impresasanita.it Editrice TeMi SrlI MPRESA SANITÀN. 36 OTTOBRE 2022€1 PT MAGAZINE In caso di mancato recapito inviare al CMP di Roserio per la restituzione al mittente previo pagamento resi. Informazione e formazione per i Manager della Sanità ISSN: 2281-1982 L’EFFICIENZA DELLA GESTIONE DEI PROCESSI SANITARI MILANO LIVE STREAMING2022 CONVEGNO tredicesima edizione logfarma.it IN EVIDENZA: SANITÀ DIGITALE E TELEMEDICINA I RISCHI DELLA MEDICINA DIFENSIVA
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Sanità Informazione e formazione per i Manager della Sanità
IMPRESA SANITÀ n.36 OTTOBRE 2022
direttore responsabile
ErnEsto salvioli direttore editoriale Carlo rafElE redazione CECilia Biondi (CaporEdattriCE) MiChEla dEl pizzo direzione marketing anna dall’osso anna.dallosso@editricetemi.com impaginazione paola Cuzzolin redazione e ufficio traffico Corso Milano, 19 20900 Monza (MB) Tel. 039/23.02.398 - Fax 039/23.02.383 http://www.editricetemi.com e-mail: press@editricetemi.com pubblicità advertising@editricetemi.com impresa sanità è una rivista trimestrale e viene distribuita in abbonamento. Testi e disegni: riproduzione vietata. pubblicità Inferiore al 50% registrazione Pubblicazione registrata presso il Tribunale di Milano, Autorizzazione n. 377 del 9/10/2012 iscrizione presso il R.O.C. Registro degli Operatori di Comunicazione al n° 4204 stampa
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sommario
EDITORIALE
pag. 2 E convegno sia
ANTEPRIMA CONVEGNO
pag. 4 “L’EFFICIENZA DELLA GESTIONE DEI PROCESSI SANITARI”
SANITÀ DIGITALE
pag. 10 La sanità digitale abita in Finlandia
pag. 14 Digitalizzazione della sanità: l’importanza degli standard pag. 18 Più digitale, più sicurezza
TELEMEDICINA
pag. 22 L’evoluzione digitale della sanità spinge la telemedicina
LABORATORIO
pag. 30 Dai dati di laboratorio le informazioni per una medicina più efficace
ORGANIZZAZIONE E MANAGEMENT pag. 36
Impatto organizzativo di un software gestionale di sala operatoria pag. 42 Burocrazia difensiva: volontà o legittima difesa?
LETTURE
pag. 47 Le disuguaglianze di salute e le politiche socio-sanitarie
comitato scientifico
Presidente
ANTONIO MAIORANO (Editrice TeMi)
CALOGERO CALANDRA (ALE)
STEFANO NOVARESI (Knapp)
ALESSANDRO PACELLI (Assologistica)
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MARIANO CORSO (Politecnico di Milano)
ALBERTO FRANCI (Università di San Marino)
MARCO GAMBERA (Ospedale P. Pederzoli)
LORENZO LEOGRANDE (AIIC)
DANIELE MARAZZI (Consorzio Dafne)
MARCELLO PANI (SIFO)
PIERLUIGI PETRONE (Assoram)
EMANUELE PORAZZI (Liuc-Crems)
PAOLO RANIERI (Università degli Studi di Milano)
ELENA SINI (HIMSS)
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Ernesto Salvioli
Amm. delegato Pietro Salvioli
E CONVEGNO SIA
Arriviamo alla XIII edizione del convegno Logfarma su “L’efficienza della gestione dei processi sanitari”, il prossimo 10 novembre in una condizione molto differente rispetto al 2021. La situazione sanitaria è notevolmente migliorata, ma altre problematiche sono apparse, facendo diventare i cigni neri un gruppo ormai numeroso.
L’approccio Covid vincola ancora le modalità operative, di trattamento dei pazienti e dei visitatori dei luoghi di cura. Ancora oggi limitazioni di accesso, separazioni e richiesta di lasciapassare per il supporto ai pazienti, stanno rendendo i nosocomi e le residenze di riabilitazione e per anziani dei luoghi difficili, se non ostili agli utilizzatori.
Tutto ciò, seppur con motivazioni sanitarie necessarie, va nella direzione opposta delle opportunità che le tecnologie del settore prospettano. La digitalizzazione, l’automazione delle attività complesse, la tracciabilità dei dati, i sistemi intelligenti di gestione dei dati porterebbero a condizioni di trasparenza che non sono invece
presenti nell’organizzazione tipicamente verticale sanitaria. Come da molto tempo sosteniamo, per garantire l’efficacia delle tecnologie – anche quelle più innovative – occorre parallelamente agire sui processi, per garantire trasversalità e comunicazione.
Le strutture sanitarie non sono in grado da sole di affrontare l’impatto delle numerose tecnologie necessarie per far funzionare i sistemi all’interno e nelle interfaccia con gli ambiti esterni. Un‘azienda sanitaria non può autonomamente disporre delle risorse economiche, di competenza tecnica e di aggiornamento del personale che i nuovi sistemi tecnologici richiedono, in maniera sempre più esasperata.
Il paradosso che si pone è che le nuove tecnologie alzano il livello delle prestazioni, aumentano la velocità delle attività di cure, garantiscono un maggior dominio della complessità, ma al contempo necessitano un governo più forte e un controllo in back office più sofisticato. Il sistema sanitario necessita di affidare a terzi esterni l’operatività dei sistemi tecnologici più evoluti. L’approccio ricorrente è che esso non può
2 [ IMPRESA SANITÀ OTTOBRE DUEMILA22 ] editoriale
perdere la governance di taluni processi, della proprietà dei dati e degli skill specialistici. Ma l’impossibilità di aggiornamento sui molteplici fronti richiesti rende i sistemi sanitari più fragili e più deboli nella gestione della terziarizzazione dei servizi: dall’informatica, alla logistica, alla gestione delle apparecchiature complesse, delle facilities, dei sistemi energetici. Se a queste fragilità, si aggiungono le difficoltà di reclutamento di medici in determinate specializzazioni (quali ad esempio, le anestesie e le medicine urgenza) e nelle sedi periferiche, il pensionamento di un numero rilevante di medici con elevate professionalità arrivati a fine carriera, la lentezza nelle riduzioni delle liste di attesa ambulatoriali e chirurgiche, si può ben affermare che il mondo sanitario stia vivendo un proprio long Covid.
Il convegno Logfarma porterà uno sguardo sulle tecnologie, ma anche sui ruoli di differenti operatori nel settore del Pharma, dei loro ruoli e delle evoluzioni in atto. Le innovazioni a confronto, le evoluzioni dei processi nel settore, l’utilizzo di strumenti avanzati, sino all’estremo dell’intelligenza artificiale, alcuni nuovi approcci organizzativi, il contributo degli operatori privati, possono indicare soluzioni e modalità di cambiamento che possono supportare le aziende sanitarie nelle criticità strutturali citate in precedenza. Il sistema sanitario è essenziale
per il Paese, sarà frutto di finanziamenti importanti con i fondi PNRR, ma ha bisogno di approcci manageriali, che non guardino all’efficienza solo in termini economici, ma al risultato per il cittadino. Se la risposta al paziente è efficiente, essa diventa l’effetto di una catena a monte che lo è parimenti. Un processo di cura lento o non efficace, deriva da sistemi che sprecano risorse e quindi più costosi. Infine, per la prima volta il convegno, che ha carattere informativo e divulgativo, viene associato a un momento formativo dal titolo “Il magazzino ospedaliero moderno”, riservato agli operatori delle strutture ospedaliere pubbliche o private, nel quale con la conduzione di un “esperto” del settore logistico sanitario, si affronteranno le principali criticità dei magazzini ospedalieri, si prospetteranno le soluzioni e si svilupperà un confronto tra gli operatori di diverse realtà italiane.
Buon convegno e buona formazione.
Carlo Rafele
Professore Ordinario Dipartimento Ingegneria Gestionale Politecnico di Torino
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Anteprima CONVEGNO L’EFFICIENZA DELLA GESTIONE DEI PROCESSI SANITARI XIII edizione IN PRESENZA A MILANO E IN LIVE STREAMING 10/11/2022 EFFICIENZA OBIETTIVO IRRINUNCIABILE PER UNA SANITÀ CHE EVOLVE edizione logfarma.it
In evidenza alla XIII edizione del convegno Logfarma l’evoluzione della logistica farmaceutica e il contributo di efficienza che può portare ad una sanità in costante evoluzione. Appuntamento a Villa Torretta (Sesto S. Giovanni – MI) il 10 novembre 2022 con la partecipazione e collaborazione di dieci aziende fra partner e sponsor e il patrocinio delle principali associazioni di categoria
5 [ IMPRESA SANITÀ OTTOBRE DUEMILA22 ]
Suddiviso in tre momenti di riflessione - smart hospital, logistica e gestione della supply chain, futuro ed evoluzione della filiera farmaceutica – con la presenza, per la prima volta, di uno specifico momento formativo, torna per la sua XIII edizione in versione mista, on line e in presenza, il convegno “L’efficienza della gestione dei processi sanitari”, in programma il 10 novembre 2022 presso Villa Torretta (Sesto S. Giovanni – MI). Un appuntamento annuale che intende fare il punto sul miglioramen to della sanità dal punto di vista della gestione dei processi, una fonte continua di progresso ed evoluzione del sistema. L’attualità rende questo appuntamento sempre più strategico non solo per dare alle strutture sanitarie gli strumenti per rispondere alle crisi, ma anche per orientare al meglio gli investimenti legati al PNRR e camminare in modo più deciso sulla strada dell’innovazione.
logfarma.it
Il periodo Covid ha accelerato in molti settori l’e voluzione tecnologica e così è anche per il settore della logistica farmaceutica. La stessa logistica era diventata uno degli elementi chiave per garantire la resilienza delle strutture sanitarie in quel perio do così critico. Le evoluzioni tecnologiche sono disponibili su molti fronti: dall’automazione, alla
digitalizzazione, alle modiche dei processi e dei ruoli degli attori. Ma come spesso succede nei sistemi organizzativi, la ricezione delle innovazioni risulta ritardata rispetto alla loro disponibilità materiale.
«In questo senso, la seconda sessione del conve gno Logfarma, dal titolo: “Logistica del farmaco: l’evoluzione continua. Nuovi attori e nuovi servizi sia per l’ospedale, sia per i pazienti a domicilio. Nuovi requisiti di tracciabilità e di monitoraggio della temperatura. Tecnologie innovative e nuovi requisiti logistici” rappresenterà un approfondi mento di molte novità tecnologiche e operative che sono già attuate in diverse realtà italiane» ci spiega Carlo Rafele, Professore Ordinario, Dip. Ingegneria Gestionale del Politecnico di Torino e Direttore Editoriale della rivista Impresa Sanità, che condurrà questa discussione in veste di chairman. «L’obiettivo finale della discussione è non solo di fornire agli operatori del settore le informazioni sulle innovazioni disponibili, ma di farne comprendere la possibilità di applicazione. I relatori presenteranno esperienze di punta nei loro settori, concretamente presenti in Italia, e saranno in grado di stimolare interesse in vari operatori, dai farmacisti, ai provveditori, agli operatori della logistica, ai fornitori dei sistemi software».
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Anteprima CONVEGNO
L’EVOLUZIONE DELLA SUPPLY CHAIN SANITARIA
La supply chain farmaceutica in Italia, come noto, vede una netta suddivisione fra ruoli svolti da attori diversi: dopo il produttore dei farmaci o dispositivi medici abbiamo infatti il depositario o distributore primario, il grossista o distributore secondario e a valle l’utenza finale che potrà essere farmacia od ospedale. Ma è ancora tutto così chiaro? E soprattutto, dovrà essere così per sempre? «S u questo tema, provocatorio quanto basta, si svol gerà la tavola rotonda di riflessione sulla supply chain sanitaria, dopo gli interventi dei relatori al convegno Logfarma» ci spiega Stefano Novaresi, membro del Comitato Tecnico della rivista Im presa Sanità, che di questa tavola rotonda sarà il moderatore. «Che queste categorie debbano essere ancora considerate valide a prescindere, infatti, è un assunto che oggi si può ridiscutere, alla luce di numerosi elementi. Innanzitutto, gli esempi già in corso in Paesi diversi dall’Italia, dove alcuni opera tori dell’healthcare hanno già ripensato a fondo il proprio business model. E questo a sua volta perché il mondo, intorno a loro, sta cambiando: già solo la fascia dell’utenza finale oggi – e sempre più anche in Italia – vede il singolo paziente, al proprio domi cilio, quale punto terminale della catena sanitaria. I vari concetti di omnicanalità, insieme al servizio e-commerce e a progetti che vedono una sanità sempre più delocalizzata, sono oggi non solo stimoli al rinnovamento, ma in certi casi sfide importanti o all’estremo delle vere e proprie condizioni di esistenza. Ma non solo. L’attuale dibattito in tema di energia, con il quale purtroppo ci stiamo avvici nando alla stagione invernale, entra di petto nella discussione come un ulteriore elemento propulsivo ad un percorso già cominciato da tempo: la ricerca della massima efficienza interna ed esterna. La questione dell’energia aggiunge ulteriore urgenza
a riflessioni che sono già cominciate da tempo e che oggi sono in cima alle agende delle principali associazioni di categoria».
Che cosa significa questa evoluzione, a livello pratico? «Casi nei quali un depositario riesce ad attrezzarsi per effettuare anche la distribuzione granulare alle farmacie, oltre che agli altri grossisti; oppure progetti nei quali numerosi centri distribu tivi, che fanno tutti sostanzialmente le stesse cose, vengano consolidati in un numero minore di siti, con un impatto evidente sui costi e sui consumi. Ma anche recenti operazioni societarie fra realtà leader, ma definibili “newcomer” nel mondo sanitario, e soggetti che invece proprio nella sanità hanno costruito una competenza specifica. Sono alcuni dei segnali da cui vediamo emergere l’attività di soggetti nuovi, in grado di superare i precedenti confini all’insegna di una maggior efficienza logi stica» risponde Stefano Novaresi. «Altro elemento centrale nella discussione, oggi, è la sostenibilità dell’attuale schema distributivo alle farmacie. È ancora possibile che una farmacia effettui ordini a due, tre, quattro grossisti diversi, e da questi riceva altrettante consegne? Ha senso questo, quando sono disponibili software avanzati, in grado di gestire consumi e riordini in modo centralizzato, oltre che molto più coerente con le previsioni di vendita? Parte della risposta è già sul mercato, ad esempio con l’integrazione sempre più importante fra grossisti e catene di farmacie, forte in taluni casi anche di diverse centinaia di punti vendita».
E conclude: «Se si può dare un merito all’urgenza dell’attuale situazione e all’intensità degli stimoli che ci pone, è proprio quello di portare la rifles sione ad un livello più profondo e magari anche all’applicazione pratica di nuovi modelli di business. In ogni caso sarà molto interessante provocare su questi temi i partecipanti alla tavola rotonda, molti
logfarma.it
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“L’EFFICIENZA DELLA GESTIONE DEI PROCESSI SANITARI”
dei quali hanno fatto proprio dell’innovazione e diversificazione – da veri imprenditori quali sono – uno dei pilastri sui quali consolidare la propria attività sul mercato».
CORSO DI FORMAZIONE SUL MAGAZZINO
Inoltre, nell’edizione 2022 del convegno Logfar ma viene inserito per la prima volta un corso di formazione, dal titolo “Il magazzino ospedaliero moderno”, riservato agli operatori delle strutture ospedaliere pubbliche o private, che sarà condotto dal prof. Rafele. « Spesso, i referenti logistici all’in terno delle strutture sanitarie hanno provenienze formative variegate» ci spiega il docente a questo proposito. «Nel breve tempo dedicato, il corso intende fornire contenuti di base sulle moderne metodologie di gestione dei magazzini ospedalieri e dei processi logistici ad essi collegati, nonché delle più recenti tecnologie di stoccaggio, di movi mentazione e informatiche disponibili. Spazio sarà lasciato all’approfondimento di casi reali provenien ti anche dai partecipanti al corso». L’iscrizione al
corso è obbligatoria alla pagina Registrazione sul sito www.logfarma.it.
Per la prima volta dunque abbiamo inteso fornire ai partecipanti una proposta convegnistica che garantisce una panoramica delle novità di settore, insieme a un momento di approfondimento cul turale e professionale nel pomeriggio in numero ristretto.
Molte dunque le ragioni per assistere alla XIII edi zione del convegno “L’efficienza della gestione dei processi sanitari”, organizzato da Editrice TeMi con le riviste Impresa Sanità e Logistica Management, in collaborazione con il Consorzio Dafne e con il supporto delle associazioni Assologistica, Assoram e In.Ge.San.
L’evento si svolgerà in una sola giornata, il 10 novembre 2022, in versione mista, on line e in presenza presso l’Hotel Villa Torretta di Sesto San Giovanni (Milano): un’ampia struttura situata alle porte di Milano e facilmente raggiungibile sia dai principali collegamenti autostradali, sia per colo ro che provengono dal centro città oppure dalle stazioni ferrroviarie.
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Anteprima CONVEGNO logfarma.it
9 [ IMPRESA SANITÀ OTTOBRE DUEMILA22 ] PARTNER 10 novembre 2022 9:00 - 14:30 IN PRESENZA (posti limitati) presso Villa Torretta Sesto S. Giovanni (Mi) e in LIVE STREAMING Iscrizioni su www.logfarma.it L’EFFICIENZA DELLA GESTIONE DEI PROCESSI SANITARI Convegno a partecipazione gratuita è un evento di: in collaborazione con con il patrocinio di logfarma.it Tutte le informazioni sono disponibili sul sito: www.logfarma.it dove troverete anche i rimandi alle dodici edizioni precedenti insieme alle modalità di registrazione (in presenza, on line, corso di formazione al termine dei lavori)
LA SANITÀ DIGITALE ABITA IN FINLANDIA
Una panoramica sulla sanità digitale e sulle sue possibilità di realizzazione pratica: questo il senso del viaggio stampa nel cuore della sanità finlandese, al quale abbiamo partecipato grazie all’iniziativa di Business Finland, Health Capital Helsinki e Helsinki Partners in concomitanza con la manifestazione Himss Europe, che si è svolta a Helsinki a metà giugno. Fra i tanti spunti di interesse del percorso – che trovate descritti per intero sul sito di Impresa Sanità - vogliamo dare spazio su queste pagine al progetto di ospedale simulato, un’area di sperimentazione e applicazione che aiuta le tecnologie (e i relativi utilizzatori) ad andare dritte al proprio obiettivo
10 [ IMPRESA SANITÀ OTTOBRE DUEMILA22 ] Sanità Digitale
DI CECILIA BIONDI
Presso
il Metropolia University of Applied Scien ces di Myllypuro, nei pressi di Helsinki, è stato allestito il più grande ospedale simulato del mondo: in questo teatro si possono sperimentare tecnologie, pratiche e processi per migliorare ulteriormente l’output sanitario dal punto di vista del flusso logisti co, dei pazienti, dei materiali e dei dispositivi medici. La struttura ci è stata mostrata in occasione del viaggio stampa organizzato dalle agenzie Business Finland, Health Capital Helsinki e Helsinki Partners, che si è svolto a giugno in concomitanza con l’edi zione europea di Himss, la principale manifestazione al mondo dedicata alle tecnologie informatiche per la sanità (prossima edizione dell’evento global il 1721 aprile 2023 a Chicago, con oltre mille espositori e trentamila visitatori previsti; tutte le informazioni su: www.himss.org).
Di tutta la lunga visita ad Helsinki, sicuramente quella dell’ospedale simulato è la parte che è risultata più sorprendente. In pratica si tratta di un’area molto grande, circa duemila mq suddivisi in due piani dell’edificio, che offre una piattaforma completa per lo sviluppo di prodotti e tecnologie in fase preclinica, oltre che un’area di ricerca e sperimentazione per le aziende, finlandesi oppure internazionali.
Dopo il benvenuto da parte di Anna-Maria Vilkuna,
Director, RDI Services, Metropolia University of Ap plied Sciences e una breve presentazionoe di questo polo universitario, Minna Elomaa-Krapu, Innovation Director, Metropolia UAS ha illustrato le particolarità di questa area di test e ricerca preclinica finalizzata ai processi e alle tecnologie. In pratica non si tratta di ricerca calinica, farmaceutica o di sperimentazione su animali, bensì di un’area completamente allestita nella quale si possono sperimentare le tecnologie, ma anche i processi e i percorsi di formazione delle persone. Vi sono ricreati tutti gli ambienti tipici di un ospedale, dall’ambulanza alla sala operatoria, dalla sala operatoria ai reparti di terapia intensiva.
Accompagnati da Ari-Pekka Åker e Anna-Kaisa Partanen, Senior Lecturers, Acute care, Metropolia UAS, abbiamo potuto attraversare questi spazi irreali, proprio perché perfettamente allestiti: la sala parto con neomamma e neonato pronti per essere assistiti dopo il lieto evento; l’ambulanza che interviene su una strada affollata; una sala operatoria con tutto lo strumentario del caso; tutto meticolosamente ricostruito, dotato di microfoni e videocamere, e assistito, al di là del vetro, dalle console dove i pro fessionisti cercheranno di istruire nuovi infermieri od operatori di primo soccorso, tecnici e assistenti, in
11 [ IMPRESA SANITÀ OTTOBRE DUEMILA22 ]
Sanità
tutti quei ruoli operativi, tecnici o tecnologici, che si svolgono in tutte le aree cliniche ma non riguardano l’attività clinica vera e propria. Parliamo infatti per lo più di paramedici e di infermieri, che vengono qui per studiare come si dispongono i materiali, come si usano le tecnologie; ma anche di aziende che possono usare questi spazi per verificare l’ergonomia e il concreto utilizzo di nuovi device, in un ambiente che è in tutto e per tutto come l’ospedale, ma non è l’ospedale. Un curioso effetto “Truman Show” si
accompagna a questa visita: il suo obiettivo però è la formazione e la preparazione di persone che, una volta sul campo, avranno in qualche modo maturato un’esperienza che consentirà loro di agire in modo più sicuro e consapevole.
Presso la stessa struttura, inoltre, è presente anche un altro centro di notevole interesse: il Center of Biomechanicis and Movement, in pratica un centro di analisi del finalizzato alla riabilitazione motoria.
Presentato da Tom Thiel, Lecturer, Rehabilitation, Metropolia UAS, all’interno di questo nuovo polo universitario è stato allestito un grande e avveni ristico centro dedicato alla riabilitazione motoria, che serve agli atleti, alla riabilitazione dei pazienti e anche alla ricerca universitaria. Si studia il cam mino, la postura, l’allineamento motorio, la forza fisica. Serve anche per i disabili, per misurare bene le protesi che potranno sostituire gli arti mancanti.
Fra le tecnologie di cui è dotato, un sistema tridi mensionale di analisi del movimento, un tappeto per la misurazione del cammino e sensori per mi surare la forza muscolare, in grado di disegnare un profilo completo della persona dal punto di vista del movimento.
SIMULAZIONE IN REPARTO E SALA OPERATORIA
La complessità dei processi legati agli ambienti operatori e intensivi va affrontata con un approccio specifico e alla risposta a questo obiettivo può risultare funzionale l’utilizzo di un ambiente simulato: una struttura di questo tipo è presente anche presso la sede Ascom UMS a Scandicci (Firenze). Qui infatti l’azienda ha recentemente predisposto un ambiente demo della sua proposta rivolta alle strutture sanitarie, che si riassume nella Ascom Healthcare Platform e in particolare nel software Digistat®: una soluzione dedicata a supportare tutti i processi di comunicazione e gestione dati nelle aree di terapia intensiva, sale operatorie, comunicazione in mobilità staff clinici, gestione allarmi clinici, integrazione dispositivi medici e monitoraggio remoto pazienti (wearables). L’ambiente simulato di Ascom riproduce un percorso operatorio e un reparto di terapia intensiva dotato di tutte le tecnologie necessarie, da verificare direttamente muovendosi fisicamente intorno al letto del paziente. Da sottolineare, la certificazione CE class IIb per tutti i moduli di Digistat® Care, estesa nel 2021 ai requisiti del nuovo MDR. Si tratta in questo caso di una digitalizzazione fortemente mirata al contesto di applicazione, dunque non una “semplice” cartella clinica bensì un verticale specifico e basato sugli standard internazionali del settore.
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Digitale
Brother
SOLUZIONI di ETICHETTATURA Brother per il mondo Healthcare
Come creare etichette resistenti e dettagliate per una corretta identificazione dei campioni in laboratorio
La digitalizzazione è una leva impor tante per aiutare il settore sanitario a far fronte a operatività e burocrazia non sempre facili da risolvere. I labora tori medici, in particolare, hanno un ruo lo cruciale nel mondo Healthcare. In un laboratorio medico è infatti fondamen tale etichettare accuratamente qualsia si campione. Se le etichette, come avve niva in passato, vengono scritte a mano, aumenta il rischio di una identificazione errata dei campioni, che potrebbe por tare ad errori accidentali in grado di mettere in pericolo la sicurezza dei pazienti. Quando si lavora con i campio ni, inoltre, la resistenza delle etichette è fondamentale, poiché devono resistere
a determinate temperature e al tratta mento con i prodotti chimici. Con le stampanti di etichette Brother eviti l’in sorgere di errori di identificazione o scambi accidentali di campioni con con seguenti errori di analisi, diagnosi o trattamenti errati.
Brother offre infatti un’ampia gamma di dispositivi di stampa che danno la pos sibilità di produrre etichette di diversi formati, dimensioni e tipologie: una solu zione ideale per ogni laboratorio medico
o di analisi. Le stampanti di etichette Brother possono inoltre essere adattate in modo ottimale anche all’uso portatile, grazie agli accessori opzionali dei dispo sitivi di stampa come la batteria e le interfacce WLAN o Bluetooth. Infine, i rotoli di etichette Brother permettono di stampare etichette estremamente resi stenti, in grado di resistere a tempera ture estreme (-80 °C e + 150 °C) e al contatto con agenti chimici aggressivi e abrasivi.
13 [ IMPRESA SANITÀ OTTOBRE DUEMILA22 ]
focus
BROTHER www.brother.it
DIGITALIZZAZIONE DELLA SANITÀ: L’IMPORTANZA DEGLI STANDARD
Non si tratta solo di virare in digitale ciò che prima era analogico. La vera sfida per i sistemi sanitari sta nell’interoperabilità. Per questo qualsiasi progetto deve poggiare su una robusta base di standardizzazione e deve anzi contribuire con forza alla diffusione di standard globali. Questa la posizione di InterSystems e della sua nuova piattaforma, modellata su questi principi e in linea con gli obiettivi del PNRR
Sanità Digitale 14 [ IMPRESA SANITÀ OTTOBRE DUEMILA22 ]
«Se negli aeroporti ci fosse lo stesso livello di standardizzazione della sanità internaziona le, cadrebbero due aerei al giorno» afferma Michel Amous, Regional Managing Director EMEA di Inter Systems: un termine di paragone sicuramente forte ma che risulta comunque credibile non appena ci si accosta alla sanità dal punto di vista della digitalizza zione e informatizzazione dei processi e che individua con assoluta precisione la via da percorrere. Tutto sta infatti nella capacità di rendere interoperabili ambienti e sistemi diversi, e per fare questo, la parola chiave è standardizzazione. Dalla discrepanza e frizione si deve passare alla fluidità dei dati: ed è qui che InterSystems vuole collocarsi, con la sua proposta tecnologica per il mondo della sanità. La soluzione che propone è in particolare la piattaforma per la gestione dei dati IRIS for Health, pensata per affrontare e gestire le esigenze di modernizzazione e digitalizzazione del Sistema Sanitario Nazionale, che affrontano in questi mesi le straordinarie opportunità offerte dai fondi del PNRR.
La soluzione è stata presentata all’inizio dell’an no alla presenza dei manager italiani Alessandro Adamo, Head of Marketing & Communication di InterSystems Italia e Cesare Guidorzi, Coun try Manager di InterSystems Italia, oltre che del Regional Managing Director EMEA Michel Amous. È poi intervenuta Alessandra Maz zucco, Associate Partner Healthcare Market, Reply SpA, in rappresentanza dei partner e system integrator che rappresentano una parte sostanziale della proposta di InterSy stems. L’azienda infatti si rivolge al mercato con un esteso programma di partnership con consolidate aziende del settore – fra queste ad esempio Engineering, GPI e Healthy Re ply - che con la loro presenza locale sono in
grado di assistere i clienti nel loro percorso di digital transformation.
Ma vediamo su quali basi concettuali nasce questa soluzione e quali sono le esigenze a cui intende rispondere.
Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), nato dalla collaborazione tra Parlamento italiano e Commissione Europea, con approvazione del Con siglio dei Ministri, e consistente in un pacchetto di investimenti e riforme da realizzare entro la fine del 2023, sostiene, tra le altre cose, la digitalizzazione e la ridefinizione della sanità italiana. La Missione 6 del PNRR è dedicata alla filiera del la salute e porta con sé un investimento totale di 15,63 miliardi di euro. Si articola in due macro aree di intervento:
reti di prossimità, strutture e telemedicina per l’as sistenza sanitaria territoriale; innovazione, ricerca e digitalizzazione del servizio sanitario nazionale.
Complessivamente, ad oggi, il Servizio Sanitario Nazionale (SSN) italiano, messo sotto stress dalla pandemia da Covid 19, presenta un’inadeguata integrazione tra i vari servizi e sistemi informatici e la difficoltà di stabilire sinergie positive in risposta agli input derivanti dal contesto.
Per una corretta e agevolata presa in carico dei pa zienti a 360°, il progetto prevede la realizzazione di una rete di Case della Comunità e il potenziamento dell’assistenza intermedia attraverso l’attivazione degli Ospedali di Comunità. Tali strutture fisiche saranno punto di riferimento continuativo per il coordina mento di tutti i servizi offerti, sia sanitari che sociali. Le Case della Comunità e gli Ospedali di Comunità saranno quindi strutture locali di accentramento dei
15 [ IMPRESA SANITÀ OTTOBRE DUEMILA22 ]
Sanità Digitale
■ Se, infatti, ad oggi risulta difficile la connessione e la condivisione degli stessi tra sistemi territoriali e ospedalieri, la rete prevista dal PNRR non riduce i nodi, piuttosto ne genera di nuovi.
servizi che richiederanno lo sviluppo di sistemi ad hoc per la gestione delle informazioni raccolte che dovranno essere necessariamente integrate con il resto dell’organizzazione sanitaria. I dati sanitari, clinici e anagrafici dovranno essere sempre più facilmente condivisi tra tutte le strutture e questo renderà l’in teroperabilità sempre più importante. È fondamentale, quindi, che i dati sanitari dei pazienti siano raccolti in forma sistematica e digitale in modo più capillare di quanto facciamo oggi e ci sia una disponibilità tale che ne consenta un’agile consul tazione e un’analisi aggregata considerando sia le evidenze clinico-sanitarie descritte dalle informazioni registrate che, quando possibile, individuando modelli predittivi statisticamente rilevanti che anticipino le necessità incombenti.
Si tratta di un’evoluzione dei sistemi sanitari che ne cessita di gestire e analizzare una massa importante di dati, anche in real-time, decisamente avanzato rispetto alla realtà attuale che si scontra con altret tanta complessità in tema di integrazione dei sistemi di gestione dei dati e delle informazioni e che è fo calizzata più sugli aspetti documentali. Se, infatti, ad oggi risulta difficile la connessione e la condivisione degli stessi tra sistemi territoriali e ospedalieri, la rete prevista dal PNRR non riduce i nodi, piuttosto ne ge nera di nuovi: le Case della Comunità e gli Ospedali della Comunità si aggiungono alle ASL, alle ASST, agli ambulatori territoriali (infermieristici e specialistici), alle unità operative di cura, alle unità complesse, ai centri diurni, ai consultori, alle strutture residenziali e semiresidenziali.
È quindi necessario investire nel rafforzamento dell’in frastruttura tecnologica e degli strumenti per la rac colta, l’elaborazione, l’analisi dei dati e la simulazione.
La digitalizzazione si incentra su tre pilastri portanti:
L’evoluzione del FSE (Fascicolo Sanitario Elettronico) regionale e la creazione di un FSE nazionale, realiz zando l’interoperabilità dei fascicoli regionali e la
creazione dell’anagrafica nazionale degli assistiti.
I flussi del FSE dovranno inoltre evolvere in modo da consentire la raccolta e interscambio di dati strutturati (e non semplicemente documenti) fra le diverse aziende sanitarie;
La realizzazione di una dorsale nazionale per l’abi litazione della telemedicina;
La creazione di un Clinical Data Repository per fini di prevenzione e cura.
TEMPO, BIG DATA E INTEROPERABILITÀ
Fondamentale per questi pilastri è di poggiare su un’infrastruttura basata su un tessuto di dati (“Data Fabric”), in grado di renderli “liquidi”, ovvero dispo nibili nelle forme necessarie, quando e dove servo no. Per far fronte a queste esigenze, InterSystems propone un’architettura integrata di Data Fabric basata su InterSystems IRIS: che opera al contem po come piattaforma di sviluppo, middleware di interoperabilità specializzato per la sanità, clinical data repository e ambiente per la gestione dei dati per applicazioni di Business Intelligence e Machine Learning. Con quest’ultimo termine, non si intende più una disciplina per specialisti, bensì una nuova ed efficace arma tecnologica che entrerà in modo massiccio nelle attività di prevenzione e di cura. La possibilità di migliorare le diagnosi sarà infatti funzio nale alla riduzione delle ospedalizzazioni, con costi inferiori per la sanità e per la società in generale. «Il dato sanitario, se adeguatamente standardizzato e condiviso, e associato con tecnologie di intelligenza artificiale e machine learning, potrà scatenare dei processi senza richiedere l’intervento degli operatori» spiega Alessandra Mazzucco. «Pensiamo ad esempio ad una dimissione protetta. Non si tratta solo di inviare un messaggio, ad esempio, dall’ospedale alla casa di comunità, bensì di aggiornare il fascicolo sanitario del paziente in modalità pull; in questo modo il paziente
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o il caregiver troverà già le informazioni aggiornate su come proseguire la cura. La gestione del workflow non sarà più lasciata solo a carico del paziente, bensì potrà realizzare quella “medicina di iniziativa” di cui sicuramente tanti di noi sentono il bisogno».
Tre sono le aree strategiche alle quali la soluzione intende rispondere, soprattutto in vista dei futuri progetti legati alla disponibilità dei fondi del PNRR in sanità.
Il tempo come fattore chiave. Il vantaggio di una piattaforma integrata per la gestione del dato clinico garantisce tempi di sviluppo e messa in esercizio delle soluzioni in tempi rapidi indirizzando quello che uno dei fattori critici per il successo dei pro getti del PNRR: il tempo. Il supporto completo agli standard internazionali per la sanità, per esempio HL7 e FHIR, unita alla flessibilità di programmazione multi-linguaggio, incluso Python, offre la possibilità di realizzare soluzioni di nuova generazione che hanno il dato sanitario come elemento chiave. In maniera integrata IRIS for Health offre tutte le funzionalità che ruotano intorno al ciclo di vita dei dati: dalla raccolta e memorizzazione, all’interoperabilità fino dall’elaborazione delle transazioni.
realizzare questa infrastruttura con una piattaforma di Data Lake che sia in grado di catturare quelli che sono definiti come real-world data e che possono riguardare non sono i dati sanitari ma anche abbrac ciare contesti socio-sanitari che supportino una vista a 360 gradi del cittadini-paziente.
Interoperabilità in tutti i contesti. InterSystems
IRIS for Health è alla base di una soluzione di “He althcare Information Exchange” ovvero uno strato tecnologico che rende completamente interoperabili le applicazioni. Ciò avviene attraverso la gestione di un grande volume di dati e transazioni e l’orchestra zione dei processi con funzionalità di monitoraggio e allerta. «Grazie alle soluzioni per l’interoperabilità, possiamo contribuire al potenziamento e alla diffu sione dei progetti di Fascicolo Sanitario Elettronico, così come indicato dal PNRR» conclude Cesare Gui dorzi. «La nostra convinzione, supportata dalle più recenti indicazioni dell’Agenzia per l’Italia Digitale, è che sia indispensabile andare oltre il concetto di Fascicolo come raccolta di documenti per arrivare a un repository clinico completo che arrivi al dato di informazione atomico».
■ È quindi necessario investire nel rafforzamento dell’infrastruttura tecnologica e degli strumenti per la raccolta, l’elaborazione, l’analisi dei dati e la simulazione
Big Data in Sanità. Le nuove frontiere della de materializzazione in sanità passano per una nuova modalità di gestione del dato fortemente incentrata sul valore atomico piuttosto che documentale. In analogia con quanto avviene nel contesto ammi nistrativo e in altre industrie con il datawarehouse, è forte l’esigenza di organizzare a livello di singole aziende sanitarie oppure a livello regionale o in ge nerale extra-aziendale un “Clinical Data Repository” dove raccogliere in modo sistematico tutti i dati dei pazienti in forma atomica. Una raccolta che segue il Patient Journey e in modo trasversale rispetto ai setting assistenziali. A livello tecnologico è possibile
PREMIO EHEALTH4ALL, PARTITA LA V EDIZIONE
Dal 15 aprile al 15 luglio, è rimasto aperto il bando del premio eHealth4all, ideato da ClubTi Milano nel 2013, che quest’anno arriva alla quinta edizione, con orizzonte 2022-23. Il progetto riguarda la sanità digitale ma dal punto di vista della prevenzione; in particolare quest’anno, in accordo con gli obiettivi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza del governo, che utilizza circa metà dei 20 miliardi di fondi stanziati dall’Unione Europea per la riforma della medicina territoriale, il tema del bando è dedicato ai servizi di prossimità, domiciliari e di telemedicina. Chiusa la fase della proposta dei progetti, il comitato scientifico pubblicherà la rosa dei candidati a fine settembre 2022 e queste realtà verranno monitorate per un anno, fino a settembre 2023. La premiazione avverrà a ottobre 2023. Il sito è: https://ehealth4all.it/
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PIÙ DIGITALE, PIÙ SICUREZZA
L’
incremento della digitalizzazione in tutti i settori, sanità inclusa, è andato di pari passo con l’aumento del rischio di subire attacchi informatici e purtroppo anche con l’aumento di danni effettivamente provocati alle strutture sanitarie. Al di là dell’intento di queste violazioni, ciò che preoccupa è l’effetto che queste provocano sull’attività clinica, proprio per la sua crescente dipendenza dagli ambienti digitali. È dunque necessario che le organizzazioni diffondano a tutti i livelli la consapevolezza sulla gravità del problema e che adottino soluzioni per una robusta difesa, che vanno dagli strumenti tecnologici ad una mentalità pronta a riconoscere il pericolo
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Sanità Digitale
Gli attacchi cyber aumentano il tasso di mor talità, oltre a peggiorare in generale le con dizioni dei pazienti. La gravità del dato emerge da uno studio realizzato da Ponemon Institute in collaborazione con Proofpoint, dal titolo: “Cyber Insecurity in Healthcare: The Cost and Impact on Patient Safety and Care”, che ha coinvolto 641 responsabili IT e sicurezza in sanità. L’89% delle organizzazioni intervistate ha subito una media di 43 attacchi negli ultimi 12 mesi, quasi uno a settimana; oltre il 20% ha subito i quattro tipi di attacchi più comuni - compromissione del cloud, ransomware, supply chain e compromissione delle e-mail aziendali (BEC)/spoofing phishing – ma soprattutto ha registrato in parallelo un aumento dei tassi di mortalità dei propri pazienti. Lo studio inoltre indica tra le conseguenze più comuni degli attacchi i ritardi nelle procedure e negli esami, che si traducono in prestazioni scadenti per i pazienti per il 57% degli operatori sanitari, e in un aumento delle complicazioni delle procedure mediche per quasi la metà di essi.
La tipologia di attacco che impatta maggiormente sull’assistenza ai pazienti è il ransomware, che determina pesanti ritardi nelle prestazioni o nei test per il 64% delle organizzazioni e una degenza più lunga dei pazienti per il 59%.
Anche l’indagine “Global Security Attitude” di CrowdStrike, condotta a livello mondiale dalla società di ricerca indipendente Vanson Bourne su 2200 IT senior decision maker e professionisti della sicurezza IT in diversi settori tra i quali quello sanitario - evidenzia che le richieste di riscatto e il valore delle estorsioni negli attacchi ransomware stanno aumentando in modo significativo, mentre la fiducia nei confronti dei fornitori di sistemi IT legacy ha subito un calo.
Negli ultimi anni, insomma, il settore dell’healthcare sembra essere diventato uno dei bersagli preferiti dei criminali informatici in cerca dei dati personali e sanitari dei pazienti.
Ma, restringendo il campo agli studi medici e le piccole cliniche, quali sono le best practice che le realtà sanitarie dovrebbero adottare per evitare di subire una violazione informatica? «Da quan do abbiamo iniziato a raccogliere dati in ambito sanitario per il Verizon Data Breach Investigation Report, abbiamo scoperto che, quello noto come “attore interno”, ha svolto un ruolo predominante nelle violazioni informatiche del settore healthcare» risponde Philippe Langlois, Senior Principal-Security Risk Management del Verizon Data Breach Inve stigation Report, in merito alle attuali tendenze di cybersecurity in ambito healthcare di cui i medici dovrebbero essere a conoscenza.
«Spesso si tratta di dipendenti che causano vio lazioni, ma il più delle volte ciò non accade con intenti criminosi, ma piuttosto accidentalmente, ad esempio con l’invio di e-mail contenenti infor mazioni sanitarie al destinatario sbagliato. Oltre a questo tipo di violazioni dovute agli errori acciden tali degli attori interni, ci sono quelle causate da i cosiddetti “attori esterni” che sfruttano credenziali deboli per prendere di mira servizi esterni, come server di posta elettronica e applicazioni Web, per accedere alle informazioni chiave degli utenti. Sebbene questo tipo di attacco non sia tipico solo del settore sanitario, è sicuramente da ritenere di grande impatto, considerando il tipo di dati che i medici gestiscono abitualmente. Infine, è da sottolineare il persistere degli attacchi ransomware che crittografano i dati delle orga nizzazioni sanitarie. Ciò può avere un impatto drammatico sulla capacità di queste ultime di for
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Sanità
nire servizi chiave ai propri clienti. Questi tipi di attacchi e di errori rappresentano circa il 76% di tutte le violazioni registrate quest’anno in ambito healthcare. Inoltre, per il secondo anno consecuti vo, è stato riscontrato che i dati personali vengono compromessi più spesso di quelli sanitari. Sebbene la ragione di ciò sia sconosciuta, gli operatori del settore sanitario dovrebbero rivedere gli sforzi di sicurezza relativi alla protezione dei dati sanitari e di quelli personali».
■ Tutti gli operatori sanitari, i medici, i titolari di studi e i loro dipendenti dovrebbero assicurarsi di essere aggiornati e consapevoli delle strategie di hacking
In generale, lo scenario è da considerarsi preoccu pante o no? Ci sono problematiche di particolare rilevanza e numeri in crescita? «Come accennato in precedenza, la maggior parte delle violazioni in ambito healthcare sono il risultato di violazioni accidentali dei dati. Sebbene negli ultimi anni si sia registrato un costante aumento di questa ti pologia di data breach, ciò non è dovuto ad attori interni con intenzioni criminali, ma ad hacker le cui strategie di attacco stanno diventando sempre più sofisticate» prosegue Philippe Langlois. «È anche importante tenere sempre presente che, a causa delle normative vigenti, l’assistenza sanitaria a volte può sembrare oggetto di un numero sproporzio nato di incidenti o violazioni, ma ciò non indica necessariamente una cattiva strategia di sicurezza. La ragione potrebbe facilmente essere ricondotta ai requisiti di segnalazione che sono più severi per quanto concerne questo settore».
CHE COSA FARE E NON FARE
Tutti gli operatori sanitari, i medici, i titolari di studi e i loro dipendenti dovrebbero assicurarsi di essere aggiornati e consapevoli delle strategie di hacking. In particolare, dovrebbero contrassegnare ed eliminare eventuali e-mail sospette e fare atten zione prima di condividere qualsiasi tipo di dato. Inoltre, gli studi medici dovrebbero tenere conto di come vengono protetti i dati dei pazienti e quali precauzioni aggiuntive possono essere adottate per garantire che questi siano preservati una volta archiviati e condivisi. In materia di sicurezza infor matica, gli studi medici o le strutture più piccole possono adottare con successo alcune best practice adatte alle PMI, come ad esempio:
Usare l’autenticazione a due fattori; Assicurarsi di installare tempestivamente gli ag giornamenti software in modo da poter correg gere le vulnerabilità;
Usare un software antivirus, per tutti i loro di spositivi. Smartphone, tablet e swipe per carte di credito sono importanti tanto quanto laptop e computer. Ciò non bloccherà ogni attacco, ma sarà molto utile;
Non cliccare niente in un messaggio di posta elettronica o di testo indesiderato; Impostare un metodo diversificato per la verifica di richieste insolite di dati o pagamenti.
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Digitale
InterSystems Italia
focus
L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE secondo InterSystems
Un supporto concreto per migliorare la nostra salute
L’intelligenza Artificiale rappresen ta la frontiera di innovazione più promettente nell’ambito della gestione dei dati per la sanità: un vero valore aggiunto per gli operatori del settore e per la salute dei pazienti. La potenzialità dell’Intelligenza Artificiale risiede proprio nella comprensione dei nessi causali nascosti tra le informazioni grazie al Machine Learning, ovvero una modalità di apprendimento automatico del softwa re che imita il processo di elaborazione delle informazioni della mente umana. InterSystems, multinazionale leader nel le soluzioni per interoperabilità dei dati, cartella clinica e fascicolo sanitario elet tronico, per facilitare la diffusione di que ste tecnologie ha integrato le funzioni utili per realizzare soluzioni di Intelligen za Artificiale in tutte le proprie soluzioni. Nell’ambito di un sistema informativo ospedaliero, per esempio, InterSystems
ha sviluppato un modello in grado di sup portare il clinico nel momento delle dimis sioni di un paziente. Il modulo, incrocian do i dati, suggerisce le motivazioni e il tasso di probabilità che quel paziente verrà riammesso in ospedale con la stes sa diagnosi o con una ad essa collegata. Un altro esempio riguarda il modello per la previsione della diagnosi di diabete, sviluppato sia con tecniche di Machine Learning, sia con un approccio statistico,
come l’analisi della sopravvivenza. Il medi co potrà fruire di un grafico in grado di stimare la percentuale di probabilità e quando la diagnosi avverrà.
Grazie a queste tecnologie sarà sempre più facile integrare capacità intelligenti e predittive nei processi di routine di una azienda ospedaliera, sviluppare soluzio ni allo stato dell’arte a supporto della diagnostica medica, così come ottimiz zare l’utilizzo delle risorse.
INTERSYSTEMS ITALIA
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Via Giovanni Spadolini, 5 - 20141 Milano Tel. 02-86894200 www.intersystems.com/it infoitaly@intersystems.com
L’EVOLUZIONE DIGITALE DELLA SANITÀ SPINGE LA TELEMEDICINA
Due anni di pandemia hanno prodotto un effetto importante sulla sanità italiana, dando un potente impulso allo sviluppo digitale. I vantaggi pratici della medicina virtuale sono innumerevoli e vanno dal risparmio di risorse ad una miglior attenzione e aderenza terapeutica, che possono significare diminuzione delle riospedalizzazioni e miglior outcome per il paziente. Bisogna però superare le criticità che derivano da un approccio “immaturo” al digitale, principalmente il ricorso a strumenti non professionali – non basta una email per fare telemedicina – e l’integrazione di questi strumenti non solo con l’architettura aziendale ma soprattutto in un quadro digitale coerente e definito
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L’emergere
della pandemia Covid-19 ha for temente spinto la diffusione di servizi di tele medicina ma, in assenza di strategie e investimenti specifici, parte di questo effetto rischia di svanire con il progressivo ritorno alla normalità: nel 2021 infatti l’utilizzo della telemedicina da parte dei medici è tornato a calare, sebbene si assesti su percentuali di utilizzo più elevate rispetto a quelle pre-pandemia. Il dato emerge dall’ultima edizione della ricerca Os servatorio Sanità Digitale del Politecnico di Milano, presentata ad inizio estate, insieme ai finalisti e ai vincitori del Premio Innovazione Digitale in Sanità. Tra gli effetti del biennio di Covid-19 e i progetti legati all’erogazione dei fondi PNRR, dunque, la sanità italiana vede davanti a sé la possibilità di compiere una vera svolta digitale, superando la disomogeneità che finora l’ha contraddistinta, al di là del successo dei singoli casi. Servirebbe però un cambio di passo, che i ricercatori milanesi collocano in una maggior chiarezza sugli obiettivi strategici e sui processi or ganizzativi, prima ancora che sulla scelta del mezzo tecnologico.
In particolare, «la riduzione nei livelli di utilizzo della telemedicina da parte dei medici va colto come il segnale dell’esigenza di un’innovazione più strut turale, un passaggio a un modello nel quale questa non rappresenti più una soluzione di emergenza, ma un’opportunità per migliorare il sistema di cura» afferma Cristina Masella, Responsabile Scientifico dell’Osservatorio Sanità Digitale. «Ad oggi questo cambiamento di modello deve ancora essere con cretizzato: per medici e infermieri le attività di tele medicina spesso costituiscono un’aggiunta in termini di tempo a quelle tradizionali». Anche con queste criticità da superare, l’interesse rimane molto alto: non solo dalle evidenze che risultano al Politecnico, ma anche dalla quantità e qualità di notizie che il
settore esprime su questo tema. Tra le altre cose, la pandemia ha spinto l’utilizzo di app di messaggistica istantanea, che hanno permesso una comunicazione veloce e diretta tra professionisti sanitari e paziente. «Oltre a problemi di sicurezza e privacy, l’utilizzo di questi strumenti può impattare negativamente sulle attività lavorative dei professionisti coinvolti, da cui spesso i pazienti si aspettano risposte immediate» precisa Chiara Sgarbossa, Direttrice dell’Osservato rio Sanità Digitale. «Stentano ancora a diffondersi strumenti più appropriati, sicuri e dedicati all’attività professionale». Ad oggi, infatti, solo un professionista sanitario su tre utilizza piattaforme di comunicazione dedicate o certificate, sebbene l’interesse sia elevato soprattutto tra i medici (74% degli specialisti e 72% dei medici di medicina generale).
I PROGETTI DI TELEMEDICINA
SELEZIONATI DAL POLITECNICO DI MILANO
Diversi stimoli in merito provengono dai casi vincitori dei premi. Primo esempio è quello del sistema di telerefertazione avviato dall’Agenzia di Tutela della Salute della Montagna, che copre Valtellina, Alto Lario e Valcamonica. Con il sistema Arnica è possibile eseguire un esame diagnostico in qualunque punto della ATS e refertarlo in uno qualsiasi dei punti re fertatori di regione Lombardia.
■ Tra gli effetti del biennio di Covid-19 e i progetti legati all’erogazione dei fondi PNRR, dunque, la sanità italiana vede davanti a sé la possibilità di compiere una vera svolta digitale, superando la disomogeneità che finora l’ha contraddistinta, al di là del successo dei singoli casi
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■ La pandemia ha spinto l’utilizzo di app di messaggistica istantanea, che hanno permesso una comunicazione veloce e diretta tra professionisti sanitari e paziente
Il progetto vincitore nella stessa categoria è “Tele mental Health”: si tratta di una piattaforma web per facilitare il raccordo tra servizi di cure primarie e servizi specialistici di Neuropsichiatria Infantile e per effettuare uno screening precoce del disturbo dello spettro autistico, avviata dall’IRCCS Eugenio Medea. La piattaforma prevede la registrazione di strutture e utenti e la possibilità di compilare il questionario CHAT (CHecklist for Autism in Toddlers) da parte del Pediatra di Libera Scelta. In questo caso, l’applicativo fornisce lo scoring automatico, con l’individuazione di tre fasce di rischio, e il recall automatico per eventuali controlli. Attraverso la piattaforma è possibile effet tuare la segnalazione dei bambini “a rischio” al Nu cleo Funzionale Autismo di riferimento sul territorio.
TANTE NOVITÀ DA UN SETTORE IN PIENA EVOLUZIONE
Non solo gli ospedali ma anche le varie discipline mediche si stanno muovendo in modo sempre più deciso sui servizi di telemedicina, variamente declinati. Per esempio, l’IRCCS Ospedale San Raffaele di Milano (Gruppo San Donato), in collaborazione con Medi cilio, offre un servizio di radiografia direttamente a casa. Il servizio è disponibile nelle provincie di Milano, Monza e Brianza, Bergamo, Varese, Lodi, Cremona, Como e Lecco, ma le due realtà sono già all’opera per attivare il servizio di RX domiciliare e ulteriori esami diagnostici a casa del paziente anche in nuove zone del territorio nazionale. Grazie alla tecnologia e agli strumenti messi a disposizione da Medicilio, si possono eseguire radiografie di tutti i distretti corporei come arti superiori e inferiori, colonna vertebrale, torace, addome o bacino. Per svolgere l’esame basta farsi trovare all’orario e nel luogo indicati nella preno tazione; ii tecnici abilitati si recheranno direttamente al domicilio con la strumentazione idonea, fornendo anche assistenza e supporto al paziente qualora ce ne fosse bisogno. Il referto medico sarà disponibile dopo 24 ore all’interno del portale Medicilio.it.
Altro sistema di collegamento fra paziente e sanità è quello presentato dalla Provincia Autonoma di Trento, che nasce per rispondere alla necessità di ripensare la presa in carico dei pazienti cronici, in particola re affetti da scompenso cardiaco, che sul territorio trentino risultano essere circa 8.000. La piattaforma “TreC Cardiologia” si compone di un cruscotto cli nico accessibile dall’operatore sanitario tramite PC e da un’applicazione accessibile via smartphone dal paziente o caregiver. Questo progetto si è aggiudi cato il premio assegnato dal pubblico del convegno.
Presentato ad inizio estate, il nuovo progetto “Tele medicina ASP Parma: muoviamo i dati, non le perso ne” nasce da una collaborazione tra l’ASP di Parma, il Rotary Club Parma e Takeda Italia, e promuove la realizzazione di un progetto pilota che consentirà a 400 anziani, ospiti nel parco di Villa Parma, dove sono presenti tre CRA e un Ospedale di Comunità, di essere monito rati a distanza. E sempre Takeda ha contribuito ad un progetto di particolare significato, l’accor do di cooperazione sanitaria siglato fra l’Istituto Lazzaro Spallanzani e l’Ospedale di
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Telemedicina
Marmatiei per un “Intervento sanitario di potenzia mento della diagnosi e cura delle malattie infettive, con particolare riguardo alle popolazioni migranti e coinvolte in situazioni di conflitto nell’Ospedale di Sighetu Marmatiei (MITU)”. L’intento dell’accordo nasce dalla delicata situazione internazionale deli neatasi nell’Europa Orientale e alla luce dei contatti preliminari intercorsi nel marzo 2022 tra l’Assessore alla Sanità della Regione Lazio Alessio D’Amato, il Di rettore Generale dell’INMI Spallanzani Francesco Vaia e l’Ospedale della città di Sighetu Marmatiei, posto al confine con l’Ucraina. L’impegno si è concretizzato a fine giugno, alla presenza delle istituzioni italiane e della delegazione rumena guidata dal Sindaco della città di Sighetu Marmatiei Vasile Moldovan e dal Manager ospedaliero Daniel Dunca. In questo contesto nasce il progetto di telemedicina avviato in collaborazione con Takeda Italia e AdiLife. «Grazie a
Soluzioni di stampa ed etichettatura per il settore sanitario
questo progetto» spiega Francesco Vaia, che è anche coordinatore del progetto pilota «sarà possibile dare ai pazienti di altri Paesi, che al momento non sono in grado di sostenere l’urto della tragica emergenza umanitaria, la possibilità di essere seguiti a distanza, in totale sicurezza. Siamo fermamente convinti che grazie alla telemedicina possiamo rivoluzionare la medicina, garantendo i più elevati standard di assi stenza e cura».
TELEMEDICINA E CHIRURGIA
Anche i progetti di remotizzazione degli interventi chirurgici sono in crescita, grazie alla telemedicina e alle varie tecnologie connesse, ad esempio gli smart glasses. Per esempio, presso l’Istituto Clinico Sant’Am brogio di Milano è stata svolta la prima procedura da remoto di sostituzione di defibrillatore sottocutaneo,
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■ Il potenziale di questi dispositivi è enorme e si applica a diversi ambiti, tra cui l’assistenza domiciliare, permettendo di eseguire operazioni di una certa complessità senza necessità di ricoverare il paziente, con tutti i vantaggi che ne conseguono
con utilizzo di smart glasses. A indossare gli speciali occhiali, che consentono la teleassistenza e tutoring da remoto, il dottor Luca Ottaviano, coadiuvato durante l’intervento dal dottor Valerio De Sanctis, cardiologi e aritmologi presso il Centro di Aritmo logia ed Elettrofisiologia della struttura ospedaliera, guidato dal dottor Massimo Mantica e di cui fanno parte anche le dottoresse Stefania Panigada, Martina Morosato e Michela Tarascio. La procedura è stata eseguita su un paziente di 53 anni affetto da una grave cardiopatia con rischio di morte improvvisa.
A Modena, invece, con l’uso degli smart glasses è stata sostituita la PEG (Gastrostomia Endoscopica Percutanea) presso il domicilio dell’assistita, una mo denese 78enne affetta da sclerosi laterale amiotrofica (SLA), evitando così il ricovero in ospedale.
Si è trattato di un evento eccezionale per il setting in cui si è svolto, quello domiciliare appunto, e per l’utilizzo di una tecnologia, gli smart glasses, in do tazione esclusiva in Italia alla struttura complessa di Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva dell’A zienda USL di Modena diretta dal dottor Mauro Manno, che ha consentito il dialogo da remoto tra l’infermiera al domicilio della paziente e uno spe cialista endoscopista. L’utilizzo degli smart glasses, uniti alla collaborazione tra il servizio di Assistenza domiciliare (SADI) del Distretto di Mirandola e l’unità
di Endoscopia Digestiva, ha reso possibile sostituire il primo impianto della PEG senza spostare la paziente, che è potuta rimanere al proprio domicilio evitando così i rischi connessi al trasporto e al ricovero, che per una persona fragile possono essere anche molto pericolosi. L’intervento si è concluso con successo nell’arco di circa 15 minuti, senza complicanze né necessità di ulteriori interventi.
«Siamo l’unica unità operativa di Endoscopia in Italia ad avere in dotazione gli smart glasses» spiega il Direttore Mauro Manno «e qudesto intervento rap presenta un esempio concreto di ciò che è possibile fare con l’ausilio di questa tecnologia. Tecnologia che porta con sé diversi vantaggi, tra cui l’utilizzo di una connessione protetta tramite un sistema certifi cato e adeguato all’attuale normativa sulla privacy, che consente quindi un’elevata protezione del dato sensibile. Tramite il visore degli occhiali è possibile effettuare diverse operazioni che facilitano il dialogo tra l’operatore che li indossa e lo specialista in remoto: si possono infatti scattare e inviare immagini detta gliate delle parti interessate dall’operazione in atto, apportando anche annotazioni testuali o grafiche. Il potenziale di questi dispositivi è enorme e si ap plica a diversi ambiti, tra cui l’assistenza domiciliare, permettendo di eseguire operazioni di una certa complessità senza necessità di ricoverare il paziente, con tutti i vantaggi che ne conseguono».
A sinistra, gli esecutori dell'intervento:
Marina Martini, infermiera specialista dell’Endoscopia, e Stefano Gennari, infermiere della Domiciliare. A destra, Anna Maria Petrini, Direttrice Generale dell’Azienda USL di Modena; Raffaele Donini, Assessore alle Politiche per la Salute della Regione Emilia-Romagna, e Mauro Manno, direttore della struttura complessa di Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva dell’Azienda USL di Modena.
26 [ IMPRESA SANITÀ OTTOBRE DUEMILA22 ] Telemedicina
Il Dossier tecnologie su questo numero è dedicato alle soluzioni di automazione e robotica negli ambienti della sanità. La gestione automatizzata dei farmaci in magazzino, ospedale, farmacia, come anche l’uso di robot per la gestione o preparazione dei farmaci, per la movimentazione dei materiali e il trasporto interno, sono un traguardo applicativo di grande interesse per qualsiasi organizzazione. Gestione accurata dell’inventario, tracciabilità assoluta, velocità e flessibilità sono i vantaggi tipicamente associati a queste soluzioni.
Nelle pagine seguenti: Becton Dickinson e le soluzioni automatizzate per la gestione della Farmacia Ospedaliera
dossier
TENDENZE, PROPOSTE E NOVITÀ DAI LEADER DI SETTORE
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dossier
Becton Dickinson Italia
BECTON
e
la
Il portafoglio BD Rowa™ Vmax si completa con una larga serie di add-ons, in modo da fornire soluzioni di logistica del farmaco completamente automatizzate:
- Sistemi di caricamento automatico e semiauto matico (BD Rowa™ EasyLog);
- Sistemi di trasporto a nastro interni ed esterni per il trasporto sicuro dei farmaci;
- BD Rowa™ Crate: combinato al sistema di trasporto per automatizzare il riempimento delle ceste;
- Order Buffer: sistema salva spazio per la gestione efficiente degli ordini;
Fornire
soluzioni di automazione e infor matizzazione per l’ottimizzazione della gestione del magazzino farmaceutico in diversi contesti, sia in farmacia che in reparto. Questa è la Connected Medication Mana gement per Becton Dickinson, una gestione della logistica del farmaco totalmente con nessa e integrata dalla farmacia al paziente. In reparto, Le soluzioni BD Pyxis™ Medstation garantiscono la gestione precisa e puntuale della logistica del farmaco, fino alla dispensazione a paziente.
In farmacia, le soluzioni BD Rowa™ Vmax sono caratterizzati per essere altamente scalabili e per sonalizzabili, ideali per soddisfare le esigenze di pic cole e grandi realtà, e per diversi processi logistici. BD Rowa™ Vmax è disponibile in quattro lar ghezze standard, con lunghezza e altezza che si adattano alla base delle necessità, con la possi bilità di avere fino a due V-Shaped Picking-Head (braccio di presa a V) per abilitare la tecnologia multi-picking (fino a nove/quattordici scatole gestite con un solo movimento a seconda del modello di BD Rowa™ Vmax).
- Pick up Terminal: esterno o interno, consente alle farmacie di distribuzione diretta di offrire un servizio di ritiro farmaci più semplice ai pazienti. L’insieme delle soluzioni BD Rowa™ ha concesso di programmare in maniera efficiente la gestione della logistica di più di settecento ospedali e 11mila farmacie, e allo stesso tempo di poter affrontare in maniera concreta la gestione dei volumi di farmaci sempre in aumento. Questo anche grazie alla possibilità di avere due o più macchine lavorare in modalità “Tandem”, ossia come se fossero un unico magazzino robo tizzato, coordinando sia la gestione dell’inventario che la gestione degli ordini.
28 [ IMPRESA SANITÀ OTTOBRE DUEMILA22 ]
DICKINSON CONNECTED MEDICATION MANAGEMENT Automazione
Informatizzazione per
gestione della Farmacia Ospedaliera
Automazione e ROBOTICA
La Connected Medication Management di Becton Dickinson non è solo automazione, ma anche in formatizzazione. Il sistema è in grado di integrarsi con i principali sistemi di gestione di farmacia per la gestione delle scorte e degli ordini in tempo reale. Inoltre, la soluzione software BD Pyxis™ Inventory Connect permette di avere una gestione dell’inventario di farmacia efficiente e controllata, fornendo una visibilità completa sia di quanto
presente in BD Rowa™, sia di quanto presente all’esterno. Grazie alla modularità delle soluzioni e alla facilità di integrazione coi sistemi già esistenti, chi si dota di una soluzione BD riesce a efficientare i processi lavorativi a prescindere dalla complessità della propria struttura, garantendo una tracciabilità completa dei farmaci dall’ingresso in farmacia alla dispensazione a paziente.
29 [ IMPRESA SANITÀ OTTOBRE DUEMILA22 ] Via Enrico Cialdini, 16 20161 Milano MI Tel. 02-48.240.1 Fax 02-48.205.248 MMSMarketingItalia@bd.com www.bd.com BECTON DICKINSON ITALIA SPA
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DAI DATI DI LABORATORIO LE INFORMAZIONI PER UNA MEDICINA PIÙ EFFICACE
La medicina di laboratorio è un’area strategica che presuppone uno stretto legame fra attività clinica e dati risultanti dalle analisi sul materiale biologico del paziente. L’importanza di questo approccio ha poi avuto un culmine con l’esplosione delle richieste dovute alla pandemia Covid-19. Ne parliamo con il gruppo MultiMedica, che ha realizzato nell’area laboratorio un importante progetto di automazione e digitalizzazione
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A COLLOQUIO CON ERMANNO LONGHI DIRETTORE SERVIZIO DI MEDICINA DI LABORATORIO E CON MARIA CANNONE RESPONSABILE DEL LABORATORIO COVID-19, GRUPPO MULTIMEDICA
Impresa Sanità: Vediamo innanzitutto come è nato questo laboratorio e l’attività che esprime all’interno del gruppo MultiMedica.
Ermanno Longhi: Attivo dal 2003, MultiLab è il centro di diagnostica del gruppo MultiMedica che comprende la medicina di laboratorio e l’anatomia patologica. Nella stessa sede di via Fantoli a Milano trova spazio anche un Polo Scientifico Tecnologico dove operano diversi ricercatori attivi nella ricerca traslazionale, ovvero ricerca applicata e connessa all’attività clinica. Più propriamente, MultiLab non è un laboratorio ospedaliero, bensì un laboratorio consolidato geograficamente.
Questa sede infatti nasce a seguito delle delibere di Regione Lombardia, emesse per rispondere all’au mento dei costi del sistema sanitario con soluzioni in grado di generare maggiore economia di scala, incentivando i progetti di concentrazione di diversi laboratori in un solo punto di attività. In questo senso MultiMedica ha chiuso diversi dei suoi laboratori, ad esempio quelli degli ospedali di Castellanza, Milano San Giuseppe e Sesto San Giovanni, per concentrare le loro attività su un’unica struttura esterna a tutte e non appartenente ad un presidio ospedaliero.
Questo vale in toto per gli esami di routine: per quanto riguarda invece gli esami richiesti in urgenza o emergenza, nei presidi ospedalieri prima citati sono rimaste presenti strutture denominate Point of Care Testing, che consentono di effettuare in loco tutti gli esami cosiddetti salvavita.
ra: l’economia di scala. Teniamo presente anche che quello dei laboratori è un panorama molto sfaccettato; esistono laboratori dedicati od ospe dalieri, da quelli molto grandi a quelli più piccoli, multidisciplinari, multispecialistici o specialistici, a seconda del numero degli esami svolti; e per ogni realtà, ci sono le relative strumentazioni e personale tecnico e laureato.
Per quanto ci riguarda, l’attività di service ovviamente segue regole molto stringenti, in quanto dobbiamo garantire alle strutture che ci inviano i loro esami il nostro certificato di accreditamento e tutti i necessari controlli di qualità e le nostre valutazioni esterne di qualità. D’altro canto, anche noi ci troviamo ad inviare alcuni esami all’esterno, nella stessa modalità e per le stesse ragioni. Ci possono essere infatti degli esami che vengono richiesti raramente e di conseguenza non vale la pena di implementare questi processi nel nostro laboratorio. Quando le richieste sono così poche questa implementazione non sarebbe produttiva e risulta più efficace rivolgersi a strutture ancora più specializzate della nostra.
IS: Il laboratorio MultiLab è ad uso esclusivo del gruppo MultiMedica?
EL: In realtà no, svolgiamo anche attività di servi ce rispetto ad altri laboratori o ad altre strutture ospedaliere, e questo per una ragione molto chia
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■ Tutti i contenitori di trasporto infatti sono dotati di datalogger, in pratica sistemi di sistemi di rilevazione della temperatura, e a loro volta viaggiano su mezzi di trasporto coibentati a temperatura controllata
IS: Con il processo di consolidamento, è sta to considerato il maggior peso della fase di trasporto?
EL: Certamente: era inevitabile infatti che il conso lidamento avrebbe fatto emergere questa esigenza. L’abbiamo risolta affidando tutto il servizio di traspor to dei campioni biologici fra le varie strutture ad un unico operatore, che eroga un servizio totalmente certificato controllato e tracciato. Tutti i contenitori di trasporto infatti sono dotati di datalogger, in pratica sistemi di sistemi di rilevazione della temperatura, e a loro volta viaggiano su mezzi di trasporto coibentati a temperatura controllata.
Grazie al GPS presente sui veicoli, siamo sempre in grado di sapere dove si trovano i vari furgoni in cir colazione. Quello logistico è uno dei principali effetti del consolidamento, insieme a quello strumentale, che consente infatti l’adozione di strumentazioni avanzate e automatizzate, unite ad un sistema informatico che permette di gestire e velocizzare tutto il processo con più efficienza.
IS: Come si svolge il processo di analisi?
EL: Come dicevo un altro percorso che avviene
in conseguenza o in parallelo rispetto al consoli damento è l’evoluzione dei metodi, che consente l’introduzione di una strumentazione sempre più complessa e integrata, supportata anche da linee di automazione totale. Insomma mentre un tempo ci si concentrava prevalentemente sull’aspetto analitico, oggi questo risulta sostanzialmente garantito dalla strumentazione tecnica. Oggi dunque il laboratorio può e deve seguire un approccio “olistico”, che con sente di garantire la massima sicurezza sia all’ope ratore che al paziente. Questo obiettivo lo vediamo realizzato nelle varie fasi di processo dell’esame di laboratorio che possiamo sintetizzare come segue: - una fase pre-pre-analitica, che comprende la richie sta di esami da parte del medico, l’inserimento di queste informazioni nel sistema sanitario e l’attività di prelievo dei campioni. - una fase pre-analitica, che avviene nel momento in cui i campioni arrivano al laboratorio. Gli operatori infatti devono controllare tutto ciò che è presente nei contenitori di trasporto dei campioni biologici, per verificare la corrispondenza fra quanto è stato inviato e quanto è ricevuto, anche dal punto di vista della temperatura registrata durante il viaggio. - la fase analitica vera e propria, nella quale gli esami vengono effettuati utilizzando la relativa strumen
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tazione e metodologia sotto lo stretto controllo dei vari controlli di qualità - la fase post-analitica, che comprende la raccolta dei dati e la validazione dei risultati, la firma dei referti e di fatto l’interpretazione dei dati a cura del personale medico di laboratorio. Qui sta infatti il concetto fondamentale: il laboratorio produce dati ma questi devono essere trasformati in informazioni da consegnare al clinico, affinché lui possa prendere le decisioni mediche. L’intero processo è gestito e tracciato da software, che copre tutto il percorso dell’analisi: dall’accetta zione delle provette mediante lettura del barcode, con la quale si accede a tutte le informazioni neces sarie, fino alla validazione dei dati e firma digitale dei referti. Il sistema di laboratorio contiene anche dei moduli aggiuntivi, come ad esempio quello dedicato alla business intelligence, che ci consente di analizzare tutti i dati e di supportare studi clinici o attività di statistica. Stiamo anche lavorando su un’ulteriore estensione di questo modulo, che ci permetta di migliorare l’appropriatezza degli esami di laboratorio, in base alle informazioni che riguar dano il paziente.
IS: Seguiamo invece il percorso dell’hardware, a partire dalla catena.
EL: Cominciamo dalla fase pre-analitica, con l’aper
tura dei box di trasporto che provengono dai nostri presidi ospedalieri. I campioni sono accompagnati da un documento di trasporto che contiene le in formazioni di dettaglio sul contenuto del box. I tecnici verificano che i dati siano tutti coerenti con il sistema e caricano le provette di siero (quelle invece di urina o di altri liquidi biologici seguono percorsi diversi) sulla catena Inpeco, il principale supporto del sistema automatizzato, che è in funzione da circa quattro anni. La catena automatizzata effettua in nanzitutto il check in della provetta, mediante lettura del barcode; in seguito avvengono le operazioni di centrifugazione, stappatura e aliquotazione. Tutte le provette di sangue sono caricate sulla strumentazione per il check in, ma non tutte verranno analizzate dallo strumento in linea; l’aliquotazione consente di prelevare dalla provetta un campione di siero che sarà analizzato in altre sezioni, le cosiddette automa zioni ad isola che sono parzialmente automatizzate. Eseguito questo passaggio, la provetta continua a girare lungo la catena, per essere analizzata dagli strumenti indicati. Tutto il percorso è gestito dal software dedicato e visibile sui monitor di controllo.
La catena automatizzata e gli strumenti che que sta connette consentono di effettuare il 70-80% degli esami dando il risultato entro la giornata, per quanto riguarda le tipiche attività di chimica clinica e immunochimica. Questa è la configurazione che abbiamo scelto e che ci permette di dare i tempi
■ Un altro percorso che avviene in conseguenza o in parallelo rispetto al consolidamento è l’evoluzione dei metodi, che consente l’introduzione di una strumentazione sempre più complessa e integrata, supportata anche da linee di automazione totale
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■ L’intero processo è gestito e tracciato da software, che copre tutto il percorso dell’analisi: dall’accettazione delle provette mediante lettura del barcode, con la quale si accede a tutte le informazioni necessarie, fino alla validazione dei dati e firma digitale dei referti
di risposta migliori, rispetto al numero e al tipo di richieste che riceviamo. Altri laboratori dedicati, ad esempio, dispongono più strumenti lungo lo stesso percorso automatizzato. Nel nostro caso, questa opzione avrebbe sovraccaricato le performance della catena. La soluzione di Total Automation dunque effettua la maggior parte degli esami, come detto dando risposta in giornata, mentre altri strumenti si prendono cura delle richieste numericamente in feriori: sono quelle che chiamiamo automazioni ad isola. In questo caso, l’analisi vera e propria è auto matizzata all’interno dello strumento, ma l’ingresso della provetta e delle varie aliquote di campione biologico avviene in modalità manuale e non dalla catena; tutte le provette però passano dal check-in effettuato dal sistema automatico. Fra le isole citiamo quelle dedicate agli esami di ematologia (globuli bianchi, globuli rossi, gruppi sanguigni…), proteine ed elettroforesi, emoglobina glicata, autoimmunità, esami neurologici e infine l’attività di sierologia (toxo, rubeo...), ultimamente famosa per la ricerca di an ticorpi Covid-19. In totale, produciamo ogni anno due milioni e mezzo di esami.
Il laboratorio ospita inoltre diverse aree dedicate alla ricerca scientifica: in qualità di IRCCS MultiMedica svolge un’intensa attività di ricerca traslazionale, svolta appunto da ricercatori che possono essere nostri, oppure borsisti o universitari. Abbiamo in
fine tutta l’area di microbiologia, opportunamente distinta in settori per evitare contaminazioni, dove si svolgono tutte le attività di coltura batterica ma anche parassitologia e di micologia. In quest’area, l’apporto dell’automazione è sostanzialmente limi tato, in quanto l’obiettivo principale è far crescere i batteri negli opportuni incubatori, dando loro cibo e calore. In seguito, i batteri vengono identificati biochimicamente per definire l’antibiogramma, ov vero lo spettro di antibiotici più indicato per la cura del paziente.
IS: E poi arrivò il Covid.
Maria Cannone: Esatto. Dobbiamo considerare che, prima del Covid, l’attività di analisi del laboratorio di biologia molecolare si svolgeva solo in quattro aree separate e prevedeva l’impiego di quattro opera tori. L’attività riguardava indagini di virologia per la ricerca di virus come quelli dell’epatite B e C, l’HIV e così via. Con il Covid, ad aprile del 2020, siamo entrati a far parte della Rete Regionale dei Servizi di Medicina di Laboratorio autorizzati ad effettuare l’indagine molecolare dell’infezione da SARS-CoV-2. Con questo impegno, l’attività svolta come numero di persone, spazi e macchinari è praticamente esplosa: a fine 2020 le risorse e gli ambienti sono stati più che raddoppiati, anche per la necessità di ospitare macchinari di grandi dimensioni. Vediamo in sintesi il processo. I tamponi che arrivano al laboratorio sono tutti tracciati; all’ingresso vengono presi in carico dal personale tecnico che li identifica e ne certifica l’entrata nel flusso dell’attività. Questa prima parte del processo è svolta sotto cappe a flusso laminare che garantiscono il biocontenimento del virus.
In seguito, i tamponi vengono caricati su strumen tazioni che eseguono, attraverso un sistema auto matizzato, la preparazione della piastra di estrazione dell’acido nucleico del virus e il set up della PCR
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Laboratorio
(Polymerase Chain Reaction), integrando diverse attività che prima venivano eseguite manualmente. Le piattaforme utilizzate (liquid handler) gestiscono i tubi primari (tamponi) e completano in modo au tomatizzato tutte le fasi sopra descritte (estrazione dell’RNA e set up PCR).
Le piastre così preparate vengono poi posizionate nei termociclatori Real Time PCR, strumenti che consen tono di monitorare l’amplificazione degli acidi nucleici in tempo reale, attraverso una procedura basata su una chimica a fluorescenza. Il software, collegato alla Real Time PCR, capta il segnale di fluorescenza generato durante la fase di amplificazione consen tendo di rilevare la presenza dell’acido nucleico. Tutto è basato sull’utilizzo di molecole fluorescenti che si legano alle sequenze virali bersaglio, laddove sono presenti, rilevando così la presenza o l’assenza del virus. L’intero flusso di lavoro si svolge in aree separate (estrazione e PCR) per ridurre al minimo la possibilità di contaminazione da acidi nucleici. Tutta l’attività sopra descritta non solo è automatizzata ma anche tracciata attraverso l’utilizzo di appositi barcode apposti sui campioni che consentono di mo nitorare step by step tutto il processo dal momento dell’arrivo in laboratorio fino alla generazione del risultato e consegna al relativo paziente. Fra le criticità che abbiamo affrontato, oltre all’intensa attività di analisi con la quale abbiamo sostenuto la lotta al Covid-19 (e per la quale, lasciatemi dire, meriteremmo un encomio più esplicito, pari a quello che è stato tributato a medici e infermieri), c’è stata anche la necessità di scegliere e di implementare in tempi brevissimi tutta la nuova strumentazione, diversificando le scelte per poter affrontare le varie fasi di carenza delle risorse avendo sempre delle soluzioni di back up. Anche per quanto riguarda il software, per quanto non afflitto da problemi di disponibilità, c’è stato un enorme lavoro di selezione e di applicazione, con l’obiettivo di interfacciare con il gestionale del laboratorio tutti i nuovi macchinari,
spesso dotati di logiche e architetture diverse. Grazie a tutto questo siamo arrivati a processare fino a duemila tamponi al giorno; oggi sicuramente il ritmo risulta rallentato, ma il mio invito è ancora quello di non abbassare la guardia. Ricordiamoci che buona parte della popolazione del mondo non è vaccinata e l’insorgenza delle varianti è sempre dietro l’angolo.
IS: Come potete definire, infine, il ruolo del laboratorio, nell’attuale scenario della sanità?
EL: Il concetto fondamentale è che oggi si parla di Medicina di Laboratorio, di cui il laboratorio analisi è l’espressione operativa di trasformazione dei dati in informazioni cliniche. In passato il laboratorio era considerato semplice mente come un supporto alla clinica; oggi invece, grazie all’evoluzione delle metodiche e delle tecno logie, il laboratorio può dare molte più informazioni e in tempi molto più brevi; di fatto la Medicina di Laboratorio fornisce elementi imprescindibili per le decisioni cliniche grazie a questo continuo apporto di informazioni sempre più qualificate. In generale si può dire che il laboratorio influisca per il 70% nella diagnosi del medico; dal suo ruolo nascosto, sempre in ombra anche agli occhi del paziente, contribuisce in modo sostanziale a migliorare e spesso a salvare la vita delle persone. Con la medicina di laboratorio possiamo non solo riconoscere con più chiarezza, ma soprattutto incrementare questo ruolo. Si pensi ad esempio alle prospettive della medicina di pre cisione, con diagnosi e terapie realizzate su misura per il singolo paziente, o alle analisi avanzate che consentono di anticipare la probabilità di insorgenza di determinate malattie. Sono percorsi di sviluppo molto importanti che nascono dalla capacità del laboratorio di raccogliere dati e di trasformarli in informazioni significative, il cui impatto sarà sempre più importante per raggiungere gli obiettivi di salute del paziente.
■ La catena automatizzata e gli strumenti che questa connette consentono di effettuare il 7080% degli esami dando il risultato entro la giornata, per quanto riguarda le tipiche attività di chimica clinica e immunochimica
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IMPATTO ORGANIZZATIVO DI UN SOFTWARE GESTIONALE DI SALA OPERATORIA
DI CHIARA BONOTTO, TECNICO DI NEUROFISIOPATOLOGIA, IRCCS ISTITUTO ORTOPEDICO GALEAZZI, ITALY LUCREZIA FERRARIO, COORDINATRICE HD LAB, LIUC BUSINESS SCHOOL,
U
na ricerca, condotta presso l’Istituto Ortopedico Galeazzi, intende fare luce sulla percezione dell software in un tipico ambiente ospedaliero. L’introduzione di queste tecnologie infatti ha come obiettivo il miglioramento dei processi, ma presuppone anche un consistente percorso di cambiamento organizzativo che può avere effetti importanti sull’attività degli operatori
Organizzazione e management
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ITALY
L’avvento della digitalizzazione ha comportato in dubbi benefici rispetto all’utilizzo di documenti cartacei (Moruzzi et al., 2014; Ciampi & Campanile, 2022); difatti, la dematerializzazione è un processo doveroso e una priorità in molti campi, in particolare nel Settore Sanitario, dove la sicurezza del paziente, la fluidità dei processi e la rapidità di acquisizione delle informazioni sono fondamentali per garantire il benessere dei cittadini. All’interno delle strutture sani tarie, l’introduzione della tecnologia ha rivoluzionato i processi produttivi abbattendo i costi, semplificando l’accessibilità delle informazioni e la loro rapidità di acquisizione (Kaur et al., 2018).
Tale cambiamento organizzativo ha avuto un impatto significativo anche per l’adeguata pianificazione degli interventi chirurgici. All’interno di questo con testo, si ricorda il software ORControl (Operating Room Control), “una soluzione workflow control progettata e brevettata da HCS, per gestire minuto per minuto il flusso logistico operativo del comparto operatorio, coordinando e programmando per pri orità e competenze le attività di tutte le funzioni e reparti che interagiscono nell’operatività all’interno e all’esterno del Blocco Operatorio, comunicando automaticamente senza distoglierli dalle rispettive funzioni primarie”.
È facilmente intuibile come tale tecnologia rap presenti, a tutti gli effetti, una innovazione in campo sanitario, in grado di valorizzare il processo produttivo, incrementando l’efficienza, l’efficacia, la produttività e la sicurezza dei percorsi assisten ziali, coordinando, in tempo reale, la gestione delle procedure nel blocco operatorio, attraverso la Time line operativa utilizzando icone semplici e intuitive come l’utilizzo di colori per identificare lo stato del percorso chirurgico del paziente oppure la chiamata
dello stesso, l’attesa, i tempi d’intervento e i ritardi. Tra le molteplici caratteristiche di questo applicativo vi sono la programmazione dinamica delle sedute ope ratorie, la trasparenza delle informazioni anamnesiche del paziente e riguardanti l’intervento chirurgico, la configurabilità flessibile per apportare modifiche, la tracciabilità del paziente in struttura e la presenza di alert in tempo reale che garantiscono una co municazione semplice e intuitiva con conseguente rapidità delle informazioni e maggiore sicurezza sia del paziente sia dello stesso operatore sanitario.
OBIETTIVO E METODOLOGIA
Alla luce della rilevanza strategica dell’applicativo, si intende analizzare la percezione del personale assistenziale e medico operante all’interno del blocco operatorio, così da comprendere eventuali criticità del software, a sei anni dalla sua introduzione, con il fine ultimo di migliorarne il funzionamento e le caratteristiche, in base alle necessità subentrate dalla sua introduzione e ai bisogni dei professionisti che ogni giorno usufruiscono del sistema per svolgere le loro mansioni.
Per il raggiungimento dell’obiettivo sopra riportato, è stato dapprima predisposto un questionario così da valutare le percezioni dei fruitori dell’applicativo, com parando lo scenario passato di utilizzo di documenti cartacei per la pianificazione e il monitoraggio degli interventi chirurgici, e lo scenario attuale di fattivo utilizzo del software. Nello specifico, i professionisti coinvolti, di differente ruolo professionale, hanno espresso un punteggio variabile da un minimo di -3 a un massimo di + 3 (Mitton et al., 2011) ai seguenti item: 1) Impatto della tecnologia sulla gestione del percorso assistenziale; 2) Impatto della tecnologia sullo svolgimento delle mansioni; 3) Impatto della tecnologia sulla riduzione del tempo impiegato nel
■ Alla luce della rilevanza strategica dell’applicativo, si intende analizzare la percezione del personale assistenziale e medico operante all’interno del blocco operatorio, così da comprendere eventuali criticità del software
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Organizzazione e management
le attività amministrative; 4) Impatto organizzativo correlato all’azzeramento (o quasi) dei tempi per la ricerca del personale medico; 5) Impatto organizzativo correlato all’incisione chirurgica prima delle ore 8:30 per i primi interventi della mattina; 6) Impatto sulla programmazione sale in base all’esito del tampone COVID -19; 7) Impatto della tecnologia sul garantire un’assistenza sicura del paziente dal ricovero al ritorno in reparto; 8) Impatto sulla riduzione tempi di attesa in sala operatoria; 9) Impatto su una migliore visua lizzazione della saturazione delle sale operatorie; 10) Impatto sulla riduzione di cambi tra interventi chirur gici programmati all’interno della medesima seduta operatoria; 11) Impatto sulla trasparenza delle infor mazioni operative; 12) Impatto sulla gestione della check-list pre-operatoria; 13) Impatto sulla riduzione del rischio di errore nell’esecuzione delle procedure; 14) Impatto sui tempi e curva di apprendimento dei protocolli aziendali; 15) Impatto organizzativo correlato alla modifica e/o all’aggiornamento dei protocolli nella gestione di HCS; 16) Impatto sulla standardizzazione del flusso di lavoro; 17) Impatto sulla resistenza al cambiamento da parte dei profes sionisti coinvolti nel processo; 18) Impatto sul processo di comunicazione tra presisi, servizi (farmacia, blocchi operatori..); 19) Impatto sulla comunicazione tra Unità Operative differenti; 20) Impatto sulla possibilità di effettuare una pianificazione corretta e dettagliata dell’intervento chirurgico.
Galeazzi sito in Milano. In Istituto vi sono ventiquat tro Unità Operative Chirurgiche, strutturate su due blocchi operatori per la chirurgia maggiore e minore in cui si distribuiscono undici sale operatorie, un blocco per la chirurgia a bassa complessità operativa assistenziale, e diversi servizi specialistici (cardiologia, neurologia, Pronto Soccorso, farmacia, etc…).
RISULTATI
Un focus sul campione coinvolto
L’attività ha coinvolto 55 professionisti sanitari, suddi visi rispettivamente in 58% infermieri, 22% chirurghi e 20% anestesisti. Il campione è costituito prevalen temente da soggetti di sesso femminile (55% versus 45% soggetti di sesso maschile), e presenta una età media di 47 anni (range: 28-71 anni). In linea genera le, i professionisti presentano un’anzianità lavorativa complessiva mediamente pari a 21 anni (range: 4-45 anni), e lavorano mediamente in Istituto da 15 anni (range: 3-33 anni).
■ A seguito della descrizione demografica del campione coinvolto, è stato utile indagare sia la propensione degli intervistati all’utilizzo dei sistemi informatici, sia il grado di difficoltà percepita
A seguito della definizione della percezione dei pro fessionisti in riferimento all’impatto migliorativo o peggiorativo del software, rispetto a una situazione passata di utilizzo di documenti cartacei, è stata condotta una analisi SWOT così da identificare, in maniera maggiormente dettagliata, punti di forza, punti di debolezza, nonché opportunità e minacce, relative al software, con il fine ultimo di proporre eventuali migliorie da apporre.
Si specifica come il contesto di riferimento per la presente indagine risulta essere l’Istituto Ortopedico
A seguito della descrizione demografica del campione coinvolto, è stato utile indagare sia la propensione degli intervistati all’utilizzo dei sistemi informatici, sia il grado di difficoltà percepita. In linea generale, da un lato, la propensione all’utilizzo dei sistemi informatici risulta per il 58% alta; dall’altro lato, più dell’80% del campione riferisce una difficoltà medio-alta nell’utilizzare software aziendali. Questo dato può essere attribuito alla resistenza del personale all’acquisizione di nuove nozioni, data l’età media elevata degli operatori.
La percezione dei professionisti coinvolti
Dall’analisi della percezione organizzativa dei profes sionisti coinvolti, si evidenza l’impatto sicuramente migliorativo dell’utilizzo del software rispetto agli strumenti cartacei (punteggio medio: 1,39 versus 0,01), sulla base di una scala di valutazione variabile da un minimo di -3 a un massimo di +3.
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Percezioni maggiormente positive rilevate a favore dello strumento innovativo rispetto allo standard cartaceo, si riconducono per lo più alla capacità del software di azzerare i tempi per la ricerca del perso nale medico (item 3 – punteggio medio: 1,47 versus -0,15), nonché sulla ottimizzazione nella gestione delle sale operatorie sia a seguito del tampone per COVID-19 (item 6 – punteggio medio: 1,58 versus -0,36) sia in termini di visualizzazione immediata della saturazione delle stesse (item 9 – punteggio medio: 2,27 versus -0,49).
ITEM SEDE PROVINCE
Cartaceo 0,31 1,93
Innovativo 0,13 1,73
Item 3 -0,15 1,47
Item 4 -0,2 0,76
Item 5 -0,2 0,89
Item 6 -0,36 1,58
Item 7 0,4 1,29
Item 8 -0,15 1,24
Item 9 -0,49 2,27
Item 10 -0,33 1,11
Item 11 0,05 1,93
Item 12 0,31 1,75
Item 13 0,36 1,22
Item 14 0,27 0,65
Item 15 -0,04 1,18
Item 16 -0,07 1,62
Item 17 0,07 0,8
Item 18 -0,02 1,36
Item 19 -0,09 1,29 Item 20 0,36 1,67
Media 0,01 1,39
Nello specifico, i medici anestesisti hanno evidenziato un maggior impatto organizzativo della tecnologia riconducibile alla sua efficacia sulle mansioni giorna liere (item 2 – punteggio medio: 2,09 versus -0,27) e ottimizzazione nella gestione delle sale in seguito all’introduzione del tampone COVID-19 (item 6 - pun teggio medio: 2,27 versus -1,18); ciò garantisce la ri duzione di cambi tra interventi chirurgici programmati all’interno della medesima seduta operatoria (item 10 - punteggio medio: 1,82 versus -0,45). Inoltre, la possibilità di visualizzare immediatamente dati sensibili e la documentazione mancante permette la riduzione dei tempi di attesa in sala operatoria (item 8 – punteggio medio: 1,91 versus -0,64) e la loro saturazione (item 9- - punteggio medio: 2,91 versus -1,18) garantendo un’ottimizzazione del flusso di la voro (item 16 – punteggio medio: 2,00 versus -0,36). Concordi anche i medici chirurghi che aggiungono la riduzione dei cambi tra un intervento e il succes sivo con conseguenti tempi d’attesa inferiori (item 8 – punteggio medio: 0,58 versus -0,67), nonché la rapida individualizzazione della saturazione delle sale operatorie (item 9 – punteggio medio: 1,92 versus -1,50), con una contestuale riduzione di tempistiche correlate ai cambi tra interventi chirurgici program mati all’interno della medesima seduta (item 10 –punteggio medio: 1,33 versus -1,25). Inoltre, secondo questa categoria di professionisti, la tecnologia ha incrementato la trasparenza delle informazioni (item 11 – punteggio medio: 1,83 versus -0,83), poiché sono rapide da recuperare e da visualizzare.
■ Focalizzando l’attenzione sulle percezioni del personale infermieristico, si evince che la tecnologia innovativa ha migliorato la visualizzazione della saturazione delle sale operatorie e garantito la trasparenza delle informazioni
Stratificando le percezioni di cui sopra, sulla base del ruolo professionale dei professionisti coinvolti, si rileva un migliore impatto organizzativo del software, percepito dai medici anestesisti (punteggio medio: 1,70 versus -0,26), rispetto al personale infermieristi co (punteggio medio: 1,37 versus 0,28) e ai medici chirurghi (punteggio medio: 1,15 versus -0,47)
Focalizzando l’attenzione sulle percezioni del per sonale infermieristico, si evince che la tecnologia innovativa ha migliorato la visualizzazione della sa turazione delle sale operatorie (item 9 – punteggio medio: 2,19 versus 0,13) e garantito la trasparenza delle informazioni (item 11 – punteggio medio: 1,97 versus 0,28). Inoltre, rispetto alle classi precedenti, gli infermieri sostengono che, grazie alla presenza degli
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Tabella 1: Analisi delle percezioni dei professionisti coinvolti
Organizzazione e management
alert a monitor si abbia maggior immediatezza dei dati e sia più semplice individuare eventuali errori o mancanza di documentazione, garantendo quindi una scrupolosa gestione della check-list pre-opera toria (item 12 – punteggio medio: 2,00 versus 0,69).
L’analisi SWOT
Grazie all’analisi SWOT sono stati evidenziati i punti di forza e debolezza, nonché le opportunità e i rischi percepiti dai professionisti, operanti all’interno dell’I stituto Ortopedico Galeazzi, rispetto all’introduzione del software aziendale. La Tabella 2 mostra, in forma matriciale, i principali risultati raggiunti.
Il primo punto di forza emerso, rispetto alla do cumentazione cartacea, è stato il miglioramento dell’organizzazione del lavoro, reso più efficiente dall’immediatezza e trasparenza dei dati a una mi gliore organizzazione delle risorse umane, dalla gestione in sicurezza dei pazienti COVID-19 alla richiesta di emocomponenti direttamente dal blocco.
Con l’introduzione del software vi è stato un miglio ramento della standardizzazione e fluidità del flusso di lavoro con conseguente aumento della sicurezza del paziente lungo il suo percorso assistenziale e maggiore tutela per il personale sanitario. Inoltre,
Tabella
STRENGHTS – ELEMENTI DI FORZA
• Immediatezza nella disponibilità dei dati.
• Visualizzazione immediata dell’errore.
• Ottimizzazione della gestione delle risorse umane con conseguente miglioramento dell’organizzazione del lavoro.
• Possibilità di variare la lista operatoria in funzione della disponibilità di strumentario chirurgico o di problemi clinici del paziente.
• Visione in tempo reale dello stato delle diverse sale operatorie.
• Trasparenza dei dati.
• Migliore comunicazione sala operatoria- reparto e altri servizi.
• Chiamata del paziente direttamente dall’interno del blocco operatorio grazie alla presenza di un alert che avvisa il personale esterno di procedere al trasporto in sala del paziente successivo.
• Conferma dell’avvenuta presa in carico del trasporto del paziente nel blocco operatorio viene data dalla visualizzazione, da parte del personale di sala, di un ulteriore alert
• Permette di procedere con il paziente successivo solo se la check-list di reparto è completata.
• Presenza di icone che identificano l’autonomia del paziente nel recarsi in sala operatoria, evidenziando la tipologia di trasporto (letto, carrozzina, deambula).
• Visualizzazione degli strumentari e dei dispositivi medici necessari per l’intervento, nonché della loro pronta disponibilità attraverso la presenza di icone.
• Presenza di icone che identificano la disponibilità di apparecchiature elettromedicali (microscopio, intensificatore di brillanza…).
• Richiesta e disponibilità di emocomponenti.
• Gestione del paziente COVID, con visualizzazione immediata dell’esito del tampone attraverso un’icona apposita.
• Accessibilità e possibilità di visualizzazione del flusso di tutti i blocchi operatori da qualunque monitor HCS o PC presenti in Istituto.
OPPORTUNITIES – OPPORTUNITÀ
• Inserimento classe Rischio emorragico.
• Effettuare una corretta compilazione- terapie anticoagulanti e antiaggreganti, indicando la tipologia e il giorno di sospensione.
• Inserimento classificazione intubazione e metodiche.
• Numerazione “classe ASA”.
• Inserimento del peso del paziente, obesità e BMI.
• Inserimento del telefono del Presidio del paziente.
• Più consapevolezza e attenzione nel riportare correttamente le informazioni nello schema-paziente.
• Migliorare la formazione sul campo (affiancamento) e eventuali disponibilità di corsi dedicati per soggetti al fine di ottimizzare il lavoro di tutti in egual misura.
WEAKNESSES – ELEMENTI DI DEBOLEZZA
• Assenza del numero di telefono del reparto di appartenenza del paziente.
• Ritardo nella compilazione e aggiornamento dei campi HCS in reparto.
• L’HCS si basa sulle informazioni fornite dai chirurghi sulla durata dell’intervento chirurgico, spesso non veritiera
• Non completa sostituzione della documentazione cartacea.
• Non si evidenziano eventuali accertamenti richiesti ed effettuati.
THREATS – RISCHI
• Resistenza dei professionisti.
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2: Analisi SWOT
il software è risultato un ottimo strumento per ot timizzare la gestione delle risorse umane da parte dei responsabili infermieristici in quanto, in caso di mancanza di personale (malattie, ferie, etc…), è possibile, in tempo reale, modificare l’organizzazione del lavoro in relazione alla complessità delle sedute operatorie programmate nella giornata ridistribuen do il personale presente.
Di contro, tra i punti di debolezza, è stata rilevata in primis l’assenza del numero di telefono del reparto di appartenenza del paziente presente in sala, con conseguente difficoltà nella reperibilità in caso di comunicazioni urgenti col reparto. Molti professio nisti hanno evidenziato l’inadeguata compilazione dei dati sensibili del paziente e la mancanza di aggiornamenti dei campi presenti sul software da parte del personale di reparto, causando un aumento dei tempi di recupero dei dati. Un altro elemento molto criticato dagli operatori è stato l’incompleta sostituzione della documentazione cartacea poiché, molte azioni, oltre ad essere visualizzate immedia tamente dal software, devono essere comunque implementate da documenti scritti, prolungando i tempi di lavoro. Per ovviare a questa criticità, l’Istituto sta avviando le procedure per l’introduzione della cartella clinica informatizzata che verrà introdotta al momento del trasferimento nella nuova sede. Tra i rischi è stata inserita solo la resistenza del personale al cambiamento e all’utilizzo della tec nologia, spesso legata alle difficoltà personale nei confronti dei sistemi informatici o alla mancanza di disponibilità di apprendimento alle novità introdotte.
CONCLUSIONI
L’analisi ha mostrato una fotografia di ritorno circa le percezioni dei fruitori del software, a sei anni dalla sua introduzione in struttura ospedaliera. Si curamente, è da segnalare l’impatto migliorativo della tecnologia sull’intera organizzazione, e sull’ef
ficientamento della pianificazione degli interventi chirurgici, rispetto ad una situazione di completa assenza di strumenti informatizzati. Molto importante è stata l’applicazione della analisi SWOT al contesto di riferimento, che ha evidenziato rilevanti opportunità di miglioramento del software potenzialmente applicabili in futuro, con lo scopo di rendere più fluido e rapido il lavoro dei dipendenti e sicuro il percorso assistenziale del paziente. A tale proposito, i professionisti hanno dichiarato come potenziali integrazioni potrebbero riguardare i se guenti aspetti: l’inserimento della classe riguardante il rischio emorragico, la corretta compilazione delle voci riguardanti i farmaci antiaggreganti e antico agulanti, nonché il giorno della loro sospensione, l’indicazione di intubazione , normale o difficile e in questo ultimo caso specificare l’utilizzo di VLS (Video laringoscopia) o AFOI (Awake Fiberoptical Intuba tion) e la “classe ASA” con relativa numerazione (da 1 a 5). Questi sono suggerimenti apportati dai medici anestesisti che consentirebbero un’ulteriore sicurezza per il paziente e una visualizzazione im mediata delle informazioni evitando la ricerca tra la documentazione cartacea.
Infine, un parametro utile da inserire all’interno della scheda paziente risulta essere il peso del paziente, nonché la presenza di obesità, mediante visualizza zione dell’indice di massa corporea (BMI - Body Mass Index), così da potere organizzare il trasporto nel modo più idoneo per la gestione del paziente stesso. Sicuramente, indipendentemente dalle opportunità di miglioramento evidenziate, è evidente come l’in troduzione del software HCS all’interno dell’Istituto Ortopedico Galeazzi abbia migliorato in maniera esponenziale il percorso assistenziale del paziente, rendendolo più sicuro, grazie all’immediatezza e trasparenza dei dati sensibili e tutelando, inoltre, il lavoro dei singoli professionisti operanti nel blocco operatorio.
■ Tra i rischi è stata inserita solo la resistenza del personale al cambiamento e all’utilizzo della tecnologia, spesso legata alle difficoltà personale nei confronti dei sistemi informatici o alla mancanza di disponibilità di apprendimento alle novità introdotte
BIBLIOGRAFIA
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Mitton, C., Dionne, F., Damji, R., Campbell, D., & Bryan, S. Difficult decisions in times of constraint: Criteria based Resource Allocation in the Vancouver Coastal Health Authority. BMC health services research. 2011; 11(1), 169
Moruzzi M. The new culture of dematerialized health. Recenti Prog Med. 2014 Nov;105(11):407-9.
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BUROCRAZIA DIFENSIVA: VOLONTÀ
O LEGITTIMA DIFESA?
(Prima parte)
Ai nostri giorni, una gestione della sanità che voglia seriamente affrontare le criticità del contesto deve occuparsi anche di medicina difensiva, un insieme di comportamenti che nascono dall’eccesso di formalità nell’applicazione delle procedure, finalizzato al contrasto preventivo di tutte le possibili conseguenze negative presso il paziente. Dove l’interesse per la forma supera quello per la sostanza, chi ne soffre è innanzitutto il paziente o cittadino, ma anche l’operatore, che contribuisce a peggiorare il proprio ambiente di lavoro
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DI ANTONINO ZAGARI, DIRETTORE SOCIO SANITARIO, ALESSANDRO VISCONTI, DIRETTORE GENERALE, DOMENICO VERSACE, DIETTORE AMMINISTRATIVO
E ROSSANA TROMBELLO, GESTIONE RISORSE UMANE, ASST FATEBENEFRATELLI SACCO
L’
espressione “burocrazia difensiva” descrive in modo efficace un atteggiamento, talvolta, diffuso tra i funzionari amministrativi della pubblica amministrazione. In ambito sanitario, analoga mente, si parla di “medicina difensiva”. Con tale termine ci si riferisce a quelle pratiche, omissive o commissive, finalizzate principalmente a tutelarsi da responsabilità medico-legali conseguenti alle cure mediche prestate, piuttosto che essere efficacemen te indirizzate alla diagnosi ed alla cura dei pazienti. In ambito amministrativo, come nel campo della medicina, i dirigenti, talvolta, applicano in modo ossessivo le procedure formali, ovvero, omettono o demandano le decisioni per il timore di essere chiamati a rispondere del proprio operato davanti ad un giudicante1. È evidente come tale comporta mento risponda più che altro ad un interesse indi viduale del singolo dirigente per evitare problemi e non all’interesse della collettività o della Pubblica Amministrazione, come, invece, dovrebbe essere da qui il termine di “burocrazia difensiva”. La frase con cui possiamo definire la burocrazia difensiva è la seguente: “l’importante è che tutte le carte siano a posto”, mentre non importa l’obiettivo per cui stai lavorando. La “burocrazia difensiva” altro non è che mantenere lo sguardo concentrato sul proprio interesse personale con il paravento della mera esecuzione di un procedimento, anziché sull’obiettivo dell’interesse pubblico. Questo fenomeno si affaccia in un contesto cultu rale che ha dato vita a due nuovi acronimi, sempre
più citati e diffusi tra l’opinione pubblica: NIMBY e NIMTO. Il primo è l’acronimo dell’espressione ingle se “Not In My Back Yard”, traducibile nell’italiano “non nel mio cortile”, ed indica il rifiuto manifestato da una comunità di persone alla realizzazione di un’opera pubblica con un impatto rilevante sul territorio dove si vive, ma che non farebbe oppo sizione alcuna qualora quest’opera si realizzasse in un altro luogo per loro meno importante.
Il secondo è, invece, l’acronimo dell’espressione inglese “Not In My Terms of Office”, interpretabile in italiano “non nel mio mandato”, che indica la tendenza di alcuni politici ed amministratori a non prendere decisioni politiche o amministrative im popolari o rischiose, che, pur essendo in realtà utili o necessarie in una visione complessiva, avrebbero effetti negativi sul proprio mandato elettorale o incarico amministrativo.
Questi due comportamenti sono intimamente correlati al fenomeno della burocrazia difensiva.
Di seguito si elencano alcuni modi di agire che denotano comportamenti tipici di coloro che ap plicano la cosiddetta burocrazia difensiva:
• adempimenti astratti e finalizzati solamente a spostare le responsabilità verso gli organi di vertice o politici (es. predisposizione di provvedimenti amministrativi a firma di organi politici o di vertice di mera presa d’atto di circostanze e fattispecie già chiare, certe ed evidenti);
43 [ IMPRESA SANITÀ OTTOBRE DUEMILA22 ]
■ In ambito amministrativo, come nel campo della medicina, i dirigenti, talvolta, applicano in modo ossessivo le procedure formali, ovvero, omettono o demandano le decisioni per il timore di essere chiamati a rispondere del proprio operato davanti ad un giudicante
e management
• richiedere una duplice modalità di invio dei documenti all’utenza, sia in formato digitale sia in formato cartaceo, perché “non si sa mai” ed è più comodo (es. richiedere che la documentazione sia inviata digitalmente, ma poi richiederne anche la copia cartacea);
• richiedere pareri inutili che non forniscono alcun valore aggiunto all’atto, ma finalizzati a diluire l’eventuale responsabilità (es. in regione, ministeri, altri servizi, altri enti, consulenti esterni ecc.);
• cercare di demandare la decisione finale ad un altro ufficio o al vertice strategico. Un indicatore molto efficace per misurare questo fenomeno è l’ipertrofia delle deliberazioni dei vertici strategici delle aziende pubbliche e dei comuni. In alcuni casi risulta anche comodo demandare le decisioni agli organi politici, in quanto non possono essere chiamati a rispondere delle opinioni espresse e dei voti dati nell’esercizio delle loro funzioni (es. far deliberare alla Giunta Comunale decisioni che spettano ai dirigenti) ;
• non agire, se non a seguito di esplicite e chiare direttive ricevute (es. si chiede una autorizzazione anche quando la decisione spetta al dirigente stesso passando così da decisore a mero esecutore);
• non interfacciare i database informatici, usando come paravento la privacy, e chiedendo ai cittadini informazioni che l’amministrazione possiede già, al fine di evitare l’assunzione di responsabilità sulla correttezza dei dati e con notevole rallentamento dei processi;
• attivare procedure inutili o più complesse ri spetto a quelle richieste dal legislatore e finalizzate a tutelarsi (es. nei casi in cui è possibile ricorrere all’affidamento diretto di un servizio, viene attiva ta una procedura con richiesta di più preventivi, finalizzata a tutelarsi più che a trovare il miglior contraente, che molte volte è stato già individuato tra coloro a cui viene chiesto il preventivo);
• non scegliere, non usare gli strumenti della
discrezionalità consapevole e motivata per ot tenere il miglior risultato possibile e finalizzato all’obiettivo, ma lasciar fare agli automatismi che deresponsabilizzano, pur non portando a valutare correttamente (es. l’anzianità di servizio, il prezzo più basso, i titoli formali);
• evitare di valutare in modo corretto e a volte negativo i propri collaboratori per sottrarsi a fa stidi, contenzioso e infine per non essere valutati;
• adempimento degli obblighi in maniera formale senza cogliere lo spirito di quello che il legislato re intendeva ottenere (es. pubblicare documenti illeggibili nell’area trasparenza);
• chiedere chiarimenti e precisazioni inutili e ridondanti che hanno come unico scopo il non esporsi, prendere tempo non prendere la decisione;
• ritenere che il tempo trascorso per portare a compimento una procedura amministrativa non sia una variabile importante;
• usare le competenze specialistiche dei dirigenti amministrativi per altro senza finalizzarle al raggiun gimento degli obiettivi reali dell’amministrazione.
In aggiunta a quanto sopra esposto, la “burocrazia difensiva” del pubblico funzionario si affianca ad un ulteriore strumento come la redazione di prov vedimenti, quali deliberazioni, decreti o determine che, nel timore di essere incompleti o contestati da parte di terzi portatori di interessi contrapposti, sono infarciti di elenchi interminabili di riferimenti normativi, spesso obsoleti. Il risultato è un’oggettiva incomprensione da parte del comune cittadino, che perde il concetto reale e principale espresso dal provvedimento. In tale situazione di incertez za ed incomprensione, al comune cittadino non resta che rivolgersi ad un esperto della materia con un costo che sempre malvolentieri è disposto a sopportare. Un altro esempio, molto simile a quest’ultimo, proviene dal mondo della protezione dei dati personali.
44 [ IMPRESA SANITÀ OTTOBRE DUEMILA22 ] Organizzazione
Il Regolamento UE 2016/679, infatti, ancora prima che venga posto in essere il trattamento dei dati, impone di somministrare al soggetto interessato un’informativa privacy, che deve avere un contenuto ben preciso, specificato dalla normativa stessa2. Lo scopo che il Regolamento UE voleva perseguire tramite tale disposizione era quella di rendere edotto l’interessato di tutta una serie di elementi relativi al trattamento cui sarebbero stati soggetti i suoi dati (es. finalità, modalità, diritti…). Tuttavia, nella pratica il testo dell’informativa si rivela spesso lungo e troppo ricco di dettagli, tanto che diventa quasi impossibile per l’interessato, che deve comunque firmarla, comprenderne a fondo il contenuto. Per tanto, di fatto, la somministrazione dell’informa tiva non persegue la succitata finalità voluta dalla normativa, ma solamente quella di dimostrare che l’amministrazione in questione ha adempiuto ad un obbligo di legge, andando esente da qualsivoglia responsabilità in merito. Peraltro, nonostante in alcuni casi non viene richiesto il consenso al trat tamento (vedi il settore sanitario) viene comunque richiesto all’utente di firmare una informativa lunga e incomprensibile che poi viene tenuta agli atti e finalizzata a proteggere l’amministrazione anziché informare il cittadino sui suoi diritti. Tutto questo non aggiunge nulla in termini di qualità del servizio, tutela del cittadino e, per alcuni versi, non tutela neanche chi lo pone in essere.
Purtroppo, talvolta, non vi è assunzione di respon sabilità nemmeno quando la Legge è chiara. È buro crazia difensiva anche quando, anziché interfacciare i dati già in possesso del sistema pubblico, si chiede nuovamente la presentazione di documenti o dichia razioni che contengo le medesime informazioni o l’apposizione di firme già reperite. La produzione di tale ulteriore documentazione difensiva comporta l’impiego di numerose ore di lavoro per le aziende, le organizzazioni e gli stessi dipendenti pubblici.
Tali comportamenti portano alla cosiddetta necrofilia amministrativa vale a dire la morte della buona prassi amministrativa. La necrofilia amministrativa, che corrisponde al costante appellarsi alla norma esistente o a quella mancante, nel sistematico rifug gire alle responsabilità di una scelta, nel rasserenante rifugiarsi nella meccanica ripetizione delle prassi, è il primo passo verso la Burocrazia difensiva che porta al soffocamento della stessa amministrazione di cui è parte3
Individuati gli esempi della cosiddetta burocrazia difensiva, risulta necessario indagare le motivazioni che li accomuna. Tra le cause principali di questo fenomeno vi è sicuramente una normativa spesso non chiara e che si affianca alla cosiddetta bulimia regolatoria, tipica della Pubblica Amministrazione, all’interno della quale vige un’ipertrofia di procedu re, regolamenti, istruzioni operative e linee guida. L’atteggiamento talvolta prevalente induce a pensare che, se una norma non è chiara, è meglio, quindi, fermarsi e non rischiare, agendo solo nel caso in cui le novità diventino obbligatorie e ne sia sanzionata la non applicazione.
La magistratura, d’altronde, sanziona sempre di più coloro che operano, seppur con qualche errore, mentre non agisce contro coloro che sono ineffi cienti. Coloro che applicano in modo ossessivo le procedure, bloccando o rallentando i procedimenti e perdendo, così, di vista l’obiettivo a favore della procedura, spesso, vengono visti come scrupolosi, attenti e rispettosi del dettato normativo e difficil mente vengono sanzionati4. Al contrario, coloro che, perseguono l’obiettivo snellendo le procedure, magari eliminando gli orpelli inutili che non danno nessun valore aggiunto, e si assumono la respon sabilità di portare avanti gli obiettivi in tempi brevi vengono visti come faciloni, non rispettosi della normativa e, per alcuni versi, un po’ ingenui5
■ È burocrazia difensiva anche quando, anziché interfacciare i dati già in possesso del sistema pubblico, si chiede nuovamente la presentazione di documenti o dichiarazioni che contengo le medesime informazioni o l’apposizione di firme già reperite
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■ La magistratura, d’altronde, sanziona sempre di più coloro che operano, seppur con qualche errore, mentre non agisce contro coloro che sono inefficienti
e management
I funzionari, concedendosi meno spazio per l’inizia tiva e cercando rassicurazioni nel formalismo, nella ripetizione delle prassi, nell’ancoraggio ai precedenti giurisprudenziali, per quanto possa compromettere l’efficienza e l’efficacia dell’intervento, diluiscono la responsabilità all’interno dell’apparato di appar tenenza o addirittura al suo esterno, e sfuggono così alla personalità della responsabilità penale.
Va precisato, a parere di chi scrive, che il problema non è tanto la paura di essere chiamati a rispondere per danno erariale, quanto piuttosto la paura di andare incontro ad un procedimento penale, che seppur nella maggior parte dei casi termini con una pronuncia di assoluzione o con l’archiviazione del procedimento, questo rovina, la reputazione, la carriera e la vita di un funzionario pubblico. In sintesi, il problema non è tanto l’irrogazione della pena (che nella maggior parte delle volte finisce in archiviazione), quanto le ripercussioni dell’indagine e del processo nella vita e nella carriera.
È significativo, comunque, considerare come tale problema di cui si discute affligga il nostro Paese ormai da centinaia di anni. Machiavelli nel suo “De Principatibus”, soffermandosi sul tema delle “dif ficultà quali si hanno a tenere uno stato di nuovo acquistato”, analizza i modelli di amministrazione scartando quello sia del funzionario servo e sia del funzionario barone, cercando piuttosto una terza via. Quest’ultima consiste nella creazione di un corpo di funzionari locali posti sotto il diretto controllo del principe: serventi, ma non servi, che “intend(ano) per sé”, rispettati e conosciuti in loco, ma non legittimati “per antichità di sangue”. Oggi i funzionari sono serventi. Questo perché vi è una debolezza del circuito politico-rappresentativo verso la magistratura e una debolezza dei funzionari stessi verso la politica a causa del cosiddetto spoils system, così che la magistratura amministrativa, contabile e penale rappresenta ormai il nuovo principe.
È evidente che oggi questo modo di procedere provoca il blocco indiretto all’economia ed il fun zionamento della Pubblica Amministrazione. Questa prospettiva collide con l’idea dominante nell’opinione pubblica del nostro Paese, secondo cui la burocrazia è la ragione dell’inefficienza dell’am ministrazione e che quindi la burocrazia deve essere oggetto di riforma.
Qualsiasi sforzo di rilancio del Paese sarà vanifi cato se questo fenomeno non verrà in qualche modo superato. Uno studio pubblicato da Forum PA (2017) mostra come la ‘burocrazia difensiva’ sia percepita come un fenomeno pervasivo e in crescita. Tale atteggiamento non è necessariamente parte del DNA del burocrate, il quale è consapevole che nella sua attività quotidiana l’errore non è una via praticabile6. A conferma di quanto detto, oltre il 60% dei funzionari intervistati identifica la causa dell’inefficienza della Pubblica Amministrazione nella convinzione generalizzata secondo cui, in un quadro dominato dall’incertezza normativa, per evitare di essere chiamati a rispondere delle proprie scelte sia meglio rimanere immobili piuttosto che assumere iniziative rischiose.7
(Fine prima parte. Seconda parte in pubblicazione sul numero di dicembre 2022).
NOTE
1. Angelo Gallo Carrabba- L’etica della dirigenza, la crisi del tempo presente e la lezione del passato http://culturaprofessionale.interno. gov.it/FILES/docs/1260/EticaDellaDirigenza.pdf- GALLO C ARRABB A A., “La burocrazia difensiva: un esempio di cattiva amministrazione”, in Amministrazione pubblica, n. 55-56, pp. 120-124, Roma 2007
2. Artt. 13 e 14 Regolamento UE 2016/679.
3. Angelo Gallo Carrabba- L’etica della dirigenza, la crisi del tempo presente e la lezione del passato http://culturaprofessionale.interno.gov. it/FILES/docs/1260/EticaDellaDirigenza.pdf-
4. https://images.irpa.eu/wp-content/uploads/2021/03/Burocraziadifensiva_Battini.pdf
5. https://milano.corriere.it/19_luglio_05/piastra-expo-giuseppe-salacondannato-6-mesi-sentenza-tribunale-processo-8b21ccc2-9f16-11e99a57-b175c64fdab2.shtml
6. Forum PA (2017), Burocrazia difensiva. Come ne usciamo?, Collana Ricerche, Forum PA Digital 360 https://bit.ly/3g7if2H- https://oa.inapp. org/bitstream/handle/123456789/720/INAPP_Giovannelli_Nugnes_ Dirigenza_pubblica.pdf?sequence=1
7. Burocrazia difensiva. Come ne usciamo?” – maggio 2017. FPA –Collana Ricerche, indagine coordinata da Carlo mochi Sismondi e curata da Valentina Piersanti
46 [ IMPRESA SANITÀ OTTOBRE DUEMILA22 ] Organizzazione
letture letture
DISUGUAGLIANZE DI
POLITICHE SOCIO-SANITARIE
Che le diseguaglianze sociali, di ambiente, di località, di reddito e infine culturali, creino disuguaglianze anche sulla salute, sarebbe un fatto che non richiede spiegazioni.
Ma è appunto questa falsa credenza, cioè di ritenere ovvio un fatto così importante, che ne fa ritenere ovvia anche l’impossibilità di cura. È questo errore appunto che i due autori cercano di correggere, innanzitutto con la scientifica determinazione delle cause e degli effetti che determinano questa stortura.
Cause ed effetti che durante la pandemia si sono accentuati e che richiedono quindi una più puntuale e urgente presa di coscienza da parte delle autorità sanitarie nazionali e locali. Il testo prende il via con un’analisi del concetto di diseguaglianza in riferimento
al contesto sociale, per poi definire la letteratura disponibile sui determinanti sociali ovvero le condizioni in cui le persone nascono, crescono, vivono, lavorano e invecchiano. Evidentemente ognuno di questi elementi impatta anche sullo stato di salute. Le due impostazioni sono dunque messe in relazione e declinate per le varie regioni italiane, facendo ricorso agli studi scientifici disponibili.
Da questo lavoro deriva anche la possibilità di approfondire le disparità dal punto di vista territoriale.
Fra gli importanti sbocchi pratici di questo lavoro vi è ad esempio la possibilità, da parte dei sistemi sanitari regionali, di riconoscere con chiarezza gli elementi di diseguaglianza sociale con il relativo impatto sull’aspettativa di salute, identificando così le popolazioni più svantaggiate.
Il testo pertanto:
- rappresenta un quadro di riferimento su concetti e costrutti delle disuguaglianze e loro determinanti sociali; - fornisce elementi scientifici importanti analizzati in chiave statistica; - propone criteri per azioni correttive volte non ad eliminare le disuguaglianze, ma a neutralizzarne o quanto meno limitarne gli effetti sulla sanità.
Benvenuta quindi questa opera dei nostri studiosi Franci e Renzi, che finalmente pone l’Italia al pari di altri Paesi, dove questo studio è iniziato prima. Con questo lavoro infatti si propongono strumenti per mettere a punto metodi rigorosi per lo studio delle disuguaglianze: e come valido anche in altri contesti, è sulla base di una corretta misurazione che derivano anche altrettante soluzioni di correzione e miglioramento.
47 [ IMPRESA SANITÀ OTTOBRE DUEMILA22 ] LE
SALUTE E LE
I modelli concettuali dei determinanti sociali della salute e loro applicazione: per una misura dell’impatto sociale sulle prospettive di salute di Pietro Renzi e Alberto Franci 206 pagine, 20 euro Maggioli Editore I edizione 2021
- ON LINE (carta di credito) impresasanita.it - SEZIONE SHOP - TRAMITE POSTA bollettino di c/c postale intestato a: Editrice TeMi Srl n. 37982204 - TRAMITE BANCA bonifico bancario intestato a: Editrice TeMi Srl, c/o DEUTSCHE BANK IBAN IT04 P031 0420 4000 0000 0820 652 RESTA AGGIORNATO CON IMPRESA SANITÀ! RICHIEDI SUBITO IL TUO ABBONAMENTO BIENNALE! IMPRESA SANITÀ SI RIVOLGE AI MANAGER DELLA SANITÀ AI QUALI OFFRE UN COSTANTE AGGIORNAMENTO CON INTERVISTE, CASI DI SUCCESSO, ESEMPI APPLICATIVI, NOVITÀ, TECNOLOGIE E ARTICOLI SU COME MIGLIORARE I PROCESSI E STABILIRE UN EQUILIBRIO LUNGO LA FILIERA SANITARIA E QUELLA DELLA DISTRIBUZIONE DEL FARMACO E DEI DISPOSITIVI MEDICI. ABBONAMENTO BIENNALE a IMPRESA SANITÀ € 60 impresasanita.it Per informazioni: Editrice TeMi: 039 2302398 - abbonamenti@editricetemi.com FACILE DA ACQUISTARE: Inviare per email i Vostri riferimenti completi, copia del pagamento, a: abbonamenti@editricetemi.com Abbonamenti ‣ L'ORGANIZZAZIONE LEAN: DALL'INDUSTRIA ALL'OSPEDALE ‣ LA GESTIONE LOGISTICA DI REPARTO ‣ GREEN HOSPITAL I temi che affronteremo SUL PROSSIMO NUMERO: editoria specializzata , web marketing , eventi SI PARLA DI.... Antares Vision 9 Ascom UMS 12 ASP Parma 24 Assologistica 9 Assoram 9 AUSL Modena 26 BD 9, 28-29 BROTHER 13 Business Finland 10-12 DHL 9 eHealth4all 17 Engineering 15 GPI 15 GSN 9 HCS 36-41 Health Capital Helsinki 10-12 Helsinki Partners 10-12 Himss 11 In.Ge.San. 9 INTERSYSTEMS 14-17, 21 Inpeco 33 Istituto Clinico Sant’Ambrogio 25 Istituto Ortopedico Galeazzi 36-41 KNAPP 9, II C. La Rude 9 LIUC Business School 36 Metropolia Univ. of Applied Sciences 11-12 Multimedica 30-35 Ospedale San Raffaele 24 Pharmaidea 9 Plurima 9 Politecnico Milano 23 Profiter 9 Reply 15-17 Takeda 24, 25 TSC 25 UPS Healthcare 9 Verizon 19-20 organizer IMPRESA SANITÀ N.36 OTTOBRE 2022
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