Sport Industry Magazine 10, ottobre - dicembre 2012

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l’informazione sull’industria dello sport, del fitness, della piscina e del benessere

trimestrale - anno 3 - n. 10 - ottobre-dicembre 2012

www.sportindustry.com SPORT & FITNESS

PISCINE

News

Turismo e sport Come organizzare un evento sportivo a vocazione turistica che si riveli proficuo per le casse cittadine: l’esempio di Rimini.

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Rassegna

Pavimentazioni per lo sport Una rassegna prodotti che mette in mostra le ultime proposte in materia di pavimentazioni sportive per utilizzo indoor.

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Primo Piano

ForumSport Congress Nasce l’evento dedicato alla formazione di gestori di impianti sportivi pubblici e PA. Appuntamento a Bologna il 21 febbraio.

WELLNESS

COMPLEMENTI

Cadiamo o saltiamo? Negli ultimi mesi, il settore degli impianti sportivi è stato investito, volente o nolente, da una vera e propria valanga di novità. Prima la Legge sugli Stadi ancora in attesa di approvazione (che approfondiamo a pagina 10), poi il Decreto Sanità diventato legge, contenente l’obbligo per le associazioni sportive di dotarsi di defibrillatori e idonei sistemi salvavita (di cui ci occupiamo da pagina 14). E ora il decreto che, a una prima interpretazione (che vi offriamo nell’articolo a pagina 26), pare voglia obbligare i proprietari di impianti sportivi a pagare l’IMU, almeno per le attività svolte dietro compenso. Novità che si sono portate appresso dubbi, domande, polemiche, in alcuni casi elogi, applausi, solidarietà. In un momento di grande cambiamento come quello che il nostro settore sta vivendo, sorge spontaneo chiedersi: stiamo saltando o stiamo cadendo? Riuscirà la Legge sugli Stadi a portare gli impianti sportivi italiani allo stesso livello di quelli stranieri o si rivelerà l’ennesimo assalto alla cementificazione e alla speculazione edilizia? Il Decreto Sanità riuscirà a rendere più sicuro lo sport per tutti o finirà per penalizzarlo, andando a gravare sulle casse già magre delle associazioni sportive? E l’IMU? Che cosa implicherà per i proprietari di strutture ad uso sportivo? L’unica risposta che ci sentiamo di offrire in questo momento a chi opera in questo settore è di non rimanere isolati, ma cercare in ogni modo di “fare squadra”. Nel nostro piccolo, abbiamo deciso di impe-

gnarci in prima “persona” contribuendo alla nascita dell’evento formativo ForumSport Congress (che potete approfondire a pagina 8), che intende coinvolgere i gestori di impianti sportivi pubblici e le pubbliche amministrazioni in un percorso di dialogo, aggiornamento e formazione di stampo manageriale. Questo perché, come sostiene l’avvocato Guido Martinelli: “L’impianto sportivo oggi deve essere gestito da personale specializzato, affinché esso non sia solo un costo, ma possa diventare una risorsa”. Un primo passo, forse, per evitare di cadere.

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Primo Piano

21//22//23 febbraio 2013 Fiera di Bologna

ISSN 2038-5781

Si può!

è un progetto

Un’associazione sportiva che è riuscita a ottenere finanziamenti per la riqualificazione di un impianto sportivo comunale.

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news dall’Italia

Novità per la prevenzione incendi

Città italiane dello sport Ascoli Piceno, Biella, Brindisi, Latina e Rapallo sono oggi accomunate da un importante riconoscimento: la nomina di “Città europea dello sport 2014”, assegnata dall’organizzazione internazionale Aces, Associazione delle capitali europee dello sport, che ogni anno seleziona la European Capital of Sport, le European City of Sport e le European Town of Sport. Per le città scelte tra le numerose candidature, la nomina rappresenta un’importante occasione per valorizzare lo sport come strumento di sviluppo del territorio, sotto il profilo sociale, infrastrutturale ed economico, sfruttando anche le possibilità di accedere a finanziamenti europei. La conferma viene dai bilanci positivi delle giunte comunali che negli anni passati hanno ottenuto questo ri-

conoscimento. Per maggiori informazioni, si consiglia la lettura della notizia completa pubblicata su www.sportindustry.com, categoria “Istituzioni Sportive”. Per approfondire: Istituzioni sportive

Eventi tra turismo e sport Novità in merito al Regolamento di Prevenzione Incendi. Il Decreto Legge 83/2012 proroga infatti di un anno, vale a dire fino al 7 ottobre 2013, il termine entro il quale gli enti e i privati responsabili devono espletare gli adempimenti prescritti in materia antincendio dal nuovo regolamento recato dal D.P.R. n. 151, che coinvolgono anche impianti sportivi, palestre e piscine. La proroga è stabilita nella disposizione contenuta nel comma 2-bis dell’articolo 7 del d.l. 83/2012. Per maggiori informazioni, si consiglia la lettura della notizia completa pubblicata su www.sportindustry.com, categoria “Norme e Leggi per l’impiantistica sportiva”.

Organizzare un evento virtuoso che sappia fondere sport e turismo chiama in causa considerazioni di carattere pratico ed economico, quali l’indotto turistico, la ricaduta mediatica e le esigenze ricettive che l’evento stesso richiede. L’obiettivo primario? Evitare di organizzare eventi che si rivelino un flop dal punto di vista economico, andando a pesare sulle casse cittadine. Questo, in estrema sintesi, il parere espresso da Gian Luca Brasini, Assessore alle Politiche dello Sport e del Benessere del Comune di Rimini, in occasione del Convegno organizzato da Studio Ghiretti a Sports Days, dove ha portato l’esempio della Provincia di Rimini, fornendo utili consigli sull’organizzazione di un evento sportivo a vocazione turistica. Per maggiore chiarezza di esposizione, abbiamo scelto di trasformare l’intervento dell’Assessore in un’intervista, che trovate su www.sportindustry.com, nel canale Sport & Fitness, categoria “Sport e Turismo”.

Per approfondire: norme e leggi

Per approfondire: sport e turismo

Promuovere lo sport paralimpico Messi a disposizione del Comitato Italiano Paralimpico e dei Centri di avviamento allo sport paralimpico 400 mila euro al fine di valorizzare e promuovere l’attività sportiva nelle persone affette da disabilità fisica. Questo quanto contenuto nel protocollo d’intesa firmato dal Ministro dello sport Piero Gnudi e il Presidente del CIP Luca Pancalli, che punta a promuovere l’attività sportiva quale efficace strumento di integrazione per i soggetti svantaggiati e le persone disabili, nonché a fornire supporto alle associazioni legate al Comitato Paralimpico, per consentire la fruizione ai disabili degli impianti sportivi. Per approfondire i contenuti del protocollo d’intesa, si consiglia la lettura della notizia completa pubblicata su www.sportindustry.com, categoria “Finanziamenti e Bandi”.

Crescono le richieste di wellness e sport slow nel turismo invernale. Queste alcune delle conclusioni cui è giunta l’analisi svolta da Skipass Panorama Turismo, l’unico Osservatorio Turistico della Montagna Italiana, sui dati del comparto turistico invernale della passata stagione. In crescita la pratica di nuove discipline e di sport slow, ma soprattutto una richiesta sempre maggiore di aree desinate al benessere negli hotel. Le indagini svolte da Skipass forniscono anche una fotografia aggiornata della stagione invernale 2011/2012 in Italia, mettendo in evidenza come il comparto montagna bianca costituisca l’11,6 % del turismo italiano, dando lavoro a più di 380 mila persone principalmente impiegate nel settore alberghiero e della ristorazione. Per quanto riguarda le strutture sportive Per approfondire: finanziamenti e bandi

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Il turismo invernale diventa wellness

della stagione 2011/2012, le piste da discesa erano più del triplo rispetto a quelle per lo sci di fondo, e insieme costituivano un tracciato di oltre 8 mila e 600 km. Molte altre informazioni sulla ricerca vi aspettano su www. sportindustry.com, canale Sport & Fitness, categoria “Sport e Turismo”. Per approfondire: sport e turismo


UN MERCATO GRANDE COME IL MARE.

VIENI AD IMMERGERTI AL FORUMPISCINE 2013.

21//22//23 febbraio 2013 Fiera di Bologna ForumPiscine è la più grande vetrina italiana dedicata ai professionisti del settore piscine e Spa. È il posto dove capire i trend del mercato, quello che succede sopra e sotto l’acqua ai quattro angoli del mondo. Nella sezione espositiva c’è spazio per gli impianti, le tecnologie, le soluzioni architettoniche e di design. Nella parte congressuale, esperti italiani e stranieri affrontano i temi d’attualità con seminari e workshop. In più negli stessi giorni, negli stessi padiglioni, si tiene ForumClub, il grande evento dedicato al mondo del fitness e del wellness. Due occasioni per allargare i confini: tutto quello che c’è da vedere, e da sapere, è in Fiera a Bologna.

è un progetto

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news dall’italia

Detrazione del 50% per le piscine

Solo sprechi nello sport?

Con la conversione in legge del DL 83/2012, diventa definitivo il nuovo regime di detrazione fiscale per le ristrutturazioni degli edifici che prevede, dal 26 giugno 2012 al 30 giugno 2013, di usufruire di una detrazione del 50%. Prima e dopo questa “finestra”, la detrazione sarà del 36%. Come riportato dall’Agenzia delle Entrate nel documento “Ristrutturazioni edilizie: le agevolazioni fiscali”, agosto 2012, tra le spese detraibili rientra anche la riqualificazione delle piscine, con il “rifacimento, modificando caratteri preesistenti” e la “riparazione e rinforzo di strutture, conservando le caratteristiche (materiali, sagoma e colori) preesistenti”. Dalla notizia pubblicata su www.sportindustry.com, canale Piscine, categoria “Normative Piscine e Spa” è possibile scaricare il documento integrale pubblicato dall’Agenzia delle Entrate e, grazie all’estrapolazione effettuata da Assopiscine, anche le pagine 25 e 28 , dove si fa espressamente riferimento alle piscine. Per approfondire: normative piscine e spa

Promuovere l’educazione al movimento Ridurre del 40% i rischi di contrarre numerose patologie? La soluzione è promuovere e sostenere l’educazione al movimento a livello sanitario, fiscale ed economico. Perché una popolazione in movimento è una popolazione sana. Questa la filosofia espressa da Nerio Alessandri, fondatore e presidente di Technogym, in occasione dell’inaugurazione della nuova sorprendente azienda, progettata dall’architetto Antonio Citterio con il suo studio. “Assieme ai nostri partner abbiamo divulgato la filosofia del Wellness nel mondo. Oggi le malattie croniche, causate da cattivi stili di vita quali sedentarietà, alimentazione scorretta, alcool e tabagismo, rappresentano la prima causa di morte, provocando, ogni anno nel mondo, più di 35 milioni di decessi prematuri. Nel 2006, per la prima volta nella storia dell’umanità, il numero di persone in sovrappeso ha superato quello dei malnutriti. L’epidemia dell’obesità non colpisce più solo i cosiddetti paesi avanzati, ma anche quelli più poveri e la crisi economica sta peggiorando la situazione, aumentando il consumo di cibo spazzatura, soprattutto fra i più giovani”. Ottocento gli ospiti intervenuti all’inaugurazione, provenienti da oltre 60 paesi tra i quali il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, il ministro della salute Renato Baldazzi, e molte altre autorità e volti noti a livello internazionale, come il 42º presidente degli Stati Uniti d’America Bill Clinton. La notizia completa compare negli “Aziende e Prodotti” del canale “Sport & Fitness” di www.sportindustry.com. Per approfondire: aziende e prodotti

Sponsorizzare il proprio marchio Il percorso di Aquatech inizia nel 1983, con la produzione di pulitori e coperture per piscine. Da allora, l’azienda ha fatto passi da gigante, arrivando ad acquisire la DFM Italia, specializzata nella realizzazione di centri benessere chiavi in mano. Oggi, il Gruppo continua la sua azione di branding, sponsorizzando una delle squadre in gara al Motomondiale tenutosi a Misano dal 14 al 16 settembre 2012: il Team Media-Action NGM Forward, presente nella MotoGP con Colin Edwards e in Moto2 con i piloti Yuki Takahashi e Alex De Angelis, pilota Sanmarinese. Un’azienda che dimostra di aver compreso l’importanza del branding, investendo nel posizionamento del proprio marchio anche con attività di sponsorizzazione extra-settore. Per maggiori informazioni e foto, la notizia completa compare negli “Aziende e Prodotti” del canale Piscine di www.sportindustry.com. Per approfondire: aziende e prodotti

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Spa: garantire il comfort ambientale La presenza di acqua e calore in una spa ad uso pubblico può comportare la formazione di umidità e condensa, due tra i problemi più seri che ci si trova ad affrontare nei luoghi che accolgono piscine, bagni di vapore, saune, minipiscine idromassaggio. Strutture di questo tipo richiedono la creazione di un comfort ambientale ineccepibile, che risulti non solo accogliente per i propri ospiti, ma soprattutto sano, così da invogliarli a ritornare. Come riuscire dunque ad evitare la formazione di condensa, umidità, che porta alla formazione di muffa e corrosione? I fattori da considerare sono disparati: dalle condizioni termiche e di umidità da mantenere, ai materiali da scegliere come isolanti, fino ai sistemi per la deumidificazione dei locali; aspetti approfonditi nel dettaglio nell’articolo pubblicato nel canale Wellness di www. sportindustry.com, categoria “Progettare una spa”.

Per approfondire: progettare una spa

Ha fatto subito parlare di sé l’articolo apparso su La Repubblica (11 ottobre 2012, pag.57) sugli “Sprechi dello sport”, facente parte di un’ampia inchiesta su “La casta dello sport”, pubblicata su La Repubblica.it. Per coloro che non hanno avuto modo di leggerla, l’inchiesta prende in esame i fondi che il Coni riceve dallo Stato e il modo in cui essi vengono distribuiti (tra federazioni, attività sportive e funzionamento del sistema), la composizione della casta dirigenziale, che vede il potere in mano a ultra-sessantenni che si vedono (più o meno controvoglia) rinnovare la propria carica di anno in anno, e la poca considerazione che le donne continuano ad avere nel mondo sportivo dirigenziale. L’inchiesta arriva a toccare anche il ruolo giocato in questo quadro dalla Federcalcio e dalla Lega Nazionale Dilettanti, che viene definita “asso pigliatutto”. Istantanea la risposta del Presidente della LND, Carlo Tavecchio, che ha inviato una lettera di rettifica al Direttore Ezio Mauro. La lettera può essere consultata in versione integrale su www.sportindustry.com, canale Sport & Fitness, categoria “Istituzioni Sportive”. Per approfondire: istituzioni sportive

Imprenditori di successo

Una struttura termale nata grazie all’esperienza imprenditoriale di Enrico Ghinato, già presidente di Gardaland, che è riuscito a elaborare un progetto societario convogliando finanziamenti di varia natura, coinvolgendo imprenditori, istituti bancari e mezzi propri, arrivando a “collezionare” investimenti per 90 milioni di euro. Una formula imprenditoriale tutta italiana che ha dato vita ad Aquardens, il primo parco termale in Europa per estensione d’acqua, appena inaugurato a Pescantina, in Valpolicella, alle porte di Verona: una struttura termale che si estende su una superficie di oltre 35.000 metri quadri, di cui ben 5000 dedicati all’acqua. Scopri maggiori dettagli su www.sportindustry.com, canale Piscine, categoria “Nuove Piscine e Spa”. Per approfondire: nuove piscine e spa


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21//22//23 febbraio 2013 Fiera di Bologna L’evento di riferimento per i settori fitness e wellness è di stanza alla Fiera di Bologna. A ForumClub ci sono convegni e seminari con i migliori specialisti per approfondire le tendenze e le esigenze del mercato; c’è la grande area espositiva per scoprire attrezzature, prodotti, accessori e tutte le novità del comparto. In contemporanea, negli stessi padiglioni, si tiene ForumPiscine, l’appuntamento internazionale dedicato a piscine e centri acquatici. Due eventi per conoscere due mondi sempre più vicini.

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news dal mondo

Il nuovo stadio di Tokyo

I vantaggi dell’attività in acqua

Annunciato il vincitore della competizione internazionale per il rinnovo dello stadio Kasumigaoka di Tokyo, indetto dal Japan Sport Council. Al primo posto: il progetto firmato dalla nota architetto Zaha Hadid. Su questa scelta, sicuramente avrà avuto un ruolo la recente realizzazione del magnifico Aquatic Center di Londra, che ha ospitato le ultime gare Olimpiche di nuoto e tuffi. Le direttive del concorso richiedevano infatti la progettazione di uno stadio da 80mila posti, da completare in tempo per ospitare i Mondiali di Rugby del 2019. Al secondo e terzo posto, invece, i progetti presentati dal noto studio Australiano Cox Architecture e dallo studio giapponese SANAA + Nikken Sekkei. Maggiori informazioni sul progetto presentato da Zaha Hadid sono pubblicate nel canale Sport & Fitness di www.sportindustry.com, nella categoria “Stadi e Arene”. Per approfondire: stadi e arene

Guadagnare in un mercato in crisi Che cosa possono fare gli operatori di club per allargare i propri orizzonti e per ispirare le persone a sfidare loro stesse superando i limiti che si auto-impongono? Come dovrebbe cambiare il modo di comunicare di fitness club e centri sportivi per motivare e ispirare i soci e, al tempo stesso, attrarre potenziali iscritti? In che modo le attività outdoor, e lo sport in genere, possono integrarsi con le attività tradizionalmente offerte dai club? E ancora: che cosa dovrebbero fare gli operatori di club per essere competitivi nel mercato internazionale? Come possono continuare, o riprendere, a guadagnare in un’economia in crisi? A queste e a molte altre domande rispondono Tobias Mews (nella foto), video-giornalista e reporter specializzato nel settore sportivo, nonché atleta di livello internazionale, e Victor Brick, proprietario, insieme alla moglie Lynne, di Brick Bodies Fitness Services, società che, con tre diversi marchi, controlla 24 club negli Stati Uniti – frequentati da 150.000 soci. Entrambi i relatori saranno presenti a ForumClub (si veda a pagina 34 di questo stesso numero), con sessioni di grande interesse per chi opera in centri fitness e sportivi. Le interviste sono disponibili nelle news del canale Sport & Fitness di www.sportindustry.com. Per approfondire: sport & fitness

Il mercato del fitness in America Latina L’IHRSA, International Health, Racquet & Sportsclub Association, ha recentemente diffuso l’edizione 2012 del rapporto – redatto in collaborazione con Mercado Fitness in Argentina e con il sostegno di Fitness Brasil – che fotografa il mercato latino americano dei centri fitness e benessere. Lo studio rivela che il settore in Sud America gode di ottima salute: sono circa 15 milioni i latino-americani iscritti a un club e i quindici mercati presi in considerazione contano più di 46.000 club che generano ricavi pari a 5,6 miliardi di dollari. Il solo Brasile conta più della metà dei club presenti in America Latina, mentre l’Argentina vanta il tasso di penetrazione (percentuale di popolazione iscritta a un club) più elevato in assoluto, pari al 5,7 per cento. Per approfondire l’argomento, si consiglia la lettura della notizia completa pubblicata su www.fitensstrend.it. Per approfondire: www.fitnesstrend.it

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Uno studio presentato il 30 ottobre al Congresso Cardiovascolare Canadese, condotto dal dottor Martin Juneau, responsabile della prevenzione all’Heart Institute di Montreal, ha provato che chi si allena in palestra riceve gli stessi benefici fisici e salutari di chi si allena in piscina. Anzi, addirittura pare che l’attività fisica in acqua possa essere preferibile a un esercizio svolto a terra. Per chi è in sovrappeso o soffre di artrite o di altri problemi di articolazioni o è affetto da lesioni, gli esercizi tradizionali costituiscono un rischio e un problema; aggiungendo l’acqua invece viene ridotta la possibilità di infortuni e diminuisce anche lo stress. In questo modo viene fornita una valida alternativa non solo ai classici esercizi in palestra, ma anche al nuoto, che rimane la migliore forma di allenamento, poiché non tutte le persone sanno nuotare. Maggiori informazioni sulla ricerca e sui risultati ottenuti sono disponibili su www.sportindustry.com, canale Piscine, categoria “Ricerche e Studi scientifici”. Per approfondire: ricerche e studi scientifici

L’esempio del BayArena Una struttura riqualificata nel 2009, principalmente per ampliarne lo spazio, venendo incontro alle esigenze della squadra e degli spettatori. Ci riferiamo al BayArena, lo stadio storico della città di Leverkusen, in Germania, costruito negli anni Cinquanta. Dopo molteplici opere di ristrutturazione, oggi lo stadio ha una capienza di circa 30 mila persone e rappresenta un manifesto per le tecnologie di ultima generazione ivi applicate. Per approfondire le caratteristiche di questo stadio innovativo, abbiamo intervistato Meinolf Sprink, responsabile di comunicazione e marketing di Bayer 04, la società proprietaria della BayArena. L’intervista è consultabile su www.sportindustry.com, canale Sport & Fitness, categoria “Stadi e Arene”. Per approfondire: stadi e arene


news dal mondo

OpportunitĂ per gli operatori del fitness In occasione della quattordicesima edizione di ForumClub (si veda in proposito, a pagina 34 di questo Sport Industry Magazine), interverrĂ Cliff Collins, direttore dello European Register of Exercise Professionals, EREPS, ovvero il Registro Europeo dei Professionisti dell’Esercizio Fisico promosso dall’EHFA (European Health & Fitness Association) che, in quattro anni di vita, ha creato standard condivisi a livello internazionale, divenendo un punto di riferimento fondamentale per istruttori, personal trainer e gestori di club. In Italia sono giĂ piĂš di 200 i professionisti iscritti, destinati a crescere significativamente in futuro. Ma qual è lo scopo e il funzionamento dell’EREPS? E che cosa potrebbe significare, per un professionista dell’esercizio fisico italiano, l’iscrizione a questo registro? La risposta a queste, e molte altre, domande è disponibile nell’intervista a Cliff Collins pubblicata in versione integrale su www.fitnesstrend.it. Per approfondire: www.fitnesstrend.it

A supporto delle tecnologie sportive

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Prevenire è meglio che curare Uno studio condotto dall’UniversitĂ di Lisbona e pubblicato sulla rivista Stroke, pubblicazione scientifica dell’American Heart Association e dell’American Stroke Association, ha riportato che svolgere costantemente esercizio fisico aiuterebbe gli anziani a ridurre il rischio di soffrire di demenza. Ăˆ stato osservato un campione rappresentativo composto da anziani non disabili che, per un certo lasso di tempo, hanno regolarmente svolto esercizio fisico. I risultati? Il rischio di contrarre malattie legate alla demenza vascolare si è abbassato, in questi soggetti, del 40 per cento, mentre quello di vedere peggiorare le proprie capacitĂ cognitive addirittura del 60 per cento. Per approfondire la ricerca, si può fare riferimento alla notizia completa pubblicata su www.fitensstrend.it. Per approfondire: www.fitnesstrend.it

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Un esempio molto interessante di come il Governo Australiano sta supportando la creazione e la commercializzazione di tecnologie e prodotti per lo sport. La premessa nasce dalla relazione presentata da professor Danny Sansone dell’UniversitĂ di Melbourne in occasione della Conferenza Nazionale dell’Australian Sports Network Technologies (ASTN): “Lifting Our Game: sviluppare nuove tecnologie sportive per creare valoreâ€?. Si tratta, in sintesi, di un’analisi puntuale del mercato delle tecnologie sportive in Australia a confronto con quello globale. La relazione mette in evidenza come l’Australia esporti attualmente meno di 500 milioni di dollari - ovvero lo 0,2% del consumo globale - in un mercato mondiale degli articoli sportivi e ricreativi dal valore complessivo di 250 miliardi di dollari. Parallelamente alla creazione, da parte del Governo australiano, della Australian Sports Technologies Network (di cui abbiamo dato notizia in Sport Industry Magazine n°9), la ASTN ha istituito un fondo di investimenti per supportare la commercializzazione dei nuovi prodotti, incoraggiando i progetti che vedono la cooperazione di imprenditori, investitori e produttori. Si pensi che è stato calcolato che queste iniziative porteranno alla creazione di migliaia di posti di lavoro e nuove opportunitĂ per tutti coloro che operano nel settore dello sport a tutti i livelli. Maggiori informazioni sono disponibili nelle news del canale Sport & Fitness di www.sportindustry.com. Per approfondire: sport & fitness

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primo piano formazione

Nasce Forum Sport Congress Bologna, 21 febbraio 2013: nasce “ForumSport Congress, azioni e progetti per la qualità del sistema sportivo pubblico-privato”. Dalla collaborazione tra Studio Ghiretti e ForumClub-ForumPiscine, un evento destinato alla formazione e al dialogo tra PA e privati sulle politiche sportive territoriali e sulla gestione degli impianti. Di Lucia Dallavalle

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TRIPLO APPUNTAMENTO ForumSport Congress nasce in seno alla 14a edizione di ForumClub, Expo and International Congress for fitness, wellness and aquatic clubs, e la 5a di ForumPiscine, Pool & Spa Expo and International Congress, che si terranno dal 21 al 23 febbraio a Bologna. Per approfondire i due eventi, si rimanda alla lettura di pagina 34 di questo numero di Sport Industry Magazine e su www.forumclub.it / www.forumpiscine.it.

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Due professionisti della comunicazione e della formazione, Studio Ghiretti e ForumClub-ForumPiscine, si sono uniti per dare vita a ForumSport Congress, un incontro tra pubblico e privato sulle politiche sportive territoriali e sulla gestione degli impianti sportivi pubblici. La nuova iniziativa è rivolta alle organizzazioni sportive che, sul territorio, si confrontano quotidianamente, da una parte, con le esigenze dei cittadini di praticare sport e attività fisica in ambienti indoor e outdoor adeguati, dall’altra, con la necessità di fronteggiare la crescente penuria di risorse. Tutti sono coinvolti, dalle amministrazioni pubbliche che si occupano di sport agli enti che organizzano le discipline sportive, ai privati che gestiscono gli impianti e le attività. E tutti rischiano di uscirne sconfitti, se non si punta sul dialogo e sulla formazione. Sono questi i concetti chiave attorno ai quali si è sviluppata la programmazione di ForumSport Congress, che si svolgerà giovedì 21 febbraio 2013, alla fiera di Bologna, nell’ambito della manifestazione ForumClub-ForumPiscine (dal 21 al 23 febbraio 2013): quattro incontri - due seminari di approfondimento/aggiornamento e due tavole rotonde - che coinvolgeranno figure di primo piano tra assessori e dirigenti della PA, gestori di impianti pubblici, manager di imprese con

importanti progetti nello sport per tutti, consulenti e vertici di enti e federazioni. “ForumSport Congress – commenta Federico Maestrami, uno degli ideatori dell’iniziativa e direttore responsabile della testata Sport Industry Magazine – nasce per soddisfare un’esigenza, quella del confronto tra l’ente pubblico e le società sportive che gestiscono impianti e attività, tra l’ente pubblico e le imprese che vogliono investire in progetti di impiantistica sportiva. Nasce, però, anche con un altro obiettivo: offrire ai gestori di impianti, o agli aspiranti tali, le informazioni necessarie per orientarsi nel mondo del pubblico, comprendendone tanto le aspettative e gli scenari, quanto, più prosaicamente, i confini amministrativi entro cui muoversi”. “Per gestire impianti sportivi pubblici – osserva Roberto Ghiretti, partner e regista di ForumSport Congress, fondatore e presidente di Studio Ghiretti e Associati – oggi occorrono competenze ampie e piene; occorre acquisire e affinare anche capacità di interlocuzione con l’ente locale, con i fornitori, con la clientela, con i mezzi di comunicazione”. Un mondo complesso e articolato, quello delle organizzazioni sportive, nel quale Roberto Ghiretti si muove da anni, sulla scena internazionale, come attore privato e pubblico, come consulente e dirigente, come organizzatore di eventi e formatore. Da


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primo piano formazione

oggi anche come partner e coordinatore di ForumSport Congress. La collocazione del nuovo congresso nell’ambito di ForumClub, che da quattordici edizioni si rivolge agli operatori del settore fitness e wellness, e di ForumPiscine, giunto alla quinta edizione, che si rivolge a chi opera nel settore delle piscine, è il contesto ideale per chiamare al confronto sulle politiche sportive territoriali anche chi gestisce impianti, palestre e centri acquatici privati.

Le città “sportive”, tra nuovi progetti e vincoli amministrativi Ad aprire il congresso sarà la sessione “Un comune a misura di sport” dedicata alle esperienze eccellenti realizzate dalle municipalità sul territorio italiano e all’estero. I casi internazionali di Comuni che hanno saputo valorizzare il territorio attraverso sagge e sane politiche sportive e collaborative saranno analizzati da Paolo Piani, Direzione settore tecnico F.I.G.C; delle buone pratiche made in Italy si occuperà invece Roberto Ghiretti. Il tema delle concessioni, sempre più attuale dato il numero crescente di Amministrazioni che optano per l’affidamento degli impianti sportivi, sarà affrontato dall’avvocato Guido Martinelli, che ne svilupperà i contenuti fondamentali, per una relazione tra ente pubblico proprietario e concessionario tale da soddisfare entrambi i partner. Gli aspetti contrattuali e fiscali saranno al centro dell’intervento con il quale l’esperto, docente Coni e collaboratore di lungo corso di federazioni e testate di settore, si rivolgerà a una platea mista di soggetti privati (gestori) e pubblici (amministratori), alla luce della sua esperienza in materia e della casistica emersa negli ultimi anni. “Nella gestione degli impianti sportivi pubblici - afferma l’avvocato Martinelli - i problemi sostanzialmente sono due, l’uno di carattere meramente economico e l’altro imprenditoriale. Economico, in quanto la gestione diretta dell’impianto, con dipendenti pubblici legati ai mansionari delle pubbliche amministrazioni, costituisce un costo non più sostenibile per l’ente locale proprietario; imprenditoriale, in quanto l’impianto sportivo oggi deve essere gestito da personale specializzato che possa coinvolgere al suo interno gli eventi sportivi, e non solo, che consentono di recuperare risorse affinché l’impianto non sia solo un costo ma possa diventare una risorsa”. Rientra nel quadro delineato dall’avvocato anche la tavola rotonda “Modelli di gestione degli impianti sportivi pubblici e di relazione tra PA e concessionari”, dove i riflettori saranno puntati sul confronto tra esperienze di rapporto pubblico-privato, maturate in aree geografiche differenti, che hanno registrato pregevoli risultati. L’incontro, moderato da Roberto Ghiretti, vedrà la partecipazione di assessori e dirigenti comunali e concessionari di impianti. Tra coloro che hanno già confermato la propria partecipazione: Elena Toppino, Dirigente Servizio Sport del Comune di Firenze, e Luca Verardo, direttore del

centro sportivo Paladonbosco di Genova, oltre che gestore di impianti pubblici di eccellenza nel capoluogo ligure e nei comuni limitrofi. La presentazione di progetti già realizzati o nascenti, lo sviluppo di un’impiantistica in funzione delle nuove esigenze in termini di consumo di sport e di sostenibilità sono invece i temi che animeranno la tavola rotonda “Nuovi percorsi progettuali per l’impiantistica e per lo sviluppo di aree sportivo-urbane”. Vi prenderanno parte enti sportivi, manager e architetti con proposte e progetti concreti utili a ridefinire gli spazi sportivi delle città. Ad esempio: quella presentata dal presidente UISP Bologna, Fabio Casadio, che arricchirà il confronto por-

tando l’esperienza dell’associazione e la sua idea di sviluppo di impianti attrezzati per varie discipline e per il libero utilizzo, integrati nell’ambiente e nel verde urbano. Oppure il progetto, in corso di realizzazione, che sarà illustrato da Gianluca D’Angelo, Manager Italia di Oxylane Village: una vera e propria cittadella dedicata allo sport che sorgerà, in collaborazione con i Comuni coinvolti, alla periferia di Bologna, sul modello degli omonimi parchi aperti in Francia dal gruppo Oxylane, il colosso francese che dal 2007 detiene il marchio Decathlon.

PER APPROFONDIRE

I pareri espressi in questo articolo da Federico Maestrami, Roberto Ghiretti e Guido Martinelli sono disponibili in versione completa nell’articolo pubblicato su www.sportindustry. com, categoria “Formazione”.

FORUMSPORT CONGRESS 21 FEBBRAIO 2013 ore 10:00 - 13:00 “Un comune a misura di sport” Le politiche sportive e motorie come strumento di marketing per lo sviluppo di una comunità moderna. Intervengono: Roberto Ghiretti (Buone pratiche della PA ed esperienze realizzate nel territorio italiano) e Paolo Piani (Best Practice territoriali delle municipalità in materia di sport. Analisi di oltre 30 casi internazionali di successo)

ore 14:30 - 17:30 “La gestione delle concessioni e il rapporto contrattuale tra ente pubblico e gestore: seminario di aggiornamento analitico-fiscale” I “contenuti tipo” di una concessione per la gestione degli impianti sportivi e le conseguenti problematiche fiscali. Interviene: Guido Martinelli

“Nuovi percorsi progettuali per l’impiantistica e per lo sviluppo “Modelli di gestione degli impianti sportivi di aree sportivo-urbane: esempi e opportunità” pubblici e di relazione tra PA Tavola rotonda - Enti sportivi, manager e e concessionari” architetti illustrano progetti e proposte per Tavola rotonda - Partecipano assessori comunali, dirigenti e concessionari ridefinire gli spazi sportivi delle aree urbane. di impianti sportivi Modera: Roberto Modera: Roberto Ghiretti Ghiretti

A CHI SI RIVOLGE? ForumSport Congress si rivolge a: - pubblici amministratori, dirigenti e responsabili all’interno di enti pubblici che si occupano di sport e impiantistica sportiva, assessori; - attuali o futuri gestori di impianti sportivi pubblici; - tecnici, dirigenti e responsabili di federazioni, enti di promozione sportiva, CONI. CONVENZIONI Saranno attivate convenzioni con alcune Federazioni ed Enti di promozione sportiva, che consentiranno di partecipare all’evento usufruendo di tariffe scontate, già previste per gli abbonati di Editrice Il Campo.

È un’iniziativa Per informazioni, iscrizioni e prenotazioni: Segreteria Organizzativa: Absolut Eventi & Comunicazioni, 051.27.25.23 Segreteria Scientifica e Vendita Stand: Editrice Il Campo, 051.25.55.44, www.forumclub.it

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primo piano stadi

Il punto sulla “Legge Stadi” Un volano per gli stadi italiani o un veicolo per la speculazione edilizia? In questi mesi, il DDL Stadi è stato al centro di una vera e propria bufera di opinioni. In attesa di nuovi sviluppi, proponiamo una disamina dello stato attuale, cercando di fare il punto della situazione.

Di Alice Spiga

“Una cosa è certa: se si abbandonano le strutture esistenti al loro destino, il livello qualitativo continuerà a scendere, e con esso il valore dell’esperienza sportiva”. Ian Nuttal, Xperiology

Della futura “Legge sugli stadi”, al momento ancora un Decreto, si sono occupati praticamente tutti. Giornalisti, blogger appassionati di calcio, opinionisti, politici, architetti, progettisti, docenti, associazioni ambientaliste; nei mesi trascorsi dall’approvazione del decreto alla Camera fino ad oggi, la Legge, che legge ancora non è, ha letteralmente infestato il web e le pagine di quotidiani e riviste. Ed è stato estremamente interessante ripercorrere la molteplicità dei pareri espressi sul DDL Stadi e rendersi conto di come ogni singolo concetto del decreto sia stato interpretato in maniera talvolta anche diametralmente opposta, a seconda degli occhi che lo stavano osservando.

Hanno tutti ragione Il problema di fondo è che sembrano avere tutti ragione. Hanno ragione coloro che lo sostengono, perché in Italia gli stadi devono uniformarsi agli standard europei, diventando quei luoghi di aggregazione aperti a tutti che il calcio merita. Come aveva espresso molto giustamente il consulente Ian Nuttall, co-fondatore della società inglese Xperiology, in un’intervista concessa alla nostra redazione: “Una cosa è certa: se si abbandonano le strutture esistenti al loro de-

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stino, il livello qualitativo continuerà a scendere, e con esso il valore dell’esperienza sportiva. Sono quindi assolutamente convinto che nel medio-lungo termine sia necessario investire di più nella progettazione di nuovi stadi. Da straniero, trovo singolare che un grande calcio come il vostro debba essere giocato in impianti così fatiscenti. I fan, gli sponsor, i giocatori e le comunità locali meritano, e sempre più domanderanno, qualcosa di meglio”. Questo accade perché in Italia, purtroppo, gli stadi sono ancora visti come luoghi di violenza e di pericolo, luoghi dove è meglio non aggirarsi da soli la notte, luoghi dove è meglio non portare i propri bambini. Eppure all’estero non è così. Come afferma nel suo appassionato editoriale l’architetto Pino Zoppini (rivista Impianti 2/12): “La sicurezza non è certo una caratteristica che contraddistingue i nostri stadi. In televisione vediamo partite in Inghilterra, Germania e Spagna con un pubblico ordinato, seduto a livello del campo senza recinzioni e controllato solo da steward, in Italia barriere fisse per separare le tifoserie, sotto l’occhio della polizia troppe volte incapace di sedare gli ultrà delle due parti. Di certo mancano politiche coraggiose di prevenzione ed educazione, e non è certo una legge sugli stadi che

possa risolvere questa realtà”. E ancora: “I nostri vecchi stadi sono poco ospitali e poco sicuri, per questo troppo spesso sono vuoti. Essi invece devono essere pensati come poli della città, utilizzati non solo per qualche ora la domenica, ma anche per incontrarsi durante tutta la settimana, sempre che esistano quelle caratteristiche e attrattive polifunzionali che ormai sono normalità ovunque tranne che in Italia”. Gli fa eco Pierluigi Paolillo, professore ordinario di Architettura ed Urbanistica presso il Politecnico di Milano, intervistato su Il Fatto Quotidiano: “La commistione funzionale rende viva la città e questo vale anche per gli stadi: il passato ci insegna che non ha senso continuare a costruire cattedrali nel deserto. Certo, ci vorranno delle amministrazioni non supine per avere risultati positivi ed evitare storture”.

In nome della multifunzionalità La volontà espressa dal DDL Stadi è infatti quella di realizzare “complessi multifunzionali”, ovvero stadi che non siano semplicemente luoghi dove ci si reca la domenica a vedere la partita, ma spazi di aggregazione aperti a tutti, dove trovare, oltre all’impianto sportivo, attività resi-


primo piano stadi

denziali, direzionali, turistico-ricettive e commerciali. Sulla carta è un’ottima idea, un modo per portare (finalmente) i nostri stadi fuori dall’ingessatura che si portano dietro da troppi anni. Il problema sorge proprio in quelle “storture” che il professor Paolillo afferma sarebbe meglio evitare. Per alcuni, infatti, il decreto incentiva troppo la costruzione ex-novo a discapito della riqualificazione degli impianti esistenti, semplificando le procedure e gli iter burocratici e “velocizzando al massimo le necessarie varianti urbanistiche e commerciali” (cit. INU, Istituto Nazionale Urbanistica). Il Decreto dichiara inoltre che, “al fine di garantire l’equilibrio economico-finanziario della gestione dell’impianto sportivo o del complesso multifunzionale e la loro redditività, il Comune può prevedere la possibilità di un ampliamento edificatorio delle cubature che già insistono sull’area interessata”, stabilendo un vincolo sull’area, affinché rimanga ad uso sportivo, della durata di 10 anni (non sarà poco?). Senza contare che: “Nella prima versione della Legge si prevedeva che a usufruire di queste procedure potessero essere gli impianti di almeno 10.000 posti a sedere allo scoperto e 7.500 posti a sedere al coperto. Nel testo approvato a luglio alla Camera si è abbassato ancora l’obiettivo: 7.500 allo scoperto e 4.000 coperti. Il che vuol dire rendere possibile in almeno 500 Comuni italiani operazioni immobiliari pienamente giustificate dal provvedimento. E non vi sarebbero neanche più limiti di tempo per presentare i progetti, perché la Legge non è più legata a una manifestazione sportiva”. Queste poche righe, tratte dal dossier diramato da Legambiente sintetizzano molto bene la perplessità, quando non l’indignazione, delle associazioni ambientaliste (Legambiente, WWF, FAI) che vedono in questa legge un invito alla speculazione edilizia. E come dare loro torto? Dopo i disastri finanziari e le polemiche sorte, tanto per fare un esempio, per i mondiali di nuoto a Roma (con lo stadio progettato da Calatrava che è tutt’ora un cantiere a cielo aperto), come non porsi il problema delle conseguenze che questi assunti potrebbero generare? Il pericolo maggiormente temuto dagli ambientalisti, come da alcuni politici (in prima fila il senatore Roberto Della Seta, capogruppo Pd) e dagli istituti di urbanistica, è l’incentivazione alla cementificazione. “Tali interventi – si legge in uno dei comunicati diramati dall’INU - così come ipotizzati nel provvedimento, possono incrementare il dannoso consumo di suolo, producendo un sicuro danno all’ambiente e all’ecosistema”.

In contraddizione? A questo proposito, è interessante mettere in evidenza come, parallelamente al DDL Stadi sia stato approvato dal Consiglio dei Ministri, in data 14 settembre 2012, un decreto legge contro il consumo di suolo. “Grazie alle misure contenute in questo testo – afferma Mario Catania, Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, nel corso della conferenza stampa tenutasi a

Palazzo Chigi - facciamo un decisivo passo in avanti per raggiungere l’obiettivo di limitare la cementificazione sui terreni agricoli, in modo da porre fine a un trend pericoloso per il Paese”. Un dubbio sorge spontaneo: come si inserisce questo decreto con quello dedicato agli Stadi che annuncia la possibilità di ampliare la cubatura degli interventi, qualora fosse necessario per garantire l’equilibrio finanziario dell’intervento? E come si inserisce il beneplacito annunciato dalla Giunta Alemanno di realizzare un complesso sportivo polifunzionale a Roma in aree agricole non edificabili?

(Ri)partire dalla cultura Il problema fondamentale sembra essere: abbiamo in Italia la consapevolezza e la cultura per ristrutturare o creare “complessi polifunzionali” senza lasciarci prendere la mano dall’abusivismo, dalla speculazione e dalla cementificazione? Come si chiede nel citato editoriale l’architetto Zoppini: “Questa legge sarà capace di cambiare effettivamente uno scenario che in Italia, per gli stadi e gli altri impianti sportivi, è così in profonda crisi?”. Forse no, forse non basterà. E allo stesso tempo, come si legge nell’articolo dedicato alla situazione degli stadi in Italia a cura di Xperiology, “Questa legge può rivelarsi un’occasione per il settore privato di riprendere in mano alcuni dei progetti abbandonati, sviluppando nuovi stadi con la collaborazione delle autorità locali e regionali. Descritta come un modello finanziario in public private partnership, la nuova legge potrebbe essere il pulsante start di una ripresa concreta nella costruzione di stadi italiani”. Una nota di positività che si sposa con la risposta che si dà l’architetto stesso: “La risposta è positiva solo se verrà colmato il ritardo culturale dei nostri politici, ma anche dei presidenti dei club che non hanno ancora capito come, da un punto di vista imprenditoriale, uno stadio di proprietà è alla fine un affare. Ricordiamo che dopo gli interventi molto discussi per gli stadi di Italia 90 poco o nulla è stato fatto ad eccezione dell’importante realizzazione dello stadio della Juventus”.

produrre risultati di questo tipo in altro modo”. Secondo quanto emerge da una recente ricerca svolta da StageUp, Sport & Leisure Business, sugli stadi del futuro, “la costruzione o ristrutturazione degli stadi italiani potrebbe rappresentare un volano per lo sviluppo economico del Paese, con investimenti stimati in 4 miliardi di euro e la generazione di 85.000 posti di lavoro nei prossimi 10 anni. Tutto questo, però, a una condizione: che la Legge sugli Stadi sia raccordata con la nuova normativa sul project financing, che ha preso forma con gli ultimi Decreti Legge realizzati dal Governo a partire dal dicembre scorso”.

11 PER APPROFONDIRE

Tantissime sono le fonti impiegate per la realizzazione di questo articolo. Per approfondire ogni singolo aspetto, si consiglia la lettura dell’articolo nella sua forma integrale nel canale Sport & Fitness di www.sportindustry. com, categoria “Stadi e Arene”.

Una questione per privati Investimenti privati, dunque. Ma da parte di chi? “Presto detto - commenta l’avvocato Guido Martinelli intervistato dalla nostra redazione in materia – si tratta di un do ut des. Gli enti pubblici non sono in grado di finanziare il rifacimento e l’ammodernamento degli stadi e si trovano privati disponibili, dando loro in cambio cubature di residenziale o di commerciale da edificare e mettere sul libero mercato. Ma vede, su questo tema la mia riflessione è altra. Cosa facciamo degli attuali stadi? Chi li gestirà e li manutenzionerà? L’opinione pubblica dovrebbe essere informata di questi aspetti, perché anche distruggerli ha un costo”.

Se ce l’ha fatta la Juve! Già, lo stadio della Juventus. Sono in tanti a pensare che, se ce l’ha fatta la Juve, a costruirsi il nuovo stadio senza la legge, allora forse serve solo la “buona volontà”. Come scrive in un comunicato il relatore del provvedimento, Claudio Barbaro (FLI, Futuro e Libertà): “La legge è stata spesso presentata come una panacea, ma così non è, perché dove c’è la volontà e la disponibilità finanziaria le cose si riescono a fare lo stesso, come dimostra il caso Juventus. È vero, però, che la Juve a costruire lo stadio ci ha messo 10 anni. Con la nuova legge si può snellire tutto. Anche perché, considerato che la legge fa leva sullo strumento urbanistico, il provvedimento provocherebbe un movimento economico potenziale calcolato sul miliardo di euro, e oggi non vedo come il mondo dello sport possa

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primo piano finanziamenti

Ottenere finanziamenti? Si può! Il caso di una società sportiva che, pur non essendo proprietaria dell’impianto (come accade nella maggior parte dei casi in Italia), è riuscita a ottenere un finanziamento di 1 milione e mezzo di euro per la ristrutturazione e riqualificazione di un centro sportivo a Bologna.

Il campo da calcio a 11 del Centro Sportivo Bruno Corticelli di Bologna, recentemente riqualificato tramite l’adozione di un manto in erba sintetica

La situazione degli impianti sportivi in Italia non è di certo delle migliori. Come abbiamo avuto modo di sottolineare in svariate occasioni, la maggior parte delle strutture sportive del nostro paese è stata realizzata negli anni ‘70 e inizia, per forza di cose, a portare su se stessa i segni del tempo. Il problema, comune a tutte le associazioni sportive che gestiscono gli impianti, è ottenere finanziamenti per compiere opere di ristrutturazione e riqualificazione. A volte si tratta di interventi “minimi”, che richiedono però investimenti in denaro non sempre disponibile nelle casse, sempre più magre, delle ASD. In questo senso, il Centro Sportivo Bruno Corticelli, a Bologna, rappresenta un valido case history da cui trarre esempio. In tempi recenti ha infatti vissuto un’importante opera di ristrutturazione e riqualificazione, tuttora in via di completamento. Si tratta di un impianto polisportivo che

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si sviluppa su circa 6.000 mq e che, prima della ristrutturazione, contava di una pista polivalente, una palestra per pallavolo e basket e un campo da calcio in erba naturale. Come ci racconta Pietro Stefanetti, presidente dell’associazione sportiva che ha in gestione la struttura: “Questo impianto sportivo, che ho visto nascere io stesso nel 1977, da allora non aveva mai potuto contare su alcun tipo di manutenzione straordinaria. Come si può ben immaginare, dopo 35 anni di vita, si era arrivati al punto che l’impianto era ormai ridotto all’osso. La pista polivalente, in cui viene svolta attività di pattinaggio, pallamano e calcio a cinque, non è mai stata dotata di un proprio spogliatoio, mentre il campo da calcio a 11 era ormai inagibile, essendo ridotto a un campo di patate, senza un filo d’erba, con gli spogliatoi ormai fatiscenti e impianti per le docce e servizi quasi inutilizzabili.”

Di Alice Spiga

In qualità di proprietario dell’impianto, come si è mosso il Comune di Bologna? “Il Comune ha pensato di affidare, attraverso un bando e con una gestione lunga - e non parliamo di 3, 6 o 9 anni, ma di 28 - la gestione ordinaria e straordinaria di tutto l’impianto sportivo.” Che cosa si intendeva per manutenzione straordinaria? “Si intendeva la costruzione di un campo da calcio a 7, la riqualificazione di quello esistente a 11, possibilmente in erba sintetica, e la ristrutturazione di tutta la palazzina spogliatoi, affinché venga utilizzata sia dal campo da calcio sia dalla pista polivalente. Nell’ambito di questo progetto, quantificato in circa 1,5 milioni di euro, siamo riusciti ad aggiudicarci il bando costituendo una Associazione Temporanea di Imprese (ATI), nella quale si sono impegnante associazioni sportive come Libertas


primo piano finanziamenti

San Felice E.G, A.S.D. Nettuno Calcio a cinque, A.C. Nepoti soc. sport. dilett. a r.l., tutte operanti nel territorio del Quartiere Porto, dove sorge il centro. Una ATI così composta poteva vantare una consolidata esperienza nella gestione di differenti ambiti sportivi (calcio a 7, basket, calcio a 11), riuscendo così a presentare un progetto che andava incontro non solo alle esigenze del Comune stesso, ma anche del cittadino, accludendo al suo interno anche un parco pubblico.” Quali sono state le principali difficoltà incontrate lungo il percorso verso la realizzazione del progetto? “Una volta reso esecutivo il progetto, il problema è stato il reperimento delle risorse. Come la maggior parte delle associazioni sportive, anche noi non eravamo (e non siamo) proprietari dell’impianto; lo gestiamo, ma non possediamo nulla. Siamo come un’impresa che non ha patrimonio, per cui non possiamo offrire le garanzie, personali e non, richieste da un istituto bancario ed è quindi molto difficile riuscire ad avere accesso al credito passando per vie convenzionali. Allo stesso tempo, non potevamo nemmeno contare su una fidejussione pubblica, perché il Comune di Bologna, soprattutto dopo la nota vicenda del Palazzo Azzarita (che raccontiamo su www.sportindustry.com, ndr), non ci pensava nemmeno a concedercela. A quel punto, senza poter contare su delle risorse, il progetto era sostanzialmente nato morto.” E quindi? Dove avete trovato i finanziamenti? “Ci siamo rivolti al Consorzio SPIN, che

raggruppa, oltre all’Istituto San Paolo, i principali Enti di Promozione sportiva nazionali come CSI, UISP e AICS. È stato grazie a SPIN che siamo arrivati a Banca Prossima, la banca degli enti no profit, che ha creduto e finanziato il progetto. In SPIN abbiamo trovato un interlocutore che professionalmente ha capito la nostra situazione, anche se, essendo stati il progetto zero, abbiamo trovato molteplici difficoltà. Ma non poteva essere altrimenti! Alla fine, abbiamo contribuito a tracciare un solco, che ci auguriamo sia stato di grande aiuto ai progetti venuti dopo di noi.” Dal momento dell’aggiudicazione del bando all’inizio dei lavori, quanto tempo è trascorso? “L’aggiudicazione del bando è avvenuta nel marzo 2010, mentre i lavori sono iniziati nell’ottobre 2011. In questo lasso di tempo si è provveduto a sottoscrivere la Concessione con il Comune di Bologna nell’ottobre 2010 e a trovare le risorse finanziarie. Non è stata una passeggiata, in quanto Banca Prossima ha giustamente valutato il nostro progetto sulla scorta di business plan e piani finanziari, proprio come se fossimo una vera e propria azienda for profit.” A quanto ammonta, in totale, il finanziamento? “C’è stato finanziato 1 milione e mezzo di intervento, accompagnato da fidejussioni delle società sportive che hanno permesso all’ATI di portare avanti il progetto. Successivamente, ci siamo costituiti in società sportiva dilettantistica a responsabilità limitata, sia per motivi fiscali, sia operativi. Ad esempio, il passaggio ha per-

messo di creare una maggiore chiarezza nei rapporti, sia con i terzi sia fra i soci stessi, nonché una responsabilità patrimoniale limitata al patrimonio sociale e non a quello personale.” In quanto tempo pensate di poter tornare in pari con l’investimento? “Riteniamo che il nostro investimento possa dare un ritorno finanziario fra 3-4 anni, il periodo necessario al centro sportivo per essere al 100% della sua funzionalità e redditività.” Fino a questo momento, che cosa è già stato costruito? Che cosa manca “all’appello”? “È stato costruito il primo campo di calcio a 7, è stato effettuato l’intervento di manutenzione straordinaria sul campo a 11, con il rifacimento del manto in erba sintetica a cura della Italgreen, e adesso verrà attivata tutta la ristrutturazione degli spogliatoi: sia di interventi sulle pareti murarie, sia la riqualificazione dell’impianto di riscaldamento e raffrescamento. Su questo aspetto, stiamo lavorando su un progetto un po’ ambizioso che prevede l’indipendenza totale da qualsiasi forma energetica classica, con l’utilizzo di un cogeneratore di riscaldamento, raffrescamento ed energia elettrica da fonti alternative. Contiamo nel giro di un anno, un anno e mezzo di completare tutte le opere.”

13 VISTO DA VICINO

Pietro Stefanetti Con un’esperienza decennale nel campo delle associazioni no-profit, con particolare riguardo a quelle sportive dilettantistiche, è presidente di un’associazione sportiva. Esperto giuridico-fiscale, collabora con la Provincia di Bologna.

Per quanto riguarda i lavori ancora da effettuare, riuscirete a rimanere nel budget iniziale? “Contiamo di rimanere nel budget previsto, ma se dovessimo “sforare”, non abbiamo dubbi di poter fare affidamento di nuovo sulla disponibilità di Banca Prossima”.

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14 Una questione di cuore focus sicurezza

Dotarsi di defibrillatori esterni semiautomatici. Questa l’imposizione espressa nel Decreto Sanità. Un obbligo che ha dato vita a un duplice movimento. Da un lato l’annosa questione del “chi paga?” e, dall’altro, un vero fiume di iniziative volte alla promozione e al sostegno (anche finanziario) di questi preziosi apparecchi salvavita.

Di Alice Spiga

L’arresto cardiaco è una delle principali cause di morte nel nostro Paese e le recenti tragedie avvenute sul campo da gioco (Piermario Morosini e Vigor Bovolenta) hanno riportato agli “onori” della cronaca il tema della sicurezza negli impianti sportivi. Un tema che non riguarda solo i giocatori e gli atleti a vario livello. Stadi, arene e palazzetti dello sport, così come campi, palestre, circoli sportivi e piscine, sono infatti frequentati anche da arbitri, tecnici, dirigenti, dipendenti, volontari e spettatori, e una mancata attenzione al tema della sicurezza può avere conseguenze pesanti su chi ha in gestione l’impianto. Come ha tenuto a precisare l’ingegner Felice Monaco, responsabile del servizio sicurezza e prevenzione del Comune di Bologna, in occasione dell’incontro, organizzato da Cid-Aics di San Lazzaro (BO), Noi sicuri per la sicurezza altrui. La sicurezza negli impianti sportivi: “Il responsabile legale

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Con la rianimazione cardiopolmonare e la defibrillazione immediata, la possibilità di sopravvivenza è del 75%. Senza, scende al 5%. (doc. Irideem)

di tutto ciò che avviene in un impianto non è il proprietario, Provincia, Comune o privato che sia, ma il rappresentante legale, che in genere è il presidente della società o dell’associazione alla quale è stata data in gestione la struttura. Persona che a tutti gli effetti assume il ruolo di datore di lavoro. E non tutti i dirigenti di società e associazioni, spesso appassionati e volontari sono preparati o coscienti di

questo impegnativo ruolo”. Un dato che ha trovato conferma dal parere espresso, sempre in sede dell’incontro curato da Cid-Aics, dall’avvocato Dionina Tortella, esperto in aspetti giuridici e legislativi, che ha precisato come “la responsabilità dei datori di lavoro non esiste solo in fabbrica, ma in ogni luogo dove si svolgono attività; anche sportive. Il dirigente responsabile è tenuto ad adottare tutte le


focus sicurezza

misure per la sicurezza e la salute delle persone che operano nell’attività”.

Defibrillatori e certificati medici In questo quadro si inserisce l’articolo 7, comma 11 della Legge 8 novembre 2012, n. 189, di conversione, con modificazioni, del DL 13 settembre 2012, n. 158 - Disposizioni urgenti per promuovere lo sviluppo del Paese mediante un più livello di tutela della salute, che recita: “Al fine di salvaguardare la salute dei cittadini che praticano un’attività sportiva non agonistica o amatoriale il Ministro della salute, con proprio decreto, adottato di concerto con il Ministro delegato al turismo e allo sport, dispone garanzie sanitarie mediante l’obbligo di idonea certificazione medica, nonché linee guida per l’effettuazione di controlli sanitari sui praticanti e per la dotazione e l’impiego, da parte di società sportive sia professionistiche che dilettantistiche, di defibrillatori semiautomatici e di eventuali altri dispositivi salvavita”. In altre parole, la norma ribadisce l’obbligo di idonea certificazione medica e di controlli sanitari sui praticanti di attività sportive, anche dilettantistiche, andando a completare l’obbligo già presente per chi pratica sport a livello agonistico. Un’introduzione che non potrà di certo “fare male”. Come ha precisato il dottor Stefano Piolanti durante il citato incontro bolognese: “Nel settore agonistico, il dirigente è responsabile civilmente e penalmente se manca la certificazione medica di idoneità, e le visite mediche, effettuate da medici specialistici e in centri attrezzati con apposite strumentazioni, sono risultate fondamentali per evitare le morti sul campo di gara. Grazie a questo, nel giro di trent’anni la mortalità è passata da 4 a 0,5 casi su 100.000”. Dall’altro lato, la norma è pensata per imporre l’adozione di defibrillatori semiautomatici alle società sportive, senza distinzioni tra professionistiche e dilettantistiche, equiparando quindi il campo da calcio di uno stadio al campetto di una parrocchia.

E ora? Chi paga? Come era prevedibile, il provvedimento ha fatto subito parlare di sé, ricevendo il plauso della comunità medica e sportiva, ma anche sollevando perplessità e obiezioni. Il primo dubbio riguarda ovviamente il tema “costi”. Un defibrillatore semiautomatico non ha un costo particolarmente proibitivo (circa sui 1000/2000 euro), ma necessita anche di una for-

mazione atta ad impararne il corretto funzionamento. Tutto il personale che utilizza un defibrillatore semiautomatico deve infatti essere in possesso di idonea formazione validata e sistematicamente verificata. Dunque, chi paga? Soprattutto quando ci si riferisce a società sportive di quartiere o di oratorio, che già faticano a trovare i mezzi per la manutenzione ordinaria dei propri impianti, dove potrebbero ottenere nuovi fondi da investire nell’acquisto e nella formazione, senza correre il rischio di penalizzare la pratica sportiva di base? Ma, d’altra parte, se supportata da adeguati finanziamenti, la pratica sportiva potrebbe solo beneficiarne, diventando a tutti gli effetti più sicura. Tutti questi dubbi sono stati espressi in un articolo pubblicato, in data 13 settembre, dall’INAIL - Istituto Nazionale per l’Assicurazione degli Infortuni sul Lavoro. “Al momento - si legge nell’articolo - non ci sono stime precise sul numero di defibrillatori necessari in Italia, ma per quanto riguarda gli impianti sportivi uno studio di Unioncamere, nel 2005, aveva censito quasi 15mila impianti, cui potrebbero aggiungersi le 8.500 palestre presenti su tutto il territorio nazionale, mentre il Coni ha censito nel suo registro 110mila società dilettantistiche, tutte potenzialmente interessate dal decreto”. A questo proposito, Massimo Achini, presidente nazionale del Centro sportivo italiano (CSI), interpellato nel citato articolo, commenta: “Di fronte a quanto previsto dal Decreto, ci chiediamo chi dovrà sostenerne i costi. Ci saranno investimenti in questa direzione o la spesa ricadrà per intero sulle famiglie e sulle società sportive? Dalla risposta alla domanda dipende se il mondo dello sport di base farà un passo avanti oppure indietro”.

Fondi e investimenti per la sicurezza Dunque? Dove trovare i fondi? Il problema non ha una soluzione univoca. Fortunatamente, sono moltissime le iniziative attive in Italia volte a fornire di defibrillatori non solo gli impianti sportivi, ma anche le scuole e i luoghi di aggregazione. Come non mancano i programmi volti alla sensibilizzazione e alla formazione in materia. Un esempio è fornito dal Progetto Pronto Blu dell’Azienda USL di Bologna che da anni promuove la diffusione della defibrillazione sul territorio della provincia con un obiettivo ben preciso: far sì che il maggior numero possibile di “non sanitari” possa defibrillare persone colpite da arresto cardiorespi-

ratorio prima dell’arrivo dell’ambulanza. Fino ad oggi il 118 del capoluogo felsineo ha formato 1.250 persone e intende allargare il più possibile la portata di questa iniziativa coinvolgendo diverse realtà collettive, scuole in primis. A Piacenza, invece, è nata l’associazione Progetto Vita, che ha lo scopo di portare un defibrillatore in ogni struttura sportiva della provincia emiliana. Fra le iniziative intraprese, è stata organizzata a luglio una serata di sensibilizzazione in collaborazione con alcuni campioni del mondo di pattinaggio, durante la quale sono stati raccolti fondi per l’acquisto di defibrillatori. Accanto a queste, si sono mobilitate le amministrazioni locali e le Regioni di tutta Italia, con iniziative di solidarietà per la raccolta fondi, con l’assegnazione di bandi e finanziamenti volti non solo all’acquisto di defibrillatori, ma anche alla messa in sicurezza degli impianti, con l’inizio di veri e propri censimenti della presenza di defibrillatori nelle strutture sportive. Si pensi che è all’esame del Consiglio regionale della Toscana anche una legge per favorire la diffusione dei defibrillatori semiautomatici nell’ambito della pratica fisica e sportiva, e che il Credito Trevigiano ha deciso di non sponsorizzare più le squadre che non dispongono di defibrillatore. Si spera dunque che il reperimento di fondi per la diffusione capillare di questi strumenti di vita si riveli alla fine un “non problema”, affinché l’attività fisica e sportiva nel nostro paese possa essere praticata in assoluta sicurezza.

15 PER APPROFONDIRE

Molteplici sono gli articoli che la nostra redazione ha dedicato all’argomento. Li potete trovare nel canale Complementi di www.sportindustry. com, raggruppati nella categoria “Sicurezza negli impianti sportivi”

ALCUNE PRECISAZIONI Il Coni precisa che, per il momento, la norma non determina l’insorgere di alcun obbligo in capo alle società sportive (professionistiche e dilettantistiche) quanto alla dotazione e all’impiego di defibrillatori semiautomatici e di eventuali dispositivi salvavita: occorre infatti attendere l’emanazione del succitato decreto ministeriale e delle relative linee guida. A tale riguardo, il CONI ha altresì chiesto di essere interpellato e di partecipare attivamente al procedimento di definizione dell’emanando decreto ministeriale. Peraltro, in data 18 ottobre 2012, la Camera dei Deputati ha accolto un ordine del giorno nel quale si impegna il Governo a “valutare l’opportunità di coinvolgere il CONI, le Federazioni Sportive Nazionali e gli Enti di Promozione Sportiva per condividere i contenuti del decreto nella parte riguardante la tutela della salute degli sportivi e di prevedere, nelle linee guida contenute in quest’ultimo, l’obbligo per gli istituti scolastici di ogni ordine e grado, le università e gli impianti dove si svolge una rilevante attività sportiva di dotarsi di defibrillatori semiautomatici e di dispositivi salvavita, specificando quali dovranno essere i soggetti titolari del loro acquisto, nonché della formazione del personale”.

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rassegna defibrillatori

DAE: CHE COSA SONO? Rispetto al defibrillatore manuale (utilizzabile esclusivamente da personale medico), il defibrillatore esterno semiautomatico (DAE) si distingue innanzitutto poiché solleva completamente il soccorritore dall’onere di riconoscere il ritmo cardiaco e può essere utilizzato da qualsiasi persona in possesso dell’indispensabile autorizzazione, rilasciata dalle autorità sanitarie (come stabilito dalla Legge n. 120 del 3 Aprile 2001). Oltre che semplice da utilizzare, questo apparecchio è estremamente affidabile e poco ingombrante (alcuni modelli misurano appena 15 x 15 cm). Una volta collegati i due elettrodi adesivi al torace, il DAE analizza il ritmo e, nel caso in cui riconosca la fibrillazione o la tachicardia, indica “shock consigliato”, carica il condensatore al valore di energia già preimpostato e ordina all’operatore di premere l’apposito pulsante. Importante il fattore manutenzione, in quanto dalla loro efficienza, così come dalla loro immediata reperibilità, dipende l’esito dell’intervento di rianimazione. Devono pertanto essere custoditi in modo da risultare accessibili in qualsiasi momento e, non meno importante, essere sempre perfettamente funzionanti. È sufficiente che la batteria non sia carica per rendere tutto vano. Di seguito, proponiamo una panoramica delle ultime soluzioni proposte dal mercato in materia di defibrillatori esterni semiautomatici. La medesima rassegna è pubblicata anche nel canale Complementi di www.sportindustry.com, con maggiori foto e informazioni tecniche.

A.M.I. Italia: defibrillatore Saver One Sever One, prodotto da A.M.I. Italia, è un defibrillatore ad accesso pubblico, portatile, facile da utilizzare, concepito per l’utilizzo da parte di chiunque; il dispositivo esegue in automatico la diagnosi del paziente e decide autonomamente se è necessaria la defibrillazione, guidando l’operatore durante tutte le fasi della resuscitazione tramite comandi vocali e icone luminose. Dotato di batterie che assicurano una lunga autonomia (circa 6 anni in standby), necessita di una manutenzione minima, in quanto esegue automaticamente test diagnostici ogni giorno, consentendo la visualizzazione dello stato funzionale su un mini display, anche a dispositivo spento. Garanzia di 6 anni.

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Cardiac Science: defibrillatore Powerheart G5 Un apparecchio di ultima generazione in grado di verificare le esigenze terapeutiche del paziente ed erogare una scarica calibrata, dal punto di vista della potenza, sulla base delle condizioni del soggetto. Powerheart G5, l’ultimo nato in casa Cardiac Science, è infatti il primo defibrillatore a unire la rapida erogazione della scarica a energia variabile e incrementale, una soluzione tecnica che consente di erogare una scarica post RCP (rianimazione cardiopolmonare) ad alta intensità in meno di 10 secondi, massimizzando le possibilità di esito favorevole. La tecnologia brevettata Rescue-Coach guida inoltre l’utente durante le fasi del soccorso e durante la rianimazione cardiopolmonare, fornendo un feedback attivo in tempo reale, con messaggi vocali e di testo, guidando l’operatore per rendere la manovra il più efficace possibile. canale Complementi

CFI Progetti: defibrillatore Fred Easy Port Il defibrillatore semiautomatico ultra-compatto Fred Easy Port, prodotto da Schiller e distribuito da CFI Progetti, misura appena 12,6 x 13,3 x 3,5 cm e pesa, compresa la batteria, 490 gr, risultando facilmente trasportabile e persino inseribile nel cinturone dei soccorritori. È dotato della tecnologia brevettata Multipulse Biowave, che emette una scarica che stabilizza la corrente e l’energia rilasciata in funzione del paziente, mediante modulazione dei tempi impulso-pausa su entrambe le semionde. Fred Easy Port – in grado di memorizzare fino a cinquecento eventi, tenendo traccia della data, dell’ora, della durata e del numero di shock effettuati, è proposto ai lettori di questa rassegna a 2.400 euro invece che 3.200.

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Echoes Communications: defibrillatore Samaritan Pad 500P Samaritan Pad 500P, proposto da Echoes Communications, è l’unico defibrillatore sul mercato che, attraverso i medesimi elettrodi utilizzati per la defibrillazione, è in grado di rilevare l’efficacia del massaggio cardiaco eseguito dal soccorritore sul paziente. Questo strumento supporta il soccorritore nell’esecuzione delle manovre di rianimazione, con pittogrammi luminosi e messaggi vocali come “premere più forte” o “compressioni ben eseguite”, e risulta dunque ideale per l’utilizzo da parte di personale non sanitario. Ha un grado di impermeabilità IP56 contro sporco e liquidi, resiste a cadute fino a un metro di altezza, è dotato di opzione pediatrica e viene fornito completo di zaino per il trasporto e di kit di primo soccorso. Garantito per 7 anni. canale Complementi

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Esaote: defibrillatore FREDeasy Il defibrillatore semiautomatico FREDeasy, prodotto da Schiller e distribuito da Esaote, è il primo defibrillatore disponibile anche in versione telecontrollata; è sufficiente mantenerlo sempre collegato alla rete internet affinchĂŠ sia sempre monitorato da una centrale di sorveglianza, che ne verifica costantemente lo stato di funzionamento, la carica della batteria e la scadenza degli elettrodi. Può essere utilizzato da qualsiasi persona abbia conseguito una formazione BLS-D nel rispetto della legge: con l’uso di messaggi vocali, lo strumento guida l’utilizzatore durante l’intervento e, grazie all’ampio e luminoso display su cui appaiono gli stessi messaggi, l’uso diventa sicuro anche in ambienti rumorosi. canale Complementi

Gima: defibrillatore iPAD CUSP-1 Distribuito in Italia da GIMA, iPAD CUSP-1 guida l’operatore nella manovra di soccorso passo dopo passo, con messaggi vocali e luminosi, riconosce se il paziente è un adulto o un bambino, adattando automaticamente la potenza della scarica. Questo apparecchio indica inoltre, in modo accurato, il ritmo da seguire durante la rianimazione cardiopolmonare e, non meno importante, rileva il rumore ambientale per regolare automaticamente il volume dei messaggi vocali. Grazie all’innovativo sistema Smart Pads, le piastre sono pre-collegate e alloggiate in uno scomparto apposito nella parte inferiore del defibrillatore, mentre un indicatore sul display comunica in ogni momento se sono collegate correttamente e avverte se la loro data di scadenza è prossima.

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Iredeem: defibrillatore Heartstart HS1 Iredeem, distributore per il canale Emergency Care e Resuscitation di Philips, propone Heartstart HS1, il defibrillatore semiautomatico portatile per tutti i soccorritori, progettato per assicurare un utilizzo il più semplice possibile. Può essere portato al fianco del paziente velocemente in virtù del peso (appena 1,5 kg) e delle dimensioni (19x21x7 cm) molto contenute. Tirando la maniglia verde si accende il defibrillatore e si attivano le istruzioni vocali che indirizzano le manovre: dal posizionamento degli elettrodi sul paziente all’erogazione, se ritenuta necessaria, della scarica. Alimentato da una batteria al litio che resta carica per 4 anni dalla data d’installazione, questo affidabile dispositivo effettua test di autoverifica giornalieri che ne garantiscono la perfetta efficienza. Garantito 8 anni, il kit completo di batteria, elettrodi e valigetta è proposto a 1.250 euro + IVA. canale Complementi

Medispo: defibrillatore EM 2222 Medispo propone il defibrillatore semi-automatico per adulti e bambini EM 2222; un apparecchio semplice, intuitivo e affidabile, garantito 5 anni, che non rilascia scariche in presenza di pacemaker e battito cardiaco. Istruzioni vocali e visive guidano il soccorritore in modo semplicissimo, consentendo un utilizzo sicuro ed efficace anche a personale non medico, mentre l’auto-test automatico tiene costantemente sotto controllo la perfetta efficienza dell’apparecchio. In meno di 10 secondi esegue l’ECG (elettrocardiogramma) e funziona con batterie che durano 5 anni, garantendo 100 scariche. Inoltre, consente di recuperare i dati dell’intervento tramite scheda SD e/o collegamento USB. Proposto a 680 euro + Iva, con spese di spedizione gratuite in tutta Italia.

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Mortara Rangoni Europe: defibrillatore LifeLine Il defibrillatore semiautomatico esterno bifasico LifeLine, proposto da Mortara Rangoni Europe, coniuga soluzioni tecnologicamente avanzate alla semplicità e intuitività dell’utilizzo. Non a caso questo apparecchio salvavita è dotato di soli due tasti, immediatamente visibili e di forma diversa, per non distrarre l’operatore e assicurare la massima sicurezza dell’intervento. Messaggi vocali molto chiari impartiscono istruzioni semplici che consentono a chiunque di utilizzare il dispositivo in modo corretto. Dotato di un sistema di controllo interno, verifica automaticamente che tutte le componenti dello strumento siano perfettamente efficienti, garantendone in questo modo l’efficacia in qualsiasi momento. Durata batteria fino a 7 anni. canale Complementi

Physio-Control: defibrillatore Lifepak CR Plus Prodotto dalla statunitense Physio-Control, Lifepak CR Plus è un defibrillatore semiautomatico esterno compatto, leggero, molto semplice da utilizzare e mantenere. La presenza di un’icona ben visibile sulla maniglia segnala se l’apparecchio è pronto per un eventuale utilizzo e, nel caso la batteria sia in esaurimento, un’altra icona avverte che è indispensabile sostituirla. Gli elettrodi monouso pre-connessi facilitano l’accesso al paziente e consentono di risparmiare tempo operativo durante la preparazione dell’intervento. Il prezzo include il servizio di call center fornito con il supporto di Italiassistenza. Il servizio comprende assistenza telefonica 24 ore su 24 per 365 giorni l’anno ed è valido per tutta la durata della garanzia del defibrillatore (8 anni). canale Complementi

Tecno-Gaz: defibrillatore Tecno-Heart Tecno-Gaz propone il defibrillatore semiautomatico Tecno-Heart, ideale per l’utilizzo in ambito extra medicale, in quanto caratterizzato dalla massima semplicità funzionale. È infatti dotato di un solo tasto impiegabile per erogare la scarica, scongiurando il pericolo di errori. Garantito sette anni, mentre la batteria al litio a lunga durata è garantita per un funzionamento minimo di 4 anni e la sua sostituzione è gratuita. Ciò significa che per questo lasso di tempo l’apparecchiatura non avrà alcun costo di manutenzione. Tecno-Heart, che può essere utilizzato su pazienti portatori di pacemaker ed è dotato di piastre pediatriche, ha una memoria interna di 60 minuti, esegue l’elettrocardiogramma e annota gli eventi i cui dati sono facilmente scaricabili su PC, tramite il cavo in dotazione, la porta seriale o usb per PC con Windows. canale Complementi

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focus pavimentazioni

Ogni pavimentazione ha i suoi sport Proponiamo una panoramica sulle pavimentazioni sportive, analizzandone le caratteristiche principali e i vantaggi che assicurano nello svolgimento delle disparate attività, fornendo anche alcuni utili consigli per una corretta manutenzione.

Di Alice Spiga PRODOTTI IN RASSEGNA

Nelle pagine seguenti, dedichiamo una rassegna alle pavimentazioni sportive, diverse dall’erba, per impianti sportivi a prevalente utilizzo indoor. Come di consueto, la medesima rassegna è pubblicata anche nel canale Sport & Fitness di www. sportindustry.com, dove ogni singolo prodotto è approfondito con maggiori foto e informazioni tecniche.

Negli ultimi anni, gli impianti sportivi italiani stanno vivendo una metamorfosi che rappresenta quasi una tappa obbligata: la trasformazione, tuttora in atto, in spazi polifunzionali e polisportivi in grado di ospitare aree a vocazione differente. Un cambiamento che risponde alla necessità di ampliare e diversificare l’offerta, così da sfruttare appieno le potenzialità degli impianti. Questa “corrente” sta attraversando, in primo luogo, le palestre, i circoli sportivi, i palazzetti, ma coinvolgerà sempre di più anche gli stadi e le arene, come già avviene all’estero. Come specifica Maurizio Stroppiana, Presidente di Mondo: “Il futuro dell’impiantistica sportiva è sicuramente rappresentato dagli impianti sportivi polivalenti, in grado di ospitare eventi a differente

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destinazione: dai concerti alle gare di atletica ai tornei di basket. Il vantaggio di questi nuovi impianti polifunzionali è innegabile, sia dal punto di vista della gestione dell’impianto, sia della costruzione”. Garantire la polifunzionalità dell’impianto chiama in causa, anche e non solo, la scelta della pavimentazione più adeguata a venire incontro alle esigenze polisportive dell’impianto, sia che quest’ultimo sia di pochi metri quadri o progettato per ospitare grandi eventi. A prescindere dal materiale di cui sono composti, i manti per utilizzo sportivo devono possedere alcune caratteristiche fondamentali: - resistenza all’usura, alla deformazione e agli agenti atmosferici; - ottimo rimbalzo di palla; - assorbimento degli urti; - semplicità di manutenzione.

Il concetto di base, che accomuna tutte le pavimentazioni, è garantire la sicurezza degli atleti affinché si sentano liberi di correre, di giocare, e anche di cadere, senza timore. “Ricordo quando fummo convocati per rifare la pista per i Campionati Mondiali di Pattinaggio Corsa dell’Aquila del 2004 - racconta Romano Maria Cacciani, titolare di Vesmaco. Dissi che, se volevano il solito cemento si erano rivolti alla persona sbagliata. Se invece desideravano una pavimentazione innovativa, che assicurasse tenuta del pattino, scorrevolezza, aderenza e sicurezza per gli atleti in qualsiasi condizione ambientale, allora dovevano fidarsi di me. E alla fine si sono fidati e, non per modestia, hanno preso la decisione giusta; gli atleti si sono rivelati entusiasti della pista, si sono sentiti sicuri, stabili e veloci, senza timore di cadere, ed è questo che conta”.


focus pavimentazioni

Resistenza all’usura Che siano in gomma, in pvc o in legno, le pavimentazioni sportive devono poter garantire un’ottima resistenza agli strappi e all’usura, così da assicurare un utilizzo anche intensivo delle superfici senza problemi. Se poi sono collocate all’esterno, devono poter fronteggiare piogge torrenziali, gelo, caldo intenso, senza che le performance assicurate dal prodotto ne risentano in alcun modo; per questo è sempre consigliabile fare affidamento su professionisti del settore di comprovata esperienza, che sappiano scegliere i materiali e le tecnologie più idonee anche sulla base delle caratteristiche climatiche del luogo in cui “vivrà” la pavimentazione. Interessante, a questo proposito, la riqualificazione operata da Seicom nel centro sportivo a Ta’’ Qali, Malta. “Il problema principale dell’isola di Malta è l’umidità – racconta Aldo Cammarata, commerciale e referente tecnico di Seicom - e infatti il parquet precedentemente installato in questa struttura, di produzione americana, aveva subito le conseguenze delle infiltrazioni di umidità, trasformando il materassino elastico su cui poggiava in una vera e propria spugna, che aveva assorbito l’acqua facendo sollevare e marcire il parquet. Per risolvere il problema, abbiamo scelto di installare un parquet sportivo in legno di hevea rubber wood (albero della gomma, un legno tropicale molto resistente all’umidità), con un’orditura sopraelevata tale da consentire una buona areazione del parquet”.

Rimbalzo di palla Una pavimentazione sportiva deve inoltre garantire una perfetta tenuta di gioco. Per questo motivo risulta importante che la sua superficie sia uniforme e planare, in modo da eliminare il problema dell’imprevedibilità del rimbalzo della palla. In questo senso, l’applicazione di materiali resinosi o sintetici ha apportato alcuni cambiamenti nel mercato delle pavimentazioni, soprattutto in tempi molto recenti nel tennis. “Le resine sintetiche - specifica l’azienda Casali - assicurano migliori rimbalzi della palla, oltre che comfort e velocità di gioco richiesti dal tennis moderno ad alte prestazioni”. Infatti, come specifica Salvatore Marrone, amministratore unico di Sama, “grazie a nuovi supporti composti dal granulato del sottomanto si ottengono campi da tennis perfettamente planari, con uno spessore costante che assicura ottima stabilità di gioco e di rimbalzo della palla”. Senza contare che, come specifica l’a-

PER APPROFONDIRE I pareri espressi dalle aziende in questo articolo fanno parte di interviste, case history e prodotti pubblicati in versione integrale su www. sportindustry.com. Per approfondire, si consiglia la lettura dell’articolo completo pubblicato nelle “Rassegne Prodotti” del canale “Sport & Fitness” di www.sportindustry.com. Abbiamo volutamente escluso dalla trattazione l’erba sintetica, alla quale abbiamo dedicato un articolo e una rassegna, entrambi pubblicati nel numero 9 di Sport Industry Magazine.

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zienda Mantoflex, “la terra rossa sintetica ha un peso specifico elevato, per cui non si frantuma e attenua fortemente lo spolvero anche in presenza di vento, oltre a mantenere perfetta planarità superficiale, evitando dislivelli di quota dannosi per il rimbalzo della palla.”

Assorbimento degli urti Discorso a parte merita l’elasticità che, quando si parla di pavimentazioni per lo sport, rappresenta un fattore chiave, soprattutto quando si pensa ad attività come la pallavolo, il basket o il tennis, che impongono un carico notevole sulle articolazioni inferiori. Poter contare su una pavimentazione elastica, che faciliti salti, rimbalzi, scatti e cadute, è dunque fondamentale. Il materiale per eccellenza, in questo senso, è la gomma (utilizzata sia per la creazione di manti che di sottomanti), che assicura un ottimo assorbimento degli urti, una riduzione dei traumi a carico delle articolazioni e un minore rischio di ustioni in caso di caduta. Ma non solo. Oggi esistono anche supporti in sintetico, piastrelle in PVC, fondi in polipropilene, manti creati da miscele di resine sintetiche e gomma (che potete approfondire nella rassegna pubblicata nelle pagine che seguono); tutti prodotti creati appositamente per garantire massimo comfort, assorbimento delle vibrazioni , riduzione dello stress e dell’affaticamento delle articolazioni. “Grazie a trattamenti specifici e adattando il coefficiente di scivolamento al tipo di azione o movimento richiesto - specifica l’azienda Gerflor - si può assicurare una perfetta aderenza ai movimenti di giocata e una riduzione del 25% della temperatura generata, eliminando il rischio di ustioni da attrito.”

Semplicità di manutenzione Dare per scontato che le pavimentazioni sportive non necessitino di alcun tipo di manutenzione può rivelarsi quanto meno controproducente. Come per qualsiasi altra tipologia di superficie, anch’essa richiede alcune accortezze, affinché mantenga le sue qualità a lungo nel tempo. Ovviamente, si tratta di consigli di carattere generale: ogni pavimentazione rappresenta un “mondo a parte”, essendo realizzata e posata con materiali anche molto differenti tra loro. Di fondamentale importanza: trattare la superficie con accuratezza e richiedere sempre le schede tecniche e di manutenzione direttamente al produttore, per poter contare su consigli mirati. “In linea generale - ci racconta l’ufficio tecnico di Arcadia, le pavimentazioni necessitano di una prima manutenzione (eliminazione di tutti gli eventuali residui di collante e l’effettuazione di una pulizia a fondo con un detergente neutro e una monospazzola), di una manutenzione giornaliera (togliere la polvere utilizzando un aspirapolvere/aspira liquidi) e di una manutenzione periodica (effettuare la pulizia quando richiesto, utilizzando acqua con detergente neutro e una monospazzola con disco appropriato in base all’intensità dello sporco; rimuovere chewing gum utilizzando ghiaccio secco spray; rimuovere certi tipi di segni lasciati dalle scarpe)”. Ulteriori consigli sulla manutenzione sono disponibili nel canale Sport & Fitness di www.sportindustry.com.

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rassegna pavimentazioni Esseci e Sellfit: pavimentazioni interattive X-Ground Esseciplast è un sistema autoposante e autobloccante realizzato da Esseci per pavimentare o riqualificare palestre, centri sportivi o piscine. La pavimentazione è creata da piastrelle in PVC antiscivolo, che resistono a elevate pressioni meccaniche. Molto semplice da posare e da pulire, offre ampie possibilità di personalizzazione, sia in materia di forme e dimensioni, sia grazie all’inserimento di loghi, foto o percorsi. Per tutte queste qualità, è stata scelta da Sellfit per sperimentare le potenzialità del sistema X Ground, sviluppato per configurare pratici circuiti da svolgere individualmente o in piccoli gruppi. X Ground si basa su una serie di “segni” e “indicazioni” stampati direttamente sulla pavimentazione, impiegabili per sviluppare esercizi di mobilità, flessibilità, potenziamento muscolare e protocolli motori dedicati al miglioramento della coordinazione. canale Sport & Fitness

Casali: tre campi da tennis in Supersoft Doppio Lo storico Tennis Club Ambrosiano, Milano, riconfigura tre dei propri campi da tennis in cemento poroso, per una superficie totale di circa 1.820 mq, con una pavimentazione realizzata da Casali con il sistema Supersoft Doppio. La pavimentazione si distingue per una speciale formulazione del compound di resine sintetiche con strato intermedio in granuli di gomma, che assicura eccellenti proprietà elastiche e resilienti, migliori rimbalzi della palla, una sensibile riduzione dei traumi a carico delle articolazioni, oltre che il comfort e la velocità di gioco richiesti dal tennis moderno ad alte prestazioni. I campi sono stati realizzati in blu e azzurro, con rigature bianche, e risulteranno particolarmente resistenti all’usura, garantendo la durata delle prestazioni tecniche nel tempo. L’intervento di rifacimento è stato eseguito dalla Mondialtennis di Milano. canale Sport & Fitness

Cavazzoni: piastre per pattinaggio sul ghiaccio Cavazzoni presenta le piastre componibili enervate in speciale polietilene H.D., riciclabile, per la pratica del pattinaggio su ghiaccio. Ogni piastra ha dimensioni di 777 x 383 mm, con bordi lavorati a “puzzle”, di spessore 14 mm, così da permettere l’incastro tra di loro (sistema brevettato). Le piastre sono da poggiarsi su un supporto piano e rigido (cemento, asfalto ecc.) e previa stesura di un tessuto non tessuto, o di un feltro, di almeno 4 mm di spessore. Il materiale è posato incastrando le piastre tra di loro con l’ausilio di un martello di gomma dura. Questo sistema permette la creazione di piste per il pattinaggio sul ghiaccio estremamente semplici da montare e smontare, ideali anche per ospitare eventi sportivi temporanei.

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Dalla Riva: parquet smontabili Evolution Dopo anni di test e approfondite ricerche, Dalla Riva Parquet Sportivi è pronta a lanciare l’evoluzione del pavimento sportivo smontabile: 620 mq di superficie posata in circa 2 ore e mezza. Una soluzione sempre più richiesta soprattutto nei grandi impianti sportivi polifunzionali. Le principali caratteristiche dello smontabile Evolution Dalla Riva consistono nell’installazione di pannelli prefiniti in essenza Hevea Rubber wood sport flooring massiccio evaporato di spessore 22 mm. L’elemento parquet è preverniciato a caldo con vernice poliuretanica bicomponente con 7 mani di vernice. In termini di resa, una volta assemblata, la pavimentazione in multistrato si segnalerà per una percentuale di assorbimento allo shock pari al 50% della forza d’urto e per uno straordinario rimbalzo palla vicino alla perfezione (99%). canale Sport & Fitness

Geoplast: piastrella antishock Gripper Gripper® è la piastrella prodotta da Geoplast per la realizzazione di pavimentazioni ad uso sportivo. Realizzata in polipropilene ad elevata resistenza meccanica, stabilizzato ai raggi UV, che consente la realizzazione di fondi stabili e resistenti alle sollecitazioni di qualsiasi gioco. Nella sua versione antishock, moltissimi sono i vantaggi garantiti: massimo comfort e assorbimento delle vibrazioni, ottima risposta al rimbalzo e riduzione dello stress e della fatica delle articolazioni, rapido da posare e da smontare grazie all’aggancio a molla, è anche facile da movimentare e stoccare, anche in luoghi umidi in quanto resistente ai microrganismi. Ideale per giochi molto dinamici e ripetitivi, è disponibile in vari colori, con scritte, disegni e aree differenziate. canale Sport & Fitness

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Gerflor: pavimentazioni polivalenti Taraflex Sport M Evolution Gerflor presenta Taraflex Sport M Evolution, un pavimento adatto ad ospitare attività polivalenti indoor. Il prodotto si dimostra sicuro in termini di ammortizzazione urti e ritorno di energia, oltre ad essere dotato di una superficie antiustione in caso di scivolata/caduta. Adattando il coefficiente di scivolamento al tipo di azione o movimento richiesto, il pavimento assicura una perfetta aderenza ai movimenti di giocata ed elimina il rischio di ustioni da attrito riducendo del 25% la temperatura generata. Non da ultimo, il prodotto assicura costi di gestione limitati, grazie al trattamento superficiale Protecsol, e garanzia di durata nel tempo. Il pavimento viene fornito nello spessore totale di 7 mm, in teli di altezza 1,5 m e lunghezza massima di 29 m. I teli della pavimentazione vengono saldati a caldo con apposito cordolo di saldatura. canale Sport & Fitness

Joker Floors: pavimento modulare Sport Deluxe Il pavimento modulare in polipropilene Sport Deluxe della Joker è stato inizialmente sviluppato per la disciplina sportiva dell’hockey inline, ma risulta ideale per tutti i tipi di attività sportiva, anche agonistica, sia in ambienti chiusi sia all’aperto. Le sue eccellenti qualità, ottenute tramite una scelta oculata dei materiali usati durante la produzione, lo rendono un prodotto ignifugo, antifungo, antibatterico, resistente alle abrasioni, ai detersivi e ai raggi UV, con costi di manutenzione pressoché azzerati. La posa, possibile anche su pavimentazioni esistenti, è facile e immediata, la pavimentazione finita riduce lo stress articolare e assicura un rimbalzo eccellente, garantendo un ottimo rapporto qualità/prezzo. Disponibile in qualsiasi colorazione. Dimensioni modulo: 25 x 25 x 1,3 cm.

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Mantoflex: superficie Red Luxury per il tennis La superficie Mantoflex “Red Luxury” rappresenta l’evoluzione dei tradizionali campi di terra rossa e delle superfici di terra rossa applicate su supporti sintetici. Offre le stesse caratteristiche di rimbalzo, di scivolata ed è esteticamente identica a un campo in terra rossa. Il rimbalzo avviene sulla terra rossa sintetica - colore terra rossa bagnata - aumentandone il grip e restituendo le rotazioni con effetti molto soft. La terra rossa sintetica ha inoltre un peso specifico elevato, per cui non si frantuma e attenua fortemente lo spolvero anche in presenza di vento. È esente da manutenzione ordinaria, perché non necessita di essere bagnata, e mantiene la perfetta planarità superficiale, evitando dislivelli di quota dannosi per il rimbalzo della palla.

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MeteM: pavimenti per palestre DoTile Fit DoTile Fit è il rivestimento per pavimenti appositamente sviluppato da MeteM Ecomanifatture per il mondo delle palestre. Molto spesso gli utenti, una volta finiti i propri esercizi, lasciano cadere i pesi invece di appoggiarli a terra. Questo, in breve tempo, rovina la pavimentazione della palestra che, nella maggior arte dei casi, richiede di essere sostituita già dopo pochi anni. DoTile Fit risolve completamente il problema, infatti, grazie all’elasticità e alla morbidezza della la gomma di cui è composta, questa pavimentazione attutisce l’impatto del peso sul pavimento preservandolo da segni e ammaccature. L’anima delle piastre (spessore di circa 30mm) è inoltre costituita da un pannello in materiale rigido, in modo tale che la forza di caduta del peso venga completamente assorbita e si evitino accidentali rimbalzi degli attrezzi. canale Sport & Fitness

Mondo: pavimentazioni sportive Elastiflex Elastiflex è un sistema combielastic, omologato Fiba Level 1, composto da due strati di compensato fenolico incrociati, avvitati e incollati tra loro, sui quali viene posato Mondoflex, una pavimentazione superficiale in gomma naturale, calandrata e vulcanizzata. Il sistema Elastiflex è caratterizzato, nella parte inferiore, da speciali supporti elastici brevettati dal disegno troncoconico, che hanno la capacità di assorbire gli urti più violenti e di tornare in posizione originale grazie a una camera d’aria interna. I supporti elastici sono fissati secondo uno schema appositamente studiato per garantire una perfetta uniformità di risposta elastica in ogni punto della superficie finale.

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Montecolino: agugliati tecnici per campi da bocce e da tennis Utilizzato ormai da molti anni per la realizzazione di campi da bocce, Montecolino presenta l’agugliato tecnico in polipropilene della collezione Easy Sport, che viene incollato su un battuto in cemento e successivamente coperto con uno strato sottile di sabbia, così da realizzare campi da bocce dalla ridotta manutenzione e dalla planarità costante. Da pochi mesi, inoltre, l’azienda ha iniziato la produzione di agugliati tecnici per campi da tennis, che vengono stesi su superfici consolidate (battuti in cemento o asfalto) e fanno da supporto alla terra rossa. I vantaggi sono: la velocità di realizzazione del campo, quindi una maggiore economicità, e un drenaggio del campo molto veloce grazie al supporto tessile.

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Sama: sottomanti per campi da tennis Sama presenta, in anteprima per l’Italia, uno speciale sottomanto ideato per la creazione di campi da tennis e realizzato con il granulato del sottomanto, tenuto insieme grazie a un legante monocomponente della Conica Sports Surfaces, divisione della BASF AG con sede in Svizzera. In questo modo, si ottiene un supporto di 3 cm perfettamente drenante, tale da permettere l’utilizzo del campo anche dopo la pioggia. Il prodotto può essere utilizzato con un sistema di drenaggio sia verticale, come nei campi in terra rossa, sia orizzontale, come nei campi in erba sintetica o in resina. Il risultato è un campo perfettamente planare, con uno spessore costante, che assicura ottima stabilità di gioco e di rimbalzo della palla. canale Sport & Fitness

Seicom: parquet sportivo modello Spluga Nuova importante referenza internazionale per Seicom, che a tempo di record (soli 7 giorni) ha installato 750 mq di parquet sportivo nel Maltese National Stadium di Malta. Il problema principale dell’isola era ed è l’umidità, per questo l’azienda ha consigliato di installare il modello Spluga, la cui struttura risulta più areata e ventilata grazie sia all’apposito zoccolino perimetrale areato sia a gommini elastici in neoprene che tengono il parquet sollevato, così da non essere a contatto diretto con il massetto. La pavimentazione è inoltre realizzata con legno di hevea rubber wood (albero della gomma): un legno tropicale molto resistente all’umidità, quindi la soluzione ideale per questa struttura.

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Tarkett: pavimento sportivo polivalente Omnisports Omnisports è un pavimento sportivo vinilico polivalente progettato da Tarkett per soddisfare una vasta gamma di eventi sportivi. Il prodotto è disponibile in cinque spessori, a seconda del grado di assorbimento urti richiesto e dei requisiti prestazionali adatti alle varie esigenze, offrendo livelli di performance differenti a seconda degli spessori. Grazie al supporto acustico in schiuma, la superficie assicura prestazioni sportive ottimali, riduzione della trasmissione del suono, rimbalzo ottimale, assorbimento degli urti, massima resistenza alla fatica e controllo all’impatto. Il trattamento in PU, rinforzato con particelle di ossido di alluminio, offre resistenza ai graffi, lunga durata e semplice manutenzione, riducendo il consumo di acqua e detergenti. canale Sport & Fitness

Vesmaco: pavimentazioni per il pattinaggio Vesmaco presenta la superficie durflex® roller professional, omologata FIRS (Fédération Internationale de Roller Sports), è caratterizzata da alta resistenza all’usura ed eccellente compromesso tra aderenza, effettiva e percepita, e scorrevolezza, tale da determinare alto comfort d’uso e bassa traumaticità d’impatto in caso di caduta. Le sue qualità consentono agli atleti di esprimere al massimo le loro capacità e di competere in tutta sicurezza, rispondendo a quanto dettato dagli organi federali nazionali e internazionali. All’interno della gamma: la versione ICE, che permette la creazione di pavimentazioni sintetico/resinose per la pratica del pattinaggio inline e, dopo il congelamento (naturale o indotto), dell’ice skating.

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rassegna pavimentazioni

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Walo: pavimentazioni sportive polivalenti Pulastic Sistemi di pavimentazione sportiva a base poliuretanica PULASTIC per impianti sportivi al coperto. Oggi un torneo di unihockey, domani un saggio di ginnastica, fra tre giorni una fiera con 2000 visitatori: in Svizzera i sistemi di pavimentazione PULASTIC hanno già dato prova della loro qualità, flessibilità e lunga durata sugli oltre 630mila mq di 1300 impianti sportivi. Estremamente stabile e resistente all’usura, offre diversi gradi di elasticità in funzione dell’utilizzo e massima resistenza, anche alle scarpette chiodate. Prodotto da Walo con materiali grezzi senza solventi, la pavimentazione è a base di materie prime rinnovabili e richiede una manutenzione semplice ed economica. Ideale anche per il risanamento di vecchi rivestimenti per la sua semplicità di posa.

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Wimbledon Paint: finitura per superfici in gomma Epogumm Epogumm è una finitura caucciù-epossidica colorata, ideale per superfici in gomma dura per campi da gioco professionali, così come per palestre, campi da basket, pavimenti vinilici e legno al coperto. Il prodotto è ad alto decoro e, a ciclo completo, presenta uno strato duro semiflessibile ad alta pressione atletica. Ottima elasticità, resistenza e durezza, si applica in quantità max 100 gr/mq, con due mani, senza problema di aloni per pavimenti di grandi superfici. Ottima aderenza al supporto, previa mano di fondo. Il prodotto teme il freddo e il gelo, per cui è da applicare a temperature sopra i 10 gradi. Una produzione Wimbledon Paint.

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primo piano normative

Proprietari di impianti sportivi: arriva l’IMU L’avvocato Guido Martinelli analizza per noi il Decreto pubblicato dal Ministero dell’Economia e delle Finanze sui criteri di determinazione dell’applicabilità dell’esenzione dall’IMU, che coinvolge anche i proprietari di impianti sportivi nei quali si svolgono attività a pagamento.

Di Guido Martinelli

È stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 275 del 24 novembre 2012, il Decreto del Ministero dell’Economia e delle Finanze n. 200, contenente il regolamento sui criteri di determinazione dell’applicabilità dell’esenzione dall’Imposta Municipale Propria (di seguito anche solo IMU), prevista per gli immobili degli enti non commerciali di cui all’art. 73, comma 1, lettera c), del D.P.R. 22 dicembre 1986, n. 917 (TUIR). La norma che disciplina l’esenzione è l’art.7, comma 1, lett. i) del D.Lgs. n. 504 del 1992, per come modificata e integrata dalla legge 24 marzo 2012 n. 27, che riconosce l’esenzione IMU a “gli immobili utilizzati dai soggetti di cui all’art. 73, comma 1, lettera c), del testo unico delle imposte sui redditi,destinati esclusivamente allo svolgimento con modalità non commerciali di attività assistenziali, previdenziali, sanitarie, didattiche, ricettive, culturali, ricreative e sportive, non-

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ché delle attività di cui all’art. 16, lettera a),della l. 20 maggio 1985, n. 222”. Era la norma, in origine già in vigore ai tempi della ICI, che esentava da tale imposta gli immobili destinati esclusivamente alla pratica sportiva e gestiti da associazioni sportive dilettantistiche. La lettura della disposizione, già sotto il profilo soggettivo dell’esenzione, porta a una prima conclusione. Il costante riferimento agli enti non commerciali, all’attività svolta in modo “non commerciale”, sembra possa condurre ad affermare che detta esenzione da IMU non possa applicarsi agli impianti sportivi che siano nel possesso di società di capitali o di cooperative sportive senza scopo di lucro. Sia per una successione temporale di leggi che per espressa previsione legislativa (ubi lex voluit dixit, ubi noluit tacuit), si ritiene pertanto che, in questa fattispecie, non possa trovare applicazione il primo comma dell’art. 90 della

legge 289/02 che estende a detti enti le agevolazioni fiscali previste per le associazioni sportive dilettantistiche La norma prosegue poi individuando la possibilità di esenzione proporzionale dall’imposta qualora l’unità immobiliare abbia un’utilizzazione mista. In questo caso l’esenzione si applica solo alla frazione di unità nella quale si svolge l’attività di natura non commerciale, se facilmente identificabile attraverso l’individuazione degli immobili o porzioni di immobili adibiti esclusivamente a tale attività; mentre nel caso in cui non sia possibile procedere ad una netta separazione (attraverso anche un differente accatastamento degli spazi), a partire dal 1° gennaio 2013, l’esenzione si applica in proporzione all’utilizzazione non commerciale dell’immobile quale risulta da apposita dichiarazione presentata dal contribuente interessato. Il regolamento ministeriale emanato, che


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ha recepito le osservazioni formulate a riguardo dal Consiglio di Stato, stabilisce proprio i criteri per il legittimo riconoscimento dell’esenzione dall’IMU e le modalità e le procedure per l’applicazione proporzionale della stessa per le unità immobiliari destinate a un’utilizzazione mista, nei casi in cui non sia possibile individuare in maniera netta gli immobili o le porzioni di essi adibiti esclusivamente allo svolgimento delle attività istituzionali con modalità non commerciali.

Esenzione e adeguamenti Agli articoli 3 e 4 sono disciplinati i requisiti generali per l’individuazione delle ipotesi di svolgimento con modalità non commerciali delle attività istituzionali che danno titolo all’esenzione tra cui quelle sportive. Innanzitutto sarà necessario che l’atto costitutivo e lo statuto dell’ente che intende godere dell’esenzione venga adeguato entro il 31 dicembre 2012, ai seguenti principi: a) il divieto di distribuire, anche in modo indiretto, utili e avanzi di gestione nonché fondi, riserve o capitale durante la vita dell’ente, in favore di amministratori, soci, partecipanti, lavoratori o collaboratori, a meno che la destinazione o la distribuzione non siano imposte per legge, ovvero siano effettuate a favore di enti che per legge, statuto o regolamento, fanno parte della medesima e unitaria struttura e svolgono la stessa attività (come altre attività istituzionali direttamente e specificamente previste dalla normativa vigente);

b) l’obbligo di reinvestire gli eventuali utili e avanzi di gestione esclusivamente per lo sviluppo delle attività funzionali al perseguimento dello scopo istituzionale di solidarietà sociale; c) l’obbligo di devolvere il patrimonio dell’ente non commerciale in caso di suo scioglimento per qualunque causa, ad altro ente non commerciale che svolga un’analoga attività istituzionale, salvo diversa destinazione imposta dalla legge. Questo primo requisito di carattere formale richiesto dalla norma ai fini dell’applicabilità dell’esenzione dovrebbe di regola essere già stato rispettato dalle associazioni sportive dilettantistiche, in quanto i principi enunciati nel regolamento sono già richiesti ai fini del riconoscimento sportivo dall’art. 90 L. 289/2002. Per quanto riguarda poi nello specifico lo svolgimento di attività sportiva, la norma ritiene effettuata con modalità non commerciali, tali da consentire il godimento dell’esenzione, solo le attività svolte a titolo gratuito, ovvero dietro versamento di un corrispettivo simbolico e, comunque, non superiore alla metà dei corrispettivi medi previsti per analoghe attività svolte con modalità concorrenziali nello stesso ambito territoriale, tenuto anche conto dell’assenza di relazione con il costo effettivo del servizio. Qualora l’immobile nel quale viene praticata l’attività istituzionale, e per il quale si richiede l’esenzione, venga utilizzato promiscuamente anche per attività svolta con modalità commerciali, l’imposta dovuta verrà calcolata proporzionalmente in base allo spazio, al tempo e al numero dei soggetti nei con-

fronti dei quali si opera commercialmente, secondo le proporzioni indicate all’art. 5 della norma. A tal proposito, sarà necessario presentare una dichiarazione indicando i riferimenti degli immobili o porzioni di essi, laddove facilmente identificabili all’interno dell’impianto sportivo, per i quali è dovuta l’IMU; mentre per gli immobili in cui non è agevole tale distinzione si procederà nella dichiarazione al calcolo proporzionale in base all’utilizzazione con modalità non commerciale degli stessi.

Attività commerciali e scopo di lucro Alla luce di quanto sopra, anche per le associazioni sportive dilettantistiche sono fortemente ridotte le possibilità di godere dell’esenzione in quanto, secondo quanto espressamente previsto dal regolamento, se ne avrà titolo, per l’intera imposta o in parte proporzionalmente, solo per gli immobili all’interno dei siano svolte attività sportive a titolo gratuito o a fronte di corrispettivi simbolici e comunque non superiori alla metà dei corrispettivi medi previsti per analoghe attività svolte, con modalità concorrenziali, nello stesso territorio di riferimento e comunque senza che ci sia alcun tipo di relazione con il costo effettivo sopportato per la realizzazione del servizio. Realtà che contrasta, ad esempio, con quegli immobili dove sia svolta in prevalenza, se non esclusivamente, attività didattica a pagamento, spesso unica fonte di ricavo per il sodalizio sportivo, potendoci essere momenti di utilizzo pro quota fuori imposta solo se venisse svolta anche attività agonistica senza accesso di pubblico pagate all’interno dell’impianto.

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VISTO DA VICINO

Guido Martinelli, avvocato e docente a contratto presso l’Università di Bologna e Ferrara. Consulente di diverse Federazioni affiliate al Coni, autore di numerose pubblicazioni. Socio fondatore dello Studio Martinelli e Rogolino.

Linee guida, principi e filosofie per la progettazione, realizzazione e gestione di un centro benessere

Alberto Apostoli

ARCHITETTURA delle SPA Dall’esperienza pluridecennale del suo autore, l’architetto Alberto Apostoli, nasce un volume che si propone di illustrare l’iter progettuale necessario per la progettazione e realizzazione di un centro benessere, definendone gli ambiti creativi, le tecnologie, le azioni di marketing e di comunicazione in funzione di una gestione redditizia del centro. acquistare da Editrice il Campo è semplice, sicuro e veloce:

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primo piano impianti sportivi

Costi e gestione della canoa/kayak

Quanto costa la creazione e la manutenzione di un impianto per la pratica della canoa/kayak? E per il canottaggio? Quali espedienti si possono utilizzare per risparmiare sui costi energetici e di gestione? A queste domande rispondono Marco Caldera e Claudio Miccoli. Di Marco Caldera

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Per la realizzazione di un canale totalmente artificiale per la pratica della canoa/kayak, gli elementi principali da esaminare possono essere suddivisi e sintetizzati in diverse macro aree. L’individuazione dell’area di localizzazione e la costruzione del canale; la realizzazione del sistema di pompaggio e i relativi apparecchi di gestione e controllo; l’allestimento del canale con gli ostacoli artificiali e l’approvvigionamento delle diverse attrezzature e imbarcazioni; i servizi di supporto per atleti e spettatori. Per tutta la parte relativa al canale e al suo funzionamento, si può presupporre un costo indicativo di 3 milioni di euro e fino ai 5/6 milioni di euro per un impianto completo ed efficiente. Questa differenza deriva dall’incidenza, in termini di costo, della qualità e quantità delle strutture ricettive, e di supporto realizzate. Per quanto riguarda gli interventi manutentivi del canale, si limitano alla verifica delle superfici e alla sistemazione dei deviato-

ri di flusso e loro eventuale sostituzione. La manutenzione delle pompe è minima, in quanto sono normalmente progettate e costruite per un uso continuo di 12.000 ore prima di intervenire per la sostituzione dei cuscinetti o della girante ovvero, in caso di impianto canoa, 10 anni circa. L’impianto elettrico di gestione e controllo è soggetto solamente ai normali controlli e verifiche, anche con sistemi remoti di supervisione.

La gestione

Di fondamentale importanza è la qualità della gestione dell’impianto; le caratteristiche del gestore, la sua professionalità, capacità e competenze determineranno i possibili ritorni economici, e quindi la sostenibilità dell’investimento. La struttura gestionale dell’impianto dovrà essere di tipo allargata e tenere conto delle effettive diversità di approccio e di competenze, separando le diverse attività sportive da quelle puramente ricettive, dalla gestione


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dei tecnici sportivi e del personale addetto ai servizi e alla manutenzione. Nel piano economico di base, alla voce costi devono quindi essere inserite le spese di costruzione, di acquisto del terreno, di gestione e manutenzione ordinaria e straordinaria dell’impianto, del consumo energetico e del personale addetto. Alla voce ricavi sono invece inseriti il prezzo o i prezzi dei biglietti di ingresso o di utilizzo delle strutture e attrezzature sportive, le entrate derivanti dalla ristorazione e dalle strutture ricettive e da altri servizi offerti. Negli impianti esistenti in Europa il flusso medio annuo di presenze supera le 150.000 unità, si consideri che il biglietto di ingresso per le diverse attività oscilla dai 25 ai 40 euro, che il consumo energetico dell’impianto è di 200 euro/ ora e che il personale addetto all’impianto è in funzione delle presenze e quindi incide relativamente sulle stesse e che un impianto di questo tipo può sostenere un afflusso annuale di persone tale da garantire un ritorno economico interessante e raggiungere il break-even point nei cinque anni dall’entrata in funzione.

Le risorse energetiche

Lo studio preliminare di un progetto deve tener conto anche del consumo energetico dell’intera struttura ed elaborare soluzioni atte a fornire energia sufficiente a soddisfare il consumo di elettricità. A tal fine si può dotare l’area parcheggio di pensiline ricoperte con pannelli fotovoltaici per una potenza di 1 MW di picco, che consentirà una produzione annua stimabile di 1,5 GWh. Per risolvere invece il problema dei reflui umani, delle deiezioni animali, degli scarti di ristorazione e del recupero dei tagli delle aree verdi si può incrementare l’apporto energetico con la realizzazione di un impianto di produzione di energia elettrica e termica funzionante con il biogas derivabile dalla fermentazione anaerobica. Gli scarti di ristorazione, compresi i bicchieri, i piatti e le stoviglie, che saranno tassativamente prodotti con materiale biodegradabile, i reflui umani, le deiezioni animali ed i tagli del verde, opportunamente miscelati e tritati, saranno convogliati in una vasca in c.a. interrata che avrà la funzione di gestore. Il biogas così prodotto alimenterà un motore a combustione per la produzione di acqua calda e di energia elettrica da aggiungere a quella prodotta dai parchi fotovoltaici. Questo consentirà di ridurre ulteriormente la richiesta di energia dall’esterno, risolvendo nel contempo i problemi ed i costi relativi alla raccolta e allo smaltimento dei rifiuti. Si può prevedere l’installazione di gruppi di generazione ad olio vegetale da 920 Kw per la produzione in continua di energia elettrica da cedere alla rete, per sostenere il bilancio energetico anche dal punto di vista economico. L’energia termica prodotta dai due gruppi sarà disponibile per soddisfare le richieste delle strutture ricettive, sia in termini di riscaldamento, che di produzione di acqua calda ad uso sanitario, mentre per i mesi estivi il sistema sarà integrato con gruppi di rinfrescamento.

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COSTI E GESTIONE DEL CANOTTAGGIO

Claudio Miccoli Presidente della Canottieri Ravenna

Il bacino di canottaggio della Standiana, a Ravenna. Di Claudio Miccoli Per dare alle nostre considerazioni base di concretezza, facciamo riferimento a un’esperienza reale, quella condotta nell’ambito del bacino di canottaggio della Standiana, a Ravenna, dove il Circolo Canottieri che porta il nome della città è stato fondato nel lontano 1873. L’impianto è totalmente di proprietà pubblica comunale e si sviluppa su una superficie complessiva di circa 140 ettari; rappresenta il piano di recupero di una ex cava e lo specchio d’acqua è sostanzialmente un rettangolo delle dimensioni di 2.550 m di lunghezza per 500 m di larghezza. Le profondità raggiunte durante le escavazioni (fino a 15 m) hanno prodotto una immissione di acque salate marine (siamo a pochi chilometri dal mare Adriatico) da cui deriva una salinità delle acque del lago pari a circa l’80% di quella del mare. Questa situazione ha prodotto effetti positivi, sia di natura ambientale (qualità delle acque), che di carattere prestazionale (maggior galleggiamento delle imbarcazioni) a cui però si contrappongono anche aspetti negativi dovuti alla manutenzione delle parti e dei materiali a continuo contatto con l’acqua. Appare evidente che, dopo l’impegno finanziario legato alla costruzione dell’impianto, l’aspetto economico di maggiore rilievo è costituito dai costi di mantenimento dello stesso, tra i quali dobbiamo annoverare sia quelli gestionali puri (manutenzione ordinaria, manutenzione straordinaria, miglioramento e adeguamento tecnologico), che quelli del personale “fisso”, situazione questa non eludibile in impianti di queste dimensioni, nonché quelli assicurativi, visto il valore degli impianti esistenti, i consumi energetici ed altri costi per utenze e vari. La Canottieri Ravenna 1873 impegna, per la Standiana, circa il 35% del proprio bilancio, da cui appare evidente che questo impianto rappresenta, assieme alle sedi sociali di proprietà, l’investimento più importante affrontato dalla società, situazione questa che pensiamo possa accomunare tutti i proprietari e/o gestori di impianti analoghi, per dimensioni e finalità.

Alla voce costi

Volendo focalizzare prioritariamente l’attenzione sugli aspetti di manutenzione, occorre scindere tra quelli ordinari e quelli straordinari. I primi rappresentano un dato di bilancio costante che viene calibrato nel tempo in base ai dati storici e che subisce variazioni unicamente quando si modificano le dotazioni impiantistiche che, inevitabilmente, si trascinano costi di manutenzione differenziati. Nel caso della Standiana, questa somma rappresenta circa il 25% del budget di bilancio dedicato all’impianto. La manutenzione straordinaria può essere programmata o essere imposta da

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eventi straordinari, normalmente, essa rappresenta il 20-25% del budget. Altro aspetto importante è rappresentato dai costi afferenti al sistema assicurativo stimato intorno al 6% del budget. Vi sono poi i costi gestionali legati alle utenze e ai servizi (gas, acqua, energia, igiene, pulizie ecc.) che, in impianti come questo che “vivono” quotidianamente essendo la sede della società, rappresentano un dato sostanziale che impegna circa il 25% del budget. In questo caso appare importante realizzare un impianto che faccia riferimento alla produzione di energie rinnovabili (fotovoltaico), cosa che la Canottieri non ha potuto realizzare in considerazione dello status di proprietà pubblica dell’impianto e della durata della concessione (7 anni rinnovabili), che non permette di affrontare l’operazione. Nel caso della Standiana assume poi un particolare peso la gestione del “verde”, che rappresenta sicuramente un must dell’impianto, con lo scopo di assicurare la capacità di accogliere grandi quantità di pubblico e atleti, fornendo un adeguato livello di comfort e visibilità delle gare su ogni prospettiva del bacino, ma che, di contro, obbliga il gestore a un duplice impegno finanziario, così sintetizzabile: • acquisto attrezzatura da sfalcio adeguata alle dimensioni (almeno 6 ettari di prato) e alla quantità dei tagli (almeno 12/15 in una stagione) valutabile in circa 20.000-25.000 €; • personale esperto nell’uso dell’attrezzatura da dedicare, quasi a tempo pieno per almeno due mesi, alle operazioni. A questa attività viene dedicato circa il 20% del budget della Standiana. I costi di gestione sopra riportati sono volutamente considerati in percentuale e fanno riferimento a un budget annuo complessivo che nel 2011 è stato superiore agli 80.000 euro. Capitolo a parte merita poi, in considerazione delle legittime aspirazioni organizzative di un impianto di queste caratteristiche, il Comitato Organizzatore delle manifestazioni e i relativi costi di mantenimento e gestione dello stesso e delle gare. Sono costi variabili, da anno ad anno, in considerazione del numero e tipo di manifestazioni, ma appare evidente come tali costi debbano essere esternalizzati rispetto al bilancio societario, ponendoli in capo al Comitato Organizzatore che deve vivere di risorse proprie, pena una compromissione delle previsioni di bilancio societario. Quest’ultimo deve quindi essere disconnesso da un capitolo di spesa che, per sue peculiarità, è caratterizzato da alcune incognite legate ad aspetti organizzativi che, per esperienze personali e pluriennali, sono sempre presenti.

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Marco Caldera Presidente Commissione Impianti Federazione Canoa e Coordinatore Tecnico squadre settore slalom

PER APPROFONDIRE

La versione completa di questo articolo è pubblicata nel numero 23 della rivista SpazioSport, il trimestrale di CONI Servizi dedicato all’Architettura per lo Sport. Ogni numero analizza nel dettaglio un singolo tema (in questo caso è “Impianti per canoa/ kayak”), guidando i diversi operatori dell’intervento edilizio a un buon operare. Per maggiori informazioni e abbonamenti: www. impiantisportivi.coni.it.

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scelti per voi novità dal mercato TRIBUNE VIP COMPONIBILI

TANTE, TANTISSIME NOVITÀ Il mese di ottobre è tradizionalmente un periodo di fermento per il settore dello sport, che si ritrova impegnato in molteplici eventi fieristici. Questi eventi, siano essi di carattere nazionale o internazionale, sono occasioni importanti, di formazione e di aggiornamento, per una testata come Sport Industry Magazine, sempre alla ricerca delle ultime novità in tema di prodotti e tecnologie. In queste pagine abbiamo raccolto alcuni dei prodotti più nuovi che le aziende del settore sport hanno presentato alle ultime fiere autunnali, lasciando spazio anche alle ultime novità provenienti dai settori contigui della piscina, del fitness, del benessere e delle rinnovabili. Ovviamente, ogni singolo prodotto è approfondito, con maggiori informazioni e immagini, su www.sportindustry.com, negli “Scelti per voi” dei singoli “Canali”, qui segnalati dalla nostra immancabile lente; insieme a moltissimi altri nuovi prodotti, che qui abbiamo dovuto tralasciare, almeno per il momento, per ovvie esigenze di spazio. Dalle schede prodotto pubblicate online è inoltre possibile contattare direttamente l’azienda per richiedere preventivi o maggiori informazioni.

Dalla collaborazione tra Sport System e Lino Sonego nasce la nuova tribuna VIP componibile: un prodotto versatile che permette di realizzare una tribuna VIP di medie dimensioni, componibile secondo le esigenze, facilmente trasportabile e stoccabile senza problemi di carattere dimensionale. I due moduli sono infatti progettati per essere ribaltabili e movimentati su ruote; la stessa cosa vale per le sedute, tutte fissate su pedane ribaltabili, di modo che si possano ripiegare su se stesse. La tribuna può essere dunque facilmente stoccata in un magazzino o anche a lato del campo da gioco. Il modulo seduta è realizzato con una struttura portante in tubolari di acciaio verniciato a polveri epossidiche, con piani di calpestio in pannelli in legno trattato con finitura superficiale antiscivolo e 3 file di seduta, ciascuna costituita da due poltroncine Master Mini 28, di Lino Sonego, interamente imbottite e rivestite in ecopelle con sedile tip-up e braccioli in polipropilene. Per approfondire: canale Sport & Fitness

UNA GABBIA POLISPORTIVA

OTTIMI SUPPORTI ANTITRAUMA

Alla sua prima apparizione in Italia: l’arena progettata e realizzata da Gammasport per trasformare qualsiasi spazio (interno come esterno) in un campo da gioco. Una struttura leggera realizzata da una rete a maglie larghe, tenuta insieme da tubolari in acciaio, e caratterizzata dalla presenza, nella parte bassa, di pannelli coibentati grazie ai quali è possibile giocare di sponda. Una gabbia chiusa, che assicura un gioco rapido, d’azione, visto che la palla non esce mai dal perimetro di gioco. All’interno, si può giocare con le porte da calcetto o più piccole, oppure installare un impianto da pallacanestro o ancora sfruttare i pali perimetrali per agganciare la rete da pallavolo o da tennis. L’arena raggiunge infatti un’altezza di un metro ma, a seconda delle necessità, può essere realizzata con un’altezza di 3, 4, 5 metri. Le tempistiche di costruzione variano, a seconda dei casi, tra i 30 e i 40 giorni al massimo.

A.P.E. Technologies presenta la propria produzione di supporti antitrauma per campi in erba sintetica, realizzati dalla rigenerazione del polietilene espanso. Il materiale nasce dagli scarti di lavorazione del polietilene, che vengono recuperati, macinati a freddo senza trasformazione chimica, ridotti volumetricamente e, con un procedimento unico e brevettato, riscaldato senza additivi e senza coloranti e pressato a freddo, subendo uno shock termico da +130°C a -10°C che permette la formazione del blocco agglomerato. Il prodotto viene quindi fornito in lastre o in cois e acquisisce ottime caratteristiche meccaniche e di risposta alla restituzione dell’energia, trovando applicazione come supporto antitrauma nei campi da calcio, da rugby o da hockey. Il prodotto può essere lavorato anche per ottenere un ottimo strato drenante in campi in erba. Per approfondire: canale Sport & Fitness

Per approfondire: canale Sport & Fitness

UN PARAPETTO DUE IN UNO

RIVESTIMENTI D’AUTORE

Betafence presenta il nuovo parapetto elevabile, un sistema di recinzione modulare brevettato, rispondente alle normative vigenti, adatto a separare pubblico e atleti negli impianti sportivi. La peculiarità di questo prodotto è quella di coniugare, in un unico prodotto, due funzionalità: nella modalità 1,2 m, il pannello ha la funzione di delimitare l’area di gioco, mentre quando è elevato a 2,2 m, costituisce una vera e propria recinzione di contenimento. L’elevazione del parapetto avviene mediante lo scorrimento in verticale di una delle due sezione di cui è composto: la mobile sulla fissa. Nella nuova versione, il sollevamento è ulteriormente facilitato grazie a uno specifico dispositivo meccanico. Entrambi i moduli sono realizzati in Nyflor® 2D Super, elettrosaldati, zincati e rivestiti in poliestere di colore verde, con maglia di 200x50 mm. Altri colori disponibili su richiesta. Per approfondire: canale Sport & Fitness

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Si chiama Deep Art ed è un rivestimento per piscine nato dalla collaborazione tra Piscine Castiglione e la creatività dell’art designer Alex Turco. Grazie a Deep Art, l’artista è in grado di creare immagini emozionanti sul fondo della piscina, così da trasformarla in una vera e propria opera d’arte, da ammirare e da vivere, quasi “come nuotare, galleggiare e immergersi in un quadro”. Il rivestimento è stato applicato in anteprima per creare leggere meduse sul fondo di una delle piscine che dominano il nuovo centro espositivo di Piscine Castiglione, inaugurato il 28 settembre e frutto della consolidata collaborazione con l’architetto Franco Scaglia. Per approfondire: canale Piscine


scelti per voi novità dal mercato

ATTREZZATURE BENESSERE

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SOLUZIONI PER IL DRENAGGIO Harpo presenta Enka Sport D2, un geocomposito drenante da impiegare come strato drenante al di sotto dell’erba sintetica nei campi da calcio. Il prodotto è composto da un nucleo drenante tridimensionale, creato da monofilamenti di polipropilene e racchiuso da due geotessili non-tessuti filtranti termosaldati, realizzati in filamenti sempre di polipropilene. Il nucleo è tecnicamente lavorato in modo da assumere una configurazione a V, che permette di ottenere una struttura spaziale in grado di fornire la migliore resistenza alla pressione di confinamento. Enka Sport D2 è fornito in rotoli di 2 m di larghezza (utile) x 68 o 76 m di lunghezza, dove la lunghezza è determinata in modo da corrispondere alla larghezza del campo. Per approfondire: canale Sport & Fitness

Nel mercato del wellness, SCP Italy vanta proposte diversificate adatte alle location, all’uso e al budget. Attrezzature per il benessere diversificate, come minipiscine idromassaggio e saune, studiate per adattarsi a contesti privati e pubblici: alberghi, beauty farm, centri benessere e spa. Nel panorama dell’offerta di cabine sauna, SCP Italy propone Vogue, una sauna di dimensioni 203 x 203 x 195 h cm, dotata di 3 panche di seduta, con schienali e poggiatesta, illuminazione e porta panoramica in vetro, adatta ad ospitare comodamente fino a 3-4 persone. A completamento della sauna: il massaggiatore per piedi e schiena, termometro, igrometro, clessidra e kit pulizia con spazzola. Per approfondire: canale Wellness

UN PERCORSO MEDICAL Tecnobody, azienda specializzata nella progettazione, costruzione e informatizzazione di strumentazioni riabilitative, presenta un sistema che consente di proporre, in centri fitness e sportivi, un percorso di medical fitness con valenza sia valutativa sia allenante. Frutto di approfonditi studi, le quattro stazioni che compongono Postural Line rappresentano un sistema efficace per analizzare e rieducare gli squilibri posturali. I quattro sistemi, integrandosi tra loro, consentono di rispettare il corretto iter valutativo dei disordini posturali, composto da statica, dinamica, controllo propriocettivo del tronco e delle catene muscolari. In dettaglio, Postural Line consente di effettuare una valutazione della postura statica, di valutare e allenare la capacità di controllo propriocettivo (il Prokin-MF, nell’immagine), di stimolare in modo selettivo l’area pelvica o toracica e di valutare e stimolare le tensioni e le simmetrie della catena posteriore. Per approfondire: canale Sport & Fitness

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scelti per voi novità dal mercato

RIVESTIMENTI PER PISCINE 3D

PAVIMENTAZIONI ANTITRAUMA PER PISCINE

Un modo perfetto per impressionare e intrattenere i visitatori di parchi acquatici, resort, villaggi turistici, hotel a costi contenuti? Il segreto è Pool Adventures, la proposta dell’azienda olandese Aquavion, che permette di creare grafiche in alta qualità, anche 3D, sul fondo della piscina. Squali dai denti aguzzi, barriere coralline ricche di pesci e piante acquatiche, percorsi didattici sulla biologia marina, voragini spaventose aperte su oscuri antri... e il tutto creato sul fondo di qualsiasi piscina. Le immagini vengono fornite su teli in PVC di spessore importante (900gr/mq), resistente all’acqua, ai raggi UV e agli agenti chimici, veloci e facili da posare, anche a piscina piena e per brevi periodi.

Sportissimo presenta Pebble Flex, la pavimentazione antitrauma per il rivestimento interno ed esterno di piscine, ideale per realizzare le vasche di arrivo di scivoli d’acqua, aree d’acqua per bambini, dove la percezione di elasticità e morbidezza, unita all’efficacia antiscivolo, garantisce un indiscutibile comfort e ottimi standard di sicurezza. Una superficie antiscivolo, morbida, sempre fresca, resistente ai raggi UV e al cloro, riciclabile e multicolor, perfetta per creare pavimentazioni su cui poter camminare in sicurezza, anche da bagnate. Il segreto di Pebble Flex risiede nella metodologia con cui viene fabbricato. Si tratta infatti di un pavimento colato, drenante, posato in continuo senza giunture, realizzato in granulato di polimeri di poliuretano termoplastico morbido, con caratteristiche antitrauma.

Per approfondire: canale Piscine

LA SFIDA CONTRO L’UMIDITÀ! Armstrong Building Products, azienda specializzata nella produzione e commercializzazione di soluzioni complete per controsoffitti, lancia sul mercato Hydroboard, una soluzione specifica per spazi come centri fitness e wellness, piscine, spogliatoi o sale per l’idroterapia. Resistenti a un’umidità costante del 95%, con picchi fino al 100%, questi pannelli in materiale minerale sono ideali per ambienti con temperature che oscillano tra 0° e 40° C. Un prodotto dall’eccellente rapporto qualità-prezzo, che non si imbarca e non si deforma, anche in condizioni ambientali estreme. Hydroboard è proposto con una garanzia di 15 anni.

Per approfondire: canale Piscine

RISCALDARE L’ACQUA DELLE MINIPISCINE Nuovo sistema di pompe di calore HP Pool, di Ergo, pensato per il riscaldamento dell’acqua delle minipiscine idromassaggio, che si distingue per alto contenuto tecnico e soluzioni di design. La tradizionale forma a parallelepipedo lascia il posto a soluzioni di design, ideate dall’azienda per consentire una perfetta integrazione dell’impianto in qualsiasi ambiente spa. Sono tre le versioni proposte per la pompa di calore HP Pool: Wood (nell’immagine), Urban e Corten, tre stili differenti a base di materiali come legno, acciaio e alluminio per una pompa di calore di tipo aria/acqua, che utilizza gas refrigeranti di ultima generazione, per garantire massime prestazioni, efficienza energetica e comfort acustico.

Per approfondire: canale Complementi

RINNOVABILI: QUANTO RISPARMIO?

CONDIVIDERE LO SPORT Condividere in tempo reale e a distanza gli itinerari durante le proprie escursioni, offrendo anche consigli sui tracciati? Con Garmin Adventures, la nuova ed esclusiva funzionalità di BaseCamp, il software Garmin che permette di pianificare un’escursione e di gestire in 3D i dati cartografici e di percorso, sarà possibile vivere lo sport outdoor in una dimensione social. Scaricando gratuitamente la nuova release del software di navigazione, sarà infatti possibile condividere in modo interattivo tutte le proprie escursioni, combinare tracce, punti di interesse, commenti, foto georeferenziate e persino video da YouTube, tutto in un unico “contenitore”, facilmente portabile dal PC al GPS, così da condividere la propria esperienza Per approfondire: canale Sport & Fitness

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Per approfondire: canale Wellness

Quanto posso risparmiare, in termini energetici ed economici, tramite l’utilizzo di tecnologie ad alta efficienza, come pannelli solari o fotovoltaici o sistemi cogenerativi? E quanto posso risparmiare utilizzando queste tecnologie in sinergia? La risposta viene da Capstone World 2.0, la piattaforma multimedia interattiva ideata da Capstone Turbine Corporation, produttore di sistemi energetici cogenerativi con tecnologia a microturbina. La nuova App, specificatamente ottimizzata per iPad, permette, in pochi tocchi, di calcolare il potenziale risparmio in termini di costi energetici semplicemente inserendo alcuni parametri come, ad esempio, il tipo di struttura per cui si desidera eseguire il calcolo e il mix energetico con altre tecnologie rinnovabili. Per approfondire: canale Complementi


scelti per voi novità dal mercato

FITNESS MONITORATO

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SOLUZIONI PER L’ISOLAMENTO Per l’isolamento termico della struttura, il nuovo Tele2Arena, che verrà inaugurato nell’estate 2013 a Globen City, Stoccolma, potrà contare sulle proprietà isolanti di Styrofoam di Dow Building Solutions. Al di sotto del campo da calcio e della pista da ghiaccio, infatti, saranno applicati 22.000 mq di lastre Styrofoam modello SL-A-N, con la possibilità di installarne ulteriori 16.000 mq, sostenendo le richieste ambientali del progetto. Un prodotto che unisce alte performance termiche, durabilità nel tempo e resistenza all’umidità, sia per l’isolamento termico delle superfici di ghiaccio sia del manto erboso artificiale. Per approfondire: canale Complementi

MyZone, distribuito in esclusiva per il mercato italiano da Matrix, permette di monitorare qualsiasi tipologia di esercizio fisico o preparazione atletica, svolta da chiunque, sia indoor sia outdoor. Tutti i dati dell’allenamento vengono salvati in un server centrale (sistema Cloud) e sono visualizzabili in qualunque momento, con un qualsiasi computer, utilizzando la propria password. In dettaglio, MyZone utilizza una fascia telemetrica per inviare in tempo reale la frequenza cardiaca a dei ricevitori collocati, ad esempio, in un centro sportivo o in un club, riuscendo a memorizzare fino a 15 ore di allenamento, anche outdoor, per poi inviarli automaticamente al server. Il monitoraggio della frequenza cardiaca fornirà quindi ai trainer e agli clienti stessi, dati e informazioni realmente affidabili e tecnicamente incontrovertibili. Lo stesso sistema, con l’ausilio opzionale di un cardiofrequenzimetro MyZone, consente al socio di svolgere attività fisica al di fuori del club, all’aperto, ad esempio facendo jogging, sciando o nuotando (la fascia è impermeabile) per poi scaricare i dati del proprio allenamento nella stazione MyZone presente nel club. Per approfondire: canale Sport & Fitness

RIVESTIMENTI “TOUCH” Nuovi rivestimenti Alkorplan 3000 Touch, di Renolit, azienda familiare che in oltre 60 anni di attività ha raggiunto elevati standard in termini di qualità e innovazione nel mercato dell’impermeabilizzazione e rivestimento di piscine. La nuova gamma di motivi stampati si distingue alla vista e al tatto poiché si ispira alla pietra naturale ed è ottenuto grazie alle nuove incisioni 3D, presentate in diversi colori, con motivi ispirati all’antracite, alla pietra rustica e alla sabbia, così da offrire una rifinitura elegante e naturale, che offre la sensazione di nuotare in una piscina naturale in montagna o di immergersi in una laguna caraibica.

Per approfondire: canale Piscine

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34 appuntamenti FORUMCLUB/FORUMPISCINE: PRIME ANTICIPAZIONI Sempre più vicina l’edizione 2013 di ForumClub/ForumPiscine, il duplice evento internazionale, congressuale ed espositivo, dedicato ai settori piscina, fitness, sport e wellness che si terrà dal 21 al 23 di febbraio in Fiera a Bologna. Un evento unico in Italia che, per la prossima edizione, propone moltissime novità, anche (e soprattutto) per il mondo dello sport. Di seguito, un breve sguardo a quelle più attinenti, al settore sportivo, con l’invito ad approfondire su www.forumpiscine.it e www.forumclub.it. Nasce ForumSport Congress Non solo club, piscine e spa, dal 2013 ForumClub/ ForumPiscine ospita anche lo sport. ForumSport Congress, realizzato in collaborazione con lo Studio Ghiretti e Associati, offrirà una giornata (giovedì 21 febbraio 2013) di interventi pensati per i gestori di impianti sportivi, per i pubblici amministratori, tecnici, dirigenti e responsabili di Federazioni, enti di promozione sportiva e Coni. Per maggiori informazioni, si consiglia la lettura dell’articolo a pagina 8 di questo numero di Sport Industry Magazine. Gianluca Zambrotta: ospite di ForumClub/ForumPiscine L’esempio di un campione di calcio che ha deciso di investire fondi per la realizzazione di un impianto sportivo polivalente in provincia di Como. Gianluca Zambrotta racconterà la propria esperienza, accanto all’architetto Paolo Pettene, progettista dell’impianto. Alla sessione parteciperanno anche Roberto del Bianco, Federico Gross, Ivano Pelosin, Valter Rapizzi, Paolo Smania, Fabio Vullo; operatori di grande esperienza che si confronteranno sui cambiamenti avvenuti e in atto negli impianti sportivi e nelle piscine collettive.

Finanziamenti per lo sport: cosa, come e perché I relatori forniranno un quadro completo delle possibilità di finanziamento per piccoli e grandi centri sportivi. In particolare, se ne approfondiranno gli aspetti giuridico-fiscali, si spiegherà cosa fare per presentarsi in banca con un rating interessante e, infine, si forniranno tutte le informazioni necessarie, i suggerimenti e le novità in materia.

Certificazione medica e defibrillatori Alla luce dell’obbligo della certificazione medica anche per le attività sportive amatoriali e l’obbligo del possesso di defibrillatore semiautomatico, l’avvocato Guido Martinelli farà il punto della situazione, indicando i casi in cui la certificazione medica preventiva sia obbligatoria o meno, e che cosa si rischia a non chiederla. Contestualmente verranno analizzate quali siano le problematiche legate all’utilizzo dei defibrillatori, alla formazione del personale e alle conseguenze legate al non possesso o all’incapacità nell’utilizzo.

Forum’s sale 20% e 10%, questi gli sconti applicati al congresso scientifico internazionale di ForumClub e ForumPiscine per chi si iscrive rispettivamente entro il 21 dicembre e il 25 gennaio 2013. Per maggiori informazioni su tariffe e sconti, telefonare alla Segreteria Organizzativa Absolut eventi e comunicazione (051 27.25.23). E per rimanere sempre informati, si consiglia di iscriversi alle newsletter dedicate ai due eventi www.forumclub.it o www.forumpiscine.it.

Piscina: criticità e soluzioni di successo Il mercato della piscina sta cambiando e se da un lato vanno celebrate le soluzioni volte ad alimentare nuovo modelli di erogazione del servizio, è anche vero che la valorizzazione di certi punti di forza del “servizio tradizionale” può garantire risultati importanti. Una tavola rotonda per non subire passivamente i cambiamenti in atto, ma spingersi a intraprendere anche ciò che, per inclinazione, si tenderebbe a scartare. Prima Convention sui Parchi Acquatici ForumPiscine ospiterà la prima edizione nazionale della Convention rivolta a gestori e proprietari di parchi acquatici, con un ricco calendario di incontri formativi su progettazione, ambientazione, sicurezza, normative, strategie di marketing efficaci e nuove tendenze del mercato. Sessione aperta al pubblico organizzata da Piscine Castiglione – Acquaparchi & Scivoli. Tutto per le SPA Si chiama SPATECH ed è il nuovo percorso espositivo (ad accesso gratuito) che nasce per rispondere alla forte domanda di tecnologie e servizi per il benessere. Un percorso che mette in evidenza il mercato di saune, bagni turchi, minipiscine e tutto quanto è necessario per allestire una zona benessere. Per approfondire: www.forumexpo.it

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35 trimestrale, anno 3, n. 10 ottobre-dicembre 2012

gennaio 11-13

15-17

Salone internazionale della nautica, della piscina e della spa Eurexpo, Lione (FR) http://www.loisirs-deau.com/

Salone europeo delle attività subacquee Fiera Milano Rho (IT) info@eudinews.it www.eudishow.eu

24-26

21-23

Salone della piscina in Gran Bretagna Birmingham NEC (GB) info@neweventsltd.com www.piscine-uk.com

13th Expo and International Congress for Fitness, Wellness and Aquatic Clubs BolognaFiere (IT) Editrice Il Campo tel: +39.051.25.55.44 forum@ilcampo.it www.forumclub.it

Salon International Loisirs d’eau

Piscine UK

24-27

Klimahouse Fiera internazionale specializzata per l’efficienza energetica e l’edilizia sostenibile Fiera Bolzano (IT) info@fierabolzano.it www.fierabolzano.it/klimahouse/

29-31

Atlantic City Pool & Spa Show Esposizione dedicate a piscine e spa Atlantic City Convention Center (US) info@vistacs.com www.acpoolspashow.com

29-02 CBS

La fiera per gli addetti del settore impianti sportive, piscine e benessere Poznan (PL) elzbieta.cytrynska@mtp.pl cbs.mtp.pl

febbraio 03-05 Spatex

Convention e salone internazionale della piscina, spa e sauna Hilton Metropole Exhibition Centre, Brighton (GB) info@spatex.co.uk www.spatex.co.uk

03-06 Ispo

Salone internazionale dell’articolo e dell’abbigliamento sportivo Monaco di Baviera (DE) info@ispo.de www.ispo.de

14-17 BIT

Borsa Internazionale del Turismo Fiera di Milano (IT) bit@fieramilano.it http://www.bit.fieramilano.it/

15-16

Orlando Pool & Spa Show

Eudishow

FORUMCLUB

21-23

FORUMPISCINE Pool & Spa Expo and International Congress BolognaFiere (IT) Editrice Il Campo tel: +39.051.25.55.44 forum@ilcampo.it www.forumpiscine.it

23-26 RHEX

Rimini Horeca Expo L’evento su ristorazione e ospitalità Rimini Fiere (IT) infovisitatori@riminifiera.it www.rhex.it

marzo 3-7

Balnearia Salone professionale delle attrezzature balneari Marina di Carrara (IT) balnearia@balnearia.com www.balnearia.it

14-17

Aqua Salon Exhibition Salone Internazionale sull’industria della piscina e del benessere Crocus Expo International Exhibition Center, Moscow (RU) weg@weg.ru www.aquasalon-expo.ru

15-18

Cosmoprof Salone internazionale della cosmesi Bologna Fiere (IT) sogecos@cosmoprof.it www.cosmoprof.com

19-22 IHRSA

Fiera e Congresso internazionale sul fitness Mandalay Bay - Las Vegas (US) info@ihrsa.org www.ihrsa.org

Periodico iscritto al ROC, con numero 6228 ISSN 2038-5781, e all’ANES. Associato al sistema Confindustria Per contattare la redazione info@sportindustry.com Direttore responsabile Federico Maestrami Redazione Alice Spiga (responsabile redazione), Chiara La Piana, Davide Venturi, Sara Lisa di Mario Hanno collaborato Guido Martinelli, Lucia Dallavalle, SpazioSport Progetto grafico Alice Anna Rameschi, Claudia Gamberini, Sergio Melani Videoimpaginazione Lisa Cavallini Prestampa Massimo Piani Fotografie Sxc.hu - Shutterstock.com Stampa GRAFICA VENETA di Trebaseleghe, Padova Spedizione in posta target PROPRIETÀ LETTERARIA RISERVATA © Copyright Editrice Il Campo srl fondata da Franco Maestrami Direzione editoriale Federico Maestrami, Roberto Maestrami Direzione, redazione, amministrazione e pubblicità Via Amendola 11, 40121 Bologna Tel. 051.25.55.44, Fax 051.25.53.60 info@ilcampo.it Domini internet: www.sportindustry.com www.sportindustry.net www.sportindustry.org www.sportindustry.info www.sportindustry.tv www.sportindustry.it www.sportindustry.eu L’Editore declina ogni responsabilità per eventuali errori e/o omissioni sui dati pervenuti e pubblicati. È vietata la traduzione, la memorizzazione elettronica, la riproduzione e l’adattamento totale o parziale, con qualsiasi mezzo (compresi i microfilm, i cd rom, le fotocopie e i siti Internet), non autorizzati.

Fiera dedicata alle piscine e alle spa in America Orange County Convention Center, Orlando (US) www.floridapoolshow.com

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BELIEVE IN

BETTER

In Matrix, noi crediamo nel miglioramento. Crediamo nella soluzione dei problemi reali del mercato: ovvero i vostri. Crediamo nell’innovazione e in un design approcciabile. Questo è lo spirito che ci spinge a risolvere problemi che altri ignorano. Il nostro obiettivo è offrirvi la migliore esperienza fitness possibile. Abbiamo ascoltato voi e i vostri tecnici. Abbiamo osservato gli allenamenti dei vostri clienti. Con particolare cura dei dettagli, abbiamo realizzato delle macchine che, semplicemente, eclissano tutto il resto.

Vi presentiamo il NUOVO Matrix Climbmill™

Vi presentiamo il NUOVO Matrix Ascent Trainer®

Non una semplice evoluzione, ma una vera rivoluzione nella tecnologia della simulazione della salita delle scale. Il Climbmill™ Matrix è l’esempio pratico di cosa può accadere quando si va oltre il semplice approccio delle cose possibili. Non è semplicemente una miglioria di ciò che già esiste. E’ un cambiamento radicale della mentalità, degli standard e delle aspettative.

Il Matrix Ascent Trainer® – il primo attrezzo capace di ricreare l’esperienza reale di correre in salita o salire i gradini di uno stadio. L’Ascent consente inoltre un raggio di movimento superiore grazie alla possibilità di aumentare inclinazione e lunghezza del passo. Il risultato è un allenamento stimolante ed efficace.

Non ci accontentiamo mai. Il Climbmill™ Matrix, oltre agli ampi gradini che fanno la differenza, può vantare una dozzina di caratteristiche innovative e una cura particolare dei dettagli.

Seguici su

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