Turismo d'Affari - Gen Feb Mar 2014

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Poste italiane SpA - Spedizione in abb. post.- D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/04 N.46) Art. 1 Comma 1, DCB Milano. In caso di mancato recapito, si restituisca al mittente, che si impegna a pagare la relativa tassa. Euro 4,20

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TurismoAffari d’

Numero 1

Gennaio - Febbraio - Marzo 2014

anche online su

www.ediman.it

B u s i n e s s Tr a v e l • A g e n z i e d i V i a g g i o • Tr a n s p o r t a t i o n • O s p i t a l i t à FERROVIE

Change in progress

Non si ferma l’espansione dell’alta velocità nel nostro Paese. Negli ultimi mesi sono divenuti operativi l’avveniristica stazione di Reggio Emilia Mediopadana e i quattro binari av sotterranei di Bologna

OSSERVATORIO BT La tredicesima edizione è in arrivo. L’appuntamento da mettere in agenda per conoscere i dettagli sullo stato dell’arte delle trasferte aziendali negli ultimi dodici mesi è a febbraio alla Bit di Milano

HI-TECH Grazie a smartphone e tablet anche le trasferte di lavoro sono diventate più comode. Basta scaricare le app dedicate per sapere sempre e ovunque che cosa fare e risparmiare tempo e denaro

La figura del travel manager evolve in azienda al passo di processi gestionali più strutturati, di nuove regole e di prospettive rinnovate. A lui spetta infatti gestire una situazione sempre più diversificata e complessa. Anche le tmc supportano questo cambiamento professionalmente qualificante

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Editoriale Di alta velocità ferroviaria e di policy, di hôtellerie e di tecnologia, di noleggio a lungo termine e di tmc. Sono molti gli argomenti trattati in questo primo numero del 2014 di Turismo d’Affari, in attesa della tradizionale presentazione alla Bit di Milano dell’Osservatorio sul Business Travel, che come ogni anno traccerà gli scenari con la forza incontrovertibile dei numeri. In particolare, vi invito alla lettura della nostra cover story, che ha voluto affrontare, intervistandone i

L’evoluzione del travel manager al tempo della crisi. E oltre

protagonisti, gli aspetti legati alla professionalità del travel manager in azienda. Dunque, come evolve questa figura? Se negli ultimi anni il suo compito è stato prevalentemente quello di contenere i costi legati alla gestione dei viaggi d’affari, il travel manager di oggi sviluppa nel suo ruolo nuove competenze che lo

mettono in contatto con diversi reparti aziendali, come l’ufficio acquisti, le risorse umane e il marketing. Non solo. Se i viaggi segnano sempre più marcatamente la crescita delle trasferte internazionali, chi in azienda si occupa di business travel deve anche sviluppare le conoscenze adatte a gestire le normative internazionali e le possibili criticità dei Paesi di destinazione. Tutta questa professionalità potrebbe – o meglio, dovrebbe – portare i travel manager verso ambiti dirigenziali di vertice, ma le aziende non sembrano, da questo punto di vista, pronte a comprendere l’utilità di tale evoluzione. Le agenzie, dal canto loro, hanno invece compreso di interagire con figure sempre più esperte e lavorano nella direzione di una consulenza via via più accurata e specializzata. L’anno nuovo è appena iniziato e, come spesso capita, è nei momenti più difficili che vengono colte le occasioni migliori. Buon 2014.


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Sommario

nº 1 gennaio - febbraio - marzo 2014 Change in progress

di Alessandra Boiardi

Il bt che ci aspetta

di Alessandra Boiardi

Si parla di travel management

di Daria Nardi Bessola

I nostri primi 40 anni

di Simona PK Daviddi

Il business travel in prospettiva

di Giulia De Stefano

La centralità della policy

di Nicoletta Giraldi

Segnali di ripresa

di Simona Zin

VUELING

Destinazione Italia

di Daria Nardi Bessola

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MAYDAY

Alitalia, tutto da rifare

di Ferdinando Farba

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FERROVIE

Più soluzioni ad alta velocità per il bt

di Ferdinando Farba

52

RADISSON BLU ES. HOTEL

Urban, funzionale e ideale per il business

di Stella Stroppa

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TECNOLOGIE

In viaggio con le app

di Giorgio Maggi

60

CAR FLEET

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FLEET MANAGEMENT

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TENDENZE

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WORLDWIDE

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COVER STORY

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OBT

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CORSO DI FORMAZIONE

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IN EDIMAN

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BCD TRAVEL

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BEST PRACTICE

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HRG ITALIA

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Quando al manager si ridimensiona il premium di Alessandro Rigatto Rca giù: calano i canoni di noleggio auto?

di Eva Stasi

In aeroporto, senza fretta

di Giorgio Maggi

Hamburg: design, verde e tanto business

di Giovanni Fassola

34

Check in

76 Block notes

48

Reception

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COVER STORY

Change in progress Il ruolo del travel manager va ben al di là delle competenze legate ai viaggi di affari. La sua figura professionale si sviluppa su nuovi campi d’azione e sfrutta opportunità di pari passo con un settore in profondo mutamento. Un'evoluzione inarrestabile della quale anche le agenzie sono ben consapevoli. Basterà?

di Alessandra Boiardi


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7 LA GESTIONE PORTA SAVING

egli ultimi anni non si è fatto che parlare del difficile scenario economico che ha condizionato l’economia internazionale. Il settore del turismo d’affari non è certo rimasto estraneo alle serie difficoltà con cui le aziende italiane si sono trovate a fare i conti. E purtroppo il problema fu che erano proprio i conti a non tornare, soprattutto quando si trattava di trasferte di lavoro. Non sta a noi predire quando la crisi potrà essere lasciata definitivamente alle spalle, l’istantanea della situazione odierna non è in grado di restituirci, per ora, una visione chiara. Ma è possibile comunque guardare allo scenario attuale al di là del-

N

Dall'analisi della dinamica dei prezzi medi del Business Travel Managed emerge un aspetto di estremo interesse, per il settore, ma soprattutto per l'intera economia italiana. Tra gennaio 2006 e settembre 2013, in un contesto di incremento dei prezzi medi nel sistema economico del 18,5%, l'incremento dei prezzi nel settore trasporti si è attestato al 32%, mentre quello nel Business Travel Managed si è ridotto del 29%. In altre parole, oggi un viaggio d'affari costa circa il 30% in meno rispetto al gennaio del 2006, mentre i prezzi medi nel settore trasporti sono aumentati del 32%. Fonte: UVET Travel Index

la sua staticità apparente, mettendo a fuoco le opportunità di cambiamento che in contesti difficili spesso si riescono a creare. E questo vale anche nell’ambito del business travel, un settore in profondo

Mario Mazzei, Head of Marketing and Communication Uvet American Express

cambiamento in cui si stanno delineando professionalità sempre più evolute, soprattutto rispetto al passato, a partire dal ruolo in azienda del travel manager. Consapevolmente travel manager Sappiamo bene come la figura del travel manager sia sempre stata per lo più poco definita. Questo perché, come è sin troppo noto, chi si occupa di travel in

BUSINESS TRAVEL MANAGED, NON CI SONO PIÙ ALIBI Secondo Mario Mazzei, Head of Marketing and Communication Uvet American Express, «le relazioni tra i responsabili aziendali dell’area travel e le agenzie di viaggio specializzate nei viaggi d’affari si sono positivamente evolute. Avviate tra reciproche difficoltà e diffidenze negli anni Novanta, il rapporto di collaborazione si configurava alquanto conflittuale negli interessi e non permeato da reciproca fiducia. Il concetto di partnership e la condivisione degli obiettivi era ancora lontano. Il salto di qualità nelle relazioni avviene dopo l’attentato alle Torri Gemelle, quando travel manager e travel management company

pianificano e implementano efficaci attività relative al controllo e alla ottimizzazioni dei costi dei viaggi d’affari. È bene ricordare alcuni ingredienti su cui si poggia il successo del business travel managed: commitment aziendale, esplicita delega ai travel manager, ruolo proattivo delle adv, integrazione dei processi. In tempi di spending review l’adozione delle best practice aziendali nella gestione di missioni e trasferte consentirebbe anche alla pubblica amministrazione locale e centrale di conseguire riduzioni e una ottimizzazione della spesa. Non ci sono più alibi e motivi per rinviarla».

azienda spesso ricopre anche altre mansioni. Tuttavia la gestione dei viaggi d'affari richiede competenze ben specifiche, come è diventato fin troppo evidente da quando, con le trasferte che costituivano un'importante voce di spesa, è stato necessario iniziare a risparmiare. Anche quando la crisi era agli esordi e c'era ancora chi cercava di negarla, le travel policy aziendali richiamavano, in fatto di spese, al buon senso, per evitare quegli “sprechi” che in tempi di “benessere” potevano essere concessi ma che diventavano oneri insopportabili per le casse aziendali. La gestione dei viaggi da oculata si fece poi “ridotta all’osso”, tagliare i costi era la parola d'ordine. Ma come spesso capita, è nei momenti più difficili che vengono colte le occasioni migliori. Con l’importante e complesso compito di contenere le spese legate alle trasferte, il travel manager ha dovuto fare i conti anche con un profondo mutamento di tutto il settore. Non sempre però le aziende si


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COVER STORY ANALISI E SOLUZIONI DI GESTIONE AVANZATE «Negli ultimi anni – dichiara Ercolino Ranieri, amministratore delegato di Seneca – si stanno verificando modifiche importanti nei modelli di gestione del business travel. La crisi economica ha reso più decisivi alcuni aspetti tecnico-operativi nel travel aziendale come l’esigenza di cercare nuove opportunità di saving e ottimizzare i processi, oltre che implementare sistemi di controllo e monitoraggio della spesa. Le sfide che il mercato del business travel presenta sono molteplici e ancora non del tutto evidenti. Il settore è in evoluzione e certamente i modelli di business stanno subendo una reinterpretazione e un cambiamento sostanziali; il mercato ha già incorporato dinamiche diverse nella domanda e nell’offerta. In questo nuovo scenario, il ruolo del travel manager, a nostro avviso, si è modificato e continua a evolversi, concentrando maggiormente l’attenzione su attività finalizzate all’analisi del dato di spesa e, quindi, all’individuazione di soluzioni di gestione più strutturali. La trasformazione della funzione è una sfida per tutti. I travel manager sono certamente in grado di coglierla e di vivere questo momento di cambiamento come protagonisti. Anche per questo, le tmc dovranno puntare a essere ancora di più partner».

sono dimostrate consapevoli del reale peso di tale figura, anche se è inconfutabile come la gestione “strutturale” dei viaggi non possa più prescindere dalla presenza di una professionalità aziendale specifica e al contempo in costante dialogo con gli altri dipartimenti aziendali. Per questo si rende ancor più necessaria – oltre alla cosiddetta esperienza sul campo – una formazione aggiornata dei travel manager, che mai tra l'altro hanno potuto contare per la loro carriera su veri e propri corsi di laurea in grado di dare loro una preparazione universitaria su misura. Ed è anche dalla formazione che si può ripartire per quella che chiameremo l'evoluzione del travel manager. «Fino a poco tempo fa soprattutto, la materia business travel era considerata in modo immotivato non core business» sostiene Chiara Rippa, local procurement Bnp Parisbas. «Solo negli ultimi tempi tale disciplina, che a mio avviso è una vera e propria

materia di studio, sta acquisendo una valenza sempre meno marginale in quanto vi è una consapevolezza che una buona gestione produce risultati positivi non solo in termini economici, ma e soprattutto a livello di standard qualitativi». È d'accordo Fulvia Accoto, travel manager Anritsu: «La figura del travel manager in Italia è davvero poco conosciuta. Ci si rivolge alle segretarie o alle assistenti di direzione pensando che sia una funzione scontata e implicita, quando invece richiede un vero

Ercolino Ranieri, amministratore delegato di Seneca

e proprio training. Come in altro modo si potrebbero conoscere i corretti iter aziendali, le policy da seguire e così via? Un corso universitario sarebbe opportuno, magari all’interno di facoltà a indirizzo economico, o magari linguistico». I travel manager “evoluti” dunque hanno una chiara consapevolezza non solo del peso del loro ruolo oggi, ma anche di quello che dovrà essere nel futuro (prossimo). Una consapevolezza che spesso manca però al management aziendale. «Accade spesso – commenta Andrea Guizzardi, professore di statistica economica all’Università di Bologna e curatore dell’Osservatorio sul Business Travel – che le aziende stesse privilegino per il ruolo di travel manager candidati con un background professionale in agenzia di viaggi, senza preparazione universitaria in ambito economico che poi fati-

cheranno ad affermarsi come manager del travel e non solo come travel arranger. Al contrario, per altre mansioni più istituzionalizzate, come per l’esempio l’ufficio acquisti, si scelgono spesso candidati super scolarizzati ai quali risulta più semplice essere riconosciuti come “manager”». Il ruolo in azienda Si evolve il ruolo del travel manager in azienda e si evolve il settore stesso del business travel. Reportistica dettagliata, relazioni, tracciabilità dei dati implicano una maggiore disponibilità di informazioni non solo sul costo della trasferta ma sul suo processo di gestione. «La grande disponibilità di informazioni – spiega Andrea Guizzardi – permette al travel manager di allargare le sue competenze verso nuovi e diversi ambiti aziendali». Si è, insomma, ben lontano dall'idea che occuparsi di travel management significhi comprare biglietti aerei e prenotare camere d'albergo. Con un ruolo così direttamente coinvolto nel processo di controllo dei costi (considerando che le trasferte in diversi casi costituiscono un'elevata voce di spesa) il travel manager dovrebbe essere chiamato in azienda a occuparsi di quegli aspetti di financing che gli competono in quanto figura in grado di fare bilanci preventivi e consuntivi sempre più precisi sui viaggi di lavoro.


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Fin troppo evidente, dunque, che le mansioni del travel manager non possono essere semplicemente afferenti alla sfera dell’ufficio acquisti. «In molte aziende il controllo e la riduzione dei costi stanno diventando un argomento caldo. Il Tm, oltre a essere un gestore del business travel, è anche un conduttore del budget e quindi interessato a produrre risultati economici. Ecco perché, a mio modo di vedere, questa figura dovrebbe essere valorizzata», conferma Luca Maugeri, travel manager di Tnt. E se si volesse identificare un “prodotto” della gestione dei viaggi d'affari, ecco che il travel manager evoluto dovrebbe preoccuparsi di “produrre” soddisfazione nelle persone che fa viaggiare, non cosa da poco nel creare un

buon rapporto tra l’azienda e chi, all’esterno, se ne fa portavoce. «L’impatto che i viaggi hanno sulla vita aziendale – spiega Guizzardi – rende necessaria una figura in grado di conciliare il primato del costo con aspetti fondamentali nel “dopo crisi” come la promozione del brand e l’engagement del personale. È infatti fondamentale la sinergia tra Risorse umane e Acquisti per utilizzare la trasferta anche come leva strategica nella gestione del capitale umano, sia per le politiche di incentivazione sia per la valorizzazione del brand aziendale verso i dipendenti».

Scenari internazionali, nuove competenze L’evoluzione della figura del travel manager non può prescindere dai mutamenti intrinsechi del business travel. Ma quali sono quelli più evidenti in Italia? La tendenza dei viaggi d’affari verso il lungo raggio è, per esem-

Flavio Ghiringhelli, Managing Director di Hrs.com

TROVARE L’EQUILIBRIO TRA RISPARMIO E SODDISFAZIONE «L’esperienza sviluppata da Hrs nella gestione del business travel – spiega Flavio Ghiringhelli, Managing Director di Hrs.com – ci permette di affermare che le modalità di gestione variano a seconda della dimensione aziendale. Nelle Pmi spesso è il viaggiatore a prenotare direttamente le trasferte e quasi mai vi è la presenza di un travel manager. Nelle aziende medie vi è una figura, spesso in ambito Hr o Finance, che si occupa anche di gestione dei viaggi, che però non ha l’autonomia decisionale per definire e imporre una vera e propria gestione strutturata del business travel. Differentemente, nelle aziende grandi troviamo una cul-

tura di gestione a 360 gradi con manager dedicati e con strumenti di gestione e controllo che coprono le varie fasi del processo. Recentemente, complice la crisi economica, l’approccio al bt è cambiato: i viaggi, dopo una drastica riduzione all’inizio della crisi, sono tornati a essere la terza voce di spesa dopo il personale e la tecnologica e sono oggi ritenuti un investimento indispensabile per lo sviluppo aziendale. Pertanto il travel manager è chiamato a trovare il giusto equilibrio tra risparmio e soddisfazione del viaggiatore. Compito non semplice, che ha portato a una maggiore valorizzazione e rilevanza strategica di questo ruolo».

pio, una realtà confermata dai dati dell’Osservatorio sul Business Travel: ricordiamo che la contrazione del 3,3 per cento registrata dalla ricerca nel 2012 era il risultato di sintesi tra la performance di un mercato nazionale più sofferente che registrava contrazioni più marcate rispetto alla componente internazionale, dove il solo segmento intercontinentale teneva con una perdita ferma al -0,3 per cento. «Anche per quest’anno ci aspettiamo una ulteriore divaricazione della forbice tra i risultati sulle diverse destinazioni» spiega Guizzardi. «Il dato non stupisce in un’economia, quella attuale, che potremmo definire 2.0, proprio per sottolineare non solo la nuova geografia delle produzioni, ma anche le modalità con cui operano le imprese italiane. La delocalizzazione della fase produttiva ha determinato la riduzione del costo del lavoro ma in parallelo ha aumentato il numero e il costo stesso delle trasferte, rendendo i viaggi aziendali una componente ancora più strategica per l’attività produttiva. Inoltre i viaggi internazionali diventano più complessi da gestire perché “multipurpose” e verso destinazioni sempre più remote; questo richiede conoscenze più ampie e approfondite da parte dei travel manager 2.0 che saranno chiamati a rendere compatibile il controllo dei costi con le normative (anche internazionali) sul lavoro, sulla sicurezza o sulla sostenibilità ambientale». Una tendenza che conferma Roberta di Monte, travel manager di ETF-European Training Foundation. «Nell'agenzia in cui lavoro il travel manager è la persona di riferimento di tutto il processo delle trasferte: in questo ruolo mi occupo dalle procedure ai training, dall'aggiornamento del-


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COVER STORY le pagine intranet, sono la persona di riferimento per le convenzioni con alberghi e per le compagnie aeree, fino al pagamento delle note spese, delle fatture all'agenzia di viaggio, monitoraggio budget, riunioni con i line manager, preparazione reportistica». Travel manager, mirate in alto! Il ruolo del travel manager evolve all’interno delle aziende, dunque, ma ciò che cosa implica dal punto di vista del rapporto con le travel management company? Indubbio che le agenzie abbiano tutto da guadagnare a trattare, in azienda, con persone dal ruolo evoluto, e anche le loro funzioni si potrebbero specializzare negli ambiti più specifici, come i report statistici e la consulenza. Sul vantaggio di avere figure professionalmente avanzate che si occupano delle trasferte è d’accordo Davide Rosi, ad e general manager di Bcd Travel. «In tante occasioni, in questi anni – spiega – si è cercato di parlare di crisi sperando che la soluzione di continuità cui ci ha costretto potesse davvero essere punto di ripartenza, di cambiamento, di crescita. E forse, nonostante qual-

IN CONTINUA EVOLUZIONE «Nell’ultimo decennio, come è noto, il rapporto tra travel manager e Tmc si è trasformato», sostiene Alfredo Pezzani, direttore generale Business travel di Cisalpina Tours. «Le aziende, che in passato ci vedevano solamente come un semplice fornitore di servizi di viaggio e mobilità, ci hanno via via riconosciuto anche il ruolo di società di consulenza, in grado di accompagnarle in un percorso di razionalizzazione dei propri processi e dei costi relativi all’ambito travel. Si tratta di un rapporto in continua evoluzione, forse complice la crisi che obbliga a trovare soluzioni di qualità con budget ridotti, o semplicemente dovuto alla sempre più presente figura del travel manager – o alla funzione a essa equiparata – che, nel corso degli ultimi anni, ha saputo fare tesoro della formazione e delle proposte di aggiornamento sul mercato dei viaggi d’affari, di cui Cisalpina Tours è sempre stato un vivace promotore. Oggi i travel manager cercano fornitori in grado di fare innovazione, partner con profonde competenze e solidità per realizzare una relazione win win sul lungo periodo».

che battaglia persa, possiamo ancora sperare di vincere la guerra. Ce ne accorgeremo se il travel manager del futuro, anziché limitarsi a guardare avanti, avrà la capacità di guardare in alto. Di fatto, la forte evoluzione in corso nel settore, sia lato tm sia tmc, ha aperto lo scenario a grandi e rinnovate opportunità di crescita per chi, all'interno dell'azienda, gestisce le problematiche del travel. Il travel manager non può più esse-

re solamente un esperto di viaggi d’affari: le nuove e necessarie competenze – dettate dal cambiamento nel focus di analisi dei costi – consentirebbero già oggi ai travel manager di interagire sempre più e sempre meglio con altre molteplici funzioni aziendali, innestando un circolo virtuoso di arricchimento professionale. Amministrazione, fisco, tecnologia, processi sono sempre più pane quotidiano per una figura profes-

Alfredo Pezzani, direttore generale Business travel di Cisalpina Tours

sionale che spesso, anche se non sempre, era relegata ai margini della vita e delle opportunità di carriera in azienda. Oggi, proprio grazie a queste nuove competenze, il travel manager potrà “correre il rischio” di essere una delle poche figure in grado di guardare l'azienda a 360 gradi, con la capacità di affrontarne ogni problematica. Se a questi ingredienti dovessimo aggiungere una ferrea determinazione e una parallela conoscenza delle caratteristiche del core business aziendale, ecco che avremmo una valida spalla per il general manager. Insomma, a tutti i colleghi in azienda, suggerirei di costruire oggi dei buoni rapporti con il loro travel manager, perché domani potrebbero veleggiare su piani più alti. Questo è ciò che ci auguriamo, anche per il futuro e la valorizzazione della consulenza offerta dalla travel management company, soprattutto se, come nel caso di Bcd Travel, ha da tempo anch’essa superato il vecchio concetto di fornitore di servizi travel preparandosi per poter affiancare l’azienda e il travel manager nelle rinnovate necessità».



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COVER STORY Interazione e consulenza Una recente ricerca di Carlson Wagonlit Travel ha evidenziato che la maggioranza dei travel manager resta scettica sul consentire ai viaggiatori corporate di prenotare tramite qualsiasi canale (approccio definito in gergo unmanaged travel). Solo il nove per cento dei travel manager intervistati si è dichiarato infatti a favore dell’unmanaged travel, mentre il 62 per cento è contrario. Inoltre, l’87 per cento sostiene che la propria azienda non ha mai provato tale modalità di gestione e non ha intenzione di farlo. «Rispetto a qualche anno fa riscontriamo più frequentemente nelle aziende – specie in quelle più strutturate – una figura professionale specifica e dedicata esclusivamente alla gestione del travel», sostiene Alessandra Pisanu, Program Management Director Italia, Carlson Wagonlit Travel. «Questo ha permesso di affinare l’approccio delle aziende che non vedono più i viaggi d’affari come semplici servizi da acqui-

SVANTAGGI NELLE PRENOTAZIONI NON GESTITE Alessandra Pisanu, Program Management Director Italia, Carlson Wagonlit Travel

Fonte: CWT Travel Management Institute

stare ma come un ramo di attività che necessità una governance strategica. Si è inoltre allargato – complice anche l’utilizzo delle tecnologie nei viaggi d’affari – il ventaglio di competenze del tra-

vel manager, che si trova ad affrontare tematiche che coinvolgono anche altre funzioni aziendali. Uno degli obiettivi più importanti in cui i travel manager sono impegnati in questi ulti-

TRAVEL MANAGEMENT A COLPO D’OCCHIO

Fonte: CWT Travel Management Institute

mi anni di crisi economica generalizzata è certo l’ottimizzazione delle spese e questo si esplica nella richiesta di soluzioni efficaci di controllo dei costi oltre che nella disponibilità di tariffe competitive. Tuttavia, notiamo che sempre di più i responsabili aziendali ci chiedono un contributo in termini di consulenza strategica per ottenere un miglioramento di tutti i processi e non si focalizzano semplicemente sulla negoziazione dei servizi. Anche la forte attenzione alle nuove tecnologie che riscontriamo – dal mobile ai sistemi di online booking tool – va ancora in questa direzione. Poiché il lavoro del travel manager è sempre più complesso notiamo inoltre che c’è una sentita e diffusa esigenza di formazione, scambio di esperienze, aggiornamento, confronto con tutti gli altri stakeholder, una voglia di fare “community” per crescere professionalmente ma anche per riconoscersi e vedersi riconosciuti di più anche in azienda».



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OSSERVATORIO SUL BUSINESS TRAVEL

di Alessandra Boiardi

Il bt che ci aspetta La tredicesima edizione dell’Osservatorio sul Business Travel è in arrivo. L’appuntamento da mettere in agenda per conoscere i dettagli sullo stato dell’arte delle trasferte aziendali negli ultimi dodici mesi è a febbraio alla Bit di Milano

Sponsor ufficiali TM

Con il supporto di

ome sono trascorsi gli ultimi dodici mesi nel settore del business travel? E come saranno i prossimi? Hanno risposto a questi e ad altri quesiti i travel manager che hanno dato il loro contribuito

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alla tredicesima edizione dell’Osservatorio sul Business Travel (Obt) di Turismo d’Affari, i cui risultati verranno resi noti come di consueto alla immancabile presentazione durante la Bit – Borsa Internazionale del Turismo – che si terrà a Milano in febbraio. Andrea Guizzardi, professore di statistica economica all’Università di Bologna che conduce fin dalla sua prima edizione l’Osservatorio sul Business Travel, illustrerà i dati emersi dall’indagine realizzata dall’Università di Bologna, Dipartimento di Scienze Statistiche, in collaborazione con la Scuola Superiore di Scienze Turistiche e i cui sponsor

ufficiali sono Hrg, airberlin.com, Hrs.com con il supporto di AirPlus International. Aspettando i dati La ricerca dell’Obt è organizzata ogni anno in due cosiddette “tornate”: un primo questionario viene infatti inviato ai travel manager intorno al mese di giugno e un secondo viene invece reso disponibile fino a dicembre, per dare la possibilità agli intervistati di dare un contributo che possa essere il più puntuale possibile. Mentre scriviamo i dati della ricerca sono in fase di elaborazione proprio in vista della presentazione di febbraio. Ma abbiamo comunque voluto chiedere ad Andrea Guizzardi di darci una sommaria anticipazione di che cosa l’Osservatorio sul Business Travel ci svelerà. «Dai primi dati emersi – spiega Guizzardi – possiamo pensare a una certa stabilità nell’andamento dei viaggi d’affari del 2013 rispetto all’anno precedente. I risultati che abbiamo raccolto durante la prima tornata fanno presagire ciò e, se teniamo in considerazione i fattori che hanno caratterizzato il quadro generale del secondo semestre, possiamo ipotizzare che il dato sarà confermato. Gli indicatori economici hanno segnalato infatti una congiuntura positiva per il secondo semestre dello scorso anno e tale situazione trova solitamente una sua corrispondenza


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Nel corso della Bit 2014 Andrea Guizzardi, professore di statistica economica all’Università di Bologna che conduce fin dalla sua prima edizione l’Osservatorio sul Business Travel, illustrerà i dati emersi dall’indagine

PRESENTAZIONE ALLA BIT

anche nel segmento business travel che, da questo punto di vista, rappresenta una cartina tornasole». Per quanto riguarda invece le aspettative per il 2013, l’ottimismo dei travel manager intervistati aveva fatto fatica a decollare a causa di quello che avevamo definito “trappola del pessimismo”, ovvero uno stato in cui erano caduti alcuni di essi che, pur vedendo la possibilità di una ripresa stabile, non riuscivano a dirsi ottimisti viste le troppe occasioni in cui la ripresa annunciata non si era mai verificata. Come è andata realmente? «Ora non è possibile affermarlo con certezza – conclude Guizzardi – ma è verosimile attendersi termini assoluti di spesa più alti rispetto al 2012. Il miglioramento che possiamo prevedere è ancora più significativo se confrontato con l'andamento del segmento leisure che, sul 2013, è previsto negativo da più fonti. Nel complesso il comparto travel avrebbe quindi registrato risultati peggiori senza la performance dei viaggi d’affari, che si riconfermano un elemento importantissimo, per l'industria del turi-

smo di un Paese economicamente sviluppato come è l'Italia nello specifico alla luce dei risultati positivi che fanno registrare le trasferte internazionali come conseguenza della delocalizzazione delle industrie». Un punto di riferimento L’autorevolezza dell’Osservatorio sul Business Travel viene confermata di anno in anno grazie al suo ruolo di unica ricerca indipendente in Italia a essere esclusivamente dedicata al settore del turismo d’affari. Si tratta infatti del solo strumento in grado di fornire informazioni statistiche sulle dinamiche del mercato ita-

Anche quest’anno la tradizione si rinnova. Per saperne di più su “Viaggi, fatturato e soddisfazione dei clienti del turismo d’affari italiano nel 2013” l’appuntamento da non perdere è alla Borsa internazionale del turismo di Milano. La presentazione della tredicesima edizione dell’Osservatorio sul business travel si terrà presso il Centro Congressi Stella Polare, Sala Aquarius, giovedì 13 febbraio alle ore 14.30.

liano del business travel, in quanto fin dalla sua prima edizione rivolge le proprie interviste direttamente ai responsabili della gestione dei viaggi di un campione di imprese stratificato per dimensione e settore produttivo. Proprio attraverso l’approfondendo degli aspetti gestionali e grazie alla puntualità dei dati ottenuti, l’Obt è in grado di avan-

zare previsioni e dinamiche future, diventando un vero punto di riferimento per gli operatori di tutto il settore. Un ruolo tanto più importante in un ambito di grande instabilità come quello attuale, in cui, se possibile, è ancora più interessante comprendere quale sarà l’andamento delle trasferte legate alle aziende nei mesi a venire.


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CORSO DI FORMAZIONE

di Daria Nardi Bessola

Si parla di travel management Appuntamento il 7 febbraio all’Università di Bologna per l’evento conclusivo del Corso di formazione “Valutazione e previsione nel business travel management”. La consegna dei diplomi quest’anno si arricchisce con un’interessante tavola rotonda cui parteciperanno fornitori, travel manager e accademici a mettere in calendario per il 7 febbraio presso l’Università di Bologna è un interessante tavola rotonda dal titolo “Da travel manager a manager del travel aziendale”. L’incontro in collaborazione con Adaci (Associazione Italiana di Acquisti e Supply Management) e Aidp

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(Associazione Italiana Direzione Personale) vuole fare il punto sulle opportunità che possono cogliere le figure professionali coinvolte nella gestione dei viaggi d’affari aziendali per un upgrading funzionale delle loro mansioni. Occasione per parlare di business travel in un contesto di alto pro-

filo, la tavola rotonda è organizzata in occasione dell’evento di chiusura del Corso di formazione “Valutazione e previsione nel business travel management”, che si è tenuto nei mesi scorsi presso la sede universitaria bolognese. Il corso, di cui Turismo d’Affari è media partner fin dalla prima edi-

zione, è diretto da Andrea Guizzardi, professore di statistica economica all’Università di Bologna, ed è unico nel panorama della formazione per travel manager in quanto abbina lezioni tenute da docenti universitari e testimonianze dirette dei maggiori player di mercato – quali Accor, Airplus


BlueBiz: il modo più semplice per risparmiare sui viaggi di lavoro. BlueBiz é l’accordo di incentivazione congiunto, per le piccole e medie imprese che volano regolarmente con Alitalia, Air France, KLM, Delta ed i nostri partner aerei. I Blue Credits che l’azienda accumula per ogni volo effettuato dai propri dipendenti potranno essere utilizzati per acquistare biglietti aerei verso qualsiasi destinazione della nostra rete globale, senza limitazione di posti, secondo un criterio molto semplice, perché un Blue Credit equivale ad un euro. Ad esempio un volo Roma-New York in classe business può far accumulare 200 Blue Credits utilizzabili per l’acquisto di un biglietto di 200 euro (tasse e supplementi inclusi) per qualsiasi destinazione nazionale o internazionale. Inoltre i soci MilleMiglia, Flying Blue e SkyMiles continuano a guadagnare miglia sul proprio conto personale. Per richiedere gratuitamente un accordo BlueBiz, e conoscere tutte le condizioni ed i termini dell’iniziativa, visiti www.bluebiz.it.


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A partire da giugno 2014 saranno a disposizione i dettagli sulla nuova edizione del Corso di formazione, il cui inizio è previsto per febbraio 2015. Le iscrizioni saranno aperte a partire da settembre

International, airberlin, Carlson Wagonlit Travel, Cisalpina, Seneca e Sabre – offrendo così un approccio accademico e pratico al contempo ai partecipanti. L’edizione 2013 del corso – 48 ore di lezioni frontali organizzate in quattro moduli – si è tenuta tra giugno e ottobre dello scorso anno e si concluderà ufficialmente con la tradizionale cerimonia di premiazione prevista al termine dell’incontro organizzato per il 7 febbraio. Alla tavola rotonda Quali saranno nello specifico gli argomenti affrontati? Intanto è necessario partire da alcune riflessioni per meglio comprendere il contesto che si vuole analizzare. L’ambiente operativo dei travel manager sta infatti conoscendo un profondo cambiamento a causa soprattutto dell’internazionalizzazione delle imprese e dei mercati e alla diffusione delle nuove tecnologie. Questi trend globali non fanno che accrescere la complessità della gestione dei viaggi d’affari, anche da parte dei viaggiatori, che sono sempre più chiamati a conoscere aspetti culturali delle nazioni in cui viaggiano e si devono preoccupare di restare aggiornati anche sulle normative internazionali. Ma sono soprattutto i travel manager a dover fare i conti con la complessità del nuovo scenario globale: per loro è necessario aggiornare le proprie mansioni con conoscenze sempre più spe-

domande alle quali relatori, fornitori e gli stessi travel manager cercheranno di dare risposta.

cifiche. Questa figura professionale non può infatti che prepararsi a rispondere in modo efficiente alle esigenze delle aziende e a ritagliarsi, all’interno delle stesse, una nuova professionalità che sarà sempre più riconosciuta. Di questo e di altri spunti si parlerà dunque durante la tavola rotonda “Da travel manager a manager del travel aziendale”, e lo si farà con i direttori acquisti, risorse umane, finanza e marketing di grandi imprese e con i fornitori, per un confronto a 360 gradi finalizzato a comprendere le possibilità di crescita di una mansione “trasversale” alle funzioni

aziendali come quella del travel manager. Nello specifico si comincerà con un primo incontro moderato da Giuseppe Viesti, Business Travel Coordinator di Salvatore Ferragamo, dal titolo “Nuovi scenari per costruire una nuova professione in azienda”, con interventi di Andrea Guizzardi, Riccardo Podda di Thales Alenia Space Italia, e Luigi De Santis di Angelini. Si procederà in seguito con l’incontro “A domanda rispondono: come i fornitori intendono supportare i travel manager nel nuovo scenario”, nel quale i partecipanti metteranno in un’urna le

Di edizione in edizione Un’occasione preziosa per fare il punto della situazione e guardare al futuro dunque. E nel futuro ci sarà anche la prossima edizione del corso di formazione “Valutazione e previsione nel business travel management” che dopo i successi degli scorsi anni dà l’appuntamento al 2015. A partire da giugno 2014 saranno già a disposizione i dettagli sulla nuova edizione, il cui inizio è previsto per febbraio 2015, mentre le iscrizioni saranno aperte a partire da settembre. «Si tratta di un corso impegnativo, non c’è dubbio» afferma Guizzardi. «Ma i travel manager che lo hanno seguito fino a ora ce l’hanno sempre fatta, consapevoli di come oggi sia per loro imprescindibile migliorare la propria performance con un approccio professionale e scientifico al mestiere. È infatti questo, in estrema sintesi, da considerarsi come il vero valore aggiunto di questa figura professionale».


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IN EDIMAN

di Simona PK Daviddi

I nostri primi 40 anni

destinato a far parlare a lungo di sé il volume che Ediman ha pubblicato a metà novembre per celebrare i (primi) quarant’anni di Meeting e Congressi, da sempre rivista leader del nostro settore. E non si poteva auspicare palcoscenico migliore per la sua presentazione se non la Borsa del Turismo Congressuale,

È

Un tomo di oltre quattrocento pagine, i festeggiamenti in Btc insieme ad amici e follower di sempre e ora anche una nuova sezione di MConline.it dedicata: così Ediman ha celebrato i quarant’anni di Meeting e Congressi

ritornata nella sua storica sede fiorentina. Un numero di oltre quattrocento pagine (420 per l’esattezza), sulla cui copertina campeggia la cifra 40 e al cui interno viene ripercorsa non solo la storia della meeting industry italiana dagli albori degli Anni 70 a oggi, ma viene ricreata anche l’atmosfera che ha permea-

Nelle immagini, alcuni dei momenti della festa che Ediman ha organizzato in Btc, alla quale hanno preso parte più di quattrocento persone


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TUTTO IL SAPERE ONLINE Se è vero che i più di quattrocento “addetti ai lavori” intervenuti alla festa per i quarant’anni di Meeting e Congressi – e soprattutto il fatto che la special edition sia andata letteralmente a ruba – dimostrano che la carta stampata, se di qualità, suscita un appeal elevato, Ediman ha comunque voluto mettere il proprio patrimonio storico a disposizione di tutti, non solo rendendo sfogliabile online il numero del quarantennale, ma pubblicando anche una nuova sezione editoriale specifica all’interno del sito MConline, ripensando il layout dei contenuti per il web e rendendo così accessibile l’immenso sapere congressuale direttamente dai motori di ricerca. Un modo in più – e unico a oggi – per far emergere la storia del nostro settore, espandendola oltre i confini del nostro mercato.

to ogni decennio, riprendendone gli episodi più salienti dal punto di vista storico, tecnologico, di costume, e ancora cinematografico, televisivo e sportivo, ripescando mode, manie e tormentoni che hanno caratterizzato le diverse epoche. Proprio gli “amarcord” sono stati

– e non avrebbe potuto essere altrimenti – anche il punto di partenza che ha dato vita al concept creativo dello stand con il quale Ediman si è presentata in Btc: quattro pannelli con i segni grafici e iconografici dei quattro decenni (gli Anno 70, 80, 90 e 2000), accoglievano altrettanti schermi che trasmettevano video musicali e fatti di cronaca che hanno segnato i diversi periodi storici. Assolutamente originali, poi, gli arredi: tavolini e sedute, infatti, sono stati realizzati assemblando vecchie copie di Meeting e Congressi.

Cocktail da collezione E, all’ora dell’aperitivo, la più glamour della giornata, perfetta dunque per celebrare – e per svelare – un numero da collezione come il quarantennale di Meeting e Congressi, gli amici, i lettori e i clienti di sempre si sono dati appuntamento, in più di quattrocento, intorno allo stand Ediman. Un grazioso balletto “trasformista”, oltre ad aver ripercorso musicalmente gli ultimi quarant’anni, ha annunciato il presidente della nostra casa editrice Marco Biamonti, che ha presentato e svelato – insieme a Marco Garavaglia, direttore editoriale – questo numero speciale prima del brindisi rituale. L’edizione limitata per

Il presidente di Ediman Marco Biamonti autografa le copie del volume dedicato ai primi 40 anni di Meeting e Congressi. Sopra alcuni degli amici intervenuti: da sinistra, Paolo Zona, Adolfo Parodi e Giulio Ferratini

Btc, con copertina placcata in oro, è letteralmente andata a ruba. Tra gli amici, tantissime le facce note del settore e le “eminenze grigie” del Mice, accanto però anche ai volti freschi delle nuove leve, la nuova linfa creativa che Meeting e Congressi seguirà da vicino per i prossimi quarant’anni.


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BCD TRAVEL

di Giulia De Stefano

Il business travel in prospettiva Davide Rosi, amministratore delegato di Bcd Travel Italy, offre una panoramica sullo stato dell’arte del turismo d’affari in Italia e ci anticipa le strategie dell’agenzia alla luce dei nuovi scenari uella del business travel è una realtà che va sempre più definendo se stessa e la sua specifica identità e il trend non può che riguardare anche i suoi protagonisti, travel manager e Tmc in primis. Si evolvono i ruoli e i rapporti tra i clienti e i fornitori: uno stato dell’arte che ci viene descritto da Davide Rosi, amministratore delegato e direttore generale di Bcd Travel Italy e presidente di Gebta Italia

Q

Davide Rosi, amministratore delegato e direttore generale di Bcd Travel Italy e presidente di Gebta Italia

In un’ottica di evoluzione del comparto, quali sono le nuove competenze che le figure professionali coinvolte nella gestione delle trasferte devono acquisire?

L’evoluzione è quella verso una visione completa di tutte le spese legate alla procedura “nota spese e trasferte”, quindi non più e non solo quelle gestite con la Tmc: altre spese viaggio (vitto, carburanti, pedaggi, taxi, e così via), costi di trasferimento (il tempo improduttivo legato alla trasferta che sposta il focus sull’efficacia della trasferta stessa), costi di processo (ovvero tutto il tempo impiegato dagli attori del processo nel portarlo a compimento). Questo tipo di evoluzione ha chiaramente dei riflessi sulla Tmc che, ancora di più del travel manager, deve dotarsi di skill e centri di competenza ad alto valore. Le competenze sono tutt’altro

che banali, dovendo affrontare temi di It per la scelta dei tool di automazione, temi di fiscalità per la corretta comparazione delle soluzioni alternative dove la pressione fiscale può fare la differenza (car rental, rimborsi chilometrici, noleggi a lungo termine), temi di analisi di processo per capire quali migliorie organizzative portare in azienda. Come può essere attuabile il cambiamento? Il cambiamento è in corso, tanto che negli Usa già oggi i travel manager si occupano di altri temi legati alle trasferte e non solo della spesa viaggi gestita dalla Tmc. Ed è proprio la partnership con quest’ultima il grande valore


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aggiunto per il travel manager, che potrebbe beneficiare di competenze specifiche per completare il proprio percorso formativo. Il problema, specialmente in Italia, è come riuscire a capire l’effettiva disponibilità di questo know how da parte delle Tmc. Il segmento business travel è sufficientemente riconosciuto e regolamentato in Italia? Soffre il confronto con altri Paesi? Non sufficientemente. Oggi si tende ancora a confondere una Tmc con una normale agenzia di viaggi, il cui ruolo e mestiere sono completamente diversi. Nella realtà, le Tmc sono multinazionali con migliaia di dipendenti e miliardi di fatturato in tutto il mondo, con dimensioni maggiori di buona parte delle compagnie aeree. La Solution Network di Bcd Travel rappresenta proprio la map-

Per l’ad di Bcd Travel Italy il problema, specialmente nel nostro Paese, è riuscire a capire l’effettiva disponibilità del know how da parte delle Tmc

tecnologia, Iata e Bsp, ecco che si ha il quadro completo delle motivazioni che impediscono un qualsiasi passo in avanti. Almeno fino a quando non arriveranno nuovi attori della distribuzione in grado di contenere i vettori aerei come già hanno fatto con gli hotel. pa che mettiamo a disposizione dei nostri clienti per evidenziare tale complessità e contemporaneamente riuscire a orientarsi. Attraverso la codifica e la schematizzazione, si propongono tutti i servizi e le opportunità in termini di prodotti e servizi che la Tmc può offrire al proprio clien-

te e, sulla base delle specifiche esigenze, si traccia una rotta personalizzata, includendo tutte le tappe necessarie agli obiettivi dell’azienda. Tutto ciò è fatto sempre avendo come motivazione forte la ricerca della trasparenza, quasi un mantra in Bcd Travel. L’evoluzione di internet e la giungla tariffaria dei servizi travel, uniti a un abbassamento della qualità media degli agenti di viaggio, hanno acuito la diffidenza degli utenti, sia corporate sia privati, verso la distribuzione travel in genere, e la trasparenza può essere l’unica via di uscita da tale empasse, che rappresenta una disfunzione importante nelle relazioni fra azienda e Tmc. Particolarmente riguardo all’esigenza più volte ribadita di trovare un nuovo modello di business che regolamenti i rapporti tra i player, qual è la situazione? La stessa di un secolo fa: non ci sono sostanziali passi in avanti, mancando la volontà e la capacità delle compagnie aeree di comprendere pienamente la portata dei cambiamenti in corso e di agire conseguentemente. Se a ciò si aggiunge la difficoltà di cambiamento di un sistema irrigidito da

Una domanda specifica sulle strategie di Bcd Travel in relazione allo scenario descritto. Come risponde Bcd Travel alla nuova sfida? Bcd Travel sta attuando una reale revisione interna del proprio posizionamento, a partire dalla rinnovata mission “Travel Smart, Achieve More”. Si sposta il focus sulla qualità e sull’efficienza della travel experience come condizione necessaria affinché l’azienda – ma anche il singolo traveller – riescano a trarre il massimo, in termini di raggiungimento degli obiettivi e di benessere del singolo viaggiatore. Tutto ciò si ottiene, come abbiamo detto, dalla conoscenza approfondita di tutti gli aspetti e dei passaggi del travel management, anche di quelli sino a oggi sottovalutati. Bcd Travel è perfettamente in grado di fornire il know how consulenziale e anche gli innovativi strumenti di Bpm, (Business Process Management) che possono apportare una visione strategica nella gestione del travel ancora mancante, permettendo, tra l’altro, al travel manager di assumere nuovi ruoli e pesi in azienda. Indirizzo a fine rivista


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BEST PRACTICE

di Nicoletta Giraldi

La centralità della policy costi legati alle trasferte lavorative sono una voce sempre più significativa. A detta delle maggiori società di consulenza, in tutte le grandi aziende i costi legati ai viaggi rappresentano una delle cinque categorie di spesa più facilmente aggredibili e di conseguenza controllabili. Se non gestite correttamente, però, e se non preventivamente ricomprese in un budget preciso e mirato (effettuare il budget specifico sui viaggi d’affari è un’attività molto poco diffusa nel panorama aziendale del nostro Paese), le trasferte aziendali possono portare a costi imprevisti e a una gestione inefficiente delle risorse. È fondamentale la logica del budget, che, come altri aspetti legati alla gestione delle trasferte lavorative, non ha una diffusione consistente nel nostro Paese. Questo è un aspetto di fondamentale importanza nell’economia aziendale di approccio a una importante spesa di bilancio, ma troppo spesso la componente di budget dedicata ai viaggi è la seguente: “spendere il dieci per cento in meno di quanto fatto l’anno scorso”. Questo talora senza tenere conto delle logiche di espansione e/o di business generale dell’azienda o, ancora più semplicemente, “il dieci per cento di che cosa”?.

I

L’evoluzione del business travel, complice la crisi, porta a un interesse sempre più rigoroso sugli aspetti legati all’aderenza del viaggio rispetto alle prestabilite norme aziendali

Un approccio disciplinato Da qui, per le aziende, la necessità – ormai recepita anche nel nostro Paese – di adottare un insieme di regole che rappresenti un approccio disciplinato, coerente ed efficace ai viaggi d’affari, alle spese a essi connesse e agli obiettivi strategici individuati dal board aziendale. In quest’accezione la travel policy è sempre più importante e nodale per una corretta ed efficiente gestione del comparto. Dovendo assegnare una definizione a tale importante issue, la travel policy “rappresenta un documento procedurale che norma le modalità attraverso le qua-


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Prima di tutto, è necessario, in termini di skill e requirement, avere una competenza e una visibilità trasversale dell’azienda, in quanto il viaggio è un processo che abbraccia la stragrande maggioranza dei reparti aziendali

li si attua una corretta gestione delle missioni e dei viaggi d’affari aziendali, strumento di pianificazione delle trasferte, di controllo qualitativo della spesa e un indicatore della capacità dell’azienda di cogliere le opportunità di risparmio che il mercato di volta in volta offre”. Ne traiamo, quindi, un taglio fortemente strategico e, di conseguenza, un livello di importanza sicuramente elevato. La travel policy definisce quindi il “chi può fare cosa” delle trasferte lavorative, e quindi, implicitamente definisce il vero e proprio perimetro operativo all’interno del quale il travel manager avrebbe esercitare il core business della sua attività interna.

Il tutto tenendo conto del fatto che, tendenzialmente, nello svolgimento di ogni trasferta di tipo lavorativo coesistono inevitabilmente due clienti in uno – il viaggiatore e l’azienda – e molto spesso hanno obiettivi antitetici, l’uno di viaggiare al massimo del comfort, tenendo conto che non viaggia utilizzando soldi propri e che i servizi utilizzati nel viaggi d’affari possono tendenzialmente costituire (nell’immaginario collettivo e nell’approccio individuale) apparenza di “status” aziendale elevato. Quanto sopra si inserisce, fra l’altro, su un substrato importante, ovvero il fatto che viaggiare è in ogni caso (a prescindere dalle logi-

che di status e grade) una bella attività, che raramente trova un approccio del tipo “non mi piace”. Esercizio a forte complessità L’altro punto di vista è far viaggiare i dipendenti con il massimo dell’economicità finalizzata al raggiungimento degli obiettivi assegnati. La gestione di tale situazione potenzialmente di alto conflitto contribuisce ancora di pient identificare l’identificare lncora di piente di alto conflitton Redigere un documento di travel policy è un esercizio a forte complessità strutturale strategica, che

necessita di un forte livello di attenzione/focus. Prima di tutto è necessario avere una competenza e una visibilità trasversale dell’azienda, in quanto il viaggio è un processo che abbraccia la stragrande maggioranza dei reparti aziendali, dalle human resource al purchasing, dal facility management all’amministrazione senza escludere board e controllo di gestione. Abbiamo pertanto ripercorso e citato tutti i principali reparti aziendali. Ciascuno di questi reparti deve poter avere le proprie esigenze ricomprese nelle maglie della travel policy, massimizzando, ove oggettivamente possibile (e ci sono tutti i termini per poterlo fare), le logiche di presidio e di controllo on going, invece che soltanto, come molto spesso avviene, in situazioni ex post. In realtà, quantomeno in aziende nelle quali nel tempo si sono creati dei “centri di potere” importanti, molto spesso alcuni di questi reparti aziendali si limitano a utilizzare una sorta di “diritto di veto” insiti nella propria posizione. È chiaro che, in scenari di questo tipo, si configurano delle difficoltà di gestione della quotidianità che rasentano la oggettiva impossibilità di fare qualcosa. In questo modo non solo si definisce il perimetro operativo delle spese connessa al business tra-


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BEST PRACTICE

MILLECINQUECENTO MINUTI Millecinquecento minuti (dato indicativo e generalizzato “cross-settori ed aziende”) è la tempistica mediamente standard della totalità del processo, suddivisa tra le varie risorse coinvolte, ovvero, a titolo informativo ma non esaustivo, viaggiatori, autorizzatori, segreterie, amministrativi, finanziari, controllo di gestione. Anche senza ulteriori approfondimenti di medio livello salta immediatamente agli occhi come tale area si configuri come una considerevole “sacca” di saving, da perseguire al fine di conseguire risultati importanti e duraturi nel tempo. Il self booking tool è sicuramente lo strumento che, a livello aziendale, meglio si adatta ed è culturalmente allineato con questa filosofia. I tassi di crescita generali dei prodotti di self booking tool, su base globale, sono tra i più alti del mercato (e forse gli unici in crescita) in senso lato, con una forte connotazione internazionale. Ricordiamo che le parole chiave dei produttori di sbt sono “adoption rate” (ovvero “tanto più mi utilizzi, tanto più risparmi”), e che nel nostro Paese tale livello rimane ancora tendenzialmente molto basso. Mercato aperto, dunque. È altrettanto vero che il self booking tool non è una panacea per tutti i mali ma trova la sua attuazione nel traffico di tipo “semplice”, con un particolare focus sui viaggi di tipo point-to-point. Una volta di più si ritorna alla logica della conoscenza e del presidio del modello di consumo prima di intraprendere una qualsiasi tipologia di implementazione e di progetto a connotazione tecnologica. Altra caratteristica di sicuro interesse riguarda il ritorno sull'investimento (roi) da parte delle aziende che, per lo strumento sbt si può considerare mediamente breve in quanto orientativamente posizionabile in circa non più di tre anni. In ottica di software la tempistica è davvero da considerarsi come molto breve, anche a fronte dell'investimento fondamentalmente limitato, se paragonato a quello di qualsiasi gestionale. È altrettanto vero che un alto livello di adoption da parte delle aziende contribuisce alla contrazione di tale valore.

Se non gestite correttamente le trasferte aziendali possono portare a costi imprevisti e a una gestione inefficiente delle risorse

vel, per poi analizzare quantitativamente il risparmio possibile, ma si fornisce un documento operativo-procedurale che possa fungere da effettivo supporto nel continuo a tutti i reparti aziendali a qualche titolo coinvolti. In questa logica, condividere diventa un concetto chiave. Attenzione spasmodica riguardo i costi Nonostante la recessione il travel continua a occupare una situazione di tutto rispetto nell'elenco delle spese delle aziende sia dal punto di vista qualitativo sia quantitativo e l'attenzione è sempre più spasmodica riguardo i costi e il modello di acquisto. Nei viaggi d'affari ciò che nel tempo ha subito variazioni è dato: dal pricing precorso dal mercato, ovvero da una tendenza (che non fa bene al mercato) di costi di servizio (fee) sempre più basse, a fronte di sempre più pressanti

richieste di emolumenti variabili (saving sharing) legate al raggiungimento di risultati condivisi. Il fenomeno continua a essere costante e in molti casi riscontriamo un'ulteriore tendenza al ribasso; dalla tecnologia, la vera spinta propulsiva all'innovazione dell'ultimo decennio. Ricordiamo che un lustro nel calendario tecnologico è equiparabile a ere geologiche nel calendario normale e i tempi della tecnologia sono sempre più rapidi (cosa d'altro canto altrettanto verificabile nella tecnologia di consumo). da una parte delle agenzie di viaggio, che hanno ulteriormente affinato la loro specializzazione “verticale” nel segmento del business travel rispetto alla logica di agenzia generalista di tipo tradizionale che si occupa anche di business travel; dalla sempre maggiore presenza di consorzi, accorpamenti e franchising che si sono affacciati al mondo del business travel; dalle compagnie aeree, che hanno messo in atto un'azione di sostanziale razionalizzazione e semplificazione dei modelli tariffari sulla scorta degli approcci di tipo best buy sempre più presenti nelle aziende;



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BEST PRACTICE da alberghi e strutture alberghiere che hanno massimizzato le logiche di yield management, ovvero di presidio dell'offerta in funzione della domanda, a fronte di una conoscenza sempre più approfondita dei modelli di consumo aziendali. Ciò che, invece, non è cambiato è dato: dall'esigenza di risparmio ed ottimizzazione che tutte le aziende hanno e hanno acquisito. È comunque da rilevare che, nel caso in cui l'azienda non avesse ben chiaro e definito il proprio modello di consumo vorrebbe sì risparmiare ma non sapendo rispetto a che cosa. Gli obiettivi di saving assegnati dagli executive alle prime linee hanno obiettivi temporali sempre più ridotti; dalla competizione, quasi sempre basata solo e unicamente sul concetto di pricing; in questo la responsabilità di alcune agenzie è davvero alta, poiché continuano a mettere sul piatto

La travel policy rappresenta un documento procedurale che norma le modalità attraverso le quali si attua una corretta gestione delle missioni e dei viaggi d’affari aziendali

solo e unicamente il proprio emolumento (la fee) in una situazione di trattativa. Ricordiamo che il fenomeno dell'azzeramento delle fee è del tutto afferente al nostro Paese; dalla paura generalizzata del

cambiamento dato dalle novità, e questo anche nel periodo di crisi, ove implementare alcune situazioni avrebbe potuto costituire un ottimo viatico per la gestione della situazione contingente. Purtroppo tale fenomeno risulta anche essere legato alla scarsa propensione all'investimento da parte delle aziende nel nostro settore; dalla continua esigenza di controllo delle aziende, in particolar modo di reparti che non utilizzano le logiche (operative e/o temporali) di travel. Il travel manager, in linea di principio generale, ha il compito ingrato di far quadrare il cerchio: in un Paese come il nostro, nel quale i biglietti aerei emessi per lavoro costituiscono circa il quaranta per cento dei titoli di viaggio venduti, il professionista dei viaggi aziendali deve saper conciliare risparmio, procedure, esigenze e confort, sfidando spesso anche l'impopolarità dei colleghi.



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di Simona Zin

Segnali di ripresa n generale, nonostante i numerosi avvenimenti registrati nel corso dell’ultimo anno, i viaggi d’affari stanno mostrando incoraggianti segnali di ripresa, con in testa i mercati emergenti in Africa e America Latina. Secondo i dati diffusi dal sondaggio realizzato da Hogg Robinson Group (HRG) a livello internazionale “HRG Air Trends”, si evidenzia infatti che, nonostante le sfide in corso, in particolare nelle economie dell'Eurozona, ci sono segnali di ripresa dei viaggi d'affari. I dati mostrano un aumento dei viaggi aziendali dopo il difficile periodo trascorso nel secondo e terzo trimestre del 2012.

I

Cauto ottimismo I volumi delle transazioni nel corso dell'ultimo trimestre del 2012 hanno registrato un aumento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (+0,5%) che prosegue nel primo trimestre 2013, dove il volume delle transazioni è aumentato ulteriormente (+3,2%). I dati evidenziano una tendenza al rialzo nelle transazioni e nella spesa di business travel in tutte le regioni, anche se il ritmo della ripresa varia in modo significativo. La crescita nel resto del mondo, che comprende le economie dinamiche dell'America Latina, del Sud-Est asiatico e dell'Africa è del 3,3 per cento; ciò fornisce ulteriori prove che le imprese guardano alle economie emergenti, più che alle destinazioni occidentali. Nonostante il cauto ottimismo HRG indica che un numero cospicuo di aziende clienti utilizza ancora significative riduzioni dei viaggi e ha cambiato in modo consisten-

Il settore del business travel sta registrando una crescita dopo il periodo negativo del secondo e terzo trimestre del 2012, come risulta dal sondaggio “HRG Air Trends”. Un'altra ricerca, “HRG Hotel Survey”, indica una ripresa anche delle tariffe alberghiere

te la propria travel policy. Le prenotazioni per le destinazioni a corto raggio in Europa sono drasticamente diminuite in Business Class (con picchi del 45%), mentre l’utilizzo dei vettori low-cost è aumentato del quattro per cento. I viaggi a lungo raggio vedono una crescita delle transazioni rispetto all'anno precedente ma anche in questo caso le prenotazioni in Classe Business lasciano il posto a quelle in economica.

Hôtellerie in rialzo Analoga analisi è stata sviluppata da HRG su scala mondiale anche in ambito hotellerie “HRG Hotel Survey”, la quale indica un incoraggiante segnale di ripresa delle tariffe alberghiere, ma la sorpresa risiede nel fatto che in alcune città chiave i tassi non sono alti come il mercato si aspettava e in molte località ciò è attribuibile alla nuova offerta. Nel complesso, l’aumento del-

l’occupazione e il perdurare della richiesta fanno prevedere in alcuni mercati un ulteriore incremento delle tariffe nel corso dell'anno e anche oltre. È interessante notare quanto l’analisi rilevi anche un aumento costante delle megalopoli (11 delle prime cinquanta città per prezzo della camera sono classificate come megalopoli) e si inizino a notare delle marcate differenze tra queste e le altre città che sono mete di business tradizionali. Le megalopoli mostrano una forte crescita, trainata da alcune caratteristiche comuni: beneficiano infatti di una combinazione di viaggi d’affari classici, importanti convegni e attività fieristiche, vantano inoltre un buon mercato turistico e hanno centri specializzati per segmenti industriali, come ad esempio petrolio e gas. In confronto, le altre città meta di viaggi d’affari sono soggette alla tendenza generale del mercato e di conseguenza a pressioni economiche più ampie che potrebbero influenzare le fluttuazioni della domanda. Alcune città presenti nella classifica riflettono la capacità e la disponibilità di camere; la mancanza di nuove strutture si traduce in tariffe più alte (per esempio Mosca), mentre una serie di nuove apertu-


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HRG PRENOTA PER VODAFONE Hogg Robinson Group (HRG) si è aggiudicata il contratto per la fornitura di una soluzione globale di servizi di prenotazione meeting e venue sourcing per Vodafone, uno dei maggiori gruppi di comunicazioni mobili al mondo. Come fornitore unico di servizi MGE (Meetings, Groups & Events) HRG si occuperà della gestione meeting globale di Vodafone, ottimizzando e sviluppando il sistema. L’implementazione del nuovo sistema di prenotazione è già in corso e sarà estesa a una serie di mercati.

re alberghiere porta come conseguenza una tariffa più competitiva (per esempio Abu Dhabi). Tuttavia, l’incremento della tariffa media che quest’anno si è attestato sotto le aspettative non è destinato a resistere e sono probabili ulteriori aumenti nel corso dell’anno e ancora di più nel 2014. Cost saving di qualità Analizzando nell’insieme i dati delle ricerche si può notare come la tendenza nella gestione del business travel da parte delle aziende sia volta a migliorare il ritorno sull’investimento delle spese sostenute per i viaggi di lavoro. Le

aziende si dimostrato infatti particolarmente attente alla travel policy e all’analisi dei numerosi dati a loro disposizione per monitorare il comportamento dei viaggiatori e ottimizzare gli accordi con i fornitori. Il fine prioritario è sicuramente quello di contenere i costi ma garantire al contempo il livello di servizio atteso dai viaggiatori e dall’azienda stessa nel rispetto degli obiettivi di business. Nella logica di valutazione del viaggio in funzione della sua motivazione si riconferma la tendenza a incentivare i viaggi per incontrare clienti e fornitori e a ridurre in modo sensibile le trasferte per

Tariffe alberghiere medie per macro-regioni in sterline

incontri interni e formazione, scegliendo in questi casi forme alternative come la videoconferenza. In conclusione «possiamo ricon-

fermare che il travel management è fortemente dipendente dall’analisi dei dati e trova nella tecnologia il suo alleato principale. Riduzione dell’impatto ambientale per i viaggi di lavoro, sicurezza del viaggiatore, monitoraggio dei costi a trasferta, controllo del comportamento del viaggiatore, integrazione con i sistemi informatici aziendali, gestione delle nota spese, sono solo alcune delle attività che possono essere migliorate grazie al supporto della travel management company e alla scelta di sistemi tecnologici per la gestione del business travel in grado di adattarsi alle specifiche necessità della propria azienda», ha dichiarato Claudio Miglio, amministratore delegato di HRG Italia. Indirizzo a fine rivista


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VUELING

di Daria Nardi Bessola Due assi nella manica, Roma e Firenze, e tanti servizi ad hoc per i business traveller fanno del vettore Vueling un punto di riferimento per chi vola per lavoro e desidera rapidità in aeroporto e flessibilità nelle tariffe un periodo di grandi investimenti sul mercato italiano per Vueling. La compagnia aerea ha infatti chiuso il 2013 annunciando due grandi novità: l’investimento su Roma Fiumicino – che diventa il secondo hub internazionale del vettore – e i nuovi collegamenti da Firenze. Tutti i voli portano a Roma Fiumicino Vueling ha annunciato per quest’anno 24 nuove rotte su Roma Fiumicino. Di queste sette sono domestiche e 17 internazionali. E poiché la matematica non è un’opinione, questo implica un totale di 33 collegamenti diretti dallo scalo romano (nove sono quelli che erano già operativi nel 2013). Grandi numeri per un progetto che fa parte del piano di sviluppo in atto, che vede il vettore impegnato su più fronti. È infatti previsto anche l’arrivo di

Destinazione Italia

È

La clientela corporate può approfittare di una sezione business di nuova generazione, l’Excellence Class, che permette di poter viaggiare assicurandosi di avere il posto a fianco libero

te di Vueling –, in questo momento storico siamo fieri di poter promuovere Roma come hub internazionale e dare nuovo impulso al sistema aeroportuale romano e al business a esso collegato».

otto Airbus A320. «L’aeroporto di Roma Fiumicino riveste un ruolo strategico nel piano di crescita di Vueling in Italia e in Europa – ha dichiarato Alex Cruz, ceo e presiden-

Grandi novità a Firenze Non solo Roma rientra nei piani di sviluppo di Vueling nel nostro Paese. Il vettore ha infatti investito molto anche sull’aeroporto di Firenze: nel marzo

scorso facendolo diventare la sua seconda base operativa in Italia (dopo Roma) e a novembre, con l’annuncio di importanti novità. In particolare, la stagione estiva 2014 prevede il potenziamento delle sei rotte già operative da Firenze verso le capitali europee: Barcellona, Copenaghen, Londra, Madrid, Parigi e Berlino. Ma Firenze ha visto anche un “primato” per il vettore, e cioè la prima rotta domestica, per Catania, a cui, sempre con


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Vueling ha chiuso il 2013 annunciando due grandi novità: l’investimento su Roma Fiumicino – che diventa il secondo hub internazionale del vettore – e i nuovi collegamenti da Firenze

l’orario estivo, se ne aggiungeranno altre tre: Bari, Palermo e Cagliari. Per supportare il potenziamento delle rotte già operative e per permettere i nuovi collegamenti in Europa, un secondo aeromobile A319 farà base a Firenze a partire dal 30 marzo. I due Airbus A319 basati a Firenze garantiscono la possibilità di effettuare maggiori frequenze e di ottimizzare gli orari di partenza durante la mattina, due fattori molto apprezzati soprattutto dai passeggeri che viaggiano per lavoro. Eccellenze per il business travel Le novità del vettore dedicate ai passeggeri business non riguardano solo le rotte. La clientela corporate – che costituisce il quaranta per cento del totale – può per esempio approfittare di una sezione business di nuova generazione, l’Excellence Class, che permette di poter viaggiare assicurandosi di avere il posto a fianco libero, oltre a snack e drink gratuiti. Questo per quanto

riguarda il volo. Anche prima della partenza sono numerosi i vantaggi della tariffa Excellence: per esempio, con l’introduzione dell’accesso veloce ai controlli di sicurezza, attraverso le corsie fast track attive per i passeggeri di Vueling negli scali di Barcellona El Prat, Amsterdam, Bruxelles, Paris Orly e Berlino. Con questo servizio i passeggeri che presenteranno la carta d’imbarco nella zona contrassegnata fast track, potranno evitare la fila ai controlli di sicurezza. E non mancano tutti quegli optional che garantiscono un’esperienza più flessibile ed efficiente in base alle diverse necessità. Oltre al servizio di “corsia preferenziale” c’è l’accesso alle sale Vip e servizi come check in istantaneo, registrazione del bagaglio al momento della prenotazione, banchi di accettazione dedicati presso l’aeroporto e la possibilità di accumulare punti con i programmi fedeltà sia di Vueling sia di Iberia. Per l’accesso all’aeromobile, il passeggero che vola in classe Excellence dispone inoltre di imbarco prioritario. Infine, la tariffa Excellence offre maggiore flessibilità di cambi, sia relativi al giorno e all’ora sia relativi ai nominativi dei passeggeri in partenza, nonché il rimborso del volo in caso di cancellazione della prenotazione. Si può anche anticipare il volo prenotato, prendendone un altro in partenza lo stesso giorno, gratis.


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Lufthansa, l’Italia nel mirino L’Italia si attesta come terzo mercato a livello mondiale per il gruppo Lufthansa. Nei primi nove mesi del 2013 il gruppo dichiara di aver migliorato il suo risultato nel settore operativo, nonostante il difficile contesto economico finanziario e gli effetti negativi dei tassi di cambio, mantenendo stabili le entrate e migliorando significativamente i guadagni nel settore passeggeri. «L’Italia si conferma strategica per il business del gruppo, è il mercato principale in Europa, dopo i nostri mercati domestici. In questi primi nove mesi abbiamo accolto a bordo dei nostri aerei oltre 5,5 milioni di passeggeri in viaggio tra l’Italia e la Germania, l’Austria, il Belgio e la Svizzera, e riscontriamo risultati particolarmente positivi nelle rotte dall’Italia verso Nord America e America Latina», afferma Thomas Eggert, direttore generale Lufthansa per l’Italia. «Questi risultati dimostrano che i passeggeri apprezzano il nostro prodotto e confermano come i vettori del gruppo Lufthansa siano i preferiti dai viaggiatori d’affari in Italia. L’integrazione delle diverse compagnie del gruppo ci permette di offrire un prodotto completo e moderno, un network esteso e capillare e un’ampia scelta di orari e collegamenti da tutta Italia: questo ci aiuta a consolidare la nostra posizione sul mercato ed è uno stimolo per andare avanti e sviluppare ulteriormente i nostri punti di forza», conclude Eggert.

All’aeroporto di Roma Fiumicino il lancio della nuova Honda Civic Una location insolita, l’aeroporto Leonardo Da Vinci di Roma Fiumicino, ha ospitato a dicembre il lancio della nuova Honda Civic Tourer. In anteprima europea, la presentazione organizzata da Test Drive International per Honda Europe ha portato nello scalo internazionale romano, presso il parcheggio Easy Parking, oltre settecento giornalisti in arrivo da tutta Europa, che hanno potuto provare la nuova auto messa a disposizione, in più esemplari, percorrendo le strade di alcune caratteristiche località di Roma e del Lazio. Nel parcheggio è stata installata una piccola “officina modello” insieme a un truck di ospitalità di Honda Racing, come quello utilizzato nelle competizioni sportive. «Ci siamo avvalsi delle aree aeroportuali del Leonardo da Vinci, messe a disposizione da Adr Mobility, che ben si prestano all’organizzazione di eventi complessi come questo», ha confermato il presidente esecutivo di Test Drive International Alejandro Gil Lopez.

Ryanair ammette il secondo bagaglio a mano Piccola grande rivoluzione in casa Ryanair: la compagnia aerea low cost apre infatti al secondo bagaglio in cabina. Non è più vietato portare una borsa o una piccola valigia in aggiunta all’unico bagaglio a mano che fino al 1 dicembre era consentito. La novità è stata annunciata da John Alborante, responsabile Ryanair in Italia, durante la presentazione della nuova rotta Alghero-Bologna, che sarà operativa tutti i giorni dal 3 febbraio e si affianca al nuovo servizio Catania-Bologna che ha preso il via il 18 dicembre.

Nuovo operativo di Finnair per Pisa Si arricchirà di una rotta la rete italiana di Finnair. Da aprile ad agosto frequenze bisettimanali collegheranno Pisa a Helsinki. Stessa frequenza anche per il nuovo volo da Biarritz a Helsinki, mentre saranno tre i voli su Alanya (Turchia). Verranno inoltre riproposte anche le destinazioni stagionali per l’Asia: Xi´an (Cina) tornerà a operare dal 30 marzo e Hanoi (Vietnam) dal 2 giugno. Inoltre, da giugno ad agosto, aumenteranno le frequenze su Copenhagen, Dubrovnik, Malaga, Parigi, Roma e Tel Aviv. Il primo giugno vedrà inoltre il ritorno del collegamento su Toronto, operato con Airbus 330 e attivo fino al 21 settembre.


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Sacbo guarda a Expo 2015 Sacbo, società di gestione dell’Aeroporto di Orio al Serio, sceglie di sostenere due iniziative di avvicinamento a Expo 2015. Sarà infatti il main sponsor alla prima grande retrospettiva dedicata a Palma il Vecchio, promossa da Università di Bergamo e Fondazione Credito Bergamasco, che sarà ospitata nel Complesso Monumentale di Sant’Agostino da aprile a luglio 2015. Inoltre, offre il proprio apporto all’incontro che la Camera di Commercio di Bergamo ha promosso dal 29 al 31 gennaio 2014 , quan-

do al polo fieristico bergamasco converranno 350 delegati dei settanta Paesi partecipanti ai nove cluster tematici sui principali prodotti agroalimentari e sugli aspetti nutrizionali, che rappresentano l’aspetto innovativo dell’Esposizione universale.

Airbus, servono standard più alti per voli a lungo raggio

Alitalia e Air One, più offerta sulla Sicilia Alitalia e Air One incrementano la propria offerta sulla Sicilia, introducendo collegamenti su una nuova destinazione nell’isola (Comiso) e incrementando le rotte dagli scali di Catania e di Palermo. I voli Alitalia con Milano Linate saranno operativi due giorni la settimana, la domenica e il mar-

tedì, il primo con aerei Embraer E175 da 88 posti e il secondo con gli Airbus A319 da 138 posti. Con questo nuovo collegamento Alitalia serve tutti i sei aeroporti della Sicilia: Catania, Palermo, Comiso e, nel periodo estivo, Trapani, Lampedusa e Pantelleria.

Tap Portugal, rotta sull’Amazzonia Tap Portugal ha di recente annunciato una nuova rotta che diventa molto interessante per il mercato incentive a lungo raggio. Il vettore portoghese opererà infatti da giugno 2014 un nuovo collegamento trian-

golare tra l’hub di Lisbona a Manaus e Belem, in Amazzonia, con tre frequenze settimanali. L’annuncio è stato fatto durante un evento che si è svolto presso l’ambasciata del Brasile, una serata ispirata alla ricchezza naturalistica e culturale dell’Amazzonia, con una presentazione dello Stato di Amazonas da parte di Oreni Braga, presidente Amazonas tour e quella dello Stato di Pará a cura di Ariane Mathne, Events Manager di Paratur.

Secondo i dati di una ricerca presentata da Airbus e condotta da Harley Street medical practice presso il The London Sleep Centre su un numero selezionato di passeggeri poltrone larghe 18 pollici contribuiscono a migliorare del 53 per cento la qualità del sonno dei passeggeri rispetto alle poltrone da 17 pollici introdotte negli Anni 50. Secondo Irshaad Ebrahim de The London Sleep Centre «la differenza è significativa. I passeggeri seduti su poltrone larghe 18 pollici hanno evidenziato un sonno più profondo, meno disturbato e più lungo. Sono passati da una fase di sonno alla successiva così come ci saremmo aspettati in circostanze normali. Numerosi disturbi hanno invece caratterizzato il sonno dei passeggeri seduti nelle poltrone più strette da 17 pollici. Ciò significa che questi ultimi hanno raramente beneficiato di un sonno ricostituente. Quando prendiamo in considerazione un volo a lungo raggio di classe economica, un solo pollice rappresenta una differenza enorme nei livelli di comfort dei passeggeri».


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Air Canada, grande espansione in Europa Air Canada ha annunciato un grande ampliamento, già in fase di realizzazione, dei servizi internazionali verso l’Europa da Toronto, Montreal, Vancouver e Calgary. In questo ambito, la programmazione per l’Europa per l’estate 2014 comprende l’introduzione per tutto l’anno del servizio non-stop da Toronto a Milano, fino a cinque voli la settimana. I voli verso la destinazione italiana saranno dotati della cabina di servizio Executive First, vincitrice di premi di Air Canada. Inoltre, Air Canada incrementerà il proprio servizio non-stop Toronto-Istanbul passando da tre voli settimanali a voli giornalieri.

Easyjet ha una nuova base a Napoli La compagnia aerea low cost easyJet prevede l’apertura di una base operativa a Napoli a partire dalla primavera. L’aeroporto partenopeo diventa così la terza base italiana del vettore e la 24esima del suo network europeo. Già un quinto dei passeggeri che easyJet trasporta da e per Napoli viaggia attualmente per motivi di lavoro; l’apertura della base consentirà a easyJet di aumentare i voli negli orari

migliori per il traffico d’affari, assicurando in tal modo maggiori benefici al quarto polo economico italiano e alla crescita dell’economia locale. La compagnia potenzierà la sua offerta per chi viaggia per lavoro, sia con nuove destinazioni, come Amburgo e Bruxelles, sia aumentando le frequenze delle esistenti, per rendere possibili viaggi in giornata verso le principali città italiane ed europee.

Aspettando l’Hamad International Airport di Doha

Nasce l’American Airlines Group

Qatar Airways sta guidando la corsa per lo sviluppo di quello che diventerà il futuro hub aeronautico della regione, lo Hamad International Airport. L’apertura è prevista in diverse fasi a partire da quest’anno, anche se il massimo sviluppo è previsto dopo il 2015. Ubicato a circa quattro chilometri dell’attuale aeroporto, la nuova struttura sarà il primo aeroporto del mondo in grado di accogliere senza limitazioni tutti i tipi di aerei commerciali, compreso l’A380, il più grande aereo passeggeri mai costruito. Hamad International Airport sarà dotato complessivamente di 41 ponti mobili d’imbarco per velivoli wide body e di oltre quarantamila metri quadrati di spazio dedicato ad attività commerciali, lounge e parcheggi multipiano.

Il processo di fusione tra Amr Corporation e Us Airways Group è completato: nasce l’American Airlines Group e con esso viene dato il via alla "nuova" American Airlines. La compagnia ha un solido network globale con circa 6.700 voli giornalieri verso più di 330 destinazioni in oltre cinquanta Paesi e più di centomila dipendenti a livello mondiale. «I nostri collaboratori, i clienti e le comunità che serviamo in tutto il mondo erano in attesa dell’arrivo della nuova American – ha commentato Doug Parker, ceo di American Airlines – e abbiamo preso il meglio di Us Airways e di American Airlines per dare vita a una formidabile compagnia, meglio posizionata per apportare benefici a tutti i nostri stakeholder. Stiamo lavorando per integrare velocemente ed efficacemente le nostre compagnie al fine di realizzare definitivamente quei benefici significativi che deriveranno dalla fusione».


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di Ferdinando Farba

Alitalia,tutto da rifare ul numero di aprile di Turismo d’Affari parlammo del “matrimonio (im)possibile” tra Alitalia e Fs italiane: bizzarro ma non troppo e, anzi, ricco di spunti rispetto all’ingresso delle Poste (anch’esse italiane) entrate solo per iniettare liquidità. A parte la considerazione che la liquidità per migliorare il servizio postale non è mai troppa, per riprendere il bandolo della matassa Alitalia occorre tornare all’anno 2008 come quando, giocando al Monopoli, si incappa nella casella che ordina

S

A cinque anni dal Piano Fenice torniamo al punto di partenza: serve un partner forte esperto del settore e un rigoroso piano industriale di andare in prigione senza passare dal “via”, facendo perdere un turno di gioco. Qui però si sono persi addirittura cinque anni. Allora, con Alitalia sull’orlo del fallimento e per evitare la cessione ad Air France-Klm, il Governo favorì la sua vendita a una cordata nazionale accol-

landosi tre miliardi di debiti, “blindando” gli slot sulla Milano-Roma (come se questa rotta ne costituisse il core business) e anche le quote dei soci per cinque anni. Queste misure sono però risultate inefficaci, visti i risultati che riportiamo nella tabella riportata in queste pagine, essendo i nodi venuti al pettine già tra il 2009 e il 2012 con 843 milioni di euro di perdite accumulate e un indebitamento

Sul numero di aprile di Turismo d’Affari parlammo del “matrimonio (im)possibile” tra Alitalia e Fs italiane


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di 1020 milioni mentre a luglio 2013 i primi temporali ammonivano che occorreva ricapitalizzare l’azienda per evitare un tornado a fine anno. I fatti accaduti Alitalia è stata più volte, nel corso della sua storia, sull’orlo del collasso e si è salvata soltanto in quanto azienda pubblica foraggiata dallo Stato. La privatizzazione del 2008 anziché l’auspicata svolta l’ha portata nuovamente sull’orlo del baratro e ai lievi aumenti nei ricavi ha fatto riscontro un peggioramento di tutte le voci, con il personale addirittura cresciuto, anche se di poco, e a cui ora vengono

prospettati tagli di numero e riduzioni di stipendi. Dunque, privatizzare non basta se gli azionisti sono variegati e fungono solo da finanziatori, in quanto il ruolo decisivo lo gioca chi è nel consiglio di amministrazione, con un solo membro esperto del settore (Air France-Klm) ad affiancare chi è già operativo in Alitalia. Un aspetto appariscente di scelte discutibili riguarda l’importanza eccessiva data alle rotte Milano-Roma che, come ammesso dall’allora direttore vendite di Alitalia nel 2011, produce meno del dieci per cento del fatturato complessivo. Ma con quali prospettive, aggiungiamo noi?

I CONTI DI ALITALIA Ricavi di gestione Ebitda Perdite nette Indebitamento netto Capitale investito Patrimonio netto Cash flow Numero dipendenti

2010 3225 68 - 167 656 1247 548 68 14.143

2011 3478 225 - 69 854 1333 479 169 14.298

Fonte Università Bocconi per Corriere Economia

2012 3594 108 - 280 1020 1230 201 118 14.259

A luglio 2013 i primi temporali ammonivano che occorreva ricapitalizzare Alitalia per evitare un tornado a fine anno

Marketing da rivedere Chi scrive ha seguito per anni la concorrenza tra aerei e treni Av e a numerosi convegni Alitalia magnificava sempre gli interventi correttivi per farvi fronte: imbarchi veloci, commessa di nuovi aeromobili per le medie


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Se molti slot sono operativi su Roma anziché su Milano, diventa fondamentale connettere con treni diretti Av le stazioni di Fiumicino Aeroporto e Rho Fiera di Milano, fermata di Expo 2015

distanze (gli Embraer, per esempio), tariffe speciali per il settore bt ma tale dispendio di risorse – visti i risultati – non è stato ripagato. Occorreva capire che con l’incremento di Frecciarossa e Italo l’aereo avrebbe ceduto in progressione quote a favore del treno, specie con la prospettata riduzione dei tempi di viaggio sino a due ore e venti minuti da Rogoredo a Tiburtina da fine 2015. Con questo scenario, sarebbe stato logico ridurre nel tempo i Milano-Roma point-to-point per concentrarsi su business più redditizi, che certamente ci sono a partire dai voli a lungo raggio. Ma per attuarli occorre avere gli aerei e prima di acquistarli o prenderli in leasing ci deve essere una strategia che identifichi il posizionamento di Alitalia rispetto la concorrenza a cui deve seguire un Piano industriale appropriato, come insegna la case

history di Lufthansa, che ha consentito a Swiss di decollare e che citiamo come esempio vincente. Il caso Lufthansa-Swiss Quando Swissair fallì, nell’ottobre 2001, era una compagnia blasonata a livello mondiale ma né la Confederazione elvetica né

le sue ricche banche mossero dito per salvarla. Ma dalla consociata Crossair, salvatasi dal fallimento, nacque la nuova Swiss mantenendo il codice LX, con Lufthansa azionista di maggioranza, e agli inizi fu chiaro il ruolo di “gregario” della neonata compagnia. Ma quando il busi-

ness si sviluppò e i conti migliorarono, il personale licenziato venne riassorbito e, anzi, ne venne assunto di nuovo, con Swiss che riprese il ruolo di Swissair sui lunghi raggi, ben coordinando con Lufthansa le sue rotte all’interno di Star Alliance, della quale entrambe fanno parte e coinvolgendo l’aeroporto di Zurigo in una virtuosa crescita a due cifre. Lufthansa aveva creduto, investito e ben pianificato questo progetto sin dall’inizio e per Alitalia è fondamentale reperire un partner dalle stesse caratteristiche per portarla sulla via dello sviluppo.

Occorreva capire che con l’incremento di Frecciarossa e Italo l’aereo avrebbe ceduto in progressione quote a favore del treno


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ANALISI SWOT SU ALITALIA Punti di forza Quota di mercato elevata in Italia Flotta aerea relativamente giovane Buona regolarità e puntualità Buoni standard in Business class Classe Magnifica sul lungo raggio Basi in città turistiche italiane Opportunità offerte da Expo 2015

Punti di debolezza Situazione gestionale e finanziaria Piano industriale non ben mirato Soci non coinvolti nel business (*) Debolezza di Fiumicino come hub Esiguo numero voli a lungo raggio Elevati costi di personale Concorrenza treni Av in Italia

(*) salvo Air France Klm unico socio del settore aereo

Fonte: Studio Università Bocconi per Corriere della Sera

Il nuovo piano industriale Per sfruttare i punti di forza e ridurre quelli di debolezza, l’opzione più logica sarebbe stata un maggior ruolo di Air France Klm che avrebbe potuto rielaborare con Alitalia le rotte all’interno di Sky Team, la loro alleanza. Ma proprio Air France Klm non ha sottoscritto l’aumento di capitale, ed essendo possibili scelte diverse quanto scriviamo rimane comunque valido per chiunque entrerà in cordata. La parte finanziaria dovrebbe essere affrontata da soci motivati a lavorare a un progetto e non a puri investimenti, tra l’altro rischiosi in termini di ritorni. Il punto di partenza è, dunque, il nuovo assetto societario e finanziario dal quale possa scaturire un piano industriale che analizzi che tipi di voli operare, da quali scali e per dove, con quali tipologie di aeromobili e a quali tariffe secondo analisi di previsione sui load factor. A nostro parere, i punti fermi dovrebbero prevedere la graduale riduzione dei voli MilanoRoma, l’incremento di voli a medio raggio su rotte originali da

identificare e – soprattutto – acquisire e impiegare nuovi aerei sul lungo raggio da gestire in code sharing con i partner, con un ruolo da protagonisti e non più da subalterni come ora.

E se molti slot sono operativi su Roma anziché su Milano, diventa fondamentale connettere con treni diretti Av le stazioni di Fiumicino Aeroporto e Rho Fiera di Milano, fermata di Expo 2015. Su

tutti i punti da noi citati, occorrerà pianificare per tempo e anche il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti dovrà fare sistema con aeroporti e vettori aerei e ferroviari. Expo 2015 è in arrivo.


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Ulivi Hotels Perle di Sicilia, eventi indimenticabili

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di Ferdinando Farba

Più soluzioni ad alta velocità per il bt

in funzione da giugno 2013 la nuova stazione Av di Reggio Emilia cosiddetta “Mediopadana”, situata a quattro chilometri a Nord dal centrocittà e utile non solamente ai cittadini reggiani ma a un bacino stimato in due-tre milioni di utenti tra le province di Cremona, Mantova, Piacenza, Parma e Modena, a seconda ci si voglia dirigere verso Nord o verso Sud. L’ubicazione è in prossimità di uno svincolo sull’autostrada A1, con ampio parcheggio in via di ultimazione e servizio di bus urbani, interurbani e taxi con pre-

È

Non si ferma l’espansione nel nostro Paese. Negli ultimi mesi sono divenuti operativi l’avveniristica stazione di Reggio Emilia Mediopadana disegnata da Calatrava e i quattro binari av di Bologna, sede del “cervellone” che controlla tutta la Milano-Firenze. E sull’intera rete i lavori continuano… senza minima di dieci vetture in coincidenza con i treni, nonché da una nuova fermata – anch’essa in fase di ultimazione – sulla linea Reggio Emilia-Guastalla della Fer (vedi tabella).

Il rapporto tra stazione e territorio riprende un concetto già vincente in numerose stazioni Tgv della Francia, tra cui Lille Europe Av e Avignone Av con quest’ultima che dista ben die-

ci chilometri dal centro. Le stazioni vengono dunque costruite fuori porta come gli aeroporti in veste di basi per coprire medie e lunghe distanze in tempi veloci.


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REGGIO EMILIA AV MEDIOPADANA, COME SI RAGGIUNGE Uscita autostradale A1 Reggio Emilia un chilometro Linea urbana Bus 5M ogni 25 minuti circa Linee interurbane 3182 e 3B43 Ferrovia Fer Reggio Emilia-Guastalla (fermata in ultimazione) Taxi prenotabili con app su smartphone (tariffa dieci euro circa da/per centro città) È in fase di sperimentazione un servizio navetta di taxi collettivo per quattro persone al costo globale di 12 euro a corsa. Elaborazione F. Farba da sito www.municipio.re.it e suoi link

Per realizzare Mediopadana sono occorse 14mila tonnellate di acciaio, per un peso di quasi una volta e mezzo quello della Tour Eiffel

La stazione di Calatrava È l’unica fermata intermedia sulla linea Av Milano-Bologna, progettata dall’architetto Santiago Calatrava con un’avveniristica struttura di bianco acciaio, calcestruzzo e vetro e si sviluppa su due livelli lungo il viadotto esistente, inglobando al piano supe-

riore i binari della linea Av, le banchine e lo spazio delle risalite dall’ingresso al piano terra dotato di spazi per gli esercizi commerciali. Per realizzarla sono occorse 14mila tonnellate di acciaio, con peso di quasi una volta e mezzo quello della Tour Eiffel. L’accesso ai treni è al primo piano, all’altezza della A1 che scorre a trenta metri di distanza e che consente di riconoscerne l’imponente struttura e le sue due facciate ondulate sui due lati autostrada e piazzale di accesso.

I NUMERI DI MEDIOPADANA Realizzazione di Rfi Rete ferroviaria italiana Spa Direzione lavori Italferr Spa Gruppo Fs italiane Costo 79 milioni di euro Lunghezza marciapiedi lato binari 483 metri Superficie 28mila metri quadrati 2 scale mobili 2 ascensori panoramici Potenziali utenti: due-tre milioni di viaggiatori. Fonte Rfi Rete ferroviaria italiana

Quanti treni e per dove Orari e tariffe che seguono sono aggiornati per il 2014 in base alle informazioni pervenute al 30.11. A Reggio Emilia fermano i seguenti treni, con in parentesi i migliori tempi di viaggio: a) in direzione Nord-Sud due Frecciarossa per Ancona con fermate a Bologna Centrale (20 minuti), Forlì (58 minuti), Rimini (1 ora 25 minuti), Pesaro (1 ora 45 minuti), Ancona (2 ore 17 minuti) tre Frecciarossa per Napoli con fermate a Bologna Centrale (20 minuti), Roma Termini (2 ore 17 minuti), Napoli Centrale (3 ore 42 minuti) tre Italo per Ancona con fermate a Bologna Centrale (21 minuti), Rimini (1 ora 23 minuti), Pesaro (1 ora 42 minuti) e Ancona (2 ore 13 minuti) tre Italo per Napoli di cui due prolungati a Salerno con fermate a Bologna Centrale (21 minuti), Firenze Santa Maria Novella (1 ora), Roma Tiburtina (2 ore 28 minuti), Napoli Centrale (3 ore

Bologna è da sempre il nodo ferroviario più importante per smistare il traffico Nord-Sud del Paese e ogni giorno sul suo svincolo di 166 chilometri di binari circolano 1200 treni


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L’Apparato centrale computerizzato che controlla il nodo di Bologna e l’intera linea Av tra Milano e Firenze è il primo esempio in Europa di gestione integrata dell’esercizio ferroviario in tutte le sue componenti: circolazione dei treni, informazioni ai passeggeri, sicurezza e stato dell’infrastruttura

39 minuti) e Salerno (4 ore 15 minuti) primo treno da Reggio Emilia alle 7.26 giunge a Roma Tiburtina alle 9.53 e a Napoli Centrale alle 11.05; ultimo rientro da Napoli Centrale alle ore 17.05 e da Roma Termini alle 18.30 con arrivo a Reggio Emilia alle 20.49. b) in direzione Sud-Nord cinque Frecciarossa per Milano Centrale in 44 minuti cinque Italo di cui due prolungati a Torino con fermate a Milano Rogoredo (38 minuti), Milano Porta Garibaldi (1 ora) Torino Porta Susa (1 ora 44 minuti) primo treno da Reggio Emilia alle 8.09 per Milano Rogoredo (arrivo ore 8.48) e Milano Porta Garibaldi (ore 9.10) oppure ore 8.37 per Milano Centrale (arri-

I NUMERI DI BOLOGNA AV “SOTTERRANEA” Realizzazione di Rfi Rete ferroviaria italiana Spa Direzione lavori Italferr Spa Gruppo Fs italiane Lunghezza marciapiedi lato binari 640 metri Superficie 77.500 metr quadrati 42 scale mobili 13 ascensori (altri 13 saranno attivati nei prossimi mesi) 2 montacarichi (uso esclusivo Vv.Ff) Fonte Rfi Rete ferroviaria italiana

vo 9.20; per Torino Porta Susa partenza ore 9.07 e arrivo 11.05); ultimo rientro da Torino Porta Susa alle ore 16.40 con arrivo a Reggio Emilia alle ore 18.24 mentre da Milano Rogoredo partenza alle ore 18.54 e arrivo Reggio Emilia alle ore 19.29. Tariffe da Reggio Emilia Occorre prestare attenzione nel comparare le tariffe del Frecciarossa disponibili sui quattro livelli standard, premium, business ed executive e sui quattro ambienti di Italo smart/smart cinema, smart LX, prima e club. Riportiamo nella tabella in queste pagine alcuni prezzi medi forniti da Trenitalia e Ntv, che

Le stazioni vengono costruite fuori porta come gli aeroporti, in veste di basi per coprire medie e lunghe distanze in tempi veloci


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47 L’ACC DI ALSTOM, ESEMPIO DI GESTIONE INTEGRATA

comunque devono essere verificati al momento della prenotazione in quanto prezzi di mercato. Le tariffe supereconomy di Trenitalia e low cost di Ntv sono le più basse ma anche le più rigide in caso di cambi treno o annullamenti. Quelle “base” (terminologia comune ai due vettori) li consentono secondo la normativa pubblicata. Le tariffe più basse per Milano variano da 9 a 15 euro, per Torino da 25 a 30 euro, per Bologna da 9 a 10 euro, per Roma da 19 a 27 euro, per Napoli da 29 a 47 euro e per Ancona da 19 a 25 euro. Tra le più raffinate soluzioni la executive sui Frecciarossa in formula base a 70 euro per Milano, 52 per Bologna, 137 per Roma e 186 per Napoli.

Sistema sviluppato da 112 specialisti 166mila equazioni matematiche Integrazione nel sistema di: - 400 circuiti di binario e 303 scambi - 265 segnali e 300 boe sui binari - 1400 itinerari e 1700 instradamenti Diagnostica di controllo infrastrutture Soluzione di perturbazioni e guasti Fonte Alstom e Mondo Ferroviario

Bologna Av, la sotterranea Ci riferiamo con questa denominazione ai quattro binari sotterranei inaugurati anch’essi a giugno 2013 con lo scopo di rendere più fluido e veloce il traffico Av in quanto bypassano la città tramite gallerie dedicate per una lunghezza di nove chilometri, accorciando i tempi e liberando quattro binari in superficie per i treni pendolari.

Il “camerone” sotterraneo, come lo definisce Fs, è lungo 640 metri e si sviluppa su tre livelli. Il piano Av, a 23 metri di profondità, è sede dei binari e di due ampi marciapiedi,

TRENI E TARIFFE DA REGGIO EMILIA FRECCE E ITALO 2 Frecciarossa e 3 Italo per Ancona 3 Frecciarossa e 3 Italo per Napoli 2 Italo per Salerno 5 Frecciarossa e 5 Italo per Milano 2 Italo per Torino. TARIFFE PIÙ BASSE (A PARTIRE DA) 9 euro per Milano e Bologna 19 euro per Roma e Ancona 25 euro per Torino.

Il rapporto tra stazione e territorio riprende un concetto già vincente in numerose stazioni Tgv della Francia, tra cui Lille Europe Av e Avignone Av, con quest’ultima che dista ben dieci chilometri dal centro

mentre quello intermedio, a meno 15 metri, è destinato ai servizi ferroviari con biglietterie self service, desk informativi, bagni, bar e servizi commerciali. Il piano “kiss&ride”, “sotto” di sette metri dal livello terreno, sarà ultimato tra il 2014 e il 2016, con progressive aperture nel tempo e consiste in una sala sotterranea che attraversa la stazione in senso longitudinale, con un collegamento al parcheggio interrato Salesiani di 488 posti. Per accedere ai binari Av si può entrare sia dalla stazione attuale sia dall’atrio di Via dei Carracci al quartiere Bolognina, che consente l’accesso da e per il centro storico della città. Il “cervello” della Av Bologna è da sempre il nodo ferroviario più importante per smistare il traffico Nord-Sud del Paese e ogni giorno sul suo svincolo di 166 chilometri di binari circolano 1200 treni controllati dal suo Acc (Apparato centrale computerizzato) progettato e costruito da Alstom tra il 2004 e il 2009. Esso è il primo esempio in tutta Europa di gestione integrata dell’esercizio ferroviario in tutte le sue componenti: circolazione dei treni, informazioni ai passeggeri, sicurezza e stato dell’infrastruttura. Gestisce non solamente tutto il nodo di Bologna ma anche l’intera linea Av tra Milano e Firenze: fateci un pensierino quando transitate a Bologna Centrale.


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Si presenta il nuovo Milan Suite

Il gruppo alberghiero italiano Planetaria Hotels ha presentato ufficialmente la sua new entry, il Milan Suite Hotel, un design hotel quattro stelle che fa salire a nove le sue strutture in Italia e a quattro quelle milanesi. Location raffinata è pensata per incontri business e soggiorni anche di lungo periodo; la sua posizione strategica consente il facile raggiungimento di Fieramilanocity, Fiera Milano di RhoPero e MiCo-Milano Congressi. Dopo il suo ingresso nel gruppo Planetaria l’hotel si è impreziosito grazie a un restyling che ha coinvolto sia la facciata sia gli interni. Le quaranta camere di Milan Suite Hotel, distribuite sui tre piani della struttura, si dividono in 38 junior suite da 45 metri quadrati e due suite da settanta, quest’ultime dotate di una zona giorno e perfette per ospitare anche piccoli meeting fino a un massimo di otto persone.

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Sheraton Diana Majestic, un’oasi gastronomica con l’hclub Location per eventi affascinante e di moda, l’hclub dello Sheraton Diana Majestic di Milano è un luogo per la città dove passare per una colazione o un aperitivo o dove potersi gustare un ottimo piatto di spaghetti anche alle cinque del pomeriggio con la formula all day dining. La sua semplicità glamour è a disposizione per eventi frizzanti che richiedano una location vivace e coinvolgente. Lanciato in occasione dell’apertura estiva del giardino dell’albergo, l’hclub propone un ambiente moderno e di design, studiato in collaborazione con Baxter, e alcune

soluzioni per le diverse esigenze dei clienti, come il nuovo Italian food around the clock: i piatti creati dallo chef Paolo Croce, ispirati alla tradizione italiana ma rivisitati dal suo estro e proposti nella nuova formula di piatto combinato di primi e secondi (come mezze maniche cacio e pepe con tagliata di manzo irlandese cube roll) sono disponibili in ogni momento della giornata, anche secondo i propri impegni di lavoro, e con proposte interessanti per l’ora di pranzo anche grazie al prezzo contenuto.

Rinnovato l’Hotel de la Ville Restyling per l’Hotel De la Ville di Milano, che questa estate ha rinnovato completamente il salone e il bar riuscendo ad armonizzare lo stile elegante e raffinato del passato con i gusti contemporanei. L’albergo, strategicamente situato tra via Monte Napoleone, piazza del Duomo e il Teatro alla Scala, propone la sua rinnovata eleganza con un caldo parquet al posto della moquette e pareti dal colore tenue che regalano un’atmosfera raffinata e molto accogliente. La magica unione tra il classico senza tempo e

la sperimentazione contemporanea degli arredi d’interno confermano l’Hotel De la Ville come “salotto buono” di Milano, appagando i desideri di una clientela congressuale esigente e chic. A breve anche il foyer e la reception dell’albergo verranno sottoposti a ristrutturazione così come un intero piano dell’albergo (gli altri tre sono stati già rimodernati negli ultimi anni).

A Rotterdam un Nhow multifunzionale Si chiama De Rotterdam il nuovo edificio multifunzionale di 160mila metri quadrati a Rotterdam, progettato da Rem Koolhaas e il suo studio Oma. Completato lo scorso novembre dopo circa quattro anni di lavori, l’edificio si compone di tre torri collegate tra loro all’in-

terno delle quali sono distribuiti uffici, appartamenti, un hotel, sale conferenze, ristoranti, negozi e una palestra. Le torri fanno parte di un ambizioso progetto di ristrutturazione in

corso nel vecchio porto di Rotterdam, il Wilhelminapier, accanto al ponte Erasmus e lungo la Mosa. Nel mese di gennaio è prevista al suo interno l'apertura del nuovo Hotel Nhow Rotterdam, composto da 285 stanze e dedicato al design e all’arte olandese.


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Virgilio direttore generale di Hotel Eden Roma

L’Hotel Berlin, Berlin entra in Worldhotels

Dorchester Collection ha annunciato la nomina di Luca Virgilio (nella foto) a direttore generale della sua ultima acquisizione, l'Hotel Eden Roma. Il neodirettore, che sarà ufficialmente in carica dal 20 gennaio, si unisce a Dorchester Collection lasciando il suo ruolo di area general manager Hotel Baglioni di Londra e Regina Hotel Baglioni di Roma. La sua carriera è frutto di un’esperienza ventennale in alcuni dei più prestigiosi hotel di lusso in Europa. Precedentemente ha rivestito, tra gli altri, il ruolo di direttore generale dell’Hotel Metropole Monte Carlo, direttore generale dell’Hotel Carlton Baglioni Milan e rooms division manager dell’Hotel des Bergues di Ginevra.

Worldhotels espande il suo portfolio nella capitale tedesca con l’Hotel Berlin, Berlin. Situato nella parte occidentale della città, a pochi passi dalla vivace Kurfürstendamm e da Potsdamer Platz, l’albergo dispone di 701 camere e suite e conta 48 sale meeting, di cui la più grande ospita sino a cinquecento partecipanti. «Eravamo alla ricerca di un partner forte con l’esperienza giusta per supportare alberghi di grandi dimensioni», afferma Jan-Patrick Krüger, general manager dell'hotel, da poco subentrato nel ruolo. «Worldhotels ha dimostrato competenza e spirito innovativo insieme a un’elevata capacità distributiva; inoltre il suo team alle vendite è presente in tutti i mercati di nostro interesse». L’hotel quest’anno celebra il cinquantacinquesimo anniversario dall’apertura.

L’America Latina nel futuro di Ac Hotels by Marriott Bisognerà aspettare il 2015 per vedere le prime strutture alberghiere targate Ac Hotels by Marriott in America Latina. La catena alberghiera ha infatti annunciato che tra meno di due anni aprirà il suo primo albergo nel continente, l’Ac Hotel di Città del Messico, con 160 camere e uno spazio complessivo di 560 metri quadrati destinato ai meeting e congressi. Altra struttura sarà quella di Rio de Janeiro e Panama City con 15 pia-

ni e 378 camere, sorgerà nel quartiere di Barra da Tijuca, mentre quella di Panama City, che conterà 92 camere, sorgerà in Calle Ricardo Arias, una delle vie più frequentate nel cuore del quartiere finanziario della città.

Il Salviatino e Palazzo Victoria in Preferred Boutique Salviatino Collection ha recentemente firmato un accordo con Preferred Hotel Group, azienda globale nel settore alberghiero che offre servizi di vendita, marketing e distribuzione agli alberghi indipendenti in tutto il mondo per le sue due proprietà: Il Salviatino, elegante villa rinascimentale e Palazzo Victoria, il luxury hotel di Verona. Ha commentato Marcello Pigozzo, presidente e ceo del gruppo MPg a capo della Salviatino Collection: «Il Preferred Hotel Group condivide la nostra mission nel fornire un servizio clienti di qualità superiore, garantire prezzi eccezionali e iniziative di marketing straordinarie al fine di offrire il più alto livello di lusso nel settore alberghiero».


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Un business hotel in Canada per Radisson Il Radisson Hotel & Conference Centre Calgary Airport East propone 120 camere e uno stile urban chic con vista sulle Montagne Rocciose. «L’apertura di questo albergo ospitato in una nuova costruzione offre un’ottima possibilità di soggiorno all’interno del Calgary International Airport e rafforza l’impegno del nostro gruppo nell’espansione in Nord America», ha dichiarato Javier Rosenberg, chief operating officer, Radisson, Americas. L’ubicazione in aeroporto fa di questo nuovo albergo un indirizzo perfetto per i viaggiatori d’affari.

Apre l'Ibis Styles Parma Toscanini

Lo “storico” hotel Parma Toscanini si è affiliato in franchising al brand Ibis Styles del gruppo alberghiero Accor. Gli importanti lavori di restyling realizzati durante l’estate 2013 hanno trasformato la struttura alberghiera, rinnovandone l’immagine ma al tempo stesso mantenendo inalterata la sua personalità. Il design funzionale ed essenziale, l’atmosfera allegra e l’ambiente suggestivo rendono l’hotel ideale per la clientela corporate. L’hotel dispone di 48 camere con wi-fi gratuito ed è a disposizione degli ospiti anche un parcheggio esterno gratuito e una sala meeting che può ospitare fino a cinquanta persone.

Hrs introduce l'indicazione “China friendly hotel” Hrs ha creato e introdotto il China Friendly Hotel, un marchio che contraddistingue tutti gli hotel dotati dei requisiti che gli ospiti cinesi richiedono al momento della prenotazione. Con 4,4 milioni di turisti e viaggiatori d’affari cinesi che nel 2012 hanno visitato l’Italia e l’Europa (dati Omt-Organizzazione Mondiale del Turismo) quello cinese è un mercato che va conosciuto sempre meglio. Utile per gli albergatori è sapere che in cima alle richieste dei clienti cinesi ci sono il bollitore in camera, l’adattatore elettrico e la possibilità di pagare tramite China Union Pay, unica azienda cinese di carta di credito. È inoltre importante fornire informazioni sui luoghi che visiteranno in

lingua cinese ed effettuare una selezione dei cibi e delle bevande più in linea con i loro gusti. Per questo Hrs ha introdotto il logo China Friendly Hotel, visibile nella lista degli hotel quando viene effettuata una ricerca sul sito cinese di Hrs.

Restyling per il Best Western Hotel Madison Restyling per il Best Western Hotel Madison. Sono infatti 25 le camere dell’albergo che sono state interamente riprogettate, restaurate, arredate e dotate di letti da due metri per 140 centimetri di larghezza così da incontrare le crescenti necessità di un maggior comfort e piacere del sonno attraverso materassi anallergici alti 22 centimetri. Le nuove pavimentazioni sono in prodotto laminato anallergico e gli ospiti hanno la gestione personalizzata della temperatura della camera, safety box per lap top e tablet, radiosveglie compatibili con prodotti Apple, bollitore e selezione gratuita di infusi e tisane, wi-fi gratuito ad alta velocità in fibra ottica. L’intervento ha ovviamente interessato anche i bagni con prodotti Porcelanosa e Olympia con un’attenzione particolare alla componentistica. Phon professionali e soffioni doccia di ampie dimensioni fanno dell’ambiente, che gode di illuminazione naturale, un luogo ideale per il risveglio e per ritemprarsi dopo un’intensa giornata di lavoro. Il progetto è stato curato dall’architetto Piero Casula del gruppo Designa. Mobili e arredi sono di Gruppo Designa


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RADISSON BLU ES. HOTEL

di Stella Stroppa

È tutto rinnovato il Radisson Blu es. Hotel, che a due passi dalla Stazione Termini di Roma convince gli uomini d’affari come location strategica per le loro trasferte di lavoro e li conquista per l’allure d’avanguardia

Le dotazioni tecnologiche e le amenities di ogni stanza sono a misura di business traveller, per il suo lavoro e per il suo comfort

Urban, funzionale per il business postamenti frequenti, impegni frenetici di lavoro e il desiderio di avere un luogo dove sentirsi a casa nel massimo del comfort. Che cosa cerca un business traveller per le sue trasferte? Probabilmente molto, sicuramente tutto ciò che è in grado di offrirgli il Radisson Blu es. Hotel, a partire dalla comodissima posizione a cinque minuti a piedi dalla stazione Termini di Roma e collegata all’aeroporto di Fiumicino da un treno espresso, con tempi di percorrenza intorno ai trenta minuti. E se, dunque, con il minimo sforzo l’uomo d’affari giunge in hotel, sarà massimo il piacere di immergersi nelle sue atmosfere completamente ripensate. A volere fortemente il rinnovo degli ambienti il direttore Gianluca Capone del Gruppo riminese Jsh, da cui l’albergo è gestito da poco più di un anno: si è partiti dalle nuove camere superior che offrono spazi luminosi nella migliore interpretazione dei principi del design urbano contemporaneo, colori brillanti e materiali ricercati. Le dotazioni tecnologiche e le amenities di ogni stanza sono a misura di business traveller, per il suo lavoro e per il suo comfort, come il collegamento wi-fi gratuito, il bollitore elettrico o la macchina Nespresso con una vasta scelta di caffè, tè e tisane o l’entrata

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gratuita al wellness e fitness centre. Inoltre, per iniziare la giornata nella maniera giusta, degno di nota è il super breakfast buffet servito al settimo piano, con piatti caldi e freddi, dolci e salati e un’ampia scelta di bevande. Oltre a tutte le camere, i lavori di rinnovo hanno coinvolto anche quei particolari in grado di “fare la differenza”, come la chiusura della strada di ingresso dell’hotel, precedentemente unita al mercato Esquilino, la hall rivista nell’illuminazione con giochi di luci e colori, le nuove moquette nei corridoi, che danno l’illusione di camminare su una strada di ciottoli di pietra o gli ascensori dalla pavimentazione colorata e nuova. Anche i due ristoranti dell’hotel sono stati rinnovati negli arredi, con nuove sedute e mise en place. Si chiamano Zest e Sette, il primo con una splendida vista sulla Città Eterna e l’altro di fronte alla piscina del settimo piano, fiore all’occhiello dell’hotel. Proprio al ristorante Sette è giunto di recen-

te un giovane e ambizioso chef, Giovanni Del Prete, che promette di stupire gli ospiti con un nuovo menu e un approccio sperimentale ma con occhio sempre attento alla tradizione. E a fine giornata, dismessi i panni dell’uomo d’affari, perché non salire al settimo piano e godersi uno degli eventi culturali e musicali proposti dall’hotel? Per esempio Jazz on Top, progetto di concerti jazz del venerdì sera, curato artisticamente da una vera etichetta discografica, per una rassegna lontana dalle logiche del pianobar tipiche degli alberghi, ma più vicina a un’idea di concerto esclusivo, per sonorità, scelte musicali e location. E poi il Rooftop Aperitif al bar Zest: è l’aperitivo del giovedì sera con musica live, punto di riferimento della night life romana e per chi, dopo una giornata di lavoro, ha voglia di passare una piacevole serata sul rooftop panoramico dell’hotel. Indirizzo a fine rivista


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TECNOLOGIE

di Giorgio Maggi

nica condizione: non dimenticare a casa il proprio smartphone. O il tablet. O, per i più esigenti, entrambi. Dopo di che, il fantastico mondo delle app si aprirà anche al business traveller più esigente, allontando stress e preoccupazioni in ogni parte del mondo in cui si trovi. Certo, non tutte quelle disponibili sono indispensabili, ma se si è capaci di scegliere bene, le applicazioni disponibili sui vari marketplace virtuali – Apple App Store, BlackBerry App World, Google Android Market, Windows Marketplace, solo per citarne alcuni – possono davvero rivelarsi il modo migliore per risparmiare tempo e denaro. In viaggio, come prima della partenza.

U

App da viaggio: dove e come Volete tradurre correttamente la lingua del Paese in cui vi trovate? Calcolare il tasso cambio più aggiornato? Sapere quale mancia lasciare al ristorante? Trovare la connessione wi-fi più vicina? Passare il tempo mentre l’aereo è in ritardo? Nessun problema, quello che cercate è sicuramente compreso nel mare magnum delle centinaia (ma forse è più corretto dire migliaia) di app dedicate al mondo dei viaggi e affini presenti. Secondo una recente ricerca di PhoCusWright, a inizio 2012 le app disponibili per iPhone erano più di cinquecentomila, quelle per Android 370mila. Non solo: ogni mese ne vengono aggiunte dalle 12 alle 34mila. Certo, solo una minima parte può rivestire un’utilità per chi viaggia per lavoro, ma le dimensioni del fenomeno sono senza precedenti. Il motivo è presto detto: tutte le più grandi travel app hanno una cosa in comune: risolvono problemi che anche i viaggiatori più esperti

In viaggio d’affari con le app A Londra come a New York. In Cina come in Giappone. Grazie a smartphone e tablet anche le trasferte di lavoro sono diventate più comode. Basta scaricare le app più utili per sapere sempre e ovunque che cosa fare avrebbero mai pensato di avere. Ma poiché nella maggior parte dei casi esistono fin troppe alternative tra le quali scegliere, abbiamo deciso di selezionare solamente le applicazioni più semplici da usare, tralasciando volutamente i dispositivi ideati da catene alberghiere e compagnie aeree e quelli più conosciuti: da Twitter a Facebook, passando per Skype, Gowalla, Foursquare, Instagram, Google Earth/Maps e tutto ciò che riguarda destinazioni e guide turistiche. Spazio, allora, a una ventina di app, alcune da scaricare gratuitamente, altre a cifre decisamente irrisorie. Perchè per un'app fatta bene vale davvero la pena spendere un paio di euro, in cambio ci potrebbe essere una trasferta senza intoppi. E con qualche informazione in più.


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Alcune compagnie aeree offrono la propria app per aiutare i frequent flyer per le procedure di check-in, per la scelta dei posti a bordo o per ricevere messaggi di alert

Tutto sotto controllo Prima della partenza, o durante il viaggio, l’imperativo numero uno per chi viaggia per lavoro è non dimenticare nulla. Soprattutto quando si tratta di tenere traccia delle proprie spese e de propri spostamenti. Awar d Walle t: monitora e tiene traccia dei programmi fedeltà (hotel, compagnie aeree, rent-a-car), una volta inseriti password, account e saldo punti degli stessi. L’app suggerisce anche ome guadagnare più punti e segnala l’avvicinarsi della scadenza (Android, iPhone). Expensify: dedicato a chi ha l’abitudine di perdere scontrini e ricevute. Il modo migiore per

file in .jpeg o in .pdf, questi ultimi poi da salvare in Dropbox (Android, Blackberry, iPhone).

non dimenticare nulla di quanto si è speso in viaggio (iOS). TripIt: permette a viaggiatori e travel manager di accedere a tutte le prenotazioni relative alla trasferta, semplicemente inviando tutte le mail di conferma all’indirizzo plans@tripit.com (Android, Blackberry, iPhone, Windows Phone). TurboScan: semplice da usare, l’app consente di scannerizzare documenti, ricevute, scontrini. Gli utenti possono anche creare

In aeroporto Anche se alcune compagnie offrono la propria app per aiutare i propri frequent flyer per le procedure di check-in, per la scelta dei posti a bordo o per ricevere messaggi di alert, i business traveler possono contare anche su altre applicazioni per sapere qualcosa di più sul mondo degli aerei. Fl ightR adar24: per vedere su una mappa, e in tempo reale, tutti gli aerei in volo sul pianeta. Si può anche seguire un singolo aereo in particolare, sapere che modello è, a quanti

chilometri orari procede, a che altezza, da dove è partito e dove arriverà (Android, a pagamento la versione Pro). F l i g h t S e a r c h : motore di ricerca dei voli low cost di Google, disponibile per il momento per gli Usa e i principali Paesi europei. Consente di trovare le tariffe più convenienti, navigandone le mappe (di Google Maps). Flying without fear: tutti i consigli utili per non avere paura di volare (gratis). Ga t e G ur u : ideale per chi trascorre molte tempo negli aeroporti di tutto il mondo. Contiene informazioni relative a terminal, caffè, ristoranti, lounge,


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A volte, per non dire spesso, sapersi orientare tra misure, parole e tassi di cambio è privilegio di pochi fortunati. Per tutti gli altri, basta scaricare le applicazioni giuste

negozi per oltre 120 scali in tutto il mondo (IOS, Android, Windows). Je t L a g G e n i e : il modo migliore per combattere i sintomi da jet lag. Inserendo la propria destinazione di viaggio, l’orario di partenza e arrivo, il tempo abitualmente dedicato al sonno, otterrete l’ora a cui svegliarvi anche durante il viaggio (iPhone, a pagamento). S e a t G u r u : Per viaggiare comodi. L’app possiede circa 700 mappa dei posti a sedere di oltre 100 compagnie aeree (Apple, Windows). Sk y s c a n n e r / F l i g h t Tr a c k : aggregano i dati sui voli, comparano i prezzi e monitorano il traffico dei cieli. Tutto in tempo reale (Apple, Android, Windows). Per non avere (brutte) sorprese Da un capo all’altro del mondo, gli imprevisti possono sempre accadere. Meglio quindi essere partiti senza aver dimenticato a casa nul-

la di importante. O sapendo a chi rivolgersi in caso di necessità. Packing Pro: anche se non esiste alcuna scienza che studia come si prepara il bagaglio perfetto, questa app ci va vicino. Dal passaporto all’abbigliamento giusto, tutto studiato per ogni membro della famiglia (iPhone, a pagamento). Trav el S afe P r o: un ampio database contenente tutti i numeri di telefono utili in caso di emergenza. Diviso per Paese, con tutte le indicazioni da seguire a seconda della propria nazionalità (Android, a pagamento). WorldMate: la cosa più simile ad avere un personal assistant a propria disposizione, prima e durante il viaggio. Solo un po’ più economico. L’unica cosa da fare è inoltrare all’indirizzo trips@worldmate.com tutte le mail di conferma relative alle vostre prenotazioni di hotel, voli, ristoranti (iPhone e Android). We a t h e r P r o: Previsioni e report sul meteo in tutto il


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Serve un taxi? Pochi minuti di attesa e arriva. Bastano alcune app, la registrazione e anche il pagamento tramite carta di credito accorciano i tempi

mondo. Quasi infallibile, fornisce informazioni anche su umidità, velocità del vento e intensità delle perturbazioni (iPhone, Android e Windows, a pagamento). Per sentirsi sempre a casa A volte, per non dire spesso, sapersi orientare tra misure, parole e tassi di cambio è privilegio di pochi fortunati. Per tutti gli altri, basta scaricare le applicazioni giuste. MyLanguage Free Translator/Better Translator Pro: le traduzioni non sono sempre corrette alla lettera, ma il giudizio degli utenti è in genere positivo. Sia la versione base che quella Pro traducono 59 lingue (a pagamento la versione Pro). Convert Clothes: sarebbe un peccato interrompere lo shopping perchè non si conoscono le taglie in vigore in un Paese straniero. Questa app comprende le misure in vigore in nazioni come Regno Unito, Giappone, Corea, Francia (iOS). Yuilop: utile sempre, vicino a casa o all'altro capo del mondo. Permette di chiamare e mandare sms gratis ovunque ci si trovi, usando la connessione wi-fi o 3G. Più si usa l'app, più aumentano i punti energia, crediti virtuali che servono per poter telefonare (iPhone, Android e Windows). XE Currency: tassi di cambio aggiornati e perfetti al centesimo.

Fino ad oggi è stata scaricata più di cinque milioni di volte in tutto il mondo (Apple, Android, Windows). Serve un taxi? Pochi minuti di attesa, e arriva il taxi. Bastano un paio di app, la registrazione e anche il pagamento tramite carta di credito accorciano i tempi. Cabify: se siete a Madrid o Barcellona e volete uno chauffeur privato? Disponibile anche a

Lima, Santiago e in Messico (Android, iPhone). Groundlink: valido in più di cinquemila città in 110 Paesi, per chi desidera un’auto privata al proprio arrivo (Android, iPhone). Hailo: presente nel mondo anglosasone e negli Stati Uniti, oltre che a Barcellona e Madrid, permette di vedersi arrivare un taxi in tempi brevissimi (Android, iPhone).

MyTaxi: stesso prinicipio, questa volta funziona soprattutto in Germania e centro Europa (Android, iPhone). Uber: dopo Usa e molte capitali europee, è da poco sbarcato in Italia (Milano e presto Roma). Mette a disposizione auto private (Limousine, BMW e Mercedes) con autista e costa poco più di un taxi (AppStore, Google Play).


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Per i veri globetrotter Il vero viaggiatore si riconosce dai piccoli particolari. Ecco alcune app che aiutano a sapere sempre cosa fare. Anche quando si tratta di trovare del contante in una città sconosciuta. O bisogna sapere quale mancia lasciare al cameriere di un ristorante. AroundMe/Orient: per sapere tutto quanto ci circonda (bar, ristoranti, hotel, attrazioni), in qualunque parte del mondo ci si trovi (Apple, Android, Windows). Concierge Insider Guides: chi, se non i concierge degli hotel, ha sempre il consiglio giusto da dare agli ospiti di passaggio? (iPad). Metr o: cosa c’è di meglio, quando si è all’estero, che sapere itinerari e tragitti dei mezzi pubblici, metro e bus. Valido per 180 città, in tutto il mondo (Android). PinPin ATM finder: vietato farsi prendere dal panico se non si hanno più contanti in tasca. Il bancomat più vicino (in più di

220 paesi del mondo) si trova grazie a questa app (Windows) Ti pu lator/Tippin g B ir d: a Tokyo lasciare una mancia offende il cameriere. Negli Usa è l’esatto contrario. Per non sbagliare, e creare inutili imbarazzi, è meglio saperlo prima (iPhone e Android). W i - f i f i n d e r / J W i r e: segnalano gli hotspot (gratuiti o a pagamento) nelle vicinanze (iPhone, Android, iOS).

Produttività alle stelle Sempre connessi. Durante un viaggio di lavoro rimanere in contatto con propri abituali interlocutori può diventare un’impellente necessità. CamCard: il modo più veloce per scambiarsi il proprio biglietto da visita su uno smartphone (Android, Blackberry, iPhone, Windows Phone). Ev er n o t e : registra, salva e organizza ogni documento e mail, file di excel e di word compresi, uando Microsoft Office. Sincronizza tutti i dispositivi connessi all’account: pc, telefoni e siti web (iOS, Android, BlackBerry, Windows). BTS ocial: in lingua inglese, uno dei pochi social network dedicati ai business traveler. Da usare in viaggio, se si ha voglia di scambiare informazioni e suggerimenti all’interno della community (Android). TRavelAlarm: vietato arrivare tardi a un appuntamento o perdere un aereo. Con questa app, ci si sveglia sempre al momento gusto (Apple).


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di Alessandro Rigatto

Quando al manager si ridimensiona il premium

ella fleet-policy di alcune aziende la scelta di affidare ai propri manager esclusivamente modelli "premium", quelli prodotti dalle marche di prestigio, di fatto Audi, BMW, Mercedes-Benz, Volvo, Lexus e Infiniti, rispon-

N

Si fa di tutto per continuare a guidare vetture con marchi prestigiosi sul cofano ma qualche rinuncia va fatta. Complici le riduzioni di budget in azienda molte Case note per le loro vetture di fascia alta puntano su modelli intermedi ideali per le flotte


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la flotta sia di proprietà, o in leasing) scegliendo modelli soggetti a un deprezzamento meno incisivo rispetto alle vetture delle cosiddette "marche generaliste", anche se – va detto – in alcune fasce di mercato si trovano vetture "non premium" che difendono molto bene il valore dell'usato, come le station wagon Mazda6 e Hyundai i40 nel segmento D, dove si fanno forti di una garanzia molto estesa (rispettivamente tre e cinque anni).

Il downsizing ha come risultati la riduzione del prezzo d'acquisto, il contenimento dei consumi e l'abbattimento dei costi di gestione

de alla necessità di offrire un'immagine di alto standing per il proprio personale direttivo e per la forza vendita della direzione commerciale, sempre a contatto con clienti e fornitori, ma anche al bisogno di tutelare il proprio investimento (qualora

Finiture di lusso, prezzi di occasione Per soddisfare le necessità di una porzione via via crescente della clientela che cerca finiture di lusso, appeal estetico e d'immagine anche in modelli di formato compatto, le Case automobilistiche sopracitate si sono impegnate a realizzare un processo di downsizing che ha come risultati complementari anche la riduzione del prezzo d'acquisto, il contenimento dei consumi e l'abbattimento dei costi di gestione. Insomma, si fa di tutto per continuare a guidare vetture con marchi prestigiosi sul cofano, anche se occorre rinunciare a un po' di spazio e, in parte, di comfort, dovendosi accontentare di modelli del segmento C.

Per soddisfare le necessità di una porzione via via crescente della clientela che cerca appeal estetico e d'immagine anche in modelli di formato compatto, le Case automobilistiche si sono impegnate a realizzare un processo di downsizing

Quattro cerchi La prima Casa tedesca premium a cimentarsi nella fascia intermedia del mercato è stata la bavarese Audi, che già negli Anni Novanta dello scorso secolo era scesa in campo con la A3. Giunta ormai alla terza generazione, nella versione Sportback la due volumi di Ingolstadt riesce ad accontentare un po' tutti: abitabilità, accessibilità, sicurezza, comfort, eleganza e raffinatezza sono di alto livello, e il motore turbodiesel common-rail di 1598 centimetri cubici e 105 cavalli è un valido entry-level accreditato di percorrenze, nel ciclo extraurbano, nell'ordine dei trenta chilometri per litro, e di oltre 25 in media. Quanto alle prestazioni (195 chilometri orari e da zero a cento chilometri orari in 10,7 secondi) non c'è di che lamentarsi. Anche l'allestimento base, denominato Young (da 24.800 euro), comprende climatizzatore, stereo, Esp e retrovisori ripie-

gabili elettricamente mentre il cruise control (315 euro), i fendinebbia (195 euro), i sensori di parcheggio (130 euro), il cambio a doppia frizione s tronic (2.200 euro) e il navigatore (1325 euro) si pagano a parte. L’elica bavarese I vicini di casa della BMW sono solo alla seconda generazione della Serie 1, ma cercano di farsi preferire da chi ama guidare, per via della trazione posteriore in grado di offrire un comportamento dinamico più gratificante e impegnativo in condizioni limite. La più recente proposta rivolta alle flotte aziendali si chiama 114d: adotta il nuovo quattro cilindri turbodiesel commonrail di 1598 centimetri cubici da soli 95 cavalli (così è guidabile anche dai neopatentati), per 185 chilometri orari e 12,2 secondi nello scatto da zero a cento chilometri orari, che consuma in media 4,1 litri di gasolio ogni cento chilometri. L'allestimento più semplice si chiama Joy (25.090 euro per la cinque porte), ha stereo, Esp e clima di serie ma gli optional sono più cari rispetto all'Audi A3: 470 euro per i sensori di parcheggio, 490 euro per il cruise control, almeno 1.275 euro per il navigatore e niente cambio automatico, neppure in opzione. Ancora più


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efficiente, in termini di consumo, la 116d Efficient Dynamics con il "millesei" da 116 cavalli (195 chilometri orari, da zero a cento chilometri orari in 10,5 secondi, 3,8 litri ogni cento chilometri in media, 3,4 nel ciclo extraurbano), che costa 25.850 euro nell'allestimento Joy e 28.510 euro nella versione Business, con navigatore, fendinebbia, sensori di parcheggio, ruote in lega e cruise control, dotazioni che non dovrebbero mai mancare sulle vetture destinate a manager viaggianti. La stella a tre punte Restiamo in Germania spostandoci di poche centinaia di chilometri per trovare le nuove Mercedes-Benz compatte da flotta. Due i modelli più significativi: Classe A e Classe B, più sportiva la prima, più spaziosa la seconda, che si pone a metà strada tra la monovolume e la compatta a 2 volumi. La A180 CDi è la nuova rappresentazione del modello d'ingresso della gamma Diesel della stella a tre punte, con

un listino che parte da 24.430 euro per l'allestimento Executive, il meno costoso. Il motore è l'efficiente quattro cilindri turbodiesel common-rail di origine Renault, con 109 cavalli e 260 Nm di coppia, abbinato al cambio manuale a sei marce (in opzione l'automatico: in questo caso il listino sale a 26.360 euro): consuma in media 3,8 litri ogni cento chilometri e,

In casa BMW sono solo alla seconda generazione della Serie 1 e cercano di farsi preferire da chi ama guidare per via della trazione posteriore La prima Casa tedesca premium a cimentarsi nella fascia intermedia del mercato è stata l’Audi, che già negli Anni Novanta dello scorso secolo era scesa in campo con la A3

nel ciclo extraurbano riesce a percorrere fino a trenta chilometri con un litro, senza le prestazioni ne soffrano. L’auto tocca i 190 chilometri orari e scatta da zero a cento chilometri orari in 11,3 secondi. Lo stesso motore francese è adottato dalla B180 CDi, che costa 26.970 euro, raggiunge i 190 chilometri orari e consuma 4,1 litri di gasolio ogni cento chilometri in media (3,7


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La cinque porte svedese Volvo è offerta a un prezzo competitivo con il motore D2 da 115 cavalli

nel ciclo extraurbano), e dalla neonata B160 CDi da novanta cavalli. Nell'allestimento Executive Esp, clima e stereo sono di serie mentre i sensori di parcheggio costano ben 828 euro, i fendinebbia 226 euro, il cruise control 305 euro e il navigatore almeno 859. Oggetto di frequenti campagne promo-pubblicitarie orientate sulla clientela aziendale è la Mini Countryman, da poco riproposta nella versione One D da novanta cavalli a trazione anteriore (da 22.950 euro) ma disponibile con alimentazione a gasolio anche nella variante Cooper D da 112 cavalli, con trazione anteriore o integrale e cambio manuale e automatico (da 25.050 euro). Di serie ci sono Esp, stereo, climatizzatore, fari allo xenon, lavafari; optional il cruise control (205 euro), i sensori di parcheggio (365 euro), il navigatore (da 410 euro). La Mini Countryman è un'auto sfiziosa e giovane, perfetta per i manager trentenni e le donne in carriera; un po' meno per quadri e dirigenti più attempati, almeno

per l'immagine esterna. La Countryman One D tocca i 170 chilometri orari e scatta da zero a cento chilometri orari in 12,9 secondi. La Cooper D arriva a 185 chilometri orari e ha bisogno di 10,9 secondi per arrivare da fermo a cento chilometri orari. Per ambedue il consumo medio è di 4,4 litri per cento chilometri (4,2 nel ciclo extraurbano).

Dal grande Nord Con le giapponesi Infiniti e Lexus ancora assenti dal segmento C (la CT200h del resto è disponibile solo con alimentazione ibrida benzinaelettrica ed è poco adatta all'impiego autostradale intensivo, mentre la Infiniti ha presentato pochi giorni fa al Salone di Francoforte la Q30 Concept, prefigurazione della prossima compatta sportiva),

resta la Volvo V40 per completare il quadro dell'offerta premium. La cinque porte svedese è offerta a un prezzo competitivo (23.950 euro con il motore D2 da 115 cavalli e nell'allestimento base, che ha di serie Esp, climatizzatore, stereo, quattro alzacristalli elettrici, air bag frontali, laterali, craniali e per le ginocchia del guidatore), mentre tra gli optional figurano il cruise control (280 euro), i sensori di parcheggio (425 euro) e il navigatore satellitare (570 euro). Notevoli le performance: 190 chilometri orari, 11,9 secondi per passare da zero a cento chilometri orari, 3,4 litri di gasolio ogni cento chilometri nel ciclo combinato e soli 3,1 litri nel ciclo extraurbano. C'è anche la versione "da lavoro" Business, con sensori di parcheggio, cruise control, ruote in lega leggera e connettività Bluetooth: costa 26.900 euro, che diventano 28.100 euro nella variante Cross Country, dal look più sportivo.


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di Eva Stasi

Rca giù: calano i canoni di noleggio auto?

prezzi della polizza obbligatoria per le macchine, dopo il triennio di aumenti registratisi tra il 2009 e il 2012, a partire proprio dalla fine del 2012, sono in netta diminuzione. Lo ha detto il presidente dell’Ania, l’Associazione delle assicurazioni, Aldo Minucci. Per la prima volta in assoluto le diminuzioni riguardano sia i prezzi di listino (-1,7% a settembre, fonte Istat) sia i prezzi effettivi pagati dagli assicurati (-4,4% su base annua). La riduzione si spiega con gli effetti della crisi economica e i prezzi dei carburanti che hanno determinato una forte contrazione della circolazione.

I

Le compagnie assicuratrici annunciano ribassi tariffari. La logica vorrebbe che, di riflesso, scendessero anche i canoni di noleggio auto a lungo termine In basso anche i sinistri Va anche detto che, nel 2012, si sono registrati in Italia 186.726 incidenti stradali con lesioni a persone. I morti (entro il 30° giorno) sono stati 3.653, i feriti 264.716. Rispetto al 2011, gli incidenti diminuiscono del 9,2 per cento, i feriti del 9,3 e i morti del 5,4. Tra il 2001 e il 2012 la riduzione delle vittime della

Nel 2012, con le nuove norme introdotte dal Governo Monti, per ottenere il rimborso non è più sufficiente lamentare il dolore ma si deve sempre provare la lesione con esami strumentali

strada è stata pari al 48,5 per cento, con una variazione del numero dei morti da 7.096 a 3.653. C’è poco da festeggiare, giacché trattasi pur sempre di numeri drammatici, ma il calo implica un netto miglioramento della sicurezza stradale. Addio truffe Inoltre, per il calo della Rca ha pesato (per 1,5%) la recente norma che ha reso più stringenti i controlli sui danni lievissimi alla persona, prevedendo l’accertamento clinico e strumentale per la loro risarcibilità. Nel 2012, con le nuove norme introdotte dal Governo Monti,


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per ottenere il rimborso non è più sufficiente lamentare il dolore; si deve sempre e comunque provare la lesione con esami strumentali. Alla fine del primo anno di questa nuova norma, colpi di frusta calati di un terzo: come dire che, su tre lesioni al collo lamentate, una era fasulla. Una guerra alle frodi, che spesso si verificano al Sud, dove infatti le Rca schizzano alle stelle. La somma degli elementi Mettendo insieme un po’ tutti i fattori (persone che usano meno l’auto, calo dei sinistri, truffe ridotte), si ha il ribasso delle tariffe Rc auto. Che potrà continuare anche in futuro. Fra l’altro, il Governo Letta, come gli altri esecutivi, intende introdurre altre norme “su misura” per le compagnie, quali il risarcimento in forma specifica, che dirotterebbe i danneggiati dai carrozzieri fiduciari delle assicurazioni. Con un’ulteriore riduzione dei costi a carico delle compagnie e benefici per le Rc auto. Per le aziende In tutto questo, come ci potrebbero guadagnare le aziende e il popolo a partita Iva che prendono a noleggio a lungo termine le auto? Semplice: è auspicabile calino i canoni di noleggio. Il ragionamento logico è altrettanto ovvio: i canoni si formano sulla

SCATOLA NERA, UN’ALTRA OCCASIONE Per il noleggio a lungo termine, anche la scatola nera (che registra i sinistri delle macchine) può rappresentare un’ottima occasione per abbassare le tariffe Rca e quindi i canoni. Lo sviluppo di polizze con scatola nera (lanciate sul mercato senza obblighi di sorta) è stato oggetto di un recente intervento legislativo che ha veicolato i contratti con scatola nera alla condizione che i costi di esercizio e di installazione siano a carico delle compagnie e che le impr ese debbano praticar e significative riduzioni tariffarie. Nel corso dei decreti attuativi del provvedimento legislativo sono emersi irrigidimenti tali da rendere tecnicamente impraticabile l’offerta di simili contratti. In particolare, secondo l’Ania, le criticità riguardano: il presunto obbligo, e non facoltà, da parte delle imprese di offrire polizze abbinate con la scatole nera; forti condizionamenti per l’utilizzo dei dispositivi per esigenza di tutela della privacy; l’assenza di previsioni sull’utilizzo di risultati delle registrazioni a fini probatori. L’Ania sottolinea che l’offerta di simili dispositivi debba essere lasciata alla facoltà delle imprese. Per i rischi che non presentano elementi di criticità e che quindi sono assicurati già a premi contenuti, l’offerta di tale tipologia di polizze da un lato non appare necessario e dall’altro rischia di compromettere gli sconti praticabili per i rischi più gravi. Sar ebbe poi necessario – dice l’Ania – introdurre un meccanismo equo e sostenibile di ripartizione dei costi precedendo che, se alcuni di questi fossero a carico degli assicurati, lo sconto sul premio Rc auto dovrebbe comunque essere di importo superiore.

scorta di numerosi elementi, fra i quali le Rca. Se queste calano, le società di noleggio hanno la possibilità di riparametrare le tariffe da versare alle compagnie; e così possono sicuramente abbassarsi anche i canoni. Un circuito virtuoso che, in periodo di crisi durissima come questo, verrebbe vissuto come una boccata d’ossigeno dalle aziende. Senza considerare gli altri possibili riflessi positivi per le cosiddette polizze accessorie, quali Kasko, furto e incendio, infortuni del conducente.

Tra il 2001 e il 2012 la riduzione delle vittime della strada è stata pari al 48,5 per cento


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di Giorgio Maggi

In aeroporto, senza fretta Da aree riservate solo ai passeggeri premium a sale aperte a tutti. Nel mondo le lounge diventano più “democratiche” e cambiano pelle. Offrendo sempre più comodità e aprendo le proprie porte anche ai viaggiatori non abituali lzi la mano a chi non è mai capitato. Soprattutto negli ultimi anni, visto che il numero dei collegamenti no-stop dal Belpaese tende sempre più a contrarsi. Ore e ore (ma basta anche meno) prima di imbarcarsi sul proprio volo intercontinentale, magari in un grande hub – europeo, mediorientale o asiatico poco importa – dopo aver già percorso la tratta di avvicinamento dall’Italia. Per ingannare l’attesa, e allontanare la stanchezza, non resta che varcare la soglia di quei veri e propri paradisi in terra che sono le lounge,

A

pensate a ogni angolo del globo per alleviare le “sofferenze” dei frequent flyer. Tanti modi per entrare Il fenomeno è abbastanza recente. Per entrare in una lounge non è più necessario diventare passeggeri premium, ovvero titolari di un biglietto di business o first class, o ancora, essere senior/gold/platinum member di un programma di fidelizzazione o possessori una carta di credito vip. Sempre più spesso basta pagare un ticket d’ingresso, di durata di qualche ora, presso la

Forum di appassionati e siti di prenotazione offrono e vendono accessi alle lounge di tutto il mondo, mentre l’ultima arrivata è una app per iPhone dal nome inequivocabile: Loungebuddy

lounge stessa o sul sito della compagnia in questione (vedi box). Per chi viaggia spesso, però, il modo migliore per acquisire il diritto a entrare nell’universo delle sale riservate – dei singoli vet-

tori e dell’alleanza di cui fanno parte – è ancora quello tradizionale: volare sempre con la stessa compagnia (o alleanza) e accumulare le relative miglia. E non è finita, perché anche il


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LE MIGLIORI LOUNGE A PAGAMENTO

web fa la sua parte. Forum di appassionati e siti di prenotazione – da FlyerTalk.com a eBay.com e Craigslist.com – offrono e vendono accessi alle lounge di tutto il mondo, mentre l’ultima arrivata è una app per iPhone dal nome inequivocabile: Loungebuddy. Pescando all’interno del suo database mondiale, a seconda delle esigenze del viaggiatore, è in grado di suggerire la sala ideale per ogni frequent flyer, a pagamento o no, con tanto di foto, facility disponibili e recensioni dei colleghi. Ultime dal mondo Fino a qualche anno fa si trattava solamente di attendere il proprio volo, circondati da una buona dose di comodità e, soprattutto, dalla possibilità di continuare a svolgere il proprio lavoro. Da qualche anno, invece, la tendenza è un'altra: trasformare le lounge in una sorta di centri benessere, dove il lavoro si accompagna doverosamente al riposo e al relax. «La possibilità di farsi una doccia, di avere un buffet a disposizione a qualsiasi ora, di poter organizzare una riunione di lavoro sono ormai diventati standard molto richiesti da chi viaggia per affari», ha detto recentemente Dan Gellert, ceo e co-fondatore dell’app GateGuru. Gli esempi sono tanti: a Doha, la First Class Lounge di Qatar Airways offre ai propri ospiti una poltrona per massaggi ispirata a Darth Vader, personaggio di Guerre Stellari, oltre a un’intera parete di Paystation per i bambini (e non solo loro). Del resto, il Premium Terminal del Doha International Airport, completato nel 2006 dopo un investimento di quasi cento milioni di dollari, è stato pensato fin dall’inizio per essere

un mix tra un hotel di lusso e una spa. Ad Abu Dhabi, invece, all’interno della Diamond First Class è a disposizione un servizio di stiratura e pulizia degli abiti, accanto a una vera e propria spa in cui rigenerarsi; per chi viaggia con i figli, poi, provvidenziali “nanny” pensano a ogni cosa per i più piccoli, mentre i genitori si intrattengono allo Champagne bar. Cambiando continente, non diminuiscono certo le comodità. Anzi, all’Hong Kong International Airport, la lounge The Wing di Cathay Pacific dispone di 43mila metri quadrati all’insegna dell’arte zen: legno e granito

Per entrare in una lounge non è più necessario diventare passeggeri premium, ovvero titolari di un biglietto di business o first class o, ancora, essere senior/gold/platinum member di un programma di fidelizzazione o possessori una carta di credito vip

Per chi non è un viaggiatore premium, il mondo delle lounge può comunque riservare delle piacevoli sorprese. Basta pagare un biglietto d’ingresso valido per alcune ore, giusto il tempo per imbarcarsi sul proprio volo. Ecco qualche nome, sparso in giro per il globo, con i rispettivi orari di apertura: Menzies Lounge 21 Amsterdam Airport Schiphol Orario: 5:30 – 21:30 (tutti i giorni) Oryx Lounge Doha International Airport Orario: 24 ore al giorno Plaza Premium Shower & Relaxation Lounge Hong Kong International Airport Orario: 24 ore al giorno Plaza Premium Green Market Lounge Singapore Changi Airport Orario: 6:00 – 01:00 (tutti i giorni) Business Class Lounge Dubai International Airport Orario: 24 ore al giorno Plaza Premium Pearson Lounge Toronto Pearson International Airport Orario: 5:00 – 21:30 (tutti i giorni) Oasis Lounge John F. Kennedy International Airport Orario: 4:00 – 1:30 (tutti i giorni) Relax Lounge Los Angeles International Airport Orario: 8:00 – 24:00 (tutti i giorni) Atlantic Lounge Munich Airport 5:30 – 21:30pm (tutti i giorni)


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Da qualche anno la tendenza è trasformare le lounge in una sorta di centri benessere, dove il lavoro si accompagna doverosamente al riposo e al relax

come materiali, vista mozzafiato sull’intero terminal, quattro ristoranti tra cui un Noodle Bar e, ciliegina sulla torta, una spa e una serie di cabine private, con tanto di doccia e letti. Sono “solo” trentamila invece, i metri quadri a disposizione dei passeggeri più importanti di Singapore Airlines presso il Changi Airport: tra piante tropicali e acquari gli ospiti possono rilassarsi a loro piacimento, tutto per 24 ore al giorno. Da un capo all’altro del mondo, cambiano sì le dimensioni, ma non la sostanza nella Virgin Atlantic Clubhouse a Jfk, New York. In circa diecimila metri quadrati dal design futuristico c’è spazio sia per il business – all’Internet Bar una serie di iMacs sono a disposizione dei passeggeri – che per la degustazione di ricette provenienti da tutto il mondo, da ordinare comodamente seduti sulla propria poltrona. … e dall’Europa A proposito di comfort, anche nella vecchia Europa i viaggiatori premium non se la passano poi troppo male. A Francoforte, all’interno del Lufthansa First Class Terminal, la lounge prevede bagni extralusso personali, una sala sigari e una per la degustazione di più di ottanta whisky d’annata. Ma il bello viene una volta usciti: per arrivare all’aeromobile, il tragitto viene coperto a bordo di una Mercedes o, in alternativa, da una Porsche. Spostandosi un po’ più a Nord, attraversata la Manica, la Concorde

Room di British Airways, a Heathrow, è pensata per garantire la massima privacy ai viaggiatori. Ecco allora cabine private in puro stile british, tra velluti e candelabri, con l’aggiunta per tutti i passeggeri di first class di un minimassaggio gratuito di 15 minuti presso l’Elemis Travel Spa. Tra le numerose lounge di Air France presso il suo hub di Charles De Gaulle, la più recente offre un ambiente più simile a un parco urbano che a un’area di attesa in aeroporto. Tra saliscendi e veri alberi, naturalmente al primo posto figura l’offerta enogastronomica, in aggiunta a una spa Clarins per sedute di massaggi e trattamenti facciali.

Terminata nel luglio del 2011 l’area deluxe di Turkish Airlines all’interno dell’Ataturk International Airport di Istanbul si presenta come una vera e propria

oasi con tanto di giardini interni, salotti e addirittura una biblioteca/sala biliardo. Nessun problema neppure per quanto riguarda il wi-fi, presente ovunque. Prima di una lunga serie – le altre targate Star Alliance apriranno a Bruxelles, Buenos Aires, Manila e Los Angeles – la Star Alliance Lounge dell’aeroporto di Zurigo permette a tutti i viaggiatori top dell’alleanza di godere di uno spazio riservato e confortevole in cui espletare nel modo più veloce tutte le pratiche di imbarco e checkin. Esattamente quello che accade anche nella Via lounge di Finnair, a Helsinki, regno incontrastato del design scandinavo con mobili in legno e colori dai toni chiari presenti in ogni dove. A completare il tutto, come ci si può facilmente immaginare a queste latitudini, una spa a denominazione di origine controllata. Al suo interno, alcune saune finlandesi, una piscina di acqua minerale, una per bambini e un bagno a vapore.


ON LU S


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di Giovanni Fassola

Hamburg: design, verde e tanto business Tra navi gigantesche e tanti progetti avveniristici Amburgo è da sempre in prima fila quando si tratta di stare al passo con la modernità. Merito dell’incessante attività del suo porto, ma certo anche di un presente che è riuscito a coniugare affari e sostenibilità, nuovi progetti urbanistici e sviluppo economico or zur Welt”, la porta sul mondo. Saranno gli ottocento anni di attività alle spalle, o i 150mila addetti – su una popolazione cittadina di 1,8 milioni di persone – che ogni mattina manovrano centinaio di gigantesche gru spostando migliaia di container da un capo all’altro di quello che è

“T

il terzo porto d’Europa per traffico. Ma che Amburgo meriti davvero la fama di “Porta (della Germania) sul mondo” sono in pochi a metterlo in dubbio. La novità, però, è che il commercio sui mari di mezzo globo - quasi mille rotte attive verso circa 180 Paesi – non esaurisce le risorse della antica Freie und Hansestadt

Hamburg, ovvero la Libera Città Anseatica di Amburgo. Al via HafenCity Anzi, negli ultimi anni la città ha saputo inventarsi un’anima ‘verde’, tanto da meritare nel 2011 il riconoscimento di Green European Capital. Con un investi-


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In quella che non a caso è stata soprannominata la Venezia del Nord, l’acqua rappresenta, in un modo o nell’altro, una delle principali attrazioni turistiche e un potente motore d’affari

mento di poco più di otto milioni di euro recuperati dalle casse comunali e in associazione con aziende private, infatti, la città ha puntato su piste ciclabili – dei trecentomila pendolari che ogni giorno arrivano in centro città, il settanta per cento lo fa in bicicletta – ed aree verdi, oltre a potenziare il trasporto pubblico e a intervenire sull’efficienza energetica degli edifici. Risultato: Amburgo ha potuto fissare degli obiettivi decisamente ambiziosi per la riduzione delle emissioni di CO2, prevedendo un calo del quaranta per cento entro il 2020 e dell’ottanta entro il 2050. Intanto, la città non accenna a frenare la sua espansione – 4,3 milioni di abitanti nella città metropolitana e 1,8 nel centro – come dimostra il progetto di riconversione di HafenCity, uno dei più grandi a livello europeo; al posto dell’ex-complesso portuale nel pieno centro della città, sono in costruzione seimila tra unità abitative e uffici, da cui ci aspetta la creazione di quarantamila nuovi posti di lavoro. Il tutto, corredato di spazi destinati a

DA NON PERDERE A meno di non essere vegetariani, non si può lasciare Amburgo senza aver assaggiato nemmeno un hamburger. Il motivo? La città (forse) ha dato i natali e il nome al celebre panino, di solito conosciuto come made in Usa. Domenica, dalle cinque del mattino, va in scena lungo l’Elba una vecchia istituzione di Amburgo, il mercato del pesce. Tra contrattazioni, musicisti e artisti di strada c’è spazio anche per un grande capannone con balconate in ferro pieno di gente che fa colazione. Il giro guidato del porto è un must per chi si trova da queste parti. La barca non è tra le più confortevoli ma passare accanto alle enormi navi portacontainer e ai transatlantici è un'esperienza indimenticabile per chiunque. Per godere di un panorama sull'attività marittima della città, questa volta dall’alto, è possibile salire al punto panoramico del Cruise Center oppure in cima futuristico edificio Dockland, un complesso di uffici a quaranta metri di altezza sull'Elba, aperto al pubblico.

tempo libero, gastronomia, cultura, parchi pubblici e, ciliegina sulla torta, un’università, naturalmente rivolta all’architettura e all’urbanistica. La patria dell’architettura Anche se per vedere la fine dei lavori bisognerà aspettare il 2016,

già oggi, passeggiando per HafenCity, si può immaginare quello che sarà da qui a un paio d’anni, con tutte le principali archistar chiamate a dare lustro al nuovo quartiere: da Rem Koolhas a Zaha Hadid, da David Chipperfield a Richard Meier, per finire con Herzog & de Meuron, autori della parte più audace (e dis-


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Già adesso Amburgo è una capitale culturale tra le più ricche del Nord Europa: qui si pubblicano giornali e riviste di prestigio internazionale come Der Spiegel e Die Zeit

cussa) del progetto: l’Elbphilarmonie, la nuova sala concerti progettata come estensione verticale in acciaio e cristallo, di un ex magazzino per lo stoccaggio di cacao e caffè. Una volta terminata, la filarmonica sarà l’edificio più alto di Amburgo. HafenCity a parte, già adesso però Amburgo è una capitale culturale tra le più ricche del Nord Europa. Qui si pubblicano giornali e riviste di prestigio internazionale come Der Spiegel e Die Zeit, qui oltre alle attività legate al porto, hanno trovato il loro spazio elettivo anche industrie come quelle legate all’ingegneria del trasporto aereo e un polo bancario di riferimento per tutta la Germania settentrionale. Tuttavia, non-

DOVE DORMIRE A pochi minuti dal lago Alster, in pieno centro, l'Atlantic Kempinski è un grande classico, con ambienti d'epoca e pezzi d'antiquariato, essendo stato costruito in occasione della partenza delle prime crociere transoceaniche (www.kempinski.com). Simile panorama mozzafiato sulle acque del lago per il Royal Meridien, in stile contemporaneo tutto-acciaio-e-vetro, ideale per i soggiorni d’affari (www.meridien.com).

Una piscina – la migliore di Amburgo, si dice – e tutti i comfort per i soggiorni d’affari si trovano anche per il Park Hyatt Hamburg, ricavato in un vecchio magazzino in stile Art Deco (www.hyatt.com). In puro design contemporaneo, infine, il Sofitel Hamburg After Wall, con splendida spa interna, immerso nel paradiso c i t t a d i n o d e l l o s h o p p i n g ( w w w. sofitel.com).

ostante un Pil tra i più alti della Repubblica federale e un futuro pieno di aspettative, il primato di cui gli amburghesi vanno più fieri è un altro: quello di avere


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più ponti di qualunque altra città al mondo, secondo le leggende popolari addirittura più di Amsterdam, Londra e Venezia messe insieme. Ordine e trasgressione Per averne un’idea, basta fare quattro passi nel centro storico, dove il Municipio è addirittura

Negli ultimi anni la città ha saputo inventarsi un’anima verde, tanto da meritare nel 2011 il riconoscimento di Green European Capital

DOVE MANGIARE Vicino al Porto, “Das Feuerschiff” è un ristorante originale a bordo di un battello-faro in disuso (www.dasfeuerschiff.de). Menu con interessanti mix tra sapori locali e del Mediterraneo si trova al “Rive”, un oyster bar e ristorante di pesce ricavato all’interno di un edificio di acciaio e vetro, con splendida vista sulla baia (www.rivehamburg.de). Carta da sommelier (anche se tedeschi) e piatti nordici sono alla base delle proposte di “Nil”, ristorante trendy ricavato in un vecchio negozio di scarpe (www.restaurant-nil.de). All’interno del Fairmont Hotel V ier Jahr eszeiten c’è invece il r egno stellar e del ristorante “Haerlin”, paradiso della cucina di pesce francese rivisitata (www.hvj.de).

più grande di Buckingham Palace, tra le eleganti vie dello shopping – Jungfernstieg, Monckebergstrasse e Spitalerstrasse – e la rete di canali e zone verdi attorno ai due laghi – il Binnenalster e l'Außenalster – creati dai fiumi Alster e Elba nel cuore della città. Insomma, in quella che non a caso è stata soprannominata la Venezia del Nord, l’acqua rappresenta, in un modo o nell’altro, una delle principali attrazioni turistiche. Come lungo la Speicherstadt, il complesso di magazzini in mattoni rossi, con pinnacoli e torrette gotiche, in gran parte recuperati e trasformati in edifici residenziali o in musei. O all’interno del Museo Marittimo, diecimila metri quadrati dove scoprire tutto su viaggi per mare e imbarcazioni. Ma quello che c’è di veramente uni-

co nella seconda città della Germania, è il mix tra la sua eleganza un po’ nordica e la sua inconfondibile vena trasgressiva. Basti pensare al quartiere a luci rosse – St. Pauli – che compete per dimensioni con quello di Amsterdam. O, sempre nella stessa zona, i numerosi locali dove musical e cabaret sono di casa: come all'Operettenhaus o allo Schmidt's Tivoli Theater. Il quartiere è, poi, una tappa obbligata anche per i fan dei Beatles. L'Indra, il primo club dove il gruppo si esibì agli inizi degli anni Sessanta, è in Große Freiheit, una laterale della Reeperbahn, poco distante da un ulteriore omaggio ai "Fab Four": un monumento spettacolare con incisi i titoli di circa settanta canzoni, luci che creano l'illusione di un disco che ruota e le ombre in acciaio dei magnifici quattro.


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Cwt e Travelport presentano un nuovo tool web-based Carlson Wagonlit Travel e Travelport hanno annunciato il lancio in Italia di un nuovo online booking tool, Cwt Book2Go. Lo strumento è web-based e può essere utilizzato per la gestione dell’intera trasferta: il tool permette infatti di prenotare online voli, alberghi e autonoleggi, ma anche di richiedere l’intervento dell’agenzia per prenotazioni aeree complesse. Allo stesso modo i responsabili aziendali – attraverso un unico processo autorizzativo – sono in grado di dare il via libera alla trasferta e ai costi (prima della finalizzazione della prenotazione) con un semplice clic, anche via mobile. «L’innovativo progetto tecnologico – ha dichiarato Loretta Bartolucci, Director Sales, Marketing & Advanced Solutions di Cwt Italia – consente di gestire i processi di prenotazione con maggiore efficienza e rapidità».

La Guida Fuoricasello per mangiare bene in viaggio Si chiama Fuoricasello ed è una guida utilissima a chi per lavoro si sposta in auto e desidera mangiare qualcosa di diverso da un panino in autogrill. La Guida Longo, giunta alla sua ottava edizione, senza stilare classifiche elenca luoghi selezioni da professionisti della tavola per una sosta ai margini dei percorsi autostradali presso ristoranti, trattorie e osterie. La promessa è quella di trovare una cucina di qualità, che rispetti le tradizioni e il legame con il territorio. I professionisti coinvolti sono titolari delle più importanti cantine italiane, sono produttori o esperti di gastronomia e fanno di mestiere i selezionatori di cose buone.

I dati dell’Uvet Travel Index

Arriva la Amadeus AirPlus Travel Agency Card

Il prodotto interno lordo (Pil) italiano crescerà dell’uno per cento alla fine del 2014 secondo l’Uvet Travel Index del gruppo Uvet curato, per la parte scientifica, da The European House-Ambrosetti. L’Uvet Travel Index è stato creato confrontando una serie storica di dati dei viaggi d’affari e del Pil dal 2006 a oggi. Da qui si è verificato che il trend dei viaggi d’affari rispecchia al 94 per cento l’andamento del prodotto interno lordo del Paese. La stima di crescita dell’uno per cento anticipata dall’Uvet Travel Index è leggermente più ottimistica rispetto allo 0,7 per cento previsto da Commissione europea, Fondo monetario internazionale, Governo e Confindustria.

AirPlus International, società di soluzioni di pagamento e analisi delle spese di viaggio e Amadeus, società di distribuzione e di fornitura di tecnologie avanzate per l’industria globale dei viaggi e del turismo, hanno annunciato la disponibilità, a partire dal primo trimestre 2014, di Amadeus AirPlus Travel Agency Card, una nuova soluzione di pagamento globale integrata nel gds Amadeus e a disposizione delle agenzie di viaggio clienti. La nuova carta di credito virtuale semplificherà sia i processi di pagamento di servizi di viaggio sia la

loro gestione amministrativa, contribuendo in tal modo alla salvaguardia dei flussi di cassa. Ideata come una soluzione globale, la carta sarà inizialmente disponibile in Italia e in Gran Bretagna, a seguire in Svizzera e in Germania.


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In arrivo la Guida di Turismo d’Affari 2014 Sarà presto sulle scrivanie di tutti i travel manager la nuovissima edizione della Guida di Turismo d’Affari. La settima edizione del manuale non mancherà di riproporsi come strumento di lavoro efficace, pratico alla consultazione e aggiornato con le ultime novità del business travel. La guida permette una rapida fruizione sia delle schede pratiche sia dei contenuti di approfondimento. La sua veste grafica è sempre accattivante

Sabre, passaporto per la libertà Sabre presenta il progetto Passport to Freedom, un’iniziativa promossa dalla società di tecnologia per l’industria del viaggio nella lotta contro la tratta degli esseri umani. Insieme al supporto di Ecpat Italia Onlus e di Idee per Viaggiare, Passport to Freedom ha l’obiettivo di aumentare la consapevolezza del settore dei viaggi sugli argomenti relativi al traffico di esseri umani, una piaga che colpisce fino a 27 milioni di persone nel mondo e coinvolge ben 161 Paesi. L’impegno di Passport to Freedom, iniziato poco più di un anno fa da Sabre negli Stati Uniti, ha visto già diverse azioni concrete, a partire dalla firma di The Code, il Codice di Condotta, un’iniziativa riconosciuta dagli attori della filiera al fine di combattere lo sfruttamento sessuale dei bambini in contesti connessi ai viaggi.

e piacevole, è soprattutto appositamente studiata per accedere con immediatezza ai contenuti. Tante le sezioni sono divise per argomenti e affrontano con perizia tecnica tutte le differenti tematiche del business travel e della sua gestione. La guida è divisa come nelle edizioni precedenti in macroaree: Vettori e Aeroporti, Ferrovie, Auto e Noleggi, Consulenti e Agenzie per il business travel, Tecnologia

e servizi, In azienda, Hôtellerie. Un manuale operativo che consente di trovare in poco tempo i più qualificati fornitori di servizi e ospitalità, riducendo al minimo il tempo della ricerca. Così anche i professionisti più impegnati non avranno scuse: basterà tenere sulla scrivania l’edizione 2014 della Guida di Turismo d’Affari per sapersi districare al meglio complesso universo del business travel.

Cisalpina Tours, lente d’ingrandimento sul corporate Un focus su sfide, tendenze e criticità del mondo degli eventi corporate italiani attraverso le valutazioni dei professionisti del settore. Di questo si è occupata la ricerca di Cisalpina Tours, in collaborazione con Mpi Italia Chapter, dal titolo “Il mondo corporate: sfide, tendenze, linguaggi, aspettative nella gestione degli eventi e dei congressi”. I vincoli di budget rimangono il principale avversario secondo il 41 per cento dei planner intervistati ma dalla survey emerge innanzitutto una forte esigenza di aggiornare una cultura aziendale troppo spesso conservativa, con resistenze al cambiamento e processi di

approvazione poco fluidi. In molte imprese, inoltre, manca ancora un vero event manager interno – presente solo nell’11 per cento del campione – con conseguenti sovrapposizioni di ruoli tra figure professionali diverse. Il processo decisionale relativo agli eventi, secondo la ricerca, nell’82 per cento delle imprese è competenza esclusiva del top management.

Carta co-brand per Italo e American Express Si chiama Carta Italo American Express la nuova carta di credito frutto della partnership tra American Express e Italo Ntv. Per AmEx si tratta della prima partnership nel settore ferroviario, a testimonianza dell’importanza del mercato italiano per l’azienda. Tra le caratteristiche principali della nuova carta l’iscrizione automatica al Club Membership Rewards di American Express e al programma Italo Più di Ntv. Tra i vantaggi anche voucher per poter accedere alle sale riservate presso Casa Italo. I titolari della nuova carta usufruiscono anche di tutti i principali benefici American Express.


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Mice e bt in bicicletta in Olanda Nel 2014 la promozione dell’Olanda sarà all’insegna della bicicletta, quasi una scelta obbligata per uno dei Paesi dove si pedala di più al mondo. Basti pensare che in Olanda il numero di biciclette (18 milioni) supera quello degli abitanti (16,6 milioni). La bicicletta fa parte del dna degli olandesi, che iniziano a pedalare fin da piccolissimi. Le due ruote sono il mezzo preferito per recarsi al lavoro, a scuola, per fare la spesa, per incontrare gli amici, per recarsi ad appuntamenti business e fare escursioni, anche in occasione di un’attività incentive. L’Olanda dispone di ben 32mila chilometri di piste ciclabili, distribuite su un territorio pianeggiante particolarmente favorevole e su città realizzate totalmente a misura di ciclista. In città le biciclette godono infatti di particolari agevola-

zioni rispetto agli altri mezzi, al ciclista è garantita una circolazione sicura, veloce e agevole.

Cibo per business traveller Si chiama Brain Power Booster ed è un programma alimentare e benessere proposto da Terme & Wellness LifeClass, un centro di 7.500 metri quadrati completamente dedicato all’armonia di corpo, mente e palato. Basato sui principi dell’alimentazione ayurvedica e della dieta mediterranea, può essere utilizzato dai viaggiatori d’affari per incrementare l’efficienza e la concentrazione. I pasti nell’ambito del programma sono basati su carboidrati complessi, acidi grassi, aminoacidi e antiossidanti. La sera il programma alimentare si conclude con un menu studiato per favorire un sonno ristoratore. Completano il programma la meditazione mattutina, i break e i pranzi Brain Power Booster e i massaggi regolari che migliorano il benessere dell’individuo.

Milano in vista del 2015 Si è tenuto a novembre l’incontro “Expo 2015: Opportunità per il Turismo”, un’occasione per attirare l’attenzione su Expo e sull’opportunità per il settore corporate degli eventi offerta dall’Esposizione Universale che si terrà a Milano nel 2015. I tempi si accorciano infatti in vista del mega-evento che, in sei mesi, porterà a Milano e in Italia circa venti milioni di visitatori secondo la previsione già confermata dai dati Eurisko. Di questi, circa settanta per cento saranno italiani e trenta per cento stranieri. Le aziende private coinvolte saranno più di cinquecento, di cui già cento i partner confermati. Manca invece un’adeguata awareness del brand Expo tanto in Italia quanto in Europa e a livello intercontinentale. Una consapevolezza che ha portato Expo a investire circa cinquanta milioni di euro in campagne di comunicazione globali.

Alessandro Rosso rivenditore autorizzato di Expo Alessandro Rosso Group venderà pacchetti turistici comprensivi di biglietti dell’Esposizione universale, in Italia e all’estero, in qualità di rivenditore autorizzato di Expo Milano 2015. Il gruppo, attraverso un network attivo in trenta Paesi, ha da oggi la possibilità di vendere pacchetti viaggio, eventi, incentive, tour completi di biglietto di ingresso per Expo Milano 2015. Tra i Paesi coinvolti nel network Cina, Brasile, Argentina, Sta-

ti Uniti, Russia, ed Europa. Finora – fanno sapere dall’interno – Alessandro Rosso Group è in contatto diretto con oltre 350mila persone interessate a pianificare un viaggio in Europa con al centro Expo Milano 2015: tra questi circa 150mila prevedono un viaggio in Italia che includa la visita a diverse città, fra cui Torino, Venezia, Firenze, Roma, Napoli, Palermo, Cagliari e Genova oltre che, ovviamente, Milano.


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