Turismo d'Affari - Gen Feb Mar 2016

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TURISMO d’AFFARI

Numero 1 • gennaio - febbraio - marzo 2016

Poste Italiane SpA - Sped. in abb. post. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/04 n.46) - Art. 1, comma 1, DCB Milano. In caso di mancato recapito si restituisca al mittente che si impegna a pagare la relativa tassa. Euro 4,20

Business Travel • Ospitalità • Tmc • Transportation

PICCOLE

E MEDIE IMPRESE

EXPORT OR DIE? ESCLUSIVA

OSSERVATORIO BUSINESS TRAVEL 2016 FLOTTE

AUTO

LE REGINE DEL BT

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Sommario

n° 1 - 2016

6 / EDITORIALE 8 / COVER STORY Export or die? di Giorgio Maggi

16 / CORSO DI FORMAZIONE Travel manager in aula per acuire l’intelligence di Nicoletta Giraldi

20 / TENDENZE Evoluzione comportamentale dell’Y-traveller di Giorgio Maggi

24 / BEST PRACTICE Il buco nero del Bt di Nicoletta Giraldi

30 / QATAR AIRWAYS Lusso in alta quota di Sabrina Piacenza

32 / NEWS Check in

A cura della redazione

35 / RICERCA

Osservatorio Business Travel

51 / NEWS

Reception

A cura della redazione

54 / HOLIDAY INN ROME EUR PARCO DEI MEDICI Un hotel business formato leisure di Sabrina Piacenza

56 / HÔTELLERIE Camere con svista

di Alessandro Rigatto

72 / WORLDWIDE Bogotà chiama Italia di Giovanni Fassola

di Giorgio Maggi

60 / ECONOMIA Meglio essere grandi di Giovanni Fassola

64 / FERROVIE Un 2016 ad alta velocità di Ferdinando Farba

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68 / FLOTTE AUTO Berline e wagon Euro 6: ecco le regine per il Bt

76 / NEWS Block notes a cura della redazione

80 / INDIRIZZI 82 / COLOPHON

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Editoriale

ANDAMENTO LENTO CON “SEGNO PIÙ” di Paola Olivari

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uindici anni. Tanti sono quelli compiuti dal nostro Osservatorio Business Travel, appuntamento tradizionale con l’analisi di un mercato altrimenti sconosciuto. E ancora una volta il responso dei numeri dà fiducia al made in Italy. Il nostro studio, da sempre condotto dal professor Andrea Guizzardi dell’Università di Bologna, ha intercettato l’inversione di tendenza prima che gli indicatori economici confermassero nei fatti il ritrovato (anche se minimo) “segno più”. La capacità di formulare le domande corrette, di leggere i dati forniti dalle aziende e di offrire una analisi previsionale su basi scientifiche conferisce un valore aggiunto a questa ricerca unica nel suo genere, fiore all’occhiello di Turismo d’Affari. Un’economia in crescita tanto nel nostro Paese quanto a livello internazionale marca così un buon anno anche in tutti i segmenti dei viaggi d’affari. Le imprese italiane viaggiano di più e verso la grande maggioranza dei mercati, anche se l’aumentato livello di rischio in diverse aree del globo rende più deboli alcune destinazioni. Non solo, però, aumentano i viaggi ma anche la spesa loro legata, ed entrambe le percentuali positive sono ben al di sopra del punto di Pil. Ai dati si somma anche un sentiment positivo tra i travel manager, che nel corso di quest’anno vedono in crescita soprattutto spesa e trasferte sui mercati core per il terziario, cioè i segmenti nazionale ed europeo. L’Italia, dunque, c’è. Ma come spesso accade è a due velocità. Non a caso abbiamo voluto in questo numero abbinare all’Obt, che osserva aziende strutturate, una cover story sulle Pmi, che ancora, in alcuni casi, risentono dei lunghi anni di crisi e il cui l’aumento delle esportazioni è, secondo gli economisti, comunque inferiore rispetto al potenziale offerto dai Paesi di destinazione. Insomma, voto sufficiente ma potrebbe andare molto meglio. Per loro, da coltivare sono l’online e il rapporto con le Tmc. Dove queste ultime incontrano talora difficoltà a standardizzare i servizi dedicati alle microimprese, a loro volta ritenute clienti particolarmente esigenti. 6 06 TdA 1-16 Editoriale.indd 6

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Cover story di Giorgio Maggi

EXPORT OR DIE?

A dirlo qualche mese fa è stato lʼEconomist, parlando della scarsa attitudine allʼinternazionalizzazione da parte delle piccole e medie imprese italiane. Che invece avrebbero tutto da guadagnare da una maggiore propensione allʼesportazione dei propri prodotti. E da una gestione più efficiente delle proprie trasferte di lavoro 8 08-14 TdA 1-16 Cover Story - 5+1.indd 8

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iccolo è bello. Ma da solo non basta. Se per esportare è necessario conoscere e presidiare i mercati esteri, organizzando viaggi d’affari e strategici ad hoc, durante gli anni della crisi le piccole e medie imprese italiane – il 95 per cento del tessuto nazionale e il 12 del Pil – non sono state in grado di farlo. Tutto il contrario di quanto è accaduto invece alle Pmi tedesche e spagnole che, sotto la spinta dell’internazionalizzazione e di una migliore gestione dei loro viaggi d’affari, hanno conquistato nuove quote di mercato in tutto il mondo. Paesi emergenti compresi. Più viaggi, più affari A mettere in chiaro come stanno veramente le cose è stato qualche mese fa l’Economist che, parlando dell’Italia, ha titolato “Export or die”. Esporta o muori: un’affermazione che, a prima vista, può sembrare strana, se si pensa che è frequente sentir ripetere quanto il sistema produttivo italiano riesca a sopravvivere alla scarsa produttività che lo attanaglia da un buon trentennio, solo grazie

Esiste, secondo gli esperti, una relazione economica secondo la quale più si viaggia, più si esporta e più si creano occasioni di business alla domanda proveniente dal resto del mondo. Eppure, nonostante il volume dei viaggi d’affari tricolori sia particolarmente legato all’export, l’aumento delle esportazioni made in Italy è nella maggior parte dei casi inferiore rispetto al potenziale offerto dai Paesi di destinazione. La conferma arriva dall’edizione 2015 della Business travel survey condotta da Uvet, che per l’occasione ha elaborato l’Uvet-Ive (Indice viaggi-export), un indice di correlazione tra viaggi d’affari e esportazioni dell’Italia verso altri Paesi del mondo. Esiste, in altre parole, una relazione economica per la quale più si viaggia, più si esporta e più si creano occasioni di business. Ebbene, i risultati non lasciano spazi a molti dubbi: l’aumento delle esportazioni italiane è, nella maggior parte dei casi, inferiore rispetto al potenziale offerto dai Paesi di destinazione, anche in riferimento ai valori medi internazionali. E la cosa è vera al punto che, per le piccole e medie imprese della

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Indice di correlazione tra viaggi d’affari e export italiano (IVE) vs i BRICS, variazione % export dall’Italia vs i BRICS e export totale dai Paesi del resto del Mondo vs BRICS (2006–2013)

penisola (a fine 2013 erano quasi 4 milioni, ndr), esistono concrete possibilità di superare la stagnazione del mercato interno e tornare a crescere attraverso le esportazioni (vedi grafici 1 e 2 Business Travel Survey Uvet). Pmi: Germania e Spagna fanno meglio Per fortuna che c’è il salvagente dell’export, dicono ormai da qualche anno politici ed economisti supportati dai dati Istat sul commercio estero. Ma non è tutto oro

quello che luccica, perché per le Pmi italiane raggiungere Cina o Brasile, avere capitali da investire nel lungo periodo o, più semplicemente, parlare un inglese appena sufficiente, comporta ancora una serie di problemi spesso insormontabili. Eppure, basta varcare i confini nazionali e le cugine spagnole e tedesche fanno decisamente meglio delle italiane. «Tra il 2007 e il 2013 – spiega Roberta Marracino, direttore Area studi e Comunicazione di Sace, nel presentare l’analisi

Indice di correlazione tra viaggi d’affari e export italiano (IVE) vs alcuni Paesi appartenenti ai NEXT 11, variazione % export dall’Italia vs alcuni Paesi appartenenti ai NEXT 11 e export totale dai Paesi del resto del Mondo verso alcuni Paesi appartenenti ai NEXT 11 (2006–2013)

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Per quanto riguarda le mete finali dell’export, i Paesi top in questi anni hanno diversificato su tutte le aree geografiche, soprattutto verso i Paesi emergenti intra ed extra EU

“Alla ricerca della crescita perduta” – il contributo delle esportazioni alla crescita del Pil è stato di 7,5 punti percentuali in Germania, 4,5 in Spagna, 1,1 in Francia e -0,9 in Italia». Germania e Spagna, in particolare, che già nel 2007 registravano un’incidenza dell’export sul Pil rispettivamente del 47 e 31 per cento, hanno ulteriormente accelerato la loro presenza nei mercati esteri nei sei anni successivi. E non è finita, perché entro il 2017 la Germania raggiungerà un’incidenza dell’export sul Pil del 58 per cento (25 punti percentuali più dell’Italia), mentre la Spagna arriverà al 41 per cento (+8 punti percentuali). Export: Brics, ma non solo Per quanto riguarda le mete finali dell’export, invece, i Paesi top in questi anni hanno diversificato su tutte le aree geografiche, soprattutto verso i Paesi emergenti intra ed extra EU. Solo per fare un esempio, tra il 2000 e il 2013 le esportazioni tedesche e spagnole verso l’Europa – tanto nelle aree più avanzate, quanto in quelle emergenti – sono cresciute a un ritmo doppio rispetto a quelle italiane; stesa cosa per le merci e i prodotti indirizzati verso i paesi avanzati extra-Ue, che hanno registrato incrementi superiori di quattro-sei volte (grafico a lato). E neanche la dimensione small delle nostre Pmi può essere considerata un ostacolo alla loro mancato sviluppo sui mercato internazionali. «Proprio a parità di dimensione, le Pmi straniere hanno una propensione all’export molto più marcata delle nostre», ha ribadito Marracino. Peccato, perché i dati dimostrano che se riuscissimo a raggiun-

gere nel 2018 un’incidenza dell’export/ Pil del 44 per cento (pari al dato medio Germania-Spagna nel 2013) potremmo accrescere le vendite estere di circa quaranta miliardi di euro l’anno, con un au-

Manca la confidenza con il digital Ma quali sono i limiti delle nostre piccole e medie imprese? Perché pur costituendo la spina dorsale del nostro sistema pro-

L’utilizzo della leva dell’internazionalizzazione è destinato ad aumentare e l’Italia rischia di perdere sempre più terreno

I Paesi che hanno fatto bene in questi anni, hanno spinto e diversificato su tutte le aree geografiche, soprattutto verso i Paesi emergenti intra ed extra EU

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mento del nove per cento rispetto al Pil attuale. E senza andare in mercati troppo difficili. Metà di questo maggior export, infatti, potrebbe essere recuperato nei mercati emergenti a basso-medio rischio e in crescita: dalla Cina alla Polonia, passando per Nord Africa, Medio Oriente, Sud America e Asia (vedi grafico pagina 12).

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Dove andare a riguadagnare posizioni

duttivo, la spinta all’export è stata così carente durante gli anni più difficili dell’economia mondiale? Per avere una prima risposta, basta osservare i dati forniti da Roberto Liscia, presidente di Netcomm, il consorzio del Commercio elettronico italiano. «Le imprese italiane che vendono online sono oggi solo il quattro per cento del totale, l’accesso alla banda larga rimane carente e la copertura finanziaria per gli investimenti necessari sono ancora un interrogativo non risolto», ha ribadito più di una volta. «Solo adesso stiamo finalmente assistendo a un forte interesse delle imprese, in particolare del made in Italy e della grande distribuzione, che si sono rese conto delle grandi opportunità che il digitale può offrire in un momento in cui i fattori recessivi stanno mettendo in discussione i modelli di business e di vendita tradizionali». Anche secondo Liscia, infatti, l’Italia conosciuta in tutto il mondo per i propri prodotti di qualità, sta perdendo competitività a livello globale. Il tutto nonostante la platea di oltre un miliardo di consumatori online e di 2,6 miliardi di connessi quotidianamente. E nonostante il fatto che è stato dimostrato come le società con maggiori capacità digitali sono in grado di convertire le vendite a un tasso 2,5 volte superiore rispetto alle aziende con una minore confidenze con l’e-commerce (grafico Netcomm a lato).

Pmi e business travel: c’è ancora molto da fare Se la digitalizzazione delle Pmi di casa nostra è ancora per molti versi insufficiente, a frenare ulteriormente la loro internazionalizzazione è una gestione del business travel tutta da organizzare. Per restare ai dati del 2013 contenuti nella ricerca elaborata da Amadeus e t&e consultancy, i viaggi d’affari nei bilanci delle piccole medie imprese italiane toccavano il volume

record di 1,3 miliardi di euro. Tra le principali voci di spesa, figuravano trasporto aereo e pernottamento mentre per quanto riguarda l’organizzazione del travel management oltre il quaranta per cento degli intervistati dichiarava di non possedere un team dedicato e il 76 per cento di non disporre di alcuna travel policy. Risultato: la gestione delle trasferte aziendali era lasciata a figure non riconosciute in modo ufficiale, quando non era il viaggiatore stesso a doversi occupare di tutto quanto. «Eppure la percezione delle Pmi relativamente all’importanza del comparto business travel è tendenzialmente alta», spiega Dario Bongiovanni, socio fondatore di t&e consultancy e autore dello studio. Frequente è pure l’utilizzo di internet, sia come fonte di informazione, sia come strumento di prenotazione vero e proprio. «Una tendenza, quest’ultima, che si affianca al tradizionale modello di servizio legato all’agenzia di viaggio. Ciò dimostra come buona parte delle Pmi abbia già adottato strategie differenzianti rispetto al tradizionale rapporto esclusivo con l’intermediazione, individuando nel web, e nei canali diretti in generale, un’importante risorsa alternativa», precisava la ricerca.

L’impatto del digitale sulle vendite

Da sinistra: Roberto Liscia, presidente di Netcomm; Dario Bongiovanni, socio fondatore di t&e consultancy; Domenico Pellegrino, Managing Director di Cisalpina Tours Business Travel

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Tmc e Pmi: alleate o nemiche? Insomma, se dall’indagine condotta da t&e consultancy l’insieme delle Pmi ne usciva con la sufficienza in relazione ad aspetti specifici del business travel, ciò che lascia perplessi è piuttosto la difficoltà di molte di esse ad avere una chiara visione dei costi attribuibili ai viaggi d’affari. A questo proposito, non più tardi di tre anni

fa, il 92,5 per cento degli intervistati aveva dichiarato di avere un volume di spesa per le trasferte d’affari molto contenuto: pari o inferiore a una cifra di centomila euro all’anno. Una cifra troppo bassa per non far venire il sospetto che le Pmi intervistate tendessero a identificare le loro spese di viaggio quasi esclusivamente con quelle relative alla biglietteria aerea.

«È vero ancora oggi – aggiunge Bongiovanni – che i costi relativi agli alberghi siano solo una parte minore di quelli complessivi, per essere precisi circa il quaranta per cento del volato». Abbastanza elevato, invece, era risultato l’interesse dimostrato dal campione (il 48% degli intervistati) nei confronti dell’eventuale adozione di strumenti automatizzati di prenotazione: i famosi online self-booking tool pensati appositamente per soddisfare le esigenze delle Pmi. A questo proposito, anche una recente ricerca di Business Travel News condotta tra le Sme del Regno Unito, è arrivata alle medesime conclusioni, soste-

Hrs, una soluzione tailor made per piccoli che vogliono sentirsi grandi Hrs – Hotel Reservation Service si posiziona nel segmento delle Pmi con una soluzione tailor made detta MyHrs for business traveller, accessibile tramite registrazione inserendo la partita Iva su Hrs.com. Hrs sfrutta così la quarantennale esperienza nel business travel per presentare al segmento PMI una soluzione in grado di soddisfare le peculiari esigenze dei viaggiatori d’affari. In questo modo le Pmi hanno l’opportunità di beneficiare della grande capacità di negoziazione di Hrs esattamente come accade per le grandi aziende. I benefici per gli iscritti sono ampi. Di seguito alcuni esempi: ■ Accesso a oltre 290mila hotel, di cui 120mila di catena e oltre 170mila hotel indipendenti in 190 Paesi compresa l’Italia. L’85 per cento di queste strutture ha vocazione business ■ Tramite il MyHrs è possibile accedere alle Business Tariff Hrs, ovvero la tariffa scontata fino al trenta per cento rispetto alla migliore tariffa del giorno e con cancellazione entro le ore 18 del giorno di arrivo ■ Accesso alle app Hrs per tutte le tipologie di smartphone e alle Exclusive Mobile Specials, ovvero le tariffe prenotabili da mobile, con minimo il dieci per cento di sconto ■ Accesso a oltre quarantamila hotel a vocazione Mice in tutto il mondo ■ Assistenza online e telefonica 24/7 - Risparmio di tempo: tramite l’inserimento dei dati di prenotazione è possibile riservare una camera ancora più rapidamente ■ Prenotazioni più efficienti: gli hotel desiderati possono essere salvati in qualunque momento come “preferiti” e agevolarne la prenotazione.

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Che cosa offre il mercato Efficienza, tariffe concorrenziali, sistemi di rendicontazione user-friendly capaci di imputare correttamente le spese per centri di costo, un rapporto personale che non deve mai venire meno, e, negli ultimi tempi, un’attenzione a soluzioni online per la gestione dell’intero processo d travel management. In fondo, ciò che le Pmi chiedono ai propri interlocutori – agenzie di viaggio o Tmc – è ormai chiaro a tutti. Ma la domanda è un’altra: il mercato è oggi in grado di offrire prodotti mirati per questo target di clientela? Ecco alcuni esempi. ■ Nasce da una partnership tra le due aziende la soluzione che prevede l’integrazione di Amadeus “e-Travel Management (AeTm)” - che andrà a coprire la fase pre-viaggio – con l’applicazione web “Tnsj” di Sarce per il Travel & Expense Management, progettata per la gestione delle trasferte e delle note spese a supporto del viaggiatore business durante e nella fase successiva al viaggio. L’accordo nasce dalla crescente esigenza delle aziende di disporre di una soluzione che permetta una gestione unica e automatizzata che accompagni i viaggiatori in ogni fase delle trasferte di lavoro, dalla fase pre-trip alla durata del viagio stesso fino alla rendicontazione. ■ “Web Corporate Solution” di Bcd Travel. Pensato per la gestione delle trasferte di piccole e medie imprese, la piattaforma sfrutta un sistema di motori studiati per veicolare le prenotazioni online (voli, hotel, treni, noleggi auto, parcheggi e vacanze) con le aspettative di ricerca dell’utente, massimizzando il risparmio di tempo e ottimizzando la spesa travel. Inoltre, il viaggiatore può gestire direttamente tutto ciò che gli serve, rimanendo sempre aggiornato sulle news di settore che influenzano la viabilità a livello globale. In caso di necessità è possibile sempre contare su un’assistenza professionale step-by-step fatta da un team di professionisti. ■ “OneClick Travel” di Cisalpina Tours. Dedicato espressamente alle Pmi italiane, il sistema consente di ottimizzare le prenotazioni in termini di risparmio ed efficienza, consentendo di consultare la disponibilità e le diverse opzioni tariffarie per viaggi in aereo e treno, prenotazioni alberghiere (in tutto il mondo e di tutte le categorie e prezzi) e noleggio auto. Tra le opzioni ulteriori è prevista la possibilità di impostare i criteri di selezione per geolocalizzazione, esperienze di viaggio precedenti, prezzo e offerte speciali. «OneClick Travel offre una garanzia reale e una risposta concreta a tutte quelle esigenze di chi viaggia per affari e necessita di ottimizzare le spese e risparmiare tempo», ha detto Domenico Pellegrino, Managing Director di Cisalpina Tours Business Travel. «Le Pmi possono così beneficiare di un servizio creato appositamente per loro, richiedendo l’assistenza di Cisalpina Tours per le prenotazioni più complesse o per servizi speciali quali assicurazioni, visti, airportparking e soluzioni personalizzate». ■ Una serie di soluzioni - Cwt Hotel 360° - dedicate interamente alla gestione dell’hôtellerie da parte delle Pmi; un’app, Cwt To Go, che consente ai clienti di poter disporre di tutte le informazioni utili sulla propria trasferta, aggiornate in tempo reale, direttamente sul proprio smartphone; e infine, il self booking tool Cwt Book2Go, progettato specificamente per il mercato italiano e capace di gestire l’intera trasferta, tramite il proprio pc 24/7, rispondendo alle attuali esigenze di viaggiatori e travel manager. Sono questi i tool ideati da Carlson Wagonlit per il segmento delle piccole e medie imprese, supportate anche dalla presenza di team dedicati negli otto Business Travel Center interamente di proprietà distribuiti sul territorio nazionale (Torino, Milano, Padova, Genova, Bologna, Firenze, Roma, Bari).

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nendo che sono sempre di più coloro che ne fanno uso, con un crescita negli ultimi tre anni addirittura del venti per cento. Ma nonostante tutto, le difficoltà per una piccola e media impresa che voglia affrontare in modo efficiente la spesa legata ai viaggi d’affari rimangono: dalla mancanza di visibilità all’interno delle proprie strutture organizzative, allo scarso potere negoziale nei confronti dei fornitori, passando per le aspettative, in alcuni casi, purtroppo, disattese, che le Pmi nutrono nei confronti di agenzie di viaggio e Tmc. «Negli ultimi anni si è fatta strada, anche se lentamente, l’idea che il business travel sia un ambito da tenere sotto controllo. E nel rapporto con le agenzie conta ancora molto l’aspetto personale e di fiducia», ribadisce l’autore della ricerca. Anche perché, stando all’indagine di t&e consultancy, il rapporto tra le due – pur con i debiti distinguo caso per caso – non è sempre facile: per il settanta per cento delle agenzie coinvolte nella survey, per

esempio, il segmento Pmi rappresentava meno del cinquanta per cento del proprio volume per il business travel. «Le risposte ricevute dal mondo dell’intermediazione - raccontava all’epoca Bongiovanni - insinuano il sospetto che le risorse impiegate da parte delle agenzie non siano sempre indirizzate nella maniera più efficace». Sicuramente il problema è sentito e parecchio sta cambiando, ma sembra, da parte di alcune Tmc, evidente la difficoltà a standardizzare i servizi dedicati alle Pmi, ritenute clienti esigenti.

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Varata la seconda edizione di “Data analysis and reporting for travel business intelligence”. Le lezioni affidate a docenti universitari ed esperti del settore. Pre-iscrizioni aperte fino al 6 aprile

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on il passare del tempo il reporting assume un’importanza sempre maggiore, dal punto di vista dell’azienda per il controllo dei costi e dellla Tmc per la valorizzazione delle proprie performance. Il settore specifico ha già cominciato – anche se in modo sicuramente non massivo – a evolvere verso la business intelligence e ora questo corso di formazione Data analysis and reporting for travel business intelligence, giunto alla seconda edizione e realizzato con il patrocinio della Scuola Superiore di Scienze Turistiche, risponde all’esigenza di governare e pianificare in maniera ottimale l’intero processo travel, dal rapporto con i clienti interni (procedure e travel policy) a quello con i fornitori di servizi, riducendo il gap informativo che ostacola le best practice. Enfasi

Al corso collaborano AirPlus International Italia, Amadeus, Bcd Travel, Carlson Wagonlit Travel, Sarce Business Software Solutions. La nostra testata Turismo d’Affari ricopre il ruolo di media partner è data, nell’ambito delle lezioni, anche a un aspetto spesso trascurato in quanto sottostimato, ovvero, la corretta comunicazione dei risultati ai decision maker. Alla realizzazione del corso collaborano AirPlus International Italia, Amadeus, Bcd Travel, Carlson Wagonlit Travel, Sar-

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Il calendario delle lezioni Come è sempre avvenuto in tutti gli anni “scolastici”, anche le lezioni di questa seconda edizione del Corso di formazione Data analysis and reporting for travel business intelligence sono tenute da docenti universitari con esperienza pluriennale e da esperti del settore business travel. 19 - 20 maggio La progettazione dei processi di data collection per il business travel. Dalla mera rendicontazione all’analisi: la logica statistica nella descrizione/comprensione dei punti di forza e debolezza del processo di gestione del business travel aziendale. I principali Kpi: limiti e punti di forza dei valori medi. Il contesto di mercato, industry trend e priorità dei travel manager. 9 -10 giugno Misurare la variabilità per governare l’incertezza: un nuovo approccio alla definizione di Kpi del processo di acquisto e rendicontazione dei viaggi aziendali. Il ruolo degli ancillary cost e il focus sulle note spese. Tecniche di valutazione delle performance storiche e dei competitor (benchmarking). I valori medi condizionati (la regressione lineare) per semplificare modelli di consumo e di acquisto complessi. 15 - 16 settembre L’impatto delle trasferte sulla vita aziendale: conciliare il primato del costo con la qualità del servizio. Il campionamento statistico e le tecniche di indagine sulla soddisfazione dei viaggiatori e delle performance dei fornitori. La negoziazione con gli alberghi e le opportunità create dalla razionalizzazione di modelli di consumo e di comportamento d’acquisto dei viaggiatori. Come la tecnologia sta rivoluzionando la gestione dei viaggi d’affari e no.

ce Business Software Solutions. La nostra testata Turismo d’Affari ricopre il ruolo di media partner. Una professionalità in continuo sviluppo Il travel manager, in linea di principio generale, ha il compito ingrato di far quadrare il cerchio: in Italia, dove i biglietti aerei emessi per lavoro costituiscono circa il quaranta per cento dei titoli di viaggio venduti, il professionista dei viaggi aziendali deve saper conciliare risparmio e comfort, sfidando anche l’impopolarità dei colleghi poiché fissa le regole da rispettare e le conseguenti limitazioni. Tra i suoi target quello di interpretare le spese di viaggio, disegnare una politica centrata sugli obiettivi – non esclusi l’aumento del margine operativo lordo e la soddisfazione dei viaggiatori in funzione della loro motivazione e dello scopo del viaggio –, traducendo il tutto in un piano strutturato di risparmio e ottimizzazione. L’acronimo chiave di questi anni è diventato “e2e”, ovvero end-to-end. Questa accezione, prettamente derivata dal mondo della tecnologia applicata, nel settore

29 - 30 settembre La misura dell’efficienza dei processi del travel aziendale: l’ottimizzazione dei costi diretti e indiretti. Le opportunità create dai nuovi sistemi di pagamento per il controllo e la semplificazione della spesa. Comunicare la travel business intelligence: tecniche per la comunicazione sintetica ed efficace dei risultati ai decision maker.

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L’obiettivo è sviluppare un profilo professionale in grado di organizzare e analizzare dati sul processo di consumo e di gestione delle trasferte aziendali e comunicare i risultati in azienda

della gestione delle trasferte lavorative diventa sinonimo di approccio a tutto tondo della trasferta nella sua totalità, ovvero da quando al dipendente si palesa la necessità di effettuare la trasferta lavorativa, fino alla sua finale e definitiva chiusura contabile, sia interna all’azienda sia verso il modo esterno. Il travel manager, dunque, incarna una nuova professionalità, i cui know-how crescono in parallelo alla internazionalizzazione delle imprese, dei mercati e dei processi di outsourcing/delocalizzazione. In questo scenario competitivo diviene fondamentale comunicare ai decision makers aziendali le criticità e punti di forza dei processi di acquisto e gestione del travel, sapendo cogliere tutte le potenzialità informative delle basi dati e della loro sintesi efficace.

Obiettivi chiari fin dalla prima edizione Obiettivo del corso di formazione Data analysis and reporting for travel business intelligence è dunque sviluppare un profilo professionale in grado sia di organizzare e analizzare dati sul processo di consumo e di gestione delle trasferte aziendali, sia di comunicare in modo sintetico ed efficace i risultati ai decision maker. L’analisi statistica sarà messa al servizio delle grandi basi di dati travel, offrendo un supporto scientifico per stimare modelli di consumo, governare processi d’acquisto e quindi ottimizzare la spesa per il travel. Il business travel ha già cominciato da qualche tempo a evolvere verso la business intelligence

Informazioni utili Il Corso di formazione Data analysis and reporting for travel business intelligence mette a disposizione dei partecipanti anche l’esperienza dell’Osservatorio Business Travel (www.ediman.it e www.rimini. unibo.it/osserv/BusinessTravel/BT) di Turismo d’Affari, del quale, in questo numero della rivista, trovate il rapporto 2016. Al corso è possibile intervenire con una propria base dati sulla quale svolgere esercitazioni individuali. È inoltre prevista la possibilità di seguire alcune lezioni a distanza via web conference. La sede dei corsi è la Scuola Economia Management e Statistica dell’Università di Bologna. Sito Unibo: www.turismo.unibo.it/turismodaffari. Per informazioni: campusrimini.formazionebt@unibo.it. I fornitori di servizi per il travel forniranno - con le loro testimonianze dirette in aula - suggerimenti e nuove prospettive di mercato, per analizzare gli scenari verso cui il mercato sta evolvendo ed adattarsi ad essi in maniera rapida ed efficace. I partecipanti saranno in grado di utilizzare il ragionamento statistico per governare in modo efficiente le esigenze di mobilità delle imprese e ottimizzare in chiave prospettica l’impatto atteso delle decisioni. Lo spazio di azione dei travel manager si sta così spostando dall’operatività quotidiana per rivolgersi al mondo dell’analisi finalizzata alla massimizzazione degli obiettivi di miglioramento dati dall’azienda.

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INNOVAZIONE E PASSIONE AL SERVIZIO DELLE TUE ESIGENZE

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Tendenze

di Giorgio Maggi

In uno scenario ancora tutto da comporre e in rapidissimo sviluppo, i viaggi d’affari dei prossimi decenni dipenderanno dai comportamenti dei Millennials. Ma la Generazione Y è ancora un target in gran parte sconosciuto, che Tmc e player del Bt devono prepararsi ad affrontare

EVOLUZIONE COMPORTAMENTALE DELLʼY-TRAVELLER

T

ranquilli, non vogliamo scomodare Konrad Lorenz e Niko Tinbergen. Qui si tratta di Millennials, sharing economy, mobile. Da qualche tempo non si parla d’altro. Le nuove parole d’ordine di player e addetti ai lavori, in Italia e nel mondo, sono quelle che riguardano gli scenari futuri del business travel e di come l’arrivo sulla scena della famosa Generazione Y (i nati, per intenderci, tra il 1980 e il 2000) cambierà le regole del gioco. Dove non ha già incominciato a farlo.

Tecnologia, iperconnessione e sharing economy Dietro i Millenials c’è di più. Tutti ne parlano, ma fino a ora in pochi hanno provato a dare dei numeri. Cosa che invece ha fatto Sabre durante EnVision, il tradizionale appuntamento svoltosi lo scorso novembre a Milano, e dedicato a tutto ciò che è tecnologia e sfide per il futuro dei viaggi. «Solo a livello italiano stiamo parlando di 1 milione di persone. A livello mondiale, poi, questa generazione registrerà entro il 2018 almeno la metà delle transazioni

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legate al business travel globale», ha detto senza mezzi termini Marco Benincasa, country manager di Sabre Italy. «Entro il 2020 – ha aggiunto – si prevede che 320 milioni di viaggi internazionali ogni anno saranno effettuati da questa generazione, con una crescita del 47 per cento rispetto ai 217 milioni del 2013». I Millennials amano viaggiare, dunque, ma il loro profilo è più complesso. «Sono tecnologici, sempre connessi e amanti della sharing economy, per una questione di prezzo ma anche di autenticità. Si

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Le nuove sfide, in Italia e nel mondo, sono quelle che riguardano gli scenari futuri del business travel e dellʼarrivo sulla scena della famosa Generazione Y

che mai, ovunque. La Generazione Y ha abbracciato il mondo digitale e colmato il gap tra un mercato di proprietari e un’economia di condivisione. Questo significa che non ci sono più barriere tra online e offline, tra digitale e fisico», ha sottolineato Stéphane Aïta, Vice President Western Europe di Sabre.

tratta di una generazione che viaggia molto nonostante redditi generalmente più bassi rispetto ai loro padri e fratelli maggiori, disponendo di una scolarizzazione e di una conoscenza delle lingue piuttosto alta». E ancora. «Stiamo vivendo una crescita esponenziale del mondo digitale, con un accesso alla tecnologia e ai servizi online più veloce

L’industria del travel deve attrezzarsi per offrire anche ai viaggiatori d’affari “Y” un’esperienza di viaggio senza soluzione di continuità

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I dispositivi del futuro Tra i numerosi trend legati al mondo dei viaggi che l’arrivo della Generazione Y porterà con sé, il più importante riguarda sicuramente l’utilizzo della tecnologia e la personalizzazione del servizio. «Questa generazione ha abbracciato il mondo digitale (il 66% di loro risulta abitualmente connesso ogni giorno), introducendo il concetto di Physital e per l’industria del travel questo si tramuta nella necessità di offrire ai nostri clienti un’esperienza di viaggio senza soluzione di continuità», ha proseguito Aïta. Sul fronte dei device, in particolare, le cifre non lasciano spazio a molti dubbi. L’85 per cento del Millenials ha uno smartphone, una percentuale che sale al novanta se parliamo dei membri della Generazione Y che viaggia per lavoro. Ma dietro l’angolo, nuove tecnologie sono già pronte e presto verranno rese utilizzabili dalla generazione Z, quella dei nati dopo il 2000. Qualche esempio? Al primo posto, l’Apple Watch sicuramente, ma anche Peeble watch e la Voice recognition. «I nuovi device vengono adottati sempre più velocemente; negli Stati Uniti il telefono ci mise 45 anni per diventare di massa, il tablet solo tre anni», ha detto Joakim Everstin, head of innovation & tech evangelist Emea di Sabre. E attenzione: più andiamo avanti, a parte gli smartphone sempre più grandi, gli altri device saranno sempre più piccoli. «E credo che la biometrica è per i device indossabili quello che fu il gps per gli smartphone».

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I Millennials sono tecnologici, sempre connessi e amanti della sharing economy per una questione di prezzo ma anche di autenticità

Il presente è mobile Tornando al presente, però, la sfida già in atto è quella lanciata dal mobile. Tanto per fare un esempio, se attualmente esistono nel mondo 1,4 miliardi di smartphone, 233 milioni di tablet e 75 milioni di dispositivi wearable, buona parte di essi già viene utilizzata per prenotare e acquistare viaggi. «Negli Usa, il nostro sito riceve tra il quaranta e il sessanta per cento delle visite via mobile, stessa cosa per Hotels.com; in Corea del Sud, poi, le cifre sono ancora più impressionanti, con oltre il settanta per cento delle visite che avvengono via mobile», ha detto alla platea Dara Khosrowshahi, ceo di Expedia, durante l’annuale Partner Conference della società, tenutasi quest’anno a Las Vegas a dicembre. Mobile che copre già attualmente il 12,5 per cento delle vendite online nel turismo mondiale (per un totale di 96 miliardi di dollari), con una quota destinata a salire del 25 entro il 2019. Risultato: anche i principali player del settore si stanno adeguando, con l’obiettivo di personalizzare l’esperienza di viaggio della Generazione Y. «Questa generazione è alla ricerca di esperienze autentiche attraverso l’uso della tecnologia e dei social network. Ci sono il doppio di probabilità che leggano e scrivano recensioni sui luoghi che hanno visitato rispetto agli altri gruppi demografici», ha spiegato Angelo Rossini, Online Travel Analyst presso Euromonitor International, durante Envision. Va bene la tecnologia, ma il contatto umano non scompare I Millennials amano la tecnologia e dispositivi mobile, quali che siano. Attenzione, però: perché più che multicanale la Generazione Y promette di essere Omnicanale. Non solo quindi il sito web o l’app come

strumenti con cui prenotare, ma anche la possibilità di comprare il proprio servizio di viaggio in un punto fisico, ovvero la cara e vecchia agenzia di viaggi. «Se oggi “solo” il 35 per cento dei Millennials si reca in un’agenzia di viaggi a perfezionare l’acquisto, dopo aver cercato informazioni sul web, la colpa però è anche della distribuzione», ha osservato Marco Benincasa. «I giovani viaggiatori danno molta importanza al contatto personale, vogliono competenze vere e non scarteranno gli intermediari. Si aspettano tuttavia conoscenze approfondite da chi eroga il servizio, vogliono essere contattati nel momento opportuno e non ricevere bombardamenti di pubblicità inutile». Risultato, le agenzie o le travel management company non possono rimanere con le mani in mano. «I diciotto-trentaquattrenni perennemente online sono generatori di dati, una mole imponente di informazioni sui comportamenti di consumo. Per questo la distribuzione deve sapere analizzare il comportamento di acquisto in tempo reale – ha concluso Stephane Aita – perché la Generazione Y ha paradigmi completamente diversi da noi, a partire da quelli di fidelizzazione: vogliono un riconoscimento immediato».

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Best practice di Nicoletta Giraldi

Eccezioni e disservizi costituiscono l’incubo di tutti travel manager. Poterli circoscrivere è una sfida che richiede sempre più capacità di analisi e previsionali

IL BUCO NERO DEL BUSINESS TRAVEL

“U

n esperto è uno che ha fatto tutti gli errori possibili nel suo campo”. E se lo dice un Premio Nobel... Il saggio in questione è il fisico, matematico, filosofo e accademico danese Niels Bohr, che offrì un tale contributo alla comprensione della struttura atomica e alla meccanica quantistica che del premio alla Fisica fu insignito nel 1922. Insomma, uno che di numeri se ne intendeva parecchio. Nel nostro “piccolo”, il mondo del business travel, nella sua più o meno elevata complessità, si trascina una serie di costanti invariate nel tempo, che ne costituiscono l’ossatura fondamentale. Da questo punto di vista, lo zoccolo duro

costituito dai servizi che fondamentalmente compongono il settore è rimasto sempre quello, e risulta essere fondamentalmente costituito da servizi di biglietteria (aerea e ferroviaria), hôtellerie, autonoleggio. Il tempo, unitamente al supporto dato dall’evoluzione tecnologica sempre più incalzante ha arricchito il panel di declinazioni quali per esempio aerei di vettori legacy (di linea) rispetto ai low cost, oppure biglietteria ferroviaria legata al segmento dell’alta velocità rispetto a quella normale, supporti tecnologici, quali self booking tool o notifiche/comunicazione sfruttando la tecnologia palmare e gli smartphone ormai posseduti da tutti,

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sia in ambito lavorativo che personale, supporti gestionali, ovvero strumenti a favore di aziende e viaggiatori, finalizzati alla gestione ottimale ed efficiente delle trasferte lavorative, dal punto di vista organizzativo, ma soprattutto in ordine agli obiettivi economici e di risparmio sempre più pressanti. La metamorfosi di Millennials e Y-Generation Crisi e riduzione dei costi hanno avuto un impatto molto forte, in alcuni casi devastante, sul settore dei viaggi d’affari. Se vocaboli quali “ottimizzazione” e “riduzione costi” sono ormai parte del parlare quotidiano di aziende e travel

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Sempre più comuni sono oggi gli strumenti a favore di aziende e viaggiatori finalizzati alla gestione ottimale ed efficiente delle trasferte lavorative

manager, sembra che la parola chiave di questo periodo sia diventata “compliance”, ovvero conformità alla travel policy, quale ulteriore fonte di riduzione costi. Il tutto in una continua metamorfosi data dall’avvento “on the road” di Millennials e Y-Generation. Ma c’è un’altra parola che spesso ricorre nel nostro vocabolario e che ha assunto un tale punto rilevanza da essere addirittura diventata oggetto di “dedica” di rapporti informativi specifici da parte delle agenzie di viaggio, ovvero “eccezione”. Ci sono documenti che regolano l’erogazione del livello qualitativo del servizio (Sla) che non prevedono in alcun modo – come se fosse possibile azzerarle – la presenza di eccezioni, altri che ne prevedono un numero massimo al di sopra del quale scattano delle penali. La situazione è in linea di massima analoga, ovvero l’obiettivo generale è tendenzialmente quello di eliminarle, invece che di prevenirle, e il principale strumento utilizzato per tale obiettivo è quello dell’escalation aziendale, ovvero l’eccezione deve essere espressamente autorizzata dalle alte sfere.

Il campo delle eccezioni è uno di quei casi in cui la tecnologia può, come sempre più spesso accade, rivestire un ruolo di primaria importanza

esempio “il passeggero viaggia con un superiore”, quella sicuramente maggiormente gettonata, ovvero “il passeggero viaggia con un cliente”, e le eccezioni imputabili a cause esterne all’azienda stessa quali, per esempio, “tariffa corporate non disponibile”, oppure “la tariffa proposta più bassa non era più disponibile all’atto della prenotazione”. A fronte di questo quadro, che certo pecca di semplicità ma che ci aiuta se non altro a circoscrivere per sommi capi l’area,

Diverse motivazioni In linea di principio generale un elevato numero di eccezioni all’interno della gestione di una travel policy dimostra un basso livello di bontà della policy stessa, ovvero non è stata strutturata correttamente per la tipologia di modello di consumo dell’azienda. Sono identificabili essenzialmente due macroaree, ovvero le eccezioni che riguardano argomenti imputabili all’azienda e alla sua organizzazione interna quali, per

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il travel manager ha effettivamente a disposizione degli strumenti da utilizzare in modo proattivo per cercare di far fronte al fenomeno delle eccezioni? La risposta a questa domanda non può, per complessità di scenario globale e per singole situazioni, essere univoca. Sicuramente questo è uno di quei casi in cui la tecnologia può, come sempre più spesso accade, rivestire un ruolo di primaria importanza. Un sistema di gestione del processo di autorizzazione e di controllo automatico del rispetto della travel policy può costituire un effettivo e importante supporto per il travel manager, anche e soprattutto nell’ottica – molto spesso non presa correttamente in esame – di monetizzare il costo o l’extracosto delle eccezioni. Si dovrebbe annoverare tra le eccezioni anche la sopraggiunta necessità di un viaggiatore di effettuare un cambiamento o l’acquisto di nuovi biglietti a viaggio già iniziato. In questo caso il confine tra eccezione e malpractice è estremamente labile e, purtroppo, questa situazione, ancorché portatrice di un aggravio di costi che arriva fino anche a oltre il dieci per

Il disservizio, patito sia dal viaggiatore sia dal travel manager, genera una catena di reazioni sui vari attori coinvolti nel disagio

cento degli importi di viaggio, è quasi impossibile da mappare. Anzi, l’unica vera possibilità di farlo è attraverso un’attenta e mirata analisi delle note spese aziendali e anche sotto questo punto di vista un tool ad hoc costituirebbe una situazione ottimale. Indispensabile tatto contro il teorema della valanga Tra eccezioni e disservizi il passo è spesso breve e non è infrequente, per il travel manager, imbattersi in situazioni da trattare con la massima delicatezza in quanto sofferte direttamente dai viaggiatori nel corso delle trasferte, tendenzialmente ingigantite e concluse (ovvero iniziate) con la ricerca di un responsabile cui imputare la problematica intercorsa. La gestione del disservizio racchiude tutte quelle azioni che un’organizzazione, o un reparto responsabile di un determinato servizio, deve compiere nel momento in cui riceve una segnalazione da parte di clienti o utenti di bassa soddisfazione rispetto al prodotto/servizio erogato. Questa azione attiene, da una parte, alla prevenzione del disservizio – e quindi ha a che fare con tutta quella serie di controlli volti a evitare insoddisfazioni da parte

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Tra eccezioni e disservizi il passo è talora breve e spesso il travel manager si trova in situazioni da trattare con la massima delicatezza

dei propri utenti – e dall’altra è legata alla fase di trattamento e gestione dei reclami e suggerimenti, una volta che essi sono stati segnalati. Il disservizio, patito sia dal viaggiatore (e questo è sicuramente l’aspetto più grave) sia dal travel manager, genera una catena di reazioni sui vari attori coinvolti. Molto spesso il primo obiettivo della reazione è da un lato – ovvero l’azienda – scoprire di chi è la responsabilità primaria della situazione, mentre dall’altro – cioè i fornitori – cercare di fare in modo che la responsabilità non sia la propria. Purtroppo solo in un secondo tempo si approccia invece la risoluzione del problema stesso, cosa che, invece dovrebbe essere l’obiettivo primario e immediato. Il disservizio si diffonde in azienda con la logica della valanga, ovvero, se un viaggiatore ha avuto un problema in una determinata struttura alberghiera (sempre che la responsabilità sia effettivamente della struttura e non di altri), ne parlerà così male che probabilmente altri viaggiatori faranno di tutto pur di non sog-

giornarvi. Al pari, se un viaggiatore si è trovato in difficoltà per l’applicazione di una determinata tariffa aerea (magari con restrizioni) sicuramente altri colleghi cercheranno di non utilizzarla.

La compliance, ovvero la conformità alla travel policy, è fonte di riduzione costi. Questa, però, va vista in continua metamorfosi data la presenza di Millennials e Y-Generation

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Presidio tecnologico costante Soluzioni tecnologiche quali tool che consentano la verifica e l’intervento in ogni singolo momento del processo – soluzioni di tipo end-to-end – sono sicuramente un forte supporto a disposizione del travel manager per controllare nel continuo lo stato di avanzamento di ogni singola richiesta in rapporto alla tipologia di viaggio che deve essere effettuata. Indispensabile però l’intervento del buon senso, che porta a evitare l’applicazione di tariffe restrittive a persone che abbiano necessità di massima mobilità ed elasticità, o prenotare strutture alberghiere scomode, magari a vantaggio di un ipotetico risparmio all’origine, rispetto al luogo di svolgimento del lavoro. In disservizio incide pesantemente sul travel budget, in quanto un va ad incidere, talora in modo diretto talaltra indiretto, sulla performance di dipendenti aziendali in trasferta e quindi, in definitiva, in forma diretta sull’azienda. Non è irragionevole pensare che un disservizio “medio” (classificazione quanto mai fantasiosa ma serva a dare un’idea) possa arrivare a incidere in percentuale dal cinque al dieci per cento del costo totale della trasferta. È chiaro, dunque, come eccezioni e disservizi – a causa della loro particolare natura spesso legata all’imprevedibilità – siano considerati la vera bestia nera in ambito business travel. Il presidio costante, una policy ben redatta e una travel intelligence capace di una corretta lettura dei dati in grado di offrire analisi previsionali rimangono le armi migliori insieme al know how del travel manager.

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Qatar Airways

di Sabrina Piacenza

LUSSO IN ALTA QUOTA

“G

oing places together”, questa la filosofia della brand campaign di Qatar Airways che esprime pienamente il tratto distintivo della compagnia: la connessione tra le persone, resa possibile sotto ogni aspetto, dal caloroso benvenuto che ogni passeggero riceve quando si imbarca su un volo dal personale di cabina cortese e disponibile selezionato per le capacità di creare legami personali con i passeggeri, in particolare i viaggiatori business. Otto nuove rotte appena inaugurate, Amsterdam, Zanzibar, Sialkot, Faisalabad, Multan, Abha, Nagpur e Durban, sette nuove destinazioni da esplorare nei primi mesi del 2016, Los Angeles, Ras Al Khaimah, Boston, Sydney, Birmingham, Atlanta e Adelaide, 175 aeromobili – tra cui l’Airbus A350, che assicura una nuova ed esclusiva esperienza di volo – per una delle flotte più giovani del mondo con la quale raggiungere le oltre 150 de-

Nuove lounge, destinazioni inedite, rotte che si moltiplicano, servizi business a cinque stelle. Qatar Airways si conferma Compagnia Aerea dell’anno 2015

Tra le novità, l’apertura della più grande lounge per Business Class al mondo, l’Al Mourjan all’Hamad International Airport di Doha, disegnata dall’architetto Antonio Citterio

stinazioni business e leisure in sei continenti. I numeri non bastano a descrivere la crescita continua di Qatar Airways, la compagnia aerea a cinque stelle dello Stato del Qatar che si è aggiudicata il titolo di “Compagnia

Aerea dell’anno” agli Skytrax World Airline Awards 2015. Sono già tre le volte in cui Qatar Airways ha conquistato questo riconoscimento, a dimostrazione dell’impegno e della dedizione per l’eccellenza del servizio e l’esperienza

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di viaggio di alta qualità. Al titolo assoluto si sono aggiunti i premi come Best Business Class Airline Seat e Miglior Compagnia Aerea nel Medio Oriente, ottenuto per l’ottava volta, che confermano la capacità del vettore di mante-

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Sono otto le nuove rotte: Amsterdam, Zanzibar, Sialkot, Faisalabad, Multan, Abha, Nagpur e Durban. Sette, invece, le destinazioni da esplorare nei prossimi mesi: Los Angeles, Ras Al Khaimah, Boston, Sydney, Birmingham, Atlanta e Adelaide

nere standard altissimi sotto ogni aspetto pur rinnovandosi continuamente. Dedizione e passione sono i tratti distintivi di un’offerta unica, capace di plasmarsi su ogni tipo di esigenza senza mai dimenticare la sicurezza del volo, da sempre primo obiettivo della compagnia. Efficienza, comfort, praticità e ampia scelta di servizi sono gli aspetti sui quali lo staff di Qatar Airways lavora ogni giorno per confermare il livello cinque stelle raggiunto ma anche per definire nuovi standard d’eccellenza nel settore. Tra le importanti novità introdotte, l’apertura della più grande lounge per Business Class al mondo, l’Al Mourjan all’Hamad International Ai-

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UN DEBOLE PER IL BUSINESS Una cucina straordinaria, numerose opzioni di intrattenimento, massimo comfort garantito da una poltrona ergonomica, ampia possibilità di lavorare a bordo, relax garantito da un accogliente rifugio tra le nuvole. L’offerta di Qatar Airways si declina in modo diverso per testimoniare la propria concezione del lusso: il servizio giusto al momento giusto per un viaggio a cinque stelle. La massima attenzione al segmento business è da sempre obiettivo principale di Qatar Airways. La Business Class, infatti, offre comfort, spazio, moderne tecnologie e un servizio d’eccellenza che pongono il passeggero al centro dell’attenzione. A partire dall’elegante cabina, rinnovata nel design, aperta e spaziosa grazie ai sedili reclinabili, dotata di illuminazione Led che cambiando colore e intensità durante le varie fasi del volo aiuta a superare il disagio del fuso orario. Ogni postazione dispone dello spazio per lavorare in massima riservatezza e facilitando la

rport di Doha, disegnata dall’architetto Antonio Citterio, il rinnovamento completo del sistema di intrattenimento in volo della compagnia, l’Oryx One, l’introduzione di nuovi kit da viaggio in tutte le classi, nuovi menu a bordo e miglioramenti al processo di check-in. Innovazione e massima attenzione a ogni aspetto, dunque, per garantire un’esperienza di viaggio esclusiva che associa a un servizio d’eccellenza su misura l’ospitalità mediorientale propria del Paese della compagnia.

giusta e indispensabile concentrazione. Sono presenti tutti gli apparati tecnologici necessari: prese per computer portatile, porte Usb, accesso live alle notizie e quotidiani da tutto il mondo. Alcuni aerei B787, A350, A380, A319 e alcuni A330, forniscono anche il nuovo servizio OnAir, che permette di usare lo smartphone anche in volo grazie ai servizi wifi e Gsm presenti a bordo. Per il manager impegnato, che vuole “staccare la testa” dagli affari, Qatar Airways ha recentemente lanciato Oryx One, un’interfaccia innovativa per il sistema di intrattenimento in volo, aumentando il numero di film e spettacoli televisivi a bordo da 950 a duemila. Senza dimenticare la cucina a cinque stelle ed esperti sommelier scelti per creare menù esclusivi per la Business Class. Squisite prelibatezze sapientemente presentate, vini rinomati e un servizio su richiesta permettono di assaporare delicatezze dolci o salate in qualsiasi momento del viaggio. L’attenzione ai particolari e ai dettagli si manifesta anche nel momento del riposo, garantito da un comodo “rifugio” fatto di fragranze e lussuoso abbigliamento da notte. A Indirizzo a fine rivista

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Check in

INNOVAZIONE

a cura della redazione

Mini-lounge low cost a Orio al Serio

CLASSI DI VOLO

Nuova Business Class sui voli Lufthansa

Dormire qualche ora in attesa del proprio volo è un plus notevole. All’aeroporto di Orio al Serio arriva per questo ZZZleepandGo: letto e relax low cost in una vera e propria minilounge appartata. In qualsiasi momento del giorno e della notte i passeggeri potranno rivolgersi a questo nuovo “modulo abitativo” concepito come una camera insonorizzata con letto, scrivania per lavorare, deposito bagagli, free wifi, schermo con orario dei voli sempre aggiornato, dotazione di prese Usb e 220V. Questo nuovo format di ospitalità “fast&cheap” si può anche prenotare da remoto o direttamente in aerostazione usando una apposita App o il computer, e pagando con carta di credito, di debito o prepagata. Il costo del servizio è di otto euro la prima ora, sette euro ogni ora successiva. Le lenzuola si cambiano in automatico all’arrivo di un nuovo ospite, e l’abitacolo è ogni volta igienizzato e profumato.

Lufthansa ha completato il proprio programma di rinnovamento delle cabine con l’introduzione su tutti i 106 aerei a lungo raggio delle innovative Business ed Economy Class con nuove cabine e poltrone anche per i 76 posti di First Class. All’interno di un unico programma di ristrutturazione dell’intera flotta a lungo raggio, Lufthansa Technik ha sostituito, modificato o installato circa 39mila posti: seicento in First Class, settemila in Business e più di 27.600 in Economy. In Business Class grazie alla pressione di un pulsante, il sedile può essere trasformato in un comodo letto orizzontale di 1,98 metri di lunghezza. Per la nuova Premium Economy Lufthansa sono state installate invece 3.600 poltrone a bordo degli aeromobili a lungo raggio. Oltre a queste, anche l’intrattenimento di bordo è stato implementato con l’installazione di nuovi videoschermi e l’incremento dell’offerta di contenuti audio e video. TECNOLOGIA

Wifi a bordo, una panoramica Una volta gli uomini d’affari approfittavano del viaggio in aereo per sbrigare il lavoro urgente in santa pace visto che non erano raggiungibili. Oggi però il volo ha smesso di essere quella sorta di limbo (di lavoro o di riposo) senza connessione. Sono infatti sempre più le compagnie aeree che offrono il servizio di wifi a bordo. Il sito di prenotazioni alberghiere eDreams ha realizzato una guida che sotto forma di infografica pubblicata online che presenta i servizi di connessione wifi a bordo delle maggiori compagnie aeree e di alcune low cost. Alcune di essere offrono il servizio gratuito in

classe business, come Turkish Airlines e Aer Lingus, ma e c’è anche chi ha già accolto una politica secondo la quale il wifi a bordo è gratis per tutti, come sui voli Norwegian e JetBlue. Altri vettori, come Air Berlin e Iberia, suggeriscono di scaricare l’apposita App prima di salire a bordo per potersi connettere in volo attraverso il proprio cellulare ed erogano un servizio a pagamento rispettivamente per durata e per megabyte scaricati. Tra le low cost, Vueling ha reso disponibile il servizio solo sul nuovo Airbus A320, ma in futuro la compagnia pensa a espanderlo ad altri aeromobili.

HUB

Ryanair fa base a Malpensa Tutto pronto per l’arrivo di Ryanair all’aeroporto internazionale di Milano Malpensa, dove il vettore low cost aprirà una nuova base a partire dal primo dicembre. Quella di Malpensa sarà la 73esima del network della compagnia e la 15esima in Italia. Sono quattro le nuove rotte previste: Londra Stansted, Comiso, Bucarest e Siviglia. Con un investimento di cento milioni di dollari, i nuovi collegamenti dovrebbero secondo le previsioni trasportare circa 450mila passeggeri l’anno e impiegare cento persone presso l’aeroporto lombardo. Orio al Serio, secondo quanto annunciato da David O’Brien, Chief Commercial Officer di Ryanair, resterà comunque il quartier generale in Italia.

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NUOVE ROTTE

Air Canada, 2015 da record per voli e passeggeri

Vueling cresce e investe su Milano

Ɓ Č ňņŇŋ con numeri da record. Il riempimento medio degli aeromobili partiti dall’Italia ėŎŇďō Č ŏŋď Č ŇďŊņņ Č ʼnņŋ per il Canada. Ğ Č e aziende che hanno scelto di viaggiare con noi e senza i quali non avremmo mai potuto raggiungere questi tra ğČ Ɓ Č ď Ğ ňņŇŌ æ Č ® ňň Ħ ňʼn æ ė ħ ŇŇ Č Č ğď ňņŇŌ ŇďŋŊň

Ɓ Č Ɓ Gran Canaria per un totale di sette Č ŌŇŌďŌōň ŋŎ cento rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. La nuova rotta per Amsterdam è operata già duran Č tire dal primo febbraio con una fre Č per tutta l’estate. Il volo per Gran Canaria sarà inaugurato il prossimo ňŎ Č Ɓ Ňōď La compagnia conferma anche le Č Č ď Č ėŎň Ňŋ ­ ėŎŊ quanto riguarda lo scalo lombardo.

programma e mezzo milione i posti offerti da e per il Canada. In totale i voli ė ňŌ ʼnŇ Č ė ď Č æ Č nuovi servizi a bordo e a terra.


ALLEANZE

SOLO ONLINE

Avianca Brasil entra in Star Alliance

Light Alitalia, la tariffa per il solo bagaglio a mano

Avianca Brasil entra a far parte dell’alleanza aerea Star Alliance. Con l’ingresso del vettore brasiliano si aggiungono 15 nuove destinazioni in Brasile alle 12 già servite dalle compagnie aeree dell’alleanza, per un totale di 27. Sono complessivamente 13 i vettori membri che ora servono il Brasile: Air Canada, Air China, Avianca, Avianca Brasil, Copa Airlines, Ethiopian Airlines, Lufthansa, Singapore Airlines, South African Airways, Swiss, Tap, Turkish Airlines e United. L’entrata di Avianca Brasil rafforza ulteriormente la posizione di Star Alliance come alleanza con il maggior numero di compagnie aeree in questo mercato.

Si chiama Light la tariffa introdotta da Alitalia dedicata a chi viaggia col solo bagaglio a mano in Italia e in Europa. Le tariffe partono da 79 euro andata e ritorno e sono disponibili per volare su selezionati voli diretti nazionali e internazionali fra Italia e Germania, Francia, Spagna, Inghilterra, Grecia, Turchia, Polonia, Romania, Georgia, Algeria ed Egitto. Nella tariffa è compreso il catering a bordo; si guadagnano inoltre miglia e si viaggia sui principali aeroporti italiani ed europei il posto a bordo verrà assegnato automaticamente. Chi viaggia con Light dovrà effettuare il check-in esclusivamente online su Alitalia.com o attraverso le App Alitalia per smartphone e tablet, oppure negli aeroporti solo presso le postazioni fast check-in.

FLOTTA

PRENOTAZIONI

Delta, si paga con bonifico

Singapore: volo non-stop per New York di 19 ore

Delta Air Lines introduce una nuova opzione di pagamento per le prenotazioni effettuate dal sito delta.com, con l’introduzione del servizio di bonifici bancari online in tempo reale. Disponibile in dieci Paesi europei e a Singapore, questo metodo di pagamento si aggiunge a quelli già esistenti (carta di credito e di debito). Per offrire questa nuova procedura di pagamento Delta ha stretto una partnership con Global Collect, la divisione di pagamenti elettronici di Ingenico Group. Scegliendo l’opzione di bonifico online nella pagina pagamenti, i clienti vengono indirizzati in modo sicuro al network bancario attivo nel loro mercato, per esempio Sofort in Italia. Una volta confermato l’importo i passeggeri vengono re-indirizzati al sito del vettore per il completamento della transazione e l’emissione dei biglietti.

© FIXION MMS

Sarà Singapore Airlines ad avere la nuova versione a lunghissimo raggio (Ultra-Long Range) dell’A350-900. Ottimizzata per dei voli non stop con destinazione gli Stati Uniti, la nuova versione dell’aeromobile, denominata A350-900Ulr (Ultra-Long Range) sarà dotata di un sistema di alimentazione a carburante modificato, che consente di incrementare il carburante trasportato, e di un maggiore peso massimo al decollo. Presenterà inoltre una serie di ottimizzazioni aerodinamiche che consentiranno all’aeromobile di servire la costa occidentale degli Stati Uniti e New York. La rotta con destinazione la Grande Mela costituirà il volo commerciale più lungo al mondo, la cui durata stimata sarà di circa 19 ore.

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OSSERVATORIO BUSINESS TRAVEL 2016

Sponsor ufficiali TM

Con il supporto di

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Viaggi, fatturato e soddisfazione dei clienti del turismo dʼaffari italiano nel 2015

TURISMO d’AFFARI 27/01/16 12.07


EXECUTIVE SUMMARY

Un anno in crescita Trasferte di lavoro in aumento oltre il 3% e spesa a + 2% contraddistinguono un 2015 a segno positivo per i viaggi d’affari delle aziende italiane. Gli ottimisti prevalgono nelle previsioni che riguarderanno il 2016 Un’economia finalmente in crescita sia a livello internazionale sia in Italia segna un anno positivo anche in tutti i segmenti del business travel in Italia. Sono confortanti a questo proposito i dati della quindicesima edizione dell’Osservatorio Business Travel, che la rivista Turismo d’Affari ha presentato in occasione della Bit (Borsa Internazionale del Turismo) di Milano. La ricerca, che analizza il mercato del turismo d’affari in Italia nel 2015, è condotta dal professor Andrea Guizzardi e realizzata con il supporto scientifico e tecnico della Scuola Superiore di Scienze Turistiche e il patrocinio del Dipartimento di Scienze Statistiche dell’Università di Bologna. Sponsor ufficiali sono HRG Italia, HRS - Hotel Reservation Service e Vueling con il supporto di AirPlus International Italia. In linea con i mercati europeo e nazionale, i viaggi d’affari delle imprese italiane sono cresciuti nel 2015 del 3,3% rispetto al 2014 raggiungendo quota 31,8 milioni. Confermato l’andamento positivo iniziato nel 2014, l’incremento riguarda tutti i segmenti, compreso quello intercontinentale che, pur registrando la performance peggiore (+1,7%) a causa dell’indebolimento della domanda dei Paesi emergenti e dell’aumentato livello di rischio in diverse aree, è sostenuto dalla crescita degli investimenti diretti esteri delle aziende italiane. L’escursionismo d’affari in aumento del 4,5% influisce negativamente sulla durata media dei viaggi con l’aumento dei pernottamenti che si ferma al 2%. Nel 2015 la spesa per i viaggi d’affari sale a 19,5 miliardi di euro (+2%). Molto differenti le dinamiche sui segmenti nazionale (+ 3,3%) e internazionale (+1,2%) soprattutto a causa dei prezzi dei servizi travel, in diminuzione sul mercato internazionale, mentre in Italia il crollo del costo dei carburanti è stato in parte bilanciato da importanti aumenti nel costo dei passaggi aerei e degli hotel. Anche il 2016 sarà un anno a segno più secondo i travel manager, con una previsione positiva per il terzo anno consecutivo. «Gli ottimisti prevalgono soprattutto nel terziario a causa della maggiore esposizione delle nostre imprese industriali al rallentamento delle economie emergenti – spiega Andrea Guizzardi – e a crescere saranno soprattutto spesa e trasferte sui mercati core per il terziario ovvero i segmenti nazionale ed europeo. Nel complesso le valutazioni dei travel manager intervistati sono compatibili con un aumento della spesa, in termini nominali, tra 2,5 e 4,5%. La proiezione sconta le positive prospettive di crescita per l’economia nazionale, la rivalutazione del dollaro ma prezzi del petrolio stabili. Rimane comunque una grande incertezza legata alle prospettive di crescita economica nei Paesi emergenti, in primis la Cina». II TdA 1-16 OBT 2016.indd 2

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Il mercato italiano dei viaggi d’affari nel segmento corporate 1) Misura e analisi del turismo d’affari III 2) Dimensione del mercato: i volumi III 2.1 I l quadro macroeconomico 2.2 l viaggi d’affari

III V

3) La durata dei viaggi d’affari VII 4) Il mezzo di trasporto 5) La motivazione del viaggio d’affari

VIII X

6) Dimensione del mercato: i valori XI 6.1 L e previsioni di spesa (un altro anno di crescita!) XIV

Appendice

(note metodologiche)

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Il mercato italiano dei viaggi d’affari nel segmento corporate   1) MISURA E ANALISI DEL TURISMO D’AFFARI L’Osservatorio Business Travel Italia (Obt) ha concluso la sua quindicesima edizione. In questo rapporto è contenuta la sintesi dei risultati e il confronto con i dati rilevati negli anni passati. Promosso dalla rivista Turismo d’Affari, l’osservatorio ha il supporto scientifico e tecnico della Scuola Superiore di Scienze Turistiche e il patrocinio del Dipartimento di Scienze Statistiche dell’Università di Bologna. L’indagine si è svolta in una singola tornata tra novembre e dicembre 2015 intervistando direttamente i responsabili della gestione dei viaggi di un campione di imprese stratificato per dimensione e settore produttivo. L’indagine ha riguardato imprese con almeno 10 addetti; l’osservatorio non comprende i viaggi degli occupati nella pubblica amministrazione e nell’agricoltura. L’intervista all’azienda, rispetto all’intervista alle famiglie o ai viaggiatori con cui attualmente sono raccolte le informazioni ufficiali sul turismo d’affari, oltre a essere da un punto di vista teorico più appropriato (è l’azienda che compra i viaggi1), permette di approfondire aspetti altrimenti non rilevabili quali: l’“escursionismo” d’affari, le aspettative sulle dinamiche future della domanda, le strategie con cui è gestito l’impiego di questo input intermedio e le valutazioni di chi - nelle imprese - acquista i servizi. Il particolare punto di vista adottato in questa indagine permette, quindi, sia analisi di tipo “macroeconomico” sull’intero sistema sia analisi di tipo “aziendale” sugli stili di gestione e le preferenze di acquisto. I risultati ottenuti possono così essere usati dai policy maker per valutare la reale dimensione di questo importante mercato, dagli operatori del settore per predisporre un’offerta mirata sulle esigenze dei clienti e dalle stesse imprese che partecipano alla rilevazione per confrontare i propri risultati e/o strategie di gestione. 2) DIMENSIONE DEL MERCATO: I VOLUMI

2.1 Il quadro macroeconomico Il 2015 è stato un anno di crescita per l’economia globale e il commercio internazionale. Si è ridotta la forbice nelle dinamiche tra Paesi emergenti e Paesi sviluppati, con i primi frenati dal rallentamento dell’economia cinese. In Europa si è confermata la fase di espansione e anche l’economia italiana è uscita dalla lunga fase recessiva. È tuttavia rimasta forte la propensione a investire all’estero delle multinazionali italiane mentre, sul fronte interno, vi è stato un graduale recupero della propensione alla spesa delle famiglie. Nel prossimo futuro il commercio mondiale è previsto in crescita tendenziale del 4,1%, un valore che sintetizza la debolezza dell’interscambio commerciale dei Paesi emergenti dell’Asia e il ritrovato vigore dell’export delle economie avanzate. In Italia il quadro per il 2016 è positivo: la domanda interna è vista in netta ripresa come anche gli investimenti. Il 2015 è stato un anno positivo per l’economia globale. Secondo l’Fmi2, Pil e commercio internazionale hanno fatto registrare incrementi rispettivamente del 3,2% e del 3,3%. Rispetto agli anni più recenti si riduce la differenza tra economie avanzate (+2,0%), in uscita dalla lunga fase recessiva, ed emergenti (+4,0%) frenate dal rallentamento dell’economia cinese e dalle performance particolarmente negative di Brasile e Russia. In Cina la dinamica del Pil (+6,8%) è linea con gli obiettivi definiti dal governo nell’ambito del processo di transizione verso un modello di sviluppo più fondato sui consumi delle famiglie e meno Osservatorio Business Travel 15a

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1 Per una disamina più approfondita si veda: A. Guizzardi (2003) “Misura ed Analisi dei Viaggi nel Segmento Affari”, in “Il pensiero e la scienza nel turismo italiano” pp. 75-84, ministero delle Attività Produttive, Direzione Generale per il Turismo, Roma 2 World Economic Outlook (2015), proiezioni di ottobre 2015

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3

Banca D’Italia Bollettino Economico - N. 4/2015, ottobre 2015 (consultabile sul sito bancaitalia.it)

4 Istat, (2015) “Struttura, performance e nuovi investimenti delle multinazionali italiane all’estero”, Statistiche report dic. 2015

Banca D’Italia e Il Sole 24 Ore: “Sondaggio sulle aspettative di inflazione e crescita delle imprese con almeno 50 addetti” Bollettino Economico - N. 4/2015, ottobre 2015 (consultabile sul sito bancaitalia.it) 5

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su esportazioni e investimenti. Il rallentamento dell’economia cinese ha inciso negativamente sull’attività degli altri Paesi dell’Asia e delle economie esportatrici di materie prime energetiche e industriali, tra cui il Brasile (-3,0%) e la Russia (-3,8%), dove pesano anche le sanzioni economiche imposte dall’Unione Europea e dagli Stati Uniti. Nei Paesi avanzati il quadro sembra meno incerto. Sul finire d’anno la Fed ha aumentato i tassi di riferimento, certificando la buona salute dell’economia Usa, che cresce del 2,6% su base annua con un contributo positivo di tutte le componenti, ma soprattutto dei consumi delle famiglie. Nell’area dell’euro prosegue la ripresa dell’attività economica (+1,5%) anche se le previsioni non scontano le – incerte – conseguenze della frode Volkswagen. Il rallentamento dei Paesi emergenti e la brusca frenata dei prezzi dei beni energetici e delle materie prime non energetiche contribuiscono a contenere l’inflazione sia nelle economie Avanzate (attorno allo zero nell’area euro) sia in quelle emergenti, con le importanti eccezioni di Russia e Brasile dove i prezzi salgono del 15,7% e 9,5% – rispettivamente – per effetto della debolezza del cambio. La bassa inflazione ha rafforzato l’orientamento “accomodante” nella politica monetaria della Bce, che nel 2015 ha favorito la svalutazione dell’euro rispetto al dollaro (circa il 15% considerando le quotazioni medie annue). Il petrolio, a fine anno, è sceso sotto i 35 dollari al barile, sui minimi del 2015. Nel medio periodo le quotazioni non dovrebbero risalire: la domanda mondiale è infatti sensibilmente inferiore all’offerta di greggio a causa sia della debolezza dell’attività globale sia del ritorno sui mercati internazionali della produzione iraniana. Nel 2016 l’Fmi prevede una crescita dell’economia mondiale del 3,6%, un dato che potrebbe scendere in caso di un marcato rallentamento in Cina. Il commercio mondiale è previsto in crescita tendenziale del 4,1%. Il valore sintetizza la debolezza dell’interscambio commerciale dei Paesi emergenti dell’Asia e il ritrovato vigore dell’export delle economie avanzate. Anche in questo caso, una forte riduzione della dinamica degli investimenti cinesi si ripercuoterebbe negativamente sulle esportazioni di beni capitali di molte economie avanzate. Tra queste la Germania, le cui vendite in Cina comprendono una quota consistente di componenti prodotti in Italia e nel resto dell’Unione europea. In Italia, i principali indicatori confermano la ripresa e l’uscita dell’economia italiana dalla lunga fase recessiva. L’attività economica nel 2015 si stima3 in crescita dello 0,7%, sostenuta dalla domanda interna, in particolare dai consumi delle famiglie nel comparto dei beni durevoli, e dagli investimenti che incidono più direttamente sul potenziale produttivo come macchinari, attrezzature e beni immateriali. Il valore aggiunto è salito nei servizi e nell’industria in senso stretto, tanto che la produzione industriale (nei primi nove mesi del 2015) si è portata sul livello più elevato dall’autunno del 2012; è ancora diminuito il Pil nelle costruzioni e nell’agricoltura. L’andamento delle vendite all’estero è rimasto favorevole nel comparto manifatturiero, beneficiando della crescita delle esportazioni verso tutti i maggiori mercati di sbocco inclusa la Cina. A trainare il comparto l’aumentata competitività degli esportatori italiani – misurata sulla base dei prezzi alla produzione dei beni manufatti – che si è giovata delle dinamiche dell’euro. Anche dal lato dei consumi i primi nove mesi dell’anno mostrano una dinamica positiva. Il rialzo è stato sostenuto soprattutto dalla spesa in beni durevoli e dai servizi. Il reddito disponibile ha segnato un recupero superiore all’1% su base annua mentre il debito delle famiglie italiane – in rapporto al reddito disponibile – continua a mantenersi ben al di sotto di quello medio dell’area dell’euro. L’inflazione è stata di poco superiore allo 0%, condizionata dalla dinamica ancora marcatamente negativa della componente energetica, che ha effetti sui prezzi dei beni industriali. L’inflazione di fondo è invece sostenuta dal recupero della componente dei servizi e dei beni non alimentari destinati al consumo finale. Prosegue la crescita dell’occupazione, già rilevata al termine dell’anno passato. Si tratta di una crescita anche qualitativa, visto che aumenta l’incidenza delle assunzioni a tempo indeterminato mentre si sono ridotte le ore di Cig autorizzata utilizzate dalle aziende. In crescita anche la domanda di lavoro, come segnalato dal numero di posti vacanti. Nei primi otto mesi dell’anno l’andamento delle esportazioni è stato positivo (+0,7%). La vendita di merci è stata trainata dalla robusta espansione di quelle verso i Paesi della Ue; si sono al contrario ridotte le vendite nei mercati extra Ue, risentendo del rallentamento congiunturale nei Paesi produttori di petrolio e nelle altre economie emergenti. Alla crescita delle esportazioni hanno contribuito principalmente le vendite da parte delle imprese operanti nei settori dei prodotti petroliferi raffinati, della chimica farmaceutica e del “made in Italy”. Le importazioni di beni e servizi in volume sono cresciute di circa il 1,8% sospinte dalla componente dei beni (soprattutto macchinari, Osservatorio Business Travel 15a

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attrezzature e mezzi di trasporto). Continua il trend di espansione degli investimenti diretti all’estero. Secondo Istat4, nel biennio 2014-2015 si conferma la tendenza verso una crescente internazionalizzazione del sistema produttivo italiano. Il 61,4% dei principali gruppi multinazionali italiani attivi nell’industria e il 52,6% di quelli dei servizi hanno dichiarato di aver realizzato o progettato un nuovo investimento di controllo all’estero per il biennio 2014-2015 (+7% rispetto al biennio precedente). Più contenuta, ma sempre in crescita rispetto al biennio precedente, la propensione all’investimento estero dei gruppi multinazionali più piccoli. I nuovi investimenti all’estero sono focalizzati nelle attività core – produzione di beni e servizi – rispetto ad altre funzioni aziendali e risultano localizzati prevalentemente nell’Ue15. Le strategie di internazionalizzazione sono sempre più trainate da fattori diversi dalla riduzione dei costi. L’accesso a nuovi mercati è infatti la principale motivazione per realizzare nuovi investimenti tanto nell’industria quanto nei servizi; seguono l’aumento della qualità, lo sviluppo di nuovi prodotti e minori problemi di regolamentazione. In chiave prospettica, i giudizi sulla situazione economica generale registrano un netto miglioramento per il 20165, insieme con le attese sull’evoluzione della domanda e le valutazioni sulle condizioni per investire. Sull’andamento della domanda estera pesa il recente scandalo Volkswagen le cui conseguenze sulle imprese italiane potrebbero rivelarsi importanti. La Germania, infatti, costituisce il mercato di destinazione di circa il 23% della filiera automotive italiana.

2.2 I viaggi d’affari I viaggi d’affari delle imprese italiane crescono del 3,3% grazie a una analoga crescita dei mercati europeo e nazionale. Quest’ultimo conferma i buoni progressi fatti registrare nel 2014, tanto che ora tutti i segmenti del mercato dei viaggi d’affari sono allineati e in crescita. La peggiore performance del segmento intercontinentale (+1,7%) risente dell’indebolimento della domanda dei Paesi emergenti e dell’aumentato livello di rischio in diverse aree del globo, anche se continua a essere sostenuto strutturalmente dalla crescita degli investimenti diretti esteri delle aziende italiane. Sul piano geografico spiccano le performance di Stati Uniti e Brasile, mentre in Europa crescono soprattutto le trasferte verso Germania e Francia. La Cina mostra una crescita importante ma che è ben lontana dai valori a due cifre del recente passato. Il dato potrebbe preannunciare l’inizio di una fase di stasi per le trasferte delle nostre aziende, in coincidenza con l’avviarsi del processo di transizione dell’economia cinese verso un modello più sostenibile. Sul piano settoriale i viaggi dell’industria rimangono stazionari (+0,4%) mentre l’ottima performance del terziario (+4,3%) conferma la crescita registrata nel 2014. Questi ultimi due anni di crescita stabilizzano e rafforzano le prospettive del mercato nazionale dei viaggi d’affari sul medio periodo dopo che tra 2008 e 2013 si era registrata una perdita, cumulata, del 32%. Il mercato dei viaggi d’affari delle imprese italiane è cresciuto di un milione di trasferte arrivando nel 2015 a 31,8 milioni (vedi Tav.1). Tutti i mercati sono in crescita, un dato che conferma le aspettative delle aziende italiane misurate da questo osservatorio l’anno passato.

Tav. 1 - Viaggi d’affari per destinazione (valori assoluti x 1000) Totale nazionali

In Europa

Extraeuropei

Totale internazionali

Totale

Viaggi 2014

21.693

6.922

2.146

9.068

30.760

Viaggi 2015

22.428

7.150

2.183

9.333

31.761

Variazione % ’15/’14

3,4%

3,3%

1,7%

2,9%

3,3%

Il +3,3% complessivo riflette sia l’uscita dalla crisi dell’economia italiana sia la robusta espansione degli scambi con i Paesi della Ue. A guidare la crescita è il mercato nazionale (+3,4%) che, per la prima volta nel “dopo-crisi”, mostra una dinamica superiore a quella del mercato internazionale (+2,9%). L’incremento si spiega, dal lato della domanda, con la ripresa del clima di fiducia delle famiglie italiane, del loro reddito disponibile e con una migliore qualità dell’occupazione. Dal lato dell’offerta sono importanti le favorevoli valutazioni delle imprese sulle condizioni per investire e un minore razionamento del credito. Sul mercato internazionale spicca, per il secondo anno consecutivo, la performance del segmento europeo (+3,3%). La minore crescita del segmento intercontinentale (+1,7%) risente dell’indebolimento della domanda dei Paesi emergenti e dell’aumentato livello di rischio in diverse aree del globo. Il trend Osservatorio Business Travel 15a

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è, però, ancora marcatamente positivo, sostenuto dalla crescita degli investimenti diretti esteri, che si risolvono nell’incremento dei viaggi internazionali per molte attività che prima erano “stanziali di stabilimento” quali l’organizzazione del lavoro, il controllo qualità o, in generale, la supervisione tecnica. In ottica pluriennale (vedi Fig. 1) il dato 2015 conferma l’inversione di tendenza registrata l’anno precedente e certifica quindi l’uscita del mercato dei viaggi d’affari dalla lunga fase recessiva iniziata nel 2008. La dinamica rafforza il trend di lungo periodo che, a dispetto della prolungata congiuntura negativa, è sempre rimasto strutturalmente – e globalmente – in espansione, come confermato da diversi studi6 relativi ai Fig 1 - La dinamica annuale dei viaggi d’affari (2001-2015) principali Paesi avanzati. Si riduce leggermente la forbice tra la dinamica delle trasferte nazionali e internazionali: per la prima volta dal 2009 le prime mostrano tassi di crescita tendenziale superiori a quelli del mercato internazionale. Nel raffronto con i livelli pre-crisi il divario rimane comunque importante. Le performance dei due mercati sono infatti risultate molto differenti: il mercato nazionale ha perso il 14%, quello internazionale ha guadagnato il 7%. L’analisi per destinazioni7 mostra che l’America è il continente dove nel 2015 si è registrata la maggiore espansione dei viaggi internazionali dall’Italia grazie alle performance positive di Usa e Brasile. Al contrario, l’Africa mostra la peggiore performance (-8%). La diffusione del terrorismo jihadista ha determinato un vero e proprio crollo delle trasferte in buona parte dei Paesi mediterranei. Non appare un caso che il Paese più stabile dell’area, l’Egitto, mostra l’unica dinamica positiva. La crescita delle trasferte verso l’Asia (+3%) è penalizzata dalla forte riduzione dei viaggi verso il Giappone (-24%) e dal fatto che il resto del continente – esclusa la Cina - si è fermato a un +2% di crescita. La Cina – che rimane il principale mercato dei nostri viaggi d’affari – mostra una crescita del 6%, lontana dai valori a due cifre del recente passato. Il dato potrebbe preannunciare l’inizio di una fase di stasi per le trasferte delle nostre aziende, in coincidenza con l’avviarsi del processo di transizione dell’economia cinese verso un modello di sviluppo meno dipendente da esportazioni e investimenti e più attento alla sostenibilità. In Europa, grazie al consolidamento della ripresa congiunturale europea, Germania e Francia fanno registrare importanti incrementi, anche se è la Grecia il Paese che mostra la crescita maggiore (+15%) dopo un 2014 in forte contrazione. Le peggiori performance (-12%) si registrano sui mercati dell’Est europeo extra Ue, un dato che risente delle tensioni geopolitiche e delle sanzioni imposte dall’Unione alla Russia. Continua il trend negativo dei viaggi verso la Romania (-5%), dato che riflette la crisi di un’area che nei primi anni del millennio aveva attratto molte aziende italiane. L’analisi settoriale (Tav. 2) evidenzia che la crescita nelle trasferte d’affari è determinata dalla ottima performance del segmento terziario in tutti i segmenti di mercato. Il maggiore differenziale con la manifattura si ha sul segmento nazionale, dove la distribuzione commerciale si è avvantaggiata dei maggiori consumi delle famiglie e i servizi alle imprese hanno beneficiato della ripresa della produzione industriale.

Settore produttivo Totale industria Totale terziario Totale industria Totale terziario

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I viaggi nel settore manifatturiero Per il settimo anno consecutivo i viaggi internazionali delle imprese manifatturiere sono aumentati, nel complesso, più di quelli nazionali. Questi (-0,9%) non riflettono a pieno il migliorato quadro economico nazionale a causa Tav. 2 - Viaggi d’affari per destinazione e settore sia della de-industrializzazione e del downsizing del nostro In Italia In Europa Extra-europei Totale tessuto produttivo sia delle Valori assoluti (x 1000) performance negative del set3.250 3.753 1.348 8.351 tore delle costruzioni. 19.178 3.397 835 23.410 Sul mercato internazionale la crescita è abbastanza uniforVariazioni % ’15/’14 me tra segmenti. L’intercon-0,9% 1,7% 2,0% 0,4% tinentale (+2,0%) dopo anni 4,4% 5,1% 1,3% 4,3% in decisa crescita, risente in OsservatOriO Business travel 15a

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negativo del rallentamento della congiuntura nei Paesi emergenti mentre quello europeo accelera grazie alle performance di Francia e Germania. Il trend rimane comunque strutturalmente positivo. I legami tra controllate estere e casa madre sono oggi particolarmente importanti anche nei settori tradizionali del “made in Italy”. Secondo Istat8, la quota di fatturato esportato verso l’Italia dalle controllate italiane delle industrie della “fabbricazione di articoli in pelle” e di quelle “tessili e della confezione di articoli di abbigliamento”, ha raggiunto – rispettivamente – il 40,3% e il 45,2%. I viaggi nel settore terziario L’ottima performance del terziario (+4,3%) è particolarmente rilevante, perché si forma su entrambi i principali mercati di destinazione. Il +5,1% registrato sul segmento europeo è importante sia per l’ordine di grandezza sia perché la crescita conferma quella dell’anno passato e sottolinea la (recente) modificazione nel baricentro geo-economico di diverse aziende italiane dei servizi e della distribuzione. Anche a seguito di sette anni di difficoltà del manifatturiero nazionale, molte aziende del terziario si sono proposte come fornitori per realtà industriali e finanziarie multinazionali. L’integrazione sul mercato europeo permette anche di gestire la distribuzione, la logistica, il marketing o le vendite e i servizi post-vendita di realtà industriali o finanziarie che da più anni hanno acquisito una dimensione europea o mondiale. La forte crescita delle trasferte verso Germania e Francia, non sembra casuale. Di non minore rilievo il +4,4% realizzato sul mercato nazionale, quello dove si origina la maggior parte dei viaggi del comparto. Anche in questo caso si conferma la crescita registrata nel 2014, dopo che tra 2007 e 2013 si erano sempre osservati segni negativi e una perdita cumulata di circa 8 milioni di viaggi (il 32% del mercato). L’importanza di questi due anni di crescita va quindi oltre il dato quantitativo, perché stabilizza e rafforza le prospettive dell’intero mercato nazionale dei viaggi d’affari sul medio periodo. La dinamica positiva capitalizza una performance molto positiva di tutti i comparti. La distribuzione commerciale e i servizi alle persone hanno beneficiato della ripresa dei consumi delle famiglie (soprattutto nel comparto dei beni durevoli), in coincidenza con l’incremento del reddito disponibile e con un calo dei tassi di interesse, che ha fatto scendere la propensione al risparmio sotto il 9%. D’altro canto anche i servizi alle imprese hanno beneficiato della ripresa della produzione industriale.

6 World Tourism and Travel Council. (2015). Travel & tourism economic impact 2015 (nazioni varie). London, UK: World Travel & Tourism Council 7 Banca d’Italia (2015a): “Indagine sul turismo internazionale”. Aggiornamento settembre 2015 8

Istat, (2015) Op. Cit

3) LA DURATA DEI VIAGGI D’AFFARI Nel 2015 la forte crescita dell’escursionismo d’affari (+4,5%) riduce la durata media dei viaggi. La riduzione è nel solco di una dinamica di più lungo periodo sostenuta, dal lato dell’offerta, dalla crescita delle opportunità di trasporto (aereo low cost e alta velocità ferroviaria) e dal lato della domanda dalla convinzione – spesso non suffragata da elementi statistici – di potere ottenere sia risparmi economici sia guadagni di produttività del lavoro organizzando le trasferte in giornata. L’incremento dei pernottamenti si ferma quindi al 2% rispetto al 2014 (1,1 milioni sul mercato nazionale e -0,1 milioni sul mercato internazionale). Il quadro generale è determinato principalmente da quanto avviene nel terziario, dove l’importante progresso delle trasferte senza pernottamenti (+5,4%) si lega alla forte crescita delle trasferte in Italia. Il deciso rialzo nelle trasferte nazionali ha contribuito alla forte crescita dell’escursionismo d’affari registrato nel 2015 (vedi Tav. 3). I viaggi senza pernottamento hanno superato i 12,6 milioni (39,8% del mercato) con una crescita del 4,5%. In un mercato che guadagna oltre il 3% “scendono” i viaggi di durata più lunga (+1%) mentre risulTav. 3 - Viaggi d’affari per durata tano “stazionari” i viaggi con Valori assoluti (x 1000) uno o due pernottamenti, che continuano a rappresentare Nessun Uno o due Più di due Nessun Totale pernott. pernott. pernott. pernott. la parte principale del mercato con una quota del 41,7%. I 12.847 5.817 30.760 39,3% Viaggi 2014 12.096 “tagli” alla durata media delViaggi 2015 12.637 13.249 5.875 31.761 39,8% le trasferte più brevi si sono Variazione % concentrati sulle destinazioni 4,5% 3,1% 1,0% 3,3% ’15/’14 nazionali ed europee, dove Osservatorio Business Travel 15a

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Composizione % Uno o due pernott.

Più di due pernott.

41,8%

18,9%

41,7%

18,5%

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sono maggiori le opportunità offerte dal trasporto aereo (anche a basso costo) per raggiungere le principali mete comunitarie dei nostri viaggiatori d’affari (Francia e Germania soprattutto). L’effetto netto – congiunturale – è una riduzione nella Valori assoluti (x1000) Variazione rispetto al 2014 durata del viaggio d’affari Nessun Uno o due Più di due Nessun Uno o due Più di due “medio”, che però è nel solco Totale pernott. pernott. pernott. pernott. pernott. pernott. di una dinamica – strutturale 2.236 3.589 2.527 8.352 1,6% -0,5% 0,8% Industria – iniziata già prima della crisi con la crescita delle opporTerziario 10.401 9.661 3.348 23.410 5,1% 4,5% 1,2% tunità di trasporto aereo low cost (nuovi aeroporti e orari) e rafforzatasi negli anni più recenti grazie alla diffusione capillare dell’alta velocità ferroviaria. La crisi economica e la diffusione delle tariffe scontate hanno poi modificato strutturalmente il mercato anche dal lato della domanda. Oggi le aziende risultano molto determinate nel comprimere la durata del viaggio, nella percezione di potere ottenere sia risparmi economici sia guadagni di produttività del lavoro, spesso senza sapere/potere verificare se la strategia risponde veramente agli obiettivi9. Purtroppo questo comportamento genera un importante fenomeno pro-ciclico che accentua 9 Guizzardi, Stacchini, Ranieri (in l’instabilità del mercato dei viaggi d’affari che, nei momenti di difficoltà, oltre ai viaggi rischia press) “Best buy: what does it means in corportate travel”, Current Issue in di perdere pernottamenti. Va comunque sottolineato che “comprimere” i tempi di trasferta Tourism, Taylor & Francis ed. spesso implica la domanda di servizi ausiliari ad alto contenuto tecnologico, di innovazione e di preparazione del personale. A trasferte più brevi si accompagna quindi, generalmente, la 10 Secondo Uvet-American Express domanda di servizi a maggior valore aggiunto che possono parzialmente compensare la perdita (2015), Business travel survey 2015, nel 3° trimestre 2015 si è assistito di fatturato legata al mancato pernottamento. al sorpasso del treno sull’aereo nella Quanto osservato è compatibile con un incremento del 2% dei pernottamenti rispetto al 2014, tratta Milano-Roma pari a circa un milione di notti. La dinamica non è però omogenea su tutti i segmenti: il mer11 cato nazionale cresce di circa 1,1 milioni, il mercato europeo perde circa 70mila notti e quello Istat (2015a) Numeri indici Nic per voci di prodotto; consultabili sul sito intercontinentale ne perde 30mila. www.istat.it I risultati per macro branche produttive (vedi Tav. 4) non mostrano particolari differenziazioni rispetto al trend generale. Tutti i settori vedono diminuire le quote di viaggi lunghi a favore di 12 Dati riferiti ai primi 9 mesi del quelli di durata più breve, anche se nel terziario crescono anche i viaggi con uno o due pernot2015; fonte Dataforce (Quattroruote, allegato al n° 723, Dicembre 2015) tamenti (+4,5%) in concomitanza con l’importante crescita delle trasferte in Europa. Tav. 4 - Viaggi d’affari per durata (prospettiva settoriale), anno 2015

4) IL MEZZO DI TRASPORTO Anche nel 2015 è il treno il mezzo di trasporto che fa registrare la migliore performance (+3,9%) grazie al progresso delle trasferte nazionali. L’aereo (+3,8%) ha quasi azzerato il differenziale dei tassi di crescita grazie soprattutto alla performance del mercato europeo. Il mercato nazionale avanza di circa 200mila voli, il miglior risultato da quando è iniziata la concorrenza con l’alta velocità. L’automobile rimane il mezzo preferito dai business traveller, sebbene registri un tasso di crescita inferiore (+2,6%). Segnali positivi si registrano sul piano qualitativo, visto che si è stabilizzato il fenomeno del downgrading e downsizing delle flotte e, soprattutto, si è leggermente ridotta la durata media di utilizzo dei veicoli. In sintesi nel 2015 si conferma l’effetto di sostituzione tra mezzi di trasporto che sta da alcuni anni privilegiando il treno. Tuttavia, il mercato sembra ormai prossimo al nuovo equilibrio “post alta velocità”, visto che diversi fattori giocano a favore di auto e aereo nel nuovo scenario macroeconomico espansivo. Anche nel 2015 le trasferte su rotaia fanno registrare la migliore performance (3,9%, vedi Tav. 5), un dato di rilievo anche perché dalla stima sono escluse le trasferte di un grande utilizzatore della ferrovia come il settore pubblico. Si conferma quindi il trend positivo che ha caratterizzato il trasporto ferroviario da quando è stato possibile viaggiare ad alta velocità10. Quest’ultima modalità di trasporto sta anche continuando ad assorbire parte del trasporto ferroviario tradizionale, che oramai raccoglie solo poco più del 30% delle preferenze nel segmento business, grazie sia alla sempre maggiore offerta di tratte e orari sia a politiche di prezzo molto aggressive. Anche l’aereo ha mostrato una performance superiore al dato medio (+3,8%), e quasi azzera il differenziale dei tassi di crescita con il treno. La dinamica positiva si determina prevalentemente VIII TdA 1-16 OBT 2016.indd 8

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Tav. 5 - Viaggi d’affari per mezzo di trasporto sul mercato internazionale, e in particolare sulle trasferte in Valori assoluti (x 1000) Composizione % Europa, ma è importante notaAuto Treno Aereo Totale Auto Treno Aereo re che anche il mercato nazio4.498 11.978 30.760 46,4% 14,6% 38,9% Viaggi 2014 14.284 nale avanza di circa 200mila voli, il miglior risultato da Viaggi 2015 14.660 4.673 12.428 31.761 46,2% 14,7% 39,1% quando è iniziata la concorVariazione % 2,6% 3,9% 3,8% 3,3% renza con l’alta velocità. ’15/’14 Il +2,6% dell’automobile, ne consolida il primato come mezzo preferito dai business traveller con una quota di mercato del 46,2%, ma l’incremento di quasi 400mila trasferte rimane tuttavia inferiore a quello osservato per le trasferte nazionali. Il vistoso calo dei prezzi del gasolio da autotrazione (sceso in media del 12,3%11) e la forte crescita di nuove immatricolazioni (16,4%)12 non sono quindi bastati a interrompere l’emorragia di trasferte dal trasporto su gomma a quello su rotaia che questo osservatorio rileva da diverse edizioni. La dinamica settoriale (vedi Tav. 6) mostra che dopo anni di predominio dell’alta velocità l’industria torna a preferire l’aereo come mezzo di spostamento anche sulle distanze brevi. Il decremento dei passaggi auto e treno va infatTav. 6 - Viaggi d’affari per mezzo di trasporto (prospettiva settoriale) ti ben oltre la diminuzione di -0,9% delle trasferte nazioValori assoluti (x 1000) Variazione rispetto al 2014 nali. Tale tendenza si osserva Auto Treno Aereo Totale Auto Treno Aereo anche nel terziario seppure in 2.493 950 4.908 8.351 -2,1% -1,3% 2,1% Industria questo caso la crescita delle Terziario 12.169 3.724 7.517 23.410 3,7% 5,3% 4,8% trasferte aeree “brevi” è soprattutto legata alla crescita del mercato europeo mentre in ambito nazionale si è privilegiato soprattutto il treno. La buona performance settoriale del trasporto su gomma è invece guidata dall’incremento di attività (e trasferte) della distribuzione commerciale che rimangono i maggiori utilizzatori di auto. In sintesi, nel 2015 si è confermato l’effetto di sostituzione tra mezzi di trasporto che sta, da alcuni anni, aumentando la quota di mercato del treno. Tuttavia l’intensità di tale effetto è molto diminuita rispetto agli anni passati e (alle condizioni attuali) si può prevedere che nel 2016 sarà ancora minore. Il mercato sembra ormai prossimo al nuovo equilibrio “post alta velocità”, visto che diversi fattori giocano a favore di auto e aereo nel nuovo scenario macroeconomico espansivo. I viaggi in auto beneficeranno dell’incremento del parco auto, favorito dalle recenti norme fiscali sulla deducibilità (vedi Ddl Stabilità), e di prezzi dei carburanti stabili. Sul piano qualitativo si vedono già segnali positivi quali la stabilizzazione del downgrading e downsizing delle flotte e, soprattutto, la riduzione della durata media di utilizzo dei veicoli prima della sostituzione. Anche il trasporto si sta avvantaggiando sia del moltiplicarsi delle tratte servite e degli orari, sia di schemi di pricing, sempre più aggressivi, in grado di premiare la trattativa e il know how degli uffici viaggi o delle Tmc. La prossima stabilizzazione del mercato sarà infine favorita da un ridimensionamento della percezione di convenienza relativa delle tariffe ferroviarie non modificabili (super economy o low cost). Le aziende hanno in parte sperimentato la difficoltà ad acquistare biglietti molto scontati (super economy o low cost) a causa del loro razionamento soprattutto in prossimità della data di partenza. Inoltre la diffusione di tecniche di business travel intelligence (e una crescente attenzione al dato statistico), ha permesso di indagare il comportamento dei viaggiatori, e in particolare il rispetto di date e orari fissate alla prenotazione, così da valutare l’effettiva convenienza delle tariffe non modificabili. Tutto questo a meno di prossimi “sconvolgimenti”. Vi è infatti un aspetto di grande incertezza che riguarda l’annunciata privatizzazione delle ferrovie. La scelta sulla carta potrebbe dare nuovo slancio al trasporto ferroviario a patto che le modalità di privatizzazione tengano conto del fatto che i treni ad alta velocità sono già un asset (pubblico) con una buona produttività. Osservatorio Business Travel 15a

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5) LA MOTIVAZIONE DEL VIAGGIO D’AFFARI Il 2015 è stato un anno favorevole soprattutto ai viaggi individuali per incontrare clienti e fornitori che crescono di quasi 900mila unità (+4,1%) mentre riunioni aziendali e fiere mostrano le maggiori difficoltà (+1,4% e +1,3% rispettivamente). Il risultato del comparto fieristico è appesantito dalle difficoltà del mercato nazionale; nemmeno l’Expo sembra essere stato un fattore decisivo per il segmento corporate. Al contrario i viaggi per Meeting (extra-aziendali), Incentive, Conferencing, Exhibition mostrano una buona crescita (3,0%). Questa, riflette un investimento in innovazione di processo, di prodotto e nel capitale umano che è importante per accompagnare le imprese fuori dal periodo di recessione. Purtroppo si osserva un gap tra imprese a capitale solo italiano e imprese con partecipazioni azionarie estere: le prime – in media – destinano al Mice il 7% del loro travel budget, le seconde il 13%. La crescita più importante (+5,1%) si registra nel segmento dei viaggi individuali per incontrare clienti e fornitori del terziario che, dopo anni di difficoltà, torna quindi a investire risorse nel proprio core business. Considerato che il comparto genera circa il 70% del Pil italiano, vi sono tutte le premesse per attendersi che anche nel 2016 continuerà la fase congiunturale positiva della nostra economia nazionale. L’analisi per motivazione (vedi Tav. 7) mostra un 2015 favorevole soprattutto ai viaggi individuali per incontrare clienti e fornitori che crescono di quasi 900mila unità (+4,1%). Tutti gli altri segmenti crescono meno del dato complessivo ma sono riunioni aziendali e fiere a mostrare le maggiori difficoltà (+1,4% e +1,3% rispettivamente). Il quadro complessivo può essere interpretato alla luce dell’importante crescita economica nazionale. Con il ciclo in uptrend aumentano infatti sia i clienti sia il ritorno economico delle singole trasferte, e l’impresa tende a spostare il focus dal contenimento dei costi all’aumento dei ricavi. Aumenta così la partecipazione a incontri organizzati da soggetti esterni, meno economici rispetto agli incontri organizzati in azienda ma anche molto meno impegnativi per l’organizzazione, che può quindi liberare risorse sul core business. Fiera Milano (2015), Relazione finanziaria semestrale 30 giugno 2015

Le trasferte per visitare fiere perdono quota di mercato (scendono al 15,5%) coerentemente con la fase di maturità che sta attraversando il mercato fieristico sia italiano sia europeo. Caratteristiche salienti di questa fase sono, secondo Fiera Milano13, la trasformazione delle manifestazioni da 14 Formato per circa due terzi dal “luogo di incontro della domanda e dell’offerta” a “evento che consente a espositori e visitatori segmento congressi, e per la restante maggiori opportunità di business”, oltre a un sempre maggiore sviluppo dei mercati asiatici e meparte da trasferte per lancio di nuovi dio-orientali. E, infatti, anche nel 2015 si osserva la forbice tra i risultati delle fiere internazionali prodotti o viaggi incentive (positivi) e i risultati delle fiere nazionali (appena positivi). Nemmeno l’Expo sembra essere stato un fattore decisivo per il segmento fieristico corporate nazionale; le imprese del nostro campione non hanno infatti evidenziato nessuna discontinuità significativa con le dinamiche del recente passato. Per il futuro gli operatori fieristici si attendono che la parte più consistente dei profitti venga dallo sviluppo di accordi con altri operatori, dal riposizionamento di alcune manifestazioni su segmenti di mercato affini o dalla riconversione delle strutture fieristiche in contenitori per eventi aziendali. A conferma delle attese i viaggi nel segmento “altro”14 mostrano una dinamica importante (+3,0%) molto vicina a quella del mercato nel complesso. La crescita dei viaggi per Meeting (extraaziendali), Incentive, Conferencing, Exhibition segnala che le aziende italiane ritornano a investire nella formazione scientifica e tecnologica del personale. Il dato ha un rilievo particolare perché investire nell’innovazione di processo, di prodotto e nel Tav. 7 - Motivazione del viaggio d’affari capitale umano rappresenta spesso un passaggio che acValori assoluti (x 1000) Composizione % celera l’uscita dai periodi di Incontri Incontri Riunioni Riunioni recessione. Purtroppo si regiclienti/ Fiere Altro Totale clienti/ Fiere Altro aziendali aziendali stra un gap tra imprese a cafornitori fornitori pitale solo italiano e imprese Viaggi 20.311 3.165 4.856 2.428 30.760 66,0% 10,3% 15,8% 7,9% con partecipazioni azionarie 2014 estere: le prime – in media e Viaggi senza considerare eventi stra21.135 3.208 4.918 2.500 31.761 66,5% 10,1% 15,5% 7,9% 2015 ordinari – destinano al Mice il Variazione 7% del loro travel budget, le 4,1% 1,4% 1,3% 3,0% 3,3% % ’15/’14 seconde il 13%. 13

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La differenza è in diminuzione rispetto a quanto registrato nel 2014 ma rimane comunque significativa e potrebbe penalizzare le prospettive di crescita macroeconomica per il 2016. Il condizionale è comunque d’obbligo visto che – tra i rispondenti ¬ i “top spender” attuano una gestione del Mice che è spesso indipendente da quella del business travel. Lo spaccato settoriale evidenzia crescite superiori alla meTav. 8 - Motivazione del viaggio d’affari (prospettiva settoriale) dia nei viaggi per incontrare Valori assoluti Variazione rispetto al 2014 clienti e fornitori di entrambi Incontrare Incontrare i settori produttivi qui consiRiunioni Riunioni clienti/ Fiere Altro clienti/ Fiere Altro derati (vedi Tav. 8). L’industria aziendali aziendali fornitori fornitori cresce “solo” dell’1,2%, zavorIndustria 5.418 1.083 1.207 643 1,2% -2,0% -0,7% 0,6% rata dal rallentamento delle economie dei Paesi emergenti Terziario 15.718 2.125 3.711 1.857 5,1% 3,1% 2,0% 3,8% dove la nostra manifattura è più esposta. Le ridotte opportunità di vendere prodotti industriali su questi mercati hanno anche frenato la partecipazione delle aziende del “made in Italy” (alimentare, abbigliamento, prodotti in cuoio, in legno…) alle fiere all’estero (-0,7%). La dinamica è stata insufficiente soprattutto nei grandi Paesi (Cina e Brasile). Le aziende del terziario mostrano dinamiche molto più sostenute. Il +5,1% osservato per incontrare clienti e fornitori indica che il comparto è tornato a viaggiare per realizzare il proprio corebusiness. Considerato che nei servizi si genera circa il 70% del Pil italiano, vi sono tutte le premesse per attendersi che anche nel 2016 continuerà la fase congiunturale positiva della nostra economia nazionale. A differenza di quanto osservato per l’industria “tiene” anche il segmento dei viaggi collettivi (riunioni aziendali +3,1% e altro +3,8%). La crescita conferma la crescente integrazione e diversificazione produttiva sui mercati europei delle nostre aziende. Nell’attività di una multinazionale dei servizi o della distribuzione commerciale, il coordinamento tra casa madre e le filiali nazionali è infatti cruciale in molte fasi del processo produttivo. Anche volendo contenere i costi, le maggiori difficoltà di comprendere/comunicare/coordinare il business in Paesi con sistemi legislativi, economici, sociali e culturali tra loro differenti rendono quindi difficilmente sostituibili/comprimibili le trasferte. 6) DIMENSIONE DEL MERCATO: I VALORI Nel 2015 la spesa per viaggi d’affari sale a 19,5 miliardi di euro, in crescita del 2,0%. Il dato sintetizza dinamiche molto differenti sui segmenti nazionale e internazionale, con il primo che cresce del 3,3% e il secondo che si ferma al +1,2%. Per comprendere il differenziale, oltre alla diversa performance in termini di viaggi, occorre considerare la dinamica dei prezzi. Nel mercato internazionale i prezzi dei servizi travel sono infatti diminuiti più che sul mercato nazionale, dove il crollo del costo dei carburanti è stato in parte bilanciato da importanti aumenti nel costo dei passaggi aerei e degli hotel. La deflazione ha accentuato il trend negativo del prezzo medio per viaggio. L’analisi settoriale evidenzia la crescita del solo terziario dove – nonostante la diminuzione dei prezzi – la dinamica della spesa si avvicina a quella dei viaggi a causa del forte aumento delle trasferte più costose per visitare fiere o convegni. Il comparto manifatturiero riduce la spesa domestica in concomitanza con la contrazione dei viaggi nazionali, ma non avanza nemmeno sul segmento internazionale, dove al calo dei prezzi si somma la scarsa crescita delle – più costose – trasferte intercontinentali. Il trasporto incide per il 57% sui travel budget delle aziende italiane, una quota in diminuzione a causa sia dalla forte contrazione della spesa per trasporto su gomma (-2,3%) sia del limitato aumento della componente di biglietteria aerea e ferroviaria, che cresce di appena lo 0,9% a fronte di un aumento dei passaggi vicino al 4%. In forte crescita la spesa per alloggio (+6,0%) sostenuta sia dall’aumento dei pernottamenti sia dall’aumento del costo medio della camera. L’aumento dell’escursionismo d’affari ha anche sospinto la spesa per la ristorazione (+3,4%). nsizing che aveva caratterizzato le revisioni delle travel policy aziendali negli anni più recenti. Nel 2015 la spesa per viaggi d’affari delle imprese private italiane a prezzi correnti è salita a quota 19,5 miliardi di euro, in crescita del 2,0% rispetto ai livelli dell’anno precedente (vedi Tav. 9). Nel dato sono comprese tutte le spese che le aziende italiane, con almeno 10 addetti, imputano a Osservatorio Business Travel 15a

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Tav. 9 - Spesa per viaggi d’affari (mln. di euro) Nazionale

Internazionale

Totale

Spesa 2014

6.774

12.334

19.109

Spesa 2015

6.998

12.488

19.486

bilancio come costo dei viaggi d’affari.

Il dato complessivo sintetizza dinamiche molto differenti sui segmenti nazionale e internaVariazione % ’15/’14 (a prezzi correnti) 3,3% 1,2% 2,0% zionale. Il +3,3% della componente nazionale è un risultato di grande rilievo perché conferma e migliora il risultato 2014, in un anno dove il costo dei carburanti è sceso in media del 12,3% e dove il valore unitario delle trasferte ha continuato a risentire dell’emorragia di passaggi aerei a favore della – meno costosa – alta velocità. Positiva anche la 15 Istat (2015a) Numeri indici Nic per performance della componente internazionale (+1,2%) sostenuta esclusivamente dalla forte rivavoci di prodotto; consultabili sul sito www.istat.it lutazione del dollaro, che ha pesato sui conti delle nostre imprese per circa 350 milioni di euro. Per comprendere la forbice tra i due mercati occorre considerare che il 2015 è stato un anno complesso dal lato dei prezzi, con effetti sul potere d’acquisto delle aziende italiane che sono diversificati sui mercati nazionale e internaFig. 2 - Dinamica annuale della spesa per viaggi d’affari 2001- 2015: zionale. Sul mercato nazionale la crescita dei complessiva (sopra), per singolo viaggio (sotto) prezzi di alloggio, vitto e trasporto aereo (rispettivamente 2,2%, 1,0% e 5,1%)15 è stata abbondantemente bilanciata dal crollo del costo dei carburanti. Sul mercato internazionale la forte diminuzione dei prezzi dei voli europei e intercontinentali (rispettivamente -3,4% e -4,4%) è stata invece solo parzialmente bilanciata dalla crescita nei prezzi dell’alloggio. Il risultato netto è quindi una deflazione che accentua la dinamica negativa del prezzo medio per viaggio (Fig. 2 sopra), innescata dalla minore crescita delle destinazioni a “lungo raggio”. Continua invece il trend positivo che ha caratterizzato la dinamica della spesa a prezzi costanti nei periodi più recenti (Fig. 2 sotto) e si riduce la forbice tra le dinamiche dei mercati nazionale e internazionale. Entrambi i mercati restano comunque diversi punti percentuali sotto il livello pre-crisi, un livello che difficilmente sarà raggiunto in futuro visto il trend negativo nel prezzo medio delle trasferte. A questo proposito, è opportuno evidenziare che prezzi medi in diminuzione non sempre possono essere letti come maggiore efficienza dei fornitori di servizi travel. A ben guardare, una possibile chiave di lettura può venire dal combinato dell’evoluzione dell’offerta dei servizi travel e dell’insufficiente attenzione delle aziende alla business travel intelligence. Da un lato i fornitori – nel tentativo di conquistare quote di mercato – non aumentano il servizio base ma piuttosto la complessità dell’offerta prevedendo numerose “integrazioni” a pagamento nell’ambito della sicurezza, comfort, salvaguardia dei dati, reporting, sostenibilità. Se – dall’altro lato – per carenza di “intelligence”, il servizio base fosse l’unico tracciato dalle aziende, la diminuzione del costo medio non rifletterebbe una reale condizione di migliorata efficienza dei fornitori ma sarebbe solo la conseguenza delle logiche di revenue management che suggeriscono di scorporare dal “best buy” i costi per la flessibilità (cambi, XII TdA 1-16 OBT 2016.indd 12

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rimborsi), per i servizi “accessori” (garage, colazione, accesso prioritario eccetera) o i costi indiretti (reporting, protezione informazione eccetera). Nel quadro per produzioni omogenee (Tav. 10) si evidenzia la crescita del solo terziario dove – nonostante la diminuzione dei prezzi – la dinamica della spesa si avvicina a quella dei viaggi a causa del forte aumento delle Tav. 10 - Spesa per viaggi d’affari e variazioni sull’anno precedente (prospettiva settoriale) trasferte “costose” per visitare fiere o convegni. L’increValori assoluti (mln. di euro) Variazione % rispetto al 2014 mento di spesa sul mercato Nazionale Internazionale Totale Nazionale Internazionale Totale nazionale (+4,4%) è tuttavia 1.338 7.223 8.561 -1,1% 0,2% 0,0% Industria superiore a quello sul mercaTerziario 5.660 5.265 10.926 4,4% 2,6% 3,5% to internazionale (+2,6%) sia perché le dinamiche dei prezzi nazionali sono state meno negative sia per una maggiore crescita dei viaggi in Europa rispetto a quelli intercontinentali sul segmento internazionale. Il comparto manifatturiero riduce la spesa domestica in concomitanza con la contrazione dei viaggi nazionali ma non avanza nemmeno sul segmento internazionale, dove la riduzione dei prezzi dei passaggi aerei ha più che compensato la crescita della domanda. Per comprendere lo 0,2% realizzato sul mercato internazionale va anche considerata la stasi delle – più costose – destinazioni nei Paesi emergenti e la professionalità degli uffici viaggi nel gestire in modo efficiente i – più costosi - viaggi intercontinentali. Come negli anni passati, la voce più rilevante nel determinare il valore del mercato dei viaggi d’affari in Italia è il trasporto, con una quota del 57,3% della spesa complessiva (vedi Tav. 11) in diminuzione frazionale rispetto all’anno passato. Il bilancio è frenato dal trasporto su gomma che – a dispetto della crescita nel numero di trasferte – fa registrare una spesa in diminuzione del 2,3% a causa della forte contrazione del costo di carburanti. La stessa componente di prezzo penalizza anche il risultato della biglietteria aerea e ferroviaria che cresce di appena lo 0,9% a fronte di un aumento dei passaggi vicino al 4%. Il differenziale Tav. 11 - Ripartizione della spesa per viaggi per macrotipologia di prodotto si amplia sul mercato interVariazione sul 2014 Euro (mln.) Quota nazionale, dove la crescita di Euro (mln.) (%) passaggi aerei è concentrata 11.088 56,9% -34 -0,3% Trasporto sul segmento europeo, quello dai biglietti meno costosi e - Biglietteria aerea/ferroviaria 7.093 36,4% 61 0,9% con la maggiore concorrenza - auto/noleggi/taxi/trasporti locali 3.995 20,5% -95 -2,3% dei vettori low cost. Sul merAlloggio 5.631 28,9% 319 6,0% cato nazionale il clima è più Ristoranti / vitto 2.767 14,2% 92 3,4% sereno visto che, secondo l’Istat, i prezzi dei passagTotale 19.486 377 2,0% gi sono aumentati molto più dell’inflazione e soprattutto si è ridotto al minimo il travaso di passaggi verso l’alta velocità ferroviaria. Sulla spesa per alloggio (+6,0%) incide in modo rilevante sia l’aumento dei pernottamenti sia l’aumento del costo medio della camera, forte soprattutto sui mercati intercontinentali, dove si stimano incrementi del prezzo medio della camera vicini al 20% a causa sia della svalutazione del dollaro sia dell’inversione dell’effetto “downsizing” che aveva caratterizzato le revisioni delle travel policy aziendali negli anni più recenti. L’aumento dell’escursionismo d’affari ha anche inciso sulla spesa per la ristorazione (+3,4%). Nel complesso il fatturato degli hotel e ristoranti sul segmento business è quindi aumentato di oltre 400 mln. che si sommano ai 400 mln dell’anno precedente. L’uscita dalla “crisi” sembra quindi consolidata, anche se va sottolineato che buona parte del fatturato si indirizza fuori dai confini nazionali: nemmeno l’Expo sembra avere inciso sulla spesa complessiva per hôtellerie del segmento corporate nazionale. OsservatOriO Business travel 15a

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6.1 Le previsioni di spesa. Un altro anno di crescita Per il terzo anno consecutivo – dopo la lunga fase negativa iniziata nel 2008 – anche il 2016 vedrà crescere la spesa e le trasferte soprattutto sui segmenti nazionale ed europeo. L’ottimismo è diffuso soprattutto tra i travel manager delle aziende del terziario. Dato che il segmento determina circa il 70% del Pil italiano, le previsioni dei travel manager confermano il consolidarsi della ripresa della nostra economia nazionale. Allargando la prospettiva temporale al triennio 2014-2016 si nota la preponderanza delle aziende che prevedono crescita stabile (29%) rispetto a quelle che registrano una spesa travel in ripetuta contrazione (appena il 6%). L’evidenza è compatibile con un aumento della spesa, in termini nominali, tra 2,5 e 4,5 punti percentuali (oltre il 5% nel terziario). La proiezione sconta le positive prospettive di crescita per l’economia nazionale, la rivalutazione del dollaro e prezzi del petrolio stabili. La variabilità prevista è soprattutto legata alla crescita economica nei Paesi emergenti; in primis la Cina, dove si è avviata la transizione verso un modello di sviluppo più sostenibile. Le trasferte dell’industria, che quasi monopolizzano il mercato intercontinentale, saranno quindi determinanti per il posizionamento del dato 2016 entro l’intervallo previsto.

Spesa in aumento Industria

40%

Servizi e distribuzione

50%

Totale

44%

Nel 2014 questo osservatorio aveva previsto un incremento nella spesa aggregata tra 1,5 e 3 punti percentuali, un valore che si rispecchia esattamente nel 2,0% effettivamente realizzato, tenuto conto della leggera deflazione nei prezzi travel. Come previsto, sono cresciute soprattutto le trasferte dalle imprese del terziario sul mercato nazionale, mentre il segmento manifatturiero si è sviluppato soprattutto all’estero. Per il 2016, le previsioni dei Tav. 12 - La previsione per settore travel manager sono ulteriormente migliorate. Per il terzo Previsione 2016 Previsione 2016 anno consecutivo – dopo la (risposte non pesate) (quote di spesa) lunga fase negativa iniziaSpesa Spesa Spesa Spesa Spesa ta nel 2008 – anche il 2016 stazionaria in diminuzione in aumento stazionaria in diminuzione vedrà quindi crescere la spesa 50% 10% 37% 46% 17% per viaggi d’affari delle imprese italiane. Gli “ottimisti” 36% 14% 56% 34% 10% sono quasi diventati maggioranza assoluta (vedi Tav. 12). Il 45% 11% 42% 43% 15% loro prevalere sui “pessimisti” è leggermente meno evidente nel dato non ponderato per quote di spesa (pesando cioè le risposte dei travel manager per quote di spesa amministrata) a causa della maggiore esposizione dei grandi viaggiatori della manifattura al previsto rallentamento di molte economie emergenti. Che una maggiore incertezza sul futuro sia peculiare delle imprese industriali è però evidente nel fatto che la maggior parte di queste riporta una spesa stazionaria, mentre la maggior parte delle imprese del terziario-servizi prevede una spesa viaggi in aumento (il 50% in entrambi i casi). L’ottimismo delle imprese attive nei comparti servizi e distribuzione, suggerisce che a crescere saranno soprattutto la spesa e le trasferte sui mercati nazionale ed europeo, dove si concentra la loro attività. Considerato che nel terziario si determina circa il 70% della ricchezza prodotta in ambito nazionale – e visto anche il robusto incremento delle trasferte per incontrare clienti e fornitori – queste previsioni rafforzano le prospettive di crescita dell’intera economia nazionale. Allargando la prospettiva temporale si riescono a valutare meglio le dinamiche dell’attuale fase di espansione. In Tav. 13 si sono incrociate le previsioni delle imprese sul 2016, con il risultato realizzato nel 2015, ottenendo – di fatto – un confronto sul triennio 2014-2016; i dati si riferiscono a risposte pesate per la spesa travel amministrata. L’elemento principale che caratterizza questo triennio “dopo crisi” è la preponderanza del peso delle aziende che sperimentano crescita stabile (29%) rispetto al peso di quelle che registrano una spesa travel in ripetuta contrazione (appena il 6%). Inoltre, se si esclude anche quel 20% del mercato che, dopo un 2015 difficile, prevede stazionaria la spesa travel, emerge che quasi una metà del mercato prevede di sperimentare livelli di spesa “stazionari” sui 3 anni. Si tratta di una evidenza estremamente positiva, considerato che l’indagine si rivolge direttamente a travel manager che possono scontare, con valutazioni prudenti (stazionarie), le attese sui risultati futuri della loro attività di saving o – più semplicemente – che possono non ritenere opportuno certificare in una indagine statistica aumenti nella spesa amministrata. In sintesi, quanto mostrato è compatibile con un aumento della spesa, in termini nominali, tra 2,5

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e 4,5 punti percentuali. Il dato Tav. 13 - Confronto tra dinamiche presenti e prospettiche della spesa (quote di spesa) sconta le positive prospettiNel 2016 Variazione ve di crescita per l’economia osservata Resterà nazionale indicate dalle prinAumenterà Diminuirà nel 2015 stazionaria cipali agenzie economiche (e confermate dalle previsioni Aumentata 29% 6% 9% 43% dei travel manager). Inoltre, Nel 2015 Stazionaria 12% 17% 0% 29% assume un ritorno a livelli più Diminuita 1% 20% 6% 28% elevati di inflazione nell’aera Attese 2016 42% 43% 15% 100% euro, un’ulteriore rivalutazione del dollaro e soprattutto prezzi del petrolio stabili. Quest’ultimo scenario è particolarmente critico vista la rilevanza che hanno i prezzi dei carburanti sul costo dei servizi travel e la grande incertezza che regna sullo scacchiere mediorientale. Nella prospettiva settoriale le attese rimangono più favorevoli nel terziario, che nel 2016 potrebbe sperimentare crescite superiori al 5%. Visti i mercati di riferimento, se ne avvantaggerebbero soprattutto gli operatori del mercato nazionale ed europeo. Le trasferte dell’industria (che quasi monopolizzano il mercato intercontinentale) dovrebbero rimanere stabili sugli attuali livelli. L’“outlook” rimane comunque negativo vista la prevista contrazione delle economie dei Paesi emergenti, in primis la Cina, dove è forte l’incertezza per le conseguenze della transizione da un modello di sviluppo industriale basato su export e investimenti a un modello più sostenibile.

Appendice (note metodologiche) L’indagine ha come obiettivo la misura della spesa per viaggi d’affari da parte delle imprese italiane definita come il totale dei costi per viaggi registrati a bilancio. Le risorse disponibili hanno imposto di escludere le imprese agricole, il pubblico impiego e le micro imprese dall’universo di riferimento che è pertanto limitata alle “sole” imprese private di dimensione superiore a 9 addetti. L’universo è definito ricorrendo all’archivio Asia 2013 e rappresenta circa il 25% delle imprese e il 70% degli addetti complessivi in Italia. Per l’indagine si è scelto un piano di campionamento stratificato a uno stadio come usualmente avviene nelle indagini presso le imprese. La previsione di realizzare un numero compreso tra 100 e 150 interviste ha consigliato di limitare il numero degli strati a 4; come variabili di stratificazione sono state considerate la dimensione (meno di 250, e 250 o più addetti) e la classificazione produttiva (industria e servizi). Nella scelta si sono considerati i risultati ottenuti nelle precedenti indagini, che hanno anche consentito di ottenere una stima preliminare della varianza di strato utilizzata per determinare la numerosità campionaria rispetto alla classificazione produttiva. Rispetto alla dimensione si è invece vincolato a priori la numerosità complessiva nei due strati (grandi imprese e Pmi) a 1/2. La scelta è stata dettata dalla volontà di garantire maggiore controllo della variabilità campionaria nelle imprese più grandi (economicamente più rilevanti). L’indagine si è chiusa il 30 dicembre 2015 con 94 rispondenti. Il processo di raccolta dei dati ha riguardato circa 1000 aziende di cui 96 rispondenti l’anno precedente, e le rimanenti 904 scelte casualmente. La redemption complessiva è del 9,5% ma scende al 2,0% se si considerano le sole aziende non rispondenti l’anno precedente. La frazione di campionamento complessiva è pari allo 0,012% e sale al 1,3% se si considerano le imprese con più di 250 addetti. Il processo di verifica della coerenza interna delle risposte è basato sull’analisi delle somme percentuali e sul controllo dei rapporti tra spesa in viaggi d’affari e addetti e/o fatturato. Le imprese che presentavano valori considerati anomali perché superiori a 3 volte lo scarto quadratico medio di strato sono state ricontattate. Il trattamento della mancata risposta parziale è stato affrontato dapprima visitando i siti internet delle aziende e imputando le informazioni mancanti qualora pubblicate; successivamente si è ricorsi a metodologie hot-deck dopo avere determinato le classi di imputazione in base alle variabili: Ateco, addetti e costo medio del singolo viaggio (classi). Nel caso fossero tali informazioni a mancare, si è provveduto a contattare il non rispondente; solo nel caso di ulteriore non risposta si è imputato il dato attraverso correlazioni con variabili note e (quando disponibili), con le informazioni comunicate nelle indagini precedenti. L’indagine statistica si è conclusa il 30.12.2015 ed è stata condotta mediante questionario elettronico auto-compilato. Le risposte sono quantitative e qualitative: le prime riguardano le grandezze 2015, le seconde giudizi in scala likert da 1 a 7 sulle tendenze passate e sulle dinamiche previste per il 2016. Osservatorio Business Travel 15a

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TURISMO d’AFFARI Sponsor ufficiali TM

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Reception

a cura della redazione

PARTNERSHIP

Preferred Hotel & Resorts e Katara Hospitality insieme per il Murwab Hotel Group Preferred Hotels & Resorts e Katara Hospitality, due dei maggiori leader dell’ospitalità a livello mondiale, hanno stipulato un accordo di partnership per il recente lancio di Murwab Hotel Group, la divisione operativa di hotel indipendenti di Katara Hospitality. Tre hotel di prestigio di Murwab Hotel Group in Qatar, Francia e Svizzera sono entrati così subito a far parte di Preferred Hotels & Resorts, mentre altri cinque in Europa e Medio Oriente – in fase di sviluppo – entreranno a far parte del Gruppo nei prossimi 18 mesi. Questa operazione permette alle singole proprietà di attingere all’esperienza di Preferred Hotels & Resorts nel settore dei viaggi corporate, nella gestione di hotel indipendenti e piccole collezioni, nella costruzione di strategie di marketing innovativo. In cambio, l’alleanza consente a Preferred Hotels & Resorts di essere presente per la prima volta in Qatar e di aumentare la sua brand awareness negli altri Paesi del Golfo. Il portfolio di Murwab Hotel Group offre ai propri ospiti un approccio alla cultura locale unitamente ai confort e ai servizi più all’avanguardia. 5 STELLE

APERTURE

Minsk Marriott Hotel debutta nella capitale bielorussa Marriott Hotels ha annunciato che nei primi mesi del 2016 aprirà il Minsk Marriott Hotel, il primo hotel a 5 stelle in Bielorussia. L’ampia hall in stile Marriott accoglierà gli ospiti nell’ingresso del nuovo hotel, che sarà caratterizzato da uno stile fresco e contemporaneo. Gran parte delle sue 217 suite e camere standard finemente arredate sono provviste di balconi e godono di una vista panoramica sul fiume; gli ospiti che desiderano gustare eccezionali esperienze culinarie dell’hotel potranno scegliere tra numerose possibilità, tra cui un accogliente ristorante mediterraneo con cucina a vista, un ristorante all’aperto con specialità di cacciagione, una terrazza estiva, una caffetteria ed un rum bar che offre una vasta scelta di rum esclusivi. La struttura sarà caratterizzata da 940 metri quadrati di area congressi per eventi aziendali e privati. persone, insieme a uno spazio multifunzionale per workshop, incontri privati ed eventi personalizzati. GOURMET

Mandarin Oriental, pioggia di stelle sui ristoranti Mandarin Oriental Hotel Group è stato premiato nell’edizione 2016 della Guida Michelin. Il Gruppo attualmente vanta infatti 16 stelle Michelin in 11 ristoranti, più di qualsiasi altro gruppo di hotel nel mondo. Gli hotel Mandarin Oriental, rinomati per l’eccellenza dell’accoglienza Bt e l’innovazione nella ristorazione, sono stati ancora una volta gratificati dalla Guida Michelin 2016 con dieci location premiate, per un numero totale di 11 ristoranti stellati e un totale di 16 stelle Michelin. Un risultato mai raggiunto da nessun’altra catena alberghiera al mondo. In Italia, il Gruppo è lieto di annunciare che dopo soli quattro mesi dall’apertura Seta, il ristorante del nuovo Mandarin Oriental, Milan, ha guadagnato una stella Michelin. L’Executive Chef Antonio Guida, di radici pugliesi, unisce le sue conoscenze locali con influenze provenienti da lunghi soggiorni in Toscana e Francia. Il menu di Seta propone piatti preparati con tecniche raffinate, creati per esaltare la superba qualità degli ingredienti, grazie al lavoro congiunto dell’appassionata brigata dell’hotel.

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Courtyard by Marriott, nuovo hotel in Russia Courtyard by Marriott Nizhny Novgorod City Center ha aperto le sue porte il 18 dicembre scorso nel centro storico della suggestiva città di Nizhny Novgorod. Situato nelle vicinanze del quartiere del business e a pochi passi dalle principali attrazioni della città, tra cui la strada pedonale Nizhegorodsky Kremlin, l’hotel è il settimo del brand Courtyard in Russia e offre 143 camere tra cui una Presidential Suite con ingresso privato. Sapiente mix di modernità e storia, l’hotel si compone di due strutture connesse: un edificio moderno e una town house del 19° secolo in stile Art Nouveau ristrutturata, che apparteneva un tempo a un famoso mercante della città. Gli hotel Courtyard sono pensati per garantire il massimo del comfort ed efficienza ai viaggiatori business, con spazi flessibili e minimalisti e la disponibilità 24 ore al giorno di cibo e bevande. La connessione wifi è gratuita in tutte le aree comuni. La ballroom, Svetloyar, situata nell’ala storica dell’hotel, conserva lo stile lussuoso delle sale da ballo russe del 18° secolo. Al suo interno sono serviti piatti della cucina russa ed europea. Centro 46 bistro si trova nella hall dell’hotel e offre pranzi informali e rinfreschi tutto il giorno.

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NEW IDENTITY

Suite Maserati all’AllegroItalia Il cinque stelle lusso AllegroItalia Golden Palace di Torino ha inaugurato la Suite Maserati, spazio a tema nato da una collaborazione del gruppo AllegroItalia Hotels & Resorts con la prestigiosa casa automobilistica. La nuova suite è stata pensata per tutti gli amanti dell’automobilismo italiano di lusso e si compone di una zona living con arredi storici, pezzi unici ed esclusivi per vivere la storia e la cultura dell’automobile sportiva, e di una zona notte, per trascorrere un emozionante soggiorno tra i raffinati ricambi originali Maserati da scoprire tra gli arredi della suite. Chi sceglie la Suite Maserati può vivere un’esperienza unica: AllegroItalia Golden Palace mette a disposizione degli ospiti un’elegante quattroporte Gts, modello capace di conciliare sportività ed eleganza per regalare una guida potente. ACQUISIZIONI

NH conquista la Colombia NH Hotel Group festeggia il suo ingresso in Colombia con il rilancio di 15 hotel situati nelle città principali del Paese, risultato dell’acquisizione avvenuta all’inizio dell’anno della catena Hoteles Royal, comprendente venti hotel in Colombia, Cile ed Ecuador. All’acquisizione ha fatto seguito un processo di integrazione di sistema, servizi e immagine dei brand. La Colombia diventa così un Paese strategico per lo sviluppo di NH Hotel Group in America Latina, dove la multinazionale gestisce già 57 hotel e oltre diecimila camere in dieci Paesi. Il risultato dell’operazione colombiana è un portafoglio di 15 hotel con 1.700 camere, di cui otto riconvertiti sotto il brand premium NH Collection e sette a marchio NH Hotels. LIBANO ESPANSIONI

Leonardo Hotels punta su Milano

Nuovo Mandarin Oriental a Beirut

Amplia il suo portfolio il Leonardo Hotels, che ha rilevato il quattro stelle lusso Hermitage per trasformarlo in quattro stelle superior che si chiama Leonardo Hotel Milan City Center. A disposizione degli ospiti dallo scorso settembre, l’hotel offre 130 camere e suite e vanta un perfetto stile italiano. Nei pressi del centro congressi MiCo, la struttura propone un ampio ingresso, un garage sotterraneo e soprattutto, per l’organizzazione di eventi, quattro sale meeting – in grado di accogliere un totale di duecento persone – dotate di lussuosi lampadari, nobili tappeti e tendaggi importanti che regalano un’atmosfera particolarmente elegante. Il wifi è gratuito nelle camere e nelle aree comuni. Oltre al Leonardo Hotel Milano Centrale, il Gruppo ha in programma l’inaugurazione, a marzo 2016, di una seconda struttura milanese di trecento camere.

Investe in Libano il Mandarin Oriental Hotel Group, che ha annunciato l’apertura del Mandarin Oriental, Beirut per il 2018. L’intero sviluppo comprende due edifici adiacenti situati nel Central District nel cuore della capitale libanese. L’hotel si troverà nella torre Sud, con 280 sontuose camere e suite e 25 appartamenti arredati. Il design sarà in stile contemporaneo, con la consueta spiccata attenzione per dettagli orientali del gruppo. La torre Nord ospiterà invece le 103 Residences at Mandarin Oriental. Mandarin Oriental, Beirut offrirà anche una proposta culinaria, con ristorante e bar aperti tutto il giorno, un’elegante lobby lounge e una spaziosa club lounge che si estenderà tra i piani inferiori delle due torri. Inoltre, un ristorante e bar attraverseranno la cima di entrambe le torri proponendo spettacolari viste sul panorama cittadino. La spaziosa Spa di Mandarin Oriental offrirà trattamenti olistici dedicati al rinvigorimento e il rilassamento del corpo.

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WEB

TURCHIA

Online il nuovo sito Boscolo Hotels Con oltre un milione di utenti e più di cinque milioni di pagine visitate nel 2015, il nuovo sito Boscolo Hotels (www.boscolohotels.com) è online con una veste grafica completamente rinnovata, in linea con il riposizionamento aziendale della Collezione Boscolo Hotels composta da sei hotel a 5 stelle unici e rappresentativi di una sola ispirazione: l’Italian Luxury Lifestyle. Ogni singola struttura della Collezione Boscolo Hotels conta gioielli unici per carattere, stile e personalità, permettendo ai propri ospiti di fare un viaggio nel viaggio, verso l’essenza più autentica dell’ospitalità e della città in cui si trovano ed evocando suggestioni inimitabili. Sulla scia di queste premesse è stato progettato il nuovo sito Boscolo Hotels, in grado di coinvolgere i clienti in una nuova esperienza di navigazione attraverso le emozioni delle immagini e la ricchezza dei nuovi contenuti editoriali. Pensato in un’ottica mobile friendly, il nuovo sito valorizza la dimensione social e la condivisione dei contenuti grazie all’integrazione con Facebook, Twitter e Pinterest. MID-MARKET

Hampton by Hilton, debutto romano Hilton Worldwide ha recentemente annunciato la firma dell’accordo di management con Hera Gestioni Alberghiere per l’apertura dell’Hampton by Hilton Rome East, che segna l’arrivo del brand mid-market Hampton by Hilton in Italia. La nuova struttura di 148 camere, che potrà accogliere i primi ospiti nel 2017, sorgerà in un’area di sviluppo urbano multifunzionale che comprenderà anche diverse aree verdi e un centro commerciale. L’Hampton by Hilton Rome East si trova all’uscita del Grande Raccordo Anulare, facilitando così l’arrivo dal Raccordo e dall’autostrada. Patrick Fitzgibbon, senior vice president, development, Europe & Africa, Hilton Worldwide, ha così commentato: «A partire dal 2009, anno di ingresso del brand nella region, abbiamo aperto numerose strutture a marchio Hampton by Hilton in sette Paesi europei tra cui Turchia, Germania e Regno Unito. Grazie all’Hampton by Hilton Rome East abbiamo la possibilità di aggiungere una straordinaria location al nostro sempre crescente portfolio di strutture e non vediamo l’ora di ampliare la nostra collection di hotel in Italia nei prossimi anni».

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Choice Hotels investe nello sviluppo in Turchia Con la sua offerta che richiama una clientela indirizzata al business travel, il Clarion Hotel & Suites Istanbul Sisli, aperto nel 2014, è stato premiato da Choice Hotels con il riconoscimento Newcomer of the year per il suo ingresso di successo nel mercato. L’hotel, con 135 camere, tra cui 45 suite, in stile moderno, è collocato in posizione centrale tra Taksim e Levent, il distretto d’affari di Istanbul. Nell’ottica di un rafforzamento del marchio, il Gruppo ha nominato il manager Yakup Karakoç nuovo Area Representative. Karakoç opera come punto di riferimento per i nuovi progetti di Choice Hotels nel mercato locale e supervisiona tutte le strutture Choice Hotels per il Paese. Nel corso della sua carriera professionale, Karakoç ha guidato diverse aperture di hotel internazionali e si è occupato della loro amministrazione come General Manager. Georg Schlegel, Managing Director di Choice Hotels per la Germania e l’Europa Centrale, ha dichiarato: «L’esperienza di Karakoç nel settore dello sviluppo guiderà Choice Hotels verso nuovo vigore e successo in Turchia».

NAPOLI

Romeo Hotel, lusso eclettico anche nel Bt Il Romeo Hotel, cinque stelle lusso capace di interpretare e trasformare i contrasti in eccellenza, è il teatro perfetto per apprezzare Napoli anche durante una trasferta di lavoro. La struttura, nata dal recupero e dal restauro del celebre Palazzo Lauro su progetto dello Studio Kenzo Tange e Associati di Tokyo, si affaccia sul suggestivo golfo di Napoli. I suoi undici piani dal design avveniristico sposano antiquariato e arte contemporanea specchiandosi nel mare. Un’unica struttura per molte sfaccettature: dall’eccellenza della cucina – con il ristorante 1 stella Michelin Il Comandante guidato dallo chef Salvatore Bianco e il Romeo Sushi Bar con lo chef nipponico Keisuke Aramaki – al fitness di una sala gym di ultima generazione fino al benessere della Dogana del Sale che, con i suoi mille metri quadrati, offre non solo un percorso spa all’avanguardia ma anche massaggi, trattamenti e servizi di bellezza. E ancora il Salotto dei Giochi con il suo calcio balilla in cristallo, il tavolo da biliardo Millennium e la scacchiera in alabastro, la terrazza dell’ultimo piano su cui sorseggiare l’aperitivo della sera guardando Ischia e Capri all’orizzonte con i piedi a mollo nella piscina panoramica riscaldata e la cigar room in cui gustare un ottimo habano dopo cena.

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Holiday Inn Rome Eur Parco dei Medici

di Sabrina Piacenza

UN HOTEL BUSINESS FORMATO LEISURE

L’

Holiday Inn Rome Eur Parco dei Medici, che si propone come punto di riferimento a Roma per i soggiorni business e per quelli leisure legati alla famiglia, si trova in posizione strategica, a pochi chilometri dall’Aeroporto di Fiumicino e dal quartiere Eur, zona ricca di servizi, ristoranti, negozi e attrazioni. Il centro della città e gli altri quartieri sono comodamente raggiungibili con la metropolitana, situata a pochi minuti dall’hotel, o con un servizio shuttle attivo fino a tarda sera. La recentissima ristruttura-

Moderno ed elegante, rinnovato nelle camere e nel Conference Center, perfetto per un soggiorno business arricchito da un ambiente accogliente con servizi rivolti alla persona. È il luogo ideale per l’uomo d’affari che cerca qualità e flessibilità nei servizi business zione ha consentito di ampliare l’offerta sia per qualità sia per servizi mettendo a disposizione dei clienti 317 camere totalmente rinnova-

te con design e materiali di pregio. Un occhio di riguardo alle esigenze principali della clientela hanno orientato l’investimento verso la creazione

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di camere Business Room e King Executive, perfette per lavorare in relax avendo a disposizione un ambiente idoneo anche per piccoli incontri

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d’affari. L’offerta completa quella esistente e consolidata delle Standard Room e delle Family Room, fiore all’occhiello dell’albergo nell’offerta di soluzioni modulabili per le famiglie. PERFETTO PER INCONTRARSI Le 18 sale meeting del Conference Center rappresentano la soluzione ideale per ogni esigenza di incontro. Dalle piccole ed eleganti sale per riunioni riservate, passando per quelle più idonee ad incontri formativi e interattivi, fino ad arrivare allo splendido salone Olimpico, appena rinnovato, spazio versatile e modulabile secondo necessità per grandi eventi corporate e non solo. Accanto ai servizi business, fra cui wifi in tutte le camere e spazi del Conference Center e uno staff pronto a soddisfare le esigenze del cliente, l’hotel offre spazi strutturati per garantire un soggiorno in totale relax. In particolare l’area fitness, le lounge per rilassarsi leggendo il giornale o chiacchierare davanti a un

Le nuove Business Room e King Executive sono perfette per lavorare in relax avendo a disposizione un ambiente idoneo anche per piccoli incontri dʼaffari

Accanto ai servizi business d’eccellenza, l’hotel offre spazi strutturati per garantire un soggiorno in totale relax

drink o un caffè, i programmi dedicati ai bambini grazie ai quali i piccoli fino a 12 anni di età pernottano e mangiano gratuitamente, l’American bar Incontro, il salotto a bordo piscina e la selezionata offerta g a s t ro n o m i c a del ristorante La Serra con cucina nazionale e internazionale. A tal proposito

spiega Cristina Baldi, direttore commerciale dell’hotel, «da un anno circa abbiamo un nuovo chef, Giancarlo Calidonna, che ha introdotto nella nostra cucina un nuovo stile centrando in pieno il business dei mercati a cui ci rivolgiamo che sono gli uomini d’affari e il segmento Mice più in generale». L’offerta dell’Holiday Inn Rome Eur Parco dei Medici è in continua trasformazione, così come lo sono le esigenze della clientela, ma sempre orientata alla creazione di valore e servizi che consentano agli ospiti di massimizzare il tempo dedicato agli affari e godersi piacevoli momenti per rilassarsi o stare con la famiglia. A Indirizzo a fine rivista

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Parity rate di Giorgio Maggi

Dopo l’approvazione alla Camera della ridefinizione del quadro normativo che regola le prenotazioni online, le posizioni di hotel e Ota si fanno sempre più distanti

CAMERE CON SVISTA

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biettivo raggiunto, o quasi, per gli albergatori dello Stivale. Manca ancora la legge, ma con l’approvazione del cosiddetto “emendamento Booking” al ddl concorrenza, l’aula della Camera ha di fatto posto le basi per aumentare la concorrenza nel settore alberghiero. Da ora in poi, infatti, come già accade in Francia dallo scorso luglio, i singoli alberghi potranno praticare prezzi e condizioni migliori rispetto a quelli applicate da agenzie online come Booking o Expedia. La reazione degli alberghi «Il vero senso di questa decisione è che restituisce agli hotel la possibilità concreta di avere un rapporto pieno con i propri clienti. Privare un albergo della possibilità di praticare, ai clienti più fedeli o a quelli che utilizzano il canale diret-

Anche per i nostri connazionali non è più un problema acquistare viaggi tramite dispositivi mobile o attraverso il proprio pc

to per prenotare, tariffe particolari è un elemento improprio», ha commentato Renzo Iorio, presidente Federturismo e amministratore delegato di Accor Italia.

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«Il rapporto con le Ota non cambia, restano un interlocutore fondamentale», ha ribadito il manager. «Se non ci fosse stata questa decisione avremmo continuato

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a patire lo squilibrio tra i grandi portali e i piccoli alberghi», ha aggiunto Alessandro Nucara, direttore generale di Federalberghi. «Il mercato italiano è composto da realtà imprenditoriali piccole, che andavano protette di più. In Francia, per dire, esiste un gigante come Accor, con cinquemila alberghi e mezzo milione di camere, quando in Italia un milione di camere fanno capo a 34mila strutture ricettive che devono competere con un gigante come Priceline». In seguito alla nuova decisione, gli alberghi potranno quindi stabilire liberamente il numero e la tipologia di camere da porre in vendita sui diversi portali e sul proprio sito internet, senza alcun obbligo di riconoscere condizioni preferenziali ai grandi portali. E se la decisione del Parlamento avrà certamente conseguenze sul settore leisure - «in questo modo l’Italia sarà finalmente in grado di competere con la Francia dal

punto di vista turistico», ha sottolineato il ministro Franceschini - non mancheranno gli effetti anche nel comparto del business travel. Gli italiani preferiscono le Ota Grazie a un mercato digitale del turismo che vale 9,5 miliardi di euro, anche per i nostri connazionali non è più un problema acquistare viaggi tramite dispositivi mobile o attraverso il proprio pc. A dirlo è l’analisi condotta dal Politecnico di Milano nel suo Osservatorio di Digital Innovation 2015, secondo cui nell’ultimo anno è aumentato il peso della componente digitale sul mercato complessivo del turismo in Italia, passato dal 17 al 19 per cento. E non è tutto, perché se i trasporti

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I pro e i contro Parity rate: perché sì? • garantisce alle grandi Ota di continuare a dominare il mercato poiché i nuovi player si insidieranno difficilmente senza poter applicare una strategia di marketing incentrata sul prezzo per differenziarsi • garantisce la brand equity a favore soprattutto delle grandi catene alberghiere, che possono usare questa clausola per evitare una guerra al ribasso delle tariffe • permette una facile gestione su tutti i canali online poiché le tariffe proposte devono essere uguali dovunque. • ai consumatori, offre fiducia e garantisce che non esista su nessun’altro canale -online e offline - una tariffa più bassa • garantisce agli hotel adeguate politiche di web marketing cui altrimenti dovrebbero provvedere da soli. Parity rate: perché no? • costringe gli hotel a non poter differenziare le tariffe e quindi a perdere margini di ricavi quando la loro prenotazione avviene tramite le Ota (le commissione da corrispondere alle agenzie online sono in media del 15%). • per il consumatore, la strategia di “parità di prezzi” non permette la concorrenza e quindi un eventuale ribasso dei costi.

«Questa decisione restituisce agli hotel la possibilità di avere un rapporto pieno con i propri clienti». La pensa così Renzo Iorio, presidente di Federturismo e amministratore delegato di Accor Italia godono ancora di un ruolo dominante nel mercato digitale (72 per cento di market share), le strutture ricettive crescono a un tasso decisamente superiore, con un +14 per cento rispetto al 2014. Al loro

interno, poi, il transato derivante dai canali diretti online - i siti dei singoli hotel, i servizi di trasporti e dei tour operator - registrano nel 2015 una crescita del dieci per cento, mentre i canali indiretti, Ota e aggregatori, crescono invece del 14 per cento. D’altra parte, che le agenzie online abbiano ormai un peso importante nel sistema turistico del Belpaese è dimostrato anche da una ricerca di Phocus Wright, secondo cui nel 2015 garantiranno oltre quattro miliardi di euro al settore, mentre la sola Booking.com ha portato in Italia oltre sette milioni di prenotazioni straniere. «Un risultato ottenuto grazie agli investimenti che abbiamo potuto fare proprio grazie al parity rate», ha detto recentemente Andrea D’Amico, country manager di Booking. «La nostra forza è proprio nella commissione inferiore a quella richiesta dai tour operator. In cambio, però, offriamo un’enorme platea di potenziali clienti: realizziamo testi e foto degli annunci che poi sono tradotti in 42 lingue, abbiamo un servizio attivo 24 ore in modo che gli hotel siano sempre pubblicizzati e in cambio non chiediamo nulla. Come capita quando qualcuno sceglie una sistemazione su Booking, ma poi prenota direttamente con l’albergo».

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Chi ci guadagna e chi ci perde Sulla contrarietà delle Ota nei confronti del provvedimento, la posizione di Iorio è precisa: «La nuova situazione non piace alle agenzie online perché mina la possibilità di essere i reali interlocutori con l’utente finale, soprattutto nel caso di hotel piccoli e indipendenti». Insomma, con la nuova decisione della Camera per l’hôtellerie tricolore si tratterebbe di un passo in avanti verso la concorrenza. «La forza delle Ota nel nostro Paese sta nella parcellizzazione dell’offerta: per me il pericolo sta nell’avere un’offerta ricettiva in mano a due o tre attori intermediari che fanno leva sul cliente facendosi forza sull’avere un prezzo migliore di altri», ha ribadito il manager. Anche perché, è sempre Federaberghi a ribadirlo in una nota, il punto da chiarire è uno solo. «Per una camera d’albergo venduta su un portale a cento euro il cliente paga cento e l’albergo riceve ottanta. Se l’albergo potesse mettere in vendita la stessa camera sul proprio sito a novanta euro, il cliente pagherebbe novanta e l’albergo incasserebbe novanta: entrambi guadagnerebbero dieci euro».

«Considerato che i clienti non potranno essere certi dove troveranno la migliore tariffa, si creerà incertezza sul mercato», sostiene Flavio Ghiringhelli, Managing Director Italy di HRS

Che cosa cambia per il business travel? Molte le questioni in campo, per caprine di più abbiamo chiesto a Flavio Ghiringhelli, Managing Director Italy di HRS, quali potrebbero essere le conseguenze dell’abolizione della parità tariffaria sul complesso mondo dei viaggi d’affari. «Fondamentalmente la parity rate nel b2b non è mai esistita in quanto si è sempre negoziato a seconda delle esigenze della singola azienda e sempre più si andrà nella direzione in cui sarà l’azienda che fisserà il prezzo. Dal nostro punto di vista, poi, l’accezione reale di business travel è riferita alle aziende di grandi dimensioni e per questo segmento la parity rate ha effetti limitati in quanto a fare la differenza sono tutti i servizi costruiti intorno al “search&book” e che possono garantire efficienza, saving di processo, trasparenza e soddisfazione del viaggiatore». Ma l’abolizione della parity rate significa maggiore o minore trasparenza per i viaggiatori d’affari? «Considerato che i clienti non potranno essere certi dove troveranno la migliore tariffa, si creerà incertezza sul mercato. In questa situazione, poter abbinare le tariffe negoziate dell’azienda, che garantiscono un prezzo competitivo, alle tariffe scontate negoziate direttamente da HRS, molto più basse della Bar (Best available rate) pubblica, di centinaia di migliaia di hotel, sia di catena sia indipendenti, è un elemento centrale e di estremo valore per le aziende». E nei confronti dell’intermediazione, cosa cambia? «Sul lato aziende, oltre ai servizi accessori, fanno la differenza anche i costi di processo ed è dimostrato che gestire le prenotazioni offline sia totalmente sia parzialmente crea dispersione, poca adesione alla travel policy, perdita di capacità negoziale e tempi di prenotazione più lunghi. Sul lato hotel, il trade-off tra il miglior prezzo che la struttura potrà fornire a chi prenota direttamente, e i vantaggi che l’intermediazione crea in termini di semplificazione e raggiungibilità dell’utenza, gioca sempre a favore dell’intermediazione». Quali sono le conseguenze per un portale come il vostro? «HRS ha un importante orientamento verso la consulenza volta a soddisfare tutte le esigenze di ottimizzazione dei flussi, razionalizzazione dei portafogli hotel, integrazione dei processi, servizi pre-durante-post viaggio e innovazione a favore di travel manager e viaggiatori. Per cui, il vantaggio che offriamo ai clienti aziendali è la copertura di tutta la catena del valore del viaggio d’affari con un beneficio chiaro per gli hotel di incremento dei tassi di riempimento tra l’altro con clienti aziendali di qualità e alto spendenti. Gli impatti che pertanto prevedo per HRS saranno quelli di dover spiegare quanto sopra alle aziende, aggiungendo ulteriore contenuto alla consulenza che offriamo ai nostri clienti». Nell’ultimo anno è aumentato il peso della componente digitale sul mercato complessivo del turismo in Italia, passato dal 17 al 19 per cento

Di tutt’altro avviso il numero uno di Booking.com in Italia, secondo cui la scelta presa dal Parlamento finirà per danneggiare soprattutto i clienti e i piccoli alberghi. «Il novanta per cento dei nostri clienti è fatto di strutture con meno di trenta camere, che a differenza degli alberghi internazionali non hanno possibilità di fare investimenti per la visibilità e la promozione che facciamo noi al posto loro, e quindi saranno i primi a essere danneggiati. Avere tariffe competitive è per noi fondamentale per continuare a effettuare un tale tipo di servizio». Adesso, però, la parola spetta al Senato. Che dovrà ratificare, o meno, il nuovo quadro legislativo.

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Per lavorare in alta quota tra le montagne, alleggerire il carico delle tensioni e delle responsabilità incontrando un ambiente favorevole, dove il benessere si aggiunge ai compiti e alle incombenze, la cortesia influenza il buonumore, ed il piacere di non vedere il solito ufficio ma panorami unici ed indelebili dove la montagna ispira le intuizioni e le idee. Le nostre 6 sale meeting possono ospitare fino a 400 posti e sono dotate delle piu’ avanzate tecnologie ed inoltre ogni aspetto dal coffee break con pasticceria fresca a un light lunch fino ad una cena di gala e’ sapientemente curato dai nostri chef

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Economia di Giovanni Fassola

MEGLIO ESSERE GRANDI

L’

ultima notizia la dice lunga. Secondo quanto ha affermato poche settimane fa il Wall Street Journal, il Carlson Rezidor Hotel, gruppo che gestisce quasi 1.400 hotel in giro per il mondo con marchi prestigiosi come quello Radisson e Park Inn, sta valutando quale strategia intraprendere – vendita, fusione, partnership o acquisizione – per sviluppare il core-business della holding. La mossa di Marriott Del resto, che il settore dell’hôtellerie stesse attraversando una fase di consolidamento lo si era capito negli scorsi mesi, quando Marriott International aveva annunciato l’acquisizione di Starwood Hotels & Resorts Worldwide per la cifra record 12,2 miliardi di dollari, dando vita al primo gruppo alberghiero mondiale (al secondo posto, Hilton Worldwide, al terzo Ihg): un colosso da 5.500 alberghi, con oltre un milione di

Nel settore dell’ospitalità del terzo millennio a vincere saranno le economie di scala, unico modo per battere la concorrenza di colossi della sharing economy come Airbnb e HomeAway camere in più di cento Paesi. Marriott aveva iniziato a valutare un accordo già nei primi mesi dell’anno scorso, quando Starwood aveva annunciato di stare esplorando “opzioni strategiche” per il futuro della catena. Tra le varie ipotesi circolate nei mesi successivi c’era stata anche quella di un merger con Intercontinental Hotels Group, mentre negli ultimi tempi era spuntata anche la possi-

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bilità di un accordo con Hyatt Hotels. «Ci siamo convinti dei vantaggi dell’unione delle due società», ha spiegato l’amministratore delegato di Starwood, Arne Sorenson, sottolineando che l’unione mette insieme un totale di trenta brand. Da una parte quelli di Marriott International, come Courtyard, Ritz-Crlton, Renaissance, JW Marriott e Gaylor, a cui si aggiungono quelli di

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alta gamma di Starwood, tra cui St Regis, W, Westin, Le Méridien, Sheraton. Stando agli analisti, prima del deal di Marriott l’ultimo boom di scalate nel settore alberghiero risaliva addirittura al 2007, quando tra fusioni e acquisizioni si raggiunse la quota record di 75,2 miliardi di dollari (nel 2015, invece, si arriva a malapena a cinquanta miliardi), ben 26 dei quali impiegati dal fondo di private equity Blackstone Group per rilevare Hilton. Il consolidamento non si ferma Oltre a Marriott e, come detto, al gruppo Carlson Rezidor Hotel, la febbre del consolidamento promette di continuare anche nel 2016, dopo un 2015 dove la maggior parte dei colossi appartenenti alla top ten mondiale (vedi box) sono stati protagonisti di operazioni di Merger & Acquisition. Ad aprire le danze era stato Ihg, che sul finire del 2014 aveva comprato l’intero pacchetto di Kimpton Hotels, leader nei boutique hotel indipendenti. Poche

settimane dopo era stata la volta del gruppo cinese Jin Jiang ad acquisire dapprima la catena francese Louvre Hotels, e poi i due gruppi cinesi Vienna Hotels e Plateno. In questo modo, la holding di Shanghai occupa adesso la settima posizione a livello mondiale, grazie alle sue quasi 500mila camere, tra proprietà e gestione. È passato invece dal sesto al quinto posto del ranking globale AccorHotels, il

marchio francese che ha acquisito la catena upscale Fairmont Raffles Hotels International, proprietaria di brand come Fairmont, Raffles e Swissotel; costo dell’operazione, 2,9 miliardi di dollari, che hanno consentito alla catena transalpina di rafforzare la sua posizione in un segmento, quello del lusso, particolarmente dinamico. Tanto che anche Wyndham Hotels Group ha deciso di buttarsi nel mondo luxury con lo shopping di Dolce Hotels & Resorts. Insomma, se il 2015 ha segnato un certo movimento nel mondo dell’hôtellerie

La febbre del consolidamento promette di continuare anche nel 2016, dopo un 2015 dove la maggior parte dei colossi appartenenti alla top ten mondiale sono stati protagonisti di operazioni finanziarie

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Marriott e Starwood, che cosa accadrà? È vero che diventerà effettivo solo a partire dalla prossima estate ma già oggi gli effetti del merger tra Marriott e Starwood stanno turbando il sonno di molti player dell’ospitalità mondiale. In alcune città, infatti, la joint-venture tra i due colossi porterà la nuova società a controllare circa il 56 per cento di tutte le camere disponibili, con inevitabili riflessi sui prezzi, oltre ad aumentare in modo significativo la propria presenza in Asia e Medio Oriente. Tutto da decifrare, poi, il destino dei trenta brand che si troveranno a far parte della stessa famiglia, alcuni dei quali in diretta concorrenza tra loro dal punto di vista del servizio e del prezzo, come ad esempio Marriott e Sheraton. In questo caso specifico, Marriott potrebbe decidere in diversi modi. Ecco alcuni esempi. Prima possibilità, investendo per ringiovanire il marchio acquisito, seconda aumentare la propria offerta con una semplice operazione di restyling o, ancora, la terza, mettere in vendita il brand Sheraton, un’operazione che certo troverebbe molti potenziali interessati. Ma ciò cui gli addetti ai lavori guardano con maggiore curiosità è la sfida che il nuovo colosso lancerà alle Olta. «Il Ceo di Marriott crede che la migliore offensiva verso Expedia e Airbnb siano le dimensioni», ha detto recentemente Barry Sternlicht, fondatore ed ex-Ceo di Starwood Hotels & Resorts. «Nei prossimi anni mi aspetto di assistere ad ancora nuove operazioni di consolidamento tra compagnie alberghiere, anche perché le Olta continuano a essere viste come un’autentica minaccia. Dal punto di vista dell’industria alberghiera, Booking.com è stato un vero e proprio disastro». globale, tutto lascia pensare che il trend non possa che continuare anche durante l’anno appena iniziato. Il motivo? La concorrenza di nuove forme di accomodation, insieme all’ascesa inarrestabile delle Olta, fanno assumere alle economie di scala un’importanza fondamentale. Molto presto Airbnb potrebbe decidere di incominciare a vendere altre cose rispetto al suo core-business tradizionale: non più solo l’affitto di appartamenti privati ma anche le cosiddette in-destination experience

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I trend del 2016 A gettare una luce attendibile su quali saranno veramente i trend del settore alberghiero durante il 2016 ci ha pensato uno studio di Euromonitor, secondo il quale l’intera industria dell’ospitalità dovrebbe continuare a crescere, soprattutto in alcuni Paesi come la Cina (Global-Growth-GDP-and-Hotels-Sales-2009-2019; Source: Euromonitor International). Sul fronte M&A, poi, dopo la mossa di Marriott di aumentare la propria potenza di fuoco per poter competere

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La concorrenza di nuove forme di accomodation, insieme allʼascesa inarrestabile delle Olta, fanno assumere alle economie di scala unʼimportanza fondamentale

con agenzie online come Booking.com o Expedia, e piattaforme peer-to-peer come Airbnb, con tutta probabilità altri big dell’ospitalità mondiale scenderanno in campo. Dopo i rumor che i sono susseguiti nei mesi scorsi, infatti, potrebbe essere la volta di Hyatt e InterContinental Hotels Group a buttarsi nella mischia, per non parlare di ciò che potrebbe accadere sul mercato cinese, dove la parte del compratore potrebbe toccare sia ad holding cinesi interessate a fare shopping di player occidentali, sia viceversa. Altro fronte caldo dei prossimi mesi sarà senza dubbio quello riguardante gli effetti che l’esplosione della sharing economy sta producendo sul comportamento dei consumatori, business traveller compresi. La dimostrazione che qualcosa è cambiato in seguito al boom di Airbnb è venuta dalla decisione presa da Expedia di acquisire HomeAway, dando di vita, di fatto, alla più grande offerta di appartamenti in affitto disponibile sul web: in tutto, più di 1.2 milioni sparsi a ogni angolo del globo. Attenzione, però. Perché molto presto Airbnb potrebbe decidere di incominciare a vendere altre cose rispetto al suo core-business tradizionale: non più solo l’affitto di appartamenti privati, ma anche di case-vacanze o delle cosiddette in-destination experience. La

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prova? Al momento il re della sharing economy ha già incominciato a collaborare con Virgin America per offrire un prodotto end-to-end, tanto che per il 2016 sono in molti a pronosticare l’inizio della commercializzazione della camere d’albergo su Airbnb. E rendere più effervescente il quadro ci sarà anche l’evoluzione del rapporto

tra le famose Olta e big digitali come TripAdvisor e Google. Entrambe decise a entrare direttamente nel processo di prenotazione alberghiero – la prima attraverso l’accordo valido solo per il mercato Uk con Priceline Group, la seconda estendendo le funzionalità di Book on Google – diventando così veri e propri competitor di Expedia e dei suoi emuli.

La risposta di Accor «La tendenza è questa. In un mercato globale ormai prevale il consolidamento. Che può passare da merger come quello tra Marriot e Starwood, o da forma di franchising o, ancora, da una soluzuione come quella che abbiamo adottato noi: un marketplace per hotel indipendenti», ha detto poche settimane fa Renzo Iorio, amministratore delegato di AccorHotels Italia, commentando la notizia della joint venture tra i due big Usa. In attesa di valutare altre opzioni, infatti, il gruppo francese ha siglato un accordo con FastBooking che permette ai clienti del gruppo di scegliere la propria struttura all’interno di un ventaglio più ampio, tutte rintracciabili semplicemente collegandosi e prenotando sul portale AccorHotels.com. Fino a ora del resto, la piattaforma è stata lanciata solo in quattro mercati a livello europeo - Italia, Francia, Spagna e Inghilterra – ma le cifre parlano già chiaro: se in Italia, in pochi mesi, hanno già aderito più di un centinaio di hotel, a livello globale nel giro di due o tre anni saranno circa diecimila gli alberghi che sarà possibile trovare all’interno del portale.

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Ferrovie di Ferdinando Farba

UN 2016 AD ALTA VELOCITÀ

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renitalia e Nuovo Trasporto Viaggiatori continuano le loro positive performance sulle linee alta velocità tra Torino e Salerno passando per Milano, Reggio Emilia, Bologna, Firenze, Roma e Napoli. Le novità di rilievo sono per Fs italiane il progressivo inserimento dei Frecciarossa 1000 al posto dei pur ottimi 500, mentre Ntv trasloca da Milano Porta Garibaldi a Milano Centrale, nuovo terminal meneghino, e debutta a Torino Porta Nuova e Verona . Novità nell’offerta Trenitalia Dallo scorso dicembre i Frecciarossa presentano quattro corse in più tra Milano e Roma, portando a 86 i collegamenti quotidiani tra le due città con un treno ogni 15 minuti nelle ore di punta. L’offerta Frecciargento offre due corse in più tra Roma e Bolzano mediante Pendolini Etr 600, la cui serie politensione 5610 è stata totalmente consegnata per il traffico tra Italia e Svizzera mandando in pensione gli obsoleti Etr 470 (scelta auspicata su TdA nr. 2/2015). Sul fronte dei collegamenti aeroportuali il Leonardo Express, treno no stop

Sarà un anno di ulteriore ampliamento della rete dell’alta velocità, tanto amata dai viaggiatori d’affari italiani tra Roma Termini e Fiumicino, aumenta le corse giornaliere da 88 a 108. I livelli dei Frecciarossa 1000 Vi aggiorniamo sulla configurazione delle otto carrozze di questo treno, che offre 469 posti, con i colori dominanti nei singoli livelli: ■ carrozza 1: Executive (marrone) ■ carrozza 2 Business (blu) ■ carrozza 3: Business + Bistrò ■ carrozza 4: Premium (rosso) ■ carrozze 5, 6, 7, 8: Standard (arancio) Ricordiamo, come evidenziato più volte, che i Frecciarossa 500 sono invece dotati di 11 carrozze per un totale di 665 posti. I FrecciaClub Come in passato, per accedere ai FrecciaClub ubicati nelle stazioni di transito

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dei Frecciarossa, occorre munirsi di Carta Freccia nelle versioni platino, oro o base, che danno diritto ad accedervi nelle quattro ore precedenti la partenza purché muniti di biglietto di viaggio. La versione base richiede anche un abbonamento agli ingressi in FrecciaClub (annuale, semestrale o per dieci ingressi) mentre sono comunque ammessi i viaggiatori prenotati al livello Executive, in

Nuovo CdA di FS

Dallo scorso dicembre il nuovo CdA di FS ha nominato Gioia Ghezzi presidente e Renato Mazzoncini a.d. con le deleghe operative. Mazzoncini è anche stato nominato vicepresidente della Uic, l’Unione ferroviaria internazionale.

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“Av salottino” da quattro posti in livello Business e con il carnet da dieci viaggi in prima classe o in livello business. Dieci viaggi, un carnet Uno strumento che consente dieci viaggi pagandone otto con un risparmio del venti per cento su tutte le Frecce. Questa promozione è valida tra due stazioni prescelte in uno dei quattro livelli dei Frecciarossa o alla prima e seconda classe dei Frecciargento e Frecciabianca. Il carnet si acquista in modalità ticketless sul sito di Trenitalia, sull’app Trenitalia, biglietterie Fs e agenzie di viaggio (informazioni al 15.12.2015, aggiornamenti su www.trenitalia.com). Nuovo Trasporto Viaggiatori Dallo scorso dicembre tutti i treni Italo da Torino partono dalla stazione di Porta Nuova con fermata anche a Porta Susa; da Milano, invece, dalla Stazione Centrale con la maggior parte delle corse che fermano anche a Rogoredo. A Roma la stazione di riferimento è Termini con numerose fermate anche a Tiburtina. Infine Italo ha debuttato a Verona Porta Nuova con treni per Roma Termini e Napoli Centrale, lasciando così le stazioni secondarie per attestarsi in quelle principali.

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Trenitalia e Nuovo Trasporto Viaggiatori continuano le loro positive performance sulle linee alta velocità tra Torino e Salerno passando per Milano, Reggio Emilia, Bologna, Firenze, Roma e Napoli

Più corse in orario Rispetto a un anno fa sono saliti da 48 a 56 i collegamenti giornalieri effettuati da Ntv; di essi quaranta riguardano la tratta Milano - Roma, otto la Roma - Venezia e, novità, 8 la Roma - Verona. Sulla Milano - Roma, dieci corse sono no-stop da Centrale a Termini e altre quattro fermano a

Rogoredo e Tiburtina, con frequenze medie ogni trenta minuti sino a metà mattina e da metà pomeriggio che scendono a venti tra Roma e Bologna grazie al rinforzo delle corse da e per Verona e Venezia. Verso Sud sono venti le corse prolungate a Napoli, delle quali 12 sino a Salerno.

È prevista, da giugno, una riduzione dei tempi dei Frecciarossa sulla Torino-Salerno grazie anche a un upgrading dellʼinfrastruttura. I treni dismessi della serie 500 verranno impiegati sulla Torino-Venezia, già parzialmente Av

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I tempi di viaggio Ricordiamo in tabella i tempi di viaggio attuali, elaborati per i Frecciarossa 500 in via di sostituzione con i Frecciarossa 1000 secondo piani di consegna che al momento si stanno rispettando. In tal caso sarà possibile, da giugno, una riduzione dei tempi grazie anche a un upgrading dell’infrastruttura ed è previsto che i treni dismessi della serie 500 vengano impiegati sulla Torino-Venezia – già parzialmente Av – al posto dei Frecciabianca, che rimpiazzerebbero gli Intercity. Volano i Frecciarossa Torino - Milano Centrale Milano Centrale - Bologna Bologna - Firenze Firenze - Roma Termini Roma Termini - Napoli Roma Termini – Milano Centrale Roma - Milano no stop Milano - Napoli Milano - Salerno

55 minuti 67 minuti 35 minuti 1 ora 30 minuti 1 ora 10 minuti 3 ore 15 minuti 2 ore 55 minuti 4 ore 15 minuti 5 ore 29 minuti

Fonte: elaborazione F. Farba su dati Fs

I nuovi tempi di Italo Milano Centrale - Roma Termini no stop Milano Rog.- Roma Tiburtina no stop Milano Centrale - Bologna Milano Centrale - Firenze Firenze - Roma Tiburtina Milano Centrale - Napoli Torino Porta Nuova - Salerno Roma Termini - Verona Porta Nuova Roma Termini - Venezia Santa Lucia

2 ore 55 minuti 2 ore 40 minuti 1 ora 12 minuti 1 ora 50 minuti 1 ora 20 minuti 4 ore 15 minuti 6 ore 50 minuti 3 ore 10 minuti 3 ore 45 minuti

Fonte: elaborazione F. Farba su dati Ntv

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Debutto degli Italobus Ventitré corse di Italo fermano alla stazione Aa di Reggio Emilia Mediopadana, collegando verso Sud Roma in due ore e quaranta minuti e Napoli in quattro ore. Verso Nord, Milano Centrale si raggiunge in cinquanta minuti e Torino Porta Nuova in due ore. la stazione è ubicata nei pressi dell’autostrada A1 e Ntv collega le principali città limitrofe con Reggio mediante i nuovi “Italobus” in coincidenza con i treni secondo i dettagli che riportiamo in tabella Ntv precisa che gli Italobus non sono un servizio opzionale di transfer ma una componente intermodale treno/bus a tariffa integrata con prenotazione obbligatoria. Se, per esempio, si fa una tratta Roma - Cremona, un’unica tariffa include il treno fino a Reggio Emilia e la prosecuzione in bus fino a Cremona . Case Italo In tutte le stazioni servite dal treno, le Case Italo sono punti di ritrovo e assistenza viaggiatori con macchine di distribuzione dei biglietti anche in versione touch screen..

Le novità di rilievo sono per Fs italiane il progressivo inserimento dei Frecciarossa 1000 al posto dei 500 mentre Ntv trasloca da Milano Porta Garibaldi a Milano Centrale

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Gli ambienti di Italo Ricordiamo la configurazione delle 11 carrozze del treno Agv per un totale di 412 posti: ■ Carrozza 1: Club ■ Carrozze 2, 3, 4: Prima ■ Carrozza 5: Smart XL ■ Carrozze 6, 7, 8, 9, 10: Smart ■ Carrozza 11: Smart Cinema Nuovo presidente anche per Ntv Andrea Faragalli è il nuovo presidente di Ntv e Flavio Cattaneo è stato riconfermato amministratore delegato con le deleghe operative. Tra gli 11 consiglieri figura sempre Luca Cordero di Montezemolo mentre ha invece lasciato l’azienda il co-fondatore Giuseppe Sciarrone. Carnet per il corporate Ntv è disponibile a concordare soluzioni ad hoc per le aziende in funzione delle destinazioni e del numero di viaggi. Un’offerta standard è costituita dal Carnet, che consente di effettuare dieci viaggi spendendone otto mentre in Prima se ne spendono soltanto sette. Al momento dell’utilizzo occorre scegliere le due stazioni di arrivo e partenza e l’ambiente tra Smart XL e Prima, unitamente alla prenotazione del posto.

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Gli Italobus da e per Reggio Emilia Av Mediopadana 6 corse per Piacenza di cui 3 via Parma 4 corse per Cremona via Parma 6 corse per Mantova di cui 4 via Carpi 8 corse per Modena di cui 4 via Sassuolo Corse giornaliere a tariffa integrata treno/bus. Orari sul sito www.italotreno.it

Una promozione particolare è data dal Carnet 10 x 5 in cui comprando dieci viaggi se ne fanno cinque gratuiti, ossia con lo sconto del cinquanta per cento sulla tariffa Flex sempre in Smart XL o in Prima. Italo Special: per viaggi effettuati il martedì o mercoledì mattina tra le 9.30 e le 13.30 si può beneficiare del cinquanta per cento di riduzione sulla tariffa Flex in Smart, Smart XL e Prima. Cambi e rimborsi non sono però ammessi. Salotto Club Executive 4 X 2: si viaggia in quattro persone al prezzo di due. (informazioni al 15.12.2015, aggiornamenti su www.italotreno.it).

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Flotte auto di Alessandro Rigatto

BERLINE E WAGON EURO 6: ECCO LE REGINE PER IL BT

La nuova Audi A4, lunga 473 centimetri e larga 184, mantiene l’impostazione tecnica ed estetica della serie precedente

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uro 6: ormai è la regola, è la legge. La normativa antinquinamento più restrittiva è obbligatoria per le automobili nuove di fabbrica da immatricolare e solo per alcune Euro 5 commercializzate in pochi esemplari sono previste deroghe. Anche la flotta aziendale si aggiorna e, per chi si accinge a rinnovare il parcoauto, ci sono problematiche di cui tenere conto. Mentre le vetture Euro 6 a benzina non pongono problema alcuno, le Diesel Euro 6 possono essere dotate di catalizzatore selettivo Scr per abbattere le emissioni degli ossidi d’azoto. Tale dispositivo richiede l’iniezione supplementare di AdBlue, un liquido a base di urea che viene rabboccato, in un serbatoio generalmente vicino a quello del gasolio, con bocchettone di rifornimento celato dietro lo stesso sportellino che nasconde quello del carburante. L’AdBlue viene consuma-

In arrivo molte novità tra le auto maggiormente gettonate dai gestori di flotte e desiderate da manager e personale commerciale. Sempre più ecologiche, sempre più confortevoli to nella misura indicativa di un litro ogni mille chilometri, il che obbliga però il fleet manager a tener conto dei costi supplementari che implica il rifornimento e degli eventuali tempi di fermo-vettura. New entry Il recente Salone dell’Automobile di Francoforte (IAA) ha tenuto a battesimo alcu-

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ne vetture particolarmente interessanti per l’utenza business come Audi A4, BMW Serie 3, Mini Clubman, Opel Astra e Renault Mégane. Al loro fianco, citiamo due station wagon di fascia intermedia, che abbiamo provato a lungo simulando le condizioni d’impiego più comuni per un utente professionale. Ma andiamo con ordine, cominciando dalle novità assolute

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della rassegna tedesca. L’Audi A4 si rivolge a professionisti e manager che cercano nell’auto anche l’espressione di uno status di successo, ma senza ostentarlo. Il nuovo modello, lungo 473 centimetri e largo 184, mantiene l’impostazione tecnica ed estetica della serie precedente nel segno della continuità. Disponibile con i propulsori due litri turbodiesel da 150 e 190 cavalli, la A4 più prestigiosa per la clientela business è la 3.0 TDi Quattro da 272 cavalli con trazione integrale e cambio Tiptronic a otto marce, un automatico che consente anche l’utilizzo in modalità manuale-sequenziale. Prezzi da 50.300 euro. La BMW Serie 3 model-year 2016 nasce da un restyling del modello fin qui conosciuto, arricchito però di motorizzazioni più potenti ed ecologiche, a partire dal turbodiesel due litri da 116 cavalli della 316d (da 31.400 euro; 33.100 euro per l’allestimento Business Advantage), accreditato di un consumo medio di soli 3,9 litri ogni cento chilometri, per arrivare al sei cilindri tre litri biturbobenzina da 326 cavalli della 340i disponibile anche con la trazione integrale xDrive (46.850 e 49.450 euro rispettivamente, con il cambio manuale a sei rapporti), scelta perfetta per manager di alto livello o imprenditori che cercano soddisfazione anche al volante e non solo nella stanza dei bottoni. La Mini Clubman di seconda generazione abbandona la soluzione originale ma poco pratica della porta laterale posteriore solo sul lato destro per diventare un’autentica cinque porte. Anzi sei, visto che l’accesso

La Mini Clubman di seconda generazione abbandona la soluzione originale della porta laterale posteriore sul lato destro per diventare un’autentica cinque porte Sotto, la BMW Serie 3 model-year 2016 nasce da un restyling del modello fin qui conosciuto, arricchito di motorizzazioni più potenti ed ecologiche

al vano bagagli, finalmente di dimensioni adeguate (360 dmc con i sedili posteriori eretti), avviene tramite una porta a doppio battente i cui montanti centrali ostacolano però la visibilità. In fase di lancio le uniche versioni diesel sono le Cooper D di due litri di cilindrata con 150 cavalli; l’allestimento Business è proposto con cambio manuale a sei rapporti o automatico a otto marce, con prezzi rispettivamente di 29.600 e 31.300 euro. Un’auto ideale per quadri e dirigenti di giovane età che piace molto anche alle donne.

Tutta nuova, o quasi, anche la Opel Astra, che convince più sul piano tecnico che dal punto di vista estetico. La cinque porte è cambiata poco rispetto al modello precedente, mentre la nuova SW, svelata in anteprima a Francoforte, appare più piacevole. La gamma apre con il tre cilindri turbobenzina da 998 centimetri cubici e 105 cavalli (200 km/h e 4,4 litri/100 km, 20.600 euro) e con il quattro cilindri aspirato di 1398 centimetri cubici e cento cavalli (185 Km/h, 5,5 litri/100 km, 17.600 euro), ma per l’impiego professionale sembra più indicato il nuovo ed efficiente 1.6 CDTi disponibile nelle varianti da 95, 110 e 136 cavalli, con consumi di gasolio rispettivamente di 3,7, 3,5 e 3,9 litri ogni cento chilometri. Prezzi da 22.000 euro per la Elective da 95 cavalli, senza Start&Stop presente invece di serie sulle due varianti più potenti. La quarta generazione della Renault

Mentre le vetture Euro 6 a benzina non pongono problemi, le Diesel Euro 6 possono essere dotate di catalizzatore selettivo Scr per abbattere le emissioni degli ossidi d’azoto

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L’Euro 6 è ormai la regola. La normativa antinquinamento più restrittiva è obbligatoria per le automobili da immatricolare

Mégane debutterà più avanti, ma l’anteprima della versione definitiva vista in Germania lascia intendere un importante salto generazionale pur senza stravolgimenti sul piano estetico: non più le forme insolite della seconda serie o quelle anonime della terza, ma un mix di linee tratte da Volkswagen Golf e Peugeot 308, per cercare di piacere a tutti. In prova Hyundai i30 Wagon 1.6 CRDi/136 Business Dct Fresca reduce dal restyling estivo che ha portato una calandra più importante, gruppi ottici rivisitati e un bel cambio a doppia frizione e sette rapporti abbinato ai motori 1.6 CRDi da 110 e 136 cavalli, offre di serie, nella versione Business, tutto quel che può servire al manager sempre in viaggio, dal navigatore ai sensori di parcheggio con retrocamera, dal cruise control ai retrovisori ripiegabili elettri-

camente, dalla connettività Bluetooth ai sedili regolabili elettricamente. Il motore da 136 cavalli è valido: abbina buone prestazioni (197 Km/h, 0-100 Km/h in 10”9) a consumi contenuti (la Casa dichiara 4,4 litri/100 Km) e si fa sentire poco nell’abitacolo. Soddisfacente il comportamento su strada, buone le finiture, notevoli abitabilità e bagagliaio (da 528 a 1642 dmc). Il prezzo, 25.500 euro, non è più quello delle Hyundai di una volta, ma la qualità della i30 è al livello delle migliori rivali europee, e si paga. Renault Mégane Sportour 1.5 dCi/110 S&S Limited Le manca poco per concludere una carriera commerciale di successo in tutta Eu-

ropa, con vendite importanti soprattutto verso la clientela business (aziende e noleggi) in virtù dei costi di gestione contenuti. Merito del piccolo ma sempre valido motore turbodiesel common-rail Energy di 1461 centimetri cubici, qui nella variante da 110 cavalli con Start&Stop, abbinato al cambio manuale a sei marce. Le performance velocistiche non sono eccezionali in assoluto, ma buone in rapporto alla cilindrata (190 Km/h e 0-100 Km/h in 12”1), mentre il consumo è eccezionalmente contenuto (il Costruttore parla di 3,5 litri/100 Km nel ciclo combinato e 3,2 litri/100 Km nel ciclo extraurbano), il che garantisce un’autonomia straordinaria. Con il serbatoio da sessanta litri si dovrebbero percorrere 1714 chilometri. Bene abitabilità e bagagliaio (da 524 a 1595 dmc), mentre le finiture non convincono del tutto, specie per il ricorso a plastiche rigide sulla plancia. Il prezzo di 23.000 euro è competitivo, ma il navigatore va ordinato a parte (da 550 euro). Linea ancora piacevole, con terza luce laterale rastremata e frontale un po’ appesantito dalle luci a Led; maneggevolezza non eccezionale (11,2 metri il diametro di sterzata).

Sopra, la Hyundai i30 Wagon 1.6 CRDi/136 Business Dct reduce dal restyling estivo Qui a lato, la Renault Mégane Sportour 1.5 dCi/110 S&S Limited ha riportato successi in tutta Europa, con vendite importanti soprattutto verso la clientela business

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Worldwide di Giovanni Fassola

BOGOTÁ CHIAMA ITALIA

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a Colombia e la sua capitale Bogotá? Il segreto meglio nascosto dell’America Latina. I tempi cambiano e quella che fino a pochi anni fa veniva ricordata nel mondo solo per il Farc (Fuerzas armadas revolucionarias de Colombia, ndr) e narcotraffico, è diventata oggi una sorta di Eldorado non solo per il turismo leisure, con i suoi gioielli coloniali e le bellezze naturalistiche, ma anche per chi si sposta per affari. Investimenti stranieri in crescita Una città in continua crescita, con un più quattro per cento annuo in media negli ultimi dieci anni, e una popolazione di 7,6 milioni di abitanti – per il 69 per cento giovane – che diventa di dieci milioni se si considerano anche gli abitanti delle città satellite. La vera forza di Bogotá però è avere un

Quella che fino a pochi anni fa era la capitale di un Paese conosciuto solo per i suoi lati oscuri è diventata oggi una moderna metropoli dove affari, cultura e tempo libero vanno a braccetto. Tra investimenti esteri, bellezze artistiche e una gastronomia in pieno rinnovamento obiettivo – quello di affermarsi come hub per l’America Latina attirando investitori esteri per fare affari sul mercato locale ed esportare nel resto del continente – so-

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stenuto da numeri concreti. Un esempio? Oggi la Colombia è al primo posto nella regione nella classifica «doing business» della Banca mondiale grazie a una ma-

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nodopera il cui costo è un terzo di quello europeo, a un tasso di crescita dell’economia del 4,6% (nel 2014), e a cinque zone franche all’interno dei confini metropolitani in cui è possibile investire approfittando di un regime fiscale del 15 per cento. Risultato: Negli ultimi dieci-dodici anni il numero delle imprese straniere insediatesi a Bogotá è triplicato, passando da 495 a 1.500 unità. Business in altura “La città, oltre a essere sede di multinazionali, ha un tessuto produttivo molto vivace di piccole e medie di imprese. È al settimo posto in America Latina per turismo d’affari, al quinto per la sostenibilità e come città del futuro, oltre a essere la prima città per capacità di attrazione di investimenti in America Latina e l’ottava nel mondo”, dice il Financial Times. «Ospita il 23 per cento delle università e il quaranta per cento dei gruppi di ricerca della Colombia», spiega Marcela Corredor, membro della Camera di Commercio di Bogotá, durante una recente visita al Padiglione Colombia di Expo. Per averne la prova, basta fare un giro attorno alla capitale e in particolare al Teleport Business Park: appena sotto le montagne – che a Bogotá arrivano a 2600 metri – non si contano i grattacieli delle multinazionali estere che hanno scelto di avere qui una loro sede.

Informazioni utili ■ La differenza di fuso orario con l’Italia è in periodo di ora solare - 6 ore, in periodo di ora

legale - 7 ore.

■ Il prefisso telefonico internazionale per la Colombia è 0057. Per chiamare a un telefono

cellulare in tutta la Colombia anteporre il prefisso 00573 al numero completo del cellulare. ■ Moneta: 1 euro=2400 pesos colombiani ■ Internet: www.turismoincolombia.it; www.procolombia.co ■ Sicurezza: meglio fidarsi dei taxi autorizzati e non frequentare zone isolate, soprattutto di sera. ■ Documenti: non è richiesto un visto d’entrata, per i cittadini italiani è sufficiente il passaporto valido, purché rimangano sul territorio colombiano un tempo massimo di novanta giorni. ■ Elettricità: 110 volt, prese di tipo americano con spina piatta a due entrate. ■ Lingua: spagnolo. ■ Mance: l’usanza della mancia si ha principalmente nei ristoranti di lusso, dove generalmente è conteggiata come dieci per cento sul conto, e negli alberghi di lusso. Le contrattazioni sono tipiche del luogo, quasi un obbligo sopratutto nei mercatini di strada.

Bogotá è diventata oggi una sorta di Eldorado non solo per il turismo leisure, con i suoi gioielli coloniali e le bellezze naturalistiche, ma anche per chi si sposta per affari

Oggi la Colombia è al primo posto nella regione nella classifica “doing business” della Banca mondiale grazie a un tasso di crescita dell’economia che supera il 4,5 per cento

Per arrivare Avianca offre collegamenti diretti per Bogotá da Madrid, Barcellona e Londra. Dall’Italia, è possibile raggiungere comodamente gli hub di Madrid, Barcellona e Londra grazie agli accordi con Iberia, Alitalia e British Airways da Milano, Roma, Torino, Venezia, Bologna (www.avianca. com). Comodi voli per le principali destinazioni colombiane sono effettuati anche da Iberia, sempre da Madrid e Barcellona (www.iberia.com).

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Dove mangiare La classifica sudamericana dei 50 Best Restaurant ha elencato quattro ristoranti colombiani (tutti a Bogotá), compreso il Leon Cocina y Cava, della chef Leonor Espinosa, ritenuta il vero astro nascente della cucina locale (www.leococinaycava.com). Gli altri sono il Criterion (www.hermanosrausch. com), l’Harry Sasson (www.harrysasson. com) e El Cielo (www.elcielorestaurant. com). Per i più romantici, però, c’è anche la possibilità di fermarsi a cena al Monserrate, con una splendida vista sulla città, prenotando a Casa San Isidro, che offre cucina francese con un tocco bogotano (www. restaurantecasasanisidro.com). Per qualcosa di più tipico, invece, magari gustando uno dei piatti tradizionali come l’Ajiaco (una zuppa di pollo, avocado, riso, patate e mais), l’indirizzo giusto è Ajiacos y Mondongos (www.ajiacosymondongos.co). Per il dopocena, poi, basta uscire la sera – non al giovedì però perché il locali chiudono presto – e passare un po’ di tempo nei posti più in voga. Uno di questi è il Gaira Cafè del cantautore Carlos Vives, vincitore di un Grammy Award e di ben tre Latin Grammy Award: tra papita criolla, arepa de chocolo con queso, chorizo eplatano verde ogni sera ci sono esibizioni e musical (www.gairacafe.co). Oltre gli affari c’è di più Se gli affari vanno bene, quello che è più difficile da immaginare ragionando con la lente del pregiudizio è il lato turistico e culturale di Bogotá. Al di là del traffico, inevitabile a tutte le ore, la capitale colombiana con la sua rete di musei, gallerie d’arte, teatri e locali è riuscita infatti a far convivere palazzi coloniali e grattacieli, artigianato e centri commerciali. E allora, per non perdersi nulla dell’offerta della capitale colombiana, conviene iniziare con una passeggiata nella Candelaria, quartiere storico della città che mischia stile coloniale, Art Déco e Barocco. Qui, tra università, musei, ristoranti e librerie, da non perdere è una visita al teatro Colòn, il teatro dell’opera di Bogotá che nasce come copia dell’omonimo teatro di Buenos Aires. Poco lontano, c’è il Museo dell’Oro, affacciato sul Santander Park, con la sua ricca collezione di manufatti d’oro: oltre 3400 tra gioielli, maschere e accessori appartenenti all’epoca

La forza di Bogotá è avere come obiettivo quello di affermarsi come hub per l’America Latina attirando investitori esteri per fare affari sul mercato locale ed esportare nel resto del continente

Il vero caffè? È colombiano Per sapere tutto e di più sul caffè c’è una persona a cui fare riferimento che si chiama Jaime. Il suo locale è top a Bogotá per i colombiani e per gli stranieri, anche italiani che abbiamo larghe vedute in tema di caffè. Abbandonate ogni idea di caffettiera e cominciate a ragionare sulla differenza tra fragranza e aroma. Si usa caffè solo macinato al momento: otto grammi di polvere in cento millilitri di acqua a 93 gradi. In una tazza, prima il caffè, poi l’acqua e si aspettano quattro minuti prima di filtrare e bere. Il locale Catacion Publica è a Nord, nel quartiere di Usaquén.

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La città è al settimo posto in America Latina per il turismo dʼaffari e la prima per capacità di attrazione di investimenti in Sud America, record che la porta allʼottavo posto nel mondo

pre-colombiana. Poco distante si incontra anche il Museo dedicato a Botero cinquecentomila visitatori l’anno -, la Biblioteca Luis Angel Arango con quattro milioni di volumi e il Centro Culturale dedicato a Gabriel Garcia Marquez. Sul finire della giornata, poi, due alternative: sedersi nella Plaza Bo-

Curiosità: Masterchef in salsa colombiana La prima edizione di Masterchef Colombia si è conclusa lo scorso febbraio. Tra i giudici non poteva mancare Paco Roncero, una vera celebrità con due stelle Michelin, e ristoranti in Spagna, a Madrid, a Ibiza, Hong Kong e Bogotá. La sua ultima scommessa è Sublimotion. Al progetto hanno lavorato cuochi, progettisti, ingegneri, illusionisti, scenografi, architetti, coreografi e sceneggiatori. La sala è una capsula tecnologica, uno spazio studiato per stimolare i sensi. A Bogotá, di Paco Roncero c’è Version Original. Ma qui, da qualche tempo, è l’intera offerta gastronomica che ha fatto un salto di qualità, con gli chef più prestigiosi che hanno cominciato a proporre piatti che rispecchiano l’immensa varietà delle materie prime nel Paese: dal pescado della costa, ai frutti delle foreste (in Colombia ci sono 433 specie autoctone di frutta), passando per i tuberi delle Ande. E tutti questi prodotti, ingredienti indigeni e spagnoli, vengono mescolati con ricette di influenze africane, arabe e spagnole.

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Dove dormire Con la recente acquisizione del gruppo alberghiero Hoteles Royal, NH Hoteles ha fatto il suo ingresso in grande stile in Colombia. Il risultato è un portafoglio di 15 hotel situati a Bogotá, Medellín, Cartagena, Cali e Barranquilla, di cui otto riconvertiti sotto il brand premium NH Collection e sette a marchio NH Hotels, per un totale di 1.700 camere (www.nh-hotels.com). livar, dove fu fondata Bogotá, e gustarsi tra gli edifici coloniali più importanti un Canelazo, la bibita alcolica calda preparata con aguardiente (praticamente bibita nazionale simile alla nostra sambuca) e cannella, oppure decidere di sfidare la mancanza d’ossigeno dovuta all’altitudine e salire con la funicolare o la teleferica (attenzione ai deboli di cuore però, la salita è quasi verticale) agli oltre tremila metri di Monserrate, la montagna della Cordigliera a destra della città che offre le viste più spettacolari. L’ideale è salirci verso le cinque e mezzo del pomeriggio per gustarsi il panorama delle ultime luci del giorno.

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Block notes

TRAVEL TRENDS, PROGRAM PRIORITIES

a cura della redazione

Cwt, i viaggiatori al centro dell’attenzione

SAVING

Captain Train, il booking dei viaggiatori d’affari

L’ultima ricerca di Carlson Wagonlit Travel indica che il 2016 sarà per il business travel un anno dedicato ai viaggiatori, poiché le aziende svilupperanno nuove tecnologie e metodi di lavoro, innanzitutto con l’obiettivo di migliorare la soddisfazione dei propri collaboratori in trasferta. Lo studio di Cwt “Travel Trends, Program Priorities”, pubblicato su un sito ad hoc, raggruppa i risultati di una survey condotta su oltre mille travel manager in tutto il mondo, white paper tematici, case study di clienti e ricerche Cwt aggiuntive per dare ai travel manager una panoramica completa per l’anno a venire. Il microsito interattivo dedicato permette di trovare informazioni dettagliate sugli sviluppi chiave del mercato e di approfondire in modo personalizzato lo studio degli argomenti di maggiore interesse. Questa la classifica delle dieci principali priorità segnalate dal campione dei responsabili viaggi aziendali intervistati (in base alla percentuale di intervistati che le ha definite molto o estremamente importanti): ■ Safety & Security 80% ■ Tecnologia mobile e device “indossabili” 63% ■ Consolidamento dei dati sul comportamento dei viaggiatori e sulle performance della gestione viaggi 58% ■ Big Data e gestione personalizzata del travel 54% ■ Vettori low cost 53% ■ Pagamenti virtuali 51% ■ Personalizzazione del servizio 49% ■ Assistenti virtuali 36% ■ Impatto ambientale 35% ■ Nuovo protocollo di distribuzione Iata 33%

Captain Train è una piattaforma semplice ed efficace per acquistare biglietti ferroviari in Europa al miglior prezzo. È disponibile sul web e su app (iOS/Android) e combina le offerte e gli itinerari di numerose compagnie ferroviarie quali Trenitalia, Italo, Eurostar, Sncf e Deutsche Bahn in 19 Paesi europei. Con più di 1.300.000 utenti registrati, Captain Train vende circa cinquemila biglietti al giorno in tutta Europa. Puntare a un’esperienza di acquisto semplice e veloce rappresenta il cuore della strategia aziendale sin dall’inizio. Grazie a ciò, oggi gli utenti possono acquistare i loro biglietti in meno di un minuto. Captain Train ha scelto di creare un prodotto meno complesso e molto più efficiente rispetto ad altri siti di e-commerce. Funzionalità superflue, pubblicità e prodotti non inerenti ai biglietti del treno (come il noleggio di auto o le assicurazioni) sono tutti volutamente assenti. Captain Train attualmente è disponibile in cinque lingue: italiano, inglese, francese, tedesco e spagnolo. APP

Con la nuova app di Musement vivi ogni città come se fosse la tua

Musement, il servizio che ti permette di vivere ogni città come se fosse la tua, ha rilasciato la sua nuova app. A differenza di un semplice “supermarket” di tour guidati, con liste interminabili di cose da fare, l’app di Musement funziona come un vera e propria guida locale e digital concierge, offrendo una selezione personalizzata delle migliori attrazioni in città e un’esperienza di prenotazione semplice e rapida. L’app integra inoltre una funzionalità di instant messaging grazie alla quale è possibile interagire in tempo reale con concierge da tutte le città servite, in grado di assistere personalmente ogni cliente, un servizio che per la prima volta vede la collaborazione di veri concierge alberghieri con un’app mobile. INNOVAZIONE

Amadeus Airline Cloud Availability: la soluzione per i passeggeri iperconnessi Si viaggia per lavoro, per piacere, per formazione. E quando si viaggia, spesso, si fanno acquisti. La crescita esponenziale del volume di ricerca e di shopping online da parte dei viaggiatori indipendenti per i prodotti delle compagnie aeree ha portato a un aumento consistente del numero di transazioni commerciali, con la conseguente necessità di strutturarsi per gestirle al meglio lungo i canali digitali. Amadeus Airline Cloud Availability, soluzione dinamica e basata sul cloud, aiuterà le compagnie aeree a far fronte a questo enorme aumento, applicando strategie di gestione dinamica dei ricavi e migliorando così l’esperienza dell’utente.«Amadeus è in una posizione privilegiata per fornire questa soluzione pronta all’uso per tutte le compagnie aeree. Implementiamo e distribuiamo un software potente e indispensabile per gestire i dati con le modalità caratteristiche del cloud, che sincronizza i dati gestendoli in maniera elastica ed efficace, in assoluta sicurezza», spiega Francesca Benati (nella foto), amministratore delegato e direttore generale di Amadeus Italia.

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TECNOLOGIA

Una nuova app in Stazione Centrale a Milano Si chiama “In Stazione” la nuova web app che permette di orientarsi all’interno della Stazione Centrale di Milano identificando rapidamente l’ubicazione dei principali servizi. Il servizio è accessibile tramite la rete wifi di Milano Centrale e permette di trovare la propria posizione su una mappa georeferenziata che ripropone tutti gli spazi della stazione, cercare il punto di interesse desiderato (ascensori, scale mobili, biglietteria, deposito bagagli, Sala Blu, binari ecc.) e visualizzare il percorso per arrivarci. L’interfaccia è disponibile in nove lingue. COSTUME

OLTRE CONFINE

Solitudine lontano dall’ufficio Cambiano le abitudini secondo quanto rilevato da un’indagine internazionale Regus, secondo la quale oltre il cinquanta per cento (50,9 per cento dato Italia e 52 per cento media globale) dei professionisti intervistati dichiara di lavorare fuori ufficio per almeno metà dei giorni lavorativi della settimana. Dall’inchiesta condotta a livello globale su un campione di 44mila manager e professionisti è emerso un profondo senso di solitudine (38 per cento media globale) sofferto da chi lavora da casa, un po’ meno dai professionisti italiani (28 per cento il dato relativo all’Italia). Molto avvertito è anche il disagio dovuto a una minore interazione e possibilità di confronto con altri colleghi e professionisti (67 per cento Italia e 64 per cento media globale). Inoltre, il quaranta per cento degli italiani (62 per cento media globale) avverte la necessità di programmare frequenti meeting, viaggi e incontri di lavoro fuori casa per compensare il senso di solitudine e isolamento. MONDO

Il Kenya nel comitato esecutivo dell’Unwto L’Organizzazione mondiale del Turismo delle Nazioni Unite (Unwto) accoglie nel suo comitato esecutivo il Kenya. Il Paese africano nei prossimi due anni avrà un ruolo di primo piano nell’organizzazione delle Nazioni Unite come responsabile per il coordinamento delle questioni e dei programmi di turismo a livello mondiale. Il comitato esecutivo, nel quale il Kenya è stato eletto, è l’organismo di governo che riunisce i 154 Paesi membri in un’unica organizzazione mondiale del turismo e che imposta e guida l’agenda per il settore turistico globale.

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Più trasferte all’estero

I viaggiatori d’affari italiani si spostano sempre più all’estero secondo le elaborazioni fatte dal global solution provider europeo Hrs. Se nel 2014 l’aumento era stato di quasi un quarto (+23,8 per cento secondo i dati Istat), prosegue il trend positivo anche nel 2015 che, nel primo semestre, ha registrato un ulteriore aumento del 25 per cento. Tra le destinazioni principali i Paesi europei, che coprono più del 76 per cento delle destinazioni internazionali del business travel. Tra questi meta preferita dei manager in viaggio sembra essere la Germania che ospita il 21,9 per cento dei viaggi d’affari, seguita dalla Francia (12 per cento) Spagna (8,8 per cento) e Svizzera (7,1 per cento). La Spagna è la meta più apprezzata per design delle strutture e gentilezza del personale. A colpire della Germania sono soprattutto i servizi di ristorazione, definiti di eccellenza dal 42 per cento dei manager.

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OSSERVATORI

CURIOSITÀ

Tè e caffè per gli incontri di lavoro Anche se il digitale sembra avere invaso ogni sfera della nostra vita, a sorpresa una ricerca condotta da Hilton Worldwide svela che i professionisti del mondo degli affari continuano a privilegiare gli incontri faccia a faccia. Sì, dunque, a riunioni attorno a un tavolo, ancora meglio se accompagnate da una buona tazza di tè o di caffè. I businessman interpellati vanno dagli under 21 agli over 65 e lo studio si basa su sondaggi effettuati negli Stati Uniti, in Gran Bretagna e in Cina: quando si tratta di discutere di affari negli Stato Uniti si preferisce la “caffeina”, mentre nel Regno Unito (61 per cento) e Cina (58 per cento) si beve tè. Il 68 per cento degli inglesi e il 59 per cento dei cinesi dichiarano che poter bere caffè e tè durante una riunione contribuisce favorevolmente al successo del proprio intervento. Ma non deve essere caffè o tè qualsiasi, almeno per i businessman cinesi e per i millenials statunitensi, che fanno caso alla qualità della bevanda servita. Infine, il 53 per cento dei cinesi pensa che il miglior modo per entrare in contatto con il proprio interlocutore durante un meeting di lavoro sia proprio davanti a una tazza fumante. TRASPORTI

In arrivo otto nuovi Italo Ntv acquisterà otto nuovi treni e relativo servizio di manutenzione dalla società Alstom che verranno consegnati a partire dal dicembre 2017. Gli otto treni, che permetteranno l’inserimento di nuove destinazioni nel network Ntv, avranno una velocità massima 250 chilometri orari e saranno denominati “Evo”. Saranno una nuova evoluzione della famiglia dei “Pendolino”, il treno che conta più di cinquecento esemplari in tutto il mondo. Il Consiglio di amministrazione ha inoltre preso atto del versamento, da parte dei soci, della prima tranche dell’aumento di capitale di sessanta milioni deliberato il 17 luglio. RICERCA

Settore energetico, i trend delle trasferte Si chiama Energy Resources and Marine Forecast 2016 il nuovo studio della divisione specializzata nel settore energetico di Carlson Wagonlit, Cwt Energy, Resources & Marine. Le previsioni emerse dallo studio e calcolate in base ai dati sulle transazioni del portafoglio globale dei clienti Cwt negli ultimi sei anni, mostrano che le trasferte di lavoro di questo comparto risentiranno non solo delle variazioni nei prezzi del petrolio ma anche della riduzione di traffico aereo e alberghiero in alcune destinazioni chiave nel prossimo anno. Lo studio evidenzia infatti che pur all’interno di una tendenza generale al rialzo delle tariffe aeree, esistono specifiche situazioni nelle diverse aree del mondo caratterizzate da una concentrazione di attività del settore energetico. Le tariffe aeree sono, per esempio, attese in rialzo più marcato a Dar El Salam (+10,2 per cento), Tanzania, dove si sta assistendo a una espansione del mercato energetico; a Mumbai (+7,4 per cento), India, grazie alla crescita economica dell’area; a Caracas (+6,3 per cento), Venezuela, a causa della forte inflazione.

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Top Thousand, mobilità sotto la lente

Si chiama Top Thousand il nuovo osservatorio permanente sui temi della mobilità aziendale. L’osservatorio raggruppa i gestori di grandi flotte (con oltre mille veicoli) e rappresenta a oggi un parco auto di oltre 35mila veicoli complessivi distribuiti su tutto il territorio nazionale e internazionale. Corporate car sharing, scatole nere, sicurezza e servizi di mobilità integrata saranno i primi temi oggetto di analisi e confronto nel prossimo periodo. L’osservatorio è stato creato con diversi obiettivi, tra cui sviluppare analisi e ricerche sui temi strategici per la mobilità aziendale, favorire incontri, dialogo e confronto con le istituzioni e gli operatori della filiera dell’auto aziendale e promuovere attività di formazione e aggiornamento per i gestori delle flotte. «L’Osservatorio – evidenzia Riccardo Vitelli, presidente di Top Thousand – nasce dalla volontà dei fleet manager di grandi aziende di accendere un focus sulle tematiche connesse alla gestione delle flotte aziendali e alle novità che caratterizzano, più in generale, il mercato dell’auto. Non un’associazione, ma un serbatoio di idee in grado di fornire, attraverso analisi e studi, nuove strategie a una categoria (quella dei fleet e mobility manager) divenuta ormai strategica per la mobilità delle aziende e in grado di confrontarsi con il mondo del noleggio, il settore assicurativo, le case automobilistiche e tutti gli attori della filiera».

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TURISMO d’AFFARI Direttore responsabile Marco Biamonti Condirettore Paola Olivari redazionetda@ediman.it Segreteria di redazione Jessica A. Presa jessica.presa@ediman.it Grafica e impaginazione Massimo Bernardi Fotolito e stampa Prontostampa Srl Zingonia (BG) Senior sales manager & Corporate clients Graziella Corbari - graziella.corbari@ediman.it

Resp. traffico pubblicitario e distribuzione Jessica A. Presa - jessica.presa@ediman.it

ITALIA

Milano, Roma e nazionale

Elsa Natali - elsa.natali@ediman.it Via G. Carini, 71 - 00152 Roma Telefono e fax 06.58.98.619 - cell. 336.325037

Milano, Alto Adige, Friuli Venezia Giulia

Graziella Corbari - graziella.corbari@ediman.it Ediman - Via Ripamonti, 89 20141 Milano Telefono 02.57.31.15.11 - Fax 02.57.23.14.86

Milano, Mantova, Emilia Romagna, Marche Antonella Madotto - antonella.madotto@ediman.it Ediman - Via Ripamonti, 89 - 20141 Milano Telefono 02.57.31.15.11 - Fax 02.55.23.14.86

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Mizar sas Fiorella Ferrante - fiorella.ferrante@ediman.it Cell. 393.94.38.033 Tel. 06.98.26.18.64 - Fax 06.98.26.18.65 Emiliano Palmieri - emiliano.palmieri@ediman.it Cell. 338.46.76.920 - Tel. 06.98.26.18.63 Fax 06.98.26.18.65

Roma, Frosinone, Latina

Mariaelena Barnaba - mariaelena.barnaba@ediman.it Via Arezzo, 24 - 00161 Roma cell. 348.42.84.381

Toscana, Umbria

Guido Zaccagnini - guido.zaccagnini@ediman.it Cell. 340.22.68.473 Vincenzo Morreale - vincenzo.morreale@ediman.it Cell. 348.51.06.384

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Hanno collaborato: Alessandra Boiardi, Susanna Cattaneo, Teresa Chiodo, Simona PK Daviddi, Giulia De Stefano, Ferdinando Farba, Giovanni Fassola, Nicoletta Giraldi, Giorgio Maggi, Daria Nardi Bessola, Alessandro Rigatto, Sabrina Piacenza

Prezzo di copertina: Turismo d’Affari € 4,20 Abbonamento annuo: € 45,00 (Estero € 65,00) L’abbonamento va effettuato conversamento sul C/CP n° 15717200 intestato a Ediman Registrazione Tribunale di Milano n° 135 del 4.4.1981

Basilicata, Calabria, Puglia

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Sicilia

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Sardegna

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