TURISMO d’AFFARI
Numero 3 • luglio - agosto - settembre 2015
Poste Italiane SpA - Sped. in abb. post. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/04 n.46) - Art. 1, comma 1, DCB Milano. In caso di mancato recapito si restituisca al mittente che si impegna a pagare la relativa tassa. Euro 4,20
Business Travel • Ospitalità • Tmc • Transportation
SPECIALE
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L’AMBIENTE CHIAMA, IL BT RISPONDE DOSSIER
HÔTELLERIE 3.0 FLEET MANAGEMENT
QUANDO LA COMPANY CAR È UN INCENTIVO
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CIELI
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Editoriale
L’AUTUNNO CALDO DEI CIELI di Paola Olivari
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aranno le prime avvisaglie di una ripresa globale, sarà il prezzo del petrolio conveniente, saranno le nuove sfide che si stanno consumando sul fronte dei rapporti tra alcune compagnie aeree e i player del settore tradizionalmente chiamati a venderne i biglietti. Quali siano le cause, per i travel manager i cieli dei prossimi mesi si preannunciano roventi. A partire dalle emissioni dei titoli di viaggio. Perché è certo che la presa di posizione di Lufthansa (al di là dello stato dell’arte fotografato nella nostra cover story al momento di andare in stampa alla fine di luglio) avrà lunghi strascichi. Tanto nel business travel quanto in ambito leisure. Raramente, infatti, il trasporto aereo ha attraversato un momento di così radicale mutamento come in questi mesi. Se, a livello globale, il traffico ha ripreso a crescere un po’ ovunque (soprattutto in AsiaPacifico e America Latina, ma anche in Europa e in Nord America), ciò che minaccia di cambiare gli equilibri esistenti è la lotta tra i vettori del Golfo, quelli a stelle e strisce, e in minor misura, quelli europei. I primi accusati dai secondi di venire meno alle regole della libera concorrenza con la complicità di (supposti) aiuti ricevuti dai rispettivi governi. Ma in attesa che la diatriba arrivi a una qualche conclusione, c’è un’altra vicenda che in questi mesi minaccia di ribaltare i rapporti nel mondo del trasporto aereo come li abbiamo conosciuti fino a ora. Questa volta a lanciare la sfida è stata Lufthansa, che ha annunciato l’introduzione del Distribution cost charge, un supplemento da 16 euro per ogni biglietto emesso attraverso i global distribution system. Una mossa pensata dalla compagnia tedesca per ridurre i costi relativi alla distribuzione, mettendo sullo stesso piano i canali di vendita diretti e indiretti e sviluppando il nuovo standard distributivo di Iata – New distribution capability – di cui si dovranno servire in futuro le agenzie di viaggio. In attesa di evoluzioni tutti hanno drizzato le antenne: i gds temendo di essere bypassati dal nuovo protocollo, le agenzie di non avere più strumenti per competere con un ecommerce sempre più aggressivo. E non mancano prese di posizione durissime. Ne vedremo delle belle. Insomma, l’autunno, negli uffici dei travel manager, si preannuncia davvero vivace. 4 04 TdA 3-15 Editoriale.indd 4
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Le convention non devono essere convenzionali Un viaggio d’affari a Madrid fa sembrare il lavoro molto meno duro del solito. Tempo soleggiato, sedi congressuali comodamente raggiungibili e pranzi da buongustai sono solo alcuni dei punti forti della ci à per chi la visita in viaggio d’affari. Dopo una giornata intensa i famosi musei e gli eleganti negozi di Madrid sono un o imo modo per ricaricarsi prima di assaporare la sua vivace vita no urna. Rilassatevi con qualche tapas in un caffè all’aperto o ballate fino all’alba. Qualunque cosa facciate, Madrid è il business. info.mcb@esmadrid.com (+34) 91 758 55 28 www.esmadrid.com/mcb
Sommario
n° 3 - 2015
4 / EDITORIALE 8 / COVER STORY Sfide ad alta quota di Giorgio Maggi
16 / OSSERVATORIO BUSINESS TRAVEL Aspettando la 15a edizione di Alessandra Boiardi
18 / DIDATTICA Business intelligence sotto la lente di Giulia Di Stefano
22 / APPUNTAMENTI Al manager piace tecnologico ma umano di Nicoletta Giraldi
26 / DOSSIER Hôtellerie 3.0 di Giorgio Maggi
32 / TRAVEL MANAGEMENT COMPANY A misura di viaggiatore di Giovanni Fassola
34 / NEWS Check in
a cura della redazione
37 / SPECIALE GREEN L’ambiente chiama, il bt risponde di Alessandra Boiardi
45 / SPECIALE GREEN - ALPHABET La mobilità green secondo Alphabet
68 / FERROVIE
46 / SPECIALE GREEN - CISALPINA TOURS Sostenibilità passo per passo
di Ferdinando Farba
49 / NEWS Reception
71 / CAVALIERI DEL TURISMO Sorrento, avanti tutta di Tommaso Crociera
a cura della redazione
52 / SHERATON LAKE COMO HOTEL Sulle rive del lago di Como di Susanna Cattaneo
72 / LISBONA CONVENTION BUREAU Vista sull’oceano di Sabrina Piacenza
54 / YES HOTEL TOURING RIMINI Accoglienza italian style di Sabrina Piacenza
74 / WORLDWIDE Non solo granchi
56 / TREND Solo per lavoro o per “bleisure”?
di Giovanni Fassola
di Stella Stroppa
78 / NEWS
60 / FLOTTE AUTO Quando la company car è un incentivo
Block notes a cura della redazione
di Alessandro Rigatto
64 / FERROVIE La stagione delle novità di Ferdinando Farba
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Attenti a bonus e cambio biglietti
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Cover story di Giorgio Maggi
Mentre il traffico globale dà segnali di ripresa sempre più incoraggianti, il mondo del trasporto aereo sta attraversando uno dei momenti più delicati della sua storia recente. Tra la competizione senza esclusione di colpi tra i vettori del Golfo e quelli americani ed europei e la scelta di Lufthansa di ostacolare le vendite via gds
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vanti piano, ma avanti. Sarà la ripresa economica che fa sentire le sue prime avvisaglie un po’ovunque, sarà il prezzo del petrolio mai così conveniente, saranno le nuove sfide che si stanno consumando sul fronte dei rapporti tra alcune compagnie aeree e i player del settore tradizionalmente chiamati a venderne i biglietti, ma il settore del trasporto aereo poche volte ha attraversato un momento di così radicale mutamento come in questi mesi. Volare: mai così convienente «Per il 2015 ci aspettiamo un profitto collettivo di 29,3 miliardi di dollari su un fatturato di 727 miliardi. Molte compagnie aeree stanno vincendo la loro lotta contro i costi per mantenere alti i ricavi, ma le sorti dei vettori Iata sono tutt’altro che uniformi e per molti ci sono ancora enormi sfide da affrontare», ha detto Tony Tyler, direttore generale e ceo della Iata, nel suo recente intervento al General Meeting annuale di Miami. Sul fronte dell’andamento del traffico mondiale, i dati sono però contradditori. Rispetto all’anno precedente, nello scorso maggio il mercato globale è cresciuto del 6,9 per cento, dopo il +5,7 per cento di aprile (vedi grafico in alto). Il risultato si deve soprattutto alla performance della zona Asia-Pacifico (+9,4%) e dell’America Latina (+7,4%), benino anche l’Europa (+5.9%) – «anche se qui i vettori hanno ancora a che fare con tasse elevate, una regolamentazione onerosa e la mancanza di accordi per un Open Sky a livello continentale» – e il Nord America (+2%), ma il boom vero e proprio è appannaggio dei vettori mediorientali (+14%) (vedi grafico qui sotto).
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Lufthansa ha annunciato che dal 1° settembre verrà introdotto il Distribution cost charge, un supplemento di 16 euro per ogni biglietto emesso attraverso i gds La morale, però, rimane una sola, ha concluso Tyler: «Le tariffe aeree sono scese del 64 per cento in termini reali negli ultimi vent’anni». Insomma, nonostante tutto, volare non è mai stato così conveniente come ora. I big del Golfo contro tutti Anche se l’ultimo report Iata indica proprio il Nord America come l’area geografica dove i vettori sono in grado di produrre oltre la metà dei profitti dei profitti mondiali del trasporto aereo (15,7 miliardi di dollari contro i 29,3 totali previsti per l’anno in corso, ndr), Stati Uniti (e Canada) sono il teatro di una delle tante sfide che attraversano il comparto dell’aviazione civile di questi mesi. Il motivo? Secondo un articolo di qualche tempo fa de La Repubblica, nel 2008 esisteva un solo volo al giorno tra gli Usa e gli Emirati Arabi; oggi sono diventati 25. Non solo: dal giorno in cui sono stati liberalizzati i voli tra questi paesi, il traffico è cresciuto del 1500 per cento. Il discorso non cambia sul fronte degli ordinativi di aeromobili: Emirates, Etihad e Qatar Airways hanno ordinato 596 jet di grandi dimensioni contro i 232 prenotati dai player Usa. Insomma, per cercare di limitare lo strapotere dei Big Three medio-
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Il settore del trasporto aereo poche volte ha attraversato un momento di così radicale mutamento come in questi mesi
rientali, American Airlines, Delta Air Lines e United Continental si sono rivolte alle autorità federali statunitensi per bloccare l’avvio di nuove rotte da e per gli Usa, accusando le compagnie arabe di ricevere dai loro governi aiuti di stato (in tutto si parla di oltre quaranta miliardi di dollari nell’ultima decade, ndr). In attesa della due diligence che dovrà dirimere la questione, le accuse sono diventate reciproche. «Le principali compagnie aeree statunitensi hanno ricevuto benefici per un valore di 71,48 miliardi di dollari (grazie all’accesso privilegiato al Chapter
11 e ai salvataggi dei loro fondi pensione da parte dello Stato, ndr), permettendo ai tre principali vettori il passaggio da una situazione di bancarotta a quella di leader del settore con profitti multimiliardari», ha risposto Etihad citando i risultati di uno studio commissionato alla società di consulenza The Risk Advisory Group (vedi grafico sopra). Braccio di ferro in Europa Ma non è tutto, perché il braccio di ferro sull’asse Stati Uniti-Golfo ha attraversato l’oceano, finendo sui tavoli delle istituzio-
ni di Bruxelles. E anche qui la guerra di cifre non ha risparmiato nessuno: secondo Etihad, per esempio, lo sbarco in Europa della compagnia ha generato un miliardo di valore sul Pil e 39mila posti tra diretti e indiretti, per un totale di 2,6 miliardi di ricavi generati dagli ordini di aerei e motori ad aziende continentali. Numeri elevati anche per Emirates, che recentemente, per bocca del suo country manager Fabio Lazzerini, ha spiegato come «il mercato italiano sia terzo per fatturato dietro Gran Bretagna e Germania, con un’incidenza di 747 milioni di euro sul
Per cercare di limitare lo strapotere dei big mediorientali, American Airlines, Delta Air Lines e United Continental si sono rivolte alle autorità federali per bloccare l’avvio di nuove rotte da e per gli Usa
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Ndc, che cos’è Non è solo Lufthansa ad averlo fatto. Il nuovo standard Iata per la vendita dei biglietti ha fino a questo momento riscosso il plauso anche di compagnie come Swiss, Qantas, China Southern Airlines, Avianca, Gol Linhas Aereas, Hong Kong Airlines, InselAir e Ukraine International Airways. In tutto più di venti vettori che hanno avviato (o stanno per farlo) un programma pilota con l’obiettivo dichiarato di superare le differenze attuali tra canali di vendita diretti e indiretti. “Innovativi servizi complementari e opzioni di prezzo avanzate richiedono un’adeguata tecnologia di vendita. La tecnologia attuale non è in grado di rappresentare con precisione le diverse offerte e i singoli componenti di prodotto”, ha fatto sapere in una nota la compagnia tedesca. “Le compagnie aeree del gruppo stanno quindi sviluppando un nuovo metodo di prenotazione per permettere ai partner commerciali di connettersi direttamente ai propri sistemi informatici sulla base della nuova procedura Ndc”. Il motivo è semplice. Anche se «il sessanta per cento del valore della biglietteria è prodotto dalle agenzie di viaggio» – a dirlo è stato in un recente convegno Sita a Bruxelles Tony Tyler, numero uno di Iata – attualmente la personalizzazione è limitata, non consentendo di inserire nel prodotto vendibile tramite gds ‘plus’ come i servizi ancillari e le tariffe promozionali. «Al contrario, la tecnologia in Xml (quella di Ndc, ndr) rappresenta una risposta più efficace per il mercato, permettendo di mostrare l’offerta integrale delle compagnie aeree e modernizzando il back office».
Pil del nostro Paese (pari allo 0,05%), oltre a un’indotto creato di diecimila posti di lavoro». Per tutta risposta, Lufthansa ed Air France, preoccupate per l’offensiva degli emiri, si sono schierate a fianco dei vettori Usa, bussando alle porte della Ue per chiedere un intervento. Discorso diverso per British Airways e Iberia (partner in Iag), alleate di Qatar Airways in Oneworld, e per Alitalia (di cui Etihad controlla il 49 per cento del capitale, ndr), tutte a fianco dei loro azionisti arabi. Recentemente, poi, sulla questione ha preso posizione anche Aci-Europe – l’associazione degli aeroporti continentale – che nell’annuale congresso a Praga ha difeso l’operato dei vettori del Golfo, sostenendo che la politica liberale seguita dall’Ue ha portato grossi benefici all’area. «Le trasformazioni degli ultimi anni – i passeggeri negli aeroporti dell’Unione sono aumenti del 136% dal 1993, ndr -
hanno reso il trasporto intra-europeo alla stregua di una commodity. Ma in compenso la connettività che le compagnie del Golfo hanno assicurato attraverso i loro hub ha permesso all’Europa di avvicinarsi ai mercati asiatici e mediorientali», ha messo in evidenza il report conclusivo (vedi grafico qui sotto). La mossa di Lufthansa Sfida tra vettori dunque, ma anche sfida tra le compagnie e i partner tradizionali della distribuzione: gds e tmc. Eh sì, perché a complicare ulteriormente il quadro mondiale del trasporto aereo ha provveduto il gruppo Lufthansa che con una mossa a sorpresa ha annunciato come, dal 1° settembre, verrà introdotto il Distribution cost charge un supplemento da 16 euro per ogni biglietto emesso attraverso i global distribution system. E come se non bastasse, dal prossimo gennaio
fonte: www.aci-europe.org
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il livello commissionale scenderà allo 0,1%. Alla base di quella che la compagnia ha definito in una nota “una differenziazione di costo più chiara tra i diversi canali di prenotazione”, vi è la considerazione che i costi per la distribuzione attraverso gds sono molte volte superiori rispetto alle altre modalità di vendita, prima fra tutte la prenotazione via web attraverso il sito della compagnia. «Le agenzie potranno prenotare i biglietti senza il Distribution cost charge utilizzando il portale LHgroup-agent.com», ha detto il chief commercial officer del vettore tedesco Jens Bischof. Il vettore, inoltre, assicura la trasparenza della tariffa, nella quale verranno specificate tutte le voci e gli eventuali supplementi. «Allo stato attuale le compagnie aeree non sono ancora in grado di commercializzare i propri servizi attraverso tutti i canali di vendita, come accade in altri settori. I contratti e le strutture hanno già in passato impedito qualsiasi deregulation in molti settori. Vogliamo cambiare questo stato con la nostra nuova strategia commerciale per poter usufruire di maggiori gradi di libertà nelle attività di vendita, così da offrire ai nostri passeggeri quei servizi tailor made di cui sono alla ricerca», ha concluso Bischof. In compenso, le agenzie di viaggio potranno entro la fine dell’anno salire a bordo di Ndc, il nuovo standard distributivo di Iata, che le compagnie aeree del Gruppo Lufthansa stanno sviluppando (vedi box). Attenzione, però, perché tra i punti chiave del New Distribution Capability, c’è la possibilità di mettere a disposizione di aggregatori di contenuti e rivenditori di viaggi tutto il prodotto delle compagnie, servizi ancillari e tariffe promozionali compresi. Risultato: la distribuzione tradizionale - gds e agenzie di viaggi su tutti – hanno da subito drizzato le antenne, temendo gli uni di essere in buona sostanza by-passati dal nuovo protocollo, le altre di non avere più strumenti per competere con un ecommerce sempre più aggressivo. Le reazioni del mercato: i gds Fino a qui le mosse di Lufthansa. Ma cosa dicono i soggetti che più sembrano coinvolti nel cambiamento, a cominciare dai gds? «L’operazione Distribution cost charge che Lufthansa ha annunciato danneg-
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Emirates, Etihad e Qatar Airways hanno ordinato 596 jet di grandi dimensioni, 232 quelli prenotati dai player Usa
gia i consumatori e le agenzie di viaggi», ha detto in una nota ufficiale Sabre, che però tiene la porta aperta a futuri accordi. «Siamo certi del valore che possiamo fornire ai clienti dei vettori e alle agenzie di viaggi nel mondo e ci aspettiamo di riuscire a trovare una soluzione che porti mutui benefici sia per Lufthansa sia per i clienti delle agenzie di viaggi». Più netta la posizione di Amadeus, secondo cui il vettore tedesco introduce “oneri per i biglietti acquistati che penalizzano le agenzie di viaggi e – conseguentemente – anche gli utenti che scelgono di utilizzare il canale agenziale. Inoltre, nel caso in cui le agenzie dovessero modificare il modo in cui accedono ai contenuti Lufthansa, si determinerebbero criticità
operative generate dalle diverse procedure di gestione delle prenotazioni, creando una situazione sfavorevole non solo per gli agenti di viaggi ma anche per i consumatori finali: i viaggiatori infatti, potrebbero trovarsi nella condizione di dover pagare di più per lo stesso servizio di cui beneficiano attualmente”. Ma è a rischio, continua Amadeus, anche la trasparenza sui costi. “Questo nuovo modello renderà più complesse le procedure di comparazione, penalizzando la trasparenza nel settore – dice la nota - che si tratti di operatori professionali o di fruitori del servizio offerto dalle agenzie”. Sulla stessa lunghezza d’onda anche la reazione dell’altro gds, Travelport: “La scelta del Gruppo Lufthansa non è
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Secondo Tony Tyler, direttore generale e ceo della Iata, «le tariffe aeree sono scese del 64 per cento in termini reali negli ultimi vent’anni»
nell’interesse del viaggiatore finale”, si dice in una comunicazione, ribadendo “di voler continuare a operare per fornire al cliente-agenzia di viaggi il maggior numero possibile di contenuti, in termini di prodotti e servizi”. Al di là delle prese di posizione ufficiali, quindi, la certezza è una sola: siamo di fronte a un vero e proprio cambio di ruolo dei sistemi di distribuzione globale, chiamati ad allargare sempre di più la loro mission aziendale e diventare sviluppatori di tecnologia in senso lato. Insomma, se il caso Lufthansa è solo l’inizio di una lunga battaglia tra compagnie aeree e canali di vendita, per il momento all’appello mancano gli altri vettori. Tutti restii a seguire la scelta del colosso tedesco. Il ruolo delle tmc “Il mondo è bello perché vario”, recita il proverbio. E in effetti l’ormai famosa fee di Lufthansa ha suscitato reazioni a dir poco differenziate nel mondo della distribuzione organizzata. Certo, tutti sono d’accordo nel criticare il metodo poco ortodosso scelto dalla compagnia per comunicare ai propri partner commerciali la sua decisione, ma scavando un po’ le differenze tra le diverse Tmc ci sono, eccome. A dare il via alle danze ci ha pensato Luca Patanè che, da imprenditore e presidente di Confturismo, non ha usato giri di parole per esprimere la sua posizione. «Non vendiamo più Lufthansa», ha detto alle sue 1.400 agenzie di viaggi del gruppo Uvet, suggerendo di «dirottare il traffico “nobile” verso altri vettori”. E aggiungendo: «Lufthansa ha inviato una comunicazione brutale con contenuti e forma sbagliati. Per anni le agenzie di viaggi hanno contributo alla crescita del vettore e ora in un colpo solo la linea aerea cancella tutto. Con un comunicato hanno mandato all’aria un rapporto di collaborazione lungo anni». D’accordo sui modi e i tempi (sbagliati) della comunicazione da parte del vettore tedesco è anche Domenico Pellegrino, Managing Director del Business Travel di Cisalpina Tours. «Siamo indubbiamente in una fase di transizione, ma ciò che meraviglia, nel caso di Lufthansa, è l’assoluta assenza (almeno per il mo-
mento) di sistemi tecnologici integrabili in modelli, come quelli delle Tmc, che operano una gestione distributiva complessa ed articolata. Da tempo, del resto, le Tmc in generale, e Cisalpina Tours in particolare, sono entrate in una fase dove i sistemi tradizionali di remunerazione sono irreversibilmente destinati a modificarsi e dove diventa indispensabile dotarsi di strumenti tecnologici in grado di esplorare il mercato in tempo reale, sia web sia tradizionale, per offrire alle aziende clienti uno scenario completo delle soluzioni contemporaneamente esistenti. È il caso, per esempio, di due strumenti in fase di lancio in questi mesi: DyOGENE e OneClickTravel, il primo pensato per confrontare le tariffe prenotate, il secondo per definire e acquistare una trasferta con un solo click». Ma come cambierà l’approccio delle aziende e delle Tmc in seguito all’introduzione della fee? «A mio avviso non ci sarà nessuna differenza. Le aziende continueranno a guardare al costo totale del biglietto e a valutare – come peraltro già fanno ora – in funzione della combinazione tra il prezzo e la comodità del volo. Il nostro compito, poi, è sempre quello di offrire una consulenza specializzata, guardando al costo totale del viaggio in senso lato», assicura Antonio Calegari, amministratore delegato di Cwt Italia. «La fee su gds è un modo dei vettori di esplicitare al cliente una loro determinata componente di costo, nel caso del gds il costo della distribuzione. Alla fine, però quello che conta per il cliente è quanto costa in totale il biglietto. I gds, a oggi, sono un anello indispensabile della catena di distribuzione dei biglietti, poiché offrono la possibilità di confrontare in modo efficiente le tariffe di quasi tutti i vettori». E se invece la scelta di Lufthansa fosse
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diversa? «Di certo si tratta della necessità di ridurre i costi e equiparare i canali di vendita, ma non mi sorprenderei se il vettore tedesco avesse scelto consapevolmente di togliersi dai gds per posizionarsi definitivamente in una fascia più elevata di prezzo. Certo è che per le agenzie si tratta di una bella sfida, anche perché bisognerà verificare se il nuovo sistema di prenotazione della compagnia riuscirà ad essere compatibile con le esigenze del traffico corporate», spiega Matteo Pellizari, presidente di Travel Specialist Lcc. Spazio al valore aggiunto La vede, invece, da un’altra prospettiva ancora Davide Rosi, Ceo & General Manager di Bcd Travel Italy. «Più della questione della fee, mi dà fastidio il taglio delle commissioni. Anche se la cosa andava condivisa, un cambiamento nei rapporti tra vettori e distribuzione ci voleva, tutto è fermo da troppo tempo. Da parte nostra, il ruolo di una Tmc non cambia di certo. Anzi il valore aggiunto che siamo in grado di fornire è talmente elevato che ci sarebbe veramente da preoccuparsi se un cliente decidesse di andare su internet solo per non pagare il sovrapprezzo».
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Osservatorio Business Travel di Alessandra Boiardi
ASPETTANDO A LA 15 EDIZIONE
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arà la numero quindici l’edizione che vedrà ancora una volta i viaggi d’affari delle aziende italiane sotto la lente di ingrandimento dell’Osservatorio Business Travel, la ricerca di Turismo d’Affari condotta dal professor Andrea Guizzardi, realizzata con il supporto scientifico e tecnico del Centro di Studi Avanzati sul Turismo (Cast) e del Dipartimento di Scienze Statistiche dell’Università di Bologna. Sponsor ufficiali dell’Osservatorio Business Travel 2015 sono stati Hrg Italia e Hrs-Hotel Reservation Service, che hanno già riconfermato il loro supporto anche per la prossima edizione, e airberlin. L’ultimo studio, inoltre, ha goduto del supporto di AirPlus International Italia. La prossima edizione vede l’ingresso tra gli sponsor di Vueling. La ricerca viene realizzata, dal punto di vista metodologico, intervistando diret-
La ricerca si riconferma strumento indispensabile per tutti coloro che si occupano di trasferte aziendali, unica nel suo genere grazie alle interviste dirette ai responsabili della gestione dei viaggi tamente i responsabili della gestione dei viaggi di un campione di imprese stratificato per dimensione e settore produttivo. Un elemento fondamentale che permette all’Osservatorio Business Travel di ottenere risultati che si prestano a un molteplice utilizzo. Da una parte i policy maker possono infatti valutare la reale dimensione di questo importante mercato, dall’altra
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gli operatori del settore sono in grado di predisporre un’offerta mirata sulle esigenze dei clienti. Infine, le stesse imprese partecipano alla rilevazione per confrontare i propri risultati e le strategie di gestione. Gran parte dell’autorevolezza dell’Osservatorio Business Travel deriva dal fatto che questa ricerca è la sola in grado di fornire informazioni statistiche sulle di-
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Hrg Italia, Hrs-Hotel Reservation Service e Vueling hanno già confermato il loro supporto per la prossima ^]bsbhg^ ]^ee H[m đ Č ż ď Di anno in anno Attraverso l’approfondimento degli aspetti gestionali e grazie alla puntualità dei dati Č Č æ đ Č dall’ultima edizione dell’Osservatorio Bu Č ż un’inversione di tendenza rispetto agli anni precedenti con dati piuttosto rassicuranti. Č Č ňņŇŊ viaggi d’affari delle imprese italiane sono
ʼnČŇ Č đ ĦţŋČň ħď Ɓ Č ňČŋ Č ď ė Č ňņŇŊ ŇŏČŇ Č ňČŇ ď E se l’incremento del mercato nazionale ha sorpreso per avere interrotto anni di con Č ė đ sione ha consentito di essere più ottimisti sulla prossima evoluzione della congiuntura italiana. Grande quindi è l’attesa per Č questi dati vengano confermati o addirittura superati.
I manager all’appello Fondamentale per la ricerca è natural ė Č Č rispondendo cioè al questionario propo Č in modo preciso per raccogliere informazioni necessarie a fornire i dati statistici sulle dinamiche del mercato italiano del ď
Didattica di Giulia Di Stefano
BUSINESS INTELLIGENCE SOTTO LA LENTE A Rimini, con un convegno, per concludere il corso di formazione organizzato dall’Università di Bologna con alcuni dei più qualificati fornitori del bt
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n azienda è un ruolo che non ha ancora un mansionario definito, eppure i compiti del travel manager si fanno sempre più articolati in uno scenario dove l’internazionalizzazione dei mercati e i processi di delocalizzazione aumentano la complessità gestionale e il peso economico delle trasferte aziendali. In tale contesto, il reporting e l’analisi dei dati giocano un ruolo fondamentale nel mettere in luce le criticità e i punti di forza con l’obiettivo non marginale di fare recuperare alle aziende italiane importanti spazi di competitività. Sono queste le premesse che hanno portato alla realizzazione del corso di formazione “Data analysis and reporting for travel business intelligence”, organizzato dall’Università di Bologna in collaborazione con la Scuola Superiore di Scienze Turistiche dell’ateneo e con alcuni dei più qualificati fornitori del business travel –
airberlin, AirPlus International, Amadeus, Carlson Wagonlit Travel, Ventura-BCD Travel, Worldhotels e Turismo d’Affari in veste di media partner – che ha da poco concluso l’edizione di quest’anno. Il corso ha visto la partecipazione di diversi travel manager, cui sono state insegnate le tecniche statistiche di business intelligence «con l’obiettivo concreto – sottolinea Andrea Guizzardi, professore di statistica economica all’Università di Bologna e curatore del corso di formazione – di fornire conoscenze realmente applicabili al loro lavoro quotidiano in azienda». «Nell’edizione di quest’anno – conclude – abbiamo deciso di fornire ai partecipanti una preparazione ancora più approfondita dal punto di vista degli strumenti utilizzati, per permettere loro di tradurre in idee semplici l’informazione che si nasconde nella mole delle statistiche che ogni giorno si trovano a gestire».
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Incontro dedicato alla business intelligence Giunge a conclusione del corso di formazione l’incontro dal titolo “La business intelligence negli uffici aziendali: esperienze e opportunità” che si terrà il 18 settembre a Rimini. Il convegno sarà un’ulteriore occasione per parlare di business travel all’interno delle aziende in maniera concreta. Apriranno i lavori Angela Montanari, direttore del Dipartimento di Scienze Statistiche dell’Università di Bologna, Alessia Mariotti, direttore del Centro di studi avanzati sul turismo (Cast) e Maurizio Temeroli, segretario generale della Cciaa di Rimini. La prima sessione, intitolata “Esperienza di business travel intelligence in azienda”, sarà moderata da Riccardo Podda, Responsabile Relazioni Ind., Normativa, Contenzioso Lavoro Tas Italia e sarà così articolata:
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• Una
indagine campionaria sulle esigenze di mobilità, relatore Giuseppe Viesti (Salvatore Ferragamo) • Indicatori statistici di performance nel travel: un approccio taylor-made, relatore Claudia Paolotti (Mbda Italia) • Il ruolo degli indiretti: la previsione dei contatti telefonici con la Tmc, relatore Chiara Rippa (Bnp) • Conoscere per governare: misurare gli effetti delle leve gestionali, relatore Grazia Barberis (Lavazza) • Il monitoraggio delle spese di mobilità nella pubblica amministrazione: una opportunità per fare efficienza, relatore Francesco Pisegna (Consip). Seguirà un dibattito moderato dal professor Guizzardi dal titolo “La business (travel) intelligence: quali opportunità per un utilizzo critico dell’informazione in azienda”, al quale parteciperanno Alessandra Pisanu, direttore Program Management Italia di Cwt; Marisa Boscaro, account manager di AirPlus International Italia; Federico Capello, responsabile commerciale Corporate Italia di Air Berlin; Davide Rosi, Ceo & General Manager di VenturaBCD Travel Italy; Graziella Pica, director of Sales & Marketing Italy & Eastern Mediterranean Countries Worldhotels; Tommaso Vincenzetti, Marketing and Business Development director di Amadeus. La parola ai partner Abbiamo chiesto ai partner che hanno collaborato alla realizzazione del corso di formazione “Data analysis and reporting for travel business intelligence” airberlin,
In alto a sinistra Tommaso Vincenzetti, sopra Marisa Boscaro. A lato, a sinistra, Graziella Pica e, a destra, Alessandra Pisanu
AirPlus International, Amadeus, Carlson de nella condizione di sfruttare il proprio Wagonlit Travel, Ventura-BCD Travel e patrimonio di informazioni per prendere Worldhotels, di anticiparci una loro rifles- le migliori decisioni tattiche e strategiche sione sul tema del dibatitto “La business è di primaria importanza. Con la nostra (travel) intelligence: quali opportunità soluzione di business intelligence affianper un utilizzo critico dell’informazione chiamo i clienti nel processo di raccolta, storage, analisi e in azienda”. accesso al dato. CreEcco i loro comPartner del corso 2015 diamo fermamente menti. sono stati airberlin, AirPlus che il travel manaSecondo Marisa International, Amadeus, Boscaro, Account gement all’interno Carlson Wagonlit Travel, Manger di AirPlus dell’azienda possa International , assumere un ruolo Ventura-BCD Travel «mettere le aziendi guida attraverso e Worldhotels. Turismo un processo di cond’Affari ha svolto il ruolo divisione e integradi media partner zione del dato con le altre divisioni. Strumenti di travel management come la business intelligence possono aiutare i diversi centri di costo aziendali a pianificare il proprio budget in previsione della spesa travel futura e decidere se cogliere le opportunità del mercato o se far valere il loro potere di negoziazione in un’ottica di rilancio della competitività e del saving». «In un contesto globale e a rapido sviluppo di nuove soluzioni di viaggio, investire sulla formazione di risorse interne che focalizzino la propria attenzione sulle nuove tecnologie e sulle nuove dinamiche del business travel globale diventa, per le aziende che si affacciano sui mercati internazionali, un elemento strategico e determinante per l’identificazione di nuo-
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Le coordinate dell’incontro Dove: Rimini, Aula 1 complesso Teatini – Università di Bologna Campus di Rimini Piazzetta Teatini 10 Quando: 18 settembre a partire dalle ore 10,15 A conclusione dell’incontro si terrà la cerimonia di consegna delle pergamene del corso di formazione “Data analysis and reporting for travel business intelligence”. vi processi gestionali delle trasferte e per l’ottimizzazione delle spese di viaggio», sostiene Federico Capello, Corporate Commercial Director Italy Air Berlin Group. «Il business travel – precisa Graziella Pica, Director of Sales & Marketing Italy & Eastern Mediterranean Countries Worldhotels – attiene al viaggio nel senso più complesso del termine e come viene gestito ha influenza sul business secondo logiche decisamente ampie, che vanno dalla soddisfazione del personale sino al risparmio, a quel saving sempre auspicato e che, nell’immaginario aziendale, non deve conoscere limiti. Nello stesso tempo, però, deve offrire anche le necessarie garanzie qualitative. In questo scenario un’efficace business intelligence non può prescindere dalla rete dei fornitori il cui ruolo deve integrarsi e trasformarsi in quello di partner. È la posizione che da sempre noi di Worldhotels ci offriamo di occupare. L’ospitalità alberghiera, nella sua accezione più vasta, è una componente importante che influenza il processo e il risultato. La fase consultiva è quella che richiede la maggiore preparazione, si mettono insieme i dati e le policy, i potenziali e gli obiettivi, le strategie di sviluppo, con un’analisi accurata, sulla cui base si passa poi alla selezione delle strutture da negoziare. È il momento più importante, che non può prescindere dalla fiducia e dalla condivisione, ancora più valida se a partecipare è anche l’agenzia prescelta dall’azienda. Tanto più efficace è la preparazione più veloce e rispondente sarà la contrattazione e il successivo utilizzo delle strutture prescelte». «Indubbiamente una delle priorità dei travel manager, oggi, è sviluppare knowhow e strumenti utili per analizzare e interpretare la mole di informazioni di-
Il convegno sarà un’ulteriore occasione per parlare di business travel all’interno delle aziende in maniera concreta
sponibili, provenienti sia dall’interno dell’azienda sia da fonti esterne, che continuano ad aumentare esponenzialmente». La pensa così Alessandra Pisanu, senior director Program Management Carlson Wagonlit Travel Italy. «È quindi fondamentale, per chi in azienda gestisce il travel, poter accrescere le proprie competenze, specie in ambito statistico e tecnico, attraverso percorsi qualificati di formazione come quello proposto dall’Università di Bologna, che CWT sostiene con convinzione sin dalla sua prima edizione, riscontrandone insieme ai partecipanti tutto il valore. Solo così diviene possibile – a meno che il manager non abbia una preparazione matematico/statistica già consolidata – poter davvero gestire i dati in tutte le loro sfumature, organizzarli in funzione degli obiettivi, effettuare proiezioni, identificare e valutare in modo critico scenari alternativi. La disponibilità, poi, di strumenti di business intelligence evoluti - capaci per esempio di consolidare la spesa quasi in tempo reale, così come di evidenziare in modo dinamico i diversi comportamenti di acquisto ma anche le possibili ottimizzazioni – rappresenta un importante supporto, permettendo al travel manager di concentrarsi su ulteriori analisi ed elaborazioni».
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«È lo strumento chiave per la gestione della spesa travel, ormai lo sappiamo», spiega Davide Rosi, ceo & general manager di Ventura-BCD Travel Italy. «Ogni processo di business intelligence, però, non vale niente se non può fare affidamento su una solida base di dati. A ben poco, infatti, può servire avere tool che elaborano analisi sofisticate, se queste sono portate fuori asse da dati non pertinenti, aggregati senza precisa cognizione di causa o falsati da rilevazioni poco accurate. Sfrondare, cercare le corrette connesioni causali, mettere a fuoco. E non solo a monte. Anche saper leggere correttamente l’output finale è elemento chiave. Un attento lavoro di bonifica del dato fa una buona analisi: senza questa premessa, è difficile parlare di intelligence. Soprattutto in un settore multisfaccettato e complesso come il nostro». «Siamo grandi sostenitori delle attività di business intelligence per una migliore analisi delle performance, così come siamo grandi sostenitori della sempre maggiore diffusione presso le aziende di strumenti evoluti per la gestione dei viaggi, mi riferisco ai self booking tool, ma anche alle applicazioni per smartphone e molto altro. È ora di colmare definitivamente quel gap culturale (e tecnologico) che esiste tra la nostra vita leisure e quella professionale. La gestione dell’informazione, e degli strumenti che questa informazione aiutano a gestire, è quindi critico e imprescindibile», conclude Tommaso Vincenzetti, Marketing and Business Development director di Amadeus.
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he il Corporate Travel Forum di HRS, tra i global solutions provider leader in Europa per i viaggi d’affari, avesse tutte le carte in regola per collocarsi, fin dalla prima edizione, tra gli appuntamenti assolutamente da non perdere era facile intuirlo già dalla primissima lettura del panel dei relatori. Sullo stage del 31° piano del Pirellone, infatti, personaggi di caratura mondiale nel mondo del business travel – tra gli altri il presidente di Federturismo Confindustria e Coo AccorHotels Italia, Grecia, Israele & Malta Renzo Iorio e il direttore generale della Divisione Sales & Entertainment di Expo, Piero Galli – ospitati con garbo e professionalità dai due padroni di casa, Tobias Ragge, Ceo di HRS, e Flavio Ghiringhelli,
Grande successo del primo Corporate Travel Forum di HRS a Milano. Apprezzatissimi i relatori e vivace il parterre. Presentata la ricerca “Trendsetting 4.0: le frontiere dell’hôtellerie per il business travel” Managing Director di HRS Italia e deus ex machina della kermesse, hanno trattato con dovizia di particolari il delicato tema dell’hôtellerie in ambito viaggi d’affari. Le molte testimonianze, le ricerche, i dibattiti e le case history hanno fatto luce su
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un mondo, quello dell’hôtellerie, sfaccettato, multiforme e con molte aree ancora “sommerse”, anche a livello di booking e saving, che necessitano di essere portate alla luce. Ed è proprio questa peculiarità a rendere il settore particolarmente in-
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Grafico 1: Hotel del futuro, i desiderata dei business traveller teressante per i travel manager ai fini di una corretta gestione della trasferta. In quest’ottica, dunque, il Corporate Travel Forum di HRS – che ha visto la nostra testata nel ruolo di media partner – acquisisce un particolare valore come evento interamente dedicato al settore alberghi e al loro management in ambito bt. Nessuno si stupisca, dunque, se l’appuntamento milanese ha fatto registrare il “tutto esaurito” e che la seconda edizione sia già una promessa da parte degli organizzatori. Trendsetting 4.0 Strutture e soluzioni gestionali dalla forte componente tecnologica: sembrano essere questi gli elementi chiave del futuro degli hotel scelti per i viaggi d’affari. Wi-fi gratuito e accessibile ma anche soluzioni 4.0 di domotica, clouding e smart device che facilitino le procedure di accettazione e pagamento. Sono questi i risultati che emergono dalla
Lʼappuntamento di HRS ha fatto registrare il “tutto esaurito” e la seconda edizione è già allo studio ricerca “Trendsetting 4.0: le frontiere dell’hôtellerie per il business travel” (fonte dei due grafici qui riportate) che HRS ha commissionato a diciottofebbraio, società di consulenza di direzione specializzata sul business travel e presieduta da David Jarach. La ricerca è stata condotta su due tipi di campioni – imprese e hotel – realizzando un totale di 102 interviste in profondità per investigare lo stato dell’arte attuale del servizio di hôtellerie in Italia e i desiderata di servizio da parte dei clienti. Quello che emerge è che l’hotel del futuro dovrà offrire soluzioni tecnologiche avanzate per andare incontro ai desideri di business traveller sempre più app oriented, ma che allo stesso tempo non tralasciano di dare importanza al fattore umano. Se, infatti, l’89 per cento dei manager ritiene un elemento chiave dell’hotel del futuro il mantenere, seppure in forma ridotta, la componente umana del servizio (assegnando a questo fattore un valore di importanza compreso tra 7 e 10), il 96 per cento di loro mette al primo posto l’automazione tramite l’uso di
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app nei processi di front office, in modo da velocizzare le procedure di check-in, check-out, l’accesso alle stanze e il pagamento. In particolare, quello che chiedono è di poter usufruire di un’interfaccia user friendly che permetta tramite uno smartphone e in pochi click di gestire registrazione e pagamento. Anche la domotica comincia ad affacciarsi tra i desiderata dei manager in viaggio e l’81 per cento dei manager assegna un valore tra 7 e 9 al comfort automatizzato all’interno della singola camera (vedi grafico 1). Situazione molto diversa sul lato hotel. Gli albergatori segnalano infatti come fattori critici di successo del futuro dell’offerta alberghiera il mantenimento, seppure in forma ridotta, della componente umana del servizio (il 90% degli albergatori assegna a questo elemento un voto compreso tra 7 e 9), seguito dall’ottimizzazione energetica e riduzione dell’impronta ambientale (70% con voto da 7 a 9) e orientamento green delle strutture (66% riporta valoire tra 7 e 9) (vedi grafico 2).
Flavio Ghiringhelli, Managing Director di HRS Italia
Grafico 2: Hotel del futuro, il punto di vista degli albergatori
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Ragge: «C’è ancora molto da fare»
Riguardo invece l’attuale situazione alberghiera se hotel e imprese concordano su alcuni elementi imprescindibili per un servizio di qualità, come il wi-fi gratuito (indicato come l’elemento più importante dal 60% delle aziende e dall’88% dei gestori di hotel), l’accessibilità dell’hotel dalle vie di comunicazione principali è un fattore importante più per gli hotel (50% dei gestori) che per i business traveller (31%), che invece indicano come elemento importante la vicinanza dell’albergo al luogo di lavoro (56%). «La ricerca dimostra - commenta Flavio Ghiringhelli – che i driver di sviluppo scelti da HRS nella selezione degli hotel
I business traveller indicano come elemento importante la vicinanza dell’albergo al luogo di lavoro
Attenzione. Quando si tratta di acquistare una camera d’albergo è meglio farsi aiutare. Obiettivo: contenere i costi attraverso una gestione efficiente degli acquisti. «Troppo spesso però, le aziende continuano a trattare direttamente con gli alberghi; per mancanza di risorse o di strumenti di analisi, considerano solo una piccola parte del mercato alberghiero e non realizzano i risparmi che potrebbero avere utilizzando un hotel solution provider», ha detto recentemente a Milano, durante il Corporate Travel Forum, il Ceo di HRS Tobias Ragge. Eppure, spiega l’esperto tedesco, sulle piazze di Milano e Roma l’acquisto gestito fa risparmiare, rispettivamente, il 23 per cento e il 44 per cento del costo legato all’hôtellerie. Piuttosto, il problema della Penisola è un altro. «L’Italia è la casa dell’ospitalità, ma ha un mercato troppo frammentato: l’87 per cento degli hotel sono indipendenti, solo il 13 per cento appartiene a grandi catene. Quindi, chiediamoci quanti siano complessivamente gli hotel che sono presenti sui gds». Per fare un esempio, mentre in Europa HRS lavora in media con circa il 65 per cento degli hotel presenti sul territorio, in Italia la quota non supera i 14mila sui circa 34mila esistenti. «Ma proprio per questo c’è ancora molto da fare: da parte degli albergatori esiste sempre di più la volontà di dare valore alla tecnologia». Nonostante la dispersione, HRS ha salutato la prima metà del 2015 con numeri record anche nel Belpaese, con un aumento nei primi cinque mesi dell’anno del 65 per cento. «Attualmente, a livello europeo, l’Italia è nella fascia mediana dei nostri mercati, ma sta crescendo molto velocemente». Anche perché sono molti gli ambiti in cui un hotel solution provider come HRS può essere di aiuto alle aziende. «Oltre alla crescita dei prezzi, anche le modalità di pagamento sono fondamentali, vanno semplificate il più possibile perché è un fattore che può far propendere per un canale piuttosto che per un altro». partner e nello sviluppo di interfacce per i nostri clienti, ovvero quelli dell’innovazione tecnologica e della qualità dei servizi offerti, vanno incontro alle richieste avanzate dai business traveller che, con l’allungamento dei tempi medi di trasferta passano sempre più tempo in albergo».
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L’importanza di incontrarsi Al termine dei lavori, dopo un’intensissima giornata di brainstorming, abbiamo chiesto a Flavio Ghiringhelli quanto ritenga importanti le opportunità di incontro, di scambio di esperienze e di condivisione di best practice in ambito hôtellerie nel nostro settore. «Le opportunità di incontro sono fondamentali. Il tema è molto più complesso di quello che appare agli occhi di un viaggiatore; è un mondo con differenti sfaccettature, che porta con sé requisiti diversi e peculiari. Pensiamo per esempio ai differenti approcci necessari per offrire la disponibilità di una camera o per organizzare un congresso. Pertanto, momenti di condivisione e di confronto sono essenziali per determinare uno standard qualitativamente elevato e per comprendere le evoluzioni del settore». L’ottima riuscita dell’appuntamento non può che dare ragione al Managing Director di HRS Italia. Non ci resta dunque che aspettare la prossima edizione.
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Dossier
di Giorgio Maggi
HÔTELLERIE 3.0
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n eco-resort in Belize per Di Caprio, il The Clarence Hotel di Dublino per Bono Vox. E poi – è notizia di poche settimane fa – Roberto de Niro che insieme ad altri soci ha inaugurato a Manila il primo Nobu Hotel nel mondo. Per non parlare di Francis Ford Coppola, che ormai fa collezione di strutture, rigorosamente di lusso, in giro per il mondo: Basilicata, Guatemala e Argentina. Insomma, se sono sempre di più le star di Hollywood e del mondo della musica che hanno deciso di buttarsi nel settore alberghiero, anche per il resto dei comuni mortali – viaggiatori d’affari compresi – il mondo dell’hôtellerie continua a riservare nuove soprese. Merito non solo di un’industria che, in tutto il mondo, sta vivendo una fase di rinnovata espansione, ma anche di una tendenza – quella della persona-
Mentre il settore alberghiero registra numeri positivi in tutto il mondo, l’arrivo della tecnologia e l’avvento di una generazione di viaggiatori inedita sta cambiando i modelli conosciuti finora lizzazione del servizio – che è diventato uno dei nuovi must per ogni tipologia di struttura. Hotel a gonfie vele L’anno scorso si è chiuso bene, ma il 2015 promette ancora meglio. A confermarlo sono i dati forniti da Ernst&Young nel suo
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ultimo studio “Global hospitality insights - Top thoughts for 2015”, secondo il quale gli investimenti globali nell’industria alberghiera continuano a crescere senza sosta, nonostante l’instabilità economica e geopolitica. Nel corso dell’anno scorso, per esempio, sono stati stanziati tra acquisizioni e nuove aperture circa 54,5
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miliardi di dollari, contro i 52 del 2013. E nel 2015 saranno addirittura 1,3 milioni le nuove camere immesse sul mercato. Tra le aree geografiche in più forte crescita ci sono non solo soltanto il continente americano nel suo complesso, il Medioriente e l’Asia, con Cina e India a farla da padrone, ma anche la cara e “vecchia” Europa. A dirlo sono anche gli analisti di Hvs nel loro “2015 Hotel Evaluation Index”, che analizza le performance e i valori immobiliari degli alberghi a 4 e 5 stelle delle 32 più importanti città europee. Se il 2014 infatti ha registrato con una crescita generalizzata del RevPar in 2/3 delle metropoli prese in esame – tra le performance migliori Madrid (+14,3%), Manchester (+13,5%) e Dublino (+13,2) – l’anno in corso prevede risultati ancora migliori, nonostante i valori siano ancora del 15 per cento inferiori a quelli degli anni gloriosi del 2006-2007. E l’Italia? Qui, il valore medio delle camere resta tra i più alti d’Europa: Roma
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si conferma al quinto posto, con un valore medio di 375mila euro per camera; Milano è al settimo, con trecentomila euro a camera. Ma nel nostro Paese le prospettive sono ancora più rosee. In crescita sia il turismo d’affari sia quello leisure, è tornato anche l’interesse degli investitori - fondi immobiliari e sovrani o i cosiddetti Hnwi (High Net Worth Individual, ndr) attratti da un mercato alberghiero che, com’è noto, sconta una ridotta presenza di catene alberghiere internazionali. Italia: meno alberghi indipendenti Il maggior numero di camere in Europa e il quarto nel mondo dietro Usa, Giappone e Cina. Lo rileva uno studio Reag (Real Estate Advisory Group, ndr) che, rielaborando i dati Istat relativi al 2013, ha messo in mostra come l’ospitalità tricolore può contare su oltre un milione di camere e due milioni e duecentomila posti letto. E ancora: quattro alberghi su dieci dispongono di un numero di camere compreso tra 22 e 99. Il 55 per cento ha meno di 24 camere, mentre solo il quattro per cento supera le cento camere. Fino a qui i numeri. Ma quello che sta davvero cambiando anche in Italia è la crescita del peso delle catene al-
berghiere, soprattutto nella fascia alta del mercato. A fotografare una realtà di questo tipo è il report “Catene alberghiere in Italia 2015”, realizzato da Horwath Htl in collaborazione con Str Global, secondo cui in Italia, a fine 2014, sono stati censiti 167 gruppi alberghieri, per un totale di 1.238 alberghi e 139.200 camere. In totale, la penetrazione delle catene alberghiere ha raggiunto quota 12,8 per cento, con una concentrazione significativa nei 5 stelle, dove il market share sale al 29 per cento, mentre se si prendono in considerazione anche i 4 stelle, le struttute di catena detengono quasi i tre quarti delle camere disponibili. Insomma, mentre continuano a calare gli alberghi a 1 e 2 stelle, minacciati dalla concorrenza di forme di ospitalità alternativa (bed&breakfast, case in affitto, condohotel), crescono quelli di fascia alta, grazie anche al rinnovato interesse
Il maggior numero di camere in Europa e il quarto nel mondo; lʼospitalità tricolore può contare su oltre un milione di camere
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Millenials: come saranno gli hotel del futuro
dei maggiori gruppi internazionali. «Una svolta è in atto. Siamo tornati ad essere attrattivi», ha detto recentemente in un’intervista Giorgio Palmucci, presidente di Confindustria Alberghi, che raggruppa oltre 2.500 aziende con un fatturato complessivo superiore a cinque miliardi di euro. Solo per restare agli ultimi mesi, le grandi catene hanno fatto a gara per aprire hotel di categoria lusso soprattutto in città come Milano, Roma, Venezia e Firenze. Proprio nel capoluogo lombardo è attesa l’apertura del primo Mandarin Oriental tricolore, che si va ad aggiungere all’appena rilanciato Gallia di Starwood e a Il
Al Peninsula Hong Kong gli ospiti possono utilizzare un tablet per controllare le luci, le tende, la temperatura e la televisione, per ordinare la cena e prenotare la sauna
Sono la nuova generazione di viaggiatori, i cosiddetti Millennials (o Generazione Y) nati fra l’inizio degli anni ’80 e la fine degli anni ’90. E insieme al resto dell’industria del travel stanno rivoluzionando l’intera hôtellerie, quella di fascia alta e non solo, grazie a un modo di viaggiare sconosciuto ai loro padri e fratelli maggiori. Il motivo è semplice: oggi gli ospiti vogliono vivere un’esperienza che li renda unici anche quando si trovano in albergo, evitando lusso e ostentazione e preferendo, in pieno stile da sharing economy, elementi come l’informalità e la presenza di community di proprio gradimento con cui entrare in contatto. Risultato: secondo lo “A new breed of traveller. How consumers are driving change in the hotel industry” – studio condotto dalla società di consulenza alberghiera americana Hvs – sono quattro gli elementi che le catene e le strutture più sensibili al cambiamento stanno trasformando per soddisfare la nuova domanda. Si parte dalla hall, sempre più luogo di aggregazione, fornito di divani comodi, postazioni di lavoro comuni, spazi aperti utilizzabili anche per meeting di lavoro o per self service presso cui servirsi da soli pranzo o cena. Proprio come a casa. Secondo ambiente a cambiare sono le camere: se gli ospiti ora preferiscono lavorare sul divano o sul letto, non serve più neanche il tavolo da lavoro. Camera più piccole dunque, anche perché i Millenials sono più orientati al divertimento al di fuori dall’albergo rispetto ai loro progenitori. Analoghi cambiamenti si stanno registrando anche per le sale meeting, visto che i nuovi business traveller non amano parlare di lavoro nei vecchi spazi asettici; largo invece ad ambienti chiari, colorati, con comode sedie, magari di design. E infine, il servizio. Improntato ancora una volta a un rapporto informale con il personale dell’albergo: in alcune catene alberghiere quindi, via le divise e spazio a un calibrato mix di informalità e professionalità da parte dello staff. Duca del gruppo Melià Hotels International. Insomma, il Belpaese ha ancora molte potenzialità non sfruttate, come dimostra l’acquisizione di Unahotels da parte di Atahotels del Gruppo Unipol: un’operazione che ha creato d’un colpo un un piccolo gigante nel comparto dei 4 stelle, con ben cinquanta hotel. E, come se non bastasse, entro metà 2016 i gruppi alberghieri italiani e stranieri aggiungeranno circa 3.500 nuove camere al proprio portafoglio.
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Tecnologia e non solo Anche se i numeri sono in crescita un po’ ovunque, ciò che in poco tempo cambierà in modo irrevocabile il mondo dell’ospitalità come lo abbiamo conosciuto fino a oggi, deriva da altro. Come rivela un recente studio di Carlson Wagonlit Travel (CWT) dal titolo “Faster, smarter, better?”, il più importante trend del business travel dei prossimi anni sarà l’arrivo massiccio di una serie di tecnologie intuitive e integrate che cambierà l’atteggiamento dei viaggiatori. C’è di più, però: l’affermarsi di nuovi comportamenti di acquisto da parte dei consumatori-ospiti del terzo millennio – la famosa generazione bleisure – renderà determinante la capacità degli alberghi di fornire servizi sempre più personalizzati attraverso smartphone e dispositivi mobili. Ma in concreto, che cosa vorrà dire alloggiare in un hotel tra qualche anno? A farcelo immaginare ci ha provato Skyscanner, il celebre sito di comparazione di tariffe aeree (e non solo), che con l’aiuto di addetti ai lavori del comparto alberghiero e futurologi ha fatto un viaggio negli alberghi del prossimo decennio. «Tra dieci anni, i progressi della tecnologia digitale faranno sì che i viaggiatori non dovranno incontrare un singolo essere umano dal momento in cui entreranno nel loro hotel prescelto, fino al momento in cui lasce-
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ranno la loro stanza», ha detto Nik Gupta, Director of Hotels di Skyscanner. «Il software dell’hotel si collegherà al profilo social media dell’ospite per permettergli di prenotare una stanza perfetta in ogni dettaglio e dove tutto è personalizzato. Agli ospiti verrà fornito un menu con le cose da fare, i ristoranti in cui mangiare, gli spettacoli a cui andare e tutto ciò di cui hanno bisogno». A questo proposito, i primi tentativi sono già arrivati: al Peninsula Hong Kong gli ospiti infatti possono utilizzare un tablet per controllare le luci, le tende, la temperatura e la televisione, per ordinare la cena, prenotare la sauna e per pianificare le escursioni. Dal canto suo, il nuovo servizio Mobile Request di Marriott Hotels permette ai clienti di inoltrare qualsiasi richiesta, dovunque e in qualunque momento a uno dei cinquecento hotel del brand in tutto ilo mondo, utilizzando il nuovo servizio disponibile in Marriott Mobile App. Per quanto riguarda invece la personalizzazione del servizio, il futurologo Ian Pearson ha previsto che le camere d’albergo del prossimo futuro saranno dotate di cuscini che avranno al loro interno tecnologie per massaggi rilassanti al capo e al collo e per sveglie mattutine. Sistemi olografici che proietteranno l’immagine 3D di personal trainer, di cartoni animati o, persino, di familiari e amici faranno parte dell’offerta. Tra le previsioni di Pearson gli hotel forniranno anche camicie da notte con sensori che possono monitorare i livelli di glucosio nel sangue e dare consigli nutrizionali. I progressi per la salute e il benessere dell’ospite sono già evidenti nella Stay Well room del Mgn Grand a Las Vegas, con luci programmate per eliminare l’effetto jetlag, con docce arricchite di vitamina C, aria filtrata e purifi-
cata tramite un sistema di filtri avanzato ed eventuali infusioni di aromaterapia a scelta. Ma le innovazioni previste non si fermano qui. Anche il già elaborato bagno di un hotel verrà completamente rivoluzionato: oltre a offire una illuminazione cromoterapica, ci saranno contatori intelligenti che ridurranno il consumo di acqua, mentre sensori di movimento e pannelli galvanizzati saranno integrati nel box doccia per regolare la temperatura, il flusso e il getto d’acqua o la vaporizzazione di vitamina C. Attenzione, però. Perché la personaliz-
Il Belpaese ha ancora molte potenzialità non sfruttate, come dimostra lʼacquisizione di Unahotels da parte di Atahotels del Gruppo Unipol
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zazione sempre più spinta del servizio avrà un’altra coseguenza: se negli ultimi venti anni al centro della scena c’erano i social media, nei prossimi venti si parlerà solo di Big Friendly Data (Bfd): le compagnie avranno accesso ai nostri profili online e utilizzeranno i nostri dati per anticipare bisogni, piani di viaggio o desideri per il nostro soggiorno. Risultato: invece di fornire informazioni a noi, sarà il nostro Big Data a decidere tutto, dalla stanza dell’hotel che ci piacerebbe, alle bevande che vorremmo trovare nel mini bar. Per trovare la strada che conduce all’hotel, invece, ci pensa già adesso uno smartwatch. Si tratta della prima soluzione wearable sviluppata da Skyscanner per AppleWatch. Estensione dell’app Hotels Skyscanner, consente di visualizzare direttamente sul dispositivo le informazioni relative all’albergo di interesse, dal nome ai contatti telefonici, e di poterlo raggiungere grazie a un servizio di geolocalizzazione.
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Travel management company di Giovanni Fassola
A MISURA DI VIAGGIATORE
S
ono cinque e stanno cambiando in modo irrevocabile il mondo del business travel. I trend chiave evidenziati nell’ultimo studio di Carlson Wagonlit Travel ‘Faster, smarter, better?’ non lasciano spazio a molti dubbi. Se da un lato i viaggiatori d’affari continuano ad adottare nuovi strumenti e app mutuati dagli ambiti retail e leisure, dall’altro alcuni fenomeni di massa come la sharing economy, e innovazioni come i Big Data, le carte di credito virtuali e i social media stanno aprendo la strada a una sempre più marcata personalizzazione. Risultato: in tutti gli ambiti, assumono un’importanza determinante proprio quei servizi che, basati sulle preferenze personali dei clienti, riescono a farli sentire trattati in modo esclusivo.
I BIG FIVE Ma vediamo nel dettaglio che cosa hanno risposto gli intervistati del report, realizzato dal CWT Travel Management Institute sulla base di una serie di interviste con oltre 65 esperti del settore, di due survey che hanno coinvolto rispettivamente 127 travel manager e 1.080 viaggiatori, e di alcune case history aziendali. Ebbene, tra le principali tendenze che stanno interessando il settore, sono emerse come prioritarie le seguenti: • Tecnologia mobile. Considerato il trend più importante, si presta secondo gli addetti ai lavori a subire
La personalizzazione è diventata uno dei principali trend nel bt. Insieme al ruolo sempre più importante assunto da innovazioni come i Big Data, le carte di credito virtuali e i social media. A dirlo è l’ultimo studio di CWT una significativa evoluzione in termini di accesso multicanale e senza soluzione di continuità tra i vari dispositivi, oltre che di sviluppo di app complete “all-in-one”, di dispositivi intelligenti indossabili e di servizi locationbased (quelli che consentono, per esempio, l’ingresso in camera d’albergo senza chiavi o una maggiore interazione online tra i partecipanti agli eventi, ndr). E non è tutto, perché una policy ben
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Secondo David Moran, executive vice president Global Enterprise Strategy di CWT, «la personalizzazione è probabilmente la tendenza più interessante che stiamo osservando in questo momento»
definita relativa al mobile può incentivare i viaggiatori all’utilizzo di applicazioni e soluzioni autorizzate, superando così le preoccupazioni sulla sicurezza dei dati. • Personalizzazione. Big Data, social media e “new distribution capability” (Ndc) di Iata sono tra gli elementi che permettono di personalizzare l’esperienza dei viaggiatori. In questo modo, la combinazione tra i profili dei viaggiatori utilizzati per le prenotazioni e i dati provenienti da altre fonti, consente analisi sempre più sofisticate del comportamento di navigazione e d’acquisto degli utenti. • Sharing economy. Sono molti i viaggiatori che usano con sempre maggiore fre-
Il “social network aziendale” CWT Hotel Intel, dove condividere recensioni sugli hotel, e la app CWT To Go
quenza servizi come Airbnb per l’alloggio e Uber per i trasporti. Il motivo? Man mano che i provider della sharing economy adattano i propri prodotti alle esigenze corporate (per esempio, affrontando tematiche di sicurezza e di gestione delle spese) l’utilizzo di questo genere di servizi diviene più appetibile anche per chi viaggia per lavoro. • Nuovi sistemi per la prenotazione. I travel manager sono sempre più interessati a utilizzare strumenti per il monitoraggio delle tariffe, in modo da ottenere ulterio-
ri risparmi. Inoltre, sono alla ricerca di nuove soluzioni automatizzate per la modifica proattiva delle prenotazioni in caso di cambi improvvisi ed emergenze. • Nuove soluzioni di pagamento. Con l’obiettivo di semplificare i processi, rafforzare il rispetto della travel policy e proteggersi dalle frodi, le aziende stanno anche valutando l’adozione di nuovi modi di pagamento. Le carte virtuali monouso, per esempio, permettono di acquistare servizi di viaggio tramite un sistema di pagamento centralizzato simile alle carte lodge, ma supportato da una vasta gamma di fornitori, tra i quali alberghi e vettori low-cost. STUDIARE IL COMPORTAMENTO Nell’indagine realizzata dal CWT Travel Management Institute non manca neppure qualche previsione sul comportamento futuro degli intervistati. Il 35% dei
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travel manager, infatti, ha in programma di integrare nella propria gestione travel le tecnologie e i trend considerati più importanti, mentre un altro 38% sta prendendo in considerazione questa ipotesi. Quanto alle tempistiche, il 56% dei manager del primo gruppo ha pianificato l’integrazione entro il prossimo anno. Per quanto riguarda i viaggiatori, essi esprimono ancora preoccupazioni su aspetti quali la sicurezza e la tutela dei loro dati personali, ma sono disposti ad accettare le innovazioni capaci di rendere loro la vita più facile. «La personalizzazione è probabilmente la tendenza più interessante che stiamo osservando in questo momento. I viaggiatori sono alla ricerca di servizi più veloci e ancora più adeguati alle loro esigenze», sottolinea David Moran, executive vice president Global Enterprise Strategy di CWT. «La personalizzazione permette quindi di soddisfare le loro richieste e al tempo stesso permette al travel manager, come mai prima d’ora, di disporre di dati e approfondimenti sui comportamenti d’acquisto dei propri viaggiatori, innescando quindi un meccanismo win-win per le aziende». A Indirizzo a fine rivista
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BUSINESS CLASS
a cura della redazione
Oltre 85mila posti in classe Delta One
INSIEME
easyJet nuovo partner di Expo in città
Delta Air Lines ha di recente presentato i servizi offerti nella sua classe business Delta One. In questi mesi, infatti, sui voli Delta tra l›Italia e gli Stati Uniti sono disponibili più di 85mila posti in classe Delta One, che si caratterizza per le poltrone-letto completamente reclinabili. «Delta si impegna costantemente per superare le aspettative dei suoi viaggiatori d’affari in termini di network, convenienza degli orari e servizio a bordo», ha detto Patrizia Ribaga, direttore commerciale Delta per l›Italia.
easyJet è di recente entrato nella rosa dei partner di Expo in città, il palinsesto di eventi che anima Milano nei sei mesi dell’Esposizione Universale. «Il nostro impegno per Expo in Città è una naturale conseguenza dell’importanza che Milano rappresenta nelle scelte di easyJet», ha commentato Frances Ouseley, direttore della compagnia per l’Italia. «Milano Malpensa è diventata la nostra più grande base dell’Europa continentale e dal 2010 sui due aeroporti milanesi di Malpensa e Linate abbiamo trasportato quasi quarantamilioni di persone. Anche durante il periodo di Expo in Città il nostro investimento su Milano cresce in misura superiore alla media dell’industria, con l’obiettivo di trasportare oltre quattro milioni di persone. Inoltre, promuoveremo gli eventi Expo in Città agli oltre 25 milioni di passeggeri che voleranno con easyJet tra luglio e ottobre. E per mantenere la città al centro delle nostre iniziative, inviteremo i milanesi e i turisti che saranno a Milano a giocare con noi». ONEWORLD
AEROPORTI
Finnair estende il codeshare con Japan Airlines e Qantas
London City Airport twitta Twitter per essere aggiornati automaticamente sui voli del London City Airport. L’aeroporto londinese ha lanciato un nuovo servizio che offre ai passeggeri la possibilità di twittare il proprio numero di volo, il giorno e menzionando @LCYflightinfo per ricevere messaggi personalizzati, con aggiornamenti in tempo reale sugli orari di partenza o il numero del gate. Il nuovo servizio sarà in aggiunta al già esistente Twitter feed dell’aeroporto – @londoncityair – che continuerà a essere il volto social di LCY. London City Airport utilizza la tecnologia BizTweet, sviluppata dall’azienda irlandese Tic (Technology Integration Consultancy). Il sistema assicura che il passeggero riceva una comunicazione automatica personalizzata e pertinente.
Finnair rafforza il suo legame con i partner oneworld Japan Airlines e Qantas, offrendo nuovi servizi in codeshare per Busan, in Corea del Sud, e Perth, in Australia. Grazie a questo accordo i passeggeri che volano con Finnair potranno raggiungere Busan con collegamenti quotidiani in partenza da Tokyo Narita e operati da Japan Airlines. A partire dal 26 giugno i clienti Finnair possono raggiungere anche Perth, via Singapore, grazie al servizio operato dal partner oneworld Qantas. L’accordo dà così nuove opzioni di connessione ai passeggeri Finnair, che possono già volare a Perth anche da Hong Kong grazie a Cathay Pacific.
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PIÙ DESTINAZIONI
NORD-EST
Vueling collega Trieste a Barcellona
Volotea lancia nuove tratte La low cost che collega circa 63 destinazioni medie e piccole in Italia e nell’Europa del Sud ha inaugurato nuovi collegamenti diretti in partenza dagli aeroporti pugliesi e siciliani, rafforzando così la propria presenza nelle due regioni. A partire da fine maggio, infatti, si può volare da Bari ad Atene e Skiathos e da Brindisi a Verona, mentre da Catania si può raggiungere ora Cagliari con un comodo volo diretto, mentre da Lampedusa si atterra a Orio al Serio. Nuove tratte sono, inoltre, state annunciate in partenza da Palermo per il 2016: l›aeroporto siciliano – già collegato con Bari, Genova, Napoli, Olbia, Torino, Venezia e Verona in Italia e con Tolosa, Bordeaux, Nantes, Atene, Mykonos e Santorini all›estero – da solo, ha già registrato un traffico di settecentomila viaggiatori su vettori Volotea.
Vueling è atterrata anche a Trieste. Da metà giugno, infatti, la compagnia low cost collega la città friulana con l›aeroporto catalano di El-Prat e da lì con altre 65 destinazioni. La rotta sarà operativa fino al 12 settembre con due frequenze settimanali e verrà operata da Airbus A320, in grado di accogliere a bordo fino a 180 passeggeri. Attraverso l›hub spagnolo, poi, i viaggiatori provenienti dal Friuli Venezia Giulia potranno raggiungere le principali città europee, l›Africa e il Medio Oriente, oltre alle Canarie, Madeira, Djerba e Isla de Sal. Tra giugno e settembre Vueling effettuerà oltre sessantamila voli lungo 366 rotte, 110 delle quali italiane. TECNOLOGIA
INTERCONTINENTALE
Venezia-New York con United
Turkish Airlines stringe un accordo con Sabre
United Airlines ha lanciato i voli giornalieri non stop tra Venezia e il suo hub di New York, Newark Liberty International Airport. La compagnia aerea opererà il servizio fino al 24 settembre. Il volo UA169 parte tutti i giorni dall›aeroporto Marco Polo di Venezia alle 10,55, con arrivo a New York/Newark alle 14,25 dello stesso giorno. Il volo di ritorno, UA170, parte da New York/Newark tutti i giorni alle 18,45, con arrivo a Venezia alle 9,05 del giorno successivo (orari locali). I tempi di volo sono di nove ore e trenta minuti in direzione ovest e di otto ore e venti minuti in direzione est. I voli da Venezia sono programmati per collegarsi a New York/Newark con una vasta rete di destinazioni in tutta l›America. I sedili della Business First disponibili sui voli sono reclinabili fino a 180 gradi, per un massimo di 1,90 metri di lunghezza, mentre i servizi includono prese di alimentazione per computer portatili, attacchi Usb, cuffie antirumore, kit con prodotti di marca per la pelle, lenzuola e un menu multiportata con vino in omaggio.
Turkish Airlines e Sabre hanno siglato un accordo secondo il quale la compagnia potrà utilizzare un nuovo sistema di controllo dei voli e di gestione delle rotte. La tecnologia all›avanguardia messa a punto da Sabre consentirà ai passeggeri di fruire di una migliore esperienza di volo e fornirà ai membri dell›equipaggio una serie di informazioni in tempo reale – dalle condizioni metereologiche alle aree con restrizioni di volo, alle performance del velivolo – in base alle quali il sistema calcolerà la rotta di volo ottimale. L›utilizzo di questo sistema automatizzato e integrato consentirà anche una migliore gestione di tutte le decisioni e strategie di volo correlate, oltre a una più precisa registrazione e valutazione di elementi chiave come l›emissione di CO2.
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COMFORT E VANTAGGI
AVIONICA AVANZATA
Carnet business Alitalia per Milano-Shanghai Gli uomini d’affari, e non solo, che volano spesso tra Milano e Shanghai possono acquistare un carnet di tre biglietti andata e ritorno in business class sui voli Alitalia, con il vantaggio di tariffe ridotte fino al venti per cento rispetto al prezzo di un singolo biglietto andata e ritorno in business fra le due città. Il carnet è valido per i viaggi fra Milano e Shanghai fino al 24 ottobre, utilizzando il volo trisettimanale diretto di Alitalia, oppure i collegamenti giornalieri da Milano ad Abu Dhabi (operati da Alitalia o da Etihad Airways) e poi, da Abu Dhabi, il volo di Etihad Airways per Shanghai. I biglietti sono open, cioè non è necessario indicare la data di partenza al momento dell’acquisto, non sono nominativi e possono essere intestati anche a tre passeggeri diversi. La data del viaggio o il nominativo del passeggero possono essere modificati gratuitamente fino a dieci giorni prima della partenza oppure dietro pagamento di un’integrazione fino a quattro ore prima della partenza. Non è previsto il rimborso se i biglietti non vengono utilizzati entro il 24 ottobre. TERMINAL
Al via il rinnovo della flotta di medio raggio per Austrian Airlines. Il vettore membro di Star Alliance prevede la sostituzione dei Fokker attualmente in servizio con un piano di rinnovamento che si concluderà entro fine 2017 e vedrà il progressivo ingresso in flotta di 17 aeromobili Embraer 195. I nuovi velivoli, dall’avionica avanzata, hanno una capacità di 120 posti rispetto agli ottanta-cento dei Fokker e sono molto più ecocompatibili, assicurando il 18 per cento di consumo di carburante in meno per posto a sedere. Attualmente Austrian vanta una flotta di ottanta aeromobili e serve un totale di 130 destinazioni a livello globale.
CRESCITA IN COLLABORAZIONE
Aumentano i voli di American Airlines e Qantas Airways
Aperta la nuova ala dell’aeroporto Orio al Serio
American Airlines e Qantas Airways incrementano in maniera significativa la loro collaborazione aggiungendo nuovi collegamenti fra Stati Uniti e Australia. Un nuovo volo collega Los Angeles International Airport e Sydney Airport, operato da American Airlines, e un volo operato da Qantas collega San Francisco International Airport con Sydney Airport . A seguito del potenziamento dell’alleanza American inizierà il 17 dicembre a operare un volo nonstop giornaliero fra Los Angeles e Sydney ampliando così il suo network globale e il suo hub di Los Angeles. Qantas inizierà a operare un collegamento fra Sydney e San Francisco a partire dal 20 dicembre, unendo così le forze delle due compagnie su un mercato chiave per clienti business.
All’Aeroporto di Bergamo Orio al Serio è stata inaugurata la nuova ala del terminal passeggeri, che comprende quattro nuovi gate d’imbarco già operativi, la nuova area commerciale e, al piano terra, la corrispondente area arrivi. Il completamento della nuova sezione del terminal passeggeri, che ha raggiunto un fronte lineare di trecento metri, rappresenta l’ultima delle fasi di progressivo adeguamento degli spazi e delle volumetrie finalizzate a rendere l’aeroporto più funzionale alle esigenze delle compagnie aeree, dei passeggeri e personale operativo. Tutte le opere infrastrutturali realizzate in aeroporto sono state interamente autofinanziate da Sacbo.
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Austrian Airlines rinnova la flotta di medio raggio
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TURISMO d’AFFARI
Aerei moderni, alberghi ecologici,
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mobilità con risorse rinnovabili sono tra i tanti aspetti di trasferte business sempre più sostenibili. Che a livello globale contribuiscono alla salvaguardia del pianeta
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L
di Alessandra Boiardi
a sostenibilità ambientale convince sempre più entrando in maniera ufficiale nelle vite degli italiani. Trasformandosi, cioè, in una vera e propria modalità di comportamento per moltissimi di noi, venti milioni secondo quanto rilevato dalla prima edizione dell’Osservatorio nazionale sulla vita sostenibile di Lifegate. Tanti sarebbero secondo la ricerca i connazionali che hanno già adottato uno stile di vita sostenibile nelle loro case, in ufficio,
Il business travel ha dato prova di essere un settore all’avanguardia anche in materia di sostenibilità ambientale. Complici le scelte dei singoli viaggiatori e alle loro buone abitudini che nascono nella vita privata per i loro spostamenti. Per esempio, l’ottanta per cento degli intervistati pensa sia necessario un potenziamento dei mezzi pubblici mentre l’85 per cento è pronto ad affermare che è giusto investire in energie rinnovabili. Agricoltura biologica e medicina naturale sono
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altri aspetti individuati come elementi indispensabili per una vita all’insegna della sostenibilità, così come la raccolta differenziata: tre italiani su quattro la ritengono corretta e funzionale. Smistamento dei rifiuti, attenzione agli spostamenti e all’alimentazione sono le stesse argomentazioni che, in ambito business travel, appassionano i viaggiatori e i travel manager che preferiscono optare per un hotel o un mezzo di trasporto anche in funzione del loro grado di sostenibilità. L’approccio green riguarda tutto il settore, dall’impegno dei big dell’aviazione nella ricerca di carburati “ecofriendly” fino alle
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buone pratiche che aziende e viaggiatori singoli possono adottare a beneficio dell’ambiente e non solo. Tra queste best practice non ultima si trova proprio la mobilità aziendale degli uomini d’affari, che da sola può incidere notevolmente in termini di scelte sostenibili sia per la frequenza degli spostamenti sia per l’impatto associato all’uso dei diversi mezzi di trasporto e delle strutture ricettive. A questo proposito, è di poco tempo fa la notizia dell’assegnazione da parte del ministero dell’Ambiente della “patente green” a Italo, che ha visto promossa la sua performance sul fronte delle emissioni prodotte di gas ed effetto serra e che rientra in un progetto avviato dal dicastero stesso per la misura di Carbon Footprint. E anche sul fronte del trasporto aereo non mancano iniziative per una maggiore sostenibilità come, tra gli altri, il progetto
La mobilità sostenibile non è solo una definizione ma la concreta possibilità per le aziende di gestire i viaggi dʼaffari con un approccio nuovo e una logica win-win con il pianeta
British Airways GreenSky, dedicato alla costruzione del primo impianto per la conversione dei rifiuti in carburante per aerei avviato da British Airways con la collaborazione di Solena Fuels. Mobilità sostenibile: facciamo il punto A sottolineare la centralità del tema della sostenibilità si è tenuto nei mesi scorsi presso il Lingotto di Torino il Primo Congresso Nazionale del Green Procurement e della Mobilità Sostenibile, organizzato da Procurement Channel e Cisalpina Tours e organizzato in tre plenarie e più di cinquanta tavole rotonde. L’evento ha rappresentato un momento di confronto e riflessione unico arricchito da studi di settore e casi di successo presentati da autorevoli esponenti del mondo delle imprese, della ricerca e della formazione. Due i temi principali portati alla ribalta: acquisti green e mobilità sostenibile e integrata, con un monito, quello di Maria Teresa Bongiovanni, direttore generale di Procurement Channel,
che ha sottolineato all’apertura dei lavori gli intenti dell’evento, portando la riflessione sulla necessità per l’opinione pubblica di passare da una «se pur crescente sensibilità verso la sostenibilità ambientale a una fase più pratica». Dal convegno è emersa innanzitutto l’erronea credenza di molte aziende convinte che l’approccio sostenibile sia legato soprattutto a settori tradizionali delle politiche ambientali come il trattamento dei rifiuti, le energie rinnovabili, l’agricoltura e l’edilizia, quando – al contrario – è chiaro che la sostenibilità coinvolga tutte le aree merceologiche. Sostenibilità significa certamente scegliere compagnie aeree con flotte più moderne, alberghi che applicano una politica di gestione nel rispetto dell’ambiente
ma anche soluzioni più semplici come il car pooling aziendale. Il comparto dei viaggi è sicuramente all’avanguardia nell’offrire best practice e soluzioni concrete per la gestione sostenibile della mobilità aziendale, anche
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grazie a strumenti come l’Its Intelligent Transportation System, che si occupa dell’integrazione della telematica con la scienza dei trasporti per la pianificazione, la progettazione, l’esercizio, la manutenzione e la gestione del mondo travel. Il settore ha infatti recepito la necessità di creare un sistema moderno, efficiente, sicuro e a basso impatto ambientale per l’attuazione di soluzioni integrate per il viaggio e gli ambiti correlati: per esempio le prenotazioni, l’automazione e i sistemi di controllo, i sistemi di trasmissione dati, l’integrazione fra vettori, hotel management, l’amministrazione. La Commissione europea ha valutato che l’introduzione di tecnologie Its nel comparto viaggi consente di ridurre i tempi di percorrenza (che si abbasserebbero del 15-20 per cento), i consumi energetici (a meno 12 per cento), le emissioni inquinanti del dieci per cento. Inoltre, secondo studi internazionali si sono registrate riduzioni fino al quaranta per cento delle code, del 25 per cento dei tempi totali di viaggio, del dieci per cento nel consumo di carburanti e del 22 per cento nell’emissione di inquinanti. È evidente, dunque, che la mobilità sostenibile non è solo una definizione, ma una concreta possibilità per le azienda di pianificare e gestire le trasferte e i viaggi d’affari con un approccio nuovo se, come è emerso dal convegno, vengono condivisi e dimostrati i benefici di una tale scelta.
Green, economia e crescita aziendale Se il green è una realtà consolidata da un lato, rimane circondata da molta confusione dall’altro. Per questo la comunicazione gioca in tal senso un ruolo fondamentale per diffondere una maggiore consapevolezza in merito alle tematiche legate alla sostenibilità. Sergio Vazzoler, consulente di comunicazione ambientale per organizzazioni pubbliche e private e membro del comitato scientifico di Fima (Federazione italiana media ambientali) ha spiegato durante il convegno Cisalpina quali sono i cardini e i processi di sostenibilità reali che incrociano le dimensioni del mercato: «Dobbiamo realizzare e diffondere la cultura di sostenibilità, e in tal senso la comunicazione gioca un ruolo fondamentale. La comunicazione, infatti,
Per ridurre le emissioni del comparto aereo si può partire anche da accorgimenti quali lo studio di rotte prive di grandi turbolenze
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Sostenibilità significa scegliere compagnie aeree con flotte più moderne, alberghi che applicano una politica di gestione nel rispetto dellʼambiente ma anche soluzioni più semplici come il car pooling aziendale dovrà proiettare la dimensione culturale della sostenibilità cercando di non dare per scontato certi concetti. Bisogna che tutti gli attori coinvolti in questo ambito evitino di fare maquillage e intervengano invece nei processi reali, anche in quelli economici».
Le iniziative green dei vettori aerei Per comprendere la portata dell’argomento in materia aviation facciamo, tra i molti possibili, alcuni esempi. In onore del Mese della Terra, lo scorso aprile i passeggeri in viaggio sull’aeromobile Eco-Skies di United Airlines hanno volato a emissioni zero grazie al programma Eco-Skies CarbonChoice, attraverso il quale la compagnia aerea ha ottenuto compensazioni di carbonio per tutti i passeggeri e gli equipaggi in volo. L’aeromobile Eco-Skies è inoltre equipaggiato di alette d’estremità Split Scimitar a basso consumo, che riducono il consumo di carburante fino a un ulteriore due per cento rispetto alle alette tradizionali. Austrian Airlines, che sta rinnovando la sua flotta di medio raggio, prevede la sostituzione dei Fokker attualmente in servizio con Embraer 195, più ecocompatibili rispetto ai precedenti e in grado di assicurare il 18 per cento di consumo di carburante in meno per posto a sedere. Lufthansa Leos, una controllata di Lufthansa Technik AG, ha iniziato le attività dell’innovativo sistema di traino TaxiBot, che viene ora utilizzato in operazioni di volo reale all’aeroporto di Francoforte, in grado non solo di risparmiare carburante, ma di apportare anche un contributo importante alla riduzione delle emissioni acustiche e di gas di scarico negli aeroporti. Finnair è stata la prima linea aerea europea a completare la seconda fase del programma di valutazione ambientale Iata (IEnvA), volto a valutare in modo indipendente la responsabilità e l’impegno di un vettore sotto il profilo green.
Silvio Paganini, direttore generale di Travelport ha portato l’attenzione sui trend economici del business travel. Il primo dato presentato è stata l’inversione di tendenza rispetto agli anni passati: secondo Paganini non sarebbero più i Paesi emergenti a registrare forti tassi di crescita, ma i cosiddetti Paesi sviluppati, con l’America del Nord a fare da traino. Altro dato analizzato è stata la strettissima correlazione tra crescita dei passeggeri a livello mondiale e crescita del prodotto interno lordo. Le analisi presentate da Travelport hanno dunque confermato la stretta correlazione tra l’andamento dei viaggi d’affari e quello dell’economia in generale evidenziando ancora una volta, dunque, come i viaggi d’affari siano essenziali alla crescita del business di un’azienda. La sostenibilità negli alberghi del futuro La riduzione dell’impronta ambientale e l’ottimizzazione energetica sono aspetti presi in considerazione anche dai rispondenti alla ricerca “Trendsetting 4.0: le frontiere dell’hôtellerie per il business travel” commissionata da HRS a diciottofebbraio, società di consulenza di direzione specializzata sul business travel, che ha tracciato le indicazioni sul settore nello specifico mercato per il prossimo futuro. L’attenzione alla sostenibilità ambientale è stata indicata dagli albergatori tra i fattori critici di successo del futuro dell’offerta alberghiera con una percentuale del settanta per cento e un voto da 7 a 9 insieme all’orientamento green delle strutture (66 per cento con un valore tra 7 e 9). Anche Simone Molteni, direttore scientifico di LifeGate, è d’accordo nell’indicare la sostenibilità ambientale come uno degli elementi chiave per lo sviluppo del turismo in Italia nel campo ricettivo. «Il nostro collaudato progetto Stay for the Planet – ha sottolineato Molteni durante il convegno Cisalpina – si rivolge a tutte le strutture ricettive con l’obiettivo di diffondere un modello di gestione sostenibile e creare una mappa del territorio che possa aiutare i “viaggiatori consapevoli”». I cieli si tingono di verde In ambito aereo, sono diverse le compagnie che, insieme ai costruttori, già da molto tempo hanno investito in iniziative volte a migliorare sensibilmente l’impatto ambientale degli aerei. Anche i biocarburanti hanno attira-
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Car sharing, ride sharing o car pooling, purché ecologico La condivisione dell’auto per spostamenti collettivi è una pratica che, se non ancora del tutto collaudata, si fa largo anche nelle abitudini delle aziende. In generale il fenomeno ha conosciuto un enorme sviluppo grazie alla tecnologia, che ha permesso la nascita di portali dedicati, come carpooling.it o quello di ride sharing blablacar. it grazie ai quali il viaggio “condiviso” non è soltanto possibile tra colleghi, ma anche con sconosciuti con la stessa destinazione. Automobilisti e viaggiatori si mettono in contatto su queste piattaforme e si accordano sul viaggio comune, con un evidente risparmio, anche in termini ecologici. In alcune città italiane è inoltre esploso il fenomeno del car sharing, auto da noleggiare per un singolo spostamento cittadino, che si possono trovare e gestire esclusivamente tramite app. E sono già presenti in diverse città del mondo aziende che propongono il car sharing elettrico (a Londra è recente il lancio di Go!Drive di Ford che ha messo a disposizione nella capitale Britannica cinquanta auto tra Focus Electric e Fiesta Ecoboost), da pochissimo introdotto anche a Milano con il servizio Share’Ngo, nato da un progetto italiano, che mette a disposizione auto elettriche biposto a impatto zero e a flusso libero, in grado, cioè, di poter essere parcheggiate ovunque.
to l’attenzione generale, mostrandosi come ultima frontiere del green nell’ambito dell’aviazione, ma non con il successo sperato secondo David Jarach, presidente di diciottofebbraio ed esperto del settore aviation, che durante il convegno torinese ha spiegato come la resa dei biocarburanti sia ancora troppo bassa rispetto ai costi di
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Le automobili sono sempre più connesse e la mobilità diventa green grazie a supporti elettrici e ibridi e a infrastrutture smart
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In una recente ricerca commissionata da HRS l’attenzione alla sostenibilità ambientale è stata indicata dagli albergatori tra i fattori critici di successo del futuro dell’offerta del settore
produzione e all’attuale consumo di carburante nel settore aereo, che è pari a duecento milioni di tonnellate l’anno e genera il tre per cento della produzione mondiale di CO2. Per questo è il motivo le politiche sostenibili del comparto si starebbero sviluppando intorno alle nuove tecnologie di motori (come per esempio “l’open rotor”) e su nuove carlinghe attraverso l’utilizzo di materiali compositi, che essendo significativamente più leggeri, assicurano un minore consumo, una maggiore autonomia e una più alta densità di carico. Ma se è vero che la sostenibilità incomincia dalle cose semplici, per ridurre le emissioni del comparto aereo si può
Raggiungere gli aeroporti con metropolitane regionali e servizi ferroviari dedicati rimane una buona pratica in ambito green in tutto il mondo e una delle iniziative più efficaci della mobilità integrata
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App, smartphone e tablet permettono al viaggiatore dʼaffari di essere coinvolto in un sistema di mobilità sicura e sostenibile, in grado di gestire il viaggio in tempo reale e in modalità ecofriendly
partire da alcuni accorgimenti quali lo studio di rotte aeree prive di grandi turbolenze (che influendo sui flussi aerodinamici determinano un maggiore consumo) o semplicemente attraverso un attento controllo del traffico aereo e una sua più razionale pianificazione. Tutto ciò potrebbe arrivare a ridurre i consumi fino al quaranta per cento rispetto a oggi. In ambito internazionale è stato avviato il progetto Clean Sky, un partenariato pubblico-privato tra la commissione
europea e l’industria aeronautica, istituito per portare cambiamenti significativi sull’impatto ambientale dell’aviazione. In particolare, l’obiettivo di Clean Sky è quello di ridurre – entro il 2020 – del cinquanta per cento le emissioni di CO2, dell’ottanta per cento le emissioni di Nox e del cinquanta per cento l’inquinamento acustico, e di introdurre al tempo stesso un ciclo di vita ecologico dei prodotti dalla progettazione alla fabbricazione, dalla manutenzione all’eliminazione o al riciclaggio. Resta il fatto che raggiungere gli aeroporti con metropolitane regionali e servizi ferroviari dedicati rimane una buona pratica in ambito green in tutto il mondo, dove i collegamenti ad alta velocità, non ultimi quelli annunciati per gli scali di Milano Malpensa, Roma Fiumicino e Venezia Marco Polo, sono secondo l’International Air Rail Organisation una delle iniziative più efficaci della mobilità integrata. Tecnologia in movimento App, smartphone e tablet permettono al viaggiatore d’affari di essere coinvolto in un sistema di mobilità sicura e sostenibile in grado di gestire il viaggio in tempo reale. Come sottolineato da Valeria Evangelista, in rappresentanza del centro studi sulla mobilità aziendale di Arva «anche i veicoli sono sempre più connessi e la mobilità diventa green grazie a supporti elettrici e ibridi e a infrastrutture più smart». La mobilità sostenibile non è dunque solo una definizione, ma una concreta possibilità per ogni azienda di pianificare e gestire le trasferte e i viaggi d’affari con un approccio nuovo se vengono condivisi e dimostrati i benefici di una tale scelta, che deve essere sostenuta da partner qualificati in grado di perseguire politiche di mobilità autenticamente green.
Tecnostress: se green fa rima con salute Si chiama Tecnostress e molti di noi ne soffrono anche se non ne sono consapevoli. Se ci scopriamo nervosi e di pessimo umore dopo otto ore passate tra tablet, smartphone e computer è colpa del troppo lavoro digitale, che ci manda letteralmente in overdose. Questo è quanto è stato rivelato da un’indagine di Netdipendenza Onlus in collaborazione con l’Associazione italiana formatori salute e sicurezza sul lavoro (Aifos) realizzata su un campione di 1.009 di lavoratori digitali, che ha messo in evidenza come l’essere troppo connessi non causi soltanto alterazione dello stato di salute, ma anche il fenomeno dell’elettrosmog, cioè la lunga esposizione ai campi elettromagnetici emessi da smartphone e tablet. Il tecnostress è stato riconosciuto dalla Procura di Torino come nuova malattia professionale. Anche in viaggio dunque, soprattutto se ci si considera “viaggiatori sostenibili”, meglio limitarsi con la connessione, perché una vita green non può prescindere dalla salute.
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Speciale Green - Alphabet
Dal carsharing alle flotte elettriche, dalle app al servizio ai clienti, la società del Gruppo BMW interpreta la sostenibilità aziendale attraverso nuovi modi di concepire gli spostamenti
LA MOBILITÀ GREEN SECONDO ALPHABET
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er Alphabet, società leader nei servizi di mobilità aziendale del Gruppo BMW, il primo semestre del 2015 ha confermato il trend positivo grazie alle innovative soluzioni di business mobility: AlphaCity e AlphaElectric. AlphaCity, il sistema di corporate carsharing rivolto alle aziende, ha introdotto una “democratizzazione“ dell’auto aziendale: tutti i collaboratori possono disporre di una vettura premium sia per uso business sia privato, ma in condivisione. Una soluzione innovativa, già sperimentata con successo in molti Paesi europei, che estende l’utilizzo dell’auto aziendale a tutti i dipendenti. In linea con i più moderni dettami della sharing economy, l’auto aziendale non è più destinata esclusivamente a “esigenze di servizio”, bensì può essere utilizzata anche nel tempo libero. Da qualche settimana è inoltre attivo il servizio di car pooling, che consente di di-
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Andrea Cardinali, Presidente e Amministratore Delegato di Alphabet in Italia
stribuire i costi di servizio dei veicoli “condivisi” su due o più centri di costo. AlphaElectric è, invece, l’ecosistema olistico per l’integrazione di veicoli elettrici all’interno della flotta aziendale, che include veicoli elettrici, consulenze personalizzate, infrastrutture di ricarica e soluzioni complete di servizi ad alto valore aggiunto e riesce a coniugare esigenze di mobilità e di basso impatto ambientale. Andrea Cardinali, Presidente e Amministratore Delegato di Alphabet in Italia, dichiara: «In poco più di anno abbiamo
chiuso accordi con moltissimi clienti, come Deloitte e Costa Crociere. L’elettrico è ancora un tema da metabolizzare per molte aziende, ma siamo orgogliosi e soddisfatti di esser diventati un punto di riferimento per quelle che l’hanno scelto o che stanno pensando di adottarlo. Guardando alle novità del 2015, spicca la mobile app Alphabet Mobility Services, disponibile per IOS e Android, che consente di accedere a tutti i servizi offerti da Alphabet e ha riscosso un immediato successo: in poche settimane abbiamo avuto oltre 1.600 utenti registrati».
L’IMPORTANZA DEL FEEDBACK Ma l’innovazione per Alphabet deve sempre poggiare solidamente sull’attenzione costante alla Customer Experience. «Siamo “ossessionati” dalla soddisfazione dei clienti», sorride Cardinali. «La priorità per Alphabet è conquistare e mantenere la fiducia dei propri clienti: gestiamo il business raccogliendo e analizzando i loro feedback, e ne monitoriamo costantemente la soddisfazione con tre metriche distinte. La prima è il Net Promoter Score, un indicatore assoluto, semplice e rapido della fedeltà sia dei driver sia dei fleet manager. La Customer Feedback Research è invece una survey più articolata e complessa rivolta ai soli fleet manager, standardizzata a livello internazionale. Ultima, ma non per importanza, Fleeteye CSI: un’iniziativa, anch’essa rivolta ai fleet manager». A Indirizzo a fine rivista
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Speciale Green - Cisalpina Tours
Secondo il “metodo Cisalpina” sono cinque i passaggi fondamentali che permettono alle aziende una gestione sostenibile dei viaggi d’affari. Per ogni step, la Tmc ha messo a punto strumenti innovativi, proponendosi come il giusto partner per un corretto green travel management
SOSTENIBILITÀ PASSO PER PASSO
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a tempo impegnata nell’applicazione dei criteri di sostenibilità nelle attività al servizio delle aziende e in particolar modo nei viaggi d’affari, Cisalpina Tours vanta un know how in materia di green travel management costruito partendo da un’ampia analisi di scenario. L’approccio della Travel Management Company italiana, che da oltre quarant’anni sviluppa programmi di gestione dei viaggi d’affari, è molto semplice ma efficace: essere sostenibili per aiutare i pro-
pri clienti a esserlo a propria volta, con soluzioni studiate ad hoc per le singole realtà. In tal senso l’azienda è impegnata in prima linea aderendo alla norma volontaria ISO 14001 – Sistemi di Gestione Ambientale che fissa gli standard internazionali per una corretta politica ambientale interna. Cisalpina Tours ha costruito la propria credibilità, nei temi della mobilità sostenibile, anche attraverso la partnership esclusiva con LifeGate, network e advisor di riferimento in Italia per lo
sviluppo sostenibile. In tale contesto, l’azienda ha identificato e definito cinque step essenziali per la gestione e l’implementazione di una efficace gestione dei viaggi
I fornitori allineati ai criteri di sostenibilità vengono inseriti nei travel program di Cisalpina Tours
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valorizzando le best practice e motivando i partner verso un cambiamento di approccio, che permetta alle aziende di operare una scelta ancora più consapevole. I fornitori allineati ai criteri di sostenibilità vengono inseriti nei travel program di Cisalpina Tours.
d’affari in maniera sostenibile: progettare la sostenibilità, costruire le trasferte in modo sostenibile, selezionare in modo attento i fornitori, analizzare e rendicontare e compensare. Vediamoli nel dettaglio. PROGETTARE LA SOSTENIBILITÀ Per progettare la sostenibilità è necessario innanzitutto definire una green travel policy ed essere in grado di fornire ai viaggiatori l’opzione più sostenibile a parità di condizioni. A tal proposito Cisalpina Tours ha sviluppato un prodotto consulenziale, Travel Policy GOLive, che tra le varie voci di gestione delle trasferte, laddove è possibile, presenta l’opzione più sostenibile, andando incontro alle esigenze di quelle aziende che desiderano impegnarsi nella riduzione delle emissioni dannose in atmosfera. La “Guida del Viaggiatore d’affari Responsabile” raccoglie invece una serie di consigli per affrontare in ottica “responsabile” ogni fase del viaggio. COSTRUIRE LE TRASFERTE IN MODO SOSTENIBILE Cisalpina Tours aiuta i clienti a individuare di volta in volta l’opzione più sostenibile per i propri viaggi a cominciare dal-
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individuare le trasferte aziendali con caratteristiche comuni e di poter quindi ottimizzare i trasferimenti attraverso la condivisione dell’auto, sia essa aziendale, privata, a noleggio o taxi.
la scelta dei mezzi di trasporto, suggerendo l’utilizzo di un calcolatore di emissioni di anidride carbonica che consente di quantificare e confrontare le emissioni di CO2 generate dalle diverse opzioni di mobilità. Non solo, lo strumento di car pooling aziendale Cisalpina Sharing, attraverso una piattaforma tecnologica webbased, incoraggia l’utilizzo condiviso delle auto per gli spostamenti tra i dipendenti di una stessa azienda. Lo strumento permette di ricercare e
SELEZIONARE IN MODO ATTENTO I FORNITORI Tutti gli attori del processo di travel management vanno coinvolti. Il ruolo di Cisalpina è proprio quello di fungere da “snodo strategico” nel mercato, effettuando a monte una selezione delle realtà più virtuose,
Riconoscimenti per il suo impegno Green Cisalpina Tours ha ottenuto una menzione speciale all’interno del “Premio Vendor Rating e Acquisti Sostenibili” nell’ambito di CompraVerde-BuyGreen- Forum Internazionale degli Acquisti Verdi ed è stata selezionata per le good practice di innovazione sostenibile nell’ambito del progetto Europeo CASI2020. Dal 2012 è certificata ISO 14001.
ANALIZZARE E RENDICONTARE Cisalpina effettua il calcolo delle emissioni complessive di CO2 grazie a modelli di calcolo sviluppati in collaborazione con LifeGate su tutti i mezzi di trasporto ma anche sui pernottamenti alberghieri e sulle sale meeting. La raccolta dei dati permette quindi di realizzare report sull’impatto ambientale del viaggio che affiancano i Business Management Review tradizionali. COMPENSARE Ultimo step è la compensazione delle emissioni che comunque rimangono anche con una gestione green delle trasferte. Cisalpina Tours promuove il progetto Madagascar di Impatto Zero di LifeGate che partecipa ad interventi per una superficie pari a 7.503.000 mq. Impatto Zero ha già coinvolto più di mille aziende. In particolare, secondo dati Cisalpina - LifeGate, nel business travel per compensare circa 365mila kgCO2 emessi per le trasferte aziendali di un cliente medio è necessario creare una foresta di 32mila metri quadrati pari a circa sette campi calcio. A Indirizzo a fine rivista
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Costa degli
Ulivi Hotels Perle di Sicilia, eventi indimenticabili
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Grand Hotel
Piazza Borsa In centro a Palermo, percorso benessere, 3 sale riunioni da 40 a 220 persone
www.piazzaborsa.it
Splendid Hotel
La Torre www.latorrehotel.it
A Palermo, Lido di Mondello, direttamente sul mare, 14 sale riunioni da 10 a 350 persone
Hotel Torre
Normanna e dei Congressi Ad Altavilla Milicia (PA) Club Hotel, negozi, ascensori per il mare, 15 sale riunioni da 10 a 700 persone
www.torrenormanna.it
Eolian Hotel A Vulcano, Isole Eolie, 3 sale riunioni da 10 a 100 persone
www.eolianhotel.it
www.costadegliulivihotels.it - Numero verde 800236118
Reception
ISTRIA
a cura della redazione
Tutto rinnovato l’Adriatic Hotel APERTURE IN ITALIA
Nh, nuove concezioni a Trento Nh Trento è stata inaugurato nel nuovo eco quartiere Le Albere, un’opera di nuova concezione, ideata e progettata dall’architetto Renzo Piano. Si trova all’interno di un’area lungo il fiume Adige, oggetto di un significativo intervento di riqualificazione urbana mai realizzato in Trentino che offrirà trecento unità abitative, 18mila metri quadrati di uffici, novemila metri quadrati dedicati ai negozi, 28mila di spazi aperti – viali, piazze e canali – e cinque ettari di parchi. L’hotel è uno dei più grandi della città con 89 camere doppie, di cui sei junior suite con terrazzo e vista sulle montagne, un ristorante con 150 coperti aperto anche alla città, una palestra, cinque sale convegni modulabili fino a cento persone e un parcheggio interrato direttamente collegato all’albergo.
È ospitato in uno dei palazzi più riconoscibili di Rovigno, in Istria, l’Adriatic Hotel, il boutique hotel che ha riaperto i battenti completamente rinnovato. I lavori di restauro non hanno alterato le atmosfere originali dell’hotel e la facciata si presenta ancora oggi con il suo aspetto risalente al 1913. Le camere sono state invece ridotte al numero di 18, per offrire la massima qualità del servizio. L’hotel ospita diverse opere di artisti locali e regionali e pezzi di design. La Brasserie Adriatic offre un ristorante alla carta con un menu che si ispira alla Costa Azzurra e un bar con un’amplissima selezione di whisky. BUSINESS DINNER
Inaugurato il Pavarotti Milano Restaurant Museum Nel cuore di Milano, nella splendida Galleria Vittorio Emanuele recentemente rimessa a nuovo, è stato inaugurato il Pavarotti Milano Restaurant Museum. Seicento metri quadrati, sette sale, una lounge, un bar, uno store e un’area dedicata alla musica dal vivo, dove conoscere la vita e i gusti del grande Maestro della lirica, ascoltare musica e gustare menu in linea con l’armonia del celebre artista. L’allestimento museale segue lo stesso fil rouge espositivo della casa-museo del Maestro Pavarotti a Modena, aperta proprio in occasione di Expo 2015. Di sala in sala, si potranno ammirare le foto del Maestro in scena o insieme ai grandi del mondo, come nella sala Big Luciano, o di fronte alle immense platee a cui ha fatto conoscere la sua voce, come nella sala Opera Open air.
APERTURE INTERNAZIONALI
Meliá Hotels International approda a Shangai Il gruppo spagnolo Meliá Hotels International annuncia l’inaugurazione della sua ottava proprietà in Cina, il nuovissimo Meliá Shangai Hongqiao, vicino a uno dei principali hub del Paese. Il Meliá Shangai Hongqiao fa parte del progetto Lidoway, che prevede la creazione di un complesso urbano a Hongqiao (tra i quartieri a vocazione business emergenti a Shangai), con ville, esercizi commerciali, strutture dedicate all’entertainment, ristoranti e aree all’aperto. Il nuovo hotel aprirà a luglio 2016, avrà 190 camere, sale congressi, due aree dedicate alla ristorazione e un’executive lounge; sarà inoltre vicinissimo al nuovo National Convention and Exhibition Center, uno dei più grandi centri congressi del mondo, con una superficie di 1,47 milioni di metri quadrati e spazi fino a trecentomila persone.
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NEW IDENTITY
Nuovo branding per Choice Hotels International Choice Hotels International ha di recente presentato la sua nuova identità progettata per accrescere la notorietà del marchio Choice e celebrare le esperienze quotidiane e le «interazioni tra persone». Rinnovato anche il sito ChoiceHotels.com. La nuova identità verrà attivata attraverso pubbliche relazioni, social media e partnership strategiche, per raggiungere potenziali ospiti in tutti i canali, con l’obiettivo di riflettersi in un nuovo posizionamento, che avvalora il motivo per cui le persone scelgono Choice Hotels quando viaggiano per interagire personalmente. WELLNESS
SEMPRE PIÙ GRANDE
Fusione tra Atahotels e Una È recente l’annuncio che Atahotels e UnipolSai Investimenti, società del Gruppo Unipol, hanno acquisito Una Hotels. Dalla fusione nasce il gruppo alberghiero italiano con più strutture, che ammontano a cinquanta in tutto e contano un totale di circa 8.500 camere. Nel dettaglio, l’acquisizione prevede due contratti: il primo, del valore di 27,6 milione di euro, compete la gestione alberghiera di 31 alberghi di Una, mentre il secondo permette l’acquisto degli immobili per un valore di 259 milioni. Massima riservatezza su altri dettagli dell’operazione e non è ancora noto per esempio se il marchio Una verrà mantenuto. Per l’esecuzione del piano di fusione si attende ora il via libera delle autorità, nonché la risoluzione dell’indebitamento di Una, stimato in circa 270 milioni.
Spa di lusso al Grand Hotel Principe di Piemonte
RISTRUTTURAZIONI
Palazzo Gallia torna a splendere
Da sempre uno dei punti di riferimento per l’ospitalità di lusso della metropoli milanese, l’Excelsior Hotel Gallia è il fiore all’occhiello di un progetto impegnativo con il quale Starwood Hotels & ResortsWorldwide intende potenziare la più ampia strategia di restauro di alcuni degli alberghi più iconici del marchio The Luxury Collection in Europa. Situato nel cuore del quartiere emergente di Porta Nuova, nuovo polo d’attrazione della città in cui questo storico palazzo si inserisce al meglio riflettendo la vivacità culturale, lo stile raffinato e la dinamica vita milanese, oggi l’Excelsior Hotel Gallia si compone di due edifici principali: il palazzo storico completamente restaurato e una nuova ala moderna che ospita gli spazi destinati agli incontri business.
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Il Grand Hotel Principe di Piemonte di Viareggio presenta nella propria area wellness-spa il programma Luxury Hammam “Dea”. Il programma prevede tappe progressive nel Thermarium con sauna, bagno turco, percorso Kneipp, docce cromoaromaterapiche e area relax con tisaneria. A seguire, un trattamento viso nutriente al burro di karité nonché il trattamento corpo tribale hammam, a base di olio argan, definito da millenni “oro liquido”, indicato per stimolare il bio-rinnovo cellulare e restituire una pelle levigata e luminosa. Infine, un tuffo nella piscina panoramica con acqua riscaldata a 34 gradi, le sue cascate e gli idromassaggi.
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GERMANIA
CENE DI LAVORO
Nuovi menu nei Jsh Hotels Collection
Apre il Crowne Plaza Hotel Berlin – Potsdamer Platz Nuovo hotel per InterContinental Hotels Group con l’apertura del Crowne Plaza Hotel Berlin – Potsdamer Platz (già Wyndham Grand Berlin Potsdamer Platz). L’albergo è ben posizionato per soddisfare le esigenze dei viaggiatori d’affari nazionali e internazionali, situato nei pressi di edifici governativi, sedi di partiti politici e di aziende, e a 15 minuti a piedi dalla celebre Potsdamer Platz. L’hotel dispone di 256 camere di cui 19 suite, un piano executive dotato di una sala lounge e una terrazza sul tetto. Inoltre, offre di cinquecento metri quadrati di sale per riunioni ed eventi, che si dividono in otto sale meeting e una sala da ballo in grado di ospitare meeting ed eventi da 250 persone. L’hotel vanta anche quattrocento metri quadrati di spazi dedicati al tempo libero, con un centro benessere, un’area fitness e sale per trattamenti. NEW ENTRY
Cresce Leading Hotels of the World Leading Hotels of the World ha annunciato l’ingresso di cinque alberghi all’interno della sua collezione di hotel indipendenti di lusso. Le strutture, che si trovano in Inghilterra, Francia, Tunisia, Costa Rica e Singapore, si uniscono a un portfolio di oltre quattrocento proprietà sparse in ottanta Paesi del mondo, che rispecchiano la destinazione in cui si trovano grazie al design, alla cultura e alla cucina. Tra le caratteristiche che contraddistinguono questi cinque alberghi, primeggiano le collezioni d’arte che ospitano e le magnifiche posizioni in cui si trovano. The Gainsborough Bath Spa, a Bath, l’Hotel Royal - Evian Resort a Évian-les-Bains, La Badira ad Hammamet, l’Alta Gracia Boutique Hacienda a Perez Zeledón (in Costa Rica) e The Patina a Singapore offrono dunque atmosfere uniche e servizi di altissima qualità, con unicità che li legano al territorio, come le Spa Room dell’ottocentesco Gainsborough Bath Spa, che consentono di accedere all’acqua termale direttamente dalla propria camera o come le cupole, gli archi, i portici, le piscine e le maioliche del La Badira, che evocano l’atmosfera tunisina più raffinata.
Il gruppo alberghiero Jsh Hotels Collection lancia un nuovo progetto legato alla propria ristorazione intitolato “100% fresco, italiano e semplice”. Il nuovo approccio alla cucina è stato introdotto grazie alla professionalità dello chef Andrea Ribaldone, che dal 2014 coordina la ristorazione del gruppo e che per Jsh Hotels Collection ha studiato menu capaci di valorizzare le ricchezze gastronomiche del territorio, dando spazio a ingredienti di stagione, scelti da produttori locali, per offrire piatti capaci di risaltare profumi e sapori, senza ricorrere a complicate sovrastrutture. Ribaldone, milanese d’origine e piemontese d’adozione, noto al grande pubblico per la sua partecipazione alla trasmissione di successo “La Prova del Cuoco” e per essere alla guida del ristorante “I due buoi” di Alessandria, per Jsh Hotels Collection è a capo di un progetto ampio e complesso che spazia dalla definizione e messa a punto di tutti i menu, alla ricerca di prodotti di qualità tra i fornitori locali.
LUSSO
Cinque stelle a Lugano Si chiama The View il nuovo cinque stelle di Lugano che già dal nome presenta uno dei suoi plus più significativi, una grandissima terrazza panoramica di oltre seicento metri quadrati. Sarà senz’altro uno dei punti di forza di The View che offre anche una sala meeting da settanta posti con vetrata panoramica, una piscina e un ristorante direttamente affacciato sulla terrazza, affidato alle sapienti mani degli chef Eros Picco e Tommaso Arrigoni, proprietari dello stellato Innocenti Evasioni di Milano, che in questa nuova sede promettono di far sperimentare esperienze culinarie con format diversi: corsi di cucina, cene a quattro mani, spesa con lo chef. Nelle 18 camere, di cui due suite, tutte in stile yacht di lusso, con terrazza vista lago e arredamento in teak navale scelto dall’architetto Alessandro Galloni, il servizio in camera è garantito 24 ore su 24 e tra gli optional non solo la scelta del tipo di guanciale, ma anche una selezione di copricuscini aromatizzati (lavanda, eucalipto, camomilla, arancia...).
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Sheraton Lake Como Hotel di Susanna Cattaneo
Una location spettacolare completamente rinnovata nei dettagli degli spazi e nella qualità dei servizi
SULLE RIVE DEL LAGO DI COMO
È
il primo albergo di un brand internazionale di fascia alta ad aprire sulle rive del Lario, una riconversione strategica di una delle location più rinomate a livello internazionale, posto direttamente dentro ad uno splendido paesaggio incorniciato dalle Alpi. Dopo un restyling complessivo della struttura, lo storico Grand Hotel di Como rivive oggi grazie a Starwood Hotels & Resorts Worldwide e si trasforma in Sheraton Lake Como Hotel. Dal punto di vista degli ambienti il progetto di riconversione si è focalizzato sull’utilizzo di materiali naturali e su una palette di colori neutrali, finalizzata a creare un’atmosfera calda e accogliente. Un design lineare e pulito per spazi ampi e luminosi, animati da arredi unici realizzati dai migliori designer e da artigiani italiani in esclusiva per l’al-
bergo, seguendo le linee guida del brand Sheraton, fanno vivere agli ospiti un’esperienza indimenticabile. Il comfort garantito nelle 116 camere, incluse quattro suite, è amplificato dal comodo Sheraton Sweet Sleeper Bed, l’esclusivo letto caratterizzato da un soffice materasso che
favorisce un sonno rilassante. Allo Sheraton Lake Como Hotel è possibile anche vivere esperienze culinarie raffinate grazie a due caratteristici ristoranti nei quali apprezzare la cucina italiana rivisitata in chiave moderna; si spazia dal ristorante Gusto fino ai sapori sudamericani del ristorante
Dopo un restyling complessivo lo storico Grand Hotel di Como è oggi trasformato nello Sheraton Lake Como Hotel
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Kincho, oltre al Bar Fresco e allo Sheraton Club Lounge. Qualsiasi esigenza business può essere soddisfatta grazie a sale meeting moderne e versatili e allo Spazio Como, fiore all’occhiello della struttura, un auditorium dal design futuristico che diventa spazio multifunzionale in grado di ospitare fino a 350 persone. Anche nelle aree comuni gli ospiti potranno godere di tutti i comfort del brand Sheraton e dei suoi servizi impeccabili,
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I viaggiatori business sono coccolati nella struttura anche attraverso un programma di brand coinvolgente, ristorazione di livello e attenzioni dedicate
tra cui il caratteristico Link@ Sheraton in collaborazione con Microsoft, realizzato dall’azienda di produzione di arredamenti Galbar, punto di incontro privilegiato per gli ospiti che desiderino lavorare, connettersi o semplicemente rilassarsi in un’area dedicata e intima. A tutto questo si aggiungono lo Sheraton Fitness Club, nel quale poter seguire il rivoluzionario programma fitness e benessere Sheraton Fitness by Exos, e due rilassanti piscine riscaldate esterne con idromassaggio poste nella totale privacy del suggestivo parco.
verde di un parco privato che consente agli ospiti di correre, prendere il sole o fare un picnic all’aria aperta. I balconi privati delle camere permettono di godere di una vista spettacolare sulle montagne che
UNA CORNICE INVIDIABILE Piacevoli momenti di svago e sessioni di lavoro possono essere apprezzati in un contesto unico, immersi nel
Il comfort garantito nelle 116 camere, incluse quattro suite, è amplificato dal comodo Sheraton Sweet Sleeper Bed
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circondano il Lago di Como e allo stesso tempo di rilassarsi nell’assoluta tranquillità della bellezza naturale del territorio. La posizione dell’hotel è davvero straordinaria: essere a due passi dalla riva del lago consente agli ospiti di poter prendere parte a svariate attività acquatiche, oltre a meravigliose gite in barca sulle sponde del Lario. Dal punto di vista logistico la struttura si trova a meno di un’ora di macchina dai due aeroporti internazionali di Milano Malpensa e Linate. In alternativa, gli ospiti possono viaggiare in treno fino alla stazione di Como San Giovanni, distante solamente un paio di chilometri dall’hotel, per poi usufruire di un servizio di taxi privato. La qualità, davvero diffusa in ogni dettaglio e in ogni angolo dello Sheraton Lake Como Hotel, viene offerta ai viaggiatori business attraverso un programma di brand coinvolgente e gli spazi d’incontro innovativi rafforzano ulteriormente l’immagine del lago di Como come meta di prestigio per il turismo d’affari. A Indirizzo a fine rivista
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Yes Hotel Touring di Sabrina Piacenza
ACCOGLIENZA ITALIAN STYLE
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n hotel quattro stelle posto direttamente sulla spiaggia di Rimini: lo Yes Hotel Touring occupa una posizione strategica nella riviera romagnola, a due passi dal mare e a una manciata di chilometri dall’incantevole centro storico della città. Oltre all’ottima posizione, l’hotel può contare su un territorio ricco di attrazioni culturali, enogastronomiche ma anche di un contesto urbano in continua trasformazione, che sa offrire strutture moderne ottime per il businessman. E se Rimini – che già di suo può offrire infinite occasioni di svago e divertimento – non bastasse, ci si può spingere nel meraviglioso entroterra romagnolo, con le sue colline ricche di testimonianze storiche e di straordinari prodotti della terra, o nei numerosi parchi di divertimento collocati nelle vicinanze. E sul fronte business, troviamo il poco distante PalaCongressi di Rimini e la sua attrezzata Fiera, attivissima tutto l’anno. TRA LAVORO E VACANZA Ma per soddisfare ogni esigenza e trasformare il soggiorno in un’esperienza unica è necessaria una struttura professionale, in grado di affiancare a un’offerta tipicamente vacanziera una proposta business completa sia dal punto di vista squisitamente lavorativo sia per quanto riguarda gli aspetti legati al relax e al benessere più in generale.
Sole, mare, relax e business: lo Yes Hotel Touring, grazie a una collocazione geografica privilegiata e a un’ampia gamma di servizi, offre imperdibili esperienze personalizzate RESORT SUL MARE La molteplicità dei servizi offerti rende la struttura più che un hotel, un vero e proprio resort, un piccolo villaggio dentro al quale l’uomo d’affari trova tutto quello di cui ha bi-
Lo Yes Hotel Touring è un quattro stelle caratterizzato da ambienti raffinati, da un design essenziale ed elegante e da una professionalità dell’accoglienza che raggiunge altissimi standard qualitativi.
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sogno, e anche di più. La struttura dispone di 110 camere, 38 Superior e 72 Classic, nelle quali l’attenzione ai dettagli, che si può riscontrare anche in tutti gli spazi comuni, si traduce in un arredo contemporaneo di gran gusto e ricercata raffinatezza. Ciascuna stanza è dotata di ogni comfort desiderabile, come il Tv color Lcd con canali satellitari, l’accesso a internet con linea wireless gratuita, il climatizzatore, il set accappa-
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Lo Yes Hotel Touring vanta un design essenziale ed elegante e la professionalità dello staff raggiunge altissimi standard qualitativi
corso cromoterapico, cascata di ghiaccio, doccia rigenerante e una gradevole zona relax con angolo tisaneria. Accanto al centro benessere sorge uno dei fiori all’occhiello della struttura: la piscina, coperta d’inverno con acqua costante a 32 gradi e scoperta All’interno della struttura si può gustare un’ottima cena nel raffinato Ristorante Golden con vista panoramica
toio e ciabattine, il set quattro cuscini e un letto estremamente confortevole. All’interno della struttura si può gustare un’ottima cena nel raffinato Ristorante Golden, con vista panoramica, che offre un’ampia scelta di sapori della tradizione romagnola ma che spazia anche nella cucina internazionale, ideale per cene eleganti o aperitivi informali. Una strutturata e ricca proposta di una cantina locale e internazionale, per apprezzare al meglio i piatti, completano l’offerta gastronomica. L’hotel dispone anche di un ottimo centro benessere, “La Dolce Vita”, attrezzato con tutto ciò che fa sentire curati e coccolati: cabine massaggi, bagno turco, sauna, vasca idromassaggio, per-
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d’estate con acqua a 26 gradi, caratterizzata da uno stile moderno, giochi di luci, colori e un arredo tematizzato in base agli eventi organizzati dall’hotel. Per chi avesse necessità di organizzare un incontro di lavoro, è possibile accedere alle diverse sale meeting flessibili, funzionali, collocate in modo strategico all’interno della struttura e idonee anche per colloqui business smart. A Indirizzo a fine rivista
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Trend di Stella Stroppa
SOLO PER LAVORO O PER “BLEISURE”?
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ambiano le generazioni e cambiano i business traveller. Sono coloro che oggi hanno circa trent’anni a rappresentare il prototipo del viaggiatore d’affari per i prossimi anni. I gusti mutano anche come fattore sociale, e nel cambiamento un ruolo importante è giocato senza dubbio dalla tecnologia. Secondo una recente indagine di Hrs sul business travel, in materia di hotel, l’85 per cento di chi viaggia per lavoro considera già oggi la connessione wi-fi gratuita come servizio base necessario in hotel. Altro dato di rottura rispetto al passato è che sono sempre più i viaggiatori che si dicono disposti ad allungare il proprio soggiorno d’affari per una breve vacanza,
Oggi i business traveller chiedono alberghi in centro città e servizi per sé. Dettagli poco significanti o un nuovo modello culturale per le Tmc nell’anno di Expo? magari in famiglia. Sempre secondo l’Osservatorio di Hrs sarebbe disposto a farlo il 65 per cento dei viaggiatori d’affari tra i 18 e i 30 anni, il 49 per cento tra i 31 e i 45 anni e il 35 per cento dei 45-65enni. È proprio questa una delle tendenze che si sta facendo largo nel mondo del busi-
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ness travel, una tendenza che ha già un nome: bleisure. E per quanti graviteranno sulla Lombardia e sulle regioni del Nord non c’è dubbio che Expo costituirà una ghiotta occasione per muovere il primo passo verso un viaggio d’affari esteso a qualche ora di tempo per sé.
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Un cambiamento in atto Evidentemente un neologismo che in qualche modo riassume le parole business e leisure, il “bleisure” sembra avere già destato l’attenzione degli addetti ai lavori, che lo guardano in prospettiva cogliendone tutta la profondità di un trend probabilmente destinato a ridisegnare il profilo del business travel. «Le tendenze in atto nel segmento del business travel – spiega Diane Laschet, amministratore delegato di AirPlus Italia – evidenziano come stia diventando più frequente da parte di chi viaggia per lavoro cogliere l’opportunità della trasferta prolungando il proprio soggiorno, per dedicare un po’ di tempo a se stessi, alla propria famiglia e ai propri interessi. Il business travel e il leisure sembrano dunque trovare un punto di incontro, fino a poco tempo fa impensabile».
Sono numerosi i viaggiatori disposti ad allungare il proprio soggiorno d’affari per una breve vacanza, magari facendosi raggiungere dalla famiglia
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«Il business travel e il leisure sembrano trovare un punto di incontro fino a poco tempo fa impensabile”, spiega Diane Laschet, amministratore delegato di AirPlus Italia
Secondo Laschet, però, sebbene ciò possa suggerire un nuovo modello di comportamento da parte del viaggiatore business, egli non ha cambiato il proprio approccio al lavoro, che rimane il motivo della sua trasferta. Il bleisure si conferma tuttavia un trend evidenziato anche dallo studio condotto annualmente da AirPlus, International Travel Management Study 2015, che indica come uno dei fattori motivazionali per il 44 per cento dei business traveller italiani sia la possibilità di prolungare la trasferta di lavoro durante il
weekend, approfittandone così per visitare nuovi luoghi. «In questo nuovo scenario le strutture ricettive devono saper cogliere le opportunità offerte da questa tipologia di viaggiatore – conclude Laschet – rispondendo alle sue esigenze e mettendo, per esempio, a disposizione spazi di condivisione e ad alto tasso di tecnologia dove poter organizzare incontri di lavoro, ma anche servizi avanzati che consentano di trascorrere il proprio tempo libero in modo confortevole, aumentando così la permanenza all’interno dell’hotel. I fornitori di servizi di viaggi dovranno sviluppare tecnologie sempre più innovative e istintive che garantiscano al viaggiatore continui vantaggi in termini di efficienza, flessibilità e comodità».
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piacere di cogliere al volo tutte le possibilità che la vita personale e lavorativa offre, in un quadro complessivo dove le due sfere sono sempre meno vissute come compartimenti stagni e più intese come luogo di scambi condivisi». Anche il viaggio d’affari si carica dunque di un valore motivazionale che le aziende non possono ignorare al fine di condividere con i dipendenti che viaggiano gli stessi obiettivi e raggiungere i traguardi prefissati.
«Baby Boomer e Millennial Employee portano in sé, con la propria entrata nell’organizzazione e la scalata alle posizioni di vertice, valori destinati a riaggiustare la rotta del sistema cultura aziendale», conferma Davide Rosi, Ceo & General Manager di Bcd Travel Italy
Bleisure e mutamento sociale Bcd Travel ha di recente dedicato al tema del bleisure un workshop dal titolo “Business Travell(er) & Travel Manag(er)ment: se il cambiamento passa dal singolo” la cui centralità verteva proprio sul tema del cambiamento nella esperienza della trasferta. Gli obiettivi aziendali devono tenere sempre più conto di quelli individuali, per viaggiatori che sempre meno percepiscono la trasferta come mero dovere aziendale. Essi si aspettano anche da un viaggio di lavoro comfort, servizi aggiuntivi, plus incentivanti secondo il concetto che anche da questo tipo di esperienza si debba trarre il massimo. Ma se la tecnologia ha dato un contributo essenziale al cambiamento, secondo Davide Rosi, Ceo & General Manager di Bcd Travel Italy, non è l’unico stimolo. Secondo Rosi sarebbe meglio parlare di una “rivoluzione” prima di tutto sociale. «Le persone che fanno l’azienda in questi anni sono sicuramente molto cambiate e, di conseguenza, anche i business traveller» spiega Rosi. Baby Boomer e Millennial Employee portano in sé, con
Cosa cambia davvero Come si concretizza il cosiddetto bleisure? Secondo Rosi non si conclude soltanto nell’aggiunta di giorni di vacanza ai viaggi d’affari, da trascorrere magari con famiglia al seguito. «Ora è il viaggiatore a modificare ogni sua scelta e richiesta in funzione di obiettivi di gradimento e comfort complessivo del viaggio: non più hotel vicini all’aeroporto e al centro congressi, ma sistemazioni in centro città; non solo servizi strettamente necessari allo svolgimento dell’attività lavorativa, ma plus accessori che per certi versi rendono omogenei i criteri di scelta di viaggi dall’etichetta diversa. Ecco che le Tmc devono contemplare un approccio integrato, sicuramente una buona base da cui partire per far fronte ai bisogni del viaggiatore: ampliare un’offerta che sia in grado di spaziare agilmente tra business e leisure senza soluzione di continuità nella gestione non è valore aggiunto, ma elemento costitutivo. Non solo: le influenze devono essere reciproche per arrivare a legare aspetti tradizionalmente leisure alla trasferta di affari. Il tipo di salto richiesto alla Tmc è dunque forse più culturale che legato agli strumenti di cui essa dispone». In conclusione, secondo questa prospettiva il ruolo della tecnologia sarebbe più che altro operativo: «Gli strumenti sono tanti e diversificati, ma sono Neologismo che riassume sempre espresle parole business sione di un bisoe leisure, il “bleisure” gno – spesso di ha già destato l’attenzione tipo relazionale – nato da uno shift degli addetti ai lavori nel bagaglio culturale degli utenti. È il cambio di paradigma a giocare il ruolo da protagonista: le tecnologie sono applicazioni – per quanto estremamente potenti e innovative – dei nuovi assunti che interpretano lo stato emotivo e comportamentale dei singoli».
la propria entrata nell’organizzazione e la scalata alle posizioni di vertice, valori destinati a riaggiustare la rotta del sistema cultura aziendale. Consapevolezza, maturità, fiducia in se stessi (spinta fino alla sopravvalutazione), tendenza al multitasking e approccio partecipativo alla creazione di contenuti, energia e un buon equilibrio tra investimento sul lavoro e sulla vita fuori dall’ufficio, sguardo che travalica i confini nazionali, imprescindibilità del lavoro in team: i profili dei collaboratori delle nostre aziende sono sempre più sfaccettati. Proprio per questo motivo dobbiamo aver ben chiaro il tipo di individuo, con il carico aspirazionale e di obiettivi propri che lo contraddistingue, che impatta sulla riuscita finale del nostro lavoro. Le sue esigenze sono sempre più centrate sulla sua realizzazione personale in senso globale: non solo lavoro, ma anche il
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Flotte auto di Alessandro Rigatto
QUANDO LA COMPANY CAR È UN INCENTIVO
Jeep Renegade
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fleet manager ben lo sanno. E naturalmente anche i presidenti e gli amministratori delegati di aziende in cui l’auto è scelta direttamente dai vertici assoluti dell’impresa. Una company-car gradita al dipendente, o all’agente con mandato in esclusiva, può stimolare il sistema motivazionale dell’impiegato, del dirigente o del collaboratore, elevare la sua autostima e migliorare il rendimento professionale. Psicologia pura, perché può capitare che la vettura di servizio in uso permanente più gradita costi meno di un modello standard previsto per default. Anche per questo è bene conoscere gusti e inclinazioni dei partner professionali.
Un modello gradito può stimolare il meccanismo motivazionale del dipendente, elevare la sua autostima e migliorare anche il rendimento Certo, non per tutti sarà possibile ottenere la Maserati Ghibli Diesel o l’Audi Sq5 Tdi ma i fleet manager sanno bene come fare per non “affliggere” il dipendente con un’auto poco gratificante. O almeno dovrebbero saperlo. Nel caso, ecco qual-
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che spunto dedicato alle novità “cool” e accessibili al tempo stesso che ogni buon gestore di flotte dovrebbe proporre nella shopping-list destinata a chi ha diritto all’auto aziendale. Negli ultimi mesi sul mercato sono infatti
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apparsi modelli sfiziosi dal prezzo ragionevole, lanciati sia da Case generaliste sia dai cosiddetti “premium brand”. Auto che sono sulla bocca di tutti, per lo meno di tutti gli appassionati, che hanno canoni di noleggio contenuti e spese di gestione limitate, grazie anche ai bassi consumi dichiarati dai rispettivi costruttori. Andiamo a conoscere il poker di proposte scelte per voi da Turismo d’Affari nei segmenti di mercato più gettonati dai fleet manager. Fiat, non solo italiana A partire da 17.500 euro Fiat offre la 500 X, una comoda cinque porte realizzata con una cura sconosciuta ai precedenti modelli del Lingotto e fornita di un discreto bagagliaio. Una “tuttofare” che potrebbe riuscire gradita al manager con famiglia grazie all’immagine modaiola che la due volumi italiana si è creata nei primi mesi di commercializzazione. Il prezzo d’attacco riguarda la versione 1.6 E-Torq da 110 cavalli in allestimento Pop, quello base, mossa da un motore a benzina non brillantissimo (180 chilometri orari), né particolarmente economico (6,4 litri ogni cento chilometri). Per chi prevede di macinare tanti chilometri e per chi non può fare a meno del Diesel l’entry level è rappresentato dalla 1.6 Multijet da 120 cavalli (186 chilometri orari e 4,1 litri ogni cento chilometri), da 22.750 euro negli allestimenti Pop Star e Opening Edition, ma con 1.250 euro in più c’è la ben più ricca versione Business, studiata proprio per gli utenti professionali. Qui, per 24.000 euro, navigatore e sensori di parcheggio sono di serie assieme ad altre dotazioni che, acquistate singolarmente come optional delle varianti Pop Star e Cross costerebbero molto di più.
Fiat 500 X
Negli ultimi mesi sono apparsi modelli sfiziosi dal prezzo ragionevole, lanciati sia da case generaliste sia dai cosiddetti premium brand
Low (31.300 euro) e sulla Trailhawk, il cui sistema di trasmissione è ottimizzato per il fuoristrada più duro.
La sorella americana della 500 X si chiama Jeep Renegade ed è il primo modello che il marchio yankee ora proprietà di Fiat concepisce per il grande pubblico. La linea accattivante e la praticità degli interni, oltre ai consumi contenuti dei motori Diesel la rendono ben spendibile per motivare un collaboratore dai gusti spiccati. A 24.500 si colloca la 1.6 Multijet Longitude da 120 cavalli (178 chilometri orari, 4,6 litri ogni cento chilometri), con trazione solo anteriore, ma a 25.100 euro ci si toglie lo sfizio della Sport 4Wd a trazione integrale e con 27.300 euro si passa alla Longitude da 140 CV (182 chilometri orari, 5,1 litri ogni cento chilometri), sempre con quattro ruote motrici. Il cambio automatico a nove marce lo si trova invece sulla Limited Active Drive
Dal premium brand Ds La Ds5 ha da poco abbandonato il marchio Citroën, perché da quest’anno Ds è diventato un brand a se stante, il premium brand del gruppo francese Psa. Le aziende che hanno a che fare con il mondo transalpino non potranno non inserire in flotta l’ammiraglia, magari nelle versioni e nelle motorizzazioni più accessibili, come la 1.6 BlueHdi da 120 cavalli, che “apre” a 30.900 euro nell’allestimento Chic e che raggiunge i 35.200 euro nella versione Business, dotata di serie di interni pregiati, navigatore, sensori di parcheggio, retrovisori ripiegabili elettricamente oltre a tutti i dispositivi di sicurezza che correggono gli errori di guida, come il monitoraggio dell’angolo cieco dei retrovisori esterni, l’avviso abbandono involontario della corsia di
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Queste vetture hanno canoni di noleggio contenuti e spese di gestione limitate grazie anche ai bassi consumi
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Può capitare che la vettura di servizio in uso permanente più gradita costi meno di un modello standard previsto nelle policy
Renault Espace
marcia, l’assistenza alla partenza in salita, solo per citarne alcuni. Con 191 chilometri orari e un consumo dichiarato di soli 3,9 litri ogni 100 chilometri la Ds5 da 120 cavalli rappresenta una scelta di stile che non mette in difficoltà il budget. Per chi non potesse fare a meno del cambio automatico c’è solo una possibilità: scegliere la 2.0 BlueHdi da 180 cavalli, che lo adotta di serie. Si parte da 35.400 euro per l’allestimento Chic per salire ai 39.700 euro della Business. Renault di quinta generazione Dopo aver inventato la monovolume all’europea, Renault ha da poco creato la quinta generazione della Espace, che scende a compromessi con formato e capacità di carico. La novità francese è infatti una cinque posti (in origine era una sette posti) con ragguardevole altezza da terra, anche se il profilo ricorda molto le progenitrici, complici anche le generose dimensioni (486 centimetri di lunghezza e 189 centimetri di larghezza). Una sorta di crossover stradale che fa dimenticare l’idea di monovolume, un po’ stantia oggi. Per l’impiego professionale la scelta del motore non può che cadere sul 1.6 dCi: 131 cavalli con il cambio manuale (191 chilometri orari, 4,5 litri ogni cento chilometri) o 160 cavalli con la doppia frizione (ma senza pedale della frizione!) a sei marce che promette 202 chilometri orari e 4,7 litri
ogni cento chilometri. Il listino apre rispettivamente a 32.900 euro e 38.200 euro: non pochi, ma la dotazione di serie è molto ricca e comprende regolatorelimitatore di velocità, navigatore, retrocamera, retrovisori ripiegabili elettricamente su tutta la gamma. Mercedes, design affascinante Infine ecco una Mercedes-Benz, marchio che gratificherebbe qualsiasi manager. La scelta più azzeccata per colpire favorevolmente l’ego e il sistema motivazionale del dipendente potrebbe essere la Cla Shooting Brake, una station-wagon filante come
Mercedes-Benz Cla Shooting Brake
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una coupé dotata di un vano bagagli molto capiente (495 dmc con il divano posteriore eretto). A 31.390 euro si potrebbe far accomodare l’impiegato “beneficiato” al volante della Cla180 a benzina (210 chilometri orari, 5,5 litri ogni cento chilometri), ma per ridurre l’entità delle note spese durante le trasferte e gratificare fino in fondo il collaboratore si potrebbe pensare alla Cla Shooting Brake 200 Cdi Automatic in allestimento Sport, che ha di serie navigatore, cruise control e Bluetooth e costa 39.254 euro. Tocca i 215 chilometri orari e si accontenta di 3,9 litri di gasolio ogni cento km. Non male.
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Ferrovie di Ferdinando Farba
LA STAGIONE DELLE NOVITÀ
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allo scorso giugno sono entrati in circolazione i nuovi Frecciarossa 1000 con otto collegamenti giornalieri no-stop tra Roma e Milano; sette di questi hanno come partenza o destinazione Torino, quattro, invece, Napoli. I collegamenti con questo treno aumenteranno in progress secondo il piano di consegne da parte delle case costruttrici, Ansaldo Breda e Bombardier, e ciò consentirà in futuro l’utilizzo anche su altre rotte. A giugno sono già stati consegnati a Trenitalia i primi sei Frecciarossa 1000
Oggi il Frecciarossa 1000 può fare “solo” trecento chilometri orari ma in futuro, dopo lʼupgrading della rete, saranno possibili velocità più elevate ed entro dicembre, con l’avvio dell’orario invernale, i treni consegnati saliranno a venti. L’intera commessa verrà completata nei primi mesi del 2017.
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Veloce e interoperabile Il Frecciarossa 1000 è stato progettato per una velocità massima di quattrocento chilometri orari e una commerciale di 360, ma al momento può correre “solo” sino a trecento. In futuro saranno possibili velocità più elevate ma il loro raggiungimento è in funzione di un upgrading della rete, previsto da dicembre 2015 se il nodo av di Firenze sarà stato nel frattempo ultimato. In tal caso, il tempo di un Milano-Roma no stop potrebbe scendere a due ore e 45 minuti. Sul Frecciarossa
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Orari e tempi del Frecciarossa 1000 Direzione Sud-Nord • da Napoli Centrale per Roma Termini, Milano Centrale, Torino Porta Susa e Torino Porta Nuova ore 6.40 e 9.40 • da Roma Termini per Milano Centrale, Torino Porta Susa e Torino Porta Nuova ore 6.00, 8.00, 11.00 e 17.00 Direzione Nord-Sud
• da Torino Porta Nuova e Porta Susa per Milano Centrale, Roma Termini e Napoli Centrale ore 11.50, 15.45 e 17.45 • da Milano Centrale per Roma Termini ore 13.00 e 17.00; ore 18.00 e 19.00 sino a Napoli Centrale
Direzione Nord Est-Nord Ovest Milano Centrale per Torino Porta Susa e Torino Porta Nuova ore 8.55, 10.55,13.55 e 19.59
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Tempi medi di percorrenza Milano-Roma 2 ore 55 minuti Milano-Napoli 4 ore 15 minuti Milano-Torino 1 ora 10 minuti Torino-Roma 4 ore 10 minuti Torino-Napoli 5 ore 30 minuti elaborazione F. Farba su dati Trenitalia
Sono già operativi i primi Frecciarossa 1000, i biglietti Italia-Svizzera diventano ticketless e stanno prendendo il via gli studi per privatizzare Fs
Il Frecciarossa 1000 è fornito del più evoluto sistema tecnologico di controllo della marcia del treno, l’Ertms/Etcs, che scongiura la possibilità di errore umano
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1000 sono stati investiti 1,6 miliardi di euro rendendo il treno completamente interoperabile per viaggiare anche sulle principali reti estere, una volta ottenuta l’omologazione dai loro gestori. Sicuro ed ecologico Il Frecciarossa 1000 è fornito del più evoluto sistema tecnologico di controllo della marcia del treno, l’Ertms/Etcs, che elimina la possibilità di errore umano, monitora istante per istante il viaggio e interviene in automatico in caso di necessità. Le sue apparecchiature trasmettono ogni informazione utile al personale di bordo e alle sale operative a terra, assicurando la massima sicurezza anche su reti estere in quanto sono conformi allo standard comune di riferimento per le reti Ue. Il Frecciarossa 1000 è il primo treno av al mondo ad avere ottenuto la certificazione di impatto ambientale (Epd), perché riesce a contenere in 28 grammi l’emissione di anidride carbonica a passeggero/chilometro. Prestazioni di eccellenza
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La complessità degli studi è dimostrata non solo dal fatto che il Gruppo Fs ha dieci società di rilevanza strategica, ma anche dall’articolazione del trasporto passeggeri e, limitandoci solo a questo, Rfi gestore di rete dovrebbe rimanere al cento per cento in mano pubblica mentre su Trenitalia si distinguerà tra “servizi universali” richiesti e finanziati dallo Stato per interesse pubblico e “servizi a mercato”, gestiti con orientamento al profitto. Sono questi ultimi, costituiti in prevalenza dalle Frecce, a costituire i settori più redditizi e dunque più interessanti per una privatizzazione.
anche in fatto di abbattimento dei livelli di rumorosità, riduzione delle vibrazioni, scelta dei materiali: riciclabili per più del novanta per cento e rinnovabili per il 97. L’offerta di bordo Frecciarossa 1000 offre 455 posti su otto carrozze, contraddistinte dal design di Bertone, e la scelta tra quattro diversi livelli di servizio (Executive, Business, Premium e Standard), una sala meeting in Executive e la possibilità di optare per posti con disposizione vis-à-vis in Business, Premium e Standard. Ogni dettaglio è stato curato per consentire adeguata fruibilità di tutti gli spazi, ampiezza dei corridoi, sedili ergonomici, insonorizzazione acustica, luci a led, cli-
matizzazione ambientale, accessibilità di persone a ridotta mobilità, monitor di bordo, prese di corrente per pc, connessione wi-fi. e vibrazioni pressoché inesistenti grazie alle particolari sospensioni di cui sono dotati i carrelli. Verso la privatizzazione Ferrovie dello Stato Italiane ha formalizzato l’incarico a McKinsey & Company, capofila in associazione d’impresa con altre due grosse società, come advisor industriali per il processo di privatizzazione di Fs. L’obiettivo è l’analisi delle società del Gruppo per individuare quali far restare sotto controllo pubblico e quali possono essere cedute ai privati con possibile debutto in Borsa entro il 2017.
Tgv dedicato a Expo 2015 a Milano Porta Garibaldi
Biglietto elettronico Italia-Svizzera È disponibile in modalità ticketless l’acquisto di biglietti Eurocity da e per la Svizzera grazie alle nuove funzionalità introdotte sui sistemi di vendita Trenitalia per i viaggi internazionali. La facilitazione riguarda le trenta corse di treni Eurocity, sia di Trenitalia sia delle Ferrovie Svizzere, che collegano ogni giorno Milano a Zurigo, Berna, Basilea e Ginevra attraverso le linee del Gottardo e del Sempione. Sarà dunque possibile fare l’operazione con pochi click senza dover stampare il biglietto alle macchine self service di stazione. Per accedere al treno è infatti sufficiente fornire il codice di prenotazione (Pnr) al personale di bordo e prima della partenza il cliente può cambiare gratuitamente la propria prenotazione per modificare la data o l’ora del viaggio. La funzione è disponibile per le principali offerte commerciali sia per viaggi individuali che di gruppo.
Sarà in circolazione sino al prossimo 31 ottobre il Tgv Milano-Parigi con la livrea creata ad hoc per Expo 2015. L’iniziativa rientra nell’intesa tra Sncf Voyages, la Francia e i Comuni di Torino e Milano durante il periodo dell’Expo. Il direttore di Sncf Voyages per l’Europa, Jean Yves Leclercq, ha approfittato dell’occasione per fornire le cifre sul Tgv Parigi-Milano, che nel 2014 ha trasportato duecentomila viaggiatori, con un incremento del 6,6 per cento. Di questi, il cinquanta per cento è italiano, il 28 francese e il 22 di altre nazionalità. La livrea di Expo 2015 è stata inserita sia sulle fiancate sia all’interno della carrozza bar, con design curato dall’agenzia francese Saguez & Partners.
Il Tgv Milano-Parigi con la livrea creata ad hoc per Expo 2015 sarà in circolazione sino al prossimo 31 ottobre
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ATTENTI
A BONUS E CAMBIO BIGLIETTI Soprattutto per i business traveller, i più assidui ospiti dei treni alta velocità di Trenitalia e Italo, reclami e richieste di rimborso hanno un peso importante nei costi totali di viaggio
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renitalia è spesso oggetto di reclami per i bonus di rimborso per i ritardi e per l’eccessivo importo delle sanzioni a carico di viaggiatori sprovvisti di biglietto o con biglietto non valido. Chiariamo insieme i punti che più si prestano a malintesi. Il bonus È attualmente del 25 per cento per ritardi fra sessanta e 119 minuti e del cinquanta per cento per ritardi di almeno 120 minuti. È previsto che in futuro possa essere applicato “per ritardi di soli trenta minuti, con diritto di abbreviazione da venti a tre giorni dei tempi di erogazione” come scrive Trenitalia. Esso riguarderà come sempre i treni a lunga percorrenza (non i regionali) “con una maggiore flessibilità nella determinazione del ritardo”, e l’introduzione di un “biglietto globale” per viaggi compiuti con due o più treni per consentire il calcolo di bonus e indennizzo sull’importo dell’intero viaggio”.
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La mancanza di biglietto Viene sanzionata a bordo con una penalità di cinquanta euro se il saldo avviene entro tre giorni, in aggiunta al prezzo del biglietto che è sempre emesso a tariffa base.
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Se partite prima o dopo Verificate attentamente che tipo di biglietto avete acquistato. Un viaggiatore partito due ore prima senza cambiare biglietto è incorso in una sanzione di cinquanta euro – da saldare entro tre giorni – in quanto era in possesso di un biglietto a tariffa supereconomy che non consente modifiche e, pertanto, è stato considerato “senza biglietto”. Se invece si è in possesso di biglietto a tariffa economy si può fare una modifica prima della partenza pagando la differenza alla tariffa base (la più cara) e se questa è fatta a bordo treno si paga, in aggiunta, un supplemento di
otto euro. Ma attenzione, pagando questa differenza il nuovo biglietto riporta la dicitura “economy cambio biglietto” e dunque rimane economy e non diventa a tariffa base: pertanto, se salite su un treno diverso da quello regolarizzato, siete considerati di nuovo senza biglietto. Solo con la tariffa base si possono fare tutti i cambi desiderati prima della partenza e, se fatti in treno, si paga il citato supplemento di otto euro. La mancanza di biglietto è sanzionata a bordo con una penalità di cinquanta euro in aggiunta al prezzo della tariffa base Trenitalia
Come mai le sanzioni? Si parte dal principio che il viaggiatore deve salire a bordo munito di biglietto valido mentre i capitreno e i conduttori hanno la funzione di controllare i biglietti e non di emetterne di nuovi. È una tendenza diffusa ovunque in Europa e in Svizzera, per esempio, è stata introdotta nel dicembre di tre anni fa con l’immagine di Babbo Natale e lo slogan “nemmeno lui sale a bordo senza biglietto!”. Se lo facesse, anche l’anziano barbuto vestito di rosso pagherebbe cento franchi svizzeri (circa cento euro) di multa oltre al prezzo del biglietto. Se vi autodeclassate La regola che il biglietto vale per il solo giorno e treno prenotato si applica anche se vi “autodeclassate” viaggiando su un treno regionale. È un luogo comune pensare che siccome il biglietto di un Ic, Ec o di una Freccia costa di più dia diritto a salire anche su un treno che costa meno. Purtroppo da parecchi anni non è più così e in Lombardia, per esempio, il conduttore di Trenord non accetterà il biglietto di Trenitalia, che è società diversa, e se il viaggiatore dimostrerà la sua buona fede farà a bordo il nuovo biglietto col supplemento di otto euro mentre se farà contestazioni questi diventeranno cinquanta da saldare entro tre giorni. Se fate l’upgrading Se invece avete il biglietto per il treno regionale e volete salire su un treno di categoria superiore (upgrading) fate il nuovo biglietto prima di salire a bordo altrimenti sarete considerati sprovvisti di titolo di viaggio. Nei soli eventi di forza maggiore, riconosciuti come tali da Trenitalia, il biglietto può – caso per caso – essere acquistato a bordo con il supplemento di otto euro oppure senza, ma sempre alla tariffa base del nuovo treno. Occhio ai cambi, dunque!
Il viaggiatore deve salire munito di titolo valido; il personale ha il compito di controllare i biglietti, non di emetterne di nuovi
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Le condizioni di Italo Per i ritardi Ntv accorda un indennizzo del 25 per cento del prezzo del biglietto “al netto di eventuali servizi accessori” in caso di ritardi tra sessanta e 119 minuti e del cinquanta per cento oltre i 120 minuti. L’indennizzo consiste in un credito di importo da spendere per un viaggio futuro.
Da marzo il nuovo bonus Frecce Sui treni Frecciarossa, Frecciargento e Frecciabianca si applica dallo scorso primo marzo un bonus del 25 per cento per ritardi tra i trenta e i 59 minuti. Il bonus consiste in un voucher da spendere entro 12 mesi per l’acquisto di nuovi biglietti Trenitalia e non dà diritto a rimborsi o resti in denaro La nuova tariffa Flex Con la nuova tariffa Flex si ottiene il rimborso del cento per cento in caso di rinuncia se richiesto a una Casa Italo e offerta “extratime” per partire col primo treno utile successivo in caso si perda quello prenotato
Le tipologie di biglietti Indipendentemente dall’ambiente prenotato i biglietti sono emessi a tariffa low cost, economy e flex; quest’ultima è una novità che sostituisce – con più vantaggi per l’utente – la precedente tariffa “base”. Il biglietto low cost è il più economico e non consente cambi o cancellazioni. Salendo di prezzo la tariffa economy consente cambi illimitati sino alla partenza pagando, per ogni cambio, un’integrazione tariffaria del venti per cento. Le cancellazioni non sono invece ammesse. Con la tariffa flex sono possibili cambi illimitati e gratuiti sino alla partenza e in caso di rinuncia si applica una penale del venti per cento che può essere abbuonata chiedendo il rimborso presso una Casa Italo. Il rimborso, precisa Ntv, avviene con le stesse modalità di pagamento usate per l’acquisto: se ho pagato con carta di credito otterrò il riaccredito sulla carta e se ho pagato dal conto “Borsellino Italo” otterrò il riaccredito su detto conto e così via.
Con la nuova tariffa Flex si ottiene il rimborso del cento per cento in caso di rinuncia se richiesto a una Casa Italo
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Se si cambia treno Se si dispone di un biglietto non valido per il treno su cui si vuole viaggiare, il consiglio è di fare sempre le modifiche prima di partire rivolgendosi alla Casa Italo alla stazione di partenza. Se il biglietto viene invece regolarizzato in treno, l’Offerta Bordo prevede la richiesta di disponibilità del posto al personale Ntv al binario di partenza e il saldo a bordo a tariffa Flex maggiorata del 15 per cento. Ciò vale per chi è senza biglietto o con un biglietto low cost non valido per il treno. Anche il biglietto economy è soggetto alla medesima procedura, con la differenza che anziché pagare l’integrazione del venti per cento, si pagherà quella sino alla tariffa Flex maggiorata del 15 per cento. Chi invece ha già una tariffa Flex e perde il treno ha un’ora di tempo grazie all’offerta “extratime” per prenotare il primo treno utile successivo. È dunque meglio munirsi di biglietto valido prima di partire.
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Cavalieri del Turismo di Tommaso Crociera
SORRENTO, AVANTI TUTTA! Da sinistra: Michele Savarese, presidente Federalberghi Giovani Albergatori Sorrentini; Vincenzo Falcone, General Manager, “St. Regis Hotel Rome”; Giuseppe Cuomo, Sindaco di Sorrento; Nino Vermicelli, Presidente AICT; Giuseppe De Martino, General Manager “Sheraton Eur Roma”. In piedi Antonino Scarpato, Rappresentante Maître Hotel
L
o scorso aprile, presso la sala consiliare del Comune di Sorrento, si è svolto un convegno organizzato dall’Associazione italiana Cavalieri del Turismo, in collaborazione con il Comune di Sorrento, dal titolo “Evoluzione del turismo a Sorrento nell’industria alberghiera”. L’evento, fortemente voluto dal presidente dell’associazione, nonché direttore pr di Ediman, Nino Vermicelli, si è articolato in particolare attraverso gli interventi – fra i tanti relatori convenuti – di Giuseppe Cuomo, sindaco di Sorrento; Vincenzo Falcone, direttore generale del St. Regis di Roma; Giuseppe De Martino, direttore generale dello Sheraton di Roma; Claudio Linda, già capo di
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L’evoluzione del turismo sorrentino al centro di un convegno organizzato dall’associazione. Positivi i segnali di un’economia che appare anticiclica Gabinetto del ministero dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo e Michele Savarese, presidente Federalberghi Giovani Albergatori Sorrentini. Pluripremiata nel 2014 e nel 2015 da Trivago – uno dei più celebri motori di ricerca di hotel, B&B, ostelli e altri tipi di strutture, che
raccoglie inoltre le opinioni dei clienti su destinazioni, alberghi e attrazioni turistiche –, Sorrento sta vivendo un trend turistico e congressuale molto positivo, «che assume ancora maggiore rilevanza – ha commentato il Sindaco Cuomo – se si considera che non sono poche le realtà turistiche della nostra regione
e dell’intero territorio nazionale che in questi anni hanno accusato più o meno significative flessioni nonché più o meno allarmanti sintomi di criticità». L’Associazione Internazionale Cavalieri del Turismo è un’associazione non profit di alto valore culturale e sociale, formata da operatori esperti nei vari settori del comparto turistico. Compongono il sodalizio anche stimati professionisti con specifici e particolari interessi nei confronti del settore turistico, che si prefiggono di operare nelle rispettive professionalità contribuendo allo sviluppo del turismo dando il proprio contributo di esperienza, di idee, di iniziative con la creatività personale.
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Lisbona Convention Bureau
di Sabrina Piacenza
VISTA SULLʼOCEANO
Una capitale moderna e proiettata al futuro, una città ricca di storia e di cultura ma anche di attrazioni e possibilità di svago: Lisbona 2.0 è perfetta per il businessman esigente
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ffacciata sull’oceano Atlantico, è una città dal fascino malinconico ma con un’intensa vita notturna, un carattere popolare ma al tempo stesso internazionale e cosmopolita. Qui secoli di influenze culturali si mescolano con le più moderne tendenze e stili di vita. Lisbona è oggi una delle capitali più dinamiche e briose del Vecchio Continente. Con i suoi mille anni di storia ospita monumenti di grande importanza che riflettono alcuni dei momenti fondamentali della storia della nazione. Capitale imperiale, Lisbona raggiunse l’apice della sua ricchezza nell’epoca delle scoperte geografiche, garantendosi un patrimonio inestimabile di rara bellezza.
L’acqua è da sempre il motore della città, l’elemento attorno al quale si sono sviluppati fin dall’antichità la storia di un popolo e il suo prestigio, dovuto ai commerci marittimi sino agli anni più recenti, come nel 1998 quando per l’Esposizione Universale fu
recuperato il riverfront, oggi una delle aree più interessanti del tessuto urbano. Il Park of Nations, che comprende proprio l’area in cui si tenne l’Expo 1998, ha unito la città con il fiume sfruttando alla perfezione un vasto fronte, con una
L’acqua è da sempre il motore della città, l’elemento attorno al quale si sono sviluppati fin dall’antichità la storia di un popolo e il suo prestigio
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magnifica vista sull’altra sponda e il ponte Vasco da Gama, il più lungo d’Europa. Il Bairro Alto è uno dei quartieri più paradigmatici, simbolo del modo d’essere di questa città. Tipico e popolare, è una delle zone più alternative di Lisbona capace di unire shopping e cultura in un mix di grande vitalità e dinamismo. Qui si possono trovare laboratori di prodotti tradizionali per acquisti dal sapore antico, per esempio i vari Retrosarias
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La capitale portoghese negli ultimi anni è cambiata molto; oggi è una destinazione privilegiata per il segmento business
con scatole e cassetti colmi di bottoni, nastri e pizzi, ma la tradizione si esprime in molte altre lavorazioni come i famosissimi azulejos, le tipiche piastrelle blu e bianche decorate a mano, presenti in numerosi edifici della città. OSPITALITÀ E DOLCE VITA LUSITANA La capitale portoghese negli ultimi anni è cambiata molto, oggi è una destinazione privilegiata per il segmento business: centri congressi nel verde, golf d’autore sull’oceano, vecchie fabbriche trasformate in sale concerti e ristoranti, ex aree portuali diventate quartieri bene, banche nazionali oggi musei e numerose nuovissime strutture alberghiere d’eccellenza. Lisbona può, infatti, contare sulla presenza di hotel paragonabili a quelli delle altre città europee, come il Fontana Park Hotel, oggi convertito in Double Tree by Hilton, che proprio con questa operazione ha riconfermato il proprio interesse per il Portogallo. Situato in una posizione strategica, a soli 15 minuti dall’aeroporto, l’hotel ospita 139 stanze, nove sale meeting e
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I businessman scelgono volentieri Lisbona come metà lavorativa anche per gli ottimi collegamenti aerei con le principali città europee
due ristoranti. Anche il Lisbon Marriott Hotel ha riaperto i battenti dopo un complesso intervento di ristrutturazione che ha interessato le duecento stanze e ha consentito di dar vita a una struttura dal design elegante e raffinato, distribuita attorno a una lobby che co-
stituisce un nuovo fulcro per la città, uno spazio nel quale lavorare, rilassarsi o vivere nuove esperienze. L’InterContinental Lisbon, ha riaperto quest’anno con circa trecento stanze e sedici suite ospitate in un’atmosfera accogliente nel quale poter apprezzare
anche la tipica cucina portoghese, mentre tra le altre nuove aperture vanno segnalate l’Hotel Valverde, il Porto Bay Liberdade, l’H10 Duque de Loulé, lo Skyna Hotel e il Pousada de Lisboa. Una ricca offerta di soluzioni per soddisfare qualsiasi esigenza di ospitalità cui si affiancano programmi e attività di supporto che possono coinvolgere l’uomo d’affari sotto ogni aspetto. Per i ricercati momenti di svago si può scegliere di assaporare un freschissimo cocktail nei numerosi locali che animano la movida lusitana, come un aperitivo vista Tago o un wine bar con arredi retrò, oppure cenare in compagnia del fado, cioè ascoltando la musica e le voci vibranti dei cantanti tradizionali portoghesi. I businessman la scelgono volentieri come metà lavorativa per tutto questo ma anche per gli ottimi collegamenti aerei con le principali città europee, per la vicinanza dell’aeroporto al centro città e per gli ottimi servizi transfer presenti. A Indirizzo a fine rivista
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Worldwide di Giovanni Fassola
NON SOLO GRANCHI «L’unico difetto di San Francisco è che non vorresti partire mai». Lo diceva Rudyard Kipling. È così anche oggi. Merito di una città che da sempre fa della qualità della vita, anche lavorativa, uno dei suoi must
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l Golden Gate? La Silicon Valley? Alcatraz? Forse qualche anno fa, ma ormai il motivo determinante che spinge oltre il quaranta per cento dei visitatori di San Francisco sulle rive della celebra baia ha a che fare con il cibo e con i suoi celebri chef. Lo scorso anno, per esempio, sono stati i lettori del famoso magazinefoodand-travel Saveur a eleggere Frisco la prima destinazione culinaria degli Stati Uniti. Stessa cosa per i recensori di TripAdvisor, che la città di Berkley l’hanno messa al terzo posto, mentre la guida Michelin non ha lesinato le stelle: addirittura una quarantina i ristoranti cittadini degni di essere menzionati, capeggiati dai quattro capaci di arrivare all’empireo delle 3-stelle Michelin. Tutto grazie a un
azzeccato mix di proposte gastronomiche che vanno dai cibi ecosostenibili preparati con prodotti locali agli street food di alta qualità, passando per la cucina etnica e gli ormai celebri farmer’s market.
Shopping per tutti i gusti Le due zone principali per fare gli acquisti sono Union Square e Fisherman’s Wharf. Nella prima, i centri commerciali più gettonati sono il Westfield San Francisco Centre – al 865 Market Street – con più di quattrocento negozi, compresi gli eleganti grandi magazzini Bloomingdale’s e Nordstrom. Sempre a Union Square, c’è anche il famoso Macy’s. A Fisherman’s Wharf , invece, gli indirizzi giusti sono Pier 39 e Ghirardelli Square, originariamente sede di una delle manifatture artigianali di cioccolato più antiche degli Stati Uniti e oggi complesso di negozi e ristoranti dove è possibile visitare l’antica fabbrica. Altro luogo da non perdere, i negozi di Chinatown, aperti tutti i giorni fino a sera inoltrata.
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Spesa al mercato Eh sì, perché nella scelta di lettori e critici non poco hanno contribuito proprio questi mercati locali, divenuti luogo d’incontro tra gli chef blasonati in cerca degli
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ingredienti per i loro piatti, e la gente comune impegnata nella spesa quotidiana. In tutta la città, se ne contano novembre, sparsi in quasi tutti i quartieri: Soma, Yerba Buena, Financial District, HaightAshbury solo per citarne alcuni, anche se quello più celebre è sicuramente quello che si svolge il martedì, giovedì e sabato presso il Ferry Building (Embarcadero), in grado di ospitare più di ottanta produttori locali certificati. Non solo frutta e verdura, ma anche dolci artigianali, marmellate, conserve, formaggi, il tutto prodotto
Il San Francisco International Airport è stato votato “Miglior aeroporto del Nord America” nel 2012
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praticando un concetto molto caro ai californiani: ecosostenibilità. Grande attenzione all’educazione alimentare del consumatore, che viene guidato all’acquisto e all’utilizzo dei giusti prodotti per ogni stagione attraverso dei veri e propri educational program, che si svolgono ogni sabato, i cui protagonisti sono produttori locali e chef blasonati che preparano piatti prelibati utilizzando ingredienti a chilometro zero. Ma il titolo di Everybody’s Favorite City, attribuitole in passato dai lettori di Condé Nast Traveller, San Francisco se lo è guadagnato non solo con le proposte gastronomiche. Dall’arte alla creatività, dal business alla sostenibilità, tutto concorre a fare della città californiana il paradiso del vivere bene. Per averne un’idea basta fare una passeggiata o,
Clima: generalmente temperato, la temperatura scende raramente sotto i 5° e non supera quasi mai i 25°. I mesi piovosi vanno da novembre a marzo con una punta fredda in dicembre e gennaio. Lingua: all’inglese si affianca lo spagnolo, seconda lingua ufficiale in alcune zone della California meridionale. Mance: nei ristoranti, nei bar, in taxi si usa lasciare una mancia di almeno il 15 per cento sul conto totale. Qualche volta è già inclusa nel conto sotto la voce: 15% service o gratutiy. Per arrivare: dall’Italia non esistono voli diretti, è necessario quindi fare almeno uno scalo presso un hub europeo o americano. Il San Francisco International Airport è stato votato “Miglior aeroporto del Nord America” nel 2012 per l’eccellenza dei suoi servizi aeroportuali, i suoi sistemi di trasporto, il rispetto per l’ambiente, il risparmio energetico (www.flysfo.com). Trasporti: La San Francisco Municipal Railway, chiamata Muni, comprende autobus, filobus (F line), cable car e il sistema locale di metropolitana. Il Muni passport permette di utilizzare tutti i mezzi di trasporto urbano, incluso i cable car (www. sfmta.com). Visto: il Visa Waiver Program consente ai cittadini di alcuni Paesi, tra i quali l’Italia, di recarsi negli Stati Uniti per turismo o affari per un periodo non superiore ai novanta giorni senza dover ottenere un visto, sempre che abbiano tutti i requisiti necessari per partecipare al programma (http://italian.italy.usembassy.gov/visti/ esta.html). Indirizzi utili: San Francisco Travel Association – Italy c/o Master Consulting (tel. 06.42011376; www.mastercons.it; www. onlyinsanfrancisco.com; www.sanfrancisco.travel/it).
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SF con le app
Dove mangiare
Sono centinaia le applicazioni sviluppate per aiutare i visitatori durante il loro soggiorno in città: dalla ricerca di ristoranti alla moda, alla localizzazione del bancomat più vicino. Per avere a disposizione una selezione delle trenta applicazioni più utili in materia di viaggi, basta cliccare su www.sanfrancisco. travel/best-sanfrancisco-travelapps e trovare la chiave per districarsi all’interno delle categorie.
Anche se San Francisco ospita il più antico ristorante italiano degli Usa, Fior d’Italia (www.fior.com), la fama recente della città in ambito culinario si deve piuttosto agli chef di grido, come dimostra il fatto che nel 2015 la guida Michelin ha assegnato ben tre stelle a due ristoranti come Benu (www.benusf.com) e Saison (www.saisonsf.com). Meno celebre, ma da provare per un tipico brunch della tradizione americana il Rose’s Cafè (www.rosescafesf.com), specializzato in eggs benedicte. Panorama su tutto lo skyline della baia, invece, dalla terrazza di Scoma’s a Sausalito (www. scomassausalito.com), con cucina rigorosamente di pesce. Altra vista spettacolare, a Cliff House (www.cliffhouse.com), con granchi in tutte le salse e vista mozzafiato sull’oceano, mentre un classico bistrot per appassionati di hamburger si trova su California Street, il Bistro SF Grill (www. bistrosfgrill.com).
Sono centinaia le applicazioni sviluppate per i viaggiatori. Ampia selezione su www.sanfrancisco. travel/best-san-francisco-travel-apps
ancora meglio, salire a bordo degli storici tram-funicolari, i Cable Car (www.sfcablecar.com), andando alla scoperta dei suoi diversi quartieri. In giro per la città A Pacific Heights, per esempio, nella zona residenziale abbarbicata sulle colline, ci sono le più belle case vittoriane di fine Ottocento in legno, ricche di fregi e coloratissime. Ad Upper Haight, invece, ancora echeggiano le atmosfere hippy di fine
Dove dormire A San Francisco sono presenti tutte le più grandi catene internazionali. Per chi cerca invece qualcosa al di fuori dei giri più battuti, l’Argonaut è un boutique hotel in stile marinaro-chic, ricavato da uno storico palazzo del 1907. Si trova proprio sul Fisherman’s Wharf, con vista sul Golden Gate Bridge e Alcatraz, e le camere si affacciano sull’oceano (www.argonauthotel. com). Stessa zona per il Radisson che dopo la ristrutturazione, da maggio 2015 si chiama Hotel Zephir (www.hotelzephyrsf. com). Bisogna andare dalle parti di Union Square, invece, per l’Handlery Union Square Hotel: centralissimo e ottimo punto di partenza per vivere la città (www. handlery.com).
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Dallʼarte alla creatività, dal business alla sostenibilità, tutto concorre a fare della città californiana il paradiso del vivere bene
anni Sessanta, mentre l’autentico spirito green che pervade la città si realizza alla perfezione nei musei che si confondono nei parchi, nei giardini e nei moli affacciati sull’oceano. La novità della stagione? L’apertura, appena avvenuta, dell’Exploratorium al Pier 15/17, sullo storico imbarcadero (www. exploratorium.edu). Fondato nella downtown da Frank Oppenheimer nel 1969 all’interno del Palace of Fine Arts, è stato il primo Science Center del mondo. Che in questa nuova sede trova ampi spazi e una posizione spettacolare: quasi quattro ettari di strutture avveniristiche dedicate alla scienza, con sei gallerie interattive, ognuna riservata a un’area di esplorazione scientifica, che ne fanno il leader globale dell’apprendimento informale. Da non perdere la vista sulla città e sulla baia dal Bay Observatory, tutto vetro e acciaio, e l’Exploratorium After Dark, serate a base di cocktail e conversazioni sull’arte e sulla scienza. Per finire, poi, niente di meglio che una sosta al Fisherman’s Wharf: Jefferson Street, movimentata e rumorosa, i chioschi con pentoloni fumanti di granchio Dungeness, i pescherecci ancorati, la storiche fabbriche di mattoni rossi e, sullo sfondo, il Golden Gate Bridge e “The Rock”, l’isola di Alcatraz. Insomma, benvenuti a San Francisco. luglio
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In cucina: innovazione e non solo Sono legati alla tradizione stelle e strisce i piatti storici della città. Come il Joe’s Special, risalente addirittura al 1932, quando nel locale New Joe’s lo chef disse al leader di un gruppo musicale, dopo uno show finito a tarda notte, che non era rimasto niente eccetto cipolle, spinaci, funghi, macinato e uova. L’Hangtown Fry, invece, deve la sua origine mitica addirittura all’età della corsa all’oro, quando ingredienti rari come uova strapazzate, ostriche e pancetta non erano così facili da reperire. It’s It, l’altra delizia di San Francisco (è una pallina di gelato alla vaniglia, ricoperta da uno strato di cioccolato, in mezzo a due biscotti di farina d’avena, ndr) ha debuttato nel 1928 nel famoso parco divertimenti di George Whitney, Playland at the Beach. Ma altri cibi hanno avuto origine qui: l’Irish Coffee, il Mai Tai, i biscotti della fortuna, il sedano alla Victor, il granchio Louis, il Popsicle, il ghiacciolo per antonomasia.
A Pacific Heights, nella zona residenziale abbarbicata sulle colline, ci sono le più belle case vittoriane di fine Ottocento in legno
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NOMINE
a cura della redazione
HÔTELLERIE
Come risparmiare sugli hotel Ventinove miliardi di dollari: è la cifra alla quale ammonterebbero i risparmi su base annua a livello mondiale per il settore dei viaggi d’affari ottimizzando il processo di hotel procurement. Secondo lo studio recentemente pubblicato dal global solutions provider Hrs Corporate, un portafoglio ottimizzato di hotel porta in media a una riduzione dei costi annui di circa il nove per cento. Di questi, il 6,8 per cento è rappresentato dai costi diretti e il 2,2 per cento da quelli indiretti. Secondo quanto diffuso dalla Global Business Travel Association, la spesa mondiale per i viaggi d’affari nel 2014 è stata pari a circa 1.180 miliardi di dollari. Di questi, 320 miliardi sono stati spesi per i pernottamenti in hotel. Una cifra piuttosto alta, pari a circa il 27 per cento della spesa del totale dei viaggi. Ecco quindi – secondo la ricerca – che l’ottimizzazione del portafoglio hotel da parte dei travel manager rappresenta uno strumento utile a contenere i costi. INDAGINI
Le sei tribù di viaggiatori del futuro Entro il 2030 oltre 1,8 miliardi di persone viaggeranno fuori dai confini nazionali ogni anno, settecento milioni in più rispetto al totale dei viaggiatori di oggi. Le motivazioni che avranno, insieme ai comportamenti, saranno molto diversi da quelli attuali. Il report Future Traveller Tribes 2030, commissionato da Amadeus a Future Foundation, rivela le abitudini, i trend e i comportamenti d’acquisto del viaggiatore del futuro. Saranno sei le tribù pronte a viaggiare per il globo, ovvero cluster ben identificati da una visione e comportamenti condivisi. Si va dai Forzati del Viaggio, cui si contrappone il comportamento opposto dei Cacciatori di Gratificazioni, ai profili dei Puristi Culturali, ai Viaggiatori Etici, ai Fan della Semplicità fino agli Accumulatori di Esperienze Social. Rispetto a una precedente rilevazione, sempre condotta da Amadeus, le tribù si sono affinate, aggiornate e aumentate di numero, visto che solo nel 2007 le Travellers Tribe erano Senior Dinamici e Pendolari Cosmopoliti, Clan Globali e Top Manager.
Fabio Lazzerini e Antonio Preiti nel cda di Enit Il general manager di Emirates Italia Fabio Lazzerini e il presidente di Sociometrica Antonio Preiti entrano a far parte del cda di Enit, il cui neopresidente è Evelina Christillin. I due decreti di nomina, il primo su indicazione di Federturismo, il secondo indicato dalle Regioni, sono stati firmati dal ministro dei Beni culturali e Turismo Dario Franceschini come ultimo atto del processo di riorganizzazione dell’agenzia per il turismo. «L’Agenzia nazionale del turismo italiano – ha dichiarato il titolare del dicastero – può finalmente operare nella promozione internazionale del Paese. L’Italia ha ora uno strumento snello, efficiente ed efficace in grado di affrontare le grandi sfide e cogliere le enormi opportunità rappresentate dalla crescita esponenziale del turismo internazionale». Lazzerini, prima di ricoprire il ruolo di manager per l’Italia di Emirates, è stato amministratore delegato e direttore generale di Amadeus Italia. Lazzerini è anche docente di gestione del turismo e condirettore dell’Aviation Mba all’Università Luiss Guido Carli di Roma. Antonio Preiti è stato, fra i vari incarichi, direttore generale dell’Agenzia per il Turismo di Firenze, consulente per la Presidenza del Consiglio sull’attrazione degli investimenti esteri nel settore turistico, consulente del Ministero dell’Economia sulla programmazione degli investimenti pubblici nel turismo.
TRENORD
Il treno per Expo è vip per le aziende MilanoCard e Alessandro Rosso Group hanno lanciato una nuova iniziativa legata a Expo Milano 2015 : carrozze riservate nei treni di ultima generazione di Trenord per portare i gruppi aziendali in Expo. Il servizio permette di disporre di carrozze da 48 posti dedicate per il trasporto di gruppi aziendali in Expo completo di servizio di benvenuto con hostess all’ingresso, possibilità di welcome drink e di allestimenti personalizzati. È disponibile sulla corsa in partenza dalla Stazione di Porta Garibaldi alle ore 9.32 con arrivo in Expo, senza fermate, in circa di quindici minuti. Disponibile anche la corsa del ritorno alle 22.15. I tempi di prenotazione sono di due settimane.
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MONDO
Record di arrivi italiani ad Abu Dhabi Il numero di arrivi di visitatori stranieri ad Abu Dhabi nei primi quattro mesi dell’anno è aumentato del venti per cento rispetto al 2014, con oltre un milione di ospiti nei 161 hotel e appartamenti dell’Emirato, secondo i dati rilasciati dall’Abu Dhabi Tourism & Culture Authority (Tca Abu Dhabi). L’Italia ha raggiunto in aprile la nona posizione a livello internazionale e la terza nella classifica europea dopo Gran Bretagna e Germania, con risultati record: 8.415 ospiti in hotel (+63 per cento rispetto allo stesso mese dello scorso anno) e 30.938 pernottamenti (+29 per cento). Nel periodo gennaio-aprile l’Italia ha visto un incremento degli ospiti in hotel del 22,73 per cento, raggiungendo quota 24.512, per un totale di 97.836 pernottamenti (+12 per cento) e una durata media del soggiorno pari a 3,99 notti. LAVORO
PREMI
Manager flessibili, ma non gli italiani Secondo l’ultima ricerca svolta da Regus, il principale fornitore di spazi flessibili, che ha intervistato più di 44mila uomini d›affari in più di cento Paesi, la maggioranza delle persone a livello globale (72 per cento) ritiene che il management delle imprese è favorevole al lavoro flessibile. Il dato relativo all›Italia segnala invece ancora delle difficoltà a comprendere e ad adeguarsi a questo cambiamento, registrando un interessante (ma modesto, rispetto al dato mondiale) 58 per cento di manager che sostengono questa modalità di lavoro svolto lontano dall›ufficio tradizionale, in modo agile e flessibile. Tuttavia, il 75 per cento degli intervistati a livello internazionale e l›ottanta per cento degli italiani concordano sul fatto che è necessaria una formazione specifica per essere in grado di gestire con successo un team di persone che lavora da remoto. La collaborazione a stretto contatto è ancora fondamentale per l›82 per cento degli intervistati (80 per cento dato Italia): costoro ritengono che i manager dovrebbero parlare con i collaboratori che lavorano da remoto più volte alla settimana, mentre l›85 per cento (84 per cento in Italia) pensa che i lavoratori flessibili dovrebbero partecipare fisicamente almeno con frequenza mensile a riunioni con i loro manager di linea. MERCATO
Il digitale cresce nel travel Secondo l’Osservatorio Innovazione Digitale nel Turismo del Politecnico il mercato digitale del turismo per l’Italia nel 2014 si è attestato attorno agli 8,8 miliardi di euro, con un’incidenza del 18 per cento sul mercato complessivo, per un valore pari a 49,5 miliardi, che comprende la spesa sia incoming sia outgoing. Dai dati risulta che il 46 per cento della spesa digitale in ambito travel è generato da turismo domestico, in crescita dell’11 per cento rispetto al 2013; il 34 per cento dall’outgoing, in crescita del nove per cento e il rimanente venti per cento dall’incoming, in crescita del sei per cento. Per quanto riguarda la spesa turistica digitale complessiva, il 74 per cento è riconducibile ai trasporti, in crescita del dieci per cento rispetto al 2013, segue la spesa per strutture ricettive, con una quota del 14 per cento, in crescita del quattro per cento, e infine quella per pacchetti di viaggio, con una quota del 12 per cento, in crescita del dieci per cento. Continua inoltre a crescere l’incidenza del Mobile Commerce sulla spesa digitale: vale circa 340 milioni nel 2014, più quaranta per cento rispetto a un anno prima.
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Hrg premiata ai Pirelli Supplier Awards 2015
Impegno per l›innovazione, sostenibilità e livello di servizio: questi gli elementi che hanno permesso ad Hrg di aggiudicarsi il prestigioso Pirelli Supplier Award. Sono state nove le realtà selezionate da Pirelli, tra gli oltre 12mila fornitori mondiali e la chiave del successo di Hrg è stata la capacità dell›azienda di implementare un programma di viaggi globale integrato nei mercati strategici di Pirelli, introducendo al contempo prodotti di tecnologia specifici per tracciare le performance e ottimizzare la produttività. Claudio Miglio (nella foto mentre ritira il premio), amministratore delegato di Hrg, ha commentato: «Siamo incredibilmente orgogliosi di essere stati riconosciuti da Pirelli come uno dei loro migliori fornitori. Il nostro impegno verso il continuo miglioramento dimostra che siamo costantemente alla ricerca di modi innovativi per garantire ai nostri clienti un risparmio nel loro programma di viaggi. Continueremo a lavorare in stretto rapporto con Pirelli per aggiungere al programma nuovi mercati strategici e sviluppare la nostra piattaforma globale consolidata di reporting al fine di promuovere le efficienze e individuare ulteriori opportunità di risparmio».
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INDIRIZZI UTILI Alphabet Italia Fleet Management S.p.A. BMW Group Sede Legale Via Vincenzo Lamaro 51 20097 Roma (RM) Unità Locale Via dell’Unione Europea 4 20097 San Donato Milanese (MI) www.alphabet.com/it Numero Verde 800 591 591 servizio.clienti@alphabet.com
Carlson Wagonlit Travel Via A. Vespucci 2 20124 Milano Tel. 02 62 54 31 Fax 011 95 43 393 commerciale@carlsonwagonlit.it www.carlsonwagonlit.it
Cisalpina Tours C.so Moncenisio, 41 (S.S. 25) 10090 Rosta (TO) Tel. 011 95 43 333 info@cisalpinatours.it www.cisalpinatours.it
Lisboa Convention Bureau Rua do Arsenal 23 1100-038 Lisboa Tel: +351 210 312 700 abaltazar@visitlisboa.com www.visitlisboa.com
Sheraton Lake Como Hotel Via per Cernobbio 41A 22100 Como Tel. 031 5161 www.sheratonlakecomo.com
Yes Hotel Touring Rimini Viale Regina Margherita 82 47924 Miramare di Rimini (RN) Tel. 0541 37 30 05 – 0541 37 05 54 Fax 0541 37 05 50 touring@yeshotels.it
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