966000 90011
BANCHE
PIR
Rilancio o fallimento?
LUCA MATTIAZZI - ETICA SGR
Perché la sostenibilità è un AFFARE
ISSN 2532-9669
772532
Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - 70% - LOM/MI/5193 -Prima immissione 06/08/2019 - Bimestrale | www.newassetmanagement.it | N°11 luglio - agosto | € 9.00 ITA
9
Npl da smaltire a tappe forzate
PRIVATE BANKING DAL 1973 Banca Euromobiliare, firma storica della finanza italiana, è la boutique finanziaria del Gruppo Credem, focalizzata nella gestione degli investimenti e nell’advisory di alta gamma per imprenditori, investitori istituzionali, professionisti e clientela private.
www.bancaeuro.it Messaggio pubblicitario con finalità promozionale che non costituisce offerta né consulenza finanziaria o raccomandazione d’investimento. Banca Euromobiliare S.p.A. - società autorizzata all’attività di intermediazione assicurativa che distribuisce i prodotti assicurativi emessi da Credemvita S.p.A. Sede legale: via S. Margherita 9, 20121 Milano Iscritta all’Albo delle Banche (al n. 4999) e all’Albo dei Gruppi Bancari tenuto dalla Banca d’Italia - Società soggetta ad attività di direzione e coordinamento (ex art. 2497 bis c.c.) da parte di Credito Emiliano S.p.A. - Aderente al Fondo interbancario di Tutela dei Depositi e al Fondo Nazionale di Garanzia - Società autorizzata e vigilata da Banca d’Italia, CONSOB ed IVASS - www.bancaeuro.it, info@bancaeuro.it. Al fine di assumere una consapevole decisione d’investimento e di comprendere le caratteristiche, i termini, i costi, i rischi e le condizioni relativi ai prodotti, ai servizi ed ai rapporti, prima dell’adesione leggere attentamente i fogli informativi nonché la documentazione informativa, d’offerta e contrattuale, messi a disposizione o consegnati dal consulente di riferimento e/o disponibili sul sito www.bancaeuro.it. Prima di procedere con gli investimenti è necessario valutare l’adeguatezza delle operazioni anche tramite il proprio consulente di riferimento. Gli obiettivi di rendimento non costituiscono garanzia di ottenimento dei medesimi.
Alberto Banfi
Ruggero Bertelli
Docente di Economia degli intermediari finanziari
Prof. associato di Economia degli intermediari finanziari
UNIVERSITÀ CATTOLICA
UNIVERSITÀ DI SIENA
AXPO ITALIA
Antonio Corda
Claudio Criscuolo
Roberto Daverio
VODAFONE ITALIA
CEMENTIR HOLDING
ACMI
Ugo Ettore Di Stefano
Salvatore Lo Giudice
Stefano Longhini
GRUPPO MONDADORI
INWIT
MEDIASET
Elisabetta Lunati
Diego Manzetti
Fabrizio Masinelli
INTESA SANPAOLO
AIG EUROPA
AITI
Alberto Mattiello
Mario Noera
Bepi Pezzulli
UNIVERSITÀ BOCCONI
UNIVERSITÀ BOCCONI
SELECT MILANO
Claudia Ricchetti
Roberta Roccanova
Valérie Ruotolo
Direttore Affari Legali
General Counsel
Responsabile direzione legale e contenzioso
Docente di Innovazione Digitale
Direttore Legale e Societario
Group General Counsel
Direttore affari legali e societari
General Counsel
Docente di Finanza
Director of Legal Affairs
ANAS
QVC ITALIA
Umberto Simonelli
Alberto Tron
Chief Legal & Corporate Affairs Officer
BREMBO
Stefano Brogelli
Direttore Affari Legali & Compliance
Presidente
Direttore Gestione Enti Collettivi, Protezione Diritto d’Autore e Contenzioso
Presidente
Chairman
Direttore Affari Legali
HP ITALY
Docente di Finanza Aziendale e di Revisione Aziendale
UNIVERSITÀ DI PISA
IL COMITATO SCIENTIFICO LE FONTI® Scannerizza il QR Code per maggiori informazioni
IN ORDINE ALFABETICO
SOMMARIO Scenari
Consulenza
8
54
L’insolita ripresa Usa è anche la più duratura
Empowerment la parola d’ordine
Protagonisti
Digital e Innovazione
10
60
Una questione Etica
Mercati e Business 18
Npl da smaltire a tappe forzate
26
Pir: rilancio o fallimento?
Prodotti e Servizi
71 / SPECIALE AWARDS
La digital transformation nel wealth management
Lifestyle 64
Stile metropolitano
66
Luxury gadget
68
Supramonte a 5 stelle
40
Che cos’è un indice?
44
Chi vince e chi perde tra i fondi tematici
RUBRICHE
48
Oltre alle azioni c’è di più
6
Carriere
22
Market Star
7
News
25
Book Crossing
16
Women in Finance
32
Consapevolmente
La rivista del Risparmio Gestito | Luglio - Agosto DIRETTORE RESPONSABILE Guido Giommi | guido.giommi@lefonti.it COORDINAMENTO EDITORIALE Paolo Tomasini | redazione@lefonti.it REDAZIONE GRAFICA Giulia Andreoli | giulia.andreoli@lefonti.it COLLABORATORI Annabella D’Argento, Jonathan Figoli, Nino Gavioli, Annalisa Lospinuso, Pasquale Orlando, Alessandro Ruocco, Sara Silano, Francesca Vercesi
REDAZIONE E STUDI TELEVISIVI Via Dante 4, 20121 Milano - tel. 02 87386306 Per comunicati stampa inviare a: press@lefonti.it EDITORIAL OFFICES Londra - Milano - New York - Singapore - Dubai - Hong Kong TIPOGRAFIA Arti Grafiche Fiorin AGF. S.p.A.
CAMBIO INDIRIZZO Si prega di comunicarci entro il 20 del mese precedente il nuovo indirizzo via mail a: abbonamenti@lefonti.it GARANZIA DI RISERVATEZZA PER GLI ABBONAMENTI Le Fonti garantisce la massima riservatezza dei dati forniti dagli abbonati e la possibilità di richiederne gratuitamente la rettifica o la cancellazione ai sensi dell’art. 7 del D. leg. 196/2003 scrivendo ad abbonamenti@lefonti.it Pubblicazione bimestrale registrata presso il Tribunale di Milano il 09 Giugno 2017, numero 183. La testata Asset Management è di proprietà di Le Fonti. Direttore Responsabile Guido Giommi. Prezzo di copertina € 9,00 | www. newassetmanagement.it
COMUNICAZIONE E RELAZIONI ESTERNE Alessia Annicchiarico | alessia.a@lefonti.com
UFFICIO ADV press@lefonti.it
COORDINAMENTO INTERNAZIONALE Alessia Liparoti | alessia.liparoti@lefonti.it
DISTRIBUZIONE PER L’ITALIA MePe - Distribuzione Editoriale | Via Ettore Bugatti, 15 - 20142 Milano
EDITORE
PROGETTI SPECIALI E MARKETING Riccardo F.T. Valerio | riccardo.valerio@lefonti.com
SERVIZIO ABBONAMENTI Telefono 02 8738 6306 o inviare una mail a: abbonamenti@lefonti.it
Le Fonti S.r.l. | Via Dante, 4 | 20121, Milano
4
Luglio / Agosto 2019
III edizione
Smart Advisory & Life Planning le spinte verso un nuovo sistema
20 Novembre 2019 Palazzo Mezzanotte | Piazza degli Affari, 6 - Milano 8.45 - Registrazione e welcome coffee 9.15 - Keynote speech 9.35 - Fondi pensione e gestione patrimoniale: come investire oggi per essere sereni domani
10.20 - Il nuovo portafoglio: pluralitĂ di strumenti per la piena efficienza e flessibilitĂ in tutti i contesti di mercato
11.00 - Coffee Break & Networking 11.30 - Passaggio generazionale e supporto alle aziende:
come il risparmio gestito diventa necessario per chi fa impresa
Evento riservato a investitori qualificati Registrazione su: www.newassetmanagement.it
Scansionami
RUBRICHE | CARRIERE BNY MELLON INVESTMENT MANAGEMENT Cambio al vertice in Italia
JULIUS BAER In arrivo un nuovo ceo
VANGUARD Continua a crescere il team di Rosti
Dal primo di settembre Philipp Rickenbacher (foto) prenderà il posto di Bernard Hodler alla guida di Julius Baer. Quarantotto anni, Rickenbacher, che è entrato nella banca d’investimento svizzera nel 2004, è attualmente a capo della divisione intermediaries and global custody. In precedenza era stato head advisory solutions. «Sono entusiasta di avere l’opportunità di guidare Julius Baer», ha commentato il ceo in pectore. «Con il nostro unico focus sul wealth management puro, il nostro spirito imprenditoriale e i nostri valori, siamo perfettamente attrezzati per continuare a guidare il settore negli anni a venire».
Il colosso Usa prosegue nel rafforzamento del team dedicato al mercato italiano con la nomina di Diana Lazzati (foto) nel ruolo di senior sales executive. Con un’esperienza di quasi vent’anni (prima nel buy side, poi nel sell side) nel segmento della clientela istituzionale e wholesale, Lazzati riporterà a Simone Rosti, country head Italy di Vanguard, e si occuperà dello sviluppo del business legato agli Etf, ai fondi indicizzati e alle strategie attive tra i clienti professionali italiani. L’ulteriore ampliamento del team fa seguito alla quotazione dei primi 19 Etf di Vanguard presso Borsa Italiana, lo scorso gennaio, che ha segnato il suo ingresso ufficiale sul mercato italiano.
Il nuovo country head per l’Italia di Bny Mellon Investment Management è Stefania Paolo (foto). Nel suo nuovo ruolo sarà responsabile delle strategie di business e di distribuzione a favore di intermediari finanziari, investitori individuali e istituzionali. Si concentrerà sull’offerta delle soluzioni delle società di investimento, che includono Insight Investment, Newton Investment Management, Mellon Investments Corporation, Walter Scott & Partners e Alcentra. Paolo è entrata in Bny Mellon Im nel 2011 come head of retail sales and marketing e ha poi ricoperto il ruolo di head of Sales per l’Italia. Nell’arco di oltre 20 anni di carriera, ha lavorato per varie aziende multinazionali in ruoli senior nell’ambito delle vendite e del marketing. Risponderà a Hilary Lopez, head of European intermediary distribution.
DEUTSCHE BANK Passa di mano la gestione dei grandi patrimoni Roberto Coletta ha assunto il ruolo di market head Italy del wealth management della banca tedesca. Sarà responsabile della clientela wealth, Hnwi e Uhnwi, nonché della piattaforma di prodotti e servizi dedicata alla gestione dei grandi patrimoni. Quarantacinque anni, proviene da Credit Suisse, dove negli ultimi sei anni ha guidato il segmento Uhnwi per market area Italy (coverage, family office team e corporate advisory), comprendente le attività italiane della clientela Uh in Italia, Regno Unito e Lussemburgo nell’ambito della divisione international wealth management.
6
Luglio / Agosto 2019
RUBRICHE | NEWS AIM ITALIA Un acceleratore per la crescita delle Pmi Secondo i dati elaborati da IR Top Consulting, le Pmi quotate sull’Aim Italia, hanno registrato un incremento dei ricavi del 30% e un +54% in termini di risorse impiegate dalla data di quotazione, grazie a una raccolta complessiva di 3,7 miliardi di euro in equity in dieci anni. Dall’analisi della società fondata e diretta da Anna Lambiase emerge un significativo trend di crescita: i ricavi 2018 registrano un incremento medio del 30% rispetto al 2017. Il 72% delle società presenta ricavi inferiori a 50 milioni di euro, mentre il 13% superiori a 100 milioni di euro.
FIDEURAM - INTESA SANPAOLO PRIVATE BANKING Una raccolta da record La divisione private di Intesa Sanpaolo guidata da Paolo Molesini ha archiviato un giugno da record, con una raccolta di 1,9 miliardi di euro di nuove masse, raggiungendo così un totale di 4,5 miliardi di raccolta netta dall’inizio dell’anno. Fideuram ha contribuito al risultato con una raccolta netta superiore ai 600 milioni, Intesa Sanpaolo Private Banking con circa 1 miliardo e Sanpaolo Invest con più di 200 milioni. Grazie a questa performance il livello di masse è arrivato a circa 229 miliardi di euro, di cui più di 156 miliardi sono investiti in prodotti di risparmio gestito.
AZIMUT LIBERA IMPRESA & CONFIDI SYSTEMA! Al via un fondo per fianziare le imprese
AMUNDI & BEI Scomessa sul green debt
La Sgr specializzata negli investimenti alternativi, e Confidi Systema! si sono unite in partnership per creare il fondo Azimut Corporate Cash con l’obiettivo di finanziare le Pmi. Il fondo, che ha per adesso una dimensione ridotta di 50 milioni di euro, sottoscrive prestiti obbligazionari a breve termine, con tagli da 250mila euro fino a un milione, emessi dalle aziende selezionate e garantiti al 100% dai confidi partecipanti: oltre a Confidi Systema!, Rete Fidi Liguria e Confidi Sardegna. «Abbiamo optato per una soluzione di 16 mesi», ha spiegato Marco Belletti, di di Azimut Libera Impresa Sgr. «Oggi le banche finanziano nel breve periodo mentre alle aziende serve più tempo».
Il leader europeo dell’asset management e la Banca europea per gli investimenti hanno firmato una partnership per lanciare il programma d’investimento Green Credit Continuum. L’accordo prevede la creazione di un fondo diversificato che investirà in green bond societari high yield, green private debt e green debt cartolarizzato. «Si tratta di una soluzione di investimento», ha detto il ceo di Amundi, Yves Perrier, «estremamente innovativa che offre agli investitori istituzionali l’opportunità di contribuire al finanziamento della transizione energetica e diversificare le fonti di rendimento in un contesto caratterizzato da tassi di interesse bassi» 2019 Luglio / Agosto
7
SCENARI | CRESCITA GLOBALE
L’insolita ripresa USA ora è anche la più duratura Dopo aver superato importanti ostacoli politici ed economici durante lo scorso decennio, l’economia statunitense sembra aver attraversato la più prolungata espansione nella storia. Tuttavia, dietro ai dati che mostrano una bassa disoccupazione e una crescita dei salari attesa da tempo, si trovano vulnerabilità che non possono essere ignorate Mohamed A. El-Erian
I 8
Luglio / Agosto 2019
dati che verranno pubblicati nei prossimi mesi dimostreranno che l’attuale espansione economica degli Stati Uniti è la più lunga mai registrata finora. Eppure, malgrado la performance continui a essere migliore di quella di altre economie avanzate, tale successo non riesce ancora a cancellare il senso di insicurezza e frustrazione che provano molti americani, né a dissipare i timori riguardanti l’assenza di margine politico per fare fronte alla prossima flessione economica o shock finanziario. L’attuale fase di espansione è iniziata alla metà del 2009, in seguito alla crisi finanziaria del 2008 e alla “Grande Recessione”. Inizialmente alimentata da interventi fiscali eccezionali e da politiche monetarie un tempo impensabili, l’economia ha creato le condizioni per ripristinare la fiducia del settore privato e rimettere in sesto i bilanci societari. Unita a progressi sempre più rapidi nel campo delle nuove tecnologie, l’espansione è stata poi guidata in larga misura da aziende tecnologiche e aziende-piattaforma che presiedono la nuova “gig economy”, e ha ricevuto un ulteriore slancio da misure volte a favorire la crescita, come la deregolamentazione e gli sgravi fiscali. Con il tasso di disoccupazione statunitense al 3,6%, oggi i salari reali (adeguati all’inflazione) stanno crescendo al ritmo dell’1,6%. E dal momento che i dati trimestrali più recenti indicano un tasso di crescita annuo del Pil pari al 3,1%, l’attività economica degli Usa continua a superare quella dell’Europa e del Giappone con un margine significativo. Grazie a questa forza, l’America è divenuta sempre più assertiva nel perseguimento dei propri obiettivi nazionali all’estero, anche eludendo meccanismi di cooperazione e risoluzione dei conflitti ormai consolidati e minacciando dazi sulle importazioni e altre misure protezionistiche.
Per arrivare fin qui, gli Stati Uniti hanno dovuto affrontare venti contrari provenienti da oltre confine, tra cui una crisi esistenziale del debito in Europa e un rallentamento della crescita economica in Cina. Sul fronte interno, una profonda polarizzazione politica, soprattutto a partire dal 2011, ha ostacolato l’attività legislativa del Congresso e prodotto molteplici shutdown governativi, reali o solo minacciati (compreso il più lungo mai registrato). In assenza di nuove misure per la crescita emanate dal Congresso, la politica monetaria è diventata l’unica scelta disponibile. Dopo essere stata costretta a espandere in maniera significativa il proprio ruolo nell’economia durante gli anni della crisi, la Federal Reserve ha strizzato l’occhio ad alcuni errori importanti della politica, diventando così più esposta alle ingerenze politiche. Poiché la crescita annua nell’ultimo decennio è stata spesso blanda e non abbastanza inclusiva - un fenomeno meglio conosciuto come “nuova normalità”, o stagnazione secolare - l’economia statunitense ha conservato un alone di scarso rendimento e potenziale vulnerabilità. Secondo quanto emerso da un sondaggio della Fed, spesso citato, quasi la metà delle famiglie americane dichiara di non avere risparmi sufficienti per fare fronte a una spesa imprevista di 400 dollari. Non stupisce, dunque, che la fiducia nelle istituzioni e nel parere degli esperti resti così bassa. In un contesto di disuguaglianza (di reddito, ricchezza e opportunità) eccessiva, il livello di rabbia e frustrazione si mantiene alto. A peggiorare ulteriormente le cose, l’allarmismo associato alle implicazioni della tecnologia e della globalizzazione continua ad alimentare timori sulla possibile delocalizzazione ed eliminazione di posti di lavoro. Inoltre, al di fuori degli Stati Uniti, è ormai diffusa la preoccupazione che la superpotenza responsabile di emettere la valuta di riserva globale, e che ricopre un ruolo decisivo in molte interazioni multilaterali, non sia più un punto di riferimento affidabile e prevedibile per il commercio e la finanza mondiali. Fra l’altro, a differenza di espansioni precedenti, gli Stati Uniti devono ancora creare degli ammortizzatori adeguati per affrontare le sfide economiche e finanziarie future. Vale a dire, citando l’espressione dell’ex presidente degli Stati Uniti, John F. Kennedy, utilizzata in un recente intervento del direttore operativo dell’Fmi, Christine Lagarde, che il tetto non è stato riparato quando il sole splendeva. Oltre alla mancanza di autoassicurazione a livello delle famiglie, la capacità della Fed di contrastare le recessioni economiche e le turbolenze finanziarie è piuttosto limitata. Considerando che il tasso di riferimento attuale è compreso tra il 2,25% e il 2,5%, le crisi passate hanno in genere richiesto tagli pari a cinque o più punti percentuali. Per di più, la Fed ha un bilancio sproporzionato e un meccanismo di trasmissione delle misure di politica monetaria all’economia reale assai debole. E anche se i responsabili delle politiche fiscali dovessero diventare più reattivi, comincerebbero da un livello di deficit e debito piuttosto elevato. Prolungare l’attuale espansione richiederà grande cura e atten-
zione. I politici, in particolare il Congresso, dovranno evitare errori eclatanti e minimizzare il rischio di incidenti di mercato, adoperandosi di più per promuovere la crescita. Gli Usa hanno bisogno di un approccio mirato all’ammodernamento e al potenziamento delle proprie infrastrutture. Policymaker ed economisti di spicco dovranno, inoltre, essere più attenti a come vengono ripartiti i frutti della crescita economica; tra le altre cose, dovrebbero esistere forme di tutela migliori per i segmenti della società più vulnerabili, e stabilizzatori automatici più forti. Le aziende, dal canto loro, dovranno impegnarsi ad assumersi le proprie responsabilità sociali, se non altro per evitare di finire nella stessa posizione delle banche dopo il crollo del 2008. Nel frattempo, cresce la schiera di coloro che invocano maggiori vincoli normativi sulle aziende Big Tech. Inoltre, avendo scosso il commercio mondiale, gli Stati Uniti dovranno rassicurare sul fatto che resteranno l’ancora del sistema internazionale basato sulle regole. In caso contrario, la loro capacità di informare e influenzare i risultati economici e finanziari a livello mondiale è destinata a indebolirsi. Gli Stati Uniti celebreranno presto, e a ragione, la loro più lunga espansione di tutti i tempi. Tuttavia, non dovranno perdere di vista le sfide restanti. L’ultima cosa di cui il mondo ha bisogno in questo momento è che l’attuale espansione ceda il passo a un lungo periodo di crescita lenta, maggiore instabilità finanziaria e forti tensioni transfrontaliere.
2019 Luglio / Agosto
9
9 966000
ISSN 2532-9669
772532
Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - 70% - LOM/MI/5193 -Prima immissione 06/08/2019 - Bimestrale | www.newassetmanagement.it | N°11 luglio - agosto | € 9.00 ITA
90011
BANCHE
Npl da smaltire a tappe forzate
PIR
Rilancio o fallimento?
LUCA MATTIAZZI - ETICA SGR
Perché la sostenibilità è un AFFARE
Scopri il nuovo
Asset Management! Per info e abbonamenti: info@lefonti.it