Turismo d'Affari - Lug Ago Set 2014

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Poste italiane SpA - Spedizione in abb. post.- D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/04 N.46) Art. 1 Comma 1, DCB Milano. In caso di mancato recapito, si restituisca al mittente, che si impegna a pagare la relativa tassa. Euro 4,20

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TurismoAffari d’

Numero 3

Luglio - Agosto - Settembre 2014

B u s i n e s s Tr a v e l • A g e n z i e d i V i a g g i o • Tr a n s p o r t a t i o n • O s p i t a l i t à BEST PRACTICE Anche le trasferte di lavoro possono essere sottoposte a valutazioni di performance da parte di consulenti terzi rispetto alle aziende e alle travel management company

OSSERVATORIO

Il o r u t fu

Attraverso un nuovo questionario che permetterà di ottenere previsioni ancora più puntuali i travel manager stanno già offrendo il loro contributo alla quattordicesima edizione della ricerca

INFRASTRUTTURE Sotto la spinta di Expo 2015 si stanno concretizzando accordi e grandi opere viarie che potranno favorire i business traveller

è e l i b mo

HÔTELLERIE Roomnight sempre più dinamiche. Il settore alberghiero ha capitalizzato al massimo le logiche di best buy generando la convinzione di acquistare sempre alla migliore tariffa

La prossima rivoluzione del bt riguarderà i sistemi di pagamento. Complice la presenza sempre più numerosa dei terminali Pos negli esercizi commerciali, già oggi le transazioni in mobilità sono diventate una realtà anche per i viaggiatori d’affari. Mentre arrivano sul mercato le prime app capaci di tracciare tutte le spese effettuate in trasferta L a

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Sommario

nº 3 luglio - agosto - settembre 2014 8

INIZIATIVE EDIMAN

I nostri primi trent’anni

di Paola Olivari

Il futuro è mobile

di Giorgio Maggi

Roma chiama, Milano risponde

di Stella Stroppa

Travel manager, una professione per professionisti

di Giulia De Stefano

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COVER STORY

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TRAVEL TREND

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CORSO DI FORMAZIONE

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BEST PRACTICE

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AT WORK

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HRG

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CISALPINA TOURS

Mai più soli

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OSSERVATORIO BT

Un nuovo questionario per la quattordicesima edizione di Alessandra Boiardi

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FOCUS ON

Innovazione, quintessenza del bt

di Giovanni Neraspina

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CAR FLEET

Flotte aziendali, la sicurezza è 3.0

di Nicoletta Giraldi

56

GRAND HOTEL MEDITERRANEO

Il business nel dettaglio

di Daria Nardi Bessola

58

TRAVEL MANAGEMENT

Roomnight sempre più dinamiche

di Nicoletta Giraldi

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VETTORI

Veloci, pratici e no frills

di Beatrice Chiddo

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INFRASTRUTTURE

Mobilità migliorata per i viaggi d’affari

di Ferdinando Farba

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WORLDWIDE

Business all’ombra di Cartagine

di Giovanni Fassola

Certificazioni delle performance, quale impatto sul bt? di Alessandra Boiardi Dati, croce e delizia del travel management

di Giuseppe Marazzi

Come orientarsi nella scelta delle tariffe aeree di Giulia De Stefano di Giovanni Fassola

39

Check in

75 Block notes

52

Reception

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Editoriale di

Il conto alla rovescia è iniziato. Nel giro di poco, garantiscono gli esperti, diremo addio al contante e alle carte di credito, aziendali o personali, come le abbiamo conosciute finora. Tutte le transazioni economiche passeranno attraverso i nuovi smartphone e tablet, che grazie alla tecnologia Near Field Communication già ora consentono ai viaggiatori di pagare direttamente le spese delle trasferte di lavoro. Il tutto dando vita a una serie di vantaggi di non poco conto, specie in ambito bt. Dalla riduzione del contante in tasca ai più semplici controlli e analisi della spesa da parte dell’azienda, dal risparmio di tempo a livello amministrativo alla verifica del rispetto delle policy di viaggio da parte dei dipendenti. Viaggi d’affari Ma non è finita qui, perché la tecnologia mobiultima generazione le interviene ormai lungo tutto il processo del viaggio. Nella fase di organizzazione: con la condivisione dei contatti delle persone da incontrare, le informazioni sulla località da raggiungere, la pianificazione degli appuntamenti e la prenotazione di biglietti e alloggio. E, naturalmente, nel post trip: quando diventa fondamentale disporre di strumenti che consentono di rendicontare le attività e tutte le spese sostenute durante la missione. Proprio quello che, non a caso, offrono le prime applicazioni presenti sul mercato. Tutte perfettamente integrate con i sistemi aziendali, informativi e di pagamento. A partire dalla cover story che analizza questo trend tecnologico, quello che vi accingete a sfogliare è un numero ricchissimo di argomenti, degno apripista del prossimo appuntamento con Turismo d’Affari; la nostra rivista festeggerà infatti trent’anni di business travel in Italia con un numero speciale. Ripercorreremo, insieme agli stakeholder, gli ultimi tre decenni di viaggi d’affari e sarà un’occasione imperdibile per meglio comprendere il presente e anticipare le dinamiche future attraverso la lettura di un passato recente contraddistinto da una straordinaria spinta evolutiva.


Copyright © 2014 CWT

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d’ TurismoAffari di Paola Olivari

I nostri primi trent’anni Sulle scrivanie dei travel manager dai primi anni Ottanta e attenta interprete delle tendenze, la nostra rivista offre quest’anno agli stakeholder, con l’ultima uscita del 2014, una vetrina imperdibile genzie, ancillary, app, consulenti, fleet management, hôtellerie, noleggio a breve e a lungo ternime, self booking tool, servizi, sistemi di pagamento, tecnologia di ultima generazione, transportation. Negli ultimi trent’anni, parlando di business travel, moltissimo è cambiato e se l’evoluzione un tempo marciava, ora, complice la crisi economico-finanziaria mondiale, corre. Nel giro di pochissimo sono mutati – e continuano incessabilmente a mutare – gli scenari, gli strumenti, i rapporti tra gli attori e gli equilibri sotto la spina di una tecnologia sempre più avanzata, mirata a soddisfare le particolari esigenze di chi, in azienda, fa viaggiare e di chi viaggia. Da questo presupposto, e dalla costante attenta lettura dei percorsi evolutivi capace di fotogra-

A

fare il settore con millimetrica precisione, è nata in Ediman – casa editrice leader nel settore mice e bt – la volontà di offrire ai propri lettori una overview ragionata di questi ultimi tre decenni. Protagonisti saranno proprio gli attori principali dei cambiamenti avvenuti e di quelli in atto, che con le loro testimonianze tracceranno il cammino che ha portato allo stato dell’arte, che getterà le basi future dei viaggi d’affari in Italia. Il numero speciale “Turismo d’affari – 30 anni di business travel”, realizzato dalle migliori firme giornalistiche del settore, è da collezionare e tenere sempre a portata di mano. Gli autori hanno esaminato nel dettaglio metodologie, tendenze, procedure e strumenti dei travel manager di ieri e di oggi per realizzare un’opera unica.


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TURISMO D’AFFARI – 30 ANNI DI BUSINESS TRAVEL Con una veste grafica rinnovata e l’assoluta unicità nel panorama dell’editoria specializzata, il numero brossurato “Turismo d’Affari – 30 anni di business travel” ripercorre gli ultimi tre decenni del settore con analisi storico-economiche che traggono forza dalla viva voce dei principali attori. Attraverso la loro presenza e le loro testimonianze si delinea la mappa dei protagonisti di ieri, di oggi e di domani in un mercato in rapidissima e costante evoluzione. LA STORIA

• Tra gli argomenti: il bt allo stato dell’arte e le nuove tendenze; l’impatto del dei viaggi d’affari sull’economia nazionale: trent’anni di percorso economico, politico e finanziario dell’Italia; la nascita Comunità europea e l’arrivo dell’euro; il risk management (11 settembre, le guerre del Golfo, la primavera araba eccetera); i viaggi d’affari al tempo della crisi economico finanziaria globale; il caro-petrolio; i mercati emergenti… • L’evoluzione vista dai protagonisti: dopo il capitolo che ripercorre i tre decenni di business travel la parola passa a operatori, dirigenti, supplier che li hanno vissuti “in prima linea”. L’OSPITALITÀ • Tra gli argomenti: hôtellerie business oriented; il viaggiatore d’affari in hotel: strutture che offrono soluzioni mirate al businessman; gli operatori (compagnie alberghiere internazionali e nazionali, business hotel indipendenti); i distretti degli affari. I TRASPORTI

• Tra gli argomenti: le alleanze aeree; le SI

compagnie tradizionali e i vettori low cost; i grandi hub; i servizi dedicati al businessman a terra e in volo; le destinazioni business (Paesi del Golfo, Bric, Africa, Far East…); gli operatori ferroviari e i servizi dedicati al bt; le case automobilistiche e i modelli da flotta; le società di autonoleggio a breve, medio e lungo termine; la fiscalità nell’nlt; le società di fleet management. I SERVIZI • Tra gli argomenti: l’evoluzione e gli operatori; sistemi di rendicontazione e di pagamento; gds; società di consulenza bt; provider di soluzioni informatiche; società di assicurazione. LE AGENZIE • Tra gli argomenti: travel management company; agenzie di viaggi business; olta; strumenti tecnologici; la consulenza.

PARTE DALL’O BT,

MA È SOLO L’ INIZIO

Punto di partenza del nostro amarcord non può non essere l’Osservatorio business travel, la cui tredicesima edizione è stata presentata a febbraio alla Borsa internazionale del turismo di Milano e del quale è in corso l’indagine dedicata agli andamenti del settore nel 2014 (come vuole la tradizione, questa sarà diffusa nel corso della Bit 2015). Deus

ex machina dell’Obt è Andrea Guizzardi, docente di economia statistica all’università di Bologna che – grazie anche alla presenza di autorevoli partner – ha fatto luce su un settore nebuloso anche tra quanti si occupano di turismo e di economia. Nel corso degli anni l’Osservatorio ha guadagnato prestigio perché assolutamente unico nel suo genere, totalmente indipendente e rigorosamente scientifico, un

Aderire al numero celebrativo è un must per chi, come Ediman, è leader del proprio settore

prezioso strumento di analisi del complesso segmento di mercato rappresentato dai viaggi d’affari e un punto di riferimento per comprenderne meglio le dinamiche. Una vera e propria pole position per tracciare l’evoluzione di questi tre decenni nei viaggi d’affari delle aziende italiane attraverso i suoi protagonisti. DA

IERI A DOMANI

Come conferma il piano editoriale (vedi box), il prossimo numero di Turismo d’Affari non è solamente una rievocazione ma il punto fermo dal quale spiccare il salto nel futuro del bt. Abbiamo infatti affiancato al passato nuovi argomenti, utili per orientarsi nella complessa gestione del settore. Con i suoi molti focus l’edizione “speciale” ha davvero la consapevolezza di esser tale: speciale per contenuti e presenze, indispensabile sulle scrivanie, ricca di informazioni sugli stockholder sia per chi organizza le trasferte sia per il viaggiatore.


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COVER STORY

Il futuro è mobile fusione f i d a l e o Mentr i credit d e t te r a tamen n delle c e l a t ate s corpor i livelli a o d n torna o si, son pre-cri entati già div i nuovi realtà nti strume mento di paga gi dei viag ali. aziend alla Legati gia Nfc o l o n c te ssesso obile, m e al po o v i t i ispos di un d martphone os tablet

di Giorgio Maggi


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anca poco, ma il sorpasso prima o poi ci sarà. Tempo pochi anni le spese legate alle trasferte di lavoro saranno pagate direttamente dai viaggiatori attraverso i propri dispositivi mobile, smartphone o tablet che siano. Addio al contante, dunque, con tutto il suo annesso di scontrini, fatture e ricevute fiscali, sempre facili da perdere. Ma (forse) addio anche alle carte di credito – aziendali o personali – per come le abbiamo conosciute fino ad ora, tutte destinate a essere messe in soffitta dall’arrivo delle nuove tecnologie applicate al business travel.

M

Carte di credito veicolo privilegiato In attesa di essere soppiantate in tutto o in parte dal mobile payment, le carte di credito tradizionali rappresentano ancora il veicolo privilegiato per il pagamento dei viaggi aziendali: semplici per i datori di lavoro, comode per le agenzie di viaggi. A dirlo sono i dati dell’ultima edizione dell’Osservatorio sulle carte di credito realizzato da Assofin, Crif Decision Solutions e GfK Eurisko, secondo cui nel 2012 (ultimo anno disponibile, ndr) il numero di transazioni effettuate con strumenti di pagamento "no-cash" è aumentato del 4,2 per cento. Più nel dettaglio, sono stati effettuati circa seicentomila pagamenti con carte di credito, in crescita del 3,7% dal 2011, e addirittura del 16% dal 2008. Insomma, anche gli abitanti della Penisola si stanno mettendo al passo con i Paesi più avanzati (in media, un cittadino italiano effettua 68 operazioni annue in elettronico contro le 188 dell'Eurozona e i 250 di paesi come Olanda, Belgio e Francia, ndr) convertendosi alla moneta

Presto le spese legate alle trasferte di lavoro saranno pagate direttamente dai viaggiatori attraverso i propri dispositivi

elettronica. Risultato: a fine 2012 risultavano attive in Italia 72 milioni di carte di pagamento, di cui circa 13,5 milioni sono carte di credito, in diminuzione rispetto al 2011 (-4.5%). Tra queste, poi, solamente il dieci per cento sono carte aziendali, utilizzate da manager e dipendenti durante i loro viaggi d’affari. Ma il dato più preoccupante riguarda il trend negativo degli ultimi anni, quando sono sparite dall'Italia circa trecentomila corporate card, dopo che avevano subito un'im-

pennata nel corso degli anni 2000. Se nel 2003 il computo totale arrivava a circa 750mila, nel 2009 erano arrivate addirittura a 1,7 milioni. Poi il calo, che ha visto toccare il punto più basso nell’ultimo biennio, con la discesa a 1,4 milioni. Eppure, l’utilità di una business card non è certo in discussione. «Le carte aziendali sono uno strumento utile proprio perché consentono di rispondere a un bisogno reale delle imprese: quello di tracciare in modo preciso il dena-

ro aziendale speso», ha detto recentemente a Repubblica.it Alessandro Carretta, docente di intermediazione bancaria all’università di Tor Vergata. «Il datore di lavoro, grazie al denaro di plastica, meglio comprende come vengono utilizzati i suoi soldi. Senza contare che alle carte sono spesso abbinati assicurazione contro gli infortuni e assistenza 24 ore su 24 mentre il dipendente è in viaggio». Ma i benefici dal punto di vista amministrativo non finiscono qui. Se numerosi provider di carte di credito offrono la possibilità di trasferire i dati nei sistemi gestionali aziendali in modo automatizzato, la carta può anche venire abbinata all’adozione di un tool di una tmc per la gestione delle note spese. Per le aziende, poi, le business card rappresentano una soluzione indispensabile per verificare l’aderenza alla travel policy, sfruttando la disponibilità di estratti conto online e di report dettagliati per tipologia di spesa, titolare e centro di costo. Si torna a spendere? Meglio non parlare troppo presto, ma anche nel campo dei comportamenti (generali) d’acquisto il peggio sembra essere davvero alle spalle. Ne è convinto l’Osservatorio Acquisti CartaSi, secondo il qua-


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le gli acquisti (con carta di credito) degli italiani aumenteranno del 1,7% nel 2014 e del 3,2% nel 2015, con un contributo significativo dell’e-commerce, in aumento addirittura del 21%. Tra le categorie merceologiche in particolare espansione, i viaggi e trasporti (+6,9% nel 2014 e +8% nel 2015). Vedi grafici in questa pagina. «La curva d’apprendimento nell’utilizzo del canale online è ormai tale da giustificare il trasferimento di quote di domanda che altrimenti sarebbero confluite nel mondo offline», spiega Francesco Pallavicino, responsabile Analisi di mercato e posizionamento di CartaSi. A essere parzialmen-

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COVER STORY

te ottimisti sull’aumento dei costi legati al business travel nei prossimi mesi è anche la maggior parte dei travel manager contattati per l’edizione 2014 di AirPlus

International Travel Management Study. A livello mondiale, infatti, gli intervistati prevedono una sostanziale tenuta del numero di trasferte, ma un incremen-

to della spesa (vedi grafico nella pagina accanto, in alto). In Italia, però, prevale una certa cautela, se è vero che la maggioranza dei responsabili dei viaggi aziendali (66%) prevede che il numero di trasferte e i relativi costi si attesteranno sui livelli del 2013. Ciò che invece trova d’accordo tutti i travel manager tricolori è l’importanza sempre crescente dell’innovazione tecnologica, a conferma del fatto che le aziende italiane sono, malgrado tutto, tra le più veloci ad adottare le nuove tecnologie. Secondo lo studio di AirPlus, infatti, la forte penetrazione di dispositivi mobili e app già oggi condiziona, più che in altri Paesi, la gestione dei viaggi

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d’affari secondo il 67% dei manager italiani: un dato di ben venti punti percentuali superiore alla media mondiale. «Nel corso dei prossimi due anni, infatti, oltre allo sviluppo del canale online, aumenteranno le spese in beni legati all’innovazione, mentre tutti gli altri settori dipenderanno in gran parte dalla loro capacità di fare leva su di essa, direttamente o indirettamente», prosegue Pallavicino (vedi grafico “Obiettivo Europa” qui sotto). In arrivo il mobile proximity payment Sarà questione di un anno, o magari due, ma quel che è certo è che la prossima rivoluzione tecnologica del business travel riguarderà i sistemi di pagamento, a cominciare dalle carte di credito per come le abbiamo conosciute. Già oggi, un numero crescente di istituti di credito sta inserendo nelle card i nuovi chip con la tecnologia Nfc (Near field communication), che permette di effettuare pagamenti rapidi e contactless, senza bisogno della solita "strisciata" nel lettore Pos. Stessa tecnologia anche per gli smartphone, che sotto la spinta degli operatori di telefonia mobile stanno diventando a tutti gli effetti delle carte di pagamento portatili. È di questi mesi, infatti, il lancio di Vodafone Wallet, Tim Wallet e Poste Mobile, tre servizi con i quali sarà possibile pagare tramite smartphone in modo analogo a come si fa con una carta di credito contactless. Ma che cosa succede in pratica? L'utente ha a disposizione una sim speciale in grado di contenere i dati della sua carta di credito

(ma anche tessere fedeltà, abbonamenti ai mezzi pubblci). Per il momento si tratta solo carte prepagate in attesa che gli operatori mobili siano in grado, si dice

entro fine anno, di supportare le carte di credito dei principali istituti. Piuttosto, il problema riguarda il tipo di esercizi commerciali in cui sarà possibile uti-

lizzare il nuovo sistema di pagamento, visto che in Italia al momento esistono non più di 150mila lettori Pos contactless. Nessun problema, invece, per quanto riguarda la diffusione di smartphone dotati di tecnologia Nfc, ormai arrivati a sfiorare il tetto dei sei milioni (gli smartphone totali sono invece 37 milioni). A dirlo è l’ultima edizione dell’Osservatorio Nfc & Mobile Payment del Politecnico di Milano che per quest’anno scatta una fotografia che fa ben sperare per il futuro dei pagamenti in mobilità nel nostro Paese. Così, anche se l’86 per cento delle transazioni è fatto ancora in contante, nel 2013 i new digital payment hanno toccato quota 15 miliardi, di cui 12 provenienti dall’eCommerce, 1 all’mCommerce . Ancora molto lon-


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tani, invece, i pagamenti con carte, attestati a 135 miliardi di euro nel 2013 (vedi slide in alto). «Tuttavia, il dato sui pagamenti digitali è destinato a triplicare nel 2016 a seguito del progressivo lancio di soluzioni di mobile proximity payment, ovvero il pagamento nei negozi mediante smartphone e sim dotate di tecnologia Nfc», ha sottolineato Filippo Renga, uno dei curatori dell’Osservatorio Mobile Payment &Commerce della School of Management del Politecnico di Milano (vedi schema sotto). Per il momento, però, bisogna accontentarsi del fatto che negli ultimi dodici mesi sono stati proprio i viaggi la ‘merce’ più acquistata da chi fa mobile commerce. In prima fila, manco a dirlo, l’acquisto di biglietti aereo, del treno o di una nave, e la prenotazione di una camera d’albergo. Il mobile incontra il business travel Anche se al momento sono le più conosciute, le possibili applicazioni al business travel dei dispositivi mobili non finiscono certo alla fase di prenotazione. «La pervasività del mobile è sotto gli occhi di tutti. Il mondo dei viaggi è uno degli ambiti con il più alto potenziale, anche se purtroppo ancora inespresso. In futuro, infatti, con gli smartphone sarà possibile acquistare un carnet o l’abbonamento del trasporto pubblico della città di destinazione, che potrà essere caricato sul cellulare. La tecnologia mobile permette anche il prelievo di contanti in valuta locale, prenotato e attivato attraverso dei codici usa e getta inviati via sms», dice Renga. Ma non è finita perché, presto a tardi, con uno smartphone sarà possibile archi-

viare i propri scontrini di viaggio o raccogliere i biglietti da visita. Già oggi, secondo un’indagine

della Federal Reserve, il 21 per cento degli utilizzatori del servizio di mobile banking negli Usa

hanno depositato un assegno usando il proprio smartphone. «Ormai la tecnologia mobile



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Sotto la spinta degli operatori di telefonia mobile gli smartphone stanno diventando a tutti gli effetti delle carte di pagamento portatili

interviene lungo tutto il processo di viaggio. Nella fase di organizzazione, con la condivisione dei contatti delle persone da incontrare, le informazioni sulla località da raggiungere, la pianificazione dell’itinerario di viaggio e degli appuntamenti, per finire con l’acquisto biglietti e prenotazioni alloggio. Per non parlare di quanto accade nella fase post-viaggio. Qui, è rilevante la diffusione di strumenti per rendicontare le attività e tutte le spese sostenute durante la missione, per spingere efficienza nel processo sia per l’azienda sia per la persona che ha fatto la missione», prosegue Renga (vedi slide qui sotto).

GESTIRE LE TRASFERTE DI LAVORO DA MOBILE Il futuro, dicevamo, è mobile. Un esempio? Cisalpina Tours ha lanciato sul mercato la nuovissima CISAUp, che mette a disposizione strumenti indispensabili alla gestione dei viaggi d’affari. Attraverso l’app si ha l’accesso alle stesse funzionalità oggi presenti sulla piattaforma web Cisalpina Travel Portal, dove è possibile programmare, coordinare le prenotazioni, rendicontare ed elaborare analisi sui viaggi. L’applicazione prevede due funzionalità specifiche dedicate rispettivamente ai travel manager e ai viaggiatori. Tra gli altri servizi previsti da CISAUp la possibilità di richiedere l’annullamento di una trasferta già confermata, consultare e selezionare le proposte di viaggio e i relativi costi, modificare servizi già prenotati, accedere ai servizi informativi relativi alla sicurezza e agli alert.

Insomma, per il business traveller d’oggi è sufficiente un’app, opportunamente integrata con i sistemi informativi aziendali e con sistemi di pagamento, per vedere tracciate tutte le spese effettuate durante la trasferta. Un po’ quello che succede con l’app mobile Aida (AirPlus Integrated Data & Acceptance), lanciata da pochi mesi sul mercato italiano da AirPlus International per per-

mettere il pagamento delle spese di viaggio aziendali in remoto. «Da oltre vent’anni il nostro impegno è quello di lavorare all’innovazione nel segmento delle soluzioni di pagamento dei viaggi d’affari. Non potevamo, quindi, non inaugurare uno strumento per i pagamenti mobili. L’aumento della presenza di terminali Pos operativi negli esercizi commerciali aiuterà lo svilup-

po dei pagamenti in mobilità in un settore che vale oggi circa mille miliardi all’anno a livello mondiale», spiega Diane Laschet, amministratore delegato di AirPlus International in Italia. Ma come funziona concretamente la app (disponibile gratuitamente per iPhone, iPad e Android)? Prima di tutto, creando automaticamente delle carte di credito virtuali che i viaggiatori utilizzeranno per generare un numero di tessera MasterCard e un relativo codice di autorizzazione CVV valido per una singola transazione, allo scopo di garantire ulteriore sicurezza nelle transazioni online. Inoltre, Mobile Aida può essere utilizzata prima e durante la trasferta di lavoro per prenotare o acquistare ad esempio biglietteria aerea e ferroviaria, soggiorni in hotel o biglietti per la partecipazione a eventi. Tra i vantaggi dell’applicazione, il più evidente è la possibilità di avere un centro di costo unico. “Grazie ad Aida, le aziende possono abilitare i dipendenti in trasferta a effettuare pagamenti mobili in remoto e a gestirli attraverso un unico conto centralizzato aziendale, ovvero l’AirPlus company account utilizzato da anni dalle aziende per il pagamento dei servizi pre-viaggio. Al personale in viaggio, poi, la app regala una grande autonomia, visto che burocrazia aziendale che spesso rende complicato prendere decisioni rapide, in caso per esempio di imprevisti che obbligano a modificare il programma di viaggio. Tra i vantaggi, però, vanno elencati anche la riduzione del contante, il miglior controllo e la possibilità di analisi della spesa da parte dell’azienda, il risparmio di tempo a livello amministrativo e la verifica del rispetto delle policy di viaggio da parte dei dipendenti», conclude la manager di AirPlus.



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TRAVEL TREND

di Stella Stroppa

Roma chiama, Milano risponde Sempre più business-oriented la nuova formula di Travel Trend, che dopo il successo nella Capitale replica il 2 ottobre nel capoluogo lombardo appuntamento è di quelli che fanno registrare il massimo del gradimento, sempre in grado di rinnovarsi secondo le esigenze della più dinamica meeting industry. E infatti è stata una domanda attiva, curiosa e molto interessata a conoscere le opportunità offerte dal mercato congressuale e incentive quella che ha partecipato lo scorso 7 maggio all'edizione 2014 di Travel Trend Roma, animando insieme alla selezionata domanda uno degli happening più conosciuti e frequentati del nostro settore.

L’

La nuova formula Vera protagonista a Spazio Novecento, l’apprezzata location che ha ospitato l’edizione 2014 di Travel Trend Roma, è stata la nuova formula di questo storico e sempre atteso evento. Sì, perché, per la prima volta, Travel Trend si è trasformato da evento open a un workshop a invito strettamente personale per quanto riguarda la domanda. Secondo la nuova formula hanno potuto prendere parte al Travel Trend, infatti, solo e rigorosamente i buyer selezionati e invitati direttamente dall'organizzazione (Ediman).


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ARRIVEDERCI A MILANO Con la stessa nuova formula inaugurata a Roma, Travel Trend si ripropone a Milano il prossimo 2 ottobre (in anticipo di una settimana rispetto alla data inizialmente programmata). Nei prestigiosi spazi del nhow Milano di via Tortona i rappresentanti dell'offerta Mice interessati a partecipare a Travel Trend Milano in qualità di espositori possono approfittare degli spazi ancora a disposizione. (Per informazioni:team@ediman.it. I buyer potranno invece partecipar esclusivamente su invito personale che verrà recapitato nei prossimi mesi dall’organizzazione Ediman.

Oltre duecento buyer hanno partecipato, esclusivamente su invito, a Travel Trend Roma, per incontrare i settanta, qualificatissimi, espositori presenti

Tutti i vantaggi Una novità che da subito ha fatto registrare feedback positivi, grazie a un nuovo concetto che ha permesso di organizzare incontri ancora più mirati in un contesto come quello del tutto originale di Travel Trend. Gli oltre duecento organizzatori di eventi intervenuti hanno avuto così il vantaggio di poter approfittare di un parterre rilassato e, soprattutto, business oriented. Tutti i buyer invitati hanno avuto a disposizione in anteprima l’elenco degli espositori presenti a Travel Trend Roma, per una consultazione in anticipo dell’offerta che ha permesso di organizzare il loro tempo su misura delle loro reali esigenze, incontrando così chi di proprio interesse tra i settanta espositori presenti, in rappresentanza della migliore offerta di strutture,

destinazioni e servizi per eventi, congressi, incentive e business travel (nella pagina successiva, l’elenco completo). Dall'altra parte, la nuova formula ha dato garanzie anche agli stes-

si espositori, che hanno potuto incontrare solo "vip" buyer, ovvero di comprovata qualità e soprattutto attivi sul mercato Mice, senza alcuna distrazione da parte di visitatori non in target.

Il welcome coffee con Expo 2015 L’apertura dei lavori del Travel Trend Roma è stata quest'anno anticipata da un welcome coffee per buyer ed espositori durante il quale rappresentanti di Expo 2015 – anch’esso espositore del workshop di Ediman – hanno presentato l’Esposizione Universale di Milano e le opportunità di business a essa legate. Il prossimo appuntamento con Travel Trend è a Milano il 2 ottobre al nhow.

www.traveltrend.it


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CORSO DI FORMAZIONE

di Alessandra Boiardi

Travel manager, una professione per professionisti

Aperte le iscrizioni del corso di formazione dell’Università di Bologna che – alla quarta edizione – conferma il successo dell’originale formula che affianca docenti universitari e big player di mercato

n termini di logica filosofica il travel manager è una figura professionale non solo irrinunciabile ma anche strategica all’interno di aziende con un volume di acquisto di almeno 1/1,5 milioni di euro. Al valore d’acquisto generato dall’azienda che ha personale che effettua trasferte di lavoro si deve affiancare il livello di complessità inter-

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no legato alla tipologia aziendale, alla sua cultura, al settore merceologico e, soprattutto, al numero di titoli di viaggio e soggiorno acquistati. Nella realtà dei fatti, però, i travel manager nel nostro Paese sono ancora in numero molto limitato e spesso in posizioni non decisionali. La parola chiave della figura del

travel manager dovrebbe essere “trasversale”, ovvero in grado di operare e intervenire sull’intera filiera dell’erogazione del servizio e dell’acquisto dei viaggi di lavoro, intervenendo di concerto, o addirittura al di sopra, di tutti i reparti coinvolti nel processo, ovvero la quasi totalità dell’azienda. Negli Stati Uniti, dove i travel manager sono


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QUALCHE INFORMAZIONE PRATICA Le iscrizioni al corso possono essere effettuate dal 29 settembre al 4 dicembre. Le lezioni si articoleranno in quattro appuntamenti, dal giovedì pomeriggio al venerdì, per permettere a tutti i partecipanti di non prolungare la propria assenza dall’ufficio e al contempo di riuscire a rientrare il venerdì sera, anche grazie alla centralità della sede, a Bologna. Il calendario della quarta edizione del corso prevede lezioni il 12 e 13 febbraio; il 26 e 27 marzo; il 16 e il 17 aprile; il 21 e 22 maggio. È possibile intervenire con una propria base dati sulla quale svolgere esercitazioni individuali: È prevista inoltre la possibilità di seguire parte delle lezioni a distanza via web conference. La sede dei corsi è la Scuola di Economia Management e Statistica dell’Università di Bologna. Per info: Martina Farina, martina.farina2@unibo.it, campusrimini.formazionebt@unibo.it, telefono e fax 0541 434053

nati, gerarchicamente occupano posizioni di rilievo e non è infrequente facciano parte del board. In Italia, invece, molto spesso confondiamo – a partire dalla logica di tipo semantico – il travel manager con il travel organizer, l’uno gestisce e l’altro agisce operativamente. Concretamente il travel manager, in linea di principio generale, ha il compito ingrato di far quadrare il cerchio, un “duro” lavoro che necessita di competenze specifiche in uno scenario, come quello dei viaggi d’affari, che vive di regole proprie e che in maniera sempre più competitiva pone come necessità lo sviluppo di competenze avanzate nell’analisi dei dati di viaggio.

Spazio alla formazione Risponde a queste esigenze il corso di formazione dell’Università di Bologna che, quest’anno arrivato alla sua quarta edizione, fornisce ai travel manager gli strumenti necessari a governare e pianificare in maniera ottimale l’intero processo travel – dal rapporto con i clienti a quello con i fornitori di servizi – riducendo il gap informativo che ostacola le best practice. Le lezioni si terranno nella Facoltà di Scienze Statistiche dell’Università di Bologna, organizzatrice del corso in collaborazione con la Scuola Superiore di Scienze Turistiche. Si tratta di un corso residenziale, un importante momento di apprendimento per i travel manager, pensato per fornire un nuovo approccio al processo di gestione delle trasferte, che consenta di cogliere i vantaggi offerti da nuovi modelli organizzativi e sistemi informativi sempre più avanzati. Il corso ha già riscosso nelle scorse edizioni un comprovato successo, avvalorato anche dall’approccio parti-

colare che dà rilievo, tra l’altro, alle potenzialità dell’analisi statistica lungo l’intero processo di gestione delle trasferte, dalla scelta dei fornitori alle procedure di autorizzazione, prenotazione, rendicontazione e pagamento. Si avrà così, per il travel manager, una pura business intelligence che comprende – aspetto inedito rispetto alla formazione accademica classica – l’affiancamento di docenti universitari e player di mercato di altissimo livello quali airberlin, Amadeus, Air Plus International, Carlson Wagonlit Travel e Seneca. Anche in questa edizione Turismo d’Affari affianca il pool in veste di media partner. Deus ex machina del corso è Andrea Guizzardi, professore di statistica economica all’Università di Bologna e curatore dell’Osservatorio Business Travel di Turismo d’Affari. «Il corso – sottolinea Guizzardi – ha l’obiettivo di sviluppare un profilo professionale di travel manager avanzato, con la possibilità da parte dei partecipanti di ampliare il proprio raggio d’azione».


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BEST PRACTICE

di Alessandra Boiardi

Certificazioni delle performance, quale impatto sul business travel? n un settore dominato da politiche di riduzione dei costi come quello del business travel la valutazione delle performance è fondamentale per dare una direzione alle scelte che vengono operate verso tale obiettivo. È pur vero che in materia di viaggi d’affari tali valutazioni vivono perlopiù in un ambito di autodeterminazione dei propri risultati da parte delle agenzie. Per prassi o per carenza di parti terze che si occupino di consulenza “verticale” in grado di fornire valutazio-

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A partire dalle tariffe aeree, anche le trasferte di lavoro possono essere sottoposte a valutazioni di performance da parte di consulenti terzi rispetto alle aziende e alle agenzie ni indipendenti rispetto a obblighi contrattuali e a logiche aziendali, per le aziende è per esempio quasi impossibile effettuare verifiche sulle cosiddette tariffe di mercato della biglietteria aerea.

Eppure nel business travel tali tariffe non solo esistono, ma sono anche ben definite, suddivise in due importanti macro-cluster di riferimento. Il primo è quello delle tariffe piene Iata, ovvero le

tariffe più alta tra un punto di origine e uno di arrivo a prescindere dal vettore o dall’alleanza utilizzata, nel rispetto della cabin class utilizzata. Si tratta di tariffe non disponibili per tutte le destinazioni e/o le tipologie, per esempio gli itinerari domestici non hanno tariffe Iata e per questo che in certi casi si ricorre alla seconda tipologia, le tariffe piene di vettore, praticamente l’equivalente delle Iata, ma diverse a seconda del vettore aereo con cui viene effettuato l’itinerario.


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Anche nelle aziende in cui viene adottata una metodologia di acquisto orientata al best buy sono queste tipologie tariffarie a costituire l’unico riferimento di mercato per definire una performance. La metodologia del “best buy” infatti non è sistematicamente sinonimo di risparmio rispetto alle tariffe piene, più semplicemente ci si allontana dal mercato di riferimento. In definitiva, se opportunamente inserite in un contesto di calcolo e valutazione che tenga conto del modello di consumo aziendale, aiutano a definire l’indice di performance dell’acquisto (o della Tmc). Una certificazione indipendente È partita da questi presupposti la società di consulenza, organizzazione e formazione specializzata nel settore dei viaggi d’affari aziendali t&e consultancy, che ha messo a punto una certificazione delle performance di acquisto che permette alle aziende con personale che viaggia e che si appoggiano in modo continuativo a un’agenzia di viaggio o a una Tmc di effettuare delle verifiche in merito alle performance operative di queste ultime, in rapporto agli obiettivi di risparmio che l’azienda si è data. Spiega Dario Bongiovanni, amministratore di t&e consultancy: «Le spese di viaggio e di rappresentanza, in cui la biglietteria aerea fa la parte del leone, sono universalmente riconosciute come una delle prime voci di

Dario Bongiovanni, amministratore di t&e consultancy: «Le spese di viaggio e di rappresentanza sono universalmente riconosciute come una delle prime voci di spesa aziendale»

spesa aziendale, tanto da posizionarsi tra la seconda e la quarta voce di bilancio. Abbiamo pensato che le aziende, come già fanno per spese abbondantemente al di sotto di tale ipotetico “rank”,

avrebbero tratto vantaggio nell’appoggiarsi a terze parti per verifiche, validazioni e supporto interpretativo». In estrema sintesi si potrebbe descrivere la certificazione come

la verifica sia a ritroso sia nel continuo di quanto, nell’utilizzo delle tariffe aree acquistate, un’azienda attraverso il supporto della Tmc è in grado di allontanarsi in negativo dalle tariffe di mercato Iata e/o di vettore. «È esatto – continua Bongiovanni – ma in realtà dietro tale affermazione ci sono tutta una serie di valutazioni legate a parametri da individuare e discutere con l’azienda, quali per esempio il modello di consumo aziendale, l’attitudine al cambiamento, il


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BEST PRACTICE

«Si tratta di uno strumento utile da non confondere, però, con l'idea del controllore», commenta Ercolino Ranieri, amministratore delegato Seneca

commitment, la cultura aziendale, gli obiettivi di risparmio e ottimizzazione che l’azienda si è data, le procedure interne, il fornitore, cioè l’agenzia o la Tmc» Al processo di certificazione rilasciato sul mercato da parte di t&e consultancy fa capo un marchio di certificazione collettiva (t&e certified and validated) riconosciuto dall’ufficio italiano marchi e brevetti, presso lo stesso depositato e dalle previsioni di cui agli artt. 11,20 e correlati del DL 30/2006 (Codice della proprietà industriale). Tale marchio – di proprietà di t&e consultancy – fa riferimento a un capitolato e a una procedura operativa che normano in modo preciso e definito i parametri per cui la tariffa di riferimento (e di conseguenza i risparmi) di un tipo di volo risulta essere certificabile. Certificazione: chi la richiede Di solito chi richiede la certificazione dei livelli di risparmio dichiarati e/o raggiunti sono aziende di due macro-categorie. Da un lato ci sono le aziende che hanno in essere con le agenzie e le Tmc contratti con una parte variabile della retribuzione legata al raggiungimento di determinati risultati (spesso tali aziende,

se di grande dimensione o istituzionali, hanno assoluta necessità della validazione di terzi del quantum legato alla parte variabile). Dall’altro, le aziende che “semplicemente” vogliono rendersi conto di come stanno acquistando la biglietteria aerea, o di quanto le loro procedure interne siano in grado di cogliere le opportunità offerte dal mercato.

Il punto di vista delle Tmc Se l’obiettivo di una certificazione effettuata da “terze parti” che si inseriscono le binomio azienda-cliente è quello di una maggiore indipendenza delle valutazione, come reagiscono le Tmc? Secondo Bongiovanni, seppur non manchino eccezioni, «dopo un iniziale momento di chiusura gli operatori, tra i quali molti grandi player di mercato, hanno compreso che la certificazione non è una metodologia che va contro di loro ma che, anzi, può apportare valore al servizio offerto. A oggi, più di una major ci ha contattato sua sponte per certifi-

care i dati di proprie aziende clienti, identificando nella certificazione l’opportunità di presentarsi in azienda con un dato preventivamente validato da una terza parte indipendente». Non manca la risposta delle agenzie, che si dicono disponibili in un’ottica win-win delle parti coinvolte. «È un'iniziativa certamente interessante considerato che può aiutare a migliorare la valutazione degli economics», commenta Ercolino Ranieri, amministratore delegato Seneca. «In taluni casi anche noi di Seneca abbiamo fatto riferimento a questi servizi constatandone il buon supporto.


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BEST PRACTICE BUSINESS TRAVEL E RETURN ON INVESTEMENT (ROI)

«Dal nostro punto di vista questo tipo di certificazione è sicuramente utile per il mercato in generale», spiega Alessandra Pisanu, Senior Director Program Management di Carlson Wagonlit Italia

Si tratta quindi di uno strumento utile da non confondere, però, con l'idea del controllore perché le Tmc e la disponibilità di informazioni sono in grado di fornire validazioni affidabili». «Dal nostro punto di vista – spiega Alessandra Pisanu, Senior Director Program Management di Carlson Wagonlit Italia – questo tipo di certificazione è sicuramente utile per il mercato in generale. Sia per le aziende, che in alcuni casi non hanno travel manager dedicati e con competenze molto specialistiche, sia per le agenzie. Ben vengano, infatti, enti esterni indipendenti che possano avvalorare il lavoro che Cwt già fa, certificando la correttezza dei risultati raggiunti in termini di saving e dando ancora più credibilità al lavoro svolto. Soprattutto in un momento come l’attuale in cui il panorama tariffario è davvero molto ampio e com-

plesso, tanto che districarsi in certi meccanismi e technicality diventa difficile per chiunque non sia un esperto del settore aereo. Rimane comunque fondamentale, in caso di contratti con formule di saving sharing, che le regole d’ingaggio vengano stabilite nel dettaglio sin dall’inizio, con modelli semplici e condivisi, così che la determinazione dei risparmi ottenuti sia più agevole e trasparente». «Siamo consapevoli che alcuni gruppi aziendali, per prassi interne o logiche di verifiche sugli acquisti effettuati, richiedano alle Tmc una certificazione esterna. Sebbene riscontriamo che questo sia un fenomeno limitato,

Controllo delle spese, certificazioni delle performance operative… Si può infine parlare di ritorno sull’investimento in ambito business travel? «Si tratta di un concetto complesso nel mondo delle spese di viaggio e rappresentanza – spiega Dario Bongiovanni, amministratore di t&e consulntancy – in quanto ha necessità, per sua natura, di essere “popolato” di tutta una serie di altre spese (a prescindere da quelle del business travel tradizionale) effettuate in corso di trasferta, e che, a valle dell’effettuazione della trasferta stessa, vengono rendicontate in nota spese». «Purtroppo, nel nostro Paese l’utilizzo di applicativi in grado di allocare in modo corretto tali spese all’interno della singola trasferta è ancora limitato, specialmente alle aziende di grandi dimensioni. È pur vero che a oggi, a costi assolutamente accessibili ad aziende di tutti i dimensionamenti, è presente sul mercato più di un applicativo in grado di gestire in modo approfondito il processo end-to-end. In definitiva non solo si può, ma si deve parlare in modo sempre più diffuso di roi, in ambito viaggi e rappresentanza».

«Ci siamo sempre resi disponibili e abbiamo utilizzato con soddisfazione fornitori certificatori terzi», dice Alfredo Pezzani, direttore generale Cisalpina Tours SpA

Cisalpina Tours si è sempre resa disponibile e ha utilizzato con soddisfazione fornitori certificatori terzi» è il commento di Alfredo Pezzani, direttore generale Cisalpina Tours SpA, che conclude: «Va ricordato che, giustamente, queste società hanno dei costi che devono poi essere sostenuti da clienti che desiderano certificazioni terze. Come Cisalpina Tours ci teniamo a precisare che, essendo un’azienda certificata ISO 9001, utilizziamo già processi interni certificati e convalidati e i nostri clienti prediligono un rapporto di fiducia con la nostra organizzazione, costruito attraverso un puntuale lavoro di analisi e verifica dei risultati grazie ai nostri sistemi di reporting innovativi».


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di Giuseppe Marazzi

Dati, croce e delizia del travel management Meglio tutti quelli disponibili oppure pochi ma buoni? L’intera filiera del business travel ne produce in quantità enorme ma, di volta in volta, con motivazioni, modelli e obiettivi diversi er sua natura, indipendentemente dai volume d’acquisto sviluppati, sistema business travel produce dati (volumi, spending, itinerari, numero di notti, vettori, tariffe eccetera) che possono essere elaborati e conseguentemente produrre un elevato numero di rapporti informativi. Ed è proprio quello che succede quotidianamente. Oltretutto, fattore da non sottovalutare assolutamente, è l’intera filiera della fornitura a produrre dati, non solamente in

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quantità considerevole ma con motivazioni, modelli e obiettivi diversi. Non è poi detto che alle aziende necessiti effettivamente un elevato numero di report al fine di gestire il travel in modo efficiente, efficace e saving oriented. È altrettanto vero che i dati sono prodotti da tutti gli operatori della filiera del servizio, e da tutti utilizzati per dare valore al proprio servizio, soprattutto rispetto ai concorrenti. È però come sempre fondamentale che chi richiede i

dati per il presidio del business travel aziendale conosca approfonditamente il modello di consumo dell’azienda, ovvero come tendenzialmente si compra in rapporto alla tipologia del bt espresso e il modello comportamentale dei viaggiatori. Conseguenza logica di tale affermazione è il fatto che l’azienda non dovrebbe necessitare di un numero infinito di dati, ma dei pochi fondamentali per una corretta effettuazione delle verifiche e dei controlli di merito.

Stabilire cosa serve On top a tali affermazioni non possiamo non tenere conto del fatto che tutti gli attori della filiera della fornitore del servizio hanno iniziato nel tempo a offrire dati ai clienti quale “valore” a quanto in loro portafoglio prodotti. E dunque affrontiamo una dicotomia sempre presente, ovvero meglio tanti dati oppure i dati esatti per un’azienda? Non è così semplice e immediato definire quali siano i “dati esatti” che servano a un’azienda. Dovendo richiedere i dati esternamente è


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quindi fondamentale sapere esattamente di che cosa si ha necessità e quindi conoscere a fondo il proprio modello di consumo. Diversamente si correrà il rischio di andare a richiedere un numero sempre maggiore di dati, all’interno dei quali si finirà inevitabilmente per perdersi. Tutto questo senza entrare nel merito della capacità di leggere e comprendere a fondo il risultato. Quindi, in definitiva, se avere i dati giusti non è impresa facile, è sicuramente altrettanto (se non più) arduo leggerli e interpretarli in modo corretto. Avere, gestire, interpretare e trarre conclusioni da un alto numero di dati è sicuramente la nuova sfida di un travel manager moderno. Siamo sicuri che le aziende abbiano davvero necessità di un elevato numero di dati? La logica direbbe che sarebbe meglio avere “pochi ma buoni”; il punto è definire quanti siano i “pochi” e che cosa significhi avere dati “buoni”. Sempre più spesso i vari fornitori (tmc) hanno cercato di dare valore al loro servizio offendo alle aziende sistemi di reportistica (anche online) sempre più sofisticati e un maggiore numero di rapporti informativi. Tutti gli attori della filiera del business travel, infatti, producono dati: agenzie di viaggio, self booking tool, alberghi, autonoleggi, carte di credito, compagnie aeree. Un problema ulteriore è che questi dati vengono prodotti, raccolti ed elaborati in formati diversi, con tempistiche differenti e con obiettivi sicuramente non omogenei, e, conseguentemente, con logiche di output tra le più disparate. Oltretutto diversi formati presuppongono un grande lavoro manuale di consolidamento con conseguente aumento esponenziale del margine di errore. Quanto sopra

anche alla luce del fatto che il panel di chi ha bisogno dei dati in azienda è sicuramente molto eterogeneo, ed è costituito da travel manager, direzione, amministrazione, risorse umane, acquisti, consulenti esterni, auditor eccetera.

È sempre fondamentale che chi richiede i dati per il presidio del business travel aziendale conosca approfonditamente il modello di consumo dell’azienda

Conoscere i modelli È fondamentale conoscere i modelli di consumo con il massimo del dettaglio operativo: le principali città, le tipologie di tariffe utilizzate, i vettori e/o le strutture, le tipologie di camera e sistemazione, la gestione di progetti e commesse rispetto ai viaggi d’affari. E fanno parte di questa categoria anche i rapporti informativi che rendono sia dati qualitativi sia dati quantitativi. È il principale dei modelli che il travel manager non può esimersi dal conoscere con il massimo livello di approfondimento. Si potrebbe dire che la sua conoscenza è l’entry level di una corretta ed efficiente gestione delle trasferte lavorative. In ordine cronologico e di importanza, viene immediatamente dopo il modello di consumo, e ne ha un’importanza a esso assimilabile. Il modello comportamentale dei viaggiatori comprende i comportamenti di acquisto dei viaggi d’affari da parte degli utenti fruitori. Fanno parte di questa categoria le richieste in rapporto alla tipologia di lavoro svolto, le tempistiche di richiesta rispetto alla data di par-


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tenza, la tipologia di tariffa ma soprattutto – questa è la logica di definizione concettuale di un modello – le cosiddette “ricorrenze”, ovvero quanti aspetti sono a tal punto ricorrenti da essere considerati un trend in uno specifico arco di tempo preso in esame. Sono tendenzialmente di supporto a questa categoria rapporti informativi che rendono dati di tipo qualitativo. È indubbio che l’interpretazione dei modelli possa essere effettuata solo attraverso una conoscenza importante di logiche statistiche e di interpretazione del dato. L’affermazione solleva una questione di importanza fondamentale, che va oltre la logica dei dati resi dai vari fornitori, ovvero il travel manager non può non essere in grado di effettuare una lettura critica dei dati, volta a trarne delle importanti conclusioni gestionali. Rapporti mirati La conoscenza e il presidio del modello di consumo dell’azienda e del modello comportamentale dei viaggiatori consentirà di evitare la richiesta di un numero esagerato di rapporti informativi, magari da rielaborare e da consolidare per le varie aeree aziendali che li richiedono. Se, per esempio, un’azienda avesse una travel policy di tipo fortemente “light”, l’esigenza non sarà tanto di controllo quanto di rendicontazione. La parola chiave dei rapporti informativi in questo caso è “semplicità” e la logica documentale quella dell’elenco dei titoli di viaggio emessi e/o rimborsati. Un alto numero di rapporti informativi andrebbe solo ad appesantire il processo di verifica e controllo, senza peraltro apportare un effettivo valore alla gestione operativa delle trasferte lavorative e/o

dei viaggi a esse connessi. Se, viceversa, l’azienda avesse una policy complessa e articolata, avrà una specifica esigenza di controllo, poiché all’aumentare delle restrizioni aumenta la necessità di controllarne l’applicazione. Le parole chiave dei rapporti informativi in questo caso sono compliancy e dettaglio, e la logica documentale del report e quella della gestione delle eccezioni e della metodologia di acquisto rispetto alle procedure. Anche in questo caso la logica da prediligere sarà quella dei controlli incrociati di pochi dati ma fondamentali. In linea di principio generale, la ridondanza di dati si traduce, a valle, in un aumento esponenziale delle logiche di controllo, con il conseguente rischio di “squadratura” dei dati provenienti dalle diverse chiavi di lettura dei vari report. Indispensabile rendicontazione Rendicontazione, ovvero una parola e un concetto che per il travel manager dovrebbero tradursi in un supporto nel continuo per i controlli di merito sull’andamento del business. I costi di rendicontazione rappresentano l’insieme di operazioni relative alla gestione delle spese aziendali: dal controllo del rispetto alla travel policy, alla verifica e registrazione delle ricevute.

Il business travel, indipendentemente dai volume d’acquisto sviluppati, produce dati che possono essere elaborati per produrre un elevato numero di rapporti informativi

Insomma, per chi vuole gestire in modo corretto e completo il processo di trasferta si tratta di un incombenza indispensabile sia per l’azienda sia per il viaggiatore sia per il controllore, ma troppe volte noiosa e interminabile, specie ove gestita in modo prevalentemente manuale, e con strumenti tecnici e tecnologici non adeguati alla tipologia di lavoro e alla sua importanza. Per semplificare l’intero processo, però, riducendo i tempi e vigilando in modo più efficace sul rispetto delle politiche aziendali, ci sono gli epa (Expense Process Automation), ovvero sistemi di gestione automatizzata delle note spese in grado di elaborare sia il processo che le procedure – più o meno complesse ed articolate – di autorizzazione e di effettuare, a valle dell’intero processo, la convalida elettronica della nota spese. In concreto, i dipendenti possono utilizzare questi software attraverso un accesso remoto, via palm/dis-

positivi mobile o via internet da qualsiasi postazione pc aziendale e/o personale per poi inserire la nota spese debitamente compilata. Nel caso in cui il dipendente facesse uso di carte di credito per le spese di trasferta, i dati arrivano al sistema in modo automatico per le carte aziendali, mentre per le carte personali, sarà il dipendente a decidere quali spese entrano nel sistema epa e quali no. Ovviamente l’azienda avrà avuto cura di scegliere un sistema epa integrato con le carte di credito in uso. Una volta controllata la conformità con le regole della travel policy, il software procede automaticamente ad avviare le procedure di rimborso e la raccolta dei dati per le varie funzionalità di reporting, standard o ad hoc. Nelle loro ultime versioni gli epa oltre al vantaggio di essere interfacciabili con i self booking tool, e a gestire (o a dialogare) con il sistema di gestione di autorizzazione e trasferta, hanno quello di poter costituire una prima importante verifica e base di supporto per le logiche di recupero e detrazione iva (ove applicabile). Se il software è evoluto, è addirittura in grado di supportare l’amministrazione nel supplire a compilazione di note spese fatte senza la debita attenzione da segretarie e/o viaggiatori.


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di Giulia De Stefano

Come orientarsi nella scelta delle tariffe aeree eppur in un contesto di avanzamento della ripresa economica, le aziende continuano a focalizzare l'attenzione sulla riduzione delle spese di viaggio nella convinzione che l'ottimizzazione dei budget delle trasferte aziendali sia un fattore determinante nel tentativo di gestire i costi e di contribuire a una redditività organizzativa. Una tendenza che si riflette anche sulla scelta delle tariffe aeree per le trasferte aziendali, come emerge dai dati sui voli forniti dalla ricerca realizzata su base biennale dalla società internazionale specializzata nella gestione del business travel Hogg Robinson Group (Hrg). La società ha chiuso l’ultimo anno finanziario con un utile netto di 35,8 milioni di sterline, il +3 per cento rispetto al 2013, con ricavi pari a 340,8 milioni di sterline, confermandosi come uno dei gruppi più solidi nel settore dei viaggi d’affari. A fronte di questa performance positiva, il Cda di Hrg ha deciso di distribuire nel 2014 ai suoi azionisti un dividendo pari

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La riduzione delle spese di viaggio rimane una necessità per le imprese, che scelgono sempre più spesso tariffe economy o comunque meno flessibili. Lo conferma una survey di Hogg Robinson Group, dalla quale arrivano i consigli per considerare le giuste alternative a 2.21 p (sull’esercizio 2013), pari a un incremento del +5 per cento rispetto all’anno precedente.

Tariffe aeree e tendenze La survey effettuata da Hrg ha evidenziato uno spostamento generale dalla classe business alla classe economy per quanto riguarda

le tariffe scelte. Inoltre, sia si prenoti la classe economica sia si opti per quella business, la tendenza resta l’orientamento verso costi più bassi e tariffe meno flessibili. Movimenti che non fanno che


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confermare la continua ricerca di modalità operative volte alla riduzione della spesa aziendale. «Con il lento avanzare della ripresa economica osserviamo che i nostri clienti rimangono concentrati sulla riduzione delle spese di viaggio», è il commento di Claudio Miglio, amministratore delegato di Hrg Italia. «Le ultime tendenze che abbiamo analizzato hanno in effetti dimostrato quanto sia vantaggioso considerare un cambiamento nell’uso della classe di viaggio. Abbiamo osservato che il numero di alternative Premium Economy offerte da parte dei vettori è in crescita e ciò aiuterà a risolvere il dilemma che alcuni clienti si trovano ad affrontare in merito alla scelta della classe di prenotazione». Come orientarsi Un nuovo modo di orientarsi, dunque, nell’acquisto delle tariffe aeree da parte delle aziende. «Per i voli a maggiore percorrenza, il nostro consiglio è sì di acquistare la tariffa più bassa del giorno, ma anche di garantire accordi competitivi con i fornitori preferenziali sulle rotte chiave. Questo contribuirà a mantenere basse le tariffe allorché la crescita della domanda influirà sulla disponibilità e porrà inevitabilmente pressione sui prezzi. I clienti che riescono a seguire questi consigli possono stare certi che le tariffe sulle rotte nelle quali si concentra la maggior parte del loro traffico saranno contenute. Ciò contribuirà a mitigare il rischio di aumenti nelle tariffe, soprattutto in mercati nei quali la domanda sta iniziando a impennarsi», spiega ancora Miglio. Qualche dato I dati Hrg mostrano che la tendenza a preferire tariffe economy

ha toccato nel Regno Unito il 35 per cento delle prenotazioni su base annua nel 2013. Ciò significa che i viaggiatori aziendali hanno volato sempre meno in Business verso altre destinazioni europee. Nello specifico, dal Regno Unito, le maggiori ridu-

zioni nelle prenotazioni in classe Business hanno interessato i voli verso Svezia (61 per cento), Paesi Bassi (43 per cento) e Norvegia (42 per cento). Anche Italia e Svizzera hanno registrato un considerevole calo, superiore al 40 per cento. Ma i dati mostrano come anche chi ha continuato a optare per la Business, nell'8 per cento dei casi si sia spostato verso tariffe soggette a maggiori restrizioni nel tentativo di contenere i costi. «Stiamo aiutando i nostri clienti a modificare la loro travel policy per assicurarci che prenotino biglietti soggetti a maggiori restrizioni e in

Claudio Miglio, amministratore delegato di Hrg Italia

classe Economy. In generale, le tariffe medie combinate per classe sono diminuite o rimaste invariate nonostante l’aumento dei prezzi medi dei biglietti. Pertanto, l’elemento chiave è da ricercarsi nello spostamento della classe, piuttosto che nella riduzione delle tariffe» conclude Miglio. L'indicazione è dunque quella di tenere sott’occhio le travel policy per quanto riguarda i voli e considerare di adattare la policy in modo tale che soddisfi diversi requisiti all’interno dell’organizzazione, per rispecchiare le esigenze del mercato e della business unit. Questo permetterà una regolare revisione della struttura generale della policy e aiuterà i budget holder a determinare cos’è giusto e cosa funziona meglio nelle loro aree di responsabilità. Indirizzo a fine rivista


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CISALPINA TOURS

di Giovanni Fassola

Mai più soli Il tema della Corporate Social Responsibility coinvolge sempre più aziende di ogni dimensione e settore e, anche in un contesto in continua evoluzione come quello dei viaggi d’affari, è importante poter disporre di soluzioni e strumenti per programmare e gestire le trasferte in modo sicuro e sostenibile isalpina Tours, tra le tmc leader nel mercato del business travel, ha fatto della responsabilità sociale d’impresa un aspetto integrante della propria politica operativa e manageriale e, accanto a scelte etiche applicate al proprio interno, mette a disposizione dei clienti soluzioni per la gestione della mobilità aziendale che rispondono ai principi della salvaguardia del viaggiatore e della tutela dell’ambiente. In una più ampia ottica di Corporate Social Responsibility è infatti fondamentale poter garantire ai propri dipendenti viaggi sicuri e “protetti”, sempre e ovunque.

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Muoversi in modo “green” Per Cisalpina, però, aiutare le aziende a razionalizzare la spesa delle trasferte di lavoro, assicurando al contempo la sicurezza e la qualità dei viaggi stessi, non è tutto. Da anni la sua presenza sul mercato ne ha fatto un attore di riferimento per promuovere nel mondo0 del business travel una cultura univoca della mobilità sostenibile. Il motivo è semplice: la social governance di qualsiasi impresa è strettamente correlata anche alle sue pratiche ambientali, poiché ogni attività che influenza l’ambiente condizio-

na necessariamente anche le persone. Per questo, le soluzioni di mobilità che Cisalpina propone ai suoi clienti – come pure gli strumenti di gestione e rendicontazione dei viaggi aziendali – sono da tempo pensate in un’ottica green. L’anima verde di Cisalpina Tours si vede anche nella scelta dei partner capaci di condividere all’interno della propria organizzazione la cultura improntata alla sostenibilità ambientale. Attenzione, però. Quando si parla di responsabilità sociale per un’impresa non si può fare a meno di considerare tutto


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L’anima verde di Cisalpina Tours si vede anche nella scelta dei partner capaci di condividere all’interno della propria organizzazione la cultura improntata alla sostenibilità ambientale

quanto può accadere durante una trasferta di lavoro: tra imprevisti e incognite, i pericoli per i viaggiatori possono essere sempre all’ordine del giorno, rafforzando l’esigenza di tutelarne la sicurezza. Basti pensare, solo per fare un esempio, a quello che è successo recentemente in Ucraina, in Crimea, in Libia o in Egitto. O a quanto accaduto negli Stati Uniti tra gennaio o febbraio, quando le ripetute ondate di maltempo hanno portato alla cancellazione di migliaia di voli.

Sempre rintracciabili In simili situazioni le aziende devono perciò essere in grado di interagire in tempo reale con le proprie risorse in trasferta, garantendo un’assistenza continua fino al rientro dell’emergenza. Proprio ciò che succede con Cisa GEOTrack, lo strumento utilizzato da Cisalpina Tours capace di monitorare in ogni momento la posizione dei dipendenti in trasferta nelle aree di pericolo effettivo o potenziale. Il dispositivo fornisce, infatti, tutti i dettagli relativi al programma di viaggio, ai voli e agli Le soluzioni di mobilità che Cisalpina propone ai suoi clienti, come pure gli strumenti di gestione e rendicontazione dei viaggi aziendali, sono da tempo pensate in un’ottica green

hotel prenotati, con il plus ulteriore che i dati possono essere visualizzati sia in formato elenco sia tramite mappa interattiva. Consultabile 24 ore al giorno per 365 giorni l’anno, Cisa GEOTrack permette dunque alle aziende non soltanto di avere un accesso diretto, facile e veloce alle informazioni di viaggio dei loro dipendenti, ma anche di vedere sempre rispettata la conformità alla travel policy aziendale. E non è finita, perché Cisa GEOTrack fornisce un ulteriore servizio a chi, nelle aziende, si occupa di travel management. Attraverso la possibilità di memorizzare dati sia sui viaggi storici sia su quelli in programmazione, i travel manager ricevono report regolari, in grado di supportare l’abituale attività di rendicontazione e analisi delle trasferte. Assistenza 24 ore su 24 Oltre a saper geolocalizzare i viaggiatori in ogni fase della trasferta, Cisalpina Tours ha pensato a un altro aspetto fondamentale nella gestione della mobilità aziendale: la possibilità di disporre sempre di informazioni precise e puntuali, in modo da

poter valutare con rapidità la necessità di intervenire con riprotezioni o modifiche al programma di viaggio prestabilito. Attraverso il servizio di newsletter Alert and Safety, infatti, le aziendeclienti vengono avvisate tempestivamente da alert email in merito ad avvenimenti straordinari o non programmabili (eventi sociopolitici, calamità naturali, scioperi, situazioni di rischio in generale), che possono coinvolgere il personale in trasferta. Cisalpina Tours è comunque vicina ai clienti in tutti i momenti della trasferta. Per averne la prova, basta sapere che dopo aver verificato un’eventuale situazione di rischio e aver “geolocalizzato” il manager in trasferta, la tmc mette a disposizione il Servizio H24: un team di persone multilingua che garantisce un’assistenza diretta 24 ore su 24, anche in caso di emergenza, fornendo un servizio immediato ed efficiente per risolvere qualsiasi tipo di problematica legata al viaggio d’affari e al personale in trasferta. Del resto, il personale del Servizio H24 di Cisalpina appartiene alla cerchia operativa dell’organizzazione e, conoscendo tutte le dinamiche del business travel, è perfettamente in grado di gestire in tempo reale ogni richiesta, dalla modifica di un biglietto alla sua emissione in situazioni di emergenza, con, in più, la possibilità di avere accesso agli accordi corporate concordati con l’azienda-cliente. Indirizzo a fine rivista


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di Alessandra Boiardi

Un nuovo questionario per la quattordicesima edizione I travel manager stanno già dando il loro contributo all’Osservatorio Business Travel che indagherà l’andamento delle trasferte di lavoro nel 2014. Una nuova prospettiva permetterà di ottenere previsioni ancora più puntuali uella del 2015 sarà la quattordicesima edizione dell’Osservatorio Business Travel (Obt) di Turismo d’Affari, la nota ricerca condotta dal professor Andrea Guizzardi con il patrocinio del Dipartimento di Scienze Statistiche dell’Università di Bologna e il supporto scientifico e tecnico del Cast (Center for Advanced Studies in Tourism). La ricerca – i cui sponsor sono Air Berlin, Hrg Italia e Hrs-Hotel Reservation Service e che gode

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del supporto di Airplus International Italia – conferma ogni anno la sua autorevolezza e il suo ruolo di punto di riferimento per gli operatori di tutto il settore. Un ruolo che l’indagine ha conquistato per la sua natura di unico strumento indipendente in grado La ricerca conferma ogni anno la sua autorevolezza e il suo ruolo di punto di riferimento per gli operatori di tutto il settore


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QUESTIONARIO ONLINE: DAI IL TUO CONTRIBUTO L’Osservatorio Business Travel è una ricerca indipendente alla quale tutti i travel manager possono aderire accedendo al questionario direttamente via internet. A l l a p a g i n a h t t p : / / w w w. r i m i n i . u n i bo.it/osserv/BusinessTravel/BT/ del sito dell’Università di Bologna si trova il questionario con il quale si può dare il proprio contributo allo studio. Il questionario può essere compilato direttamente online o scaricato, compilato e inviato via fax.

di fornire informazioni statistiche sulle dinamiche del mercato italiano delle trasferte aziendali attraverso interviste dirette ai responsabili della gestione dei viaggi. Il suo punto di vista privilegiato permette all’Obt di rinnovarsi di edizione in edizione facendosi interprete di tendenze e anticipazioni sul settore. Novità dell’edizione 2015 è il questionario, nuovo rispetto agli scorsi anni, più snello e ancora più puntuale nel raccogliere dati utili a definire previsioni e dinamiche futuro dei viaggi d’affari in Italia.

Tra le novità del questionario la semplificazione della parte dedicata alle destinazioni delle trasferte

Le novità del questionario Il questionario dell’edizione 2015 dell’Osservatorio Business Travel – al quale tutti i travel manager sono invitati a partecipare – si


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trova online sul sito dell’Università di Bologna (vedi box). La sua struttura rinnovata prevede l’inserimento di una nuova voce che prova a collegare quanto avvenuto nel primo semestre 2013 e al primo semestre 2015. In pratica, per la prima volta si chiedono ai travel manager previsioni sulle dinamiche del primo semestre dell’anno a venire. «Chiediamo ai travel manager uno sforzo in più che ci permetta di fare delle proiezioni al 2015 più precise», spiega Andrea Guizzardi. «In questo modo riusciremo a ottenere una prospettiva storica più ampia già dalla prima tornata di questionari, un dato che nella tornata di fine anno ci permetterà di ottenere una stima più precisa delle dinamiche future della spesa travel, perché potremmo disporre di una stima preliminare che chiederemo alle aziende di confermare o meno». Tra le altre novità del questionario la semplificazione della parte dedicata alle destinazioni delle trasferte, che ora non presenta più le specifiche regionali per quanto riguarda i viaggi

effettuati in Italia e di quella relativa all’utilizzo dell’automobile. In linea con le tendenze riscontrate nelle aziende, infatti, si è ritenuto che la richiesta di specificare la proprietà del mezzo di trasporto utilizzato (auto privata o aziendale) risultasse obsoleta e presentasse delle difficoltà intrinseche di risposta senza apportare conoscenze cruciali per l’analisi. Infine, nella parte di questionario che indaga le motivazioni dei viaggi d’affari, la voce “congressi” è stata scorporata dalla precedente più generica (voce “altro”): in pratica ora le opzioni riguardano l’incontro con clienti/fornitori, le fiere, gli incontri interni all’azienda e, per l’appunto, le trasferte effettuate per partecipare a corsi, riunioni e congressi.

Per la prima volta si chiedono ai travel manager previsioni sulle dinamiche del primo semestre dell’anno a venire

Perché partecipare Il questionario online è di facile compilazione e basteranno pochi minuti per rispondere alle domande che in estrema sintesi riguardano il numero complessivo dei viaggi d’affari effettuati, le previsioni di spesa, la loro destinazione e la durata dei viag-

La ricerca ha come sponsor Air Berlin, Hrg Italia e Hrs-Hotel Reservation Service e gode del supporto di Airplus International Italia

gi, oltre alle previsioni di spesa. Partecipando alla ricerca si darà il proprio contributo a un’indagine i cui risultati sono sempre attesissimi dai professionisti del settore, che ogni anno più numerosi partecipano al consueto appuntamento di presentazione della ricerca nella cornice internazionale di Borsa del Turismo che si tiene a febbraio a Milano. Ogni travel manager potrà dare così il proprio contributo offrendo attraverso la propria esperienza maggiore conoscenza sul comparto del business travel.


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Etihad apre la premium lounge a Sydney

I frequent flyer preferiscono il posto finestrino Nazionalità, età e compagni di viaggio giocano un ruolo importante nella scelta del posto preferito. Emerge dall’analisi effettuata da EasyJet delle preferenze di diecimila passeggeri provenienti da nove Paesi europei in merito alla scelta dei posti sugli aerei. Il 59 per cento degli intervistati preferisce il posto finestrino, che è universalmente il più ambito, seguito dal posto corridoio con il 38 per cento delle preferenze. Il lato destro dell’aereo è il più popolare rispetto al sinistro e le file 6 e 7 vengono vendute più velocemente. Tra le curiosità anche che, per quan-

to riguarda gli italiani, il 62 per cento preferisce il posto finestrino, contro il 35 per cento che preferisce il corridoio mentre solo il tre per cento sceglie i posti centrali. I viaggiatori più curiosi o nervosi amano scegliere il posto finestrino per vedere e osservare cosa succede lungo il percorso e più giovani lo preferiscono per avere la possibilità di scattare foto del paesaggio.

Delta di nuovo non stop da Pisa per New York

Air India inaugura i voli diretti dall’Italia Voli diretti giornalieri per Delhi da Roma Fiumicino e Milano Malpensa. È la novità di Air India, la compagnia di bandiera indiana che volerà – con voli triangolari – da Delhi a Roma Fiumicino e da Roma Fiumicino a Milano Malpensa quattro volte la settimana, mentre il collegamento Delhi-Milano Malpensa-Roma Fiumicino verrà effettuato tre volte la settimana. I voli saranno operati con Boeing B787 Dreamliner, il sofisticato aereo wide body a uso commerciale, configurato con due classi, di cui 238 posti in Economy Class e 18 posti in Executive.

Riprendono i collegamenti estivi tra Pisa e New York di Delta Air Lines. Il volo è l’unico servizio non stop dalla Toscana verso gli Stati Uniti ed è operato quattro volte la settimana utilizzando un aeromobile Boeing 757-200, insieme al partner di joint venture Alitalia. Il volo parte da Pisa alle ore 9.15 con arrivo al Jfk alle ore 12.55. Il ritorno da New York è previsto alle ore 17 con arrivo alle ore 7 del giorno dopo. Ha affermato Patrizia Ribaga, Sales Manager Delta per il mercato italiano: «I nostri voli non stop facilitano ulteriormente il traffico fra queste due mete e da quando abbiamo iniziato a operare il collegamento, nel 2007, Delta ha trasportato su questa rotta 270mila passeggeri».

«Il nostro obiettivo è quello di offrire un’esperienza all’interno della lounge coerente con quella che si andrà poi a vivere ai bordo dei nostri aerei: i nostri spazi a terra anticipano l’esperienza di bordo». Così James Hogan, presidente e Chief Executive Officer di Etihad Airways presenta la nuova lounge da poco inaugurata presso il Kingsford Smith International Airport di Sydney, la prima in Australia e la più recente della collezione. La nuova first e business lounge è disposta su due livelli dotati di luce naturale e offre una serie di servizi per soddisfare le diverse esigenze dei viaggiatori business. Ciò include catering, computer, wi-fi gratuito, prese elettriche e Usb e sale da bagno con docce.


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Nuova pista all’aeroporto di Orio al Serio Tutta nuova la pista dell’aeroporto Orio al Serio, che ha riaperto i battenti dopo un breve periodo di chiusura. Il 2 giugno l’inaugurazione della pista ha visto protagonista il nuovo volo della compagnia aerea Air Dolomiti per Monaco di Baviera con l’arrivo e il decollo di un aeromobile Embraer 195. L’attività di volo è ripresa a conclusione dei lavori di rifacimento e ripavimentazione che hanno riguardato anche i raccordi e la via di rullaggio. Interventi importanti hanno coinvolto anche gli affidatari, con ampliamento delle superfici di alcuni negozi. Sacbo, la società di gestione dell’aeroporto Orio al Serio, ha investito complessivamente per i lavori di restyling sulle infrastrutture di volo cinquanta milioni di euro.

Hop! punta sull’Italia Hop!, compagnia aerea del gruppo Air France, si presenta al mercato italiano a un anno dall’apertura delle operazioni. Nata dalla fusione delle tre compagnie aeree regionali del gruppo Air France (Hop!-Brit Air, Hop!-Airlinair e Hop! Regional) opera voli interregionali in Francia e in Europa dall’aprile 2013 e ha avviato la commercializzazione in Italia il settembre successivo, con partenze da sei città: Milano, Roma, Bologna, Firenze, Napoli e Venezia. Hélène Abraham, Deputy General Director di Hop!, spiega le prospettive per il 2014 sul mercato italiano: «Da settembre 2013 a febbraio 2014, Hop! ha messo a disposizione dei viaggiatori più di 330mila posti sui voli da e per l’Italia. Durante questi sei mesi di attività, l’offerta iniziale dei voli dall’Italia è stata ottimizzata, con una riduzione del sei per cento a cui ha corrisposto un calo non proporzionale del traffico (-4 per cento), e una crescita del load factor, che ha superato il 62 per cento. L’Italia costituisce una base importante per la nostra compagnia aerea. Le coincidenze nell’hub di Lione, a quale si arriva da tutti gli scali, consentono ai nostri clienti italiani di raggiungere in poco tempo e in tutta facilità più di venti destinazioni in Francia e in Europa. Crediamo fermamente nel potenziale di sviluppo delle linee in partenza dall’Italia e siamo molto fiduciosi sulle performance del 2014».

Il wi-fi ad alta velocità con Vueling Sarà attivato su quattro Airbus A320 di Vueling nel corso di quest’anno il servizio di collegamento wi-fi ad alta velocità che permetterà di navigare in volo quasi come a terra. Fino a ora questo sistema di accesso dati non era disponibile in Europa su rotte di corto raggio come per esempio quella di Madrid-Barcellona. Telefónica è la compagnia che fornirà il ser-

vizio, che ha selezionato Eutelsat quale fornitore della rete satellitare e del servizio mobile, mentre LiveTV si occuperà dell’equipaggiamento necessario a bordo dell’aeromobile. Le novità per i passeggeri saranno diverse, tra cui la possibilità di ricevere e inviare email, aggiornare lo stato dei social network, seguire in tempo reale notizie ed eventi.

Dove volare costa di più Skyscanner, il motore di ricerca per i viaggi online, ha identificato quali sono i Paesi che pagano di più un volo per chilometro, confrontando i dati (oltre 70 milioni) degli ultimi tre mesi del 2013. Ne è emerso in generale che il costo per

chilometro tende a essere più conveniente sulle rotte internazionali rispetto a quelle nazionali e che, naturalmente, più compagnie aeree operano su una rotta maggiore è la convenienza. In Europa i voli più economici hanno origine in

Portogallo, mentre i più costosi in Ungheria. L’Italia ha un costo medio per chilometro sia sui voli domestici sia per quelli internazionali. «L’Italia

beneficia di un elevato numero di compagnie economiche che servono le rotte del Paese rendendolo un luogo abbastanza conveniente per prendere un volo in Europa», sostiene Ewan Nicolson, Senior Data Analyst di Skyscanner.


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Coffee break al Lu’ Hotel.

Alitalia collega il Marco Polo con Tokyo Nuovo collegamento internazionale dall’aeroporto Marco Polo di Venezia con il volo inaugurato di recente da Alitalia per Tokyo. Il volo viene effettuato due giorni alla settimana: da Venezia l’AZ788 parte nei giorni di giovedì e sabato alle ore 13.30 per atterrare a Tokyo alle ore 9.40 (orario locale) della mattina successiva. Da Tokyo Narita il volo AZ789 decolla ogni mercoledì e venerdì alle 12.25 (ora locale) per arrivare a Venezia alle ore 20.20. Il collegamento fra Venezia e Tokyo viene effettuato con uno dei Boeing B777, l’ammiraglia della flotta di lungo raggio di Alitalia, in grado di ospitare a bordo 293 passeggeri suddivisi in tre classi di viaggio: la business class Magnifica (30 posti), la premium economy Classica Plus (24 posti) e l’economy Classica (239 posti).

British Airways aggiunge due voli da Torino Per i viaggiatori d’affari in partenza da Torino la vita sarà più facile con l’aumento di frequenze annunciate per l’orario invernale di British Airways. La compagnia aerea di bandiera britannica aggiungerà infatti dal 26 ottobre due voli in più ogni settimana, per un totale di dieci collegamenti. In particolare, ogni lunedì, martedì e mercoledì verrà operato un volo al mattino in aggiunta a quello del pomeriggio. A partire da dicembre le frequenze settimanali saranno aumentate a dodici. British Airways ha già annunciato che i due voli aggiuntivi verranno mantenuti anche durante la stagione estiva 2015.

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di Giovanni Neraspina

Innovazione, quintessenza del bt

Dalla filosofia alla pratica. Il cambiamento degli stili di vita, i nuovi trend e i format influenzano profondamente anche il settore dei viaggi d’affari, da sempre molto ricettivo alle novità o scorso 4 giugno, a Milano, l’annuale appuntamento con il Cwt Forum ha focalizzato l’attenzione sul tema “Innovation for Tomorrow”. Partendo da una componente di tecnologia ormai parte integrante del mercato dei viaggi d’affari – sia dal lato cliente sia da

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quello della filiera della fornitura – la Tmc, da sempre molto attenta a cogliere il nuovo che proviene dal mercato, ha proposto alla platea di gestori aziendali dei viaggi d’affari ed esperti del settore la propria “visione a tendere” sull’innovazione nel nostro settore.

Questione di driver Dopo i saluti di Antonio Calegari, amministratore delegato di Cwt fresco di nomina, il pomeriggio ha visto un susseguirsi di speech aperti da David Jarach di diciottofebbraio, che ha analizzato l’innovazione nel settore aereo contestualizzandola in un processo di tipo manageriale finalizzato al miglioramento nel continuo. L’intervento ha preso in esame i principali driver dell’innovazione, ovvero il cambiamento degli stili di vita, con un particolare focus su nuovi trend e format, emergenti, consolidati e “alla moda”, quali per esempio il fenomeno bio, il car sharing e tutto quanto legato alle logiche green.

Secondo fattore preso in esame è la nuova faccia della concorrenza, intesa come un restyling dell’offerta basata su killer application, ovvero applicazioni in grado di penetrare il mercato, imponendosi rispetto alla concorrenza e aprendo la strada alla commercializzazione di altre applicazioni secondarie. In seguito sono state analizzate opportunità nascenti dalla liberalizzazione sia di settori sia di mercati che possono essere colte da leader e/o da follower. Secondo questa logica l’intervento è proseguito analizzando quanto l’innovazione sia stata oggetto, storicamente, di un percorso a ostacoli, citando alcuni oggetti di utilizzo ormai più che comu-


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Il travel è un’attività dirompente per sua natura, che si muove all’interno di un contesto fortemente dinamico orientato alla tecnologia innovativa e supportato nel continuo dall’utilizzo di device sempre più performanti

Fonte: intervento di Vincent Lebunetel, Vice President Corporate Innovation, Carlson Wagonlit Travel

ne – per esempio l’automobile, il computer e l’aereo – affiancandoli da autorevoli citazioni d’epoca che ne preconizzavano l’assoluto insuccesso e una rapida fine. L’analisi ha poi valutato i tempi dell’innovazione, citando le tempistiche dall’apparizione di un determinato fenomeno, fino alla sua diffusione. Ebbene, l’arco si è dimostrato molto ampio, passando dai circa sei anni della birra analcolica, fino agli oltre quaranta delle fotocamere a 35 mm. Un successivo passaggio mirato a valutare se, storicamente, fosse stato più vincente essere “blue ocean” o follower, ha dimostrato come i secondi abbiano spesso avuto la meglio sugli ideatori. Passando poi al nostro settore, l’intervento ha posto la travel experience al centro del sistema e ha analizzato il risultato dell’innovazione per il settore aereo

identificando dei cambiamenti sia nel settore dei low cost carrier sia in quello legacy. Molti vettori low cost stanno rivedendo i modelli di business, evolvendosi in modo differente

rispetto al loro affacciarsi sul mercato, molto più radicale. A oggi, per esempio, assegnazione posto a bordo, fast track e servizio da scali primari sono una componente dell’offering di tali vettori,

Fonte: intervento di Vincent Lebunetel, Vice President Corporate Innovation, Carlson Wagonlit Travel

a tal punto da preconizzare a presto voli sul lungo raggio. Per quanto invece attiene ai vettori di linea (o legacy) gli stessi si caratterizzano per la sempre crescente personalizzazione dei servizi a favore dei viaggiatori, in un “ambiente” in cui si prevede la smaterializzazione totale delle procedure di accettazione e imbarco (Nfc), e un sempre maggiore utilizzo di tecnologia per la customer experience. Tutto ciò in uno scenario generale in cui cambia (ed evolve) il ruolo del viaggiatore, da “ostaggio” a “prosumer”, ovvero un utente che, svincolandosi dal classico ruolo passivo, assume un ruolo più attivo nel processo di consumo. L’intervento si è concluso con una breve elencazione di alcuni fattori di innovazione già presenti nel settore, in particolar modo sotto forma di ancillary intelligenti, ma ancora distribuite a macchia di leopardo tra i vari attori. Ha fatto seguito un breve speech di Elke Spiegel, Sales Manager Europe del London City Airport, che ha illustrato quanto effettuato, in materia di innovazione a favore dei passeggeri sia in arrivo sia in partenza, da parte dell’aeroporto situato in prossimità del centro di Londra. Velocità, efficienza e comodità sono state le parole chiave dell’intervento, che ha evidenziato le innovazioni del city airport, finalizzate sia a facilitare le procedure aeroportuali ai manager, che a favorire al socializzazione grazie alla nuova logi-


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FOCUS ON

ca di distribuzione e restyling degli spazi comuni. I trend dell’hôtellerie Un interessante intervento di Marco Malacrida, amministratore unico di Res Hospitality Business Developers, ha analizzato i trend evolutivi della domanda alberghiera. Si è partiti da un’overview relativa all’andamento del mercato, con un particolare focus sui due principali driver utilizzati dalle strutture alberghiere per identificare la bontà o meno di un determinato periodo preso in esame, ovvero il livello di occupazione delle camere e la tariffa media giornaliera. Il periodo di confronto preso in esame è stato gennaio-aprile 2014 rispetto al medesimo quadrimestre dello scorso anno. In quasi tutti i Paesi europei i valori sono risultati in salita eccezion fatta per la Russia, dove scende l’occupazione ma sale il costo medio, per la Francia, dove entrambi i valo-

What’s new nel settore delle aerolinee I principali cambiamenti strategici in atto, con impatto per il futuro del BT PICCOLO NON È BELLO, GRANDISSIMO È MEGLIO

NON ESISTONO PIÙ I LCC COME LI CONOSCEVAMO

TUTTO IL SETTORE VIRA “A LA CARTE”

2013: COPA ha un margine op superiore al 20%: com’è possibile?

2014: ci sono ULCC, HLCC, LCLH, ASLCC…

2014: 42,6 miliardi di USD su 708 miliardi di USD di fatturato complessivo (6%)

Strategie di nicchia difendibili solo quando si agisce in mercati regolati o con vantaggi competitivi inattaccabili. Al di fuori di questo, vige ormai il teorema delle “economie di scala” da oligopolio

In USA Spirit e in Europa Wizz Air sono ULCC. Ryanair offre assegnazione a bordo, fast track e servizio da scali primary… e presto voli a lungo raggio?

Anche i vettori tradizionali virano “a la carte” per restare competitivi: beneficio per il cliente o “grande illusione da cheap travelling”? Quali le ricadute per BT e travel policy?

diciottofebbraio Fonte: intervento di David Jarach, Ceo diciottofebbraio Aviation Advisory

ri scendono e per Belgio, Germania e Austria, dove sale l’occupazione ma scende il valore medio.

Relativamente all’Italia, anche in questo caso una significativa maggioranza delle città analizzate vede

What’s new nel settore delle aerolinee (2) I principali cambiamenti strategici in atto, con impatto per il futuro del BT DA BOMBARDAMENTO TECNOLOGICO A NCE 2014: tutti i vettori hanno App, FB,Twitter, mobile, etc.

Da mobile & social 3.0 a 4.0: smaterializzazione totale delle procedure di accettazione ed imbarco (NFC), a utilizzo di tecnologia per la customer experience (e non solo per cost saving aziendale del vettore)

GAMIFICATION TARGET: BUSINESS TRAVEL 2014: continua la crescita del traffico aereo mondiale sulle destinazioni LR…

Da “cliente ostaggio” a prosumer: spazio per ricerche di mercato e mistery shopping 3.0, con nuove e più appealing modalità. E con nuove forme di remunerazione?

COMFORT 3.0 2014: nuovi aerei cost e fuel-efficent: e per il BT?

Nuovi ambienti di bordo/pressurizzazione a quote minori della cabina/wifi/extra legroom grazie a nuove tipologie di sedili “thin” (non da tutti i vettori, tuttavia…)

diciottofebbraio Fonte: intervento di David Jarach, Ceo diciottofebbraio Aviation Advisory

in crescita entrambi i valori; fanno eccezione Perugia, Torino, Roma, Bologna e Udine, dove il valore tariffario è in calo a fronte di un aumento dell’occupazione. L’obiettivo del relatore si è poi spostato sulla “guest experience” e sulla valutazione delle motivazioni alla base della scelta di una struttura da parte dei viaggiatori. A fianco delle consuete – location, prezzo, programmi di fidelity, convenzioni eccetera – spicca un significativo 51 per cento per quanto attiene proprio al fattore experience. Partendo dall’assunto che otto viaggiatori su dieci consultino internet prima di effettuare la prenotazione, sono stati evidenziati quattro fattori clou, derivanti da un analisi di sentiment: opinione dei colleghi, rapporto di fiducia, on-line reputation e rapporto qualità-prezzo L’intervento si è chiuso con alcune indicazioni relative all’importanza dell’on line reputation nell’ottica di influenzare positivamente nuo-


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FOCUS ON

Sentiment feedback 91

Gentilezza del personale Accessibilità/Collegamenti Colazione Pulizia camere Sala conferenze Cibo Letti Atmosfera accogliente Pulizia bagno Wellness/Sport Camera Prezzi connessione internet Rumore Internet Bagno TV Aria condizionata Rapporto qualità/prezzo

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Fonte: intervento di Marco Malacrida, amministratore unico Res Hospitality Business Developers

vi clienti fidelizzandoli grazie a una personalizzazione dei servizi. Al centro del sistema Vincent Lebunetel, Vice President Corporate Innovation di Cwt ha sviluppato il tema del futuro, il Business Travel 3.0. La premessa generale è costituita dal fatto che il travel è da considerarsi un’attività dirompente per sua natura, che si muove all’interno di un contesto fortemente dinamico, orientato alla tecnologia innovativa e supportato nel continuo dall’utilizzo di device sempre più performanti, che, nella visione della Tmc, entro il 2017 svilupperanno oltre il cinquanta per cento delle prenotazioni effettuate on line. Anche l’economia si può ormai definitivamente considerare come “digitale”: la connettività è presente ovunque ed è sempre più importante nella definizione delle logiche di business. In questo scenario diventa fondamentale una revisione dei ruoli, in particolar modo di quello del viaggiatore, che viene posto al centro del sistema. Di conseguenza, la sua user experience è sempre più importante, e secondo le logiche social cui tutti siamo sempre maggiormente vocati, soprattutto esal-

tata dal potere della condivisione di dati, situazioni e momenti di viaggio accessori al business. Questo continuo e inarrestabile avanzare delle innovazioni tecnologiche concorreranno a modellare e ridefinire il futuro di viaggi e viaggiatori d’affari. La presentazione è poi proseguita analizzando il viaggio nelle sue tre componenti fondamentali – pre-trip, on-trip e post-trip – viste come leg di una unica componente, ovvero il viaggio nel suo complesso generale. In una visione a tendere il board aziendale dovrebbe avere una sempre maggiore accezione di azionista, il travel manager di azienda vera e propria, i fornito-

ri diventano “una suite di prodotti” di cui servirsi in un ambito allargato rispetto all’accezione attuale e i viaggiatori diventano degli effettivi clienti (o prospect, a seconda del caso). In azienda Il pomeriggio si è concluso con un faccia a faccia tra esperti, che ha visto sul palco Gian Piero Barra, Global Services Officer di Ferrero Group, e Dario Bongiovanni, Chairman di t&e consultancy, che prendendo spunto da quanto presentato dai relatori precedenti, hanno condiviso con la platea il punto di vista dell’azienda in materia di innovazione nella gestione delle trasferte lavorative.

TRE COMPONENTI PER UNA LEG Secondo il paradigma di approccio al viaggio suggerito da Vincent Lebunetel, Vice President Corporate Innovation di Cwt: il pre-trip è supportato sempre di più dal mobile e da assistenti virtuali per definire se e cosa è necessario e possibile fare (in logiche di Roi a tendere), a vantaggio sia del viaggiatore sia dell’azienda, l’on-trip vede le consuete attività legate all’oggetto del viaggio, ferma restando la possibilità di video-chat interattive, il post-trip riprende le logiche del pre-trip rispetto al Roi e completa con la nota spese le attività di tipo istituzionale. Prevalente, in quest’area, diventa la possibilità di condivisione delle esperienze passate, concorrendo alla social reputation dei fornitori.

La discussione ha posto in risalto il forte orientamento alla tecnologia che da sempre contraddistingue il settore del travel, per proseguire sull’orientamento aziendale verso l’innovazione. Il processo di travel attraversa tutta l’azienda, dal board all’amministrazione, e per approcciarlo in modo moderno sono fondamentali alcuni punti fermi: – strumenti per conoscere: è fondamentale per l’azienda poter avere accesso a dati che devono poter presentare caratteristiche di affidabilità e semplicità; - modello di consumo: la conoscenza approfondita del proprio modello di consumo aziendale è fondamentale per poter non solo gestire in modo efficiente il comparto ma anche per poter essere pronti a cogliere le opportunità di risparmio e ottimizzazione offerte da un mercato che viaggia a velocità esponenziale; - education: il viaggiatore deve essere “educato” sulle logiche e sugli obiettivi aziendali, mentre dal punto di vista dell’informazione, grazie al supporto dell’innovazione tecnologica, il viaggiatore ne ha ridondanza. Il concetto di cambiamento di ruoli è già presente in Ferrero, dove, per esempio, il viaggiatore è già al centro del sistema, oltre che conscio del proprio livello di coinvolgimento. «Per ottenere i benefici sperati è fondamentale che l’azienda, dopo aver chiarito obiettivi e bisogni, li condivida con il partner principale che è la Tmc e insieme riescano innanzitutto a semplificare», ha concluso Barra. «A fronte di una grande complessità del mondo travel è importante promuovere l’integrazione tra tutti i servizi (carte di pagamento, agenzie, vettori, noleggio a breve termine ecc.), creando un flusso integrato e semplificato che garantisca costi più bassi e tempi ridotti».


Costa degli

Ulivi Hotels Perle di Sicilia, eventi indimenticabili

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CAR FLEET

di Nicoletta Giraldi

Flotte aziendali, la sicurezza è 3.0

e l’entertainment, per chi trascorre molto tempo in auto, è importante, ancora di più lo è la sicurezza. E così, nuovamente, la tecnologia di ultima generazione si mette agli ordini del fleet manager per consentirgli di operare la scelta migliore nella selezione delle auto per la propria flotta e nella loro dotazione in termini di optional, che oggi consentono al “frequent driver” di guidare e rimanere costantemente in contatto con l’azienda e i fornitori senza rischi.

S

La tecnologia di ultima generazione si mette agli ordini del fleet manager per consentirgli di operare la scelta migliore nella selezione delle auto per la propria flotta Do not disturb Ford si è concentrata sulla sicurezza negli Stati Uniti. Nell’ambito del sistema di controllo parentale MyKey che, come preannuncia il nome, è basato su

una chiave programmabile, il costruttore ha recentemente inaugurato una nuova funzione “non disturbare” (do not disturb). Permette di bloccare le chiamate telefoniche in ingresso mediante

il collegamento Bluetooth e gli sms durante la guida. Tecnicamente, le chiamate vengono inoltrate alla messaggeria vocale e gli sms vengono visualizzati soltanto al termine del percorso. Mentre il texting – ovvero la lettura e l’invio di sms mentre si guida – è la nuova piaga al volante, alcuni costruttori cercano di offrire una risposta tecnologica. Il gruppo Fiat è infatti stato il primo, con l’offerta Blue&Me, a proporre una lettura in sintesi vocale dei messaggi ricevuti. Da


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TRA SICUREZZA E IRRESPONSABILITÀ

parte sua, Bmw propone già da due anni la lettura vocale delle email su Blackberry. Il costruttore ha persino fatto un ulteriore passo avanti. La nuova Serie 7 e le Serie 3 Touring e ActiveHybrid adottano così un servizio integrato di dettatura di sms e di mail. Stiamo parlando dell’applicazione Dragon Drive! Messaging, sviluppata da Nuance. Il principio non potrebbe essere più semplice: i conducenti dispongono di un assistente di conversazione mobile che consente loro di dettare, ascoltare, modificare e rispondere a sms e mail tenendo le mani sul volante e gli occhi sulla strada. Il sistema è già preformattato, con l’aggiunta di nuove righe e nuovi paragrafi alle e-mail oppure la punteggiatura. Negli Usa, la rivista Car & Driver propone l’applicazione Txt U L8R (gioco di parole per Text You

Il problema è che i poteri pubblici sono sempre in ritardo sulla tecnologia. Nel corso di un recente Cisr (consiglio interministeriale sulla sicurezza stradale), è stato dato un giro di vite alle sanzioni per l’utilizzo del telefono alla guida (tre punti e 135 euro di multa), non essendovi la possibilità di proibirlo, mentre guidare guar dando uno scher mo costa tre punti più una multa di 1500 euro. Eppure, vi sono schermi e schermi. Se da un lato la volontà di sanzionare gli irresponsabili che guidano guardando un video è comprensibile, dall’altro le forze dell’ordine stenderanno un verbale anche per l’uso degli schermi dei nuovi gps (visualizzazione foto realistica della strada, animazioni in 3D per i punti di interesse) e la visualizzazione degli smartphone a bordo? Dal punto di vista dell’ergonomo, uno schermo a bordo di dimensioni maggiori è, giustamente, considerato alla stregua di un fattore di sicurezza rispetto a quello di uno smartphone. Eppur e, questo stesso scher mo può a sua volta distogliere l’attenzione del conducente quando mostra in alta risoluzione le copertine dei dischi, le informazioni sui prezzi dei carburanti o gli ultimi messaggi di stato postati su Facebook. Emerge una zona grigia. Lo smartphone è sia temuto per il potenziale di distrazione (telefonate, applicazioni, musica) sia apprezzato per il contributo di informazioni in tempo reale (traffico, meteo...) che nessun servizio di infotraffico potrebbe offrire con maggior rapidità. I poteri pubblici dovrebbero concentrarsi sui progressi correlati al veicolo connesso, poiché il ritmo dello sviluppo dei servizi di connessione (su gps e autoradio) e dei tablet nell’automobile è in crescendo. Fino al punto da rischiare che Google e Apple dettino legge.

Se il texting, ovvero la lettura e l’invio di sms mentre si guida, è la nuova piaga al volante, alcuni costruttori cercano di offrire una risposta tecnologica

Later) per Android e Blackberry, che consente di farsi leggere in modalità vocale gli sms e le mail, nonché di rispondere vocalmente. Chrysler propone il servizio sul proprio sito. Riconoscimento vocale e comandi touch Ford ha rapidamente imposto il proprio sistema Sync con oltre quattro milioni di veicoli equipaggiati negli Usa. La tecnologia è già approdata in Europa. Con l’aiuto di Microsoft, ma anche di Nuance, il leader mondiale del riconoscimento vocale, Ford ha privilegiato la voce per pilotare le funzioni multimediali. Mantenendo le mani sul volante, è possibile effettuare una chiamata dettando il numero (oppure facendo lo spelling del nome del contatto), scegliere una canzone a partire dal nome del cantante,


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CAR FLEET

Molti sono oggi gli optional che consentono al “frequent driver” di guidare e rimanere costantemente in contatto con l’azienda e i fornitori senza rischi

oppure specificare una destinazione. Tra gli extra, è possibile citare la lettura in modalità vocale degli sms. È recente la possibilità di controllare a voce le applicazioni di uno smartphone e di visualizzarle sullo schermo del veicolo. Malgrado gli sviluppi del riconoscimento vocale, i costruttori propongono alternative per controllare le funzioni collegate al telefono e ai servizi multimediali. I comandi sul volante rimangono un must. È sufficiente spostare un dito (in generale il pollice) per rispondere a una chiamata, alzare il volume o riagganciare. Parallelamente, sono disponibili dei comandi tra i sedili (Mazda, Renault, Bmw, Audi) che permettono con una sola mano di raggiungere menu più comples-

si. Audi e Bmw hanno persino previsto un touchpad che consente di disegnare una lettera o un numero per ottenere (con un software di riconoscimento della grafia) un nome dalla rubrica, un numero di telefono da comporre oppure l’indirizzo per il gps.

Nokia e Mirror Link I clienti vogliono ritrovare sullo schermo di bordo gli stessi menu che visualizzano sullo smartphone. Un approccio già parzialmente adottato per l’iPhone e l’iPod, con l’accesso alle playlist e la visualizzazione delle copertine

in modalità cover flow. Questa volta è Nokia ad avere la soluzione in tasca: MirrorLink. Il processo consiste nel duplicare a specchio (da cui il nome) lo schermo del telefono su una console di bordo. Il produttore finlandese lo ha sviluppato al fine di utilizzare al meglio i propri smartphone, e particolare il sistema di navigazione Nokia Drive. Mirror Link è stata sviluppata dalla filiale Qt, specializzata nei software e nell’interfaccia grafica. Il principio è stato adottato da Alpine, che dispone di un dock multimediale sul quale è possibile collegare uno smartphone Nokia in Car Mode e visualizzarne i menu. Il protocollo di comunicazione interessa anche a Valeo, che intende duplicare i menu del cellulare su uno schermo integrato, delle dimensioni di un iPad. In questo modo, il conducente potrebbe anche controllare le applicazioni dal proprio smartphone, come la telefonia, la navigazione, la musica, la radio via Internet, il meteo, il traffico in


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Da tempo è in atto la tendenza dei fleet manager a scendere di segmento, passando gradualmente a modelli più compatti e meno costosi, lasciando intatta la sicurezza

tempo reale, con maggiore comodità. La navigazione è facilitata ricorrendo ai dispositivi di controllo, di visualizzazione e dell’impianto acustico integrati al veicolo. Valeo inoltre sviluppa interfacce in grado di integrare in modo dinamico (ovvero senza intervento del conducente) i servizi nel veicolo. Il produttore francese intende facilitare l’accesso alle applicazioni con un’interfaccia adeguata alla guida. Tale implicazione di Valeo nel veicolo connesso non è casuale. Il produttore corteggia Nokia in quanto membro del Car Connectivity Consortium (Ccc), un organismo che guida l’innovazione mondiale per le soluzioni di connettività telefoniche per l’automobile. Gli altri principali membri dell’associazione sono Alpine, Daimler, Fiat, General Motors, Honda, Htc, Hyundai, LG Electronics, Panasonic, Psa, Renault, Samsung, Toyota, e Volkswagen. Plug and play Parte dell’industria automobilistica è inoltre impegnata con Genivi. Il consorzio riunisce il mondo dell’elettronica (Intel), delle telecomunicazioni (Nokia, Samsung) e dell’automobile (BMW, GM, Nissan, Psa, Renault) e utilizza il software gratuito (open source Linux) per integrare con maggiore facilità l’universo della telefonia e le novi-

tà nel campo dell’elettronica. A partire dal 2013 i set audio-gps dei costruttori sono compatibili con i più recenti prodotti del mercato e potranno essere continuamente aggiornati. Per esempio, il produttore Delphi propone giustamente di facilitare l’uso degli smartphone a bordo suggerendo uno schermo integrato (di dimensioni pratiche) in grado di visualizzare le stesse applicazioni e controllabile dai comandi sul veicolo

(touch screen, comandi sul volante, voce). Nell’ambito di una collaborazione con Google, Delphi prevede persino di adeguare la visualizzazione in funzione della situazione. Per esempio, durante la sosta sarà possibile accedere a qualunque funzione, internet compreso, al fine di leggere pagine web o e-mail. Per contro, solo le applicazioni utili alla guida (mappe, traffico, meteo) saranno disponibili durante la guida.

Ecco l’infotainment Presente in Francia sulla Chevrolet Cruze, questo dispositivo di infotainment cambia veste per gli Usa, dove sarà presentato in primavera sull’Impala. Interamente ripensato, offre l’accesso ai menu da un ampio touch screen (4,2 pollici o otto pollici), da comandi sul volante ma anche dal riconoscimento vocale. Il marchio utilizza per la prima volta il linguaggio naturale. L’altra particolarità del sistema consiste nell’adattamento della visualizzazione dei menu (ispirata ai tablet tattili) in funzione della personalità del conducente. Chevrolet offre una scelta tra quattro temi (Contemporary, Edge, Velocity e Main Street). Altri vantaggi: la possibilità di collegare fino a dieci apparecchi al veicolo e memorizzare fino a sessanta contenuti (stazioni radio, destinazioni, file musicali, ecc.). MyLink permette di telefonare in vivavoce e accedere ai contenuti dello smartphone.


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Partnership strategica tra Louvre Hotels Group e Lcg World Il gruppo alberghiero europeo Louvre Hotels Group e l’azienda italiana attiva nel settore dell’ospitalità Lcg World hanno stretto una partnership strategica che permetterà alla catena di ampliare la presenza dei brand Golden Tulip e Tulip Inn sul mercato italiano attraverso la formula del franchising e a Lcg World di diventare il distributore ufficiale di questi due marchi sul territorio italiano. Pierre-Frédéric Roulot, presidente di Louvre Hotels Group, afferma: «Siamo estremamente soddisfatti di questa partnership, che ci consentirà di accelerare il nostro sviluppo in Italia». «Punteremo sullo sviluppo del numero di hotel in franchising attraverso un’offerta aggressiva e avremo come target lo sviluppo commerciale delle strutture già in portafoglio attraverso azioni mirate di vendita sul mercato italiano», ha specificato Gerardo Forestiero, ceo di Lcg World.

Un orto sul tetto del Milano Scala Conferma la sua vocazione green l’Hotel Milano Scala, che ha realizzato un orto sul proprio tetto nel quale vengono coltivati parte degli ortaggi, frutta e piante aromatiche utilizzati per la cucina e per la preparazione degli aperitivi della struttura. Ed è proprio la cucina l’importante novità dell’hotel, completamente rinnovata sia nello staff di sala sia nella proposta culinaria del giovane chef Fabio Castiglioni (nella foto), che vanta una lunga esperienza in cucine stellate e in location di lusso, tra le quali il Relais San Maurizio, Sadler e Hotel Splendido di Portofino. La guida della ristorazione 2014 è invece affidata a Diego Improta, nuo-

vo Food & Beverage manager. Inoltre, l’hotel è tornato con la bella stagione ad aprire le porte della terrazza panoramica all’ottavo piano, con vista sul quartiere di Brera, le guglie del Duomo e sul nuovo skyline meneghino.

All’Hilton Mulino Stucky Venice cene business da Aromi

Rinnovato il Best Western Antares Hotel Concorde Il Gruppo Antares Hotels continua a investire nella qualità delle strutture e dei suoi servizi finalizzati a far sentire l’ospite “lontano da casa come a casa”, secondo il claim del brand. Il Gruppo ha di recente annunciato nuovi lavori di riammodernamento che riguardano l’adeguamento di sei camere e relativi bagni del Best Western Antares Hotel Concorde di viale Monza a Milano. L’investimento è stimato attorno ai 350mila euro, che serviranno a trasformare le camere in ambienti più eleganti e dotati di nuovi servizi e attrezzature per il relax e il benessere.

L’Hilton Molino Stucky Venice riapre il suo Ristorante Aromi, completamente rinnovato con un concept unico e originale. L’acqua, elemento dominante della città lagunare, è protagonista del nuovo spazio completamente dominato dal colore blu, un chiaro richiamo al mondo della navigazione e allo stile yacht club che si riflette nei numerosi arredi di design: le sedie Autoban, i tavoli di Gubie, gli arredi da esterno prodotti da Gandia Blasco. Particolare cura è stata posta nell’illuminazione, che si concentra prevalentemente sui piani di degustazione con l’intenzione di porre il cliente al centro di un’esperienza gastronomica di qualità in uno spazio elegante e suggestivo.


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Riapre il Palace di Como Il Palace di Como, con il compimento dei lavori di ristrutturazione dell’edificio Plinius, riprende a pieno ritmo l’attività alberghiera con un profondo ammodernamento: 62 camere radicalmente rinnovate nella struttura e negli arredi, quattro junior suite vista lago, due executive con vista sul Duomo, quaranta camere doppie classic con vista sulla città e 16 vista lago. Spazi più confortevoli e più vicini a gusti moderni, nel rispetto dell’atmosfera Art Déco e della tradizione estetica tipica del lago: nuance dei verdi e dei gialli, specchi a foglia d’oro, tessuti delle tradizionali “case” comasche, tappezzerie, temi evocativi del Lago di Como, disegni floreali.

Waldorf Astoria, indirizzo esclusivo ad Amsterdam Apre il Waldorf Astoria Amsterdam, situato lungo il canale Herengracht della città olandese. La nuova struttura è costituita da sei residenze storiche del XVII e XVIII secolo, un tempo dimora di alcune tra le più facoltose e influenti famiglie residenti nel centro cittadino. Le 93 stanze e suite offrono una vista indimenticabile su Amsterdam e sfarzosi decori con dettagli color lapislazzuli e ocra. L’hotel vanta anche la collaborazione con alcuni ristoratori di fama internazionale. Vera curiosità è il Vault Bar, un angolo esclusivo ricavato in uno degli edifici e originariamente caveau di una banca. Le sale dedicate a conferenze e banchetti includono la spaziosa Hooft Ballroom, con vetrate che si affacciano sul canale e illuminano la sala di luce naturale. Al pianterreno la Guerlain Spa propone tre aree trattamento con sauna, bagno turco e piscina interna riscaldata, oltre a una magnifica vista sul giardino privato.

Lusso, relax e atmosfera al The Peninsula Paris

A Johannesburg il nuovo Four Seasons Hotel The Westcliff

Si chiama The Peninsula Paris il primo indirizzo europeo dell’ospitalità alberghiera firmata The Peninsula Hotels. L’albergo, che unisce alti standard di design, lusso e comfort, è ospitato in un edificio secolare restaurato e reso moderno senza intaccarne l’essenza. In un autentico stile parigino gli ospiti possono scegliere tra duecento camere, tra cui 34 sontuose suite: cinque hanno anche veri e propri giardini privati sul terrazzo con una spettacolare vista su tutta Parigi. Particolarmente interessante per i soggiorni di lavoro è la tecnologia tablet fornita in ogni stanza, con comodini interattivi completamente personalizzabili e tablet digitali preimpo-

Nuovo indirizzo Four Seasons a Johannesburg. Il nuovo Four Seasons Hotel The Westcliff Johannesburg prende l’eredità di un albergo aperto alla fine degli Anni '90, il Westcliff, che fu concepito per una clientela esclusiva. Four Seasons lo sta sottoponendo a un completo restyling che gli regalerà una nuovo aspetto, più attuale. Le 117 camere e suite si svilupperanno su nove edifici che ricordano eleganti ville e sono circondate da giardini lussureggianti, terrazze e fontane. I viaggiatori d'affari avranno tutto a portata di mano, da stanze high-tech con mini-bar e macchina del caffè, a servizi come business centre, lavanderia e concierge multilingue, disponibili 24 ore su 24 e per il tempo libero una spa, due piscine, golf e shopping. L'hotel riaprirà dopo i lavori di ristrutturazione a fine anno.

stati con undici lingue a disposizione. Tanti gli spazi comuni e i locali dove passare serate all’insegna dell’eleganza e di una vasta scelta: The Lobby, il ristorante cinese Lili, la Terrazza Kleber, il bar Kleber, la cigar lounge e il ristorante panoramico L’Oiseau Blanc, un bar e una terrazza con vista su Parigi. Il relax è assicurato grazie ai trattamenti termali di Espa e per il massimo del lusso è a disposizione una flotta che comprende Rolls -Royce del 1934 e due veicoli Mini Clubman.


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Mobile check in and out in 500 alberghi Marriott

Nuovo indirizzo Nh a Parma

Marriott Hotels estende il mobile check in e check out a quasi cinquecento hotel in tutto il mondo. Il servizio, accessibile a tutti gli iscritti al programma di fedeltà gratuito Marriott Rewards, permette di effettuare, direttamente dal proprio smartphone, le operazioni di check in e check out negli hotel del flagship brand di Marriott International collegandosi all’applicazione Marriott Mobile App, disponibile gratuitamente per iPhone e Android. A partire dalle ore 16 del giorno precedente all’arrivo in hotel, i membri di Marriott Rewards ricevono una notifica push relativa alla possibilità di effettuare il check in e un secondo messaggio nel momento in cui la came-

Novità per Nh Hotel Group che ha appena aperto il nuovo Nh Parma. Situato nel complesso architettonico che comprende la rinnovata stazione ferroviaria, l’edificio conta sette piani e rispecchia lo standard Nh Hotel di struttura urban quattro stelle confortevole e funzionale. L’hotel

ra è pronta. A questo punto gli ospiti possono semplicemente recarsi al desk dedicato al mobile check in per ritirare la chiave della camera. Alla fine del soggiorno, una notifica informa della possibilità di effettuare il check out.

Atahotels apre a Bologna

Inaugurato l’Holiday Inn Rome-Pisana

Si chiama Atahotel Bologna il nuovo quattro stelle della catena alberghiera Atahotels nel capoluogo emiliano. Di nuova costruzione, propone un’architettura contemporanea e arredi di design nelle 156 camere, di diverse tipologie, dotate – come le aree comuni – di connessione wi-fi gratuita. L’albergo propone un ristorante interno e un garage per gli uomini d’affari che giungono con la propria auto. Tra i punti di forza dell’hotel c’è, infatti, anche la sua posizione, decisamente strategica, in via Larga, in prossimità dell’uscita 11 della tangenziale e comoda per raggiungere l’aeroporto e la Fiera di Bologna, dalla quale dista soli dieci minuti di auto o circa mezz’ora se ci si sposta con i mezzi pubblici.

È stato inaugurato di recente l’hotel Holiday Inn Rome-Pisana, struttura lontana dal caos ma vicino al centro storico della capitale che ha dato il via a una nuova stagione firmata Jsh Group. Situato in posizione strategica a un passo dal grande raccordo anulare ma anche a un passo dai punti di maggiore interesse della città, l’hotel offre 229 camere eleganti e moderne, molto luminose e dotate di ogni comfort, compreso internet ad alta velocità gratuito e kit di cortesia tè e caffè. Il moderno e accogliente ristorante The Hub ideale per colazioni di lavoro, pranzi ed eventi informali, e al primo piano il ristorante the terminal per pranzi d’affari, buffet, banchetti e cene con menu à la carte o personalizzati. Il lounge bar al piano della hall è lo spazio ideale per un cocktail o un appuntamento di lavoro.

si trova nelle adiacenze del centro della città, comodo per chi vuole soggiornare per lavoro a pochi chilometri dalla fiera, strategicamente collocato rispetto ai principali mezzi di trasporto, alle principali arterie di accesso alla città e all’aeroporto. Le camere sono 120, di cui 88 standard, 26 superior e sei junior suite di quaranta metri quadrati circa, dotate di un grande terrazzo e una zona living. Il ristorante è situato al piano terra dell’hotel e serve una ricca prima colazione AntiOx e una selezione di piatti locali con specialità tipiche italiane sia a pranzo sia a cena. Completano i servizi la connessione wi-fi gratuita per tutti gli ospiti e una sala fitness ben equipaggiata.


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Cristoforo Colombo diventa full licence Wordhotel

Palazzo Brambilla, location d’eccezione

Il Worldhotel Cristoforo Colombo di Milano entra nel portfolio di alberghi full licence di Worldhotels, il primo nel capoluogo lombardo e il secondo in Italia dopo il Worldhotel Ripa Roma. L’albergo si trova nel cuore della città, in corso Buenos Aires, celebre arteria dello shopping cittadino. Situato all’interno di un palazzo d’epoca, dispone di 119 camere, tre sale meeting, un’accogliente veranda sulla quale apre la sua esclusiva spa Hado e il ristorante L’Uovo di Colombo, conosciuto per le sue specialità meneghine e i piatti della tradizione italiana. Il modello contrattuale full licence, introdotto a fine 2010, costituisce una soluzione di branding, alternativa ai contratti di franchising standard.

Nel cuore di Pavia, a pochi passi dall’ateneo, Palazzo Brambilla è location d’eccezione, dove la storia si intreccia con la tecnologia avveniristica dell’elegante sala convegni, ubicata al secondo piano dell’edificio. Lo spazio, che accoglie 54 ospiti disposti intorno a unico tavolo ovale, è perfetto per incontri ai massimi livelli e presenta pregevoli standard qualitativi. Ogni postazione è dotata di monitor e collegamento tramite computer a tutti i monitor e alla rete, mentre una sala interpreti consente la traduzione simultanea in più lingue. Affianca la sala principale e completa l’offerta di Palazzo Brambilla un salottino per 14 persone con monitor e postazioni computer. Tutto è perfetto anche per i momenti conviviali: nella sala da pranzo, per un totale di sessanta persone, vengono serviti colazioni di lavoro al tavolo o a buffet, aperitivi e coffee break.

Quattro nuovi Steigenberger in Cina

Hrs, test su un albergolaboratorio a Vienna

Lo Steigenberger Hotel Group aprirà entro il 2016 quattro nuovi alberghi in Cina. Si tratta di un investimento che punta per lo più sul mercato business. Ha dichiarato l’amministratore delegato del gruppo tedesco, Puneet Chhatwa: «La Cina è un mercato globale in continua espansione che rappresenta uno dei pilastri principali della nostra strategia d’espansione». L’Hotel Maximilian verrà inaugurato a Pechino e sarà la prima struttura Steigenberger in Estremo Oriente. Gli altri tre alberghi sorgeranno a Qingdao, Chongqing e Haitang.

Nascerà dalla partnership tra i due hotel solutions provider Hrs e Fraunhofer Iao l’Hotel Schani Wien, un “prototipo” di albergolaboratorio dove verranno testate soluzioni e applicazioni alberghiere per tutte le fasi dell’esperienza alberghiera, dalla prenotazione all’accoglienza fino al soggiorno vero e proprio e al check out. In particolare, per la fase di avvio di questo progetto di ricerca applicata l’attenzione è concentrata proprio sulle fasi chiave del servizio alberghiero: prenotazione, check in e spazi comuni. Il supporto e la partecipazione di Hrs permetterà di fornire soluzioni operative concrete e sviluppate con ottica market-oriented, seppure, come sottolineano dal provider "innovative e visionarie" rispetto al trend di sviluppo dell’industria alberghiera. L’hotel combinerà l’atmosfera e lo stile di una classica casa viennese con un avanzato livello di tecnologie disponibili per i viaggiatori d’affari. Sarà operativo dal 2015.

Per informazioni: Sala Convegni Palazzo Brambilla, Corso Strada Nuova 61, Pavia - tel. 0382.30.58.25, fax 0382.30.58.95, convegni@isansrl.com, www.isansrl.com


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GRAND HOTEL MEDITERRANEO

di Daria Nardi Bessola

Il business I nel dettaglio l Grand Hotel Mediterraneo, indirizzo business di prestigio, si propone agli uomini d’affari in trasferta come una location accogliente e funzionale e si trova a pochi minuti dal centro storico di Firenze. La sua ubicazione, insieme alla qualità dei servizi, rappresenta una delle caratteristiche più interessanti per chi sceglie l’hotel per un soggiorno di lavoro. Il quattro stelle si trova infatti all’esterno della zona a traffico limitato (Ztl) e a cinque minuti dall’uscita autostradale A1 Firenze Sud. Se pur il centro città rimane molto facile da raggiungere in zona Santa Croce, ampi spazi permettono un’estrema comodità di parcheggio, grazie anche al garage interno e ai parcheggi esterni privati. Lo spazio è anche quello verde, che prende le forme di un parco comunale di tremila metri quadrati e aggiunge un tocco di relax a un business hotel pensato in particolare per soggiorni d’affari. Le camere sono in tutto 331 suddivise in varie tipologie, dalla Classic Room alla Golden House Suite e alla Panoramic Deluxe, con arredamento dal design esclusivo e con la possibilità di prenotare camere con terrazzino. Sono i dettagli a fare la differenza al Grand Hotel Mediterraneo, prima azienda alberghiera in Firenze a essere certificata ISO 9001 e ISO 14000, dove l’attenzione è tutta rivolta alle esigenze del businessman per un soggiorno che sia il più comodo possibile e che gli permetta loro di curare i propri affari anche in albergo. Per questo l’hotel è dota-

La vocazione business del Grand Hotel Mediterraneo si traduce in servizi su misura per l’uomo d’affari e in un’ubicazione strategica a Firenze. Ma sono i dettagli a trasformare una trasferta di lavoro in un’esperienza unica to di connessione internet in fibra ottica con 30 megabite garantiti e fornisce ai suoi clienti automobili Smart elettriche con le quali è possibile spostarsi agilmente in Firenze. La cura dell’ospite passa anche attraverso il suo riposo, sicuramente più confortevole grazie alle stanze New Style e alla possibilità di prenotare la stanza

anallergica grazie al sistema di filtraggio dell’aria Filterqueen. Per le riunioni di lavoro il Grand Hotel Mediterraneo mette a disposizione il nuovo Centro Congressi “Il Globo” che ha davvero tutto quello che serve per la massima efficienza e funzionalità. Le sale meeting sono in tutto 18, dotate di luce naturale e situate a

piano terra e al primo piano. Per l’utilizzo delle dotazioni tecnologiche è a disposizione dei clienti un’assistenza tecnica on-site grazie a personale tecnico qualificato. Il Cliente può contare anche sul supporto di un event manager che lo aiuterà a mettere a punto il proprio evento curando ogni minimo dettaglio. Gli spazi sono


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Per le riunioni di lavoro il Grand Hotel Mediterraneo mette a disposizione un nuovo centro congressi che ha davvero tutto quello che serve per la massima efficienza e funzionalità

modulabili e consento un molteplice utilizzo, oltre a incontri di lavoro possono ospitare eventi di qualsiasi tipologia, anche di grandi dimensioni, considerando che il centro congressi ha una capienza totale di seicento persone. Mostre e presentazioni possono essere allestite anche sfruttando l’area della hall di 350 metri quadrati, altri spazi espositivi interni e il piazzale esterno privato di trecento metri quadrati.

Per lavoro, ma non solo Massima cura è anche dedicata alla sezione Food&Beverage, con proposte mai scontate e menu studiati ad hoc che possono essere personalizzati per accontentare anche le persone con esigenze alimentari particolari, dai vegetariani e vegani alle persone celiache, a chi rispetta osservanze religiose che richiedono preparazioni particolari

come la cucina kosher o quella musulmana. Anche un coffee break o una pausa di lavoro tra un impegno e l’altro può diventare l’occasione per degustare qualcosa di particolare, come una selezione speciale di cioccolati e di tè. I ristoranti sono in tutto tre e possono accogliere fino a 350 persone. I loro spazi, così come il menu, sono totalmente personalizzabili e c’è anche la possibi-

lità di animare la cena con il sempre apprezzato show cooking. La vocazione business non impedisce insomma al Grand Hotel Mediterraneo di concedere spazio alla buona tavola ma anche al tempo libero. La sua ubicazione infatti permette di approfittare delle rive dell’Arno e delle sue piste ciclabili che portano direttamente fino al centro di Firenze e oltre e sono allestite con percorsi per gli amanti del jogging. Una curiosità: l’hotel è pet friendly e mette a disposizione dei nostri amici animali kit di benvenuto con la possibilità di passeggiata nel parco oppure nell’area cani riservata sull’Arno, a soli cento metri dall’albergo.

Indirizzo a fine rivista


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TRAVEL MANAGEMENT

di Nicoletta Giraldi

Roomnight sempre più dinamiche

ssendo l’hôtellerie il settore in cui la massimizzazione della dinamicità dei prezzi a favore del presidio del cliente da parte della filiera della fornitura, ovvero lo yield management, è arrivato già testato in ambito biglietteria aerea e quindi fondamentalmente raffinato, altrettanto possiamo dire che il settore alberghiero ha capitalizzato al massimo (e di fatto quasi “inventato”) le logiche di best buy che tanto hanno preso piede negli ultimi anni, conse-

E

Il settore alberghiero ha capitalizzato al massimo le logiche di best buy consegnando all’immaginario collettivo dei travel manager la convinzione di comperare sempre la migliore tariffa. Ma è sempre così? Analizziamo insieme i meccanismi gnando all’immaginario collettivo la convinzione di comperare sempre la migliore tariffa (che troppo spesso viene fatta coincidere con la tariffa più bassa), o quantomeno che sia sempre possibile una scelta

da parte del viaggiatore. In realtà, l’utente aziendale compra sì alla miglior tariffa, ma decisa dall’albergo (quindi “subisce” il mercato) – senza possibilità alcuna di intervenire sul feno-

meno, né di controllarlo, anche se le apparenze ingannano. Questa situazione di pricing si innesta su di un sistema business assai complesso, ma soprattutto fortemente polverizzato.


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Conoscere il modello comportamentale e le preferenze dei viaggiatori è importantissimo e per raggiungere l’obiettivo il travel manager potrà utilizzare lo strumento della survey

HÔTEL PROGRAMME, UTILE O ANACRONISTICO?

L’importanza di una know how verticale Tanto più un settore risulta essere complesso per tecnicismi intrinseci, o per altre caratteristiche di tipo strutturale, tanto più serve specializzazione “verticale” per approcciarlo e presidiarlo al meglio. Un’ulteriore prova – semmai ce ne fosse necessità – della complessità del settore e delle due macromotivazioni espresse la troviamo nel fatto che le tmc/agenzie di viaggio con una specializzazione verticale molto forte nel segmento dell’hôtellerie nel nostro Paese sono veramente poche, mentre altri accettano di buon grado che sia il cliente stesso a occuparsene direttamente (anzi addirittura, a volte lo consigliano), delegandogli, di fatto, tutte le potenziali problematiche e di conseguenza gli eventuali complaint. I portali a forte specializzazione Parimenti riscontriamo come si siano affacciati al mercato delle realtà sotto forma di portale a for-

te specializzazione, in grado di interfacciarsi sia con le aziende che con le agenzie, forti di strumenti tecnologici di alto profilo. Si tratta dei cosiddetti “consolidatori” un fenomeno di grande interesse e ad alto potenziale di saving almeno nella fase iniziale dell’erogazione del servizio. La stessa suddivisione delle strutture sul territorio – rispetto al numero delle stanze – giustifica questa sostanziale mancanza di specializzazione in termini di gestione. Soggettività inalienabile Il segmento hôtellerie, lato utente, ha insita una componente fortissima di soggettività legata al gusto personale. Su quest’area è veramente difficile poter effettuare interventi top-down e le stesse travel policy dovrebbero poterne tener conto senza ovviamente derogare alle logiche di risparmio e ottimizzazione. La struttura alberghiera che piace a una persona riesce insopportabile a un’altra e viceversa e entrambe hanno un pari livello qualitativo dei servizi erogati. Le

Quanto ha ancora senso, nell’era del best buy parlare di directory o di hotel programme nelle aziende? Fino a qualche tempo fa il modello tipo di hôtel programme era appannaggio delle grandi aziende e s i g n i f i c a v a i n b u o n a s o s t a n z a “ e l e n c o a l b e rg h i convenzionati” (sia da accordi diretti sia da mutuate consuetudini) dove mandare i viaggiatori. La piccola azienda, per definizione non avendo la massa critica di volume (ovvero il potere negoziale) per trattare condizioni tariffarie, di conseguenza non aveva hôtel programme, ma di volta in volta si relazionava con le varie strutture e/o con internet al fine di cercare di cogliere le migliori opportunità tariffarie offerte dal mercato. Questo modello è ancora tendenzialmente percepito come la strada da seguire, in particolar modo da parte delle organizzazioni di grandi dimensioni. Ricordiamo come questo modello non lascia adito in alcun modo al cliente di presidiare il segmento alberghiero del proprio business travel in modo dinamico (parola e concetto chiave del mercato), ma solo verificando in situazioni di tipo “ex post”, e scoprendo a giochi fatti, in quanti casi non sia stato applicato quanto effettivamente contrattualizzato in fase negoziale, probabilmente senza saperne l’effettiva motivazione, che potrebbe essere legata a tempistiche di prenotazioni, momenti particolari legati a manifestazioni, tipologia di camera erogata eccetera. A ciò si aggiunga che molto spesso, specialmente in aziende di grandi dimensioni, la gestione delle trattative è deputata a risorse aziendali facenti parte del middle management del cui costo non si tiene tendenzialmente conto nella logica dell’hotel directory. A oggi la situazione di mercato e lo scenario operativo sono cambiati praticamente del tutto (e, sulla scorta della dinamicità di mercato, continuano a cambiare con estrema rapidità, molto più di quanto le aziende siano effettivamente in grado di comprendere e seguire) e anche il concetto di hôtel programme ha assunto una connotazione in linea con la terminologia. Tutti gli attori della filiera hanno cominciato a ragionare su una logica di redditività e di supporto per il raggiungimento degli obiettivi di ciascuno (azienda, hotel e agenzie) e sono quindi arrivati attraverso il supporto dell’analisi (grazie a un finalmente corretto utilizzo della statistica) a definire dei modelli di hôtel programme in linea con abitudini, aspettative e obiettivi delle aziende, e con una connotazione di flessibilità che meglio si adatta alle condizioni di mercato in perenne divenire.


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agenzie ci insegnano che sono purtroppo molto frequenti le casistiche di complaint su una struttura che, alla fine, sottendono il gradimento personale nei confronti della struttura stessa, quindi delegare all’azienda la gestione di questa potenziale situazione di conflitto è senza dubbio apprezzato da parte dei fornitori. È indubbio che la potenziale gestione di tali conflittualità fa propendere l’agenzia verso una gestione diretta da parte dell’azienda. In questo caso conoscere il modello comportamentale e le preferenze dei viaggiatori è ovviamente importantissimo e il travel manager potrà utilizzare lo strumento della survey per esserne edotto. I risultati della raccolta di preferenze e indicazioni potranno essere di supporto all’individuazione e susseguente contrattualizzazione delle strutture. In aumento i superesperti Il mercato della filiera della fornitura si sta sempre più arricchendo di operatori specializzati nell’offerta e nella prenotazione di servizi alberghieri. Stanno aumentando, in linea di massima, i consolidatori e i por-

tali di ricerca, che, nati in una logica di approccio diretto al cliente di tipo “consumer”, negli ultimi anni hanno pesantemente fatto il loro ingresso anche nel mondo del business. Andando a riprendere il parallelismo tra hôtellerie e segmento aereo, esattamente come successo rispetto ai vettori low cost, nati per il servizio all’utente finale, che hanno in seguito, e con successo, scon-

finato nell’area aziendale. Questi che per convenzione chiamiamo “portali” hanno un livello di tecnologia molto evoluto e sono in grado di fornire un effettivo e importante servizio molto spesso potenzialmente sostitutivo alla tmc, che però ne hanno individuato le potenzialità e li hanno a loro volta approcciati. Parimenti hôtel e catene hanno effettuato forti e significativi investimenti in area web, con l’obiettivo di raggiungere direttamente aziende e viaggiatori, in molti casi (spe-

Si sono affacciati al mercato delle realtà sotto forma di portale a forte specializzazione, in grado di interfacciarsi sia con le aziende sia con le agenzie

cie per le realtà più grosse e strutturate) garantendo la cosiddetta parity rate, ovvero il rilascio della medesima tariffa su web, gds e ad agenzie o aziende. Bisogna in ogni caso notare come il concetto di parity rate risulta essere limitato a player di grandi dimensioni. In tale accezione, purtroppo non viene percepito come un valore dal mercato. Anche in questo caso dunque vediamo come non manchino assolutamente i tentativi di disintermediazione della filiera della fornitura, rispetto alle agenzia di viaggio. Ordine per sommi capi Esiste più di un “elenco” delle strutture alberghiere sul territorio nazionale. Solitamente non si parla di business travel al di sotto delle tre stelle ma esistono casistiche dove tali strutture non sono presenti in determinate località, quin-


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HOTEL INDIVIDUALI

di potenzialmente tutte le strutture sul territorio potrebbero essere oggetto di prenotazioni a connotazione di business. Una mappatura delle strutture sul territorio del nostro Paese riporta risultati sicuramente interessanti e fortemente sbilanciati a favore di strutture indipendenti, di medio dimensionamento e a gestione tendenzialmente famigliare. Andando a discriminare e contestualizzare due tipologie fondamentali di strutture – hotel individuali e catene – ne ricaviamo una risultante complessa, con caratteristiche di base tendenzialmente clusterizzabili, e di cui non si può non tenere conto in logiche legate alla gestione.

CATENE ALBERGHIERE

Dimensioni contenute delle strutture e conseguente numero di camere limitato, frequentemente gestione famigliare o da parte di società di piccola-media grandezza, gestione personalizzata della clientela specialmente individuale e “ricorrente” (se pur comunque riconducibile a logiche di yield), presenza solo ed esclusivamente nel contesto locale, senza particolari affiliazioni a consorzi o brand. Molto spesso per motivazioni di conoscenza diretta, oppure per fattore di prossimità hanno tra i loro clienti delle aziende anche di grosse dimensioni, con le quali intrattengono un rapporto privilegiato di servizio di tipo fortemente orientato alla logica “tailor made” (in questi casi il fattore di prossimità, magari in località particolari della struttura all’azienda riveste una grande importanza).

Dimensioni medio-grande delle strutture, centralizzazione della gestione, standardizzazione di prodotto e servizio, così come, ove possibile, di strutture, camere e parti comuni, presenza in più destinazioni (copertura del territorio, anche se secondo logiche più o meno strutturate), strutturazione dal punto di vista commerciale e marketing, nonché della distribuzione e delle logiche di pricing. La catena, per sua definizione ha un taglio fortemente orientato a logiche di business travel, ma, nella quotidianità, si scontra (a livello di concorrenza sul cliente) con le realtà precedenti, che, teoricamente non dovrebbero appartenere allo stesso segmento di mercato.

Il segmento hôtellerie, lato utente, ha insita una componente fortissima di soggettività legata al gusto personale

La poca standardizzazione complica la vita Sarebbe sicuramente più facile e redditizio presidiare un settore non solo gestito da regole, ma con una forte standardizzazione di base dell’offering: Purtroppo, per quanto riguarda l’hôtellerie non è così. Anche sotto questo punto di vista, dunque, la mancanza di standard globali è forte (quantomeno in Italia). Ovviamente que-

sta situazione, unita a un mercato senza regole e a un periodo di congiuntura, ha avuto un forte riflesso sulle condizioni tariffarie, e sull’approccio al pricing da parte sia delle aziende sia degli hotel stessi. Purtroppo tutto questo sempre a favore della filiera della fornitura e non di quella della fruizione. È altrettanto ovvio che, la catena, per definizione, è legata a logiche di business di gruppo, e, conseguentemente, il rapporto tra aggressività commerciale e prezzi offerti si scontra comunque con logiche di revenue management che devono tener conto delle esigenze di tutte le strutture del gruppo e dei relativi costi fissi e diretti, cosa che invece fa tendenzialmente difetto al segmento hotel a gestione famigliare. È ben vero che i direttori d’albergo di strutture facenti parte di catene hanno in ogni caso un certo livello di autonomia (ancorché tendenzialmente limitata e in forte contrazione) nell’offerta tariffaria a certuni clienti di particolare valore strategico.


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VETTORI

di Beatrice Chiddo

Veloci, pratici e no frills Sono questi i concetti chiave alla base delle politiche delle compagnie aeree. Questo modello si applica in particolare alle rotte point-to-point a medio raggio, terreno privilegiato di queste logiche di approccio al business econdo gli esperti, i dati previsionali di crescita e load factor degli aeromobili sono e saranno in crescita. Il travel in senso lato si conferma terza industry a livello mondiale, che dà lavoro a una persona su nove nel mondo. In linea di principio generale, all’interno di questo macroscenario si riscontra come il trasporto aereo abbia sempre un ruolo di carattere predominante nel panorama variegato dei viaggi d’affari. Nel mondo si possono mappare circa trecento compagnie ma la tendenza generale del mercato è sempre più quella di andare verso tre soli “vettori”, ovvero le altrettante macroalleanze si stanno raffor-

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zando sia come ingresso di nuovi partner sia come servizi offerti in modo trasversale sia come proposizione commerciale congiunta in un unico contratto da parte di tutti i facenti parte dell’alleanza stessa. Questo fenomeno da un lato, apparentemente, limita il numero di opzioni per il travel manager, dall’altro identica la oggettiva opportunità di definire con maggiore chiarezza i fornitori preferenziali da quelli di back up. La situazione di appiattimento della concorrenza deve pertanto essere approcciata con un elevato livello di specializzazione e di conoscenza dei modelli di acquisto della propria azienda. Da tale


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BEST BUY SIGNIFICA TARIFFA PIÙ BASSA? Dovrebbe farsi sempre più strada la certezza che non necessariamente “best buy” sia la tariffa più bassa (che tendenzialmente è anche quella con il più alto numero di limitazioni) ma quella che meglio si adatta al modello di consumo dell’azienda e al modello comportamentale dei viaggiatori. In definitiva, sarebbe forse meglio sostituire la dizione “miglior tariffa applicabile” (lowest logical applicable fare) – tendenzialmente sempre e solo orientata alla componente economica – con il concetto di best practice di viaggio o trasferta lavorativa. Questi fattori sono assoluti key driver per la definizione e la comprensione di quali siano i modelli tariffari da utilizzare nella quotidianità lavorativa, anche in considerazione della sempre maggior volatilità dei prezzi di acquisto delle tariffe, ormai paragonabile alla volatilità dei derivati di borsa.

scenario si tirano fuori i soli vettori dell’area Gulf, tendenzialmente intenzionati a correre da soli nella scacchiera della competizione. Velocità, praticità e no frills sono sempre di più le parole chiave sia dei vettori low cost sia del mercato major, particolarmente su quelle rotte point-to-point a medio raggio che rappresentano il terreno privilegiato di azione di queste logiche di approccio al business. Le aziende stanno cercando di far sì che anche i passeggeri business si avvicinino al

Sarebbe meglio sostituire la dizione “miglior tariffa applicabile” con il concetto di best practice di viaggio

low cost, anche se, nel panorama generale, l’effettuare un viaggio di lavoro in vettore low cost è ancora da considerarsi come il frutto della concomitanza di tutta una serie di fattori esogeni al viaggio stesso (location dell’azienda vs. residenza del passeggero, orari vs. esigenza eccetera). Hybrid carrier per il business travel Continua l’azione di rafforzamento e la presenza dei low cost nel Belpaese e alcuni aeroporti si possono oramai davvero considerare come degli “hub” di questi vettori. Prosegue anche il processo di consolidamento dei vettori low cost in ambito business travel – con conseguente acquisizione di quote di mercato –, arrivando a offrire tariffe flessibili espressamente tarate per i viaggiatori business e assegnando i

posti a bordo dell’aeromobile. Di rilievo, nello scenario della fornitura, è la progressiva conquista di quote di mercato da parte dei cosiddetti hybrid carrier, che stanno coniugando le logiche di pricing dei vettori low cost con quelle di servicing dei vettori di linea, ottenendo un eccellente riscontro di mercato in particolar modo dal segmento aziendale, orientato sì al risparmio ma anche alla garanzia di supporto in caso di problematiche. La struttura tariffaria dei vettori di linea occhieggia a quella dei low cost e gli stessi low cost cercano di trarre profitto e beneficio dalla situazione dei vettori di linea offrendo tariffe e condizioni sempre più aggressive, anche se mediate dall’introduzione di modalità tali da attrarre i viaggiatori d’affari e puntando in modo sempre più preciso e puntuale i target di rife-

rimento individuati. L’aggiustamento di alcune politiche nell’ottica di attrarre il bt era inevitabile. La ricetta low cost pura è infatti ferocemente orientata alla riduzione dei costi operativi al minimo e il risultato si traduce in un servizio di assistenza e attenzione al viaggiatore che molto spesso lascia il tempo che trova, specialmente in situazioni di emergenza, quali per esempio l’improvvisa cancellazione di un volo (specialmente in situazioni dove, per esempio, nell’aeroporto ove si verifichi tale accadimento, non infrequente, manchi del tutto il personale del vettore). Si consolida, in compenso, la tendenza dei vettori scheduled tradizionali a percorrere queste filosofie di business con un particolare focus sulle logiche di compattamento della flotta, con con-


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VETTORI

La tendenza generale del mercato è sempre più quella di andare verso tre soli “vettori”, ovvero le altrettante macroalleanze

seguente utilizzo ottimale degli equipaggi. L’attenzione ai costi operativi e al loro impatto sul margine è sempre maggiore. L’applicazione estrema delle logiche di yield managment da parte dei vettori low cost, con un particolare focus sul fatto che un aereo a terra è un puro costo per la compagnia e che, di conseguenza, più un aereo vola e meglio è per il rapporto costi/ricavi, ha fatto sì che il livello di attenzione verso la puntualità dei voli nel segmento low cost sia considerevolmente cresciuta (seppur con motivazioni avulse dalla semplice logica del servizio al cliente) e con essa il livello di gradimento da parte degli utilizzatori. E i vettori di linea? Possiamo dire che, in linea di principio generale, hanno fatto sforzi non indifferenti per seguire tali logiche, e in alcuni casi anche con risultati accettabili, ma il gap è ancora importante. È altrettanto vero che le logiche di ricerca delle revenue si sono di conseguenza esasperate, quindi è obiettivo dichiarato dei vettori low cost trasportare un numero sempre maggiore di viaggiatori su tratte brevi, anche a scapito dell’effettiva comodità degli stessi a bordo. D’altro canto, sono in aumento –

sempre però con regole e modalità tendenzialmente restrittive – le promozioni dei vettori di linea su tariffe vantaggiose ma orientate al segmento consumer, in quanto un determinato tipo di restrizione – in particolar modo legata all’anticipo di acquisto – mal si coniuga con le logiche di business.

Tasse, miglioramento impossibile Le tasse aeroportuali, il cui valore continua orientativamente a oscillare fino anche a oltre il trenta per cento del valore totale del ticket, vengono sempre maggiormente considerate come un tutt’uno rispetto al costo del biglietto aereo, cosa che va a inficiare anche pesantemente le logiche di saving in quanto non costituiscono un’effettiva area di miglioramento ma soprattutto il loro aumento e/o decremento può decretare il raggiungimento o meno di obiettivi di risparmio, senza alcuna logica di performance da parte del fornitore. Viceversa riscontriamo come, almeno in ambito nazionale, le cosiddette tasse di tipo YQ, ovvero legate al prezzo del carburante, vengono incluse nel corpo del prezzo del biglietto e, addirittura, ne seguono le regole di rimborso, creando una conseguente difficile situazione di mappatura.


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INFRASTRUTTURE

di Ferdinando Farba

Mobilità migliorata per i viaggi d’affari Sotto la spinta di Expo 2015 si stanno realizzando opere che potranno favorire i business traveller. Ma non in tutti i casi il cronoprogramma è rispettato e molte sono ancora le promesse lla Mobility Conference di Assolombarda e Confcommercio il tradizionale focus sulle infrastrutture si è concentrato su Milano in vista di Expo 2015. Il capoluogo è da intendersi nel concetto più ampio di “città metropolitana” con flussi di mobilità verso Ovest sino a Torino/Genova, verso Sud sino a Bologna/Roma, verso Est sino a Venezia/Trieste e verso Nord sulla Svizzera. Tutte le direzioni sono raggiungibili tramite autostrade, ferrovie o voli a medio e lungo raggio, allungando le distanze per i quattro punti cardinali. Tutto ciò ha ripercussioni su

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Alla Mobility Conference di Assolombarda e Confcommercio il tradizionale focus sulle infrastrutture si è concentrato su Milano in vista di Expo 2015

ricettività di alberghi, viabilità urbana e parcheggi e questo scenario riguarda da vicino i business traveller sia residenti sia visitatori della Grande Milano, anche se non interessati a Expo 2015, anno di mobilità straordinaria. Si prevede infatti che l’evento porti venti milioni di visitatori tra maggio e ottobre 2015 e da parte nostra illustreremo quali opere saranno già fruibili per l’Expo e quali negli anni successivi.

nei finanziamenti erogati col contagocce, nella burocrazia di troppi soggetti pubblici coinvolti e nel fatto che i cantieri non rispettano i tempi a causa delle revisioni delle regole in corso d’opera che costringono a fermare i lavori e a riprogettarli. Anche

La Mobility Conference L’ultima volta che avevamo trattato le infrastrutture alla Mobility Conference (vedi TdA 2/2012) avevamo identificato le criticità EXPO IN SINTESI Visitatori attesi Viaggi in auto Viaggi in metrò Viaggi in ferrovia Viaggi in bus privati Viaggi in taxi

20 milioni 20% 25% 32% (1) 19 % 4%

(1) incluse linee S regionali, Frecce e Italo in fermata straordinaria a Rho Fiera di Milano Fonte Expo 2015 Milano

quest’anno relatori di alto profilo hanno ribadito questi concetti alla presenza del ministro delle Infrastrutture Lupi. Sul fronte aeroporti manca un piano per far fronte alla carenza di slot nel portare i milioni di turisti attesi per Expo 2015 e su

quello stradale avremo pronte Brebemi e Tem ma incertezze per la Pedemontana. A Milano città non partirà la linea 4 della Metropolitana milanese mentre la MM5 disporrà della metà delle stazioni previste. E in quanto a viabilità e parcheggi, ci sono serie carenze da fronteggiare. I finanziamenti I finanziamenti, come ha ribadito Andrea Tinagli funzionario della Bei-Banca europea degli investimenti, hanno consentito all’Italia di beneficiare negli ulti-


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INFRASTRUTTURE

CONTRIBUTI BEI 2003-2013 ALL’ITALIA*

mi dieci anni di 12,4 miliardi di euro per progetti “TENs” legati alle infrastrutture. La destinazione dei fondi riguarda non solo i quattro corridoi Ue attraversanti l’Italia ma anche interventi mirati per Expo 2015. In tabella ve ne diamo una sintesi. Dispersioni a gogò Se i finanziamenti non mancano, occorre vedere dove le condotte perdono acqua durante il percorso, in quanto la Bei revoca i fondi non utilizzati entro termini precisi e con l’Italia ciò è accaduto più volte per colpa della filiera lunga della burocrazia. Sotto accusa le (troppe) competenze spezzettate tra Regioni, Province e Comuni, con miriadi di enti a loro referenti dotati di poteri di blocco o di ritardi per difendere il proprio orticello. Ciò è in contrasto col concetto di città metropolitana che abbiamo espresso che richiede, al contrario, filiera corta nelle decisioni con i massimi snellimenti burocratici. In più interventi alla Mobility Conference si è invocato la modifica del Titolo

Autostrade tratte TENs più BreBeMi e Tem 5.445 Treni ad alta velocità infrastrutture 5.000 Rfi e Trenitalia rete e materiale rotabile 1.262 Aeroporti Milano, Roma, Venezia, Bologna + Enac 371 Porti e centri intermodali 294 *Importi in milioni di euro

Nel prossimo futuro Milano è da intendersi nel concetto più ampio di “città metropolitana” con flussi di mobilità verso tutte le direzioni

Fonte BEI Banca Europea Investimenti

V della Costituzione “per attribuire le decisioni sulle infrastrutture strategiche al solo Stato Centrale”, come avviene per esempio in Germania. La rete viaria I business traveller che si muovono in auto troveranno operativi nel 2015 i raccordi RhoMonza, la Brebemi (Brescia-Bergamo-Milano) e la Tem da Agrate Brianza a Melegnano mentre per la Pedemontana Varese-Bergamo si stanno trovando i trecento milioni di euro per raccordare la tratta da Lomazzo (CO) alla superstrada Milano-Meda. L’ex ministro Saccomanni ha firmato il decreto che passerà alla Corte dei Conti e infine agli enti locali ma si prevedono nove mesi per le burocrazie e quattro di lavori. Sarà tutto pronto a maggio 2015? Quién sabe…

Le ferrovie Si stanno quadruplicando i binari sulla Milano-Padova col lotto alta velocità Treviglio-Brescia pronto per il 2016 mentre sono da definire i finanziamenti per proseguire sino a Verona e Padova. Controversie cam-

BICCHIERE MEZZO VUOTO O MEZZO PIENO? Vi illustriamo in tabella quali opere si prevedono pronte per Expo 2015 e quali, a causa dei ritardi, lo saranno più avanti. La bottiglia mezza vuota ci fa intendere che Cantieri aperti Pedemontana Varese-Bergamo Bre-Be-Mi Brescia-Bergamo-Milano Tangenziale Esterna Milano AV ferr. Treviglio-Brescia AV ferr Brescia - Venezia Ferrovia Malpensa T1-T2 Ferrovia Lugano-Varese* Linea 5 MM completa Linea 4 MM completa

non tutto ciò che è stato programmato è stato realizzato. Quella mezza piena ci prefigura invece miglioramenti nel medio periodo a beneficio della mobilità

Chilometri 70 62 33 58 174 3 30 12 15

Inizio 2010 2009 2012 2011 2016? 2015 2009 2009 2013

Fine opera 2015? 2015 2014 2016 2022? 2017 2016? 2018? 2022?

*con treni diretti Lugano-Malpensa aeroporto-Rho Fiera raffronto di F. Farba tra lo stato delle opere a marzo 2013 e i tempi di conclusione prevedibili. I punti interrogativi pongono i dubbi.

panilistiche sul progetto fanno intravedere l’intera linea pronta non prima del 2022. Terminata la AV Torino-Salerno passante per Rho Fiera, rimane prioritario attivare il raddoppio dei binari da Rho a Gallarate (forti criticità) e la discesa da Lugano a Malpensa e Rho Fiera via Varese, linea pronta in Svizzera ma lavori in forte ritardo in Italia. A Milano Trenord promette dal 2015 più corse sul Passante da Rogoredo a Rho Fiera con capacità di diecimila posti ogni ora. E promesse arrivano anche da Trenitalia e Ntv sulla fermata straordinaria a Rho Fiera di Frecce e Italo.


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VARATA A GIUGNO LA PRIMA CARREGGIATA DI TEEM SULL’AUTOSTRADA DEL SOLE

Le metropolitane A maggio 2015 sono certe le otto stazioni da Bignami a Garibaldi FS della linea MM5 e forse quattro o cinque in più mentre la MM4 non partirà del tutto e – anzi – nel semestre dell’Expo i lavori si fermeranno per non intralciare viale Forlanini e l’aeroporto di Linate, che sarà collegato solo tramite bus. Potrebbe essere operativa la fermata per i treni S di Trenord “Forlanini FS” sull’omonimo ponte, ma quanti la utilizzeranno senza connessione con la MM4?

I parcheggi È stato valutato un fabbisogno di 22.500 posti auto e a oggi ne sono confermati 16.400, ripartiti tra i diecimila del polo fieristico di Rho, 1.550 in via Novara, 4.500 presso l’ex Alfa Romeo di Arese e 350 a Cascina Merlata. Ne mancano all’appello 7.900 mentre per i bus privati servono 1.200 stalli con solo 561 già a disposizione. La localizzazione dei parcheggi mancanti è oggetto di un tavolo tecnico coordinato da Regione Lombardia (fonte infrastrutture.org).

I tunnel alpini Un rapido aggiornamento sui tre progetti definiti prioritari dalla Ue e finanziati dalla Bei. Il tunnel di 57 chilometri sotto la Val di Susa ha visto l’inizio dei lavori nel 2013 e la Legge di Stabilità ne ha finanziato i lavori sino al 2015, più fondo annuo aggiuntivo dal 2016 al 2029. Molto più avanti i lavori dal lato francese e nuovi contributi Ue a fine 2013 con conclusione dell’opera prevista nel 2035. A rilento il terzo valico dei Giovi tra Milano e Genova, di 54 chilometri suddiviso in sei lotti, di cui solo i primi due finanziati e solo il primo coi cantieri aperti. Qui il Cipe e il Governo hanno definanziato il progetto nel 2013, dirottando i fondi a interventi ordinari sulla rete FS. Procedono invece senza clamori i lavori per il tunnel di base del Brennero di 55 chilometri tra Fortezza e Innsbruck, con raddoppio da due a quattro binari da Verona a Fortezza. A giugno 2013 sono disponibili seicento

Nella notte dello scorso 11 giugno è stata portata a ter mine con successo da settanta tecnici altamente specializzati la posa della prima campata di Tangenziale Est Esterna di Milano che scavalca con tre corsie (più emergenza) l’A1 MilanoNapoli in territorio di Riozzo (frazione di Cerro al Lambro, Milano). Il varo del gigantesco scheletro (400 tonnellate di peso, 60 metri di lunghezza e 21 di larghezza) in acciaio corten del Viadotto Lambro Sud di Teem (1,6 chilometri di sviluppo totale) va inquadrato con il grandangolo della realizzazione plastica di quella unione strutturale fra la nuova Tangenziale Agrate Brianza-Melegnano e l’Autostrada del Sole che era stata progettata già negli anni ’90 allo scopo di decongestionare il traffico veicolare e ha rappresentato uno degli obiettivi primari perseguiti dalla Concessionaria Tangenziale Esterna SpA e dal Consorzio Costruttori Teem sin dall’avvio dei lavori. Avvenuto, peraltro, esattamente due anni fa (11 giugno 2012). La posa va ritenuta, quindi, un momento cr uciale dell’avanzamento di Teem (a luglio l’entrata in esercizio dell’Arco di 7,5 chilometri che assicurerà a BreBeMi l’accesso a Cassanese e Rivoltana; entro il maggio 2015 di Expo l’apertura dell’intera tratta) e accredita la costruzione in tempi record dell’infrastruttura-sistema (32 chilometri di tracciato autostradale raccordati con A4, BreBeMi dal settembre 2013 e, appunto, A1; 38 di Provinciali e Comunali; 30 di percorsi ciclopedonali; nove Progetti Speciali Ambientali) destinata a modernizzare le reti autostradali e ordinarie dell’Area Metropolitana.

milioni di euro da parte Ue, 837 dall’Italia e 1,3 miliardi dall’Austria. Con il Governo italiano che ha deliberato un finanziamento di

120 milioni di euro annui sino al 2024. Tunnel e nuova linea sino a Verona si prevedono operativi nel 2026. Il ponte fantasma Il Governo Monti ha sospeso il ponte sullo stretto di Messina sine die e il contractor designato Eurolink ora chiede la risoluzione del contratto con settecento milioni di euro di danni. Se il tribunale accoglierà la richiesta, la spesa per il ponte fantasma mai fatto salirà a un miliardo di euro. Bravi!


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di Giovanni Fassola

Business all’ombra di Cartagine

ecchia Tunisi addio. Dimenticati i disordini della primavera araba e la dittatura, la capitale della Tunisia è oggi una metropoli che corre veloce verso la modernità, nuova meta dei bon vivant d’Oltralpe grazie alla sua vicinanza con l'Europa mediterranea e a un clima favorevole tutto l'anno. Ma soprattutto la città è diventata la nuova Mecca di molti imprenditori e aziende tricolori, decisi come non mai a sfruttarne la competitività economica, visto che secondo un recente rapporto della Banca Mondiale la Tunisia si è piazzata al primo posto tra i Paesi del Maghreb e al quinto tra quelli Arabi.

V

Poco distante dall’Italia, la Tunisia e la sua capitale sono diventate in pochi anni una delle mete preferite per imprenditori e uomini d’affari della Penisola, attratti dai prezzi concorrenziali, da una burocrazia veloce e da una tassazione quasi inesistente Il made in Italy va alla grande Forte di una manodopera qualificata, di poche tasse e di ancora meno burocrazia quando si tratta di investimenti off-shore, già oggi la Tunisia è la terra promessa per molti businessmen. Le imprese italiane che operano nella nazione nordafricana sono arrivate a quota 750 e impiegano ormai

oltre sessantamila lavoratori locali, facendo dell’Italia il secondo partner commerciale della Tunisia, subito dietro la Francia. Se a ciò si aggiuge il fatto che un po’ tutti, tra Banca mondiale e Fondo monetario internazionale, hanno sbloccato prestiti fino a 1.2 miliardi di dollari per sostenere il programma di riforme tunisino intrapreso dalla giovane (ma ancora

fragile democrazia) tunisina, ben si capisce come il made in Italy abbia deciso di spostare da queste parti le proprie attività. A cominciare negli anni Novanta furono i tessili (da Benetton al gruppo Marzotto), seguiti a ruota da costruttori ed energetici (e le banche), chiamati a soddsfare la domanda di infrastrutture di un Paese in grande crescita (da Todi-


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INFORMAZIONI UTILI

DOVE DORMIRE

La lingua uf?ciale è l'arabo. Il francese è la seconda lingua uf?ciale del Paese ed è molto diffusa. Nelle regioni turistiche si parla anche italiano, inglese e tedesco. La moneta è il dinaro tunisino (1 dinaro tunisino eqivale più o meno a 0.50 euro). I voli dall’Italia alla Tunisia sono garantiti da Tunisair da Milano, Roma e Palermo, Per viaggiare in Tunisia è richiesto il passaporto. Il visto non è necessario per soggiorni inferiori ai tre mesi. Dall’Italia per telefonare va composto il prefisso internazionale 00216. Tutti i prefissi delle città tunisine cominciano per 7 anziché 0. Per telefonare in ve c e d alla Tunisia in Italia è necessario comporre il prefisso 0039 e il numero.

In città: Ibis Tunis (www.ibis.com) e Novotel Mohamed V (www.novotel.com). Nei dintorni: The Residence (www.theresidence-tunis.com) e Ramada Plaza Tunis (www.ramadaplaza-tunis.com).

ni a Eni, Snam, Terna, Ansaldo). Ma la vera novità degli ultimi tempi è un’altra: alle aziende tricolori che esportano solo la produzione sfruttando un costo medio della manodopera inferiore del quaranta per cento, si è aggiunta una vera e propria migrazione di piccole e medie imprese del segmento meccanico-elettronico, alimentare e tessile high-tech. Attratte non solo da un Sistema Paese conveniente, ma anche da una nazione che rappresenta la naturale porta d’accesso ai quei mercati (Egitto, Tunisia, Marocco e Giordania), che dal 2006 si scambiano merci e prodotti senza dazi interessati. In totale, circa 125 milioni di potenziali consumatori.

Tunisi, città con 13 secoli di storia sulle spalle, è rimasta immutata nella sua parte centrale dal XVIII secolo

A spasso per la città Dov’è la Medina più grande (270 ettari), più abitata (centomila abitanti) e meglio conservata del Nord Africa, non a caso, nomi-

nata Patrimonio Mondiale dell’Umanità dall’Unesco? A Tunisi, naturalmente, città con 13 secoli di storia sulle spalle, ma rimasta immutata – almeno nel-

DOVE MANGIARE Dar El Jeld (5-10 rue Dar El Jeld, tel. 00216.71.56.09.16; www.dareljeld.tourism.tn). Tra i vicoli della Medina, ideale per chi vuol provare i piatti autentici della cucina tunisina. Astragale (17 av. Charles Nicolle, tel. 00216.71.785080). Ristorante etno-chic con giardino con cucina franco-mediterranea, situato in un elegante quartiere residenziale. Dar El Kheirat (rue Dar El Jeld 19, tel 00216.71.572020; www.darelkheirat.com). In un palazzo appena restaurato, ristorante di classe con gastronomia tipica. Ne fanno parte anche una piccola biblioteca e una galleria d’arte. Dar Zarrouk (rue Hedi Zarrouk, Sidi Bou Said, tel. 00216.71.74.05.91). Vetrate sul mare e menu francotunisino.

la sua parte centrale – dal XVIII secolo. Per ammirarla nella sua atmosfera più autentica, conviene andarci durante il giorno, quando le strette viuzze del centro storico si animano e gli abitanti vanno in cerca di frutta e spezie, tra bazar nascosti e negozi pieni di merce. Sempre all’interno del labirinto di vicoli, oltre alla grande moschea Zitouna e alla Biblioteca nazionale, ricca di manoscritti unici, la maggior parte dei bianchi palazzi ha ritrovato il suo antico splendore. Tanto che, dopo decenni, anche le famiglie della borghesia cittadina stanno tornando a vivere in centro grazie agli accurati restauri di dar, terrazze e cortili segreti. Tutti condotti sotto l’attenta regia di un’associazione creata addirittura nel 1967 per la salvaguardia della Medina. Da allora, ogni intervento architettonico deve sottostare alla sua autorizzazione. Fuori dal suq, invece, l'Avenue Habib Bourguba attraversa per oltre un chilometro la città moderna, fiancheggiata da palazzi in stile francese e caffè dall’aria europea più che africana.


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WORLDWIDE E non è finita, perché è proprio nella parte moderna della capitale che si trova uno dei più straordinari musei di tutto il Mediterraneo. Sotto le volte e i soffitti di legno dipinto dell'ex Palazzo Reale, il Museo Nazionale del Bardo ospita la più bella collezione di mosaici romani del mondo. Tutti perfettamente conservati.

SHOPPING & CURIOSITÀ Le imprese italiane che operano nella nazione nordafricana sono arrivate a quota 750 e impiegano oltre sessantamila lavoratori locali, facendo dell’Italia il secondo partner commerciale della Tunisia subito dietro la Francia

A spasso tra le rovine Nell’800 ci andavano in vacanza i notabili cittadini. Adesso, case e palazzi principeschi sono stati trasformati in dimore di charme, ristoranti e gallerie d’arte che hanno reso la costa a Nord di Tunisi attraente come era nei secoli scorsi. Per averne un’idea basta imboccare l'Avenue Mohammed V, una delle più belle, con direzione Sidi Bou Said, la Saint-Tropez maghrebina. Arroccata su un promontorio, con le sue case bianche e le porte turchesi, la cittadina è uno dei luoghi ad avere conservato intatto tutto il fascino che in passato incantò personaggi come Paul Klee e Simone de Beauvoir. O come il barone d’Erlanger, pittore, orientalista e profondo conoscitore della musica araba,

Piena di cupole e di palazzi dai muri immacolati, con bazar a ogni dove, in cui la regola ferrea è contrattare, sempre e comunque. La Medina di Tunisi è un luogo in cui girovagare tra El Kouafi, la zona delle lane con le vasche delle tinture, El Attarine, sede dei profumieri, per arrivare a El Trouk, il mercato turco degli orafi. Per gli acquisti, un indirizzo da segnarsi è La Rachidia (11 Souk Ettrouk, tel. 00216.71.57.02.48), che propone artigianato autentico: dai tappeti ai bijoux, ai gilet ricamati. Shopping (ma anche cena) nel Dar Essaraya, sempre all’interno della Medina, dove si acquistano vecchi oggetti (5 rue Ben Mahamoud, tel. 00216.71.560310). Non distante, all’interno del palazzo Dar Bach Hamba, nei pressi del souk delle erbe, si può fare visita alla casamuseo omonima. Gestito dalla fondazione Orestiadi di Gibellina, in provincia di Trapani, vi si può trovare un fitto calendario di mostre, convegni, concerti, eventi e attività di ricerca per incentivare i rapporti culturali tra le due sponde del Mediterraneo (rue Kouttab El Ouzir 40, tel. 00216.71.325115, www.orestiadi.it).

TUNISI SUL WEB Sito dell’Associazione per la Salvaguardia della Medina: www.asmtunis.com Portale con molte informazioni sulla Tunisia: www.tunisie.com Tutto sull’artigianato tunisino: www.onat.nat.tn Notizie e attualità tunisine: www.tunisiaonlinenews.com

che nei primi del ’900 decise di stabilirsi qui costruendo il più originale dei suoi palazzi: Ennajma Ezzahara, da alcuni anni trasformato in un centro per la musica tradizionale araba e mediterranea. Lasciata la cittadina (meglio andarci di sera, di giorno è assediata dai turisti

mordi-e-fuggi), Cartagine è a due passi. Affacciata sul mare, in un contesto naturale davvero emozionante, le rovine dell’antica città punica che per secoli dominò i traffici di tutto il Mediterraneo sono ancora ricche di tracce romane. Un po’ come quelle di Dougga, dichiarate Patrimonio Mondiale dell’Umanità, un centinaio di chilometri a sud di Tunisi; tra un teatro da 3.500 posti e un campidoglio di dimensioni tali da non sfigurare (quasi) con quello di Roma, queste rovine sono considerate le meglio conservate di tutto il Paese.


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Frigerio: quarant’anni e viaggi d’affari Frigerio Viaggi ha festeggiato allo Sheraton Diana Majestic di Milano i suoi “primi” 40 anni. «Sembra incredibile, eppure sono già passati quattro decenni da quando con mio padre Ugo e mia madre Enrica iniziai la bellissima avventura di Frigerio Viaggi», ha ricordato il presidente Giancarlo Frigerio, che ha fondato la prima agenzia di Giussano nel 1974, tutt’oggi sede e cuore centrale del gruppo. Il gruppo ha celebrato l’importante traguardo guardando al futuro anche per quanto riguarda il business travel: «Frigerio Viaggi – specifica Simone

Frigerio, direttore commerciale dell’agenzia – dopo aver avviato negli ultimi due anni con successo il Corporate Travel Management Portal, per il prossimo triennio 2014-2016 ha pianificato un nuovo importante investimento, ovvero la realizzazione di un sistema di nota spese di proprietà, Frigerio Viaggi Expense Report (Fver), che si integrerà nel portale Ctmp. Un altro progetto che stiamo portando avanti negli ultimi mesi, di più ampio respiro, è Expo 2015. Stiamo sviluppando dei pacchetti incoming dalla singola giornata al tour di diversi giorni in tutta Italia».

Hrs, sempre più prenotazione via mobile «Nel 2017 la quasi totalità dei viaggiatori prenoteranno e gestiranno tutte le fasi del viaggio via mobile e questo ci ha spinto a ideare e sviluppare nuove soluzioni che permettano flessibilità, velocità e immediatezza di risposta». È quanto dichiarato da Tobias Ragge, Ceo di Hrs, global solutions provider per i viaggi d’affari. Tra i vantaggi delle applicazioni di viaggio proposta da Hrs per mobile quello per gli utenti di prenotare le stanze senza fornire i dati della propria carta di credito. Inoltre, alcune tariffe permettono di annullare la prenotazione della camera gratuitamente fino alle sei del giorno di arrivo, un plus anche per i viaggiatori d'affari che spesso devono rivedere e riprogrammare i loro piani di viaggio per motivi inaspettati. Infatti, secondo quando rilevato da Hrs, di solito gli utenti prenotano spontaneamente durante il viaggio, il più delle volte dal lunedì al giovedì tra le ore 16 e le 18. Il 75 per cento delle prenotazioni effettuate tramite smartphone con Hrs sono relative al giorno di arrivo o al giorno precedente. Gli utenti tablet invece prenotano solitamente la domenica sera tra le ore 20 e 22.

A Gattinoni i servizi bt dell’Agenzia Spaziale Europea su Roma La travel manager company anglo-olandese Atpi si occuperà della gestione dei servizi di business travel dell’Agenzia Spaziale Europea (Esa).Gattinoni, in quanto partner di Atpi, gestirà l’ufficio di Roma di Esa con un contratto di tre anni che prevede la fornitura di una complessa e organizzata gamma di servizi e un modello di business chiaro e trasparente il cui obiettivo si focalizza sul controllo e il contenimento dei costi per mezzo della vasta rete internazionale di uffici Atpi. Il nuovo progetto coordinato e integrato sarà capitanato dal team francese del gruppo.

Business in elicottero con Helitaly

Helitaly nasce da un gruppo d’imprenditori italiani amanti dell’eccellenza, con lo scopo di condividere i propri “tesori”. Offre voli in elicottero, proponendo una vasta selezione di mete esclusive a tema business travel, enogastronomico, sportivo e voli panoramici, oltre alla possibilità di scelte “su misura”. L’elicottero, un fantastico mezzo che rende le mete più vicine e a volte più accessibili, consente di inserire, in un’agenda di lavoro o nel tempo libero, un’esperienza indimenticabile tutta italiana. Un esempio? Un evergreen da vivere in esclusiva: Venezia, che si può raggiungere in elicottero oppure scoprire dall’alto grazie a un tour in elicottero sulla laguna oppure nel suo elemento più naturale, l’acqua, attraverso un’escursione in barca, magari fermandosi per un aperitivo elegante prima di andare al ristorante. Il tutto assistiti da un membro dello staff di Helitaly, sempre a disposizione.


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Riccione: stesso glamour nuova visione «Cari soci, come prossima meta del meeting annuale dell’Associazione Internazionale Cavalieri del Turismo avrei pensato a Riccione». Sorpresa, entusiasmo e unanime assenso da parte dei soci hanno trasformato il suggerimento espresso dal Presidente, Nino Vermicelli, in quattro giorni nella terra del turismo raccontato dal cinema, vissuto dai nostri nonni e celebrato nelmondo. La Perla Verde dell’Adriatico si è offerta al giudizio di un pool di esperti del settore turistico ospitato all’Hotel Atlantic della neo-cavaliera Anna Maria Assirelli, accogliendoli come nella migliore tradizione romagnola con sorrisi, cortesia e servizi di prima qualità. Sabato 10 maggio si è svolto il momento focale della quattro giorni riccionese: il convegno “Evoluzione del Turismo a Riccione attraverso nuove strategie di comunicazione e il grande supporto del Palazzo dei congressi”, tenutosi nella sala del Consiglio comunale della città. Significativi i contribuiti degli illustri partecipanti, che si sono confrontati sullo stato del turismo nazionale e a Riccione, cercando di delineare strategie concrete sul futuro della città, partendo proprio dall'ultimo arrivato in ordine di tempo, l'avveniristico Palazzo dei congressi. Un motore potente, strategico e innovativo: il Palariccione è stato percepito dai Cavalieri del Turismo come il vero volano per

rilanciare la città e la riviera tutta. Una struttura “coraggiosa”, che ha avuto l’ardire di essere costruita nel cuore pulsante della città, a due passi dal viale della moda per eccellenza: viale Ceccarini. E non solo, la polifunzionale struttura di vetro e cemento, che per fattezze sembra quasi rievocare il parigino Centre national d’Art et de Culture Georges Pompidou, è raggiungibile dalla stazione ferroviaria di Riccione a piedi in pochissimi minuti, ha un parcheggio sotterraneo a disposizione dei congressisiti ed è circondato da molti alberghi raggiungibili senza prendere la macchina. Ma la più suggestiva particolarità di questo Palazzo è che si trova a pochi passi dal mare, un colpo d’occhio straordinario, la location ideale per un momento di relax tra i tanti appuntamenti di lavoro. Una struttura nuova, funzionale e di indubbio appeal per il mondo BtoB e BtoC , il Palace (come lo chiamano i cittadini) è l’asso nella manica che la città di Riccione stava aspettando e sul quale punta per rimettere in moto, più forte di prima, l’economia. Come? Sicuramente non da sola, ma puntando al binomio con l’altro settore che caratterizza questo territorio: la cultura. Un esempio illuminante di come cultura e turismo siano un connubio ideale è stato offerto ai Cavalieri nella serata di sabato, quando le porte del Castello di Gra-

dara si sono aperte trasformando l’antica fortezza medievale nella cornice perfetta della rievocazione storica di un simulato processo a Paolo il Bello Malatesta e Francesca da Rimini, i romantici protagonisti del canto V dell'Inferno della Divina Commedia. Nei panni di Dante Alighieri, il professor Angelo Chiaretti, presidente del Centro Dantesco San Gregorio in Conca, chiamato a testimoniare i rapporti tra i signori Malatesti. La pittoresca rappresentazione, in abiti medievali, che si è conclusa con l’assoluzione morale di Francesca, ha coinvolto dame e messeri del gruppo dei Cavalieri del Turismo. Anche la cena è stata medievale, con portate realizzate con materie prime in uso proprio in quel periodo storico. Ad allietare la serata, musica d’arpa suonata dal vivo in accompagnamento alla potente voce di una cantante lirica. Quattro giorni a Riccione hanno permesso ai Cavalieri del Turismo di scoprire e riscoprire un territorio che ha davvero tanto da offrire, un caleidoscopio di opportunità da cogliere e sviluppare magari partendo proprio dalla Perla Verde, che ha saputo mantenere inalterato il suo fascino e la sua popolarità, complice anche di un continuo rinnovamento che sa interpretare, se non addirittura anticipare, come è successo con il Palazzo dei congressi. Sara Grandi

Progetto umanitario a Bucarest Venti donne dipendenti della multinazionale Whirpool hanno partecipato a giugno a Bucarest al progetto di Habitat for Humanity, che prevede la sistemazione di dodici edifici nel Sos Children Village dove sono coinvolte 134 persone di cui ottanta bambini. La squadra della multinazionale americana leade si è occupata di ristrutturare le unità abitative. «Sono orgogliosa di par-

tecipare a questa iniziativa, che nasce dalla nostra partnership con Habitat for Humanity – afferma la vice presidente Risorse Umane di Whirlpool Emea Kathy Nelson – ma lo sono ancor più avendo colleghe che donano il proprio tempo per migliorare la qualità della vita delle comunità in cui lavorano, rafforzando così lo spirito di squadra. In questo progetto le donne volontarie di Whirlpool non costruiranno semplicemente delle case ma daranno forma al futuro di queste persone».


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Nuovo concept e tradizionale Obt per Bit 2015 Tutta nuova la brand image della Borsa Internazionale del Turismo di Milano, che l’anno prossimo presenterà un concept allin-one, un innovativo approccio trasversale al mercato per segmenti di business e non più per aree geografiche. Più nel dettaglio, sono tre le aree innovative che costituiranno il parterre della Bit per l’edizione 2015. La prima è l’area leisure, Leisure World, dove si incontreranno domanda e offerta turistica dell’Italia e dell’este-

Confturismo, Digital Magics e Gruppo Uvet insieme per Tripitaly.it È stato presentato a Roma l’accordo per sviluppare il progetto Tripitaly.it, che diventerà un portale open per l'incoming del turismo straniero in Italia. Promotori dell’iniziativa sono Confturismo, Digital Magics e Gruppo Uvet. La piattaforma suggerirà al turista, giorno per giorno e tappa per tappa, le attività culturali e le attrazioni locali che meritano di essere visitate: per ogni città proporrà automaticamente altri paesi o luoghi vicini da vedere indicandone la distanza, gli itinerari e le escursioni, i migliori ristoranti, i musei da visitare, potendoli prenotare, le specialità enogastronomiche, gli eventi locali, dando la possibilità di acquistare anche biglietti aerei, dei treni o degli autobus – con servizi aggiuntivi come noleggio dell’auto con conducente o della bicicletta per i più sportivi – per fornire un'esperienza unica di soggiorno, anche in occasione di un viaggio d'affari o di un congresso nel nostro Paese.

ro. La seconda, Mice World, costituirà un momento di confronto commerciale in un ambito altamente professionale tra gli operatori della meeting e incentive industry. Luxury World sarà infine dedicato al seg-

mento lusso e si distinguerà per il layout ricercato e l’eccellenza degli espositori. Bit 2015 dedicherà un’area anche alle tecnologie con uno spazio che riunirà servizi business & networking e i contenuti esclusivi digitali e social della nuova Bit. Bit 2015 sarà anche la consueta sede della presentazione dell’Osservatorio Business Travel di Turismo d’Affari, che nella sua quattordicesima edizione, presenterà l’andamento dei viaggi d’affari in Italia nel 2014.

Visti d’ingresso per l’Italia in crescita con le procedure velocizzate Il numero dei visti rilasciati dalla rete consolare italiana all’estero è aumentato nel 2013 del 13,5 per cento rispetto al 2012. Un risultato che ha beneficiato tra l’altro dell’individuazione di soluzioni innovative con particolare riguardo alla tempistica. In Russia, per esempio, un visto per l’Italia viene rilasciato in 48/72 ore e può essere richiesto nei 22 centri visti italiani presenti sul territorio russo, di cui venti nelle Regioni della Federazione. E proprio la Russia si è confermata come primo Paese per numero di visti di

ingresso per l’Italia, con 770mila visti rilasciati nel 2013 dai Consolati generali di Mosca e San Pietroburgo, con un aumento del 22 per cento rispetto al 2012 ed entrate per l’Erario italiano superiori ai 26 milioni di euro, pari al 25 per cento degli introiti incassati da tutta la rete. In tutto, sono stati 2.125.490 i visti rilasciati dalla rete consolare italiana all’estero nel 2013. Attenzione prioritaria è dedicata dalla rete consolare italiana all’estero ai visti per affari, oggi rilasciati mediamente entro otto giorni.

Amex,l’efficienza del sistema a tre parti American Express firma un nuovo modello di business che all’insegna dell’efficienza offrendo vantaggi ai clienti, sia esercenti sia titolari di carta. Si tratta di un circuito di pagamento proprietario in cui il medesimo soggetto emette le carte e procede al convenzionamento degli esercizi commerciali. Il sistema, che si definisce ‘a tre parti’ coinvolge dunque il soggetto emittente e convenzionante, il titolare della carta e l’esercente

convenzionate, mentre nel tradizionale sistema a quattro parti il gestore del circuito non è direttamente coinvolto nei pagamenti. Il vantaggio è che American Express, direttamente coinvolta nell’emissione delle carte e nelle convezioni, ha una migliore conoscenza delle spese effettuate e può così sviluppare programmi promozionali e di marketing esclusivi per attrarre titolari di carta con elevato livello di spesa.


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Con Cisalpina a Torino si parla di green e sostenibilità Il 1° Congresso Nazionale del Green Procurement e della Mobilità Sostenibile, che si terrà al Lingotto Fiere di Torino, Padiglione 2, all’interno del Congresso Nazionale dell’Efficienza Energetica, dal 18 al 20 settembre prossimi, nasce dall’idea di offrire alle aziende un momento di confronto professionale per favorire la crescita di un mercato “verde”. Nell’impegno verso la cultura degli acquisti, Cisalpina Tours, con la sua divisione Green, coorganizzatore della manifestazione a fianco di Procurement Channel, vuole promuovere e creare valore sociale, etico, economico e ambientale attraverso la condivisione di esperienze e un’intensa attività di carattere formativo e di comunicazione. Grazie al supporto della Tmc l’appuntamento torinese proporrà un’area importante dedicata alla mobilità sostenibile. Nel corso delle tre giornate si terranno delle tavole rotonde basate sui quattro elementi della filosofia greca, acqua, terra, aria e fuoco. Questo singolare approccio permetterà di sviluppare tematiche green simbolicamente legate alle proprietà di ciascun elemento, ottenendo così quella coesione necessaria ad accompagnare il visitatore nella scoperta. L’acqua simboleggia la liquidità, il denaro, la finanza, gli aspetti amministrativi e normativi della sostenibilità, la terra la concretezza, l’ambiente, lo smaltimento dei rifiuti, i trasporti, la logistica, la supply chain e le soluzioni pratiche, l’aria lo spirito, gli aspetti umani e relazionali (soft skill, negoziazione, leadership, permeabilità in azienda dei concetti di sostenibilità), il fuoco l’energia, le soluzioni alternative, il risparmio energetico, le fonti rinnovabili, le tecnologie innovative e sostenibili.

Paticolarmente interessante in ottica business travel è il programma di giovedì 18 settembre: 10.00 Apertura Congresso 10.00-13.00 Tavole rotonde 14.00 Plenaria Procurement Channel e Cisalpina Tours 14.15 Saluto di benvenuto (Maria Teresa Bongiovanni, direttore generale Procurement Channel) 14.30 Convegno sulla Mobilità Sostenibile: un grande progetto, per un futuro migliore a tutte le imprese (Alfredo Pezzani, direttore generale Cisalpina Tours) 15.00 Airline Business: controllo emissioni, produttività e rispetto delle norme sulla sostenibilità (David Jarach, fondatore e managing partner di diciottofebbraio, società di consulenza aviation, aerospace & defense, docente di Marketing presso l’Università Bocconi di Milano e docente senior presso la Sda Bocconi) 16.00 Green Rails - Expecially to Airport (Andrew Sharp, Policy Adviser at International Air Rail Organisation, London) 16.50 Coffee Break 17.10 Trasferte sostenibili: utopia o realtà? L’esperienza e la vision di LifeGate per mobilità e soggiorni sostenibili (Simone Molteni, direttore scientifico LifeGate, con la testimonianza di Giovanna Manzi, Ceo Best Western Italia) 18.00 Mobilità aziendale: verso una strada più sicura e sostenibile (cura di Arval) 18.30 Procurement e mobilità: tasselli per un evento sostenibile (Co-founder EcoCongress) Per informazioni e iscrizioni: www.cisalpinatours.it

Day-Use, pausa e relax per i business traveller Una camera in un hotel prestigioso durante il giorno a un prezzo scontato. L’idea è nata da un’intuizione di David Lebée – ex manager dell’Hotel Amour di Parigi – a fronte delle numerose richieste che arrivavano all’hotel dai businessman in transito. L’intuizione di Lebée si è concretizzata nel 2010 grazie all’incontro con Thibaud d’Agrèves e Eugénie Lebée, diventati soci nella progettazione e nel lancio di www.dayuse-hotels.com, la prima piattaforma web al mondo dedicata a questo tipo di prenotazione.

«L’idea mi è venuta proprio dalle numerose richieste che ricevevamo da parte della nostra clientela. Così ho deciso di istituzionalizzare questo tipo di servizio creando una piattaforma di prenotazione. E l’idea ha subito preso piede: un hotel di alto livello diventa il luogo ideale per un momento di relax. Ci arrivano richieste da parte di business traveller che si devono riprendere dal jet leg o preparare per un incontro prima di risalire su un aereo, ma anche da viaggiatori in transito che hanno bisogno di un punto d’appoggio».

In questa nuova ottica” - continua Lébée - “un hotel non è unicamente un luogo dove dormire, ma è sempre più un piccolo mondo da vivere proprio in relazione a ciò che offre (oltre alla possibilità di pernottare): spa, in primis, utilizzo della struttura in abbinamento al servizio in camera, legato al ristorante gourmet, opportunità legate a business meeting al di fuori delle aree comuni o di quelle strettamente legate all’ambito mice, che spesso possono essere impersonali”.


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Indirizzi utili Cisalpina Tours Corso Moncenisio 41 10090 Rosta (TO) Tel. 011.95.43.333 Fax 011. 95.43.393 info@cisalpinatours.it www.cisalpinatours.it

Grand Hotel Mediterraneo Lungarno del Tempio, 44 50121 Firenze Tel. 055.66.02.41 Fax 055.67.95.60 info@hotelmediterraneo.com www.hotelmediterraneo.com

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TurismoAffari

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