Turismo d'Affari - Lug Ago Set 2016

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TURISMO d’AFFARI Poste Italiane SpA - Sped. in abb. post. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/04 n.46) - Art. 1, comma 1, DCB Milano. In caso di mancato recapito si restituisca al mittente che si impegna a pagare la relativa tassa. Euro 4,20

Business Travel • Ospitalità • Tmc • Transportation

Numero 3 • luglio - agosto - settembre 2016

INCHIESTA

BREXIT, OR NOT?

NOLEGGIO A LUNGO TERMINE

LA FLOTTA DEI SOGNI

CORPORATE TRAVEL FORUM

ALTA VELOCITÀ FERROVIARIA

LE PRIORITÀ DEI VIAGGI D’AFFARI

NORD EUROPA PIÙ VICINO

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Sommario

n° 3 - 2016

4 / EDITORIALE 8 / COVER STORY La flotta dei sogni di Paola Olivari

14 / OBT L’Osservatorio che verrà di Giorgio Maggi

18 / CORPORATE TRAVEL FORUM HRS Tutte le priorità dei viaggi d’affari di Nicoletta Giraldi

22 / INCHIESTA Brexit, or not? di Michele Arrigoni

26 / TRAVEL MANAGER Comunicare i numeri di Michele Arrigoni

28 / AVIATION Ndc: le ancillary si comprano (anche) sui gds di Giorgio Maggi

32 / AEROPORTO DI CAGLIARI Business esclusivo in pista di Simona Zin

di Ferdinando Farba

48 / NEWS Reception

a cura della redazione

52 / CAR FLEET Il ritorno delle tre volumi

34 / NEWS Check in

di Alessandro Rigatto

a cura della redazione

38 / SECURITY Protezione dei dati e privacy: la Ue si rinnova di Giovanni Fassola

42 / LISBONA CONVENTION BUREAU Capitale d’Europa anche per il business di Sabrina Piacenza

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44 / FERROVIE Apre il Tunnel di base del San Gottardo

56 / BEST PRACTICE Bt, quando il problema è la tariffa di Nicoletta Giraldi

60 / NEWS Block notes

a cura della redazione

64 / INDIRIZZI 66 / COLOPHON

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Editoriale

MOTORI A PIENI GIRI PER TRAINARE L’ECONOMIA di Paola Olivari

I

n ripresa. Sia l’economia nazionale (che per passare da zero a cento chilometri orari rimane però su tempistiche bibliche) sia l’automotive, flotte aziendali in pole position, che invece scatta al verde e fa suo il record della pista. Metafore motoristiche a parte, questo il quadro emerso dalla recente presentazione dei dati sul mercato delle quattro ruote da parte di Aniasa, l’Associazione nazionale industria dell’autonoleggio e servizi automobilistici aderente a Confindustria. Non solamente l’auto, complice l’aumento delle trasferte sul territorio nazionale (a dirlo è l’ultima edizione del nostro Osservatorio Business Travel) si conferma il mezzo prediletto per gli spostamenti d’affari sul breve e medio raggio, ma tutto il mercato automobilistico dà positivi cenni di ripresa. Se la produzione industriale italiana ha registrato nel 2015 un incremento dell’1 per cento sul 2014, è da sottolineare come questo risultato sia dovuto soprattutto ad alcuni settori, in testa quello della fabbricazione di mezzi di trasporto, che ha visto un progresso del 16,8 per cento. Il 2015 è stato dunque l’anno della ripresa, con 1.575.000 nuove auto, un incremento del 15,7 per cento. E il primo quadrimestre del 2016 induce a un previsionale sull’anno di 1.780.000 vetture immatricolate, un aumento del 13 per cento sul 2015, vale a dire circa duecentomila auto in più. Secondo gli studi più accreditati, considerate in particolare le previsioni a livello economico e sociale, nel triennio 2016-2018 il nostro sarà un mercato caratterizzato prevalentemente da un incremento della domanda di sostituzione, nonché da un diverso orientamento per l’utilizzo dell’auto. La ripresa della rotazione delle flotte aziendali è stato il propulsore per il noleggio a lungo termine, che ha superato le 193mila unità. Le grandi aziende, dopo le riorganizzazioni operative e mesi di rinvii, hanno rinnovato e aumentato il proprio parco auto, riassegnando vetture più nuove e sicure ai propri dipendenti. Nel 2015 si è poi ricorso di meno alle estensioni contrattuali e al down-grading, con una sostanziale stabilizzazione delle car policy aziendali. Un quadro decisamente interessante per travel e car fleet manager, e per entrare nel dettaglio vi rimando così alla nostra cover story. Di respiro continentale, e non solo, la nostra inchiesta sul bt del dopo-Brexit così come l’articolo sulla protezione dei dati, altro argomento caldissimo in queste ore data la sua stretta correlazione con la sicurezza. Buona lettura! 6 06 TdA 3-16 Editoriale.indd 6

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Cover story di Paola Olivari

LA FLOTTA DEI SOGNI

Unʼauto su cinque è a noleggio. Numeri tutti positivi quelli che riguardano lʼautomotive azienzale in Italia, tali da fare auspicare un futuro roseo per il rilancio dellʼeconomia. E, di conseguenza, per il business travel 8 08-13 TdA 3-16 Cover Story.indd 8

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e, come raccontano i dati dell’Aniasa, l’Associazione nazionale industria dell’autonoleggio e servizi automobilistici aderente a Confindustria, i privati sono tornati a comprare automobili – ed è cosa nota come il settore automotive rappresenti un indicatore economico –, è il noleggio (ovvero l’aspetto che più tocca il fleet e travel manager aziendale ) che conferma di avere innestato una marcia particolare, rafforzando il ruolo strategico a supporto della mobilità aziendale (e turistica) del nostro Paese. Un immatricolato di 317mila unità, quasi il venti per cento del mercato autovetture, una clientela consolidata di 65mila aziende e 2.700 Pubblica amministrazione, 12mila contratti di noleggio al giorno per esigenze di breve termine, un fatturato di oltre 5,4 miliardi di euro: sono questi i numeri che riflettono un trend in ascesa, con graduale affermazione del concetto di utilizzo su quello di proprietà. Un andamento decisamente positivo è stato realizzato dagli acquisti per uso noleggio, un aumento nel totale generale targato 2015 del 17,9%. Si tratta di un risultato che supera in percentuale l’andamento del mercato complessivo e vede in crescita gli acquisti da parte delle aziende di noleggio a breve e a lungo termine (21,3% e 15,7%), salite di quota del totale immatricolato nazionale al 7,6% e al 12,2%. La ripresa della rotazione delle flotte aziendali e diffusione nel segmento dei professionisti e dei privati sono stati invece i propulsori per il noleggio a lungo termine, che ha superato le 193mila unità. Le grandi aziende, dopo le riorganizzazioni operative e mesi di rinvii, hanno provveduto a rinnovare o aumentare il proprio parco auto, riassegnando auto più nuove e ancora più sicure ai propri dipendenti. Nel 2015 si è ricorso di meno alle estensioni contrattuali e al down-grading, con una sostanziale stabilizzazione delle car policy aziendali.

Nel triennio 2016-2018 il nostro sarà un mercato caratterizzato da un incremento della domanda di sostituzione delle flotte e da un diverso orientamento per lʼutilizzo dellʼauto tecnologia digitale stia rivoluzionando la quotidianità e che la domanda di mobilità sarà diversificata e contingente alle esigenze e alla facilità d’uso», spiega Fabrizio Ruggiero presidente Aniasa. «La nuova offerta di servizi si è rafforzata anche nel noleggio a lungo termine, con l’obiettivo di dare risposta alle esigenze multiformi di mobilità di aziende e privati. Non solo il car sharing

Nuovi stili di vita, anche in azienda «Abbiamo visto come nell’arco di pochi anni si siano sviluppati nuovi stili di vita, la sharing economy non è più marginale, le inquietudini per i livelli di inquinamento sono sempre più pressanti. Siamo poi sempre più consapevoli di come la

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aziendale “classico”, ma anche la possibilità per dipendenti o collaboratori senza auto aziendale di averne una per le necessità private. E, ancora, la possibilità di cambiare tipologia dell’auto in relazione alle esigenze di mobilità o di trasporto ovvero di aumentare, o anche sospendere temporaneamente, il periodo di locazione scelto in un primo momento. Tutto con app dedicate, consentendo servizi particolari e immediati». «In una fase economica caratterizzata dal crollo del potere d’acquisto dei consumatori sono state le flotte aziendali a tenere saldo il mercato. Anche se è ancora presto, potremmo delineare come nel nostro Paese stia per aprirsi una nuova fase di espansione delle cosiddette flotte, dopo il brusco stop targato 2011 con le politiche di contenimento dei costi e di “sviluppo prudenziale” messe allora in atto dalle aziende, contemporaneamente vessate da un Fisco senza freni»,

Fabrizio Ruggiero, presidente Aniasa: «Abbiamo visto come nell’arco di pochi anni si siano sviluppati nuovi stili di vita, la sharing economy non è più marginale, le inquietudini per i livelli di inquinamento sono sempre più pressanti»

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le, ossia non lavorativo. Il solo Nlt è arrivato a rappresentare oltre il 12 per cento dell’intero mercato delle auto nuove in volume; e questo risultato si verifica dopo gli anni difficili della crisi, durante la quale sono state le immatricolazioni a uso noleggio – a lungo termine in particolare – a impedire che il mercato auto nazionale scendesse sotto 1,3 milioni di unità e 23 miliardi di euro in valore.

Indicatori chiave del noleggio a lungo termine

Fonte: Aniasa

spiega ancora Ruggiero. «Oggi il mondo automotive apprezza il recente intendimento del Governo, che con l’ultima Legge di stabilità ha mitigato la fiscalità, prevedendo l’applicazione del “superammortamento” all’acquisto di beni strumentali. Non si tratta di grandi agevolazioni ma essendo a carattere temporaneo (fine prevista a dicembre 2016) possono offrire alle istituzioni spunto per considerare più attentamente il settore e la sua funzione di volano della ripresa». Non per sole aziende Il noleggio a lungo termine nel 2015 ha aumentato la spinta propulsiva che già aveva mostrato l’anno precedente, chiudendo con quasi quarantamila veicoli in più in flotta circolante, pari a un incremento sul 2014 superiore al sette per cento. Bisogna tornare indietro di dieci anni per ritrovare un simile incremento nei volumi di veicoli che le imprese han-

no deciso di acquisire in Nlt, con la differenza non marginale che adesso non di sole imprese si tratta. Queste infatti, pur rimanendo ancora la principale fonte di business del long term, non sono più le uniche realtà ad apprezzarne i vantaggi. Nelle quasi 600.000 unità che il settore del NLT dà in locazione e gestisce, una parte incrementale significativa proviene da aziende piccole e piccolissime, professionisti con partita IVA, ma, in particolare, anche da un numero non più simbolico di privati, ossia clienti con codice fiscale, che noleggiano l’auto per loro uso privato e persona-

In aumento utilitarie e “alto di gamma” Aumentare in un solo anno da 546 a 585mila veicoli gestiti, ossia aggiungere quarantamila unità alla flotta esistente, non è archiviabile esclusivamente come una “buona annata”, frutto di congiunture favorevoli e attenzione alle opportunità. Entrando nello specifico dei diversi veicoli, registriamo che le vetture hanno prodotto l’aumento maggiore, oltre l’otto per cento, nonostante sia il segmento di gran lunga più cospicuo, con quasi quattrocontratti di noleggio ogni cinque in circolazione. Con quasi 458mila unità, la penetrazione sul parco circolante nazionale è cresciuta di quasi un decimale di punto, arrivando all’1,23 per cento del totale. Circa la composizione della flotta vetture, il rapporto Aniasa ci indica come siano state le utilitarie (gruppo B) a crescere quasi il doppio della media, mentre le city car hanno aumentato di nemmeno 3 punti percentuali il loro quantitativo. Anche le medie-superiori e le superiori (gruppi D e E, rispettivamente) sono cresciute meno della media, mentre è positivo registrare che le vetture “alto di gamma” (gruppo F) sono cresciute di otto punti percentuali. Immatricolazioni, gruppo C a gonfie vele Le immatricolazioni 2015 per noleggio a lungo termine sono aumentate del 18 per cento, mentre il resto del mer-

Per risultare appealing le società di noleggio si sono strutturate rendendo più flessibile la propria offerta e garantendo unʼampia varietà contrattuale

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24 per cento, dai 3.005 milioni di euro del 2014 ai 3.735 del 2015, ben superiore all’incremento dell’intero mercato auto, passato da 25,4 miliardi di euro del 2014 ai 30,4 dell’anno scorso (+19,5%).

Distribuzione della flotta circolante per segmento

Fonte: Aniasa

cato (escluso quindi il Nlt) è aumentato poco più del 15. La composizione delle immatricolazioni ha mostrato alcune variazioni significative rispetto agli ultimi anni. Le vetture di fascia bassa, le city car, sono tornate a una quota del 14 per cento del totale, dopo un paio d’anni in cui avevano quasi rappresentato un’auto ogni cinque immatricola-

te. È aumentata ancora la quota delle auto di gruppo B, le utilitarie, arrivata al 26. Ma la crescita forte ha riguardato le medie, gruppo C, arrivate a pesare un terzo di tutte le immatricolazioni. Queste variazioni hanno fatto sentire il loro effetto soprattutto nel valore delle vetture immatricolate, aumentato di oltre il

Il noleggio conferma di avere innestato una marcia particolare, rafforzando il ruolo strategico a supporto della mobilità aziendale del nostro Paese

Il gasolio convince Sul versante delle alimentazioni, si osserva come nel 2015 siano aumentate le immatricolazioni di auto a gasolio, tre punti più della media, mentre quelle a benzina sono aumentate solo del sette per cento. Questi due carburanti da soli coprono il 96,5% del totale, esattamente come nel 2014. Il restante 3,5% è ripartito tra altri tipi di propulsori, tra cui spicca l’incremento del 58% registrato dai motori ibridi, passati da 1.541 a 2.432. Diminuita invece la domanda per vetture a Gpl e cresciuta davvero poco quella per auto alimentate a metano. Quasi triplicata la domanda di auto elettriche. Dal punto di vista delle carrozzerie, riporta la ricerca Aniasa, le station wagon sono cresciute di oltre il 25 per cento in volume e hanno anche aumentato di due punti la loro quota percentuale nel totale delle immatricolazioni del Nlt. L’altra nota positiva riguarda crossover e fuoristrada, che insieme sono passate dal 15 al 21 per cento delle immatricolazioni, con quasi quarantamila unità in totale. Segno che anche nelle flotte queste vetture più accattivanti e di tendenza si stanno definitivamente affermando. Cambiano i modelli. Anche in azienda Nel mondo della mobilità è in atto un deciso cambiamento culturale: si pianificano i trasporti, si utilizza il sistema più comodo per le esigenze personali, compresa l’auto in condivisione in ambito cittadino. Una progressiva affermazione dei servizi improntati alle logiche del “pay per use”e della “sharing economy”, diretta derivazione della maggior consapevolezza dei temi ambientali. Probabilmente è ancora presto per parlare di cambiamento epocale, ma il processo di affrancamento dal concetto di proprietà relativo

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Va un po’ meglio, ma il problema è sempre il fisco Il quadro complessivo continua a rappresentare il forte divario della composizione del mercato italiano con il resto dell’EU, peraltro accentuatosi nel corso dell’ultimo biennio, laddove Spagna, Francia e Gran Bretagna hanno aumentato l’incidenza delle immatricolazioni per uso aziendale di ben due punti percentuali. Il motivo è in generale ben conosciuto nonché continuamente evidenziato da tutte le categorie connesse all’automotive all’attenzione di Governo e Parlamento. Nel nostro Paese persiste un penalizzante tax divide sull’auto aziendale per quanto concerne sia la detraibilità dell’Iva sia la deducibilità dei costi. Il comparto è quindi sottodimensionato a causa di un trattamento fiscale diverso rispetto agli altri Paesi europei, diventato dal 2013 maggiormente sfavorevole. È evidente la conseguenza di una riduzione di competitività delle aziende nazionali nel confronto concorrenziale comunitario, dove si tende a un regime particolarmente agevolato sull’uso dell’auto per motivi di lavoro. Con l’agevolazione introdotta dal “superammortamento” dei beni strumentali varata con la Legge di stabilità a fine 2015, il Parlamento ha tuttavia indicato un interesse per il comparto. L’auspicio è che sia un primo passo verso un maggior equilibrio fiscale con il resto dell’Europa e che tale aspetto possa essere valutato in sede di elaborazione delle misure di rilancio dell’economia nazionale, considerato che il debole andamento economico dell’Italia rispetto agli altri Paesi dell’area euro è particolarmente evidente proprio nella performance complessiva sull’export. al bene veicolo – forse complice la crisi e sollecitato dal successo del car sharing – è in corsa (tra l’altro anche per le famiglie). In poco più di un anno i servizi di car sharing, grazie a smartphone e app, sono diventati in varie aree metropolitane un riferimento per la domanda di “mobilità agevole” e le imprese di noleggio ne sono diventati primi attori, in quanto fornitori di know how e di veicoli. Ne è derivato un espandersi di conoscenza e di predisposizione verso il noleggio con un aumento della domanda da parte di aziende e di privati. Tale cambiamento è parallelo all’evoluzione degli stessi servizi di noleggio in atto. Sempre più l’industria dell’autonoleggio si sta attrezzando per un’offerta in grado di soddisfare le richieste di ogni tipo di clientela. E nell’immediato futuro si affiancheranno servizi integrativi, che contribuiranno a soddisfare in modo complessivo le differenti esigenze di mobilità della clientela. Come già evidenziato in varie sedi, si assiste a una trasformazione della missione da autonoleggio a mobi-noleggio, in cui l’oggetto dell’offerta non è solo l’auto, ma la mobilità nel suo complesso. Ne sta derivando una segmentazione per fasce di servizi low cost, generalisti,

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premium; una offerta di servizi a livello intermedio con possibilità di estendere o ridurre durate e chilometri, di usufruire di corporate car sharing, di van sharing. L’aumento della flotta in noleggio a lungo termine è dovuto non solo al rinnovo delle flotte già oggetto di proroga negli scorsi anni e alla più ampia diffusione del noleggio nelle aziende, ma anche a un reale interesse verso la formula da parte di piccoli operatori e dei professionisti, grazie ad un’offerta strutturata per le loro esigenze. Una delle più interessanti novità manifestatesi nel 2015, come riporta il Rapporto Aniasa, è anche l’aumento della domanda da parte dei privati, che, conti alla mano, stanno cominciando ad assaporare i vantaggi del noleggio. Per risultare appealing anche a questo target molto variegato, le società di noleggio si sono via via strutturate, rendendo più flessibile la propria offerta, garantendo un’ampia possibilità di operare modifiche contrattuali (durata, km, servizi aggiuntivi) e la personalizzazione dei servizi di noleggio sulla base delle specifiche necessità del cliente. Le proposte delle aziende di noleggio, ma anche delle società delle case automobilistiche e degli operatori finanziari specializzati, sono quindi sempre più elastiche, per

rispondere alle richieste di una domanda estremamente variegata. L’interesse dei privati è ancora marginale, ma è in progressivo sviluppo. Arriva il noleggio 3.0 Questo scenario è maggiormente visibile considerando come gli operatori siano proiettati in una dimensione più ampia: oltre a essere iper-specializzati su alcuni prodotti, sono diventati anche aggregatori di nuovi servizi complementari. È un’evoluzione che avrà l’effetto di sfumare alcune delle diversità che oggi distinguono i singoli prodotti: il rent-a-car, il noleggio a lungo termine, il car sharing e l’assistenza su strada. Si sta delineando con sempre maggiore evidenza per i prossimi anni uno scenario di noleggio/assistenza 3.0, che va da 15 minuti a cinque e più anni, garantendo una serie di strumenti di mobilità e l’accesso ad aree, spazi a pedaggio o parcheggi. Un esempio: a fine 2015 sono oltre centomila mila i veicoli della flotte a noleggio dotati di sistemi telematici di vario tipo. È una forte richiesta che parte dalle aziende clienti del noleggio che trova ragione principalmente in tre aspetti: ottimizzazione dell’utilizzo dei veicoli, riduzione dei tempi di percorrenza ed assistenza, aumento della sicurezza. E analoghe richieste stanno provenendo dai privati. Anche per le auto, dal lavoro al privato e viceversa, dunque, il passo è oramai davvero breve. Ben lo sanno quanto si occupano di tecnologia e i pionieri del bleisure, che di questi nuovo comportamenti “ibridi” così cari ai Millennials hanno fatto la loro bandiera.

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di Giorgio Maggi

In attesa della nuova edizione il mondo dei viaggi d’affari sembra confermare il trend positivo con cui si è chiuso il 2015. Nonostante la Brexit e l’andamento non esaltante dell’economia italiana e continentale

L’OSSERVATORIO CHE VERRÀ

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n’economia finalmente in crescita sia a livello internazionale sia in Italia. Qualche mese fa, chiudendo la presentazione della quindicesima edizione dell’Osservatorio Business Travel, realizzato dal Dipartimento di Scienze Statistiche dell’Università di Bologna con la collaborazione di HRG Italia, HRS e Vueling e il supporto di AirPlus International Italia, il curatore della ricerca Andrea Guizzardi, non aveva avuto dubbi: il 2016 sarà un anno a segno più secondo i travel manager intervistati. «Nel complesso le valutazioni dei travel manager intervistati sono compatibili con un aumento della spesa, in termini nomi-

nali, tra il 2,5 e il 4,5 per cento. È particolarmente incoraggiante il fatto che l’ottimismo è diffuso soprattutto tra i travel manager delle aziende del terziario, dato che il segmento determina circa il settanta per cento del Pil italiano». Avanti piano, ma avanti Trascorso qualche mese, le indicazioni sullo stato del business travel in Italia non sono cambiate più di tanto. «Le cose stanno continuando a girare per il verso giusto, e i feedback che sto ricevendo dai market leader confermano quanto avevamo rilevato lo scorso anno», prosegue Guizzardi. Certo, in

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mezzo c’è stato il referendum in Gran Bretagna con le sue conseguenze tutte da valutare su economia e spostamenti di lavoro. E, come se non bastasse, l’andamento non esaltante dell’intera economia europea e di quella italiana in particolare, che nel primo semestre del 2016 ha segnato un rallentamento nella crescita del Pil. “La risalita dell’economia è modesta e ci sono rischi di instabilità. Con la Brexit il rallentamento si estende e la dinamica degli scambi globali è destinata a ridursi”, recita per esempio un recente report dell’ufficio studi di Confindustria, che però conferma anche la tendenza a un (modesto)

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miglioramento dei giudizi Viaggi d’affari per durata delle imprese manifatturieValori assoluti (x 1000) Composizione % re e di costruzione, anche se a fronte del peggioramenNessun Uno o due Più di due Nessun Uno o due Più di due Totale to di quelli delle imprese pernott. pernott. pernott. pernott. pernott. pernott. dei servizi di mercato e del 12.847 5.817 30.760 39,3% 41,8% 18,9% Viaggi 2014 12.096 commercio. Un dato, questo, Viaggi 2015 12.637 13.249 5.875 31.761 39,8% 41,7% 18,5% tutto da interpretare, visto Variazione % che nell’Osservatorio per il 4,5% 3,1% 1,0% 3,3% ’15/’14 2015 si riscontrava come “nei viaggi d’affari delle imprese italiane avanza soprattutto il set- re una conferma anche nella rilevazione «La riduzione della durata media dei tore terziario, mentre mostra maggiori di quest’anno. “La peggiore performance viaggi – rilevava Guizzardi un anno fa - è difficoltà il comparto manifatturiero, del segmento intercontinentale risente nel solco di una dinamica di più lungo peche riduce la spesa domestica e non dell’indebolimento della domanda dei riodo sostenuta, dal lato dell’offerta, dalavanza nemmeno sul segmento inter- Paesi emergenti e dell’aumentato livello la crescita delle opportunità di trasporto nazionale”. di rischio in diverse aree del globo, anche (aereo low cost e alta velocità ferroviaria) se continua a essere sostenuto struttu- e dal lato della domanda dalla convinzioL’export va gonfie vele ralmente dalla crescita degli investimen- ne – spesso non suffragata da elementi Se il Pil rallenta, i segnali positivi arriva- ti diretti esteri delle aziende italiane”, si statistici – di potere ottenere sia risparmi no invece dall’export. Secondo i dati del leggeva nel rapporto. economici sia guadagni di produttività del rapporto Sace sulle esportazioni italiane, Sul fronte delle mete raggiunte dai nostri lavoro organizzando le trasferte in giorinfatti, nei prossimi quattro anni si pre- business traveller, nel 2015 le preferite nata». vede una crescita dell’export italiano a un sono risultate Stati Uniti e Brasile; in fles- Più nel dettaglio, l’indagine condotta nel tasso che, solo nel 2016, sarà del 3,2 per sione invece i viaggi verso la Cina, mentre 2015 metteva in risalto come l’aumencento (l’anno scorso era stato del 3,8%), sul medio raggio sono cresciute quelle to del cosiddetto escursionismo d’affaper arrivare nel 2019 a toccare quota verso Germania e Francia. ri (+4,5%), verificatosi soprattutto nel 380 miliardi di euro. settore terziario, derivava in larga parte Per quanto riguarda le destinazioni scelte Viaggi d’affari più corti? dall’incremento delle trasferte senza perda chi viaggerà per affari, le indicazioni La nuova edizione dell’Osservatorio sarà nottamenti (+5,4%) svoltesi per la magdell’Osservatorio che segnalavano la cre- chiamata a occuparsi anche di altre que- gior parte all’interno dei confini nazionali. scita soprattutto degli spostamenti all’in- stioni emerse con particolare evidenza Il risultato era semplice: la quantità comterno dei confini nazionali (+3,3% contro nel corso dell’ultima edizione. A comin- plessiva dei pernottamenti restava soil +1,2% dell’internazionale e il +1,7% ciare da quale sarà la durata media delle stanzialmente stabile, con un modesto dell’intercontinentale), potrebbero trova- trasferte di lavoro. incremento del due per cento. Auto o treno? Sul versante dei mezzi di traValori assoluti (x 1000) Composizione % sporto, l’ultimo Osservatorio Treno Aereo Totale Auto Treno Aereo metteva in luce come la tendenza che da alcuni anni sta 4.498 11.978 30.760 46,4% 14,6% 38,9% privilegiando il treno – e in 4.673 12.428 31.761 46,2% 14,7% 39,1% particolare l’Alta Velocità – rispetto all’aereo sia proseguita 3,9% 3,8% 3,3% anche nel 2015, con il primo cresciuto più di tutti (+3,9% contro il +3,8% dei voli). A livello assoluto, tuttavia, è stata l’automobile a confermarsi il mezzo preferito da chi viaggia La 15a edizione per lavoro (con una quota di mercato del dell’Osservatorio Business 46,2%). Travel è stata realizzata «In sintesi, nel 2015 si conferma l’effetto dal Dipartimento di di sostituzione tra mezzi di trasporto che Scienze Statistiche sta da alcuni anni privilegiando il treno. Tuttavia, il mercato sembra ormai prossidell’Università di Bologna mo al nuovo equilibrio “post alta velocità”, con la collaborazione di visto che diversi fattori giocano a favore HRG Italia, HRS e Vueling di auto e aereo nel nuovo scenario mae il supporto di AirPlus croeconomico espansivo», sottolineava International Italia ancora Guizzardi. Per quanto riguarda la tipologia di viaggi, poi, il 2015 era stato Viaggi d’affari per mezzo di trasporto

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Dinamica annuale della spesa per viaggi d’affari 2001- 2015: complessiva (sinistra), per singolo viaggio (destra)

La nuova edizione dell’Obt sarà chiamata a occuparsi delle questioni emerse con particolare evidenza nel corso dell’ultima ricerca come la durata media delle trasferte di lavoro

Spesa per viaggi d’affari (mln. di euro) Nazionale

Internazionale

Totale

Spesa 2014

6.774

12.334

19.109

Spesa 2015

6.998

12.488

19.486

Variazione % ’15/’14 (a prezzi correnti)

3,3%

1,2%

2,0%

un anno favorevole soprattutto ai viaggi individuali per incontrare clienti e fornitori (+4,1%), mentre riunioni aziendali e fiere avevano mostrato le maggiori difficoltà (+1,4% e +1,3% rispettivamente). Mercato bt: quali volumi? Tra le cifre più attese dalla nuova edizione dell’Osservatorio, il posto d’onore lo occupa senz’altro il volume del mercato

dei viaggi d’affari in Italia. Complessivamente, nel 2015 la spesa per il business travel era salita a 19,5 miliardi di euro, in crescita del due per cento rispetto all’anno precedente. Molto differenti erano state le dinamiche sui segmenti nazionale (+ 3,3%) e internazionale (+1,2%) soprattutto a causa dei prezzi dei servizi travel, in diminuzione sul mercato internazionale, mentre in Italia il crollo del co-

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sto dei carburanti era stato in parte bilanciato da importanti aumenti nel costo dei passaggi aerei e degli hotel. «L’analisi settoriale evidenzia la crescita del solo terziario dove – nonostante la diminuzione dei prezzi – la dinamica della spesa si avvicina a quella dei viaggi a causa del forte aumento delle trasferte più costose per visitare fiere o convegni. Il comparto manifatturiero riduce la spesa domestica in concomitanza con la contrazione dei viaggi nazionali, ma non avanza nemmeno sul segmento internazionale, dove al calo dei prezzi si somma la scarsa crescita delle – più costose – trasferte intercontinentali», concludeva il curatore del rapporto.

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Costa degli

Ulivi Hotels Perle di Sicilia, eventi indimenticabili

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HRS di Nicoletta Giraldi

TUTTE LE PRIORITÀ DEI VIAGGI DʼAFFARI

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opo il successo del debutto nel 2015 nella spettacolare sede aerea del Pirellone, anche la seconda edizione del Corporate Travel Forum organizzato da HRS ha fatto il tutto esaurito lo scorso 19 maggio, confermandosi prepotentemente come imperdibile appuntamento formativo e di scambio per gli addetti ai lavori in ambito business travel. Momento di informazione, condivisione e discussione, l’incontro che si è tenuto nella Sala Parterre di Palazzo Mezzanotte a Milano, si è focalizzato sulle top priority e sulle nuove tendenze del business travel così come percepite dai travel manager e dall’hôtellerie.

La seconda affollatissima edizione del Corporate Travel Forum ha offerto interessanti spunti di confronto e i risultati della ricerca Top Travel Priorities

Ricerche e momenti di scambio tra professionisti Nell’agenda fittissima hanno trovato spazio la presentazione della ricerca “Top Travel Priorities” realizzata da Diciottofebbraio, società di consulenza di direzione con focalizzazione sul business travel, focus sul concetto di total cost of trip come base evolutiva per soluzioni innovative, sull’open booking e sui costi della catena di distribuzione,

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case history di gestione dei viaggi d’affari, una tavola rotonda sul ruolo e il futuro delle travel management company e dell’hotel industry e diversi interventi estremamente interessanti in questo momento di grande cambiamento. Non per ultimo si sono evidenziate le cinque tendenze sulle quali basare la strategia di business travel nel breve e medio periodo. Keynote speaker di rilievo internazionale hanno così fornito una panoramica strategica complessiva dei viaggi d’affari con spunti pratici e gli esperti si sono confrontati su casi concreti e sulle tendenze che si stanno diffondendo e diventeranno dei punti cardine. Sono stati partner dell’evento Secretary. it, la business community italiana dedicata al ruolo di “assistente di direzione”, Adaci - Associazione italiana acquisti e supply management, Accademia degli acquisti e supply management, AirPlus International ed Emirates Airline, con la nostra rivista Turismo d’Affari nel ruolo di media partner.

La capacità di mantenere i migliori talenti in impresa, anche attraverso il bleisure, è ancora un tema sottovalutato in Italia

Un punto di riferimento «La seconda edizione italiana del Corporate Travel Forum – ha spiegato Flavio Ghiringhelli, Vice President of Corporate Solutions, South-West & Eastern Europe di HRS – conferma l’importanza strategica del nostro Paese non solo come destinazione del business travel, ma anche e soprattutto come capacità di definire e gestire le strategie più adatte ad affrontare le nuove sfide che il mercato dei viaggi d’affari ci pone». «Il Corporate Travel Forum – ha aggiunto Marco D’Ilario (nella foto qui a fianco),

Business travel, i trend di mercato

Dall’analisi “Top Travel Priorities” realizzata da Diciottofebbraio e HRS è possibile trarre cinque trend di mercato riassuntivi. ■ Blitzscaling Rappresenta la capacità di gestire in tempo reale situazioni di cambiamento, crisi, eventi inattesi ma anche opportunità. Concetto che nasce dal termine militare Blitzkrieg (guerra lampo) della II Guerra mondiale. Nel business travel è la competenza che devono acquisire oggi i travel manager per potere gestire sia situazioni di crisi (per esempio eventi di Parigi, Bruxelles, Istanbul), sia opportunità d’impresa (per esempio l’apertura del mercato iraniano) con massima rapidità e capacità d’azione. ■ Video of Everything Nel 2019 l’ottanta per cento del traffico internet sarà indirizzato verso i video. Per il business travel, ciò significa la necessità di superare la staticità della riproduzione fotografica con nuovi contenuti esperienziali, capaci di immergere il cliente nell’esperienza prima che questa in realtà tragga inizio. Si tratta di un “must have” che penalizzerà coloro che invece rimarranno su forme di contenuto arcaiche (le fotografie, appunto). ■ Momentary marketing Si tratta delle azioni di marketing temporaneo e istantaneo, finalizzate a colpire nel momento dell’interazione. L’esempio classico è il banner su internet o il retargeting di un banner sulla base della lettura della navigazione del cliente. Nel business travel ciò è rappresentato dalla capacità della struttura fisica o dell’Hotel booking company di saper intercettare all’istante i desiderata dei clienti attraverso sofisticati processi di intelligenza artificiale. ■ Amazonisation Sulla base della riconosciuta supremazia nel customer service ottenuta da Amazon, significa un innalzamento dei requisiti di customer care che il business travel si aspetta da ogni interfaccia: hotel, servizi a terra, intermediari, compagnie aeree. Minime cadute rispetto alla standard aprono le porte ad altra concorrenza di prossimità o ad altre formule di business. ■ Next is adulting È la generazione successiva ai Millennials (oggi 18-19 anni) che nell’orizzonte di un quinquennio cominceranno a essere presenti in azienda. Il loro è un comportamento ancora più radicato nel mondo digitale. Per gli operatori del business travel, ciò significa una politica di social media 4.0, un incremento delle soluzioni digitali, il chiaro riconoscimento - anche in ambito aziendale - della consumerizzazione.

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Managing Director Hrs Italia – è diventato il punto di riferimento sul mondo dell’hôtellerie dei viaggi d’affari che mancava nella industry. Basato su trend e bisogni emergenti, aiuta lo sviluppo di soluzioni in chiave prospettica volto alla piena efficienza digitale e automazione end to end. Il coinvolgimento di travel e hotel manager fa sì che si possa passare dalla pratica alla teoria in modo rapito. Insomma, un evento imperdibile!». Le priorità dei business traveller La presentazione dello studio “Top Travel Priorities” da parte del professor David Jarach ha catturato immediatamente l’attenzione dei circa quattrocento convenuti e riscosso un grande successo. La ricerca ha misurato le percezioni d’importanza sui processi del corporate customer journey rispetto a due target protagonisti del business travel: i responsabili di acquisti viaggi aziendali e i rappresentanti del mondo dell’hôtellerie. All’interno del processo di corporate customer journey sono stati valutati aspetti quali il Total Cost of Trip, le modalità di prenotazione e gestione del servizio alberghiero, i processi di giudizio e l’esame valutativo al termine del soggiorno. Lo studio ha incluso l’analisi e misurazione di alcune tendenze fortemente innovative che stanno coinvolgendo il comparto dei viaggi d’affari quali il bleisure, le trasformazioni indotte dalla sharing economy e le possibili evoluzioni derivanti dal probabile superamento legislativo della normativa sul parity rate e ha indagato sulla necessità di nuovi processi di security presso la struttura alberghiera, nonché dell’importanza del Duty of Care

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so in camera in modalità senza chiave ma attraverso smartphone), online checkout & virtual payment systems (ancora, per esempio, attraverso App).

del dipendente aziendale per le trasferte di lavoro. Un focus specifico è stato dedicato al Mice. Per le tematiche relative al Total Cost of Trip e della sharing economy, è stata fatta inoltre un’analisi specifica sui Millennials. «I Millennials – ha spiegato D’Ilario – sono già presenti in azienda e hanno iniziato a viaggiare per affari, per cui sono ormai una presenza consolidata. Per definizione hanno una propensione alla tecnologia elevata, per cui favoriranno tutte le soluzioni paperless e touchless come per esempio Conichi in cui si minimizzeranno i tempi, abbattendo tutti i costi dei processi tradizionali con tempi lunghi e fee di processo manuali». Di seguito alcuni aspetti di particolare rilievo per il business travel contenuti nella ricerca.

se per soggiorni alberghieri sulle spese totali di viaggio nell’ultimo anno sia tra il 30-40 per cento delle spese totali e ben la metà di loro crede che sia una spesa in aumento dato il costante incremento del numero di trasferte annuali. Il focus Millennials evidenzia un ulteriore livello di separazione: per le imprese questo target si attiene alle travel policy per il 55 per cento, il 42 per cento è parzialmente divergente mentre solo il tre per cento effettua scelte al di fuori della travel policy a favore di un maggior confort personale. Per gli hotel manager, invece, il cinquanta per cento dei Millennials ha un comportamento parzialmente innovativo con la preferenza per soluzioni di check-in online, free wi-fii e servizi di palestre o Spa. Il 19 per cento è invece digitalizzato, con la richiesta di servizi quali Smart Tv/Netflix, Smart Key (acces-

Prenotazione viaggi È stato chiesto ai travel manager come gestiranno per l’anno in corso la prenotazione di viaggi: solo il trenta per cento delle aziende sostiene che utilizzerà una totale automatizzazione dei processi attraverso una massiva implementazione dei Self-booking tool. Il 57 per cento conferma ancora un processo mediano, in cui la gestione viene ancora in parte delegata a processi di contatto offline (telefono, in certi casi la mail) con la Tmc o la singola struttura alberghiera convenzionata. Per il 13 per cento, addirittura, si parla ancora di un processo totalmente offline. Safety&security Dallo studio emerge una grande convergenza sull’importanza di un’accresciuta security per il viaggiatore d’affari in entrambi i gruppi d’intervistati. Vengono, infatti, richiesti più stringenti requisiti di safety&security nel caso degli hotel inseriti nella travel policy, con un naturale primario focus su quelle destinazioni a prima vista percepite come a maggior rischio. Lato hôtellerie tutti concordano sulla necessità di rinforzare i propri processi di sicurezza, gli hotel dichiarano di essere impegnati in un innalzamento dei propri standard di sicurezza, anche attraverso la certificazione e rilascio di un bollino di “certificazione di security”, l’occasione per una rinnovata azione di marketing tattico verso il proprio target.

Total Cost of Trip Mentre le imprese spingono per includere nell’offerta le componenti relative alla mobilità, gli alberghi sono focalizzati sui soli elementi di controllo interno diretto. Il 37 per cento dei travel manager intervistati sostiene che l’incidenza delle spe-

Oggi vengono richiesti più stringenti requisiti di safety&security nel caso degli hotel inseriti nella travel policy

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«Il Corporate Travel Forum conferma lʼimportanza intellettuale del nostro Paese nella capacità di definire e gestire le strategie più adatte ad affrontare le nuove sfide del mercato dei viaggi dʼaffari». La pensa così Flavio Ghiringhelli

Secondo la ricerca, solo il trenta per cento delle aziende sostiene che utilizzerà una totale automatizzazione dei processi attraverso una massiva implementazione dei self-booking tool

Ghiringhelli: «Massima attenzione alla security, criticità senza confini geografici» A margine del Corporate Travel Forum abbiamo chiesto a Flavio Ghiringhelli (nella foto), Vice President of Corporate Solutions, South-West & Eastern Europe di HRS, quale sia l’elemento della ricerca Top Travel Priorities che più l’ha colpito in ottica europea e dove vede una differenza dell’Italia rispetto agli altri Paesi. «Uno degli elementi che ritengo rilevante sottolineare è quello della security», spiega. «L’interesse verso questo tema c’è sempre stato, circoscritto però a pochi ambiti industriali come, per esempio, quello petrolifero legato inevitabilmente a trasferte di lavoro in Paesi ad alto rischio o quello bancario dovuto alla rilevanza delle informazioni trattate. Oggi la situazione è evidentemente cambiata visto i recenti fatti di cronaca e l’attenzione verso la security è aumentata e si è diffusa a tutti i settori». «Ciò apre una questione di industria alberghiera – continua Ghiringhelli – in quanto non esiste un modello mondiale che definisca quali sono i parametri da soddisfare in tema di sicurezza. Gbta ha provato a creare una standardizzazione ma purtroppo non è ancora globalmente riconosciuta. Per superare questo vuoto, in attesa che venga colmato, le aziende si sono organizzate con uffici interni di security che si occupano di controlli diretti, con effetti dispendiosi in termini di persone coinvolte e costi da sostenere. Così come spesso le aziende tendono a dare in outsourcing attività core, la domanda da porsi è perché non dare in outsourcing anche queste operazioni. Come HRS notiamo che questa via è da alcuni già stata intrapresa; infatti, in situazioni di crisi e ora anche a livello più programmatico ci viene chiesto sempre più spesso un apporto consulenziale anche in tema di sicurezza del viaggio». «La security è un tema che non ha confini geografici – conclude il Vice President of Corporate Solutions, South-West & Eastern Europe di HRS – ma che notiamo viene affrontato in modo differente. Per esempio, in Nord Europa le richieste sono molto più pressanti rispetto al mercato italiano e basate sulla differente strutturale dei mercati nei quali ci sono molte più aziende di grandi dimensioni».

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Il Long Stay La ricerca ha investigato l’impatto della sharing economy sull’hôtellerie nei long stay, vale a dire superiori alle nove notti. L’analisi è qui declinata sia in chiave aggregata aziendale, sia sui collaboratori Millennnials. È confermato come sui soggiorni sopra le nove notti la competizione sul servizio di ospitalità si allarghi, estendendo la scelta dai soli alberghi (43%) ai residence/aparthotel (40%), appartamenti affittati con contratti settimanali/mensili (8%), bed&breakfast (7%), appartamenti affittati attraverso canale online a giornata (2%). Poiché si parla di soggiorni prolungati, in effetti la sharing economy sembra impattare da un minimo del due a un massimo del dieci per cento se si prevedesse l’acquisto del servizio di appartamento a settimana calcolato semplicemente come sommatoria delle fee giornaliere. Il Bleisure Il campione intervistato segnala interesse all’estensione della permanenza sul luogo di lavoro, anche se ancora in forma ponderata il 53 per cento afferma di seguire un orientamento parzialmente flessibile, con approvazioni “caso per caso”, il 63 per cento si dimostra aperto e segnala l’adozione di forme di bleisure, ancorché veramente primordiali e il 37 per cento dei travel manager segnala un assoluto rigetto nell’autorizzazione di alcuna forma di bleisure. Si può quindi affermare che la strada verso l’employee satisfaction&empowerment e la capacità di mantenere i migliori talenti in impresa, strategie tutte realizzabili anche con il bleisure, siano oggi forse temi sottovalutati dal Sistema Italia.

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Inchiesta di Michele Arrigoni

BREXIT, OR NOT? Se il referendum ha sancito l’uscita della Gran Bretagna dall’Unione Europea, ancora da individuare rimangono gli scenari che avranno luogo nei prossimi anni. Con tutte le conseguenze del caso per chi viaggia per affari

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uello che molti temevano – e molti altri auspicavano – è successo: con la vittoria dello schieramento del Leave al recente referendum sulla Brexit, la Gran Bretagna non farà più parte dell’Unione Europea. E anche se è ancora presto per capire che cosa succederà esattamente, è inevitabile porsi la domanda: cosa cambierà per il mondo del business travel? E per le aziende e i viaggiatori d’affari del Belpaese?

Secondo Davide Rosi, General Manager Bcd Travel Italia, «non ci sarà alcun effetto rilevante nel breve e medio termine. Eventualmente potrebbero esserci incertezze sul lungo periodo ma non lo credo»

In calo i voli dal Regno Unito «Non credo ci sarà alcun effetto rilevante nel breve e medio termine – dice Davide Rosi, General Manager Bcd Travel Italia –, ci possono essere incertezze nel lungo termine legate al tipo di accordi bilatera-

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li o multilaterali che il Regno Unito sarà in grado di negoziare. In linea generale, però la capacità e velocità di reazione dei britannici alle situazioni di crisi e di potenziale pericolo sono decisamente migliori rispetto alle nostre e a quelle dell’Europa nel suo complesso. Di conseguenza anche nel lungo termine non vedo grandi aree di rischio nel traffico da e verso la Gran Bretagna. Nel breve e medio potrebbe addirittura evidenziarsi un fenomeno di aumento del traffico, dovuto alla necessità per gli imprenditori italiani presenti da quelle parti di verificare in loco l’evoluzione della situazione». Eppure, a dare retta alla Iata, le ripercussioni ci saranno eccome, soprattutto sul fronte dei viaggi aerei dalla Gran Breta-

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gna verso l’estero, che potrebbero subire un calo tra il tre e il cinque per cento da qui al 2020, dovuto principalmente a una flessione dell’attività economica e alla debolezza della sterlina. In arrivo una nuova regolamentazione dei cieli? «Il voto Brexit – ha commentato Tony Tyler, direttore generale e ceo di Iata – ha innescato molta incertezza e non solo finanziaria. Tra i Paesi guida in Europa, infatti, la Gran Bretagna dovrà puntare a salvaguardare i suoi rapporti con tutti gli Stati europei. Il trasporto aereo continuerà a svolgere un ruolo-chiave nelle relazioni commerciali e industriali tra il

È ancora presto per dipingere il quadro del dopo-Brexit ma è inevitabile porsi la domanda: che cosa cambierà per il mondo del business travel? Regno Unito i Paesi europei». Nel 2015, secondo i dati in possesso della Iata, sono stati certificati oltre 117 milioni di passeggeri sulle rotte tra Gran Bretagna e il resto d’Europa. Gli analisti della Iata hanno poi puntualizzato che l’uscita della Gran Bretagna produrrà effetti per alme-

no due anni, per poi stabilizzarsi. Il vero problema, piuttosto, sarà la regolamentazione aerea e l’accesso dei vettori britannici non solo al mercato unico europeo dei cieli, ma anche a quello di altri Paesi come gli Stati Uniti, uniti all’Europa da un Open Sky agreement. Le reazioni delle compagnie Per evitare sorprese, easyJet ha, per esempio, dapprima scritto al governo britannico e alla Commissione Europea sottolineando l’importanza della permanenza del Regno Unito nel Mercato unico europeo dell’avizione, e poi ha chiesto una licenza di trasporto aereo in un altro Paese della Unione, probabilmente l’Irlanda, per continuare a volare in Europa; insomma, pur senza abbandonare la sede di Luton, la low cost inglese ha iniziato le procedure formali per acquisire un certificato che le permetta di continuare ad operare in tutto il Vecchio Continente esattamente come faceva prima. Senza questo tipo di problemi (la società è irlandese), Ryanair sta invece già facendo i conti con il possibile calo della domanda da parte dei viaggiatori del Regno Unito. Per Iata si avranno ripercussioni sul fronte dei viaggi aerei dalla Gran Bretagna verso l’estero, che potrebbero subire una flessione dovuta a un calo dell’attività economica e alla debolezza della sterlina

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Hotel Price Radar: Milano la più cara d’Italia Riflettori puntati sulla Londra del dopo-Brexit San Francisco e Milano. In attesa di capire quali conseguenze avrà la Brexit sul prezzo delle camere d’albergo – che cosa succederà per esempio agli hotel di Londra? – sono proprio queste due città a detenere il primato di metropoli più care, rispettivamente, nel mondo e in Italia. A dirlo è l’Hotel Price Radar di Hrs che, a sorpresa, non mette al primo posto New York tra le città dove una camera d’albergo ha i prezzi più alti. Al contrario, chi è disposto a spendere, in media, 229 euro per notte, non ha che da prenotare una camera ai piedi del Golden Gate Bridge, dove i costi hanno registrato, nel primo trimestre del 2016, un aumento di ben 16,6 punti percentuali rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente. Segue, sul secondo gradino del podio, Miami con un prezzo medio di 191 euro (+10,5%), mentre New York si guadagna la medaglia di bronzo con 180 euro a notte, ma subisce un calo delle tariffe pari a 6,7 punti rispetto a un anno fa. Nel resto del mondo, poi, Tokyo conquista la palma di città più costose dell’Asia (in media, 184 euro a notte e un rincaro di 19 punti percentuali), seguita da Singapore (174 euro, e più 6,9 per cento sul 2015). Tra le metropoli asiatiche meno care, invece, c’è Bangkok, con una tariffa di 81 euro nel primo quadrimestre di quest’anno, seguita dagli 83 euro di Pechino. Tornando nel Vecchio Continente, in testa al ranking troviamo Zurigo (171 euro a notte e un aumento del 9,9%), seguita da Stoccolma (140 euro e un aumento dei prezzi del 10,7% rispetto lo scorso anno) e più indietro da Londra. Prima di conoscere l’esito del referendum anti-Ue, la capitale inglese aveva già registrato un calo consistente del costo per camera raggiungendo la media di 117 euro (-39,3% rispetto al 2015). Calo a doppia cifra anche per Istanbul che con un -10,5 per cento registra un costo medio a camera di 76 euro e, insieme a Praga (63 euro), Varsavia (70 euro) e Budapest (73 euro) risulta essere tra le città più economiche d’Europa. Sul fronte italiano, come detto, Milano guadagna il primato di città più cara d’Italia, con una tariffa media di 113 euro, mentre Napoli risulta la più economica con 78 euro, preceduta a sorpresa da Roma, con un prezzo medio di 85 euro a notte in diminuzione di 9,4 punti percentuali rispetto allo scorso anno. Dopo Milano, la seconda città più salata è Venezia con 102 euro – a dispetto di un decremento del 27,5% rispetto al primo trimestre del 2015 – e Bolzano che fa pagare in media 96 euro a camera.

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«Dal nostro punto di vista, il traffico continuerà a crescere nell’Unione Europea, ma i passeggeri diventeranno più pricesensitive. I costi dei biglietti per i cittadini britannici poi aumenteranno, mente sono molte le compagnie che dovranno rivedere i loro piani sul Regno Unito», ha detto Michael O’Leary, patron del vettore. A rispondergli indirettamente ci ha pensato, però, Willie Walsh, boss della holding Iag che comprende British Airways, Iberia e Vueling: «Per compagnie come le nostre, con un focus sul lungo raggio, la Brexit non avrà conseguenze rilevanti nel lungo periodo», ha dichiarato il manager all’indomani del voto, aggiungendo però che le previsioni di profitto per il 2016 dovranno necessariamente subire una revisione al ribasso. Roaming più caro e più controlli alle frontiere Ma cosa cambierà nel concreto per i viaggiatori d’affari della penisola? «Non credo ci saranno particolari scos-

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Gli analisti della Iata hanno indicato che il “leave” della Gran Bretagna produrrà effetti per almeno due anni, per poi stabilizzarsi soni, quello che è successo negli ultimi anni con le acquisizioni di aziende italiane da parte di multinazionali straniere si è svolto soprattutto sulle direttrici con Francia e Germania», sottolinea Andrea Guizzardi, curatore dell’Osservatorio sul Business Travel. «Con il Regno Unito, e Londra in particolare, i legami sono più ż ď che se nel breve periodo non accadrà nulla, qualcosa potrebbe accadere nel lungo nel caso in cui si ridisegnassero le geo ż ď Č ÏČ cosa non avverrà entro l’anno». æ Č bero venire da tutto ciò che riguarda gli aspetti più “pratici” di una trasferta di lavoro. Qualche esempio? Se con ogni probabilità le tariffe di ristoranti, taxi e hotel rimarranno più conve-

nienti per un limitato periodo di tempo – la svalutazione della sterlina che ha contraddistinto le prime settimane del post-Brexit tenderà prima o poi ad assorbirsi grazie all’intervento della Banca Centrale – i maggiori problemi riguarderanno la reintroduzione del controllo passaporti alle frontiere o l’aumento dei costi del roaming internazionale (tra l’altro, una direttiva Ue ne prevede l’abolizione ňņŇōħď

ż Č Č Regno Unito e Unione europea in relazione ai programmi di assistenza sanitaria per i cittadini. Oggi la regola prevede che diritto, all’interno dell’Unione, al medesimo trattamento che gli spetterebbe nella propria nazione d’origine. Domani? Chissà, dipenderà tutto da quale tipo di legami il Regno Unito vorrà e potrà contratta ňōď


Travel manager

di Michele Arrigoni

COMUNICARE I NUMERI

Nel corso “Data analysis and reporting for travel business intelligence” lezioni e testimonianze per imparare a utilizzare la statistica in modo da passare dalla rendicontazione all’analisi

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utto sui dati del business travel, su come comprenderli, saperli interpretare e, last but not least, su come comunicarli all’interno dell’azienda. È partito a maggio, con lezioni fino alla fine di settembre, la seconda edizione del corso di formazione tenuto da Andrea Guizzardi, professore di statistica economica all’Università di Bologna, coadiuvato da alcuni dei più importanti stakeholder dei viaggi d’affari, da AirPlus International ad Amadeus, da Bcd Travel a Carlson Wagonlit Travel, da Sarce a Turismo d’Affari, con il ruolo di media partner. «Quest’anno il titolo è “Data analysis and reporting for travel business intelligence”. Il focus viene posto sull’uso della statistica per passare dalla rendicontazione all’analisi; vogliamo insegnare ai nostri travel manager a ridurre il gap informativo che in azienda ostacola le best practice», dice Guizzardi.

Iscritti in aumento del 50% Rivolto come sempre ai travel manager, il corso non solamente mette a disposizione dei partecipanti l’esperienza dell’Osservatorio sui viaggi d’affari (www.rimini. unibo.it/osserv/BusinessTravel/BT), ma

Andrea Guizzardi, professore di statistica economica all’Università di Bologna, è coadiuvato nel corso da alcuni dei più importanti stakeholder dei viaggi d’affari: AirPlus International, Amadeus, Bcd Travel, Carlson Wagonlit Travel, Sarce. Turismo d’Affari è il media partner dell’iniziativa

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si pone l’obiettivo di governare e pianificare in maniera ottimale l’intero processo travel, dal rapporto con i clienti interni (procedure e travel policy) a quello con i fornitori di servizi. «Dopo il successo della precedente edizione gli iscritti sono aumentati del cinquanta per cento. Le lezioni si svolgono presso il Dipartimento di Scienze statistiche di Bologna, quattro sessioni da 12 ore sviluppate su due giorni (dal giovedì pomeriggio al venerdì pomeriggio), ma è prevista la possibilità di seguire alcune lezioni a distanza via web conference. È anche possibile intervenire con una propria base dati sulla quale svolgere esercitazioni individuali, senza dimenticare i momenti di networking anche attraverso i social media», prosegue il curatore,

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«Vogliamo insegnare ai nostri travel manager a ridurre il gap informativo che in azienda ostacola le best practice», dice Guizzardi

sottolineando quale sia la vera sfida degli organizzatori. «Vogliano far capire agli “allievi” come il valore aggiunto di un professionista del travel management in azienda non risieda solamente nella capacità di interpretare e capire i dati, ma anche in quella di trasmettere ai suoi colleghi e superiori solo le informazioni statistiche veramente necessarie. E comprensibili a tutti. Se, nei pochi minuti che usualmente ha a disposizione, il travel manager non riesce a comunicare le informazioni strategiche ai suoi superiori, non dà valore al proprio lavoro». Testimonianze dirette in aula Nelle intenzioni degli organizzatori, quindi, il corso vuole sviluppare un profilo professionale in grado di raccogliere, organizzare e analizzare quantità di misure riferibili al processo di consumo e gestione delle trasferte aziendali. Per questo,

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durante le lezioni l’analisi statistica viene messa al servizio delle grandi basi di dati travel, consentendo attraverso la produzione di misure statistiche di sintesi la valutazione della produttività e dell’efficienza dell’intero processo di gestione delle trasferte, dalla scelta dei fornitori, alle procedure di autorizzazione, prenotazione, rendicontazione e pagamento. «Inoltre, alla luce della crescente internazionalizzazione delle imprese, dei mercati e dei processi di outsourcing/delocalizzazione, si pone l’attenzione alla capacità di comunicare ai decision maker aziendali le criticità e punti di forza dei processi di acquisto e gestione del travel, sapendo cogliere tutte le potenzialità informative delle basi dati e della loro sintesi efficace». È poi compito dei fornitori e dei partner dell’iniziativa fornire, con le loro testimonianze dirette in aula, suggerimenti

e nuove prospettive di mercato per analizzare gli scenari verso cui il settore sta evolvendo. «Come risultato finale, i partecipanti sono in grado di utilizzare il ragionamento statistico per rispondere in modo efficiente alle esigenze di mobilità delle imprese, offrendo un supporto scientifico per governare i processi interni e quelli di ottimizzazione della spesa per il travel. Perché comunicare i numeri del business travel non è facile, bisogna semplificare senza essere banali: una abilità non comune che non può prescindere dalla conoscenza profonda del significato delle sintesi statistiche», conclude Guizzardi. I temi del corso Dopo la lezione iniziale dedicata alla progettazione dei processi di data collection per il business travel (“Dalla mera rendicontazione all’analisi: la logica statistica nella descrizione/comprensione dei punti di forza e debolezza del processo di gestione del business travel aziendale”), si passa a “Misurare la variabilità per governare l’incertezza: un nuovo approccio alla definizione di Kpi del processo di acquisto e rendicontazione dei viaggi aziendali”. Dopo l’estate sarà poi la volta de “L’impatto delle trasferte sulla vita aziendale: conciliare il primato del costo con la qualità del servizio” (campionamento statistico e le tecniche di indagine sulla soddisfazione dei viaggiatori e delle performance dei fornitori) e, infine, alla “Misura dell’efficienza dei processi del travel aziendale: l’ottimizzazione dei costi diretti e indiretti”, con un focus dedicato alle opportunità create dai nuovi sistemi di pagamento e uno sulla capacità di comunicare la travel business intelligence (tecniche per la comunicazione sintetica ed efficace dei risultati ai decision maker).

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Aviation di Giorgio Maggi

Tra profitti in crescita e costo del carburante ancora in discesa, il 2016 vedrà l’affermazione della New Distribution Capability, il nuovo protocollo che Iata sta sviluppando per la distribuzione della biglietteria aerea e delle ancillary

NDC: LE ANCILLARY SI COMPRANO (ANCHE) SUI GDS P

rofitti in crescita, costo del carburante ancora in discesa e la diffusione sempre più estesa della New Distribution Capability (meglio conosciuta come Ndc), il nuovo protocollo che Iata sta sviluppando per la distribuzione della biglietteria aerea e della ancillary. Come ha sottolineato nel corso del General Meeting di Dublino delle scorse settimane Tony Tyler, direttore generale dell’associazione che raduna 264 vettori, il 2016 si preannuncia come un anno d’oro per le compagnie aeree mondiali.

Iata: 39,4 miliardi di dollari di profitti Dal punto di vista finanziario, per esempio, secondo la Iata sono previsti a 39,4 miliardi di dollari di profitti, una cifra in netto aumento rispetto alle stime di dicembre 2015, che parlavano invece di circa 36 miliardi di dollari. Un risultato raggiunto «anche grazie al calo del costo del petrolio», ha sottolineato il manager Iata, visto che quest’anno le compagnie a livello mondiale dovranno sborsare per il carburante “solo” 127 miliardi di dollari rispetto ai 181 spesi nel 2015.

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Ma per il comparto la novità più importante dell’anno in corso riguarda sicuramente l’adozione da parte di un numero sempre più grande di compagnie della New Distribution Capability. Una novità che, quando venne presentata nel 2013, non incontrò i favori della distribuzione organizzata, poco propensa a utilizzare un sistema che consente di acquistare biglietti e ancillary sulla stessa piattaforma. A distanza di qualche anno, invece, le cose sembrano essere cambiate, tanto che una recente indagine dell’associazio-

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Questʼanno le compagnie a livello mondiale dovranno sborsare per il carburante “solo” 127 miliardi di dollari rispetto ai 181 spesi nel 2015

ne mondiale dei vettori condotta tra gli agenti viaggio di tutto il mondo afferma senza mezzi termini: «la maggioranza degli agenti pensa che l’Ndc possa aiutarli ad essere più competitivi e focalizzati sul cliente, e renderà la vendita di ancillary più efficiente». A patto, ovviamente, che proprio la vendita dei servizi ancillari sia in grado di garantire adeguate commissioni alla distribuzione organizzata. (vedi tabella IATA, Financial results), Ancillary a +163% rispetto al 2010 Proprio la vendita di ancillary rappresenta il vero business per chi si avvicina al protocollo Ndc. Il motivo? Secondo la società di consulenza americana IdeaWorksCompany,

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che ogni anno pubblica un dettagliato rapporto su questa tipologia di revenue, nel 2015 gli introiti ancillari sono cresciuti del 18.6 per cento, arrivando a toccare la cifra di 59,2 miliardi di dollari, con un incremento addirittura del 163 per cento rispetto ai 22,6 miliardi del 2010, primo anno di rilevazione degli ancillary revenue. Se si guarda invece al “peso” di questi ricavi sui quelli totali, si scopre che la percentuale è pressoché raddoppiata in soli cinque anni, passando dal quattro per cento del 2010 all’8,3 per cento dello scorso anno. Ma che cosa si nasconde esattamente dietro alla parola ancillary? Un ampio ventaglio di attività, che vanno dalle commissioni guadagnate dai vettori sulle prenotazioni alberghiere o sui noleggi auto effettuati attraverso il proprio sito,

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Source: CAPA - Centre for Aviation su dati IdeaWorksCompany)

Secondo Tony Tyler, direttore generale della Iata, associazione che raduna 264 vettori di tutto il mondo, il 2016 si preannuncia come un anno d’oro per le compagnie aeree mondiali

alla vendita delle miglia frequent flyer ai partner del programma (per i vettori americani, ad esempio, più della metà dei ricavi ancillari provengono dalla cessione di miglia Ffp). Per il resto, invece, si tratta di introiti che arrivano da fee sui bagagli o da servizi à la carte offerti dalle compagnie: dall’acquisto a bordo di cibo e bevande, all’assegnazione di posti premium, passando per la vendita di early boarding e fast check-in (vedi grafici qui sopra). Ndc: più personalizzazione e trasparenza «I travel manager ci hanno detto forte e chiaro che l’esperienza del viaggiatore avrà un ruolo importante nella gestione del travel nel 2016. Che si tratti di informazioni proattive sulla destinazione, di aiuto in caso di emergenza, dell’accesso multicanale o di servizi personalizzati, tutto è progettato per offrire ai viaggiatori un’esperienza ottimale in ogni fase del viaggio», ha recentemente spiegato David Moran, executive vice president di Cwt, commentando lo studio “Travel Trends, Program Priorities” che, sulla base di una survey condotta su oltre un migliaio di travel manager in tutto il mondo, ha messo in evidenza come tra gli

Source: CAPA - Centre for Aviation su dati IdeaWorksCompany)

argomenti caldi del 2016 ci sarà proprio il nuovo protocollo di distribuzione Iata, capace di rendere più semplice e personalizzabile la prenotazione di tutti i servizi legati a un volo. «Sarà uno strumento in grado di trasformare il modo di distribuire i prodotti aerei, che permetterà alle compagnie di vendere tutti la propria offerta attraverso terzi, esattamente come possono fare direttamente sul proprio sito», ha spiegato a Dublino Yanik Hoyles, programme director Iata di Ndc. «È una piattaforma trasparente che permetterà ad agenti di viaggio e Gds di vendere servizi ai quali fino a ora non potevano accedere, stimolando la concorrenza e la differenziazione rispetto ai competitor». Si muovono i vettori Ma a che punto è l’adozione dell’Ndc tra le compagnie mondiali? A sentire Taylor, sembra che la prima fase di applicazione del protocollo, che ha riguardato venti compagnie aeree – tra le quali Air China, British Airways, China Southern Airlines, Hainan Airlines, American Airlines, Aer Lingus, Emirates e Qatar Airways – abbia riscosso consensi sia tra i vettori sia tra

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le agenzie di viaggio, arrivando a coprire circa un terzo del transato globale. A scaldare i motori, però, e decisi a utilizzare la New Distribution Capability entro il 2020, sarebbero una novantina di compagnie; tra di esse, oltre a Iberia, Vueling, Lufthansa e Swiss pronte a breve, ci sono molte low cost, già abituate a lavorare con lo standard Xml utilizzato dall’Ndc. Più indietro, invece, (ma sicuramente stanno lavorando alacremente) sono importanti Tmc a livello globale o Gds come Sabre e Travelport, ancora “work in progress”. Diverso il discorso per Amadeus, che ha annunciato di aver ricevuto una certificazione di livello 3 – il più alto possibile - come It provider già in grado di utilizzare l’Ndc. «Ogni azienda porta avanti la sua strategia e non si può generalizzare. Il ruolo della Iata è quello di governare lo sviluppo dello standard, ma spetta all’industria decidere come utilizzarlo», ha detto Hoyles guardando al futuro. E per assicurare la massima trasparenza, la Iata ha anche pubblicato un registro ufficiale dove verranno iscritte tutte le aziende – vettori, Gds, It provider e agenzie di viaggio – capaci di ottenere le tre certificazioni necessarie per poter utilizzare il protocollo.

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Splendida location sul Lago di Garda

Cene di gala fino a 600 ospiti

9 Sale meeting e 2 Foyer per expo

Sala Benacus: 800 posti

Spazi e ristorazione d’eccellenza

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Aeroporto di Cagliari di Simona Zin

PH GIORGIO MELIS

BUSINESS ESCLUSIVO IN PISTA

C

Con vista sulle bellezze di Cagliari, gli spazi dedicati ai viaggiatori d’affari si trovano in una zona riservata sopra l’area partenze

MEETING POINT PER I VIAGGIATORI «Affacciata sulla pista, o, per meglio dire, sospesa su di essa, e con vista sulle bellezze di Cagliari, la location si trova in una zona iper-riservata sopra l’area partenze» ha raccontato a Turismo d’Affari David Crognaletti, direttore commerciale di Sogaer, la società di gestione

PH SIMONE MARTIS

hi cerca una location originale per lavorare o ambientare un evento troverà nel Business Centre “Fabrizio Pirani” dell’Aeroporto di Cagliari una soluzione sorprendente: l’area congressuale dell’aeroporto sardo si distingue, infatti, non solo per i suoi spazi e i servizi offerti, ma anche per una serie di plus che la rendono unica nel suo genere. Primo fra tutti la sua collocazione all’interno del terminal.

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Il Business Centre è un punto di incontro per chi arriva dalla Sardegna e dallʼEuropa, con numerosi parcheggi e una serie di servizi esclusivi a disposizione

STAFF QUALIFICATO, TECNOLOGIA E COMFORT Ma veniamo ai dettagli di questa suggestiva location per eventi, fiore all’occhiello del terminal passeggeri sardo: la funzionale Area Convegni, di circa cinquecento metri quadrati, ubicata al terzo livello dell’aerostazione, è accessibile con ascensori e scale mobili e dispone di due meeting room equipaggiate e di un ampio foyer con un desk dedicato all’accoglienza. Le due sale, delle quali la maggiore per trecento persone e la più piccola per settan-

ness Centre è la sua modularità: la location, infatti, può essere utilizzata a seconda delle esigenze: per esempio, la sala grande può essere impiegata per un convegno e la minore per allestire un light lunch o per altre necessità tecniche», ha continuato Crognaletti. Esiste anche un collegamento diretto tra il Business Centre e il ristorante, in modo che, dopo un meeting o un congresso negli spazi attrezzati, i convenuti possano agevolmente trasferirsi per un pranzo o una cena.

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PH GIANLUCA USAI

PH ELISABETTA MESSINA

PH ELISABETTA MESSINA

PH ELISABETTA MESSINA

dell’Aeroporto di Cagliari. Non meno importante il fatto che, data la sua collocazione all’interno dello scalo, è un punto di incontro per chi arriva da tutta la Sardegna e dall’Europa, con numerosi parcheggi a disposizione e una serie di servizi esclusivi per chi sceglie di ambientare un evento in questa sede. «Altro plus del nostro Busi-

A Indirizzo a fine rivista

PH ELISABETTA MESSINA

Il Business Centre “Fabrizio Pirani” è facilmente raggiungibile dal capoluogo sardo in auto, treno o taxi in pochi minuti

ta, possono essere utilizzate in contemporanea o singolarmente, in base alle necessità, e dispongono di arredi, attrezzature e tecnologia di prim’ordine. Grazie anche alla presenza di personale qualificato per gestire incontri e meeting, il Business Centre “Fabrizio Pirani” dell’Aeroporto di Cagliari offre davvero tutto ciò che occorre per la perfetta organizzazione di riunioni, conferenze e convegni dal sicuro successo e dalla grande comodità, anche grazie ai tanti collegamenti aerei diretti e ai servizi dedicati alla clientela executive. Il tutto a un passo dal capoluogo sardo - appena dieci minuti dall’aeroporto e comodamente raggiungibile in auto, treno o taxi - con le sue bellezze architettoniche e le sue incantevoli spiagge e resort che possono anche essere la cornice di indimenticabili momenti post congress.

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Check in

POLTRONE

a cura della redazione

STATI UNITI

Roma sempre più importante per Delta Con l’orario estivo Delta ha aumentato i voli tra Roma e gli Stati Uniti, inclusa una nuova rotta non stop da Fiumicino per Minneapolis e voli per Detroit, destinazioni di grande interesse anche per il corporate. Fino alla fine di settembre la compagnia, che festeggia il suo 25° anniversario di servizio da Roma, opererà così cinque voli giornalieri dall’aeroporto di Fiumicino verso quattro gateway negli Stati Uniti – Atlanta, New York-Jfk, Detroit e Minneapolis – offrendo un totale di oltre 19mila posti settimanali. «Il numero dei visitatori statunitensi in Italia è in aumentato in modo significativo lo scorso anno, circa tre milioni di persone, e grazie a collegamenti più efficienti via Minneapolis offriremo loro più opportunità di viaggio durante i mesi estivi», spiega Patrizia Ribaga, direttore commerciale Delta Air Lines per l’Italia. «Inoltre, con i nostri cinque voli giornalieri da Roma verso i nostro hub offriamo ai viaggiatori italiani un network ineguagliabile verso gli Stati Uniti, per un totale di 250 destinazioni in coincidenza». Tra i mercati serviti con collegamenti annuali che beneficiano di nuovi collegamenti ci sono anche Monaco, in Germania, per Detroit, e Reykjavik, in Islanda, per Minneapolis. Delta opererà inoltre nuove rotte da Edimburgo per New York-Jfk, oltre alle nuove tratte, lanciate recentemente, da Londra Heathrow per Salt Lake City e da Parigi Cdg per Raleigh-Durham. Questi voli verranno operati tutto l’anno, con frequenze giornaliere durante l’estate e solo nei giorni di punta in inverno. Il vettore può mantenere i servizi per le destinazioni operate stagionalmente grazie alla joint venture con i partner Air France/Klm e Alitalia, offrendo voli one-stop/in coincidenza attraverso gli hub di Parigi, Amsterdam e Roma durante i mesi invernali. BAGAGLI

A Fiumicino l’avanzato sistema Bhs È entrato in funzione il nuovo sistema di smistamento bagagli dell’aeroporto Leonardo da Vinci. Composto da due sistemi di controllo e gestione, il Bhs (Baggage Handling System) e l’Hbs (Hold Baggage Screening), si tratta di uno degli impianti più estesi e complessi in Europa, in grado di trattare in modo del tutto automatizzato sia i bagagli in partenza, sia quelli in transito (operazioni che, di norma, vengono compiute distintamente). L’entrata in funzione del primo anello di smistamento, di circa quattrocento metri, rafforzerà l’efficienza e la sicurezza dei bagagli, circa ventimila, che ogni giorno partono o transitano da Fiumicino. Entro il prossimo novembre, diventeranno operativi ulteriori 7.100 metri di nastro, che consentiranno la gestione di oltre seimila bagagli all’ora, nei momenti di picco. L’intero impianto occupa una superficie di 25mila metri quadrati. Il nuovo sistema è basato su un’infrastruttura tecnologica innovativa che prende in carico il bagaglio nel momento in cui viene accettato al check-in e consente agli operatori Adr di seguirne costantemente il percorso da remoto, fino al momento della consegna all’handler di riferimento della compagnia aerea. Particolarmente avanzata è anche la tecnologia dei controlli di sicurezza, basata su livelli di verifica successivi, in grado di combinare l’analisi automatica a raggi X del bagaglio con l’analisi visiva dell’operatore, al quale la macchina rende disponibile un’immagine 3D ad alta risoluzione.

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Araci Coimbra presidente dell’Ibar

Araci Coimbra – General Manager Tap Portugal in Italia e Grecia – ha assunto la carica di presidente dell’Ibar, l’associazione che raggruppa i rappresentati di oltre cento vettori nazionali e internazionali che operano in Italia. Araci Coimbra subentra a Umberto Solimeno, che ha guidato l’associazione dal 2012 a oggi. «Sono sicura di interpretare i sentimenti dei membri del comitato esecutivo e di tutti i manager associati all’Ibar rivolgendo un sincero ringraziamento a Umberto Solimeno per il grande impegno profuso a favore dell’associazione nel corso del suo lungo e non sempre facile periodo di presidenza», ha commentato Coimbra. «Grazie al suo lavoro l’Ibar è oggi un organismo di rappresentanza molto più forte e autorevole». In veste di presidente Ibar, Araci Coimbra continuerà a tutelare gli interessi delle compagnie aeree che operano in Italia con particolare riferimento alle questioni aeroportuali e della filiera del trasporto aereo. Laureata in economia, Araci Coimbra ha ricoperto numerosi ruoli manageriali presso Tap Portugal in diversi Paesi europei. Nel 2012 è stata nominata General Manager Tap Portugal in Italia e Grecia con base a Roma. Nello stesso anno è entrata a far parte del comitato esecutivo Ibar in Italia, ruolo che aveva già ricoperto in Belgio nel locale Board of Airline Representatives.

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STAR ALLIANCE

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Tokyo Narita, attivo il nuovo concept di check in

Air Malta inaugura la rotta verso Palermo

Star Alliance ha inaugurato un nuovo concept di check-in presso l’ala sud, Terminal 1, dell’aeroporto Narita di Tokyo per offrire ai propri passeggeri una scelta ancora più ampia di opzioni di check-in, dando loro la possibilità di avere un maggior controllo su questa parte del viaggio e risparmiare tempo. Il layout della zona check-in è stato ridefinito e i passeggeri ora possono trovare i banchi di accettazione assegnati per compagnia aerea anziché per classe di viaggio. In aggiunta, sono stati installati nuovi chioschi per il self check-in, utili per il rilascio delle carte d’imbarco e per la stampa delle etichette per il bagaglio. Star Alliance è la prima alleanza fra compagnie aeree a offrire ai viaggiatori internazionali in partenza dal Giappone servizi di self-printing e self-tagging. «La nostra iniziativa a Narita rientra nell’ambito di una strategia globale volta alla standardizzazione e a ridurre le complessità operative e, con l’obiettivo di fornire ai clienti una migliore esperienza di viaggio», ha dichiarato Mark Schwab, Ceo di Star Alliance. «Le statistiche iniziali mostrano che la maggior parte dei passeggeri sta già facendo uso della nuova opzione self-service». I 116 nuovi chioschi costituiscono la colonna portante del nuovo concept di Narita. I passeggeri con il solo bagaglio a mano possono dirigersi direttamente al gate, mentre quelli con il bagaglio da stivare possono stampare l’etichetta direttamente dal chiosco, applicarla, e poi lasciare il bagaglio ai banchi drop-off.

Air Malta ha inaugurato la rotta Malta-Palermo, due voli settimanali (lunedì e giovedì) e si vanno ad aggiungere ai 15 collegamenti settimanali che partono da Catania. «Il lancio del volo è una buona notizia per i nostri clienti maltesi e siciliani», ha dichiarato Joseph Galea, vice capoufficio commerciale di Air Malta. «Questo servizio sarà operato con Airbus A319 e A320 anche per tutto l’inverno e ci aspettiamo di trasportare circa ventimila passeggeri nel primo anno». «Air Malta offre la scelta ideale per i viaggiatori, non solo per la Sicilia ma in tutta Italia, dove operiamo anche a Roma e Milano, con un totale di 34 voli settimanali e il maggior numero di frequenze per destinazione rispetto a qualsiasi altro vettore», ha aggiunto. Leslie Vella, vice direttore generale del Malta Tourism Authority, ha detto: «Il mercato siciliano ha grandi potenzialità grazie alla sua vicinanza con l’isola di Malta e il nuovo servizio di Air Malta intende gettare le basi per l’incremento dei viaggiatori».

DIRITTI DEI PASSEGGERI

Atterra in Italia Claim it Arriva in Italia Claim it (www.claimit. eu), società specializzata nel recupero di compensazioni finanziarie da parte di compagnie aeree per passeggeri i cui voli abbiano subito lunghi ritardi, cancellazioni o che siano andati in overbooking. Claim it è nata dall’idea dell’imprenditore belga-olandese Ralph Pais (nella foto) nel 2012. Secondo un calcolo, gli italiani possono ancora reclamare 270 milioni di euro effettuando semplicemente il log in sul sito www.claimit.eu laddove con pochi click e in otto lingue sarà possibile

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compilare un modulo e inviarlo in pochi minuti ai legali della società. Il servizio è interamente gratuito e Claim it solo a successo conseguito e a rimborso avvenuto avanzerà la richiesta di un 25 per cento di commissione. Circa tre miliardi di euro non vengono reclamati in Europa, una somma consistente dunque, che spetta a milioni di persone. Solo il sette per cento dei passeggeri indennizzabili rivendica i propri diritti. Claim it si impegna con la sua attività a tutelare quei passeggeri ignari dei propri diritti. Non

si avvale soltanto degli specialisti legali dell’azienda, ma lavora a stretto contatto con studi legali di elevata reputazione nella maggior parte delle capitali europee, assicurando così i migliori risultati.

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NOVITÀ

Boeing e Ana insieme per il 787-9 Dreamliner Video e dimostrazioni in occasione del Farnborough International Airshow, nel Regno Unito. Così Boeing e All Nippon Airways hanno presentato tutte le potenzialità del 787-9 Dreamliner. Ana è entrata nella storia dell’aviazione diventando lauch customer del 787 Dreamliner e si è contraddistinta ancora in qualità di prima compagnia aerea giapponese a effettuare un volo in un grande airshow internazionale. Il Boeing 787-9 Dreamliner è il secondo membro della famiglia dei super-efficienti 787 con nuove caratteristiche per la comodità. Può trasportare un numero maggiore

di passeggeri e merci ancora più lontano con la stessa eccezionale efficienza ambientale: un consumo di carburante minore del venti per cento e di emissioni inferiori del venti per cento rispetto agli aeromobili che è andato a sostituire. A giugno 2016 Boeing ha ricevuto 571 richieste d’ordine per il 787-9 da parte di 38 compagnie clienti in tutto il mondo. Il 787-9 Dreamliner che ha volato a Farnborough è il tredicesimo 787-9 e il quarantanovesimo 787 della flotta del vettore. La livrea dell’aeromobile è personalizzata con immagini-simbolo del Giappone: il Monte Fuji e i fiori di ciliegio.

OPTION PLUS

Air Transat, nuova politica di franchigia bagaglio Air Transat ha annunciato la sua nuova politica sulla franchigia del bagaglio da stiva su tutti voli Europa-Canada. Le modifiche saranno pienamente operative a partire dal 1° novembre 2016. Per i passeggeri di Classe Economica, la franchigia bagaglio verrà portata a un pezzo di massimo 23 chilogrammi. La compagnia offre nuovi vantaggi ai propri passeggeri modificando le condizioni del suo servizio Option Plus. Acquistandolo, i passeggeri di classe economica potranno beneficiare di un pezzo aggiuntivo di bagaglio portando la loro franchigia bagaglio a due pezzi per un totale di 46 chilogrammi. Tra gli altri vantaggi di Option Plus, la scelta del posto e il check-in l’imbarco e il ritiro dei bagagli, prioritario e altri extra a bordo. Anche i passeggeri di Classe Club potranno ì beneficiare di una franchigia bagaglio maggiore. A chi viaggia dall’Europa, sarà consentito il trasporto di due pezzi da 32 chilogrammi ciascuno, per un totale di 64. FLOTTE

Swiss presenta il primo Bombardier CS100 Swiss International Air Lines ha presentato il suo primo Bombardier CS100 all’Aeroporto di Zurigo. L’innovativo velivolo per tratte di breve e media percorrenza definisce nuovi standard in tema di comfort, economicità e sostenibilità ambientale. Swiss è la prima compagnia al mondo ad utilizzare questo aeroplano di nuova concezione. Alle 12.30 di venerdì 15 luglio è così decollato il primo volo commerciale di Swiss con un CS100, con numero LX638, da Zurigo a ParigiCharles de Gaulle. La messa in servizio di questo innovativo aereo della Bombardier è un’altra pietra miliare nella storia aziendale di Swiss dopo il successo dell’inserimento nella flotta del

Boeing 777-300ER nel febbraio del 2016. Swiss dispone così di una delle flotte più giovani d’Europa. Oltre a Parigi-Charles de Gaulle, tra le prime città servite con un CS100 rientrano anche Manchester, Praga e Budapest. Alla fine di agosto seguirà l’inserimento di Varsavia e di Bruxelles nella rete di tratte servite con gli aerei C Series di Swiss. A settembre si aggiungeranno Nizza, Stoccarda, Hannover, Milano, Firenze e Bucarest. Con ogni nuova fornitura di un CS100 si convertiranno di volta in volta altre destinazioni, passando dai modelli Avro alla C Series. L’utilizzo della C Series sulla tratta Zurigo-Londra è previsto per il primo trimestre del 2017.

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ASPETTANDO IL VOLO

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I Love Paris miglior ristorante aeroportuale del mondo

Volotea aumenta la disponibilità di biglietti da Verona

Nel corso della cerimonia di consegna dei Fab Awards, volta a celebrare i migliori ristoranti aeroportuali del mondo, il ristorante gastronomico di Areas I Love Paris by Guy Martin, situato nella Hall L del terminal 2E dell’aeroporto di Parigi Charles de Gaulle, ha vinto nella categoria “Airport Chef-Led/ Fine Dining of the Year”. Augustin de Romanet, presidente e direttore esecutivo di Groupe Adp, ha affermato: «Lo scorso aprile, Skytrax ha inserito l’aeroporto di Parigi Charles de Gaulle tra i dieci migliori aeroporti internazionali con una capacità di oltre cinquanta milioni di passeggeri. La competenza dello chef, la location, i piatti e gli interni contribuiscono a rendere I Love Paris by Guy Martin un locale assolutamente unico». Avviato nel giugno 2015, I Love Paris by Guy Martin è un luogo unico, che racchiude perfettamente l’identità parigina. Questa appassionata dichiarazione d’amore nei confronti della capitale francese è stata ispirata da un altro prestigioso ristorante dello stesso chef: Le Grand Véfour. Progettato da India Mahdavi, I Love Paris by Guy Martin è situato in posizione strategica e offre un approccio innovativo alla tradizionale cucina francese tramite l’uso di prodotti stagionali e biologici.

Volotea, la compagnia aerea low cost che collega aeroporti di medie e piccole dimensioni, fa un’altra volta centro a Verona. Il vettore, infatti, ha infranto il tetto di un milione di posti in vendita da e per lo scalo. Ricchissima la programmazione Volotea a Verona che, alle cinque destinazioni internazionali (Santorini, Tirana, Chisinau, Palma di Maiorca e Ibiza) affianca collegamenti con otto città italiane (Alghero, Bari, Brindisi, Cagliari, Catania, Napoli, Olbia e Palermo), per un totale di 13 rotte operate. «La nostra offerta per il 2016 prevede un potenziamento del sessanta per cento nel volume di biglietti in vendita rispetto allo scorso anno – ha dichiarato Carlos Muñoz, presidente e fondatore di Volotea – ed è strutturata in modo da offrire collegamenti comodi, diretti e veloci».

ROMANIA

Blue Air: 25 nuove rotte, più sicurezza e tanti servizi La compagnia aerea rumena Blue Air ha consolidato un ottimo inizio nell’anno 2016, diventando membro a pieno titolo della Iata e poco dopo ricevendo la certificazione Iata Operational Safety Audit che certifica i più alti standard di sicurezza al mondo. A maggio, Blue Air ha ricevuto il premio per la migliore compagnia aerea low cost in Romania durante la cerimonia TopHotels Awards 2016, Tourism Hotel & Leisure Investment Conference. Inoltre, la compagnia aerea ha ricevuto di recente da Hermes Aeroporti, la società di gestione degli aeroporti di Larnaca e Paphos, il premio per la maggiore percentuale di crescita del traffico all’aeroporto di Larnaca nel 2015. Gheorghe Racaru, Ceo Blue Air, ha dichiarato: «Siamo cresciuti insieme e ora siamo la più grande compagnia aerea rumena. Desideriamo porgere il nostro più sincero

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ringraziamento sia ai passeggeri Blue Air che ai nostri partner per aver sostenuto le nostre operazioni in tutti questi anni. Nel 2016 abbiamo sviluppato la nostra compagnia in ogni singolo aspetto, dalla flotta di aeromobili, che ora consiste in

25 unità, sino allo sviluppo del network inaugurando 25 nuove rotte e abbiamo inoltre diversificato i nostri servizi offrendo ai passeggeri il più alto standard in termini di comfort, qualità e sicurezza, sempre ai prezzi più convenienti».

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Security di Giovanni Fassola

PROTEZIONE DEI DATI E PRIVACY: LA UE SI RINNOVA

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ombe e attentati evidentemente non bastavano. A rendere più complessi gli spostamenti di chi si muove per lavoro arriva adesso una nuova disposizione dell’Unione europea in materia di protezione dei dati che tutte le aziende impegnate nel travel (e non solo) dovranno recepire entro un paio d’anni. Risultato: se fino a non molto tempo fa la tutela della riservatezza e la sicurezza delle informazioni di chi viaggiava era responsabilità esclusiva di società specializzate, adesso è un argomento che tocca tutti: travel manager e tmc comprese. Ue: approvato il nuovo pacchetto protezione dati Anche se non immediatamente in vigore, il voto definitivo del Parlamento Europeo dello scorso aprile che ha approvato, dopo quattro anni di iter legislativi e lobbying, il nuovo pacchetto relativo alla tutela della Privacy e alla protezione dati, ha già obbligato chi lavora nel corporate travel management a interessarsi di una questione fino a oggi poco conosciuta. Le nuove disposizioni, ha sottolineato

Dopo l’approvazione del nuovo General Data Protection Regulation, le aziende dell’Unione Europea, tra le quali quelle appartenenti al settore travel, hanno due anni di tempo per adeguarsi ai nuovi standard l’Autorità garante della privacy del nostro Paese, assicurano «maggiori opportunità e tutele per cittadini e imprese, adeguando una normativa europea che risale ormai agli Anni 90, cioè a un’epoca in cui molte delle nuove tecnologie attuali non esistevano e Internet era ancora ai suoi albori». In particolare, ha spiegato l’Autorità, «il nuovo Regolamento introdurrà una legislazione in materia di protezione dati uniforme e valida in tutta Europa, affrontando temi innovativi – come il diritto all’oblio e alla portabilità dei dati – e stabilendo anche criteri che da una parte responsabilizzano maggiormente impre-

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se e enti rispetto alla protezione dei dati personali e, dall’altra, introducono notevoli semplificazioni e sgravi dagli adempimenti per chi rispetta le regole». La direttiva, inoltre, stabilisce, per la prima volta, norme comuni per il trattamento dei dati a fini giudiziari e di polizia all’interno di tutti gli Stati membri. Obiettivo è quello di «innalzare le garanzie per la privacy dei cittadini quanto interviene un trattamento dati per motivi giudiziari e di polizia, ma anche facilitare notevolmente lo scambio e l’uso delle informazioni utili per il contrasto a fenomeni come criminalità e terrorismo».

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Che cosa accade nel travel Dati anagrafici, Pnr degli itinerari di viaggio, account dei programmi di fidelizzazione e delle carte di pagamento. Oltre a informazioni aziendali archiviate su Cloud o trasmesse utilizzando dispostivi mobile su reti wi-fi sconosciute. Per travel manager e aziende oggi la tutela non solo della sicurezza, ma anche della privacy e dei dati di chi viaggia per lavoro, è diventata una priorità assoluta, che, in linea generale, non è più possibile lasciare come in passato semplicisticamente alla gestione in outsourcing. «Di pari passo con l’evoluzione tecnologica cambiano anche le modalità di accesso e di archiviazione dei dati. La diffusione degli smartphone è aumentata a velocità impressionante – si legge nel white paper “Tutela della privacy e sicurezza delle informazioni: tutto quello che un travel buyer deve sapere” pubblicato recentemente da Carlson Wagonlit Travel per aiutare le aziende a districarsi in questa complessa materia – e le previsioni indicano che entro il 2018 più del sessanta per cento delle aziende avrà trasferito almeno metà delle infrastrutture su piattaforme di clouding». Violazioni della privacy e incidenti di sicurezza, poi, possono avvenire in tutti i settori, travel compreso. Alcuni esempi? I Pos degli hotel, come pure i dati dei Frequent Flyer Account, una volta entrati in possesso dei quali diventa possibile effettuare acquisti di frodo; per non parlare degli estremi delle carte di credito o, in un’epoca di furti e cambi d’identità, anche dei numeri di passaporto dei viaggiatori,

e delle informazioni relative ai loro soggiorni. Ma non è tutto, perché una fuga di dati può avere effetti a dir poco devastanti. Secondo il Ponemon Institute, come riporta il white paper di Cwt, il costo medio di una violazione si aggira sui 154 dollari americani per ogni record perso/rubato, per un totale medio stimato intorno ai 3,79 milioni di dollari a violazione. Inoltre, anche solo il sospetto di una violazione può costare caro. Per i viaggiato-

ri, i travel buyer e le stesse tmc, che possono essere multate per violazione delle leggi in materia di sicurezza, oltre a dover sostenere spese per consulenze esterne in campo legale o di investigazioni interne e a subire danni di immagine non irrilevanti.

Per travel manager e aziende oggi la tutela non solo della sicurezza, ma anche della privacy e dei dati di chi viaggia per lavoro, è una priorità assoluta

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Il nuovo Regolamento introdurrà una legislazione in materia di protezione dati uniforme e valida in tutta Europa, affrontando temi innovativi quali, per esempio, il diritto allʼoblio

Serve la collaborazione di tutti Dopo l’approvazione del General Data Protection Regulation (l’acronimo è Gdpr), le aziende dell’Unione Europea avranno dunque due anni di tempo per adeguarsi ai nuovi standard. E per chi non lo farà, la penale da pagare può arri-

vare fino al quattro per cento del fatturato aziendale annuale. Almeno nell’ambito del travel, però, c’è già chi si sta muovendo, anche perché tra tutela della privacy e sicurezza delle informazioni, l’argomento è avvertito come una priorità da parte di viaggiatori e Tra-

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vel Manager. E le Tmc? «Accanto agli obblighi giuridici – si legge nel white paper di Cwt – le Tmc sono tenute a proteggere la sicurezza e la privacy dei dati di clienti e viaggiatori, mentre i travel buyer devono sapere che uso ne viene fatto, chi ne entra in possesso e quando, quali responsabilità hanno loro stessi, assicurandosi al tempo stesso che i viaggiatori siano consapevoli dei rischi potenziali, e rispettino politiche e pratiche per ridurre queste tipologie di rischi». Insomma, per evitare cattive sorprese, ognuno deve fare la sua parte. Il motivo è semplice: in una transazione tipo i passaggi da compiere sono complessi, e molti sono gli attori coinvolti, tanto che attacchi alla privacy o alla sicurezza dei dati restano comunque possibili.

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Lisbona Convention Bureau

di Sabrina Piacenza

Lisbona è una delle capitali più dinamiche del Vecchio Continente e la meta ideale per il turismo d’affari grazie a un’offerta diversificata di cultura, ospitalità e svago per diverse tipologie di target

CAPITALE DʼEUROPA EUROPA ANCHE PER IL BUSINESS M

ille anni di storia mixati con strutture moderne e contemporanee, il fascino malinconico lusitano che fa da contraltare all’intensa vita notturna, monumenti e testimonianze dei diversi apporti culturali che si sono succeduti nei secoli ma anche nuovi luoghi di socialità, simbolo delle più moderne tendenze e stili di vita. Lisbona è davvero una città unica, dal carattere popolare ma al tempo stesso vanta un aspetto di respiro internazionale. Quartieri dall’identità molto diversa si fondono in un

tessuto urbano condizionato dall’acqua e dal fiume: dal Park of Nations, che comprende proprio l’area in cui si tenne l’Expo 1998, al Bairro Alto, uno dei quartieri più paradigmatici, simbolo del modo d’essere di questa città. Tipico e popolare, è una delle zone più alternative di Lisbona capace di unire shopping e cultura in un mix di grande vitalità e dinamismo. Qui si possono trovare laboratori di prodotti tradizionali per acquisti dal sapore antico, per esempio i vari Retrosarias con scatole e cassetti colmi di bot-

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A Lisbona una corposa offerta di soluzioni soddisfa qualsiasi esigenza di ospitalità e le si affiancano programmi e attività di supporto

toni, nastri e pizzi, ma la tradizione si esprime in molte altre lavorazioni come i famosissimi azulejos, le tipiche piastrelle blu e bianche decorate a mano, presenti in numerosi edifici della città. Oggi si può ammirare la straordinaria capitale portoghese da due nuovi punti di osservazione: l’Amoreiras 360º Panoramic View sul tetto dell’Amoreiras Shopping Center (aperto lo scorso maggio) e il terrazzo dell’Arco di Rua Augusta, simbolo della Lisbona trionfale risorta dalle ceneri del 1755.

ad affiancare l’NH Collection Liberdade (l’ex NH Lisboa Liberdale) e il Corinthia Hotel Lisbon che ospita il Tempus Lounge Bar, per il secondo anno consecutivo eletto “Miglior Hotel Bar” al Lisbon Bar Show Event. Una corposa offerta di soluzioni dunque per soddisfare qualsiasi esigenza di ospitalità, a cui si affiancano programmi e attività di supporto che possono coinvolgere l’uomo d’affari sotto ogni aspetto.

tel Mundial, il Lisboa Plaza e il Quinta da Marinha Resort sono stati da poco completamente rinnovati, l’Hotel Tivoli Oriente, invece, è stato riaperto di recente dopo un importante intervento di ristrutturazione che ha interessato principalmente tutte le camere ma che a breve verrà esteso anche alle sale meeting. A questi si aggiungono le nuovissime aperture degli hotel Porto Bay Marquês e Sheraton Cascais Resort, che vanno

Lisbona negli ultimi anni è cambiata molto, oggi è una destinazione privilegiata per il segmento business

OSPITALITÀ LUSITANA Lisbona negli ultimi anni è cambiata molto, oggi è una destinazione privilegiata per il segmento business: centri congressi nel verde, golf d’autore sull’oceano, vecchie fabbriche trasformate in sale concerti e ristoranti, ex aree portuali diventate quartieri bene, banche nazionali oggi musei e numerose nuovissime strutture alberghiere d’eccellenza. Molti uomini d’affari europei la scelgono volentieri come metà lavorativa anche perché vanta ottimi collegamenti aerei con le principali città, per la comoda vicinanza al centro cittadino dell’Aeroporto Aeroporto Humberto Delgado e per gli ottimi servizi transfer presenti. In città inoltre è possibile contare sulla presenza di hotel paragonabili a quelli delle altre capitali europee. L’Ho-

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Per i ricercati momenti di svago si può scegliere di assaporare un freschissimo cocktail nei numerosi locali che animano la movida lusitana, come un aperitivo vista Tago o un wine bar con arredi retrò, oppure cenare in compagnia del fado, cioè ascoltando la musica e le voci vibranti dei cantanti tradizionali portoghesi. Numerosi e ottimi i risotoranti sparsi un po’ in tutta la città, ma anche fuori Lisbona tra i tanti l’Ibo Restaurante, il Restaurante Pap’Açorda, l’Espaço Espelho d’Água, il Monte Mar Lisboa e nella vicina Cascais il Monte Mar Cascais. A Indirizzo a fine rivista

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Ferrovie di Ferdinando Farba

Con i suoi 57 chilometri è la galleria ferroviaria più lunga al mondo e ci avvicina al Nord Europa. A tutto vantaggio anche di chi viaggia per lavoro

APRE IL TUNNEL DI BASE DEL

SAN GOTTARDO

È

stata inaugurata il 1° giugno la Galleria di Base del San Gottardo (Gbg) la più lunga al mondo con i suoi 57 chilometri di lunghezza , in affiancamento a quella esistente a rampe elicoidali datata 1882. Con il portale Nord a Erstfeld, nel Canton Uri, e quello Sud a Bodio, nel Cantone Ticino, costituirà un’unica linea alla base del San Gottardo senza pendenze – e per questo detta “di base” – consentendo ai treni passeggeri velocità elevate sino a 250 chilometri orari e una maggiore capacità ai treni merci nel quadro di un programma ecologico di trasferimento dalla strada alla ferrovia approvato da un referendum popolare che ha legittimato opera e finanziamenti. La Gbg passerà alla storia anche per la tecnica ferroviaria e gli alti standard di sicurezza impiegati e non a caso sono stati

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presenti all’inaugurazione, oltre a capi di Stato e ministri, anche tecnici e ingegneri da tutto il mondo. L’apertura del tunnel favorirà i collegamenti tra Italia, Germania e il Nord dell’Europa e nella box “Gbg: come e quando” riportiamo le vicende storiche che ne hanno favorito l’apertura. Tecniche di costruzione allo stato dell’arte Comunque non è solo la lunghezza del Tunnel a fare notizia ma anche – dicevamo – la tecnica di costruzione che ha previsto due canne separate, ben illuminate e intercomunicanti ogni 325 metri

Gbg: come e quando

1882 - Apertura della prima galleria di valico 1947 - Primo progetto “visionario” delle “gallerie di base” alpine 1963 - Esame delle varianti da parte di una Commissione federale svizzera 1989 - Decisione del Consiglio federale di costruire le “Gallerie di base” del Loetschberg, del San Gottardo e del Monte Ceneri 1992 - Approvazione popolare mediante referendum 1996 - Inizio dei lavori con avanzamento dal 1999 2002 - Impiego delle fresatrici “Heidi” e “Sissi” nel Tunnel 2010 - Caduta del diaframma principale 2016 - Inaugurazione del Tunnel il 1° giugno 2016 - Entrata in esercizio del Tunnel dall’11 dicembre Fonte: FFS

La Gbg dispone di sistemi di sicurezza avanzatissimi, a partire dai dispositivi digitali che identificano eventuali guasti e anomalie ai treni e ai carichi trasportati prima che entrino in galleria

per garantire eventuali vie di fuga e di soccorso in caso di criticità. Ci sono voluti 17 anni per far avanzare i lavori, svolti da 2400 persone che si sono alternate giorno, notte e festività in tre turni di otto ore, con il risultato finale di poter far transitare nella Gbg 65 treni passeggeri e 260 treni merci al giorno, il tutto monitorato dal Cep, la centrale operativa di Pollegio che, vicina al portale Sud del tunnel, gestisce in automatico tutto il traffico tra Chiasso e Arth Goldau. I vantaggi per i business traveller Dall’11 dicembre 2016, con l’apertura della Gbg al traffico, per andare da Milano a Zurigo bastano tre ore e trenta minuti contro le precedenti quattro ore e spiccioli, con in più alcune corse da e

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Il costo totale della galleria ammonta a 12,2 miliardi di franchi svizzeri, circa 11,3 miliardi di euro

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Le cifre della Gbg

■ 57 chilometri di lunghezza; tunnel più

lungo al mondo

■ Due canne da un binario collegate da cu-

nicoli trasversali ogni 325 metri

■ Tempi di realizzazione: 20 anni inclusi i

lavori preliminari

■ Costo totale della galleria: 12,2 miliardi

di franchi

■ Capacità di transito: 65 treni passeggeri

e 260 treni merci al giorno

■ Velocità massima: 250 chilometri orari

per i treni passeggeri; 160 chilometri orari per i treni merci ■ Controllo centralizzato del traffico con trasmissione dati nella cabina di guida dei treni ■ Entrata in esercizio: 11 dicembre 2016 Fonte: FFS

no, alle porte di Bellinzona, che consentirà di percorrere la tratta Milano-Zurigo in sole tre ore e la Milano-Bellinzona in un’ora e 15 minuti. Ricordiamo che la riduzione dei tempi favorirà anche chi prosegue per la Germania con gli Ice ad alta velocità da Basilea e da Zurigo. Alla nuova infrastruttura si accompagneranno dal 2020 i nuovi Pendolini svizzeri “Giruno” previsti dapprima in affiancamento e, più tardi, in sostituzione degli attuali Etr 610. Il nome Giruno è in retoromancio, una delle quattro lingue ufficiali svizzere, traducibile in italiano come “poiana”, il noto uccello rapace. Il treno potrà correre sino a 250 chilometri orari, con comode entrate a raso sui binari, prese di corrente ai sedili, comparti più ampi per i bagagli, ambiente wlan e ricezione per pc e smarthphone anche in galleria, postazioni per disabili e vettura ristorante per un totale di 403 posti in 11 carrozze.

I tunnel ferroviari più lunghi al mondo ■ Galleria di Base del San Gottardo

Svizzera 2016 - 57 chilometri

■ Galleria Seikan

Giappone 1988 - 53,9 chilometri

■ Tunnel della Manica

GB/Francia 1994 - 50,5 chilometri

■ Galleria di Base del Loetschberg

Svizzera 2006 - 34,6 chilometri

■ Tunnel di Guadarrama

Spagna 2007 - 28,4 chilometri

Fonte: Bulletin Credit Suisse 2/2016

Festa e test per Turismo d’Affari Nel quadro di una festa popolare di due giorni alle porte del tunnel alla quale hanno partecipato centomila persone persone, chi scrive ha avuto il privilegio – data l’enorme affluenza - di poter attraversare il tunnel su un treno speciale che, viaggiando fino a 160 chilometri orari, ne ha percorso i 57 chilometri in 25 minuti. Entrando in galleria si nota subito l’assenza di sobbalzi o rumori dai binari e alle fiancate un marciapiede con luci laterali percorribile con un corrima-

per Venezia. Nel 2017 sono previste corse dirette tra Milano e Francoforte e nel 2018, una volta completati importanti lavori tra Arth Goldau e Zug, la percorrenza si ridurrà di ulteriori 15 minuti. L’anno della svolta sarà però il 2020 con l’apertura del nuovo Tunnel di base del Monte Ceneri lungo 15,4 chilometri tra Vezia, a Nord di Lugano, e Camori-

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Con il portale Nord a Erstfeld e quello Sud a Bodio la Gbg costituisce un’unica linea alla base del San Gottardo e consente ai treni passeggeri velocità sino a 250 chilometri orari

di una vettura: i test sono stati brillantemente superati con soccorsi giunti entro 45 minuti e passeggeri evacuati entro novanta minuti dal segnalato allarme. Ciò è di buon auspicio per tranquillizzare anche i passeggeri più paurosi, come quelli che sotto il tunnel della Manica (è successo...) hanno paura di essere inghiottiti dal mare.

L’anno della svolta sarà il 2020 con l’apertura del Tunnel di base del Monte Ceneri tra Vezia, a Nord di Lugano, e Camorino alle porte di Bellinzona, che consentirà la percorrenza della tratta Milano-Zurigo in sole tre ore

no. Dopo 16 chilometri c’è una prima stazione sotterranea ben illuminata di verde (Faido) e dopo 32 chilometri la seconda (Sedrun), punti di sosta per eventuali emergenze ed evacuazione dei passeggeri, entrambe dotate di ampie piattaforme e di passaggi di sicurezza per recarsi alla canna opposta in attesa di un secondo treno. Al termine del viaggio grande la festa nelle località di Rynaecht ed Erstfeld a Nord del tunnel e Pollegio e Biasca a Sud, con esposizione di materiale rotabile storico, tra cui il mitico Tee degli Anni 60 e 70 chiamato “Gottardo” e la prima locomotiva a vapore svizzera del 1847, la “macchina dei panini spagnoli”. La sicurezza La Gbg dispone di sistemi di sicurezza di assoluta anteprima mondiale, a partire dai dispositivi digitali che identificano eventuali guasti e anomalie ai treni e ai carichi trasportati prima che entrino in galleria. Nel tunnel un sistema automatico di protezione tiene distanziati i treni sino a tre minuti l’uno dall’altro e due treni di soccorso sono pronti a entrare in funzione da Nord e da Sud per spegnere incendi, far fronte ad allarmi chimici e per evacuare i passeggeri in caso di emergenza. Al riguardo sono state fatte già quatrro esercitazioni con quattrocento volontari a bordo treno e simulazione di incendio con tanto di fumo dagli impianti di aerazione

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Aperta a Roma la Terrazza Termini

Terrazza Termini, inaugurata a fine giugno per il comfort degli oltre 450mila frequentatori della stazione più grande d’Italia, è la prima parte che si apre al pubblico della nuova Piastra Servizi di seimila metri quadrati in costruzione nell’area fronte binari. Nei tremila metri quadrati di Terrazza Termini – accessibile dalla Galleria Centrale e dal Forum con scale mobili e ascensori – l’offerta per i visitatori della stazione è diversificata e innovativa. Nuovi servizi sono pensati per rendere più gradevole l’attesa come l’area di accoglienza attrezzata con sedute e tavoli, free wi-fi, aree per la ricarica dei cellulari, display informativi, climatizzazione e ristorazione. Da qui si può godere di una vista inedita della stazione dall’alto, con i binari, gli oltre ottocento treni al giorno in movimento e seguire la costruzione del parcheggio auto sopraelevato. L’illuminazione, arricchita dalle pareti a vetri sui binari e dai pozzi di luce, si compone di quasi 250 punti led ed è pensata per un assoluta efficienza energetica. Sistemi anti-incendio di ultima generazione e videosorveglianza integrata completano il panorama delle dotazioni tecnologiche.

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Reception

a cura della redazione

SVIZZERA

The Chedi Andermatt, business nel cuore delle Alpi The Chedi Andermatt si propone come indirizzo preferenziale per il business travel e per incontri di lavoro dallo stile unico. Il 5 stelle lusso affiliato Leading Hotels of the World distante solo due ore da Milano, unico indirizzo di Ghm in Europa, dispone infatti di diversi ambienti perfetti per ospitare cocktail, cene e piccole riunioni. La sala riunioni di 47 metri quadrati disegnata dallo starchitect Jean-Michel Gaty in linea con lo stile dell’hotel è volutamente emozionante. Le ampie finestre affacciate sulle vette alpine circostanti consentono l’ingresso di luce naturale mentre la lounge separata dotata di caminetto è ideale per raffinate pause. Attrezzature di ultima generazione, connessione

wireless ad alta velocità e supporto It dedicato 24h concorrono alla realizzazione di un’area meeting human friendly. La Wine Private Dining Room è rifugio preferenziale per una cena fino a otto persone in un ambiente privatissimo mentre due ulteriori sale private affacciate su The Restaurant – il ristorante principale dell’hotel – possono accomodare cocktail e ricevimenti fino a sessanta persone. The Chedi Andermatt è in grado di offrire ai delegati pacchetti all-inclusive per rendere gli impegni di lavoro un’occasione strategica e piacevole insieme: 105 camere e suite tutte affacciate sulla Valle Orsera, una spa di 2.400 metri quadrati con Health Centre e due ristoranti.

VIP

FIRENZE

Life beyond tourism, viaggio come momento di conoscenza

Kolbe Hotel Rome: tre presidenti per Papa Francesco Il Kolbe Hotel Rome, nell’atmosfera raccolta e raffinata che solo un edificio storico – questo risale al 1625 – può offrire, ha accolto nelle scorse settimane il presidente del Parlamento Europeo Martin Schulz (nella foto con il General Director della struttura Carlo Izzo), il presidente del Consiglio Europeo Donald Tusk e il presidente della Commissione Europea Jean-Claude Juncker. I tre presidenti si sono dati appuntamento nella Città Eterna per il conferimento del premio Carlo Magno a Papa Francesco. Tutto il personale dell’hotel ha gestito con massima professionalità la complessa macchina organizzativa messa in funzione in occasione della loro visita e questo articolato evento ha confermato la forte vocazione congressuale della struttura capitolina, che ha messo a disposizione dei presidenti anche le sale riunioni e le attrezzature tecniche per l’incontro con i media. Affacciato sul Foro Romano e recentemente rinnovato con una sapiente operazione di restyling, il Kolbe Hotel Rome rappresenta una location ideale per il viaggiatore d’affari.

L’esperienza di viaggio – anche di lavoro – intesa come momento privilegiato di conoscenza, dialogo e incontro tra culture diverse oggi sembra essere sempre più una rarità. Partendo da questa importante riflessione, Life Beyond Tourism di Firenze propone un modello di ospitalità altamente valoriale dove il turismo viene inteso come una irrinunciabile risorsa di crescita, sviluppo territoriale e scambio interculturale. Tramite le proprie strutture ricettive promuove uno stile di turismo consapevole e sostenibile che apre nuove e interessanti prospettive in termini di conoscenza dei luoghi e dei popoli e di esperienza per vivere la città. L’ospite così inteso è prima di tutto ospite di Firenze e portatore di conoscenza e promotore dei valori di cultura, viaggio e dialogo e poi gradito ospite delle strutture. Soggiornare presso gli Hotel Laurus al Duomo e Pitti Palace al Ponte Vecchio, visitare il Caffè Astra al Duomo e il Ristorante Wine Bar alla Torre de’ Rossi significa aderire alla filosofia di Life Beyond Tourism e andare ben oltre il turismo dei servizi e dei consumi.

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BLEISURE

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Vocazione business nell’incanto del Verdura Golf a cinque stelle, ri-naturalizzazione del territorio, biodiversità, spiccata vocazione all’accoglienza e momenti di business con indimenticabili accenti leisure. Il Verdura Resort è all’altezza delle aspettative grazie a un mix che al patrimonio naturale unisce promozioni favorevoli e attività coinvolgenti. Situato sulla costa sud-occidentale della Sicilia, tra la Valle dei Templi di Agrigento e il villaggio di pescatori Sciacca, il resort è immerso in un parco di 230 ettari tra agrumeti e uliveti, e vanta oltre 1.8 chilometri di costa privata. Gli aeroporti di Palermo e Trapani si trovano a ottanta minuti di distanza. Ispirato dallo spettacolare paesaggio mediterraneo, l’architetto Albanese ha utilizzato colori locali come l’ocra e il terracotta latino, uniti a una varietà di materiali quali pietra, sabbia e legno. Le linee geometricamente squadrate che caratterizzano la struttura del resort richiamano le tipiche dimore siciliane. In linea con la filosofia Rocco Forte Hotels, la cucina proposta nei quattro ristoranti è fortemente legata all’autenticità dell’isola. Due campi da golf da campionato 18 buche e uno da 9 par-3 di 913 metri sono incastonati in uno scenario naturale che spazia dalle colline al litorale mediterraneo. A completare l’offerta un campo pratica con doppio battitore largo 65 metri e una club house con pro-shop, spogliatoi, ristorante e bar. Per i neofiti la Golf Academy del Resort offre lezioni sull’eccellente campo pratica con un team di professionisti Pga. Situata tra uliveti, aranceti e limoneti, la Verdura Spa è uno dei centri benessere di lusso più all’avanguardia d’Europa e si contraddistingue per un distintivo accento siciliano. Il Resort offre un Business Center, con Wi-Fi e servizio di segreteria, aperto 24 ore su 24.

TownHouse Galleria, nuova lounge area “Ottagono” e Oyster Bar

Situato nel cuore di Milano all’interno della famosa Galleria Vittorio Emanuele II, l’hotel a cinque stelle TownHouse Galleria è un omaggio al passato che garantisce al viaggiatore d’affari un’ospitalità unica. Le 58 camere e suite con una splendida vista sulla Galleria offrono un rifugio intimo ed elegante e con le sue lounge e un Oyster Bar sull’Ottagono della Galleria, location ideale per incontri di lavoro, l’hotel è studiato anche per una suggestiva esperienza. Mescolando raffinatezza chic e moderna, le camere riflettono l’arte della modernità all’interno di un monumento antico con tutti i comfort di una casa e il meglio della tecnologia. Quasi tutte offrono un’affascinante vista dell’interno della Galleria milanese con i suoi affreschi e i preziosi pavimenti a mosaico.

DESIGN

Novotel Milano Linate, spazi rinnovati Un nuovo concept di lobby e spazi completamente rinnovati. Il restyling del marchio Novotel sul mercato italiano parte dalla struttura di Milano Linate, che dopo i lavori di ristrutturazione di aree comuni, spazi meeting e parte delle camere – entro la fine dell’anno tutte le 2016 stanze saranno nuove di zecca – ha introdotto per la prima volta nel nostro Paese la nuova tipologia di lobby. «Abbiamo investito 1,8 milioni di euro per introdurre questa nuova idea, presente solo nella nuovissima struttura di Brescia. Vogliamo far sentire subito il cliente a proprio agio, non appena varcata la soglia dell’hotel. Tutto è pensato per ridurre al minimo i tempi necessari per espletare le formalità, tanto che il check-in può essere effettuato anche online. Il nuovo concept prevede anche che la lobby diventi non solo un luogo di lavoro mobile, ma anche un posto dove consumare un pasto veloce», spiega Luigi Lima, vp operations Mercure&Novotel per Italia, Grecia e Israele. In posizione strategica vicino al city-airport milanese, collegato a

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esso da un servizio di navetta gratuito, la struttura ha visto la trasformazione anche delle aree dedicate a meeting e riunioni: in totale si tratta di nove sale modulabili, quasi tutte con luce naturale, capaci di accogliere fino a 240 delegati. Pensato invece per le classi di lavoro di dieci partecipanti è lo spazio Airbus: intorno a un tavolo rotondo le sedute sono composte dalle Wellness Ball al posto delle tradizionali sedie, per migliorare l’equilibrio e la postura. Molte le novità anche sul fronte tecnologico dove, tra le novità pensate su misura per i viaggiatori corporate, non c’è che l’imbarazzo della scelta: si va da Via Kramer, un sistema di connessione device che permette di interagire e commentare istantaneamente tutti i file al Creston AirMedia, che consente di visualizzare sullo schermo documenti e fotografie direttamente dai dispositivi mobili per finire con la lavagna digitale “Smart Kapp Whiteboard”, che trasmette in tempo reale i contenuti sui device dei partecipanti per poi salvarli, organizzarli e spedirli via e-mail.

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ACCESSIBILITÀ

AWARD

L’Hotel Manager of the Year Ehma è il francese Ferchaud

Hotel Milano Scala, eco-chic e “allergy free” Prosegue il percorso di attenzione alle persone e all’ambiente per l’Hotel Milano Scala, eco-chic hotel situato nel cuore di Brera, art district di Milano che già vanta la ristorazione “Green & Glocal”, “L’orto in terrazza” e la “Mobilità Dolce” con l’offerta di una courtesy car con motore elettrico. Dopo essere stata la prima struttura a “zero emissioni” della città, l’Hotel Milano Scala diventa il primo Allergy Free Hotel di Milano con l’adesione al protocollo Allergy Free Hotels. A disposizione degli ospiti un intero piano totalmente libero da allergeni, dove poter soggiornare in tutta tranquillità, eliminando i disagi dovuti alle allergie. Il progetto “Allergy Free Hotels” è il primo progetto in Europa riconosciuto dalle più importanti certificazioni mediche e marchi di qualità come risposta alle esigenze di due milioni di persone che soffrono di allergie respiratore in Italia e 150 milioni in Europa. Il progetto rispetta inoltre la politica ambientale promossa dalla struttura, che prevede infatti l’utilizzo esclusivo di sostanze presenti in natura, escludendo quindi l’uso di qualunque detergente chimico pericoloso per l’ambiente e potenzialmente nocivo per l’uomo.

Il premio che ogni anno l’Ehma assegna al General Manager che ha raggiunto risultati di eccellenza nella gestione alberghiera è stato conferito per il 2015 al francese Pierre Ferchaud. Il premio viene assegnato in base a criteri come la qualità della conduzione complessiva dell’attività, l’implementazione di nuove strategie, la performance economica, la crescita e la motivazione del personale, ma anche la capacità di innovare e di applicare strumenti e risorse inedite nella guida dei vari reparti dell’hôtellerie, nonché lo sviluppo di legami sinergici con il territorio in cui è inserita la propria struttura. General Manager dell’Hotel Metropole di Montecarlo fino al dicembre scorso, Ferchaud vanta una lunga e prestigiosa carriera che lo ha visto General Manager di celebri alberghi a Parigi come il Fouquet’s Barrière, Le Bristol, il Concorde Lafayette e il Marriott Prince de Galles. Per nulla facile, come sempre, è stato il compito della giuria Ehma incaricata di individuare il vincitore tra due candidature di altissimo livello. Il candidato italiano era Ciro Verrocchi, Direttore Generale dell’Hotel InterContinental De La Ville di Roma, vincitore della quarta edizione del premio Manager Italiano dell’Anno, oltre che per la sua prestigiosa carriera, che l’ha visto ricoprire il ruolo di direttore generale in compagnie internazionali quali Starwood Hotels & Resorts e InterContinental, anche per la promozione di una serie di progetti innovativi volti al miglioramento dell’efficienza e della produttività nelle strutture dove ha operato.

TECNOLOGIA

I siti del Grand Visconti Palace e dell’Uptown Palace di Milano diventano smart e responsive Grand Visconti Palace e Uptown Palace, due delle prestigiose strutture milanesi del gruppo Extro Hotels, estremamente apprezzate per il bt e per il Mice, costantemente attente alle esigenze dei loro ospiti e sempre al passo con i tempi, hanno rinnovato il loro sito rendendolo pro-responsive e migliorandone sia la grafica sia la fruibilità. Questa ristrutturazione tecnologica, oltre a essere altamente pratica, permette un’ottima navigabilità del sito e gli consente di adattarsi, graficamente e in modo automatico, al dispositivo utilizzato da ciascun utente. Il nuovo sito web responsive consente così un’espe-

rienza di navigazione da parte dell’utente intuitiva, semplice e fluida. Ciò è reso possibile grazie alla piattaforma sulla quale il website è costruito: oltre a essere ottimizzata per i principali smartpho-

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ne, come iPhone, Android, Blackberry, è anche compatibile con la maggior parte dei device mobili presenti a oggi sul mercato nazionale e internazionale. Il restyling grafico ha riguardato principalmente la creazione di un design più moderno, l’inserimento di immagini a elevato impatto emozionale e l’utilizzo di contenuti più sintetici ed efficaci. L’obiettivo è di ridurre al minimo la necessità del navigatore di ridimensionare e scorrere in modo continuo le pagine web, garantendo così un più ampio e veloce utilizzo delle stesse e facilitando, inoltre, le operazioni di prenotazione.

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GUIDE

VISTA

Hotel de la Ville di Monza fra le Bonne Tables È risaputo che la colazione di lavoro gioca un ruolo importante durante un incontro tra professionisti. È un momento di relax e piacere che è parte integrante di un viaggio di lavoro. Per questo motivo il business lunch di qualità è diventato uno dei fattori rilevanti nella scelta della location per un congresso. Questa esigenza è sempre stata recepita con impegno dall’Hotel de la Ville, investendo considerevolmente negli anni nella ristorazione. Il suo ristorante, il Derby Grill, è stato infatti segnalato dalle più importanti guide di settore tra i migliori d’Italia. Ultimo e apprezzato riconoscimento arriva da Châteaux & Hôtels Collection che ha segnalato la cucina dello chef Fabio Silva tra le “Tables de la Collection”, garantendo maggiore prestigio all’albergo e al ristorante in ambito sia business sia leisure. L’Hotel de la Ville di Monza è infatti presente nella guida 2016 dell’importante marchio alberghiero francese presieduto da Alain Ducasse, famoso e pluripremiato imprenditore della ristorazione che sposa il concetto dell’alta gastronomia con l’ospitalità di pregio. RIO NOVO

A Venezia al via i lavori per una nuova struttura Nh Hotel Group Arriverà nel 2018, a Venezia una nuova struttura firmata Nh Hotel Group. Continua così la crescita del gruppo nel nostro Paese dopo la recente inaugurazione del Nh Collection Roma Palazzo Cinquecento. La nuova struttura si trova a Rio Novo, a pochi minuti da piazzale Roma e dalla stazione S. Lucia, e la ristrutturazione di quello che fu un edificio dell’Enel inizierà nel prossimo settembre. L’hotel, in terzo nel capoluogo lagunare, sui suoi cinque piani sarà dotato di 144 camere, diverse sale meeting attrezzate allo stato dell’arte, area fitness, giardino esterno e terrazza con vista panoramica. Per gli ospiti anche easy wifi gratuito, televisori led, docce emozionali effetto pioggia. Ristorante e bar completeranno l’offerta. Con la nuova struttura, fa sapere il gruppo, trova conferma la volontà di investire nel nostro Paese, “puntando sulla valorizzazione del territorio italiano come polo attrattivo internazionale per il business e il turismo”.

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Apre Piano 35 di Torino, il ristorante più alto d’Italia

È recente l’apertura del Piano 35, a oggi il ristorante più altro d’Italia, collocato nel grattacielo Intesa San Paolo di Torino. Immerso in un giardino a oltre 150 metri d’altezza, è la cornice ideale per eventi di altissimo livello. La sala è corredata da uno spazio di settecento metri quadrati che affaccia sulla serra bioclimatica e da una terrazza esterna di 150 metri quadrati. Si potrà così organizzare un’indimenticabile cena di lavoro in cima a un grattacielo e in aggiunta fare una passeggiata nel giardino pensile, osservando da un’altezza vertiginosa tutta la città e la sua meravigliosa quinta alpina. Lo chef Ivan Milani promette un’interpretazione dei prodotti del territorio sotto l’egida del Gruppo Cir Food di Reggio Emilia, gestore dell’insieme gastronomico dell’intero grattacielo che comprende ristorante, lounge bar e caffetteria e il progetto enogastronomico che vi sottende porta la firma di Slow Food e dell’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo. Invitare a pranzo o a cena in quota costituirà così sicuramente un plus per Torino e, al contempo, offrire uno spaccato di accoglienza e di ristorazione made in Italy di assoluta qualità nel panorama internazionale. Nello stesso grattacielo, al 37° piano trova spazio anche il lounge bar coordinato da Mirko Turconi, uno dei più apprezzati bartender italiani.

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Car Fleet di Alessandro Rigatto

IL RITORNO DELLE TRE VOLUMI

Una berlina importante trasmette valori aziendali che i fleet manager mostrano attraverso una coerente scelta del parco-auto da mettere a disposizione dei dirigenti

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omplice l’arrivo di nuovi, importanti modelli di marchi premium e non solo, stanno tornando in auge le berline del segmento D ed E, quelle che sovente sono al vertice delle preferenze dei gestori di flotte. Perché una tre volumi mantiene sempre un aplomb di serietà, un’immagine fortemente radicata alla tradizione: valori che molte aziende fanno propri e i cui fleet manager desiderano mostrare anche attraverso una coerente scelta del parco-auto da mettere a disposizione dei dirigenti. Perché una berlina di fascia mediosuperiore è un’auto da mid e topmanagement, ora che le flotte hanno

subito un forte downsizing in termini di prezzo, formato e cilindrata come conseguenza della crisi economica che ha colpito il Paese e che non è ancora passata del tutto. Le novità del momento tra le “tre volumi” di categoria medio-alta che abbiamo individuato sono quattro: MercedesBenz Classe E, Alfa Romeo Giulia, Renault Talisman, Kia Optima. A parte la proposta italiana, tutte le altre tre sono (o saranno a breve) disponibili anche in versione station-wagon, ma per una volta ci concentriamo sulla variante di carrozzeria più classica, quella che trasmette un messaggio rassicurante di rigore e di ancoraggio alle solide tradizioni.

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Mercedes-Benz E220d, il modello “centrale” della Casa di Stoccarda, va a inserirsi tra le ben note e collaudate Classe C e Classe S

Mercedes-Benz E220d Tra le berline medio-superiori il modello “centrale” della Casa di Stoccarda va a inserirsi tra le ben note e collaudate Classe C e Classe S, con un formato da quasiammiraglia (è lunga 492 centimetri) e uno stile che ricorda da molto vicino le due “sorelle”, pur con ingombri differenti. Potenzialmente la nuova Classe E potrebbe ammettere la guida autonoma: trattandosi però di un modello destinato a una grande diffusione immediata la Mercedes-Benz si è accontentata di introdurre le più evolute dotazioni di sicurezza attiva e dinamica, con ausili alla guida e sistemi di correzione di errori, tra cui il cruise control adattivo, optional, e la

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frenata automatica d’emergenza, di serie. Il motore ideale per il parco-auto dei dirigenti è il nuovo due litri turbodiesel da 194 cavalli abbinato al cambio automatico a nove rapporti della E220d, che la spinge a 240 chilometri orari con un consumo medio di soli 3,9 litri di gasolio ogni cento chilometri. Un po’ piccolo il serbatoio, solo cinquanta litri, ma con percorrenze nell’ordine dei 20-25 chilometri/ litro l’autonomia raggiunge e supera comunque i mille chilometri. Comfort eccellente, finiture di gran pregio, abitabilità abbondante e bagagliaio molto capiente (540 decimetri cubici) ne fanno un incrociatore personale adatto ad accompagnare il top manager da Milano a Roma e ritorno in giornata per una riunione d’affari in un giorno di sciopero di aerei e treni. Listino da 53.003 euro, consigliamo l’allestimento Exclusive (57.774 euro). Alfa Romeo Giulia 2.2 Mjet Torna un nome leggendario nella storia del Biscione e, per una volta, il “naming” riproposto da un modello di successo del passato rappresenta una scelta corretta e coerente, visto che la Giulia del 2016 riprende sia la carrozzeria a tre volumi sia la trazione posteriore dall’omonima progenitrice degli Anni Sessanta. Lunga 464

centimetri, dotata di una buona abitabilità anche sul divano posteriore (dove però l’accessibilità non è eccezionale) e di un bagagliaio capiente (480 decimetri cubici), ben rifinita rispetto ai modesti standard Alfa Romeo ma ancora leggermente inferiore alle rivali tedesche, impostazione sportiva sia del posto guida sia dell’assetto, la Giulia nelle versioni turbodiesel con motore 2,2 litri da 150 e 180 cavalli si propone come auto da flotta appagante per chi siede al volante e per nulla scontata sul piano dell’immagine. E rappresenta anche una scelta coraggiosa, in un mercato dove le tedesche e le francesi fanno la parte del leone. La gamma parte da 35.500 euro, ma la versione “base” da 150 cavalli (220 chilometri orari, 4,2 litri per cento chilometri) non è il massimo quanto a dotazioni. Meglio mettere lì altri novemila euro per portarsi a casa la variante da 180 cavalli in

allestimento Business Sport con cambio automatico (230 chilometri orari, 4,2 litri per cento chilometri, 44.500 euro), che sfoggia interni in pelle, navigatore, fari allo xenon, retrovisori retrattili elettricamente, retrocamera. Renault Talisman 1.6 dCi Con questa “furba” tre volumi lunga ben 485 centimetri la Casa francese si ripropone nel mercato delle company car abbandonando l’impostazione a due volumi e mezzo delle sue ultime “quasi ammiraglie come la 25 e la Safrane, ormai dimenticate. Il pianale è quello dell’Espace, da cui la Talisman riprende l’impostazione tecnica che, sull’allestimento più ricco Initiale Paris, comprende anche le quattro ruote sterzanti. I motori sono tutti da 1,6 litri e i turbodiesel esprimono 130 e 160 cavalli, quest’ultimo sovralimentato con

Alfa Romeo Giulia 2.2 Mjet riprende sia la carrozzeria a tre volumi sia la trazione posteriore dall’omonima progenitrice degli anni Sessanta

I nuovi modelli di marchi premium hanno fatto tornare alla ribalta le grandi berline, al vertice delle preferenze dei gestori di flotte per il top management

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Renault Talisman 1.6 dCi, nell’allestimento Initiale Paris, sfoggia anche le quattro ruote sterzanti

due turbo, il che spiega la coppia nettamente superiore (380 Nm contro i 320 Nm dell’entry-level). Il listino parte da 31.200 euro, ma la versione Energy da 130 cavalli (205 chilometri orari, 3,9 litri per cento chilometri) anche con cambio a doppia frizione (32.800 euro) non è il massimo quanto a dotazioni di serie che pure comprendono la connessione dati, il cruise control, il navigatore e il bluetooth. Meglio salire con listino e pretese e puntare sulla Initiale Paris biturbodiesel da 160 cavalli con il cambio a doppia frizione (215 chilometri orari e 4,5 litri per cento chilometri) che costa però 43.200 euro e ha di serie anche il cruise control adattivo con regolazione della

distanza di sicurezza, gli interni in pelle, i sedili anteriori a regolazione elettrica, i fari adattivi a Led, la frenata automatica d’emergenza. Il consumo è così contenuto che il serbatoio da soli 51 litri non è un problema: i mille chilometri con un pieno sono a portata di mano. Piuttosto comoda e molto spaziosa dentro anche per cinque, ha un bagagliaio da 608 decimetri cubici ampiabile grazie al sedile posteriore ribaltabile asimmetricamente e dotato di botola portasci, ma l’accesso alla zona di carico non è il massimo. Spettacolare il navigatore touch screen a forma di tablet che occupa tutta la consolle e permette di controllare anche tutte le funzioni secondarie dell’auto.

Kia Optima Sentirete spesso parlare di quest’auto che ora arriva in Italia con ben altre ambizioni rispetto alla prima serie: nell’ultima parte dell’anno debutteranno la berlina ibrida plug-in e la wagon, dalle forme convincenti ed eleganti. Già a adesso i fleet manager però possono valutare a budget la berlina turbodiesel 1.7 CRDi Class da 29.500 euro (più duemila per il cambio a doppia frizione a sette marce), lunga 486 centimetri, molto ben equipaggiata e dal prezzo ragionevole. Ha cinque posti comodi, un bagagliaio capiente (510 decimetri cubici), un motore da 141 cavalli parsimonioso anche se non brillantissimo (195 chilometri orari, 0-100 chilometri orari in 10”, 4,2 litri per cento chilometri) e una dotazione di serie completa, con riconoscimento dei segnali stradali, avviso cambio corsia, cruise control (passivo), connessione dati, navigatori, fari anteriori a Led, bluetooth, retrocamera. Ah, è l’unica della nostra selezione a offrire sette anni di garanzia o 150mila chilometri.

I prezzi sono riportati a puro scopo indicativo. Sono stati verificati all’atto della stesura dell’articolo ma possono essere cambiati dalle Case in qualsiasi momento

Kia Optima: nell’ultima parte dell’anno debutteranno la berlina ibrida plug-in e la wagon, dalle forme convincenti ed eleganti

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Acquisti

di Nicoletta Giraldi

Alcuni processi di acquisto potrebbero nascondere un insospettabile “peccato originale” tra le pieghe di una policy scarsamente personalizzata sull’azienda

L’

approccio a un processo è un esercizio con un potenziale alto livello di complicazione, specie se si tratta di un compito “complesso” e sicuramente, per quanto riguarda il business travel, è quantomeno trasversale a quasi tutta l’azienda se affrontato nella sua totalità. La suddivisione di un processo in sottoprocessi può essere d’aiuto a comprenderne implicazioni e ricadute, specialmente se i processi che sono oggetto di analisi coinvolgono più di un reparto aziendale, direttamente chiamato in causa nella filiera del controllo e/o delle procedure. In ambito business travel la filiera – interna ed esterna – è sicuramente importante: internamente abbiamo di fatto un “attraversamento” dell’intera azienda mentre esternamente un numero elevato di attori, ovvero compagnie aeree, alberghi e catene, fino ad autonoleggi e ferrovie. Tale panel può essere fisso o variabile, a seconda della tipologia di viaggio, di commessa, di azienda eccetera.

BT, QUANDO IL PROBLEMA È LA TARIFFA L’attraversamento del progetto L’attraversamento di un progetto è di per sé un’attività di grande importanza ed esistono motivazioni e segnali chiari che indicano la necessità di verificare l’eventualità di implementare una procedura di tipo e2e. L’aspetto fondamentale della questione è rendersi conto dei requisiti e dell’attuale “status” della propria azienda in rapporto

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alle logiche di presidio e gestione in essere. Quando, a fronte di analisi e di survey interne, che devono necessariamente avere un approccio di tipo “gap analysis” si viene a scoprire/sospettare che: ■ i margini di saving sui costi diretti è in esaurimento (è fondamentale prendere atto che i risparmi sui costi diretti hanno un punto di non ritorno)

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■ non esiste feedback dei viaggiatori sui servizi fruiti (quindi l’azienda vive un lack di conoscenza dei propri modelli di consumo e comportamentali) ■ manca un’analisi delle microattività funzionali (non si è a conoscenza di cose, attività, modelli e responsabilità apparentemente elementari) ■ è ignoto il costo globale di gestione delle trasferte ■ non ci sono informazioni su comportamenti ed eccezioni ■ avere un dato consolidato mediamente corretto è quanto di più difficile possa essere richiesto a un travel manager è necessario provvedere a un’analisi completa del processo, scavandone in profondità tutti gli aspetti e sviluppando rigorose procedure di travel management. Un attento lavoro di verifica potrebbe portare a risultati anche in parte insospettabili, identificando come un “errore” di redazione della policy il vincolo della tariffazione da applicare al momento dello sviluppo del processo di travel.

Best buy: è veramente sempre la scelta migliore? Tra gli aspetti da analizzare compaiono le procedure di acquisto, siano queste di volato piuttosto che di hôtellerie. Tra le pieghe prese dal settore soprattutto sotto la spinta del periodo congiunturale, figura il nuovo paradigma di acquisto di viaggio, che va sotto il nome di “best buy”, ovvero, in linea teorica, di acquisto alla miglior tariffa possibile. Apparentemente il discorso si presenta

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Non necessariamente “best buy” è la tariffa più bassa, ma è quella che meglio si adatta al modello di consumo dell’azienda e al modello comportamentale dei viaggiatori come tendenzialmente semplice, ovvero gli acquisti di servizi di viaggio e soggiorno (questi sono sicuramente i leg maggiormente importanti nell’economia di spesa del business travel) dovrebbero essere fatti alle migliori condizioni tarif-

farie possibili. Nella realtà dei fatti incontriamo tutta una serie di fattori che non depongono a favore di questa logicità. Se il problema fosse la policy? In primis, le travel policy aziendali, che troppo spesso presentano le seguenti caratteristiche “pseudo-negative” in una logica di risparmio ed ottimizzazione ■ non sono sufficientemente chiare ed esaustive in ordine alla definizione di che cosa è effettivamente possibile acquistare. Troppo spesso, infatti, recitano formule quali, per esempio, “l’agenzia di viaggio/Tmc è obbligata ad applicare la miglior tariffa possibile, tenendo conto delle richieste specifiche del viaggiatore”. È chiaro che in presenza di tale situazione,

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I costi sostenuti per i cambiamenti e/o l’eventuale riacquisto di titoli di viaggio spesso conferiscono direttamente nell’area delle note spese, sfuggendo al management

il viaggiatore avrà agio di bypassare la logica della miglior tariffa,“nascondendosi” dietro esigenze di orario, di business eccetera; ■ non sono costruite sul modello di consumo dell’azienda e sulle sue specificità di viaggio, di business e di acquisto ma su modelli di tipo standard, magari derivanti da altre aziende, o richieste a consulenti e/o agenzie la cui conoscenza dell’azienda e dei suoi processi non è sufficientemente profonda; ■ sono spesso troppo “vecchie”, ovvero non sufficientemente aggiornate, rispetto a un contesto di riferimento che non

solo ha un suo ben chiaro e definito processo evolutivo ma soprattutto, grazie a un massiccio utilizzo di tecnologia a supporto (frutto di investimenti di alto profilo nel corso degli anni), corre a una velocità esponenziale.

In alcuni casi il travel manager vede la trasferta unicamente secondo una logica di tipo operativo che si esaurisce con l’emissione del titolo di viaggio. Questo è un errore

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Manca la logica end-to-end A seguire abbiamo il mancato perseguimento, da parte ancora di molte aziende, di logiche di tipo end-to-end, ovvero volte a considerare il viaggio nella sua interezza. Troppo spesso, infatti, l’ufficio viaggi (ove presente) e/o il travel manager vedono il viaggio solo e unicamente secondo una logica di tipo operativo, che si esaurisce con l’emissione del titolo di viaggio a favore del dipendente. Quanto invece succede a valle di tale attività (per esempio i cambiamenti con penale del titolo di viaggio in corso di trasferta) non ricadono più nella sfera di influenza dei travel manager e questo non per loro colpa o mancanza, ma per dettame aziendale, che magari, all’origine, ha previsto e obbligato l’acquisto di una tariffa particolarmente bassa (e quindi apparentemente vantaggiosa all’origine) con restrizioni e vincoli per i cambiamenti. È interessante notare come tali attività, svolte direttamente dalle risorse durante il viaggio e pagate con una carta di credito (sia essa aziendale, sia di tipo centrally sia individually billing o individuate), non possano - se non difficilmente - essere in definitiva mappate e, in troppi casi, rimangono azioni pressoché sconosciute da parte delle strutture di travel management. La situazione è così sfuggente che in molti casi non sono neppure mappate da agenzie e Tmc, in quanto effettuate direttamente dai viaggiatori.

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Ancora oggi assistiamo al mancato perseguimento, da parte di molte aziende, di logiche di tipo end-to-end volte a considerare il viaggio nella sua interezza Attenzione alle note spese In tale situazione, i costi sostenuti per i cambiamenti e/o l’eventuale riacquisto di titoli di viaggio conferiscono direttamente nell’area delle note spese, e in linea di principio - naturalmente il nostro è un mondo che spesso contempla eccezioni e quindi ciò vale anche in questo caso - le note spese aziendali non sono accessibili alle verifiche (anche ex-post) da parte delle strutture di travel management.

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I costi afferenti a tali situazioni possono essere quantificati in un valore di sicuro interesse in ottica di ottimizzazione, attenzione e controllo delle spese, in quanto possono arrivare fino anche al venti per cento del costo di base dei titoli di viaggio. Dovrebbe, in tale logica, farsi sempre più strada la consapevolezza che non necessariamente best buy è la tariffa più bassa - perché tendenzialmente è anche quella con il più alto numero di limitazioni - ma è quella che meglio si adatta al modello di consumo dell’azienda e al modello comportamentale dei viaggiatori.

Sviluppare processi di best practice In definitiva, sarebbe forse meglio sostituire la dizione “miglior tariffa applicabile” – tendenzialmente orientata alla componente economica – con il concetto di best practice di viaggio o trasferta lavorativa. Questi fattori sono assoluti key driver per la definizione e la comprensione di quali siano i modelli tariffari da utilizzare nella quotidianità lavorativa, anche in considerazione della sempre maggior volatilità dei prezzi di acquisto delle tariffe, ormai paragonabile a quella dei derivati di borsistica. Quali strumenti di presidio hanno le strutture di travel management per “mappare” effettivamente, ma soprattutto in modo efficace le logiche di acquisto dei servizi di viaggio e rappresentanza? E soprattutto che decisioni possono trarre dalla risultante dell’utilizzo di tali strumenti, considerando che le tariffe di tipo best buy sono diventate sempre più un must e la dizione stessa è ogni volta più presente nelle travel policy delle varie aziende italiane (probabilmente nella maggioranza). Il concetto di best buy è dunque da considerarsi come il primo dei desideri di chi gestisce i viaggi d’affari o di chi ne definisce le linee guida strategiche ma la data analysis spesso ne evidenzia i limiti, specie per quelle aziende i cui viaggiatori effettuano viaggi complessi e, pertanto, con una elevata percentuale di possibili modifiche in corso d’opera.

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Block notes

BCDME.IT

a cura della redazione

NETWORK

Blueteam Travel entra nel network Virtuoso Blueteam Travel di Luisago (CO) – società appartenente a Blueteam Travel Group, tra le cinque top Travel management company per volumi gestiti nel mercato nazionale, con 12 uffici sul territorio italiano dedicati al business travel, al Mice e al leisure e una presenza internazionale con due uffici in Svizzera e negli Stati Uniti – è ora parte di Virtuoso, network di viaggi di lusso al quale si accede esclusivamente su invito e al quale appartengono le più prestigiose agenzie di viaggio mondiali. Come dichiara Roberto Valenti, presidente di Blueteam Travel, «l’appartenenza dell’agenzia a Virtuoso porterà benefici di alto valore ai nostri clienti. Meno dell’uno per cento delle adv è ammessa a Virtuoso e, con un volume di vendita di oltre 15.5 miliardi di dollari, questo network esclusivo è in grado di negoziare vantaggi riservati e privilegiati quali upgrade, servizi ed esperienze esclusive». L’appartenenza di Blueteam Travel a Virtuoso consente ai suoi consulenti di avere relazioni dirette con i migliori alberghi e resort del mondo, spa e to, oltre a un costante aggiornamento e approfondimento sulle tendenze del settore e delle destinazioni. Questa rete di importanti conoscenze internazionali daranno a Blueteam Travel la possibilità di assicurare ai propri clienti un trattamento Vip in tutto il mondo. Virtuoso è inoltre in grado di offrire supporto in loco per la gestione dei servizi a terra in oltre settanta Paesi, assicurando la massima soddisfazione dei clienti delle agenzie appartenenti a Virtuoso. Questo servizio, presente nelle destinazioni più esclusive, garantisce la cura di ogni dettaglio, da guide nella lingua madre del cliente ad autisti privati, a biglietti per gli eventi più esclusivi. NOVITÀ

Arriva meetago powerd by Hrs Hrs, global hotel solutions provider, a seguito della recente partnership con meetago, azienda tedesca specializzata nel segmento meeting, ha annunciato che sono state attivate con successo le prime aziende che utilizzano il servizio nel mercato italiano. La partnership mette a disposizione delle aziende, delle Tmc e delle società di eventi un portafoglio globale di location alberghiere – tra le quali un elevato numero di hotel indipendenti – tramite un one-stop shop. Tutto è ottimizzato affinché l’organizzatore possa ricevere offerte uniformemente strutturate con un’unica richiesta sulla base di criteri prestabiliti. Lo strumento è altamente intuitivo e di facile utilizzo, agevolandone così l’adozione da parte di chi prenota, la riduzione di costi diretti e indiretti e consentendo un aumento significativo della conformità alle policy aziendali. Meetago powe-

red by Hrs offre un canale di prenotazione strutturato con condizioni di procurement coerenti e processi di rilascio definiti. Inoltre, grazie all’interfaccia con i principali online booking tool aziendali, Hrs offre accesso completo al processo end-to-end di prenotazione di eventi e gruppi. Mentre il trasferimento dei dati automatizzato permette di valutare l’allocazione di ulteriori costi correlati all’evento, fornendo una visione del costo totale dell’evento. «Attraverso la piattaforma meetago powered by Hrs i tempi di risposta per le venue alberghiere, inclusi gli allestimenti, i metodi di pagamento e tutte le tipologie di richieste, si abbassano al di sotto delle 24 ore. Ciò grazie all’automatizzazione dei processi che consentono di limitare tutti quei passaggi che prima avvenivano telefonicamente», spiega Marco D’Ilario, Managing Director Hrs Italia.

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Bcd Meetings & Events, nuovo sito in compagnia di Nibali

Con il lancio della piattaforma studiata per presentare in modo completo e originale la proposta di servizi del team Mice, Fairs & Sport è giunta a compimento la campagna di lancio del brand Bcd Meetings & Events sul territorio italian o e ora il bcdme.it è online. Si tratta di un sito dinamico, improntato alla facilità di navigazione da parte di un target animato dall’interesse per il settore eventi a tutto tondo. «Abbiamo aggiunto un tassello importante nel panorama del Gruppo Ventura per rafforzare la nostra presenza sul mercato italiano, che da inizio anno continua a raccogliere consensi e nuovi successi», ha dichiarato Davide Rosi, General Manager del Gruppo, regalando anche qualche indiscrezione sull’andamento dei primi 120 giorni delle tre linee di business di Ventura, che si confermano in crescita a doppia cifra. Accanto a Bcd Travel – il “fratello maggiore” che si occupa di business travel – la divisione dedicata alla gestione di eventi, programmi incentive, manifestazioni fieristiche e logistica sportiva rafforza sempre di più la propria posizione dopo l’arrivo del nuovo brand Bcd Meetings & Events, che ha rinsaldato la sinergia con l’azionista internazionale Bcd Group anche sul fronte Mice. «Un importante completamento degli strumenti a nostra disposizione per comunicare con il nostro pubblico di riferimento e consolidare anche in Italia – ha aggiunto Riccardo Becocci, Meetings & Events Director – il posizionamento di primo piano nel settore, sostenuto da sfide sempre più ambiziose e stimolanti». Tra queste, spicca il Giro d’Italia, che Bcd Travel ha accompagnato gestendone la logistica.

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INTERNAZIONALE

Gottardo, la Greater Zurich Area ancora più accessibile L’apertura della galleria di base del San Gottardo avvicina ulteriormente le Zurigo e Milano. E se certo l’interesse primario ricade sul mondo economico, anche il turismo – business in primis – ne può trarre linfa. Grazie alla migliore raggiungibilità, infatti, la “Greater Zurich Area” diventa ora ancora più allettante in quanto punto di transito da e per l’Europa. Insieme all’aeroporto cittadino, la Greater Zurich Area è già oggi un importante ponte con l’Europa e tramite il nuovo collegamento AlpTransit l’area diventa ancora più al-

lettante in quanto punto facilmente raggiungibile per la regione del Gottardo e l’area metropolitana di Milano e Lombar-

SICUREZZA

PARTNERSHIP

Fiera di Vicenza e Rimini Fiera, fusione approvata dai Cda I consigli d’amministrazione di Rimini Fiera e di Fiera di Vicenza hanno approvato il documento che dà il via all’integrazione tra i due poli fieristici. Il nuovo soggetto assumerà una denominazione ancora top secret. Gli accordi raggiunti prevedono la conferma di Lorenzo Cagnoni come presidente e ad e l’ingresso di due membri espressi da Fiera di Vicenza in consiglio. Uno di questi sarà Matteo Marzotto che assumerà il ruolo di vicepresidente. «Sono stati definiti i punti salienti dell’accordo aprendo così la strada al primo esempio di integrazione nel sistema fieristico italiano», ha dichiarato il presidente di Rimini Fiera Lorenzo Cagnoni -. «Sono particolarmente soddisfatto – ha aggiunto il presidente di Fiera di Vicenza, Matteo Marzotto – del risultato raggiunto, frutto di un grande lavoro di squadra, che dà il via a un processo di fusione tra due grandi player di settore che, con questa operazione, cambieranno i paradigmi del sistema fieristico italiano, valorizzando un progetto industriale di grande levatura». TMC

Cwt riorganizza il suo Executive Team Riorganizzazione dei vertici del gruppo a livello globale per Carlson Wagonlit Travel. «Il nostro obiettivo principale - spiega Kurt Ekert, nuovo presidente e Ceo di Cwt - è offrire una user experience di altissima qualità e un valore ancora superiore ai nostri clienti». L’Executive Leadership Team di Cwt include ora le seguenti nuove posizioni. Andrew Jordan, che ha fatto il suo ingresso in Cwt ad aprile come Chief Technology Officer, amplia le proprie responsabilità per guidare l’innovazione e gestire l’intero ciclo di vita dei prodotti in un’ottica end-to-end. Kelly Kuhn, precedentemente President Emea, assume il ruolo di Chief Customer Officer. Patrick Andersen assume il ruolo di Chief Strategy & Commerce Officer con responsabilità sulla strategia aziendale, il marketing, la comunicazione e la relazione con i fornitori. Scott Brennan assume il ruolo di President Hotels e guida una nuova divisione che gestisce in un’ottica end-to-end. David Moran diviene Chief Human Resources Officer, lasciando la sua precedente responsabilità di Evp Global Marketing & Enterprise Strategy.

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dia. Due regioni si avvicinano e si fanno più accessibili alle imprese, a chi viaggia per affari e alla meeting industry. I tempi di percorrenza nel traffico passeggeri nazionale e internazionale si riducono notevolmente e il nuovo tunnel velocizza i viaggi. Dopo l’inclusione del Canton Uri nella Greater Zurich Area lo scorso gennaio prosegue così l’ampliamento dell’area economica di Zurigo verso Sud mentre il nuovo collegamento favorisce il trasferimento di persone, know how e tecnologie sui due versanti delle Alpi.

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“Viaggia protetto” con American Express American Express continua ad arricchire Viaggia Protetto, la polizza assicurativa disponibile per tutti i possessori delle principali carte di credito realizzata da Ace European Group Ltd. La polizza ha esteso la copertura offerta anche a eventi legati ad atti di terrorismo, includendo spese mediche conseguenti a infortunio o a malattia improvvisa e assistenza alla persona. Inoltre, vi sono le nuove garanzie opzionali di rimozione delle franchigie e la protezione ritardata partenza che hanno ricevuto un ottimo apprezzamento dai clienti. Le nuove garanzie si aggiungono a quelle principali, che includono l’assistenza sanitaria per spese mediche conseguenti a infortunio o malattia, assistenza alla persona, infortuni in viaggio e assistenza legale. A conferma dell’elevata flessibilità della polizza, è inoltre possibile rimuovere alcune protezioni, come la protezione bagaglio e l’annullamento, riprotezione e interruzione del viaggio, attivando così solo i servizi a cui i clienti sono realmente interessati. La polizza assicurativa è studiata per proteggere le varie tipologie di viaggio (di piacere, di studio o di lavoro) sia in Italia sia all’estero, è acquistabile direttamente online attraverso www.americanexpress.it/viaggiaprotetto/ permettendo di creare il proprio preventivo in qualsiasi momento della giornata, fino al giorno prima della partenza.

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SERVIZI

STUDI

Travelgood, professionalità contro l’improvvisazione Per rispondere al fiorire incontrollato di nuovi attori nel settore dei servizi alle agenzie Travelgood lascia parlare la professionalità costruita negli anni e al fianco di centinaia di agenzie di viaggio. Parole d’ordine: presenza sul territorio rafforzata e supporto costante ma lontano da ogni logica di affiliazione. «Fare un po’ di tutto per saper fare ben poco: non è e non potrà mai essere la formula Travelgood». Angelo Espinosa, Travel Services Provider Director del Gruppo Ventura Spa, commenta così le recenti nuove entrate nel mercato dei servizi alle agenzie di viaggio. Travelgood (nella foto Sistiana, location del recente road show) incarna oggi più che mai lo spirito combattivo e aperto alla ricerca di opportunità di crescita per i Clienti che caratterizza da sempre l’attività di provider di servizi alle agenzie di viaggio. «Sosteniamo fermamente il vantaggio di garantire la massima libertà di scelta a chi si affida a noi: siamo specialisti nella distribuzione di biglietteria e di proposte a tutto tondo per rendere più produttiva e per portare a un livello qualitativamente superiore ogni giornata di lavoro in agenzia». Focus stretto e zoom in profondità che pagano in termini di risultati commerciali: la Business Unit di Ventura entra nel secondo semestre dell’anno forte di un trend positivo che sarà accelerato anche dal potenziamento della forza commerciale, in fase di nuova organizzazione. MILANO

Martini nuovo Exhibition Manager A Milano, nel team dedicato allo sviluppo del prodotto, è entrato Nello Martini, che ricoprirà l’incarico di Exhibition Manager di Bit, la Borsa Internazionale del Turismo, manifestazione trentennale punto di riferimento per il settore turistico italiano e internazionale, per il mercato B2B e consumer. Il suo ingresso si inserisce nel segno del rinnovamento del management e della maggiore attenzione verso le manifestazioni organizzate direttamente dalla società. Martini risponderà a Simona Greco, Exhibition Director Art, Fashion, Hospitality, Travel, nell’ottica della visione sinergica e coordinata cui tendono le manifestazioni organizzate direttamente da Fiera Milano. Si occuperà di valorizzare e innovare Bit presso gli operatori nazionali e internazionali, ridefinendone il posizionamento e le specificità e puntando alla segmentazione dell’offerta, carta vincente per gli operatori professionali e seguendo con attenzione lo sviluppo delle nuove tecnologie che hanno modificato l’approccio dei consumatori verso il mondo del viaggio. Nato nel 1967, Martini vanta una grande esperienza nel settore fieristico: dal 2007 al 2009 ha ricoperto infatti il ruolo di Project Manager di Macef, Chibi e Festivity di Fiera Milano International, è stato direttore editoriale delle testate di Fiera Milano Editore negli anni 2000 e come consulente ha collaborato per altre realtà fieristiche nazionali e internazionali.

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Turismo, la ricerca Cribis D&B fotografa un settore in difficoltà Il turismo non naviga acque calme e l’analisi realizzata da Cribis D&B (nella foto l’ad Marco Preti) consegna il disco verde della puntualità nei pagamenti solamente a un’impresa su tre delle 70mila presenti in Italia. A trovarsi in difficoltà sono prevalentemente gli alberghi mentre va meglio a tour operator e agenzie di viaggio. A diffondere i dati è lo Studio Pagamenti, aggiornato a fine marzo, realizzato dalla società del Gruppo Crif specializzata nelle business information, che ha studiato i comportamenti di pagamento delle imprese italiane nel settore del turismo. Solo il 30,3% delle imprese del turismo italiane ha saldato alla scadenza le fatture ai fornitori, mentre quasi il doppio, il 58,7%, ha pagato entro un mese e l’11% ha regolato i conti con oltre trenta giorni di ritardo. Le aziende puntuali sono inferiori di ben 4,8 punti percentuali alla media delle imprese italiane in generale, pari al 35,1%, anche se i ritardi gravi, oltre i trenta giorni, sono invece inferiori alla media italiana. A livello settoriale sono i comparti dei tour operator e delle agenzie viaggi a godere di maggior salute, con pagamenti puntuali nel 35,8% dei casi e solo un 6,3% di ritardi gravi. In difficoltà gli alberghi, virtuosi solo nel 28% dei casi, a fronte di pagamenti con oltre un mese di ritardo pari al 12,5%. Confrontando i dati attuali con quelli del 2010 emergono chiaramente i problemi che il settore turistico ha affrontato nel corso degli ultimi anni: le imprese turistiche puntuali nel 2010 erano il 56,7%, una percentuale che si è praticamente dimezzata passando al 30,3% di oggi (-26,4 punti percentuali). Nel caso del comparto dei tour operator e delle agenzie di viaggi si è addirittura passati dal 74,1% di imprese puntuali del 2010 all’attuale 35,8%. Difficoltà evidenziate anche dai dati relativi ai pagamenti in grave ritardo, passati, nel caso del turismo, dal 3,4% del 2010 all’11% di marzo 2016. Le imprese del Nord-Ovest sono le più puntuali. Il 41,6% paga regolarmente, mentre i ritardi gravi sono solo il 5,8%. Situazione leggermente peggiore al NordEst, dove la percentuale dei pagamenti puntuali è del 37,2%. Drastico peggioramento, invece, al Centro (31,9%) e soprattutto al Sud e nelle Isole: 29,4% le imprese che pagano alla scadenza, con un 6,3% di gravi ritardi.

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POLTRONE

De Angelis nominato Director of Sales and Account Management di Hrs Hrs Group, global hotel solutions, ha annunciato la nomina di Luca De Angelis come nuovo Director of Sales and Account Management di Hrs Italia. De Angelis, 33 anni, laureato in Business Management all’università di Napoli e con un executive master conseguito all’Esade Business School di Barcellona, è entrato in Hrs nel 2013, dove ha ricoperto il ruolo di Global Account Manager. Oggi assume il ruolo di Director of Sales and Account Management riportando direttamente al Managing Director di Hrs Italia Marco D’Ilario. Luca De Angelis vanta un’importante conoscenza del settore maturata oltre che in Hrs, in Starwood Hotels & Resorts e precedentemente in Meridiana fly. BORSA INTERNAZIONALE DEL TURISMO

Bit a tutto business. Cambiano le date e la location

La prossima sarà una delle edizioni più innovative che Bit - Borsa Internazionale del Turismo abbia mai preparato per operatori e viaggiatori italiani e internazionali. A cominciare da sede e calendario tutti nuovi: l’edizione 2017 si terrà infatti a fieramilanocity da domenica 2 a martedì 4 aprile. Il periodo scelto tra i più vivaci dell’anno e l’ottima location – con i collegamenti diretti con le autostrade e l’adia-

cente fermata metro M5 – sono i fattori che permetteranno alla collocazione a Milano città di valorizzare al massimo le sinergie con la capitale internazionalmente riconosciuta dell’Italian Style. Cambiamenti si annunciano anche nel layout della manifestazione. Alle quattro aree Mice, Leisure, Luxury, e Sport si affiancheranno tre percorsi di visita dedicati ad altrettanti segmenti in forte crescita: l’enogastronomia, eccellenza italiana per antonomasia, il Wedding, che vede il nostro Paese spiccare tra le mete più desiderate al mondo, e il Digital, un universo in continua evoluzione. «Con questa edizione – spiega l’ad di Fiera Milano, Corrado Peraboni – imprimiamo una decisa svolta al percorso evolutivo di Bit. Gli ultimi anni sono stati soprattutto l’occasione per ascoltare le esigenze dei mercati, sia con il dialogo diretto sia, in modo sistematico, attraverso survey sui decisori del settore». Per informazioni: www.bit.fieramilano.it, @bitmilano #Bit2017

BENEFICENZA

HRG Day 2016 per l’Emergency Action Fund di ActionAid HRG Day è l’occasione in cui tutti i dipendenti HRG nel mondo si riuniscono idealmente per celebrare l’azienda e raccogliere fondi in favore di ActionAid, partner globale di iniziative di beneficenza. ActionAid è un’organizzazione internazionale impegnata da oltre 40 anni in più di 45 Paesi nella lotta alle cause della povertà, della fame, dell’esclusione sociale in Italia e nel mondo. Lavorare con ActionAid significa per HRG essere capaci di fare la differenza nelle vite di persone meno fortunate. Lo scorso anno, a seguito del devastante terremoto in Nepal, HRG ha raccolto circa 50mila euro garantendo sostegno alimentare a oltre 18mila famiglie, un riparo temporaneo per oltre settemila famiglie e scuole temporanee per cir-

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ca seimila bambini. Quest’anno i fondi raccolti andranno in favore del progetto Emergency Action Fund di ActionAid, il cui obiettivo è di prestare soccorso e cure

mediche entro le 72 ore successive a disastri naturali, guerre, carestie e di sostenere la popolazione nella successiva ricostruzione.

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Hanno collaborato: Michele Arrigoni, Carola Cappelletti, Ferdinando Farba, Giovanni Fassola, Nicoletta Giraldi, Giorgio Maggi, Sabrina Piacenza, Alessandro Rigatto

Segreteria di redazione Jessica A. Presa jessica.presa@ediman.it Grafica e impaginazione Massimo Bernardi Fotolito e stampa Prontostampa Srl Zingonia (BG)

Prezzo di copertina: Turismo d’Affari € 4,20 Abbonamento annuo: € 45,00 (Estero € 65,00) Registrazione Tribunale di Milano n° 135 del 4.4.1981

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