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ISSN 1120-4931
bimestrale anno XXIII editrice il campo bologna In caso di mancato recapito, rinviare all’Uff. CMP di Bologna, detentore del conto, per la restituzione al mittente che si impegna a pagare la relativa tariffa
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129 settembre ottobre 2012
129 settembre ottobre 2012
IL NUOVO CLUB
Strumenti di Management per Centri Sportivi e Fitness Club
forumclub 2013: novità e anticipazioni hard candy fitness, i club di madonna defibrillatori obbligatori: istruzioni per l’uso inchiesta: il punto sul settore la nuova era del marketing
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Perchè Medical Fitness?
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Nell’ultimo decennio il mondo fitness si è evoluto e concetti come quelli di forza e resistenza si sono integrati con altri di natura più medica come postura, percezione, controllo. Nello stesso periodo il Medicale si è altrettanto evoluto nella consapevolezza che molte patologie, anche di natura cronica, sono legate proprio all’inattività motoria. Due facce della stessa medaglia, due mondi in passato distanti che ora si tendono la mano. Il Medical Fitness rappresenta il ponte tra questi due mondi e TecnoBody in questi anni vi accompagnerà in questo percorso.
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La Postura
La postura è alla base del nostro benessere fisico, sinonimo di equilibrio e bilanciamento delle forze. Quando questo delicato equilibrio si altera per molteplici fattori legati prevalentemente al nostro stile di vita, spesso degenera in patologia. Anche il concetto di Postura si è evoluto passando da un immagine prevalentemente statica ad una più dinamica. La postura, quindi, condiziona tutta la nostra attività fisica e in un corretto percorso di Medical Fitness è necessario valutarla ed allenarla. Tutto questo oggi è possibile.
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L’evento di riferimento per i settori fitness e wellness è di stanza alla Fiera di Bologna. A ForumClub ci sono convegni e seminari con i migliori specialisti per approfondire le tendenze e le esigenze del mercato; c’è la grande area espositiva per scoprire attrezzature, prodotti, accessori e tutte le novità del comparto. In contemporanea, negli stessi padiglioni, si tiene ForumPiscine, l’appuntamento internazionale dedicato a piscine e centri acquatici. Due eventi per conoscere due mondi sempre più vicini.
Segreteria organizzativa e ufficio stampa: ABSOLUT eventi&comunicazione - tel. +39 051 272523 - fax +39 051 272508 Segreteria scientifica e vendita stand: EDITRICE IL CAMPO Srl - tel +39 051 255544 - fax +39 051 255360 - forum@ilcampo.it
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FORUMCLUB. SOLO PER PROFESSIONISTI.
21//22//23 febbraio 2013 Fiera di Bologna
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Costruitevi un corpo potente, agile ed atletico. Basato sui principi della pliometria, utilizza uno step per aumentare la potenza, la velocità e la forza delle gambe. Questo allenamento permette di trasformare il 40% di fibra muscolare in più rispetto ad un allenamento tradizionale, dandovi così una silhouette piu’ allungata ed atletica. Aumenta la resistenza muscolare e la resistenza, ed intensifica la vostra energia
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129 settembre ottobre 2012
In caso di mancato recapito, rinviare all’Uff. CMP di Bologna, detentore del conto, per la restituzione al mittente che si impegna a pagare la relativa tariffa
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sommario 129 settembre ottobre 2012
129 settembre ottobre 2012
ommario
copia omaggio
bimestrale anno XXIII editrice il campo bologna
ISSN 1120-4931
IL NUOVO CLUB
Strumenti di Management per Centri Sportivi e Fitness Club
Questo simbolo indica la presenza di contenuti extra (video o slideshow) presenti nella versione digitale de Il Nuovo Club acquistabile su Zinio.com
forumclub 2013: novità e anticipazioni hard candy fitness, i club di madonna
defibrillatori obbligatori: istruzioni per l’uso inchiesta: il punto sul settore la nuova era del marketing
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In copertina: Madonna in uno dei club Hard Candy Fitness
la rivista esce a metà del secondo mese indicato
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editoriale
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forumclub 2013 passaparola!
Dal 21 al 23 febbraio si terrà a Bologna la 14a edizione del ForumClub. Ecco le novità 2013 per il congressista e per il visitatore
normative
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lo stato dell’arte
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furti nel club: le responsabilità del gestore
Cosa cambia, o potrebbe cambiare, nel 2013 per gli operatori di club? Dal decreto Sanità alla riforma Fornero, tutte le novità normative che modificheranno lo scenario di Guido Martinelli
Alcuni chiarimenti fondamentali in merito alla responsabilità del gestore di club per il furto di oggetti di proprietà dell’iscritto di Carmen Musuraca
gestione
primo piano italia
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un resort per il wellness
primo piano mondo
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a material girl in a fitness world
web
40
marketing al passo con i tempi
Il Mariani Wellness Resort, in provincia di Pistoia, è un club polivalente che propone anche il bootcamp (a pag. 30)
di Davide Venturi
Madonna ha recentemente lanciato la catena di club Hard Candy Fitness, puntando su prestigio e unicità. E ora si appresta a sbarcare in Italia di Davide Venturi
Il web mette a disposizione dei club un modo nuovo di comunicare con i soci, di entrare in contatto con potenziali clienti a costi molto contenuti di Gianluca Scazzosi e Luca Marchini
marketing
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la lunga coda
gestione
50
una scarica di vita
di Danila Muzzi
di Davide Venturi
I club possono incrementare gli introiti e i profitti proponendo servizi rivolti a specifici target di utenza (a pag. 46)
ommario
inchiesta
58
riflessioni sul settore
focus
64
la fabbrica a misura d’uomo
ricette di successo
di Davide Venturi
Presentata la nuova straordinaria sede di Technogym. Di fronte al Presidente Napolitano è stato annunciato l’inizio di una nuova era di Davide Venturi
rubriche
68
saluteinmovimento a cura della redazione
web
71
la promozione corre sul web
spazio piscina
74
le novità del quinto “conto energia”
novità e tecnologie
80
fiere e convegni
84
le notizie
88
mondo club
98
fitness report
102
le pubblicazioni
104
i corsi
107
la posta
110
Il momento è sicuramente delicato, ma il settore complessivamente tiene. La fotografia di uno scenario che mette di fronte a sfide e opportunità (a pag. 58)
La newsletter di Fitness Trend informa gli iscritti su promozioni imperdibili di Davide Venturi
Il nuovo “decreto sanità” obbliga fitness club e centri sportivi a dotarsi di un defibrillatore. Tutte quello che c’è da sapere su una questione di vitale importanza (a pag. 50)
Il “Quinto conto energia” riserva novità particolarmente interessanti anche per i gestori di club con piscina (a pag. 74)
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IL PREMIO AGLI OPERATORI DI CLUB ITALIANI
Il prestigioso premio dedicato ai professionisti del settore fitness e wellness giunto alla settima edizione, suddiviso nelle categorie Club dell'anno, Innovazione e Speciale. La cerimonia di premiazione si terrĂ in occasione della quattordicesima edizione del ForumClub, Fiera di Bologna dal 21 al 23 febbraio 2013.
Partecipate inviando le vostre candidature! Per maggiori informazioni e per scaricare i moduli di partecipazione, vi invitiamo a visitare il sito www.forumclub.it, oppure a contattare la redazione de Il Nuovo Club scrivendo a ilnuovoclub@ilcampo.it o chiamando lo 051.25.55.44
Expo and International Congress for Fitness, Wellness & Aquatic Clubs 25-26-27 febbraio 2010 Fiera di Bologna
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editoriale
per voi
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straendo questo numero della rivista dall’incellophanatura, vi siete ritrovati in mano il depliant che contiene tutte le anticipazioni del FoumClub Congress 2013, che si terrà a Bologna dal 21 al 23 febbraio. Sfogliandolo, e leggendo l’approfondito articolo dedicato all’evento, vi renderete conto che la quattordicesima edizione presenta molte interessanti novità. Oltre a nuovi relatori di grande spessore, sia italiani sia stranieri, offrirà, per la prima volta, percorsi di una, due e tre giornate configurati ad hoc per le specifiche categorie professionali del club, così come una scelta più ampia per quanto attiene alle formule d’iscrizione. Tali novità sono state introdotte per soddisfare ogni esigenza, per consentire davvero a tutti di partecipare all’unico evento italiano che coniuga formazione di alto profilo a un Expo multisettoriale. Vi suggerisco dunque di valutare con attenzione tutte le soluzioni proposte dal Forum 2013 per trovare quella che più si addice alle vostre esigenze. Nelle pagine che seguono potrete inoltre leggere un dettagliato articolo dedicato ai defibrillatori la cui dotazione per fitness club e centri sportivi, come sapete, è stata recentemente resa obbligatoria dal “decreto sanità”. Trattandosi di una questione più complessa e sfaccettata di quanto si possa credere, abbiamo deciso di analizzarne i principali aspetti critici per facilitare il più possibile il vostro adeguamento a una norma fondamentale, il cui fine, è bene ricordarselo, è salvare vite umane.
Vi segnalo anche l’inchiesta con la quale abbiamo cercato di scattare un’istantanea del settore per individuare i principali fattori critici sui quali far leva per prepararsi a un indispensabile salto di qualità che consenta di cogliere le opportunità che il futuro riserva. E su questi “fattori critici” ci torneremo, in modo più approfondito, nei prossimi numeri per tenere fede alla nostra mission: fornirvi veri e propri strumenti di management, spunti di riflessione e, nei limiti del possibile, soluzioni a problemi, siano essi contingenti o cronici. Sono tanti, anche in questa edizione, i contenuti che meriterebbero di essere menzionati, ma per ovvie ragioni non è possibile farlo. Concludo allora dando il benvenuto a una nuova firma, quella di Danila Muzzi, suggerendovi di darle anche il vostro benvenuto leggendo il suo interessante articolo con il quale affronta, in modo concreto e dettagliato, un argomento – tra l’altro emerso anche nella nostra inchiesta – di grande attualità come la segmentazione dell’offerta. Buona lettura Roberto Maestrami
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forumclub 2013
passaparola!
Cosa si nasconde dietro le quinte della 14a edizione del ForumClub? Un congresso internazionale, un expo multisettoriale e preziose occasioni di business. Non vi basta? Scoprite allora le novità 2013 di un’edizione pensata per moltiplicare le possibilità di partecipazione tanto per il congressista quanto per il visitatore
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Per vedere i video dell’ultima edizione del ForumClub, collegatevi a www.youtube.com/user/editriceIlCampo
ultura e mercato. Il 21, 22 e il 23 febbraio prossimi si svolgerà in Fiera a Bologna l’edizione 2013 del ForumClub, la quattordicesima. A chi non avesse mai avuto occasione di partecipare all’evento btob promosso da questa rivista, diremmo innanzitutto che il Forum non è solo un congresso e non è solo un expo: è entrambe le cose. Diremmo che il congresso è un appuntamento internazionale imperdibile per chi opera nel nostro settore perché pensato per fornire in tre giorni non solo degli spunti di riflessione indispensabili per sviluppare nuovi progetti e innovare il proprio modo di fare business, ma anche degli strumenti pratici immediatamente applicabili alla propria realtà. Dell’expo diremmo che, anche grazie alla compresenza dell’evento gemello ForumPiscine, è l’unico a offrire una visione a trecentosessanta gradi sul mondo del fitness, del
wellness, della piscina e dello sport proponendo la varietà di prodotti, servizi e tecnologie necessaria per ristrutturare o realizzare ex novo la propria attività. A chi, invece, conosce già il Forum e ha sete di novità diciamo che, come anticipato nell’ultimo numero della rivista (Cfr. Il Nuovo Club, numero 128), la prossima edizione proporrà degli importanti cambiamenti a livello congressuale e degli interessanti ampliamenti a livello espositivo pensati, entrambi, per moltiplicare le possibilità di partecipazione sia per i congressisti sia per i visitatori dell’expo. E se questi ultimi possono da sempre accedere gratuitamente al salone espositivo, i primi potranno, quest’anno, scegliere tra numerose formule d’iscrizione con tariffe pensate per tutte le tasche. Il nostro obiettivo? Far crescere il vostro business e, insieme, l’intero settore. Passate parola!
4 percorsi articolati su 3, 2 o 1 sola giornata e dedicati alle 4 categorie professionali che operano nel club: Staff Manageriale, Staff Commerciale, Staff d’Accoglienza, Instructor Program. Le tariffe, ripensate alla luce di questo importante cambiamento, favoriranno una più ampia partecipazione al congresso grazie all’ampliamento delle formule d’iscrizione. I vantaggi per il club? Il titolare, in uno, due o tre giorni (in base alla durata del percorso scelto), potrà offrire al proprio staff una full immersion formativa ad hoc per ogni singolo comparto. I vantaggi per il congressista? All’interno di ciascun percorso non ci saranno sovrapposizioni tra sessioni.
Per il visitatore:
Il congressista 2013 non dovrà costruirsi il proprio percorso, ma scegliere quello più adatto al proprio ruolo professionale. L’imprenditore di un club potrà optare per il percorso dedicato allo staff manageriale, il responsabile commerciale per quello commerciale, i receptionist potranno seguire quello dedicato allo staff d’accoglienza e i direttori tecnici e gli istruttori avranno a disposizione l’Instructor Program. E i gestori di impianti natatori, come sempre, l’Aquatic Management. Con almeno due vantaggi per ciascuna categoria professionale e per il club in toto. Il primo: all’interno di ciascun percorso non ci saranno sovrapposizioni tra sessioni. Il secondo: il titolare del club, in uno, due o tre giorni (in base alla durata del percorso scelto), potrà offrire al proprio staff una full immersion formativa ad hoc per ogni singolo comparto. Il parterre degli speaker è già delineato: tanti i nomi nuovi scelti tra formatori, consulenti e imprenditori che si sono distinti per competenza e professionalità nel nostro settore e in ambienti trasversali al nostro. Numerose, inoltre, le con-
ferme che hanno contribuito a fare grande negli anni il Congresso del ForumClub. Percorriamo adesso il programma della prossima edizione (per le cui anticipazioni si rimanda al depliant allegato e al sito www. forumclub.it): partiremo dal percorso manageriale giungendo a quello dedicato agli istruttori del club, puntando i riflettori su alcuni nuovi relatori che, in occasione della tre giorni, forniranno il loro prezioso know how. Se sui prossimi due numeri della rivista presenteremo nel dettaglio i volti nuovi del Congresso, gli attesi interventi dei nostri collaboratori storici e quelli dei key note speaker internazionali, per il momento vi forniamo un assaggio
I vantaggi per il visitatore dell’expo internazionale 2013? Almeno 4. Il primo: accede gratis semplicemente visitando il sito www.forumclub.it e accreditandosi online; il secondo: può partecipare ai numerosi workshop tecnici a frequenza libera proposti da aziende e associazioni di categoria; il terzo: visitare un Salone pensato per lo scambio di informazioni e di contatti, quindi non dispersivo e non caotico, pur essendo dinamico e stimolante; il quarto: fitness, wellness, sport e piscina, ma nel 2013 arriva anche SPATECH l’area espositiva di ForumPiscine in cui trovare saune, bagni turchi, minipiscine e tutto quanto serve per allestire un’area benessere completa ed efficiente.
dei nuovi protagonisti dell’edizione 2013 presentandovene uno per percorso. Per quanto riguarda lo staff manageriale, avremo il piacere di ospitare, tra gli altri, Victor Brick,
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Per il Congressista:
per il congressista
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Novità e vantaggi 2013
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La parola a Sergio Borra CEO, Master Trainer, Executive Coach e Certificatore dei Trainer Dale Carnegie Italia
Tra i protagonisti della prossima edizione di ForumClub: Sergio Borra. Conferenziere, consulente e trainer aziendale che ha raccolto la partecipazione di oltre 65.000 persone, è considerato uno dei massimi esperti in aree strategiche quali Vendita e negoziazione, Leadership e Team building e Comunicazione efficace. Attualmente è CEO, Master Trainer, Executive Coach e Certificatore dei Trainer Dale Carnegie Italia, leader nel business training, nella consulenza e nella formazione. All’interno del percorso dedicato allo staff commerciale, Sergio Borra terrà un intervento intitolato Un cliente è per sempre, in cui spiegherà come valorizzare il proprio potenziale, sviluppare gli atteggiamenti mentali vincenti e rafforzare le abilità relazionali per conseguire dei buoni risultati tanto in ambito lavorativo, quanto in ambito personale. Quali sono gli ambiti di intervento specifici di Dale Carnegie? Dale Carnegie, eccellenza internazionale nel campo della consulenza e della formazione, proprio in questi giorni compie 100 anni. In particolare, la società supporta lo sviluppo di ciascun contesto aziendale intervenendo su sei differenti aree: Team Member Engagement, Leadership Development, Sales
imprenditore statunitense titolare delle catene di club, rispettivamente high price e low cost, Brick Body e Planet Fitness, nonché formato-
& Negotiation, Presentation Skill, Process Improvement, Customer Service. È soprattutto quest’ultima l’area che interessa i nostri clienti del settore fitness, wellness, sport fra i più importanti player nazionali e internazionali. Sergio Borra al ForumClub: parlerà di Customer Service? Parlerò dei molteplici aspetti che, se gestiti in maniera efficace, garantiscono un eccellente Customer Service a tutto tondo. Mi riferisco a tematiche “classiche” quali la gestione delle relazioni interpersonali, la comunicazione efficace, l’ascolto attivo ed empatico, la capacità di gestire le lamentele dei clienti insoddisfatti, riviste, però, in chiave innovativa proponendo dei format in grado di motivare i propri collaboratori a dare il meglio di sé. Cosa si aspetta dal confronto con gli operatori del settore? Una sempre maggiore attenzione verso percorsi formativi personalizzati grazie ai quali sarà possibile essere sempre più attenti alle esigenze del cliente e condividerne esperienze ed emozioni.
re e consulente di alto profilo, che spiegherà non solo come sopravvivere, ma anche come prosperare in uno scenario economico a dir
poco delicato, consegnando veri e propri strumenti e soluzioni testati sul campo. All’interno del percorso dedicato allo staff commerciale, proponiamo un intervento di Sergio Borra, amministratore delegato Dale Carnegie Italia, attualmente master tranier, executive coach e certificatore dei trainer Dale Carnegie, conferenziere per diverse associazioni di categoria, nonché consulente e trainer per aziende leader mondiali. Tra i clienti Dale Carnegie figurano prestigiose realtà imprenditoriali del mercato internazionale quali, ad esempio, BMW Italia e Cartier, Sergio Borra proporrà un intervento dedicato alla vendita del servizio e centrato sulla capacità di trasmettere il reale valore del “prodotto” proposto. (vedi Box). Fabrizio Badiali, invece, proporrà un laboratorio dedicato allo staff d’accoglienza. Consulente e formatore per importanti realtà aziendali quali Vodafone e Lavazza, è organizzatore e promotore di numerosi eventi formativi in chiave esperienziale ed emozionale. Consulente per lo studio associato Humanamente, il laboratorio proposto sarà dedicato al Front Office considerato come il primo avamposto comunicativo per acquisire un cliente. I partecipanti saranno coinvolti nell’elaborazione di contenuti che verranno, in una seconda fase, rappresentati secondo le tecniche dell’improvvisazione teatrale. All’interno dell’Instructor Program, l’EAA – European Aquatic Association – proporrà una sessione comune al percorso Aquatic Management e rivolto agli istruttori di attività in acqua. Per maggiori informazioni sul programma 2013, vi invitiamo a tenere monitorato il nostro sito forumclub.it e/o telefonare allo 051.25.55.44.
Seminario All Day – Manager: il pt dello staff Gilberto Gai, consulente di organizzazione aziendale, formatore e valutatore, ha realizzato numerosi interventi finalizzati alla progettazione, sviluppo e governo dei sistemi di gestione nonché al reengineering dei processi in aziende manifatturiere e di servizi, private e pubbliche, di medie e grandi dimensioni. Realizza interventi per la gestione dei gruppi di progetto e dei team di miglioramento, applicando metodi e strumenti per la crescita delle competenze dei collaboratori. Formatore certificato AIF, è docente senior nell’executive master CTC in management della qualità, nonché docente su tematiche di formazione manageriale e comportamentale. È iscritto al registro nazionale del CEPAS come Auditor per i sistemi di gestione per la qualità. Appassionato di sport, è istruttore della Scuola Italiana di Nordic Walking ed è fondatore e Direttore Tecnico dell’ASD “Il passo del benessere – Nordic Walking Tradate”. Al ForumClub, Gai sarà protagonista del Seminario All Day e si rivolgerà a titolari, direttori, e gestori di centri fitness. Dedicato al Team Building, l’obiettivo del seminario consiste nel fornire ai partecipanti degli strumenti concreti per individuare le aree di sviluppo 09.30 10.00 11.15 14.30
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dei collaboratori. Lo sviluppo del business passa, infatti, attraverso le capacità e le abilità espresse dai propri collaboratori, tanto più quando vengono forniti servizi alla persona e, quindi, è più elevata la variabilità della prestazione erogata. Mai come in questi anni economicamente difficili e che mettono il settore a dura prova, saper individuare e far crescere i collaboratori, esaltarne le peculiarità per farle convergere verso il risultato atteso, diventa uno strumento essenziale per approcciare e consolidare un mercato sempre più esigente. L’intervento prevede una sessione di presentazione degli obiettivi e delle attività, di lavoro di gruppo e di restituzione in plenaria per condividere gli strumenti più opportuni e immediatamente applicabili nella crescita dei collaboratori.
10.00 benvenuto e declinazione degli obiettivi 11.00 alcune nozioni tese a inquadrare l’argomento 12.45 lavoro in sottogruppi 16.00 restituzione dei risultati e illustrazione dei principali strumenti
per il visitatore Se nell’ultima edizione dell’Expo sono stati registrati oltre 160 espositori e circa 6.500 visitatori, possiamo, grazie al numero di domande di partecipazione già pervenute, ipotizzare che nel 2013 i numeri cresceranno ancora. E ciò non solo grazie alla varietà dei prodotti e servizi proposti (dalle attrezzature professionali per l’allenamento al medical wellness, dagli arredi e complementi ai software gestionali, dai rivestimenti agli impianti per il risparmio energetico, dai servizi di consulenza alla progettazione), ma anche grazie alla vocazione internazionale in costante crescita. Il visitatore che accede gratuitamente all’expo semplicemente visitando il nostro sito www.forumclub.it e accreditandosi online, anche quest’anno potrà partecipare (sempre a titolo gratuito) ai
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L’Aquatic Management Titolari, manager, amministratori, gestori e quanti operano a vario titolo in impianti natatori, sportivi, centri termali, centri benessere e hotel, troveranno a ForumPiscine un ambiente ricco e stimolante non solo per la varietà e molteplicità di prodotti in mostra, ma anche
per gli appuntamenti formativi proposti. Accanto ai workshop tecnici a frequenza libera affidati ad aziende e associazioni di categoria, non mancherà il programma congressuale a pagamento dedicato ai temi caldi del settore e animato da esperti e professionisti di settore.
Forum congress 2013, gli sconti da non perdere: Quando si parla di sconti, bastano poche e semplici parole. Talvolta dei numeri, tipo questi: 25%, 20% e 10%. Ad ogni percentuale basterà aggiungere delle date di scadenza dicendo, in questo caso, che la prima è valida per le iscrizioni effettuate entro il 16 novembre 2012, la seconda per quelle entro il 21 dicembre e la terza per quelle entro il 25 gennaio 2013. Per conoscere i dettagli dell’offerta e usufrurire degli sconti sulle tariffe del congresso basta, invece, telefonare alla nostra Segreteria Organizzativa – tel. 051.27.25.23 – e/o tenere costantemente monitorati i nostri siti: www.forumclub.it. Insomma, partecipare al Forum è semplice: contattateci!
numerosi workshop proposti dalle aziende espositrici e dedicati, principalmente, alla presentazione di nuovi servizi, prodotti e tecnologie, avendo così un’occasione unica per ascoltare dalla viva voce dei protagonisti del mercato le soluzioni consigliate per incrementare il proprio business. Quest’anno, inoltre, il visitatore avrà una ragione in più per visitare l’expo del Forum: nasce, infatti, SPATECH, l’area espositiva di ForumPiscine dedicata al mondo del wellness. Per rispondere alla forte domanda di tecnologie e servizi per il wellness e all’esigenza di conoscenza del mercato, forti della presenza nell’expo di ForumPiscine di realtà leader nel settore, il Forum ha dato vita a un’area espositiva in cui
FORUMCLUB 2013 - SCHEDA DI ISCRIZIONE da inviare via fax al n. +39 051 272508 unitamente a copia dell’avvenuto pagamento Per informazioni, Segreteria Organizzativa: ABSOLUT eventi&comunicazione - Tel. +39 051 272523
Club Award 2013, siete pronti per la settima edizione?
Nome Ragione sociale Cap Fax Indirizzo sede legale
Sono aperte le iscrizioni per partecipare alla settima edizione del premio Club Award, il concorso rivolto agli operatori di club che, a vario titolo, conseguono risultati importanti, fornendo preziosi spunti ad altri professionisti e favorendo, di fatto, la crescita del settore. I gestori di fitness-wellness club e centri sportivi che intendono partecipare possono già inviare le proprie candidature entro il 15 novembre 2012.
Cognome
Indirizzo PR Fattura intestata a P.IVA/C.F.
Comune e-mail
FULL PASS
valido per partecipare a tutte le sessioni del programma (escluso il seminario All Day)
Tariffa intera - € 400,00
DAY PASS
Tariffa convenzionata/abbonati EC - € 350,00
valido per partecipare a tutte le sessioni del programma di una giornata a scelta (escluso il seminario All Day)
Tariffa convenzionata/abbonati EC - € 200,00
Tariffa intera - € 250,00
giovedì
Barrare la giornata prescelta
Vi invitiamo a scaricare i moduli di partecipazione che trovate nel sito www.forumclub.it e a inviarli al numero di fax 051. 25.53.60 o all’indirizzo di posta elettronica ilnuovoclub@ilcampo.it.
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PERCORSO MANAGERIALE
valido per partecipare alle sessioni del percorso manageriale
PERCORSO COMMERCIALE
valido per partecipare alle sessioni del percorso commerciale
PERCORSO ACCOGLIENZA
valido per partecipare alle sessioni del percorso accoglienza
Tariffa 3 giorni: intera € 350,00 Tariffa 1 giorno: intera € 200,00 Barrare la giornata prescelta
convenzionata/abbonati EC € 300,00 convenzionata/abbonati EC € 150,00 giovedì venerdì sabato
Tariffa 2 giorni: intera € 300,00 Tariffa 1 giorno: intera € 200,00 Barrare la giornata prescelta
convenzionata/abbonati EC € 250,00 convenzionata/abbonati EC € 150,00 giovedì venerdì
Tariffa 1 giorno:
intera € 200,00
convenzionata/abbonati EC € 150,00
PERCORSO ISTRUTTORI
Tariffa 2 giorni: intera € 300,00 Tariffa 1 giorno: intera € 200,00 Barrare la giornata prescelta
PERCORSO SPORT Tariffa 1 giorno:
valido per partecipare alle sessioni del percorso istruttori
convenzionata/abbonati EC € 250,00 convenzionata/abbonati EC € 150,00 venerdì sabato valido per partecipare alle sessioni del percorso sport
intera € 200,00
convenzionata/abbonati EC € 150,00
PERCORSO AQUATIC trovare saune, bagni turchi, minipiscine e tutto quanto serve per allestire un’area benessere completa ed efficiente ampliando, in questo modo, la varietà merceologica proposta nel Salone.
Tel.
valido per partecipare al percorso Aquatic Management
convenzionata/abbonati EC € 250,00 convenzionata/abbonati EC € 150,00 giovedì venerdì sabato
Tariffa 3 giorni: intera € 300,00 Tariffa 1 giorno: intera € 200,00 Barrare la giornata prescelta
SEMINARIO ALL DAY
Manager: il pt dello staff Relatore Gilberto Gai (venerdì 22 febbraio)
(rivolto a titolari, manager e collaboratori) Tariffa seminario € 270,00 Tariffa abbinata ad altri abbonamenti forum € 210,00
Iscrizioni entro il 16/11/2012: 25% di sconto su tutte le tariffe sopraindicate. Iscrizioni entro il 21/12/2012: 20% di sconto su tutte le tariffe sopraindicate. Iscrizioni entro il 25/01/2013: 10% di sconto su tutte le tariffe sopraindicate.
Per informazioni, iscrizioni e prenotazioni Segreteria Organizzativa: Absolut Eventi & Comunicazioni Tel. 051.27.25.23, fax 051.27.25.08 Segreteria Scientifica e Vendita Stand: Editrice Il Campo - Tel. 051.25.55.44, forum@ilcampo.it
TOTALE € __________
Per iscrizioni multiple sono previsti sconti sulle tariffe elencate. Ogni iscritto riceverà il kit congressuale Tutti i prezzi indicati sono comprensivi di IVA
MODALITÀ DI PAGAMENTO Con carta di credito:
Visa
Master Card
Cartasì
Numero
Scadenza
Numero di sicurezza
Titolare Carta
Data di nascita
Firma
Eurocard
Con assegno bancario intestato a EDITRICE IL CAMPO srl (da spedire a ED. IL CAMPO srl, via Amendola, 11 - 40121 Bologna)
Con bonifico bancario sul c/c 100000011238 - intestato a EDITRICE IL CAMPO srl c/o Carisbo - via Marconi IBAN IT42U0638502406100000011238 (allegare copia del bonifico) SWIFT IBSPIT2B D.L.gs. 196/2003 - PRIVACY - Ai sensi dell’art. 10 informiamo che i vostri dati saranno trattati mediante strumenti informatici per rispettare obblighi di legge o contrattuali; essi hanno natura facoltativa. I diritti di cui all’art. 13 riguardano la facoltà di conoscere l’esistenza di trattamenti di dati, di essere informato su tale trattamento e di ottenere la cancellazione, l’aggiornamento, nonché di opporsi al trattamento medesimo.Diritto di recesso: eventuali rinunce dovranno pervenire in forma scritta alla Segreteria Organizzativa. Le richieste pervenute entro il 21/12/12 daranno diritto al rimborso del 100% della quota, mentrele richieste pervenute entro il 18/01/13 al 50% della quota. Segreteria Organizzativa: ABSOLUT eventi&comunicazione - via Cesare Battisti, 11 - 40123 Bologna - Tel. 051 272523 - Fax 051 272508.
FIRMA LEGGIBILE___________________________________
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lo stato dell’arte Le novità normative – dal decreto Sanità alla riforma Fornero a quella del lavoro accessorio – modificano lo scenario in cui opereranno i centri fitness nel 2013. Vediamo, dunque, che cosa cambia, o potrebbe cambiare, per gli operatori del settore
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roviamo a tracciare, come abbiamo fatto spesso negli ultimi anni, quello che si presenta come il quadro delle novità normative nel quale i centri di fitness dovranno operare nel 2013. Appare – almeno nel momento in cui scriviamo queste note – scongiurato sia l’aumento di un ulteriore punto percentuale dell’iva sia il taglio di una serie di agevolazioni fiscali che, difficilmente, non avrebbero toccato il mondo dello sport. Il tema della certificazione e delle conseguenti tutele sanitarie delle attività sportive è tema da tempo all’attenzione dei nostri operatori. Se la memoria non mi inganna, fu oggetto addirittura di una specifica sessione alla prima edizione del Forum. Il problema nasce da una legislazione che risale ai primi anni Ottanta che faceva la classica distinzione, a tutti nota, tra attività sportiva agonistica – per la quale veniva e viene richiesta una visita medica specialistica con esami aggiuntivi diversificati a seconda della disciplina sportiva praticata – e attività non agonistica, per la pratica della quale veniva prevista solo l’idoneità generica rilasciata dal medico di base. Le Federazioni sportive nazionali e gli enti di promozione sportiva venivano delegati a suddividere l’attività da loro indetta all’interno dell’una o dell’altra categoria. È chiaro che tale schema non chiariva dove collocare sia le attività sportive spontanee sia quelle meramente didattiche (corsi di avviamento ad una determinata disciplina sportiva), così come quelle a libera iscrizione (maratone non competitive). Nacque, più per via “amministrativa” che legislativa, la categoria delle c.d. “attività ludico-motorie” al fine di catalogare anche queste attività e la cosa indusse alcune Regioni, forse più per evitare costi aggiuntivi che per serena consapevolezza, a stabilire che, in quel caso, la certificazione medica preventiva non fosse obbligatoria, non sussistendo “l’ansia” da competizione. Il decreto legge 158 del 13.09.2012, meglio noto come decreto Balduzzi o decreto Sanità, è intervenuto novellando la materia della tutela sanitaria delle attività sportive. Due gli aspetti da esaminare. Il primo interviene sulle attività sportive c.d. “non agonistiche o amatoriali” . Viene previsto che un emanando decreto interministeriale (pertanto, fino alla pubblicazione
certificati medici e defibrillatori
di Guido Martinelli
di questo, tale norma appare inapplicabile) disporrà “l’obbligo di idonea certificazione medica, nonché linea guida per l’effettuazione di controlli sanitari sui praticanti”. Senza poter e voler entrare nel merito di cosa debba intendersi per “idoneo” certificato – significato che potremo comprendere solo quando saremo in possesso della disciplina applicativa – sicuramente sarà un “qualcosa” di più dell’attuale certificato ma, per chi scrive, diventa difficile anche solo immaginare cosa possa essere questo “di più”. Una considerazione credo sia obbligatorio farla. Non vi è dubbio che la ratio della norma sia di introdurre l’obbligo che qualsiasi attività che possa definirsi come “sportiva” richieda la preventiva certificazione con modalità che esamineremo quando saranno approvate. Si porrà, pertanto, il problema di capire se l’utilizzo del termine “amatoriali” sia solo come rafforzativo del “non agonistiche” o voglia significare qualcosa di ancora diverso. Questo ha come conseguenza diretta che la c.d. “attività ludico-motoria” non sia ritenuta attività sportiva o, comunque, secondo la ratio della legge, qualsiasi attività fatta senza preventiva certificazione per essere legittima non può rientrare neanche nella categoria delle attività sportive amatoriali. Quindi, se c’è sport deve esserci il certificato, se fosse attività motoria la certificazione potrebbe forse non essere obbligatoria ma, in questo caso, non sarebbe sport. E se così fosse, le risorse umane utilizzate per queste attività “ludico-motorie” non potrebbero essere retribuite con i compensi agevolati previsti per le attività sportive dilettantistiche. Ne deriva, pertanto, che sia pure ad una lettura della norma anticipatrice del decreto attuativo, la conseguenza non potrà che essere che tutti i centri gestiti da associazioni o società sportive dilettantistiche dovranno, necessariamente, richiedere la certificazione preventiva per le cui caratteristiche sarà necessario attendere il preannunciato decreto interministeriale. Nel frattempo, però, l’ordinaria diligenza imporrebbe di richiedere, comunque, la certificazione del medico di base. Anche il secondo aspetto è legato all’emanazione del medesimo decreto applicativo e prevede l’obbligo della dotazione e impiego (quindi saranno necessari corsi di formazione per operatori) “da parte di società sportive sia professionistiche sia dilettantistiche, di defibrillatori semiautomatici e di eventuali altri dispositivi salvavita”. Ritenendo che, forse, sarebbe preferibile ricondurre l’obbligo
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la riforma fornero
non tanto alle società sportive quanto agli impianti, non possiamo fare a meno di ricordare che tale iniziativa, sicuramente importante e condivisibile, non potrà avere un costo solo per il mondo sportivo, pena il fallimento della stessa. Ci si augura, pertanto, che in un quadro di tutela del praticante attività sportiva, tutela che, come tale, non può che essere vista in modo positivo, i costi della stessa non ricadano integralmente sui gestori dei centri sportivi.
Pur avendo dedicato ampio spazio alla riforma Fornero nel precedente numero della rivista, siamo costretti a riprendere l’argomento in quanto ha già subito il suo primo restyling, a poche settimane dalla sua entrata in vigore, con la conversione in legge del c.d. decreto sviluppo (d.l. 22.06.2012 n. 83)
L’art. 9 del Decreto Legge n. 83 del 22/06/2012 convertito con modificazioni dalla legge 7 agosto 2012 n. 134, ha sostituito l’art. 10, comma 1, n. 8 del DPR n. 633/72, modificando il regime di esenzione Iva delle locazioni di beni immobili strumentali nella cui categoria possono essere, ad esempio, ricompresi gli impianti sportivi. La modifica ha esteso a tutte le locazioni di immobili strumentali l’applicazione dell’esenzione dall’Iva, prima prevista solo per le locazioni effettuate nei confronti di particolari categorie di soggetti. Tra le ipotesi di locazione esente da Iva, per quanto di nostro stretto interesse, c’era la locazione di immobili strumentali in favore di soggetti che non agiscono nell’esercizio di impresa arti o professioni; circostanza questa riscontrabile ad es. nell’ipotesi di locazione di un immobile da parte di un ente non commerciale che svolge solo attività istituzionali o che utilizzi il bene preso in locazione per l’esercizio solo di attività a carattere istituzionale per le quali non ha diritto alla detraibilità dell’iva assolta sugli acquisti. Questo risolve uno dei problemi che gravava sul c.d. affitto d’azienda che la proprietà riscuoteva dal sodalizio sportivo conduttore. Spesso questo, in passato, era gravato da iva e questa imposta, non essendo recuperabile dall’associazione sportiva, costituiva per questa un costo aggiuntivo. La scelta del legislatore consente di annullare questo appesantimento fiscale.
Associazione in partecipazione con apporto di solo lavoro
il recupero dell’iva per l’immobiliare
L’associazione in partecipazione, prevista e disciplinata dagli artt. 2549 e ss. cod. civ. , con apporto di solo lavoro è istituto a cui spesso il mondo del non profit si è rivolto per la gestione di specifici rami d’azienda quali, ad esempio, il posto di ristoro all’interno del centro o il corner shop per la vendita del merchandising. Questo istituto viene abbondantemente modificato, innanzitutto ponendo una soglia numerica all’utilizzabilità. Viene prevista l’introduzione di una limitazione (3 unità) al numero degli associati impegnati in una medesima attività, ad eccezione del caso in cui essi siano legati all’associante da rapporto: • coniugale; • di parentela entro il terzo grado; • di affinità entro il secondo grado. Qualora non venga rispettata la limitazione in ordine al numero degli associati sopra esposta, la norma prevede, senza possibilità di provare il contrario, che i rapporti con tutti gli associati (sia quelli che conferiscono solo lavoro, sia capitale e lavoro) si presumono di lavoro subordinato a tempo indeterminato. Tale disposizione è valida dal 18 luglio 2012, fatti salvi i contratti di associazione in partecipazione in vigore antecedentemente la predetta data e certificati ai sensi degli artt.75 ss. del D.Lgs. n. 276/03. La seconda importante novità è l’introduzione della presunzione relativa (salvo prova contraria) che i rapporti di associazio-
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ne in partecipazione con apporto di lavoro siano considerati rapporti di lavoro subordinati a tempo indeterminato nelle seguenti situazioni: • qualora instaurati o attuati senza che vi sia stata un’effettiva partecipazione dell’associato agli utili dell’impresa o dell’affare; • qualora instaurati o attuati senza che l’associante abbia provveduto a redigere e consegnare all’associato, così come previsto dall’art. 2552 c.c., il rendiconto dell’attività (con cadenza annuale), ovvero dell’affare compiuto; • qualora l’apporto di lavoro non sia connotato da competenze teoriche di grado elevato acquisite attraverso significativi percorsi formativi, ovvero da capacità tecnico-pratiche acquisite attraverso rilevanti esperienze maturate nell’esercizio concreto di attività. La norma non lo specifica, ma il passaggio alla subordinazione dovrebbe scaturire ex tunc, con tutte le conseguenze sul piano contributivo, assicurativo e sanzionatorio anche inerenti il periodo di lavoro pregresso. La disciplina sopra descritta si ritiene sia applicabile anche ai contratti di associazione in partecipazione che vedano non solo l’apporto di lavoro, ma anche di capitale. La L. n.92/12 (Riforma del Lavoro) all’art. 1, co. 32 e 33, ha apportato sostanziali modifiche alla disciplina del lavoro accessorio, rivedendo radicalmente gli artt. 70-74 del D. Lgs. n.276/03. II Ministero del Lavoro, con circolare 18 luglio 2012, n.18, è già intervenuto a riguardo, dando le primissime indicazioni di prassi. II Decreto Sviluppo, poi, ha ampliato in via transitoria l’ambito di applicazione dell’istituto, prevedendo la possibilità, per l’anno 2013 e per i percettori di prestazioni integrative del salario o di sostegno al reddito, di rendere prestazioni di lavoro accessorio in tutti i settori produttivi nel limite massimo di € 3.000,00 di corrispettivo per anno solare. La contribuzione relativa al lavoro accessorio sostituirà, in questo caso, quella figurativa delle prestazioni integrative. Secondo la nuova disciplina normati-
riforma del lavoro accessorio
va, le prestazioni di lavoro accessorio sono intese come quelle “attività lavorative di natura meramente occasionale”, che non danno luogo a compensi superiori a € 5.000,00 nel corso di un anno solare, annualmente rivalutati, “con riferimento alla totalità dei committenti”. Ne consegue che, ora, l’ammontare complessivo dei compensi annui che possono essere riscossi a tale titolo non potrà superare tale soglia, soglia prima riferita per ogni singolo incarico. Pertanto, anche questa strada che sembrava foriera di interessanti prospettive per il mondo del non profit si sta rilevando impervia, essendo anche prevista la possibilità di rivedere, ovviamente al rialzo, le aliquote contributive applicabili. A partire dal 18 luglio 2012, quindi, mediante lavoro occasionale accessorio può essere svolta qualsiasi attività lavorativa in qualsiasi settore produttivo da parte di qualsiasi soggetto prestatore di lavoro, fermo restando il rispetto del limite economico di € 5.000,00. Alcune deroghe sono previste per committenti imprenditori commerciali o professionisti o per committenti agricoli la cui analisi esula dagli scopi del presente lavoro. Oltre alle predette fondamentali novità è stato previsto che: • i buoni lavori abbiano una durata oraria tramite l’indicazione di una precisa corrispondenza tra il valore di un buono lavoro e la prestazione lavorativa e saranno numerati progressivamente e datati; • il valore contributivo del buono lavoro sia rideterminato con decreto del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, in funzione degli incrementi delle aliquote contributive per gli iscritti alla Gestione Separata dell’lnps; • il buono lavoro determini un compenso computabile ai fini della determinazione del reddito necessario per il rilascio o il rinnovo del permesso di soggiorno. In merito al regime transitorio, viene precisato che i buoni già richiesti alla data di entrata in vigore della presente legge potranno essere utilizzati entro e non oltre il 31 maggio 2013. Alla luce delle indicazioni ministeriali della circolare n. 18/12 si dovrebbe ritenere che i buoni lavoro acquistati prima del 18 luglio 2012 potranno essere spesi per prestazioni di lavoro accessorio che seguono il previgente campo di applicazione della fattispecie, a nulla rilevando, limitatamente a questi buoni, le modifiche introdotte dalla Riforma. Va ricordato che, comunque, rimane pienamente legittima la “vecchia” collaborazione occasionale che prevede il pagamento dei contribu-
ti previdenziali solo al superamento del limite dei cinquemila euro di compensi su base annua.
PATENTVERWAG:
il nuovo arriva dal passato, la qualità dal futuro.
Lavoro autonomo con partita Iva – Monocommittenza La strada fino ad ora spesso percorsa dai gestori di centri sportivi è data dall’utilizzo in palestra di professionisti dotati di partita Iva. La convenienza di tale scelta è stata fortemente ridotta dalla riforma che prevede, in alcuni casi, la presunzione addirittura di lavoro subordinato. Vengono modificati e attenuati due degli indici presuntivi che portano a sostenere che la prestazione di lavoro autonomo si possa/debba trasformare in collaborazione a progetto o addirittura, nel caso di assenza dei requisiti, addirittura rapporto di lavoro subordinato: • la collaborazione deve avere una durata complessiva superiore a 8 mesi annui per due anni consecutivi e non più un solo anno; • il corrispettivo della collaborazione costituisce più dell’80% dei compensi annui complessivamente percepiti dal collaboratore nell’arco di due anni solari consecutivi. Si ricorda che il terzo dato previsto nella riforma Fornero è l’utilizzo di una postazione fissa. La novella non chiarisce le difficoltà operative già prima presenti nella norma. Ad esempio il riferimento ai corrispettivi percepiti e non a quelli fatturati potrebbe falsificare il dato in presenza di più clienti morosi nei confronti dell’ipotetico personal trainer in esame; il riferimento ad anno solare potrebbe essere non coerente con gli accordi ad anno sportivo che spesso vengono redatti nei centri di fitness; neanche facile appare individuare cosa possa intendersi per postazione fissa. Ma si dirà di più. La presunzione comunque non opera in presenza di prestazioni lavorative svolte nell’esercizio di attività professionali per le quali l’ordinamento richiede l’iscrizione ad un albo professionale, ovvero ad appositi registri, albi, ruoli o elenchi professionali, rimandando ad un successivo decreto ministeriale per maggiori precisazioni. Questo significherà che tale conversione ex lege, alla meglio, in rapporto di collaborazione a progetto non si applicherà ai maestri di sci (titolari di un albo riconosciuto con legge dello Stato), ma rimane il grande dubbio se possa o debba operare, ad esempio, per gli istruttori inseriti negli appositi elenchi delle Federazioni di appartenenza, ricordando, appunto, la veste pubblicistica che lo statuto del Coni affida a questo inserimento. La presunzione, inoltre, non opera qualora la prestazione presenti congiuntamente i seguenti requisiti: • sia connotata da competenze teoriche di grado elevato acquisite attraverso significativi percorsi formativi, ovvero da capacità tecnico-pratiche acquisite attraverso rilevanti esperienze maturate nel corso dell’esercizio concreto di attività; • sia svolta da soggetto titolare di un reddito annuo da lavoro autonomo non inferiore, per il 2012, a euro 18.662,50. Va ricordato che se, alla luce di quanto sopra ricordato, le prestazioni lavorative rese da una persona fisica che ha aperto la partita iva sono considerate rapporti di collaborazione coordinata e continuativa, lo stesso soggetto non può più essere classificato come titolare di un reddito di lavoro autonomo o di impresa e perderà, di conseguenza, ad esempio, la possibilità di utilizzare il regime dei c.d. “minimi”.
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furti nel club:
la responsabilità del gestore
In che misura il gestore di un centro fitness o impianto sportivo è responsabile per il furto degli oggetti in esso introdotti dagli utenti? Alcuni chiarimenti fondamentali
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opo aver spesso commentato sentenze e casi pratici di responsabilità extracontrattuale del gestore dell’impianto sportivo in occasione di sinistri verificatisi all’interno della struttura, questa volta proviamo a chiarirci un po’ le idee sul tipo di responsabilità che incombe invece in relazione ad eventi di deterioramento o furto di oggetti introdotti nella struttura da parte dell’utenza sportiva. Oggigiorno, infatti, risulta sempre più diffusa la pratica secondo cui il titolare di una palestra o di una piscina dichiara – attraverso l’affissione di cartelli ben in vista e perentori e contestando ogni genere di recriminazione gli venga rivolta a riguardo – di non assumersi alcuna responsabilità per gli eventuali furti che si possano verificare nei locali adibiti alla sua attività, tentando così di tutelarsi in via preventiva. Non è però così semplice, per il gestore, liberarsi da ogni genere di obbligo che possa derivare da simili spiacevoli eventi ed è giusto che ne abbia piena consapevolezza. Il caso tipico è quello del bagnante che, dopo aver pagato il biglietto d’ingresso alla piscina, si reca negli spogliatoi, indossa il costume e accede alla vasca lasciando i propri indumenti e i propri oggetti personali (il portafoglio, l’orologio ecc.) nei locali dello spogliatoio, ovvero negli stipetti o in altro luogo a ciò preposto. Che cosa succede se, durante l’assenza del bagnante, tali indumenti e/o oggetti vengono sottratti? Il gestore dell’impianto è obbligato a risarcire il bagnante per il danno derivante dal furto? E se sì, in quale misura?
Innanzitutto bisogna preliminarmente chiarire che con l’acquisto del biglietto d’ingresso a un impianto sportivo si stipula un vero e proprio contratto con il quale il titolare della palestra si obbliga non solo a consentire l’accesso alla struttura e l’utilizzo delle attrezzature sportive di cui è dotata, ma anche a far godere di tutte le dotazioni che in essa si trovano, compresi gli spogliatoi e gli armadietti atti a riporre i beni e gli oggetti personali del cliente. In virtù di ciò, con il medesimo contratto il titolare si assume, quindi, anche l’onere accessorio di custodire i beni degli avventori introdotti all’interno della sua palestra. A tal proposito, la giurisprudenza maggioritaria, attraverso
l’onere di custodire i beni degli avventori
di Carmen Musuraca
un’interpretazione estensiva del disposto di cui all’art. 1786 c.c., ritiene che si debba considerare pienamente applicabile anche alle palestre, e a tutti gli impianti sportivi in generale, la medesima disciplina riguardante la responsabilità per il deposito in albergo di cui agli artt. 1783 e seguenti del Codice Civile. La norma in questione prevede a riguardo che : «Gli albergatori sono responsabili di ogni deterioramento, distruzione o sottrazione delle cose portate dal cliente in albergo. Sono considerate cose portate in albergo: 1) le cose che vi si trovano durante il tempo nel quale il cliente dispone dell’alloggio; 2) le cose di cui l’albergatore, un membro della sua famiglia o un suo ausiliario assumono la custodia, fuori dell’albergo, durante il periodo di tempo in cui il cliente dispone dell’alloggio; 3) le cose di cui l’albergatore, un membro della sua famiglia o un suo ausiliario assumono la custodia sia nell’albergo, sia fuori dell’albergo, durante un periodo di tempo ragionevole, precedente o successivo a quello in cui il cliente dispone dell’alloggio. La responsabilità di cui al presente articolo è limitata al valore di quanto sia deteriorato, distrutto o sottratto, sino all’equivalente di cento volte il prezzo di locazione dell’alloggio per giornata». Sulla base di quanto testualmente disposto è prevista in capo all’albergatore/gestore d’impianto un regime di responsabilità oggettiva per cui, indipendentemente dall’eventuale colpa dello stesso in relazione alla perdita dell’oggetto, egli dovrà rispondere del furto subìto dallo sportivo nei limiti di quanto previsto nell’ultimo comma della norma. Ecco allora che se un avventore dell’impianto subisce il furto di un oggetto introdotto nella struttura, anche se questo era stato riposto negli armadietti dello spogliatoio di cui lui solo aveva le chiavi, a bordo vasca ecc., il responsabile della struttura risponderà di furto nei limiti del valore dell’oggetto distrutto o sottratto sino all’equivalente di cento volte il prezzo dell’ingresso pagato e, qualora fosse stato pagato un abbonamento periodico, verrà ricalcolato in proporzione il prezzo di ogni ingresso. È fondamentale a questo punto precisare che questa limitazio-
i limiti della responsabilità del gestore
Il gestore non può sottrarsi al rischio di essere considerato illimitatamente responsabile rifiutando di assumere la custodia delle cose portate nell’impianto: tale rifiuto sarà consentito solo quando si tratti di oggetti pericolosi o ingombranti ovvero di eccessivo valore (ci si potrebbe rifiutare di custodire un orologio d’oro, per esempio). Gli unici casi in cui il gestore non risponderà in nessun modo del furto, sono quelli elencati all’art. 1785, cod. civ.:«quando il deterioramento, la distruzione o la sottrazione siano dovuti: 1) al cliente, alle persone che l’accompagnano, che sono al suo servizio o che gli rendono visita; 2) a forza maggiore; 3) alla natura della cosa». Il gestore non sarà responsabile neppure nell’ipotesi in cui la sottrazione della cosa sia dovuta ad esempio ad una rapina in cui i rapinatori dovessero entrare nell’impianto e, minacciando il gestore o il suo dipendente, lo costringessero a consegnare loro le cose lasciate in custodia dai clienti, poiché la giurisprudenza ha più volte ribadito che in simili casi la rapina è considerata integrare un’ipotesi di forza maggiore. Stante la disciplina normativa appena riepilogata è importante da ultimo ribadire che, ai fini dell’operatività della responsabilità in esame, non hanno praticamente alcun valore i cartelli che vengono esposti all’interno degli impianti con i quali si declina ogni responsabilità per lo smarrimento e il furto degli oggetti introdotti nella struttura e ciò anche per espressa previsione di cui all’art. 1785 quater secondo cui «Sono nulli i patti o le dichiarazioni tendenti ad escludere o a limitare preventivamente la responsabilità dell’albergatore», l’unica efficacia di esporli comunque all’interno dell’impianto potrebbe essere quella di fungere da deterrente e in ogni caso sarebbe bene in essi specificare che il gestore non si assume la custodia delle cose che non siano a lui direttamente affidate.
il rifiuto della custodia
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ne, però, non opererà nei casi espressamente previsti agli art. 1784 e 1785 bis del c.c. i quali prevedono rispettivamente che : «La responsabilità dell’albergatore è illimitata: 1) quando le cose gli sono state consegnate in custodia; 2) quando ha rifiutato di ricevere in custodia cose che aveva l’obbligo di accettare. L’albergatore ha l’obbligo di accettare le carte-valori, il danaro contante e gli oggetti di valore; egli può rifiutarsi di riceverli soltanto se si tratti di oggetti pericolosi o che, tenuto conto dell’importanza e delle condizioni di gestione dell’albergo, abbiano valore eccessivo o natura ingombrante. L’albergatore può esigere che la cosa consegnatagli sia contenuta in un involucro chiuso o sigillato.» ; e ancora: «L’albergatore è responsabile, senza che egli possa invocare il limite previsto dall’ultimo comma dell’articolo 1783, quando il deterioramento, la distruzione o la sottrazione delle cose portate dal cliente in albergo sono dovuti a colpa sua, dei membri della sua famiglia o dei suoi ausiliari». In sintesi, pertanto, il gestore di un impianto sportivo è generalmente responsabile dei furti delle cose portate nell’impianto dall’utente. La sua responsabilità, di regola, sarà soggetta alla limitazione di cui all’art. 1783, ultimo comma, salvo che le cose rubate siano state consegnate al gestore (o chi per esso) per essere affidate alla sua custodia, salvo che il furto sia dipeso da colpa del gestore dell’impianto o dei suoi ausiliari.
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un resort per
il wellness Per vedere la videointervista a David Mariani, collegatevi a www.youtube.com/user/editriceIlCampo
Andiamo a Pieve a Nievole, a un tiro di schioppo da Montecatini, a scoprire il Mariani Wellness Resort, centro polivalente dedicato all’attività fisica, alla salute e al benessere frutto dell’esperienza trentennale del suo titolare nel mondo del fitness e dello sport
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er cogliere l’essenza del Mariani Wellness Resort – centro polivalente inaugurato lo scorso aprile a Pieve a Nievole, a due passi da Montecatini Terme – è indispensabile conoscere la storia del suo artefice, quel David Mariani la cui “avventura” nel mondo del fitness e dello sport ha inizio nel “lontano” 1979 quando, non ancora ventenne, apre il suo “embrione” di palestra. Su una superficie di appena 36 metri quadrati realizza il Club
di Davide Venturi
Sport e Salute, un nome che non lascia spazio agli equivoci. Nel 1980 trasferisce il minuscolo centro in una sede più ampia che occupa una superficie di 180 metri quadrati, ma in breve tempo è anch’essa sovraffollata. Corre l’anno 1982 e Mariani decide di compiere il primo grande passo: il trasferimento in via Mezzo Miglio in quella che diventa, fino alla chiusura di alcuni mesi fa, la sede storica di un club che, partendo da una superficie iniziale di 500 metri quadrati, si ingrandisce progressivamente fino a superare la soglia dei mille metri quadrati. Per quasi trent’anni la sua creatura, i cui iscritti co-
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il sogno diventa realtà
Rendering della vista esterna del centro toscano
stituiscono il 35-38 per cento del bacino di utenza offerto dal mercato, domina la scena. Nel 2000 la forza economica sviluppata in anni di duro lavoro gli consente di acquistare l’immobile. È un’operazione fondamentale, una seconda svolta che dà nuova linfa alle sue ambizioni. Dopo poco più di un decennio corona il suo sogno: realizzare un vero e proprio resort del benessere, in grado di conquistare chiunque offrendo attività fisica di alta qualità, relax, socializzazione, divertimento e, come e più di prima, salute. Per chiudere questa breve parentesi dedicata al passato, bisogna ricordare che nei momenti migliori Mariani arriva a gestire tre sedi del Club Sport e Salute - aprendo anche a Viareggio e a Santa Croce sull’Arno - e a realizzare, nel 1998 a Pescia, il Meeting Club, una struttura innovativa di circa mille metri quadrati. Anche queste esperienze hanno contribuito a consolidare il suo know-how imprenditoriale e manageriale.
una vita per lo sport e la salute Nel DNA di David Mariani c’è lo sport, in tutti i sensi. Suo zio, Amos Mariani, con la maglia della nazionale di calcio segnò, nel 1959, uno dei due goal con i quali gli Azzurri riuscirono a pareggiare con l’Inghilterra a Wembley, mentre lui, al di là di una breve e dorata parentesi nel culturismo, è un preparato-
re atletico di altissimo livello che ha legato il suo nome, e quello dei suoi club, a grandi campioni, innanzitutto del ciclismo. «Faccio da sempre l’imprenditore – racconta – senza però rinunciare all’attività di allenatore di sportivi professionisti. È la mia grande passione alla quale, se potessi, mi dedicherei a tempo pieno». Una passione che lo accompagna sin dall’adolescenza. A sedici anni, per ribellarsi all’eccessiva magrezza, scommette, con se stesso e contro lo scetticismo di sua madre, che diventerà un campione di body building. Scommessa che vince due volte, nel 1981 e nel 1982, aggiudicandosi il titolo di campione italiano di body building. Il suo club, nel 1993, è il primo in Italia a ospitare un ambulatorio convenzionato ASL specializzato in medicina dello sport, in cui vengono eseguite le visite per l’idoneità sportiva agonistica e non. E lui, pioniere inconsapevole del medical fitness, continua a coltivare la sua grande passione per la fisiologia divorando libri e riviste scientifiche, iscrivendosi a tanti congressi medici pur non avendo una laurea in medicina e, per dirla tutta, nemmeno un diploma, come si conviene a un vero self made man. Il grande impegno lo ripaga regalandogli – si fa per dire – soddisfazioni ancor più grandi. Qualche esempio emblematico? Nel ciclismo vince la coppa del mondo Under 23 con l’inglese Jamie Burrow, conquista l’argento alle Olimpiadi con Rolf Sorensen, consente
La realizzazione del Mariani Wellness Resort è frutto di un investimento di quasi 5 milioni di euro che impone una base di clientela di circa 1.100 frequentatori per raggiungere il fatidico punto di pareggio. A sei mesi dall’inaugurazione, questo traguardo non sembra lontano. «Il centro – precisa Mariani – è stato costruito rispettando criteri di “economicità”, ovvero limando ogni spreco, dai metri quadrati inutili ai consumi energetici, cercando di ottimizzare l’utilizzo di tutte le risorse, comprese quelle umane. Ho cercato di mettere a frutto più di trent’anni di esperienza nel settore, nel corso dei quali ho visto aprire strutture con costi spropositati che, inevitabilmente, penalizzano lo sviluppo futuro. Nel nostro caso, rispetto al budget iniziale abbiamo sforato di “appena” duecentomila euro, davvero una virgola se si considera che questo sforamento, in molti casi più o meno noti, è a sei zeri. Abbiamo acquistato e bonificato l’area sulla quale edificare il club, chiedendo al progettista Roberto Bruni di trasferire su carta le mie idee. Lo ha fatto alla perfezione, realizzando un parallelepipedo che coniuga la semplicità all’eleganza, le cui trasparenze danno vita a un suggestivo “effetto canocchiale” e mettono in comunicazione gli ambienti interni sia tra di loro sia con il verde circostante che regala scorci “campestri” davvero rassicuranti». Il Mariani Wellness Resort è circondato da un giardino di 7.000 metri quadrati, con alberi di alto fusto, adiacente allo spazio che circonda la piscina, dotata di copertura telescopica. Quest’area è attrezzata per l’allenamento funzionale outdoor che dà respiro alla già ampia offerta del club. Per
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al cestista Mario Boni di giocare ad altissimo livello fino a 45 anni suonati, è stato il preparatore atletico della Montecatini basket nella massima serie. Il legame con alcuni grandi nomi dello sport è un’importante leva promozionale per i suoi club, una prova prestigiosa della qualità del servizio erogato.
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minimizzare l’impatto ambientale e contenere i costi energetici, il centro impiega caldaie a condensazione e pannelli solari. E, come se non bastasse, anche l’approvvigionamento dell’acqua rispetta la natura: impiega pozzi artesiani dotati di potalizzatore.
la linea strategica
Il polivalente centro toscano offre sia attività in acqua sia outdoor che comprendono il bootcamp
Dal vecchio club – che sino a pochi anni fa vantava una clientela stabile di circa mille iscritti – solo 400 soci sono sati travasati nel neonato resort. «Negli ultimi anni – racconta Mariani – siamo stati letteralmente “sbranati” da alcuni nuovi club che hanno aperto nelle immediate vicinanze, belle strutture ancora legate al vecchio modello “fitness centrico”, lontano dal concetto di wellness. La nostra risposta è stata la realizzazione di un resort del wellness, in cui il fitness è solo uno degli ingredienti di un benessere fatto anche di relax, socializzazione, salute e divertimento. Sono fermamente convinto che per un centro fitness tradizionale, che gravita intorno agli attrezzi e poco altro, i consumatori di oggi siano disposti a spendere non più di 19-20 euro al mese». E quali sono, dunque, i prezzi del Mariani Wellness Resort? L’abbonamento solo pesi, che soddisfa molti clienti di sesso maschile, è proposto a 49 euro mensili (588 euro all’anno), il fitness, che consente di frequentare anche tutte le attività di gruppo, è venduto a 660 euro, l’abbonamento che offre due soluzioni combinate tra fitness, acqua e spa è invece propost a 864 euro. La tessera Resort, che comprende tutte le aree senza alcuna limitazione, costa invece 1.020 euro. Inoltre, per soddisfare ogni esigenza, vengono proposte le classiche soluzioni mensile e trimestrale, soluzioni su misura semestrali e della durata di nove mesi, così come ingressi giornalieri, pacchetti d’ingressi e abbonamenti di prova che consentano di assaggiare prima di acquistare. «La nostra – sottolinea Mariani – è un’azienda “etica”. Il nostro obiettivo è proporre soluzioni che siano ideali per il cliente e non solo per noi. Non forziamo le vendite, preferendo che i clienti si avvicinino alla nostra realtà gradual-
la squadra Il club toscano funziona grazie a uno staff composto da più di trenta professionisti. Sei si occupano dell’assistenza in sala cardio e isotonica, cinque compongono il reparto commerciale, tre sono addetti alla reception, due al bar/ ristorante, due ricoprono il ruolo di manutentori fissi, sedici sono insegnanti delle varie attività di gruppo. Quasi tutti sono inquadrati come dipendenti, coerentemente con l’impostazione “etica” che Mariani ha voluto dare al suo club. «È stata una scelta forte, ma mi sono detto: “a costo di chiudere, voglio essere in regola fino in fondo”. Persino i personal trainer, che
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Uno scorcio della sala cardioisotonica, anch’essa caratterizzata da un’eleganza “minimal”, basata su grandi trasparenze e colori neutri
stanno ottenendo ottimi risultati sia in palestra sia in piscina, sono dipendenti che lavorano anche come istruttori di sala». E a proposito di personal training, il successo che sta ottenendo questo servizio è attribuibile ad alcuni fattori. Innanzitutto, il duplice ruolo personal trainer/istruttore consente di instaurare una vera relazione con le persone che frequentano il club e di conoscerle a fondo; in secondo luogo, la laurea in scienze motorie è il comune denominatore formativo di professionisti che vantano specializzazioni diverse, dunque in grado di soddisfare un più ampio spettro di esigenze. Qualcuno è ad esempio più bravo nella pre-
parazione atletica, qualcun altro nell’ambito posturale, della fisioterapia o dell’osteopatia; infine, essendo questo servizio essenzialmente correlato alla salute, il suo valore è pienamente percepito dai fruitori. «L’80 per cento delle sedute di personal training che stiamo vendendo – sottolinea Mariani – rientrano nell’ambito del medical wellness, ad esempio come trattamento del mal di schiena, riequilibrio posturale o la riabilitazione post traumatica. Per esperienza, so che le obiezioni sul prezzo di questo servizio avvengono se esso ha esclusivamente finalità estetiche. Se, al contrario, è direttamente correlato alla salute, le obiezioni
La grande sala destinata alle attività cardio e isotonica offre un’ampia gamma di attrezzi per soddisfare ogni esigenza
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mente, in modo che si instauri un rapporto di vera fiducia». E un simile approccio, in questo momento più che mai, dà i suoi frutti: buona parte degli iscritti ha già convertito l’iniziale adesione di breve periodo in iscrizione a lungo termine. Il club viene attualmente promosso tramite la pubblicità sui quotidiani, la cartellonista stradale e ovviamente il web, avvalendosi, in questo caso, dell’assistenza di una società specializzata, in special modo per quanto concerne la gestione dei social network. E in futuro verranno dedicate maggiori risorse a forme di marketing diretto – come gli eventi divulgativi e d’intrattenimento – a discapito dell’attività “istituzionale”. La promozione sin qui attuata ha dato ottimi frutti. Basti dire che nel solo mese di settembre sono stati registrati 220 tour spontanei e 114 nuovi iscritti, in linea con la media di circa 200 contatti spontanei al mese, il che significa un migliaio da inizio maggio a fino settembre. «Fin qui – confessa Mariani senza nascondere una più che comprensibile soddisfazione – abbiamo rispettato il nostro piano previsionale. Il 70 per cento degli abbonamenti venduti sono annuali. Di questi, il 50 per cento riguarda un solo prodotto tra fitness, acqua e spa, il 25 per cento due e il restante 25 per cento tre, superando in questo caso le nostre previsioni. E credo che la vendita di abbonamenti Resort (all inclusive, nda) aumenterà progressivamente».
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Carta d’identità Data inaugurazione: 30 aprile 2012 Proprietari: David Mariani Dimensioni: 2.050 metri quadrati coperti 11.000 scoperti Membri staff: 34 Sito web: www.marianiwellnessresort.it Fornitori Progetto architettonico: Studio Ark light di Roberto Bruni Realizzazione piscine: Culligan Technoacque Allestimento area SPA: Star Pool Controllo accessi e software (gestionale e tecnico): Scamper, Myos, Gantner Attrezzature per l’allenamento a secco: Technogym Attrezzature per l’esercizio in acqua: Idroterapia, Aqquatix Arredi/complementi spogliatoi: Goti Arredamenti Impianti climatizzazione freddo/caldo: Termoidraulica Bracciotti Impianti audio e video: Phoebus Copertura telescopica piscina: Estensia
Il grande giardino di 7.000 metri quadrati è attrezzato per il lavoro funzionale all’aria aperta
“magicamente” svaniscono. Lo vendiamo a 35 euro a seduta o a 300 euro per un pacchetto di 10 sedute e nessuno, a tutt’oggi, si è lamentato di questo listino che, a mio avviso, è più che ragionevole». A tutto ciò va aggiunto che più della metà dei clienti del personal training – ai quali è riservata una sala
dedicata e spogliatoi individuali –– non sono soci del club.
una visione ampia «Tra le varie attività collaterali che stiamo proponendo – prosegue l’imprenditore toscano – ce n’è una che reputo davvero simpatica: il Farmer Market. Proponiamo, proprio davanti all’ingresso del club grazie alla collaborazione con la Coldiretti, un mercatino di alimenti biologici. I soci hanno così la possibilità di fare la spesa acquistando prodotti biologici a chilometro zero, gli stessi che possono consumare nel punto ristoro interno. Un modo per facilitare ulteriormente l’adozione di uno stile di vita realmente improntato alla salute e al benessere e per offrire un servizio in più. Proponiamo inoltre, gratuitamente, momenti divulgativi dedicati a tematiche legate alla salute e al benessere psicofisico, avvalendoci della nostra psicologa e dei nostri medici. Alimentiamo così la motivazione e la fedeltà dei nostri iscritti, avviciniamo potenziali clienti e diamo smalto all’immagine del nostro marchio». Ancora oggi il club è dotato di uno studio medico specializzato in medicina dello sport la cui équipe sanitaria è in grado di operare su diversi fronti. Propone, ad esempio, il test del DNA per la configurazione di programmi nutrizionali personaliz-
zati, l’analisi corporea tramite bioimpedenziometria computerizzata e visite osteopatiche, attraendo anche clienti che non frequentano il club. «Consideriamo il medical wellness – precisa Mariani – il naturale anello di congiunzione tra trattamento/valutazione medica e attività motoria, due “vasi comunicanti” il cui comune denominatore è la salute. Non a caso suggeriamo controlli preventivi anche ai soci apparentemente senza problemi di salute, in special modo per quanto concerne l’osteopatia poiché sappiamo che da una perdita di allineamento osseo, magari causato da una banale caduta, può scaturire una serie di problemi più o meno gravi. Lo abbiamo capito lavorando per tanti anni con sportivi di altissimo livello che soffrivano per lungo tempo di fenomeni infiammatori dovuti appunto a uno sbilanciamento osseo. Non a caso tutti gli atleti professionisti si avvalgono dell’assistenza costante di un’osteopata. Perché, allora, non proporre questo servizio a chiunque desideri sentirsi bene davvero? Il medical wellness – prosegue Mariani – ci sta dando grandi soddisfazioni, sul piano sia umano sia professionale. Una nostra cliente, solo per fare un esempio che reputo emblematico, si è rivolta a noi alcuni mesi fa perché a causa di alcuni importanti problemi di salute non poteva più deambulare. Inizialmente riusciva a percorrere appena sei-sette metri aiutandosi con alcune sedie poste lungo il percorso che le consentivano di sedersi per recuperare le forze e attenuare il dolore. Dimostrando una grande forza di volontà e seguendo il nostro consiglio di lavorare in acqua, ha fatto progressi straordinari. Ora, a distanza di alcuni mesi, arriva in auto da sola, si cambia ed entra ed esce in piscina autonomamente. E ora vuole coronare un sogno: percorrere i 42 chilometri della maratona camminando! Oltre alla gioia che ci ha regalato, promuove con entusiasmo il club, raccomandandolo a tutti. A suo dire, l’abbiamo rimessa al mondo. Ricordo sempre al mio staff – conclude sorridendo Mariani – che facciamo il più bel mestiere del mondo perché la nostra mission non è vendere un servizio, bensì cambiare la vita delle persone».
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Potrà seguire il suo allenamento indoor. Potrà memorizzare il suo allenamento outdoor.
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a material girl
in a fitness world
Madonna, icona vivente della pop music e patita del fitness, ha recentemente lanciato, in partnership con una società statunitense, la catena di club Hard Candy Fitness, puntando su prestigio e unicità. E ora si appresta a sbarcare in Italia
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l marchio Hard Candy Fitness è nato nel 2010 e oggi identifica alcuni prestigiosi fitness club a Città del Messico (il capostipite), Mosca, Santiago del Cile e Sidney. Questa catena internazionale fondata da Madonna – sì, proprio lei, la regina del pop – in partnership con la società statunitense New Evolution Ventures, si appresta a fare il suo ingresso in diversi paesi, Italia compresa. Nei club voluti dalla Signora Ciccone a sua immagine e somiglianza, i soci, coerentemente con il
di Davide Venturi
pay-off Harder is Better, svolgono allenamenti tosti in un ambiente decisamente trendy, in cui l’intrattenimento si fonde con il fitness, il lusso con il relax. L’effetto di questa miscela “esplosiva” è un’atmosfera che ispira, motiva e al tempo stesso dà forza. Un concept con le idee chiare che intende affermarsi innanzitutto distinguendosi e, ovviamente, sfruttando la forza mediatica di una star capace di lanciare mode e tendenze in tutto il mondo. Attività di gruppo innovative e un
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elevato livello di personalizzazione del servizio sono i pilastri di un format che riflette la personalità e lo stile di vita della sua musa ispiratrice, una star nota anche per determinazione e perfezionismo.
allenarsi come madonna I club Hard Candy Fitness offrono un’ampia gamma di attrezzi di ultima generazione, nonché ambienti lussuosi in cui socializzare e fare il pieno di energia. E il group fitness gioca un ruolo da protagonista. Nicole Winhoffer, personal trainer e coreografa di Madonna, è responsabile delle attività di gruppo. È lei che crea programmi ispirati agli esercizi e alle performance della sua celebre assistita che ha così sintetizzato la sua camaleontica unicità: «Sono il mio esperimento. Sono la mia opera d’arte». E per fare del proprio corpo e della propria esistenza un’opera d’arte ha lavorato e continua a lavorare duramente, senza accettare compromessi, adottando uno stile di vita coerente con questa ambiziosa aspirazione. E ovviamente questa sua filosofia esistenziale permea anche il suo modo di vivere il fitness e ora influenza i club che portano la sua firma. L’autrice di Like e Virgin non è celebre solo per le sue canzoni. Lo è anche per la sua straordinaria energia, per il suo approccio “integralista” all’esercizio fisico, per la sua costante ricerca di un equilibrio perfetto tra mente e corpo che le consenta di vivere ad altissima intensità, incurante del tempo che passa. Con Hard Candy
Fitness ha deciso di lasciare la sua inconfondibile impronta anche sul settore fitness e trasferire la sua passione per l’esercizio fisico e la salute al maggior numero possibile di persone in tutto il mondo. Lo fa interessandosi personalmente allo sviluppo del marchio, alla programmazione delle attività di gruppo e al design dei club per creare una realtà che rispecchi la sua concezione di fitness, ballo ed eleganza. E ovviamente i grandi schermi presenti nei club trasmettono suoi filmati affinché il suo carisma e la sua energia siano sempre presenti.
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«Voglio che le persone si muovano, siano libere, appaiano e si sentano sempre al massimo delle loro possibilità. Voglio essere una fonte d’ispirazione per loro». Sono parole della Winhoffer, personal trainer e ballerina di fama internazionale, influenzata dall’arte, dalla moda, dalla musica e dalla cultura pop. La sua visione “artistica” del fitness influenza tutte le attività motorie svolte nei club, configurate per costruire un corpo forte, asciutto, tonico e flessibile. Nicole crea programmi d’allenamento che consentono a qualsiasi persona, a prescindere dal suo stato di forma, di migliorare la resistenza e l’agilità. Ha alle spalle una solida formazione nell’ambito della danza classica e moderna, ha ballato nei più celebri musical di Broadway, ha studiato con passione anatomia, fisiologia e le tendenze del fitness e consente a Madonna di esprimere tutto il suo potenziale anche dal punto di vista della forma fisica e mentale. Ora la sua esperienza e professionalità, nonché il suo peculiare approccio all’attività fisica, sono a disposizione di chi frequenta i club Hard Candy Fitness.
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la ricetta di nicole
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La parola a Mike Apple Mike Apple è il responsabile dello sviluppo internazionale di Hard Candy Fitness, supervisionandone l’espansione globale. Lo abbiamo incontrato per fargli qualche domanda e saperne di più di una realtà che presto sarà presente anche nel nostro Paese.
mercato internazionale per individuare, anche in Italia, imprenditori all’altezza della situazione che desiderano essere innovatori, distinguersi dalla concorrenza offrendo attività di gruppo brevettate uniche, che nessun altro club può proporre.
Perché avete deciso di entrare nel mercato italiano del fitness? Siamo convinti che l’Italia offra grandi opportunità al nostro brand. In primo luogo perché Madonna è molto amata nel vostro Paese. In secondo luogo perché questo amore è assolutamente ricambiato. Il format Hard Candy Fitness è lo stesso in tutto il mondo o si adatta ai mercati nei quali opera? Cosa può dirci dell’Italia a tale proposito? I nostri club e il nostro concept possono subire modifiche per quanto concerne il design, i servizi e le attrezzature in modo da adattarsi alla struttura e alla cultura e allo stile di vita della realtà nazionale in cui si trovano. Ovviamente non stravolgiamo la nostra natura: siamo e restiamo una carena di club di lusso, ma intendiamo adattarci al contesto cercando di coglierne l’essenza. In virtù di questa flessibilità, un club di Roma, ad esempio, può essere diverso da un club di Mosca o di Città del Messico.
Crede che un personaggio carismatico come Madonna riesca a convincere molte persone sedentarie ad alzarsi dal divano e iscriversi a un centro fitness? Dal punto di vista comportamentale, Madonna dimostra, da tanti anni, di essere un eccellente modello per tante persone. La sua straordinaria passione per il fitness è di dominio pubblico e insieme alla sua personal trainer ha creato un programma d’allenamento – Addicted to Sweat, nda – che oltre ad essere proposto nei club Hard Candy Fitness è disponibile anche in DVD per consentire a chiunque di modificare il proprio stile di vita avvicinandosi all’esercizio fisico. Credo sia un ottimo modo per alimentare la motivazione a muoversi della gente comune, anche dei tanti che non lo hanno mai fatto e ne hanno assolutamente bisogno. Per noi il fitness è innanzitutto uno stato mentale. Più che l’apparenza, è importante come ci si sente. Il nostro concept ha un obiettivo chiaro: far sì che le persone si sentano al massimo delle loro possibilità.
Che cosa direbbe a un imprenditore del settore o a un investitore per convincerlo a diventare partner di Hard Candy Fitness? Vi svilupperete con il franchising? Rispondo innanzitutto alla seconda domanda: non facciamo ricorso al franchising, bensì concediamo il marchio in licenza. Attualmente stiamo setacciando il
In quali altri paesi avete deciso di entrare? Attualmente stiamo visitando diversi paesi – Argentina, Australia, Brasile, Canada, Francia, e Regno Unito, nda – per individuare location adatte. Attualmente è in fase di costruzione il club di San Pietroburgo e abbiamo già individuato la struttura adatta per aprire il secondo club a Sidney.
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intensità e divertimento Questo innovativo marchio intende portare le attività di gruppo e il personal training a un livello superiore, grazie a istruttori altamente formati e motivati, il cui obiettivo primario è far sì che i clienti raggiungano, tramite allenamenti vigorosi, i propri obiettivi, nel fitness come nella vita. Per questa ragione vengono configurati, e brevettati, allenamenti di gruppo nelle tre aree chiave del fitness: cardio, forza e flessibilità. Tra le creazioni di Nicole Winhoffer figura il programma Addicted to Sweat – letteralmente Assuefatti al sudore – che si basa sull’allenamento quotidianamente svolto da Madonna. È molto stimolante e impegnativo, induce i soci a spingere sull’acceleratore e regala loro divertimento. Nei club Hard Candy Fitness è inoltre possibile svolgere attività più tradizionali come yoga, Pilates, TRX Suspension Training e group cycling. E a tutto ciò va aggiunto che il menu viene costantemente aggiornato con nuove idee, per offrire ai soci sempre nuove elettrizzanti opzioni, e che i personal trainer hanno specializzazioni diverse in modo da poter soddisfare ogni esigenza della clientela sul piano fisico, mentale e nutriziona
le. In molti casi fungono da veri e propri mentori, capaci di cambiare la vita dei loro assistiti.
la struttura Gli iscritti ai club Hard Candy Fitness avvertono, sin dal momento in cui varcano la soglia d’ingresso, l’intensità che contraddistingue un ambiente unico nel suo genere, illuminato in modo “teatrale”, sorprendente come un museo di arte contemporanea, animato da musica che regala energia e positività, dotato di arredi e soluzioni architettoniche che esaltano lo stile. L’area in cui si svolgono le attività cardio e isotoniche è attrezzata con un’ampia varietà di attrezzi di ultima generazione di diverse mar-
Come anticipato in apertura, i club di Madonna si apprstano a fare il loro ingresso in Italia. Angelo Desidera – titolare del Club Lanciani di Roma, imprenditore intraprendente e profondo conoscitore del settore a livello internazionale – è stato scelto dalla società statunitense come business partner per l’Italia. È lui a fornirci alcune anticipazioni su questo sbarco: «Hard Candy Fitness si propone come l’ultima novità del fitness, come modello di business allettante, sia per coloro che desiderano riposizionare in modo prepotente il loro club, sia per gli imprenditori del settore e non che intendono avvalersi di un brand internazionale e di un partner importante del settore come New Evolution Ventures, con una lunga serie di successi nel fitness in ambito mondiale». www.hardcandyfitness.com
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primo piano mondo
che, mentre il group fitness va in scena in sale dotate di pavimentazioni idonee alla danza. I club offrono inoltre aree destinate al functional training e all’allenamento personalizzato, nonché un Energy Bar, un’area lounge, così come sauna, bagno turco, vasche idromassaggio e, se la struttura lo consente, piscina.
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Chi fosse interessato all’opportunità imprenditoriale offerta da Hard Candy Fitness in Italia può contattare il referente italiano Angelo Desidera: tel. 348.38.08.827, angdesi@gmail.com, www.adconsulting-group.net
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I contatti in Italia
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passo con i tempi Il web mette a disposizione anche dei club un modo nuovo di fare marketing grazie al quale è possibile comunicare con i soci ed entrare in contatto con numerosi potenziali clienti a costi molto contenuti. I nuovi strumenti, se maneggiati con la dovuta attenzione, offrono grandi opportunità
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o sviluppo del mercato del fitness e del wellness è semplicemente il riflesso diretto – concentrato in un segmento di servizi specifici alla persona – dello sviluppo socio-economico e dei modelli di consumo della società occidentale nel suo vasto contesto geografico globale. Dal body building della fine degli anni Settanta, affiancato dall’aerobica di Jane Fonda, siamo arrivati al wellness e al functional training del ventunesimo secolo, passando attraverso il fitness e le attività di gruppo con base musicale e l’ausilio di vari attrezzi. L’evoluzione dei prodotti e dei servizi proposti nei club ha seguito
di Gianluca Scazzosi e Luca Marchini
l’evoluzione degli strumenti e delle metodologie di marketing utilizzate per promuovere e collocare i prodotti e i servizi sul mercato a una velocità crescente ed esponenziale che accorcia il ciclo di vita di entrambi.
internet e il mondo sono cambiati Il cosiddetto Web 1.0, espressione con la quale si usa definire il mondo di Internet di prima generazione, ovvero risalente agli anni Novanta, ha impiegato circa un lustro a trasformarsi in Web 2.0, termine strettamente associato a Tim O’Reilly, sostenitore del software libero e dei movimenti open source, nonché fondatore di O’Reilly Media che, alla fine del 2004, ha organizzato la Web 2.0 conference. Per chiarire un concetto che si utilizza ormai da anni, prendiamo uno stralcio della definizione data da Wikipedia: « Si tende a indicare come Web 2.0 l’insieme di tutte quelle applicazioni online che permettono uno spiccato livello di interazione tra il sito web e l’utente (blog, forum, chat, Wiki, Flickr, YouTube, Facebook, Myspace, Twitter, Google+, Linkedin, Wordpress, Foursquare, ecc.)». Parallelamente al fenomeno congiunto dello sviluppo di Internet e della differenziazione delle tipologie (e dei nomi ) dei servizi erogati, anche la base solida dei consumatori abituali del “prodotto palestra” si è dimensionata in segmenti ana-
stabilire la connessione giusta Va da sé che l’utilizzo strategico del Web e la presenza “tattica” nei social network da parte dei club, finalizzati al conseguimento di risultati efficaci, devono adeguarsi al target di riferimento, tanto nei modi quanto nei contenuti. Da una ricerca recentemente condotta dall’IHRSA relativamente ai consumatori delle Generazioni X e Y emerge che questa fascia di clientela è attratta dalla tecnologia e per comunicare utilizza, con certe modalità, gli strumenti informatici. Il Web non è più dunque solo un mezzo di comunicazione promozionale e pubblicitario: oggi è uno strumento per collegare socialmente, e quasi fisicamente, i clien-
il sito web è cambiato Oggi, per fare web marketing, anche i club non possono più limitarsi a utilizzare un sito internet statico, che comunica in una sola direzione; bensì devono dotarsi di una vera e propria piattaforma online interattiva che deve necessariamente combinare la home page del sito con il database gestionale e con tutti i social media disponibili. Solo così è oggi possibile sfruttare le grandi potenzialità di una tecnologia che ha un enorme impatto su questi segmenti di popolazione. Come già detto, ogni generazione è figlia del proprio tempo, ossia cresce in un certo ambiente culturale, sociale e tecnologico che influenza il suo modo di comunicare e di interagire con gli altri e con la realtà circostante. Dunque il club dovrebbe tenere in debita considerazione la fascia generazionale alla quale si rivolge nel momento in cui sceglie strumenti e modalità di comunicazione. Per i più giovani – gli odierni ventenni, trentenni e quarantenni – la tecnologia gioca un ruolo dominante che influenza ogni aspetto decisionale e pratico.
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ti all’interno di una “community dell’esercizio fisico”. I consumatori appartenenti alle Generazioni X e Y, che trascorrono gran parte del proprio tempo incollati ai propri smartphone con i quali comunicano, hanno un disperato bisogno di attenzioni personali, siano esse face to face o tramite Facebook. Il club dovrebbe pertanto restare il più possibile connesso con queste due fasce di utenza, instaurando e mantenendo viva un’interazione, in modo da mostrare interesse nei loro confronti affinché acquisiscano fiducia verso il club e, di conseguenza, risultino maggiormente recettivi nei confronti dei servizi che esso offre.
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grafici differenti rispetto ai consumatori dei primi anni Ottanta. Oggi, il segmento numericamente più consistente dei frequentatori di club è costituito dalla cosiddetta Generazione X, ovvero le persone nate fra il 1965 e il 1980, che rappresentano circa il 13 per cento della popolazione italiana (fonte ISTAT 2011) e mediamente il 35 per cento dei clienti attivi di un club. Gli altri due segmenti più consistenti sono formati dai Baby boomer – ovvero i figli del cosiddetto Baby boom, nati fra il 1946 e il 1964 – e dalla cosiddetta Generazione Y, vale a dire coloro che sono nati fra 1981 e il 2000. Questi due gruppi, sommati fra loro, costituiscono il 45 per cento del totale degli iscritti a un club. Il Web e i social media non son ovviamente utilizzati, e concepiti, nello stesso modo da tutti i consumatori. È molto probabile che l’approccio di un sessantenne, nato negli anni Cinquanta in pieno boom economico, sia diverso da quello di un quarantenne in carriera che, è bene ricordarlo, ha utilizzato per anni il telefono con la cornetta, il filo e la rotella dei numeri e ha conosciuto il personal computer tramite quello che si chiamava Commodore 64. E ancora diverso sarà l’approccio di un venticinquenne neolaureato che ha partecipato online a un programma di internship utilizzando un tablet di ultima generazione.
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I club dovrebbero utilizzare il web e i social network in modo strategico, adeguandosi al target di riferimento, tanto nei modi quanto nei contenuti.
rivolgersi a specialisti Un errore colossale da evitare, attribuibile a una concezione superata del sito web, consiste nell’investire molto denaro per commissionare a uno studio di grafica l’allestimento di un sito web dotato di effetti speciali e immagini lampeggianti,
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ma privo di una minima strategia di marketing, indispensabile per rendere efficace l’interazione con le generazioni alle quali ci si rivolge. Gli studi di grafica non sono in grado di fare marketing sul web, così come non lo sono i web master (i responsabili di un sito internet) che lavorano senza il supporto di un esperto di web marketing, ovvero di un professionista specializzato e aggiornato sulle tecnologie più innovative e sul modo migliore di interconnettersi con i social network. I social media offrono nuove straordinarie opportunità di marketing, rappresentano il più efficace e potente strumento di comunicazione nel mondo odierno. Anche per il mercato del fitness e del wellness. È dunque opportuno rivolgersi ai professionisti giusti per non lasciarsi scappare grandi opportunità.
le regole del gioco Oggi la maggior parte dei club italiani possiede una propria social window, anche se sono ancora tanti gli operatori del settore che adottano soluzioni che Seth Godin – guru del blogging e del web marketing – definirebbe “polpette di carne con gelato”. Per fare social marketing in modo efficace, bisogna innanzitutto rispettare, anche nel nostro settore, tre principi, tre pilastri concettuali: 1. ascoltare i propri interlocutori (clienti reali e potenziali) tramite ricerche online sul brand, monitorando i video messi online e analizzando le discussioni riguardanti i servizi proposti, il personale e gli ambienti del club; 2. facilitare l’interazione creando ambienti online che favorisca-
In Italia, numerosi iscritti a un club sono giovani cresciuti a pane e tecnologia
no la conversazione, presidiando le community esistenti, fornendo informazioni utili; 3. partecipare, osservando come gli utenti “taggano” (attribuiscono una o più parole chiave, dette appunto tag, all’argomento di cui si sta trattando, a documenti o, più in generale, a file su internet, ndr) il club, avviando corporate blog e, soprattutto, non nascondendosi. Solo rispettando questi principi fondamentali un club può conversare con i suoi iscritti e divenire a tutti gli effetti un membro che partecipa attivamente alle dinamiche sociali che si sviluppano all’interno dei social media. Nel mondo virtuale, i mercati sono conversazione e questa regola non può essere infranta. I club non devono pertanto censurare i commenti dei fan sulla pagina Facebook cancellandoli perché se qualcuno vuole esprimere un apprezzamento o una lamentela lo farà in altro modo. Non è inoltre sensato caricare i video del club esclusivamente nel sito aziendale temendo che la condivisione del proprio mondo con l’universo YouTube possa in qualche modo favorire la fuga dei propri iscritti verso altri club. Non dimentichiamoci che YouTube è il secondo sito più visitato al mondo che offre anche al nostro settore un’opportunità che va assolutamente sfruttata. Questo nuovo poderoso mezzo di comunicazione non è un nemico da combattere, bensì un grande alleato.
nuovi strumenti, nuovi consumatori Il consumatore 2.0 è molto astuto e consapevole di ciò che vuole. Pretende di essere ascoltato. Vuole conoscere, controllare, creare, condividere. Che ci piaccia o meno, oggi il consumatore fa parte del team manageriale dell’azienda, è parte integrante del processo decisionale. Oggi far sottostare il “nuovo marketing” alle regole del marketing tradizionale sarebbe come aggiungere gelato, panna montata o cioccolato fuso a polpette di carne, un vero pasticcio. Ciò non significa che il vecchio marketing sia da
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buttare, bensì che ogni sistema ha le sue regole e rispettarle significa trarne i vantaggi migliori. I consumatori, fino a non molto tempo fa, acquistavano ciò che l’azienda aveva deciso di vendere, ma oggi le cose sono cambiate. Ma al tempo stesso non è sensato utilizzare il social marketing e il marketing tradizionale in modo completamente separato. I due sistemi dovrebbero lavorare in modo sinergico, sopperendo uno ai punti deboli dell’altro e viceversa. Sono emblematici gli esempi dei QR code e delle app per smartphone. I primi sono quei codici che sempre più spesso si trovano su pagine e cartelloni pubblicitari, su prodotti e biglietti da visita che permettono, tramite una scansione da effettuare con il proprio smartphone, di ottenere diverse informazioni (ad esempio il collegamento a un video o a un sito internet) circa l’argomento in questione. Le app, invece, sono applicazioni di varia natura – giochi compresi – che possono essere scaricate e utilizzate con il proprio “cellulare intelligente”, essendo di fatto un potente strumento di marketing. Il club può ad esempio utilizzarle per aggiornare in tempo reale i propri clienti – in special modo quelli potenziali – circa promozioni in corso, orario dei corsi, nuove attività, profili professionali dello staff, tour virtuali, eccetera eccetera.
muoversi con cautela C’è un altro strumento, per la verità al centro di numerose polemiche, che negli ultimi tempi il web ha messo a disposizione del business e che molti club hanno già utilizzato: il gruppo d’acquisto, ovvero i siti come Groupon, Groupalia, ClickanDeal, solo per citarne alcuni. Questo sistema, impensabile solo due anni fa, consente di vendere centinaia di voucher in poche ore, a costo zero. Un modo molto efficace ed economico per diffondere offerte speciali il cui fine è attrarre nuovi potenziali clienti. Ma come tutti i dispositivi “esplosivi” vanno maneggiati con grande cautela. Bisogna innanzitutto identificare i ser-
Anche le “app” possono essere un potente strumento di marketing per il club
vizi maggiormente strategici che consentono al club di promuoversi in modo efficace e di acquisire nuovi contatti a basso costo, evitando però di svendersi facendo esplodere la bomba nelle proprie mani, ovvero distruggendo in pochi giorni un posizionamento e una awareness costruiti con fatica. Vendere un abbonamento annuale scontato del 90 per cento per attrarre più clienti non è certo una strategia vincente, bensì una manovra goffa e maldestra che genera un modesto flusso di cassa aggiuntivo nell’immediato a svantaggio di una fidelizzazione di lungo termine. Il nuovo modo di fare marketing attraverso il web permette ai club di raggiungere un maggior numero di persone utilizzando una minor quantità di risorse economiche. Ciò allarga il campo d’azione e assicura anche ai piccoli operatori una straordinaria opportunità. E le belle notizie non finiscono qui: gli errori più gravi sono facilmente evitabili, a patto che ci si avvicini al “nuovo mondo virtuale” in modo innovativo e creativo, responsabile e consapevole.
Gianluca Scazzosi Diplomato ISEF e in possesso di BA/h in International Business, opera nel settore fitness dal 1988. Per dieci anni si è occupato di formazione e consulenza per alcuni tra i maggiori operatori di fitness club in Italia, ricoprendo le cariche di Operation & Sales Director presso Fitness First Italia e direttore dello sviluppo per GetFIT Club. È senior partner e project manager delle società Wellink e Fit@ Home. Luca Marchini Laureato in Management per l’impresa presso l’Università Cattolica di Milano, ha iniziato il suo percorso lavorativo presso Fit@Home come stagista nel 2008, divenendo prima responsabile del network di personal trainer e quindi responsabile dello sviluppo progettuale della divisione Smart Marketing di Wellink.
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la lunga
Le possibilità di guadagno per le aziende con ampio potere distributivo provengono maggiormente dai prodotti di nicchia che da quelli “per tutti”. Questo principio vale anche per i club che possono cogliere le grandi opportunità offerte dalla segmentazione, ovvero dalla proposta di prodotti di nicchia rivolti a target specifici
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ome club manager, mai come quest’anno mi sono sentita fortemente responsabile della sopravvivenza dell’azienda in cui lavoro e del mio staff. In particolare nel corso dell’ultima stagione sono stata attanagliata, come credo molti miei colleghi, da parecchi dubbi sulle strategie più efficaci da adottare. Ho cercato di analizzare le scelte manageriali – sia quelle azzardate sia quelle più convenzionali – fatte da aziende concorrenti per cogliere la reale situazione del mercato del fitness italiano, restando sempre all’erta. Per formazione sono più abituata ad agire che a “rimuginare” – The motion creates the emotion, af-
di Danila Muzzi
fermava lo psicologo statunitense Paul Ekman – e sono convinta che lo strumento più efficace per favorire la ripresa del nostro settore sia la condivisione delle strategie vincenti. Vorrei pertanto condividere un sistema che abbiamo adottato nei nostri club per incrementare gli introiti e che ha come obiettivo il raggiungimento dell’eccellenza.
la lunga coda Iniziamo dal principio. Che cos’è la lunga coda? The long tail è il titolo di un articolo di Chris Anderson (giornalista e saggista statunitense, ndr), pubblicato nel 2004, che fa luce sul mercato del web, descrivendolo da una nuova prospettiva, quella di Amazon. com che ha saputo spostarsi, con grande intelligenza, dal mercato di massa a quello di nicchia. La “teoria della lunga coda”, in estrema sintesi, può essere riassunta così: una scelta illimitata determina una domanda illimitata, ovvero le possibilità di guadagno per le aziende con ampio potere distributivo provengono maggiormente dai prodotti di nicchia che dai prodotti per tutti in quanto i primi influiscono maggiormente sul volume totale delle vendite. Anderson, attraverso la distribuzione dei libri, spiega ciò che è accaduto ad amazon.com, azienda che ha registrato una crescita costante della “coda” in termini di disponibilità di quei prodotti che soddisfano i
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e il fitness? Che c’entra il fitness con tutto ciò? C’entra eccome. Il concetto di fitness ha subìto sostanziali trasformazioni nel corso degli ultimi anni. Inizialmente vezzo di una cerchia ristretta di fruitori, si è progressivamente espanso a macchia d’olio raggiungendo un target sempre più variegato, soprattutto grazie alle proposte dei club di nuova concezione, rivolte a tutte le fasce d’età, a ogni condizione fisica, nel rispetto di ogni soggettività, in grado di soddisfare ogni esigenza legata alla fruizione del tempo libero estendendo gli orari e i giorni di apertura. L’iscrizione in “palestra” è diventato un vero e proprio investimento per la propria salute psico-fisica. Ed ecco che torniamo alla nostra “lunga coda”. Prima di proseguire, è bene chiarire il concetto di “nicchia” e per farlo possiamo utilizzare la definizione, risalente al 2003, del noto esperto di marketing Philip Kotler: «Gruppi ristretti di consumatori che hanno bisogni ed esigenze molto ben definite rispetto alla generalità del mercato». E il nostro mercato ha il vantaggio di poter trasformare la massa di fruitori che frequentano i nostri centri in gruppi caratterizzati da bisogni e interessi condivisi. Ed è questa la nostra “lunga coda”, ovvero la capacità delle nostre aziende di proporre prodotti di nicchia in grado di soddisfare una domanda molto consistente.
investire sulla differenziazione Diamo ora una definizione di “differenziazione”: servizi e percorsi strutturati sulla base dell’analisi dei bisogni fondamentali del
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bisogni dei singoli lettori e si discostano dai gusti di massa. Appuntiamoci tre termini: nicchia, differenziazione, flessibilità. Saranno le parole chiave che ritroveremo più avanti e che ci serviranno per comprendere come amazon.com sia foriero di importanti intuizioni anche per il nostro mercato di riferimento, quello del fitness.
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I club, prendendo esempio da Amazon, possono soddisfare fasce circoscritte di consumatori con bisogni ed esigenze ben definite
cliente che rispettino le esigenze, le necessità ed i tempi del singolo. La “flessibilità” può essere invece definita come la capacità di valutare l’efficacia dei programmi proposti e di modificarli in itinere. Se riteniamo che la nostra lunga coda sia formata da piccoli gruppi di clienti con bisogni simili, va da sé che dobbiamo investire sempre di più sulla differenziazione dell’offerta e sulla personalizzazione dei servizi proposti, in modo da riuscire a soddisfare le richieste delle nostre nicchie di mercato, potenzialmente infinite. Le nuove figure professionali che stanno nascendo all’interno dei centri fitness e che sono orientate in questa nuova direzione – dal fitness coach al responsabile commerciale e marketing, dall’addetto alle vendite al personal trainer – vantano una preparazione a 360 gradi che consente di rispondere in modo puntuale alle esigenze del cliente, farle proprie e configurare programmi sempre più personalizzati e in linea con i valori dei clienti già acquisiti e di quelli potenziali. Il vantaggio della differenziazione risiede nella possibilità di identificare gruppi ristretti di persone con specifiche esigenze, all’interno del nostro bacino d’utenza o nel mercato in generale.
i vantaggi del cambiamento Nell’esperienza che sto maturando sul campo, ovvero nei club in cui lavoro, l’approccio differenziato al cliente, rispetto all’approccio “classico” – che sostanzialmente offre lo stesso prodotto a persone con esigenze diverse – sta producendo risultati migliori in termini di riduzione dei costi, incremento del tasso di fidelizzazione e delle segnalazioni. Iniziare un processo di differenziazione implica un cambiamento radicale nell’approccio al cliente e al suo ciclo di vita. Consiglio di iniziare questa trasformazione partendo dagli utenti già iscritti in modo da porre le basi e consolidare un sistema applicabile al mercato esterno. Come? Analizzando gli iscritti, valutandone i bisogni di base e la motivazione, pianificando percorsi personalizzati, ideando specifici cross selling (tecnica di marketing consistente nell’indurre il cliente ad acquistare prodotti aggiuntivi rispetto al primo acquisto, in qualche modo ad esso collegati, facendo in questo modo crescere il valore della transazione, ndr) e up selling (tecnica di marketing consistente nell’indurre il cliente ad acquistare un prodotto di gamma superiore a quello che è abituato a comprare,
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Differenziare significa identificare gruppi ristretti di persone con specifiche esigenze
ndr), predisponendo un sistema che assicuri un monitoraggio costante e la ricezione continua di feedback. Monitorando il cliente attraverso incontri di counseling e di valutazione della soddisfazione, soprattutto nel periodo iniziale – i fatidici 90 giorni nel corso dei quali la percentuale di abbandono raggiunge il suo picco massimo – abbiamo riscontrato un incremento della propensione all’acquisto di servizi integrativi, in modo particolare nei primi 30 giorni di frequenza. Nel primo mese di attività, infatti, la motivazione del cliente è alimentata dai primi risultati conseguiti e questa soddisfazione lo predispone a investire sul proprio benessere. È dunque molto importante far sì che lo staff presti un’attenzione costante alla pianificazione del lavoro e che la comunicazione sia condivisa e coerente. Per attuare il cambiamento e configurare un sistema del genere, la formazione del personale diventa lo strumento fondamentale, così come gioca un ruolo altrettanto importante il CRM (customer relationship management, ossia la gestione della relazione con il cliente). Sono diversi i metodi per attuare un CRM efficace e la maggior parte dei software gestionali disponibili per i centri fitness ne impiegano uno. La puntualità nell’esecuzione del CRM e i tempi in cui esso viene strutturato sono fattori cruciali per poter interveni-
re tempestivamente e recuperare i clienti a rischio. Basandomi sulla mia esperienza e sulla mia formazione, ho configurato un percorso di assistenza al cliente che ho denominato V.O.Bi.S e che sta producendo incoraggianti riscontri in termini di fidelizzazione, propensione all’integrazione e al cross selling. E a tutto ciò va aggiunta l’attività spontanea di passaparola che incide in modo significativo sul numero di segnalazioni. Il monitoraggio pianificato e costante, tramite incontri di valutazione della soddisfazione del cliente nei confronti del percorso intrapreso e di analisi degli obiettivi che ha raggiunto, ci consente di configurare programmi in modo personalizzato e flessibile, nel pieno rispetto dei tempi e dei progressi compiuti dai nostri soci.
potenziali clienti ad acquistare un abbonamento mensile per provare il club. Molti club propongono l’iscrizione mensile per consentire ai potenziali soci di assaggiare la struttura e i suoi servizi per poi, eventualmente, sottoscrivere un abbonamento di durata maggiore. Ma i dati dicono che la maggior parte dei “soci in prova” abbandona il club ancor prima della scadenza del loro abbonamento mensile. Ciò dimostra che un approccio diverso, che preveda un’attenzione speciale rivolta agli utenti sin dalle prime settimane di frequenza, è la strada giusta da percorrere. E i numeri, nel nostro caso, lo testimoniano: con il metodo V.OBi.S registriamo un incremento del tasso di conversione dell’abbonamento di prova in un’iscrizione di maggiore durata pari al 30-40 per cento rispetto alla media.
generare valore
parola d’ordine: differenziare
Il valore percepito dal cliente in termini di importanza attribuita dallo staff al suo percorso (rispetto degli appuntamenti, pianificazione e applicazione del programma ecc.) e la fiducia che un approccio simile genera sono elementi fondamentali per il raggiungimento degli obiettivi prefissati, e hanno un influsso positivo sul tasso di fidelizzazione. L’applicazione de metodo V.OBi.S ci ha consentito di raggiungere un risultato notevole: convincere
La parola chiave da tenere a mente è differenziazione, un concetto da applicare anche all’esterno dei nostri centri per rivolgersi al più vasto mercato libero attraverso forme di comunicazione chiare, che puntano a specifici target di riferimento. Come passare dalle belle parole alla pratica? Innanzitutto identificare all’interno della nostra azienda (club) delle nicchie di fruitori con interessi ed esigenze simili. Ciò ci consente di strutturare una comunicazione esterna rivolta a un target ben definito, con un ROI (return on investment) maggiore rispetto alle azioni generaliste e massive che implicano inevitabilmente a un tasso di dispersione maggiore. Nei centri fitness è sempre più diffuso l’utilizzo di strumenti messi a disposizione dal web che consentono di “diffondere” informazioni e raggiungere un bacino d’utenza difficilmente raggiungibile impiegando gli strumenti tradizionali di comunicazione e promozione. Si pensi, ad esempio, ai blog, a Facebook e YouTube. Oggi Internet rende possibile, in modo efficace, facile e a costi molto ridotti, la condivisione. Le persone si aggregano intorno a
area management leggi e norme libreria notizie in breve recensioni wellness report bacheca calendario Fiere calendario Corsi
mento ai cambiamenti, è la chiave per il raggiungimento di qualsiasi obiettivo.
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discussione attorno ad argomenti condivisi sono fonti inesauribili di suggerimenti per chi decide di investire in forme di pubblicità non convenzionali, con una notevole riduzione dei costi e l’opportunità di raggiungere target più ampi, e specifici, di potenziali clienti. Concludiamo chiarendo che la “lunga coda”, e il principio di differenziazione e personalizzazione che implica, è applicabile a tutte le forme di comunicazione che utilizziamo nel nostro mercato. Consente di attuare con facilità strategie efficaci il cui obiettivo è la soddisfazione dei bisogni del singolo e di piccoli gruppi. E a tale proposito ricordiamoci che Google AdWords mette a disposizione numerose strategie di promozione e posizionamento. Il poeta e filosofo indiano Thiruvalluvar sosteneva che «La più folle convinzione è considerare eterno qualcosa di transitorio». Ho imparato negli anni che la flessibilità, intesa come capacità di adatta-
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interessi comuni, siano esse idee, attività o passioni. La possibilità di generare interesse su argomenti specifici consente a noi operatori di club di attrarre un target con caratteristiche ben definite. È questa la nostra nicchia. Creare gruppi di discussione attorno ad argomenti condivisi permette di raccogliere sempre più informazioni sul quel determinato gruppo di consumatori che può espandersi inglobando altri utenti con le medesime peculiarità. In questo modo la nicchia cresce. Bisogna quindi analizzare quello che potrebbe essere definito il “tasso di conversione”, ovvero il numero o il valore degli acquisti di servizi proposti dal club generarti dai gruppi di discussione. Questo aspetto merita un approfondimento in futuro. I social media – si pensi, ad esempio, a Facebook, Twitter e YouTube – accorrono in nostro aiuto facilitando la propagazione delle informazioni attraverso la condivisione da parte degli utenti. I gruppi di
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Danila Muzzi Club manager e formatrice della catena di club Passion Fitness di Roma, istruttrice di judo e di atletica con certificazione tecnica UISP e CIP (comitato paralimpico), è laureata in psicologia, ha maturato esperienze nel campo della psicologia dell’emergenza in Italia e all’estero. È specializzata in terapia ACT (acceptance and commitment therapy) e nel trattamento del burn out, così come in comunicazione e tecniche di vendita. Ha collaborato con il centro fitness e beauty Area 51 di Genova come formatrice e psicologa.
Anticipazioni Approfondimenti Aggiornamento costante Newsletter
Il portale de Il Nuovo Club
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Il “decreto sanità”, approvato i primi di settembre, annuncia l’obbligo, per fitness club e centri sportivi, di dotarsi di un defibrillatore automatico esterno e, conseguentemente, di avere personale adeguatamente formato per il suo utilizzo. Affrontiamo in queste pagine i vari aspetti di una questione ora più che mai di “vitale importanza”
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gni anno, in Italia, l’arresto cardiaco è responsabile di 58.000 decessi. Il recente dramma di Piermario Morosini, il giovane calciatore del Livorno deceduto in campo a Pescara lo scorso 14 aprile in seguito a un’improvvisa crisi cardiaca, ha riportato l’attenzione dell’opinione pubblica e dei media sull’utilizzo dei defibrillatori. Non è dunque un caso che il cosiddetto “decreto sanità” del Ministro Balduzzi – approvato dal Consiglio dei ministri lo scorso 5 settembre – contenga un passaggio relativo all’utilizzo di questi apparecchi per le società sportive professionistiche e dilettantistiche. Come spiega l’Avvocato Martinelli nella sezione
di Davide Venturi
normativa di questo numero, una volta emanato il decreto applicativo saranno obbligatori anche per fitness club e centri sportivi la dotazione e l’impiego di defibrillatori automatici esterni e di eventuali altri dispositivi salvavita, rendendo inoltre necessari corsi di formazione per gli operatori. L’impiego di questi dispositivi costituisce, ora più che mai, una questione di vitale importanza. Abbiamo così deciso, coerentemente con la mission de Il Nuovo Club di mantenere costantemente informati i lettori, di proporre un quadro generale che consenta a gestori e operatori di club di mettere a fuoco gli aspetti critici fondamentali e prepararsi ad assumersi un nuovo impegno. Un impegno che, al di là della sua valenza socio-sanitaria, porta con sé anche nuove opportunità. Per i club sarà l’occasione per far sì che i clienti, reali e potenziali, percepiscano l’importanza e il valore della sicurezza, un elemento fondamentale per la crescita della credibilità del settore agli occhi di un gigantesco bacino di utenza potenziale. Per chi si occupa di marketing e di vendita questa nuova dotazione – e la formazione dei membri dello staff che implica – può rappresentare una leva commerciale in più. Anche alla luce del fatto che il vero core business del settore è, e sarà sempre di più negli anni a venire, la salute delle persone. E non mancano gli esempi di club virtuosi che si sono spontanea-
Le manovre di rianimazione cardio-polmonare non devono essere interrotte fino a quando non sia avvenuta la ripresa della circolazione e respirazione
mente dotati di un defibrillatore e hanno formato alcuni membri dello staff. È ad esempio il caso del club Virgin Active di Casalecchio di Reno, alle porte di Bologna, nel quale, lo scorso 2 maggio, un socio ha subito un arresto cardiaco quando si trovava ancora negli spogliatoi. È stato salvato grazie al pronto intervento e alla preparazione al soccorso di due istruttori che hanno messo a frutto le ore di addestramento al soccorso svolte nell’ambito del Progetto Pronto Blu dell’Azienda USL di Bologna. Questo progetto da anni promuove la diffusione della defibrillazione sul territorio della provincia di Bologna con un obiettivo ben preciso: far sì che il maggior numero
possibile di “non sanitari” possa defibrillare persone colpite da arresto cardiorespiratorio prima dell’arrivo dell’ambulanza. Fino ad oggi il 118 del capoluogo felsineo ha formato 1.250 persone e intende allargare il più possibile la portata di questa iniziativa coinvolgendo diverse realtà collettive, scuole in primis.
un evento improvviso È bene ricordare che l’arresto cardiaco può colpire chiunque, in genere senza preavviso. Se il ritmo cardiaco non viene ristabilito velocemente, la morte ha luogo in breve tempo e dopo appena 5-6 minuti dal malore i danni cerebrali
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cosa prevede la legge La Legge n. 120 del 3 Aprile 2001 consente l’uso del defibrillatore semiautomatico in sede extraospedaliera anche al personale sanitario non medico, nonché al personale non sanitario che abbia ricevuto una formazione specifica nelle attività di rianimazione cardiopolmonare (BLS-D). Questo apparecchio è infatti affidabile e facile da utilizzare con sicurezza, rispettando alcune norme fondamentali. La legge del 2001 ha inoltre riconosciuto alle Regioni e alle Province autonome il compito di disciplinare il rilascio, da parte delle aziende sanitarie locali e delle aziende ospedaliere, della
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possono risultare irreversibili. L’intervento immediato, con l’ausilio di un defibrillatore che consente al cuore di riprendere un ritmo regolare, è pertanto di vitale importanza. Ma che cos’è, esattamente, l’arresto cardiaco? È un’interruzione repentina delle funzioni del cuore provocata, nella maggior parte dei casi, da un difetto del sistema di conduzione elettrica che può consistere in tachicardia o in fibrillazione ventricolare. La defibrillazione precoce, eseguita con rapidità sul luogo in cui è avvenuto l’arresto cardiaco, è a oggi l’unica strategia attuabile per salvare molte vite. Le possibilità di salvarsi da un arresto cardio-respiratorio calano del 10% per ogni minuto perso. Ciò significa che dopo due minuti la vittima ha l’80% di possibilità di riprendere le funzioni vitali, dopo tre minuti il 70% e così via. Lo scopo fondamentale di una procedura BLS (Basic Life Support), ovvero attività di rianimazione cardiopolmonare, è mantenere un afflusso costante e sufficientemente buono di sangue al cervello. Dopo 4 minuti di mancata ossigenazione del cervello i danni cerebrali in molti casi risultano reversibili, mentre dai 6 minuti in avanti diventano di norma irreversibili, potendo causare deficit motori e lessicali, o penalizzare gravemente lo stato di coscienza della persona, trasformandolo in stato vegetativo.
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la catena della sopravvivenza
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La P.A.D. (Public Access Defibrillation) Chain, espressione coniata dall’American Heart Association – in Italia nota anche come Catena della sopravvivenza – evidenzia l’importanza della sequenza e la precocità negli interventi salvavita. Tale catena è costituita da quattro anelli strettamente connessi tra loro, i primi tre dei quali costituiscono la procedura di soccorso base, definita Basic Life Support (BLS). La mancata attuazione anche di una sola delle fasi riduce drasticamente le probabilità di successo. Il primo anello è l’allarme precoce, ossia l’attivazione immediata del sistema di emergenza chiamando il 118; il secondo è l’RCP precoce (inizio precoce delle procedure di rianimazione cardiopolmonare, con il massaggio toracico e la ventilazione bocca-bocca o bocca-naso); il terzo è la defibrillazione precoce, ovvero sia l’utilizzo precoce del defibrillatore semiautomatico esterno (DAE); il quarto è l’ALS precoce, la tempestiva applicazione delle procedure di soccorso avanzato (ALS: Advanced Life Support). Tale procedura mira a portare la defibrillazione – effettuata da operatori opportunamente addestrati – entro 4-5 minuti dall’arresto cardiaco, se necessario e se possibile prima dell’intervento dei mezzi di soccorso. Questo progetto ha come finalità di aumentare il numero di pazienti sopravvissuti ad arresto cardiaco fino al 40 per cento.
relativa autorizzazione. In molte Regioni, tra le quali l’Emilia-Romagna, è stata istituita la figura del Responsabile di Zona, un medico che ha la responsabilità di organizzare e gestire i corsi di formazione e aggiornamento necessari per il rilascio dell’autorizzazione.
I defibrillatori automatici sono sempre più diffusi in diversi luoghi pubblici
I soccorritori che hanno iniziato le manovre di rianimazione cardiopolmonare non devono interromperle fino a quando non sia avvenuta la ripresa della circolazione e respirazione e il trattamento passa ai soccorritori inviati dalla centrale operativa o a un medico che decide
di continuare con la rianimazione cardiopolmonare o iniziare la rianimazione avanzata o di interrompere il trattamento. L’operatore che eroga la scarica utilizzando un defibrillatore semiautomatico non è responsabile della corretta indicazione a erogare o meno lo shock, ma lo è della sicurezza nella realizzazione di questa manovra, per sé stesso e per le persone presenti intorno alla vittima.
che cos’è la defibrillazione La defibrillazione non è altro che un flusso di corrente continua che, nell’arco di pochi millisecondi, attraversa il cuore. Il passaggio dell’energia provoca uno shock che dà al muscolo cardiaco la possibilità di ristabilire la corretta sequenza dell’attivazione elettrica, con la conseguente ripresa del circolo sanguigno. Oggi esistono defibrillatori esterni manuali (utilizzabili esclusivamente da personale medico) o semiautomatici (DAE), utilizzabili da qualsiasi persona in possesso dell’indispensabile autorizzazione rilasciata dalle autorità sanitarie. Rispetto al defibrillatore manuale, il DAE si distingue innanzitutto poiché solleva completamente il soccorritore dall’onere di riconoscere il ritmo cardiaco. Oltre che semplice da usare, questo apparecchio è estremamente affidabile e poco ingombrante (alcuni modelli misurano appena 15 centimetri per 15). Una volta collegati i due elettrodi adesivi al torace, il DAE analizza il ritmo e, nel caso in cui riconosca la fibrillazione o la tachicardia, indica “shock consigliato”, carica il condensatore al valore di energia già preimpostato e ordina all’operatore di premere l’apposito pulsante. È indispensabile che gli elettrodi aderiscano perfettamente (da qui l’importanza di depilare i soggetti irsuti), altrimenti la rilevazione potrebbe essere errata o completamente assente, con una perdita consistente di tempo prezioso per il loro riposizionamento. È inoltre indispensabile rispettare alcune norme fondamentali di sicurezza. Durante le fasi di analisi ed erogazione dello shock nessuno, operatore compreso, deve es-
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sere a contatto con il corpo della vittima poiché eventuali movimenti potrebbero interferire e ritardare l’esito, mentre durante la fase di shock il contatto con il paziente comporterebbe il passaggio di corrente all’operatore e/o agli osservatori, mettendo a rischio la loro incolumità.
l’importanza dell’efficienza Il DAE, dispositivo medico che può essere utilizzato in strutture fisse o mobili, stabili o temporanee, è definito “automatico” in quanto riconosce autonomamente il tipo di aritmia, ma il comando che attiva la defibrillazione avviene per mano dell’operatore. L’affidabilità di un apparecchio di questo tipo deve pertanto essere tale da assicurare l’analisi automatica dell’attività
Gli odierni defibrillatori sono in grado di inviare il tracciato dell’elettrocardiogramma al personale sanitario
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Accendere il DAE. Collegare gli elettrodi - Il DAE è fornito di due elettrodi adesivi che si connettono all’apparecchio con uno spinotto. Un elettrodo va posto sotto la clavicola destra del paziente, l’altro al di sotto dell’area mammaria sinistra lungo la linea ascellare anteriore: entrambi devono aderire perfettamente alla cute (per questa ragione può essere importante radere le zone indicate). Analizzare il ritmo cardiaco - Una volta collegati gli elettrodi, il DAE procede automaticamente all’analisi, la cui precisione è legata al rispetto di tutte le norme di sicurezza. Erogare lo shock se indicato - Se il DAE riconosce la fibrillazione o la tachicardia, annuncia “shock consigliato”, si carica in pochi secondi e, emettendo un suono di allarme, invita con comando vocale a erogare lo shock premendo il pulsante di scarica. Seguire la sequenza - Il DAE è programmato per analizzare per tre volte consecutive il ritmo cardiaco e, se l’aritmia persiste, può consigliare lo shock per tre volte. In caso di cambiamento del ritmo (ripristino del ritmo elettricamente corretto o evoluzione in asistolia), il DAE indica “shock non consigliato”. Controllare la ripresa del circolo - In caso di shock non consigliato, o al termine della terza scarica, sempre con gli elettrodi in sede bisogna valutare se è ricomparso un battito regolare. Rianimazione cardiopolmonare (RCP). Tra uno shock e l’altro occorre sempre procedere con la rianimazione cardiopolmonare. È inoltre fondamentale ricordare che anche se il DAE ripristina un battito regolare, la RCP deve continuare fino all’arrivo del 118.
elettrica, il suo caricamento automatico e la registrazione dei tratti elettrocardiografici. Purtroppo molti decessi avvengono a seguito del malfunzionamento dei defibrillatore automatici esterni utilizzati. Uno studio pubblicato da Annals of Emergency Medicine – pubblicazione ufficiale dell’American College of Emergency Physicians – rivela che tra il 1993 e il 2008 negli Stati Uniti si sono verificati 1.284 decessi causati dal malfunzionamento di defibrillatori automatici esterni. Questo drammatico censimento ha rivelato che in 37 casi il defibrillatore non si è acceso, in 252 non è stato in grado di completare l’analisi del ritmo cardiaco (il riconoscimento di una fibrillazione ventricolare è il segnale che consente al dispositivo di rilasciare la scarica), mentre in 149 l’operatore ha ritenuto errata la lettura del ritmo compiuta dal dispositivo. In 524 casi il defibrillatore non è stato in grado di rilasciare la scarica. Infine, in 54 casi ha dato segnale di batteria scarica e in 149 si è spento inaspettatamente. Questa casistica dimostra che questo dispositivo può fallire in un qualunque punto della sequenza che porta al rilascio dello shock elettrico.
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Come si utilizza il defibrillatore automatico esterno (DAE)
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casi particolari Esistono casi specifici nei quali l’impiego del defibrillatore richiede il rispetto di alcuni accorgimenti: Ipotermia grave. Se il paziente è in ipotermia grave, la sequenza degli shock è limitata ai primi tre. Se questi sono inefficaci, si deve trasportare la vittima in ospedale (dove potrà essere ripristinata la corretta temperatura corporea) praticando la rianimazione durante il trasferimento. Il vantaggio, in questo caso, è che i danni cerebrali provocati dalla mancanza di ossigeno sono ritardati. Cute bagnata. Se il soggetto si trova in prossimità di acqua, va allontanato e asciugato prima dell’applicazione degli elettrodi per evitare un arco voltaico superficiale che potrebbe provocare un’ustione senza efficacia di shock. Annegamento. Valgono le indicazioni descritte per l’ipotermia e la cute bagnata. Al contrario di quanto si potrebbe pensare, in caso di arresto cardiaco in una donna in gravidanza il protocollo di intervento non subisce nessuna variazione.
la manutenzione dei defibrillatori Una corretta manutenzione e custodia dei defibrillatori è fondamentale in quanto dalla loro efficienza, così come dalla loro immediata reperibilità, dipende l’esito dell’intervento di rianimazione. Devono pertanto essere custoditi in modo da risultare accessibili in qualsiasi momento e, non meno importante, essere sempre perfettamente funzionanti. È sufficiente che la batteria non sia carica per rendere tutto vano. «Oggi - spiega il Dottor Ennio Giorgetti, consulente di CFI Progetti - sono disponibili defibrillatori controllati a distanza. Ciò significa che il fornitore, tramite un sistema di telecontrollo attivo 24 ore su 24, sette giorni su sette, è in grado di monitorare costantemente l’efficienza del dispositivo, intervenendo tempestivamente in caso sia necessario sostituirne un componente o semplicemente rimpiazzare una batteria difettosa». Il problema della manutenzione dei DAE presenti sul territorio è ben noto a coloro che, da anni, si impegnano nell’attuazione dei progetti di defibrillazione precoce. In Italia la prima iniziativa di questo tipo è stata Progetto Vita di Piacenza, che
a oggi ha distribuito circa 250 DAE che hanno consentito di salvare 78 persone. E proprio gli operatori piacentini ricordano che nonostante i defibrillatori automatici eseguano automaticamente un autotest di controllo dello stato dei circuiti interni e della carica della batteria, segnalando visivamente e/o con segnale sonoro la presenza di problemi, il controllo finale spetta al referente responsabile dell’apparecchio. Nella loro esperienza – 12 anni di interventi – hanno registrato un caso di malfunzionamento di un defibrillatore che non ha erogato la scarica e si è spento per un problema tecnico al momento del bisogno. Fortunatamente il paziente è stato salvato in quanto a Piacenza è previsto un sistema paracadute, ovvero una pattuglia che giunge sul posto anche quando un defibrillatore di sede fissa viene attivato. Ma si è trattato di una fortunata eccezione. La competenza della manutenzione non è attualmente ben definita. Solitamente è a carico del referente che ha in dotazione lo strumento, senza tuttavia che su di esso cada una vera e propria responsabilità. Non va inoltre dimenticato che con il passare del tempo la motivazione a verificare costantemente l’efficienza dell’apparecchio diminuisce e il mancato
utilizzo dello stesso induce a dimenticarsi addirittura di averlo in custodia, così come non è facile trovare volontari che vogliano assumersi tale responsabilità. Volenti o nolenti, è comunque indispensabile definire le modalità di manutenzione, adibendo personale dedicato alla manutenzione che svolga, come per gli idranti, un controllo periodico per tenerne costantemente sotto controllo il corretto funzionamento.
la formazione Tutto il personale – sanitario non medico e non sanitario – che utilizza un defibrillatore semiautomatico deve essere in possesso di idonea formazione validata e sistematicamente verificata. Obiettivo della formazione è permettere il funzionamento, in tutta sicurezza, del defibrillatore semiautomatico, per assicurare l’intervento sulle persone vittime di un arresto cardiocircolatorio. «L’operatore che eroga la scarica – ha chiarito la Dottoressa Riganti – non è responsabile della corretta indicazione a erogare lo shock, ma della sicurezza nella realizzazione di questa manovra, per sé stesso e per le persone presenti intorno alla vittima». I candidati, prima di conseguire l’attestato di formazione all’uso del defibrillatore semiautomatico esterno, devono sottoporsi ad una prova pratica che valuta la preparazione sul riconoscimento di un arresto cardiocircolatorio, la messa in atto della rianimazione cardiopolmonare (secondo linee guida riconosciute dalle organizzazioni scientifiche), l’utilizzo del defibrillatore semiautomatico esterno e la presenza di anomalie di funzionamento dell’apparecchio. Il personale operante nel sistema dell’emergenza/urgenza deve sostenere un percorso formativo uniforme, a prescindere dall’appartenenza al Servizio Sanitario Nazionale e/o ad enti e associazioni di volontariato. L’obiettivo generale è rappresentato dalla qualità delle cure mediante l’integrazione di ogni settore del sistema dell’emergenza/ urgenza sanitaria. La formazione è lo strumento a disposizione di tutto il personale che opera nel sistema per favorirne l’integrazione.
riflessioni sul settore inchiesta
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di Davide Venturi
Nonostante il momento continui a essere a dir poco delicato e i club in difficoltà non manchino, il settore complessivamente tiene. Le attuali difficoltà andrebbero impiegate come leve per rivedere il proprio modus operandi e le proprie strategie, preparando il terreno per un possibile salto di qualità. In queste pagine un’analisi dello scenario attuale cercando di mettere a fuoco alcuni aspetti critici fondamentali che affronteremo nei prossimi numeri in modo più approfondito
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he il periodo economico che stiamo attraversando sia difficile ce lo diciamo continuamente, spesso dimenticandoci che i club italiani, complessivamente, stanno tenendo, dimostrando buone doti di resilienza. Gli operatori in difficoltà, naturalmente, non mancano, e non mancavano nemmeno in passato, quando di crisi non si parlava, ma grandi realtà, per i più svariati motivi, chiudevano i battenti, in certi casi lasciando buchi eclatanti. Anche oggi ci sono club che chiudono e, di converso, club che fanno il loro ingresso nel mercato. Se si analizzasse ogni singolo caso con la giusta attenzione, si scoprirebbe che ogni fallimento è imputabile a scelte sbagliate e, in molti casi, a errori marchiani. Chi ha lavorato bene, aggiornandosi costantemente, innovando la propria offerta, mettendosi in discussione, oggi ha ancora un buon business, nonostante i costi di gestione – si pensi alle voci “energia” e “risorse umane” – siano aumentati sensibilmente.
nuove opportunità Guardando l’attuale scenario economico, e di conseguenza sociale, nel suo complesso, ci si accorge che offre anche nuove opportunità agli operatori più attenti, capaci di individuarle, comprenderle e cavalcarle. Ora più che mai le persone hanno bisogno di scaricare la tensione, rilassarsi e incamerare energia positiva e l’esercizio fisico, come dimostrato da un’infinità di studi condotti in ambito mondiale, è a tutti gli effetti una medicina naturale dagli effetti portentosi, non solo sul corpo, ma anche sulla mente e sullo spirito. Ed è una medicina poco costosa, alla portata dei più. I club hanno dunque un prodotto straordinario, in grado di soddisfare le attuali esigenze dei consumatori e produrre buoni introiti per le proprie casse. Ciò che troppo spesso non si dice è che l’attuale situazione economica ha evidenziato alcune gravi carenze di molti operatori, tra le quali spicca
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il consumatore è cambiato Il consumatore, da qualche anno a questa parte, è cambiato. L’incertezza generata dal delicato momento economico ha eroso la sua fiducia in chi vende prodotti e servizi. La minore disponibilità economica lo costringe, inevitabilmente, a fare delle scelte. Di conseguenza acquista con maggiore oculatezza, è più selettivo e informato, e in linea di massima si rivolge a chi sa ispirargli fiducia ed è in grado di rassicurarlo. Gli operatori di club devono dunque adoperarsi per conquistare la fiducia di potenziali clienti che chiedono innanzitutto sicurezza e stabilità. Per queste ragioni il modo di vendere deve necessariamente cambiare radicalmente. Oggi il “prodotto” fitness, sempre più associato a benessere e salute, va presentato e spiegato in termini di valore, non di prezzo. Va configurato in modo da assicurare il raggiungimento di risultati, siano essi fisici o di natura psicologica. Va dunque personalizzato, cucito addosso ai desideri e alle esigenze – anche inconsce – del singolo individuo. Stiamo vivendo nell’era della “personalizzazione di massa” – un paradosso concettuale solo in apparenza – e i club devono adeguarsi a questo nuovo paradigma. È il momento di targettizzare, ovvero di rivolgersi – come spiega bene Daniela Muzzi in un’altra parte della rivista – a fasce d’utenza ben precise, alle quali proporre prodotti su misura. E a tutto ciò va aggiunto che membri dello staff adeguatamente formati e motivati, e di conseguenza fidelizzati – così come una struttura ben tenuta, attrezzata come si deve e periodicamente aggiornata – trasmettono al cliente una sensazione di stabilità e solidità che influenza positivamente la sua propensione all’acquisto.
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in primo luogo un deficit di identità e, conseguentemente, di posizionamento. Molti club non hanno l’indispensabile dose di “personalità” e coraggio per distinguersi dai molti club che si assomigliano così tanto da indurre i clienti a basare la propria scelta esclusivamente sul prezzo, e non sulla qualità e sulla natura del servizio erogato.
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Nell’era della “personalizzazione di massa”, i club dovrebbero rivolgersi a specifiche fasce di utenza offrendo soluzioni mirate
proporsi in modo diverso Rispetto al passato, lo scenario è dunque cambiato e il settore deve adeguarsi, innanzitutto per sopravvivere e possibilmente attrezzarsi per compiere l’agognato salto di qualità. Negli anni d’oro del boom del fitness – si pensi agli anni Novanta – vendere un abbonamento era decisamente più semplice di oggi. In molti casi era sufficiente mostrare le principali aree del club al potenziale cliente, presentare le tariffe e il gioco era pressoché fatto. Oggi non basta più e la visita del potenziale cliente dovrebbe trasformarsi in un vero e proprio tour esperienziale che consenta di provare attrezzi e strutture, così come di saggiare la professionalità e la disponibilità dello staff. Il tradizionale tour del
club dovrebbe andare in pensione per passare il testimone a una vera e propria “prova assistita” che coinvolga non solo gli addetti all’accoglienza e lo staff commerciale, ma anche e soprattutto gli istruttori. Lo staff tecnico, se adeguatamente formato e motivato, può giocare un ruolo chiave nell’ambito della vendita, del customer care e della fidelizzazione, a patto che lavori in sinergia con la direzione e gli altri reparti, condividendo la vision del club. Non mancano gli esempi virtuosi – è il caso del Keep Fit Club di Vacallo, in Svizzera, presentato nel numero 127 – che confermano la bontà di questo approccio e, ancor più importante, dimostrano che il settore ha bisogno di evolversi anche per quanto concerne l’impiego del personale, in special modo gli istruttori di sala, per troppi anni trattati come “specialisti”,
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relegati in un ambito squisitamente tecnico, avulso dal resto dell’organizzazione. È giunto il momento di superare questo limite, di rivedere la gestione delle risorse umane, di investire su di esse per avere un ritorno in termini di redditività e immagine. Innanzitutto credendo nella formazione costante (soprattutto in ambito extra tecnico che interessa il marketing, il CRM, addirittura il management) e configurando sistemi di incentivazione simili a quelli utilizzati, da sempre, per lo staff commerciale. In questo modo è possibile innescare un circolo virtuoso che premia tutti: il club, i professionisti che vi lavorano e i frequentatori.
bisogna vendere, non svendere Molti operatori, da un po’ di tempo a questa parte, non nascondono la loro preoccupazione per il tanto annunciato arrivo dei club low cost. Sono arrivati, sono ancora pochi e mediamente propongono l’iscrizione a meno di 20 euro al mese. La loro comparsa ha proposto un “esempio negativo” che in molti casi inasprisce la guerra dei prezzi, un conflitto autolesionista potenzialmente devastante. I club tradizionali, che propongano il mensile a un prezzo medio di 50 euro – una cifra davvero modesta se paragonata a qualsiasi altro servizio – vengono spesso definiti high price per non essere confusi con i centri low cost. Anche il linguaggio utilizzato – a conferma che le parole sono macigni – fotografa la situazione del mercato italiano odierno, nel quale la stragrande maggioranza di club è low cost senza rendersene conto e, ancor peggio, senza poterselo permettere. Offrono
Introdurre attività di gruppo a corpo libero coinvolgenti e gestite da istruttori bravi, e motivati, è un ottimo modo per incrementare la redditività del club senza sostenere ingenti investimenti
abbonamenti scontati – in certi casi addirittura a meno di 30 euro al mese – pur non essendo strutturati come realtà low cost, dovendo affrontare costi gestionali ben più elevati. È un pericolosissimo errore strategico che denuncia un ancor più grave mancanza di posizionamento. I club “tradizionali” devono dunque evolversi, puntare su target specifici, offrire soluzioni ad hoc, attenzione personale e calore umano. Il fitness uguale per tutti, standardizzato è diventato anacronistico. Non a caso negli ultimi anni hanno fatto la loro comparsa nuove realtà, come gli studi di personal e functional training, i centri Pilates e altre che non sono imputabili alla crisi, bensì alla normale evoluzione di un settore che ha ancora grandi margini in termini di differenziazione. I club tradizionali devono posizionarsi offrendo tutto ciò che le realtà low cost non possono offrire, puntando su qualità e personalizzazione del servizio, tirandosi fuori dalla sciagurata corsa al ribasso. E la qualità che fa la differenza non va solo erogata, ma anche comunicata adeguatamente, in modo che venga realmente percepita. Ma affinché ciò avvenga, bisogna interagire in modo diverso con i clienti, reali e potenziali, facendo in modo che i membri dello staff – in special modo il reparto tecnico – agiscano da coach, affiancando il socio, fornendo una reale consulenza, comprendendone le esigenze profonde e accompagnandolo verso il raggiungimento di risultati concreti, percepibili, misurabili. Anche in questo caso non mancano gli esempi di club italiani che hanno adottato con successo questo approccio, conquistando nuove fasce di clientela e al tempo stesso elevando il tasso di fidelizzazione e incrementando gli introiti. È bene ribadirlo: bisogna cambiare il modo di vendere il prodotto fitness – sempre più legato al benessere e alla salute – tenendo innanzitutto in considerazione obiettivi, esigenze, desideri e gusti personali di ogni cliente. Bisogna imparare a vendere e smettere di svendere. Oggi bisogna convincere, ottenere fiducia, soddisfare, far comprendere l’essenza e il valore del prodotto. Solo costruendo una piattaforma di questo tipo sarà possibile cavalcare il futuro e le opportunità che offre. Una su tutte? Il medical fitness.
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flessibilità e orizzonti più ampi Di questi tempi, in cui il numero di persone che possono permettersi il lusso di non dover fare bene i conti per arrivare a fine mese continua a diminuire, anche le modalità di pagamento rivestono un’importanza da non sottovalutare. Agevolare i propri clienti con formule che rendono le cose più facili significa potenziare la propria forza commerciale e, al tempo stesso, migliorare la qualità del servizio proposto. E per andare ulteriormente incontro ai reali bisogni dei consumatori, serve flessibilità. Molti club, oggi, propongono modalità di adesione al club in grado di soddisfare ogni esigenza, ridimensionando l’importanza conferita alle iscrizioni a lungo termine – annuali e addirittura biennali – per anni considerate un modo semplice ed efficace per assicurarsi una buona liquidità e al tempo stesso favorire la fidelizzazione, seppure in modo meccanico, con tutti i limiti che una strategia del genere ha. Sono sempre più numerosi gli operatori che hanno riscoperto il valore dell’abbonamento mensile e trimestrale, così come dei singoli ingressi e dei pacchetti di entrate. E ci sono addirittura imprenditori navigati che ora, per soddisfare davvero tutti e non “bruciare” nessun potenziale cliente, propongono addirittura abbonamenti della durata di nove mesi che non “costringono” a pagare i tre mesi estivi nel corso dei quali è preferibile svolgere attività all’aria aperta. I club, oggi, possono addirittura proporre polizze assicurative – il cui costo è pari a circa il 10 per cento del costo dell’abbonamento sottoscritto – in virtù delle quali il socio che per vari motivi non può frequentare e di fatto fruire di un servizio che si è impegnato a pagare, viene rimborsato, in modo proporzionale, per ogni giorno di assenza. E non mancano nemmeno gli imprenditori che hanno allargato i propri orizzonti proponendo attività da svolgere all’esterno del club. Un modo intelligente per intercettare nuove fa-
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E non dimentichiamoci che le persone disposte a pagare di più per avere un servizio o un prodotto di valore ci sono. I club devono innanzitutto essere certi del valore del proprio servizio e di conseguenza aumentare i prezzi, riposizionarsi, elevare la propria immagine.
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E’ possibile risparmiare migliaia di euro tagliando ogni spreco, senza penalizzare la qualità del servizio e dimostrandosi sensibili verso il rispetto dell’ambiente
sce di utenza potenziale – si pensi, ad esempio, ai podisti e ai ciclisti – e al tempo stesso per proporre ai propri iscritti attività diverse per tenersi in forma e avvicinarsi allo sport. E la propria offerta diventa più motivante e divertente.
eliminare gli sprechi Oggi più che mai, alla luce di un’economia che arranca, l’attenzione al contenimento dei costi ha un’importanza fondamentale. In modo particolare in un settore come quello dei fitness/ wellness club, strutture complesse all’interno delle quali le voci di spesa sono molteplici e spesso ingenti. Tra i tanti compiti di chi gestisce un club c’è anche quello di individuare ed eliminare gli sprechi, e al tempo stesso sensibilizzare e formare lo staff per diffondere una vera e propria cultura del risparmio. Diversi case history virtuosi, italiani e non, dimostrano che un simile approccio consente di risparmiare ogni anno
addirittura parecchie migliaia di euro, senza penalizzare minimamente la qualità del servizio erogato e la soddisfazione della clientela. Non va inoltre dimenticato che il taglio dei costi va di pari passo con il rispetto ambientale, un tema la cui importanza e urgenza è di dominio pubblico. Il club potrebbe pertanto utilizzare la propria lotta agli sprechi anche come leva di marketing per dare smalto al proprio marchio e al settore nel suo complesso. E ridurre il più possibile gli sprechi, se non addirittura eliminarli, non significa tagliare il personale o eliminare risorse necessarie per metterlo nelle condizioni di lavorare al meglio ed erogare un servizio di qualità. Significa analizzare con puntigliosa attenzione i processi organizzativi e i consumi, sbarazzandosi del superfluo, che si tratti di energia, ore di lavoro improduttive o consumo di materiale di varia natura. Gli esempi di titolari e manager virtuosi, capaci di ridurre sensibilmente le spese di gestione, non mancano anche in questo caso, in Italia e in altri
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la soddisfazione di una clientela altamente fidelizzata. Qualche esempio di “manovra” taglia-costi? Abbassare di un grado la temperatura della piscina, affidare le pulizie e alcuni interventi di manutenzione ordinaria a personale interno, rinegoziare i prezzi con i fornitori di molti prodotti di consumo, sostituire tutte le fonti luminose con sorgenti a basso consumo energetico e ottimizzare la gestione degli orari di lavoro.
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raffinare la propria strategia
Per difendersi dalla concorrenza dei tanto temuti centri “low cost”, i club “high price” devono puntare sulla qualità del servizio e sulla targetizzazione
paesi, persino nel “dorato” mercato statunitense. Joe Cirulli, fondatore e proprietario dei Gainesville Health & Fitness Center – club ubicati in Florida e a detta degli esperti tra i più redditizi al mondo – e il Weymouth Club, nel Massachusetts, hanno letteralmente dichiarato guerra a ogni spesa inutile, tagliando tutto il tagliabile, senza però intaccare la qualità del servizio e
Gli istruttori possono giocare un ruolo chiave anche in ambito commerciale
Il settore dei club ha storicamente margini di profitto risicati e oggi le cose, in tal senso, non vanno di certo meglio. Per questa ragione, gli investimenti vanno ponderati con grande attenzione, con la consapevolezza che per incrementare il flusso di cassa e i margini di profitto può bastare mettere in pratica idee semplici, ma efficaci. Ad esempio introdurre nuove attività a basso costo, ovvero accattivanti attività di gruppo a corpo libero, gestite da un istruttore adeguatamente formato e motivato con una buona retribuzione. Non bisogna infatti dimenticarsi che le attività di gruppo, se gestite con l’attenzione e la professionalità che meritano, possono produrre risultati eccellenti. E ancora una volta gli esempi da emu-
lare non mancano. Ci sono club che riescono a riempire le proprie sale corsi con centinaia di persone che si allenano divertendosi, guidate da un bravo insegnante. E non dimentichiamoci che l’allenamento svolto con altre persone è altamente motivante, favorisce la socializzazione e ha un impatto positivo sulla fidelizzazione. Non a caso sono tante le persone che frequentano il proprio club esclusivamente per frequentare i corsi. Bisogna inoltre imparare da altri settori, non isolarsi, confrontarsi con altri imprenditori, prestare attenzione anche agli errori altrui. Così come è fondamentale pensare in modo strategico e lungimirante, evitando promozioni estemporanee, attuate per fare un po’ di cassa, ma estranee a qualsiasi linea strategica, incoerenti con il posizionamento del club sul mercato. Gli strumenti da utilizzare, e possibilmente “affilare”, restano sostanzialmente gli stessi: formazione (tecnica, commerciale, manageriale, singola e di team); marketing (chiedendosi innanzitutto perché un cliente dovrebbe scegliere il proprio club e non un altro); customer care (misurando costantemente la soddisfazione della propria clientela); collaborazione (con altri club, per confrontarsi, imparare tanto dai successi quanto dagli errori altrui).
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la fabbrica a misura d’uomo
L’ultimo sabato di settembre è stato un giorno memorabile per Technogym e per l’intero settore: è stata presentata la nuova straordinaria sede dell’azienda fondata quasi trent’anni fa da Nerio Alessandri. Di fronte al Presidente Napolitano, e altre autorità, è stato annunciato l’inizio di una nuova era
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a nuova era di Technogym è ufficialmente incominciata lo scorso 29 settembre, a Cesena, con l’inaugurazione del Technogym Village, la nuova sorprendente sede dell’azienda nata nel garage di Nerio e Pierluigi Alessandri quasi trent’anni fa. Un complesso fuori dall’ordinario – e dall’immaginabile se non lo si visita di persona e lo si vede con i propri occhi – che complessivamente occupa un’area di 150.000 metri quadrati, 60.000 dei quali coperti, ospitando il centro di ricerca e innovazione, gli stabilimenti produttivi e un
di Davide Venturi
grande centro wellness dedicato all’attività fisica, all’interior design e alla cultura del benessere. Tra gli ottocento ospiti – provenienti da oltre 60 paesi in rappresentanza delle istituzioni, del mondo scientifico, culturale e imprenditoriale, nonché dei più prestigiosi media a livello internazionale – c’eravamo anche noi de Il Nuovo Club e possiamo dire che è stata, sotto diversi punti di vista, una giornata memorabile la cui organizzazione impeccabile ha lasciato spazio a un clima spontaneo e conviviale, nonché a momenti emozionanti. Alla cerimonia d’inaugurazione, svoltasi nel corso della mattinata all’interno della zona produttiva definita T-Factory, erano presenti il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, il ministro della salute Renato Balduzzi, l’architetto Antonio Citterio – autore con il suo studio del progetto Technogym Village – e molte altre autorità e volti noti.
il wellness campus La nuova sede di Technogym intende essere il primo esempio di Wellness Campus a livello mondiale, una “fabbrica a misura d’uomo”. Progettato da Antonio Citterio Patricia Viel & Partners, studio d’architettura italiano fra i più riconosciuti a livello internazionale, il complesso è il primo esempio di Wellness Campus al mondo, un centro nel quale cultura, innova-
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la parola al presidente
Nerio Alessandri, al centro, con il Presidente della Repubblica Napolitano e il Ministro dello Sviluppo Economico e delle Infrastrutture e Trasporti Corrado Passera
zione e produzione si integrano in modo sinergico, consentendo a dipendenti, collaboratori, clienti, fornitori e ospiti (provenienti da tutto il mondo) di vivere un’esperienza ispirata al wellness. Gli stabilimenti produttivi convivono con gli uffici, il centro di ricerca e sviluppo e un magnifico centro wellness, ovviamente dotato di area fitness di ultima generazione, che funge anche da show room. Ma c’è anche spazio per un prestigioso centro convegni, una biblioteca e il ristorante che offre prodotti a chilometro zero e nessuno osa definire “mensa aziendale”. Il progetto, è bene ricordarlo, è completamente integrato nell’iniziativa RomagnaWellness Valley promossa da Nerio Alessandri per creare in Romagna il primo distretto del benessere d’Europa, ossia un “laboratorio di esperienze” in grado di migliorare realmente la qualità della vita delle persone e, al tempo stesso, fare del benessere un’opportunità di sviluppo economico per il territorio romagnolo. Lo stabilimento, frutto di un progetto coerente con i principi dell’eco-sostenibilità e della bioarchitettura, è orientato a nord per sfruttare il naturale scambio termico in modo da ottenere un ambiente più caldo d’inverno e più
fresco nei mesi estivi, riducendo le emissioni prodotte dal consumo di combustibile ed energia per gli impianti di riscaldamento e di condizionamento. Sono inoltre stati impiegati materiali costruttivi che assicurano un elevato grado di isolamento termico ed è stato realizzato un sistema di apertura delle grandi vetrate che sfrutta il ricircolo naturale dell’aria per rinfrescare la temperatura senza dover far ricorso a imponenti sistemi di climatizzazione.
ambiente di lavoro wellness Il concetto di wellness permea anche i luoghi di lavoro: gli esperti del Centro Ricerche Technogym mettono a disposizione di dipendenti e collaboratori un “programma benessere” personalizzato che comprende la possibilità di svolgere esercizio fisico – sia all’interno del centro wellness aziendale sia all’esterno – e un ambiente di lavoro studiato per massimizzare il benessere personale per quanto concerne postura, illuminazione ed educazione al movimento. Nerio e Pierluigi Alessandri, in occasione della cerimonia d’inaugurazione, hanno definito il Technogym Village una grande opera che costi-
Durante la cerimonia d’inaugurazione, gestita con disinvolta professionalità dalla giornalista di Al Jazeera English Barbara Serra – svoltasi nella tarda mattinata – Nerio Alessandri ha fatto gli onori di casa salendo sul palco per commentare un momento storico per la sua azienda. Lo ha fatto innanzitutto ricordando, davanti alla madre e alla sua famiglia seduta in prima fila a fianco di tante autorità, che tutto è incamiciato nel 1983 partendo da zero. Quella che ha il sapore di una favola è invece realtà, una realtà favolosa, costruita grazie a una straordinaria voglia di fare, una passione inesauribile e un talento fuori dall’ordinario. Alessandri ha inoltre ricordato che nel garage di casa sua, insieme al fratello Pierluigi, ha assistito alla nascita del concetto di wellness, inteso come stile di vita tutto italiano le cui radici affondano nell’antico adagio romano Mens sana in corpore sano. «Assieme ai nostri partner – ha detto il Patron della Wellness Company – abbiamo divulgato la filosofia del Wellness nel mondo. Oggi le malattie croniche, causate da cattivi stili di vita quali sedentarietà, alimentazione scorretta, alcool e tabagismo, rappresentano la prima causa di morte, provocando, ogni anno nel mondo, più di 35 milioni di decessi prematuri. Nel 2006, per la prima volta nella storia dell’umanità, il numero di persone in sovrappeso ha superato quello dei malnutriti. L’epidemia dell’obesità non colpisce più solo i cosiddetti “paesi avanzati”, ma anche quelli più poveri e la crisi economica sta peggiorando la situazione, aumentando il consumo di cibo spazza-
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tuirà un punto di riferimento per il settore fitness e wellness a livello mondiale, che ispirerà i clienti con soluzioni innovative. Antonio Citterio, progettista del Village insieme a Patricia Viel, lo ha definito una visione che è diventata realtà, la traduzione architettonica della filosofia del Wellness, un progetto originale e stimolante dal punto di vista della concezione, degli spazi e dei materiali.
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Uno scorcio del wellness center, riservato a dipendenti e ospiti, che funge anche da show room
tura, soprattutto fra i più giovani. Questi dati, uniti al costante invecchiamento della popolazione e alle crescenti difficoltà dei Governi nel finanziare la salute pubblica, indicano in maniera chiara che la via da seguire per combattere l’epidemia del ventunesimo secolo è l’educazione al movimento, grazie alla quale è possibile ridurre addirittura del 40 per cento i rischi di contrarre numerose patologie. Un’autorevole ricerca internazionale – ha precisato Alessandri – ha messo in evidenza che a una diminuzione del 10 per cento delle malattie cardiovascolari corrisponde un aumento del PIL pari a 1 punto percentuale». Sintetizzando, ha ribadito che star bene conviene a tutti, ovvero ai governi, alle imprese e ai cittadini. Ha inoltre ricordato che nel 2003 la Wellness Foundation ha annunciato la nascita, proprio in Romagna, della Wellness Valley, il primo distretto per competenze del benessere, laboratorio di un ecosistema che mette in rete imprese, operatori del fitness e della salute, pubbliche amministrazioni, turismo e mondo della scuola. «Da diversi anni – ha ricordato – siamo partner, a livello internazionale, del programma salute del World Economic Forum di Davos. Abbiamo contribuito a scrivere le linee guida su stili di vita, salute e prevenzione che l’ONU ha presentato nel corso della sua assemblea generale. Le recenti Olimpiadi di Londra 2012 – ha proseguito Alessandri – sono sta-
te definite le prime Olimpiadi del Wellness in quanto si sono poste il nuovo obiettivo di ispirare la popolazione a fare sport e a svolgere regolare esercizio fisico. Molti governi, in diversi paesi del mondo, sono sempre più attenti a politiche incentrate sull’educazione alla salute e non a caso i parametri di misurazione e i sistemi di rating si stanno spostando dalla semplice misura del PIL a indici che prendono in considerazione wellness e felicità. L’esercizio fisico rappresenta un potente farmaco, exercise is medicine. Il wellness, quell’idea avveniristica lanciata 20 anni fa da una piccola azienda nella provincia italiana, oggi rappresenta un grande trend internazionale. Questo è il nostro modo di dare un contributo: proporre, fare, non attendere!». Alessandri si è quindi rivolto a Napolitano, dicendo che il settore del wellness è un settore virtuoso, un settore utile alle nostre comunità, presentando alla massima autorità dello Stato quello che è già stato definito il Manifesto della Wellness Economy. «Oltre alla ricchezza che genera sviluppando e diffondendo tecnologia e servizi, il wellness produce una “ricchezza sociale” inestimabile. Una ricchezza che si può quantificare in termini di salute delle persone, di risparmio in costi di assistenza sanitaria, in maggiore produttività e infine in una prospettiva di vita migliore per le persone. Mi rivolgo dunque a Lei, Signor Presidente, ai Rappresentati del Governo e delle
Istituzioni Internazionali affinché questo settore virtuoso venga incoraggiato e sostenuto nell’interesse di tutti. Sostenuto varando progetti di ricerca sia pubblici sia privati. Sostenuto con politiche di educazione e promozione della salute, nelle scuole, nelle comunità e nei luoghi di lavoro. Sostenuto con opportune politiche fiscali: il wellness, infatti, è un investimento in salute da incentivare e non un lusso da tassare. Valorizzato con politiche sanitarie che spostino il focus dalla cura alla prevenzione. La salute è senza dubbio un diritto del cittadino, ma la prevenzione deve diventare un dovere, come responsabilità sociale dell’individuo. E infine, valorizzato in un’ottica di politiche per lo sviluppo economico con un duplice risultato: sul fronte interno salute e benessere significano maggiore produttività, mentre sul fronte esterno il “prodotto benessere” può trovare applicazioni vincenti in molti settori cruciali dell’economia. L’Italia ha tutte le caratteristiche per poter giocare un ruolo da protagonista nella nuova Wellness Economy e diventare il primo produttore di benessere al mondo, mettendo a sistema il vero Made in Italy, la qualità della vita italiana, il nostro DNA riconosciuto in tutto il mondo: design, alimentazione, patrimonio artistico e turismo. Istituzioni, operatori di settore, assicurazioni, aziende, mondo medico, cittadini uniamoci per costruire tutti insieme un sogno, la Wellness Economy, un mondo migliore che parte dalla salute delle persone. Let’s Move for a Better World!». La cerimonia d’inaugurazione si è conclusa all’ora di pranzo con l’intervento del Presidente della Repubblica, esortato a prendere la parola dall’ovazione delle maestranze dell’azienda romagnola. Napolitano ha definito la visita di questa straordinaria struttura una bellissima esperienza, aggiungendo ironicamente di aver capito che cosa dovrebbe fare se gli capitasse una seconda vita. Infine, citando il concetto tutto americano di self made man ha testualmente detto: «Non è vero che solo l’America è la patria dei “self made man”. Nerio Alessandri e suo fratello sono l’esempio italiano di chi si è fatto da solo».
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ricette di successo La rubrica de Il Nuovo Club che presenta le iniziative di successo attuate dai club, favorendo in questo modo la circolazione di idee, il confronto e la crescita del settore
Club: Responsabile: web:
SaluteInMovimento - Fitness & Nutrition Counseling di Genova Fabio Grossi (Direttore tecnico) www.saluteinmovimento.com
Tipologia di club:
fitness/wellness club centro sportivo-polisportivo studio personal training altro (specificare tipologia) Attività online - partnership Google/YouTube Numero iscritti:
fino a 500 da 501 a 1.000 da 1.001 a 2.000 oltre 2.000 Tipologia di “ricetta”: promozionale pubblicitaria commerciale fidelizzazione soci tecnico-organizzativa economica (incremento introiti/taglio costi/crescita margine profitto) altro (specificare tipologia) web marketing - utilizzo social network Obiettivo iniziativa: Trovare, a costi limitati, nuovi clienti interessati al servizio di personal training attraverso internet e incrementare gli introiti e il fatturato grazie alle partnership con Google e YouTube.
Risultati conseguiti: Liste d’attesa per il servizio di personal training presso il club nei periodi da aprile a luglio e da metà settembre a metà dicembre. Aumento del fatturato prodotto dai canali tematici su YouTube, con un incremento mensile costante del 10-15 per cento sugli introiti derivanti da Google. Più di 5 milioni totali di visualizzazioni sui contenuti video e circa 7.000 iscritti (spalmati sui 5 canali tematici).
Tempo di realizzazione: 1 anno
Per partecipare, compilare il modulo di adesione in ogni sua parte (vedi fac-simile) e la liberatoria, entrambi scaricabili nel sito Fitnesstrend.com. Inviare i due documenti (la liberatoria deve essere firmata) a ilnuovoclub@ilcampo.it, indicando nell’oggetto “ricette di successo”, oppure via fax al numero 051.25.53.60. Vi invitiamo, inoltre, a inviare immagini, filmati, eventuale materiale pubblicitario e informativo impiegato per attuare l’iniziativa in questione. Per ulteriori informazioni: Redazione Il Nuovo Club – ilnuovoclub@ilcampo.it – 051.25.55.44
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Descrizione iniziativa:
La nostra esperienza sul web è iniziata per caso, con la pubblicazione dei primi video sull’allenamento in gravidanza, approfittando della gestazione di Michela (titolare insieme al marito Fabio) che nel frattempo continuava a svolgere l’attività di trainer sul campo. Il successo in fatto di visualizzazioni, generato principalmente dalla ginnastica posturale, ha poi agevolato la partnership con Google e YouTube, dandoci la possibilità di guadagnare qualcosa percentualmente sui passaggi pubblicitari legati ai nostri video sul fitness. Naturalmente questa forte e costante crescita della visibilità ha favorito l’indicizzazione dei siti web che gestiamo e dai quali arrivano continue richieste di informazione sull’attività di trainer che svolgiamo sul campo. Un ulteriore incremento della visibilità è poi arrivato dal progetto multilingue, nato sempre su YouTube, con i canali in inglese, francese e spagnolo. Soprattutto il canale in spagnolo Fitymovimiento sta riscuotendo un crescente successo nei paesi dell’America Latina. Le iniziative su YouTube vengono agevolate dagli altri social network (Facebook, Twitter e LinkedIn) – dove vengono costantemente condivisi contenuti e playlist presenti su YouTube
– e dalla newsletter mensile attraverso la quale vengono raggiunte centinaia di contatti altamente fidelizzati. La percentuale di apertura della newsletter è costantemente compresa tra il 30 e il 40%; lo stesso dato vale per le “conversioni”, ovvero il numero di clic che ha portato alla visualizzazione di un video o di una playlist. Grazie a questi dati abbiamo ottenuto il riconoscimento All Star Award da Constant Contact per 3 anni consecutivi, dal 2009 al 2011. Il risultato per noi più importante riguarda però il gradimento dei contenuti su YouTube: il canale principale saluteinmovimento ad oggi ha ottenuto 4.748 “Mi piace” (92,3%) contro 369 “Non mi piace” (7,7%). Il canale tematico saluteingravidanza viaggia intorno al 93-94% di “Mi piace” mentre il canale spagnolo ha raggiunto una media del 95% in 8/9 mesi di attività sul web. Il principale ingrediente della nostra ricetta è sicuramente la costanza: grazie alla continuità nella pubblicazione di contenuti utili e – dati alla mano – di qualità, abbiamo raggiunto numeri impensabili, tenuto conto del fatto che la nostra è un’attività “a conduzione familiare” che svolgiamo in appena 50 metri quadrati di spazio.
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le novità del quinto
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Lo scorso 27 agosto è diventato operativo il decreto con cui il governo ha ridefinito il sistema di incentivi a favore della produzione di energia elettrica fotovoltaica. Eccone, in sintesi, le novità e i contenuti di particolare interesse anche per i gestori di un impianto natatorio
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a cura di Andrea Muzzarelli
l Decreto Ministeriale 5 luglio 2012, meglio noto come “Quinto Conto Energia”, ha nuovamente ridefinito il sistema di incentivi a favore della produzione di energia elettrica fotovoltaica. Le principali novità introdotte si rivelano particolarmente interessanti per un settore, come quello dei centri sportivi e fitness club con piscina, che, per sua stessa configurazione, utilizza enormi quantità di energia spesso generando ingenti sprechi che pesano non solo sull’ambiente, ma anche sul bilancio aziendale. In queste pagine, quindi, una presentazione dettagliata dell’ultimo conto energia: dalle tipologie d’im-
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pianto agevolato alla richiesta degli incentivi, dai premi agli incentivi super e agli oneri di gestione.
le principali novità: Le principali novità introdotte dal Quinto Conto Energia riguardano: • l’ampliamento del budget di spesa per un totale di 500 milioni di euro annui – pari a ulteriori 10 miliardi di euro di spesa su 20 anni – suddivisi tra fotovoltaico (200 mln.) e non-fotovoltaico (300 mln.); • la semplificazione delle procedure per l’iscrizione ai registri; • l’innalzamento delle soglie di accesso ai registri per tutte le categorie rilevanti; • un premio per gli impianti fotovoltaici realizzati in sostituzione delle coperture in amianto e per quelli caratterizzati da un impiego prevalente di componenti europei; • l’incremento degli incentivi per alcune specifiche tecnologie che presentano una forte ricaduta sulla filiera nazionale (come il geotermico innovativo, il fotovoltaico a concentrazione e l’innovativo); • la rimodulazione dei termini di pagamento dei certificati verdi. Per favorire un passaggio più graduale dal quarto sistema incentivante (DM 5 maggio 2011), il Quinto Conto Energia è stato applicato solo a partire dal 27 agosto scorso e si esaurirà, in ogni caso, decor-
impianti agevolati: le tipologie Gli interventi rispetto ai quali è possibile richiedere l’applicazione delle tariffe incentivanti sono quelli di nuova costruzione, rifacimento totale o potenziamento così come definiti dal Decreto. Gli incentivi possono comunque essere ottenuti solo se gli impianti fotovoltaici rispettano tutti i requisiti descritti negli articoli 7, 8 e 9 del DM 5 luglio 2012 e specificati nelle Regole Applicative per l’iscrizione al Registro e per il riconoscimento delle tariffe incentivanti. Il Decreto, in particolare, fa riferimento agli impianti suddivisi per tipologie installative (art. 7), agli impianti integrati con caratteristiche innovative (art. 8) e agli impianti a concentrazione (art. 9).
modalità di accesso agli incentivi Un’altra importante novità è rappresentata dall’accesso diretto alle tariffe incentivanti, che va ad affiancarsi a quella tramite registro. Accesso diretto - Gli impianti che possono accedere direttamen-
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si trenta giorni solari dalla data di raggiungimento di un costo indicativo cumulato di 6,7 miliardi di euro l’anno. La data sarà comunicata dall’Autorità per l’energia elettrica e il gas (AEEG) attraverso un’apposita delibera pubblicata sul sito (www.autorita.energia.it). Durante una prima fase transitoria, il Quarto Conto Energia continuerà ad applicarsi: • ai “piccoli impianti” fotovoltaici, agli impianti fotovoltaici integrati con caratteristiche innovative e agli impianti a concentrazione entrati in esercizio prima del 27 agosto 2012; • ai “grandi impianti”, iscritti in posizione utile nei Registri, che producono la certificazione di fine lavori entro 7 mesi (o 9 mesi per impianti di potenza superiore a 1 MW) dalla pubblicazione della relativa graduatoria; • agli impianti realizzati sugli edifici pubblici e su aree delle pubbliche amministrazioni che entrano in esercizio entro il 31 dicembre 2012.
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Le tariffe incentivanti possono essere richieste per interventi di nuova costruzione, rifacimento totale o potenziamento
te alle tariffe incentivanti inviando al Gestore dei Servizi Energetici (GSE) la relativa richiesta di ammissione sono i seguenti: • impianti di potenza fino a 50 kW realizzati su edifici con moduli installati in sostituzione di coperture su cui è operata la completa rimozione dell’eternit o dell’amianto; • impianti di potenza non superiore a 12 kW, inclusi gli impianti realizzati a seguito di rifacimento, nonché i potenziamenti che comportano un incremento della potenza dell’impianto non superiore a 12 kW; • impianti integrati con caratteristiche innovative (BIPV), fino al raggiungimento di un costo indicativo cumulato degli incentivi di 50 mln di euro; • impianti a concentrazione (CPV), fino al raggiungimento di un costo indicativo cumulato degli incentivi di 50 mln di euro; • impianti realizzati dalle pubbliche amministrazioni mediante lo svolgimento di procedure di pubblica evidenza, fino al raggiungimento di un costo indicativo cumulato degli incentivi di 50 mln di euro; • impianti di potenza superiore a 12 kW e non superiore a 20 kW (inclusi gli impianti realizzati
a seguito di rifacimento e i potenziamenti superiori ai 12 kW fino ai 20 kW compresi), che richiedono una tariffa ridotta del 20% rispetto a quella spettante ai pari impianti iscritti al Registro. Accesso tramite Registro - Tutti gli impianti che non sono ricompresi nelle categorie sopra indicate possono accedere agli incentivi iscrivendosi nei Registri informatici tenuti dal GSE in una posizione tale da rientrare nei seguenti limiti massimi di costo indicativo cumulato annuo degli incentivi: • 1° registro: 140 mln di euro; • 2° registro: 120 mln di euro; • registri successivi: 80 mln di euro a registro fino al raggiungimento del costo indicativo cumulato di 6,7 mld di euro l’anno.
come richiedere gli incentivi Le richieste per ottenere (in modo diretto o meno) la tariffa incentivante devono essere presentate esclusivamente per via telematica, utilizzando l’Area Clienti del portale informatico predisposto dal GSE (www.gse.it). Entro il termine di presentazione, stabilito in 15 giorni solari dalla data di entrata in esercizio dell’impianto, il richiedente
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è tenuto a presentare al GSE una dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà contenente le informazioni e la documentazione indicate nelle apposite Regole Applicative. Va ricordato che le tariffe incentivanti previste dal Quinto Conto Energia sono alternative rispetto ai meccanismi dello scambio sul posto, del ritiro dedicato e della cessione dell’energia al mercato (per i soli impianti di potenza fino a 1 MW). Chi ha attivato convenzioni di ritiro dedicato o di scambio sul posto per impianti ammessi in graduatoria in posizione utile nei Registri previsti dal DM 5 luglio 2012 è quindi tenuto a recedere nel momento stesso in cui fa richiesta delle tariffe incentivanti.
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Il “Quinto Conto Energia”, ha nuovamente ridefinito il sistema di incentivi a favore della produzione di energia elettrica
le tariffe omnicomprensive e a premio gli incentivi per gli impianti solari termodinamici Il Decreto Ministeriale 11 Aprile 2008 prevede apposite incentivazioni in Conto Energia anche per gli impianti solari termodinamici. Per accedere agli incentivi, gli impianti solari termodinamici di nuova costruzione entrati in esercizio dopo il 18 luglio 2008 (data di emanazione della delibera attuativa AEEG 95/08) devono rispettare i seguenti requisiti: devono essere dotati di un sistema con capacità nominale di accumulo termico non inferiore a 1,5 kWh termici per ogni metro quadrato di superficie captante; non devono utilizzare come fluido termovettore o come mezzo di accumulo sostanze e preparati classificati come molto tossici, tossici e nocivi ai sensi delle direttive 67/548/CEE e 1999/45/CE e loro successive modificazioni; la superficie captante dell’impianto solare termodinamico deve essere superiore a 2.500 m2. Gli impianti solari termodinamici, anche ibridi, devono essere collegati alla rete elettrica (o a piccole reti isolate) e ogni singolo impianto deve essere caratterizzato da un unico punto di connessione. Il limite massimo di potenza incentivabile è pari a 1.500.000 m2 di superficie captante. Nel caso di
impianti ibridi, gli incentivi sono applicati soltanto all’energia elettrica derivante da fonte solare. Le tariffe incentivanti sono riconosciute per un periodo di 25 anni dall’entrata in esercizio dell’impianto e sono erogate in acconto dal GSE, salvo conguaglio al termine di ciascun anno solare sulla base della frazione solare effettivamente conseguita nel medesimo anno. Gli incentivi sono applicabili alla produzione di energia degli impianti solari termodinamici per la cui realizzazione siano stati concessi incentivi pubblici di natura nazionale, regionale, locale o comunitaria in conto capitale non eccedenti il 10% del costo di investimento o in conto interessi con capitalizzazione anticipata non eccedenti il 25% del costo dell’investimento. Quando queste soglie vengono superate, gli incentivi sono ridotti applicando un apposito coefficiente moltiplicativo. Nel caso specifico di un impianto ibrido in cui la fonte di integrazione sia costituita da un’altra fonte rinnovabile, le tariffe incentivanti sono cumulabili con gli incentivi spettanti alla produzione di energia da fonte rinnovabile calcolate sulla quota parte relativa alla fonte di integrazione stessa.
A differenza dei precedenti programmi, il Quinto Conto Energia remunera con una tariffa omnicomprensiva la quota di energia netta immessa in rete dall’impianto, e con una tariffa premio la quota di energia netta consumata in sito. In sintesi: sulla quota di produzione netta immessa in rete il GSE eroga, per gli impianti di potenza nominale fino a 1 MW, una tariffa omnicomprensiva determinata sulla base della potenza e della tipologia dell’impianto (impianti fotovoltaici, impianti integrati con caratteristiche innovative e impianti fotovoltaici a concentrazione). Per gli impianti di potenza nominale superiore a 1 MW viene invece erogata la differenza, se positiva, fra la tariffa omnicomprensiva e il prezzo zonale orario. Nel caso specifico di un impianto con autoconsumo, pertanto, la tariffa complessivamente spettante sarà ottenuta sommando la tariffa omnicomprensiva sulla quota di produzione netta immessa in rete e la tariffa premio sulla quota di produzione netta consumata. Agli impianti fotovoltaici con potenza nominale non superiore a 20 kW, interamente adibiti all’alimentazione di utenze in corrente continua e collegati alla rete elettrica nella quale non viene però immessa energia, sarà invece riconosciuta
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le critiche al conto energia Il quinto Conto Energia ha raccolto in questi mesi numerose critiche. Sono infatti in molti a sostenere che il decreto penalizza il settore delle rinnovabili (e, in particolare, le piccole e medie imprese) non consentendo di portare avanti gli investimenti adeguati. Valerio Natalizia, presidente di GIFI-ANIE (Gruppo imprese fotovoltaiche italiane) ha ad esempio sottolineato che “con il V Conto Energia molte aziende che fino a oggi hanno seriamente investito capitali sono costrette a ridimensionare drasticamente il personale e ridurre gli investimenti a scapito non solo del Sistema Paese ma anche delle casse dello Stato. L’imposizione del registro, il contingentamento delle risorse disponibili e la non adeguata gestione dei tempi di emanazione del Decreto hanno come effetto quello di imbrigliare il mercato e renderlo accessibile a pochi, aumentando la burocrazia e l’incertezza nonché generando un effetto “boomerang” sui costi legati all’incentivazione”. Averaldo Farri, consigliere delegato di Power-One (azienda che opera a livello mondiale nel campo delle soluzioni per la conversione
e la gestione della potenza), ha dichiarato che “il V Conto Energia presenta elementi di estrema criticità e, nonostante le rassicurazioni che provengono dal Ministero per lo Sviluppo economico, causerà serie conseguenze per le industrie e per tutti gli operatori del settore fotovoltaico italiano”. Molto severi anche i giudizi espressi da ATER (Associazione Tecnici Energie Rinnovabili) e MSA (Movimento per lo Sviluppo delle energie Alternative), che in un comunicato stampa congiunto giudicano il Quinto Conto Energia come un “evidente fallimento”. ATER e MSA dichiarano che “il dato più sorprendente e allarmante è l’enorme contrazione del mercato delle istallazioni di taglia “piccola industria/ condominio” (quella tra i 400 kW e i 20-30 kW), spiegando anche che il settore fotovoltaico non è riuscito a superare i numerosi ostacoli e l’elevata incertezza determinati dalle regole di accesso. Il registro, infine, sarebbe stato aperto troppo presto, “senza dare al mercato il tempo di assorbire le nuove regole e programmare iniziative”.
solo una tariffa premio sull’energia netta consumata in sito. La tariffa spettante è quella vigente alla data di entrata in esercizio dell’impianto e, a partire da tale data, è riconosciuta per un periodo di 20 anni.
incentivi “super” Le tariffe possono essere maggiorate mediante appositi premi (tra loro cumulabili e quantificati in €/ MWh) in due casi specifici: • impianti con componenti principali realizzati unicamente all’interno di un paese membro dell’Unione Europea o dello Spazio Economico Europeo (Islanda, Liechtenstein e Norvegia): 20 €/MWh se entrano in esercizio entro il 31 dicembre 2013, 10 €/MWh se entrano in esercizio entro il 31 dicembre 2014, 5 €/MWh se entrano in esercizio dopo il 31 dicembre 2014;
• impianti realizzati su edifici con moduli installati in sostituzione di coperture su cui è operata la completa rimozione dell’eternit o dell’amianto: 30 €/MWh se la potenza è non superiore a 20 kW e 20 €/MWh se la potenza è superiore a 20 kW, qualora entrino in esercizio entro il 31 dicembre 2013; 20 €/MWh se la potenza è non superiore a 20 kW e 10 €/MWh se la potenza è superiore a 20 kW, qualora entrino in esercizio entro il 31 dicembre 2014; 10 €/MWh se la potenza è non superiore a 20 kW e 5 €/MWh se la potenza è superiore a 20 kW, qualora entrino in esercizio dopo il 31 dicembre 2014. In entrambi i casi, si fa esclusivo riferimento agli impianti fotovoltaici e a quelli integrati con caratteristiche innovative. Le modalità per la richiesta dei premi sono specificate nelle apposite Regole Applicative.
spese di istruttoria e oneri di gestione
Come previsto dall’art. 10 del DM 5 luglio 2012, chi richiede le tariffe incentivanti è tenuto a corrispondere al GSE un contributo per le spese di istruttoria pari a 3 euro per ogni kW di potenza nominale per impianti fino a 20 kW, e a 2 euro per ogni kW di potenza eccedente i 20 kW. L’esatto importo da versare, comprensivo di IVA, può essere visualizzato accedendo all’Area Clienti nella sezione “Costi di Istruttoria”. Sia nel caso di accesso diretto, sia in quello di accesso mediante Registro, il contributo deve essere versato nel momento in cui si presenta la richiesta: la copia digitale del documento che attesta l’avvenuto pagamento – con l’indicazione del codice identificativo GSE relativo all’impianto – dovrà essere trasmessa al GSE sempre attraverso il portale informatico. Per quanto riguarda invece gli oneri di gestione, dal 1° gennaio 2013 chi accede alle tariffe incentivanti previste dal DM 5 luglio 2012 sarà tenuto a corrispondere al GSE un contributo di 0,05 euro per ogni kWh di energia incentivata (sia produzione netta immessa in rete sia energia autoconsumata). www.gse.it www.conto-energia.it
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postural line, nata per il medical fitness
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egli ultimi anni il settore fitness si è evoluto, prestando una crescente attenzione alla salute nel suo complesso, con la consapevolezza che postura, percezione e controllo dei movimenti sono fattori imprescindibili per il raggiungimento di un reale benessere. E al tempo stesso si è evoluto il settore medicale,
scoprendo che numerose patologie, anche croniche, sono imputabili alla sedentarietà e all’esecuzione di movimenti scorretti. Questi due mondi, per tanti anni distanti tra loro, hanno scoperto di essere altamente complementari e sinergici e il medical fitness è il loro anello di congiunzione ideale. Tecnobody – azienda bergama-
sca specializzata nella progettazione, costruzione ed informatizzazione di strumentazioni riabilitative all’avanguardia – ha recentemente presentato la Postural Line, il sistema che consente di proporre anche nel club un corretto percorso di medical fitness con valenza sia valutativa sia allenante.
il ruolo centrale della postura Da un po’ di tempo a questa parte, in diversi ambiti medici – dalla fisiatria all’ortopedia, dall’odontoiatria all’angiologia, solo per citarne alcuni – si parla sempre di più di postura. Negli ultimi anni, grazie alle innovazioni tecnologiche, gli studi su questo importante aspetto della salute hanno compiuto significativi passi avanti, dimostrando che la posizione del corpo nello spazio, e la relativa relazione tra i suoi segmenti, può essere causa di numerosi disturbi muscoloscheletrici e organici. La postura, in quanto adattamento soggettivo di ogni individuo all’ambiente fisico, psichico ed emozionale, influenza notevolmente la qualità della nostra vita. La posturologia – che può dunque essere definita come la scienza multidisciplinare che abbraccia numerose branche della medicina e della tecnica – può e deve giocare un ruo-
l’anello di congiunzione
Per informazioni: Tecnobody di Dalmine (BG) tel. 035.59.43.63 www.tecnobody.it
Frutto di approfonditi studi, le quattro stazioni che compongono la Postural Line firmata Tecnobody rappresentano un sistema innovativo ed efficace per analizzare e rieducare gli squilibri posturali. In realtà si tratta di quattro sistemi che, integrandosi tra loro, consentono di rispettare il corretto iter valutativo dei disordini posturali, composto da statica, dinamica, controllo propriocettivo del tronco e catene muscolari. I professionisti dell’esercizio fisico, personal trainer in primis, ma non solo loro, prima di assegnare un programma d’allenamento a un cliente del club dovrebbero utilizzare strumenti di ultima generazione per effettuare
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un investimento lungimirante
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Il sistema Postural Line è proposto a 39.000 euro (+ IVA), pagabili con modalità agevolata: 10.000 euro in anticipo e 29.000 finanziati in 48 rate da 700 euro al mese. Si tratta di un investimento ammortizzabile in tempi brevi se si tiene in considerazione che può consentire a un personal trainer laureato in Scienze motorie di lavorare contemporaneamente con quattro clienti ai quali può tranquillamente consigliare un training posturale di durata non inferiore alle 4 settimane. Questo “pacchetto posturale” può essere proposto a un prezzo medio di 250 euro (2 sedute da 45 minuti alla settimana per un totale di 8 sedute). Un fisioterapista, o comunque un operatore laureato in possesso dei requisiti idonei, può invece impiegare la Postural Line in diversi ambiti rieducativi (si pensi, ad esempio, al trattamento per la distorsione della caviglia o alla rieducazione funzionale del ginocchio in seguito alla lesione dei legamenti crociati) proponendo ogni seduta a 30/40 euro. Ipotizzando una media di 20 clienti in ambito fisioterapico al giorno e 10 corsi (personal training in gruppi di 4 persone) al mese, si può facilmente calcolare la redditività, eccellente, di questo sistema che, oltre a costituire un centro di profitto aggiuntivo, migliora la qualità del servizio e dà smalto all’immagine del club. un’indispensabile e approfondita valutazione iniziale delle funzioni motorie e della postura. Il circuito Postural Line consente di farlo in modo facile ed efficace, fornendo le informazioni e gli strumenti indispensabili per prescrivere e far eseguire un lavoro propriocettivo e posturale, che si integra con i tradizionali allenamenti isotonici e cardiovascolari.
le quattro stazioni Il circuito Postural Line è composto da quattro stazioni. Sta-
bility-MF consente di effettuare una valutazione della postura statica e il suo impiego costituisce la prima fase del circuito. Il sistema di cui è dotata fornisce la presenza sul terreno del Centro di Pressione (C.O.P.) del soggetto, valutandone l’equilibrio e la simmetria ortostatica. Prokin-MF è invece impiegabile per valutare e allenare la capacità di controllo propriocettivo in modo sia monopodalico sia bipodalico, in considerazione del fatto che la postura non è solo statica, ma anche dinamica. Poiché il tronco rappresenta il punto di riferimento della postura e un corretto controllo propriocettivo la modifica in modo significativo, Balance TrunkMF stimola in modo selettivo l’area sia pelvica sia toracica. Postural Bench-MF, infine, serve a valutare e stimolare le tensioni e le simmetrie della catena posteriore in modo semplice e intuitivo. Le catene muscolari della parte posteriore del corpo sono l’impalcatura responsabile dell’equilibrio posturale e la loro rigidità o, ancor peggio, una loro evidente asimmetria, causa inevitabilmente una patologia.
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lo da protagonista anche nel settore del fitness innanzitutto perché ogni gesto compiuto con una certa forza (spinta, trazione, rotazione ecc.) agisce sulla “macchina uomo”, provocando come risposta uno specifico atteggiamento di compenso che coinvolge l’intero organismo. Compito della posturologia è quindi il ripristino dei corretti gesti motori, in statica e in dinamica, riprogrammando il sistema tonico posturale in un ambito fisiologico, tramite un intervento e un programma personalizzato multidisciplinare.
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igiene ed efficienza nello spogliatoio
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es Group, azienda veronese che da quindici anni realizza e commercializza arredi e complementi per spogliatoi per diverse realtà collettive tra le quali figurano centri sportivi, fitness club e impianti natatori, propone un’ampia gamma di prodotti e soluzioni in grado di soddisfare ogni esigenza, avvalendosi di una capillare rete commerciale che opera su tutto il territorio nazionale e in ambito internazionale. Effettua inoltre sopralluoghi e rilievi in loco, affian-
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cando in questo modo il cliente in tutte le operazioni necessarie alla realizzazione dell’ambiente spogliatoio desiderato, proponendo le migliori soluzioni disponibili e risolvendo eventuali problemi strutturali. Il vasto catalogo Ges Group offre diverse tipologie di top lavamani, realizzati con materiali e soluzioni estetiche diverse per risultare idonee a qualsiasi ambiente. Tra questi figura la versione realizzata in corian, materiale solido, non poroso, omogeneo, costituito da mine-
rali naturali e polimeri acrilici puri, testato per verificarne le caratteristiche meccaniche, termiche, elettriche e altre proprietà che ne decretano la qualità. Inoltre, questo materiale non consente la crescita di funghi e la proliferazione batterica, è inerte e atossico, ed esposto anche alle più elevate temperature naturali non rilascia gas. In virtù di queste caratteristiche risulta ideale per ambienti pubblici molto frequentati, quali aeroporti, ospedali, alberghi e, ovviamente, centri sportivi e fitness club. Inoltre, i colori e i motivi decorativi sono presenti in tutto lo spessore del materiale, non essendo così soggetti ad usura.
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tante novità pronte a scendere in acqua
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qquatix propone un’ampia gamma di novità per la stagione 2012-2013 che comprende la linea destinata al servizio low price, con la quale l’azienda padovana si rivolge di fatto anche a un target più giovane.
Due esempi su tutti: la nuova accattivante collezione di cuffie Art, che presto verrà affiancata dalla linea Smile, la gamma di occhialini, rinnovata all’80 per cento, con i modelli Over, Wink e Supreme, nonché la conferma di un cavallo di battaglia come il modello Swedish, ora disponibile nelle versioni colour e metal.
Fitness club, centri sportivi e piscine possono inoltre richiedere cuffie personalizzate, proposte a prezzi molto vantaggiosi. E tra le novità per la stagione in corso figura anche il Puzzle Step, progettato per essere molto di più di un semplice step acquatico in modo da risultare idoneo a numerosi impieghi.
ne basati su elettrolisi del sale, ovviamente rispettando le modalità di dosaggio riportate sulle confezioni. Per quanto concerne sistemi di disinfezione basati su elettrolisi del sale, la presenza di agenti stabilizzanti del cloro ne aumenta le potenzialità. Come tutti i prodotti Barchemicals, i Sali della Vita sono rigorosamente made in Italy, rispondono a severi criteri di qualità e vengono sviluppati attraverso un rigido percorso di ricerca e test di sicurezza.
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lino magnesiache. Soluzioni a concentrazioni di 30 cc/l di questi sali corrispondono alla soluzione di Delbet, nota per le sue proprietà eudermiche e rigeneranti dei tessuti. La speciale formulazione dei Sali della Vita – disponibili in forma sia liquida sia granulare – evita gli inconvenienti dovuti alla difficoltà di dissoluzione dei sali solidi facilitandone l’utilizzo, mentre la presenza di un fattore anti-depositante previene i problemi provocati dalla precipitazione dei sali, allunga la vita dei sistemi elettrolitici e protegge le superfici metalliche grazie all’effetto antiscale. E a tutto ciò va aggiunto che questa soluzione salina è idonea per spa e piscine dotate di sistemi tradizionali di disinfezione, sistemi di disinfezione no-chlor e sistemi di disinfezio-
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archemicals Group, azienda modenese che da quasi trent’anni opera nel settore trattamento acque e piscine, produce un’ampia gamma di prodotti chimici per il condizionamento e il trattamento di tutte le tipologie di acqua. Basandosi su una solida esperienza maturata sul campo, ha creato tre principali linee di prodotto: piscina, detergenza e linea RT (dedicata al settore acque di processo), riuscendo in questo modo a soddisfare ogni esigenza. Tra le ultime novità realizzate dai laboratori Barchemicals figurano i Sali della Vita, una miscela di sali di magnesio, potassio e iodio da addizionare alle acque di piscina e spa, dunque ideali anche per i fitness/wellness club che intendono offrire ai propri soci un benessere a tutto tondo. L’aggiunta di questi oligoelementi a elevata attività biologica consente infatti di riprodurre, con facilità, le qualità benefiche della maggior parte delle acque termali con proprietà alca-
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i sali della vita nel club del benessere
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costruire rispettando la natura
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la montagna fra sport e nuove tendenze
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ivolto a costruttori, architetti e tutti i professionisti del settore l’edizione 2012 di Restructura, il saloneevento dedicato all’architettura eco-sostenibile e all’edilizia, si terrà al Lingotto Fiere di Torino dal 29 novembre al 2 dicembre. Giunto alla venticinquesima edizione, l’evento propone un’ampia varietà di soluzioni eco-sostenibili, ossia le ultime innovazioni tecnologiche per quanto concerne l’efficienza energetica, la riduzione dei consumi e le energie rinnovabili, nonché le novità riguardanti materiali, attrezzature e tecniche costruttive. La kermesse torinese è rivolta anche al pubblico finale per diffondere la cultura
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iunto alla diciannovesima edizione, Skipass, il Salone del Turismo e degli Sport invernali, si terrà a Modena dal 1 al 4 novembre, confermandosi evento di riferimento non solo per gli operatori del turismo bianco, ma anche per tutti appassionati di sport invernali. Dopo un anno difficile per la montagna a causa della crisi e delle scarse precipitazioni nevose, il settore cerca di recuperare presenze e introiti presentando le nuove tendenze in ambito di articoli sportivi, abbigliamento e accessori realizzati con tecnologie ecosostenibili. Oltre a essere una vetrina per gli espositori, Skipass sarà ancora una volta un evento per gli appassionati che offrirà gare e spettacoli, nonché convegni e conferenze stampa, prima fra tutti quella del presidente della Federazione Italiana Sport Invernali, da anni partner della manifestazione. Tutto ciò avrà luogo all’interno di una cornice
del “costruire sostenibile” e presenta soluzioni e strategie per edificare e abitare in modo consapevole. Oltre ai convegni e ai seminari che consentiranno di aggiornarsi e informarsi, verranno riproposti gli “appun-
tamenti con gli architetti” e i RestrucTour, visite guidate in cantieri all’avanguardia che hanno reso Restructura un appuntamento imperdibile per chi vuole conoscere l’architettura e l’edilizia a tutto tondo.
che simula l’ambiente montano per consentire ai visitatori di provare gratuitamente sci e
snowboard, così come di arrampicarsi e cimentarsi in altri sport invernali.
appuntamento per i professionisti
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professionisti del settore sport e fitness dal 28 novembre al 1 dicembre si incontreranno a New Orleans in occasione della trentunesima Athletic Business Conference & Expo. L’evento, rivolto agli operatori del settore, prevede sia momenti formativi sia una rassegna espositiva in una cornice che cambia ogni anno. L’obiettivo è fornire ai partecipanti strumenti e indicazioni per rendere la propria attività maggiormente competitiva, a prescindere dal fatto che sia nuova o consolidata. Ma non è tutto: grande attenzione verrà prestata anche alla formazione tramite seminari tenuti da esperti del settore, tra i quali figura il co-proprietario dei Los Angeles Dodgers Peter Guber. Saranno inoltre presenti più di 300 espositori che proporranno attrezzature e servizi di ultima generazione.
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le notizie
italiani troppo pigri
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econdo una ricerca recentemente pubblicata su Lancet, autorevole rivista scientifica britannica, e realizzata da un team di studiosi dell’Università di Pelotas, in Brasile, guidati da Pedro C. Hallal, gli italiani sono fra i più pigri al mondo. I ricercatori hanno confrontato le abitudini motorie della popolazione adulta di 122 paesi per individuare una
sorta di indice di sedentarietà e determinare così quali sono le nazioni più pigre al mondo. Malta è in testa a questa poco prestigiosa classifica, mentre l’Italia occupa la diciassettesima posizione, con un indice del 54,7 per cento, molto distante dalla media mondiale pari al 31,1 per cento. I dati Istat relativi al 2011 confermano quanto rilevato dallo
studio brasiliano: quasi il 40 per cento della popolazione italiana è sedentaria. Gabriele Rosa, cardiologo e medico sportivo, direttore del Marathon Sport Center di Brescia, punta il dito principalmente contro la grave carenza di un’adeguata educazione allo sport, trascurata nelle scuole primarie e quasi ignorata in quelle superiori e assolutamente assente in ambito universitario. Il problema potrebbe essere parzialmente risolto riconoscendo sostegni alle scuole per promuovere l’attività fisica, facendone una materia che influisce sulla media dei voti. Un dato sorprendente e allarmante riguarda infatti l’età dei più pigri che non supera i 30 anni. L’allarme è lanciato anche dal Rapporto Osservasalute che denuncia in particolar modo la sedentarietà di bambini e giovanissimi: solo 1 bambino su 10 fa attività fisica in modo adeguato alla sua età, mentre un bambino su 2 trascorre più di tre ore al giorno davanti alla televisione o al computer. I ricercatori brasiliani dell’Università di Pelotas ritengono che sarebbe sufficiente svolgere una qualche forma di esercizio fisico leggero cinque volte alla settimana, oppure intenso tre volte alla settimana, possibilmente assecondando le proprie inclinazioni.
spese veterinarie. Gli indicatori saranno suddivisi in sette macrocategorie che disegnano la capacità di spesa del contribuente, e quindi stimano il suo reddito presunto. Se quest’ultimo dovesse risultare eccessivamente al di sotto di quello dichiarato, il Fisco potrà far scattare i controlli. «Le attività di monitoraggio del redditometro – ha spiegato il direttore dell’Agenzia delle Entrate Attilio Befero – utiliz-
zerà due metodi: una selezione preventiva e operazioni di controllo. Inoltre, il calcolo sarà condizionato da due coefficienti: quello geografico e quello legato al nucleo familiare. Nel primo caso – ha precisato Befero – un acquisto ingente effettuato in una regione a reddito medio-basso verrà valutato diversamente da quello effettuato in una regione più ricca. Nel secondo caso, sarà determinante il numero dei membri che costituiscono il nucleo familiare». Il varo del nuovo redditometro, inizialmente previsto per lo scorso giugno, è stato rinviato per alcuni problemi tecnici. L’Agenzia delle Entrate ha già pensato a un simulatore del redditometro grazie al quale chiunque desideri scoprire se rientra o meno nei parametri fissati dal Fisco non deve fare altro che inserire le proprie spese e il proprio reddito.
le delle aziende presenti sul territorio. E le palestre hanno riscosso più consensi delle discoteche. Un dato sicuramen-
te incoraggiante per gli operatori meneghini che potrebbe essere un indicatore positivo a livello nazionale.
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milano: crescono i centri fitness
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onostante la crisi, i milanesi non rinunciano al piacere di dedicare tempo a se stessi. Secondo i dati emersi da un recente rilevamento effettuato dalla Camera di Commercio di Milano su dati del registro imprese, tra il primo trimestre del 2011 e il primo trimestre del 2012 sono cresciute dell’1,7% le imprese che offrono servizi alla persona. Nell’ultimo anno sono in particolar modo fiorite le attività alberghiere legate ai soggiorni brevi (+4%) nonché il settore del catering (+5,2%) e dalla ristorazione (+4,2%). Crescono anche le attività legate alla produzione musicale (+7,2%), i bar (+4%) e i centri fitness (+3,4%). Nella provincia di Milano le imprese attive nel settore dei servizi sono complessivamente aumentate costituendo ora quasi il 13 per cento del tota-
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a lotta all’evasione fiscale si intensifica: il nuovo redditometro farà di tutto per scovare gli evasori, confrontando il reddito dichiarato con le spese sostenute dal contribuente. Le voci “spia” prese in esame saranno circa un centinaio e vanno dai beni di lusso al compenso della colf, dall’abbonamento a un centro fitness – voce a dir poco discutibile – alla retta dell’asilo o dell’università dei figli alle
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la palestra nel nuovo redditometro
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medical fitness nel regno unito
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avid Stalker, amministratore delegato della Fitness Industry Associaition (FIA), l’associazione che rappresenta gli operatori del fitness nel Regno Unito, è convinto che il settore debba addurre motivazioni persuasive per convincere il sistema sanitario britannico circa il
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valore dei suoi servizi. Fino ad oggi, la cooperazione tra professionisti del comparto medico e operatori del fitness è stata molto limitata e proprio a causa di questo scollamento tra i due mondi l’esercizio fisico non è ancora riconosciuto dal sistema sanitario nazionale come requisito fondamentale
della salute. Per contribuire a risolvere questo problema, nell’ultimo quinquennio la FIA ha sostenuto diverse iniziative per favorire il dialogo tra queste due realtà che hanno le carte in regola per diventare altamente sinergiche, favorendo al tempo stesso la produzione di prove scientifiche circa i molteplici benefici dell’attività fisica. Coerentemente con questa convinzione, più che condivisibile, ha realizzato il suo Istituto di Ricerca presso l’Università di Greenwich, a Londra, che ha già condotto il suo primo studio pilota, in collaborazione con la catena di club Impulse Leisure. La versione integrale della notizia è online nel sito www. fitnesstrend.com, nella sezione “notizie in breve”.
crank up, il social network degli sportivi
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are esercizio fisico da soli è più difficile e non sempre divertente. Perché, allora, non cercare su Internet compagni d’allenamento? È l’idea venuta circa un anno fa a Francesco Pasotti, ventisettenne bolognese appassionato di sport e laureato in Economia. Crank up – online dallo scorso dicembre – nasce così, come luogo virtuale dove gli sportivi possono incontrarsi, scambiarsi idee e darsi appuntamento per allenarsi in compagnia. L’idea – nata dalla passione di Pasotti per lo sport e dal suo desiderio di condividere l’allenamento con altre persone ovunque si trovasse per motivi di lavoro – ha già conquistato numerosi sportivi che viaggiano spesso, studenti fuori sede e persone che vogliono semplicemente allargare la propria cerchia di amicizie. Per accedere a Crank up è necessario registrarsi e creare il proprio profilo sportivo, ovvero
indicare le discipline praticate, la frequenza dei propri allenamenti, il proprio livello di preparazione, così come, ovviamente, la città in cui ci si trova, il luogo e l’ora dell’incontro per poter essere contattati da chi è interessato.
La versione integrale della notizia è online nel sito www. fitnesstrend.com, nella sezione “notizie in breve”. www.crank-up.it
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matrix: la felicità come valore aziendale
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eter Lo, fondatore di Johnson Health Tech, sottolinea l’importanza di un valore che molte aziende non prendono nemmeno in considerazione: la felicità. «Essere i più felici nel settore – ha detto Lo – è uno dei nostri obiettivi principali». Tutto lo staff Matrix si prefigge questo obiettivo ogni giorno, senza prosopopea, mettendo divertimento in ciò che fa, con la consapevolezza che il desiderio di essere felici consente di perseguire, con serenità, l’innovazione, prendendo spunto da altri settori più innovativi di quello del fitness. Il centro di ricerca e sviluppo statunitense dell’azienda taiwanese applica proprio questa filosofica per individuare nuovi materiali, essere creativi e sviluppare soluzioni “non convenzionali”, ispirandosi, ad esempio, ai settori automobilistico, motociclistico e del largo consumo.
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green gym, in forma con il giardinaggio
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rriva dal Regno Unito una nuova attività fitness che potrebbe fare tendenza: la Green gym, che consente di mantenersi in forma facendo giardinaggio, ovvero zappando, seminando e più in generale coltivando. Questa disciplina è nata una quindicina di anni fa per merito del medico britannico William Bird che, anche grazie ai suoi oltre seimila seguaci, è stato
Il management Jonnson Helath Tech – sia degli head quarter di Taichung (Tailandia) e Madison (Stati Uniti) sia delle filiali (19 nel mondo) – crede fortemente in questo modo di essere e, soprattutto, ha fiducia in un mercato che conosce. I vari responsabili e decision maker sono cresciuti nel settore del fitness, non sono “colletti bianchi” da multinazionale globale, bensì esperti e appassionati di attrezzi e sistemi d’allenamento per fitness club. Anche in virtù di questo approccio, il gruppo ha registrato una crescita notevole, registrando quest’anno un fatturato globale stimato intorno ai 564 milioni di dollari, con una crescita del 26 per cento rispetto al 2011. E l’obiettivo è diventare il primo gruppo al mondo nel settore fitness entro il 2015. Lo scorso luglio, Johnson Health Tech ha acquisito Magnum Fitness, azienda statunitense che da trent’anni opera nel mercato del fitness professionale e dello sport ad alto livello, con specifiche linee di prodotto per l’allenamento. Affiancherà Matrix nello sviluppo e nella realizzazione di nuove linee, potenziando le linee produttive Made in USA. Il gruppo Johnson sta inoltre crescendo in modo significativo anche in Italia, in controtendenza rispetto all’attuale recessione. Lo scorso 29 giugno è stato aumentato il capitale sociale della filiale italiana, portandolo a
6 milioni di euro, e nello stesso periodo è stata varata la nuova divisione e-commerce per tutti i marchi relativi ai prodotti homefitness, con l’apertura del primo pro-shop. Ma è nel mercato professionale che il marchio Matrix sta compiendo passi da gigante, divenendo in meno di 11 anni di attività uno dei riferimenti sia per le grandi catene sia per i club indipendenti. «Johnson – ha detto Pino Di Eugenio, amministratore delegato JHT Italia S.p.A. – con il marchio Matrix sta crescendo notevolmente nel mercato professionale, acquisendo quote di mercato e, soprattutto, clienti sempre più convinti che l’acquisto dei nostri prodotti possa differenziare il club, premiando il titolare, il trainer e l’utente finale. Il nostro centro di ricerca e sviluppo di Madison, negli Stati Uniti, progetta nuovi attrezzi tenendo in considerazione i pareri, fondamentali, di quattro attori che hanno pari importanza: i titolari o manager di club, i trainer o personal trainer, gli utenti finali e i tecnici che si occupano dell’assistenza». A tutto ciò va aggiunto che le linee di produzione Johnson/ Matrix consentono di diminuire significativamente la dispersione dovuta alla filiera lunga: tutti i componenti determinanti vengono prodotti internamente, con un meticoloso controllo della qualità. Qualità che viene riservata anche alla vita dei dipendenti.
insignito del titolo di Membro dell’ordine dell’Impero britannico dalla Regina Elisabetta II. In virtù della sua semplicità e del fatto che viene svolta all’aria aperta a diretto contatto con la natura, la Green gym non ha faticato a conquistare numerosi cittadini del Regno Unito e si sta diffondendo anche oltre i confini nazionali. Una recente ricerca condotta dalla Oxford Brookes Uni-
versity ha fatto luce sui benefici di questa “nuova” forma di attività fisica che a quanto pare gioverebbe alla capacità respiratoria, al sistema cardiocircolatorio e muscolare e, dulcis in fundo, all’umore. La versione integrale della notizia è online nel sito www. fitnesstrend.com che vi invitiamo a consultare regolarmente.
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il training per chi non ha tempo
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egli Stati Uniti e in Gran Bretagna si sta affermando un nuovo tipo di allenamento: l’high intensity training, pensato per le tante persone con poco tempo a disposizione, che non riescono
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a conciliare lavoro e impegni familiari con l’attività fisica. La classica ora di piscina, palestra, jogging o bicicletta, necessaria per mantenersi in forma e in salute, viene sostituita da un allenamento ad alta
intensità della durata di appena quindici minuti, nel corso del quale si aumenta progressivamente il ritmo e il carico di lavoro. L’high intensity training avrebbe conquistato diversi personaggi noti tra i quali, secondo le indiscrezioni, figurerebbero il premier britannico Cameron che, per tenersi in forma, corre per diciotto minuti tre mattine alla settimana insieme al suo personal trainer. Anche Hank Greenberg, ex amministratore delegato delle assicurazioni Aig, segue questo metodo: quindici minuti di body building tre volte a settimana. La versione integrale della notizia è online nel sito www. fitnesstrend.com, nella sezione “notizie in breve”.
allenarsi in palestra è fondamentale, ma non basta
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na ricerca recentemente condotta in Finlandia ha dimostrato che ci si può considerare “sedentari” anche se si svolge regolarmente esercizio fisico frequentando un fitness club o un centro sportivo. Lo studio ha osservato alcuni volontari impegnati in diverse forme di attività fisica che, per alcuni giorni, hanno indossato degli speciali calzoncini, dotati di sensori in grado di monitorare l’attività svolta dalle gambe. Al termine della sperimentazione, è emerso che il campione osservato, nei giorni in cui non svolgeva alcun allenamento, rimaneva seduto per circa il 72 per cento del proprio tempo e che tale percentuale scendeva solo al 68 per cento nelle giornate in cui svolgeva esercizio fisico, con un incremento del dispendio energetico totale pari ad appena il 13 per cento. In sintesi, dunque, un paio d’ore di esercizio tre volte alla settimana non modificano in modo sostanziale il proprio stile di vita che resta eccessivamente
sedentario. Per massimizzare i benefici del lavoro svolto in palestra o praticando una disciplina sportiva, è quindi necessario cogliere ogni occasione per muoversi nel corso della giornata. Basta adottare alcuni semplici accorgimenti quali, ad esempio, muoversi in bicicletta anziché in macchina, utilizzare
le scale al posto dell’ascensore, scendere dall’autobus o dalla metropolitana qualche fermata prima del previsto e così via. La versione integrale della notizia è online nel sito www. fitnesstrend.com, nella sezione “wellness report”.
pari al 5,7 per cento.
tor Convention, svoltasi a Orlando, in Florida, registrando la partecipazione di più di 8.000 istruttori, tutti vestiti con abiti pink Zumba Wear. L’evento ha ottenuto anche l’adesione della cantante Paulina Rubio che ha creato la colona sonora ufficiale della campagna intitolata All Around the World, già disponibile su iTunes. Questa importante iniziativa si è conclusa con la tappa di Milano dello scorso 12 ottobre, dando vita al più grande Zumbathon Fitness Party italiano, con la partecipazione di Beto Perez, Gina Grant e Vicky Zagarra. Il 75 per cento degli introiti prodotti dalla vendita di biglietti per partecipare alle lezioni e il 30 per cento del ricavato dalle vendite dei capi
d’abbigliamento e degli accessori realizzati nell’edizione limitata Party in Pink Zumba sono stati destinati all’associazione Susan G. Komen Italia per promuovere la prevenzione e diffondere i benefici derivanti da una corretta alimentazione e dall’esercizio fisico per la lotta ai tumori del seno. Organizzando più di 1.300 eventi di beneficenza Zumbathon in tutto il mondo e vendendo abbigliamento appositamente realizzato per questa nobile attività, nel biennio 2010-2011 sono stati raccolti 1,7 milioni di dollari a favore dell’associazione no-profit Susan G. Komen e dei suoi partner globali. La campagna 2012 ha raccolto altri 1,5 milioni di dollari.
Dal sondaggio si evince inoltre che il numero di club continua a crescere e che le principali tendenze in atto in ambito internazionale stanno prendendo piede anche nel subcontinente americano. Uno scenario inimmaginabile fino a pochi anni fa.
Lo studio – definito dal presidente e amministratore delegato dell’IHRSA, Joe Moore, la più accurata raccolta di dati e informazioni riguardante il mercato sudamericano – rivela che il settore, in Sud America, gode di ottima salute. Sono circa 15 milioni i latinoamericani iscritti a un club e i quindici mercati presi
la festa zumba fitness è rosa e benefica
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a campagna Party in Pink 2012, promossa da Zumba Fitness per dare il proprio contributo al movimento globale per la raccolta di fondi a favore della ricerca sul tumore al seno, è stata lanciata lo scorso 9 agosto in occasione della Zumba Instruc-
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in considerazione contano più di 46.000 club che generano ricavi pari a 5,6 miliardi di dollari. Il solo Brasile conta più della metà dei club presenti in America Latina, mentre l’Argentina vanta il tasso di penetrazione (percentuale di popolazione iscritta a un club) più elevato in assoluto,
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IHRSA (International Health, Racquet & Sportsclub Association) ha recentemente diffuso l’edizione 2012 del rapporto che fotografa il mercato latinoamericano dei centri fitness e benessere, redatto in collaborazione con Mercado Fitness in Argentina e con il sostegno di Fitness Brasil.
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il mercato del fitness latino-americano
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i benefici dello yoga
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a un recente studio, condotto in Australia, emergono le prime prove di una ricerca più ampia il cui fine è dimostrare i numerosi benefici per la salute prodotti dallo yoga. Stephen Penman e Marc Cohen della School of Health Sciences, presso la RMIT University di Melbourne, in collaborazione con Philip Stevens, dello Swan Research Institute, e Sue Jackson, della School of Human Movement Studies dell’Università del Queensland, hanno sondato un campione composto da 3.892 cittadini australiani che praticano yoga. L’85 per cento di tale campione era composto da donne, con un’età media pari a 41 anni, un diploma di scuola superiore, occupate e consapevoli del valore della salute. È emerso che la pratica di questa disciplina può contribuire ad arginare gli effetti di alcune patologie, favorendo al tempo stesso l’assunzione di comportamenti salutari quali una dieta più equilibrata, l’astensione dal
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l’attività fisica previene la psoriasi nelle donne
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ra i tanti buoni motivi per allenarsi con impegno e costanza c’è anche, per le donne, la riduzione del 25-30 per cento del rischio di soffrire di psoriasi. È quanto è emerso da un recente studio pubblicato online da Archives of Dermatology e condotto presso l’Harvard Medical Scho-
fumo, il consumo moderato di alcolici, una maggiore propensione a svolgere attività fisica e la capacità di controllare lo stress. La maggior parte delle persone che hanno compilato il questionario ha fatto sapere di aver incominciato a svolgere yoga per migliorare la propria salute e raggiungere un migliore stato di forma, continuando poi a praticare questa disciplina soprattutto per gestire lo stress. Il 20 per cento del cam-
pione ha dichiarato di fare yoga per contrastare una specifica patologia, ottenendo significative attenuazioni dei sintomi. La maggioranza ha invece indicato la gestione dell’ansia e dello stress, e il migliorare generale dello stato di salute, come le motivazioni principali che spingono a fare yoga, mettendo in secondo piano l’attenuazione dei sintomi del mal di schiena, della cervicale e dei problemi alle spalle.
ol e il Brigham and Women’s Hospital. L’équipe di ricercatori statunitensi ha utilizzato i dati emersi dallo studio a lungo termine intitolato Nurses’Health Study II che ha osservato un campione composto da più di 86mila donne che nel 1991 – anno di inizio della sperimentazione – avevano un’età compresa tra 27 e 44 anni. Tale campione è quindi stato suddiviso in cinque gruppi in base al livello di attività fisica praticata. Tenendo in considerazione diversi fattori, è stata riscontrata una significativa diminuzione del rischio di psoriasi solo nel gruppo più attivo. I ricercatori hanno inoltre individuato una soglia al di sotto della quale i benefici dell’attività fisica non si palesano, scoprendo ad esempio che
camminare regolarmente non sortisce alcun effetto. Per ottenere risultati tangibili è indispensabile svolgere una certa quantità di esercizio sufficientemente intenso, equivalente, solo per fare alcuni esempi, a 105 minuti di corsa o a 180 minuti di nuoto o di tennis svolti nell’arco temporale di una settimana. I risultati di questo importante studio sono coerenti con altre ricerche che hanno dimostrato gli effetti positivi dell’attività fisica sulle malattie caratterizzate da infiammazioni sistemiche come il diabete di tipo 2, il cancro al colon, la coronaropatia e il cancro al seno. La versione integrale della notizia è online nel sito www. fitnesstrend.com, nella sezione Wellness Report.
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CLUB i primi quarant’anni del lanciani
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Per informazioni: www.clublanciani.eu
ondato da Mario Desidera nel 1972, il Lanciani è oggi un urban city club, un club cittadino – o se preferite metropolitano – a dimensione d’uomo. Trentatremila metri quadrati nel cuore della capitale in cui praticare numerose discipline sportive – dal tennis al nuoto, dall’arrampicata allo yoga, dallo spinning al pilates – pensate per tutte le età soddisfacendo, in questo modo, le esigenze di un ampio e variegato bacino di utenza. Il Lanciani è inoltre un vero e proprio country club che offre numerosi servizi collaterali – ad esempio ludoteca, boutique, bar/ristorante – pensati per ampliare le possibilità di fruizione del centro e migliorare il rapporto qualità-tempo del socio. Con l’obiettivo di proseguire nel costante processo di
rinnovamento, recentemente sono state introdotte nuove discipline sportive quali, ad esempio, il soft tennis e l’hockey su prato. Abbiamo incontrato il titolare Angelo Desidera (nella foto) per chiedergli di raccontarci, a sommi capi, la storia di questa prestigiosa realtà, i cambiamenti avvenuti in quarant’anni, i punti di forza del club e i progetti per il futuro. Quali sono le tappe evolutive fondamentali nella storia quarantennale del Lanciani? Mio padre ha fondato il club Lanciani nel 1972 con l’obiettivo di offrire a giovani e meno giovani la possibilità di praticare il tennis e il nuoto. Se all’origine il centro offriva nove campi da tennis e una piscina, già nel 1989 poteva contare ventuno campi da tennis e uno dei primi campi da calcetto in terra battuta presenti a Roma, mentre la piscina, grazie alla sua particolare miscela di cemento e alla consistenza dell’acqua, in breve tempo, e per più di dieci anni, ha contribuito a registrare i record nazionali di nuoto. Nel 1981, di ritorno da una vacanza-studio a New York, ho convinto mio padre a realizzare il primo impianto di squash della capitale, il quarto in Italia, e nel 1990, con l’aiuto dell’architetto Volpato, ho ridisegnato il nuovo Lanciani: sacrificando alcuni campi da
tennis, abbiamo introdotto la palestra, il ristorante e i parcheggi. Ci tengo inoltre a ricordare che nel 1989 il Lanciani è stato il primo club italiano a essere iscritto all’IHRSA e questa finestra internazionale ci ha permesso di intercettare le nascenti tendenze del mercato. Nel 1995, tenni a battesimo a Roma i primi corsi italiani di Spinning, nel 1997 “importai” il group rowing, nel 1999 fu la volta del Pilates e, in quegli anni, diedi vita anche al più importante evento romano dedicato al mondo del fitness: Mondofitness. Ma il primo amore non si scorda mai, e dal 1972 al 1998, pur portando avanti gli importanti progetti di cui sopra, il Lanciani vinse anche più di 25 titoli regionali e nazionali di tennis a squadre. In che modo il Lanciani è rimasto fedele alla sua identità, alle sue radici? In che modo? Basti dire che nel 2012, abbiamo (ri)costruito il diciassettesimo campo da tennis e che, da trentacinque anni, gli abbonamenti al circolo tennis seguono un trend in constante crescita. Quali sono i maggiori punti di forza del Lanciani di oggi? Sono principalmente due: il continuo e deciso investimento sui nostri istruttori con la consapevolezza che la loro formazione ha un grande valore per noi; la varietà delle
level fitness club nel cuore di parma
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evel Fitness Club è stato inaugurato lo scorso15 settembre in pieno centro a Parma, all’interno del complesso commerciale Barilla Center. La neonata struttura, sviluppata su due piani all’interno di un edificio di pregio architettonico, ricopre una superficie complessiva di 1.700 metri quadrati. Oltre alla tradizionale sala cardioisotonica, è dotata di sala corsi per lo svolgimento dell’allenamento a circuito Easy
Line, una sala esclusivamente utilizzata per i corsi LesMills, uno spazio per l’allenamento funzionale, piscina riscaldata, vasca destinata all’acquafitness, vasca idromassaggio, cromoterapia e thepidarium. Filippo Iemmi, gestore del club, ha detto che «nonostante il mercato dei fitness/ wellness club italiano sia altamente concorrenziale, ha potenzialità straordinarie che il manager competente deve essere in grado di cogliere, soprattutto attraverso la diffusione della cultura della salute e del benessere fisico, specializzandosi nei servizi offerti e puntando su clienti e collaboratori di qualità». Iemmi ha inoltre fatto sapere che Level Fitness Club punterà
su uno staff tecnico adeguatamente formato e motivato, con l’obiettivo di soddisfare in pieno la clientela, motivandola e fidelizzandola, in modo che viva l’esercizio fisico come stile di vita. Coerentemente con questo approccio, i soci verranno educati alla prevenzione, all’importanza della postura, al valore, da un punto di vista oltre che estetico funzionale, dei muscoli, così come alla corretta alimentazione, ma soprattutto al movimento vissuto come forma di divertimento e socializzazione. Dal lunedì al venerdì il club parmigiano è aperto dalle 7 alle 22, il sabato e la domenica dalle ore 9 alle ore 19 per soddisfare la clientela anche dal punto di vista orario.
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ga dedicata al tango, nuovi spazi dedicati al fitness e alle attività di gruppo con nuovissimi corsi importati dagli Stati Uniti. Ovviamente ci stiamo già preparando a ridisegnare il Lanciani di terza generazione per festeggiare i cinquant’anni nel 2022! Ad Angelo Desidera e a tutto il suo staff va il nostro più sincero in bocca al lupo per i prossimi quarant’anni di attività.
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discipline offerte, tipica di una polisportiva che, tra le altre cose, consente di frequentare corsi liberi così come di iscriversi a diverse scuole sportive pensate sia per i ragazzi sia per gli adulti. Progetti per il futuro? Attualmente stiamo ampliando le nostre scuole sportive e aggiungendo nuove aree ricreative e nuovi dipartimenti. Qualche esempio? Un intero edificio dotato di una milon-
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sport e fitness al dlf di genova
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Per informazioni: www.genova.dlf.it
n interessante esempio di riqualificazione urbana “sportiva” è stato presentato, con tanto di inaugurazione ufficiale, lo scorso 17 settembre a Genova, più esattamente nel quartiere di Rivarolo. Il Dopolavoro ferroviario è stato trasformato in un centro sportivo e ricreativo.
Obiettivo di questa importante operazione è la riqualificazione della zona, coinvolgendo anche i centri Palagym e Paladonbosco che condividono la visione dello sport come strumento di comunicazione e socializzazione. Verranno inoltre coinvolti il Csi (Centro Sportivo Italiano) del capoluogo ligure, il circolo Park Tennis e l’U.s.d. Bolzanetese Virtus 1945 che daranno il loro contributo alla gestione del Dopolavoro ferroviario e alla diffusione dell’attività fisica e ricreativa. Il neonato centro sportivo è dotato di tre campi polivalenti impiegabili per giocare a calcio e a tennis e una palestra per le arti marziali che consentirà
di proporre corsi di ju-jitsu e taekwondo tenuti da personale qualificato. Ci sarà inoltre spazio per attività storicamente radicate nel Dlf come le bocce e il biliardo ed è in fase di progetto la realizzazione di un centro benessere ed estetico, nonché di un bar, di un ristorante e di una pizzeria, dando così vita a un vero e proprio polo d’attrazione per l’intero quartiere. Ma forse la novità più importante è l’imminente apertura di un centro fitness low cost aperto 24 ore su 24, tutti i giorni della settimana. Il club, equipaggiato con attrezzi di ultima generazione, sarà un grande open space in cui allenarsi e socializzare.
prossima tappa virgin active: napoli 2013
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n investimento da dieci milioni e oltre centocinquanta posti di lavoro. Virgin Active annuncia l’imminente apertura (gennaio 2013) di un nuovo club a Fuorigrotta, in provincia di Napoli. La struttura, già completa all’ottanta per cento, conta
cinquemila metri quadri su tre livelli dedicati al fitness e al wellness: dalla grande sala attrezzi da duecento macchinari alla piscina da 25 metri e alla fornita area. L’ampia offerta di corsi è in grado di soddisfare tutte le esigenze proponendo lezioni di pilates,
spinning, acquagym, zumba, arti marziali, e molto altro ancora. Il club, vera e propria cittadella dello sport, offre anche un’area bar/ristorante e una zona dedicata ai bambini. Sono già aperte le iscrizioni, l’offerta d’apertura è di 69,00 euro al mese.
il fit village compie trent’anni
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a storia del Fit Village – oggi polivalente centro fitness divenuto con il
passare degli anni un punto di riferimento per la città di Reggio Emilia – incomincia nel “lontano 1982”, quando Ivana Guidetti e il marito Luca Superchi, allora ventenni, decidono, guidati da una grande passione per il fitness, di aprire un club di piccolissime dimensioni, addirittura dotato di un solo spogliatoio e, per questa ragione, frequentato da uomini e donne a giorni alterni. Dopo tre anni, nel 1985, si trasferiscono in una nuova sede che si sviluppa su una superficie di 1.500 metri quadrati e il 1998 coincide con il salto di qualità: il Fit Village si trasferisce in un edificio di grandi dimensioni. Occupando un’a-
rea di 10.000 metri quadrati, trasformandosi di fatto in un centro polivalente in cui sport, fitness e benessere convivono armoniosamente. Il variegato menu offre un’ampia gamma di servizi e attività che spaziano dalle tradizionali attività cardio e isotoniche al group fitness, passando per il calcio a 5, il tennis, il beach volley, il basket, le attività in acqua, la spa e il beauty. A Ivana e Luca, fedeli lettori e amici de Il Nuovo Club sin dal primo numero, auguriamo tante altre soddisfazioni. Per informazioni: www.fitvillage.it
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fitness report
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a cura della redazione
fitness report
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inclusive fitness, un’opportunità per tutti
esercizio fisico per prevenire e curare
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ei 51 milioni di statunitensi portatori di handicap, 36 hanno forme di invalidità gravi. Alle tante persone temporaneamente disabili in seguito a terapie anticancro, fratture e interventi chirurgici se ne aggiungono molte altre con forme di invalidità permanenti. Inoltre continua ad aumentare il numero di reduci di guerra (prima dall’Iraq, ora dall’Afganistan) che tornano dal fronte con disabilità e necessitano di assistenza per ritornare a una vita il più normale possibile. Una situazione di questo tipo ha imposto l’aggiornamento delle misure previste dall’Americans with Disability Act del 1990, le cui modifiche sono entrate in vigore nel marzo del 2012. Il nuovo documento, che contiene l’elenco dei requisiti
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avid Stalker, amministratore delegato della FIA - Fitness Industry Associaition, ovvero l’associazione che rappresenta gli operatori del fitness nel Regno Unito, è convinto che il settore debba addurre motivazioni persuasive per convincere il sistema sanitario britannico dell’im-
obbligatori che fitness club e centri sportivi devono rispettare per ospitare utenti portatori di handicap, detta anche alcune linee-guida per quanto attiene agli attrezzi per l’allenamento che necessariamente devono risultare accessibili a tutti. Devono infatti essere circondati da un’area libera di almeno 122 x 70 centimetri per risultare fruibili anche da persone in sedia a rotelle, con stampelle o altri dispositivi per la deambulazione. Allineandosi a questi requisiti, i gestori aprono di fatto i loro club ai clienti diversamente abili e hanno la possibilità di conquistare una nuova fetta di mercato. Alcuni operatori stanno già pensando di proporre istruttori e personal trainer con una formazione specifica per
l’allenamento dei diversamente abili e in un futuro prossimo potrebbero risultare molto fruttuose forme di collaborazione con i medici degli Ospedali dei Veterani. Rivolgersi a questa fascia di utenza troppo spesso trascurata significa migliorarne le condizioni di salute e l’integrazione sociale e al tempo stesso incrementare il fatturato dei club statunitensi. Inoltre, vedere persone con limitazioni fisiche – si pensi ad esempio a un non vedente – che si impegnano, nonostante le difficoltà, ad allenarsi regolarmente dovrebbe ispirare positivamente gli altri soci, anche potenziali, spingendoli ad accantonare le scuse e a frequentare il club con regolarità.
portanza dei suoi servizi. Fino ad oggi, la cooperazione tra professionisti del comparto medico e operatori del fitness è stata molto limitata e proprio a causa di questo scollamento tra due mondi l’esercizio fisico non è ancora riconosciuto dal sistema sanitario nazionale come requisito fondamentale del-
la salute. Tuttavia, nell’ultimo quinquennio la FIA ha sostenuto diverse iniziative per favorire il dialogo tra queste due realtà che possono diventare sinergiche. Ha ad esempio creato il Joint Consultative Forum (JFC), ovvero un canale di comunicazione preferenziale con il settore medico che ha fissa-
Club Industry
il valore dei social network
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li esperti di Marketing for Gym and PT’s sostengono che i social network rappresentino uno dei mezzi più economici ed efficaci per incrementare la visibilità di club e personal trainer. Sean Bridger, direttore di questa società australiana specializzata nello sviluppo di strategie di marketing per il settore fitness, ritiene che essere presenti sul web sia oggi essenziale anche per i club e i professionisti dell’esercizio fisico in quanto è in costante aumento il tempo che le persone trascorrono utilizzando Facebook e Youtube.
A suo avviso le strategie tradizionali – quali il mailing cartaceo e gli annunci sui giornali – andrebbero quantomeno integrate con il marketing che utilizza i social network, in grado di garantire ottimi risultati. Quali sono i primi passi da compiere online? Innanzitutto Bridger suggerisce a gestori e personal trainer di procurarsi gli strumenti e le risorse indispensabili per mettere in atto le proprie idee e, non meno importante, di formarsi adeguatamente per imparare a compiere le azioni fondamentali per muoversi con profitto sulla grande rete. Ritiene inoltre che
Facebook sia la piattaforma marketing perfetta per promuovere la visibilità dei centri fitness e del servizio di personal training, così come per restare in contatto con i clienti che a loro volta possono condividere la loro esperienza con altre persone. Infine, suggerisce di riconoscere incentivi a coloro che condividono la pagina del club al quale sono iscritti con gli amici di Facebook o tramite e-mail. Un modo per generare contatti con nuovi potenziali clienti.
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sibilità. È stato inoltre formato il Clinical Commissioning Consortia Focus Group composto da medici di base guidato dal dottor Paynton al fine di stabilire in che modo i servizi proposti dal settore fitness possano risultare utili al sistema sanitario, assicurando benefici reali e duraturi, contribuendo in modo determinante alla cura e alla prevenzione di numerose patologie. E a tale proposito, gli operatori del fitness e del comparto sanitario concordano sul fatto che l’attività fisica debba essere un tassello fondamentale di un più ampio stile di vita orientato alla salute.
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e monitorata tramite un apposito dispositivo portatile che misura il lavoro svolto quotidianamente, il secondo si è allenato liberamente utilizzando a proprio piacimento gli attrezzi e le attività messe a disposizione dai club, mentre il terzo ha svolto un programma d’allenamento strutturato che prevedeva tre sessioni alla settimana. Indipendentemente dal tipo di esercizio svolto e dai risultati conseguiti, tutto il campione osservato ha fatto registrare miglioramenti su tutta la linea: diminuzione ponderale, della massa grassa, della pressione sanguigna, miglioramento dell’indice di massa corporea, delle capacità cardio-respiratorie, della forza e della fles-
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to gli standard di riferimento dell’esercizio fisico svolto in modo corretto, dunque idoneo a prevenire e trattare diverse patologie. La FIA ritiene inoltre che sia indispensabile continuare a produrre prove scientifiche circa i benefici dell’attività fisica, e coerentemente con questa posizione, assolutamente condivisibile, ha realizzato il suo Istituto di Ricerca presso l’Università di Greenwich, a Londra. Il primo studio pilota dell’istituto, realizzato in collaborazione con la catena di club Impulse Leisure, ha preso in esame 100 persone a cui sono stati assegnati tre tipi diversi di attività fisica. Il primo gruppo ha svolto attività fisica spontanea
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Australiasian Leisure Management
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come essere resilienti sul lavoro e nella vita
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n Resilienza, l’ultimo videolibro pensato da Francesco Muzzarelli e ora disponibile anche in versione audiolibro, l’autore individua le caratteristiche dell’atteggiamento resiliente da adottare tanto nella vita personale, quanto in quella lavorativa. Che cosa vuol dire essere resiliente? Vuol dire indossare l’habitus mentale adatto ad affrontare le difficoltà che ci si presentano evitando lo scontro diretto, ma esercitando, piuttosto, la propria capacità di resistere e, in qualche modo, trasformare il problema in opportunità. C’è chi viene investito dall’ansia
per un saluto un po’ più freddo del capo e c’è, invece, chi rimane tranquillo anche davanti a una minaccia di licenziamento. Qual è la differenza? Il secondo atteggiamento è tipico di una persona resiliente, il primo no. Ciò che fa la differenza è la “valutazione cognitiva”: i filtri cognitivi usati dal soggetto resiliente sono sostanzialmente cinque e l’autore li approfondisce fornendo al fruitore la possibilità di “misurare” il proprio grado di resilienza e allenarsi per migliorarlo. Tema caldo, soprattutto in un momento delicato come quello attuale in cui ci si trova sempre più spesso a combattere contro forze contrarie, essere resilienti sul lavoro rappresenta un’ancora di salvezza per qualunque categoria professionale.
Nella prossima edizione del Forum (a Bologna dal 21 al 23 febbraio), l’autore si rivolgerà in particolar modo a titolari e manager di fitness e wellness club in una sessione dedicata proprio alla resilienza intesa come resistenza psicologica nel lavoro, con l’obiettivo di comprendere a fondo il motivo dell’attuale forte bisogno di resilienza nelle società e nelle organizzazioni e di applicare tale set cognitivo alle proprie sfide quotidiane. Dal taglio molto pratico, l’intervento sarà l’occasione per proporre delle esercitazioni di riflessione individuale. Già acquistabile nello shop dell’Editrice Il Campo (ilcampo.it), il videolibro dura settanta minuti e permette di avviare un personalizzato progetto di formazione.
Scheda tecnica Requisiti minimi: lettore DVD (pc e Mac) Prezzo al pubblico: € 18,00 Edito da: Editrice Il Campo, Bologna Per informazioni e acquisti: visitare lo shop Il Campo all’indirizzo www.ilcampo.it oppure scrivere a customer@ilcampo.it o telefonare allo 051.25.55.44.
Profilo dell’autore Senior Trainer nell’area Management Education e direttore di Psicodramma Classico, da dodici anni svolge l’attività di formatore, consulente e conferenziere presso imprese, pubbliche amministrazioni, scuole e università. Ha scritto numerosi saggi e volumi su temi di economia e management (tra cui, Capitani Coraggiosi e Io e il Capo con Editrice Il Campo) e registrato diversi audiolibri con Editrice Il Campo, tra cui Assertività - Come comunicare con efficacia nelle situazioni difficili, il titolo più scaricato da mesi su iTunes Store.
gio della filiera del wellness rivelandosi uno strumento prezioso per chiunque debba affrontare, passo dopo passo, quella complessa operazione che crea l’equilibrio tra desiderata estetici e rigori funzionali. Infatti, nel campo del wellness in particolare risulta indispensabile trovare il giusto “compromesso” tra funzionalità e gusto estetico. Impreziosita dal contributo di architetti e progettisti di spessore, l’annuario si rivela una guida di facile consultazione e, allo stesso tempo, dettagliata e approfondita.
Scheda tecnica Target lettori: titolari e gestori di fitness e wellness club, progettisti, buyer hotellerie, privati; Uscita: numero speciale annuale di Piscine Oggi, in uscita nel mese di Settembre; Formato: cartaceo e digitale; Prezzo: 5,00 euro Per informazioni e acquisti: visitare lo shop Il Campo all’indirizzo www.ilcampo.it oppure scrivere a customer@ilcampo.it o telefonare allo 051.25.55.44.
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no ristrutturare o realizzare ex novo l’area wellness del club. Il lettore avrà a disposizione una vera e propria guida in grado di illustrare sistemi, tecnologie costruttive, complementi e accessori dell’area wellness e potrà, non solo, confrontare le proposte delle aziende e dei professionisti più qualificati grazie alle rassegne di prodotto previste al suo interno, ma anche compiere una scelta consapevole avvalendosi dei consigli di esperti del settore. Dal linguaggio semplice e immediato, Progetto Wellness non trascura nessun passag-
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disponibile il nuovo numero di Progetto Wellness, lo speciale di Piscine Oggi dedicato al mondo del benessere e pensato non solo per per il privato, ma anche per gli “addetti ai lavori” che voglio-
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il wellness dalla a alla z
la certezza di ricevere puntualmente uno strumento di lavoro indispensabile le risposte, nelle pagine della rivista, ai quesiti di carattere tecnico, commerciale o legale lo sconto sulle pubblicazioni di editrice il campo: 10% al telefono e 20% nello shop on-line lo sconto sull’iscrizione ai congressi ForumClub e ForumPiscine l’accesso a tutti i servizi avanzati, riservati ai soli abbonati, di fitnesstrend.com e dello shop
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i corsi Mesi di riferimento: ottobre, novembre e dicembre
È possibile riservarsi uno spazio pubblicitario all’interno di questa rubrica. Per saperne di più e scoprire le condizioni vantaggiose riservate agli enti di formazione, contattate adv@ilcampo.it
area manageriale Corsi EAA
European Aquatic Association propone un Master d’alta specializzazione per Aquatic Manager e Aquatic Personal Trainer. Sedi: Tutta Italia
Corsi FIF
La Federazione Italiana Fitness organizza dei master manageriali rivolti agli operatori del settore. Tra i corsi offerti: Sport Manager (10-11 novembre), Corso amministrazione e gestione asd (24-25 novembre) e Club Manager (15-16 dicembre). Sede: Ravenna
Corsi Fit One promotion
Sabato 13 ottobre è stata inaugurata la sessione autunnale di attività formative con corsi di formazione, master di specializzazione e stage d’aggiornamento nell’area gestionale. Tra i corsi offerti: Corso di formazione per consulenti di vendita; Master di gestione tecnica degli impianti natatori; Stage sul responsabile tecnico di un fitness club. Docente: prof. F.Iodice. Sede: Milano.
area tecnica Corsi Green Academy
La Green Academy fornisce una formazione specifica per gli operatori del fitness e dell’estetica tenendo in considerazione gli aspetti pratici e gli strumenti specifici del settore. Tra i corsi offerti: Call me - il telefono come strumento di marketing (27 ottobre), Sales plus - per diventare venditori d’eccellenza (10 novembre), Marketing system e politica del prezzo - la gestione del marketing e la scelta del prezzo (22 dicembre). Docenti: Alessandro Aru, Luca Nicoli, Carmine Santangelo Sede: Bologna
Corsi di Roberto Tiby per istruttori e gestori
Tiby organizza numerosi corsi di marketing, comunicazione e team building per istruttori e gestori. I corsi offerti: Comunicazione non verbale, PNL, Corso di vendita (Primo e Secondo livello), Il Calcolo e la gestione della soddisfazione del cliente, La gestione del prezzo e del listino prezzi nel club, Conquistare nuovi clienti,
percorsi di fidelizzazione, Time Management, La Leadership, Il Cambiamento, Intelligenza Emotiva, Focus Group. Docente: Roberto Tiby Sede: Genova
Corsi Scai for fit
Scai for fit propone un’ampia gamma di corsi formativi il cui obiettivo è diffondere, rinforzare e potenziare la cultura d’impresa e le modalità di lavoro più efficaci ed efficienti. Tra i corsi offerti: La gestione della mia Azienda FITNESS (10 novembre), la gestione dei soci (15 dicembre), la vendita relazionale (25 novembre). Docenti: dott. Roberto Tiberi, prof. Daniele Di Tullio e dott. Pierpaolo Valerio. Sede: Roma
Wellness Institute
Il Wellness Institute organizza corsi manageriali per gli operatori del settore. Tra i corsi offerti: PT: come acquisire nuovi clienti (16 novembre). Sede: Technogym Village, Cesena
Corsi Aerofunk per istruttori
La Aerofunk Fitness School organizza corsi per diventare istruttori di fitness mixando lezioni sulle tecniche di insegnamento e lezioni sulle tecniche di comunicazione e marketing. I corsi offerti: Aerobica Base, Aerobica Coreografia Avanzato, Specializzazione in Step, Specializzazione in hip hop, Specializzazione in Kardio Kombat, Corsi personal per tutte le discipline. Docenti: Paola Gera, Roberto Tiby. Sede: Genova
Corsi AltoImpatto per istruttori fitness
Sabato 6 ottobre è iniziata la sessione autunnale di attività formative organizzata da AltoImpatto con corsi di formazione, master di specializzazione e stage d’aggiornamento per istruttori fitness. Tra i corsi offerti: Life Pump/Yoga Fit/Combat/ Pilates/Dance, Pilates Matwork, Ginnastica posturale, metabolic fitness, Body Building, PT, aerobica, step, spin, Sambafit,
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i corsi
In queste pagine, una panoramica sui corsi di formazione e di aggiornamento in programma per i prossimi mesi. Distinti nelle due aree gestionale e tecnica, questi corsi si rivolgono a manager, preparatori, istruttori e, in generale, a tutti gli operatori del settore fitness, sport e benessere. Per conoscere con esattezza date e sedi, e avere l’elenco completo dei corsi offerti, contattare gli enti organizzatori agli indirizzi indicati.
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olistic workout, Bosu, Gymbar, power burner workout.
di gruppo con la musica, istruttore fitness, Istruttore Acquafitness e PT.
Sedi: Roma, Milano, Napoli, Genova, Pescara.
Sedi: tutta Italia.
Corsi EAA per istruttori di attività in acqua
La European Aquatic Association propone numerosi corsi di formazione (di uno, due o tre giorni), stage e master per istruttori e operatori dei centri acquatici. Tra i corsi offerti: Acquaticità 3-6 anni (24 novembre e 1 dicembre livello base; 25 novembre 2 dicembre livello avanzato), Acqua e disabilità I livello (28 ottobre), Rieducazione funzionale in acqua (3-4 novembre base; 8-9 dicembre anca-rachide), Aquatic Health I livello (1dicembre), AquaFitness (19-21 e 26-28 ottobre, 9-11 e 16-18 novembre I modulo; 2-4, 16-18 e 2325 novembre II modulo), Aqua Walking & Running (11 novembre I livello e 16 dicembre II livello). Sedi: tutta Italia
Corsi FIAF-SIAF per istruttori di aerobica, fitness, acquafitness e personal trainer
La FIAF-SIAF è l’unica scuola italiana a possedere l’accreditamento europeo per la formazione degli istruttori di fitness. L’accreditamento consente di certificare le competenze professionali degli istruttori in base allo Standard Europeo EHFA EQFFitness. Le certificazioni rilasciate permettono l’iscrizione all’EREP-Registro Europeo dei Professionisti di Fitness. Tra i corsi offerti: Moduli Professionalizzanti: Allenamenti Aerobici di Gruppo con la Musica; Allenamenti di Condizionamento Muscolare di Gruppo; Moduli di Specializzazione: Fitness Pilates Matwork, Allenamenti di acqua alta. Progetto Europeo eLFeLearningFitness: corsi a distanza per Istruttore
Corsi FIF per istruttori e personal trainer
I corsi master della federazione italiana Fitness permettono di ottenere certificazioni di valore internazionale. Tra i corsi e workshop offerti: Personal Trainer, Fitness Senior, Fitness musicale, pilates base e advanced, Nutrizione, Functional Training, Hatha Yoga, Piloga, Fit Rugby, Postrual Lab, Preparatore Atletico.
Tra i corsi offerti: Corso di formazione per istruttori di fitness e body building; Corso di formazione per personal trainer; Corso di formazione per istruttori di aerobica e tonificazione; Corso di formazione per istruttori di indoor cycling. Docenti: dott. D.Etro, dott. M.Piras, dott. D.Cardano, prof. R.Calcagno. Sede: Milano.
Corsi istruttori Federazione Italiana Walking & Fitness
Corsi tecnici Fispin Academy asd
Corsi tecnici Fit One Promotion
Sabato 13 ottobre si è aperta la sessione autunnale di attività formative con corsi di formazione, master di specializzazione e stage d’aggiornamento nelle cinque aree tematiche previste: fitness & body building, aerobica & indoor cycling, pilates mat work, attività acquatiche, riabilitazione sportiva & massaggio.
I corsi offerti: Hydrorider System 1° e 2° livello aquabike, Hydrorider Aquatreadmill, Workshop Hydrorider Circuit Docenti: Marco Gagliassi, Paolo Scatoli, Faro Longo, Giorgia Collu, Roberta Turchi Sedi: Parma, Roma, Milano
Corsi I.S.S.A. Italia per appassionati, tecnici e gestori
I corsi offerti: CFT – Certificazione di Personal Fitness Trainer (dal 13 e dal 20 ottobre), CFM – Certificazione di Fitness Manager (dal 27 ottobre), CPT – Certificazione in Fitness Posturale (dal 27 ottobre, FT – Functional Training (dal 10 novembre).
Fispin Academy organizza corsi tecnici di Spinning®, Peak Pilates®, Matwork, Chair Fitness e Functional.
Sedi: tutta Italia
Prosegue la programmazione corsi per formazione istruttori di aquabike e aquatreadmill e workshop attinenti.
I.S.S.A. Italia, leader nella formazione applicata al Fitness nel nostro Paese, propone diversi corsi di formazione.
Sedi: in tutta Italia
Tra i corsi offerti: Periodizzazione Spinning – Creative– Clinic– Mental; Peak Pilates Studio I livello (18-21 ottobre, 16-18 novembre) – PPS II livello (25-28 ottobre, 25 novembre) – PPS III livello (25 novembre); Matwork (1-2 dicembre); Chair & Barrel I livello (15-16 dicembre) e II livello (12-13 gennaio); Corpo Blade & Freeform Board (21 ottobre, 10 novembre, 8 dicembre).
Corsi Hydrorider per istruttori
La Federazione Italiana Walking & Fitness organizza ogni weekend (fino a metà dicembre) presentazioni della disciplina e i relativi corsi di formazione di primo e secondo livello tenendo conto delle principali nozioni di anatomia, fisiologia, biomeccanica, educazione alla musica, al ritmo e pronto soccorso. I corsi offerti: Walking - Military Walking Walkexercise - Walk Camp - Spinbike di 1° e 2° livello Date: 3, 4, 10, 11, 17, 18 24, 25 novembre e 1,2, 15, 16 dicembre Sedi: Treviso, Venezia, Padova, Bergamo, Milano, Parma, Livorno, Roma, Bari, Catania, Sassari
Sedi: Milano e Ostia Lido (Roma)
Corsi JHT/Kranking per istruttori
Johnson Health Tech Italia forma e certifica istruttori che siano in grado di proporre al meglio le attività legate al Kranking all’interno del club. Sedi e corsi: da definire Corsi tecnici Keiser Prosegue la programmazione corsi per formazione istruttori di Indoor Cycling. I corsi offerti: Certificazione di 1° livello I-C-Rev Keiser M3 per formazione istruttori Indoor Cycling, CED per l’accesso alla certificazione di 2° livello I-C-Rev Keiser M3, Certificazione di 2° livello I-CRev Keiser M3 Docente: Alex Corsini Sedi: Torino, Padova, Vicenza, Modena, Parma e Roma
Sedi e docenti da definire
Corsi Pilates Italia per istruttori
Licenziataria esclusiva dei prodotti, delle metodiche e dei corsi di certificazione Stott Pilates, Pilates Italia offre una vasta scelta di programmi basati sulla scienza e un’ampia gamma di opzioni pedagogiche, macchine di qualità e opportunità continue che sono la chiave per il suo successo,e per il successo dei suoi clienti. Tra i corsi offerti: IMP – Corso intensivo Matwork Plus, IR – Corso avanzato Matwork, AR – Corso intensivo Cadillac, ICHR – Corso infortuni e popolazioni speciali, RMR1 – Spinal, Pelvic e Scapular stabilization Mat&Ref, RMR2 – Peripheal Joint Stabilization Mat&Ref, Pink Ribbon Programm, Anatomia funzionale e numerosi Workshops. Docente: Claudia Fink Sedi: Milano e Catania
Docente: Prof. Serafino Ambrosio Sedi: Roma, Milano, Livorno, Venezia
Corsi Power Pilates
Power Pilates offre corsi di formazione, workshop e stage per istruttori. Tra i corsi offerti: Formazione Intermediate Matwork (26-28 ottobre); Advanced Matwork (7-8 dicembre); System Training I (9-11 novembre, 30 novembre-2 dicembre e 14-16 dicembre);
L’International Slowfit Federation organizza corsi di formazione per imparare a utilizzare il versatile attrezzo SlowFit nel Personal Training, nella fisioterapia, nella ginnastica preventiva, post-riabilitativa, personalizzata di gruppo e in 14 corsi di gruppo diversi e su come avviare il Medical Fitness nel proprio centro. Tra i corsi offerti: Corso SlowFIT Groupx Convention (10 novembre) e Corso Base Medical Fitness (24 novembre) Sedi: Bologna e Roma.
Corsi tecnici Why be Normal?
Sedi: Milano, Verona e Roma
Why be Normal? propone dei corsi tecnici di upCycling e Vibration Training.
Corsi Rowing Italia per istruttori
I corsi offerti: UpCycling e Vibration Training.
Rowing Italia propone un percorso formativo completo per istruttori di Rowing. I corsi offerti: Istruttori Rowing (27 ottobre, 24 novembre e 15 dicembre) Sede: Biella
Sellfit
Sellfit organizza corsi tecnici di formazione per istruttori. Tra i corsi offerti: NRG BAG Functional Training – S.W.A.T., SAID Bag, FUNBALLS
Sedi: tutta Italia
Corsi tecnici Zumba
Zumba organizza corsi tecnici per istruttori. I corsi offerti: Zumba basic 1 (24 novembre – 1, 8 dicembre ), Zumba Basic 2 (28 ottobre – 25 novembre), Aqua Zumba (21 ottobre – 3 novembre) Sedi: tutta Italia
Sedi: tutta Italia.
Corsi Pilates Polestar per istruttori
La scuola Internazionale Polestar Pilates, presente in Italia dal 1998, organizza corsi di formazione per professionisti con certificazione internazionale nel metodo Pilates. La scuola è fra i membri fondatori della Pilates Method Alliance fin dal 2001.
Si invitano tutti gli enti di formazione interessati a segnalarci le loro iniziative, inviando il proprio calendario all’indirizzo di posta elettronica clapiana@ilcampo.it.
contatti
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Corsi Medical Fitness e Slow Fit per istruttori
109 • Aerofunk Fitness School (Paola Gera) tel. 3358125774, www.aerofunk.com • AltoImpatto tel. 0773.40.35.69/70, www.altoimpatto.it • Corsi di Roberto Tiby tel. 3663408999, www.yinyangmarketing.eu • EAA, European Aquatic Association tel. 049.96.00.938, www.euroaquatic.it • Federazione Italiana Aerobica e Fitness - Scuola Italiana Aerobica e Fitness (FIAF-SIAF) tel. 06.37.35.23.28, www.fiaf.it • Federazione Italiana Fitness (FIF) tel. 0544.34.124, www.fif.it • Fit One Promotion tel. 02.34.93.43.35, www.fitpromos.it • Fispin Academy asd tel. 050.31.46.414, www.fispinacademy.it • Federazione Italiana Walking numero verde gratuito anche da mobile: 800.59.24.58 tel. 348.30.33.241 / 348.35.46.007, info@fiwalk.it www.federazioneitalianawalking.it • Green Academy tel. 393.97.96.202, amministrazione@greinwalder.com • Hydrorider tel. 051.46.11.10, www.xfitness.it • I.S.S.A. Italia tel. 02.944.37.50, www.issaitalia.it • JHT/Kranking Italia tel. 0174.55.37.56, jgitalia@krankcycle.com • Keiser Italy tel. 051.46.11.10, www.xfitness.it • Pilates International Network tel. 347.72.23.471, www.pilatespromotion.com • Pilates Italia tel. 02.89.45.13.69, www.pilatesitalia.com • Pilates Polestar tel. 06.82.47.90, www.ilmetodo.it • Power Pilates tel. 02.89.42.29.37, www.powerpilates.it • Rowing Italia tel. 348.39.75.474, www.rowing.it • Scai for fit tel. 06.89.82.96.41, www.scaiforfit.it • Sellfit tel. 0174.56.37.82 www.whybenormaltrainer.com • Slow Fit tel. 0861.78.92.39, www.slowfit.com • Wellness Institute tel. 800 777666, www.wellnessinstitute.com • Why be Normal? tel. 0174.24.16.77, www.whybenormal.eu • Zumba tel. 02.57.37.82.62, www.zumba.com
i corsi
La scuola Pilates Network fornisce una formazione completa. Il diploma (matwork e studio) comprende circa 450 ore di studio e soddisfa le linee guida della PMA (Pilates Method Alliance). La scuola è accreditata dal CYQ, Londra. Jolita Trahan, la direttrice tecnica, è certificata “Second Generation Master Trainer”.
Corsi Offerti: Corsi Matwork, Reformer Studio (Milano 27-28 ottobre, a Livorno date previste in ottobre e a Venezia da definire).
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Corsi Pilates International Network per istruttori
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in risposta alla lettera aperta dell’avvocato martinelli Napoli, 28 agosto 2012 Egregio Direttore, accolgo l’interessante e passionale provocazione culturale che l’Avvocato Martinelli ha fatto sul numero 126 de Il Nuovo Club, quella che tende a cogliere l’essenza del significato della parola sport, superando l’intreccio di definizioni giuridiche e tributarie sull’attività sportiva dilettantistica. L’interessante questione posta stimola a comprendere quale sia l’anima dello sport dilettantistico, la sua coscienza, la sua vera natura e induce a tentare di arginare le intrusioni che tendono a materializzare l’attività sportiva dilettantistica, portandola in una sconsolata e isolata orbita economicofinanziaria. La dicotomia attività motoria/attività agonistica, così come è stata posta con gran-
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de delicatezza, una di fronte all’altra, apre, a mio avviso, anche un’altra considerazione che sembra condivisa e auspicata dal Professor Martinelli, se incanalata nella giusta dimensione. E se l’attività motoria fosse parte della genetica del più ampio significato di sport? D’altronde, da alcuni attori del pensatoio bolognese (Il Nuovo Club, il centro studi diretto da E. Russo, Professor Giretti, il libro bianco dello sport regionale, il Professor Martinelli) arrivano non poche indicazioni che vedono lo sport anche come un’Agenzia educativa che interpreta l’esigenza del “ diritto all’attività fisica”. Nella stessa direzione va il libro bianco dello sport Italiano edito dal Coni nel 2012, che si pone tra gli obiettivi quello di «promuovere l’attività sportiva della popolazione, indirizzare a stili di vita sani volti a ridurre la sedentarietà e a salvaguardare la salute dei cittadini, in tutte le fasce di età», mettendo in un solo contenitore,
linea diretta
Linea Diretta è a vostra disposizione per consentirvi un collegamento diretto con esperti ai quali potete sottoporre i vostri quesiti di carattere gestionale, amministrativo, fiscale ed anche progettuale. ilnuovoclub@ilcampo.it
quello del sistema sportivo europeo, l’attività ricreativa e l’attività competitiva, quest’ultima con le sue diverse angolazioni, compresa quella di alto livello e d’élite. Insomma attività motorie e/o ludico sportive e attività agonistica, elementi indissolubili della stessa cellula sportiva. È recente, e ci invita a riflettere seriamente, quello che Curzio Maltese, nella rubrica Contromano de Il Venerdì di Repubblica di metà agosto, ha scritto all’indomani delle Olimpiadi: «Siamo un Paese che sta allevando una generazione di obesi, i ragazzini italiani sono i più grassi d’Europa, i quarantenni fanno più sport dei ventenni, nella scuola italiana la pratica sportiva è l’ultimo dei problemi. Non investire nello sport scolastico non è un risparmio, al contrario è un sistema per spendere dieci volte di più nell’assistenza sanitaria». Sono queste considerazioni che trovano conforto
in alcuni studi scientifici. L’Università di Tampere, in Finlandia, ha ad esempio dimostrato che i costi dei servizi sanitari nazionali del Vecchio Continente causati dallo stile di vita sedentario della popolazione sono tre volte superiori a quelli generati dal danno provocato dal fumo. Un altro studio ha dimostrato che in Europa il costo dell’obesità oscilla tra il due e l’otto per cento della spesa sanitaria. Ordunque, bisogna prendere atto che con il tempo lo sport ha cambiato le sue virtù, le ha allargate, si è tinto di nuove emozioni, di nuove esperienze, di rappresentazioni senza competizioni, ma anche di campionati e gare dove è importante vincere. Ci troviamo di fronte a una genetica nuova, dove le attività agonistiche vivono vicino ad altre esperienze di movimento, ma appartengono a un’unica cellula. Bisogna ora trovare una sincera linea d’azione per portare avanti entrambe le cose, per farle condividere e per
Un cordiale saluto Enzo Marra Risponde l’Avvocato Guido Martinelli Mi sia consentito ringraziare il Professor Marra due volte, la prima per le cortesi parole avute nei miei confronti, la seconda per aver colto la necessità, nell’attuale momento socio-economico che
attraversiamo, di un dibattito sulla “cultura sportiva”. Sono sicuramente d’accordo quando si insiste sulla necessità di distinguere il concetto di attività motoria da quello di attività sportiva dilettantistica non agonistica, origine di molti problemi di cui si discute oggi, dalle agevolazioni fiscali alle certificazioni sanitarie. Mi sia consentito, su questo tema, di insistere con la mia provocazione allo stremo. La legislazione di favore per le attività sportive è legata al volontariato, il volontariato (quello vero) è legato alle attività agonistiche. È raro trovare un vero volontario che trovi la soddisfazione edonistica che giustifica la prestazione gratuita solo dell’organizzazione di corsi. Ne deriva (e questo è un punto di disaccordo con il caro Marra) che l’attività
motoria, proprio perché è prevenzione, proprio perché “riduce” i costi sanitari, dovrebbe rientrare nella disciplina del socio-sanitario (godendo delle agevolazioni di tale settore, ad esempio l’esenzione da iva) e dovrà essere gestita da imprese profit. Imprese che, come tali, si possano impegnare anche alla realizzazione d’impianti. Questo perché nel momento in cui la situazione di crisi rende problematica la realizzazione di nuovi impianti da parte degli enti pubblici, quale realtà privata sarà disponibile ad investire per la realizzazione di nuove strutture se dovrà farla “senza scopo di lucro”? Come si vede i temi da dibattere possono essere tanti. Spero, e mi auguro, che altri lettori esprimano le loro opinioni in merito.
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seconda battuta, alla cultura generale sarà più semplice essere ascoltati dal legislatore. Su una cosa non sono d’accordo, ritenendo che il censore di questo dibattito culturale non possa e non debba essere l’Agenzia dell’Entrate, troppo lontana e troppo abituata solo ai numeri perfetti. Lo sport è fatto e vive anche di numeri imperfetti.
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comprendere quale debba essere il ruolo degli attori sportivi del terzo settore. In tal guisa condivido che lo sport che costa, lo sport che ci prepara per le Olimpiadi, in un momento di stop alle sovvenzioni statali, possa trovare le necessarie risorse finanziarie nelle attività non agonistiche. Credo che vada riconosciuto al Professor Martinelli il merito di aver colto un aspetto vitale della genetica dello sport – mentre vecchie e nuove infezioni continuano ad ammalarlo – e un plauso lo merita anche Il Nuovo Club per aver pubblicato la sua riflessione. Mi auguro che in una delle prossime edizioni del ForumClub si incominci ad affrontare anche questi argomenti, convinto che se si agisce partendo dalla cultura sportiva per approdare, in
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Bimestrale di Attualità e Management dei Centri Sportivi e Fitness Club IL NUOVO CLUB Anno XXIII - n. 129/5 settembre - ottobre 2012 Direttore responsabile: Roberto Maestrami Responsabile di redazione: Davide Venturi Redazione: Davide Venturi Chiara La Piana per contattare la redazione: ilnuovoclub@ilcampo.it ufficio traffico: Sabrina Comastri scomastri@ilcampo.it Comitato tecnico-scientifico: Responsabile: Avv. Guido Martinelli - Docente alla Scuola Centrale dello Sport - CONI - Roma Componenti: Avv. Marilisa Rogolino, Avv. Ernesto Russo, Avv. Carmen Musuraca Hanno collaborato: Silvia Bianchini, Luca Marchini, Andrea Muzzarelli, Danila Muzzi, Gianluca Scazzosi Impaginazione: Sergio Melani Immagini: archivio Editrice Il Campo, Shutterstock, Fotolia Premedia: Massimo Piani Stampa: Tipografia Moderna - Bologna Editrice Il Campo Srl fondata da Franco Maestrami Direzione editoriale: Federico Maestrami, Roberto Maestrami Direzione, Redazione, Amministrazione, Pubblicità: Editrice il Campo Via G. Amendola, 11 40121 Bologna Tel. 051.25.55.44 - 25.58.14 Fax 051.25.53.60 info@ilcampo.it www.fitnesstrend.com www.sportindustry.com www.ilnuovoclub.it www.piscineoggi.it www.forumclub.it www.forumpiscine.it Web manager: Sara Mancinelli
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