Molfetta
Quindicinale gratuito di informazione, Tiratura copie 20.000.
In Città
Cronaca
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Aggredita ad un semaforo una delle ragazze impegnate nella distribuzione de “Il Fatto”.
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mercoledì 5 marzo 2008
Cultura
Eʼ finalmente partita la rete Urban Hot Spot: così Molfetta torna “al centro del mondo”.
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n° 6
Sport
LʼASD Pallavolo Molfetta non finisce di far “impazzire” i suoi tifosi. pagina 19
Inchiesta
Francesco Padre:
storia di una verita' negata Cinque morti nella Zona ASI
Morti per uno slancio di generosità
Una tragedia immane ha sconvolto la città nel pomeriggio di lunedì 3 marzo. Cinque uomini sono morti mentre si trovavano a lavoro all’interno dell’azienda Truck Center nella zona ASI di Molfetta. Le esalazioni di zolfo provenienti dall’interno di un’autocisterna alla base del tremendo incidente sul lavoro. pagina 3
Il primo a cadere nella cisterna è stato Guglielmo Mangano, gli altri uomini hanno tentato di aiutarlo ed uno dopo l’altro sono rimasti intossicati. La Procura della Repubblica di Trani ha avviato indagini per tentare di ricostruire la dinamica dell’episodio. Indagini affidate al pubblico ministero Giuseppe Maralfa. pagina 3
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Primo Piano
mercoledì 5 marzo 2008
Una tragedia. E' questo l'unico termine per descrivere quanto accaduto a Molfetta nel pomeriggio di lunedì 3 marzo. L'allarme è scattato attorno alle 16 nell'azienda Truck Center, un rimessaggio per autotreni con annesso servizio di lavaggio delle autocisterne situato nella zona ASI della città. Uno dopo l'altro, in cinque sono rimasti intossicati dalle esalazioni tossiche di zolfo sprigionate da un'autocisterna sottoposta a lavaggio. A perdere la vita il titolare dell'azienda Vincenzo Altomare di 64 anni, l'andriese Guglielmo Mangano di 44 anni, Luigi Farinola di 37 anni, Biagio Sciancalepore di 24 gli ultimi due di Molfetta. Trasportato in gravi condizioni prima all'ospedale di Molfetta e poi trasferito a Monopoli il diciannovenne Michele Tasca di Giovinazzo, morto poi alcune ore dopo. Un altro uomo è stato trasportato presso l'ospedale di Bisceglie poichè colto da malore dopo avere appreso della tremenda notizia. Sul posto sono intervenuti decine di uomini e mezzi della Polizia Municipale, dei Carabinieri con gli uomini del NOE e del RIS, il Nucleo Battereologico Chimico e Radioattivo dei Vigili del Fuoco, numerosi mezzi del Servizio di Emergenza Sanitaria e gli specialisti della ASL e dell’agenzia regionale ARPA. La tragedia ha coinvolto i cinque uomini in una drammatica catena. Infatti, non si sa ancora per quale motivo dato che il
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TRAGEDIA 204
Cinque morti in unʼazienda della Zona ASI. La scure della “morte bianca” colpisce Molfetta in maniera improvvisa e violenta. La città è in lutto. lavaggio delle cisterne avviene in maniera automatica e senza che gli operatori si debbano introdurre al loro interno, Gugliemo Mangano sarebbe per primo finito nel grosso contenitore e sarebbe stato stroncato dalle esalazioni dei residui di sostanza contenuti all’interno. Poi uno dopo l'altro, gli altri uomini hanno avuto
Le grida strazianti delle mogli
lo stesso destino, spinti dallo spirito di solidarietà e di soccorso, sino al titolare dell'azienda Vincenzo Altomare chiamato quando era a casa e morto dopo essere giunto nella sua azienda per aiutare agli altri. Le indagini sulla tremenda tragedia sono state avviate dalla Procura della Repub-
blica di Trani e dal pubblico ministero Giuseppe Maralfa che ha disposto accertamenti per ricostruire la vicenda e per verificare se le norme sulla sicurezza fossero state rispettate. Certo è che sul luogo della tragedia non sono stati rinvenuti dispositivi di protezione per gli operai. Da verificare anche gli aspetti relativi alla posizione contrattuale ed assicurativa dei dipendenti della Truck Center. Sul posto si sono portati per testimoniare la loro solidarietà il prefetto di Bari, dottor Carlo Schiraldi, il governatore della Regione Puglia Nichi Vendola, il senatore Antonio Azzollini, l'assessore regionale Guglielmo Minervini e l'assessore provinciale Antonello Zaza. Dopo i primi rilievi, le salme sono state trasferite presso l'istituto di medicina legale del Policlinico di Bari per essere sottoposte ad esame autoptico. I sindacati confederati hanno indetto una giornata di sciopero per mercoledì 5 marzo. Parole di cordoglio sono giunte a Molfetta dal Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, dal leader del PD, Walter Veltroni e da quello del PdL, Silvio Berlusconi. Numerosi i familiari e gli amici delle vittime accorsi sul luogo della tragedia assieme a tanti operai e titolari delle numerose aziende sorte negli ultimi anni nella zona artigianale di Molfetta: tutti uniti nello stesso grande ed inconsolabile dolore.
“Una giornata nera per lʼintera città”
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Strazianti grida di dolore hanno accompagnato il pomeriggio nero della Truck Center. A pochi minuti dalla tragedia sono stati numerosissimi i parenti degli operai coinvolti giunti davanti ai cancelli dell’azienda. Le mogli di alcuni di loro non hanno retto al dolore ed hanno avvertito malori. Qualche attimo di tensione si è registrato all’arrivo dei numerosi giornalisti e fotoreporter che hanno documentato attimo dopo attimo quanto avveniva. Tra le tante persone assiepate lungo il muro perimetrale del grande parcheggio anche gli operai di una azienda di trasporti che in quell’area deposita i propri mezzi, “siamo rientrati con mezz’ora di ritardo” hanno detto,
I sentimenti di dolore e di impotente rabbia di tutta Molfetta espressi nelle parole del senatore Antonio Azzollini e dellʼassessore provinciale Antonello Zaza.
“trenta minuti che ci hanno salvato la vita, anche noi non avremmo esitato un solo attimo ad avvicinarci per soccorrere i nostri amici e forse ora non saremmo più qui”.
“È una delle giornate più nere che la storia di questa città abbia mai vissuto”, parole pronunciate con commozione e con voce tremante dall’ex sindaco Antonio Azzollini, accorso sul luogo della tragedia non appena appresa la notizia di quanto accaduto in zona ASI. “Cinque morti legate dal comune slancio di solidarietà e che hanno tristemente accomunato il titolare dell’azienda ed i suoi operai, senza distinzione” ha continuato Azzollini che non ha poi voluto aggiungere ulteriori commenti.
Anche l’assessore provinciale Antonello Zaza ha raggiunto la Truck Center. È stato tra i primissimi ad arrivare e ad assistere in silenzio alle operazioni dei Vigili del Fuco: “Il problema della sicurezza sui luoghi di lavoro non è una favola. Oggi Molfetta deve fare i conti con il dolore di cinque famiglie cui bisognerà spiegare di chi sono le responsabilità di tutto questo”. Giuseppe Filannino della CGIL ha sottolineato come ancora molto si debba fare per garantire la sicurezza sui luoghi di lavoro.
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Politica
mercoledì 5 marzo 2008
Azzollini il maggior indiziato alla candidatura anche se lʼattesa continua Nel momento in cui scriviamo il centrodestra molfettese non ha ancora sciolto la riserva: sarà o no Antonio Azzollini il candidato sindaco alle prossime amministrative? Una domanda che l’intera città continua a farsi con preoccupazione e tanta curiosità. Non sono preoccupati invece i vertici del Popolo della Libertà che, continuando ad ostentare massima serenità, confermano che il nome del candidato verrà comunicato a tempo debito e che per ora l’interesse principale è quello di aggregare il maggior numero di persone che abbiano voglia di “fare politica per passione e non per professione”. Intanto al coalizione appare, almeno stando a contare i simboli di partito, ancora risicata: oltre al partito leader Popolo della Libertà, ha annunciato il suo sostegno solo Molfetta in Azione, movimento politico nato dall’unione di diverse anime del centrodestra provenienti da differenti esperienze politiche e che ad ora può contare sull’esperienza (e sui voti) degli ex assessori Mauro Magarelli (da Alleanza Nazionale), Pietro Uva (dai Repubblicani), Mimmo Corrieri (da Molfetta Prima di Tutto) ed Enzo Spadavecchia (dall’Udc). A questi si aggiungono poi l’intero blocco dei consiglieri comunali di Forza Italia, i fuoriusciti di AN e
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Nel momento in cui andiamo in stampa il centrodestra non ha ancora ufficializzato il nome di chi guiderà la coalizione nelle prossime amministrative. qualche altro nome noto della politica locale. Manca però, come già detto, il leader della coalizione. Un’attesa che potrebbe forse influire sulle “prestazioni elettorali” di un centro destra già “colpevole” di aver portato Molfetta al voto anticipato. Nelle ultime settimane, dato per scontato il primo indiziato alla candidatura Antonio Azzollini, era anche circolato il nome di Nicola Camporeale, presidente del consiglio comunale uscente ma sinora “prove” concrete su questa possibile ma, poco probabile investitura non ne sono state raccolte. Qualche indizio invece è trapelato su un possibile e clamoroso riavvicinamento tra Antonio Azzollini e Tommaso Minervini (che già operarono fianco a fianco nell’amministrazione sorta nel 2001). Il senatore avrebbe
proposto la candidatura a sindaco a Tommaso Minervini che, almeno stando a quanto appreso, con grande sofferenza avrebbe declinato l’invito. Del resto, l’annunciata uscita di scena dalle amministrative del segretario provinciale socialista e la sua assenza dagli appuntamenti di rilievo della coalizione di centrosinistra, avevano già scatenato la fantasia di cronisti e cittadini e messo in chiara luce la situazione di incertezza di Tommaso Minervini e di alcuni suoi “compagni” di avventura. Evidentemente un accordo di tal tipo avrebbe avuto necessità di un maggiore tempo di programmazione e di “educazione” della città anche se non è detto che tutto sia ancora chiuso su questo fronte. E tantomeno noi siamo in grado di dare notizie diverse da quelle che i tempi tipografici ci costringono a raccontarvi. In questa situazione di attesa, con qualche ex consigliere che inizia a dare segni di “mal di pancia” e qualcun altro pronto a scendere nell’arena politica ma che ha sollecitato Antonio Azzollini a sciogliere al più presto la riserva sul “nome”, l’unico che continua a tirar dritto è proprio il senatore che ha assicurato: “Vinceremo a Roma ed a Molfetta e continueremo a lavorare per regalare un futuro importante a questa città”.
Antonello Zaza portacolori della Sinistra per la pubblicita’ su questo giornale chiama 3496082752
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Lʼassessore provinciale scende in campo dopo una “scelta ragionata” come alternativa culturale e politica alla destra ma anche alla scelta innaturale della grande coalizione di centro. "I problemi di Molfetta necessitano di una forte discontinuità –soprattutto simbolica– sia nelle politiche economiche e sociali di sviluppo che nella pratica della partecipazione da favorire nonché nelle donne e uomini da proporre per governare processi virtuosi di cambiamento”. Con questa prima dichiarazione d’intenti la Sinistra l’Arcobaleno ha aperto la dichiarazione con cui ha ufficialmente dichiarato di partecipare da sola alla corsa per le elezioni amministrative, con un candidato sindaco fortemente rappresentativo, l’assessore provinciale Antonello Zaza, già in passato consigliere provinciale e consigliere comunale. Una scelta ragionata “prendendo atto di quanto determinatosi nello scenario politico locale” e che rappresenta “una proposta credibile sotto il profilo del rinnovamento oltre che dell’affidabilità e delle capacità di governo, espressione di una sinistra che si pone come alternativa culturale e politica alla destra ma anche
alla scelta innaturale di costruire una grande coalizione di centro”. “Si tratta di una scelta di chiarezza –ha fatto sapere la Sinistra l’Arcobaleno- che intendiamo condividere con quanti vogliono sostenere le ragioni del cambiamento a Molfetta". Con la costituzione in città di questo “terzo polo” costituito dalla sinistra radicale, si accende l’interesse e la curiosità attorno ad una candidatura che, in caso di ballottaggio, potrebbe essere il vero ago della bilancia. A quel punto la Sinistra l’Arcobaleno darebbe comunque appoggio al candidato sindaco Mino Salvemini o lascerebbe libertà di scelta ai propri elettori? Un interrogativo evidentemente posto troppo presto per avere una risposta. Certamente, la partecipazione alla competizione politica di Antonello Zaza non potrà che fare bene al senso democratico ed all’approfondimento politico di una città che appare comunque troppo frammentata.
Politica
mercoledì 5 marzo 2008
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Un centrosinistra “atipico” per superare lʼemergenza democratica 209
Il candidato sindaco Mino Salvemini è sostenuto da Partito Democratico, Costituente Socialista, Italia dei Valori, Confronto, Udc, lista civica “Con de Cosmo per Molfetta” e probabilmente un gruppo sostanzioso di An. Considerato l’ambio raggio delle forze politiche in causa, l’appellativo “centrosinistra” è davvero molto riduttivo per definire la coalizione guidata dal candidato sindaco Mino Salvemini. Partito Democratico, Costituente Socialista , Italia dei Valori, Confronto (che fa capo a Franco Visaggio), Udc, Udeur, la nuova lista civica “Con de Cosmo per Molfetta” e probabilmente un gruppo sostanzioso di An: tutti insieme appassionatamente, direbbe qualcuno. Con un solo e unico scopo: metter fine alla gestione “monocratica” di Azzollini. Non importa quale sia la corrente di pensiero d’appartenenza, l’importante è combattere uniti contro quello che è stato anche definito il “tiranno” di casa nostra. La verità è che riunire tutte queste pedine importanti della politica molfettese non è stato certo un gioco da ragazzi, ed è per questo che l’ultima settimana è stata caratterizzata da numerose riunioni tra partiti. Assodata la vera motivazione per la quale tutte queste diverse forze politiche correranno insieme alle prossime elezioni comunali, è bene ricordare come negli ultimi giorni molti sono stati i nomi dei possibili candidati alla poltrona di sindaco, “bruciati” troppo in fretta: dall’avvocato penalista Bepi Marlafa, quale esponente della società civile, a Tommaso Minervini (che ha annunciato il ritiro dalla politica attiva della città), passando per Lillino di Gioia e Carmela Minuto. Alla fine il cerchio si è chiuso intorno a Mino Salvemini, esperto uomo politico, l’unico capace di compattare tutti i partiti e l’unico in grado di trovare probabilmente (in caso di ballottaggio) anche il consenso della Sinistra Arcobaleno. In più di un occasione il tavolo della discussione è sembrato dover saltare, con l’Udc tornato improvvisamente a sedere insieme all’ex maggioranza. La svolta
è arrivata subito dopo che, sembrerebbe, questo partito si è visto ancora una volta imporre lo strapotere di Forza Italia e del suo stratega, il sen. Azzollini, convinto che il candidato sindaco del centrodestra dovesse venir fuori unicamente dal suo partito. Tanto è bastato per indurre Pasquale Minuto (e Francesco Armenio per AN) a riaprire e concludere le trattative con il centrosinistra, trovando l’avvallo del Pd, forza leader di questo schieramento, e la benedizione del sen. de Cosmo. “Riteniamo che valga la pena tentare questo dialogo allargato –ha commentato il candidato Mino Salvemini in conferenza stampa– in quanto vogliamo tornare a governare la città, non per sete di potere, ma per mettere fine all’autocrazia di colui che detiene autorità politiche ed economiche”. Si tratta di una coalizione consapevole della propria eterogeneità e convinta nonostante tutto di poter riuscire a governare per 5 anni, tornando a fare di Molfetta una città partecipata. A questo sarebbe bello aggiungere: una città non schiava di ricatti politici che possano indurre ad uno stallo amministrativo. Intanto Salvemini è costretto ha fatto i conti già con le conseguenze di alcune sue dichiarazioni: “saranno escluse dalle nostre liste personalità aventi a che fare con rinvii a giudizio per fatti commessi nell’esercizio dell’attività politica e amministrativa”. A questo punto cosa succederà a coloro che un rinvio a giudizio lo hanno avuto, ma sono fortemente intenzionati a candidarsi in questo centrosinistra “atipico”? Salvemini ha confermato che onorerà il suo patto in favore della legalità e non aggirerà l’ostacolo ponendo l’attenzione sui voti di qualcuno. È così che nasce la coalizione “pro emergenza democratica” il cui programma di governo è ancora ignoto.
La dottoressa Bellomo nominata Commissario
Non dimentichiamoci delle “politiche”
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Garantirà lʼordinaria amministrazione della città sino alla elezione del sindaco. Il Prefetto di Bari, dottor Carlo Schiraldi, nella mattinata di mercoledì 27 febbraio ha nominato il Commissario che garantirà l'amministrazione della città sino all'elezione del nuovo sindaco. La scelta è ricaduta sulla dottoressa Antonella Bellomo. Antonella Bellomo conosce bene la realtà locale. Da settembre del 2000 alla primavera del 2001 ha già ricoperto lo stesso incarico sempre a Molfetta all'indomani dello scioglimento del consiglio comunale e della fine della seconda amministra-
Il 13 e 14 aprile si voterà anche per decidere chi governerà la nazione. A Molfetta scontate le candidature di Azzollini al Senato ed Amoruso alla Camera. Mentre in città si pensa e si parla sempre di più delle prossime elezioni amministrative, non sta facendo altrettanto “notizia” la concomitanza della tornata elettorale con il voto per le “politiche”. Come già detto nel precedente numero de “Il Fatto”, gli elettori saranno chiamati ad eleggere i propri rappresentanti nel goverzione "targata" Guglielmo Minervini. no nazionale con il cosiddetto “voto di Durante la sua gestione commissariale lista”: verrà quindi indicata la preferenza nei fatti, sbloccò il PRG. Il commissa- al partito e non al singolo candidato. Gli rio prefettizio resterà in carica fino al eletti saranno quindi determinati seguenprossimo aprile. do l’ordine di presentazione delle liste dei
vari partiti. Per quanto riguarda Molfetta, scontate le candidature al Senato di Antonio Azzollini ed alla Camera di Francesco Amoruso. Probabilmente svolgeranno il ruolo di “riempi lista” venendo inseriti quindi nelle posizioni più basse dell’elenco, Sergio Azzollini per l’Italia dei Valori e Francesco Armenio per la Pdl, entrambi verrebbero candidati alla Camera. Intanto, il presidente della Regione Vendola ha annunciato che non sarà candidato né al Senato né alla Camera.
In Cittaʼ
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Tutta la città “impazzita” per lo shopping
mercoledì 5 marzo 2008
Giorni contati per il traliccio
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Ha aperto i battenti a Molfetta il centro commerciale più grande di tutta la regione. A disposizione degli utenti 110 negozi ed un ipermercato. Ha aperto i battenti sabato 1 marzo il centro commerciale “Gran Shopping Mongolfiera” realizzato in Zona ASI. Si tratta del più grande centro commerciale di tutta la Puglia e del secondo in Italia. La cerimonia di apertura ha visto la presenza di migliaia di visitatori, letteralmente “impazziti” e catturati dalla voglia di visitare ogni centimetro quadrato dell’innovativo spazio commerciale. Nel centro hanno sede ben 110 attività commerciali e l’ipermercato “Ipercoop”, ed è di proprietà della Foruminvest Italia, società che si occupa di investimenti immobiliari. L’investimento per la realizzazione del nuovo centro commerciale è stato pari a circa 150 milioni di euro ed ha visto l’impiego nelle diverse fasi di costruzione di imprese e maestranze locali che lavorando senza soste per 14 mesi hanno reso possibile il completamento dell’opera in tempi record. La struttura occupa un’area di 150mila metri quadrati ed a regime occuperà
700 lavoratori. Il solo ipermercato ad insegna “Ipercoop” copre un’area di quasi 10mila metri quadrati mentre i posti auto disponibili sono circa 3000. Sono state realizzate anche opere di miglioramento della viabilità per facilitare l’accesso e l’esodo degli utenti. All’interno della galleria commerciale, nella quale hanno sede negozi di abbigliamento, elettronica, accessori e punti ristoro, fanno bella mostra di se numerose gigantografie che riproducono gli scorci più belli della nostra città: “Una scelta dettata dalla volontà di costruire un legame forte tra centro urbano e centro cittadino” ha dichiarato Marco Mutti della Foruminvest Italia. E proprio per confermare questa scelta, la proprietà del centro commerciale ha già versato nelle casse del comune 1milione e 6mila euro per interventi da realizzare in città e sta predisponendo un servizio navetta per garantire il collegamento con il centro urbano.
Sarà recuperato a breve Palazzo Dogana
In via Ungaretti presenti ancora per poco i cavi dellʼalta tensione.
Proseguono i lavori di rimozione del traliccio dell’alta tensione di via Ungaretti ed il contestuale interramento delle due linee elettriche da 150mila Volt che alimentano la sottostazione elettrica delle Ferrovie dello Stato. L’interramento dei cavi verrà effettuato solo per alcune centinaia di metri, partendo dalla zona abitata e sino oltre il cavalcaferrovia di via Berlinguer. Subito dopo le linee torneranno ad
essere “aeree” seguendo però un tragitto ridisegnato rispetto al precedente e a distanza di sicurezza dalle abitazioni. I lavori di interramento stanno avvenendo con il sistema della “perforazione teleguidata”, un metodo derivato dai lavori di trivellazione dei pozzi petroliferi. Lo scavo al di sotto della strada avviene attraverso un macchinario con cui vengono inserite nel terreno alcune aste di perforazione che si avvitano l'una dopo l'altra man mano che un foro sotterraneo attraversa per circa 60 metri la sezione di via Berlinguer, fino ad arrivare sul lato opposto della strada. La direzione e la profondità della punta perforatrice vengono “teleguidate”, cioè determinate a distanza da un operatore che, grazie a una sonda radar e a un monitor, ha la visione tridimensionale di quello che accade sotto terra. Successivamente si procederà alla posa dei 15 tubi contenenti i cavi elettrici e le fibre ottiche.
Un milione di euro per le vie del centro 215
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Gli interventi riguarderanno lʼarredo urbano e le zone a traffico limitato. Previsti nuovi parcheggi a pagamento.
Lʼimmobile verrà probabilmente concesso il locazione ad un privato. È stato sottoscritto il protocollo d’intesa fra il Ministero delle Finanze, il Demanio e il Comune di Molfetta per il recupero e la valorizzazione di Palazzo Dogana. Lo stabile, che si affaccia sullo splendido scenario del porto, è oggi quasi inutilizzato se si fa eccezione per i locali a piano terra occupati dagli uffici doganali e della Capitaneria di Porto. L’intesa è stata firmata dal Vice Ministro dell’Economia e delle Finanze Vincenzo Visco, dall’architetto Elisabetta Spitz dell’Agenzia del Demanio e dall’ex sindaco Antonio Azzollini e prevede il trasferimento in tempi brevi degli uffici attualmente presenti in altri
locali di proprietà comunale. Il Ministero si è impegnato a consentire il recupero e la valorizzazione dell’immobile mentre il Comune dovrà fare quanto di competenza per l’avvio dei lavori.
Un milione di euro è la cifra stanziata dal comune per il recupero delle zone centrali della città e l’istituzione di nuove zone a traffico limitato. Secondo quanto previsto da una delibera della giunta comunale, partiranno a breve i lavori di riqualificazione di corso Umberto, piazza Principe di Napoli e via XX Settembre. Per le ultime due, il progetto prevede l’estensione della zona a traffico limitato. Verranno inoltre sostituiti gli arredi urbani ed istallata nuova ed idonea segnaletica. Il primo intervento riguarderà le fioriere attualmente presenti in corso Umberto e che verranno eliminate per far spazio a nuovi “dissuasori del traffico”. Resta
da capire quanto tempo sarà necessario per l’avvio ed il completamento dei lavori, con la speranza che le “buone intenzioni” non vengano vanificate dall’imminente campagna elettorale. Inoltre è in previsione l’estensione delle aree con parcheggio a pagamento. Interessate all’innovazione dovrebbero essere via Baccarini e le strade comprese tra quest’ultima e via Bari e via Alessandro Volta. In compenso le strisce blu, in tutte le aree interessate (di vecchia e nuova istituzione) dovrebbero interessare solo un lato della carreggiata con parcheggi “liberi” sull’altro lato così come previsto dal Codice della Strada.
Cronaca
mercoledì 5 marzo 2008
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Lʼintolleranza non ha passaporto né nazionalità. Grave episodio ad un incrocio
E’ stata aggredita mentre, nei pressi di un semaforo, 216 distribuiva agli automobilisti copie del free press “Il Fatto”. Spaventata, la protagonista della vicenda è una ragazzina, si è allontanata in lacrime. Non ha Una ragazza che distribuiva copie de neppure pensato di chiamare i carabinieri che, “Il Fatto” è stata aggredita e allonsicuramente, avrebbero identificato i suoi aggressotanata da chi ritiene di avere la ri. E’ scappata. Ha chiesto aiuto, ma solo più tardi, al “precedenza” ai semafori. La cronaca responsabile del suo team. Dopo non ha voluto di una scelta sofferta e gli altri neppure presentare denuncia anche perché, con ogni fatti delle ultime due settimane. probabilità, da vittima, quale è, sarebbe stata additata come carnefice, e il suo racconto, sarebbe servito per sollevare la solita polemica strumentale. vittima non è previsto l’arresto, neppure in La sua denuncia, contro ignoti, sarebbe comunque flagranza. Si procede a querela di parte. Un adulto servita a poco. Per il tipo di reato di cui è rimasta avrebbe probabilmente avuto una reazione diver-
Episodio inquietante nella zona Asi di Molfetta. All’alba di mercoledì 27 febbario una bomba carta viene fatta esplodere all’esterno di un capannone industriale in costruzione. Gli inquirenti da subito non escludono alcuna ipotesi investigativa. Per la bomba carta è stato utilizzato comune esplosivo. Gli inquirenti e gli specialisti escludono che si tratti di tritolo. Ad informare i carabinieri sono i metronotte. L’imprenditore dichiara di non aver mai ricevuto alcun tipo di minaccia ma è forte il sospetto che si tratti di un avvertimento. I Militari della Tenenza Guardia di Finanza di Molfetta, nel quadro degli ordinari servizi di controllo economico del territorio e di pubblica utilità 117 hanno conseguito un risultato di servizio nel comparto relativo alla tutela ambientale. All’esito di una minuziosa attività info-investigativa hanno individuato a Molfetta, in Contrada Grancitiello, un’area adibita a discarica abusiva per complessivi 10mila metri quadrati. Nell'area erano stoccati materiale di risulta derivanti da costruzioni edili, materiale in plastica, tubi e vasche in cemento contenente amianto, pneumatici, carcasse di lavatrici. Dai successivi accertamenti si è potuto appurare che all’interno della stessa area erano esistenti, nonché privi di qualsivoglia autorizzazione e requisito previsto dalla normativa di settore, quattro locali di falegnameria e verniciatura, quattro depositi di G.P.L., con 2mila chili di prodotto, cinque cavalli e numerose “chianche” e cordoli in
Le altre notizie in breve
pietra antica, sprovvisti di idonea documentazione per determinare il loro acquisto e la loro provenienza. Al termine dell’attività operativa oltre al sequestro dell’intera area, sono stati identificati e denunciati, a vario titolo, alla competente Autorità Giudiziaria nove responsabili.
Aggredisce il padre 86enne per ottenere denaro. E´ finito in manette per estorsione continuata e maltratta-menti in famiglia un. 52enne di Molfetta, noto ai militari, arrestato dai Carabinieri del Nucleo Radiomobile della locale Compagnia. I soldi gli servivano per acquistare l’ennesima “bottiglia”. Da oltre un anno il cinquantaduenne rispondeva ad ogni rifiuto opposto dall’anziano genitore alzando la voce e facendo volare mobili e suppellettili. La violenta reazione all’ultima richiesta non accolta ha fatto traboccare il vaso ed indotto i vicini di casa dell’uomo a chiedere aiuto ai Carabinieri.. Il 52enne, tratto in arresto, è stato associato presso la casa circondariale di Trani. Dopo il complice, Antonio Marcotrigiano, 21enne di Bisceglie, arrestato lo scorso 20 dicembre, è stata la volta di Giuseppe Catino, 23enne noto alle forze dell’ordine, raggiunto da un ordine di custodia cautelare emesso dal G.I.P. del Tribunale di Trani, che ha avvalorato i riscontri dei Carabinieri della Compagnia di Molfetta che ritengono entrambi autori di una rapina ai danni di un supermercato.
sa. Avrebbe comunque denunciato ogni cosa. Da una ragazza giovane non si può prendere nulla. Sta di fatto che quanto è accaduto è grave. Lei, la ragazzina, distribuiva “Il Fatto” senza chiedere nulla in cambio. E’ stata aggredita da un paio di zingari che proprio lì stava elemosinando. Il lavoro della ragazza disturbava i loro affari. La ragazza andava allontanata. L’intolleranza non ha passaporto né nazionalità. A subire, come in questo caso, non sono sempre i nomadi. E’ probabile che, a quell’incrocio, “Il fatto” non sarà più distribuito. Non è una ritirata. E’ la scelta, amara, operata da chi non se la sente di esporre a pericolo persone inermi e indifese.
La sera dello scorso 5 novembre, i due, con il volto travisato da passamontagna facevano irruzione all’interno di un supermercato, situato in via Galileo Galilei a Molfetta, e brandendo una pistola, si assicuravano un bottino di 2.800 euro, per poi dileguarsi a bordo di un ciclomotore. La fuga rocambolesca avveniva senza risparmiarsi in manovre pericolose, attuate sfruttando l’agilità del mezzo e più volte intimando gli automobilisti
che rallentavano la loro corsa a cedergli il passo, minacciati con la pistola. Dopo giorni di investigazioni, i militari della locale Compagnia, attraverso l’analisi di foto segnaletiche confrontate con le testimonianze raccolte a caldo sul luogo del delitto, sono riusciti ad identificare anche il secondo, che è stato poi rinchiuso nel carcere di Trani con l’accusa di rapina aggravata e detenzione illegale di arma da fuoco.
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Cronaca
mercoledì 5 marzo 2008
Voto di scambio e favori: il 27 maggio prossimo comincia il processo presso il tribunale di Trani In tutta la vicenda, legata all’inchiesta sul presunto voto di scambio e sulla gestione disinvolta della polizia municipale e dell’annona, si rischia di perdere di vista un dato fondamentale: nella casse della tesoreria comunale oltre settecentomila euro sono stati versati in modo discutibile, di alcune migliaia di euro si sarebbero, almeno per un periodo, addirittura perse le tracce. La gestione davvero scriteriata degli incassi derivati dalle multe rischia di passare in secondo piano rispetto alle responsabilità penali delle persone rimaste coinvolte, ad alcune delle quali, al di là di una condanna su carta non accadrà proprio nulla. Questo non vuole essere e non è giustizialismo spicciolo. Si tratta dell’analisi dei fatti alla luce degli ultimi avvenimenti. Il processo scaturito dall’inchiesta, condotta dal pubblico ministero Giuseppe Maralfa, comincerà il 27 maggio e sarà celebrato a Trani davanti al Tribunale collegiale. Sul banco degli imputati ci saranno Pino Amato, ex assessore all’annona del Comune di Molfetta, ex Vincenzo De Michele, dirigente comunale dell’ufficio commercio, Pasquale Mezzina maresciallo dei vigili urbani, Girolamo Antonio Scardigno, Gaetano Brattoli e Vito Pazienza. Tutti sono accusati, a vario titolo, di concussione, tentata concussione, corruzione, abuso d’ufficio, tentato abuso d’ufficio, falso
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Nel frattempo in due patteggiano la pena e chiudono la pratica con i benefici dellʼindulto. Colpevoli ma liberi.
materiale, falso ideologico, truffa, violenza privata, soppressione di atti, peculato e voto di scambio. Nei confronti di Amato non si procederà in relazione a due episodi di presunta concussione. Non ci saranno Vincenzo Zaza, ex comandante della polizia municipale e Gianfranco Piccolantonio, sottufficiale presso lo stesso comando. Entrambi hanno chiesto ed ottenuto il patteggiamento della pena. Zaza è stato condannato a tre anni di reclusione, Piccolantonio ad un anno. Nessuno dei due sconterà la pena per i benefici di legge previste dall’indulto. E’ stata invece “stralciata” la posizione di Giovanna Anna Guido, legale rappresentante de «La Securpol srl», pure indagata nell’ambito dello stesso procedimento. I dei difensori della donna hanno chiesto che fosse disposta una nuova notifica dell’avviso di conclusione delle indagini perché il precedente provvedimento notificato era illeggibile e in qualche modo violava il diritto di difesa. Per Anna Guido è stata quindi disposta una nuova notifica che le consentirà di presentare memorie difensive. Secondo l’accusa, Anna Guido avrebbe promesso ad Amato posti di lavoro alla Securpol purchè lui procurasse contratti con il comune o in qualche modo si prodigasse per indurre privati a scegliere quel servizio di vigilanza.
Cronaca
mercoledì 5 marzo 2008
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Gente di mare: a Molfetta cʼè ancora chi pesca col cuore 218
In un settore sempre più in crisi cʼè chi lavora raccogliendo buone soddisfazioni professionali ed economiche. Il primo racconto di una storia ancora da scrivere.
È dura la vita del marinaio, di chi ogni giorno si lascia alle spalle la casa, la famiglia, gli affetti più cari per andare a “sfidare” quel grande amico-nemico che è il mare. A Molfetta poi, città che dal mare ha tratto le sue più grandi ricchezze, il mare è ancora il “rifugio” di molti giovani e meno giovani che cercano lavoro. La flottiglia peschereccia della nostra città, un tempo la seconda dell’Adriatico dopo quella di San Benedetto del Tronto, ha visto negli ultimi anni una riduzione notevole dei natanti iscritti al compartimento marittimo: un po’ la tanto declamata crisi del settore, un po’ la mancanza di “vocazioni” verso questo mestiere, un po’ le leggi e gli allettanti incentivi alla rottamazione dei vecchi natanti, hanno ridimensionato notevolmente il settore. In un periodo di “lamento generalizzato” c’è chi, invece, continua a rimboccarsi le maniche e ad amare questo lavoro, considerandolo ancora oggi professionalmente ed economicamente appagante. Abbiamo incontrato per voi il signor Francesco Sciancalepore, comandante di uno dei più grossi motopesca del compartimento marittimo di Molfetta, il “Papa Giovanni” di proprietà
dell’armatore Domenico de Candia. Varato nel 1970, il “Papa Giovanni” è ancora una delle unità navali più “rispettate” della marineria locale, impegnato con il metodo della “lampara”, quel tipo di pesca che si svolge di notte, con mare calmo, e che va a caccia del pregiato pesce azzurro, non sempre apprezzato sui mercati locali ma assai richiesto in tutta Italia. “Il nostro è un lavoro duro e difficile –ha detto Sciancalepore- ma capace di offrire tante soddisfazioni se fatto bene. Bisogna essere disposti al sacrificio ed all’aggiornamento costante ma i risultati certo non mancano”. Su ogni unità navale di questo tipo (a Molfetta in totale sono solo quattro) vengono imbarcati sino a 16 uomini di equipaggio: “Siamo tanti perché la nostra è una attività che richiede attenzione e l’impegno di molti uomini”. L’attività di pesca dura di norma un giorno e per cinque giorni consecutivi e si avvale di strumenti di alta tecnologia per individuare i luoghi più idonei alla pesca. “Oltretutto il nostro è un tipo di pesca che non danneggia i fondali” ha ricordato il comandante che ha dato appuntamento a “Il Fatto” nei prossimi mesi, per una battuta di pesca tutta da raccontare.
Cessato il servizio pubblico: ai privati la gestione del mercato ittico 219
Lʼobiettivo è quello di rilanciare un polo economico che, a partire dal 1993, ha visto ridurre del 50% le attività di compravendita. Si è conclusa con il voto del consiglio comunale di Molfetta la gestione pubblica del Mercato Ittico all’Ingrosso della città. Una decisione importante per le sorti di uno dei più importanti poli economici cittadini ma che pare non aver fatto “rumore” più di tanto. La decisione è stata assunta per tentare di rilanciare il polo mercatale che negli ultimi anni aveva visto diminuire notevolmente i suoi traffici e di conseguenza il giro d’affari. Una delle cause della riduzione dell’attività è stata individuata, dagli stessi operatori del
mercato, proprio nella gestione pubblica della struttura che a causa di vincoli e lentezze burocratiche ha causato a partire dal 1993 una flessione del volume d’affari pari a circa il 50%. Una enormità che se verificata in una azienda privata avrebbe certamente comportato il fallimento della stessa. Fallimento che per quanto riguarda il nostro mercato ittico all’ingrosso non può essere assolutamente consentito. Di qui la necessità di rilanciare la struttura e di avviarne una gestione sempre più simile a quella di una azienda commer-
ciale con lo scopo di migliorarne il servizio e le ricadute economiche sugli operatori. Per farlo si è deciso quindi di cedere ai privati, costituitisi in consorzio, la gestione della struttura dietro pagamento di un canone annuo da versare nelle casse dell’amministrazione. Tale accordo consentirà maggiori introiti per le casse comunali ed un abbattimento dei costi a cominciare dal “ritorno alla base” di alcuni dipendenti comunali sino a pochi giorni fa distaccati presso il mercato ittico.
La nuova gestione dovrà farsi carico del personale necessario al funzionamento della struttura e garantire la commercializzazione privilegiata del prodotto ittico locale cui continuerà ad affiancarsi la vendita di prodotti provenienti da altri mercati. “Con questa decisione –ha commentato l’ex sindaco Azzollini- garantiremo certamente al nostro mercato un rilancio che in breve tempo lo riporterà ai fasti di qualche anno fa consentendone la sopravvivenza ed un nuovo periodo di sviluppo economico”.
Inchiesta
mercoledì 5 marzo 2008
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“Francesco padre”: la ricostruzione di una storia che non fa notizia 220
Tredici anni fa in mare morivano Giovanni Pansini, Saverio Gadaleta, Luigi De Giglio, Francesco Zaza e Mario De Nicolo. Figli minori di una “italietta” sorda. Alle 22.15 del 3 novembre del 1994 Giovanni Pansini, comandante e armatore del motopeschereccio “Francesco padre”, chiama a casa. Parla con sua moglie per qualche minuto. Una conversazione uguale a tante altre, poi un breve saluto. E’ l’ultima volta che avranno la possibilità di parlare. Entrambi non lo sanno. Giovanni è al largo, a bordo del peschereccio. E’ al lavoro. Sua moglie è a casa con i figli. Due ore dopo quella telefonata Giovanni Pansini e gli altri componenti dell’equipaggio, Saverio Gadaleta, Luigi De Giglio, Francesco Zaza e Mario De Nicolo, perdono la vita. Per cause che, ancora oggi, rimangono oscure il motopeschereccio esplode. Il bagliore, provocato dalla esplosione, cattura l’attenzione del pilota inglese di un aereo Nato (in quel periodo sono in corso le operazioni di embargo alla ex Jugoslavia) che segnala subito l’accaduto e fornisce le coordinate. E’ photo: vinn passata da poco mezzanotte. Intorno alle 2, una unità della marina spagnola raggiunge il luogo dell’esplosione. Avvista alcuni rottami, due ciambelle di salvataggio e il contenitore di una zattera. Non ci sono superstiti ma su quei “resti” si leggono alcuni dati: Francesco Padre e Molfetta 990, il nome e la matricola del peschereccio con l’indicazione del registro del compartimento marittimo di appartenenza. Le autorità italiane vengono informate dell’accaduto alle 5.15. A Molfetta la notizia arriva intorno alle 10. Le autorità militari Nato da subito escludono la possibilità che l’esplosione del peschereccio italiano possa essere, in qualche modo, collegata alle operazioni in corso nel basso Adriatico. Nel frattempo, al largo delle coste del Montenegro, sulla base delle indicazioni fornite dal pilota e dalla nave militare spagnola, scattano le ricerche. Ma, al di là di alcuni rottami, il mare per oltre ventiquattro ore non restituisce nulla. Intorno alle 15 del 5 novembre torna a galla il corpo di Mario De Nicolo. Tutti gli altri sono ancora in fondo al mare, a circa 240 metri di profondità, insieme al
relitto del motopeschereccio che è praticamente intatto. C’è solo un grosso cratere nel punto in cui si è verificata l’esplosione. La procura della Repubblica, intanto, nelle ore immediatamente successive all’incidente apre una inchiesta per i reati di naufragio e di omicidio colposo. Vengono nominati i periti. I risultati delle relazioni contrasteranno con analoghe relazioni dei periti nominati dalle famiglie. Sono proprio i periti della Procura ad avvallare l’ipotesi che a bordo del “Francesco padre” ci fosse esplosivo, nella stiva prima, nella stanza del motorista poi, le versioni cambiano. La marineria insorge. E’ una accusa che toglie la dignità a cinque persone; che offende la loro memoria; che non trova riscontro se non in ipotesi suggestive (il relitto è ancora in fondo al mare); che lacera le coscienze dei familiari delle vittime. Eppure proprio quella ipotesi porta all’archiviazione dell’inchiesta penale. Non si vuole prendere in esame alcuna altra ipotesi. Qualcuno suggerisce che il peschereccio potrebbe essere esploso in seguito al contatto con una mina, o possa aver pescato un ordigno. E’ inutile.
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La città insorge, la legge archivia 221
Trenta mesi dopo la tragedia, a maggio del 1997, si riaccende la speranza. Al largo del canale d’Otranto si consuma l’ennesima tragedia del mare: una nave carica di albanesi si inabissa con il suo carico umano. Le autorità italiane si preparano a tirare su il relitto. La marineria intravede la possibilità che si possa giungere anche al recupero del relitto del motopeschereccio; dei resti dei quattro uomini dell’equipaggio rimasti sui fondali; soprattutto che si possa arrivare alla verità, qualunque essa sia. Una verità supportata da rilievi tecnicoscientifici, non da ipotesi più o meno suggestive. Per il 24 maggio viene indetta una manifestazione e viene lanciata una raccolta di firme da inviare al Capo dello Stato. L’associazione di pescatori “Pegaso”, il 24 maggio di quell’anno, diffonde una nota. “La marineria da pesca di Molfetta, con il coordinamento della scrivente associazione e della associazione Armatori da pesca, ha indetto l’odierna manifestazione di protesta per richiamare l’attenzione delle Autorità preposte sulla ancora oggi irrisolta vicenda del motopesca Francesco padre. Infatti, pur ritenendosi legittimo e doveroso compiere ogni sforzo per salvaguardare l’immagine del nostro Paese, ivi compresa l’operazione di recupero del natante albanese affondato al largo del Canale d’Otranto, la marineria molfettese e la cittadinanza tutta si chiedono perché in tale circostanza non venga presa in considerazione l’ipotesi di recuperare il suddetto motopeschereccio, che è adagiato a circa settanta miglia di distanza dal battello albanese e ad una profondità inferiore (240 metri). Forse la nostra esigenza di conoscere la verità è meno importante? Forse la dignità delle famiglie delle vittime e dei marinai molfettesi è meno degna di attenzione?”. Il relitto del Francesco Padre, ad oggi, è ancora lì. Mentre le associazioni Pegaso e Assopesca si adoperavano, mentre il mondo politico locale, l’intero consiglio comunale, si preoccupava di approvare all’unanimità (14 febbraio 1997) documenti per scongiurare che la vicenda finisse nel dimenticatoio, la Procura di Trani archiviava l’inchiesta.
Inchiesta
mercoledì 5 marzo 2008
Tutte le tappe di una ve 222
Maria, la figlia dellʼarmatore: “Mio padre era così legato a noi e al suo lavoro che non avrebbe mai messo a repentaglio la sua vita e quella dellʼequipaggio per niente al mondo”. “Non ho mai voluto vedere quei filmati. Ho visto solo qualche fotogramma qualche settimana fa in televisione e ancora oggi sto male”. A parlare è Maria Pansini, la figlia dell’armatore rimasto ucciso in seguito alla esplosione del peschereccio “Francesco padre”. I filmati a cui si riferisce sono quelli che riprendono in fondo al mare il relitto e i resti di suo padre e dei suoi uomini. Schiva e riservata Maria da sempre si sottrae ad interviste. “I contatti con la stampa li ha sempre tenuti mio zio – dice – il fratello di mio padre. Lui è molto protettivo con me, con mio fratello e con mia madre”. Quando il suo papà perse la vita Maria aveva diciotto anni circa. Era una ragazza. Ora è una donna. “Non so spiegarmi perché non si è mai fatta luce su quello che è accaduto a mio padre e agli altri uomini dell’equipaggio. Quando sembrava di essere ad un passo dal recuperare il relitto si è fermato tutto. Ogni volta i politici si sono avvicinati per offrire il loro aiuto ma non si mai approdati a nulla e mio padre, almeno quello che resta di lui, è ancora lì, in fondo al mare. Recuperare il relitto forse può servire a capire davvero quello che è accaduto. Mio padre non trasportava esplosivo. Neppure gli uomini del suo equipaggio. Mio padre era così legato a noi e al suo lavoro che non avrebbe mai messo a repentaglio la sua vita e quella dell’equipaggio per niente al mondo. Eppure sono convinta che tutti meritino di conoscere la verità, tutti meritino una sepoltura. A noi resta il ricordo ma le ombre che hanno gettato su mio padre e sugli uomini che erano con lui offendono anche la loro memoria”. Maria non è la sola ad eludere la possibilità che sul “Francesco padre” potesse esserci esplosivo. Decine di marinai, decine di colleghi di suo padre sono pronti a giurarlo. “Quando con i pescherecci passiamo lì dove si trova il relitto gettiamo un fiore, facciamo una preghiera – dice Ignazio, un uomo che per anni ha lavorato con Pansini – non ci resta altro da fare. La verità è in fondo al mare”.
La Nato custode di un mistero irrisolto? 223
Ad aprile del 2001, in un reportage realizzato dal giornalista Rai, Sigfrido Ranucci, un ex pilota Nato, impegnato nelle operazioni di embargo alla ex Jugoslavia, prova a fare luce sul mistero legato all’inabissamento del “Francesco padre”. Secondo il militare, se nell’area dell’esplosione era in atto una ricognizione aerea, tutto quello che è accaduto è stato filmato. Secondo il racconto dell’ex pilota la Nato è informata sui fatti. E’ custode della verità negata. Quel militare non sarà mai ascoltato dall’autorità giudiziaria. Le sue dichiarazioni non saranno mai prese in considerazione. Eppure, anche sulla base degli elementi emersi da quel reportage, l’avvocato della famiglia di Giovanni Pansini, l’armatore-comandante del “Francesco padre”, presenta una istanza per chiedere la riapertura dell’inchiesta. L’istanza sarà rigettata qualche mese dopo. Il titolo di quel reportage? “Acque amare”.
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erità negata
Sedici mesi prima un funesto presagio 225
Poco più di un anno prima dell’esplosione in mare, l’11 luglio del 1993, il “Francesco padre” venne agganciato da un sommergibile Usa a propulsione nucleare. Il motopesca era impegnato in una battuta di pesca in Adriatico, il sommergibile effettuava forse un pattugliamento. Sta di fatto che il Francesco Padre si inclinò e solo per un caso non calò a picco. Il cavo di acciaio con il quale era rimasto impigliato al sommergibile si spezzò. Il comandante del Fratesco Padre, lo stesso Giovanni Pansini, i cui resti da quasi quattordici anni si trovano in fondo al mare, ottenne un indennizzo dalla Nato. Con una somma di denaro la storia non venne resa nota. Nello stesso periodo anche un altro peschereccio molfettese fu protagonista di un incidente analogo. Il comandante del motopesca Sirio, questo il nome del natante, non ha mai taciuto i particolari di quella vicenda, non si è mai negato ad interviste trasmesse anche dalle rete Rai.
A dicembre del 1997 lʼarchiviazione del procedimento: il relitto resta in fondo al mare La richiesta di archiviazione del procedimento relativo al “Francesco padre” viene depositata dal pubblico ministero Giancarlo Montedoro a gennaio del 1997. A maggio dello stesso anno, il 13 maggio, al termine di una udienza in camera di consiglio il giudice per le indagini preliminari, Giulia Pavese, rigetta la richiesta di ulteriori indagini avanzata dall’avvocato Antonio Pansini e dispone l’archiviazione del procedimento. Le motivazioni verranno depositate a dicembre del 1997. “Non ricorrono i presupposti per ordinare al pubblico ministero di compiere ulteriori indagini, né tanto meno per recuperare il relitto del motopeschereccio Francesco padre e i resti mortali del suo equipaggio, atteso che le indagini espletate hanno consentito di accertare con certezza che l’esplosione è avvenuta a bordo del peschereccio ed appalesandosi il recupero del relitto e dei resti mortali, come è evidente, del tutto inutile per l’attribuzione della condotta tra i componenti l’equipaggio. Le ragioni umanitarie che possono indurre altre Autorità a disporre il recupero del relitto non possono essere introdotte strumentalmente nell’ambito di un procedimento penale, la cui funzione è semplicemente quella di accertare che un reato sia stato commesso e identificarne, ove possibile, gli autori”. Nel 2001 l’avvocato Antonio Pansini presenta una istanza per richiedere la riapertura dell’inchiesta e al recupero del relitto. Qualche mese dopo il procuratore aggiunto, Pasquale Drago, dispone di non dare luogo alla richiesta. “L’istanza di riapertura delle indagini prospetta l’acquisizione di due elementi di giudizio – le conclusioni della commissione di inchiesta formale con
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Quattro anni dopo per i familiari delle vittime del Francesco Padre si spegne anche lʼultima speranza. No alla riapertura delle indagini. allegata relazione di minoranza del commissario, comandante Francesco Mastropierro, nonché la ricerca di un filmato Nato eventualmente esistente. Tra l’altro non consta agli atti l’esistenza di un documento filmato che riprenda (con ripresa notturna) il momento dell’esplosione, né il sospetto sulla probabilità che un siffatto filmato esiste e non sia stato messo a disposizione dell’Autorità giudiziaria può essere fondato su di una semplice ipotesi formulata, senza alcun richiamo a precisi dati di fatto, da un pilota della Nato nel corso di una intervista giornalistica. Ammesso che le predette registrazioni non siano state eliminate dagli archivi della Nato per decorso del tempo (e che non venga opposto al loro utilizzo il segreto militare) non si vede di quale utilità possa essere un tracciato radar che indicherebbe soltanto la repentina scomparsa dallo schermo del segnale corrispondente al Francesco padre al momento dell’esplosione”. In conclusione “l’ipotesi di un eventuale recupero dello scafo adagiato su di un profondo fondale marino – a parte gli elevati costi dell’operazione – si muoverebbe nella stessa direzione della mera ricerca delle cause del sinistro, avulsa da qualsiasi prospettiva concreta di pervenire alla identificazione di eventuali responsabili”.
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Inchiesta
mercoledì 5 marzo 2008
M/P Francesco Padre: nessun riscontro oggettivo, solo ipotesi 226
Gli esperti, i periti di parte, giungono a conclusioni tra loro contrastanti, tutte basate sulla visione di un filmato. Quello che proprio non convince nella vicenda legata alla esplosione e al conseguente affondamento del motopeschereccio “Francesco padre” consiste nel fatto che tutte le perizie effettuate si basano su teorie che non hanno riscontro oggettivo. Gli esperti, i periti di parte, sono giunti a conclusioni tra loro contrastanti ma tutte basate sulla visione di un filmato. In qualche modo si è avuta la presunzione di poter risolvere un giallo guardando un film, senza cioè toccare con mano, vedere da vicino, analizzare in modo scientifico, i resti del relitto del motopeschereccio, né i resti mortali dei componenti dell’equipaggio. A galla è tornato solo uno dei corpi. Eppure nei fatti prevale l’ipotesi che a bordo del peschereccio ci fosse esplosivo. Giulio Russo Krauss, consulente tecnico della procura, sostiene che esistano “chiare tracce di una dinamica di esplosione che ha agito dall’interno della nave verso l’esterno”. Ritiene “più che probabile che l’esplosione abbia avuto origine in un compartimento sotto il ponte di coperta, in particolare la stiva”. Lo stesso consulente ritiene che il motopeschereccio al momento dell’esplosione non fosse impegnato in
operazioni di pesca. Francesco Mastropierro, componente della commissione d’inchiesta formale per i sinistri marittimi presso il compartimento marittimo di Bari afferma che “l’affondamento del Francesco padre è stata una conseguenza diretta della deflagrazione di un ordigno esplosivo, molto verosimilmente con l’involucro di materiale plastico, che si è venuto accidentalmente a trovare in corrispondenza della rete appena recuperata dal fondo. Detto ordigno potrebbe aver urtato la coperta del motopeschereccio cadendovi assieme al pescato, oppure, dopo essere stato intravisto mescolato al pesce, è scoppiato mentre i presenti cercavano di estrarlo dalla rete”. La stessa commissione qualche anno dopo, il 22 giugno del 1999, esprimerà “perplessità su quanto affermato dal CTU dott. ing. Giulio Russo Krauss. Egli ritiene – scrive la commissione – che il motopeschereccio non poteva effettuare operazioni di pesca data l’ora e la profondità del mare mentre è noto che i motopesca effettuano attività di pesca a strascico a qualsiasi ora del giorno e con fondali ben più profondi dei 250 metri presenti nella zona di affondamento”.
Cultura & Spettacoli
mercoledì 5 marzo 2008
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Molfetta capitale del mondo. Tutti possono navigare senza alcun costo 227
Internet diventa sociale. E’ attiva la rete Urban Hot Spot che consentirà di navigare in web senza alcun costo. E’ sufficiente registrarsi per ottenere l’autenticazione. Le procedure sono semplicissime. Basta collegarsi al sito www.urbanhotspot.it entrare nell’area registrazione e seguire le indicazioni. I punti Urban Hot Spot attivi ad oggi sono 4: Beatles Pub, lungomare Colonna 112; Caffetteria Paninoteca Grease, via Molfettesi d'Argentina 75; Place Blanc Kafè piazza Margherita di Savoia; Sweet Pub Piazza Garibaldi. Attivi tra pochissimi giorni: Bettie Page - Piazza Municipio 6; Expert - Gadaleta Corrado, C.so Umberto I 25/27; La Darsena Ristopizza,Via Sant'Anna. Presso questi locali chiunque, con un computer portatile, potrà navigare in web. Non ci sono costi. Il servizio è offerto dai proprietari degli esercizi. La rete libera Urban Hot Spot offre anche la possibilità agli utenti di telefonare gratis con tutti gli operatori VOIP, ed è compatibile con i terminali mobili, palmari, cellulari con funzionalità wireless. Il progetto è rivoluzionario. E’ stato realizzato da Activa srl (società editrice de “Il Fatto”) con la disponibilità degli operatori del commercio di Molfetta. La navigazione avviene nella massima sicurezza ed è garantita dalla protezione WPA, perfettamente a norma grazie alla licenza WISP, di cui dispone Activa srl.
Linux un mondo di software per tutte le tasche. Continua il corso nella cripta della parrocchia san Gennaro 228
Il prossimo appuntamento con il mondo libero dell’Open Source è previsto sabato 8 marzo prossimo. Nella cripta della parrocchia di san Gennaro, a partire dalle 17.45, si parlerà della installazione di Linux. Poi, negli incontri che si susseguiranno fino al 19 aprile, si parlerà delle applicazioni Linux per la grafica, per l'audio, per il video, per il testo, editor html e word processor, e a seguire dei pacchetti software e della loro configurazione. Al momento sono circa cinquanta i “pionieri” del mondo linux, per lo più si tratta di persone adulte affascinate da una realtà finora nota a pochi. Le adesioni al corso (che è completamente gratuito) sono possibili in qualsiasi momento. D’altra parte quanti non hanno potuto seguire i primi incontri possono “recuperare” guardando le lezioni precedenti nella sezione open source sul sito
www.ilfatto.net. Le lezioni sono tenute da Lazzaro Nicolò Ciccolella, software e multimedia developer. Ma c’è una novità. Quanti seguiranno tutte le lezioni, a partire dal prossimo autunno, e sempre gratuitamente, potranno accedere al livello superiore che consentirà di acquisire competenze per l’impiego di sistemi linux in settori specifici quali quello della musica e della grafica. Quali sono i vantaggi di un software libero? Eccone alcuni: essendo possibile modificare liberamente il software, è possibile personalizzarlo ed adattarlo alla proprie esigenze; il codice sorgente è sottoposto ad una revisione da parte di moltissime persone, pertanto è più difficile che contenga bachi e malfunzionamenti. In ogni caso, è sempre possibile per chiunque tenere un
indice pubblico dei problemi, in modo che gli utenti li conoscano; se viene scoperto un baco o una falla di sicurezza, la sua correzione di solito è molto rapida; essendo il sorgente liberamente consultabile, è molto difficile inserire intenzionalmente nel software backdoor, cavalli di Troia o spyware senza che questi vengano prontamente scoperti ed eliminati, come invece è accaduto per alcuni software commerciali (ad esempio il caso del database Firebird della Borland che conteneva una backdoor scoperta quando di tale software sono stati rilasciati i sorgenti); non esistendo standard proprietari, le cui specifiche sono normalmente segrete, è molto più facile costruire software interoperabile. Per chi dovesse avere ancora dubbi consigliamo di visitare il sito del nostro free press.
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Attualitaʼ
Il Maestro Giuseppe Finzi dirigerà a Brindisi il “Così fan tutte” 229
Il direttore dʼorchestra molfettese torna in Puglia dopo lʼapparizione a Foggia del 2005. Lʼassociazione Ictius organizza la partecipazione al concerto (info. 349.89.57.152) Molfetta e la musica. Molfetta e le sue passioni. Molfetta ed il sogno mai nascosto di apparire oltre all’essere. Un turbinio di sensazioni e di nobili emozioni spesso racchiuse nell’animo di giovani artisti. La nostra città di personaggi un po’ speciali ne ha “collezionati” tanti ed in tanti sono diventati grandi andando lontani
dall’antica Respa. Tutti così pensano al grande Maestro Riccardo Muti, in molti però ignorano che alle spalle del “leader” è cresciuto un popolo di giovani direttori d’orchestra che raccolgono fama e soddisfazioni nei teatri di tutta Italia e non solo. Ed ogni tanto qualcuno di loro torna anche nella terra natale per ricordare e
mercoledì 5 marzo 2008
ricordarci le sue origini. Sabato 5 aprile, il Maestro molfettese Giuseppe Finzi dirigerà il “Così fan tutte” presso il Teatro Verdi di Brindisi. Un’occasione unica per apprezzare la bravura di un giovane artista molfettese che già tanto si è fatto apprezzare in molte parti d’Italia. Nato nel 1975, si è diplomato in pianoforte nel 1996 presso il conservatorio “Piccinni” di Bari per poi specializzarsi negli anni successivi prima a Bari e poi a Milano. Dal 1999 al 2006 è stato direttore musicale di palcoscenico e Maestro sostituto del teatro “Rendano” di Cosenza, collaborando nello stesso periodo a tutte le produzioni liriche messe in scena nel teatro calabrese. Dal 2000 Finzi è anche maestro collaboratore di sala presso il Teatro alla Scala di Milano e dove ha collaborato con i grandi nomi della musica internazionale come Riccardo Muti e Roberto Abbado. Finzi si fa apprezzare anche dal punto di vista didattico e dal 2000 opera presso il conservatorio di Cosenza. La sua carriera è anche impreziosita da numerose collaborazioni nei teatri di Brescia, Ravenna, Genova, Firenze, Fermo e Bergamo. L’esperienza maturata negli anni, soprattutto presso il Teatro alla Scala di Milano, gli ha permesso di essere in possesso, nonostante la giovane età, di un considerevole repertorio che spazia dai grandi titoli della tradizione italiana e straniera fino ai capolavori del Novecento. Ha debuttato poi nell’opera nel 2003 dirigendo “La Traviata” presso il teatro “Rendano” di Cosenza e quindi all’Opera di Tirana in occasione del 50° anniversario della fondazione del teatro. La prima comparsa in Puglia risale al 2005 quando dirigendo “L’elisir d’amore” ha inaugurato la stagione lirica del teatro “Giordano” di Foggia.
Curiositaʼ
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La programmazione di Gli avvenimenti della tua città raccontati dai protagonisti, solo su www.videomolfetta.tv ogni giorno servizi video inediti su Molfetta.
Attualità A Molfetta il settore della pesca appare in crisi e sono molti i lavoratori del mare che si lamentano della loro condizione. Ma non sempre è così: il comandante del Papa Giovanni ha fatto visitare il suo natante alle nostre telecamere e ha parlato del suo lavoro in termini entusiastici.
Cronaca Dopo 14 mesi di incessante lavoro ha aperto i battenti a Molfetta il nuovo centro commerciale "Gran Shopping Mongolfiera" di proprietà della Foruminvest Italia. La struttura è per grandezza la seconda d'Italia. Abbiamo assistito al momento dell'inaugurazione ufficiale.
Sport
Politica
Molfetta sempre più città simbolo in Puglia per quanto riguarda la pratica sportiva. Decine sono i tecnici quotidianamente impegnati e centinaia gli atleti. Certamente la pallavolo, con le sue 4 società maggiori e le numerose realtà minori, rappresenta una buona vetrina per la città. Ne abbiamo parlato con il presidente dell'Azzurra Volley, Vincenzo Giancaspro.
Cultura
Tutto e il contrario di tutto. Interviste, curiosità, immagini e conferenze stampa. Con le nostre telecamere, grazie al web, raccontiamo ai molfettesi di tutto il mondo cosa accade in città in vista del voto del 13 aprile prossimo.
Con l'apertura della sala dedicata ai "bozzetti" di Giulio Cozzoli, si conclude il ciclo di manifestazioni organizzate in occasione del cinquantesimo anniversario della morte del grande artista molfettese. Le telecamere de "Il Fatto" non potevano non far visita a questa nuova perla dell'arte molfettese.
ASSOCIAZIONE NAZIONALE
EDUCATORI BENEMERITI SEZIONE DI MOLFETTA
Presenta
INCONTRI IL MESE DI MARZO 2008 da svolgersi presso il Centro Sociale “Don Tonino Bello”
Parrocchia S. Pio X
Giovedì, 6 Marzo 2008, ore 17.30 Una “Rosa” per Molfetta Ci r’aveda disce! con Pietro Capurso e Leo de Gennaro
Mercoledì, 12 Marzo 2008, ore 18.00 Marce funebri di Molfetta
eseguite da:
Daniele De Plama (pianoforte) Saverio Armenio (flauto) Ignazio D’Alto (oboe) Margaret D’Alto (clarinetto)
La cittadinanza e’ invitata Prof.ssa Annetta La Candia Minervini Presidente
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Offro Lavoro
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Sport
mercoledì 5 marzo 2008
L’anno di fondazione è il 1964, la rinascita è targata 2007. Due date importanti per l’Associazione Sportiva Dilettantistica Pallavolo Molfetta che per oltre quarant’anni ha scritto in città la storia del volley maschile approdando anche all’importante e prestigioso palcoscenico della serie A2. Una esperienza durata troppo poco e che, il desiderio non è solo dei tifosi, si vorrebbe presto ripetere a Molfetta. Ma, prima di pensare a realizzare i sogni, in città è stato necessario occuparsi di come far vivere la realtà. E così dopo l’amara retrocessione in B2 subita sul campo, la dirigenza della società molfettese, guidata dal presidente Antonio Antona ci, dal direttore sportivo Filippo Alessandrini e dal general manager Nicolò de Robertis, ha trovato il modo di tornare a disputare il campionato di B1 anche in questa stagione con la fusione con il Modugno Volley, società nel frattempo retrocessa dalla A2 dopo un anno di presenza. Così quest’anno gli atleti biancorossi hanno potuto nuovamente essere pronti ai nastri di partenza del campionato di B1 regalando sinora a società e tifosi una stagione altalenante e forse non proprio all’altezza delle aspettative. La squadra, inizialmente affidata al tecnico Salemme è poi passata nelle mani del duo Bonati-Palumbo che l’ha rivitalizzata anche se non è c’è ancora la continuità di risultati che tutti vorrebbe-
Pallavolo Molfetta: obiettivo Coppa
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In campionato si va tra alti e bassi. In compenso nel week end di Pasqua la squadra del duo Bonati-Palumbo si cimenterà nella final four di Coppa Italia con la speranza di portare a casa il prestigioso trofeo. ro. Ma nessun problema: una stagione di transizione all’indomani di una rinascita è sempre comprensibile. Nel frattempo Mario Ruggero, Gabriel Kunda, Piero Spada e compagni stanno disputando un campionato tranquillo e l’ASD Molfetta staziona a centro graduatoria, certamente distante da posizioni di classifica che avrebbero potuto far riaccendere la passione. L’ultimo appuntamento di campionato per i molfettesi è stato quello del 24
Nel basket “vincono” ancora gli arbitri 231
Dopo gli incresciosi fatti di Canicattì, anche ad Ostuni un direttore di gara dalla vista annebbiata condanna la Virtus Molfetta alla sconfitta. Dalla gioia all’amarezza nel giro di una settimana. La Nuova Virtus Basket Molfetta prima (24 febbraio) in casa ha facilmente “asfaltato” il Salerno con il risultato di 88 a 43, poi ha dovuto capitolare nel big match del 2 marzo ad Ostuni con il risultato di 86 ad 80. I biancoazzurri, seguiti nella città bianca da oltre 300 correttissimi tifosi, hanno sfoderato una prestazione straordinaria, fatta di tanta grinta e superiorità tattica e tecnica. Dall’altra parte Ostuni si è limitata
ad inseguire per quasi tutto l’incontro centrando la vittoria negli ultimi due minuti grazie ad un arbitraggio scandaloso che, nel corso di tutta la partita, ha condizionato in negativo la prestazione dei molfettesi. Di fronte a tanta “strategica incompetenza” a nulla sono valsi i 23 punti di Maggi o la stoica prestazione di Leo. La sconfitta evidentemente era già scritta. La capolista tornerà a giocare in casa il 9 marzo contro Maddaloni, poi (16/3) altro big match nella vicina Corato.
febbraio: sul parquet del “Pala Poli” i locali hanno sfidato i siciliani del Gela “rimettendoli” sul pullman con un 3 a 0 sul groppone grazie ai primi due parziali del match vinti in scioltezza (25-15 e 25-17) ed all’ultimo un po’ più tirato ma comunque conquistato (27-25). Il campionato tornerà a disputarsi il 9 marzo con la gara Modica – ASD Pallavolo Molfetta. Poi il 16 marzo nuovo appuntamento casalingo contro il Nicosia.
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Comunque se le soddisfazioni del campionato non sono ancora abbastanza, grande gioia è arrivata dalla qualificazione alla “final four” di Coppa Italia di Serie B. I molfettesi dopo aver sconfitto agli ottavi il 27 febbraio il Gioia del Volley si sono ripetuti a Brolo. Contro i sud baresi primi in campionato, dopo essere stati sotto per 2 a 0 (17-25, 19-25), i molfettesi hanno tirato fuori gli artigli, sfoderando un’ottima prestazione e ribaltando l’andamento dell’incontro vinto poi per 3 a 2 (25-23, 25-20, 15-9). Superato l’ostacolo Gioia, l’ASD se l’è vista l’1 marzo contro il Brolo vincendo per 3 a 1 in un campo in cui è davvero difficile fare risultato positivo. Invece i biancorossi dopo aver incamerato i primi due set dell’incontro (25-21 e 26-24) hanno tirato i remi in barca nel terzo parziale (19-25) per poi tornare a saper giocare nell’ultima frazione (25-15). È stata così conquistata la Final Four di Coppa Italia che rappresenta un traguardo storico per il mondo pallavolistico locale. L’ASD dovrà quindi affrontare questa competizione nel week-end di Pasqua incontrando le vincenti degli altri raggruppamenti che sono Biella (che ha battuto Bergamo per 3-2), Lae Treviso (3-2 al Cavriago) e Index Ravenna (3-0 al Chiti). Una vittoria sarebbe un grande regalo per la città.
Continua la cavalcata della Molfetta 232
Vittorie importanti contro le concorrenti alla salvezza Maglie e Mesagne. Se il campionato fosse iniziato il 23 dicembre, il Molfetta si troverebbe secondo in classifica con 21 punti dietro solo al Francavilla che di punti ne ha collezionati 25. Dal 24 febbraio al 2 marzo i biancorossi hanno collezionato due vittorie ed una sconfitta. Il 24/2, dopo una gara condizionata dall’espulsione di Sigrisi (nella foto), i molfettesi hanno ceduto per 1 a 0 all’Ostuni. Nel turno infrasettimanale del 28 sonora vittoria casalinga contro il Maglie per 3 a 0 (Fanfulla 2 e Paparella). Trittico di gare chiuso con la
vittoria del 2 marzo sul campo del Mesagne per 2 a 0 (Aloisio e Fanfulla). Domenica 9/3 si farà visita al Nardò, poi incontro casalingo con il Lucera.
Sport
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Da sabato via alla poule promozione
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Il calcio a 5 sempre più vincente 234
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LʼHockey Club ha chiuso la stagione regolare al quarto posto. Adesso via allʼappendice di campionato per tentare lʼimmediato ritorno nella massima serie nazionale. Termina con un bilancio in chiaroscuro il campionato dell’Hockey Club Molfetta di patron De Palma e di mister Vianna. Dopo il ritorno alla vittoria nel derby contro il Matera i biancorossi hanno centrato una facile vittoria esterna ed un pareggio. Ma andiamo con ordine. Sabato 23 febbraio i pattinatori molfettesi sono stati di scena sul campo del fanalino di coda Modena. In casa degli emiliani i molfettesi hanno avuto vita facile, portando a casa l’intera posta in palio grazie ai 4 gol, rispetto agli 0 dei padroni di casa, realizzati da Vianna, De Robertis e Cirilli con una doppietta. Archiviata come ordinaria amministrazione la gara in trasferta, i biancorossi hanno confermato il loro quarto posto in classifica con il pareggio interno di sabato 1 marzo contro il Sandrigo. Una gara strana, come strano è stato sinora il campionato dei molfettesi, che alla fine della prima frazione segnava sul tabellone il risultato di 4 a 1 per i locali ma che nel secondo tempo vedeva il
recupero degli ospiti che raggiungevano il pareggio lasciando il numeroso pubblico sugli spalti con l’amaro in bocca. Le quattro reti erano opera di Agrimi, Vianna con una doppietta ed ancora Cirilli che chiude il campionato al secondo posto della classifica marcatori con 28 reti in 16 gare disputate ed una media realizzativa di 1,75 gol per gara. Da sabato 8 marzo si tornerà in pista per la poule promozione che, come prescrive un regolamento che non brilla certo per fantasia, coinvolge le prime otto classificate del torne, facendo rimanere a casa “senza far niente” la nona classificata che guadagna la permanenza diretta e spedendo in serie B la decima in quanto ultima della graduatoria. Per tentare il pronto ritorno in A1, l’Hockey Club Molfetta dovrà affrontare per i primi due appuntamenti di questa appendice di campionato prima il Montebello poi il 15 marzo il Thiene fuori casa.
Molfetta “vede” la capolista: Fasano è ora distante solo un punto.
Potrebbe rivelarsi una stagione ricca di grandi soddisfazioni quella in corso per il Real Molfetta. La rincorsa al vertice della classifica del campionato di C1 di calcio ha portato nelle ultime due gare ottimi frutti, un po’ per merito dei biancorossi, un po’ grazie all’aiuto di altre compagini capaci di imporre un pareggio alla battistrada Fasano dopo che proprio il Molfetta le
aveva detto “alt”. Fasano rallenta e Molfetta accellera e così i punti di distacco dal vertice della classifica si sono ridotti ad 1 con il Real che fa sentire il fiato sul collo del Fasano. Importanti sono state le vittorie degli ultimi 15 giorni. Il 23 febbraio è giunta quella più prestigiosa. Nel big match della giornata, di fronte ad un pubblico accorso in massa per incitare Colangelo (nella foto) e compagni, il Real ha messo la freccia e sorpassato il Monopoli, sino ad allora secondo in classifica. Per farlo sono state di fondamentale importanza le reti di Ciardi e Cirillo che hanno confezionato il 2 a 1 finale. Ancora 3 punti sono poi giunti dall’incontro disputato ad Adelfia dove i padroni di casa hanno ceduto per 7 a 2 con reti per i molfettesi di Ciardi, Colangelo (3), Vallarella e Di Chiano oltre ad un autogol. Nelle prossime settimane il Real Molfetta sarà di scena sempre in casa, l’8 marzo contro il Brindisi, il 15 contro il Noci.
Sport
mercoledĂŹ 5 marzo 2008
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Tirano il fiato le formazioni di B2 e C Per lĘźOlimpia Club risultati eccellenti 233
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,A SOSTA DEI CAMPIONATI GIUNGE PROPIZIA PER RICARICA RE LE BATTERIE IN VISTA DELLO SPRINT FINALE NEI RISPETTIVI CAMPIONATI
.EL CORSO DEL 'RAN 'ALĂœ DELL ATLETICA PREMIATE LE ATLETE CHE SI SONO DISTINTE NEL CORSO DEL E PRESENTATI GLI APPUNTAMENTI SPORTIVI DEL
Turno di riposo sabato scorso per i campionati di pallavolo maschile e femminile in cui sono impegnate le formazioni molfettesi. Una sosta salutare per tirare il fiato in vista dello sprint finale della stagione che, per quasi tutti, si preannuncia delicato ed assolutamente da affrontare con la massima attenzione. Nel campionato Serie B2 maschile, fa notizia la prima sconfitta collezionata dallĘźIndeco Ragno Volley. Uno stop che non pregiudica assolutamente il cammino e che non diminuisce gli straordinari meriti di una formazione che ha oramai “ammazzatoâ€? il campionato giĂ da diverse settimane. “CosĂŹ i nostri detrattori saranno contentiâ€? ha commentato sarcasticamente il vice presidente del sodalizio Rocco Guarino che ha anche avvisato che “non ci saranno nuovi stopâ€?. La sconfitta è arrivata sul campo del Turi, formazione terza in classifica, e capace di spuntarla al tie break dopo un incontro teso e nervoso, farcito da paradossali e grossolani errori arbitrali ed in cui lĘźha spuntata chi ha avuto piĂš fortuna. Nel primo set erano i molfettesi ad imporsi con il risultato di 25 a 21 poi nella seconda frazione i “ragniâ€? spegnevano il motore e si fermavano a 14 punti. Sorpasso dei padroni di casa nel terzo set (25-22) e nuova accelerazione dei molfettesi nella quarta frazione (19-25). NellĘźultimo periodo erano i turesi a spuntarla ai vantaggi (16-14). Si torna in campo lĘź8 marzo quando la Ragno ospiterĂ lĘźAcicastello, sette giorni dopo, il 15 trasferta a Catanzaro. In serie C femminile periodo positivo per le portacolori molfettesi. Il campionato continua ad essere guidato con autorevolezza dallĘźAzzurra Volley. Le ragazze molfettesi possono guardare tutte le altre dallĘźalto verso il basso grazie ai 50 punti sinora collezionati ed al distacco dalla seconda di 7 punti. Tutto questo nonostante la serie di infortuni che ha colpito la formazione privandola di elementi fondamentali come la Racanati e nellĘźultima settimana la Carbonara. LĘźultima gara ha visto le “azzurreâ€? vittoriose a Triggiano per 3 a 1 (20-25, 16-25, 25-20, 11-25). Alla ripresa (8/3) arriverĂ al “Poliâ€? lĘźAltamura, poi (15/3) trasferta a Bari sponda Lynx. Anche la Molfetta Volley può sorridere. NellĘźultima in casa battuto il Barletta (diretta concorrente alla salvezza) per 3 a 0 (25-20, 25-22, 25-20) e obiettivo tranquillitĂ sempre piĂš a portata di mano. LĘź8 marzo trasferta ad Acquaviva, sette giorni dopo in casa con il Santeramo.
CLASSIFICHE CALCIO
CALCIO A 5
Eccellenza
Serie C1
Francavilla Bisceglie Copertino Lucera Corato Casarano Locorotondo Ostuni Noci Nardò Liberty Bari Massafra Molfetta Real Altamura Mesagne Maglie Cerignola Leonessa
58 50 50 49 48 47 44 43 42 41 39 38 34 32 26 21 20 0
Fasano Real Molfetta Monopoli Altamura Metropolitani Virtus Mola Ruvo Cassano Castellana R. Mola Brindisi Sava Noci Adelfia
HOCKEY
47 46 45 39 37 37 35 26 25 24 18 16 15 7
BASKET
Serie A2
Serie B2
Seregno Novara Sarzana Molfetta Correggio Montebello Sandrigo Thiene Matera Modena
41 40 35 28 25 23 21 20 12 7
Molfetta Ostuni Corato Catanzaro Ruvo Palermo CanicattĂŹ Marigliano Bernalda Massafra Pozzuoli Maddaloni Salerno Bisceglie
32 30 30 28 28 20 18 18 16 16 16 10 10 8
PALLAVOLO Serie B1 Gioia del Colle Terlizzi Squinzano Lamezia Brolo Molfetta Galatina Bari Fasano Gela Foggia Modica Ugento Nicosia
Serie B2 44 43 39 36 34 32 30 29 28 23 15 14 8 3
Ragno Molfetta Manfredonia Turi Gela Lucera Martina Franca Putignano Catania Catanzaro Vibo V. Messina Palermo Acicastello Pizzo
Serie C Femminile 52 41 40 36 36 27 26 19 19 19 18 17 16 12
Azzurra Molfetta Ruvo Turi Noicattaro Santeramo Acquaviva San Severo Molfetta Volley Altamura Terlizzi Asem Bari Barletta Triggiano Lynx Bari
50 43 42 37 36 30 29 24 22 20 17 15 13 0
Si è tenuto nella consueta cornice della sala consiliare “Giovanni Carnicellaâ€? di Palazzo Giovene, il Gran GalĂ dellĘźAtletica, manifestazione organizzata dallĘźAssociazione Sportiva Olimpia Club per premiare gli atleti maggiormente distintisi nel corso del 2007. Il “vulcanicoâ€? e sempre presente presidente Luigi de Lillo anche questĘźanno ha saputo offrire alla cittĂ la giusta vetrina per i tanti atleti e tecnici che con impegno e professionalitĂ onorano la cittĂ nella piĂš antica delle discipline sportive, lĘźatletica appunto. Il Gran Galà è certamente uno dei piĂš importanti appuntamenti organizzati dallĘźassociazione e divenuto ormai tappa fissa dellĘźattivitĂ dellĘźOlimpia Club nel corso del quale i protagonisti della grande famiglia sportiva si ritrovano per tracciare il bilancio finale della stagione e per mettere in evidenza le ottime prestazioni sia individuali che di squadra conseguite dal sodalizio molfettese. Nel corso del piacevole incontro, cui hanno preso parte i rappresentanti del mondo istituzionale cittadino, sono state premiate le campionesse regionali assolute Lucia Pappagallo (salto in lungo), Anna Amato (lancio del peso), Daniela Mancini (marcia 5 km), Imma Ventrella (5000 e 10000 m), Marianna Mezzina (lancio del martello), Marialuisa Giancaspro (100 m ostacoli), Teresa Rutigliano (100 m), Daniela Valente (400 m ostacoli). Premi anche per le campionesse regionali juniores Annamaria Fasciano (400 m e 400 m ostacoli), Antonia Caputo (marcia 5 km), Paola Lopopolo (100 m), Graziana Colamarino (800 m), Donatella Curci (lancio del martello), Mauela de Candia (salto triplo), Roberta Lomuscio (5000 m), Alessandra Errico (lancio del giavellotto), Claudia Lopetuso (salto con lĘźasta). Premiate anche le giovanissime della categoria cadette Irene Carlucci (salto con lĘźasta), Lucia Vantaggiato (300 m), Daniela de Trizio (salto in lungo) e Flavia Murolo (800 m). Nel corso della serata il presidente del sodalizio sportivo ha anche annunciato gli appuntamenti programmati per il 2008. Si comincerĂ il 30 marzo, presso lo stadio “Paolo Poliâ€? con il Campionato Assoluto di SocietĂ di marcia su strada, quindi il 21 giugno sul circuito cittadino del Borgo Antico e del Lungomare Colonna si svolgerĂ la seconda prova del Gran Prix Nazionale Assoluto di Marcia su strada ed infine il 24 luglio, nuovamente presso il “Paolo Poliâ€? appuntamento in notturna con il Meeting Nazionale Assoluto su Pista.
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Rubriche
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SUDOKU DIFFICILE
A
Sudoku (giapponese: su-doku, nome completo: Su-ji wa dokushin ni kagiru) è un gioco di logica nel quale al giocatore o solutore viene proposta una griglia di 9×9 celle, ciascuna delle quali può contenere un numero da 1 a 9, oppure essere vuota; la griglia è suddivisa in 9 righe orizzontali, nove colonne verticali e, da bordi in neretto, in 9 "sottogriglie", chiamate regioni, di 3×3 celle contigue. Le griglie proposte al giocatore hanno da 20 a 35 celle contenenti un numero. Scopo del gioco è quello di riempire le caselle bianche con numeri da 1 a 9, in modo tale che in ogni riga, colonna e regione siano presenti tutte le cifre da 1 a 9 e, pertanto, senza ripetizioni. Fonte: (it.wikipedia.org)
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Vincenzo de Pinto Corrado Germinario
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Rubriche
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In questo numero vi proponiamo una ricetta dolcissima suggerita da una nostra lettrice, Loredana Mastropasqua, che ha inviato al nostro indirizzo e mail (redazione@ilfatto.net) anche una foto.
CROSTATA DI FRUTTA Ingredienti per 6 persone 180 gr. di farina 1 uovo 50 g. di zucchero 80 gr. di burro fuso mezza bustina di polvere lievitante un pizzico di sale scorza grattugiata di mezzo limone
PER LA FARCITURA: 3 tuorli dʼuovo 3 cucchiai di zucchero 2 cucchiai di fecola di patate 250 ml di latte 2 cucchiai di gelatina per dolci e frutta a piacere
Mescolate la farina con lo zucchero. Poi aggiungete il burro, l’uovo, un pizzico di sale, il lievito e la scorza grattugiata del limone. Impastate tutto fino ad ottenere un composto omogeneo. Stendete l’impasto in una tortiera da 20 cm circa, precedentemente imburrata. Forate con una forchetta la base e infornate per circa 15 minuti a 180 gradi. In una terrina mescolate i tuorli con lo zucchero e la fecola fino a quando il composto diventa spumoso. In un pentolino scaldate il latte e unitelo un po’ per volta al composto. Poi filtrate tutto con un passino. A questo punto versate il composto in una pentola e fate cuocere a fiamma lenta per circa tre minuti. Fate stemperare e stendete la crema sul disco di pasta frolla che avete preparato. Quindi adagiate la frutta che avete scelto nel mood che più vi piace e coprite con la gelatina per dolci.
SOS IL FATTO
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Non potete negare che molti dei vostri problemi sono causati dalla vostra incapacità di mantenere la concentrazione su quello che state facendo. Questo accade sia in ambito professionale sia in ambito affettivosentimentale. Evitate di aggredire e di accusare quanti vi sono vicino.
C’è un mondo da scoprire attorno a voi. Dovete solo lasciarvi andare e guardare oltre la vostra linea d’orizzonte. Ci sono piacevoli sorprese che vi aspettano dietro l’angolo. Una notizia inattesa produrrà in voi un benefico mutamento. Siate ottimisti.
All’orizzonte ci sono numerosi cambiamenti per voi. La cosa non deve preoccuparvi. Avete tutto da guadagnare. Riuscirete a sfoderare una grinta che lascerà stupiti anche voi. Novità nel mondo degli affetti. Brividi per chi non riesce proprio a mettere la testa a posto.
IL FATTO Quindicinale gratuito di informazione EDITORE Activa Srl con unico socio PRESIDENTE Giulio Cosentino
Vi attendono giorni di serenità salvo qualche piccolo imprevisto che però non vi turberà affatto. Trascorrete qualche ora in più in famiglia, se potete, concedetevi qualche giorno di pausa, magari un fine settimana per rigenerarvi e riprendere alla grande.
In amore le difficoltà sono un ricordo lontano. Godetevi questo periodo fino in fondo. Sul lavoro non lasciate che un piccolo screzio con i colleghi vi induca a compiere scelte azzardate. In ogni caso mettete da parte la vostra pigrizia e concentratevi su un obiettivo per volta.
Un’occasione mondana sarà il momento propizio per avvicinare quella persona così importante per mettere a punto il vostro progetto. Non lasciatevi sfuggire l’occasione. Nel tuo gruppo si affaccia una persona nuova. A voi piace ma non si siete gli unici pretendenti.
Momenti di tensione con il partner. Fuochi d’artificio anche con gli amici. State attraversando un periodo non del tutto positivo e occorre mantenere la calma. Controllate le vostre reazioni. Verso la metà del mese la situazione comincerà a migliorare.
Vi scoprite improvvisamente scaramantici a vi dite pronti a rischiare il tutto per tutto. Sbagliato. Prima di lanciarvi nella nuova avventura che vi si farà incontro prendete in considerazione ogni aspetto e lasciate che la razionalità faccia la sua parte.
Non è il momento per prendere decisioni importanti. Il desiderio di dare una svolta è grande ma pazientate ancora qualche settimana. Tiratevi su e non declinate gli inviti di amici e conoscenti. Sicuramente stare in compagnia non vi farà male.
Avete puntato in alto ora, che siete quasi arrivati in cima, non potete mollare. Quindi stringete e pugni e andate avanti. Qualche piccolo problema di salute potrebbe allungare i tempi di un progetto che state accarezzando da tempo.
Il cuore non sente ragione. Continuate ad aspettare chi di voi non vuole proprio saperne. Concentratevi su un altro obiettivo. Avete grinta e caparbietà. Siete capaci e affascinanti. Avete amici che vi stimano. Provate ad amarvi un po’ di più e allontanate i pensieri funesti.
A volte occorre affrontare la vita a muso duro. Quanti sono innamorati non perdano l’occasione di farsi avanti. Gli astri nelle prossime settimane saranno dalla vostra. E se proprio le cose non dovessero andare, avrete avuto l’occasione di mettere le cose in chiaro.
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