Speciale Casa 2016

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CASA

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RISTRUTTURAZIONI

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Idee proposte, consigli per arredare e ristrutturare la vostra casa

All’interno tanti spunti utili per realizzare la casa dei vostri sogni. Tra i suggerimenti degli esperti, le ultime tendenze di moda e qualche riferimento a norme e leggi, ecco il vostro punto di partenza per iniziare questa impegnativa ma gratificante avventura!

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SEMPLICI INFORMAZIONI SULLE AGEVOLAZIONI FISCALI NEI LAVORI EDILI Vorreste apportare delle migliorie alla vostra abitazione, ma siete frenati dai costi? Vi farà piacere sapere che per alcune tipologie di lavori, non necessariamente opere di ristrutturazione pesante, esistono interessanti agevolazioni fiscali che possono motivare anche i più indecisi. Ecco alcuni esempi di intervento:  opere interne alle unità immobiliari con demolizioni anche di modesta entità; realizzazione di chiusure o aperture di porte e tutti gli interventi che modifichino o realizzino opere in muratura;  Nuova installazione o sostituzione (con caratteristiche diverse dalle precedenti) di cancelli, recinzioni e pavimentazioni;  in facciata, modifica di finestre o loro apertura/ chiusura, sostituzione degli infissi con altri di sagoma, materiale e colori differenti oppure tinteggiatura delle pareti esterne con modifiche a materiali e/o colori, realizzazione di cappotto, realizzazione di rivestimenti;  in copertura, sostituzione della tipologia del manto di copertura, inserimento di coibentazione, montaggio di lucernari, realizzazione di canna fumarie. Beneficiano di agevolazioni fiscali, poi, anche altri tipi di intervento che, in gergo tecnico, sono classificabili

come “manutenzione straordinaria”. In cosa consiste l’agevolazione? L’attuale legge di stabilità prevede la detrazione del 50% dall’Irpef (spalmata su 10 anni), rispetto alle spese sostenute per effettuare i lavori entro il 31 dicembre 2016. Dal 1 gennaio 2017, a meno di una diversa previsione nella nuova Finanziaria, la detrazione sarà del 36. La detrazione è comunque prevista su un limite di spesa di 96.000 euro per unità immobiliare. Ad esempio: entro il 31 dicembre 2016 eseguo opere presso la mia abitazione per 12.000 euro (iva compresa). Posso detrarre il 50% dalle tasse che verserò il 50%; saranno quindi 6.000 euro, spalmati nell’arco di 10 anni (600 euro annui). L’accesso alle agevolazioni fiscali non richiede nessuna procedura di attivazione e non ha costi: è sufficiente eseguire i pagamenti con l’apposito bonifico. Alcune domande frequenti sono: la semplice sostituzione di piastrelle e sanitari del bagno è agevolabile? La tinteggiatura interna? La sostituzione pavimenti? Questi interventi ricadono nella manutenzione ordinaria e quindi non sono agevolabili. Se invece queste opere sono accompagnate anche da piccole modifiche alle pareti, allora

sì, tutto ricade nell’agevolazione. Sono comprese nell’agevolazione anche le spese tecniche necessarie alla regolarità amministrativoedilizia delle opere (i cosiddetti “permessi in Comune” ). Anche per piccole modifiche alle murature interne infatti è necessario avvalersi di un tecnico (architetto, geometra, ingegnere civile, perito edile) che depositi la C.I.L.A (Comunicazione Inizio Lavori Asseverata) o la S.C.I.A (Segnalazione Certificata Inizio Attività) presso il Comune dove si trova l’unità immobiliare. Rivolgetevi al vostro tecnico di fiducia oppure consultate on line gli elenchi degli Ordini Professionali, per individuarne uno nella vostra zona. Spiegando al professionista le opere da realizzare, saprete se sussiste o meno la fattibilità a norma di legge, vi darà ulteriori delucidazioni sulle agevolazioni fiscali e potrà fornirvi un preventivo per la parte tecnica. Per approfondimenti sul tema visitate il sito www.agenziaentrate.gov.it, cliccando su “l’Agenzia informa” troverete informazioni sulle Agevolazioni Fiscali per le ristrutturazioni, per il risparmio energetico, e sul Bonus Mobili. Architetto Simona Manetti Campi Bisenzio

Tutte le risposte alle domande più frequenti su cosa prevede la normativa.

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CASA REALIZZATO DA EDIMEDIA SRL Via Pratese 201 I-50145 Firenze tel. 055340811 fax 055340814 info@edimedia-fi.it www.edimedia-fi.it

Tutti noi abbiamo a cuore la vita dei nostri cari anziani, ai quali dedichiamo con amore molto tempo e attenzione. Siamo preoccupati di lasciarli soli a casa, abbiamo timore dei loro movimenti e del loro precario procedere in cucina, nel bagno, lungo le scale. Luoghi consueti che nascondono insidie inaspettate. In questi casi è meglio prevenire che combattere. Abbiamo chiesto a Gianfranco Barbetta, consulente esperto della sicurezza in ambito domestico, cosa possiamo consigliare ai figli, ai nipoti, ai parenti delle persone anziane che vogliono mettere in sicurezza i loro cari, superando l’ansia e l’incertezza di non sapere da dove cominciare. «Abbattere le barriere architettoniche in ambito domestico è un lavoro serio che a volte può assomigliare ad una missione perché migliora la vita di tutti. Entrando quotidianamente nelle case le situazioni che incontro sono molto varie, in alcuni casi vere e proprie emergenze. Procedo sempre ponendo al centro di tutto il disabile, l’anziano, il cliente a cui garantire la sicurezza. In alcuni casi propongo l’installazione di un montascale, oppure la trasformazione della vasca da bagno in una doccia sicura, oppure in una vasca apribile senza ostacoli. A Scandicci opero da anni attraverso lo Sportello Centaurus Rete Italia, in cui formiamo consulenti preparati che informano gratuitamente chi voglia capire come superare una barriera, una scala o un ostacolo apparentemente invalicabile; come ristrutturare un bagno; dove installare un ascensore o un sollevatore; insegnando a utilizzare uno scooter elettrico o degli ausili di movimento. Rispondiamo chiaramente e positivamente alle domande: cosa occorre fare per mettere in sicurezza la casa? Come avere un preventivo senza impegno di acquisto? Quant’è la spesa detratti tutti gli aiuti economici? Lo Sportello Centaurus può compilare tutti i documenti necessari? Io e i miei collaboratori cerchiamo di offrire tutto il supporto che occorre per fare velocemente quanto necessa-

rio. Semplici servizi e quesiti a cui diamo risposte veloci e serie, con esperienza, volontà di collaborazione, gentilezza ed elasticità mentale. Per esempio, molti non sanno che tutte le spese si possono portare in detrazione fino al 50%; oppure che l’Iva degli impianti è ridotta al 4%. Inoltre la Regione Toscana contribuisce per un altro 25% della spesa sostenendo gli invalidi riconosciuti, secondo quanto prescritto dalla Legge 13/89. Infine lo Sportello Centaurus Rete Italia prevede ulteriori agevolazioni economiche per i soci Chiantibanca, i soci Coop e i soci confederati all’AssoCRAL. Lo Sportello offre il proprio servizio a domicilio tutti i giorni lavorativi. È sufficiente telefonare per fissare un sopralluogo. Il nostro motto è: “ogni problema diventa piccolo dentro ad un grande cuore”.

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Infissi

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LA MODA ALL’ULTIMO GRIDO, LE FINESTRE IN PELLE! Spesso passano inosservati, rimanendo celati dietro tende o drappeggi pesanti, ma il ruolo che svolgono all’interno delle nostre case è di fondamentale importanza: stiamo parlando degli infissi. Oltre ad essere parte integrante dell’arrendamento, sia all’interno che all’esterno della casa, gli infissi contribuiscono anche a garantire l’isolamento termico e acustico delle nostre abitazioni e, se di qualità, implementano il livello di risparmio energetico. Quando si pensa di ristrutturare la propria casa o arredarne una nuova, la scelta degli infissi è fondamentale: ci sono tantissime tipologie di materiale, tendenze e colori, che si devono ben accordare con lo stile che si intende dare agli spazi. Il genere di infissi più conosciuti e sicuramente più diffusi sono quelli classici, in legno; la loro presenza regala un’atmosfera indubbiamente molto calda e accogliente a tutte

Non solo funzionalità, ma anche estetica e un pizzico di stravaganza. Gli infissi sono ormai un elemento di design. le stanze. Se si vuole dare un tocco più moderno alle nostre porte e finestre si può invece optare per il PVC o il legno-alluminio, sbizzarrendosi con colorazioni vivaci dal forte impatto estetico, o mantenendo tonalità neutre, che ben si sposano con qualsiasi tipo di arredamento. Una delle ultimissime tendenze in tema di infissi li vede impreziositi con dei pellami di diverso tipo e colore, da quello di struzzo a quelli ancora più preziosi di coccodrillo e pitone. Un vero gioiello per gli amanti

del lusso (e della stravaganza). Insomma, se vi state preparando a cambiare gli infissi della vostra casa non sottovalutate questa importante operazione; sia che decidiate di seguire lo stile classico del legno, il contrasto del colore o l’eccentricità della pelle, l’importante è che vi facciate guidare dal vostro gusto personale!

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IL LEGNO, un classico intramontabile Il materiale più classico per la realizzazione degli infissi è da sempre il legno, che oltre ad abbellire la casa rendendo particolarmente caldi e accoglienti gli spazi, funge anche da ottimo isolante termico ed acustico. I diversi tipi di legname che possono essere utilizzati per gli infissi dà la possibilità di scegliere tra una vasta gamma di tonalità, garantendo comunque la naturale robustezza e resistenza di questo materiale. Periodici trattamenti di verniciatura e manutenzione, con laccature e vernici colorate o trasparenti, garantiranno lunga vita ai vostri infissi in legno, che ogni giorno sopportano sole, pioggia, freddo e ogni tipo di intemperie e sbalzi di temperatura. Indubbiamente il legno rappresenta il materiale più diffuso per gli infissi dell’abitazione; conferisce calore ed ospitalità alle stanze e si adatta bene ad ogni stile di arredamento, assicurando quel tocco di classe in più che rende speciale ogni spazio.

Il PVC, colorato ed economico

Gli infissi in PVC (Polivinile di Cloruro) sono perfetti per l’isolamento termico e acustico delle vostre case. Questo materiale innovativo, infatti, grazie alla sua bassissima conducibilità termica può garantire un pressoché totale isolamento da freddo, neve, vento e altre intemperie, proteggendo l’abitazione dagli agenti atmosferici e, nel caso di vicinanza con il mare, anche dalla salsedine. L’originaria colorazione bianca con cui vengono prodotti gli infissi in PVC può essere facilmente modificata applicando le più diverse colorazioni, dalle vernici “tinta unita” a quelle che riproducono le venature del legno. In questo caso non è necessaria alcuna straordinaria manutenzione; per quanto riguarda la pulizia è sufficiente utilizzare detergenti neutri. Gli infissi in PVC, inoltre, sono anche particolarmente economici, pur garantendo prestazioni davvero efficienti sia in termini di isolamento termico e acustico, sia come componenti essenziali dell’arredamento di un’abitazione.

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Sottoscrivi il tuo abbonamento Luce/Gas L’affinamento dell’acqua potabile entro il 31/12/2016 L’acqua distribuita dalla rete idrica, anche se sottopercontrolli te il per garantire la potabilità, posta a severi d’acqua può contenere sostanze che neAffinatore possono rendere sgradevole il gusto. Acqua Brevetti ha realizzato Linea BravoCASA per trattare ulteriormente l’acqua al PUNTO D’USO, rendendola leggera, pura, gasata e fredda. I trattamenti sono: microfiltrazione, osmosi inversa, adsorbimento, sterilizzazione e refrigerazione. Questi sono costituiti da vari componenti e si inA SOLI AL PREZZO DI stallano nel sottolavello, nel piano cucina o in altri 00 50 ambienti. INVECE DI I vantaggi: e 230,00 • acqua pura

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RISTRUTTURAZIONI/UN ESEMPIO DI RECUPERO

UNA MODERNA TRADIZIONE RURALE Al centro di via del Padule, a Campi Bisenzio, sorge un cornici in pietra sono elementi caratterizzanti e mostrapiccolo complesso immobiliare contraddistinto da edi- no ancora un linguaggio tipico dell’epoca, sebbene rivisitato negli anni. L’armonia delle profici dalle caratteristiche rurali e porzioni rimane comunque il fulcro di dalla piccola chiesa di S.Maria questa architettura: si notano di fatto il della Neve. I dettagli bilanciamento dei volumi e l’alternanza Dopo anni di abbandono, quedi pieni e vuoti che fanno del rustico un sto piccolo gioiello di architettudel recupero esempio emblematico dell’equilibrio ra rurale ha iniziato a prendere di un vecchio tra esigenze funzionali e identificaziovita con il restauro prima della ne culturale. chiesetta e poi delle abitazioni casolare Il manufatto, gravemente degradato e limitrofe; il tutto con una permanomesso nel corso del tempo, ha fetta integrazione tra l’originaria a Campi Bisenzio perso molti elementi originari. Oggi architettura e le nuove destinavediamo in essere, proprio sul fronte zioni. Il casolare, posto dirimpetto alla chiesa e oggetto del principale, delle colonne tonde in cemento e un piano restauro, presenta lo stesso linguaggio del tessuto cir- di imposta che non può essere coevo alla struttura, in costante che si è venuto man mano a costituire: posto quanto taglia a metà le finestrine del prospetto. Mentre su due livelli con una torre centrale, è stato realizzato le proporzioni e gli elementi di maggior pregio si sono con una muratura perimetrale in pietra e in mattoni e conservati sui prospetti laterali: ricompare in alto una cantoni (tipici delle strutture povere della zona); il tetto vecchia colombaia e giochi di mattoni che ridisegnano è rivestito dalle tradizionali tegole (coppi ed embrici) in alcune finestre. laterizio; i porticati e le piccole finestre, con architravi e Sul prospetto laterale, un’enorme colonna in mattoni

pieni e cantoni rivela che in questa zona vi era un portico. Con ogni probabilità vi erano due colonne, ma a ricordo di questo ne è rimasta soltanto una che regge una trave in ferro. Accanto ancora, un piccolo moncherino della vecchia trave lignea e, sopra, le forature dei travetti. Si trattava quindi di un classico portico con struttura portante lignea con travi principali e secondarie e probabile copertura in coppi e embrici. I vani interni presentano un’architettura alquanto povera: solai in legno e pianelle, le cui travi sono disarticolate e dipinte di bianco, una scala con pedate arrotondate in pietra, una pavimentazione con lastre in pietra o al piano nobile un cotto posato a spina reale. Il progetto di recupero di questo casolare è stato concepito per conservare e valorizzare il più possibile le caratteristiche tipiche di queste costruzioni e riportarlo al primitivo assetto volumetrico. L’interno è trasformato in un’abitazione di gusto moderno, pur rispettando i materiali e le tecniche costruttive della tradizione. segue a pagina 6

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Speciale L’intervento mira a riportare alla luce la vera tradizione autoctona dell’architettura rurale, “chiara, logica, lineare, moralmente e formalmente vicina al gusto contemporaneo”, il tutto cercando di ottenere spazi flessibili, utilizzabili perfettamente dalle utenze, nella sinergia di un riutilizzo di elementi storici, guidato da puntuali riferimenti morfologici o cromatici. Accessibilità, funziona-

lità, comfort sono i parametri privilegiati che hanno guidato lo studio del restauro concepito per essere funzionale, flessibile ma anche ricco di elementi capaci di suscitare gradevoli suggestioni. La consapevolezza che il primo indice di gradimento di un progetto è quello legato alla percezione visiva ed emozionale, ha condotto alla scelta di appropriate soluzioni di finitura, mate-

riali coordinati e soluzioni formali, il tutto in un ambiente rustico ma al tempo stesso moderno. È stato quindi ricreato un nuovo solaio, non in legno bensì con travi in ferro HEB, a reggere un tavolato ligneo; il pavimento del piano terra è tutto nuovo ma con rimandi e recupero di alcuni elementi, delle lastre in pietra così come delle pedate arrotondate, il piano primo ripropone interamente il cot-

CASA to a spina reale. Anche il porticato sul prospetto principale viene riproposto ma con caratteristiche dei vecchi casolari, mentre quello laterale viene recuperato con due colonne quadrate in mattoni. Progetto architettonico: Architetto Cristina Sordella Rendering: Architetto Ryusuke Kanai

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BIOEDILIZIA “CHIAVI IN MANO”! Materiali naturali, costi contenuti e una casa nuova in soli 3 mesi Nata oltre 15 anni fa, la S.C. Bioedilizia di Luigi Colasurdo ha iniziato l’attività con piccoli interventi di ristrutturazione di appartamenti, sistemazione di giardini e piccole opere in cemento armato per poi svilupparla verso interventi più importanti restauri di interi edifici (specialmente coloniche e casolari), ristrutturazioni totali e nuove costruzioni “chiavi in mano”. SC Bioedilizia garantisce professionalità e qualità, grazie all’esperienza consolidata e a un team di professionisti qualificati capaci di individuare e proporre la soluzione più adatta per ogni singola esigenza abitativa, di comfort o di risparmio energetico. S.C. Bioedilizia cura interamente l’intervento e, se necessario, affianca il cliente anche nella progettazione. Innovazione e miglioramento tecnologico sono le parole chiave dell’attività dell’azienda, che si caratterizza per la particolare attenzione all’ambiente e alla sua salvaguardia e che si concretizza nell’utilizzo sempre più frequente del legno e di altri materiali naturali negli interventi e in una propensione sempre più spiccata per proporre ai propri clienti soluzioni di Bioedilizia. La Bioedilizia si va sempre più affermando: è un metodo di costruzione apprezzato, sicuro, dai costi contenuti e dai rapidi tempi di realizzazione (solo 3 mesi per una casa completamente nuova). Nuove costruzioni, sopraelevazioni, coperture, ristrutturazioni, che vedono l’utilizzo del legno al posto del cemento armato: il tutto offrendo al cliente un servizio esclusivo e di alta qualità. E con la formula “Chiavi in Mano” il cliente ha la sola preoccupazione di scegliere il progetto che più gli piace e personalizzare la casa secondo i suoi gusti e le sue esigenze. Al resto ci pensa SC Bioedilizia!

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Arredamento

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Normative

Curiosità

QUALI COLORI? OSARE O NON OSARE? UN DILEMMA SUPERATO Siete in procinto di ridipingere le pareti o semplicemente dovete decidere le nuance della vostra nuova casa? In passato la tendenza prevalente era quella di optare per un’unica tonalità, solitamente chiara, preferendo quasi sempre il bianco. Perché? La risposta è (anzi, era) semplice: non si voleva rischiare di trovarsi annoiati dal colore scelto, che spesso poteva risultare anche eccessivamente intenso e rendere l’ambiente troppo scuro. Quello che invece va considerato, oltre il proprio gusto personale, è l’esposizione della propria casa e dei singoli ambienti sia alla luce naturale che a quella artificiale, oltre al tipo di arredamento scelto. Solo in questo modo si può colorare alla perfe-

zione ogni parete. Ecco dunque qualche consiglio per dipingere le pareti di ogni ambiente della casa e dare un tocco di colore e allegria in ogni stanza. Prima di tutto controllate quanto è illuminata la vostra casa e come. Se sfrutta la luce naturale del sole e ha un ottimo impianto di illuminazione interna, potete persino osare con colori scuri e freddi, ma il consiglio, com’è facilmente immaginabile, è quello di non esagerare mai. Non dipingete tutte le pareti con il colore scelto; piuttosto selezionatene una solamente, o magari due a contrasto, oppure realizzate semplicemente dei pannelli. Ovviamente, alternate ai colori scuri quel-

li chiari, come il bianco, il crema, il grigio chiaro, il rosa cipria. Chi ha una casa ultra moderna e magari in stile minimalista potrà esaltare i propri oggetti realizzando un bel contrasto tra bianco e nero. I colori freschi sono adattissimi per gli ambienti dove tutta la famiglia si riunisce, come la cucina, dove sono indicati il verde mela e il turchese. Gli amanti dello stile rustico e antico sceglieranno invece le mille sfumature dell’arancio. Non esagerate, invece, in camera da letto, perché il colore delle pareti incide molto sul grado di relax. Scegliete colori calmi e delicati, tinte pastello sulle sfumature dell’azzurro, del verde o del crema/cipria.

La parola d’ordine è soddisfare le voglie, anche quelle più stravaganti. Ma senza esagerare La stanza all’interno della quale potrete dare sfogo alla vostra creatività è invece la cameretta dei bambini, dove sono “concessi” i colori più frizzanti e le decorazioni più divertenti.

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Uno dei protagonisti delle recenti tendenze in fatto di colori per pareti è sicuramente il blu: blu in tutte le sfumature possibili. Dal greek blue, più chiaro e deciso, che ricorda guarda caso le case e i dettagli dell’architettura delle isole greche, al “glossy blue”, con la sua tipica finitura brillante e lucida che dà un tocco di luce in più nonostante ci si avvicini molto al blu notte, fino a tutte le tonalità di blu più chiari, dove l’azzurro cielo arriva a sfiorare il turchese e il “blu avio” declina verso l’azzurro acqua e il polvere. Per chi pensava che celeste e blu fos-

sero tinte esclusivamente riservate alla cameretta dei maschietti, questo è il momento giusto per ricredersi, tinteggiando magari le pareti del salotto, ma anche quelle di cucina e camere da letto e sbizzarrendosi tra le mille sfumature di questo colore. Tanto blu, ma anche tanto verde, che però si schiarisce e si ingentilisce: niente tonalità accese o fluo, e via libera invece alle nuance più sobrie e raffinate, come quelle del verde mela o del verde oliva fino al verde salvia, capace di ricreare atmosfere vagamente retró.


Speciale

ARAN CUCINE E PROGETTO CASA FIRENZE Le migliori promozioni per la nuova stagione Aran Cucine, numero uno tra i marchi italiani più venduti nel mondo, dal cuore dell’Italia ad Atri (TE), dove nasce oltre mezzo secolo fa, oggi esporta in ben 120 paesi in ogni angolo del pianeta, dimostrandosi a tutti gli effetti “La cucina italiana più venduta nel mondo”. Nonostante questo, l’azienda è ancora fortemente legata ad un senso di responsabilità sociale nei confronti del suo territorio natale, dove viene realizzata l’intera produzione. Proprio all’insegna dell’eccellenza del Made in Italy e della volontà di essere più vicini alle famiglie italiane, Aran Cucine entra nella casa più spiata d’Italia: per la seconda volta in un anno la casa del Grande Fratello ospita una cucina Aran, che si propone con due dei modelli più contemporanei, Cover e Mia; un mix originale, in linea con le tendenze del momento. È possibile scoprire questi e gli altri modelli delle collezioni di Aran Cucine presso lo showroom Progetto Casa, unico rivenditore a Firenze. La collaborazione tra Progetto Casa e Aran Cucine è vincente, tanto che in pochi anni il fatturato del negozio è raddoppiato, rendendolo il cliente numero uno d’Italia dei prodotti Aran. Questo permette a Progetto Casa di offrire non solo un servizio completo (dalla progettazione alla realizzazione), ma anche di poter offrire promozioni uniche. Acquistando presso Progetto Casa una cucina Aran è possibile avere in promozione il piano di lavoro in agglomerato di quarzo al prezzo del laminato, la lavastoviglie in omaggio su cucine complete di elettrodomestici e finanziamento a tasso zero.

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BONUS MOBILI 2016

componenti non deve aver ragParlando dei requisiti per accedegiunto i 35 anni di età; re al bonus mobili 2016 bisogna Requisiti e iter  nel periodo 1° gennaio - 31 difare una netta distinzione tra il da seguire cembre 2016 deve essere acquistaBonus Mobili per ristrutturazioto un nuovo immobile da destinare ne edilizia (concesso a chi ha non per accedere ad abitazione principale; solo ristrutturato casa ma ha an il nucleo familiare sia stato costiche sfruttato le detrazioni fiscali al Bonus Mobili tuito da almeno tre anni. per ristrutturazione (50%) o per e al Bonus Mobili Se è facile dimostrare un fatto anail miglioramento dell’efficienza grafico come l’età, non è certamenenergetica (65%) e il Bonus Mobili per le giovani coppie te facile dimostrare che il nucleo senza ristrutturazione, riservato familiare sia stato costituito da alperò alle giovani coppie under 35 meno tre anni, soprattutto per le che abbiano acquistato casa. La legge di Stabilità 2016 ha visto il raddoppio del giovani coppie di fatto. Per le coppie sposate si potrà tetto massimo da portare in detrazione con il Bonus fare fede alla data di matrimonio. Mobili per le giovani coppie, infatti, per il 2016, il limi- Per le coppie di fatto si dovrà verificare la coincidenza te di spesa da detrarre ammonta a 16.000 euro, ciò della residenza anagrafica facendo scattare il contegvuol dire che la coppia può comprare arredamento gio dei tre anni da quando i due componenti avranno per il doppio dell’importo (32.000 euro). Sono però in stabilità la medesima residenza anagrafica. questo caso molto rigidi i requisiti d’accesso: La detrazione del 50% è ripartita in 10 rate annuali di  nell’anno della detrazione almeno uno dei due pari importo.


Speciale BONUS MOBILI CON RISTRUTTURAZIONI EDILIZIE Per tutto il 2016 c’è stata la proroga del bonus ristrutturazione che vede uno sgravio fiscale Irpef e Ires pari al 50% per lavori di ristrutturazione e del 65% (ecobonus) se la ristrutturazione apporta dei miglioramenti all’isolamento termico e all’efficienza energetica dell’edificio oggetto dell’intervento. Chi sfrutta l’Ecobonus e il Bonus Ristrutturazione 2016 può avere accesso al Bonus mobili 2016 senza vincoli. Ad esempio, se si sfruttano le detrazioni per ristrutturare il bagno, si potrà comunque portare in detrazione qualsiasi tipo di arredamento, anche se questo è destinato all’arredo della cucina o della camera da letto. Con la legge di stabilità 2016 è stata prorogata anche la detrazione fiscale prevista per l’acquisto di mobili ed elettrodomestici All’Ecobonus o al Bonus Ristrutturazione possono accedere tutti i contribuenti che pagano Irpef o Ires e che sono soggetti alla dichiarazione dei redditi. Anche in questo caso, la detrazione Irpef del 50% è ripartita in 10 rate annuali di pari importo, in cui possono essere ricomprese anche le spese di trasporto e montaggio Sono esclusi dal bonus mobili porte, pavimentazioni (compreso il parquet), tende e tendaggi. Questi elementi esclusi dal Bonus Mobili possono però usufruire delle detrazioni fiscali per ristrutturazione che propongono fino al 65% di sgravio Irpef e Ires.

BONUS MOBILI 2016 I DOCUMENTI DA CONSERVARE Sia in caso di accesso al Bonus Mobili Giovani Coppie sia per il Bonus Mobili con ristrutturazione, i documenti da conservare sono:  ricevuta del bonifico o dell’avvenuta transazione;  documentazione di addebito sul conto corrente;  fatture di acquisto dei beni, riportanti la natura, la qualità (in caso del bonus elettrodomestici sarà necessario indicare la classe energetica) e la quantità. Il pagamento dei mobili da portare in detrazione dovrà essere “tracciabile” sia quando si parla di bonus con ristrutturazione sia quando si parla di bonus senza ristrutturazione e quindi destinato alle giovani coppie.

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Il pagamento dovrà essere anche esplicito e contenere:  la causale del bonifico (versamento) riferita alla “detrazione Irpef del 50%, ai sensi dell’art. 16-bis del Tuir“;  il codice fiscale del beneficiario della detrazione;  il numero di partita Iva o il codice fiscale del soggetto beneficiario;  le medesime modalità devono essere osservate per il pagamento delle spese di trasporto e montaggio dei beni. I pagamenti con bonifico, oltre a prevedere l’onere della causale, vedono l’applicazione di una ritenuta d’acconto dell’8%. Per questo è consigliabile pagare con carta di debito o carta di credito.

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NATALINI COMPIE 30 ANNI E SI FA IN 3! Dai migliori articoli per il riposo e la biancheria per il bagno e non solo, alla progettazione di ogni spazio della vostra casa. Un’evoluzione importante per Natalini, da oltre 30 anni a Firenze sinonimo di professionalità, cortesia e un servizio che non si esaurisce nella vendita, ma continua anche dopo con un’assistenza garantita e competente. In occasione dei 30 anni di apertura del punto vendita di piazza Batoni 24/28, Natalini ha festeggiato con l’inaugurazione del nuovo negozio in via Il Prato 61/r. Più che un negozio un vero e proprio nuovo ramo d’azienda, interamente “custom made”: uno studio di progettazione in grado di realizzare una personalizzazione totale di ogni ambiente della casa, dalla camera alla cucina, dal bagno al salotto e perfino il giardino. Il cliente ha carta bianca: può affidarsi ad un progettista di fiducia oppure fornire egli stesso i disegni degli arredamenti da realizzare. Natalini è a disposizione per ogni esigenza: sopralluoghi, confronti, consigli; un’assistenza a 360° gradi che comprende anche la stesura del preventivo, l’elaborazione del rendering, la produzione e la posa in opera. Grazie alla collaborazione con un laboratorio milanese, Natalini è in grado di “ingegnerizzare” i disegni per passare direttamente alla fase realizzativa ed esaudire così il desiderio del cliente, che vedrà la sua casa proprio come lui stesso l’ha immaginata, fin nei minimi dettagli. Non solo arredamenti, dunque, ma anche accessori: porcellane personalizzate, spugne personalizzate, bicchieri, posate e tutti i complementi che il cliente desidera realizzare. Un servizio che sia davvero vicino alle esigenze del cliente, anche nel caso di settori particolari come quello della nautica o delle strutture alberghiere, che possono così contare su linee esclusive e personalizzate. Natalini, quindi, compie 30 anni e si fa in tre, affiancando alla tradizionale attività di vendita dei migliori articoli per il riposo, il relax e la casa, dove dal 1982 con professionalità guida i suoi clienti alla scelta della migliore soluzione per le loro esigenze, anche un servizio moderno, rapido e su misura per realizzare la casa dei sogni. Una storia che si rinnova, fra tradizione e avanguardia.

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C’era una volta un falegname che da un brutto pezzo di legno realizzò il suo Pinocchio. Il suo nome non era Geppetto ma Guido Pacini. Amava così tanto il suo lavoro che trasmise la sua passione nella lavorazione artigianale del legno massello prima al figlio Pier Luigi e poi ai nipoti Tommaso e Valentino Pacini. Ed è proprio quest’ultimo che, oltre a rilevare l’attività di falegnameria fondata dal nonno nel 1945 e proseguita dal padre nel 1969, riesce a fare della propria passione un’arte, con la produzione di una nuova linea di mobili, unica nel suo genere e in armonia con la natura. Da qui il nome “Emozioni della natura”. Il contrasto è vincente: Design e Legno prendono forma grazie all’utilizzo di rovere di recupero proveniente da vecchie travi e pavimentazioni dei masi austriaci. Ogni mobile viene studiato e realizzato con materiali pregiati in base alle esigenze e agli stili di vita di chi vi abita ed è particolarmente apprezzato per il gusto e la grande accuratezza delle finiture. Pacini Falegnami produce cucine, camere, soggiorni, tavoli, arredando tutta la casa “su misura” ed eseguendo anche lavori di ristrutturazione e forniture per Bed & Breakfast. È lo stesso Valentino Pacini ad occuparsi personalmente dei sopralluoghi, prendendo misure, progettando anche l’ubicazione di impianti e punti luce e occupandosi inoltre del trasporto e del montaggio del vostro arredo, curando direttamente anche il post-vendita. La stessa persona che vi seguirà per tutto il lavoro sarà il vostro falegname di fiducia. Pacini Falegnami, falegnami da tre generazioni! Pacini Falegnami sarà presente alla Fiera di Scandicci dall’8 al 16 ottobre. SAREMO PRESENTI IN FIERA A SCANDICCI PADIGLIONE ” LA CASA”

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Ogni scelta rispecchia un modo diverso di vivere la casa. Scoprite quale pavimento esalta al meglio il vostro stile I pavimenti sono uno degli elementi strutturali e decorativi tra i più importanti all’interno della casa: devono essere funzionali e pratici, ma al tempo stesso belli e accoglienti: insomma qualcosa di piacevole, che gratifichi la vostra permanenza in casa. I materiali per i pavimenti interni sono tantissimi e spaziano dalla ceramica al legno, dalla moquette al marmo, passando per il PVC e il granito e molti altri ancora. La ceramica è una delle soluzioni più diffuse e usate sia per le abitazioni che per gli uffici: il materiale è molto resistente e si può trovare in varie colorazioni (quindi adattabile ai vari usi e ai vari stili). I pavimenti in marmo sono suggestivi ed estremamente belli da vedere, perché creano un ambiente unico nel suo genere. Il marmo è una pietra naturale molto affascinante, ma altrettanto costosa e molto delicata. Spesso considerato troppo “freddo”, nelle abitazioni gli viene preferito il

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granito. Il granito è una pietra naturale composta essenzialmente da quarzo e, in quantità minori, da ortoclasio e mica nera. Il nome deriva dalla sua struttura olocristallina (in latino, infatti, granum significa “a grani”). È un materiale di difficile lavorabilità e lucidabilità e ha, quindi, una resa estetica inferiore rispetto al marmo, ma resiste bene alle usure, alle abrasioni e alle compressioni, proponendosi come una soluzione ideale anche per ambienti esterni. Viene utilizzato nelle sue svariate tonalità di colore che vanno dal bianco al grigio fino al rosa e al rosso. Il pavimento in PVC offre invece svariati vantaggi, sia per quanto riguarda i costi che la durata, ma sicuramente ha una resa estetica inferiore rispetto ai materiali citati precedentemente. In pratica, il pavimento in PVC è costituito da vinile, cioè plastica che acquisisce la caratteristica flessibilità. Esiste anche il pavimento in acciaio inox, con le tipiche caratteristiche del materiale, adatto a garantire igienicità e flessibilità. Uno dei pavimenti da sempre più amati è sicuramente il parquet, ma alcuni decenni fa era molto di moda la moquette, piacevole al tatto ed elegante da vedere; può utilizzare più tipi di tessuti, colorazioni e decorazioni che possono variare a seconda del gusto, dello stile e del capitale

economico a disposizione. La moquette è usata soprattutto per la sua proprietà di isolamento termico, ma attenzione… bisogna mantenerla sempre pulita aspirandola frequentemente con un battitappeto. Infine, esiste anche il pavi-

mento in resina, durevole e facile da pulire. Ideale per creare scene decorative, la resina è resistente e perfetta per chi soffre di allergie o per chi ha bambini piccoli, risolvendo il problema delle fessurazioni in cui si possono annidare sporco e batteri.

NEL MONDO DEL PARQUET Quando si usa il parquet? E come si sceglie? Sono domande che possono sembrare scontate, ma che invece sono indispensabili per chiunque decida di far posare nella propria casa un pavimento a parquet, non solo perché è un rivestimento particolare, che richiede cure e attenzioni, ma proprio perché diventa un elemento caratterizzante dell’interior design della casa. Il parquet esiste in molte tipologie e formati diversi: vi sono colori, sfumature, finiture, venature... quindi, come si sceglie? Innanzitutto è importante tenere presente che il legno, a contatto con la luce cambia colore perché si ossida (solitamente diventa più scuro, ma in alcuni casi può anche diventare più chiaro). Di conseguenza, negli ambienti poco luminosi meglio un legno chiaro; se invece si hanno pavimenti riscaldati, allora meglio scegliere un parquet prefinito. I colori del parquet sono: rosso, chiaro, scuro e bruno. I legni rossi sono il Merbau, dall’essenza asiatica, o il Doussiè Africa, che si presta a differenti usi (anche per i pavimenti con riscaldamento a pannelli). I legni chiari sono: l’acero americano, un legno dal color beige molto chiaro; il faggio, tipicamente europeo dalla tonalità rosata; il rovere, che con il tempo assume una tonalità giallo paglierino. Quest’ultimo reagisce male all’umidità e alle variazioni di temperature, quindi se decidete di installare il riscaldamento nel pavimento… sappiate che questo tipo di parquet è altamente sconsigliato. Per quanto riguarda i legni scuri ci sono il wengéPanga, dall’essenza africana scura e poco soggetta ai cambi di colore e il Mutenye, anch’essa essenza africana con tonalità che possono variare dal giallo al marrone fino al grigio. Infine, i legni bruni si dividono in Iroko, particolarmente indicato in ambienti umidi come il bagno o la cucina, il Teak, dal tipico color tabacco di provenienza asiatica e africana e l’Afrormosia, leggermente olivastro e resistente alle escursioni termiche, ideale per chi decide di installare il pavimento riscaldato. Il parquet riesce a trasmettere atmosfere accoglienti e caratteristiche, è confortevole grazie alle sue caratteristiche di isolante termico e acustico ed è una delle ultime, nuove tendenze in fatto di arredamento.

LAMINATO. l’idea low cost

Se è vero che formalmente il pavimento laminato non è un vero e proprio parquet, è altrettanto vero che vi si avvicina molto per estetica e, tra vantaggi e svantaggi, sembra che i primi superino di molto i secondi. Innanzitutto, il parquet laminato è un’alternativa più economica rispetto a quello classico in legno; ha un supporto in fibre e colla, con una sottile pellicola plastica a stampa digitale che produce fedelmente l’essenza del legno. Esistono due tipi di parquet laminato: l’HPL (High Pressure Laminated) e DPL (Direct Pressure Laminated). Il primo è formato da una serie di carte impregnate e compattate mediante pressatura ad alta temperatura che ne garantisce, quindi, una miglior solidità e resistenza a urti e usura. La seconda tipologia è più economica ma meno robusta, nonostante il laminato sia resistente comunque ad abrasioni, luci e calore. Grazie ai materiali usati sulla superficie, sono visibili, riprodotte fedelmente, l’essenza e le venature, fino anche alla sensazione tattile tipica del legno! I vantaggi? Il parquet laminato ha un’ottima resistenza al tempo, ai graffi e agli urti, ma anche al vapore, all’umidità e alle infiltrazioni, e perfino alle macchie. Inoltre, ha anche altre caratteristiche vantaggiose come l’igienicità, la resistenza alle sollecitazioni e al riscaldamento a serpentina; inoltre ha un ottimo rapporto qualità/prezzo e si sporca poco! Tra gli svantaggi bisogna ricordare che non è levigabile: il laminato, per quanto simile ai materiali naturali, è artificiale! Chiunque desideri una sensazione naturale, non potrà essere soddisfatto dal laminato… Ma potrà essere un’ottima soluzione per chiunque desideri rievocare l’essenza del legno con un materiale decisamente più economico!


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CARTONGESSO, MON AMOUR! Il primo bivio che ci attende quando si programmano dei lavori di ristrutturazione è: muratura o cartongesso? Proviamo a elencare brevemente i vantaggi del cartongesso, per tentare di capirne i motivi del grande successo che sta riscuotendo Innanzitutto il cartongesso offre la massima personalizzazione possibile dei lavoro, lasciando libero sfogo alla fantasia e alla creatività in fase di progettazione. Il cartongesso è un materiale flessibile e leggero, che si lascia plasmare creando forme e strutture su misura per qualunque esigenza. Ma i vantaggi del cartongesso non si esauriscono qui; basti pensare alla facilità di montaggio e smontaggio dei manufatti realizzati con questo

materiale, le cui lastre possono essere più volte riassemblate per creare mille diverse combinazioni. Non richiedendo lavori in muratura,

Ecco cosa si può realizzare con questo materiale leggero e versatile scegliere il cartongesso comporta anche un abbattimento quasi totale dello sporco e dei residui in casa, e oltretutto spazza via la necessità di spo-

stare temporaneamente gli abitanti dell’immobile o dell’appartamento in un’altra sistemazione, dato che offre tempi di messa in opera rapidissimi. Tra le opere più comuni realizzate con il cartongesso ci sono senz’altro i controsoffitti, adatti a moltissime diverse esigenze: da quella di isolare le stanze dall’umidità oppure dall’escursione termica dovuta alla presenza del tetto, fino all’isolamento acustico di alcuni ambienti, oppure alla protezione in caso di incendio. Anche le pareti in cartongesso sono ormai una pratica molto diffusa, e offrono più o meno le stesse funzioni dei controsoffitti (antiumidità, termoisolanti, fonoisolanti, antincendio).

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LAVORI & CONDOMINI: un Regolamento (condominiale) ci salverà Il condominio è da sempre il luogo dove si riscontra un alto tasso di litigiosità fra i comproprietari. La comunione forzosa di beni soggetti al godimento dei condomini, i quali si trovano forzatamente a condividere la proprietà di spazi comuni, crea inevitabilmente molti motivi di frizione che spesso sfociano in alterchi che possono essere risolti soltanto con l’intervento di un giudice che metta ordine fra gli interessi in conflitto dei vari comproprietari. Gli studi di molti avvocati sono subissati da continue richieste di consulenza su argomenti attinenti la comunione condominiale, molti dei quali riguardano proprio le immissioni di rumore, esalazioni o sporcizie derivanti dal fondo del vicino. Tali turbative spesso avvengono quanto l’altro condomino decide di svolgere dei lavori di manutenzione della propria abitazione creando un naturale disagio dovuto ai rumori e alla sporcizia provocati dai lavori stessi. Ovviamente nessun condomino può impedire l’espletamento di lavori ordinari che non pongano in pericolo il bene comune. Tale diritto è un corollario ineludibile del diritto di proprietà sancito all’art. 832 c.c.; tuttavia anche il diritto di godere e disporre del proprio bene in modo pieno ed esclusivo incontra il limite nell’altrui diritto di godimento della cosa propria. E infatti il nostro Codice Civile, pur prevedendo che non si possano impedire immissioni di rumore o sporcizia nel proprio fondo, specifica che tali immissioni non devono superare “la normale tollerabilità avendo riguardo alla condizione dei luoghi” ed al contesto in cui si svolgono. Il nostro Legislatore, quindi, consegna al giudice il potere di decidere caso per caso se le immissioni di rumore, dovute ai lavori di manutenzione, superino o meno la normale tollerabilità in relazione al tipo di immobile nel quale sono svolte. Tale divieto incontra diversi limiti a seconda che il fondo nel quale vengono immessi i rumori sia un immobile ad uso abitativo o commerciale: nei primi i limiti saranno più stringenti, mentre nei secondi vi sarà una maggiore tolleranza. In un condominio adibito in via principale ad uso abitativo, quindi, si dovranno rispettare i limiti della normale convivenza abitativa tra condomini, senza che questo possa pregiudicare il diritto di ogni proprietario di utilizzare il proprio bene in modo assoluto. È ormai pacifico, infatti, che non possono considerarsi tollerabili immissioni di rumori durante il periodo del riposo notturno, mentre non è così chiaro se tale divieto si applichi anche nell’orario post prandiale. Per risolvere tale dubbio (e molti altri) non possiamo ricorrere, quindi, alla legislazione ordinaria, ma all’autonomia contrattuale e disciplinare dei privati: ovvero, nel caso del condominio, alle norme di comportamento stabilite nel regolamento condominiale approvato dall’assemblea dei condomini. È perciò necessario che il regolamento di condominio preveda in modo tassativo la fasce orarie nelle quali eventuali immissioni di rumore debbano considerarsi non tollerabili, in modo da eliminare qualsiasi motivo di attrito fra i condomini. Un discorso un po’ diverso, invece, va fatto per l’eventuale sporcizia arrecata alle cose comuni (scale, resede o ascensore). Nessuno può limitare l’uso delle cose comuni ad un condomino; è tuttavia onere dell’utilizzatore riportare i beni in pristino una volta terminato il periodo di utilizzo senza che questo possa ricadere sulla normale manutenzione della cosa comune. Quindi ogni condomino può utilizzare i beni condominiali senza limiti tuttavia eventuali danni o sporcizie devono essere rimosse dall’utilizzatore a propria cura e/o spese, non essendo possibile onerare di un ulteriore gravoso lavoro chi si occupa della pulizia ordinaria delle parti comuni. Come abbiamo già notato, tutta questa materia è stata demandata, dal Legislatore, alla contrattazione privata che si concretizza nella delibera del regolamento condominiale, il quale deve prevedere dettagliatamente e chiaramente i modi e i limiti di utilizzo della cosa comune, sia con riguardo alle immissioni di rumore che in tema di uso e sporcizia degli spazi comuni. Solo con un buon regolamento condominiale si riuscirà, quindi, ad abbattere il livello di litigiosità e di contenzioso di cui parlavamo all’inizio di questo articolo. Avv. Alessio Manetti

ELETTRODOMESTICI, CHE PASSIONE!

Scegliere buoni elettrodomestici per la propria casa è un passo importante: un investimento rilevante sia sotto il profilo economico che della durata, che richiede un’accurata selezione e alcune consapevolezze di base. Partiamo dalla cucina, la regina della casa. Una delle prime cose da scegliere è se acquistare elettrodomestici da incasso oppure i cosiddetti “free-style”. Nonostante spesso gli elettrodomestici da incasso facciano già parte del “corredo” della cucina che acquistiamo, può succedere che una stanza molto grande o irregolare renda necessario, se non indispensabile, l’acquisto di elettrodomestici a parte. In generale, sono le effettive necessità, oltre alle questioni legate al budget (gli elettrodomestici da incasso sono naturalmente più costosi) a determinare la scelta: le dimensioni della lavastoviglie dipenderanno infatti per lo più dalla grandezza della famiglia, che farà propendere o meno anche per la scelta di un freezer a parte rispetto al frigorifero (che spesso è un modello “da arredamento). Una scelta più di gusto, invece, è quella che riguarda il piano cottura: 4 o 5 fuochi? Induzione o gas? Ormai anche il microonde è diventato un must nelle cucine, ma a volte basta sceglierne uno con le funzioni più basiche, specie se non si è esperti conoscitori di questa tecnica di cottura. Nella scelta degli elettrodomestici, però, ha un peso significativo anche la loro classificazione energetica, dato che si calcola che mediamente ben il 75% del consumo di energia di una casa venga utilizzato per il funzionamento degli elettrodomestici. È dunque importante sapere distinguere e scegliere accuratamente la classe energetica, dall’aspirapolvere al frigorifero, dalla lavatrice alla tv. Ma come si riconosce un elettrodomestico a basso consumo? Non tutti gli elettrodomestici con funzioni analoghe consumano energia allo stesso modo. Ognuno è classificato secondo una “Classe di Consumo Energetico”, su una scala che va dalla “A” (bassi consumi) alla “G” (alti consumi). Le etichette riportano anche dei colori: dal verde scuro per i dispositivi di massima efficienza (A), al rosso per quelli che consumano di più (G). Qualche anno fa l’etichettatura è stata ampliata con altre tre nuove classi: A+,A++ e A+++. La differenza tra queste è notevole: un apparecchio A++ consuma fino al 50% di energia in meno rispetto a uno A. L’etichetta, infine, riporta anche il Consumo di energia all’anno (in kWh) e la Rumorosità (in decibel), un parametro, quest’ultimo, sempre più considerato (specie se ci si trova costretti ad un utilizzo notturno o nelle prime ore del mattino, sia

per la qualità della vita e del riposo di chi lo utilizza, sia per quella dei vicini. Non di rado, infatti, le liti condominiali nascono proprio in relazione ai rumori provocato, ad esempio Se all’acquisto di elettrodomestici con una buona efficienza energetica si abbina poi la scelta della migliore offerta di tariffe di energia elettrica si otterrà un triplice ottimo risultato: basso consumo di energia, risparmio di denaro, sostenibilità ambientale. REPARTO FREDDO, PARTE PRIMA/ FRIGORIFERO E CONGELATORE Nell’acquisto del frigorifero e del congelatore (nel caso si opti per i modelli integrati la scelta sarà ovviamente una soltanto), è opportuno preferire quelli appartenenti alle classi “Tropicale” o “Subtropicale”. Si tratta di un’altra scala, a parte rispetto a quella dell’efficienza energetica, che stabilisce che questi apparecchi manterranno il funzionamento e la qualità delle loro prestazioni anche con temperature ambientali esterne molto alte (fino a 43°C). Inoltre, è meglio non sottovalutare l’importanza della funzione “sbrinamento automatico”, che permette un funzionamento migliore e un minore consumo di energia. Infine, meglio se il congelatore è a 4 stelle: questo vorrà dire che potrà raggiungere temperature anche inferiori ai 18°C. REPARTO FREDDO, PARTE SECONDA/ CLIMATIZZATORE Facendo in premessa le dovute distinzioni fra climatizzatori portatili e fissi e fra quelli che producono solo aria fredda e quelli che funzionano invece anche come pompa di calore, la prima considerazione da fare è che un climatizzatore non serve solamente a regolare la temperatura dell’ambiente in cui viene utilizzato, ma mantiene anche l’umidità al giusto livello e inoltre purifica l’aria che respiriamo grazie a filtri antiodore, antipolline e antibatterici. Nella scelta, oltre a considerare la Classe di Consumo Energetico, sarebbe bene fare attenzione anche alla Classe energetica EER/COP, che riguarda sia l’efficienza in raffreddamento che in riscaldamento. Ricordate poi che solamente i più silenziosi sono adatti alle camere da letto LAVARE CHE PASSIONE! LAVATRICE & LAVASTOVIGLIE Cominciamo dalle dimensioni, che normalmente vanno di pari passo con la capienza :non è una questione che dipende solo dal numero di persone che

compongono la vostra famiglia; se ad esempio avete la necessità di fare un lavaggio ogni giorno, può darsi che uno dei modelli più piccoli, e quindi meno capienti possa bastarvi; ma se invece, a causa dei vostri mille impegni oppure semplicemente per scelta, rimandate il tutto al week end, allora senza dubbio dovrete orientarvi per un modello più grande e capiente, sempre che gli spazi che avete a disposizione siano sufficienti. Il risparmio energetico è un’altra variabile da considerare quando si acquista uno di questi due elettrodomestici: inizialmente si spende qualcosa in più, ma nel tempo un uso corretto può portare anche grandi risparmi, che all’aumentare dei “+” dopo la “A” si moltiplicano esponenzialmente. Nella lavatrice la centrifuga si può inoltre quasi sempre regolare: scegliete la potenza massima solo quando ne avete la stretta necessità. Infine, sia per le lavatrici che per le lavastoviglie, se scegliete quelle dotate di funzione “partenza ritardata” potrete far iniziare i cicli di lavaggio nelle ore in cui l’energia elettrica costa meno. L’etichetta di classe energetica delle lavatrici non riporta solo l’indicazione dell’efficienza energetica (energia consumata in kWh per ogni kg di bucato), ma anche della qualità della performance di lavaggio e dell’efficacia dell’asciugatura (la percentuale di acqua presente dopo il ciclo di centrifuga), sempre su scale da A a G. TV E PC Dovendo essere spesso più bello che efficiente, parlando di televisore si entra completamente in un altro mondo, dove però ormai già da tempo, la tecnologia sta cercando apllicazioni sempre più efficienti da un punto di vista energetico. Anche i televisori hanno un loro indice di efficienza del consumo, che è consigliato sia inferiore a 0.51, con un consumo massimo di energia elettrica di 170 watt e un consumo in modalità stand by inferiore a 1 watt. Alla domanda LCD, LED o plasma, la risposta “dipende dai gusti” può significare consumi enromemente differenti. Ad esempio, con uno schermo di 40 pollici, un LED consuma tra i 70 e i 90 watt, un LCD tra i 120 e i 160 watt, mentre un Plasma si colloca nella fascia 250-300 watt. Un discorso analogo potremmo farlo poi per gli schermi pc. Un monitor LCD consuma il 70% di energia in meno di uno tradizio-

nale a tubo catodico. Tuttavia, questi schermi consumano energia elettrica anche quando sono spenti, se rimangono collegati alla rete elettrica. Un consiglio, quindi: se proprio non ce la fate a pensare di collegare ogni volta la spina dalla presa, utilizzate una ciabatta dotata di interruttore; vi basterà premere un tasto.

DELIZIE IN FORNO Quando si parla di forni, ci si riferisce ormai quasi solamente a forni elettrici e a microonde; la versione a gas è quasi del tutto scomparsa, anche se alcuni forni a gas di nuova generazione funzionano molto bene. Se non avete esigenze particolari, il consiglio potrebbe essere quello di scegliere un forno che abbia almeno queste funzioni:  indicatore digitale di temperatura;  autospegnimento una volta conclusa la cottura;  indicatore acustico;  timer;  funzione bassa temperatura o possibilità di scegliere temperature da 40 gradi;  resistenza circolare (forno termoventilato). I forni casalinghi moderni hanno almeno 4 modalità di cottura: forno statico, forno ventilato, grill e grill ventilato. Ma il vero dilemma di ogni padrone di casa è la pulizia del forno. Ne esistono, ebbene sì, di autopulenti: sono una valida soluzione per chi non ha tempo e voglia di farlo manualmente. Ce ne sono di due tipi: catalitici e pirolitici. I primi hanno le pareti laterali e quella posteriore rivestite da pannelli fatti di un materiale speciale che si pulisce durante il normale funzionamento del forno. Inoltre i pannelli devono essere sostituiti circa ogni 2 o 3 anni. I forni pirolitici, invece, si puliscono selezionando un programma specifico che dura più di un’ora e che porta il forno a una temperatura interna superiore ai 400-500 gradi che incenerisce i grassi e lo sporco. Una volta terminato il processo, basterà raccogliere i residui con un panno umido. I prodotti in commercio per la pulizia del forno sono buoni alleati, ma sono anche molto aggressivi, irritanti per le persone e dannosi per l’ambiente. Un’alternativa naturale è impastare bicarbonato con sale e poca acqua e applicarlo alle zone da pulire. E se vi piace la cottura a microonde, sappiate che i forni combinati offrono davvero buone prestazioni, sia in termini di efficienza che di tempo. Unica raccomandazione: attenzione alle teglie. Sì a quelle in vetro, ceramica, silicone; no a quelle in metallo.


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BONUS ELETTRODOMESTICI 2016, PER RISPARMIARE FINO A 5.000 EURO Il Bonus Elettrodomestici 2016 prevede agevolazioni fiscali che consistono in una detrazione del 50% sull’Iperf da richiedere per interventi fatti fino al 31 dicembre 2016, per un massimo di spesa di 10.000 euro (5.000 euro di detrazioni in 5 anni). Tale detrazione riguarda le spese sostenute per l’acquisto di elettrodomestici, ma solo a seguito di interventi di ristrutturazione dell’immobile. La Legge di Stabilità 2016 ha prorogato fino al 31 dicembre 2016 la possibilità per i chi sostiene spese di ristrutturazione edile, di ottenere il bonus per la sostituzione degli elettrodomestici. Per usufruire dell’incentivo statale il cittadino deve dichiarare la spesa sostenuta sul modello 730 o Modello Unico. Anche le spese di trasporto e montaggio possono essere incluse nella detrazione fiscale, ma sia per queste ultime che per gli oggetti acquistati è necessario presentare ricevute che ne attestino l’avvenuto pagamento (pagamento ammesso con carta di credito o bonifico). Le ricevute sono considerate valide solo se la causale del versamento effettuato specifica che si tratti di spese relative a lavori di ristrutturazione dell’immobile. Il cittadino è tenuto a conservare la documentazione per almeno 4 anni rispetto all’anno durante il quale è stata effettuata la dichiarazione dei redditi. Tale documentazione deve contenere inoltre il codice fiscale, ed eventualmente partita iva, del soggetto col

 eventuale domanda di censimento dell’immobile;  dichiarazione dell’inizio dei lavori e delibera assemblea approvazione lavori;  eventuale ricevuta pagamento IMU;  autorizzazione ai lavori sottoscritta dal proprietario dell’immobile;  dichiarazione sostitutiva atto notorietà;  notifica dell’ASL relativa al tipo di lavoro eseguito e la natura dell’impresa.

quale si è stipulato il contratto di compravenda dei beni e dei servizi. Onde evitare dichiarazioni mendaci, non tutte le tipologie di pagamento sono ammesse. Pagamenti ammessi per beneficiare del bonus Sono validi solo pagamenti effettuati tramite:  carte di credito o debito;  bonifici bancari o postali. Il pagamento è soggetto a una ritenuta d’acconto più o meno gravosa in base alla tipologia di pagamento scelta. Sui bonifici, la ritenuta d’acconto è fissata all’8%. Altri documenti necessari sono:

Possono effettuare la richiesta sulle detrazioni:  I proprietari e gli affittuari degli immobili;  le imprese individuali e familiari (solo se l’immobile non è considerato un bene strumentale di natura o per destinazione);  le società (semplici, in nome collettivo, in accomandita semplice o cooperative) il cui edificio non è considerato strumentale per le relative attività d’impresa. Anche in caso di nuda proprietà, usufrutto e comodato d’uso, è possibile usufruire del beneficio fiscale. Gli elettrodomestici ammessi al Bonus sono:  i grandi elettrodomestici (forni, frigoriferi, lavastoviglie, forni a microonde, piani di cottura elettrici, ventilatori, stufe, lavatrici, asciugatrici, condizionatori);  le apparecchiature elettriche con un valore di consumo energetico non inferiore ad A per i forni e A+ per gli altri elettrodomestici. Al momento purtroppo, non è previsto alcun bonus per l’acquisto di apparecchiature elettriche senza aver effettuato, prima o in concomitanza, lavori di ristrutturazione dell’immobile.

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EFFICIENZA ENERGETICA La Direttiva Europea

Curiosità

In tema di normative sull’efficienza energetica, il faro è senz’altro la Direttiva Europea 2012/27/UE del 25 ottobre 2012, la cosiddetta 20-20-20, “madre” di tutte le altre legiferazioni nazionali e regionali sull’argomento. Qui di seguito trovate una sintesi delle principali normative, a cura di EtruriaLuceGas, società toscana che opera nel mercato dell’energia e si occupa della vendita e della fornitura di gas metano ed energia elettrica. La Direttiva 2012/27/UE del 25 ottobre 2012 sull’efficienza energetica stabilisce un quadro comune di misure per la promozione dell’efficienza energetica nell’Unione Europea, al fine di garantire il conseguimento dell’obiettivo 20-20-20: ridurre del 20% le emissioni di gas serra e il fabbisogno di energia primaria, soddisfare il 20% dei consumi energetici con fonti rinnovabili entro il 2020. Riguardo la contabilizzazione in edifici esistenti la Direttiva si esprime nell’articolo 9: ”Nei condomini e negli edifici polifunzionali riforniti da una fonte di riscaldamento/raffreddamento centrale o da una rete di teleriscaldamento [...], sono inoltre installati entro il 31 dicembre 2016 contatori individuali per misurare il consumo di calore o raffreddamento o di acqua calda per ciascuna unità, se tecnicamente possibile ed efficiente in termini di costi. Nei casi in cui l’uso di contatori individuali non sia tecnicamente possibile o non sia efficiente in termini di costi, per misurare il riscaldamento, sono usati contabilizzatori di calore individuali per misurare il consumo di calore a ciascun radiatore [...]. Leggi e D.P.R. Decreto Legislativo n° 102 e S.M.I. del 4 luglio 2014 “Attuazione della direttiva 2012/27/UE sull’efficienza energetica, che modifica le direttive 2009/125/CE e 2010/30/UE e abroga le direttive 2004/8/CE e 2006/32/ CE”, stabilisce un quadro di misure per la promozione e il miglioramento dell’efficienza energetica, fra cui quelle indicate all’articolo 9 e relative alla “misurazione e fatturazione dei consumi energetici”: Articolo 9, comma 5, lettera b “nei condomini e negli edifici polifunzionali riforniti da una fonte di riscaldamento o raffreddamento centralizzata o da una rete di teleriscaldamento o da un sistema di fornitura centralizzato che alimenta una pluralità di edifici, è obbligatoria l’installazione entro il 31 dicembre 2016 da parte delle imprese di fornitura del servizio di contatori individuali per misurare l’effettivo consumo di calore o di raffreddamento o di acqua calda per ciascuna unità immobiliare, nella misura in cui sia tecnicamente possibile, efficiente in termini di costi e proporzionato rispetto ai risparmi energetici potenziali. L’efficienza in termini di costi può essere valutata con riferimento alla metodologia indicata nella norma UNI EN 15459. Eventuali casi di impossibilità tecnica alla installazione dei suddetti sistemi di contabilizzazione devono essere riportati in apposita relazione tecnica del progettista o del tecnico abilitato”;

Articolo 9, comma 5, lettera c “nei casi in cui l’uso di contatori individuali non sia tecnicamente possibile o non sia efficiente in termini di costi, per la misura del riscaldamento si ricorre all’installazione di sistemi di termoregolazione e contabilizzazione del calore individuali per misurare il consumo di calore in corrispondenza a ciascun radiatore posto all’interno delle unità immobiliari dei condomini o degli edifici polifunzionali, secondo quanto previsto dalle norme tecniche vigenti, con esclusione di quelli situati negli spazi comuni degli edifici, salvo che l’installazione di tali sistemi risulti essere non efficiente in termini di costi con riferimento alla metodologia indicata nella norma UNI EN 15459. In tali casi sono presi in considerazione metodi alternativi efficienti in termini di costi per la misurazione del consumo di calore. [...] Articolo 9, comma 5, lettera d “quando i condomini sono alimentati dal teleriscaldamento o teleraffreddamento o da sistemi comuni di riscaldamento o raffreddamento, per la corretta suddivisione delle spese connesse al consumo di calore per il riscaldamento degli appartamenti e delle aree comuni, qualora le scale e i corridoi siano dotati di radiatori, e all’uso di acqua calda per il fabbisogno domestico, se prodotta in modo centralizzato, l’importo complessivo deve essere suddiviso in relazione agli effettivi prelievi volontari di energia termica utile e ai costi generali per la manutenzione dell’impianto, secondo quanto previsto dalla norma tecnica UNI 10200 e successivi aggiornamenti. È fatta salva la possibilità, per la prima stagione termica successiva all’installazione dei dispositivi di cui al presente comma, che la suddivisione si determini in base ai soli millesimi di proprietà. [...] La ripartizione delle spese di riscaldamento deve essere eseguita secondo quanto previsto dalla norma UNI 10200. Sanzioni: per chi non installa entro il termine fissato i sistemi di contabilizzazione, così come per chi non ripartisce le spese di riscaldamento secondo la norma UNI 10200, sono previste sanzioni amministrative pecuniarie. Verifiche: la verifica del fatto che siano installate le apparecchiature di contabilizzazione è effettuata nel corso delle attività di ispezione degli impianti termici previste ai sensi del DPR 74/2013. Legge 10 del 9 gennaio 1991 “Norme per l’attuazione del piano energetico in materia di uso razionale dell’energia, di risparmio energetico e di sviluppo delle fonti rinnovabili di energia”. Fondamentale per la definizione delle maggioranze per le delibere condominiali nell’adozione di sistemi di regolazione e contabilizzazione del calore. Il vecchio articolo 26, comma 5 della legge 10 viene modificato in base alle indicazioni dell’art. 28, comma 2, della legge n° 220 del 2012 inerente le modifiche alla disciplina del condominio negli edifici. Sulla base di tali indicazioni il nuovo articolo 26, comma 5 recita:

Articolo 26, comma 5, Legge 10 “per le innovazioni relative all’adozione di sistemi di termoregolazione e di contabilizzazione del calore e per il conseguente riparto degli oneri di riscaldamento in base al consumo effettivamente registrato, l’assemblea di condominio delibera con le maggioranze previste dal secondo comma dell’articolo 1120 del Codice Civile” Articolo 1120, comma 2, Codice Civile “i condomini, con la maggioranza indicata dal secondo comma dell’articolo 1136, possono disporre le innovazioni che, nel rispetto della normativa di settore, hanno ad oggetto: [...]” Articolo 1136, comma 2, Codice Civile “sono valide le deliberazioni approvate con un numero di voti che rappresenti la maggioranza degli intervenuti e almeno la metà del valore dell’edificio. Le delibere inerenti la contabilizzazione e termoregolazione del calore devono essere approvate in assemblea condominiale con la maggioranza degli intervenuti che corrisponda almeno alla metà del valore dell’edificio. D.P.R. n° 59 del 2 aprile 2009 “Regolamento di attuazione dell’articolo 4, comma 1, lettere a) e b), del decreto legislativo 19 agosto 2005, n. 192, concernente attuazione della direttiva 2002/91/CE sul rendimento energetico in edilizia.” È uno dei tre decreti che il Governo è tenuto ad emanare per l’attuazione dei D.Lgs. 192/2005 e 311/2006 che recepiscono in Italia la Direttiva 2002/91/CE sul rendimento energetico in edilizia. Il provvedimento stabilisce:  l’adozione di contabilizzazione nel caso di mera sostituzione di generatore.  l’obbligo di contabilizzazione in caso di ristrutturazione o installazione dell’impianto termico  il mantenimento di impianto centralizzato sopra alle 4 unità abitative  l’errore massimo di misura dei contabilizzatori inferiore al 5% Norme tecniche nazionali UNI 10200 del 2013 “Impianti termici centralizzati di climatizzazione invernale e produzione di acqua calda sanitaria Criteri di ripartizione delle spese di climatizzazione invernale ed acqua calda sanitaria”. Stabilisce i principi per una corretta ed equa ripartizione delle spese di climatizzazione invernale e acqua calda sanitaria in edifici di tipo condominiale, provvisti o meno di dispositivi per la contabilizzazione dell’energia termica, distinguendo i consumi volontari di energia delle singole unità immobiliari da tutti gli altri consumi. Fornisce i principi e le indicazioni per la ripartizione delle spese in proporzione ai consumi volontari delle singole unità immobiliari al fine di incentivare la razionalizzazione dei consumi e la riduzione degli sprechi. É una norma tecnica indirizzata ai progettisti, ai gestori

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È possibile staccarsi dall’impianto centralizzato? Nonostante la disciplina statale enunci che “è preferibile il mantenimento di impianti termici centralizzati laddove esistenti”, ammette in via eccezionale il distacco qualora sussistano cause tecniche o di forza maggiore dichiarate in un’apposita relazione tecnica. (art. 4, comma 9 e comma 25 del D.P.R. 59/2009). Con la legge n° 220 del 11 dicembre 2012 (“Modifiche alla disciplina del condominio”) viene modificato l’articolo 1118 del Codice Civile. Articolo 3 “Il condomino può rinunciare all’utilizzo dell’impianto centralizzato di riscaldamento o di condizionamento, se dal suo distacco non derivano notevoli squilibri di funzionamento o aggravi di spesa per gli altri condomini”. “In tal caso il rinunziante resta tenuto a concorrere al pagamento delle sole spese per la manutenzione straordinaria dell’impianto e per la sua conservazione e messa a norma”. Tuttavia le Regioni possono legittimamente dettare discipline più rigorose di quella nazionale. Alcune Regioni infatti, provvedendo al recepimento della Direttiva 2002/91/CE, hanno emesso leggi regionali nelle quali si prevede l’impossibilità di distacco dall’impianto centralizzato.

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del servizio di contabilizzazione, ai manutentori e utilizzatori degli impianti di climatizzazione nonché agli amministratori condominiali, quali soggetti preposti alla ripartizione delle spese. Leggi, delibere e regolamenti regionali Il D.P.R. 59, la Direttiva 2012/27/UE e i regolamenti regionali attualmente prevedono che l’installazione di sistemi di termoregolazione e contabilizzazione del calore venga attuata:  contestualmente agli interventi effettuati sull’impianto  in ogni caso, anche senza interventi sull’impianto, entro il 31 dicembre 2016. Cosa succede se un palazzo non si attiene alla scadenza? Le varie disposizioni regionali prevedono sanzioni pecuniarie. In alcuni casi le sanzioni sono sospese o ritardate per dare la possibilità a tutti i condomini di mettersi in regola. Esistono dei coefficienti correttivi nella ripartizione? La UNI 10200:2013 non li prevede. Tuttavia se l’assemblea condominiale volesse suddividere le spese compensando gli alloggi maggiormente sfavoriti in termini di esposizione, è possibile adottare il principio di compensazione. È possibile continuare a ripartire le spese sempre in millesimi? No, le spese devono essere ripartite secondo i consumi: lo indica il Codice Civile, la Legge 10 e la UNI 10200.

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