13 minute read
PRIMO PIANO/FOREGROUND OIL&GAS, UNA NUOVA STRATEGIA PER L’ECONOMIA MONDIALE/OIL&GAS, A NEW STRATEGY FOR THE WORLD ECONOMY di Giuliano Monizza
OIL&GAS, UNA NUOVA STRATEGIA PER L’ECONOMIA MONDIALE
Pur rivestendo un ruolo fondamentale nelle strategie di crescita, l’Oil&Gas sta attraversando un calo di fiducia. Investitori, consumatori, istituzioni e Stati devono focalizzarsi maggiormente sugli obiettivi a medio-lungo termine, avendo come punti fermi la sostenibilità e il ruolo del settore nella transizione energetica.
Advertisement
Giuliano Monizza*
Gli obiettivi della Comunità Europea al 2030 prevedono -40% CO2, +27% energie rinnovabili , +30 % efficienza energetica. Si tratta di numeri molto impegnativi per gli investimenti nel settore Oil & Gas. A complicare il quadro si sono aggiunte le conseguenze macroeconomiche dovute al Covid-19. Il risultato è che il settore Oil&Gas si trova nella tempesta perfetta. Il crollo dei consumi, ipotizzato dall’Agenzia Internazionale dell’Energia fin dall’inizio di Marzo 2020 è stato stimato in circa 730 /740 mila barili al giorno. Nel mese di maggio il prezzo al barile ha oscillato fra 14 e 25 dollari al barile, in ogni caso lontano dal valore economico di “break even” necessario a molti Paesi produttori per operare con bilanci adeguati e cosi coprire le esigenze di budget /Paese.
Arabia Saudita Emirati Arabi Uniti Iraq Russia Kuwait USA Delaware basin USA Midland basin 83,6 USD 70 USD 60,3 USD 42,4 54,7 44,3 USD 44 USD
Tab.1. Prezzo del petrolio al barile. Valore di Break even budget 2020 (fonte: Blu Analyticsnews report)
I numeri sopra indicati ci fanno comprendere inoltre come le produzioni americane siano strategicamente più competitive. Nei fatti si può ipotizzare che i paesi che hanno una economia basata esclusivamente sul barile tradizionale come Iran, Libia, Venezuela dimostrino sofferenze economiche molto pesanti in tutti i settori della loro economia. Molti paesi hanno deciso di fermare gli investimenti e questo fatto ha prodotto conseguenze su tutte le aziende di filiera, fornitrici di componenti e sistemi. Il volume di invenduto e ora stock di petrolio, che nel frattempo viene continuamente estratto, è notevole, si ipotizza comunque con volumi sufficienti per soddisfare una repentina ripresa della domanda dopo il Covid-19. Una ripresa della domanda e dei prezzi del barile è prevista nei prossimi mesi, all’attenuarsi della pandemia. Molte aziende hanno in via cautelativa deciso di tenere on-hold gli investimenti in nuovi giacimenti ed in quelli in R&D, sia nel processo up stream quanto in quello down stream. La manutenzione programmata degli impianti e di “service” in questo periodo sono forti di una opportunità operativa unica, sia per la disponibilità di tempi di intervento sul processo produttivo, quanto al ricambio ed all’ “up grade” del processo con l’uso di nuovi componenti.
Le prospettive globali nei prossimi anni
Certamente è possibile realizzare una migliore automazione ed efficienza energetica dei sistemi l’istallazione di motori, trasformatori, sensori, software, digitalizzazione e tecnologie innovative in generale. Ma ci dobbiamo anche chiedere: come evolverà il settore a 2/3 anni, partendo dalla situazione economica attuale? Dal punto di vista politico l’OPEC sta già cercando una soluzione che possa monitorare il livello dei prezzi. Il problema del cambiamento climatico, che sta sugli scudi dei Paesi più industrializzati e di tutta l’opinione pubblica è pure la grande sfida nel settore Oil&Gas. La tendenza di demonizzare l’uso di prodotti e carburanti fossili, impone che la stessa industria diventi partecipe e proattiva nel monitorare il cambiamento e gli investimenti per la riduzione delle emissioni. La conversione tecnologica in atto ha comunque i suoi tempi tecnici ed economici. L’industria Oil&Gas con la sua filiera tecnologica, deve guidare un nuovo processo di ri-organizzazione e di priorità di interventi, così da far comprendere anche all’opinione pubblica che l’industria stessa è fonte di prodotti ed è essa stessa una industria sostenibile. Bisogna far comprendere che le utopie del “tutti in bicicletta” e del “tutte macchine elettriche” sono irrealizzabili a breve termine. Si impone quindi una riflessione sulla valutazione economica e sull’impatto ambientale di grandi infrastrutture sia a livello politico che industriale. Studi sull’LCA (Life Cycle Assessment) che giustificano e dimostrano che l’uso dell’elettrico rechi vantaggi notevolmente superiori all’uso dei combustibili (auto Euro 6) non sono esaustivi.
I dati sulle emissioni nei Porti
Recenti studi Arpal (Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente Ligure) condotti in prossimità dei porti in Italia, in Medio Oriente e in Europa indicano che la quantità di NOX (ossidi di azoto) presenti nell’atmosfera sono dovuti per il 62% ad attività marittime e per il 26% al trasporto su strada. Nei dintorni di alcuni porti italiani i tumori polmonari sono aumentati del 31%, mentre quelli per malattie neurologiche del 51% - con aumenti dei decessi e dei ricoveri gravi (pandemia Covid-19 esclusa!). Altri dati relativi alle polveri sottili ci dicono che per il 28% sono dovute al trasporto stradale e al 39 % alle emissioni portuali. La Direttiva N02 del 2008/50/CE è in atto: a partire dal 2020 il contenuto del tenore di
zolfo nel combustibile delle navi dovrà essere ridotto dal 3,5/&4,5% allo 0,5%. I controlli sulle navi, necessari per ridurre l’impatto ambientale, dovranno essere più stringenti. ln generale, quindi, le emissioni nei porti diventano dominanti rispetto all’inquinamento stradale che tuttavia gode di attenzione e priorità mediatica. L’industria Oil&Gas dovrebbe fare propria la necessità di spiegare che è in possesso di un processo produttivo a basso contenuto di zolfo (0,5% in media, fino allo 0,1%, per il trasporto marittimo ) e che contribuisce a ridurre l’inquinamento. Molte navi cambiano combustibile quando si trovano a 12 miglia dai porti per soddisfare la normativa dell’0,1 %, ma in alto mare navigano con carburanti ad alto contenuto di zolfo. Per garantire i livelli di sostenibilità attesi, i porti e le zone limitrofe, dovranno essere monitorate in modo opportuno sia per la qualità dell’aria sia per il contenuto delle polveri sottili. L’elettrificazione delle banchine e la trasformazione dei porti del Mediterraneo in aree ECA (Emission Control Area) devono divenire una priorità negli investimenti. Aree ECA sono già la maggior parte dei porti in Canada e nei Mari del Nord, dove vengono usati combustibili con tenore di zolfo pari allo 0,1%. L’uso dell’LNG (Gas Naturale Liquefatto) nei porti è un’opportunità da perseguire per ridurre drasticamente le polveri sottili e le emissioni di ossidi di azoto, riduzione di CO2. Le banchine possono essere attrezzate allo scopo. Il gas si trova infatti a -161°C, con volume in ambiente di 600 volte superiore.
Il futuro dell’Oil&Gas e il ruolo dell’Automazione
La domanda di combustibili per trasporto ed autotrazione riprenderà presto, il mondo riprenderà il suo cammino. Una maggiore qualità della vita è richiesta sia nei Paesi sviluppati che in quelli in via di sviluppo. Il grafico in fig.1 della World Bank fornisce la dimensione della domanda dei Paesi in via di sviluppo e dei relativi investimenti necessari per migliorare la qualità della vita. Fig.1 Richiesta di investimenti in infrastrutture e servizi nei Paesi in via Sviluppo (World Bank)
Del resto l’entità degli investimenti necessari, come mostrato in Fig. 2, è comunque enorme con tendenza all’aumento nei prossimi anni.
Fig.2 Stima degli investimenti necessari per la crescita (International Energy Agency - World Investment Outlook)
La dimensione dei settori Oil&Gas ed Energia, inevitabilmente correlati, è tale da condizionare l’intera l’economia mondiale. Dobbiamo pensare al futuro con un settore Oil&Gas “Smart” e alla necessità di rendere le infrastrutture e i processi di produzione più efficienti, sia dal punto di vista energetico, sia dal punto di vista della sostenibilità in termini di emissioni e di impatto ambientale. In Italia e in Europa sono disponibili tutte le tecnologie che consentono di raggiungere gli obiettivi per
combattere il cambiamento climatico. L ’industria dell’automazione è all’avanguardia e allo stato dell’arte per affrontare questa sfida. La nostra industria ha inoltre la capacità di trasferire know-how e competenza per qualsiasi necessità. L’ Italia, secondo paese manifatturiero di componenti e sistemi in Europa, ha tutte le necessarie risorse tecnologiche e la possibilità di superare ampiamente questo periodo di incertezza. Ci dobbiamo preparare ad un nuovo ruolo di “opinion leaders” nel settore industriale, così da essere percepiti come attori di tecnologie sostenibili e in grado di orientare in questa chiave gli investimenti futuri.
*Giuliano Monizza Industrial Senior Advisor Former Group Vice President ABB
Link
Opec: www.opec.org World Bank: www.banquemondiale.org IEA: www.iea.org
Keywords: ECA, Arpal, Oil&Gas, Sostenibilità, break even OIL&GAS, A NEW STRATEGY FOR THE WORLD ECONOMY
Although Oil&Gas plays a key role in growth strategies, it is experiencing a decline in confidence. Investors, consumers, institutions and governments need to focus more on medium-long term objectives, with sustainability and the sector’s role in the energy transition as a fixed point.
Giuliano Monizza*
The objectives of the European Community to 2030 include -40% CO2, +27% renewable energy, +30% energy efficiency. These numbers are very challenging for investments in the Oil & Gas sector. To complicate the picture are added the macroeconomic consequences of Covid-19. The result is that the Oil & Gas sector is in the perfect storm. The collapse in consumption, assumed by the International Energy Agency since the beginning of March 2020 has been estimated at about 730 /740 thousand barrels per day. In the month of May the price per barrel has fluctuated between 14 and 25 dollars per barrel, in any case far from the economic value of “break even” necessary for many producing countries to operate with adequate budgets and thus cover the needs of budget / country.
Saudi Arabia United Arab Emirates Iraq Russia Kuwait USA Delaware basin USA Midland basin 83,6 USD 70 USD 60,3 USD 42,4 54,7 44,3 USD 44 USD
Tab.1. Price of oil per barrel. Break even budget 2020 (source: Blu Analyticsnews report)
The numbers above also make us understand how American productions are strategically
more competitive. In fact, it can be assumed that countries that have an economy based exclusively on the traditional barrel like Iran, Libya, Venezuela show very heavy economic suffering in all sectors of their economy. Many countries have decided to stop investment and this fact has had consequences for all companies in the supply chain, suppliers of components and systems. The volume of unsold and now stocks of oil, which in the meantime is continuously being extracted, is considerable, however, it is assumed with sufficient volumes to meet a sudden recovery in demand after the Covid-19. A recovery in demand and barrel prices is expected in the coming months as the pandemic subsides. As a precautionary measure, many companies have decided to keep investments in new deposits and R&D on-hold, both in the upstream and downstream process. The scheduled maintenance of the plants and “service” in this period are strong of a unique operational opportunity, both for the availability of intervention time on the production process, as well as the spare parts and the “up grade” of the process with the use of new components.
The global outlook for the coming years Certainly it is possible to achieve better automation and energy efficiency of the systems the installation of motors, transformers, sensors, software, digitization and innovative technologies in general. But we must also ask ourselves: how will the sector evolve in 2/3 years, starting from the current economic situation? From a political point of view OPEC is already looking for a solution that can monitor the price level. The problem of climate change, which is on the shields of the most industrialized countries and of the whole public opinion, is also the great challenge in the Oil&Gas sector. The tendency to demonize the use of fossil products and fuels, requires the industry itself to become involved and proactive in monitoring change and investment in reducing emissions. However, the technological conversion underway has its own technical and economic timescales. The Oil&Gas industry, with its technological chain, has to lead a new process of re-organization and prioritization of interventions, so that the public opinion also understands that the industry itself is a source of products and is itself a sustainable industry. It must be made clear that the utopias of “all cycling” and “all electric cars” are impossible to achieve in the short term. This calls for reflection on the economic assessment and environmental impact of major infrastructure at both political and industrial level. Studies on LCA (Life Cycle Assessment) which justify and demonstrate that the use of electric cars has advantages considerably greater than the use of fuels (Euro 6 cars) are not exhaustive.
Data on emissions in Ports Recent Arpal (Regional Agency for the Protection of the Ligurian Environment) studies conducted near ports in Italy, the Middle East and Europe indicate that 62% of the NOX (nitrogen oxides) present in the atmosphere are due to maritime activities and 26% to road transport. In the vicinity of some Italian ports, lung cancers increased by 31%, while those due to neurological diseases by 51% - with increases in deaths and serious hospitalizations (Covid-19 pandemic excluded!). Other data on fine dust tell us that 28% are due to road transport and 39 % to port emissions. Directive N02 of 2008/50/EC is in place: from 2020 the sulphur content of ship fuel will have to be reduced from 3.5/&4.5% to 0.5%. Controls on ships, which are necessary to reduce the environmental impact, will have to be more stringent. In general, therefore, emissions in ports become dominant compared to road pollution, which nevertheless enjoys media attention and priority. The Oil&Gas industry should take on board the need to explain that it has a production process with a low sulphur content (0.5% on average, up to 0.1% for maritime transport) and that it contributes to reducing pollution. Many ships change fuel when they are 12 miles from ports to meet the 0.1 % regulation, but on the high seas they sail with high sulphur
fuels. To ensure the expected levels of sustainability, ports and surrounding areas will need to be properly monitored for both air quality and particulate matter content. The electrification of quays and the transformation of Mediterranean ports into ECAs (Emission Control Areas) must become a priority for investment. ECA areas are already the majority of ports in Canada and the North Seas, where fuels with a sulphur content of 0.1% are used. The use of LNG (Liquefied Natural Gas) in ports is an opportunity to drastically reduce particulate matter and nitrogen oxide emissions and reduce CO2. The docks can be equipped for this purpose. The gas is in fact at -161°C, with an ambient volume 600 times higher.
The future of Oil&Gas and the role of Automation The demand for transport and automotive fuels will soon resume, the world will get back on track. A higher quality of life is required in both developed and developing countries. The graph in Fig.1 of the World Bank provides the scale of demand in developing countries and the related investments needed to improve quality of life. Moreover, the amount of investment needed, as shown in fig.2, is in any case enormous with an increasing trend in the coming years. The size of the Oil&Gas and Energy sectors, inevitably related, is such as to affect the entire world economy. We need to think about the future with a “Smart” Oil&Gas sector and the need to make infrastructures and production processes more efficient, both from the energy point of view and from the point of view of sustainability in terms of emissions and environmental impact. In Italy and Europe there are all the technologies that allow to achieve the objectives to combat climate change. The automation industry is at the forefront and state of the art to meet this challenge. Our industry also has the ability to transfer know-how and expertise for any need. Italy, the second largest component and system manufacturing country in Europe, has all the necessary technological resources and the possibility to largely overcome this period of uncertainty. We must prepare ourselves for a new role as “opinion leaders” in the industrial sector, so that we can be perceived as sustainable technology actors and able to guide future investments in this key.
*Industrial Senior Advisor - Former Group Vice President ABB
Keywords: ECA, Arpal, Oil&Gas, Sustainability, break even