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Quattro percorsi, una cittĂ !
SABATO 20 GIUGNO
Due passi in collina alla scoperta di... Un percorso alla scoperta delle bellezze che caratterizzano alcuni luoghi incantati delle colline scandiccesi.
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Due passi in collina alla scoperta di... La chiesa di Sant’Andrea a Mosciano Ricordata per la prima volta il 18 gennaio del 1059, quando il cardinale Umberto di Selva Candida consacrò due altari della chiesa. Nel secolo successivo, come dimostra una bolla del 30 marzo 1170, l’edificio passò in consegna agli agostiniani. Le parti più antiche della chiesa risalgono all’XI secolo, anche se buona parte della stessa appartiene alla fine del XII – inizio del XIII secolo. All’interno sono custoditi interessanti affreschi della fine del ‘200 e una coeva Madonna col Bambino in trono attribuita a Manfredino da Pistoia. Il crocifisso, invece, è opera di Mariotto di Nardo.
Il castello di Torri Un castrum è citato nel 1126 in una donazione al Vescovo di Firenze. Il castello visse un’epoca di forti contrasti nel XIV, culminata con la sua distruzione avvenuta per mano del condottiero lucchese Castruccio Castracani. Al 1406 risale lo Statuto della Lega di Torri, un documento che organizzava il popolo e ne governava le difese. Ai giorni d’oggi dell’originale castello di Torri sono rimasti solo la porta d’ingresso e alcuni edifici. All’interno della fortificazione si incontra subito la chiesetta di San Martino, mentre al di fuori delle mura vi era una chiesa dedicata a San Lorenzo, oggi non più visibile.
La chiesa di San Martino alla Palma L’intitolazione a San Martino, vescovo di Tour (patrono dei viandanti e della “palma”) conferma che il nostro territorio fu attraversato da un notevole passaggio di pellegrini nel Medioevo. Nel 998 fu confermata alla Badia di Settimo, a cui rimase legata fino alla soppressione dell’abbazia 1783. Fu proprio un abate di Settimo, Garzia, a curarne nel 1292 l’ampliamento, come attesta la lapide murata nel lato nord. All’interno la Madonna col Bambino in trono attribuita a Bernardo Daddi, ma oggi Diffusamente riconosciuta come opera del Maestro di San Martino alla Palma. Completano l’interno la tela di Anastasio Fontebuoni e una Madonna e Santi di Ridolfo del Ghirlandaio e Michele di Ridolfo del Ghirlandaio. L’assetto attuale dell’interno è frutto di un completo rifacimento avvenuto tra il 1777 e il 1779.
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