New Insurance N°6 - Settembre/Ottobre

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NEW INSURANCE

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NSURANCE 9 € | Settembre/Ottobre 2018

LA RIVISTA DEL SETTORE ASSICURATIVO 9 933002

ISSN 2532-9332

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SETTEMBRE - OTTOBRE 2018 | N°6 | Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - 70% - LOM/MI/5193 -Prima immissione 10/10/2018 - Bimestrale

Davide Passero

INSURANCE TECH

Blockchain: 7 vantaggi che faranno la differenza

Dopo la digitalizzazione della rete e l’offerta di prodotti ibridi, la società del Gruppo Generali apre il fronte della sanità. Come e con quali strategie? Ne parla l’amministratore delegato Davide Passero

ALLEANZA PUNTA SULLA SANITÀ

AVIVA

Alberto Vacca: «la nostra crescita è dovuta alla flessibilità operativa e all’innovazione di prodotto»

FONAGE

COSÌ È STATO RILANCIATO IL FONDO PENSIONE AGENTI Francesco Libutti



EDITORIALE

Investire in conoscenza per sviluppare il business assicurativo Angela Maria Scullica @AngelaScullica

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ono passati solo tre anni da quando il settore assicurativo ha cominciato a rendersi conto che doveva correre per affrontare un mercato che, con il progredire delle nuove tecnologie, stava profondamente cambiando. E che il modo più veloce per appropriarsi del know how innovativo sarebbe stato quello di acquisire startup tecnologiche. Ora la corsa è entrata nel vivo con una brusca accelerazione del ritmo. Basti pensare che nel 2017 gli investimenti nell’insurtech sono aumentati globalmente del 32% rispetto all’anno precedente, arrivando a 2.316 miliardi di dollari. In testa ci sono gli Stati Uniti, ma anche l’Europa si è distinta (in particolare Regno Unito e Germania) segnando un incremento del 118%. L’internet delle cose, l’intelligenza artificiale, i big data, la blockchain stravolgeranno in breve tempo comportamenti, usi, abitudini, convinzioni della clientela aprendo nuovi e inediti scenari che richiederanno alle assicurazioni un profondo rinnovamento culturale, strutturale, strategico del business. Rinnovamento basato su un nuovo approccio rispetto al passato che parte dall’attenta osservazione dell’evoluzione in corso nell’economia e nel mercato per arrivare alla formulazione di servizi e prodotti che vadano incontro alle nuove esigenze. In altre parole per costruire un’offerta adeguata occorrerà innanzitutto capire come evolve il mondo per esempio nel welfare, nella sanità digitale, nella domotica, nella mobilità altrimenti si rischia di lasciare ad altri, ed in particolare a coloro che operano in questi ambiti, la possibilità di offrire servizi di sicurezza e di protezione oggi tipici dell’assicurazione. Ciò renderà l’attività dell’assicuratore più complessa di prima in quanto richiederà forte impegno nella comprensione e nella conoscenza di molteplici contesti tra loro molto diversi e di

nuovi rischi (cyber risk, reputazionali, climatici ecc.). Non basterà inoltre raccogliere dati dalla clientela, ma pensare ad applicazioni pratiche su di essi anche perché la disponibilità dei dati è stata già acquisita da grandi realtà internazionali del web che potrebbero facilmente lanciarsi nel business assicurativo come già in parte sta avvenendo. Si va insomma verso un mondo dove la capacità di adottare nuove forme di competizione e nuovi business model è fondamentale. E mette in discussione le strutture e le impalcature mentali precedenti. Le stesse reti distributive si devono adattare al fatto che le persone, anche delle generazioni più adulte, lavorano ormai spesso a distanza con mobile device intelligenti. Questi fra poco, con lo sviluppo dei big data e dell’intelligenza artificiale, saranno in grado di proporre essi stessi servizi assicurativi adatti alle varie specifiche esigenze. Per restare competitivi, dovranno fare lo stesso e meglio. Così mentre in passato quasi tutti i gruppi assicurativi avevano strategie molto generiche abbastanza simili l’una con l’altra, ora viene loro richiesto una maggiore specializzazione. Che poi questo avvenga all’interno di un’unica realtà o di varie realtà, dipenderà dalla dinamica dei vari gruppi e dalla loro capacità di investimento. In un mondo infatti dove la conoscenza diventa essenziale per interpretare meglio i bisogni delle persone e soddisfarli, le risorse finanziarie destinate al continuo rinnovo di tecnologie che evolvono velocemente, diventano un must basilare. Ciò porterà inevitabilmente ad una ulteriore concentrazione di operatori. Ma lo sviluppo di maggiore conoscenza e attenzione al mercato porterà anche a organizzazioni flessibili che vedranno gruppi di lavoro con competenze diverse convivere in modo fluido e nello stesso tempo compatto verso obiettivi comuni. 

Settembre - Ottobre 2018 New Insurance

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EDITORE

SOMMARIO

Le Fonti S.r.l. Via Dante, 4, 20121, Milano DIRETTORE RESPONSABILE Angela Maria Scullica angela.scullica@lefonti.it REDAZIONE Federica Chiezzi federica.chiezzi@lefonti.it REDAZIONE GRAFICA Valentina Russotti

SCENARI & BUSINESS

SEGRETERIA DI REDAZIONE segreteria@lefonti.it COLLABORATORI Filippo Cucuccio, Vanessa D’Agostino, Luigi Dell’Olio, Filippo Fattore, Gianenrico Levaggi, Maurizio Giuseppe Montagna, Fabio Sgroi, Guido Sirtoli, Nino Sunseri, Paolo Tomasini, Gabriele Ventura

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Gruppo Agenti Italiana Assicurazioni: nuovo direttivo e nuovi obiettivi

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Intermediari, calano gli iscritti ma la professione piace ancora

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La polizza connessa vale di più

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E ora le compagnie fanno gola ai fondi

COORDINAMENTO INTERNAZIONALE ( New York, Dubai, Hong Kong, Londra, Singapore) Alessia Liparoti alessia.liparoti@lefonti.it

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Rischio paese: sale la febbre nel mondo

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PROGETTI SPECIALI Alessia Rosa alessia.rosa@lefonti.it

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Ania: «Pronti a collaborare per lo sviluppo del paese»

Aviva: le carte vincenti? Flessibilità e Innovazione

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INNOVAZIONE E DIGITAL MARKETING Simona Vantaggiato simona.vantaggiato@lefonti.it

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Ecco il piano per finanziare le Pmi

A caccia del tesoro da 30 miliardi

COMUNICAZIONE E RELAZIONI ESTERNE Claudia Chiari

REDAZIONE E STUDI TELEVISIVI Via Dante 4, 20121 Milano - tel. 02 87386306 Per comunicati stampa inviare a: press@lefonti.it EDITORIAL OFFICES Londra - Milano - New York - Singapore Dubai - Hong Kong TIPOGRAFIA Arti Grafiche Fiorin AGF S.p.A. Unipersonale Via del Tecchione, 36-36A 20098 - Sesto Ulteriano San Giuliano Milanese (Mi)

PROTAGONISTI 20

Alleanza punta sulla salute

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Carriere

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Così ho rilanciato il Fondo pensione agenti

DISTRIBUZIONE & INTERMEDIARI

UFFICIO ADV press@lefonti.it DISTRIBUZIONE PER L’ITALIA MePe - Distribuzione Editoriale Via Ettore Bugatti, 15 - 20142 Milano SERVIZIO ABBONAMENTI Telefono 02 8738 6306 o inviare una mail a: abbonamenti@lefonti.it CAMBIO INDIRIZZO Si prega di comunicarci entro il 20 del mese precedente il nuovo indirizzo via mail a: abbonamenti@lefonti.it GARANZIA DI RISERVATEZZA PER GLI ABBONAMENTI Le Fonti garantisce la massima riservatezza dei dati forniti dagli abbonati e la possibilità di richiederne gratuitamente la rettifica o la cancellazione ai sensi dell’art. 7 del D. leg. 196/2003 scrivendo a abbonamenti@lefonti.it Pubblicazione bimestrale registrata presso il Tribunale di Milano il 09 Giugno 2017, numero 183. La testata New Insurance è di proprietà di Le Fonti. Direttore responsabile Angela Maria Scullica Prezzo di copertina € 9,00

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Al via la disintermediazione dell’Insurtech

MERCATO & PRODOTTI

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Blockchain, 7 vantaggi

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Polizze on demand

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Così la tecnologia cambia il business

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La sfida si gioca su rischi per le imprese, sanità e domotica

che faranno la differenza


comitato scientifico le fonti (in ordine alfabetico)


SCENARI

NUOVE FRONTIERE

LA POLIZZA CONNESSA VALE DI PIÙ I prodotti per la Rc auto trascinano il mercato dei servizi aggiuntivi offerti dalle compagnie grazie ai dispositivi collegati a internet. Oltre il 55% delle società concede sconti ai clienti in base allo stile di guida o ai chilometri percorsi. Malgrado le potenzialità, invece, sulla salute e sulla casa il fenomeno stenta a decollare. Ma i principali player sono in movimento. E Generali ha già creato una società ad hoc per gestire le assicurazioni del futuro Filippo Fattore

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li esperti sostengono che nel 2020 i dispositivi tradizionalmente connessi a internet, come pc, smartphone e tablet, rappresenteranno solo un terzo di tutti gli oggetti connessi. Il resto saranno auto connesse, apparecchi indossabili, termostati e smart home, uffici e negozi, linee di produzione o intere filiere logistiche di imprese intelligenti, smart cities. C’è già chi parla di passaggio dall’internet of things

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all’internet of everything. La trasformazione è destinata a segnare profondamente non solo la nostra vita, ma anche quella delle aziende. Tra i settori che già si stanno muovendo velocemente verso il nuovo mondo ci sono le assicurazioni, che hanno di fronte una doppia sfida. Da un lato cambiare l’approccio verso il cliente, adattando i servizi alle sue esigenze e al suo stile di vita in modo molto più efficace rispetto al passato, dall’altro ottimizzare il proprio mo-

dello di business, investendo di più sulla prevenzione e sull'utilizzo dei dati. In una recente ricerca, la multinazionale della consulenza Accenture ha sondato l’opinione di 32.715 clienti del settore assicurativo, in 18 mercati. Ciò che è emerso è che il nuovo consumatore è diventato molto più sensibile alle possibilità offerte dai grandi player del mercato It. L’internet of things è destinato a ricoprire un ruolo da gigante: il 64% degli in-


tervistati vorrebbe ricevere in tempo reale, mentre è alla guida, notifiche su itinerari con elevata frequenza di sinistri e il 30% ha dichiarato di essere disponibile a considerare eventuali offerte assicurative provenienti da distributori non convenzionali, come Google, Amazon o addirittura le catene di supermercati. Il prezzo resta una delle componenti più significative nella scelta di acquisto del cliente (50% degli intervistati), ma la quota di consumatori che preferisce utilizzare i canali online per ottenere informazioni su prodotti e servizi assicurativi è aumentata notevolmente nel corso degli ultimi tre anni, passando dal 54% nel 2013 al 68% nel 2016. La ricerca. La voglia di nuove polizze hi-tech sembra confermata dai dati. Al fine di comprendere le nuove esigenze del mercato assicurativo

e individuare l’importanza dei servizi di valore aggiunto forniti dalle compagnie, la società Cetif, in collaborazione con Crif e l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, ha recentemente realizzato uno studio su un campione di 36 compagnie e gruppi assicurativi operanti in Italia. In particolare, si legge nel rapporto Digital insurance hub Iot & new insurance models 2018, «il campione si compone per il 60% da compagnie tradizionali, il 25% da bancassurance e il 17% da compagnie operanti unicamente mediante canali diretti. In generale, le compagnie analizzate offrono coperture sia vita che danni (72%), solo il 19% opera nel comparto danni e il restante 3% è imputabile a compagnie che offrono unicamente prodotti vita». L’indagine, svolta durante il biennio 2017/2018, si è concentrata proprio sull’analisi di polizze assicurative basate su Iot e servizi a valore aggiunto. Malgrado la rapida evoluzione dei prodotti creati appositamente per un mondo di oggetti connessi, non tutti i settori stanno procedendo alla stessa velocità. Nel comparto dell’Rc auto, ad esempio, i risultati sono straordinari. L’Italia risulta infatti tra i principali paesi al mondo per auto connesse, con oltre 7,5 milioni di veicoli collegati a internet e un tasso di penetrazione di circa il 20,5%. Un fenomeno che ha facilitato molto l’azione delle compagnie. Il 55% delle principali assicurazioni che operano in Italia, infatti, offre una polizza che prevede l’uso della black box. La risposta non è stata uguale in tutte le aree del paese. «La relazione positiva tra tasso di penetrazione e premi medi», si legge nello studio, «è più forte tra le provincie con premi medi più bassi (inferiori a 400 euro) indice di una eterogeneità territoriale nel mercato assicurativo italiano».

Offerta semplice ed evoluta. La ricerca di Cetif ha inoltre suddiviso la tipologia di tecnologia offerta in semplice o evoluta, in base ai servizi che l’utente ha la possibilità di integrare. Nella prima tipologia rientra il mero conteggio dei km annui percorsi durante la copertura assicurativa e rilevazione del crash, nella seconda ci sono, invece, una serie di servizi aggiuntivi quali ad esempio rilevazione dello stile di guida, servizi di assistenza e di soccorso ecc. Ed è proprio quest’ultima tipologia che si sta affermando tra i consumatori del nostro paese. A determinare il successo della fascia più evoluta di offerte è stato anche l’ingresso sulla scena italiana di polizze in linea con lo standard internazionale, che consentono al potenziale cliente di testare il prodotto prima di decidere di installarlo sul veicolo. Il mercato, insomma, si è dimostrato abbastanza maturo e in fase di consolidamento verso tipologie di prodotti e servizi sempre più evoluti, al punto che il 70% dell’offerta totale di dispositivi Iot connessi al veicolo rientra in tale casistica. A fare la differenza, ovviamente, è anche il nuovo quadro tariffario, che associa sconti sempre più forti sui premi a chi sceglie di parametrare il prezzo pagato allo stile di guida o ai chilometri percorsi. Le auto connesse. Ma l’innovazione tecnologica non si è diffusa solo nell’auto. Ci sono altri settori in cui l’utilizzo di dispositivi connessi ad internet sta generando un’offerta più ricca, come ad esempio per le flotte aziendali, i mezzi agricoli o le biciclette elettriche, in forte ascesa nelle aree metropolitane. Ma in forte evoluzione sono anche i servizi offerti per le abitazioni. Cetif ha analizzato due segmenti del mercato: quello retail e quello commerciale. Nella prima fattispecie è stata riscontrata un’offerta di tipologie

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di polizze con dispositivi Iot in profonda evoluzione. Nel 2018 il 25% (erano il 16% nel 2017) dei principali gruppi ha emesso polizze con integrazioni Iot semplici, con dispositivi connessi che offrono servizi come la rilevazione degli incendi, monossido di carbonio, temperatura, intrusioni ecc. Ma su questo terreno l’innovazione procede ancora a scartamento ridotto. Attualmente, infatti, più dei due terzi delle compagnie che operano in Italia propone soluzioni per la proprietà non integrate con dispositivi Iot, offrendo servizi a valore aggiunto basati esclusivamente sull’instaurazione di partnership con centri di riparazione convenzionati o liquidazioni tempestive in forma specifica. La diffusione di dispositivi connessi nell’ambito property stenta a decollare a causa di una

cato servizi aggiunti che prevedono il monitoraggio costante del fabbricato assicurato con contestuale contenimento di danni economici in caso di sinistro e modelli di valutazione del rischio sempre più precisi. La salute è online. Un altro settore su cui le potenzialità dei dispositivi connessi a internet sono enormi è quello della salute. La possibilità di avere apparecchi indossabili che monitorano alcuni parametri base o che siano in grado di lanciare allarmi in caso di incidenti o dell’insorgenza di traumi o patologie potrebbe rivoluzionare il mondo delle polizze legate alla vita. Eppure, la maggioranza delle compagnie italiane ancora non abbina device a polizze salute, limitando l’offerta a servizi di recupero psicofisico, ria-

Il 30% dei consumatori è disponibile a considerare eventuali offerte di distributori non convenzionali, come Google e Amazon

sottostimata percezione del rischio, dell’elevato costo dei dispositivi e della mancata scelta comune da parte delle compagnie su come posizionarsi sul mercato. Le compagnie guardano con interesse anche il comparto commerciale: soluzioni Iot integrate a polizze a copertura merci trasportate, infortuni sul lavoro e soluzioni integrate al settore agrario. Ma anche in questo caso, considerando lo scenario mondiale, l’offerta italiana di associazione di dispositivi Iot nelle soluzioni dedicate alle imprese è ancora marginale. Nonostante ciò, diverse sono le sperimentazioni che apriranno la strada a nuove soluzioni. Ad esempio, nel settore dell’industria e delle costruzioni, si stanno affacciando sul mer-

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bilitativo e reinserimento lavorativo a valle di un sinistro. Una scelta che sembra in contrasto con la crescente offerta da parte dei principali attori del mercato, quali ad esempio Apple, Samsung, Fitbit, Garmin, di apparecchi sempre più sofisticati, che monitorano sia le attività fisiche, sia i parametri vitali del soggetto che indossa il dispositivo. Analizzando il panorama assicurativo mondiale, Cetif ha individuato diverse realtà che, integrando le polizze tradizionali con dispositivi wearable, offrono servizi ad alto valore aggiunto per gli assicurati.

I dispositivi indossabili. Nello studio sono stati esaminati otto casi statunitensi, un caso australiano e un prodotto commercializzato in Uk, Francia e

Germania. Tutte le soluzioni connesse dispongono di app per monitorare i propri progressi e stimare il proprio stato di salute. Le tipologie di dati raccolti sono varie, il 60% dell’offerta unisce il monitoraggio del numero dei passi e rilevazione dei percorsi tramite geotracking. Il 30% delle polizze esaminate offre, oltre al monitoring dei passi e geotracking, analisi di parametri biomedici. Una sola compagnia ha implementato la soluzione sul mero controllo geotracking dell’assicurato. Le polizze connesse a dispositivi wearable generalmente (70%) offrono all’assicurato la possibilità di utilizzare vari dispositivi. Nel 90% dei casi analizzati il dispositivo non è fornito dalla compagnia, è l’assicurato che, disponendo del wearable o acquistandolo, richiede l’integrazione in polizza. Le compagnie che propongono soluzioni di questo tipo si differenziano, anche qui, per gli sconti offerti ai propri clienti. L’80% offre diminuzioni sul premio legati al semplice raggiungimento di obiettivi misurati dal numero di passi e dai chilometri percorsi quotidianamente. Il 40% offre scontisti commisurati al raggiungimento di obiettivi, misurati anche dal miglioramento certificato dello stile di vita (frequenza centri fitness, smettere di fumare, diminuire l’assunzione di alcool, diminuire lo stress...). Il 70% dei prodotti è pensato per una clientela moderatamente attiva, considerato che gli sconti e le agevolazioni previste richiedono un modesto esercizio fisico. Ma è anche vero che il 30% dei prodotti è, invece, pensato per gli over 65. Si tratta, quest’ultimo, di un segmento in crescita (longevità media in aumento e, in generale, invecchiamento della popolazione) su cui le compagnie hanno forti margini di sviluppo. L’attenzione e i servizi che un dispositivo indossabile può fornire a questa classe di età sono i


più disparati: dall’assistenza 24 ore all’aiuto nel mantenimento di uno stile di vita attivo, al monitoraggio dei principali segni vitali e, ancora, alla localizzazione dei soggetti. In Italia, però, il mercato è ancora poco sviluppato: la bassa propensione all’utilizzo continuativo di dispositivi wearable, la mancanza di prodotti a essi associati e l’offerta dei dispositivi Iot meramente come gadget per fidelizzare la clientela sono alcune delle cause della mancata integrazione assicurativa. Il caso di Generali. Sono molte le compagnia italiane che stanno progressivamente riadattando i propri modelli di business e aumentando l’offerta di polizze con servizi di valore aggiunto legati alle nuove tecnologie. Tra chi ha deciso di fare rotta con decisione sul nuovo orizzonte c’è sicuramente Generali Italia, secondo cui la sfida non è solo quella di offrire nuove forme di protezione ma, come spiega la stessa società, di diventare «partner di vita del cliente nella sua quotidianità». La nuova linea di soluzioni offerte dal Leone di Trieste si chiama «Immagina» e parte dallo stile di vita del cliente per offrire strumenti utili a prevenire gli imprevisti. L’obiettivo è quello di trasformarsi progressivamente da compagnia di assicurazioni in una sorta società di consulenza in grado di semplificare la vita ai clienti. «Vogliamo avere un ruolo attivo per migliorare la vita delle persone. Negli ultimi due anni, attraverso semplificazione e innovazione, abbiamo accelerato la nostra trasformazione per essere partner del cliente e offrirgli la miglior customer experience. Oltre a protezione e sicurezza, intendiamo offrire ai nostri clienti più servizi di prevenzione e assistenza e, insieme ai nostri agenti, una nuova modalità di interazione basata su immediatezza e semplicità. Vogliamo cambiare

così il modo di fare assicurazione», ha dichiarato Marco Sesana, country manager e amministratore delegato di Generali Italia. Una nuova società. La compagnia triestina è in grado di offrire servizi sul benessere personale («Immagina Benessere») che vanno dal virtual check-up, al job coaching, all’invio di baby sitter e collaboratrice domestica a domicilio e accompagnamento del figlio minore a scuola nel caso di infortunio del genitore. Con «Immagina

TUTTI CONNESSI Per Marco Sesana, ad di Generali Italia, «la tecnologia ci permette di semplificare la vita dei nostri clienti in ogni fase della quotidianità. Vogliamo raggiungere 2 milioni di clienti connessi entro il 2020»

Futuro», il nuovo piano di risparmio e protezione, Generali affianca invece il cliente e costruisce insieme a lui progetti a medio e lungo termine attraverso servizi di prevenzione e assistenza: portare a termine un piano di risparmio in caso di un evento inatteso che comprometta la capacità lavorativa, tutelare i propri cari, fino al trasporto sanitario per offrire la logistica più adatta ad assistere la persona se le cure appropriate non sono disponibili vicino alla propria residenza. C’è poi «In Touch», la nuova soluzione casa connessa. Una centrale di

controllo raccoglie i segnali dei sensori per attivare le notifiche sulla app dedicata. Smarthome, così si chiama la centralina installata presso l’abitazione, è dotata di una telecamera per dare la possibilità ai propri utenti di poter controllare cosa succede in casa e rilevare movimenti e problematiche. Chi attiva la polizza «Sei in Auto con Stile», infine, si porta a casa, anzi in automobile, un sistema interattivo di educazione alla guida responsabile, in grado di prevenire situazioni di pericolo sensibilizzando in diretta il guidatore a uno stile di guida sicuro. Una vera e propria scatola nera custodita nella vettura ricorda al conducente, attraverso un segnale luminoso, in che modo sta guidando e lo aiuta a riconoscere le situazioni rischiose. Il tutto integrato con un soccorso stradale 24 ore su 24, auto sostitutiva sul luogo del guasto e recupero del veicolo. Per gestire tutti i servizi innovativi il gruppo di Trieste ha creato Jeniot, una società dedicata che offrirà soluzioni tecnologiche proprio nell’ambito delle auto connesse, degli assistenti virtuali per la casa intelligente, dei dispositivi digitali per il benessere personale e dei sensori che aiutano prevenire gli incidenti sul luogo di lavoro. «La tecnologia», ha detto Sesana, «ci permette di semplificare la vita dei nostri clienti in ogni fase della quotidianità. Con Generali Jeniot vogliamo accelerare nello sviluppo di servizi di prevenzione innovativi e a valore aggiunto per famiglie e imprese. L’obiettivo è di raggiungere i 2 milioni di clienti connessi entro il 2020». All’interno della nuova società, che sarà guidata dall’ad Francesco Bardelli e presieduta da Cristina Rustignoli, confluirà anche il centro di innovazione e sperimentazione di Generali Car, che presidierà la frontiera dell’innovazione attraverso iniziative di ricerca e sviluppo. 

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NSURANCE 9 € | Luglio/Agosto 2018

LA RIVISTA DEL SETTORE ASSICURATIVO LUGLIO - AGOSTO 2018 | N°5 |

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AGENTI PROFESSIONALITÀ DA DIFENDERE Il presidente di Sna non risparmia critiche a come l’Italia ha recepito la direttiva europea Idd, «stravolgendone il contenuto». E chiede all’Ivass di intervenire per evitare un salto nel passato. E su esclusiva, digitalizzazione, disclosure dice che...

Prima immissione 02 / 08 / 2018

Claudio Demozzi

LA RIVISTA DEL SETTORE ASSICURATIVO

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Le nuove polizze per l’auto a guida autonoma

Flavio Menichetti

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