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ANNO 51° - N. 2 maggio-giugno 2023
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With more than 50 years of experience in the events industry, our events are not just meetings but a collection of extraordinary moments. Our solutions provide a new dimension of participation and interactivity. Always with the same passion.
In 50 anni di vita, Meeting e Congressi tante volte ha cambiato pelle, tante volte ha anticipato fenomeni che sarebbero poi diventati consuetudine e tante – tantissime – volte si è lanciata in nuove direzioni, spesso solo intuite, alla ricerca di nuove strade da proporre ai lettori più intraprendenti
Anno Uno
Ilnumero che ti accingi a sfogliare ti risulterà diverso dagli abituali. Perché ti prenderà per mano lungo l’affascinante cammino percorso finora dal settore congressuale italiano e al contempo ti proietterà nel futuro, permettendoti di immaginare quanta ricchezza e quante opportunità potrà ancora cogliere chi ne fa parte.
Mezzo secolo, un’età che per molti lettori non è ancora arrivata, è un traguardo che poche riviste hanno raggiunto, soffocate dalle mode e dal web. Meeting e Congressi ha invece sempre retto e superato queste prove, sostenuta da un settore in perenne cambiamento, da un innato fiuto redazionale e spirito di approfondimento e – naturalmente – da una folta compagine di inserzionisti cui va il nostro ringraziamento.
Il “segreto” della longevità di Meeting e Congressi sta proprio nel saper dare ampiezza e profondità ai temi e alle problematiche di un mondo, che non si possono assaporare, assimilare e ponderare stando davanti a uno schermo. Merito di una Redazione esperta e appassionata, composta da giornalisti e redattori costantemente sollecitati dalle sfide del cambiamento, dalle sintesi armoniche che scaturiscono dalla manifestazione di opinioni spesso molto contrastanti, dai frequenti contributi e apprezzamenti che giungono loro dai fedeli lettori.
MARCO BIAMONTI direttore responsabile marco.biamonti@ediman.itTe ne renderai conto di persona sfogliando questo numero. In 50 anni di vita, Meeting e Congressi tante volte ha cambiato pelle, tante volte ha anticipato fenomeni che sarebbero poi diventati consuetudine e tante – tantissime – volte si è lanciata in nuove direzioni, spesso solo intuite, alla ricerca di nuove strade da proporre ai lettori più intraprendenti.
E anche, non credo saremmo arrivati a questo punto se non avessimo costantemente cercato di creare un terreno comune – fatto di linguaggio, di etica, di stile e di iniziative – sul quale poter comunicare e confrontarci. Questo impegno non solo ha creato legami molto solidi con tanti operatori del settore, ma ha anche favorito una crescente atmosfera di fiducia e considerazione, i cui benefici ricadono su tutti.
Per noi ogni anno è l’”Anno Uno”. Sono convinto, quindi, caro Lettore, che ancora per i prossimi cinquanta anni potrai trovare in Meeting e Congressi tanti spunti per la tua attività, oltre alla voce e al conforto di un fedele alleato.
Buona lettura!
Grazie per i vostri
Sono tantissimi i messaggi, i whatsapp, i post e i videomessaggi d’auguri che abbiamo ricevuto per i cinquant’anni di Meeting e Congressi.
AUGURI
Abbiamo voluto condividere con voi i video sui nostri canali social, ma vogliamo ancora ringraziarvi tutti, per aver festeggiato con noi un traguardo così importante
Cinque decenni per IMMAGINI
La storia di Meeting e Congressi in cinque tappe!
Ecco come ci siamo divertiti a viaggiare nel tempo raccontando i 50 anni della rivista per immagini, anche sui nostri canali social e sul sito Di decennio in decennio, abbiamo scelto le copertine più belle e gli oggetti più iconici dell’epoca…
Qualcuno si ricorda ancora che la musica si ascoltava sul mangianastri? E come funzionavano i Nokia 3310?
I nostri primi 50 ANNI
Mezzo secolo: un traguardo tanto impegnativo quanto entusiasmante da raggiungere – e superare –, soprattutto in un momento storico come il passato più recente, caratterizzato da cambi epocali di grande respiro, rivoluzionarie impennate tecnologiche, cambiamenti sociali importanti, crisi geopolitiche e delle materie prime e persino una pandemia
Eppure Meeting e Congressi ha continuato a registrare trend ed evoluzioni di un settore, il Mice, in eterno divenire. Non solo: è stato testimone della nascita della meeting industry in Italia, ne ha accompagnato e – ci piace pensarlo –in qualche modo anche indirizzato la crescita
Sfogliate allora con noi questo album dei ricordi e ripercorriamo insieme i 50 anni di questa riuscita avventura editoriale, ufficialmente registrata presso il Tribunale di Milano il 27 aprile 1973 ma uscita nell’ultimo trimestre di quello stesso anno.
e ancora oggi super moderna: questa è la copertina d’esordio di Meeting & Congressi Certo, quella “s” che pluralizza la parola “manager” oggi ci fa rabbrividire, ma nel 1973 era ancora tutto da costruire in Italia: non solo il settore degli eventi e dei congressi, ma anche il linguaggio specifico con il quale raccontarlo.
Ecco il primo articolo di Meeting & Congressi
Da subito la rivista entra nel vivo e si pone come il punto di riferimento della meeting industry (“questa rivista si propone, appunto, di collaborare alla piena soddisfazione di quelle istanze sociali che sono la premessa dell’attività congressuale” si legge nell’articolo), una meeting place cartacea dove fare networking e scambiarsi idee per definire nuove regole e individuare le competenze specifiche
Ancora dal primo numero di Meeting & Congressi: un elenco di consigli pratici per rendere davvero efficace un convegno. A stilarlo è l’americano Richard Beckhard, pioniere nel settore dello sviluppo aziendale, nonché teorico del lavoro in team e professore a contratto del Mit, il Massachussetts Institute of Technology.
Al punto 3 si legge un concetto quanto mai attuale, antesignano della moderna interazione tra relatore e delegati, tra docente e discenti: “I congressisti dovrebbero essere consultati nella stesura del programma, ogni qual volta è possibile”.
si affronta subito l’argomento della terminologia specifica del settore ed è già chiara la tendenza ad avvalersi di parole inglesi: il mondo anglosassone e quello americano in particolare hanno infatti già classificato le diverse tipologie di incontri. Fa la sua comparsa anche una nuova parola, dal significato ancora un po’ nebuloso: “incentive”. Nel 1974 M&C inaugura importanti nuove sezioni della rivista, come quella delle news, dove pubblicare le notizie d’attualità di maggior rilievo per i lettori, dalle nuove aperture di alberghi congressuali alle più svariate curiosità dal mondo, alle case history internazionali: nell’era pre-Internet, queste brevi rappresentano, per gli addetti ai lavori, il modo più efficace per rimanere sempre aggiornati. Escono anche i primi speciali territoriali, dove le destinazioni raccontano la loro offerta congressuale, e i grandi dossier tematici, inaugurati con un ampio dossier sui congressi medici, l’industria farmaceutica e la ricerca scientifica, pubblicato sul numero 3; tra gli intervistati, il luminare Umberto Veronesi.
Si parla (anche) di psicologia congressuale e di coinvolgimento del pubblico, quello che oggi chiameremmo “engagement”. Tra i consigli si legge: “Se la sua presentazione ha anche efficaci battute umoristiche lo speaker sa che l’ilarità scatterà, come una scintilla, in una-due persone: ma in poco tempo la scintilla travolgerà la reticenza degli altri e la risata diventerà generale”.
1975: Dopo aver capito che le sale di lettura e i saloni dei ristoranti non sono adatti a ospitare meeting e convegni, gli alberghi si stanno attrezzando con le prime sale meeting e i primi centri congressi veri e propri; ma gli spazi “nudi e crudi” non bastano: ecco gli accessori indispensabili, tra i quali, figurano anche i portacenere a stelo, a ricordarci di come, un tempo neanche tanto lontano, si potesse fumare anche negli luoghi (pubblici) al chiuso.
1975: Arriva dritto dritto dagli Stati Uniti ed è uno strumento promozionale che promette di moltiplicare i volumi di vendita e di fidelizzare –“galvanizzare” si legge nell’articolo – i collaboratori: si tratta dell’incentive travel. I viaggi-premio erano allora una novità assoluta in Italia, mentre oltreoceano potevano rappresentare addirittura l’ago della bilancia nella scelta di un impiego piuttosto che un altro.
Appena due anni dopo, sul numero 2 del 1977 di Meeting & Congressi, i viaggi aziendali verranno inseriti nella “strategia di marketing” dell’azienda: un approccio decisamente moderno (e attuale) all’argomento.
Fin dall’inizio M&C dà consigli mirati, primo fra tutti, un monito ai dirigenti d’azienda affinché non si improvvisino organizzatori di viaggi incentive, ma scelgano una valida agenzia specializzata: “Mai confondere un programma di viaggio con un programma di viaggio incentive perché un semplice agente di viaggio può fissarvi l’albergo e organizzarvi il trasporto aereo, ma non è in grado di promuovere la vostra iniziativa o, comunque, di gestire tutti quei meccanismi che determinano un buon incentive”.
1976: M&C è ancora in bianco e nero, fotografie comprese, tranne qualche fondino e qualche pubblicità.
Coraggiosamente, nel 1976 Meeting & Congressi pubblica un articolo decisamente dissacrante, sull’opportunità di sfruttare i cortei funebri per promuove i propri affari e stringere utili relazioni interpersonali…
Colorate invece le copertine: tinte cariche a contrasto e colori pieni. Gli “strilli” – ovvero i titoli in copertina – sono quasi un sommario, con tanto di numeri di pagina. In quello stesso anno la rivista, da trimestrale diventa bimestrale e aumenta la foliazione: un segno significativo della crescita del mercato congressuale.
Nell’articolo sopra: la proposta di una serie di attività di svago – alcune delle quali oggi difficilmente incontrerebbero il gusto dei delegati – in voga negli Stati Uniti. Si inizia a parlare di “in-congress”, “aside-congress” e “post-congress”.
Con i riflettori della meeting industry italiana costantemente puntati sulla realtà americana, Meeting & Congressi segue le elezioni presidenziali americane del 1976, considerate “una delle più grosse affermazioni in fatto di attività congressuale”: dopo una serie di riunioni e congressi, infatti, sono stati designati i due candidati.
1976: Anche le location “vista mare” si accorgono delle grandi potenzialità delle attività congressuali, perfette per destagionalizzare le presenze e assicurarsi un buon riempimento anche in bassa stagione.
Dal numero 5 del 1976 di M&C: “Tutte le istruzioni operative devono essere messe su carta. Per ogni punto, ogni problema, annotatevi le cose da fare, le persone preposte ai vari compiti e le modalità e le scadenze di tali compiti”: sono nate quelle che anni dopo verranno chiamate “mappe mentali”. Una curiosità: leggete l’involontariamente profetico accenno a nuovi virus nel sommario dell’articolo, sotto la foto di sinistra…
Arrivano i proiettori per diapositive compatti e con la possibilità di sonorizzazione e di registrazione audio e le tecniche di proiezioni si affinano: siamo alla preistoria della tecnologia congressuale.
“… Con l’aumento dell’industrializzazione vi è stato anche un aumento della specializzazione. Questi rapidi incrementi hanno creato la necessità di venire a conoscenza di informazioni aggiornate per uditori specializzati: ingegneri, venditori, scienziati. Al di sopra di ogni altro sistema di comunicazione, il meeting è diventato la scorciatoia, il mezzo più rapido per ricevere e trasmettere determinate informazioni o notizie” afferma sulle pagine di M&C un prestigioso professore di Berkley, Percy Tannenbaum.
Negli Anni 70 fa la sua comparsa sulle pagine di Meeting & Congressi Nino Vermicelli, giovane giornalista di cronaca mondana per i quotidiani romani, che si lascerà conquistare dal turismo congressuale e dal progetto editoriale firmato Ediman diventando uno dei protagonisti della prima ora della meeting industry italiana, oltre che una vera colonna della nostra casa editrice, grazie alla sua vivacità di pensiero e all’attitudine alle relazioni umane.
Nel corso della sua lunga carriera riceverà numerosi premi fino alla nomina, nel 2012, a presidente della prestigiosa associazione internazionale dei Cavalieri del Turismo. Resterà con noi – e sempre attivissimo –fino a luglio 2020, quando si spegnerà, all’età di novant’anni.
Nino, all’epoca già inviato di Meeting & Congressi, chiacchiera con Gina Lollobrigida durante The Best, una cerimonia mondana organizzata dalla Camera Nazionale dell’Alta Moda Italiana. La location?
Il Jackie’O di Roma
1978: Sempre più ricca di spunti utili per gli organizzatori di congressi e seminari, Meeting & Congressi specifica il proprio raggio d’azione aggiungendo una dicitura sotto il nome della testata: “Rivista specializzata in tecniche congressuali, incentive e turismo d’affari”.
Foto di gruppo prima di partire per un viaggio premio Siamo nel 1978 ed è già chiaro
Il settore inizia a sentire la necessità di parlare un linguaggio tecnico comune: “Questo è solo un breve accenno di termini congressuali; penso che approfondire le parole italiane che vengono usate a proposito e a sproposito nella terminologia congressuale e unificarle con le varie associazioni di operatori di congresso che hanno elaborato un glossario sia un primo passo nella ricerca del linguaggio di congresso puro e, fin dove è possibile, italiano”.
Oggi forse questo articolo potrebbe far sorridere gli addetti ai lavori, ma agli albori l’incentive travel era ancora tutto da inventare e nessun dettaglio andava sottovalutato, senza dimenticare che la meteorologia dell’epoca non era in grado di fare previsioni così precise come avviene attualmente. Si legge nell’articolo:
di mettere in conto le mutazioni meteorologiche, che sono una questione di grande importanza per le aziende promotrici di queste iniziative nel corso della stagione morta: tali operazioni hanno evidenti vantaggi (…). Ma una simile pratica ha le sue trappole, che potrebbero trasformare l’incentive in un grosso fiasco”.
Ecco un altro strumento importato dagli Stati Uniti, il badge È talmente una novità che Meeting & Congressi dedica alla “carta di identificazione a vista” addirittura una tavola rotonda.
“Pollo alla seconda colazione e bistecca a cena; verdure anonime e patate, tante patate…”: ne ha fatta di strada il catering congressuale! Nell’articolo, (siamo nel 1979) si consiglia agli organizzatori la consultazione di alcune bibbie della gastronomia, in modo da poter poi “spiegare allo chef – libro alla mano – come si esegue una tal ricetta”: chissà come reagirebbero gli stellati di oggi di fronte a una simile ingerenza da parte dei planner…
’80
“La delusione è venuta dopo, quando abbiamo esaminato meglio le sedie fisse.
Erano fatte di plastica, una plastica particolare che… garantiva il completo incollamento alle sedie di pantaloni e sottane. I braccioli erano costituiti da una sottile striscia di durissimo acciaio.
E, dal momento che erano avvitate al pavimento, le sedie non potevano essere rimosse e disposte nell’ordine voluto”: nei primissimi Anni 80 l’ergonomia era ancora un concetto sconosciuto nel mondo congressuale.
Non si parlava ancora né di quote rosa né di gender gap ma, da un sondaggio fatto nel 1979 su un campione di circa settecento dirigenti, è emerso che il 75% degli intervistati avrebbe accettato senza problemi una donna come capo e il 53% era convinto che “le donne fossero in grado di svolgere un’azione di conduzione altrettanto bene come gli uomini”.
1981: Tra le tematiche che Meeting & Congressi affronta, ci sono anche quelle legate al business travel. L’anno successivo, tuttavia, Ediman lancerà un magazine dedicato, Turismo d’Affari, “il periodico per il businessman che viaggia”, in formato tabloid.
Le copertine di M&C si alleggeriscono e si arricchiscono di immagini, in linea con l’atmosfera che permea gli Anni 80 L’incentive travel è ancora tra gli argomenti-clou, tanto che nel 1984 la nostra rivista uscirà con un inserto dedicato di 43 pagine, “Speciale Viaggi di Incentivazione”. Nell’ottobre dello stesso anno il supplemento diventerà una rivista indipendente, Incentivare, e dal 1985 uscirà con cadenza bimestrale.
Gli 80 sono anche gli anni delle grandi inchieste – curiosa quella sulle abitudini dei congressisti una volta tolta giacca e cravatta e indossate le scarpe da tennis, una sorta di “bleisure” ante litteam – e delle novità importate dall’estero, come i meeting interamente sponsorizzati da un’industria farmaceutica uno strumento informativo che sempre più spesso inizia a essere usato in sostituzione dei depliant pubblicitari ai medici.
1983: le copertine diventano fotografiche e Meeting & Congressi supera le duecento pagine di foliazione.
L’antenato del telefono cellulare: il cercapersone I primi potevano ricevere solo segnali acustici, mentre i più evoluti ricevevano anche messaggi fonici. A un’unità centrale potevano essere collegati fino a 99 ricevitori tascabili.
“La fantasia è uno strumento straordinario, un aspetto fondamentale della regia congressuale, purché non si prescinda dalla tecnica e dalla professionalità”: i congressi scoprono la creatività. Siamo nel 1986.
Negli Anni 80 non c’è (quasi) meeting senza spettacolo finale. I testimonial più richiesti? I comici, capaci di catturare l’attenzione del pubblico e divertirlo.
1987: è boom del “turismo” congressuale. Meeting & Congressi presenta i dati della prima ricerca dedicata ai congressi in Italia, commissionata da Italcongressi al Censis. La ricerca traccia un’accurata mappatura delle strutture e delle organizzazioni congressuali della Penisola. Le regioni a più alta concentrazione congressuale? Lombardia, Toscana e Lazio.
Il lessico congressuale si arricchisce di nuovi vocaboli (Un paio di esempi? Pco e meeting planner) e concetti, come testimonia anche la copertina di M&C, che cambia il suo pay-off: “comunicazione, formazione, conventions e incentive travels”.
1987: il mondo inizia
a espandere i propri confini e nuove realtà si propongono come destinazioni congressuali, come Belgrado, la capitale dell’allora Jugoslavia.
1988: Meeting & Congressi diventa maggiorenne. Nello stesso anno esce “Guide to Italy 1988” il primo supplemento in lingua inglese della nostra rivista: una guida alle strutture congressuali del Belpaese per i planner stranieri, ma anche una pubblicazione di promozione della destinazione Italia all’estero. Partner del progetto: Alitalia.
1988: M&C, grazie all’autorevolezza dei suoi contenuti, diventa l’organo ufficiale di Italcongressi e di Aimp (Associazione Italiana Meeting Planner).
Numeri e fatturati da capogiro: 270mila tra congressi, meeting, convention e seminari organizzati in Italia nel 1988, per un giro d’affari di 8.400 miliardi di lire e un indotto di 15mila. Il congressuale è un segmento fondamentale del turismo nazionale (corrisponde circa al 10% del fatturato complessivo del comparto) e per il 1989 si calcola un aumento del 4% del suo impatto sul Pil.
La tecnologia evolve e si inizia a parlare di multiproiezioni, laser e multimedialità
1989: anche le pagine di M&C diventano a colori
Il settore sente la necessità di dare spessore “scientifico” all’organizzazione congressuale e nell’articolo si ripercorre la storia degli incontri aggregativi, dai greci nelle agorà ai giorni nostri.
Una delle iniziative più famose di Meeting & Congressi dell’epoca, la premiazione dei Golden Gate, rivolta ad alberghi e strutture congressuali in Italia e all’estero: trecento invitati alla serata, giornalisti e grande risonanza mediatica, con l’evento ripreso persino in Tv. Il premio è in realtà nato qualche anno prima, nel 1986, e si chiamava “Le Stelle d’Oro”: a decretare i vincitori erano i lettori di M&C, che dovevano compilare e inviare un coupon. Per premiare la buona volontà, Ediman aveva previsto un cadeau per ognuno dei votanti: da gadget vari ad abbonamenti annuali a Meeting & Congressi.
Il turismo volatile come Wall Street?
“Ogni giorno cambiano nel mondo seicentomila tariffe aeree (più o meno come le quotazioni dei titoli nelle varie Borse) e ogni anno meno di trecento compagnie ne offrono quasi cinquanta milioni tutte diverse”. Il timore di fondo che traspare dall’articolo è che l’avvento dei computer nelle prenotazioni alberghiere e aeree possa portare scompiglio: “Lo screen trading finanziario non è ancora una realtà compiuta, ma in fase avanzata di progettazione sì. La gran parte del turismo, invece, fa ancora uso massiccio di lettere, contatti telefonici singoli e altra tecnologia elettro-meccanica per i suoi scambi”. Da allora ne ha fatta di strada la tecnologia applicata alle prenotazioni!
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1990: Ancora un cambio nel pay-off di Meeting & Congressi, che diventa “la rivista leader in Europa”. Alla fine del 1989 Ediman viene acquisita da Marco Biamonti, che prima ne diviene l’amministratore delegato e, nel 1997, il presidente – carica che riveste tutt’oggi –, nonché il direttore responsabile di M&C
Con un curriculum di tutto rispetto – laurea in Economia e Commercio e master in Business Administration alla Warthon School della Pennsylvania University – ed esperienze lavorative in realtà di primo piano – McKinsey, a New York e a Milano, Olivetti, ed Edel – Editoria Elettronica (società partecipata da Olivetti, Mondadori, Espresso e Seat) – Biamonti amplia la gamma dei prodotti editoriali Ediman e li completa con l’organizzazione di workshop specifici – Full Contact e Travel Trend in primis – per l’incontro tra la domanda e l’offerta del settore congressuale, incentive e business travel. Si inizierà a parlare di “meeting industy media”.
’90 gli anni
Proseguono le grandi inchieste di M&C: per la stesura dell’articolo riprodotto qui sotto, sono stati intervistati – inviando loro un questionario che dovevano compilare e rispedire –, 1.611 direttori d’albergo! Il congressuale nel frattempo decolla e fa sentire il suo peso sul fatturato del comparto turistico: “Dappertutto i meeting sono in ascesa e hanno raggiunto mediamente il 22% del fatturato alberghiero, ma ci sono punte del 70%. Crescono gli investimenti: le aziende vogliono misurarsi con l’Europa e puntano sui congressi internazionali”.
1991: due serate di gala – una a Roma e una a Milano – per festeggiare il primo anniversario della nuova direzione editoriale di Ediman. Oltre duecento gli invitati a ognuna delle serate – tra addetti ai lavori, istituzioni e personalità del settore turistico –allestite in altrettante location d’eccezione: la tenda del Circo Medini a Milano e Villa Miani a Roma.
In Italia mancano ancora gli spazi per i congressi dai grandi numeri: “L’International Council of Shopping Centers europeo non è riuscito a trovare nel nostro Paese una struttura congressuale capace di accogliere 1.800 congressisti, 800 accompagnatori e con due spazi di 300 mq ciascuno per ospitare due mostre. Così il congressi dell’Icsc, programmato per il 1993, si terrà probabilmente a Barcellona”.
1991, numero 5: M&C diventa europea. Da quel numero la rivista uscirà bilingue e verrà distribuita all’estero, con lo scopo di “diffondere la nostra cultura congressuale e richiamare la domanda europea verso il nostro Paese”.
Sempre nel 1991 esce un nuovo prodotto editoriale, l’Annuario dell’Incentivazione diffuso in ventimila copie.
Il viaggio incentive evolve e include anche momenti di lavoro, tanto da portare gli addetti del settore alla creazione di un neologismo, “concentive” – dall’unione di convention e incentive –che tuttavia non avrà molta fortuna e non verrà mai veramente utilizzato.
Inarrestabile la produzione editoriale Ediman: il 1992 è l’anno della Guida professionale delle Terme e dei centri benessere.
Non di soli congressi vive il Pco: gli organizzatori ampliano il loro raggio d’azione e si cimentano anche nella regia di eventi privati, come i matrimoni. “Qualche” anno dopo, nascerà la figura del wedding planner.
L’ecologia è un tema pressante, già agli inizi degli Anni 90: “Gli appelli degli scienziati cominciano a essere espliciti: come viviamo oggi non sarà possibile vivere nel prossimo futuro perché le risorse del nostro pianeta non potranno più soddisfare il nostro sfrenato consumismo. L’industria alberghiera e congressuale accetta il richiamo e risponde armonizzando meglio le relazioni tra gli uomini e l’ambiente fisico con alcune regole che esaltano i servizi”, si legge nell’articolo – attualissimo – del 1992
Un’altra rivoluzione telematica:
la Guida Meeting & Congressi arriva sul Videotel, alla pagina *70973#. Aggiornata in tempo reale, la versione video della guida consentiva di fare anche ricerche mirate e conteneva tutti i sommari di Meeting & Congressi dal 1989
1993: nasce un altro servizio per i lettori, Meeting Clips, una sorta di rassegna stampa con il meglio degli articoli pubblicati dalle riviste di settore straniere.
La nuova Guida agli Aeroporti d’Italia è ricchissima di informazioni pratiche su ognuno dei 37 aeroporti della Penisola: costi e orari dei collegamenti, numeri di telefono strategici, costi dei parcheggi. Non solo. C’è una sezione dedicata alle compagnie alberghiere, completa di recapiti, e un glossario in cinque lingue con le frasi più usate in aeroporto.
Il decennio Trend(y). Nuovi eventi targati Ediman debuttano nei primi Anni 90: Trendhotels – un workshop inaugurato nel 1992 con l’obiettivo di presentare “novità e tendenze nel mercato alberghiero e congressuale” –, e Travel Trend –evento dal format rivelatosi da subito vincente: un pomeriggio e una serata dedicati al networking, dove incontrare possibili partner in un ambiente di lavoro che concede qualche momento anche al buon cibo e allo spettacolo. Nella sua prima edizione, organizzata al Centro Congressi Milanofiori nel 1992, si registrarono duemila visitatori.
Presente in tutte le sedi Enit del mondo e nelle filiali Alitalia con le sue oltre duecento pagine di informazioni: è Guide to Italy, la versione inglese della Guida di Meeting & Congressi, Siamo nel 1995
M&C inizia a delineare le capacità – le skill diremmo oggi –che il meeting planner deve avere. Le più importanti? Creatività, autocontrollo e gestione dello stress.
Per i lettori che si fossero persi la recensione di qualche struttura congressuale sulle pagine di M&C, c’è ora un servizio gratuito: l’invio dell’articolo via fax.
1996:
le dimore storiche entrano a pieno titolo tra le categorie premiate ai Golden Gate. Miglior villa 1996? Palazzo Albergati di Zola Predosa, in provincia di Bologna. Nello stesso anno, trenta meeting planner – selezionati da oltre 250 esperti –ricevono il riconoscimento di “Meeting Planner dell’Anno”, un altro premio targato Ediman E sempre nel 1996 su internet appare www.mconline.it
Meeting & Congressi si arricchisce di contenuti, con “speciali” e “rapporti”. 1997 è anche l’anno di debutto del primo Full Contact, dedicato ai meeting planner d’azienda: dal 30 giugno al 2 luglio, all’Hotel Excelsior di Rapallo. Negli anni si arriverà fino a sette edizioni differenti di Full Contact, ognuna specifica per un determinato segmento della domanda o dedicata a un preciso aspetto del settore congressuale.
Dall’edizione 1998 e fino alle più recenti (2021), per lo staff di accoglienza e le hostess di sala Ediman si avvarrà della collaborazione di Studio Etro, agenzia capitanata dalla frizzante Ermanna Taffurelli (nella foto, in mezzo a un gruppo delle “sue ragazze”).
1998: arriva la certificazione! Tiratura garantita e target mirato: Meeting & Congressi è l’unico mensile italiano specializzato nel congressuale a vantare la certificazione: “Una leadership a diffusione certificata” si legge in copertina.
1999: quasi sfidando l’imminente Millennium Bug, M&C On Line si rinnova: grafica più moderna, contenuti arricchiti e un database di strutture congressuali da navigare.
M&C compie un quarto di secolo “…In questi 25 anni di lavoro la Ediman ha messo a punto una serie di strumenti di promozione che, se posti in interconnessione fra loro, si muovono tutti all’interno del marketing. Il nostro ruolo, quindi, si è evoluto da uno status esclusivamente editoriale verso una missione di promozione e sviluppo del mercato congressuale nel senso più ampio” affermava Marco Biamonti dalle pagine del magazine.
Veste grafica rinnovata e nome della testata modificato: la & viene sostituita da una più sobria “e” nel nome per esteso esteso, ma rimane tra le iniziali. Incomincia l’era di Meeting e Congressi.
Copertine colorate, per raccontare un settore ormai strutturato anche in Italia. Così ben organizzato che, nell’ottobre 2000, Ediman decide di lanciare il magazine .IT – Meetings and Incentives in Italy Quadrimestrale e in lingua inglese, .IT è una finestra sulla destinazione Italia e sulla sua offerta congressuale. Viene distribuito a una mailing selezionatissima di planner europei. Assolutamente al passo con i tempi il nome, che fa riferimento al suffisso web assegnato ai siti internet registrati in Italia.
2001: Meeting e Congressi cambia look. La grafica si aggiorna e diventa più sobria, in linea con l’autorevolezza che la rivista ha ormai da tempo guadagnato. L’interno si arricchisce di nuovi contenuti e rubriche – ricordate, per esempio, “Metodi & Pratiche”? –, che si affiancano alle cover story, le “storie di copertina” che ancora oggi riscuotono successo tra i lettori per la loro capacità di sviscerare temi complessi e attualissimi. Compaiono anche i columnist: pagine –destinate a diventare poi rubriche fisse – dove sono gli addetti ai lavori stessi a scrivere, avendo quindi la possibilità di esprimere la loro opinione e portare il focus su argomenti specifici.
La componente che mancava: il team building, un po’ formazione, un po’ post congress. È arrivato dagli Stati Uniti, ça va sans dire, e si sta diffondendo velocemente anche in Italia.
Ma le “regole” sono ancora tutte da scrivere.
Nel 2004 MC organizza una tavola rotonda, invitando sia agenzie sia aziende, per analizzare insieme il trend del momento, ovvero la necessità, tra i committenti, di avere un’unica agenzia interlocutrice con competenze sia logisticoorganizzative sia di marketing e comunicazionali. Ancora una volta l’anticipazione di Meeting e Congressi sarà corretta: da allora le agenzie – soprattutto le più grandi – si sono strutturate in tal senso, dando inizio all’era del “brand building”. Gli eventi, da elementi tattici below the line, diventeranno strumenti strategici above the line
Festa!!!
Nel 2003 Meeting e Congressi compie trent’anni e li festeggia con un numero immenso, da collezione: 368 pagine di racconti e testimonianze
Nei primi anni Duemila il viaggio incentive è ancora e sempre di più “il premio dei premi”. Nel 2003 Incentivare si rinnova completamente: cambia formato ingrandendosi
direttamente nelle caselle email dei lettori.
2005: ancora un restyling e ancora la rivista si arricchisce di rubriche e contenuti. La parola “evento” prende sempre più piede e, negli anni, tenderà a oscurare la varietà lessicale del panorama congressuale.
Il 2006 vede anche
.IT Magazine cambiare aspetto: un twist glamour, elegante e frizzante, proprio come la destinazione che racconta. Il timone, già passato da Pier Paolo Marriotti a Rossella Giovannini, passa ora nelle mani di Simona P.K. Daviddi
“Italy, however, is not simply a wonderful backdrop for your events; it is the country with the largest number of CMM and CMP certified professionals. These constitute real added value and make up a singularly lively category” si legge nell’editoriale, che termina con una dichiarazione d’intenti verso i lettori: “To be your paper DMC!”
In questo articolo di fine 2009, si raccontano i vantaggi della web-tv per il Mice. Il principale? Poter seguire i congressi a distanza! Dieci anni più tardi, la meeting industry scoprirà – obtorto collo – gli eventi ibridi. Si legge nell’articolo:
“L’idea a grandi linee è questa: organizzo il mio congresso medico ad Aruba ma, per i motivi più disparati, non tutti i potenziali partecipanti
riescono a intervenire. Ecco che, con MiceTv, posso trasmettere interventi e atti del congresso in diretta, in modo che anche
chi è rimasto a casa possa in qualche modo “intervenire” all’evento. Opzioni per trasmettere in real time via internet ce ne sono molte”.
Nel 2007 Meeting e Congressi lascia
il formato canonico per diventare più grande: ben 30 centimetri di altezza x 22 di larghezza. Il logo diventa tridimensionale e sparisce l’ultima & –; le copertine diventano concettuali.
Sono gli anni degli articoli di ampio respiro e dei primi dossier territoriali, mentre il Mice (ormai l’acronimo si è diffuso anche nel Belpaese) è in piena sperimentazione. Esce, come allegato, Wellness to Business, che anticipa un grande trend del settore, quello di abbinare momenti di lavoro a pause di remise en forme.
Nel 2009 anche il logo
Ediman si rinnova e, dal ponte stilizzato che lo ha caratterizzato fino a questo momento, passa a un fregio grafico che lo lega al mondo del web e che lo traghetta nel futuro.
Marco Biamonti, nel suo editoriale nel numero 1 del 2010, spiega i motivi del restyling e svela un’altra novità: “Una nuova rivista. È questo il prodotto dell’unione tra Meeting e Congressi e Incentivare: un nuovo magazine dai contenuti ancora più ricchi e “tagliati” per essere più utili ai lettori (…). Una nuova rivista che evolve verso questa forma non per vezzo, ma per rispondere alle esigenze del mercato. Un mercato che ha visto convergere il mondo dei congressi e quello dell’incentive (…). Una nuova rivista che amplia la propria diffusione da 11mila e 15mila copie”
Nuova decade, nuovo (total) look: il primo numero del 2010 esce con una nuova testata – scompare il logo MC su fondo blu, per lasciare il posto a un lettering più moderno – e con un nuovo pay-off – oltre a una grafica interna più leggera –destinato a durare fino a oggi: “Incentive, convention, eventi”. All’interno, nuove rubriche affiancano quelle storiche: arrivano, tra le altre, meeting comment, incentive comment e la location del mese.
Nel 2011, in un momento di contrazione del mercato, Ediman acquisisce i marchi del suo competitor storico, Convegni. Il risultato è l’uscita, a giugno, di un magazine assolutamente innovativo e digitale, Convegni Interactive: la prima rivista davvero interattiva dedicata alla meeting e incentive industry.
Sempre nel 2011 i dossier territoriali di Meeting e Congressi, che negli anni si erano già ammodernati nella veste grafica e nel taglio dei contenuti, diventano supplementi esterni, dall’originale forma quadrata.
Risale al 2012 l’uscita di un altro prodotto editoriale acquisito da Convegni: Ville & Castelli Sposi, un annuario dedicato alle location e ai servizi wedding. Completamente rinnovata nei contenuti, con curiosi paragrafi dedicati ai trend matrimoniali delle diverse regioni italiane, la prima edizione della guida esce addirittura con tre copertine differenti, dedicate ad altrettante venue – una situata al nord, una al centro e una al sud Italia –. Intervistato d’eccezione, nelle primissime pagine, l’esperto di matrimoni per antonomasia, il mondano Enzo Miccio Accanto alla versione cartacea, Ville & Castelli Sposi è da subito consultabile anche online, via web o tramite un’app ottimizzata per iPhone e iPad. Quanche anno dopo nascerà www.matrimonienozze.com.
Numero 5 di Meeting e Congressi 2012: ancora un cambio di look e una novità eclatante, che non passerà inosservata e che anzi segnerà un nuovo corso della nostra rivista. In copertina c’è Oscar Giannino e all’interno una sua intervista. Non solo: un rimando invita a guardare la videointervista completa. Dove? Su MConline, of course!
È Marco Biamonti stesso, nel suo editoriale del numero 5 del 2012 a illustrare il nuovo corso della rivista: “È soltanto la prima di una serie di cover che dedicheremo a personaggi di spicco del mondo della politica, dell’economia, dello spettacolo e dello sport, dopo averli intervistati – o addirittura video-intervistati –per farci raccontare com’è la meeting industry vista dal di fuori, con gli occhi di chi vi è
Nell’editoriale di Marco Biamonti si parla anche del legame, a filo doppio, tra la rivista e il sito web, fresco fresco di restyling: “Così strutturati, Meeting e Congressi ed MConline diventano quasi un tutt’uno: pur rimanendo due strumenti efficaci presi separatamente, insieme si trasformano in una bussola formidabile per chi li utilizza…”.
Sono numerosi e tutti di primissimo piano i personaggi che, numero dopo numero, per alcuni anni, si avvicendano sulle copertine – e sulle pagine – di MC, da Paolo Rossi a Teresa Mannino, da Ale & Franz a Beppe Sala, a Fiorello
Una curiosità: l’immagine della cover è la trasformazione grafico-pittorica di una fotografia reale dei vari personaggi.
2013: Meeting e Congressi compie 40 anni e li celebra – ancora una volta –con un numero da collezione di oltre quattrocento pagine. Prezioso come un gioiello – alcune copie, in tiratura limitata, hanno la copertina tridimensionale a caratteri dorati – il quarantennale viene presentato durante la Btc di Firenze, con un cocktail party allo stand Ediman Nello stesso anno, MC ed Ediman debuttano sui principali social network.
Nel 2015 due nuovi appuntamenti arricchiscono il calendario Ediman, due nuovi workshop che da subito riscuoteranno grande successo di pubblico grazie al format originale, che lascia spazio sia ai momenti di lavoro e di incontro tra domanda profilatissima e offerta selezionata, sia al networking: stiamo parlando del Buy Mice, nelle sue due edizioni, Milano e Roma
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gli anni
Il 2015 è l’anno di Expo: oltre ad articoli dedicati alla grande kermesse su Meeting e Congressi, non poteva mancare la pubblicazione di una guida ad hoc, in lingua inglese e indirizzata alla meeting e incentive industry estera: Expo & Italy Mice Guide
Il numero 3 del 2016 esce con un nuovo lettering per il nome della testata: la scelta cade su una font più snella e leggibile. Compare anche la , destinata a diventare un tratto distintivo e iconico di MC e delle pubblicazioni e comunicazioni legate al magazine.
Sempre nel 2016 anche il sito MConline si aggiorna e diventa www.meetingecongressi.com, riprendendo nelle schermate lo stile della rivista. Il nostro portale diventerà ben presto il primo sito italiano per la ricerca di location (con un database di più di 3.200 indirizzi), oltre a offrire servizi utili, una ricchissima sezione editoriale e la newsletter settimanale del mercoledì.
2017: MC “si targhettizza”. Ogni numero viene pensato per uno specifico pubblico di lettori: meeting planner corporate, agenzie & Pco e agenzie incentive
Ediman, eventi smart di una giornata altamente targettizzati – Agenzie & Corporate e Medical Pharma i due principali –, scanditi da attività di networking e sessioni di incontro con la formula “all you can meet”.
A fine 2016 esce la Guida ai Congressi Medico Scientifici prodotto editoriale che si aggiunge al portfolio Ediman e che si ripropone, rinnovata nella grafica e nei contenuti, di anno in anno. La questione Ecm, ça va sans dire, fa la parte del leone, ma l’annuario affronta tematiche di assoluto interesse per Pco e organizzatori, dagli aspetti fiscali di un congresso a quelli… social!
, un nuovo
Gennaio 2018. Esce la prima “international edition” di Meeting e Congressi: un numero di MC a tutti gli effetti ma in inglese, con focus sull’Italia e rivolto agli addetti ai lavori esteri. “A modern country, then, but one that has known how to preserve its limitless patrimony and effectively use it in the organization of memorable events” presenta il Belpaese Marco Biamonti nell’editoriale.
Sull’elegantissima copertina grigia, il simbolo dell’eccellenza del made in Italy, Giorgio Armani, intervistato all’interno.
2020: MC non si ferma, nonostante la pandemia. A luglio, quando il mondo intero si era illuso che fosse già tutto finito, Meeting e Congressi esce con un numero carico di speranza e pronto a intercettare le novità – e le opportunità –che il Covid ha portato al comparto…
2019: Intercettando i desiderata del settore, MC lancia i dossier tematici I più apprezzati? Lo speciale Automotive, il dossier Team Building, lo speciale Green & Sostenibilità
2018: nasce Venue Consulting, un nuovo servizio Ediman personalizzato di consulenza alle aziende per la ricerca, selezione e preventizzazione di location per eventi. Nel 2021 le aziende avranno uno strumento in più per cercare la location perfetta: le video site inspection, dall’elevato contenuto emozionale e dall’alta qualità delle riprese, pubblicate su www.meetingecongressi.com
…in realtà il peggio doveva ancora arrivare, con lo stop agli eventi per diversi mesi, il distanziamento sociale e le capienze ridotte. MC ha cercato di narrare tutto quello che stava succedendo, offrendo anche le proprie pagine alle associazioni di settore in cerca di interlocutori istituzionali.
2021: anche la Guida di Meeting e Congressi, dal 1976 la “bibbia” per gli organizzatori di eventi, cambia veste grafica e diventa bilingue. Viene distribuita in oltre 13mila copie e spedita direttamente alle cinquecento più importanti agenzie in Europa.
gli anni
e oltre...
Copertine futustiche, dossier tematici, speciali territoriali e tantissimi articoli di approfondimento: questo è il Meeting e Congressi di oggi.
LA STORIA DI MC
NON FINISCE QUI:
ci vediamo prestissimo con un nuovo numero, ricco di articoli e inchieste, per iniziare insieme i nostri PROSSIMI 50 ANNI.
Ed eccoci ai giorni nostri. Nell’ultimo numero uscito di MC, il tema caldo del momento, ChatGPT e l’intelligenza artificiale!
non potevamo non affrontare – ancora una volta –
dei congressi Il lato sexy
In una società in continuo cambiamento, con l’uso di nuove tecnologie e applicazioni digitali che modificano profondamente processi, modelli di business e organizzazioni, è d’obbligo cambiare approccio nell’affrontare progetti, sviluppi imprenditoriali e scelte pubbliche.
E soprattutto, bisogna trovare il lato attraente del nostro lavoro
L’ondapandemica ha generato uno shock per il settore degli eventi, ne siamo usciti, ma abbiamo saputo cogliere fino in fondo i segnali che questo cambiamento repentino ha portate nelle nostre imprese? Ci siamo abituati velocemente, non solo a incontrarci da remoto, ma anche a organizzare grandi eventi capaci di connettere community mondiali.
Abbiamo adottato il telelavoro e, per le organizzazioni più evolute, lo smart working.
Abbiamo integrato e ibridato servizi digitali in spazi per eventi, nelle strategie di marketing e per l’engagment dei partecipanti agli eventi.
Il distanziamento, il benessere degli ambienti, l’utilizzo degli spazi all’aperto sono sempre al centro della nostra attenzione quando si progetta o si ospita un congresso.
Ma come si è modificata l’aspettativa delle persone? Siano esse i
nostri committenti, partecipanti agli eventi, o le persone del nostro team. È una domanda che dobbiamo farci e partirei proprio dalle persone che abbiamo e che vorremmo avere in azienda e per fare questo, dobbiamo avere ben chiari due aspetti: in primis il contesto descritto sopra e in secundis qual è il “lato sexy” dei congressi, oggi.
In un momento storico in cui il bilanciamento casa-lavoro ha assunto pesi differenti, in cui si sono sperimentati vantaggi e svantaggi del telelavoro, in cui la sostenibilità ambientale e sociale sono la nostra priorità, in cui le persone cercano maggior soddisfazione e riconoscimento nel lavoro, dobbiamo rendere attraente e unico il settore degli eventi. Abbiamo l’occasione per mixare gli strumenti di welfare che già abbiamo sperimentato con nuove modalità di coinvolgimento, diversamente non si
creerà una nuova generazione di professionisti.
Per comprendere l’appeal di lavorare nel mondo dell’organizzazione degli eventi vorrei usare come metafora il titolo del libro “Mille sfumature di grigio” perché ogni momento aggregativo ha una storia a sé stante: un committente, un obiettivo, un contesto nazionale e internazionale, una tipologia di partecipante, tutti elementi che ci impongono di creare ogni volta un momento originale, unico e irripetibile, dove il dettaglio e le sfumature sono elemento fondamentale per costruire l’esperienza richiesta dal cliente per i suoi ospiti.
Prima di organizzare serve analizzare, capire, identificare le strategie, applicare conoscenze di marketing e comunicazione e poi “creare”. Ma questo processo generativo e poi organizzativo a cosa porta? Porta a trasformazio-
ALESSANDRA ALBARELLI Direttore generale di Riva del Garda Fierecongressi a.albarelli@rivafc.it
ni culturali, sociali, scientifiche, economiche e politiche che impattano sulle persone e sul mondo. Abbiamo una grande e bella responsabilità! Qui sta il lato sexy della professione di “organizzatore”, intesa in senso ampio. Lo facciamo per tutti i settori, trasversalmente, perché l’obiettivo generale è di facilitare le relazioni tra gruppi di persone che hanno ambiti di lavoro comuni, ma che appartengono a organizzazioni differenti e soprattutto a culture differenti. Facilitando le relazioni, connettiamo le persone, le uniamo! …io lo trovo molto sexy! E voi? Trasmettiamo questi obiettivi ai nostri colleghi e collaboratori, ascoltiamoli e troviamo soluzioni professionali capaci di conciliare le esigenze dell’azienda con la vita delle persone e costruiamo insieme una nuova catena del valore in cui ci sia una compartecipazione attiva e appassionata.
Emozioni e sensi
Sono spariti gli obiettivi del confronto scientifico, del passaggio di conoscenza, della cessione di know-how, della formazione: ora ci si incontra e si approfondisce la reciproca conoscenza con social, e-mail, internet, videoconferenze. Non si possono però – non ancora – sostituire le emozioni dal vivo e la delizia dei sensi
“Palazzo Chigi” si è sempre detto, come una volta tutti i grandi ambasciatori chiamavano la Presidenza del Consiglio: lavorare con loro è stato come entrare in un mondo di attualità, ricerca della perfezione e follia organizzativa. Il progettare, pianificare, svolgere secondo modalità “pre-definite” è stato sempre impossibile: la dote ricercata nell’agenzia di supporto ai grandi eventi istituzionali era – ed è – la capacità di adattamento allo svolgersi della giornata. Io sono nata e cresciuta lavorando su questa capacità e l’ho trasmessa in ega: questo ha permesso al noatro team di imparare a creare il progetto e di svolgerlo in tempo reale e di adattarsi ai continui, imprevedibili cambiamenti. Entrare quindi nel mondo congressuale di oggi, dove tutto accade alla velocità reale del tempo, le azioni organizzative si fanno e si disfano e poi si rifanno, è stato idealmente facile: al congresso
può accadere di tutto e si può cambiare “quasi” tutto purché si riesca a mantenere la qualità del servizio finale.
Per me, quello che accomuna il mondo congressuale di ieri e di oggi sono ancora due elementi portanti: creare emozioni e mangiare bene.
Sono spariti completamente gli obiettivi del confronto scientifico, del passaggio di conoscenza, della cessione di know-how, della formazione, dell’incontro tra scienziati. Ora ci si incontra e si approfondisce la reciproca conoscenza con social, e-mail, internet, videoconference. Non si può però – non ancora – sostituire le emozioni dal vivo e la delizia dei sensi.
Io mi sono sempre occupata delle scenografie, delle luci, del far star bene il partecipante, di curare tutti i particolari che rendono la partecipazione a un congresso eccezionale. I colori, i suoni, lo svolgimento delle sedute di lavoro in sale
confortevoli, il buon audio, il buon video, il programma giusto come tempi e come luoghi e – importantissimo – menu ben fatti, ben cucinati, ben serviti. Adesso la tipologia dei menu è totalmente cambiata e per ogni evento sono innumerevoli le richieste di varianti etniche, vegetariane, vegane, per allergici: bisogna tener conto di tutto. Il “buon mangiare” è però sempre importantissimo e, personalmente, sono per l’italianità: ho sempre dato un’impronta “bianco rosso e verde”, ho cercato sempre di ricreare “la casa”. Nell’ultimo G20 a Roma, per esempio, le Premières Dames sono state accolte al Casino del Bel Respiro a Villa Doria Pamphilj – detto anche Casino dell’Algardi – da un menu Italiano: risotto con zucca, Castelmagno e rosmarino, filetto di vitello in crosta di pistacchi di Bronte, caponatina di melanzane, flan di spinaci e carote, tiramisù in coppa. Il
tuto decorato con fiori ed essenze di produzione locale e di stagione, rami autunnali raccolti nei campi vicino a Roma, scelta ecologica e sostenibile: il viburno, l’olivastro, il fico, il pioppo bianco si sposavano alle rose antiche di giardino, piccole dalie, melograni mignon.
Per la visita ispettiva del Bie (Bureau International des Expositions), che ha avuto luogo ad aprile 2023, per il giudizio tecnico sulla candidatura di Roma per Expo 2030, l’aspetto emozionale è stato prevalente. Il luogo dove si sono tenuti i lavori era il Foro di Traiano con l’affaccio mozzafiato sulle rovine romane e la serata sulla terrazza di Venere al Colosseo che ha chiuso i lavori, ha coinvolto gli animi: gli occhi che si commuovevano, le orecchie che sentivano le musiche del Bel Canto, le bocche spalancate dalla sorpresa. Creare emozione vuol dire cementare per sempre un ricordo di bellezza.
Nostradamus a volte ci prende. Ma sul Mice mai
Fin dalla notte dei tempi gli eventi sono sempre stati lo strumento più efficace per creare relazioni forti e durature. Nonostante gli innumerevoli avvenimenti che hanno messo sotto tiro il Mice e la morte del settore più volte profetizzata dal Nostradamus di turno, gli eventi sono ancora qui, più centrali che mai nelle strategie di comunicazione e marketing
Lastoria del Mice nell’Italia degli ultimi cinquant’anni è segnata da una crescita continua di tutti gli indicatori economici del settore: ricavi, investimenti, numero dei partecipanti, numero degli addetti ai lavori, fatturato delle location, dei vettori aerei, delle agenzie e così via. Incredibilmente, però, questa costante crescita economica non è sempre andata di pari passo con la valorizzazione riconosciuta allo “strumento evento”, né come leva strategica del marketing mix né come tool tattico della comunicazione below the line.
Anzi, più e più volte, a cadenze più o meno regolari, è stata preconizzata la “morte degli eventi”, destinati – secondo il Nostradamus di turno – a essere abbandonati in favore di soluzioni più economiche, oppure più semplici da organizzare, o ancora più tecnologiche. Bastava una “crisi” di qualche tipo
o una “nuova moda” di qualsiasi genere, per affrettarsi a scrivere fiumi di parole sul saving, sul downsizing, sulla digitalizzazione, sull’immersività virtuale e chi più ne ha più ne metta.
Il terrorismo brigatista degli anni di piombo, la crisi petrolifera del 1979 e la conseguente recessione globale negli Anni 80, le prime videoconferenze Anni 90, l’attentato jihadista alle Torri Gemelle del 2001, la nascita di Second Life nel 2003, gli ologrammi di qualche anno dopo, la gravissima crisi finanziaria del 2008, fino alla recente pandemia, foriera di ibridazioni varie a colpi di streaming, virtual meeting, augmented reality, Vr device e Metaversi vari...
Gli avvenimenti che hanno messo sotto tiro il Mice sono così tanti che non saprei nemmeno elencarli tutti. Ma ho ben chiaro nella memoria che, smaltito l’hangover del momento, siamo sempre tor-
nati alla vecchia, rodata e affidabile formula dell’evento in presenza. Certo, le docce fredde sono state tante e molte di esse dolorose e tutt’altro che prive di conseguenze importanti, al punto da costringere il settore a ripartire quasi da zero, a riorganizzare il business model, a cambiare pelle più e più volte, lasciando sul campo anche qualche vittima illustre. Eppure, gli eventi sono ancora qui, più centrali che mai nelle strategie di comunicazione e marketing di chiunque abbia qualcosa di importante da dire, siano essi aziende, enti pubblici, partiti, associazioni o fondazioni che dir si voglia. Il motivo è estremamente semplice e lo aveva già compreso oltre duemila anni fa la regina d’Egitto Cleopatra, vera pioniera del marketing relazionale, che organizzava feste sontuose per promuovere la conoscenza tra le tante tribù che vivevano lungo il Nilo e assicurare loro una convivenza pacifica.
LUCA CORSI Responsabile eventi Vorwerk Italia luca.corsi@vorwerk.itFin dalla notte dei tempi, insomma, gli eventi sono sempre stati lo strumento più efficace per creare relazioni forti e durature con quelli che oggi chiamiamo “i nostri stakeholder”. Un perfetto ed efficace esempio di marketing relazionale, capace di mettere al centro l’incontro fisico con il pubblico. Ovvero con le persone a cui teniamo, in un contesto in cui possano interagire con noi (sottinteso con i nostri prodotti o servizi), tanto da stabilire una relazione forte e duratura, grazie a un’esperienza coinvolgente, empatica e di reciproca fiducia. Per tacere dell’effetto a catena che un evento particolarmente memorabile o coinvolgente può estendere oltre i partecipanti diretti, grazie al passaparola, da sempre “organico” (leggi: gratuito) e da un decennio a questa parte estremamente amplificato dai social media.
Ecco, gli eventi fanno questo da sempre e non ho dubbi che continueranno a farlo, sine die.
Perciò, statene certi, sulle pagine di Meeting e Congressi – a cui, a proposito, auguro altri cinquant’anni di leadership nell’editoria Mice – leggeremo ancora, e spesso, di catastrofiche profezie sul perennemente morituro mercato degli eventi.
Ma sono pronto a scommettere che il Mice continuerà a smentire qualunque Nostradamus.
Dal libro dei ricordi…
Grazie Meeting e Congressi. Hai contribuito a incrementare la professionalità di questo importantissimo settore, la cui attività è utile per l’economia, per lo sviluppo del sapere, per l’internazionalizzazione dei rapporti e degli scambi, per le relazioni professionali e umane, anche tra persone di culture e residenze diverse
Sono già passati cinquanta anni? Ricordo benissimo quando, ancor prima del lancio della rivista, fui assunto come direttore marketing della filiale italiana di una importante multinazionale. Pensai subito di facilitare i rapporti tra tutti i dirigenti, i collaboratori, i fornitori e i clienti organizzando un convegno durante il quale non ci furono relatori, ma danzatrici e suonatori marocchini, che si esibirono entusiasmando i convegnisti. Salii sul palco soltanto per informare brevemente che avremmo cooperato per raggiungere obiettivi periodici utili per contribuire al raggiungimento dei risultati annuali, che avremmo festeggiato con una vacanza in quella meravigliosa nazione.
I risultati furono notevoli per il fatturato e per lo sviluppo delle conoscenze e della collaborazione tra tutte le persone coinvolte.
Da allora i meeting – che, come sappiamo, significano “incontrarsi”, “convenire” (dal latino “cum venio”, venire insieme) – sono diventati per me il principale mezzo per rendere fertile la mia
attività lavorativa, facilitare la conoscenza di culture e di persone dei cinque continenti – ho visitato oltre 110 nazioni –, scambiare esperienze professionali con clienti e colleghi, contribuire alla formazione di studenti universitari, motivare dirigenti e dipendenti di molte società.
Organizzando e gestendo convegni ho contribuito a evitare il fallimento di aziende, a “scoprire” talenti tra il personale, a motivare impiegati e operai per suggerire ai loro dirigenti elementi migliorativi.
Devo molto a Meeting e Congressi, per avermi dato la possibilità di pubblicare informazioni dettagliate su convegni e programmi di motivazione da me organizzati e gestiti. Ringrazio anche per avermi consentito di conoscere esperienze che colleghi e colleghe hanno fatto non solo in aziende di molti settori industriali e formativi, ma anche di istituzioni territoriali e nazionali.
Non dimenticherò mai quello che accadde durante un meeting di un’importante azienda produttrice di carburanti: l’au-
tista di un’autobotte chiese di poter dare un suggerimento per migliorare la tempistica delle consegne. Fu invitato a farlo, e questo contribuì a risparmiare costi. Gratificato, il dipendente si sentì a tutti gli effetti componente dell’impresa, e la sua autobotte da allora fu sempre pulita e curata per esaltare l’importanza della sua azienda.
Tra i tantissimi episodi che hanno caratterizzato i risultati positivi di eventi aggregativi, ricordo anche quello al quale invitai come co-relatore un famosissimo personaggio televisivo. Non volle sedersi sul palco, ma nella quarta fila della sala. Al momento opportuno alzava una mano e chiedeva «Scusi, posso fare una domanda?»: furono stimoli importanti per accentuare l’attenzione dei partecipanti e contribuire al trasferimento di esperienze e competenze.
Analizzando i comportamenti dei convegnisti di diverse nazioni misi a fuoco l’importanza della “regressione psicologica”, ovvero dell’utilità di creare elementi ludici tipici della “età della latenza”,
quella che precede i ruoli della sessualità. Come potrò dimenticare il divertimento di noti oculisti che durante le pause caffè coinvolsi in giochi tipo “il serpente col singhiozzo, ozzo”, “samurai, ahi”. Con i giochi si può contribuire all’interiorizzazione del nuovo sapere e al rafforzamento dei rapporti interpersonali. La rivista Meeting e Convegni ha contribuito notevolmente all’incremento della mia professionalità motivandomi a mettere a fuoco gli obiettivi da raggiungere, conoscere le caratteristiche principali delle quindici tipologie di convegni, le loro tempistiche organizzative e il modo scientifico di valutarne i risultati con i metodi Roi (Return On Invesiment) e Roo (Return On Objectives).
In diversi stati si studia l’importanza dei meeting in facoltà universitarie come Economia, Sociologia, Comunicazione. Questo conferma la necessità di parlare di meeting management – e non semplicemente di organizzazione di “eventi” – e di considerala una professione vera e propria. Se dovessi dare un suggerimento a Meeting e Congressi per il futuro, sarebbe quello di farsi promotore di interventi formativi nelle scuole superiori e nelle università per diffondere la conoscenza di quanto siano importanti i convegni. E di avviare dialoghi con le associazioni industriali affinché le convention della gran parte dei loro associati non si svolgano più con il “capo” in cattedra e i dipendenti costretti ad ascoltare e basta. Infine, non dimentichiamo il motto della Meeting Professionals International: “When we meet, we change the world”...
Eventi medico-scientifici: non si vince da soli
La pandemia e la conseguente crisi economica ed energetica hanno provocato – nel settore degli eventi medico-scientifici e nell’organizzazione delle aziende provider Ecm –, un radicale cambiamento che, negli ultimi mesi, sta generando profonde insicurezze sulla sostenibilità economica futura del sistema Ecm. Un patto tra gli stakeholder potrebbe essere la soluzione
Unaparte delle società provider Ecm ha reagito già durante la pandemia investendo in tecnologia e innovazione, accollandosi il rischio imprenditoriale in un momento in cui si sentiva l’obbligo morale di garantire l’aggiornamento e la formazione degli operatori sanitari, indispensabile per superare la grave crisi sanitaria. Lo studio settoriale Plimsoll 2023 (effettuato sulle prime 441 aziende provider Ecm), valuta una crescita nell’82% delle aziende considerate, con un 34% di società che hanno registrato oltre il 60% di crescita di fatturato. Quindi le aziende che organizzano oltre il 90% degli eventi di formazione Ecm vantano una credibilità finanziaria che già lo scorso anno dava certezza in merito alla rapida ripresa. Ciò però non ci deve far pensare a un settore florido né ad aziende con flussi economici di cassa notevoli, visto che oltre il 50% di queste realtà ha un fatturato molto basso con una media di circa 580mila euro. A fronte quindi di una maggiore richiesta di organizzazione di eventi
scientifici residenziali, i provider stanno incontrando non poche difficoltà economiche che potranno – se non gestite – portare alla riduzione degli eventi formativi Ecm con un impatto sull’economia dell’intero sistema Mice. Gli eventi scientifici infatti, costituiscono da sempre una reale spinta per le destinazioni, anche per quelle che non rientrano nei circuiti “ufficiali” del Mice. Le problematiche principali riguardano:
• l’aumento dei costi di location e ser vizi congressuali: in alcune città i costi sono aumentati del 200%, rendendo non erogabili alcuni eventi di piccole dimensioni. A questo c’è da aggiungere che dal Covid in poi le strutture alberghiere hanno ridotto gli investimenti in tecnologia utile agli eventi costringendo i provider ad aggiungere costi supplementari di noleggio attrezzatura e di servizi per la connettività, ormai indispensabile per erogare formazione all’avanguardia.
• Le politiche di pagamento capestro effettuate dalle sedi congressuali e alberghiere, con
cospicui anticipi da versare al blocco dei servizi (a volte anche un anno prima dell’evento) e saldo dei servizi prima della data di erogazione dell’evento. Se si considera che le aziende sponsor effettuano i pagamenti al provider a 90/120 giorni fine mese data evento, si comprende che l’esposizione economica del provider è diventata insostenibile.
• La riduzione del budget di sponsorizzazione delle aziende farmaceutiche ed elettromedicali causata dalla spada di Damocle del “payback” dovuto dalle aziende per le procedure di ripiano dello sfondamento sul tetto degli acquisti diretti. È indubbio, quindi, che solo avviando sinergie e collaborazioni tra gli attori del sistema si possa garantire la sostenibilità economica degli eventi Ecm. I provider, per mantenere tale status devono obbligatoriamente garantire oltre il 50% degli eventi programmati annualmente e dichiarati nel piano formazione, oltre che dimostrare ad Agenas di avere affidabilità economica per supportare le attività pianificate.
Sarebbe opportuno quindi che le catene alberghiere e i centri congressi stipulassero contratti con policy di pagamento più flessibili, come sempre è stato in passato, magari formalizzando contratti quadro specifici con le associazioni di provider Ecm. Inoltre, in considerazione del fatto che le aziende sponsor pianificano il budget per le attività promozionali con 9/12 mesi di anticipo, potrebbero venire incontro alle esigenze dei provider semplicemente modificando le modalità di pagamento, inserendo un acconto alla firma del contratto e il saldo alla fine dell’evento. Il cash flow di una multinazionale è decisamente più capiente di quello delle Pmi. Infine, le strutture alberghiere, che in questo momento stanno lavorando a pieno regime con una occupazione delle sale congressuali in alcuni casi superiore al 90%, dovrebbero adeguare le infrastrutture tecnologiche, per esempio dotando alcune sale con ledwall e impianti di connettività adatti per riprese audiovideo e streaming. Ciò eviterebbe di occupare le sale per preallestimenti, con vantaggio economico sia della struttura sia dell’organizzatore.
Insomma la sostenibilità economica e il futuro del sistema di Educazione Continua in Medicina è nelle nostre mani e in quelle dei nostri partner, considerando sempre che “non si vince da soli”.
La sostenibilità, da sempre, per sempre
Ormai da anni la sostenibilità, nelle sue tre componenti, ambientale, economica e sociale, è un argomento da porre alla base di qualsiasi tipo di attività, professionale e non
Disostenibilità ne parlano quotidianamente i giornali, i talkshow televisivi, su internet e anche per il Pnrr è una questione della massima importanza, con ampio budget dedicato. Se ripercorro la mia attività professionale – di oltre quarant’anni – nel mondo dei congressi e degli eventi, posso onestamente affermare che la “sostenibilità” è sempre stata presente.
Molti anni fa si riutilizzavano gli stessi materiali soprattutto per un risparmio economico: ora si fa la stessa cosa, ma con una maggiore consapevolezza e attenzione non solo verso il lato economico ma anche all’aspetto sociale e ambientale.
Come MZ Events abbiamo sempre ritenuto importante questo tema, riutilizzando i porta badge e recuperando le eccedenze alimentari, per fare alcuni esempi. Oggi, che ci stiamo avviando
verso la Certificazione Iso-20121 per diventare una organizzazione sostenibile di eventi sostenibili, le novità che abbiamo introdotto anche nei nostri uffici sono molteplici:
• Ambientale, con l ’inserimento di un distributore di acqua per tutto lo staff MZ Events e bottiglie in vetro, igieniche e riutilizzabili.
• Sociale e ambientale, con l ’introduzione dello smart working, che permette di diminuire l’inquinamento causato dall’utilizzo dei mezzi di trasporto e che aiuta a conciliare vita privata e lavoro.
• Ambientale, con l’utilizzo di catering “sostenibili” per le riunioni in azienda, con materiale biodegradabile non inquinante.
• Ambientale ed Economico, con la digitalizzazione della documentazione per ridurre il consumo di carta.
Inoltre, da un punto di vista sociale MZ Events, all’interno della sua Certificazione per la parità di genere ha inserito un pacchetto di aiuti “per le giovani famiglie e per la maternità”. Anche in MZ, infatti, come in tutto il settore Mice, lo staff è prevalentemente femminile e giovane, e deve essere supportato nel progetto di formare una famiglia e avere dei figli. Il pacchetto prevede sia aiuti economici sia organizzativi, da un prestito non oneroso per aiutare nell’acquisto della prima casa a un bonus maternità da un part-time temporaneo nei primi anni di vita a un maggior utilizzo dello smart working.
Lo staff è la risorsa più importante per MZ Events e come direzione desideriamo formarlo adeguatamente ma renderlo anche felice di lavorare nella nostra società.
MAURO ZANIBONI Presidente e Ceo MZ Events mauro.zaniboni@mzevents.itDa bruco a farfalla
Siete arrivati al corpus più sostanzioso delle oltre trecento pagine di questo numero di Meeting e Congressi da collezione, quello dedicato alla nostra storia in senso più ampio, ovvero alla storia della meeting & event industry italiana, un comparto nato una cinquantina di anni fa quasi in sordina e cresciuto – grazie agli sforzi e alla perseveranza di tutti noi – fino a diventare una vera e propria industria con migliaia di addetti ai lavori
di SIMONA P.K. DAVIDDIRaccontare un settore variegato, multiforme e dai confini vastissimi come il Mice non è cosa facile; raccontarne gli ultimi cinquant’anni, poi, è un’impresa decisamente difficile e complicata.
La difficoltà è prima di tutto nella scelta del taglio narrativo: sarebbe troppo facile – e forse anche un po’ noioso – raccontare in ordine cronologico e in maniera didascalica i fatti salienti di questo mezzo secolo; così come sarebbe abbastanza scontato far parlare i protagonisti: la narrazione saprebbe di “deja vu” e si rischierebbe sempre di dimenticare qualcuno.
In questo numero celebrativo, allora, abbia-
mo pensato di seguire le evoluzioni del comparto italiano degli eventi, del congressuale e dell’incentive seguendo sette tematiche, sette filoni che, come le tessere di un puzzle, una volta uniti tra loro – vi accorgerete, leggendo i sette capitoli, dei continui rimandi tra uno e l’altro, delle commistioni e delle vere e proprie “invasioni di campo” – comporranno il ricco mosaico della meeting e incentive industry del Belpaese. A “contorno” della narrazione, abbiamo chiesto ad alcuni testimonial, senza la pretesa di essere esaustivi, un brevissimo virgolettato, al quale affidare un commento, un ricordo o, perché no, un monito per il futuro.
DAL MODUS OPERANDI ALLA SOSTENIBILITÀ
Se il primo capitolo è dedicato – e non poteva essere altrimenti – alle modalità organizzative vere e proprie e alle soft e hard skill che planner, event manager e Pco hanno acquisito con il mutare di format e trend degli eventi e con il passare del tempo, le sezioni successive entrano nel merito di elementi fondamentali per il Mice, che in alcuni casi hanno giocato un vero e proprio ruolo di “game changer”, come la tecnologia – chi avrebbe mai pensato, anche solo una decina di anni fa, di organizzare eventi ibridi, immersivi, digitali o, addirittura, in un ambiente totalmente virtuale come il metaverso? –. Ma anche come la sostenibilità, vera parola-chiave della nostra epoca, manifesto della presa di coscienza dell’impegno imprescindibile che tutti noi dobbiamo prendere per salvare il pianeta: se tra gli addetti ai lavori del settore congressuale se ne parlava già negli anni Novanta – come raccontano i numeri di Meeting e Congressi di quel periodo – ora sono arrivate certificazioni ad hoc e best practice da seguire e il comparto si è scoperto quanto mai attivo e virtuoso.
VIAGGI, SPETTACOLI E LOCATION
E anche la parte più ludica e “leggera” (nel senso che Calvino dava al termine) del Mice trova i suoi capitoli nella nostra narrazione: i viaggi incentive – il premio dei premi che da solo era, ed è ancora, in grado di far raddoppiare fatturati e vendite, con la promessa di mete esotiche ed esperienze superesclusive –, la storia dell’aggregazione territoriale – ovvero di come le destinazioni si sono strutturate per accogliere la
meeting industry –, e la spettacolarizzazione degli eventi, ambito che si è andato via via affinando negli anni diventando, da puro momento conviviale post riunione, congresso o convention, a vero e proprio strumenti di marketing e di comunicazione, attraverso il quale trasmettere messaggi e vision corporate.
Infine, abbiamo volutamente lasciato per ultimo il capitolo più corposo, quello dedicato alle location: è incredibile, infatti, come si sia evoluto il concetto di “spazio per eventi” nell’arco di cinquant’anni e di come gli alberghi in primis si siano velocemente attrezzati con sale ad hoc sempre più ver-
satili e tecnologiche, pronti a interpretare le necessità dei planner man mano che i format diventavano più complessi, fino a ritrovarci oggi con un segmento maturo e una Penisola che può offrire al Mice internazionale location di rara suggestione: i già citati meeting hotel per tutti i gusti, ma anche futuristici centri congressi, dimore storiche, castelli, e ancora ex fabbriche dal fascino postindustriale, outlet attrezzati con sale e ristoranti, giardini, piazze, glamping e persino spiagge. Non ci resta dunque che augurarvi buona lettura, mentre noi stiamo già lavorando al prossimo numero di Meeting e Congressi!
Ecco cosa troverete
Nel dettaglio i segmenti congressuali sui quali porremo il focus del racconto:
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L’ORGANIZZAZIONE
DEGLI EVENTI: come sono cambiate la struttura delle diverse tipologie di eventi, le modalità di fruizione e le skill che gli organizzatori devono mettere in campo per realizzarle.
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L’AGGREGAZIONE TERRITORIALE: come le destinazioni si sono organizzate per promuoversi sulla scena Mice, diventando un sistema integrato di servizi e location, supportato spesso dai convention bureau locali.
LA TECNOLOGIA:
dalle lavagne a fogli mobili alla realtà virtuale, al phygital: come l’evoluzione degli strumenti e le nuove tecnologie hanno rivoluzionato i concetti di partecipazione ed engagement.
I VIAGGI INCENTIVE: dal lungo raggio per grandi numeri –che da solo era un premio – all’esperienza esclusiva per pochi, allo storytelling da raccontare sui social, spostando il focus dal “dove” al “cosa”.
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LA SPETTACOLARIZZAZIONE: come sono cambiati i momenti di intrattenimento – da puro spettacolo a veicolo di comunicazione – e come sono mutati il ruolo e la tipologia dei testimonial a supporto.
LA SOSTENIBILITÀ:
un valore sempre più imprescindibile per committenti e fornitori: dalle prime scelte green alle più recenti azioni di social responsibility
LE LOCATION: dal meglio delle strutture congressuali degli Anni 70 a quello di oggi e di domani. Come sono evoluti i meeting hotel, i centri congressi, le dimore storiche & co. per essere al passo con eventi sempre più emozionali e incontrare le crescenti aspettative dei planner.
il MICE ieri, oggi e domani
L’ORGANIZZAZIONE DI EVENTI
Con il passare degli anni, la parola “evento” si è vestita di format nuovi e sempre più complessi: dalle prime riunioni seguite da semplici pranzi di lavoro alle convention per migliaia di persone, ai congressi ibridi e virtuali, via via fino ai meeting nel metaverso. E di pari passo sono cambiati gli "attrezzi del mestiere" e le skill di organizzatori, planner e Pco
Dal fax al METAVERSO
In principio erano carta & penna, un telefono in bachelite, una moodboard (che non si chiamava neppure così) e una rubrica di contatti: dai primi “attrezzi del mestiere” dei planner, l’organizzazione degli eventi si è evoluta cambiando i propri strumenti e affinando le tecniche di progettazione, di pari passo con i sempre più complessi format che il mercato richiedeva
Siete seduti comodamente alla scrivania della vostra casa al mare e state lavorando, in smart working, al vostro prossimo evento. Tra pochi minuti avete una call con tutto il team: qualcuno è in agenzia, qualcuno a casa, qualcuno è in collegamento da un bar di Phuket. In dieci minuti (facciamo 15, a causa delle difficoltà iniziali nello stabilire la connessione tailandese), fate il punto della situazione, vi ripromettete di inviarvi una mail di recap, di aggiornare il calendario condiviso sul cloud con le prossime scadenze e di stringere i tempi per la scelta della location tra quelle selezionate su meetingecongressi.com. Nel frattempo lo studio grafico vi ha inviato alcune proposte di layout per gli inviti, che saranno recapitati con il servizio di email marketing, mentre il social media manager vi ha condiviso una selezione di musiche per i reel social della campagna teaser, ma ha dimenticato quell’elenco di hashtag che dovrete inviare nel briefing agli influencer, mentre perfezionate la traduzione dei materiali con l’app di intelligenza artificiale. Immaginate ora di togliere, una a una, tutte queste cose, facendole letteralmente sparire dall’inquadratura: niente intelligenza artificiale, niente programma di invio di dem, niente hashtag, niente influencer, social, mail, internet, webmeeting, smartphone, email, sms, computer… e persino niente fax.
Qui sopra, un utilissimo gadget che regalava Meeting e Congressi alla fine degli Anni 70: una tavola sinottica con tutti gli step per organizzare un convegno
Avete davanti a voi carta e penna, una massiccia macchina per scrivere e alcuni layout cartacei, incollati a mano sui cartoncini spessi con il logo dell’agenzia tratteggiato a mano. Sulla vostra scrivania è arrivata da poco la prima copia di “Meeting & Congressi” e non vi pare vero di poter sfogliare, vedere, quasi toccare con mano un’ampia proposta di location minuziosamente descritte. È l’autunno del 1973, e state lavorando agli appuntamenti del 1974.
C’è fermento, perché anche le aziende italiane stanno scoprendo le potenzialità del marketing
e degli eventi e il business travel è un mercato in espansione, con i primi viaggi incentive che rendono possibili mete esotiche e finora inaccessibili alla classe media. E in parallelo, con lo sviluppo di questo nuovo (per l’Italia) mercato, nuove figure professionali iniziano a delinearsi, quella dei meeting planner e dei Pco, professionisti dell’organizzazione e della comunicazione le cui skill sempre più specializzate si delineeranno ancora meglio negli anni Ottanta, quando tutto il mondo della comunicazione e del marketing – e quindi anche del congressuale – vivrà in Italia una fase di boom. In questi anni, e precisamente nel 1983, nell’ambito della legge quadro 217 sul turismo, l’organizzatore di congressi viene definito dal punto di vista pro-
fessionale: “È organizzatore congressuale – si legge nel testo – chi per professione svolge la propria opera nella organizzazione di iniziative, simposi, o manifestazioni congressuali”. Un primo tentativo di formalizzare un ruolo, definendone competenze e aree di intervento. Tra i requisiti, proseguendo nella lettura del testo della legge, “la conoscenza di due lingue straniere e un comprovato tirocinio nelle attività congressuali a carattere nazionale e internazionale”.
DALLA MACCHINA DA SCRIVERE
AI SOCIAL NETWORK
Da questo momento in poi, l’evoluzione tecnologica degli strumenti di organizzazione e gestione degli eventi procede spedita. Un’a-
scesa costante e regolare, che incontra veri e propri picchi in concomitanza delle grandi rivoluzioni degli strumenti di comunicazione che imprimono alla professione delle accelerazioni mai immaginate prima: il personal computer, internet, la tecnologia mobile, il digitale, i social network, fino ai nuovi strumenti ai quali ci stiamo affacciando e dei quali non abbiamo certamente ancora compreso tutte le potenzialità, come intelligenza artificiale e Metaverso. Innovazioni che hanno accompagnato le nostre vite, il nostro modo di lavorare e di conseguenza anche l’ideazione, l’organizzazione e la gestione dell’evento e del viaggio d’affari, sia incentive, sia congressuale.
PATRIZIA SEMPREBENE BUONGIORNO
Vice president
AIM Group International
«La meeting industry è sempre stata, sin dagli esordi, proiettata al futuro. Oggi, ancor più di prima, sono tante le energie in movimento per interpretare con creatività il ruolo degli eventi tra tradizione e innovazione, tra un approccio umano-centrico e tecnologie avanzate, tra consapevolezza e sperimentazione. Evolviamo insieme alle persone, intercettiamo i loro bisogni e i cambiamenti, le mode e le abitudini. La nostra è un’industria di persone, che vive di persone, fatta da persone che con entusiasmo e immaginazione reinventano ogni giorno il mondo degli eventi».
In questa pagina, un paio di foto storiche che ritraggono grandi eventi congressuali. In alto è riconoscibile Giulio Andreotti: gli Anni 80 vedono proliferare (anche) i congressi politici
E questa evoluzione ha via via trasformato anche la professione, tanto che quel primo tentativo di definirne mansioni e competenze appare oggi più che mai naif. Perché quella dell’organizzatore di eventi è una professione che si evolve costantemente, arricchendosi di competenze sempre più specifiche e nello stesso tempo variegate ed eterogenee, che coniugano capacità organizzative, di utilizzare le nuove tecnologie ma anche molte di quelle soft skill, quali intuito, empatia, comunicazione, intelligenza emotiva, capacità di cogliere le tendenze e anticipare il cambiamento che più che sui libri si imparano sul campo, giorno dopo giorno.
CINQUE DECENNI DI EVENTI
Dalla fase iniziale della timida scoperta del business della meeting industry a quella euforica degli anni Ottanta il passo è breve. Le imprese sono sempre più coinvolte nel mondo degli eventi, riconosciuti ormai come una leva fondamentale di comunicazione verso tutti i propri referenti, interni ed esterni all’azienda. Gli anni Ottanta sono anni d’oro, per questo come per molti altri settori, che sferzano il mondo del marketing, della comunicazione e della pubblicità. Sono gli anni della “Milano da bere”, anni in cui, ai nostri occhi ancora provinciali ma che si percepivano già cosmopoliti, tutto o quasi sembrava possibi-
MARIA CRISCUOLO
Presidente Triumph Group International
«La riconoscibilità professionale è un’urgenza per l’events & live industry. Sin dagli albori della mia attività, mi sono impegnata per questo attraverso il mio ruolo in TGI. Oggi, mentre viviamo una transizione culturale epocale, ci auguriamo di entrare in questo nuovo paradigma sociale ed economico rinnovati, con la riconoscibilità del nostro settore come industria creativa».
le. Una corsa al successo, alla ricchezza e al possesso, che diventerà caso di studio come fenomeno sociologico. La città di Milano, sede della nostra casa editrice, diventa il cuore commerciale ed economico delle imprese
italiane: è qui che si tengono i congressi delle grandi imprese, mentre quelli politici troveranno un palco e ampia capacità ricettiva a Rimini, ancor prima che a Roma. Le capacità dell’organizzatore congressuale
È il 1993 quando i primi Pco italiani ottengono la certificazione internazionale Certified Meeting Professional Program (Cmp)
vanno verso una dimensione di public relations e management, utili per guidare un mercato nella sua crescente complessità. È un mondo ancora del tutto analogico, fatto di tanta scrittura a mano o a macchina: liste di inviti, liste di partecipanti, gli stessi badge dei delegati. L’organizzatore di eventi deve essere anche un bravo “confezionatore” (di inviti da imbustare, di badge da assemblare) dotato di una discreta manualità. Il suo ruolo e le sue competenze professionali diventano anche oggetto di formazione specifica, che attesti le competenze e certifichi la professionalità secondo standard condivisi e spendibili anche a livello internazionale. Pionieri sono i corsi dell’Aimp a metà degli anni Ottanta, con l’obiettivo di garantire una crescita professionale alla categoria, anche attraverso collaborazioni autorevoli e di respiro internazionale come quelle con la French Grande
Ecole Essec e la Cornell University. Sono gli anni di espansione (e delle prime regolamentazioni normative) anche per i congressi medici e per i viaggi incentive. Questi ultimi, grazie a budget sempre più sostanziosi, vengono organizzati con l’obiettivo di proporre mete sempre più lontane ed esotiche, all’insegna dell’esclusività a ogni costo. E per organizzarli si sviluppa enormemente la categoria delle agenzie di viaggi incentive, spesso convertite dai viaggi leisure e con una professionalità, quindi, tutta nuova e da costruire, proprio come quella delle agenzie di organizzazione di eventi business. Ma di che eventi parliamo? Lo schema degli eventi aziendali in quegli anni era abbastanza standard: scelta dell’hotel e della sala riunioni e poi cena di gruppo al ristorante, accompagnata da uno spettacolo, musicale o di cabaret, per intrattenere gli ospiti. Le sale congressi cominciavano ad avere dotazioni tecnologiche più sofisticate: computer, videoregistratori, proiettori prendono il posto delle lavagne a fogli mobili e impongono una diversa distribuzione dei posti a sedere, che tenga conto della possibilità di proiettare slide e filmati in modo che siano visibili a tutti in sala. Spuntano le prima “cabine di regia”, dotate di vere e proprie postazioni di comando per governare luci, suoni e proiezioni.
DALLA TECNOLOGIA ALLA DIMENSIONE INTERNAZIONALE
Gli anni Ottanta scivolano via così, con l’evento che comincia a farsi spettacolo, e con l’euforia che lascia il posto a un nuovo sentimento collettivo, che potremmo definire di maggiore consapevolezza, che caratterizzerà i decenni a venire. Per quanto non si possa categorizzare tutto in compartimenti stagni, è in questi anni che il comparto della meeting industry italiana diventa più maturo, assumendo una dimensione internazionale, supportato anche da importanti passi avanti nelle dotazioni tecnologiche a sua disposizione (teleconferenza e telecomunicazioni,
è un termine che piace molto oggi, perché rende bene l’idea di un evento coinvolgente non solo attraverso l’intrattenimento puro, ma grazie alla partecipazione ad attività che consentono di imparare qualcosa sul campo, di mettersi alla prova facendo cose nuove e ottenendone non solo divertimento, ma l’acquisizione di nuove competenze. Molto richiesto prima della pandemia e poi soggetto a un fisiologico calo, questo tipo di evento si presta ad attività di team building ma anche a semplici viaggi di promozione turistica.
E se esperienze che portano a un ritorno alla natura (in vigna, nei campi, a contatto con gli animali o in luoghi ancora selvaggi) sono ancora molto gettonate, in aumento sono quelle che trasformano in gioco (gamification) esperienze di problem solving o che mutuano dal gioco regole e modalità di partecipazione. Punti da conquistare, livelli da sbloccare e superare, avversari da eliminare sono le nuove forme di coinvolgimento, di avvicinamento all’azienda e ai suoi valori, con il denominatore comune del partecipante protagonista in prima persona.
“Esperienziale”L’ UTILE E IL DILETTEVOLE : L’EVENTO ESPERIENZIALE MARCO JANNARELLI Presidente
«L’evento è ormai un elemento centrale dell’attività di comunicazione delle aziende e le agenzie di eventi più visionarie hanno modificato il proprio approccio strategico ampliando la propria offerta. Questo, per esempio, è stato il percorso di Next Group, oggi hub di comunicazione integrata per la realizzazione non solo di eventi ma di progetti creativi efficaci, frutto di costante contaminazione tra reale e virtuale, di innovazione tecnologica e pensiero strategico».
con l’avvento di mail e cellulari). Anche il comparto dei viaggi d’affari può contare su nuove tecnologie e nuove competenze: a occuparsene è ora il destination manager, un professionista in grado di fornire tutti i servizi operativi necessari alla realizzazione dell’evento in uno specifico territorio. Nello stesso periodo – siamo arrivati al 1993 – i primi Pco italiani ottengono la certificazione internazionale Certified Meeting Professional Program (Cmp), a cui seguirà, nel ’95, il Certificate in Meeting Management (Cmm). Le nuove tecnologie accorciano tempi e distanze e preannunciano una rivoluzione nel modo di gestire il lavoro, che si fa via via più rapido e concitato, in un aumento delle opportunità di comunicazione destinato, da questo momento, a crescere in maniera esponenziale. Nell’ambito delle tecnologie e delle competenze applicate all’organizzazione di eventi, questo si traduce nella sperimentazione di nuovi linguaggi che implicano un uso più evoluto degli strumenti audiovisivi a supporto della scenografia e dell’impatto sul pubblico, che diventa emotivo, coinvolgente, anche attraverso l’impiego di presentatori e intrattenitori professionisti. In qualche caso questi ultimi sono sostituiti dagli stessi ma-
nager d’azienda, divenuti abili oratori grazie alla diffusione dei corsi di public speaking e al ricorso a figure professionali che lavorano dietro le quinte (ghost writer) per la stesura degli speech, che si fanno sempre più coinvolgenti e accattivanti. Una formula, quella della convention aziendale, che si declina, in questi anni, anche nella modalità del road show, che prende ispirazione dalla comunicazione politica americana e che influenzerà anche le campagne elettorali italiane.
BUDGET MINORI, MAGGIORE CREATIVITÀ
Nello stesso tempo, e in particolare sul finire del decennio, assistiamo a un lento spegnersi dell’entusiasmo legato ai viaggi incentive, a causa della graduale contrazione dei budget a disposizione delle aziende per la crisi economica che comincia a profilarsi all’orizzonte. Insomma, dopo l’euforia e la consapevolezza, si avvicina l’era dell’understatement, che non vuol dire necessariamente che gli eventi siano meno interessanti, perché dover fare i conti con risorse limitate porta ad aguzzare l’ingegno e a fare il meglio possibile con quello che sia ha. Si trovano, allora, altri modi di gratificare il personale, attraverso iniziative di team building, per la crescita di gruppo, e di coaching, per quella individuale. E se il viaggio è destinato a una meta più vicina, si cerca di renderlo più piacevole e confortevole possibile, per esempio scegliendo strutture dotate di centri benessere, una modalità ricettiva destinata a segnare i decenni successivi, quando minimalismo, introspezione e consapevolezza saranno i nuovi valori fondanti di una società in continua evoluzione.
NUOVO SECOLO, NUOVO MILLENNIO, NUOVO MONDO
Difficile far comprendere alle nuove generazioni, a chi non c’era, cosa sia stato l’arrivo del Duemila. I timori del millennium bug, l’imminente arrivo dell’euro, l’ingresso in una nuova dimensione temporale che portava con sé tutte le aspettative di una nuova era. Aspettative presto frenate da eventi di portata storica come gli attentati dell’11 settembre 2001, che hanno messo uno stop ai viaggi e che hanno cambiato per sempre il modo di spostarsi (certamente quello di prendere un aereo). Sono anni di trasformazioni graduali ma profonde, a livello sociale ed economico e di riflesso sulla meeting industry. C’è la consapevolezza che la crisi diffusa non sia un momento isolato e che i tempi del boom inebriante degli anni Ottanta non torneranno più. Un cambio di paradigma che trova chiara espressione nel modo di volare, quando, in poco tempo si passa dal Concorde alle low-cost. L’aereo supersonico e superlussuoso va in pensione a fine 2003 e il volo con le compagnie lowcost diventa democratico: si viaggia a prezzi bassi e a zero servizi, in cui tutto è extra, ma tutti possono permetterselo.
Ma la rivoluzione non è solo in cielo: è il de -
cennio che sancisce la diffusione capillare di internet e, dal 2008 (almeno per quanto riguarda l’Italia) dei social media, con il pioniere Facebook. Il cambio di paradigma, ora, in termini di modalità organizzative e competenze richieste subisce un’accelerazione pari forse a nessun’altra prima. Internet, Facebook, l’era della condivisione, dell’esibizione sono qualcosa con cui tutti devono fare i conti, qualcosa destinato a
cambiare per sempre i concetti di distanza, di contatto tra le persone – che perde il confine tra fisico e virtuale – e di privacy. E i social media diventano via via strumenti di lavoro, in mano a chi ha scelto di cavalcarli e di farne una professione: gli influencer, che imprimeranno una nuova svolta nel marketing e nella comunicazione. Ma siamo già negli anni “Dieci” e il mondo del lavoro è cambiato di nuovo: ora è racchiu-
Il lockdown, lo smart working, il distanziamento forzato hanno dato nuovi significati al concetto di lavoro da remoto, creando nuovi bisogni di socialità, fisica e virtuale, per fuggire dall’isolamento
so in uno smartphone, dettando ancora nuove regole di commistione tra lavoro e sfera privata, di azzeramento degli orari, di lavoro da qualsiasi parte ci si trovi. E non era ancora neppure arrivata la pandemia. Si accorciano le distanze, si contraggono i tempi di lavoro, tutto si fa veloce, rapido, immediato. I messaggi si moltiplicano, così come i contatti. Grazie alle tecnologie si può lavorare su più progetti contemporaneamente, gli eventi aumentano, così come aumentano i professionisti che lavorano in questo settore, sempre più specializzati, sempre più carichi di idee, di entusiasmo, di voglia di sperimentare: risale al 2004 la nascita di Federcongressi&eventi,
la federazione delle associazioni della meeting e incentive industry operanti in Italia, che rappresenta le imprese pubbliche e private che svolgono attività connesse con il mondo degli eventi. Sono gli anni del guerrilla marketing, cioè di tutte quelle forme di pubblicità e promozione alternative che si avvalgono dell’interazione diretta, sul territorio, attraverso idee originali e creative, sfidanti e divertenti, spesso low budget. Siamo entrati nella nuova era degli eventi che richiedono la padronanza del digitale non tanto dal punto di vista del loro utilizzo, che ormai è alla portata di tutti, ma soprattutto delle dinamiche che li governano, del linguaggio utilizzato e delle regole di comportamento (netiquette) prima, durante e dopo l’evento.
IL GRANDE SHOCK:
LA PANDEMIA
È stata una rivoluzione paragonabile a quella digitale: niente, da quel marzo 2020, è stato più come prima. Perché, anche adesso che siamo tornati a lavorare, a viaggiare, a incontrarci, a causa del Covid è cambiato il modo in cui lo facciamo. Si dice che la pandemia abbia impresso alla rivoluzione digitale un’accelerazione di cinque anni. Ci saremmo arrivati comunque, quindi, ma lo avremmo fatto in modo differente. E invece il lockdown, lo smart working, il distanziamento forzati hanno dato nuovi significati al concetto di lavoro da remoto, creando nuovi bisogni di socialità, fisica e virtuale, per fuggire dall’isolamento. Le stanze virtuali hanno perso la connotazione originaria di luoghi esclusivi (nel senso etimologico di escludere gli altri) e sono diventate ambìti luoghi di aggregazione per riunirsi a distanza e vincere la solitudine. Proprio come gli eventi ibridi, nati per conciliare le esigenze di isolamento di alcuni e per contenere il numero degli ospiti in presenza, ampliando, al contempo la platea dei fruitori da remoto. Una modalità destinata a perdurare, e che, anzi, sarà data per scontata anche a fronte di qualsiasi evento solo in presenza.
I NUOVI EVENTI? CONNECTIONLESS!
Per ricreare uno spirito di squadra, ma anche per riabituare le persone a lavorare insieme, l’ultimissimo trend in fatto di eventi sono i meeting connectionless, bypassando quella forma ibrida che tanto è utilizzata oggi, con persone in presenza e altre connesse da remoto e con il risultato di avere colleghi fisicamente nella stessa sala ma ciascuno con cuffie e pc
per poter parlare anche con chi segue da casa. Gli eventi “connection free” bandiscono monitor e cellulari e impongono di tornare a guardarsi in faccia, senza notifiche che sopraggiungano a distogliere l’attenzione, e con la grande sfida di dover trovare argomenti realmente interessanti, in grado di catturare un’attenzione sempre più labile e fugace.
Lasciati trasportare in un nuovo mondo dove gli eventi lasciano il posto a esperienze personalizzate indimenticabili, tutte da vivere e raccontare.
Da 40 anni, qualunque sia la tua idea, noi la trasformiamo in realtà. Grazie a un team multidisciplinare di professionisti specializzati, capaci di offrire soluzioni tailor made per roadshow, lanci di prodotto, convention, viaggi incentive e tanto altro.
Gattinoni. Esperienze da vivere.
YEARS
Evolvere insieme alle persone
Format, tecnologie, soluzioni organizzative, servizi e consulenza: tutto è cambiato in cinquant’anni e cambia ancora. Perché gli organizzatori di eventi sono pionieri, che intercettano i nuovi trend della società e li portano con creatività nei progetti e nelle esperienze
Gianluca Buongiorno, presidente di AIM Group InternationalSe c’è un gruppo in Italia che può testimoniare l’evoluzione del settore degli eventi e della comunicazione è sicuramente AIM Group International. Attivo dal 1960 e tra le aziende leader a livello europeo, ha un osservatorio privilegiato sulle dinamiche più profonde che hanno interessato aziende, associazioni, partecipanti e professionisti stessi degli eventi, oltre a essere un caso imprenditoriale di successo, un’azienda tutta italiana e rimasta tale in grado di prosperare, crescere ed espandersi geograficamente all’estero, che ora può contare 15 uffici in nove Paesi.
AIM Group è sempre stata in prima linea nelle trasformazioni del settore, di cui parliamo con Gianluca Buongiorno, presidente di AIM Group International, alla guida da oltre trent’anni.
Ci troviamo spesso a commentare le trasformazioni del settore, con un’accelerazione evidente durante e post pandemia, perché secondo lei?
«Teniamo ben presente qual è la missione ultima di tutti i nostri progetti: facciamo incontrare persone, le mettiamo in contatto, agevoliamo la comunicazione, creiamo
connessioni significative che portano alla condivisione di saperi ed esperienze, al cambiamento. Il nostro comparto quindi deve evolvere insieme alle persone, intercettando e interpretando le nuove esigenze, abitudini, mode, interessi, che cambiano continuamente e coinvolgono tutti gli interlocutori del sistema evento – committenti, partecipanti, media, stakeholder esterni, eventuali sponsor, e così via –. La prima domanda che ci dobbiamo porre quando riceviamo un nuovo briefing da un committente di un evento è “Cosa cercano oggi le persone negli eventi?”, ossia, cosa è importante per i professionisti di quel settore a livello formativo, quali attese hanno e come possiamo sorprenderli per ingaggiarli. Il nostro lavoro progredisce grazie all’ascolto attivo che ci consente, attraverso relazioni approfondite e consolidate, di essere sempre in contatto con i cambiamenti del mercato».
La continua evoluzione tecnologica è importante in questo processo?
«Sicuramente avere a disposizione nuove tecnologie impatta il modo di costruire e vivere gli eventi, così come influenza il modo di lavorare. Quando abbiamo iniziato non si parlava di megapixel, streaming o ibrido, eppure da sempre lavoriamo ad altissima definizione e creiamo esperienze che restano nella memoria. Sappiamo infatti che la meeting industry è fatta essenzialmente dalle persone, che determinano gli elementi cruciali dei progetti – ideazione, creatività, pianificazione, gestione in diretta – quindi l’evoluzione è guidata anche dai cambiamenti
degli stessi professionisti degli eventi, in un percorso continuo di esperienze maturate sul campo, formazione interna e grazie anche alle associazioni di settore e università (decisamente più attenti rispetto a cinquanta anni fa). È grazie al contributo dei nostri team che negli anni abbiamo innovato e conciliato l’inconciliabile: fantasia e fattibilità, scienza e arte, esperienza e pionierismo. La tecnologia è sempre stata concepita come risorsa per aiutare le persone a incontrarsi, uno strumento che moltiplica le possibilità e potenzia le idee. Abbiamo sperimentato con entusiasmo tutte le nuove tecnologie, ma lasciando sempre spazio all’immaginazione».
Su quali altri aspetti allora è importante sperimentare nuove soluzioni?
«La competenza sviluppata nel tempo e la vicinanza con la comunità scientifica hanno consentito ad AIM Group di essere promotore di nuovi eventi ideando format originali e di successo. Un esempio storico? Nel 1983 abbiamo stretto una partnership con il gruppo editoriale RCS per dare vita a Milano Medicina, una manifestazione che univa la riflessione scientifica tra esperti alla divulgazione al grande pubblico e il coinvolgimento dei pazienti, con un fitto calendario, per la prima volta, di eventi “fuori congresso” nei teatri e in altre location pubbliche della città. Abbiamo seguito inoltre nel tempo la costituzione di diverse società scientifiche, fornendo consulenza amministrativa e organizzativa, e proposto nuovi modelli organizzativi per rispondere e spesso anticipare le esigenze del mercato, come le business unit dedicate, in
una logica anche di full outsourcing, lanciate negli Anni 90».
Cosa pensate degli eventi virtuali e ibridi che si sono così diffusi dopo la pandemia, resteranno?
«Le piattaforme virtuali e digitali possono essere senz’altro utili per amplificare i risultati, creando eventi “aumentati”, con audience allargate e una durata più lunga. Occorre però saper creare e ingaggiare le community online (aziendali, associative, e così via) con strategie multicanali.
Per essere più liberi di personalizzare i progetti, abbiamo sviluppato una piattaforma proprietaria, AIM Phygital Platform, dove ospitare meeting ed eventi collaborativi online fino a diecimila persone, che ci aiuta a moltiplicare i format, amplificare l’audience, estendere la durata dell’evento, raggiungere più facilmente gruppi diversi e favorire la partecipazione e l’engagement, creando community che interagiscono prima, durante e dopo l’evento. Un esempio di quello che si può fare lo stiamo sperimentando nelle varie edizioni ibride del congresso Esh (European Meeting of Hypertension), ma anche per l’arricchimento della
esperienza degli utenti sul sito del Salone del Mobile Milano. Di recente, inoltre, visto che la componente video degli eventi è sempre più importante, e talvolta si integra con la trasmissione digitale, abbiamo creato una business unit dedicata, chiamata AIM Studios, con un team specializzato in grado di produrre video emozionali, informativi e motivazionali, da usare prima, durante e dopo l’evento, o gestire gli eventi in streaming».
Tornando al continuo rinnovamento, sappiamo che AIM Group International si presenta da qualche mese sul mercato con una nuova brand identity. Perché questo cambio? «Abbiamo sentito il bisogno di comunicare meglio il percorso di cambiamento che abbiamo intensificato negli ultimi anni attraverso una nuova brand identity, più vicina alla nostra attuale personalità. Il nostro nuovo payoff “Let’s together!” rappresenta il nostro modo di lavorare, in dialogo stretto e approfondito con i clienti, per realizzare insieme soluzioni e progetti di successo.
Il nuovo logo, con una forma di dimensione triangolare, rimanda in modo più forte ai tre pilastri fondamentali su cui si articola attualmente il business del gruppo, che corrispondono alle nostre aree di elevata specializzazione: Meet (Eventi), Engage (Comunicazione) e Think (Consulenza). I team di queste aree sempre più spesso e in modo più strutturato, rispetto al passato, interagiscono, creano sinergie e si completano a coprire l’intero ciclo di un evento, dalla progettazione dei contenuti scientifici alla promozione dell’evento, al branding e attività di comunicazione multicanale e sui social, fino alla realizzazione in format in presenza, ibridi o digitali.
Ma non è questa la nostra ultima parola, il futuro, che per noi non è mai lontano ma sempre vicino, lo continuiamo a costruire insieme a tutte le persone che fanno parte del gruppo, ai clienti, ai partner, ai fornitori».
indirizzi a fine rivista
I contenuti al CENTRO
Nata nel 1981, BT Congress si è affermata sullo scenario dei congressi medici internazionali, e non solo, puntando alla qualità di un’offerta sempre innovativa, in grado di interpretare al meglio il progresso del mercato
Èdaoltre quarant’anni che Biomedical Technologies (BT Congress) si occupa di organizzazione di eventi. Nata come professional congress organizer nel 1981 da un’idea delle sue fondatrici, Maria Grazia Vacca e Tessie Baijens per specializzarsi nel tempo nella realizzazione di eventi medici – in particolare nei settori della salute della donna e della riproduzione umana – opera oggi nello scenario internazionale con più sedi sul territorio italiano. La sua esperienza spazia in molteplici tipologie di eventi, con una professionalità più che consolidata nel Mice. Una storia, quella di BT Congress, che ha corso di pari passo con l’evoluzione di questo mercato. «Negli Anni 80, all’estero i medici avevano già da tempo modo di incontrare i loro colleghi provenienti da realtà e modelli sanitari diversi, mentre in Italia questo era molto difficile. Da qui è nata la nostra volontà di creare un’organizzazione che permettes-
se di portare nel nostro Paese eventi medici internazionali. Allo stesso tempo ci fu chiaro sin da allora che l’elemento fondamentale di successo avrebbe dovuto essere la qualità dei contenuti» ricordano le fondatrici.
DIGITALE E OLTRE
Oggi BT Congress è un punto di riferimento anche per quanto riguarda l’innovazione digitale. BT Congress non ha mai smesso, infatti, di puntare sul futuro e anche negli anni della pandemia ha investito in maniera consistente in ricerca e sviluppo, per esempio con la creazione di un nuovo software gestionale che include anche una piattaforma appositamente dedicata alla realizzazione di eventi digitali. Una trasformazione che ha sempre al centro contenuti di qualità e che oggi BT Congress interpreta in senso evolutivo per rispondere in maniera puntuale alle rinnovate esigenze del mercato. «L’evento digitale è diventato una perfetta cassa di risonanza per contenuti di qualità e altamente formativi. Oggi, infatti, l’idea di trasportare online una “classica” giornata di formazione, con i tempi e le modalità del live, non è più praticabile. All’evento digitale si richiede prima di tutto di essere efficace. Negli ultimi anni BT Congress ha rafforzato la propria offerta di webinar online e continuiamo a registrare numeri molto importanti sui webinar internazionali, dove i partecipanti non sono diminuiti in maniera significativa dal periodo della pandemia» spiega David Genazzani, Cmo di BT Congress.
Nella storia della event industry
Nata più di cinquant’ anni fa, Ega firma sin dagli Anni 60 alcuni tra i più importanti eventi istituzionali e governativi, ma non solo. E oggi l’agenzia continua a scrivere la sua storia, fatta di innovazione, creatività e persone
Ega Worldwide ha firmato alcuni tra gli eventi più iconici degli ultimi tempi. Come Expo Dubai 2020, per cui l’agenzia ha curato la gestione “chiavi in mano” dei 180 eventi e di tutte le operations di Padiglione Italia durante il semestre ottobre 2021-marzo 2022, e ancora, il G20 Italia 2021 a Roma: in dieci giorni ha realizzato un complesso allestimento scenografico e tecnologico di oltre quattromila metri quadri, coinvolgendo un team di 1.500 persone che ha permesso alle venti delegazioni – in presenza e da remoto – di partecipare al primo grande evento in Italia dalla riapertura post pandemia. Alcuni importanti esempi – a cui si possono aggiungere, tra gli altri, il Gyts, il primo forum mondiale, promosso dall’Organizzazione Mondiale del Turismo, sul turismo sostenibile che nel 2022 ha riunito a Sorrento quattrocento giovani provenienti da ottanta Paesi, e ancora la realizzazione e gestione degli eventi per la candidatura della città di Roma a Expo 2030 tra cui Humanlands – Aeternal Revolutions: 45 minuti di live show, all’interno del Parco Archeologico del Colosseo, con l’esibizione di oltre 85 artisti e uno spettacolo di luci realizzato con cinquecento droni – dei successi che contraddistinguono Ega, leader negli eventi governativi sin dai primi Summit G7 a Venezia negli Anni 80. Una storia, la sua, cominciata oltre cinquant’anni fa.
DAGLI ESORDI AL DIGITAL
«Alla fine degli Anni 60» racconta la presidente Emma Aru «Arrivò a Roma Mr. Tabb, il meeting planner del Rotary International, per organizzare la Conferenza Regionale Enaem
Europa, Africa, Mediterraneo, Paesi dell’Est. Chiese un supporto linguistico e organizzativo in volontariato ai giovani rotariani: nessuno di noi aveva mai sentito parlare del meeting planner, ma dovemmo occuparci di cinquantamila pernottamenti, 15mila accrediti, trentamila richieste individuali. Ognuno di noi faceva tutto, risolveva problemi, collaborava con gli altri, provava emozioni nuove e ci metteva passione. Era nata Ega e si dava inizio alla vera impresa». Tra i primi Pco a portare congressi internazionali in Italia, Ega ha nel tempo affiancato alle divisioni storiche – eventi associativi e governativi – quelle Corporate e Live Show/Eventi speciali con gli Expo di Shanghai, Milano e Dubai intervallate dalla riapertura degli spazi Expo a Milano e gestione del Parco Experience e Matera 2019. E nemmeno il lungo periodo di stop dovuto al Covid ha fermato l’agenzia, che si è anzi evoluta, grazie alla grande passione e impegno dello staff in tutti i progetti, che spaziano tra congressi medici, eventi sportivi, convegni, assemblee, eventi istituzionali e intrattenimento, consacrati anche ai Bea Awards 2022, con numerosi riconoscimenti. Ed è la costante ricerca di innovazione che ha portato Ega ad ampliare i propri servizi con la recente creazione di Egactive, un nuovo brand concept dedicato agli eventi sportivi, aziendali e di intrattenimento e alla comunicazione digitale. Un diverso approccio creativo, dinamico e interattivo, con focus speciale sulla comunicazione, sul digital, sull’engagement e sulle nuove tecnologie.
La formazione al passo con il cambiamento
BOIARDI– che presto conseguiranno anche alcuni dipendenti – che riconosce, a chi lavora in qualità di provider e Pco, un’identità ben precisa nel mondo della meeting industry.
Eubea è provider nazionale dal 2002 ed eroga crediti Ecm a tutte le categorie del settore sanitario. Fino al 2020 ha erogato corsi Ecm secondo le diverse tipologie formative previste (formazione residenziale, blended e a distanza asincrona), dopodiché, sotto la spinta della pandemia, l’area It, coordinata dal Ceo Annalisa Mazza, si è certificata anche per l’erogazione della Fad sincrona (webinar), acquistando piattaforme ad hoc e implementando il sistema informatico, così da renderlo più automatizzato.
Oggi, in epoca post-Covid, Eubea continua a sfruttare i sistemi digitali anche per la realizzazione dei corsi on site, utilizzando esclusivamente la rilevazione elettronica delle presenze e la verifica dell’apprendimento on line, finanche per corsi con pochi partecipanti.
Nel 2021 il provider entra nell’associazione di categoria Federcongressi&eventi, da cui oggi non solo si sente fortemente rappresentata, ma tramite la quale il Ceo ha conseguito la certificazione di Meeting and Event Manager
Di obiettivo in obiettivo, nel 2022 Eubea ha compiuto vent’anni di attività, un’occasione speciale che ha festeggiato con la sua prima convention aziendale. Ed è nello stesso anno che la società ha raggiunto un traguardo ambitissimo: l’assegnazione, in qualità di segreteria organizzativa, del Congresso nazionale Adoi, con più di trecento partecipanti tra docenti e discenti e oltre trenta sponsor, che si è svolto nella meravigliosa cornice del Palazzo dei Congressi di Riccione. Negli ultimi due anni Eubea ha anche ampliato il proprio organico con quattro nuove risorse e conta oggi un totale di 11 dipendenti.
LA FORMULA EUBEA
Da sempre Eubea si distingue per la realizzazione di corsi e convegni con format didattici originali e con metodologie all’avanguardia, coordinando in maniera attenta e puntuale tutte le fasi dell’evento per la perfetta riuscita dello stesso. Il team è noto per la sua poliedricità, per le spiccate diversificazioni delle competenze, per l’entusiasmo e per la passione per il proprio lavoro. Un qualificato board scientifico, composto da key opinion leader di diverse aree terapeutiche, la affianca inoltre nella ricerca di contenuti di elevata qualità e sempre attuali e nella rilevazione dei bisogni formativi dei professionisti della salute.
Dopo più di vent’anni e molti traguardi raggiunti come provider nazionale, Eubea continua a distinguersi per i suoi format didattici all’avanguardia, un team appassionato e competente e la capacità continua di innovarsi indirizzi a fine rivista
pvagency.it
Oltre lo standard
Con progetti in grado di soddisfare le mutevoli esigenze formative in ambito medico-scientifico, Formedica ha fatto della sua capacità di anticipare il cambiamento il suo punto di forza, contando anche su professionisti in grado di fare la differenza
«Circa 50 anni fa, mentre nasceva Meeting e Congressi, iniziava il mio percorso universitario e quindi il lungo cammino che mi avrebbe portato a interessarmi di formazione medico-scientifica, di management socio-sanitario e di comunicazione. Un percorso che si è concretizzato nella fondazione di Formedica, condiviso poi con mia moglie, Susanna Priore, l’attuale Ceo e responsabile scientifica della società, che iniziava lo stesso percorso formativo dieci anni dopo il mio». È questo il ricordo di Rosario Gagliardi, fondatore e general manager di Formedica, azienda di health project management, da vent’anni protagonista dei congressi e della formazione in ambito sanitario con lo sguardo sempre rivolto al futuro, tanto che quest’anno, oltre alla sede di Lecce, inaugura nuovi uffici nel cuore di Milano, in zona Duomo.
EFFICIENZA, EFFICACIA E QUALITÀ DAGLI ESORDI
Già dai primi passi, Formedica ha mostrato una vocazione orientata alla funzionalità e alla qualità di progetti. L’attenzione all’organizzazione, la scelta delle location, l’impegno nella gestione dei partecipanti, così come l’interesse nel perseguire gli obiettivi di efficienza, di efficacia e di qualità in ogni evento hanno rappresentato per Formedica il filo conduttore dal primo giorno fino a oggi. Nella seconda fase, la società si è organizzata per aggiungere alla formazione residenziale quella “sul campo”, dando vita a percorsi in sala operatoria per il trasferimento diretto di competenze ad alto livello di specializza-
zione. «Volendo fornire standard di qualità sempre più elevati – continua Gagliardi – abbiamo deciso di ampliare il nostro bagaglio formativo con il master Mias di secondo livello in management socio-sanitario presso il Dipartimento di Scienze Sociali ed Economiche dell’Università Sapienza di Roma, lo stesso dove tutt’ora siamo onorati di insegnare come docenti. Successivamente, l’approfondimento dei processi organizzativi legati alla formazione perfezionato presso Sda Bocconi, e la passione per i modelli psicologici di stampo cognitivo-comportamentale, hanno contribuito a caratterizzare Formedica sempre più come azienda di health project management, rivolta quindi, alla realizzazione di progetti formativi focalizzati sul trasferimento di competenze, di contenuto e di metodo, indirizzate al personale sanitario e ai percorsi di cura».
DALLA FAD AL DIGITAL
I nuovi scenari hanno favorito in seguito lo sviluppo di un nuovo tipo di formazione, la FAD, ovvero la formazione a distanza. «Questa nuova metodologia formativa – ricorda Gagliardi –, ha richiesto un cambio di paradigma, mentale così come organizzativo e strutturale e Formedica è stata tra i primi Provider Ecm a dotarsi di piattaforme proprie e ad accreditarsi per l’erogazione di crediti formativi attraverso questa metodica. Un’ulteriore trasformazione è sicuramente quella relativa all’ingegnerizzazione dell’azienda, dei processi e dei sistemi di comunicazione interna ed esterna. La decisione di affidare a uno specialista, l’ingegner Gabriele Catalano,
l’area digitale, ha dato vita a Digital Formedica. Da qui, lo sviluppo nell’utilizzo di nuove tecnologie, realtà virtuale e aumentata e sistemi informatizzati, ci ha consentito di gestire in modo adeguato e funzionale la fase della pandemia».
Proprio in quel periodo nascono progetti come RheumExchange, Family Friendly, Medical Digital Campus, Precision Medicine e diversi progetti di telemedicina, che hanno consentito di ridurre le distanze tra i grandi centri clinici e i medici del territorio. «In questo modo Formedica non solo ha continuato a crescere, ma ha salvaguardato l’intera struttura, soprattutto in termini di personale, anche nei difficili momenti della pandemia. Inoltre, la particolare attenzione alla formazione basata sulle nuove tecnologie, non ha fatto perdere di vista l’importanza dell’umanizzazione delle cure, attraverso numerose testimonianze di sostegno alle associazioni di pazienti che, con i progetti della Patient School, ha consentito di rimarcare l’importanza della centralità della persona nel processo di cura» prosegue Gagliardi. «Nel chiudere questo excursus antologico – aggiunge –, mi piace evidenziare che una grandissima energia operativa, strategica, culturale e relazionale, è riconducibile a una grande professionista: Susanna Priore. Sin dai primi momenti ha saputo cogliere gli elementi di coordinamento, i punti critici di successo, gli elementi deboli, le opportunità e le minacce del settore degli eventi medicoscientifici e del sistema Ecm. Così come il suo ingresso in Federcongressi è stato caratterizzato da un impulso che ha scosso
l’identità dell’operatore provider Ecm, fino a guidare e rappresentare le ragioni di un profilo professionale che sembrava confuso e poco riconosciuto, per rivendicarne il ruolo, le competenze, sostenendone i diritti e la dignità professionale. Un impegno appassionato, a difesa dell’intera categoria dei provider Ecm, fino a diventare un riferimento per molti operatori del settore. La stessa passione che è ulteriormente cresciuta, tanto da dar vita, insieme a Ivana Termine, Dora Von Arx, Maurizio Cuzzolin, Clara Verlicchi, Giorgio Maggiani, Rita Tavella e Patrizia Pasolini a ECM Quality Network, la prima associazione di provider Ecm e società scientifiche, di cui tuttora è presidente e responsabile, guidando oltre 130 soci».
La comunicazione in perfetta sinergia
Multichannel, client-oriented e integrata: la comunicazione per il Gruppo Iris è una questione di giusta strategia. Proprio come accade in un arcobaleno, dove ogni colore ha la sua identità, ma è il risultato finale a stupire davvero
PR FACTORY E PR DIGITAL: DUE REALTÀ, UN UNICO PARTNER
Piùche un’agenzia, un laboratorio di comunicazione aziendale integrata multichannel online e offline. È questa la definizione che più si addice al Gruppo Iris, che dal 2011 supporta i propri clienti – del calibro di Università Bocconi, Arca Fondi Sgr, Camera di Commercio di Milano, Commissione Europea, Ispi, Università degli Studi di Milano, Terrazza Martini e molti altri – nella presentazione della propria immagine, portando avanti relazioni durature e continuative.
«Ciò che per altri è un fine, per noi è “solo” un mezzo per far comunicare le aziende nel modo più efficace e impattante possibile: un evento, un sito, una grafica, se non gestiti all’unisono, se non interpretati come pedine di un piano omogeneo, rimangono approcci di comunicazione che non soddisfano più le necessità delle aziende moderne» spiega Romana De Micheli, business development manager del Gruppo Iris Comunicazione.
«Per questo, aiutiamo il cliente a scegliere e gestire gli strumenti comunicativi migliori, integrandoli tra di loro nella strategia di comunicazione più performante proprio come accade con l’arcobaleno – non per nulla il nome greco è Iris – dove ogni colore mantiene singolarmente la propria identità, ma concorre a creare all’unisono una perfetta sinergia di sfumature per un risultato stupefacente» aggiunge Romana De Micheli.
Partita nel 2011 come piccola agenzia “tradizionale” di eventi e facendosi strada nell’ipercompetitivo mercato milanese con l'acquisizione di clienti di chiara fama, oggi PR Factory è la divisione del Gruppo Iris specializzata in comunicazione offline: organizzazione eventi, stand fieristici, visual communication, grafica pubblicitaria, servizi per eventi. Per completare l’offerta di servizi e soddisfare il desiderio dei fondatori di offrire qualcosa di più e di diverso da una “normale” web agency, sulla scia della positiva esperienza offline, è nata in seguito PR Digital, la divisione dedicata alla comunicazione online: siti web, sviluppo di app, eventi online, social media marketing, lead generation, Google Ads, app complesse, progetti web tailor-made e molto altro. Il metodo? «Partiamo sempre da un’indagine preliminare che ci permette di definire il macro-obiettivo e la direzione da intraprendere sulla base dei traguardi che il cliente desidera raggiungere. Siamo client-oriented: durante le attività di sviluppo, ci confrontiamo costantemente con il cliente per costruire insieme la strategia e per perfezionarla di volta in volta. Inoltre, crediamo che sia fondamentale trasferire al cliente competenze utili a renderlo progressivamente e il più possibile autonomo nella gestione della comunicazione: consulenza e formazione sono quindi per noi la chiave del successo dei nostri progetti» conclude De Micheli.
“Human touch” e sostenibilità
nologie si sono evolute enormemente, passando da semplici videoproiezioni al video mapping su intere facciate dei palazzi. Evoluzioni tecnologiche che spesso ci hanno visti precursori».
IL LATO UMANO E SOSTENIBILE DEGLI EVENTI
Il Gruppo Peroni Eventi, con oltre 25 anni di storia nella live communication per l’ambito corporate, si conferma un player strategico nell’industria degli eventi. «Tutto è iniziato in un garage, esattamente come raccontava Steve Job. Eravamo e siamo due amici uniti da una grande passione per il mondo della comunicazione degli eventi. Poco alla volta da un team di quattro persone, siamo arrivati a un organigramma strutturato con quaranta figure», racconta Fabian Peroni, Ceo del gruppo.
Una realtà fortemente competitiva, in continua evoluzione, che non si è fatta scoraggiare nemmeno dalla pandemia, al contrario, ha chiuso un 2022 da record, riuscendo in sette mesi a superare il consistente fatturato del 2019. Anche il 2023 si sta dimostrando positivo e incalzante: vedrà infatti anche la riapertura della sede di Milano, chiusa durante il Covid.
Un’agenzia capace di intercettare nuove tendenze e sviluppare progetti creativi e complessi. Una grande professionalità testimoniata da due premi vinti al Best Event Awards 2022, che vede coinvolte le eccellenze creative della event industry italiana indirizzi a fine
«In tutti questi anni abbiamo assistito a una profonda trasformazione del modo di fare eventi – prosegue Peroni –. Le tec -
La tecnologia non è però l’unico elemento distintivo della trasformazione del mondo degli eventi: «A fare realmente la differenza, insieme all’elevata capacità organizzativa e alla presenza di un team dedicato, è lo human touch, quel “tocco umano” capace di potenziare l’esperienza, rendendola unica e memorabile». Un plus imprescindibile del “metodo” Gruppo Peroni Eventi: «Un evento live ben costruito sa trasformare l’emozione vissuta in un rafforzamento dell’immagine del brand, dei suoi valori e di ciò che comunica» spiega ancora il Ceo del Gruppo.
Ma la sfida più attuale dell’event industry è rappresentata dalla sostenibilità, «Un altro fattore centrale nella corporate identity, sul quale siamo attivi da molti anni. Già 15 anni fa compensavamo le emissioni di CO2 con la riforestazione e non abbiamo mai smesso. Un impegno costante che ci ha permesso di ottenere la certificazione Iso 20121, che attesta un evento secondo il criterio del minor impatto ambientale e dell’eredità positiva che ogni evento lascia alla comunità che lo ospita. Oggi è importante però, non solo impegnarsi nel compensare le emissioni, ma creare la cultura della sostenibilità, anche lato cliente dove, devo ammettere, troviamo con soddisfazione molto terreno fertile» conclude Peroni.
Al ritmo dell’esperienza
Da quarant’anni H&A Motivation è protagonista del Mice. Con il suo fondatore, Giancarlo Giumelli, tra i pionieri del settore in Italia, ripercorriamo la storia della incentive e meeting industry, con uno sguardo anche al futuro, tra trend e progetti
H&A Motivation ha festeggiato quarant’anni di attività nel 2022. Era infatti il gennaio del 1982 quando Giancarlo Giumelli ha dato vita a Milano a una delle prime incentive house in Italia, che da allora offre servizi a 360 gradi per viaggi incentive, eventi e loyalty, confermando di anno in anno il suo successo.
Questo grazie alla sua capacità di stare al passo coi tempi, se non di anticiparli, e soprattutto alla lunga esperienza e profonda conoscenza di un settore che Giancarlo Giumelli ha visto nascere e crescere.
Come ricorda il Mice degli esordi?
«Meeting e Congressi è stata tra i pionieri del Mice in Italia, così come lo siamo stati noi. Da allora, questo settore ha percorso una lunga e fruttuosa strada verso quello che è oggi un mercato strutturato con ottime agenzie».
Come sono cambiati i viaggi incentive?
«Oggi come ieri organizziamo viaggi incentive, convention, eventi b2c, grandi eventi e
così via, ma a parte l’aspetto strutturale, tutto il resto è cambiato.
Agli inizi le persone non erano abituate a viaggiare, la maggior parte faceva il passaporto per l’occasione. Li portavamo in Sudafrica o in Oriente – Bali, Bangkok, Hong Kong e Singapore – e questo per loro era già straordinario, scoprivano mondi lontani e ignoti. Ricordo un viaggio di ben 17 giorni, qualcosa di impensabile oggi. Adesso invece le persone viaggiano molto, hanno già visto e fatto tutto, e per motivarle serve proporre nuovi contenuti esperienziali, che possano davvero dare un valore aggiunto».
E gli eventi live?
«Seguono molto i media tradizionali, la televisione, il cinema e così via, e così come nelle trasmissioni anche negli eventi è cambiato il ritmo, che è sempre più incalzante, per tenere incollate le persone. Si immagini che la prima convention che ho organizzato a Ischia era in una sala parrocchiale, con il relatore che faceva la sua presentazione davanti a duecento persone su una lavagna a fogli mobili. Oggi formiamo i relatori, ci affidiamo a registi televisivi e tutto è basato sulla velocità».
Cosa c’è nel presente e nel futuro di H&A?
«Ci aspettavamo tutti una grande rinascita del mondo degli eventi, ma devo dire che nel post pandemia siamo davvero partiti a razzo. Nel tempo, mi auguro con meno frenesia, continueremo a guardare a nuovi format in grado di ingaggiare le persone, sempre pensando appunto al ritmo, ma non solo. Le grandi tematiche sono anche quelle della sostenibilità – e noi ci siamo già dotati della certificazione Iso 20121 per gli eventi sostenibili – e della cybersecurity, due aspetti che andranno a mio avviso a influenzare sempre più il modo di fare eventi».
THINK BIG
6200 mq DI SPAZI PER EVENTI 42 Sale Meeting plenaria DA 1500 posti anfiteatro DA 800 postiQuando il cambiamento fa rima con creatività
Con oltre 250 congressi organizzati ogni anno, iDea Group continua a puntare sulla crescita e sul costante sviluppo aziendale, soprattutto in ottica digitale. Diverse le tappe che, dal 1989, ne hanno determinato il successo, con la prospettiva di nuovi traguardi
Prende vita nel 1989 iDea Group, come agenzia di viaggi, offrendo servizi logistici. Grazie alla perseveranza, da sempre cardine della sua crescita, è riuscita a raggiungere numerosi traguardi che le hanno permesso di affermarsi nel mondo dell’organizzazione di eventi.
Le parole chiave del suo successo? «Fiducia, professionalità, dinamicità ed entusiasmo» come spiega Mariangela Castiglione, Ceo di iDea Group.
A oggi la società organizza più di 250 congressi annuali ed è partner delle più importanti società scientifiche italiane. Inoltre, sono centinaia le aziende con cui collabora da tempo su progetti versatili e innovativi. «Dedichiamo ai nostri clienti e talenti, la crescita e il continuo sviluppo aziendale per il raggiungimento degli obiettivi futuri. In prospettiva, la nostra visione è infatti quella di ampliare ulteriormente il nostro business, cavalcando l’onda delle tecnologie digitali nel settore dell’organizzazione di eventi e l'aumento della domanda di servizi in questo settore» continua Castiglione.
LE TAPPE DEL SUCCESSO
A rappresentare un anno di particolare importanza per iDea Group è il 2001, quando apre gli uffici iDea a Firenze. In seguito, anche l’anno 2020 delinea una svolta significativa,
questa volta dal punto di vista dell’implementazione tecnologica nei processi aziendali, che ha contribuito alla decisione del general manager Mario Anticoli di adottare un cambiamento radicale nella strategia di sviluppo. Segue così la nascita di Made by iDea, un digital hub situato nel cuore di Milano, in zona San Babila, uno spazio condiviso, in cui si incontrano persone, idee e tecnologia. La crescente importanza della digitalizzazione ha inoltre spinto la società ad accelerare l'assetto della propria organizzazione aziendale alle esigenze e ai trend del settore eventi, adottando soluzioni di gestione basate su cloud, applicazioni mobili per eventi, strumenti di videoconferenza, webinar, e altri servizi digitali per migliorare l'esperienza degli utenti, come la realtà virtuale e aumentata, il machine learning e l'intelligenza artificiale. Tutto ciò ha permesso a iDea Group di mantenere un posizionamento competitivo, offrendo un'esperienza inclusiva a tutti i partecipanti. L’ultimo traguardo fondamentale, in ordine di tempo, è quello raggiunto quest’anno con la partnership per il progetto Roma Welfair 2023: «L’obiettivo è l’incontro tra il mondo politico, quello della medicina e quello delle tecnologie per trovare soluzioni sui grandi assi di sviluppo del Servizio sanitario nazionale» conclude Castiglione.
Tutto
da un’iDea
Passare il testimone
Cambiamento, evoluzione, innovazione: termini che ben spiegano il futuro di una storica agenzia di organizzazione di eventi: da Idea Meeting nasce Impronta Action. Come? Ce lo raccontano i protagonisti
Da Idea Meeting nasce Impronta Action: con l'acquisizione di Idea Meeting da parte di Impronta Group, holding del gruppo Impronta, operante nella comunicazione, negli eventi e nello sviluppo di prodotti digitali, nasce Impronta Action, società specializzata in organizzazione di eventi. Ma come spesso accade, al di là della notizia in sé, la cosa più interessante è capire come si è arrivati a questo traguardo, facendoselo riferire da chi ne è protagonista. Iniziamo dunque da Marco Fioretti, che di Idea Meeting è stato fondatore e amministratore delegato per più di tre decenni. Tutto inizia negli anni Novanta, quando nei cinema usciva Titanic, entrava in
vigore l'Euro, il World Wide Web era appena nato e, per comunicare, usavamo il telefono e il fax: il mondo, in sintesi, era diverso. E diverso era anche il modo di conoscersi, di socializzare, di fare business: ci si incontrava, si scambiavano biglietti da visita, opinioni, idee. «Quello era il mio mondo, quello delle relazioni personali, dei sopralluoghi insieme al cliente, quando ci si conosceva e si inauguravano collaborazioni spesso destinate a durare. Ma il tempo è passato e le tecnologie hanno trasformato orizzonti che sembravano immutabili. Io però, anche allora, guardavo avanti e mi piace definirmi lungimirante per una serie di intuizioni e di azioni che ho intrapreso. Tra queste, l'idea, per me che
sono di Roma, di aprire nel 1998 una sede a Milano per lavorare più da vicino con le multinazionali, per continuare a creare eventi ogni volta più originali, per stringere sinergie con i miei interlocutori, accontentarli e allo stesso tempo sorprenderli con idee sempre diverse, come quel tour notturno a Venezia sulle gondole o la convention per tremila persone organizzata in un Palaghiaccio completamente allestito e brandizzato, due tra le infinite case history che mi vengono in mente» racconta Fioretti.
IL
PASSAGGIO DEL TESTIMONE
Si arriva poi agli anni Duemila, quando il mondo degli eventi (e non solo quello) inizia una mutazione nella quale prende piede, prima timidamente poi sempre più incisivamente, il digitale. Continua infatti Fioretti: «Tutto è cambiato, si è evoluto e dopo trent’anni di esperienza è arrivato per me il momento di passare il testimone a chi con le tecnologie lavora da sempre, Fabio e Marco Cinti, rispettivamente general manager e Ceo di Impronta Group. La nostra partnership in realtà dura da diversi anni, durante i quali abbiamo avuto modo di consolidarci come persone e come aziende. Nel mio lavoro ho sempre puntato sulla costruzione di rapporti umani e professionali, investendo prima sulle relazioni e poi sul business e questo è stato il mio cavallo di battaglia. Adesso è giunto il secondo tempo di questo meraviglioso film, in cui il mondo fisico e relazionale si stanno fondendo con la realtà digitale. L’acquisizione da parte di Impronta del 51% del capitale sociale di Idea Meeting ha portato dunque alla nascita della società Impronta Action, specializzata proprio nella gestione e organizzazione di eventi. Potrei definirla l’evo-
luzione naturale di Idea Meeting, che dopo tanto tempo cede il palcoscenico a due nuovi attori, Marco e Fabio. Io resto comunque dietro le quinte, loro in prima linea».
VALORE AGGIUNTO
A queste affermazioni fa eco Fabio Cinti: «Con Marco Fioretti è stata subito complicità: abbiamo condiviso sin da subito, e condividiamo tutt’ora, i medesimi valori come professionalità, affidabilità, ricerca di soluzioni alternative lavorando a stretto contatto su diverse attività ed eventi. E il valore aggiunto è proprio il reciproco bagaglio culturale ed esperienziale. Questa cessione è quindi maturata naturalmente: un’evoluzione professionale della nostra reciproca collaborazione». Aggiunge infine Marco Cinti: «Solitamente amicizia e business non vanno di pari passo ma quando la stima professionale abbraccia l’amicizia, allora il risultato diviene quasi una garanzia. La stima che nutro da sempre per Marco Fioretti si è trasformata in quello che siamo diventati oggi come azienda. Abbiamo imparato, collaborando. Siamo cresciuti, tutti, come persone e come professionisti. Sono certo, proseguiremo sulle orme di un consolidamento professionale, in cui l’impronta fisico-relazionale di Idea Meeting continuerà a contaminare la natura digital, di Impronta Group, creando, inevitabilmente, una realtà phygital. Per il nostro gruppo questo è un altro grandissimo traguardo: dimostra la nostra grande determinazione nel perseguire una rotta dove il digitale sarà integrato nella vita quotidiana ma non dovrà mai dimenticare l’unicità del valore umano».
indirizzi a fine rivista
Sotto il profilo della professionalità
MZ è da 36 anni un punto di riferimento della meeting industry italiana e internazionale, una realtà che nel tempo ha saputo rispondere a tutte le esigenze di un settore in evoluzione, puntando sulla competenza e sulle persone
Èdal 1987 protagonista della meeting industry MZ Events, conosciuta fino a qualche anno fa come MZ Congressi e fondata nel 1987, appunto, da Mauro Zaniboni. Una realtà longeva in cui sono cresciuti e tutt’oggi lavorano tanti professionisti, che qui trovano la possibilità di coltivare la propria passione imparando quel particolare approccio e quella cura del cliente che da sempre sono il tratto distintivo di MZ.
Con una sede a Milano e un ufficio a Genova, oggi l’azienda conta tre sales manager (attività internazionali, mondo associativo e progetti speciali), e un ufficio di creative
communication che gestisce graphic & web design, digital communication, piani di comunicazione per eventi e per aziende. MZ organizza oltre duecento eventi ogni anno, tra convegni scientifici, congressi internazionali – anche di oltre novemila partecipanti – così come convention aziendali e viaggi incentive, realizzando un fatturato che la pone tra le principali realtà del settore Pco in Italia. Un merito del consolidato “trio” di professionisti alla governance della società, ma soprattutto possibile grazie a tutto lo staff di cinquanta dipendenti, sempre professionale, appassionato e affiatato.
DAGLI ESORDI AI GRANDI CONGRESSI INTERNAZIONALI
MZ ha avviato la sua attività 36 anni fa collaborando con un’associazione medico-scientifica e per questo ha, giocoforza, iniziato come Association Management e Pco nel mondo dei congressi associativi. Con questa specializzazione, negli anni, MZ ha saputo diventare una delle aziende leader del settore Mice fino al lancio – nel 1999 grazie a un importante evento organizzato a Firenze – nel mondo dei grandi congressi internazionali, un mondo di cui da allora non ha più smesso di essere protagonista.
Ed è nei primi anni Duemila che entrano in società Monica Sellari e Stefano Montalbetti, entrambi nati professionalmente in MZ che, insieme a Zaniboni portano la “piccola” agenzia a diventare una delle maggiori realtà di riferimento nazionale e internazionale, organizzando eventi e congressi da Milano a tutto il mondo.
SEMPRE PIÙ SERVIZI PER LA MEETING INDUSTRY
Nel 2013 è la volta di un’altra tappa decisiva: MZ acquista un’altra agenzia con una forte esperienza nei settori corporate e incentive e inizia così a garantire servizi a 360 gradi nel mondo della meeting industry.
L’attività di MZ varia infatti dalla classica organizzazione di congressi, convegni e corsi Ecm, ai viaggi di incentivazione, dagli eventi aziendali, a mostre e diverse attività aggregative, fino alla gestione della formazione per alcuni enti sanitari privati.
Con la società MZ Incentive inizia anche l’at-
tività di agenzia viaggi per il business travel.
Nel 2014, MZ ottiene il riconoscimento di provider Ecm dal Ministero della Salute, per fornire la formazione obbligatoria, residenziale e Fad, agli operatori sanitari italiani.
Nel 2019, attraverso la collaborazione con un’agenzia Pco di Parma, nasce anche VET International, realtà dedicata all’organizzazione di congressi internazionali ed eventi nel settore della medicina veterinaria.
Il tutto, sempre con la voglia di crescere e di innovarsi, come dimostra anche il nuovo logo MZ Events che di recente, nel 2022, ha rinnovato la brand identity di MZ Congressi.
UNA REALTÀ ATTIVA NEL SETTORE
Oggi le business unit di MZ sono: MZ Events, MZ Association, MZ Corporate, MZ Education, MZ Travel e DMC Heartbeataly, MZ Virtual, VET International.
Realtà molto attiva all’interno del settore, MZ è socio dell’Italian Chapter di Mpi dal 1992, di Federcongressi&eventi dal 2010 – per l’associazione Mauro Zaniboni è anche referente nazionale “Fiscalità e normativa” – e dal 2014 di Convention Bureau Italia. Tra le affiliazioni più recenti quella con YesMilano Convention Bureau Milano e Gifes dal 2020, e dal 2023 con Icca e Convention Bureau Genova. MZ ha acquisito anche le certificazioni Iso 9001:2015 (Sistema Gestione Qualità) dal 2004 e Iso-PdR 125:2022 (Parità di Genere) dal 2023, mentre è previsto per quest'anno il completamento della Iso 20121:2012 (organizzazione di eventi sostenibili).
Arredi top per eventi top
Da più di trent’anni STF, azienda toscana specializzata nella produzione di sedie e arredi per il settore alberghiero e il contract, fornisce idee e soluzioni personalizzabili per qualsiasi evento, nel nome di qualità, praticità ed eleganza
Ottenere la fiducia dei clienti e di un mercato sempre in continua evoluzione per un importante processo di fidelizzazione. Si potrebbe sintetizzare così parte della mission di STF, azienda di Vinci, nel cuore della Toscana, da più di trent’anni specializzata nelle forniture di tavoli e sedie per sale meeting, congressi, riunioni e conferenze di ogni
tipo. L’esperienza, da tempo consolidata, ne ha determinato il crescente successo frutto – soprattutto ma non solo – di un’accurata e selezionata ricerca di tecnologie e materiali rispondenti anche alle attuali normative in tema di sicurezza e prevenzione incendi, in ambito di arredi per locali pubblici. Una realtà imprenditoriale dinamica e altamente professionale, flessibile e attenta a fornire ogni tipo di soluzione estetica e funzionale per qualunque tipologia di evento, dal più piccolo, riservato a platee ridotte, fino a convegni con un numero ben più importante di partecipanti.
NUMERI IMPORTANTI
Una lunga storia, quella di STF, maturata in forniture di arredi per hotel, centri congressi e catene alberghiere di fama nazionale e internazionale, che ha contribuito a elevare e rafforzare l’immagine aziendale, grazie anche alla collaborazione di professionisti del settore. Nel corso degli anni STF, costituita da personale con competenze pluriennali consolidate nel settore d’arredamento per la collettività e il contract alberghiero, ha costantemente ricercato una reale flessibilità commerciale e strategica che permettesse di rispondere in modo adeguato a specifiche richieste della propria clientela, coniugandola anche a un accurato servizio post-vendita. Gli importanti numeri, oltre a parlare di più di trent’anni di esperienza professionale, raccontano una gamma di quattrocento prodotti di tipo diverso e ottomila progetti realizzati. Cifre che costituiscono un importante biglietto da visita, per un servizio di fornitura di cui hanno beneficiato tra le più rilevanti realtà nazionali e internazionali, nel nome di qualità, praticità ed eleganza, per un portfolio di soluzioni, anche con materiali e finiture differenti, davvero completo, personalizzabile e dagli elevati standard.
ABITARE GLI SPAZI. PROGETTARE SOLUZIONI.
Affidabilità e competenza per valorizzare ogni ambiente contract.
STF ha sede nel comune di Vinci nel cuore della toscana. Inizia la propria attività nel 1991, specializzandosi in forniture di tavoli e sedie. Il proprio successo è frutto di un’accurata e selezionata ricerca di tecnologie e materiali rispondenti alle attuali normative in tema di sicurezza e prevenzione incendi. L’esperienza maturata in forniture di arredi per hotel, congressi, sale conferenze e riunioni, teatri, ha contribuito ad elevare l’immagine aziendale di STF in ambito nazionale ed internazionale.
S.T.F. srl - ARREDAMENTI METALLICI E LEGNO
S.T.F. srl - ARREDAMENTI METALLICI E LEGNO
CONGRESSI - RIUNIONI - CONFERENZE
Via Ciambellana, 70-72 loc. S.Ansano 50059 VINCI (FI) Tel. +39 0571 584692 web: stfsedie.it mail: info@stfsedie.it
CONGRESSI - RIUNIONI - CONFERENZE Via Ciambellana, 70-72 loc. S.Ansano 50059 VINCI (FI) Tel. +39 0571 584692 web: stfsedie.it mail: info@stfsedie.it
Absolute X-PERIENCE
la capacità di visione delle effettive necessità del cliente e su queste costruire, come in un atelier sartoriale, un abito su misura che esprima tutta la personalità e lo spirito dell’impresa. The Line costruisce il suo lavoro sulla base di una forte conoscenza dell’azienda, della sua immagine, della sua storia e della strategia di marketing che la contraddistingue, oltre che sulla capacità di offrire consulenze in grado di generare quel mix di valore, creatività ed eccellenza esecutiva che trasformano un fornitore in un partner globale.
TUTTO SU MISURA
Ricerca, sinergie, nuove skill: sono gli ingredienti di un mix eccellente che fa di The Line un’agenzia all’avanguardia, dinamica e in continua evoluzione, capace di gestire qualsiasi tipo di evento, facendo leva su un expertise strategica, creativa, ideativa ed esecutiva
Èrisaputoche eventi, meeting e congressi hanno oggi assunto un’elevata valenza strategica e comunicazionale destinata a trasformare il frangente “evento” in un vero e proprio strumento di brand building. L’agenzia The Line ha collaborato a sviluppare questo nuovo trend realizzando strategie di marketing e comunicazione in modo innovativo ed efficace e offrendo all’azienda cliente – in un’ottica di partnership – la possibilità di ricucire la tradizionale cesura tra above e below the line. Un’organizzazione precisa e una metodologia rigorosa diventano tutt’uno con la comunicazione stessa e svelano l’elemento chiave del successo di un evento: la cura del dettaglio nel creare una brand experience anzi, una “absolute x-perience”.
The Line nasce dalla sinergia di persone cresciute nel mondo degli eventi, dell’advertising, del marketing. Una volta ideato il concept, l’agenzia sceglie il team di lavoro: professionalità e skill mirate per un servizio chiavi in mano.
The Line ha sempre avuto l’ambizione, dalle idee del mitico fondatore e patron Giulio Masini, di porsi come una vera e propria cassetta degli attrezzi di marketing al servizio delle imprese clienti. Di volta in volta bisogna avere
Un evento per migliaia di persone, una riunione top level per il management, un viaggio di team building, eventi formativi o anche semplicemente ludici, la creazione di strutture grafiche, filmati, audio-video: ciascuna di queste attività è nel core business di The Line, perché ogni progetto, grande o piccolo mette in moto l’entusiasmo e scatena il processo creativo.
I clienti? Beh, negli anni General Motors, Fca, Montebovi, Ferrarelle, Abbott, Sara Lee, Mazda e molti altri di uguale importanza, hanno fatto leva sulle capacità dell’agenzia e i loro riconoscimenti ne sono la prova. Oggi, Emanuele Masini, alla guida del neonato gruppo “Xline”, allarga il portfolio clienti con aziende di diversi settori merceologici, come il Gruppo Bcc Iccrea, Philip Morris Italia, Nbf Lanes, Gsk Italia. A breve The Line sarà pronta a un rilancio del suo brand.
Convention, incentive, meeting. The Line ne segue tutti gli aspetti, dalla creazione del concept creativo alla grafica, dall’allestimento scenografico all’ideazione di filmati sempre più impattanti, dall’intrattenimento di gala all’ideazione di gadget.
Il risultato è quello di riuscire sempre a creare una absolute x-perience che ogni partecipante porterà via con sé.
La lunga storia ben radicata, la passione delle persone che la guidano, il metodo e il dialogo con i clienti che hanno consentito a The Line di porsi come partner altamente qualificato e come consulente ideale, sono le migliori premesse per il lancio del gruppo Xline. Ne sentiremo parlare.
La sostenibilità è il focus del futuro
Una storia imprenditoriale coraggiosa, quella di Triumph Group International. Tra le prime realtà italiane ad aver ottenuto la certificazione Iso 20121, per la gestione sostenibile degli eventi
Triumph Group International è tra le aziende più attive nel settore dell’events & live industry. L’ideazione, pianificazione e produzione di eventi rappresentano il focus, la sostenibilità il paradigma del business. Grazie a un approccio internazionale che gli ha permesso di interiorizzare il meglio da ogni Paese in cui opera, TGI vanta uno stile unico e fortemente riconoscibile. La sua storia inizia nel 1986 a Roma, oggi quartier generale del gruppo, per poi cambiare profondamente nel 2021 quando, precorrendo i tempi, ha scelto di trasformare la propria identità, assumendo la forma giuridica di “società benefit”. La prima realtà italiana, non quotata, dell’events & live industry a compiere questo passo. Il Bilancio di Sostenibilità segna dunque l’inizio di un nuovo capitolo, che ufficializza la volontà del gruppo di impegnarsi per il beneficio comune, a livello sociale e ambientale. La crescita di TGI, favorita da rapporti istituzionali costruiti dall’Europa all’Oriente, è stata costantemente orientata a linee guida sostenibili.
SOSTENIBILITÀ: UN PERCORSO NECESSARIO E IMPRESCINDIBILE
La sostenibilità rappresenta oggi un percorso evolutivo necessario per tutte le aziende. Per il gruppo è il fulcro della visione del futuro aziendale, un impegno concreto per dar vita a un modello di business che non solo permetta il sostentamento dell'impresa a lungo termine, ma che sia anche attento alla tutela dell’ambiente, al benessere sociale e a una governance equa e lungimirante.
In tal senso, TGI ha accolto l’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile come un monito per un cambiamento necessario e imprescindi-
bile. L’occasione giusta anche per il settore dell’events & live industry, di interrogarsi con ancor maggiore forza sulla necessità di organizzare meeting sempre più green.
TGI ha dimostrato da sempre una grande attenzione alla sostenibilità, inizialmente declinata nell’ambito del sociale, con l’adesione a cause internazionali come l’emergenza in Afghanistan, con un progetto di Pangea Onlus, e quella in Ucraina. Successivamente, con l’estensione del proprio impegno alle parte ambientale.
A testimoniarlo vi sono numerose case history, come il 24esimo World Congress of Dermatology del 2019, durante il quale, per compensare le emissioni di CO2, sono stati piantati quattrocento alberi; o i diversi studi sullo Sroi di eventi come la Cerimonia d’Apertura dei Campionati del Mondo di Sci Alpino, e il Summit del G20. O ancora il 25esimo Congresso mondiale di Dermatologia, che si terrà a luglio a Singapore.
Sopra, per il 24esimo Congresso Mondiale di Dermatologia è stata prevista la compensazione parziale delle emissioni di Co2 con la piantumazione di quattrocento alberi
Compensazione di CO2 anche per il Summit del G20 (sotto)
il MICE ieri, oggi e domani
LA TECNOLOGIA
Dal primo computer a ChatGpt: la tecnologia ha rivoluzionato tutti gli ambiti della vita umana, inclusa la meeting industry, che, decennio dopo decennio, ha colto a piene mani le opportunità e gli strumenti dei tech trend del momento, trasformando gli eventi in complesse architteture di precisione
Dai SEMI della tecnologia all’albero del MICE
Decennio dopo decennio la tecnologia, dagli ambiti specialistici, arriva a pervadere la vita di ogni singola persona, sia lavorativa sia privata, passando da pc, smartphone, internet, social, domotica, effetti speciali, fino al metaverso
Adottata sin dalla nascita del settore Mice, avvenuto intorno agli anni Settanta, come soluzione sia di problematiche logisticheorganizzative sia di ricerca di format ad alta spettacolarizzazione, la vera presa di coscienza dell’indispensabilità della tecnologia è tuttavia avvenuta proprio negli ultimi tre anni. È stata infatti la necessità di distanziamento e la ricerca di soluzioni per la partecipazione da remoto a costituire il mix perfetto per accelerare la messa a punto e l’uso di tecnologie altamente innovative che, oltre ad andare ad amplificare tendenze già in atto, hanno attinto, proprio per creare engagement, a piene mani da altri settori come il gaming, i programmi Tv o i social. Attraverso un rapido excursus degli ultimi cinquant’anni dedicato alle più rivoluzionarie innovazioni tecnologiche, abbiamo cercato inoltre di individuare quelli che saranno i “tech trend” relativi ai filoni che si svilupperanno in un prossimo futuro.
I PRIMI GERMOGLI
– GLI ANNI SETTANTA
Siamo nel 1971 quando escono il primo microprocessore Intel, le prime calcolatrici elettroniche e il Compact Disk by Philips e
Sony. Motorola, inventa il telefono cellulare e nel 1973 lo collauda con una prima telefonata, ma questa tecnologia dovrà attendere un decennio per arrivare sul mercato. Negli anni immediatamente successivi – nel 1975 e quindi nel 1976 –, Commodore lancia il Pet (uno dei primissimi Pc) e nascono Microsoft e Apple Computer, che lancia il suo Apple II (il primo vero PC consumer di successo), Sony esce con il suo Betamax (il primo videoregistratore domestico) nasce e si diffonde il supporto dati standard dei floppy disk da 5,25 pollici e Hayes commercializza il primo modem attraverso il quale CompuServe propone il primo servizio online commerciale di connessioni dial-up. È questo il decennio dove in pratica si sono messe le fondamenta delle tecnologie sulle quali è basata tutta la nostra modernità.
LE RADICI DELLA MODERNITÀ
– GLI ANNI OTTANTA
Il ventennio successivo fa passi da gigante, vengono posti in essere i capisaldi tecnologici su cui prolifererà il futuro, uno per tanti: Microsoft rilascia il primo sistema operativo
ge ovviamente anche il modo di organizzare gli eventi nonché gli hotel e le strutture congressuali. Per esempio appaiono i primi Videowall: una tecnologia che accoppia molti schermi (a quel tempo catodici) per trasmettere una immagine unica di grandi dimensioni. proprio mentre Compression Labs inizia a vendere sistemi di videoconferenza, ma i prezzi sono stratosferici: 250mila dollari e costi di linea di mille dollari all’ora. In ambito fieristico nascono sistemi di gestione e di controllo degli accessi nel processo di registrazione dei partecipanti con il rilascio dei primi badge computerizzati mentre PCNametag, utilizzando una stampante a matrice di punti, arriva a produrre 120 badge all’ora. Inoltre, innovazione asso-
mati. E poi esce la prima versione di PowerPoint, software Microsoft che ancora oggi è il programma più usato per le presentazioni aziendali e congressuali.
Ed è nella seconda metà del decennio che hanno luogo tre fatti, destinati a innescare vere rivoluzioni nei modi di comunicare e di diffondere informazioni. Il primo è la registrazione del dominio internet numero uno, per mano di Symbolics (una It company del Massachusetts) e, dopo Norvegia e Inghilterra, l’Italia sarà il terzo Paese europeo a entrare in rete: il 30 aprile 1986 la connessione ha luogo nell’Università di Pisa, che ospita uno dei gruppi di ricerca più avanzati del Vecchio Continente e alcuni suoi membri hanno lavorato con Ro-
SAMUELE LANFREDINI
Head of division On Time
«Mi ha colpito, quest’anno durante una fiera di settore, l’entità che aveva assunto lo stand di un sistema di web conference rispetto alle dimensioni del 2019. Questa cosa mi ha fatto capire che la direzione del nostro settore corre sempre più verso la digitalizzazione e la smaterializzazione dei processi».
Qui sotto, la schermata del primo sistema operativo Windows, messo in commercio il 20 novembre 1985. Ovviamente le funzionalità erano limitate e l’interfaccia non propriamente user-friendly
bert Kahn e Vinton Cerf, considerati i padri di Internet. Alla fine degli anni Ottanta i computer in rete saranno circa centomila.
Il secondo fatto è il lancio nel Regno Unito del primo telefono cellulare tascabile, la cui diffusione avverrà comunque nei primi anni Novanta con l’espansione a livello globale della rete Gsm. Infine il terzo fatto si chiama Fax. Il vantaggio principale di questo nuovo strumento è la velocità con la quale è possibile gestire le corrispondenze (per esempio con i relatori congressuali o per verificare la disponibilità di alberghi e location) evitando le lunghe trafile necessarie in passato.
Mentre verso la fine del decennio i potenziali della tecnologia che si sta rapidamente sviluppando vengono recepiti dal settore alberghiero: nel 1988 sedici catene alberghiere finanziano la startup Thisco (The Hotel Industry Switch Co.) per collegare società del sistema di distribuzione globale, come Sabre, con i sistemi di prenotazione computerizzati degli hotel. Thisco diventerà Pegasus arrivando negli anni successivi a elaborare centinaia di milioni di transazioni al mese.
LA CRESCITA – GLI ANNI NOVANTA
Gli anni Novanta confermano le potenzialità della rete come strumento indispensabile negli uffici e, pian piano, anche nelle case. All’inizio del 1990 il numero di computer in uso nel mondo supera i 100 milioni di unità e nel 1991 il Centro europeo di ricerca nucleare (Cern) annuncia la nascita del world wide web, il prefisso “www” che dà accesso a tutto quanto si trovi all’interno della grande rete e il Centro di ricerca, sviluppo e studi superiori in Sardegna, il Csr4, crea il primo sito web italiano (il secondo d’Europa). Nel 1993 vede la luce Mosaic, il primo browser pensato per il web, e Aol e Delphi spostano su internet i loro sistemi proprietari di posta elettronica creando l’e-mail come la conosciamo oggi; solo due anni dopo il Csr4 sviluppa il primo servizio di webmail (la gestione delle e-mail all’interno di un browser). Si stanno spalancando le porte a un uso diffuso e democratico della tecnologia: nel 1996 i terminali connessi sono dieci milioni e nel 1999 gli utenti di internet nel mondo saranno duecento milioni. Insomma, ciò che contraddistingue questi anni è proprio la facilità di accesso alle nuove tecnologie, sia dal punto di vista di diffusione sia da quello di maggiore semplicità di utilizzo.
Mentre il Web cresce e si diffonde l’uso della posta elettronica, in modo quasi casuale, grazie a due studenti di Stanford, nasce Yahoo!; al contempo due israeliani, A.Cohen e L.Haramaty, inventano il VoIp per inviare telefonate via Internet. E quindi si arriva al 1998 quando nasce Google: a Menlo Park, Larry Page e Sergej Brin, allora studenti dell’Università di Stanford, dando seguito alla teoria in base alla quale un motore di ricerca basato sulle pagine con maggior numero di link (teoria delle reti) avrebbe prodotto risultati migliori rispetto alle tecniche empiriche, fondano Google Inc. Ed è proprio grazie a questo sistema intuitivo che la ricerca di notizie e informazioni in rete diventa sempre più accessibile a tutti gli utenti, anche senza una formazione specifica.
Altro fenomeno del decennio è la diffusione della telefonia mobile che insieme all’espansione delle e-mail contribuisce all’abbattimento dei tempi di risposta, accelera la produzione di feedback e riduce il time-tomarket dell’informazione, oltre a far lievitare notevolmente il numero di comunicazioni scambiate quotidianamente.
I nuovi canali diretti di comunicazione, portano anche a una nuova percezione del mondo dei viaggi e del turismo da parte degli utenti comuni, i quali possono accedere a informazioni e prenotazioni “fai da te” grazie alla contemporanea nascita dei portali per l’online booking, il primo del 1996 è Expedia. Si diffondono in parallelo software sempre più specializzati dedicati proprio alla meeting industry, come Core Discovery e poi Real-Planner: un pacchetto di soluzioni basate sul web per l’approvvigionamento, la gestione dei partecipanti e il monitoraggio della spesa. Nel 1994 si diffondono i sistemi di controllo della regi-
strazione e le tessere a banda magnetica per la gestione di dati e accessi fieristici. Le potenzialità messe in campo dalle information and communication technology si trasformano anche in spettacolarizzazione degli eventi: dalla trasmissione di immagini su schermo (videopresentazioni con effetti speciali e inserimento di animazioni e filmati) ai sempre più sofisticati sistemi di interazione con il pubblico (Conference Discussion System per la gestione digitale dei congressi e il coordinamento di interventi e operazioni di voto) e in generale di gestione elettronica delle conferenze. Nei grandi meeting istituzionali, gli impianti di traduzione simultanea, che avevano negli anni Ottanta beneficiato della innovazione tecnica a raggi infrarossi (che porta a una maggiore affidabilità e a un migliore segnale) possono avere anche più di dieci cabine e ciascuna in grado di ospitare fino a quattro traduttori. Compaiono infine strumenti di registrazione
agli eventi basati su modelli preconfigurati (template) che consentono ai pianificatori di creare pagine di registrazione semi-personalizzate senza un web designer. Sono questi anche gli anni agli albori della condivisione lavorativa on line (quello che oggi abbiamo imparato a chiamare smart working): è alla fine del decennio che Microsoft diffonde NetMeeting, uno strumento di collaborazione web su Windows 95, consentendo così alle persone di utilizzare il proprio computer per “incontrarsi” e lavorare insieme da postazioni remote.
Sempre aggiornato il settore alberghiero: nel 1995 da tre società (Marriott, Sheraton e Hyatt) viene finanziato il primo database online delle strutture per riunioni, completo di motore di ricerca e gestione Rfp (richiesta di proposta); Holiday Inn apre il primo sito web per hotel con il sistema di prenotazione online delle stanze; nascono le prime società
ROBERTO PATUELLICeo Sem2000
«Tutto è accelerato, sia nell’organizzazione sia nella fruizione degli eventi, per cui sono essenziali comunicazioni veloci, fluide e mirate usando i canali più appropriati per ogni singolo contenuto. Per questo chi sviluppa software deve fornire la possibilità di creare interazioni su molteplici canali, dall’email ai social, alla messaggistica istantanea come WhatsApp o Telegram».
Nel 1993 vede la luce Mosaic, il primo browser pensato per il web, che allora contava appena 130 siti. Nel 1997 esce Google, che diventerà “il” browser
«Ho avuto la fortuna di vivere una fase storica che ha reso chi fa il mio lavoro un “traghettatore” fra due ere: la analogica e la digitale. Dall’epidiascopio, antenato
sino all’intelligenza artificiale, c’è un filo conduttore che si chiama emozione. Seguiamolo sempre, e gli eventi continueranno a cambiare il mondo. In meglio».
di gestione camere online (Passkey). Praticamente tutte le principali aziende alberghiere e associazioni del settore dei meeting svilupArriviamo così alla fine millennio, momento in cui gli esperti di tutto il mondo prevedono un collasso totale del sistema informatico a causa del bug Y2K (l’incapacità dei computer più vecchi di distinguere tra l’anno 1900 e
– IL PRIMO DECENNIO DEL 2000
In realtà nessun problema si verifica, tuttavia il 2001, l’anno degli attacchi terroristici dell’11 settembre a New York, porterà con se non poche conseguenze anche in campo tecnologico. Per esempio a seguito della dilagante paura degli assembramenti, aumenta l’uso di strumenti di collaborazione e riunioni online come WebEx e PlaceWare (ora Windows LiveMeeting). E poi prendono piede tante iniziative che coinvolgono il settore dell’hotellerie: Hilton lancia i suoi software di identificazione delle prenotazioni di gruppo, consentendo ai
pianificatori di confrontare gli elenchi di registrazione con le prenotazioni delle camere dell’hotel e quindi tenere conto di tutti i partecipanti che soggiornano in hotel. È invece del 2002 E-mmediate Meetings di Hyatt, uno strumento online per la prenotazione di piccole riunioni a cui fa seguito E-mmediate Response che realizza in real-time la prima connessione bidirezionale tra un sito Rfp (Request for Proposal – StarCite) e un sistema di vendita alberghiero.
La grande innovazione di questo decennio sono sicuramente i social, in primis Facebook e Twitter, e questi prendono piede mentre Google indicizza quasi dieci miliardi di pagine web. La progressiva ma rapida affermazione del web 2.0 alza il livello di alfabetizzazione digitale degli utenti, che diventano a pieno titolo dei produttori di contenuti: i blog e i social network rendono chiunque in grado di pubblicare i propri contenuti, dotandoli anche di veste grafica accattivante, senza possedere alcuna particolare preparazione. L’esplosione dei mobile device (nel 2007 arriva il primo iPhone) consente a chiunque di inviare e rice-
Ceo Tecnoconference – TC Group
«In quarant’anni, gli stessi della nostra azienda, la tecnologia nel mondo degli eventi ha fatto passi da gigante per facilitare la comunicazione in presenza e a distanza, riducendo distanze fisiche e culturali. Durante la pandemia abbiamo assistito al boost della tecnologia, della digitalizzazione e delle connessioni, con l’assunzione di un atteggiamento più consapevole in tema di sostenibilità, tematica protagonista del nostro presente e del prossimo futuro».
vere messaggi (richieste di feedback, presentazioni, preventivi, aggiornamenti, qualunque cosa) praticamente in ogni momento della giornata: questo comporta un aumento esponenziale del numero delle comunicazioni e quindi delle cose da gestire quotidianamente.
Per l’organizzatore di eventi e congressi, come per qualsiasi altro professionista della comunicazione, il significato del termine “multitasking” è sempre più evidente: si tratta di fornire feedback sempre più immediati e su più fronti aperti in contemporanea.
Nel contempo nascono e si affermano startup di successo che vedono nella socializzazione dell’esperienza-viaggio il loro mercato di riferimento (Tripadvisor, HomeAway, Airb’n’b, le Online Travel Agency), e trasformano alla base i canali d’acquisto del turismo leisure. Cambiano i trend: nell’alberghiero (fonte Hilton) i numeri delle prenotazioni online superano quelle dei call-center e a Firenze nel 2008 si svolge il primo Buy Tourism Online, conferenza italiana dell’e-commerce turistico, Mice compreso.
Le novità importanti sul web sono Google Docs, Google Street View e Poll Everywhere: uno dei primi sistemi di sondaggio dei par-
tecipanti entrato in funzione nell’aprile 2007. Inoltre nasce e si afferma la Tv digitale con i canali in streaming sul web; tra le tecnologie rinasce il 3D: già introdotto negli anni Cinquanta e restato in disuso, vive ora una nuova giovinezza grazie al film Avatar del 2009 che dà lo spunto alla diffusione negli anni successivi di nuovi apparecchi domestici (Tv 3D) e professionali per la spettacolarizzazione degli eventi. Applicazione, quasi artistica del 3D sarà il video mapping che permette di proiettare un video in alta definizione su superfici di qualsiasi forma e dimensione, in genere in location suggestive come le città d’arte con i loro palazzi storici. Ed è da questi anni che le convention, soprattutto, diventano occasioni per fare le “cose in grande”, coinvolgendo migliaia di persone in contemporanea.
I NUOVI GERMOGLI - IL SECONDO DECENNIO DEL 2000
Le tecnologie hardware mobili guidano la rivoluzione digitale in tutti i settori compresa la meeting industry: dopo l’Iphone, nel 2010 arriva l’iPad che dà il via alla rivoluzione dei tablet; Amazon rilascia nel 2011 il Kindle a tecnologia “E-ink” (inchiostro elettronico). Ormai nel mondo si contano 4,7 miliardi di abbonamenti di telefonia mobile e Skype offre videoconferenze in Hd aprendo così la possibilità, peraltro gratuita, di prendere parte in remoto agli eventi. Nascono ogni giorno app mobili e fioriscono nuove società di servizi (in questo periodo, nel mondo esistono più di un milione di app per gli smartphone – sessanta per cento Iphone, quaranta per cento Android – per 5,6 milioni di download al giorno). Nel 2015 esce Windows 10 e Amazon rilascia Echo e Alexa. Intanto l’informatica delle aziende accelera soprattutto nel modo di acquisirla: si afferma il Cloud Computing e la virtualizzazione dei sistemi; una rivoluzione silenziosa per la massa, ma che stravolge il settore e il modo di relazionarsi con i fornitori di tecnologie. Ma veniamo allo specifico campo degli eventi. Si svolge nel 2011 la prima “degustazione di vino da remoto” grazie a Google Hangouts (la soluzione Google di videoconferencing) all’Event Camp Europe: i partecipanti delle sedi remote (Uk, Polonia e Svezia) degustano il medesimo vino e ne sperimentano tutti gli aspetti organolettici descrivendoli in modo partecipativo; si apre così la strada ai team building in versione virtuale. Tra le novità tecnologiche, facilmente sfruttabili dalla meeting industry, troviamo i Beacon, piccoli dispositivi Ble (Bluetooth Low Energy) per comunicare con i convenuti attraverso lo smartphone quando si trovano in prossimità di luoghi e punti strategici durante le manifestazioni fieristiche o congressuali (il loro uso principe è in realtà il proximity marketing). Intanto nascono le tecnologie indossabili per la comunicazione di prossimità (Wearable Nfc) e nel 2017 appaiono i visori di realtà virtuale (Amazon, Apple, Google, Htc, Microsoft, Samsung e Sony).
Le proposte che presto saranno messe in campo rinnoveranno il settore della meeting industry e stare al passo sarà un must per competere. Non ci resta che stilare una lunga lista autoesplicativa di ciò che “bolle in pentola”, ovvero sistemi, tecnologie, suite per migliorare, implementare, rinnovare, supportare.
Nel campo della gestione video e della formazione: ambienti di hosting video; analisi e gestione video (Vam) basate su intelligenza artificiale e dotate di autoapprendimento per indicizzarne i contenuti; comunicazioni video autonome; divulgazione e streaming di video educativi e gestione dell’apprendimento, webinar live, on demand e con conferenze virtuali con contenuti “always-on”; e-learning per la sanità e il settore medico in generale.
ESPLORANDO IL FUTURO
Per il lavoro interattivo e i sistemi collaborativi: Chatbot per la raccolta dei “dati di conversazione in tempo reale”; lavoro virtuale per la collaborazione di team remoti; networking online solo vocale con la capacità di ospitare più partecipanti nella stessa stanza.
Per la gestione e conduzione di eventi: gestione della relazione e delle conversazioni video con le persone di più stretto interesse; coinvolgimento guidato negli eventi; collaborazione in stanze virtuali; engagement/ matchmaking basati sull’intelligenza artificiale per eventi virtuali/ibridi; ottimizzazione della pianificazione degli eventi; gestione delle liberatorie nei processi all’iscrizione per i partecipanti a conferenze e fiere e il recupero dei dati relativi agli interessi individuali; gestione avanzata delle riunioni e di eventi F2F/ibridi/virtuali; videoconferenza
E è proprio alla fine di questo primo decennio del XXI secolo che vediamo concretamente consolidarsi tecnologie avveniristiche: l’intelligenza artificiale (Ai), usata nel matchmaking degli eventi (by Grip) e nei chatbot di settore (by Sciensio, ora 42chat), tecnologie di event influencer marketing (Snöball), il riconoscimento facciale nel processo di registrazione (by Zenus), sistemi di traduzione simultanea in 15 lingue per gli eventi basati sull’intelligenza artificiale (by Wordly) e l’utilizzo di realtà aumentata e virtuale (Freeman). Tra le tecnologie meno avveniristiche ma non meno utili, si diffondono a macchia d’olio nel settore congressuale le applicazioni gestionali: app per ridurre i costi, velocizzare la consegna dei titoli di partecipazione, facilitare l’accesso dei partecipanti. In Cloud sono ora disponibili come SaaS (Software as a Service) le suite complete per la gestione degli eventi (EventsAir by Centium) e le applicazioni specifiche (Event Tech Tribe) per il controllo della logistica, per la gestione degli oratori/abstract, per l’ottimizzazione dell’agenda, della registrazione, della registrazione/badge in loco e del marketing, e per le analisi dei risultati degli eventi quali il Roi (eTouches – ora Aventri). Nasce poi, su iniziativa congiunta di sette big del settore It, il progetto Freeman’s Fuzion: un ecosistema di prodotti aperti per rendere la tecnologia più accessibile agli organizzatori di eventi. Alla fine del decennio la quasi totalità dei pianificatori utilizza app per eventi mobili (nel 2011, nonostante la diffusione degli smartphone era solo il nove per cento a utilizzare le app specifiche di settore) e gli spazi per riunioni sono prenotabili quasi ovunque su siti web.
con traduzione simultanea remota basata su Cloud in decine di lingue diverse e in tempo reale; eventi mobili; gestione dei partecipanti con registrazione online e in sito.
Per le tecnologie pure alla base del settore: estensione delle funzionalità di programmazione Ai; networking per eventi; perfezionamento delle tecnologie di fruizione del Cloud computing per la meeting industry; tecnologie per la fornitura di servizi audiovisivi e suite per la rifinitura delle produzioni; streaming video in diretta di eventi tramite telecamere pan-tilt-zoom (Ptz) 4K controllate da remoto; tecnologie di streaming sempre più solide; tecnologie globali per le riunioni distribuite; tecnologie indossabili; tecnologie per portare la più alta velocità di rete alle riunioni; umanizzazione delle interazioni digitali attraverso l’amplificazione e la visualizzazione del pubblico.
VERSO PROSPETTIVE INEDITE – GLI ULTIMI ANNI
La pandemia da Coronovirus, iniziata nel 2020, segna un punto di svolta epocale quanto inimmaginabile nella meeting industry. È il collasso del mercato degli eventi con nuove situazioni da affrontare e con problemi da risolvere, in particolare quello della presenza. L’ancora di salvezza del settore è proprio la tecnologia: nascono lo smart working e, per dirla con termine analogo, lo smart meeting. Gli eventi in presenza diventano eventi virtuali e tutte le tecnologie di supporto mirano a rendere gli eventi virtuali quanto più reali possibili. Molte delle soluzioni nate durante la pandemia sono così efficaci da continuare a essere utilizzate anche a emergenza rientrata: e-learning, e-commerce, e-banking, streaming di contenuti multimediali, videoconferencing, strumenti di collaborazione remota. Sul profilo dell’innovazione tecnologica generica del nuovo decennio, ci sono importanti capisaldi. Abbiamo già visto, dagli albori di Internet, quanto la connessione e la velocità di flusso dei dati sia stata la terra fertile per nuove generazioni di applicazioni che hanno poi cambiato il modo di vivere e lavorare di tutti a livello globale. Per questo la nuova rete 5G, molto più veloce e affidabile rispetto la 4G, promette di essere l’elemento sensibile che caratterizzerà tutto quello che verrà nei prossimi anni. Non solo, si allargherà sempre più la diffusione dell’IoT (Internet of Things) alla base di automazione e controllo dei dispositivi connessi ma, insieme al sempre più diffuso Cloud, con essi potremo portarci tutti dietro dati (storage), tecnologie (app) e potenze di elaborazione (cpu) inimmaginabili per i più fino a pochi anni fa. Al contempo anche la ricerca nella creazione di computer quantistici sta progredendo e le nuove scoperte hw/sw, quando verranno rese disponibili alle masse, segneranno probabilmente una delle svolte più importanti nella storia della società. I limiti delle persone risiederanno, a quel punto, non tanto nei mezzi a disposizione quanto nella conoscenza e nella capacità di usare quanto sarà effettivamente fruibile. Su questi presupposti prolifera in questi anni anche l’intelligenza artificiale che rapidamente si sta evolvendo nella formulazione del linguaggio naturale, della visione realistica e dei sistemi autonomi (tra questi anche i sistemi di guida dei veicoli). Sul profilo della sicurezza la tecnologia Blockchain sta diventando sempre più raffinata e utilizzata in settori sempre più delicati come la supply-chain, la finanza e l’assistenza sanitaria. La meeting industry in questo primo triennio ha fatto proprie tutte le ricadute di queste nuove tecnologie e dal 2020 è stata protagonista di un numero e una entità di cambiamenti quali non ne erano mai avvenuti in tutta la sua storia. Si sono consolidati nuovi metodi: ormai gli eventi ibridi sono diventati uno standard, e sempre più diffuse sono la realtà aumentata e la realtà virtuale, una progressione sempre più rapida verso
l’organizzazione di eventi in un metaverso, in cui i convenuti si ritroveranno in un ambienti virtuali nella forma di avatar in mutua presenza anche se di fatto geograficamente lontanissimi. Immaginare un tale futuro è molto lecito, perché in questo ultimo triennio il numero di eventi virtuali/ibridi è più che triplicato, tutte le principali società di gestione degli eventi si sono specializzate nelle tecnologie ibride, hanno stretto alleanze con società di produzione di eventi virtuali e hanno creato piattaforme Sw per la gestione di queste tipologie di eventi.
Aspettando la maturità del metaverso, le app per l’uso globalizzato e generalizzato delle criptovalute, il Web 4.0 con le tecnologie di realtà aumentata e i nuovi traguardi dei Big Data, complici i progressi tecnologici in campo hardware (computer quantistici, comunicazioni sempre più veloci) immaginiamo un nuovo modo di vivere il quotidiano pervaso dalla tecnologia e soggetto a continue variazioni. Saranno ancora tanti i cambiamenti, forse neanche programmati, che avverranno per seguire le opportunità che la fantasia dell’uomo, sia reale sia (ormai è il caso di dirlo) artificiale, sarà in grado di realizzare di giorno in giorno lungo il cammino del progresso, anche nella meeting industry.
Soluzioni digitali per valorizzare la comunicazione
Axenso è una creative web agency specializzata in soluzioni digitali innovative, rivolte ad aziende, organizzazioni, istituti clinici e società scientifiche, che mirano a valorizzare la comunicazione, la formazione e la didattica. Il suo punto di forza risiede nella capacità di agire on demand, in base alle richieste del cliente, offrendo proposte realizzate in-house con una particolare attenzione alla semplicità di utilizzo e al custom design. In partnership con Clinical Network, editore di pubblicazioni scientifiche dotato di una redazione medico-scientifica interna, realizza progetti unici di comunicazione, servizi di medical writing e copy scientifico. Si occupa inoltre del coordinamento scientifico di webinar e talk show.
Axenso supporta altresì le attività di Ecmclub, una realtà d’eccellenza nell’ambito della formazione a distanza rivolta ai professionisti della salute, grazie ai suoi tool digital messi a punto per gli eventi e a uno studio televisivo interno, interamente attrezzato con strumenti, regia e personale altamente specializzato.
ECMCLUB: FORMAZIONE SCIENTIFICA DI ALTA QUALITÀ
In qualità di partner Ecm per l'accreditamento di corsi residenziali e Fad, eventi in live streaming e ibridi, Ecmclub si distingue per l’alta qualità, attualità e valenza sociale dei contenuti, oltre che per la professionalità delle docenze e la capacità di fare aggregazione.
Grazie alla sua piattaforma web di formazione, frequentata regolarmente da settecento-
mila utenti del mondo scientifico, Ecmclub eroga in particolare corsi gratuiti e a pagamento, che spaziano dalle tematiche generaliste e quelle più specialistiche, di volta in volta selezionate dalla redazione scientifica, in base alle indicazioni degli utenti. Per un accesso più ampio a corsi accreditati Ecm, che affrontano una vasta gamma di tematiche, è stato creato Ecmclub Plus, «un abbonamento che consente agli utenti di accedere a percorsi formativi di alta qualità, in grado di migliorare le proprie conoscenze e competenze, e quindi offrire un servizio migliore ai propri pazienti», ha affermato Marina Alessandra Garavini, amministratore unico di Ecmclub.
Nell’ultimo triennio formativo, Ecmclub ha pubblicato 122 corsi Ecm, per il 2023 ne ha in programma 36 nuovi. Nel medesimo periodo, sono ben tre milioni gli utenti che hanno acquisito crediti Ecm.
Il gruppo Axenso è un network full service in ambito medico scientifico, che si distingue per l’elevata expertise nella gestione di progetti omnichannel
Il futuro che nasce dall’esperienza
L’esperienzatrentennale di Keep International come professional congress organizer e provider Ecm rappresenta le solide fondamenta su cui l’azienda costruisce oggi il proprio futuro nei diversi ambiti del Mice. Competere in un settore così dinamico significa infatti per Keep focalizzare la propria visione sulla capacità di prevedere le tendenze, adattando la propria strategia a una domanda che sempre più vuole essere stupita. Il cliente è sempre al centro e ciascun progetto viene affrontato come il nome stesso “Keep” suggerisce, ossia in modo appassionato (Keen), esperto (Expert), pionieristico (Explorer), giocoso (Playful). «Teniamo molto alla P di Playful, perché crediamo che l’eccellenza del risultato valga di più se ci si è anche divertiti nel raggiungerla» spiegano da Keep International.
UNA CRESCITA INNOVATIVA, SOSTENIBILE E A LUNGO TERMINE
La scelta di implementare le più moderne tecnologie e strategie comunicative nella realizzazione progettuale ha permesso a Keep, nell’ultimo biennio, di posizionarsi come leader anche nel settore degli eventi corporate, indirizzando la crescita aziendale verso traguardi legati all’innovazione tecnologica. Da questo punto di vista, la realtà virtuale risulta perfettamente integrata nei tool comunicativi adottati dall’agenzia, che grazie al consolidamento di partnership pluriennali con produzioni all’avanguardia, propone oggi un servizio che include non solo la realizzazione di contenuti Vr 360° e in soggettiva, ma anche lo sviluppo di eventi immersivi che
mirino a un’efficace fruizione del prodotto, accompagnati da strategie comunicative integrate.
All’interno di questa rivoluzione tecnologica, si espande e si sviluppa anche il più giovane ramo d’azienda dedicato alla Communication Strategy in ambito sia corporate sia personal, con particolare focus su progetti di web marketing, social media management, brand identity, personal branding e Vr production. Un aggiornamento costante, che esprime l’esigenza di spingersi oltre e di consentire una concreta fusione tra la solidità dell’expertise trentennale nel settore congressuale e la spinta progressista verso l’innovazione tecnologica e gli eventi aziendali, si tratti di un lancio prodotto o un evento incentive.
Keep International è destinata così a diventare un gruppo più ampio, in cui l’esperienza del passato funge da volano per l’intraprendenza del futuro. A supporto della sua strategia, l’agenzia orienta la sua attività verso una crescita aziendale sostenibile e a lungo termine, considerando il customer journey come focus primario, insieme alla fidelizzazione della clientela.
Non ultimo, Keep riunisce un team eterogeneo di figure specializzate in area event management, communication, branding e operational, che condividono gli stessi valori. Per ogni progetto viene infatti attivato un team di “keeper” – veri e propri custodi del progetto –che fonda le sue dinamiche su armonia e spirito collaborativo per garantire la realizzazione di ogni evento ai massimi livelli.
Progetto nato nel 1992, Keep International fa tesoro di oltre trent’anni di attività per continuare ad anticipare le esigenze del Mice. Come? Con la sua capacità di innovarsi e di investire su team sempre affiatati e motivati indirizzi a fine
In alto a sinistra, il team delle Keeper al lavoro; sotto da sinistra sempre il team: Cinzia Panara, Serena Bassi, Valentina Gottlieb, Chiara Stradiotti, Nicoletta Zerbi, Noemi Riva
Digital innovation in prima linea
Da LiveForum, un vero centro congressi virtuale, alle tante soluzioni per la live communication, MMM Group da trent’anni si proietta nel futuro dell’evoluzione digitale degli eventi. Ci parla di questo e altro il Ceo Roberto
Silva Coronel«Siamo felici di accompagnare Meeting e Congressi in questa celebrazione importante dei cinquant’anni, che fa il paio con i nostri trenta. Anche noi, in questo 2023, siamo infatti in vista di un anniversario significativo».
A dirlo è Roberto Silva Coronel, Ceo e founder di MMM Group, realtà specializzata nell’organizzazione di eventi, sviluppo web e marketing digitale. Con lui conosciamo più da vicino il gruppo italiano che dal 1993 supporta gli eventi aziendali e istituzionali con le tecnologie più avanzate e capiamo meglio cosa vuol dire innovazione digitale nella meeting industry.
Come è nato MMM Group e cosa significava fare innovazione trent’anni fa?
«Quando è nato MMM Group, nel 1993, tutto era diverso. Internet non era ancora in uso e noi abbiamo esordito organizzando i primi convegni dell’Angaisa, associazione del settore idrotermosanitario. La nostra avventura si è avviata con i primi Pentium Intel: riuscivano a visualizzare sullo schermo 256 colori e noi in Italia realizzavamo le prime slide multimediali animate per rinomate aziende, come Unilever, Henkel, Montblanc, Timberland, Vichy e molte altre. Per dieci anni abbiamo gestito tantissimi eventi nelle località più disparate, viaggiavamo molto e le mete più gettonate erano Tunisi, Istanbul, Sharm el-Sheikh. Noi portavamo in loco tecnologie avanzate, ma i service tecnici locali erano poco esperti e le condizioni di lavoro molto avventurose».
Cosa cambia con il nuovo millennio?
«Nei primi anni 2000 la computer grafica inizia il suo processo evolutivo. L’avvento di Powerpoint (il programma di presentazione prodotto da Microsoft, ndr) ha semplificato
il nostro lavoro, abbiamo imparato a creare scenografie digitali evolute con effetti picture in picture. È stato un cambiamento fondamentale: gli schermi durante gli eventi diventavano fonte di proiezioni di oltre venti metri e ad alta definizione. Abbiamo così avviato l’evoluzione delle regie digitali degli eventi. A quei tempi però, prima che tutto diventasse più agevole con le connessioni a un gigabit, i collegamenti audio-video venivano effettuati via satellite, forse pochi se lo ricordano, non era affatto semplice…».
LiveForum, la start up di eventi digitali, è nata proprio durante il lockdown. Come è andata?
«Il lockdown per noi è stato il vero “game changer” nell’ambito degli eventi. In pochi mesi e appartati nei nostri uffici abbiamo scritto il codice della piattaforma innovativa LiveForum, che ha permesso di creare un’area web riservata a cui le persone avevano accesso attraverso autorizzazioni sicure. Abbiamo imparato a suddividere questo spazio virtuale in sale plenarie, sale workshop, sale one-to-one e a coordinare flussi di persone all’interno di questi spazi di-
gitali. Era un lavoro nuovo. Ciò che ricordo è soprattutto l'adrenalina degli inizi: per la prima volta vedevamo queste location virtuali popolarsi in qualche istante con tre-quattromila persone. E anche la fine dell'evento aveva un sapore diverso, non potendo vedere le persone defluire verso l’uscita soddisfatte delle performance create dagli attori dietro le quinte; in un attimo gli spazi virtuali erano vuoti».
Quali sono le caratteristiche più innovative di LiveForum?
«In due anni, con LiveForum, abbiamo gestito circa 250 eventi digitali di qualsiasi settore. Abbiamo imparato a rendere flessibili tutte le singole funzioni della nostra piattaforma web, a oggi una delle più evolute nel panorama mondiale per la creazione di eventi iperpersonalizzati.
La nostra piattaforma gestisce video in qualità full Hd garantendo connessioni che hanno anche elevati standard di sicurezza, soprattutto per quanto riguarda la protezione dei dati e dei contenuti. È un aspetto fondamentale, tante aziende non hanno ancora compreso quali ripercussioni negative potrebbero riscontrare condividendo informazioni aziendali e dati sensibili su percorsi non certificati».
E ora gli eventi sono tornati live?
«A oggi, i nostri clienti continuano a scegliere LiveForum e questo è ciò che ci rende più orgogliosi. La scelta può essere certamente dettata da motivi di budget e di sostenibilità dell’evento, ma non solo. Soprattutto le grandi aziende – come Biesse e Manageritalia per citarne due tra le più importanti – hanno compreso l’utilità di avere a disposizione un centro congressi digitale, che permette loro di gestire in autonomia e continuità eventi multipli:
un vero e proprio hub di contenuti live (porte aperte, webinar, formazione, presentazione di prodotti, e così via) e on demand in grado di integrarsi con Crm per la registrazione di tutti gli utenti, stakeholder, dipendenti e che monitora tutti i comportamenti degli utenti/visitatori».
Qual è la vostra prossima sfida?
«La prossima sfida è l’intelligenza artificiale: stiamo già lavorando alla possibilità di integrare traduzioni simultanee in tempo reale e sono certo che a breve riusciremo a creare il primo conduttore con l’acume e la conoscenza di Chat Gpt, renderizzato in real time tramite personaggi virtuali».
E il vostro punto di forza?
«Il segreto del nostro successo è che dal 2000 non siamo solo un service per le aziende. Come imprenditore, ho sempre voluto che il mio gruppo sperimentasse dapprima le innovazioni e i servizi sui propri progetti, assumendosene anche il rischio, prima di presentarli al mercato. La nostra palestra sono stati i nostri stessi eventi, come Netcomm Forum e Games Week, per i quali abbiamo sviluppato, per esempio, un servizio di biglietteria che a oggi è adottata da molti teatri e musei, un servizio di accredito e stampa badge in modalità self con colonnine autoportanti, e servizi di customer care con introduzione di chat Gpt.
Siamo un gruppo solido di oltre sessanta persone, lo scorso anno abbiamo acquisito The Innovation Group, società di consulenza e ricerca di mercato, abbiamo chiuso i bilanci con una crescita del cinquanta per cento rispetto all’anno precedente e siamo proiettati verso un fatturato di oltre 15 milioni di euro entro il prossimo anno.
TECNOCONFERENCE EUROPE – GRUPPO DEL FIO
Il futuro è adesso
Tecnologie ad alte prestazioni, capaci di emozionare: dalle multivideoproiezioni dinamiche su megaschermi circolari, alle scenografie multimediali, fino all’intelligenza artificiale. Passato, presente e futuro del Gruppo Del Fio
A destra in bianco e nero, il fondatore del Gruppo, Silvio Del Fio, negli Anni 60. In alto Davide Del Fio, attuale general manager e, qui sopra, un momento dell'Assemblea Nazionale Cna
Tecnoconference
Europe – Gruppo Del Fio è un’azienda all’avanguardia con ben quarant’anni di storia, nei quali ha ricalcato e spesso anticipato le tappe dello sviluppo della tecnologia per la comunicazione negli eventi.
Silvio Del Fio è la mente e il fondatore del gruppo, a cui ha dato anche il nome. Considerato uno dei maggiori esperti del sistema congressuale italiano, opera nel settore sin dagli esordi del comparto, negli Anni 60. Dopo aver fondato e diretto a lungo altre aziende, nel 1999, il passo decisivo, in avanti: la creazione del Gruppo Del Fio, unione di Tecnoconference Europe e di Del Fio Multimedia.
IL PRESENTE:
ON SITE, IBRIDO E VIRTUALE Oggi il Gruppo Del Fio si conferma uno dei full service di tecnologie e allestimenti più autorevoli e affidabili, scelto da ampi segmenti di clientela per i più importanti incontri ai massimi livelli della comunicazione politico-istituzionale e scientifica e corporate. Risultati resi possibili da una squadra di professionisti con un background pluriennale, capace di affiancare il cliente in ogni fase, dall’ideazione, alla progettazione, fino alla realizzazione completa dell’evento, con soluzioni chiavi in mano. Completa l’offerta Snab, una realtà di global service specializzato nella progettazione e realizzazione di scenografie e fondali per eventi, allestimenti e noleggio di arredi.
Un ulteriore cambio di passo è arrivato con la pandemia, che ha portato il gruppo a essere accreditato tra i migliori partner tecnologici per gli eventi ibridi e virtuali con piattaforma proprietaria.
LOOK TO THE FUTURE
Nel futuro del gruppo, l'intelligenza artificiale rappresenta la nuova sfida non solo per
la promozione delle destinazioni, ma anche delle location, dei prodotti e dei servizi. È infatti in corso lo sviluppo di alcuni applicativi basati su Ia, in particolare di deep learning, che puntano a offrire un contributo importante in termini di spettacolarizzazione della comunicazione, sia per i partecipanti all’evento, sia per l’oratore.
Creare nell’audience un forte impatto emotivo e motivazionale resta il focus anche di domani. Per farlo è necessario continuare a investire su risorse giovani, che portino nuove idee mantenendo fede alla migliore tradizione del brand. Un file rouge che oggi porta il nome di Davide Del Fio, figlio del fondatore Silvio, garanzia di continuità aziendale, nonché di quella professionalità paterna che ha permesso al gruppo di travalicare le epoche.
il MICE ieri, oggi e domani
L’AGGREGAZIONE TERRITORIALE
Dai primi convention bureau alle destinazioni smart, passando per brand reputation, virtual tour e ambassador programme: il marketing territoriale affina le proprie tecniche attraverso un processo di evoluzione culturale, per presentare alla meeting e incentive industry sistemi territoriali Mice-oriented, per eventi "chiavi in mano"
Mice-oriented si diventa
Come è cambiato il modo di promuoversi delle destinazioni nei decenni?
Come le nuove tecnologie si integrano oggi in un’offerta che non può prescindere da strutture e infrastrutture? Vi raccontiamo l’evoluzione dell’aggregazione territoriale, tra passato, presente e futuro
di ALESSANDRA BOIARDI
Sempre più smart, tecnologiche e accoglienti, le destinazioni Mice si battono sui terreni di una nuova competitività, che però non prescinde, oltre che da una solida offerta di strutture e infrastrutture, da quella che da sempre viene considerata come la vera carta vincente, ossia il sapere “fare sistema”, avvalendosi anche di interlocutori riconoscibili, non solo per la promozione, ma per un supporto concreto agli operatori congressuali. E così che, passato il vuoto della pandemia, le destinazioni congressuali trovano oggi una loro dimensione anche nel digitale, con partite ancora tutte da giocare sul campo dell’innovazione.
L’IMPORTANZA CRESCENTE
DEI CONVENTION BUREAU
Tanto per cambiare, a porsi l’annosa questione del “sistema destinazione” sono stati per primi gli Usa, dove già nel 1914 nasceva l’International Association of Convention and Visitor Bureaux (e dove Detroit aveva il suo Cb – il primo della storia – già a fine Ottocento). La strada era tracciata verso la costituzione di quelli che a mano mano nel mondo divennero un punto di riferimento per la promozione di un territorio (città, provincia, regione, distretto, Paese) come destinazione in grado di ospitare congressi medico-scientifici, eventi
aziendali, meeting, convention e soggiorni incentive, eventi associativi, politici, e così via. Uno stesso obiettivo per forme giuridiche diverse, i convention bureau sono di diverse tipologie: tra i più diffusi ci sono quelli a partecipazione mista pubblico-privato, dove enti pubblici come Comune e/o Camera di Commercio, Provincia ecc. affiancano gli operatori del settore, ma ne esistono anche di interamente privati.
Un ruolo comunque necessario, quello di questi organismi, su cui la prima a interrogarsi in Italia è, nel lontano 1984, l’Emilia Romagna, in occasione di una tavola rotonda promossa da Italcongressi – l’associazione nata nel 1975 e che fino al 2011 ha rappresentato gran parte delle aziende che si occupano di organizzazione di congressi – e presieduta da una delle sue fondatrici, Maria Grazia Riontino.
I PRIMI CB ITALIANI
Fu però il capoluogo giuliano a dotarsi per primo nel nostro Paese di un convention bureau nel 1985, promosso dal Consorzio Promotrieste, gestore del Centro congressi della Stazione marittima.
Passa poi circa un decennio prima che un altro dei primi veri e propri Cb territoriali
Nella pagina a fianco in basso, Maria Grazia Riontino, tra le fondatrici di Italcongressi, assieme all’allora presidente dell’associazione, l’avvocato Lamberto Ariani.
Qui sopra, la targa del Convention Bureau di Detroit, il primo Cb statunitense, fondato nel 1896
L’AGGREGAZIONE TERRITORIALE
costituiti in Italia, il Convention Bureau della Riviera di Romagna, veda la luce. Era il 1994 e la meeting industry italiana stava finalmente prendendo piena consapevolezza di sé. Da lì, iniziano anni particolarmente vivaci per il destination marketing italiano e via via anche lungo lo Stivale nascono alcune di quei convention bureau che ancora oggi si confermano come veri punti di riferimento per i territori rappresentati. È per esempio il caso di Torino, il cui cb ha festeggiato lo scorso anno il 25esimo anniversario, così come Firenze, Genova, e molti altri. Intanto, il resto d’Europa non è rimasto certo a guardare, anzi: soprattutto in città come Barcellona e Vienna i convention bureau negli Anni 90 sono già realtà più che consolidate.
Oggi, anche da noi i convention bureau sono sicuramente molto più diffusi. Innanzitutto c’è il Convention Bureau Italia, il nostro cb nazionale, fondato nel 2014. Alcune delle maggiori città italiane vantano poi convention bureau longevi e ne esistono da Nord a Sud, a rappresentare città, province e regioni, dal Convention Bureau di Rovigo al Convention Bureau di Padova, dal Cb di Napoli al Trentino Mice Convention Bureau, al Convetion Bureau Roma e Lazio, e così via.
DALLA BRAND REPUTATION
AI TOUR VIRTUALI
Tra le sfide che le destinazioni hanno dovuto man mano affrontare nel tempo c’è senz’altro quella della brand reputation. Non certo una novità, se si considera – anche in ambito congressuale – l’importanza dell’immagine di un distretto territoriale. Quello che cambia a un certo punto però per le destinazioni – ma vale anche per location, agenzie e via dicendo – è che tutto questo prende importanza anche in un’altra
dimensione, quella del web.
Dagli anni Duemila è impossibile prescindere dalla propria brand reputation online, a fianco naturalmente di tutte quelle operazioni offline che per lungo tempo continuano a costituire il “core” della promozione, come la partecipazione a fiere ed esposizioni, cataloghi, inserzioni pubblicitarie. Una strada, quella del web marketing in ambito b2b, percorsa in realtà molto lentamente, soprattutto rispetto al turismo leisure, praticamente rivoluzionato dall’avvento di internet. Nel congressuale, infatti, a fare la differenza resta la gara e a vincere è in fin dei conti sempre l’offerta migliore.
Una spinta verso il digitale nel marketing territoriale è poi stata inevitabilmente quella del periodo della pandemia, una scommessa ancora più difficile per chi doveva “trasportare” online quello che è fisico per definizione: i luoghi. Eppure le destinazioni hanno giocato la loro partita, comprendendo come fosse essenziale non smettere di comunicare con quelli che sarebbero stati i futuri fruitori. La parte del leone l’hanno fatta i video emozionali – ricordiamo, tra le soluzioni più creative, quello per esempio a forte impatto di Abu Dhabi, ma anche del Thai Tourism Authority, diventato virale con l’hashtag #bettertogether; e con le lettere del pay off “Amazing Thailand” più separate per suggerire la necessità del social distancing –. Ma non sono mancate esperienze più immersive, come “Virtual NY”, che consentiva – quando prendere l’aereo sembrava una chimera – di visitare virtualmente i musei della Grande Mela, assistere a uno spettacolo di Broadway e molto altro. E la Spagna, nell’autunno 2020, ha invece promosso la sua offerta con un evento digitale, organizzato da Turespaña attraverso i suoi Uffici del Turismo di Spa-
gna di Roma e Milano, dove i professionisti potevano girare tra gli stand, partecipare a conferenze, pianificare incontri e non solo, preparandosi al “new normal”.
I TREND DEL POST PANDEMIA
Se da un lato appena rientrata l’emergenza sanitaria si è continuato a puntare su mercati locali e nazionali, anche i temi legati a salute, igiene e sicurezza delle destinazioni sono rimasti fondamentali nel post pandemia.
Come per tutti gli ambiti del Mice, la sostenibilità è diventata nel frattempo un megatrend anche dal punto di vista del marketing territoriale e in questo senso non solo il tema green, ma anche quello del benessere e della responsabilità sociale sono divenuti centrali nella promozione delle destinazioni. Ne è un esempio evidente l’importante progetto sulla sostenibilità del Mice, finanziato dal Ministero del Turismo e sostenuto da Enit che Convention Bureau Italia ha lanciato di
Sopra, piazza Unita d’Italia, il salotto di Trieste. La città vanta la fondazione del primo Cb italiano, nel 1985
Sotto, durante la pandemia è diventato famoso il video emozionale del Thai Tourism Authority, divenuto virale con l’hashtag #bettertogether
Nella pagina a fianco, lo scorso anno il Convention Bureau di Torino e Provincia ha festeggiato il suo 25esimo anniversario
L’AGGREGAZIONE TERRITORIALE
recente con l’obiettivo di accompagnare le destinazione italiane verso una crescita che strategicamente tenga in considerazione anche gli aspetti ambientali, sociali ed economici, alla luce dei goal globali di sviluppo sostenibile indicati dall’Agenda 2030 delle Nazioni Unite.
Inoltre, la ricerca “L’impatto della pandemia sui convention bureau europei” condotta dalla società di consulenza londinese Mice Knowledge, conferma come i cb abbiano puntato sul miglioramento dei siti web, dei canali social e dei bid book digitali, oltre che sulla formazione di staff e stakeholder.
Founder Meeting Consultants; Presidente Federcongressi&eventi
«Nel corso degli ultimi vent’anni sono state sempre più numerose le destinazioni che si sono strutturate per rispondere alle esigenze degli organizzatori di eventi e congressi: mi auguro che questo trend continui a crescere, contribuendo così a qualificare ulteriormente l’intera filiera del Mice italiano».
LA DIFFUSIONE DEGLI
AMBASSADOR PROGRAMME
Ormai da diversi anni le destinazioni si avvalgono degli Ambassador Programme per reclutare quelli che sono veri e propri “ambasciatori” della destinazione stessa tra le figure più di spicco di accademici, scienziati, intellettuali e così via, che offrono il loro supporto per attrarre gli eventi.
Si tratta di uno strumento strategico di marketing territoriale su cui i convention bureau puntano sempre più, soprattutto in ottica internazionale, alla luce degli evidenti benefici che portano concretamente ai territori. Anche in Italia, oltre al progetto su scala nazionale di CBI ed Enit, l’Italian Knowledge Leaders – che si dà l’obiettivo di creare una partnership sempre più forte tra la meeting
Sopra, l’Ambassador Program del Cb di Napoli e, sotto, il progetto su scala nazionale di CBItalia ed Enit
industry e le componenti dirigenziali delle associazioni italiane per promuovere la destinazione Italia come punto di riferimento nel campo della scienza, dell’innovazione e della creatività – sono tanti i cb che hanno sposato da più o meno tempo questo tipo di iniziative, tra cui per esempio quelli di Firenze, Napoli, Bologna.
OLTRE I CONFINI:
CASE HISTORY EMBLEMATICHE
Da sempre, come è ovvio, gli avvenimenti a livello mondiale condizionano le sorti delle destinazioni come sedi di grandi eventi. Tra gli episodi “antologici” raccontati tra le pa-
Bureau Italia
«Il Mice è un settore che ha subito profondi cambiamenti nei decenni e che per affermarsi ha sempre dovuto lottare, farsi sentire, e questo aspetto ci ha aiutati a fare squadra, per diventare un’unica voce.
C’è chi a questa voce ha messo il megafono, provocando, approfondendo e guardando sempre al futuro, facendo parlare l’industria sotto un cappello autorevole e resistendo e crescendo di fronte ai profondi cambiamenti che hanno pervaso anche e soprattutto il modo di comunicare».
Sopra, a inizio 2022 il centro congressi di Praga ha ospitato il World Environmental Education Congress mentre parte della struttura era impiegata come centro di accoglienza per i profughi in fuga dalla guerra in Ucraina
gine di Meeting e Congressi dell’epoca, c’è quello del 1991 quando allo scoppio della guerra civile in Jugoslavia tutti gli eventi internazionali previsti nella regione subirono necessariamente un cambio di programma.
Tra questi, anche il convegno di nefrologia organizzato dall’Edtn/Erca a Belgrado che, sul punto di saltare fu “dirottato” su Rimini, che riuscì a gestire l’evento con pochissimo preavviso, tra l’altro devolvendo la cifra destinata alla cena di gala ai campi profughi jugoslavi. Altissima la soddisfazione dei partecipanti, tanto che la riviera romagnola fu nuovamente scelta come location per l’edizione successiva. Un racconto questo, se volete emblematico di come il mappamondo del Mice non sia certamente indenne ai fatti legati alla geopolitica.
Più di recente, un esempio dell’impegno delle destinazioni è testimoniato dal World Environmental Education Congress ospitato a inizio 2022 presso il centro congressi di Praga, mentre parte della struttura era impiegata come centro di accoglienza per i profughi in fuga dalla guerra in Ucraina. Significative a questo proposito sono state le parole di Roman Muška, amministratore delegato del Prague Convention Bureau, che ha sottolineato l’impegno della destinazione a non venire meno agli impegni per mantenere attivi gli eventi anche in un momento difficile, che tra l’altro arrivava dopo due anni già molto penalizzanti per il mondo congressuale.
LA SFIDA DELLO SVILUPPO SMART
La trasformazione digitale porta le destinazioni a confrontarsi strategicamente con un nuovo orizzonte competitivo, quello dell’approccio smart, che permette di migliorare infrastrutture e servizi – dall’accesso ai servizi turistici agli spazi pubblici e più in generale a tutto quello che in una destinazione è “esperienza” – attraverso tecnologie digitali. Di cosa si tratta? Per esempio, in occasione di un grande evento, sarebbe possibile monitorare i flussi di persone e quindi gestire la logistica in maniera più efficiente, a tutto vantaggio anche della sicurezza. O ancora, in quella che la Commissione Europea ha nominato come capitale europea del turismo intelligente nel 2022, Valencia, esistono autobus con tecnologie studiate per i non vedenti, oltre che pittogrammi che supportano, sparsi in città, i visitatori con disabilità mentali e servizi contactless per l’accesso a musei, teatri e molto altro.
Nel mondo, da Tokyo a Singapore, da Londra ad Amsterdam, sono tante le città che investono per diventare più “intelligenti”, una direzione che anche molte città italiane stanno prendendo, a tutto vantaggio della competitività anche in ambito congressuale, grazie alla possibilità di offrire “customer journey” sempre più soddisfacenti e tagliati su misura per i partecipanti degli eventi.
ALESSANDRA ALBARELLI
Direttrice generale Riva del Garda Fierecongressi; Past president Federcongressi&eventi
«Se le aspettative commerciali e di crescita ci rendono ottimisti, grazie a un contesto internazionale che torna a muoversi e a un aumentato apprezzamento per le bellezze e le qualità dell’Italia come destinazione congressuale, dovremo ancora lavorare per “ricostruire” una rete di fornitori con le professionalità giuste a raggiungere gli obiettivi del cliente.
È l’occasione per coinvolgere i giovani –ai quali trasferire competenze e professionalità – e per lavorare con maggiore sinergia con allestitori e servizi tecnici, con logiche di vera filiera e di partnership».
il MICE ieri, oggi e domani
Parola d'ordine: internazionalità
Tra nuove aperture alberghiere e la candidatura a Expo 2030, c’è grande fermento sul territorio e il Convention Bureau Roma e Lazio lo racconta anche sui mercati esteri, puntando su automotive, luxury e wedding
Grandi eventi, nuove aperture alberghiere, occhi puntati sulle tematiche green: c’è vivacità nella Capitale e nell’intera regione e il catalizzatore di queste energie è il Convention Bureau Roma e Lazio, punto di riferimento per lo sviluppo di nuovi asset e per la promozione del territorio a livello internazionale. Grande e atteso appuntamento ormai alle porte è la Ryder Cup, che si giocherà per la prima volta in Italia, al Marco Simone Golf Club di Roma, a fine settembre, un evento mondiale per il quale il Convention Bureau Roma e Lazio ha lavorato sin dalla sua fondazione. E tangibile è anche il fermento per l’importante candidatura a ospitare Expo 2030, che contribuisce ad accendere ancora di più i riflettori su un territorio che sta vivendo una crescita di domanda e non solo per la Capitale.
TRA LUSSO E SOSTENIBILITÀ
Nel panorama di attività del Convention Bureau Roma e Lazio, l’attenzione alla sostenibilità si conferma un must: anche quest’anno l’organizzazione si fa promotrice di Eco Luxury Fair, la fiera dedicata ai professionisti dell’ospitalità e dei servizi turistici d’alta gamma che hanno un’attenzione particolare alle tematiche ecologiche e sociali.
Oltre a quelle legate al green, sono diverse le iniziative a cui il Convention Bureau Roma e Lazio sta lavorando nell’action plan 2023. Sul wedding, per esempio, ci sono diversi progetti in cantiere, mentre si è già concretizzato il progetto di promozione “Lazio on the Road” dedicato all’automotive. Dopo aver ospitato una nutrita selezione di buyer in due fam trip dedicati, su indicazione dell’Assessorato al Turismo della Regione Lazio e con il supporto di Unindustria, ora il Convention Bureau Roma e Lazio vola in Europa con tre roadshow. L’orizzonte è internazionale e si amplia al lungo raggio anche per le iniziative legate a meeting industry e luxury, per le quali verrà messo in calendario nel prossimo semestre un fam
trip dedicato ai mercati Usa e Canada, in partnership con Enit e Ita Airways. Sul territorio laziale, accanto ai tour e alle visite tradizionali, aumentano le richieste per attività outdoor – come camminate ed escursioni all’aperto –, degustazioni eno-gastronomiche, esperienze legate alla cura del corpo o all’insegna dello sport e del benessere spirituale, come soggiorni detox, yoga e mindfulness. Tra le destinazioni più richieste, accanto a Roma, spiccano la zona dei Castelli Romani, Tivoli e i borghi della Tuscia: «La domanda muta forma, i gruppi si sono ridimensionati perché si predilige un approccio più personalizzato e mirato, in cui diventa prioritario l’aspetto del tema, del fil rouge da seguire. Il pubblico è diventato anche più consapevole in merito alle tematiche sociali e ambientali», affermano dal Convention Bureau Roma e Lazio.
Grandi eventi nel cuore d’Europa
Crocevia di storia e modernità, la Polonia attrae le kermesse internazionali grazie al suo mix di storia millenaria, natura, recupero del passato e nuove sedi congressuali, che si affiancano a location storiche
In equilibrio tra una storia millenaria e lo sguardo al futuro, crocevia tra est e ovest, la Polonia non affascina solo i turisti ma richiama a sé anche il mondo degli eventi, forte di un patrimonio culturale e naturale ricco e diversificato, di un’offerta ricettiva e di infrastrutture in crescita e di una facile accessibilità grazie ai collegamenti internazionali.
Il Paese si è guadagnato il suo posto nel firmamento Mice e a sancirlo è stata anche l’Icca, l’International Congress and Convention Association, che oltre ad aver scelto proprio Cracovia come sede della sua assemblea nel 2022, ha posizionato la Polonia al diciottesimo posto nel suo Top 20 Destination Performance Index.
A TUTTO UNESCO Congressi, eventi e viaggi incentive qui trovano 17 siti Patrimonio Unesco, ben 23 parchi nazionali, tra cui il Parco Nazionale Bialowieski e la regione dei laghi della Varmia-Masuria, e città d’arte, a cominciare dalla capitale, Varsavia, dove i nuovi centri congressi vanno ad aggiungersi al prestigio di location storiche e che quest’anno si è anche aggiudicata il riconoscimento di destinazione turistica più attrattiva d’Europa nel contest European Best Destinations.
Come spiega Barbara Minczewa, direttrice dell’Ente Nazionale Polacco per il Turismo, «Il settore Mice ha saputo adattarsi ai cambiamenti e destinazioni, sedi congressuali, hotel, Dmc, Pco e convention bureau hanno introdotto soluzioni che consentono di organizzare eventi di alta qualità sicuri, responsabili e tecnologicamente avanzati».
Altrettanto strategica è Cracovia, il cui centro storico – patrimonio Unesco – custodi -
sce musei e sedi contemporanee e ospita grandi festival.
Anche Poznan si conferma meta ideale, grazie al suo Poznan International Fair-Poznan Congress Centre e a un’atmosfera vivace e ricca di cultura. Breslavia – dove l’anno scorso si è tenuta la conferenza dell’International Public Law Association – attira gli eventi internazionali grazie alla sua offerta multiforme. Danzica a giugno 2025 ospiterà Velo-city, il summit globale del ciclismo organizzato dalla European Cyclists’ Federation.
E tra le città che hanno saputo dare nuova vita alla propria eredità storica c’è anche Lodz, che ha ospitato il forum europeo dell’aviazione, Routes Europe 2023, e dove palazzi ed ex fabbriche tessili sono stati trasformati in sedi moderne capaci di ospitare ogni tipo di evento.
Il Poland Convention Bureau, parte dell’Ente Nazionale Polacco per il Turismo, per il biennio 2023-2024 ha selezionato sette convention bureau, 13 incentive travel company e 17 Pco, riconoscendone la professionalità, in risposta alla crescente domanda per eventi di alta qualità in Europa centrale e orientale e sta investendo in formazione con progetti per la content creation delle destinazioni Mice.
indirizzi a fine rivista
Sostenibile, moderna e dal fascino intramontabile
Innovativa meta congressuale dallo charme senza tempo, il capoluogo giuliano si rivolge al Mice con il valore aggiunto di un interlocutore unico, aperto al mondo e allenato da secoli ad accogliere culture e lingue diverse: il Trieste Convention & Visitors Bureau
Affacciata nella parte più settentrionale dell’Alto Adriatico, Trieste è una destinazione congressuale internazionale dai tanti punti di forza. Tra questi, il valore aggiunto di un interlocutore unico per gli organizzatori Mice italiani e stranieri: il Trieste Convention & Visitors Bureau.
L’organismo senza fini di lucro è nato dalla collaborazione tra Comune di Trieste e Regione Friuli Venezia Giulia tramite PromoTurismoFVG e gli operatori triestini, con l’obiettivo di promuovere la città in ambito turistico, congressuale e wedding – anche in virtù del continuo dialogo e della stretta collaborazione con le istituzioni locali –confermandone il ruolo di motore di sviluppo territoriale ed economico.
La partecipazione alle fiere di settore, nazionali e internazionali, le collaborazioni con le istituzioni e le attrazioni culturali sono solo alcune delle attività volte a sfruttare al meglio le alte potenzialità del settore congressuale cittadino. Grazie al consolidato rapporto con le università regionali e con gli oltre trenta centri scientifici e di ricerca del territorio, la città è anche capace di potenziare il numero di candidature di associazioni scientifiche interessate, puntando al tempo stesso sulla destagionalizzazione. Il territorio regionale è infatti decisamente votato alla scienza: oltre ai centri di ricerca e alta formazione, può
contare su sette distretti industriali e quattro acceleratori di innovazione.
MODERNITÀ SENZA TEMPO
La bellezza di una città che si protende sul mare, il prestigio dei palazzi antichi, ma anche la posizione facilmente raggiungibile dalle maggiori città europee con voli diretti, in auto e in treno e, ancora, la sicurezza di un centro sicuro, aperto, accogliente: tutto questo rende Trieste perfetta per ospitare qualsiasi tipologia di evento. Non solo: le sue numerose location sono versatili e a distanza pedonale dalla stazione e dai centri congressi si trova un’ampia scelta di hotel cittadini, floridi in numero e camere, ospitati in edifici storici così come moderni, appartenenti a catene internazionali o indipendenti. Con più di mille camere a disposizione, si può scegliere tra tre hotel a cinque stelle, 14 a quattro stelle e 27 alberghi a tre stelle.
Trieste è anche terreno fertile per progetti sempre più innovativi. Ne è un esempio “Porto Vivo”, un percorso di riqualifica e rigenerazione del quartiere del Porto Vecchio, che ne valorizza l’area con la presenza di musei e istituzioni culturali e scientifiche e che nel 2018 ha portato la città a essere prescelta dalle Nazioni Unite – superando Shangai, Vienna e Chengdu – come “migliore città sostenibile”. E tanti altri sono gli obiettivi di sostenibilità.
RIPARTENZA ALL’INSEGNA DI SOSTENIBILITÀ E ACCESSIBILITÀ
Trieste ha sempre sostenuto e attuato, coinvolgendo gli operatori del Mice, le politiche definite dall’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite, in particolare per quanto riguarda il progetto che ha coinvolto più di trenta Paesi nella creazione dello standard Iso 20121, ovvero la norma internazionale che sancisce i requisiti per definire un evento “sostenibile”, attraverso il raggiungimento di 17 obiettivi.
I primi riscontri sono evidenti: 13 dei 17 obiettivi sono stati già raggiunti, con una particolare attenzione alla lotta contro la povertà, alla riduzione delle emissioni di CO2 prodotta e all’offerta di trasporto pubblico.
Va in quest’ottica anche il fatto che Trieste è una città “senza barriere”, grazie alla sua accessibilità, in primis dal punto di vista architettonico, ma anche come approccio culturale.
Da non sottovalutare inoltre il primato di Trieste nella ripartenza post-Covid. Insieme al Trieste Convention & Visitors Bureau, non solo la città, ma tutta la regione è stata capace di rialzarsi, garantendo tutti gli standard di sicurezza che le circostanze richiedevano, sapendosi interfacciare, ancor prima, con la diffusione di eventi online, ibridi e, successivamente, in presenza.
E a testimoniare che il periodo pandemico non ha fermato la campagna di ripresa, c’è il ricco calendario dei grandi eventi, che comprende Givre 2023, Ibby 2024, Bsbf 2024 e tanti altri, tutti portatori di migliaia di congressisti.
LE LOCATION
Di pari passo, anche le location cittadine per eventi sono sempre in grado di prestarsi a qualsiasi tipologia di evento e richiesta. Tra le principali c’è il Trieste Convention Center: con l’auditorium da 1.856 posti – tra i più grandi del Nord Est Italia –, un ampio terrazzo di quattrocento metri quadrati affacciato sul mare e altre ampie sale, è ideale per congressi e convegni con scenografie importanti, esposizioni di veicoli e altri prodotti di grandi dimensioni.
Il Centro Congressi Stazione Marittima, invece, lambito su tre lati dal mare e a pochi metri da Piazza dell’Unità d’Italia, presenta nove sale da 25 a 550 posti, moderne e accoglienti. Negli ultimi vent’anni il Palazzo ha ospitato eventi internazionali di diverse tipologie. Completano l’offerta di location il Magazzino 42 – completamente rinnovato, dispone di due ampie sale per un totale di circa tremila metri quadrati e una grande terrazza con vista panoramica sul golfo di Trieste, oltre a circa trecento posti auto riservati e attigui alle sale – e il Castello di San Giusto: tra i simboli di Trieste, si erge sull’omonimo colle che domina la città, il suo golfo e il suo entroterra. Voluto dagli imperatori d’Austria ed edificato più volte, appare oggi come una fortezza triangolare munita di bastioni ai vertici. Dispone di spazi coperti e di ampi cortili esterni.
il MICE ieri, oggi e domani
I VIAGGI INCENTIVE
Dalle mete esotiche un tempo irraggiungibili alle destinazioni "dietro l'angolo" ma vissute in maniera super esclusiva, ai viaggi esperienzali da raccontare sui social: passano i decenni, si rinnovano i trend, ma il viaggio incentive rimane sempre il "premio dei premi"
Un viaggio lungo 50 ANNI
In cinque decenni il mondo dell’incentive travel ha conosciuto diverse metamorfosi. Sensibile ai colpi di scena sociali, economici e sanitari a livello planetario, si è plasmato su esigenze di budget, di comunicazione e culturali via via mutevoli. Ma la creatività è rimasta una costante che non è mai mancata
di ALESSANDRA BOIARDINegli
anni del post-pandemia l’attenzione alle persone è cresciuta enormemente.
Complice una rivoluzione organizzativa del mondo del lavoro che è andata obbligatoriamente verso l’intero ripensamento delle priorità, c’è stata in primis una risposta a un nuovo approccio alle “cose che contano” della vita, un ribaltamento della loro scala valoriale.
Ecco allora che parole come ingaggio, soddisfazione, ascolto hanno preso un significato ancora più potente e in tutto questo l’incentivazione nella sua accezione più ampia.
Tutto è così andato nella direzione dell’esperienza: un nuovo modo di concepire il cosid-
detto work-life balance, il desiderio di cercare nel posto di lavoro un ambiente in grado di andare oltre la “busta paga”, dove a contare è sempre più anche la cultura aziendale. Ed è così che i viaggi – a lungo mancati nelle strategie di incentivazione per cause di forza maggiore, ossia per lo stop imposto dal Covid – sono tornati a dominare la scena adattandosi a un nuovo comune sentire. Del resto, è proprio da un’altra crisi, seppur ben diversa, che avvenne quella che storicamente viene indicata come “la nascita dell’incentivazione”.
Sì, perché proprio nel bel mezzo della Grande Depressione, nel 1929, Elton Fitzgerald
MacDonald ebbe l’intuizione che avrebbe cambiato tutto: “money isn’t everything!”. E se il denaro non è tutto, fu proprio quello che allora era un giovane commesso a inventarsi il concetto dell’incentive: qualcosa nato per premiare i dipendenti, gratificarli, motivarli. Con la E.F. MacDonald Company vide così la luce la prima agenzia di incentivazione della storia. Inizia il viaggio.
DAL CATALOGO A PREMI AL LUNGO RAGGIO
Cinquant’anni fa – ovvero quando Meeting e Congressi muoveva le sue prime pagine – in Italia si cominciava a parlare di incentive con più cognizione di causa. All’inizio furono i cataloghi a premi, che convincevano soprattutto per l’immediatezza con cui si legavano gli
Qui sopra, alcuni dei cataloghi a premi firmati da E.F. MacDonald company, con il caratteristico “plaid stamp”, il francobollo scozzese
Messico,
obiettivi di produzione a una diretta ricompensa. Tutto, a quei tempi, arrivava dagli Stati Uniti e ben presto l’Italia si fece sedurre anche dai viaggi diventando rapidamente un’attività prospera, tanto che nel numero 2 del 1977 anche la nostra rivista inizia a occuparsi di incentive travel con un articolo di approfondimento: dieci domande ai più importanti esperti delle aziende dell’epoca. Tra queste Club Mediterranée, La Rinascente, Kraft, Alemagna, Philips, MacDonald, tutte realtà che già iniziavano a guardare al mondo dell’incentive travel in maniera moderna, anche se sono state in primis le grandi compagnie petrolifere e automobilistiche a far viaggiare le persone “per divertimento”. In che modo? In quegli anni si inizia a parlare di lungo raggio, le mete si spostano dal lago o dalle località di mare più vicine a paradisi lontani e i viaggi diventano qualcosa di più di un premio a catalogo. Non c’è più solo la forza vendita, ma anche i manager che vanno “viziati” per spronarli a raggiungere obiettivi sempre più ambiziosi. Il gioco (anzi, l’investimento) vale la candela, e il viaggio oltre che a cambiare di meta cambia anche nelle intenzioni e diventa, sì già negli Anni 70, esperienza.
L’ETÀ DELL’ORO DELL’INCENTIVE TRAVEL
Negli anni 80 non c’era solo Milano “da bere”, anche i viaggi incentive vivevano appieno lo splendore del boom economico facendo quasi sembrare il mondo un po’ più piccolo o, se non altro, più raggiungibile. Se di lungo raggio si parlava già alla fine dei 70, è infatti nel decennio successivo del Novecento che tutto si enfatizza e la parola d’ordine è: meta esotica. Il viaggio diventa in un certo senso ostentazione – uno “sport” che ai tempi andava molto di moda – di un potere economico che permetteva budget sostanziosi. Ma l’im-
portante era anche distinguersi: se nel leisure infatti l’ultima moda erano i villaggi turistici, l’incentive andava nella direzione dell’esclusività. La sfida è tutta nelle mani delle incentive house, che sono chiamate a proporre mete lontane sì, ma non banali. Parigi, New York, Londra e tutte le altre grandi capitali che i businessman sono già abituati a visitare, seppur in modalità toccata e fuga, per lavoro non possono rientrare nella mappa dei perfetti viaggi incentive. Piuttosto a rubare la scena,
sono Tailandia, India, Messico, Australia: tutto ciò che profuma di scoperta, tutto ciò che normalmente sarebbe off limits.
Ma – come oggi sappiamo molto bene – il mondo corporate ha esigenze tutte sue e le agenzie di incentivazione che si sono poi distinte nel tempo hanno dovuto capirlo già ai quei tempi. Negli Anni 80 i loro clienti sono soprattutto grandi aziende dell’elettronica e dell’informatica, oltre che le compagnie assicurative, e di nuovo l’automotive e il petrolifero.
MA QUANTO MI COSTA?
Nel 1991 inizia la guerra del golfo e gli scenari cambiano di nuovo. Mentre al cinema usciva
“Il silenzio degli innocenti” e Tim Berners-Lee, allora 34enne, inventava il World Wide Web, il mondo dell’incentive intuisce che quella che si profila neanche tanto all’orizzonte è una vera inversione di tendenza. Le ricchezze degli Anni 80 sono finite e con loro i budget che parevano illimitati. Le aziende stringono i lacci della borsa e la competizione si fa accesa: vince chi interpreta il cambiamento, ossia le agenzie che comprendono il nuovo mood. Il divertimento fine a se stesso non può più funzionare mentre a livello internazionale si profila una crisi economica e l’Italia è insanguinata dalle stragi mafiose, si guarda di più al sociale, anche se la creatività non viene certo meno.
«I viaggi incentive sono quelli che mi stimolano di più perché necessitano di un equilibrio perfetto e delicatissimo tra i desiderata del cliente, l’offerta della destinazione e delle risorse locali e la nostra capacità di mettere il tutto al servizio delle emozioni dei partecipanti; quasi uno spettacolo teatrale, lungo giorni interi, dove tutti sono attori».
Nelle aziende non è però esattamente così e il deus ex machina si sposta dalle scrivanie del marketing a quelle dell’ufficio acquisti: la regola numero uno è far quadrare i conti e la parola d’ordine è prudenza, la corsa è al ribasso.
ARRIVANO I NUOVI FORMAT
Gli Anni 90 sono anche gli anni dei nuovi format. Le convention in primis aprono la strada a un nuovo modo di comunicare delle imprese. Capostipite di questa nuova tendenza sono le grandi compagnie telefoniche, che puntano sull’incentivazione dei dealer, ma l’evento aziendale per eccellenza inizia a piacere anche agli altri settori che hanno l’esigenza di avvicinare il proprio pubblico interno, così come i partner commerciali. La convention è diversa dal viaggio come lo si era inteso sino ad allora, perché punta anche sui contenuti, oltre che sul divertimento e perché è, da un certo punto di vista, un po’ meno ambiziosa: le mete non sono più esotiche, ma più pragmaticamente vicine e la durata è di un massimo di tre giorni. È negli stessi anni che si inizia a parlare anche in Italia di team building e quello che oggi le aziende hanno ben chiaro, ossia l’importanza di avere gruppi di lavoro coesi e motivati che si muovono verso obiettivi comuni, diventa più che altro una lenta scoperta. All’inizio infatti l’idea di trasformare i dipendenti in attori per un giorno per montare una performance teatrale o quella di un torneo sportivo sembra un po’ fine a se stessa, ma ben presto se ne comprende la potente metafora e anche il forte impatto emotivo che esperienze di questo genere hanno sui partecipanti.
VERSO LA CONTEMPORANEITÀ
Nei primi Anni 2000 la geografia dei viaggi incentive sembra doversi ridisegnare nuovamente. Origine del cambiamento è il tragico attacco alle Twin Towers di New York, quell’11 settembre 2001 dopo il quale nulla è stato uguale a prima. I budget che le aziende all’inizio del millennio sono disposte a destinare ai viaggi incentive si riducono, ma sono anche le persone a temere i lunghi spostamenti. Le incentive house, nel mezzo di tutto ciò, devono resistere a richieste che – a fronte degli stessi standard qualitativi – mettono sul piatto sempre meno soldi. Sono gli anni, del resto, durante i quali si poteva volare – con una low cost – spendendo poco, e in cui anche individualmente, chi lo desidera può ambire a quel-
VALENTINA AQUILINO
Ceo PvAgency
«Da sempre abbiamo organizzato viaggi in luoghi straordinari. Difficile scegliere quello più riuscito; ci piace ricordare, più di altre, una location ideale, quella dove i nostri dipendenti hanno scoperto i sorrisi degli ospiti. È stato fondamentale affrontare il viaggio sempre con il compagno giusto: dai clienti al nostro team. Siamo già pronti per il prossimo».
le mete che un tempo invece erano quelle “da sogno” che solo l’incentive travel poteva promettere. Ma c’è sempre il rovescio della medaglia e tutto questo porta alla valorizzazione dell’Italia come destinazione sempre più desiderabile, con le sue mete a portata di mano, ma ancora tutte da scoprire. La tecnologia poi ha fatto la sua parte mettendo in connessione le agenzie e i partecipanti in un dialogo più diretto grazie ai nuovi mezzi, i cellulari e internet. Si inizia ad andare verso un modello di incentive più complesso, in cui ad attirare è il coinvolgimento emotivo. La strada è spianata verso quelle tendenze esperienziali, sostenibili e valoriali che solo eventi più articolati potevano valorizzare davvero. L’incentive diventa insomma un grande contenitore in cui i contenuti hanno sempre più peso e si rivolge spesso a pubblici diversificati – manager, sales, fornitori, stampa, e così via – con format combinati.
LOCKDOWN, E L’INCENTIVE?
Distanziamento sociale, chiusura delle frontiere, stop dei viaggi. È stata questa la dura realtà con la quale ci si è dovuti confrontare nella storia più recente, ovvero negli anni della pandemia. Anni in cui, come ben sappiamo, tutto il mondo degli eventi si è attrezzato in tempi record per non restare indietro in quello che è stato un vero e proprio boom del digitale. Mentre tutti lavoravano da remoto, ognuno alla propria scrivania, il compito di chi doveva motivare le persone non è stato facile, e i viaggi incentive – così come tutti gli eventi live – in quel periodo sembrano una vera chimera. Ma neanche il distanziamento sociale ha fermato la creatività delle agenzie e superate le prime difficoltà organizzative la comunicazione tra le persone torna tra le priorità. Così, ai tempi del Covid-19, anche il team building è diventato virtuale, con piattaforme web a diversi livelli di complessità che hanno permesso di orga-
MARIO SACCENTI
Fondatore Casa Mais
«Organizzare viaggi incentive è un lavoro stressante e faticoso, con orari impossibili, il jet lag che non ti lascia mai; ma i sorrisi e gli sguardi soddisfatti di chi ha partecipato al viaggio e delle persone che collaborano con te ti riempiono l’anima e la mente di emozioni forti: tante, tantissime – me le ricordo ancora adesso –, sempre con la consapevolezza di essere riuscito a far felice qualcuno. Ho quasi ottant’anni, ho lavorato per più di cinquant’anni e non mi pento di niente, perché ho fatto il lavoro più bello del mondo: creare sogni possibili».
nizzare attività di squadra con diversi format, dai più classici indoor (gara ai fornelli, lavori creativi, ecc.) a quelli più immersivi. L’incentive travel, come tutti i settori, va verso nuove competenze, digitali e non solo.
LA LEZIONE DELLA PANDEMIA
Oggi i viaggi incentive sono tornati e con grandi aspettative. Secondo il 2023 Trends Report dell’Incentive Research Foundation (Irf) l’incentive è sempre più cruciale per aiutare le organizzazioni ad attrarre, trattenere e costruire una cultura tra le persone. Certo, l’attualità deve fare i conti con scenari tutt’altro che rosei, come l’inflazione, i timori di recessione, le difficoltà legate alle forniture, la guerra in Ucraina e non solo.
La maggiore preoccupazione è su come l’aumento del costo “di tutto” sia in contrasto con la capacità di fornire esperienze significative e raggiungere i risultati desiderati rispettando al contempo i budget. Tra i maggiori “lasciti” del periodo della pandemia, c’è un nuovo concetto di esperienza, considerata come il nuovo “lusso” e da decifrare come il valore di tutto quello che si può offrire in esclusiva: la visita a un luogo prestigioso in orari di chiusura, cene personalizzate in location di solito non accessibili e così via. La parola d’ordine è ancora stupire, ma senza ostentazione.
E anche l’incentive travel punta su quelle che da tendenze si sono man mano trasformate in veri e propri must, come sostenibilità, diversità e inclusione, sicurezza. L’arduo compito degli addetti ai lavori in tempi che hanno conosciuto fenomeni come la Great Resigna-
tion è quello di far cogliere alle imprese l’occasione per potenziare la motivazione non solo in un’ottica di premio, ma esaltando la cultura aziendale – anche attraverso attività di team building – e puntando sulla formazione. L’incentive human-centric concorre a portare il suo contributo nelle strategie di employee retention, ossia la fidelizzazione dei dipendenti, e di employee branding, ovvero il fare diventare le proprie persone veri e propri ambasciatori dell’azienda stessa. È in questo senso che si parla di programmi tailor made, dove la personalizzazione è più legata a un concetto di autenticità. Se mete prossime e a portata di mano sono state quasi un obbligo mentre la pandemia ha reso irraggiungibili le mete “classiche” dell’incentive travel, ancora oggi la tendenza indica che non sempre lontano è meglio. Quindi per esempio sì a Stati Uniti e Penisola Arabica, ancora oggi tra le mete più ambite insieme a molte altre, ma sì anche a capitali europee e Italia.
ANCHE GLI INCENTIVE DIVENTANO SMART
La tecnologia non ha giocato un ruolo fondamentale soltanto durante il lockdown e anche quando si parla di viaggi incentive le modalità ibride vanno incontro a quella che oggi è un’esigenza: puntare sui contenuti. Se il prima, durante e dopo degli eventi trova nel mezzo digitale un continuum che tiene unita la community, la alimenta e permette un contatto diretto ben al di là del “qui e ora”, la dimensione digitale avvicina i partecipan-
ti sin da prima della partenza. In che modo? Per esempio le app permettono un aggiornamento costante non solo delle modalità organizzative, ma con informazioni, suggerimenti e approfondimenti che alzano l’attenzione, preparano e ingaggiano le persone. Allo stesso modo nel dopo si gioca sul fattore emozionale, quando il ricordo del viaggio è ancora vivo, per potenziare i trigger innescati di appartenenza, esperienza e così via. Ambienti virtuali più sofisticati permettono di immergersi nel viaggio quando ancora si è a casa, anche con l’intenzione di avvicinare i partecipanti a quella che dovrebbe essere un’attrattiva in termini di scoperta e conoscenza. Il concetto è quello di un approccio onlife anche per i viaggi, nel solco di quella che è diventata la nuova abitudine di vita che vede la dimensione digitale e quella offline intersecarsi costantemente.
E questo anche per intercettare quelli che sono i bisogni delle ultime generazioni.
VERSO LA GENERAZIONE Z
Già nel 2025 la Gen Z, ossia i nati tra la fine degli Anni 90 e i primi Anni Duemila, rappresenteranno il 27% dei lavoratori. Una generazione diversa dalle precedenti e non solo perché nativa digitale, che anche gli organizzatori di incentive devono sempre più tenere in considerazione. Tra i temi ci sono tutti quelli più attuali come i già citati sostenibilità, diversità e inclusione, work-life balance e non solo. Sul fronte delle destinazioni da considerare per esempio è che, come sottolineato dal 2023 Global Travel Trends
Report di American Express, la generazione di Instagram e Tik Tok prova una maggiore attrazione verso mete che appaiono “belle” nei video o in fotografia. La stessa ricerca sottolinea anche come i Centennial siano alla ricerca di esperienze “foody”. Come i poco più grandi Millennial, apprezzano il buon cibo e i ristoranti in grado di offrire qualcosa di ricercato. Nell’indagine quasi la metà afferma di essere disposto a pianificare un viaggio per poter mangiare in uno specifico ristorante. E a proposito di dimensione onlife, da ribadire è che la Generazione Z è cresciuta in un mondo digitale e socialmente connesso, e per questo motivo cerca esperienze che sappiano costruire una forte community online. La parola d’ordine, di nuovo, è ingaggio: i giovani sono abituati a partecipare a discussioni social, informarsi online e apprezzano aggiornamenti e approfondimenti che tengono “vivo” il viaggio anche quando si è concluso e li facciano sentire una parte attiva.
E se, come abbiamo visto, ai suoi esordi il tema ludico legato ai team building aveva suscitato qualche perplessità, la gamification per chi è nato tra videogiochi e tecnologia è un mezzo familiare efficace per aumentare l’engagement, ma anche per premiare impegno e partecipazione.
Siamo arrivati alla fine del nostro viaggio lungo cinque decenni di incentive, che abbiamo cercato di tratteggiare almeno nei suoi aspetti salienti. Non ci resta che prepararci a raccontare le nuove sfide che ci aspettano nel futuro.
All'insegna del tailor-made
Plutone Viaggi fa della personalizzazione il suo approccio strategico, facendosi carico delle esigenze del cliente per risultati mai scontati. Una piccola grande realtà, dove a contare sono anche i rapporti umani diretti
Plutone
Viaggi nasce negli Anni 80 con l’idea di creare prodotti su misura per soddisfare di volta in volta le precise esigenze di ogni cliente. Da allora, l’agenzia romana ha sempre fatto della personalizzazione la sua caratteristica, insieme alla profonda conoscenza del territorio, per tutti gli eventi e i viaggi che organizza soprattutto in Italia, ma anche all’estero.
«I nostri mercati di riferimento, oltre a quello italiano, sono da sempre quello statunitense e canadese. Studiamo i luoghi e le necessità del cliente, perché ognuno è a sé e non vogliamo fornire servizi standardizzati. Crediamo inoltre
che una conoscenza dettagliata del prodotto consenta di capire meglio a quali mercati può essere destinato» spiega Carmen Frongillo, amministratore di Plutone Viaggi.
Per i gruppi italiani, l’agenzia è specializzata in particolare in crociere, oltre che incentive travel e tour e promuove il territorio e la città di Roma – andando alla ricerca di percorsi inediti, lontano da quelli turistici – così come il Lazio, fino a tutta l’Italia, creando ad hoc anche itinerari culturali ed enogastronomici. Per i clienti stranieri organizza soprattutto tour, viaggi culturali, visite tecniche e viaggi studio, mettendo a disposizione la conoscenza del territorio e delle realtà italiane anche di nicchia e promuovendo il “prodotto Italia” per far vivere un’esperienza da locali, sempre con un occhio attento alla modernità, al passo con i tempi.
IL CLIENTE AL CENTRO
L’agenzia, senza mai dimenticare di rivolgere un occhio attento anche ai budget, lavora per aziende e agenzie corrispondenti con un approccio ben preciso: «Il cliente che si affida a noi – continua Frongillo – può decidere quanto dobbiamo rimanere nascosti, l’obiettivo finale per noi è sempre quello di soddisfare chi ci incarica dell’organizzazione di un evento o di un viaggio».
Plutone Viaggi si occupa infatti di tutto: assistenza e consulenza nell’organizzazione dell’evento o del viaggio, gestione di tutti i servizi sia svolta direttamente sia affidandosi a partner altamente qualificati, tutto attentamente supervisionato da un’unica regia.
I suoi punti di forza? Oltre al servizio personalizzato, una struttura snella che consente di rafforzare i rapporti personali e la voglia di sperimentare, tentando nuove strade e proponendo soluzioni sempre diverse, lontano dalla massa, per un prodotto sempre cucito su misura del cliente.
il MICE ieri, oggi e domani
LA SOSTENIBILITÀ NEL MICE
Dai primi movimenti ecologisti degli Anni 70 all'attuale consapevolezza che la sostenibilità debba necessariamente diventare uno stile di vita prima ancora che un modus operandi, la meeting e incentive industry italiana ha intrapreso un percorso virtuoso, dotandosi di eco-certificazioni e mettendo a punto best practice che hanno fatto scuola anche oltre i confini nazionali
SOSTENIBILITÀ, una parola che diventa realtà
Il percorso verso la sostenibilità delle diverse attività che afferiscono alla meeting industry (alberghiera, congressuale, turistica, ristorativa, logistica, tecnologica, etc) è stato intrapreso, tra accelerazioni e frenate, più di cinquant’anni fa, proprio da quando, dalle pagine di Meeting e Congressi, tra i tanti temi trattati, iniziarono a emergere una nuova sensibilità verso ambiente e comunità e un nuovo sentimento di responsabilità delle aziende produttive verso il mondo
di NICOLETTA TOFFANOSeall’inizio il concetto di sostenibilità era più che altro un impulso ambientalista, quasi romantico, delegato all’emotività della singola persona, col tempo l’obiettivo è apparso sempre più globale e chiaro: un evento è sostenibile quando è ideato, pianificato e realizzato in modo da minimizzare l’impatto
negativo sull’ambiente e tale da lasciare una eredità positiva alla comunità che lo ospita. Abbiamo quindi la convinzione che essere oggi una industria degli eventi veramente sostenibile, significhi aver maturato e attuato questi teoremi, aver seguito un impegnativo percorso che ha assorbito tempo, risorse e ri-
chiesto analisi del mercato e studio di nuovi format. Ma vediamo, decennio per decennio come si è sviluppata questa affascinante storia che ha coinvolto e coinvolge ancor oggi persone, società, nazioni, modi di pensare e visioni future.
L’INIZIO: UOMO E AMBIENTE UNA RELAZIONE NECESSARIA
Facciamo un lungo passo indietro, partendo dal dopoguerra, epoca di una società interamente protesa verso la conquista del benessere e che mostra assoluta indifferenza riguardo ai temi della “qualità dello sviluppo”. Ad ammonire contro gli eccessi di una crescita economica cieca non c’è che uno sparuto gruppo di intellettuali. Bisognerà infatti attendere il decennio successivo affinché il movimento ambientalista, raccolto sotto la nuova tematica dell’inquinamento, diventi un fenomeno globale: la nascita e lo sviluppo rapidissimo dell’industria petrolchimica, la diffusione di stili di consumo intensivi, a cominciare dal possesso dell’automobile, (dal 1961 al 1970 il numero di automobili private circolanti in Italia passa da due milioni e quattrocentomila a oltre dieci milioni) evidenziano l’impatto inquinante di gran parte delle attività umane. L’ecologismo esce quindi dai circoli intellettuali diventando un fenomeno popolare: dalla fine degli anni Sessanta si apre una nuova stagione per i movimenti ecologisti rivolti verso la critica al consumismo e alla cultura della produttività.
ANNI SETTANTA:
I LIMITI DELLO SVILUPPO
Negli anni Settanta il formarsi di una coscienza ecologica diffusa porta a mettere in relazione diversi problemi dell’uomo con i temi della qualità della vita urbana; il bisogno di verde si fa via via più pressante e assume da prima i toni della generica protesta dovuta a un disagio collettivo, poi si indirizza verso richieste più precise: introduzioni d’impianti di depurazione, attenzione alle aree paesaggistiche fragili, creazione di nuovi parchi dentro e fuori dalle città. Ma altri fatti si susseguono rapidamente: il 1970 è dichiarato anno europeo della conservazione della natura e il 22 aprile dello stesso anno viene istituita la Giornata della Terra. Ed è nel pieno del dibattito sul futuro ecologico del pianeta, poco prima dell’inizio della prima Conferenza delle Nazioni Unite sull’ambiente umano (Stoccolma, 1972) che appare un libretto precursore dei tempi e per certi versi profetico, intitolato “I limiti dello sviluppo” (D.H. Meadows e altri, The limits to growth, New York, Universe Books, 1972). È la prima volta che l’azione dell’uomo sull’ambiente viene approcciata con una ricerca scientifica: alcuni ricercatori del Massachusetts Institute of Technology avevano messo a punto un modello matematico “globale”, capace di simulare le interazioni fra l’aumento della popolazione e l’esaurimento delle risorse naturali, e fra la produzione e gli inquinanti. Ma la bomba che apre definitivamente gli occhi ai più, esplode nell’ottobre 1973 quando i pa-
SUSANNA PRIORE
Ceo FORMEDICA
«Il primo evento sostenibile non si dimentica mai! Era il 2018 e una delle nostre più giovani collaboratrici ci annunciò che uno dei nostri eventi sarebbe diventato “sostenibile”, con attenzione all’ambiente e alla sostenibilità sociale ed economica. E così partimmo con il progetto: l’utilizzo di app per ridurre la stampa di cartaceo e gestire procedure paper free, l’ottimizzazione delle corse da e per la sede congressuale a vantaggio dell’ambiente, le borracce personalizzate per i partecipanti al posto di centinaia di bicchieri di plastica, la produzione di allestimenti realizzati con materiali riciclabili. Che dire… una piccola rivoluzione che ha poi reso più responsabili e attenti tutti i membri dello staff!».
Accanto e sotto, nell’ottobre 1973 i Paesi produttori ed esportatori di petrolio, che da tempo erano uniti nel cartello dell’Opec, decidono di aumentare il prezzo del greggio, innescando una crisi economica senza precedenti
ANDREA VERNENGO
Ceo GVST Event Experts
«È con orgoglio che ricordo la primissima volta che convincemmo il Waldorf Cavalieri
Hilton di Roma a fare la donazione del cibo in eccesso per un nostro evento nel 2012. Dalla voglia di fare, il lavoro e la passione delle persone nascono le abitudini. Il primo passo verso la sostenibilità è ottenere dei cambiamenti comportamentali e abitudinali e trasformarli in quotidianità».
esi produttori ed esportatori di petrolio, che da tempo erano uniti nel cartello dell’Opec, decidono di aumentare il prezzo del greggio, innescando una crisi economica senza precedenti. Una crisi di materie prime, come aveva preconizzato il libro: in tutti i Paesi industriali vengono presi affrettatamente provvedimenti atti a diminuire i consumi energetici e di petrolio, e a dare il via alla ricerca di fonti energetiche alternative.
Ed è proprio il 1973 anche l’anno in cui nasce di fatto la meeting industry italiana, con la diffusione dei grandi congressi internazionali, compresi i primi – non solo tra capi di Stato, ma anche tra scienziati ed esperti – legati proprio alle tematiche ambientali, e l’anno in cui esce la pubblicazione numero uno di Meeting e Congressi.
ANNI OTTANTA: TRA LEGGEREZZA E PRESA DI COSCIENZA
L’internazionalità è il filo conduttore che si sviluppa negli anni Ottanta nel settore congressuale. Ecco un dato emblematico fornito da Enit: nel 1980 gli eventi internazionali sono trentamila e arrivano a 270mila nel 1988, con un fatturato complessivo di oltre ottomila miliardi di lire e un indotto pari a circa il doppio. Un vero boom che porta comunque con sé, insieme al numero vorticoso degli spostamenti, anche intercontinentali, conseguenze evidenti sulle economie e sulle culture locali.
ANNI NOVANTA: SOSTENIBILITÀ PER L’INTERO GLOBO
FRANCO GATTINONI
Presidente Gruppo Gattinoni
«Cinquant’anni di Meeting & Congressi, quarant’anni di Gruppo Gattinoni: cosa è cambiato di più nel mondo degli eventi? La consapevolezza che la sostenibilità sia un elemento intrinseco. Una componente che intreccia l’aspetto ambientale con quello socio-economico. Noi abbiamo scelto di sensibilizzare le aziende per rendere gli eventi più carbon neutral, coinvolgendo collaboratori e invitati. Un piccolo gesto per il futuro del nostro pianeta e del nostro settore».
Infatti gli anni Ottanta, passati alla storia per l’individualismo e il disimpegno sociale, sono il decennio in cui si diffondono e prendono piede le mode delle destinazioni esotiche, del wellness e del luxury travel, sia per i viaggi individuali sia per i congressi e gli incentive. Eppure è anche il periodo in cui in parallelo matura la consapevolezza di dover elaborare un approccio alternativo al turismo, meno consumistico e improntato alla sostenibilità. Ed è infatti proprio all’inizio degli anni Ottanta che il termine sostenibilità trova comprensione e diffusione: la definizione di sostenibilità viene adottata ufficialmente per la prima volta nel 1982 durante la Conferenza di Stoccolma nel rapporto “Our Common Future”. L’attenzione mondiale verso i temi ambientali è infatti alta, complici anche i gravissimi incidenti susseguitisi in quegli anni: da Chernobyl, al naufragio della petroliera Exxon Valdez, fino a quello della fuga di diossina dall’Icmesa di Meda.
Grazie al lavoro delle organizzazioni internazionali si inizia anche a comprendere la globalità del concetto di sostenibilità ed è con questa ampia visione che vengono al mondo i “Millennial”. Avventurosi, cittadini del mondo e idealisti, i Millennial hanno piena coscienza che l’equilibrio non è un fattore locale ma coinvolge l’intero pianeta e in particolare il cambiamento dell’ambiente non è un fenomeno a sé stante ma indissolubilmente interconnesso con le problematiche della giustizia economica e dell’equità sociale.
“Pensa globalmente – agisci localmente” è lo slogan coniato per promuovere la Conferenza di Rio de Janeiro del 1992 sull’ambiente e sullo sviluppo, detta anche “Il Summit della Terra”, che vede riuniti i capi di Stato mondiali per affrontare per la prima volta a livello globale le emergenti problematiche ambientali. In questa occasione, il concetto di sviluppo sostenibile viene consolidato come “uno sviluppo in grado di assicurare il soddisfacimento dei bisogni della generazione presente senza compromettere la possibilità delle generazioni future di realizzare i propri”. La Conferenza di Rio dà vita all’Agenda 21, un rapporto che stabilisce l’importanza dell’impegno di tutti i Paesi nella soluzione di problemi socio-ambientali. Poi a Kyoto (Giappone) l’11 dicembre 1997, il primo accordo internazionale sullo specifico tema del surriscaldamento globale, viene redatto e sottoscritto da 180 Stati, che si impegnano a ridurre le emissioni di gas a effetto serra, responsabili dell’aumento di temperatura del pianeta.
Alla risonanza dei fatti internazionali consegue una aumentata consapevolezza circa l’impatto umano sul pianeta e una presa di coscienza relativa alla necessità di attuare azioni concrete in ogni settore industriale, compreso quello turistico: il neologismo “ecoturismo” compare nel vocabolario dell’industria dei viaggi, sia leisure sia business, veicolando per la destinazione significati e valori di autenticità del luogo e delle esperienze collegate. È la risposta alla domanda di un pubblico che ormai viaggia molto e che comincia a farsi esigente e disincantato, oltre che più attento al proprio portafoglio. Queste riflessioni riguardano anche il settore Mice italiano, che proprio in questi anni viene specificatamente studiato e definito:
nel gennaio del 1991, con il finanziamento di Meeting e Congressi e del Palacongressi della Riviera di Rimini, viene realizzata da Econstat-Demoskopea la ricerca: “L’attività congressuale in Italia – Il mercato turistico più ambito”. Si tratta della prima indagine sul nostro settore, condotta con un metodo scientifico atto a misurare le dimensioni del comparto, le categorie dei promotori di congressi, e spinta fino all’analisi dei partecipanti e dei loro modelli di consumo. Lo studio acquisirà autorevolezza anno dopo anno diventando di fatto uno strumento di lavoro indispensabile per tutti gli operatori del settore: conosciuto da tutti come l’Osservatorio Congressuale Italiano (Oci), fino al 2010 viene finanziato dalla rivista Meeting e Congressi e dal Convention Bureau della Riviera di Rimini e realizzato dall’Università di Bologna.
IL PRIMO
Il primo decennio degli anni 2000 viene purtroppo sconvolto dalla tragedia dell’attentato alle Torri Gemelle del 2001, fatto che getterà un’ombra capace di condizionare la situazione politica di molti Paesi del mondo, Italia compresa, mentre la crisi economica che seguirà non faciliterà l’uscita da questo momento di incertezza. Tuttavia è proprio in questo contesto difficile (meno assembramenti, meno viaggi, meno disponibilità economica) che nel nostro Paese nascono nuove sensibilità, che inducono alla ricerca di nuovi stili di vita, più naturali ed etici, basati sulla cultura di prossimità (per esempio la riscoperta dei piccoli borghi, degli agriturismi, delle cantine vinicole e dei prodotti locali a chilometro zero) e sulla ricerca di luoghi sani e confortevoli in cui vivere. Si diffonde la bio-
“Pensa globalmente – agisci localmente”
è lo slogan coniato per promuovere la Conferenza di Rio de Janeiro del 1992 sull’ambiente e sullo sviluppo (nella foto in alto), detta anche “Il Summit della Terra”, che vede riuniti i capi di Stato mondiali per affrontare per la prima volta a livello globale le emergenti problematiche ambientali
architettura, si inizia a parlare dei valori energetici degli immobili e si creano nuovi rapporti tra costruito e verde, basti pensare che il pluripremiato Bosco Verticale di Milano è un progetto concepito da Stefano Boeri proprio alla fine di questo decennio. Decennio che si chiude con il XVII rapporto sul turismo italiano nel quale un intero capitolo, dal titolo “I green meeting per la sostenibilità ambientale degli eventi. Principi, obiettivi e principali esperienze in atto”, è dedicato alla meeting industry. Per la prima volta viene distinto con chiarezza, in un documento ufficiale, il termine “green meeting”, in contrapposizione al “brown meeting”, per indicare un evento organizzato con accortezze atte
a ridurre l’impatto negativo sull’ambiente in tutte le sue fasi: dalla programmazione fino alla realizzazione dell’evento stesso (comprendendo anche la gestione del post evento). All’interno del documento sono riportati casi di studio di eventi con caratteristiche diverse sia per dimensione (si va dalla semplice conferenza fino all’Olimpiade) sia per durata e ricorsività (un evento singolo, un evento replicabile come un concerto in un tour, un evento di durata più lunga). Si mette anche in luce l’impatto che i meeting hanno sull’ambiente. Tanto per dare un’idea, si calcola che un evento di medie dimensioni, con la partecipazione di circa cinquecento persone della durata di tre giorni, produca 0,75
L’ondatagreen coinvolge anche le strutture ricettive, soprattutto all’indomani del 14 aprile 2003, quando la Commissione europea (proprio su iniziativa italiana) estende l’applicabilità del marchio EcoLabel Ue ai servizi di ricettività turistica. Nel complesso i criteri dell’EcoLabel turistico mirano a promuovere l’uso delle fonti d’energia rinnovabili per favorire il risparmio energetico e idrico, la riduzione dei rifiuti e il miglioramento dell’ambiente locale. Sono previsti criteri obbligatori, criteri opzionali e prerequisiti: servizi che rispettino gli obblighi giuridici del Paese in cui è ubicata la struttura ricettiva in materia di efficienza energetica e isolamento termico, fonti
idriche, trattamento delle acque e smaltimento delle acque reflue, raccolta e smaltimento dei rifiuti, manutenzione e riparazione delle attrezzature, disposizioni in materia di sicurezza e salute, nonché tutte le disposizioni legislative e regolamentari applicabili nelle singole zone per quanto riguarda i vincoli paesaggistici e la conservazione della biodiversità; inoltre una specifica norma tratta la questione del personale che deve risultare assunto e assicurato a norma di legge. Questa iniziativa nasce con l’intento di incoraggiare le strutture turistiche, nonché gli stessi turisti, al rispetto dell’ambiente e a una maggiore sostenibilità ecologica e sociale.
tonnellate di rifiuti e 1.595 kWh di consumo di elettricità (Fonte: Bsi British Standard Institute). A conclusione del documento si legge: “ la tipologia dei “green event” è destinata a rappresentare il futuro degli eventi Mice, nell’ambizione che in dieci anni possa diventare uno standard consolidato dell’industria congressuale”.
IL SECONDO DECENNIO DEL 2000:
L’ITALIA FA SCUOLA
Le esperienze di sostenibilità negli eventi illustrate nel XVII rapporto sul turismo italiano dimostrano come fino a quel momento siano state messe in atto soluzioni non omogenee e scarsamente coordinate. Si realizza di conseguenza la fondamentale necessità di introdurre, come riferimenti standard, precise indicazioni tecniche e normative. Questa necessità, unitamente all’opportunità di valorizzare e rendere visibile l’impegno ambientale, è alla base della creazione di marchi per la sostenibilità di quegli organizzatori che si adeguano e che siano per questo socialmente più recepibili e di conseguenza più visibili al pubblico. È così che sulla spinta del mercato, proprio all’inizio di questo decennio, le organizzazioni di certificazione nazionali (Bsi) e mondiali (Iso) emettono i primi documenti specifici che indicano linee e parametri standard di adeguamento per il conseguimento dei marchi: costituiranno i pilastri di riferimento per la meeting industry degli anni successivi. Nel 2012 il Gri (Global Reporting Initiative) fissa i principi di rendicontazione della sostenibilità e i requisiti internazionali di realizzazione dei bilanci di sostenibilità di organizzazioni ed enti. Nello stesso anno vengono pubblicate le Uni Iso 20121, ossia lo standard internazionale che specifica i requisiti di un sistema di gestione sostenibile
per gli eventi; è applicabile a tutti i tipi di soggetti coinvolti nella progettazione e realizzazione di un evento, dall’organizzatore a tutta la catena di fornitura. Il primo evento mondiale certificato sono le Olimpiadi di Londra dell’estate 2012.
Tra la aziende della meeting industry si diffonde quindi in maniera sempre più puntuale la cultura degli eventi sostenibili nel senso di opportunità per fare, pensare e innovare l’attività d’impresa in un’ottica di equilibrio tra produrre servizi, creare valore, mitigare l’impatto ambientale. A sostenere gli operatori in questo cambiamento epocale iniziano a essere pubblicati manuali specifici e a essere avviati corsi dedicati agli operatori della filiera congressuale. A inizio 2016, dal progetto “Innovazione e Capacity Building 2015” finanziato dalla Fondazione Cariplo e condotto dall’Istituto Nazionale di Urbanistica dalla società Punto 3 di Ferrara, nasce il “Manuale per l’organizzazione degli eventi sostenibili”. A marzo 2019, a Montecarlo si tiene il primo corso Sepc (Sustainable Event Professional Certificate) in Europa a cui partecipano operatori di event agency, della meeting industry, architetti e membri organizzativi di Uefa e del comitato olimpico. Tiene il passo anche il settore hospitality, che da anni ha già intrapreso, come abbiamo visto, il processo di certificazione EcoLabel (oggi l’Italia con 156 strutture ricettive certificate EcoLabel Ue – fonte Ispra ambiente – è prima in Europa per strutture alberghiere green) e nel 2019 Federalberghi pubblica una nuova guida destinata agli albergatori, dal titolo “Il mio futuro è sostenibile”. Si tratta di un vero manuale per l’albergo empatico, che non si limita alle buone pratiche ambientali, ma tende a sollecitare una riflessione sulle azioni che ciascun hotel può intraprendere
MAURO ZANIBONI
Presidente MZ Events
«L’esigenza di sostenibilità è sempre più sentita ed è fondamentale per le generazioni future. Tutti noi dobbiamo imparare ad applicarla, con piccoli gesti quotidiani: negli uffici di MZ Events, per esempio, è stato installato il distributore di acqua per lo staff, che utilizza bottiglie in vetro, con totale eliminazione della plastica. Meno plastica, meno immondizia, più sostenibilità».
Sotto, risale al 2012 la primissima volta che GVST Events Experts dona il cibo in eccesso alla fine di un evento: all’epoca la lotta allo spreco almentare era un’iniziativa ancora pionieristica
Sotto, i rivoluzionari Fridays for Future
FOOD FOR GOOD: IL MICE ABBATTE GLI SPRECHI ALIMENTARI
Nasce nel 2015 in collaborazione con le onlus Banco Alimentare (organizzazione che persegue finalità di solidarietà sociale attraverso la ridistribuzione delle eccedenze alimentari) ed Equoevento (prima organizzazione in Italia a occuparsi degli sprechi alimentari nel settore degli eventi), Food for Good, il programma di recupero delle eccedenze alimentari dagli eventi a cura di Federcongressi&eventi. Il progetto è semplice: attraverso Banco Alimentare ed Equoevento, Federcongressi mette in contatto i responsabili delle società di catering con la onlus del territorio dove si svolge l’evento, affinché questa
provveda al recupero del cibo in eccesso al termine del pranzo o della cena. Food for Good nel 2019 viene inserito tra le best practice presenti sulla Piattaforma dell’Ue sul tema degli sprechi alimentari (Eu Platform on Food Losses and Food Waste).
per rendere migliore la vita dei propri ospiti. Tra le iniziative dell’organizzazione, a giugno 2019, anche la firma dell’accordo con Wwf per avviare il processo che dovrà condurre all’eliminazione della plastica monouso nelle strutture ricettive italiane e anticipare, di fatto, la direttiva europea che stabilirà poi, a partire dal 2021, alcuni importanti divieti.
EVENTI A ECONOMIA CIRCOLARE
Avanzano nel frattempo anche nuovi concetti: quello di economia circolare, da applicarsi a materiali e forniture che possono ritrovare una nuova vita post evento e, soprattutto, quello dedicato a iniziative per la riduzione dello spreco alimentare. Su quest’ultimo punto è proprio l’Italia a fare scuola: nasce, nel 2015, Food for Good, il programma di recupero delle eccedenze alimentari dagli eventi a cura di
Federcongressi&eventi (vedi box).
Ed proprio è dimezzare lo spreco alimentare entro il 2030 proprio uno dei 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile che dal 2015 sono diventati centrali nelle politiche internazionali, ossia da quando le Nazioni Unite coinvolgendo imprese, istituzioni e Ong ha identificato all’interno dell’Agenda 2030 un programma d’azione per le persone, il pianeta e la prosperità: 17 Sustainable Development Goal, inquadrati da 169 target o traguardi e da oltre 240 indicatori. Centrali in questi propositi di cambiamento sono naturalmente le aziende, a cui sono dedicati due goal specifici: il numero nove (Imprese – Innovazione – Infrastrutture) e il numero 12 (Consumo e Produzione responsabili). Proprio l’applicazione dei suggerimenti contenuti nei goal sopracitati porta molte aziende (anche afferenti alla meeting industry) a intraprendere un percorso di Responsabilità Sociale d’Impresa. Ovvero la messa in atto di soluzioni per ridurre l’impatto ambientale e migliorare le ricadute sociali legate all’attività delle imprese nel territorio: riduzione dell’impronta climatica (emissioni di gas a effetto serra), miglioramento delle politiche del lavoro, partecipazione al commercio equo e solidale, attività di beneficenza, volontariato nella comunità, politiche aziendali a beneficio dell’ambiente, investimenti socialmente rispettosi dell’ambiente. Possiamo dire inoltre che il riconoscimento di un’azienda che abbia intrapreso un percorso verso la Responsabilità Sociale di Impresa è in aumento sia nelle aspettative sia nell’esperienza dei clienti, i quali sempre di più ricercano nei brand la condivisione dei propri valori e ideali; e questo risulta oggi evidente nei settori food, moda, ospitalità e anche Mice (la ricerca condotta da Promoleaf
a febbraio 2020 mostra che il sessanta per cento degli utenti indica come preferenza la partecipazione a eventi realizzati con pratiche sostenibili). Un approccio ampio alla sostenibilità, visto come parte integrante della cultura aziendale, può quindi rappresentare un ambito di distinzione nei confronti dei competitor e di fidelizzazione dei clienti. A conclusione di questo fondamentale decennio si può dire che il passo è compiuto: il tema della sostenibilità è entrato nella mentalità dei più, permeando molti aspetti della vita delle persone, nella consapevolezza che il futuro del pianeta dipenda sia dalle azioni delle politiche internazionali, ma anche dall’atteggiamento quotidiano di ognuno di noi. E dal 2018 la partecipazione ai Fridays for Future, organizzati sulla spinta del movimento di studenti ecologisti nato con Greta Thumberg (che solo a Milano ha portano in piazza, nella primavera del 2019, centomila persone) ne sono la chiara conferma. Ma qualcosa deve ancora avvenire...
GLI ULTIMI TRE ANNI: DALLE TEORIA ALL’AZIONE (IMMINENTE E NECESSARIA)
Esplosa a febbraio 2020, la pandemia da Covid-19 è stata come una bufera che all’improvviso ha scoperchiato un vaso di Pandora contenente gli elementi alla base del nostro mondo (ambiente, società ed economia) e così, nel caos generale, tutti hanno compreso all’improvviso quanto questi fattori fossero strettamente connessi e quanto al variare di uno di essi il sistema si sia rivelato fragile e inconsistente. Tuttavia la pandemia, per quanto devastante, pare essere stata utile per comprendere la necessità di costruire una società più resiliente, cioè in grado di resistere meglio a shock futuri, e più sostenibile, cioè che consenta di preservare parte delle risorse del pianeta per le future generazioni.
Dopo una prima fase (dettata dalla necessità di fare fronte all’emergenza) “non proprio ecologica” che ha visto l’introduzione di dispositivi monouso, colazioni e catering monoporzione, reintroduzione delle plastiche, uso di igienizzanti chimici, prende avvio la fase della consapevolezza di come sarà il “new normal”. Per mantenere alta l’attenzione e l’informazione sul settore Mice (e anche a conforto degli operatori) sia nella fase del lockdown sia nella fase di ripresa, Meeting e Congressi continua la sua azione divulgativa: giorno dopo giorno si susseguono news, aggiornamenti, webinar, nuovi dossier. Vengono costantemente pubblicati dati e ricerche che aiutino le aziende a orientarsi nella nuova fase. Tra queste riportiamo due indagini particolarmente significative nell’indicare i trend futuri. La prima è la ricerca di Earnst & Young “Seize the change: futuri sostenibili”: condotta su 260 imprese, mostra come il settanta per cento dei manager preveda un piano di sostenibilità con obiettivi nel post pandemia; mentre la ventesima edizione
dell’indagine sugli Italiani e il Risparmio, realizzata da Ipsos, evidenzia come il 68% degli intervistati individui nella sostenibilità un aspetto chiave per la crescita e lo sviluppo futuro dell’Italia.
Insomma, la sostenibilità aziendale è vista ormai come un must, e l’immediata conseguenza è la messa a punto di protocolli da seguire, di azioni da intraprendere, di verifiche da attuare che riguardano diversi soggetti coinvolti nel settore degli eventi. Nasce il marchio Ecovents che Legambiente realizza con la Rete d’impresa Ambiente e Salute: si tratta di un protocollo di 110 buone pratiche – di cui dieci obbligatorie –, su gestione rifiuti, logistica e mobilità, food and beverage, energia, comunicazione, acustica e responsabilità etico-sociale. Mentre a marzo di quest’anno il Convention Bureau Italia lancia il suo progetto dedicato alla sostenibilità del Mice. Primo step è stata la presentazione del nuovo handbook, elaborato di concerto con la società Biscossi & Partners, finanziato dal Ministero del Turismo e sostenuto da Enit. L’handbook nasce dunque per promuovere e stimolare la crescita di quelle destinazioni che desiderano condividere le best practice e gli obiettivi di sviluppo sostenibile. Prossimi step del progetto saranno una fase di compilazione dell’assessment (che coinvolgerà soci e non) attraverso schede di valutazione del livello di sostenibilità e divise per categorie, al fine di determinare lo stato dell’arte di ciascuna organizzazione rispetto alla compliance normativa, agli standard europei e alle best practice comuni. Tutto ciò confluirà nella condivisione di materiali utili alla formazione.
A conclusione di questo lungo racconto oggi appare chiaro quanto per le aziende della me-
Sopra, i 17 Sustainable Development Goal dell’Agenda 2030 e, nella pagina successiva, quali sono gli obiettivi che riguardano maggiormente i diversi attori della filiera Mice
eting industry, che decidono di applicare un sistema di gestione sostenibile per un evento, non esistono solo ritorni di immagine, ma un miglioramento organizzativo e di conseguenza anche economico. Per esempio avere sotto controllo i processi chiave aiuta: a ridurre i consumi, a ridurre i rischi e di conseguenza a stipulare coperture assicurative a prezzi più bassi, ma anche ad accreditare il proprio impegno a livello internazionale, ad aumentare l’appeal nei confronti di potenziali investitori e sponsor. Ogni evento gestito nell’ottica della sostenibilità inoltre favorisce il coinvolgimento dei partecipanti, rispettandone le aspettative; poiché l’attenzione verso la sostenibilità è sempre più intesa come sensibilità diffusa che diventa patrimonio comune di conoscenze e buone pratiche, e che si traduce in un comportamento quotidiano di piccole azioni virtuose. E attraverso la gestione di eventi sostenibili poter essere il veicolo di diffusione di questo fenomeno sarà la sfida futura e il vero successo!
FORESTAZIONE?
Sultema delle destinazioni, un altro fenomeno, sta prendendo piede negli ultimi anni: si chiama forestazione urbana. Di cosa si tratta e cosa c’entra con il settore degli eventi? Ecco le risposte. Tratta la qualità dell’ambiente dei grandi poli urbani (che coincidono con le maggiori destinazioni congressuali) dove se da un lato negli ultimi anni si è verificata una complessiva rincorsa all’abbattimento dei fattori inquinanti attraverso la diffusione della mobilità dolce, l’uso del car sharing e delle auto elettriche, dell’applicazione di nuove normative edilizie in termini di risparmio energetico e di utilizzo di energie rinnovabili, dall’altro lato la vera “rivoluzione” (partita con Milano che nel 2019 è stata la sede del World Forum on Urban Forests e rapidamente diffusa in altre città della Penisola) è stata la messa a punto di progetti di forestazione urbana, ossia programmi di messa a dimora di milioni di alberi entro il 2030. E sono proprio queste iniziative verdi a rientrare sempre più anche nelle buone pratiche messe a punto dalla meeting industry: adottare, acquistare, metter a dimora alberi nelle città ospitanti i congressi come compensazione delle emissioni di CO2 prodotte.
La consistenza della passione
L’entusiasmo degli esordi, trent’anni fa, continua ad accompagnare il team di GVST, oggi “fantastici equilibristi”, come si definiscono, tra creatività, innovazione e concretezza, capaci di realizzare sogni e assicurare successi
«Siamonati senza computer, senza fax, senza cellulari. Avevamo solo macchina da scrivere, carta, penna e tanta passione. Tanta voglia di creare, di sognare. Eravamo Luca, Fabiola, Graziano e Andrea, soci, amici nella vita e colleghi, determinati a essere i numero uno nel mondo». Si raccontano così da GVST Event Experts, agenzia che da trent’anni si distingue nel mondo degli eventi per passione e qualità. «Eppure – continuano – senza nemmeno saperlo, d’istinto, ci eravamo già approcciati prima di tutti in un mondo nuovo, un mondo sostenibile! In fondo, la sostenibilità è innanzitutto buon senso. Ragionare. Valutare, considerando ogni piccola conseguenza di un'azione. Non ci è mai mancato il senso del dovere e della responsabilità».
SOSTENIBILI, DA SEMPRE
Nel 2009, giocando con le parole event ed environment hanno creato il brand FriendlyEnvent e nel 2011 avevano già pensato a utilizzare auto elettriche, creare generatori per la ricarica di cellulari ecosostenibili con la pedalata, utilizzare alberghi che evitavano sprechi di acqua e luce, così come adottare schermi e tablet per eliminare carta e plastica e donare il cibo recuperato du-
rante gli eventi per evitare sprechi.
La sfida più grande in questo millennio? Per GVST Event Experts è «pensare a come rendere la tecnologia e la sostenibilità più romantiche e genuine, più personali e meno frettolosamente, caotiche e generiche».
«Sogniamo ancora, sapete? E oggi lo facciamo anche con le nuove leve: Sara, giovane, ottimista, competente, curiosa e attenta. Non abbiamo timore di cavalcare l'onda dell'innovazione.
Abbiamo delle solide tavole da surf. L'esperienza ci ha resi dei fantastici equilibristi. L'onda, la nostra emozione di ieri e di oggi, la passione è la nostra preistoria che mai ci ha abbandonato nemmeno per un secondo» spiegano.
«Perché non si è creativi se non si pensa, non si è inventori se non si disegna. Non si può vincere senza essere concreti. L'Event Design è allenamento, è tattica, è programmazione. È un modo divertente per giocare insieme, intrecciare i pensieri e farli brillare, proprio come fossero dei fuochi d'artificio. Eureka! E luce fu! Internet ci ha tolto, ma al contempo ci ha dato. Ma resta sempre a noi l'arduo compito di aiutare i nostri clienti a scegliere il futuro migliore per i loro sogni e i loro successi» concludono da GVST Event Experts.
Alto tasso emozionale, zero impatto ambientale
La natura è un elemento essenziale per il Vivosa Apulia Resort, non soltanto in termini di contesto in cui è inserito, ma anche di tutela. L’amore e il rispetto per l’ambiente infatti, sono nel suo dna
Vivosa, raffinato ecoresort immerso in una pineta all’interno del Parco Naturale Litorale di Ugento, a pochi passi da un arenile privato di sabbia finissima, lambito dalle acque straordinarie del mare del Salento, è il luogo ideale per organizzare meeting, incentive e convegni aziendali di successo, a basso impatto ambientale. Il centro congressi dagli spazi modulabili, in due, tre o quattro sale, e le sale riunioni esterne offrono la soluzione perfetta per accogliere eventi business di varie dimensioni. La struttura offre inoltre innumerevoli soluzioni per serate di gala indoor e outdoor. Il contesto naturalistico si presta altresì per attività di team building uniche.
SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE:
UN’AUTENTICA VOCAZIONE
Il resort si contraddistingue per un’autentica vocazione green: adotta infatti una strategia mirata alla sostenibilità ambientale ed energetica che si concretizza per esempio nel riutilizzo delle acque, nella riduzione di immissioni di CO2 nell’aria, nel contenimento degli sprechi, nella raccolta differenziata e nell’azzeramento dell’uso della plastica. Da ultimo, l’istallazione di panelli fotovoltaici permette di produrre energia pulita a zero impatto sull’ambiente. Non solo: grazie ad un attestazione Kiwa, Vivosa Resort neutralizza al 100% la sua impronta carbonica: è tra i primissimi resort in italia.
Tali politiche hanno consentito al Vivosa Resort di ottenere alcuni importanti riconoscimenti e certificazioni, in primis quella di Ecoresort e poi l'Iso 14001 per l'ecosostenibilità e gli elevati standard di qualità. E ancora, il Tui Umwelt Champion e il Gold TraveLife Award. La sostenibilità non è tuttavia l’unico ambito nel quale il resort è stato premiato: anche la Vos – Vivosa Organic Spa, ha vinto come Best Luxury Resort Spa agli International Spa & Beauty Awards 2022 e Best Italian Spa ai Food & Travel Awards per ben quattro anni di fila (2019-2022). Sempre in un’ottica di tutela ambientale, la struttura ha messo a punto un’offerta speciale chiamata “Mice a zero carbon foot print”, una formula unica che prevede la compensazione della CO2 prodotta dai viaggi, a carico delle aziende che scelgono questa modalità, mentre quella prodotta specificamente dall'evento viene compensata direttamente dalla struttura.
Mice4U è invece una soluzione per eventi su misura, sempre nel rispetto della natura.
TEAM BUILDING UNICI
Il resort propone inoltre una serie di prestigiose attività di team building, rese possibili grazie agli ampi spazi, ai campi sportivi e a un mare incantevole: solo per citarne alcune, adventure park sugli alberi, eco golf, sport acquatici e drummer. Le offerte contempla-
no anche il percorso benessere: col supporto della Vivosa Fitness Crew, un team di specialisti certificati, è possibile redigere programmi di relax e wellness, confezionati su misura per le aziende.
Il Vivosa Apulia Resort è altresì in grado di garantire un’ampia gamma di soluzioni per il banqueting, un servizio indispensabile perché un convegno o un meeting aziendale siano di sicuro successo.
L'Uliveto, per esempio, è ideale per aperitivi esclusivi, mentre per cene aziendali la scelta è tra la favolosa terrazza vista piscine dell'osteria gourmet 'A Puteca, o l’atmosfera magica del Damiano's Garden. Il portico bianco del ristorante Via Appia è l’ideale per pranzi conviviali, mentre Il Giardino degli Ulivi è indicato per un'esperienza gastronomica esclusiva. Per il dopo cena con djset o musica dal vivo, il cocktail bar Damiano's con la sua terrazza vista piscine è la location perfetta.
Ogni esperienza gastronomica al Vivosa Resort si rivela unica grazie alla scelta di materie prime di alta qualità, per lo più autoctone, a chilometro zero. Lo staff altamente professionale chiude il cerchio della qualità: da un lato, l’executive chef guida gli ospiti in un percorso di gusto all’insegna della freschezza degli alimenti e dell’estro nella lavorazione e combinazione degli ingredienti; dall’altro i sommelier accompagnano
con i migliori vini e bevande ogni pietanza e ogni fase dell’evento.
Molteplici e variegate opzioni dunque, che fanno di Vivosa la location ideale per incentive, ricevimenti, presentazioni e serate di gala. Vivosa Resort è natura a 360 gradi, dal contesto, agli intenti. Il luogo dove gli eventi sono di successo e le esperienze diventano memoria indelebile.
indirizzi a fine rivista
Teatro del Maggio Musicale Fiorentino
Il Teatro del Maggio Musicale Fiorentino, luogo di riconosciuta eccellenza artistica internazionale, coi suoi moderni spazi, le sue sale, la cavea, con una infrastruttura di avanzata tecnologia, è anche il centro ideale per l’ospitalità di meeting, congressi ed eventi.
The Teatro del Maggio Musicale Fiorentino, a place of internationally recognized artistic excellence, with its modern spaces, halls, and auditorium, equipped with advanced technological infrastructure, is also an ideal venue for hosting meetings, conferences, and events.
il MICE ieri, oggi e domani
LA SPETTACOLARIZZAZIONE
In principio era un semplice spettacolo d’intrattenimento durante la cena di gala, poi diventato uno show con il suo slot temporale dedicato. In seguito il must è stato il “personaggio famoso”: gettonatissimi i comici, ma anche attori, sportivi e persino esponenti del mondo della cultura. In tempi recenti, ci ha “messo lo zampino” la tecnologia per assicurare l’effetto wow: laser, videomapping, immersività, il tutto "condito" da post, reel e storie sui social
The SHOW must GO ON
Ripercorriamo insieme la storia della spettacolarizzazione degli eventi, da quando bastava un semplice show durante la cena di gala, via via fino alle attuali tecnologie –immersive, interattive, intergalattiche –, in grado di assicurare effetto-wow e tam tam sui social. In mezzo, un elenco infinito di testimonial, perché anche il “personaggio famoso” ha subìto il mutare dei tempi, delle mode e dell’audience
di ILARIA SICCHIROLLOChesia una conferenza stampa, una cena di gala, un party aziendale oppure un congresso, un evento corporate non può definirsi tale senza un momento di intrattenimento.
Può trattarsi di un semplice discorso del Ceo, oppure della proiezione di un video che racconta i momenti salienti della storia dell’azienda, o ancora, può essere la premiazione di dipendenti meritevoli o pensionandi, così come la performance live di un cantante o di un attore comico per il puro scopo di intrattenere: ad accumunare questi diversi tipi di intervento è sempre l’esibizione di fronte a un pubblico, composto, a seconda dei casi, da dipendenti dell’azienda, forza vendita, giornalisti, medici o, in generale, ospiti da coccolare con qualcosa che si vuole rendere indimenticabile. La spettacolarizzazione dell’evento aziendale ha subito nel corso dei decenni un’evoluzione costante e a causarne i cambiamenti hanno concorso molte variabili: gli strumenti tecnici a disposizione degli organizzatori, i budget stanziati dai committenti e naturalmente la natura e la portata dell’evento, a sua
volta influenzato dalle mode del momento e dalle aspettative dei partecipanti. Ma a evolversi è stata soprattutto la sensibilità legata a un certo tipo di spettacolo, di intrattenimento o di comicità. Pensiamo, per esempio, a quando rivediamo, a distanza di anni o di decenni, un vecchio film o uno show che all’epoca ci era piaciuto particolarmente: quello che ricordavamo, o che credevamo di ricordare, non corrisponde più alla realtà e oggi, probabilmente, non ci fa più neppure ridere. Lo stesso succede se si cerca di proporre quel film o spettacolo alle nuove generazioni. Chi ha un figlio adolescente lo sa bene perché ha provato sulla propria pelle quello sguardo di disapprovazione: certe cose non fanno più ridere, non vengono più capite né apprezzate, semplicemente perché è cambiata la sensibilità, individuale e collettiva. Non si ride, né si piange, per le stesse cose di una volta, non ci si appassiona agli stessi temi, e alcune cose, oltretutto, non si possono proprio più dire, se non si vuole rischiare di passare per politically incorrect.
Sopra, due immagini dell’evento – certificato carbon free – curato recentemente da Gattinoni Mice per i business partner di MetLife, gruppo internazionale attivo nel settore delle assicurazioni.
Qui a fianco, l’evento di lancio della nuova fragranza Mugler, realizzato da Sinergie a inizio 2023
SPETTACOLI SEMPRE PIÙ COMPLESSI
A cambiare, poi, è anche il rapporto tra intrattenitore e pubblico, non più sempre e solo definito rigidamente da un palco e una platea, ma in continua evoluzione, con l’oratore che scende dal palco e cammina per la sala, oppure siede tra il pubblico e ne emerge con effetto sorpresa, o, ancora, con gli ospiti stessi che diventano protagonisti attraverso iniziative di coinvolgimento attivo.
Insomma sono tanti gli elementi da considerare quando si organizza uno spettacolo nell’ambito di un evento business, anche perché tanta acqua sotto i ponti è passata dai primi, semplicissimi eventi con intrattenimento. Qualche canzone, un po’ di cabaret e il successo era assicurato. Nel frattempo, però, lo spettatore è cresciuto, ha iniziato a viaggiare di più, ha a disposizione un bagaglio di esperienze molto più esteso e strumenti culturali più sofisticati. Ma soprattutto ha aspettative alte ed è in grado di fare confronti. Un consumatore esigente, esperto, capriccioso e ormai abituato, anche tramite il diffuso sistema delle recensioni online, a esprimere sempre e comunque il proprio parere. Per provare a capire cosa cerca lo spettatore oggi è il caso di ripercorrere l’evoluzione della spettacolarizzazione degli eventi aziendali, a partire da quegli anni Settanta che hanno visto la nascita, oltre che della nostra testata, anche del business dei viaggi d’affari, dei congressi e delle attività connesse.
TUTTO È
SPETTACOLO, ANZI NO
I primi eventi, lo abbiamo visto, erano di struttura piuttosto semplice. E, per quanto non esistessero ancora strumenti come la nostra rivista, organizzare un evento era un compito ancora agevole, una volta identificati la location del meeting e il ristorante dove portare gli invitati. Per avere la prima e più tangibile evoluzione della componente spettacolare di un evento dobbiamo approdare negli anni Ottanta. Sono anni, lo ricordiamo, euforici e ottimisti dal punto di vista della comunicazione, del marketing, della pubblicità. Sono gli anni della “Milano da bere” e della diffusione delle televisioni commerciali e dell’importazione, dagli Stati Uniti, di alcuni format di en-
DAVIDE VERDESCA
Chairman & Ceo di SG Company
«Sinergie, la sister company di SG, sugli eventi da vent’anni, a inizio 2023 ha organizzato a Milano l’evento di lancio della nuova fragranza Mugler, utilizzando i Dazi in Corso Sempione e trasformando la location in una lanterna del colore di Angel Elixir, con un catering ispirato alle fragranze olfattive del profumo. Dettagli importanti che hanno reso spettacolare e immersivo l’evento Mugler».
In alto, la convention altamente scenografica organizzata nel 2018 per festeggiare gli ottant’anni di Vowerk in Italia ha visto addirittura il volo di un astronauta, rivelatosi poi essere Luca Laurenti (nella pagina successiva a destra, insieme a Paolo Bonolis)
« Il ricordo più bello che ho degli inizi del nostro settore in Italia (cinquant’anni fa per Meeting & Congressi, quaranta per H&A)
è la maestosità della spettacolarizzazione
negli eventi: i grandi lanci delle automobili, per esempio, diventavano addirittura trasmissioni televisive, l’ultimo in ordine di importanza quello della Cinquecento».
tertainment tipici delle convention aziendali, caratterizzate da momenti di spettacolarizzazione a effetto, con lo scopo di divertire, coinvolgere e persino esaltare il pubblico. Questo genere di convention inizia a diffondersi anche nel nostro Paese, portando con sé un certo modo di comunicare, fatto di slogan, di frasi motivazionali, di uscite a effetto per far sentire la forza vendita coinvolta e motivata, parte integrante dell’azienda e dei suoi ingranaggi e per spronarla a fare sempre di più. Ma anche i congressi politici di questi anni puntano in alto, con scenografie suggestive che, con la consapevolezza di godere della copertura televisiva, trasformano il comizio politico in vero e proprio show.
A contribuire a una destrutturazione dell’evento come spettacolo “calato dall’alto” da intrattenitore a pubblico, nelle decadi successive sarà l’avvento di internet, che, a partire dagli anni Novanta, comincia a diffondersi anche da noi, con un’azione di democratizzazione, di diluizione delle distanze e dei ruoli che cambierà per sempre le dinamiche della comunicazione. Le distanze si accorciano e non solo perché comunichiamo da remoto, ma soprattutto perché la comunicazione non è più unidirezionale: il web apre le porte a nuove modalità di interazione e di fruizione di contenuti.
Grazie al web e al diffondersi dei blog, ciascuno può trovare la propria voce, ciascuno può diventare protagonista. E questo fenomeno troverà la massima espressione con l’avvento, a partire dalla metà degli anni Duemila, dei social network. Il passaggio è graduale, perché nel mezzo – e siamo negli anni Novanta – si diffonde un altro modo di comunicare.
Anche i testimonial subiscono mode e trend, come ha raccontato nei decenni Meeting e Congressi. Sotto Bruno Lauzi e Paolo Rossi; accanto a destra, lo scrittore Valerio Massimo Manfredi
A CACCIA DI TESTIMONIAL
L’azienda raggiunge il suo pubblico tramite una figura, il testimonial, che non è un rappresentante dell’azienda, ma se ne fa portavoce mettendo la propria fama, la propria esperienza o il proprio carisma a servizio di una comunicazione che vuole essere autorevole ma anche credibile ed empatica. Si sceglie il personaggio che piace e che possa raggiungere un pubblico il più vasto possibile, guadagnandosene l’attenzione e i favori. Oppure si rende personaggio una persona comune, con caratteristiche distintive che possano offrire una narrazione interessante, agli albori di quello che oggi chiamiamo storytelling. E, mutuati dagli spot televisivi, i testimonial, con la loro carica di umanità e di simpatia approdano anche nella meeting industry, per intrattenere, divertire, coinvolgere. Ad accompagnare la loro narrazione, un’evoluzione tecnologica di tutto rispetto permette di abbondare con effetti visivi e sonori, luci, computer grafica. Aumenta an-
che il coinvolgimento diretto del pubblico, grazie al graduale diffondersi di strumenti interattivi, che offrono la possibilità di esprimere un voto, un parere, premendo un pulsante e fornendo, così, un feedback in tempo reale. Un “mi piace” ante litteram che la farà da padrone negli anni a venire con l’arrivo dei social media.
SOCIAL MEDIA: L’IO PROTAGONISTA
La rivoluzione vera e propria arriva, appunto, con il digitale, internet e i social network. Tutto diventa alla portata di tutti; tutti hanno la possibilità di esprimersi, tutti, almeno ipoteticamente, sono intrattenitori o, come si dice oggi, content creator. Per molti questa nuova dimensione diventerà un lavoro: gli influencer saranno le nuove star che tutti vogliono come ospite o come testimonial al proprio evento. Ma anche chi non riesce a emergere troverà il modo di esprimere la propria identità, e i social media gli offriran-
no questa opportunità con il tappeto rosso. Basta un click per comunicare con chiunque, dalla pop star all’azienda. Su Facebook si diventa “fan” di prodotti e di personaggi; è l’utente, il consumatore, a dettare le regole. Le distanze si annullano e l’evento si fa sempre più interattivo. La comunicazione social comincia giorni prima dell’evento stesso. Gli organizzatori creano gli hashtag che accompagneranno la copertura social prima, durante e dopo. L’evento viene fotografato, ripreso, condiviso dai partecipanti stessi, che sono protagonisti di scatti che in tempo zero fanno il giro dei social. Ci si sente un po’ vip grazie alle foto davanti al wall brandizzato e gli scatti del fotografo professionista si confonderanno, nel mare magnum della rete, con quelli degli smartphone della gente comune. I momenti di spettacolo sono ideati e realizzati, ora, in favore dei social: si cerca il gioco di luci, di fumi colorati, di musica che sia il più possibile “instagrammabile”, cioè che
STEFANO GALEAZZI Managing director di Galeazzi Spettacolo«La spettacolarizzazione si sta sempre più trasformando, come l’evento stesso, in live communication. Ora per noi è indispensabile offrire ai clienti, oltre a forme di puro divertimento, centrate proposte di edutainment, motivatori e testimonial che sappiano trasferire contenuti e valori alla platea».
si presti alla massima resa sui social, così da garantirsi quella copertura che decreterà il successo dell’evento, specialmente se ripreso anche dalla grande influencer o dalla platea di micro influencer (cioè le persone con qualche decina di migliaia di follower: numeri non elevatissimi ma spesso molto vicini al target di riferimento).
ARRIVA TIKTOK
E CAMBIA DI NUOVO TUTTO
Non c’è mai tempo, però, per i professionisti dell’intrattenimento di rilassarsi, perché quella che sembrava una tendenza consolidata, cioè il protagonismo individuale dato dai social media, sta cambiando ancora. È il fenomeno cosiddetto della “tiktokerizzazione” dei social, che vede gradualmente le piattaforme più “anziane” e in parabola discendente in termini di nuove utenze, quali Facebook e Instagram, seguire la scia, per restare a galla, del più nuovo e frizzante Tiktok. Quest’ultimo si
definisce non un social network ma una piattaforma di intrattenimento. Produzioni video sempre più evolute e sofisticate dal punto di vista tecnico (alle quali però non corrisponde altrettanta evoluzione nei contenuti) e allo stesso tempo accessibili a tutti (basta uno smartphone, qualche app di videoediting e un po’ di dimestichezza) sono il segreto del successo planetario di questo nuovo strumento che esalta il talento e la creatività, tornando a mettere una distanza tra chi è in grado di esibirsi e chi assiste. È necessario, quindi, chiedersi come questa nuova tendenza possa influire sull’organizzazione di un evento. Certamente ha ridestato l’interesse per l’esibizione in sé e per sé: canto, danza, comicità sono tornati a essere qualcosa a cui si assiste volentieri. I vecchi spettacoli aziendali, le prime timide esibizioni per intrattenere i partecipanti al nostro convegno sembrano quasi riavvicinarsi e, allo stesso tempo, non sono mai sembrate così lontane.
TORNARE IN UFFICIO CON IL TESTIMONIAL
Orache i loro dipendenti hanno sperimentato la comodità e le economie che lo smart working garantisce, per le aziende sarà sempre più difficile farli tornare in ufficio. Non esiste più nemmeno, infatti, il concetto (negativo) di lavorare in vacanza: oggi si chiama workation ed è un prezzo che si paga volentieri per potersene stare in infradito mentre si manda una mail al direttore.
Tuttavia per molti manager avere i collaboratori fisicamente presenti spesso è una necessità, soprattutto per alcuni progetti
particolarmente critici. Un metodo per incentivare il ritorno in azienda, almeno in determinati giorni, è l’organizzazione di micro eventi in luoghi aziendali (per esempio, la sala fitness) spesso con la presenza di un testimonial in grado di offrire un contributo realmente interessante sia per il lavoro (un esperto, magari internazionale, di richiamo), sia per la vita personale, come l’attività fisica, la nutrizione (fitness trainer, nutrizionista etc). Un modo alternativo di fare intrattenimento, a basso budget ma dall’effetto garantito.
LE LOCATION PER EVENTI
Sostenibile, tecnologica e con spazi outdoor: se questi sono i "must" del momento in fatto di location, agli esordi del settore bastava una sala d'albergo con qualche sedia. In mezzo ai due estremi temporali, il Mice ha sperimentato qualsiasi tipologia di spazio per eventi: dai centri congressi veri e propri alle dimore storiche, dai recuperi di archeologia industriale firmati da grandi archistar alle location più insolite
il MICE ieri, oggi e domani
Dal mattone al filo d’erba
Dalle sale di lettura degli alberghi riadattate a meeting room ai veri centri congressi, dalla scoperta delle dimore storiche alle venue post industriali, via via fino alla moda delle location insolite: la meeting & event industry ha sperimentato, trovando proposte innovative e contribuendo anche al riutilizzo di palazzi e beni culturali altrimenti a rischio degrado.
Oggi vale tutto come location, ma con due imperativi: sostenibilità e tecnologia
di NICOLETTA TOFFANOIl cambiamento degli ultimi cinquant’anni ha avuto una crescita esponenziale, seguendo una logica evolutiva in cui l’interazione tra tutti i lenti progressi iniziali ha creato i pilastri degli stadi successivi, un meccanismo ancora attuale e sempre più rapido. E questo è valso anche per le location del Mice. Agli albori erano hotel tradizionali che allestivano soluzioni approssi-
mative per un settore che stava muovendo i primi passi in Italia, poi pian piano quegli stessi alberghi hanno iniziato a proporre spazi sempre più specializzati per arrivare alle location più attuali: centri congressi e strutture per eventi specificatamente progettate con sale modulari, pervase di tecnologie per il business, per convention spettacolari e per eventi
in presenza, virtuali e ibridi. E poi sono arrivate le venue del nuovo millennio, che non sono più solo strutture e tecnologie, ma il cuore di una attività che pervade capillarmente il territorio, coinvolge la collettività in cui è inserita e si rivela un esempio da seguire nell’adozione di soluzioni sempre più sostenibili, sicure e naturali. Ma ecco tutta la storia.
ANNI SETTANTA: PROTAGONISTA LA CREATIVITÀ ITALIANA
È il 1973 l’anno in cui esce il numero uno della rivista Meeting e Congressi, una data miliare per la meeting industry italiana, il momento in cui inizia a crescere la consapevolezza che un nuovo settore dell’economia, carico di potenzialità, sta emergendo. E un ruolo fondamentale viene svolto proprio da articoli, news e interviste pubblicate sulle pagine del magazine perché forma, aggiorna e specializza il pubblico sempre più ampio di operatori del settore che man mano si va definendo: da quelli dell’ospitalità ai funzionari istituzionali, ai manager aziendali, dai responsabili del settore medico-farmaceutico ai referenti di partiti politici e organizzazioni, fino alle nuove figure professionali come i primi meeting planner e i titolari di pionieristiche agenzie di Pco. Nelle sue pagine Meeting e Congressi fornisce con continuità punti di riferimento agli operatori per i loro processi decisionali, e tra questi la chiara suddivisione e comunicazione della molteplicità di tipologie congressuali (basate su target, dimensione, gestione) come meeting, tavola rotonda, congresso, convegno, seminario, workshop, incentive e team building. Collegate a questa specificità si possono leggere le tante news che riguardano location sempre più specializzate: ciò che appare evidente ai più è che il Paese deve dotarsi di tutte le infrastrutture
necessarie per accogliere professionalmente le tante e diverse esigenze che chiaramente stanno emergendo.
INIZIA LA SPECIALIZZAZIONE
E sono gli alberghi i primi ad accorgersi delle potenzialità del congressuale; un settore fondamentale per avviare processi di destagionalizzazione nelle località turistiche (città d’arte, termali o deputate prevalentemente al turismo estivo) e per far confluire in un unico momento un numero considerevole di clienti, per lo più professionisti con un’alta capacità di spesa. In questi anni gli spazi alberghieri non risultano essere stati
Qui accanto, la Fortezza da Basso di Firenze, riuscitissimo esempio di complesso storico riadattato a polo congressuale e fieristico
STEFANIA AGOSTINI
Ex-direttore Divisione congressi ed eventi di IEG
«Fra sede e destinazione ci dovrebbe essere un legame indissolubile, perché l’una ha bisogno dall’altra. Il Palacongressi di Rimini, per esempio, ha dato riconoscibilità alla città, ne ha caratterizzato il dna. La città si è sentita spronata a proiettarsi in avanti, a confrontarsi con il cambiamento e la modernità. Se penso al futuro degli eventi, mi pare ancora la migliore strategia da seguire».
progettati specificatamente per la convegnistica e si opera secondo necessità, talora anche approssimativamente, adattando e attrezzando con sedute, tavoli e strutture facilmente rimovibili, le sale già esistenti nel complesso. Ma sono proprio gli anni Settanta gli anni in cui avvengono alcune rivoluzioni nel modo di concepire funzionalmente gli spazi alberghieri, destinati a una continua evoluzione, che durerà fino ai giorni nostri con una sempre più ampia integrazione delle strutture alberghiere nel tessuto e nella vita urbana. In particolare sono la hall e gli spazi comuni a essere interessati da una profonda trasformazione: le prime, da semplici snodi funzionali si trasformano in luoghi di incontro semi-pubblici; i secondi, grazie all’introduzione di innovativi elementi di design e di tecnologia (pareti mobili, sedute ergonomiche, sistemi audio e video) si specializzano sempre più.
grandi spazi presso la Fiera del Levante. Una curiosità, significativa della straordinaria creatività italiana: il manifesto promozionale dell’evento viene disegnato da Renato Guttuso.
Qui sotto, la prima versione della Guida di Meeting e Congressi: uscita nel 1976, si chiamava Manuale delle Sedi Congressuali in Italia
La diffusione del “fenomeno congressuale” in questo decennio è rapida e in continua evoluzione, anche dal punto di vista del numero di partecipanti coinvolti nei diversi eventi. E, bisogna dire, che in un Paese ricco di risorse architettoniche come l’Italia, complice la creatività e la capacità di problem solving che da subito contraddistingue i nostri Pco, di volta in volta vengono trovate e scoperte location adatte o adattabili. Per esempio tra i grandi congressi sindacali, in voga in questi anni e che coinvolgono migliaia di persone, l’evento che suggella il Patto federativo tra Cgil, Cisl e Uil (Roma, 3 luglio 1972), viene ospitato alla Domus Mariae, storica sede dell’Azione Cattolica a due passi dal Vaticano; mentre per l’VIII Congresso Nazionale Cgil (Bari, 2-7 luglio 1973) vengono adeguati per l’occasione alcuni
In questo periodo si affermano anche i congressi medico-scientifici, spinti dalla necessità di formare e informare la classe medica. Uno in particolare risulterà emblematico sia per la risonanza mediatica avuta sia per le modalità con cui viene gestito: si tratta dell’XI Congresso Internazionale di Cancerologia (Firenze, 20-26 ottobre 1974) presieduto da un giovane Umberto Veronesi che porterà in Italia circa ottomila partecipanti da tutto il mondo, tra scienziati e specialisti. La difficile logistica, che coinvolge diverse località della Toscana, viene risolta splendidamente e il congresso si rivela un successo. Nel cuore di Firenze, proprio in quell’anno viene inaugurato il Palazzo dei Congressi, opera dell’architetto Pierluigi Spadolini, che attraverso la piazza pedonale, collegato al Palazzo degli Affari e alla Fortezza da Basso, dà vita a uno dei poli convegnistici più importanti del Paese, oltretutto collocato nel cuore di una città d’arte e facilmente raggiungibile a piedi dal centro città.
UNA GUIDA AD HOC PER LE LOCATION
Già a metà degli anni Settanta la panoramica delle location per eventi sparse nella Penisola (dimore storiche, centri fieristici, nuovi palazzi dei congressi, sale meeting alberghiere) tende velocemente ad ampliarsi. Ed è per rispondere alla necessità di informazione che nasce l’idea di una guida che tenga conto dei continui aggiornamenti: nel 1976, Ediman pubblica
Msc (l’antenato della Guida di Meeting e Congressi), un volume di oltre duecento pagine in italiano e inglese rivolto al mercato nazionale e internazionale sulle risorse Mice del nostro Paese classificate per sezioni e per regioni. A introdurre, il prezioso strumento, una emblematica presentazione: “È il primo organico censimento, frutto di accurate ricerche e classificazioni, del mondo congressuale italiano nelle sue diverse ramificazioni; un punto di orientamento, quindi, per tutti gli operatori del settore, uno strumento che agevola il loro lavoro di organizzazione e di scelta”.
Alla fine di questo decennio risulta comunque chiaro che le diverse tipologie di convegno e le nuove esigenze richiedono nuovi spazi, più capienti, più funzionali. Sorgono i primi Palazzi dei Congressi, strutture costruite ad hoc che stranamente non vengono realizzati nelle grandi città, dove la complessa macchina politico-amministrativa ne ostacola spesso la diffusione, ma in località più smart e che dispongono già di elevata capacità ricettiva: l’affermazione di Rimini quale strategico polo congressuale italiano nasce proprio in questi anni.
ANNI OTTANTA: UNO SPE TTACOLO DI CONVENTION
Una ricerca dedicata al congressuale (Viareggio, 1981) fa il punto sui trend di mercato degli anni Settanta e prova a formulare previsioni sul nuovo decennio: il nostro Paese si attesta al settimo posto in Europa per numero di congressi ed eventi. Le medie parlano di 125mila meeting organizzati all’anno, la maggior parte di medie-piccole dimensioni (al di sotto dei trecento-quattrocento partecipanti). Si parla anche di potenzialità di crescita legata allo sviluppo dell’incoming: l’Italia si fa sempre più internazionale, tanto è che già nel 1982 rimonta nel ranking andando a occupare, con un +20,73% di congressi internazionali, il quinto posto. Complice del successo è in primis la letterale esplosione delle catene italiane d’elite (Ciga Hotel, Domina Hotel, Jolly Hotel, Starhotels), ambasciatrici dell’Italian style nel mondo. E poi una generale adesione delle destinazioni a nuovi modelli di marketing turistico: nasce in questi anni il destination marketing, ossia azioni basate su scelte analitiche che diano indicazioni sul chi, sul come e sul cosa vendere individuando così i diversi segmenti di mercato e le strategie ottimali di vendita. Nel 1987 un’inchiesta del Censis, sponsorizzata da Italcongressi e da Alitalia, traccia un primo vero ritratto quantitativo del turismo congressuale italiano. Il primato su base regionale spetta a Lombardia, Toscana e Lazio, mentre alcune città non capoluogo (come Rimini, Amalfi o Sanremo) svettano come principali centri per numero di congressi organizzati all’interno delle loro regioni.
Le destinazioni tendono a specializzarsi sempre più, così, per esempio, Rimini si afferma come palcoscenico d’elezione per le kermes-
«Il Mice oggi è incentrato sul concetto dell’esperienza a tuttotondo: non più un insieme di location e servizi congressuali, ma un’alchimia di luoghi e persone che vanno oltre il mero evento. Organizzatori e partecipanti devono quindi essere coinvolti in momenti di lavoro, relazione e svago all’interno di hotel sempre più lifestyle e in attività alla scoperta del territorio».
Qui sotto, la Reggia di Caserta. Nella pagina accanto, dall’alto, il Lingotto di Torino, il Palazzo dello Sport di Roma e, in basso, un salone de La Venaria Reale, in Piemonte
se partitiche, ossia grandi adunate plenarie, con migliaia di delegati e un grande seguito da parte della stampa. Milano invece si conferma capitale economica e al contempo anche città degli eventi per eccellenza legati al mondo della moda, del design e della finanza (nasce in questi anni il mito della “Milano da bere”). E la metropoli lombarda si adegua a un mercato che richiede sempre più specializzazione: nel 1982 viene inaugurato il grande polo congressuale di Milanofiori che con una capacità ricettiva di duemila persone nella sala plenaria; è ai tempi il maggiore del Nord Italia. Tendenza generale degli eventi anni Ottanta, sia istituzionali sia aziendali, è genericamente una esasperata ricerca della spettacolarizzazione. Ne sono un esempio le convention del partito socialista italiano, ai tempi guidato da Bettino Craxi, con gli allestimenti grandiosi firmati dall’architetto Filippo Panseca che introduce palchi mobili, led, specchi e maxischermi.
L’esplosione del congressuale coinvolge inedite location, determina nuovi trend e comportamenti, ed è a sua volta influenzato da innovazioni tecnologiche ed emergenti dinamiche di consumo. Sono gli anni degli yuppie, la giovane classe dirigente ambiziosa, dinamica, comunicativa che impara a ottimizzare i tempi mixando divertimento e business e intessendo contatti e relazioni al
di fuori dei canonici tempi e luoghi di lavoro. La conseguenza è che molte location, fino a quel momento considerate puramente leisure, come circoli del golf, casinò e navi da crociera, iniziano a strizzare l’occhio anche al congressuale, dotandosi di spazi specializzati e proponendo attività ludiche, post congress o team building, a cornice dell’evento. Il settore cresce e matura: ne è un segnale inequivocabile l’iniziativa congiunta di Regione Toscana, Enit, Federturismo, Fiavet e Italcongressi, che nel 1985 dà luogo alla prima edizione della Borsa del Turismo Congressuale, il primo evento per gli addetti ai lavori e per tutti i protagonisti coinvolti nella filiera di quella che è ormai a tutti gli effetti un’industria.
ANNI NOVANTA:
LA STORIA APRE AI MEETING
Un dato eloquente del trend congressuale degli anni Novanta: nel solo primo semestre 1997, il congressuale italiano fattura oltre cinquemila miliardi di lire, con un impressionante +43% sull’anno precedente per quanto riguarda il numero di incontri. Un vero e proprio “botto”, che viene rilevato grazie all’Osservatorio di Meeting e Congressi e del Cb della Riviera di Romagna, coadiuvati dall’Università degli Studi di Bologna. La conseguenza più evidente è la rincorsa verso una copertura capillare del territorio
Nella pagina a fianco in basso e sopra: em faccus aut enimusam fugiaerias em faccus aut enimusam fugiaerias em f enimusam fug iaerias em
con location adatte a ospitare le diverse tipologie di eventi; appare infatti chiaro che occorrerà lottare per mantenere alta la competitività internazionale dell’Italia in quanto destinazione congressuale, e non perdere terreno rispetto agli altri Paesi europei. Ricordiamo infatti che proprio nel 1993 l’Italia era entrata nel mercato Unico Europeo e il generale sentimento di caduta delle barriere tra Stato e Stato aveva già da tempo innestato un vivace dibattito sugli standard internazionali, sull’adeguatezza delle infrastrutture italiane, e sugli eventuali gap da colmare. Primo ad accorgersene, come sempre, il settore alberghiero: proprio negli anni Novanta le grandi catene alberghiere mondiali acquisiscono proprietà e ampliano la propria rete di strutture nel nostro territorio. Dall’americana Starwood con il brand Sheraton, alla francese Accor con i marchi Novohotel e Ibis, o ancora Ihc con l’Holiday Inn o il Crowne Plaza, in Italia si avvia un processo di internazionalizzazione delle strutture ricettive che contribuirà ad innalzare il livello qualitativo dell’offerta su tutti i fronti, compreso il Mice. Ma come è logico aspettarsi in Italia, quando si pone la necessità di estendere l’offerta di venue, questo avviene adottando uno stile tutto nazionale, guardando per esempio con rinnovato interesse a quel patrimonio storico e artistico che contraddistingue la nostra offerta culturale. È grazie alla Legge Ronchey, entrata
in vigore nel 1994, che musei, gallerie, pinacoteche e altri edifici storici posti sotto la tutela del Ministero dei beni culturali e ambientali, possono essere utilizzati a scopi commerciali. Una svolta epocale perché permette di ampliare notevolmente l’utilizzo di questi splendidi spazi, di cui il nostro territorio è colmo, e allo stesso tempo le risorse economiche che ne derivano contribuiscono al loro mantenimento. Sale affrescate, ambienti ricchi di opere d’arte, giardini storici diventano sede esclusiva di incontri e meeting. Sono ambienti carichi di fascino che gli organizzatori scelgono volentieri per conferire un’aurea culturale anche ad appuntamenti prettamente lavorativi.
ARCHEOLOGIA INDUSTRIALE
Sempre sull’onda della riconversione (ottima azione per non consumare ulteriore territorio con la cementificazione) si fa avanti una nuova tipologia di location molto prestigiose e ricercate, che nascono dalle ceneri di grandi complessi industriali dismessi e collocati in posizioni strategiche nelle città. È il caso a Genova dei Magazzini del Cotone (uno spazio con 12 sale modulabili con 19 layout alternativi) risorti nel più complessivo progetto di recupero del Porto Antico a opera dell’architetto Renzo Piano. Lo stesso progettista sigla in questi anni il recupero di un altro immenso spazio a cui è legata una importante parte della storia d’Italia: il Lingotto di To -
ANTONIO DUCCESCHI
Chief commercial officer Starhotels. «Ho assistito a una visita virtuale fatta da un event manager con uno tablet, con il cliente in remoto che vedeva l’utilizzo degli spazi in realtà aumentata. Ho pensato ai giorni in cui andavamo goffamente in giro per l’hotel con pesanti faldoni e all’evoluzione della tecnologia. Poi, alla fine della visita, il manager ha riunito il team e ha cantato in diretta al cliente buon compleanno: allora ho capito che, nel tempo, una cosa è rimasta costante: il valore delle relazioni».
rino, la mitica fabbrica Fiat, che ritrova così una nuova funzione. Nell’enorme edificio di mezzo chilometro, il cui tetto ospitava una pista di collaudo, trova posto una struttura modulare da oltre duemila posti e numerose sale satellite.
Due esempi di riqualificazione post industriale: gli East End Studios a Milano (sopra) e il Porto Antico a Genova (sotto)
Il recupero architettonico di spazi industriali diventa un fenomeno diffuso in tante città italiane: fabbriche, capannoni, edifici e infrastrutture dismesse, ritornano a splendere e si ripropongono come nuovi protagonisti della vita culturale ed economica delle nostre città. All’interno di questi ambienti, spesso ampi e privi di interruzioni, è possibile
organizzare incontri con una capienza considerevole, suddividere lo spazio in più zone nei quali svolgere contemporaneamente attività diverse, gestire un momento ludico e di ristorazione in un atmosfera di grande fascino. Come accade alla Stazione Leopolda di Firenze, un tempo luogo di transito e di fermata della prima ferrovia pubblica italiana, trasformata in sede privilegiata di convegni, mostre, congressi politici e manifestazioni culturali. E poi a Milano: in zona via Mecenate, risorgono le officine Caproni (dove fino al 1950 si costruivano i celebri velivoli) con gli East Est Studios e le Officine del Volo, e in
A cavallo tra gli Anni 2000 e i 2010 viene inaugurata una serie di avveniristici centri congressi come il PalaRiccione (qui a fianco), il MiCo di Milano (nalla pagina accanto in alto), il Palacongressi di Rimini (in basso) e, nella pagina seguente, La Nuvola di Roma
via Tortona dalle ceneri degli spazi industriali della General-Electric, nasce Superstudio. E mentre la realizzazione di specifici centri congressi (strutture complesse su modello internazionale) a Milano e Roma langue, cosa accade quando si pone la necessità di avere spazi grandi, grandissimi? Le arene sportive sono una risposta. Costruite, in prossimità di snodi stradali strategici, per ospitare principalmente eventi sportivi, ma anche concerti o spettacoli che richiamano molti spettatori, in questi anni si propongono come location supplementari e alternative, diventando presto soluzioni indispensabili proprio nelle grandi città per ospitare maxi congressi, convention politiche, presentazioni scenografiche. La risposta delle due metropoli non tarda a venire: a Milano viene realizzato il Forum di Assago, una struttura da 12.500 posti inaugurata nel 1990 e facilmente raggiungibile grazie a tangenziali, autostrade e metropolitana; a Roma invece nel 1999 viene ristrutturato e adeguato il Palalottomatica per una capienza di 10.500 posti e già costruito all’Eur per le Olimpiadi di Roma del 1960 su progetto di Pierluigi Nervi.
IL PRIMO DECENNIO DEL 2000: INTERESSANTI CONTAMINAZIONI
Il primo decennio del 2000 sarà ricordato sia per gli attentati alle torri Gemelle dell’11 settembre 2001 sia come il periodo della più profonda crisi finanziaria della nostra storia, dopo quella del ’29. Eppure sarà inoltre ricordato come il decennio dell’innovazione, che tanto influenzerà comportamenti e modi di pensare, anche nel nostro settore.
La risposta alla crisi sarà infatti la ricerca di soluzioni, prima impensabili, che in qualche modo consacrano sorprendenti collaborazioni tra pubblico e privato. Così si fanno strada, con un riscontro di partecipanti enorme, manifestazioni come a Milano il Fuorisalone o la Fashion Week: grandi eventi collettivi cresciuti di anno in anno che utilizzano una gamma di location inedite in una sorta di contaminazione tra contenitori e contenuti. Qualche esempio? Mostre nei grandi magazzini, musica nei musei, spettacoli negli showroom di moda, convention nelle aree abbandonate di fabbriche dismesse nelle periferie urbane, sfilate in metropolitana, cocktail negli outlet, istallazioni nelle vie della città. E poi
nel 2003 a Roma (e per la prima volta in Europa) arriva come metodo veloce di comunicazione il flash-mob: un evento estemporaneo, lanciato attraverso i social media e che consiste in azioni collettive, coordinate e pubbliche. Le finalità dei flash-mob sono chiare: attraverso un’azione prettamente ludica, creare un impatto emozionale per richiamare l’attenzione su un determinato argomento (spesso sociale o ecologico) riunendo individui legati dallo stesso interesse in una azione comune; e le location in cui si svolgono, altamente evocative, giocano sempre un ruolo chiave nell’evento.
Queste nuove logiche, scelte e format vengono presto migrati dai social alle organizzazioni di convention, di lanci di prodotto, di eventi automotive che iniziano a utilizzare sempre più gli spazi delle città, anche quelli periferici e defilati, come veri palcoscenici. Emblematico in questa prospettiva è, nel 2007, il lancio della nuova Fiat 500 che conclude un’attesa durata esattamente cinquecento giorni, in cui comunicazioni web e una miriade di eventi-satellite hanno alimentato la curiosità del pubblico nei confronti del nuovo modello. Il 4 luglio 2007 sulle rive del Po, a Torino, l’evento di lancio si trasforma in una grandiosa cerimonia in perfetto stile olimpionico trasmessa in diretta tv nazionale, con la regia di Filmmaster events.
Cadono anche le barriere tra eventi B2B e B2C e ne è un esempio lo sviluppo in questo decennio dei road show, la tipologia di evento itinerante (in realtà arrivata in Italia già negli anni Novanta) con cui le aziende scelgono di andare incontro ai propri rivenditori in giro per il Paese con il vantaggio di potere ottimizzare il numero di contatti raggiunti a fronte di un investimento unico per l’allestimento delle scenografie.
Tra le note di fine decennio da segnalare il 24 maggio 2008 l’inaugurazione a Riccione del nuovo Palazzo dei Congressi su progetto degli architetti Alessandro Anselmi, Carlo e Piero Gandolfi e lo Studio Passarelli. Una struttura dal design moderno, le cui pareti perimetrali sono trattate con materiali acusticamente assorbenti. Le sale congressi sono distribuite su due livelli e ospitano fino a 2.500 persone. La più grande tra le aule è la sala Concordia, con una capacità di 1.400 posti a sedere e una superficie di 1.800 metri quadrati. Caratteristico di questa sala è il sistema di poltrone a scomparsa brevettato da Poltrona Frau, che le fa scomparire nel pavimento mediante un meccanismo motorizzato in meno di cinque minuti, ottenendo quindi un grande ambiente multifunzionale. Nuovi materiali, design degli arredi, tecnologie di supporto e uso sapiente della luce in conseguenza alla straordinaria diffusione dei led, saranno temi che vedranno ulteriori sviluppati negli anni a venire, e che porteranno, dal punto di vista dell’offerta di location, novità fondamentali per il settore.
DAL 2010 AD OGGI: LOCATION CHE RESPIRANO
Con una pre-opening, il 6 maggio 2011 si inaugura il MiCo (da anni l’atteso centro congressi di Milano, oggi Allianz MiCo). Sorto all’interno del progetto di riqualificazione dell’area dell’ex Fiera di Milano, su disegno degli architetti Mario Bellini e Pierluigi Nicolin è battezzato “la Cometa”, per via della sua caratteristica copertura, ed è una delle strutture più grandi d’Europa, che può ospitare fino a 18mila posti a sedere, distribuiti nelle 73 sale (l’ampliamento del
2021 ha aggiunto sei sale per ulteriori tremila nuovi posti).
Il 15 ottobre dello stesso anno viene poi inaugurato ufficialmente il Palacongressi di Rimini. Con 39 sale per novemila posti complessivi, è progettato dall’architetto Volkwin Marg dello Studio Gmp di Amburgo, all’insegna del rispetto dell’ambiente, dell’innovazione tecnologica e della flessibilità d’utilizzo, con la possibilità di ospitare numerosi eventi in contemporanea. La qualità della struttura è elevatissima e si manifesta in ogni scelta orientata al comfort e alla vivibilità: luce naturale per spazi comuni e sale, utilizzo di materiali pregiati quale legno, pietra e vetro, arredi Italian style con sedute siglate Poltrona Frau, Thonet e Moroso. A conclusione di una storia iniziata nel 1998, bisognerà invece aspettare il 29 ottobre 2016 per l’inaugurazione del nuovo centro congressi romano, La Nuvola progettata dall’archistar Massimiliano Fuksas: 58.500 metri quadrati suddivisi in tre grandi aree con capienza complessiva di circa ottomila posti, di cui oltre seimila nelle sale congressuali e 1.762 nell’auditorium, cuore scenografico del progetto.
Company owner Gruppo Roscioli
«Gli hotel devono diventare per tutti un’esperienza a 360 gradi, sempre più luoghi di incontro, intrattenimento e networking, che offrano spazi comuni non più solo “di passaggio” e servizi da vivere in grado di soddisfare sempre clienti sia leisure sia business, i cui comportamenti e le relative esigenze sono in continuo cambiamento ed evoluzione».
SOSTENIBILITÀ, TECNOLOGIA E OUTDOOR
Oltre all’arrivo dei tre grandi centri congressuali citati sopra, sono tante le news di questi anni, che hanno come filo conduttore la progettazione di edifici (sia nuovi sia riconvertiti) e di impianti caratterizzati da soluzioni eco-sostenibili con una forte attenzione per il risparmio energetico e per la qualità ambientale: selezione di materiali ecocompatibili, utilizzo di energie rinnovabili, attenta gestione della risorsa idrica e dello smaltimento dei rifiuti.
Mentre, complice l’arrivo dei nuovi attesi e avveniristici centri congressi, l’appeal internazionale dell’Italia del Mice sta crescendo, esplode a inizio 2020 la pandemia da Covid-19. L’Osservatorio Italiano dei Congressi e degli Eventi-Oice rileva come conseguenza in quell’anno un crollo del fatturato del 79%, e le sedi di eventi risultano le più danneggiate tra le imprese della meeting industry. Eppure saranno proprio i grandi centri congressuali e fieristici (nel frattempo spesso convertiti in hub vaccinali) a cavalcare in prima linea la ripresa del settore, grazie all’investimento delle proprie risorse in rianalisi e adeguamento delle strutture alle dinamiche di cambiamento imposte dal mercato in questo lungo periodo.
E la casa editrice Ediman è presente, sia durante la fase del lockdown sia nella fase della ripartenza, ad aggiornare, a fornire in-
dicazioni e non ultimo a contribuire a mantenere alto lo spirito di un settore che non si è di certo arreso. Infatti, secondo i dati elaborati sempre dall’Osservatorio Italiano dei Congressi e degli Eventi-Oice, già nel 2021 si può dire che il settore stava recuperando: nell’anno della parziale riapertura in Italia sono stati realizzati complessivamente 86.438 eventi, in presenza o in formato ibrido, con un aumento pari al +23,7% rispetto al 2020.
E sono tante le novità portate avanti nonostante la pandemia, che vedono ancora importanti inaugurazioni: a Trieste a fine agosto 2020 viene varato il nuovo centro congressuale in Porto Vecchio, un progetto da 13 milioni di euro finanziato da una cordata di 75 imprese italiane che ha rappresentato la rinascita dell’intera area; a Padova a marzo 2022 apre il nuovo centro congressi firmato dall’archistar Kengo Kuma; e poi Bologna Congressi lancia la nuova exhibition hall da tremila metri quadrati di superficie, mentre a Firenze si mette mano a una profonda operazione di restyling del Palazzo degli Affari. Ovviamente i “must have” delle nuove location sono le tecnologie audio-video che consentano la realizzazione di eventi ibridi, oggi per molti motivi irrinunciabili. Inoltre l’attenzione al discorso salute e comfort è stato lo spunto per l’introduzione di tecnologie e materiali frutto di ricerche e sperimentazioni capaci per esempio
di reagire ai cambiamenti di condizioni esterne/interne (clima e numero di persone presenti) per ottimizzare i parametri di temperatura, di umidità, di purezza dell’aria, di luminosità.
Ma il trend più seguito del post Covid si può dire che sia l’apertura verso gli spazi esterni di tante location, l’utilizzo di parchi e giardini per convention e non ultimo il successo di strutture ricettive collocate proprio dentro ambienti naturali come per esempio i glamping. Il lockdown, il
distanziamento sociale e le nuove regole sanitarie hanno infatti dimostrato a tutti che negli spazi vasti e naturali si sta meglio e si lavora meglio. E questo appagamento sembra essere anche uno dei requisiti fondamentali delle venue del futuro, sempre più strutturate per rispondere ai nuovi bisogni della Yolo Economy, cioè quel trend che, partendo dal motto “You Only Live Once”, vede le persone tese a costruire una vita migliore, con un work-life balance che rispetti e valorizzi la propria umanità.
Qui sotto, due tra le più recenti location congressuali inaugurate in italia, il Trieste Convetion Center e, in basso, il Padova Congress, firmato da Kengo Kuma
LE LOCATION PER EVENTI
LE CATENE ALBERGHIERE
Protagonista nel cuore di Roma
Dalla tappa italiana dell’e-prix, con le monoposto della Formula E che quest’anno ritornano a sfrecciare sul circuito dell’Eur –appuntamento il 15 e 16 luglio – all’attesissimo arrivo del grande evento golfistico internazionale, la Ryder Cup 2023, che si disputerà a fine settembre: i grandi eventi, quest’anno più che mai, saranno di casa a Roma e accenderanno i riflettori sulla Capitale. Tra i protagonisti dell’ospitalità capitolina, anche in queste occasioni si conferma il Gruppo Roscioli, che oggi a Roma ha all’attivo cinque strutture, settecento camere, grandi facility congressuali e soprattutto una tradizione consolidata di esperienza nell’hôtellerie lunga novant’anni.
Gli hotel Roscioli si confermano dunque punti di riferimento in una stagione di grandi eventi
e di ripresa del turismo in generale e delle richieste da parte della Mice industry, mercato che è ripartito ma che in generale soffre ancora di tempistiche di pianificazione degli eventi molto strette e di conseguenza necessita di soddisfare le crescenti richieste degli organizzatori di congressi, conferenze e meeting con asset, strumenti e competenze adeguate.
NEL CUORE DELLA CAPITALE
Best Western Plus Hotel Universo, Best Western Premier Hotel Royal Santina, Best Western Hotel President, Hotel Raffaello e Hilton Garden Inn Rome Claridge (cui si aggiunge la new entry del 2020 a Milano, The Corner Duomo Hotel) rappresentano il bouquet di offerta nella Capitale, in cui il mondo dei meeting e congressi può trovare a sua dispo-
Con la forza di novant’anni di storia, una location strategica e soluzioni tecnologiche sempre più all’avanguardia, il Gruppo Roscioli si conferma protagonista nella Capitale dei grandi eventiGRUPPO ROSCIOLI di MARIANGELA TRAFICANTE Best Western Premier Hotel Royal Santina Best Western Premier Hotel Royal Santina Best Western Premier Hotel Royal Santina
sizione un’offerta di tre centri congressi, per un totale di venti sale meeting, tutte dotate delle migliori attrezzature e tecnologie che permettono di organizzare al meglio anche eventi digitali e ibridi, la cui richiesta è naturalmente cresciuta in questi anni, garantendo la massima flessibilità.
Tuttavia la tecnologia da sola non basta: tra i valori aggiunti della realizzazione di un evento firmato Roscioli spiccano le persone, i professionisti dello staff, tutti altamente specializzati e preparati. Saranno a disposizione di aziende e meeting planner, pronti a offrire la propria collaborazione e il proprio supporto costante durante l'intero processo di organizzazione di un evento, garantendo assistenza costante. I clienti potranno così affidarsi e vivere l’evento senza pensieri, godendosi al tempo stesso l’esperienza nel cuore della Capitale.
BARICENTRO ROMANO
Ruolo primario in questa offerta è giocato dal Best Western Plus Hotel Universo e dal BW Premier Hotel Royal Santina, entrambi strategicamente vicini alla Stazione Termini, dunque scelte ideali dal punto di vista logistico nel centro di Roma, ma anche perfetti per chi desidera un evento ad alto tasso di tecnologia e con i migliori e più avanzati strumenti digitali.
Il Centro Congressi Universo nel BW Plus Hotel Universo, a soli quattrocento metri dalla Stazione Termini, è uno dei più grandi nel cuore della Capitale, con le sue dieci moderne sale, che possono ospitare fino a 760 delegati e possono vantare strumentazioni tecnologiche all’avanguardia, come la Smart Tv75’ per la proiezione, monitor e attrezzatu-
re congressuali come Samsung flip”, lavagna multimediale con display touch da 55 pollici.
VALORE TECNOLOGICO
Fiore all’occhiello è la sala plenaria Annamaria, che può ospitare fino a 270 partecipanti in assetto platea, e può contare su un nuovissimo ledwall, soluzione innovativa e di grande impatto per offrire agli ospiti un’esperienza visiva realistica e totalmente immersiva, capace di coinvolgerli grazie alla vividezza dei colori e alle immagini ultra-definite in Uhd. Soluzione tecnologica, il Ledwall, che è stata di recente implementata anche presso il BW Premier Hotel Royal Santina, anch’esso vicinissimo a Termini, a soli duecento metri dalla stazione. L’hotel ospita il Centro Congressi Royal Santina con cinque sale meeting, che coprono una superficie complessiva di 225 metri quadrati e hanno una capienza globale di 210 persone, con la flessibilità di poter ospitare svariati tipi di happening.
RELAX VISTA CITTÀ ETERNA
E una volta terminati i lavori, entrano in gioco il relax e il gusto. Gli hotel del Gruppo Roscioli offrono un banqueting kit con un ampio ventaglio di proposte dedicate al monde Mice. I clienti possono scegliere tra light lunch, coffee-break, buffet, cene aziendali o di gala, sicuri di poter elaborare insieme allo staff l’idea cucita su misura dei propri desideri.
E così, dopo una giornata di meeting o di conferenze, sarà un vero piacere rilassarsi in una scenografia d’eccezione, per esempio nel nuovo Rooftop Lounge Bar del BW Plus Hotel Universo, dove lasciarsi affascinare dal panorama della Città Eterna sorseggiando un ottimo drink o godendosi una cena gourmet sotto le stelle.
GIUSEPPE ROSCIOLI, UNA STORIA DI FAMIGLIA
Una storia lunga novant'anni per il Gruppo Roscioli: ci sono delle tappe particolari che le piace ricordare, che racconto possiamo fare?
«La nostra è una storia di famiglia e di imprenditoria lunga novant’anni, traguardo che siamo arrivati a celebrare proprio nel corso di quest’anno. Si tratta di una storia tramandata di generazione in generazione, che inizia nel 1933 quando Giuseppe Roscioli, mio nonno, acquista un piccolo hotel di una ventina di camere a Roma, non lontano dalla Stazione Termini. Quella struttura diventerà poi l’Hotel Universo. E posso dire che la nostra è una storia di tradizione ma anche di innovazione, fin dal principio. Quel nostro primo albergo, infatti, è stato tra i pionieri ad avere l’acqua
corrente negli Anni Trenta, e nei Cinquanta tra i primi a implementare l’aria condizionata e gli ascensori automatici. E poi nel 1957 è arrivata una delle prime grandi sale congressi della Capitale. Fino ad arrivare a oggi, con le nostre cinque strutture a Roma e una a Milano, The Corner Duomo Hotel».
Com'è cambiato il modo di fare hotellerie di livello nel corso del tempo?
«Fare ospitalità, specialmente di livello alto, significa competenza, ma non solo. Occorrono anche passione e dedizione, insieme naturalmente a sapersi evolvere con i tempi e i nuovi trend da parte del mercato. L’hôtellerie è cambiata molto nel corso del tempo. L’hotel ha smesso di essere unicamente un luogo di soggiorno, dove pernottare e dove avere un punto di riferimento nel corso di un viaggio. Oggi l’hotel deve diventare un’esperienza a 360 gradi. È un luogo di incontro e di socialità, deve offrire servizi da vivere, spazi comuni non più solo “di passaggio”, ed è un luogo aperto alla città in cui si trova. In questo discorso rientra anche tutto il mondo del Mice, i congressi e gli eventi che abitano l’hotel.
Un cambiamento nel modo di fare ospitalità è venuto naturalmente anche dal digitale e non si può poi non fare riferimento alla pandemia e agli stravolgimenti che ha portato. Noi l’abbiamo superata e ne siamo usciti a testa alta, grazie alla nostra consolidata esperienza, alla qualità dei nostri hotel e dei nostri servizi, e alla nostra tenacia».
indirizzi a fine rivista
B&B HOTELS
Oltre 700 hotel in Europa
B&B Hotels ridefinisce il concetto di ospitalità, rendendolo funzionale e perfettamente in linea con le tendenze in atto. Con la sua vocazione internazionale offre un prodotto di design, smart, competitivo e innovativo
Standard di qualità elevati, servizi all’avanguardia, ampi spazi e un’offerta diversificata a un prezzo accessibile con l’obiettivo di agevolare un turismo libero, semplice e competitivo: formula che si rivela vincente sin dal momento in cui il Gruppo B&B Hotels nasce in Francia, a Brest, nel 1989, con la prerogativa base di unire il calore e l’attenzione di una gestione di tipo familiare all’offerta tipica di una grande e rinomata catena d’alberghi. La crescita è stata graduale: nel 1997 il Gruppo acquista 53 strut-
ture in Francia. Il 1998 è l’anno della prima apertura in Germania. Nel 2009 arriva la prima apertura in Italia, seguita nel 2011 dalla Polonia. Nel 2012 gli hotel in Francia diventano più di duecento, mentre salgono a sessanta in Germania. Nel 2013 B&B Hotels fa il suo ingresso in Repubblica Ceca. Nel 2014 le strutture in Europa arrivano a quota trecento. L’espansione continua e nel 2015 viene raggiunta la soglia di trentamila camere e un fatturato di 340 milioni di euro, a cui si aggiunge l’apertura del più grande
hotel della catena con più di quattrocento camere, vicino a Disneyland Paris e quattro nuove aperture in Spagna. Nel marzo 2016 il Gruppo viene acquisito per il 96% dal fondo francese Pai Partners che a fianco del management decide di acquisire 18 strutture in Spagna. Il 2017 è l’anno dell’inaugurazione del centesimo hotel in Germania e dell’apertura del primo hotel in Brasile. Nel 2018 il Gruppo apre ufficialmente in Svizzera, inaugura il quattrocentesimo hotel a Nanterre, consolida la sua presenza in Germania acquisendo nove hotel da Convivio Group e prepara il suo ingresso in Ungheria. Nel 2020 si registra una nuova crescita con il raggiungimento di 550 strutture a livello globale, di cui 49 in Italia. A oggi il Gruppo B&B Hotels conta in Francia 374 hotel, in Germania 165 hotel, in Italia oltre sessanta e
in Spagna 44, gestendo anche dieci hotel in Polonia, otto in Svizzera, nove in Portogallo, uno in Repubblica Ceca, sette in Belgio, due in Slovenia, sette in Austria, uno in Olanda, uno in Ungheria e sei in Brasile.
DEBUTTO IN SICILIA
Nel 2019 la catena sbarca per la prima volta in Sicilia con il B&B Hotels – Hotel Palermo Quattro Canti, 37esimo hotel in Italia. In posizione strategica, di fronte a Piazza Pretoria, tutti i più importanti punti di interesse della città sono raggiungibili a piedi. Interamente ristrutturato secondo gli standard internazionali della catena è in grado di rispondere alle esigenze di ospiti leisure e business. L’albergo si compone di 137 camere tra singole, doppie, matrimoniali, triple e familiari. Tutte arredate con cura secondo un design minimal ma allo stesso tempo personale e distintivo. Al quinto piano la struttura dispone di aree attrezzate, di oltre trecento metri quadrati, con soffitto a volte in legno e grandi vetrate con terrazze panoramiche che affacciano direttamente su piazza Pretoria. Per finire una sala conferenze che può ospitare fino a cento ospiti.
OBIETTIVI STRATEGICI
Entro la fine del 2023 il Gruppo B&B Hotels prevede il raggiungimento di ottocento alberghi a livello globale. Oggi è presente in Italia con 63 strutture ma ambisce al raggiungimento di oltre settanta hotel entro il 2023 in tutte le maggiori città italiane, in punti strategici come centri storici, stazioni metropolitane ma anche raccordi stradali e aeroporti e nuove destinazioni marittime. Entro il 2030, invece, il target prevede più di 150 strutture, con un’offerta competitiva per clienti business e leisure che predilige un approccio “value for money” e privo di sprechi: un progetto che continua a crescere perché è riuscito a interpretare appieno le esigenze e le tendenze del turismo urbano.
VISION E MISSION
Un business model vincente basato su comfort, design, sicurezza e servizi di alta qualità, dove la tecnologia gioca un ruolo chiave, per un’esperienza sempre più connessa. Questi gli elementi che contraddistinguono la filosofia “Only For Everyone” di B&B Hotels, un concept che guida il brand nell’immagine e nell’accoglienza attraverso un’idea di ospitalità value for money. B&B Hotels scommette sulla città e la presenta ai suoi ospiti da una prospettiva nuova. La posizione, sempre comoda e strategica, è il primo punto di forza, ideale anche per chi viaggia per affari. B&B Hotels quest’anno ha ottenuto una certificazione di sostenibilità definendosi ancora di più come marchio di riferimento dell'ospitalità in materia di integrazione sociale, diversità e basso impatto ambientale: un nuovo standard per il settore come garanzia di un autentico impegno nella Csr.
indirizzi a fine rivista
CDSHOTELS
Storia di una vocazione
Con la new entry Baia Taormina, che porta a tredici le strutture nel portfolio di CDSHotels tra Puglia e Sicilia, la catena alberghiera racconta la sfida di combinare eventi di respiro internazionale e patrimonio locale
di MARIANGELA TRAFICANTE
Servizi professionali ad hoc e contesti paesaggistici di grande bellezza: questo è organizzare un evento in Puglia o Sicilia affidandosi alle strutture e all’esperienza di chi il territorio lo conosce bene, come CDSHotels, catena alberghiera salentina che conta hotel e villaggi in prossimità di località tra le più apprezzate dai turisti nelle due regioni.
La novità 2023 è il debutto sulla costa orientale della Sicilia, con la nuova apertura del Baia Taormina, nella rinomata località omonima. Si tratta di un quattro stelle con sale meeting e 120 camere, che va ad aggiungersi all’altra struttura acquisita in Sicilia, sul lato ovest, il CDSHotels Terrasini, ampio villaggio quattro stelle immerso in un parco di 27 ettari.
TUTTO IL GLAMOUR DELLA SICILIA
La new entry aprirà le sue porte la prossima estate e il quattro stelle superior si aggiungerà ai cinque hotel e sette resort già gestiti da CDSHotels, integrandosi nel progetto di svi-
luppo avviato da alcuni anni e volto al consolidamento del portafoglio d’offerta dedicato all’hotellerie.
Situato a un’ora dall’aeroporto di Catania, l’hotel terrazzato si affaccia sul mare a nord di Taormina ed è circondato da un giardino. Oltre alle 120 camere, offre due piscine – terrazzate anch’esse –, un bar, due sale ristorante con terrazza vista mare, una spa, area posteggio interna e spiaggia privata raggiungibile a piedi: l’hotel conferma dunque la scelta del Gruppo di proporre una ricettività capace di conciliare i momenti di lavoro con quelli dedicati al relax e alla scoperta del territorio.
LA PUGLIA PIÙ AUTENTICA
Oltre alle due strutture siciliane, l’offerta ideale per il mondo Mice si compone di diversi hotel in Puglia. Porto Giardino, a pochi chilometri da Monopoli, è pronto ad accogliere meeting, workshop, eventi anche con numeri importanti grazie agli ampi spazi del Centro Congressi Albatros con le sue otto sale che possono ospitare dalle 25 alle 1.000 persone.
A Carovigno si trova il Riva Marina Resort, dove la meeting industry trova un centro congressi con otto sale meeting, da dieci a 890 posti a sedere e anche la possibilità di organizzare diverse attività e di team building grazie agli impianti sportivi presenti nel resort e al territorio circostante. Scendendo dalla Valle d’Itria al Salento, ecco il Basiliani a Otranto, perfetto punto di partenza per visitare la località più a est d’Italia, dove avere a disposizione un centro congressi con spazi modulabili che può accogliere fino a 350 persone, ampi spazi per esposizioni e un centro benessere dove rilassarsi, il Melograno. E sempre in Salento, ma sul litorale ionico, si trova il Grand Hotel Riviera. Affacciato sul mare tra Santa Caterina e Santa Maria al Bagno conta su tre sale eventi, da 15 a 150 posti a sedere e anche qui il wellness è assicurato dal centro benessere, con una suggestiva piscina scavata nella roccia.
UNA STORIA NATA 15 ANNI FA
Con Taormina salgono quindi a tredici le strutture in portfolio per CDSHotels, che proprio attraverso le sue scelte nel corso del tempo racconta la nascita e l’evoluzione della propria vocazione business, a partire da quasi quindici anni fa.
«La nostra vocazione Mice nasce nel 2009, all’apertura del Riva Marina Resort a Carovigno – racconta Ada Miraglia, direttrice commerciale del Gruppo –, seconda struttura della catena, pensata già in fase di costruzione come resort con un ampio centro congressi, composto da otto sale meeting fino a novecento posti. Nel tempo il settore Mice ha assunto sempre più importanza, tanto che nel 2018 il gruppo ha deciso di investire in Sicilia, dove è stato preso in gestione il CDSHotels Terrasini, storica location per eventi con ottocento camere e un gran-
de centro congressi a disposizione della meeting industry italiana e internazionale».
Puglia e Sicilia sono forse due tra le regioni italiane maggiormente a vocazione vacanziera, ma proprio in questi territori il Mice trova territori e risorse incredibili: «Per ciò che riguarda la Puglia posso dire che spesso è vista come una regione “lontana”, difficile da raggiungere – prosegue Miraglia –. Molto spesso rispondo ai miei clienti che dall’aeroporto alla nostra struttura serve un tempo di percorrenza inferiore rispetto a quello impiegato da Milano Malpensa a Milano centro. Le sfide sono quelle di vincere questi preconcetti e dimostrare quanto un territorio come il nostro possa essere pronto a ospitare eventi importanti internazionali. D’altronde nei nostri hotel abbiamo accolto, negli anni, tantissimi eventi di calibro internazionale. Il plus della nostra catena è sicuramente quello di offrire non solo servizi propri dell’hotel come camere, centro congressi, ristorazione e così via, ma anche un patrimonio culturale e culinario autentico risalente al nostro passato e sempre affascinante».
ESPERIENZIALITÀ A TUTTOTONDO
E in effetti il ventaglio di esperienze che CDSHotels può proporre alla meeting industry è quanto mai vario e ampio: «Sicuramente la cucina tradizionale ottenuta utilizzando principalmente materie prime a chilometro
zero e coinvolgendo i produttori locali è un elemento molto apprezzato – spiega ancora la direttrice commerciale – ma anche esperienze come la possibilità di imparare i passi base delle danze locali insieme a ballerini professionisti o i corsi di cucina e i team building via terra o via mare alla scoperta del nostro territorio sono molto richiesti. Gli eventi sono diventati nel tempo sempre più esigenti dal punto di vista tecnologico, ma allo stesso tempo paradossalmente necessitano di toccare con mano le tradizioni del territorio, quelle più autentiche e meno turistiche. La sfida da vincere è proprio quella di combinare insieme questi elementi e offrire un prodotto completo, unico nel suo genere, local e global allo stesso tempo».
E tra le case history di questa storia di ospitalità e territorio sono tanti gli eventi da citare: «Tra questi ricordiamo sicuramente l’evento internazionale dei dirigenti di Gazprom al Riva Marina Resort nel 2008; sempre al Riva Marina nel 2017 abbiamo ospitato 650 dipendenti della più grande azienda di assicurazioni svedese, ma anche un importante meeting dei dirigenti del gruppo Porsche al Grand Hotel Riviera nel 2019 e tanti altri eventi con realtà come Generali Assicurazioni, Peroni, Conad, e così via, fino al raduno internazionale di motociclisti con oltre 2.500 persone che abbiamo ospitato lo scorso anno a Terrasini».
indirizzi a fine rivista
Back to the future
Perché un evento con il gruppo FH55 Hotels?
Perché ha un’offerta dalle mille risorse, un’elevata ricettività di alta gamma, operatori di grande expertise, che tra funzionalità e avanguardia si aprono agli ospiti e alla business community con tante proposte su misura
La massima cura dedicata all’accoglienza rientra da sempre in un disegno ben chiaro di mission & philosophy del gruppo FH55 Hotels, già quando negli anni Cinquanta il Grand Hotel Mediterraneo, il primo albergo del gruppo, prende vita. Si delinea una brand identity votata alla ricettività, ancorata alla tradizione ma tesa alla perfettibilità di
uno sguardo sempre attento al futuro. Nel tempo il gruppo si afferma con un approccio programmatico sempre attento a recepire i messaggi che provengono dal mercato, in un costante impegno improntato alla ricerca dell’eccellenza che caratterizza i meccanismi della migliore ospitalità: cortesia, centralità delle persone e impeccabilità del servizio. FH55 Hotels è oggi un gruppo alberghiero composto da quattro strutture, ognuna con una propria identità, ma accomunate da valori che la proprietà trasmette a tutto lo staff e alla direzione degli alberghi. L’alta qualità di un prodotto è un valore di cui FH55 Hotels riconosce l’importanza e la necessità per un fatto culturale prima ancora che economico e lo interpreta nell’espressione di un’ospitalità di alta gamma. I parametri risultano misurabili nelle raffinate atmosfere, nella cura del dettaglio, nei servizi, che non pongono limiti alle richieste dell’ospite.
IL TEMPO E LA STORIA
A oggi FH55 Grand Hotel Mediterraneo figura tra i primissimi centri congressi alberghieri più grandi della Toscana, con 327 camere, tre sale ristorante, 18 sale meeting e un garage privato. Un qualificato staff è sempre a disposizione per soluzioni personalizzate. Il Globo, il centro congressi ospitato all’interno del Grand Hotel Mediterraneo, include 15 sale riunioni, la maggior parte con luce naturale, in spazi recentemente ristrutturanti e dotati di tecnologie all’avanguardia, perfetti per organizzare piccoli e grandi eventi corporate, congressi, convegni, e showroom per lanci di prodotto. Il Salone dei Continenti al piano terra, di 314
metri quadrati, e il Salone degli Oceani al primo piano, di 220 metri quadrati, possono essere suddivisi entrambi in tre sale di sottocommissione. Completano l’offerta congressuale i servizi ristorativi personalizzati e creati dallo chef Andrea Ragoni per accompagnare ogni momento della giornata, dal welcome coffee, alla cena di gala fino agli show cooking.
STORIA CHE CONTINUA
La storia del gruppo FH55 Hotels prosegue nel 1968 con la costruzione di FH55 Grand Hotel Palatino a Roma, a due passi dal Colosseo, nato inizialmente per accogliere i gruppi dei tour operator e a oggi composto da duecento camere, quattro sale meeting e tre sale ristorante.
Il gruppo FH55 Hotels continua a crescere con l’acquisto di FH55 Hotel Calzaiuoli, che apre nel 1984. Un albergo raffinato nel cuore di Firenze con 54 camere. L’architettura si presenta, in ogni suo aspetto, secondo un linguaggio fresco, in perfetto equilibrio tra essenzialità e minimalismo. Gli arredi seguono una linea sofisticata e semplice, ulteriormente valorizzati da una sapiente illuminazione. Al 1995 risale l’acquisto di FH55 Hotel Villa Fiesole, una meravigliosa villa ottocentesca immersa nel verde delle colline fiorentine con 32 stanze, una piscina e una terrazza panoramica. Oltre a essere un raffinato contesto per soggiorni leisure, è location ideale per piccoli meeting, retreat e incentive; un punto di riferimento impareggiabile in grado di fornire servizi di alto livello a organizzatori e operatori, ai quali da sempre garantisce il successo per qualsiasi tipo di evento. Pren-
dono forma ambienti e allestimenti glamour al punto giusto, sempre caratterizzati da una magistrale attenzione per i dettagli, che, come si sa, fanno la differenza.
FUTURE HOTEL
Oggi più che mai il gruppo afferma in maniera chiara la propria volontà di guardare sempre più lontano pur rimanendo fedele ai valori storici che lo caratterizzano. Lo fa comunicando in un modo più smart e aggregante. La nuova brand identity ha infatti l’obiettivo di raccontare non solo le proprie strutture ma anche le storie del gruppo. Le location da contenitori diventano contenuto, con interviste e consigli, e condividono con l’ospite storie, eventi e notizie, da cui trarre interessanti spunti per vivere le destinazioni e su cui costruire interessanti itinerari post congress.
Bouquet di novità
nella terrazza panoramica Violet Rooftop, per godersi un tramonto vista mare.
NELLA TERRA DEL MITO
Greenblu cresce e scommette sulle novità: il 2023 segna un anno di svolta per il gruppo alberghiero, che dopo aver presidiato Puglia e Basilicata si espande in Sicilia e scala un ulteriore gradino acquisendo una nuova fascia di mercato: la montagna.
Intanto, il bouquet pugliese si arricchisce con l’ingresso di Gallipoli. Qui Greenblu propone il Biancodonda Lifestyle Hotel & Spa, un cinque stelle nel cuore della città, tra il borgo antico e il borgo murattiano, a pochi passi dal porto peschereccio e dal Castello Aragonese. 32 camere di design affacciate sul mare, in cui tutti gli elementi di arredo sono stati curati in modo da far vivere una vera esperienza immersiva in stile urban-contemporaneo.
Per la cura del benessere, gli ospiti hanno a disposizione spa e sala fitness, mentre i momenti conviviali troveranno ideale cornice, oltre che in bar e ristorante, anche
New entry sulla splendida costa sud della Sicilia, a Licata, il Falconara Greenblu Resort. L’hotel è una struttura con ampie stanze finemente arredate e circondata da grandi spazi verdi, ideali per conferire un’atmosfera rilassante anche in un evento business.
Il quattro stelle conta 65 camere e suite, il corpo centrale del resort offre un ristorante e rappresenta una meta ideale non solo per un viaggio leisure, ma anche per svariate occasioni Mice, dai convegni ai meeting aziendali, da eventi business e privati ai viaggi incentive alla scoperta delle meraviglie della Sicilia. La proprietà infatti offre diverse soluzioni sul territorio. La club house ospita due sale meeting, che possono accogliere fino a cento persone, a fare da cornice speciale ci pensano poi le due suggestive sale polivalenti situate nel Castello di Falconara, vicino al resort, location ideale per eventi e cerimonie fino a trecento persone.
Oltre a queste novità, va ricordato che da maggio dell’anno scorso si presenta completamente rinnovato anche l’Hotel Pre-
Si arricchisce il portfolio pugliese e lucano, arriva la Sicilia e debutta la montagna: tra resort, hotel urbani e idee inedite Greenblu rafforza la sua versatilità per ogni tipo di evento
sident Lecce, che ha acquisito le insegne del brand Mercure, confermando il suo ruolo di punta nel capoluogo barocco.
DAL MARE ALLA MONTAGNA
Greenblu amplia poi ulteriormente la propria visione e aggiunge alla sua specializzazione mediterranea una nuova affascinante destinazione, la montagna, con una struttura in Trentino, in localtà Folgarida. L’hotel sarà oggetto di una completa ristrutturazione, per offrire al mercato una proposta rinnovata a due passi dalle piste da sci. Conta 102 camere e tra i suoi fiori all’occhiello annovera una grande spa. Sia per la lunga stagione invernale, sia per quella estiva, Greenblu potrà così offrire la soluzione ideale per gli amanti della montagna proponendosi anche come destinazione innovativa per la clientela Mice.
UNO STAFF DEDICATO
Si conferma quindi il valore aggiunto del marchio Greenblu, ovvero la capacità di essere pronti a qualunque richiesta della Mice industry, grazie all’ampia varietà sia di strutture sia di destinazioni, dal resort balneare al contesto urbano, dalla tipica masseria pugliese alla novità montana. Dall’hotel di città perfetto per un congresso alla struttura ideale per attività di team building e viaggi incentive alla scoperta del territorio, che si scopre anche a tavola, grazie al banqueting kit studiato per il Mice, che declina la proposta enogastronomica in base alle peculiarità
e alle eccellenze della destinazione. Dal banchetto al coffee break, alla cena di gala, il personale dedicato saprà valorizzare al meglio le tipicità.
Ad accogliere le richieste e accompagnare l’organizzazione dell’evento ci pensa l’ufficio Mice centralizzato, al quale si affiancano gli staff dedicati in ciascuna struttura, pronti a personalizzare ciascun evento e a seguire il cliente.
VISTA MARE O URBAN STYLE?
Due esempi in portfolio che spiegano al meglio la versatilità del brand sono Torre Cintola Greenblu Sea Emotions, quattro stelle a Monopoli, e Mercure Hotel Lecce President, storico quattro stelle a Lecce.
Il Torre Cintola Greenblu Sea Emotions, offre ai suoi ospiti 283 tra suite e camere, doppia piscina panoramica, l’Atmosphera Wellness & Spa, area fitness fronte mare e un ventaglio di ristoranti, bar e terrazze sul mare. Spazi perfetti per il relax, ma anche per momenti di lavoro, grazie alle sei sale meeting con plenaria da quattrocento posti, sempre vista mare per appuntamenti open-air e attività di team building. Location urbana ideale è invece il Mercure Hotel President Lecce, che unisce alla sua storicità un totale restyling che ha voluto investire su design e tecnologia. Conta 150 camere e nove sale meeting disposte su più livelli, che possono ospitare fino a quattrocento persone e garantiscono massima flessibilità grazie alle pareti mobili che possono essere modulate con facilità.
Anche gli spazi comuni sono stati pensati per diventare occasione di incontro più o meno formale davanti a un ottimo drink o comodamente seduti a tavola.
PRONTI PER I NUOVI TREND
La qualità dei servizi – che comprende l’ormai imprescindibile dotazione tecnica e tecnologica d’avanguardia – e la professionalità del team sono più che mai fondamentali oggi che, dopo la pandemia, le esigenze si sono evolute, le richieste diventano più stringenti e c’è bisogno di dare garanzie e fiducia ad aziende, agenzie e meeting planner. Un approccio che sembra essersi consolidato e che ha portato diverse aziende a mettere da parte, almeno per il momento, incontri da diverse centinaia di delegati e a sud-
dividere il meeting e i partecipanti su più appuntamenti distribuiti nel tempo, una scelta che sembra essere in questo momento funzionale al successo dell’evento. Il Covid-19 ha inoltre rimescolato e dato un nuovo ordine alle priorità: sì al lavoro, ma senza trascurare il benessere psico-fisico, e negli hotel Greenblu i clienti potranno trovare la risposta ideale, dalla sala fitness dove allenarsi e fare un po’ di attività fisica una volta terminato il meeting, alla lezione di yoga open air. Senza dimenticare il valore aggiunto di strutture circondate da un territorio generoso, tutto da esplorare con escursioni e visite guidate, e da gustare, grazie a cooking class, laboratori di cucina tipica e degustazioni di olio e vino.
HILTON MAKING MOMENTS
L’evento diventa un’esperienza su misura
Offrire un’esperienza unica, che valorizzi l’identità e il carattere della location che la ospita e che sia al tempo stesso cucita su misura di chi la vive: questa la chiave del successo di un evento da ricordare così come è stata declinata dal Gruppo Hilton con il lancio, l’anno scorso, di Hilton Making Moments Italian Edition, l’innovativo format con cui il Gruppo, tra le prime compagnie alberghiere a sviluppare un’iniziativa del genere, ha deciso di rinnovare e arricchire ulteriormente il proprio universo dedicato al Mice. Sette gli hotel coinvolti, nei quali sono stati realizzati cinque temi portanti che hanno come fil rouge il valore dell’F&B di casa Hilton, i suoi team e i suoi chef. Sono nate così proposte pensate per eventi aziendali
di ogni tipologia, ma anche per anniversari importanti e cerimonie private, menù accuratamente selezionati, location d’eccezione, format originali per un’esperienza che nasce dalla competenza e creatività del team dedicato per consegnare agli ospiti momenti da ricordare.
UN FORMAT, CINQUE DECLINAZIONI
Hilton Making Moments si sviluppa intorno a cinque temi portanti in base ai quali vengono studiate e realizzate le proposte: Banquet Royale, pensato per gli eventi di grandi dimensioni, valorizza gli spazi ampi con cene e intrattenimento a effetto wow; My Dinner Party si presta invece per una cena intima in
È fondamentale, oggi, sorprendere ed emozionare, e tra le proposte che sono state più apprezzate dalla clientela Hilton, spiccano quelle legate alla storia e alla tradizione della specifica destinazionedi MARIANGELA TRAFICANTE Aleph Rome Hotel, Curio Collection by Hilton Alessandro M. Cabella, Hilton area general manager Italy Hilton Milan
un contesto rilassato e informale; Mix & Mingle rinnova il concetto di aperitivo per un evento all’insegna della convivialità, tra bollicine d’autore, un calice di vino o una birra artigianale; Street Food Festival evidenzia ancor di più questi elementi di socialità in un’esperienza creativa e dinamica da percorrere attraverso le eccellenze del territorio e del mondo; infine, ecco Live Stations, la soluzione informale e divertente che porta a interagire con gli chef all’opera sotto gli occhi degli ospiti.
PAROLE D’ORDINE: NOVITÀ E ORIGINALITÀ
Ecco quindi, un concept originale e personalizzabile che ha portato aria di novità nel settore: «Attualmente il mondo degli eventi sta vivendo un grande rilancio. Le aspettative sono alte e sia da parte degli organizzatori sia dei fruitori si avverte l'esigenza di vivere emozioni ed esperienze nuove, in grado di lasciare un ricordo indelebile e di rendere ogni evento unico e irripetibile – racconta Alessandro Cabella, Hilton area general manager Italy –. Novità e originalità sono le parole d'ordine, elementi essenziali in ogni evento che si possa definire tale. L'aspetto legato al mondo gastronomico è sempre molto importante, ma ora è imprescindibile l'arricchimento con esperienze inusuali, attività ludiche e momenti di intrattenimento in grado di spaziare dal glamour alla tradizione, dalla tecnologia all’artigianato più puro. È fondamentale sorprendere ed emozionare, e quello che Making Moments sa offrire è proprio questa narrazione ampia, capace di far diventare ogni evento un’esperienza ve-
ramente innovativa, che dia modo sia all’organizzatore sia ai partecipanti di vivere momenti pieni di nuove scoperte».
Tra le esperienze che sono state più apprezzate dalla clientela, finora spiccano quelle legate alla storia e alla tradizione della specifica destinazione in cui si svolge l'evento.
Tra queste, per esempio, si annovera il Banchetto del Doge a Venezia, il Rugantino o La Dolce Vita a Roma, che permettono ai partecipanti di calarsi in una determinata epoca, con i suoi costumi, le specialità gastronomiche, l’intrattenimento e l’atmosfera che la caratterizza. In questo modo si offre agli ospiti un autentico salto nel passato per vivere emozioni insolite, in una narrazione immersiva, coerente e divertente.
IDEALE PER I TEAM BUILDING
La proposta Making Moments sta riscuotendo molto successo nel settore del team building, in cui la parte di intrattenimento è sempre importantissima e deve essere sempre molto innovativa. Prosegue dunque Cabella: «Per questa tipologia di eventi alcuni hotel hanno sviluppato attività in grado di intrattenere, creare sinergie, divertire ma anche informare e arricchire il bagaglio culturale dei partecipanti. Tra questi particolarmente gradite sono i mini corsi da sommelier, organizzati in collaborazione con la Fondazione Italiana Sommelier, oppure le “pizza e pasta making class”, con gli chef che svelano i segreti della ricetta perfetta, e altre attività legate alla scoperta del gusto e della cultura enogastronomica del Belpaese. Un altro elemento molto caro a tutti gli alberghi del gruppo è la sostenibilità e la solida-
Scoprite qui le esperienze Making Moments in Italia
rietà. Il rispetto per l'ambiente è alla base di ogni evento, e grande attenzione è dedicata alla riduzione degli sprechi e dell’impatto ambientale. Non solo, si stanno attualmente sviluppando proposte per esperienze interamente green e sostenibili, per ottenere il molteplice scopo di intrattenere, sensibilizzare gli ospiti e salvaguardare il pianeta». Del resto, quella di stupire con format originali e coinvolgenti è un’eredità che trae le sue radici già dal passato, quello dei mitici anni Sessanta a Roma, della Dolce Vita e della capitale in salsa hollywoodiana. Negli Anni
'60, il Rome Cavalieri è infatti stato il primo hotel a Roma ad aver realizzato il Toga Party. «Erano gli anni in cui le produzioni americane venivano in Italia e soprattutto nella Capitale, per girare i cosiddetti "pepla", film storici ambientati per lo più nella Roma Imperiale. Erano produzioni faraoniche, che coinvolgevano divi assoluti, come Liz Taylor, Richard Burton, Kirk Douglas e molti altri. Ancora oggi il tema dell'antica Roma mantiene invariato il proprio fascino, e gli ospiti che partecipano ai Toga Party rimangono sempre sorpresi, stupiti dalla bellezza delle decorazioni e dall’offerta culinaria di questo imponente evento, con tanto di personaggi storici dell'epoca. Un successo che non smette mai di ripetersi!» conferma Alessandro Cabella.
SEGUENDO I TREND
Un percorso, quello tracciato dal debutto di Hilton Making Moments, che ha già raccolto soddisfazioni ma lungo il quale non sono mancate le sfide, dato anche il momento storico in cui il mondo degli eventi si è trovato a doversi reinventare e rilanciare dopo lo stop forzato dovuto alla pandemia. Come hanno reagito in casa Hilton? Afferma Cabella: «Grazie alla professionalità dei nostri team Making Moments, che hanno accolto il progetto con grande entusiasmo, non si sono riscontrate grandi criticità. La loro professionalità e capacità organizzativa hanno permesso di svolgere senza problemi qualsiasi tipo di evento. La vera sfida è a livello progettuale, perché Hilton ha come priorità la creazione di proposte sempre in linea con i trend più attuali. L'obiettivo è non solo di soddisfare le aspettative degli ospiti più esigenti, ma anche quello di anticipare le necessità del cliente, che potrà quindi trovare la soluzione migliore e più innovativa per la sua specifica esigenza».
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Racconto di una visione strategica
Mondi che si intrecciano in una contaminazione positiva che fa crescere: così, ampliando la propria vocazione dal leisure al Mice, il Gruppo HNH Hospitality è diventato un punto di riferimento nell’ospitalità italiana pur avendo una storia relativamente giovane alle spalle. Nata nel 1999 dall’intuito imprenditoriale e dall’esperienza alberghiera della famiglia Boccato, negli anni la catena ha realizzato una crescita costante con un focus su gestione e sviluppo alberghiero, posizionandosi come uno dei principali operatori indipendenti italiani nel segmento degli hotel quattro e cinque stelle. Oggi, grazie anche alla collaborazione con diverse catene alberghiere, sono sedici le strutture in portfolio, tra le quali spiccano anche hotel e resort votati al Mice.
NUMERI IMPORTANTI E GRANDI PROGETTI
La strada percorsa ha portato la famiglia Boccato ad ampliare e diversificare il proprio portfolio: dalle prime tre proprietà leisure la visione si è allargata per abbracciare nuovi segmenti di mercato, «Per estendere le opportunità e le prospettive e per crescere riducendo il rischio – racconta Francesco Criscuolo, direttore commerciale del Gruppo –. Nel triennio 20102013 sono state acquisite tre strutture Mice a Bologna, Verona e Mestre, per un totale di 480 camere, 27 sale meeting e sei outlet ristorativi. Negli anni a seguire abbiamo continuato a crescere seguendo traiettorie ibride. Oggi contiamo 2.261 camere, 93 sale meeting, 42 outlet ristorativi, cinque spa».
Nella storia di HNH Hospitality, come del re-
Nato con vocazione leisure, il gruppo HNH Hospitality ha ben presto ampliato gli orizzonti e ora offre un ventaglio di hotel e resort votati anche al mondo Mice, che ci raccontano i loro plus e i momenti da ricordare
sto in quella dell’intero mondo hospitality e Mice, ha giocato un ruolo cruciale anche la pandemia; tuttavia, l’annus horribilis 2020 è stato visto dal gruppo come un momento foriero di nuove occasioni: «Eravamo convinti che dietro al grande caos ci sarebbe stata un’opportunità ancora più grande da cogliere. Mossi da questo spirito, abbiamo costituito un gruppo di lavoro che oggi conta 22 persone, il cui obiettivo era da un lato definire il nostro protocollo interno per la ripartenza degli eventi, dall'altro immaginare scenari futuri. #usciamodaglischermi è stato il motto che ci ha ispirato anche nel mantenere sempre viva la relazione con i nostri clienti e partner» spiega Criscuolo. E ora che la ripartenza è assodata, si confermano gli obiettivi: crescere ma sempre tenendo in grande considerazione il valore e le relazioni con le persone: «Vogliamo continuare a crescere, in sinergia con i brand con cui collaboriamo – come Hilton, IHG, Best Western, Accor, Preferred, Almar – nelle comunità in cui operiamo. Puntiamo a progetti che facciano crescere il valore della nostra offerta e crediamo anche che la chiave sia dare valore al tempo che le persone investono nello stare nei nostri hotel e resort: vogliamo costruire momenti di connessione pensati per far in modo che i nostri ospiti stiano bene, mentalmente e fisicamente. Questi progetti si sviluppano anche grazie alla tecnologia: nel mercato esiste tanta intelligence pensata per il mondo Rooms, meno per F&B e Mice. Anche questa è una linea strategica di sviluppo cui stiamo lavorando» conclude il direttore commerciale.
EVENTI MEMORABILI
Hotel di rilievo, quelli del gruppo HNH, che consentono l’organizzazione di infinite tipologie di eventi, versatili e originali. Al Best Western CTC Hotel Verona (203 camere e nove sale meeting), per esempio, tra gli allestimenti più fantasiosi e sfidanti realizzati, figura una serie di otto cene di gala con spettacoli circensi organizzate per un evento del settore cosmetico e servite nel tendone del circo allestito nel parcheggio.
Ancora nella città scaligera, l’Hotel Indigo Verona – Grand Hotel Des Arts (boutique hotel a due passi dall’Arena, con 62 camere e tre sale meeting) ha allestito l’apericena per un'importante azienda dell'automotive valorizzando la versatilità dei propri spazi esterni, il patio e il giardino, in continuo dialogo con il bar interno.
Il Best Western Plus Tower Hotel Bologna (149 camere e 11 sale meeting) ha ospitato una due giorni in cui un’agenzia del lavoro ha accolto trecento persone e organizzato una serata danzante con un concerto jazz. Degno di nota è anche l’evento per una azienda di gioielli, che ha allestito la sala plenaria con addobbi floreali che ricordavano la luminosità dei loro prodotti, in occasione della premiazione delle top seller.
Spostandoci nella Capitale, il DoubleTree by Hilton Rome Monti (133 camere e tre sale meeting) propone esperienze originali e particolari, come la Coffee Experience o dei tour alla scoperta del quartiere con attività creative come la composizione di un mosaico che poi diventa un grazioso cadeau da portare a casa. Non solo: l’hotel è stato anche country headquarter in occasione del G20 del 2021
ed è stato coinvolto nella promozione di automotive e competizioni in occasione della Formula E ad aprile 2022.
Ospitato in un palazzo storico dei primi del Novecento, il DoubleTree by Hilton Trieste (125 camere e sei sale meeting) ha invece deciso di puntare sulla tecnologia: considerate le richieste per eventi ibridi e per nuovi format di meeting, infatti, la struttura si è dotata di alcune tecnologie audio video per le videoconferenze con speaker professionale e videocamera.
E ancora, il Crowne Plaza Padova (177 camere e 16 sale polivalenti) ospita da diversi anni il Gran Galà dell'Alta Fedeltà, un evento che vede trasformarsi tutte le sale e molte camere della struttura in spazi “suonanti” con esposizione di impianti di musica ad alta definizione.
WORK HARD, HAVE FUN!
Chiudiamo la carrellata con il voco Milan-Fiere – il primo a brand voco in Italia, inaugurato a settembre 2021 –, in posizione strategica per il quartiere fieristico meneghino e il nuovo Mind Milano Innovation District, con il suo particolare concetto di ospitalità business, “Work hard, have fun!”. Tra gli eventi più originali di questa giovane storia non si può non citare l'annuale corporate party di un'importante compagnia nel campo dell'hospitality,
per la quale è stato privatizzato interamente il ristorante dove si è tenuta un'esibizione di artiste di tessuti aerei, ma anche l’allestimento di diverse selfie station nelle aree comuni e negli ascensori in occasione di un evento di una prestigiosa casa cosmetica e gli eventi di due case automobilistiche in cui sono state posizionate due auto, una all'interno del ristorante e l'altra all'ingresso dell’hotel.
A TUTTO LUXURY
Il portfolio di HNH Hospitality include anche il cluster luxury, di cui fanno parte l’Almar Jesolo Resort & Spa in Veneto – perfetto per incentive e team building, ma anche per post congress all’insegna del wellness –, l’Almar Giardino di Costanza Resort & Spa in Sicilia – che agli eventi dedica l’ottocentesca Villa Fontanasalsa, adiacente al resort, per un totale di otto sale con capienza fino a novecento persone – e il Pullman Almar Timi Ama Resort & Spa in Sardegna – immerso in 11 ettari di parco naturale, con 275 camere e quattro sale meeting fino a 350 persone – che, tra gli altri, a ottobre 2021 ha ospitato la riunione dell’Italian Chapter dell'Ehma (European Hotel Managers Association), tra cocktail e cena di benvenuto a due passi dal mare ed escursioni in jeep, catamarano e quad con rinfresco in spiaggia. indirizzi a fine rivista
EVENTI IN VENETO LA LOCATION PER I TUOI
16 sale meeting disposte su 1400 mq
Per il tuo prossimo evento in Veneto scegli la migliore location. Crowne Plaza Padova, grazie ai suoi ambienti moderni ed eleganti ed i suoi elevati standard, è in grado di soddisfare le aspettative dell'ospite più esigente.
Il centro congressi dispone di 16 sale polivalenti - tutte dotate di luce naturale - per uno spazio totale di 1400 mq, che può ospitare fino a 450 persone per singolo evento.
Oltre che su un Meeting Director e un team tecnico dedicato in maniera esclusiva all’area meeting, potrai contare su:
Parcheggio e garage gratuiti
Spazi attrezzati per il co-working
Ampio foyer per momenti di break
Ristorante e bar con cucina dedicata
16 sale meeting modulabili e con luce naturale Posizione strategica a pochi metri dall'uscita Padova Ovest
Via Po, 197, Padova, 35135, Italy
T: +39 0498656511 | E: info@crowneplazapadova com www cppadova com
CROWNE PLAZA PADOVA Scopri di più SERVIZI DEDICATI AI MEETING PLANNERSI PALAZZI – HISTORIC EXPERIENCE HOTELS
100% made in Italy
Alla base del brand I Palazzi – Historic Experience Hotels c’è un’azienda cento per cento made in Italy, nata dallo spirito imprenditoriale di Elisabetta Gabri e Mauro Morello con l’idea di creare un concept tutto nuovo di ospitalità nel panorama dell’hotellerie italiana sia per il segmento leisure sia per eventi business. Tre dimore storiche, tutti immobili vincolati dalle Belle Arti, dove si respira la storia, anche attraverso gli arredi d’epoca, i tessuti preziosi e lo stile, perché oltre al valore estetico si vuole comunicare l’importanza del valore etico.
La prima struttura che incarna la fusione tra raffinatezza, cura del servizio e mission del Gruppo, è Palace Grand Hotel, un edificio storico, situato sul Colle Campigli a Varese, vincolato a livello monumentale, dove rimangono intatte le caratteristiche in puro
stile Liberty del progetto originale dell’illustre architetto Giuseppe Sommaruga.
UNA LOCATION ESCLUSIVA
Un prezioso gioiello collocato in una location unica nel suo genere, facilmente raggiungibile sia dall’aeroporto di Malpensa sia dall’uscita dell’autostrada A8, immerso in un parco secolare che permette all’ospite di dimenticare il caos urbano e lo stress cittadino e sentirsi coccolato in una piccola oasi verdeggiante nel pieno centro della città. Una struttura imponente, un palazzo con personalità che sa farsi notare, con una vista panoramica che spazia dal Sacro Monte al Lago di Varese fino ad arrivare alla catena del Monte Rosa. Se da fuori tutto fa pensare a una struttura mitica, celebrativa dello stile Liberty, quando si varcano le sue porte, l’impatto è quello di ambienti caldi,
Palace Grand Hotel: il colonnato Palace Grand Hotel: la nuova piscina esterna
Elisabetta Gabri e Mauro Morello nel 2016 hanno fondato I PalazziIl gruppo I Palazzi, con i suoi tre fiori all’occhiello, si afferma nel panorama nazionale sia come meta per viaggi di piacere sia come destinazione per eventi aziendali. Le esperienze storiche e artistiche del tempo vengono così armonicamente contestualizzate con i bisogni odiernidi KATIA PATRIZI
accessibili a tutti, con un aspetto elegante e raffinato sempre nel pieno rispetto della sua anima originale che lo caratterizza.
I PUNTI DI FORZA
Le sue ampie sale congressuali, che possono ospitare fino a 250 persone, tutte illuminate da luce naturale e dotate di comfort e tecnologie all’avanguardia, servizi bar e ristorativi a disposizione per soddisfare il palato dei clienti con deliziosi buffet-lunch o raffinate cene di gala, e ampio parcheggio gratuito adiacente alla struttura rendono il Palace Grand Hotel la destinazione pensata sia per soggiorni di piacere sia per eventi aziendali, team building o conferenze.
A corollario, per un’esperienza a 360 gradi in grado di coinvolgere anche la sfera più riservata e personale del cliente, uno staff energico e proattivo, sempre pronto a trovare la soluzione ad hoc per ciascuna necessità, a realizzare ogni desiderio e soddisfare i bisogni, anche quelli più particolari per un servizio tailor-made. Tutto lo staff si impegna, col sorriso, a promuovere il Palace Grand Hotel come punto di riferimento per la vita sociale e culturale della città, regalando esperienze uniche che superano qualsiasi aspettativa.
LE NOVITÀ:
UN ANNO RICCO DA SCOPRIRE
Lo storico hotel, oltre a essere oggetto di un’opera di riqualificazione volta a conferire alla struttura un aspetto più contemporaneo preservandone il suo valore inestimabile, celebra quest’anno i suoi 110 anni di attività ed è pronto a inaugurare la sua nuova piscina esterna di 25 metri, dove l’architettura e la natura trovano il loro equilibrio e danno vita a un’armonia paesaggistica tutta da scoprire. Un gigante specchio d’acqua con una vista da favola, caratterizzato da un design moderno e impreziosito dai sofisticati arredi Roda, in grado di regalare momenti di relax e benessere ai suoi ospiti e di offrire una fuga dal contesto lavorativo dopo una giornata di business piena di meeting.
Cambiando meta, la mission aziendale è la medesima: ricerca del bello, determinazione dello staff, salvaguardia di palazzi antichi e offerta di servizi di lusso. Cà Bonfadini a Venezia e San Lorenzo a Linari a Siena sono le altre due perle, dove la bellezza non manca, ma questa è un’altra storia da raccontare nel prossimo numero.
L’Italia più glamour
IHC, Italian Hospitality Collection, cala un full di carte vincenti, quello di cinque location di classe tra Sardegna, Toscana e Valle d’Aosta, per esperienze Mice uniche, di alto livello ed esclusività, fatte di qualità, benefit e servizi di assoluto valore
Nobiltà, storia, architettura, natura, esclusività, qualità di servizi: difficile rinunciare a una di queste parole per descrivere mission e location di IHC, Italian Hospitality Collection, dinamica realtà a capo di cinque strutture di charme tra Sardegna, Toscana e Valle d’Aosta. Pensare a Chia Laguna Resort vuol dire immergersi in un’esperienza indimenticabile in Sardegna tra natura, profumi e sapori. Sbagliato però ritenere la location, in realtà tre hotel, Conrad Chia Laguna Sardinia, Baia di Chia Resort Sardinia – Curio Collection by Hilton, Hotel Village, esclusivamente per un’utenza leisure, per quanto camere e suite raccontino di colore, design contemporaneo, eleganza e benefit di alto livello.
CHIA LAGUNA RESORT, MICE COLOR TURCHESE
Chia Laguna Resort presenta infatti un conference & exhibition center da 950 posti, uno dei più importanti dell’isola, sede di immagine e sostanza per qualsiasi tipo di evento, dalle convention ai congressi, dai lanci di prodotto alle esposizioni. Spazi, modulabili e confortevoli, di efficienza, modernità, flessibilità e tecnologia, che includono anche un foyer di cinquecento metri quadrati. Sessioni dedicate al lavoro da alternarsi a momenti di stacco e benessere, sia nelle spiagge del mare color turchese sia nell’avveniristica ed elegante Conrad Spa, spazio dedicato al wellbeing con piscine idromas-
saggio nel giardino e solarium. Non possono mancare, ovviamente, possibilità di attività di incentive e team building, quali uscite in barca a vela e cavalcate lungo la costa.
GROTTA GIUSTI THERMAL SPA RESORT, EVENTI NELLE TERME
Dalla Sardegna si torna in continente, precisamente in Toscana, dove IHC presenta un plateau di tre location di fascino: Grotta Giusti Thermal Spa Resort – Autograph Collection, tra Firenze e Lucca, è una splendida villa risalente al 1800 circondata da un parco secolare che custodisce un’incredibile grotta termale. Di grande impatto le luminose camere e suite, recentemente rinnovate e ispirate alla terra che le ospita, dagli arredi, colori e dettagli eleganti e classici. Di elevato livello anche le proposte ristorative, perfette per raffinate cene di gala e pranzi di lavoro, per piatti che seguono i ritmi della natura. Eventi e riunioni trovano poi nella Cavaliere meeting room e nel Bioaquam Pavillion due ambienti ideali anche per momenti conviviali di sicuro effetto. Un resort ideale per alternare sessioni dedicate alla professione a momenti di benessere: la nuova spa termale è un tempio del wellness. Sono mille i metri quadrati di vasche e zone per i trattamenti, per un paradiso naturale suddiviso in tre aree con temperature che vanno dai 28 ai 34 gradi.
FONTEVERDE
LIFESTYLE & THERMAL RETREAT,
LUOGO SENZA TEMPOFonteverde Lifestyle & Thermal Retreat, palazzo nato da un portico del Rinascimento, è un rifugio senza tempo per vivere il benessere tra colline, antichi borghi, filari di cipressi e piccole chiese nel cuore della Val d’Orcia. Nelle camere e suite, interamente rinnovate, si alternano luminosi toni chiari al nero, all’avorio e al grigio tortora, evidenti richiami ai colori delle facciate delle chiese romaniche e a quelli della valle. La ristorazione è di estrema qualità e raffinatezza, al pari di benefit, caratteristiche e servizi, e si ispira ai sapori della migliore gastronomia. L’utenza congressuale può contare, qui, su soluzioni perfette, quali la Casina delle Rose e le sale meeting Cosimo I e Cosimo II, dotate delle più moderne e complete attrezzature. E, per i momenti di relax e remise en forme, la spa con il suo parco termale di cinquemila metri quadrati assicura benessere totale.
glie il resort per occasioni di lavoro, sono riservate moderne sale riunioni per qualunque tipo di evento e, per il post congress, un’area termale con piscine e percorsi benessere.
LE MASSIF HOTEL & LODGE COURMAYEUR, MAESTOSA ELEGANZA
Salendo infine in Val d’Aosta, l’hotel Le Massif Hotel & Lodge Courmayeur, aperto in luglio e agosto, è sinonimo della montagna più glamour. Scenari spettacolari, esperienze nella natura, creatività e organizzazione impeccabile rendono memorabili eventi e incontri. A disposizione per gli eventi aziendali alcuni spazi meeting presenti nel territorio: il Courmayeur Congress Center in paese e la sala delle Alpi dello Skyway Montebianco a quota tremila metri.
BAGNI
DI PISA PALACE & THERMAL SPA, FASCINO ED ELEGANZA
Rimanendo in Toscana Bagni di Pisa Palace & Thermal Spa è un sontuoso palazzo sulle colline di Pisa, elegante hotel storico le cui camere e suite, luminose e preziose, raccontano di architettura classica settecentesca, affreschi e pavimenti in cotto o marmo. Di pari livello anche l’offerta gastronomica, fatta di sapori del territorio della più autentica tradizione, da servirsi in eleganti ambienti per cene e pranzi glamour mentre, per chi sce-
MAXIMILIAN’S HOTELS ★★★★
Evento elevato al futuro
L’Hotel Ambasciatori, l’Hotel Sporting e l’Hotel Continental di Rimini rilanciano la loro offerta di ospitalità rivolta a una clientela business e congressuale, facendola diventare una vera e propria strategia di brand, basata su nuovi valori, ambiti e asset, rimodulando servizi Mice a 360 gradi, declinati in servizi incentive post congress e soluzioni di team building
Da sempre meta turistica di spicco, ma anche luogo rinomato dove fermentano moda e tendenze, la Riviera Romagnola ha tante anime che si materializzano in proiezioni verso il futuro, fra architetture sensoriali ed estetizzazione del quotidiano. Ecco la chiave di lettura dei Maximilian’s Hotels di Rimini: un concept destinato a interpretare la filosofia innovativa di un vivere contemporaneo su misura per il segmento business.
Tutte e tre le strutture del gruppo hanno una naturale predisposizione a ospitare qualsiasi tipo di evento, dal piccolo convegno al corso di aggiornamento, fino al grande meeting aziendale. I Maximilian’s Hotels si presentano come strutture business, funzionali e strategiche, anche per la loro felice posizione. Si trovano infatti inserite in una ricca rete di itinerari turistici nel territorio, di interesse storico, artistico ed enogastronomico.
HOTEL AMBASCIATORI:
RAFFINATA ACCOGLIENZA
L’Hotel Ambasciatori a Rimini Marina Centro è storicamente sinonimo di accoglienza e di stile. Teatro di memorabili momenti di successo per meeting e congressi, è sempre ineccepibile nel riconfermare gli standard più elevati e la miglior qualità dei servizi che non pongono limiti alle richieste dell’ospite. A pochi passi dalla spiaggia e dal mare, offre un’indimenticabile colazione servita al sesto piano, da dove si gode una vista impareggiabile. L’american bar è un punto di riferimento per aperitivi in compagnia o per eventi particolari con degustazioni di prodotti tipici, intrattenimento e tante serate di musica dal vivo.
L’offerta congressuale mette a disposizione diverse aree, tra cui la sala Quarzo che, oltre
a godere di una splendida vista sul nuovo Parco del Mare, è la più spaziosa e versatile tra quelle proposte. Altre sale modulabili offrono spazi attrezzati per meeting e riunioni aziendali (fino a duecento persone). La geometria variabile consente una flessibilità non comune, adatta ai più svariati modi di fruizione. Infine, l’Hotel Ambasciatori mette a disposizione dei propri ospiti una palestra attrezzata e un piccolo angolo benessere.
HOTEL SPORTING:
RESTYLING D’ALTA GAMMA
L’Hotel Sporting di Rimini, elegante, eclettico e flessibile, si dimostra sempre fermamente deciso a posizionare la sua offerta su un piano di alta gamma; lo confermano i recenti interventi di rinnovamento e ristrutturazione. Il risultato estetico è maestoso ed elegante, capace di soddisfare quel desiderio di raffinatezza che sempre più spesso accomuna le esigenze dei clienti. Dispone di 110 camere, la maggior parte delle quali fronte mare, e mette a disposizione un’ampia sala ristorante elegante e luminosa, con veduta panoramica sul mare. L’Hotel Sporting è situato a pochi minuti dal Palazzo dei Congressi e da Rimini Fiera, ma anche dai maggiori monumenti e luoghi d’interesse storico-culturali della città. Dispone di diverse sale congressi, in grado di ospitare da dieci a 180 persone, dotate di luce naturale e perfettamente oscurabili, con amplificazione, videoproiettori e plasma 50 pollici, microfoni e tutte le attrezzature necessarie a organizzare al meglio un meeting di successo. Un ufficio Mice dedicato è preposto alla pianificazione di qualsiasi tipologia di evento, dall’ideazione alla realizzazione. Il Ristorante Topazio, sia a pranzo sia a cena, offre un’ampia scelta di piatti regionali e locali, sia con formula buffet sia con menu “à
la carte”; può accogliere fino a 250 ospiti ed è luogo ideale per banchetti, cocktail party, buffet e ricevimenti.
HOTEL CONTINENTAL:
MODERNO E STRATEGICO
Situato nel cuore di Rimini e davanti al mare, l’Hotel Continental è meta ideale per un meeting. La posizione strategica e gli ampi spazi modernamente attrezzati garantiscono la perfetta riuscita di eventi e incentive anche di ampie dimensioni. Prestigiose suite e camere arredate in stile moderno richiamano un design di gusto contemporaneo dove il leitmotiv ricorrente sembra essere la luce piena in un perfetto connubio di naturale e artificiale. Tutte soluzioni arredate con gusto ed eleganza, dotate dei migliori comfort per garantire un soggiorno di qualità.
L’Hotel Continental, inoltre, dispone di sette sale meeting modulabili: luminose, spaziose e climatizzate, sono tra le più capienti a Rimini, in grado di accogliere fino a 350 partecipanti. Tutte le sale dispongono delle più avanzate tecnologie e offrono un ventaglio di servizi correlati. Completa l’offerta e dà un valore aggiunto allo spazio polifunzionale, la spiaggia privata, presso la quale è possibile svolgere sessioni di team building e matrimoni. indirizzi a fine rivista
Fascino in Franciacorta
Da un ristorante in provincia di Brescia a un gruppo di riferimento per l’accoglienza in una delle zone più prestigiose del Nord Italia: la Franciacorta. È questa la parabola evolutiva di sviluppo di PNGroup, realtà che impiega duecento dipendenti e accoglie 93mila ospiti all’anno nelle sue cinque strutture, che vanno dalla dimora storica a quella moderna con servizi all’avanguardia, cui si sono aggiunti di recente Lake Garda Resort a Moniga del Garda e L'Antica Corte a Travagliato. Oggi l’azienda opera in quattro aree strategiche: l’accoglienza, l’universo Mice, la ristorazione e, last but not least, il wedding. Un bel passo in avanti, se si considera che tutto è iniziato, una decina di anni fa, dal Ristorante Pio Nono di Erbusco.
TRA CARRIERA E STRATEGIA MIRATA
E proprio qui si incrociano le due storie che hanno creato l’alchimia perfetta: quella di una storica famiglia di ristoratori, rappresentata oggi da Daniele Reccagni, e quella di un manager quale Matteo Garosio, amministratore delegato di PNGroup, che proprio dal Pio Nono ha iniziato la sua carriera salendo fino al vertice del gruppo. «Più che un lavoro è stata una passione – spiega Garosio – per un lavoro che ho imparato a conoscere nei minimi particolari; sono infatti rimasto al Pio Nono fino a 23 anni, mentre terminavo gli studi superiori. Un periodo in cui è nata e cresciuta la conoscenza e la stima per i Reccagni. Maitre di sala, portiere di notte, segre -
Matteo Garosio, amministratore delegato di PNGroup, ha iniziato la sua carriera dal ristorante Pio Nono, salendo poi fino al vertice del gruppo
Un gruppo solido, innovativo e fortemente orientato alla soddisfazione del cliente. PNGroup, realtà imprenditoriale ad alto valore aggiunto, presenta un portfolio di location di charme in Franciacorta, perfette per un’utenza Mice esigente e attentaPNGroup di ANDREA MATTEUCCI Borgo Santa Giulia Relais Franciacorta
tario di ricevimento, direttore... non c’è ruolo che non abbia provato», spiega con orgoglio. «Non va poi dimenticato che nel settore dell’accoglienza non è sufficiente richiedere le competenze ai propri dipendenti: occorre lavorare con intelligenza emotiva ed essere in grado di creare armonia». Dopo diverse esperienze anche all’estero, il 2011 è l’anno della svolta, Garosio torna a lavorare con la famiglia Reccagni e si delinea il progetto imprenditoriale: si decide di passare da un’unica struttura a un gruppo di location gestite con un identico approccio. Così, partendo dal ristorante già di proprietà dei Reccagni, si dà il via al periodo delle acquisizioni. La prima struttura rilevata è Villa Fenaroli a Rezzato nel 2012. «Nel 2015 – prosegue l’amministratore delegato – è la volta del Golf Resort la Colombera di Castrezzato, seguita nel 2016 dal Borgo Santa Giulia, un boutique hotel nel cuore della Franciacorta. A quel punto decidiamo di fermarci fino al 2019, per poter consolidare la struttura di PNGroup».
ORGANIZZAZIONE CENTRO-PERIFERICA
La gestione centro-periferica di PNGroup presenta oggi un’organizzazione definita che ottimizza le risorse delle strutture. «Abbiamo una serie di funzioni centralizzate con il marketing & sales director Riccardo Pistoia; passando poi per finanza e controllo e arrivando a un ufficio dedicato al coordinamento delle singole direzioni di struttura. Inoltre – racconta ancora l’amministratore delegato – la divisione operation service per il food and beverage si occupa di tutto quello che riguarda la ristorazione collettiva, il wedding e gli eventi. Il reparto It gestisce
il sistema integrato Erp e si occupa delle attività di digital experience. Infine, l’ufficio delle risorse umane si basa su due elementi determinanti, il costante recruitment e lo sviluppo del capitale umano con processi di training interno, anche on the job. Anche a livello di organigramma abbiamo disegnato la gestione centro-periferica, cioè a un unico centro operativo fanno riferimento tutte le periferie». Pur avendo delle strutture che si basano sulle camere, il focus è sempre legato al food and beverage. In ogni hotel è presente un ristorante aperto sia agli ospiti interni sia a quelli esterni, che si occupa anche di banchettistica leisure, inoltre quest'anno è stato inaugurato PNC Catering & Banqueting, la divisione catering del gruppo. «Tutte le nostre strutture sono geo-localizzate nell’area della provincia di Brescia; in particolare – prosegue Garosio – tre sono proprio nella zona della Franciacorta. È chiaro che siamo coinvolti come attori importanti all’interno della filiera turisticoricettiva anche in altri tipi di iniziative. Per esempio, siamo promotori di manifestazioni enogastronomiche e di attività leisure legate al golf o al cicloturismo: il tutto all’interno dell’ambiente spettacolare creato dal lago d’Iseo».
GUARDANDO AVANTI
«Guardando avanti – chiosa Matteo Garosio –sarà fondamentale uscire dal mercato locale. E per far questo, abbiamo cominciato il processo di acquisto di un albergo a Folgarida. Una meta turistica come la montagna potrebbe essere una destinazione utile per destagionalizzare i flussi economici del gruppo. Guardiamo avanti per risolvere le criticità di oggi».
indirizzi a fine rivista
Il valore delle relazioni negli eventi
Valore allo staff, relazione con il cliente, passi concreti nella sostenibilità: potremmo sintetizzare così cosa significhi lavorare nel Mice per il mondo alberghiero, secondo Starhotels, gruppo italiano con trenta strutture che ha deciso di investire in queste tre direzioni. Attrarre le risorse migliori e trattenerle è fondamentale: «Stiamo investendo sul consolidamento del team e sulla valorizzazione ed evoluzione della figura dell’event manager – racconta il direttore commerciale Antonio Ducceschi –. È importante che comprendano realmente le esigenze del cliente e per far questo è necessaria una formazione costante che punti a certificazioni specifiche, ma anche
la partecipazione a eventi di settore dove dialogare e confrontarsi con i meeting planner. Le figure consolidate agevolano i clienti, che si abituano a poter contare sugli stessi interlocutori. Siamo anche molto attivi in ambito associativo, con la presenza su board e advisory council di Mpi, Gbta, Federcongressi&eventi, per citarne alcuni, che ci permettono di entrare in ambiti di discussione di più ampio respiro, analisi dei trend e delle prospettive future».
SEMPRE PIÙ MICE-ORIENTED
Location strategiche, soluzioni adatte a ogni tipo di evento, un event team dedicato: questi sono i principali punti di forza di Starhotels
Consolidamento del team, capacità di attrarre e trattenere i talenti, ascolto delle necessità dei clienti e dialogo costante, attenzione concreta alla sostenibilità sono tra i capisaldi del gruppo nella sua vocazione meeting & event
in ambito Mice, insieme alla professionalità e alla competenza delle persone dedicate. Il 2001 è stato un anno di svolta con la creazione di STARevents, il Group Desk centralizzato della compagnia e l’arrivo di Laura Baroncelli alla sua guida. Starhotels ha iniziato in quegli anni a promuovere la destinazione ancor prima dell’hotel, per far capire ai meeting planner le potenzialità di tutte le città in cui il Gruppo era presente.
Da allora l’azienda ha investito nel Mice a tutti i livelli, creando, oltre al Group Desk STARevents, anche un team di venditori dedicati e rinforzando la parte operativa investendo sulla figura degli event manager, con un approccio improntato al “problem solving”.
Per fidelizzare l’ospite e sviluppare nuove opportunità di business, Starhotels ha sempre fatto leva sulla reputazione aziendale che mette al centro la soddisfazione del cliente garantendo flessibilità commerciale e operativa, sino alla stipula, con i clienti più grandi, di veri e propri accordi quadro.
La flessibilità, per esempio, ha permesso in tempo di Covid di puntare su produzioni televisive, cinema e sport, gli unici segmenti in grado di poter utilizzare i servizi alberghieri all’interno dei più rigidi protocolli.
Fondamentale è poi il coinvolgimento dei vertici aziendali nelle relazioni con i clienti e nella condivisione delle problematiche comuni, ruolo nel quale Starhotels si è fatto promotore di incontri di condivisione con le maggiori realtà italiane della meeting & event industry.
Gli investimenti nelle risorse umane e nel talent retention hanno portato anche diversi ricono-
scimenti, come la nomina tra gli Italy’s Best Employers 2023 del Corriere della Sera e quella di Italy's Best Employers for Women 2023 da parte dell’Istituto Tedesco Qualità Finanza.
GLI INVESTIMENTI GREEN
«Oggi siamo un’azienda di riferimento anche sul fronte dell’attenzione alla sostenibilità. È un aspetto fondamentale: ormai quasi il sessanta per cento delle richieste Mice includono veri e propri questionari sulla sostenibilità e su come la misuriamo. E il trend riguarda non solo i grandi eventi ma anche i meeting più piccoli. Dallo stop alla plastica in camera al riciclo dell’acqua, al risparmio energetico, nonché l’acquisto di prodotti prevalentemente italiani: lavoriamo su tanti aspetti».
In virtù dell’attenzione a Csr e sostenibilità, Starhotels sta perfezionando una checklist che riporterà sia a livello di gruppo sia di singolo hotel, le misure già adottate. Questo documento diventerà a breve parte integrante di tutte le offerte così da anticipare le richieste e facilitare il lavoro di aziende e agenzie di organizzazione che selezionano gli hotel anche in base ai loro programmi di sostenibilità. «Collaboriamo con i nostri ospiti e clienti per eventi a ridotto impatto ambientale. È infatti possibile, su richiesta, compensare le emissioni di CO2 attraverso il sostegno di progetti a sviluppo sostenibile, allestire la sala riunioni con materiali eco-compatibili e proporre menu green. Inoltre tutte le sale meeting hanno illuminazione a led di alta qualità e a basso consumo per un ulteriore risparmio energetico» prosegue Ducceschi.
DAL CINEMA ALLE AUTO, STORIE DI SUCCESSO
Le caratteristiche degli Starhotels incontrano in modo particolare le esigenze del settore farmaceutico, segmento che a oggi muove congressi, convention e formazione, insieme al comparto finanziario, a quello della consulenza, all’assicurativo e alla cosmesi. Sempre di più il Gruppo si avvicina anche a collaborazioni con case di produzione nazionali e internazionali come Amazon e Netflix, e a progetti di buy out in cui l’hotel viene riservato in esclusiva, per i quali la struttura più richiesta è Terme di Saturnia Natural Resort, in un angolo della Toscana più autentica.
Starhotels è stata inoltre tra i primi gruppi in Italia a sapere cogliere l’opportunità degli eventi in modalità ibrida, offrendo soluzioni avanzate e su misura grazie alla collaborazione con partner di alto profilo che garantiscono le migliori performance di connettività con i più avanzati sistemi di smart videoconference e live streaming.
QUALCHE CASE HISTORY
Tante le case history di successo collezionate nel corso degli anni da Starhotels. Tra queste, gli hotel della compagnia hanno ospitato eventi governativi di natura molto complessa, come quello organizzato presso lo Starhotels Michelangelo di Roma che, in occasione del G20 si è trasformato nel quartier generale dell’ufficio stampa di un importante Paese estero, impegno che ha richiesto la disponibilità del team eventi 24 ore su 24. Nel campo dell’automotive, il Savoia Excel-
sior Palace – Starhotels Collezione di Trieste ospita spesso club automobilistici dedicati alle auto d’epoca, sportive, rally come Porsche e Mercedes-Benz.
Sempre al Savoia si svolge annualmente anche un evento di ambito cinematografico dedicato a lungometraggi e documentari in sviluppo: When East meet West é un production forum che coinvolge circa seicento professionisti dell’audiovisivo provenienti da cinquanta nazioni.
Al Rosa Grand Milano – Starhotels Collezione, lo Spazio Fontana offre un setting di grande appeal per eventi altamente scenografici, come quello organizzato da Cpod, che in occasione del Salone del mobile 2019 ha trasformato lo spazio in una straordinaria sala “cinema”.
Per un evento in Toscana, infine, Audi Holland ha realizzato un programma itinerante che ha incluso l’Helvetia & Bristol di Firenze e il Grand Hotel Continental di Siena: 12 clienti hanno viaggiato con la loro Audi arrivata dall’Olanda, in un programma alla scoperta di Toscana e Umbria.
Tutte realizzazioni di successo che dimostrano quanto siano importanti la collaborazione e la sinergia tra i diversi attori della filiera: «Oggi non si cerca più un “semplice” fornitore, si vuole un partner, che faccia parte del percorso del meeting design. In hotel si cercano persone che aiutino gli organizzatori nella costruzione dell’evento, con le competenze giuste. Sempre di più dunque si rende fondamentale un approccio a 360 gradi e un lavoro di squadra», conclude Ducceschi. indirizzi a fine rivista
Un evento di successo ha bisogno di spazi all’altezza. Nel centro di Pisa, in piazza Vittorio Emanuele II, vicino alla stazione ferroviaria e all’aeroporto, a due passi dal centro storico e Piazza dei Miracoli, il MACC Meeting Art Craft Center rappresenta una struttura unica per qualità e completezza di spazi e attrezzature. Meeting, esposizioni, corsi, seminari formativi, convegni, conferenze trovano il loro ambiente ideale nelle sale polifunzionali 450 persone e dotate di strumentazioni all’avanguardia. Su richiesta, servizi turistici personalizzati per partecipanti e accompagnatori.
M.A.C.C. : MULTIFUNZIONALE, ACCESSIBILE, COMODO, CENTRALE
Stazione di Pisa Centrale www.trenitalia.com
Info: www.macc.pisa.it info@macc.pisa.it
050,512220/280
Aeroporto Galilei www.pisa-airport.com
Servizio shuttle Pisa Mover http://pisa-mover.com
Autostrada A12 e A11 e Supestrada SGC FI-PI-LI: uscita Pisa Centro
PParcheggio custodito in Piazza Vittorio Emanuelle II www.sabait.it
Parcheggi in città www.pisamo.it
Per informazioni turistiche: www.terredipisa.it
GLI SPAZI PER EVENTI
Versatile e di alto profilo
di MARIANGELA TRAFICANTE
Un centro di innovazione e dinamismo dove cultura, tecnologia e know-how si fondono per creare eventi da ricordare: benvenuti al teatro polifunzionale AncheCinema di Bari, location storica e perfettamente rinnovata per fondere fascino e avanguardia.
Ex teatro dei ferrovieri, edificato nel 1922, con le sue linee architettoniche figlie del Razionalismo del Novecento italiano, AncheCinema è un luogo dal fascino senza tempo. Oggi si presenta come uno spazio completamente rinnovato e polifunzionale pensato per soddisfare numerose esigenze, offrendo un'esperienza unica nel panorama degli eventi a Bari. Strategicamente posizionato nell'area della stazione di Bari centrale, AncheCinema
offre un accesso agevole e grande comodità ai propri ospiti, siano essi locali, nazionali o internazionali. La sua ubicazione privilegiata nel cuore della città lo rende infatti facilmente raggiungibile da tutte le principali destinazioni.
UN AMBIENTE VERSATILE
Per le sfaccettate richieste del mondo Mice la location offre una disponibilità di 411 posti a sedere, in un ambiente intimo e coinvolgente per meeting e conferenze di livello e può contare su una grande versatilità che lo rende ideale per ogni tipo di evento in base all’allestimento desiderato: grazie alla platea smontabile, può trasformarsi in una cornice perfetta per eventi dinner e convegni con cene-spettacolo, ospitando fino a 270 perso-
Risalente al 1922, il teatro unisce tecnologia e versatilità al fascino storico delle sue linee razionaliste e lavora in sinergia con due strutture ricettive della città Metropolitana di Bari, per un servizio a tutto tondo
ne, o per party aziendali con una capienza di 708 posti in piedi. Il teatro si presenta quindi come location progettata per garantire un'atmosfera e un'esperienza su misura per eventi di alto profilo.
IL VIDEMAPPING IMMERSIVO: EFFETTO WOW
L’ambiente modulabile non è l’unico valore aggiunto del teatro polifunzionale AncheCinema che conta su solidi strumenti e servizi e conta su uno staff professionale è al servizio di ogni richiesta del cliente. La location è sinonimo di eccellenza tecnologica e competenze specializzate. Il team di esperti, con esperienze poliedriche che spaziano dalle arti sceniche alla tecnica high-end, è in grado di trasformare ogni evento in un'esperienza memorabile. Oltre ad accompagnare il cliente dal design dell’evento agli applausi conclusivi, AncheCinema è pioniera nella realizzazione di esperienze tecnologiche innovative come il videomapping immersivo con impianto residente, che avvolge la sala principale nella sua interezza. Con l'ausilio delle più avanzate tecnologie, è possibile infatti creare scenografie naturali suggestive che catturano l'attenzione e regalano al pubblico emozioni e suggestioni a effetto.
I PARTNER IDEALI ANCHE PER L’ACCOMMODATION
Inoltre, scegliendo AncheCinema per il proprio evento si può contare anche su due soluzioni ideali per il soggiorno nel capoluogo pugliese, grazie alla partnership della location con l'Hotel Moderno e il Residence Hotel Moderno, due strutture alberghiere situate a pochi minuti a piedi dal teatro e che possono offrire una capacità ricettiva di 220 posti letto
distribuiti in 109 camere tra classic, superior, junior suite e suite.
L’Hotel Moderno è un'elegante struttura situata in un palazzo storico in stile Liberty nel centro di Bari. La sua atmosfera e la sua gamma di servizi lo rendono la scelta ideale per i viaggiatori business che ricercano comfort e modernità, arricchendo ulteriormente l'esperienza degli ospiti. Forte di una storia lunga oltre novant’anni che l’ha visto testimone di molte epoche, è ora nelle mani di un management giovane e dinamico che ne ha di recente rinnovato il volto, rimodernando gli ambienti e ampliando la gamma dei servizi offerti. Perfetto per il cliente business che ricerca comfort e contemporaneità, ma anche per il viaggiatore leisure, vista la collocazione nel pieno centro di Bari, a due passi dalla città vecchia e dalle vie dello shopping.
Anche il Residence Hotel Moderno è un edificio storico dei primi del Novecento, au-
tentica testimonianza della storia della città di Bari. Il palazzo nasce infatti come fabbrica di mobili e letti in ferro nel cuore del capoluogo pugliese e vive il suo periodo di ascesa economica, negli anni Quaranta, grazie alle capacita imprenditoriali della famiglia de Risi. I vari passaggi generazionali hanno poi modificato e migliorato l'aspetto dell'immobile, fino a renderlo oggi una moderna struttura ricettiva, completamente rinnovata dopo un lungo periodo di lavori, che ha dato un’impronta moderna e confortevole alle camere, con arredi ricercati e spazi a misura di ogni esigenza, e dotate degli ultimi sistemi di domotica e condizionamento.
LE LOCATION “SORELLE”
Oltre all’omonimo teatro polifunzionale, la società AncheCinema s.r.l. gestisce altre due suggestive location. Sempre a Bari, ecco l'Arena della Pace, luogo ideale per eventi e showcase all'aperto, con una capienza fino a ottocento partecipanti, mentre il teatro Comunale Sebastiano Arturo Luciani di Acquaviva delle fonti è perfetto per convegni fino a duecento persone, offrendo un'atmosfera accogliente e professionale. Con queste opzioni aggiuntive, AncheCinema è in grado di soddisfare ogni esigenza, offrendo soluzioni versatili per ogni tipo di evento.
indirizzi a fine rivista
Un antico convento per eventi speciali
Una storia importante per una location di sicuro effetto, che ha ospitato nel tempo importanti personalità per eventi di qualità, organizzati con nuove formule strategiche del tutto nuove. Auditorum Antonianum è tutto questo, e molto altro ancora
posti e due da cinquanta, cui si affiancano il bar e il self-service.
EVENTI MEMORABILI E GRANDI PERSONALITÀ
In origine era altro, un giardino, quello del Convento di Sant’Antonio, con un chiostro, di cui ancora sono presenti le colonne in marmo lungo il corridoio superiore. Inizia da qui la storia dell’Auditorium Antonianum: l'Università Pontificia Antonianum aveva infatti necessità di un'aula magna per i suoi incontri. Furono quindi i frati che abitavano presso il convento, e che lavoravano nella falegnameria interna, a realizzarla a partire dal 1947, e venne utilizzata dall'Università fino alla sua completa ristrutturazione nel 2005. Anni di lavoro per arrivare, nel 2009, all’inaugurazione del centro congressi Auditorium Antonianum, la cui aula magna è architettonicamente semplice, ma di forte impatto. Uno spazio, elegante e di grande charme, che può ospitare circa seicento persone, oltre a un’aula da cento
Numerosi gli appuntamenti, quali convegni ed eventi, da quelli medico-scientifici alle convention aziendali, dai workshop ai corsi di formazione, dai festival di musica classica a quelli jazz, senza dimenticare assemblee politiche e sindacali per un parterre di personalità di primaria importanza del panorama politico, scientifico, economico e musicale. Nomi illustri per iniziative importanti e di forte innovazione, come per esempio il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, l’ex presidente del consiglio Mario Draghi, nella tradizionale conferenza di fine anno con la stampa, il professor Antonino Zichichi, che ha tenuto una lectio magistralis con, in collegamento da Washington, l’astronauta Roberto Vittori, il violinista Uto Ughi, che qui ha organizzato e diretto il festival di musica classica per far conoscere apprezzare la grande musica al vasto e giovane pubblico, solo per citarne alcuni. Interessante e del tutto nuova, all’interno dell’Auditorium Antonianum, la rivoluzionaria formula del Jazzit Club, basato sull’assenza di contributi pubblici, su una direzione artistica "open source", per un coworking tra musicisti, promoter, service e sulla condivisione dei ricavi tra promoter e artisti. Dodici concerti per alcune tra le formazioni più ispirate della nuova generazione jazzistica nazionale.
Mice first class
L’architettura iconica, gli spazi flessibili e polifunzionali rendono l'Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone una location ideale per eventi business come convention, congressi, lanci di prodotto e meeting. Nel 2022 per eventi Mice sono state registrate 45mila presenze
L’Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone, progettato da Renzo Piano, rappresenta uno dei più importanti interventi urbanistici e culturali realizzati a Roma dagli anni Sessanta. La straordinaria struttura sorge a pochi minuti dal centro storico, tra le rive del fiume Tevere, la collina del quartiere Parioli e il Villaggio Olimpico. L’Auditorium è una sofisticata architettura musicale, un grande complesso polivalente, una casa di tutte le musiche e di tutte le arti in grado di soddisfare le esigenze di pubblici diversi, coniugando qualità e spettacolo, cultura e divertimento. La modernità e la versatilità dei suoi spazi, i numerosi servizi, la qualità e professionalità dello staff tecnico sono il suo biglietto da visita, garanzia di successo per qualsiasi tipologia di evento.
NUMERI IMPORTANTI
L’Auditorium ha una fitta programmazione di eventi: dagli spettacoli culturali e musicali alle convention di respiro internazionale, dai seminari alle sfilate di moda, dalle manifestazioni gastronomiche alle mostre. I numeri parlano chiaro: quattro congressi nazionali, con duemila partecipanti ognuno, per tre giornate di congresso; due assemblee nazionali con circa mille partecipanti in presenza, per la durata di un giorno; 21 convegni di aziende private o enti pubblici per circa 21.500 presenze in una giornata; infine, l’evento internazionale per studenti con circa 2.500 presenze. Le tre sale principali dell’Auditorium, sala Petrassi, sala Sinopoli e sala Santa Cecilia sono delle vere e proprie “casse armoniche”: tre enormi liuti sospesi su un parco pensile di oltre 38mila metri quadrati per una capienza di seimila perso-
ne. Focus del progetto è la grande Cavea intitolata al Maestro Luciano Berio. La Cavea all’aperto rappresenta il cuore del complesso architettonico dell’Auditorium, con la doppia funzione di piazza, luogo di incontro e anfiteatro per gli spettacoli all’aperto. Ha una configurazione a emiciclo e si divide in due parti: una inferiore pavimentata da cui si accede ai foyer e una superiore organizzata a gradoni per il pubblico. Il grande foyer che si sviluppa lungo un percorso ad anello di 150 metri è uno spazio versatile, capace di ospitare mostre d’arte, allestimenti espositivi permanenti e temporanei, grandi opere e performance artistiche e musicali, oltre ai catering dei numerosi eventi Mice. Dal foyer si accede alla sala ospiti e alla sala stampa, collegate internamente alle sale principali, rispettivamente alla Sinopoli e alla Petrassi.
In riva al lago
Il Centro Congressi Riva del Garda unisce una straordinaria ubicazione a uno strategico posizionamento nel cuore della città. Con una superficie di più di tremila metri quadrati e grazie alla propria modularità, è ideale per ospitare qualsiasi tipo di evento
Vivere e respirare con consapevolezza, benessere scientificamente provato, connessioni profonde, relazioni significative, filosofia ecosistemica, prendersi del tempo. Il Dna di Riva del Garda Fierecongressi, altrimenti chiamato “Habitat per Eventi” ne racconta – ma la sintesi è davvero estrema – mission e filosofia. Un’esperienza professionale che prende il via nel 1972 quando l’azienda di promozione turistica fa erigere il centro congressi per ospitarvi eventi; il primo
si tiene l’anno successivo per un anniversario, quello dei cinquant’anni, che segna una tappa per la società ma soprattutto un nuovo punto di partenza anche in vista dell’ampliamento del centro congressi. Sarà un nuovo spazio dal design moderno inserito nella cornice unica di Riva del Garda, che aggiungerà agli attuali spazi una nuova sala plenaria da 1.200 posti, divisibile in quattro sottosale, un auditorium e ampi spazi a supporto di aree espositive e per momenti conviviali.
UNA MISSION STRATEGICA
Da sempre la posizione strategica del Centro Congressi Riva del Garda, direttamente affacciato sul lago, lo rende una delle mete più ambite per congressi, eventi aziendali, meeting. L’attenzione alla sostenibilità e all'innovazione sono i valori chiave che hanno portato il centro congressi a certificarsi Iso 20121, protocollo internazionale per la gestione sostenibile degli eventi. La filosofia è quella di andare oltre lo specifico evento, guardando agli spazi, alle collaborazioni con fornitori ed enti locali, all’organizzazione delle attività come a un grande ecosistema che coinvolge tutti gli stakeholder e i servizi messi a disposizione. Attraverso l'organizzazione di eventi la mission è quella di fare incontrare le persone creando opportunità di business, favorire lo scambio di conoscenza, dare spazio a formazione, programmi di aggiornamento e progetti, che portino valore aggiunto ai settori e ai mercati di riferimento, ma è anche sostenere e promuovere il tessuto produttivo del territorio attraverso lo sviluppo dell’attività congressuale, a essere motore di sviluppo economico, culturale e sociale, favorendo relazioni ed esperienze per far crescere le persone, le imprese e la società.
UN BOUQUET COMPLETO
Il Centro Congressi Riva del Garda dispone, a oggi, di sette sale, modulabili fino a 12, di varia capienza, da trenta a 250 posti. La sala plenaria, invece, ospita fino a ottocento persone, con possibilità di riduzione o divisione in due sale. L’offerta si amplia grazie all’area polivalente PalaVela di duemila metri quadrati, sede perfetta per aree espositive, catering e poster session, e a Spiaggia Olivi, spazio per eventi esclusivi a pochi passi dalla sede congressuale, che può ospitare cene e momenti di networking fino a seicento persone in esterno e duecento nella sala interna. A supporto delle attività l’agenzia incoming OnTheGo si propone quale interlocutore unico per la gestione dei contingenti alberghieri, l’organizzazione di transfer e post-congress tour e per la selezione di location esterne per cene e serate di gala. Sono, tutti, spazi dotati di luce naturale altamente flessibili e personalizzabili, ideali per aziende e organizzatori che vogliono farli “propri”, trasformandoli in base alle esigenze di comuni-
cazione e degli ospiti. in più, la professionalità dello staff è in grado di mettere in campo tutti i servizi necessari a rendere l’organizzazione facile ed efficace.
ITAS FORUM: LA NOVITÀ 2022
Dalla fine dello scorso anno il management del Centro Congressi Riva del Garda si è messo in gioco con una nuova sfida, la gestione di una nuova location a Trento, Itas Forum, spazio che si colloca nel cuore del nuovo polo urbanistico di Trento, il quartiere Le Albere, progettato dall’archistar Renzo Piano. Itas Forum è una location innovativa e sostenibile per eventi: ogni spazio è stato progettato con dotazioni tecniche fra le più aggiornate. Al piano terra si trovano la hall di ingresso e la sala conferenze da 250 posti; più sopra sono collocate una sala polivalente, una terrazza coperta e uno spazio open air di trecento metri quadrati, aperto sul paesaggio montano circostante la città e qualificato dalla presenza del verde. La luce è l’elemento che contraddistingue tutti gli spazi: ampie pareti vetrate e strutture sequenziali in acciaio sono coerenti con le linee stilistiche dell’interior design, dove domina un ricercato minimalismo. Itas Forum è quindi una location ideale per eventi di formazione e di business, e per tutte le occasioni di incontro.
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CINECITTÀ WORLD
Qui l’evento è tutto un set
di MARIANGELA TRAFICANTEEntertainment per tutti ed eventi per aziende trovano una casa comune a Cinecittà World, il parco divertimenti del cinema e della tv di Roma. Per la nuova stagione 2023 promette dieci mesi di emozioni, adrenalina e voglia di stare insieme con quaranta attrazioni, sette aree a tema dedicate ai principali generi cinematografici (Cinecittà, Roma, Spaceland, Far West, Adventureland, Il Regno del Ghiaccio, Aqua World), sei spettacoli live al giorno e oltre sessanta eventi in calendario.
Quest’anno inoltre l’offerta di Cinecittà World si arricchisce ulteriormente. Questa estate, con l’apertura dell’area acquatica Aqua World, arrivano Vortex e Boomerang, due nuovi spettacolari scivoli di ultima generazione, da vivere in compagnia. A breve, inoltre, sarà disponibile il Palastudio, un nuovo teatro di oltre 2.100 metri quadrati progettato per eventi, spettacoli e concerti.
Cinecittà World infatti non apre le porte solo a famiglie e gruppi leisure, ma rappresenta una location ideale anche per il mondo Mice.
COME IN UN FILM
Oltre al nuovo Palastudio in costruzione, infatti, Cinecittà World offre il Teatro 1, da 1.300 fino a 1.500 posti a sedere, il Teatro 4, da 190 a trecento posti a sedere, un padiglione da cinquecento metri quadrati modellabile con vari set-up o come area espositiva e quattro sale minori che possono ospitare da cinquanta a 150 posti con varie disposizioni possibili. Per pranzi e cene e altri momenti conviviali sono 1.600 i posti a sedere tra gli spazi indoor ed esterni dei quattro ristoranti. Tutti elementi che soddisfano le esigenze degli eventi dai grandi numeri, su cui si concentrano le richieste: convention, network marketing e lanci di prodotto. Molto richie -
ste sono anche le feste aziendali con dj set serali o il noleggio in esclusiva del parco. Non mancano gli eventi più contenuti, dai trenta ai 250 ospiti, capaci di sfruttare la vocazione del parco, come i team building a tema cinematografico. E neanche le idee insolite e il desiderio di imprimere un forte impatto emotivo all’evento.
«Le aziende spesso ci chiedono di contattare personaggi testimonial, motivatori o mentalisti, oppure dj famosi per la festa di chiusura dell’evento – raccontano da Cinecittà World –. Abbiamo avuto Fiorello per un lancio di prodotto e Walter Rolfo per un team building statico molto emozionante. E molto spesso si sono alternati sul palco come supporter all’evento anche presentatori televisivi famosi». Fino all’esperienza più strana realizzata finora per un evento: «Un team building per figure commerciali, che prevedeva un format molto originale, la simulazione di un sequestro di gruppo, il cui obiettivo era quello di sviluppare le abilità di negoziazione sotto stress e con diversi condizionamenti. È stata un’esperienza molto emozionante e “cinematografica”».
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Non solo adrenalina e divertimento: il parco tematico di Roma apre le porte al Mice dei grandi numeri con ampi spazi indoor ed esterni, con ospiti vip e team building decisamente cinematografici
Quando la venue è firmata dall’archistar
Assieme alla Nuvola di Roma è tra i pochissimi centri congressi italiani disegnati da un archistar: parliamo di Padova Congress, che porta la firma di Kengo Kuma. Alla qualità architettonica degli spazi affianca la flessibilità. Le due sale principali, sala Giotto e sala Mantegna, sono modulabili ciascuna in tre diverse sale e sono inoltre presenti altre sei sale polifunzionali. Fra gli asset anche le tecnologie avanzate: nella sala Giotto è presente una delle stazioni multimediali più grandi d’Europa al servizio della congressistica, i cinquanta monitor diffusi nella struttura possono essere utilizzati per progetti di digital signage. La collocazione nel quartiere fieristico rende inoltre possibile affiancare alla proposta congressistica un evento espositivo.
PADOVA DESTINAZIONE MICE
«La storia di Padova Congress, inaugurato il 7 aprile 2022, è partita da un sogno condiviso: nel 2010 la Camera di Commercio e le istituzioni cittadine hanno firmato una lettera d’intenti con l’obiettivo di realizzare a Padova una struttura che avesse l’ambizione di fare di questa città un centro di riferimento a livello nazionale per la congressistica. Una scelta lungimirante e visionaria, che partiva dalla consapevolezza del valore dell’indotto che una struttura di questo tipo avrebbe potuto portare», racconta Nicola Rossi, presidente di Padova Hall, la società che gestisce la struttura. Successivamente, a seguito di una gara internazionale, è stato
scelto il progetto e in attesa della realizzazione, che avrebbe necessariamente richiesto tempi lunghi, in Fiera nel 2017 sono stati riqualificati gli spazi dei padiglioni 11 e 14, rinnovati negli allestimenti e nelle attrezzature tecnologiche e adibiti all’organizzazione di congressi, eventi, convention e serate aziendali. La risposta è stata forte e questa attività ha permesso di gettare le basi per lo sviluppo di Padova Congress.
«Al momento dell’inaugurazione – aggiunge Stefania De Toni, responsabile Padova Congress – potevamo contare su un robusto calendario di eventi già confermati e abbiamo chiuso il 2022 con un bilancio di sessanta congressi medici e scientifici nazionali e internazionali, convention corporate ed eventi dedicati al mondo dell’innovazione con oltre sessantamila presenze in quartiere in nove mesi di attività. Fra le sfi de vinte in questo primo anno mi piace citare il Ieee World Congress on Computational Intelligence Wcci, evento complesso che ha visto una forte collaborazione fra il nostro staff, il Convention Bureau di Padova, Renbel Group e le università internazionali coinvolte. Abbiamo ospitato lavori in venti sale in parallelo, con 1.800 congressisti da settanta Paesi per sette giorni e centinaia di collegamenti da remoto con i relatori asiatici che non avevano potuto partecipare in presenza a causa delle restrizioni anti-Covid. Cito anche i due TEDxPadova, che hanno esaltato le potenzialità dei nostri ledwall con progetti di motion graphics di straordinario impatto».
Padova sta scalando le classifiche per i congressi associativi internazionali e lavora sulla legacy, con l’obiettivo di potenziare l’esperienza che i partecipanti possono portare nel proprio “bagaglio” post evento
L’IMPORTANZA DEL TERRITORIO
In sinergia con le istituzioni cittadine, Padova Congress ha lavorato e sta lavorando molto sul tema della legacy, che sta assumendo un ruolo importante nell’organizzazione degli eventi nelle destinazioni: «L’obiettivo comune è quello di potenziare l’esperienza che il congressista può portare nel suo bagaglio al termine dell’evento, facendo crescere l’indotto. Gli organizzatori – precisa De Toni – devono misurarsi con la capacità di affiancare all’evento una proposta di contenuti in grado di fornire non solo un’esperienza culturale ma anche di grande impatto emozionale e sensoriale e al tempo stesso offrire una proposta incentive di valore» . L’indotto prodotto in questo primo anno è già molto significativo: «Grazie all’apertura di Padova Congress, Padova sta infatti scalando le classifiche delle città scelte per congressi associativi internazionali: secondo il report di Convention Bureau Italia, è attualmente la prima tra le città non capoluogo di Regione, settima nella classifica italiana, superando Venezia all’ottavo posto. «La nostra “Urbs Picta”, che nel 2021 ha ottenuto il riconoscimento Unesco per i cicli pittorici del Trecento – conclude la responsabile del centro congressi – è oggetto di una grande scoperta dal punto di vista turistico e anche Padova Congress ha contribuito a portare in città flussi importanti. E ora si guarda al futuro. Abbiamo già in calendario eventi fino al 2027, alcuni dei quali acquisiti grazie a importanti candidature internazionali».
GLI EVENTI
Se il mese di maggio ha visto appuntamenti di rilevo fra cui il nono Congresso della Società Italiana Parkinson e Disordini del Movimento/Limpe-Dismov e l’International Congress Eap European Academy of Paediatrics, fra i numerosi eventi in programma nel secondo semestre 2023 si segnala il 69esimo International Congress of Meat Science and Technology (21-25 agosto), e il 72esimo Congresso Nazionale SINch Società italiana Neurochirurgia (12-14 ottobre).
Fra gli appuntamenti già in calendario nel 2024 figurano invece il Congresso Internazionale European Astronomical Society (1-5 luglio 2024), il quarto European Crystallographic Meeting Ecm4 (26-31 agosto 2024) e il 18esimo European Powder Diffraction Conference Epdic18 (30 agosto – 2 settembre 2024). indirizzi a fine rivista
Protagonista in Riviera
Con IEG ripercorriamo le tappe del lungo percorso che ha portato alla nascita ed evoluzione del Palacongressi di Rimini, per eventi la cui cifra distintiva è la relazione con il ricco patrimonio del territorio
I cinquant’anni di Meeting e Congressi coincidono con la storia riminese legata alla destagionalizzazione turistica con protagonisti l’allora Fiera di Rimini – oggi Italian Exhibition Group (IEG) – e il Convention Bureau della Riviera di Rimini, una storia costellata di tappe importanti.
«Come Event&Conference Division di IEG ci piace ricordare il progetto di ricerca con l’Università di Bologna per realizzare l’Osservatorio Congressuale Italiano, dai primi Anni 90 fino al 2011, quando abbiamo ceduto il marchio a Federcongressi&Eventi dopo aver raggiunto la sua piena maturità – racconta il direttore della divisione Event & Conference di IEG Fabio De Santis – e poi: Meeting e Congressi era al nostro fianco quando nel 2011 fu inaugurato il nuovo Palacongressi di Rimini, divenuto patrimonio distintivo della città e potente volano per lo sviluppo della sua economia. E ancora, pensiamo al 2016, quando l’integrazione fra la nostra società fieristicocongressuale e quella di Vicenza ha dato vita a Italian Exhibition Group, motivo per il quale oggi siamo qui a raccontarvi di eventi che si alternano tra il Palacongressi ed il ViCC».
GRANDI APPUNTAMENTI IN CALENDARIO
Momenti cruciali, soddisfazioni, ma anche sfide superate con successo in questo percorso. «La sfida che ci piace è quella di conquistare il cliente più difficile e convincerlo a restare con noi negli anni. Citiamo il We Make Future, passato da una grande intuizione di Search On Media Group fino alla crescita esponenziale e ora alla necessità di dotarlo di nuovi e più grandi spazi come il quartiere fieristico di Rimini. Poi Con-X, una sorta di stati generali del baseball e softball, con la caratteristica di un programma con 16 percorsi tematici che necessitavano di singoli spazi, oltre agli appuntamenti plenari. Aggiungo l’evento
formativo Open Jam di The European House Ambrosetti, una esperienza innovativa nel format con tanti giovani presenti e una modalità di svolgimento fuori dagli schemi. Tre esempi fra i tanti che potremmo ricordare in tanti anni sfidanti».
Nel frattempo, la modalità di organizzare e ospitare eventi è radicalmente cambiata e IEG ha seguito il trend: «Cito il fattore legato alla tecnologia – prosegue De Santis –, con la decisione di IEG di passare da una dotazione “in house”, a una rete di collaborazioni di altissimo profilo, concentrandoci sull’infrastruttura tecnologica, che deve essere perfettamente in grado di ospitare quanto di più avanzato offra il mercato. Un altro passaggio è rappresentato dalla ricerca di nuovi spazi di incontro all’aperto e siamo stati agevolati dal fatto che il Palacongressi è integrato nel cosiddetto “Raggio Verde”, un sistema di parchi cittadini collegati fra loro, con la zona mare e il centro storico. Ci siamo fatti trovare pronti anche quando la meeting legacy s’è affacciata ai requisiti di successo. Per noi il lascito del congresso è da tempo il ricco patrimonio delle relazioni con il territorio e le sue espressioni sociali, culturali ed economiche». E con questa dichiarazione, ecco tracciata la strada per il futuro di IEG e del Palacongressi di Rimini, che sarà sempre più connesso al territorio con interventi di grande interesse.
THE PLACE TO
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QUELLO CHE NON TI ASPETTI.
Scopri una nuova idea di location. Immagina un luogo pensato per usi differenti. Temporaneo e permanente nello stesso tempo. Un ambiente pieno di luce, concepito per mutare ed evolvere continuamente, con elementi architettonici intelligenti, leggeri e flessibili, senza limiti tecnologici e funzionali. Uno spazio di design e bellezza con una personalità forte e seducente, capace di trasformare i tuoi eventi in esperienze completamente uniche.
Palacongressi di Rimini. Pensato per accoglierti. Creato per sorprenderti.
www.riminipalacongressi.it
Un hub polivalente per il Mice
“Scalo Milano HUB. A space to be more” è lo spazio polifunzionale per eventi creato all’interno di Scalo Milano Outlet & More, l’outlet meneghino situato a soli 15 minuti dal centro città. Una location versatile, nella quale eventi business, meeting e incontri di lavoro trovano la propria miglior espressione. Innovazione, tecnologia e design sostenibile sono i tratti essenziali della sua identità. Elegante, puro e raffinato, è stato concepito con l’idea di essere un riferimento iconico per il segmento business grazie al suo stile contemporaneo, in cui gli arredi disegnano un’atmosfera accogliente, informale e rilassante. Forte di una conoscenza profonda dei materiali e di un’illuminata visione d’insieme, Scalo Milano Outlet & More ha costruito uno spazio moderno che costantemente rimanda alla natura. Il legno, il cristallo, l’acciaio e il cemento utilizzati sono infatti tutti ecosostenibili.
TECNOLOGIA ALL’AVANGUARDIA PER OGNI TIPO DI EVENTO
Scalo Milano HUB è il luogo all’avanguardia dove organizzare eventi in presenza, ibridi e in remoto ad alto tasso di spettacolarizzazione. La struttura, interamente personalizzabile, è infatti dotata di tecnologie di ultima generazione. Impianti audio e video d’eccellenza, schermi ledwall ad alta definizione per contributi istituzionali e scenografici, monitor per presentazioni d’effetto e un podio digitale personalizzabile sono solo alcune delle dotazioni esclusive della location.
Tutti gli spazi sono immersivi per consentire l’ascolto chiaro di uno speech in qualunque punto della sala e per coinvolgere i partecipanti con realizzazioni multimediali, capaci di far vivere loro un’intensa esperienza sen-
soriale. Anche da remoto, gli ospiti hanno la sensazione di partecipare a un evento come se fosse dal vivo.
UNA REALTÀ IN COSTANTE EVOLUZIONE
L’esclusiva location per eventi, situata all’interno di Scalo Milano Outlet & More, si compone di tre ambienti principali: il foyer, la glassroom e la ballroom. Tutti gli spazi sono personalizzabili e adattabili alle specifiche caratteristiche del singolo evento indirizzi
Scalo Milano Outlet & More è una realtà in costante evoluzione. Lo scorso marzo ha presentato, presso Triennale Milano, il nuovo piano di ampliamento che prevede l’aggiunta di ulteriori novemila metri quadrati (fino a raggiungere una superficie totale di 44mila metri quadrati), di cui 1.300 destinati interamente al co-working. In questo spazio si insedierà Retail HUB, il primo business accelerator in Italia per l'innovazione nel retail. Questa operazione visionaria, che rende unico l’Outlet di Milano, dimostra la concreta volontà di continuare il dialogo con il segmento business e il desiderio di contaminazione con realtà innovative.
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Il polo per gli eventi e l’innovazione sul mare
di MARIANGELA TRAFICANTETrieste ha ritrovato la sua centralità e si conferma un polo di cultura, scienze e innovazione, dove l’eredità economica e storica del passato rinasce a nuova vita con il rilancio del Porto Vecchio
Strategico porto asburgico, città di confine ai tempi della cortina di ferro, e poi di nuovo destinazione che ritrova la sua centralità, sempre crocevia di popoli, rotte e scambi, e sempre città dalla fortissima connotazione internazionale. Ecco Trieste, con la sua eredità culturale e scientifica, sede di significative istituzioni e centri di ricerca, punto di incontro ideale, forte di un interesse turistico in crescendo e anche sotto i riflettori del Mice, grazie al suo nuovo Trieste Convention Center, destinato a diventare un hub di eventi, cultura e innovazione. «Da più di un decennio si discuteva dell’opportunità di dare vita a un nuovo centro congressuale – racconta Roberto Morelli, pre -
sidente di Trieste Convention Center –, ruolo che era svolto dalla Stazione Marittima che però è tornata alla sua vocazione diventando quasi esclusivamente un terminal crociere. L’occasione giusta è arrivata con il progetto di recupero urbano del Porto Vecchio, area che già da decenni aveva progressivamente abbandonato le sue funzioni». E così, proprio come accade in altre città con il waterfront, da Boston a Barcellona a Genova, con “docks”, magazzini, moli che rinascono a nuova vita dopo un glorioso passato mercantile, anche a Trieste è cominciata la riconversione urbana di un’area che gode di una posizione privilegiata, un affaccio sul mare in cima all’Adriatico, sessanta ettari di quella archeologia industriale che oggi tanto affascina anche i turisti e che qui si trova praticamente in centro città.
UN
GRANDE PROGETTO VISTA MARE
Ampi spazi e una serie di ex magazzini in una vasta area che ora è grande work in progress dove vedranno la luce istituzioni che promettono di creare sinergia, come i musei triestini, che hanno trovato nuova casa. Il centro congressi è stato la prima grande realizzazione e ha fatto appena in tempo a debuttare, a settembre 2020, prima di subire lo stop forzato causa Covid. Ecco quindi che la vera apertura si è celebrata a maggio 2022: «Siamo in fondo una startup, la nostra attività ha compiuto appena un anno e i risultati sono stati superiori e a quanto avessimo pianificato all’uscita dalla pandemia, anche se ovviamente eravamo rimasti prudenti. L’obiettivo è il break even nel 2024. Il mondo dei congressi ha ricominciato a trainare sia sul fronte medico-scientico sia istituzionale – prosegue Morelli -– con importanti eventi e vertici internazionali; anche le aziende tornano a riunirsi in presenza e vediamo anche una graduale ripartenza dell’attività fieristica, cito a questo proposito la prossima 11a edizione della biennale fiera del caffè, Triestespresso Expo, a ottobre 2024».
ARCHEOLOGIA INDUSTRIALE
Come appare oggi dunque questo grande centro congressi affacciato sul mare che ab-
braccia passato e futuro? «I due ex magazzini 27 e 28, collegati da un ponte, offrono diecimila metri quadrati di spazi congressuali su sei sale. Interessante segnalare come il Trieste Convention Center sia nato con una struttura societaria peculiare. Siamo infatti una public company con 63 soci rappresentativi della comunità triestina, trainata da Generali, che controlla il 49 per cento del capitale. Proprio al nostro socio di maggioranza è intitolato l’auditorium da duemila posti. E ora vorremmo pianificare un ampliamento: abbiamo già rivolto la manifestazione d’interesse per un altro magazzino, per sviluppare ulteriormente anche l’attività fieristica. E quando avremo l’opportunità, chiederemo anche la concessione dell’affaccio diretto al mare. A quel punto Trieste avrà un centro congressi totalmente affacciato sul mare e capace di offrire anche spazi per eventi all’aperto».
Tra i grandi eventi in programma, è testimone dell’impronta tecnologica del centro congressuale e della destinazione il congresso del Givre, dal 5 al 7 giugno. «Si tratta di un convegno internazionale di chirurgia vitreoretinica, durante il quale i delegati assistono in diretta streaming a interventi chirurgici negli ospedali di Trieste, Londra e Parigi. A settembre 2024 sarà la volta del convegno Big Science Business Forum, evento biennale itinerante, che è un punto di cooperazione scientifico-tecnologica tra centri di ricerca e aziende che applicano l’innovazione».
Ma non c’è solo la scienza negli orizzonti del Tcc, che si aprono – e non solo metaforicamente – sull’acqua. Il centro ospiterà anche gli eventi culturali collegati alla Barcolana –la prossima edizione è in programma dal 29 settembre all’8 ottobre –, riuniti sotto il cappello di Barcolana Sea Summit. E poi questo suggestivo scenario di archeologia industriale ingolosisce anche il cinema, con il Porto Vecchio che viene spesso scelto come set dalle produzioni cinematografiche.
«Dai grandi convegni alle piccole riunioni, dalle produzioni del cinema alle lezioni universitarie: questa è la chiave del Tcc, la sua versatilità».
indirizzi a fine rivista
Sinergie da Unesco
Il lavoro di squadra del ViCC con il Comune di Vicenza, in un Protocollo che valorizza il territorio, attrae gli eventi e alza il sipario su location prestigiose
Vicenza ha scoperto la sua vocazione Mice, portata avanti da un lavoro di squadra in cui tra i protagonisti spicca il ViCC, il convention center della città veneta, che da sette anni viene gestito da IEG, casa madre anche del Palacongressi di Rimini. «Il territorio è dinamico – racconta il direttore della divisione Event & Conference di IEG Fabio De Santis –, ricco di imprese molto attive sul fronte dell’organizzazione di incontri e il ViCC è riconosciuto come il contenitore di riferimento di un’economia sempre più orientata all’export».
Nel 2019 IEG ha siglato un protocollo d’intesa con il Comune di Vicenza per la promozione e lo sviluppo della destinazione congressuale, mettendo insieme la domanda in aumento e l’indubbio valore del patrimonio inserito
anche nella lista Unesco. Il protocollo mette in rete competenze e strutture operative, agevola l’acquisizione di eventi nazionali e internazionali ad alto valore aggiunto per il territorio a cui IEG contribuisce con un’intensa attività di ricerca di candidature coerenti e l’individuazione degli “ambasciatori” di riferimento.
L’UNIONE FA LA FORZA
«L’interazione di IEG con il territorio è molto forte: dalla collaborazione con il Vicenza Convention Bureau per la miglior gestione dell’allotment alberghiero, la facilitazione delle relazioni con le istituzioni e gli stakeholder locali, fino alla ricerca di location inusuali per i programmi sociali. Spesso riusciamo a stupire i nostri clienti con un’esperienza al Dar – Dainese Archivio, che racconta una straordinaria storia imprenditoriale. Oppure con la cena di gala a Villa Valmarana ai Nani, a contatto con gli affreschi di Tiepolo padre e Tiepolo figlio, oppure un cocktail fashion and luxury negli spazi di Fondazione Bisazza, solo per citarne alcuni.
Da segnalare anche il progetto PerlArte, la rassegna di mostre che utilizza il linguaggio universale dell’arte contemporanea per far dialogare il business degli eventi con la città che li ospita. Dopo l’esperienza della mostra di Silvia Giordani nel 2022 presso le sale della Biblioteca Bertoliana, quest’anno alla Galleria di Palazzo Thiene le opere di Maria Giovanna Zanella, giovane artista locale di Schio».
Per il futuro, inoltre, Italian Exhibition Group sta predisponendo il piano dei lavori che riguarda un importante intervento di miglioramento strutturale sul quartiere fieristico e di conseguenza sul convention centre. «I dettagli saranno annunciati a breve.
La realizzazione di questo progetto diventa un ulteriore e fondamentale tassello nella crescita del business dell’Event & Conference Division di IEG» conclude De Santis.
indirizzi a fine rivista
I MEETING HOTEL
Location cinque sensi
La risonanza emotiva generata nei partecipanti durante un evento gioca un ruolo strategico poiché è già implicito l’invito a sintonizzare lo stato d’animo ideale per vivere l’esperienza di un meeting in maniera ottimale. Lo sa bene Acaya Golf Resort & Spa quando dice che è la natura a portare consiglio quando si tratta prendere decisioni importanti con lucidità. Non è in un luogo chiuso, urbano e super connesso che si trova il focus migliore per perfezionare strategie e relazioni: spesso l’accordo e le idee migliori arrivano facendo spaziare lo sguardo lontano, in contesti che sono sinonimo di armonia ed equilibrio. Con questa ferma convinzione, il gruppo Mira Hotels & Resorts ha plasmato, anche grazie al recente restyling, un indirizzo già magico della
propria collezione di hotellerie, in un tempio moderno dell’accoglienza dove anche le istanze del business e della formazione possono avere un quartier generale di ultima generazione. È così che, a dieci chilometri da Lecce, all’Acaya Golf Resort & Spa, una terra di sole e mare come la Puglia si trasforma anche in ufficio, dotato di tutte le tecnologie per gestire lavoro, meeting, incentive, team building, convention e tutte le declinazioni del settore Mice, compresi incontri in presenza, remoto e in formula mista, oltre a eventi privati. Il tutto quasi en plein air perché basta sollevare lo sguardo per ritrovarsi immersi nel bello e nel cuore del Salento e del Barocco pugliese. Qui, dove per antonomasia comincerebbe la vacanza, può avvenire anche il business. Leisure e affari, tempo libero e lavoro vanno d’accordo e viaggiano in parallelo.
TRADIZIONE E INNOVAZIONE
È semplicemente una tradizione che si rinnova se si guarda alla storia dei luoghi. Cuore del resort è l’antica masseria di San Pietro dove, nel Medioevo, si era stabilita una comunità di monaci basiliani, di rito greco. “Ora et labora, otium e negotium”: anche la loro vita da secoli era un’alternanza di lavoro attivo e tempo libero per la meditazione. Così è andata fino al 1700, ma questa duplice vocazione sembra essere andata ben oltre, tenendo vivo lo spirito dei luoghi fra i 120 ettari della proprietà e le 97 camere. Oggi le sale dell’Acaya costituiscono, con diverse soluzioni modulari, uno dei centri meeting più grandi del Salento. Fuori c’è tutto il bello del Tavoliere, dentro le tavole rotonde di riunioni e affari. Appena un
È la sempre maggiore attenzione rivolta al benessere psico-fisico a decretare il successo dell’Acaya Golf Resort & Spa in Puglia, un luogo capace di far vivere un evento aziendale rigenerante oltre che costruttivoACAYA GOLF RESORT & SPA di TERESA CHIODO
break o un pizzico di tempo libero lascia uno spiraglio, il resort sa come riempire i momenti anche di chi è troppo assorbito dal lavoro. La struttura mette a disposizione due piscine, un campo da golf a 18 buche certificato cinque stelle superior Bvga, una spiaggia convenzionata, un’oasi Wwf – quella de Le Cesine, a due passi –, per le passeggiate, un ristorante raffinato e un centro benessere che, per il 2023, ha ridisegnato il suo appeal. Il tutto a portata di pausa lavoro. Gli spazi che il resort ha destinato al business sono diversi e variegati. I 650 metri quadrati di un vasto piano terra possono accogliere, in nove sale autonome, di cui cinque in assetto in contemporanea, da trenta a ottocento persone. Punto di riferimento per eventi aziendali e di business puro, Acaya è una location perfetta anche per cerimonie private, banchetti, matrimoni, cene su invito che possono contare sul grande impatto della posizione geografica e dell’ambiente circostante, dai muretti a secco made in Salento, al profumo della macchia mediterranea, fra ulivi e ginepro. Standard superiori nelle dotazioni, dall’impianto di amplificazione al corpus dei monitor motorizzati, alle pedane mobili, sono invece le peculiarità degli spazi business.
SPAZI VISTA PARCO
Le sale hanno tutti nomi legati al territorio, ai suoi fiori e ai suoi sapori. Dalla Caprifoglio, la sala più intima, alla sala Acero, Carrubo, Erica, Melograno, Mirto o Ginestra. L’area più vasta arriva a cinquecento-ottocento posti, a seconda della disposizione. Si va dallo spazio “bouquet”, più raccolto, disegnato per un massimo di cinquanta persone, agli spazi extra large che hanno una capacità di oltre dieci volte
tanto. Quattro gli assetti sempre possibili a seconda del tipo di evento: a banchetto, a ferro di cavallo, a banchi di scuola quando occorra anche scrivere, oppure modello platea di teatro. Tutte le sale hanno da un minimo di due a sette vetrate. Una meeting terrace è a disposizione per i momenti di pausa prima delle decisioni più importanti. Tutt’intorno, il parco del resort è direttamente accessibile dalla maggior parte delle sale. Un soggiorno a queste latitudini è sempre sinonimo di scelte giuste.
Fra le novità di quest’anno, in particolare, la spa accoglie nel nuovo Health Club Rinnova un Longevity Club, spazio dove focalizzarsi su percorsi personalizzati per l’ottimizzazione della salute e delle performance, curati da health coach di ispirazione olistica.
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Classico contemporaneo
Elegante, riservato e in posizione strategica
nel cuore di Palermo. Il Best Western Ai Cavalieri Hotel è un quattro stelle ideale sia per chi è in visita alla città sia per incontri di lavoro, dove spazi e servizi sono pensati per soddisfare ogni esigenza.
In nome dell’alta qualità e della sostenibilità
Una città dal fascino unico, dove la sua storia millenaria si rivela nel grande patrimonio artistico e architettonico ereditato da arabi, normanni e spagnoli. La bellezza di Palermo si raccoglie da subito nel centro storico tra chiese, musei, monumenti e i tanti palazzi antichi. È qui che si incontra, a due passi da piazza Politeama – la zona più glamour per lo shopping e la più vivace per gli affari – ma in posizione appartata, il Best Western Ai Cavalieri Hotel, un quattro stelle ideale per immergersi nell’atmosfera cosmopolita e multiculturale della città e visitare comodamente i luoghi più noti.
NEL CUORE DELLA CITTÀ
Ricavato all’interno di un edificio classico degli inizi del Novecento, da quasi vent’anni il Best Western Ai Cavalieri Hotel offre un luogo raffinato e riservato, adatto a soggiorni di piacere e di lavoro. Fin dall’ingresso nella hall, ci si lascia la frenesia della città alle spalle e si entra in un ambiente caldo e accogliente, con arredi classici in legno in sintonia con la storia dell’edificio.
Accanto alla hall, il giardino d’inverno climatizzato è un’oasi di pace con grandi vetrate e circondato da piante, dove si comincia la giornata con una ricca colazione a buffet, a base di sfiziose specialità genuine e biologiche, anche della tradizione siciliana; mentre alla sera, al rientro, il bar è la location ideale per rilassarsi sorseggiando un aperitivo o un cocktail in compagnia.
Ai piani superiori, le 45 camere sono di diversa tipologia ma tutte ugualmente curate, con vetri insonorizzati e climatizzatori: dalle standard, semplici ed eleganti, alle deluxe ed executive, moderne e funzionali, fino alle junior suite, più spaziose, poste ai piani alti, con terrazzino e vista panoramica sulla città.
Per gli incontri di lavoro, le quattro sale meeting personalizzabili, per riunioni o per presentazioni, accolgono fino a un massimo di 120 posti. Grazie alla formula “Love promise for business” di Best Western Italia, si può contare su una serie di servizi su misura per gestire gli eventi come in ufficio.
SOSTENIBILITÀ E INNOVAZIONE
Fin dall’apertura, la sostenibilità ha avuto un ruolo chiave. In linea con gli alberghi della catena Best Western, anche l’hotel Ai Cavalieri aderisce al progetto “Stay for the Planet” di Lifegate abbracciando un modello di ospitalità sostenibile, attento all’impatto ambientale e alla valorizzazione del territorio. Che si traduce nel monitoraggio dei consumi, in azioni di efficienza energetica e nella riduzione dell’impatto ambientale con comportamenti virtuosi. Sempre attenti alle nuove esigenze degli ospiti, il rinnovamento di camere e spazi comuni è una costante. In previsione, per esempio, c’è l’ampliamento della struttura nell’edificio adiacente che permetterà di aggiungere altre sette camere e nuove aree comuni.
By nature
Atmosfere calde e raffinate, ricerca di sintesi fra estetica e funzionalità. Tutto, a Borgo Ramezzana, invita all'armonia e alla joie de vivre: la cornice ideale per riunioni, attività di team building e cene di gala
Ai piedi delle colline del Monferrato, circondato dai campi di riso, il complesso di Borgo Ramezzana si articola in diversi edifici, richiamando quel modello di ospitalità diffusa che si estende in orizzontale: una magnifica terrazza con vista sulle colline del Monferrato e sulla catena alpina, gli spazi della piscina, un delizioso giardino che regala infinite sfumature di colori; e poi l'antica dimora padronale del 1800 trasformata in hotel de charme. In una diffusa uniformità di stile e di materiali le caratteristiche strutturali originali incontrano elementi di design contemporaneo in un insieme perfettamente armonico.
EMOZIONI GASTRONOMICHE
Le suggestioni culinarie della gastronomia locale interpretate nel più contemporaneo stile fusion, la qualità degli ingredienti e la raffinatezza degli allestimenti trasformano ogni cena in un’autentica esperienza dei sensi al ristorante La Torre, il luogo ideale dove ospitare eventi e cerimonie prestigiose. Eccellente la cantina, che propone una scelta vastissima di vini italiani ed esteri. Il ristorante La Torre è la location ideale per ospitare feste, apericene, serate musicali e incontri tra amici. Per gli eventi aziendali Borgo Ramezzana mette a disposizione sale in grado di ospitare da 25 sino a 180 persone. La Cantina è lo spazio ideale per aperitivi, colazioni ed happy hour sino a venti persone. La terrazza e la Corte del Cedro attorno alla piscina arrivano a ospitare trecento persone. Sotto le pagode la capacità va da cento persone a platea sino a duecento persone per un cocktail.
Le 12 camere di Borgo Ramezzana sono distribuite tra la Casa padronale (quattro camere), la Casa del Fattore (sei camere) e la Casetta del Fienile (due camere). Le prime mantengono e sottolineano con la preziosità dei dettagli l'antica funzione di casa di rappresentanza, con camini, soffitti dipinti, arredi della tradizione ottocentesca piemontese affiancati da tocchi di Oriente. Il recupero della Casa del Fattore ha permesso di
ottenere, su due piani, sei camere di stile contemporaneo ma impreziosite da arredi che parlano di India, Cina, Giappone, Indonesia. Dal borgo si irradiano infine numerosi itinerari per andare alla scoperta del meraviglioso territorio che si snoda lungo il parco fluviale del fiume Po, fino alla preziosa Chiesa della Madonna delle Vigne e all'Abbazia di Lucedio vicino all'affascinante Parco del Bosco delle Sorti della Partecipanza; per poi scoprire le colline del Monferrato e i loro imponenti castelli e fortezze, le città d'arte di Vercelli e Casale, che racchiudono gioielli di bellezza inattesa.
CARLO MAGNO
HOTEL SPA RESORT
Eventi vista Dolomiti
Un hotel storico gestito in maniera manageriale e al contempo familiare, a due passi da Madonna di Campiglio e immerso nel verde. Per l’universo Mice il Carlo Magno Hotel Spa Resort è un’esperienza di qualità in una location di grande fascino
Situato a pochissimi passi dal centro di Madonna di Campiglio, ma nel contempo immerso nella natura e con una splendida vista sulle Dolomiti di Brenta, all’interno del Parco Naturale Adamello Brenta, il Carlo Magno Hotel Spa Resort è una storica struttura che possiede tutte le doti di ospitalità e charme proprie della migliore hotellerie, ed è gestita dalla terza generazione dei proprietari, a garanzia di professionalità e familiarità. Raffinate e accoglienti, tutte le 150 camere e suite sono ampie e luminose, arredate con estremo gusto ed eleganza e sono, ovviamente, dotate dei comfort più moderni e completi; ambienti, quindi, adatti sia a una clientela leisure sia a chi sceglie l’hotel per motivi squisitamente legati alla propria professione.
FOOD, WELLNESS E… STELLE!
Di elevato livello anche le proposte ristorative, per una cucina tipica locale e regionale della tradizione con materie prime di qualità e legate alla stagione per un servizio puntuale e attento; di gran pregio anche la cantina, per proposte di vini e distillati sia del luogo sia internazionali.
Qui pranzi di lavoro, semplici e veloci light lunch, cene di gala avranno un sicuro effetto. Di importante valore anche la parte del Carlo Magno Hotel Spa Resort riservata all’utenza business: i servizi offerti sono altamente professionali, sia durante lo svolgimento di eventi, convegni e incontri di lavoro, sia per quel che concerne l’organizzazione e l’assistenza costante e completa, necessaria alla buona riuscita di ciascuna occasione professionale, dalla prima presa di contatto fino alla conclusione dell’evento stesso. Sono in tutto nove le sale, per un totale di 850 posti; ambienti flessibili, mo -
dulabili e personalizzabili in base alle singole necessità, cui non mancano attrezzature tecnologiche audio e video complete e di alta gamma. In più l’hotel dispone di ampi locali d’appoggio per coffee break, l’allestimento di stand, l’accreditamento degli ospiti e i servizi aggiuntivi. E, per momenti post congress davvero unici, il Carlo Magno Hotel Spa Resort dispone, oltre che di un completo wellness center, anche di un potente osservatorio astronomico, per gettare uno sguardo nelle profondità del cosmo.
L’hotel della luce
Il Cenobio Dei Dogi di Camogli porta il sigillo emblematico di un valore storico già nel nome; l’autenticità del genius loci fra matericità e percezioni multiple di aria e di luce lo rendono una struttura perfetta per eventi aziendali e incentive di misura emozionale
di TERESA CHIODOSu un fondale unico al mondo – quello dell’affascinante Camogli –, fatto di alte case d’epoca, dipinte di rosso, ocra, giallo e avvolte dal verde anfiteatro naturale formato da pini marittimi e ulivi, l’Hotel Cenobio dei Dogi si immerge in un magnifico parco secolare lì a testimoniarne la storia che ogni volta riemerge come un tempo ritrovato, quasi sospeso. Aleggia ancora quella magi-
ca sensazione e che nel XVI secolo indusse gli aristocratici dogi genovesi a costruire in questo luogo il loro cenobio e che oggi attira visitatori da tutto il mondo. Oltre a essere un raffinato contesto per soggiorni leisure, l’hotel è un punto di riferimento impareggiabile in grado di fornire servizi di alto livello a organizzatori e operatori del segmento congressuale.
CAMERE CON VISTA
Già al primo impatto, la planimetria diffusa della struttura è un implicito invito a entrare in una dimensione sospesa. La vista che si ammira dalle terrazze e dai balconi gioca sempre un ruolo strategico: abbraccia in un colpo d’occhio il declivio della spiaggia lambito dal mare e lo skyline del borgo, coloratissima tavolozza di architetture marinare. Un preponderante genius loci riecheggia nelle 105 camere luminose, arredate ciascuna in modo differente. Il binomio bianco-blu ha dato vita a chiaroscuri di materia sottolineata da toni di azzurro, turchese, blu oltremare. Si avverte una interpretazione peculiare, dinamica delle classiche tematiche dell’architettura locale, un senso di freschezza e contemporaneità, e insieme una spiccata, quasi urbana, attenzione al comfort. Si passa dalle camere standard alle camere classic fino ad arrivare alle suite, tutte finemente arredate con grande cura del dettaglio. Sono ambienti dotati di ogni comfort business-oriented: aria condizionata, Tv satellitare, minibar, cassaforte, telefono e sistema wi-fi gratuito.
SPAZI DIFFUSI
Nella zona della reception le cromie pastello si fondono con i toni caldi delle pareti, nella lounge i divani corallo, di gusto delicatamente eccentrico, si coniugano agli arredi di gusto classico. Questo mix di materiali e di stili è presente anche nel bar, parte integrante del living, ideale per un incontro d’affari informale. Il giardino conserva un impianto naturalistico con piante autoctone, scandito da una pavimentazione in cotto terra di Siena a ordinare e bilanciare gli spazi esterni in cui si inserisce una piscina. Un recente restyling ha coinvolto molteplici aree della struttura, passando da angoli intimi come le camere a pièce votate alla socialità nelle parti comuni. La vista sulla baia attraverso involucro vetrato del ristorante I Dogi smaterializza ancora di più la struttura per fondersi con il panorama naturale dove trova il suo compimento. Nulla sfugge a una ricerca di presa diretta dell’anima del luogo anche in cucina, dove gli chef partono dagli ingredienti del territorio per un percorso gastronomico che rivisita la regionalità per aprirsi alle influenze esterne. Tutto questo è valore aggiunto a disposizione per eventi, serate di gala e cocktail party. Anche il Ristorante La Playa è un laboratorio di idee per il gusto ed è a disposizione per incontri di lavoro e lunch, per arrivare a una capienza fino a duecento persone.
MEETING EMOZIONALI
Il Cenobio fa del rapporto fra natura e artificio il paradigma di riferimento privilegiato dei suoi servizi business-oriented. Le aree polifunzionali, a geometria variabile e attrezzate secondo i dettami delle più moderne tecnologie, sono adatte a qualsiasi tipologia di evento: meeting, incentive di alto livello e team building. Il risultato è un’estetica fruibile in ogni spazio, momento o stagione. Prendono forma ambienti e allestimenti su misura, sempre caratterizzati da una magistrale attenzione per il dettaglio. La passione di uno staff di preparati professionisti, il metodo e il dialogo con i clienti, permettono all’hotel di porsi come partner altamente qualificato, oltre che come consulente ideale per la scelta dei fornitori, anche per la spettacolarizzazione di un evento.
La spiaggia privata con accesso diretto costituisce un tutt’uno con la struttura. Per chi ama vivere il mare sono numerose le attività: pagaiare in kayak alla ricerca di insenature nascoste, munirsi di maschera e pinneggiare tra gli scogli, o esplorare il mondo sommerso dell’area marina protetta con immersioni subacquee organizzate da operatori locali. Per gli amanti della natura sono previsti itinerari che si snodano tra il mare e l’entroterra. indirizzi a fine rivista
Nel cuore di una riserva naturale
Immersa nel verde dell’area naturale protetta di Stornara, Ethra Reserve è una destinazione Mice esclusiva e di grande pregio architettonico: un concept fra i più innovativi per meeting, eventi e convention
Parliamo di un’area geografica a forte vocazione turistica, ricchissima sotto il profilo naturalistico e paesaggistico, storico e archeologico, architettonico ed enogastronomico: un’oasi che va decisamente oltre il mare, il clima, la latitudine geografica. Ethra Reserve, in Puglia, che si affaccia su una lunga spiaggia privata Bandiera Blu 2022, ospita due splendidi hotel cinque stelle: il Kalidria Hotel & Thalasso Spa e l’Alborèa Ecolodge Resort, e due resort quattro stelle ricchi di servizi, il Valentino Resort e il Calanè Resort. Tutti i resort, congiunti direttamente al mare dalla grande pineta, offrono camere e suite di varia tipologia; 765 in tutto: eleganti, luminose e dotate di comfort di alta gamma.
SPAZI IMPORTANTI PER GLI EVENTI
Ethra Reserve vanta anche un centro congressi che include una sala plenaria da seicento posti e trenta spazi modulabili da dieci a seicento posti. La versatilità delle sale, la disponibilità di ampie aree esterne per il posizionamento di tensostrutture e la possibilità di utilizzare gli spazi delle quattro diverse strutture permettono di soddisfare qualunque tipo di richiesta per meeting, eventi e convention. Anche la ristorazione è uno dei punti di forza di Ethra Reserve, sia per la qualità dei piatti proposti sia per la varietà gastronomica in ogni struttura. Sono sette i ristoranti, da ottanta a 950 posti a sedere, di cui uno gourmet, due al lido e uno con grill, con disponibilità di spazi all’aperto e a bordo piscina. Il servizio varia da buffet con show cooking a menu à la carte con servizio al tavolo, fino a giungere a proposte culinarie alla griglia. I sapori della tradizione italiana e regionale qui si sposano ai profumi e aromi della Puglia, arricchiti dalle suggestioni della cucina
internazionale. A disposizione degli ospiti c’è l’esclusiva Ethra Thalasso Spa, centro benessere di oltre 3.500 metri quadrati, situata presso il Kalidria Hotel & Thalasso Spa, con aree dedicate a trattamenti talassoterapici, estetici e di benessere, una piscina interna e una esterna, idromassaggio, area relax e molto altro, in un ambiente ricco di luce grazie alle grandi vetrate che si affacciano sul rigoglioso giardino, dove è presente un’oasi benessere en plein air con vasche idromassaggio Jacuzzi e solarium. Da qui si irradiano interessanti itinerari per escursioni ed esperienze alla scoperta del ricco territorio pugliese, caratterizzato da paesi e borghi dalle suggestive atmosfere. Un’altra realtà del gruppo Bluserena fortemente business oriented, che da oltre trent’anni ospita con successo convegni, meeting, riunioni e congressi, è il Serena Majestic Hotel Residence in Abruzzo. Grazie alla posizione privilegiata, alle sue trenta sale da dieci a ottocento posti, 480 camere, due sale ristorante per un totale di novecento posti, risponde alla poliedrica domanda degli operatori del settore Mice, sul piano dei contenuti, del servizio e della custumer care.
EXCELSIOR PALACE PORTOFINO COAST
Un hotel iconico fronte mare
Uno scenario unico e suggestivo per un hotel di pari caratteristiche: l’Excelsior Palace
Portofino Coast, nell’incanto del Golfo del Tigullio, è una location esclusiva e di charme, per eventi e meeting di classe e glamour nella culla della storia
Le cinque stelle lusso dell’Excelsior Palace
Portofino Coast, iconico hotel di inizio Novecento, antica sede del primo casinò italiano, raccontano una lunga storia che si snoda tra passato e presente senza dimenticare il futuro. Lo scenario è davvero speciale: collocato su una sorta di piccola penisola a soli sei chilometri da Portofino, circondato dal mare del Golfo del Tigullio, il resort gode di una posizione invidiabile ed è sempre stato, fin dalla sua nascita, il fulcro e la raffinata etichetta dell’ospitalità turistico-alberghiera, una delle mete preferite del bel mondo che, da tutta Europa, si è
riversato sulla riviera, attratto dal clima mite e dal richiamo dei tavoli verdi. Numerose le personalità che sono “scese” all’Excelsior Palace Portofino Coast per un soggiorno di elegante charme: tra i tanti, Eleonora Duse, il Duca di Winsor, Wally Simpson, Re Hussein di Giordania, Re Costantino di Grecia, Rita Hayworth, Ernest Hemingway, Michelangelo Antonioni, Roberto Benigni e il premio Nobel per la fisica Guglielmo Marconi che, poco lontano di qui, riuscì per la prima volta a trasmettere con il suo telegrafo senza fili. Veri e propri vip per soggiorni che, a volte, nascondono storie curiose, come conferma
il direttore dell’hotel Aldo Werdin: «Fu ospite nel nostro hotel Saadi Gheddafi, figlio del dittatore libico Muhammar: all’improvviso fu richiamato in patria, lasciando qui una delle sue auto e… il conto da pagare, mai più saldato! E, più recentemente, il figlio di Re Farouk è sceso nel nostro hotel per vedere una delle nostre sale riunioni, intitolata a suo padre, che qui ha soggiornato quando suo figlio aveva tre anni».
IL FUTURO È OGGI
Si accennava, all’inizio, al futuro dell’Excelsior Palace Portofino Coast, che trova risposte e novità nelle parole del direttore: «Abbiamo rinnovato, e ancora lo stiamo facendo, tutto l’albergo. Dopo il restyling delle camere è ora la volta della spa, che sarà disponibile in autunno, e del nuovo ristorante sul mare, che sarà aperto per quasi tutto l’anno. Per l’inizio del 2024 avremo anche una vip lounge e una penthouse all’ultimo piano. Queste sono le principali, non certo le uniche, novità che riguardano l’hotel». Le camere, suite e junior suite sono in tutto 119, rinnovate e, nelle loro singole unicità, vantano parquet di pregio, mobili originali, eleganti boiserie, specchi antichi, baldacchini, quadri autentici, accoglienti divani e poltrone d’epoca. Anche la gastronomia risponde ai più elevati standard qualitativi: il ristorante Lord Byron è rinomato per la sua cucina regionale e mediterranea, con ampie vetrate e terrazze sul golfo, lo Yachting Bar è di calda atmosfera, ideale per un aperitivo o un dopo cena, mentre l’Eden Roc Lounge & Restaurant, a picco sul mare, e lo Sporting Bar, a bordo piscina, sono aperti in estate. Sono tutte soluzioni dedicate alla ristorazione di qualità, quella legata alla tradizione della zona con un occhio di riguardo a quella ligure e alla stagionalità degli alimenti, perfette per cene di gala, importanti pranzi di lavoro ma anche per veloci light lunch tra un evento e l’altro.
CONVEGNI
FRONTE MARE
Ma l’Excelsior Palace Portofino Coast non si rivolge solo a una clientela leisure attenta ed esigente: il centro congressi interno, Duca di Windsor, si propone con un intero piano vista mare alla clientela professionale con nove sale, tutte collegate e dotate delle migliori e attrezzature audio e video, idonee per convegni, cene di gala, meeting ed eventi professionali, banchetti e manifestazioni fino a 450 persone. Un’offerta, davvero completa e di qualità, di importante e professionale ospitalità, per un ventaglio di importanti benefit. Grazie a un collegamento privilegiato tra l’hotel e il Kursaal, elegante villa di inizio secolo con affaccio diretto sul mare, si accede al Beach Club, esclusivo stabilimento su terrazze con due piscine panoramiche a filo orizzonte, tra vasche Jacuzzi, lettini e ombrelloni, mentre la spa interna si configura come palestra vista mare con attrezzature complete e una beauty farm
con massaggi, trattamenti personalizzati e aquagym. In ultimo, l’invidiabile posizione del resort ne fa la location ideale come base di partenza per splendide escursioni per andare alla scoperta, tra l’altro, dei mille borghi circostanti, della città di Genova, della vicina Portofino, con la sua riserva naturale e delle splendide Cinque Terre.
HOTEL EXCELSIOR BARI
Rinnovamento costante
di MARIANGELA TRAFICANTE
Bari sotto i riflettori, dei vacanzieri e dei meeting planner: il capoluogo pugliese è sempre più richiesto tutto l’anno e nel cuore della città sorge un hotel punto di riferimento per chi cerca ampi spazi e facile accessibilità. Ecco l’Hotel Excelsior Bari, quattro stelle con 146 camere e otto sale congressi a pochi passi dalla stazione centrale, struttura business e congressuale che diventa anche base ideale per partire agevolmente alla scoperta della città e delle bellezze del territorio pugliese. Sono otto le sale congressi disponibili. Le quattro più grandi, al piano terra, sono completamente modulabili e rispondono alle esigenze di eventi con grande partecipazione di pubblico: aperte arrivano a poter ospitare complessivamente fino a 450 persone in as-
setto a platea. Le altre quattro, più piccole, si trovano al piano piano e si prestano a meeting e riunioni fino a trenta-quaranta persone ciascuna.
RESTYLING COSTANTE
Una storia, quella dell’Excelsior, che è iniziata nel 2001 quando da ex struttura della catena Jolly è passato alla proprietà della famiglia Farace. Ed è una storia che non si ferma, perché l’obiettivo è mantenere costantemente alta la qualità e dunque da quattro anni si investe in rinnovamento e ammodernamento, interventi che hanno riguardato i vari spazi e servizi e che in futuro interesseranno anche le camere.
Focus sugli spazi food and beverage che sono stati ampliati: con il rifacimento del ri-
Il quattro stelle nel capoluogo pugliese conta su un ampio numero di camere e otto sale congressuali, e guarda già alle sinergie con l’ex Grand Hotel Leon d’Oro, in fase di restyling per la riapertura
storante Farhà la disponibilità è stata arricchita con ulteriori posti, cui si aggiungono quelli del dehors, aperto con la bella stagione lunga pugliese, da aprile a novembre, arrivando così a un totale di 150 commensali.
Gli interventi hanno riguardato anche l’ammodernamento degli arredi, con l’inserimento di social table, nuove sedute, una nuova linea colazione, un restyling per rendere gli ambienti ancora più accoglienti.
ATTENZIONE ALLE PERSONE
L’hotel ha confermato inoltre l’attenzione alle risorse umane: «Abbiamo investito su qualità e professionalità dello staff, operando anche dei cambi al vertice e attraendo figure altamente professionali che già contavano su importanti esperienze in altre strutture ricettive storiche della città», racconta il direttore
Nicola Romito, mentre la congress manager
Ilaria Gagliardi prosegue spiegando come si sia evoluta nel tempo la richiesta del mondo Mice e la risposta del territorio: «Sicuramente è doveroso fare un accenno al periodo Covid, a causa del quale era cambiata la modalità di prenotazione. Tuttavia, mentre si sono accorciate le tempistiche per gli eventi con numeri ridotti, che vedono richieste anche vicine alle date di interesse, sugli eventi con grosse numeriche la pandemia ci ha fatto conoscere piattaforme di comunicazione che permettono di realizzare appuntamenti in modalità ibrida, con una parte dei delegati in presenza e altri collegati da remoto. Per quanto riguarda eventi con medi-grandi numeri, specie quelli medico-scientifici, sono tornate l’esigenza e la voglia incontrarsi in presenza, con una programmazione un po’ più a lungo termine e la realizzazione di momenti di ristorazione collegati all’evento».
TRA LEISURE E MICE
La questione spazi, e disponibilità, emerge come sfida stringente in realtà per altri motivi: Bari cresce come destinazione turistica e allunga la stagione leisure, andando a intrecciarsi a quelli che solitamente erano i mesi di bassa stagione per i vacanzieri e invece periodi di punta per gli eventi. «Negli ultimi due anni abbiamo accolto turisti fino a inizio dicembre – afferma Romito –, la stagionalità è cambiata, si è ampliata, ormai la bassa stagione si è ridotta a un paio di mesi. E le agenzie che organizzano gruppi leisure prenotano anche con largo anticipo: abbiamo già tantissime richieste anche per il 2024. Siamo riusciti tuttavia a gestire al meglio la situazione, riuscendo a fare interfacciare il congressuale con questo panorama, sebbene la stagione leisure sia diventata più impegnativa».
NEW ENTRY IN PORTFOLIO
E poi è in arrivo anche un’importante novità che darà una sferzata e arricchirà l’offerta con un lavoro di sinergia: la nuova vita di una struttura alberghiera storica e già in portfolio alla proprietà della famiglia Farace. Si tratta dell’ex Grand Hotel Leon d’Oro, albergo di undici piani in piazza Aldo Moro chiuso dal 2019.
«Stanno per iniziare i lavori di ristrutturazione dell’hotel, che dista solo qualche centinaia di metri da qui – spiega il direttore –. Si tratta di una struttura storica della città, il cui restyling è stato affidato a uno studio di architettura svedese che lavorerà molto sul legno. Ci saranno anche un roof garden e un ristorante da cento coperti, le camere saranno 74, che unendosi alle nostre 146 arriveranno a offrire un’accommodation di 220 camere nel pieno centro di Bari. Lavorando in sinergia tra il nuovo hotel e i nostri spazi congressuali riusciremo a realizzare ancora più agevolmente eventi di grandi dimensioni». La fine dei lavori è prevista a inizio 2025 «Ogni giorno è una sfida, è tutto un divenire. L’intenzione, condivisa dalla proprietà, è quella di crescere, senza escludere anche l’ingresso di nuove strutture. Se si presenterà l’occasione, punteremo a diversificare il prodotto e valuteremo le singole situazioni. Certamente la proprietà ha entusiasmo e voglia di crescere» conclude Romito.
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Stile urban
La posizione strategica, non lontano dallo svincolo autostradale, fa del partenopeo Gold Tower un vero e proprio hub, il contesto ideale per un convegno, una cena business o una serata di gala in terrazza.
I dettami del moderno design, improntato a una funzionale essenzialità, si fondono con atmosfere suggestive e servizi raffinati
Perché un evento al Gold Tower? Risponde a questa domanda Carlo Pugliese, Ceo di Gold Tower Lifestyle Hotel: «A oggi, il cliente che sceglie la nostra struttura per l’organizzazione del proprio evento lo fa perché il Gold Tower Lifestyle Hotel riesce a coniugare molteplici fattori e servizi, quali la posizione strategica lontana dal caos cittadino e facilmente raggiungibile sia in auto sia con i mezzi pubblici, l'ampio parcheggio custodito e gratuito, le sale meeting all’avanguardia e gli ambienti moderni e raffinati. Inoltre, grazie al nostro personale altamente qualificato, ogni evento viene strutturato come un evento unico. Offrendo un’ampia possibilità di personalizzazione riusciamo a cucire su misura l’evento come se fosse un vero e proprio abito sartoriale, da qui la nostra filosofia di “ospitalità sartoriale”».
Possiamo dire che il Gold Tower Hotel di Napoli si colloca in quella categoria di alberghi all’avanguardia destinata a interpretare una filosofia innovativa del vivere contemporaneo. Come rientra questa visione in un progetto originario di riqualificazione del territorio? Qual è stata la sfida?
«La nostra sfida è stata, ed è tutt’ora, – sostiene Pugliese – quella di cercare di normalizzare l’idea che si possa fare turismo di lusso, ristorazione e intrattenimento in una zona industriale come la nostra. Il nostro augurio è che un impegno costante possa essere d’esempio per tanti altri imprenditori del territorio affinché zone come questa, dal grande potenziale, non vengano abbandonate».
Pure essendo una struttura giovane il Gold Tower Lifestyle Hotel ha già ottenuto importanti riconoscimenti. Quali?
«In poco più di un anno, – afferma ancora il Ceo – con grande onore e soddisfazione, possiamo affermare che molteplici realtà hanno riconosciuto il Gold Tower Lifestyle Hotel come uno dei migliori alberghi del territorio premiando così il nostro impegno imprenditoriale e la qualità del nostro staff. Possiamo citare per esempio: il premio Leon d’Oro di Venezia come Miglior Azienda 2022, il premio “L’innovazione nell’ospitalità” e “Direttore emergente” di Tutto hotel Awards.
Eventi e relax? Bleisure!
La struttura salentina sul litorale di Gallipoli, posizionata sulla spiaggia della Baia Verde, si è rifatta il look e presenta i suoi fiori dall’occhiello, dal centro congressi rinnovato alla spa di 1.100 metri quadrati con annessa private spa, ideale anche per piccoli gruppi
Parola d’ordine rinnovamento per il Grand Hotel Costa Brada: la struttura salentina, affacciata sul mare del litorale di Gallipoli, ha già da tempo intrapreso la via del miglioramento e dell’ammodernamento dei servizi.
Rinnovati si presentano il centro congressi, che può ospitare fino a 180 persone, e la attigua sala meeting, con capacità fino a cinquanta: «I punti di forza sono la tecnologia ma anche il comfort, con i posti a sedere modulabili. Inoltre, i delegati apprezzano l’ingresso indipendente e il fatto che le sale sono anche illuminate da luce naturale», racconta il general manager Anio Iannuzziello. Gli interventi più recenti hanno riguardato i ristoranti, la piscina, le camere – suite, junior suite e deluxe – che si sono rifatte il look, più fresco e accogliente, come anche la terrazza vista mare dalla quale è possibile ascoltare il rumore delle onde e godersi tramonti indimenticabili.
WELLNESS TUTTO L’ANNO
E tra i fiori all’occhiello del Grand Hotel Costa Brada c’è la sua spa da 1.100 metri quadrati, oggetto di un restyling completo e dotata di un ingresso indipendente, caratteristica, questa, molto ricercata dalla clientela Mice. Sono 19 le tecnologie disponibili, il tutto vista mare e con una chicca: una private spa di sessanta metri quadrati con, al suo interno, bagno turco, sauna, vasca idromassaggio, ideale fino a sei ospiti e che si può anche privatizzare. Completano l’offerta le cabine massaggio e il centro estetico.
Il Grand Hotel Costa Brada inaugura così una stagione di rinnovamento destinata a durare: la conclusione di questi cicli di interventi permette infatti ora alla struttura di garantire
un’apertura annuale, offrendo nuove potenzialità anche al mondo degli eventi che sta registrando un trend positivo.
«Oggi gli ospiti Mice sono molto più esigenti – illustra il direttore –. Le aspettative sono molto più alte rispetto al passato, specie sul fronte della tecnologia: all’evento in senso stretto si vogliono affiancare spesso anche esperienze in 3D e virtuali. In termini di desideri, naturalmente molto dipende dal tipo di azienda, riceviamo dalla richiesta più semplice a quella più complessa e onerosa di chi non bada a spese, l’obiettivo è la soddisfazione dell’ospite». Una tendenza confermata è quella del bleisure, e della volontà di condividere l’esperienza anche con i familiari, che si godono qualche giorno di vacanza.
«E si cercano esperienze uniche e personalizzate sia per i team building, sia puntando su location dall’effetto wow a fare da cornice: per esempio una cena di gala in piscina, o un’escursione in barca. Tutte richieste che siamo in grado di organizzare al meglio, compresi naturalmente i transfer e i momenti conviviali come pranzi e coffee break».
La magia del Salento
In un contesto raffinato e di charme che richiama l’ospitalità di un tempo, oggi la Masseria Santa Lucia è un punto di riferimento elettivo per la meeting industry
Immerso
nel verde e connesso al blu del Mar Adriatico da un suggestivo viale di palme, il Grand Hotel Masseria Santa Lucia ha aperto nel 1992, dopo una sapiente ristrutturazione, realizzata da un pool di architetti con l’obiettivo di preservare la struttura preesistente.
Il suo stile ripropone in chiave moderna le linee architettoniche delle antiche masserie pugliesi, senza rinunciare al comfort e alle moderne tecnologie, indispensabili per la realizzazione di riunioni aziendali, incentive, eventi, spettacoli e congressi di successo.
E proprio per rispondere alle esigenze della meeting industry, al cuore originale della Masseria, dotato di sessanta camere, è stata aggiunta una nuova area di 1.200 metri quadrati, con un centro congressi, che dispone di spazi interni ed esterni modulabili in base alle necessità, e 84 nuove camere. Con il tempo la struttura ha esteso ulteriormente il proprio perimetro, integrando un centro benessere, un beach club, due spiagge e un ristorante con un’importante sala ricevimenti.
Nel corso degli anni, la Masseria ha accolto numerosi congressi medici, in particolare, Cardiologia 2000, uno dei più importanti del settore, che vanta la partecipazione dei migliori cardiologi del panorama nazionale e internazionale. La struttura ha fatto inoltre da sfondo a un congresso dell’Unione Europea e di recente ha ospitato un evento di Acqua di Parma. Una poliedricità resa possibile da una struttura ampia e versatile.
OCCHIO ATTENTO ALLA SOSTENIBILITÀ
La Masseria nutre da sempre un profondo rispetto per la natura. Le sue politiche di sostenibilità ambientale si sono evolute e consolidate nel tempo. Oggi, il risparmio idrico è un imperativo, così come la riduzione al minimo dell’impiego di plastica. Ecco che quindi in ogni stanza sono stati implementati diffusori di acqua nei rubinetti e i flaconi di shampoo e sapone liquido hanno lasciato il posto a
contenitori ricaricabili. Sulle tavole, le bottiglie di plastica sono state sostituite da quelle in vetro. Piccoli passi in direzione green, capaci di fare una grande differenza nel tempo. All’amore per la natura, si affianca anche quello per le tradizioni e i sapori del territorio. «Il nostro chef è con noi da ben 32 anni. Da sempre predilige prodotti locali, quando possibile, provenienti dal nostro orto. La sua è una cucina tipicamente pugliese che beneficia del gusto e del calore dell’olio extra vergine d’oliva di nostra produzione», racconta Bartolo D’Amico, direttore da 32 anni della struttura, recentemente eletto presidente nazionale Ada (Associazione Direttori Albergo).
Tra storia e innovazione
Una location che profuma di tradizione ed esclusività, da sempre di proprietà della stessa famiglia, apre le sue porte all’utenza Mice alla ricerca di servizi e benefit di eccellenza, in una cornice storica e di charme che domina la parte più bella di Roma
Come le dita delle mani, sono cinque i motivi per scegliere l’Hotel Diana Roof Garden per un evento, un congresso, una cena di gala. Nell’ordine: la posizione, nel cuore dell’Urbe, vicino alla celebre fontana di Trevi e a pochi passi dalla stazione ferroviaria di Termini; uno staff altamente professionale, efficiente e appositamente formato; il celebre ristorante l’Uliveto, giardino pensile, quasi un salotto nel verde adorno di ulivi, limoni e piante mediterranee, con la sua bellissima terrazza con vista a 360 gradi sui tetti della parte storica della città; un’offerta di qualità per il settore congressuale flessibile e personalizzabile; una vasta scelta di menù dedicata al settore business, che spazia dal finger food fino alle cene di gala.
NEL CUORE DELL’URBE
Più di ottant’anni di storia, quella della stessa famiglia, per quattro stelle storiche dal profumo esclusivo, situate in una posizione davvero privilegiata, vicino al centro storico, ai monumenti e musei più importanti e alle più famose vie dello shopping, per 157 camere e suite elegantemente arredate, spaziose e dotate di comfort di livello superiore, perfette sia per un’utenza leisure sia per chi sceglie l’Hotel Diana Roof Garden per motivi legati al proprio lavoro. Passione e alta professionalità, attenzione ai dettagli e benefit offerti e, non certo da ultimo, un passato importante di tradizione sartoriale dell’ospitalità unito alla costante innovazione in termini di servizi: sono, questi, alcuni dei punti distintivi della struttura che, a dispetto delle difficoltà legate alla pandemia dovuta al Covid 19, ha continuato a investire nel rinnovamento della location. Ne è prova evidente anche la parte dell’hotel dedicata alle attività professionali: sono sei le sue sale modulari, dedicate ai meeting e ai convegni di ogni tipologia, tutte a luce naturale e di diverse metrature
per differenti capienze, che vanno dalle 26 alle novanta persone, dotate delle più sofisticate e avveniristiche attrezzature audio e video, cui sovrintende uno staff dedicato. La sala chiamata Aurora, posta al settimo piano dell’hotel come la sala Design, si presentano poi come cornice esclusiva per incontri professionali di rara suggestione in virtù della spettacolare vista sulla capitale.
HOTEL MERCURE VILLA ROMANAZZI CARDUCCI
Scelta perfetta
Fra architetture d’epoca e panorami incantevoli, l'Hotel Mercure Villa Romanazzi Carducci propone raffinate atmosfere per meeting fra terra e mare, offre molteplici ed eleganti soluzioni personalizzate per congressi, piccoli incontri e grandi eventi nazionali e internazionali
InPuglia l’ospitalità negli edifici d’epoca assume i tratti tipici della mediterraneità pura, caratterizzata da architetture che conservano la cifra stilistica propria del “profondo sud”, in particolare, quando prestigiose residenze aristocratiche, capaci di evocare ricordi d’altri tempi, si trasformano in strutture ricettive di grande atmosfera. Fra agrumeti profumati e mitici lidi, Villa Romanazzi Carducci ne è un classico esempio e si propone come location ideale per qualsiasi tipologia di evento.
L'Hotel Villa Romanazzi Carducci coniuga infatti il fascino dell’antica struttura alla funzionalità e all’avanguardia delle soluzioni tecnologiche di cui le sale di varia capienza sono dotate.
Si trova a Bari a pochi minuti a piedi dal centro e custodisce con grande rispetto la memoria
di una nobile residenza del 1885, inserita in un parco lussureggiante di 23mila metri quadrati, caratterizzato da varietà innumerevoli di specie arboree, piante esotiche, eleganti elementi di arredo, fontane e una piscina di design. È un vero piacere godere di momenti di relax nel grande parco, arricchito da sentieri, roccaglie, balaustre, statue e fontanelle tipiche dei romantici giardini all’inglese.
COMFORT E CREATIVITÀ
La struttura offre un'esclusiva ospitalità in 126 camere eleganti e spaziose, in cui la modernità del confort converge con il gusto e lo stile degli arredi. Spiccano nell’offerta le due suite, le quattro junior suite e le nove camere priviledge, che garantiscono un comfort totale. Al Ristorante Carducci i sapori della tradizione e nuovi percorsi del gusto si incontrano in un connubio di cucina creativa, emozionale, raffinata e di qualità, grazie all’abilità e all’inventiva di chef di fama internazionale e del loro staff. La pregiata lista di vini completa la ricerca dell’eccellenza del Ristorante Carducci, dotato anche di uno spazio privè per colazioni e cene di lavoro.
L'Hotel Mercure Villa Romanazzi Carducci sa fondere al meglio spazi interni ed esterni per rispondere a ogni esigenza: sale e terrazze all’aperto possono essere la scelta perfetta per raffinate cene di gala anche a bordo piscina, o per business lunch più informali ma di grande appeal. La raffinatezza degli ambienti e l'atmosfera di ospitale cordialità rendono Villa Romanazzi Carducci meta ambita sia per i turisti in cerca di svago, sia per chi viaggia per affari. La struttura è dotata di ampio parcheggio interno sia coperto sia all'aperto, con 250 posti auto disponibili.
DAL BRIEF ALL’EVENTO
Dinamismo, flessibilità e affidabilità sono gli elementi chiave del servizio di consulenza impeccabile offerto ai clienti: autentico valore aggiunto nell’organizzazione e nella gestione delle più svariate tipologie di happening. Tra i leader del settore congressuale in Puglia, Villa Romanazzi Carducci offre molteplici e raffinate soluzioni per meeting, congressi, piccoli incontri, e grandi eventi nazionali e internazionali. Uno staff di professionisti preparati fornisce assistenza diretta negli allestimenti, nella definizione del menu e nell’utilizzo ottimale delle più moderne attrezzature audiovisive durante lo svolgimento dell’evento. Un’organizzazione efficiente regolata da meccanismi oramai consolidati consente un coordinamento sempre efficace di tutti gli specialisti coinvolti nella realizzazione di qualsiasi tipologia di evento. Completano l'offerta ricettiva venti sale per eventi aziendali e privati. Una parte delle sale si trova nella Villa Rachele, una nobile dimora di fine 1800. Le restanti sono situate nel Giulia Conference Centre, un moderno centro congressi a composizione modulare per soddisfare ogni tipo di esigenza. Infine, più appartate, la sala Scuderia e la sala Europa che può accogliere fino a 450 persone, immerse nel verde del parco. Tutti gli spazi sono dotati delle più moderne soluzioni tecnologiche.
DAL MICE AL WEDDING
Villa Romanazzi Carducci è una location esclusiva per gli eventi più significativi, in cui il prestigio architettonico si sposa con l’eccellenza del servizio; la sua cornice si presta naturalmente anche a cerimonie pri-
vate di grande appeal, in primis i matrimoni. La struttura è infatti Casa Comunale per i matrimoni civili a Bari, quindi si può organizzare il rito autorizzato e valido direttamente in hotel, scegliendo un luogo di storia e fascino. A disposizione degli sposi e dei loro ospiti ci sono otto location, sia interne sia esterne. Da quest’oasi protetta lo sguardo può spaziare lontano per scoprire le molteplici attrattive del territorio, come Polignano a Mare, la città di Domenico Modugno, Monopoli, Trani con la sua cattedrale. E poi si può approfittare anche dell’occasione per visitare ben tre siti protetti dall'Unesco a meno di un'ora dall'hotel: Alberobello con i suoi caratteristici trulli, Castel del Monte e Matera, la Città dei Sassi. indirizzi a fine rivista
Puglia classica
Meta di tendenza per il turismo leisure, la Puglia è una destinazione da tempo alla ribalta per il turismo congressuale. Complice in prima istanza è il paesaggio dai cromatismi accesi e differenti come il bianco delle case dipinte a calce di Ostuni messo in risalto dal verde salvia, argenteo e cangiante delle distese di ulivi circostanti. È
al centro della città bianca di Puglia che si trova l’Hotel Monte Sarago, che per la posizione strategica è in grado di offrire agli ospiti un raro pacchetto di natura e cultura, di opere d’arte e di eventi, attraverso un’accoglienza cordiale e raffinata. L’hotel scommette sulla sua città e la presenta ai suoi ospiti da una prospettiva nuova offrendo un prodotto moderno, funzionale, competitivo e in costante evoluzione, in linea con le esigenze del cliente.
A TUTTO MICE
Sono tre le sale meeting completamente attrezzate a disposizione in hotel: la sala Mazzini, che può accogliere 210 persone sedute, la saletta Galleria che ne accoglie quaranta e la saletta Roccia, con una capienza di 25 persone. A queste fanno da corollario i servizi di assistenza, organizzativi e dedicati al food and beverage, per un comfort completo di chi sceglierà l’hotel per il proprio soggiorno ed evento. Vitale e poliedrico, l’albergo si trasforma di volta in volta per fornire un servizio personalizzato in base all’evento, garantendo in ogni occasione qualità, efficienza e assistenza. La cura del dettaglio, dal preevento fino al feed-back finale, è ai massimi livelli in tutti gli aspetti organizzativi; le idee diventano successi grazie a una combinazione unica di creatività e professionalità nella regia complessiva dell’evento. Il nuovo management team di questa icona pugliese del Mice ha intrapreso un importante processo di rinnovamento dell’offerta per soddisfare e cercare di anticipare le nuove esigenze del
L’Hotel Monte Sarago ridefinisce un’antica tradizione di ospitalità attraverso un concept innovativo, che sa integrare al genius loci le moderne facility di un mercato alberghiero al passo con i tempi.
Controllo della qualità e standard elevati sono plus sempre garantiti
mercato. Uno staff interno esclusivamente dedicato agli eventi supporta e assiste il cliente dalla fase organizzativa fino a tutte le attività post evento.
POST CONGRESS ALL’INSEGNA DEL GUSTO
La componente enogastronomica è molto presente per valorizzare le produzioni tipiche pugliesi e far percorrere idealmente all’ospite gli itinerari storico-culturali che esaltano le ricchezze del territorio. All’Hotel Monte Sarago, dall’Attico Rooftop 225, ristorante panoramico, un aperitivo o la degustazione di un piatto tipico diventano una vera e propria experience, grazie anche alla vista mozzafiato tra il blu del Mar Adriatico e il verde degli uliveti. Insieme a piatti di pesce gourmet e specialità della tradizione rivisitate, gli ospiti potranno gustare anche i prodotti d’eccellenza della Puglia dei sapori, dall’olio extravergine d’oliva Collina di Brindisi Dop al pomodoro fiaschetto di Torre Guaceto, dal capocollo di Martina Franca alla mozzarella fiordilatte di certificazione stg, da abbinare a un calice di vino, da scegliere tra etichette di prestigio ma anche tra quelle di piccoli produttori che hanno investito nella biodiversità e nell’autenticità.
Soggiornare in questa struttura diventa un vero e proprio viaggio all’interno del territorio pugliese senza mai rinunciare alla qualità e al comfort dei migliori hotel internazionali.
L’Hotel Monte Sarago è un perfetto punto di partenza e di riferimento per un viaggio attraverso le bellezze di questa regione; da Castel del Monte, all’architettura barocca di Lecce, dall’affascinante città di Ostuni ad Alberobello nella Valle d’Itria, spingendosi fino a Matera. È solo a pochi passi dall’hotel, inoltre, l’occasione di conoscere la natura attraverso percorsi di trekking, itinerari ciclabili e ippovie a due passi dal mare.
EVENTI WELLNESS
Per un post congress all’insegna del benessere e della remise en forme, l’Hotel Monte Sarago propone la sua Lacus Wellness & Spa: quattrocento metri quadrati di spazi e trattamenti come bagno turco, sauna finlandese, impluvium con cascate cervicali. Un’ottima idea per regalarsi un momento di coccole e cura di sé dopo una lunga giornata di lavoro, prima di riposare in una delle diverse soluzioni di accommodation disponibili, le due suite – Blue Royal Suite e White Ostuni Suite –, 67 camere e – per chi cerca un soggiorno diverso –, le Monte Sarago Villas, le dieci ville diffuse lungo il pendio del colle, da raggiungere percorrendo una scalinata storica di 130 gradini ma anche comodamente in auto lungo una stradina privata. Gli ospiti delle Monte Sarago Villas hanno anche a disposizione – a uso esclusivo – la piscina, da cui ammirare il centro storico di Ostuni, il panorama delle Murge e degli uliveti, fino ad arrivare al blu del Mare Adriatico. indirizzi a fine rivista
Eleganza a picco sul mare
Fino dalla sua apertura, nel lontano 1955, il Lloyd's Baia Hotel è la meta preferita di chi cerca bellezza e fascino in un luogo magico. È una storia di conquiste professionali tutta al femminile: la direttrice e il suo staff, composto principalmente da donne. Con l’avvento della sua direzione, nel 2010, l’albergo ha affrontato diversi rifacimenti sia delle sale comuni sia delle camere, con la creazione di spa private all’interno di alcune di esse, rinnovando continuamente il suo impegno per l'eccellenza nell'ospitalità con un'alta gamma di comfort di alta qualità. Nel corso dei suoi anni le quattro stelle del Lloyd's Baia Hotel hanno accolto artisti, autori, attori e diversi protagonisti del jet set italiano e internazionale, apparendo anche in alcune serie tv e film.
FOOD STELLATO E SPAZI VERSATILI
Le origini del Lloyd’s Baia Hotel raccontano una storia di autentica eleganza, orgoglio per l'unicità del paesaggio naturale e la cura per le esigenze dei propri ospiti, un percorso che continua ancora oggi e non finisce mai di stupire chi sceglie questo splendido hotel affacciato sul golfo di Salerno. Le spaziose e accoglienti camere e suite, 132 in tutto, dallo stile ricercato di esclusivo fascino, sono adornate da arredi raffinati; ambienti di pregio dove i comfort sono sempre legati allo charme, così come il ristorante stellato Re Maurì, luogo d’incontro tra il gusto, la qualità e i piaceri della vita, è un appuntamento gustoso destinato a palati esigenti e raffinati per un’esperienza enogastronomica a 360 gradi. Le sette sale congressi di ampiezza differente, con allestimenti personalizzati e dotate di ogni moderna attrezzatura, sono
Bellezza, fascino, storia: il Lloyd's Baia Hotel racconta una storia tutta al femminile, per servizi, benefit, esclusiva ospitalità in un luogo d’incontro unico, riservato a chi cerca qualità e raffinatezza in una location tra le più iconiche al mondo indirizzi a fine
capaci di accogliere fino a trecento persone; inoltre le ariose terrazze vista mare si presentano come soluzione ideale per coffee break e light lunch di grande impatto. In più, il team appositamente dedicato affiancherà nell’organizzazione e supporterà sin dalle fasi preliminari gli ospiti occupandosi di ogni aspetto, assicurando quindi la piena riuscita di ogni evento. L’offerta di ospitalità si completa con la palestra attrezzata, la sala benessere e il lido balneare riservato, con il ristorante Baia Bianca e la spiaggia attrezzata.
Antico e moderno in perfetto equilibrio
Cisono almeno cinque buoni motivi per scegliere le quattro stelle del Park Hotel
Ai Cappuccini per un evento Mice: la destinazione, Gubbio, una delle più belle città medievali della Penisola, che contribuisce a rendere l’evento stesso unico e memorabile; una elegante dimora storica con spazi e servizi estremamente flessibili in grado di ospitare occasioni di incontro professionale di ogni genere; lo staff, esperto e professionale, in gran parte locale, coinvolto nel progetto aziendale; la cucina regionale, interpretata con sapienza e fantasia utilizzando ingredienti del territorio, che diventa esperienza enogastronomica contribuendo al successo dell’evento e, in ultimo, gli Appennini come contesto nel quale organizzare attività a contatto con la natura incontaminata (trekking, percorsi in bicicletta da strada o mountain bike o a pedalata assistita, escursioni in grotta o discese in forra). Non è di certo una sintesi ma è un importante portfolio, questo, per uno splendido convento del XVII secolo sapientemente restaurato a due passi dal centro storico medioevale di Gubbio.
ATMOSFERE SUGGESTIVE
Qui nuovo e antico si fondono in assoluto equilibrio stilistico, con interni caratterizzati da ampi spazi d'incontro e di socialità, rilassanti luoghi di conversazione riscaldati da camini e impreziositi da arazzi, affreschi e dipinti d'epoca unita-
mente a opere d’arte contemporanea firmate dai grandi artisti italiani. Nelle sue camere, suite e junior suite, 92 in tutto tra quelle ricavate nella parte antica del convento, sopra il chiostro, e quelle in stile contemporaneo dell’ala nuova del complesso, si respirano eleganza, comfort e silenzio. Spazi, atmosfera e servizi anche nella parte riservata a chi sceglie l’hotel per occasioni legate al lavoro: sono 13 le sue sale, dotate di un ventaglio completo di attrezzature tecnologiche, dedicate a meeting, congressi ed eventi professionali, per una capienza che varia dalle sei alle 450 persone. E, per momento di benessere psicofisico tra un impegno di lavoro e l’altro, la Cappuccini Wellness & Spa è un ambiente esclusivo in cui si snodano percorsi dedicati al wellbeing, all’estetica, alla forma e all’attività fisica che si fondono in un’unica e suggestiva atmosfera.
Un completo plateau di servizi di sostanza ad alto valore aggiunto per una location di uguali caratteristiche in un contesto di storia, cultura e natura. Meeting, convegni e occasioni di gala trovano nel Park Hotel Ai Cappuccini di Gubbio una sede di forte impatto indirizzi a fine rivista
dimora storica contemporanea
L’Umbria conserva intatto il fascino della natura, delle arti e delle tradizioni.
Gubbio, nel cuore dell’Umbria, rappresenta un candido gioiello incastonato nel verde, le sue architetture sono tra le testimonianze più alte di un Medioevo colto e raffinato e giungono a noi come monumenti senza tempo.
In questa cornice vi accoglie il Park Hotel ai Cappuccini, dimora ideale di un’antica, nuovissima ospitalità, offrendovi spazi esclusivi e servizi eccellenti per convegni e incentives di sicuro successo.
Esclusivo, da oltre 150 anni
Albergo esclusivo inaugurato nel 1872 nel cuore della Riviera dei Fiori e membro di The Leading Hotels of the World, il Royal Hotel Sanremo si propone come location full optional per realizzare qualsiasi tipologia di evento. Da sempre l’indirizzo prediletto da personaggi celebri e del jet set, l’hotel è un’oasi di lusso e charme che incanta e avvolge i sensi con un mix di ingredienti quali clima, sole e mare, ideale per un soggiorno rigenerante all’insegna del relax, del gusto e del benessere accompagnati dalla calda ospitalità e da un servizio impeccabile. Immerso nella quiete del lussureggiante parco subtropicale di 16mila metri quadrati con fiori, profumi e colori delicati in tutte le stagioni, incorniciato dalla vista del Mediterraneo, è in una posizione privilegiata a pochi passi dalle spiagge sabbiose e dal centro città con il suo Casinò. In questo grandioso scenario naturale fatto di romantici scorci, l’hotel ospita una scenografica piscina d’acqua di mare riscaldata a 27 gradi, disegnata da Gio Ponti e unica nel suo genere. Ad accogliere gli ospiti, 127 camere e suite esclusive con atmosfere luminose e vedute incantevoli sul mare o sulla collina, ampi spazi comuni con vista panoramica, piano bar la sera, sala fumatori, terrazza solarium, un’area esterna con minigolf e parcheggio. La qualità di un’offerta gastronomica raffinata e curata nel dettaglio è immancabile nei tre ristoranti con creative ricette della cucina regionale, mediterranea e internazionale per un’esperienza culinaria multisensoriale alla scoperta dei sapori autentici della terra
Lusso e déco, raffinata eleganza e paesaggio incantevole fanno del Royal Hotel Sanremo una sede ideale per congressi e importanti manifestazioni internazionali all’insegna del prestige. Golf, turismo e benessere si fondono per fornire un'offerta Mice d'eccellenza, in un contesto unico fatto da oltre 150 anni di storiaROYAL HOTEL SANREMO di TERESA CHIODO
e del mare impreziositi dalle eccellenze del territorio. La Royal Wellness Spa accoglie gli ospiti in un ambiente di raffinata intimità ove risvegliare emozioni uniche e scoprire una nuova dimensione del benessere grazie ai massaggi e trattamenti esclusivi firmati Mei Spa. La zona umida è dotata di vasca idromassaggio, docce emozionali, bagno turco, Vitarium e area relax con angolo tisaneria per trascorrere momenti di assoluto piacere. A disposizione c’è anche una sala fitness.
SETTE SALE PER OGNI EVENTO
Per il turismo d’affari e Mice l’hotel propone soluzioni su misura. L'offerta congressuale si articola in sette sale da otto a trecento persone, tutte dotate di aria condizionata, luce naturale, wi-fi e tecnologia all'avanguardia. La sala Palme gode di un’ampia superficie aperta senza colonne e dispone di una hall antistante, utilizzabile come spazio di accoglienza e segreteria. La sala Fiori di Murano, affacciata sul parco e sul mare, è decorata con preziosi lampadari in vetro di Murano. La sala Aranci, con vista sul parco e sul mare, è adatta per piccoli meeting, eventi aziendali e colazioni di lavoro. La sala Hibiscus, polivalente, con vista sul parco e sul mare è ideale per presentazioni, conferenze stampa, showroom, coffee-break. La sala Ranuncolo, multifunzionale, è composta da due aree adiacenti con vista sul parco, con possibilità di essere adattate per presentazioni, conferenze stampa, showroom e coffee break. La sala Mimose, al primo piano, è composta da due sale che possono formare un unico ambiente, adatte per accogliere riunioni di sottogruppo. Infine, il Salotto Sissi, al primo piano, con ampia terrazza vista mare, è ideale per piccole riunioni e cocktail. Un qualificato staff multilingue è a disposizione per fornire un servizio di assistenza tecnica pre e post meeting e per suggerire attività di team building personalizzati e coinvolgenti.
PER MARE E PER TERRA
itinerari che si snodano tra il mare e l’entroterra. Gli appassionati di bici, footing e jogging possono scegliere la pista ciclopedonale del Parco Costiero della Riviera dei Fiori, lunga 27 chilometri. Il percorso è per lo più facile e pianeggiante, attraversa piccoli borghi costeggiando il litorale mediterraneo in tratti unici e suggestivi. Dalla pista è possibile accedere facilmente a spiagge e scogliere. Sono inoltre presenti punti di noleggio bici e ristoro. Per il tempo libero non mancano, nelle immediate vicinanze dell’hotel, numerose opportunità di svolgere sport all’aperto. Il Circolo Golf degli Ulivi a 18 buche è praticabile tutto l’anno grazie al clima estremamente mite della zona. Situato alle pendici delle colline e circondato da coltivazioni di ulivi gode di una meravigliosa vista mare. Il Royal Hotel Sanremo offre tariffe preferenziali e pacchetti dedicati agli ospiti che includono una riduzione sui green fee. Per gli amanti del mare, lo Yacht Club Sanremo propone corsi di vela e prestigiose regate a livello nazionale e internazionale per ogni tipo di imbarcazione. A disposizione anche barche a vela e a motore da noleggiare per emozionanti escursioni. Da non perdere gli esclusivi percorsi enogastronomici guidati e ideati ad hoc da experience designer della zona alla scoperta della parte più saporita della cultura locale. Non mancano infine le occasioni per piacevoli appuntamenti mondani, culturali e artistici e per lo shopping nelle boutique di Sanremo e nell’outlet di lusso The Mall Sanremo.
Facilmente raggiungibile dagli aeroporti di Nizza (in 45 minuti) e Genova (novanta minuti), l’hotel è anche punto di partenza ideale per gite nel pittoresco entroterra e nella vicina Costa Azzurra. Per gli escursionisti sono previsti indirizzi a fine rivista
Nel cuore Liberty di Milano
Storia, eleganza e alta qualità: lo Sheraton Diana Majestic
è un luogo iconico nel quartiere di Porta Venezia. Che insieme al rigoglioso giardino, offre una vera e propria oasi cittadina perfetta per soggiorni ed eventi leisure e di lavoro. Dal fascino unico
Varcare la soglia dello Sheraton Diana Majestic significa fare un salto nella storia di Milano. Quella di Porta Venezia, nel centro storico della città, che dall’inizio del XX secolo è cresciuta all’insegna dell’eleganza di linee e decori Liberty e che caratterizza ancora oggi molti edifici della zona. E quella di questo splendido edificio, costruito nell’area dove sorgevano i famosi Bagni Diana, allora principale centro per gli sport acquatici e di cui conserva ancora il nome, che ispirarono la struttura, quella dei kursaal nord europei, le strutture alberghiere mondane con aree balneari e termali tanto in voga a partire dall’Ottocento. Una storia secolare, ricca di fascino, eleganza e raffinatezza che ancora oggi, come ieri, incanta i suoi ospiti. Visitatori di passaggio, per svago o lavoro, ma anche milanesi.
UN GIARDINO SEGRETO
Lo Sheraton Diana Majestic è un luogo aperto alla città e il suo cuore batte nel bel giardino privato interno. Un’oasi di tranquillità di mille metri quadrati, che può accogliere fino a cinquecento persone, impreziosita da un glicine e rigogliosi alberi secolari che abbracciano la fontana della dea Diana posta al centro. Rinnovato nell’estate del 2023 con nuovi arredi e layout, è da sempre uno dei principali indirizzi in città che anima la social life milanese e, per questo, ideale anche per i visitatori che vogliono immergersi nell’atmosfera di Milano più autentica e passare una serata “like a local”. Al riparo dalla frenesia urbana, il giardino è la cornice perfetta per
gustare le tante proposte del Diana Garden Bar & Restaurant curato dall’executive chef Roberto Caruso: il vero aperitivo milanese accompagnato da stuzzichini, signature cocktail e rituali di mixology dopo cena animati da Dj Set. E, ancora, Sunday brunch e cene all’aperto con piatti tipici della tradizione milanese e un selezione di vini di Cantina Urbana Milano, primo e unico produttore di vino in città. Una location scenografica che ben si presta a ospitare anche eventi aziendali o privati e per celebrare ricorrenze speciali.
AMBIENTI DI CHARME
Eleganza e raffinatezza caratterizzano anche gli interni dello Sheraton Diana Majestic, firmati da Baxter, rinomato brand del made in Italy. Nel rispetto della sua storia, gli ambienti delineati dallo stile Impero originario sono rivisitati con sofisticati arredi che strizzano l’occhio alle tendenze contemporanee e dove la scelta di colori, materiali e texture creano un mood non convenzionale, caldo e accogliente. Un’atmosfera che pervade gli ambienti fin dall’ingresso, nella hall, e che prosegue, in modo armonioso, nelle sale poste al piano terra e nelle 106 camere e suite situate ai piani superiori, molte delle quali offrono una splendida vista sul giardino privato interno.
SPAZI VERSATILI
Lo Sheraton Diana Majestic è un luogo dalla forte personalità ma anche flessibile, dove gli spazi interni ed esterni possono diventare una cornice adatta a ospitare ogni tipo di evento: dalle serate informali ai ricevimenti di
nozze, dai workshop alle conferenze. L’organizzazione di momenti speciali, come feste private e matrimoni, è nel Dna dell’hotel. Una lunga esperienza che, da sempre, vanta il contributo di professionisti specializzati per definire in ogni dettaglio le serate: dai wedding planner alla scelta del menu, dall’allestimento floreale al servizio fotografico, tutto è pensato per soddisfare ogni esigenza e realizzare un evento di successo. Gli spazi consentono di ospitare fino a 150 persone e si può scegliere fra tre sale, modulari, interamente personalizzabili, illuminate dalla luce naturale. La sala Diana, situata al piano terra, è collegata direttamente al giardino interno, perfetta per offrire il massimo della flessibilità, al chiuso e all’aperto immersi nel verde. Le due sale al primo piano hanno, invece, l’acceso diretto a una bella terrazza di 140 metri quadrati, particolarmente indicata per organizzare cocktail e banchetti. Eleganza e versatilità, insieme alla posizione strategica nel cuore della città, sono un valore aggiunto anche per incontri di lavoro, da quelli più ristretti, per pochi colleghi, a eventi più grandi. Le sale, infatti, sono tutte dotate di impianti audio e video di ultima generazione, wi-fi gratuito e supporto tecnico e, grazie alla loro disposizione, offrono anche la possibilità di estendere gli incontri all’aria aperta. Per meeting e pranzi di lavoro, il punto di riferimento è il Diana Garden Bar & Restaurant che offre le sue raffinate ricette in sale luminose con una bella vista sul giardino. Al riparo dalla frenesia della città.
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Oasi urbana
Stile contemporaneo, ampi spazi verdi e proposte gastronomiche internazionali. Lo Sheraton Milan San Siro rispecchia lo spirito della città. E offre un luogo di relax e privacy perfetto per ospitare eventi di lavoro e privati e condividere esperienze
Apprezzata per i suoi grandi parchi dove fare sport, passare giornate all’aperto con la famiglia o fare un pic-nic sul prato lontano dalla folla, il quartiere di San Siro a Milano ha il carattere di un buen retiro cittadino, dove il verde e la tranquillità prendono il sopravvento sulla frenesia della città. In perfetta sintonia con la zona circostante, lo Sheraton Milan San Siro è un’elegante oasi urbana, che assicura calma e privacy a soggiorni di piacere o di lavoro. Ben collegato al centro in pochi minuti di auto, metro o dal servizio navetta gratuito dell’hotel, è anche un punto di riferimento strategico per raggiungere i grandi centri congressi e fieristici della zona, come il MiCo, Fiera Milano e Fiera Milano City.
ISPIRAZIONI METROPOLITANE
Design, spirito contemporaneo e grandi aree verdi caratterizzano lo stile dello Sheraton Milan San Siro. Una struttura moderna, con ampie vetrate che favoriscono l’illuminazione naturale degli interni, a cui si accede da un vialetto che richiama quelli dei parchi urbani circostanti. All’interno, l’uso sapiente dei colori e gli arredi, moderni e funzionali, definiscono piacevolmente gli ambienti. Come nelle 310 camere, tra cui ottanta camere Club e 25 suite poste agli ultimi piani – con accesso esclusivo allo Sheraton Club, un ampio spazio per i momenti di relax personale o in compagnia –, adatte anche a ospitare gruppi numerosi durante grandi convention con proposte da personalizzare insieme al convention team dedicato. E anche nelle sale per eventi privati o business, distribuite su un’area totale di 2.500 metri quadrati, che includono anche 21 sale riunioni, di cui 19 con luce naturale, con ingresso indipendente e separato dall’entrata dell’hotel. Tra queste, la sala principale Magnolia, di quasi cinquecento metri quadrati, con alti soffitti, senza colonne e divisibile in due aree che può ospitare fino a cinquecento persone in un allestimento a platea. Grazie alla loro versatilità, ampiezza e al supporto di apparecchiature all’avanguardia, l’hotel offre soluzioni ideali per ogni esigenza, comprese importanti convention con numerosi ospiti.
CONVIVIALITÀ NEL VERDE
Con la bella stagione, il cuore dello Sheraton Milan San Siro diventa il grande giardino che circonda la Pool Oasis, la piscina esterna
con bar dedicato. Un luogo pensato per il relax e la convivialità, perfetto per ospitare eventi aziendali, cocktail e scenografici ricevimenti e che permette di estendere gli incontri all'aperto. L’ampia area verde comprende anche una zona dedicata all’intrattenimento dei bambini, un giardino terrazzato e la sala open air del ristorante di specialità argentine. Il giardino, inoltre, è anche un’oasi urbana aperta ai visitatori esterni che vogliono trascorrere una giornata immersi in un'atmosfera di vacanza in città. Tra i servizi offerti, l’hotel dispone di un parcheggio coperto e di stazioni di ricarica per auto elettriche all'interno e all'esterno, anche per Porsche e Tesla.
ECCELLENZE DI GUSTO
Oltre agli ampi spazi interni e alla suggestiva cornice naturale del giardino, a rendere unici eventi business, feste private e ricevimenti di nozze contribuisce anche l’eccellenza gastronomica proposta dallo Sheraton Milan San Siro. A cominciare dalla cucina sfiziosa e di alta qualità del ristorante El Patio del Gaucho, firmato dalla leggenda del calcio Javier Zanetti, una steakhouse argentina dall’ambiente raffinato e moderno, dove le specialità tipiche della sua terra sono un invito a immergersi nell’atmosfera della Pampa: dal famoso “asado”, la tradizionale grigliata di carne da gustare tutte le domeniche a pranzo, alle tante ricette preparate con le migliori carni argentine, agli aperitivi a base di esclusivi cocktail, tutto concorre ad aggiungere un sapore esotico ai momenti speciali, compreso il banqueting di eventi privati e aziendali.
Il ristorante è aperto a tutti, ospiti ed esterni, e, trovandosi al piano terra dell’hotel e direttamente collegato al rigoglioso giardino, con la bella stagione offre la possibilità di cenare o di estendere gli eventi anche all’esterno. Ai sapori d’oltreoceano si aggiungono quelli della cucina internazionale proposti dal Silene Bar & Restaurant. Luminoso, accogliente e affacciato sulle aree verdi dell’hotel, è aperto dalla prima colazione fino al drink dopo cena. A qualsiasi ora della giornata si possono gustare spuntini a base di sandwich, insalate o piatti della cucina italiana. In nome della massima flessibilità e comfort.
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L’eco-chic made in Puglia
Parlare di Tenuta Moreno non significa solo descrivere una struttura alberghiera a Mesagne, nell’Alto Salento, ricavata da una tipica masseria del ‘700 immersa in un parco mediterraneo e in 12 ettari di uliveto, ma vuol dire anche raccontare la storia un po’ visionaria di una famiglia e il suo legame con il territorio, che dura ormai da vent’anni. È l’inizio del 2002 quando Antonio Argentieri decide di “scommettere” su Mesagne, stretta tra l’azzurro del mare e il verde degli uliveti. «Siamo stati i primi – racconta il capostipite della famiglia, nonché presidente di Moreno Spa – a credere in questo territorio, non solo
attraverso investimenti consistenti ma anche puntando sulle sue potenzialità in termini di vocazione turistica».
Così è nato il progetto di una tra le strutture pugliesi di riferimento sia per il leisure, sia per eventi esclusivi e per le esigenze del settore Mice.
SOSTENIBILE E GREEN
«Ci siamo impegnati nell’offrire servizi di altissimo livello curando la formazione e l’aggiornamento costante dei nostri collaboratori e abbiamo promosso fin dall’inizio, anticipandone i tempi non solo in Puglia ma a livello nazionale, una filosofia sostenibile anche
A Mesagne la storia di un sogno imprenditoriale familiare diventato realtà, con una masseria del ‘700 trasformata in struttura ricettiva che valorizza il territorio e punta sulla sostenibilità: Tenuta Moreno Resort
in termini economici e sociali», racconta il manager. Il tutto con l’idea di coniugare ambiente, tradizione, ecologia ed economia. Tenuta Moreno, infatti, mantiene uno stretto fil rouge con il territorio nel rispetto della sua storia e delle sue tradizioni. Come spiega Pierangelo Argentieri, seconda generazione della famiglia nonché direttore della tenuta e presidente di Federalberghi Brindisi: «Qui a farla da padrone è senza alcun dubbio Madre Natura». La sensibilità ambientale si è espressa nell’utilizzo di energia rinnovabile – pannelli solari, eolici, geotermici –, e nella scelta consapevole che ha interessato anche le attrezzature, gli arredi, i materiali, l’offerta enogastronomica, la spa e i rituali che utilizzano ingredienti locali, ma anche il riciclo, come le cassette di legno riutilizzate in piscina quali esclusivi e originali vassoi: tutto ha ruotato attorno all’aspetto ecologico e sostenibile, considerando Tenuta Moreno una delle componenti di un ecosistema complesso quale è quello di un patrimonio naturalistico e paesaggistico.
Colori e panorami mediterranei possono diventare anche la scenografia eco-chic ideale per un evento privato o aziendale, grazie ai servizi e allo staff dedicato di Tenuta Moreno.
Le 86 camere, contraddistinte da uno stile chic ma che non tralascia i dettagli della tradizione locale – come le ceramiche di Grottaglie –, sono circondate da giardini fioriti e il grande parco che circonda la struttura ben si presta a una passeggiata ritemprante tra un meeting e l’altro.
Green è anche la cucina, capitanata dallo chef Vincenzo Elia, che trasforma i prodotti a chilometro zero del territorio in esperienze e proposte enogastronomiche dedicate anche al mondo business: prime colazioni a base di centrifugati, spremute e marmellate ottenuti dai frutti prodotti dagli alberi della Masseria, dolci tipici, sfiziosi coffee break accompagnati da biscotti prodotti con farine provenienti dai mulini locali, per finire con esclusive cene di gala.
SPAZI VERSATILI
Lo spazio più ampio a disposizione del mondo Mice è il moderno Centro Congressi Agorà con una capienza di 450 posti a sedere, cui si affiancano le altre numerose sale a disposizione per corsi di formazione, master ed esposizioni e le più intime salette ideali per board meeting ristretti, tutti spazi dotati della più avanzata attrezzatura hi-tech.
Il relax a fine giornata è assicurato a bordo piscina, circondati da palme e ulivi secolari, ma anche optando per un trattamento nella spa con vetrate panoramiche sull’aranceto. E naturalmente sia lo scenario naturale della Tenuta sia la bellezza del territorio pugliese circostante sapranno fornire l’occasione per un team building da ricordare, con la consulenza dello staff, che saprà ispirare per esempio i gruppi alla scoperta del campo di fichi che ne custodisce ben settanta varietà, o degli alveari, curati secondo i principi dell’agricoltura biologica. Nell’orto biodinamico gli ospiti potran-
no dedicarsi alla raccolta di ortaggi e verdure sfidandosi magari poi ai fornelli per trasformarli in piatti della tradizione, da degustare in appassionanti corsi di cucina locale. Oltre la porta della Tenuta, poi, ad attenderli ci sono sentieri e percorsi nella campagna da scoprire in bicicletta, senza dimenticare la suggestiva riserva di Torre Guaceto.
Urbe contemporanea
Allure storica e contemporanea si intrecciano negli ambienti del The Building e fanno dell’hotel un contenitore inedito, originale e insolito, che si traduce in una proposta esclusiva per il mercato corporate e Mice
L’HotelThe Building nasce nel 2016 dalla trasformazione di un palazzo storico nel centro di Roma, a pochi passi dai monumenti simbolo della Città Eterna e dalla stazione di Roma Termini. Si iscrive perfettamente tra quelle strutture inedite e originali sempre più ricercate dagli organizzatori di eventi in questi ultimi anni. Il risultato è un contenitore di spazi insoliti ed esclusivi in grado di regalare emozioni anche nell’organizzazione di un “semplice” meeting aziendale. Gli ampi spazi polifunzionali e le sale meeting dotate delle migliori tecnologie consentono a un team qualificato ed esperto di modulare le richieste degli ospiti Mice: che si tratti di workshop innovativi in spazi sorprendenti, consigli amministrativi o convegni ibridi internazionali, ogni richiesta viene soddisfatta garantendo così la perfetta riuscita di ogni tipologia di evento.
SPAZI SUGGESTIVI
Particolarmente suggestiva è la Lobby Chiesa, il lounge bar dell’Hotel The Building: si tratta di un ampio salone espositivo di circa 250 metri quadrati che è stato ricavato da una cappella sconsacrata, ristrutturata. Qui, tra colonne e marmi di fine '800, nasce un lounge bar che si presta a eventi sia formali sia mondani e rende speciale ogni break delle sessioni di lavoro che si tengono nella sala meeting da duecento posti, al piano inferiore. Gli spazi del The Building sono circondati dalle Mura Pretoriane che proteggono la struttura, quasi a formare un’oasi nel centro della città, creando intimità e fascino, che raggiunge l’apice con la terrazza ristorante con vista sulle antiche mura della capitale. Le due sale riunioni offrono standard tecnologici di alta gamma; la Main Room può accogliere fino a duecento persone a platea e può essere allestita con qualsiasi settaggio richiesto; una sezione circolare in parquet al centro della sala permette l’organizzazione di
serate danzanti e dj-set. La Board Room, con luce naturale, è perfetta per accogliere piccole riunioni o corsi di formazione. L’ottima ubicazione permette agli ospiti della struttura di raggiungere in poco tempo ogni angolo della città tramite le metro A e B e di spostarsi facilmente in tutta la Penisola grazie alla vicina stazione Termini. Il design moderno, avvolto negli spazi storici di un famoso collegio romano, rende il The Building un luogo iconico dove poter organizzare aperitivi ed eventi glamour, supportati da un'eccellente cucina e dalla pasticceria interna. Organizzare un evento presso il The Building è sicuramente qualcosa di emozionante, che permette a tutti i partecipanti di vivere un’esperienza inedita all’interno di spazi storici, sapientemente riproposti in chiave moderna.
In una masseria del ‘700, qualsiasi evento, non è mai un evento qualsiasi.
Un meeting aziendale o una convention nelle ampie sale dotate delle più moderne tecnologie, una cerimonia importante, come un matrimonio o una ricorrenza speciale, in una struttura nel cuore dell’Alto Salento, ricavata in una tipica masseria del ‘700, diventano unici.
Scegli Tenuta Moreno per qualunque tipo di evento, scegli il fascino di un luogo ricco di storia, immerso nel verde e con un forte legame col territorio, dotato dei migliori servizi e personale di altissimo livello, una grande
e i tuoi ospiti saranno felici
Contrada Moreno, 72023 Mesagne BR T. 0831 774960 E. info@tenutamoreno.it tenutamoreno.itInnovare con charme
Alle porte della Città dei Sassi, l’UnaHotels MH Matera segna la strada dell’ospitalità in Basilicata nel nome dell’eleganza e del comfort. Dove il grande parco, l’ampia scelta di sale interne ed esterne, la spa e le proposte gastronomiche rendono unici eventi privati e business di alta qualità
Una storia di lungimiranza, amore per la propria terra e spirito imprenditoriale.
È quella dell’UnaHotels MH Matera, situato nel caratteristico Borgo Venusio, alle porte della città. Un quattro stelle elegante e raffinato, frutto di un progetto visionario ma concreto di un imprenditore locale che ha creduto nelle potenzialità di questo luogo in un momento storico in cui Matera era ancora sconosciuta al grande pubblico, investendo anche nella riqualificazione dell’intero borgo. L’amore per la propria ter-
ra e il senso dell’ospitalità, poi, hanno permesso di coniugare l’atmosfera familiare tipica dell’accoglienza meridionale con alti standard di qualità. Oggi i famosi Sassi sono noti in tutto il mondo: un miracolo del tempo e dell’ingegnosità dell’uomo, riconosciuto Patrimonio Unesco, una scenografia naturale che ha conquistato fotografi, registi e visitatori.
Grazie alla sua posizione strategica – facilmente raggiungibile in auto, treno e situato a soli quaranta chilometri dall’aeroporto di Bari
– l’hotel è diventato un punto di riferimento per l’ospitalità sia della Basilicata sia della Puglia. Da quella leisure a quella business, comprese le troupe di produzioni italiane e straniere che qui ambientano film e serie Tv. Da quella di James Bond per l’ultimo capitolo della saga “No time to die” ai protagonisti di “Noi e la Giulia”, da “Wonder Woman” al sostituto procuratore “Imma Tataranni” fino al remake di “Ben Hur” che, oltre alle ambientazioni storiche in città, ha girato alcune scene all’interno dell’hotel. E sempre a proposito di successi televisivi, l’UnaHotels MH Matera vanta anche la vittoria nel programma Bruno Barbieri – Quattro Hotel nel 2021.
ELEGANZA COUNTRY CHIC
Inaugurato a fine 2007, l’UnaHotels MH Matera è stato concepito come un’oasi di pace, immersa nel verde di un parco di cinque ettari e circondata dal profilo dolce delle colline lucane, a soli cinque minuti dal centro città. Il luogo ideale per andare alla scoperta dei famosi Sassi, per ospitare raffinati eventi privati oppure incontri incentive e business e godersi rilassanti momenti tra la natura, wellness e i sapori della buona tavola.
Il cuore dell’hotel è il parco che, grazie al clima favorevole della regione, permette di viverlo per gran parte dell’anno: attorno alla piscina, per rilassarsi al sole, e allo scenografico biolago, dove un ponticello, palme e fiori offrono un incantevole angolo naturale.
Benessere ed eleganza caratterizzano anche gli interni dell’hotel. Negli spazi comuni, illuminati dalla luce naturale che, dalle ampie vetrate, si riverbera nei colori chiari e neutri degli arredi. Nelle 132 camere, poste ai piani
superiori e tutte dotate di ogni comfort – e che includono 16 camere superior, 4 junior suite, di cui sessanta con patio o balcone affacciati sulla natura circostante e un loft suite di ottanta metri quadrati con vasca in camera, zona living, solarium privato e ingresso dedicato per garantire il massimo comfort e riservatezza –. E negli elevati standard dei servizi: free wi-fi in tutta la struttura, area shop, lavanderia, servizio navetta su richiesta, programmi di escursioni su misura, una pista per volo in mongolfiera, oltre a cinque colonnine di ricarica per auto elettriche, di cui tre della Tesla e un eliporto.
BENESSERE AL CENTRO
Che sia una vacanza o un soggiorno di lavoro, all’UnaHotels MH Matera non mancano occasioni di relax. La Olos Spa è il centro benessere e fitness perfetto per una remise en forme o una pausa rigenerante per mente e corpo a fine giornata. Nei diversi ambienti appositamente dedicati si trovano piscina interna relax con angolo idromassaggio, sauna finlandese, bagno turco, percorso di sette docce emozionali, comfort zone con lettini, angolo tisane con vista sulla cascata e il laghetto e stanze per un’ampia gamma di trattamenti. Per gli ospiti più “active” è, poi, a disposizione una palestra con attrezzature all’avanguardia circondata da ampie vetrate con vista sul giardino che rende più gradevole l’allenamento.
ESPERIENZE DI SAPORI
Punto d’incontro tra gli ospiti leisure e business dell’UnaHotels MH Matera è la proposta gastronomica, caratterizzata dalla semplicità
delle ricette e dalla genuinità degli ingredienti nel rispetto della tradizione di questa terra. Da qui lo chef trae ispirazione per offrire una vera esperienza di sapori in grado di soddisfare ogni esigenza e i palati più raffinati: piatti tipici locali o rivisitati in chiave gourmet, preparati con prodotti di alta qualità, molti dei quali provenienti dall’orto ricavato in un angolo del giardino che garantisce ingredienti sempre freschi, a chilometro zero e secondo stagione.
A proposito di sapori, l’UnaHotels MH Matera si distingue anche per la produzione di specialità da forno e pasticceria homemade con il proprio marchio, Matera Sweetlab. Tante prelibatezze da gustare tra le proposte della colazione e nei menu pensati dallo chef per il ristorante e gli eventi privati. Inoltre, l’arte dolciaria è anche protagonista di golose cooking class a richiesta, dove imparare a preparare tante specialità dal mastro pasticcere e la sua brigata.
EVENTI IN GRANDE STILE
La mise en place, sempre raffinata, si accompagna all’ampia scelta di location - a bordo piscina, interna o esterna – pensata per diversi tipi di eventi speciali, da quelli privati a quelli business, modulabili in base al numero degli ospiti.
All’interno si trovano il nuovo Jardin d’Hiver, affacciato sulla piscina esterna e perfetto per incontri e banchetti anche in inverno; la sala Giardini Venusio, dalla forma circolare e circondata interamente da vetrate affacciate sul verde del giardino circostante; la sala Labirinto, uno spazio grande e luminoso, impreziosito da marmi pregiati e un panorama che dà spettacolo; la Sala Carrubi, calda e accogliente circondata dal verde di ulivi e carrubi nel giardino; la Piazzetta, con diverse sale ristorante e arredi di design, che nel
periodo estivo offre la possibilità di cenare anche all’aperto; la Terrazza, un elegante e moderno gazebo esterno, con tetto apribile e vetrate a scomparsa, dove è possibile rendere comunicanti gli spazi interni e quelli esterni affacciati sulle colline; infine, la raffinata sala Gardenia, contenitore polifunzionale con attrezzature e tecnologie di ultima generazione che assicura la riuscita di ogni tipo di evento, anche di banchettistica. In estate, invece, l’anima dell’hotel è il Beach, situato tra il biolago e la piscina, declinato nell’area bar, per light lunch, aperitivi e happy hour, e il ristorante, per romantiche cene a due o momenti conviviali, dove l’acqua, le palme, un gioco di luci e il dolce suono della cascata creano una magica atmosfera.
MEETING ALL’AVANGUARDIA
L’UnaHotels MH Matera è anche uno dei punti di riferimento per l’ospitalità business del Sud Italia. Alle cinque sale meeting già presenti, infatti, si è aggiunto di recente l’ampio ed elegante conference center, uno spazio versatile e modulabile per convegni, workshop, incontri di formazione e altri tipi di evento. Disposto su due piani, illuminati dalla luce naturale, può ospitare fino a ottocento persone a platea ed è dotato di attrezzature tecniche all’avanguardia: impianto audio-video Bose con regia fissa, telecamera per invio d’immagini, due monitor di rimando 65" disposti a metà sala per riprodurre le immagini del ledwall e una regia per ospitare eventi ibridi. Tutte le aree meeting sono insonorizzate, hanno un foyer con reception, guardaroba e spazio espositivo per prodotti e show room, un bar a ogni piano con cucina e accesso dedicato in modo da ospitare eventi diversi in contemporanea garantendo privacy e esclusività.
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Eleganza nella tradizione
Una location d’eccellenza, declinata in tre, in un contesto di charme ed eleganza.
Villa Olmi Firenze racchiude in sé personalità, storia, servizi di assoluta qualità e la migliore tradizione di ospitalità, per meeting ed eventi che profumano di unicità
Villa Olmi Firenze, quattro stelle superior appartenente al gruppo To Florence, è una dimora storica del XVIII secolo composta da tre differenti unità – la Fattoria, la Colonica e la Villa – in un contesto che rappresenta il compromesso perfetto tra il verde della campagna, richiamata dal parco e dai giardini lussureggianti in cui l’hotel è incastonato, e la vicinanza al centro storico della città, situato a soli quattro chilometri. Se la Colonica, una combinazione perfetta di stile e ospitalità, si presenta come soluzione ideale per famiglie, disponendo di due appartamenti in tipico stile toscano con quattro camere ciascuno, le camere della Fattoria, con travi a vista e pavimento in terracotta, e le suite della Villa, diverse l’una dall’altra con affreschi del XVIII secolo, sono declinate in diverse tipologie ma, tutte, accomunate da eleganza, charme e attenzione ai dettagli di livello superiore.
VERSATILE UNICITÀ
Anche la cucina di Villa Olmi Firenze risponde a standard qualitativi decisamente elevati: nel ristorante Il Cavaliere la tradizione gastro-
nomica incontra la garbata sperimentazione dello chef per un percorso legato al territorio e alla ricerca delle materie prime nel rispetto della stagionalità degli alimenti, in un contesto di eleganza fatta, per esempio, di soffitti con mattoni rossi a vista e vetrine che incorniciano le pareti, esibendo i vini delle migliori cantine. Anche le sale meeting di Villa Olmi Firenze, di grande appeal estetico unito a pratica funzionalità, rispettano lo stile unico della residenza storica, senza rinunciare alle tecnologie più avanzate. L’hotel è infatti lo scenario perfetto per organizzare incentive, meeting o incontri di lavoro, in un contesto unico nel suo genere. Due gli ambienti dedicati al Mice: la sala delle Volte è riservata a platee di settanta ospiti e la sala delle Ghirlande, invece, per incontri più ristretti, per trenta delegati al massimo. A completare un’offerta di ospitalità di alta qualità, anche una piscina scoperta, il servizio navetta per il centro di Firenze, eliporto e parcheggio, un’area fitness room attrezzata, oltre al parco, luogo perfetto per un percorso jogging all’aria aperta.
L’ORGANIZZAZIONE DI EVENTI
■ AIM GROUP INTERNATIONAL
Via G. Ripamonti, 129 20141 Milano Tel. 02 566011 milan@aimgroup.eu www.aimgroupinternational.com
■ BT CONGRESS
Via Metauro, 19 00198 Roma Tel. 06 8546198 info@btcongress.com www.btcongress.com
■ EGA WORLDWIDE CONGRESSES & EVENTS
Viale Tiziano, 19 00196 Roma Tel. 06 328121 ega@ega.it www.ega.it
■ EUBEA
Via M. Pietravalle, 11 80131 Napoli Tel. 081 5456125 info@eubea.it www.eubea.it
■ FORMEDICA
Viale Aldo Moro, 71 73100 Lecce Tel. 0832 304994 Fax: 0832 279335 ecm@formedica.it www.formedica.it
■ GRUPPO IRIS COMUNICAZIONE
Via Paolo Lomazzo, 59 20154 Milano Tel. 02 36516720 info@iriscomunicazione.it www.iriscomunicazione.it
■ GRUPPO PERONI EVENTI
Via dei Prati della Farnesina, 57 00135 Roma Tel. 06 4547229 info@gruppoperonieventi.it www.gruppoperonieventi.it
■ H&A MOTIVATION
Via Durini, 23 20122 Milano Tel. 02 80509791 info@hamotivation.com www.hamotivation.com
■ IDEA GROUP Tel. 06 36381573 (Roma)
indirizzi
02 50033071 (Milano) 055 2373684 (Firenze) info@idea-group.it www.ideagroupinternational.eu
■ IMPRONTA GROUP
Via Savona, 2A 00182 Roma https://impronta.group
■ MZ EVENTS
Via Carlo Farini, 81 20159 Milano Tel. 02 66802323 info@MZevents.it www.MZevents.it
■ STF
Via Ciambellana, 70/72 50059 Località Ansano (Fi) Tel. 0571 584692 info@stfsedie.it https://stfsedie.it
■ THE LINE ABOVE ‘N’ BELOW Uffici Operativi
Via degli Olmetti, 3v Tel. 06 59877918 Mob. 393 5887911 00060 Formello (Rm) emanuele.masini@theline-ab.com www.theline-ab.com
■ TRIUMPH GROUP INTERNATIONAL
Via Lucilio, 60 00136 Roma Tel. 06 355301 info.italy@thetriumph.com www.triumphgroupinternational.com
LA TECNOLOGIA
■ AXENSO
Via Gallarate, 106 20151 Milano Tel. 02 36692890 www.axenso.com
■ KEEP INTERNATIONAL
Via Giuseppe Vigoni, 11 20122 Milano Tel. 02 54122513/79 info@keepinternational.net www.keepinternational.net
■ MMM GROUP
Viale Cassala, 36 20143 Milano Tel. 02 49988.1 www.mmm.it
■ TECNOCONFERENCE EUROPE
Via Alessandro Luzio, 66 00179 Roma Tel. 06 78359617 Fax: 06 78359385 pec@pec.tecnoconference-europe.com www.tecnoconference-europe.com
L’AGGREGAZIONE TERRITORIALE
■ CONVENTION BUREAU ROMA E LAZIO Via Farini, 62 00185 Roma presidente@cbromaelazio.it www.conventionbureauromaelazio.it
■ ENTE NAZIONALE POLACCO PER IL TURISMO
Via Giovanni Battista Martini, 6 00198 Roma turismo@polonia.it www.polonia.travel/it
■ TRIESTE CONVENTION & VISITORS BUREAU
Viale Miramare, 24/2 34135 Trieste Tel. 040 6759181 mice@triestecvb.it www.turismofvg.it/congress
I VIAGGI INCENTIVE
■ PLUTONE VIAGGI E TURISMO Via Sardegna, 29 00187 Roma Tel. 06 48903537 plutoneviaggi@pec.fiavet.lazio.it www.plutoneviaggi.it
LA SOSTENIBILITÀ NEL MICE
■ GVST EVENT EXPERTS
Via Cesena, 58 00182 Roma Tel. 06 2246561 eventexperts@gvst.it www.gvst.it
■ VIVOSA APULIA RESORT Loc. Fontanelle 73059 Ugento (Le) Tel. 0833 931002 www.vivosaresort.com/it
LE LOCATION PER EVENTI
Le catene alberghiere
■ GRUPPO ROSCIOLI www.rosciolihotels.it
■ B&B HOTELS ITALIA
Via Domenichino, 19
20149 MILANO Tel. 02 40076030 Fax: 02 48751745 www.hotelbb.com
■ CDSHOTELS Tel. 0832 351321 (int. 2.2) eventi@cdshotels.it www.cdshotels.it
■ FH55 HOTELS Tel. 055 660241 sales@fhotels55.com www.fhhotelgroup.it
■ GREENBLU Tel. 080 2229998 mice@greenblu.it www.greenblu.it
■ HILTON MAKING MOMENTS https://online.fliphtml5.com/ylzvu/iaao/
■ HNH HOSPITALITY
Trinity Palace Via Saragat, 1 30174 Venezia Mestre Tel. 041 5321630 Fax 041 5322496 info@hnh.it www.hnh.it
■ I PALAZZI HISTORIC EXPERIENCE HOTELS sales@ipalazzihotels.com ipalazzihotels.com
■ IHC Italian Hospitality Collection Via Messina, 38 20154 Milano 02 8424 0143 info@ihchotels.it www.italianhospitalitycollection.com
■ MAXIMILIAN’S HOTELS Hotel Ambasciatori
Viale Vespucci 22 47921 Rimini Tel. 0541 55561 sales@hotelambasciatori.it www.hotelambasciatori.it
indirizzi
Hotel Sporting Viale Vespucci 20 47921 Rimini Tel. 0541 55391 mice@hotelsportingrimini.com www.hotelsportingrimini.com
Hotel Continental
Viale Vespucci 40 47921 Rimini Tel. 0541 391300 mice@hotelcontinentalrimini.it www.hotelcontinentalrimini.it
■ PNGROUP via Padre Turoldo, 21 25030 Coccaglio (BS) Tel. 030 7284162 eventi@pngroup.it www.pngroup.management
■ STARHOTELS Group Desk Starevents
Tel. 055 3692282 - 366- 253 Fax: 055 3692364 starevents@starhotels.it www.starthotels.com
Gli spazi per eventi
■ ANCHECINEMA
Corso Italia, 112 70123 Bari Tel. 329 6112291 booking@anchecinema.com www.anchecinema.com
■ AUDITORIUM ANTONIANUM
Viale Manzoni, 1 00185 Roma Tel. 06 45582593 info@auditoriumantonianum.it www.auditoriumantonianum.it
■ AUDITORIUM PARCO DELLA MUSICA ENNIO MORRICONE
Viale Pietro de Coubertin, 30 00196 Roma
Tel. 06 802411 commerciale@musicaperroma.it www.auditorium.com
■ CENTRO CONGRESSI RIVA DEL GARDA
Parco Lido, 1 38066 Riva del Garda (Tn) Tel. 0464 570139 meeting@rivafc.it www.rivadelgardacongressi.it
■ CINECITTÀ WORLD
Via Irina Alberti 00128 Roma Tel. 06 40411501 corporate@cinecittaworld.it www.cinecittaworld.it
■ PADOVA CONGRESS
Via N. Tommaseo, 59 35131 Padova Tel. 049 840497 info@padovacongress.it www.padovacongress.it
■ PALACONGRESSI DI RIMINI
Via della Fiera, 23 47923 Rimini Tel. 0541 711500 info@riminipalacongressi.it www.riminipalacongressi.it
■ SCALO MILANO OUTLET & MORE
Via Milano, 5 20085 Locate di Triulzi (Mi) Tel. 02 9073081 hub@scalomilano.it www.scalomilano.it
■ TRIESTE CONVENTION CENTER
V.le Miramare, 24/2 34135 Trieste Tel. 040 9778815 events@triesteconvention.it www.triesteconvention.it
■ VICENZA CONVENTION CENTRE Via dell’oreficeria, 16 36100 Vicenza Tel. 0444 969111 info@vicenzaconventioncentre.it www.vicenzaconventioncentre.it
I meeting hotel
■ ACAYA GOLF RESORT & SPA Strada Comunale di Acaya Km 2 73029 Acaya (Le) Tel. 0832 861385 booking.acaya@mirahotels.com www.acayagolfresort.com
■ BEST WESTERN AI CAVALIERI HOTEL
Via Sant’Oliva, 8 90141 Palermo Tel. 091 583282 aicavalieri.pa@bestwestern.it www.aicavalierihotel.it
■ BORGO RAMEZZANA COUNTRY HOUSE
e Ristorante La Torre
Strada Provinciale 7 13039 Trino (Vc) Tel. 0161 829412 info@borgoramezzana.it www.borgoramezzana.it
■ CARLO MAGNO HOTEL SPA RESORT
Via Cima Tosa, 26 38086 Madonna di Campiglio (Tn) Tel. 0465 441010 info@hotelcarlomagno.com www.hotelcarlomagno.com
■ HOTEL CENOBIO DEI DOGI
Via N. Cuneo, 34 16032 Camogli (Ge) Tel. 0185 7241 Fax 0185 772796 cenobio@cenobio.it www.cenobio.it
■ ETHRA RESERVE
SS 106, km. 466.600 74011 Castellaneta Marina (Ta) Tel. 085 8369777 info@bluserena.it www.bluserena.it/it/ethra-reserve
■ EXCELSIOR PALACE PORTOFINO COAST
Via San Michele di Pagana, 8 16035 Rapallo (Ge) Tel. 0185 230666 excelsior@excelsiorpalace.it www.excelsiorpalace.it
■ HOTEL EXCELSIOR BARI
Via G. Petroni, 15 70124 Bari Tel. 080 5564366 congressi@excelsiorbari.it https://excelsiorbari.it
■ GOLD TOWER HOTEL
Via Brecce a S. Erasmo, 185 80146 Napoli Tel. 081 19966381 direzione@goldtowerhotel.it booking@goldtowerhotel.it www.goldtowerhotel.it
■ GRAND HOTEL COSTA BRADA
Litoranea Sud km 3, 73014 Gallipoli (Le) Tel. 0833 202551 commerciale@grandhotelcostabrada.it www.grandhotelcostabrada.it
indirizzi
■ GRAND HOTEL MASSERIA
SANTA LUCIA
SS379 Km. 23,5 – uscita Costa Merlata 72017 Ostuni Marina (Br) Tel. 0831 356111 info@masseriasantalucia.it www.masseriasantalucia.it
■ HOTEL DIANA ROOF GARDEN
Via Principe Amedeo, 4 00185 Roma Tel. 06 478681 info@hoteldianaroma.com www.hoteldianaroma.com
■ HOTEL MERCURE VILLA ROMANAZZI CARDUCCI
Via Giuseppe Capruzzi, 326 70124 Bari Tel. 080 9184704 booking@villaromanazzi.com www.villaromanazzi.com
■ HOTEL MONTE SARAGO
Corso Mazzini, 233 72017 Ostuni (Br) Tel. 0831 334470 info@hotelmontesarago.it www.hotelmontesarago.it
■ LLOYD’S BAIA HOTEL
Via Benedetto Croce snc 84121 Salerno Tel. 089 7633111 info@lloydsbaiahotel.it www.lloydsbaiahotel.it
■ PARK HOTEL
AI CAPPUCCINI
Via Tifernate 06024 Gubbio (Pg) Tel. 075 9234 Fax 075 9220323 info@parkhotelaicappuccini.it www.parkhotelaicappuccini.it
■ ROYAL HOTEL SANREMO
Corso Imperatrice, 80 18038 Sanremo (Im) Tel. 0184 5391 eventsdep@royalhotelsanremo reservations@royalhotelsanremo.com royalhotelsanremo.com
■ SHERATON DIANA MAJESTIC
Viale Piave, 42 20129 Milano Tel. 02 20581 events.diana@sheratonhotels.com www.sheratondianamajestic.com
■ SHERATON MILAN SAN SIRO
Via Caldera, 3 20153 Milano Tel. 02 915221 events.milansansiro@sheraton.com www.sheratonmilansansiro.com
■ TENUTA MORENO RESORT C.da Moreno S.S. 7 uscita Latiano Est 72023 Mesagne (Br) Tel. 0831 774960 booking@tenutamoreno.it www.tenutamoreno.it
■ THE BUILDING HOTEL
Via Montebello, 126 00185 Roma Tel. 06 99340300 info@thebuildinghotelrome.com www.thebuildinghotelrome.com
■ UNAHOTELS MH MATERA Via Germania, snc Borgo Venusio 75100 Matera Tel. 0835 215509 mice.matera@unahotels.it www.unahotelsmhmatera.it
■ VILLA OLMI FIRENZE
Via degli Olmi, 4/8 50012 Bagno a Ripoli (Fi) Tel. 055 637710 villaolmi@toflorence.it www.villaolmifirenze.com/it