pianificare consiste nell’attuare insieme a tutte le istituzioni, Ministero delle politiche agricole alimentari, forestali e del turismo su tutte, attività strategiche di lungo periodo e mirate per il settore; qualità consta nel fornire
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agli operatori la formazione più efficace per cogliere le opportunità dei mercati. Per questo l’associazione è impegnata da sempre nello sviluppo di aggregazioni territoriali (i convention bureau) e risponderà concretamente al bisogno di possedere competenze di marketing solide e sempre aggiornate realizzando, a partire dall’autunno, una Academy con due percorsi dedicati ai venue manager e ai destination manager. Vinceremo tutte le sfide solo se sapremo coniugare l’impegno individuale e collettivo degli stakeholder pubblici e privati». LA DIMENSIONE È LOCAL Per quanto riguarda la provenienza geografica dei partecipanti, la maggioranza dei congressi ed eventi (il 59,5%) ha una dimensione locale – cioè con partecipanti (relatori esclusi) provenienti prevalentemente dalla medesima regione della sede. Diminuiscono gli eventi nazionali, cioè con partecipanti principalmente da fuori regione, passati dal 35,2% del 2017 al 32,4% mentre aumentano dal 7,9% del 2017 all’8,1% del 2018 gli eventi internazionali, con partecipanti provenienti in numero significativo dall’estero. IL NORD È LEADER MA IL SUD E LE ISOLE CONTINUANO AD AVANZARE Il Nord è l’area geografica che attrae maggiormente congressi ed eventi. Oltre la metà (57,7%) dei congressi e degli eventi (e con un incremento del 7,8% rispetto al 2017) si è svolta nelle regioni settentrionali mentre il Centro è stato scelto per il 24,6% degli eventi. Continua poi l’ascesa del Sud e delle Isole, fenomeno attribuibile sia all’efficace attività promozionale svolta dai convention bureau ma anche dagli enti pubblici locali, sia agli investimenti in infrastrutture e servizi. Nel 2018 il Sud e le Isole hanno ospitato infatti il 17,7% degli eventi, con una crescita dell’8,3%. I MIGLIORI PERFORMER Poiché il maggior numero di eventi è promosso dalle aziende non stupisce che siano gli alberghi congressuali a concentrarne la maggior parte: l’80,6% del totale, +6,9% rispetto al 2017. Buona anche la performance dei centri congressi che registrano non solo il 3,2% degli eventi con un aumento del 3,9% ma anche il più elevato numero medio di eventi per sede: 156,3. FATTURATO STABILE Alla luce di uno scenario economico che sembra dominato da un atteggiamento di attesa, più della metà delle sedi per eventi, il 50,7%, prevede un fatturato invariato per il 2019. Più ottimista, invece, un 37,2% che ne prevede una probabile crescita. A vedere in maniera più rosea sono gli spazi non convenzionali e le sedi fieristico congressuali. La sintesi dell’Oice è disponibile sui sito di Federcongressi&eventi. www.federcongressi.it
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Tra le emozioni di My Story e l’attenzione al sociale Eccellenti keynote a cura di Piero Angela e Pupi Avati alla 28esima Convention MPI, My Story, durante la quale si è anche insediato il nuovo board di MPI Italia. Al timone, in veste di presidente, Enrico Jesu
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«Il nostro obiettivo è rendere la nostra associazione sempre più inclusiva e coinvolgente nei riguardi dei soci per valorizzare le professionalità presenti nel nostro comparto» ha affermato il nuovo presidente di MPI Italia, Enrico Jesu (nella foto)
rande successo per la 28esima Convention MPI Italia Chapter. My Story, tenutasi dal 5 al 7 luglio a Roma. Molto suggestivo il naming scelto per questa edizione, che ha beneficiato di una corposa cabina di regia, coordinata dal board del Capitolo Italiano dell’associazione dei meeting professional e dal main partner, Convention Bureau di Roma e Lazio, con un comitato organizzatore locale costituito da un’eccellente rappresentanza di planner e supplier dell’hospitality romana, e con il supporto degli sponsor Convention Bureau Italia, l’Ente del Turismo Spagnolo in Italia, Turespana e Atout France. In occasione della Convention, inoltre, è stato formalizzato il cambio al vertice e l’insediamento del nuovo board 2019/2020 per MPI Italia, con la presidenza di Enrico Jesu, che succede a Elisabetta Caminiti. Circa 150 i partecipanti a questa edizione – tra planner, supplier e student – e cinque gli hosted buyer da Francia, Germania e Russia, che hanno accettato l’invito a prendere parte a tre giorni intensi tra formazione, team building e networking. Dopo i ringraziamenti del neoeletto presidente Jesu a MPI International, alle istituzioni locali e alle oltre 27 aziende coinvolte nei lavori della convention, tra partner, fornitori e sponsor, è stata incontenibile l’emozione regalata dal grande divulgatore Piero Angela durante il suo keynote speech d’apertura, dedicato al potere della comunicazione e moderato dall’editore Marco Biamonti. Ipnotizzante nel condividere piccoli aneddoti del suo percorso e generoso nel sottolineare il ruolo e l’importanza della figura femminile nel mondo professionale, Angela ha riconosciuto il valore del planner e sedotto i partecipanti con un intervento di grande eleganza narrativa. Coinvolgente e stimolante anche la tavola rotonda dedicata al dietro le quinte dei Festival del Cinema, delle potenti macchine
organizzative del Giffoni Film Festival, rappresentato dal direttore Claudio Gubitosi, del Terra di Siena Film Festival, Nordic Film Festival e Romafrica Film Festival, con Antonio Flamini; Visit Belfast ha portato la case history di Game of Thrones quale fenomeno cineturistico dal grande potere attrattivo per gli eventi in Irlanda. Non è mancato lo spazio d’approfondimento sui temi di settore grazie agli Inspiration Lab dedicati allo storytelling degli eventi, alla radical collaboration, alla spettacolarizzazione negli eventi e all’event design canvas. Emozionante il contributo del regista Pupi Avati, moderato dalla giornalista Carla Solari, che ha chiuso i lavori della convention conquistando tutti con grande simpatia e umiltà, ripercorrendo il suo excursus professionale dalla musica jazz alla cinepresa, con un inno al valore della tenacia e dell’onestà intellettuale, senza dimenticare il tesoro inestimabile che risiede negli affetti e nelle piccole cose della vita. Non solo formazione, ma anche tanto networking e attività alla scoperta della città ospitante: dal lip dub che ha divertito i partecipanti per un team building nel cuore della Roma Antica al privilegiato welcome al Nobile Collegio Chimico Farmaceutico; dalla emozionante visita in notturna ai Fori Imperiali con la realtà aumentata al team building itinerante nel cuore di Roma muniti di tablet, fino al tour delle location per eventi più in linea con le esigenze dei planner, a partire dallo spazio congressuale de La Nuvola all’Eur. Si gode il successo della convention, con un occhio già proiettato al futuro, il presidente MPI Italia Enrico Jesu: «La convention ha avuto un record di partecipazione. Il segreto del successo risiede in un grandissimo lavoro di squadra di tutto il board, congiuntamente al comitato locale ottimamente coordinato dal CBReL». Onorio Rebecchini, presidente Convention Bureau Roma e Lazio, commenta soddisfatto: «In qualità di presidente CBReL ho portato all’evento i saluti istituzionali del Comune di Roma Capitale, della Regione Lazio, e di Ice, che con noi guardano con grande soddisfazione a opportunità straordinarie come la Convention MPI 2019. Siamo molto orgo-
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NETWORKING notiziari e associazioni
IL NUOVO DIRETTIVO DI MPI ITALIA Dal 1° luglio 2019 al 30 giugno 2020 President: Enrico Jesu President elect e Vp finance ad interim: Maddalena Milone Immediate past president: Elisabetta Caminiti Vp communication: Alessia Di Raimondo Vp education: Luca Vernengo Vp membership: Giuseppina Cardinale Vp student: Ylenia Moscuzza Business manager: Mauro Bernardini
gliosi che MPI abbia scelto Roma e che abbia optato per un tema così affine al suo territorio, come il cinema. In onore al titolo, My Story, il capitolo odierno della storia di CBReL con MPI ci consente di mettere in luce il valore delle nostre strutture, dei nostri servizi, dei professionisti che animano le aziende del nostro territorio». PREMI E RICONOSCIMENTI La Convention è stata occasione anche per un momento dedicato alle premiazioni e i ringraziamenti per i soci più longevi, a partire dal fondatore del Capitolo italiano Rodolfo Musco, che è stato premiato per i trent’anni di associazione al Capitolo, e per i certificati in meeting management. Infine, una nuova sessione di esami professionali in CmeCms-Cmt, curata da Musco, e un momento speciale dedicato alla corporate social responsibility con una cerimonia dedicata alla premiazione dei migliori progetti sottoposti all’attenzione del Capitolo Italiano, tra i quali si è aggiudicato il favore del pubblico il Grup-
po FH55 con il progetto curato in collaborazione con ActionAid. Commenta Jesu: «Ci sono energie e professionisti disposti a mettersi in gioco per la crescita della meeting industry. Il nostro ruolo per l’anno a venire sarà quello di metterli nelle condizioni di esprimere le loro potenzialità al meglio. Settembre si apre per MPI con una nuova tappa degli esami di certificazione professionale in Meeting Management a Milano, e con l’edizione 2019 del Movie Charity Auction, il 6 settembre presso l’Hotel Indigo Venice – Sant’Elena: una nuova ambiziosa edizione del nostro appuntamento annuale dedicato al charity e quest’anno rivolto verso la salvaguardia ambientale, in collaborazione con Legambiente. Last but not least, alla fine di settembre ci attende un appuntamento in Sardegna. Il 28 settembre, infatti, Cagliari ospiterà un workshop di Healthcare Sardinia, in partnership con MPI, dedicato al Mice e Wedding, che sarà un’occasione per radunare la nostra nuova e crescente community sarda, e non solo».
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PerchĂŠ un evento in...
Toscana
Eventi a tutto glamour, all’insegna dell’eccellenza
Location e contest sorprendenti, per stupire la meeting industry e caratterizzare gli eventi. Una destinazione da ammirare e poi da conoscere, in un crescendo di fantasia ed empatia
Elogio della malìa È
un’icona d’arte nel mondo, la Toscana, e persino all’aeroporto accoglie il Mice – dal mese di luglio e sino al 2020 – con capolavori, in questo caso scultorei e con la quinta edizione di VolareArte, iniziativa unica sul territorio italiano, promossa da Henraux e Toscana Aeroporti. La rassegna vede l’installazione di dodici opere “monumentali” realizzate dall’artista coreano Park Eun Sun e allestite negli aeroporti di Pisa e Firenze: un percorso espositivo in linea con l’innata propensione alla bellezza della destinazione, compendio di patrimoni artistici eclettici e d’eccezione, intrecciati ad archeologia, paesaggi iconici e cultura. E natura, così come di enogastronomia prelibata e di spartiti del tempo con sinfonie di tradizioni e rievocazioni storiche, soprattutto medievali e rinascimentali. C’è tutto, in Toscana, destinazione che nel 2018 ha superato i 48 milioni di presenze, con un incremento del 3,8% rispetto all’anno precedete. E volano alti anche i numeri del congressuale, che vede nuovi scenari di sinergia fra gli stakeholder con una finalità comune: “Toscana Mice”.
Il trionfo del bello, della coreografia magnifica e munifica. È la Toscana, geniale e seducente, accattivante nella sua progettualità, dall’ineguagliabile identità Dream team «Una grande novità che porterà enormi vantaggi alla destinazione è il progetto Toscana Mice – ci racconta Carlotta Ferrari, direttore di Destination Florence Convention & Visitors Bureau – Si tratta del progetto sviluppato grazie alla nostra partnership ufficiale con Toscana Promozione Turistica e che prevede la promozione delle destinazioni toscane ad alta vocazione Mice per l’acquisizione di eventi e congressi su tutto il territorio regionale. Il progetto ha lo scopo di favorire il settore congressuale della Toscana e ci vede fianco a fianco con Toscana Promozione Turistica con cui i rapporti sono solidi e duraturi grazie anche a molte attività legate alla nostra divisione Tuscany for weddings». Per inciso e in questo contesto, la Toscana nel 2018 si è confermata regione leader del mercato nazionale
LUCIANA FRANCESCA REBONATO
Sopra, l’iconico paesaggio toscano, per emozioni al top
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Perché un evento in... Toscana
Redini e remi Alchimie diverse per dispute antiche eppure sempre nuove e congeniali ai post congress del Mice. Sono i palii italiani, capitanati da quello di Siena, la città toscana che pare una chiocciola con le vie attorcigliate l’una sull’altra. Qui il Palio è una festa millenaria e si disputa due volte l’anno nell’incomparabile scenario di Piazza del Campo. In linea di massima. Sì, perché si può indire un “palio straordinario”, come quello del 1969, corso per celebrare lo sbarco dell’uomo sulla luna. E poi, oltre a cavalli, sbandieratori e drappi medievali, se il Mice dall’entroterra approda alle coste del Belpaese, ecco spettacolari rievocazioni delle scorrerie marinare. A iniziare dal Palio Marinaro di Livorno, la tradizionale gara remiera disputata fra i rioni della città nello specchio d’acqua di fronte alla Terrazza Mascagni e che sottolinea il forte legame tra la città e il mare. E poi Pisa, che celebra da secoli il suo patrono con la regata storica del Palio di San Ranieri: la gara si svolge su una distanza di 1.500 metri lungo le acque dell’Arno contro corrente. O ancora, la Regata delle antiche Repubbliche Marinare, con la prima edizione ufficiale che si disputò proprio a Pisa il primo luglio del 1956.
Sopra, la cattedrale di Santa Maria del Fiore, a Firenze. Sotto, l’eleganza sulle rive dell’Arno a Pisa
risultando prima wedding destination italiana con una quota pari al 30,9% e per un volume d’affari di oltre 160 milioni di euro. Inarrestabile, la Toscana, attiva e fattiva, come evidenzia, fra i numerosi esempi, la giunta comunale di Siena, che ha approvato una delibera con la quale dà il via all’iter per la nascita di un convention bureau finalizzato allo sviluppo di un turismo Mice nel senese. E l’assessore al turismo Alberto Tirelli, infatti, ha sottolineato «Siena si pone l’obiettivo di diventare una destinazione congressuale d’eccellenza anche e soprattutto in previsione
del nuovo centro convegni ed eventi all’interno del complesso museale di Santa Maria della Scala, che costituirà uno dei fulcri della vita culturale della città».
Audacia e talento E poi, ovviamente, Firenze. Percorsa sempre da una nuova energia, quella che arriva dalla consapevolezza di essere un centro dallo spirito europeo che sviluppa le proprie potenzialità imprenditoriali sotto lo sguardo del mondo. Firenze, quindi, incede nell’alveo delle innovazioni e «In questi ultimi anni è cambiata e sta cambiando molto – prosegue Carlotta Ferrari – e si tratta di una trasformazione che va certamente a beneficio del Mice: basti pensare alla nuova rete di trasporti che grazie alla tramvia collega l’aeroporto al centro città in soli 15 minuti. A questo si aggiungono i lavori che vedono coinvolti la riqualificazione del polo fieristico-congressuale sia per quanto riguarda il palazzo degli Affari sia per il progetto della nuova Fortezza da Basso che, in aggiunta all’imminente ampliamento dell’aeroporto con la nuova pista, vanno a rafforzare la nostra immagine nel mondo rendendoci una città moderna, pronta a ospitare qualsiasi tipo di evento senza però perdere il fascino di città storica. Firenze è un brand fortissimo ma a volte, in termini di numeri e dati, viene erroneamente comparata alle grandi città europee che contano milioni di abitanti. Nonostante la grande azione di rinnovamento che coinvolge le infrastrutture, i trasporti e le sedi congressuali, Firenze resta una città a misura d’uomo dove tutto è raggiungibile a piedi nel centro storico e dove l’eccellenza rimane uno dei punti di forza della destinazione. Ed è proprio in questa direzione che vogliamo muoverci negli anni futuri: rafforzare il nostro ruolo nel panorama europeo puntando sull’eccellenza e raccontando la crescita e le novità strategiche di Firenze».
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Perché un evento in... Toscana
I professionisti della destinazione Un esagono targato Toscana. Sono i sei professionisti della destinazione, le cui linee programmatiche tratteggiano una destinazione concentrata sull’offerta, in un continuo divenire di opportunità e fruibilità
U
na destinazione, la Toscana, che si muove tra realtà e novità. E una solida e diffusa cultura del “far rete” è rappresentata da Destination Florence Convention & Visitors Bureau. Abbiamo intervistato il suo direttore, Carlotta Ferrari, al contempo presidente di Convention Bureau Italia. Destination Florence Convention and Visitors Bureau ha vinto per la seconda volta consecutiva il bando del Comune di Firenze per promuovere la destinazione e destagionalizzare i flussi turistici e congressuali. Entriamo nei dettagli? «Siamo molto contenti di questo risultato, che ci conferma per la seconda volta come soggetto scelto dal Comune di Firenze per la promozione della destinazione per attrarre turismo di qualità, congressi e matrimoni. La partnership, però, questa volta avrà durata triennale con rinnovo per un biennio, quindi contiamo di poter mantenere il nostro ruolo per tutti e cinque gli anni
futuri. Oltre al fatto che il contributo che riceveremo dal Comune è molto maggiore rispetto al precedente bando (2015-2018), le novità principali di questa partnership sono principalmente due. La prima è che, in seguito all’accordo siglato a dicembre 2018 tra Comune di Firenze, città metropolitana, camera di commercio e università degli studi, siamo stati selezionati come soggetto unico per realizzare iniziative in grado di valorizzare il turismo congressuale e mettere in campo interventi per destagionalizzare e delocalizzare i flussi, ampliando il turismo di qualità nella città di Firenze. La seconda novità è che il nostro ruolo sarà quello di promuovere non solo Firenze, ma anche i territori dell’ambito metropolitano che bene si prestano a ospitare eventi soprattutto corporate, oltre a essere mete di grande fascino per il turismo leisure». Mice: un mercato in costante crescita nel quale la Toscana ha molto da offrire anche con un approccio nuovo, sempre tailor made. Quali sono le linee programmatiche che Destination Florence Convention & Visitors Bureau rivolge al Mice in questo 2019? «Sicuramente una delle azioni più importanti in questo senso è il ruolo che ci è stato ricono-
Carlotta Ferrari, direttore Destination Florence Convention & Visitors Bureau e, al contempo, presidente di Convention Bureau Italia A fianco, un particolare del Duomo di Firenze, simbolo della città Nella pagina accanto, San Miniato, in posizione strategica su un colle tra Pisa e Firenze
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sciuto in seguito all’accordo con l’università, il Comune di Firenze, la città metropolitana e la camera di commercio. Questa nuova squadra lavorerà infatti in maniera sinergica per avere un coordinamento sul turismo congressuale ed essere sempre più efficaci ed efficienti. Insieme all’università e al Comune di Firenze, inoltre, già dal 2015, stiamo portando avanti un importante appuntamento dedicato agli ambasciatori della città – Florence Ambassador Award – in cui viene dato un riconoscimento ufficiale alle personalità del mondo accademico, professionale e corporate che si sono impegnate per favorire l’acquisizione di congressi ed eventi dal forte impatto economico. Eventi come questo sono di fondamentale importanza per dare il giusto riconoscimento a chi ha lavorato in città per portare eventi di carattere internazionale che hanno avuto risvolti molto positivi per l’economia e l’immagine di Firenze. In particolare stiamo rafforzando sempre più il rapporto diretto con l’università di Firenze, per noi partner davvero strategico: non solo per sviluppare sempre più il progetto Ambassador finalizzato alla presentazione delle candidature internazionali, ma anche per supportare l’università nella gestione dei suoi eventi, con il coinvolgimento della filiera dei nostri soci. L’altra grande novità che porterà enormi vantaggi alla destinazione è il progetto Toscana Mice, di cui abbiamo già disquisito. Inoltre, insieme a Firenze Fiera e già a partire da quest’anno, porteremo avanti un progetto di comunicazione strategica per il lancio e la presentazione del nuovo Palazzo degli Affari, che vedrà la luce a inizio 2021. Il nuovo polo fieristico sarà strategico per accogliere nuovi eventi e congressi e dare
Firenze dà i numeri! I numeri sanno essere creativi. Ma quali sono le cifre del congressuale 2019 a Firenze? Ce le rivela Carlotta Ferrari, direttore Destination Florence Convention & Visitors Bureau e presidente Convention Bureau Italia. «L’unico osservatorio esistente sul congressuale della città metropolitana di Firenze è quello commissionato da noi e realizzato da Aseri-Alta Scuola in Economia e Relazioni Internazionali dell’Università Cattolica del Sacro Cuore e promosso da Federcongressi&Eventi. Palesando un dato parziale dell’anno in corso e relativo solo alle nostre attività, sono 137 i congressi, convegni ed eventi corporate nazionali e internazionali che si sono tenuti lo scorso anno negli spazi di Firenze Fiera Congress & Exhibition Center, il centro congressi più importante della Toscana che a partire da questo anno sta mettendo in atto un importante operazione di restyling e rinnovamento soprattutto per quanto riguarda il Palazzo degli Affari. Per quanto riguarda il 2019, possiamo anticipare che da gennaio a maggio sono state inviate 22 candidature per congressi medico-scientifici. Centinaia sono anche le richieste per eventi lavorate ogni anno: nel 2018 ne abbiamo gestite oltre trecento con oltre 130 eventi confermati tra convention, eventi corporate, congressi e servizi sul territorio. Nel primo semestre del 2019 possiamo confermare oltre 125 richieste per eventi ricevute e gestite dal nostro team dedicato che quest’anno si è rafforzato ancora di più con due nuove risorse. Sappiamo che il turismo business è una fonte di ricchezza per l’economia della destinazione e rappresenta un valore aggiunto per lo sviluppo del turismo di qualità di cui Firenze ha bisogno. A favorire questo processo è stato certamente strategico il ritorno di Duco Travel Summit, dal 1° al 5 aprile 2019. Il workshop itinerante è rivolto ai travel advisor di lusso provenienti principalmente da Stati Uniti, Canada, Regno Unito, Australia e Nuova Zelanda. Anche per questa seconda edizione fiorentina, siamo stati sponsor e host destination partner dell’evento, supportando così gli organizzatori nelle relazioni con le istituzioni del territorio. Abbiamo saputo che gli organizzatori di Duco hanno deciso di mantenere Firenze come sede permanente anche per le edizioni future a riprova del fatto che la città è assolutamente in grado di ospitare eventi di questo calibro».
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Perché un evento in... Toscana
Playlist di borghi, autunno 2019 Tra coreografie dell’Unesco e panorami spettacolari, ecco i borghi toscani inseriti nel circuito dei Borghi più belli d’Italia. ■ Anghiari ■ Barga ■ Buonconvento ■ Capalbio ■ Castelfranco Piandiscò ■ Castiglione di Garfagnana ■ Cetona ■ Coreglia Antelminelli ■ Giglio Castello ■ Loro Ciuffenna ■ Montaione ■ Montemerano ■ Montescudaio ■ Palazzuolo sul Senio ■ Pitigliano ■ Poppi ■ Porto Ercole ■ Raggiolo ■ San Casciano dei Bagni ■ Santa Fiora ■ Scarperia e San Piero ■ Sovana ■ Suvereto
alla destinazione un’immagine ancora più forte nel mondo. Infine, pubblicheremo sul nuovo sito conventionbureau.it, in corso di restyling, la nuova meeting planner guide: sarà la mappatura più ampia e completa del territorio fiorentino e toscano per quanto riguarda le sedi per eventi e congressi e gli operatori della filiera Mice». È in costante aumento il numero dei partner di Destination Florence Convention & Visitors Bureau. Approfondiamo? «In effetti negli ultimi anni la crescita è stata veramente importante: basti pensare che negli ultimi quattro anni i nostri soci e partner sono letteralmente raddoppiati passando da 141 nel 2014 a oltre trecento nel 2018. Grazie alla varietà di mercati che riusciamo a intercettare – Mice,
wedding e leisure –, la nostra compagine sociale è estremamente rappresentativa degli operatori locali del turismo, della cultura e degli eventi. Pensiamo che a questo punto sia importante lavorare per consolidare i rapporti con i soggetti che fanno parte del network e siamo molto contenti soprattutto di alcuni ultimi ingressi importanti come quello di Confindustria Firenze e della Acf Fiorentina e del rafforzamento della presenza di altre realtà come nel caso di Cna Firenze o di Toscana Aeroporti che hanno deciso di investire ancora di più nelle nostre attività e progetti. Questo per noi è un importante segnale della fiducia che gli operatori e le associazioni di categoria ripongono nel nostro operato e ci consente di rafforzare ancora di più il nostro legame strategico con il territorio».
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Ad accogliere gli eventi, un pool di strutture orchestrate da direttori di grande esperienza. A iniziare da Giancarlo Carniani, general manager di To Florence Hotels. To Florence Hotels. Un brand, un pool di location: tutte accomunate da un fil rouge identitario eppure straordinariamente diverse. Ci racconta i tratti distintivi e le personalità delle strutture del gruppo? «I nostri tre alberghi fiorentini sono molto diversi tra loro. Villa Olmi è al centro di una grande proprietà con parco secolare ed è ideale per l’organizzazione di grandi eventi, considerati i suoi spazi e le grandi possibilità che offre. È una struttura dal lusso discreto dove è facile muoversi, qualsiasi sia l’approdo tra Firenze e la Toscana. Il Mulino è un boutique hotel particolarissimo, adatto a una tipologia di clientela che fa del benessere e della sostenibilità un’esigenza primaria. La sua posizione accanto al fiume ne fa un luogo perfetto per rigenerarsi, sfruttando tutta la magia dell’Arno. Il Plaza Lucchesi è invece “la storia”: albergo dal 1860, con una posizione – invidiabile – sull’Arno, tra Santa Croce e piazzale Michelangelo, è da sempre uno degli hotel più noti in città. Il suo pregio deriva dalle tantissime camere con vista di cui dispone e dal roof con piscina che dalla sua apertura nel 2014 è il fiore all’occhiello della sua offerta». Il restyling delle location storiche è fisiologico. Qual è il programma di rinnovo delle strutture di To Florence Hotels in un’ottica di interesse per la meeting industry? «Abbiamo finalmente ottenuto il permesso di ampliare la capacità ricettiva e i servizi di Villa
Olmi. All’interno della vasta proprietà di sette ettari verranno infatti realizzate ulteriori sessanta camere con giardino, un centro congressi da oltre settecento posti, una seconda piscina e un centro benessere. Sarà una delle sale più importanti in città annesse a un albergo multifunzionale. Noi ci crediamo molto e i lavori inizieranno in questo inverno 2019». Il 2019 segna l’incorporazione di Linea Comune Spa – di cui lei è presidente – in Silfi Spa, finalizzata a rendere ancora più smart Firenze e l’intera area metropolitana della destinazione. Il tutto grazie alla possibilità di estendere nuovi servizi e tecnologie ai comuni che detengono azioni della società. Ce ne parla? «La fusione con Silfi è stato l’ultimo atto della mia presidenza e insieme al Comune di Firenze abbiamo lavorato per creare non solo una nuova società partecipata, ma anche la “visione” di come dovrà essere una vera smart city nel prossimo futuro. L’idea è quella di mettere le sinergie e le risorse hardware e software del comune sotto un unico controllo. Questo consentirà di attivare azioni atte a migliorare la vita dei cittadini e dei turisti. Firenze è già considerata la seconda smart city italiana dopo Milano e la creazione di questo nuovo polo accelererà i cambiamenti. Ci sarà da gestire per esempio l’implementazione del 5G e il famoso Internet of things non è mai stato così vicino».
Giancarlo Carniani, general manager di To Florence Hotels Nella pagina accanto, in alto la suggestiva Terrazza Mascagni, sul lungomare di Livorno; in basso, il duomo e il monumento a Francesco Petrarca ad Arezzo; Piazza grande, sempre ad Arezzo In questa pagina in alto, San Quirico d’Orcia, patrimonio Unesco
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Perché un evento in... Toscana
Proseguiamo con un’intervista ad Andrea Bianchi, managing director di FH55 Hotels.
Andrea Bianchi, managing director di FH55 Hotels In alto, tutto il fascino del Medioevo è racchiuso nel castello Montecchio Vesponi di Castiglion Fiorentino
È tempo di cambiamenti, per il gruppo alberghiero FH55 Hotels, che quest’anno celebra 64 anni con un’evoluzione dell’assetto societario. Entriamo nei dettagli? «L’evoluzione dell’assetto societario e la riorganizzazione di parte del management sono i punti cardine dell’anno in corso. La storia del gruppo comincia nel 1955 con la costruzione di FH55 Grand Hotel Mediterraneo e, nel corso degli anni, continua con l’entrata di FH55 Grand Hotel Palatino di Roma, FH55 Hotel Calzaiuoli e FH55 Hotel Villa Fiesole, entrambi con sede a Firenze. Da quest’anno, le quattro strutture e i ristoranti interni agli alberghi, sono amministrati da un’unica società, la Montecarlo Immobiliare Spa, nata dalla fusione di più aziende. Alla guida della neonata impresa, tre famiglie fiorentine con esperienza storica nel comparto dell’hôtellerie, che in precedenza detenevano la proprietà disgiunta delle strutture. Una fusione che dichiara ufficialmente la nascita dell’identità di gruppo di FH55 Hotels e che chiude il cerchio di un’attività di rebranding iniziata un anno fa, che ha visto il lancio del nuovo logo, FH55, e del claim “Stay in
Italy”. Il Grand Hotel Mediterraneo e il Palatino sono molto conosciuti in Italia e all’estero, perché fin dall’inizio hanno accolto i grandi numeri. Avevamo però bisogno di dare più importanza al gruppo rispetto alle singole strutture, da qui la necessità di ripensare il brand e di comunicare al pubblico una nuova immagine. Oggi siamo a tutti gli effetti un’unica realtà e con FH55 abbiamo un’identità riconoscibile e possiamo presentarci sul mercato come un gruppo alberghiero coeso, in grado di proporre un’offerta mirata su diversi segmenti – Mice, wedding e leisure – sia a Firenze sia a Roma. Quest’anno, inoltre, presenziamo a oltre 15 eventi in Italia e all’estero tra workshop e fiere di settore. E la riorganizzazione di FH55 riguarda anche gli uffici direttivi del gruppo, con la mia nomina a managing director e quella di Marco Cipriani quale direttore finanziario. L’head office è inoltre composto da Giuseppina Cardinale, sales & marketing manager, Marco Corriero, revenue manager, Luca Leonardi, F&B manager e Paola Marongiu, brand & communication manager». Il brand FH55 Hotels annovera strutture di alto livello, perfette per la meeting industry più esigente. Interventi di restyling nelle location del gruppo?
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Perché un evento in... Toscana Le strutture alberghiere per ambiti territoriali delle ex province toscane
Toscana & Mice: i dati della filiera Ecco i dati di sintesi del Mice toscano, aggiornati al 16 gennaio 2019 su un totale complessivo di 244 operatori congressuali.
Ex provincia
Sedi congressuali – sedi per eventi Le sedi per eventi suddivise per tipologia e per ambiti territoriali delle ex province toscane
Val. Ass.
Val.%
Firenze
37
36,3%
Siena
16
15,7%
Pistoia
10
9,8%
Pisa
8
7,8%
Grosseto
7
6,9%
Livorno
7
6,9%
Lucca
7
6,9%
AR
FI
GR
LI
LU
MS
PI
PO
PT
SI
Tot.
Arezzo
5
4,9%
Dimora storica con spazi congressuali
-
12
-
1
3
-
3
-
-
4
24
Prato
3
2,9%
Centro congressi
1
1
-
-
-
-
2
-
-
2
6
Massa Carrara
2
2,0%
Spazi non convenzionali
102
100%
-
5
-
1
-
-
-
-
-
-
6
Spazi per grandi eventi
-
6
-
-
-
-
-
-
-
-
6
Enti Fiera e Centri congressi
1
1
-
-
-
-
-
-
-
-
2
Ente fiera
-
-
-
-
-
1
-
-
-
-
1
Spazi istituzionali
-
2
-
-
-
-
-
-
-
-
2
Altro (Musei, Teatri, Ristorazione, Azienda vinicola, Marina Resort, Spazi polifunzionali, ecc.)
-
Totale complessivo
2
Totale complessivo
Fonte: Centro Studi Turistici di Firenze
Le strutture alberghiere per classificazione Classificazione
Val. Ass.
Val.%
3 Stelle
8
7,8%
4 Stelle
81
79,4%
5 Stelle
13
12,7%
102
100
18
Totale complessivo
65
Numero medio sale delle sedi per eventi = 3,4 Numero totale sale delle sedi per eventi = 223
Numero medio di posti letto nelle strutture alberghiere = 210 Numero medio sale nelle strutture alberghiere = 4 Numero totale sale delle strutture alberghiere = 329
Fonte: Centro Studi Turistici di Firenze
Fonte: Centro Studi Turistici di Firenze
7
34
1
1
2
4
2
5
-
1
1
6
2
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1
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«Il Grand Hotel Palatino ha ristrutturato 52 camere classic, che sono diventate camere di tipologia superiore, la Premium Blu Room e, sempre al Palatino, è stato realizzato anche un restyling della Sala Tevere del Centro Congressi Il Globo. Il Grand Hotel Mediterraneo, invece, ha ristrutturato venti camere classic, che sono diventate camere di tipologia superior, e una junior suite. Siamo quindi passati da 329 camere a 327 camere totali». Parliamo di cifre. Come si è concluso il 2018 nel contesto congressuale e come si delinea il 2019? «Il congressuale è un’opportunità concreta di crescita per una struttura ricettiva. È quello su cui, 15 anni fa, ha puntato FH55 Grand Hotel Mediterraneo che, da albergo nato per accogliere i gruppi turistici, ha cambiato la sua vocazione ed è diventato il centro congressi alberghiero a quattro stelle più grande di Firenze. Nel 2018 FH55 Grand Hotel Mediterraneo ha ospitato ben 524 eventi, per un totale di diecimila pernottamenti riservati al solo turismo congressuale. E la proprietà ha come obiettivo quello di continuare a investire per mantenere il centro congressi sempre aggiornato, per esempio con i nuovi interventi strutturali per creare altri due spazi da adibire agli eventi. Il nostro staff è in grado di soddisfare richieste particolari e organizzare qualsiasi attività, oltre che gestire con pronta risposta situazioni critiche. Anche la flessibilità è un nostro cavallo di battaglia: sia nella ristorazione sia nell’allestimento dell’evento non abbiamo nessun tipo di vincolo e possiamo garantire cambi in tempi rapidi».
La parola, ora, a Filippo Burroni, general manager del Grand Hotel Minerva. Perché organizzare un evento nella sua struttura, totalmente rinnovata nel 2018? «Per posizione, storia, professionalità e cortesia. Iniziamo dalla posizione. L’hotel si trova nel centro di Firenze, in una delle più belle piazze della città, a pochi passi dalla stazione ferroviaria e dal centro congressi. Storia: quest’anno festeggiamo 150 anni di attività. Da Locanda della Minerva nel 1869 al Grand Hotel Minerva di Scarpa, Detti, Carrà, Tirinnanzi del 1958. Qui si respira la storia dell’arte ottocentesca e contemporanea, organizzata in una sorta di percorso museale realizzato nelle aree comuni. Professionalità e cortesia: il nostro personale è in grado di seguire il cliente nella fase di preparazione dell’evento e coccolarlo durante il soggiorno rendendo tutto più facile e piacevole».
Filippo Burroni, general manager del Grand Hotel Minerva In alto, il Duomo di San Martino a Lucca Nell pagina accanto, la riviera della Versilia, vista dal mare
Scenari futuri. Cosa riserva alla meeting industry il Grand Hotel Minerva? «La posizione e la storia l’abbiamo trovata, la professionalità e la cortesia cerchiamo di coltivarla ogni giorno per soddisfare le aspettative dei nostri ospiti. Forse una sfida potrebbe essere quella di riuscire a coniugare i tempi veloci dei servizi food and beverage con una qualità gourmet. Per una ristorazione meno standardizzata e più attenta alle materie prime e ai dettagli». Informazione, innovazione, formazione. Tre contesti essenziali, differenti in ogni location. Come agi-
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Perché un evento in... Toscana
sce il Grand Hotel Minerva in questi àmbiti? «Se per informazione si intende comunicare – sia internamente, sia esternamente –, direi che certamente questo è alla base di ogni azienda. Comunicare la propria identità nella maniera opportuna è fondamentale. Per questo abbiamo un ufficio dedicato che si occupa di vendite e marketing. Innovarsi non significa stare al passo con i tempi ma addirittura anticipare quelli che sono i trend e le esigenze del mercato. Con la ristrutturazione abbiamo investito molto nella formazione del personale, soprattutto per riposizionarlo nella fascia più alta del mercato, sia nazionale sia internazionale. Una formazione che ovviamente non si ferma mai».
Il segreto del successo non risiede “solo” nella spettacolarità della destinazione. Qual è il messaggio che vuole lanciare alle nuove generazioni di manager? «Direi che oggi è importante l’aggiornamento non solo delle tecnologie e delle facility così come i tool di comunicazione e organizzazione online e offline. La cura del dettaglio in tutte le fasi dell’evento è indispensabile, ma per la sua riuscita e per la conquista di un nuovo cliente è molto importante il servizio. Il servizio è un elemento apparentemente intangibile ma è fornito da persone. Per cui la creazione di una squadra affiatata e professionalmente preparata, costantemente motivata ed aggiornata è un elemento indispensabile per essere un “buon capo”».
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Nella seduzione “d’oltre città”, ecco l’intervista a Isidoro Di Franco, general manager di Toscana Resort Castelfalfi. Toscana Resort Castelfalfi lo scorso inverno ha conquistato il primo posto nella categoria Luxury Wine Estate Hotel nel contest annuale dei World Luxury Hotel Awards 2018. Un suo commento? «Ogni giorno il nostro team, composto da quasi 250 persone, lavora con passione nei vari settori di Castelfalfi: gli hotel, i ristoranti, il golf, ma anche l’azienda agricola e la riserva naturale. Credo che il riconoscimento più bello per questo impegno condiviso sia proprio vincere un premio che esalta il progetto di Castelfalfi in tutta la sua interezza e complessità. Non solo un resort di lusso, ma un luogo dove anche le tradizioni più belle e autentiche di questa regione – come la produzione di vino – rappresentano un valore su cui investire. Ma il 2018 per Castelfalfi è stato un anno ricco di bellissimi riconoscimenti: oltre ai World Luxury Hotel Awards, siamo anche stati nominati come finalisti dei Condé Nast Johansens 2019 Awards for Excellence come Best Hotel with Spa in Europa e nel Mediterraneo, e il magazine russo Prime Traveller ci ha nominato Best Spa & Wellness Hotel 2018. Un risultato davvero incoraggiante, considerando che il cinque stelle è aperto da soli due anni, e un’enorme gratificazione per il duro lavoro del team, che è alla base di ogni nostro successo». Albergo, villaggio e “lifestyle toscano”. Questo e molto altro è il cinque stelle Toscana Resort Castelfalfi. Quali sorprese riserva al Mice la sua location? «Castelfalfi è un luogo unico per bellezza e possibilità, così come unico è il resort che vi è nato negli ultimi anni. Una tenuta che offre a tutti i suoi ospiti l’autenticità di un borgo medievale che torna a rinascere secondo principi di sostenibilità ambientale e tutela del paesaggio maestoso che l’accoglie, la ricchezza delle tradizioni culturali, enogastronomiche e architettoniche toscane, l’eccellenza di un servizio e di comfort a cinque stelle, la gentilezza del personale che sa sorprendere con la sua genuinità e con un’accoglienza autentica, quasi come a casa. È quello che amiamo chiamare il nostro “lusso scalzo”, non convenzionale. Nello specifico, il mondo Mice a Castelfalfi trova una varietà di possibili attività e location quasi unica, che spazia dalla variegata offerta food & beverage alle moltissime possibilità di sale meeting per incontrare le diverse esigenze di ogni ospite, per non parlare degli incentive e dei team building. In ultimo, vorrei sottolineare che Castelfalfi, immersa nella natura incontaminata, lontana da tutto ma allo stesso tempo così vicina ai principali aeroporti della Toscana e alle più famose città d’arte della regione, è il luogo ideale per ogni azienda che voglia organizzare ritiri creativi: la pace, la natu-
ra rigogliosa, la vista che spazia per chilometri e chilometri sulle colline tutto intorno al borgo non possono fare altro che stimolare una nuova, freschissima creatività». L’azienda agricola della tenuta si estende per ettari. Di questi, una ventina è dedicata ai vigneti, poi vi sono – fra le numerose piantagioni – ben diecimila ulivi. Un eden per le innumerevoli declinazioni di team building all’insegna di condivisione e coesione. Ci racconta alcuni esempi? «La nostra azienda agricola rappresenta di fatto l’anello della catena che più di tutti congiunge il futuro di Castelfalfi – fatto di ospitalità e servizi sempre all’avanguardia – con il suo passato, le sue radici, le sue tradizioni. Chiaramente avere un’azienda agricola in casa è un valore aggiunto per i gruppi che vengono a Castelfalfi per incentive o team building: dai tour all’interno dei vigneti con i nostri esperti alle degustazioni di vino e olio all’interno della nostra bariccaia, ma anche passeggiate benefiche tra gli oliveti con la nostra naturopata, che ci insegna come allontanare lo stress e ritrovare il contatto con le radici attraverso l’ascolto della natura. Ma questa è solo una piccola parte di ciò che Castelfalfi ha da offrire per i team building: qui i nostri ospiti possono giocare a golf, imparare a cucinare con i nostri chef o osservare gli animali selvatici all’interno della riserva naturale, rilassarsi nella nostra spa o andare a cavallo, andare a caccia di prelibati tartufi o lanciarsi in un rally in campagna con le jeep».
Isidoro Di Franco, general manager di Toscana Resort Castelfalfi. In alto, Montecatini Terme, per post congress a tutto wellness Nella pagina accanto, in alto, Certaldo, dove è nato Boccaccio, gioiello della Val d’Elsa da scoprire; in basso, il sole tramonta sul mare a Castiglioncello
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Perché un evento in... Toscana
Da Firenze a Pisa, un distretto Mice di grande valenza, con intriganti e innovative soluzioni per il congressuale e gli eventi. Ne abbiamo parlato con Barbara Mori, presidente di Evinco Group.
Barbara Mori, presidente di Evinco Group. In alto, lo skyline di Volterra e del suo panorama mozzafiato; in basso una cava di marmo al tramonto a Carrara
Evinco ha inaugurato il 2019 al Palazzo dei congressi di Pisa con Bimbi dei Miracoli, una “tre giorni” dedicata al mondo dell’infanzia e dell’adolescenza. Un progetto cui lei tiene molto. Ce ne vuole parlare? «Il progetto è nato da un percorso distribuito negli anni, frutto di esperienze condivise, riflessioni e osservazioni con addetti ai lavori di grande fiducia. Una collaborazione carica di energia che ha letteralmente trascinato opinion leader, istituzioni, enti di varia natura, associazioni. Tutti uniti da un messaggio, “un evento nato per i piccoli per far crescere i grandi”. Non presunzione, piuttosto bisogno di confronto diretto, per grandi e piccini, genitori, familiari ma anche educatori, medici, professionisti di vario genere: persone che oggi forse più di ieri necessitano, a tutti i livelli, di comunicare e condividere». I segnali 2019 del congressuale nel cluster pisano registrano incrementi di presenza. I punti di forza? «Mi sembra di respirare un’aria decisamente più frizzante. I numeri sono positivi e in cre-
scita e la sinergia, su vari fronti, la fa da padrone. Abbiamo ogni giorno la dimostrazione che da soli non si va lontano». Quali le linee d’azione da attuare, secondo lei, per un’ideale ottimizzazione dei servizi dedicati alla meeting industry? «Nell’esperienza che stiamo vivendo negli ultimi quattro anni sicuramente le collaborazioni. Se pensiamo anche solo a un argomento, le sfumature, le sfaccettature, le conseguenze che possono collegarvisi hanno un peso importante e necessitano di professionalità qualificate. Sarà la cultura social che ci porta a essere estremamente veloci, a fare collegamenti, a guardare da molteplici punti di vista». Quali sono gli eventi che le hanno dato maggiore soddisfazione nell’ultimo anno e quali, invece, vorrebbe realizzare? «Sicuramente, anche se mi ripeto, Bimbi dei Miracoli, a cui aggiungerei Contaminazioni Contemporanee conclusosi in giugno: una sorta di scommessa, di sfida, di prova che ha reso grandi aspettative sul futuro. Destinato a essere sviluppato». Progetti – anche embrionali – per l’anno in corso in fase di realizzazione e proiezioni per l’inverno 2019-2020? «Stiamo lavorando su un “prototipo” di evento che unisca le attività commerciali di eccellenza del territorio – con obiettivo di apertura ad attività internazionali – a momenti di interazione, conversazione, formazione su temi che soddisfano mente, corpo e anima. Un format che si va a posizionare in quella fascia di eventi che oggi è “scoperta”: tra i festival o fiere destinate a grandi numeri ma senza particolari impegni e gli eventi chiusi ad ambienti elitari per professione, materie trattate o altro similare. Con una particolare attenzione alla location via via da selezionare. Con l’intento di arricchire e caratterizzare l’offerta turistica esperienziale da proporre sul territorio nazionale e internazionale: lo stile italiano da tutelare e da promuovere con forza».
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Parola d’ordine, multi-target O
ltre al Mice, il wedding. Entrambi dalle dinamiche articolate e fondamentali per il marketing di un territorio. Ed è proprio la Toscana ad aggiudicarsi la medaglia d’oro in qualità di prima wedding destination italiana. «Il wedding è un settore che la Toscana è riuscita a intercettare meglio di altri, lo ha fatto in anticipo e in maniera organica» ha commentato Stefano Ciuoffo, assessore alle attività produttive, al credito, al turismo e al commercio di Regione Toscana e, visto che il wedding è sempre un evento, abbiamo approfondito l’argomento con Carlotta Ferrari, direttore di Destination Florence Convention & Visitors Bureau e presidente Convention Bureau Italia, che dichiara: «Nel 2018 la Toscana si è confermata regione leader del mercato nazionale e per questa ragione, con la nostra divisione Tuscany for Weddings e in partnership con Toscana Promozione Turistica, abbiamo sviluppato un piano di promozione che prevede la partecipazione a sei fiere internazionali tra cui Iltm Cannes, Amour Forum e il Destination Wedding Planner Congress. In queste occasioni, tanti sono stati i contatti acquisiti e molti i rapporti consolidati con i top wedding planner internazionali. Proprio in occasione della sesta edizione del Dwp Congress a Dubai, ho avuto l’onore di essere invitata come speaker nel panel dei tourism board dove si è parlato del ruolo degli uffici turistici nella promozione della destinazione. Mi sono trovata insieme a destinazioni del calibro di Dubai, Thailandia, Seychelles ed è stato per noi motivo di grande orgoglio essere riconosciuti a livello internazionale come case study di successo, in quanto siamo tra i pochi tourism board con una business unit interamente dedicata al destination wedding. Abbiamo deciso di sostenere per il secondo anno consecutivo Wedding Industry Meeting, un evento made in Tuscany che ha lo scopo di raggruppare in un unico collettore il mercato frammentato degli eventi privati e dei matrimoni. Nel 2019 l’evento ha coinvolto più di duecento operatori di settore e definito oltre 1.500 B2B programmati tra wedding planner nazionali e supplier toscani. L’obiettivo della prossima edizione sarà quellao di aprire l’evento a una domanda internazionale, che desidera essere sempre aggiornata su tutte le novità offerte dalla Toscana».
Dal congressuale agli incentive passando per il bleisure, il wedding e il leisure. È poliedrica, la Toscana, protagonista in qualsiasi contesto decida di mettersi in gioco. Vincendo le sfide su tutta la linea
Tutti pazzi per la Toscana Dopo un 2017 eccezionale, il 2018 si conferma come un anno molto positivo per il turismo in Toscana: gli arrivi in strutture ufficiali sono aumentati infatti del 4,5% e le presenze intorno al 3,8%. In linea con l’andamento di medio periodo, è il comparto straniero a mostrare la performance migliore (+4,1% le presenze, +5,2% gli arrivi) ma anche la componente domestica appare in crescita (+3,4% le presenze, +3,6% gli arrivi). Anche nel 2018, come solitamente accade, la Toscana ha mostrato un andamento pro-ciclico accentuato rispetto al complesso della Penisola. Tale differenziale positivo emerge in tutti i segmenti, in particolare nel settore extra-alberghiero e nella componente straniera. In Toscana la crescita delle presenze dall’estero si mantiene infatti accentuata (+4,1%), più che doppia rispetto al trend complessivo nazionale (+2,1%). Fonte: Irpet Regione Toscana – Settore Sistemi informativi e servizi – Ufficio Regionale di Statistica
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Perché un evento in... Toscana
La Toscana “addosso” La destinazione da vivere sulla propria pelle, percorrendone i must e avventurandosi negli inediti, assaporando ogni momento con indimenticabili intermezzi di sapori e saperi
U
n filo d’oro lungo 27 secoli si dipana nella storia di una delle arti più celebri degli Etruschi, l’oreficeria. E fra gli Etruschi e i toscani, il rapporto è sempre stato stretto. Un’idea per post congress all’insegna di arte e archeologia che tocca anzitutto il Museo Archeologico Nazionale di Firenze, scrigno dei corredi aurei trovati soprattutto a Vetulonia, l’Eldorado toscano. E nella “città dell’oro per eccellenza”, oggi il Mice – nella sua area archeologica, Costa Murata – può visitare famose tombe monumentali – Pietrera e Diavolino II – dove sono stati rinvenuti sontuosi capolavori aurei. Anche nel Museo Civico Archeologico Isidoro Falchi – Musei di Maremma il Mice può ammirare ori di squisita fattura; da conoscere è anche Sovana, borgo medievale di origine etrusca, come testimoniano le necropoli, nascoste nei boschi circostanti, del Parco Archeologico Città del Tufo, indicato dal World Found Monument come bene di interesse mondiale da tutelare. Un di-
stretto di grande appeal, così come è un must anche la scoperta di Volterra e del suo prezioso alabastro: anche qui storia, archeologia, oreficeria e musei.
Eclettica per natura E dopo la full immersion nell’antichità, un tuffo nel presente con il litorale toscano – dalla Riviera Apuana alla Maremma – e le sue spiagge che vantano 19 bandiere blu e 11 bandiere verdi. Emozioni che corrono per oltre trecento chilometri di costa in un continuo contrappunto di mare ed entroterra e di opportunità di routing: dagli itinerari per e-bike sulla Costa Etrusca a quelli della Maremma passando per i trekking in siti incontaminati come il Parco dell’arcipelago toscano, il Parco di Migliarino-San Rossore, il Parco della Maremma e quello delle Alpi Apuane. E poi le opportunità di team building adrenalinici, dedicati al mare con il diving, il surf e la navigazione in barca a vela e all’entroterra
Nella pagina precedente, Siena e la sua spettacolare Piazza del Campo In questa pagina in alto, una degustazioni d’autore in vigna nel Chianti. In basso il Battistero di Pisa, capolavoro tra il romanico e il gotico Nella pagina accanto, la celebre tomba Ildebranda, nella necropoli di Sovana
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Andamento lento
con, fra i numerosi esempi, il “trekking nel Mugello” – un tratto dell’anello del Rinascimento –, oppure il trekking in Garfagnana – tra Colle Argegna e l’antico passo Tea – o, ancora, la scoperta del Lago di Massaciuccoli in canoa. Da Massa Carrara all’Argentario la costa e le isole toscane sono set di avventure per il Mice in un arazzo di cammini slow e di spiritualità, di borghi e di tesori d’arte e cultura per un totale di 12 ambiti territoriali coinvolti. Si parte dalla Lunigiana per poi coinvolgere la Riviera Apuana, la Garfagnana e la Media Valle del Serchio. E poi giù, verso la Versilia e la Piana di Lucca per proseguire con le Terre di Pisa, Livorno, la Costa degli Etruschi e, infine, scendere nella Maremma Toscana e sull’Amiata. Non solo. In mezzo al mare, l’Elba e le isole dell’arcipelago toscano attendono il Mice per routing all’insegna di Nettuno e di eventi. A ottobre, infatti, l’isola d’Elba ospita la Borsa internazionale del Turismo Sportivo & Benessere termale.
E poi la mitica Versilia, nella quale in pochi chilometri e tra Viareggio e Forte dei Marmi si concentrano proposte gourmet con ben sette ristoranti stellati e poi ancora, tra i pendii delle Crete Senesi e i borghi medievali della Val d’Orcia, ecco poderi che custodiscono antichi sapori. Nei toni dell’ocra e del giallo il paesaggio pare astratto ma il gusto è reale e tangibile. Con incursioni nell’eccellenza, a iniziare dai tartufi – di San Giovanni d’Asso, frazione di Montalcino –, cui è dedicato anche un Museo del tartufo. Schierano a testa alta i paladini di Bacco, e non a caso siamo nel territorio di produzione del Vino d’Orcia doc e via libera a enodegustazioni d’autore anche a Pienza, da armonizzare con prodotti caseari di elevata qualità così come a prodotti genuini ottenuti – anche – da agricoltura biodinamica. E poi, ovviamente, la regione del Brunello e del Chianti, dall’esperienza imbattibile, nata prima di ogni altro territorio vinicolo italiano. Qui il Mice può vivere una vera e propria “wine experience”, data dalla scoperta dei vini accostati a percorsi a cavallo, in mountain bike o in quad in vigna. Le tradizionali visite alle cantine possono essere arricchite da corsi di cucina tipica o da incontri con enologi e agronomi, che durante la vendemmia rivelano al Mice gli arcani segreti della natura. A tutto relax, inoltre, le attività legate al benessere e alla vinoterapia da perseguire nelle spa o alle terme. Per una full immersion nell’esperienzialità, il non plus ultra è dormire in un vigneto, magari dopo aver degustato, in occasione di cocktail d’atmosfera, vini superbi nella cornice delle vigne. Perché l’ebbrezza è innanzitutto emozione.
Did you know that… ✓ Da questa estate agli Uffizi di Firenze ci sono 14 nuove sale, situate al primo piano della celebre galleria. Si tratta di un nuovo allestimento dedicato ai maestri veneti e fiorentini: 105 dipinti del Cinquecento e del primo Seicento. Aperta anche una finestra sull’Arno, a ristabilire il contatto della galleria con il suo contesto urbano. ✓ È stato inaugurato a giugno il Museo delle navi antiche di Pisa. I numeri? 4.700 metri quadrati di superficie espositiva e 47 sezioni divise in otto aree tematiche. Circa ottomila reperti e sette imbarcazioni di epoca romana, databili tra il III secolo a.C. e il VII secolo d.C. ✓ Uno spazio multimediale e innovativo permetterà di fare un viaggio virtuale nel Rinascimento fiorentino: lo prevede il progetto per il nuovo Museo del Bigallo di Firenze. La nuova area museale, posta al secondo piano dell’edificio in piazza San Giovanni, sarà composta da tre sale.
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Perché un evento in... Toscana
scelti per voi
FILO Firenze Location È
nel suo Dna. Esperienza, competenza ed eccellenza sono le cifre stilistiche di questa realtà che è oggi un punto di riferimento per l’organizzazione di eventi a Firenze e che gestisce commercialmente Palazzo Pucci – dimora storica a due passi dal Duomo – e il centro multifunzionale Spazio Reale. Dalla primavera di quest’anno, la società ha cambiato nome, diventando FILO Firenze Locations & Academy: un pool di affermati professionisti del settore alla regia di eventi che presto saranno ambientati, oltre che a Palazzo Pucci e allo Spazio Reale, anche in altre location.
Sul set da protagonisti Innumerevoli, le opportunità proposte da FILO Firenze Locations & Academy, a iniziare dal “carattere” delle location. Innanzitutto Palazzo Pucci – incastonato nel cuore del centro storico – congeniale a presentazioni e cerimonie raffinate, mostre, wedding e cene di gala; poi è la volta di Spazio Reale, che accoglie qualsiasi tipologia di evento, dai congressi ai meeting aziendali passando per spettacoli teatrali e roadshow.
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Nuova denominazione e invariata vocazione per Palazzo Pucci Events & Academy, per rispondere al meglio alle richieste di un mercato sempre più internazionale
E la storia è di casa, a Palazzo Pucci, che dà il nome all’omonima via e conduce in un viaggio nel tempo e nella storia, testimoniati dalle preziose opere artistiche che custodisce. Una location che ha visto la nascita di FILO Firenze Locations & Academy in concomitanza con la riapertura di un’ala del palazzo gestita proprio dalla società fiorentina. Un onore e un onere e a questo proposito Gianni Stanzani – Ceo della società – afferma: «Questo ha significato per noi diventare artefici di una ulteriore valorizzazione del centro della città, in particolare di una zona storica, che ospita l’O-
spedale di Santa Maria Nuova e il Teatro Nazionale della Pergola, uno dei teatri all’italiana più antichi al mondo. Ma il nostro legame con Firenze è anche nei servizi da noi forniti per la progettazione di eventi originali e coinvolgenti team building, in collaborazione con i formatori e gli artigiani di cui ci avvaliamo anche per i nostri seminari e corsi legati al mondo del lavoro. Da qui ripartiamo per accogliere le nuove sfide che un mercato sempre più internazionale ci presenta». Palazzo Pucci apre i battenti al Mice dopo un accurato restyling e con una versatilità informazione pubblicitaria
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scelti per voi
& Academy
di spazi articolati in due sale riccamente decorate e affrescate – situate al piano nobile –, nel Salone di Apollo – che accoglie fino a 180 persone sedute –, nella Sala di Paride – con novanta posti – e nell’ampia corte al piano terreno, quinta perfetta per eventi di grande impatto. Non solo. A questo si aggiungono ulteriori sale affrescate e comunicanti tra loro, da destinare a uffici o a servizi di catering e buffet. Una gemma, Palazzo Pucci, per eventi di alto livello e matrimoni, settore nel quale il capoluogo fiorentino è riconosciuto anche worldwide. informazione pubblicitaria
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Spazio Reale a Firenze nord E poi ecco Spazio Reale, dalla differente personalità: un centro congressuale multifunzionale e internazionale, in grado di fornire l’organizzazione e la gestione di progetti e servizi per eventi a società e privati, in posizione strategica vicino all’aeroporto e facilmente raggiungibile anche in auto e in treno. Ben 25mila metri quadrati di superficie, una molteplicità di spazi indoor e outdoor – come il grande terrazzo panoramico con bar – che affiancano le otto sale congressuali, una rinnovata area ristorativa per oltre 150 ospiti e persino un hotel, con una trentina di ca-
mere e un appartamento. Una location provvista di climatizzazione, wi-fi, ampio parcheggio, impianti sportivi e persino un parco giochi e che dal 2019 è diventata anche quinta di spettacoli teatrali e musicali. La stagione è stata inaugurata dal Paolo Ruffini Show, apripista di una nuova fruizione di Spazio Reale, all’insegna di idee originali e progetti nuovi. Spazio Reale consente di cenare nel ristorante – accanto all’Auditorium – prima dello show e poi di pernottare nel suo albergo. E non è finita qui. Con FILO Firenze Locations & Academy nasce anche la Fashion Academy: un’accademia dove si tengono corsi di formazione di alto artigianato, moda e pelletteria. Laura Chini, che la dirige, asserisce: «Con la nostra scuola vogliamo valorizzare il made in Italy dando una formazione di alto livello tecnico. Conoscendo bene i processi di produzione e le dinamiche del “sistema distrettuale”, che comprende oltre 2.500 stabilimenti specializzati nella produzione di borse di lusso e accessori in pelle a Firenze e dintorni, vogliamo rispondere alle esigenze del settore». In sintesi, il nuovo Rinascimento del made in Italy.
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Perché un evento in... Toscana
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XXII | settembre-ottobre 2019 Dossier Toscana 22 FH55 Hotels.indd 22
on tre strutture moderne e raffinante in Toscana – il Grand Hotel Mediterraneo, l’Hotel Calzaiuoli e l’Hotel Villa Fiesole – e il Grand Hotel Palatino nel cuore della Città Eterna, il gruppo FH55 Hotels ha saputo dare vita, fin dalla sua fondazione, a un servizio di accoglienza completo e di qualità. Professionalità, attenzione per il cliente e cura dei dettagli sono elementi fondamentali per la buona riuscita di qualsiasi evento, sia esso un meeting, un lancio di prodotto, una convention o un viaggio di incentivazione; e il gruppo FH55 Hotels non ha solo questo: valorizza ogni aspetto della tradizione italiana – storia, cultura e buona cucina – offre un servizio impeccabile ed è gestito da team preparati. FH55 Hotels tiene molto al valore umano e ha sempre orientato le proprie scelte in base a considerazioni etiche, sociali e ambientali. Oggi è possibile toccare con mano i frutti di questo impegno in Myanmar, dove il gruppo, in collaborazione con ActionAid, ha realizzato un progetto di accoglienza turistica a gestione locale. L’obiettivo era quello di costruire una guest
Come organizzare un evento efficace, che valorizzi le tradizioni, rispetti l’ambiente e offra un’esperienza autentica? La risposta è immediata e ha il marchio di FH55 Hotels
house sulla splendida diga di Yin Taing Taung: una struttura ricettiva realizzata nel rispetto della cultura tradizionale e della sostenibilità ambientale, che oggi comprende un centro congressi e garantisce un’indipendenza economica agli abitanti della regione, contribuendo altresì al riscatto della donna birmana. Questo ambizioso progetto è un chiaro e virtuoso esempio di come le comunità locali, dalla gestione della guest house ai servizi per gli ospiti, siano le vere protagoniste del proprio cambiamento e sviluppo. L’impegno costante del grup-
po FH55 Hotels è stato riconosciuto e premiato: durante l’attesa serata degli Award della 28esima convention di MPI Italia Chapter, My Story, tenutasi a Roma dal 5 al 7 luglio, il progetto, presentato con ActionAid, è stato votato dal pubblico in sala ed eletto vincitore del Contest Csr. Oltre al prestigioso riconoscimento ricevuto, il Gruppo si è aggiudicato la partecipazione al prossimo evento Emec che avrà luogo a Siviglia nel febbraio 2020. Un’ulteriore occasione per portare i propri valori in Europa e nel mondo e rafforzare il brand FH55 Hotels. informazione pubblicitaria
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Palazzo dei Congressi di Pisa Una location con soluzioni innovative, sensibile all’evoluzione delle più avanzate tecnologie per il Mice e attenta all’ecosostenibilità
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ll’avanguardia e al contempo storico, flessibile e funzionale, ecosostenibile ed emozionale. È il Palazzo dei Congressi di Pisa, che accoglie il Mice in un’area di grande rigenerazione urbana, a pochi passi dal parco di viale delle Piagge, oasi verde che ripercorre le sponde del fiume Arno. Una posizione strategica e di grande accessibilità – nemmeno 1.500 metri dalla stazione centrale –, anche in pochi minuti di passeggiata dalle strutture ricettive del centro storico, in linea con la walking destination della quale è portavoce
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Dossier Toscana 23 Pisa Palazzo dei Congressi.indd 23
nel contesto degli spazi congressuali. Al Palazzo, infatti, il Mice trova una pluralità di sale modulari a budget interessanti e competitivi: la sala plenaria che accoglie mille ospiti, l’auditorium cinquecento, un’area con tre sale da novanta posti e quattro sale da trenta oltre a gallerie e a versatili spazi espositivi, scenografie personalizzate e tensostrutture. Tutti gli interni sono totalmente privi di barriere architettoniche.
Green e hi-tech Una destinazione, Pisa, che a maggio ha ottenuto la meda-
glia d’oro quale “Comune più virtuoso ed efficiente d’Italia”, secondo l’Osservatorio sui Conti pubblici dell’Università Cattolica di Milano. Non solo. Pisa ha potenziato l’accessibilità con l’incremento dei voli del suo scalo aeroportuale, migliorato la ricettività – molti hotel sono stati rinnovati – e accresciuto il verde pubblico. Nuove attrattive accolgono il Mice, che può vedere la città con uno sguardo nuovo e l’update del Palazzo dei Congressi, che continua la sua conversione ecosostenibile con un impianto d’illuminazione a led e ridotto impatto ambientale, un’ottica green che affianca la tecnologia all’avanguardia: ledwall, realizzazione di filmati 3D, realtà virtuale e aumentata, modelli olografici 3D interattivi. E poi ancora, per fare alcuni esempi, atti congressuali multimediali – fruibili in modalità multipiattaforma –, app “su misura” e possibilità di vedere in tempo reale sul proprio device le slide presentate in aula dal relatore e prendere subito appunti sulle slide stesse. Dal virtuale al reale e sensoriale: al Palazzo dei Congressi di Pisa la ristorazione è incentrata sulla valorizzazione dei prodotti del territorio: pisano e toscano, il trionfo dei sapori, della qualità e della genuinità.
Palazzo dei Congressi di Pisa Via Matteotti, 1 56124 Pisa Tel. 050 598212 Fax 050 598019 info@palazzodeicongressi.it www.palazzodeicongressi.it
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XXIV | settembre-ottobre 2019 Dossier Toscana 24 StudioVisio.indd 24
nnovazione, propensione al cambiamento e alla risoluzione dei problemi, visione globale delle problematiche, individuazione e selezione delle tecnologie più idonee a ogni circostanza. Sono alcune fra le skill di StudioVisio, che cura e migliora la comunicazione supportando la logistica e l’organizzazione degli eventi, sempre al fianco del cliente per stabilire collaborazioni durature e promuovendo l’innovazione tecnologica. La visione personalizzata di ogni evento rende StudioVisio il partner cui affidarsi in toto per la consulenza tecnica dei congressi e degli eventi e, nell’ottica di offrire sempre migliori e qualificati servizi, è entrata a far parte del Gruppo StudioVisio On Time. Una realtà di eccellenza e innovazione – con sede a Firenze e a Roma – che fornisce supporto tecnologico negli eventi, nei congressi Ecm e nelle manifestazioni di qualsiasi tipologia.
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Superare le sfide tecniche più articolate nel contesto degli eventi. È la mission del gruppo StudioVisio, che annovera ora anche On Time, innovativa società di servizi
del territorio nazionale. Tutti i servizi offerti dall’azienda si avvalgono delle più avanzate tecnologie, fra le quali l’utilizzo dei sistemi RfidF 868 MHz per l’identificazione dei partecipanti agli eventi e per il controllo degli accessi su grandi numeri. In questi casi, On Time allestisce varchi di diverse lunghezze grazie ai quali i partecipanti registrano il proprio transito in entrata e in uscita semplicemente attraversandoli. In sintesi, è la garanzia della registrazione di tutti i passaggi dei partecipanti senza rallentare i flussi di ingresso o di uscita. Tutti i software gestionali vengono delineati singolarmente
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Toscana Resort Castelfalfi Una tenuta dal fil rouge ecosostenibile e certificato. Il trionfo della “toscanità”, un simbolo dello slow business e del gusto. Per eventi dalle emozioni memorabili
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n unicum per il Mice. È Toscana Resort Castelfalfi, borgo medievale con otto secoli di storia, il volto e l’anima della Toscana più autentica, articolati in un hotel a cinque stelle – con spa di mille metri quadrati e certificazione Clima Hotel –, un albergo a quattro stelle ottenuto da un’antica tabaccaia ristrutturata, tre ristoranti, un campo da golf ecosostenibile – il più grande della Toscana con 27 buche e con certificazione internazionale Geo – ville, appartamenti e un’azienda agricola che produce sei etichette di vino e olio di oliva interamente biologici. Questo, molto in sintesi, è il biglietto da visita della location,
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Dossier Toscana 25 Castelfalfi.indd 25
congeniale a qualsiasi tipologia di meeting, eventi aziendali, team building e occasioni leisure, come anniversari e matrimoni. Il tutto con possibilità di scegliere l’appropriata location per i diversi momenti di ogni evento e anche le diverse tipologie di ristorazione: dalla tipica trattoria toscana al ristorante gourmet all’interno del castello medievale. Per il futuro è prevista la costruzione di un centro congressi e, nel frattempo, è in corso la realizzazione della nuova club house del Golf Club Castelfalfi, che nascerà dalla ristrutturazione di un antico casale toscano e del suo fienile. La nuova club house, oltre a offri-
re servizi a cinque stelle per i golfisti, ospiterà anche il quarto ristorante della tenuta.
Una location, molte attività Non c’è limite alla fantasia, nel contesto delle attività da realizzare nelle tenuta e in numerosi contesti: cooking class, pizza making, wine tour e wine tasting, biking tour e passeggiate a cavallo, vespa tour, caccia al tartufo e animal watching. All’insegna del well-being, inoltre, vi sono moltissime attività con focus sul wellness olistico: lo staff, infatti, annovera esperti terapisti di spa, personal trainer, insegnanti di yoga, naturopati e maestri di rituali di sauna. Due le recenti novità: Brainkinetik, una ginnastica innovativa mirata ad allenare la mente per ringiovanire attraverso degli esercizi di memoria e coordinamento e Natural Healing, una passeggiata nella natura incontaminata di Castelfalfi mirata a sintonizzarsi con l’ambiente e rinnovare il benessere, con lezione finale per imparare a realizzare oli a base di lavanda, rosmarino e salvia da portare con sé al termine dell’evento. E prolungare benefici e armonia.
Toscana Resort Castelfalfi Località Castelfalfi 50050 Montaione (Fi) Tel. 0571 892000 Fax 0571 890115 info@castelfalfi.it www.castelfalfi.com
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Perché un evento in... Toscana
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ra Firenze e il Chianti il filo conduttore è l’acqua, a volte calma e placida, a volte impetuosa e spumeggiante. È qui che ha inizio la storia dell’Hotel Mulino di Firenze, a soli quattro chilometri dal centro del capoluogo toscano – cui è collegato con una navetta –, location adagiata sulle rive dell’Arno, di grande appeal storico e al contempo “rurale”: preziosa come sanno essere i testimoni del tempo e del territorio, è stata sapientemente rivisitata in occasione di un totale restyling che ha preservato la struttura originale dell’impianto, nata per la macinatura. All’interno, ecco la seduzione di un’atmosfera tipica delle strutture portanti dei mulini composta da archi ribassati a tutto sesto e a crociera. Particolari che fanno la differenza, come al Plaza Hotel Lucchesi e a Villa Olmi Firenze, entrambe strutture di ToFlorence Hotels.
Hotel Mulino di Firenze Via Villamagna, 119 50126 Firenze Tel. 055 6530279 Fax 055 6531486 mulino@toflorence.it www.mulinodifirenze.com
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Emozioni senza tempo La ruota idraulica esterna, visibile ancora oggi, è testimone di un glorioso passato che racconta ingegno e lavoro. E proprio nel contesto del
Un boutique hotel in un mulino trecentesco con antiche vasche trasformate in quinta per eventi scenografici. Fascino e suggestione, orchestrati da ToFlorence Hotels
business la struttura dedica agli eventi le Officine Condotte, ottenute dalle vasche di contenimento dell’antico acquedotto fiorentino e che oggi accolgono sino a 250 persone. Tutti i servizi di un quattro stelle superior e con il trionfo della tecnologia di ultima generazione in questo spazio multifunzionale per eventi d’impatto, una spaziosa area interna che diventa cornice di meeting, ricevimenti, mostre e istallazioni, affiancata da un raccolto anfiteatro outdoor in cui allestire gli eventi durante la bella stagione. Una cornice discreta ed elegante, idea-
le per sorprendere gli ospiti, offrendo anche una vista unica su Firenze, affacciati sullo scorrere del fiume. Una prospettiva regalata anche dal Grano d’Oro, il ristorante della struttura, con interpretazioni delle ricette e dei piatti della tradizione, da apprezzare nella bella stagione anche nell’ampia terrazza all’aperto. Assaporandole lentamente, perché all’Hotel Mulino di Firenze il tempo è prezioso, come testimonia anche la raccolta spa dell’albergo, che con i suoi ambienti esclusivi consente di rigenerarsi in un contesto di assoluto privilegio. informazione pubblicitaria
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i chiama “Basket bond turismo veneto”, ma con la pallacanestro non ha nulla a che vedere, anche se si tratta di un gioco di squadra. L’iniziativa, unica in Italia, vede impegnato il team di Confcommercio-Confturismo, Fidimpresa Turismo Veneto e l’advisor-global coordinator Frigiolini Partners Merchant in un’esperienza finalizzata a consentire una maggiore liquidità alle imprese turistiche della destinazione. Un business, quello dei basket bond, di oltre cinque milioni di euro, nato per il distretto costiero – si estenderà gradualmente a tutti i contesti turistici regionali – e che vede la sinergia finanziaria fra più imprese. Un innovativo strumento di accesso al credito pensato su misura per le realtà turistiche venete – sono circa cinquanta quelle coinvolte in questa prima iniziativa – e sempre il turismo è protagonista dell’accordo siglato questa estate da Federalberghi Garda Veneto e Intesa San Paolo, incentrato sul supporto finanziario accordato alle strutture ricettive che intendono accrescere l’attività, investire nell’ammodernamento e rafforzare il proprio posizionamento. In un contesto epocale caratterizzato da forti cambiamenti quali la diversifi-
Deciso e creativo, essenziale e grandioso, territoriale e internazionale. È il Veneto, sempre pronto a rispondere a qualsiasi esigenza della meeting industry, in un mosaico di scenari e location diversificati cazione dell’offerta e lo sviluppo digitale, l’istituto bancario, in un’ottica di sviluppo industriale 4.0, mette a disposizione delle strutture ricettive affiliate a Federalberghi Garda Veneto investimenti funzionali al miglioramento dei servizi digitali e tecnologici. Una destinazione che ama proiettarsi nel futuro con solide basi nel presente, il Veneto, incline a competere nelle sfide e a vincerle: basti pensare alle olimpiadi invernali 2026, che si disputeranno a Cortina d’Ampezzo-Milano: un’assegnazione che, secondo uno studio effettuato dall’Università la Sapienza di Roma, garantirà all’Italia una crescita di 2,3 miliardi di euro di indotto. A cascata, ne beneficerà il turismo congressuale e, nell’alveo delle proiezioni, le finali dei campionati del mondo di sci alpino che si terranno a Cortina nel 2021 sono un ottimo trampolino di lancio per incominciare a interpretare il congressuale in chiave sportiva.
Luciana Francesca Rebonato
Il raffinato cesello della Basilica di San Marco, cuore di Venezia
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Perché un evento in... Veneto
Acque e luce Una fonte inesauribile di sorprese, il Veneto, con una natura grandiosa che si esprime a ogni latitudine. Il Delta del Po – patrimonio dell’Unesco –, per esempio: 645 chilometri quadrati con due aree relativamente omogenee, la laguna e la valle, popolate da oltre trecento specie di uccelli, il paradiso del birdwatching. E dei safari fotografici, di percorsi in barca alla scoperta del più grande sistema lagunare italiano nel quale canali, paludi e laghetti si perdono all’orizzonte nel paesaggio tipico delle valli da pesca, con gli immancabili “casoni” di paglia distribuiti in un – apparente – inestricabile sviluppo di acque e di argini. Il fruscio del vento, le luci filtrate dalle canne, la colonna sonora degli uccelli stanziali e di passo sono da scoprire anche in bicicletta in percorsi lungo gli argini alla portata di tutti i livelli di preparazione del Mice. Ancora acqua, ma di mare: Jesolo, Bibione, Eraclea Mare, Caorle, Cavallino-Treporti, Sottomarina e Rosolina, una novantina di chilometri di costa con destinazioni che prestano il fianco alla meeting industry più adrenalinica: windsurf, vela, attività subacquee, beach volley, tiro con l’arco, escursioni in bicicletta e a cavallo, tennis, karting, minigolf e golf.
Efficienza ed efficacia Propositivo e proattivo, eterogeneo e coeso, realistico e fantasioso, il Veneto accoglie il Mice nei suoi set diversificati nei quali custodisce un patrimonio di opportunità per gli eventi della meeting industry. Anche con la complicità dell’Unesco, che a luglio ha annoverato fra i suoi siti le colline – del Prosecco – di Conegliano e Valdobbiadene e che si aggiungono ai precedenti: Venezia e la sua Laguna, l’Orto Botanico di Padova, Verona, Vicenza e le ville di Andrea
Palladio, le Dolomiti, i siti preistorici palafitticoli, le opere di difesa veneziane tra il XVI e il XVII secolo. Verosimilmente, l’aumento record del 21% delle vendite nel 2019 sui mercati esteri del Prosecco – è il vino made in Italy maggiormente esportato –, ha favorito il riconoscimento da parte dell’Unesco al più celebre spumante italiano, espressione di un territorio di rilevante valore storico, culturale e paesaggistico, la cui produzione ha conquistato apprezzamenti corali su scala internazionale. E il mondo intero, dal
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suo canto, si dà convegno in Veneto, articolato in sette macro-aree, ognuna con la propria personalità, tutte essenziali a creare il composito e intrigante arazzo della destinazione, che garantisce al Mice convention bureau dedicati per ogni provincia e un riferimento regionale, il Venice Region Convention Bureau Network. Una vera e propria rete diffusa a servizio dei meeting planner, un processo di collaborazione che vede coinvolti tutti i convention bureau provinciali: Padova Convention & Visitors Bureau, Verona & Lago di Garda Convention Bureau, Vicenza Convention Bureau, Marca Treviso Convention Bureau, Rovigo Convention & Visitors Bureau e Convention Bureau Dolomiti Belluno. A Venezia il congressuale è coordinato da Vela, società pubblica che gestisce il marketing della destinazione e la valorizzazione di asset e location, anche in sinergia con altre realtà operative della città e del suo territorio metropolitano.
da tempo e che inaugura una nuova stagione di attività. Sono circa tremila i “luoghi della cultura” veneti, oltre trecento dei quali fra musei, monumenti e aree archeologiche, 450 location teatrali, circa ottocento archivi – che conservano un ricchissimo patrimonio archeologico, artistico e bibliografico – e 3.800 ville venete. E gli eventi, ovviamente, contemplano anche manifestazioni inedite: Venezia, per esempio, dal mese di giugno di quest’anno, è tornata a ospitare – e sono già state finanziate dal comune le prossime due edizioni – il Salone Nautico, evento fieristico internazionale ospitato dall’Arsenale di Venezia, simbolo del potere e della potenza militare della Repubblica Serenissima e cuore della sua industria navale. E poi Padova, la città dei grandi eventi e dei concerti “live”: numerosi artisti nazionali e internazionali l’hanno scelta in questi anni per una tappa italiana – o anche l’unica nel nostro Paese – del loro tour. Una sfiziosa opportunità post congressuale – accanto a grandi serate dedicate alla lirica, al balletto e agli show con personaggi della cultura –, per emozioni a briglie sciolte dopo le sessioni professionali. E Verona? L’Arena con la sua stagione lirica è un appuntamento irrinunciabile mentre il Lago di Garda vanta un carnet di ben 253 eventi nel corso del 2019. Sfiziosi gli appuntamenti post congress nell’area pedemontana di Treviso, incentrati sulle eccellenze di Bacco, con i maggiori produttori di Prosecco che aprono le cantine al Mice promuovendo, oltre al prodotto, la destinazione. Ancora porte aperte ma di carattere storico-artistico: sono quelle delle dimore storiche vicentine, che fra saloni affrescati, statue e giardini all’italiana conferiscono prestigio e atmosfere suggestive agli eventi. Rovigo, infine, prosegue con le sue proposte culturali e a Palazzo Roverella, da settembre e sino alla fine di gennaio 2020, è in scena la mostra d’arte “Giapponismo – Venti d’Oriente nell’arte europea 1860-1915”.
In alto, lo scenografico Lago di Misurina a Cortina d’Ampezzo In basso a sinistra, la calma serena di Punta San Vigilio Qui sotto, l’iconica Arena di Verona in notturna
Venti di eventi La destinazione è effervescente, quando è ora di far scendere in campo manifestazioni e appuntamenti, intriganti post congress a corollario degli eventi. Dai grandi classici alle novità passando da un calendario di manifestazioni di ampio respiro così come di carattere locale, con la valorizzazione del folklore. Il tutto coadiuvato dalla neonata legge quadro veneta sulla cultura – estate 2019 –, traguardo atteso
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Perché un evento in... Veneto
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Professionisti autorevoli che per ruolo ed esperienza concorrono al successo del Veneto a tutto Mice. Concentrandosi sul presente, attingendo dal passato e con lo sguardo sempre proteso al futuro
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na solida e diffusa cultura di “far rete e sistema” è quanto emerge dalle azioni degli stakeholder della destinazione. Abbiamo parlato di questo e di molto altro con Federico Caner, assessore al turismo Regione Veneto.
Federico Caner, assessore al turismo Regione Veneto
Il bilancio numerico del turismo veneto 2018 si è chiuso, ancora una volta, con un incremento alle voci “arrivi” e “presenze”. Approfondiamo? «Veniamo da anni di continua crescita, sfociati in primati difficilmente ripetibili. I dati del 2018 confermano pienamente la forte capacità attrattiva del Veneto: ritoccato in rialzo il numero degli arrivi, che superano i 19,5 milioni grazie all’aumento sia degli stranieri – con un incremento dell’1,8% – sia degli italiani, stimato in un aumento del 2,8%. Si è consolidato il numero dei pernottamenti, oltre 69 milioni, con l’aumento di italiani pari a un +1,6% che compensa la leggera flessione di stranieri, ovvero lo 0,4%. Una flessione non preoccupante ma da non trascurare, soprattutto se si incrocia questo dato con altri. Valutandolo, per esempio, insieme al meno 1,8%
di arrivi e al meno 3,8% di presenze del comprensorio balneare, abbiamo la conferma che, seppur faticosamente, alcuni player mediterranei e nordafricani, storicamente competitivi sul piano dell’economicità dei loro pacchetti di vacanza ma fortemente penalizzati dall’instabilità politica e dall’insicurezza dovuta al terrorismo, si stanno riposizionando sui mercati internazionali. Da questo deriva la necessità di continuare a investire in termini di innovazione e creatività, di innalzamento qualitativo delle strutture e dei servizi, soprattutto negli ambiti più maturi della nostra offerta. Come il mare, appunto, ma anche la montagna – che ha fatto segnare nel 2018 un aumento del 4,4% degli arrivi e una sostanziale tenuta nelle presenze – e che nella sola stagione invernale, grazie alle abbondanti nevicate dello scorso anno, ha registrato un incremento del 12,9% di arrivi e del 6,7% delle presenze. In altre parole, sono proprio i prodotti più tradizionali dell’offerta che si devono misurare con una concorrenza più ampia e più forte, risultando pertanto più vulnerabili. Sta a noi saperci rinnovare con continuità. Un’importante prerogativa del Veneto è la sua sempre più evidente capacità di catalizzare l’interesse dei mercati internazionali: quasi il settanta per cento delle presenze totali, infatti, è straniero. I tedeschi, pur segnando un calo, rimangono i clienti esteri più affezionati e numerosi – 15,6 milioni di presenze, quasi un quarto del dato complessivo –, seguiti
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Slow è meglio
a notevole distanza da austriaci – 3,8 milioni – e inglesi con 2,6 milioni. Ottime le performance per quanto riguarda gli americani con i seguenti aumenti di presenze: 14,1% americani, +5,2% cinesi e 7,9% russi». Il “Piano Strategico del Turismo Veneto” evidenzia la volontà di investire sul medio-lungo periodo. Quali sono le principali linee di azione per il 2019 e quali territori vengono coinvolti, anche minori? «Avere condiviso ed elaborato il “Piano Strategico del Turismo Veneto” è stata una scelta signi-
ficativa, frutto di un processo partecipativo che ha coinvolto oltre trecento persone del sistema turistico regionale, con l’apporto di una cabina di regia, cinque tavoli tematici coordinati da altrettanti chairperson e una piattaforma digitale per contributi da parte degli stessi stakeholder e del pubblico. Il Piano Strategico del Turismo è articolato in sei assi tematici, 29 linee strategiche e 94 azioni. La azioni del Piano Turistico Annuale 2019 in attuazione del Piano Strategico del Turismo della Regione Veneto sono suddivise in “azioni di lancio” di elevata valenza strategica e ulteriori
Dopo gli eventi, il piacere del genius loci. Idee esperienziali, per post congress a ritmo lento e con prospettive inedite. C’è solo l’imbarazzo della scelta, grazie al mosaico “acquatico” del Veneto articolato – oltre al mare – in fiumi, laghi, torrenti e lagune. Il fiume Adige, per esempio, è la mecca dei canoisti: ogni anno, nel mese di ottobre, si tiene “Adigemarathon”, maratona fluviale con atleti provenienti da tutto il mondo. Poi Padova, soprannominata “la città d’acque”, che consente al Mice di scoprire nella sua rete di canali navigabili le bellezze artistiche, storiche e naturalistiche del suo territorio. E Venezia, naturalmente: navigare alla scoperta delle isole della Serenissima su un bragozzo – tipica barca della cantieristica veneziana – è un must da non lasciarsi sfuggire ed è intrigante la navigazione lungo il Sile, sulle tranquille acque del più lungo fiume di risorgiva italiano, con visite all’oasi di Cervara e ai grandi bacini d’acqua a Quinto di Treviso.
Nella pagina accanto in alto, uno scorcio di Verona dal Ponte Pietra sull’Adige In questa pagina in alto, Venezia in notturna Qui a fianco, l’alba vista dalla spiaggia di Lido di Jesolo
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Perché un evento in... Veneto to degli standard di qualità del servizio turistico; la diffusione del marchio ombrello “Veneto the Land of Venice” anche attraverso azioni di packaging e co-branding; l’istituzione e l’avvio dell’Osservatorio turistico regionale federato. Anche l’attuazione delle azioni del Piano avverrà con la stessa logica di coinvolgimento partecipativo che ha portato alla sua elaborazione». Oltre al turismo leisure, quello congressuale. Anche per occasioni “bleisure”. A quando la fattibilità di un osservatorio congressuale regionale? «All’interno delle attività dell’Osservatorio turistico regionale federato troveranno spazio anche le analisi rivolte al congressuale. Saranno però un board e un comitato tecnico-scientifico a definire – d’intesa con la cabina di regia – priorità, modalità, risorse e tempi per la realizzazione delle diverse indagini».
Sopra, la famosa Basilica Palladiana a Vicenza
azioni prioritarie, attuative delle linee strategiche. Fra le azioni di lancio vi sono proprio quelle dedicate alla meeting industry regionale in collaborazione con il coordinamento dei convention bureau veneti; il sostegno al progetto “Cycling in the Land of Venice” con club di prodotto del cicloturismo; l’avvio della predisposizione della “The Land of Venice card”; la trasformazione degli uffici turistici dei principali hub – aeroporti, stazioni, eccetera – in vere e proprie “porte dell’accoglienza”; il potenziamento e la diffusione del Dms regionale; l’avvio di un “Ecosistema digitale veneto”; la predisposizione di una “Carta dell’accoglienza e dell’ospitalità”; il miglioramen-
In base al “Piano Turistico annuale 2019”, la giunta regionale, su sua proposta, ha dato il via libera a iniziative di promozione che si terranno negli aeroporti tedeschi di Monaco di Baviera e Francoforte e in quello della capitale danese, Copenaghen. In cosa consistono? «Il brand “Veneto, the Land of Venice” è già stato protagonista a fine maggio nello scalo di Monaco e siamo presenti a Francoforte a settembre e a Copenaghen in ottobre con spazi espositivi nella zona dei duty free di questi importanti aeroporti internazionali, lungo il passaggio obbligatorio per tutti i passeggeri che si recano alle varie porte d’imbarco dei voli. L’azione prevede la distribuzione di materiale informativo sulle offerte del Veneto, ma anche la presenza dei
A fianco, un’altra romantica “città d’acqua”, Treviso
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Perché un evento in... Veneto
Sopra, a sinistra il celeberrimo Ponte dei Sospiri, tra gli sorci più fotografati di Venezia. A destra,gli interni della chiesa di Santa Maria del Soccorso a Rovigo Sotto, a sinistra il Palazzo della Ragione a Padova. A destra, la pittoresca isola veneziana di San Giorgio Maggiore
rappresentanti dei consorzi di promozione turistica e – grazie al coinvolgimento di alcune aziende – la presentazione di prodotti tipici agroalimentari veneti. La presenza giornaliera di passeggeri in partenza, in attesa dei voli o in transito nelle aree commerciali degli aeroporti è stimata in 17mila persone a Francoforte, in 19mila a Copenaghen e in 11mila a Monaco di Baviera. Prevedendo un’affluenza presso ciascuno stand di almeno il 15% dei clienti dei duty free, l’iniziativa dovrebbe quindi favorire un numero minimo di contatti con circa 175mila persone. È un’iniziativa che ha già dimostrato in passato la sua efficacia e sulla quale puntiamo per rafforzare il nostro appeal nel nord Europa e in Germania, Paese che è da sempre uno dei principali mercati turistici per il Veneto».
Un’importante prerogativa del Veneto è la sua sempre più evidente capacità di catalizzare l’interesse dei mercati internazionali: quasi il settanta per cento delle presenze totali, infatti, sono straniere. E per quanto riguarda i flussi nazionali? Linee programmatiche per incrementarli? «Sì, è vero. La presenza straniera da noi è prevalente ed è quella che porta valore aggiunto all’economia del Veneto. Ma vi sono margini di miglioramento anche su altri fronti, basti pensare che attualmente il 97% delle presenze turistiche in Veneto si concentra in cento località, mentre gli altri 463 comuni del Veneto si dividono il restante tre per cento. Ciò significa che in queste realtà emergenti vi è la possibilità di mettere a punto nuove proposte turistiche che non replichino il fenomeno del turismo
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Giardini storici, natura ad arte Tesori artistici e naturalistici di particolare bellezza. Sono i giardini storici veneti, un’occasione post congress da non lasciarsi sfuggire. Sono numerosi e fra questi ecco un poker d’assi interessante per il Mice a iniziare dal giardino di Valsanzibio, affacciato su Villa Barbarigo a Galzignano Terme – Padova –, famoso anche per ospitare un grande labirinto. La sua storia parte dal Seicento e dal progetto dell’architetto papale Luigi Bernini, fratello del celebre Gian Lorenzo. Sempre in provincia di Padova, a Vanzo, spicca il giardino della cinquecentesca villa Giustiniani, che comprende un parco con piante ultracentenarie e un roseto con rare varietà di rose. A Negrar di Valpolicella – Verona –, ad accogliere il Mice è il giardino di Pojega, voluto nel Settecento dal conte Rizzardi per promuovere con un imponente progetto nuove inclinazioni culturali. Unendo i canoni classici del giardino all’italiana alle tendenze del nascente Romanticismo, questo giardino propone quattro percorsi principali, tutti da esplorare. Meritano una segnalazione, infine, i giardini Alessandro Rossi, collocati nell’omonima villa a Santorso, in provincia di Vicenza. Ampio e ricco di specie botaniche, il parco comprende uno scenografico laghetto circondato da alberi secolari.
di massa ma che siano in grado di rispondere alla crescente domanda di turismo lento – per esempio cicloturismo ed enogastronomia – che caratterizza prevalentemente la clientela italiana. È su questi segmenti turistici che stiamo puntando anche con il prodotto “Borghi” e con l’iniziativa “Paesaggi d’autore” insieme al coordinamento delle regioni». Nell’ambito della programmazione 2014-2020 la Regione Veneto ha stanziato ingenti risorse per l’erogazione di contributi per investimenti innovativi nel settore ricettivo turistico, riservato specificamente alle Pmi – Piccole e medie imprese – quali sono le prossime iniziative previste? «Dopo avere favorito l’innovazione di prodotto con incentivi alle start up – un nuovo bando in tal senso è di prossima uscita – e la creazione di club di prodotto con contributi per investimenti innovativi, ci apprestiamo ora a sostenere, con cinque milioni di euro in due anni, quelle aggregazioni di imprese – Ati, Ats, consorzi, reti – che presenteranno progetti per promuovere i propri prodotti e le destinazioni di riferimento sui mercati internazionali. Il primo bando dovrebbe essere aperto già nei prossimi mesi».
le il premio ci è stato assegnato, che sottolinea la capacità di organizzare nel portale un’offerta turistica complessa e variegata. Il nuovo portale turistico vuole infatti essere un catalizzatore di informazioni per tutte le realtà turistiche del Veneto. Promuovere turisticamente una regione che vanta così tante bellezze naturalistiche, artistiche, culturali e paesaggistiche non è semplice: c’è sempre il rischio di non dare la giusta visibilità a tutti i luoghi sia noti sia meno conosciuti. Oltre alle città d’arte famose come Venezia, Verona, Padova e Treviso, ci sono borghi, villaggi e località che sono dei veri e propri scrigni di bellezza e autenticità. Questi luoghi meritano il giusto riconoscimento turistico, la giusta visibilità e una promozione adeguata. Oltre alle destinazioni turistiche, sono molti i contenuti che sono stati
“Best Portal Project”: è il riconoscimento – che lei ha ritirato a Milano – assegnato a maggio a www. veneto.eu, il nuovo portale del turismo veneto. Entriamo nei dettagli dell’award e del sito? «Best Portal Project, premio annuale promosso dal Gruppo editoriale Media Key, tra i più prestigiosi a livello nazionale nell’ambito della comunicazione, del marketing e dei progetti digitali, ha lo scopo di “stimolare la creatività e l’innovazione tecnologica della comunicazione online, con l’obiettivo di migliorarne l’efficacia, la qualità tecnica ed estetica e favorire l’affermazione di un made in Italy del web”. Ci ha fatto particolarmente piacere la motivazione in base alla qua-
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dedicati agli itinerari, al “turismo lento”, al turismo religioso, ai “Cammini” e alla vacanza attiva: dalla montagna ai laghi, dal mare alle terme fino alle colline, cercando di dare risalto alle varie località sparse in tutto il territorio. Si è optato per la scelta di snellire e velocizzare le visualizzazioni di alcuni prodotti turistici con dei “mini-siti” tematici, raggiungibili con un proprio sottodominio. Al momento ne sono stati ultimati due dedicati al cicloturismo e al settore agroalimentare. Prossi-
mamente ne verranno implementati altri tra cui il turismo congressuale e le ville venete. www. veneto.eu non ha solo una nuova veste grafica e nuovi contenuti, ma si avvale delle funzionalità di un destination management system, deskline 3.0 – un software per la gestione integrata delle destinazioni turistiche – che consente di implementare gli eventi di valenza turistica regionale, nazionale e internazionale grazie all’apporto di una “redazione diffusa” costituita dai 76 uffi-
Enrico Marchi, presidente del Gruppo Save Sopra, il Piave scorre anche attraverso Belluno. Qui a fianco, il tramonto sul Ponte Pietra a Verona Nella pagina accanto, la medievale piazza di Serravalle di Vittorio Veneto
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GM XYVMWXMGM Ƴ .EX Ƴ HM XYXXS MP :IRIXS 4PXVI EKPM IZIRXM HIWOPMRI GSRWIRXI HM TVSTSVVI WYM “mini-siti” tematici – bike, enogastronomia, wedding, eccetera –, le offerte di quei club di prodotto che la Regione ha finanziato. AttualQIRXI WSRS WY M GPYF HM TVSHSXXS GLI WM apprestano a utilizzare il Dms regionale per le attività di booking e dynamic packaging. SRS M TVMQM TEWWM QE WMEQS GSRZMRXM GLI questi attiveranno un processo di emulazione anche da parte delle altre reti non ancora STIVEXMZI WYP ZIVWERXI TVSQS GSQQIVGMEPI~ MRIVKMI JVE KPM EXXSVM HIPPE QIIXMRK MRHYWXV] I grandi hub. Approfondiamo la scoperta della destinazione con l’intervista a Enrico Marchi, TVIWMHIRXI HIP ,VYTTS EZI GLI KIWXMWGI MP Mstema Aeroportuale del Nord Est. A maggio i vertici di Enac e Save hanno fatto il punto sullo sviluppo dell’aeroporto veneziano, ÏŇĻƐŤ±ŹƒĞÏŇĮ±ŹåƐŹĞüåŹĞķåĻƒŇƐ±ĮƐa±žƒåŹƐ{Į±ĻƐƞǑŐƞƐôƐ 2021. Approfondiamo? n M ² XVEXXEXS HM YR MRGSRXVS HM ETTVSJSRHMQIRto, utile per ripercorrere quanto a oggi concluWS EPPƶMRXIVRS HIP 2EWXIV 5PER I TIV fare il punto sulle opere in fase di realizzazione. Il Marco Polo vive una stagione di grande vitalità, caratterizzata da una costante crescita HIM ZSPYQM HM XVEǽGS E WYE ZSPXE EGGSQTEKREta da uno sviluppo infrastrutturale che procede a ritmi sostenuti. Terzo gateway intercontinentale italiano, lo scalo convive da anni con
Did you know that e åĹåDŽĜ± Ú± čĜƚčĹŅØ ŮXå ŸƋŅųĜå di sant’Orsola” di Vittore Carpaccio, dopo un lungo intervento di restyling, sono nuovamente tutte da ammirare. È un must fra i capolavori della pittura rinascimentale, un ciclo di nove teleri eseguiti da Vittore Carpaccio tra il 1490 e il 1495. È prevista per il 2020 la “nuova ϱŸ± ÚĜ :ĜƚĬĜåƋƋ±Ű ± åųŅűţ FĬ prossimo anno, infatti, l’attuale sito sarà completamente trasformato, diventando un museo allineato agli standard europei e provvisto di elementi tecnologici ĵƚĬƋĜĵåÚĜ±ĬĜ ±ĬĬű±ƴ±Ĺčƚ±ųÚĜ± ÏĘå Ĺå valorizzeranno i contenuti. La Fiera Campionaria di Padova ŧƚåŸƋű±ĹĹŅ ÏŅĵŞĜå ÏåĹƋŅ ±ĹĹĜţ c±Ƌ± ŸƚÆĜƋŅ ÚŅŞŅ Ĭ± :ų±ĹÚå :ƚåųų±Ø ì Ĭ± ŞĜƠ ±ĹƋĜϱ ÚűFƋ±ĬĜ±ţ cåĬ ŎĿŎĿ ±ĹÏŅų± non esisteva l’attuale quartiere ĀåųĜŸƋĜÏŅ ô ųå±ĬĜDŽDŽ±ƋŅ ĹåĬ ŎĿƖŎ ô å Ĭ± prima edizione si svolse in tre sedi: in Prato della Valle, al palazzo della Ragione e presso l’istituto Pietro Selvatico.
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Perché un evento in... Veneto
La cittadina medievale di Montagnana, in provincia di Padova Sotto, la suggestiva chiesa di Nostra Signora degli Angeli, sulla spiaggia di Caorle
la presenza concomitante di numerosi cantieri i cui lavori, anche nei casi di maggiore complessità, non hanno mai inficiato la normale operatività. Attualmente sono nove i cantieri attivi, nei quali sono impegnate giornalmente circa cinquecento persone. Dei novecento milioni di investimenti previsti dal Master Plan, a oggi ne abbiamo impiegati 507. Attualmente sono in corso i lavori di riqualifica e adeguamento delle piste di volo, un intervento molto complesso anche per l’applicazione di procedure di sicurezza appositamente elaborate. Proseguono nel frattempo gli interventi di ampliamento dell’area extra-Schengen del terminal e sono in fase di gara quelli relativi al futuro ampliamento del lato nord. Il piano di
sviluppo destina inoltre 46,5 milioni di euro a progetti di mitigazione e compensazione, 25,5 dei quali a oggi già investiti». Progettazione, investimenti, rinnovo. Tre parole chiave per l’aeroporto di Venezia, in continua espansione con elevati livelli di qualità dei servizi, del comfort e della puntualità. Quali le novità per questo 2019? «Le nuove infrastrutture a oggi realizzate, quali il nuovo edificio della darsena, il moving walkway di collegamento tra darsena e aerostazione e il primo ampliamento del terminal, hanno contribuito a elevare la qualità dei servizi, il cui livello è da noi costantemente monitorato sulla base di un attento programma di customer service rivolto alle esigenze della diversa utenza. Tra le più recenti attività in questo ambito, vi è il programma “Club Il Milione” dedicato ai frequent flyer dell’aeroporto che è stato totalmente rinnovato anche attraverso l’utilizzo di tecnologie d’avanguardia. Altro esempio di attenzione dedicata a uno specifico segmento di clientela sono i servizi rivolti ai passeggeri cinesi, che hanno portato all’ottenimento nel 2017 della certificazione “Welcome Chinese” che a maggio ha raggiunto il livello gold. Nel report Best Airport 2019 realizzato dall’agenzia di viaggi online eDreams, il nostro aeroporto si è posizionato al primo posto in Italia per l’insieme dei servizi e per la struttura in generale e all’undicesimo a livello internazionale. Per il Marco Polo si tratta di un riconoscimento importante perché corrisponde al giudizio dei passeggeri, vale dire dei destinatari finali di ogni nostra azione e servizio. È una grande soddisfazione vedere riconosciuto il lavoro che da anni
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Perché un evento in... Veneto
Cortina d’Ampezzo e le Dolomiti sono lo scenario perfetto per eventi dinamici e a tutto sport Sotto, il fascino raffinato di Chioggia Nella pagina accanto, Piazza San Marco al tramonto
Save porta avanti, in collaborazione con tutti gli operatori e gli enti aeroportuali». Oltre Venezia, Treviso e Verona. Il 2019 vede il Gruppo Save impegnato su nuovi obiettivi di incremento della rete dei voli e con prospettive di sviluppo per tutto il polo aeroportuale. Entriamo nei dettagli? «Il Gruppo Save, che gestisce il polo aeroportuale del Nord Est comprensivo degli aeroporti di Venezia, Treviso, Verona e Brescia, ha fondato la sua attività sul principio di aggregazione. In un contesto spesso tendente a divisioni e localismi, riteniamo che sia stato un grande successo riuscire a mettere in sinergia i quattro aeroporti, coordinandone la gestione e lo sviluppo, rispondendo così alla domanda di traffico dei territori di riferimento di ciascuno scalo, attraverso il progressivo ampliamento della rete di voli. Anticipando di gran lunga le linee guida del “Piano Nazionale dei Trasporti” che sollecitano la creazione di sistemi aeroportuali, la capogruppo Save ha infatti dapprima creato il Sistema aeroportuale Venezia-Treviso, quindi, a fine 2014, entrando nell’azionariato di Catullo, ha dato vita al sistema del Nord Est, che nel 2018 ha gestito 18 milioni di passeggeri. Nell’anno in corso i volumi di traffico continuano a crescere, complessivamente da gennaio ad aprile Venezia, Treviso, Verona e Brescia hanno registrato circa cinque milioni di passeggeri. Nella stagione estiva, al Marco Polo procede l’attività di lungo raggio, con collegamenti diretti su New York – Jfk e Newark –, Chicago, Philadelphia, Atlanta, To-
ronto, Montreal, Dubai, Doha, Seul. Importante novità è l’introduzione del volo su Istanbul di Pegasus Airlines, operativo quattro giorni a settimana, che si aggiunge ai tre collegamenti giornalieri di Turkish Airlines. Al Canova di Treviso, Ryanair ha introdotto i voli su Bordeaux, Oporto e Praga e Laudamotion ha attivato una linea su Stoccarda. Particolare attenzione merita anche l’aeroporto Catullo di Verona, che dopo anni di perdite di traffico e di bilancio, ha recuperato il suo ruolo di scalo di riferimento
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per un bacino d’utenza che esprime quanto di meglio il nostro Paese offra in termini di dinamismo economico e di attrattive culturali e turistiche. Il 2018 si era chiuso con 3,5 milioni di passeggeri, in aumento dell’11,6% rispetto all’anno precedente. Un risultato che si inserisce nella crescita costante che caratterizza lo scalo da 31 mesi consecutivi, raggiunto grazie alla combinazione tra consolidamento dei voli già esistenti e ampliamento del network a disposizione dell’utenza aeroportuale. Dall’in-
gresso di Save al 2018, l’aeroporto di Verona è pertanto tornato al suo picco storico registrato nel 2007, crescendo complessivamente del 33%, con una media annua del dieci per cento. Le novità dell’attuale stagione estiva sono rappresentate dai collegamenti su Malta e Zante – operati da Volotea –, Amsterdam – operato da easyJet –, Madrid – operato da Iberia nel mese di agosto –, Birmingham – di Jet2.com –, Chisinau – di Wizzair –, Tunisi – di Tunisair – che si aggiungono alla programmazione consolidata nella stagione estiva 2018 nella quale erano stati introdotte 15 nuove destinazioni. A Verona prosegue inoltre l’attività di lungo raggio di Neos su Nosy Be (Madagascar), Montego Bay (Giamaica), La Romana (Repubblica Dominicana), Zanzibar (Tanzania), Cancun (Messico), Malé (Maldive), Mombasa (Kenya) e Salalah, in Oman». I dati 2018 del polo aeroportuale del Nord Est – gestito da Save – hanno registrato un incremento dell’8,9% rispetto al 2017. Quali le proiezioni per il 2019? «Le proiezioni per l’anno in corso sono di ulteriore crescita di voli e passeggeri del Sistema. Il collegamento diretto con la Cina è per Venezia un obiettivo prioritario, considerando che sono oltre 770mila i viaggiatori cinesi che nel 2018 hanno visitato Venezia e la sua regione, cinque per cento in più rispetto al 2017, di cui 150mila utilizzano l’aeroporto Marco Polo. Si tratta di volumi importanti, che dimostrano la forte potenzialità del territorio e giustificano l’attivazione di un volo diretto tra Cina e Venezia».
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Parola d’ordine, accessibilità «Il meglio è nemico del bene», diceva Voltaire. E il Veneto si allinea al pensiero perfezionista del filosofo francese anche nel contesto di nuove strategie di mobilità e accessibilità. Per un costo di circa venti miliardi di euro
U
na destinazione accessibile, fruibile e “pratica” è di default nella playlist dei meeting planner. Lo sa bene il Veneto, che nel suo neonato “Piano regionale dei trasporti 2020-2030” palesa la sua volontà di accogliere al meglio nel suo territorio. Un piano da quasi venti miliardi di euro – di cui oltre la metà già disponibili – per migliorare e ammodernare la mobilità in Veneto con otto obiettivi e 110 interventi specifici: dagli interventi di riorganizzazione dei servizi a quelli
della governance del settore, dai progetti infrastrutturali a quelli di innovazione del trasporto locale. Una mole di investimenti dei quali il 62% è dedicato alla mobilità e al trasporto su rotaia e il 35% all’adeguamento e manutenzione stradale. Diverse le cifre, un’unica visione: garantire una mobilità sostenibile in un Veneto ancor più competitivo e, al tempo stesso, attento all’equità sociale e all’accessibilità dei propri territori. Luca Zaia, presidente Regione Veneto, ha infatti affermato: «Sta arrivando un “neonato” che risponde al nome di Pedemontana veneta: poco più di 94 chilometri di strada che interessa 35 comuni». Ed Elisa De Berti, assessore regionale ai Lavori Pubblici, Infrastrutture e Trasporti della regione, ha commentato: «È un piano con il quale segniamo un passaggio epocale dalla programmazione del 1990 – del piano vigente – alle innovazioni tecnologiche attuali». Un Veneto, in estrema sintesi, nel quale viaggiare e lavorare sarà ancora di più un piacere.
Il domani è adesso Nuove rotte per il Mice, quindi, che potrà beneficiare dei risultati raggiunti dagli obiettivi del Piano regionale dei trasporti. Ma quali sono, precisamente? Innanzitutto lo sviluppo globale della rete dei trasporti, orientato alla tutela dell’ambiente e del territorio, seguito dall’incremento di carburanti green e dei veicoli ibridi ed elettrici finalizzati alla riduzione di emissioni nocive nell’aria anche con interventi mirati a una maggiore “fluidificazione del traffico” e al cambio modale da gomma a linee più sostenibili. Fra gli obiettivi è rilevante la promozione della mobilità in funzione dello sviluppo dell’offerta turistica: ampliamento della rete infrastrutturale, miglioramento della connessione intermodale fra offerta pubblica, privata e mobilità “leisure” – cicloturismo ed escursionismo, per esempio – e sviluppo aeroportuale. Tra le finalità del piano risiede anche il potenziamento della connessione del Veneto ai mercati nazionali e internazionali ed è prioritario il completamento del disegno infrastrutturale di collegamento con le principali capitali europee e i relativi mercati di riferimento. Con uno sguardo attento alla sostenibilità, il comune denominatore di tutti i contesti di mobilità e accessibilità della destinazione, trasporto aereo incluso. È stato infatti siglato
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Uno scorcio di Treviso Nella pagina accanto, la Basilica di Sant’Antonio a Padova
E ǻRI KMYKRS PƶMQTIKRS HIPPƶEIVSTSVXS 2EVGS Polo di Venezia a raggiungere le zero emissioni di Co2 entro il 2050. E il previsto ampliamento dell’aeroporto, naturalmente, è accompagnato da progetti e azioni integrati di sostenibilità, che hanno già determinato il raggiungimento del “Livello 3+” – neutrale – dell’Airport carbon accreditation. La nuova responsabilità, pertanto, GSRJIVQE PE JIVVIE ZSPSRXª HIP ,VYTTS EZI Ƴ GLI KIWXMWGI MP MWXIQE EIVSTSVXYEPI HIP 3SVH
Est – di realizzare lo sviluppo dello scalo con soluzioni di eccellenza rispetto alla sostenibilità.
Abilità e attendibilità Proseguendo con alcune fra le 32 azioni del “Piano regionale dei trasporti 2020-2030”, oltre ai progetti infrastrutturali – attività di gestione, riorganizzazione dei servizi e innovazione tecnologica –, alcune evidenziano un carattere prioritario. Il completamento delle linee Tav Milano-
Perché un evento in... Veneto
Piccoli capolavori per grandi emozioni Scrigni di storia e leggende, arte e tradizioni. Sono i borghi del Veneto, uno più intrigante dell’altro, alcuni annoverati fra le eccellenze del Belpaese e nel circuito dei “Borghi più belli d’Italia”. Arquà Petrarca Asolo Borghetto Cison di Valmarino Follina Mel Montagnana Portobuffolè San Giorgio Sottoguda
Venezia, Padova-Bologna e Venezia-Trieste per esempio, seguito dagli interventi sulla viabilità di accesso ai comprensori turistici e dallo sviluppo di un piano di circuiti a due ruote e di ippovie per il turismo equestre, tutte opportunità post congress per avventurarsi nella destinazione con una prospettiva a tutta natura. Rilevante, inoltre, è il piano di sviluppo dell’accessibilità all’intera area dei Giochi olimpici invernali del 2026 di Milano-Cortina, che prevede un complessivo rinnovamento infrastrutturale del territorio bellunese. Fra le urgenze, spicca anche il programma di manutenzione straordinaria per la viabilità: per la sola rete stradale sono stati valutati oltre cento milioni di euro da dedicare al fabbisogno manutentivo annuale. Una fucina di
attività, il Veneto, che il nuovo piano dei trasporti promuove a laboratorio di nuove tecnologie e paradigmi di mobilità e, oltre ai trasporti, i riflettori sono puntati sulla sicurezza. Un requisito necessario alla realizzazione di eventi, che rientra fra le skill del Piano e che prevede di accrescere la funzionalità e la sicurezza delle infrastrutture e dei servizi di trasporto con l’assicurazione del monitoraggio e della manutenzione programmata delle reti e dei percorsi. Il tutto nell’ottica di sviluppo di una nuova governance integrata della mobilità regionale e rientrano in questo contesto il sistema delle concessioni autostradali e della rete stradale ordinaria, la gestione della rete ferroviaria e il coordinamento del sistema degli interporti.
A fianco, Lazise e il suo pittoresco porticciolo Sopra, il Tempio Canoviano a Possagno
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Tra arte e natura U
na destinazione, il Veneto, con un elisir di paesaggi da “Pulitzer per la fotografia” in cui sono disseminate città magnificate affiancate da località discrete, oppure murate e turrite, o ancora intessute d’arte e di fede. O foriere di benessere, in virtù delle terme del bacino euganeo e di quelle di Recoaro e Caldiero, che intercettano anche percorsi del gusto con pit stop nelle colline moreniche ammantate da vigneti in cui è incastonata Custoza, famosa per il suo superbo vino bianco. Poi ecco Soave e Valpolicella, terre natali di due fra i più famosi vini italiani – dal nome omonimo – oltre che di due fuoriclasse, il Recioto e l’Amarone, questi ultimi due “made in Valpolicella”. Una destinazione d’autore, il Veneto, per emozioni che durano nel tempo.
Attrattive e prospettive Venezia. Una parola, infinite modalità di fruizione. La città, la laguna, il dedalo di rii, l’acqua che scorre nei canali più larghi e luminosi formando le vaste pianure liquide sulle quali si staglia la destinazione che vanta questa unicità di paesaggio lagunare e di isole per aperitivi a filo
Scrigni d’arte incastonati in affreschi naturali punteggiati dal genio umano e dalle sue coreografie architettoniche. Un intrigo eterogeneo per eventi e post congress ad alto potere emozionale ed esperienziale d’acqua, eventi esclusivi, cene di gala, meeting di alto profilo e tutto quello che si possa chiedere a una top destination. Ancora coreografie ad alto impatto emozionale a Verona, che all’interno della sua cinta muraria vanta un percorso storico-architettonico che si snoda in un continuum dal primo secolo a.C. ai giorni nostri. Innumerevoli le chiavi di lettura, anche quella di scegliere un’epoca storica e percorrerla nelle strade, nei borghi e nelle piazze, alla scoperta di Verona romana, teodoriciana, comunale e scaligera, i principali volti di questa città che alla plasticità del passato contrappone un’anima progressista e dinamica. Ed è chiaro che al successo di Verona come destinazione congressuale concorra anche e soprattutto la sua ricchezza artistica che annovera due capolavori d’arte romanica, il duomo e la chiesa di San Zeno Maggiore: il primo conserva una pala del Tiziano, il secondo un
La Piazza degli Scacchi a Marostica
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Perché un evento in... Veneto
Belle e murate Post congress alla scoperta di città, roccaforti e fortificazioni che hanno scritto importanti pagine di storia del Veneto. Sono le città murate, fra le quali spiccano icone della provincia di Padova a iniziare da Este, con un apparato difensivo perfettamente conservato, una muraglia lunga oltre un chilometro intervallata da ben 14 torri e culminante nel maestoso castello trecentesco. Intrigante è anche Monselice, tra i Colli Euganei e la pianura, con una delle cinte murarie meglio conservate del Veneto, sorta attorno al XIII secolo e aperta in più punti nell’Ottocento per assecondare l’espansione del centro cittadino. Di straordinario impatto è Cittadella, cinta da mura possenti dalla caratteristica forma tondeggiante e con vie interne perfettamente ortogonali. Alte mura di cinta anche a Montagnana, perfetto esempio di roccaforte medievale con, al suo interno, il castello di San Zeno, il cui nucleo originario risale al Duecento. In provincia di Treviso, invece, ecco Castelfranco Veneto, patria di Giorgione e con un castello dai molteplici stili architettonici e le mura che disegnano un perfetto quadrato costellato da cinque torri, eretto per ragioni difensive. Alle pendici dell’altopiano di Asiago e in provincia di Vicenza, infine, si trova Marostica, con un doppio castello, un vero e proprio unicum edificato nel XIV secolo. Tutta da percorrere è la passeggiata che unisce i due edifici – quello inferiore, tra l’altro, si protende sulla celebre piazza degli Scacchi – con tanto di panorama spettacolare “offerto” dalla cima del castello superiore.
trittico di Andrea Mantegna sull’altare maggiore, una delle opere fondamentali della pittura rinascimentale italiana. Maestosa anche la gotica basilica di Sant’Anastasia, scrigno dell’affresco di San Giorgio del Pisanello.
Del Garda e del Brenta Dopo Verona, ecco la Riviera degli Ulivi, la sponda veronese del Lago di Garda: cinquanta chilometri di costa con località e paesaggi diversi ritmati da rocche, pievi, borghi, insenature e, nella parte settentrionale, strapiombi vertiginosi. Il Mice più sportivo trova qui il suo regno d’elezione: venti costanti per praticare surf e
vela, verticalità di pareti per team building all’insegna delle arrampicate, spumeggianti torrenti per canyoning, sentieri da percorrere a cavallo, a piedi e in mountain bike. Non solo. Anche prelibatezze enogastronomiche, orgoglio del territorio, famoso per l’olio genuino e per i vini pregiati. Dalle piacevolezze epicuree si passa, con un gioco di sponda, all’arte della Riviera del Brenta: 36 chilometri di bellezza e stupore lungo il corso del fiume che unisce Venezia a Padova. Un elisir tutto fruibile dal Mice che qui può scoprire – soprattutto a bordo di imbarcazioni – differenti località tutte integrate in un unico milieu culturale che trae la sua particolarità non solo dalle rinomate dimore del Brenta. Campagna Lupia, per esempio, con il museo archeologico ospitato nella chiesa di Santa Maria di Lugo e l’oasi di Valle Averto, Dolo e il suo Squero Monumentale, l’ottocentesco “Ponte dei vasi” a Campolongo Maggiore, Villa Recanati Zucconi a Fiesso d’Artico, la fornace e l’essiccatoio a Sandon di Fossò.
Unesco e filigrana A Padova il Mice inspira forte la potenza della storia, delle tradizioni e dei simboli della destinazione: l’Università – nella quale Galileo Galilei insegnò a cavallo del Seicento –, la cappella degli Scrovegni – che custodisce l’opera più completa e meglio conservata di Giotto –, la basilica di S. Antonio, l’Orto botanico – Unesco – e Prato della Valle, una piazza scenografica fra le più grandi in Italia e persino d’Europa, circa 88mila metri quadrati di superficie. Il centro storico è dominato dal duecentesco palazzo della Ragione, conosciuto dai padovani come il “Salone” e nel suo spazio sottostante si trova il “Sottosalo-
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presente: polo laico e civile della destinazione è piazza dei Signori, al centro di una trama delimitata dal triangolo dei corsi d’acqua che dipartono dal Botteniga per confluire nel Sile.
Tesori da (ri)scoprire
ne”, l’antico mercato che dal Medioevo raccoglie la ricchezza delle campagne circostanti: un crogiuolo di sapori autentici in un luogo immutato nei secoli per post congress con enogastronomia tipica, shopping tour e degustazioni di vini e prodotti a chilometro zero. Trenta, invece, sono i chilometri previsti dalla navigazione sul fiume Sile – a bordo di imbarcazioni con la prua che scivola tra chiuse e porticcioli attrezzati lungo il percorso – che consente di giungere da Treviso a Venezia. Descritta dallo scrittore Comisso “intrecciata alla mobile filigrana d’acqua”, Treviso invita il Mice nel suo centro storico dal vivacissimo intreccio di elementi del passato e del
Vincenza è sinonimo di Palladio e il suo genio artistico è espresso al meglio nella basilica Palladiana – dal suo piano superiore si può godere di una vista mozzafiato sulle tre piazze sottostanti – e nella loggia del Capitanio. A fare da quinta all’animata vita della destinazione vi sono altre tre opere del grande architetto: palazzo Chiericati – sede del Museo civico e della Pinacoteca –, palazzo Barbaran da Porto – sede del Museo Palladiano – e palazzo Valmarana Braga. A Vicenza, inoltre, il Mice trova il Teatro Olimpico, il primo teatro stabile al chiuso d’Italia, progettato nel 1580 dall’imprescindibile Palladio. E poi Rovigo, green destination con una ricca trama d’arte: fra le icone della destinazione spicca la torre Donà e all’insegna di storia ed eccellenza sono palazzo Roncale e il cinquecentesco palazzo Roverella, quest’ultimo sede della pinacoteca dell’Accademia dei Concordi, cornice di prestigiose mostre contemporanee indoor. È invece la natura open air la protagonista dei post congress e degli incentive a Belluno, dal centro storico raccolto nel quale si intrecciano testimonianze di epoche diverse e poi, a corona, ecco le frazioni con nuclei antichi, case dall’architettura tipica e minuscole chiese che contengono tesori d’arte. Una walking destination nella quale il Mice può costeggiare i resti delle mura storiche lungo via Sottocastello per poi incontrare il ponte della Vittoria e ponte Vecchio ed esplorare Borgo Piave. Quattro passi nella storia e nello sport, in vista delle olimpiadi 2026.
In alto, il Canal Grande a Venezia In basso, il Castello di Conegliano Qui sotto, il Delta del Po a Porto Tolle
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Perché un evento in... Veneto
scelti per voi
Aqualux Hotel Spa Suite & Terme È
la nuova frontiera del Mice. Quella nella quale il business si intreccia al leisure e la parola d’ordine diventa “bleisure”, ovvero quando lavorare è un piacere grazie a un universo di seduzioni a tutto relax e con team building rigeneranti all’insegna della coesione. Una nuova visione per gli eventi e all’Aqualux Hotel Spa Suite & Terme di Bardolino la meeting industry, proprio dalla fine dell’estate, trova sfiziose novità. A iniziare dal Meeting & Spa Break, per conciliare lavoro e piaceri del gusto: imperdibili business lunch a base di selezionati ingredienti di qualità del territorio – elaborati dalla maestria dello chef Simone Gottardello – e golosi coffee break allestiti nell’atmosfera ovattata e rilassante del bar Spa. Per mangiare “sano” e senza rinunciare a sapori e profumi e per soddisfare i gourmet più esigenti: una sinfonia di specialità del genius loci, con la genuinità della materie prime utilizzate.
Aqualux Hotel Spa Suite & Terme Via Europa Unita, 24B 37011 Bardolino (Vr) Tel. 045 6229999 events@aqualuxhotel.com www.aqualuxhotel.com
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Business a tutto pleasure Fra i pionieri del bleisure, Aqualux Hotel Spa Suite & Terme ha creato proposte complete ed esclusive per la meeting industry, tutte contraddistinte da
Un’icona green sulla sponda orientale del Lago di Garda, legata al benessere, all’eccellenza e all’ecosostenibilità. Anche e soprattutto in ottica bleisure
efficienza, funzionalità, dotazioni hi-tech e spazi modulabili a seconda delle esigenze. È il caso della Sparkling Meeting Lounge, provvista di luce naturale – e ideale per meeting informali sino a un massimo di 25 persone –, oppure dei 1.200 metri quadrati dell’innovativo spazio congressuale nel quale vi sono anche due foyer, cinque break-out room di varie misure e una sala plenaria da 175 persone. Entrambi consentono, abbinati alle facility della location, di trasformare un momento di lavoro in una vera e propria esperienza sensoriale a 360 gradi. Come
sempre, cuore dell’albergo è la corte “sconfinata” che ospita l’AquaExperience, area pool con otto piscine – interne ed esterne – di acqua termale e una di acqua salata. L’offerta acquatica, unicum per vastità e varietà, si completa con l’AquaSpa & Wellness e, in un crescendo di opportunità, ecco la Exclusive Spa Night Experience, che offre l’opportunità – tutto l’anno e per un numero minimo di 15 ospiti – di avere in esclusiva tutti i mille metri quadrati dell’AquaSpa & Wellness: il trionfo del benessere, un’area con saune, bagni a vapore, fontana di ghiaccio e calidarium. informazione pubblicitaria
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La magia di un castello per eventi di successo Nel cuore delle colline del Prosecco, tra Venezia e le Dolomiti, tra due dei più bei borghi d’Italia, CastelBrando offre un moderno centro congressi dotato di tecnologie all’avanguardia che può ospitare ĆQR D SHUVRQH $OOèLQWHUQR GHO FDVWHOOR XQ SUHVWLJLRVR KRWHO FRQ FHQWUR EHQHVVHUH GXH ULVWRUDQWL GLYHUVL EDU H QHJR]L FRPSOHWDQR L VHUYL]L FKH UHQGRQR LQGLPHQWLFDELOH HG HVFOXVLYR TXDOXQTXH HYHQWR
via Brandolini, 29 Cison di Valmarino (TV) Italy q +39 0438 9761 E info@castelbrando.it www.castelbrando.it
Perché un evento in... Veneto
scelti per voi
Sopra il titolo da sinistra, il fascino dello skyline di Padova; il teatro anatomico di Galileo Galilei; l’Orto Botanico e Santa Giustina. Qui sopra, le mura di Cittadella. Al centro, Piazza dei Signori. Nella pagina accanto, la porta d’acqua del giardino di Valsanzibio e l’area termale dei Colli Euganei
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Ampia scelta di location, capacità ricettiva, posizione strategica e varietà di soluzioni post congressuali contraddistinguono Padova, destinazione nella quale la medicina è di casa. Una “città della scienza” e che detiene primati prestigiosi, a iniziare dal primo trapianto di cuore in Italia – nel 1985 – per arrivare a quello del fegato avvenuto nel marzo di quest’anno e che ha salvato la vita al paziente. Una straordinaria miscellanea di tecnologie disponibili, di conoscenza scientifica e frutto – anche – della preparazione data dall’Università di Padova. A questo proposito, Laura Favaretti, responsabile del Padova Convention Bureau, precisa: «Padova, con la sua Università, ha segnato la storia della scienza moderna, da quella della medicina a quella dell’astronomia, e ancora oggi continua a essere un importante centro di studio delle nuove frontiere in questi settori così come in altri e nelle loro applicazioni. È pertanto un luogo privilegiato di incontro e confronto dei relativi ricercatori a livello nazionale e internazionale».
Scienza e musica, congressi e musei, location di pregio e innumerevoli opportunità post evento. A Padova, con la regia del Padova Convention & Visitors Bureau
RICCARDO GIACOMEL
IAT CITTADELLA
Padova Convention &
Nel segno di Ippocrate Il congressuale legato alla medicina è senz’altro uno dei motori del Mice di Padova, che vede ogni anno in città migliaia di medici e ricercatori provenienti da tutto il mondo. È il caso di numerosi congressi in calendario da oggi al 2023, per alcuni dei quali sono previsti dai cinquecento ai 1.800 partecipanti, congressi che vedranno il coinvolgimento di enti pubblici e associazioni di categoria. L’Università di Padova ha scelto la propria città come sede di grandi congressi internazionali.
Una destinazione, Padova, comodamente raggiungibile con treni ad alta velocità e con voli – nazionali e internazionali – che atterrano nei vicini aeroporti di Venezia e Treviso e che consentono poi di arrivare – con shuttle dedicati – nella patria di Giotto. L’accoglienza Mice è concertata dall’affidabilità e professionalità del Padova Convention & Visitors Bureau, che annovera sempre più affiliati e richieste di ingresso nel network. Alla vasta gamma di location, Padova affianca una grande varietà di soluzioni post coninformazione pubblicitaria
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scelti per voi
n & Visitors Bureau
gressuali che, per continuare nel contesto di Ippocrate, può vantare nientemeno che il Musme, il Museo multimediale e interattivo di storia della medicina: inaugurato nel 2015 e in equilibrio tra passato e futuro, è già considerato un’eccellenza a livello nazionale. Si tratta di un museo di nuova generazione che racconta, con linguaggio rigoroso ma accattivante, lo straordinario percorso della medicina da disciplina antica a scienza moderna, con particolare attenzione alla storia della Scuola medica padovana. informazione pubblicitaria
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Il più grande spettacolo dopo il Big Bang Se il Dna di Padova è legato alla scienza, l’anima della destinazione è fantasiosa e contraddistinta – anche – da un’atmosfera frizzante. Padova, infatti, è la città dei grandi eventi e concerti “live” e si conferma sempre più polo imprescindibile per la musica. Diversi artisti nazionali e internazionali l’hanno scelta in questi anni – fra i tanti, Santana, Bob Sinclair, Ben Harper, Lenny Kravitz, Vasco, Tiziano Ferro, Litfiba, Zucchero – per una tappa italiana – o anche l’uni-
ca nel nostro Paese – del loro tour. Una sfiziosa opportunità post congressuale – accanto a grandi serate dedicate alla lirica, al balletto e agli show con personaggi della cultura –, per emozioni a briglie sciolte dopo le sessioni professionali, che si possono concludere anche con la degustazione dello Spritz: nato a Padova, da qualche anno è tornato a essere il re glamour dei cocktail italiani in ogni stagione. E a proposito di scorrere dei mesi e con uno sguardo al futuro, si prevede a Padova l’apertura del Nuovo Centro Congressi attualmente in costruzione, uno dei più grandi del Nord-Est italiano e in grado di ospitare complessivamente 3.500 persone. Progettato dall’archistar giapponese Kengo Kuma, sorgerà su un’area urbana di grande estensione – concepita anche per meeting ed eventi open air – a pochi passi dalla stazione ferroviaria e a poca distanza dall’uscita autostradale di Padova Est. Le sale principali per ospitare eventi e congressi saranno modulari e potranno essere riconfigurate per adattarsi a qualsiasi esigenza.
Padova Convention & Visitors Bureau (Consorzio turistico DMO Padova) Piazza Antenore, 3 35121 Padova Tel. 049 8201396 – 394 info@padovaconvention.it www.padovaconvention.it
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Perché un evento in... Veneto
scelti per voi
Fiera di Padova C’
è grande fermento a Padova per l’offerta congressuale della città. Al via c’è infatti un importante progetto ad alto valore aggiunto per tutto il territorio, che comprende la riqualificazione del polo fieristico e l’inaugurazione di un nuovissimo centro congressi. Una grande novità dove trova vita il nuovo sistema fieristico di Padova, gestito per la Camera di commercio, il Comune e la Provincia, dalla società Fiera di Padova Immobiliare Spa, che metterà a disposizione degli organizzatori di eventi e delle imprese un vero e proprio hub dove idee e innovazione si muoveranno di pari passo per creare un contesto unico e all’avanguardia, in grado di attrarre importanti eventi di prestigio. Dopo l’inaugurazione, prevista nel 2020, il nuovo centro congressi sarà il più grande del Veneto con una capienza massima di tremila persone e 12mila metri quadrati di superficie utilizzabile, pregiandosi della grande firma dell’architetto giapponese Kengo Kuma che lo ha ideato.
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Cambia pelle il sistema fieristico di Padova, che presto si arricchirà di un centro congressi e nel frattempo continua a offrire i suoi spazi funzionali per eventi di qualsiasi tipologia
Il nuovo centro congressi metterà a disposizione una sala principale, la Giotto, con una capienza massima di 1.600 posti che potrà essere divisa in tre sale su tre piani, dove collocare anche eventi indipendenti. Mantegna è il nome della seconda sala, per un massimo di 1.200 persone, anch’essa divisibile in una sala più grande da seicento posti e altre due da 256 posti ciascuna. Altre cinque sale saranno collocate al piano terra, ognuna da 150 posti e divisibili fino a diventare dieci spazi da 75 posti e un bistrot.
L’attivissimo Spazio Eventi Padova L’operatività del nuovo centro congressi è stata concepita in stretta sinergia con l’area espositiva della Fiera di Padova e con il suo Spazio Eventi, che in attesa delle nuove aree congressuali prosegue la sua attività attirando eventi di qualsiasi tipologia. Lo Spazio Eventi continua infatti a essere la location preferita da prestigiose realtà imprenditoriali per lanci e presentazioni di prodotto, importanti convention del settore informazione pubblicitaria
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scelti per voi
bancario e assicurativo e rilevanti congressi scientifici internazionali e medici nazionali e internazionali e ha di recente ospitato anche un TED’x. Lo spazio Eventi comprende due strutture allestite – per uno spazio complessivo di 11.500 metri quadrati –, messe a disposizione in un contesto unico e pregiato tra le architetture industriali di inizio Novecento a due passi dal centro di Padova. Entrambe le strutture sono modulari ed estremamente flessibili, così da adattarsi alle informazione pubblicitaria
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diverse esigenze per ospitare oltre a meeting, congressi e convention anche cene di gala e roadshow. Si può scegliere la funzionalità e l’ampiezza del Padiglione 11, in grado di ospitare fino a 1.500 persone oppure optare per il Padiglione 14, dove l’architettura originale del 1919 è stata perfettamente conservata e anzi esaltata dalla ristrutturazione del 2015. Anche le diverse soluzioni sono state ideate per le più svariate esigenze, da quelle
chiavi in mano alla possibilità di personalizzare l’evento in ogni singolo dettaglio. Lo Spazio Eventi ha già ospitato dal 19 dicembre 2016, data della sua inaugurazione, oltre 150 eventi, da 250 a 1.500 partecipanti. Questo perché l’attività dello Spazio Eventi Padova nel suo “cambiare pelle” resterà attiva fino e oltre l’apertura del nuovo centro congressi, dove gli eventi prenotati nel frattempo potranno trovare una nuova collocazione, a partire dal prossimo anno.
Fiera di Padova Via Niccolò Tommaseo, 59 35131 Padova Tel. 049 840111-497 Fax 049 840570 spazioeventi@padovafiere.it www.padovafiere.it
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Perché un evento in... Veneto
scelti per voi
Palazzo Verità-Poeta S
cenari di grande impatto, prestigio storico e tecnologia del terzo millennio ma con lo sguardo rivolto all’ecosostenibilità. È questo il fil rouge di Palazzo Verità-Poeta, settecentesca dimora patrizia – privata – situata a breve distanza dall’Arena, da Castelvecchio, dalle mura romane e medievali così come dall’Arco dei Gavi, fra le principali porte d’accesso di Verona. E pur essendo in centro, la location è facilmente raggiungibile e in prossimità di parcheggi convenzionati.
Il suo nome deriva dalla famiglia veronese Verità Poeta, fra le più antiche della città scaligera. Una location con affreschi del Settecento, per eventi al centro della storia
Storia in diretta
Palazzo Verità-Poeta Vicolo San Silvestro, 4/6 37122 Verona Tel. 045 596214 info@palazzoverita.it www.palazzoverita.it
XXX | settembre-ottobre 2019 Dossier Veneto 30 SX Verità poeta.indd 30
Si può essere innovativi e al contempo conservativi. Come Palazzo Verità-Poeta, soggetto a vincolo architettonico sin dal 1939 e protagonista di un continuo restyling anche in ottica green, come evidenzia il suo recente sistema di climatizzazione: un intervento idronico volto – anche – a eliminare le emissioni di gas serra dal centro città. E il verde è il colore che trionfa negli eventi che si svolgono durante la bella stagione nel giardino della villa – ricco di alberi e di specie floreali –, ideale per ricevimenti all’aria aperta o per cocktail a tutto business. In qualsiasi periodo dell’anno il
Mice ha a disposizione tutti gli eleganti spazi indoor della location, disposta su tre livelli: il giardino, una delle ultime oasi verdi di Verona, dal quale accedere direttamente alle cantine con le volte in cotto – grazie alla loro perfetta insonorizzazione, queste ultime si rivelano cornice sfiziosa per eventi musicali oltre che per classiche degustazioni –. Il secondo livello, invece, è costituito dal piano terra dotato di terrazza con affaccio al giardino e, infine, ecco il terzo livello. Raggiungibile dallo scalone principale, il piano nobile contempla il Sa-
lone delle Feste e altre sei sale per una capacità complessiva di trecento persone, di cui 120 nella principale. Tutte affrescate da autori di notorietà internazionale, le sale presentano diverse superfici – comprese tra i 35 e i settanta metri quadrati –, sono impreziosite da affreschi e da mobili d’epoca e si rivelano ideali per ospitare eleganti serate di gala. Il tutto in un crescendo di dettagli d’autore e sorprese: alcuni degli artisti che hanno partecipato alla realizzazione dell’edificio, infatti, sono raffigurati in un affresco all’interno del palazzo. informazione pubblicitaria
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Perché un evento in... Veneto
scelti per voi
Vicenza Convention Center – ViCC I
Italian Exhibition Group Event & Conference Division Via dell’Oreficeria, 16 36100 Vicenza Tel. 0444 969111 info@vicenzaconventioncentre.it vicenzaconventioncentre.it
XXXII | settembre-ottobre 2019 Dossier Veneto 32 SX Vicenza CC.indd 32
l lavoro svolto nel primo semestre di quest’anno dalla divisione Event & Conference di Italian Exhibition Group ha portato a Vicenza importanti novità, a partire dalla Convention Nazionale di Federcongressi, che si è svolta a marzo e che ha rappresentato una grande occasione di promozione della città e della sua offerta fieristica e congressuale. La costituzione di IEG, società quotata sul Mercato Telematico Azionario organizzato e gestito da Borsa Italiana Spa dallo scorso 19 giugno, e la scelta del nuovo marchio ViCC hanno favorito un posizionamento che sta già portando a un incremento e miglioramento qualitativo degli eventi congressuali ospitati nel quartiere fieristico vicentino. «Il nostro programma di lavoro sul ViCC punta sull’innovazione e sulla diversificazione», così esordisce Stefania Agostini, direttrice della divisione Event & Conference Italian Exhibition Group ponendo l’attenzione anche su come l’event industry stia cambiando. «Il ViCC si propone come una location in cui il business e la comunicazione aziendale dei nostri clienti possano trovare tutte le condizioni per essere valorizzati. Negli eventi ospitati nel primo
Il Vicenza Convention Center – ViCC ha imboccato la strada giusta per il posizionamento, da protagonista, di Vicenza nel mercato degli eventi Mice
semestre e nell’approccio tenuto con i nostri clienti abbiamo cercato di trasferire i nostri valori, aiutandoli a fare delle scelte innovative, anche di rottura con la loro storia passata e nello stesso tempo proponendogli una gamma di servizi integrati fra loro, in grado di allinearsi alle loro strategie di comunicazione e marketing». Il trend vede oggi un aumento degli eventi aziendali, soprattutto del settore industrialeimprenditoriale del Nord-Est, con convention di aziende sia locali/regionali sia nazionali, ma anche road show di importanti brand dei settori assicurazioni, bancario e telefonia e gli eventi del segmento medicoscientifico e religiosi. Un esem-
pio è stato lo scorso maggio il workshop dell’azienda Cove (Compagnia Veneta Elettrodomestici), piattaforma d’acquisto con molti soci sparsi in Veneto. A ottobre si svolgeranno invece in contemporanea – andando a occupare per intero due padiglioni – l’evento Meb Elettroforniture (quattromila presenze) e quello di Arroweld (1.200 presenze). Risultati raggiunti anche grazie ad azioni di marketing diretto attraverso il rinnovamento e arricchimento del sito www. vicenzaconventioncentre.it in cui il visitatore può trovare contenuti e strumenti come mappe interattive delle sale e degli spazi, video di prodotto, fotogallery, numeri e servizi. informazione pubblicitaria
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Perché un evento in... Veneto
scelti per voi
Villa Borromeo U
n gioiello di storia e arte in cui si fondono il comfort e la tecnologia contemporanei. Raggiungibile da Venezia in venti minuti e da Vicenza in 15, Villa Borromeo, con la sua posizione centrale nella pianura veneta, è meta d’elezione per meeting di ampio respiro e di grande impatto. A soli cinque minuti dal centro storico del capoluogo – e ottimamente servita anche dai mezzi pubblici –, dalla stazione ferroviaria e dall’uscita A4 Padova Ovest, collocata lungo la Strada Regionale che unisce Padova con Vicenza, Villa Borromeo è una certezza quando la facilità e rapidità di accesso sono requisiti importanti. La sede è dotata di un ampio parcheggio privato, adeguato anche ai pullman, per potersi definitivamente dimenticare delle problematiche logistiche degli ospiti.
Fascino antico, funzionalità moderna Villa Borromeo Via della Provvidenza, 61 35030 Sarmeola di Rubano (Pd) Tel. 049 8979900 Fax 049 8988483 info@villaborromeo-pd.it www.villaborromeo-pd.it
XXXIV | settembre-ottobre 2019 Dossier Veneto 34 SX Villa Borromeo.indd 34
La struttura originaria, fatta edificare dai conti Borromeo, risale al Cinquecento mentre gli affreschi di cui è riccamente adornata risalgono al secolo successivo. Una vasca circolare in trachite con giochi d’acqua e luci, il raffinato giardino all’ita-
Complesso secentesco, reso contemporaneo da un minuzioso recupero e da una generosa dotazione tecnologica. Una fusione di antico e moderno per esperienze memorabili
liana che connette il fabbricato alla circostante natura, il parco di 25mila metri quadrati piantumato e illuminato, le scuderie e le barchesse sapientemente recuperate e riorganizzate – dotate di ampi porticati fruibili in ogni stagione e di corti in pietra di grandi dimensioni –, offrono straordinarie versatilità e comfort. La dotazione tecnologica consiste in moderni sistemi di scenografica illuminazione, di climatizzazione e sanificazione dell’aria, di impianti audio-video aggiornati e flessibili a ogni esigenza congressuale. La cura dei dettagli nei recuperi architettonici e artistici, così come nella fruibilità
e nella dotazione tecnologica, caratterizzano il complesso e lo collocano ai vertici dell’offerta in Veneto. Gli equilibri di colore, di forme e prospettive, le vedute pittoresche e la globale armonia del complesso si affermano con decisione sin dal primo ingresso: una pluralità di caratteristiche che rendono Villa Borromeo adatta non solo a meeting e congressi ma anche a cocktail – eleganti e anche informali –, pranzi di classe e cene di gala, incontri sociali ed eventi, anche i più complessi e articolati. I quali possono fruire in esclusiva delle strutture nella pienezza della loro consistenza e flessibilità. informazione pubblicitaria
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Perché un evento in... Veneto
scelti per voi
Villa Cordevigo U
n lungo viale di alti cipressi, un borgo, una villa nobiliare e una piccola chiesa, armoniosamente immersi nella natura della tenuta di Villa Cordevigo, con la quale l’edificio principale dialoga grazie a un incantevole giardino all’italiana, offrono la cornice ideale per un ambiente elegante e raffinato, in grado di associare a qualsiasi evento Mice un percorso di wellness, health e beauty. Uno scenario da sogno accoglie gli ospiti della Villa, oggi conosciuta come Villa Cordevigo Wine Relais, una struttura ricettiva cinque stelle lusso situata nella grandiosa regione del Lago di Garda. Un luogo singolare che sembra essere sospeso lontano dal tempo, immerso nella quiete che i proprietari attuali hanno saputo preservare e valorizzare grazie a un importante progetto di restauro. L’attenzione ai dettagli ha permesso di traghettare nel presente tutta la storia della villa e di riattualizzare un passato fatto di armonia e bellezza e così, dalle primissime tracce che risalgono all’epoca romana, si passa al XVI secolo, quando nasce il nucleo originale di una dimora patrizia destinata a vivere intensamente
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Un passato nobile e un presente straordinario all’insegna dell’eccellenza. Villa Cordevigo Wine Relais apre i suoi gloriosi spazi per meeting di lavoro ed eventi indimenticabili
fino ai giorni nostri. Villa Cordevigo nasce come palazzo padronale con una serie di annessi rustici che venivano utilizzati per l’attività agricola, ma già nel Settecento e nei secoli successivi, la trasformazione del frutteto in giardino testimoniava la ricchezza e la potenza delle famiglie che la abitavano. Per secoli è stata la residenza privilegiata di nobili casate che nel tempo hanno apportato alla struttura interessanti migliorie, arricchendola di affreschi e opere d’arte. Attualmente Villa Cordevigo appartiene alle famiglie Deli-
bori e Cristoforetti che nel 2011 l’hanno trasformata in un wine relais, un albergo cinque stelle lusso, una destinazione esclusiva per tutti coloro che amano un soggiorno all’insegna del comfort e del buon cibo abbinato a vini pregiati. A conferma dell’accurato intervento di restauro, dell’altissima qualità degli ambienti e dei servizi offerti, nel 2017 la struttura è stata premiata dai Tripadvisor Travellers’ Choice Award come uno dei “Top 10 hotel” in Italia e sempre nello stesso anno è entrata a far parte della prestigiosa associazione Relais & Châteaux. informazione pubblicitaria
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Wine Relais gante, un viaggio emozionale e sensoriale, che, a partire da quest’anno, è reso ancora più stimolante grazie alla vinoterapia con i prodotti naturali Vinoble Cosmetics.
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La grande bellezza Il fascino di uno degli hotel più belli d’Italia è tangibile, l’intero complesso è ricco di charme e ha caratteristiche ben oltre gli standard consueti. Villa Cordevigo accoglie i propri ospiti in 33 camere e suite, distribuite nella villa padronale e nelle due ali laterali denominate barchesse. Ogni camera è rigorosamente diversa dalle altre e offre al proprio interno la raffinatezza dello stile tipico del XIX secolo abbinata alla bellezza del design contemporaneo. Un’accoglienza al top sotto ogni punto di vista: anche nella gastronomia è garantita informazione pubblicitaria
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l’eccellenza, grazie all’energia creativa e mediterranea dello chef Giuseppe d’Aquino, mente e braccio del Ristorante Oseleta, premiato con l’ambita stella Michelin. Villa Cordevigo è inoltre un caldo rifugio in cui potersi prendere cura del proprio corpo e della propria mente grazie all’Essentia Spa, che offre agli ospiti un percorso di benessere olistico all’interno di un ambiente raffinato tra sauna finlandese, sauna a raggi infrarossi, bagno turco, vasche idromassaggio, docce emozionali. Si tratta di un percorso wellness moderno ed ele-
A Villa Cordevigo gli spazi per il relax e per il business si sposano alla perfezione e trovano in due particolari ambienti la location perfetta per ospitare una meeting industry esigente. La sala De Moreschi, 112 metri quadrati per una capienza massima di settanta persone a platea, è un ambiente raffinato, alto quasi quattro metri, dotato di luce naturale, schermo, proiettore, microfono, impianto audio, wi-fi, flipchart. La Taverna Fracastoro, invece, con i suoi poco più di quaranta metri quadrati è un locale più raccolto, ideale per riunioni di lavoro con un minor numero di partecipanti, fino a venti circa. La Taverna, spazio dal fascino antico, era una piccola e rustica sala da pranzo, che deve il suo nome a Girolamo Fracastoro, noto medico, filosofo e poeta del Cinquecento, autore di importanti testi letterari sul vino, che ha vissuto in questi luoghi.
Villa Cordevigo Wine Relais Località Cordevigo 37010 Cavaion Veronese (Vr) Tel. 045 7235287 info@villacordevigo.com www.villacordevigo.com
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Perché un evento in... Veneto
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a maestria dell’accoglienza è un insieme di dettagli. Di stile e di pregio, come il riconoscimento assegnato a Villa Quaranta Tommasi Wine Hotel & SPA, dedicato alle eccellenze dell’enoturismo mondiale e conferito dalla Cciaa di Verona. Una location, Villa Quaranta, nella quale personalizzare gli eventi all’insegna del genius loci così come in tutte le location dell’ospitalità firmata Tommasi: esperienze uniche in luoghi autentici, caratterizzati dall’identità di una famiglia che trasmette i valori della qualità da quattro generazioni.
Storica dimora alle porte della Valpolicella Classica, insignita del “Best of Wine Tourism 2020” per la migliore ricettività del territorio. Quattro stelle per congressi d’autore
Sì, chiamiamole emozioni
Villa Quaranta Tommasi Wine Hotel & SPA Via Ospedaletto, 57 37026 Ospedaletto di Pescantina (Ve) Tel. 045 6767300 Fax 045 6767301 info@villaquaranta.com www.villaquaranta.com
Villa Quaranta è una pluralità di seduzioni: la villa padronale e il ristorante Borgo Antico, l’albergo con la sua ospitalità di classe e 79 camere dallo stile unico, il centro benessere Terme della Valpolicella – 2.500 metri quadrati tra piscine termali, saune, centro medico, beauty centre e fitness – la chiesetta romanica, il parco secolare per attività outdoor e l’avveniristico centro congressi con otto sale modulari per 450 persone, prive di colonne e insonorizzate. Oltre alla tecnologia, però, è il fattore umano che determina il successo degli eventi e Villa Qua-
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ranta consente di raggiungere gli obiettivi aziendali con team building condotti da un team specializzato. Con Giulia – psicologa che accompagna nello sviscerare le dinamiche fra i vari componenti del team di lavoro – ed Elia – istruttrice di yoga – in sinergia con Giorgia – esperta di cantina – prende vita WineYoga: i partecipanti vengono portati a vivere le stagionalità della vite – dal suo germoglio con fioritura primaverile al riposo invernale – apprendendo anche come estraniarsi dalle situazioni contingenti e prendere la decisione giusta. Poi Seba-
stiano, istruttore di functional, attraverso il movimento e il divertimento, fa capire e superare a ogni partecipante i propri limiti, mentre Enrico e Antonio, esperti del gusto, fanno lavorare sul livello di attenzione nel reperire informazioni per poi utilizzarle con la “Scuola di assaggio vini bendati” o nella dinamica “Caccia al re Amarone”. Coesione e successo garantito anche con la regata in barche di cartone nell’acqua termale e l’Escape Room, da cui “fuggire” sfruttando le abilità del leader e le capacità di ciascun team member. informazione pubblicitaria
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